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Italian Pages 735 Year 2018
IL LIBER DEFUNCTORUM DI CAIAZZO L’OBITUARIO CONTENUTO NEL COD. VAT. LAT. 14736 (SECC. XI-XVII)
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STUDI E TESTI ———————————— 526 ————————————
Laura Esposito
IL LIBER DEFUNCTORUM DI CAIAZZO L’OBITUARIO CONTENUTO NEL COD. VAT. LAT. 14736 (SECC. XI-XVII)
C I T T À D E L VAT I C A N O B i b l i o t e c a A p o s t o l i c a V at i c a n a 2018
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La collana “Studi e testi” è curata dalla Commissione per l’editoria della Biblioteca Apostolica Vaticana: Marco Buonocore (Segretario) Eleonora Giampiccolo Timothy Janz Antonio Manfredi Claudia Montuschi Cesare Pasini Ambrogio M. Piazzoni (Presidente) Delio V. Proverbio Adalbert Roth Paolo Vian
Descrizione bibliografica in www.vaticanlibrary.va
—————— Proprietà letteraria riservata © Biblioteca Apostolica Vaticana, 2018 ISBN 978-88-210-1003-3
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SOMMARIO Presentazione di S.E. Valentino di Cerbo (Diocesi di Alife-Caiazzo).. . . . . VII Prefazione di Andrea Tilatti (Università degli Studi di Udine) . . . . . . . . . . XI Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La tradizione commemorativa . Lo stato degli studi . . . . . . . . . . Ringraziamenti.. . . . . . . . . . . .
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XV XV XVI XX
Il Liber defunctorum di Caiazzo I. Edizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . Una fonte sconosciuta.. . . . . . Il codice e il suo stato attuale . L’identificazione delle ‘mani’ . . I Calendari . . . . . . . . . . . . . . .
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Criteri di edizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 Abbreviazioni.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 Liber Defunctorum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61 II. Commentario.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 243 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 245 La genesi, la storia e il suo compilatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 245 ‘Necrologium’ o ‘obituarium’? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 255 La ‘memoria’ nel Liber defunctorum.. . . . . . . . . . . . . . . . . . La testimonianza della società clericale . . . . . . . . . . . . . . La memoria dei sovrani e della feudalità . . . . . . . . . . . . . Il ritratto del mondo dei laici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’universo femminile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La stagionalità dei decessi e la distribuzione degli obiti . . Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Liber defunctorum. Commentarium.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 303 Bibliografia.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 589 Indici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 611 Indice onomastico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 613 Indice toponomastico.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 707
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PRESENTAZIONE Alla piccola realtà che è stata un tempo la diocesi di Caiazzo dobbiamo la conservazione di un notevole patrimonio archivistico, soprattutto di epoca medievale, integro fino alla prima metà del secolo scorso, quando, per alterne vicende una parte di esso giunse alla Biblioteca Apostolica Vaticana e divenne parte del fondo Vaticano Latino (codd. Vat. lat. 1472614736), mentre successivamente 1411 pergamene furono depositate presso l’Archivio di Stato di Napoli. Dal 13 dicembre del 2016, tuttavia, l’intero fondo diplomatico viene riconsegnato nella piena disponibilità della Diocesi ed è ora oggetto di un intervento di conservazione e riordino che prevede anche la digitalizzazione di parte della documentazione. Il “ritorno” è un momento che emoziona, certamente, ma che di fatto ricollega i pezzi di storia, mette insieme i tasselli e aiuta a comprendere l’identità di un territorio. Quest’ultimo importante evento conclude un lungo percorso avviato già nel lontano 1978, quando la nomina di S. E. Mons. Angelo Campagna a Vescovo delle Diocesi di Alife e di Caiazzo, unite in persona episcopi, seguita, nel 1986, dalla istituzione della nuova Circoscrizione ecclesiastica di Alife-Caiazzo, riaccese l’interesse per la memoria storica delle due antiche Comunità e i relativi documenti. Testimoni di tale interesse divennero l’acquisizione delle copie delle Visite ad limina dei Vescovi di Alife e di Caiazzo presso l’Archivio Segreto Vaticano e la ricostruzione del fondo pergamenaceo depositato presso l’Archivio di Stato di Napoli. Contestualmente fu avviata la pubblicazione delle pergamene — attualmente si sta lavorando al VI volume — ad opera, nel 1983 del gruppo di studio coordinato da Catello Salvati, che diede alla luce il primo in due tomi relativo ai documenti più antichi fino all’Età sveva1. Negli anni 2003-2016, a cura di Laura Esposito, il lavoro continuò per i documenti di Carlo I e Carlo II d’Angiò2, con la compilazione dell’Inventario dell’intero diplomati1 Le pergamene dell’archivio vescovile di Caiazzo (1007-1265), a cura di C. Salvati, M. A. Arpago, B. Jengo, A. Gentile, G. Fusco, G. Tescione, I-II, Caserta 1983. 2 Le pergamene dell’archivio vescovile di Caiazzo (1266-1285), II, a cura di L. Esposito, Napoli 2005 (Archivio di Stato di Napoli. Diocesi Alife-Caiazzo); Le pergamene dell’archivio vescovile di Caiazzo (1286-1309), IV, a cura di L. Esposito, Napoli 2009 (Archivio di Stato di Napoli. Diocesi Alife-Caiazzo).
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VIII
presentazione
co3, con il recupero della documentazione perduta, ma un tempo esistente nel fondo membranaceo4, e con la pubblicazione dei documenti relativi al regno di Roberto d’Angiò, in corso di stampa5. Il tutto fu promosso per volere dei Vescovi che si sono succeduti nella Sede alifano-caiatina6. Negli anni recenti, tale attenzione è sfociata nella riapertura dell’Archivio storico diocesano di Alife-Caiazzo. Tuttavia, mentre i documenti dell’ex diocesi di Alife sono andati in gran parte perduti a motivo di calamità naturali che, negli anni ’60 del Novecento, hanno interessato la Città di Piedimonte Matese, sede della Curia diocesana, quelli di Caiazzo sono confluiti nella nuova sede dell’Archivio diocesano, allestita presso l’Episcopio caiatino con criteri e strumenti tecnologici avanzati. Il clima di interesse per la memoria storica del territorio, suscitata da tale evento, ha condotto ad un nuovo impegno per la ricerca su quanto non è più possibile recuperare al territorio caiatino, soprattutto ai documenti rari e antichi, ora parte integrante e preziosa del fondo Vaticano Latino della Biblioteca Apostolica Vaticana. Tra questi, il codice Vat. lat. 14736, consistente in un raro esemplare di obituario campano, che ora, grazie alla gentile e illuminata concessione della Biblioteca Apostolica Vaticana, viene offerto agli studiosi ad opera della ricercatrice Laura Esposito. Il lungo lavoro di ricerca e confronto delle fonti è stato arricchito anche grazie all’opera di riordino della documentazione caiatina, ancora in corso, di cui la dott.ssa Esposito si è potuta giovare utilizzando, in particolare, la preziosa di fonte dei registri annuali di introito ed esito stilati dai maestri razionali del Capitolo della Cattedrale di Caiazzo. Questa serie di fascicoli contabili si conserva quasi integra a partire dalla metà del ’400 ed è stata rilevante per la redazione degli indici onomastici e il confronto con documenti e pergamene coevi o successivi utili per la ricostruzione delle famiglie e la verifica dei dati ricavati dal codice vaticano. La presente pubblicazione, pertanto, presenta molteplici motivi di soddisfazione e di orgoglio: innanzitutto è occasione di rinnovata collaborazione con la Biblioteca Apostolica Vaticana, recupera alla ricerca un singolare documento della storia caiatina, che vede la luce nella prestigiosa collana “Studi e testi”, attesta il buon livello degli studiosi che collaborano 3 Diplomatico dell’archivio vescovile di Caiazzo. Inventario analitico (1007-1887), III, a cura di L. Esposito, Napoli 2005 (Archivio di Stato di Napoli. Diocesi di Caiazzo-Alife). 4 Documenti per la storia della diocesi e contea di Caiazzo (ante 599-1309), V, a cura di L. Esposito, Napoli 2010 (Archivio di Stato di Napoli. Diocesi Alife-Caiazzo). 5 Le pergamene dell’archivio vescovile di Caiazzo (1309-1343), VI, a cura di L. Esposito (Archivio di Stato di Napoli-Diocesi di Alife Caiazzo), in corso di pubblicazione. 6 È doveroso in questa sede ricordare l’impegno profuso dal già ricordato S. E. Mons. Angelo Campagna e da S. E. Mons. Pietro Farina.
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presentazione
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con l’Archivio storico diocesano e, non ultimo, mi dà la possibilità di interagire ancora, da vescovo, con l’illustre équipe di studiosi della Biblioteca del Papa, dove ho lavorato stabilmente per tre anni, per me molto importanti e fruttuosi dal punta di vista culturale, spirituale e umano. Nel formulare vivissimi ringraziamenti alla Curatrice del presente volume, alla Direzione della Biblioteca Apostolica Vaticana e soprattutto a quanti fanno parte del gruppo di persone competenti e appassionate, promotrici e artefici principali della rinascita dell’Archivio storico diocesano, formulo voti che questa pubblicazione rappresenti soltanto un’importante tappa dell’impegno della nostra Diocesi per la promozione culturale del territorio e per la ripresa degli studi archivistici ecclesiastici nell’Alto casertano. Caiazzo, giugno 2017 Valentino Di Cerbo
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PREFAZIONE Le edizioni di fonti, come si sa, richiedono una profonda e accurata specializzazione, un ingente lavoro di preparazione, vaste conoscenze storiche e culturali e, molto spesso, una volta realizzate, offrono in cambio limitati riconoscimenti e soddisfazioni. Salvo eccezioni, i documenti storici non sono di per sé attraenti per il pubblico non specialistico e, sia per ragioni linguistiche, sia per la lontananza dalla comune sensibilità, si rivelano talmente complicati e arcigni da risultare poco intelligibili e quindi da non suscitare un interesse immediato. Le informazioni che se ne possono trarre sono sì numerose, ma non immediatamente decodificabili e, in assenza di adeguate competenze tecniche e storiografiche, è difficile sollecitarli e farli parlare. Essi riservano dunque il loro fascino per un numero assai ristretto di persone, specialisti e cultori di materie gradite a pochi. Queste considerazioni a volte giustificano lo scetticismo di alcuni che giudicano le edizioni di fonti una sorta di lusso manieristico e autoreferenziale, che al giorno d’oggi, in un clima di incertezze e di penuria di risorse, non ci si può permettere. Eppure una plurisecolare tradizione di studi storici propone le edizioni documentarie come esercizio fondamentale con il quale deve misurarsi un ricercatore e come opera meritoria, per non dire necessaria, a vantaggio del lavoro delle generazioni successive. Si potrebbe affermare che la scarsa attrattività verso un ampio pubblico constatabile nell’immediato sia compensata dalla lunga durata che contraddistingue l’uso storiografico di un volume di fonti, il cui tasso d’interesse è continuamente variabile a seconda del mutare dei problemi storici prevalenti sul fronte vivo della ricerca. Esistono così mode storiografiche assecondate da ondate di imprese editoriali. Mode il cui valore culturale è talvolta effimero o discutibile; ciò che rimane al di là delle mode, però, sono proprio le edizioni di fonti, di documenti, che, per quanto siano realizzate e pensate innanzi tutto da e per un gruppo di specialisti, sono sempre investimenti fruttuosi. La riflessione sul circoscritto richiamo verso il pubblico e, per contrario, sull’alto potenziale di moltiplicazione della ricerca storica nel tempo vale tanto di più per le fonti obituarie. Esse sono state oggetto di un’abbastanza recente ripresa di interesse editoriale, in Germania, come in Francia e in Italia, che ha rinnovato e mutato anche i criteri e gli obiettivi con cui erano state precedentemente concepite tali imprese. La semplice constata-
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XII
prefazione
zione che necrologi e obituari recano memoria di un’immensa quantità di elementi fondamentali per la storia, e cioè di donne e uomini identificati da nomi, date e volontà pronunciate nel supremo momento del trapasso, li qualifica come testimonianze del massimo interesse per chi desideri addentrarsi nei recessi del passato, avventurandosi in molteplici direzioni: dall’analisi sulla fede religiosa, alla definizione delle famiglie e dei rapporti sociali, all’esame delle realtà economiche o a quelle della lingua e della cultura. Tale impulso, tuttavia, viene subito temperato dalle condizioni che normalmente presentano le fonti obituarie e in particolare i necrologi. Essi si mostrano spesso come codici usurati e mutilati, il cui testo o, meglio, testi, lungi dal rimanere disciplinati negli schemi calendariali previsti al momento della confezione del volume, vagano e dilagano ovunque. Ci si trova così di fronte a un terreno irto di correzioni, cancellature, abrasioni, aggiunte, ripensamenti, sovrapposizioni, in un groviglio di grafie, lingue, linguaggi, con riferimenti spesso oscuri a persone, luoghi, avvenimenti, cose e beni, in uno schema cronologico non sempre espresso e che può apparire tutt’altro che lineare e chiaro. All’editore spetta di dar ordine e consentire la leggibilità di un simile coacervo di informazioni, operazione che obbliga a scelte non sempre facili e scontate, all’assunzione di una gravosa responsabilità. Laura Esposito, bisogna dirlo, ha avuto dunque il coraggio di misurarsi con una molteplicità di sfide, quando ha deciso di predisporre la trascrizione e l’edizione del necrologio della cattedrale di Caiazzo, una fonte fino a questo momento pressoché ignorata e che, da quanto si potrà leggere nelle parti introduttive scritte dall’Autrice, rivela le sue grandi potenzialità per illustrare nuove pagine di storia locale e regionale. Non è certo mio compito anticipare in queste poche righe quanto si potrà apprendere con maggiori dovizia e chiarezza di informazione nei capitoli introduttivi. Però, da storico, cultore ed editore di un tal genere di fonti, anche se relative al contesto geografico e istituzionale delle chiese dell’estremo nord-est d’Italia, mi sento di formulare qualche piccola considerazione aggiuntiva, che torna a lode di Laura Esposito. Stefano Crescarello, che era canonico e sacrista maggiore della cattedrale di Caiazzo, cominciò a redigere il Necrologium qui edito nel 1547 e proseguì l’opera fino al momento della sua morte (21 dicembre 1579). Egli precisò di agire a titolo gratuito, per amore dell’istituzione alla quale apparteneva, e chiese in cambio solamente che il suo stesso nome fosse annotato nell’obituario, come avvenne, senza corresponsione di alcun ulteriore legato. In fondo il suo impegno di scriba e custode della memoria dei defunti caiatini era stato il suo modo di devolvere una donazione pia al
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prefazione
XIII
capitolo della cattedrale. Mi sembra che questa piccola vicenda permetta di penetrare in molti modi nel significato storico della fonte e anche di istituire un parallelo con l’impresa della Curatrice dell’edizione. Crescarello per compiere la propria attività dovette attingere ai documenti obituari precedenti, che allungavano le radici fino al secolo XI, e dar loro nuovo ordine e consistenza, nel codice che stava redigendo. La sua era un’opera che comportava un profondo e oculato ripensamento della memoria locale. Le sue finalità erano liturgiche e commemorative, religiose in senso lato, ma non erano certo assenti in lui preoccupazioni patrimoniali e amministrative (la celebrazione del suffragio dei defunti fruttava risorse importanti per il capitolo dei canonici ed era essenziale una ordinata ricognizione degli obblighi e dei benefici) e, in un certa misura, era consapevole che rientrare nella memoria collettiva assicurata dal Necrologium della cattedrale significava anche circoscrivere un perimetro di “eletti”, che beneficiavano di preghiere particolarmente pregiate e anche di una spiccata distinzione sociale. Se si considera il documento pubblicato in queste prospettive, si capiscono anche il potenziale e il tasso di apertura che esso può fornire a una storia ampia e aggiornata di Caiazzo e non solo. Ma mi piace anche accostare l’opera di Stefano Crescarello a quella di Laura Esposito. In fondo entrambi assicurano ai posteri la fruizione di una memoria complessa. Per il primo si trattava quasi di una necessità pratica, per la seconda si tratta piuttosto di esprimere saperi tecnici lungamente maturati e impiegarli per rendere feconde pulsioni di curiosità, interesse, amore per la storia del territorio in cui vive e agisce. Il tutto s’incontra armoniosamente con le istanze del sapere paleografico, storico e di una comunità scientifica più vasta, per la quale vale sempre la pena di apprezzare ogni contributo che faccia compiere un passo avanti nella conoscenza, anche se apparentemente ristretto a un pubblico piuttosto ridotto e disperso. «Una società che abbia la pretesa di rispettare le scienze non dovrebbe disinteressarsi dei loro strumenti», ha scritto Marc Bloch in una delle sue opere più celebri e lette (Apologia della storia o Mestiere di storico, trad. it. di G. Gouthier, Torino, Einaudi, 1998, pp. 55-56), per protestare la legittimità e l’utilità di ogni iniziativa volta a sorreggere lo sforzo indirizzato verso una migliore conoscenza scientifica, anche se apparentemente non finalizzata a un lucro immediato. Sono parole perfettamente calzanti per manifestare la riconoscenza che si deve, e non solo a titolo individuale, a opere quali quella curata da Laura Esposito: strumenti essenziali per il progredire della storia. Udine, novembre 2016
Andrea Tilatti
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PREMESSA La tradizione commemorativa La tradizione commemorativa è l’espressione della comunità liturgica. Nella chiesa i fedeli commemoravano durante la messa i viventi e i defunti. Nella sala del Capitolo le comunità religiose, ogni mattina, recitavano l’Ufficio di Prima, durante il quale, in una preghiera comunitaria, si commemoravano i defunti. Solitamente la funzione si svolgeva nel seguente modo: dopo la lettura di un passo del martirologio, con indicazioni riguardanti i santi del giorno successivo, venivano recitate le orazioni e si leggeva un capitolo della regola, sostituito di domenica e nei giorni festivi da una omelia. Si passava, infine, alla commemorazione dei defunti, dei quali si leggevano i nomi iscritti nel necrologio della comunità, il cui anniversario della morte ricorreva durante la settimana e per i quali si recitava l’ufficio dei morti. Per ricordarsi delle persone da commemorare, gli ecclesiastici registravano i loro nomi in elenchi o in registri. Uno di questi era il necrologio e/o obituario, nei quali i defunti erano registrati secondo il giorno della loro morte, singolarmente o in gruppi di persone, e secondo l’ordine del calendario1. In questo modo, era possibile individuare una determinata persona nella massa dei nomi ivi registrati, continuare la commemorazione liturgica individuale e rinnovarla ogni anno, senza limiti di tempo nel futuro. Il testo obituario era, nella maggior parte dei casi, conservato nel contesto codicologico di un cosiddetto “Libro del Capitolo”, insieme ad un martirologio, alle regole, alle omelie e agli altri testi liturgici. Esso assicurava l’individuale commemorazione dei defunti. Persone e gruppi di persone volevano vedere fissata per iscritto la loro ammissione alla commemorazione liturgica, in una comunità che curava una tale tradizione e che, dunque, era in grado di assicurarla senza soluzione di continuità.
1 N. Huyghebaert, Les documents nécrologiques, Turnhout 1972 (Typologie des sources du Moyen Âge occidental, 4); M. Dykmans, Les obituaires romains. Une définition suivie d’une vue d’ensemble, in Studi medievali 3a serie 19 (1978), pp. 591-652; J.-L. Lemaitre, Nécrologes et obituaires: une source privilégiée pour l’histoire des institutions ecclésiastique et de la société au Moyen Âge, in Le médiéviste devant ses sources. Questions et méthodes, sous la direction de C. Carozzi, H. Taviani-Carozzi, Aix en Provence 2004, pp. 25-39.
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XVI
premessa
Lo stato degli studi Le fonti della commemorazione liturgica del Medioevo sono state — fino ad oggi — soltanto in parte edite. E alcune di queste edizioni, come sosteneva Joachim Wollasch2, sono insufficienti per poter approntare uno studio metodologicamente approfondito, poiché non si tratta di edizioni complete, bensì di estratti che pubblicano soltanto i nomi dei personaggi ritenuti più importanti. Le stimate antiche edizioni, ad esempio, della serie dei Libri Confraternitatum e Necrologia nella sezione «Antiquitates» dei «Monumenta Germaniae historica» o la serie Obituaires pubblicata dall’Acadèmie des Inscriptions et Beles Lettres nel Recueil des Historiens de la France, o i necrologi editi nella Collezione «Fonti per la storia d’Italia», sotto diversi punti di vista non sono state adeguate alle testimonianze commemorative edite. Spesso, infatti, si limitavano a estratti, ponendo attenzione a quelle persone iscritte nei necrologi con titoli come episcopus o comes, o prepositus, o scegliendo personaggi noti o quelli che avevano un certo prestigio locale, tralasciando, in questo modo, le migliaia di iscrizioni di semplici monaci e laici, perché si credeva non fossero di alcun interesse per gli storici3. Questo fu il modus operandi di Ludovico Antonio Muratori, che nel 1725 pubblicò alcuni estratti del codice cassinese 334 contenente il libro del capitolo di Venosa4. Non si trattò di una vera e propria edizione, ma di una selezione di personaggi importanti, come ad esempio nepos abbatis, archiepiscopus, regina etc., tralasciando di vagliare criticamente le iscrizioni originarie, non distinte dalle aggiunte posteriori. Intorno alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, la ricerca sulle fonti memoriali e più in generale sulle pratiche commemorative nel Medioevo ricevette senza dubbio un notevole impulso, sia per il numero e la qualità delle ricerche, sia per i nuovi presupposti metodologici che stavano alla base dell’analisi dei documenti, grazie al gruppo di ricerca riunito intorno a Gert Tellenbach, il cosiddetto “Freiburger Arbeitskreis”, attivo presso l’Università di Friburgo. A partire dal 1975 questa esperienza confluì nel progetto interdisciplinare di edizioni commemorative delle fonti prosopografiche medievali, chiamato Societas e fraternitas, fondato da Karl Schmid e Joachim Wollasch presso l’Università di Münster, che modificò radicalmente sia il con2 J. Wollasch, Sulla ricerca di testimonianze commemorative in Germania: il progetto «Societas et fraternitas», in La tradizione commemorativa del Mezzogiorno medioevale: ricerche e problemi. Atti del seminario internazionale di studio (Lecce, Monastero di San Giovanni Evangelista, 31 marzo 1982), a cura di C. D. Fonseca, Galatina 1984 (Università degli Studi di Lecce. Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali. Saggi e Ricerche, 12), pp. 15-26, citaz. pp. 16-17. 3 Wollasch, Sulle ricerche di testimonianze cit., pp. 19-20. 4 L. A. Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, VII, Mediolani 1725, pp. 947-950.
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cetto proprio di “fonte” relativo alla testimonianza commemorativa, sia, di conseguenza, lo studio di essa, apportando un’innovazione metodologica nella sua edizione5. Gli intensi contatti tra il Tellenbach e i suoi allievi con la scuola di Cinzio Violante contribuirono a far conoscere e stimolare gli studi in Italia6. In Germania e in Francia l’edizione delle fonti commemorative negli anni Ottanta del XX secolo fece notevoli progressi grazie alle iniziative di Joachim Wollasch e dei suoi allievi a Münster7, e a Jean-Loup Lemaitre8. Gli studiosi tedeschi, inoltre, si impegnarono in fruttuose ricerche relative alle fonti commemorative del regno italico e dell’Italia meridionale con i lavori di Franz Neiske9, Thomas Frank10, Uwe Ludwig11, Dieter Geunenich12, Hubert Houben13 e Hansmartin Schwarzmaier14, oltre a quelli di Heinric Dormeier15. 5 K. Schmid – J. Wollasch, Societas et fraternitas. Begründung eines kommentierten Quellenwerkes zur Erforschung der Personen und Personengruppen des Mittelalters, in Frühmittelalterliche Studien 9 (1975), pp. 1-48. 6 Nobiltà e chiese nel Medioevo e altri saggi. Scritti in onore di Gert Tellenbach, a cura di C. Violante, Roma 1993 (Pubblicazioni del Dipartimento di medievistica dell’Università di Pisa, 3). 7 Synopse der cluniacensischen Necrologien, unter Mitwirkung von W. D. Heim, J. Mehne, F. Neiske, D. Poeck, herausgegeben von J. Wollasch, München 1982 (Bestandteil des Quellenwerkes Societas et Fraternitas). 8 J.-L. Lemaitre, «Liber Capituli». Le livre du chapitre des origines au XVIe siècle. L’exemple française, in Memoria. Das geschichtliche Zeugniswert des liturgischen Gedenkens im Mittelalter, herausgegeben von K. Schmid und J. Wollasch, München 1984 (Münstersche Mittelalter Schriften, 48), pp. 625-648; id., Les obituaires, témoins d’une mutation, in L’Europa dei secoli XI e XII fra novità e tradizione: sviluppo di una cultura. Atti della decima Settimana internazionale di studio (Mendola, 25-29 1986), Milano 1989 (Pubblicazioni dell’Università cattolica del Sacro Cuore. Miscellanea del Centro di studi medioevali, 12), pp. 36-56. 9 F. Neiske, Das ältere Necrolog des Klosters S. Savino in Piacenza. Edition und Untersuchung der Anlage (Münstersche Mittelalter-Schrifen, 36), München 1979. 10 T. Frank, Studien zu italienischen Memorialzeugnissen des XI und XII Jahrhunderts, Berlin – New York 1991 (Arbeiten zur Frühmittelalterforschung, 21). 11 U. Ludwig, Transalpine Beziehungen der Karolingerzeit im Spiegel der Memorialüberlieferung. Prosopographische und sozialgeschichtliche Studien unter besonderer Berücksichtigung des ‘Liber vitae’ von San Salvatore in Brescia und des Evangeliars von Cividale, Hannover 1999 (Monumenta Germaniae historica. Studien und Texte, 25). 12 Der Memorial- und Liturgiecodex von San Salvatore-Santa Giulia in Brescia, herausgegeben von D. Geuenich und U. Ludwig, Hannover 2000 (Monumenta Germaniae historica. Antiquitates. Libri memoriales et necrologia. Nova series, 4). 13 H. Houben, Il «libro del capitolo» del monastero della SS. Trinità di Venosa (Cod. Casin. 334): una testimonianza del Mezzogiorno normanno, Galatina 1984 (Università degli Studi di Lecce. Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali. Materiali e Documenti, 1). 14 H. Schwarzmaier, Der ‘Liber vitae’ von Subiaco. Die Klöster Farfa und Subiaco in ihrer geistigen und politischen Umwelt während der letzten Jahrzehnten de XI jahrhunderts, in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 48 (1968), pp. 80-147. 15 H. Dormeier, Montecassino und die Laien im 11. und 12. Jahrhundert, Stuttgart 1979 (Schriften der Monumenta Germaniae Historica, 27).
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Il rinnovato interesse per queste fonti condusse gli storici italiani ad impegnarsi, anche se non in modo sistematico come i colleghi d’oltralpe nella ricerca sulle diverse forme delle testimonianze memoriali. Rispetto alla tradizione commemorativa dell’Italia centro-settentrionale, quella concernente il Mezzogiorno non presenta pari ampiezza e articolazione. A fronte della ricca serie di fonti per l’area lombardo-veneto-subalpina, per il Mezzogiorno le fonti conosciute e studiate sono in numero minore. I primi decenni del Novecento sono stati caratterizzati dagli studi di Mauro Inguanez che nel 1922 rese noto il necrologio del monastero di Santa Petronilla di Piumarola16. A Montecassino, invece, nel 1932 pubblicò i frammenti di un necrologio Cassinese del secolo XI e nel 1941 il codice cassinese 4717. A quell’epoca erano noti i due necrologi dell’area beneventana tràditi nei codd. Vat. lat. 5419 e 5949, appartenuti rispettivamente a San Lorenzo e a Santa Sofia di Benevento, l’edizione dell’Obituarium S. Spiritus della Biblioteca Capitolare di Benevento ad opera di Alfredo Zazo18, il Liber Confratrum di San Matteo di Salerno, edito da Carlo Alberto Garufi nel 192219. Ad Hartmut Hoffmann, invece, spettò l’edizione del calendario di Leone Marsicano che vide la luce nel 196520. Le successive puntigliose ricerche e una più attenta rivisitazione di fondi archivistici e librari consentirono di individuare altre preziose testimonianze della tradizione commemorativa, in particolare nel Mezzogiorno medievale, sia di impronta monastica, sia di ambito canonicale. I risultati raggiunti furono illustrati nel Seminario internazionale di studi organizzato dal Dipartimento di Scienze storiche e sociali dell’Università di Lecce (ora del Salento) promosso nel 1982 da Cosimo Damiano Fonseca21, che risvegliò anche l’attenzione su questo tipo di fonti nell’Italia meridionale, 16 M. Inguanez, Necrologio del monastero di S. Petronilla di Piumarola, in Rivista storica benedettina 23 (1922), pp. 63-77. 17 M. Inguanez, Frammenti di un necrologio cassinese del secolo XI, in Miscellanea Cassinese 11 (1932), pp. 17-24; I necrologi cassinesi, a cura di M. Inguanez, Roma 1941 (Fonti per la storia d’Italia, 83). 18 L’obituarium S. Spiritus della Biblioteca Capitolare di Benevento: secc. XII-XIV, a cura di A. Zazo, Napoli 1963 (Università degli Studi di Napoli. Istituto di Paleografia e Diplomatica, 4). 19 Necrologio del Liber Confratrum di S. Matteo di Salerno, a cura di C. A. Garufi, Roma 1922 (Fonti per la storia d’Italia, 56). 20 H. Hoffmann, Der Kalendar des Leo Marsicanus, in Deutsches Archiv 21 (1965), pp. 82-149. 21 La tradizione commemorativa del Mezzogiorno medioevale: ricerche e problemi. Atti del seminario internazionale di studio (Lecce, Monastero di San Giovanni Evangelista, 31 marzo 1982), a cura di C. D. Fonseca, Galatina 1984 (Università degli Studi di Lecce. Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali. Saggi e Ricerche, 12).
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al quale parteciparono, tra gli altri, Hubert Houben, Joachim Wollasch, Jean-Loup Lemaitre e Giovanni Vitolo, che testimoniarono sugli studi e sulle loro ricerche in corso d’opera. E, tuttavia, fu proprio quest’ultimo, il Vitolo, che agli inizi degli anni Ottanta del XX secolo lamentava lo scarso interesse degli storici italiani per le fonti necrologiche e per i libri vitae, di fronte alle ricerche quanto mai originali e ricche di risultati della scuola tedesca fondata dal Tellenbach22. Alla scuola di studi promossa da Giovanni Vitolo e da alcuni suoi allievi dell’epoca furono dovute alcune edizioni di fonti commemorative meridionali: il necrologio di Montevergine e il necrologio di S. Cecilia di Foggia, per molto tempo erroneamente attribuito a S. Lorenzo di Benevento, entrambi curati da Matteo Villani23, il necrologio di S. Patrizia di Napoli a cura di Annamaria Facchiano24. Nonostante questi studi e quelli che sono seguiti nel corso degli anni Ottanta del XX secolo e, successivamente, durante la prima decade del XXI secolo, questo vuoto non è stato colmato, almeno per quanto riguarda l’Ita lia meridionale. E le ricerche e le edizioni condotte dagli studiosi italiani negli ultimi decenni, illustrate nel saggio di Cosimo Damiano Fonseca25, hanno colmato solo in parte quel vuoto lamentato anche da Giorgio Picasso che denunciava «un notevole ritardo da parte dei nostri interessi di medievisti per un settore di documentazione tanto caratteristico e proprio dell’età di mezzo»26.
22 G.
Vitolo rec. a H. Dormeier, Montecassino und die Laien im 11. und 12. Jahrhundert, Stuttgart 1979 (Schriften der Monumenta Germaniae Historica, 27), in Rivista della storia della Chiesa in Italia 35 (1981), p. 161. 23 M. Villani, Monachesimo e mondo dei laici nel Mezzogiorno medievale. Il Necrologio di Montevergine, Altavilla Salentina 1990 (Fonti per la storia del Mezzogiorno medievale, 8); id., Il necrologio e il libro del capitolo di S. Cecilia di Foggia (erroneamente attribuiti a S. Lorenzo di Benevento), in La Specola. Annuario di bibliografia e bibliofilia (1992-1993), pp. 9-84. 24 A. Facchiano, Monasteri femminili e nobiltà a Napoli tra Medioevo ed Età Moderna. Il Necrologio di S. Patrizia (secc. XII-XVI), presentazione di G. Vitolo, Altavilla Salentina 1992 (Fonti per la storia del Mezzogiorno medievale, 11). 25 C. D. Fonseca, ‘Memoria’ e ‘Oblivio’: orizzonte concettuale e riflessione storiografica, in Memoria. Ricordare e dimenticare nella cultura nel Medioevo, a cura di M. Borgolte – C. D. Fonseca – H. Houben, Bologna – Berlino 2005 (Annali dell’Istituto storico italo-germanico in Trento. Contributi, 15), pp. 11-20. 26 G. Picasso, Conclusione, in La tradizione commemorativa del Mezzogiorno medioevale: ricerche e problemi. Atti del seminario internazionale di studio (Lecce, Monastero di San Giovanni Evangelista, 31 marzo 1982), a cura di C. D. Fonseca, Galatina 1984 (Università degli Studi di Lecce. Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali. Saggi e Ricerche, 12), pp. 117-124, citaz. p. 118.
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Ringraziamenti La realizzazione di un libro si deve spesso al contributo di molte persone, colleghi ed amici. Desidero qui ringraziare Gianrufo Sparano, caiatino, per il suo indispensabile contributo sul reperimento delle fonti e per la memoria della storia locale, il dott. Luigi Arrigo, direttore della Biblioteca e dell’Archivio Storico Diocesano di Alife-Caiazzo per il suo intelligente supporto e il suo costante affetto, e la dott.ssa Claudia Curcio, archivista della Diocesi di Alife-Caiazzo, prezioso aiuto per la consultazione delle fonti. Il mio grazie particolare va al prof. Andrea Tilatti, docente presso l’Uni versità degli Studi di Udine, per i suoi preziosi consigli e per la revisione del testo. La mia gratitudine va, inoltre, a S. E. Valentino Di Cerbo, vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo, a Mons. Cesare Pasini e al dott. Ambrogio M. Piazzoni, rispettivamente prefetto e vice prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, e al dott. Marco Buonocore, direttore della Sezione Archivi della Biblioteca Apostolica Vaticana, che ne hanno permesso la pubblicazione. Il mio ringraziamento, infine, è rivolto a tutti i funzionari della Biblioteca Apostolica Vaticana, per la disponibilità e le agevolazioni alla consultazione delle quali sono stata spesso oggetto. Laura Esposito
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IL LIBER DEFUNCTORUM DI CAIAZZO
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I EDIZIONE
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INTRODUZIONE
Una fonte sconosciuta Nel 1902 Bartolomeo Capasso compilò, per la prima volta, un elenco delle fonti necrologiche dell’Italia meridionale. Lo studioso non annoverò tra le fonti commemorative conosciute il Liber defunctorum di Caiazzo1. Qualche anno prima, nel 1896, il tedesco August Potthast, nel suo repertorio delle fonti medievali, aveva dato un iniziale inventario dei necrologi europei2. Anche in questo caso, benché fossero state elencate molteplici fonti obituarie italiane e, in particolare, quelle afferenti l’Italia meridionale e la zona di Terra di Lavoro, la fonte obituaria caiatina non fu menzionata. Un’indagine più specifica sulla tradizione commemorativa nel Mezzogiorno medioevale si ebbe grazie a Carlo Alberto Garufi, che nel 1906 pubblicò un saggio sull’obituario del monastero di S. Spirito di Benevento: in quell’occasione, diede anche alcune brevi notizie di altre testimonianze commemorative relative l’Italia meridionale3. Anche al Garufi, però, sfuggì la fonte necrologica di Caiazzo che non fu annoverato tra quelli citati, benché lo stesso studioso avesse a sua volta lamentato l’assenza dell’obituario di S. Spirito, da lui studiato, nell’elenco delle fonti conosciute da Eduard Winkelmann4. Agli inizi degli anni Ottanta del XX secolo il Liber defunctorum di Caiazzo era ancora sconosciuto agli studi del settore. Nel seminario di studi tenutosi a Lecce nel 1982 presieduto da Cosimo Damiano Fonseca5 e avente come tema La tradizione commemorativa del Mezzogiorno medioevale, gli interventi di alcuni relatori, suddivisi per aree geografiche, ebbero il merito di fare il punto della situazione sugli studi effettuati e quelli in corso sulle fonti obituarie conosciute. Tali studiosi, tuttavia, nell’elencare le testimonianze relative il Mezzogiorno d’Italia — sia edite, sia inedite — non fecero 1 B.
Capasso, Le fonti della storia delle provincie napolitane dal 568 al 1500, Napoli 1902, pp. 145-146 e nt. 2. 2 A. Potthast, Wegweiser durch die Geschichtswerke des europäischen Mittelalters bis 1500, Berlin, W. Weber, 1896, II (Bibliotheca historica medii aevi), pp. 807-842. 3 C. A. Garufi, L’obituario della chiesa di S. Spirito conservato nella biblioteca di Benevento, cod. 28, in Bullettino dell’Istituto storico italiano per il medioevo 28 (1906), pp. 111-124. 4 Ibid., p. 111; cfr. anche E. Winkelmann, Reisefrüchte aus Italien und anderes zur deutschitalischen Geschichte, in Forschungen zur Deutschen Geschichte XVIII (1878), pp. 475-492. 5 La tradizione commemorativa del Mezzogiorno medioevale: ricerche e problemi cit.
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menzione della fonte necrologica caiatina6, in particolare, Giovanni Vitolo, che nel suo intervento sulle testimonianze commemorative in Campania, non ne fece cenno7. Allo stesso modo di Maria Galante, che nella disamina paleografica sulle scritture presenti nel Liber confratrum di S. Matteo di Salerno, risalente alla fine degli anni Ottanta del XX secolo, nel rinnovare l’elenco delle testimonianze commemorative campane conosciute, non menzionò la fonte necrologica di Caiazzo8. Il Liber defunctorum fu oggetto di grande interesse da parte degli eruditi locali, come fonte e repertorio, ricco di nomi cui attingere per la ricostruzione delle genealogie delle famiglie nobili caiatine, nonché per la ricerca di personaggi famosi ivi ricordati, a partire dal periodo normanno-svevo e fino ai primi decenni del XVII secolo. Giuseppe Faraone lo adoperò per supportare la sua tesi a proposito dei natali di Pier delle Vigne contro la teoria di Gabriele Iannelli, in merito alla presenza nel testo obituario della madre e della figlia del logoteta federiciano9. Ottaviano Melchiori, come anche lo stesso Faraone10, consultò il testo per la storia della diocesi e per la compilazione di brevi narrazioni sui vescovi caiatini che si sono avvicendati nel governo della sede episcopale11. Nella prima metà del XX secolo Bernardino di Dario ne fece un largo uso nella ricerca di personaggi ivi illustri esistenti e vissuti nella cittadina caiatina, confluiti nella sua opera sulla città e sulla diocesi di Caiazzo12. L’obituario era noto a Norbert Kamp che lo consultò per la ricostruzione della cronotassi dei vescovi dell’Italia meridionale in età sveva, illustrata nella sua monumentale opera13. 6 C. D. Fonseca, Introduzione, in La tradizione commemorativa del Mezzogiorno medioe vale: ricerche e problemi. Atti del seminario internazionale di studio (Lecce, Monastero di San Giovanni Evangelista, 31 marzo 1982), a cura di C. D. Fonseca, Galatina 1984 (Università degli Studi di Lecce. Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali. Saggi e Ricerche, 12), pp. 11-14, part. p. 13. 7 G. Vitolo, Testimonianze commemorative in Campania, in La tradizione commemorativa cit., pp. 105-115. 8 M. Galante, Un necrologio e le sue scritture: Salerno, sec. XI-XVI, in Scrittura e Civiltà 13 (1989), pp. 43-328, citaz. pp. 54-56 e nt. 12. 9 G. Faraone, Pier Della Vigna di Caiazzo. Risposta a’ signori B. Capasso e G. Iannelli, Caserta 1883; id., Caiazzo patria di Pier della Vigna contro Gabriele Iannelli di Capua, Caiazzo 1888. 10 G. Faraone, Notizie storiche e biografiche della Città e Diocesi ad uso delle scuole pri marie, Napoli 1899. 11 O. Melchiori, Descrittione dell’antichissima città di Caiazzo, nella quale si tratta dell’ori gine e principi di detta città, delli signori che l’hanno dominata et de tutti l’huomini illustri così in lettere, come in arme, ch’ella hà prodotti, Napoli, per Costantino Vitale, 1619. 12 B. Di Dario, Notizie storiche della città e diocesi di Caiazzo, Lanciano 1941. 13 N. Kamp, Kirche und Monarchie im Staufischen Königreich Sizilien, I, Prosopographische
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Il Liber defunctorum di Caiazzo è stato oggetto di studio soltanto nel XXI secolo, quando Matteo Villani pubblicò un breve saggio sull’obituario, nel quale fece un primo tentativo di studio, mostrando le potenzialità di questa fonte necrologica14. Il codice e il suo stato attuale Il Liber defunctorum della cattedrale di Caiazzo — tutt’ora inedito — è tràdito nel codice pergamenaceo Vat. lat. 14736 della Biblioteca Apostolica Vaticana15. Il codice è, attualmente, così composto nella distribuzione dei fogli: I, 81, I; la prima e l’ultima di guardia, aggiunte a seguito del restauro. Essi sono riquadrati ma in maniera piuttosto irregolare e la loro misura oscilla tra 273/282 e 192/196 mm. La pergamena è di qualità comune: si presenta molto spessa e alquanto rigida in alcuni fogli, più sottile e morbida in altri; non è stata sottoposta a particolari trattamenti per lo sbiancamento. I fogli sono di colore giallo scuro dal lato carne, mentre dal lato pelo il colore oscilla tra diverse varianti di marrone. La loro disomogeneità, visibile nella forma e nella fattura, farebbe pensare che nella composizione del codice siano state adoperate membrane di varie provenienza e già utilizzate; alcune sembrano palinsestate, mentre altre sembrerebbero essere state precedentemente usate per esercizi di probatio pennae. Il codice, quindi, è evidentemente il risultato di un assembramento di fogli di pergamena non di prima mano. Sono presenti tre fogli mutili: f. 9, restaurato con pergamena rigida, dealbata; f. 74, restaurato con pergamena comune più sottile e dealbata; f. 75, mutilo del margine inferiore destro, restaurato con pergamena comune rigida e di colore giallo. La numerazione è posta sul margine destro inferiore del recto di ogni foglio, a stampa; non è coeva alla copiatura del testo, ma è decisamente tarda. Essa fu apposta a seguito del restauro che il codice subì nel 1970, poiché non tiene conto dei fogli mancanti. Non vi sono tracce della numerazione più antica. Sono visibili, tuttavia, una serie di segni di rasura presenti in quasi tutti i fogli, sul recto, all’altezza dell’attuale numerazione Grundlelung: Bistümer und Bischöfe des Königreichs 1194-1266, 1-4, München 1973-1982 (Münstersche Mittelalter-Schriften, 10). 14 M. Villani, Il necrologio di Caiazzo: clero diocesano e mondo dei laici, in Medioevo, Mezzogiorno, Mediterraneo. Studi in onore di Mario Del Treppo, I-II, a cura di G. Rossetti – G. Vitolo, Napoli 2000 (Europa mediterranea. Quaderni, 12-13), I, pp. 161-178. 15 Non trova alcuna corrispondenza la segnalazione di Norbert Kemp, relativamente al cod. Vat. lat. 14713, cfr. Deutsches Historisches Institut Rom, Archiv N. 13. Nachlass Norbert Kamp (1927-1999), s.l., 2001, p. 85.
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a stampa. L’operazione di rasura non è imputabile al restauro in Vaticana. Essa deve essere avvenuta in un periodo anteriore alla seconda metà del XX, testimonianza del fatto che il testo è stato rimaneggiato. La legatura attuale è moderna, con i battenti in cuoio martellato marrone scuro con gli spigoli e il dorso in cuoio rossiccio, che ha sostituito quella originale — probabilmente usurata — durante l’operazione di restauro avvenuto nel gennaio 1970. Non è stata conservata quella originale, o almeno non vi sono notizie in merito. I fogli presentano il testo scritto su due colonne, sia sul recto, sia sul verso. Lo specchio di scrittura, dove visibile (f. 3r), mostra una struttura su due colonne, ciascuna larga 75 mm, delimitata ognuna da una coppia di linee verticali e separate al centro del foglio da uno spazio di 6 mm, con funzione di margini laterali e di un margine centrale; si hanno, in questo modo, due colonne verticali che presentano 49 linee orizzontali, con un’interlinea di 5 mm. La rigatura, eseguita sul lato carne con mina di piombo, è difficilmente riconoscibile nella maggior parte dei fogli, a causa del pesante restauro subìto. Le colonne, in ogni caso, non sono quasi mai completamente riempite dalla scrittura. Ogni colonna raccoglie gli obiti di un giorno del calendario, per cui vi sono due giorni per pagina e quattro per ogni foglio; l’ultimo foglio comprende un solo giorno, quello corrispondente al 31 dicembre (f. 81ra). Gli obiti leggibili ammontano a tremilanovecentosettantasei (3976) mentre quelli erasi sono circa centotrentatré (133), per un totale di quattromila centonove obiti registrati (4109). In essi sono menzionati, in maniera diretta e indiretta, cinquemila trecentosessantaquattro persone (5364)16. Nella seconda colonna del recto dell’ultimo foglio (f. 81rb) c’è il colophon di mano di Stefano Crescarello, canonico e sacrestano della Cattedrale di Caiazzo, autore della copiatura dell’obituario, sulla cui figura si dirà di seguito. Segue, sul verso (f. 81vb), un elenco di benefattori, in parte vergato dal Crescarello e in parte continuato da altre mani, sulla cui descrizione si dirà di seguito. La successione delle giornate segue l’ordine del calendario, senza eccezioni, se non per quelle determinate dalla perdita di alcuni fogli. Allo stato attuale del manoscritto, infatti, sui trecentosessantacinque giorni presenti nel calendario, mancano quarantaquattro giorni, riconducibili alla perdita di undici fogli. Il codice è costituito da 13 fascicoli. Essi iniziano tutti con il lato carne e hanno subìto piccole modifiche strutturali a causa dell’operazione di restauro. Sono così composti: 16 Per
dati più precisi si veda, infra, Commentario, pp. 299-230 Tabb. 6, 7.
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— il primo fascicolo è formato dai ff. 1-7, è un quaternione, privo del primo foglio, che comprendeva i giorni dal 1° al 4 gennaio. Per motivi di stabilità imputabili al restauro, ora la f. 7 è legata al secondo fascicolo; — il secondo fascicolo è formato dai ff. 8-14 ed è un quaternione monco del terzo foglio, che comprendeva i giorni dal 10 al 13 febbraio; — il terzo fascicolo è formato dai ff. 15-22 ed è un quaternione regolare; — il quarto fascicolo è formato dai ff. 23-30 ed è un quaternione regolare; — il quinto fascicolo è formato dai ff. 31-38 ed è un quaternione regolare; — il sesto fascicolo doveva essere un quinternione, che comprendeva i giorni dal 10 al 13 giugno; poi il quarto foglio, privo di sostegno già al momento della scrittura, per cui molto fragile, che conteneva i giorni dal 18 al 21 giugno, e infine le ultime due carte, dove si trovavano i giorni dal 4 all’11 luglio; di questo fascicolo ora restano i ff. 39-42, cioè un duerno; — il settimo fascicolo è formato dai ff. 43-49 ed è un quaternione, monco del terzo foglio, per cui è privo dei giorni dal 20 al 23 luglio; — l’ottavo fascicolo è formato dai ff. 50-57 ed è un quaternione; — il nono fascicolo è formato dai ff. 58-64 ed è un quaternione, monco del sesto foglio, per cui mancano i giorni dal 4 al 7 ottobre; — il decimo fascicolo è formato dai ff. 65-70 ed è un quaternione, privo del foglio centrale, che conteneva i giorni dal 28 ottobre al 4 novembre; — l’undicesimo fascicolo è formato dai ff. 71-77 ed è un quaternione mutilo del quinto foglio, cioè dei giorni dal 3 al 6 dicembre; — il dodicesimo fascicolo è formato dai ff. 78-81 ed è un duerno, con il quale si chiude il codice. Lo schema che segue nelle pagine successive illustra la fascicolazione.
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PROSPETTO DELLA FASCICOLAZIONE DEL CODICE
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Lo stato attuale della fonte obituaria caiatina, come spesso è accaduto in altri necrologi, è il risultato finale di numerose stratificazioni. Il Liber defunctorum presenta un testo strutturato essenzialmente in due parti. La prima parte è quella più antica, vergata, come detto, dal Crescarello, divisa poi a sua volta in due momenti: la mera operazione di copiatura, avvenuta nel 1547, distinta da quella dell’aggiornamento degli obiti, iniziata nel 1547 e proseguita fino al 1563. La seconda parte annota gli obiti registrati dopo la morte del Crescarello e fino ai primi tre decenni del XVIII secolo. Questi sono stati eseguiti da molteplici mani che si sono alternate nella stesura del testo e nell’aggiornamento degli obiti nel corso di circa due secoli, testimonianza del fatto che più di un canonico si occupava della registrazione degli obiti. Alcune di queste mani, post Crescarello, intervengono nel testo soltanto una volta; altre, invece, registrano dai 2 ai 5/6 obiti, mentre soltanto poche di esse registrano un numero considerevole di obiti, tale da permettere inadeguata disamina paleografica. L’impianto di base dell’obituario, cioè la prima stesura redatta dal Crescarello nel 1547 presenta una patina uniforme, improntata sulla base di una probabile precedente stesura latina, come farebbero supporre i numerosi obiti dei secoli XII-XIV, registrati nella fonte necrologica e collocati nelle primissime posizioni, testimonianza del fatto che queste registrazioni siano state presenti in un testo più antico rispetto all’attuale, verosimilmente coevo o di poco posteriore alla registrazione degli obiti. Tale argomento sarà sviluppato nella seconda parte. L’omogeneità del testo concernente la prima fase di stesura emerge, in modo inequivocabile, nelle parti che riportano gli atti di donazione e i lasciti testamentari. Questi presentano un formulario composto secondo un modello fisso, sia nell’organizzazione del testo, sia nel riassunto del legato testamentario, e sono quasi tutti in lingua volgare. Si prendono, ad esempio, le seguenti registrazioni: il 22 marzo (f. 19ra), «donna Gostancza de Ioanni Baccelleti § quale lasso al venerabile Capitulo per la anima soa una terra sita ad Camporalonga iuxta la terra de la Corte»; oppure il 31 marzo (f. 21rb), «Michaele de Assentio § quale lasso al venerabile Capitulo per la anima soa et de suo patre et de soa consorta quattro moya de terra sita ad Misirinola». Sono in lingua latina sette obiti, nei quali è ricordata la celebrazione dell’anniversario mediante una funzione liturgica, come ad esempio si legge il 4 settembre (f. 55va), «magnifica Antonia Faicchia, pro cuius anima celebratur anniversarium singulis annis et solvit carlinos sex»; un altro esempio è ascritto il 5 settembre (f. 55vb), «Marsilia Racioppo consorte de
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Andrea de Filio, pro anima cuius celebratur anniversarium singulis annis et solvit carlinos sex»17. Normalmente gli obiti si susseguono in ordine cronologico. Tale criterio è quasi sempre rispettato: nella prima fase di copiatura del Crescarello, nella registrazione degli obiti coevi al canonico caiatino, nella fase degli aggiornamenti per mano dei canonici negli ultimi decenni del XV secolo e nei due secoli successivi, che hanno colmato e, in alcuni casi, riempito totalmente gli ampi spazi bianchi dei fogli lasciati dal primo estensore. Dopo il primo strato di scrittura ad opera del Crescarello, gli obiti sono stati normalmente aggiunti nel medesimo giorno della morte delle persone ricordate, ovvero con uno scarto di poche giornate. Soltanto alcune registrazioni necrologiche sono state aggiunte diverso tempo dopo la loro morte. Quest’ultimo è certamente il caso della mano H, seicentesca, che, come vedremo, ha aggiornato il Liber defunctorum con l’inserimento di circa cinquanta obiti, elencati in modo consecutivo e senza il rispetto dell’ordine cronologico, quando questi sono ascritti nello stesso giorno. Significativi sono gli esempi annotati il 3 luglio (f. 42vb), dove gli obiti in questione sono otto: 1528, 1591, 1590, 1542, 1512, 1507, 1530, 1528; e in data 17 e 18 agosto, su due colonne del medesimo foglio, con cinque obiti: 1566, 1576, 1571, 1544, 1409. Questa mano ha aggiunto obiti fino al 1695, come mostrano le registrazioni dei giorni 28 agosto (f. 53vb) e 24 settembre (f. 60va); ed è la medesima mano che ha inserito tra i commemorati il vescovo Andrea Serao, morto due secoli prima il 15 giugno 1422 (f. 38rb), non registrato dal primo estensore. Tale fenomeno è, però, un’eccezione alla regola che vede, invece, il rispetto pressoché rigoroso dell’ordine cronologico nel trascrivere i nomi dei defunti. Trattandosi di aggiornamenti postumi, è ovvio che l’attenzione era posta maggiormente a colmare le lacune nella memoria storica, come nel caso del vescovo, e ad integrare il ricordo dei defunti, piuttosto che rispettarne l’ordine cronologico nella registrazione18. I nomi relativi la parte del testo trascritta dal Crescarello, sembrano seguire l’ordine cronologico con cui erano stati di volta in volta inseriti nell’antico obituario. Ciò emerge, in particolar modo, dalle date apposte qua e là nel Liber defunctorum. Nei casi in cui due o più date relative l’indicazione dell’anno si susseguono nello stesso giorno, è stato rispettato l’or17 Gli altri sono registrati nei seguenti giorni: 19 gennaio, 17 aprile, 11 maggio, 29 luglio, 19 agosto. 18 Per un simile fenomeno, si veda A. Facchiano, Monasteri femminili e nobiltà a Napoli tra Medioevo ed Età Moderna. Il Necrologio di S. Patrizia (secc. XII-XVI), presentazione di G. Vitolo, Altavilla Salentina 1992 (Fonti per la storia del Mezzogiorno medievale, 11), p. 67.
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dine cronologico, come mostra il giorno 22 marzo (f. 19ra): nel 1464 «notare Iacobo de Balio», nel 1491 «madonna Antonecta consorta de messere Baldassarro Puglyeri», nel 1517 «Ioanna Crescarella», nel 1530 «lo provido iovene Pietri Pandone», nel 1544 «mastro Hieronimo Perrocto» e «Frate Ioannello Crescarello de lo ordene conventuale de Santo Francisco 1544». Il rispetto della disposizione cronologica, però si riscontra anche nel caso di registrazioni successive a quelle redatte dal Crescarello. Nel giorno 23 marzo (f. 19rb) si vede chiaramente come tre diverse mani hanno aggiunto, nella parte della colonna lasciata in bianco dal canonico, tre obiti in tre diversi anni: nel 1575 «Lisabetta de Miano», nel 1581 «messere Bernardino Barbiero», nel 1614 «magnifica Christina di Gratio figlia del magnifico Giulio di Gratio». Nella distribuzione delle registrazioni i personaggi più antichi sono sempre nelle primissime posizioni. Così è per Ruggero II d’Altavilla, morto nel 1154, il 27 febbraio (f. 13rb); e non certo perché si tratta di personaggi importanti, con il mero scopo di essere evidenziati in cima alla lista. Se Pietro de Almundo, infatti, morto nel 1191, il 5 giugno (f. 37vb), è segnato in seconda posizione, Nicola Squarciavacca, citato in documenti di età sveva, è segnato nel Liber defunctorum in prima posizione, il 26 novembre (f. 73rb), insieme ad un estratto del lascito testamentario, stilato nell’agosto 1271; essendo registrato prima dei defunti deceduti nel 1282, questa data si può ritenere termine ante quem, per cui la sua morte sarà avvenuta tra il 1271 e il 1282. Il fatto che i personaggi registrati verso la fine dell’XI secolo e quelli attestati nel corso del XII secolo siano nelle primissime posizioni di ogni colonna, fa supporre che l’inizio della composizione del Liber antico, quello deperdito, sia da ascriversi proprio a questo periodo o a un arco temporale di poco posteriore, intorno alla seconda metà del XII secolo, coincidente probabilmente con l’epoca in cui si strutturò il Capitolo diocesano. I canonici, infatti, affiancarono per la prima volta il vescovo di Caiazzo in una chartula vescovile del 110619, mentre nel 1180 si parlò per la prima volta della congregatio episcopii di Caiazzo20. Anche questa ipotesi sarà sviluppata nella seconda parte del volume. La distribuzione delle date presenti nel Liber defunctorum aveva fatto pensare, in un primo momento, che il testo necrologico nei primissimi 19 Documenti
per la storia della diocesi e contea di Caiazzo (ante 599-1309), V, a cura di L. Esposito, Napoli 2010 (Archivio di Stato di Napoli. Diocesi Alife-Caiazzo) (d’ora in poi Esposito, Documenti V), pp. 120-122 doc. 40. 20 Le pergamene dell’archivio vescovile di Caiazzo (1007-1265), I-II, a cura di C. Salvati – M. A. Arpago – B. Jengo – A. Gentile – G. Fusco – G. Tescione, Caserta 1983 (Società di storia patria di Terra di Lavoro) (d’ora in poi Salvati, Pergamene I/1 e Salvati, Pergamene I/2), I, p. 80.
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secoli non si presentasse molto esteso. Lo studio più approfondito, volto a dare una collocazione temporale alle registrazioni obituarie, ha mostrato, tuttavia, una realtà un po’ diversa, che ha evidenziato un aumento significativo delle annotazioni più antiche (Tab. 1) — senza trascurare il fatto che una parte della memoria degli obiti è andata perduta a causa della caduta di 11 fogli, pari a 44 giorni, e che vi sono obiti datati verso la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV che occupano, in alcuni giorni, le prime posizioni: Carlo Martello morto nel 1295, segnato in prima posizione il 6 agosto (f. 48rb), mentre è in terza posizione donna Capuana, figlia del giudice Andrea de Nicolò, morta nel 1293, il 24 giugno (f. 40ra); o addirittura il primo posto, come Giovanni Clignet, signore di Caiazzo, morto nel 1319, il 3 luglio (f. 42vb), è invece in terza posizione il vescovo Ingeraimo di Capua, segnato il 7 dicembre (f. 75ra) nel 1303, ma morto in realtà nel 1334. Le date obituarie non espresse sono state indicativamente recuperate da altre fonti: principalmente dai documenti pergamenacei, poi dai registri notarili e, successivamente, dai manoscritti contenenti studi locali e dai preziosi registri e quaderni di contabilità del Capitolo caiatino, descritti nella seconda parte del volume. Molti personaggi presenti nella fonte necrologica sono stati riconosciuti in tali documenti ed è stato possibile, quindi, individuare gli approssimativi estremi cronologici, che restituiscono così una sommaria datazione delle note obituarie o, in molti casi, l’anno esatto del decesso. Non è stato possibile giungere a datazioni univoche mediante la proposizione del termine ante quem, per le iscrizioni prive di data e riferite a personaggi storicamente non individuati, soprattutto per quelle più antiche, poiché, come già mostrato, non essendo stato sempre rispettato, in diverse colonne, l’ordine cronologico nella registrazione degli obiti, tale metodo non può essere adoperato come valore assoluto. In altri casi, invece, esso è stato utile per tracciare delle linee guida o confermare ipotesi di datazioni, soprattutto quando in una medesima colonna compaiono due o più obiti individuati con certezza. Questo è il caso, ad esempio, delle tre registrazioni che occupano i primi posti della colonna registrata il 16 gennaio: Gualtiero de Alderico, in seconda posizione, e Ruggero Pristor, in terza, sono stati registrati senza l’indicazione dell’anno. La loro presenza, tuttavia, è ampiamente attestata da una serie di documenti che li collocano tra il 1246 e il 1298. Di conseguenza, Adenolfo de Innocenzio, che si trova nella medesima colonna ma in prima posizione, benché sia privo dell’anno, può essere considerato a loro coevo o ascriversi ad uno dei due secoli precedenti. Sono molti i casi come quello appena descritto e si possono trovare in quasi tutti i giorni presenti nel Liber defunctorum, anche se non
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tutti sono di così facile risoluzione, a causa della frequente omonimia dei personaggi registrati nel testo. Il lavoro di recupero delle date necrologiche o quanto meno la collocazione circoscritta ad un singolo secolo — laddove non è stato possibile individuare l’anno — mostra una distribuzione degli obiti ben diversa da quella emersa dal conteggio iniziale, basato unicamente sulle date espresse. Per maggior chiarezza ho compilato una tabella che illustra l’insieme delle date: quelle già presenti nel testo e quelle recuperate dalle fonti suddette (Tab. 1). Peculiari, per cui sono qui evidenziati, due unici casi di registrazione obituaria nella quale accanto al nome del defunto è indicata la sua età: il 25 agosto (f. 53ra), si legge «canonico diacono di questa ecclesia cathedrale, figlio di magnifico notare Bernardino di Marco, obiit anno etatis sue vigesimo septimo anno salvatoris 1623, die vigesimo quinto mensis augusti», mentre il 14 ottobre (f. 64va), si legge «messere Blanditio Fasulo, etatis sue 70». Nel caso del primo obito, essendo presente l’anno della morte, si può risale alla data di nascita, che dovrebbe corrispondere al 1596 circa. Nel secondo obito, invece, mancando l’anno del decesso, non è stato possibile recuperare quello di nascita. Tabella 1 DISTRIBUZIONE TEMPORALE DEGLI OBITI IDENTIFICATI NEL LIBER DEFUNCTORUM mese
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
xi
1
tot. parz.
2
Totale
2248
xii
xiii
xiv
xv
xvi
xvii
2 2 8 3 6 1
4
21 32 53 41 33 27 15 27 42 29 32 22
6 18 26 22 24 10 26 19 21 15 14 14
8 20 23 30 26 10 9 35 29 8 25 16
76 93 114 101 85 58 82 168 127 62 110 99
10 15 17 30 17 8 7 33 26 21 12 14
34
374
215
239
1175
210
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L’identificazione delle “mani” Sotto il profilo grafico, si distinguono due fasi nella stesura delle annotazioni obituarie. La prima fase riguarda l’operazione di copia di Stefano Crescarello, di unica mano, eseguita nel 1547; la seconda sezione concerne gli ultimi due decenni del XVI secolo e i due secoli successivi, XVII e XVIII, quando molteplici mani hanno aggiornato il Liber defunctorum con nuovi iscrizioni. Il primo periodo mostra gli obiti disposti sulle due colonne di ogni foglio. In testa ad ogni colonna vi è il numero del giorno collocato sul lato sinistro, sopra la lettera domenicale, vergato in inchiostro rosso. Il nome del mese è posizionato sul margine superiore sinistro al di fuori dello specchio di scrittura, all’altezza della lettera domenicale; è in inchiostro rosso. Non è ripetuto nella colonna di destra e non è presente su tutte i fogli. Sempre in testa ad ogni colonna, ma al centro di essa, si legge, dove presente, l’indicazione del santorale, vergato in linea di massima con il medesimo inchiostro del testo, mentre soltanto in alcuni casi è in inchiostro rosso. Le festività sono tutte scritte dal primo estensore, fatta eccezione per due di esse, aggiunte da altra mano, di cui si dirà di seguito. Le calende, in monogramma, e le lettere domenicali, entrambe in capitale, occupano in altezza lo spazio di due linee e in larghezza lo spazio di circa 2/3 lettere. Esse costituiscono l’unico elemento decorativo dell’intero Liber defunctorum. Le lettere presentano un modulo grande con un tratto doppio in inchiostro rosso vivo e occupano due linee di scrittura. Nella parte inferiore di queste lettere e alle spalle di esse, sul lato sinistro, vi sono delle decorazioni in piccole volute stilizzate che si sviluppano in verticale, molto leggere, in inchiostro marrone scuro, disegnate dalla mano A, che opera un cambio di stilo, in favore di una penna dal tratteggio e dalla punta molto più sottile. Subito dopo vi è la parola Obiit con la O capitale dal tratto doppio e decorata al suo interno con un tratto obliquo; è anch’essa in inchiostro rosso. A seguire, sulla linea, iniziano le iscrizioni obituarie. Questa prima fase è caratterizzata da un impianto che si mostra nel complesso molto ordinato, rispettoso della rigatura come del modulo delle lettere. Ad ogni cambio di linea inizia un nuovo obito, contraddistinto anche dalla prima lettera della prima parola in capitale, che reca il trattegio iniziale della lettera raddoppiato e decorato al suo interno con l’inchiostro rosso. Si segnalano soltanto tre anomalie rispetto alla disposizione con la quale sono distributi gli obiti: dopo un primo obito, di estensione molto breve, che occupa quindi poco spazio sulla linea, la mano A, dopo aver lasciato uno spazio bianco di circa 2/3 lettere, registra un altro obito sulla medesima linea: ciò è visibile nei giorni 4 febbraio (f. 8va), 16 marzo (f. 17va) e 1 aprile (f. 21va).
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Quando l’obito non termina sulla prima linea, generalmente prosegue su quella successiva, e la prima lettera della parola non è scritta in capitale. Nel caso in cui l’obito, arrivato alla fine della linea, lasci fuori poche lettere dell’ultima parola, l’estensore opera la divisione sillabica — non nel modo moderno — evidenziandola con l’uso dei due doppi trattini, e completando la parola inserendo le sillabe restanti, non sulla linea successiva ma in una sorta di segno di richiamo, collocato subito sopra la linea di scrittura o subito sotto di essa, in inchiostro del medesimo colore del testo, ripassato però con un sottile tratteggio in inchiostro rosso. La punteggiatura è costituita prevalentemente dal punto fermo, posto sulla linea a chiusura di ogni obito, ma non in tutti; a volte è usato anche all’interno del singolo testo obituario al posto della virgola, come pausa breve; il punto, inoltre, si trova posizionato prima del segno di paragrafo §. Tale segno, vergato in inchiostro rosso, contraddistingue e precede la registrazione di tutti i lasciti testamentari presenti nel Liber defunctorum. Esso è stato apposto dalla mano A, mediante l’uso di uno stilo dalla punta molto sottile, in un momento successivo la redazione della fonte necrologica, probabilmente immediatamente dopo la prima stesura. Questa stessa mano, con il medesimo strumento, ha anche evidenziato quel segno di contenimento nel quale sono inserite le lettere che sulle linee fuoriuscivano dallo specchio di scrittura, quella relativa la dimensione sillabica — di cui si è appena detto — ricalcando il tratto preesistente, in inchiostro nero, con uno più affusolato in inchiostro rosso. Questa prima sezione del manoscritto è quella più antica, vergata dal Crescarello, e costituisce la mano A, che può essere distinta, a sua volta in due momenti: il primo raccoglie gli obiti più antichi, quelli che vanno dal XI secolo fino al 1547, anno della copiatura eseguita dal canonico. Questi obiti ammontano a tremila centotrentasei (3136). Il secondo momento, sempre di mano del Crescarello, aggiorna gli obiti con nuovi iscritti. Tale mano è differenziata in A1. Questi obiti registrano decessi avvenuti nel medesimo anno della redazione del Liber defunctorum, il 1547, e negli anni immediatamente successivi, fino al 1579, anno della morte del canonico. Tale operazione, evidentemente ha permesso al Crescarello anche di aggiornare il testo obituario per il periodo anteriore al 1547, inserendo alcuni obiti mancanti, contestualmente alla registrazione degli obiti a lui coevi, colmandone in questo modo la lacuna: gli obiti aggiunti ammontano a trentanove e coprono un arco temporale di quasi venti anni, dal 1542 al 156121. La mano A1, inoltre, molto probabilmente, 21 7
gennaio (f. 1va); 11 gennaio (f. 2va); 20 gennaio (f. 4vb); 24 gennaio (f. 5vb); 15 febbraio (f. 10rb); 17 febbraio (f. 10vb); 19 marzo (f. 18rb); 25 marzo (f. 19v) con due obiti; 2 aprile (f. 21vb); 5 aprile (f. 22va); 11 aprile (f. 24ra); 15 maggio (f. 32va); 16 maggio (f. 32vb);
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è quella che ha aggiunto numerose date, tutte cinquecentesche, ponendole accanto all’obito già registrato, sui margini destro e sinistro delle colonne, o direttamente sulla linea di scrittura, laddove lo spazio lo permetteva. La prima stesura (A e A1), benché eseguita da una sola mano, mostra tuttavia una differenza stilistica tra l’operazione di copiatura (mano A), con un ductus estremamente posato, volto all’imitazione della scrittura libraria di stampo gotico con il rispetto delle forme delle lettere, e l’operazione successiva di aggiornamento con la registrazione degli obiti coevi all’estensore: questa mano palesa l’uso di uno stilo leggermente più sottile, con il modulo delle lettere talvolta irregolare e un ductus corsiveggiante, caratterizzato anche dalla minor attenzione nel seguire la rigatura e l’inquadramento nello specchio di scrittura. La mano A ha apposto le uniche due glosse presenti nel testo. Queste sono entrambe in inchiostro rosso e di modulo più piccolo rispetto al resto del testo. La prima è posta al di fuori dello specchio di scrittura e precede l’obito di Carlo II, registrato il 5 maggio (f. 30ra), e reca questa dicitura «qui rexit regnum anni 24». La seconda è stata aggiunta sulla linea che registra l’obito di Bernardino Crescarello, ricordato insieme ai suoi familiari il 26 novembre (f. 73rb). Si tratti del padre di Stefano Crescarello, estensore del Liber defunctorum, e dei suoi fratelli, come si vedrà di seguito, ed è singolare il fatto che si tratti dell’unico obito nel quale è presente un commento di commiato «requiescant in pace». La mano A adotta una littera moderna di stampo librario e d’uso comune che non presenta particolari caratteristiche nella disamina paleografica. Il Crescarello, evidentemente, la conosceva bene per aver avuto tra le mani manoscritti esemplati con questa scrittura, e che tuttavia trascrisse forse più per imitazione che per reale pratica scrittoria. La scrittura di impostazione libraria, posata, presenta le lettere di modulo piuttosto grande, ben distanziate tra loro e ariose, con la caratteristica marcatura tra tratti pieni e tratti sottili, senza accentuare i tratti angolosi e spigolosi delle lettere, poiché alterna lettere con i tratti curvi molto morbidi, nonostante rimanga intatto l’effetto del chiaro scuro. Nell’insieme la scrittura mostra un tratteggio abbastanza fluido. Le iniziali di ogni rigo di scrittura sono di modulo leggermente più grande del resto del testo, con un tratteggio più marcato: alcune di queste lettere presentano una leggera asta verticale che le attraversa, come nel caso della lettera S, o le lettere D 28 maggio (f. 35vb); 30 maggio (f. 36rb); 29 settembre (f. 46rb); 31 luglio (f. 46vb); 5 agosto (f. 48ra); 8 agosto (f. 48vb); 9 agosto (f. 49rb); 13 agosto (f. 50ra); 17 agosto (f. 51rb); 22 agosto (f. 52rb); 1 settembre (f. 54vb); 4 settembre (f. 55va); 9 settembre (f. 56vb); 10 settembre (f. 57ra); 26 ottobre (f. 67va); 8 novembre (f. 68vb); 11 novembre (f. 69va); 12 novembre (f. 69vb); 15 novembre (f. 70va); 17 novembre (f. 71ra); 7 dicembre (f. 75ra); 10 dicembre (f. 75vb); 16 dicembre (f. 77rb); 24 dicembre (f. 79rb); 25 dicembre (f. 79va).
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e P che mostrano un raddoppiamento del tratto verticale, entrambi eseguiti per puro vezzo decorativo. Queste lettere sono tutte rubricate e indicano, come già detto, l’inizio di ogni obito; fa eccezione la seconda colonna del f. 64r, che corrisponde al giorno 13 del mese di ottobre, nel quale le lettere in Capitale sono prive della rubricatura, che sembrerebbe esserci stata, ma che ora risulta completamente dilavata. Sono presenti pochissimi compendi che mostrano, nei segni tachigrafici, forme piuttosto regolari: il titulus più comune è quello usato per le lettere m e n, con il piccolo tratto abbreviativo orizzontale e dritto collocato sulla parte della parola compendiata per contrazione; l’assenza della lettera r è indicata dal medesimo piccolo tratto orizzontale che curva leggermente verso l’alto sull’estremità destra; il segno rappresentato da un apostrofo posto dopo la lettera l segnala un’abbreviazione generica per contrazione; si segnala, infine, l’uso costante del segno tironiano per con/com. Non ci sono fusioni di curve né legature, fatta eccezione per il legamento del gruppo ti sibilante. Sono rispettate in linea di massima le tre regole di Wilhelm Meyer22, soprattutto nell’uso del duplice segno grafico per le lettere r e d: la r è vergata sia dritta, sia rotonda, quest’ultima usata se preceduta da una lettera che termina con una curva convessa a destra; la lettera d è vergata sia con l’asta ascendente dritta, sia con l’asta ascendente obliqua a destra (di tipo onciale); quest’ultima è usata quando è preceduta da una lettera con curva convessa a sinistra, sicché le curve contigue delle due lettere non vengono separate, bensì sono tracciate l’una sopra l’altra. L’inchiostro usato dalla mano A è di colore marrone scuro, sbiadito in alcuni punti dall’usura e dal tempo. Sull’uso dell’inchiostro rosso, invece, si è già detto sopra. Gli aggiornamenti della mano A1 mostrano un inchiostro leggermente più scuro. La seconda fase del Liber defunctorum, di gran lunga più composita, presenta una struttura disomogenea, caratterizzata dalle diverse grafie cinquecentesche e seicentesche e dalla molteplicità degli inchiostri adoperati. In essa non vige il rispetto della rigatura né della spaziatura temporale nella quale sono inseriti i singoli obiti; le grafie di alcuni obiti occupano, per l’ampiezza del modulo delle lettere, lo spazio di due o tre linee, soprattutto quelle del periodo seicentesco. La disomogeneità riguarda anche le aggiunte di mani diverse su obiti precedenti che integrano informazioni sul defunto, aggiungendo, in alcuni casi, anche l’anno del decesso. Anche questa seconda fase, come si è visto per la prima, si divide in due momenti: il primo periodo riguarda gli obiti registrati dai canonici coe22 W.
Meyer, Die Buchstaben-Verbindungen der sogennanten gothischen Schrift, in Ab handlungen der k. Geselleschaft der Wissenschaften zu Göttingen, phil. Hist. Klasse, n. F., 1, 6 (1897), pp. 1-124.
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vi al Crescarello che, evidentemente, lo affiancarono nell’aggiornamento degli obiti dopo la prima stesura, avvenuta nel 1547, e fino al 1579, anno del decesso del canonico caiatino; questa fase è caratterizzata dalle mani che, come vedremo, imitano fortemente la grafia adoperata dal canonico caiatino e non solo con lo scopo di imitarlo, ma anche al fine di rendere il testo omogeneo nella sua vesta grafica. Questa sezione abbraccia gli ultimi quaranta anni del XVI secolo. Il secondo periodo, invece, comprende gli obiti registrati dai canonici che si avvicendarono al Crescarello a seguito della sua morte, dal 1579 in poi; esso abbraccia gli ultimi due decenni del XVI secolo — il Crescarello è deceduto il 21 dicembre — e prosegue fino alla fine del XVII secolo. Le registrazioni sono state eseguite da circa una quarantina di mani — il dato corrisponde a quelle individuate, poiché le mani che sono intervenute sul testo sono molte di più — che si sono alternate nella stesura del testo. Tali mani, che hanno continuato ad aggiornare gli obiti nel corso di circa due secoli, sono la testimonianza del lungo utilizzo del codice; inoltre, la presenza di mani coeve o operanti in uno stesso periodo è la prova tangibile del fatto che più di un canonico si occupasse della compilazione del Liber defunctorum. Come già evidenziato dalla Galante, «l’assenza di qualsiasi elemento relativo alla eventuale individuazione antroponimica degli scriventi, al loro status sociale o alle funzioni che erano chiamati a svolgere al di fuori della semplice compilazione delle notizie obituarie»23, non consente in alcun caso di poter procedere a una “anagrafe degli scriventi”, così come è stato fatto per altri ambiti e realtà territoriali24. Inoltre, la carenza di obiti datati, caratteristica purtroppo comune a quasi tutte le fonti necrologiche, non consente di poter distinguere, se non in maniera approssimativa, la successione diacronica dei diversi interventi al testo. Ho ritenuto poco utile, quindi, al fine della disamina paleografica, individuare tutte le mani di questa seconda fase. Ho preferito identificare soltanto quelle che si ripropongono più spesso, giacché alcune mani sembrano intervenire nel testo soltanto una volta. Quelle accertate, come detto, ammontano a una quarantina, ma solo dieci mani hanno registrato un numero tale di obiti, che oscilla tra i 5 e i 6, da permettere un’identificazione pressoché sicura. Le mani cinquecentesche e seicentesche hanno usato un’alternanza di inchiostri che spaziano dal marrone chiaro ai toni più scuri. Alcuni di essi 23 Galante,
Un necrologio e le sue scritture cit., 61. p. 57 nt. 15; si veda anche L’obituarium S. Spiritus della Biblioteca Capitolare di Benevento: secc. XII-XIV, a cura di A. Zazo, Napoli 1963 (Università degli Studi di Napoli. Istituto di Paleografia e Diplomatica, 4), p. XXIII; A. Petrucci – C. Romeo, Scrittura e analfabetismo nella Salerno del IX secolo, in Scrittura e civiltà 7 (1983), pp. 51-112; M. Villani, Monachesimo e mondo dei laici nel Mezzogiorno medievale. Il Necrologio di Montevergine, Altavilla Salentina 1990 (Fonti per la storia del Mezzogiorno medievale, 8), pp. 30-31. 24 Ibid.,
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sono di bassa qualità, poiché l’obito corrispondente è oggi totalmente sbiadito e la sua lettura è stata possibile soltanto con l’ausilio della lampada di Wood. Per il periodo coevo a quello del Crescarello (mano A) e per gli ultimi decenni del secolo XVI ho identificato tre mani, che si contraddistinguono per il carattere fortemente imitativo della mano principale. La mano B è intervenuta sul testo in un periodo coevo a quello del Crescarello, negli anni Cinquanta e Sessanta nel secolo XVI. Si contraddistingue per il carattere fortemente imitativo della littera moderna vergata dal canonico caiatino (mano A). Presenta un modulo piccolo con un ductus posato e l’uso di uno stilo con la punta mozza che gli ha permesso di alternare tratti spezzati a curve morbide. Ho individuati tredici obiti registrati tra il 1554 e il 156725, che non sempre sono posizionati cronologicamente subito dopo quelli vergati dal Crescarello. Altre due mani, coeve alla mano B, imitano stilisticamente la mano A, al pari della B. Si distinguono, tuttavia, da essa, per la peculiarità di alcune lettere e per il dettato del testo obituario. La prima, mano C, ha vergato sette obiti datati tra il 1547 e il 157026 e registrati in un periodo coevo o di poco successivo a quello del Crescarello. Si caratterizza per l’estrema rigidità del tratteggio e della spezzatura delle lettere, volte a riprodurre il contrasto dell’effetto chiaroscuro, come mostrano le lettere f, e, s; il tratto superiore della lettera l, invece, è leggermente clavato. La seconda, mano D, ha registrato sei obiti tra il 1559-157127. Si caratterizza, oltre che per l’imitazione della littera moderna, per il modulo che tende verso l’alto, in un ductus posato, che rende le lettere strette e leggermente lunghe, con tratti morbidi ma pieni e con poche spezzature; le aste ascendenti sono dritte con una clavatura appena accennata. Alcune mani degli ultimi tre decenni del Cinquecento, al pari delle mani B, C e D, usano una grafia chiaramente imitativa della mano A, quindi con elementi tipici della littera moderna, ma che si rivelano nell’imitazione stilisticamente poco precise, almeno rispetto alle mani suddette, per le forti contaminazioni delle scritture a loro coeve. Nessuna di queste verga più di un obito, ragion per cui, come già detto, non hanno condotto ad alcuna identificazione. 25 9
febbraio (f. 9vb); 9 maggio (f. 31ra); 1 giugno (f. 36vb); 12 luglio (f. 43ra); 16 luglio (f. 44ra); 25 luglio (f. 45rb); 14 agosto (f. 50rb); 15 agosto (f. 50va); 7 settembre (f. 56rb); 10 ottobre (f. 63va); 29 novembre (f. 74ra); 12 dicembre (f. 76rb); 16 dicembre (f. 77rb); 25 dicembre (f. 79va). 26 30 giugno (f. 42ra); 18 luglio (f. 44va); 28 luglio (f. 46ra), con due registrazioni; 6 agosto (f. 47rb); 13 agosto (f. 50ra); 20 ottobre (f. 66ra); 21 dicembre (f. 81ra). 27 24 febbraio (f. 12va); 4 maggio (f. 29va); 14 luglio (f. 43va); 28 luglio (f. 46ra); 14 agosto (f. 50ra); 28 settembre (f. 7 dicembre (f. 75ra).
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Nel corso del Cinquecento vi sono certe mani che adoperano una corsiva comune, prive di particolarità o eccesso stilistico e calligrafico, semplici e poco fluide. Una di esse, mano E, opera tra la fine degli anni Sessanta e nel corso degli anni Settanta del XVI secolo; questa mano, in alcune colonne, aggiunge gli obiti subito dopo quelli della mano A, adoperando un inchiostro che appare molto sbiadito in alcuni punti, e una corsiva di modulo piccolo, molto morbida e fortemente inclinata verso destra. Questa mano verga circa cinquanta obiti28. Le scritture del Seicento, il cui numero è prevalente in questa seconda sezione, alternano grafie calligrafiche ed eleganti a scritture a sgraffio e dai tratti rigidi. Si tratta di scritture ora sicure, ora incerte, con lettere prevalentemente in minuscolo, estremamente eterogenee nella grandezza del modulo, corsiveggianti e a sgraffio, e con una forte inclinazione della scrittura verso destra. La mano F opera a cavallo tra i secoli XVI e XVII. È caratterizzata dal tratteggio fluido e dal modulo di grandezza media, dal ductus fortemente inclinato a destra e dalle aste ascendenti che, con il raddoppiamento del tratteggio mediante l’uso di più inchiostro, sembrano clavate. Questa mano registra quattordici obiti che vanno dal 1574 al 161429. La mano seicentesca, mano G, ha vergato due festività, integrandole al santorale: san Giuseppe e san Gennaro, rispettivamente il 19 marzo e il 19 settembre (ff. 18rb, 59rb). Questa stessa mano sembrerebbe non aver vergato obiti. Di contro, ha apposto sull’estremo margine superiore di alcuni fogli i giorni della settimana computati secondo l’uso moderno, scrivendo però, in alcuni casi, soltanto le prime tre lettere della parola. Ha adoperato uno stilo sottile e un inchiostro molto chiaro, quasi a voler rendere visibile il meno possibile l’annotazione, che sembra essere più che altro un promemoria ad uso interno dell’estensore. La mano H, sempre seicentesca, opera nella secoda metà del XVII secolo; essa si distingue per l’estrema eleganza nelle forme, collocate in un modulo grande e arioso, con un tratteggio molto marcato e con il rispetto estremo della rigatura, in un inchiostro marrone scuro. Questa mano ha registrato circa cinquanta obiti che coprono un ampio arco temporale, dal 1409 al 169530, dei quali circa una ventina sono stati, in seguito, erasi. Alcune di queste registrazioni sono state inserite nelle colonne del giorno corrispondente senza seguire l’ordine cronologico, allo scopo di integrare le lacune nella registrazione obituaria di personaggi rilevanti della storia caiatina. Una mano non identificabile, infine, ha ricalcato le lettere e i numeri di 28 Si
veda, come esempio per questa mano, la registrazione del 10 gennaio. 23 marzo. 30 Ibid., 15 giugno. 29 Ibid.,
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alcuni obiti, il cui tratteggio originario è andato perduto nella sbavatura dell’inchiostro, diventando, in alcuni, casi una macchia informe e illeggibile; ha adoperato uno stilo dalla punta molto sottile e un inchiostro molto scuro. Dovrebbe essere, in ogni caso, una mano posteriore ad A, benché non si possa escludere con certezza che non sia opera dello stesso Crescarello; le sbavature dell’inchiostro che l’estensore vuole rendere leggibili riscrivendo le lettere, sono molto ampie e lasciano intendere che, evidentemente, era trascorso un lungo lasso di tempo dalla loro stesura originaria. Per quanto riguarda la presenza della croce che precede o segue il nome del defunto, relativa all’uso dell’officium plenum31, si segnalano cinque casi: il primo, il secondo e il quarto riguardano gli obiti della prima sezione, mentre gli altri due appartengono alla seconda stesura. Il primo signum crucis è posto accanto all’obito registrato il 2 marzo 1532 (f. 14ra), «lo illustrissimo signore Roberte Ambrosio conte de Cayaczza»; è a croce latina piana, precede l’obito ed è posto fuori lo specchio di scrittura, sul margine sinistro. Il secondo signum crucis è segnato il 9 maggio 1564 (f. 31ra), «Pietro figlio de Ferrante Mortarulo»; è a croce greca piana, aggiunto fuori lo specchio di scrittura sul margine sinistro e precede l’iscrizione obituaria. Il terzo signum crucis è stato apposto il 27 maggio 1598 (f. 35va), «lo magnifico et reverendo donno Iacovo Racioppo», subito dopo la registrazione, sulla linea ed è a croce greca piana. Il quarto è stato vergato il 10 agosto (f. 49rb), «lo illustrissimo signore Roberto de Sancto Severino conte de Cayaccza confolaneri de la Sancta Matre Ecclesia et capetanio generale de tucta Italia»; il signum a croce greca piana è stato aggiunto fuori lo specchio di scrittura, sul margine destro. Il quinto è del 18 agosto 1588 (f. 51rb), «Carmosina Mansella consorte de Francesco Simone»; è a croce greca piana, molto grande, vergato fuori lo specchio di scrittura, sul margine destro (Tav. II). Soltanto il terzo signum crucis è coevo alla registrazione, apposto dalla medesima mano che ha vergato l’obito. Le altre croci sono posteriori alle registrazioni obituarie: la prima e la terza, sembrano aggiunte dalla medesima mano. L’officium plenum era una particolare forma di commemorazione che prevedeva, oltre la celebrazione della messa di suffragio, anche l’officiatura di vespri e di vigilie che si svolgevano la sera precedente quella della commemorazione, di solito nella sala del Capitolo, “missa videlicet et vigilia”32, 31 H. Houben, La tradizione commemorativa medioevale in Puglia e in Basilicata: bilancio storiografico e prospettive di ricerca, in La tradizione commemorativa del Mezzogiorno medioevale: ricerche e problemi. Atti del seminario internazionale di studio (Lecce, Monastero di San Giovanni Evangelista, 31 marzo 1982), a cura di C. D. Fonseca, Galatina 1984 (Università degli Studi di Lecce. Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali. Saggi e Ricerche, 12), pp. 67-90, citaz. pp. 83-84. 32 F. Dell’Oro, Modi diversi di celebrazione dell’anniversario di defunti negli obituari di Aosta, in Rivista Liturgica 79 (1992), pp. 874-896, citaz. pp. 885-886.
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a cui si aggiungevano talvolta i mattutini33. Questa prassi commemorativa, che fino alla XII secolo era abitualmente appannaggio del mondo monastico, mostra con queste iscrizione come essa fu estesa al mondo dei laici e ai chierici secolari. Peculiare della seconda sezione sono le correzioni sulle registrazioni obituarie o la cancellazione totale dell’iscrizione, eseguita mediante l’operazione di rasura. La rasura in alcuni obiti riguarda, in primo luogo, singole parole erase, sulla cui parte è stato riscritto il testo di un singolo obito preesistente, allo scopo di correggerlo. La cancellazione, spesso fatta in modo maldestro, ha permesso di leggere, con l’ausilio della lampada di Wood, lo scritto originario, verificando che l’operazione aveva il solo scopo di modificare e/o correggere il senso letterale dell’obito, riferito al defunto già registrato. In questo caso, si tratta di interventi che integrano il dettato della registrazione, ampliandone il contenuto per modificarne il senso, aggiungendo notizie sul defunto. Come ad esempio, il singolare caso di una mano, probabilmente da collocare agli inizi del Seicento, che interviene sugli obiti di un’unica famiglia, registrati in differenti giorni. Questa mano, a seguito dell’operazione di rasura, aggiunge l’appellativo «honesto homo», anteponendolo all’iscrizione obituaria: il 24 luglio 1565 (f. 45ra), «lo honesto homo Baltassarro Pulliero»; il 26 luglio 1559 (f. 45va), «lo honesto homo Giovanni Antonio Pulliero»; il 13 agosto 1567 (f. 50ra), «lo honesto homo Bernardino Pulliero». E, infine, il 14 agosto (50rb), «lo honesto homo Baltassarro Moro», che non ha lo stesso cognome, ma che presumibilmente, era un membro acquisito di quella famiglia. Un altro caso è registrato il 12 agosto 1537 (f. 49vb). Si tratta dell’obito di Alessandro Mirto Frangipane, quarantesimo vescovo di Caiazzo, ricordato semplicemente come «lo reverendo monsignore Alexandro Mirto». Sulla linea successiva, però, è stato scritto «Francapane vescovo di Cayazza, 1537», eraso in modo maldestro, leggibile soltanto con la lampada a ultravioletti. Si tratta di un’aggiunta all’obito già esistente, che era stato vergato dal Crescarello (mano A), privo dell’apposizione dell’anno del decesso. L’aggiunta, poi erasa, è di mano posteriore a quella del canonico caiatino: essa riporta la carica di Alessandro e l’indicazione dell’anno del decesso del vescovo. In realtà, nel 1537 il vescovo Alessandro si dimise in favore del nipote Fabio che fu, a sua volta, nominato vescovo di Caiazzo. 33 H. Houben, Il «libro del capitolo» del monastero della SS. Trinità di Venosa (Cod. Casin. 334): una testimonianza del Mezzogiorno normanno, Galatina 1984 (Università degli Studi di Lecce. Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali. Materiali e Documenti, 1), p. 60; J.-L. Lemaitre, Répertoire des documents nécrologiques français, publiés sous la direction de P. Marot, Paris 1980 (Recueil des historiens de la France publié par l’Académie des inscriptions et belles-lettres. Obituaires, 7), p. 23.
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Non è dato sapere se in quell’anno Alessandro sia anche deceduto. Non avendo, tuttavia, notizie di altre date possibili per il decesso del vescovo, si può ritenere attendibile quella vergata dal secondo estensore dell’obito, e considerare che egli, probabilmente malato o in punto di morte, abbia voluto anticipare il suo allontanamento dalla sede episcopale per favorire il nipote. In caso, contrario, cioè supponendo che sia stata confusa la data dell’abdicazione con quella del decesso, si sarebbe trattato di un errore da eliminare, che il canonico di turno ha rettificato con l’operazione di rasura. Ma perché, allora, depennare integralmente la seconda parte dell’iscrizione obituaria, eliminando, in questo caso, anche la carica vescovile, quando di errato, eventualmente, vi era soltanto l’anno? Una seconda modalità di rasura, ben più radicale è quella che elimina integralmente un singolo obito, o come vedremo, intere colonne di obiti. Nel primo caso, quando si tratta cioè dell’eliminazione di una sola registrazione, ho potuto verificare, laddove leggibile, che la rasura è stata dovuta ad un errore di registrazione, poiché il medesimo obito è stato registrato, successivamente, in un altro giorno, spesso del medesimo mese. È questo il caso dell’obito di «donno Fulvio Lampiero primicerio», la cui iscrizione è stata apposta e poi erasa il 14 febbraio (f. 10ra); si ritrova registrato il giorno successivo, il 15 (f. 10rb) con un dettato leggermente ampliato, «il magnifico reverendo donno Fulvio Lampiero primicerio decr. dottore». Non sembra trattarsi della medesima mano. Allo stesso modo dell’iscrizione di Girolamo Mirto, registrato il 10 dicembre (f. 75vb), «lo magnifico Geronimo Alberti A.M. doctor, 1579», riscritto, poi, da un’altra mano, che non sembra essere coeva alla prima, il 9 dicembre (f. 75va), «magnifico Girolamo Mirto, 1601». In questo caso, il dettato del testo obituario è stato sì modificato ma non ampliato, come il caso segnalato sopra, bensì abbreviato. Un ultimo caso riguarda un intero obito depennato il cui spazio è stato adoperato per annotare una nuova iscrizione riferita a altro defunto. Potrebbe esserne un esempio la registrazione del 26 gennaio (f. 6rb), dove si legge «Livio Tebano obiit, 1605». Quest’obito è stato scritto sulla rasura di un altro obito; la parte erasa è poco leggibilie, tuttavia dalle lettere superstiti visibili non sembra trattarsi del medesimo obito; e dal computo delle lettere, inoltre, risulta che la parte erasa ricopriva sulla linea uno spazio maggiore rispetto a quello occupato dal nuovo obito. Vi sono gli obiti, infine, semplicemente cancellati. Su di questi l’operazione di rasura non è stata sempre eseguita in maniera tale da eliminare tutto lo scritto. In questi casi, qualcosa è ancora visibile, ed è stato possibile ricostruire integralmente o in parte la registrazione originaria. Quando invece l’operazione di raschiamento ha eliminato completamente lo scritto e l’inchiostro, non è stato possibile leggere l’obito sottostante, fatta eccezione
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per ciò che è rimasto dell’eventuale solco, leggibile soltanto con l’ausilio della lampada di Wood. In un paio di casi gli obiti eliminati costituiscono un’intera colonna quantificata in circa sette/nove registrazioni. È questo il caso del giorno 20 ottobre (f. 66ra) nel quale una colonna composta da nove obiti, tutti vergati dalla mano H, è stata totalmente erasa (Tav. IV). Si tratta di obiti che registrano i membri di un intero nucleo familiare, i Fusco, nota casata di Caiazzo. In questo caso è probabile che la medesima mano che ha vergato gli obiti, li abbia poi depennati, dal momento che, uno di questi, cioè l’obito di Francesco Fusco, si ritrova poi registrato il 2 ottobre (f. 62va), dalla medesima mano H. Gli obiti erasi che è stato possibile individuare sono in totale centotrentatré circa. Tabella 2 DISTRIBUZIONE DELLE MANI NEL LIBER DEFUNCTORUM mano succ.
obiti erasi
tot. mani
203 252 366 329 280 170 161 381 310 197 264 224
46 61 85 84 76 34 61 118 94 59 55 66
12c 2 11c 5c 14 4 16 18c 14 14 15c 8
249 312 451 413 356 204 222 499 404 256 319 290
3137
839
133c
3976
mese
mano
gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. tot.
A
I Calendari Le festività ricordate nel Liber defunctorum sono le medesime che compaiono nel calendario liturgico della diocesi di Caiazzo, redatto dal Crescarello. Sono tutte di mano del primo estensore, fatta eccezione per due festività, come già detto, che sono state aggiunte dalla mano G di epoca seicentesca, e precisamente le festività di san Giuseppe e di san Gennaro, rispettivamente registrate il 19 marzo e il 19 settembre (ff. 18rb, 59rb). Si riporta, di seguito, il calendario estratto dal Liber defunctorum. Lo
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scopo è duplice: rendere più agevole la consultazione del testo riprodotto nell’edizione critica, priva dell’indicazione delle lettere calendariali, quelle romane e domenicali, che sono state invece riportate nel calendario ricostruito di seguito, corredato dall’indicazione della festività corrispondente al giorno; isolare il calendario in una nuova versione, ricostruito in una struttura autonoma rispetto al testo che lo ha generato, per rendere più chiara e immediata la corrispondenza della festività associata al giorno. Il calendario estratto dalla fonte obituaria, poi, è stato messo a confronto con il Calendario liturgico della diocesi di Caiazzo, che si propone qui in una nuova edizione aggiornata, preceduta da una breve descrizione. Esso è stato inserito in questo studio anche allo scopo di comparare il calendario santorale e individuare eventuali variazioni sulle festività. Il Calendario liturgico è tràdito nel manoscritto miscellaneo 26, custodito presso il Museo Civico Alifano di Piedimonte Matese, in provincia di Caserta. Il codice è in ottavo, mutilo dell’inizio e della fine, privo di rilegatura, paginato dal f. 5 al f. 120. Il Calendario occupa i ff. 85r-92v del codice. La scrittura è in littera moderna. L’inchiostro adoperato è prevalentemente il nero. Con l’inchiostro rosso sono vergate le intestazioni in calce ad ogni foglio, le lettere domenicali, le lettere in maiuscolo che indicano la Luna nuova, i numeri che indicano l’ora, e alcune festività o eventi; esso è stato adoperato anche per decorare la prima lettera di ogni riga. Benché sia privo della firma, gli studiosi stimano che la stesura del Calendario sia da attribuire interamente a Stefano Crescarello34. La data di redazione è compresa tra il 1544 e il 1558. La redazione del calendario è anteriore alla riforma astronomica e calendariale voluta da papa Gregorio XIII, diffusa attraverso la bolla Inter gravissimas del 24 febbraio 158235, per cui risultano diverse le date d’inizio delle costellazioni dello Zodiaco. Appaiono molto approssimative le date della durata del giorno e della notte accennate mensilmente in modo globale e poste in calce ad ogni mese. Le lettere e i numeri servono al calcolo delle lunazioni e delle feste mobili. Così la Luna nuova va calcolata dalla S maiuscola rossa per il 1545, T rossa per il 1546, A per il 1547, B per il 1548 e così via. Trovata la lettera che corrisponde a quell’anno e a quel mese, la linea dove cade mostra nel primo numero (nero) il giorno, nel secondo (rosso) l’ora, nel terzo (nero) il minuto. 34 Di Dario, Notizie storiche cit., passim; D. Marocco, L’antico calendario liturgico della diocesi di Caiazzo, Napoli 1966, p. 3. 35 L. von Pastor, Storia dei papi dalla fine del Medioevo, IX, Storia dei papi nel periodo della Riforma e restaurazione cattolica. Gregorio XIII (1572-1585), Roma 1925, pp. 203-212; Gregorian Reform of the Calendar. Proceedings of the Vatican Conference to Commemorate Its 400th Anniversary, 1582-1982, edd. G. V. Coyne – M. A. Hoskin – O. Pedersen, Vatican City 1983; F. Maiello, Storia del calendario: la misurazione del tempo, 1450-1800, Torino 1994.
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Sono presenti le claves di Settuagesima lxx, di Quaresima xl, di Pasqua, delle Rogazioni (cui segue l’Ascensione) e di Pentecoste. È presente, infine, la lettera domenicale che nel Calendario inizia con A rosso. Uscendo, però dall’ambito scientifico, il documento si rivela più interessante nel suo aspetto storico-liturgico, soprattutto messo in relazione con le festività ricordate nel Liber defunctorum. Il Calendario non tratta i “tempi” e le feste mobili, ma solo il santorale. Essendo anteriore, seppur di poco, alla riforma emanata da papa Pio V, è per questo motivo un prezioso epigono degli antichi dittici che ogni chiesa locale possedeva. Nel caso della chiesa di Caiazzo, la cui ricostruzione e documentazione storica non è anteriore al X secolo, questi risalgono all’epoca medievale. Da ciò ne consegue che nel Calendario caiatino prevalgono tre tipi di influenze che interessano la parte del calendario propriamente liturgica. La prima contaminazione è dovuta alla sede metropolitica di Capua, della quale quella caiatina era suffraganea, come mostrano i due santi patroni Stefano e Agata, oltre alla presenza di numerosi santi capuani. La sua influenza emerge anche attraverso la menzione nel Calendario della venerazione di santi al di fuori dell’ambito regionale, in virtù della matrice cosmopolita della sede capuana; la prevalenza dei culti campani, infatti, non sommerge la devozione per quei santi di regioni più lontane e del mondo antico. Fortemente presente è anche la direttiva dettata dalla Chiesa di Roma, espressa non soltanto attraverso la presenza di numerosi pontefici, ma anche mediante il ricordo di feste prettamente romane, come, ad esempio, il 2 giugno dove s. Marcellino e compagni martiri escludono decisamente la corrispondente festa regionale di s. Erasmo. L’elemento locale si mostra attraverso il culto di santi vissuti sul posto, quali il vescovo s. Stefano Menicillo e il vescovo Ferrante. I due santi non sono elencati nel martirologio romano, ma non per questo la storicità del loro culto ne risente. A questo elemento locale, che è quel che più conta per la comparazione con il calendario estratto dal Liber defunctorum, va aggiunta la sovrapposizione di matrice francescana. Si pone, infine, l’accento sulla presenza di santi la cui festa cade in giorni diversi da quelli in cui sono venerati nel Martirologio della Chiesa universale. È questo il caso di Iulitta (15 luglio) che non corrisponde all’omonima di Niederaltaich (29 giugno) né alla santa di Disinbodenberg (22 dicembre), né all’altra di Songerhausen (5 maggio). Lo stesso dicasi per lo slittamento delle festività, come mostra quella dei santi Vittore e Corona, che nel Calendario liturgico cade il 18 settembre, mentre solitamente ricorre il 14 aprile. L’edizione dei due calendari, proposta di seguito, evidenzia l’uso dell’inchiostro rosso con il carattere corsivo.
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Gennaio
Ianuarius 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31
A KL B C D E F Epiphania Domini G A B C D Leuci episcopi et confessoris E F G Felicis in Pincis martyris A B C Antonii Vienna abbate D E F Fabiani et Sebastiani martyrum G Agnetis virginis et martyris A Vincentii martyris B C D Conversio Sancti Pauli E F G A B C
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KL Ianuarius habet dies xxxi. Luna xxx. Nox habet horas xiiii. Dies vero x. 1 ho. mi. 3 A Circumcisio Domini 2 4 30 A b Octava sancti Stefani protomartiris 3 16 33 I 11 c Octava sancti Ioannis 4 d Octava sanctorum Innocentum 5 8 17 R 19 e 6 8 28 F 8 f Epiphania Domini 7 g Iulianus martyr. Claves lxxe 8 9 38 O 16 A Severinus episcopus confessor 9 21 25 C 5 b Martiana virgo 10 c Paulus primus eremita 11 4 28 L 13 d Leucius episcopus confessor 12 13 5 T 2 e Ilarius episcopus confessor 13 f Octava Epiphanie 14 13 28 H 10 g Felix in pincis presbyter martyr 15 A Maurus abbas. Sol in aquario 16 8 22 Q 8 b Marcellus papa martyr 17 7 c Antoninus abbas 18 12 36 E d Prisca virgo 19 22 36 N 15 e Marius Martha et socii martyres 20 5 31 B 4 f Fabianus pape et Sebastianus martyres 21 15 19 R g Agnes virgo martyr. Claves XIe35 22 12 A Vincentius et Anastasius martyres 23 4 16 S 1 b Emerentiana virgo martyr 24 c Felicianus episcopus confessor 25 13 52 G 9 d Conversio sancti Pauli apostoli 26 e Policarpus episcopus martyr 27 00 6 P 17 f Ioannes chrysostomus episcopus 28 00 40 D 6 g Claves XIe 29 A Sabinianus episcopus confessor 30 6 45 Q 14 b Geminianus episcopus confessor 31 18 5 A 3 c Ciriacus et Ioannes martyres
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Claves XI depenn.
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il liber defunctorum di caiazzo
Febbraio Febrarius 1 D KL 2 E Purificatio 3 F Blasii episcopi et martyris 4 G 5 A Agathe virginis et martyris 6 B 7 C 8 D 9 E 10 F 11 G 12 A 13 B 14 C 15 D 16 E 17 F 18 G 19 A 20 B 21 C 22 D Cathedra Sancti Petri 23 E Vigilia 24 F Mathie apostoli 25 G 26 A 27 B 28 C
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KL Febrarius habet dies xxviii. Luna xxix. Nox habet horas xiii, dies vero xi. 1 d Ignatius episcopus martyr 2 2 50 I 11 e Purificatio beate Marie 3 19 f Blasius episcopus martyr 4 2 4 R 8 g Gilbertus confessor 5 10 56 F A Agatha virgo martyr 6 13 16 O 16 b Dorothea virgo martyr 7 5 c Moyfetis episcopus confessor 8 7 20 C d Sabinus episcopus confessor 9 15 23 L 13 e Apollonia virgo martyr 10 2 f Guilelmus confessor et Scolastica 11 2 54 T g Casterensis episcopus confessor 12 10 A Eulalia virgo 13 8 10 H b Polioctis martyr 14 18 c Valentinus presbyter martyr 15 2 46 Q 7 d Faustinus et Iovita martyres 16 e Iuliana virgo 17 0 54 E 15 f Polochronius episcopus martyr. Sol in pisce 18 17 1 N 4 g Pantaleo martyr 19 8 56 B A Barbatus episcopus confessor 20 12 b Gallus presbyter confessor 21 5 20 K 1 c Decem millia martyres 22 13 31 S d Cathedra sancti Petri apostoli 23 9 c Policarpus presbyter confessor. Vigilia 24 7 22 G f Mathia apostolus. Locus bisextilis 25 25 22 8 R 17 g Victorinus et socii martyres 26 26 6 A Alexander episcopus confessor 27 27 9 21 D b Iulianus et Eunus martyres 28 28 16 16 M 14 c Romanus abbas 29
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il liber defunctorum di caiazzo
Marzo Martius 1 D KL 2 E 3 F 4 G 5 A 6 B 7 C 8 D 9 E 10 F 11 G 12 A Gregorius pape et doctoris 13 B 14 C 15 D 16 E 17 F 18 G 19 A S. Gioseph de precetto 20 B 21 C Benedictus abbas 22 D 23 E 24 F 25 G Annunciatio beate Marie 26 A 27 B 28 C 29 D 30 E 31 F
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KL Martius habet dies xxxi. Luna xxx. Nox habet horas xii, dies vero xii. 1 8 58 A 3 d Albinus episcopus confessor 2 e Simplicius confessor 3 2 8 I 11 f Emetherius et socii martyres 4 20 58 R g Lucius papa martyr 5 19 A 6 8 b Victor et Victorinus martyres 7 00 32 R c Thomas de Aquino confessor. Perpetua et Felicita vir8 10 17 O 16 d gines martyres 9 17 8 C 5 e Quadraginta martyres 10 f Alexander et Gaius martyres 11 3 6 L 13 g Claves Pasche 12 16 44 T 2 A Gregorius papa confessor 13 b Innocentius episcopus confessor 14 10 c Simon episcopus confessor 15 1 54 H d Longinus martyr 16 18 52 Q 18 e 17 10 53 E 7 f Patritius episcopus confessor 18 17 50 N g Anselmus episcopus confessor. Sol in ariete. 19 15 A Ioseph confessor 20 5 28 B 4 b Equinoctium 21 20 26 R c Benedictus abbas confessor 22 12 d Afrodisius episcopus confessor 23 14 18 S 1 e Victorianus et socii martyres 24 f Pigmenius et socii martyres 25 22 7 G 9 g Annuntiatio beate Marie 26 A 27 10 8 P 17 b 28 18 1 D 6 c Priscus et Alexander martyres 29 d Armogastus et socii martyres 30 2 6 M 14 e Donninus et Victor martyres 31 0 36 A 3 f Balbina virgo 29
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Aprile
Aprilis 1 G KL 2 A 3 B 4 C 5 D 6 E 7 F 8 G 9 A 10 B 11 C 12 D 13 E 14 F 15 G 16 A 17 B 18 C 19 D 20 E 21 F 22 G 23 A Georgii martyris 24 B 25 C Marci evangeliste 26 D 27 E 28 F 29 G 30 A
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KL Aprilis habet dies xxx. Luna xxix. Nox habet horas xi Dies vero xiii. 1 19 9 I g Valerius confessor 2 11 A Maria egiptiaca 3 13 35 R b Pancratius martyr 4 19 c Isidorus episcopus confessor36 5 15 17 F 8 d Vincentius confessor Ordinis Predicatorum 6 19 9 O 16 e Xystus papa martyr 7 5 f Alexandrinus martyr 8 3 19 C g Dionisius episcopus confessor 9 15 39 L 13 A 10 2 b Apollonius presbiter confessor 11 7 39 T c Leo papa I confessor 12 10 d Iulius papa confessor 13 17 31 H e Iustinus philosophus martyr 14 18 f Tuburtius et socii martyres 15 8 6 Q 7 g Quiricus episcopus confessor. Claves rogationum 16 A Isidorus martyr 17 2 5 N 15 b Anicetus papa martyr. Sol in tauro 18 18 4 B 4 c Apollonius senator martyr 19 d Crescentius confessor 20 11 54 K 12 e Leo papa IX confessor 21 1 f Symeon episcopus confessor 22 6 38 S g Sother et Gaius martyres 23 9 A Georgius martyr 24 9 57 G b 25 19 32 P 17 c Marcus evangelista 26 6 d Cletus et Marcellinus pontifices et martyres 27 2 20 D e Anastasius papa confessor 28 12 15 Q 14 f Vitalis martyr 29 16 18 A 3 g Petrus ordinis predicatorum. Claves Pentecostes 30 A Sigismundus rex confessor
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scrit. su rasura.
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il liber defunctorum di caiazzo
Maggio
Maius 1 B KL Apostolorum Philippi et Iacobi 2 C 3 D Inventio Sancte Crucis 4 E 5 F 6 G Ioannis ante Portam Latinam 7 A 8 B Apparitio Sancti Michaelis 9 C 10 D Cataldi episcopi et confessoris 11 E 12 F 13 G 14 A 15 B 16 C 17 D 18 E 19 F 20 G Bernardini confessoris 21 A 22 B 23 C 24 D 25 E 26 F 27 G 28 A 29 B 30 C 31 D
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KL Maius habet dies xxxi. Luna xxx. Nox habet horas x. Dies vero xiiii. 1 10 13 I 11 b Philippus et Iacobus apostoli 2 c Athanasius episcopus confessor 3 3 46 R 19 d Invectio sancte Crucis 4 19 42 F 8 e Monica mater beati Augustini 5 f Conversio sancti Augustini episcopi37 6 2 34 O 16 g Ioannes ante portam Latinam 7 14 7 C 5 A Cletus papa martyr 8 b Apparitio Michaelis arcangeli 9 5 6 L 13 c Gregorius theologus episcopus confessor 10 2 d Cataldus episcopus confessor 11 22 49 T e Mamertinus episcopus confessor 12 10 f Nereus et socii martyres 13 6 32 H g Theodora virgo 14 18 28 Q 18 A Bonifacius martyr 15 8 19 E 7 b Victorina virgo 16 16 20 N c Ubaldus episcopus confessor 17 15 d Serapio confessor 18 8 43 B 4 e Felix episcopus martyr. Sol in geminis 19 f Petrus Celestinus confessor et Potentiana virgo 20 3 10 R 12 g Bernardinus confessor 21 21 20 S 1 A Helena mater Costantini imperatoris 22 b Iulia martyr 23 19 11 G 9 c Desiderius episcopus confessor 24 d Servulus martyr 25 3 1 P 17 e Urbanus papa martyr 26 11 5 D 6 f Eleuterius papa martyr 27 23 20 M g Ioannes papa martyr 28 14 A Germanus episcopus confessor 29 7 24 A 3 b Restituta virgo 30 c Felix papa martyr 31 1 1 L 11 d Petronilla virgo 37
scrit. su rasura.
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il liber defunctorum di caiazzo
Giugno
Iunius 1 E KL 2 F 3 G 4 A 5 B 6 C 7 D 8 E 9 F 10 G 11 A 12 B 13 C 14 D 15 E Viti et sociorum martyrum 16 F 17 G 18 A 19 B 20 C 21 D 22 E 23 F Vigilia 24 G Ioannis Baptiste 25 A Eligii episcopi et confessoris 26 B Ioannis et Pauli martyrum 27 C Ferrandi Calatini episcopi 28 D Vigilia 29 E Apostolorum Petri et Pauli 30 F Commemoratio Sancti Pauli
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KL Iunius habet dies xxx. Luna xxix. Nox habet horas ix. Dies vero xv. 1 15 34 R e Nicomedes martyr et Panphilus presbyter martyr 2 19 f Marcellinus et socii martyres 3 2 38 A 8 g Getulius martyr 4 9 34 O 16 A Quirinus episcopus 5 5 b Bonifacius et socii martyres 6 2 4 C c Filippus diaconus confessor 7 19 6 L 13 d Paulus episcopus constantinopolitanus 8 2 e Medardus episcopus confessor 9 13 4 T f Primus et Felicianus martyres 10 10 g38 11 17 11 H A Barnaba apostolus 12 18 b Basilidis et socii martyres 13 2 44 Q 7 c Antonius de Padua confessor 13 9 34 E 14 19 13 A d Ruphus et Valerianus martyres 15 15 e Titus et socii martyres 16 23 12 B 4 f Ciricus et Iulitta martyres 17 g Sol in cancro 18 17 53 R 12 A Marcus et Marcellianus martyres 19 1 b Gervasius et Prothasius martyres 20 13 14 c Silverius papa martyr 21 9 d Saturninus et socii martyres 22 2 46 G e Paulinus episcopus nolanus confessor 23 9 36 P 17 f Ioannes presbyter confessor. Vigilia 24 21 4 D 6 g Nativitas Ioannis Baptiste 25 A Eligius episcopus confessor 26 11 50 M 14 b Ioannes et Paulus martyres 27 21 42 A 3 c Ferrandus episcopus Calatinus confessor 28 d Leo papa confessor. Vigilia 29 13 12 I 11 e Petrus et Paulus apostoli 30 f Commemoratio sancti Pauli 38
segue rasura.
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Luglio Iulius 1 G KL 2 A Visitatio beate Marie 3 B 4 C 5 D 6 E 7 F 8 G 9 A 10 B 11 C 12 D 13 E 14 F 15 G 16 A 17 B 18 C 19 D 20 E 21 F 22 G 23 A 24 B Vigilia 25 C Iacobi apostoli 26 D 27 E 28 F 29 G 30 A 31 B
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KL Iulius habet xxxi. Luna xxx. Nox habet horas x39. Dies vero xiiii. 1 2 24 R 19 g Octava sancti Iohannis Baptiste 2 9 18 F 8 A Visitatio Marie Virginis 3 17 14 O b Gregorius episcopus martyr 4 16 c Udalricus episcopus confessor 5 15 28 C 5 d Domitius martyr 6 e Octava apostolorum Petri et Pauli 7 9 51 L 13 f Pantemius confessor 8 2 g Procopius 9 4 12 A Octava visitationis virginis Marie 10 10 b Septem fratres martyres 11 2 8 H c Pius papa martyr 12 18 59 Q 18 d Nabor et Felix martyres 13 19 59 E 7 e Anacletus papa martyr 14 6 11 N f Eraclius episcopus. Dies caniculares 15 15 g Enricus et Iulitta mulier eius martyres 16 14 9 B 4 A Vitalianus capuanus episcopus confessor 17 b Alexius confessor et Marina virgo Sol in leone 18 7 55 K 12 c Simphorosa et semptem filii40. 19 22 32 S 1 d Iusta et Rufina martyres 20 e Margarita virgo martyr 21 9 43 G 9 f Praxedis virgo 22 19 39 P g Maria Magdalena 23 17 A Apollinaris episcopus martyr 24 9 1 D 6 b Christina virgo martyr. Vigilia 25 c Iacobus apostolus 26 2 1 M 14 d Anna mater Marie virginis 27 11 3 A 3 e Pantaleo martyr 28 f Nazarius et socii martyres 29 0 16 I 11 g Martha virgo et Simplicius et soci martyres 30 10 2 R 19 A Abdon et Sennen martyres 31 16 51 A b Germanus episcopus confessor 39 40
X corr. su VIII. scrit. su rasura.
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il liber defunctorum di caiazzo
Agosto Augustus 1 C KL Vincula Sancti Petri apostoli 2 D 3 E Inventio Sancti Stephani protomartyris 4 F 5 G Marie de Nive 6 A Transfiguratio Domini 7 B Donati episcopi et martyris 8 C 9 D Vigilia 10 E Laurentii martyris 11 F 12 G Clare virginis 13 A 14 B Vigilia 15 C Assumptio beate Marie virginis 16 D Rochi confessoris 17 E 18 F 19 G 20 A 21 B 22 C 23 D 24 E Vigilia 25 F Bartholomei apostoli 26 G 27 A Rufi et Caponi martyrum 28 B Augustini episcopi et doctoris 29 C Decollatio Ioannis Baptiste 30 D 31 E
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KL Augustus habet dies xxxi. Luna xxix. Nox habet horas xi. Dies vero xiii. 1 8 c Vincula sancti Petri apostoli 2 2 26 O 16 d Stephanus papa martyr 3 5 e Inventio Stephani protomartiris 4 6 22 C f Iustinus presbyter martyr et Dominicus confessor Ordinis Predicatorum 5 13 g Sancta Maria ad Nive 6 1 3 L 2 A Transfiguratio Domini 7 18 2 T b Donatus episcopus martyr 8 10 c Ciriacus et socii martyres 9 10 16 H d Romanus martyr. Vigilia 10 17 11 Q 18 e Laurentius martyr 11 4 32 E 7 f Tiburtius et Susanna martyres 12 19 20 N g Clara virgo 13 15 A Ippolitus et socii martyres 14 4 b Eusebius confessor. Vigilia 15 5 14 B c Assumptio beate Marie virginis 16 21 4 R 12 d Rochus martyr 17 1 e Octava sancti Laurentii 18 9 12 S f Agapitus martyr. Sol in virgine 19 17 12 G 9 g Ludovicus episcopus confessor 20 A Bernardus abbas 21 1 8 P 17 b Anastasius martyr 22 23 22 D 6 c Octava assumptionis beate Marie 23 d Timoteus et Apollinaris martyres 24 17 51 M 14 e Vigilia 25 23 36 A 3 f Bartholomues apostolus. Ludovicus rex francorum 26 g Ceferinus papa martyr 27 10 20 I 11 A Rufus et Carponius martyres 28 18 16 R 19 b Augustinus episcopus et doctor 29 c Decollatio Ioannis Baptiste 30 2 20 F 8 d Felix et adauctus martyres 31 14 34 O e Felix presbyter confessor
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il liber defunctorum di caiazzo
Settembre September 1 F KL 2 G Antonini martyris 3 A 4 B 5 C 6 D 7 E 8 F Nativitas beate Marie virginis 9 G 10 A 11 B 12 C 13 D 14 E Exaltatio Sancte Crucis 15 F 16 G 17 A 18 B 19 C S(anto) Gennaro et sociorum p(atrono) festa coma(ndata) di Na20 D Vigilia poli 21 E Matthei apostoli 22 F 23 G 24 A 25 B 26 C 27 D Cosme te Damiani martyrum 28 E 29 F Dedicatio Michaelis archangeli 30 G Hieronimi presbiteri et doctoris
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KL September habet dies triginta. Luna xxx. Nox habet horas xii. Dies vero xii. 1 16 f Priscus et Terentianus martyres 2 22 41 C 5 g Antoninus martyr 3 A Euphemia et socie virgines et martyres 4 16 27 L 13 b Moyses propheta 5 2 c Victorinus martyr 6 7 10 T d Zacharias propheta 7 18 17 H 10 e Regina virgo martyr 8 f Nativitas Marie virginis 9 17 15 Q 18 g Gorgonius martyr 9 1 27 E Syrus confessor 10 7 A Nicolaus de Tolentino confessor 11 11 6 H b Prothus et Hyacinthus martyres 12 15 c 13 16 12 B 4 d Philippus episcopus confessor et dedicatio templi do. et fe.sti sept. 14 e Exaltatio sancte Crucis 15 9 26 R 12 f Octava sancte Marie et Nicomedis martyr 16 19 13 E 1 g Lucia et Geminianus martyres 17 A Festum sacrorum stigmatum sancti Francisci 18 2 2 G 9 b Victor et Corona martyres. Sol in libra 19 11 59 P c Ianuarius et socii martyres 20 17 d Eustachius et socii martyres. Vigilia 21 16 1 D 6 e Mattheus apostolus 22 f Mauritius et socii martyres 23 10 49 M 14 g Linus papa martyr 24 11 16 A 3 A Tecla virgo martyr 25 18 54 I b Cleopha martyr 26 11 c Ciprianus e Iustina martyres 27 22 56 R 19 d Cosmas et Damianus martyres 28 24 19 F e Exuperius episcopus confessor 29 8 f Dedicatio Michaelis 30 5 29 Q g Hyeronimus presbyter confessor et doctor
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Ottobre October 1 A KL 2 B 3 C 4 D 5 E 6 F 7 G 8 A 9 B 10 C 11 D 12 E 13 F 14 G 15 A 16 B 17 C 18 D Luce evangeliste 19 E 20 F 21 G 22 A 23 B 24 C 25 D lune 26 E 27 F Vigilia 28 G 29 A 30 B 31 C
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KL October habet dies xxxi. Luna xxix. Nox habet horas xiii. Dies vero xi. 1 16 A Remigius episcopus confessor 2 15 35 C 5 b Leodegarius martyr 3 13 c Candidus martyr 4 7 21 L 2 d Franciscus confessor 5 19 27 T e Placidus et socii martyres 6 10 f Magnus episcopus confessor 7 3 21 H g Marcus papa martyr et Marcellus et Lampleus martyres 8 11 29 Q 18 A Reparata virgo martyr 9 10 6 E 7 b Dionisius et socii martyres 10 c Paulinus episcopus capuanus confessor 11 14 47 N 15 d Firminus episcopus confessor 12 4 e Eustachius episcopus confessor 13 10 21 B f Venantius abbas 14 21 0 R 12 g Calistus papa martyr 15 A Antiochus episcopus confessor 16 4 56 E b Gallus abbas confessor 17 13 13 G 9 c Florentius episcopus confessor 18 d Luca evangelista 19 1 40 P 17 e Ptolomeus et Lucius martyres. Sol in scorpione 20 6 f Maximus episcopus martyr 21 10 11 D g Ursula et undecim millia virgines martyres 22 22 13 M 14 A Hilarion abbas 23 22 57 A 3 b Severinus episcopus confessor 24 c Fortunatus et socii martyres 25 5 30 I 11 d Crisanctus et Daria martyres 26 12 37 R 19 e Evaristus papa martyr 27 f Ivo confessor. Vigilia 28 5 39 F 8 g Simon et Iuda apostoli 29 23 5 O A Stephanus episcopus calatinus confessor 30 16 b Germanus episcopus confessor 31 5 c Quintinus martyr. Vigilia
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Novembre November 1 D KL 2 E 3 F 4 G 5 A 6 B Leonardi confessoris 7 C 8 D 9 E 10 F Menne confessoris 11 G Martini episcopi 12 A 13 B 14 C 15 D 16 E 17 F 18 G 19 A 20 B 21 C Presentatio virginis Marie 22 D Cecilie virginis et martyris 23 E Clementis pape et martyris 24 F 25 G Catharine virginis et martyris 26 A 27 B 28 C 29 D Vigilia 30 E Andre
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KL November habet dies xxx. Luna xxx. Nox habet horas xiiii, dies vero x. 1 8 7 C d Festivitas omnium sanctorum 2 21 12 L 13 e Commemoratio omnium fidelium defunctorum 3 2 f Hilarion episcopus confessor 4 6 46 T g Vitalis et Agricola martyres 5 13 44 H 10 A Octava sancti Stephani 6 23 57 Q b Leonardus confessor 7 18 c Prosdocimus episcopus confessor 8 4 35 E d Quatuor coronati martyres 9 23 26 N e Dedicatio basilice Salvatoris 10 15 f Menna confessor 11 13 20 B 4 g Martinus episcopus confessor et Menna martyres 12 A Martinus papa martyr 13 7 49 R 12 b Lucius episcopus confessor 14 14 49 S 1 c Ioannes episcopus confessor f. os aurei 15 d Felix episcopus confessor 16 2 58 C 9 e Eucharius episcopus confessor 17 18 22 P f Dionisius episcopus confessor. Sol in sagittario 18 17 g Dedicatio basilice Petri et Pauli 19 6 A Elisabeth vidua et Pontianus papa martyr 20 4 33 D b Stephanus confessor 21 29 3 M 14 c Presentatio beate Marie virginis 22 3 d Cecilia virgo martyr 23 8 36 A e Clemens papa martyr 24 15 35 I 11 f Chrisogonus martyr 25 23 57 R 19 g Catharina virgo martyr 26 23 77 F A Petrus alexandrinus episcopus confessor 27 8 b Iacobus intercisus martyr 28 18 14 O c Prosperus episcopus confessor 29 16 d Saturninus martyr. Vigilia 30 23 16 C 5 e Andreas apostolus
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Dicembre December 1 F KL 2 G 3 A 4 B 5 C 6 D 7 E Ambrosii episcopi et doctoris 8 F Conceptio virginis Marie 9 G 10 A 11 B 12 C 13 D Lucie virgins et martyris 14 E Anelii abbati 15 F 16 G 17 A 18 B 19 C 20 D Vigilia 21 E Thome apostoli 22 F 23 G 24 A Vigilia 25 B Nativitas domini nostri Iesu Christi 26 C Stephani protomartyris 27 D Ioannis apostoli et evangeliste 28 E Sanctorum Innocentium 29 F Thome archiepiscopi et martyris 30 G 31 A Silvestri pape et confessoris
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introduzione
K(a)L(endis) December habet dies dies vero viii.
xxxi.
Luns
xxix.
Nox habet horas
xvi,
1 13 f Candidus martyr 2 9 38 L 2 g Bibiana virgo martyr 3 17 24 T A Cassianus martyr 4 10 b Barbara virgo martyr 5 2 4 c Sabba abbas 6 15 8 Q 18 d Nicolaus episcopus confessor 7 23 55 E 7 e Ambrosius episcopus confessor et doctor 8 f Conceptio beate Marie virginis 9 17 27 N 15 g Sirius episcopus martyr 10 4 A Melchiades papa martyr 11 10 56 B b Damasus papa confessor 12 18 7 R 12 c Valerius abbas 13 1 d Lucia virgo martyr 14 1 21 S e Agnellus abbas 15 19 18 G 9 f Valerianus episcopus confessor 16 g Anania et socii martyres 17 13 10 P 17 A Lazarus episcopus martyr. Sol in capricorno 18 6 b Antonilla virgo 19 21 42 D c Clemes presbyter confessor 20 14 d Iulius martyr. Vigilia 21 18 50 M 3 e Thomas apostolus 21 10 25 A 22 f41 Theodosia virgo 23 2 52 I 11 g Gregorius spol. episcopus confessor. Vigilia 24 13 16 R 19 A 25 b Nativitas domini nostri Iesu Christi 26 18 43 F 8 c Stephanus protomartyr 27 d Ioannes apostolus et evangelista 28 13 27 O 16 e Innocentes martyres 29 5 f Thomas archiepiscopus martyr 30 18 27 C g Sabinus episcopus martyr 31 13 A Silvester papa confessor 41
scrit. su rasura.
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CRITERI DI EDIZIONE Negli ultimi anni, le edizioni di necrologi e obituari si sono andate uniformando alle direttive elaborate da alcuni studiosi in occasione della tavola rotonda che si svolse nel 1979, presso il centro Augustin-Thierry di Orléans, poi pubblicate dal Lemaitre42. Pur tenendone conto nell’edizione, ho dovuto tuttavia confrontarmi con le peculiarità del manoscritto. Il carattere stratificato delle scritture, le correzioni occorse al testo da più mani, la disposizione disordinata di alcune di esse — soprattutto quelle relative la seconda stesura e quelle seicentesche — e non ultime le asperità linguistiche, hanno imposto una riflessione sui criteri di edizione da adottare, al fine di pervenire ad una leggibilità e fruibilità del testo più nitida possibile. Il Liber defunctorum è qui pubblicato in maniera integrale, rispettandone la struttura di calendario-obituario, ma non riprodotto in un’edizione imitativa del manoscritto. A dare l’immagine materiale delle pagine sono sufficienti le riproduzioni fotografe esemplificative (Tavv. 1-8). Per cui, non ho inserito in un’unica pagina le due colonne riportate su ogni foglio, soprattutto per la lunghezza di alcuni obiti che nel manoscritto occupano più di una linea. I giorni del mese, quindi, si susseguono uno dopo l’altro e non uno accanto all’altro. Ogni mese rappresenta una sorta di capitolo nel quale gli obiti sono distribuiti secondo la struttura tipica del calendario: il nome del mese costituisce il titolo del ‘capitolo’, e i giorni al suo interno raccolgono gli obiti corrispondenti, disposti così come si presentano nella colonna, nel criterio ‘conservativo’ aderente all’impaginato visibile nel codice. I cambi di grafia all’interno di un singolo obito, che riguardano principalmente aggiunte di notizie, spesso operate su rasura, o modificate sulla data dell’anno del decesso, sono segnalate in nota. Più complicato è stato risolvere il problema di rendere “visibili” le molteplici mani che sono intervenute sul testo dopo il 1579, anno della morte del Crescarello. La registrazione degli obiti segue un andamento molto ordinato e regolare per la mano A, con il rispetto del modulo, della rigatura e con la se42 J.-L.
Lemaitre, Directives pou la préparation d’une édition de document nécrologique, in Bulletin philologique et historique du Comité des travaux historique et scientifiques (1979), pp. 11-17.
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gnalazione di un nuovo obito mediante l’uso dell’inchiostro di colore rosso che ricalca la prima lettera maiuscola della prima parola dell’iscrizione obituaria. La mano A1 presenta una differenza grafica già nel ductus e nella forma delle lettere che evidenzia una minore attenzione all’apposizione dello scritto e denota l’assenza di attenzione verso la struttura e l’impaginato del corpo centrale del testo. Le mani successive cinquecentesche e, soprattutto, quelle seicentesche, sono molto irregolari, non rispettano né la rigatura né il modulo, provocando, ma solo in pochi casi, l’accavallamento delle registrazioni. Il riconoscimento delle grafie, cinquecentesche e seicentesche, è stato possibile in maniera univoca soltanto in alcuni casi, laddove una stessa mano ha vergato più di un obito, per cui individuabile con tranquillità. In altri casi è stato impossibile, poiché il numero di obiti apposti nel testo è troppo basso, a volte soltanto uno, da consentire la riconoscibilità della mano, soggetta a margini di arbitrarietà piuttosto ampi. Il testo ha vissuto essenzialmente due momenti: la prima composizione del necrologio riconducibile a un’unica stesura avvenuta nel 1541 (mano A), e la seconda compilazione iniziata con le aggiunte eseguite negli anni successivi del XVI secolo e proseguite fino alla fine del XVII secolo (mani A1-H, comprese quelle cinquecentesche e seicentesche non individuate). Ho voluto rendere visibile graficamente questa distinzione. Ragion per cui ho distinto la mano A, decisamente maggioritaria, dal resto del testo, unificando le mani successive con l’uso del medesimo carattere ma di dimensioni diverse: per le mani successive la dimensione del carattere è -1. Il testo è trascritto in carattere tondo, fatta eccezione per quelle parole che sono vergate in inchiostro rosso, caratteristica che qui è evidenziata con l’uso del carattere corsivo. Il Calendario, come illustrato nel capitolo precedente è estratto, separandolo dal testo; ho riprodotto le lettere domenicali e la data relativa al numerale del giorno, evidenziando, anche in questo caso con l’uso del corsivo ciò che nel testo è in inchiostro rosso. I nomi delle festività del santorale, poste in apice ad ogni colonna, dove presenti, sono riportate integralmente e sciolte dal compendio; ad eccezione di due festività43, sono tutte di mano del primo estensore vergate in inchiostro marrone scuro, mentre quelle in rosso sono evidenziate con il carattere corsivo. Seguendo, poi, anche i consueti criteri di edizione, che si rifanno alle norme stabilite dall’Istituto Storico Italiano nel 190644, tenendo conto delle 43 Cfr.
infra, Edizione, pp. 19, 25. per la stampa delle Fonti per la storia d’Italia, in Bullettino dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo XXVIII (1906), pp. xi-xxiv. 44 Norme
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criteri di edizione
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aggiunte apportate dal Pratesi nel 195745 e dal Petrucci46, e dai successivi ulteriori aggiornati47, ho adottato la parentesi quadra per indicare le lacune dovute all’impossibilità di lettura in seguito a guasti materiali del supporto scrittorio, e per segnalare ciò che del testo è stato ricostruito, con l’uso dei tre puntini laddove non sono riuscita a ricondurre il dettato del documento; le parentesi tonde sono state conservate in quasi tutti i compendi, in particolare quelli che si discostano dal sistema consueto di abbreviazione, per i nomi propri di persona, per i toponimi e in quelli per troncamento; l’uso delle parentesi uncinate è stato adoperato per emendare errori meccanici degli estensori. Ho scelto di lasciare distinte le lettere i e y, come anche la u dalla v, mentre ho uniformato la j, all’inizio e in fine di parola, alla i; ho lasciato invariata la è caudata e la ç cedigliata, laddove presenti; si segnala l’assenza del dittongo. I signa crucis dell’officium plenum seguono l’obito cui si riferiscono, sulla stessa riga e senza la virgola. La punteggiatura è riportata in base all’uso moderno come l’impiego dell’iniziale maiuscola per i nomi propri, i patronimici, i toponimi e dopo il punto fermo. Ho separato le parole che sono state scritte in unione grafica per analogia con il linguaggio orale. Le annotazioni poste ai margini del testo, fuori lo specchio di scrittura, sono riportate integralmente, in nota. Vi è un unico livello di note, quelle di commento al testo, poste in calce a ogni pagina, con apice alfabetico.
45 A. Pratesi, Una questione di metodo: l’edizione delle fonti documentarie, in Rassegna degli Archivi di Stato XVII (1957), pp. 312-333; G. Cencetti, Progetto di unificazione delle norme per la pubblicazione delle fonti medioevali, in Atti del convegno di studi delle fonti del Medio Evo europeo in occasione del 70° della fondazione dell’Istituto Storico Italiano (Roma, 1418 aprile 1953). Comunicazioni, Roma 1957, pp. 25-34; A. Pratesi, Norme per la pubblicazione delle fonti documentarie nel “Codice Diplomatico Barese”, in Archivio Storico Pugliese XVII (1964), pp. 3-16; id., Fonti narrative e documentarie: problemi e metodi d’edizione, in Actum Luce VI (1977), pp. 25-37. 46 A. Petrucci, L’edizione delle fonti documentarie: un problema sempre aperto, in Rivista Storica Italiana LXXX (1963), pp. 69-80. 47 Progetto di norme per l’edizione delle fonti documentarie, in Bullettino dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo e Archivio Muratoriano 91 (1984), pp. 491-503; R. H. Bautier, Normes internationales pour l’édition des documents médiévaux, in Diplomatica et Sigillographica. Travaux préliminaires de la Commission internationale de diplomatique et de la Commission internationale de sigillographie pour une normalisation des éditions internationales des éditions de documents et un Vocabulaire international de la diplomatique et de la sigillographie, Zaragoza 1984 (Folia Caesaraugustana, 1), pp. 21-93. Per le questioni legate alla problematica degli elementi in lingua volgare si veda anche G. Tognetti, Criteri per la trascrizione dei testi medievali latini e italiani, Roma 1982 (Quaderni della rassegna degli Archivi di Stato), pp. 11‑64.
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ABBREVIAZIONI abbrev. = abbreviata/e agg. = aggiunto/a centr. = centrale corr. = corretto/a dx = destro depenn. = depennato/a dilav. = dilavato/a illegg. = illeggibile infer. = inferiore interl. = interlinea leggib. = leggibile lett. = lettera/e marg. = margine minus. = minuscolo obliq. = obliquo
parzial. = parzialmente post. = posteriore prob. = probabile registr. = registrato/i rifil. = rifilato ripass. = ripassata/e risc. = riscritto/i sciogl. = scioglimento scrit. = scritto/a seg. = segue segg. = seguono sovr. = sovrascritto/a/i/e succ. = successivo/a sx = sinistro
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LIBER DEFUNCTORUM
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gennaio f. 1r
5 Obiit don(n)’Agnessa d(e) Piet(ri)a do(n)na Basta Laganara mastro Col’Aurefece 1533b, do(n)na Lucia conso(r)ta d(e) Fede(r)ico Gipczo 1532c, Simona consorta d(e) Piaca(n)te Ma(r)tino 1580d, Fonse filio di Tommaso Voie
6
Epiphania Domini Obiit Letitia de Simeone iodece Cola Bocca Pia d(e) Alife Fra(n)cisco figlio de Nora de lo Russoe Ve(r)della consorta d(e) Cesio Mataracczo Cobello de Risi lo nobele m(essere) Ma(r)co Sa(n)ct’Ang(e)lo Iacob’ Aurefece la discreta do(n)na Ma(r)garita d(e) Ber(nardo)f, 1542 Feleppa Mertone consorte de Giovanni Tuntolo, 1576 Tarso de Lilla de Sq(ui)lle Tarquinio de Massa, 160[5]
f. 1v
7 Obiit do(n)na Ge(m)ma d’Av(er)sa Cola de Saxa et soa consorta a i
sovr. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. c ibid. d ibid. e prima s corr. su tratto di i corta. f do sovr. b agg.
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liber defunctorum
Thomasi Mo(n)terone lo venera(n)do fra Giova(n)ni Simo(n)e, 1556 Stefano de Annolfe, 1609g ma(gnifica) Vergilia Lampiero moglie del | quondam mag(nifico) Geronimo Mirto, 1615
8 Obiit do(n)na Fiora d(e) Rob(er)to Henrico d(e) Actoneh Ia(n)nuccia d’Alexio Ioan’ Baptista Cayacczano Magdalena conso(r)ta d(e) Ioan(n)i Sp(ar)ani Ardovino Pa(n)czardo f. 2r
9 Obiit do(n)na Pellegrina do(n)no Biasio de Ca(n)dito Antonella Cicchinella Fra(n)cesca conso(r)ta de Ia(n)ni Cicini [...]i
10 Obiit Rogiero de Rocca Cola d(e) P(er)egrino baccille[ro]j Ioa(n)ni Cafararo la discreta giovene Diana conso(r)ta de | Antonio d’Alnolfo, 1535 Adifica conso(r)ta de Ma(r)co Fasulo, 1541 lo discreto giovane Alesandro di Filio, 1576
g 9
corr. su 2. corr. su lett. illegg. i segg. due linee di due obiti erasi. j abraso. h a
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gennaio
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[...]k f. 2v
11
Leucii ep(iscop)i et conf(essoris) Obiit do(n)na Felice Boye do(n)na Maria de Sa(n)cto Rogieri de Sa(n)ct’Ang(e)lo Augustino Sparani Biasio figlyo d’Antono Sodano Perna consorta d(e) Miele d(e) Novello Fiore de lo Russo Berna(r)dino Ma(n)sello D(omi)nico Cafararo 1535l, Adifica conso(r)ta de Iacobo Mo(r)tarulo lo ven(erabi)le d(onno) Fra(n)c(isco)m Ma(n)ssellon a(r)cep(re)yte | de Cer vinara 1542o, Cobella conso(r)ta d(e) Steph(an)o d(e) lo Russo Laura Pezone, 1554 1572p, lo mag(nifico) s(ignore) Giuliano Mirto Fraiapane 1589q, lo signor Stefano de Herrico medico 1595r, Portia Sparani Gioseppe de Adario, 1640
12 Obiit lo r(everendo) Gulielmo vesco|vo calatino Ioa(n)ni de Sillicto preyte Trocta de Stabele k segg.
due linee di un obito eraso. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. m o sovr. n così A. o agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. p ibid. q ibid. r ibid. l agg.
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liber defunctorum
do(n)na Maria de Raynone Rogieri de Sq(ui)lle l’honesta do(n)na Ma(r)tha Mi(r)tea Marco Ca(m)marota, 1530 lo discreto Ba(n)nino d’Insero f. 3r
13 Obiit do(n)na Costa(n)cza d(e) Mat|theo abb(ate) Ioa(n)ni d’A(m)broso do(n)na Fra(n)cesca conso(r)ta d(e) Iac(obo)s d’Ins(ero) Ioa(n)ni de Ma(r)tino de Limatola Agnessa de Gregorio Carmosina consorta d’A(n)tono d(e) lo Rus|so Garofano Ca(m)marota, 1530 Pirantonio Ferraro, 1572
[...]t
14
Felicio in Pincis m(artyris) Obiit Ioa(n)ni d’Ang(e)lo Maria conso(r)ta d’A(n)drea Vitraro Perna conso(r)ta d(e) Steph(an)o d’Alnolfo Miele de lo Russo Steph(an)o Tavano Cola d’Aldi D(ome)neca d(e) Iacobucio Hieronimo Paldi Urdovica consorta d(e) Nuccio Matarac|czo, 1530u Hier(onimo)v figlyo d(e) condam Iac(obo)w d(e) Racioppo s o
sovr. sette linee di obiti erasi. u agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. v mo sovr. w o sovr. t segg.
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gennaio
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Catarina Morrone cons(orta) de Baldassaro | d’Alibe(r)to, 1557 f. 3v
15 Obiit do(n)na Gene(t)ta d(e) Ferrara Peregrina d’Alexio Augustino Mo(r)tarulo 1509x, lo ven(erabi)le d(onno) Ioa(n)ni Mi(r)teo p(ri)micile Renczo Mo(n)terone Biasio Ca(m)marota, 1543 Giulio Insero, 1620 1650y, d(onno) Biaso Vigliotta can(onico) sub(diacono)
16 Obiit Adenulfo d’I(n)noce(n)tio Gualterio d’Alderico Rogiero Pristore Lella consorta d(e) Thomasi Pa(n)none Ang(ele)lla Silimastro do(n)n’Helena conso(r)ta d’Agameno(n)da For(tunato)z Fra(n)cisco figlyo d’Ardovi(n)o Pa(n)cza(r)do, 1522aa Genefra d’Hecto(r)re Sp(ar)ani, 1544 Steph(an)o d’Antiano
Angiela Maiorella figlia | del quondam m(essere) Paolo Maiore|llo, 1580
f. 4r
17 Antonii Vie(n)na abb(ate) Obiit Steph(an)o d(e) Tho(m)masi Pietri H(om)odio x agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura.
y ibid. z to
sovr. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura.
aa agg.
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Maria Paterna lo nobele m(essere) Mariano Crescarello do(n)na Isabella de Pavia mast(ro) Fra(n)cisco Sancta Ba(r)baraab Fra(n)c(isco)ac figlyo d(e) Paulo d’Adenulfo Sarra conso(r)ta de condam Hir(onimo)ad Puczo(n)e Lisa conso(r)ta de Ber(nardino)ae Sa(n)ct’Ia(n)ni, 1534 Sa(n)ctucia conso(r)ta d(e) mast(ro) Luca Sp(ar)ani Stefano de Boffa Sparani, 1564 Broneca de Gratio, 1600 Bernardina Boce[rro]af, 1600ag
18 Obiitah Rogiero de Gizc[…]io Ang(e)lo de Landulfo Pietri Maiore Adenulfo Sparani mastro Pietri Synai Fra(n)c(isco)ai de mast(ro) Mario fisico Antonio de la Valle Steph(an)o d’Andrea Paldi lo ven(erabile) abbate Melchio(n)da de Li|mata vicario d(e) Sa(n)ct’Agatha Nardo Cafaroro Fra(n)cisco Bove de Traguni Pacie(n)tia figlya d(e) condam Ioa(n)ni For(tunato)aj Ca(r)mosina conso(r)ta d(e) condam Polidoro Ma(n)|sello, 1546ak Brigida di Agostino de Limatula ab seconda
b ripass. e corr. su v. sovr. ad mo sovr. ae no sovr. af dilav. ag ibid. ah ibid. ai o sovr. aj to sovr. ak agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. ac o
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mastro Plinio Vano, 1587al
f. 4v
19 Obiit Ioani de Limat(u)la et | lo p(at)re et la m(at)re et tucti l’an|ticessuri soi Albe(n)dina de iodece Albe(r)to Ioa(n)na conso(r)ta d’Antonello d(e) D(omi)nico Steph(an)o S(an)c(t)a Ba(r)bara Catherina conso(r)taam de Bar(tholomeo)an Sp(ar)ani lo r(everendo) d(onno) Agustino Mor(taru)lo arcepr(ete) | di Squille, 1574, pro cu ius ani|ma celebratur anniversariumao
[...]ap
20
Fabiani et Sebastiani m(artyrum) Obiit Ba(r)tholomeo d’Astulfo Ioa(n)ni de Muro Laure(n)czo de Cola Lisa conso(r)ta d(e) Iacobo Ba(r)beri Mesulo de Capua Millegrana La(m)pera Sabella Po(n)cella Antonio Aurefece do(n)na Percia Squille Pietri de Novello la discreta do(n)na Piace(n)tina d(e) Re(n)czo, 1529aq Ioa(n)ni de Balsamo et Ber(nardino)ar suo figlio, 1554 Margarita Mo(r)rone, 1571 al obito
ripass. sul medesimo, così pare, dalla stessa mano, inchiostro diverso, illegg. sovr. superflua. an meo sovr. ao da pro a anniversarium, agg. sulla linea, mano e inchiostro diversi. ap seg. un obito eraso. aq agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. ar no sovr. am o
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f. 5r
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Agnetis v(ir)g(in)is et m(artyris) Obiit do(n)n’Ang(e)la Maria de Melito do(n)na Ge(m)ma d’Aversa Pietri Cicini 1542as, Chiarella conso(r)ta d(e) Paulo Bocco(n)e D(omi)nico Messuro, 1543
22
[Vi]centii m(artyris) Obiit Pietri de Raydulfo do(n)na Sarracena Petruccio Verme Cobello Crescarello
Iuvanenella moglie de Miele | Fasola Angnola Mortarola, 1572 la m(agnifica) Giulia Alberti consorte di | m(a)s(tro) Giovanni Maiorello, 1576
[...]at, 1600 f. 5v
23 Obiit do(n)na Basta abb(ate) Pietri diacono Rita conso(r)ta de Pietri Sp(ar)ani Gusta(n)cza consorta d(e) Salvagio Tava|no mastro Andrea Ba(r)beri Steph(an)o S(an)cta Barbara
24 Obiit Iacobo de le Cese abb(ate) Iacobo canonico as agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura.
at dilav.
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gennaio
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lo r(everendo) Ioa(n)ni Sinraro d’Ave(r)sa vesco|vo Calatino Cristina conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) Racioppo Iacobo Fe(r)raro et Ioa(n)nella soa consorta mastro Cola Barberi, 1547 Viola conso(r)ta d(e) Desiderio Mayorello, 1554 Gioiella di Racioppo, 1560
f. 6r
25 [Conversio]au Sancti Pauli Obiit Ioanni preyte do(n)n’Altruda de Gulielmo Alberada de S(an)c(t)a Ba(r)bara do(n)na Clarella d’Antonio Giçulino Leona(r)da Paldi Gia(n)cellina de Miele Aurefece mast(ro) Antonello Mo(r)rone Marco Funaro Sa(n)ctillo Lota Cola Pansardo, 1511 la nobele do(n)na Claudia conso(r)ta d(e) m(essere) | Fracisco H(om)o dio, 1532
Cicco de Lanno, 1575 mastro Antonio de Proculo, 1591
26 Obiit Ioa(n)na de Andrea iove|ne § quale lasso al ven(enerabile) C(a)p(itu)lo per | l’a(n)niversario suo una t(er)ra sit(a) a li Cre|paldi Martino preyte Pietri figlyo de Lita do(n)na Lucia Dofe § quale lasso per lo a(n)niv(er)|sa(r)io suo la metà d’u na t(er)ra sit(a) a Pa(n)|tanello Covella d(e) Gulielmucio do(n)n’A(n)tonella d(e) notar(e) Iac(obo)av d’He(r)rico
au macchia. av o
sovr.
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Bia(n)ca Rosa de Mayrano Livio Tebanoaw obiit 1605
f. 6v
27 Obiit do(n)na M(aria)ax Barosana Rogerii de Yoya do(n)na Pasqua conso(r)ta de Stabele do(n)na Rosana conso(r)ta d(e) Leona(r)do do(n)na Ioa(n)na de Co(n)statino Iacobo de Sa(n)ct’Ang(e)lo Pietri Pa(n)done Paulo figlyo de Cobello Crescarello 1505ay, lo nobele armegiero Fe(r)ra(n)do Spag(no)lo
lo m(agnifi)co et circonspetto s(ignore) Roberto | Melchiore A. et M.D., 1585 1592az, la mag(nifica) Olimpia deba Lannolfe moglie | del m(agnifico) condam Pa olo Sparano u.i.d. la d(onna) Olimpia fu sorella de [... ... ...]bb
28 Obiit Margherita Synai Iacobo Crisso primicile Pietri Sarczano abb(ate) Ioa(n)ni d’Ylario mastro Cola Caldararo Leonecta figlya d(e) Fra(n)c(isco)bc Fo(r)tibraccia Steph(an)o figlyo d(e) Cathe(r)ina Peczone Baltassarro Morrone aw scrit.
su rasura di un altro obito, il medesimo, così pare. sovr. ay agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. az ibid. ba de ripass. bb dilav. bc o sovr. ax a
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gennaio
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f. 7r
29 Obiit do(n)na Thomasia d(e) Capu|ano Marocta d(e) Ioa(n)ni Paldi abb(ate) Pietri diacono et canonico do(n)na Bella conso(r)ta d’Alexa(n)dro Cicini Pietri S(an)c(t)orio Cola d(e) Iuliano Loysi de Sact’Ang(e)lo Antona conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Bocto Catherina conso(r)ta d(e) Steph(an)o d’Adenol|fo
1551bd, lo venerabile do(n)no Hercule de Ferra|ris canonico de Cayaczabe don Ber(nardino)bf de Nicola
30 Obiit Rob(er)to de Gala(r)do Floria figlya d(e) Andrea Fe(r)raro D(omi)nico de Roberto do(n)na Steph(an)a § quale lasso al(lo) ven(erabile) C(a)p(itu)lo | per la a(n)i(m)a soa una casa vicino lo mo(n)ta|no de Goffreda d(e) Sq(ui)lle do(n)na M(aria)bg de Pietri Caldararobh do(n)na Lucia d(e) iodece Cola P(ri)store Paulo de Risi Sabella conso(r)ta de Biasio d’Adenulfo Allegranza de Lannobi, 1569 Cladio di Novello, 1574
bd agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. de Cayacza agg. sulla linea da mano post. bf no sovr. bg a sovr. bh terza a corr. su o. bi obito riscr. sul medesimo da mano post. be canonico
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f. 7v
31 Obiit Maria m(at)re del s(ignore) Rao|ne de Casalicio do(n)na Scolastica d’Andrea Puturuto Ioa(n)ni de Mura diacono Michaele de do(n)na Trocta Altruda de La(n)done do(n)na Iacobella d’He(r)rico Andreella conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco)bj de Ge(n)tile Maria consorta de Mayo lo ho(no)rabele Antonio Ma(n)sella, 1572 Dominico Sparani [...]bk
bj o
sovr. un obito eraso.
bk seg.
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febbraio
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febbraio
1 Obiit do(n)n’Agnessa do(n)n’Alefreda d(e) Saxa do(n)na Cas(er)tana conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni do(n)na Maria conso(r)ta d(e) Niculibo Ioa(n)ni de Simo(n)e Pietri Co(n)ciatore lo mag(nifico) m(essere) Baldassaro Pullieri pro|fessore de lege, 1522 Leuci Boye mastro Iacobo Pullieri mastro Cola Moccia Ionna d’Insaro moglie de Tomasi Parisi de Sq(ui)lle, 1557 Francesca de Galasso de Celento, 1561 Pietro de la Valla Claudioa de Novello, 1574 laudob padre maistro Paulo Maiorello sacre theologiè doctor, 1579 m(adonna) Giovanella Lampera
f. 8r
2 Purificat Obiit Philippo preyte do(n)na M(aria)c d(e) Ia(n)necta Ricca(r)do d(e) Gualteri et soa conso(r)ta do(n)na M(aria)d de Hieronimo Maria conso(r)ta d’Andrea Ioa(n)ni de Laure(n)czo Cobello de Rogieri la serenissima s(ignora)’ Ioa(n)na regina Ioa(n)ni d’Adenolfee a o
su macchia. e u scritte da mano e inchiostro post. su a e prob. bi; do sovr. c a sovr. d ibid. e lfe corr. su m. b a
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Geneca conso(r)ta de Steph(an)o d’Adenolfe Palma conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d’Amato sca(r)pel|lino Paulella de Gillo 1519f, mada(m)m(a) Adoritia conso(r)ta d(e) m(essere) Adam | I(n)mocta Antonello Fasulo lo mag(nifico) m(essere) Steph(an)o Ma(r)tio doctor(e) i(n) | lege et vicario d’Ave(r)sa Cola Cafararo
clerico Stefano Pansardo, 1552 Isabella [...]ortone consorte di [P... ...]g
3
Blasii ep(iscop)i et ma(r)tyris Obiit Raym(u)ndo s(ignore) d(e) Conieste Iacobo de Squille do(n)na Thomasia de Si(m)moeneh Cola de la Valle Miele de Novello Pacillo de Lando D(omi)neca Volpe Maximilla d’He(r)rico Be(r)nardino Mauceri lo ven(erabile) do(n)no Sa(n)ctillo Sp(ar)ani a(r)chidi|acono § quale lassò per l’anniv(er)sa(r)io suo | cinquo car(lini) sopra tucto lo bono suo, 1525i madama Francesca de Henrico
f. 8v
4 Obiit do(n)na M(aria)j de Pietri Simo(n)e d’Aderico et Thomasia soa conso(r)ta f agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. parzial. eraso sulla seconda linea. h ne agg. da mano post. su e che era abbrev. per contrazione; visibile titulus, ora supefluo, su oe. i agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. j a sovr. g obito
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Ioa(n)ni de Bolella et suo p(at)re et soa m(at)re | et f(rat)re § quale lassò al(lo) ven(erabile) C(a)p(itu)lo un(o) o(r)tu Gregorio Ferraro Iac(obo)k de Ca(m)pag(na)no Alfercia de B(e)n(e)ditto Ang(ele)lla conso(r)ta de Ma(r)tino Pu(n)cillo lo ven(erabile) do(n)no Leonato d(e) m(essere) Col(a) ar|cep(re)yte d(e) Po(n)te Latro(n)e § quale contribuio quact(ro) ducat(i) al(lo) i(n)ce(n)sero d’arge(n)to Steph(an)o de Sa(n)ctillo d’A(n)nolfo clerico Galiacczo Gipczo Ca(m)milla conso(r)ta de Necta d(e) Granito Angelella de lo Balsamo, 1566 1570l, la nobile madama Helena | Maraveglia di Candia greca [Ma ... ... ... m... Ianni de ...]m
5
Agathe v(irginis) et m(artyris) Obiit Palmero d(e) Cep(er)ano Marocta de Philippo Leona(r)do de mastro Pietri iodece Po(r)firio de Barlecta § quale las|sò al(lo) ven(erabile) C(a)p(itu)lo tucto lo bono suo | mobel(e) et stabile abb(ate) Iac(obo) de notar(e) Goffreda Cola Pristore Ia(n)nuccia conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Rabia Lucia Crescarella Adorna conso(r)ta d(e) D(omi)nico d’Antiano la nobele Po(m)ponia figlya del co(n)|dam m(essere) Aniballo Paterno, 1540 Ioa(n)na conso(r)ta de Andrea Fe(r)raro la honesta donna Milligrana | Morturolo consorte de Adriano | di Novello, 15[8]0n k o
sovr. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. m obito eraso. n obito riscr. sul medesimo, senza il rispetto della linea, stessa mano e inchiostro: Milligrana Mor(taru)lo consorta | del co(n)dam Adriano de Novello. l agg.
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f. 9ro
6 Obiit m(essere) Squa(r)ciavacca Adenulfo de iodece Pietri § qua|le lassò al(lo) ven(erabile) C(a)p(itu)lo doye moya d(e) | t(er)ra sit(a) a Limatula de S(an)c(t)o Maximo do(n)n’Alferada de Rayano Iacobo de Sabino clerico Masella conso(r)ta d’Antonio Vitraro Iacobo Cicini lo nobele Fra(n)cisco Gipczo do(n)na Capuana conso(r)ta d(e) Gaspa(r)ro For(tunato)p la nobele figlyola Viola(n)te figlya d(e) | m(essere) Meleagro Mirto, 1529 Sa(n)ctillo Ma(r)rocco Iulio Fortibracia
la honesta do(n)na Dionora de Al|bert(o) consorte de m(ast)ro Iac(obo)q Mar cu|ccio, 1549 Appio Bernardo, 1618 il mag(nifico) Gio(vanni) Francisco Mordente, 1633 [...]r
7 Obiit Do(n)na conso(r)ta d(e) Romano mast(ro) Ioa(n)ni de Rob(er)to do(n)n’ Andrea de Barbara Ricca(r)do Maczulino et M(aria)s sua conso(r)ta mastro Carlo Synai do(n)na M(aria)t conso(r)ta de iodece Ioa(n)ni Gip|czo § quale lassò al(lo) ven(erabile) C(a)p(itu)lo tucto lo | bono suo mobele et stabele Cobella conso(r)ta d’Andrea de La(n)do Magalda de Pietri Mala(n)drino o foglio
mutilo, restaurato con pergamena rigida, dealbata. sovr. q o sovr. r segg. 1/2 obiti, del quale sono visibili soltanto tratti sparsi di alcune lett. s a sovr. t ibid. p to
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mast(ro) Fra(n)c(isco)u Cicini dicto Cicinello, 1522 l’egregio notar(e) Thomasi Sp(ar)ani, 1527 Gismu(n)do figlyo d(e) condam Fe(r)ra(n)te La(m)pieri
Gasparro Mordente alfiero | di cavalli della compa|gnia dell’ill(ustrissimo) et ca(rissimo) | signor principe di Bisignao, 1608 Gio(vanni) Antonio S(anta) Maria, 1632
f. 9v
8 Obiit f(rat)re Ioa(n)ni d(e) Gulielmo do(n)na Maria d(e) Pietri Lupo Marco d’Astulfo mastro Iacobo d’Insaro do(n)na Thomasia d(e) Durato abb(ate) Andrea d’Alvignano mastro Guglyei(l)mo Ma(r)moraro abb(ate) Leucio canonico Rita conso(r)ta d(e) Nardo Sp(ar)ani Camilla figlya d(e) Ioan Philippo | Ferarav do(n)na Mo(r)gana conso(r)ta de m(essere) Cola d(e) Po(n)|te Lat(ro)new 1519x, Covella d(e) Caputo d(e) Ria(r)do
lo ven(erabile) do(n)no Ioa(n)ni Califano de | Napoli § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo | videlicet: alo primo canonico vi(n)tici(n)quo | ducati ch(e) se ne de biano co(m)p(er)are | t(er)re e ch(e) li sia dicta per la anima soa | una messa la septimana, 1548 Margarita Insero, 1628
9 Obiit Simo(n)e Sagne abb(ate)y Cola de Mattheo u o
sovr. A. w o agg. sovr. x agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. y a corr. su prob. i Capitale. v così
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do(n)na Cia(n)cia de do(n)n’Aq(ui)la Landolfa de Lia(n)cza Loyse de Ma(r)cianello mastro Ma(r)tino fisico Iacobo de la Villa Antonio Mortarulo Ioa(n)nella d(e) Ioglyano Cap(ri)ellaz de Raymu(n)do de Capua Ioa(n)ni de Iacobo Mo(n)tero(n)e Steph(an)o Lota Lisabeth Maccayo(n)da, 1551 la descreta do(n)na Iletta Pa(n)zarda, 1561 Antonia moglie de Cicco de Lando, 1572 Livio Pansardo, 1633
f. 10r
14 Obiit Ricca(r)do Paldi § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per la ani ma | soa una t(er)ra sit(a) a Limat(u)la Minor(e) Ioa(n)ni d’Ang(e)lo do(n)n’Agnessa de mast(ro) Ma(r)tino do(n)na Philippaaa d’Adenulfo do(n)na Maria de Laurina Cicco Fasulo 1515ab, do(n)na Fra(n)c(esca)ac conso(r)ta d(e) m(essere) Iac(obo) Mi(r)teo Palma conso(r)ta d’Ian(n)’ Ant(onio)ad d’I(n)s(er)o Thomasi Fo(r)tibracia, 1535 1540ae, Maria conso(r)ta de Ang(e)lo d(e) Gioffreda [d(onno) Fulvio Lampiero primicerio]af z i
sovr. in nesso. ab agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. ac a sovr. ad o sovr. ae agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. af obito eraso; cfr. infra, Edizione, p. 81. aa pp
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15 [Obiit] Ioa(n)ni Gasipa Cola de Fo(r)micula do(n)na Mabilia de Ioa(n)ni Forte abb(ate) Cayacczano Gregorio d(e) Iunio Steph(an)o Fe(r)raro de li Vascelle Terina de notar(e) Mattheo Mo(r)ro(n)e Iacobo Pate(r)no
la onesta do(n)na Ma(r)garita de Novello consorta | d(e) Francisco Russo, 1555 il m(agnifico) r(everendo) d(onno) Fulvioag Lampiero primicerio | decr. dottore, 1628
f. 10v
16 Obiit Trocta Savina Margarita d(e) B(er)na(r)do Savino Thomasa conso(r)ta de Ioa(n)ni do(n)na Ma(r)ga(r)ita figlya d’He(r)rico Petrucio de Cola Sp(ar)ani Fra(n)cisco Sp(ar)ani Iacoba co(n)so(rt)a d’Antonio d(e) lo Russo
lo mag(nifico) et r(everendo) Attilio Myrto Fraia|pane primicerio et utriusque iuris p(ro)fess(or)e, 1549 lo eccelle(n)te cavaliero Mirto Fraya|pane di Nap(o)li, 1558 c(hierico) Valerio figlio del mag(nifico) Paolo | Sparano, 1592 Gio(vanni) Francesco Ferraro, 1598 lo mag(nifico) Francesco Lampieri, 1600 notare Lutio di Marco, 1593
17 Obiit Ma(r)tino de Gaudio Adelayta ag da
il a Fluvio, ripass. con inchiostro marrone scuro.
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do(n)na Ioa(n)na m(at)re d(e) iodece Alb(er)to do(n)no Ioa(n)ni de Benenato do(n)na Maria de La(n)done Ang(e)lo de Saxa abb(ate) Pietri Contenia Petrucia de Augustino Ricciuto Cecca conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d’Av(er)sa mastro Iacobo d’Insero Steph(an)o d’Iambruno Beneduce Mo(r)rone Paulina conso(r)ta deah mast(ro) Pasq(ua)relloai Pan|cza(r)do m(essere) Cornelio de Marco, 1549 lo ven(erabile) d(onno) Steph(an)o Mayorello canonico, 1549 Archimmia Faicchia
f. 11r
18aj Obiit Divitia d(e) la Rocca d(e) | Capua Pietri de Paula 1333ak, abb(ate) Biasio de Michaele canonico do(n)n’Albifana de Saxa do(n)na Cecca conso(r)ta de Piet(ri) d(e) Laure(n)cza Spina de Cicco de Friello Iacobo Sa(n)cto Ia(n)ni Narda de Balsamo, 1568 [...]al Intina Miccossa, 1580 1580 lo m(agnifico) Ferrante Mena et Granata | et Geronimo suoi fratelli m(ast)ro Marcello Sparano, 1600
ah agg.
nell’interl., modulo piccolo. a sovr. aj tratto obliq. dell’8 agg. da mano post., inchiostro marrone. ak agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. al obito eraso. ai seconda
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19am Obiit Altruda d(e) Subriana Ioa(n)ni Vechio Pietri Sparani Aurilia d(e) Ioa(n)ni Bia(n)co Iacoba d(e) don’Aquila abb(ate) Iacobo Roma Catherina de Fra(n)cisco Lo(n)go Fra(n)cisco Lo(n)go Laurella conso(r)ta d(e) Ber(nardino)an Ba(r)veri
Rita Moccia conso(r)ta d(e) condam Iacobo | Mo(r)tarulo, 1555
f. 12r
20 Obiit lo r(everendo) Piet(ri)ao vescovo Pietri Raone Ioa(n)ni de Simo de le Cese Adelicza conso(r)ta de Pietri Pietri d(e) Bellabona et Gayta soa co(n)|so(r)ta do(n)na Maria de Ga(n)no Iacobo de Laurenczo Thomasi Mortarulo do(n)no Cola de Ce(r)rito
Isabella de Annolfe | moglie de Antonello Ferraro, 1572ap Pascariello Ingrisiello figlio | di Scipione Ingrisiello 1631aq, la mag(nifica) Diana Insara Pansarda
21 Obiit Steph(an)o de Raone am 9
agg. da mano post., inchiostro marrone. sovr. ao i sovr. ap agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. aq ibid. an no
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do(n)na Ma(r)garita Cayacczano Bentive(n)ga notar(e) Ioa(n)ni d(e) mastro Ma(r)co Ioa(n)ni Rabio Guilelmo de Pat(er)no do(n)no Pietri de Martino de Limatu|la § per l’a(n)niv(er)sa(r)io suo da farse quolibet | anno don’Andrea suo nepote co(m)pe|ro una pecczaar et una le(n)cza de terre sit(e) a le Ca(m)pora i(n) lo qual’a(n)niv(er)sa(r)io lo | C(a)p(itu)lo è tenuto d’expe(n)dere tre ta|ri et doye libre de cera; et poi la mo(r)|te de dicto don’Andrea lo C(a)p(itu)lo è te|nuto de fare lo semel’ a(n)niv(er)sario, 1338as do(n)na Maruccia de Bulla do(n)na Cubella conso(r)ta de Rogieri Rabia Ruccia conso(r)ta de D(omi)nico d’Alexio Be(r)nardino d’Antonio d’A(r)nolfo, 1532
Carmosina Pogliese lo r(everendo) d(onno) Fran(cisco)at Roggiero can(onico) subdiacono il magnifico Ferrante [F]avilla, 1572
f. 12r
22
[C]athedra S(an)c(t)i Petri [Obiit] do(n)na M(aria)au de Ang(e)lo don’Arfemia de Stabele Cola de Thomasi Iacobo de do(n)na Lucia Ioa(n)ni de Gusto Pietri de notar(e) Thomasi abb(ate) Ioa(n)ni de Steph(an)o Laure(n)cza de Fra(n)cisco Sabella conso(r)ta de Ioa(n)ni de D(omi)nico Diana de Vale(n)te ar così
A, e di seguito. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. at co sovr. au a sovr. as agg.
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1525av, la mag(nifica) do(n)na Cubella d’Alb(er)to Marco Ma(r)rocco 1515aw, Sa(n)dria conso(r)ta d(e) mast(ro) Fra(n)c(isco)ax Ba(r)beri Cola Simone, 1536 la honesta donna Porsia Cicini, 1576 lo m(agnifico) Cristofano Piancano, 1562 Temperantia Alberti, 1605
23 Vigilia Obiit Iacobo d’Alexa(n)dro do(n)na Constantia Steph(an)o H(om)odio Cayacczano d(e) notar(e) Adenulfo | et Sibilia soa conso(r)ta do(n)n’Alexandra iodece Ioa(n)ni Gipczo § quale lassò per | lo a(n)niv(er)sa(r)io suo quolibet a(n)no una | t(er)ra sit(a) a le Limate d’Avirano abb(ate) Felice d’Augustino Simo(n)e do(n)na Cubella de notar(e) Iacobo D(omi)nico lo figlyo d’Andrea Berna(r)dino d’A(n)nolfo Fonse figlio di Tomasio Voie la mag(nifica) Calfumia de Iacono de Limatula, 1589 l(o) egregio notaio Giovanni Lampiero | di Caiazza, 1587
f. 12v
24 Mathie ap(osto)li Obiit Iacobo de Ricca(r)do Michele Paldi Stephano d(e) le Cese mastro Nardo Ba(r)beri Iacobo Co(n)ciatore et soa co(n)sorta av agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura.
aw ibid. ax o
sovr.
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1502ay do(n)na Filadoro conso(r)ta d(e) m(essere) Baldassa(rro) | Pulleri Ba(r)tholomeo Ciciliano Steph(an)o d’Anolfo, 1518 Steph(an)o de Leonello Rosa Simone, 1542
la discreta giovene Alicandra Cafar|aro figlia di Pietro Cafararo la mag(nifica) s(ignora) Isabelle Mirta, 1587az lo ill(ustrissimo) et r(everendissimo)ba Mario Bolognini di Caiaz|zo arcevescovo di Salerno, 1605 m(e)s(sere) Gio(vanni) Batt(ist)a Alberti giodice a’ contratti, 1625
25 Obiit do(n)no Biasio do(n)na Maria m(at)re del r(everendo) An|drea vescovo calatino Rogiero Caprillolo et M(aria)bb soa conso(r)ta mastr(o) Andrea de lo P(ri)micile § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per la anima soa una | t(er)ra sita a lo Po(r)tu d(e) do(n)no Ricca(r)do Ioa(n)ni de Marco Ang(ele)lla conso(r)ta d(e) Col’ Ang(e)lo Rabia f. 13r
26 Obiit lo r(everendo) Andrea secu(n)|do vescovo calatino, 1283 don’ Olime(n)ta d’Odone Goffreda diacono et canonico Stabele d(e) Ie(n)naro § quale lassò al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo uno moyo de t(er)ra sit(a) a Co(n)ca Sigillino Teotonico Philippo de Scacanobc abb(ate) Ioa(n)ni Dofe ay agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. rt di Mirta e 1 di 1587 ripass. con uno stilo sottile e inchiostro scuro. ba r(everendissimo) agg. nell’interl. bb a sovr. bc dilav. az lett.
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Ioa(n)ni Ba(r)daro Iacobo de la Valle Thomasi dicto Morello Philippo Ba(r)daro Tuccio figlyo d(e) Cirello Friellabd mada(m)ma Masella conso(r)ta de m(essere) Ber|nardino de Be(r)nardi 1533be don’ Antonella conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco)bf d’ Alb(er)to
lo ven(erabile) d(onno) Valerio Sparani cano|nico diacono, 1551, de Cay(accza)bg
27 Obiit lo gl(or)iosissimo re Rogiero, 1154 abb(ate) Matheo d’I(n)saro Iacobo de mastro Pietri Altruda de Trani mastro Steph(an)o d’He(r)rico don’ Agnessa Pa(n)done Adorna Mortarola notar(e) Loysi de Ma(r)co Iacobello de Mario Iustina conso(r)ta d(e) Ber(nardino)bh Sp(ar)ani Ioa(n)ni d’ Alib(er)to Cosmo Morrone, 15[9]1 Caterina Maiorella, 1633
f. 13v
28 Obiit do(n)na Agnese et do(n)na Maria Andrea de Sa(n)cta Barbara do(n)na Alebrada consorta de Iacobo An|tonio de Ma(r)ciano Frido bd agg.
su o asta per a, mano post. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. bf o sovr. bg de Cay(accza) agg. sulla linea da mano post. bh no sovr. be agg.
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Alesio de Alesio de la Piana Pacella consorta d(e) Bin(n)dobi d(e) lo Russo Ma(r)garita conso(r)ta d(e) notare Fra(n)cisco | de Prisco Ioa(n)ni Mortarulo Colacello de lo Russo
1550bj, Pasqua consorta d(e) condam Agamino(n)da Fo(r)|tunato 1592bk, la honesta giovane Andriana Simmone
bi lettura
e sciogl. dubbio. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. bk ibid. bj agg.
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marzo
1 Obiit Galtelgrima fi|glya d(e) notar(e) Ioa(n)nia Zoffa Iacobo Carrario de Thelese mastro Bertuldo Andrea Boye d(e) S(an)c(t)o Ioa(n)ni et Paulo Agnessa consorta d(e) Miccosso Cicco de Ma(r)ciano Frido Perna figlya d(e) Thomasi de Riccio d(e) | li Scavi Ioa(n)na Maccarone conso(r)te de co(n)dam | Ioa(n)ni Falce do(n)na Marucia Fo(r)tina d(e) li Cafari mastro Gaspa(r)ro Fortunato do(n)na Brisella Gepcza consorta de | Ioa(n)ni de Herrico, 1493 mastro Simone Tavano Alnolfo figlyo d(e) Olivero d(e) Alnolfo Portia de Cecciano, 1543
madama Diana de Mario mogliere de | m(essere) Giovanniant(onio)b Pulliero, 1583 Giuliano Russo Catarina Mazziota, 1619
f. 14r
2 Obiit Alexa(n)dro d(e) Renello Martino de Alvignano § quale | lassò al Cap(itu)lo tre moya de t(er)ra ch’ | sondo ad Ca(m)pagnano Theodorico Henrico Çanne et soa conso(r)te et lic figly | soi notar(e) Rogieri de Beneve(n)to Stantione abbate Rogiero diacono Ge(m)ma consorta d(e) Ioa(n)ni d(e) do(n)no Madio a i
corr. su lett. illegg. sovr. c li agg. nell’interl. b o
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Prisco d(e) Iacobo d(e) do(n)na Granata Covello Mo(r)rone Fra(n)cisco figlyo d(e) Nuccio Crescarello Pietri figlyo d(e) Iacobo de Fe(r)rariis Nardo de Alnolfo lo egregio h(om)o notar(e) Iacobo Vano, 1530 † lo ill(ustrissimo) s(ignore) Roberte Ambrosio con|te de Cay(accza)d, 1532 m(essere) Anselmo Friello stude(n)te i(n) lege, 1534 mada(m)ma Delia Zita mogliere | de m(essere) Fran(cisco)e di Aversa, 1582 Stefano di Lanno, 1597
3 Obiit Andrea de La(n)done et | Capuana soa conso(r)ta § quali | lassero al Cap(itu)lo una t(er)ra sita ad | Cesarano ubi d(icitu)r a li Vignali Gulielmo preyte d(e) Paterno Doferio bare(n)sis arcevescovo iodece Andrea de Nicolao Herrico de Romania Pietri de La(n)done Ioa(n)ni Vella do(n)na Maria de Thomasi Ioa(n)ni Boye d(e) S(an)c(t)o Ia(n)ni Antonio de mastro Gregorio do(n)na Iacoba de Nicola lo r(everendo) frate Rogiero vescovo de | Cayaccza, 1375 Antonio de notare Iacobo Ge(m)ma co(n)so(r)ta d(e) Cola Ci(m)mino Hieronimo S(an)c(t)o Ia(n)ni la discreta donna E[li]sabetta | di Massa, 1579f
f. 14v
d a
sovr. sovr. f 9 corr. su 4. e co
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4 Obiit donna Rufa conso(r)ta de | lo s(ignor) Ioa(n)ni de Muro § quali al lasse|ro al ven(erabile) C(a)p(itu)lo uno orticello lo r(everendo) Urso vescovo de Cay(accza)g Pietri Picoczo do(n)no Thomasi de Lando mastro Iacovo Bisco(n)te Ioa(n)ni d(e) Simo(n)e de Ave(r)sa Ia(n)nucio de P(er)rocte d(e) la Villa d(e) S(an)cta | Croce Laure(n)cza conso(r)ta d(e) condam Andrea d(e) S(an)c(t)o | Mauro Fiorella d(e) Antonello d(e) Gillo Ioa(n)ni Antonio Cicini pictore do(n)na Chiara conso(r)te d(e) m(essere) Felice de | Nicola Chiarella S(an)c(t)a Ba(r)vara Angelillo d(e) Massaro d(e) Ayrola Iacobo Silimastro mado(n)na Covella conso(r)ta d(e) notar(e) Ste|fano Sparani 1580h, lo discreto giovane Sebastiano de Trocchio Angela de Domenico, 1589 Gio(vanni) Matteo Zifola, 1631
5 Obiit dono Costa(n)tino Goffreda Dofo do(n)na M(aria)i d(e) He(r)rico Hermagno Ioa(n)ni d(e) Oti et Palma soa conso(r)te mast(ro)j B(ar)thomeo d(e) Steph(an)o Secu(n)dino de Barignano do(n)na Ioa(n)na d(e) Maffeo Basta conso(r)ta d(e) Laure(n)czo Bono Masella Mataraccza g a
sovr. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. i a sovr. j o sovr. h agg.
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do(n)no Ioa(n)ni de Elia sacrista maior Chiarella conso(r)ta d(e) Thomasi Mo(r)ta|rulo Pollidoro Ma(n)sello Madalena figlya de Iacchino de Viandra Santillo Mortarulo [1578] Gio(vanni) Andrea de Trocchio, 1580
f. 15r
6 Obiit Galtig(ri)ma de La(n)dul|fo § quale lassò al ven(erabile) Cap(itu)lo u|na peccza d(e) t(er)ra sita ad Paterno Ge(m)ma d(e) do(n)na Pace do(n)na Benenata conso(r)ta d(e) Piet(ri)k d(e) Pa|ula He(r)rico d(e) iodece Nicola Maria conso(r)te d(e) Andrea Ma(n)cino Pagalda conso(r)ta d(e) Nicola Spano messer Miele de Be(r)nardo lo ven(erabile) do(n)no Iacobo de Ge(n)tile ca|nonico diacono Fo(r)teccza conso(r)ta d(e) condam Gismu(n)do de | Gra(n)ita Bianca figlia de Baltassa(r)ro Albe(r)to, 1555 Bianca figlia cl
7 Obiit Ge(m)ma conso(r)ta d(e) iodece | Adenulfo Gaita m(at)re de Pietri h(om)o d’ arme Fra(n)cisco de Iuliano Guglyenimo Maiale d(e) Pat(er)no et | Ge(m)ma soa consorta Cecca figlya d(e) mastro Cicco Ioa(n)ni de Alexa(n)dra do(n)na Nicolasia d(e) mast(ro) Gregorio do(n)no Ioa(n)ni d(e) Rob(er)to archidiacono, 1312 Fra(n)cisco d(e) Ge(n)tile k seconda l obito
i sovr. incompleto scrit. su obito eraso.
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Gillo de lo castello d(e)lem Femene Marchese Bardaro do(n)na Covella d(e) Prisco conso(r)ta d(e) Ber|na(r)dino d(e) Ge(n)tile Steph(an)o Sodano, 1517 Evangelista Peczone Angela Sancto Ianni, 1575 lo honorabile Francesco Lombardo
f. 15v
8 Obiit Pamphilia consorta | de Gentilio Mattheo d(e) Rayano et soa consorte et | figlio Andrea d(e) mastro Ma(r)tino d(e) li Scavi Iacovello d(e) Ca(n)dito et soa consorta Riccia(r)do d(e) mastro Guglyenimo | d(e) li Scavi Leuci de Felicio Antonello de Risi Filio(n)da conso(r)te den Fra(n)c(isco)o d’Antiano do(n)no Fra(n)cisco de D(omi)nico canonico | diacono Margarita Lampera mada(m)ma Perna Mirta, 1584 lo ecc(ellente) et molto r(everendo) Flaminio | Mirto abbate di S. Croce | primicerio et vicario u.i.d., 1587
9 Obiit Pietri Deodati d(e) Ca(m)pag(na)nop lo r(everendo) Rogieri vescovo d(e) Cas(er)|ta, 1264 Sibilia consorte d(e) Ie(n)naro Rao Porrecto Chara consorta de Hieronimo § quale | lassò al ven(erabile) Cap(itu)lo tucte le t(er)re soi m le
agg. nell’interl. nell’interl. o co sovr. p terza a sovr. n agg.
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Maria conso(r)te d(e) Pietri d(e) Mayrano Fra(n)cesca conso(r)ta d(e)q Andrea Menescal|co Lillo d(e) Andrea S(an)c(t)o Ang(e)lo Cola S(an)c(t)o Ang(e)lo dicto Çuccaro Thomasa conso(r)ta d(e) Antono Boye Victoria figlya d(e) m(essere) Goglielmo | Bussivestro fra(n)cese, 1532 la discreta giovane Sabella figlia | di m(essere) Giovanni Sparano, 1581
f. 16r
10 [Obiit] Iacobo Ienactasio de | Baiano Lando Capuano preite Altruda consorta d(e) Basile do(n)na Dalia d(e) mastro Bartholomeo notare Simone Adelizia conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) Ang(e)lo d(e) Alvig(na)no do(n)na M(aria)r conso(r)ta d(e) notar(e) Herrico do(n)na Maria d(e) notare Thomasi Iacovello de le Serole lo r(everendo) m(essere) Felice Mirtho vicario et | primicile, 1533
Geronima Mansella mogliores | de Iacovo de Lanno, 1592 Prospero figlio delli quondam mag(nifici) | Geronimo Mirto et Vergilia | Lampiero, 1612 Francisco Morrone, 1631
11 [Obiit] Pietro de Portu do(n)na Ioa(n)na d(e) notare Simone Filiella conso(r)ta d(e) Pietri d(e) li Scavi mastro Saducto Ca(m)panaro d(e) S(an)c(t)a | Agatha et Maruccia soa conso(r)ta et | Paulo suo figlyo et Gapta sua m(at)re Simone Gua(r)nario q agg.
nell’interl. sovr. s così A. r a
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Petruccia consorta de Iulio d(e) Ma(r)co mastro Cola Pecçone et Palma sua con|sorta Paulo d’Antiano, 1530 f. 16v
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Gregorius pape et doc(toris) Obiit Clem(en)to d(e) Ioa(n)ni H(om)od(e)i Rainulfo d(e) Arge(n)tio et soi figlioli Ionathas et Aymone Galtelgrima d(e) Raone d(e)t La(n)dulfo Pietri Lutore do(n)no Barthomeo Ioa(n)ni Goctomagni Peregrina d(e) Gaieta Ba(r)thomeo d(e) Gulielmo do(n)na M(aria)u conso(r)ta d(e) Co(r)rado Gipczo Pietri d(e) Gulielmo Cicini do(n)na Thomasia do(n)na Flavia conso(r)ta d(e) m(essere) Thomasi Mi(r)|theo Palma Cayacczanella Iob de Lando Adorna conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Sparani mastro Philippo d(e) Racioppo [mastro]v Iacovo Fortunato, 1548 Perna de la Valla Marta Insara, 1587 Midea Marrocca alias Mastroianni illustrissimo d(onno) Tullio Alberti can(onico) edomod(ario), 95 Ferra(n)te Lampierow, 1621 1627, il r(everendo) d(onno) Brandimarte Vanox can(onico) diacono t agg.
nell’interl. sovr. v parola erasa. w obito scrit. su rasura del medesimo, stessa mano. x obito ripass. sul medesimo, stessa mano; canonico diacono agg. sullla linea da mano coeva, inchiostro chiaro. u a
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13 Obiit Barthomeo d(e) Ces(er)ano § | quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per la anima | soa et d(e) suo p(at)re et soa m(at)re una pec|cza d(e) t(er)ra sita i(n) loco dove se dice Ca(m)|po d(e) Trocta Basta figlya d(e) Pietri Picoçzo Anginellina conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Cuccio Andrea d(e) D(e)odato d(e) Ca(m)pagnano abbate Steph(an)o Ioa(n)na conso(r)ta d(e) Iacobo Pu(n)cillo mada(m)ma Monacella conso(r)ta d(e) Fra(n)|cisco Mirtheo, 1505 Cecca conso(r)ta d(e) Covello La(m)pieri la m(agnifica) Argenta Homodio, 1573 messere Tulio Novello, 1613 [...]y
f. 17r
14 Obiit Ge(m)ma d(e) Iaqui(n)to Steph(an)a conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) Miele Cola de Robe(r)to do(n)na Suffredina de Ylano do(n)no Cola d(e) le Caseline Martha figlya d(e) Ioa(n)ni d(e) S(an)c(t)o Ia(n)ni Salvatore de Florio Sparani Rainaldo Tu(r)tura Cola Antono S(an)c(t)o Ia(n)ni Altruda Pa(n)done, 1513 do(n)na Iacoba conso(r)ta d(e) mastro Ioan | Paulo I(n)mocta, 1535 Catherina Fortunata, 1552 m(essere) Cesare Fiorillo, 1603 mada(m)ma Felicita Cesara, 1594 il dottor Fulvio di Gratia, 1641 [...]z y segg.
quattro linee di obiti erasi.
z ibid.
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15 Obiit do(n)na M(aria)aa conso(r)ta d(e) Cola | Squarciavacca Capuana d(e) Alexa(n)dro Sanne de Ces(era)no Guilelmo d(e) Pietri d(e) Miele Maria conso(r)te d(e) Henrico de Insaro Cola Todabeo Ioa(n)ni de Sardeico Ge(m)ma consorta d(e) Apolito Steph(an)o Bibaldo Ianco de Petrucza Mabilia conso(r)ta d(e) Cola d(e) Çuccaro do(n)na Antonella d(e) Paulo d(e) Mario Antonello de Risi Pompeo Fo(r)tunato castellano Fra(n)cisco Tavano la honesta donna Caterina Paterna Giovanni de Laurino l(o) ill(ustrissimo) et r(everendissimo) Fabio Mirto | arcives(covo) di Nazareth et nuntio ap(osto)lico | nel regno di Francia, 1587
f. 17v
16 Obiit He(r)rico de Milito Cola Gisio Ioa(n)ni de Nazario Aduisa conso(r)ta de Gulielmo Saymu(n)do Maria conso(r)ta d(e) Rogiero Peluso iodece Thomasi Sadolfo de li Scavi Ang(e)la d(e) Rogiero d(e) Robrido do(n)na Aq(ui)la conso(r)ta d(e) Basilio mastro Simo(n)e girugico do(n)na Bera(r)da d(e) iodece Iacobo do(n)na Ia(n)nuccia conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) Pia|ncano aa a
sovr.
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Bruna Rosata conso(r)ta | de Alexa(n)dro Pia(n)cano Lucia conso(r)ta de He(r)rico Cicini Bernardino d(e) Cerello Friello do(n)no Donato Fasulo canonico et | subdiacono § quale lassò tre tari al | ven(erabile) Cap(itu)lo sopra le casi soi sita adab | Po(r)ta(n)ci per ciascuno a(n)no per lo anni|ve(r)sario suo a la Nu(n)tiata
Filomena Favella co(n)so(r)te di Grego|rio Matarazzo, 1561 Francesca Paterna Caterina Panzardo, 1572
17 Obiit do(n)no Pietri d(e) Sq(ui)lla Alfia consorta d(e) Ioa(n)ni Paldi | § quale lasso al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una peccza | d(e) t(er)ra sita ad S(an)c(t)o Vectore do(n)na Maria de Stabele Ioa(n)ni figlyo d(e) Ioan’ Philippo Pietri de Odone abb(ate) Andrea Paldi canonico diac(ono) Maria conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) Ge(n)tile Roberto de Covello Ioa(n)ni de Adam Ca(r)mosina d(e) Fracisco Paldi Diana conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) Mario Andrea d(e) Paulo d(e) Risi mado(n)na Aurelia Sparani, 1543
la s(ignora) Laura de la Gatta di Nap(o)li co(n)|sorta del m(agnifico) Silvio Mirto Fracapane, 1557 [...]ac sore Lucretia de Hucci, 1618 mastro Nunzio Barbiero, 1634
f. 18r
ab d
agg. sulla linea dalla stessa mano, modulo piccolo. un obito eraso.
ac seg.
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18 Obiit do(n)no B(e)n(e)dicto lo p(at)re | et madre soa Letitia de li P(ro)ph(et)i Maria de Cucco Ioa(n)na d(e) Geo(r)gio d(e) Alimu(n)do mastro Andrea d(e) Culono Fra(n)cisco de Antiano lo nobele h(om)o notar(e) Ma(r)tino d(e) Ba|lioad § quale lassò per la anima soa et del condam | do(n)no Steph(an)o d(e)ae Arnisio et tucti soi pa|re(n)ti tucti li re(n)diti d(e) le galline per | li quali lo Cap(itu)lo deve celebrar(e) per cias|cun’ a(n)no lo a(n)niv(er)sario i(n) l’altare | de la croce la nobele do(n)na Sa(r)ra Gepcza conso(r)ta | de m(essere) Antonello Mo(r)de(n)te d(e) le S(er)re
mada(m)ma Margarita moglia | del mag(nifico) m(essere) Hyer(onimo)af Alberto d(e) | Cayaczoag, anno domini 1549 Chiarella di Goffa, 1575 Io(ann)i Antonio Aversano il m(agnifico) Mauro Cerese, 1592 Pellegrina Grosse
19
S. Gioseph de precettoah Obiit Ale(xan)dra conso(r)ta d(e) Pietri iodece Ioa(n)ni d(e) Ianuario Ioa(n)ni d(e) Gusto mastro Pietri d(e) O(mn)e S(an)c(t)o do(n)na Blasia d(e) Ce(r)rito Iacovella d(e) condam Thomasi d(e) Leucio Chiarella conso(r)ta d(e) Ma(r)garitonai H(om)odio Thomasi Pa(n)gnano d(e) Alvignanello Nardo Pecçone ad de
Balio scrit. su rasura, mano post. nell’interl. af mo sovr. ag yaczo ripass. da mano post. ah agg. da mano post. ai così A. ae agg.
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Oliveri de Alnolfo Ioa(n)ni Tu(n)tolo figlio de Fra(n)c(isco) Tu(n)tolo, 1555 lo reverendo ca(n)tore donno Per|ra Antonio ad Renzo, 1572 la honorabile do(n)na Golienta | Barbero moglie di Stefano Barb|iero, 1574 il magnifico Giovanni Francesco [Pater]no | [fi]lorio del signor Bardo Corsi princi pe di | questa città et suorico del [cariza ... lavi ..g...la, 1620]aj
f. 18v
20 Obiit Beroldi Po(r)recto do(n)na Caracausa Philippo d(e) Magdaluni et soa conso(r)te | et suo p(at)re et soa m(at)re Thomasia conso(r)ta d(e) Steph(an)o d(e) La(n)dino Simone d(e) abb(ate) Rogiero Altruda conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Bruno Steph(an)o de Ioa(n)ni Mastro Iacobo Pu(n)cillo do(n)no D(omi)nico Rabia primicile do(n)na P(er)na conso(r)ta d(e) Cola Mo(r)tarulo lo rev(erendo) Ioa(n)ni Mi(r)theo archidiacono | de Tropea et canonico d(e) Cay(accza)ak Giuseppe Sparanoal, 1581
21 Benedict(us) abbas Obiit Piet(ri)am Tresca d(e) Ces(er)ano Ioa(n)ni de Aldemario et soa co(n)|sorta et soi frati Pietri de Genethasio do(n)na Sibilia d(e) Formicula Antonio Ma(r)czanello do(n)na Arge(n)tina conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco) d(e) Alib(er)to Ma(r)garita conso(r)ta d(e) Pietri d(e) Risi, 1515 aj obito
eraso in modo maldestro, per cui ancora parzial. leggib. sovr. al segno abbrev. superfluo su asta discendente di p per per. am i sovr. ak a
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Bernardino d(e) Ioa(n)ni d(e) Alib(er)to Pecta conso(r)ta d(e) condam Trolio Sp(ar)ani Iacobo Sparani lo mag(nifico) Antonio Mordente, 1574 Portia Mezzone figlia di Margaritaan lo r(everendo) d(onno) Attilio Sim(e)one canonico diacono, 1640
f. 19r
22 Obiit do(n)na Palmera d(e) Nisio do(n)na Altruda conso(r)te d(e) Piet(ri)ao de Cap(ua) do(n)na Iuliana Maiore Blasia conso(r)ta de Capuano d(e) Capua B(e)n(e)dicto d(e) Pietri d(e) La(n)done Maria conso(r)ta d(e) Pietri d(e) Otone do(n)na Gosta(n)cza d(e) Ioa(n)ni Baccelleriap | § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per la anima soa | una t(er)ra sita ad Ca(m)p(or)alo(n)ga iuxta la | t(er)ra d(e) la Corte notare Iacobo d(e) Balio, 1464 mastro Loysi Bardaro Marco d(e) Gillo Paulo Vitraro Friello d(e) Friello mado(n)na Antonecta conso(r)ta d(e) m(essere) Bal|dassa(r)ro Puglyeri, 1491 Ioa(n)na Crescarella, 1517 lo provido iovene Pietri Pa(n)done, 1530 mastro Hieronimo Pe(r)rocto, 1544 frate Ioa(n)nello Crescarello de l’orde|ne conve(n)tuale de San’ Fra(n)cisco, 1544
an figlia
di Margherita agg. sulla linea da mano coeva, inchiostro chiaro. sovr. ap prima i corr. su e. ao i
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23 Obiit Rob(er)to diacono Lando d(e) Raynone Ge(m)ma consorte d(e) Ioa(n)ni Sparani messere Ioa(n)ni d(e) Capua iovene Gayta d(e) Milito et Fla(n)dina sua figlya mastro Romano Matthia Paldi Steph(an)o Zayno do(n)no Piet(ri)aq d(e) Madio canonico Masella conso(r)ta d(e) Covello Sparani do(n)na Covella conso(r)ta d(e) Goffreda Fal|ce § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo dui tari per | lo a(n)niversario per ciascuno a(n)no da cele|bra(r)se i(n) la cappella d(e) lo presepio sopra | una t(er)r(a) sit(a) a lo Pucczo de Ces(er)ano Iacobo Friello Marta Vano Sabella Morrone, 1550 Lisabetta de Miano, 1575 lo r(everendo) Albulentio Vano m(essere) Ber(nardino)ar Barbiero, 1581 mag(nifica) Christina di Gratioas figlia | del mag(nifico) Giulio di Gratio, 1614
f. 19v
24 Obiit Thomasi d(e) Ylario Roberto Greco Leonardo Meçapia do(n)na Adelagia conso(r)ta d(e) Piet(ri)at d(e) Ge(n)ti|le Steph(an)o de Marocta Adenulfo d(e) Ces(er)ano aq ibid. ar no
sovr. corr. su prob. a. at i sovr. as o
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Pietri de Risi Lisa Cicchinella lo nobile h(om)o Gismu(n)do Mirtheo, 1507 Marco Aurefece Steph(an)o d’Aldi Fabritio Martone
25
Annu(n)ciatio b(ea)te Marie Obiit Steph(an)o Fusco p(re)yte Laudisio de Alvignanello do(n)na Claritia conso(r)ta de Pietri Rob(er)to figlyo d(e) B(e)n(e)dicto Gipczo Catherina conso(r)ta d(e) Pietri Fusco Masella conso(r)ta d(e) Paulo Friello do(n)no Iacobo Boye canonico subdi(acon)o Covella conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Corsa d(e) Rayano Fra(n)cisco d(e) Genua castellano d(e) Cay(accza)au Eva(n)gelista d(e) Granita et Hector suo | figlyo Palma Cicini Prude(n)tia figlya de m(essere) Guilelmoav | Bussi fra(n)cese mastro Marco Fusino, 1553 Francesca Moccia, 1555 signor Francesco Foschi figlio del [d... ...]aw
f. 20r
26 Obiit Piet(ri)ax Iodece d(e) Rayano | et soa consorta Alberarda consorta d(e) Capuano do(n)na Thomasia Iacobo d(e) iodece Ho(r)ricoay au a
sovr. inizio del tratto ascendente di b depenn. aw dilav. ax i sovr. ay così A. av seg.
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Ioa(n)ni d(e) Steph(an)o do(n)na Maffia d(e) Alexa(n)dro Cola Sparani Palma consorta d(e) Pietri Bocti Lucretia d(e) Steph(an)o Lota 1514az, mada(m)ma Maximilla d(e) Ma(r)tuccio | d(e) Cas(er)ta conso(r)ta d(e) m(essere) Marino de Ma(r)co lo discreto giovene Fe(r)ra(n)te Pat(er)no 1587ba, madamma Domenica Turtura ma(damma) Manduccia Ferra|dino madre del nob(ile) | Gio(vanni) Ant(onio)bb Ci cini, 1605
27 Obiit Pietri d(e) Mastrali do(n)na Altruda de Po(n)telatrone Stabile d(e) Goctomagno Purpura d(e) Andrea Basilio Cicini iodece Fra(n)cisco Sinay Ioa(n)ni Catamillo Steph(an)o Çayno Paulo Vitraro Antonello Puglyero Ioa(n)na de Rago Marino figlyo d(e) Paulo Lota
Laura S(ancta) Barbara consorte del condam | Micco Francisco de Canpagnano, 1562 Nu(c)cio d(e) Aldi
f. 20v
28 Obiit Sinay d(e) Agnessa az agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura.
ba ibid. bb o
sovr.
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Maria conso(r)ta d(e) Pietri d(e) Almu(n)do lo primicile Ylario, 1274 do(n)na Persoisa m(at)re del r(everendo) Iacobo ve|scovo de Cay(accza)bc Nicola de do(n)na Purpura Piet(ri) d(e) Thomasi de S(an)c(t)o Iacobo Symone d(e) Andrea Ioa(n)ni figlyo d(e) Pietri de Vitale Verita consorta d(e) Antonio d(e) notar(e) Iacobo Marucia conso(r)ta d(e) Grego(r)io Ma(n)sellobd Andrianabe conso(r)ta d(e) Cicco Ferraro, 1523bf lo ven(erabile) do(n)no Steph(an)o La(m)piero llabg honesta donna Polisena sagia, 1560 Francisco Pastillo, 1572 l(a) ecc(ellente) s(ignora) Giulia Mortella | di Napoli Andrea Morrone, 1548 159[0, ...]bh
29 Obiit Ioa(n)ni Secelgayta do(n)na Regale m(at)re del r(everendo) Nico|la vescovo de Cay(accza)bi do(n)no Nicola Tilgrimo d(e) Pate(r)no Pietri Gipczo vechio do(n)na Altruda d(e) Ioa(n)ni Caputo Maria conso(r)ta de notar(e) Pietri Antonio figlyo d(e) Cola Mataraczo do(n)no Paulo Cayacczanello arceiac(ono) Sabella conso(r)ta de Iacobo Paldi lo ven(erabile) do(n)no Andrea d(e) Antiano sa|crista et canonico subdia cono, 1524 bc a
sovr. scrit. su rasura. be na agg. nell’interl., stessa mano, modulo piccolo. bf 23 ripass. con stilo sottile. bg così A. bh obito eraso. bi a sovr. bd ello
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Ioa(n)nella Ma(n)sella, 1544 lo mag(nifico) Gabriele Sandaliano, 1592 la mag(nifica) Vittoria Faiella, 1606 [M... ... ...]bj 1572
f. 21r
30 Obiit do(n)na Gayta D(omi)nico d(e) Raone Steph(an)o d(e) Biasio d(e) le Cese Maria conso(r)ta d(e) Iacobo d(e) la Valle Vice(n)czobk Cicini Ioa(n)ni de Voffe lo nobile h(om)o Alfo(n)so de Melchio(n)da
Paulina figlia di mastro Giova(n)ni di | Racioppo, 1563 Marco de Dominico Gasparro Matarazzo Diana Ferrara moglie Quinto | Gambarota, 1593 [...]bl
31bm Obiit Michaele d(e) Asse(n)tio § | quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per la anima | soa et d(e) suo p(at)re et d(e) soa consorta quat|tro moya d(e) terra sita ad Misirinola Peregrina d(e) Philippo de Saxa et | do(n)na Thomasia sua m(at)re do(n)na Maria conso(r)ta d(e) Nicola Bibal|do § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una len|cza de t(er)ra sita ad Ceserano dove | se dice lo Ca(m)po d(e) S(an)c(t)o Rufo Piet(ri)bn d(e) La(n)dulfo de Alvignanello do(n)no Steph(an)o de notar(e) Iacobo bj segg.
due linee di un obito eraso. corr. su prob. d. bl segg. due linee di obiti erasi, non quantificabili. bm 1 corr. su 0. bn i sovr. bk v
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lo nobele h(om)o Massaria Pia(n)cano | dicto Cayacczano Antono Pecoraro Ioan’ Antonio figlyo d(e) Polita Taliana Ca(r)donia conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) Hecto(r)re Augustino Ma(r)c[uccio]bo [P... ... ... ...ppo 1]564bp
bo rasura bp obito
dell’obito che seg. eraso.
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aprile f. 21v
1 Obiit notar(e) Pietri Iacobo de Nicolo Iuliano do(n)na Marocta d(e) Fo(r)mic(u)laa Andrea de Romano Goffreda de Squille do(n)no Gualterio § quale lassò al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo per l’anima soa et de suo p(at)re et soa | m(at)re doye moya d(e) t(er)ra sita a Balig(na)lib dove se dice lo Patrone Pietri de la Valle Iacobo dicto Grassillo d(e) Iullano Iacobo de Ma(r)czano Frido et Nuccio | et Antonello soi figlyoli Masella de Iacobo Ma(r)czano Frido Ioa(n)nella Fasola Iacobo figlyo d(e) Ma(r)co Ce(n)garo il mag(nifico) Bernardino Orefici contatore dilla | comp(agnia) dello ill(ustrissimo) duca di Bovino, 1623 Angelo Sgueglia, 1633
2 Obiit do(n)no Ma(r)tino canonico Stabile Goctomagno § quale lassò | al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’anima soa et de soa conso(r)ta | la qua(r)ta parte de lo suo tenime(n)to do(n)na Maria d(e) Spina Paulo de Cay(accza)c abbate Cola de Limata iodece Steph(an)o d(e) Fra(n)cisco notare Michele de do(n)na Aq(ui)la quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una poteca sita | i(n) la piacza per lo a(n)nive(r)sario suo a obito
registr. sulla terza linea. sovr. c ibid. b a
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lo nobile h(om)o Iacobo Gipczo Angelillo de Ia de D(omi)nico Cardella conso(r)ta d(e) mastro Fra(n)c(isco) d(e) Czuccaro
la mag(nifica) Isabella Monsenis Gord, | 1561d, co(n)sorte del mag(nifico) Pietro Mirto Fraia|pane la mag(nifica) Laudonia Melchiori, 1570
f. 22r
3 Obiit Alexa(n)dra conso(r)ta d(e) Piet(ri)e Sanna do(n)no Mattheo Todorico d(e) Ceserano Iacobo de Orina Ioa(n)ni de Sa(n)ctorio Nicola de Iuliano mastro Thomasi de Nola Nicola d(e) S(an)c(t)o Ang(e)lo Iuliano Sparani Steph(an)o Bardaro Sabellucza conso(r)ta d(e) Cola d(e) Mario lo discreto iovene Steph(an)o d(e) Ge(n)tile, 1526f Antonella conso(r)ta d(e) Be(r)nardino I(n)grisel|lo Magdalena Peczone Viola conso(r)ta del condam Minichello | di Massa, 1559 Maria di Roberte Silvestro S(anc)to Ianni notare Francesco Lampiero, 1613
4 Obiit Marcilio Russo Ubilina conso(r)ta d(e) Cola d(e) Cas(er)tag d agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. sovr. f modulo piccolo. g titulus superfluo su prima a. e i
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Nicola d(e) Pietri de li Cafari § quale lassò | al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una t(er)ra sita a li Cafari Iacobo de Trocta Nuccio figlyo d(e) Cola de li Cafari Diana figlya d(e) Ioa(n)ni d(e) Hecto(r)re Be(r)nardino d(e) Anciano messer(e) Gulielmo Bussiv(et)ro fra(n)cese lo reverendo d(onno) Bernardino | Insero, 1578 Portia Sparano consorte di Marco | Sparano
f. 22v
5 Obiit Antonio Mustarulo do(n)no Ioa(n)ni Co(n)sta(n)tino canoni|co et sacrista § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo | per l’a(n)niv(er)sario suo la metà de una | peccza deh terra sita et prope ecclesiarum S(an)c(t)i Apol|linaris, 1441 la nobile do(n)na Ma(n)duccia conso(r)ta de | condam Steph(an)o d(e) no tare Nicola, 1441 1542i, lo ven(erabile) d(onno) Fra(n)c(isco)j Sodano canonico diac(ono) Geronimo Sparani, 1571 la mag(nifica) Carmosina di Pisa, 1592 Popiana Poccella moglie di | Bartolomeo Mandato, 1626 Caterina Paterna moglie di | Gio(vanni) Batt(ista) Felice, 1637
6 Obiit Remelgaita Goctoma|gna do(n)na Maria d(e) Capua mastro Steph(an)o d(e) La(n)dino Agnessa de Iuliano Iacobo Vallone Verita Paterna Cola Messuro, 1542 h agg.
nell’interl. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. j o sovr. i agg.
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Giusina consorte di Bartolomeo | Mortarulo, 1572
f. 23r
7 Obiit Iacova conso(r)ta de Ioa(n)|di de Adenulfo Madio et Maria Ioa(n)na nepote de Henrico d(e) Acto Ioa(n)ni de Sa(n)cta Agatha Ioa(n)ni de Ianuario Gioya de Benenato Fra(n)cisco figlyo d(e) Ioa(n)ni d(e) Ber(nardo)k do(n)na Framu(n)dina conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco)l | Ba(r)daro notar(e) Iacobo d(e) Gusto Andrea de lo Castello d(e) le Fe(m)mene Iacobo de Miele Cicco Friello Alfonso de Voffe Sparani, 1530 Berna(r)dino de Gratio Marino Friello, 1572 m(adamma) Iacaba Morrone, 1591 Rosa Galasso, 1600 mastro Salvatore Sparani, 1608
8 Obiit do(n)na Stella Maria d(e) Ioa(n)ni de Ca(n)dito Miele de Georgio Colino Gallico Ioa(n)ni Cimino Antono Sodano Cesaro Mataraczo, 1526 D(ome)neca figlya d(e) Paulo Sparani, 1528 k do l o
sovr. sovr.
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Alfonso Sparani, 1530 Sabastiana d(e) Giorgio, 1578
f. 23v
9 Obiit B(e)n(e)dicto d(e) do(n)no Ma(r)|tino notaro Dofa Galtelgrima m(at)re de Iacono Benedicto Angnola conso(r)ta d(e) Alb(er)to Ioa(n)na consorta de Christofano Vasta conso(r)ta d(e) condam Pietri Fra(n)cesca de Rao Ioa(n)nuccia d(e) Cola Pa(n)done Verita conso(r)ta d(e) Ioan’ Marino Ba(r)da|ro Polisa conso(r)ta d(e) Ma(r)tino Sp(ar)ani lo nobele iovene Fra(n)c(isco) Pla(n)cano, 1511 Ioa(n)ni figlyo d(e) Nuccio Mataraczo Ang(e)lo Padofello Carlo Padofello et Covella soa cons(orta) 1557m, la honesta do(n)na Mabilia Sparani 1622, lo r(everendo) d(onno) Ottavio Bernardo | canonico presbitero
10 Obiit Ioa(n)ni d(e) Lupo primicile Iacova conso(r)ta d(e) Cola d(e) Co(r)nello do(n)na Finicia conso(r)ta de Cola Adali do(n)na Catarena conso(r)ta d(e) He(r)rico d(e) Leo | de Rayano do(n)na Soffrediana d(e) Raymo d(e) l’Amorusi do(n)na Capuana d(e) Ioa(n)ni Palmerio mastro Giglyo d(e) Gilio notare Iacobuccio Bardaro lo mag(nifico) h(om)o Ioa(n)ni d(e) Mario, 1521 m agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura.
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Paulo figlyo d(e) Riccio Sparani Augustino Lo(n)go
lo ven(erabile) do(n)no Liberano Cacciol|fe de Latina, 1550 lo mag(nifico) m(essere) Ioan’ Iac(obo) Piccolo de Neapoli, 1557 lo mag(nifico) Sebastiano de Roggiero Fortunato, 1580n clerico Santillo Sgueglia, 16[31]o
f. 24r
11 Obiit Romano Michaele Paldi § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo una t(er)ra sita ad Ces(er)ano lo r(everendo) Nicola vescovo de Cay(accza)p, 1257 Alexio d(e) notare Crisso § quale lassò | al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una t(er)ra sita ad O(m)ne | S(an)cto et ad Carpanito do(n)na Agnessa consorta d(e) Alexio Laure(n)czo d(e) mastro Ioa(n)ni do(n)no Nicola et lo p(at)re et la m(at)re soa mastro Pietri d(e) Ylario Ge(m)ma de Pietri de Bassello Ang(e)la Sp(ar)ani conso(r)ta de mastro Mie|le de Capua do(n)na Matthia d(e) Galiocta Ba(r)daro Paulo figlyo de Nardo Sp(ar)ani, 1505 mastro Polidoro Imbocta, 1511 lo ma(gnifico) m(essere) Antonio de Annolfeq, 1559 1635r, soror Catherina de Franciscis | prima ins conservatorot virg(inis) Caiacen(sis)
n seg. sulla linea succ. u.i.p. (così A) ma non è chiaro se riferito all’obito che precede o quello
che seg., poiché la mano e l’inchiostro dell’obito che segue sono i medesimi. o legatura. p a sovr. q seconda asta della seconda n corr. tratto ascendente di l. r agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. s prima in su altra parola illegg. t o corr. su ii.
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12 Obiit Palmeri d(e) Beatrice Stephania matre d(e) Ioa(n)ni Çota Rosata conso(r)ta d(e) Andrea Vitraro Iacobello d(e) Michaele de Alvig(na)nou Ioa(n)na conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) Gualtio do(n)na M(aria) conso(r)ta d(e) Silvest(ro)v d(e) li Cafari do(n)na M(aria) d(e) condam iodece A(n)drea Paldi, 1339w do(n)na M(aria)x conso(r)ta d(e) Pascale Ge(m)ma de Ado Maruccia conso(r)ta d(e) D(omi)nico Cafararo Hieronimo de Risi do(n)na Feliciana conso(r)ta d(e) Antonio Sp(ar)ani Ang(e)lo Tavano mado(n)na Sabella d(e) Czuccaro, 1548 la honesta donna Margherita Soldano, 1582 [...]y
f. 24v
13 Obiit Ioa(n)ni Coppula et Ma|rocta soa conso(r)ta § per l’anime de li qua|li Pietri suo figlyo decte la t(er)ra ch(e) | havea dove se dice Tramuz et so(n)do | doye pecce d(e) t(er)re una da questa ba(n)da | de lo rivo e l’altra dal’altra Iacobo d(e) Ianuario Andrea de Ioa(n)ni do(n)na Marocta Caldarara Iacobo Ginuale d(e) li Cafari Ioa(n)ni d(e) Maffeo d(e) Gusto notar(e) Thomasi Bardaro u a
sovr. sovr. w agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. x a sovr. y segg. due obiti erasi. z così in A, si intenda Trauni. v o
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Sabella conso(r)ta de Pietri Ferraro Medea conso(r)ta d(e) Ang(eli)llo de D(omi)nico 1503 Sa(n)ctillo de Adenolfo Ang(e)lo Tavano lo discreto iovene Baldassa(r)ro Fo(r)tunato Iulia conso(r)ta d(e) Antonello Ba(r)veri Hieronima conso(r)ta Ber(nardino)aa d(e) Andolfo Fra(n)cesca Paterna, 1509 Fabio d(e) A(n)ciano figlio d(e) Io(ann)i d(e) A(n)ciano, 1584 Silvia Fortibraccia Tebanaab, 1611 Palma Tebana moglie di Angelo | d(e) Insaro, 1611 lo mag(nifico)ac Pietro Mastrantoni | di Santag[ata]ad delli Goti, 1608 Gio(vanni) Paulo Fattore, 1633
14 Obiit do(n)na Agnessa d(e) Fra(n)c(isco) Pictore Nicola Maiorino § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’anima soa una le(n)cza d(e) | t(er)ra arbustata sita ad P(er)czuli Henrico et Thomasia etae soa consorta m(essere) Co(r)rado Gipczo Altruda d(e) Andrea Agatello do(n)no Steph(an)o d(e) iodece Rogiero § per | l’anima d(e) lo quale ac etiam per l’anime d(e) lo pa|tre et m(at)re lo C(a)p(itu)lo ei tenuto cele|brare o(mn)e a(n)no l’annive(r)sario, 1342 Iacobo de lo Russo et Iuliano suo figlyo do(n)na Ma(r)garita conso(r)ta d(e) Gismu(n)do | Simone, 1540 lo r(everendo) d(onno) Alfo(n)so Sparani canonico sud(iacono), 1572 Geronima Cafarara, 1631
f. 25r
aa no
sovr. corr. su sev, così pare. ac seg. parola erasa, illegg. ad rasura precedente. ae agg. nell’interl. ab Teb
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15 Obiit Fiora d(e) Ioa(n)ni Secelgai|te Magnato Ieczolino Iuliana sore d(e) Guilelmo vescovo Maria conso(r)ta d(e) Ioan’ Fra(n)cisco d(e) Tra|uni Isabella d(e) Pietri Fortino Cobella conso(r)ta d(e) Cobello Silimastro Nicolatia conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Mastro iodece Ioa(n)ni de Ma(r)tino Baptista Cicchinello Antonello de Massa, 1518 mada(m)ma Catherina Mo(r)de(n)te consor|ta de m(essere) Iac(obo) An t(onio) de Alberto, 1533 Antonio Maccaio(n)da 1565af, lo ven(erabile) d(onno) Guido d(e) Massa cano(nico) diac(ono) Thomasi Boye, 1566 madamma Beatrice Mansella, 1580 Cabina Cafarara moglie | de Gio(vanni) Antonio Cicini, 1593 lo mag(nifico) Flamminio Alberto, 1613
16 Obiit Pietri Greco Phelippo de Saxa Pietri de Canneto notare Rogiero d(e) Mecza Pia § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per lo suo a(n)niver|sario septe ducati et meço; item lassò | per hedificare la ecc(lesia) d(e) Sancto Miele | dudice once d’auro, et per lo appara|to d(e) dicta cappella once d(e) auro tre | et dudice tari et mezo; item lassò a la p(re)|dicta ecc(lesia) la t(er)ra ch(e) havea ad Sacri|gnano, et la t(er)ra che sta dove se di|ce Portu d(e) do(n)no Ricca(r)do, et la t(er)ra | ch(e) sta ad S(an)c(t)o Maximo. Et lo C(a)p(itu)lo | obligao se et soi successuri una vol|ta per ciasch’una septimana i(n) la p(redic)ta | cappella ca(n)tare spe ciale messa per | l’a(n)i(m)a soa et d(e) soa consorta et d(e) tucti lo pare(n)ti soi Antonio d(e) Matthio d(e) S(an)c(t)o Ang(e)lo af agg.
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Maria conso(r)ta de Covello d(e) Risi m(essere) Antonio d’Alibe(r)to, 1547 Belardino d’Audi, 1547
f. 25v
17 Obiit Ioa(n)ni Iodece d(e) Rayano Ioa(n)na de Guglyelmo d(e) Alfe(r)i Steph(an)o de Cola Mataraczo Matthia conso(r)ta d(e) Masello Mosta|rolo notare Steph(an)o d(e) Gusto Fra(n)cesca d(e) Minichello sutore d(e) Ca|pua mastro Loysi d(e) La(n)do pro | cuius a(n)i(m)a lo C(a)p(itu)lo ei tenuto o(mn)e a(n)no | i(n) la cappella soa celebrare l’a(n)nive(r)sario per lo quale ce so(n)do obligati | tre tari sopra una t(er)ra sit(a) a la Leuce Ang(e)lo Sancto Ia(n)ni Bia(n)chella conso(r)te d(e) Fra(n)c(isco)ag Fo(r)tibracza Lisa conso(r)ta d(e) Astolfo Maccayo(n)da lo honorabile Paolo Simone la mag(nifica) Thomasina Lampera moglie | del mag(nifico) Remigio Lanno, 1597 la mag(nifica) Antonia de Mar|co moglie de not(are) Gioanniah | Lampiero di Caiaz za, 1558
18 Obiit Poligrino de Cesaro|no et Biasio suo p(at)re Lodoyco Agnessa d(e) Pietri Be(r)teraymo Cola Mira(n)do d(e) Preya Andrea d(e) Ang(e)lo d(e) Sa(n)ct(o) Ang(e)lo Maria de Andrea Cay(accza)ai Mattheo d(e) Casalenis ag o
sovr. A. ai a sovr. ah così
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liber defunctorum
Francisco Fasulo Antonio Ci(n)czocto dicto Ia(n)co, 1535 la s(ignora) Beatrice S(anto) Felice d(e) Napoli, 1562 Isabella di Massa, 1631
f. 26r
19 Obiit Ma(r)ga(r)ita d(e) Alex(io)aj Savi|ni Gulitia conso(r)ta d(e) Rob(er)to Gisia do(n)na Maria de Arnisio abbate Andrea de Ado Ioa(n)ni de Ca(m)pania do(n)na Stephella de Colino Galigno iodece Ioa(n)ni d(e) notar(e) Pietro Altabella d(e) Cusano D(omi)neca conso(r)te d(e) Iacobo Fasulo mastro Cipriano Ma(r)cuccio Steph(an)o Christiano de Massa mastro Cola Ave(r)sano, 1540 mastro Roberto Bardaro, 1577 Gio(vanni) Ant(onio)ak Mancino, 1613al Marino di Marco, 1627 m(adamma) Innocentia Zita moglie | di Gio(vanni) Paolo Mazziottaam, 1635
20 Obiit Marocta d(e) Algisio Ba(r)tholomeo d(e) Almu(n)do et | do(n)na Mu(n)da sua conso(r)ta § quali lassero | tre piecci d(e) t(er)ra, videlicet: una sita ad Mi|serinula l’altra dove se dice ad Fi|co Sco(m)mu(n)icatu, l’alt(ra) a la Polverara Cayacczano d(e) La(n)done et Marocta | soa conso(r)ta mast(ro) Ioa(n)ni d(e) Rob(er)to aj o
sovr.
ak ibid. al 1613
scrit. su rasura. z corr. su c.
am seconda
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aprile
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Cella de Andrea Cay(accza)an Ma(r)ga(r)ita figlya d(e) Petrucio Sp(ar)ani Pascale Cafararo Andrea Aurefece lo discreto iovene Ferra(n)te Vano Carmosina moglier(e) d’Albetio de la Valle, 1565 Marcello de Goffa Sparani, 1568 Sarra de Novello, 76 lo m(agnifico) Franc(isco)ao Ant(onio)ap Favilla, 1613 Ambrosio Cammarota, 1613
f. 26v
21 Obiit do(n)na Secelgayta d(e) Ces(er)a|no Marocta conso(r)ta d(e) Ba(r)bato Andrea Ferraro mast(ro) Almu(n)do frabecatore Iacobo de Ang(e)lo d(e) Rahone Thomasia conso(r)ta deaq notar(e) Pietri lo r(everendo) Ioa(n)ni Mucc(u)la vescovo d(e) Cay(accza)ar Antonello Volpe Fra(n)c(isco)as figlyo d(e) Ioan’ Iacobo Ba(r)veri Ricciardo d(e) Vale(n)te, 1505 Ioan’ Pirillo et Miligrana soa conso(r)te Renzo Vano Paulo Francisco, 1592
22 Obiit mast(ro) Ma(r)turo Fe(r)raro an a
sovr. sovr. ap ibid. aq agg. nell’interl. ar a sovr. as o sovr. ao o
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liber defunctorum
Pietri de Cerrito Sebastiano Beraldo Andrea d(e) Simo(n)e d(e) Subriano do(n)na Altruda conso(r)ta d(e) Andrea Andrea Vitraro Pietri Silimastro Pietri Mirtheo, 1474 Palma conso(r)ta d(e)at A(n)tonello Fasulo Rita conso(r)ta d(e) notar(e) Rogiero Fortu|nato Altruda conso(r)ta d(e) condam iodece Ia(n)ni de Ma(r)tone lo ven(erabile) fr(atr)e Laure(n)czo Bono figlyo | de Nap(o)li, 1539
la honestaau do(n)na Mecca d’Her(rico)av | consorta del condam Andrea de Rogeri, 1566aw
f. 27r
23
Georgii ma(r)ty(ri)s Obiit Steph(an)o de Saxa Iordano Ferraro Iordano de Pietro de Mario abb(ate) Ioa(n)ni de notare Pietri Altruda d(e) Ianuario Mattheo de mastro Pa(n)dulfo La(n)done d(e) Cola Adenulfo Adelaha conso(r)ta d(e) Cola Me(r)rone Ca(r)mosina conso(r)ta d(e) Ca(r)lo d(e) Adenolfo mastro Andrea Maccarone Pietri figlyo d(e) Hecto(r)re Sparani
1583ax, m(adamma) Caterina di Belluccio consorte del | condam m(essere) Andrea Vigliotta delli Amerosi d(onno) Bernardino de Ruggiero | can(onico) diacono, 1615 at agg.
nell’interl. su rasura. av co sovr. aw agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. ax ibid. au scrit.
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aprile
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24 Obiit Altilia Maria d(e) Silvestro d(e) li Cafari iodece Vitale Paldi do(n)na Iacoba Ca(m)praloga Ioa(nni) Pietri d(e) S(an)c(t)o Iacobo Rogieri de li P(ro)pheti lo r(everendo) i(n) Christo p(at)re Antonio d(e) He(r)rico ve|scovo de Cay(accza)ay Fra(n)cisco d(e) Ma(r)co Antolino Mata(ra)cczo Ioa(n)ni Albarato spa(n)gnolo h(om)o d’a(r)me Sabella conso(r)te d(e) mastro Antono Co(n)|ciatore d(e) Sacte(n)ta(n)o Palma d(e) Cçuccaro m(essere)az Lione Ma(n)cinoba, 1605 […]bb
f. 27v
25
Marci eva(n)g(eliste) Obiit Ioa(n)ni d(e) Ang(eli)llo d(e) le Ce|se Steph(an)o d(e) Aldemario preyte Ioa(n)ni d(e) Ces(er)ano Roberto canonico Co(n)stantia § quale decte per lo a(n)niver|sario tre(n)ta braccia d(e) pa(n)no d(e) le quale | ne foro facte vestime(n)ta Biasio Sanina Ioa(n)ni de Cola B(e)n(e)dicto Thomasi Ca(m)pralo(n)ga Simone de Ado d(e) la Piana D(omi)nico Ricciuto d(e) li Sparani ay a
sovr. e agg. sovr. tra la m e la l, stessa mano. ba c corr. su prob. g. bb segg. due linee di un obito eraso. az prima
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Sabella conso(r)ta d(e) Pietri Forte Cicco figlyo de Andrea Cay(accza)bc do(n)na Ioa(n)na Gepcza Antono d(e) Adenolfo Ioa(n)ni Mone Alfonso Puglyeri Hieronimo Peczone Prisco d(e) Prisco
lo honesta donna Faustina | Ferrarino 1587bd, madamma Virginia Vec|cella di Capua Francisco Alberato Agostino Sparani, 1589 1597be, Horatio Romano de la Cava
26 Obiit Ioa(n)ni de Cucco Simone Astulfo Andrea Telegrino Iacobo Ansensi Altruda de La(n)dinone Ma(r)co d(e) Pietri de S(an)c(t)o Ioa(n)ni Fra(n)cisco de Pietri Fasulo Andrea Peczone Place(n)tino Pa(n)cçardo Berna(r)dino Longo lo nobele h(om)o m(essere) Na(r)do Antono de | messer(e) Ia(n)ni d(e) Po(n)telatone Pietri figlyo de condam Ioa(n)ni Ave(r)sano sig(nore) Nomitio Prisco, 1601 Gio(vanni) Paulo Mazziotta, 1609 Michele Mazziotta, 1618 Viola Corte, 1619
bc a
sovr. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. be ibid. bd agg.
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f. 28r
27 Obiit Ioa(n)ni de Ma(r)tino primicile Philippa d(e) Ba(r)thom(e)o d(e) Magdaluni do(n)na Harasia d(e) Herrico d(e) Acto do(n)na Bra(n)dicia d(e) notar(e) Pietri Lupo Pietri figlyo d(e) Ioa(n)ni de li Scavi Si(m)meone d(e) condam Masello Sparani Palmero Sparani Iacobo Pandofello 1564bf, la honesta donna Angelella Mansella Matalena Ferrara moglie di Gio(vanni) | Iacovo Malciero, 1573 la m(agnifica) Silvia Paterna moglie | del m(agnifico) Fabio Capato, 1580 Lunarda Ferrara madre di | Iacomo Fasullo
28 Obiit Pietri de Lanola Capuano d(e) Martyro Ferrara Maria conso(r)ta de Ioa(n)ni de Ma(r)co Ioa(n)ni Piluso do(n)na Petruccia d(e) Giorgio, 1356 Petruccio Sparani Felicella d(e) mast(ro) Ioa(n)ni Bruno Ioa(n)ni Tavano Adorna figlya d(e) Florio Sp(ar)ani Nardo de Antiano Verita conso(r)ta d(e) Fra(n)cisco Fasulo Pe(r)r’ Antonio Ba(r)veri, 1547
la nobile mada(m)ma Diana Fortuna|ta co(n)sorte de Franc(isco) de Herrica Viola Ferrara moglie de Iac(obo)bg Tuntulo la mag(nifica) Auleria Bolognina moglie del condam m(agnifico) Vi(r)gilio Mel-| chiori lo mag(nifico) Gio(vanni) Ca(m)pagnano u.i.d., 1595 bf agg. bg o
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. sovr.
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f. 28v
29 Obiit Thomasibh d(e) B(e)n(e)dicto et | lo figlyo et la m(at)re soa Gramu(n)do signore d(e) Ca(n)dito Maria conso(r)ta de Cola d(e) Trano Antono d(e) Rob(er)to Palmerio Buyano et Benuta soa conso(r)ta Pietri Fortino Leucio Bove Maruccia Crucculella la nobele donnabi Maria conso(r)ta d(e) m(essere) Na(r)do Antono de Po(n)telatone, 1530 Covella de Novello il mag(nifico) Hortensio Faiella [...]bj
30 Obiit Sibilia d(e) Barthomeo | de Co(m)mosta Thomasi d(e) Griso et Marocta soa cons(or)ta Simo(n)e Menescalco d(e) Balignano do(n)na Maria d(e) Simo(n)e de la Valla Andrea d(e) Ma(n)fredo d(e) Ca(m)pagnano notare Pietri Co(n)ciatore abbate Loysi Sparani canonico Andrea Sodano Bellasia Friella conso(r)ta d(e) Iacchino Ioa(n)ni Merrone Andriella figlya d(e) Sa(n)ctillo Lota Laurenzo di Matteo alias | Iancolillo, 1583
bh si
agg. sovr., stessa mano. sovr., stessa mano. bj segg. tre linee di due obiti erasi, così pare. bi agg.
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maggio
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maggio f. 29r
1
Ap(osto)lor(um) Ph(ilipp)i et Iacobi Obiit Laure(n)czo et suo p(at)re mastro Piet(ri)a Riczuto Laure(n)czo de Miliczano do(n)na Marocta Caldararia § quale las|sò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’anima soa una len|cza de t(er)ra sita a le Cese notar(e) Bartholomeo Dofo et M(aria)b soa | consota Nicola d(e) Laure(n)czo Steph(an)o figlyo d(e) Fracisco d’Av(er)sa mastro Thomasi d(e) Georgio § et lo Ca|pitulo è tenuto d(e) far(e) lo aniv(er)saro | suo notare Ant(onio)c de Saxa Ioa(n)ni de Cçuccaro Amato Marcuccio do(n)na Terina conso(r)ta d(e) Iac(obo)d d(e) Prisco Altobello Paterno, 1518 do(n)no Alexa(n)dro de Risci(n)gna lo nobele h(om)o Troyano Frido, 1518 Bartholomeo Sparani m(adamma) Elia Bencevenga consorte di | m(essere) Achille Cicini Giovanni Sparani, 1589 Scipione Barberio u.i.d., 1649
2 Obiit Pietri Guctumagno Alfia consorta de Ang(e)lo Ioa(n)ni Galib(er)to a i
sovr. sovr. c o sovr. d ibid. b a
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Secelgayta de li Scavi Philippo de Pisano abbate Andrea Vitraro do(n)no Nicola d(e) Ebuli Lionello de Cola Pandone Iacobo Paldi Adea Mone
Francisca Ferraro consorta | del condam Ioseppe […i]noe
f. 29v
3
Inventio S(an)c(t)e Crucis Obiit Henrico notare Ioa(n)ni Dofa do(n)na Maria Caputa do(n)na Iacoba d(e) Ang(e)la d(e) li Sassa Cola de Pietri d(e) La(n)done Basta conso(r)ta de He(n)rico Cicini do(n)no Andrea d(e) Ma(r)tino d(e) Lima|tula canonico d(e) Capua et d(e) Cay(accza)f | § per l’a(n)nive(r)sario d(e) lo quale lo ven(erabile) | C(a)p(itu)lo ei tenuto per ciascuno a(n)no | expe(n)dere tre tari et doye libre | et d(e) cera La(n)dino d(e) mast(ro) Steph(an)o Altruda d(e) Felicio Petruccio Sparani do(n)no Cicco Vano, 1505 lo nobele h(om)o Christofano Baistrocco d(e) Pa(r)ma Antono Tavano, 1530 Catarina Mairano co(n)sorte di | Polidoro Malciero, 1571 Geronimo de Filio lo honorabile Stefano Bar|biero, 1574 la discreta giovane Faustina | Racioppo, 1577 m(essere) Marco Cicino, 1591
e dilav. f a
sovr.
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maggio
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4 Obiit do(n)no Ioa(n)ni d(e) Meriog | § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo doye | pecce de t(er)re videlicet: una ad Ceperano | l’altra dove se dice la Fico Foscola do(n)na Maria de Fra(n)cisco Ang(e)la conso(r)ta d(e) Pietri Co(n)ciatore Sabela conso(r)ta d(e) Gio(r)gio Bocti § qua | lassò per lo anniv(er)sa rio suo una t(er)ra | sita ad Pa(n)tanello Catherina conso(r)ta d(e) Antono d(e) la | Valle Marucia conso(r)ta d(e) Lisi d(e) La(n)do Goffreda Bove do(n)na Capuana conso(r)ta d(e) mastro | Baldassarro d(e) Alib(er)to messere D(omi)nico Cafararo, 1553 Casparro Morrone r(everendo) d(onno) Ottavio Sparani can(onico), 1630
f. 30r
5 Obiit Ricca(r)do p(at)re del r(everendo) vescovo Andrea Pietri Guidone canonico § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’ani ma soa et | suo p(at)re et m(at)re et fr(atr)i una certa co(r)|te sita ad Ce s(er)ano lo gl(or)iosissimo re Carlo s(e)c(un)do 1309h do(n)na Granata conso(r)ta d(e) Piet(ri)i d(e) Io(r)dano Augustino de Cola Simo(n)e do(n)na Cecca conso(r)ta d(e) Cola de Balio Mecca figlya d(e) Ioa(n)ni d(e) He(r)rico conso(r)ta | Ber(nardino)j Ba(r)bero d(e) Po(n)telatone mastro Iacobo Aurefece do(n)na Ma(r)garita conso(r)ta d(e) Ber(nardino)k de | Maio, 1528
g seg.
lett. illegg. depenn. agg. sulla linea; glossa sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura, mano A, modulo piccolo, inchiostro rosso: «q(ui) rexit | regnum | a(n)nis 24». i i sovr. j no sovr. k ibid. h 1309
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m(essere) Scipione I(n)mocta, 1543 la discreta do(n)na Catherina figlya | d(e) m(essere) Hie(r)onimo Mirto, 1536 [il mag(nifico) Roggero ...]l
6
Ioa(n)nis an(te) Po(r)ta(m) Latina(m) [Obiit] Secelgayta de Gusto Ioa(n)ni d(e) B(e)n(e)dicto d(e) S(an)c(t)a Croce Philippo Mataraczo Iacobo Silimastro Antonello d(e) Ma(r)co do(n)na Fortecza conso(r)ta d(e) condam m(essere) An|tonello d(e) lo Rus secta d(e) Capua, 1520 Cola Pullere, 1601
f. 30v
7 Obiit do(n)na Costa(n)tia d(e) Stabele Goffreda d(e) Cola d(e) Mattheo Bartholomia conso(r)ta d(e) notar(e) Ant(ono)m Ba(n)della conso(r)ta d(e) Andrea Aurefece mastro Iulio de Marco, 1508 lo ven(erabile) do(n)no Ioa(n)ni Cicini § per l’an|niv(er)sario suo so(n)do obligati dui tari lo a(n)non | sopra dui me(m)bri d(e) le case soye sit(a) a Lo Ca(n)tone, 1525 1618o, lo r(everendo) d(onno) Franc(isco)p Cicini can(onico)
8 Apparitio S(an)c(t)i Michaelis Obiit lo r(everendo) in Christo p(at)re Iacobo | vescovo calatino, 1253 Maria conso(r)ta de Cola Dofe l dilav. m o
sovr. anno agg. nell’interl. o agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. p co sovr. n lo
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do(n)no Ricca(r)do de li Propheti Ma(r)tino figlyo d(e) B(e)n(e)vento d(e) Rayano mastro Benenato Prestore fisico Thomasia conso(r)ta d(e) notar(e) Ioa(n)ni Bar|daro notar(e) Antono Ba(r)daro do(n)na Ceccarella d(e) Raynone Ioa(n)ni de D(omi)nico Hieronimo de Pellechia, 1535 Marucia Veglyo(n)e conso(r)ta d(e) Troyano d(e) | Mario Ioa(n)ni Sodano, 1496 Pietri et Paulo d(e) lo Russo, 1497 Sixto S(an)c(t)a Barbara Iacobo d(e) Antolino Ioa(n)ni figlyo d(e) Hecto(r)re Peczone [...]q
f. 31r
9 Obiit Pandulfo preyte do(n)na Doda do(n)na Consta(n)tia Pietri de Griso Cicco Mataracczo Isabella conso(r)ta d(e) condam Piet(ri)r Mi(r)tei, 1474 Ioa(n)ni de Lisi Graffia figlya d(e) Ioa(n)ni Fo(r)tibraccia Mattheo de Lando, 1529 lo nobele h(om)o Remigio d(e) Melchio(n)da † 1564s, Pietro figlio de Ferra(n)te Mortarulo ma(damma) Diomante Pulzone, 1612 q segg.
circa dieci linee di obiti erasi. sovr. s agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. r i
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[il mag(nifico) sig(nore) Bernardino Fosco ...]t
10
Cataldi ep(iscop)i et conf(essoris) Obiit Stabile Goctoma|gni et Grima soa consorta Altruda figlya de Ioa(n)ni Bono do(n)na Dobrana do(n)na Maria Bardara Domeneca conso(r)ta d(e) Antono Bar(dari)u Dominico Fasulo de Avirano la honesta donna Antonia | Ferraro moglie del quondam Gio(vanni) | Morrone della Piana, 1568 la magnifica s(ignora) Tomasina Berna | d’Airola, 1591 la s(ignora) Quirintia Massara, 1611 Gio(vanni) Battista Sparani | iuvine di Scipione
f. 31v
11 Obiit Io(r)dana de Saxa Maraldo d(e) iodece Io(anni) d(e) Alesio Pandulfo de li P(ro)pheti do(n)na Cu(n)ticia Cola Cafararo, 1518, pro cuius anima celebratur anniversariumv mastro Ioa(n)ni Ciciliano Steph(an)o figlyo d(e) Ma(r)co Mauceri Catherina figlya d(e) Thomasi d(e) Ro|gieri Be(r)nardino Aurefece
1607w l(o) ecc(ellentissimo) Mattheo di Capua principe | di Conca s(ignore) di Ca iazza, capitano | di gente d’arme gran Amiraglio regio | del Conseglio di Stato et dell’|Ordine del Tosone di S.M.C.
t un
obito eraso. dubbio. v da pro ad anniversarium agg. sulla linea da mano post. w agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. u sciogl.
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12 Obiit Iaqui(n)to preyte Ioan(n)i d(e) Alderico iodece Alexa(n)dro Cicini do(n)no Laure(n)czo Ricciuto canonico Mariella d(e) notar(e) Antono Ioan Marino Ba(r)daro Pietri Fasulo d(e) li Sparani Andrea Fe(r)raro d(e) la Piana Cola de Iacobo Friello la s(ignora) Portia di Gratia, 1607 la mag(nifica) Antriana Simone, 1610
f. 32r
13 Obiit Maria d(e) mast(ro) Capuano Ma(n)sone et Sica(r)da soa conso(r)ta et | loro figlyoli, videlicet: Ricca(r)do, Rob(er)to et La(n)|dulfo; et li soi consa(n)guinei, videlicet: Pietri, | La(n)do, Trocta, Cola, do(n)na Marocta | et Maria conso(r)ta de Ylario do(n)na Ang(e)la de Arie(n)so consorta d(e) m(essere) | Polidoro Cicini Edifica conso(r)ta d(e) Hier(onimo)x Lota la honesta dona M(aria)y Giulia dicitur | Bernardi, 1567 1576z, lo discreto giovane Antonio Mal|gieri figlio di Carlo Malcieri
14 Obiit do(n)no Ioa(n)ni de Alde|rico primicile lo gl(or)iosissimo Roberto re de Sicilia, | duca d(e) Puglya et pre(n)cepe d(e) Capua, 1166 do(n)na Sarracina de Supriana Ricca(r)do d(e) Palmero de li Schiavi Thomasi de Ioa(n)ni Durato x mo
sovr. sovr. z agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. y a
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lo ven(erabile) do(n)no Petrillo Paldi a(r)chidi|acono Fra(n)cisco d(e) Masello Sp(ar)ani Fra(n)cisco de Adenolfo Pellegrino Santa Barbara [... 1641 ...]aa
f. 32v
15 Obiit Iacono d(e) B(e)n(e)dicto Cola de Gusto d(e) le Cese Ioa(n)ni Cuoco Pietri de Rahone Pietri de Stadio Pietri d(e) Biasio d(e) Formic(u)la do(n)na Maria conso(r)ta d(e) Piet(ri)ab Sinay Co(n)stantia conso(r)ta d(e) Pietri Gua(r)dia|no Pietri Palmeri d(e) S(an)c(t)o Ia(n)ni Paulo de Pia(n)cano, 1475 lo nobele h(om)o m(essere) Cola d(e) La(n)do, 1526 clerico Antonio Cicini
il r(everendo) Giovan Paulo [Pri]sco archidia|cono et abbate di Santa Croce, 15[..]ac m(essere) Ponpilio de Novello fratello | de Tullio lo mag(nifico) Tomasi Lampiero, 1598
16 Obiit Maraldo d(e) Alesio § per | l’a(n)i(m)a d(e) lo quale Trocta sua figlya | decte al ven(erabile) C(a)p(itu)lo quindici car(lini) Andrea d(e)ad Ioa(n)ni de Paterno la signora Beatrice Burrella Maria conso(r)ta d(e) Steph(an)o Mustarulo aa due
linee di obiti erasi. sovr. ac abraso. ad agg. nell’interl. ab i
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do(n)na Thomasia de Steph(an)o d(e) Alb(er)to do(n)na Philippa de Cayacczano Masella d(e) notar(e) Augustino Sp(ar)ani Cecca consorta d(e) Andrea Sodano
lo s(ignor) Gines Peres de Tudela capitanio | de Cay(accza)ae, 1553af lo discreto giovane Lelio | Maucieri, 1577 lo reverendoag donno Bernardino Mortarulo canoni|co sudiaconoah
f. 33r
17 Obiit Cola de do(n)na Pagana do(n)na Sibilia d(e) Almundo Altruda de Pietri Co(n)ciatore do(n)na Iacoba conso(r)ta d(e) lo mastro Guglyenimo de Capua do(n)na Fracesca d(e) iodece He(r)rico P(ri)stor(e) Roberto Bardaro Cubello Parisi Steph(an)o Rabia Fiorella conso(r)ta d(e) Fra(n)cisco d(e) Gillo do(n)na Costa(n)cza conso(r)ta d(e) mast(ro) Rob(er)to | Gipczo lo mag(nifico) h(om)o Ma(r)co Gipczo 1571ai, madamma Diana Panzarda [...]aj
18 Obiit Granata d(e) mast(ro) Gue(r)ra do(n)no Roberto de Bera(r)do Ioa(n)na de Ioa(n)ni Russo ae a
sovr. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. ag lo reverendo agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. ah su agg. nell’interl. ai agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. aj un obito eraso. af agg.
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Ioa(n)ni d(e) Paulo d(e) Magrano Pelligrina conso(rt)a d(e) Fra(n)cisco d(e) Saxa Cola de Ioa(n)ni d(e) Madio d(e) Ca(n)dito et | Andrea suo frate Ang(e)la conso(r)ta d(e) Symo(n)e d(e) Cas(er)ta do(n)na Ma(r)garita d(e) Ma(r)cianello lo ven(erabile) do(n)no Iacobo d(e) Bernardo ca|nonico, 1518ak Marino d’Amato
f. 33v
19 Obiit Pietri Philippo § qua|le lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una te(r)|ra che havev’ a la Scafa Cola de mastro Capuano mastro Ioa(n)ni de Berna(r)do do(n)no Steph(an)o de Ado § quale lassò | al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per lo suo a(n)nive(r)sario | ogn’anno sopra una t(er)ra ch(e) sta vi|cino la ecc(lesia) de S(an)c(t)o Andrea d(e) la Pia|na Cubello Crescarello do(n)no Antonio d(e) Fra(n)c(isco)al d’Ave(r)sa 1580am, lo mag(nifico) Fran(cisco)an d’Herrico
20 Berna(r)dini conf(essoris) Obiit sore M(aria)ao de Bagis do(n)no Steph(an)o d(e) S(an)c(t)o Apollinaro Cola de Ave(r)sano d(e) S(an)c(t)o Apollinaro do(n)na Ba(r)tholomia de Cas(er)ta Iacobo de Vito Ci(m)mino Masella conso(r)ta d(e) Iacobo d(e) la Valle Iacobo Fasulo m(essere) Tomaso Mirto, 1576 ak scrit.
su rasura. sovr. am agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. an co sovr. ao a sovr. al o
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m(adamma) Angela de Roggiero Fortunato
f. 34r
21 Obiit re Conrado, 1253 do(n)na Lucia Ioa(n)ni Pristore do(n)no Fra(n)cisco d Casumo canonico Roberto Palmero d(e) S(an)c(t)o Ia(n)ni § quale | lassò doye once per l’anniv(er)sario suo Biasio de Georgio Masello Mostarulo Ioa(n)nella Ma(r)coccia lo r(everendo) Vincio d(e) Sale(r)no vescovo cala|tino, 1520 Agnessa de Lando [...]ap
22 Obiit Sica d(e) Alvignano iodece Pietri et Ge(m)ma soa conso(r)ta Cola de Ioa(n)ni Ba(r)daro Guglyenimo de Ma(r)ciano Frido et Thomasia soa consorta Pietri de Guglyenimo Filio(n)da figlya d(e) Ber(nardino)aq d(e) Insero Sionda consorta d(e) Ang(e)lo Mo(r)tarulo la discreta figliola Soriana de Ge(n)tile, 1551 lo magnificoar iuvene In(n)ocentio | Sparani, 1562 Salvatore Martone d’Alvignanello, 1566 lo mag(nifico) C. Gismu(n)do Mirto, | [la...]as 1589
ap segg. circa 7/8 obiti, totalmente dilav., che riempiono l’intera pagina, mano seicentesca, modulo grande. aq no sovr. ar stessa mano, inchiostro diverso. as dilav.
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f. 34v
23 Obiit Ioa(n)ni d(e) Simone Thadeo de Forti preite Adenulfo Ioa(n)ni de Alderico Steph(an)o H(om)odio do(n)na Galtiri(m)ma Cola de Nota Ge(m)ma d(e) Ang(e)lo Priore Co(m)mitella de Salerno Cladio La(m)piero
24 Obiit Ingebaldi diacono Salame conso(r)te d(e) Ma(r)tiro Ang(e)lo de Christofano Fra(n)cisco d(e) iodece Ioa(n)ni Paldi notar(e) Ioa(n)ni d(e) Rob(er)to Palmeria d(e) Iacobo Bu(r)nello Cicco Puczone lo mag(nifico) s(ignor) Donitioat de Gratia de li Scavi [...]au
f. 35r
25 Obiit Pietri Co(n)ciatore § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una t(er)ra | sit(a) ad Pa(n)tanello Pietri Squarcciavacca Ioa(n)ni Picocczo Bartholomeo Menescalco at sotto au un
si legge Dionisio agg. da mano e inchiostro diversi. obito dilav.
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Altruda figlia d(e) Andrea do(n)na Fra(n)cesca conso(r)ta d(e) Bar(tholomeo)av Thomasi de Ma(r)tone Antonella de Iorio Me(r)rone Thomasi figlio d(e) Ba(n)dino d’I(n)saro lo mag(nifico) Hortensio Faiella, 1609 [...]aw
26 Obiit Michele d(e) Gusto Pietri Gisole do(n)na Maria d(e) Raynone d(e) Rayano lo gloriosissimo re Ludovico, 1162 Cola figlio d(e) Iacobo d(e) Fra(n)cisco clerico Steph(an)o de Ferrarii Angelella conso(r)ta d(e) Augustino Maucerii Fra(n)cesca figlya d(e) condam Theseo Parisi, 1538ax mastro Loysi Faichia, 1539
Paulella de Balsamo co(n)sorta de | Traonello de Giovan d’Anto de | Alvignano habita(n)t(e) a li Cafari, 1567 Mario Sansecundo, 1577 [M… ...]ay
f. 35v
27 Obiit do(n)na M(aria)az conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni do(n)na Fra(n)cesca Ma(n)sella Petruccia d(e) Fra(n)cisco Thomasia conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni S(er)dono av meo
sovr. obito eraso. ax agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. ay segg. circa 6/7 obiti, totalmente dilav., che riempiono l’intera pagina, mano seicentesca, modulo grande. az a sovr. aw un
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do(n)no Antonio de Noto Angelella figlya d(e) Iac(obo)ba d(e) Fra(n)c(isco)bb Antonio d(e) Frigello Ioa(n)ni de Balsamo Antonella conso(r)ta d(e) Paulo Lo(n)go et | Rebeccha soa figlya Be(r)nardino Fasulo [la honesta donna Gosennzabc de Mario]bd 1598be, lo mag(nifico) et r(everendo) d(onno) Iacovo Racioppo † lo ill(ustrissimo) e r(everendissimo) Paulo Filomarino | vescovo di Caiazza, 1623
28 Obiit Guido d(e) Alvignanello mastro Cola d(e) Saimu(n)do Cola de Ingala(n)cio Damiano de Iacobo d(e) Actone do(n)no Ioa(n)ni d(e) S(an)c(t)a Croce canonico Pietri Synai Sabella figlya d(e) Andrea Paldi Viola conso(r)ta d(e) condam Iac(obo)bf Mo(n)terone do(n)no Guilielmo Grignecta cano|nico, 1506 Cosmo Cito d(e) Cas(er)ta Roberto d’Audi de Santo Ianni, 1558 lo mag(nifico) Claudio di Marco, 1587
f. 36v
29 Obiit Milicia § quale las|sò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo tre pecce | de t(er)re sitabg ad S(an)c(t)o Maximo ba o
sovr.
bb ibid. bc così
A.
bd dilav. be agg.
sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. sovr. bg così A. bf o
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Ioa(n)ni Muccaro Laure(n)czo Boye iodece Cola de Ma(r)tino do(n)no Madio canonico Rogiero Rabia Maruccia conso(r)ta d(e) mast(ro) Fra(n)c(isco)bh d(e) Czuccaro, 1528 Paulella conso(r)ta d(e) Hier(onimo)bi d(e) lo Russo 1597bj, lo mag(nifico) Giuliano Ferradino
30 Obiit Ioa(n)ni Pat(er)no § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una pec|cza de terra do(n)na Paulella conso(r)ta d(e) notar(e) Piet(ri)bk Pietri Cava(r)recta Christofano Cicini Andrea d(e) Be(r)nardi aromatario, 1503 lo nobele h(om)o m(essere) Iacobo Mirto, 1510 Palma conso(r)ta d(e) condam Salvator(e) Mauceri do(n)na Brisella d(e) Her(rico)bl conso(r)ta de m(essere) Co(r)ne|lio de Marco, 1548 magnifico Lucio Bernardo | 1619 li 30 di maggio
f. 36v
31 Obiit do(n)na Agnessa d(e) Iodece Thomasi Pandella mastro Steph(an)o de Fra(n)cischello Thomasi Vitraro Cerva d(e) Antono de Madio Anello Mortarulo bh o
sovr. sovr. bj agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. bk i sovr. bl co sovr. bi mo
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la nobele h(om)o Ber(nardino)bm Bolognino, 1505 lo ven(erabile) do(n)no Ber(nardino)bn Pat(er)no abba|te de S(an)c(t)a Cro ce et canonico diacono
lo magnifico m(essere) Vice(n)zobo | Cilianobp, 1567 Catarina Sparano figlia del s(ignore)bq | Metello Sparano di Caiazza [...]br
bm no
sovr.
bn ibid. bo seg.
spazio bianco dell’operazione di rasura. scrit. su rasura di altro obito. bq seg. medico depenn. br un obito eraso, mano seicentesca, modulo grande. bp obito
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1 Obiit Ang(e)lo p(re)yte et tuc|ti li consa(n)guinei soi Perrocto Gallico Sibilia figlya d(e) do(n)na Rema(n)ga Ioanni de Amelina do(n)na Catherina conso(r)ta d(e) iodece Tro|iano de Mario Gregorio figlio de Piet(ro)a de la Valla, 1562
f. 37r
2 Obiit do(n)na M(aria)b conso(r)ta d(e) Ro|gieri de la Rocca Ioanna conso(r)ta d(e) Antono Ci(m)mino Maffia figlya d(e) Ma(r)tino Silvestro Pietri Vitraro do(n)na Vera(r)da conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) He(r)rico Ioan Paulo Mo(n)terone Angelosa figlya de A(n)tonello Mo(r)tarulo 1521c, messer(e) Mariano d(e) m(essere) Ioa(n)ni d(e) Po(n)tela|t(r)oned doctore i(n) medicinae messer(e) Melchio(n)da d(e) Melchioda [...]f
3 Obiit Altruda d(e) Melito Cola d(e) do(n)na Ioa(n)na Ioa(n)ni de Vicenczo a o
sovr. sovr. c agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. d titulus agg. da altra mano. e seg. 1519 eraso. f un obito eraso. b a
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Pietri Caldararo notar(e) Thomasi d(e) mast(ro) Capuano do(n)na Maria d(e) La(n)dino do(n)na Divitia d(e) iodece Rob(er)to do(n)na Delaya d(e) Cola Pirone abbate Ioa(n)ni d(e) Sq(ui)lle Steph(an)o figlyo d(e) Cesaro Mataracczo Cecca Sodana conso(r)ta d(e) Ber(nardino)g d(e) Czuccaro Bernardino Sparani, 1530 lo ven(erabile) do(n)no Ma(r)tino S(an)c(t)o Ia(n)ni mastro Minico d(e) Gratio, 1551
la honesta donnah Gesu(m)mina | Borgia, 1577 magnifica Beatrice Insero moglie | del m(agnifico) Ferrante Albertii, 1578 [...]j
f. 37v
4 Obiit Stabile Synai iodece Egidio do(n)na Thomasia de Romano do(n)na Fra(n)cesca de Frac(isco)k Ba(r)daro Ioa(n)ni Mayello Ioa(n)ni figlyo d(e) Ciccolino Ba(r)veri Ioa(n)ni de Roccha Romana lo nobile Aniballo Pat(er)no
5 Obiit Cola de Alesio Pietri de Alimu(n)do iodece § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo doye g no
sovr. g minus. depenn. i obito ripass. sul medesimo, così pare. j un obito eraso. k o sovr. h seg.
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pecce d(e) | t(er)re site a Birano et ch(e) de li fructi d(e) | dicte t(er)re se ne habia ad celebrare | l’a(n)niv(er)sario sole(n)nit(er) i(n) lo dì de l’obi|tu suo per l’a(n)i(m)a soa et de li consa(n)gui(n)ei | et affini soi, 1191 Sigismu(n)do de Alesio clerico Fra(n)c(isco)l figlyo d(e) Augustino S(an)c(t)o Ang(e)lo [l’ecc(ellente) s(ignore) Lucio ...enato 1570]m
f. 38r
6 Obiit Pitri d(e) Lupo canoni|co mastro Bernardo do(n)no Capuano de Ca(m)p(or)alo(n)ga do(n)no Ricca(r)do d(e) Pascasio d(e) Capua Iacobo de Alderico Antona conso(r)ta d(e) Steph(an)o Sodano Ma(r)garita conso(r)ta d(e) Augustino Lo(n)|go, 1528
7 Obiit do(n)na Alfia mastro Ma(r)co Mostarulo Ioa(n)ni de Iuliano do(n)na Agatha d(e) Ioa(n)ni Vetere do(n)na Gusta(n)cza Menescalca Antonio figlyo d(e) Iac(obo)n d(e) li Sp(ar)ani Iacobo Paterno, 1509 Carlo de lo Russo Emilio Sparani, 1592 Pacifica Polsone, 1626
f. 38v l ibid. m dilav. n ibid.
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8 Obiit Pietri Gayta Magalda conso(r)ta de Eustasio Biasio Dofe do(n)na Ysabella de Telesia do(n)na Maria conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Ma(r)garita conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco)o Synai do(n)no Paulo Antonio Merrone Polisena conso(r)ta d(e) Ang(e)lo Puglyese Salvatore Mauceri Geronima Fortunatap Ma(ria) Emilia Cicini moglie del quondam | egr(egio) not(are) Gio(vanni) Batt(ist)a Lombar|do, 1612 mag(nifica) Franc(esca) di Mario, 1598 mag(nifica) Giovanna di Mario, 1600
9 Obiit Bernardo Sanina Leone d(e) S(an)c(t)a Croce Ioa(n)ni Lombardo Palmerio preyte Ang(e)lo de Ang(e)lo D(omi)nico Boye Nuccio de Rogieri Rabia Ferra(n)te figlyo d(e) Ioa(n)ni Cicini, 1544
lo ill(ustrissimo) et r(everendissimo) d(onno) Horatio de Acquaviva de Aragon[a] | ves(covo) di Caiazza figlio del s(ignore) duca de Acri, 1617
f. 39r
14 Obiit mast(ro) Ang(e)lo d(e) Samida do(n)na Ma(r)tha de Stabile o ibid. p obito
scrit. su rasura di un altro obito.
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do(n)na Paulucia Elena de Ioa(n)ni Cicchinello do(n)na Beatrice m(at)re del r(everendo) Augu|stino La(n)dulfo vescovo d(e) Mo(n)te Piloso, 1528 cl(ericus) Ottavio de Novello, 1599
15 Viti et sociorum m(artyrum) Obiit Cola d(e) Almu(n)do do(n)na Costa(n)tia d(e) Deodato iodece Pietri de Almu(n)do, 1256 Masello Sp(ar)ani fr(atr)e d(e) lo p(ri)micile Ioa(n)ni Hieronima figlya d(e) Cola Simo(n)e, 1527 Antonio figlyo d(e) notar(e) Steph(an)o Spa|rani, 1528 Diana Ingrisella, 1610 Andrea della città d’|Aversa vesc(ovo) di Caiazzo, 1422
f. 39v
16 [Obiit] do(n)na M(aria)q Synai Ioa(n)ni de Gregorio p(re)yte Matthiar conso(r)ta de Pandulfo Andrea Ma(n)cino Pietri figlyo d(e) Augustino Sp(ar)ani Steph(an)o figlyo d(e) Thomasi For(tunato), 1528 lo provido h(om)o Ioa(n)ni de Hectorre Sparani, 1528 la nobele do(n)na mada(m)ma Ludo|vica Gepcza moglie del mag(nifico) Belar|dino de Melchiori, 1543s lo reverendo donno Antonio de Notariis | vicario di Gaiazzot Tomaso de Antiano, 161[0]u
q a
sovr. A. s da moglie a 1543 agg. sulla linea, mano post. t così A. u macchia d’inchiostro. r così
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17 Obiit do(n)na M(aria)v d(e) Petruccio do(n)no Pietri Rinco § quale las|sò per l’a(n)i(m)a soa tari IIII, et per l’a(n)i(m)a de | lo p(at)re tari IIII, et per l’a(n)i(m)a de la matre tari III sopra del’orto sita ad Po(r)|ta(n)si lo nobele Ioan’ Pietri Ba|listoch gove(r)natore d(e) Cay(accza)w, 1527 Astolfo Maccayo(n)da, 1544 Brita Cascarella moglie de Filice Masello il diacono Giovanni Garillo, 1634
f. 40r
22 Obiit Simone de li Cafari do(n)na M(aria)x figlia d(e) Goffreda Dofe Iaq(ui)nto d(e) Pietri de Iaqui(n)to abbate Steph(an)o canonico d(e) Capua | et de Cay(accza)y, 1375 D(omi)nico de P(er)na do(n)na Palma d(e) Steph(an)o Cay(accza)nelloz Pietri Fra(n)cisco Morrone Ve(n)turella conso(r)ta d(e) Petruccio Grig(ne)cta, 1502 D(omi)nico conso(r)to d(e) Pilla d(e) S(an)c(t)aaa Capeta Nardo Voye d(e) Trauni [...]ab
23 Vigilia Obiit Leona(r)do Menescal|co et la m(at)re soa § quali lassero al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)niv(er)sario lloro | una t(er)ra sita a li Friicci mast(ro) Cu(r)rado cirugico v a
sovr.
w ibid. x ibid. y ibid. z ibid;
sciogl. dubbio. primo de a Sancta scrit. su rasura, così pare. ab segg. due linee di un obito eraso. aa dal
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Iacobo d(e) Ioa(n)ni d(e) Arnisio abbate Pietri d(e) Adenulfo Basile Vano Gratia figlya d(e) Altobello Pat(er)no la nobele do(n)na Ma(r)garita Baistoc|caac d(e) Pa(r)ma Gismu(n)do Friello Pietri Treglyarulo mastro Salvatore Defisioad, 1569
f. 40v
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Ioa(n)nis Baptiste Obiit Ayta(r)do p(re)yte Naçario figlyo de Ilario do(n)na Capuana figlya d(e) iodice | Andrea de Nicolo § quale lassò | al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)i(m)a soa un’on|cza d’auro et una co(r)re gia d’ar|gento per far(e) uno calice d’argento, | et una coltra d(e) seta pro funer(ibus) mo(r)|tuorum, et uno facciulo d’oro, et tre | tovaglye; item lassò doy(e) once ch(e) | se ne comperass(e) un’olivito et de | l’oglyo de dict’ oli vito ne stesse | allumat’ una la(m)pa de co(n)tinuo | di(n)tro lo vescopato, 1293 mastro Ioa(n)ni de Si(m)mo Maruccia d(e) Fra(n)c(isco)ae d(e) Crucculu lo ven(erabile) do(n)no Steph(an)o Pia(n)cano, 1509 Dionora figlya de Lucia de Aymo Albina de Risi
Giovan Francesco Maiorello lo discreto giovane Teren|tio Mirto, 1576
25 Eligii ep(iscop)i et conf(essoris) Obiit Michele de Gauce Cola de Ioa(n)ni de Adenulfo mast(ro) Rob(er)to d(e) A(r)ribaldo § quale las|sò una t(er)ra per l’a(n)ac oc
agg. sovr. corr. su l mediante agg. di piccolo tratto orizzontale, così pare. ae o sovr. ad s
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niv(er)sario suo de | la quale t(er)ra la h(er)ede soa deve paga|re ogn’a(n)no tre tari, videlicet: uno tari et | una libra d(e) cera ad q(ue)lli cheaf ca(n)tano | messa e lo resto se debia pa(r)tire | i(n)ter l’altri clerici del C(a)p(itu)lo notar(e) Rogieri Pristore Cobella conso(r)ta de Fra(n)c(isco)ag d’Av(er)sa Mado(n)na figlia d’Antonello d(e) Coloni D(omi)nico figlio d(e) Na(r)do Feraroah [l’eccellente signor Fran(cisco) Mansella u.i.d., 1591]ai
f. 41r
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Ioa(n)nis et Pauli m(artyrum) Obiit Ba(r)thomeo d(e) Ces(er)ano Ioa(n)ni Paldi § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo doye moya de t(er)ra site | ad S(an)c(t)o Victore lo r(everendo) Pietri vescovo calatino, 1308 Vitella conso(r)ta d(e) Iacobo Sp(ar)ani Angelella conso(r)ta d(e) Donato Sp(ar)ani lo egregio notar(e) Iacobo Me(r)rone, 1516 Cola Ca(m)marota, 1539 [...]aj
27 Ferra(n)di Calatini ep(iscop)i Obiit B(a)rtho(lo)meo Fe(r)raro do(n)no Laure(n)czo Consta(n)tino ca|nonico do(n)na Ge(m)ma d(e) Sta(n)tione do(n)na Altruda conso(r)ta d(e) Piet(ri) S(an)c(t)orio do(n)na Ioa(n)na de Pu(n)zo Steph(an)o d(e) La(n)do d(e) O(mn)e S(an)c(t)o Nardo Sparani Federico Ave(r)sano af agg.
nell’interl, stilo diverso, mano A.
ag ibid. ah così
A. eraso. aj dilav. ai obito
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giugno
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Bernardino Me(r)one d(e) la Piana Basile Vano, 1527 Crestina de Racioppoak, 1596 Cornelia Ingrisella, 1595
f. 41v
28 Vigilia Obiit notar Gulielimo d(e) | Ray(ano)al Agatha conso(r)ta d(e) Ilario do(n)na Constantia donna M(aria)am conso(r)ta d(e) Alb(er)to d(e) Yoya abbate Iacobo d(e) Roma Paulo d(e) le Casaline Guilelmo Grignecta notar(e) Ioa(n)ni Bardaro Mu(n)do Cicini Antonella conso(r)ta d(e) Riccia(r)do d(e) Vale(n)te mado(n)na Ant(onia)an conso(r)ta d(e) m(essere) Iac(obo)ao S(an)c(t)o | Ang(e)lo m(essere) Scipione Sparani, 1577 mada(m)ma Odoritia Pullera, 90, | moglie del quondam mag(nifico) Fran(ci sco)ap Pulliero
29
Ap(osto)lorum Petri et Pauli Obiit lo s(ignor) He(n)rico d(e) Pet(ra)balda mast(ro) Pascasio abbate Pietri de Be(r)nardo Fiora conso(r)ta d(e) Augustino Cia(n)cia figlya d’Hecto(r)re Sp(ar)ani ak i
lunga corr. su seconda c. sovr. am a sovr. an ibid. ao o sovr. ap sco sovr. al no
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liber defunctorum
Ioa(n)ni Barveri d(e) li Vascello Stefano Cicini, 1566 mad(am)ma Ramondina Pullera | moglie di notare Gio(vanni) Lampieri
f. 42r
30
Com(memoratio) S(an)cti Pauli Obiit Andrea d(e) Missina abbate Pietri d(e) Felice Alobra(n)dina conso(r)ta d(e) notar(e) Rob(er)to do(n)no Pietri d(e) Basilio canonico do(n)na Ma(r)tha conso(r)ta d(e) B(e)n(e)dicto Tucio lo mag(nifico) m(essere) Christofano Mirtho | doctore in medicina lo mag(nifico) m(essere) Masi d(e) mast(ro) Fra(n)c(isco)aq d(e) | la P(re)ta doctore in medicina Perna conso(r)ta d(e) condam Ioa(n)ni Matara|czo lo mag(nifico) Antonio P(ri)sco Hieronimo Ma(n)sello, 1544
lo mag(nifico) s(ignor) Pietro Myrto, 1563 lo discreto giovane Franc(isco)ar Rosano
aq ibid. ar co
sovr.
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luglio
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luglio
1 Obiit Piet(ri)a d(e) I(n)saro m(essere) Ioa(n)ni Minade(o) pa|tre del r(everendo) Nicola vescovo cala tino do(n)no Erasmo d(e) Turone et Pietri | suo fr(atr)e § quale lassò al ve n(erabile) C(a)p(itu)lo per | l’a(n)i(m)a soa et d(e) suo p(at)re et fr(atr)e p(redicto) doye | pecce d(e) t(er)ra, videlicet: una terra sita ad Limato|la l’alt(ra) a Limata d(e) Pat(er)no Luca d(e) Pietri d(e) Iaq(ui)nto Cobella conso(r)ta d(e) Petruccio Sp(ar)ani mada(m)ma Cubella conso(r)ta d(e) m(essere) Ma|si d(e) mast(ro) Fra(n)- c(isco)b d(e) la Preta Ang(e)lo figlyo d(e) mast(ro) Luca Sp(ar)ani
f. 42v
2
Visitatio b(ea)te M(arie) Obiit abbate Iacobo ne|pote d(e) Maria Roma § quale las|sò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo le case soi sita di(n)|tro Cay(accza)c et una t(er)ra sita ad P(er)czuli | et un’olivito sito a lo Turone in Portansi Peregrina conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni de Raone Martino Grignecta Agnessa conso(r)te d(e) Pietri Aurefece Verita consorte d(e) Augustino Sp(ar)ani Cola de lo Russo lo nobele m(essere) Ioa(n)ni H(om)odio la nobele do(n)na Rebecha d(e) Ge(n)tile, 1524 Margarita Puccella Milia Mairano Gio(vanni) Baria de Dominico
a i
sovr. sovr. c a sovr. b o
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liber defunctorum
[... 1639]d
3 Obiit Damiano d(e) S(an)c(t)orio Pietri de Palmeri lo signore Ioa(n)ni Clinecto Ioa(n)na de Andrea Vitraro do(n)na Sa(r)ra conso(r)te d(e) Frac(isco)e Fra(n)cesca conso(r)te d(e) Paulo Simo(n)e, 1528 lo ven(erabile) do(n)no Ioa(n)ni d(e) lo Russo cano(n)ico
madama Netta moglie | di notar Stef(ano)f de Ettorre, 1528 mag(nifica) Porzia Melchiori, 1591 mag(nifico) Luzio Alois, 1590 mag(nifica) Silvia Mirto mo|glie del mag(nifico) Annebbaleg | Paterno, 1542 mag(nifico) Vitale Mirto, 1512 mag(nifica) Paola *****h mo|glie del mag(nifico) Signorello | Bolognini, 1507 m(essere) Sigismondo Melchio|ri soldato di S.M.C., 1530 madama Robina Vezzo|ne moglie di m(essere) Ber|nardino di Mario, 1528
f. 43r
12 Obiit Goffreda de Cappel|lano § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo | una pecczolla d(e) t(er)ra sita ad Cimi|gnano abbate Philippo de Micchaelei Gregorio d(e) mastro Gregorio Berna(r)dino de Iacobo Sq(ui)lle lo nobele iovene Statio Gipczo, 1510 Locretia Veczone lo nobele m(essere) Cicco Mi(r)theo § quale | lassò al ven(erabile) C(a)d un
obito eraso. sovr. f ibid. g prima b agg. da mano post, inchiostro diverso. h spazio lasciato in bianco di circa 5/6 lett. i così A. e o
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p(itu)lo quact(ro) car(lini) per | l’a(n)niv(er)sario suo per ciascuno a(n)no sopra | lo prato sit(o) a lo Puccillo, 1516 Roberto figlio de Ferra(n)te Mor(tarulo), 1566 m(essere) Sebastiano de La(n)do de Nap(o)li | aromatario, 1565 la mag(nifica) Portia Alberti moglie | di m(essere) Fabio Gugliotta de li | Amerusi, 1573 lo mag(nifico) Fabio Lampiero, 1597
13 Obiit Naçario de Nuce[ra]j do(n)na Ioa(n)na conso(r)ta d(e) Cola H(om)odio Cola de Gusto Cola de Pietri de Ado § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo una lencza de t(er)ra sita | ad Ca(m)panella do(n)no Antono de Petruccia Capriella de Antono I(n)frocta Marco de Ciccolino Barveri, 1510 Fran(cisco)k Fasulo, 1573 [...]l
f. 43v
14 Obiit do(n)na Laciosa d(e) Rao Dato de S(an)c(t)o Ang(e)lo § quale lassò | al ven(erabile) C(a)p(itu)lo tre pecce de te(r)re Iuliana de Pascasio Martino de Laurina Bia(n)chella d(e) notar(e) Rogieri Pistore Ma(r)garita conso(r)ta d(e) Paulo Longo Ca(r)mosina conso(r)ta d(e) Ber(nardino)m Cafararo 1566n, lo honesto h(om)o Scipione Pulliero j abraso. k co
sovr. circa quindici linee di obiti erasi. m no sovr. n agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. l segg.
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r(everendo) clerico Marino de Marco, 1572 la mag(nifica) sig(nora) Porfiria Frangipaneo | Mirta, 1599 madama Chiara Polliero | moglie di notar Lu|zio di Marcop, 1592
15 Obiit Gaidulfo d(e) li Cafari do(n)no Iacobo d’Ado Andrea de Laure(n)czo Antono d(e) notar(e) Nicola mado(n)na Cecca Synai Lucretia conso(r)ta d’Ang(e)lo d(e) Ma(r)co Ioa(n)na de Florio Sparani Filadoro figlya d(e) Paulo Aurefece Candida Mayorella, 1552 Giovan Stinchillino Lo(m)bardo, 1552 m(ast)ro Andrea di Lanno, 1574q mag(nifica) Andriana Marotta | moglie di Littio Bernardo, 1596 la s(ignora) Cornelia Melchiori figlia del quondam | dottor Roberto Melchiori 1608, lo r(everendo) diacono Caprio Martone
f. 44r
16 Obiit Stantione clerico Ioa(n)ni d(e) mast(ro) Iac(obo) subdi|acono Fra(n)cisco d(e) iodece Iacobo abbate Ricca(r)do H(om)odio Thomasi de Michaele do(n)no Steph(an)o d(e) Arnisio sacrista Fra(n)cisco figlyo de Falce Ancolesr figlyo d(e) Nuccia Ci(m)mino Cobello de Miccosso o gi
corr. su n; an corr. su due lett. illegg. ripass. sul medesimo da mano post., inchiostro diverso. q ibid. r s agg. sulla linea, stessa mano. p obito
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do(n)na Tere(n)tia d’Alberto Io(r)dana conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco)s d(e) Iacobuccio m(essere) Luca Ioa(n)ni d’Alb(er)to medico do(n)no Ferra(n)te Melchionda, 1567 1571t, Ursino Malcieri della Piana Giulia Sparani, 1599
17 Obiit lo s(ignor) Iac(obo)u d(e) Raymo la s(ignora) Iacoba d(e) Surol(o) Cay(accza)nov diacono § quale lassò | al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo uno an tifonario iodece La(n)dulfo Conciatore § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)i(m)a soa la metate d(e) tucto lo bono suo Berna(r)dino Paldi do(n)na Paulella conso(r)ta d(e) Paulo Pia(n)|cano, 1501 clerico Fra(n)c(isco)w Sq(ui)lle la discreta do(n)na Cobella conso(r)ta de | notar(e) Steph(an)o d(e) Be(r)nardi Berna(r)dino de Racioppo [...]x
f. 44v
18 Obiit lo r(everendo) Andrea vescovo | de Cay(accza)y § quale lassò deyce once d(e) | oro per fare lo pulpito i(n) lo vescopa|to et quindice once per co(m)p(er)are uno cru|cifixo ad similitudi(n)e de lo cruci|fixo de Sessa, 1272 do(n)no Cola de Gusto s o
sovr. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. u o sovr. v a sovr. w o sovr. x un obito eraso. y a sovr. t agg.
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Leucio figlyo de notar(e) Iacobo Paulello de mastro Gregorio Augustino d’Adenolfo Ioa(n)ni figlyo d(e) Iacobo Friello la discreta do(n)na Ber(nardina)z figlya de | m(essere) Hier(onimo)aa Mirto, 1542 lo discreto Paulo de Rugeriis, 1547 la mag(nifica) s(ignora) Fagustin[a] | figlia del signor Ortentio Prisco, 1547ab
19 Obiit Maria d(e) Ioa(n)ni Pictore do(n)na Palmera de l’H(om)odei do(n)na Adebu(r)ga d(e) Iacobo Bisco(n)te mast(ro) Piet(ri)ac Paldo et Iac(obo)ad suo fr(atr)e Iacobo d’Arnisio Goffreda figlyo d(e) notar(e) Ioa(n)ni Ioa(n)ni figlyo d(e) Steph(an)o Maccayo(n)da Credia figlya d(e) Ioa(n)ni d’Hecto(r)re mastro Ioa(n)ni Maccayo(n)da Ca(r)mosina Friella Ca(r)mosina figlya d(e) condam Micco d(e) Balsamo lo egregio notar(e) Ang(eli)ll(o)ae Friello, 1543 1544af, lo ven(erabile) do(n)no Fra(n)c(isco)ag d(e) Pavia canonico Giso(n)da conso(r)ta d(e)l condam Lippo Mo(r)rone, 1545 f. 45r
24 Vigilia z na
sovr. sovr. ab figlia, Prisco e 1547 agg. sulla linea su parole erase dell’obito originario, altra mano. ac i sovr. ad o sovr. ae prima l corr. su i. af agg. sul marg. sx fuori dello specchio di scrittura. ag o sovr. aa mo
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Obiit la s(ignora) Fra(n)cesca sore de | lo mag(nifico) Rob(er)to d(e) Ia nuare 1319ah, la signora Ioa(n)na d’Alneto conso(r)ta del’ con|dam nobele Ioa(n)ni Crignecta s(ignore) d(e) Cay(accza)ai la mag(nifica) s(ignora) Antonella d’Aqua Vi|va figlya del’ co(n)te d(e) S(an)c(t)o Vale(n)tino et | s(ignora) de la Baronia d(e) Rayano, 1395 abbate Steph(an)o Ba(r)daro Chiarella conso(r)ta d(e) Loysi Mo(r)rone lo mag(nifico) m(essere) Cza(n)dalo d(e) Clauso de | Cas(er)ta doctore i(n) medicina, 1518 Lavina conso(r)ta d(e) mast(ro) Steph(an)o Ma(n)sel|lo do(n)na Te(m)p(er)antia conso(r)ta d(e) mast(ro) | Pietri d’Alibe(r)to, 1544
lo discreto giovane m(essere) Luca | Mirto, 1561 1565aj, lo honesto h(om)o Baltassarro Pullieroak 1612, ill(ustrissimo) et r(everendissimo) Ottavio Mirto | Frangipani arcivesc(ovo) di Taranto | per prima vescovo di Caiazza | e di Tricarico et nuntio di | sua beatit(udine) nella Germania
25
Iacobi ap(osto)li Obiit Paulo d’Arnisio mast(ro) Georgio d’Almu(n)do notar(e) Cola d(e) iodece Rogieri et Al|truda soa consorte Steph(an)o d’Insaro Verita d(e) Cola Lota Fradasso Ma(n)sello Fusco Veczone Ioa(n)ni Vano la discreta Milia conso(r)te d(e) m(essere) Gaspa(r)roal Mo(r)de(n)te, 1546
le discrete figliuole Ipolita et Cata|rina figliuole di Giovan Pat(er)no, 1560 Paulo Matarazzo [...]am ah agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. sovr. aj ibid. ak lo honesto homo agg. sulla linea da altra mano post., inchiostro diverso. al gasp ripass. am obito dilav. ai a
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[Ba... moglie del | ... ...cio ...]an
f. 45v
26 Obiit Ang(e)lo Ginuale de li | Cafari et do(n)na M(aria)ao soa conso(r)te Maria conso(r)ta deap Goffreda Dofe Arnisio d’Arnisio Vito de Georgio § quale lassò al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo per l’a(n)niv(er)sario suo doye pecce | de t(er)re sit(a) a li Frigicci abbate Martuccio diacono Steph(an)o d’Andreasso Maria conso(r)te d(e) Ioa(n)ni Falce mado(n)na Diana Gepcza mast(ro) Cicco S(an)c(t)o Ia(n)ni
la m(agnifica) s(ignora) Camilla Mormi|na de Neap(oli) co(n)sorte del m(agnifico) | Horte(n)tio Prisco u.i.d., 1561 1559aq, lo honesto h(om)oar Gio(vanni) Antonio Pulliero 1584as, lo honorabile Pietro de Gio(vanni) Lonardo deat | notare Bartolomeo di Alife Mirtia Fattore, 1634
27 Obiit Costa(n)tino canonico do(n)no Simo(n)e d’Alferio Andrea Bisco(n)te do(n)no Ma(r)co canonico do(n)no Pietri Sa(n)ne § quale lassò al ve|n(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)i(m)a soa et soi defu(n)cti | uno calice d’arge(n)to et nove ducati | per fare uno libro an obito
dilav. sovr. ap agg. nell’interl. aq agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. ar honesto homo scrit. su rasura da mano post. as ibid. at Giovanni scrit. su rasura, e Lonardo de agg. sulla linea, entrambi gli interventi di mano post. ao a
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Steph(an)o Synai do(n)no Ioa(n)ni Scaçano archidiacono Lucia de Pietri Ave(r)sano Thomasi figlyo d(e) Na(r)do Mi(r)theo, 1520 Ang(e)lo Pugliese f. 46r
28 Obiit do(n)na Altruda d(e) I(n)saro fr(atr)e A(n)drea de l’ordene d(e) predica|turi Ioa(n)ni Cicini abbate Iacobo d(e) iodece He(r)rico lo ven(erabile) do(n)no Tulio d(e) Prisco cano|nico subdiacono, 1512 Palma Mataracza conso(r)ta d(e) Steph(an)o | Me(r)ro(n)e, 1543 1565au, lo discreto Iac(obo)av d(e) Massaaw la nobile do(n)na Filonia Pullero figlia | del condam Gio(vanni) Antonio Pullero, 1569 lo r(everendo) do(n)n’Antonio d’Her|ricoax canonico, diacono et ret|tore di Sant’An gelo di la Pi|ana, 1570 Iacobo Marcucio alias | Bisconte, 1570 la honesta donna Argentina Morrone dona Pacie(n)tia d’Alib(er)to consor|ta de m(essere) Giuliano Ferra(n)dino, 1563 lo mag(nifico) Alessandro Cito
29 Obiit Rob(er)to monaco do(n)na Capuana d(e) Nicolao abbate Steph(an)o Gallico Cola d’Ado § quale lassò uno olivito mastro Paulo de Lauria au agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. sovr. aw ss corr. su rr. ax titulus superfluo per r; segno diacritico (=) della divisione sillabica corr. su r, stessa mano. av o
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Ioa(n)na conso(r)ta d(e) Cola d(e) Gusto Hoda figlyo d’A(n)tono Ma(r)czanello Ma(r)tino figlyo d(e) Florio Sp(ar)ani Christofano d(e) lo Russo et Ang(e)la | soa co(n)sorta, 1529 lo ven(erabile) do(n)no Bartholomeo de Va|le(n)te canonico diacono, 1537ay, celebret a(n)nive(r)sariumaz lo nobele Ioa(n)nello d’He(r)rico aroma|tario, 1542
Andriano d(e) Novelloba dicto | Bianco, 1550 la m(agnifica) Antonia Minutilla di Traetto, 1585 Avolio Sodano della Piana, 1587 Angiola Mansella moglie de | Iacuo Fasulo, 1635 lo r(everendo) Baltassario Barbiero | canonico presbitero, 1648
f. 46v
30 Obiit mast(ro) Alderico Marucia figlya d(e) Novello abbate Ioa(n)ni de Goffreda Maria figlya de Ferra(n)te La(m)pieri mast(ro) Fra(n)cisco de Czuccaro, 1527 1545bb, Cola figlyo d’Ang(e)lo Mo(r)tarulo 1528bc, lo r(everendo) m(essere) Guido de la Preta vescovo | de Motula et doctore in utroque iure Verita Lota, 1570 m(essere) Fabio di Granito, 1584 Antonio Russo, 1593 d(onno) Camillo Sparani, quale fece | herede lo C(a)p(itu)lo di Caiazzo
31 Obiit Philippo preyte ay 3
corr. su 2. anniversarium agg. sull’interl., modulo piccolo, mano A. ba titulus superfluo. bb agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. bc ibid. az celebret
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notare Iacobo d’Ado do(n)no Paulo d(e) mastro Fra(n)cisco abbate Pietri d’Arnisio canonico mastro Andrea Vitraro Genua conso(r)ta d(e) Iacobone d’Adenulfo Lella conso(r)ta de Steph(an)o S(an)c(t)o Ia(n)ni Micco Fra(n)cisco de Campagnano, 1550 Thomaso de Lisi subdiacono Antonio Mezza Capo m(ast)ro | di cappella della Chiesa cat(tedra)le, 1646
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1
Vi(n)cula S(an)c(t)i Petri ap(osto)li Obiit Thomasi d(e) | Paldo § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo una t(er)ra sit(a) a li Cornelli Pietri Raymo la seredissima regina Margarita | m(at)re del gl(or)iosissimo re Gulielmo Ioa(n)ni de Madio mastro Iacobo Crescarello Cubella conso(r)ta d’Antono Nigna figlya d(e) Iac(obo)a Ma(r)ciano Frido Mecca consorta d(e) Iacobucio d(e) lo Russo Berna(r)dino figlyo d(e) Ioa(n)ni Me(r)rone Perna conso(r)ta de Christofano d(e) lo Russo Carmosina figlya d(e) Cicco de Rao Fonse Pansardo, 1523 Bernardino figlyo d(e) Bar(tholomeo)b Mo(r)taru|lo
Fatio de Veronica, 1549 Cervo de Lisi, 1550 la descreta giovene Laura | Sa(nc)to Angelo, 1569 1575c, la mag(nifica) Caterina San | Secondo figlia delli m(agnifici) | Mario San Secondo et An|gela Mirta Chiara de Novello, 1603 lo egregio notar Gioan Felice Ferrara, 1613 Fran(cisco)d Giameo, 1624
2 Obiit do(n)na Trocta d’Addo Marocta d’Alesio Crisso et Ale|sio suo nepote § per l’a(n)i(m)e d(e) li quali Ricca(r)do | Bu(r)rello et Ioa(n)ni Crisso dectore al ven(erabile) | C(a)p(ia o
sovr. sovr. c agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. d co sovr. b meo
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tu)lo doye pecce d(e) t(er)re una sit(a) ad Ca(r)|penito l’altra sit(a) ad Mo dio Bono abbate Iacobo d(e) Capuano § quale lassò | una t(er)ra sit(a) ad S(an)c(t)o Donato Cobello de Risi Berna(r)dino figlyo d(e) Ioa(n)ni d’Her(r)ico Antono d(e) Iacobuccio Ferra(n)te figlyo d(e) Ioa(n)ni La(m)pieri, 1527 do(n)no Ber(nardino)e La(m)pieri canonico subdia|cono, 1531f
lo mag(nifico) s(ignor) Gioan Carlo Bologni|no, 1564 m(agnifico) Gio(vanni) Iacovo Simone, 1594
f. 47v
3
Inventio S(an)c(t)i Steph(an)i p(ro)t(o)m(artyris) Obiit Piet(ri)g d(e) B(er)na(r)do p(ri)micir(ius) mastro Adam do(n)na Genua conso(r)ta de Ioa(n)ni d(e) Rogie|ro Benedicto de S(an)c(t)a Croce do(n)na Paula de Steph(an)o mastro Florentio Ioa(n)ni Aurefece do(n)no Laure(n)czo de la Villa Verita Cicini Altruda conso(r)ta d(e) Paulo Vitraro Morgana figlya d(e) Ioa(n)ni I(n)mocta Ma(r)tino figlyo d(e) Fra(n)c(isco)h Cicini, 1517 lo ven(erabile) do(n)no Sa(n)ctillo I(n)mocta, 1517 Maria conso(r)ta d(e) Sa(n)ctillo Maucerii
e no
sovr. 1531 dilav., per cui altra mano con inchiostro diverso aggiunge sulla linea succ. cono 1531. g i sovr. h o sovr. f cono
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4 Obiit Ioa(n)ni d(e) Steph(an)o Goffreda Dofa do(n)na Leona(r)da § quale lassò al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo per l’a(n)i(m)a soa et d(e) Bartolomeo su|o marito et Andrea suo figlyo una | t(er)ra sit(a) ad S(an)c(t)o Maxi(m)o Antonio Matone d(e) Mo(n)te Sa(r)chio Cola de Gregorio Maruccia conso(r)ta d’Antono Ma(r)cianello Maruccia conso(r)ta d’Antono Ba(r)beri Loysi Cicini Steph(an)o d(e) notar(e) Nicola d(e) He(r)rico, 1467 Cola S(an)c(t)o Ia(n)ni Masella conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Sp(ar)ani
d(onno) Girolamo de Francisco u.i.d., 1625 Catarina La(m)pera, 1630
f. 48r
5
Marie [de] Nive Obiit Ca(n)terema d(e) mast(ro) Mario abbate Steph(an)o H(om)odio mastro Steph(an)o ciru(r)gico Pietri Ge(n)tilesca Sabelluccia Vitrara et Ioa(n)ni suo avo lo ven(erabile) d(onno) V(ir)gilioi d’He(r)rico vicario do(n)na Lucrecia figlya d(e) Piet(ri)j Sp(ar)ani, 1515k Rebeccha conso(r)ta d(e) Mattheo d(e) La(n)do, 1527l Cassa(n)dra conso(r)ta d(e) mast(ro) Ca(r)lo de Cas[er]tam
i i
sovr.
j ibid. k agg.
sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura.
l ibid. m lettura
dubbia.
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agosto
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do(n)na Iudith figlya d(e) mast(ro) Piet(ri)n d’Alib(er)to, 1544o lo ven(erabile) do(n)no Hieronimo Pastillo di Napolip, 1554 Paulo de Lisi la honesta do(n)na Palma Sparani Antonella Fortibraccio, 1570 mastro Fran(cisco)q di Racioppo Augustino Ponsillo, 1598 Melchionna Fortunato | soldato della comp(agnia) di | S.E., 1616
6
Trasfiguratio D(omi)ni Obiit lo ser(enissimo) Ca(r)lo re de Un|garia 1295 Thomasia d(e) Ba(r)bato Antonio Vitraro abbate Steph(an)o Vitraro Galasso de Nota Cecca conso(r)ta d(e) Cola Pat(er)no lo mag(nifico)r Fra(n)cisco Bolognino, 1511 Steph(an)o Cay(azzca)nellos Stephanella Pa(n)done Fra(n)c(isco)t figlyo d(e) mast(ro) Ioa(n)ni La(m)pieri, 1523 mastro Steph(an)o Ma(n)sello, 1528 do(n)na A(n)tonella Gepcza conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) | Melchio(n)da Hier(onimo)u figlyo d(e) Ioan Iac(obo)v d(e) Lisi Iacobo de Lanno, 1549 Ioan de Cola Sant(o) Angiolo al(ia)s Papacio la mag(nifica) do(n)na mada(m)ma Fra(n)cesca | Pia(n)cana, 1570 Geronimo figlio di Christofano Mansella, 1569
n ibid. o ibid. p scrit.
su rasura da mano post, inchiostro diverso. sovr. r scrit. su rasura da mano post., inchiostro diverso. s a sovr. t o sovr. u mo sovr. v o sovr. q co
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f. 48v
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Donati ep(iscop)i et m(artyris) Obiit la s(ignora) Sarracina de Stra(n)gola Gallo Cola Masello figlyo d(e) Piet(ri)w d(e) La(n)|do abbate He(r)rico Gipczo Ia(n)nina conso(r)ta d(e) notar(e) Simo(n)e Ioa(n)ni Michaele de li Scavi do(n)na Ma(n)sella d’Andrea Vitraro Iacobo Ba(r)veri mastro Pietri Maiorello Pisanella figlya d(e) Fra(n)c(isco)x Ba(r)veri Fra(n)cisco Mirtheo, 1513 Paulo Ma(n)sello, 1520 Coluccia Lo(n)ga, 1530 mastro Pietro d’Alib(er)to, 1555 Ieanpaulo Mo(r)rone Silvia de Novello, 1597 mada(m)ma Isabella Orefice, 1623
8 Obiit do(n)na Ge(m)ma Synai Diadema d’Orlando Iacoba figlya d(e) Luca Iacobo de Stabele Christofano figlyo d(e) P(er)rocto Robe(r)tina Cimina de Cas(er)ta Cola de notar(e) Iacobo do(n)na Masella conso(r)ta d(e) Nucio d(e) Bla(n)co | d(e) Capua Marco Cicini Sveva conso(r)ta d(e) Na(r)do La(m)pieri do(n)na Iesumu(n)da figlya d(e) m(essere) Iaco|bo Pisano d(e) Mo(r)rone, 1527 w i x o
sovr. sovr.
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Maruccia conso(r)ta d(e) condam Col(a) Ave(r)sano, 1543y Cecilia co(n)s(orta) di mast(ro) Sebastiano Fay|chia, 1564
f. 49r
9 Vigilia Obiit do(n)na M(aria)z d’Insaro Andrea Vitraro Loysi Paldi mastro Pietri Crescarello abbate Steph(an)o de Fagella Goffreda Falce lo ven(erabile) d(e) Thomasi Brausso Gipczo p(ri)|micile, 1504 Fra(n)cisco de Li(m)mitone Pasquarello Pa(n)czardo Catherina figlya d(e) Cola Mo(r)tarulo Fra(n)cisco Lombardo, 1536 Ioa(n)na conso(r)ta d(e) condam Hier(onimo)aa Ma(r)cuccio, 1552ab Hieronimo de Vatillo Silvio di Novello Pietri Cafararo, 1570ac lo discreto giovane Grego|rio Cerreto, 1576 lo mag(nifico) Paolo Sparano u.i.d., 1583 m(essere) Giovanni di Racioppo Conversia m(at)re del archi|diacono de Francisco, 1604 s(ignor) Franciscoad Ferrara can(onico), 16[3]4
10
Laure(n)tii ma(rtyris) Obiit Pamphilia Greca do(n)na Ioa(n)na conso(r)ta d’Arnisio y obito scrit. su rasura di prob. altro obito; 1543 agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. z a sovr. aa mo sovr. ab agg. sovr. sul marg. sx dalla stessa mano. ac obito scrit. su rasura di altro obito, del quale sono visibili tratti sparsi di lett. ad r corr. su i.
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Cola d’Arnisio do(n)no Steph(an)o de Sy(m)mo la figlya d’Andrea Silimastro Ioa(n)ni de Roberto Cola Bardaro D(omi)nico Miccosso Pellegrina conso(r)ta d(e) mast(ro) Ia(n)ni de Pi|sa do(n)na Ioa(n)na conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco)ae Mi(r)theo Pietri Mo(n)terone Raynaldo Volpe lo ill(ustrissimo) s(ignore) Robe(r)to d(e) S(an)c(t)o Severino co(n)|te d(e) Cay(accza)af co(n)folaneri d(e) la S(an)c(t)a Matre Ec|clesia et capetanio g(e)n(er)ale de tucta Italia † Vice(n)czo de Campagna lo nobele iovene Cola figlyo d(e) m(essere) | Masi de la Preta lo r(everendo) et ill(ustrissimo) s(ignor) Hipolyto ca(r)dinale de Medici, 1535 lo ven(erabile) d(onno) Hier(onimo)ag Ge(n)tile canonico mada(m)ma Cornolia Ferraro | consorte di mastro Giovanni Sparani, 1576 lo mag(nifico) m(essere) Giovanni Pansardo, 1598
f. 49v
11 Obiit Andreocta s(ignore) d(e)ah Alvignanello Leona(r)do d’abbate Rogiero Antonio S(an)c(t)orio do(n)na Mathia d(e) mast(ro) Gregorio Sabella de Andrea Vitraro Pietri Fusco do(n)na Ca(r)me(n)tia conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) Piancano
ae o
sovr. sovr. ag mo sovr. ah agg. nell’interl. af a
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Napolione Cayazanelloai, 1480 m(essere) Antonello d(e) lo Russecta d(e) Capua, 1511aj Venecia conso(r)ta d(e) Ber(nardino)ak Ravano, 1518 Sena consorta d(e) Minichello d(e) Massa, 1527al Hier(onimo)am figlyo d(e) Ba(n)dino d’Insaro Pietri figlyo d(e) Ber(nardino)an Mortarulo, 1537ao Cola figlyo d(e) Hier(onimo)ap Lota, 1547
lo mag(nifico) Fulvio Bernardi | dottore in filosofia et in | medecina, 1569 Livia de Noviello, 1608, | alias Maiorella p(rima) moglie | de Pompilio de Novielloaq 1635ar, madama Diana de Marco | moglie de Anniballe Alberte lo ecc(ellente) sig(nore) Fran(cisco)as | Manzellio u.i.d., 1591
12 Clare v(ir)g(in)is Obiit Alexa(n)dra conso(r)ta d(e) Co(r)rado Martha § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo | tucte le t(er)re soye Andrea d’abbate Almu(n)do mastro Ricca(r)do Sabella Vitrara Primarosa d(e) mast(ro) Mario Antono d(e) Ma(r)co dicto Leonello Ve(r)teraima conso(r)ta d(e) Paulo La(m)pieri Perna figlya d(e) Fra(n)c(isco)at Iacobuccio mast(ro) Pietri d(e) Milana d(e) Mo(r)rone Palma figlya d(e) Ma(r)garita d(e) Ma(r)[che]seau, 1527av ai seconda
a scrit. rasura, stessa mano, modulo piccolo. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. ak no sovr. al agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. am mo sovr. an no sovr. ao agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. ap mo sovr. aq da alias a Noviello agg. sulla linea da mano post., inchiostro diverso. ar agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. as co sovr. at o sovr. au abraso. av agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura.
aj agg.
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Iacobo Mo(n)terone, 1527 lo r(everendo) mo(n)signore Alexa(n)dro Mirto | Fra(n)capane vescovo di Cayazza, 1537aw d(onno) Donato Quaranta economo, 1627 [...]ax [...]ay
f. 50r
13 Obiit Maria d(e) Ioa(n)ni d(e) Cucco Magnato Gocti Magno Giczulina conso(r)ta de Iunio Ioa(n)ni Magnato Ioa(n)nuccia Paterna Framu(n)dina Bardara do(n)no Steph(an)o d(e) P(ri)sco d(e) Formic(u)la lo r(everendo) abbate Na(r)do Gipczo p(ri)micile | et abbate d(e) Sancta M(aria)az d(e) Melanico d(e) Puglya, 1494ba lo egregio notar(e) Steph(an)o d(e) B(er)na(r)do, 1512 Sarra conso(r)te de mast(ro) Ber(nardino)bb Crescarello, 1522 Mecca conso(r)te d(e) Cola Simo(n)e Perna conso(r)ta d(e) Hir(onimo)bc d(e) D(omi)nico lo discreto figlyolo A(n)tonello d(e) Massa lo ven(erabile) d(onno) Robe(r)to Sparani can(onico) subdia|cono 1552 1567bd, lo honesto h(om)obe Bernardino Pullierobf Valentino Morrone, 1570bg aw agg.
sulla linea succ. da mano post., poi eraso. due linee di un obito eraso. ay segg. due obiti in parte erasi e in parte dilav., illegg. az a sovr. ba agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. bb no sovr. bc mo sovr. bd agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. be honesto homo scrit. su rasura, agg. da mano post. bf o agg. sovr. per mancanza di spazio sulla linea. bg obito scrit. su rasura. ax segg.
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messere Gio(vanni) Iac(obo)bh Pistillo, 1570 lo m(agnifico) Bernardino Melchiori, 1582 Cicco Punsillo, 1591 Camillo Piacentino, 1600 [lo mag(nifico) Scipione Gentile 1613]bi
14 Vigilia Obiit lo r(everendo) Algisio vescovo do(n)na Iuliana d(e) Pascasio d(e) Capua la m(at)re del’ r(everendo) vescovo Thomasi Iacobo d(e) don(na) Aquila Iacobo Dura(n)te abbate Cola Gipczo Gregorio Mansello, 1487 Lippo d’Anciano la honesta do(n)na Iulia Pa(n)cza(r)da Damiano de D(omi)nico Aquila de Grisello Ang(e)la conso(r)ta d(e) Vasile Vano Perna figlya d(e) Ioa(n)ni Co(r)sa, 1527bj Diana conso(r)ta d(e) Vice(n)czo Crescarello la discreta figlyola Lisabetha d(e) Ge(n)tile Tulio Morturulo Minichello de Massa, 1542 Perna de Novello, 1550 Lucia Maccayo(n)da consota d(e) condam Iacobo Crescarello lo honesto h(om)obk Baltassarro Motto Sebastiano Turtora, 1595 Francisco Mancino, 1609
f. 50v
bh o
sovr. eraso. bj scrit. su rasura. bk lo honesto homo, scrit. su rasura, agg. da mano post. bi obito
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Assumptio b(ea)te M(arie) v(ir)g(in)is Obiit Iacoba d’Adam Rob(er)to d(e) do(n)no Madio p(ri)micil(e) do(n)na Capuana de Formic(u)la do(n)na Blasia de Stabele lo r(everendo) Thomasi vescovo calatino | § quale construxe la cappela de S(an)c(t)o Tho|masi et lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)niv(er)|sario suo sei tari da pagarnose per li | cappellani de dicta cappella et li | sacristani mayuri ha(n)do lo ino pa|tronato i(n) dicta cappella Cubello Caserta abbate Steph(an)o Buçcone Thomasa conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) Granito Tarcia consorta d(e) Cola d(e) Czuccaro lo nobile Alexa(n)dro Pia(n)cano, 1504 Paulo Fo(r)tunato, 1523 Augustino Miccoso Arge(n)tina de Ma(r)garita Mo(r)rone Pietro Iacobuccio Francisco Paldi Facia conso(r)ta de Cola Pa(n)czardo Brisella conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco)bl d(e) Gillo Pietri Merrone de la Piana, 1544 Brisella consorta de condam Vice(n)zo Vano, 1554 1585bm, lo ecce(llente) s(ignore) Ortensio Prisco u.i.d. lo rev(erendissimo) Tarquiniobn Prisco, | 1585, vescovo de Cariati u.i.d. lo mag(nifico) et rev(erendissimo) s(ignore) | Marc’Antonio Mirtobo u.i.d., 1589
16
Rochi co(n)f(essoris) Obiit Sibilla d(e) Cucco Martino d(e) Coluni et Iacoba | soa consorta et Pietri suo figlyo § Et do(n)no Macceo canonico figlyo del | dicto Ma(r)tino decte al’ ven(erabile) C(a)
bl o
sovr. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. bn T corr. su s(ignore) parzial. eraso. bo dilav. bm agg.
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p(itu)lo | per l’a(n)niv(er)sario per l’a(n)i(m)a soa et de li p(aren)ti | una t(er)ra sita a lo Peczone et ch(e) ce | se spe(n)dano sei tari Nardo Pupino d(e) li Mara(n)czoli Catherina Mo(n)terone Catherina d’Ang(e)lo Ba(r)veri
la nobile et discreta iovene | Antriana de Ber(nardi)bp la nobile Autilia Marrocca moglie | di m(essere) Scipione de Marco, 1589 ill(ustrissimo) r(everendissimo) d(onno) Giromimobq Constanzo | arcivescovo di Capua, 1633
f. 51r
17 Obiit Capuana d(e) Pietri do(n)no Ioa(n)ni de D(omi)nico sacrista | mayore § quale lassò al ven(e rabile) C(a)p(itu)lo | per l’a(n)i(m)a soabr et de tucti li defuncti soi una t(er)ra sit(a) a Ces(er)ano ubi d(icitu)r lo Ca(m)po d(e) S(an)c(t)o | Rufo abbate Ioa(n)ni Vitraro Ioa(n)ni d(e) Arnisio Steph(an)o d’Aversabs Paulo Parisio Thomasia figlya d(e) D(omi)nico Graffia figlya d(e) Prima Fo(r)tunata Verita figlya d’Alexio Riccio Sparani Cola de Ca(r)lo d’Adnolfo Catherina d(e) Mayobt Mo(n)teronebu do(n)na Credia conso(r)ta d(e) m(essere) Steph(an)o d(e) Ma(r)co lo nobele Ascanio d(e) B(er)na(r)do, 1537 lo discreto iovene Bar(tholomeo)bv H(om)odio, 1539
bp da
sovr. A. br agg. nell’interl. bs de Aversa scrit. su rasura. bt titulus superfluo. bu titulus superfluo su e. bv meo sovr. bq così
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Elisabetthabw de Boffe Sparani, 15[17] Perna d’Aldi de S(ancto) [Ianni]bx, 1591 lo s(ignor) Antonio Melchiori figlio | del s(ignor) Emilio Melchiori, 1632 notar Andrea Go|gliotti dell(i) Amorosi | e Paolina Cacchilli | sua moglie, 1566 Angiola Moceccia del | casale de Ognissanto, 1575
18 Obiit lo r(everendissimo) ca(r)dinale Tho|masi et lo s(ignor) Pietri suo f(rat)re do(n)no Ioa(n)ni de Landone Cobella de Robe(r)to la figlya d’Andrea Vitraro Maria conso(r)ta d(e) Iacobo Polverecta Steph(an)o Sparani Ioan’ Paulo d’He(r)rico do(n)na Trusulina Sanframu(n)do d(e) Ce(r)rito Polisena conso(r)ta d(e) Ber(nardino)by d(e) P(ri)scobz do(n)na Perna conso(r)ta d’Ang(e)lo d’Alib(er)to Fra(n)cisco de Nicola Martha conso(r)ta de Cola Moccia
mada(m)ma Pacifica mogliere de | messer(e) B(e)n(e)dicto d(e) Bernardi, 1551 Carmosina Mansella consor|te de Francesco Simone, 1588 † l’ill(ustrissima) d(onna) Isabella Fraiapane Mirta, 1581ca lo nobile m(essere) Fabritio Crescarello, 1593 Ferrante Malcieri, 1571 d(onno) fisico Goffreda Al|berti, 1544 madama Filomena Giz|zio madre di don Paolo | Simone arcidiacono, 1409
f. 51v
19 Obiit Ioa(n)ni de Nuceria bw prima
t agg. nell’interl.
bx dilav. by no
sovr. sovr. ca Mirta e 1581 agg. sulla linea da mano post., inchiostro diverso. bz i
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Fra(n)cesca consorta d(e) Ioa(n)ni Maria figlya Doti Sibilia figlya d(e) Leucio mast(ro) Rob(er)to d(e) notar(e) Goffreda Visulina conso(r)ta d(e) notar(e) Ant(ono)cb Ba(r)daro Iacobo Cay(accza)cc § per l’a(n)niv(er)sario suo so(n)do | obligati dui tari sopra l’olivito sit(o) | a li Scaczarisi seu li Cocci Pietri Friello do(n)no Luciano de Ma(r)co, 1514 Ca(r)mosina conso(r)ta d(e) Ma(r)co Maucieri do(n)na Polita Pat(er)na, 1537 Catherina Crescarella, 1545 m(essere) Francisco figlio di m(essere) Prospero Mirto, 1547 Domeneca Paldi, 1558 lo s(ignore) Ottaviano Bolognini vicario | et primicerio pro cuius anima | celebratur anniversarium annunciat(orum) singulis annis 1578 1611cd, lo egregio n(otar)e Gio(vanni) Batt(ista)ce Lombardo
20 Obiit Henrico Gisio et Gu|lielmo suo figlyo § quale decte | al’ ven(erabile) C(a)p(itu)lo una t(er)ra sit(a) a Limata | Minore do(n)na Palmeria consorta d(e) | Ant(ono)cf Bu(r)rello de Po(n)telatrone Nicoliacg de notar(e) He(r)rico Steph(an)o dicto Qua(r)rello Augustino d(e) li Sparani Augustino Ricciuto do(n)na Gele(m)ma conso(r)ta dech Troyano Frido do(n)na Paula de Mario § per l’a(n)niver|sario suo so(n)do obligati quact(ro) tari so|pra una t(er)ra d(e) la cappella sopto lo li|cterino sit(a) a la Piana da paga(r)nos(e) | per li cappellani d(e) dicta cappella cb o
sovr. sovr. cd agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. ce ibid. cf o sovr. cg così A. ch agg. nell’interl. cc a
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lo mag(nifico) m(essere) Pietro Sola hispanoci | h(om)o de arme Capuana figlya d(e) m(essere)cj Po(m)peo Fortunato, 1527ck Necta consorta d(e) notar(e) Ang(eli)llo Friello, 1528cl Agostina de Cola Ra(n)fo, 1549 Ioseppe Fasulocm, 1562 [l...]cn Gio(vanni) Ant(onio)co Cicini, 1608 mastro Francesco Caldarino, 1625
f. 52r
21 Obiit Ioa(n)ni de Ma(r)tino Lando primicile Iacobo primicile Ioanni d’Ang(e)lo notar(e) Pietri Co(n)ciatore do(n)na Perna de Co(n)ca do(n)na Fra(n)cesca de Tocco m(essere) Fra(n)cisco H(om)odio doctore, 1475 1504cp, la nobele Fra(n)c(isca)cq conso(r)ta d(e) Cay(accza)nocr Pia(n)cano la discreta figlyola Cobella figlya de | messer(e) Ber(nardino)cs de Be(r)nar do Antonia figlya d(e) notar(e) Steph(an)o d(e) Ber|na(r)do Iacobo Cafararo Ang(e)la figlya d(e) Ta(n)cio Cicini, 1527 Steph(an)o Maccarone
ci seg.
inzio di lett., prob. h depenn. nell’interl da stessa mano, modulo piccolo. ck agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. cl ibid. cm asulo corr. su erraro da mano post., inchiostro diverso. cn rasura. co o sovr. cp agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. cq a sovr. cr ibid. cs no sovr. cj agg.
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1572ct, lo mag(nifico) fra Roberto di Mario | cavaliero di San Lazaro 1587cu, lo mag(nifico) Santillo de Hectorre [A’ ... agosto 1696 ... | obiit ... rev(erendo) d(onno) Fran(cisco)cv | Mirto del casale di Cesarano di Caiazzo]cw [...]cx
22 Obiit Venuta de Cola Philippella d(e) notar(e) Thomasi Cicco Synai Ge(m)ma de mastro Paulo Iacobo Sa(n)ctorio notar(e) Goffreda d’Alb(er)to la excelle(n)te s(ignora) Ioa(n)na conso(r)ta del’ex|celle(n)te s(ignore) Rob(er)to d’Arogania d(e) S(an)c(t)o Se|verino co(n)te d(e) Cay(accza)cy, 1467cz la excelle(n)te s(ignora) Ber(nardina)da sore d(e) la co(n)tessa | de Cay(ac cza)db Steph(a)no Ba(r)veri do(n)na Chiarella conso(r)ta d(e) notar(e) Ioa(n)ni P(at)ernodc, 1510 Ferra(n)te figlyo d(e) D(omi)nico Fe(r)raro Cicco figlyo d(e) Na(r)do d’Alnolfo Cicco Tuntulo, 155[9]dd Sarra Marrocha, 1569 Portia Crescarella, 1591 Marc’Antonio Paldi, 1599 Ascanio S(anta) Barbara, 1613
ct agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura.
cu ibid. cv co
sovr. è stato registr. il 28 agosto. cx segg. quattro linee di due obiti erasi, mano H. cy a sovr. cz 1467 scrit. su rasura da mano post., stesso inchiostro. da na sovr. db a sovr. dc lettura dubbia. dd macchia d’inchiostro. cw l’obito
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23 Obiit lo r(everendo) Ioa(n)ni vescovo calatino, 1275 do(n)no Iacobo de notar(e) Adenulfo iodece Andrea de Steph(an)o Fra(n)cesca figlya de iodece Pietri do(n)na Cobella d(e) notar(e) Iacobo Catherina conso(r)ta de Fra(n)c(isco)de Paldi Lonarda Fasola lo mag(nifico)df Antonio Bolognino, 1511 Ioan’ Thomasi figlyo d(e) Tantio, 1527 Paduana figlya de Donato Vano, 1527 lo nobele m(essere) Rob(er)to Mo(r)dente, 1528 mastro Georgio d(e) Filio Ca(n)cia conso(r)ta d(e) Eva(n)gelista Peczone mastro Galiaczo de Racioppo la descreta giovane Cintia | Racioppo, 1580 1611, Claudio de Laurentiis dottore in med(icina)
24 Vigilia Obiit Ioa(n)ni de Goffreda § qua|le lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)i(m)a soa et de soi pare(n)ti una peccza d(e) t(er)ra Pietri de Stabele de li Friicci et Maf|fia soa conso(r)ta § per l’a(n)i(m)e de li quali A(n)drea | et Agnessa soi figly dectoro al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo tucto lo bono suo stabele ch(e) | haveano i(n) le pertine(n)tie d(e) li Friicci do(n)na Ma(r)tha de Andrea Co(n)ciatore do(n)na Ysabella conso(r)ta d(e) Frac(isco)dg d’Av(er)sa do(n)no Paulo Me(r)rone canonico Ioa(n)nella conso(r)ta d(e) Steph(an)o Bruno lo provido Pietri de Ge(n)tile, 1527 m(agnifico) Scipioni Mirto, 1597 il r(everendo) d(onno) Sigismundo Gentile, 1639 de o
sovr. su rasura da mano post. dg ibid. df scrit.
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agosto
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Ba(r)tholomei ap(osto)li Obiit Paulo arcepreyte do(n)na M(aria)dh conso(r)ta d(e) Pietri Gipczo do(n)na M(aria) conso(r)ta d(e) mastro Andrea Antonio figlyo d(e) Ioa(n)ni d’Ado Iuliana d(e) notar(e) Rahone Steph(an)o d(e) notar(e) Iacobo notar(e) Augustino Sp(ar)ani Antonio figlyo d(e) Ioa(n)ni Cicini Antonello de notar(e) Iacobo Iacobo de Stasio Basio de Alnolfo Cola d(e) D(omi)nico et Na(r)da soa figlya Berna(r)dino de Czuccaro, 1528
sore Altobella de Sopino del | terzo ordine de San Fracesco Giulio Tuntulo 96 cl(ericus) Alberico di Racioppo m(agnifica) Angiola Mirta, 1594, | moglie deldi m(agnifico) Fran(cisco)dj Simone 1623, lo rev(erendo) d(onno) Lutio de Marco can(onico) diac(ono)dk, canonicodl diacono di questa ecc(lesia) cathedrale | figlio di magnifico not(are) Bernardino di Marco | obiit anno etatis sue vigesimo septimodm | anno sal[...] 1623 die vig(esimo) quinto mensis augustidn
26 Obiit Iacobo d(e) do(n)no Ma(r)ti|no Andrea Bisco(n)te notar(e) Cola d(e) notar(e) He(r)rico Fra(n)cisco de Georgio dh a
sovr. sulla linea dalla stessa mano. dj co sovr. dk prima linea dell’obito riscrit. sul medesimo da mano coeva. dl da canonico ad augusti di altra mano. dm m corr. su prob. o. dn agg. sulle quattro linee succes. da altra mano, inchiostro diverso e dilav. di agg.
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Cola d(e) mastro Flore(n)tio abbate Lisi dicto Taliano Gusta(n)cza Tavana Ve(r)della conso(r)ta d(e) Trolio Sp(ar)ani D(omi)neca Fasola Ioa(n)ni Fo(r)tunato d(e) Statiglyano Antono Ciavello d(e) Pedimo(n)te sore Luce(n)te Sodana lo discreto iovene Fe(r)rante d’Alb(er)to mada(m)ma Ipolita Simone, 1576do Perna Friella, 1608
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Rufi et Caponi m(artyrum) Obiit Ioa(n)ni de Laurina do(n)na Ioa(n)na d(e) Pietri d’Av(er)sa Rob(er)to d(e) notare Pietri do(n)na Cobella de Goffreda Ioa(n)ni de mastro Flore(n)tio Cobello I(n)frocta Banella d(e) Paulo Parisio Georgio Bocto Philippo I(n)g(ri)gnecta et Na(r)da soa conso(r)ta Lisa de Iacobo de lo Russo Chiarella conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Rabia mastro Ferra(n)te La(m)pieri lo ven(erabile) d(onno)dp Antonello Grignecta archidi|acono et vicario, 1506 Catherina conso(r)ta de Micco Cafararodq 1527dr, Petricola figlya d(e) Vale(n)tino Fo(r)tunato do obito
scrit. su altro eraso, del quale è visibile solo la prima lett., P. nell’interl. da stessa mano. dq seconda a corr. su prob. i. dr agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. dp agg.
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Ioa(n)na figlya de Ber(nardino)ds Mo(r)tarulo Viola consorta d(e) Thomasi d(e) Rogieri, 1541 lo s(ignore) Sipione de la Gatta de Napoli, 1563 1563dt, Francesco Cicini alias de l[o pi]ttoredu Prudentio S(ancto) Ianni, 1600 lo honorabile Censio Mansella, 1615 1640dv, d(omi)nus d(onno) Iulius Cesar de Fran(cisco)dw archidia(cono)
28
Augustini ep(iscop)i et doc(toris) Obiit Cola Paldi Rogieri Palmerio abbate Goffreda Cap(ri)olo § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)niv(er)sario suo tucto lo | bono suo, 1342 Cecca d’Arnisio Antona conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni La(m)pieri Ia(n)nuccia conso(r)ta d’Antonello Volpe lo mag(nifico) m(essere) Ber(nardino)dx Mi(r)to doctore i(n) ut(ro)que | iure, 1496dy Na(r)do Mo(r)tar(u)lo dicto Ca(r)fone Nita conso(r)ta d’Antonello Cicini Paulina d’Aldi consorte de Ang(e)lo Morrone lo ecc(ellente) s(ignore) Francesco Tuntoli u.i.d. | advocato fiscale di Abruzzo lo honorabile m(essere) Giova(n)di Marrocco, 1585 lo rev(erendo) d(onno) Suavio Polerio can(onico) presbitero, 1626 a’ 17 agosto 1695, don Fran(cesco)dz Mirto economo di S(an) Ruffo di Cesarano
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Decolla(tio) Ioa(n)nis Bap(tiste)ea
ds no
sovr. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. du macchia d’inchiostro. dv ibid. dw co sovr. dx no sovr. dy agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. dz o sovr. ea te sovr. dt agg.
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Obbiiteb Iacobo d(e) Guidone Iacoba conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d’A(r)nisio Steph(an)o de Iuliano Paulella d’Arnisio Andrea Ba(r)daro mastro Gillo Ba(r)daro abbate Iacobo d’Ado Mabilia conso(r)ta d’Augustino Ricciuto mastro Antonello Ba(r)beri Ang(ele)lla conso(r)ta d(e) Steph(an)o Aurefece lo nobele Troyano d(e) Mario Ang(e)lo Veczone Brisella conso(r)ta d’Ang(eli)llo Mayorello Brisenda consorta d(e) Sindico 1631ec, lo rev(erendo) d(onno) Fulvio Bernardo can(onico) presb(itero) [...]ed
30 Obiit Ioanni P(ri)store canonico messer(e) Ioa(n)ni h(om)o de arme mastro Steph(an)o d(e) Goffreda Cola d’Aversa do(n)na Thomasia d(e) li Cafari Leone Cave(r)recta Maruccia conso(r)ta d(e) Meczullo d(e) Capua Galiocta Bardaro Diana figlya d(e) Fra(n)c(isco)ee Cicini [...]ef
eb così
A. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. ed segg. circa 7/8 linee maldestramente erase, ma non è chiaro se vi siano stati registrati obiti. ee o sovr. ef segg. circa 5/6 linee maldestramente erasi, ma non è chiaro se vi siano stati registrati obiti. ec agg.
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agosto
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31 Obiit Rogieri d(e) Aldema(r)io do(n)na Ang(e)la figlya d(e) Piet(ri)eg | d(e) la Vig(na)eh abbate Iacobo canonico mastro Cola d(e) Bru(n)dusio Andrea de Lando Fra(n)cisco Mataracczo la nobele Cassa(n)dra conso(r)ta d(e) m(essere) Gu|lielmo Bussivestro fracese Catherina conso(r)ta d(e) mast(ro) Ant(onio)ei d(e) Raci|oppo 1553ej, Ant(onio)ek S(an)c(t)o Ia(n)ni Augustino de Vatillo lo ven(erabile) do(n)no Felice Ferraro cano|nico soddiaconoel et arceprete de Sq(ui)lle, 1564
eg i
sovr. sovr. ei o sovr. ej agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. ek o sovr. el così A. eh a
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settembre
1 Obiit lo r(everendo) Ioa(n)ni vescovo calatino, 1224 Felicia de iodece Co(r)rado Thomasia d(e) Gusto Maria d’Ado do(n)na Palma de Parisio do(n)no Piet(ri)a Cimino canonico Fra(n)cisco de lo Russo Iacobo Sparani Ioa(n)na de Napolione do(n)na Chiarella conso(r)ta d(e) m(essere) Cicco Mi(r)to, 1511 Rosa conso(r)ta d(e) Galiacczo Mayorello Masella conso(r)ta de Iac(obo)b Mo(n)terone Ioa(n)ni figlyo d’Ant(ono)c Ma(n)sello, 1544 la hon(oranda) do(n)na V(ir)gilia de B(er)na(r)di relicta | del condam Paulo d(e) Rogieri, 1556 Saporita de Andolfe, 1569 m(agnifico) Salvatored Ferraro, 161[5]e m(essere) Sipiene de Alberte, 1622
f. 55r
2
Antonini ma(rtyris) Obiit Rosata Paldi Sabbia conso(r)ta de iodece A(n)drea § | quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una t(er)ra iu|sta la ecc(lesia) de S(an)c(t)o Rufo do(n)na Trocta conso(r)ta d(e) m(essere) Piet(ri)f d(e) la Vigna do(n)na Costa(n)tia conso(r)ta d(e) iodece A(n)drea | Paldi Steph(an)o de Cucco a i
sovr. sovr. c ibid. d v corr. su i. e dilav. f i sovr. b o
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settembre
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Cobella de Adenulfo do(n)no Paulo Crescarello canonico Ang(ele)lla conso(r)ta d(e) Mirabello Vano Milia conso(r)ta d(e) Bagordo Gipczo Ioan’ Antonio de Ma(r)co lo nobele Berna(r)dino Grignecta Ferra(n)te de Risi C. Giulio Pansardo, 1569 m(agnifica) Agnola moglie del quondam | Gio(vanni) Racioppo m(agnific..) [...]g
3 Obiit Maria d(e) Ioa(n)ni d(e) Raone do(n)na M(aria)h de Gulielmo Dura(n)te Stantione Paldi do(n)no Pietri canonico do(n)no Porfilio canonico Sa(n)ctoro de Polverecta Ioa(n)ni de Cas(er)ta Thomasia de Risi Carlo d(e) Iac(obo)i Ma(r)ciano Frido Rita conso(r)ta de Re(n)czo Ma(n)sello Ioa(n)na conso(r)ta d(e) Ber(nardino)j Ma(n)sello do(n)na Macera conso(r)ta d’Ant(onio)k d’Alib(er)to, 1515 Angela de Massa, 1596 lo honorabile m(essere) Giacomo Formicola, 1600 cl(ericus) Giulio S(ancto) Ianni, 1602
f. 55v
g un
obito eraso. sovr. i o sovr. j no sovr. k nio sovr. h a
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liber defunctorum
4 Obiit Ioa(n)ni d(e) iodece Alesio Ioa(n)ni d’Helia donna Mira(n)da de Odone Simone d(e) Simone abbate Andrea d(e) Iacobo § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo la meta d(e) tucto lo stabele | suo lo ill(ustrissimo) s(ignor) Ioan’ Fra(n)c(isco)l d’Arogania d(e) S(an)c(t)o Severino co(n)te d(e) Cay(accza)m capitaneo et loco tene(n)te g(e)n(er)ale dellan christianissima maiesta del re d(e) Fra(n)cza, 1501 Rosa conso(r)ta d(e) Paulo Aurefece Diana figlya d(e) m(essere) Gulielmo Bussive|stro fra(n)cese Iulia conso(r)ta d(e) mastro Cola Fayella 1548o, Catherina conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Poczone la honesta donna Argen|tina Giameo de Cerreto mo|glie di Gio(vanni) Baptistap Fasolo | di Caiazzo, 1591 m(agnifica) Antonia Faicchia, 1595, | pro cuius a(n)i(m)a celebrat(ur) anniversa rium | singulis annis et solvit car(linos) sexq il r(everendo) d(on) Remigio Gentile prim(icerio) s.t.d.
5 Obiit do(n)na Lucia d(e) Ianuario Marcuccio d(e) Pe(r)rocto iodece Cicco d’Andrea Cola d’He(r)rico Nardo figlyo d’Accu(r)so lo figlyo de Ioa(n)ni d(e) Silvestro Lillo de li Spar(an)i notar(e) Nuccio d(e) S(an)c(t)o Ang(e)lo, 1426 Agnessa conso(r)ta d(e) Rob(er)to de la Valle Ioa(n)ni figlyo d(e) Gaspa(r)ro d(e) Rocca Romana l o
sovr. sovr. n lla agg. sulla linea da mano post. o agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. p i lunga corr. su t. q da pro a sex agg. sulle linee succ. da mano post., inchiostro diverso. m a
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lo r(everendo) mo(n)signore Iacobo d(e) Sutri vesco|vo calatino Bellonia conso(r)ta d(e) mast(ro) Ioa(n)ni Ciciliano Be(r)nardino d(e) Rescigno Prunessa figlia d(e) Pietro Cafararo, 1569 Marsilia Racioppo co(n)sorte de And|rea de Filio, 1588, pro anima | cuius celebra tur anniversarium | singulis annis et solvit car(linos) sexr lo [illustre ...lo Si...]s
f. 56r
6 Obiit Ioa(n)ni d(e) Portu § quale las|sò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)niv(er)sario | suo et d(e) lo p(at)re et m(at)re et del’avo et ava | una co(r)te quale è coniunta a la fo(n)tana d(e) | Formic(u)la do(n)na Ba(r)bara d(e) Raynone do(n)no Ioan(ni) Ma(r)tino de Saxa abbate Biasio Maccaro(n)e diacono mastro Gregorio girurgico Ma(r)garita Mayorella, 1491 Antono de lo Russo Vorca conso(r)ta de Na(r)do Mo(r)tarulo mast(ro) D(omi)nico Cocho d(e) Mo(n)toro Ang(ele)lla Funara
1566t, la discreta donna Laura de Albertis | moglie de Gioanniant(onio)u Aversano Isabella Ingrisella moglie del quondam | Camillo Piacentino d., 1593 1627, lo rev(erendo) d(onno) Roberto Ingrisello can(onico) Alisandro Quara(n)ta et | Iacomo Quara(n)ta suo | figlio
7 Obiit mast(ro) Steph(an)o Iericho do(n)na M(aria)v conso(r)ta d(e) Caiaccio mayor r da pro a carlinos agg. sulla linea da mano post., inchiostro diverso; sex agg. sulla linea da mano coeva, inchiostro scuro. s obito eraso in modo maldestro. t agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. u o sovr. v a sovr.
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Ma(r)garita conso(r)ta d(e) Pietri Cicini Thomasi de Biasio do(n)no Ioa(n)ni d(e) Capuano mast(ro) Cola Co(n)stantino Pascale d’Alderico Cobella figlya d(e) Paulo Mo(r)rone Bricita conso(r)ta d(e) Paulo Vano la nobele do(n)na Laura Macciocta co(n)|so(r)ta d(e) m(essere) Antonello Mo(r)de(n)te d(e) le S(er)re, 1504w Augustino Fortibraccia, 1527 Margarita d(e) la Valle do(n)na Laura d’He(r)rico, 1523 Nuccio Mataracczo 1544 Be(r)nardino figlyo d(e) Cola Mo(r)tarulo Matalena Cafarara, 1557 Donato Vizone Perna de Balsamo, 1567 lo r(everendo) d(onno) Gio(vanni) Battista [Marcutii]x | alias Visconte can[onico]y lo mag(nifico) Hostilio Plancano, 1597
f. 56v
8
Nat(ivitas) beate M(arie)z v(ir)g(in)is Obiit abbate Magnato abbate He(r)rico mastro Andrea d’Ado do(n)na Agnessa conso(r)ta d’Andrea Bisco(n)te iodece Thomasi de Ba(r)bato do(n)no Coluccio Sp(ar)ani sacrista Fra(n)cescaaa conso(r)ta de Ioan’ Ant(ono)ab d(e) Ma(r)co Andrea Paldi w agg.
sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura.
x dilav. y ibid. z e
sovr.
aa titulus ab o
superfluo sulla e.
sovr.
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Chiarella conso(r)ta d(e) Paulo d(e) Ma(r)co Donato Boye Gregorio de la Valle Carmosina figlya d(e) Ta(n)cio Cicini, 1527 Steph(an)o figlyo d’Ant(ono) Mansello, 1544 l’honesta giovane Carmosina Montrone | consorta di Pietro Ferraro, 1569 Claudia Mortorola
9 Obiit do(n)na Marocta d(e) Po(r)tu do(n)na Felice conso(r)ta d(e) Laurenczo Benedicto d(e) Ma(r)tino mastro Iordano fisico Catherina Vitrara do(n)no Ba(r)bato d(e) Cucco p(ri)micire Paulo de Lando Ioa(n)ni Vitraro mastro Pietri Pa(n)czardo Cia(n)cza d(e) Troyano d’Hecto(r)re Sparani Cobella Sodana mastro Ciano Maccayoda Antonio S(an)c(t)a Ba(r)bara Faustina conso(r)ta d’Andrea Fe(r)raro Lisabetta conso(r)ta d(e) condam Stefano de La(n)do, 1558ac 1572, l’eccellente Giovanbattista Mirto [...]ad Giovanni Ber(nardino) Chiumento di Preia, 1576 Giulia Mirta, 16[.]1ae
f. 57r
10 Obiit Maria conso(r)ta d’Ang(e)lo m(essere) Simone Gallico ac agg.
sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. rasura. ae macchia d’inchiostro. ad seg.
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do(n)no Henrico Pristore Henrico de D(omi)nico Ioa(n)na Vitrara notar(e) Ioa(n)ni d(e) notar(e) Iacobo Carluccio Ba(r)daro Florio Sparani Angenicaaf conso(r)ta d(e) Thomasi Friello Maruccza conso(r)ta d(e) Fe(r)ra(n)te d(e) Risi Be(r)nardino de Prisco Christofano de Hieronimo Cicini mastro Colella d(e) Vatillo lo ven(erabile) don Francesco Pugliese, 1555
11 Obiit Simone d(e) Roberto Cola Menescalco d(e) le Cese Magnato d’Insaro D(omi)nico de Silvestro Fiorita figlya d(e) Cola Pate(r)no
do(n)na Thomasia de Pellegrino § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo le case de lo mon|tano per l’a(n)niversario suo semel i(n) a(n)no
f. 57v
12 Obiit do(n)na Fra(n)c(esca)ag de Bagis abbate Synai canonico diacono abbate Ang(e)lo de Sa(n)ct(o) Ang(e)lo do(n)na Thomasia d(e) do(n)no Porfilio Rosata Mataraccza Ado(r)na conso(r)ta d(e) B(er)na(r)dino Fasulo Catherina conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni I(n)mocta iodece Nardo de P(ro)culo af così
A.
ag seconda
a sovr.
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la nobele Ado(r)na conso(r)ta d(e) Ang(e)lo d(e) Ma(r)co lo mag(nifico) m(essere) Fra(n)cisco H(om)odio, 1530 do(n)na Mino(n)da conso(r)ta d(e) m(essere) Po(m)peo For(tunato)ah Iulio Calabrese fameglio de m(essere) Antonio Cafararo, 1560
lo r(everendo) donno Cesare Fasuoli | canonico hebdomadario, 1592 Pascarello de Gratia, 1606 [...]ai
13 Obiit don(na) Agnesa d(e) D(omi)nico do(n)no Iacobo Dofe Pietri Gua(r)diano Ioa(n)na de Porfilio do(n)na Maruccia Paldi clerico Na(r)do Gipczo subdiacono Miele Aurefece Ioa(n)ni Fasulo Cola Iacobuccio do(n)na Magdalena d’Insaro, 1544 Iacobo figlyo di Fabio Tu(n)tolo, 1555 lo honorabile Sabatino Mercone, 1580 d(onno) Paulo Pansardo primicerio sig(nora) Flaminia Gentile, 1693
f. 58r
14 Exaltatio S(an)c(t)e Crucis Obiit Pietri de Andrea Ba(r)bato § quale lasso al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo una peccza d(e) t(er)ra sit(a) ad S(an)c(t)o Ve|ctore do(n)na Ba(r)tholomia et B(e)n(e)dicto suo figlyo do(n)na Ysalda conso(r)ta d(e) notar(e) Cola iodece Macteo Consta(n)tino ah to
sovr. due linee di un obito eraso, mano seicentesca, modulo grande.
ai segg.
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Paulo Simone Augustino d(e) Petruccio d(e) la Villa Veronica conso(r)ta d(e) Gulielmo Tavano mado(n)na Visulina Gepcza do(n)na Ca(r)donia conso(r)ta d’A(n)tonello Ma(n)sello Ber(nardino)aj d(e) Galasio dicto Chiatarella Ang(e)la conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco)ak Lo(m)bardo Andrea Mortarulo, 1588 Rosata de Balsamo, 1600 Hippolita Mazzotta, 1626 [...]al
15 Obiit Steph(an)o Iericho clerico Luca Simone do(n)no Paulo canonico Ioa(n)ni Baccelleriam Thomasi Bia(n)co do(n)na Ruccia conso(r)ta d(e) D(omi)nico Nardo d(e) Ma(n)sello Ioa(n)ni d(e) notar(e) Nicola d’He(r)rico Ang(e)lo de Marco, 1499 mast(ro) Ioa(n)ni La(m)pieri, 1509 do(n)na Ma(n)duccia conso(r)ta del condam | nobele Fra(n)c(isco)an de Fe(r)rariis, 1511 Ioa(n)ni de Granito lo honesto iovene Attilio Mansella, 1567 lo mag(nifico) Sempronio Sparano, 1582 Disiata Rossa, 1600 lo rev(erendo) d(onno) Stefano Orefice primicerio, 1627
aj no
sovr. sovr. al segg. 6/7 linee di obiti erasi, mano seicentesca, modulo grande. am i corr. su e. an o sovr. ak o
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f. 58v
16 Obiit do(n)no Thomasi de | La(n)done primicile d(e) Capua do(n)na Altruda et Maffeo suo figlyo Co(r)rado de Stella(n)tia Agnessa consorta de Peregrino Ge(m)ma conso(r)ta de B(e)n(e)dicto Andrea Acito Fra(n)cisco Bruno Cola Tavano Ang(e)lo d’Alibe(r)to, 1519 Catherina figlya d(e) Ricia(r)do d(e) Vale(n)|te, 1515 Bartholomeo H(om)odio, 1528 Ta(n)cia conso(r)ta de mast(ro) Gaspa(r)ro Mac|cayo(n)da, 1533 1576ao, la m(agnifica) sig(nora) Terentia Mansella lo r(everendo) d(onno) Horatio Crescarello | canonico, 1579 1586ap, mada(m)ma Laurinia Barberaaq madamma Palma Barbera | moglie del mag(nifico) Mazzeo Ferraro 1616ar, madamma Emerentiana Mansella
17 Obiit la s(erenissima) Sibilia regina Ba(r)tholomeo de Raynone Iacobo de Saxa do(n)na Thomasia conso(r)ta d(e) iodece Hen|rico § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una | le(n)cza de t(er)ra sit(a) a Ca(m)panella Cola Vitraro Cecca conso(r)ta d(e) Cola Me(r)rone Ioa(n)ni I(n)mocta Rita conso(r)ta d’Hecto(r)re Sp(ar)ani, 1598 mastro Ioa(n)ni de Racioppo, 1510 ao agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura.
ap ibid. aq obito
ripass. sul medesimo, mano coeva, così pare.
ar ibid.
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Gioan Iacobo Barbieri lo m(agnifico) Gio(vanni) di Mario lo m(agnifico) Giovanni [...sisio vi... de S. Angela allo ...]as la mag(nifica) [Tommasina Pullero]at | moglie del m(essere) [...]au, 1596
f. 59r
18 Obiit mastro Ioa(n)ni Greco | § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo un(a) o(n)cza lo r(everendo) in Christo p(at)ri Gera(r)do de Muti|na vescovo de Cay(ac cza)av, 1293 do(n)no Cola de Orlado do(n)na Cobella conso(r)ta d(e) Cola P(ri)store Gulielmo Sparani Alexa(n)dro de Pia(n)cano Ioa(n)na conso(r)ta d(e) Geo(r)gio Me(r)rone et | soa figlyola Maruccia figlya d(e) Pacillo d(e) La(n)do Adorna conso(r)ta de Savo I(n)mocta la honesta Lucrecia Mayorella § | quale lassò per l’anniv(er)sario suo dui tareni | et doye grana sopra una t(er)ra sit(a) a lo Li|mito, 1528 Paulo Russo Laurenzo Montorone fra Fabio Barbieri la signora Laura de Herrico
19
S(anto) Gennaro et sociorum p(atrono) di Napoli festa coma(ndata)aw Obiit do(n)no Stephano de Saxa Capuano d’Ylario do(n)na M(aria)ax conso(r)ta d(e) Pietri Pictore iodece Gualt(er)io Burrello d(e) Po(n)telat(ro)ne as obito
scrit. su altro obito, non è chiaro se si tratti del medesimo. dubbia; obito scrit. su altro obito, non è chiaro se si tratti del medesimo. au dilav. av a sovr. aw lettura dubbia; ta sovr. ax a sovr. at lettura
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Gradonia conso(r)ta d(e) Loysi d(e) Mario Antonello de Ge(n)tile, 1520 Adorna conso(r)ta de Pietri Cafararo, 1539
Livia Natale de Napole moglie | di Mariano de Nuccio, 1599 il pr(et)e fra Ianuario de Fran|cisco cappuccino e predicatore, 1626
f. 59v
20 Vigilia Obiit Steph(an)o H(om)odio § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)i(m)a so|a et de tucti li pare(n)ti soy uno mo|io d(e) t(er)ra sit(a) a lo Riello Natale diacono Pietri Sparani Martino de Sexa Thomasi Bernia D(omi)nico Fasulo Pietri Cafararo Antonio Pansardo, 1556 Gio(vanni) Carlo Pansardo, 1566 la mag(nifica) s(ignora)ay Vittoria Ciaccio, 1572 1580 la honesta donna Angela Crescarello Franceschella Sciorella mogliere | de Iac(obo) Tuntulo, 1592 lo r(everendo) d(onno) Fabio Mancino | primicerio di Caiazza, 1604 m(agnifica) Sandria Mazziotti, 1626
21
Matthei ap(osto)li Obiit lo p(at)re et m(at)re et fr(atr)i del’ | r(everendo) Ioa(n)ni vescovo de Cay(accza)az Pietri d’Andrea Iacoba de La(n)dino notar(e) Andrea Caldararo Fanello d’Arnisio notar(e) Ioa(n)ni de Ma(r)tino ay eraso. az terza
a sovr.
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Cola Mortarulo Ioa(n)ni Cicchinello
Rita Mortarola consorta de Andrea | Russo Portia Matarazzo consorte de | Fabio Ingrisello, 1570 lo ill(ustre) sig(nore) dottor Fran(cisco)ba S(anto) Ant(onio)bb barone di | Raiano, 1632
f. 60r
22 Obiit Biasio et M(aria)bc soa consor|ta et li figly lloro § quali lasse|ro le case ch(e) haveano al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo Steph(an)o de Sabino Philippo d(e) H(om)odio Ioa(n)ni dicto Rebilla Secregayta de Polverecta Biasio Maccarone mastro Gabriele Mataracczo, 1520 Cola Peczone, 1542 m(essere) Giulio Mirto, 1571 1586bd, la honesta donna Margherita Pastillo | consorte di m(ast)ro Ferrante Ma tarazzo 1591be, Fraustinabf Bove moglier(e) de Giu|lio de Audi 1592bg, Giulia Fonara moglie de Hettorre Peluso di la Pianabh [...]bi
23 Obiit Adenulfo Caldari|no § quale lassò per l’a(n)niv(er)sario | suo et soa conso(r)ta tre pecczole d(e) t(er)re ba co
sovr. sovr. bc a sovr. bd agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. be ibid. bf così A. bg ibid. bh obito scrit. su rasura. bi segg. due obiti erasi, mano seicentesca, modulo grande. bb o
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Adenulfo Ricca(r)do Algiso § quale lassò al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo una pecczolla d(e) t(er)ra Ioan(ni) Philippo de Ferriis Antonia figlya d(e) Hier(onimo)bj Sp(ar)ani Gratia de Gratia [...]bk
f. 60v
24 Obiit Ioa(n)ni de Roberto do(n)no Simone § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo una oncza de auro per fa|re uno calice Cola Cervario Antona Dofe abbate Cleme(n)to de Bru(n)disio do(n)na M(aria)bl de B(e)n(e)dicto do(n)no Iac(obo) d(e) Fe(r)rarii de Pavia sub|diacono do(n)na Ma(r)tia Fo(r)tunata Tartia di Gratio, 1558 mastro Francisco Sparani, 1575 lo honor(abile) mastro Arbitrio | Lampiero, 1609 sig(nore) Claudio Cito, 24 giug(no) 1695
25 Obiit Luca Simeone Ioa(n)ni Dopem do(n)na Agnessa de Simo(n)e mastro Andrea Faylla Nuccio Voye bj mo
sovr. 3/4 linee di obiti erasi, mano seicentesca, modulo grande. bl a sovr. bk segg.
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mastro Nardo La(m)pieri, 1504 Saporita conso(r)ta d(e) Suavio Puglieri la mag(nifica) s(ignora) Laudonia de Dura | conso(r)ta del’ s(ignore) cava leri Mirto nobi|li neapolitani, 1532 do(n)na Maruccia d(e) Bolognino, 1537 Cola Ferraro de la Piana, 1576 Geranina Simone moglie | di Flaminio di Massa, 1609
f. 61r
26 Obiit Cola de Luca do(n)no Pietri Sa(n)ne do(n)no Steph(an)o d(e) mast(ro) Simone Thomasia d’Altruda § quale lassò u|na t(er)ra sit(a) ad Ca(m)panella et ch(e) li p(ri)|micili la debeano dar(e) ad octo priey|ti del C(a)p(itu)lo ch(e) habiano ad celebra|re una messa la septiman(a) al’ altare de S(an)c(t)o Salvatore Basta conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d’Ang(e)lo do(n)na Diana Ma(r)ciano Frido Ioa(n)ni Mataracczo Viola conso(r)ta Cola Fe(r)raro, 1543
Laura d’A[t]isiano consorte | di Giovanni Pirrotta di Campagnanobm, 1579 lo ecc(ellente) sig(nore) Virgilio Melchiori, 1602
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Cosme et Damiani m(artyrum) Obiit Ioa(n)ni H(om)odio d(e) le Cese § quale lassò tucte le t(er)re soye | al ven(erabile) C(a)p(itu)lo do(n)na Christina m(essere) Ba(r)tholomeo de Capua et lo p(at)re | et m(at)re soa Lucrecia Synai Cola de Sa(n)ctoro do(n)no Magnato d(e) I(n)saro sacrista maiore Antonia conso(r)ta de Marino Turtura, 1521bn bm obito bn agg.
ripass. sul medesimo da mano post. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura.
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Visulina conso(r)ta d(e) Mariano H(om)odio m(essere) Hieronimo Crescarello, 1545 Iacovo figlio di Fran(cisco) Fasulo, 1571bo lo mag(nifico) Gioan Maria Moncello, 1600bp
f. 61v
28 Obiit abbate Ioa(n)ni Synai mast(ro) Andrea de Limata Cola de Laure(n)czo Madio de Madio Ruccia de notar(e) Nicola de He(r)rico Venia conso(r)ta d(e) Ant(ono)bq de Mathio Antonio Fasulo Cicco Tavano Signorello de Bolognino, 1513 Fra(n)cischello co(n)te de Napoli lo nobele [Vi]rgiliobr de Melchio(n)da, 1537 Sira conso(r)ta de Pietri Cafararo, 1538 D(omi)nico Ferraro, 1545 Aniballo Ca(m)marota, 1567 1574bs, l’ill(ustre) s(ignore) Prospero Fraiapane Mirto
29 Dedicatio Michael(is) ar(changeli) Obiit Iacobo d’Almu(n)do iodece Steph(an)o d(e) Ca(m)pagnano do(n)no Adenulfo Cola de Palmeri do(n)no Georgio bo ibid. bp ibid. bq o
sovr.
br abraso. bs agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura.
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lo s(ignor) Paulo d(e) Raymo d(e) Capua s(ignore) de | la Baronia d(e) Rayano Ioa(n)ni de Pia(n)cano Hecto(r)re Sparani, 1498 lo mag(nifico) m(essere) Michele de Rugieri doc|tore i(n) utroque iure, 1502 Antono Ma(n)sello Ang(ele)lla conso(r)ta de Fe(r)ra(n)te Lo(n)go Ca(r)mosina conso(r)ta d(e) Steph(an)o d’Antiano Giovanni S(anto) Giovanni, 1579 Beatrice Montrone, 1620 [...]bt
f. 62r
30 Hieronimi p(re)sbit(er)i et doc(toris) Obiit Simone primicire abbate Iacobo abbate Cu(r)rado syro Co(r)rado sore Ma(r)garita Synai p(ri)oressa de lo | monasterio de Cas(er)ta Luca Fra(n)cisco d’Alib(er)to Adea conso(r)ta d(e) notar(e) Loysi d(e) Ma(r)co Antonella conso(r)ta de Ioa(n)ni Sp(ar)ani Bia(n)china de La(n)do do(n)na Filonia conso(r)ta d(e) condam Ioa(n)ni de Mario la honesta do(n)na Susa(n)na de Herrico, 1561 1592bu, la honesta do(n)na Giulia Pugliese
bt seg.
un obito dilav. e illegg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura.
bu agg.
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ottobre
1 Obiit Ioa(n)ni Paldi Riccardo § quale lassò | al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una t(er)ra sit(a) al’ Molinel|lo Fiora consorta d(e) Ioa(n)ni d(e) Ylario Philippo Simeo(n)e Co(r)rado de notar(e) Simone Masella conso(r)ta d(e) Pietri Aurefece Perna conso(r)ta d’Andrea Iacobucio Ioa(n)ni figlyo d(e) Fra(n)c(isco)a de Fe(r)rariis lo nobele Altobello d(e) Piacano, 1495 lo mag(nifico) s(ignor) Facio Mirto neapolitano lo nobele Federico Gipczo do(n)na Fiore(n)cza conso(r)ta d(e) Ma(r)co Gipczo Bernardino Vano Margarita Lanpera mada(mma) Margarita Barbera moglie | de m(essere) Gironimo Visconte, 1575
f. 62v
2 Obiit Stasio de Cucco Philipp(a)b conso(r)ta d(e) Iacobo Crissi Ioa(n)ni Mustarolo abbate Ioa(n)ni Simeo(n)e Maria de Felicio Sveva de notar(e) Iacobo d’He(r)rico Steph(an)o de Risi Ioa(n)ni Squille Pietri Sa(n)ct’Ang(e)lo a o b a
sovr. agg. nell’interl.
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lo nobele Thomasi Frido Gayuso de Ca(m)po Gactaro Rebeccha Cicini la mag(nifica)c mag(nifica) Anthea Mancini di | Roma, 1591 Iridonia de Andolfed mag(nifico) Fran(cisco)e Fosco
3 Obiit Cola Me(r)rone abbate Ioa(n)ni Secelgayta canonico do(n)na M(aria)f d(e) notar(e) Cola mastro Pa(n)dulfo § quale lassò tucto | lo bono suo al ven(erabile) C(a)p(i tu)lo notar(e) He(r)rico d(e) Thomasi la ex(cellente) s(ignora) la s(ignora) Ysabella de Baucio | contessa de Ca y(accza)g, 1424 Ang(e)la figlya d(e) Christofano Pat(er)no
Ursella Visconte figlia della | mag(nifica) Laura Pullera, 1591 Camilla Mastroianni, 1600 Milia Cicini moglie di Giulio di Massa, 1602h
f. 63r
8 Obiit Eustasio de li Cafari Ioa(n)ni Caputo § quale lassò al ve|nerabile C(a)p(itu)lo tre pecce de t(er)re Altruda d’Alimboldo § quale lassò la | casa soa al ven(erabile) C(a)p(itu)lo mastro Cola Cayacce Maria conso(r)ta de Ioa(n)ni de Czuccaro c obito
incompleto. ripass. sul medesimo da mano post. e co sovr. f a sovr. g terza a sovr. h obito ripass. sul medesimo da mano coeva, così pare. d obito
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Rita conso(r)ta de Pietri Cimino Costantino de Gillo do(n)na A(r)ge(n)ta d(e) Mario conso(r)ta d(e) Mariano H(om)odio Iacchino Viandra Mario de Vatillo la honesta do(n)na M(aria)i Lucretia Sparani Giella Lampera Francisco Ferraro di Veroneca, 1634j mag(nifico) Fran(cisco)k Fosco, 1642l
9 Obiit notar(e) Pietri Conciatore do(n)na Ba[sta]m de Ianuario abbate Andrea Vitraro abbate Ioa(n)ni Dofe Lisabella figlya d’Anello Mo(r)tarulo Rentio de Gratio Vittoria Maiorella [...]n
f. 63v
10 Obiit Trocta de Alderico § qua|le lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una te(r)|ra sita a Sacrignano iodece Grisa(n)cto de Po(n)telatrone Steph(an)o de Sta(n)tione Colla de Iunio Paulo de Laure(n)cza Nicola Paterno i seconda
a sovr. parzial. scrit. su rasura. k co sovr. l obito scrit. su rasura, mano H. m abraso. n segg. tre linee di obiti erasi. j obito
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Steph(an)o Aurefece Ioa(n)nella conso(r)ta d(e) Ba(r)tholomeo Sp(ar)ani lo r(everendo) do(n)no Rob(er)to Ma(n)sello canonico, 1567 messere Costa(n)tino d’Aliberto aro|mario, 1571 la discreta giovane Dianora | Cicini, 1574
11 Obiit Ba(r)tholomia d(e) Ca(n)nito Ioa(n)ni Secelgayta Pietri Squa(r)ciavacca Cola de Pe(r)rocio et Basta soa conso(r)ta notar(e) Cola d(e) mastro Thomasi Antonio figlyo d(e) mast(ro) Cobello [...]o f. 64r
12 Obiit Altruda d(e) S(an)c(t)orio do(n)na Alfia Dofe Ada(m)mo d(e) Pascasio Fra(n)cesca conso(r)ta d(e) Cola d’Ave(r)sa notar(e) Pietri d(e) notar(e) Rob(er)to Cobella Mo(r)rone Affilata conso(r)ta de Ioa(n)ni d’Alesio Narda conso(r)ta d’Andrea Ferraro lo nobile Robe(r)to d(e) Melchio(n)da Polita figlya d’Antonio d’Alib(er)to m(adama) Angela Fasolap, 1578 clerico Bernard(ino)q Manselli, 1628
o segg.
tre linee di due obiti erasi. ripass. sul medesimo, mano coeva, così pare. q no sovr. p obito
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13 Obiit Açolina Pietri Çoffo § quale lassò al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo una t(er)ra sit(a) ad Ma(r)ciano Steph(an)o de S(an)c(t)orio notar(e) Ioa(n)ni de P(er)egrino mastro Fra(n)cisco d’He(r)rico do(n)no Steph(an)o d’Ylario primicire Fra(n)cisco d(e) notar(e) Iac(obo) d’He(r)rico lo ven(erabile) d(onno) Steph(an)o d’Insero canonico mastro Macceo Fe(r)raro m(essere) Stefano Ferraro, 1546 Fiora Pulliero Barbera
f. 64v
14 Obiit Currado d’Alb(e)rto Cola de S(an)c(t)a Croce Ioa(n)na conso(r)ta de La(n)done mastro Michaele de Ces(er)ano Ba(r)tholomia de Laurina do(n)na Margarita Fra(n)cisco Sparani la ill(ustrissima) do(n)na Castiglyana de Car|dona duchessa d(e) Mont’Alto, 1528 m(e)s(sere) Plinio Alberti, 1600 sig(nora) Vittoria Mordente, 1600 Sempronia Sparano, 1608 m(essere) Blanditio Fasulo, | etatis sue 70 mag(nifico) Ferrante Favilla, 1582
15 Obiit Simone d(e) Deodato do(n)na Agnessa de Ioa(n)ni
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do(n)na Ia(n)nina Dofe Gulielma conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco)r d(e) Ma(r)co Stasa conso(r)ta d(e) condam Iac(obo) Aurefece Pietri Ant(ono)s Sp(ar)ani et lo p(at)re et la m(at)re mado(n)na Frana conso(r)ta d(e) condam Fra(n)c(isco)t d(e) P(ri)sco, 154[..]u lo ill(ustre) sig(nore) Anibale Frangipane | Mirto, 1591
f. 65r
16 Obiit Lando Çoffi § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo deyce ducati per co(m)p(er)are | una t(er)ra Pietri d’Avirano Pietri Castello et la m(at)re soa Iacobo de S(an)c(t)o Iacobo do(n)no Gerardo Pietri d’Alberto Mirabello Vano la nobele Gallania H(om)odio Alberica Pia(n)cana, 1727v Steph(an)o figlyo d(e) Ioa(n)ni Cicini lo p(ro)vido iovene clerico Ioa(n)ni Sa(n)ct(o) Ang(e)lo, 1543 il rev(erendo) d(onno) Virgilio Tebano prim(icerio), 1636 [...]w
17 Obiit Alex(andro)x p(re)yte de Ca(n)nito Ioa(n)ni de Rob(er)to r o
sovr.
s ibid. t ibid. u legatura. v primo
7 depenn; cfr. infra, Commentario, p. 533 nt. 79. un obito eraso. x o sovr. w seg.
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Thomasia de Cucco Iacobo de Simone Ioa(n)ni H(om)odio Nicola d’Andrea lo ven(erabile) d(onno) Thomasiy Voye a(r)cip(re)yte dez Trauni, 1520 Vitella conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni de la Valle m(essere) Fra(n)cisco de Prisco, 1530
il m(agnifico) Pietro Antonio Martuccio | alias capitano moretto di Caiazza, 1573
f. 65v
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Luce eva(n)geliste Obiit notar(e) Cola Paldi Asolinaaa et Gualterio § quali lasse|ro al ven(erabile) C(a)p(itu)lo doye pec ce de t(er)re | una sit(a) a lo rivo d(e) Simo(n)e, l’alt(ra) ad P(er)|czoli do(n)no Ioa(n)ni d(e) Po(n)telatro(n)e Luca de do(n)n(a) Aquila donna M(aria)ab conso(r)ta d(e) Pa(n)dulfo do(n)no Cicco Ci(m)mino d(e) Cas(er)ta Thomasi Pa(n)done Steph(an)o Sparani Cola Pa(n)done Stephano d’Alnolfo Catina Sanct’Ang(e)lo do(n)na Gratia conso(r)ta d’Antonello H(om)o|dio Steph(an)o Pat(er)no, 1536 Angelella Lampera, 1558 m(adama) Sarra Tontola, 1587
19 Obiit Maria de Mira(n)da | lo p(at)re et la m(at)re soa § quale lassò | al y si
agg. nell’interl. agg. nell’interl. da mano post. aa s corr. su c cedigliata. ab seconda a sovr. z de
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ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)i(m)a soa et de li pre|dicti una t(er)ra sita ad Sa(n)ct’Ang(e)lo do(n)na M(aria)ac consorta d(e) Andrea abbate Ioa(n)ni de notare He(r)rico Rogieri Tavano Pasqua Piocta Andrea figlyo d(e) Cola Mo(r)tarulo m(essere) Bernardino d(e) Melchio(n)da, 1514 Laura Pansarda, 1548 Andrea Lo(m)bardo
f. 66r
20 Obiit Açolina § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo doye pecce de t(er)re do(n)no Ioa(n)ni de Stephano Thomasia de Lia(n)cza do(n)na Ysabella § quale lassò per l’a(n)i(m)a soa | et de tucti li defu(n)cti soy al ven(erabile) C(a)p(itu)lo | tucto lo bono suo abbate Raynaldo de Rocco d(e) Nap(o)li Steph(an)o de mastro Pietri Adorna conso(r)ta d(e) Paulo de lo Russo lo mag(nifico) m(essere) Antonello Mirtho doc[to]|read in utroque iure, 1521
Cardonia consorta d(e) Piet(ri)ae Pa(n)zardo, 1553 mada(m)ma Portia figlia delaf mag(nifico) m(essere) | Bernardino Mansella, 1566 [mag(nifico) Francisco F...llo, | 157…ag mag(nifico) Guidone Fosco, | 1627 sig(nore) d(onno) Graziano Fosco | u.i.p. primic(erio) e vi(cario) | g(enera)le di mons(ignore) vesc(ovo) | di Sio, 1656 sig(nore) d(onno) Guidone Fosco | u.i.p. primic(erio), 1656
ac ibid. ad lett.
mancanti a causa della rasura della colonna adiacente. sovr. af agg. nell’interl. ag 157[..] agg. da mano coeva. ae i
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sig(nore) don Gius(eppe)ah Fosco, | 1656 sig(nore) Camillo Fosco, 1656 sig(nore) don Gius(eppe)ai Fosco | can(onico) prete, 1688 sig(nore) Fran(cisco)aj Fosco, 1687 sig(nore) Stef(ano)ak Fosco chierico, | 1680]al
21 Obiit iodece Edigidioam Ioa(n)ni de Stabele do(n)na Ang(e)la conso(r)ta de D(omi)nico Thomasi Paldi do(n)na Ang(e)la conso(r)ta de Pietri do(n)na Rub(er)tina d(e) notar(e) Ioa(n)ni Antonello Tavano Cecca figlya de Paulo d’Antiano Steph(an)o de La(n)do [... 16..]an
f. 66v
22 Obiit Ang(e)lo de Mario et | Flore(n)tia soa conso(rt)a et Piet(ri) suo fi|glio Simonella d(e) Guglielmo G(ra)ctenataao Andrea d’Adenolfo Laurella Pandufella, 1552 Vittoria moglie di Stefano | S(anto) Gio(vanni), 1607
ah e
sovr.
ai ibid. aj co
sovr. sovr. al segg. circa 7/8 obiti che coprono l’intera pagina, totalmente dilav., mano H. am così A. an un obito eraso, mano seicentesca, modulo medio. ao prima a sovr. ak o
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23 Obiit Ioa(n)ni de Ilario et Luce matre soa Andrea d’Aldemario lo nobele Iacobo de Ferrara, 1483 lo mag(nifico) Ioan’ Antonio d(e) Pavia, 1489 Sa(r)rella conso(r)ta d(e) Ba(r)tholomeo Lo(n)go, 1524 m(essere) Alexa(n)dro Pia(n)cano lo eximio m(essere) Fe(r)ra(n)te Mi(r)tu d(e) Nap(o)li | doctore i(n) utroque iure, 1527 d(onno) Donato Sparano can(onico) diacono, 1608
f. 67rap
24 Obiit Steph(an)o de Vallone Steph(an)o de Trani Co(n)sta(n)cia conso(r)ta d(e) notar(e) Nicola d’He(r)rico Cola Çayno et do(n)na Trusiana soa conso(r)ta Cola d’Anciano, 1501 Ge(n)tiluccia conso(r)ta de Cola d(e) D(omi)nico Baptista de Granito § quale lassò per | l’a(n)niv(er)sa(r)io suo ci(n)q(ue) car(lini) sopra lo bo|sco suo sit(o) a la Selvetella, 1530 Felice Simo(n)e egregio notare Col’Ant(onio)aq Cito
25 Obiit do(n)na Agnessa Gisa Fra(n)cisco de Laciosa Ioa(n)na conso(r)ta dear Thomasi Paldi Verita de Iacobo Catella d(e) Ioa(n)ni de Marco ap nella parte infer. della colonna del 25 ottobre sono visibili diversi segni di probatio pennae
di mano seicentesca. aq terza o sovr. ar de agg. nell’interl.
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Steph(an)o Maccarone Fra(n)cisco Paldi Berna(r)dino Cafararo Nardo S(an)c(t)o Ia(n)ni Chiarella conso(r)ta d(e) Pietri Fe(r)raro la nobele mado(n)na Sa(r)ra conso(r)ta de condam | m(essere) Antonio Bolognino, 1527 Beneduce Lota, 1544 Giovanni di Nuccio, 1567 la honesta donna Polita Marcuccio [...]as moglie | di Fra(ncisco)at Sparano, 1581 Albentio della Valle, 1583
f. 68r
26 Obiit Elezario et m(essere) Alexan|dro § quali lassero al ven(erabile) C(a)p(itu)lo | uno moyo de t(er)ra sit(a) ad S(an)c(t)o Victore abbate Ioa(n)ni de Laciosa abbate Antono de Fra(n)cisco Framo(n)dina Bardara Rosa conso(r)ta d’Antonio de Ma(r)co do(n)no Teseo Ma(n)selloau canonico dia|cono § quale lassò per l’a(n)niv(er)sario suo | dui tareni sopra una t(er)ra sit(a) ad O(m)ne | Sancto clerico Ang(e)lo figlio d(e) Cola Sa(n)cto Ia(n)ni, 1553 la honesta m(adama) Vittoria Sancto | Ianni moglie di m(essere) Antonio Covelli | de Napoliav la mag(nifica) Sandria Barbera moglie | del condam Alexandro Cito don Brandolino Torto|ra can(onico) suddiacono, 1560
27 Vigilia Obiit Rao iodece § quale lassò | tre pecce d(e) t(er)re al ven(erabile) C(a)p(itu)lo Philippo de Rogieri de Yoya
as parola
erasa. sovr. au a corr. su prob. i corta. av obito ripass. sul medesimo da mano post., stesso inchiostro. at co
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Ma(r)garita conso(r)ta de Pietri don(na) Adelaya conso(r)ta d(e) Rob(er)to Giso Matthia de Polverecta do(n)na Be(r)beteca conso(r)ta d(e) Steph(an)o Sp(ar)ani Antonio Paldi lo ven(erabile) do(n)no Iacobo d’He(r)rico § quale | lassò per l’a(n)niv(er)sario suo dui tareni sopra | lo arbusto de la Frustella Augustino d’Amena Valorca Lo(n)ga d’Alvignano mag(nifica) mada(m)ma Isabella | Mo(n)ferrata
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novembre f. 68r
5 Obiit Maralda d(e) Stasio Christofano d’Av(er)sa Goffreda d(e) iodece Robe(r)to do(n)na Maria d’Arnisio do(n)no Andrea Rinco Ioa(n)ni de Simone mastro Steph(an)o Fo(r)tibraccia Iacobo Caruso Chiarella conso(r)ta d(e) Simo(n)e Tavano Palma conso(r)ta d(e) Paulo d(e) Risi lo mag(nifico) doctore i(n) medicina m(essere) Ber|nardino de Be(r)nardi, 1522 Rosata conso(r)ta d(e) Be(r)nardino Mo(r)rone, 1526 Beatrice figlya de Rosa Longa, 1527 Be(r)nardino Cafararo, 1529 Vincenczo Vano Elisabetta d’Audi lo discreto giovane Gio(vanni) Battista | Cicini, 1581 [... 16..]a
6 Leonardi conf(essoris) Obiit Ang(e)lo p(re)yte et Berta Ioa(n)ni Roma clerico Pietri d’Odone Andrea Co(n)ciatore Fra(n)cesca conso(r)ta d(e) mast(ro) Visone Benedicto Mo(n)terone Ang(ele)lla de Cobello Pu(n)cillo a seg.
un obito eraso, mano seicentesca, modulo grande.
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Ruccia conso(r)ta d(e) Pietri Lo(n)go et Sio(n)na | soa figlyola Be(r)nardino figlyo d’Andrea Ma(r)tino Marcia Mataraccza Iacobo Lo(n)go f. 68v
7 Obiit notar(e) Hieronimo § per | l’a(n)i(m)a de lo quale Sta(n)cio suo figli|olo decte al ven(erabile) C(a)p(itu)lo una peccza | d(e) t(er)ra sit(a) ad Ca(m)panella prope ecc(lesiam) S(an)cti | Nicolai do(n)no Ioa(n)ni d(e) B(e)n(e)dicto notar(e) Magnato d(e) Cucco Cay(accza)nab conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) La(n)done do(n)na Cizula conso(r)ta d(e) La(n)dulfo Gipczo do(n)na Briseta conso(r)ta d(e) condam notar(e) Iaco|buccio Ba(r)daro m(essere) Nicolo d’Antima de Fe(r)rara, 1528 lo discreto Giulio Aversano, 1613 [... .... .o...ico]c
8 Obiit Cola Bianco do(n)na Ysabella d(e) notar(e) Simo(n)e Iacobo de Ioa(n)ni Bono Altruda Faycla do(n)na Co(r)rada d(e) Georgio abb(ate) Cicco de Georgio et Ioa(n)ni frate | suo § per l’a(n)i(m)e de li quali lo C(a)p(itu)lo e tenu|to fare l’a(n)niv(er)sario ogn(i) a(n)no Colella Pa(n)done Catherina Ruta Ioa(n)na conso(r)ta d(e) Macceo Fe(r)raro, 1510 do(n)na Ma(r)garita conso(r)ta d(e) condam m(essere) Gis|mu(n)do d’Ali be(r)to, 1528 b seconda c seg.
a sovr. un obito eraso.
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Sa(n)ctuccia Friella, 1544 Steph(an)o d’Insaro, 1546
f. 69r
9 Obiit Palmeri H(om)odio Ioa(n)ni Çoffa § quale lassò al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo una peccza d(e) t(er)ra sit(a) ad Macra|no Pietri de Alexa(n)dro Guilelmo de Silvestro abb(ate) Pietri Pristore Sibilia d(e) Steph(an)o Fo(r)tibraccia Ioa(n)ni de Steph(an)o Nuccio Crescarello Ioa(n)ni Rabia do(n)na Antonella d(e) Limata d(e) Sa(n)ct’Agatha Liberata conso(r)ta d(e) Iacobo Cafararo Prima conso(r)ta d(e) Ioan(n)i Marino For(tunato)d, 1527 Necta de Ma(r)co § per lo quale lo C(a)p(itu)lo è te|nuto fare l’anniv(er)sario i(n) l’ecc(lesia) de la | A(n)nu(n)tia et lassò tre tareni quolibet a(n)no da pa|ga(r)nose per li mastri de dicta ecc(lesia) Ma(r)garita conso(r)ta d(e) Micco Cafararo Giulia Matarazza moglie | di messer Gio(vanni) Pietro di Massa, 1635
10 Menne conf(essoris) Obiit Pietri de Saxa Ianuario canonico Ioa(n)ni Cicini Ma(r)garita Be(r)terayma Ricca(r)do de Magdaluni Pietri de Rayano Nuccio d’Insaro Chiarella d’Yvado d to
sovr.
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Viola conso(r)ta d(e)e Melchio(n)da Ca(m)pag(na)nof Ber(nardino)g de Augustino d’Hecto(r)re Sp(ar)ani Steph(an)o Friello figlyo d(e) Verita Cresca|rella, 1514 mastro Steph(an)o Aurefece la nobele Clara figlya d(e) m(essere) Aniballo Paterno Margarita conso(r)ta d(e) Ma(r)co d’Audi [...]h f. 69v
11
Martini ep(iscop)i Obiit do(n)na Thomasia do(n)na Damisella d(e) Mayrano iodece Ioa(n)ni Cicini Cay(accza)noi de Michaele do(n)na M(aria)j conso(r)ta d(e) Ricca(r)dello Ioa(n)ni de Gira(r)do mastro Ioa(n)ni Cava(r)recta iodece Cola d(e) iodece Henrico Cecca conso(r)ta d(e) lo Russo Cicini Cecca figlya d(e) Christofano Pat(er)no, 1508 m(essere) Iacobo Pisano de Merrone Mariano Pa(n)czardo, 1510 Ang(e)la conso(r)ta d(e) Ioan(ni) Ant(onio)k Cicini pictore iodece Colella Pa(n)done et Ang(e)la soa | figlya Antonella de Giglyo Steph(an)o figlyo d(e) Macceo Fe(r)raro Ioa(n)ni figlyo d(e) Ber(nardino)l Vano e de
agg. nell’interl. a sovr. g no sovr. h segg. 7/8 linee di obiti erasi, mano seicentesca, modulo medio. i seconda a sovr. j a sovr. k o sovr. l no sovr. f terza
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mast(ro) Ioa(n)ni d(e) Czuccaro pictore m(essere) Fra(n)cisco de Be(r)nardo Marino Turtura, 1532 D(omi)nico de Ber(nardino)m Frabicatore, 1541 D(omi)neca conso(r)ta d(e) Fra(n)cisco d(e) Yoya Pasquarello Mo(r)tarulo, 1547 fra Francisco alias Baldassarro | de Alberto Oratio d’Audi m(essere) Antonio de Bernardi mastro Plinio Vano del 1592 m(ast)ro Nardo Sancta Barbara, 1600 m(adonna) Fulvia Mazziotta, 1622
12 Obiit do(n)na Matthia Ioa(n)ni d(e) Macrono § quale lassò | per l’a(n)niv(er)saio suo et d(e) lo p(at)re et m(at)re et | figlyole soye la meta de tucte le case | et terre soye mastro Ioa(n)ni Caldararo Cola d’Aldi Galiana d(e) Gaspa(r)ro d(e) Rocha Romana Ang(e)la conso(r)ta de Marino I(n)mocta Io(r)dana conso(r)ta d’Ant(onio)n d’Alnolfe Antono de Bricita de lo Casale Fra(n)cisco d’Alib(er)to, 1527 Covella conso(r)ta d’Ang(e)lo S(an)c(t)o Ia(n)ni Cicco de lo Moro Ruccia conso(r)ta d(e) Ma(r)tino d’Anciano, 1546 Antonarello d(e) Rogieri d(e) Squille, 1552 la honesta giovane Lisabetta de Alberto la mag(nifica) Lucretia Sparani, 1600
f. 70r
m ibid. n o
sovr.
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13 Obiit Pietri Primicire preyte Thomasi de Capua do(n)na Iacoba de Odone § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo la qua(r)ta pa(r)te de la casa | soa et un’oliveto sit(o) a la Ca(r)rara et | un’ar busto sit(o) a Ciminano et una | t(er)ra sit(a) a le Limatelle do(n)na Benenata conso(r)ta d(e) condam Cola iodece Andrea Vitraro lo ven(erabile) do(n)no Vi(n)cigue(r)ra Fortunato | canonico diacono de Capua, 1529 Laudonia figlya d(e) Pietri d(e) Novello Maruccia Mo(n)terone Ioa(n)ni de lo Russo
14 Obiit Rob(er)to Tilgrimo d(e) P(ate)rnoo Ioa(n)ni de Palia Paulella conso(r)ta d(e) condam Ioan’ Anto|nio d(e) Riçella § quale lassò per l’annive(r)|sario suo tre tareni sopra l’arbusto si|to a Sa(n)ct’A(n)g(e)lo Hier(onimo)p figlyo d(e) condam Gaspa(r)ro Mataraczo do(n)na Carme(n)tia conso(r)ta d(e) Ber(nardino)q d(e) Ge(n)tile Stefano de Raho, 1566 Soprana Tebana, 1632
f. 70v
15 Obiit do(n)na Salscidina d(e) Stra(n)|golagallo do(n)na Ioa(n)na conso(r)ta d(e) Piet(ri)r d’Insaro Andrea de mastro Georgio Putruccio Polverecta o sciogl.
dubbio, titulus su p per pre. sovr. q no sovr. r i sovr. p mo
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Gulielmo de Cucco Margarita conso(r)ta d(e) Paulo Ma(r)cucio Vienna Pa(n)sarda, 1528 Steph(an)o Maccayoda, 1546 d(onno) Stefano Fortunato can(onico) diacono il sig(nore) Paolo Sparano | u.i.d., 1564
16 Obiit mast(ro) Piet(ri)s Ta(n)genumo do(n)na Co(n)sta(n)tia de Laure(n)czo Ba(r)tholomeo Palmerio do(n)no Ma(r)tino d(e) Ma(r)co canonico Daria conso(r)ta d(e) mast(ro) Ioa(n)ni La(m)pieri Ang(e)la conso(r)ta d’Ascanio d(e) Be(r)nardo, 1526 Maria Cicini, 1543 lo nobele Hieronimo Myrteo, 1552 lo mag(nifico) Benedetto de Bernardo, 1577
f. 71r
17 Obiit Persuisa Pristore Alferada Giczulina do(n)na Maria de Adenulfo don(na) Agnessa conso(r)ta d(e) Cola Sp(ar)ani do(n)na Cobella d(e) Ca(m)po Lactario Altruda conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Filiello Cola de Balio Ruccia conso(r)ta d’Andrea d(e) Risi Fra(n)cisco figlyo d(e) Steph(an)o d(e) Marco Cola figlyo d(e) Iacobo d(e) Filio Steph(an)o Mo(r)rone de la Piana
mada(m)ma Iulia figlya d(e) m(essere) Fra(n)|cisco Ciaccio, 1548 la discreta do(n)na Paduana Pa(n)zarda, 1552 s ibid.
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Luciano Ceccarella, 1585 mada(m)ma Angela Barbera, 1623
18 Obiit Iacobo de Ma(r)tino lo gl(or)iosissimo re Gulielmo | secundo, 1390 Cola d’Alderico Chiarella conso(r)ta d(e) Iacobo d’Insero Ioa(n)ni Cossa de Po(n)telatrone Laure(n)cza conso(r)ta d(e) condam Ia(n)ni Perro|cto de Petra Melara Martomia d(e) Gratio cons(orta) de Eli|seo Buccardo, 1558 Isabella Ferraro moglie di Gio(vanni) | Antonio Cicini pittore, 1570 la honesta do(n)na Supplitia Vano, 7[6]t
f. 71v
19 Obiit Maria conso(r)ta d(e) Cola | Conciatore § quale lassò al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo doye pecce de t(er)re una sit(a) a lo | Mo(n)tecello l’altr(a) ad Magranello Eva conso(r)ta de Ioa(n)ni Pedi Lonardo Co(n)ciatore Cola Mo(r)tarulo do(n)no Ba(r)thomeo canonico Cassa(n)dra conso(r)ta d(e) condam Polidoro I(n)mocta Diana figlya d(e) Ba(n)dino d’Insaro, 1528 1528, Gratia figlya de Iacobo Pa(n)czardou Lucia figlya de Fra(n)cisco d’Insaro mastro Iacobo de Racioppo, 1543
1557, la mag(nifica) sig(nora) Helena di | Rivera conso(r)te del | mag(nifico) Cesare Sant(o) Angelo il d(onno) sig(nore) [...]v, 1569
t rifil. u titulus
superfluo per r.
v dilav.
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20 Obiit Altruda d’A(n)drea Fe(r)raro do(n)no Ioa(n)ni de Ba(r)bato mastro Andrea d’Ado do(n)na Gayta d(e) Pietri Co(n)ciatore Laure(n)czo Vitraro do(n)no Iacobo primicile Covello figlyo d(e) Lippo Mo(r)rone Laura Farao(n)e conso(r)ta de Piet(ri)w Cafararo lo nobele mastro Martino d(e) Ma(r)co Salustia Fortunata, 1544 [lo nobile m(essere) Paolo Sparani. u.i.d., 1564]x
f. 72r
21
Prese(n)tatio v(ir)g(in)is M(arie)y Obiit Ioa(n)ni de Cucco Ioa(n)ni Vechio Pietri Si(m)mo Ioa(n)na conso(r)ta d’He(n)rico Pistore Ma(r)garita figlya d(e) Cola Maiorello Iacobo Panczardo, 1528 Carmosina conso(r)ta d(e) Paulo d(e) Gratio
22
Cecilie v(irginis) et m(artyris) Obiit do(n)na Ge(m)ma Cicini do(n)na Philippa de Suriana Ioa(n)ni de Thomasi do(n)na Peregrina de Blasio abbat(e) Andrea Ioa(n)ni figlyo de Riccio Sp(ar)ani w i
sovr. eraso, registr. il 15 dello stesso mese. y e sovr. x obito
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lo mag(nifico) et nobele m(essere) Meleagro Mirtheo Fraiapane, 1534 lo m(agnifico) Horatio Piancano, 1581 lo mag(nifico) Cesare S(ancto) Angelo, 1585 d(onno) Cesare Ferraro u.i.d. | archediacono, 164[5] [...]z
f. 72v
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Cleme(n)tis pape et m(artyris) Obiit do(n)no Mayna(r)do mastro Cola Doferio iodece Cola de Capua do(n)na Berarda de iodece Rob(er)to Cayacczano Vitraro do(n)na M(aria)aa conso(r)ta d(e) notar(e) Anfusio Pal|di Raynone Scan(ca)rato notare Iacobo Gipczo Ioa(n)ni de Marco Coluccia Pandone messere Vince(n)zo Cota di Nap(o)li, 1554 Stefano Maccaionda, 1586
24 Obiit Ioa(n)ni d’Alesio et do(n)|na Trocta soa conso(r)ta Ioa(n)na conso(r)ta d(e) notare Ricca(r)do abbate Iacobo de li Sassa don(na) Agnessa d’He(r)rico Mo(r)gana d(e) Fra(n)c(isco)ab d(e) notar(e) Rogiero Polisena de Carlecta Ioa(n)ni Sodano Rebecha figlya d(e) condam Ioa(n)ni d(e) P(ri)scoac, 1521 z segg.
2/3 linee di due obiti. sovr. ab o sovr. ac i sovr. aa a
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Ca(r)mosina conso(r)ta d(e) Ber(nardino)ad Sa(n)ct’Ang(e)lo Ioan(ni) paris figlyo d(e) m(essere) Gulielmo | Bussivestro fracese Pietri Puczone Bernardino Pansardoae
f. 73r
25
Catharine v(irginis) et m(artyris) Obiit Maria d’Ambrosio | § quale lassò al’ ven(erabile) C(a)p(itu)lo uno | moyo de terra Fra(n)cisco de Caneto Vice(n)czo de Cola de Raynone lo s(ignore) Gulielmo Muccula d(e) Nap(o)li do(n)na Ber(nardina)af de notar(e) Miele Marucia conso(r)ta de Maiutio do(n)no Fra(n)cisco d(e) P(er)rocta canonico la nobele do(n)na Lisa Gepcza, 1492 Bolognino de Cay(accza)ag Palma figlya de Loysi Mo(r)rone Cecca conso(r)ta d(e) Ia(n)ni d(e) notar(e) Nicola d(e) | He(r)rico, 1496 mast(ro) Ca(r)lo d(e) Cas(er)ta Ber(nardina)ah conso(r)ta de Fra(n)cisco Cicini Micco de Muccio de la Civitella, 1552 m(essere) Antonio de Aliberto, 1554 lo mag(nifico) m(essere) Franc(isco)ai Ciaccio d’Arimi(n)e, 1552 [... 1627]aj
ad no
sovr. su rasura. af na sovr. ag a sovr. ah na sovr. ai o sovr. aj segg. 4/5 linee di obiti erasi, mano seicentesca, modulo grande. ae scrit.
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liber defunctorum
26 Obiit Cola Squassavacca | § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo uno | moyo d(e) t(er)ra sit(a) ubi d(icitu)r ad Co(r)ro Palmora conso(r)ta d(e) Cay(accza)noak d(e) Commimano la s(ignora) Romanga de Rayano, 1283 Iuliano Mauceri do(n)no Iacobo d’He(r)rico p(ri)micile Lucrezia conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni Pia(n)cano Ioa(n)nella Maucera Ang(e)la conso(r)ta de Fe(r)rante La(m)piero Oliveri Mirteo 1534al, Berna(r)dino Crescarello et soi figlio|li, videlicet: Iacobo, Covello, et Paulo Mat|thia, Credia, et Altruda, requiesca(n)t in paceam Soriano Santo Ianni Polidoro Malciero clerico Leone Francisco, 1588
f. 73v
27 Obiit do(n)na Gayta d(e) Gu|sto Capuana de Ca(n)ne do(n)na Palmeria de Laure(n)czo Marucia d’Anciano, 1492 do(n)na Do(n)nina conso(r)ta d(e) Piet(ri)an Cola | Macciocta de Capua, 1497 Sabella conso(r)ta d(e) mast(ro) Troyano Sparani, 1521 la honesta donna Angela de | Alberti moglie di Bartolomeo | di Racioppo, 1575
28 Obiit Andrea de Lucaao ak a
sovr. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. am requiescant in pace agg. sulla linea, stessa mano, modulo piccolo. an i sovr. ao sul marg. dx nota di mano A, in inchiostro rosso, «in vigi|lia adve(n)|tus d(omi)ni al agg.
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novembre
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m(essere) Ioa(n)ni Muccula doctore do(n)no Piet(ri)ap d(e) Ma(r)co canonico, 1497 Ma(r)garita conso(r)ta d’A(n)tonello d(e) Risi Cola d’He(r)rico aromatario, 1527 do(n)na Dionora conso(r)ta d(e) Silvio d(e) No|vello, 1543 m(essere) Fran(cisco)aq Orefice, 1592 Coccella Mataracza
f. 74rar
29 Vigilia Obiit Guilelmo Clinect|o s(ignor) de Cay(accza)as § quale lassò quactro | once d’auro per la fabreca de l(o) vesco|pato iodece Albe(r)to § quale lassò | al’ ven(erabile) C(a)p(itu)lo una peccza de te(r)ra | sit(a) ad Limo Cola de Ioa(n)ni d(e) Palmerio Philippo Magnario d(e) Cas(er)ta Iacobo de Fra(n)cisco d’Aversa D(omi)nico de Pietri Marucia conso(r)ta d(e) Loysi d(e) Sa(n)ct’A(n)g(e)lo Sibilia Tavana Ia(n)nucia conso(r)ta d’Augustino d(e) Cap(ua) 1508at, do(n)na Marucia conso(r)ta d(e) Ber(nardino)au G(ri)gnectaav 1543aw, Rebecha conso(r)ta d’A(n)tonio S(an)c(t)a Ba(r)bara
Anna de Alberto cons(orta) de Pierr(e) Antonio | di Racioppo, 1556 iodece Anniballo de Aliberto, 1557 Ascanio Mandato
ce|cidit epi|scopium Calati|num, 1199»; la nota è preceduta e seguita dalla data 1195, di mano post., in inchiostro marrone. ap i sovr. aq co sovr. ar foglio mutilo, restaurato con pergamena comune e sottile, dealbata. as a sovr. at agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. au no sovr. av cta agg. sovr. dalla stessa mano, modulo piccolo. aw agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura.
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liber defunctorum
30
Andre Obiit Adenulfo d(e) S(an)c(t)a Croce Iacoba conso(r)ta d(e) Steph(an)o d(e) Cucco m(essere) Thomasi d’Ebuli abbate Ca(m)pione cononicoax § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo le case soye vi|cino l’eccl(es)ia de la Nu(n)ciata Ioa(n)na conso(r)ta d’Antonello Cichinello do(n)na Elisabeth d(e) Co(n)te de Nap(o)li lo nobele Ber(nardino)ay Ba(r)be(r)io d(e) Po(n)telat(ro)neaz lo discreto Rob(er)to de Melchionda la discreta Antonia Ge(n)tile, 1527 Ma(r)chesella de Balsamo la discreta Ioa(n)nina Mirtha Camilla conso(r)ta d(e) Iacobo Fri(n)do, 1527 Giovanni Paterno, 1573 Stefano figlio de Bar(tolomeo)ba Mor(taru)lo, 1574
ax così
A per canonico. sovr. az seconda o sovr. ba meo sovr. ay no
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dicembre
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dicembre f. 74v
1 Obiit la s(ignora) Ysa|bella sore de l(o) re | d’Anglia do(n)no Laure(n)czo Mo(n)tanaro Ioa(n)ni de Raone Pu(r)pura d’Adenulfo do(n)na Bella de Fo(r)mic(u)la Antono de Cele(n)to Thomasi Friello Ia(n)nuccia conso(r)ta d(e) Miele Rosa conso(r)ta d’Antonello Mo(r)rone Isidero d(e) B(er)na(r)di aromatario, 1522 m(essere) Vincenzo Crescarelloa, 83? mag(nifica) Anna Gentile, 1527
2 Obiit do(n)na Mirabile d(e) Be|nedicto Pietri Dofo Stephano d’Agnessa preite Ioa(n)ni do(n)na Ioa(n)na conso(r)ta d(e) Bolognino do(n)na P(er)cia conso(r)ta d(e) notar(e) Iacobo | Mo(r)rone Giorio Mo(r)rone
mado(n)na Elena consorte de | m(essere) Geronimo Mirto Catarina de Miano, 1616 lo dottore Giova(n)ni Tuntolo, 161[6]
f. 75rb
7
Ambrosii ep(iscop)i et doc(toris) a obito b foglio
scrit. su rasura di altro obito. mutilo del marg. infer. dx restaurato con pergamena comune, doppia e gialla.
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liber defunctorum
Obiit Andrea d(e) Adenulfo Steph(an)o d’Aversa lo r(everendissimo)c in Christo p(at)re Doricco(r)mino I(n)|geraymo ar chiep(iscop)o capuano § quale | lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo calatino quindi|c’once per l’exequio suo, quolibet anno 1303 Covella conso(r)ta d(e) Steph(an)o Mataraczo Ferra(n)te Paldi Carluccio Mauceri mastro Gioan(ni) Iac(obo)d Fortunato, 1556 mado(n)na Catina co(n)sorta de Anto|nio Cafararo, 1559 lo mag(nifico) Gioan Pietro Bernardie Bronciaf Lumbarda
8
Co(n)ceptio v(ir)g(in)is M(arie)g Obiit Çoffi § quale lassò al | ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)niv(er)sa(r)io suo | le case et tucte le t(er)re soye Pietri Adaldi Cola de Lona(r)do do(n)na Fra(n)cesca de Fra(n)cisco do(n)no Cola p(ri)micile, 1432 Christofano Ricciuto Ang(e)lo figlyo d(e) Iacobo Mo(r)tarulo Loysi Mo(r)rone, 1528 f. 75v
9 Obiit Ioa(n)ni d(e) Stabele do(n)na Secelgayta d(e) le Cese do(n)na Ge(m)ma de Capuano c mo
sovr. sovr. e obito scrit. su rasura di altro obito, del quale sono visibili l’inizio, M(essere), e due lett. sparse, d. f lettura dubbia; ia corr. su prob. c. g e sovr. d o
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dicembre
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Iacobo Co(n)ciatore Ioa(n)ni de Girardo abbate Albe(r)to d(e) iodece He(r)rico Rogieri Pristo Agnessa conso(r)ta d(e) Ioa(n)ni d(e) Ma(r)co 1527h, Ba(r)bara figlya dilecta d(e) Piet(ri)i Ge(n)tile Berna(r)dino de Ge(n)tile 1528j, Locretia figlya de Loysi Mo(r)rone mastro Fabbiok Barbiero, 1623l mag(nifico) Girolamo Alberti | d(ottore) fisico, 1570 o 1579 Grazia Fasolo moglie | di Gio(vanni) Anziano, 1587 magnifico Girolamo Mirto, 1601
10 Obiit Pietri d(e) Fo(r)mic(u)la Ioa(n)ni de Phelippo Maria Mutella Pietri de Ge(n)tile Maria consorta d(e) D(omi)nico Maria conso(r)ta d(e)m Sa(n)ctuccio Tarsia conso(r)ta d(e) Na(r)do Mo(r)tarulo Teseo Parise d(e) Squille, 1528 mastro Fra(n)cisco Fortunato, 1528 Ioa(n)ni Morrone, 1554 Iulio I(n)motta [lo m(agnifico) Geronimo Alberti A.M. doctor 1579]n
[...]o
h agg.
sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. sovr. j ibid. k così A. l agg. sulla linea, mano e inchiostro diversi. m de agg. nell’interl. n obito eraso; registr. il 9 dicembre dalla mano H. o segg. due linee di quello che sembra essere un unico obito eraso illegg. del quale è visibile soltanto la lett. G; mano seicentesca, modulo grande. i i
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f. 76r
11 Obiit mast(ro) Iac(obo)p Caldararo Sebastiano Pictaguerra do(n)na Maria Triscaq Ioa(n)ni de Martino Ioa(n)ni de Palmeri D(omi)nico d’Alexio Ca(r)mosina de Marco Gabriele Fe(r)raro Masella conso(r)ta d(e) condam Salvatore Buccardo, 1546r 1549s, Viola consorta de Ber(nardo)t Mor(tarulo)u 1565v, la discreta giovane mado(n)na Livia d(e) | Alberto [...]w
12 Obiit Steph(an)o Ierico cano(n)i|co Ioa(n)ni de Gulielmo do(n)na Ge(m)ma d’Ursone Fra(n)cisco de Rahone Antono de Iacobucio Bia(n)ca conso(r)ta d(e) Raynaldo Vano lo honora(n)do Andrea Fortunato, 1556x lo mag(nifico) Fabritio Bernardiy il mag(nifico) Gioan Mansella, 1601
p o
sovr. parola erasa, illegg. r agg. sul marg. dx fuori lo specchio di scrittura. s agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. t o sovr. u lo sovr. v agg. sul marg. sx fuori lo specchio di scrittura. w segg. tre linee di obiti erasi; più in basso sono visibili due lett., fl, di una prob. probatio pennae. x scrit. su rasura. y obito scrit. su rasura. q seg.
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[il signor primicerio Gia]z
f. 76v
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Lucie v(ir)g(in)is et m(artyris) Obiit Ioa(n)ni d’Aldemario do(n)na Mathia d’Adam Pietri de Riccardo Ioa(n)ni d’Arnisio Ioa(n)na Carbone Ioa(n)ni Vitraro Maria d(e) S(an)c(t)a Ba(r)bara Cobello Fasulo Ioan(ni) Fra(n)ciscoaa I(n)mocta Sabella conso(r)ta d(e) Iacobo Corsa, 1527 Felice de Florio Sp(ar)ani Ang(ele)lla Friella, 1539 Ioa(n)na conso(r)ta de Cola Mo(r)tarulo
Agnola Friella, 1551 mado(n)na Porcia de Be(r)nardiab, 1552 figliola di m(essere) Ascanio Angela Pannoneac, 1583 Nuntia Sparani | consorte de Cola Mess(ur)o, 1588
14
Anelli abbatis Obiit do(n)n’Alberada do(n)na Ge(m)ma Cicini et suo conso(r)to mastro Pietri d(e) iodece Vitale Masella conso(r)ta d’Urbano Coronato Iulio de Balio Ioa(n)na Vitrara z scrit. nella parte centrale infer. del foglio, ma più che un obito incompleto sembra essere una probatio pennae; mano seicentesca, modulo grande. aa scrit. su rasura. ab i corr. su o dilav. ac seconda n corr. su i.
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Renczo S(an)c(t)o Ia(n)ni Luca de Czuccaro, 1527 Ioseph et Gesueo figlyoli d(e) m(essere) Fra(n)c(isco)ad Ge(n)tile, 1527 do(n)na Thomasia conso(r)ta d(e) Fabio d(e) Be(r)|na(r)do, 1542
mada(m)ma Liandra de Notariis | moglie di m(essere) Ger(onimo)ae Marcuccio, 1569 Felippo de Goffe, 1592 Giulio de Huccio, 1605
f. 77r
15 Obiit do(n)na Trocta Menescal|ca Cola d(e) O(mn)e Sa(n)cto notar(e) Nicola d’He(r)rico, 1431 do(n)no Ioa(n)ni Sp(ar)ani p(ri)micile Pietri Bruno Saraone Siriraho d’Aversa don’Agnessa conso(r)ta d(e) D(omi)nico d(e) lo Russo Lisa conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco)af dicto Russillo mastro Luca Sp(ar)ani [il mag(nifico) Guidone Fosco, 1627]ag
16 Obiit Pietri Granaro Iacobo de Ca(m)pagnano Agnessa conso(r)ta d’Antono Pig(na)taroah Anello de Vico Hieronimo d(e) Czuccaro pictore, 1527 Petruccia conso(r)ta d(e) notar(e) Paulo de | Novello, 1528 Antonella d’Antiano ad o
sovr. sovr. af o sovr. ag obito eraso. ah a sovr. ae mo
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Antonia Pa(n)none, 1543 Baptista d’Orla(n)no de Pedimo(n)te, 1547 lo venerabileai do(n)no Loysi Mattio|tta de Cay(accza), 1548 lo honorando ioveneaj Francisco Fortunato, 1556ak
f. 77v
17 Obiit Ioa(n)ni Iodece Paulo de Macrone Laurenczo Menescalco Phelippo de Ioa(n)ni Eva figlya d(e) Ioa(n)ni Sire do(n)no Cola d’Adenulfo Lisa de Biasio Iacobo de Ma(r)ciano Frido Ang(ele)lla conso(r)ta d(e) Fra(n)c(isco)al de Ma(r)co Ferra(n)te de Cionto d(e) li Sp(ar)ani m(agnifica) Antonia Beenardiam, 1576 mag(nifica)an Fulvia Melchiori | Sparano, 1604
18 Obiit do(n)na Secelgayta d(e) Ca(m)pag(na)noao do(n)no Goffreda d(e) Traguni § qua|le lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo per l’a(n)niv(er)sa(r)io | suo le t(er)re ch(e) sond(o) ad Avirano Gulielmo de S(an)c(t)o Apollinaro mastro Guido de Cas(er)ta do(n)no Rob(er)to Aurefece canonico Anello de Gillo ai b
corr. su v. agg. nell’interl., mano e inchiostro diversi. ak nella parte centr. del foglio, in basso, sono visibili segni di alcune lett. erase, prob. pro batio pennae. al o sovr. am così A. an ripass. dalla stessa mano, così pare. ao terza a sovr. aj iovene
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[...]ap
f. 78r
19 Obiit Gulielmo Paldi Divitia de Landone Ioa(n)ni Dofe § quale lassò al ven(erabile) C(a)p(itu)lo | una peccza de t(er)ra Henrico de Guaterio Adelaya conso(r)ta d(e) Cola Maccarone Pa(n)done figlyo d(e) Pietri Pa(n)done Andrea de Risi Fresta Cicchinella Suriana Cicini Viola conso(r)ta de Steph(an)o de Risi Cobello de Grisello lo ven(erabile) d(onno) Lucio d(e) Ma(r)co a(r)cep(re)yte de Rayano Antonello Sparani, 1574 l’eccellente signora Sarra Mirto Fraiapane, 1582
20 Vigilia Obiit Ierusolima teotonica Pietri de Rahone mastr’Andrea de Felice mastr’Andrea Sodano l’egregioaq notar(e) Agamen(n)ona Fortunato l’egregio Hieronimo Fo(r)tunato do(n)n’Aduce conso(r)ta d(e) Tulio Scia(r)recta | de Limatola, 1535
la mag(nifica) Andriana de Marco de | Aversa moglie del condam mag(nifico) si g(nor)ar | Gioan Carlo Bolognino, 1573 Cesare de Massa, 1585 lo honorabile m(ast)ro Sebastiano Faicchia, 1587 ap segg.
tre linee di due obiti erasi; visibile soltanto l’iniziale T, e lett. sparse, [...]rano. o dell’articolo erasa. ar agg. sulla linea dalla stessa mano, inchiostro diverso. aq la
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il r(everendo) d(onno) Gio(vanni) Domenico Vano, 1615 l’ill(ustrissimo) monsig(nore) vesc(ovo) Sigismo(n)do Taddei, 1648as | 1648at d(onno) fisico sig(nor) Berardino | Foschi, dic(embre) 1672 sig(nor) Camillo Foschi suo fi|glio, 1656
f. 78v
21
Thome ap(osto)li Obiit Mathia d(e) notar(e) Pietri Pietri Mayone de li Scavi mastro Pietri H(om)odio et Adelagia | soa conso(r)ta et Fra(n)cisco suo figlyo Andrea Iacobucio do(n)no Fra(n)cisco Sodano la nobele do(n)n’Ang(ele)lla Sabella conso(r)ta d(e) mast(ro) Ciano Mac|cayo(n)da, 1528 Paulo d’A(n)nolfo mada(m)ma Cara conso(r)ta del’ condam m(essere) Ia|cobo H(om)odio Ioanni de Florio, 1556 Ier(onimo) Bariveri, 1562 il r(everendo) donno Stefano Crescarello | canonico e sagrista maggiore, 1579 [...]au
22 Obiit abbate Sixto archidia|cono et lo p(at)re et la m(at)re soa Andrea de Martino Antono d’Alvignanello Altruda conso(r)ta de Cobello Crescarello Augustino Sa(n)ct’Ang(e)lo Loysi de Mario la discreta do(n)na M(aria)av conso(r)ta d(e) Iac(obo) Aure|fece as Taddei
e 1648 agg. sulla linea da mano post., inchiostro diverso. A, agg. sulla linea da mano post., inchiostro diverso; segg. quattro linee bianche prima dell’obito succ. au seg. un obito eraso. av a sovr. at così
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Barthomeo Longo Te(m)pera(n)tia figlya de Cola Moccia, 1529 Colo(n)na Lombarda de Mercone, 1568
f. 79r
23 Obiit Mario arcep(re)yte Ioa(n)ni Pugneta lo s(ignor) Riccardo de Raymo lo s(ignor) d’Albymanelloaw Andrea de Porfilio iodece Rogiero d(e) Peregrino do(n)na Co(n)sta(n)cza d(e) notare Thomasi do(n)na Maria conso(r)ta d(e) Ber(nardino)ax Melchioriay d(e) For(micu la)az Nardo Mortarulo Polita Fasola [...]ba 1616, lo honesto giovene Carlo Mansella nat(o)bb
24 Vigilia Obiit Rosata d(e) Cola Mone do(n)na Sibilia § quale lassò al ven(erabile) | C(a)p(itu)lo per l’a(n)niv(er)sa(r)io suo un’olivito | sit(o) a lo Formale Iacobo de Ma(r)ciano Frido Paulello Mortarulo, 1521 Fra(n)cisco Peczone mast(ro) Ioa(n)ni d(e) Cola d(e) Cicco Puczo(n)e, 1550
aw così
A per Albynianello. sovr. ay agg. sotto la linea da mano post., inchiostro diverso. az la sovr. ba seg. un obito eraso. bb agg. sulla linea dalla stessa mano, inchiostro chiaro. ax no
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dicembre
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Ioan Mariano Crescarellobc m(essere) Fran(cisco)bd Barbiero figlio di m(essere)be | Stefano Barbiero Lucia Cafarara moglie di Fra(ncisco)bf | Cicini, 1572 [...]bg
f. 79v
25
Nativitas domini nostri Iesu Christi Obiit Pietri d(e) notar(e) Steph(an)o do(n)na Maria de Raymo Pietri Soldano Ma(r)garita figlya de Pisano Amilina conso(r)ta d(e) Copagnone lo mag(nifico) m(essere) Loys[i]bh Ma(r)tio doctore in | utroque iure Ioan Berna(r)dino de Massa, 1555 lo mag(nifico) m(essere) Io(an)bi Fra(n)c(isco)bj d’Aliberto dottore | girurgico, 1563
26
Steph(an)i p(ro)toma(r)tyris Obiit iodece Ioa(n)ni d(e) Archis do(n)na Cayacciana Granata conso(r)ta de Gaspa(r)ro Mataracczo lo r(everendo) in Christo p(at)re Iuliano Mi(r)to vescovo d(e) | Tropea et cappellano magior(e)bk, 1499 Verita conso(r)ta de Mariano Pa(n)cza(r)do, 1528 lo r(everendo) in Christo p(at)re Augustino Landulfo | vescovo de Mo(n)te Peluso, 1536 la discreta giovene Rubina Mura|tarola, 1577
bc obito scrit. su rasura; cre di Crescarello corr. su ca da mano coeva, inchiostro marrone scuro. bd co sovr. be agg. sulla linea da mano coeva, inchiostro diverso. bf ibid. bg seg. un obito eraso illegg. bh macchia. bi lettura dubbia. bj o sovr. bk gior(e) ripass. da mano coeva, inchiostro scuro.
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liber defunctorum
f. 80r
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Ioa(n)nis ap(osto)li et eva(n)g(eliste) Obiit Ioa(n)ni Paldi notar(e) La(n)dulfo Gipczo Pietri Soldano do(n)na Ioa(n)na de Roberto mastro Fra(n)cisco d’Insaro Bartholomeo Mortarulo Ma(r)garita conso(r)ta de Ber(nardino)bl Mo(r)rone Luna(r)da conso(r)ta d(e) Vi(n)cigue(r)ra Fe(r)raro lo ven(erabile) d(onno) Iac(obo)bm Rabia canonico et vic(ario) lo mag(nifico) m(essere) Fra(n)cisco La(n)dulfo Ciancia Homodiobn, 1543 Antonio Sparani, 1546 Giovanni Domenico Barresbo, 1587 Filadora Lampera, 1589
28 S(an)ctorum Innoce(n)tium Obiit Pietri Synai et soa m(at)re sire Ioa(n)ni d’Arnisio Cleope h(om)o d’a(r)me mastro Pietri de iodece Vitale Ma(r)garita conso(r)ta d’Andrea Fe(r)raro, 1540 Palma d(e) Ioa(n)ni de Risi Steph(an)o Mo(r)rone Fra(n)cesca conso(r)ta d(e) notar(e) Iac(obo)bp Fortunato Pierro Sodano Na(r)do Pagnano del’ Vig(na)nellobq, 1521 lo discreto m(essere) Iacobo La(n)dulfo bl no
sovr. sovr. bn obito scrit. su rasura del medesimo. bo obito depenn. bp o sovr. bq a sovr. bm o
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dicembre
Laura di Massa, 1597 [...]br
f. 80v
29
Thome archiep(iscop)i et m(artyris) Obiit Ma(r)ga(r)ita d(e) d(onno) Simo(n)e don(na) Agnessa Stabele notare Nicola d’He(r)rico Viola consorta de Ba(r)tholomeo Mirteo Loysi de Boffa, 1530
lo mag(nifico) s(ignore) Gio(vanni) Francesco | Rentio, 1572 Gio(vanni) Domenico Barrese, 1587
30 Obiit Federico secundo imperatore | de Romani Antonio de Vico Iacoba figlya de Mariano Pa(n)cza(r)do, 1528 f. 81r
31
Silvestri pape et conf(essoris)bs Obiit Ioa(n)ni Synai Ge(m)ma conso(r)ta d(e) Sebastiano d(e) Po(r)to Martha de iodece Gicio Donna conso(r)ta d(e) mast(ro) Iac(obo)bt Sa(n)ct’Ang(e)lo Petruccio Grignecta, 1500 la nobele do(n)na Ma(r)ga(r)ita conso(r)ta d(e) m(essere) | Pietri Gipczo, 1505 Ado(r)mita conso(r)ta d(e) Ioan’ Inmocta Flaminio di Brentio, 1556 la mag(nifica) et r(everenda) sore Sabel|la Bolognini dell’ordine de | Sa(n)cto Fra(n)cisco
br segg.
tre linee bianche e subito dopo un obito eraso. con inchiostro marrone scuro sull’inchiostro rosso dalla stessa mano. bt o sovr. bs ripass.
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liber defunctorum
lo honesto giovene Paolo Aversano il signor don hon(orevole) Antonio Simone | fu vic(ario) gen(erale) di mons(ignore) vesc(ovo) | Paolo Filomarino, 1618
§ do(n)nus Steph(anus) Crescarellus | canonic(us) et maior sacrista gra|tis gr(ati)a et amoris scripsit, et Ca|pitulum tenetur in die obitus sui | scrib(ere) nom(en) suu(m) i(n) hoc libro de|fu(n)ctorum simil(ite)r gratis D(e)o gr(ati) as. | Anno d(omi)ni 1547. [...]bu f. 81v [...] tucte l’infrascripte [pe.s..|..] hando data la elemosina | [et acte accio] i(n) lo dì del’obito | lloro siano scripte i(n) questo [pr]e|se(n)te libro de li defu(n)cti, v(idelice)t:
Rita Moccia Candida Mayorella madonna Bricita de Nap(o)li Perna de Novello Laurella Pandofella Elisabeth Crescarella Pasqua Fortunata Ciancia Crescarella Elisabetha Maccayo(n)dabv Antonia cons(orte) d’Antonio Ma(n)sello do(n)na [N]ectia de Marco Matalena Cafarara Angnola Mortarola Cannaabw Cita [...]bx Catarina Santagnolo bu segg.
due linee in parte erase e in parte dilav., ma non sembra trattarsi di obiti. superfluo sulla prima a. bw così A. bx dilav. bv titulus
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dicembre
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Lucia Cafarara moglie di Cicchillo Cicini Margarita Sodano madamma Filadoro Rentio consorte di messere Tomasoby Mirto Curelia Borgia consorte di Fran(cisco) Datillo Marucsia d(e) Balsamo, a dì 29bz maggio di 78 Stefano Machaionda figlio de quondam Gasparro Macaio(n)da Angila [da Ser... ...]ca G. vescovo di Caiazz[a]cb
by s
corr. su i. corr. su prob. 0. ca dilav. cb legatura; scrit. nell’angolo dx del foglio da mano seicentesca; firma, così pare. bz 9
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II COMMENTARIO
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INTRODUZIONE La genesi, la storia e il suo compilatore Il codice pergamenaceo contenente il Liber defunctorum giunse nella Biblioteca Apostolica Vaticana nel 1925, insieme con altri ventiquattro codici superstiti dell’Archivio capitolare di Caiazzo, per il restauro e la conservazione nonché per preservarli da una probabile distruzione1. I codici, nel loro complesso, costituiscono un’importante sezione del patrimonio bibliotecario di Caiazzo e possono essere annoverati tra i tesori della Biblioteca Apostolica Vaticana2. Nel 1988 al termine del Convegno internazionale Uso e conservazione del libro, tenutosi a Roma presso Biblioteca Nazionale centrale, l’allora prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, padre Leonard E. Boyle, pose in evidenza che «il più antico dei 70.000 manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana è un codice del IX secolo, proveniente dall’Archivio Capitolare di Caiazzo»3. L’obituario fu vergato da Stefano Crescarello. Le informazioni pervenute su di lui sono poche e sporadiche, come anche le notizie relative alla sua famiglia. Qualche dato è stato desunto indirettamente da alcuni manoscritti e documenti, ed è stato utilizzato al fine di compilare una breve genealogia. Il capostipite della famiglia Crescarello potrebbe essere stato tale Andrea de Stefano originario di Limata, al quale, per motivi a noi ignoti, fu dato il soprannome di Crescarello, che è stato adottato poi come patronimico dalla sua discendenza. Vissuto nella prima metà del XIV secolo, ci è pervenuta la notizia indiretta del suo testamento stilato il 2 maggio 1382, nel quale è menzionata la figlia Cecca, vedova di Pietro Barosano4. 1 Nella Biblioteca Apostolica Vaticana sono conservati i codd. Vat. lat. 14726-14736. Sembra che sia da attribuire a Caiazzo anche un messale in scrittura beneventana, giunto in Vaticana nel XVII secolo, cfr. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Manoscritti latini 14666-15203. Catalogo sommario, a cura di A. M. Piazzoni – P. Vian, Città del Vaticano 1989 (Studi e testi, 332), pp. XIV, 29-35. 2 V. Pace, La decorazione dei manoscritti pre-desideriani nei fondi della Biblioteca Vaticana, in Scrittura e produzione documentaria nel Mezzogiorno longobardo. Atti del Convegno internazionale di studio (Badia di Cava, 3-5 ottobre 1990), a cura di G. Vitolo – F. Mottola, Badia di Cava 1991, pp. 405-456, citaz. pp. 410-412. 3 Queste parole furono colte dalla giornalista Barbara Marengo e inserite nel suo articolo, pubblicato da L’Osservatore Romano, dal titolo La responsabilità dei bibliotecari nel tramandare un patrimonio d’inestimabile valore culturale, redatto in occasione del “Cinquantenario dell’Istituto Centrale per la patologia del libro 1938-1988” (L’Osservatore Romano, novembre 1988). 4 ASMV, ms. s. n., Platea o inventario generale di tutti li beni che si possedono dalla chiesa A.G.P. della città di Caiazzo compilata con ordine della R.C. di S. Chiara, a. 1775, ff. 37, 38, 68.
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Stefano Crescarello era uno dei figli di Bernardino Crescarello e di Sara, della quale si ignora il cognome e il patronimico. Entrambi sono ricordati nel Liber defunctorum: il padre è registrato il 26 novembre (f. 72rb) insieme ai suoi figli, «Bernardino Crescarello et soi figlioli, videlicet Iacobo, Covello, et Paulo Matthia, Credia, et Altruda requiescant in pace», mentre Sara è ascritta il 13 agosto 1522 (f. 50ra), «Sarra consorte de mastro Bernardino Crescarello». Dalla registrazione obituaria del padre si potrebbe desumere che Stefano sia stato il sesto di sei fratelli, a lui premorti. Da un documento del 1536 risulta essere stato il tutore di due suoi nipoti, Isidoro e Giovanni, figli di Giacomo, uno dei suoi fratelli5. Stefano Crescarello fu uno dei procuratori eletti, nonché economo della gestione degli introiti del Capitolo di Caiazzo nella prima metà del XVI secolo6. Fu autore di diverse opere legate al culto della memoria e dei santi, come il Calendario liturgico ad uso della chiesa di Caiazzo, illustrato di seguito, e un trattatello per il calcolo dell’epatta7. La stesura del codice caiatino risale al 1547 quando il Crescarello era canonico e sacrista della Cattedrale di Caiazzo e rettore della chiesa di San Nicolò de Falchis di Capua8. Il testo fu esemplato, presumibilmente, da un originale antico obituario, in latino, attualmente deperdito. La nuova trascrizione della fonte obituaria non è da considerarsi un caso isolato nel contesto dell’Italia meridionale9, ma si inserisce in quel fenomeno che in quegli anni vide la riproduzione di altri due necrologi: quello dell’Abbazia di Montevergine, ricopiato tra il 1525 e il 1528, sulla base di un testo preesistente vergato nel 140310, e quello del monastero femminile napoletano di San Patrizia, ricopiato intorno agli anni 1539154011. Nel primo caso, la trascrizione del necrologio di Montevergine sembra fu dovuta alla necessità di riordino del testo, ormai zeppo di aggiunte da essere inconsultabile. Tuttavia, già la compilazione del 1403 risulta essere tarda, almeno rispetto a altre copie del genere, e si lega a un momento della ripresa della vita liturgica12. Nel caso del necrologio di San Patrizia la ricompilazione dell’elenco originale, iniziato del Trecento, non fu dovuta 5 BDSTA, ms. s. n., P. Filomarino, Platea di tutti i beni e dritti della Mensa di Caiazzo, a. 1620, f. 151. 6 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521); ibid. (aa. 1521-1522); ibid. (aa. 1556-1557). 7 La Confessio coronata, scritta nel 1558, e il trattato sul calcolo dell’epatta e della luna sono conservati nel manoscritto miscellaneo 26 del Museo Civico Alifano di Piedimonte Matese. 8 ASMV, ms. 6, C. Marocco, Tavole de’ capi, f. 27. 9 Villani, Il necrologio di Caiazzo cit., p. 162. 10 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., p. 15. 11 Facchiano, Monasteri femminili e nobiltà cit., p. 67. 12 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., pp. 13-16.
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tanto alla necessità di rendere leggibile il testo, visto che, diversamente da Montevergine, la maggior parte dei personaggi ricordati nel necrologio napoletano si susseguono nel testo attuale ancora in ordine cronologico13. L’esigenza di conferire una nuova veste all’obituario di San Patrizia può essere letta nell’ottica della concomitanza della rinascita, durante la Controriforma, del culto della Santa, titolare del monastero, che comportò la riesumazione delle sue reliquie e la pubblicazione della sua vita14. Ciò detto, come deve essere considerata la fonte necrologica caiatina e in quale contesto può essere inserita la sua nuova stesura? Il canonico Crescarello chiese espressamente, alla sua dipartita, di essere registrato nell’obituario: «Domnus Stephanus Crescarellus canonicus et maior sacrista gratis gratia et amoris scripsit et Capitulum tenetur in die obitus sui scribere nomen suum in hoc libro defunctorum similiter gratis Deo gratias. Anno domini 1547».
Questo è quanto si trova scritto nella seconda colonna della f. 81rb. Egli voleva che il suo nome fosse registrato nel Liber defunctorum per essere ricordato con una messa di suffragio, al pari degli altri defunti presenti nel codice e da lui stesso registrati. La sua richiesta, tuttavia, può anche essere considerata come emolumento per l’opera di trascrizione svolta. Si trova, infatti, registrato il 21 dicembre 1579 (f. 78va) «reverendo donno Stefano Crescarello canonico e sagrista maggiore», per cui, i suoi successori rispettarono la volontà del canonico di essere ricordato nel libro da lui composto15. Secondo quanto riportato dallo studioso Bernardino Di Dario, il Crescarello tradusse dal latino «l’antico necrologio in un volume membranaceo, serbandoci memoria di molti uomini illustri nati o almeno morti a Caiazzo»16. Benché quasi tutta la storiografia locale attribuisca la traduzione al suddetto canonico, non vi sono elementi certi che conducano verso questa tesi. Il canonico Crescarello, infatti, affermò di aver soltanto scritto il testo: «Stephanus Crescarellus [...] scripsit [...]». “L’antico necrologio”, tuttavia, doveva essere stato scritto in latino e doveva risalire ai secoli XII-XIII. Evidentemente era ancora in uso tra i 13 Facchiano, Monasteri femminili e nobiltà cit., p. 58; Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., pp. 13, 101. 14 Facchiano, Monasteri femminili e nobiltà cit., pp. 29-30, 37-38. 15 Contrariamente a quanto sostenuto da Villani, il quale non avendo trovato l’obito del canonico, ha supposto che egli fosse deceduto in uno dei giorni mancanti, quelli i cui fogli sono andati perduti, cfr. Villani, Il necrologio di Caiazzo cit., p. 162 nt. 5; a questo proposito si veda anche Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., p. 30. 16 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 237.
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canonici durante il Trecento, il Quattrocento e fino alla prima metà del Cinquecento, quando si ebbe la traduzione e una nuova sistemazione del testo a opera del Crescarello. Il canonico, oltre ad essere stato stimolato da interessi storico-liturgici potrebbe essere stato indotto al riordino del testo dalla necessità di sistemarlo per puri motivi pratici: o il Liber defunctorum doveva essere consunto in alcune parti, se non in un totale stato di usura, o danneggiato da qualche evento accidentale, tale da non poter essere consultato durante l’officiatura; oppure doveva essere stato riempito in tutti i suoi spazi al punto tale da essere ormai saturo e non più utilizzabile per gli aggiornamenti. Il primo Liber defunctorum non doveva essere molto esteso e doveva essere, probabilmente, poco utilizzato. Ciò è mostrato dal numero di obiti relativi i secoli XI e XII che sono in quantità inferiore rispetto a quelli dei secoli successivi. Infatti, il computo degli obiti, divisi per secoli, mostra come ai due obiti registrati nell’XI secolo e ai trentaquattro registrati nel XII secolo, corrispondano trecentosettantaquattro registrazioni per il XIII secolo e duecentoquindici per il XIV secolo. I numeri sono decisamente differenti. A questo va aggiunto che personaggi del tardo Duecento e degli inizi del Trecento, come si vedrà di seguito, si trovino ad occupare, a volte, le prime posizioni di una colonna relativa a un giorno, in alcuni casi addirittura la prima. È da considerare, tuttavia, un’altra ipotesi. Come già suggerito dal Villani17, è probabile che le note obituarie più antiche, quelle che costituiscono per così dire il “fondo primitivo” e che abbracciano i secoli XI-XII, trovassero posto ai margini di un calendario o di un martirologio18, e quindi non già costitutive di un testo unico, e che soltanto nel corso del tardo Duecento siano state trascritte in un codice autonomo, verosimilmente ancora in latino. E potrebbe essere stato questo testo necrologico duecentesco il modello che il canonico caiatino avrebbe adoperato come base per la nuova trascrizione e, presumibilmente, traduzione. La prassi di dare inizio alla stesura di una fonte commemorativa inserendo i nomi più antichi derivanti da «antiche note di evangelari o sacramenti, o meglio ancora da antiche matricule, chartule, charte, rotuli fraterni tatis» non è di nuova concezione, ma è stata riscontrata anche in altre fonti obituarie, come ha mostrato il Garufi per il Liber Confratrum di San Matteo di Salerno19. Anche il Villani, in riferimento al caso di Montevergine, ipotizza che prima del 1403 gli obiti verginiani non erano raccolti in un 17 Ibid.,
p. 168. Il necrologio di Caiazzo cit., pp. 163-165. 19 Necrologio del Liber Confratrum cit., p. XL. 18 Villani,
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codice apposito, ma annotati ai margini di un calendario20. Questa pratica, quindi, potrebbe essere presa in considerazione per la prima stesura della fonte necrologica caiatina, il “fondo primitivo”, in particolar modo in riferimento all’esiguo numero di obiti risalenti ai primi secoli dell’anno Mille21. Ad ogni buon conto, le ipotesi sulla composizione del codice obituario per così dire “primario” restano, appunto, ipotesi e mere suggestioni, non potendo usufruire, al momento, di altri elementi e notizie circa l’effettiva esistenza di un testo primitivo e della sua redazione. Di contro, l’esistenza di un Liber defunctorum di epoca più tarda, risalente ai primi decenni del XIV secolo, è un’ipotesi che trova un reale fondamento in tre fattori: i testamenti presenti nel fondo pergamenaceo dell’Archivio vescovile di Caiazzo, che riportano un’interessante notizia; le note attergate di alcune membrane del medesimo fondo; gli Statuta emanati dal vescovo Tommaso [II] de Pascasio. I Testamenta del XIV secolo presenti nel fondo pergamenaceo diocesano sono al momento riconducibili a venticinque — preciso “al momento” poiché è in corso d’opera, da parte di chi scrive, lo studio e l’edizione delle pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo per gli anni di reggenza di Roberto d’Angiò22, e i documenti testamentari fino ad ora emersi, considerando anche gli inserti, ammontano a questo numero. Nel dettato del documento di alcuni di essi, è chiaramente espressa la volontà del testatore di essere inscritto a libro, cioè di essere registrato nel libro de’ morti nel giorno del suo decesso. Questo al fine di essere ricordato dai parenti in vita nel giorno del suo anniversario, attraverso la celebrazione di una messa di suffragio o una “cantata” eseguita dai chierici, membri del Capitolo caiatino. Per tale officio il testatore lasciava un obolo, consistente in una certa somma di denaro, o un vero e proprio legato testamentario, concernente in un bene immobile — pecia di terra, lenza, ortale, domus o altro bene. Il destinatario beneficiante era una chiesa o, nella maggior parte dei casi, il suddetto Capitolo. L’istituto ecclesiastico si occupava della celebrazione delle esequie ed era preposto, in alcuni casi, secondo la volontà espressa dal testatore, ad accogliere le spoglie mortali del defunto. I chierici della comunità religiosa si sarebbero occupati di serbare il ricordo del defunto vivido nel tempo. Ecco alcuni esempi di inscritione al libro. 20 Villani,
Monachesi e mondo dei laici cit., p. 15.
21 Si veda in proposito la tabella sulla “Distribuzione temporale degli obiti identificati nel
Liber defunctorum, cfr. supra, Edizione, p. 18. Tab. 1. 22 Le pergamene dell’archivio vescovile di Caiazzo (1309-1343), VI, a cura di L. Esposito (Archivio di Stato di Napoli. Diocesi di Alife-Caiazzo), in preparazione (d’ora in poi Esposito, Pergamene VI).
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Il giudice Stefano de Vallone il 23 ottobre 132523 alla presenza del giudice Giovanni Egizio e del notaio pubblico Anfusius Paldi, oltre a quella dei testimoni preposti, stilò il suo testamento, nel quale istituì erede di tutti i suoi beni, il figlio Caiacciano de Vallone. Lasciò, inoltre, precise disposizioni ai chierici del Capitolo di Caiazzo, da eseguirsi dopo il suo trapasso, al fine di essere ricordato e commemorato dai posteri, per le quali incombenze legò la somma di tre tarì: la celebrazione del suo anniversario, la cui funzione doveva essere officiata nella ricorrenza del suo decesso, mediante l’accensione di candele e con il suono delle campane; l’iscrizione nel Liber defunctorum della chiesa di Caiazzo. Il brano che si legge nel dettato del Testamentum di Stefano recita in questo modo: «[...] et scribere in libro defunctorum in ecclesia nomen suum, tarenos tres». Ora sappiamo che i chierici rispettarono le ultime volontà del defunto, poiché Stefano de Vallone si trova iscritto il 24 ottobre. Il testamento del 13 aprile 1317 è di Tommasa, figlia del fu Nicola Goctomagnus e vedova di Enrico di Giovanni Forte, abitante a Caiazzo. In esso, Tommasa dispose che il suo corpo fosse sepolto nel cimitero della Maior ecclesia Caiacciana e richiese la registrazione del suo nome e di quello di suo marito nel “libro dei morti” della suddetta Ecclesia. La frase recita così: «[…] et quo debeant scribere nomem meum et predicti quondam mariti mei in libro eiusdem Ecclesie, ubi scribuntur alii mortui». Tommasa, inoltre, destinò come obolo alla medesima Chiesa e alla Santa Congregazione ad essa afferente una lincia di terra e una casa, mentre ai chierici della Congregazione lasciò sei libbre di cera per le sue esequie e per la celebrazione annuale del suo anniversario e di quello di suo marito Enrico, nonché per fare suonare le campane24. Esistono due donne di nome Tommasa registrate nel Liber defunctorum. Una il 12 marzo (f. 16va), l’altra il 26 marzo (f. 20ra). Sono entrambe annotate da sole, senza la menzione del marito, «donna Thomasia», né tantomeno del ricordo del legato testamentario. Inoltre, la prima Tommasa si trova in una posizione piuttosto tarda nella colonna, rispetto alla data della stesura dell’atto testamentario. Di contro, una Tommasa e un Enrico sono registrati nel Liber defunctorum in data 14 aprile (f. 24vb), «Henrico et Thomasia et (sic) soa consorta». Qui non vi è il ricordo del legato testamentario presente nel Testamentum, né la menzione della richiesta di iscrizione. Potrebbe essere lei la Tommasa, autrice del testamento. Sebbene non vi sia la certezza della corrispondenza univoca di una del23 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 544, in corso di pubblicazione
in Esposito, Pergamene VI. 24 Ibid., perg. 493, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI.
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le tre registrazioni obituarie con la richiesta di iscritione al libro espressa nelle volontà testamentarie di Tommasa, figlia di Nicola, sono propensa ad optare per la terza registrazione, per due motivi. Il primo è la concomitanza della redazione del testamento, il 13 aprile, con la registrazione obituaria, il 14 dello stesso mese. Il secondo è dato dalla presenza del marito Enrico nella nota obituaria. Lo studio dei Testamenta caiatini redatti duranti gli anni di reggenza di Roberto — tutt’ora in corso di studio — apporterà certamente un contributo considerevole alle notizie contenute nella fonte obituaria circa i legati testamentari, riportati sotto forma di brevi regesti e posti accanto ai nomi dei defunti. Tali informazioni saranno sviluppate in maniera più ampia in uno studio successivo25. Il secondo fattore riguarda le note attergate. I due Testamenta del 31 marzo 1312 e del 15 maggio 1316 presentano una nota riportata sul verso delle due membrane26, che recita in questo modo: «Scriptum est in quaterno». Tali note sono state vergate su entrambe le membrane dalla medesima mano, coeva o di poco posteriore agli estensori dei due documenti, risalente, dunque, alla prima metà del XIV secolo. Esse sono poste accanto ad altre note attergate che esplicano la natura dell’atto e il nome del testatore. Le note, a mio avviso, con il conforto di quanto testé espresso a proposito delle ultime volontà testamentarie di richiesta di iscrizione al “libro dei morti”, sono la testimonianza dell’avvenuta registrazione nel Quaternus mortui, che doveva rappresentare, già nei primi decenni del XIV secolo, l’equivalente antico del Liber defunctorum cinquecentesco. Terzo e ultimo dato, ma non per questo meno significativo, riguarda gli Statuta seu costitutiones della diocesi di Caiazzo. Essi furono emanati nella Maior Ecclesia cayacciana il 3 gennaio 132827 durante l’episcopato di Tommano [II] de Pascasio. In essi, vi è un paragrafo che regola la gestione del liber mortuorum. «In quod nullus canonicorum, seu clericorum Capituli supradicti, proprio auctoritate actentari presumat in libro mortuorum scribere, sive delere sine expressa totius Capituli, vel magister Congregationis ipsius; et qui contrarium fecerit ipso facto sententiam ex communicationis incurrat, et teneatur ad restitutionem quod exinde receperit et ad [...] tantundem» 25 È in preparazione, da parte di chi scrive, un saggio dedicato all’argomento, sia per le notizie emerse dai Testamenta, sia per le notizie emerse dallo studio dei documenti dell’Archivio vescovile di Caiazzo. 26 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 442, 446, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 27 Il documento è tràdito in copia ed è edito in Esposito, Pergamene VI.
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Rimandando ad altra sede i dovuti approfondimenti del caso, è chiaro che un libro mortuorum era già in vigore durante il governo del vescovo Tommaso [II]. Il suo uso doveva costituire una consuetudine consolidata, giacché, ciò che emerge dalle poche righe del testo degli Statuta, non è tanto un prontuario sulla sua costituzione, quanto piuttosto un’ammonizione sul suo utilizzo. Evidentemente, era stato operato un uso improprio dai chierici del Capitolo e perpetrato nel tempo al punto tale da aver indotto il vescovo a doverne dedicare un paragrafo negli Statuta della diocesi, al fine di regolamentarne il corretto impiego. Questo elemento potrebbe costituire, inoltre, la testimonianza di una prassi scribendi in uso presso la comunità religiosa caiatina già verso la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, che fu poi consolidata e regolamentata durante il vescovato di Tommaso [II]. La prassi della iscrizione a lo libro de li defuncti era molto sviluppata nella città di Caiazzo. Se ne ha testimonianza a partire dalla seconda metà del XV secolo e soprattutto nel corso del XVI secolo. Nei libri di contabilità del Capitolo caiatino esiste una sezione dedicata agli introiti derivanti dalle quote versare dai cittadini caiatini per far inserire nel Liber defunctorum i propri cari e loro stessi. Tale prassi si fece più sporadica nel corso del XVII secolo, poiché le richieste di registrazioni a libro subirono un evidente calo. La sezione dedicata al versamento delle quote nei libri di contabilità, infatti, risulta essere assente in alcuni anni. Nei casi sporadici, nel corso del 1600, in cui vi sono segnate le quote pagate per la registrazione dei defunti, queste si trovano contabilizzate nei quaderni non più nella sezione deputata, ma inserite dai canonici in quella generica, Introito de denaro. Esistono una serie di Registri e di Quaterni di contabilità del Capitolo, dalla composizione ancora incerta, che sono risultati essere utili per l’individuazione temporale, la filiazione e la genealogia di alcune famiglie caiatine presenti nell’obituario. Queste carte sono conservate nell’Archivio Storico della Diocesi di Alife-Caiazzo. Esse sono emerse durante un lavoro relativo a un progetto di recupero del Fondo documentario della ex Diocesi di Caiazzo28. Di questi documenti se ne dà conto, in parte, nelle note relative ad alcuni personaggi registrati nel Liber defunctorum e descritti nel Commentarium. Non è stato possibile, in questa sede, consultare, indentificare e collazionare tutto il materiale rinvenuto, per cui il lavoro incrociato non è assolutamente esaustivo. Tale lavoro sarà oggetto di uno studio successivo, utile soprattutto per la ricostruzione delle genealogie di intere 28 Nell’Archivio Storico della Diocesi di Alife-Caiazzo è attualmente in corso un lavoro volto al recupero del Fondo documentario della ex Diocesi di Caiazzo, d’inventariazione dei pezzi recuperati e dei fondi ricostruititi, con successiva digitalizzazione di tutto il materiale scoperto, promosso dal vescovo in carica, S.E. Mons. Valentino di Cerbo, ed eseguiti dagli archivisti.
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famiglie di Caiazzo e dintorni, alcune delle quali non più esistenti e che la memoria ha chiuso nell’oblio. In conclusione, il Crescarello, per la sua opera di risistemazione del testo, si servì certamente di un esemplare più antico. La redazione del testo potrebbe risalire ai secoli XI-XII — teoria più incerta, se si considera la stima del computo delle registrazioni obituarie su indicata e l’ipotesi dell’esistenza delle note poste ai margini di un calendario o di un martirologio — o potrebbe essere ricondotta ad un arco temporale che abbraccia la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo — ipotesi più plausibile, testimoniata dalle volontà testamentarie di alcuni cittadini caiatini e dalle note attergate alle membrane esaminate, confermata poi dal paragrafo degli Statuta. Tali note sono anche la dimostrazione del fatto che esisteva già nella prima metà del XIV secolo una gestione della documentazione d’archivio che era connessa, in stretto rapporto, con il “Libro dei morti”. Siamo ai primi decenni del XIV secolo, durante l’episcopato del vescovo Tommaso [II], ed è probabile che si debba proprio al vescovo — dal governo longevo e, soprattutto, dalla presenza attiva nella gestione degli affari della diocesi, come dimostra la ricca documentazione pergamenacea che lo vede spesso protagonista — la stesura del Liber defunctorum; ed è verosimile che il vescovo ne abbia promosso ed esortato l’uso in canonica, dal momento che non vi sono notizie di richiesta di inscritione al libro nelle volontà testamentarie elencate nei Testamenta superstiti relativi agli anni precedenti il XIV secolo, durante gli episcopati dei predecessori di Tommaso [II]. A ogni modo, l’interesse del canonico caiatino per il Liber defunctorum non fu solo di carattere erudito-biografico, a differenza degli studiosi che, a partire dal secolo successivo, utilizzarono la fonte necrologica unicamente come fonte storica, per attingere le ricche e preziose notizie ivi contenute. Il Crescarello intendeva il suo lavoro come un servizio religioso e lo fece a condizione che, alla sua morte egli potesse essere a sua volta inserito nel Liber, tra i commemorati ascritti, come già illustrato. Egli compilò altre opere legate al culto della memoria e dei santi, come già detto, quali il Calendario liturgico ad uso della chiesa di Caiazzo, illustrato in questo volume, e un trattatello per il calcolo dell’epatta, entrambi databili tra il 1544 e il 155829. Benché tali opere non costituiscono un vero e proprio Libro del Capitolo, da affiancare al Liber defunctorum caiatino, sono pur sempre testimonianze significative del suo interesse religioso. Nondimeno un Libro del Capitolo doveva esistere in passato, dato che ne troviamo le tracce tra i codici superstiti della Biblioteca Apostolica Vaticana30, tra i quali è anche 29 Cfr.
supra, Commentario, p. 246, nt. 7. p. 245, nt. 1.
30 Ibid.,
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presente una mutila Regula canonicorum risalente al XII secolo31. Secondo quanto sostenuto dal Villani è probabile, invece, «che nel Cinquecento non esistesse più un unitario Libro del capitolo e che il necrologio e il calendario compilati dal Crescarello venissero affiancati nella liturgia non da manoscritti, ma da martirologi o rituali a stampa, secondo un processo simile a quello avvenuto altrove. Ciò poteva accadere per motivi economici, dato l’alto prezzo della preparazione di un codice, ma anche per motivi d’ordine più generale»32. Nel Basso Medioevo, infatti, i canonici regolari prestavano meno attenzione al valore liturgico del Libro del capitolo, privilegiando la conservazione e l’uso del solo codice necrologico, certamente più utile come fonte d’informazione sui redditi del Capitolo, per l’alto contenuto degli oboli registrati33. Il lavoro di Stefano Crescarello, dunque, al di là delle motivazioni prettamente pragmatiche e di ordine meramente finanziario, non deve essere sottovalutato nel suo aspetto devoto e religioso. Il canonico, infatti, unendo il ricordo dei benefattori al culto dei santi locali e non — come si è visto nel Calendario liturgico conservato nel ms. 26 — «si inserisce nel processo di riscoperta delle memorie religiose locali molto intenso in quegli anni nell’archidiocesi capuana. Quindi il Crescarello si muove sulla stessa linea che portò, nel secolo successivo, alla redazione del Sanctuarium Capuanum di Michele Monaco e che è testimoniata anche nel seicentesco ms. Vat. lat. 6548, contenente una Vita di s. Stefano Menicelllo di Caiazzo»34. Anche il necrologio di Caiazzo, al pari di quello di Montevergine e quello di San Patrizia, testimonia un rinnovato interesse per le memorie e le reliquie dei santi locali, come quelle di s. Stefano di Caiazzo, morto nel 1023, le cui spoglie furono riesumate nel 1512 dal vescovo Vincenzo Maffa, e che fu oggetto anche di una Vita scritta da fra’ Francesco da Sant’Agata dei Goti35. «E il culto e l’invenzione di reliquie, fu, non a caso, uno degli aspetti peculiari della vita religiosa meridionale del Cinque-Seicento»36, il 31 Biblioteca
Apostolica Vaticana, cod. Vat. lat. 14732. Il necrologio di Caiazzo cit., p. 164. 33 Lemaitre, «Liber capituli» cit., pp. 636-637. 34 Villani, Il necrologio di Caiazzo cit., p. 164. Su Michele Monaco i suoi lavori cfr. M. Monaco, Sanctuarium Capuanum, Neapoli, apud Octavium Beltranum, 1630; id., Recognitio Sanctuarij Capuani per eundem eiusdem collectorem Michaelem Monachum. Decretorum doctorem cathedralis ecclesiae Capuanae canonicum presbyterum addita. In qua multa, quae in priori editione desiderabantur accuratissime, & perdiligenter recollecta videntur Sanctuarium Capuanorum, Napoli, ex typographia Roberti Molli, 1637; Michele Monaco e il Seicento Capuano, a cura di P. Borraro, Salerno 1980 (Collana di studi sammaritana e capuana, 2). Sul cod. Vat. lat. 6548, cfr. D. Marrocco, Documentazione storico-liturgica su s. Stefano di Caiazzo, in Annuario dell’Associazione storica del Medio Volturno 7 (1981), pp. 91-104. 35 Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 151, 171; Marrocco, Documentazione cit., p. 93. 36 Villani, Il necrologio di Caiazzo cit., p. 164. 32 Villani,
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che contribuì al rinnovato interesse liturgico per i necrologi prodotti nel Sud Italia37. “Necrologium” o “obituarium”? Un recente studio sulle congregazioni beneventane — Santo Spirito, San Bartolomeo, Sant’Eufemia — e sul cosiddetto Obituarum Sanctus Spiritus di Benevento38 ha posto l’accento sul problema della classificazioni delle fonti obituarie e sulle definizioni in uso, proponendo, sulla base degli studi di due esperti, un belga e un francese, un distinguo tra il concetto e significato di necrologio e di obituario, integrate da alcune osservazioni della scuola italiana. Nicolas Huyghebaert in uno studio pubblicato negli anni Settanta del secolo scorso, orientato sulla classificazione dei documenti necrologici, aveva operato una distinzione tra “necrologio” e “obituario”. Egli, tuttavia, riconobbe le strette affinità tra le due fonti commemorative, accomunate dalla medesima struttura organizzativa: un elenco di nomi di defunti distribuiti in base a un calendario. Secondo lo studioso, necrologio e obituario si identificano fondamentalmente per la differente finalità d’uso, che si esprime in quella propriamente liturgica per il necrologio, prevalentemente amministrativa per l’obituario. Il primo, infatti, è da lui definito come “un livre liturgique” stricto sensu, costituito da «une simple liste de défunts établie en marge d’un calendier ou d’un martyrologe pour être lue dans la cadre de la prière chorale. Cette lecture avait lieu généralement à l’office de prime, soit au chœr, soit au chapitre. […] Comme cette lecture avait lieu le plus souvent à prime, le nécrologe est fréquemment réuni au martytologe et à la règle de la communauté […] dont on lisait un chapitre au cours de cet office»39. L’obituario, invece, è «une liste de défunts établie en marge d’un calendrier pour rappeler aux responsables d’une communauté les services anniversaires fondés par quelques défunts (leur obit) et les œuvres de miséricorde qui accompagnent ces anniversaires: distributions d’aumônes soit aux membres de cette communauté (pitances), soit aux pauvres soutenus par cette communauté, soit plusieurs dispositions de ce genre à la fois»40. L’obitua37 E. Novi Chavarria, Pastorale e devozioni nel XVI e XVII secolo, in Storia del Mezzogiorno, direttori G. Galasso – R. Romeo, coordinamento e ricerche A. Mozzillo – G. Di Martino, IX, Napoli 1991, pp. 369-413, citaz. p. 395. 38 G. Araldi, Vita religiosa e dinamiche politico-sociali. Le congregazioni del clero a Benevento (secoli XII-XIV), Napoli 2016 (Società napoletana di storia patria. Biblioteca storica meridionale. Saggi, 1). 39 Huyghebaert, Les documents nécrologiques cit., p. 35. 40 Ibid.
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rio, quindi, «précise le plus souvent concrètement quels sont les revenus affectés à ces obits, leur mode de perception et de distribution», non può, al contrario del necrologio, essere considerato un vero e proprio libro liturgico, in virtù del fatto che «il n’est pas de soi destiné à la lecture publique; encore que dans certaines communautes il ait été lu, soit au réfectoire, soit au chapitre, mais en dehors du cadre de l’office»41. L’opera di Huyghebaert fu aggiornata nel 1985 da Jean Loup Lemaitre che propose un nuovo criterio per distinguere il necrologio e l’obituario. Lo studioso, pur riconoscendo l’importanza e la necessità di classificare le fonti commemorative, fece confluire in un’unica categoria obituaires, livres d’anniversaires ou de distributions, tenendo conto essenzialmente «du mode d’inscription, plus que d’un usage liturgique ou non»42. Lemaitre sostiene che «dans le nécrologe sont inscrits au jour connu de leur mort les membres de la communauté, au sens large (fratres nostre congregationis), et toutes les personnes, bienfaiteurs ao autres, admises dans la confraternité de prière, dans la familiaritè de cette communauté, par la volonté et le consentement de l’abbé, du doyen, et du chapitre (amici in orationem suscepti)»; nell’obituario, invece, «figurent les personnes, membres de la communauté et autres, ayant demandé la célébration d’un anniversaire au sein et par les soins de la communauté, et en ayant assuré l’exécution par une fondation dont les revenus servent à rémunérer les religieux chargés da sa célébration»43. Nel 1990 lo stesso Giovanni Vitolo aveva operato un distinguo tra le due fonti commemorative a proposito del necrologio prodotto dall’abbazia di Montevergine44. A suo avviso, le differenze tra le due fonti commemorative sono ben evidenti: l’iscrizione nel necrologio di un ente monastico si otteneva in virtù di uno stretto rapporto, di un profondo legame spirituale con quella comunità religiosa. L’iscrizione nell’obituario, al contrario, è la mera conseguenza, la prova, di un semplice acquisto venale di messe di suffragio, compiuto mediante donazioni, in natura o in denaro, oppure attraverso lasciti testamentari. Nel 1992 anche Ferdinando dell’Oro aveva precisato che gli obituari 41 Ibid.
42 J.-L. Lemaitre, Mise à jour du fascicule nà 4 (N. Huyghebaert, Les documents nécrologiques, Turnhout 1972) Turnhout 1985 (Typologies des sources du Moyen Âge occidental, 4), p. 11. 43 J.-L. Lemaitre, Répertoire des documents nécrologiques français, publiés sous la direction de P. Marot, Paris 1980 (Recueil des historiens de la France publié par l’Académie des inscriptions et belles-lettres. Obituaires, 7), p. 25; id., Mise à jour cit., p. 11. 44 G. Vitolo, Introduzione, in M. Villani, Monachesimo e mondo dei laici nel Mezzogiorno medievale. Il Necrologio di Montevergine, Altavilla Salentina 1990 (Fonti per la storia del Mezzogiorno medievale, 8), p. 9.
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«sono dei registri che contengono note cronologiche riguardanti benefattori di chiese e monasteri, scritti con lo scopo di perpetuare la testimonianza delle elargizioni e dei legati di questi benefattori e, soprattutto, per assicurare le celebrazioni anniversarie istituite per il riposo eterno della loro anima»45. Sono, in questo modo, indicati i nomi dei benefattori, la natura dei legati fatti alla chiesa, il giorno e la modalità della celebrazione liturgica in loro suffragio e, molto sovente, anche la data della loro morte e il luogo della sepoltura46. La definizione di obituario proposta da Lemaitre con i suoi distinguo rispetto alla tesi di Huyghebaert, si adatta bene a quanto è contenuto nel cod. Vat. lat. 14736. Esso, infatti, risulta sostanzialmente composto dai nomi dei cittadini caiatini, laici e chierici, che avevano richiesto la celebrazione di una messa di suffragio della propria anima, offrendo in cambio un obolo, consistente in un bene immobile — domos, hortos, terras, pecczas o lenczas de terras, vineas — o in un’offerta in denaro. La distinzione terminologica e semantica tra “necrologio” e “obituario” proposta dallo studioso francese fornisce l’opportunità per porre l’accento sul problema dell’utilizzo dell’Obituarium di Caiazzo, come fonte per conoscere il rapporto esistente tra la comunità dei chierici e quella dei laici. Ciò mediante il confronto con altri documenti necrologici della medesima zona nel sud Italia: i necrologi di Salerno47, di Montevergine48, di San Patrizia49, di Santa Maria del Gualdo Mazzocca50 e di Santo Spirito51. Queste fonti commemorative, nonostante l’ampiezza delle “reti commemorative’52 entro le quali sono inserite, in particolar modo, il secondo e il quarto, tramandano lunghe liste di abati, dignitari ecclesiastici o semplici monaci appartenenti alle comunità di riferimento. Diversa, invece, è la situazione di Caiazzo, dove i nomi dei soggetti di condizione clericale, non sono che un’esigua minoranza. Sono certamente 45 F. Dell’Oro, Modi diversi di celebrazione dell’anniversario di defunti negli obituari di Aosta, in Rivista Liturgica 79 (1992), pp. 874-896, citaz. p. 874. 46 M. Lequercq, Obituaire, in Dictionnaire d’Archéologie chrétienne et de Liturgie, XII/2, Paris 1936, pp. 1834-1857. 47 Necrologio del Liber Confratrum cit. 48 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit. 49 Facchiano, Monasteri femminili e nobiltà cit. 50 C. Hilken, Memory and community in Medieval Southern Italy. The History, Chapter Book, and Necrology of Santa Maria del Gualdo Mazzocca, Toronto 2008 (Studies and Texts, 157; Monumenta Liturgica Beneventana, IV). 51 Araldi, Vita religiosa cit. 52 M. Villani, Reti commemorative, mondo dei laici e relazioni monastiche tra Campania e Capitanata. A proposito di due recenti pubblicazioni, in Medieval Sophia. Studi e ricerche sui saperi medievali. Peer e-review semestrale dell’Officina di Studi Medievali 4 (2008), pp. 175-183 (, ultima consultazione: novembre 2015), p. 176.
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cospicui — soprattutto rispetto alle registrazioni di ambito ecclesiastico presenti nell’Obituarium di Santo Spirito, dove tendono rapidamente a rarefarsi a partire grosso modo dal secondo quarto del XIII secolo53 — ma in numero decisamente minore rispetto alle registrazioni dei laici caiatini. L’iscrizione di soggetti esterni al mondo ecclesiastico, ossia di laici, non era riservato soltanto a un ristretto gruppo di individui di condizione economico-sociale elevata — come provano alcuni dati biografici di quelli individuati — che ottenevano la commemorazione in virtù del loro prestigio; questo, semmai, poteva accadere relativamente a un numero molto ristretto di personaggi più o meno noti appartenenti alle famiglie di alto rango della societas caiatina. L’iscrizione esponenziale dei laici era vincolata al pagamento di una somma di denaro — escludendo i lasciti testamentari — che non doveva essere necessariamente molto cospicua. Siamo, dunque, di fronte a un mutamento nella prassi commemorativa, che ha comportato una trasformazione funzionale della fonte necrologica in esame. Mentre in altre fonti, come ad esempio l’Obituarium di Santo Spirito, con il quale è stato comparato, si assiste chiaramente e, soprattutto, rapidamente al mutamento della fonte commemorativa, da necrologio a obituario54, per la fonte caiatina non si può affermare che sia avvenuta tale trasformazione. In realtà, a mio parere, ritengo che “la trasformazione” non si sia mai avvenuta. Il cod. Vat. lat. 14376, infatti, è una copia cinquecentesca impiantata su di un antico esemplare risalente, molto probabilmente, agli inizi del 1300, periodo nel quale era già stata operata quella trasformazione esposta dal Lemaitre. Lo studioso, infatti, cogliendo le modificazioni, riflesso dei cambiamenti del sentire religioso, subite dalle fonti nei secoli XII-XIII, ha chiarito come proprio a partire da questo periodo «nous sommes en présence de choix délibéres, de fondations faites volontairement par des clercs ou des laïcs, qu’elles le soient de leur vivant ou après leur mort en exécution de leur testament, nous ne sommes pas en présence de l’inscription systématique des membres de la communauté ou des fidèles»55. Questa frase definisce pienamente la fonte commemorativa caiatina, che evidentemente è il riflesso di una comunità che aveva già maturato quel “cambiamento del sentire religioso” volto a 53 Ibid.,
pp. 230-231 e passim. p. 232. 55 Lemaitre, Nécrologes et obituaires cit., p. 38; si veda anche id., Les obituaries, témoins cit., pp. 45-56; id., Les obituaires des chapitres cathédraux du Languedoc au Moyen Âge, in Le monde des chanoines (XIe-XIVe s.), Toulouse 1989 (Cahiers de Fanjeaux. Collection d’Histoire religieuse du Languedoc au XIIIe et XIVe siècles, 24), pp. 117-149, citaz. pp. 137-138; La commémoration des défunts à Saint-Pons-de-Thomières, in La mort et l’au-delà en France méridionale (XIIe-XVe siècle), Toulouse 1998 (Cahiers de Fanjeaux. Collection d’Histoire religieuse du Languedoc au XIIIe et XIVe siècles, 33), pp. 77-102, citaz. pp. 98-99. 54 Ibid.,
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impostare la fonte necrologica nella sua funzione al tempo stesso commemorativa e amministrativa. L’incremento delle richieste delle messe di suffragio per le anime dei defunti è un fenomeno che investe considerevolmente la società europea nei secoli del Basso Medioevo allargandosi progressivamente a tutti gli strati della popolazione, ed è collegabile alle trasformazioni avvenute nella concezione della morte e dell’aldilà, che trovano la loro espressione nella “nascita del Purgatorio”. Il Purgatorio «non è sempre esistito, come banalmente si tende a credere, ma è il frutto di un cambiamento della società e di un’evoluzione del modo di pensare, una maturazione subentrata nei comportamenti e nelle credenze degli uomini del Medioevo, che, da un sistema di pensiero di tipo binario, iniziarono a pensare secondo categorie nuove che scardinavano quelle precedenti. Se il processo delle indulgenze sarà condannato dai luterani, per i cristiani si aprono nuove prospettive soteriologiche di salvezza. Accantonate le idee dualistiche tipiche del Manicheismo, la Chiesa si erge a tribunale dei vivi e dei morti»56. Il mutamento nella geografia dell’al di là è inteso nella scoperta di un terzo luogo tra l’Inferno e il Paradiso, un luogo “temporaneo”, insinuatosi tra i due già preesistenti, il Purgatorio, appunto. Fra i due mondi assoluti eterni ed immortali, sentiti sempre più lontani e incomprensibili, si afferma nel XIII secolo un “luogo transeunte” e un “tempo transeunte”, una condizione mutevole di vita, specchio della vita terrena57. Con esso inevitabilmente muta la concezione stessa della morte, che comincia a essere intesa appunto «come passaggio in uno spazio e in un tempo nel quale e durante il quale le anime attendono espiando il giudizio finale. Di conseguenza si fa sentire più viva e incalzante la necessità di moltiplicare buone opere e atti di devozione per la salvezza dell’anima del defunto e l’abbreviazione delle sue pene»58. Era questo un modo di negare la morte, quella umana, stabilendo un contatto con i purganti, sui quali si poteva influire, 56 E.
Catalano, Jacques Le Goff, La nascita del Purgatorio, Einaudi, Torino 1996, in Hæcceit@s web. Rivista on line di filosofia, cultura e società, (settembre 2014), in formato digitale su (ultima consultazione: ottobre 2016), p. 1-3, citaz. p. 2. 57 C. Frugoni, La morte propria, la morte altrui, in Storia vissuta del popolo cristiano, diretta da J. Delumeau, ed. italiana a cura di F. Bolgiani, Torino 19852, pp. 349-365, citaz. p. 352. 58 A. Rigon, Le congregazioni del clero urbano in area veneta (XII-XV sec.), in Le mouvement confraternel au Moyen Âge. France, Italie, Suisse. Actes de la table ronde organisée par l’Universitè de Lausanne avec le concourse de l’École française de Rome et de l’Unité associèe 1011 du CNRS «L’istitution ecclésiale à la fin du Moyen Âge» (Lausanne, 9-11 mai 1985), Rome 1987 (Collection de l’École française de Rome, 97. Publications de la Faculté des lettres, Université de Lausanne, 30), pp. 341-360, citaz. p. 352.
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abbreviando i loro tormenti con preghiere, opere pie, e ricorrendo talvolta anche all’intercessione dei santi59. Lo stesso Dante aveva contribuito in tal modo a creare una nuova iconografia e un nuovo immaginario dell’aldilà, essendosi posto anche il problema di collocare geograficamente tale luogo, non più avvolto dalle fiamme sottoterra, né situato in alcun cielo; l’idea di una montagna fu una novità significativa in tal senso. Anche se la Chiesa del tempo non attribuì mai alla sua opera valenza spirituale, considerandola soltanto frutto dell’immaginazione di un laico, è bene infine ribadire il carattere transitorio di tale luogo: dopo il Giudizio universale, resteranno solo il Paradiso e l’Inferno. Le occasioni di salvezza vengono sì dilatate e il giudizio procrastinato ma alla fine dei tempi resteranno solo gli eletti e i dannati60. Come affermato da Jacq Le Goff, «il Purgatorio è […] un aldilà intermedio, nel quale la prova che si subisce può essere abbreviata per mezzo dei suffragi, degli interventi dei vivi. […] I suffragi per i defunti presuppongono il costituirsi di durevoli solidarietà al di qua e al di là della morte, di strette relazioni tra vivi e morti, e l’esistenza di istituti di collegamento che finanzino i suffragi, come i testamenti»61. Si era certi che non fosse solo il peccato ad avere la prerogativa di decidere «tragicamente il destino dell’anima umana, ma che ci si potesse salvare in questo secondo regno, dove lo spirito aveva la possibilità di purgarsi e di acquisire la dignità per poter accedere al regno dei cieli. La speranza di redenzione finalizzata a una salvezza ultraterrena diventa il telos verso il quale tutti i pensieri, le azioni e le volontà degli uomini in un modo e nell’altro tendevano»62. Il moltiplicarsi della richiesta delle messe di suffragio, garantite dalla iscritione al libro, di cui si è detto, come testimoniano le migliaia di nomi registrati nell’obituario, è l’espressione tangibile del mutamento della società caiatina nel Basso Medioevo nella concezione della vita dopo la morte e della possibilità di poter ancora “agire” sulla sorte dei defunti dopo la loro dipartita. Tale “azione” è testimoniata anche attraverso le numerose e varie disposizioni delle “ultime volontà” che si trovano descritte nei Testamenta di Caiazzo63 e nei testamenti delle altre realtà territoriali della Campania medievale64. 59 Frugoni, La morte propria cit., p. 352; si veda anche M. Bacci, Investimenti per l’aldilà. Arte e raccomandazione dell’anima nel Medioevo, Roma – Bari 2003 (Quaderni Laterza, 121). 60 Catalano, Jacques Le Goff cit., p. 3. 61 J. Le Goff, La nascita del Purgatorio, Torino 1982 (Biblioteca di cultura storica, 147), p. 16. 62 Catalano, Jacques Le Goff cit., p. 3. 63 Esposito, Pergamene VI, cfr. anche infra, passim. 64 R. Bevere, Suffragi, espiazioni postume, riti e cerimonie funebri dei secoli XII, XIII e XIV, in Archivio storico per le province napoletane 21 (1896), pp. 119-132.
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LA ‘MEMORIA’ NEL LIBER DEFUNCTORUM Come in molte altre fonti necrologiche, il problema principale per lo storico è quello legato all’identificazione delle persone ivi registrate. Per i personaggi storici e per gli uomini illustri locali ricordati nel testo — letterati, giuristi, notai, giudici, medici, artisti, storici, prelati, abati, sovrani, principi, conti — non ci sono stati ostacoli insuperabili. La difficoltà è nata nella ricerca e individuazione, con conseguente collocazione temporale, di persone di più bassa condizione sociale, che nel corso di circa sei secoli sono vissute a Caiazzo e nelle zone limitrofe. Le frequenti omonimie, l’assenza del cognome o del patronimico, la quasi assoluta mancanza di riferimenti temporali dovuti spesso all’assenza dell’anno del decesso, unite al fatto che le registrazioni non seguono sempre un rigoroso ordine cronologico, ha reso più difficile l’individuazione di molti personaggi. Mi è stato possibile, tuttavia, identificarne alcuni, soprattutto mediante il conforto della documentazione d’archivio, che ha permesso di porre alcuni paletti temporali, circoscrivendo un determinato arco cronologico nel secolo di riferimento. Un elemento di identificazione pressoché sicuro, quando è esatto, è costituito dalla data di morte, registrata sul rigo accanto all’obito. L’anno, quando è noto da altra fonte, mi ha permesso di verificare la corrispondenza con il Liber defunctorum1, almeno per quanto riguarda il giorno e il mese. In alcuni casi, sono stati di grande aiuto i legati testamentari in favore del Capitolo, riportati in un brevissimo regesto accanto al nome del defunto, eseguiti pro anima in cambio di preghiere di suffragio e dell’officiatura di messe nel giorno dell’anniversario. Da essi è stato possibile ricavare alcune informazioni sui legami di parentela e collocare temporalmente la registrazione obituaria. In taluni casi, invece la presenza dei familiari registrati nella fonte è stata motivo sufficiente per attribuire l’obito a quel personaggio piuttosto che a un altro. La testimonianza della società clericale I personaggi che possono guidarci come pietre miliari nello studio del Liber defunctorum sono in primo luogo i vescovi di Caiazzo, la cui serie 1 Non ci sono state di aiuto le lapidi sepolcrali, non studiate in maniera sistematica nel ter-
ritorio caiatino, che nell’edizione di altre fonti necrologiche, hanno rappresentato documenti sicuri per l’identificazione, cfr. Facchiano, Monasteri femminili e nobiltà cit., p. 57 nt. 22.
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inizia nel X secolo con un’alta percentuale di prelati commemorati nell’obituario. Nonostante la serie non interrotta dei vescovi cominci soltanto da Orso [I] e prosegua in maniera abbastanza lineare e con pochi dubbi per i secoli successivi2, vi sono nella fonte necrologica alcune assenze che potrebbero rivelarsi significative. Si considerano a parte i vescovi canonizzati, s. Stefano (979-1023) e s. Ferdinando confessore (1070-1082), giacché essi erano già venerati nei martirologi capuani3 e nel calendario liturgico compilato da Stefano Crescarello4. La ricorrenza del secondo vescovo, s. Ferdinando, è ricordata anche tra le festività apposte nella parte superiore dei fogli del Liber defunctorum (f. 40rb) e, probabilmente, era ricordato anche il vescovo s. Stefano, ora assente, poiché il codice è privo del foglio che conteneva il 29 ottobre. Pertanto, a causa del loro inserimento nelle rubriche festive, non stupisce l’assenza di questi due vescovi nell’elenco dei benefattori. Procediamo, però, in ordine cronologico. Benché le più antiche cronotassi vescovili pongano ai primissimi posti i vescovi Argisius e Gisulfus, collocati in un secolo nel quale non era ancora stata elevata a metropolìa la sede di Capua, dalla quale la diocesi di Caiazzo dipendeva come suffraganea, ho preferito in questa sede, contrariamente a quanto sostenuto in precedenti studi5, seguire le osservazioni e indicazioni del Faraone, riprese, in seguito, pedissequamente dal Di Dario6, collocando, quindi, i due vescovi nei secoli successivi (Tab. 3). Come già accennato, la serie dei vescovi inizia con Orso [I]7, eletto nel 966, anno della nota elevazione della sede capuana ad arcidiocesi. Orso [I] è attestato in tre documenti: uno del marzo 9678 e due inserti, 966 e 9669799. Orso [I] è tuttavia assente nel Liber defunctorum, a meno che il suo 2 Le pergamene dell’archivio vescovile di Caiazzo (1266-1285), II, a cura di L. Esposito, Napoli 2005 (Archivio di Stato di Napoli. Diocesi Alife-Caiazzo) (d’ora in poi Esposito, Pergamene II), pp. 13-20. 3 Monaco M., Recognitio Sanctuarij Capuani cit., pp. 177-189, 416, 420, 433. 4 Marocco, L’antico calendario cit. 5 Esposito, Pergamene II, p. 13 e ntt. 64, 65. 6 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 149. 7 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 978 †; F. Ughelli, Italia sacra sive De episcopis Italiae et insularum adjacentium, rebusque ab iis praeclare gestis, deducta serie ad nostram usque aetatem, editio secunda, aucta et emendata, cura et studio Nicolai Coleti, I-X, Venetiis, apud Sebastianum Coleti, 1717-1722 (d’ora in poi Ughelli, Italia Sacra 2), VI, col. 441: 978 †; P.B. Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Ratisbona 1873, p. 863: 979 †; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 150: 966-979 †; cfr. anche Esposito, Pergamene II, p. 14 e nt. 67. 8 Esposito, Documenti V, pp. 11-13 doc. I. 9 Ibid., pp. 62-64 docc. 10, 11, editi anche in Salvati, Pergamene I/1, pp. 30, 33, senza l’estrazione degli inserti.
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obito non sia stato ascritto in un giorno mancante a causa della caduta del foglio. La data della morte di Orso [I], il 979, è stata dedotta ante quem dall’elezione del suo successore, Stefano. Segue Stefano Menecillo o Menecill10, consacrato vescovo il 1° novembre 979 nella chiesa metropolitana di Capua dall’arcivescovo Gerberto11. Non si ripercorrono, in questa sede, le notizie della vita e dei miracoli12, ma si ricorda soltanto che Stefano era già menzionato santo e patrono della cittadina nell’ottobre 119513. È attestato in alcuni atti, dal 983 al 99314. Morì il 29 ottobre 1023, giorno assente nell’obituario per la caduta del foglio. Nella cronotassi vescovile segue Gisulfus15, che era anticamente collocato come secondo vescovo dopo Argisius. Studi successivi, tuttavia, hanno posticipato gli anni del suo governo, che dovrebbe oscillare tra il 102316 e la prima metà del 1032 — alla fine di quest’anno era già vescovo Giacinto — collocandolo al quarto posto, riempendo in questo modo il vuoto temporale esistente tra il vescovo Stefano e il vescovo Giacinto. Giacinto17, di origine capuana, fu preposto alla diocesi caiatina da Adenolfo II, arcivescovo di Capua. Fu, probabilmente, consacrato nel corso del 1032, ma sicuramente prima del novembre del suddetto anno, poiché sottoscrisse l’atto di nomina del vescovo di Isernia, Gerardo18. Nel novembre 1060 era ancora in carica, come testimonia lo scriptum redatto a Caiazzo, nel quale il vescovo fu il destinatario di una donazione19. Si ignora l’anno del decesso. A questo punto nella cronotassi vescovile si colloca Argisius, che la tra10 Melchiori, Descrittione cit., pp. 57-60; Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 938 – 29 ottobre 1021 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, coll. 441-445: 978 – 29 ottobre 1023 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 979 – 29 ottobre 1023 †; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 150-153: 1 novembre 979 – 29 ottobre 1023 †. 11 Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II. 12 B. Di Dario, Santo Stefano vescovo protettore della città e diocesi di Caiazzo, Roma 1928; Marrocco, Documentazione cit. 13 Salvati, Pergamene I/1, pp. 91-92 doc. 34. 14 Esposito, Documenti V, pp. 18-20 doc III, pp. 80-81 doc. 18. 15 Melchiori, Descrittione cit., pp. 57-60; Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 776; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 441: 776; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 776; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 149, 153: 1026-1039 †. 16 Faraone, Caiazzo patria di Pier della Vigna cit., pp. 31-34; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 149. 17 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1024; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 445: 1024; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1024; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 149, 153: 10231060 †. 18 Esposito, Documenti V, pp. 81-83 doc. 19. 19 Salvati, Pergamene I/1, pp. 41-44 doc. 5.
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dizione di studi, locali e di settore, ascrive all’VIII secolo20. Il suo obito è registrato il giorno 14 agosto (f. 50rb), «lo reverendo Argisio vescovo», privo dell’anno. Essendo collocato in prima posizione della lista è chiaro che si tratti di un personaggio antico; è stato identificato dagli studiosi locali con Arechi o Arigisio, quinto vescovo di Caiazzo, il quale, molto probabilmente, resse la diocesi dal 1061 al 107021. Il già ricordato Ferdinando d’Aragona22, catalano, di origine reale, poiché era il quartogenito del re di Navarra, Sancho III, e di Elvisa, contessa di Castiglia. Fu eletto nel 1070 e morì il 27 giugno 1082 nel casale di Cornello in Alvignano. Divenne poi s. Ferdinando confessore23. L’antichità del suo culto è nota ed è attestata nel calendario liturgico del Crescarello e nel calendario dei santi redatto da Michele Monaco24. È ricordato nella parte superiore del foglio del Liber defunctorum il 27 giugno (f. 41rb), «Ferrandi calatini episcopi». Del vescovo Costantino25 si ignorano le date dell’elezione e della consa crazione, come anche non è certo l’anno del decesso. Fu certamente attivo verso la fine dell’XI secolo e gli inizi di quello successivo, giacché è menzionato in alcuni documenti tra il gennaio 1098 e il novembre 1101: il primo di questi lo registra come sottoscrittore del privilegium papae di Urbano II, dato a Salerno nel settembre 109826. Morì, presumibilmente, nel 110527. Il suo obito non è presente nel Liber defunctorum, a meno che non sia stato ascritto in un foglio attualmente mancante per la caduta del foglio, dal momento che, sia il suo predecessore sia il suo successore, sono presenti. 20 Melchiori, Descrittione, pp. 57-60; Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: sec. VIII; Ughelli,
Italia Sacra 2, cit., VI, col. 441: sec. VIII; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: sec. VIII. 21 Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 149, 153: 1061-1070, che riprende quanto affermato da Faraone, Caiazzo patria di Pier della Vigna cit., pp. 31-34. 22 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1070 – 27 giugno 1082 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 445: collocato prima di Giaquinto; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 27 giu. 1050; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 153-155: 1070 – 27 giugno 1082 †. 23 B. Di Dario, San Ferdinando di Aragona, vescovo di Caiazzo, in id., Santo Stefano cit., Appendice, pp. 30-34. 24 Cfr. supra, Edizione, p. 43; Monaco, Recognitio Sanctuarij Capuani cit. 25 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1098; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 445: 1098; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1098; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 155-156: gennaio 1098-1105 †; P. F. Kehr, Italia Pontificia, sive repertorium privilegiorum et litterarum a Romanis Pontificibus ante annum 1198 Italiae ecclesiis monasteriis civitatibus singulisque personis concessorum, Berolini 1935, VIII, p. 272. 26 G. Parente, Origine e vicende ecclesiastiche della città di Aversa. Frammenti storici, I-II, Napoli, Tipografia di Gaetano Cardamone, 1857-1858, I, p. 288 (ottobre 1101); Di Dario, Notizie storiche cit., p. 155, che menziona un documento deperdito (gennaio 1098); p. 156 (29 settembre 1101); Esposito, Documenti V, pp. 109-110 doc. 33 (settembre 1098). 27 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 156.
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Il giorno 20 febbraio si legge (f. 12ra), «lo reverendo Pietri vescovo», collocato in prima posizione nella colonna, privo dell’anno. Si tratta del vescovo Pietro [I]28, menzionato per la prima volta in una Charta concessionis del 1106 e una seconda volta nella Charta offertionis del febbraio 110829. Alcuni studi recano come data del decesso il 1109, termine ante quem, giacché in quell’anno sarebbe stato vescovo Tommaso [I]. Vi sono dubbi sull’esistenza di Tommaso, poiché non esiste, almeno fino a ora, una fonte documentaria inconfutabile che rechi notizie di questo prelato, e gli studi che lo annoverano nelle cronotassi caiatine, non menzionano gli atti che possano certificare la sua reale presenza nella sede vescovile30. Il vescovo Orso [II]31, ricordato il 4 marzo senza l’indicazione dell’anno, è collocato al secondo posto nella colonna ed è menzionato con la diocesi di appartenenza (f. 14va), «lo reverendo Urso vescovo de Cayazza». Si ignorano le date della sua elezione e consacrazione. Si trova citato in diversi documenti di offerte e concessioni, dall’aprile 1117 al gennaio 113132. L’anno della morte andrebbe collocato nel 1133, giacché in quella data era già vescovo Stanzione. Segue, poi, un periodo di circa quarant’anni durante i quali i vescovi sono totalmente assenti nella fonte necrologica. Mancano il vescovo Stanzione33, che governò la diocesi durante il pontificato di Innocenzo II. Nel privilegium di nomina del 1133 sono descritti i confini della diocesi34. È documentato in un atto dell’aprile 1134 che lo vede quale destinatario di una donazione eseguita da Rainulfo II conte di Caiazzo, in merito ad alcune proprietà terriere, nonché di un feudo35. Il vescovo Guglielmo [I]36, figlio di Mansone e fratello del miles Landolfo, che la tradizione di studi vuole eletto nel 1155, ma che risulta già 28 Marocco,
Tavole de’ capi cit., f. 8: 1106; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, coll. 445-446: 1106; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1108; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 156: 11061109. 29 Esposito, Documenti V, pp. 120-122 doc. 40; Salvati, Pergamene I/1, pp. 44-46 doc. 6. 30 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1109; Ughelli, Italia sacra 2 cit., col. 446: 1109; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1109-1117; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 156: 1109. 31 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1117-1122; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 446: 1117-1122; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1117-1123; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 157: 1117-1133. 32 Salvati, Pergamene I/1, pp. 46-48 doc. 7, pp. 50-52 doc. 9, 59-60 doc. 14; Esposito, Documenti V, pp. 25-27 doc. IX. 33 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1133; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 446: ante 1133; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: ante 1133; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 157: 1133-1134, cita un privilegium di nomina datato 1133 privo dell’indicazione della fonte. 34 Esposito, Documenti V, p. 139 doc. 54. 35 Ibid., pp. 29-31 doc. XII, pp. 38-39, doc. XXXI; Salvati, Pergamene I/1, pp. 62-63 doc. 16. 36 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1155; id., Famiglie, eletti e governatori, 1967, ms. 7, f.
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vescovo nel maggio 115237; fu deposto da Alessandro III per simonia tra il 1168 e il 116938. Dovrebbe essere stato sostituito dal vescovo Giovanni [I], ma non si può escludere che invece gli sia successo Guglielmo [II]. Benché nutra dei dubbi sulla reale esistenza del vescovo Giovanni [I]39, anch’egli assente nel Liber defunctorum, e nonostante sia incerta la sua effettiva collocazione temporale, che ho preferito spostare dal 1168 al 117540, è comunque necessaria la distinzione tra Guglielmo [I] e il vescovo Guglielmo [II], descritta di seguito. Oltre che in ragione del documento di deposizione di papa Alessandro III41, è palese che si tratti di due differenti vescovi Guglielmo, in virtù della diversa consanguineità, chiaramente documentata42. Con Guglielmo [II]43 riprendono in maniera abbastanza regolare le registrazioni degli obiti vescovili. Figlio del miles Raymo, attivo nella sua città natia sin dal 1170, Guglielmo [II] è documentato in diversi atti, tra l’ottobre 1170 e il 117744. È ricordato nel Liber defunctorum il 12 gennaio privo dell’anno (f. 2vb), «lo reverendo Guglielmo vescovo calatino». Con il medesimo giorno è menzionato anche nel necrologio di s. Giovanni di Capua45. Essendo ricordato già defunto nel settembre del 118146, ed essendo
XV: 1155; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, coll. 446-447: 1155-1168; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1155-1175 †; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 157-158: 1155-1166. 37 Esposito, Pergamene II, pp. 238-241 doc. B. 38 Esposito, Documenti V, p. 140 doc. 57. 39 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1168-1175; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, coll. 11681175; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1168-1175 †; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 158; Salvati, Pergamene I/1, p. 14. 40 Esiste la memoria di un atto del 1175 nel quale è menzionato un vescovo di nome Giovanni, cfr. Esposito, Documenti V, p. 32 doc. XVII, mentre non esiste una documentazione che lo attesti nel 1168. 41 Le liber pontificalis, texte, introduction et commentaire par l’Abbe L. Duchesne, I-III, Paris 1955 (Bibliothèque des Écoles francaises d’Athènes et de Rome. 2 ser., III), II, p. 419. 42 Guglielmo [I] è citato nel maggio 1152 insieme a suo fratello Landolfo, «Nos Wilielmus Dei gratia Caiatiane sedis episcopus et Landolfus miles veri germani filii quondam Mansonis», cfr. Esposito, Pergamene II, pp. 238-241 doc. B; mentre Guglielmo [II] è ricordato nel settembre 1181 «[...] anniversarium pro anima quondam Guillelmi, Caiacciani episcopi, filii quondam Raymi [...]», cfr. ead., Documenti V, p. 144 doc. 59. 43 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1175 – gennaio 1181 †; id., Famiglie, eletti e governatori cit., f. XV: 1175; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 447: 1175 – 9 gennaio 1181 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1175 – 9 gennaio 1181 †; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 158: 1171 – 9/12 gennaio 1179 †. 44 Salvati, Pergamene I/1, pp. 67-78 doc. 20, pp. 68-70 doc. 21, pp. 75-77 doc. 25, pp. 78-79 doc. 26. 45 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 158; Kamp, Kirche und Monarchie cit., I, p. 151; Monaco, Recognitio Sanctuarij Capuani cit., p. 205. 46 Esposito, Documenti V, p. 144 doc. 59.
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l’obito registrato a gennaio, si può prendere in considerazione come anno del decesso il 1181. Sono tutti presenti nel Liber defunctorum i vescovi del periodo svevo. Il primo è Doferio47, la cui attività nella diocesi caiatina è testimoniata da diversi atti datati tra il settembre 1183 e il marzo 118448. Nel 1188 fu trasferito alla sede arcivescovile di Bari, ed è così che è ricordato il 3 marzo (f. 13rb), «Doferio Barensis arcevescovo». L’anno del decesso, non indicato, dovrebbe essere il 120749. A lui segue Giovanni [II]50, nativo di Capua, reggente la sede episcopale dal settembre 1195 al 1224, la cui gestione della diocesi è testimoniata da una fervente attività amministrativa51. È ricordato nel Liber defunctorum il 1° settembre privo dell’anno, (f. 54vb), «lo reverendo Iohanni vescovo calatino»52. Del vescovo sono ricordati nell’obituario i suoi genitori e i suoi fratelli nel giorno 21 settembre, senza l’indicazione dell’anno (f. 59vb), «lo patre et matre et fratri de lo reverendo Ioanni vescovo de Cayaccza». Anche l’episcopato di Giacomo [I] Almundo53, caiatino, figlio di Giacomo Almundo e di Persoisa, attivo dal settembre 1225 al maggio 1253, fu caratterizzato da un’intensa attività ecclesiastica e gestionale come mostra 47 Marocco,
Tavole de’ capi cit., f. 8: 1183; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 447: 1183; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1183; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 158-159: 11791188; Kamp, Kirche und Monarchie cit., I, pp. 151-152: settembre 1183 – ottobre 1188. 48 Salvati, Pergamene I/1, pp. 81-83 doc. 28, pp. 83-85 doc. 29; Esposito, Pergamene II, pp. 241-244 doc. C; ead., Documenti V, p. 33 doc. XIX. 49 Kamp, Kirche und Monarchie cit., I, p. 152; II, p. 574, lo studioso menziona un perduto Giornale di varii morti e legati relativo alla cattedrale di Bari, nel quale il vescovo è riportato al 27 febbraio; questa data dovrebbe corrispondere al giorno della morte avvenuta a Bari, per cui fu registrata prima lì che a Caiazzo. 50 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1210-1215; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1195 – 1 settembre 1224 †; C. Eubel, Hierarchia catholica medii aevi sive summorum pontificum, S. R. E. cardinalium, ecclesiarum antistitum series ab anno 1198 usque ad annum 1431 perducta, I2, Monasterii 1913, p. 155: 1224 †; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 159: settembre 1195 – novembre 1220; Kamp, Kirche und Monarchie cit., I, p. 153: settembre 1195 – settembre 1224 †. 51 Salvati, Pergamene I/1, pp. 90-92 docc. 33, 34; pp. 106-107 doc. 43; pp. 109-112 docc. 45, 46, pp. 115-119 docc. 48, 49; pp. 120-122 doc. 51; Esposito, Documenti V, pp. 35, 36, docc. XXIV, XXVIII. Nel febbraio 1200 si ha notizia di un vescovo Pietro (ibid., p. 35 doc. XXIII), non altrimenti attestato, per cui si ipotizza un’errata lettura del nome. 52 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 159; Kamp, Kirche und Monarchie cit., I, p. 154. Il vescovo è ricordato alla stessa data anche nel Necrologio di S. Maria di Capua, cfr. Monaco, Recognitio Sanctuarij Capuani cit., p. 207. 53 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1225-1253; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 447: 1238-1253; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1225-1244/1253; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 1255 c., 1253; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 159-160: 1225 – 5 maggio 1253; Kamp, Kirche und Monarchie cit., I, pp. 153-155: settembre 1225 – 8 maggio 1253.
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la ricca documentazione54. Del vescovo ci resta anche il suo lascito testamentario redatto a Capua il 20 aprile 125355, non menzionato tuttavia nel Liber defunctorum. Il suo obito è registrato pochi giorni dopo la stesura del Testamentum, l’8 maggio del 1253 (f. 30vb), «lo reverendo in Christo patre Iacobo vescovo calatino». Nell’obituario sono ricordati i genitori del vescovo: il 29 settembre è registrato il padre (f. 61vb), «Iacobo d’Almundo», mentre la madre Persoisa è ascritta il 28 marzo (f. 20va), «donna Persoisa matre del reverendo Iacobo vescovo de Cayaccza». Nel 1239, durante il breve esilio di Giacomo [I], è ricordato il vescovo Andrea [I]56. Di tale vescovo, menzionato in passato soltanto come vescovo intruso, si conserva un atto del 123957. Si ignora la sua origine e l’eventuale provenienza da un’altra diocesi. È l’unico assente nel Liber defunctorum del periodo federiciano. Nicola Minadeo è l’ultimo vescovo del periodo svevo58. Di origini caiatine, era il figlio di Giacomo Minadeo e di Regale, entrambi registrati nel Liber defunctorum59. È menzionato come venerabilis electus l’8 novembre 1253 e ancora nel febbraio 125560. È caiacciensis episcopus dal febbraio 1256 e fino all’aprile 1257, mese nel quale è registrato il suo obito, l’11 aprile (f. 24ra), «lo reverendo Nicola vescovo di Cayaczza». Sono ben documentati anche i vescovi del periodo angioino, almeno per quanto riguarda il primo secolo. Andrea [II] de Riccardo61, attivo nel ministero dal luglio 1257 al luglio 1272, era il figlio di Riccardo e di Maria, i cui nomi sono ricordati nell’obituario: il padre il 5 maggio (f. 30ra), in prima posizione, «Riccardo padre del reverendo vescovo Andrea», mentre la madre è ascritta il 25 febbraio, in seconda posizione (f. 12vb), «donna Maria matre del reverendo Andrea 54 Salvati, Pergamene I/1 e I/2, sub vocem; Esposito, Pergamene II, p. 16 e nt. 82, p. 167 doc. 60; ead., Documenti V, p. 37 doc. XXIX, p. 40 doc. XXXIII, p. 41 doc. XXXVI. 55 Salvati, Pergamene I/2, pp. 312-313 doc. 146. 56 Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1239; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155 nt. 1. 57 Esposito, Documenti V, p. 41 doc. XXXV. 58 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1253-1257; id., Famiglie, eletti e governatori cit., f. XV: 1253; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 447: 1253; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1253-1257; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 1253, 1257; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 161: 1253 – 11 aprile 1257; Kamp, Kirche und Monarchie cit., I, p. 155: 8 novembre 1254 – 11 aprile 1257. 59 Rispettivamente il 1 luglio e il 29 marzo. 60 Salvati, Pergamene I/2, pp. 328-332 docc. 155-156. 61 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1257-1272; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 447: 18 luglio 1272; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1257 – luglio 1272; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 1257-1272 †; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 161: luglio 1257 – 18 luglio 1272; Kamp, Kirche und Monarchie cit., I, pp. 155-156: luglio 1257 – 18 luglio 1272.
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vescovo Calatino»62. Il vescovo fu autore di numerose charte emanate tra il 1266 e il 127063. È commemorato il 18 luglio con la menzione del suo lascito testamentario, nel quale disponeva una somma di denaro per la costruzione del pulpito della Cattedrale e per l’acquisto di un crocifisso di fattura simile a quello della Cattedrale di Sessa (f. 44va), «lo reverendo Andrea vescovo de Cayacza quale lasso deyce once de oro per fare lo pulpito in lo vescopato et quindice once per comperare uno crucifixo ad similitudine de lo crucifixo de Sessa»64. Giovanni [III] di Aversa65, riprende la serie dei vescovi dopo quasi un anno di sede vacante (1272-1273)66. Era nativo di Arezzo e frate dell’Ordine dei Predicatori. Fu il confessore di Carlo I d’Angiò e governò la diocesi caiatina per poco più di un anno. È menzionato nei documenti ancora come electus e non già vescovo67, dall’aprile 1274 al 127568. Il suo obito è ascritto al 23 agosto 1275 (f. 52va), «lo reverendo Ioanni vescovo calatino». Nella fonte obituaria è attestato al 26 febbraio 1283 (f. 13ra), «lo reverendo Andrea secundo vescovo calatino». Si tratta di Andrea [III] de Ducenta69, nato nella prima metà del XIII secolo da una famiglia di Capua immigrata. Fu vescovo eletto di Caiazzo nel 1276 per intercessione del metropolita di Capua, Marino Filomarino. Tra il gennaio 1276 e il maggio
62 La presenza delle iscrizioni obituarie dei genitori dei vescovi Giacomo [I] Almundo e Andrea [II] de Riccardo, possono essere valutate come il riflesso di una precisa posizione e, soprattutto, di una certa rilevanza che le figure dei prelati rivestivano all’interno della società caiatina e nella diocesi stessa. 63 Esposito, Pergamene II, pp. 16-17. 64 Il lascito testamentario — del quale al momento non si serba memoria documentaria — servì per la ricostruzione della Cattedrale che crollò nel 1199, come riportato anche dalla glossa posta sul margine della colonna del 28 novembre (f. 73vb), i cui lavori terminarono nel 1284 quando fu consacrata il 22 luglio con cerimonia officiata dal cardinale Gerardo Bianco, cfr. Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 162-163. Anche il lascito testamentario ricordato il 29 novembre (f. 74ra) eseguito da Guglielmo Clignet servì per il medesimo scopo, cfr. infra, Commentario, pp. 289-290 nt. 192. 65 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1274-1275; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 447: 1274-1275; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 30 aprile 1274 – 23 agosto 1275 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 30 aprile 1274 – 23 agosto 1275 †; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 161-162: aprile 1274 – 23 agosto 1275 †; Kamp, Kirche und Monarchie cit., I, p. 156: 1272-1273. 66 Kamp, Kirche und Monarchie cit., I, p. 156. 67 Esposito, Pergamene II, pp. 17-18. 68 Ibid., p. 158 doc. 52, p. 161 doc. 55. 69 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1276-1283 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, coll. 447-448: 1276-1283 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1275 – 26 febbraio 1283 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 1275-1283 †; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 162: 1275 – 26 febbraio 1283 †.
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1278 risulta essere ancora electus e non già consacrato70. Fu un personaggio molto attivo nell’amministrazione del patrimonio della diocesi, menzionato in numerose charte, redatte tra il maggio 1279 e il dicembre 1283: in esse il vescovo concedeva il suo assenso al negozio giuridico. Fu anche il beneficiario di beni immobili che ottenne mediante atti di donazioni e lasciti testamentari71. A lui successe Gerardo di Modena72. Documentato dal gennaio 128473, si mostrò subito molto attivo nell’amministrazione della diocesi caiatina, al pari del suo predecessore. Della documentazione pergamenacea superstite ci restano otto documenti da lui emanati, datati dal luglio 1285 all’ottobre 129274; compare in venti rogiti, alcuni dei quali recanti la sua sottoscrizione autografa75. Fu nominato dal principe di Salerno, con licenza del legato apostolico Gerardo Bianchi, esattore per la riscossione delle decime in Terra di Lavoro76. Il suo obito è ascritto il 18 settembre 1293 (f. 59ra), «lo reverendo in Christo patri Gerardo de Mutina vescovo de Cayacza». Il vescovo Pietro [II]77, al pari del predecessore Gerardo, mostrò una fervida attività nel governo della diocesi, come mostrano i cinque documenti da lui emanati oltre a sedici rogiti; in essi Pietro [II] compare attivamente nell’azione giuridica, accordando il consenso alle transazioni. La sua sottoscrizione autografa si legge in calce a sette charte78. Fu attivo dal febbraio 70 Esposito,
Pergamene II, pp. 164, 173, 178, docc. 57, 63, 67. pp. 181-187, 190-192, 199, 202, 204-205, 215 docc. 69-73, 75-77, 83, 86, 98. 72 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1283-1293 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 448: 1283 – 18 settembre 1293 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1283 – 18 settembre 1293 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 1283 – 18 settembre 1293 †; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 163: gennaio 1284 – 18 settembre 1293 †. 73 Esiste una Charta nomine dotis datata febbraio 1281 che lo menziona già vescovo. Ma il documento è, in realtà, un falso, cfr. Esposito, Pergamene II, pp. 195-196 doc. 80. 74 Ibid., pp. 195-196, 216-219, 221, 229-234 docc. 80, 99, 100, 101, 103, 107; Le pergamene dell’archivio vescovile di Caiazzo (1286-1309), IV, a cura di L. Esposito, Napoli 2009 (Archivio di Stato di Napoli. Diocesi Alife-Caiazzo) (d’ora in poi Esposito, Pergamene IV), pp. 40-41, 45-46, 49-61, 63-64, 67-68, 72-73, 77-81, 83-89, 91, 108-109, 113, 120-121 docc. 2, 4, 6-9, 11, 13, 15, 16, 19-21, 23, 24, 26, 32, 35, 39. 75 Esposito, Pergamene IV, p. 5 e ntt. 6, 7. 76 I registri della cancelleria angioina ricostruiti, da Riccardo Filangieri con la collaborazione degli Archivisti Napoletani, I-L, Napoli 1950-2010 (Fonti e Documenti pubblicati dall’Accademia pontaniana), XXVII/I (1283-1285), 1979, p. 222. 77 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1294-1308; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 448: 1294-1304; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1294 – 26 giugno 1308 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 18 agosto 1297 – 26 giugno 1308 †; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 163-164: febbraio 1294 – 26 giugno 1308 †. 78 Esposito, Pergamene IV, pp. 130-136, 141, 155-157, 160-172, 186, 189-195, 197-198, 207-208, 216-217, 221-222, 225-226, 228-237 docc. 45-48, 52, 60, 63-65, 75, 78, 79, 81, 88, 94, 96, 97, 100, 102-104. 71 Ibid.,
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1294. La sua registrazione obituaria è ascritta il 26 giugno 1308 (f. 41ra), «lo reverendo Pietri vescovo Calatino». Il successore fu il vescovo Tommaso [II] de Pascasio79, di origine capuana, figlio del giudice Nicola de Pascasio. In un primo periodo fu abate a Capua80, poi electus della diocesi di Caiazzo, prima del 1308, poiché così è menzionato nelle due charte, una ratificationis e l’altra venditionis, del 17 luglio del medesimo anno81. Fu consacrato di lì a poco, giacché il 5 novembre 1308 compare come Thomasus episcopus82. Il suo episcopato, come quello del suo successore, è uno dei più longevi dell’età angioina, documentato dai tredici atti da lui emanati e dai numerosi interventi annotati nei rogiti83. Il suo obito è ascritto il 15 agosto 1333, nel quale è riportato un estratto del suo lascito testamentario (f. 50va), «lo reverendo Thomasi vescovo calatino, quale construxe la cappella de Sancto Thomasi et lasso al venerabile Capitulo per lo anniversario suo sei tari da pagarnose per li cappellani de dicta cappella et li sacristani mayuri hando lo ino patronato in dicta cappella». Il vescovo successivo, Giovanni [IV] Mottola84, era di origine napoletana. Fu eletto nella seconda metà del 1333, precisamente tra il 16 agosto e il 12 dicembre, giacché nella lettera di papa Giovanni XXII, a lui indirizzata e spedita dalla sede di Avignone il 13 dicembre 1333, è menzionato come vescovo85. Nel 1352, durante il pontificato di Clemente V, a causa di una somma di denaro non versata, relativa ad un sovvenzionamento concesso a Guglielmo, arcivescovo di Praga, che era impegnato in vari negozi nel Regno di Sicilia, la diocesi di Caiazzo fu colpita da interdetto. Rimase in tale condizione fino al 1359, quando il clero caiatino e il Capitolo versa-
79 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 8: 1308 – 14 agosto 1333 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, coll. 448-449: 21 dicembre 1308 – 14 agosto 1333 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 27 marzo 1309 – 14 agosto 1333 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 27 marzo 1303 – 14 agosto 1333 †; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 164: 1308 – 15 agosto 1333 †, che lo appella Giovanni. 80 Esposito, Pergamene IV, p. 145 doc. 56 (1 agosto 1299). 81 Ibid., pp. 240-241 doc. 107, pp. 242-243 doc. 108. 82 Ibid., pp. 244-245 doc. 109. 83 Ibid., pp. 244-245 doc. 109, p. 247 doc. 111, pp. 253-258 docc. 116-119; Diplomatico dell’archivio vescovile di Caiazzo. Inventario analitico (1007-1887), III, a cura di L. Esposito, Napoli 2005 (Archivio di Stato di Napoli. Diocesi di Alife-Caiazzo), (d’ora in poi Esposito, Diplomatico III), pp. 42-55. 84 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 1333 – 21 agosto 1356 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 449: 1333-1356; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1333 – 21 aprile 1356 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 20 ottobre 1333 – 21 aprile 1356 †; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 164-165: 1333 – 21 aprile 1362 †. 85 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 164.
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rono il sussidio caritativo all’arcivescovo di Capua Reginaldo86. L’obito di Giovanni [IV] è ricordato il 21 aprile 1362 (f. 26va), «lo reverendo Ioanni Muccula vescovo de Cayaccza». Al vescovo Mottola seguì l’elezione del frate Ruggero Valente87, dell’Ordine dei Minori, già in carica nell’ottobre 1362. Il suo fu un breve episcopato, se confrontato con quello dei suoi predecessori, caratterizzato da una scarsa attività gestionale. Ammontano a tredici i documenti da lui emanati in poco più di dodici anni di governo88. La sua commemorazione si celebra il 3 marzo 1375 (f. 14rb), «lo reverendo frate Rogiero vescovo de Cayaccza». Per il trentennio successivo sono assenti i seguenti vescovi: Francesco [I] Zoncati dell’Ordine dei Minori (1 dicembre 1376 – 16 agosto 1379)89, Bartolomeo de Tuderto (1 febbraio 1382 – 11 gennaio 1391)90, Giovanni [V] Antonello Gattola di Gaeta (11 gennaio 1391 – ante 15 settembre 1392)91 e Francesco [II] (13 ottobre 1393 – ottobre 1404)92. Per Francesco [II], essendo noto il mese nel quale è avvenuto il decesso, l’assenza può essere dovuta alla mancanza di alcuni giorni causata dalla caduta dei fogli: quelli dal 4 al 7 e quelli dal 27 al 31 ottobre. Se le sporadiche assenze dei vescovi nei secoli precedenti potevano dipendere dal fatto che si trattava di prelati la cui iscrizione era registrata in giorni attualmente non più presenti nel codice, questa ipotesi diventa 86 Ibid.,
pp. 164-165. Tavole de’ capi cit., f. 9: 1360-1368; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 449: 1360-1368; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1360 – 3 marzo 1375 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 27 giugno 1362 – 3 marzo 1375 †; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 165: 23 ottobre 1362 – 3 marzo 1375 †. 88 Esposito, Inventario III, pp. 68-72. 89 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 1372; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, coll. 449-450: 1372 – 17 agosto 1387; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: post 1375-1378; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 9 aprile 1375; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 165-166: 1 dicembre 1376 – 16 agosto 1379. 90 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 1385-1391 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 450: 1385-1391 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1378-1391 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 16 dicembre 1383, che inserisce tra questo vescovo e il successivo Giovanni, il vescovo Andrea de Amandula nell’11 luglio 1393; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 166-167: 1 febbraio 1382-1390 †. 91 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 1391-1393 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 450: 1391-1393 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 11 gennaio 1391 – ottobre 1393 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 11 gennaio 1391 – ottobre 1393 †; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 166-167: 11 gennaio 1391-ante 15 settembre 1392. 92 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 1393-1404 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 450: 13 ottobre 1393-1404 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 13 ottobre 1393 – ottobre 1404 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 13 ottobre 1393 – ottobre 1404 †; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 167: 1393-1404 †. 87 Marocco,
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meno probabile quando ci si trova davanti a una serie così cospicua. Tale ipotesi è supportata dall’annotazione che concerne il successore di questi quattro vescovi, Andrea [IV] Serao (Sinraho o Sinzaho)93. Nativo di Aversa fu prima vescovo di Potenza e poi successore di Francesco [II] nella sede di Caiazzo nel 1404. Morì il 15 giugno 1422 (f. 38rb), «Andrea della città di Aversa vescovo di Caiazzo». Il suo obito, registrato nel Liber defunctorum nel giorno corretto, è stato inserito dopo circa due secoli, dalla mano seicentesca H. La nota obituaria conferma la supposizione, già espressa, che evidenzia un periodo di stasi nell’uso del testo obituario “primario”, al pari del suo aggiornamento in un periodo che va dalla fine del XIV secolo fino alla prima metà del XV secolo. Questa ipotesi è confermata dal minor numero di date trecentesche e quattrocentesche rispetto a quelle del Duecento e Cinquecento (Tab. 1). Di contro compare, sin dalla stesura originaria del Liber defunctorum, il successore di Andrea [IV]. Si tratta di Giovanni [VI] Serao94, nipote di Andrea [IV], primicerio del Duomo di Napoli, designato vescovo da papa Martino V il 6 luglio 1422. Rimase in carica fino al giorno del suo decesso, avvenuto il 24 gennaio 1445 (f. 5vb), «lo reverendo Ioanni Sinraro de Aversa vescovo calatino». È presente anche il suo successore, il primicerius Antonio de Errico95, figlio di Giovanni de Errico e di Brisella Egizio, eletto pastore della diocesi di Caiazzo dal Capitolo della Cattedrale — l’ultimo vescovo eletto dal Capitolo — sebbene il pontefice Eugenio IV, in un primo momento, dichiarò nulla la sua elezione, confermandola poi con un privilegium nel 22 luglio 144596. Dei due genitori, è ricordata soltanto la madre nella nostra fonte, registrata il 1 marzo 1493 (f. 13vb), «donna Brisella Gepcza consorta de Ioanni de Herrico». Nonostante il vescovo Antonio sia ricordato nell’iscri93 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 17 novembre 1404 – 12 giugno 1422 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 450: 15 dicembre 1404 – 12 giugno 1422 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 17 novembre 1404 – 12 giugno 1422 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 17 novembre 1404; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 167-168: 18 settembre 1404 – 15 giugno 1422 †. 94 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 2 luglio 1422-1445 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 450: 6 luglio 1422; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 6 luglio 1422-1445 †; Eubel, Hierarchia catholica cit., p. 155: 6 luglio 1422; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 168: 6 luglio 1422 – 24 gennaio 1455 †. 95 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 22 aprile 1445 – 24 aprile 1452 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 450: 22 aprile 1445 – 24 aprile 1472 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 22 aprile 1445 – 24 aprile 1492 †; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 168-169: 22 aprile 1445 – 24 aprile 1472 †. 96 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1008; Esposito, Diplomatico III, pp. 86-87.
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zione della lapide presente nella Cattedrale97, che ne riporta il giorno della morte, il 27 aprile 1472, giorno ancora presente nella fonte necrologica, la sua iscrizione obituaria è registrata il 24 aprile, priva dell’indicazione dell’anno (f. 27rb), «lo reverendo in Christo patre Antonio de Herrico vescovo de Cayazzca». La tradizione commemorativa prosegue con Giuliano Mirto Frangipane98, figlio di Paolo Mirto Frangipane e di Cornelia Embriachi99, nominato vescovo di Caiazzo da Sisto IV a cavallo dell’11 e del 14 maggio 1472100. Fu consacrato il 12 giugno dello stesso anno. Nel 1474 il vescovo Giuliano fu nominato cappellano maggiore e consigliere reale, nonché governatore dei Regi studi di Napoli. Nel maggio 1480 fu trasferito al governo della diocesi di Tropea101, nonostante il 5 luglio fosse ancora a Caiazzo, poiché intervenne alla stesura di un atto di concessione in favore di tale Nardo Sparano102. Rimase al governo della diocesi di Tropea fino al giorno della sua morte, avvenuta il 26 dicembre 1499. Il Liber defunctorum, nell’iscrizione obituaria ricorda soltanto l’ultima sede del suo governo (f. 79vb), «lo reverendo in Christo patre Iuliano Mirto vescovo di Tropea et cappellano magiore». La cronotassi vescovile prosegue con Giacomo [II] de Lutiis103, già arciprete di Sutri, salito al soglio vescovile caiatino il 16 giugno 1480 per il volere del pontefice Sisto IV. Fu questo vescovo a promuovere nel 1503 97 «presulis Antonii de Henricis civis Calatini hac in fovea ossa quiescunt qui diem suum in Domino clausit supremum mcccclxxii-xxiv aprilis», cfr. Di Dario, Notizie storiche cit., p. 169. 98 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: maggio 1472 – 26 settembre 1499 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, coll. 450-451: 14 maggio 1472 – 26 settembre 1499 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 14 maggio 1472 – 16 giugno 1480 trasferito; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 169-170: 14 maggio 1472 – 26 dicembre 1499 †. 99 F. Zazzera d’Aragonia, Della famiglia Frangipani tratta della seconda parte della Nobiltà dell’Italia, Napoli, appresso Costantino Vitale, 1617, p. 52. Il Marocco lo dice, invece, figlio di Anello e quindi nipote di Paolo, fratello di Anello, Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9; id., Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 100 V. Capialbi, Memorie per servire alla storia della santa chiesa tropeana, Napoli, pe’ tipi di Nicola Porcelli, 1852, p. 39, reca come giorno l’11, mentre per la data del decesso, riporta il mese di settembre. 101 Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 169-170. 102 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1085; Esposito, Diplomatico III, pp. 94-95. Di Giuliano si conserva un epistolario, ancora inedito, composto da ventidue lettere autografe (gennaio 1474 – maggio 1498), testimonianza della sua fervida attività politica e vescovile, cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi. 103 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 16 giugno 1480; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 451: 16 giugno 1480 – luglio 1494 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 16 giugno 14801494 †; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 170: 16 giugno 1480 – 5 dicembre 1506 †, che ascrive la data del decesso al 5 dicembre, giorno mancante nell’obituario.
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la redazione di una Vita del patrono caiatino s. Stefano104. È ricordato il 5 settembre (f. 55vb), «lo reverendo monsignore Iacobo de Sutri vescovo calatino». Dopo una breve apparizione al governo della diocesi, non ricordata nella fonte obituaria, del cardinale Oliviero Carafa105, che ebbe in commenda la Chiesa di Caiazzo106, amministrandola per alcuni mesi107, si trova nel testo la menzione del vescovo Vincenzo Maffa108. Di origine salernitana, fu prima vescovo di Segni, e poi della sede episcopale di Caiazzo109, trasferitovi dal pontefice Giulio II il 4 agosto 1507. A questo vescovo si deve il ritrovamento della salma di s. Stefano, avvenuto nel 1512; era rimasta nascosta per circa cinquecento anni110. A seguito della scoperta fu ripristinato il culto del santo patrono, che trovò nuova linfa e rinnovato vigore. È ricordato nel Liber defunctorum il 21 maggio 1520 (f. 34ra), «lo reverendo Vincio de Salerno vescovo calatino». Nonostante l’opera del vescovo Maffa, si trovano nel Liber defunctorum ancora dei vuoti nelle registrazioni obituarie, consistenti nella significativa assenza dei suoi successori. Bernardino de Chiero111, originario di Prato, fu trasferito a Caiazzo il 1° giugno 1520, fu spesso assente da Caiazzo per 104 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 170. Di Giacomo si conserva un epistolario, ancora inedito, composto da undici lettere autografe (luglio 1480 – luglio 1502), testimonianza della sua fervida attività politica e vescovile, cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi. 105 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 1507. 106 F. Strazzullo, Il Card. Oliviero Carafa mecenate del Rinascimento, in Atti dell’Accademia pontaniana, n.s., 14 (1964-1965), pp. 139-160. Non è chiara la data di inizio della commenda del cardinale, cominciata subito dopo la morte del vescovo Giacomo, che dovrebbe essere avvenuta nel 1506, ma che qualche studioso anticipa al 1499, cfr. M. C. Caiola – P. Di Lorenzo – G. Sparano, La diocesi di Caiazzo: storia in età tardo medievale e moderna, arte, cronotassi vescovile e bibliografia di riferimento, in Rivista di Terra di Lavoro. Bollettino on-line dell’Archivio di Stato di Caserta, II/3 (2007), pp. 46-62, citaz., p. 59 e nt. 78. Quest’ultima data, tuttavia, è in conflitto con l’attività del vescovo Giacomo, documentata sicuramente nel biennio 1502/1503, cfr. anche infra, Commentario, pp. 282-283 Tab. 3. 107 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 170. Del cardinale si conserva una lettera autografa inedita (novembre 1506), cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi. 108 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 12 agosto 1507-1518 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, coll. 451-452: 12 agosto 1507; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 9 luglio 1507-1517 †; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 170-171: 4 agosto 1507 – 21 maggio 1520 †. 109 Di Vincenzo si conserva un epistolario, ancora inedito, composto da tredici lettere autografe (settembre 1507 – maggio 1520), testimonianza della sua fervida attività politica e vescovile, cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi. 110 Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 170-171. 111 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 21 maggio 1520-1522 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 452: 21 maggio 1520-1522 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 1 giugno 15201522 †; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 171-172: 1 giugno 1520-1527 †.
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motivi istituzionali e governò la diocesi fino alla seconda metà del 1527112. Ascanio Parisano113, originario di Tolentino, fu nominato da Clemente VII il 3 gennaio 1528, ma restò in carica per pochi mesi, giacché il 24 maggio dell’anno seguente fu eletto vescovo di Rimini. Morì a Roma il 4 aprile 1549114, giorno ancora presente nell’obituario. Probabilmente l’assenza nella fonte necrologica caiatina dei due vescovi appena menzionati, può essere giustificata dal loro curriculum vitae, che evidenzia una scarsa presenza all’interno della diocesi e il fatto di non aver lasciato alcun segno tangibile del loro ufficio episcopale. La serie riprende ininterrotta per tutti i vescovi appartenenti alla famiglia dei Mirto Frangipane. Alessandro Mirto Frangipane115, nipote del vescovo Giuliano, fu eletto il 28 giugno 1529. Tra il 25 novembre 1535 e il 22 marzo 1536 riuscì ad ottenere da Carlo V, della cui corte era membro116, alcuni importanti privilegi per la sua diocesi, durante il soggiorno del re a Napoli. Si dimise nel 1537 in favore di suo nipote Fabio117. Si interessò anche di problemi di predicazione, avendo invitato a Caiazzo il vicario generale dei Cappuccini, Bernardino Ochino, in seguito convertitosi al Protestantesimo118. Questo tipo di attività contribuì a rendere ancora più lustro all’attività dei vescovi della famiglia Mirto Frangipane. Questi, infatti, non solo contribuirono a rivitalizzare i culti e i riti religiosi — come anche il Liber defunctorum della diocesi — ma l’aprirono a nuove relazioni, limitate, in precedenza, al solo ambito locale, fatta eccezione per l’attività del cardinale Tommaso di Capua. Nella fonte necrologica caiatina la morte di Alessandro è segnata il 12 agosto (f. 49vb), «lo reverendo monsignore Alexandro Mirto», con un’aggiunta, di mano posteriore a quella del primo estensore, poi erasa, «Fra(n) capane vescovo di Cayazza», che reca anche l’indicazione dell’anno, il 1537. Fabio Mirto Frangipane119 era il figlio di Pietro e Isabella Monsenis y 112 Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 171-172. Di Bernardino si conservano tre lettere autografe (giugno 1520 – ottobre 1524), ancora inedite, cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi. 113 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 29 maggio 1529; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 453: 2 gennaio 1528; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 2 gennaio 1528 – 24 maggio 1529 trasferito; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 172: 3 gennaio 1528 – 4 aprile 1549 †. 114 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 172. 115 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 9: 18 giugno 1529-1537; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 453: 18 giugno 1537; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 23 giugno 1529-1537; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 172-173: 28 giugno 1529 – 12 agosto †. 116 Zazzera, Della famiglia Frangipane cit., passim. 117 Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 172-173. 118 Ibid., p. 172. 119 Marocco, Tavole de’ capi cit., ff. 9-10: 30 luglio 1537 – 18 marzo 1587 †; Ughelli,
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Gord, nipote di Alessandro. Fu nominato vescovo dal pontefice Paolo III il 30 luglio 1537. Nel febbraio 1546 fu eletto Vicario Generale di Napoli dal cardinale arcivescovo Raniero Farnese e mantenne l’ufficio fino al 1549. Insigne diplomatico, rivestì la carica di Nunzio Apostolico di Pio V in Francia, in Fiandra e in Germania; fu due volte Governatore Pontificio a Bologna, in Umbria e nella Marca d’Ancona120. A lui si deve, nell’agosto 1564, la fondazione del Seminario presso la Cattedrale121. Morì a Parigi il 15 marzo 1587 ed è così ricordato nel Liber defunctorum (f. 17rb), «illustrissimo et reverendissimo Fabio Mirto arcivescovo di Nazareth et nuntio apostolico nel regno di Francia». Durante il suo episcopato operò il Crescarello. A Fabio successe Ottavio Mirto Frangipane122, figlio di Silvio e di Laura della Gatta, nipote dell’arcivescovo Fabio Mirto Frangipane. Da abate di San Benedetto di Capua, fu eletto vescovo il 19 novembre 1572, sotto il pontificato di Gregorio XIII123. Al pari dello zio Fabio, operò per conto di due pontefici, Sisto V e Clemente VIII, rivestendo importanti incarichi, come la missione di nunzio apostolico in Germania. Tali mansioni lo condussero fuori Caiazzo124, città che lasciò definitivamente il 9 marzo 1592. Fu trasferito alla sede di Tricarico, dove rimase fino al 20 giugno 1602, quando fu promosso arcivescovo di Taranto e dove rimase fino alla sua morte. Gli incarichi rivestiti sono ricordati nella nota necrologica, che lo registra il 24 luglio 1612 (f. 45ra), «illustrissimo et reverendissimo Ottavio Mirto Frangipane arcivescovo di Taranto per prima vescovo di Caiazza e di Tricarico et nuntio di sua beatitudine nella Germania». Dopo i membri della famiglia Mirto Frangipane sono ricordati nel Liber defunctorum soltanto altri tre vescovi. Orazio Acquaviva d’Aragona125, nativo di Napoli, era il figlio di Giovanni Gerolamo duca d’Acri, il cui legame familiare è ricordato nell’obito. Fu Italia Sacra 2 cit., VI, coll. 453-454: 30 luglio 1537-1572 trasferito; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 30 luglio 1537-1572 trasferito; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 173-174: 30 luglio 1537 – 15 marzo 1587 †. 120 Di Fabio si conservano cinque lettere autografe (agosto 1540 – maggio 1573), ancora inedite, cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi. 121 Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., pp. 33-34; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 173-174. 122 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 10: 19 novembre 1572 – 20 giugno 1612 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, coll. 454-455: 19 novembre 1572-1612 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 19 novembre 1572 – 9 marzo 1592 trasferito; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 173174: 19 novembre 1572 – 24 luglio 1621 †. 123 Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., pp. 35-36. 124 Di Ottavio si conservano cinque lettere autografe (marzo 1587 – febbraio 1602), ancora inedite, cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi. 125 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 10: 13 maggio 1592 – 13 giugno 1617 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 455: 13 maggio 1592-1617 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863:
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tribuno militare e, come tale, prese parte alla guerra contro i Turchi nella battaglia di Lepanto, dove riportò una grave ferita agli arti inferiori che lo lasciò zoppo. Il 13 maggio 1592, per intercessione del cardinale Ottavio, suo fratello, fu nominato vescovo di Caiazzo da papa Clemente VIII e consacrato il 19 dello stesso mese nel Duomo di Napoli126. Morì a Formicola a seguito di una caduta da cavallo, il 9 giugno 1617 (f. 38rb), «lo illustrissimo donno Horatio de Acquaviva de Aragona vescovo di Caiazza figlio del signor duca de Acri». Gli successe Paolo Filomarino127, napoletano, nominato vescovo di Caiazzo da papa Paolo V il 18 luglio 1617 e consacrato il 25 agosto a Roma. Attivo nell’organizzazione e amministratore della diocesi128, convocò ogni anno il Sinodo, apportando molte riforme e migliorie nella diocesi. A lui si deve la costruzione di un altare di marmo sul lato destro dell’ara maggiore della Cattedrale, dove il 18 novembre 1618 fece trasferire le spoglie di s. Stefano. Rimase in carica fino al giorno della sua morte, avvenuta a Napoli il 27 maggio 1623 (f. 35va), «lo illustrissimo e reverendissimo Paulo Filomarino vescovo di Caiazza». Filippo Benedetto de Sio129, nativo di Cava de’ Tirreni, apparteneva all’Ordine dei Frati Minori. Fu eletto da Urbano VIII il 18 dicembre 1623 e consacrato vescovo di Caiazzo il 31 dello stesso mese, sede nella quale rimase fino al 21 ottobre 1641130. Suo fratello, Giovanni Francesco de Sio, era titolare della Baronia di Raiano, acquistata dallo stesso vescovo131. Fu trasferito alla diocesi di Boiano, dove governò fino al giorno della sua morte, avvenuta il 16 agosto 1651. Benché nel Liber defunctorum sia presente
13 maggio 1592 – 13 giugno 1617 †; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 175-176: 13 maggio 1592 – 9 giugno 1617 †. 126 Di Orazio si conserva un epistolario, ancora inedito, composto da diciannove lettere autografe (settembre 1592 – dicembre 1612), testimonianza della sua fervida attività politica e vescovile, cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi. 127 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 10: 18 luglio 1617 – 27 maggio 1623 †; Ughelli, Italia Sacra 2 cit., VI, col. 456-459: 18 luglio 1617 – 27 maggio 1623 †; Gams, Series episcoporum cit., p. 863: 18 luglio 1617 – 27 maggio 1623; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 176-177: 18 luglio 1617 – 27 maggio 1623 †. 128 Di Paolo si conserva una lettera autografa inedita (novembre 1617), cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi. 129 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 10: 18 dicembre 1623-1641; Ughelli, Italia sacra 2 cit., col. 459: 18 dicembre 1623-1641; Gams, Serie episcoporum cit., p. 864: 18 dicembre 1623 – 21 ottobre 1641; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 177-178: 18 dicembre 1623 – 21 ottobre 1641. 130 Di Filippo si conservano due lettere autografe inedite (maggio 1623 – febbraio 1624), cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi. 131 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 7.
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il foglio che contiene il giorno del decesso, non vi è la registrazione della sua nota obituaria. L’ultimo vescovo caiatino registrato nel Liber defunctorum è Sigismondo Taddei132, nobile fiorentino. Era già vescovo di Bitetto nel gennaio 1631133, quando fu eletto al soglio vescovile caiatino il 21 novembre 1641. Fu autore di diversi studi134. A seguito di una caduta da cavallo presso Formicola, riportò una contusione alla testa, che lo indusse a compilare il suo testamento il 17 dicembre 1647. È ricordato il 20 dicembre 1648 (f. 78rb), «lo illustrissimo monsignore vescovo Sigismondo». Il Liber defunctorum, nonostante continuasse ad essere usato, benché per pochi decenni dalla data dell’ultima registrazione obituaria vescovile, non riportò alcuna memoria dei vescovi successivi. In definitiva, ciò che emerge da questo excursus sui prelati di Caiazzo è che la memoria del Capitolo diocesano caiatino fu abbastanza precisa fin dal momento della sua costituzione. Le lacune delle registrazioni obituarie dei vescovi possono spiegarsi sia per il fatto che alcuni obiti potevano essere stati registrati nei giorni mancanti per la caduta dei fogli, sia per le incertezze e imprecisioni dovute alla tradizione, in particolar modo per l’XI secolo che, rispetto alle altre epoche, pecca maggiormente di continuità. Durante il periodo svevo e l’inizio di quello angioino la presenza dei vescovi è attestata senza soluzione di continuità, mentre dal 1375 al 1529 sono ricordati nella fonte obituaria soltanto pochi vescovi, probabilmente quelli più noti nella zona del caiatino. E non si deve trascurare la possibilità di dispersione delle notizie sui decessi, come anche la diversa vivacità di rapporti tra il vescovo e il Capitolo. La mancata presenza potrebbe dipendere anche da legami labili o inesistenti. Nel caso del vescovo Ascanio Parisano, sappiamo che l’assenza non dipende dalla caduta del foglio corrispondente al giorno del decesso, ma è più probabile che dipenda dal periodo storico, collegato ad anni che, sia sotto il profilo politico, sia sotto quello religioso, erano alquanto tormen132 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 10: 27 novembre 1641 – 19 dicembre 1647 †; Ughelli,
Italia sacra 2 cit., col. 27 novembre 1641 – 4 dicembre 1647; Gams, Serie episcoporum cit., p. 864: 27 novembre 1641 – 4 dicembre 1647; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 178: 21 novembre 1641 – 22 dicembre 1647. 133 Si conservano le relazioni delle visite ad limina nell’Archivio Segreto Vaticano, cfr. Le fonti archivistiche, a cura di S. Palese, Bari 1985 (Per la storia della chiesa di Bari. Studi e materiali, 1), p. 171. 134 S. Tadei, Raguaglio della famiglia de Melchiori di Caiazzo, In Napoli, s.t., 1650; id., Sacra solitudine con gl’essercitij spirituali, atti a spogliare tanto il religioso, quanto il secolare da ogni vano affetto, et innalzarlo a Dio, per via di mortificazione, e virtù, tradotti dalla lingua francese, Napoli, per G. D. Montanaro, 1636, e di nuovo per G. F. Paci, ad instanza d’Adriano Scultore, 1671.
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tati. Il vescovo Ascanio, poi, aveva prestato i suoi servigi fuori la città natia ed era morto a Roma, per cui è probabile che la sua memoria sia caduta nell’oblio; ma è anche possibile che la notizia del suo decesso, essendo avvenuta fuori la città caiatina, non sia mai giunta. La tradizione commemorativa si ristabilì soltanto con la famiglia dei Mirto Frangipane, protagonista sia nel contesto della storia locale, sia nell’ambito del generale movimento della Riforma Cattolica. Il Liber defunctorum di Caiazzo, quindi, rappresenta non tanto il momento finale di un processo, ma costituisce quell’occasione di ripresa, che sarà foriera di quel periodo di crescita che vedrà il suo massimo sviluppo tra la metà del Cinquecento e lungo tutto il Seicento. Per quanto riguarda la presenza di alti dignitari di altre diocesi, questa risulta essere sporadica, ma correttamente documentata. Per il periodo svevo, si registra l’obito del noto cardinale e diplomatico pontificio Tommaso da Capua, arcivescovo di Napoli, membro della famiglia aristocratica capuana degli Ebulo135. Probabilmente era il fratello di Pietro da Eboli. Tommaso è ricordato il 18 agosto in prima posizione (f. 51rb), «lo reverendissimo cardinale Thomasi et lo signor Pietri suo fratre». Ruggero, la cui famiglia era di origine caiatina, era arcidiacono della cattedrale di Telese, dove aveva una prebenda136. Fu eletto nel 1240 vescovo della stessa cittadina, mentre l’anno seguente, il 5 settembre 1241, fu trasferito a Caserta137. Il suo episcopato è documentato nel corso del 1241138 e tra il 1243 e il 1254139. Il suo obito è registrato il 9 marzo 1264 (f. 15vb), in seconda posizione, «lo reverendo Rogieri vescovo di Caserta». È ricordato anche nel necrologio di Montevergine, ma il 10 marzo140. Ingeranno Stella, arcivescovo di Capua, è segnato il 7 dicembre in terza posizione. In realtà questa data corrisponde al giorno in cui l’arcivescovo fece una donazione al Capitolo di Caiazzo, qualche giorno prima della sua 135 La morte di Tommaso da Capua è posta dalle fonti tra il 18 e il 22 agosto 1239, cfr. H. M. Schaller, Studien zur Briefsammlung des Kardinals Thomas de Capua, in Deutsches Archiv 21 (1965), pp. 371-518, citaz. pp. 374-394, per cui è poco probabile che tale iscrizione si riferisca ad altri cardinali o che il titolo sia riferito a un semplice vescovo, cfr. Frank, Studien zu italienischen Memorialzeugnissen cit., p. 86. 136 G. Tescione, Caserta medievale e i suoi conti e signori. Lineamenti di ricerca, Caserta 1990, p. 58 nt. 261, pp. 67, 95, 101. 137 Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 231-232; Tescione, Caserta medievale cit., p. 95; Kamp, Kirche und Monarchie cit., I, p. 173. 138 Alcune cronotassi non indicano le date dell’episcopato, mentre vi sono diversi documenti che lo attestano sicuramente nel 1241, cfr. Diocesi di Caserta, Cronologia dei vescovi casertani, Caserta 1986 (Società di Storia Patria di Terra di Lavoro), p. 18. 139 Tescione, Caserta medievale cit., p. 95. 140 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., pp. 47, 132.
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morte, avvenuta il 3 gennaio 1334, e non nel 1303, come erroneamente riportato nella fonte necrologica141 (f. 75ra), «lo reverendissimo in Christo patre Doriccormino Ingeraymo archiepiscopo Capuano § quale lasso al venerabile Capitulo Calatino quindici once per le exequio suo quolibet anno». Gli altri vescovi ricordati nella fonte obituaria risalgono a un periodo molto più tardo. Si tratta di prelati che per le loro origini caiatine sono stati annoverati e ricordati nel Liber defunctorum142. Guido Guidoni de la Preta, così chiamato per i cognomi paterno e materno, fu vescovo di Mottola; fu eletto al soglio episcopale nel 1528. Non fu mai consacrato, poiché morì il 30 luglio dello stesso anno (f. 46va), «lo reverendo messere Guido de la Preta vescovo de Motula et doctore in utroque iure». Agostino Landolfo, canonico regolare, fu eletto vescovo di Montepeloso tra il 21 e il 23 marzo 1528143. Si dimise nel 1532. Fu autore di brevi componimenti. Morì a Caiazzo a causa di una caduta da cavallo144 il 26 dicembre 1536 (f. 79vb), «lo reverendo in Christo patre Augustino Landulfo vescovo de Monte Peluso». Tarquinio Prisco, figlio del giureconsulto Ortensio e della nobile Camilla Mormile di Napoli, fu investito della Badia di Santa Croce di Monte Verna, in seguito alla rinuncia di suo zio Giovanni Paolo Prisco. Nominato vescovo di Cariati145 il 14 novembre 1578, morì a Caiazzo il 15 agosto 1585 (f. 50va), «lo reverendissimo Tarquinio Prisco 1585 vescovo de Cariati». Mario Bolognini nato tra il 1539 e il 1540 da Giovanni Carlo Bolognini e da Andreana de Marco del Tufo di Aversa. Fu designato primicerio della Cattedrale caiatina a soli 22 anni146. Nel 13 luglio 1579 fu nominato arcivescovo di Lanciano dal re di Spagna Filippo II. In seguito, nel 1588, fu trasferito a Crotone. Il 7 gennaio 1591 fu promosso all’arcivescovado di Salerno147. Il suo obito è registrato il 24 febbraio 1605 (f. 12va), «lo illustrissimo et reverendissimo Mario Bolognini di Caiazzo arcevescovo di Salerno». Non è di origine caiatina, invece, Girolamo Costanzo, nativo di Napoli. 141 Sulla questione, cfr. G. Iannelli, Pietro della Vigna di Capua, Caserta 1886, pp. 228237; Faraone, Caiazzo cit., p. 144. Non trova riscontro l’identificazione con l’arcivescovo omonimo, non documentato. 142 Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 230-233; Eubel, Hierarchia catholica cit., pp. 202, 249, 289. 143 Melchiori, Descrittione cit., p. 107; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XV. 144 Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., pp. 29-30. 145 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XV. 146 Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., pp. 34-35. 147 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XV; N. Santacroce, Istituzioni e società a Caiazzo in età moderna, Caserta 2005, pp. 18-21.
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Fu prima vescovo di Trivento negli anni 1623-1627 e, successivamente, fu nominato arcivescovo di Capua il 1° marzo 1627148. È commemorato il 16 agosto 1633 (f. 50vb), «illustrissimo reverendissimo don Gironimo Constanzo arcivescovo di Capua». Risulta, invece, totalmente estraneo all’ambiente locale il cardinale Ippolito de’ Medici, menzionato il 10 agosto 1535 (f. 49rb), «lo reverendo et illustrissimo signor Hipolyto cardinale de Medici». Probabilmente entrò in contatto con il Capitolo di Caiazzo attraverso le relazioni che aveva intrapreso con Alessandro Mirto Frangipane149, il quale, insieme al cardinale, faceva parte della corte al seguito di Carlo V150. Se la registrazione di abati e vescovi di altre diocesi è il riflesso indiretto dei rapporti della diocesi caiatina con altri monasteri o chiese, la totale assenza di registrazioni dei pontefici tra i dignitari ecclesiastici inseriti nel Liber defunctorum, non rappresenta un’anomalia. Tale mancanza è stata riscontrata anche in altri fonti obituarie, come ad esempio l’Obituario dei SS. Niccolò e Cataldo151. Tabella 3 CRONOTASSI DEI VESCOVI DI CAIAZZO152 nr.
vescovo
anni di governo
sec.
obit.
1 2 3 4 5 6 7
Orso [I] Stefano Menecillo Gisulfus Giaquinto Argisius Ferdinando d’Aragona Costantino
[966-979] 979 – † 29 ott. 1023 [1023 – † ante nov. 1032] ante nov. 1032 – nov. 1060 1061 – † 14 ago [1070] 1070 – † 27 giu. 1082 [1098 – † 1105]
X X-XI XI XI XI XI XI-XII
no no no no si si no
fol. ? no ? ? si si ?
148 Eubel,
Hierachia catholica cit., p. 133: settembre 1633. Dario, Notizie storiche cit., p. 172. 150 Su Ippolito dei Medici, cfr. G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, XLIX, Venezia 1847, pp. 89-91. 151 P. De Leo, L’obituario del monastero dei ss. Niccolò e Cataldo e la società feudale dei secc. XII-XIV, in Rivista storica del Mezzogiorno 4 (1969), pp. 100-105, citaz. pp. 103-104. 152 Tra i vescovi Pietro [II] e Tommaso [II] de Pascasio, la tradizione degli studi, locali e non locali, registra la presenza di tale vescovo Giovanni. In realtà, questo vescovo non è mai esistito e il suo nome nasce da una errata lettura di una Charta concessionis del dicembre 1308 ad opera di Carlo Marocco nella sua Chronologia episcoporum civitatis Calatiae, ASMV, 1721, ms. 12 (ex 9), ripresa poi dagli studi successivi, benché il primo studioso che abbia riportato il nome di Giovanni nella cronotassi vescovile sia stato l’Ughelli. Per approfondimenti sulla questione si rimanda a Esposito, Pergamene IV, p. 11 nt. 39. Sono stati esclusi altri due vescovi: Gregorio, menzionato come esistente nel 1368 soltanto dall’Ughelli, che, probabilmente, confonde tale nome con quello di Ruggero, vescovo in carica (Ughelli, Italia sacra 2 cit., VI, col. 449); Martino, anche in questo caso citato soltanto dall’Ughelli (ibid., col. 450), che lo menziona come probabile intruso. Infine, si segnala che il vescovo Ferdinando non è registrato nella colonna afferente il 27 giugno, ma è inserito nel calendario liturgico in testa al medesimo giorno. 149 Di
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nr.
8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46
vescovo
sec.
obit.
XII XII XII XII XII XII XII XII-XIII XII-XIII XIII XIII XIII XIII XIII XIII XIII XIII XIII-XIV XIV
si no si no no no si si si si no si si
fol. si ? si ? ? ? si si si si ? si si
si si si si si
si si si si si
XIV XIV XIV XIV XIV
si si no no no
si si si si ?
XIV-XV XV
no si
? si
6 lug. 1422 – † 24 gen. 1445 22 apr. 1445 – † 24 apr. 1472 11/14 mag. 1472 – † 26 dic. 1499
XV XV XV
si si si
si si si
16 giu. 1480 – † 5 set. 1506 4 ago. 1507 – † 21 mag. 1520 1 giu. 1520 – † 19 ott. 1527 3 gen. 1528 – † 4 apr. 1549 28 giu. 1529 – † 12 ago. 1537
XV-XVI XVI XVI XVI XVI
si si no no si
si si si si si
30 lug. 1537 – † 15 mar. 1587 19 nov. 1572 – † 24 luglio 1612
si si
si si
si
si
18 lug. 1617 – † 27 mag. 1623 18 dic. 1623 – † 21 ott. 1641
XVI XVIXVII XVIXVII XVII XVII
si no
si si
21 nov. 1641 – † 20 dicembre 1648
XVII
si
si
anni di governo
Pietro [I] 1106 – 20 feb. [1109 ?] Tommaso [I] [1109] Orso [II] apr. 1117 – 4 marzo [1133] Stanzione 1133 – apr. 1134 Guglielmo [I] mag. 1152/esp. 1168/1169 – † [1175] Giovanni [I] [1168 – † 1175] Guglielmo [II] ott. 1170 – † 12 gen. [1181] Doferio set. 1183 – † 3 mar. 1207 Giovanni [II] set. 1195 – † 1 set. 1224 Giacomo [I] Almundo set. 1225 – † 8 mag. 1253 Andrea [I] 1239 Nicola Minadeo 8 nov. 1253 – † 11 apr. 1257 Andrea [II] de Riccardo lug. 1257 – † 18 lug. 1272 sede vacante 1272-1273 Giovanni [III] di Aversa 1 apr. 1274 – † 23 ago. 1275 Andrea [III] de Ducenta gen. 1276 – † 26 dic. 1283 Gerardo di Modena gen. 1284 – † 18 set. 1293 Pietro [II] feb. 1294 – † 26 giu. 1308 Tommaso [II] de 17 lug. 1308 – † 15 ago. 1333 Pascasio Giovanni [IV] Mottola 16 ago./12 dic. 1333 – † 21 apr. 1362 Ruggero Valente 23 ott. 1360 – † 3 mar. 1375 Francesco [I] 1 dic. 1376 – 16 ago 1379 Bartolomeo 1 feb. 1382 – † 11 gen. 1391 Giovanni [V] Antonello 11 gen. 1391 – † ante 15 set. 1392 Gattola Francesco [II] 13 ott. 1393 – † ott. 1404 Andrea [IV] Serao 18 dic. 1404 – † 15 giu. 1422 Giovanni [VI] Serao Antonio de Errico Giuliano Mirto Frangipane Giacomo [II] Lutiis Vincenzo Maffa Bernardino de Chiero Ascanio Parisano Alessandro Mirto Frangipane Fabio Mirto Frangipane Ottavio Mirto Frangipane Orazio Acquaviva d’Aragona Paolo Filomarino frate Filippo Benedetto de Sio Sigismondo Taddei
13 mag. 1592 – † 9 giu. 1617
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La memoria dei sovrani e della feudalità Al pari dell’ambito ecclesiastico, anche il mondo dei laici è ben rappresentato a livello locale, benché vi siano alcune significative eccezioni. In primo luogo, sono annoverate nel Liber defunctorum una serie di regnanti, circostanza comune a molti testi obituari medievali. A Caiazzo, però, quest’abitudine si caratterizza, in particolar modo, poiché è concentrata in determinati periodi. Sono adeguatamente rappresentati i sovrani di età normanna, a cominciare da Ruggero II d’Altavilla153. È registrato in prima posizione nella colonna del 27 febbraio 1154, che corrisponde tuttavia al giorno successivo quello della sua morte154 (f. 13rb), «lo gloriosissimo re Rogiero». La presenza del fondatore della monarchia normanna contraddistingue anche altri necrologi, come quello di Salerno, dove è registrato nel medesimo giorno155; in quello di Montevergine è ascritto il 23 febbraio156. Queste fonti obituarie hanno in comune con quella di Caiazzo anche l’iscrizione obituaria di Sibilla di Borgogna, seconda moglie di Ruggero II, figlia del duca capetingio Ugo II di Borgogna il Pacifico, segnata in entrambe le fonti necrologiche157, il 17 settembre (f. 58vb), «la serenissima Sibilla regina». In realtà, il giorno è quello successivo al suo decesso, avvenuto il 16 settembre 1150158. La presenza della dinastia normanna prosegue con l’iscrizione del 14 maggio 1166 (f. 32rb), dove, in seconda posizione, si legge «lo gloriosissimo Roberto re de Sicilia, duca di Puglya et prencepe de Capua». L’obito, tuttavia, non si riferisce a Roberto d’Altavilla, deceduto, invece, il 17 luglio 1085, giacché egli non fu principe di Capua e, di conseguenza, non governò su Caiazzo. Il giorno, il mese e l’anno espressi si riferiscono alla data del decesso di Guglielmo I d’Altavilla, re di Sicilia159. Nonostante sia errato il 153 Sui
rapporti tra Caiazzo e il sovrano, cfr. E. Cuozzo, Normanni. Nobiltà e cavalleria, Salerno 1995, pp. 303-304. 154 Ruggero I re di Sicilia, in Enciclopedia Treccani on line, (ultima consultazione: 29 giugno 2016). 155 Necrologio del Liber Confratrum cit., p. 30. 156 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., pp. 45, 140. 157 Necrologio del Liber Confratrum cit., p. 136; Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., pp. 80, 140. 158 G. Ligato, Sibilla, regina crociata, Milano 2005; L. Gatto, Le grandi donne del Medioevo. Le personalità femminili più influenti dell’età di mezzo, Roma 2011 (I volti della storia, 213), passim. 159 F. Panarelli, Guglielmo I d’Altavilla, re di Sicilia, in Dizionario Biografico degli Italiani, LX (2003), in formato digitale su (ultima consultazione: 29 giugno).
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giorno, 7 e non 14, il fatto che l’iscrizione sia da attribuire a Guglielmo I è confortata dalla presenza nel Liber di Margherita di Navarra, sua moglie, ricordata il 1° agosto (f. 47ra), «la seredissima regina Margarita matre del gloriosissimo re Gulielmo»; anche lei è registrata nel giorno errato, poiché spirò un giorno prima, il 31 luglio160. Margherita, assente nel necrologio di Montevergine, è ricordata in quello di Salerno, il 1° agosto161. È presente nel Liber defunctorum il figlio di entrambi i sovrani, Guglielmo II d’Altavilla, re di Sicilia, ascritto il 18 novembre 1189 (f. 71rb), «lo gloriosissimo re Gulielmo secundo»162. Il sovrano si trova registrato anche nel necrologio di Montevergine163, ma il giorno prima, il 17, mentre è assente il quello di Salerno. Le date imprecise relative ai sovrani normanni sono la testimonianza della difficoltà di comunicazione e di reperimento di informazioni, peculiare di quegli anni centrali del pieno Medioevo, difficoltà che, di contro, non si riscontrano per il recupero delle date nei secoli successivi. La presenza dei sovrani normanni, ma non di quelli successivi la morte di Guglielmo II, al seguito della quale ci fu la crisi dinastica, è indicativa del fatto che Caiazzo rappresentava una posizione strategica di grande importanza per questa casa regnante. Contrariamente a quanto accadde negli obituari dell’Italia meridionale, è presente nel Liber defunctorum di Caiazzo la memoria dell’imperatore Federico II di Svevia. Il suo obito è collocato in prima posizione il 30 dicembre (80vb), registrato qualche giorno dopo il suo decesso, avvenuto il 13, «Federico secundo imperatore de Romani». Tale presenza è interessante giacché, come aveva osservato Pietro De Leo, di Federico II e degli Svevi in generale fu cancellata la memoria durante il periodo angioino164. D’altronde l’epoca sveva rappresentò un momento di particolare sviluppo per 160 P.
Sardina, Margherita di Navarra, in Dizionario Biografico degli Italiani, LXX (2008), in formato digitale su (ultima consultazione: 29 giugno 2016). 161 Necrologio del Liber Confratrum cit., p. 208. 162 Benché l’anno sia errato, è palese che si tratti di Guglielmo II, deceduto nel 1189; è probabile, quindi, un lapsus del redattore, cfr. F. Panarelli, Guglielmo II d’Altavilla, re di Sicilia, in Dizionario Biografico degli Italiani, XL (2003), in formato digitale, (ultima consultazione: 29 giugno 2016). 163 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., pp. 91, 140. 164 P. De Leo, Federico II e i monasteri latini del Regnum. Appunti per una indagine, in Federico II e Montevergine. Atti del Convegno di Studi su Federico II organizzato dalla Biblioteca di Montevergine (Mercogliano AV-Palazzo Abbaziale di Loreto, 29 giugno – 1 luglio 1995), a cura di P. M. Tropeano, Roma 1998 (Comitato Nazionale per le Celebrazioni dell’VIII Centenario della Nascita di Federico II, 1194-1994. Atti di convegni, 2), pp. 65-73.
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Caiazzo, favorita dalla presenza a corte del quasi conterraneo Pier Delle Vigne165 e dalla presenza di tutti i vescovi del periodo federiciano. L’iscrizione obituaria di Federico II è registrata diciassette giorni dopo la data del decesso ed è probabile che ciò sia dipeso dal fatto che la sua morte fu tenuta nascosta nei giorni immediatamente successivi e resa pubblica soltanto in un secondo momento166. La causa potrebbe essere attribuita, piuttosto che a quella che è considerata la damnatio memorie — che ha caratterizzato la figura dell’imperatore svevo — ad una diversa dislocazione temporale del ricordo, che appare abbastanza ricorrente in questo tipo di fonte; e potrebbe essere questo il fattore responsabile dell’errata registrazione o dell’errato computo del giorno del decesso, che ha condotto l’iscrizione al 30 dicembre. Suggerisce spunti di riflessione anche la registrazione obituaria della moglie dell’imperatore svevo, Isabella d’Inghilterra167. Ella è menzionata nel Liber defunctorum, in prima posizione, il giorno 1° dicembre (f. 74va), «la signora Ysabella sore de lo re de Anglia». Nella registrazione di Isabella è ricordata con il legame parentale con il fratello, Enrico III d’Inghilterra, e non attraverso il rapporto coniugale con il marito Federico II. Tale omissione, tuttavia, si riscontra anche in altri necrologi168. La presenza dell’imperatrice nel Liber defunctorum si deve, presumibilmente, alle nozioni documentarie di Pier delle Vigne, che stipulò in Inghilterra il contratto matrimoniale dell’imperatore169. Isabella è assente nelle due fonti obituarie di Montevergine e di Salerno. Nonostante la scomunica subìta, benché in forma molto lieve, si segnala nella fonte necrologica caiatina la presenza del sovrano Corrado 165 Per
la vexata questio sulla feroce diatriba campanilistica sull’origine capuana o caiatina di Pietro delle Vigne si rimanda ad alcuni studi, i quali, benché datati, sono ancora validi per avere una panoramica sulla questione, cfr. Faraone, Pier Della Vigna di Caiazzo cit.; id., Caiazzo patria di Pier della Vigna cit.; G. Iannelli, Pietro della Vigna di Capua. Nuove ed ultime risposte al signor Giuseppe avv. Faraone, Caserta 1883; Salvati, Introduzione, in Pergamene I/1, pp. 16-17. Si veda anche F. Delle Donne, Nobiltà minore e amministrazione nel Regno di Federico II. Sulle origini e sui genitori di Pier della Vigna, in Archivio storico per le province napoletane CXVI dell’intera collezione (1998), pp. 1-9. 166 Per le vicende relative la morte dell’imperatore, si veda E. Kantorowicz, Federico II imperatore, Milano 1988, pp. 681-686, 700-702. 167 F. Delle Donne, Isabella d’Inghilterra, regina di Sicilia, imperatrice, in Dizionario Biografico degli Italiani, LXII, Roma 2004, pp. 635-637. 168 Anche nel necrologio della cattedrale di Giovinazzo, l’imperatrice, ricordata il 2 febbraio con il titolo imperiale, è ascritta senza la menzione del marito Federico II, cfr. C. A. Garufi, L’obituario della “Confraternita dell’Episcopio” conservato nell’Archivio Capitolare di Giovinazzo, in Apulia 2 (1911), pp. 5-36, citaz. p. 36. 169 Kantorowicz, Federico cit., p. 409.
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IV Hohenstaufen170, secondogenito di Federico II, ricordato il 21 maggio (f. 34ra). L’obito, tuttavia, registra l’anno errato, il 1253 invece del 1254. È collocato in prima posizione nella colonna, con un obito molto secco e scarno, privo di appellativi, probabilmente proprio a causa della sua interdizione, «re Conrado». Per quanto riguarda il periodo angioino, soltanto alcuni sovrani sono ascritti nel Liber defunctorum. Ed è significativo il fatto che si tratti unicamente di sovrani noti per il loro pio interesse alle fondazioni religiose e che, pertanto, sono ricordati anche in altri necrologi. Questo è il caso di Carlo Martello, re d’Ungheria, primogenito di Carlo II di Napoli e di Maria Arpad d’Ungheria, ricordato nella fonte necrologica caiatina il 6 agosto 1295 (f. 48ra), in prima posizione nella colonna, «lo serenissimo Carlo re de Ungaria». Negli altri necrologi è commemorato in giorni differenti: in quello di S. Matteo di Salerno il 12 agosto171, in quello di S. Patrizia di Napoli il 5 agosto172 e in quello di Montevergine il 7 agosto173. L’unico dato certo è che morì dopo il 5 agosto, data dell’ultimo documento da lui emanato, e prima del 19 dello stesso mese174. È presente il re Carlo II d’Angiò175 deceduto a Napoli e ascritto il 5 maggio 1309 (f. 30ra), «lo gloriosissimo re Carlo secundo». Il sovrano è ricordato anche nel necrologio di Salerno ma il 9 maggio176, mentre non compare in quello di Montevergine. Ancora, Luigi d’Angiò, principe di Taranto, re consorte di Napoli, deceduto il 24 maggio, o, secondo altre fonti, nella notte tra il 25 e il 26 maggio177. È ascritto nel Liber defunctorum il 26 maggio 1362 (f. 35rb), «lo gloriosissimo re Ludovico», benché l’obito riporti l’anno errato, il 1162178. È ricordato nel necrologio salernitano nel 170 La
sua morte avvenne a Ravello, cfr. G. Baaken, Corrado IV, re dei Romani, di Sicilia e di Gerusalemme, in Dizionario Biografico degli Italiani, XXIX, Roma 1983, pp. 389-394. 171 Necrologio del Liber Confratrum cit., p. 113. 172 Facchiano, Monasteri femminili e nobiltà cit., pp. 121, 205. 173 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., pp. 71, 140. 174 I. Walter, Carlo Martello d’Angiò, re d’Ungheria, in Dizionario Biografico degli Italiani, XX, 1977, in formato digitale su (ultima consultazione: 30 giugno 2016). 175 A. Nitschke, Carlo II d’Angiò, re di Sicilia, in Dizionario Biografico degli Italiani, XX, Roma 1977, pp. 228-229. 176 Necrologio del Liber Confratrum cit., p, 65, ma concorda il Garufi con la data del decesso da ascriversi al 5 maggio 1309, cfr. p. 352. 177 Si rimanda a A. Kiesewetter, Luigi d’Angiò, re di Sicilia, in Dizionario Biografico degli Italiani, LXVI, Roma 2006, in formato digitale su (ultima consultazione: 30 giugno 2016), e la bibliografia ivi citata. 178 Si ipotizza un errore di scrittura che ha condotto a scrivere il numero 1 al posto del 3.
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medesimo giorno179. Entrambi i sovrani angioini si trovano commemorati anche a Montevergine, ma non nei medesimi giorni di quello caiatino: Carlo II è registrato l’11 maggio, mentre Luigi è registrato il 25 maggio180. Dopo i sovrani appena elencati, degli Angioini è annoverata soltanto Giovanna II, ricordata il 2 febbraio 1435 (f. 8ra), «la serenissima signora Ioanna regina». La regina angioina nella zona di Terra di Lavoro giocò parte delle sue fortune nella lotta che oppose la sua dinastia ad Alfonso d’Aragona181. Giovanna II compare anche nel necrologio di Montevergine182, ma non in quello di S. Matteo di Salerno. Con la registrazione di Giovanna II termina la serie dei regnanti ricordati nella fonte obituaria. La feudalità di Caiazzo non è sempre presente nel Liber defunctorum. I conti longobardi e quelli della prima età normanna, ricordati, invece, in altre fonti commemorative, sono assenti, probabilmente poiché, come accaduto per i vescovi, sono vissuti in quegli anni che hanno preceduto la formazione originaria dell’obituario caiatino. I conti Landolfo, Pandolfo e Pietro del X secolo sono nominati nell’obituario di S. Maria delle Monache di Capua183, mentre Roberto di Caiazzo è commemorato agli inizi del XII secolo a Montecassino184. Di contro, nella fonte caiatina sono presenti diversi personaggi di età sveva. In particolare, si segnalano gli obiti delle presunte moglie e figlia di Pier delle Vigne, rispettivamente Trotta e Angela. L’identità di queste, prima acriticamente accettata, soprattutto in base alla presunta origine caiatina del protonotario e logoteta di Federico II, è stata, poi, aprioristicamente negata, per essere attribuita a parenti di più tardi omonimi rappresentanti della famiglia, benché poco si conosca degli affetti familiari e legami parentali di Pier delle Vigne185. La disposizione cronologica degli obiti, però, all’interno del Liber defunctorum ci permette di osservare che le due donne in questione, a prescindere la parentela con il logoteta federiciano, sono da ascrivere in ogni 179 Necrologio
del Liber Confratrum cit., p. 210.
180 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., rispettivamente, pp. 56, 59, e per entram-
bi p. 140. 181 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 108. 182 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., pp. 41, 140. 183 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 92, riporta il brano estratto dalla fonte obituaria: «III Kal. maii Landonus comes Calatie. VII Kal. augusti Landolfus comes Calatie, Petrus comes Calatie». 184 G. A. Loud, The Norman Counts of Caiazzo and the Abbey of Montecassino, in Monastica I, Montecassino 1981, pp. 199-217, citaz. p. 208. 185 Cfr. supra, Commentario, p. 286 nt. 166. Sulla famiglia di Pier delle Vigne si veda anche H. M. Schaller, Pietro della Vigna, in Dizionario biografico degli Italiani, XXXVII, Roma 1989, pp. 776-784.
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caso al periodo svevo. Trotta, ricordata il 2 settembre (f. 55ra), «donna Trocta consorta de messere Pietri de la Vigna», è posta in terza posizione, tra gli obiti della prima e della seconda moglie del giudice caiatino Andrea Paldi senis, funzionario ben noto, la cui longeva attività è ampiamente comprovata da un ricco dossier di documenti risalenti al primo trentennio della seconda metà del XIII secolo186; la prima moglie del giudice, Sabia, risulta già morta nel 1255. Angela, invece, la presunta figlia del logoteta, è commemorata il 31 agosto (f. 54va), «donna Angela figlya de Pietri de la Vigna». È situata sulla seconda linea della colonna, subito dopo l’obito di Ruggero de Aldemario, deceduto nel 1263, e subito dopo l’abate e canonico Giacomo, del quale si ignora l’anno del decesso, ma vivente certamente tra il 1233 e il 1240187. È presente anche Zoffo di Caiazzo, procuratore del logoteta Pietro delle Vigne, il cui ufficio è testimoniato da alcuni rogiti del marzo 1244 del maggio 1247188. È ricordato nel Liber defunctorum l’8 dicembre (f. 75rb), insieme al suo lascito testamentario in favore del Capitolo caiatino, «Çoffi quale lasso al venerabile Capitulo per lo anniversario suo le case et tucte le terre soye». Esiste un documento datato 8 novembre 1254 compilato dal giudice Alberto, su richiesta di Nicola Minadeo, neo eletto vescovo di Caiazzo, il quale autenticò e stilò in publicam formam il testamento di Zoffo: nell’atto il procuratore è menzionato già deceduto189. È probabile, quindi, che sia errata l’iscrizione dell’obito nel mese di dicembre — trattandosi dello stesso numerale del giorno, riferito sia all’obito, sia al documento — che il compilatore del Liber defunctorum avrebbe dovuto registrare nel mese di novembre, giacché è improbabile che il testamento del procuratore, che risulterebbe, a questo punto deceduto l’8 dicembre 1253, sia stato poi autenticato dal giudice Alberto un anno dopo. A questa indicativa presenza di età sveva, in armonia con quanto detto prima, corrisponde in minor misura la feudalità di epoca angioina. Sono annoverati i primi due feudatari: Guglielmo de Clignet190, che ebbe il feudo da Carlo I d’Angiò a partire dal settembre 1269191. È ricordato il 29 novembre (f. 74ra), in prima posizione nella colonna, «Guilelmo Clinecto signor de Cayaccza, quale lasso quactro once de auro per la fabreca de lo 186 Salvati,
Pergamene I/2, sub vocem; Esposito, Pergamene II, sub vocem. Pergamene I/1, pp. 152-154 doc. 67, pp. 170-172 doc. 76, pp. 174-175 doc. 78. 154, 172, 175. 188 Ibid., pp. 237-238 doc. 108, pp. 267-269 doc. 121. 189 Ibid., pp. 328-330 doc. 155, nel quale si legge quondam Zioffo. 190 Di Dario, Notizie storiche cit., p. 106. 191 Esposito, Documenti V, pp. 161-162 doc. 75. 187 Salvati,
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vescopato»192. Giovanni Clignet, figlio di Guglielmo, succeduto al padre nel governo di Caiazzo193, fu decorato con il cingolo militare194. Nel giugno 1282 fece una donazione pro anima alla Chiesa di Caiazzo istituendo un anniversario in suffragio del padre Guglielmo, il cui corpo fu sepolto nella Cattedrale195. È ricordato nel testo il 3 luglio 1319 (f. 42vb), «lo signore Ioanni Clinecto». La seconda moglie di Giovanni196, Giovanna de Alneto, è ascritta il 24 luglio (f. 45ra), «la signora Ioanna de Alneto consorta del condam nobele Ioanni Cugnecta signore de Cayaccza». Bisognerà aspettare la fine del XV secolo per vedere citati i conti della famiglia Sanseverino, famosi condottieri delle guerre d’Italia. Si tratta di Roberto Sanseverino, figlio di Lionello e di Lisa Attendolo Sforza197, nipote di Francesco Sforza. Roberto ottenne il feudo da Ferdinando I nel 1460, diventando così il primo conte di Caiazzo198. Il suo obito è ascritto il 10 agosto, benché il suo decesso sia avvenuto il 9 (f. 49rb), «lo illustrissimo signore Roberto de Sancto Severino conte de Cayaccza confolaneri de la Sancta Matre Ecclesia et capetanio generale de tucta Italia». Il 22 agosto (f. 52rb) è ricordata anche la prima moglie di Roberto, Giovanna da Correggio, figlia del conte Giovanni, «la excellente signora Ioanna consorta de lo excellente signore Roberto de Arogania de Sancto Severino conte de Cayaccza». Il primogenito di Roberto, Gianfrancesco Sanseverino, conte di Caiazzo e generale al servizio del re di Francia199, è registrato il 4 settembre 1501 (f. 55va), «lo illustrissimo signor Ioanni Francisco de Arogania de Sancto Severino conte de Cayaccza capitaneo et locotenente generale 192 Il lascito testamentario servì per la ricostruzione della Cattedrale che crollò nel 1199, come riportato anche dalla glossa posta sul margine della colonna del 28 novembre (f. 73vb), i cui lavori terminarono nel 1284 quando fu consacrata il 22 luglio con cerimonia officiata dal cardinale Gerardo Bianco, cfr. Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 162-163. Anche il lascito testamentario ricordato del 18 luglio (f. 44va) eseguito dal vescovo Andrea [II] de Riccardo servì per il medesimo scopo, cfr. supra, Commentario, p. 269 e nt. 64. 193 Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 106-107. 194 Esposito, Documenti V, p. 176 doc. 114. 195 Esposito, Pergamene II, pp. 104-205 doc. 88. 196 La prima moglie, Margherita Stendardo (Étendard) (1298 † ?), figlia di Guglielmo e Isabella d’Aquino, è assente nel Liber defunctorum, probabilmente registrata in un giorno mancante per la caduta della carta, cfr. (ultima consultazione: 11 luglio 2016). In realtà, ancora non è chiaro se la prima moglie di Giovanni sia stata Margherita Stendardo o Margherita del Balzo, cfr. Esposito, Pergamene II, pp. 9-10 e nt. 37; cfr. anche (ultima consultazione: 11 luglio 2016). 197 F. Campanile, L’armi, overo insegne de’ nobili, in Napoli, nella stamperia di Tarquinio Longo, 1610, p. 48. 198 Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 109-111. 199 Ibid.
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della christianissima maiesta del re de Francza». Gianfrancesco Sanseverino sposò in seconde nozze Barbara Gonzaga dalla quale ebbe un unico figlio, Roberto Ambrogio, terzo conte di Caiazzo, ricordato il 2 marzo 1532 (f. 14ra), «lo illustrissimo signore Roberte Ambrosio conte de Cayaczza». Nel secolo successivo si trova registrato Matteo I di Capua, principe di Conca e Grande Ammiraglio del Regno, di cui è nota l’attività di benefattore e mecenate200. È ascritto l’11 maggio 1607 (f. 31va), sebbene la data del decesso sia il 29 aprile, «lo eccellentissimo Mattheo di Capua, principe di Conca, signore di Caiazza, capitano di gente d’arme, gran Amiraglio regio del Conseglio di Stato et dell’Ordine del Tosone di S.M.C.». Sono registrati, infine, Francesco Sant’Antonio, barone di Raiano, il 21 settembre (f. 59vb), «lo illustre signore dottor Francesco Santo Antonio barone di Raiano», un barone della vicina cittadina di Raiano, il 29 settembre (f. 61vb), «lo signor Paulo de Capua signor de la baronia de Rayano», Giacomo de Rayno, signore di Morrone, ricordato il 17 luglio (f. 44rb), «lo signor Iacobo de Raymo» e Andreotto, signore di Alvignanello l’11 agosto (f. 49va), «Andreocta signor de Alvignanello». Il ritratto del mondo dei laici È stato individuato un discreto numero di famiglie caiatine ricordate nel Liber defunctorum disposte in un vasto arco temporale, dal XI secolo al XVII secolo: gli Adenulfo, gli Arnisio, i Dofe, gli Egizio, gli Omodeo, i Paldi, i Sinay, gli Sparano, i Mirto Frangipane, i Bolognini, i Crescarello, i Lamperio, i Melchiori. Si tratta di famiglie la cui importanza e notorietà non fu ristretta al solo ambito locale, ma travalicò, in alcuni casi, i confini dello stesso Regno di Napoli. È questo il caso della famiglia Mirto Frangipane. Come già evidenziato da altri studiosi201, non è stato ancora possibile definire conclusa la ricerca archivistica e bibliografica, particolarmente vasta, di questa famiglia, soprattutto per il ruolo assunto da alcuni suoi esponenti. È chiaro, tuttavia, che si tratti di una delle più importanti famiglie del tempo in Caiazzo, luogo nel quale avevano trovato stabile dimora fin dal 1390. Come si è visto, i Mirto Frangipane diedero alla Chiesa caiatina quattro vescovi. Giuliano fu il primo, a cui seguirono, dopo un intervallo di tempo e in successione, Alessandro, Fabio e Ottavio. Di contro, altri tre vescovi, membri della famiglia, ressero in successione la diocesi di Ruvo in Terra di Bari con Giuliano, 200 G. Formichetti, Matteo di Capua, in Dizionario Biografico degli Italiani, XXXIX, Roma 1991, pp. 718-720. 201 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 11.
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Giovanni Francesco e Orazio202. Altri familiari, invece, furono dei semplici sacerdoti. Alcuni componenti della schiera laica, invece, fecero parte della vita civile caiatina, con ruoli di notevole prestigio. Nel Regno di Napoli, che per molti secoli visse sotto l’egida della feudalità, la società cittadina era una ‘civiltà contadina’, legata alla terra, al feudo e al feudatario, con un’impronta molto diversa rispetto al Centro-Nord d’Italia, dove vigeva una civiltà urbana. Ragion per cui, in tale contesto, la Chiesa, che con la monarchia divideva il potere, era una delle possibilità a livello locale, per emergere da un contesto sociale mediocre al fine di elevare il proprio status, mediante l’assunzione di cariche di pregio. Ed è stato questo l’espediente adoperato dalla famiglia dei Mirto Frangipane. Altro mezzo attraverso il quale le famiglie cercavano di raggiungere e poi mantenere alta la posizione sociale, era quello legato alle strategie e le alleanze matrimoniali. Ne sono un esempio la famiglia Bolognini, insediatasi a Caiazzo alla fine del Quattrocento e documentata fino ai primi anni del Seicento203. Questi, attraverso matrimoni strategici, uno dei quali proprio con un ramo dei Mirto Frangipane, riuscirono ad inserirsi tra le file di quella che poteva definirsi l’alta società caiatina. L’unione di due figli di Giovanni Bolognini e Maurizia Lagonessa, nelle persone di Antonio, il primogenito, e Filadoro, quarta dei cinque figli, avvenne con il ramo dei Mirto Frangipane capeggiato da Vitale, fratello del vescovo caiatino Giuliano, e dalla moglie Maria d’Ettorre. Il primo Antonio, sposò Sara Mirto Frangipane senis, mentre Filadoro andò in sposa a Meleagro, fratello a sua volta del vescovo caiatino Alessandro Mirto Frangipane. Si segnala la presenza nel Liber defunctorum di un «Bolognino de Cayazza», registrato il 25 novembre (f. 73ra) e di una «donna Ioanna consorta de Bolognino», registrata il 2 dicembre (f. 74vb). Dovrebbero essere marito e moglie, ma non vi sono altri elementi a conforto di ciò. Sembrerebbero, comunque, membri della famiglia Bolognini, se si scarta l’ipotesi che vede il primo registrato con il solo nome di battesimo. Inoltre, per la posizione occupata nel testo, si potrebbe anche ritenere che si tratti del capostipite 202 Questi tre vescovi, la cui filiazione è ancora poco chiara, facevano parte del ramo napoletano della famiglia Mirto Frangipane, definito da alcuni studiosi meno importante, cfr. Corrispondance du nonce en France: Fabio Mirto Frangipane (1568-1572 et 1586-1587): nonce extraordinarie en 1574, 1575-1576 et 1578, editee par A. Lynn Martin avec le concours de R. Toupin, Rome 1984 (Acta Nuntiaturae Gallicae publiés par la Faculté d’histoire ecclésiastique de l’Université pontificale grégorienne et l’École française de Rome, 16); mentre il terzo, Orazio, sarebbe stato, in ogni caso, di Caiazzo, cfr. N. Toppi, Biblioteca napoletana et apparato agli huomini illustri in lettere di Napoli e del regno, delle famiglie, terre, città e religioni, che sono nello stesso regno, dalle loro origini per tutto l’anno 1678, Napoli, appresso Antonio Bulifon all’insegna della Sirena, 1678, pp. 162, 183. 203 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 11.
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della famiglia Bolognini, cioè del primo Bolognini — che rimanderebbe alle origini del cognome — che si insediò a Caiazzo verosimilmente tra il XIV e il XV secolo. La presenza, maschile e femminile, di più membri di una stessa famiglia, ha permesso di identificare e costruire, in parte, i loro alberi genealogici. In alcuni casi, sono stati integrati rami di famiglie già note, come quella dei Bolognini e degli stessi Mirto Frangipane, con l’aggiunta di nuovi membri. In altri casi, sono stati costruiti rami ex novo, anche di famiglie meno note, nonostante, alcuni nuovi membri non siano stati identificati in maniera univoca. Ad esempio, Violante Mirto Frangipane, figlia di Meleagro e di Filadoro Bolognini, ricordata il 6 febbraio 1529 (f. 9ra), «la nobele figlyola Violante figlya de messer Meleagro Mirto». Dalla data riportata nella fonte necrologica, risulterebbe premorta al padre, mentre non si hanno notizie della madre. Sara Mirto Frangipane iuvenis è registrata il 19 dicembre 1582, da non confondere con l’altra, omonima, registrata il 25 ottobre 1527, di cui si è detto sopra. Questa Sara dovrebbe essere la figlia di Pietro iuvenis e di Isabella Monsenis y Gord e appartenere, quindi, al ramo dei Mirto Frangipane che ha come capostipite Vitale e Maria d’Ettorre. Risulta essere andata in sposa a Gismondo Mirto204. Un’altra ipotesi, forse meno improbabile e purtroppo non ancora verificabile, e che si possa trattare di una discendente di quel ramo dei Mirto Frangipane che ha come capostipite il cavaliere Francesco, che in prime nozze sposò Laudonia de Dura e dalla quale ebbe otto figli, quattro maschi e quattro femmine. Di quest’ultime, soltanto una, Laura, è stata identificata, come moglie di Ettore Spina, dal quale ebbe due figli maschi, mentre delle altre tre figlie femmine si conosce soltanto la loro vocazione al monachesimo205; per cui nulla vieta di pensare che Sara possa essere una di loro. Dalle notizie riportate negli obiti registrati nel Liber defunctorum, è stato possibile costruire alcuni rami di famiglie note di Caiazzo, ma delle quali, almeno fino ad ora, non erano stati individuati i legami parentali. Ne sono un esempio la ricostruzione di alcuni rami delle famiglie caiatine dei Sinay, degli Omodeo, dei Paldi, dei Paterno e degli Adenulfo, dei Vitale, o anche di famiglie meno note, le cui uniche notizie sono state reperite nella fonte caiatina. È questo l’esempio della famiglia Pollerio, la cui filiazione è stata individuata attraverso la registrazione degli obiti e dei legami parentali espressi in essi. 204 Marocco,
Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. Ammirato, Delle famiglie nobili Napoletane, I-II, In Firenze, Per Amadore Massi da Furlì, 1531-1601, II, p. 300. 205 S.
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Le ricostruzioni genealogiche hanno dato frutto ad una serie di schemi molto interessanti. Per la loro complessità e varietà, tuttavia, queste ricostruzioni dinastiche non hanno trovato spazio in questo volume. Gli schemi delle genealogie saranno oggetto di studio in uno lavoro specifico che illustrerà la ricomposizione di interi rami delle casate più note di Caiazzo, che ricoprono un ampio arco temporale che va dal XI al XVII secolo. Questo lavoro è stato reso possibile grazie anche alla consultazione dei Registri e dei Quaterni di contabilità del Capitolo caiatino, compilati tra il XV e il XVII secolo, recentemente ritrovati206, che si sono rivelati essere un preziosissimo aiuto per la composizione e la stesura del Commentario. L’universo femminile La presenza femminile nel Liber defunctorum di Caiazzo è degna di nota e di un’attenta analisi, poiché è risultata essere cospicua. Su un totale di tremila novecentosettantasei obiti leggibili, la presenza femminile si aggira intorno a milleseicentosettantatre registrazioni (Tab. 6). La maggior parte delle donne è menzionata non da sola, ma con il riferimento a un parente loro più prossimo, in qualità di: ‘moglie di’, ‘figlia di’, ‘madre di’, ‘nipote di’ o ‘sorella di’. Come, ad esempio, «Maria matre del signore Raone de Casalicio», ascritta il 31 gennaio (f. 7va), o «Camilla fyglia de Ioan Philippo Ferara», registrata l’8 febbraio (f. 9va). Quando il grado di parentela è riferito al marito, questo non è sempre chiaramente espresso, cioè preceduto dal sostantivo consorte o mogliere, come nel caso di «Rita consorta de Nardo Sparani», ma il riferimento è formulato mediante la preposizione di o de, «donna Maria de Pietri Lupo» o «Covella de Caputo de Riardo», da non confondere, però, con il patronimico «donna Thomasia de Durato»; questi esempi sono tutti segnati nel medesimo giorno, l’8 febbraio (f. 9va). In alcuni casi, le donne sono menzionate insieme all’intero gruppo familiare, «Ioanni de Bolella et suo patre et soa matre et fratre [...]» registrato il 4 febbraio (f. 8va). Altro caso, è quello che contempla le donne, nel testo dell’obito, non decedute ma come elemento secondario, in qualità di parenti del defunto: Caterina Pezzone, madre del defunto Stefano, ricordata il 28 gennaio (f. 6vb), «Stephano figlyo de Catherina Peczone»; o anche sotto forma di patronimico «Michaele de donna Trocta», registrato il 31 gennaio (f. 7va). La presenza femminile ricordata nell’obituario è registrata anche priva della menzione del coniuge o di un altro familiare, in seicento undici casi (Tab. 4). Questo dato, tuttavia, diventa significativo se si considera che 206 Per
questa questione, si veda supra, Commentario, p. 251 e nt. 28.
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molte di queste iscrizioni non sono riferite soltanto a donne afferenti la gerarchia del potere, come ad esempio, regine o nobildonne appartenenti a illustri famiglie di Caiazzo, ma vi sono anche donne del ceto medio cittadino caiatino. Tali iscrizioni, inoltre, non riguardano necessariamente i secoli più recenti dell’arco temporale della composizione del testo, ma alcune di esse sono collocate nei secoli più antichi. Si segnala un fattore che potrebbe mostrarsi indicativo di quell’aspetto che concerne il tentativo di emancipazione della donna da parte della società. Dei centotrentanove lasciti testamentari riportati nell’obituario novantacinque sono disposti da membri di sesso maschile e quarantaquattro da quello femminile. Queste risultano essere uniche autrici della donazione, prive, quindi, della menzione del coniuge o di un altro parente (Tab. 5). Soltanto sei sono le registrazioni di donazioni nelle quali le donne compaiono all’interno nucleo familiare o insieme al coniuge, evidentemente nel giorno della morte di uno di loro, come si legge il 20 aprile (f. 26rb), «Bartholomeo de Almundo et donna Munda sua consorta § quali lassero tre piecci de terra videlicet: una sita ad Miserinula la altra dove se dice ad Fico Scommunicatu, la altra a la Polverara». La consuetudine delle iscrizioni collettive non è atipica e tantomeno peculiare dell’obituario caiatino, poiché essa è stata riscontrata anche in altre fonti necrologiche207. La registrazione di interi gruppi familiari sotto un’unica data, che evidentemente non può essere il giorno della morte di tutta la famiglia, mostra come il Liber defunctorum fungesse, molto probabilmente, anche da liber vitae — benché con un uso sporadico ed eccezionale — riflesso dell’affratellamento alla comunità di benefattori viventi208. Vi sono casi, infine, che riguardano il tipico contesto della donatio pro anima: la donna è ricordata dal consorte, nel lascito testamentario al Capitolo caiatino, per la salvezza dell’anima di quest’ultima, come si legge il 1° aprile (f. 21va), «donno Gualterio quale lasso al venerabile Capitulo per la anima soa et de suo patre et soa matre doye moy de terra sita a Balignali dove se dice lo Patrone». Oltre alle nobildonne Violante Mirto Frangipane, Sara Mirto Frangipane iuvenis e senis, e Filadoro Bolognini, sopra citate, sono registrate nel Liber defunctorum di Caiazzo, altre donne di un elevato rango e ceto sociale.
207 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., p. 15; id., Il necrologio e il libro del Capitolo di S. Cecilia cit., pp. 31-32. 208 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., p. 15. Sulla differenza tra liber vitae e necrologium, cfr. Wollasch, Sulla ricerca di testimonianze commemorative in Germania cit., pp. 16-17.
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Il 17 marzo 1557 (f. 17vb) è ricordata la signora Laura della Gatta209, di origini napoletane, moglie di Silvio Mirto Frangipane e madre del vescovo Ottavio Mirto Frangipane, «la signora Laura de la Gatta di Napoli consorte del magnifico Silvio Mirto Fracapane». Il 2 aprile (f. 21vb) è ricordata Isabella Monsenis y Gord, nobildonna spagnola, madre del vescovo Fabio Mirto Frangipane, «la magnifica Isabella Monsenis Gord 1561 consorte del magnifico Pietro Mirto Fraiapane». Il 26 novembre 1283 (f. 73rb) è commemorata la nobildonna Romagna, «la signora Romanga de Rayano», moglie di Giacomo Nuliano di Napoli. Romagna il 29 settembre 1279 fece atto di donazione pro anima al Capitolo di Caiazzo e al vescovo Andrea [III] de Ducenta di un palazzo e di una somma in denaro per la celebrazione del suo anniversario, con un’attenta descrizione dei vincoli concernenti il lascito210. Il 3 ottobre 1424 è ricordata Isabella del Balzo (f. 62vb), «la excellente signora, la signora Ysabella de Baucio contessa de Cayaccza». Questa dovrebbe essere la quinta figlia di Bertrando IV, conte di Montescaglioso e di Andria, e della sua seconda moglie Margherita d’Aulnay, andata in sposa ad Antonio Sanseverino, sesto conte di Marsico, Gran Connestabile del Regno di Napoli, barone di Sanseverino e del Cilento e signore di San Giorgio e di Caiazzo211. Il 14 ottobre (f. 64va) è registrata la duchessa Castellana de Cardona212, consorte di don Ferrante d’Aragona, figlio naturale di Ferdinando I re di Napoli, duca di Montalto, «la illustrissima donna Castiglyana de Cardona duchessa di Monte Alto»213, mentre il 24 luglio (f. 45ra) è ricordata Antonella Acquaviva, signora della Baronia di Raiano, «la magnifica signora Antonella d’Aqua Viva figlya del’ conte de Sancto Valentino et signora de la Baronia de Rayano»214. Il Liber defunctorum è avaro di notizie circa la presenza di monache o donne che avevano compiuto una scelta di vita religiosa. Una suor Margherita è ricordata il 30 settembre (f. 62ra), «sore Margarita Synai prioressa de lo monasterio de Caserta», mentre il 31 dicembre è registrata Isabella 209 Di
Dario, Notizie storiche cit., p. 174; S. Andretta, Ottavio Mirto Frangipane, in Dizionario Biografico degli Italiani, L, Roma 1998, in formato digitale su (ultima consultazione: 30 giugno 2016). 210 Marocco, Tavole de’ capi cit., ff. 1-3; Esposito, Pergamene II, p. 185 doc. 72. 211 Per la genealogia della famiglia, cfr. , la tavola consultata è la num. 3. 212 (ultima consultazione: 14 luglio 2016). 213 L’obito riporta erroneamente l’anno 1528. La data del decesso dovrebbe essere il 1518. 214 P. Litta, Famiglie celebri d’Italia, Milano, presso Paolo Emilio Giusti stampatore-librajo, 1819, tav. I.
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Bolognini, figlia di Giovanni Carlo Bolognini e di Andreana del Tufo, monaca del convento di San Francesco di Aversa (f. 81ra), «la magnifica et reverenda sore Sabella Bolognini dello ordine de Sancto Francisco». Singolare, e per questo degno di nota, è l’iscrizione registrata l’11 aprile del 1635, nella quale si legge di una suora, Caterina de Francesco che è stata la prima donna a varcare la soglia del Conservatorio femminile della Concezione di Caiazzo. Il suo primato è ricordato nell’obito (f. 24ra), «soror Catherina de Franciscis prima in conservatori virginis Caiacensis». Tutto al femminile, ad eccezione dell’ultimo nome, è un elenco di donne collocato sul verso dell’ultimo foglio del Liber defunctorum (f. 81vb). Si tratta di ventidue registrazioni, poste in colonna, tutte depennate, precedute da una breve introduzione che le menziona come benefattrici. Di questi nomi dieci sono stati vergati dal Crescarello (mano A), mentre i restanti dodici sono stati aggiunti da mani posteriori quella del canonico caiatino. Si tratta di donne vissute nella prima metà del secolo XVI, come fanno supporre le loro registrazioni obituarie, che coprono un arco temporale che va dal 1550 al 1572. La registrazione più recente riguarda l’unico maschio presente, Stefano Maccaionda, defunto nel 1586. I nomi delle benefattrici e quello del benefattore, come detto sono tutti depennati, evidentemente a seguito del loro inserimento nell’obituario. Di questi nomi, tuttavia, ne risultano registrati nella fonte necrologica soltanto tredici. Delle restanti nove donne, soltanto due sono state identificate mediante il riferimento del marito. Le altre sette, con molta probabilità, dovevano essere state registrate in un giorno mancante per la caduta del foglio. Tabella 4 presenza femminile nel
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mese
da sola
con familiare
nel patronimico
tot.
gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic.
53 61 65 61 51 25 26 69 72 55 57 70
60 78 140 108 76 50 57 139 96 51 88 65
5 5 7 1 2 2 1 3 0 1 2 0
118 144 212 170 129 77 84 211 168 107 147 135
tot.
665
1008
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Tabella 5215 Legati testamentari nel Liber defunctorum mese
uomo
gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic.
11 5 12 10 4 12 10 9 10 8 4
tot.
95
donna
3 1 7 1 4 1
insieme
tot.
3 12 13 14 14 6 12 14 17 16 13 5
1 1 1
3 7 5 5 1
1 1 1
38
6
139
La stagionalità dei decessi e la distribuzione degli obiti Un esame dei dati ripartiti per mese ha permesso una serie di osservazioni sulla distribuzione della mortalità durante i dodici mesi dell’anno, legato alla stagionalità dei decessi216. Le tabelle riportate di seguito mostrano che la media dei defunti risulta molto più alta nei mesi a cavallo dei cambi di stagione, ossia nel passaggio dall’inverno alla primavera, marzo e aprile, e nel passaggio dall’estate all’autunno, settembre e novembre, con una punta massima in piena estate, nel mese di agosto. Pur tendendo conto delle lacune dovute alla caduta di alcuni fogli, si registra, tuttavia, una forte disparità tra i mesi freddi e quelli caldi (Tabb. 2, 6). Ciò fa pensare che la mortalità fosse dovuta soprattutto a malattie infettive e parassitarie a carico dell’apparato digerente, provocate, in particolar modo per i mesi estivi, dal più alto rischio di avaria dei cibi nei mesi più caldi, piuttosto che per la scarsità di igiene. Poco, invece, ha potuto gravare l’incidenza dei morti causati dalla peste, poiché, mentre per altre aree geografiche essa è stata determinante217, nella zona del caiatino e più ampiamente in Terra 215 La divisione di genere è stata computata sulla base della persona o delle persone che eseguono di fatto il testamento e non tiene conto dei parenti ricordati nel legato, per l’anima dei quali lo stesso è eseguito. Inoltre, nel computo non sono stati inseriti quegli obiti che, pure prevedendo la celebrazione di una messa in suffragio, non riportano l’indicazione di un eventuale legato. Essi sono registrati nelle seguenti date: 19 gennaio (f. 4va), 11 maggio (f. 31va), 29 luglio (f. 46rb), 19 agosto (f. 51va). 216 L. Di Comite, La mortalità in Italia, Roma 1974 (Pubblicazioni dell’Istituto di demografia. Facoltà di scienze statistiche, demografiche ed attuariali dell’Università di Roma, 26), pp. 186, 194-199. 217 Facchiano, Monasteri femminili e nobiltà cit., p. 60 e nt. 31.
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di Lavoro, la più grave carestia è documentata in un periodo tardo rispetto agli anni centrali del Liber defunctorum: questo è ciò che avvenne nel 1656, quando la cittadina fu praticamente spopolata218. La situazione è apparsa simile in aree geografiche differenti219 ed è comune anche ad altre fonti necrologiche220. Questo dato, infatti, era già emerso nell’obituario della confraternita di Santo Spirito di Benevento221 e nel necrologio di San Patrizia222. I due testimoni costituiscono un termine di paragone, sia per il numero di obiti che per l’ampiezza del periodo che abbracciano, e sembrano confermare, in linea di massima, quanto si desume dalla fonte necrologica caiatina. Nonostante le due fonti registrino un alto tasso di mortalità concentrata nel mese di agosto al pari di quello caiatino, l’obituario della confraternita di Santo Spirito di Benevento registra un picco nei mesi di luglio e settembre, mentre quello di San Patrizia lo mostra nei mesi di ottobre e dicembre. Anche il necrologio di Montevergine manifesta una concentrazione maggiore nel mese di agosto, che è pari soltanto a quella del mese di settembre, con uno scarto minimo di decessi223. Tabella 6 Gli esecutori degli obiti nel Liber defunctorum mese
giorni presenti
obiti
uomini
donne
erasi/ illeg.
gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic.
27 24 31 30 31 22 19 31 30 23 26 27
249 313 451 413 356 204 222 499 404 256 319 290
135 182 259 260 231 130 143 303 243 162 178 183
113 139 205 169 127 75 83 208 168 106 145 135
12 c. 2 11 c. 5 c. 14 4 16 18 c. 14 14 15 c. 8
totale
321
3976
2409
1673
133
218 G. Di Marco, Terra di Lavoro nell’anno della peste, Napoli 2002 (Citra e Ultra, 4), p. 91. 219 G.
Da Molin, La mortalità in Puglia dal XVII al XIX secolo, 220 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., pp. 21-23.
Bari 1984, pp. 28-31.
221 L’obituarium
S. Spiritus della Biblioteca Capitolare di Benevento cit., pp. 9-108. Monasteri femminili e nobiltà cit. pp. 59-60. 223 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., p. 23. 222 Facchiano,
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Tabella 7 Distribuzione di genere nel Liber defunctorum mese
uomini
donne
totale
genaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
206 274 421 405 335 198 226 482 355 224 278 258
118 144 212 170 129 77 84 211 168 107 147 135
324 418 633 575 464 275 310 693 523 331 425 393
totale
3662
1702
5364
Conclusione Si desidera chiudere il presente studio con alcune osservazioni su quanto emerso nel corso dell’edizione critica del Liber defunctorum di Caiazzo. Le fonti necrologiche posteriori ai secoli XII-XIII, come nel caso di quello caiatino, sono utili per lo studio della vita cittadina tardo medioevale e della prima Età moderna, e soprattutto costituiscono un interessante spunto come fonti d’interesse locale, e permettono di cogliere l’effettiva incidenza della comunità religiosa nella società del tempo. Essi suscitano l’interesse dello storico per le più disparate ragioni, tutte legittime: servono per completare cataloghi di vescovi e serie di abati; permettono di ricomporre genealogie familiari e di individuare zone d’influenze di istituzioni ecclesiastiche; costituiscono un utilissimo strumento per lo studio dell’onomastica e della linguistica; sono una fonte privilegiata per cogliere lo sviluppo della società nel contesto della storia delle città; e, infine, rappresentano un’insostituibile fonte nel contesto della storia della demografia, per la quantità dei dati che si possono estrarre e finalizzare per lo studio statistico della stagionalità dei decessi224. Molte sono le origini di tali fonti obituarie redatte in una comunità e destinate all’uso pratico nella liturgia. Che cosa fosse stato cancellato o 224 Villani, Monachesimo e mondo dei laici cit., pp. 21-23; Facchiano, Monasteri femminili e nobiltà cit., pp. 59-61.
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cosa aggiunto, è importante per la conoscenza delle tradizioni interrotte o continuate in una fonte commemorativa, necrologio od obituario che sia. Le modifiche alle quali un necrologio è stato sottoposto durante l’uso, sono spesso in relazione con quelle effettuate sul martirologio, con il quale il necrologio formava spesso, all’origine, una singola unità. Il Liber defunctorum di Caiazzo iniziato, presumibilmente, intorno ai secoli XII-XIII, con l’affratellamento dei laici alla congregatio episcopii, ma certamente esistente nei primi decenni del XIV secolo, acquistò sempre maggiore importanza per l’incremento delle pratiche testamentarie, che avevano spesso come unico beneficiario il Capitolo. Nei lasciti testamentari, infatti, attraverso la formula della donatio pro anima, esso ebbe modo di incrementare il proprio patrimonio fondiario, oltre a quello prettamente economico, legato alle donazioni di somme di denaro. Fu proprio grazie a queste forme di devozione, rivitalizzate nel corso del Cinquecento, che il Liber defunctorum di Caiazzo è giunto fino ai giorni nostri. Ho cercato, in questa sede, di trattare in maniera quanto più esaustiva possibile questa preziosa fonte necrologica, dando spazio nel volume agli elementi e agli aspetti più importanti e indicativi, al fine di mostrare il valore che riveste e che va ben oltre quello finora creduto. Le notizie sugli obiti con annesse le indicazioni sui lasciti testamentari presentano un ceto di donne e di uomini di Caiazzo, legati da comuni interessi al Capitolo cattedrale, e appartenenti alle famiglie i cui nomi ricorrono spesso in tutte le pagine del Liber defunctorum e per tutto il Medioevo caiatino. Ne sono un esempio i membri delle famiglie Arnisio, Bolognini, Dofe, Egizio, Mirto Frangipane, Omodeo, Paldi, Paterno, Sinay, Sparano, Vitale, ed altri, la cui identificazione ha creato non pochi problemi, legati all’omonimia dei nomi propri. Soltanto nella famiglia Paldi, per fare un esempio, sono presenti nel Liber defunctorum ben sei Giovanni: nonostante alcuni di loro siano stati personaggi di spicco della vita caiatina — un abate, un giudice, un presbitero e un canonico — non è stato possibile individuarli tutti, poiché la registrazione obituaria non reca sempre la carica rivestita; fa eccezione il solo abate. Le famiglie di Caiazzo erano legate alla Cattedrale e alla vita della diocesi caiatina non soltanto per motivi spirituali, ma anche per interessi economici, connessi con la gestione del potere. I loro membri, infatti, allacciavano rapporti con le più alte sfere della gerarchia ecclesiastica al punto da farne parte, mediante la nomina all’ufficio vescovile riservate ai personaggi delle famiglie più note. La presenza dei parenti o di persone in qualche modo affiliate alla famiglia dei Mirto Frangipane rappresenta, infatti, il segno tangibile di quanto il rapporto tra la nobiltà e la chiesa caiatina fosse segnato nel Cinquecento dalla presenza della famiglia dei vescovi.
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Lo studio del Liber defunctorum di Caiazzo ha mostrato, inoltre, un quadro per nulla statico e chiuso delle relazioni sociali della chiesa di Caiazzo. Al contrario, la fonte obituaria ha provato l’esistenza di rapporti aventi un raggio molto ampio, con sovrani e cardinali, concentrati soprattutto nel periodo normanno-svevo e nel Cinquecento. Le famiglie citate hanno costituito il filo conduttore del rapporto tra il Capitolo e il mondo laicale, che ha permesso la prosecuzione e l’uso dell’obituario nei secoli, nonostante la minor cura che gli fu prestata in alcuni periodi, come hanno evidenziato i vuoti temporali nella registrazione degli obiti. La presenza costante di queste famiglie rappresenta il segno concreto delle forme di devozione laicale, rivolte nel Medioevo, sia nei confronti dei monaci che, come in questo caso, del clero secolare. Inoltre, il resoconto quantitativo delle persone appartenenti alla sfera politica e a quella religiosa riportate nel Liber defunctorum, ha mostrato come il potere religioso sia stato altamente rappresentato: sono ricordati trentaquattro vescovi, quattro arcivescovi e un cardinale, tutti identificati. Anche le iscrizioni attinenti i genitori e i familiari di alcuni vescovi, al pari di quelle dei funzionari e dei dipendenti al loro servizio, possono essere valutate come riflessi di una precisa posizione politica e della notevole considerazione della quale godevano alcuni di loro. E forse tradiscono l’immagine di una chiesa molto presidiata, chiusa nelle posizioni gerarchiche, in una dimensione familiare, specchio quindi in una fenomenologia caratteristica di privilegio sociale.
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gennaio
5 ¶ Agnese (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 5 gennaio), abitante in Villa dei Frizzi1, fu autrice insieme a suo marito Pietro de Giacomo, di una Charta venditionis datata giugno 12562. Nel giugno 1268 e nel gennaio 1269 risulta essere la proprietaria di alcuni beni terrieri3. ¶ Lucia de Aymo († 5 gennaio 1533), era la moglie di Federico Egizio (infra, 1 ottobre)4 e la madre di Dionora (infra, 24 giugno).
6 ¶ Marco Santangelo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 6 gennaio), era un membro della famiglia dei Santangelo, abitanti nell’omonimo casale5. Era il figlio di Agostino Santangelo (infra, 22 dicembre) e di Caterina de Errico (infra, 18 ottobre), e il fratello del chierico Francesco Santangelo (infra, 5 giugno). ¶ Margherita de Bernardo († 6 gennaio 1542), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini6. ¶ Filippa Mertone († 6 gennaio 1576), era la moglie di Giovanni Tontolo (infra, 19 marzo o 2 dicembre)7. ¶ Tarquinio de Massa († 6 gennaio 1605), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un 1 Villa filiorum Giczij, Villa de Filigiptjis, Villa filiorum Egiptiorum, Villa de Filogizzo, Villa de Filiis Egiptiis, Villa dei Frizzi, località, era uno dei casali esistenti un tempo nei dintorni di Caiazzo, distante dalla cittadina circa tre km. Fu edificata e posseduta dalla famiglia Egizio di Caiazzo, dai quali prese il nome (Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 123-124). Nella documentazione pergamenacea prodotta a cavallo tra i secoli XII-XIII si comprende l’evoluzione del toponimo. Nel corso dei secoli XIV-XV, il nome cambiò da «Filigiptij» a «Filijzzi», corrotto poi in «Frijzzi» e «Frezzi», per giungere, infine, al definitivo «Frizzi». Per approfondimenti sulle attestazioni documentarie e sulla storia della località, cfr. Esposito, Pergamene IV, p. 105 nt. 1. 2 Salvati, Pergamene I/2, pp. 351-353 doc. 165. 3 Esposito, Pergamene II, pp. 110-112 doc. 22, p. 115 doc. 25. 4 AAC, Processi, Appellazioni, Caiazzo, b. 526, ff. 95-99, 121-124. 5 Marocco, Tavole de’ capi cit., ff. 1-3. Il casale era situato nella parte occidentale di Caiazzo ed era il luogo nel quale si svolgeva un’importante fiera la prima domenica del mese di agosto (Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., p. 11). 6 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 15411542 mutilo), s. n., la nota amministrativa è stata poi depennata. 7 Nel Liber defunctorum ne sono registrati due; non è stato possibile, con le notizie a disposizioni, precisarne l’attribuzione.
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obolo di sedici carlini8. Fu iscritto a lo libro de li defuncti dalla sua anonima moglie, per la somma di due carlini9.
7 ¶ Giovanni Simone († 7 gennaio 1556), frate, è attestato tra gli anni 15511552 nella contabilità del Capitolo caiatino, in merito alle entrate de li denari della confraternita10. ¶ Stefano de Annolfe († 7 gennaio 1609), fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini11. ¶ Virginia Lamperio Mirto Frangipane († 7 gennaio 1615), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini12. Era la moglie di Geronimo Mirto Frangipane e la madre di Prospero Mirto Frangipane iuvenis13 (infra, 10 marzo).
8 ¶ Enrico de Acco (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 8 gennaio), è documentato dal luglio 1282 all’agosto 1292 quale possessore di alcuni beni terrieri e autore di alcuni atti, di vendita e di permuta14. Nel febbraio 1293 è ricordato postumo, poiché nel Memoratorium venditionis ex testamento l’esecutore testamentario di Enrico dispone dei suoi beni15. Era il figlio di Giacomo de Acco, il padre del magister Andrea de Acco, il marito di Adelina, lo zio o il nonno di Giovanna (infra, 7 aprile) e un familiare di Harasia (infra, 27 aprile). ¶ Ardovino Pansardo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 8 gennaio), era il padre di Francesco Pansardo (infra, 16 gennaio).
9 ¶ Pellegrina Media Pia (viv. seconda metà del XIII sec. – † 9 gennaio), è autrice, insieme a suo marito Giovanni de Guglielmo, di una Char 8 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1604-1605), f. 252v. 9 Ibid. (aa. 1604-1605), s. n.; ibid. (aa. 1605-1606), s. n. 10 Ibid. (aa. 1551-1552), s. n. 11 Ibid. (aa. 1609-1610), s. n. 12 Ibid. (aa. 1614-1615), f. 72r. 13 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr-v. 14 Esposito, Pergamene II, p. 207 doc. 90; ead., Pergamene IV, pp. 102-103 doc. 29, pp. 106-107 doc. 31, p. 112 doc. 34, pp. 117-118 doc. 37. 15 Esposito, Pergamene IV, pp. 117-118 doc. 37.
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ta venditionis del giugno 1284, relativa a una peccia di terra16. Era la sorella di Ruggero Media Pia (infra, 16 aprile) e la figlia di Peregrino Media Pia. Peregrino, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è attestato nel novembre 1295, quando fu il destinatario di una Charta venditionis17, relativa a una peccia di terra, emanata dai coniugi Giovanni Durante e Tommasa (infra, 16 febbraio).
10 ¶ Ruggero de Rocca (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 10 gennaio), fu il destinatario, insieme a suo fratello Deodato de Rocca, di un atto libellario nomine del settembre 1263, emanato dalla Santa Congregazione di Caiazzo e relativo ad una peccia di terra18. Nel febbraio 1287 è ricordato postumo nella Charta libellario nomine episcopi caiacciani emanata dal vescovo Gerardo di Modena19 (infra, 18 settembre). Era il figlio di Giovanni de Rocca, a lui premorto, e il marito di Maria (infra, 2 giugno). ¶ Nicola Pellegrino (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 10 gennaio), baccillero20, è attestato nella Charta venditionis et alienationis datata ottobre 1304, quale possessore di beni terrieri21. Nel 1324 è ricordato postumo da sua moglie Benenata (infra, 13 novembre) in due documenti testamentari22. Era il figlio di Pietro Pellegrino, a lui premorto. ¶ Diana († 10 gennaio 1535), giovene, fu iscritta a lo libro de li defuncti da dompnus Alfonso, per la somma di un tarì23. Era la moglie di Antonio de Annolfe (infra, 11 aprile). ¶ Adifica († 10 gennaio 1541), fu iscritta nel libro de li defunti da suo marito Marco Fasulo, per la somma di un tarì24. 16 ead.,
Pergamene II, p. 220 doc. 102. Pergamene IV, p. 137 doc. 49. 18 Salvati, Pergamene I/2, pp. 439-441 doc. 202. 19 Esposito, Pergamene IV, pp. 51-54 doc. 7. 20 Baccillero, baccelliere, era un cavaliere d’armatura leggera che prestava servizio militare presso un signore e otteneva in compenso la concessione di una terra; esso compiva una sorta di noviziato per essere armato cavaliere; era detto anche baccillero d’arme (G. Grassi, Dizionario militare italiano, I-IV, Torino, Società Tipografico-Libraria, 1833, I, p. 194). 21 Esposito, Pergamene IV, pp. 207-208 doc. 88. 22 I due documenti erano un tempo esistenti nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con le antiche segnature di XXVIII.1, num. 116, fasc. 3 e XXVIII.2, num. 117, fasc. 3, attualmente deperditi, cfr. Registro di tutti l’instrumenti cit., pp. 17-18; sono in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 23 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1535-1536), s. n. 24 Ibid. (aa. 1541-1542), s. n. 17 ead.,
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11 ¶ Biagio Sodano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 11 gennaio), fu iscritto a lo libro de li defunti da sua madre Cobella Sodano (infra, 9 settembre) per la somma di un tarì25. Era il figlio di Antonio Sodano (infra, 8 aprile) e il fratello di Giovanni Sodano (infra, 8 maggio). ¶ Perna (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 11 gennaio), fu iscritta nel libro de li defunti da un anonimo arcidiacono del Capitolo caiatino, per la somma di un tarì26. Era la moglie di Miele de Novello (infra, 3 febbraio). ¶ Fiore dello Russo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 11 gennaio), è menzionato nella contabilità del Capitolo caiatino in merito al pagamento del grano27. ¶ Bernardino Manselli (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 11 gennaio), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 155528. Era il padre di Carlo Manselli (infra, 23 dicembre), di Roberto Manselli (infra, 10 ottobre) e di Porzia Manselli (infra, 20 ottobre). ¶ Domenico Cafararo, cfr. infra, 4 maggio. ¶ Adifica († 11 gennaio 1535), fu iscritta a lo libro de li defuncti da dompnus Agostino, per la somma di un tarì29. Era la prima moglie di Giacomo Mortarulo, assente o non identificato nel Liber defucntorum; la seconda moglie era Rita Moccia (infra, 19 febbraio). ¶ Cobella († 11 gennaio 1542), fu iscritta ne lo libro de li defuncti da suo marito Stefano dello Russo, per la somma di un tarì30. ¶ Giuliano Mirto Frangipane († 11 gennaio 1572), era il figlio di Antonello Mirto Frangipane (infra, 20 ottobre), il fratello di Severo Mirto Frangipane e il marito di Andriana, discendente della casata Avitabile di Napoli31. ¶ Stefano de Errico († 11 gennaio 1589), medico, le cui esequie furono celebrate il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di trentacinque carlini32. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la 25 Ibid.
(aa. 1497-1498), s. n. (aa. 1518-1519), s. n. 27 Ibid. (sec. XVI), 1, s. n. 28 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 113. 29 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1535-1536), s. n. 30 Ibid. (aa. 1542-1543), s. n. 31 Zazzera, D’Aragonia, Della famiglia Frangipane cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr-v. 32 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1588-1589), f. 61v. 26 Ibid.
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somma di un tarì33. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1589-1595, con un obolo di cinque carlini34. ¶ Porzia Sparano († 11 gennaio 1595), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con la solita elemosina35.
12 ¶ Guglielmo [II] (viv. ottobre 1170 – † 12 gennaio [1181]), fu il quattordicesimo vescovo di Caiazzo36. ¶ Giovanni de Sillicto (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 12 gennaio), presbyter, chierico della chiesa di San Nicola di Piana37, è attestato nel Memoratorium commutationis dell’agosto 1303, quando intervenne alla transazione di una permuta di quattro lincie di terra38. ¶ Ruggero (viv. nel XV sec. – † 12 gennaio), di Squille39, era un familiare di Antonarello (infra, 12 novembre). ¶ Bandino de Insero (viv. nel XVI sec. – † 12 gennaio), era il padre di Tommaso de Insero (infra, 25 maggio), di Geronimo de Insero (infra, 11 agosto) e di Diana de Insero (infra, 19 novembre).
33 Ibid.
(aa. 1589-1590), f. 74v. (aa. 1589-1590), f. 71v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 84v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 95v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 108v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 126v. 35 Ibid. (aa. 1594-1595), f. 128v. 36 Supra, Commentario, pp. 266-267, 282-283 Tab. 3. 37 Piana di Caiazzo, villaggio, ora Piana di Monte Verna (CE), situato alle falde del monte Verna e del monte Santa Croce, ad ovest di Caiazzo, distante da esso circa 4 km. Era denominato nel gergo locale Chiana (L. Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, I-X, Napoli, presso Vincenzo Manfredi, 1797, VII, pp. 169-170; Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., p. 13). Si è formato sicuramente dopo il secolo XI, giacché non è presente nella bolla di consacrazione di Gerberto, arcivescovo di Capua, del novembre 979 (Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II). Il villaggio, nominato in molteplici documenti tra i secoli XIII-XIV, probabilmente si è costituito dall’unione di alcuni casali sorti dopo il Mille, tra i quali Magrani, Villa di Castelluccio, con le chiese di Sant’Andrea, di San Donato e di San Nicola (Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 142-143). Per approfondimenti sulle attestazioni documentarie e sulla storia del villaggio, cfr. Esposito, Pergamente IV, p. 44 nt. 2). 38 Esposito, Pergamene IV, pp. 197-198 doc. 81. 39 Squillis, Squille (CE), località, vanta origini antichissime. Le prime attestazioni documentarie risalgono alla fine del IX secolo (Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 289-290). Era menzionata nella bolla di consacrazione di Gerberto, arcivescovo di Capua, del novembre 979, dove era menzionata la chiesa di San Sebastiano (Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II). Il casale è ampiamente documentato nei secoli successivi (Salvati, Pergamene I/2 e Pergamene II/2, sub vocem; Esposito, Pergamene II, sub vocem; ead., Pergamene IV, sub vocem). 34 Ibid.
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13 ¶ Giovanni de Ambrosio (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 13 gennaio), abate, canonicus et presbiter, è menzionato come teste in molte chartae tra il marzo 1221 e l’ottobre 124240. ¶ Francesca (viv. tra la seconda metà del XIII e la prima metà del XIV sec. – † 13 gennaio), fu autrice, insieme a suo marito e munduald Giacomo di Giovanni Pietro de Insero, della Charta venditionis datata marzo 1301, relativa a una peccia di terra franca et libera41.
14 ¶ Domenica de Iacobucio (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 14 gennaio), fu iscritta nel libro de li defuncti da Nardo Maiorello, per la somma di un tarì42. ¶ Urdovica († 14 gennaio 1530), era la moglie di Nuccio Matarazzo (infra, 7 settembre) e, verosimilmente, la madre di Giovanni Matarazzo (infra, 9 aprile). ¶ Geronimo de Racioppo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 14 gennaio), era il figlio di Giacomo de Racioppo (infra, 19 novembre), a lui premorto. ¶ Caterina Morrone († gennaio 1557), era la seconda moglie di Baldassarre de Alberto, e probabilmente la madre di Bianca de Alberto (infra, 6 marzo); la prima moglie era Capuana (infra, 4 maggio).
15 ¶ Giovanni Mirto († 15 gennaio 1509), primicerius, era un membro del Capitolo caiatino negli anni 1505-150943. È menzionato nella contabilità del Capitolo caiatino in merito al pagamento del grano e del farro44. Si occupò della registrazione nel libro de li defuncti di suo fratello Giacomo Mirto, per la somma di un tarì45. ¶ Biagio Cammarota († 15 gennaio 1543), è menzionato in merito all’acquisto di candele nella misura di quattro libbre, da impiegarsi durante 40 Salvati, Pergamene I/1, pp. 122-126 doc. 52, pp. 126-129 doc. 53, pp. 142-144 doc. 62, pp. 150-152 doc. 66, pp. 163-165 doc. 72, pp. 168-170 doc. 75, pp. 189-191 doc. 85, pp. 207210 doc. 94. 41 Esposito, Pergamene IV, p. 174 doc. 67. 42 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521), s. n. 43 Ibid. (aa. 1505-1506), s. n.; ibid. (aa. 1506-1507), s. n.; ibid. (aa. 1507-1508), s. n.; ibid. (aa. 1508-1509), s. n. 44 Ibid. (sec. XV), 3, s. n. 45 Ibid. (aa. 1510-1511), s. n.
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il suo funerale46. Fu iscritto a lo libro de li defuncti da dompnus Antonio de Errico, per la somma di un tarì47. ¶ Biagio Vigliotta († 15 gennaio 1650), canonico e suddiacono, è attestato negli anni 1633-1634 relativamente all’esito del grano48, mentre nell’aprile 1636 è menzionato come teste in calce ad un instrumentum concessionis49. Le sue esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, gratis come canonico, et anco se l’è detta la messa cantata50.
16 ¶ Gualtiero de Alderico (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 16 gennaio), è menzionato come teste e come proprietario di beni terrieri di diversa natura in alcune chartae tra l’agosto 1246 e il maggio 129851. ¶ Ruggero Pristor52 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 16 gennaio), è menzionato nel libellario nomine del marzo 124353, quel possessore di una terra. Nel gennaio e nel novembre 1247 fu il destinatario di due atti, uno di donazione e un altro di vendita54. Era il figlio di Nicola Pristor. ¶ Lella (viv. nel XV sec. – † 16 gennaio), era la moglie di Tommaso Pannone (infra, 18 ottobre). ¶ Elena (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 16 gennaio), fu iscritta nel libro de li defuncti da suo marito Agamennone Fortunato (infra, 20 dicembre), per la somma di un tarì55. Era la prima moglie del suddetto Agemennone; l’altra moglie era Pasqua (infra, 28 febbraio). ¶ Francesco Pansardo († 16 gennaio 1522), era il figlio di Ardovino Pansardo (supra, 8 gennaio). 46 Ibid.
(aa. 1542-1543), s. n. (aa. 1543-1544), s. n. 48 Ibid. (aa. 1633-1634), f. 268v. 49 I. Ascione – G. Sparano, Il monastero della Concezione (Pergamene 1431-1692) e Platea (1836), Caserta 2008 (Archivio di Stato di Caserta. Opere Pie Riunite di Caiazzo), pp. 227-229 doc. 32. 50 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1649-1650), s. n. 51 Salvati, Pergamene I/2, pp. 255-256 doc. 116, pp. 323-324 doc. 152, pp. 339-342 doc. 160, pp. 349-351 doc. 164; Esposito, Pergamene IV, pp. 135-136 doc. 48, p. 143 doc. 54. 52 Esiste un altro Ruggero Pristor (infra, 3 dicembre) che, per la posizione che occupa nella colonna, potrebbe essere il medesimo. 53 Salvati, Pergamene I/2, pp. 218-220 doc. 99. 54 Ibid., pp. 261-264 doc. 119, pp. 271 273 doc. 123. 55 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1507-1508 a), s. n. 47 Ibid.
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¶ Genefra Sparano († 16 gennaio 1544), era, verosimilmente, la figlia di Ettore Sparano (infra, 29 settembre). ¶ Stefano de Anziano († 16 gennaio [1544]), le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di candele, nonché un ducato per la celebrazione delle messe di suffragio, come è scritto nelle sue ultime volontà testamentarie56. Era il marito di Carmosina (infra, 29 settembre).
17 ¶ Mariano Crescarello (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 17 gennaio), è menzionato come teste in un atto di vendita datato 21 dicembre 148557. ¶ Sara (viv. nel XVI sec. – † 17 gennaio), era la moglie di Geronimo Peczone (infra, 25 aprile), a lei premorto. ¶ Lisa († 17 gennaio 1534), era la moglie di Bernardino de Sancto Ianni; quest’ultimo è attestato nel marzo 1563 in un atto di permuta di una casa, posseduta in enfiteusi dal Capitolo caiatino58. ¶ Santuccia (viv. nel XVI sec. – † 17 gennaio), era la moglie del magister Luca Sparano (infra, 15 dicembre) e, probabilmente, la madre di Angelo Sparano (infra, 1 luglio). ¶ Broneca de Grazia († 17 gennaio 1600), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di due carlini59. Fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì60. ¶ Bernardina Bocerro Mancino († 17 gennaio 1600), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini61.
18 ¶ Adenolfo Sparano (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 18 gennaio), è attestato nella Charta venditionis et traditionis dell’agosto 128762, quale proprietario, insieme a suo fratello Pietro Sparano (infra, 19 febbraio), di una terra. 56 Ibid.
(aa. 1543-1544), s. n. – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 68-73 doc. 2. 58 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1167. 59 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1599-1600), f. 187r. 60 Ibid. (aa. 1599-1600), f. 192r. 61 Ibid. (aa. 1599-1600), f. 187r. 62 Esposito, Pergamene IV, pp. 63-64 doc. 11. 57 Ascione
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¶ Nardo Cafararo († 18 gennaio [1519]), fu iscritto nel libro de li defunti dalla sua anonima moglie, per la somma di un tarì63. ¶ Pazienza Fortunato (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 18 gennaio), fu iscritta nel libro delli defunti da dompnus Francesco, per la somma di un tarì64. Era la figlia di Giovanni Fortunato (infra, 26 agosto), a lei premorto. ¶ Carmosina († 18 gennaio 1546), è attestata negli anni 1541-1542 quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti di suo marito Polidoro Manselli (infra, 5 marzo), pagando la somma di un tarì65. ¶ Plinio Vano († 18 gennaio 1587), senis, magister, del quale furono celebrate le esequie il 19 gennaio 1587 nella chiesa della Santissima Annunziata66, con un obolo di venti carlini67. Fu iscritto nel libro de li defunti da dompnus Giovanni Battista Fasulo, per la somma di un tarì68.
19 ¶ Giovanni (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 19 gennaio), di Limatola69, è attestato in un atto del dicembre 1195, dal quale risulta la consistenza del suo patrimonio fondiario, ubicato a Limatola70. ¶ Albendina (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 19 gennaio), era una familiare del giudice Alberto (infra, 29 novembre). ¶ Agostino Mortarulo († 19 gennaio 1574), archipresbyter, di Squille, «pro cuius anima celebratur anniversarium»; la sua commemorazione annuale, infatti, è annotata negli anni 1585-1599, con un obolo di due
63 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1518-1519), s. n. 64 Ibid. (aa. 1520-1521), s. n. 65 Ibid. (aa. 1541-1542), s. n. 66 La chiesa della Santissima Annunziata, non di antica fondazione, era sottoposta al l’amministrazione della Beneficenza ed era servita da nove cappellani e canonici, ai quali presiedeva un preposito. Le sue prime notizie documentate risalgono agli inizi del XVI, ma la sua fondazione dovrebbe essere anticipata di circa un secolo (Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 28, 34, 35, 38, 80-81, 132, 134, 231, 235, 289, 293, 300, 305-307, 312). La chiesa fu interamente ricostruita tra il 1740 e il 1768. Resta, della fabbrica antica, il portale marmoreo scolpito nel XV secolo (Di Dario, Notizie storiche cit., p. 212). 67 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 31r. 68 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 53r. 69 Limatula, Limata, Limatola (BN), località attestata sin dalla seconda metà del XII (Esposito, Documenti V, pp. 140-143 doc. 58). Il castello, situato nella parte alta del centro storico, venne edificato dai Normanni sui resti di una torre longobarda (D. Marocco, Guida del Medio Volturno, Napoli 1986). 70 Salvati, Pergamene I/1, pp. 92-94 doc. 35.
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tarì, «qual se paga di uno bosco all’Amadei posseduto dal reverendo Capitulo, per tarì dui»71.
20 ¶ Bartolomeo Astolfo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 20 gennaio), è attestato nella Charta concessionis dell’agosto 1243, insieme a sua moglie Maria, e nella Charta venditionis et alienationis del gennaio 126772. Nel Memoratorium commutacionis del luglio 1303 è ricordato postumo dai suoi eredi73. ¶ Giovanni de Muro (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 20 gennaio), è ricordato postumo nell’atto di alienazione del marzo 125574, insieme a sua figlia Sabia de Muro (infra, 2 settembre), dal cognato, il giudice Andrea Paldi senis: questi, in occasione dell’anniversario della moglie Sabia e del suocero, offrì al Capitolo una pezza di terra sita nei pressi della chiesa di San Rufo75. Tale donazione è ricordata nella nota obituaria di Sabia. Nell’atto di concessione dell’ottobre 1256 e nella Charta ratificationis del giugno 1271 sono ricordati gli eredi di Giovanni76. Era il marito di Rufa (infra, 4 marzo), con la quale fece un lascito testamentario al Capitolo caiatino consistente in un orticello77. Un estratto del legato è riportato nella nota obituaria di Rufa. Giovanni potrebbe essere identificato con il Giovanni de Muro, miles, attestato nell’ottobre 1176, benchè la carica militare non sia menzionata nell’obito78. ¶ Mesullo de Capua (viv. nel XIV o XV sec. – † 20 gennaio), era il marito di Mariuccia (infra, 30 agosto). ¶ Percia Squille (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI
71 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1585-1586), f. 21v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 116v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 126v; ibid. (aa. 15951596), f. 133v. ibid. (aa. 1595-1596), f. 133v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 154r; ibid. (aa. 15971598), f. 167v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174r. 72 Salvati, Pergamene I/2, pp. 228-230 doc. 104; Esposito, Pergamene II, p. 71 doc. 10 73 Esposito, Pergamene IV, pp. 194-195 doc. 79. 74 Salvati, Pergamene I/2, pp. 333-334 doc. 157. 75 Sanctus Rufus, San Rufo, chiesa, di antiche origini, era ubicata a Cesarano (infra, pp. 347-348 nt. 23). La prima attestazione risale alla fine del X secolo quando, in un documento dell’agosto 981 redatto a Capua la chiesa è menzionata come confine. Per approfondimenti sulle attestazioni documentarie e sulla storia della chiesa, cfr. Esposito, Pergamene IV, p. 41 nt. 1. 76 Salvati, Pergamene I/2, pp. 356-358 doc. 167; Esposito, Pergamene II cit., p. 146 doc. 41. 77 L’atto testamentario è deperdito. 78 Salvati, Pergamene I/1, pp. 74-75 doc. 24.
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sec. – † 20 gennaio), fu iscritta nel libro de li defunti, per la somma di un tarì79. ¶ Pietro de Novello (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 20 gennaio), fu iscritto nel libro de li defuncti da dompnus Ercole de Ferraris (infra, 29 gennaio), per la somma di un tarì80. Era il padre di Laudonia de Novello (infra, 13 novembre).
21 ¶ Pietro Cicino (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 21 gennaio), è attestato tra l’ottobre 1252 e il giugno 1281 in due charte, una donationis e l’altra venditionis81. Era il figlio di Giovanni Cicino senis (infra, 10 novembre), il fratello di Alessandro Cicino (infra, 12 maggio) e il marito di Margherita (infra, 7 settembre). ¶ Domenico Messuro († 21 gennaio 1543), fu iscritto a lo libro de li defuncti da dompnus Brandolino Tortora (infra, 26 ottobre), per la somma di un tarì82.
22 ¶ Angnola Mortarulo († 22 gennaio 1572), è attestata negli anni 1587158883 quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defuncti del canonico Bernardino Mortarulo (infra, 16 maggio). Fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del Liber defunctorum84. ¶ Giulia de Alberto († 22 gennaio 1576), è attestata nel 1564 quando contrasse matrimonio con Giovanni Maiorello85. Dovrebbe essere lei l’anonima donna menzionata come la moglie di Giovanni Maiorello, a lei premorto, iscritta nel libro delli defunti da un anonimo arcidiacono, con un obolo di un tarì86. Era la figlia di Antonio de Alberto detto Ciccio (infra, 16 aprile) e di Gelsomina, e la sorella di Pazienza de Alberto (infra, 28 luglio) e di Giovanni Francesco de Alberto.
79 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1514-1515), s. n. 80 Ibid. (aa. 1520-1521), s. n. 81 Salvati, Pergamene I/2, pp. 308-309 doc. 144; Esposito, Pergamene II, p. 199 doc. 83. 82 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 83 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 53r. 84 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v, cfr. anche supra, Commentario, pp. 296-297. 85 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XVIIIr. 86 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 30v.
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23 ¶ Rita (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 23 gennaio), era la moglie di Pietro Sparano (infra, 19 febbraio).
24 ¶ Giacomo Savino (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 24 gennaio), abitante in Villa delle Cese87, è menzionato nei due contratti matrimoniali, lo Scriptum morgicap e lo Scriptum promissionis, datati entrambi febbraio 128388, compilati in occasione del matrimonio di Gemma Savino, sua sorella e mundualda, con Stabile Bisconte. Era il figlio di Biagio Savino, a lui premorto. ¶ Giovanni [VI] Serao (el. o cons. 6 luglio 1422 – † 24 gennaio 1445), fu il trentatreesimo vescovo di Caiazzo89. Era il nipote del vescovo Andrea [IV] Serao (infra, 15 giugno).
25 ¶ Giancellina (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 25 gennaio), fu iscritta nel libro de li defuncti da Bernardino di Aversa, per la somma di un tarì90. Era una familiare di Miele Orefice (infra, 13 settembre). ¶ Antonello Morrone (viv. nel XVI sec. – † 25 gennaio), magister, era il marito di Rosa (infra, 1 dicembre). ¶ Marco Fonaro (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 25 gennaio), fu iscritto nel libro de li defuncti da dompnus Francesco de Pavia (infra, 19 luglio), per la somma di un tarì91. ¶ Santillo Lota (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 25 gennaio), era il padre di Andriella Lota (infra, 30 aprile). ¶ Claudia († 25 gennaio 1532), nobile, era la moglie di messere Francesco Omodeo (infra, 12 settembre). ¶ Cicco de Lanno († 25 gennaio 1575), è attestato negli anni 1543-1544 quando si occupò delle esequie di suo padre Stefano de Lanno (infra, 21 ottobre), pagando la somma di tre tarì92. Era, verosimilmente, il figlio 87 Cesa (a la), Cese (de le), Cesis (de), Villa Cesarum, Villa delle Cese, località: il casale, attualmente non più esistente, era distante da Caiazzo circa sei km, ed era situato nei pressi del Monte Alifano (Esposito, Pergamene IV, p. 109 nt. 3). Le sue prime attestazioni risalgono alla fine dell’XI secolo (ead., Documenti V, pp. 110-112 doc. 34). 88 Esposito, Pergamene II, p. 212 doc. 95, p. 213 doc. 96. 89 Supra, Commentario, pp. 273, 282-283 Tab. 3. 90 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1497-1498), s. n. 91 Ibid. (aa. 1520-1521), s. n. 92 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n.
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di Elisabetta (infra, 9 settembre), nonché il marito di Antonia (infra, 9 settembre). ¶ Antonio de Proculo († 25 gennaio 1591), magister, le cui esequie furono celebrate il 23 gennaio, con un obolo di quattro carlini93. Fu iscritto nel libro de li defunti per la somma di un tarì94.
26 ¶ Lucia Ferrario Dofe (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 26 gennaio), fu la destinataria, insieme a suo marito e munduald Biagio Dofe (infra, 8 giugno) di una Charta commutacionis del giugno 1268 eseguita con la Santa Congregazione di Caiazzo, relativa alla permuta tra un orto e una peccia di terra95. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò per lo anniversario suo la metà d’una terra sita a Pantanello», del quale al momento non si serba altra memoria. Era la figlia di Giovanni Ferrario. ¶ Bianca Rosa de Mayrano († 26 gennaio [1543-1544]), abitante in Alvignano96, le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di candele97. Fu iscritta a lo libro de li defuncti da dompnus Valerio, per la somma di un tarì98. ¶ Livio Tebano († 26 gennaio 1605), è menzionato come teste in un atto di vendita del dicembre 159499. Le sue esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini100. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini101.
93 Ibid.
(aa. 1590-1591), f. 86v. f. 87v. 95 Esposito, Pergamene II, p. 109 doc. 21. 96 Albignanum, Alvignano (CE), località, La denominazione del castrum Albignanum nasce probabilmente dal nome di Marcus Aulus Albinus, un aristocratico vissuto nel secolo II d.C., prefetto dei Breci e, successivamente, patrono di Compulteria e di Alife (Giustiniano, Dizionario geografico-ragionato cit., I, pp. 151-153). Le sue origini sono da ricercarsi proprio a Compulteria, che era un’antica roccaforte sannita. Il castrum medievale è menzionato nella bolla di consacrazione di Gerberto, arcivescovo di Capua, del novembre 979 (Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II). Per approfondimenti sulle attestazioni documentarie e sulla storia del casale, cfr. Esposito, Pergamene IV, p. 251 nt. 1. 97 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 98 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 99 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 158-161 doc. 17. 100 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1604-1605), f. 252v. 101 Ibid. (aa. 1609-1610), s. n. 94 Ibid.,
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27 ¶ Paolo Crescarello (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 27 gennaio), era il figlio di Covello Crescarello (infra, 26 novembre) e il nipote del canonico Stefano Crescarello102 (infra, 21 dicembre). ¶ Roberto Melchiori († 27 gennaio 1585), medico, fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1559, 1565, 1572, 1575103. Era il figlio di Alfonso Melchiori e di Verdella de Mario104, nonché il marito di Caterina Sparano e il padre di Cornelia Melchiori Sparano (infra, 15 luglio) e di Fulvia Melchiori (infra, 17 dicembre). ¶ Olimpia Landolfo († 27 gennaio 1592), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria nella chiesa di Santa Maria delle Grazie105, con un obolo di quattro ducati e mezzo106. Era la moglie di Paolo Sparano iuvenis (infra, 9 agosto), e la sorella di Agostino Landolfo, vescovo Montepeloso (infra, 26 dicembre), nonché la madre di Valerio Sparano (infra, 16 febbraio)107.
28 ¶ Giacomo Crisso (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 28 gennaio), primicerius, è menzionato come teste nel Memoratorium venditionis del giugno 1274. Era un familiare del notaio Pietro Crisso, assente o non identificato nel Liber defunctorum, la cui attività è documentata dal marzo 1244 all’agosto 1277108. ¶ Giovanni de Ilario (viv. tra la seconda metà del XIII e la prima metà del
102 Supra,
Commentario, pp. 245-248. Istituzioni e società cit., pp. 113-114. 104 Melchiori, Descrittione cit., pp. 104-106; Tadei, Raguaglio della famiglia de Melchiori cit., p. 10. 105 Il convento di Santa Maria delle Grazie fu edificato nel 1496 sopra un’area di proprietà della diocesi e del capitolo Cattedrale a spese della contessa di Caiazzo Diana Rienza della Ratta, figlia di Giacomo conte di Caserta e moglie di Gianfrancesco Sanseverino (infra, 4 settembre). È tuttora esistente (Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 218-220). 106 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 97v. 107 Supra, Commentario, p. 281; ASMV, C. Marocco-R. fr. Gregorius, Series Calatinorum seu Caiacensium episcoporum, 1697, ms. 8, f. 73. 108 Salvati, Pergamene I/2, pp. 237-238 doc. 108, pp. 320-323 doc. 151, pp. 324-326 doc. 153, pp. 335-336 doc. 158, pp. 343-345 doc. 162, pp. 380-382 doc. 177, pp. 384-386 doc. 179, pp. 387-389 doc. 180, pp. 389-391 doc. 181, pp. 401-404 doc. 185, pp. 414-416 doc. 191, pp. 418-420 doc. 193, pp. 421-423 doc. 194, pp. 430-432 doc. 198, pp. 434-436 doc. 200, pp. 446447 doc. 206; Esposito, Pergamene IV, p. 61 doc. 4, p. 68 doc. 7, pp. 95-99 doc. 17, p. 108 doc. 20, p. 109 doc. 21, pp. 110-112 doc. 22, p. 113 doc. 23, p. 115 doc. 25, pp. 118-123 doc. 28, pp. 171-172 doc. 62. 103 Santacroce,
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gennaio
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XIV sec. – † 28 gennaio), abate, è menzionato come teste nel Memoratorium donationis del marzo 1309109. ¶ Leonetta Fortebraccio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 28 gennaio), era la figlia di Francesco Fortebraccio, e, verosimilmente di Bianchella (infra, 17 aprile), nonché la sorella di Tommaso Fortebraccio (infra, 14 febbraio). ¶ Baldassarre Morrone († 28 gennaio [1572]), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria. Era il figlio di Paolo Morrone110.
29 ¶ Bella (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 29 gennaio), era la moglie di Alessandro Cicino (infra, 12 maggio). ¶ Pietro de Santoro (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 29 gennaio), è menzionato come teste in alcune chartae tra il gennaio 1291 al marzo 1301111. Nella Charta locacionis episcopi caiacciani del marzo 1308 è ricordato postumo da suo figlio Paolo de Santoro112. Era il figlio di Stefano de Santoro (infra, 13 ottobre) e il marito di Altruda (infra, 27 giugno), nonché il munduald dativo di Agnese Barosano. ¶ Loysi de Santangelo (viv. nel XV sec. – † 29 gennaio), era il marito di Marucia (infra, 29 novembre). ¶ Ercole de Ferraris († 29 gennaio 1551), canonico di Caiazzo, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1511-1519113; è attestato negli anni 1512-1515, quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti di alcuni suoi concittadini114: Pietro de Novello (infra, 20 gennaio), Sara Egizio (infra, 18 marzo) e Macera (infra, 3 settembre). ¶ Bernardino de Nicola (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 29 gennaio), fu iscritto nel libro delli defunti da dompnus Iacovo, per la somma di un tarì115.
109 Esposito,
Pergamene IV, p. 253 doc. 116. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1572-1573), s. n. 111 Esposito, Pergamene IV, pp. 146-147 doc. 57, pp. 148-149 doc. 58, pp. 181-182 doc. 72. 112 Ibid., pp. 230-234 doc. 103. 113 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1511-1512); ibid. (aa. 1518-1519). 114 Ibid. (aa. 1512-1513), s. n.; ibid. (aa. 1514-1515), s. n.; ibid. (aa. 1520-1521), s. n. 115 Ibid. (aa. 1586-1587), f. 30r. 110 ASDAC,
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30 ¶ Flora Ferraro (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 30 gennaio), era la figlia di Andrea Ferraro (infra, 21 aprile). ¶ Stefania Paldi (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 30 gennaio), in data mercoledì 10 marzo 1288, stilò il suo testamento: in esso designò quale principale erede sua sorella germana Tommasa Paldi (infra, 17 settembre) e destinò, tra i vari legati, alla Santa Congregazione di Caiazzo un reddito annuo di mezzo tarì di Amalfi, derivante da una terra sita a Marzano116. Un estratto del lascito testamentario al Capitolo è riportato nella nota obituaria, «lasso allo venerabile Capitulo per la anima soa una casa vicino lo montano de Goffreda de Squille». Era la figlia del notaio Nicola Paldi (infra, 18 ottobre) e, presumibilmente di Maria (infra, 3 ottobre), e la moglie e mundualda di Giovanni di Michele de Adamo. ¶ Maria Caldarario (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 30 gennaio), fu l’autrice del Memoratorium renunciationis dotis datato 20 gennaio 1276117. Era la figlia di Pietro Caldarario (infra, 3 giugno) e la moglie di Egidio de Recupido di Capua. ¶ Paolo de Risi (viv. nel XVI sec. – † 30 gennaio), era il marito di Palma (infra, 5 novembre) e un familiare di Andrea (infra, 17 marzo).
31 ¶ Michele (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 31 gennaio), è menzionato nella Charta locationis dell’agosto 1268118, quale possessore di una terra. Era un familiare di donna Trotta. ¶ Andreella (viv. tra la seconda metà del XV sec. e la prima metà del XVI sec. – † 31 gennaio), era la moglie di Francesco Gentile (infra, 7 marzo) e, probabilmente, la madre di Giuseppe Gentile e Gesueo Gentile (per entrambi infra, 14 dicembre).
116 Esposito,
Pergamene IV, pp. 65-66 doc. 12. Pergamene II, p. 163 doc. 56. 118 Ibid., p. 114 doc. 24. 117 ead.,
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1 ¶ Giovanni de Simone, cfr. infra, p. 354 nt. 79. ¶ Pietro Conciatore (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 1 febbraio), iuvenis, è menzionato come teste in due chartae nel febbraio 13011. Nella Charta concessionis locationis nel dicembre 1308 è citato, insieme a suo fratello Andrea Conciatore (infra, 6 novembre), quale possessore di una terra2. Potrebbe essere lo stesso esistente nel giugno 12703, ma non vi sono elementi univoci per poterlo accertare, poiché esiste un altro Pietro Conciatore senis (infra, 25 maggio), attestato nella seconda metà del XIII secolo. ¶ Baldassarre Pollerio († 1 febbraio 1522), messere, fu iscritto nel libro delli defunti da Giacomo Pollerio (sub), per la somma di un tarì4. Sposò in prime nozze Antonietta (infra, 22 marzo) e in seconde nozze Filadoro (infra, 24 febbraio). È menzionato in una nota attergata apposta sul verso di una Charta venditionis et traditionis dell’ottobre 1295 da mano moderna, a proposito del possesso di una casa5. Tale nota, tuttavia, potrebbe essere attribuita anche ad un altro Baldassarre Pollerio (infra, 24 luglio), di qualche anno successivo. ¶ Giacomo Pollerio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 1 febbraio), magister, è attestato negli 1521-15226 quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defuncti di messere Baldassarre Pollerio (supra). ¶ Nicola Moccia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 1 febbraio), era il marito di Marta (infra, 18 agosto) e il padre di Temperanzia Moccia (infra, 22 dicembre). ¶ Pietro della Valle (viv. nel XVI sec. – † 1 febbraio), era il padre di Gregorio della Valle (infra, 1 giugno).
2 ¶ Giovanna II d’Angiò (Zara, 25 giugno 1373 – † Napoli, 2 febbraio 1435), regina di Napoli, di Gerusalemme, Sicilia e Ungheria7. 1 Esposito,
Pergamene IV, pp. 162-167 doc. 64, pp. 168-172 doc. 65. p. 247 doc. 111. 3 Esposito, Pergamene II, p. 140 doc. 36. 4 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 15211522), s. n. 5 Esposito, Pergamene IV, pp. 135-136 doc. 48. 6 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 15211522), s. n. 7 Supra, Commentario, p. 288. 2 Ibid.,
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¶ Geneca (viv. tra la seconda metà del XV sec. e la prima decade del XVI sec. – † 2 febbraio), fu iscritta nel libro de li defuncti da dompnus Giacomo de Annolfe, per la somma di un tarì8. Era la moglie di Stefano de Adenolfo. ¶ Paolella de Giglio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 2 febbraio), fu iscritta a lo libro de li defuncti da suo figlio Giovanni de Giglio, per la somma di un tarì9. ¶ Adoritia († 2 febbraio 1519), fu iscritta nel libro de li defunti da dompnus Bartolomeo, per la somma di un tarì10. Era la moglie di messere Adam Inmotta. ¶ Antonello Fasulo (viv. nel XVI sec. – † 2 febbraio), era il marito di Palma (infra, 22 aprile). ¶ Stefano Marzio (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 2 febbraio), dottore in legge, chierico della diocesi di Caiazzo, è attestato in due documenti del luglio e dell’ottobre 155811. È menzionato anche nell’inventario del 1549, relativamente ai possessi terrieri della chiesa di San Lorenzo di Aversa12, dove fu vicario generale. Sembrerebbe essere il padre di Loysi Marzio (infra, 25 dicembre)13. ¶ Nicola Cafararo, cfr. infra, 11 maggio. ¶ Stefano Pansardo († 2 febbraio 1552), chierico, era uno dei membri del Capitolo caiatino, è attestato negli anni 1539-1530, relativamente all’esi to del grano14.
3 ¶ Miele de Novello (viv. tra la seconda metà del XV sec. e la prima metà del XVI sec. – † 3 febbraio), fu iscritto nel libro de li defunti dal notaio Paolo de Novello, per la somma di un tarì15. Era il marito di Perna (supra, 11 gennaio). ¶ Pacillo de Lando (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 3 febbraio), è
8 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1512-1513), s. n. 9 Ibid. (aa. 1536-1537), s. n. 10 Ibid. (aa. 1518-1519), s. n. 11 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1161, 1162. 12 BNN, Manoscritti Brancacciana, ms. A.XX.1, 1680, f. 102. 13 Melchiori, Descrittione cit., p. 98. 14 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1539-1540), s. n. 15 Ibid. (aa. 1518-1519), s. n.
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attestato il 27 aprile 1507 nella contabilità del Capitolo caiatino16. Era il padre di Maruccia de Lando (infra, 18 settembre). ¶ Bernardino Mauceri (viv. tra la seconda metà del XV sec. e la prima metà del XVI sec. – † 3 febbraio), fu iscritto nel libro delli defunti da Marco Mauceri17, per la somma di un tarì18. ¶ Santillo Sparano († 3 febbraio 1525), alias d’Ettorre, canonico, arcidiacono di Caiazzo, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1506-151919. È menzionato negli anni 1494-1495 in merito all’onere sul grano20 e in alcuni atti tra il 1506 e il 151621. Nel 1518 stilò il suo testamento. In esso, tra gli altri legati, destinò al Capitolo caiatino cinque carlini per una messa da celebrarsi nel giorno del suo anniversario, e venti carlini per una messa settimanale da tenersi nella cappella di San Salvatore, situata all’interno della Cattedrale22. Un estratto del lascito testamentario al Capitolo è riportato nella nota obituaria, «lassò per l’anniversario suo cinquo carlini sopra tucto lo bono suo». Fu iscritto nel libro delli defunti da Geronimo d’Ettorre, per la somma di un tarì23. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1541-159924 e nel corso del 1600, con un obolo di cinque carlini, pagato per alcuni anni dal suo erede Santillo d’Ettorre che possede tutte le sue robbe, e per gli anni successivi su mandato di Geronimo d’Ettorre25. Era il figlio di 16 Ibid.
(aa. 1506-1507), s. n. Mauceri è assente nel Liber defunctorum, ma sono presenti sua moglie Carmosina (infra, 19 agosto) e suo figlio Stefano Mauceri (infra, 11 maggio). 18 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1521-1522), s. n. 19 Ibid. (aa. 1506-1507); ibid. (aa. 1518-1519); ibid. (sec. XVI), 2. 20 Ibid. (aa. 1494-1495), s. n. 21 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 57, 73-87, 296 docc. 3-5. 22 La pergamena che conteneva l’atto testamentario, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con l’antica segnatura num. 53, fasc. 2, è attualmente deperdita, cfr. Registro generale di tutti l’instrumenti del R. Capitolo della Cattedral Chiesa della Città di Caiazzo, delli beni enfiteusi, censuali et redditizii che possede in territorio et extra territorio di detta Città, fatto et per me Camillo de Gratio procuratore et Advocato di detto R. Capitolo, nell’anno 1595 à 8 d’ottobre cominciato et annotato per ordine de’ Numeri, li fascicoli sul seguente modo, Piedimonte Matese, Biblioteca Diocesana “San Tommaso d’Aquino”, [copia manoscritta del XX secolo], ms. s. n., f. 9. 23 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1524-1525), s. n. 24 Ibid. (aa. 1541-1542 mutilo), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1551-1552), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 21v; ibid. (1586-1587), f. 34r; ibid. (aa. 1587-1588), f. 47r. 25 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 59r; ibid. (aa. 1589-1590), f. 71v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 84v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 95v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 108v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 116v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134r; ibid. (aa. 1596-1597), f. 154r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 167v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174r. 17 Marco
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Ettore Sparano (infra, 29 settembre) e il fratello di Giovanni Sparano (infra, 16 giugno).
4 ¶ Simone de Alderico (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 4 febbraio), è menzionato in alcune chartae tra il maggio 1256 e l’aprile 1267, quale possessore di diversi beni terrieri26. Nella registrazione è ricordato insieme a sua moglie Tommasa (sub). ¶ Tommasa (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 4 febbraio), era la moglie di Simone de Alderico (supra), insieme a lui nella nota obituaria. ¶ Galeazzo Egizio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 4 febbraio), chierico, era il figlio di Marco Egizio (infra, 17 maggio) e di Fiorenza Campagnano (infra, 1 ottobre), e il fratello di Tommaso Egizio Brausso (infra, 9 agosto) e di Federico Egizio (infra, 1 ottobre)27. ¶ Angelella de Balsamo († 4 febbraio 1566), fu iscritta a lo libro de li de functi da Francesco Alberato (infra, 25 aprile), per la somma di un tarì28. ¶ Elena Meraveglia († 4 febbraio 1570), nobildonna di origine cretese, è attestata in tre documenti rogati nel 155729. Era, probabilmente, la cognata di Gabriele Sandeliano (infra, 29 marzo).
5 ¶ Iannuccia (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 5 febbraio), era la prima moglie di Giovanni Rabia (infra, 9 novembre); la seconda moglie era Chiarella (infra, 27 agosto). ¶ Pomponia Paterno († 5 febbraio 1540), era la figlia di Annibale Paterno (infra, 4 giugno) e la sorella di Clara Paterno (infra, 10 novembre). ¶ Milligrana Mortarulo († 5 febbraio 15[8]0), era la moglie di Adriano de Novello (infra, 29 luglio).
6
¶ Adenolfo de Adenolfo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 6 febbraio), è documentato dal febbraio 1260 al 126130. Fu l’autore di un atto di vendita redatto nel gennaio 126731. Dall’agosto 1269 è ricordato 26 Salvati, Pergamene I/2, pp. 345-348 doc. 163, pp. 393-397 doc. 183, pp. 418-420 doc. 193; Esposito, Pergamene II, pp. 76-78 doc. 12. 27 Capua, Archivio dell’Arcidiocesi, Processi, Appellazioni, Caiazzo, b. 526, ff. 95-99, 121-124. 28 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1566-1569), s. n. 29 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 54-55, pp. 98-103 doc. 8, pp. 108-112 doc. 10. 30 Salvati, Pergamene I/2, pp. 404-406 doc. 186, pp. 406-408 doc. 187, pp. 414-417 doc. 191, pp. 417-418 doc. 192. 31 Esposito, Pergamene II, p. 71 doc. 10.
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postumo dai suoi anonimi eredi32. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò allo venerabile Capitulo doye moya de terra sita a Limatula de Sancto Maximo33», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il figlio del giudice Pietro de Adenolfo e il fratello del giudice Corrado de Adenolfo34. Masella (viv. nel XIV o XV sec. – † 6 febbraio), era la moglie di Antonio Vitrario (infra, 6 agosto). Francesco Egizio (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 6 febbraio), era il figlio di Bagordo Egizio e di Emilia de Errico35 (infra, 2 settembre). Capuana (viv. nel XV o XVI sec. – † 6 febbraio), era la moglie di Gaspare Fortunato (infra, 1 marzo). Violante Mirto Frangipane († 6 febbraio 1529), era la figlia di messere Meleagro Mirto Frangipane (infra, 22 novembre), a lui premorto, e di Filadoro Bolognini36, e la sorella del primicerius Attilio Mirto Frangipane (infra, 16 febbraio). Santillo Marrocco (viv. nel XVI sec. – † 6 febbraio), è menzionato nella contabilità del Capitolo caiatino in merito al pagamento del grano, del farro e dell’orzo37. Giulio Fortebraccio († 6 febbraio 1615), le cui esequie furono celebrate l’11 febbraio nella chiesa di San Francesco38, con un obolo di diciotto carlini39. Appio Bernardo († 6 febbraio 1618), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini40.
32 Ibid.,
p. 127 doc. 31, pp. 175-176 doc. 65, p. 177 doc. 66. è chiaro se il riferimento sia alla località Limatola, cfr. supra, p. 313 nt. 69, o ad un’altra località, nota come Limata San Massimo, cfr. infra, p. 392 nt. 114. 34 Corrado è assente nel Liber defunctorum, ma è registrata una sua familiare, Felicia (infra, 1 settembre). 35 Capua, Archivio dell’Arcidiocesi, Processi, Appellazioni, Caiazzo, b. 526, ff. 95-99, 121-124. 36 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; cfr. anche supra, Commentario, pp. 292-293. Di diversa opinione il Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr, che pone Filadoro come figlia di Meleagro e non considera l’esistenza di Violante. 37 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XV), 2, s. n.; ibid. (sec. XV), 3, s. n. 38 Per la chiesa di San Francesco, cfr. infra, p. 368 nt. 199. 39 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1614-1615), f. 72v. 40 Ibid. (aa. 1617-1618), f. 104r. 33 Non
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¶ Giovanni Francesco Mordente († 6 febbraio 1633), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo per gli anni 1600, 1607, 1611, 1616, 1621 e cittadino particularis invitato a partecipare al medesimo Parlamento indetto il 19 gennaio 160641; le sue esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini, pagato da Livia Mordente42; fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini43. Era il figlio di Antonio Mordente e di Costanza, nonché il nipote di Gaspare Mordente (infra, 7 febbraio)44.
7 ¶ Riccardo Mazzolino (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 7 febbraio), nel marzo 1256 fu il destinatario di un atto libellario nomine emanato dalla Santa Congregazione di Caiazzo, relativo a una peccia di terra vacua, mentre nel novembre 1265 fu autore di un atto di vendita di tre piccole peccie di terra45; nel novembre 1300 fu nuovamente il destinatario della Charta venditionis di una peccia di terra46. Nella registrazione obituaria è ricordato insieme a sua moglie Maria (sub). Era il figlio di Mazzolino, a lui premorto. ¶ Maria (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 7 febbraio), era la moglie di Riccardo Mazzolino (supra), insieme a lui nella nota obituaria. ¶ Maria (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 7 febbraio), nella cui nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò allo venerabile Capitulo tucto lo bono suo mobele et stabele», del quale al momento non si serba altra memoria. Era la moglie del giudice Giovanni Egizio (infra, 23 febbraio). ¶ Cobella (viv. nel XVI sec. – † 7 febbraio), era la moglie di Andrea de Lando (infra, 31 agosto). ¶ Francesco Cicino († 7 febbraio 1522), dicto Cicinello, magister, fu iscritto nel libro delli defunti da dompnus Francesco, per la somma di un tarì47. ¶ Tommaso Sparano († 7 febbraio 1527), notaio, la cui attività è docu41 Santacroce,
Istituzioni e società cit., pp. 67, 115; Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 195. 42 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1632-1633), f. 258r. 43 Ibid. (aa. 1634-1635), s. n. 44 Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 11; Melchiori, Descrittione cit., p. 109. 45 Salvati, Pergamene I/2 cit., pp. 343-345 doc. 162, pp. 453-455, doc. 210. 46 Esposito, Pergamene IV, p. 158 doc. 61. 47 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1521-1522), s. n.
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mentata tra il gennaio 1497 e l’ottobre 152148. Il 13 marzo del [1507] si occupò dell’assassinio di un anonimo cittadino di Caiazzo49. Era il padre del canonico Valerio Sparano (infra, 26 febbraio) e di Paolo Sparano senis (infra, 15 novembre). ¶ Gaspare Mordente († 7 febbraio 1608), miles, era «alfiero di cavalli della compagnia dell’illustrissimo et carissimo signor principe di Bisignao». Fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo per gli anni 159250. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini51. Era il figlio di Antonello Mordente e il marito di Dionora de Franchis52; quest’ultima potrebbe essere quella Dionora o Dianora le cui esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie53 il 6 luglio 1627, con un obolo di trenta carlini54. ¶ Giovanni Antonio Santa Maria († 7 febbraio 1632), le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata55 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini56. Fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì57.
8 ¶ Giovanni de Guglielmo58 (viv. nella sec.onda metà del XIII sec. – † 8 febbraio), abate, è menzionato come teste nel Memoratorium testamenti dell’aprile 127459. ¶ Maria (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 8 febbraio), era la moglie di Pietro Lupo, quest’ultimo è menzionato come teste in alcune chartae
48 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1118, 1120, 1130, 1133, 1134, 1137, 1140, 1143. 49 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1506-1507), s. n. 50 Melchiori, Descrittione cit., pp. 34, 75; Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 114. 51 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1609-1610), s. n. 52 Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 11. 53 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 54 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1626-1627), f. 193r. 55 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 56 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1631-1632), f. 244r. 57 Ibid. (aa. 1631-1632), s. n. 58 Si resta nel dubbio poiché nella nota obituaria non è menzionata la carica di abate, bensì quella di frate. 59 Esposito, Pergamene II, p. 158 doc. 52.
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tra l’aprile 1236 e il dicembre 124260, mentre nel gennaio 1267 Pietro è ricordato postumo dai suoi eredi61. ¶ Marco Astolfo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 8 febbraio), è menzionato come teste nel febbraio 1268, mentre nel giugno 1292 è ricordato postumo dai suoi eredi62. ¶ Rita (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 8 febbraio), era la moglie di Leonardo Sparano (infra, 27 giugno) e la madre di Paolo Sparano (infra, 11 aprile). ¶ Camilla de Ferrariis (viv. nel XV o XVI sec. – † 8 febbraio), era la figlia di Giovanni Filippo de Ferrariis (infra, 23 settembre). ¶ Covella Caputo († 8 febbraio 1519), di Riardo, fu iscritto nel libro de li defunti da dompnus Andrea, per la somma di un tarì63. Era la moglie di Antonello Caputo. ¶ Margherita Insero († 8 febbraio 1628), le cui esequie furono celebrate il giorno precedente quello della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini, pagato da Silvaggio Cafararo64.
9 ¶ Simone Sagne (viv. nella seonda metà del XIII sec. – † 9 febbraio), è menzionato come teste nella Charta alienationis dell’ottobre 1279, mentre nel luglio 1290 è ricordato postumo dai suoi eredi65. ¶ Nicola de Matteo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 9 febbraio), abate, procuratore della Santa Congregazione di Caiazzo, è citato come teste in calce a due memoratoria del gennaio 127866. ¶ Martino (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 9 febbraio), magister, fisico, fu l’autore, insieme a sua moglie Agnese (infra, 14 febbraio), di una Charta alienationis del luglio 1279, di due pecciolas di terra67. Nel Memoratorium venditionis dell’agosto 1284 è citato quale possessore di una terra68. ¶ Giovanni (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 9 febbraio), era un familiare di Giacomo Monterone (infra, 28 giugno). 60 Salvati,
Pergamene I/1, pp. 165-166 doc. 73, pp. 195-197 doc. 88, pp. 210-212 doc. 95. Pergamene II, p. 71 doc. 10. 62 Ibid., pp. 106-107 doc. 19; ead., Pergamene IV, pp. 110-111 doc. 33. 63 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1518-1519), s. n. 64 Ibid. (aa. 1627-1628), f. 203r. 65 Esposito, Pergamene II, pp. 188-189 doc. 74; ead., Pergamene IV, pp. 80-81 doc. 21. 66 ead., Pergamene II, pp. 175-176 doc. 65, p. 177 doc. 66. 67 Ibid., p. 184 doc. 71. 68 Ibid., p. 221 doc. 103. 61 Esposito,
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¶ Stefano Lota (viv. nel XVI sec. – † 9 febbraio), era un familiare di Lucrezia (infra, 26 marzo). ¶ Elisabetta Maccaionda († 9 febbraio 1551), fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del Liber defunctorum69. ¶ Antonia († 9 febbraio 1572), era la moglie di Cicco de Lanno (supra, 25 gennaio). ¶ Livio Pansardo († 9 febbraio 1633), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco70 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini, pagato da dompnus Nicola Pansardo, suo figlio71. Fu iscritto nel libro de li defunti dal suddetto Nicola, per la somma di due carlini72.
14 ¶ Agnese (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 14 febbraio), fu autrice, insieme al marito, il magister Martino (supra, 9 febbraio), di una Charta alientionis datata luglio 1279, relativa a due pecciole di terra73. ¶ Francesca Brancia († 14 febbraio 1515), era la moglie di Giacomo Mirto Frangipane74. ¶ Tommaso Fortebraccio († 14 febbraio 1535), fu iscritto a lo libro de li defuncti, per la somma di un tarì. Era il figlio di Francesco Fortebraccio75 e, verosimilmente di Bianchella (infra, 17 aprile), nonché il fratello di Leonetta Fortebraccio (supra, 28 gennaio). ¶ [Fulvio Lamperio, primicerius]76, cfr. sub, 15 febbraio.
15 ¶ Mabilia (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 15 febbraio), era un familiare di Giovanni Forte. Quest’ultimo è attestato in due documenti emanati tra l’aprile 1259 al gennaio 127877. 69 Supra,
Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche supra, Commentario, pp. 236-291. la chiesa di San Francesco cfr. infra, p. 368 nt. 199. 71 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1632-1633), f. 258r. 72 Ibid. (aa. 1632-1633), f. 260v. 73 Esposito, Pergamene II, p. 184 doc. 71. 74 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300. 75 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1535-1536), s. n. 76 L’obito è eraso. 77 Salvati, Pergamene I/2, pp. 384-386 doc. 179; Esposito, Pergamene II, pp. 175-176 doc. 65. 70 Per
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¶ Caiacciano († 15 febbraio post 1328), abate, è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «Ab abbate Cayacciano canonico pro predictis tr. II»78. Il 13 febbraio 132879 stilò il suo testamento. In esso destinò al Capitolo caiatino la somma di un tarì per la celebrazione del suo anniversario. ¶ Stefano Ferraro (viv. nel XIV o XV sec. – † 15 febbraio), abitante nel casale Vascelli80. ¶ Terina (viv. nel XV sec. – † 15 febbraio), era la moglie del notaio Matteo Morrone. Quest’ultimo è attestato nello svolgimento della sua attività, dal settembre 1445 all’aprile 145981. ¶ Giacomo Paterno (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 15 febbraio), è attestato nel 1451 in un atto di transazione con il Capitolo caiatino82. ¶ Fulvio Lamperio83 († 15 febbraio 1628), primicerius, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1617-161884. È attestato negli anni 1596-159785 e 1614-161586, relativamente all’esito del grano. Negli anni 1598-1599 si occupò della registrazione nel libro de li defunti di Giovanni Pansardo (infra, 10 agosto).
16 ¶ Tommasa (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 16 febbraio), fu autrice, insieme a suo marito e munduald Giovanni Durante, di una Charta venditionis datata novembre 1295, relativa a una peccia di terra87, il cui destinatario era Peregrino Media Pia. Di Peregrino, assente o non identificato nel Liber defunctorum, sono registrati i suoi figli: Pellegrina Media Pia (supra, 9 gennaio) e di Ruggero Media Pia (infra, 16 aprile). 78 Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV, Campania, a cura di M. Inguanez, L. Mattei-Cerasoli, P. Sella, Città del Vaticano 1942 (Studi e testi, 97), p. 141 doc. 1891. 79 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 578, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 80 Il casale è attestato nelle pertinenze di Caiazzo ancora nel XIX secolo, cfr. Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 320, 338, 357. 81 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 963, 965, 986-988, 992-994, 1006, 1007, 1017-1019; Esposito, Diplomatico III, pp. 84-89. 82 Il documento, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con l’antica segnatura num. 29 fasc. X, è attualmente deperdito, cfr. Registro di tutti l’instrumenti cit., f. 78. 83 L’obito è registrato anche il 14 febbraio, poi eraso. 84 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1617-1618). 85 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 152v. 86 Ibid. (aa. 1614-1615), f. 80rv. 87 Esposito, Pergamene IV, p. 137 doc. 49.
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¶ Giacoma (viv. tra la seconda metà del XV sec. e la prima decade del XVI sec. – † 16 febbraio), fu iscritta nel libro de li defunti da suo marito Antonio dello Russo, per la somma di un tarì88. ¶ Attilio Mirto Frangipane († 16 febbraio 1549), era uno dei membri meno conosciuti della famiglia Frangipane89. Era il figlio di Meleagro Mirto Frangipane (infra, 22 novembre) e di Filadoro Bolognini, e il fratello di Violante Mirto Frangipane (supra, 6 febbraio). ¶ Francesco Mirto Frangipane († 16 febbraio 1558), cavaliere, le cui esequie furono celebrate intro lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria90. Era il figlio del miles Fazio Mirto Frangipane (infra, 1 ottobre) e di Antonia Sasso, nonché il marito di Laudonia de Dura91 (infra, 25 settembre). ¶ Valerio Sparano († 16 febbraio 1592), chierico, nel settembre 1588 partecipò alla cerimonia funebre di Andrea Mortarulo (infra, 14 settembre). Nel medesimo giorno della registrazione obituaria furono celebrate le sue esequie, con un obolo di quattro ducati92. Era il figlio di Paolo Sparano iuvenis (infra, 9 agosto) e di Olimpia Landolfo93 (supra, 27 gennaio). ¶ Giovanni Francesco Ferraro († 16 febbraio 1598), fu iscritto nel libro de li defunti dalla sua anonima moglie per la somma di due carlini94. ¶ Francesco Lamperio († 16 febbraio 1600), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1570, 1580, 1590, 159595. Le sue esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria nella chiesa di Santa Maria delle Grazie96, con un obolo di cinque ducati promessi dallo stesso Francesco97. Fu iscritto a lo libro de li defuncti per la
88 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1514-1515), s. n. 89 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300. Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 90 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1557-1558), s. n. 91 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 92 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 98v. 93 Ibid. (aa. 1586-1587), f. 110. 94 Ibid. (aa. 1598-1599), f. 180r. 95 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 112-115. 96 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 97 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1599-1600), f. 187r.
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somma di un tarì98. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1615-1616, con un obolo di otto carlini, pagato per carità dalla famiglia Lamperio99. ¶ Lucio de Marco († 16 febbraio 1593), notaio, la cui attività è attestata dall’agosto 1586 al settembre 1589100. Fu autore di un atto di procura datato 13 luglio 1590 con il quale il canonico Tullio de Alberto (infra, 12 marzo) eseguì la visita ad limina su ordine del vescovo Ottavio Mirto Frangipane101 (infra, 24 luglio). Il giorno successivo quello della registrazione obituaria furono celebrate le sue esequie allo vescovato, con un obolo di venti carlini102. Era il marito di Chiara Pollerio (infra, 14 luglio).
17 ¶ Giovanna (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 17 febbraio), era la madre del giudice Alberto (infra, 29 novembre). ¶ Giovanni de Benenato (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 17 febbraio), dompnus, è menzionato come teste in alcune chartae datate tra il febbraio 1283 e il febbraio 1287103. ¶ Pietro Contenia (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 17 febbraio), abate, di Alife, è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «Ab abbate Petro Contenga pro beneficio suo tar. I, gr. II»104. È ricordato postumo nella Charta venditionis dell’aprile 1330, nella quale risulta essere stato il proprietario di una casa105. ¶ Petruccia (viv. nel XV o XVI sec. – † 17 febbraio), era una familiare di Agostino Ricciuto (infra, 20 agosto). ¶ Stefano de Iambruno (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 17 feb-
98 Ibid.
(aa. 1599-1600), f. 192r. (aa. 1615-1616), f. 82r. 100 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1190b, 1192; Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 59. 101 Stato della Città e Diocesi di Caiazzo nel XVI secolo: documento di Archivio del 1590, a cura di A. Campagna, Napoli 1987 (Associazione Storica del del Caiatino, 2). 102 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1592-1593), f. 110v. 103 Esposito, Pergamene II, p. 213 doc. 96; ead., Pergamene IV, pp. 51-54 doc. 7, pp. 5559 doc. 8. 104 Rationes decimarum Italiae cit., p. 140 doc. 1873. 105 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 593, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 99 Ibid.
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braio), si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti della sua anonima moglie, pagando la somma di un tarì106. Paolina (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 17 febbraio), era la moglie di Pasquarello Pansardo (infra, 9 agosto). Cornelio de Marco († 17 febbraio 1549), era il marito di Brisella de Errico (infra, 30 maggio). Stefano Maiorello († 17 febbraio 1549), canonico, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1497-1498107. È menzionato nell’ultima decade del XV secolo in merito al pagamento del grano e del farro al Capitolo caiatino108. In data 18 maggio 1507 fu impegnato a risolvere alcuni debiti che aveva contratto verso il Capitolo109. Negli anni 15121515 si occupò della registrazione nel libro de li defuncti di alcuni suoi concittadini, tra i quali Giovanna de Rago (infra, 27 marzo), pagando la somma di un tarì per ciascuno di loro110. Archimmia Faicchia (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 17 febbraio), fu iscritta nel libro delli defunti da dompnus Tullio de Alberto (infra, 12 marzo), per la somma di un tarì111.
18 ¶ Pietro de Paola (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 18 febbraio), fu autore, insieme a Benenata (infra, 6 marzo), sua moglie e mundualda, di una Charta venditionis datata gennaio 1301, relativa a una pecciola di terra burgensatica112. ¶ Biagio de Michele († 18 febbraio [1343]113), abate, era un canonico della Maior Ecclesia caiacciana. Nel gennaio 1343 stilò il suo testamento, disponendo come erede principale di tutti i suoi beni suo fratello Giovanni de Michele; destinò, inoltre, al Capitolo caiatino due terre situate a Magrano114. Il suo lascito testamentario, oggetto di numerose dispute, è ricordato in un atto del 16 maggio 1352115. 106 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1484-1485), s. n. 107 Ibid. (aa. 1497-1498). 108 Ibid. (sec. XV), 3, s. n. 109 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 110 Ibid. (aa. 1512-1513), s. n.; ibid. (aa. 1514-1515), s. n. 111 Ibid. (aa. 1586-1587), f. 30r. 112 Esposito, Pergamene IV, p. 159 doc. 62. 113 L’anno riportato nella nota obituaria, 1333, non è esatto. 114 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 681, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 115 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 765.
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¶ Spina (viv. nel XV o XVI sec. – † 18 febbraio), era una familiare di Cicco Friello (infra, 7 aprile). ¶ Giacomo Sancto Ianni (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 18 febbraio), era il marito dell’anonima moglie le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il 9 marzo [1544], con un obolo di due tarì e quindici grani, pagato da Giacomo116. ¶ Ferrante Mena († 18 febbraio 1580), la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1589-1599, con un obolo di sei carlini, pagato da li protettivi della cappella del Santissimo Sacramento117. Nella nota obituaria è registrato insieme ai suoi fratelli, Granata Mena (sub) e Geronimo Mena (sub). ¶ Granata Mena (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 18 febbraio), è registrato insieme ai suoi fratelli Ferrante Mena (supra) e Geronimo Mena (sub). ¶ Geronimo Mena (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 18 febbraio), è registrato insieme ai suoi fratelli Ferrante Mena (supra) e Granata Mena (supra). ¶ Marcello Sparano († 18 febbraio 1600), magister, è attestato negli anni 1588-1589 quale locatario di una casa situata a San Pietro118.
19 ¶ Pietro Sparano (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 19 febbraio), è menzionato nella Charta venditionis et traditionis del marzo 1288119, quale possessore, insieme a suo fratello Adenolfo Sparano (supra, 18 gennaio), di una terra. Era il marito di Rita (supra, 23 gennaio). ¶ Aurelia (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 19 febbraio), è attestata nella Charta locationis episcopi caiacciani emanata dal vescovo Nicola Minadeo (infra, 11 aprile) nel settembre 1256120, quale proprietaria, insieme ai suoi figli Andrea e Alteruda, di una terra. Era la moglie di Giovanni Bianco. ¶ Giacomo Roma121 (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 19 febbraio), 116 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 117 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 71v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 84v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 95v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 108v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 116v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134r; ibid. (aa. 1596-1597), f. 154r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 167v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174r. 118 ASDCA, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1588-1589), f. 60r. 119 Esposito, Pergamene IV, pp. 63-64 doc. 11. 120 Salvati, Pergamene I/1, pp. 353-355 doc. 166. 121 Esiste un altro abate Giacomo Roma, il quale, per la posizione che occupa nella co-
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abate, è citato come teste in alcuni documenti redatti tra il giugno 1309 e il marzo 1318122. È presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «Ab abbate Iacobo Roma pro beneficio suo tar. I»123. ¶ Caterina (viv. nel XV o XVI sec. – † 19 febbraio), era una familiare di Francesco Longo (sub). ¶ Francesco Longo (viv. nel XV o XVI sec. – † 19 febbraio), era una familiare di Caterina (supra). ¶ Rita Moccia († 19 febbraio 1555), fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del Liber defunctorum124. Era la seconda moglie di Giacomo Mortarulo, assente o non identificato nel suddetto Liber, a lei premorto; la prima moglie era Adifica (supra, 11 gennaio).
20 ¶ Pietro [I] (viv. nel 1106 – † 20 febbraio [1109]), fu l’ottavo vescovo di Caiazzo125. ¶ Pietro de Raone (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 20 febbraio), è attestato nel Memoratorium restitutionis del luglio 1271126, insieme a suo fratello Francesco de Raone (infra, 12 dicembre), quale proprietario di una terra. Nella Charta locationis del dicembre 1276127 è citato come teste. Nel Memoratorium locationis del novembre 1279 è ricordato, evidentemente postumo, quale possessore di una casa128. Era il figlio di Stefano de Raone (infra, 21 febbraio). ¶ Adelizia Gisio (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 20 febbraio), fu la destinataria, insieme a suo marito Pietro di donna Porpora, dei due contratti matrimoniali, lo Scriptum morgicap e lo Scriptum promissionis, datati entrambi dicembre 1248129. Era la figlia di Nicola Gisio (infra, 16 marzo) e, probabilmente, la madre di Marotta (infra, 20 aprile). Pietro, assente o non identificato nel Liber defunctorum, fu autore di lonna (infra, 28 giugno), potrebbe essere preso in considerazione. Gli elementi a disposizione non permettono una sicura identificazione. 122 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 422, 428, 431, 434, 502, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 123 Rationes decimarum Italiae cit., p. 140 doc. 1874. 124 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche, supra, Commentario, pp. 296-297. 125 Supra, Commentario, pp. 265, 282-283 Tab. 3. 126 Esposito, Pergamene II, p. 149 doc. 44. 127 Ibid., p. 166 doc. 59. 128 Ibid., p. 190 doc. 75 129 Salvati, Pergamene I/2, pp. 284-285 doc. 130, pp. 285-286 doc. 131.
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un Memoratorium nomine dotis del gennaio 1275, nel quale destinò la somma di nove once e quindici tarì d’oro et omnes res mobiles dotales, a sua figlia Marotta e a suo marito Caiacciano de Landone130. ¶ Pietro Bellabona (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 20 febbraio), è attestato quale possessore di una terra elencata nella Charta concessionis episcopi caiacciani del gennaio 1260131, emanata dal vescovo caiatino Andrea [II] de Riccardo (infra, 18 luglio). Nel novembre 1280 fu eletto sindaco, taxator et collector, per la riscossione delle imposte132, mentre è citato in alcune chartae tra il maggio 1279 e l’agosto 1287 come teste e come proprietario di beni terrieri133. Nella nota obituaria è registrato insieme a sua moglie Gayta (sub). ¶ Gayta (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 20 febbraio), era la moglie di Pietro Bellabona (supra), insieme a lui nella registrazione obituaria. ¶ Tommaso Mortarulo (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 20 febbraio), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1563134. Era il marito di Chiarella (infra, 5 marzo). ¶ Isabella de Annolfe († 20 febbraio 1572), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria135. Era la moglie di Antonello Ferraro. ¶ Pasquariello Ingrisello († 20 febbraio 1596), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie136 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di quattro ducati137. Fu iscritto nel libro de li defunti da suo padre Scipione Ingrisello, per la somma di due carlini138. Scipione è assente o non identificato nel Liber defunctorum, ma è menzionato quale cittadino particulares, invitato a partecipare al Parlamento di Caiazzo indetto il 19 gennaio 1605139. ¶ Diana Insero Pansardo († 20 febbraio 1631), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo 130 Esposito,
Pergamene II, p. 160 doc. 54. Pergamene I/2, pp. 393-397 doc. 183. 132 Esposito, Pergamene II, p. 194 doc. 79. 133 Ibid. p. 214 doc. 97, pp. 222-224 doc. 104; Esposito, Pergamene IV, p. 62 doc. 10. 134 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 113. 135 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1572-1573), s. n. 136 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 137 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1595-1596), f. 136r. 138 Ibid. (aa. 1598-1599), f. 180r. 139 Ibid. (aa. 1605-1606), f. 130; cfr. anche Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 67. 131 Salvati,
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di trenta carlini, pagato da Alfonso Aloys140. Fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini141. Era la figlia di Francesco Insero e di Silvia Sparano142. Di Silvia, assente o non identificata nel Liber defucntorum, sono note le esequie, che furono celebrate il 7 novembre 1595 nel vescovato, con un obolo di diciotto carlini143.
21 ¶ Stefano de Raone (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 21 febbraio), è menzionato postumo in due atti del settembre 1260 e del settembre 1266, nei quali sono menzionati i suoi eredi144. Era il padre di Pietro de Raone (supra, 20 febbraio) e di Francesco de Raone (infra, 12 dicembre). ¶ Giovanni (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 21 febbraio), notaio, la cui attività è ampiamente documentata dall’agosto 1259 al luglio 1295145. Nel Memoratorium permutationis del marzo 1304 è ricordato postumo dai suoi eredi146. Era un familiare del magister Marco. ¶ Pietro de Martino († 21 febbraio 1338), di Limatola147, dompnus, la cui commemorazione annuale è documentata nel 1370, con un obolo di tre tarì, in pecunia et cera148. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «per l’anniversario suo da farse quolibet anno don’Andrea suo nepote compero una peccza et una lencza de terre site a le Campora in lo qual’anniversario lo Capitulo è tenuto d’expendere tre tarì et doye libre de cera; et poi la morte de dicto don’Andrea lo Capitulo è tenuto de fare lo semel’ anniversario», del quale al momento non si serba altra memoria. Era lo zio o il nonno del dompnus Andrea de Martino (infra, 3 maggio), ricordato nel lascito. 140 ASDAC,
Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1630-1631), f. 233v. 141 Ibid. (aa. 1631-1632), s. n. 142 Marocco, Tavola de’ capi cit., passim. 143 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1595-1596), f. 136r. 144 Salvati, Pergamene I/2, pp. 414-416 doc. 191; Esposito, Pergamene II, p. 68 doc. 7. 145 Ibid., pp. 389-391 doc. 181; Esposito, Pergamene II, p. 128 doc. 32, pp. 129-135 doc. 33, p. 149 doc. 44, p. 152 doc. 47, p. 155 doc. 49, p. 157 doc. 51, p. 166 doc. 59, p. 167 doc. 60, pp. 175-176 doc. 65, p. 177 doc. 66, pp. 216-217 doc. 99, p. 202 doc. 102, p. 221 doc. 103, pp. 225-226 doc. 105, p. 246 doc. I; ead., Pergamene IV, pp. 40-41 doc. 2, p. 45 doc. 4, pp. 80-81 doc. 21, pp. 88-89 doc. 24, pp. 108-109, doc. 32, p. 112 doc. 34, pp. 132-133, doc. 46, p. 142 doc. 53; ead., Documenti V, pp. 46-49 doc. XLIX. 146 Esposito, Pergamene IV, pp. 202-203 doc. 84. 147 Per la località Limatola, cfr. supra, p. 313 nt. 69. 148 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1370 ?), s. n.
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¶ Cubella (viv. nella prima metà del XV sec. – † 21 febbraio), era la moglie di Ruggero Rabia (infra, 29 maggio). ¶ Ruccia (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 21 febbraio), era la moglie di Domenico de Alessio (infra, 11 dicembre). ¶ Carmosina Pugliese († 21 febbraio 1563), fu autrice il 12 febbraio 1563 del suo Testamentum. In esso nominò quale suo principale erede Stefano Cicino e legò pro anima la somma di quattro carlini al Capitolo caiatino, per la celebrazione del suo anniversario e di quello di tutti i suoi familiari149. La sua commemorazione annuale, celebrata nella cappella di Santa Maria150, è annotata negli anni 1585-1599 e nel corso del 1600, con un obolo di quattro carlini, destinato alla suddetta cappella e pagato da Marco Cicino, dal canonico Francesco Cicino (infra, 7 maggio), da dompnus Fabio Mancino (infra, 20 settembre) e dal canonico Ottavio Sparano (infra, 4 maggio)151. ¶ Francesco Ruggero (viv. nella prima metà del XVII sec. – † 21 febbraio), canonico e suddiacono, è attestato negli anni 1628-1629, relativamente all’esito del grano152.
22 ¶ Arfemia (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 22 febbraio), è autrice, insieme a suo marito Giovanni de Stabile iuvenis (infra, 21 ottobre), di un Memoratorium donationis datato agosto 1271, relativo a due peccie di terra ed a una casa153. ¶ Giovanni de Gusto154 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 22 febbraio), di Villa delle Cese155, è attestato, presumibilmente postumo, nel patronimico dei fratelli Maffeo e Stefano. Questi ultimi sono menzionati nella Charta venditionis del marzo 1301156, quali proprietari di una terra. Era il padre di Maffeo de Gusto e di Stefano de Gusto senis, non149 ASNa,
Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1165. trattarsi della chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 151 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1585-1586), f. 21v; ibid. (aa. 1586-1587), f. 34v; ibid. (aa. 1587-1588), f. 47r; ibid. (aa. 15881589), f. 59v; ibid. (aa. 1589-1590), f. 71v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 84v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 95v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 110r; ibid. (aa. 1593-1594), f. 116v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134r; ibid. (aa. 1596-1597), f. 154r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 167v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174r. 152 Ibid. (aa. 1628-1629), s. n. 153 Esposito, Pergamene II, p. 152 doc. 47. 154 Esiste un altro Giovanni de Gusto nel Liber defunctorum, che, per la posizione che occupa nella colonna (infra, 19 marzo) potrebbe essere preso in considerazione relativamente al rogito del 1301. Gli elementi a disposizione non permetto una sicura identificazione. 155 Per la località Villa delle Cese, cfr. supra, pp. 315-316 nt. 87. 156 Esposito, Pergamene IV, p. 174 doc. 67. 150 Dovrebbe
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ché il nonno di Giovanni de Gusto (infra, 13 aprile), di Stefano iuvenis de Gusto e di Nicola de Gusto (infra, 15 maggio). Pietro (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 22 febbraio), era un familiare del notaio Tommaso. Quest’ultimo è documentato nel giugno 1264157, mentre dal 10 marzo 1288 è ricordato postumo158. Giovanni de Stefano (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 22 feb braio), abate, era canonico della Maior Ecclesia caiacciana e procuratore della Santa Congregazione di Caiazzo. È attestato in numerosi documenti tra l’aprile 1267 e l’agosto 1284159. Isabella (viv. nel XV o XVI sec. – † 22 febbraio), era la moglie di Giovanni de Dominico (infra, 8 maggio). Nicola Simone († 22 febbraio 1536), era il marito di Mecca (infra, 13 agosto), il padre di Geronima Simone (infra, 15 giugno) e un familiare di Agostino (infra, 5 maggio).
23 ¶ Giovanni Egizio (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 23 febbraio), giudice, la cui attività è ampiamente documentata tra gli anni 1304 e 1308160. Si conserva una copia di un atto datato 28 dicembre 1318, dal quale risulta che Giovanni fu l’autore dell’erezione della cappella in onore di Sant’Agnese sita in Caiazzo161. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario, «lassò per lo anniversario suo quolibet anno una terra sita a le Limate d’Avirano», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il marito di Maria (supra, 7 febbraio). ¶ Bernardino de Annolfo († 23 febbraio 1544), del quale si conserva il documento testamentario datato 6 febbraio 1544; in esso dispose, tra gli altri lasciti, la costruzione di una cappella nella diocesi caiatina, alla
157 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 448-450 doc. 207. Pergamene IV, pp. 65-66 doc. 12, p. 142 doc. 53, pp. 155-157 doc. 60, pp. 160-161 doc. 63, pp. 179-180 doc. 71, pp. 209-210 doc. 89. 159 Esposito, Pergamene II, pp. 76-78 doc. 12, p. 157 doc. 51, pp. 216-217 doc. 99, p. 221 doc. 103, pp. 225-226 doc. 105. 160 ead., Pergamene IV, pp. 202-203 doc. 84, pp. 209-210 doc. 89, pp. 230-234 doc. 103, pp. 235-237 doc. 104, p. 239 doc. 106, pp. 240-241 doc. 107, pp. 242-243 doc. 108. 161 Caiola – Di Lorenzo – Sparano, La diocesi di Caiazzo cit., p. 51. La cappella di Sant’Agnese degli Egizi era la chiesa della nobile famiglia degli Egizi, situata nella piazza del mercato dove vi era il palazzo, residenza della famiglia, «dirinpetto al seggio». In essa era posta una pietra con lo stemma della suddetta famiglia. La fondazione della cappella risale agli inizi del XIV, cfr. Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 214-215; G. Sparano, La cappella di s. Agnese della famiglia Egizi; la lettura del saggio dello studioso, in corso di stampa, mi è stata gentilmente concessa in prima bozza. 158 Esposito,
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quale lasciò tutto lo suo bene stabile162. Fu iscritto a lo libro de li defuncti da dompnus Giacomo de Annolfe, per la somma di un tarì163. La sua commemorazione annuale, celebrata in lo episcopato, è annotata negli anni 1543-1599 e nel corso del 1600, con un obolo di tre tarì e di quattro carlini164. Era il marito di Geronima (infra, 13 aprile). ¶ Calfumia († 23 febbraio 1589), le cui esequie furono celebrate, verosimilmente, il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di trentacinque carlini165. Fu iscritta nel libro de li defunti per la somma di un tarì166. Era un familiare di Giacomo di Limatola167. ¶ Giovanni Lamperio († 23 febbraio 1587), notaio, la cui attività è attestata dal dicembre 1541 all’agosto 1584168. Il 24 febbraio del 1584 furono celebrate le sue esequie nella chiesa della Santissima Annunziata169, con un obolo di sedici carlini170. Fu iscritto a lo libro de li defuncti insieme ad una delle sue moglie, della quale non è specificato il nome, per la somma di un tarì171. Era il marito di Antonia de Marco (infra, 17 aprile) e di Ramondina Pollerio (infra, 29 giugno), nonché il padre del notaio Francesco Lamperio (infra, 3 aprile)172.
24 ¶ Stefano (viv. tra la seconda metà del XIII e la prima decade del XIV sec. – † 24 febbraio), baiulus, di Villa delle Cese173, è menzionato come teste
162 ASNa,
Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1155. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 164 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1551-1552), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 21v; ibid. (aa. 1586-1587), f. 34r; ibid. (aa. 1587-1588), f. 47r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 95v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 167v; (aa. 1598-1599), f. 174r. 165 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 61v. 166 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 62v. 167 Per la località Limatola, cfr. supra, p. 313 nt. 69. 168 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1152, 1155, 1163, 1165, 1168, 1169, 1173, 1177, 1179, 1182, 1184, 1186, 1187; cfr. Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 98-103 doc. 8, pp. 103-107 doc. 9, pp. 108-112 doc. 10, pp. 127-131, doc. 12, p. 288. 169 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 170 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 31v. 171 Ibid. (aa. 1599-1600), f. 192r. 172 N. Santacroce, Dai Lamperio ai Faraone. Ricerche su un palazzo caiatino e sulle famiglie che l’hanno posseduto, con prefazione di M. de Angelis e M. Ingrossi, Capua 2009, pp. 32-33, tav. I. 173 Per la località Villa delle Cese, cfr. supra, pp. 315-316 nt. 87. 163 ASDAC,
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in alcune chartae dal 10 marzo 1288 al marzo 1304174. Era un familiare di Giovanni de Angelo175. Filadoro († 24 febbraio 1502), era la seconda moglie di messere Baldassarre Pollerio (supra, 1 febbraio); la prima era Antonietta (infra, 22 marzo). Isabella Mirto Frangipane († 24 febbraio 1587), iuvenis, le cui esequie furono celebrate nel vescovato il 25 febbraio del medesimo anno, con un obolo di venticinque carlini176. Fu iscritta nel libro de li defunti dal canonico Francesco Cicino (infra, 7 maggio), per la somma di due tarì177. Era la figlia di Sigismondo Mirto Frangipane (infra, 24 marzo), la sorella del primicerius Flaminio Mirto Frangipane (infra, 8 marzo), e la cugina di Marcantonio Mirto Frangipane178 (infra, 15 agosto). Mario Bolognini (viv. dal 7 gennaio 1591 – † 24 febbraio 1605), arcivescovo di Salerno179, la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1604-1605, con un obolo di trenta carlini180. Era il figlio di Giovanni Carlo Bolognini (infra, 2 agosto) e di Andreana del Tufo (infra, 20 dicembre)181. Giovanni Battista Alberto († 24 febbraio 1625), giudice a contratto, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo per gli anni 1609 e cittadino particularis invitato a partecipare al medesimo Parlamento indetto il 10 maggio 1606182. Le sue esequie furono celebrate allo vescovato il giorno precedente quello della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini183. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini184.
25 ¶ Maria (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 25 febbraio), era la moglie 174 Esposito,
Pergamene IV, pp. 65-66 doc. 12, pp. 88-89 doc. 24, pp. 202-203 doc. 84. p. 65 nt. a. 176 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 31r. 177 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 53r. 178 Melchiori, Descrittione cit., p. 98; cfr. Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 17. 179 Supra, Commentario, p. 281. 180 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1604-1605), f. 249v. 181 Melchiori, Descrittione cit., pp. 89, 93-94, 96, che lo attesta defunto il 14 maggio; Ughelli, Italia sacra 2 cit., VII, coll. 376-378; Eubel, Hierarchia catholica cit., VI, p. 456; Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 18-21. 182 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 68, 115. 183 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1624-1625), f. 172r. 184 Ibid. (aa. 1625-1626), f. 187r. 175 Ibid.
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di Riccardo (infra, 5 maggio) e la madre del vescovo caiatino Andrea [II] de Riccardo (infra, 18 luglio). ¶ Andrea de Primicerio (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 25 febbraio), è menzionato come teste nel Memoratorium venditionis dell’agosto 1284185, mentre risulta essere il proprietario di una terra nel Memoratorium permutationis dell’aprile 1291186. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò al venerabile Capitulo per la anima soa una terra sita lo Portu de donno Riccardo»187, del quale al momento non si serba altra memoria.
26 ¶ Andrea [III] de Ducenta (el. nel gennaio 1276 – † 26 febbraio 1283), originario di Capua, fu il ventiduesimo vescovo di Caiazzo188. ¶ Goffredo († 26 febbraio [1323]), canonico della Maior Ecclesia caiacciana, è menzionato come teste dal luglio 1305 all’aprile 1309189. In qualità di procuratore della Santa Congregazione di Caiazzo, fu autore rispettivamente di una Charta concessio is locationis del dicembre 1308 e di un Memoratorium concessionis libellario nomine dell’aprile 1309190. Il 31 ottobre 1322 stilò il suo testamento, nel quale, tra gli altri lasciti, destinò al Capitolo caiatino la somma di due tarì per la celebrazione del suo anniversario191. Era un familiare di Stefano de Goffredo (infra, 30 agosto). ¶ Giovanni Dofe (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 26 febbraio), iuvenis, abate, è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa l’anno 1327, «Ab abbate Iohanne Dose pro beneficio suo gr. VI»192. ¶ Giacomo della Valle (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 26 febbraio), la cui commemorazione annuale, celebrata presso l’altare di Santo Stefano, è annotata negli anni 1541-1599193, con il pagamento di un obolo 185 Esposito,
Pergamene II, p. 221 doc. 103. Pergamene IV, pp. 88-89 doc. 24. 187 Portu de donno Riccardo, Portu dompni Riccardi, località situata nel territorio denominato ad Limata Sancti Maximi (infra, p. 392 nt. 114), risulta esistente nella seconda metà del XIII secolo (Salvati, Pergamene I/2, pp. 378-380 doc. 176; Esposito, Pergamene II, p. 94 doc. 16. 188 Supra, Commentario, pp. 269-270, 282-283 Tab. 3. 189 Esposito, Pergamene IV, p. 212 doc. 91, p. 239 doc. 106, pp. 255-256 doc. 117. 190 Ibid., p. 247 doc. 111, p. 257 doc. 118. 191 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 540, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 192 Rationes decimarum Italiae cit., p. 140 doc. 1868. 193 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 186 Esposito,
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prelevato dal canone di una apoteca tenuta per alcuni anni da Ludovico de Andolfo. ¶ Tuccio Friello (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 26 febbraio), era il figlio di Cerello Friello, quest’ultimo destinatario di un atto di enfiteusi emesso dal Capitolo caiatino il 28 agosto 1483194. ¶ Masella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 26 febbraio), era la moglie del medico Bernardino de Bernardo (infra, 5 novembre) e, evidentemente, la madre di Cobella de Bernardo (infra, 21 agosto). ¶ Valerio Sparano († 26 febbraio 1551), canonico e diacono, era il figlio del notaio Tommano Sparano (supra, 7 febbraio)195.
27 ¶ Ruggero II d’Altavilla (Mileto, 22 dicembre 1095 – † Palermo, 27 febbraio 1154), re di Sicilia, di Puglia e di Calabria196. ¶ Stefano de Errico (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 27 febbraio), magister, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1574, 1586197. ¶ Loysius de Marco (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 27 febbraio), notaio, la cui attività è documentata dal luglio 1464 al gennaio 1472198. Era il marito di Adea (infra, 30 settembre). ¶ Cosmo Morrone († 27 febbraio 15[9]1), era il marito di Covella, assente o non identificata nel Liber defunctorum, per l’anima della quale furono celebrate nel vescovato le esequie il 18 marzo 1587, senza obolo ma per amor de Iddio199. ¶ Caterina Maiorello († 27 febbraio 1633), fu iscritta a lo libro de li defunc ti per la somma di due carlini200.
1541-1542 mutilo), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1557-1558), s. n.; ibid. (aa. 15851586), f. 21v; ibid. (aa. 1587-1588), f. 47v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 59v; ibid. (aa. 1589-1590), f. 71v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 84v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 95 v; ibid. (aa. 1592-1593), ff. 108v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 116v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134r; ibid. (aa. 1596-1597), f. 154r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 167v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174r. 194 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1097. 195 Ibid., pergg. 1151, 1153. 196 Supra, Commentario, p. 284. 197 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 113-114. 198 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1026, 1029, 1031, 1032, 1046, 1047, 1053; Esposito, Diplomatico III, pp. 88-91. 199 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 32r. 200 Ibid. (aa. 1633-1634), f. 269v.
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28 ¶ Agnese Camale (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 28 febbraio), è attestata nel dicembre 1283201. Era la nipote di Maria (sub) registrata con lei nella nota obituaria. ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 28 febbraio), era una familiare, zia o nonna, di Agnese Camale (supra), registrata con lei nella nota obituaria. ¶ Pacella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 28 febbraio), era la moglie di Bindo dello Russo, quest’ultimo menzionato nella contabilità del Capitolo caiatino della prima metà del XVI secolo in merito al pagamento del grano202. ¶ Margherita (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 28 febbraio), era la moglie del notaio Francesco de Prisco, quest’ultimo menzionato come teste in un atto di vendita del 21 dicembre 1485203. ¶ Pasqua († 28 febbraio 1550), fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio204. Era la seconda moglie di Agamennone Fortunato (infra, 20 dicembre); la prima moglie era Elena (supra, 16 gennaio). ¶ Andriana Simone († 28 febbraio 1592), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco205 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di ventiquattro carlini206.
201 Esposito, 202 ASDAC,
Pergamene II, p. 215 doc. 98. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec.
XVI), 1, s. n. 203 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 68-73 doc. 2. 204 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche supra, Commentario, pp. 296-297. 205 Per la chiesa di San Francesco, cfr. infra, p. 368 nt. 199. 206 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 98v.
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1 ¶ Gaitelgrima Zoffo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 1 marzo), era la figlia del notaio Giovanni Zoffo (infra, 9 novembre). ¶ Bertoldo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 1 marzo), magister, è menzionato come teste in alcune chartae tra il luglio 1290 e il luglio 13031. ¶ Giovanna Maccarone (viv. nel XV o XVI sec. – † 1 marzo), era la seconda moglie di Giovanni Falce, a lei premorto; la prima moglie era Maria (infra, 26 luglio). ¶ Gaspare Fortunato (viv. nel XV o XVI sec. – † 1 marzo), magister, i cui anonimi eredi sono menzionati in occasione della celebrazione dell’anniversario di Lucrezia Maiorello (infra, 18 settembre). Era il marito di Capuana (supra, 6 febbraio). ¶ Brisella Egizio († 1 marzo 1493), era la moglie di Giovanni de Errico e la madre di Antonio de Errico, trentaquattresimo vescovo di Caiazzo2 (infra, 24 aprile). ¶ Simone Tavano (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 1 marzo), magister, è menzionato nella contabilità del Capitolo caiatino in merito al pagamento del lino3. Era il marito di Chiarella (infra, 5 novembre). ¶ Alnolfo (viv. nel XVI sec. – † 1 marzo), era il figlio di Oliviero de Alnolfo (infra, 19 marzo). ¶ Porzia de Cecciano († 1 marzo 1543), fu iscritta a lo libro de li defuncti da dompnus Ottaviano, per la somma di un tarì4. ¶ Diana de Mario († 1 marzo 1583), era la moglie di messere Giovanni Antonio Pollerio (infra, 27 luglio) e, evidentemente, la madre di Filonia Pollerio (infra, 28 luglio). ¶ Giuliano Russo († 1 marzo 1588), le cui esequie furono celebrate nel medesimo giorno della registrazione obituaria nel vescovato, con un obolo di sedici carlini, pagato dalla sua anonima moglie5. ¶ Caterina Mazziotta († 1 marzo 1619), fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di due carlini6. 1 Esposito, Pergamene IV, pp. 80-81 doc. 21, pp. 102-103 doc. 29, p. 135-136 doc. 48, pp. 194-195 doc. 79. 2 Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 9. 3 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XVI), 1, s. n. 4 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 5 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 50v. 6 Ibid. (aa. 1618-1619), f. 117v.
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2 ¶ Martino (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 2 marzo), di Alvignano7, fu il destinatario di un atto di permuta datato ottobre 1242, relativo ad alcune peccie di terra8. Nell’iscrizione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò al Capitulo tre moya de terra ch’ sondo ad Campagnano9», del quale al momento non si serba altra memoria. Nell’aprile 1282 il figlio Adenolfo di Alvignano lo ricorda postumo nella stesura del suo testamento10. Era il figlio di Giacomo di Alvignano, a lui premorto. ¶ Ruggero (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 2 marzo), abate e diacono, è attestato nel Memoratorium concessionis datato novembre 1279, nel quale risulta essere il proprietario di un palazzo11. Nel gennaio 1289 e nell’ottobre 1309, è ricordato, evidentemente postumo, nel patronimico di Simone12 (infra, 20 marzo). ¶ Prisco (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 2 marzo), è menzionato in un atto di transazione tra l’abate Giacomo di donna Granata, suo familiare, e il Capitolo caiatino datato 26 agosto 135713. L’abate Giacomo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «Ab abbate Iacobo domine Granate pro predictis tr. II, gr. VII»14. ¶ Covello Morrone (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 2 marzo), fu il destinatario, insieme a suo fratello Stefano Morrone, di un atto di vendita datato 7 gennaio 1467 eseguito da Giorgio Morrone (infra, 2 dicembre) relativo ad una terra situata a Caiazzo di pertinenza del Capitolo15. ¶ Francesco Crescarello (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 2 marzo), era il figlio di Nuccio Crescarello (infra, 9 novembre). ¶ Giacomo Vano († 2 marzo 1530), notaio, la cui attività è documentata 7 Per
la località Alvignano, cfr. supra, p. 317 nt. 96. Pergamene I/1, pp. 207-210 doc. 94. 9 Campanianu, Castrum Campanianum, Castel Campagnano (CE), località, situata nelle pertinenze di Caiazzo, è menzionata nella bolla di consacrazione di Gerberto, arcivescovo di Capua, del novembre 979 (Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II). È documentata tra i secc. XI e XIV; insieme alla frazione di Squille, fiancheggia il fiume Volturno (Salvati, Pergamene I/1 e I/2, sub vocem; Esposito, Pergamene II, sub vocem; ead., Documenti V, sub vocem). 10 Esposito, Pergamene II, p. 203 doc. 87. 11 Ibid., p. 190 doc. 75. 12 Esposito, Pergamene IV, p. 76 doc. 18, pp. 207-208 doc. 88; ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 425, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 13 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 787. 14 Rationes decimarum Italiae cit., p. 141 doc. 1890. 15 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1032. 8 Salvati,
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dal 1519 al 152116. Il 27 aprile 1507 fu il destinatario del pagamento di due grani fatto dal Capitolo caiatino per la sua attività notarile17. ¶ Roberto Ambrogio Sanseverino (1501 – † 2 marzo 1532), fu il terzo conte di Caiazzo18; la sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1541-1542, priva dell’indicazione dell’obolo19. Era l’unico figlio di Gianfrancesco Sanseverino (infra, 4 settembre) e di Barbara Gonzaga. ¶ Stefano de Lanno († 2 marzo 1597), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il 27 febbraio del medesimo anno, con obolo di venti carlini20.
3 ¶ Andrea de Landone (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 3 marzo), è menzionato quale proprietario di diversi beni terrieri in tre documenti redatti tra il novembre 1265 e il maggio 127921. Nella nota obituaria è registrato insieme a sua moglie Capuana (sub). ¶ Capuana (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 3 marzo), era la moglie di Andrea de Landone (supra), ricordato con lui nella registrazione obituaria. Capuana aveva sposato, probabilmente in prime nozze, Nicola de Episcopo, il quale nel 1244 possedeva una peccia di terra situata a li Vineali, che poi Capuana, presumibilmente, ereditò22. Nella nota obituaria, infatti, è riportato un estratto del suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, eseguito dai due coniugi, nel quale è ricordata la suddetta terra, «lassero al Capitulo una terra sita ad Cesarano ubi dicitur a li Vignali»23. Del testamento al momento non si serba altra memoria. ¶ Doferio (el. o cons. nel settembre 1183 – † 3 marzo 1207), fu il quindicesimo vescovo di Caiazzo24. 16 Ibid.,
pergg. 1142, 1144; Esposito, Diplomatico III, pp. 100-101. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1506-1507), s. n. 18 Supra, Commentario, pp. 290-291. 19 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1541-1542 mutilo), s. n. 20 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 157r. 21 Salvati, Pergamene I/2, pp. 453-455 doc. 210; Esposito, Pergamene II, pp. 76-78 doc. 12, p. 181, doc. 69. 22 Salvati, Pergamene I/1, pp. 201-203 doc. 92; id., Pergamene I/2, pp. 244-247 doc. 111. 23 Cesaranu, Cesaranum, Cesarano (CE), località, era uno dei villaggi situati nel sobborgo di Caiazzo, posto nella zona meridionale della cittadina (Esposito, Pergamene IV, p. 41 nt. 2). È menzionata nella bolla di consacrazione di Gerberto, arcivescovo di Capua, del novembre 979, che attesta l’esistenza della chiesa di San Rufo (Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II). È ampiamente documentata tra il XII e il XIV secolo (Salvati, Pergamene I/1 e I/2, sub vocem; Esposito, Pergamene II, sub vocem; ead., Pergamene IV, sub vocem; ead., Documenti V, sub vocem). 24 Supra, Commentario, pp. 267, 282-283 Tab. 3. 17 ASDAC,
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¶ Andrea de Nicola (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 3 marzo), giudice di Caiazzo, la cui attività è ampiamente documentata dal febbraio 1256 al marzo 128625. Nel maggio 1301 è menzionato postumo dai suoi eredi26. Era il figlio di Nicola de Episcopo e il padre di Capuana de Nicola (infra, 24 giugno). ¶ Pietro de Landone (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 3 marzo), è menzionato come teste in una Charta alienationis del febbraio 1268 mentre nel marzo 1284 è il destinatario di un’altra Charta alienatonis, relativa a una curtis27. Nell’ottobre 1304 è ricordato postumo da suo figlio Roberto de Landone28. Potrebbe trattarsi, tuttavia, anche del nipote carnale di Nicola Manselli, il quale nel 133129, per legato testamentario, gli lasciò tutti i suoi beni30. ¶ Giovanni Bella (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 3 marzo), è attestato, insieme a sua moglie Aquila, in due documenti dell’agosto 1271 e del gennaio 127831. Nel marzo 1308 è ricordato postumo nella Charta locationis episcopi caiacciani emanata dal vescovo caiatino Pietro [II]32. ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 3 marzo), fu autrice insieme a suo marito, il notaio Tommaso Barbato, di due charte, una permutationis e l’altra alienationis, datate febbraio 1277 e gennaio 127833. ¶ Ruggero Valente (el. o cons. nel 23 ottobre 1360 – † 3 marzo 1375), frate, fu il ventisettesimo vescovo di Caiazzo34.
4
¶ Rufa (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 4 marzo), nella cui nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, 25 Salvati, Pergamene I/2, pp. 337-339 doc. 159, pp. 349-351 doc. 164, pp. 353-355 doc. 166, pp. 356-358 doc. 167, pp. 363-365 doc. 170, pp. 368-370 doc. 172, pp. 371-373 doc. 173, pp. 375-378 doc. 175, pp. 380-382 doc. 177, pp. 393-397 doc. 183, pp. 408-409 doc. 188, pp. 428-430 doc. 197, pp. 430-432 doc. 198, pp. 441-442 doc. 203, pp. 448-450 doc. 207, pp. 450451 doc. 208, pp. 452-453 doc. 209, pp. 456-458 doc. 211; Esposito, Pergamene II, p. 71 doc. 10, pp. 106-107 doc. 19, pp. 110-112 doc. 22, p. 115 doc. 25, pp. 129-135 doc. 33, p. 220 doc. 102; ead., Pergamene IV, pp. 40-42 doc. 2. 26 Esposito, Pergamene IV, p. 177 doc. 69. 27 ead., Pergamene II, pp. 106-107 doc. 19, p. 218 doc. 100. 28 ead., Pergamene IV, pp. 207-208 doc. 88. 29 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 606, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 30 Se si seguisse l’ordine cronologico si dovrebbe scartare la seconda ipotesi, ma, come abbiamo visto già dalla prima posizione, nella colonna di questo giorno il criterio temporale nella registrazione obituaria non è stato seguito scrupolosamente. 31 Esposito, Pergamene II, p. 151 doc. 46, p. 174 doc. 64. 32 ead., Pergamene IV, pp. 230-234 doc. 103. 33 Ibid., pp. 169-170 doc. 61, p. 174 doc. 64. 34 Supra, Commentario, pp. 272, 282-283 Tab. 3.
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eseguito insieme a suo marito Giovanni de Muro (supra, 20 gennaio), «lassero al venerabile Capitulo uno orticello», del quale al momento non si serba altra memoria. Era, verosimilmente, la madre di Sabia de Muro (infra, 2 settembre). ¶ Orso [II] (el. o cons. aprile 1117 – † 4 marzo [1133]), fu il decimo vescovo di Caiazzo35. ¶ Pietro Picozzi (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 4 marzo), è ricordato postumo dai suoi figli, il chierico Giovanni Ferrario e Stefano Ferrario, in due documenti del giugno e del novembre 124336. Era il padre di Basta Picozzi (infra, 13 marzo). ¶ Tommaso de Lando (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 4 marzo), dompnus, presbitero e canonico della Maior Ecclesia caiacciana, è attestato come proprietario di alcuni beni terrieri e come teste in due chartae dell’agosto 1253 all’aprile 126737. Nel marzo 1272 fu autore di una Charta commutationis di alcune peccie di terra38. ¶ Giacomo Bisconte (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 4 marzo) magister, è citato come teste nella Charta venditionis del novembre 130839. Era il marito di Adeburga (infra, 19 luglio). ¶ Giovanni Antonio Cicino (viv. nel XVI sec. – † 4 marzo), pittore, era un membro di una nota famiglia di artisti di Caiazzo, il cui esponente principale fu l’artista Francesco Cicino (infra, 28 agosto). Giovanni ebbe due mogli: Angela (infra, 11 novembre) e Isabella Ferraro (infra, 18 novembre). ¶ Covella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 4 marzo), era la moglie del notaio Stefano Sparano, quest’ultimo era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 153140. Era, verosimilmente, la madre di Antonio Sparano (infra, 15 agosto). ¶ Angela de Domenico († 4 marzo 1589), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini41. Fu iscritta nel libro de li defunti per la somma di un tarì42. ¶ Giovanni Matteo Zifola († 4 marzo 1631), è attestato nel corso del 1629 come teste in calce a due rogiti43. Le sue esequie furono celebrate il me35 Ibid.,
pp. 265, 282-283 Tab. 3. Pergamene I/1, pp. 154-156 doc. 68, pp. 230-232 doc. 105. 37 id., Pergamene I/2, pp. 317-319 doc. 149; Esposito, Pergamene II, pp. 76-78 doc. 12. 38 Esposito, Pergamene II, p. 155 doc. 49. 39 ead., Pergamene IV, pp. 244-245 doc. 109. 40 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 111-112. 41 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1588-1589), f. 61v. 42 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 62v. 43 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 205-214 docc. 27, 28. 36 Salvati,
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desimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di cinquanta carlini, pagato da Cesare Mazziotta44. Fu iscritto a lo libro de li defuncti, per la somma di un tarì45.
5 ¶ Goffredo Dofe (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 5 marzo), iuvenis, è menzionato come teste nell’atto di vendita del febbraio 1260, mentre nella Charta recognitionis del settembre 1266, risulta che prima di quella data aveva tenuto in enfiteusi dalla Maior Ecclesia caiacciana tre peccie di terra insieme a sua figlia Maria Dofe46 (infra, 22 giugno). ¶ Giovanni de Odone (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà del XIV sec. – † 5 marzo), di Cesarano47, è attestato nel Memoratorium renunciationis dotis del gennaio 1276 quando gli fu restituita la dote versata; nel Memoratorium donationis del 1304 è menzionato come teste48. Nel giugno 1305 è ricordato postumo dai suoi eredi. Era il figlio di Oto di Cesarano, a lui premorto, e il fratello di Pietro de Odone (infra, 17 marzo) e il marito di Palma (sub), registrato con lei nella nota obituaria. ¶ Palma (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà del XIV sec. – † 5 marzo), nella registrazione obituaria è insieme a suo marito Giovanni de Odone (supra). ¶ Bartolomeo de Stefano (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 5 marzo), magister, è attestato postumo da suo figlio, l’abate Capuano de Stefano, in alcuni atti emanati tra il giugno 1292 e il dicembre 130749. ¶ Chiarella (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 5 marzo), era la moglie di Tommaso Mortarulo (supra, 20 febbraio). ¶ Polidoro Manselli (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 5 marzo), fu iscritto nel libro de li defunti da sua moglie Carmosina (supra, 18 gennaio), per la somma di un tarì50. 44 ASDAC,
Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1630-1631), f. 233v. 45 Ibid. (aa. 1630-1631), f. 237v. 46 Salvati, Pergamene I/2, pp. 406-408 doc. 187; Esposito, Pergamene II, pp. 69-70 doc. 8. 47 Per la località Cesarano, cfr. supra, p. 347 nt. 23. 48 Esposito, Pergamene II, p. 163 doc. 56; ead., Pergamene IV, p. 199 doc. 82, p. 212 doc. 91; ead., Documenti V, p. 51 doc. LV. 49 ead., Pergamene IV, pp. 110-111 doc. 33, pp. 122-123 doc. 40, pp. 146-147 doc. 57, pp. 148-149 doc. 58, pp. 228-229 doc. 102. 50 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1541-1542), s. n.
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¶ Maddalena Viandra (viv. nel XVI sec. – † 5 marzo), era la figlia di Iacchino Viandra (infra, 8 ottobre) e, evidentemente, di Bellasia Friello (infra, 30 aprile).
6 ¶ Benenata (viv. tra la seconda metà del XIII e la prima metà del XIV sec. – † 6 marzo), fu autrice, insieme a suo marito e munduald Pietro de Paola (supra, 18 febbraio), di una Charta venditionis datata gennaio 1301, relativa a una pecciola di terra51. ¶ Maria (viv. nel XV o sec. XVI sec. – † 6 marzo), era la moglie di Andrea Mancino (infra, 16 giugno). ¶ Miele de Bernardo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 6 marzo), la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1543-1544, con un obolo di tre tarì così distribuiti: un tarì e mezzo pagato da Nicola Paterno e un tarì e mezzo pagato da dompnus Vincenzo Alberto52. ¶ Giacomo de Gentile (viv. nel XVI sec. – † 6 marzo), dompnus, canonico diacono, era un membro del Capitolo caiatino, attestato nel XVI sec. nella contabilità del suddetto Capitolo, relativamente alla gestione del grano53. ¶ Bianca de Alberto († 6 marzo 1555), era la figlia de Baldassarre de Alberto, assente o non identificato nel Liber defunctorum; di quest’ultimo sono presenti le due sue probabili mogli: Capuana (infra, 4 maggio), sposata in prime nozze, e Caterina Morrone (supra, 14 gennaio), in seconde nozze. ¶ [Bianca Pollerio († 6 marzo 1613), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini54]55.
7 ¶ Francesco de Giuliano (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 marzo), è attestato nella Charta locationis del febbraio 128356, quale proprietario di una terra. ¶ Giovanni de Alessandro57 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 51 Esposito, Pergamene IV, p. 159 doc. 62. 52 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione,
Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 53 ASDAC, Quinterno de introytus frumenti Capituli Cayacze (sec. XVI), 1, s. n. 54 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1612-1613), s. n. 55 L’obito è incompleto. 56 Esposito, Pergamene II, p. 214 doc. 97. 57 Si resta nel dubbio, poiché questa colonna non segue l’ordine cronologico.
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marzo), è ricordato postumo da suo figlio Arnisio de Alessandro nella Charta locationis episcopi caiacciani del luglio 1263, emanata da Andrea [II] de Riccardo (infra, 18 luglio), nella quale Arnisio fu il beneficiario di una casa con un cortile adiacente58. ¶ Nicolosa (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 7 marzo), fu l’autrice di un atto di vendita datato 14 novembre 138359. Era la vedova di Andrea di mastro Gregorio. ¶ Francesco Gentile (viv. tra la seconda metà del XV sec. e la prima metà del XVI sec. – † 7 marzo), era il marito di Andreella (supra, 31 gennaio) e il padre di Giuseppe Gentile e di Gesueo Gentile (per entrambi infra, 14 dicembre). ¶ Covella de Prisco (viv. nel XVI sec. – † 7 marzo), era una delle due consorti di Bernardino de Gentile (infra, 9 dicembre); l’altra moglie era Carmenzia (infra, 14 novembre). ¶ Stefano Sodano († 7 marzo 1517), era il marito di Antonia (infra, 6 giugno). ¶ Evangelista Peczone (viv. nel XVI sec. – † 7 marzo), era il marito di Cancia (infra, 23 agosto).
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¶ Francesco de Domenico (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 8 marzo), canonico diacono, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1482-148460. ¶ Margherita Lamperio († 8 marzo [1544]), senis, le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di quattro tarì e quattro libbre di candele. Era la madre di Bernardino Lamperio61 (infra, 2 agosto). ¶ Perna Mirto († 8 marzo 1584), la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1586-1593, priva dell’indicazione dell’obolo per il primo anno62, mentre per gli anni successivi la somma ammontava a sei carlini63, pagato da li maestri de sanctissimo Corpo di Christo64. Era la moglie di Ferdinando Mele, assente o non identificata nel Liber defunctorum, ma ricordato postumo nel giugno 158665. 58 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 437-439 doc. 201. Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 866. 60 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1482-1483); ibid. (aa. 1483-1484). 61 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 62 Ibid. (aa. 1586-1587), f. 34v. 63 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 59v. 64 Ibid. (aa. 1592-1593), f. 109r. 65 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 17. 59 ASNa,
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¶ Flaminio Mirto Frangipane († 8 marzo 1587), primicerius, era vicario generale della diocesi di Caiazzo66 e abate del monastero di Santa Croce di Monte Verna67. Il 9 marzo furono celebrate le sue esequie nel vescovato, con un obolo di venti carlini68. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1587-1589, con un obolo di cinque carlini, pagato da Sigismondo Mirto, suo familiare69. Fu iscritto nel libro de li defunti dal canonico Francesco Cicino (infra, 7 maggio) per la somma di due tarì70. Era il figlio di Sigismondo Mirto Frangipane (infra, 24 marzo), il fratello di Isabella Mirto Frangipane iuvenis (supra, 24 febbraio), il cugino di Marcantonio Mirto Frangipane (infra, 15 agosto) e il nipote di Francesco Mirto Frangipane71 (infra, 7 agosto).
9 ¶ Pietro de Deodato (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 9 marzo), di Castel Campagnano72, è attestato nella Charta confirmationis dationis data a Capua nel giugno 1285, nella quale risulta essere stato, prima di quella data, il detentore, insieme a sua moglie Sibilia, di due peccie di terra73. Nella Charta locationis del 30 giugno 130574 è evidentemente deceduto, poiché è menzionato soltanto nel patronimico di tale Riccardo. ¶ Ruggero (el. o cons. 1240 – † 9 marzo 1264), di origine caiatina, già arcidiacono di Telese, fu poi vescovo di Caserta75. ¶ Sibilla (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 9 marzo), era la moglie di Ianuario e la madre di Giovanni de Ianuario senis (infra, 19 marzo). ¶ Vittoria Bussivetro († 9 marzo 1532), di origine francese, era la figlia di Guglielmo Bussivetro (infra, 4 aprile) e di Cassandra (infra, 31 agosto), e la sorella di Prudenzia Bussivetro (infra, 25 marzo), di Diana Bussivetro (infra, 4 settembre) e di Giovanni Bussivetro (infra, 24 novembre). 66 Melchiori,
Descrittione cit., p. 98; cfr. Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 17. monastero di Santa Croce di Monte Verna era già esistente nel X secolo, poiché la sua prima attestazione risale al 982, quando fu oggetto di una donazione per lascito testamentario del conte Landolfo (Esposito, Documenti V, p. 74 doc. 15, pp. 74-78 doc. 16). Le vicende del monastero, come i suoi abati, sono poco note. Per un approfondimento sulla storia della chiesa, cfr. Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 221-223. 68 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 31v. 69 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 47v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 59v. 70 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 53r. 71 Melchiori, Descrittione cit., p. 98. 72 Per la località Castel Campagnano, cfr. supra, p. 346 nt. 9. 73 Esposito, Pergamene II, pp. 227-228 doc. 106. 74 ead., Pergamene IV, pp. 213-214 doc. 92. 75 Supra, Commentario, p. 280. 67 Il
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¶ Isabella Sparano († 9 marzo 1581), iuvenis, era la figlia del messere Giovanni Sparano.
10 ¶ Simone (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 10 marzo), notaio, la cui attività è documetata dal marzo 1288 al febbraio 129276. Il 4 maggio 130177 è menzionato postumo da suo nipote ed erede il magister Paolo, mentre nel luglio 130378 è ricordato dai suoi figli Giovanni de Simone79 e Corrado de Simone (infra, 1 ottobre). Nel Liber defunctorum sono registrate tre probabili mogli di Simone, essendo conosciuto in quegli anni a Caiazzo un solo notaio Simone: Giovanna (infra, 11 marzo), Iannina (infra, 7 agosto) e Isabella (infra, 8 novembre), ma gli elementi noti non ne consentono l’identificazione. ¶ Maria (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà del XIV sec. – † 10 marzo), era la moglie del notaio Errico che dovrebbe corrispondere a Errico de Tommaso — unico notaio conosciuto a Caiazzo con quel nome — la cui attività è documentata tra il maggio 1316 e il l’ottobre 133280. ¶ Felice Mirto Frangipane († 10 marzo 1533), primicerius et vicarius, era il figlio di Vitale Mirto Frangipane (infra, 3 luglio) e di Maria d’Ettorre, nonché il fratello di Meleagro Mirto Frangipane (infra, 22 novembre), del vescovo Alessandro Mirto Frangipane (infra, 12 agosto), e di Pietro Mirto Frangipane iuvenis81 (infra, 30 giugno). ¶ Geronima Manselli († 10 marzo 1592), le cui esequie furono celebrate allo vescovato nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini82. Fu iscritta nel libro de li defuncti da suo marito Iacovo de Lanno, per la somma di un tarì83. 76 Esposito,
Pergamene IV, pp. 65-66 doc. 12, pp. 102-103 doc. 29. pp. 178 doc. 70. 78 Ibid., pp. 194 doc. 79. 79 Sono presenti tre Giovanni de Simone nel Liber defunctorum (supra, 1 febbraio, e infra, 23 maggio e 5 novembre), ma, con le informazioni al momento disponibili — le tre note obituarie non recano la carica di notaio riferita a Simone — nessuno dei tre Giovanni può essere ricondotto quale figlio del notaio Simone e come fratello di Corrado. 80 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 485, 486, 534, 583, 613, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 81 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Melchiori, Descrittione cit., pp. 97-98; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 82 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 98v. 83 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100r. 77 Ibid.,
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¶ Prospero Mirto Frangipane († 10 marzo 1612), iuvenis, le cui esequie furono celebrate in vescovato nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini84. Era il figlio di Geronimo Mirto Frangipane e di Virginia Lamperio (supra, 7 gennaio). ¶ Francesco Morrone († 10 marzo 1631), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini et per amor di Dio85. Fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì86.
11 ¶ Pietro de Porto (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 11 marzo), è menzionato nella Charta venditionis del novembre 1176: in essa Pietro risulta essere stato uno dei tre uomini sui quali fu concesso il dominius nec non et ius sulla loro persona87. Era il figlio di Stabile de Porto, a lui premorto. ¶ Giovanna (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 11 marzo), era una familiare del notaio Simone (supra, 10 marzo). ¶ Petruccia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 11 marzo), era la moglie di Giulio de Marco (infra, 7 maggio).
12 ¶ Rainulfo de Argentia (viv. nella prima metà del XII sec. – † 12 marzo), è menzionato in alcuni atti tra il novembre 1087 all’ottobre 110988. Nella registrazione obituaria è ricordato insieme ai suoi anonimi figli. ¶ Giovanni Geccomagnus (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 12 marzo), è attestato quale proprietario di alcuni beni terrieri in due memoratoria emanati tra il luglio 1271 e il giugno 130589. Era il figlio di Nicola Geccomagnus. ¶ Maria (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 12 marzo), era la moglie di Corrado Egizio (infra, 14 aprile). ¶ Marta Insero († 12 marzo 1587), le cui esequie furono celebrate nel vescovato nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obo-
84 Ibid.
(aa. 1611-1612), f. s. n. (aa. 1630-1631), f. 233v. 86 Ibid. (aa. 1630-1631), f. 237v. 87 Salvati, Pergamene I/1, pp. 75-77 doc. 25. 88 Esposito, Documenti V, pp. 94-96 doc. 27, pp. 105-109 doc. 32, pp. 127-131 doc. 45. 89 ead., Pergamene II, p. 150 doc. 45; ead., Pergamene IV, p. 212 doc. 91. 85 Ibid.
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lo di sedici carlini90. Fu iscritta nel libro de li defunti da dompnus Rutilio per la somma di un tarì91. ¶ Tullio de Alberto († 12 marzo 1595)92, canonico, ebdomadario della Cattedrale caiatina, è attestato in un atto del settembre 158093. Fu incaricato dal vescovo Ottavio Mirto Frangipane (infra, 24 luglio), mediante un atto procura scritto dal notaio Lucio de Marco (supra, 16 febbraio), della visita ad limina tenutasi nel 159094. Negli anni 1591-1593 si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti di alcuni suoi concittadini95: Archimmia Faicchia (supra, 17 febbraio), Bernardino Barbiero (infra, 23 marzo), Francesco Alberato (infra, 25 aprile), Santillo d’Ettorre (infra, 21 agosto), Cobello de Grisello (infra, 19 dicembre) e Sebastiano Faycchia (infra, 20 dicembre). Le sue esequie furono celebrate nel vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di quattro ducati96. Fu iscritto nello libro de li defunti per la somma di un tarì97. ¶ Ferrante Lamperio († 12 marzo 1621), le cui esequie furono celebrate nel vescovato nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di 30 carlini98. ¶ Brandimarte Vano († 12 marzo 1627), canonico e diacono, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1602-160999. È menzionato come teste in un atto del 13 gennaio 1588100. Negli anni 1596-1612 è citato nella contabilità del Capitolo caiatino in merito all’esito del grano101. Si occupò del pagamento delle esequie di suo fratello Giulante Vano, celebrate il 19 agosto 1623102. La commemorazione annuale di 90 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 31v. 91 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 53r. 92 Nell’obito è segnato 95, inteso come ’95, che corrisponde al 1595. 93 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 59, 168-171 doc. 19. 94 Stato della Città e Diocesi di Caiazzo cit. 95 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 100r; ibid. (aa. 1586-1587), f. 30r; ibid. (aa. 1587-1588), f. 53r; ibid. (aa. 15901591), f. 84v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 108r. 96 Ibid. (aa. 1594-1595), f. 128v. 97 Ibid. (aa. 1595-1596), f. 136v. 98 Ibid. (aa. 1620-1621), f. 133r. 99 Ibid. (aa. 1602-1603); ibid. (aa. 1605-1606); ibid. (1608-1609). 100 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 132-138 doc. 13. 101 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1596-1597), f. 152v.; ibid. (aa. 1609-1610), s. n.; ibid. (aa. 1610-1611), s. n.; ibid. (aa. 16111612), s. n. 102 Ibid. (aa. 1622-1623), f. 156v.
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Brandimarte è annotata negli anni 1627-1629, con un obolo di sedici carlini, pagato da dompnus Stefano Cicino103.
13 ¶ Basta Picozzi (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 13 marzo), era la figlia di Pietro Picozzi (supra, 4 marzo). ¶ Giovanna (viv. nel XV o XVI sec. – † 13 marzo), era la moglie di Giacomo Puncillo (infra, 20 marzo). ¶ Monacella († 13 marzo 1505), era la moglie di Francesco Mirto Frangipane (infra, 7 agosto). ¶ Cecca (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 13 marzo), era la moglie di Cobello Lamperio. Quest’ultimo, attestato tra il 1480 e il 1514104, era il fratello di Stefano Lamperio (infra, 28 marzo). ¶ Argenta Omodeo († 13 marzo 1573), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato quattro giorni dopo la data della registrazione obituaria105. ¶ Tullio de Novello († 13 marzo 1613), messere, fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1596, 1597, 1609106. Fu cittadino particularis invitato al Parlamento di Caiazzo indetto il 19 gennaio 1606107. Le sue esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini108. Fu iscritto ne lo libro de li defuncti per la somma di un tarì109. Era il figlio del notaio Paolo de Novello110, il marito di Giuditta de Marco e il fratello di Pompilio de Novello111 (infra, 15 maggio).
14 ¶ Nicola de Roberto (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 14 marzo), di Marciano Freddo112, fu il destinatario della Charta locationis libellario 103 Ibid.
(aa. 1627-1628), f. 201v; ibid. (aa. 1628-1629), f. 211r. Dai Lamperio ai Faraone cit., p. 14. 105 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1572-1573), s. n. 106 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 115. 107 Ibid., p. 67. 108 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1612-1613), s. n. 109 Ibid. (aa. 1612-1613), s. n. 110 Paolo de Novello è assente nel Liber defunctorum, ma è registrata sua moglie, Petruccia (infra, 16 dicembre), che potrebbe essere la madre di Tullio. Si resta nel dubbio sulla parentela, poiché Paolo de Novello era il marito anche di Roberta Egizio, cfr. Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXVIIr. 111 Ibid., f. XXVIIr. 112 Marchano Frigido, Marcianum Frigidum, Marzanum Frigidum, Marciano Freddo (CE), 104 Santacroce,
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nomine episcopi caiacciani datata febbraio 1301, emanata dal vescovo caiatino Pietro [II], relativa a tre pecciole di terra113. Era il figlio di Roberto de Graziano. Giacoma († 14 marzo 1535), fu iscritta a lo libro de li defuncti, per la somma di un tarì114. Era la moglie del magister Giovanni Paolo Immotta, attestato in un atto di vendita nel 1539115. Caterina Fortunato († 14 marzo 1552), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di cera116. Cesare Fiorillo († 14 marzo 1603), messere, fu iscritto a lo libro de li defuncti da suo figlio Santo Fiorillo, che registrò nel medesimo libro anche la sua anonima madre, per la somma di due carlini117. Fulvio de Grazia († 14 marzo 1641), medico, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1638118. Le sue esequie furono celebrate il giorno successivo della registrazione obituaria, con un obolo […]119 promesso al Capitolo caiatino dallo stesso defunto120. Fu iscritto a lo libro de li defuncti da dompnus Francesco Tebano, per la somma di due carlini121.
15 ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 15 marzo), era la moglie di Nicola Squarciavacca (infra, 26 novembre). ¶ Antonella (viv. nella prima metà del XV sec. – † 15 marzo), era la moglie di Paolo de Mario, quest’ultimo attestato nel dicembre 1431122. Paolo località, di pertinenza della diocesi di Caiazzo, era uno dei casali di Dragoni, situato a circa 4 km dalla cittadina caiatina (Esposito, Pergamene IV, p. 166 nt. 1). Il casale è attestato già dalla fine dell’XI sec. (ead., Documenti V, pp. 94-96 doc. 27). Il casale è documentato nel corso del XIV sec., cfr. ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 555, 591, 594, 702, le prime tre in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 113 Esposito, Pergamene IV, pp. 162-167 doc. 64 pp. 168-172 doc. 65. 114 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1535-1536), s. n. 115 Il documento, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con le antiche segnature num. 24, fasc. XI, è attualmente deperdito, cfr. Registro di tutti l’instrumenti cit., p. 90. 116 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1551-1552), s. n. 117 Ibid. (aa. 1608-1609), s. n. 118 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 117. 119 L’importo dell’obolo è illeggibile. 120 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1640-1641), s. n. 121 Ibid. (aa. 1642-1643), s. n. 122 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 63-68 doc. 1.
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era uno dei cittadini caiatini ‘eletti’ che nel 1449 partecipò all’assise per gli statuti della città di Caiazzo123. ¶ Pompeo Fortunato (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 15 marzo), castellano, era il marito di Minonda (infra, 12 settembre) e il padre di Capuana Fortunato (infra, 20 agosto). ¶ Fabio Mirto Frangipane (30 luglio 1537 – † 15 marzo 1587), fu il quarantunesimo vescovo di Caiazzo124. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì125. Era il figlio di Pietro Mirto Frangipane iuvenis (infra, 30 giugno) e di Isabella Monsenis y Gord (infra, 2 aprile), e il fratello di Silvio Mirto Frangipane, di Sara Mirto Frangipane iuvenis (infra, 19 dicembre) e di Castigliana Mirto Frangipane, nonché lo zio del vescovo caiatino Ottavio Mirto Frangipane126 (infra, 24 luglio).
16 ¶ Errico de Milito (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 16 marzo), è menzionato come teste nella Charta locationis episcopi caiacciani del febbraio 1286, emanata dal vescovo caiatino Gerardo di Modena127 (infra, 18 settembre). Nel gennaio 1300 è ricordato, evidentemente postumo, nel patronimico di suo figlio, il chierico Bartolomeo de Milito128. ¶ Nicola Gisio (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 16 marzo), è citato nell’atto di vendita del maggio 1243129 quale possessore, insieme a Michele Gisio, di una terra. Nicola è menzionato nei due contratti matrimoniali, lo Scriptum morgicap e lo Scriptum promissionis, datati entrambi dicembre 1248130 ed emanati in occasione dell’unione coniugale di sua figlia e mundualda Adelizia Gisio (supra, 20 febbraio) con Pietro di donna Porpora131. ¶ Giovanni de Nazario (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 16 marzo), fu il destinatario, insieme a suo fratello Ilario de Nazario, della Charta 123 N. Alianelli, Delle consuetudini e degli statuti municipali nelle provincie napolitane, I, Napoli 1873, p. 51. 124 Supra, Commentario, pp. 276-277, 282-283 Tab. 3. 125 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1589-1590), f. 74v. 126 Melchiori, Descrittione cit., p. 88; Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 127 Esposito, Pergamene IV, pp. 35-39 doc. 1. 128 Ibid., pp. 146-147 doc. 57. 129 Salvati, Pergamene I/2, pp. 224-226 doc. 102. 130 Ibid., pp. 284-285 doc. 130, pp. 284-286 doc. 131. 131 Pietro è assente nel Liber defunctorum, ma è registrata sua moglie Adelizia Gisio (supra, 20 febbraio).
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concessionis episcopi caiacciani del marzo 1240, emanata dal vescovo caiatino Giacomo [I] Almundo (infra, 8 maggio), relativa a una presa di terra vacua132. Era il figlio di Nazario (infra, 24 giugno). ¶ Maria (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà del XIV sec. – † 16 marzo), era una familiare di Ruggero Pelosi. Quest’ultimo è attestato nel Memoratorium testamenti dell’agosto 1305133 quale possessore di una terra. ¶ Iannuccia (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 16 marzo), fu iscritta nel libro de li defunti da Alessandro de Plancano (infra, 15 agosto), per la somma di un tarì134. Era una delle due mogli di Giovanni Plancano (infra, 29 settembre); l’altra moglie era Carmentia (infra, 11 agosto). ¶ Bruna Rosata (viv. nel XV sec. – † 16 marzo), era la moglie di Alessandro de Plancano (infra, 18 settembre). ¶ Bernardino Cerello (viv. nel XV sec. – † 16 marzo), era un familiare di Cerello Friello, quest’ultimo destinatario di un atto di enfiteusi emesso dal Capitolo caiatino il 28 agosto 1483135. ¶ Donato Fasulo (viv. tra la seconda metà del XV e la prima decade del XVI sec. – † 16 marzo), canonico e suddiacono, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1506-1507136. Negli anni 1507-1508 si occupò dell’iscrizione ne lo libro de li defucnti della sua anonima sorella, pagando la somma di un tarì137. Fu, a sua volta, iscritto nel medesimo libro da Bernardino Fasulo, per la somma di un tarì138. La sua commemorazione annuale, celebrata nella chiesa della Santissima Annunziata139, è annotata negli anni 1541-1599140 e nel corso del 1600, con un obolo di due tarì o di sei carlini, pagato per alcuni anni da Giovanni Carlo Fasulo e da Bernardino Fasulo (infra, 27 maggio), entrambi possessori della 132 Salvati,
Pergamene I/1, pp. 174-175 doc. 78. Pergamene IV, p. 215 doc. 93. 134 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1488-1489), s. n. 135 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1097. 136 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1506-1507). 137 Ibid. (aa. 1507-1508 b), s. n. 138 Ibid. (aa. 1514-1515), s. n. 139 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 140 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità aa. (1541-1542 mutilo), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 21v; ibid. (aa. 1586-1587), f. 34v; ibid. (aa. 1587-1588), f. 47v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 59v; ibid. (aa. 15891590), f. 71v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 96r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 108v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 116v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134r; ibid. (aa. 1596-1597), f. 154v; ibid. (aa. 1597-1598), f. 167v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174r. 133 Esposito,
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casa à Portanci141. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò tre tari al venerabile Capitulo sopra le casi soi sita ad Portanci per ciascuno anno per lo anniversario suo a la Nuntiata», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Filomena Favella († 16 marzo 1561), era la moglie di Gregorio Matarazzo; quest’ultimo era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1558142.
17 ¶ Alfia (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 17 marzo), nella cui nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lasso al venerabile Capitulo una peccza de terra sita ad Sancto Vectore», del quale al momento non si serba altra memoria. Era la moglie di Giovanni Paldi. ¶ Giovanni de Filippo143 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 17 marzo), iuvenis, è ricordato postumo dai suoi eredi dall’aprile 1299 al settembre 1306144. Era il figlio di Giovanni de Filippo senis. ¶ Pietro de Odone (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 17 marzo), è attestato quale proprietario di diversi beni terrierie in tre documenti emanati tra il marzo 1286 e il dicembre 1307145. Dovrebbe trattarsi del medesimo Pietro che nel marzo 1318 fece testamento; in esso lasciò tutti i suoi beni alla figlia Marta e, nel caso di sua morte senza prole, dispose che il lascito fosse destinato al Capitolo caiatino146. Era il marito di Maria (infra, 22 marzo) e il fratello di Giovanni de Odone (supra, 5 marzo). ¶ Andrea Paldi (viv. tra la seconda metà del XIII e la prima metà del XIV sec. – † 17 marzo), abate, diacono, canonico e rettore della Maior Ecclesia caiacciana, era uno dei procuratori della Santa Congregazione di Caiazzo e il custode della chiesa di Sant’Antonino di Caiazzo. È attestato in molteplici rogiti come teste e come proprietario di diversi 141 Portanci, Portansi, Portanzia, era un quartiere di Caiazzo, adiacente agli antichi locali del monastero della Concezione, nei pressi della piazza pubblica e della chiesa della Santissima Annunziata, ancora esistente nella Platea del 1836, cfr. Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 300. 142 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 113. 143 Esiste un altro Giovanni de Filippo (infra, 10 dicembre) che, per la posizione che occupa nella colonna, potrebbe essere il medesimo. 144 Esposito, Pergamene IV, p. 144 doc. 55, pp. 160-161 doc. 63, p. 199 doc. 82, pp. 218220 doc. 95. 145 Ibid., pp. 40-41 doc. 2, p. 199 doc. 82, pp. 228-229 doc. 102. 146 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 502, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI.
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beni terrieri; gli atti sono datati dal gennaio 1276 all’agosto 1305147. Fu il destinatario, insieme all’abate Campione de Lorenzo (infra, 30 settembre), di una donazione inter vivos eseguita dall’abate Sinay (infra, 12 settembre) il 28 dicembre 1317, relativa ad una peccia di terra franca et libera ab omni onere, redditus et servicii148. Era il figlio del giudice Andrea Paldi senis, assente o non identificato nel Liber defunctorum, la cui attività è documentata dal novembre 1244 all’agosto 1282149. Ed era, verosimilmente, il figlio di Sabia de Muro (infra, 2 settembre) o di Costanza (infra, 2 settembre). ¶ Diana (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 17 marzo), era la prima moglie di Giovanni de Mario (infra, 10 aprile); la seconda moglie era Filonia Egizio (infra, 30 settembre). Era anche, verosimilmente, la madre di Roberto de Mario (infra, 21 agosto). ¶ Andrea (viv. nel XVI sec. – † 17 marzo), era un familiare di Paolo de Risi (supra, 30 gennaio). ¶ Laura della Gatta († 17 marzo 1557), la cui commemorazione annuale, celebrata intro lo episcopato, è annotata negli anni 1557-1558, con un obolo di tre carlini150. Era la moglie di Silvio Mirto Frangipane, la madre di Isabella Mirto Frangipane senis (infra, 18 agosto) e del vescovo caiatino Ottavio Mirto Frangipane151 (infra, 24 luglio), nonché consanguinea di Scipione della Gatta (infra, 27 agosto). Di Silvio Mirto Frangipane, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è nota la data della sua commemorazione annuale, il 4 novembre, che dovrebbe corrispondere probabilmente alla data della sua registrazione obituaria, giorno mancante, tuttavia, per la caduta della carta152. ¶ Lucrezia de Hucci († 17 marzo 1618), suora, fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di due carlini153. ¶ Nunzio Barbiero († 17 marzo 1634), magister, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo per l’anno 1632154; le sue esequie furono cele147 Esposito,
Pergamene II, sub vocem; ead., Pergamene IV, sub vocem. Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 498, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 149 Salvati, Pergamene I/2, sub vocem; Esposito, Pergamene II, sub vocem. 150 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1557-1558), s. n. 151 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 152 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1605-1606), f. 267r. 153 Ibid. (aa. 1617-1618), f. 108r. 154 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 116. 148 ASNa,
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brate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini. Fu sepolta nella chiesa di San Francesco155.
18 ¶ Benedetto (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 18 marzo), rettore della chiesa di San Silvestro156, fu autore dell’instrumentum puplicum del febbraio 1254, con il quale assegnò al vescovo di Caiazzo, Giacomo [I] Almundo (infra, 8 maggio), la quarta vivorum et mortuorum della suddetta chiesa di San Silvestro157. Nella registrazione obituaria sono ricordati i suoi anonimi genitori. ¶ Giovanna (viv. nel XIII o XIV sec. – † 18 marzo), era la moglie del magister Giorgio de Almundo (infra, 25 luglio). ¶ Andrea de Culono (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 18 marzo), magister, è uno dei beneficiari testamentari delle ultime volontà di Andrea Manselli di Caiazzo, pro certa quantitate casei tr. iii, gr. xv158. ¶ Martino de Balio (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 18 marzo), notaio, la cui attività è documentata dal 1474 all’ottobre 1491159. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò per la anima soa et del condam donno Stephano de Arnisio (infra, 16 luglio) et tucti soi parenti tucti li renditi de le galline per li quali lo Capitulo deve celebrare per ciascun’ anno lo anniversario in l’altare de la croce», del quale al momento non si serba altra memoria. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1585-1587 e nel corso del 1600; in essa è ricordato anche il suo lascito suddetto, con la specifica dei possessuri delle galline: dodici dall’erede di Orazio Plancano (infra, 22 novembre), due dagli eredi di Bartolomeo Sparano (infra, 1 maggio) e da quelli di Troilo Sparano160, una da Francesco Sparano, 155 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1633-1634), f. 266r. Per la chiesa di San Francesco, cfr. infra, p. 368 nt. 199. 156 La chiesa di San Silvestro, non più esistente, era situata in Villa dei Frizzi, dove ancora nel XIX erano visibili i ruderi della chiesa. Dovrebbe essere la medesima chiesa le cui prime attestazioni risalgono al novembre 1055 (Esposito, Documenti V, pp. 83-84 doc. 20), e ancora nel corso dei secoli XII, XIII e XIV (ibid., pp. 90-93 doc. 25, pp. 140-143 doc. 58; Salvati, Pergamene I/1, pp. 197-199 doc. 88; id., Pergamene I/2, pp. 249-250 doc. 113, pp. 261-264 doc. 119; Esposito, Pergamene II, p. 152 doc. 47; ead., Pergamene IV, pp. 104-105 doc. 30). 157 Salvati, Pergamene I/2, pp. 249-250 doc. 113. 158 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1373 ?), s. n. 159 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1061, 1063, 1090, 1092, 1099, 1111, 1114, 1116. 160 Di Troilo Sparano, assente nel Liber defunctorum, sono registrate le sue due moglie: la prima Verdella (infra, 26 agosto), la seconda Pecta (infra, 21 marzo).
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una dall’erede di Fabrizio Sparano, una da Gismondo Mirto161, due da Scipione Mirto (infra, 24 agosto), due da Domenico, una da Fabrizio Crescarello (infra, 18 agosto)162. ¶ Sara Egizio (viv. tra la seconda metà del XV sec. e la prima metà del XVI sec. – † 18 marzo), fu iscritta nel libro de li defunti da dompnus Ercole de Ferrarris (supra, 29 gennaio), per la somma di un tarì163. Era la seconda moglie di Antonello Mordente delle Serre164; la prima era Laura Macciotta (infra, 7 settembre). ¶ Margherita († 18 marzo 1549), era la moglie del medico Geronimo Alberti (infra, 10 dicembre). ¶ Giovanni Antonio Aversano (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 18 marzo), è menzionato come teste in un atto datato 8 novembre 1557165. È attestato negli anni 1566-1569 quando si occupò dell’iscrizione a lo libro de li defuncti di sua moglie Laura de Albertis (infra, 6 settembre), pagando la somma di un tarì166. ¶ Mauro Cerese († 18 marzo 1592), le cui esequie furono celebrate allo vescovato nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di diciotto carlini167. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì168.
19 ¶ Giovanni de Ianuario (viv. tra la seconda metà del XII sec. e la prima metà del XIII sec. – † 19 marzo), senis, è attestato in un atto del 1199169, mentre tra il dicembre 1195 e il febbraio 1201 fu il destinatario di due rogiti170. Nel febbraio 1208171 risulta essere il proprietario di un bene terriero, non identificato. Nell’agosto 1214 fu il destinatario, insieme a suo padre Ianuario, di una vendita eseguita da Marcoaldo Teutonico, marito di Venia, sorella di Giovanni, relativa ad un palazzo con le prese 161 Gismondo
Mirto è assente nel Liber defunctorum. È registrata sua moglie, Sara Mirto Frangipane iuvenis (infra, 19 dicembre). 162 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1585-1586), f. 21v-22r; ibid., (1586-1587), f. 34r. 163 Ibid. (aa. 1514-1515), s. n. 164 Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 11. 165 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 98-103 doc. 8, p. 288. 166 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1566-1569), s. n. 167 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 98v. 168 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 125r. 169 Esposito, Documenti V, pp. 34 doc. XXII. 170 Salvati, Pergamene I/1, pp. 92-94 doc. 35, pp. 97-99 doc. 38. 171 Ibid., pp. 104-106 doc. 42.
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ad esso annesse172. Nel marzo 1221 fu uno degli attori della Charta permutationis eseguita dai rettori della Santa Congregazione di Caiazzo173. Nel febbraio 1249 per la dote di sua figlia Francesca, concesse al notaio Raone, un palazzo sito nei pressi della diocesi174. Era il figlio di Sibilla (supra, 9 marzo). ¶ Giovanni de Gusto, cfr. supra, 22 febbraio. ¶ Pietro (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 19 marzo), magister, di Villa di Ogni Santi175, era il padre di Giovanni e di Pietro Giovanni e il nonno di Nicola (infra, 15 dicembre ?), figlio di Giovanni. Pietro Giovanni, assente o non identificato nel Liber defunctorum, nel giugno 1362 stilò il suo testamento176, nel quale fece suoi eredi dompnus Pietro, suo figlio, e i suoi due nipoti, Giovanni e Giacomo, figli di Nicola (infra, 15 dicembre ?), suo figlio, a lui premorto. ¶ Oliviero de Alnolfo (viv. nel XVI sec. – † 19 marzo), era il padre di Alnolfo (supra, 1 marzo). ¶ Giovanni Tontolo († 19 marzo 1555), era il figlio di Francesco Tontolo (infra, 28 agosto). ¶ Golienta Barbiero († 19 marzo 1574), era la moglie di Stefano Barbiero (infra, 3 maggio) e, probabilmente, la madre di Francesco Barbiero (infra, 24 dicembre). ¶ Giovanni Francesco [Paterno] († 19 marzo 1620), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di quattro ducati, pagato da un suo anonimo erede. Fu sepolto nel vescovato177. Apparteneva all’entourage di Bardo Corsi, patrizio fiorentino, marchese della città di Caiazzo178.
20 ¶ Filippo de Magdaluni (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 20 mar-
172 Ibid.,
pp. 112-115 doc. 47. pp. 122-126 doc. 52. 174 Salvati, Pergamene I/2, pp. 288-290 doc. 133. 175 Omnium Sanctorum, Omne Sancti, Villa di Ogni Santi, località: il casale di Ogni Santi, ora non più esistente, era situato a circa due km a nord dic Caiazzo, nelle vicinanze della strada di San Pietro (Esposito, Pergamene IV, p. 109 nt. 1). La prima attestazione documentaria risale al 1194, anno nel quale fu redatto un atto di vendita, ora deperdito: in esso, nei pressi della Villa, è menzionata la chiesa di San Pietro (Esposito, Documenti V, p. 34 doc. XXI). 176 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 796. 177 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1620-1621), f. 100v 178 Sull’acquisto della città di Caiazzo da parte di Bardo Corsi, cfr. Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 19-20 e ntt. 2, 3. 173 Ibid.,
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zo), è attestato nel Memoratorium donationis dell’agosto 1280179, quale proprietario di una casa con annesso un cortile. Nella registrazione obituaria è ricordata la sua anonima moglie e i suoi anonimi genitori. Tommasa (viv. nel XIII o XIV sec. – † 20 marzo), era la moglie del magister Stefano de Landino (infra, 6 aprile). Simone (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 20 marzo), è menzionato nel Memoratorium testamenti del 24 gennaio 1289 e nella Charta commutationis dell’ottobre 1309180. Era un familiare dell’abate Ruggero (supra, 2 marzo). Stefano (viv. nel XIV o XV sec. – † 20 marzo), era un familiare di Giovanni Mastro, assente o non identificato nel Liber defunctorum e, verosimilmente, anche di Nicolazia (infra, 15 aprile). Giacomo Puncillo (viv. nel XV o XVI sec. – † 20 marzo), era il marito di Giovanna (supra, 13 marzo). Perna Mena (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 20 marzo), la cui commemorazione annuale, celebrata sull’altare del Santissimo Sacramento, è annoverata negli anni 1587-1599 e nel corso del 1600, con un obolo di sei carlini, pagato da li protettori della cappella del santisssimo corpo di Christo181. Era la moglie di Nicola Mortarulo. Giovanni Mirto (viv. nel XVI sec. – † 20 marzo), arcidiacono di Tropea e canonico di Caiazzo, dovrebbe essere lui il monsignore di Tropeia la cui commemorazione è annoverata negli anni 1586-1587, con un obolo di sei carlini182. Era il figlio di Pietro Mirto e di Maria di Gaeta183.
21 ¶ Pietro Tresca (viv. nel XIII sec. – † 21 marzo), di Cesarano184, è menzionato dal luglio 1227 al gennaio 1269185. ¶ Giovanni de Aldemario (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 21 marzo), fu l’autore, insieme a sua moglie Agnese (sub), di un atto di ven-
179 Esposito,
Pergamene II, p. 193 doc. 78. Pergamene IV, p. 76 doc. 18, pp. 207-208 doc. 88; ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 425, in corso di pubblicazione in ead., Pergamene VI. 181 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1587-1588), f. 47v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 96r; ibid. (aa. 15931594), f. 116v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134r; ibid. (aa. 15961597), f. 154r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 167v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174r. 182 Ibid. (aa. 1586-1587), f. 35r. 183 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 184 Per la località Cesarano, cfr. supra, p. 347 nt. 23. 185 Salvati, Pergamene I/1, pp. 135-137 doc. 58; Esposito, Pergamene II, p. 115 doc. 25. 180 ead.,
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dita del novembre 1248186. Nella nota obituaria è registrato insieme ad Agnese e ai suoi anonimi fratelli. Agnese (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 21 marzo), fu autrice, insieme a suo marito Giovanni de Aldemario (supra), di un atto di vendita del novembre 1248187. Nella nota obituaria è registrato insieme a Giovanni. Antonio Marzanello188 (viv. nella prima metà del XV sec. – † 21 marzo), giudice, è attestato in un atto datato 14 aprile 1420189. Era il padre di Hoda (infra, 29 luglio). Margherita († 21 marzo 1515), fu iscritta nel libro de li defunti da dompnus Bartolomeo per la somma di un tarì190. Era la moglie di Pietro de Risi (infra, 24 marzo). Pecta (viv. nel XVI sec. – † 21 marzo), era la seconda moglie di Troilo Sparano, a lei premorto; la prima moglie era Verdella (infra, 26 agosto). Di Troilo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, sono ricordati i suoi eredi in occasione della commemorazione dell’anniversario di Martino de Balio (supra, 18 marzo). Antonio Mordente († 21 marzo 1574), fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1551, 1561191. Attilio Simeone († 21 marzo 1640), canonico diacono, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1603-1618192. È documentato nel gennaio 1604, quando partecipò ad un’asta per una casa sita a lo Cantone193. Negli anni 1609-1619 è menzionato relativamente al pagamento del grano194. Nell’Instrumentum concessionis emanato il 28 ottobre 1629 è citato vicario generale195, mentre nel 1634 è ricordato in merito al possesso di una certa quantità di pecore196. Le sue esequie 186 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 282-284 doc. 129.
187 Ibid. 188 Si nutrono dei dubbi sull’identificazione, poiché la registrazione obituaria è priva della sua qualifica di giudice. 189 ASNa, Tribunale misto, Processi, b. 112, fasc. 20, ff. 6v-11v. 190 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1514-1515), s. n. 191 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 112. 192 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1603-1604); ibid. (aa. 1617-1618). 193 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 23 nt. 13. 194 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1609-1610), s. n.; ibid. (aa. 1610-1611), s. n.; ibid. (aa. 1611-1612), s. n.; ibid. (aa. 1618-1619), f. 117v. 195 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 211-214 doc. 28. 196 Ibid., p. 32 nt. 31.
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furono celebrate dai canonici suoi colleghi, il medesimo giorno della registrazione obituaria197.
22 ¶ Benedetto (viv. nel XIII sec. – † 22 marzo), era un familiare di Pietro de Landone (supra, 3 marzo). ¶ Maria (viv. tra la seconda metà del XIII e la prima metà del XIV sec. – † 22 marzo), era la moglie di Pietro de Odone (supra, 17 marzo). ¶ Costanza (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 22 marzo), è registrata insieme al suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò al venerabile Capitulo per la anima soa una terra sita ad Camporalonga iuxta la terra de la Corte», del quale al momento non si serba altra memoria. Era una familiare di Giovanni Baccelleri (infra, 15 settembre). ¶ Loysi Bardaro (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 22 marzo), magister, è citato in un documento del settembre 1392198. ¶ Antonietta († 22 marzo 1491), era la prima moglie di messere Baldassarre Pollerio (supra, 1 febbraio); la seconda moglie era Filadoro (supra, 24 febbraio). ¶ Giovannello Crescarello († 22 marzo 1544), frate, faceva parte dell’ordine conventuale di San Francesco199.
23 ¶ Roberto (viv. nella prima metà del XII sec. – † 23 marzo), diacono, nel gennaio 1132200 fu il destinatario di un atto di vendita, relativo ad una serie di terre, colte e incolte. Era il figlio di Magenaldus. ¶ Lando de Raynone (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 23 marzo), è attestato in tre chartae emanate tra il novembre 1271 e il dicembre 1277, quale possessore di diversi beni terrieri201. Nel gennaio 1284 è ricordato postumo dai suoi due figli, Giovanni e Raynon202. 197 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1639-1640), s. n. 198 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 879. 199 Il convento dei Francescani Conventuali aveva la sede accanto alla chiesa di San Francesco d’Assisi. Fu sopresso durante il decennio della dominazione francese (Di Dario, Notizie storiche cit., p. 218). La chiesa di San Francesco fu edificata probabilmente durante l’episcopato di Giacomo [I] Almundo a seguito della visita di san Francesco d’Assisi nella città di Caiazzo (Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 212-214; Esposito, Pergamene IV, p. 220 nt. 6). La chiesa è ampiamente documentata durante il XVI secolo (Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 25, 79, 194, 199, 205). 200 Salvati, Pergamene I/1, pp. 61-62 doc. 15. 201 Esposito, Pergamene II, pp. 153-155 doc. 48, p. 173 doc. 49, p. 173 doc. 63. 202 Ibid., pp. 216-217 doc. 99.
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¶ Covella Falce (viv. nel XIV sec. – † 23 marzo), la cui commemorazione annuale, celebrata per alcuni anni nella cappella del presepio, è annotata negli anni 1543-1599 e nel corso del 1600, con un obolo di due tarì o di sei carlini, pagato da dompus Massenzio, da Marcantonio Paldi (infra, 22 agosto) e da Paolo Matarazzo (infra, 25 luglio)203. La celebrazione del suo anniversario è rammentata anche nel testamento di suo marito Goffredo Falce (infra, 9 agosto). Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo dui tari per lo anniversario per ciascuno anno da celebrarse in la cappella de lo presepio sopra una terra sita a lo Pucczo de Ceserano204», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Giacomo Friello (viv. nella prima metà del XV sec. – † 23 marzo), del casale di Mairano, fu l’autore di un atto di vendita datato marzo 1422205. Fu iscritto a lo libro de li defuncti da dompnus Brandolino Tortora (infra, 26 ottobre) per la somma di un tarì206. Era il padre di Giovanni Friello (infra, 18 luglio). ¶ Albulentio Vano (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 23 marzo), fu iscritto nel libro de li defunti per la somma di un tarì207. ¶ Bernardino Barbiero († 23 marzo 1581), fu iscritto nel libro de li defuncti da Tullio de Alberto (supra, 12 marzo) per la somma di un tarì208. ¶ Cristina de Grazia († 23 marzo 1614), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco209 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venticinque carlini210. Fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di due carlini211. Era la figlia del giudice Giulio de Grazia e di Palma Marocco212; Giulio è attestato negli anni 1590203 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1557-1558), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 22r; ibid. (aa. 1586-1687), f. 34v; ibid. (aa. 1587-1588), f. 47v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 59v; ibid. (aa. 1589-1590), f. 71v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 96r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109r; ibid. (aa. 1593-1594), f. 117r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 154v; ibid. (aa. 1597-1598), f. 167v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174r. 204 Per la località Cesarano, cfr. supra, p. 347 nt. 23. 205 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 920. 206 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 207 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 62v. 208 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100r. 209 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 210 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1613-1614), s. n. 211 Ibid. (aa. 1613-1614), f. 69r. 212 Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 18.
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1594213, mentre nel negli anni 1601, 1608, 1625214 era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo. Nel settembre 1630 fu autore, insieme a sua moglie, di un Instrumentum alienationis215.
24 ¶ Tommaso de Ilario (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 24 marzo), abitante in Capua, fu l’autore di una Chartula offertionis datata ottobre 1230216: in essa, pro anniversario dei suoi genitori, Ilario e Agata (infra, 28 giugno), offrirono alla Santa Congregazione di Caiazzo una peccia di terra, che possedeva pro indivisio con i suoi nipoti, l’abate Ilario e Giovanni de Ilario (infra, 23 ottobre), figli del suo defunto fratello Lazzaro de Ilario. ¶ Roberto Greco (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 24 marzo), è attestato nell’aprile 1258, mentre è ricordato postumo nel luglio 1263217. Era il padre di Simone Greco, il fratello del magister Giovanni Greco (infra, 18 settembre) e lo zio di Gemma Greco (infra, 22 maggio) e di Berarda Greco (infra, 23 novembre). ¶ Pietro de Risi (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 24 marzo), era il marito di Margherita (infra, 21 marzo). ¶ Sigismondo Mirto Frangipane († 24 marzo 1507), fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì218. Era il padre di Flaminio Mirto Frangipane (supra, 8 marzo) e di Isabella Mirto Frangipane iuvenis (supra, 24 febbraio), nonché il fratello di Francesco Mirto Frangipane219 (infra, 7 agosto).
213 Ascione
– Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 138-145 doc. 14, pp. 158161 doc. 17, pp. 190-198 doc. 25. 214 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 115-116. 215 Ibid., pp. 214-218 doc. 29, p. 292. 216 Salvati, Pergamane I/1, pp. 140-141 doc. 61. 217 Rispettivamente id., Pergamene I/2, pp. 378-380 doc. 176, 437-439 doc. 201; Esposito, Pergamene II, pp. 89-93 doc. 15. 218 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1589-1590), f. 74v. 219 Melchiori, Descrittione cit., pp. 98-99. Lascia qualche dubbio la datazione relativa l’anno di morte, poiché è ampio il divario che intercorre tra la data di morte di Sigismondo e quella del figlio Flaminio, di circa 80 anni, mentre è verosimile la datazione del fratello Francesco muore cinque anni dopo Sigismondo, nel 1513. Si riscontra, però, in modo singolare, lo stesso eccessivo ampio arco temporale che intercorre tra la data di morte del fratello Francesco con quella del figlio di costui, Marcantonio 15 agosto, nipote di Sigismondo, di circa 76 anni.
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25 ¶ Stefano Fusco (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 25 marzo), presbitero e canonico, è citato come teste nell’atto giudiziario dell’ottobre 1170220. ¶ Giacomo Bove (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 25 marzo), canonico e subdiacono, è menzionato nell’ultima decade del XV secolo in merito al pagamento del grano e del farro al Capitolo caiatino221. Negli anni 1506-1507 è attestato per il versamento di un tarì, sette grana e cinque denari al medesimo Capitolo222. ¶ Covella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 25 marzo), era la moglie di Giovanni Corsa di Raiano223 e, verosimilmente, la madre di Perna Corsa (infra, 14 agosto). ¶ Evangelista de Granito (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 25 marzo), fu iscritto nel libro de li defunti da Battista de Granito (infra, 24 ottobre), per la somma di un tarì224. Nella nota obituaria è registrato insieme a suo figlio Ettore de Granito (sub). ¶ Ettore de Granito (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 25 marzo), fu iscritto nel libro de li defunti da Battista de Granito (infra, 24 ottobre), per la somma di un tarì225. Nella nota obituaria è registrato insieme a suo padre Evangelista de Granito (supra). ¶ Palma Cicino (viv. tra la seconda metà del XV sec. e la prima metà del XVI sec. – † 25 marzo), è attestata negli anni 1511-1513 quando si occupò della registrazione nel libro de li defuncti del suo anonimo figlio, pagando la somma di un tarì226. ¶ Prudenzia Bussivetro (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 25 marzo), 220 Salvati, 221 ASDAC,
Pergamene I/1, pp. 67-68 doc. 20. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec.
XV), 3, s. n. 222 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 223 Raianum, Raiano, ovvero Ruviano, era situato su di una collina distante da Caiazzo circa 3 km (Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato cit., VII, p. 339). Il nome Raiano si fa derivare da Ara Iani per il ritrovamento nelle sue vicinanze di una testa marmorea di Giano (Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., p. 14; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 287). Il castrum, di antica fondazione, poiché presente nella bolla di consacrazione di Gerberto, arcivescovo di Capua, del novembre 979 (Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II) doveva essere di notevole estensione territoriale già nel secolo X, giacché nel documento sono citate ben quattro chiese afferenti al castrum: San Pietro, San Vito, San Cosmo e San Secondino. Per approfondimenti sulle attestazioni documentarie e sulla storia del casale, cfr. Esposito, Pergamene IV, pp. 200-201 nt. 1. 224 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1518-1519), s. n. 225 Ibid. (aa. 1518-1519), s. n. 226 Ibid. (aa. 1512-1513), s. n.
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di origine francese, era la figlia di Guglielmo Bussivetro (infra, 4 aprile) e di Cassandra (infra, 31 agosto), e la sorella di Vittoria Bussivetro (supra, 9 marzo), di Diana Bussivetro (infra, 4 settembre) e di Giovanni Bussivetro (infra, 24 novembre).
26 ¶ Alberarda (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 26 marzo), fu autrice insieme, a suo marito Capuano Rincus, di una Charta alienationis datata dicembre 1277, relativa ad una curtis227. ¶ Nicola Sparano228 († 26 marzo ante 1256), è ricordato postumo da suo figlio Marco Sparano in un atto del gennaio 1497229. ¶ Lucrezia (viv. nel XVI sec. – † 26 marzo), era una familiare di Stefano Lota (supra, 9 febbraio). ¶ Domenica Tortora († 26 marzo 1587), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il 1 aprile, con un obolo di dieci carlini230. Fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di un tarì231. ¶ Manduccia Ferradino († 26 marzo 1605), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini232. Era la madre di Giovanni Antonio Cicino (infra, 20 agosto).
27 ¶ Francesco Sinay (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 27 marzo), giudice, è citato come teste in diversi rogiti emanati tra il giugno 1305 e l’ottobre 1309233. ¶ Giovanna de Rago (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 27 marzo), fu iscritta nel libro de li defunti da dompnus Stefano Maiorello (supra, 17 febbraio), per la somma di un tarì234. 227 Esposito,
Pergamene II, p. 173 doc. 63. la posizione che occupa nella colonna, è improbabile che si tratti del marito di Agnese (infra, 17 novembre), ricordato postumo dal 1256 al 1261 (Salvati, Pergamene I/2, pp. 345-348 doc. 163, pp. 417-418 doc. 192). 229 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1118. 230 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 32v. 231 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 74v. 232 Ibid. (aa. 1604-1605), f. 253r. 233 Esposito, Pergamene IV, p. 212 doc. 91, pp. 240-241 doc. 107, pp. 242-243 doc. 108; ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 425, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 234 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1514-1515), s. n. 228 Per
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¶ Laura Santa Barbara († 27 marzo 1562), era la moglie di Micco Francesco di Campagnano (infra, 31 luglio), a lei premorto.
28 ¶ Maria (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 28 marzo), era la moglie di Pietro Almundo, quest’ultimo attestato in un atto di permuta datato marzo 1221235. ¶ Ilario († 28 marzo 1274), primicerius della Chiesa di Caiazzo, è attestato in molteplici atti redatti tra il luglio 1250 e l’ottobre 1269236, sia come teste, sia come proprietario di diversi beni terrieri. ¶ Persoisa237 (viv. nel XIII sec. – † 28 marzo), era la madre del vescovo caiatino Giacomo [I] Almundo (infra, 8 maggio) e la moglie di Giacomo Almundo (infra, 29 settembre). ¶ Marucia (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 28 marzo), era la moglie di Gregorio Manselli (infra, 14 agosto). ¶ Stefano Lamperio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 28 marzo), dompnus, era uno dei membri del Capitolo caiatino, attestato negli anni 1506-1507 relativamente al pagamento della somma di due grani238. Nel 1514 risulta essere il proprietario di una casa terranea situata in Caiazzo, nella parrocchia della diocesi. Era il fratello di Cobello Lamperio, assente o non identificato nel Liber defunctorum; è attestato tra il 14801514239 ed era il marito di Cecca (supra, 13 marzo). ¶ Giulia Mortella († 28 marzo [1572-1573]), di Napoli, le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria240. Era la moglie di Marcantonio Mirto Frangipane241 (infra, 15 agosto) e la madre 235 Salvati,
Pergamene I/1, pp. 122-126 doc. 52. Pergamene I/2, pp. 300-302 doc. 140, pp. 302-303 doc. 141, pp. 328-330 doc. 155, pp. 337-339 doc. 159, pp. 345-348 doc. 163, pp. 356-358 doc. 167, pp. 358-361 doc. 168, pp. 365-368 doc. 171, pp. 368-370 doc. 172, pp. 371-373 doc. 173, pp. 393-397 doc. 183, pp. 442444 doc. 204; Esposito, Pergamene II, p. 128 doc. 32. 237 Supra, Commentario, pp. 267-268. Si nutre qualche dubbio dal momento che Giacomo muore nel 1253 e la madre Persoisa è elencata subito dopo Ilario, che muore nel 1274; a meno che la madre non sia sopravvissuta al figlio. A ogni modo, nella cronotassi vescovile non è presente un altro vescovo Giacomo, se non prima della fine del XV secolo, cfr. ibid., Tab. 3. 238 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1506-1507), s. n. 239 Santacroce, Dai Lamperio ai Faraone cit., p. 14. 240 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1572-1573), s. n. 241 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300. 236 id.,
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di Giovanni Battista Mirto Frangipane (infra, 9 settembre) e di Annibale Mirto Frangipane (infra, 15 ottobre). ¶ Andrea Morrone († 28 marzo 1548), è attestato negli anni 1543-1544 quando si occupò dell’iscrizione a lo libro de li defuncti di Antonia Pannone (infra, 16 dicembre), pagando la somma di un tarì242. ¶ [Antonia Manselli († 28 marzo 1590), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini243. Antonia fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio244. Era la moglie di Antonio]245.
29 ¶ Regale (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 29 marzo), era la moglie di Giovanni Minadeo (infra, 1 luglio) e la madre del vescovo caiatino Nicola Minadeo (infra, 11 aprile). ¶ Nicola Tiligrimo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 29 marzo), di Paterno, dompnus, è attestato nella Charta locationis episcopi caiacciani emanata dal vescovo Andrea [II] de Riccardo (infra, 18 luglio) nel febbraio 1270246, quale proprietario di una terra. ¶ Altruda (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 29 marzo), era la moglie di Giovanni Caputo (infra, 8 ottobre). ¶ Andrea de Anciano († 29 marzo 1524), sacrista et canonico subdiacono, è attestato negli anni 1514-1515, quando si occupò della registrazione di alcuni suoi concittadini nel libro de li defunti247. Inoltre, fece iscrivere nel medesimo libro la sua anonima madre nel 1492 e il suo anonimo fratello negli 1497-1498, pagando la somma di un tarì per ognuno di loro248. Negli anni 1506-1507 corrispose al Capitolo caiatino la somma di un tarì, sette grani e cinque denari249. ¶ Giovannella Manselli († 29 marzo 1544), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco250 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di quattro tarì e cinque libbre di candele251. 242 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 243 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 73v. 244 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche, supra, Commentario, pp. 296-297. 245 L’obito è eraso. 246 Esposito, Pergamene II, pp. 129-135 doc. 33. 247 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1514-1515), s. n. 248 Ibid. (aa. 1492-1493), s. n.; ibid. (aa. 1497-1498), s. n. 249 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 250 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 251 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n.
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¶ Gabriele Sandeliano († 29 marzo 1592), nativo di Napoli, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1572, 1589252. È attestato in due atti, entrambi del novembre 1557253. Le sue esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie254 nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di cinque ducati255. Dell’anonima moglie di Gabriele, assente o non identificata nel Liber defunctorum, furono celebrate le esequie il 3 agosto 1587 nella suddetta chiesa, con un obolo di quattro carlini256. Probabilmente Gabriele era il cognato di Elena Meraveglia (supra, 4 febbraio)257. ¶ Vittoria Faiella († 29 marzo 1606), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie258 il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di quattro ducati259.
30 ¶ Paolina de Racioppo († 30 marzo 1563), era la figlia del magister Giovanni de Racioppo (infra, 9 agosto)260. ¶ Gaspare Matarazzo (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 30 marzo), è attestato nel dicembre 1483261 quando acquistò da Tommaso de Adenolfo alcune case annesse ad un cortile e ad un pozzo, situate nella parrocchia di San Pietro de Franco262. Era il marito di Granata (infra, 26 dicembre), il padre di Geronimo Matarazzo (infra, 14 novembre) e di Cesare Matarazzo (infra, 8 aprile). ¶ Diana Ferrara († 30 marzo 1593), le cui esequie furono celebrate allo 252 Santacroce,
Istituzioni e società cit., p. 114. – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 98-107 docc. 8, 9. 254 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 255 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 98v. 256 Ibid. (aa. 1586-1587), f. 33v. 257 Ibid., p. 55. 258 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 259 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1605-1606), f. 269r. 260 Esiste un altro magister Giovanni de Racioppo, deceduto il 17 settembre 1510, che potrebbe essere indicato come il padre di Paolina; non è stato preso in considerazione poiché se Giovanni fosse deceduto prima della figlia, nella registrazione obituaria di quest’ultima sarebbe stato ricordato con il quondam. 261 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1099. 262 La chiesa di San Pietro de Franco era situata all’interno delle mura caiatine; era così denominata poiché Landolfo Franco, uno dei conti longobardi, ne curò la fondazione, avvenuta prima del 1061 (Esposito, Pergamene IV, p. 123 nt. 2). Quella attualmente esistente, non è la chiesa edificata nell’XI secolo, cfr. Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 210-211). 253 Ascione
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vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con la solita elemosina263. Era la moglie di Quinto Gambarotta.
31 ¶ Peregrina (viv. nel XII o XIII sec. – † 31 marzo), è registrata insieme alla madre Tommasa (sub). Era una familiare di Filippo de Saxa (infra, 16 aprile). ¶ Tommasa (viv. nel XII o XIII sec. – † 31 marzo), era la madre di Peregrina (supra), registrata con lei nella nota obituaria. ¶ Maria (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 31 marzo), fu autrice, insieme a suo marito Nicola de Bibaldo, e a Michele Paldi (infra, 11 aprile) e a sua moglie Angela, di un documento di permuta del giugno 1249, relativo a tre peccie di terra264. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò al venerabile Capitulo una lencza de terra sita ad Ceserano265 dove se dice lo Campo de Sancto Rufo266», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Pietro de Landolfo267 (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 31 marzo), nativo di Alvignanello268, è citato come teste in un atto dell’agosto 1187269. ¶ Massaria Plancano (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 31 marzo), detto Caiacciano, è menzionato in un documento dell’agosto 1504. In esso, fu designato da Alessandro Plancano (infra, 15 agosto) suo esecutore testamentario e gli fu conferito l’incarico di tutore del minore Tiberio270. Era il marito di Francesca (infra, 21 agosto). ¶ Antonio Pecoraro (viv. nel XV sec. – † 31 marzo), è attestato nel XV se-
263 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1592-1593), f. 111r. 264 Salvati, Pergamene I/2, pp. 294-296 doc. 136. 265 Per la località Cesarano, cfr. supra, p. 347 nt. 23. 266 Era, probabilmente, una località situata nei pressi dell’omonima chiesa. Per la chiesa di San Rufo, cfr. supra, p. 314 nt. 75. 267 Si nutre qualche dubbio per la posizione occupata dall’obito nella colonna; tuttavia, l’atto in questione fu redatto ad Alvignanello e riguarda tutti personaggi ivi residenti. 268 Albignanellum, Albinianellu, Vignanello, Alvignanello, località, benché non sia presente nella bolla di consacrazione di Gerberto, arcivescovo di Capua, del novembre 979 (Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II), il casale può dirsi di antica fondazione: è citato nell’agosto 1171 mentre nell’agosto 1187 è documentato un certo Andrea signore di Vignanello (Salvati, Pergamene I/1, pp. 68-70 doc. 21, pp. 85-86 doc. 30), e ancora nel maggio 1193 (Esposito, Documenti V, pp. 144-146 doc. 60). Si veda anche Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 288-289. 269 Salvati, Pergamene I/1, pp. 85-86 doc. 30. 270 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1126.
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colo nella contabilità del Capitolo caiatino in merito al pagamento del grano271. ¶ Giovanni Antonio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 31 marzo), fu iscritto nel libro de li defuncti da sua madre Polita Taliana, per la somma di un tarì272. ¶ Cardonia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 31 marzo), la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1592-1593, con un obolo pagato da li procuratori del sacratissimo corpo di Christo273. Era la moglie di Giovanni d’Ettorre Sparano (infra, 16 giugno). ¶ Agostino Marcuccio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 31 marzo), fu iscritto nel libro delli defunti dalla figlia Grifonecta, per la somma di un tarì274.
271 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XV), 2, s. n. 272 Ibid. (aa. 1520-1521), s. n. 273 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 109r. 274 Ibid. (aa. 1524-1525), s. n.
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1 ¶ Bernardino Orefice († 1 aprile 1623), era contatore dilla compagnia del duca di Bovino1.
2 ¶ Michele (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 2 aprile), notaio, nel marzo 1354 stilò il suo testamento. In esso, istituì come erede principale dei suoi beni suo figlio Pietro; lasciò, inoltre, pro anima al Capitolo caiatino un’apotheca sita in Platea Maior con una rendita di tre tarì2. Un estratto del suo lascito testamentario al Capitolo è riportato nella nota obituaria, «lassò al venerabile Capitulo una poteca sita in la piacza per lo anniversario suo». Era un familiare di donna Aquila. ¶ Cardella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 2 aprile), era la prima moglie del magister Francesco de Zuccaro (infra, 30 luglio); la seconda moglie era Maruccia de Balsamo (infra, 29 maggio). ¶ Isabella Monsenis y Gord († 2 aprile 1561), la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1572-1573, per la somma di un tarì3. Era la moglie di Pietro Mirto Frangipane iuvenis (infra, 30 giugno) e la madre del vescovo caiatino Fabio Mirto Frangipane4 (supra, 15 marzo), di Silvio Mirto Frangipane, e di Sara Mirto Frangipane iuvenis (infra, 19 dicembre), e di Castigliana Mirto Frangipane5.
3 ¶ Alessandra (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 3 aprile), è ricordata postuma insieme a suo marito Pietro Sanne nel testamento del vescovo caiatino Giacomo [I] Almundo (infra, 8 maggio) datato aprile 12536, relativamente ad un possesso che i due coniugi avevano quando erano in vita. Pietro, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è docu1 Nella prima metà del XVII secolo era detentrice del castello di Bovino la famiglia Guevara, prima con Innico I de Guevara, secondo duca di Bovino (?-1602 †), e poi con suo figlio Giovanni III de Guevara (1602 – 30 gennaio 1631 †); per approfondire l’argomento, cfr. E. Ricca, La nobiltà delle due Sicilie, I-V, Napoli 1859-1869, IV/I, p. 420. 2 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 781. 3 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1572-1573), s. n. 4 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300. 5 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 6 Salvati, Pergamene I/2, pp. 312-313 doc. 146.
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mentato dal luglio 1205 al maggio 1247, quale possessore di alcuni beni terrieri7. È ricordato postumo da suo figlio Oddo de Sanne nell’agosto 1245. Oddo era il padre di Giacoma de Odone (infra, 13 novembre). ¶ Teodorico (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 3 aprile), di Cesarano8, è attestato dal novembre 1265 al giugno 12689. ¶ Giuliano Sparano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 3 aprile), attestato negli anni 1494-1495 quando risulta essere proprietario di una terra sita a Sant’Erasmo10, il cui possesso in passato era stato di Florio Sparano (infra, 10 settembre). ¶ Viola († 3 aprile 1559), era la seconda moglie di Minichello de Massa (infra, 14 agosto), a lei premorto; la prima moglie era Sena (infra, 11, agosto). ¶ Maria de Roberto (viv. nel XVI sec. – † 3 aprile), fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di un tarì11. ¶ Silvestro Sancto Ianni († 3 aprile [1609]), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il 5 aprile, con un obolo di due ducati12. ¶ Francesco Lamperio († 3 aprile 1613), notaio, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nel biennio 1595-1597, autore tra gli altri documenti, dell’atto testamentario di Porzia Filomarino di Napoli, redatto il 26 agosto 158913. È attestato negli anni 1599-1600 in merito al pagamento per la fattura della ottatione delle prebende et al giodice14. Si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti di Tommasina Lamperio (infra, 17 aprile). Le esequie di Francesco furono celebrate il giorno successivo
7 id., Pergamene I/1, pp. 101-102 doc. 40; id., Pergamene 8 Per la località Cesarano, cfr. supra, p. 347 nt. 23.
I/2, pp. 269-271 doc. 122.
9 Salvati, Pergamene I/2, pp. 453-455 doc. 210; Esposito, Pergamene II, pp. 110-112 doc. 22. 10 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1494-1495), s. n. 11 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 74v. 12 Ibid. (aa. 1608-1609), s. n. 13 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 17, 20, 111, 115. Porzia Filomarino è assente nel Liber defunctorum, ma è ascritta nel quaderno di contabilità dell’annualità 1589-1594 e in quelli compilati nel corso del 1600, nella sezione Anniversaria per la sua commemorazione annuale in data 1 ottobre — giorno mancante nel Liber defunctorum per la caduta della carta — con un obolo di sei carlini, pagato da li mastri del Corpo di Christo, cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1589-1590), f. 73r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 97v. ibid. (aa. 1593-1594), f. 118r. 14 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1599-1600), f. 194v.
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quello della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini15. Era il figlio di Giovanni Lamperio (supra, 23 febbraio)16.
4 ¶ Marsilio Russo (viv. nella prima metà del XII sec. – † 4 aprile), è citato in un atto di concessione del marzo 124917, quale possessore di una terra. Era il figlio di Giovanni Russo e, probabilmente di Giovanna (infra, 18 maggio). ¶ Guglielmo Bussivetro (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 4 aprile), nobile, di origine francese, era il marito di Cassandra (infra, 31 agosto) e il padre di Vittoria Bussivetro (supra, 9 marzo), di Prudenzia Bussivetro (supra, 25 marzo), di Diana Bussivetro (infra, 4 settembre) e di Giovanni Bussivetro (infra, 24 novembre). ¶ Porzia Sparano (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 4 aprile), fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di due carlini18. Era la moglie di Marco Sparano, quest’ultimo attestato in un documento relativo ad un processo beneficiale del 1591, nel quale Marco risulta avere sessant’anni19.
5 ¶ Antonio Mustarulo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 5 aprile), è ricordato postumo da sua moglie Margherita in un atto di enfiteusi datato luglio 128720. ¶ Giovanni Constantino (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 5 aprile)21, canonico e sacrestano maggiore della diocesi caiatina. Il 1 aprile 134722 stilò il suo testamento; in esso, Giovanni lasciò pro anima al Capitolo caiatino la metà di una terra ubicata a Caiazzo, nei pressi della chiesa di Sant’Apollinare, di pertinenza del castello di Raiano23. Un estratto del lascito testamentario al Capitolo è riportato nella registrazione obituaria, «lassò al venerabile Capitulo per l’anniversario suo la metà de una 15 Ibid.
(aa. 1612-1613), s. n. Dai Lamperio ai Faraone cit., pp. 32-33 Tav. I. 17 Salvati, Pergamene I/2, pp. 292-294 doc. 135. 18 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1610-1611), s. n. 19 ASDCA, ex Curia di Caiazzo, Processo di beneficio, Atti del beneficio della famiglia Cammorata sotto il titolo di San Bernardino, ff. 34r-35. 20 Esposito, Documenti V, p. 50 doc. LI. 21 La data ascritta nel Necrologio, 1441, è errata, ed è plausibile che si tratti di un errore del copista, dal momento che l’obito successivo registra la medesima data. 22 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 716. 23 Per la località Raiano, cfr. supra, p. 371 nt. 223. 16 Santacroce,
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peccza de terra sita et prope ecclesiarum Sancti Apollinaris». È probabile che sia lui quel dompnus Giovanni Costantino del quale si celebrò l’anniversario di commemorazione nel 137024. ¶ Manduccia († 5 aprile 1441), nobile, era la moglie di Stefano del notaio Nicola (infra, 5 agosto) a lei premorto. ¶ Carmosina († 5 aprile 1592), di Pisa, le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco25 nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini26. Fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di un tarì27. ¶ Popiana Poccella Mandato († 5 aprile 1626), fu iscritta a lo libro de li defuncti, per la somma di un tarì28. Era la moglie di Bartolomeo Mandato, uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 164329.
6 ¶ Stefano de Landino (viv. nel XIII o XIV sec. – † 6 aprile), magister, era il marito di Tommasa (supra, 20 marzo). ¶ Nicola Messuro († 6 aprile 1542), fu ascritto ne lo libro de li defuncti per la somma di un tarì30. Era il marito31 di Nunzia Sparano (infra, 13 dicembre). ¶ Giusina († 6 aprile 1572), era la moglie di Bartolomeo Mortarulo (infra, 27 dicembre) e, verosimilmente, la madre di Bernardino Mortarulo (infra, 1 agosto) e di Stefano Mortarulo (infra, 30 novembre).
7 ¶ Giacoma (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 aprile), era la moglie di Giovanni de Adenolfo di Villa Santa Croce32, quest’ultimo atte24 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1370 ?), s. n. 25 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 26 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 98v. 27 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100v. 28 Ibid. (aa. 1626-1627), f. 197v. 29 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 117. 30 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1542-1543), s. n. 31 Si segnala la parentela ma con qualche dubbio, poiché è ampio l’arco temporale che intercorre tra la morte di Nunzia (1588) e quella di Nicola (1542). 32 Villa Santa Croce, località, era uno dei paesi situati nella zona periferica della cittadina di Caiazzo, ad oriente del casale degli Aschettini (Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato cit., VIII, p. 241; X, p. 70, che adoperò gli studi che gli furono inviati da Pasquale Iadone, la cui ampia bibliografia è citata in Esposito, Pergamente IV). Il Di Dario ci informa che la
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stato in diversi rogiti tra l’ottobre 1242 e il 126733. Nel mese di giugno del 1267 è ricordato postumo dai suoi eredi34. Era la madre di Nicola de Adenolfo (infra, 25 giugno). ¶ Giovanna (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 aprile), era la nipote di Enrico de Acco (supra, 8 gennaio). ¶ Giovanni de Ianuario (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 aprile), iuvenis, è attestato in due chartae datate gennaio 1279 e giugno 128135, quale possessore di alcuni beni terrieri. ¶ Giacomo de Gusto36 (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 7 aprile), notaio, è menzionato come teste in una charta datata 28 maggio 132237. Era, evidentemente, il figlio di Giovanni de Gusto iuvenis (infra, 13 aprile). ¶ Cicco Friello (viv. nel XV o XVI sec. – † 7 aprile), era un familiare di Spina (supra, 18 febbraio). ¶ Rosa Galasso Lombardo († 7 aprile 1600), le cui esequie furono celebrate al vescovato, con un obolo di venti carlini, promessi dalla stessa Rosa38.
sua erezione, molto probabilmente, fu condizionata dalla presenza nella diocesi caiatina di una Casa dei benedettini denominata Villa di Santa Croce Montis Vernae, la cui intitolazione fu data anche all’unica chiesa esistente, Santa Croce di Monte Verna, almeno sino al 1620 (Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 143, 221-223). La prima attestazione risale all’agosto del 1235, quando fu redatta la Charta concessionis disposta da Giacomo [I] Almundo, vescovo di Caiazzo in favore di Luca, figlio di Simeone, a proposito di una concessione di un tenimentum; nell’escatocollo, compare come uno dei testimoni tale Adenolfo di Santa Croce (Salvati, Pergamente I/1, pp. 191-193; II, pp. 161-163). Il villaggio è attestato durante tutto il secolo XIII (Salvati, Pergamene I/1, pp. 191-193; II, pp. 244-247, 393-397; Esposito, Pergamene II, p. 94). Ancora in una pergamena del 25 novembre 1436 a Caiazzo, si fa menzione di tale Tommaso de Tuccio di Villa Santa Croce (ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 939). Il casale nel 1617 risulta essere non più esistente (Di Dario, Notizie storiche cit., p. 143, che riprende anch’egli gli studi dello Iadone). 33 Salvati, Pergamene I/1, pp. 207-210 doc. 94; id., Pergamene I/2, pp. 303-305 doc. 142; Esposito, Documenti V, pp. 44-45 doc. XLVI. 34 Esposito, Pergamene II, p. 94 doc. 16. 35 ead., Pergamene II, p. 116 doc. 26, p. 199 doc. 83. 36 L’atto menzionato è in copia ed è tràdito in un’edizione che non ha tenuto conto dello scioglimento dei compendi: in esso non compare la carica notarile rivestita da Giacomo, per cui si resta nel dubbio relativamente la sua identificazione. 37 Il documento, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con le antiche segnature R, num. I, è attualmente deperdito; è tràdito in copia nello studio di P. De’ Jorii, Dissertazione sul sito della distrutta città di Combulteria, Napoli, Nello stabilimento tipografico dell’Aquila, 1834, pp. 51-57, ed è in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 38 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1599-1600), f. 187r.
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¶ Salvatore Sparano († 7 aprile 1608), magister, era uno dei membri eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1606, 160839.
8 ¶ Colino Gallico (viv. nel XIII o XIV sec. – † 8 aprile), era il marito di Stephella (infra, 19 aprile). ¶ Antonio Sodano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 8 aprile), fu iscritto a lo libro de li defunti da sua moglie Cobella Sodano (infra, 9 settembre) per la somma di un tarì40. Era il padre di Biagio Sodano (supra, 11 gennaio) e di Giovanni Sodano (infra, 8 maggio). ¶ Cesare Matarazzo († 8 aprile 1526), si occupò dell’iscrizione a lo libro de li defunti della madre Granata (infra, 26 dicembre) per la somma di un tarì41. È attestato negli anni 1524-1525 quando fece iscrivere nel medesimo libro, per mano de dompnus Bartolomeo de Valente (infra, 29 luglio), la sua anonima moglie, pagando la somma di un tarì42. Era il figlio di Gaspare Matarazzo (supra, 30 marzo), il fratello di Geronimo Matarazzo (infra, 14 novembre) e il padre di Stefano Matarazzo (infra, 3 giugno).
9 ¶ Dofa (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 9 aprile), notaio, la cui attività è documentata dal giugno 1256 al settembre 126343. Nel 1261 fu autore, insieme a suo fratello Giovanni Dofe di un atto di permuta di alcune peccie di terra con una casa e orto annesso44; nel mese di marzo del medesimo anno i due fratelli furono i destinatari di una Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal vescovo caiatino Andrea [II] de Riccardo, relativa alla metà di cinque peccie di terra45. Era il figlio di Goffredo Dofe senis (infra, 4 agosto). ¶ Gaitelgrima (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 9 aprile), era la madre di Iacono de Benedetto (infra, 15 maggio). ¶ Vasta (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 9 aprile), fu la destinata ria pro nomine dotis di quattro peccie di terra a lei concesse mediante 39 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 67, 115. 40 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione,
Quaderni di contabilità (aa. 1497-1498), s. n. 41 Ibid. (aa. 1497-1498), s. n. 42 Ibid. (aa. 1524-1525), s. n. 43 Salvati, Pergamene I/2, pp. 353-356 doc. 166, pp. 371-373 doc. 173, pp. 380-382 doc. 177, pp. 406-408 doc. 187, pp. 439-441 doc. 202, pp. 444-446 doc. 205. 44 Ibid., pp. 417-418 doc. 192. 45 Ibid., pp. 424-426 doc. 195.
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la Charta alienationis dell’ottobre 1278, indirizzata a suo marito Pietro Stanzione46. Era la figlia di Simone. ¶ Verita (viv. nel XV sec. – † 9 aprile), era la moglie di Giovanni Marino Bardaro (infra, 12 maggio). ¶ Polisa (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 9 aprile), era la moglie di Martino Sparano (infra, 29 luglio). ¶ Francesco Plancano († 9 aprile 1511), iuvenis, fu iscritto nel libro de li defuncti da Geronimo Mortarulo, per la somma di un tarì47. ¶ Giovanni Matarazzo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 9 aprile), fu iscritto a lo libro de li defuncti da suo padre Nuccio Matarazzo (infra, 7 settembre), per la somma di un tarì48. Era, verosimilmente, il figlio di Urdovica (supra, 14 gennaio). ¶ Ottavio Bernardo († 9 aprile 1622), canonico e presbistero, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1591-159749. È menzionato negli anni 1596-1622 nella contabilità del Capitolo relativamente all’esito del grano50. È rammentato nella nota commemorativa di Bernardino de Mario51.
10 ¶ Giovanni de Lupo (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 10 aprile), canonico, primicerius, è menzionato come teste nell’ottobre 117052. ¶ Giacoma (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 10 aprile), è attestata nella charta del febbraio 1260, nella quale ebbe pro honore primi osculi dal suo futuro marito Nicola de Cornello, un orto53. Era la figlia di Guglielmo Zoffo, a lei premorto. ¶ Finizia (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 10 aprile), era la prima o la seconda moglie di Nicola Adaldi (infra, 12 novembre); l’altra moglie era Persoysa. ¶ Capuana (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 10 aprile), era una familiare di Giovanni de Palmerio (infra, 11 dicembre). 46 Esposito,
Pergamene II, pp. 179-180 doc. 68. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1510-1511), s. n. 48 Ibid. (aa. 1536-1537), s. n. 49 Ibid. (aa. 1591-1592); ibid. (aa. 1596-1597). 50 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 152v.; ibid. (aa. 1620-1621), f. 146r; ibid. (aa. 1621-1622), f. 152r. 51 Di Bernardino, assente nel Liber defunctorum, è conosciuta sua moglie, Robina Vezzone (infra, 3 luglio). 52 Salvati, Pergamene I/1, pp. 67-68 doc. 20. 53 id., Pergamene I/2, pp. 408-409 doc. 188. 47 ASDAC,
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¶ Giacomuccio Bardaro (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 10 aprile), notaio, la cui attività è documentata dal maggio 1470 al marzo 151254. Era il marito di Briseta (infra, 7 novembre). ¶ Giovanni de Mario († 10 aprile 1521), fu iscritto nel libro de li defuncti da Colella Pannone (infra, 8 novembre), per la somma di un tarì55. Ebbe due mogli: Diana (infra, 17 marzo), sposata in prime nozze, e Filonia Egizio (infra, 30 settembre), sposata in seconde nozze. Era il padre di Roberto de Mario (infra, 21 agosto). ¶ Paolo Sparano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 10 aprile), è attestato in un documento del gennaio 149756. Era il figlio di Riccio Sparano (infra, 17 agosto) e il fratello di Giovanni Sparano (infra, 22 novembre). ¶ Agostino Longo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 10 aprile), era il marito di Margherita (infra, 6 giugno). ¶ Sebastiano de Ruggero († 10 aprile 1580), la cui commemorazione annuale, celebrata nel vescopato, è annotata negli anni 1585-1599 e nel corso del 1600, con un obolo pagato dagli eredi sopra le sue robbe stabile57; negli anni 1590-1598 il pagamento di sei carlini fu a carico del canonico Bernardino de Ruggero58 (infra, 23 aprile). Nella nota commemorativa del quaterno cinquecentesco è riportata una sintesi del suo lascito testamentario al Capitolo caiatino; esso doveva essere un estratto del testamento che reca la data del 20 ottobre; fu compilato, evidentemente, l’anno precedente quello del decesso59. Era un familiare di Ruggero Fortunato. ¶ Santillo Sgueglia († 10 aprile 1631), chierico, fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì60.
54 ASNa,
Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1045, 1052, 1066, 1071, 1074, 1093, 1094, 1100, 1107, 1128; Esposito, Diplomatico III, pp. 90-99; cfr. anche Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 53, 69, 73-74, 78-79, 82, 83, 87, 287. 55 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521), s. n. 56 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1118. 57 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1588-1589), f. 60r. 58 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 72r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85r; ibid. (1591-1592), f. 96r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109r; ibid. (aa. 1593-1594), f. 117r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 154v; ibid. (aa. 1597-1598), f. 167v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174r. 59 Ibid. (aa. 1585-1586), f. 22r; ibid. (aa. 1587-1588), f. 48r. 60 Ibid. (aa. 1631-1632), s. n.
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11 ¶ Romano (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 11 aprile), magister, è citato in tre documenti redatti tra il luglio 1205 e il maggio 124761, quale proprietario di diversi beni terrieri. ¶ Michele Paldi (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 11 aprile), è attestato, insieme a sua moglie Angela, in alcune chartae emanate tra il giugno 1249 e il gennaio 126762. In una di queste Michele risulta essere il proprietario della terra situata a Cesarano63. Questa terra è menzionata nel suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, riportato nella nota obituaria, «lassò al venerabile Capitulo una terra sita ad Ceserano», del quale al momento non si serba altra memoria. Nella Charta locationis episcopi caiacciani del febbraio 1270 è ricordato postumo dai suoi figli, l’abate Giovanni Paldi (infra, 26 giugno), Andrea Paldi e Vitale Paldi64. ¶ Nicola Minadeo (el. o cons. 8 novembre 1253 – † 11 aprile 1257), fu il diciannovesimo vescovo di Caiazzo65. Era il figlio di Giovanni Minadeo (infra, 1 luglio) e di Regale (supra, 29 marzo). ¶ Alessio (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 11 aprile), nella cui nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo una terra sita ad Omne Sancto et ad Carpanito», del quale al momento non si serba altra memoria. Era un familiare del notaio Pietro Crisso, assente o non identificato nel Liber defunctorum, la cui attività è ampiamente documentata dal marzo 1244 all’agosto 127766. ¶ Mattia (viv. nel XV o XVI sec. – † 11 aprile), mulier, era una familiare di Galiocta Bardaro (infra, 30 agosto). ¶ Paolo Sparano († 11 aprile 1505), era il figlio di Leonardo Sparano (infra, 27 giugno) e di Rita (supra, 8 febbraio). ¶ Polidoro Immotta († 11 aprile 1511), fu iscritto nel libro de li defuncti da suo figlio Giovanni Francesco Immotta (infra, 13 dicembre) per la somma di un tarì67. Era il marito di Cassandra (infra, 19 novembre), a lei premorto. 61 Salvati,
Pergamene I/1, pp. 101-102 doc. 40, pp. 112-115 doc. 47; id., Pergamene I/2, pp. 269-271. 62 id., Pergamene I/2, pp. 294-296 doc. 136; Esposito, Pergamene II, p. 68 doc. 7, p. 71 doc. 10. 63 Per la località Cesarano, cfr. supra, p. 347 nt. 23. 64 Esposito, Pergamene II, pp. 129-135 doc. 33. 65 Supra, Commentario, pp. 268, 289, 282-283 Tab. 3. 66 Salvati, Pergamene I/2, sub vocem; Esposito, Pergamene IV, sub vocem. 67 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1510-1511), s. n.
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¶ Antonio de Annolfe († 11 aprile 1559), era il marito di Diana (supra, 10 gennaio). ¶ Caterina de Francesco († 11 aprile 1635), suora, «prima in conservatoro virginis Caiacensis», le cui esequie furono celebrate nel monastero della Concezione68 di Caiazzo il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini69. Fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini70.
12 ¶ Palmerio de Beatrice (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 12 aprile), è menzionato, evidentemente postumo, dai suoi figli nella Charta testamenti del 21 settembre 130671. È ricordato postumo dai suoi eredi nella Charta venditionis dell’aprile 130972. ¶ Giovanna (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 12 aprile), era la moglie di Giovanni de Gualtiero; quest’ultimo è menzionato postumo dai suoi eredi, con l’appellativo Russo, nella Charta alienationis data a Capua nel gennaio 128573. ¶ Maria († 12 aprile 1339), era una familiare del giudice Andrea Paldi iuvenis; quest’ultimo è documentato nello svolgimento della sua attività tra gli anni 1310 e 132274. ¶ Maruccia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 12 aprile), era la moglie di Domenico Cafararo (infra, 4 maggio). ¶ Angelo Tavano75 (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 12 aprile), fu 68 Si tratta del Conservatorio della Concezione di Caiazzo voluto da Giulio Cesare d’Ettorre, chierico, che destinò una quota consistente del proprio patrimonio, ereditato per lascito paterno, al monastero femminile da lui eretto fra la prima e la seconda decade del XVII secolo. Il Conservatorio, che si ispirava alla regola di Santa Chiara d’Assisi, accoglieva le fanciulle del ceto civile per l’educazione e per il ritito spirituale; a memoria della fondazione venne posta una lapide, ancora oggi presente, nel corridoio sud del chiostro del monastero (Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 23-28). Alla fine del 1643 il Conservatorio divenne monastero di clausura, candidandosi ad essere uno dei più importanti luoghi di spiritualità francescana nella valle del Volturno (ibid., pp. 36-40). 69 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1634-1635), f. 274v. 70 Ibid. (aa. 1634-1635), s. n. 71 Esposito, Pergamene IV, pp. 218-220 doc. 95. 72 Ibid., p. 258 doc. 119. 73 Esposito, Pergamene II, pp. 222-224 doc. 104. 74 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 428, 429, 436, 446, 447, 465, 468, 471, 489, 490, 535, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 75 Angelo è registrato anche il 13 aprile. È evidente che si tratti della stessa persona, il cui obito è registrato due volte. Non vi sono elementi tali che possano permettere di stabilire quale sia, tra le due, la data esatta.
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iscritto a lo libro de li defuncti da sua moglie Covella, per la somma di un tarì76.
13 ¶ Giovanni Coppola (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 13 aprile), è attestato nella Charta locationis episcopi caiacciani del febbraio 127077, quale proprietario di una terra. Nella nota obituaria è insieme a sua moglie Marotta (sub). Nella nota, inoltre, è riportato un estratto della donazione fatta dal loro figlio Pietro Coppola — quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è documentato dal giugno 1270 all’agosto 127278 — al Capitolo caiatino, «per l’anime de li quali Pietri suo figlyo decte la terra che havea dove se dice Tramu et sondo doye pecce de terre una da questa banda de lo rivo e l’altra dal’altra»; al momento non si serba altra memoria del documento di donazione. ¶ Marotta (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 13 aprile), era la moglie di Giovanni Coppola (supra), con lui nella nota obituaria. Era la madre di Pietro Coppola (supra). ¶ Giacomo de Ianuario (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 13 aprile), è menzionato in cinque chartae datate tra l’agosto 1252 e il gennaio 1278, sia come teste, sia come possessore di diversi beni terrieri79. ¶ Giovanni de Gusto (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 13 aprile), iuvenis, di Villa delle Cese80, è attestato nella Charta divisionis datata 14 luglio 1317, nella quale divise insieme ai suoi fratelli, Stefano de Gusto iuvenis e Nicola de Gusto (infra, 15 maggio), una serie di beni mobili e immobili ereditati dal loro padre Maffeo de Gusto81. Giovanni era figlio di Maffeo e di Berarda, prima moglie, mentre Stefano e Nicola erano figli di secondo letto di Maffeo. Era il nipote di Giovanni de Gusto senis (supra, 22 febbraio) e, verosimilmente, il padre di Giacomo de Gusto (supra, 7 aprile). ¶ Tommaso Bardaro (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 13 aprile), notaio, la cui attività è documentata dall’ottobre 1416 al marzo 142182. 76 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 77 Esposito, Pergamene II, pp. 129-135 doc. 33. 78 Ibid., p. 140 doc. 36, p. 151 doc. 46, p. 157 doc. 51. 79 Salvati, Pergamene I/2, pp. 305-307 doc. 143, pp. 313-315 doc. 147, pp. 361-363 doc. 169, pp. 393-397 doc. 183; Esposito, Pergamene II, pp. 175-176 doc. 65. 80 Per la località Villa delle Cese, cfr. supra, p. 316 nt. 87. 81 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 494, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 82 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 910, 912, 914, 917, 919; Esposito, Diplomatico III, pp. 78-81.
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¶ Isabella (viv. nel XVI sec. – † 13 aprile), fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì83. Era la moglie di Pietro Ferraro. ¶ Angelo Tavano, cfr. infra, 12 aprile. ¶ Giulia (viv. nel XVI sec. – † 13 aprile), era la moglie del magister Antonello Barbiero (infra, 29 agosto). ¶ Geronima (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 13 aprile), era la moglie di Bernardino de Annolfo (supra, 23 febbraio). ¶ Fabio de Anziano († 13 aprile 1584), era il figlio di Giovanni de Anziano e, verosimilmente, di Grazia Fasulo (infra, 9 dicembre). Di Giovanni, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è nota la data delle sue esequie, il 1 febbraio 1593, celebrate allo vescovato con la solita elemosina84. ¶ Silvia Tebano Fortebraccio († 13 aprile 1611), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco85 il 16 aprile, con un obolo di sedici carlini, pagato da Geronimo Fortebraccio86. ¶ Palma Tebano († 13 aprile 1611), le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata87 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini, pagato da suo marito Angelo de Insero88. La sua commemorazione annuale, celebrata allo altare de S. Stefano, è annotata negli anni 1612-1613, con un obolo di dieci carlini, pagato da dompnus Virgilio Tebano89 (infra, 16 ottobre). ¶ Pietro Mastrantuono († 13 aprile 1608), originario di Sant’Agata dei Goti, era il marito di Beatrice Tortora90.
14 ¶ Agnese (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 14 aprile), era familiare di Francesco Pictor. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è documentato come teste nella Charta alienationis dell’ottobre 127991. ¶ Nicola Maiorino (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 14 aprile), abi83 ASDAC,
Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XVI), 2, s. n. 84 Ibid. (aa. 1592-1593), f. 110v. 85 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 86 Ibid. (aa. 1610-1611), s. n. 87 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 88 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1610-1611), s. n. 89 Ibid. (aa. 1612-1613), s. n. 90 Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 20; Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 38. 91 Esposito, Pergamene II, pp. 188-189 doc. 74.
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tante in Villa Cesarano92, è attestato in un atto dell’aprile 1299. Nel maggio 1304 fu autore di una Charta venditionis et alienationis relativa a una lincia di terra93. È presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327: «a Nicola Maiorino, gr. VI»94. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo per l’anima soa una lencza de terra arbustata sita ad Perczuli95», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il figlio di Riccardo Maiorino. ¶ Enrico (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà del XIV sec. – † 14 aprile), marito di Tommasa (sub), con lei nella nota obituaria. Era un familiare di Giovanni Forte96. ¶ Tommasa (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà del XIV sec. – † 14 aprile), potrebbe essere l’autrice del testamento compilato il 13 aprile 131797, nel quale destinò, tra gli altri lasciti, una lenza di terra al Capitolo caiatino, situata in località Campanella. Nella nota obituaria è registrata insieme a suo marito Enrico (supra), come da lei espressamente richiesto nel suo documento testamentario98. ¶ Corrado Egizio (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 14 aprile), magister, è menzionato come teste in due Chartae del gennaio 130099, mentre dal giugno 1309 al settembre 1315100 risulta essere il proprietario di alcuni beni terrieri, tra i quali alcune case. Nel luglio 1317 è ricordato postumo dai suoi anonimi eredi101. Era il marito di Maria (supra, 12 marzo). 92 Per
la località Cesarano, cfr. supra, p. 347 nt. 23. Pergamene IV, pp. 144 doc. 55, p. 205 doc. 86. 94 Rationes decimarum Italiae cit., p. 140 doc. 1881. 95 Peczuli, Perczuli, Perzuli, Li Persoli, Persoli, località, di antiche origini, situata nelle pertinenze di Caiazzo, è menzionata nella bolla di consacrazione di Gerberto, arcivescovo di Capua, del novembre 979: in essa è attestata l’esistenza della chiesa di San Vittore (Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II). È ampiamente documentata dalla prima metà del XIII secolo (Salvati, Pergamene I/1 e I/2, sub vocem; ead., Pergamene II, p. 185 doc. 72, pp. 186-187 doc. 73, pp. 188-189 doc. 74; ead., Pergamene IV, pp. 144, 205; ead., Documenti V, p. 41 doc. XXXVI). Nel XVI secolo era denominata anche Meserinolo ed era ancora esistente nel XIX, come testimonia la Platea compilata nel 1836 (Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 83-84, 162, 165-166, 287, 290, 304). 96 Come è riportato nel lascito testamentario di sua moglie Tommasa, cfr. sub, nt. 97. 97 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 493, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 98 Si veda a questo proposito, cfr. supra, Commentario, pp. 250-251. 99 Esposito, Pergamene IV, pp. 146-147 doc. 57, pp. 148-149 doc. 58. 100 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 422, 425, 481, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 101 Ibid., perg. 494, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 93 Esposito,
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¶ Altruda de Almondo (viv. nel XV o XVI sec. – † 14 aprile), la cui commemorazione annuale, celebrata nel vescopato, è annotata negli anni 1543-1599 e nel corso del 1600, con un obolo di tre carlini, pagato per alcuni anni dai proventi di diverse case di proprietà di Giacomo de Giglio, passate poi agli eredi di quest’ultimo102. Altruda era una familiare di Andrea Agatello. ¶ Giacomo dello Russo (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 14 aprile), fu iscritto nel libro de li defuncti da dompnus Giovanni dello Russo (infra, 3 luglio), per la somma di un tarì103. Nella nota obituaria è insieme a suo figlio Giuliano dello Russo (sub). ¶ Giuliano dello Russo (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 14 aprile), era il figlio di Giacomo dello Russo (supra), insieme a lui nella registrazione obituaria. ¶ Geronima Cafararo († 14 aprile 1631), fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì104.
15 ¶ Magnatus Giczolino (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 15 aprile), è menzionato sia come teste, sia come proprietario di beni terrieri, in alcuni rogiti redatti tra il marzo 1248 e il settembre 1261105. ¶ Giuliana (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 15 aprile), fu la destinataria della Charta donationis episcopi caiacciani emanata nel maggio 1152 dal vescovo caiatino Guglielmo [I]106, suo fratello, nella quale beneficiò di una peccia di terra107. ¶ Isabella (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 15 aprile), era una familiare di Pietro Fortino (infra, 29 aprile). ¶ Nicolazia (viv. nel XIV o XV sec. – † 15 aprile), era la moglie di Giovanni Mastro, assente o non identificato nel Liber defunctorum, e, versosimilmente, una familiare di Stefano (supra, 20 marzo).
102 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1551-1552), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 22r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 117r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 154v; ibid. (aa. 1597-1598), f. 168r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174v. 103 Ibid. (aa. 1480-1481), s. n. 104 Ibid. (aa. 1631-1632), s. n. 105 Salvati, Pergamene I/2, pp. 278-280 doc. 126, pp. 401-404, pp. 430-432 doc. 198. 106 Supra, Commentario, pp. 266, 282-283 Tab. 3. 107 Esposito, Pergamene II, pp. 238-241 doc. B.
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¶ Giovanni de Martino (viv. nella prima metà del XV sec. – † 15 aprile), giudice, è attestato in un documento del 1415108. ¶ Caterina Mordente († 15 aprile 1533), era la moglie di Giacomo Antonio de Alberto. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, era il figlio di Goffredo de Alberto (infra, 18 agosto). ¶ Cabina Cafarara († 15 aprile 1593), le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata109 due giorni successivi quello della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini110. Era la moglie di Giovanni Antonio Cicino (infra, 20 agosto). ¶ Flaminio Alberto († 15 aprile 1613), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di quattro ducati111. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1617-1623, con un obolo di dieci carlini, paga la carità di Giovanni Alfonso Alberto112.
16 ¶ Filippo de Saxa (viv. nel XII o XIII sec. – † 16 aprile), era un familiare di Peregrina (supra, 31 marzo). ¶ Ruggero de Media Pia (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 16 aprile), notaio, la cui attività notarile non è nota. Fu il destinatario di una Charta permutationis datata 10 gennaio 1310113. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo per lo suo anniversario septe ducati et meço; item lassò per hedificare la ecclesia de Sancto Mi‹ch›ele dudice once d’auro, et per lo apparato de dicta cappella once de auro tre et dudice tari et mezo; item lassò a la predicta ecclesia la terra che havea ad Sacrignano, et la terra che sta dove se dice Portu de donno Riccardo114, et la terra che sta ad Sancto Maximo115. Et lo Capitulo obligao se et soi successuri una volta per ciasch’una septimana in la predicta cappella cantare speciale messa per l’anima soa et de soa consorta et de tucti lo parenti 108 G. Caetani, Regesta Chartarum. Regesto delle pergamene dell’archivio Caetani, Sancasciano Val Pesa 1928, vol. 3, part. 3 (Documenti dell’Archivio Caetani), pp. 242-246. 109 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 110 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1592-1593), f. 111r. 111 Ibid. (aa. 1612-1613), s. n. 112 Ibid. (aa. 1617-1618), f. 102v; ibid. (aa. 1632-1633), f. 257v. 113 Esposito, Pergamene IV, pp. 160-161 doc. 63. 114 Per la località Portu dompni Riccardi, cfr. supra, p. 342 nt. 187. 115 Sanctus Maximus, San Massimo, località, attestata anche come ad Limatas Sancti Maximi, poco conosciuta e scarsamente documentata (Esposito, Pergamene IV, pp. 194-195 doc. 79 e supra, p. 342 nt. 187).
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soi», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il figlio di Peregrino Media Pia, assente o non identificato nel Liber defunctorum, ma attestato vivente nel novembre 1295, quando fu il destinatario di una Charta venditionis116, relativa a una peccia di terra, emanata dai coniugi Giovanni Durante e Tommasa (supra, 16 febbraio). Era il fratello di Pellegrina Media Pia (supra, 9 gennaio). ¶ Antonio de Matthio (viv. nel XV o XVI sec. – † 16 aprile), di Santangelo117, era il marito di Venia (infra, 28 settembre). ¶ Antonio de Alberto, detto Ciccio († 16 aprile 1547), era il marito di Gelsomina e il padre di Giulia de Alberto (supra, 22 gennaio), di Pazienza de Alberto (infra, 28 luglio) e di Giovanni Francesco de Alberto118. ¶ Belardino d’Audi († 16 aprile 1547), è attestato negli anni 1541-1542 relativamente ad una terra acquistata dagli eredi di Antonio Fortunato119.
17 ¶ Mattia (viv. nella prima metà del XV sec. – † 17 aprile), era la moglie di Masello Mostarulo (infra, 21 maggio). ¶ Stefano de Gusto (viv. tra la seconda metà del XIV e la prima metà del XV sec. – † 17 aprile), notaio, la cui attività è documentata dal settembre 1376 al maggio 1402120. L’8 maggio 1390 stilò un atto di vendita tra Martina, vedova di Leucio de Andrea, e i fratelli Anello Frangipane e Nicolò Frangipane, sull’acquisto di un podere. Tale podere darà vita alla dinastia della famiglia Frangipane a Caiazzo121. È attestato anche nel 1415122 e ancora, come teste, in un documento datato 14 aprile 1420123. ¶ Loysi de Lando (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 17 aprile), magister, la cui commemorazione annuale, celebrata ne l’altare di Santo Stefano, è annotata negli anni 1541-1599 e nel corso del 1600, con un obolo di due tarì o di sei carlini, pagato in alcuni anni da Giacomo de Lando e da Giovanni Pansardo124 (infra, 10 agosto). Nella nota obituaria 116 Esposito,
Pergamene IV, p. 137 doc. 49. il casale Santangelo, cfr. supra, p. 305 nt. 5. 118 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XVIIIr. 119 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1541-1542), s. n. 120 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 845, 846, 868, 873, 875, 883, 887, 888; Esposito, Diplomatico III, pp. 72-77. 121 Zazzera d’Aragonia, Della famiglia Frangipani cit., p. 52. 122 Caetani, Regesta Chartarum cit., pp. 242-246. 123 ASNa, Tribunale misto, Processi, b. 112, fasc. 20, ff. 6v-11v. 124 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1541-1542 mutilo), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1551-1552), s. n.; ibid. (aa. 15871588), f. 48r; ibid. (aa. 1588-1589), f. 60r; ibid. (aa. 1589-1590), f. 72r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 117 Per
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è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «pro cuius anima lo Capitulo ei tenuto omne anno in la cappella soa celebrare l’anniversario per lo quale ce sondo obligati tre tari sopra una terra sita a la Leuce125», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il marito di Marucia (infra, 4 maggio). ¶ Angelo Sancto Ianni (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 17 aprile), fu iscritto nel libro de li defuncti dalla moglie Covella (infra, 12 novembre), per la somma di un tarì126. ¶ Bianchella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 17 aprile), è attestata, insieme a suo marito Francesco Fortebraccio, in un documento del 1508, nel quale compare il Capitolo di Caiazzo relativamente alla vendita di una casa, con annesso un pozzo, situata nella parrocchia del vescovato127. Era, verosimilmente, la madre di Leonetta Fortebraccio (supra, 28 gennaio) e di Tommaso Fortebraccio (supra, 14 febbraio). ¶ Lisa (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 17 aprile), era la moglie di Astolfo Maccaionda (infra, 17 giugno). ¶ Paolo Simone (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 17 aprile), autore, insieme ai suoi fratelli, Giovanni Simone e Baldassarre Simone, di un atto di vendita datato 6 febbraio 1575128. Era, probabilmente, il marito di Francesca (infra, 3 luglio). ¶ Tommasina Lamperio († 17 aprile 1597), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il 28 aprile, con obolo di venti carlini. Fu iscritta nel libro de li defunti dal notaio Francesco Lamperio (supra, 3 aprile), per la somma di due carlini129. Era la moglie di Remigio Lanno130. ¶ Antonia de Marco († 17 aprile 1558), la cui esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sei carlini e quattro libbre di cera131. Era la prima o la seconda 85r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 96r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109r; ibid. (aa. 1593-1594), f. 117r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 154v; ibid. (aa. 1597-1598), f. 168r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174v. 125 Leuci, S. Leuci, Limata Sancti Leuci, San Leucio? (CE), località esistente dalla seconda metà del XIII secolo (Salvati, Pergamene I/2, pp. 414-416 doc. 191). 126 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521), s. n. 127 Il documento, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con le antiche segnature, num. 27, fasc. XI, è attualmente deperdito, per cui non è stato possibile recuperare altre informazioni, cfr. Registro generale di tutti l’instrumenti cit., f. 91. 128 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 188 doc. 15. 129 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1598-1599), f. 180r. 130 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 157v. 131 Ibid. (aa. 1557-1558), s. n.
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moglie del notaio Giovanni Lamperio (supra, 24 febbraio); l’altra moglie era Ramondina Pollerio (infra, 29 giugno).
18 ¶ Beatrice San Felice († 18 aprile 1562), di Napoli, fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio132. ¶ Isabella de Massa († 18 aprile 1631), fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì133.
19 ¶ Gulitia (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 19 aprile), era la prima o la seconda moglie del magister Roberto Gisio. L’altra moglie era Adelaide (infra, 27 ottobre). Roberto, assente o non identificato nel Liber defunctorum, era il figlio di Maria. È attestato dal maggio 1254 al gennaio 1275134. Nella Charta venditionis è ricordato postumo da suo nipote Arcibaldo Gisio135. ¶ Andrea de Ado (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 19 aprile), abate, è menzionato come teste in alcune chartae emanate dal marzo 1301 al giugno 1303136. ¶ Stephella (viv. nel XIII o XIV sec. – † 19 aprile), era un familiare di Colino Gallico (supra, 8 aprile). ¶ Altabella de Cusano (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 19 aprile), era un familiare di Lorenzo de Cusano. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è ricordato postumo in due chartae del febbraio 1309137. ¶ Nicola Aversano († 19 aprile 1540), magister, era il marito di Maruccia (infra, 8 agosto). ¶ Giovanni Antonio Mancino († 19 aprile 1613), era uno dei cittadini particulares invitati a partecipare al Parlamento di Caiazzo indetto il 10 maggio 1606138. ¶ Marino de Marco († 19 aprile 1627), giudice, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1599, 1607, 1610, 1620, 1621 e cittadino 132 Supra,
Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche, supra, Commentario, pp. 296-297. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1631-1632), s. n. 134 Salvati, Pergamene I/2, pp. 320-323 doc. 151, pp. 335-336 doc. 158, pp. 391-393 doc. 182, pp. 426-428 doc. 196, pp. 442-444 doc. 204; Esposito, Pergamene II, p. 69 doc. 8, p. 71 doc. 10, p. 76-78 doc. 12, pp. 79-83 doc. 13, pp. 84-88 doc. 14, p. 160 doc. 54. 135 Esposito, Pergamene II, p. 219 doc. 101. 136 ead., Pergamene IV, p. 173 doc. 66, pp. 189-193 doc. 78. 137 Ibid., pp. 162-167 doc. 64, pp. 168-172 doc. 65. 138 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 68. 133 ASDAC,
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particularis invitato a partecipare al medesimo Parlamento indetto il 10 maggio 1606139. È attestato nel marzo 1595 come teste in calce a un instrumentum assumptionis140, mentre nel 1614141 era il governatore annuale della Santissima Annunziata142. Le sue esequie furono celebrate nella suddetta chiesa il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini143. ¶ Innocenza Zita Mazziotta († 19 aprile 1635), le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata144 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini, pagato da Bernardino Alberti145. Fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini146. Era la moglie di Giovanni Paolo Mazziotta (infra, 26 aprile).
20 ¶ Caiacciano de Landone (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 20 aprile), fu il destinatario, insieme a sua moglie Marotta (sub), insieme a lui nella nota obituaria, di un Memoratorium nomine dotis datato gennaio 1275147, nel quale ebbe nove once e quindici tarì d’oro et omnes res mobiles dotales da suo suocero Pietro di donna Porpora. ¶ Marotta (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 20 aprile), fu la destinataria, insieme a suo marito Caiacciano de Landone (supra), insieme a lui nella nota obituaria, del Memoratorium nomine dotis citato supra, eseguito da suo padre, Pietro di donna Porpora148. Era, probabilmente, la figlia di Adelizia Gisio (supra, 20 febbraio). ¶ Pasquale Cafararo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 20 aprile), è menzionato nella contabilità del Capitolo caiatino in merito al pagamento del lino, dei fagioli, dei ceci e delle cicerchie149. 139 Ibid.,
pp. 68, 115-116. – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 168-171 doc. 19. 141 Ibid., pp. 23, 41. 142 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 143 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1626-1627), f. 193r. 144 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 145 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1634-1635), f. 274v. 146 Ibid. (aa. 1634-1635), s. n. 147 Esposito, Pergamene II, p. 160 doc. 54. 148 Pietro è assente nel Liber defunctorum, ma è registrata sua moglie Adelizia Gisio (supra, 20 febbraio). 149 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XVI), 1, s. n. 140 Ascione
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¶ Andrea Orefice (viv. nel XV o XVI sec. – † 20 aprile), era il marito di Bandella (infra, 7 maggio). ¶ Carmosina († 20 aprile 1565), le cui esequie furono celebrate in lo episcopio l’8 aprile150. Era la moglie di Albentio della Valle (infra, 25 ottobre). ¶ Marcello de Goffa Sparano († 20 aprile 1568), fu iscritto a lo libro de li defuncti da dompnus Fonse, per la somma di un tarì151. ¶ Francesco Antonio Favilla († 20 aprile 1613), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo per l’anno 1610152. Le sue esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie153 il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di quattro ducati154. ¶ Ambrosio Cammarota († 20 aprile 1613), fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini155.
21 ¶ Sono attestati due Andrea Ferraro († 21 aprile), membri della medesima famiglia. Era il marito di Altruda (infra, 20 novembre) e il padre di Flora Ferraro (supra, 30 gennaio): • Andrea Ferraro (viv. tra la prima metà del XIII sec. – † ante febbraio 1267), è attestato nell’agosto 1246, quando fu istituito insieme a suo fratello Bartolomeo Ferraro, procuratore testamentario e amministratore di tutti i suoi beni mobili e immobili156. È documentato in diversi atti dal giugno 1249 all’ottobre 1256157, sia come teste, sia come proprietario di alcuni beni terrieri. Nel febbraio 1267158 è ricordato postumo dai suoi figli, Pietro Ferraro e Andrea Ferraro (sub). Era il marito di Altruda (infra, 20 novembre) e il padre di Flora Ferraro (supra, 30 gennaio). • Andrea Ferraro (viv. nella seconda metà del XIII sec.), fu autore, insieme a suo fratello Pietro Ferraro, di un atto di vendita eseguito
150 Ibid.
(aa. 1572-1573), s. n. (aa. 1566-1569), s. n. 152 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 115. 153 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 154 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1612-1613), s. n. 155 Ibid. (aa. 1613-1614), f. 69r. 156 Salvati, Pergamene I/2, pp. 255-256 doc. 116. 157 id., pp. 294-296 doc. 136, pp. 299-300 doc. 139, pp. 302-303 doc. 141, pp. 326-328 doc. 154, pp. 356-358 doc. 167; Esposito, Pergamene II, pp. 76-78 doc. 12. 158 Salvati, Pergamene I/2, pp. 418-420 doc. 193. 151 Ibid.
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nel febbraio 1261, relativo a tre peccie di terra159. È attestato anche nella Charta dationis dell’aprile 1267, quale possessore di una terra vacua160. Era il figlio di Andrea Ferraro (supra). ¶ Giovanni [IV] Mottola (16 agosto/12 dicembre 1333 – † 21 aprile 1362), fu il ventiseiesimo vescovo di Caiazzo161. ¶ Antonello Volpe (viv. nel XV sec. – † 21 aprile), era il marito di Iannuccia (infra, 28 agosto). ¶ Riccardo de Valente († 21 aprile 1505), era il marito di Antonella (infra, 28 giugno) e il padre di Caterina de Valente (infra, 16 settembre). ¶ Giovanni Parillo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 21 aprile), fu autore di un atto di vendita datato maggio 1503162. Nella nota obituaria è insieme a sua moglie Miligrana (sub). ¶ Miligrana (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 21 aprile), era la moglie di Giovanni Parillo (supra), insieme a lei nella nota obituaria. ¶ Paolo Francesco († 21 aprile 1592), le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata163 nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedci carlini164. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì165.
22 ¶ Marturo Ferraro (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 22 aprile), magister, è attestato nel luglio 1270, quando risulta essere il proprietario di una presa di terra166. ¶ Sebastiano Beraldo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 22 aprile), è attestato in alcune chartae tra il gennaio 1242 all’aprile 1271167 – in una di queste fu l’autore di una donazione, mentre in un’altra fu il destinatario di una concessione di una peccia di terra. Nella Charta confirmationis locationis del gennaio 1284 è ricordato postumo da suo figlio, il notaio Simone Beraldo168. Era il figlio di Giovanni Beraldo. 159 Ibid. 160 Esposito,
Pergamene II, pp. 76-78 doc. 12. Commentario, pp. 271-272, 282-283 Tab 3. 162 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 287. 163 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 164 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 98v. 165 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100r. 166 Esposito, Pergamene II, p. 141 doc. 37. 167 Salvati, Pergamene I/1, pp. 182-185 doc. 83, pp. 189-191 doc. 85, pp. 193-195 doc. 87; Pergamene I/2, pp. 292-294 doc. 135; Esposito, Pergamene II, pp. 136-138 doc. 34, p. 145 doc. 40. 168 Esposito, Pergamene II, pp. 216-217 doc. 99. 161 Supra,
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¶ Andrea (viv. nel XIII sec. – † 22 aprile), era un familiare di Simone de Subriano. Quest’ultimo è attestato nell’aprile 1316, quando risulta essere il proprietario di una terra169. ¶ Altruda (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 22 aprile), nell’agosto 1347 stilò il suo testamento, lasciando al Capitolo caiatino due terre situate nella Villa di Ogni Santi; dispose, inoltre, la celebrazione del suo anniversario pro anima sua e di suo marito Andrea de Landone, a lei premorto170. Di Andrea, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è tràdito il testamento, compilato il 29 novembre 1340, nel quale destinò al suddetto Capitolo le terre elencate nel lascito testamentario di sua moglie, definite con i medesimi confini171. ¶ Pietro Mirto Frangipane († 22 aprile 1474), senis, era il figlio di Paolo Mirto Frangipane e di Cornelia Embriachi, il fratello di Vitale Mirto Frangipane (infra, 3 luglio) e del vescovo caiatino Giuliano Mirto Frangipane (infra, 26 dicembre). Sposò in prime nozze Maria di Gaeta, dal quale ebbe Fazio Mirto Frangipane172 (infra, 1 ottobre). Sposò, presumibilmente in seconde nozze, Isabella (infra, 9 maggio). ¶ Palma (viv. nel XVI sec. – † 22 aprile), era la moglie di Antonello Fasulo (supra, 2 febbraio). ¶ Altruda (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 22 aprile), era la moglie del giudice Giovanni de Martone. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, premorto a sua moglie, è attestato in un documento del 1508173.
23 ¶ Giovanni (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 23 aprile), abate, è attestato dal febbraio 1286 al maggio 1294174. Era un familiare del notaio Pietro.
169 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 484, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 170 Ibid., perg. 717. 171 Ibid., perg. 663, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 172 Melchiori, Descrittione cit., p. 88; Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300. 173 Il documento, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con le antiche segnature, num. 27, fasc. XI, è attualmente deperdito, per cui non è stato possibile recuperare altre informazioni, Registro generale di tutti l’instrumenti cit., f. 91. 174 Esposito, Pergamene IV, pp. 36-39 doc. 1, pp. 51-54 doc. 7, pp. 55-57 doc. 8, pp. 70-71 doc. 15, pp. 72-73 doc. 16, p. 91 doc. 26, pp. 92-95 doc. 27, pp. 117-118 doc. 37, pp. 124-126 doc. 41.
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¶ Caterina de Belluccio († 23 aprile 1583), era la moglie di messere Andrea Vigliotta del casale di Amorosi175, a lei premorto. ¶ Bernardino de Ruggero († 23 aprile 1615), canonico diacono, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1588-1612176. Nel 1590 si occupò della celebrazione dell’anniversario di Sebastiano de Ruggero (supra, 10 aprile).
24 ¶ Vitale Paldi (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 24 aprile), giudice, la cui attività è attestata dal luglio 1291 al dicembre 1308177. È presente nell’elenco dei benefattori della diocesi di Caiazzo compilato nel XIII, «A iudice Vitale Paldi porcum unum»178. Nel marzo 1312 stilò il suo testamento disponendo molti legati: tra gli eredi, compaiono i suoi figli, Giovanni Paldi e Petruccio Paldi. Destinò, inoltre, la somma di tre tarì per la sua commemorazione anuale179: una di queste è documentata nel 1370, con un obolo di due tarì180. ¶ Antonio de Errico (cons. 22 luglio 1445 – † 24 aprile 1472), fu il trentaquattresimo vescovo di Caiazzo181. Era il figlio di Giovanni de Errico e di Brisella Egizio (supra, 1 marzo). ¶ Francesco de Marco (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 24 aprile),
175 La famiglia Vigliotta doveva essere originaria del casale degli Amorosi (BN), come lo dimostrano altri membri della famiglia lì residenti (Soprana Vigliotta, infra, p. 483 nt. 192; Fabio Vigliotta, infra, p. 449; il notaio Andrea Vigliotta, infra, 17 agosto), Ferrante Vigliotta e Ascanio Vigliotta (Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 127-131 doc. 12, pp. 158-161 doc. 17). Il casale era denominato Amerusi, la cui etimologia deriva probabilmente da un nobile di origine longobarda, di nome Amoroso (E. Morlicchio, Antroponimia longobarda a Salerno nel IX secolo. I nomi del Codex diplomaticus Cavensis, Napoli 1985, Romanica Neapolitana, 17). Nel XVI secolo faceva parte della diocesi di Telese (ibid., pp. 127131 doc. 12), mentre nel XVIII secolo è attestato come tenimentum (ibid. p. 316). Fu feudo prima dei Gaetani e successivamente dei Colonna, cfr. Marocco, Guida del Medio Volturno cit., pp. 22. 176 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1588-1589), f. 70r.; ibid. (aa. 1609-1610), s. n.; ibid. (aa. 1610-1611), s. n.; ibid. (aa. 16111612), s. n. 177 Esposito, Pergamene IV, pp. 92-95 doc. 27, pp. 102-103 doc. 29, pp. 114-116 doc. 36, p. 137 doc. 49, p. 142 doc. 53, p. 158 doc. 61, p. 159 doc. 62, p. 199 doc. 82, p. 215 doc. 93, pp. 218-220 doc. 95, p. 223 doc. 98, p. 238 doc. 105, p. 247 doc. 111. 178 BVR, Manoscritti, ms. C 12, f. 157v. 179 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 447, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 180 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1370 ?), s. n. 181 Supra, Commentario, pp. 273-274, 282-283 Tab. 3.
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fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì182. È attestato postumo in occasione della richiesta di iscrizione a lo libro de li defunti di sua moglie Angelella (infra, 17 dicembre), per volere dei suoi anomini figli183. ¶ Antolino Matarazzo (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 24 aprile), è menzionato in due documenti. Nel novembre 1482 fu l’autore di una vendita di una terra arbustata. Nel febbraio 1487 fu il destinatario di un atto di enfiteusi relativo a una terra concessagli dal Capitolo caiatino184. ¶ Giovanni Albarato (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 24 aprile), spagnolo, homo d’arme, fu iscritto nel libro de li defunti da Franzina, per la somma di un tarì185. ¶ Leone Mancino († 24 aprile 1605), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco186 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini187. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1609-1630, priva dell’indicazione dell’obolo188.
25 ¶ Alfonso Pollerio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 25 aprile), è attestato l’8 febbraio 1507 relativamente al pagamento di sei grani per una apoteca sita nella piazza del Capitolo caiatino189. Era il marito dell’anonima moglie che l’8 novembre 1506 eseguì un pagamento al Capitolo caiatino190. ¶ Geronimo Peczone (viv. nel XVI sec. – † 25 aprile), era il marito di Sara (supra, 17 gennaio), a lei premorto. ¶ Prisco de Prisco (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 25 aprile), fu iscritto nel libro delli defunti da Francesco de Prisco (infra, 17 ottobre), per la somma di un tarì191. ¶ Virginia Veccella († 25 aprile 1587), di Capua, le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria nella chiesa di 182 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XVI), 2, s. n. 183 Ibid. (aa. 1497-1498), s. n. 184 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1092, 1109. 185 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1514-1515), s. n. 186 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 187 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1604-1605), f. 253r. 188 Ibid. (aa. 1609-1610), s. n.; ibid. (aa. 1629-1630), f. 232v. 189 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 190 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 191 Ibid. (aa. 1524-1525), s. n.
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San Francesco192, con un obolo di sedici carlini193. Fu iscritta nel libro de li defunti da dompnus Bernardino Fortunato, per la somma di un tarì. Era la moglie di Mario de Vatillo (infra, 8 ottobre). ¶ Francesco Alberato (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 25 aprile), è attestato nella prima decade della seconda metà del XVI secolo, quando si occupò dell’iscrizione al libro de li defuncti di due suoi concittadini: Altobella de Sopino (infra, 25 agosto) e Angelella de Balsamo (supra, 4 febbraio). Fu iscritto nel medesimo libro da dompnus Tullio de Alberto (supra, 12 marzo), per la somma di un tarì194. ¶ Agostino Sparano († 25 aprile 1589), le cui esequie furono celebrate il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di venticinque carlini195. Fu iscritto nel libro de li defunti per la somma di un tarì196. ¶ Orazio Romano († 25 aprile 1597), de la Cava, le cui esequie furono celebrate il 21 aprile nella chiesa di Santa Maria delle Grazie197, con obolo di venti carlini198. Fu iscritto ne lo libro de li defuncti dal magister Mario de la Cava, nipote di Orazio, per la somma di un tarì199.
26 ¶ Giovanni de Cucco200 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 26 aprile), fu il destinatario, insieme a suo fratello Stefano de Cucco (infra, 2 settembre) e a suo nipote Simone de Cucco, del Memoratorium locationis del novembre 1279, relativamente ad una casa201. Era il nipote di Stasio de Cucco (infra, 2 ottobre) e il marito di Maria (infra, 13 agosto). ¶ Pietro Aversano († 26 aprile 1592), le cui esequie furono celebrate al vescovato il 12 maggio, con l’elemosina solita202. Era il figlio di Giovanni Aversano, a lui premorto. 192 Per
la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 32v. 194 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 53r. 195 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 62r. 196 Ibid. (aa. 1590-1591), f. 87v. 197 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 198 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1596-1597), f. 157v. 199 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 74v. 200 Esiste un’omonimo registrato il 21 novembre, ma gli elementi noti non permettono un’individuazione univoca. 201 Esposito, Pergamene II, p. 190 doc. 75. 202 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 99r. 193 ASDAC,
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¶ Nomitio Prisco († 26 aprile 1601), è attestato negli anni 1590-1599, quando si occupò della celebrazione dell’anniversario di Antonio Piancano, assente o non identificato nel Liber defunctorum, pagando la somma di otto carlini203. Le sue esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie204 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di quattro carlini205. ¶ Giovanni Paolo Mazziotta († 26 aprile 1609), le sue esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata206 il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di duce ducati207. Era il marito di Innocenza Zita (supra, 19 aprile). ¶ Michele Mazziotta († 26 aprile 1618), le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata208 il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini209. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini210.
27 ¶ Harasia (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 27 aprile), era una familiare di Enrico de Acco (supra, 8 gennaio). ¶ Brandizia (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 27 aprile), era una familiare del notaio Pietro Lupo. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è attestato in due atti dal maggio all’ottobre 1269, quando risulta essere il proprietario di un orto e di un’astrictula211. ¶ Pietro de Giovanni (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 27 aprile), del casale Liberi212, è menzionato come teste nel memoratorium del
203 Ibid.
(aa. 1589-1590), f. 72r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174v. la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 205 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1600-1601), f. 200r. 206 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 207 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1608-1609), s. n. 208 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 209 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1617-1618), f. 104r. 210 Ibid. (aa. 1617-1618), f. 108r. 211 Esposito, Pergamene II, pp. 118-123 doc. 28, p. 128 doc. 32. 212 Schiavi, Sclavi, Villa Sclavorum, Liberi, località, nella Baronia di Formicola, la cui prima attestazione risale alla fine dell’XI secolo. Sulla storia del casale e sulla sua ubicazione, cfr. Esposito, Pergamene IV, p. 125 nt. 2. 204 Per
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settembre 1294213. Era il figlio di Giovanni abitante nel medesimo casale. Simeone Sparano (viv. nella prima metà del XV sec. – † 27 aprile), era il figlio di Masello Sparano (infra, 15 giugno), a lui premorto. Palmero Sparano (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 27 aprile), fu iscritto nel libro de li defuncti dal notaio Tommaso Sparano (supra, 7 febbraio), per la somma di un tarì214. Maddalena Ferrara († 27 aprile 1573), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria215. Era la moglie di Giovanni Giacomo Malciero. Silvia Paterno († 27 aprile 1580), la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1585-1599 e nel corso del 1600, con la somma di sei carlini per i primi due anni216, mentre per i due anni successivi l’obolo di tre carlini fu pagato da Livia Alberti e da Giovanni Bernardino de Benedetto217. Silvia era la figlia di Camillo Paterno e di Porzia Filomarino, nonché la moglie di Fabio Capato218. Di Fabio Capato, assente o non identificato nel Liber defunctorum, furono celebrate le esequie il 9 novembre 1586, con un obolo di venticinque carlini219; di Fabio è annotata negli 1590-1598 la commemorazione annuale, celebrata nel vescopato, con un obolo di quattro carlini, pagato dalla suddetta Livia Alberti220 e dal suddetto Giovanni Bernardino de Benedetto221.
28 ¶ Adorna Sparano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 28 aprile), era la figlia di Florio Sparano (infra, 10 settembre). ¶ Diana Fortunata (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 28 aprile), era la moglie di Francesco de Errico e la madre di Emilia de Errico (infra,
213 Esposito,
Pergamene IV, p. 127 doc. 42. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1511-1512), s. n. 215 Ibid. (aa. 1572-1573), s. n. 216 Ibid. (aa. 1585-1586), f. 22r; ibid. (aa. 1588-1589), f. 60r. 217 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 72r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 96v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 155r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174v. 218 Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 26. 219 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 31r. 220 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 71v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 85r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109r. 221 Ibid. (aa. 1593-1594), f. 117r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 128r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134v; ibid. (aa. 1597-1598), f. 168r. 214 ASDAC,
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2 settembre), di Caterina de Errico (infra, 2 settembre) e di Manduccia de Errico (infra, 15 settembre) 222. ¶ Aurelia Bolognini (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 28 aprile), era la figlia di Antonio Bolognini (infra, 23 agosto) e di Sara Mirto Frangipane senis (infra, 25 ottobre). Sposò, in seconde nozze, Virgilio Melchiori senis223 (infra, 28 settembre), a lei premorto, dal quale ebbe Virgilio Melchiori iuvenis224 (infra, 26 settembre). ¶ Giovanni Campagnano († 28 aprile 1595), utriusque iuris doctor, fu iscritto nel libro de li defunti per la somma di un tarì225.
29 ¶ Pietro Fortino (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 29 aprile), è attestato nel giugno 1242, quando risulta essere il proprietario di una terra226. Era un familiare di Isabella (supra, 15 aprile). ¶ Maruccia Crucculella, cfr. infra, 24 giugno. ¶ [Ortensio Faiella]227, cfr. infra, 25 maggio.
30 ¶ Loysi Sparano (viv. nella prima metà del XV sec. – † 30 aprile), abate e canonico, è menzionato come teste in calce ad un atto del 10 aprile 1418228. ¶ Andrea Sodano (viv. nel XV o XVI sec. – † 30 aprile), era il marito di Cecca (infra, 16 maggio). ¶ Bellasia Friello (viv. nel XV o XVI sec. – † 30 aprile), era la moglie di Iacchino Viandra (supra, 8 ottobre) e, evidentemente, la madre di Maddalena Viandra (supra, 5 marzo). ¶ Giovanni Merrone (viv. nel XV o XVI sec. – † 30 aprile), era il padre di Bernardino Merrone (infra, 1 agosto). ¶ Andriella Lota (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 30 aprile), era la figlia di Santillo Lota (supra, 25 gennaio).
222 Ascione
– Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 68-73 doc. 2. Descrittione cit., pp. 93-94; Santacroce, Istituzioni e società cit., pp.
223 Melchiori,
15-16. 224 Tadei,
Raguaglio della famiglia de Melchiori cit., pp. 9-10. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1594-1595), f. 129r. 226 Salvati, Pergamene I/1, pp. 199-201 doc. 90. 227 L’obito è eraso. 228 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 914. 225 ASDAC,
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1 ¶ Bartolomeo Dofe (viv. tra la seconda metà del XIII e la prima metà del XIV sec. – † 1 maggio), notaio, la cui attività è attestata dal maggio 1298 al 13101. Nell’aprile 1314 stilò il suo testamento lasciando l’eredità a Maria, moglie di Nicola de Leonardo, e a Isabella, moglie di Stefano di Giovanni de Andrea2. Nella nota obituaria è insieme a sua moglie Maria (sub). ¶ Maria (viv. tra la seconda metà del XIII e la prima metà del XIV sec. – † 1 maggio), era la moglie di Bartolomeo Dofe (supra), insieme a lui nella nota obituaria. ¶ Nicola de Lorenzo3 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 1 maggio), è menzionato in tre chartae tra il settembre 1266 e il giugno 1285, quando risulta essere il proprietraio di alcune terre4. Nel febbraio 1307 è evidentemente deceduto, poiché è ricordato soltanto nel patronimico di suo figlio Lorenzo5. Era il marito di Galtirimma (infra, 23 maggio). ¶ Stefano (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 1 maggio), era il figlio del notaio regio Francesco di Aversa. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è attestato nella Charta nomine procuratoris del 1° maggio 13036. ¶ Tommaso (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 1 maggio), magister, era un familiare del giudice Biagio de Giorgio. È attestato in un atto del 20 dicembre 1363, nel quale fu nominato dal primicerius Stefano de Ilario (infra, 13 ottobre) e dal giudice Cicco de Andrea (infra, 5 settembre), procuratore testamentario dell’eredità dell’abate Pietro de Arnisio7 (infra, 31 luglio). ¶ Antonio de Saxa (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 1 maggio), notaio, è attestato nello svolgimento della sua attività nell’aprile 13928. 1 Esposito, Pergamene IV, p. 143 doc. 54, pp 155-157 doc. 60, pp. 181-182 doc. 72, pp. 189-193 doc. 78, pp. 200-201 doc. 83, p. 205 doc. 86, p. 209 doc. 89, p. 212 doc. 91, p. 221 doc. 96, pp. 222 doc. 97; ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 431, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 2 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 466, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 3 Esiste un omonimo (infra, 28 settembre); la posizione che occupata nella colonna è più tarda, per cui non è stato considerato. 4 Esposito, Pergamene II, p. 69 doc. 8, pp. 153-154 doc. 48, pp. 227-228 doc. 106. 5 ead., Pergamene IV, p. 223 doc. 98. 6 Ibid., p. 187 doc. 76. 7 G. Mongelli, Abbazia di Montevergine. Regesto delle Pergamene, IV sec. XIV, Roma 1958 (Pubblicazioni degli archivi di stato, 32), p. 316 doc. 3603. 8 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 878; Esposito, Diplomatico III, pp. 76-77.
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maggio
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¶ Giovanni de Zuccaro (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 1 maggio), fu iscritto nel libro de li defunti da dompnus Giacomo de Errico (infra, 27 ottobre), per la somma di un tarì9. Era il marito di Maria (infra, 8 ottobre). ¶ Altobello Paterno († 1 maggio 1518), è attestato il 27 aprile 1507 relativamente ad un pagamento al Capitolo caiatino10. Era il padre di Grazia Paterno (infra, 23 giugno). ¶ Troiano Marciano Freddo († 1 maggio 1518), nobile, capitano di Caiazzo, è menzionato il 13 marzo 1507 in merito all’arresto dell’assassino di un suo concittadino11. Fu iscritto nel libro de li defunti da suo figlio Giacomo Marciano Freddo, per la somma di un tarì12. Era il marito di Gelemma (infra, 20 agosto). ¶ Giovanni Sparano († 1 maggio 1589), detto Giovannoni, le cui esequie furono celebrate due giorni dopo la registrazione obituaria, con un obolo di venticinque carlini13. ¶ Scipione Barberio († 1 maggio 1649)14, dottore fisico, utriusque iuris doctor, le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco15 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini16.
2 ¶ Giovanni Galiberto (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 2 maggio), era il padre di Nicola de Galiberto; quest’ultimo è attestato nel luglio 1240 quando stilò il suo testamento, lasciando pro anima al Capitolo caiatino quattro peccie di terra ubicate a Caiazzo17. ¶ Andrea Vitrario18 (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà 9 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1514-1515), s. n. 10 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 11 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 12 Ibid. (aa. 1518-1519), s. n. 13 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 62r. 14 Sorge un dubbio sull’anno del decesso, poiché nel testo necrologico è segnato il 1649, mentre nel quaderno di contabilità del Capitolo le esequie sono celebrate nel 1650. 15 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 16 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1649-1650), s. n. 17 Salvati, Pergamene I/1, pp. 177-179 doc. 80. 18 Nel 1327, nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica (Rationes decimarum Italiae cit., p. 141 docc. 1889, 1896), sono attestati due abati: Andrea Vitrario e Andrea Vitrario iuvenis. Non vi sono, al momento, elementi tali per poter ricondurre uno dei due abati a quello registrato nella nota obituaria.
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del XIV sec. – † 2 maggio), iuvenis, abate, canonico caiatino, è attestato in alcuni rogiti redatti tra il 1281 e il 130719. Il 21 ottobre 1320 stilò il suo testamento20. ¶ Nicola di Eboli (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 2 maggio), era il figlio di Tommaso di Eboli (infra, 30 novembre). ¶ Francesca Ferraro († 2 maggio 1590), era la moglie di Giuseppe, a lei premorto, le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini21.
3 ¶ Sono attestati due notai Giovanni Dofe († 3 maggio) attivi a Caiazzo: • Giovanni Dofe (viv. tra la seconda metà del XII sec. e la prima del XIII sec.), notaio, è attestato postumo dai suoi anonimi figli nel maggio 122122. • Giovanni Dofe (viv. nella seconda metà del XIII sec.), notaio, la cui attività notarile è ampiamente documentata dall’aprile 1263 al febbraio 129423. È ricordato postumo dai suoi anonimi eredi dal gennaio 130024. ¶ Andrea de Martino (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 3 maggio), di Limatola25, dompnus, canonico di Capua et di Caiazzo. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «per l’anniversario de lo quale lo venerabile Capitulo ei tenuto per ciascuno anno expendere tre tari et doye libre et de cera», del quale al momento non si serba altra memoria. La celebrazione annuale del suo anniversario è documentata nella contabilità del Capitolo del 1370, con un obolo di dodici grana, in pecunia tr. iii et pro lb. una cere, et de candelis omnibus26. Era il nipote di dompnus Pietro de Martino 19 Esposito,
Pergamene II, sub vocem; ead., Pergamene IV, sub vocem. Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 525, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 21 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1589-1590), f. 73v. 22 Salvati, Pergamene I/1, pp. 126-129 doc. 53. 23 id., Pergamene I/2, pp. 432-434 doc. 199, pp. 444-446 doc. 205, pp. 450-451; Esposito, Pergamene II, pp. 79-83 doc. 13, pp. 84-88 doc. 14, pp. 100-105 doc. 18, p. 113 doc. 23, p. 114 doc. 24, p. 117 doc. 27, pp. 124-125 doc. 29, p. 127 doc. 31, p. 149 doc. 44, p. 159 doc. 53, pp. 161-162 doc. 55, p. 163 doc. 56, pp. 195-196 doc. 80, p. 201 doc. 85, pp. 204-205 doc. 88, p. 210 doc. 93, p. 211 doc. 94, p. 213 doc. 96, p. 215 doc. 98. 24 Esposito, Pergamene IV, pp. 146-147 doc. 57. pp. 179-180 doc. 71. 25 Per la località Limatola, cfr. supra, p. 313 nt. 69. 26 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1370 ?), s. n. 20 ASNa,
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( supra, 21 febbraio), che menziona Andrea nel suo lascito testamentario. ¶ Petruccio Sparano27 (viv. nella prima metà del XV sec. – † 3 maggio), abitante nel casale di Sparano. Il 12 febbraio 1435 stilò il suo testamento, lasciando come eredi sua moglie Cobella (infra, 1 luglio) e i suoi figli Paolo Sparano, Guglielmo Sparano e Giovanna Sparano. Dispose, inoltre, la somma di quattro carlini per la sua commemorazione annuale28. ¶ Cristoforo Baistrocchi (viv. nel XVI sec. – † 3 maggio), era un membro della nobile famiglia de Parma, oriunda di Soragna29. Era, verosimilmente, il marito di Margherita Baistrocchi (infra, 23 giugno). ¶ Antonio Tavano († 3 maggio 1530), fu iscritto a lo libro de li defuncti da dompnus Virgilio de Bernardo, per la somma di un tarì30. ¶ Caterina Mairano († 3 maggio 1571), era la moglie di Polidoro Malciero (infra, 26 novembre). ¶ Stefano Barbiero († 3 maggio 1574), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 155231. Era il marito di Golienta (supra, 19 marzo) e il padre di Francesco Barbiero (infra, 24 dicembre). ¶ Faustina de Racioppo († 3 maggio 1577), iuvenis, fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini32. ¶ Marco Cicino († 3 maggio 1591), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 158733. È menzionato tra il 1585 e il 158634 quando si occupò della celebrazione dell’anniversario di Carmosina Pugliese 27 Nel Liber defunctorum è registrato un altro Petruccio (supra, 28 aprile), ma per la posizione occupata nella colonna, è improbabile che le notizie testamentarie possano essere attribuite a lui. 28 Il documento è tràdito in copia cartacea del XVI secolo, cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Carte sciolte. La pergamena faceva parte del fondo Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, come testimonia l’antica segnatura, n. 21, fasc. I; probabilmente sfuggì al riordinamento del fondo pergamenaceo avvenuto nel XX secolo, poiché è privo della segnatura in matita blu (Esposito, Diplomatico III, pp. 3-8). Nel Registro generale di tutti l’instrumenti cit., p. 90, il De Grazia, che consultò il documento nella copia suddetta, nel riportare la data del testamento scrisse erroneamente 1335 invece di 1435. Il testamento, inoltre, è inserto nel documento del 28 novembre 1470 (ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1047). 29 L. Gambara – M. Pellegri – M. De Grazia, Palazzi e casate di Parma, Parma 1971, pp. 177-178. 30 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1535-1536), s. n. 31 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 112. 32 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1604-1605), s. n. 33 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 114. 34 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1585-1586), f. 21v; ibid., (1586-1587), f. 34r.
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(supra, 21 febbraio). Le sue esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini35.
4 ¶ Giovanni De Merio (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 4 maggio), presbitero e canonico della Maior Ecclesia caiacciana, è attestato nel marzo 1256 quale procuratore e rettore della Santa Congregazione di Caiazzo36. Il 10 aprile 1272 stilò il suo testamento37. In esso dispose, tra le altre volontà, di essere sepolto nella suddetta Maior Ecclesia, alla quale destinò pro anima un’oncia d’oro e sei libbre di cera; lasciò, inoltre, al Capitolo caiatino quattro peccie di terra. Un estratto è riportato nella registrazione obituaria, «lassò al venerabile Capitulo doye pecce de terre videlicet: una ad Ceperano l’altra dove se dice la Fico Foscola». ¶ Isabella (viv. nel XV sec. – † 4 maggio), nella cui nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò per lo anniversario suo una terra sita ad Pantanello», del quale al momento non si serba altra memoria. Era la moglie di Giorgio Botto (infra, 27 agosto). ¶ Marucia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 4 maggio), fu iscritta nel libro delli defunti da dompnus Andrea, per la somma di un tarì38. Era la moglie di Loysi de Lando (supra, 17 aprile). ¶ Goffredo Bove (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 4 maggio), è attestato nel novembre 1474 in un atto di enfiteusi con il Capitolo di Caiazzo39. ¶ Capuana (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 4 maggio), fu iscritta a lo libro de li defuncti da suo marito, il magister Baldassarre de Alberto, per la somma di un tarì40. Era la prima moglie di Baldassarre e, probabilmente, la madre di Bianca de Alberto (supra, 6 marzo). ¶ Domenico Cafararo41 († 4 maggio 1553), è attestato nell’Instrumentum confirmationis datato 9 novembre 151142. Era il marito di Maruccia (su35 Ibid.
(aa. 1590-1591), f. 87r. Pergamene I/2, pp. 343-345 doc. 162. 37 Esposito, Pergamene II, p. 156 doc. 50. 38 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1521-1522), s. n. 39 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, p. 1063. 40 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1536-1537), s. n. 41 Nel Liber defunctorum è registrato un altro Domenico Cafararo (supra, 11 gennaio), privo dell’indicazione dell’anno; per la posizione che occupa nella colonna, potrebbe essere il medesimo. 42 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 78-82 doc. 4. 36 Salvati,
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pra, 12 aprile) e il padre del nobile Antonio Cafararo, cavaliere di San Lazzaro, vissuto negli anni centrali del XVI secolo43. ¶ Gaspare Morrone (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 4 maggio), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria, per la somma di un tarì. Era il figlio di Paolo Morrone44. ¶ Ottavio Sparano († 4 maggio 1630), canonico, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1602-162745. È attestato tra il 1587 e il 1588 quando si occupò dell’anniversario di Carmosina Pugliese (supra, 21 febbraio). Presenziò alle esequie di alcuni suoi concittadini: Giuliano Russo (supra, 1 marzo), l’anonima moglie di Nicola Pollerio (infra, 6 maggio) e Sebastiano Faycchia (infra, 20 dicembre). È rammentato anche negli anni 1616-1617 in merito al pagamento del canone di alcuni immobili46.
5 ¶ Riccardo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 5 maggio), era il marito di Maria (supra, 25 febbraio) e il padre del vescovo caiatino Andrea [II] de Riccardo (infra, 18 luglio). ¶ Pietro Guidone (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 5 maggio), presbitero e canonico, è menzionato come teste in due rogiti del marzo e del maggio 122147. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo per l’anima soa et suo patre et matre et fratri una certa corte sita ad Ceserano», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Carlo II d’Angiò (1254 – † Napoli, 5 maggio 1309), principe di Salerno, conte d’Angiò e del Maine, conte di Provenza e Forcalquier, re di Sicilia e di Napoli48. ¶ Agostino (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 5 maggio), era un familiare di Nicola Simone (supra, 22 febbraio). ¶ Cecca (viv. nel XV o XVI sec. – † 5 maggio), era la moglie di Nicola de Balio (infra, 17 novembre). ¶ Mecca de Errico (viv. nel XV o XVI sec. – † 5 maggio), era la figlia di 43 Faraone,
Notizie storiche e biografiche cit., p. 31. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1572-1573), s. n. 45 Ibid. (aa. 1602-1603); ibid. (aa. 1611-1612); ibid. (aa. 1626-1627). 46 Ibid. (aa. 1616-1617), f. 99r. 47 Salvati, Pergamene I/1, pp. 122-126 doc. 52, pp. 126-128 doc. 53. 48 Supra, Commentario, pp. 287-288. 44 ASDAC,
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Giovanni de Errico e la moglie del nobile Bernardino Barberio di Pontelatone49 (infra, 30 novembre). ¶ Giacomo Orefice (viv. nel XV o XVI sec. – † 5 maggio), magister, sposò in prime nozze Maria (infra, 22 dicembre), in seconde nozze Stasa (infra, 15 ottobre). ¶ Caterina Mirto Frangipane († 5 maggio 1536), era la figlia del messere Geronimo Mirto Frangipane (infra, 16 novembre) e, presumibilmente, di Elena (infra, 2 dicembre), nonché la sorella di Bernardina Mirto Frangipane (infra, 18 luglio).
6 ¶ Giovanni de Benedetto (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 6 maggio), di Villa Santa Croce50, è attestato nel settembre 1300 insieme a sua moglie Berarda51. Quest’ultima, risulta essere la proprietaria di un palazzo. ¶ Antonello de Marco (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 6 maggio), è ricordato postumo dai suoi anonimi eredi in un atto di vendita del 5 luglio 1506, quando risulta essere il proprietario di alcuni beni terrieri52. ¶ Fortecza († 6 maggio 1520), fu iscritta nel libro de li defuncti da dompnus Geronimo, per la somma di un tarì53. Era la moglie di Antonello de lo Russecta di Capua (infra, 11 agosto). ¶ Nicola Pollerio († 6 maggio 1601), era il marito dell’anonima moglie, le cui esequie furono celebrate l’11 maggio 1588 nella chiesa di San Francesco54, con un obolo di sedici carlini, pagato dal suddetto Nicola55.
49 Pontis
latronis, Pontelatone (CE), località, è uno dei paesi che facevano parte della diocesi di Caiazzo, il cui nome è stato oggetto di numerose dispute e discussione: Ponteladrone o Pontelatone? Per la quaestio si rimanda alla bibliografia segnalata di seguito (Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato cit., VII, pp. 246-247; Atti della Commissione conservatrice cit., XVIII, 1887, pp. 94-95; Faraone, Caiazzo patria di Pier della Vigna cit., pp. 305-307; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 265-269). L’erezione del castrum è da collocarsi nella prima metà del secolo XI, poiché come data ante quem vi è un documento del novembre 1053 nel quale sono menzionati i coniugi Sasso e Maria abitanti a Pontelatone. Per approfondimenti sulle attestazioni documentarie e sulla storia del casale, cfr. Esposito, Pergamene IV, p. 107 nt. 1; cfr. anche Pontelatone. Dall’età longobarda all’età aragonese, Pontelatone 1989. 50 Per la località Villa Santa Croce, cfr. supra, p. 381 nt. 32. 51 Esposito, Pergamene IV, pp. 155-157 doc. 60. 52 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 73-78 doc. 3. 53 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521), s. n. 54 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 55 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1587-1588), f. 51r.
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7 ¶ Goffredo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 maggio), era un familiare dell’abate Nicola de Matteo (supra, 9 febbraio). ¶ Bandella (viv. nel XV o XVI sec. – † 7 maggio), era la moglie di Andrea Orefice (supra, 20 aprile). ¶ Giulio de Marco († 7 maggio 1508), magister, era il marito di Petruccia (supra, 11 marzo). ¶ Giovanni Antonio Cicino († 7 maggio 1525), dompnus, nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «per l’anniversario suo sondo obligati dui tari lo anno sopra dui membri de le case soye sita a Lo Cantone», nonché la somma di quattro carlini annui al Capitolo caiatino per la celebrazione del suo anniversario56; del lascito testamentario non si serba al momento altra memoria. La sua commemorazione annuale, celebrata nel vescopato, è annotata negli anni 1585-1599, con un obolo la cui somma oscilla tra i quattro e i sei carlini, pagato da Ercole Ceraso57 e da Flaminio Lamperio58. ¶ Francesco Cicino († 7 maggio 1618), canonico, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1585-160059. È menzionato tra il 1585 e il 1592 quando si occupò della celebrazione annuale dell’anniversario di Carmosina Pugliese (supra, 21 febbraio)60. È ricordato negli anni 15961597, in merito alla contabilità dell’esito del grano61. Si occupò della registrazione nel libro de li defunti di alcuni suoi concittadini: i fratelli Isabella Mirto Frangipane iuvenis (supra, 24 febbraio) e Flaminio Mirto Frangipane (supra, 8 marzo), Porzia Melchiori (infra, 3 luglio) e Angela de Massa (infra, 3 settembre).
8 ¶ Giacomo [I] Almundo (el. o cons. nel settembre 1225 – † 8 maggio 1253), fu il diciassettesimo vescovo di Caiazzo62. Era il figlio di Giacomo Almundo (infra, 29 settembre) e di Persoisa (supra, 28 marzo). 56 Il testamento è inserto in un atto del 3 luglio 1562, cfr. ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, p. 1164. 57 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1585-1586), f. 22v; ibid. (1587-1588), f. 48v; ibid. f. 72r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 96v. 58 Ibid. (aa. 1593-1594), f. 117r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 134v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174v. 59 Ibid. (aa. 1585-1586); ibid. (aa. 1599-1600); 60 Ibid. (aa. 1585-1586), f. 21v; ibid., (1586-1587), f. 34r. 61 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 152v. 62 Supra, Commentario, pp. 289-290, 282-283 Tab. 3.
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¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 8 maggio), è attestata, insieme a suo marito Nicola Dofe, in un atto di concessione del giugno 126163. In esso i coniugi Dofe fecero atto di rinuncia di enfituesi di una casa con annesso orto e di alcune terre. ¶ Benenato Pristor64 (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 8 maggio), magister, è attestato dal 21 settembre 1306 al giugno 130865. ¶ Tommasa (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 8 maggio), era la moglie del notaio Giovanni Nicola Bardaro (infra, 28 giugno). ¶ Antonio Bardaro (viv. nella prima metà del XV sec. – † 8 maggio), notaio, la cui attività è documenata tra l’aprile 1385 e il maggio 140866. È menzionato come teste in calce ad un documento datato 14 aprile 142067. Era il marito di Visulina (infra, 19 agosto). ¶ Giovanni de Domenico (viv. nel XV o XVI sec. – † 8 maggio), era il marito di Isabella (supra, 22 febbraio). ¶ Marucia Veglione (viv. nel XVI sec. – † 8 maggio), era la moglie di Troiano de Mario (infra, 29 agosto). ¶ Giovanni Sodano († 8 maggio 1496), fu iscritto a lo libro de li defunti da sua madre Cobella Sodano (infra, 9 settembre) per la somma di un tarì68. Era il figlio di Antonio Sodano (supra, 8 aprile) e il fratello di Biagio Sodano (supra, 11 gennaio). ¶ Pietro dello Russo († 8 maggio 1497), fu iscritto a lo libro de li defunti da dompnus Giovanni dello Russo (infra, 3 luglio), per la somma di un tarì69. Nell’obito è insieme a suo fratello Paolo dello Russo (sub). ¶ Paolo dello Russo (8 maggio 1497 †), fu iscritto a lo libro de li defunti da dompnus Giovanni dello Russo (infra, 3 luglio), per la somma di un tarì70. Nell’obito è insieme a suo fratello Pietro dello Russo (supra). ¶ Giacomo de Antolino (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 8 maggio), è attestato negli anni 1505-1506 quando si occupò della celebrazione delle esequie del suo anonimo fratello, per la somma di un tarì; per la medesima somma lo iscrisse nel libro de li defuncti71. 63 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 426-428 doc. 196. nutre un dubbio dal momento che la registrazione è priva del patronimico. 65 Esposito, Pergamene IV, pp. 218-220 doc. 95, pp. 235-237 doc. 104. 66 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 870, 876, 877, 891, 893, 894, 896, 897. 67 ASNa, Tribunale misto, Processi, b. 112, fasc. 20, ff. 6v-11v. 68 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1497-1498), s. n. 69 Ibid. (aa. 1497-1498), s. n.; la nota amministrativa è stata depennata, probabilmente perché il giorno del decesso, 21 agosto, è errato. 70 Ibid. 71 Ibid. (aa. 1505-1506), s. n. 64 Si
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9 ¶ Doda (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 9 maggio), mulier, è attestata in una Chartula venditionis del febbraio 1208 insieme a suo [marito] Todaro72. ¶ Pietro de Griso (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 9 maggio), è attestato nella Chartula venditionis et traditionis del maggio 1292, quando risulta essere il proprietario di una terra73. ¶ Isabella († 9 maggio 1474), era la moglie, presumibilmente in seconde nozze, di Pietro Mirto Frangipane senis (supra, 22 aprile), a lei premorto. ¶ Matteo de Lando († 9 maggio 1529), era il marito di Rebecca (infra, 5 agosto). ¶ Pietro Mortarulo († 9 maggio 1564), era il figlio di Ferrante Mortarulo e il fratello di Roberto Mortarulo (infra, 12 luglio). ¶ Diamante Pulzone Mirto († 9 maggio 1612), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini74. ¶ Bernardino Fusco (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 9 maggio), originario del casale di Liberi75. Era il padre di Guidone Fusco76 (infra, 20 ottobre).
10 ¶ Antonia Ferraro († 10 maggio 1568), era la moglie di Giovanni Morrone (infra, 10 dicembre), a lei premorto. ¶ Tommasina Berna († 10 maggio 1591), di Airola77, fu iscritta nel libro de li defunti per la somma di un tarì78. ¶ Quirintia Massaro († 10 maggio 1611), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini79, pagato da suo marito Claudio de Laurentiis (infra, 23 agosto). Fu iscritta nel libro de li defuncti, insieme a suo marito Claudio, per la somma di due carlini80. 72 Salvati, Pergamene I/1, pp. 104-106 doc. 42; il documento è ampiamente lacerato e in gran parte illegibile, per cui il legame parentale non è chiaro. 73 Esposito, Pergamene IV, pp. 108-109 doc. 32. 74 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1611-1612), s. n. 75 Per il casale Liberi, cfr. supra, p. 403 nt. 212. 76 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXIv. 77 Airola (BN), località. 78 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1590-1591), f. 87v. 79 Ibid. (aa. 1609-1610), s. n. 80 Ibid. (aa. 1610-1611), s. n.
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¶ Giovanni Battista Sparano (viv. nella prima metà del XVII sec. – † 10 maggio), è elencato nel registro delle nascite della parrocchia di San Nicola de Figulis81 come «filius legitimus et naturalis Scipioni Sparani»82. Era il figlio del medico Scipione Sparano e di Innocenza Gentile.
11 ¶ Maraldo (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 11 maggio), era un familiare del giudice Giovanni de Alessio. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è attestato nel Memoratorium convenientia del gennaio 1184, mentre nella Chartula dationis et concessionis del maggio 1221 è ricordato postumo dai suoi eredi83. ¶ Nicola Cafararo84 († 11 maggio 1518), fu iscritto nel libro de li defunti da Giovanni d’Ettorre, per la somma di un tarì85. Nella nota obituaria si legge «pro cuius anima celebratur anniversarium»; la sua commemorazione annuale, infatti, è annotata negli anni 1541-159986 e nel corso del 1600, con un obolo di due tarì o di quattro carlini, pagato negli ultimi anni da li mastri della Annuntiata. ¶ Giovanni Siciliano (viv. tra la seconda metà del XV sec. e la prima decade del XVI sec. – † 11 maggio), magister, fu iscritto nel libro de li defunti da Giovanni Paolo Piancano, per la somma di un tarì87. Era il marito di Bellonia (infra, 5 settembre). ¶ Stefano Mauceri (viv. nel XVI sec. – † 11 maggio), era il figlio di Marco Maucieri. Quest’ultimo è assente o non identificato nel Liber defunctorum ma è attestato negli anni 1521-152288, quando si occupò dell’iscrizione nel libro delli defunti di Bernardino Mauceri (supra, 3 febbraio). Stefano era, verosimilmente, il figlio di Carmosina (infra, 19 agosto). 81 San Nicola de Ficulis, San Nicola de Figulis, chiesa, per le sue origini e la sua storia, cfr. Esposito, Pergamene IV, pp. 219-220 nt. 1. 82 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità 16091635, f. 1; Melchiori, Descrittione cit., p. 101. 83 Esposito, Pergamene II, pp. 241-244 doc. C; Salvati, Pergamene I/1, pp. 126-129 doc. 53. 84 Esiste un altro Nicola Cafararo (infra, 2 febbraio) che, per la posizione che occupa nella colonna, potrebbe essere il medesimo. 85 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1518-1519), s. n. 86 Ibid. (aa. 1541-1542 mutilo), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1551-1552), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 22v; ibid. (aa. 1587-1588), f. 48v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 60r; ibid. (1589-1590), f. 72r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 96v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127v; ibid. (aa. 1595-1596), f. 135r; ibid. (aa. 15961597), f. 155r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 168r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174v. 87 Ibid. (aa. 1518-1519), s. n. 88 Ibid. (aa. 1521-1522), s. n.
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¶ Caterina de Ruggero (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 11 maggio), era la figlia di Tommaso de Ruggero e, probabilmente, di Viola (infra, 27 agosto). ¶ Bernardino Orefice (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 11 maggio), è attestato in un documento del 13 gennaio 158889. Era il figlio di Francesco Orefice (infra, 28 novembre). ¶ Matteo I di Capua (Napoli [1568] – † 11 maggio 1607, ma 29 aprile)90, conte di Caiazzo, principe di Conca e Grande Ammiraglio del Regno, regio del Conseglio di Stato et dell’Ordine del Tosone di S.M.C.
12 ¶ Giaquinto (viv. nella prima metà del XII sec. – † 12 maggio), chierico, fu autore, insieme al notaio Pietro, suo fratello germanus, ed a suo cognato Alchisius Albus, di un atto di vendita del marzo 1122 con Orso [II] (supra, 4 marzo) vescovo di Caiazzo, relativo a una peccia di terra91. Era il figlio di Pietro. ¶ Giovanni de Alderico (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 12 maggio), giudice, la cui attività è documentata in tre rogiti emanati tra il 1170 e l’ottobre 117692. ¶ Alessandro Cicino (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 12 maggio), è attestato in diverse chartule come teste, fideiussor e come proprietario di diversi beni terrieri, dal gennaio 1278 al maggio 129893. Nell’agosto 1305 stilò il suo testamento, istituendo come eredi Pietro Massarius e i suoi due fratelli, Stefano e Nicola. Lasciò, inoltre, al Capitolo caiatino una terra situata presso Cesarano94. Alessandro era il figlio di Giovanni Cicino senis (infra, 10 novembre) e il fratello di Pietro Cicino (supra, 21 gennaio), nonché il marito di Bella (supra, 29 gennaio). ¶ Giovanni Marino Bardaro (viv. nel XV sec. – † 12 maggio), era il marito di Verita (supra, 9 aprile). ¶ Porzia de Grazia († 12 maggio 1607), era la figlia di Dionisio de Grazia (infra, 24 maggio) e di Livia Mirto95. 89 Ascione
– Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 132-138 doc. 13. giorno e il mese della registrazione obituaria non corrisponde alla data del decesso, cfr. Di Dario, Notizie storiche cit., p. 114, e supra, Commentario, p. 291. 91 Salvati, Pergamene I/1, pp. 50-52 doc. 9. 92 Ibid., pp. 65-67 doc. 19, pp. 72-75 doc. 23, pp. 74-75 doc. 24. 93 Esposito, Pergamene II, p. 174 doc. 64, pp. 182-183 doc. 70, pp. 188-189 doc. 74, p. 189 doc. 83, p. 210 doc. 93; ead., Pergamene IV, pp. 70-73 docc. 15, 16, p. 104 doc. 30, p. 113 doc. 35, p. 143 doc. 54. 94 ead., Pergamene IV, p. 215 doc. 93. Per la località Cesarano, cfr. supra, p. 347 nt. 23. 95 Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 12. 90 Il
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¶ Antriana Simone († 12 maggio 1610), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie96 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di 35 carlini97. Fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di due carlini98.
13 ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 13 maggio), è attestata nel novembre 1265, quando risulta essere la proprietaria di una terra99. Era una familiare del magister Capuano. ¶ Angela de Arienso (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 13 maggio), era la moglie di Polidoro Cicino. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1531100. È menzionato nella contabilità del Capitolo caiatino negli anni 1541-1542101. Fu, inoltre, l’autore di un atto di vendita datato 11 maggio 1544102. ¶ Edifica (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 13 maggio), era la moglie di Geronimo Lota e, probabilmente, la madre di Nicola Lota (infra, 11 agosto). Di Geronimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, fu richiesta l’iscrizione a lo libro de li defuncti da dompnus Virgilio de Bernardo, negli anni 1535-1536, per la somma di un tarì103. ¶ Maria Giulia dicitur Bernardi († 13 maggio 1567), è attestata nella contabilità del Capitolo negli anni 1541-1542 in merito al pagamento delle esequie della sua anonima figlia104. ¶ Antonio Malciero († 13 maggio 1576), iuvenis, era il figlio di Carlo Malciero e, probabilmente, il nipote di Ferrante Malciero (infra, 18 agosto).
14 ¶ Giovanni de Alderico105 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 14 96 Per
la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1609-1610), s. n. 98 Ibid. (aa. 1609-1610), s. n. 99 Salvati, Pergamene I/2, pp. 453-455 doc. 210. 100 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 112. 101 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1541-1542), s. n. 102 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1156. 103 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1535-1536), s. n. L’obito è assente nel Liber defunctorum, evidentemente era stato registrato in un giorno mancante, uno dei quarantaquattro, per la caduta della carta. 104 Ibid. (aa. 1541-1542), s. n. 105 La cronologia obituaria, non rispettata in questa colonna, pone qualche dubbio. 97 ASDAC,
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maggio), primicerius, è menzionato come teste nella Charta alienationis del maggio 1270106. ¶ Guglielmo I d’Altavilla (1131 – † Palermo, 7 maggio 1166), re di Sicilia, duca di Puglia e principe di Capua107. ¶ Riccardo de Palmerio (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 14 maggio), del casale Liberi108, è ricordato postumo nell’atto di vendita emanato da sua nuora Maria nel febbraio 1201109. Era il padre di Giovanni de Palmerio (infra, 11 dicembre) e Pietro de Palmerio (infra, 3 luglio). ¶ Francesco de Adenolfo (viv. nella prima metà del XV sec. – † 14 maggio), fu il destinario di un atto di enfiteusi eseguito dal Capitolo caiatino il 21 novembre 1444110.
15 ¶ Iacono de Benedetto (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 15 maggio), è attestato dal gennaio 1242 al febbraio 1244, quale proprietario di alcuni beni terrieri111. Era il figlio di Gaitelgrima (supra, 9 aprile). ¶ Nicola de Gusto (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 15 maggio), di Villa delle Cese112, è attestato nella Charta divisionis datata 14 luglio 1317: nell’atto divise tra i suoi fratelli, Giovanni de Gusto iuvenis (supra, 13 aprile) e Stefano de Gusto iuvenis, una serie di beni mobili e immobili, ereditati dal loro padre Maffeo de Gusto113. Nicola, insieme a Stefano, era il figlio di secondo letto di Maffeo, mentre Giovanni era il figlio avuto dalla prima moglie di Maffeo. Era il nipote di Giovanni de Gusto senis (supra, 22 febbraio) e il marito di Giovanna (infra, 29 luglio). ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 15 maggio), era la moglie di Pietro Sinay. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è menzionato come teste in alcune chartae, datate tra il marzo 1281 e il dicembre 1307114. 106 Esposito,
Pergamene II, p. 139 doc. 35. registrazione obituaria si legge il nome Roberto, ma è chiaro che si tratti di un errore di scrittura, poiché l’obito è evidentemente riferito a Guglielmo, cfr. supra, Commentario, pp. 284-285. 108 Per il casale Liberi, cfr. supra, p. 403 nt. 212. 109 Salvati, Pergamene I/1, pp. 99-101 doc. 39. 110 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 958. 111 Salvati, Pergamene I/1, pp. 182-185 doc. 83, pp. 193-195 doc. 87; Pergamene I/2, pp. 235-237 doc. 107. 112 Per la località Villa delle Cese, cfr. supra, p. 316 nt. 87. 113 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 494, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 114 Esposito, Pergamene II, p. 197 doc. 81, p. 211 doc. 94; ead., Pergamene IV, p. 82 doc. 22, pp. 92-95 doc. 27, p. 174 doc. 67, pp. 228-229 doc. 102. 107 Nella
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¶ Constanza (viv. nel XIV o XV sec. – † 15 maggio), era la moglie di Pietro Guardiano (infra, 13 settembre). ¶ Giovanni Paolo Prisco (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 15 maggio), arcidiacono e abate, fu prior del monastero di Santa Croce di Monte Verna115 dal 1551 e fino alle sue dimissione, presentate nel 1555116. È inserito nell’elenco delle decime del Capitolo datato 25 novembre 1523117. Era il fratello di Ortensio Prisco e lo zio di Tarquinio Prisco (per entrambi, infra, 15 agosto). ¶ Pompilio de Novello († 15 maggio [1647-1648]), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo per l’anno 1615118. Le sue esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria nella Catthedrale Chiesa, con un obolo di trenta carlini119. Era il figlio del notaio Paolo de Novello120, il fratello di Tullio de Novello (supra, 13 marzo) e, verosimilmente, il marito di Livia de Novello (infra, 11 agosto). ¶ Tommaso Lamperio († 15 maggio 1598), le cui esequie furono celebrate l’11 maggio, con un obolo di quattro ducati121. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1599-1600, con un obolo di sei carlini, pagato da sua moglie Contessa122. Quest’ultima è assente o non identificata nel Liber defunctorum, ma è nota la data delle sue esequie, celebrate nel vescovato il 24 novembre 1611123.
16 ¶ Andrea (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 16 maggio), era un familiare di Giovanni Paterno (infra, 30 maggio). ¶ Tommasa (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 16 maggio), è attestata nel marzo 1288, quale proprietaria di una terra124. Era la moglie del notaio Stefano de Alberto. 115 Per
la chiesa di Santa Croce di Monte Verna, cfr. supra, p. 353 nt. 67. De Francesco, L’antichissima Badia Benedettina di Santa Croce di Caiazzo, S. Maria Capua Vetere 1931, p. 20. 117 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Carte sciolte, s. n. 118 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 116. 119 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1647-1648), s. n. 120 Paolo de Novello è assente nel Liber defunctorum, ma è registrata sua moglie Petruccia (infra, 16 dicembre), che potrebbe essere la madre di Pompilio. Resta, tuttavia, il dubbio sulla parentela, poiché Paolo de Novello era il marito di Roberta Egizio, cfr. Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXVIIr. 121 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1597-1598), f. 169v. 122 Ibid. (aa. 1599-1600), f. 185v. 123 Ibid. (aa. 1611-1612), s. n. 124 Esposito, Pergamene IV, pp. 63-64 doc. 11. 116 G.
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¶ Masella (viv. nella prima metà del XV sec. – † 16 maggio), era la moglie del notaio Agostino Sparano (infra, 25 agosto). ¶ Cecca (viv. nel XV o XVI sec. – † 16 maggio), era la moglie di Andrea Sodano (supra, 30 aprile). ¶ Bernardino Mortarulo († 16 maggio 1588), canonico e suddiacono, le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria nella chiesa di San Francesco125, con un obolo di venti carlini, pagato da Ascanio Mortarulo126. Fu iscritto nel libro de li defunti da Angnola Mortarulo (supra, 22 gennaio), per la somma di un tarì127.
17 ¶ Nicola de Pagana (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 17 maggio), è attestato dal gennaio 1242 al novembre 1246, quale proprietario di alcuni beni terrieri128. Nel maggio 1243, insieme a sua moglie Azolina (infra, 13 ottobre), e ad altri suoi concittadini, fu l’autore di un atto di vendita, relativo a una peccia di terra129. ¶ Francesca (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 17 maggio), era la moglie del giudice Errico Pistore. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è attestato in un atto del maggio 1348, nel quale dichiarò di possedere una starcia in comune con il Capitolo di Caiazzo130. ¶ Costanza Campagnano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 17 maggio), era la moglie del magister Roberto Egizio. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è attestato in un atto di vendita del 21 dicembre 1485131. ¶ Marco Egizio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 17 maggio), è menzionato nel processo d’appello per il patronato sulla cappella di Sant’Agnese132 di proprietà della famiglia Egizio. Era il marito di Fiorenza Campagnano (infra, 1 ottobre) e il padre di Tommaso Egizio Brausso
125 Per
la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1587-1588), f. 51r. 127 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 53r. 128 Salvati, Pergamene I/1, pp. 185-189 doc. 84, pp. 193-195 doc. 87, pp. 214-216 doc. 97. Salvati, Pergamene I/2, pp. 256-259 doc. 117. 129 id., Pergamene I/2, pp. 226-228 doc. 103. 130 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 723. 131 AAC, Processi, Appellazioni, Caiazzo, b. 526, ff. 95-99, 121-124; Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 68-73 doc. 2. 132 Per la cappella di Sant’Agnese, cfr. supra, p. 339 nt. 161. 126 ASDAC,
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(infra, 9 agosto), di Galeazzo Egizio (supra, 4 febbraio) e di Federico Egizio (infra, 1 ottobre)133.
18 ¶ Giovanna (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 18 maggio), era la moglie di Giovanni Russo. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è attestato nel maggio 1240134. Nel maggio 1247 è ricordato postumo dai suoi eredi135. Giovanni era, verosimilmente, il padre di Marsilio Russo (supra, 4 aprile). ¶ Giovanni de Paolo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 18 maggio), di Magrano, è attestato nel gennaio 1285136. ¶ Margherita de Marcianello (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 18 maggio), è attestata il 3 maggio 1356, quando compilò il suo testamento. In esso dispose come eredi i suoi figli, ai quali lasciò precise istruzioni in merito alla celebrazione del suo anniversario. Destinò, inoltre, alla diocesi caiatina la somma di nove carlini137. ¶ Giacomo de Bernardo († 18 maggio 1518), canonico, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1498-1506138; è attestato nel XV secolo nella contabilità del Capitolo caiatino in merito al pagamento del grano139. Negli anni 1497-1498 si occupò dell’iscrizione a lo libro de li defunti del suo anonimo padre, pagando la somma di un tarì140.
19 ¶ Nicola (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 19 maggio), è attestato postumo da suo figlio Caiacciano nel Memoratorium venditionis dell’agosto 1284141. Era un familiare del magister Capuano. ¶ Stefano de Ado (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 19 maggio), abate, è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «Ab abbate Stephano de Ado, pro beneficio
133 AAC,
Processi, Appellazioni, Caiazzo, b. 526, ff. 95-99, 121-124. Pergamene I/1, pp. 176-177 doc. 79. 135 id., Pergamene I/2, pp. 267-269 doc. 121. 136 Esposito, Pergamene II, pp. 222-224 doc. 104. 137 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 783. 138 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1498-1499); ibid. (aa. 1505-1506). 139 Ibid. (sec. XV), 2, s. n. 140 Ibid. (aa. 1497-1498), s. n. 141 Esposito, Pergamene II, p. 221 doc. 103. 134 Salvati,
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suo gr. XV»142. Il 19 maggio 1348 stilò il suo testamento143, riprendendo il primo redatto nel 1343144. I destinatari dei suoi beni furono i suoi fratelli carnali, Nicola de Ado (infra, 29 luglio) e l’abate Giacomo de Ado (infra, 29 agosto). Un estratto del testamento è riportato nella nota obituaria, «lassò al venerabile Capitulo per lo suo anniversario ogn’anno sopra una terra che sta vicino la ecclesia de Sancto Andrea de la Piana145».
20 ¶ Tommaso Mirto († 20 maggio 1576), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1547146. Era il marito di Filadoro Renzio, assente e non identificata nel Liber defunctorum, non menzionata nell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio147.
21 ¶ Corrado IV Hohenstaufen (25 aprile 1228 – † 21 maggio 1254), duca di Svevia, re di Germania, re di Sicilia e re di Gerusalemme148. ¶ Roberto Palmero (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 21 maggio), di Sancto Ianni, la cui commemorazione annuale è annotata nella contabilità del Capitolo caiatino del 1370149. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario in favore del suddetto Capitolo, «quale lassò doye once per l’anniversario suo», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Biagio de Giorgio (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 21 maggio), è attestato in un atto del settembre 1352, nel quale dichiarò di tenere in enfiteusi dal Capitolo caiatino una lenza di terra, situata in località detta Campanella150. ¶ Masello Mostarulo (viv. nel XV sec. – † 21 maggio), era uno degli eletti,
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decimarum Italiae cit., p. 140 doc. 1867. Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 725. 144 Il documento, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con le antiche segnature num. 31, fasc. XI; XV, 2, è attualmente deperdito, cfr. Registro di tutti l’instrumenti cit., p. 71. 145 Per la località Piana, cfr. supra, p. 309 nt. 37. 146 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 112. 147 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche supra, Commentario, pp. 296-297. 148 Supra, Commentario, pp. 285-286. 149 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1370 ?), s. n. 150 ASNa, Pergamene dell’Archvio vescovile di Caiazzo, perg. 773. 143 ASNa,
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che nel 1449 partecipò all’assise per gli statuti della città di Caiazzo151. Era il marito di Mattia (supra, 17 aprile). ¶ Vincenzo Maffa (4 agosto 1507 – † 21 maggio 1520), di Salerno, fu il trentasettesimo vescovo di Caiazzo152.
22 ¶ Pietro (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 22 maggio), giudice, la cui attività è ampiamente documentata dal febbraio 1254 al giugno 1292153. In alcuni atti risulta essere il proprietario di alcuni beni terrieri. Nella Charta venditionis et alienationis del dicembre 1308154 è ricordato postumo da sua moglie Gemma Greco (sub), registrata con lui nella nota obituaria. Era il figlio del giudice Egidio (infra, 4 giugno). ¶ Gemma Greco (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 22 maggio), fu autrice, insieme a suo marito, il giudice Pietro (supra) registrato con lei nella nota obituaria, di una Charta alienationis datata l’aprile 1285, relativa a quattro pecciole di terra155. Nel dicembre 1308 fu la destinataria di un atto di vendita relativo a una lincia di terra156. Nel 1370 è annotata la celebrazione annuale del suo anniversario, con un obolo di due libbre di cera157. Era la figlia del magister Giovanni Greco (infra, 18 settembre), la sorella di Berarda Greco (infra, 23 novembre) e la nipote di Roberto Greco (supra, 24 marzo). ¶ Sionda (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 22 maggio), era la moglie di Angelo Mortarulo e, evidentemente, la madre di Nicola Mortarulo (infra, 30 luglio). ¶ C. Gismundo Mirto († 22 maggio 1589), le cui esequie et una messa cantata furono celebrate il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di dodici ducati e mezzo158. 151 Alianelli,
Delle consuetudini e degli statuti municipali cit., p. 51. Commentario, pp. 275, 282-283 Tab. 3. 153 Salvati, Pergamene I/2, pp. 319-320 doc. 150; Esposito, Pergamene II, p. 166 doc. 59, pp. 167-168 doc. 60, pp. 169-170 doc. 61, pp. 174 doc. 64pp. 175-176 doc. 65, pp. 177 doc. 66, pp. 182-183 doc. 70, p. 184 doc. 71, p. 190 doc. 75, p. 191 doc. 76, p. 192 doc. 77, p. 193 doc. 78, p. 201 doc. 85, p. 206 doc. 89, p. 214 doc. 97, pp. 216-217 doc. 99, p. 219 doc. 101, p. 220 doc. 102, p. p. 229 doc. 107, p. 246 doc. I; ead., Pergamene IV, pp. 35-39 doc. 1, pp. 40-42 doc. 2, pp. 47-48 doc. 5, pp. 51-54 doc. 7, pp. 55-59 doc. 8, pp. 63-64 doc. 11, pp. 65.66 doc. 12, pp. 104-105 doc. 30, pp. 110-111 doc. 33. 154 Esposito, Pergamene IV, p. 246 doc. 110. 155 ead., Pergamene II, pp. 225-226 doc. 105. 156 ead., Pergamene IV, p. 246 doc. 110. 157 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1370 ?), s. n. 158 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 62r. 152 Supra,
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¶ Giovanni de Simone, cfr. supra, p. 354 nt. 79. ¶ Giovanni de Alderico (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 23 maggio), è attestato in due rogiti, dell’agosto 1266 del gennaio 1269, quale proprietario di una casa e di una terra159. ¶ Galtirimma (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 23 maggio), è attestata nel giugno 1285, quale proprietaria di una terra160. Era la moglie di Nicola de Lorenzo (supra, 1 maggio). ¶ Claudio Lamperio († 23 maggio [1603]), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie161 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di cinque ducati162. Fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini163.
24
¶ Ingebaldus (viv. tra la seconda metà del XI e la prima metà del XII sec. – † 24 maggio), diacono, è attestato dall’agosto 1097 all’ottobre 1109, quale proprietario di alcuni beni terrieri164. ¶ Angelo de Cristofano (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 24 maggio), è attestato dal novembre 1248 al gennaio 1284, quale proprietario di alcuni beni terrieri165. Nel giugno 1279 fu autore di un Memoratorium submissionis et donationis166. ¶ Francesco (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 24 maggio), era un familiare del giudice Giovanni Paldi. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è attestato nell’agosto 1244167. ¶ Giovanni de Roberto (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 24 maggio), notaio, è attestato nello svolgimento della sua attività dal gennaio 1301 al gennaio 1313168. Nell’agosto 1342 è ricordato postumo da suo figlio Pietro de Roberto169. 159 Esposito,
Pergamene II, pp. 68 doc. 7, p. 115 doc. 25. pp. 227-228 doc. 106. 161 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 162 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1602-1603), f. 230r. 163 Ibid. (aa. 1602-1603), s. n. 164 Esposito, Documenti V, pp. 105-109 doc. 32, pp. 127-131 doc. 45. 165 Salvati, Pergamene I/2, pp. 282-284 doc. 129; Esposito, Pergamene II, pp. 216-217 doc. 99. 166 Esposito, Pergamene II, pp. 182-183 doc. 70. 167 Ibid., p. 59 doc. 2. 168 Esposito, Pergamene IV, p. 159 doc. 62, p. 173 doc. 66, p. 175 doc. 68, pp. 181-182 doc. 72, pp. 209-210 doc. 89, p. 215 doc. 93, p. 223 doc. 98, p. 255 doc. 117; ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 427, 439, 440, 448, 455, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 169 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 680, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 160 Ibid.,
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¶ Cicco Puczone (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 24 maggio), era un familiare del magister Giovanni de Nicola (infra, 24 dicembre). ¶ Dionisio de Grazia (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 24 maggio), originario del casale Liberi170, si trasferì a Caiazzo da Liberi intorno al 1580, insieme a suo fratello Graziano de Grazia171. Fu iscritto nel libro delli defunti da Giovanni Battista Fasulo172, per la somma di un tarì173. Era il marito di Livia Mirto e il padre di Porzia de Grazia (supra, 12 maggio).
25 ¶ Pietro Conciatore (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 25 maggio), senis, è attestato nell’agosto 1243, quale proprietario di una presa di terra174. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo una terra sita ad Pantanello», del quale al momento non si serba altra memoria. Potrebbe essere il medesimo Pietro attestato nel giugno 1270175, ma non vi sono elementi univoci per poterlo accertare, poiché esiste un altro Pietro Conciatore iuvenis (supra, 1 febbraio), attestato agli inizi del XIV secolo. ¶ Tommaso de Insero (viv. nel XVI sec. – † 25 maggio), era il figlio di Bandino de Insero (supra, 12 gennaio) e il fratello di Geronimo de Insero (infra, 11 agosto) e di Diana de Insero (infra, 19 novembre). ¶ Ortensio Faiella176 († 25 maggio 1609), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie177 il 29 maggio, con un obolo di due ducati178.
170 Per
il casale Liberi, cfr. supra, p. 403 nt. 212. Tavola de’ capi cit., f. 12; Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 63-64. 172 Giovanni Battista è assente nel Liber defunctorum, ma è registrata sua moglie Argentina Giameo (infra, 4 settembre). 173 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1585-1586), f. 23v. 174 Salvati, Pergamene I/2, pp. 228-230 doc. 104. 175 Esposito, Pergamene II, p. 140 doc. 36. 176 Un omonimo è registrato il 29 aprile; è probabile che si tratti della medesima persona, registrata due volte. 177 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 178 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1608-1609), s. n. 171 Marocco,
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26 ¶ Luigi d’Angiò (1327 – † 26 maggio 1362), principe di Taranto, re consorte di Napoli in quanto secondo marito della regina Giovanna I179. ¶ Angelella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 26 maggio), fu iscritta nel libro de li defunti da suo marito Agostino Mauceri, che versò la somma di un tarì180. ¶ Francesca Parisi († 26 maggio 1538), del casale di Squille181, era la figlia di Teseo Parisi (infra, 10 dicembre), a lei premorto. ¶ Loysi Faycchia († 26 maggio 1539), fu iscritto nel libro de li defunti da suo figlio Sebastiano Faycchia (infra, 20 dicembre) per la somma di un tarì182.
27 ¶ Antonio de Noto (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 27 maggio), abate, fu l’autore di un atto di vendita datato 29 settembre 1383 con il Capitolo caiatino183. ¶ Bernardino Fasulo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 27 maggio), è attestato negli anni 1514-1515, quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti di Donato Fasulo (supra, 10 marzo)184. Negli anni 1585-1586 si occupò della funzione commemorativa del suddetto Donato, pagando la somma di due tarì185. Era il marito di Adorna (infra, 12 settembre). ¶ Giacomo de Racioppo († 27 maggio 1598), dompnus, è menzionato negli anni 1596-1597186 quando si occupò dell’iscrizione ne lo libro de li defuncti dei suoi anonimi genitori, dell’anonima moglie e del figlio Alberico de Racioppo (infra, 25 agosto). È ricordato anche in merito alla fabrica del sepolcro187. Le sue esequie furono celebrate il medesimo giorno della 179 Supra, Commentario, p. 282. La data riportata nella registrazione, 1162 è errata; evidentemente si tratta di una svista del redattore. 180 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521), s. n. 181 Per la località Squille, cfr. supra, p. 309 nt. 39. 182 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1539-1540), s. n. 183 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 865. 184 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1514-1515), s. n. 185 Ibid. (aa. 1585-1586), f. 2v, nel quale Bernardino risulta essere «possessore delle case à Portansi site la via pubblica da levante et mezzodì». Per l’ubicazione del quartiere Portanzia, cfr. supra, p. 361 nt. 141. 186 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1596-1597), f. 158r. 187 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 158r.
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registrazione obituaria, con un obolo di quattro ducati188. Fu iscritto nel libro de li defunti da domnpus Raffaele per la somma di due carlini189. ¶ Paolo Filomarino (18 luglio 1617 – † 27 maggio 1623), fu il quarantaquattresimo vescovo di Caiazzo190.
28 ¶ Nicola de Saimundo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 28 maggio), magister, fu il destinatario di due atti di concessione del dicembre 1248 e del giugno 1270191. Nel giugno 1279 risulta essere il proprietario di una terra192. ¶ Damiano de Actone (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 28 maggio), era un familiare di Giacomo de Actone. Quest’ultimo è attestato dal giugno 1256 all’agosto 1271193. Nel luglio 1282 è ricordato postumo da suo figlio Enrico de Actone194. ¶ Giovanni (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 28 maggio), di Villa Santa Croce195, canonico, è menzionato come teste in calce ad un atto del 23 maggio 1327196. ¶ Viola (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 28 maggio), era la seconda moglie di Giacomo Monterone (infra, 28 giugno), a lei premorto; la prima moglie era Masella (infra, 1 settembre). ¶ Roberto d’Audi († 28 maggio 1558), di Sancto Ianni, le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sei carlini e quattro libbre di cera197. ¶ Claudio de Marco († 28 maggio 1587), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo per gli anni 1577, 1583198. Le sue esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria nella chiesa della San-
188 Ibid.
(aa. 1597-1598), f. 169v. (aa. 1598-1599), f. 180r. 190 Supra, Commentario, pp. 278, 282-283 Tab. 3. 191 Salvati, Pergamene I/2, pp. 286-288 doc. 132; Esposito, Pergamene II, p. 140 doc. 36. 192 Esposito, Pergamene II, pp. 182-183 doc. 70. 193 Salvati, Pergamene I/2, pp. 351-353 doc. 165; Esposito, Pergamene II, pp. 76-78, doc. 12, p. 152 doc. 47. 194 Esposito, Pergamene II, p. 207 doc. 90. 195 Per la località Villa Santa Croce, cfr. supra, p. 381 nt. 32. 196 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 569, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 197 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1557-1558), s. n. 198 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 114. 189 Ibid.
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tissima Annunziata199, con un obolo di venti carlini200. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1587-1588, con un obolo di cinque carlini, pagato dai suoi eredi201. Fu iscritto nel libro de li defunti da Stefano per la somma di un tarì202.
29 ¶ Lorenzo Bove (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 29 maggio), è attestato in un atto di vendita del 1318203. ¶ Madio (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 29 maggio), canonico, è presente nell’elenco dei paganti la decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «A dompno Madio pro beneficio et benefactis gr. X»204. ¶ Ruggero Rabia (viv. nella prima metà del XV sec. – † 29 maggio), era uno dei capitani di Caiazzo, attestato nel 1436205. Era il marito di Cubella (supra, 21 febbraio) e un familiare di Nuccio (infra, 9 giugno). ¶ Maruccia de Balsamo († 29 maggio 1528), fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio206. Era la seconda moglie del magister Francesco de Zuccaro (infra, 30 luglio); la prima moglie era Cardella (supra, 2 aprile). ¶ Giuliano Ferradino († 29 maggio 1597), nel 1553 contrasse matrimonio con Pazienza de Alberto (infra, 28 luglio)207. Le sue esequie furono celebrate nel vescovato il 28 maggio, con obolo di trenta carlini208.
30 ¶ Giovanni Paterno (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 30 maggio), è attestato nel maggio 1247, dove risulta essere il proprietario di una terra insieme al suo anonimo fratello209. Nella charta venditionis et alienatio-
199 Per
la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 31r. 201 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 48v. 202 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 53r. 203 Il documento, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con le antiche segnature, num. 27, fasc. XI; XI, 5, è attualmente deperdito, per cui non è stato possibile recuperare altre informazioni, cfr. Registro generale di tutti l’instrumenti cit., p. 84. 204 Rationes decimarum Italiae cit., p. 140 doc. 1864. 205 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. 21. 206 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche, supra, Commentario, pp. 296-297. 207 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XVIIIr. 208 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1596-1597), f. 157v. 209 Salvati, Pergamene I/2, pp. 264-266 doc. 120. 200 ASDAC,
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nis datata gennaio 1267210 risulta deceduto, poiché, nella descrizione dei confini di una domus, sono menzionati i suoi anonimi eredi. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo una peccza de terra», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Palma (viv. nel XVI sec. – † 30 maggio), era la moglie di Salvatore Mauceri (infra, 8 giugno), a lei premorto. ¶ Brisella de Errico († 30 maggio 1548), era la moglie di Cornelio de Marco (supra, 17 febbraio).
31 ¶ Cerva de Madio (viv. nella prima metà del XV sec. – † 31 maggio), fu la destinataria, insieme a sua sorella Armelina de Madio, dell’eredità del padre, Antonio de Madio, il quale compilò il suo testamento nel dicembre 1417211. ¶ Anello Mortarulo (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 31 maggio), fu autore, insieme a suo fratello Francesco Mortarulo, di un atto di vendita datato 1° febbraio 1484212. Era il padre di Lisabella Mortarulo (infra, 9 ottobre). ¶ Bernardino Bolognini († 31 maggio 1505), era il figlio di Giovanni Bolognini e di Maurizia Lagonessa213. ¶ Bernardino Paterno († 31 maggio 1519), canonico e diacono, abate del monastero di Santa Croce214. Fu iscritto nel libro de li defunti da suo fratello Annibale Paterno senis (infra, 4 giugno), pagando la somma di un tarì215. ¶ Caterina Sparano (viv. nella prima metà del XVII sec. – † 31 maggio), era la figlia del medico chirurgo Metello Sparano, uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1612, 1615216.
210 Esposito,
Pergamene II, p. 71 doc. 10. Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 912. 212 Ibid., perg. 1100. 213 Melchiori, Descrittione cit., pp. 93-94; Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 26. 214 Anche se non specificato, dovrebbe essere il monastero di Santa Croce di Monte Verna, cfr. supra, p. 353 nt. 67. 215 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità aa. (1518-1519), s. n. 216 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 45 nt. 8, pp. 115-116. 211 ASNa,
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1 ¶ Caterina (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 1 giugno), era la moglie del giudice Troiano de Mario. Quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, fu autore di due atti di vendita, datati gennaio 1454 e ottobre 1458. Il secondo rogito ebbe come destinatario il Capitolo caiatino1. ¶ Gregorio della Valle († 1 giugno 1562), era il figlio di Pietro della Valle (supra, 1 febbraio).
2 ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 2 giugno), era la moglie di Ruggero de Rocca (supra, 10 gennaio). ¶ Pietro Vitrario (viv. nella prima metà del XV sec. – † 2 giugno), è menzionato come teste in calce ad un documento datato 14 aprile 14202.
3 ¶ Pietro Caldarario (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 3 giugno), è attestato nella Charta concessionis del giugno 1237, dove risulta essere il proprietario di una presa di terra3. Nella Charta venditionis dell’agosto 12524 è ricordato postumo da suo figlio Giacomo Caldarario (infra, 11 dicembre) e, nuovamente, nel gennaio 12765 da sua figlia Maria Caldarario (supra, 30 gennaio). ¶ Stefano Matarazzo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 3 giugno), era il figlio di Cesare Matarazzo (supra, 8 aprile). ¶ Cecca Sodano (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 3 giugno), fu iscritta nel libro de li defuncti, per la somma di un tarì6, promessa al Capitolo da lei stessa. Era la moglie di Bernardino de Zuccaro (infra, 25 agosto). ¶ Minico de Grazia († 3 giugno 1551), magister, è attestato negli anni 1541-1542 quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti del
1 ASNa,
Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1006, 1018. Tribunale misto, Processi, b. 112, fasc. 20, ff. 6v-11v. 3 Salvati, Pergamene I/1, pp. 167-168 doc. 74. 4 id., Pergamene I/2, pp. 305-307 doc. 143. 5 Esposito, Pergamene II, p. 163 doc. 56. 6 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1512-1513), s. n. 2 ASNa,
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suo anonimo padre, pagando la somma di un tarì7. Nel maggio 1544 si occupò dell’anniversario di alcuni suoi anonimi concittadini8. ¶ Beatrice Insero († 3 giugno 1578), era la moglie di messere Ferrante Alberti. Quest’ultimo era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1594, 16079. Beatrice e Ferrante si unirono in matrimonio nel 157810. Le esequie di Ferrante Alberti furono celebrate nel vescovato il 14 maggio 1622, con un obolo di 30 carlini, pagato da suo figlio Aianello Alberti11.
4 ¶ Stabile Sinay (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 4 giugno), fu il destinatario nel novembre 122012 della Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal vescovo caiatino Giovanni [II] (infra, 1 settembre), relativa ai beni mobili e immobili che in passato era appartenuti al diacono Pietro de Bernardo (infra, 3 agosto). È menzionato come teste in due documenti dell’agosto 1250 e dell’agosto 125213. Nella Charta confirmationis dacionis episcopi caiacciani del giugno 1268 donna [I…], vedova del suddetto Stabile, fu la destinataria di undici peccie di terra14. Era il figlio di Pietro Sinay, non identificato nel Liber defunctorum. ¶ Sono attestati due giudici Egidio15 († 4 giugno) attivi a Caiazzo nel XIII secolo e membri, probabilmente, dello stesso nucleo familiare: • Egidio (viv. nella prima metà del XIII sec.), giudice, la cui attività è ampiamente attestata da diversi rogiti emanati tra il 1240 all’aprile 125316. In alcuni di essi risulta essere il proprietario di alcuni beni terrieri. Nel febbraio 1254 è ricordato nel patronimico di un suo fa 7 Ibid.
(aa. 1541-1542), s. n. (aa. 1543-1544), s. n. 9 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 115. 10 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XVIIIr. 11 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1621-1622), f. 144r. 12 Salvati, Pergamene I/1, pp. 120-122 doc. 51. 13 id., Pergamene I/2, pp. 302-303 doc. 141, pp. 305-307 doc. 143. 14 Esposito, Pergamene II, pp. 110-112 doc. 22. 15 Esiste un altro giudice Egidio (infra, 21 ottobre), che occupa nella colonna la prima posizione. Potrebbe trattarsi di uno dei due giudici descritti. Non vi sono notizie tali da poter formulare ulteriori ipotesi. 16 Salvati, Pergamene I/1, pp. 172-174 doc. 77, pp. 174-175 doc. 78, pp. 203-205 doc. 92, pp. 205-207 doc. 93, pp. 207-210 doc. 94, pp. 212-214 doc. 96, pp. 214-216 doc. 97; id., Pergamene I/2, pp. 220-222 doc. 100, pp. 222-223 doc. 101, pp. 224-226 doc. 102, 226-228 doc. 103, pp. 228-230 doc. 104, pp. 232-235 doc. 106, pp. 290-292 doc. 134, pp. 305-307 doc. 143, pp. 308-309 doc. 144, pp. 312-313 doc. 146. 8 Ibid.
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miliare, il giudice Pietro del giudice Egidio17 (supra, 22 maggio). Dal marzo 1256 è ricordato postumo dai suoi eredi18. • Egidio (viv. nella seconda metà del XIII sec.), giudice, la cui attività è documentata tra il febbraio 1268 e il giugno 127119. Dall’aprile 1285 è ricordato postumo da suo figlio Pietro20. ¶ Vi sono tre Annibale Paterno († 4 giugno): • Annibale Paterno (viv. nella prima metà del XVI sec.), senis, era il figlio del notaio Giovanni Nicola Paterno, marito di Silvia Mirto (infra, 11 luglio)21. Nel 1519 si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti di suo fratello, l’abate Bernardino Paterno (supra, 31 maggio), pagando la somma di un tarì22. • Annibale Paterno (viv. nella prima metà del XVI sec.), risulta deceduto ante febbraio 1540. Era il padre di Pomponia Paterno (supra, 5 febbraio) e di Clara (infra, 10 novembre). • Annibale Paterno (viv. nel XVI sec.), iuvenis, miles, era il figlio di Camillo di Annibale Paterno e di Porzia Filomarino, il cui ramo si estinse nel 1591, quando Annibale, che partecipò alla guerra di Tunisi, morì a Messina senza lasciare eredi23.
5 ¶ Pietro Almundo († 5 giugno 1191), senis, giudice di Caiazzo, la cui attività è documentata dal 1162 al gennaio 118424. Nella Charta venditionis datata agosto 1214 risulta deceduto, poiché sono menzionati i suoi eredi nella descrizione dei confini di un palatium25. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo doye pecce de terre site a Birano et che de li fructi de dicte terre se ne habia ad celebrare l’anniversario solenniter in lo dì de l’obitu suo per l’anima soa et de li consanguinei et affini soi», del quale al momento non si serba altra memoria. 17 id., Pergamene I/2, pp. 319-320 doc. 150. 18 Ibid., pp. 339-342 doc. 160, pp. 345-348 doc.
163.
19 Esposito, Pergamene II, pp. 106-107 doc. 19, p. 109 doc. 21, pp. 110-112 doc. 22, p. 113
doc. 23, p. 148 doc. 43. 20 Ibid., pp. 225-226 doc. 105. Pietro è documentato anche nel giugno 1268 (ibid., p. 109 doc. 21) nel luglio 1270 e nel luglio 1271 (ibid. p. 141 doc. 37, p. 149 doc. 44). 21 Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 26. 22 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1518-1519), s. n. 23 Melchiori, Descrittione cit., p. 108; Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 40-41. 24 Salvati, Pergamene I/1, p. 65 doc. 18, pp. 67-68 doc. 20; Esposito, Pergamene II, pp. 241-244 doc. C. 25 Salvati, Pergamene I/1, pp. 112-115 doc. 47.
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¶ Francesco Santangelo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 5 giugno), chierico, era il figlio di Agostino Santangelo (infra, 22 dicembre) e, evidentemente, di Caterina de Errico (infra, 18 ottobre), nonché il fratello di Marco Santangelo (supra, 6 gennaio).
6 ¶ Pietro Lupo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 6 giugno), canonico, è menzionato come teste in una Charta concessionis episcopi caiacciani, emanata dal vescovo Giacomo [I] Almundo (supra, 8 maggio) nell’aprile 123626. ¶ Giacomo de Alderico (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 6 giugno), è ricordato postumo dai suoi anonimi eredi in due chartae del gennaio 130027. ¶ Antonia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 6 giugno), era la moglie di Stefano Sodano (supra, 7 marzo). ¶ Margherita († 6 giugno 1528), era la moglie di Agostino Longo (supra, 10 aprile).
7 ¶ Marco Mostarulo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 giugno), magister, è attestato in alcuni rogiti dal febbraio 1242 al giugno 1268, nei quali risulta essere il proprietario di alcuni beni terrieri28. Nel luglio 1257 fu il destinatario di un Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal vescovo Andrea [II] de Riccardo (infra, 18 luglio), relativa ad una bottega di proprietà della Chiesa29. Era il figlio di Pietro Mostarulo. ¶ Giovanni de Giuliano (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 giugno), abitante in Cesarano30, è attestato nel febbraio 1260, quando fu il destinatario di un atto di vendita relativo ad una peccia di terra31. Tra il giugno 1268 e il marzo 1269, risulta essere il proprietario di alcune terra32. Nella Charta venditionis et alienationis dell’aprile 1299 è ricordato
26 Ibid.,
pp. 165-166 doc. 73. Pergamene IV, pp. 146-147 doc. 57, pp. 148-149 doc. 58. 28 Salvati, Pergamene I/1, pp. 191-193 doc. 86; id., Pergamene I/2, pp. 317-319 doc. 149, pp. 320-323 doc. 151, pp. 393-397 doc. 183, pp. 418-420 doc. 193; Esposito, Pergamene II, pp. 110-112 doc. 22. 29 Salvati, Pergamene I/2, pp. 363-365 doc. 170. 30 Per la località Cesarano, cfr. supra, p. 347 nt. 23. 31 Salvati, Pergamene I/2, pp. 406-408 doc. 187. 32 Esposito, Pergamene II, pp. 110-112 doc. 22, p. 117 doc. 27. 27 Esposito,
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postumo da suo figlio Benutus de Giuliano33. Era il figlio di Giuliano Caldarario. ¶ Emilio Sparano († 7 giugno 1592), le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata34 nel medesimo giorno della sua registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini35. Fu iscritto nel libro de li defunti da Marsilio Sparano, per la somma di un tarì36.
8 ¶ Biagio Dofe (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 8 giugno), fu il destinatario, insieme a sua moglie e mundualda Lucia Ferrario Dofe (supra, 26 gennaio) di una Charta commutacionis del giugno 1268 con la Santa Congregazione di Caiazzo, relativa alla permuta di un orto e con una peccia di terra37. ¶ Margherita (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 8 giugno), fu autrice, insieme a suo marito Francesco Sinay di un atto di vendita relativo ad una peccia di terra38. Francesco, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è citato come teste in calce a diversi rogiti dal marzo 1288 all’agosto 130139; era il figlio di Giovanni Sinay (infra, 31 dicembre). ¶ Polisena (viv. nel XVI sec. – † 8 giugno), era la moglie di Angelo Pugliese (infra, 27 luglio). ¶ Salvatore Mauceri (viv. nel XVI sec. – † 8 giugno), era il marito di Palma (supra, 30 maggio), a lei premorto. ¶ Maria Emilia Cicino († 8 giugno 1612), è attestata negli anni 1609-1610, quando si occupò della celebrazione delle esequie di suo marito, il notaio Giovanni Battista Lombardo (infra, 19 agosto), pagando la somma di trenta carlini40. ¶ Giovanna de Mario († 8 giugno 1600), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie41 il 12 giugno, con un obolo di cinque ducati42. 33 ead.,
Pergamene IV, p. 144 doc. 55. la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 35 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 98v. 36 Ibid. (aa. 1592-1593), f. 111v. 37 Esposito, Pergamene II, p. 109 doc. 21. 38 ead., Pergamene IV, p. 158 doc. 61. 39 Ibid., p. 63 doc. 11, pp. 92-95 doc. 27, p. 142 doc. 53, pp. 160-161 doc. 63, p. 174 doc. 67, p. 175 doc. 68, pp. 179-180 doc. 71. 40 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1609-1610), f. s. n. 41 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 42 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1599-1600), f. 187v. 34 Per
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9 ¶ Palmerio (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 9 giugno), presbiter, è ricordato postumo nell’atto di concessione inserto nel documento del maggio 124743. In esso, risulta essere il beneficiario di una peccia di terra a Caiazzo, in località denominata Angeli. ¶ Nuccio (viv. nel XV sec. – † 9 giugno), era un familiare di Ruggero Rabia (supra, 29 maggio). ¶ Orazio Acquaviva d’Aragona (el. o cons.13 maggio 1592 – † 9 giugno 1617), fu il quarantatreesimo vescovo di Caiazzo44.
14 ¶ Elena (viv. nel XV o XVI sec. – † 14 giugno), era la moglie di Giovanni Cicchinello (infra, 21 settembre). ¶ Beatrice († 14 giugno 1528), era la madre di Agostino Landolfo, vescovo di Montepeloso (infra, 26 dicembre).
15 ¶ Nicola Almundo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 15 giugno), è menzionato come teste nella Chartula permutationis del febbraio 127745. Era il padre del giudice Pietro Almundo iuvenis (sub). ¶ Pietro Almundo iuvenis († 15 giugno 1256), giudice, la cui attività è ampiamente documentata dall’agosto 1227 al luglio 125446. Nel 1245 fu al servizio di Pier delle Vigne47. È ricordato postumo dai suoi anonimi eredi dal febbraio 127048. Era il figlio di Nicola Almundo (supra) e il padre dell’abate Almundo. ¶ Masello Sparano (viv. nella prima metà del XV sec. – † 15 giugno), era il fratello del primicerius Giovanni Sparano (infra, 15 dicembre) e il padre di Simeone Sparano (supra, 27 aprile). ¶ Geronima Simone († 15 giugno 1527), era la figlia di Nicola Simone (supra, 22 febbraio) e, verosimilmente, di Mecca (infra, 13 agosto). ¶ Antonio Sparano († 15 giugno 1528), era il figlio del notaio Stefano Sparano; quest’ultimo era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo
43 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 269-271 doc. 122. Commentario, pp. 271-278, 282-283 Tab. 3. 45 Esposito, Pergamene II, p. 169 doc. 61. 46 Salvati, Pergamene I/1, sub vocem; id., Pergamene I/2, sub vocem. 47 J.F. Böhmer, Regesta imperii 1198-1272, V, 2, 4, Innsbruck 1911, p. 1949 doc. 13531. 48 Esposito, Pergamene II, pp. 129-135 doc. 33, pp. 141 doc. 37. 44 Supra,
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nell’anno 153149. Antonio era, verosimilmente, il figlio di Covella (supra, 4 marzo). ¶ Andrea [IV] Serao (el. o cons. 18 dicembre 1404 – † 15 giugno 1422), di Aversa, fu il trentaduesimo vescovo di Caiazzo50. Era lo zio del vescovo Giovanni [VI] Serao (supra, 24 gennaio).
16 ¶ Maria Sinay (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 16 giugno), fu autrice, insieme a suo marito Sinay, di due atti, uno di donazione e uno di vendita, del gennaio 124251. Era la madre di Giovanni Sinay (infra, 31 dicembre). ¶ Andrea Mancino (viv. nel XV o XVI sec. – † 16 giugno), era il marito di Maria (supra, 6 marzo). ¶ Giovanni d’Ettorre Sparano († 16 giugno 1528), è attestato dal novembre 1511 al 151652. Era il figlio di Ettore Sparano (infra, 29 settembre) e il fratello del canonico Santillo Sparano (supra, 3 febbraio), nonché il marito di Cardonia (supra, 31 marzo). ¶ Ludovica Egizio († 16 giugno 1543), era la seconda moglie di Bernardino Melchiori53 (infra, 13 agosto) la prima moglie era Maria Omodeo (infra, 23 dicembre).
17 ¶ Pietro Rinco (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 17 giugno), dompnus, menzionato come teste dal febbraio 1256 al giugno 127054. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò per l’anima soa tari IIII, et per l’anima de lo patre tari IIII, et per l’anima de la matre tari III sopra del’orto sita ad Portansi55», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Astolfo Maccaionda († 17 giugno 1544), era il marito di Lisa (supra, 17 aprile). 49 Santacroce,
Istituzioni e società cit., pp. 111-112. Commentario, pp. 273, 282-283 Tab. 3. 51 Salvati, Pergamene I/1, pp. 182-185 doc. 83, p. 189 doc. 85. 52 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 57 doc. 4, pp. 78-87 doc. 5, p. 296. 53 Melchiori, Descrittione cit., pp. 104-106; Tadei, Raguaglio della famiglia de Melchiori cit., pp. 9-10. 54 Salvati, Pergamene I/2, pp. 337-339 doc. 159, pp. 339-342 doc. 160, pp. 345-348 doc. 163, pp. 363-365 doc. 170, pp. 371-373 doc. 173, pp. 378-380 doc. 176, pp. 417-418 doc. 192, pp. 421-423 doc. 194, pp. 424-426 doc. 195, pp. 434-436 doc. 200; Esposito, Pergamene II, p. 68 doc. 7, pp. 76-78 doc. 12, p. 140 doc. 36. 55 Per l’ubicazione del quartiere Portanzia, cfr. supra, p. 361 nt. 141. 50 Supra,
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22 ¶ Maria Dofe (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 22 giugno), è attestata in una charta del settembre 1266, nella quale, insieme a suo padre Goffredo Dofe iuvenis (supra, 5 marzo), risulta essere stata la proprietaria di tre peccie di terra56. ¶ Palma (viv. nel XVI sec. – † 22 giugno), era una familiare di Stefano Caiazzanello (infra, 6 agosto). ¶ Venturella († 22 giugno 1502), era la moglie di Petruccio Grignecta (infra, 31 dicembre).
23 ¶ Leonardo Manescallo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 23 giugno), è attestato postumo nella Charta locationis libellario nomine episcopi caiacciani emanata dal vescovo Pietro [II] (infra, 26 giugno) nel febbraio 1301: in essa risulta essere stato il detentore di tre pecciolae di terra di soggette alla giurisdizione della Chiesa di Caiazzo57. Nella nota obituaria è registrato insieme alla sua anonima madre. È riportato, inoltre, il loro lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassero al venerabile Capitulo per l’anniversario lloro una terra sita a li Friicci», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Corrado (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 23 giugno), chirurgo, è attestato nel dicembre 1294, quando gli fu concessa la licenza per esercitare la professione medica58. ¶ Basile Vano, cfr. infra, 27 giugno. ¶ Grazia Paterno (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 23 giugno), era la figlia di Altobello Paterno (supra, 1 maggio). ¶ Margherita Baistrocchi (viv. nel XVI sec. – † 23 giugno), era, verosimilmente, la moglie di Cristoforo Bastriocchi (supra, 3 maggio). ¶ Gismondo Friello (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 23 giugno), fu iscritto nel libro delli defunti da dompnus Andrea, per la somma di un tarì59.
24 ¶ Aytardus (viv. tra la seconda metà del XIII e la prima decade del XIV 56 Esposito,
Pergamene II, p. 69 doc. 8. Pergamene IV, pp. 162-167 doc. 64. 58 ead., Documenti V, p. 189 doc. 146. 59 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1521-1522), s. n. 57 ead.,
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sec. – † 24 giugno), abate e presbitero, è menzionato come teste in tre chartae datate tra l’aprile 1299 e l’agosto 130360. Nazario (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 24 giugno), è ricordato postumo dai suoi eredi nella Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal vescovo Giacomo [I] Almundo (supra, 8 maggio) dell’aprile 122661. Era il figlio di Ilario e il padre di Ilario de Nazario e di Giovanni de Nazario (supra, 16 marzo), menzionati entrambi nella Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal suddetto vescovo nel marzo 124062. Capuana de Nicola († 24 giugno 1293), è registrata con il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò al venerabile Capitulo per l’anima soa un’oncza d’auro et una corregia d’argento per fare uno calice d’argento, et una coltra de seta pro funeribus mortuorum, et uno facciulo d’oro, et tre tovaglye; item lassò doye once che se ne comperasse un’olivito et de l’oglyo de dict’ olivito ne stesse allumat’ una lampa de continuo dintro lo vescopato», del quale al momento non si serba altra memoria. Era la figlia del giudice Andrea de Nicola (supra, 3 marzo). Maruccia Crucculella63 (viv. tra la seconda metà del XV e la prima decade del XVI sec. – † 24 giugno), fu iscritta nel libro de li defuncti il medesimo giorno della registrazione obituaria per la somma di un tarì, promessa al Capitolo da lei stessa64. Era una familiare di Francesco de Crucculu o de Cruccolo. Dionora (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 24 giugno), era la figlia di Lucia de Aymo (supra, 5 gennaio).
25 ¶ Nicola de Adenolfo (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà del XIV sec. – † 25 giugno), è attestato nella charta del 1° marzo 1302, nella quale risulta essere il proprietario di una terra nemorosa65. Era il figlio di Giovanni de Adenolfo e di Giacoma (supra, 7 aprile). ¶ Roberto de Arribaldo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 25 giugno), magister, fisico, è menzionato come teste in molteplici rogiti tra il 1310
60 Esposito,
Pergamene IV, p. 144 doc. 55, p. 183 doc. 73, p. 196 doc. 80. Pergamene I/1, pp. 130-131 doc. 55. 62 Ibid., pp. 174-175 doc. 78. 63 Esiste un’omonima annotata il 29 aprile; è probabile che si tratti della medesima persona, registrata due volte. 64 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1506-1507), s. n. 65 Esposito, Pergamene IV, pp. 181-182 doc. 72. 61 Salvati,
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e il luglio 131866. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò una terra per l’anniversario suo de la quale terra la herede soa deve pagare ogn’anno tre tari, videlicet: uno tari et una libra de cera ad quelli che cantano messa e lo resto se debia partire inter l’altri clerici del Capitulo», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Ruggero Pristor (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 25 giugno), notaio, la cui attività è attestata dal giugno 1308 all’ottobre 133267. Era il marito di Petronia, menzionata con lui in un atto del settembre 1318. Era un familiare di Bianchella (infra, 14 luglio). ¶ Domenico Ferraro (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 25 giugno), era il figlio di Leonardo Ferraro. Di quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, sono note le sue esequie, celebrate nella chiesa di San Francesco68 il 29 dicembre [1543-1544]69. ¶ [Francesco Manselli († 25 giugno 1591), utriusque iuris doctor, le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di cinque ducati70]71.
26 ¶ Giovanni Paldi72 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 26 giugno), abate, presbitero e canonico, procuratore della Santa Congregazione di Caiazzo, è documentato in alcune chartae tra il dicembre 1248 e il giugno 127973. In tre atti del marzo 1256 risulta essere il proprietario di alcuni appezzamenti di terra situati in località San Vittore74. Una parte di questi appezzamenti è menzionata nel suo lascito testamenatrio, ri66 ASNa,
Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 431, 434, 438, 455, 466, 479, 506, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 67 Esposito, Pergamene IV, pp. 235-237 doc. 104; ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 491, 509, 556, 557, 613, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 68 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 69 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 70 Ibid. (aa. 1590-1591), f. 87r. 71 L’obito è eraso. 72 Nonostante la corrispondenza dei nomi degli appezzamenti di terreno citati negli atti con quelli menzionati nel lascito testamentario, si resta nel dubbio, poiché la registrazione obituaria è priva della carica ecclesiastica. 73 Salvati, Pergamene I/2, pp. 286-288 doc. 132; Esposito, Pergamene II, p. 68 doc. 7, p. 129 doc. 33, p. 140 doc. 36, p. 141 doc. 37, pp. 161-162 doc. 55, p. 163 doc. 56, p. 181 doc. 69, pp. 182-183 doc. 70. 74 Salvati, Pergamene I/2, pp. 339-342 doc. 160, p. 342 doc. 161, pp. 343-345 doc. 162.
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portato nella nota obituaria, «lassò al venerabile Capitulo doye moya de terra site ad Sancto Victore», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il figlio di Michele Paldi, (supra, 11 aprile) e il fratello di Andrea Paldi e Vitale Paldi. ¶ Pietro [II] (el. o cons. febbraio 1294 – † 26 giugno 1308), fu il ventiquattresimo vescovo di Caiazzo75.
27 ¶ Bartolomeo Ferraro (viv. nel XIII sec. – † 27 giugno), è menzionato in alcuni rogiti come teste e come fideiussor dall’agosto 1235 al gennaio 126076. In alcuni di essi risulta essere il proprietario di una casa e di una terra. Nell’aprile 1267, fu autore, insieme a sua moglie Maria, di un atto di donazione, pro anima, al vescovo caiatino Andrea [II] de Riccardo77. Nel luglio 1295 è ricordato postumo da suo figlio Pietro Ferraro78. Era il figlio di Riccardo Landone e il fratello di Giacomo Ferraro. ¶ Lorenzo Costantino (viv. nel XIII sec. – † 28 giugno), canonico ed economo della Congregazione di Caiazzo, è attestato in diversi rogiti dal gennaio 1242 al gennaio 126079. ¶ Altruda (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 27 giugno), era la moglie di Pietro de Santoro (supra, 29 gennaio). ¶ Leonardo Sparano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 27 giugno), fu il destinatario di un atto di vendita datato 5 luglio 148080. Era il marito di Rita (supra, 8 febbraio) e il padre di Paolo Sparano (supra, 11 aprile). ¶ Basile Vano81 († 27 giugno 1527), era il marito di Angela (infra, 14 agosto). ¶ Cristina de Racioppo († 27 giugno 1596), le cui esequie furono celebrate il 28 giugno, con obolo di sedici carlini. Era la moglie di Fabrizio de Racioppo82. 75 Supra,
Commentario, pp. 270-271, 282-283 Tab. 3. Pergamene I/1, pp. 161-163 doc. 71; id., Pergamene I/2, pp. 299-300 doc. 139, pp. 320-323 doc. 151, pp. 393-397 doc. 183. 77 Esposito, Pergamene II, pp. 76-78 doc. 12. 78 ead., Pergamene IV, pp. 132-133 doc. 46. 79 Salvati, Pergamene I/1, pp. 180-182 doc. 82, pp. 195-197 doc. 88, pp. 205-207 doc. 93; Pergamene I/2, pp. 267-269 doc. 121, pp. 278-280 doc. 126 pp. 308-309 doc. 144, pp. 317-319 doc. 149, pp. 351-353 doc. 165, pp. 393-397 doc. 183. 80 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1085. 81 Nel Liber defunctorum è registrato un altro Basile Vano il 23 giugno; è probabile che si tratti della medesima persona registrata due volte. 82 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1596-1597), f. 157v. 76 Salvati,
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28 ¶ Agata (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 28 giugno), è ricordata postuma, insieme a suo marito Ilario, nella Charta offertionis dell’ottobre 123083, eseguita dal loro figlio, Tommaso de Ilario (supra, 24 marzo). Questi, pro anniversario dei suoi genitori, offrì alla Santa Congregazione di Caiazzo una peccia che possedeva pro indivisio con i suoi nipoti, l’abate Ilario e Giovanni de Ilario (infra, 23 ottobre), figli di Lazzaro de Ilario; quest’ultimo era il fratello di Tommaso e il figlio di Agata. ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 28 giugno), era la moglie di Alberto de Yoha. Quest’ultimo è attestato dal maggio 1247 al luglio 128284, mentre nel marzo 1301 è ricordato postumo dai suoi figli, Giacomo de Yoha e Giovanni de Yoha85. ¶ Giacomo Roma, abate, cfr. supra, 19 febbraio. ¶ Giovanni Nicola Bardaro (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 28 giugno), notaio, la cui atttività è documentata dal maggio 1364 al marzo 137486. Era il marito di Tommasa (supra, 8 maggio). ¶ Antonella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 28 giugno), era la moglie di Riccardo de Valente (supra, 21 aprile) e, verosimilmente, la madre di Caterina de Valente (infra, 16 settembre). ¶ Odoritia Pollerio († 28 giugno 1590), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini87. Fu iscritta nel libro de li defunti per la somma di un tarì88. Era la moglie di Francesco Pollerio, a lei premorto.
29 ¶ Pascasio Pignataro (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 29 giugno), di Caserta, magister, fu il destinatario di un atto di vendita datato ottobre 1295, relativo ad una casa di pertinenza della Santa Congregrazione di Caiazzo89. ¶ Ciancia Sparano (viv. nel XVI sec. – † 29 giugno), era la figlia di Ettore Sparano (infra, 29 settembre) e la sorella di Genefra Sparano (supra, 16
83 Salvati,
Pergamene I/1, pp. 140-141 doc. 61. Pergamene I/2, pp. 267-269 doc. 121, pp. 282-284 doc. 129; Esposito, Pergamene II, p. 197 doc. 81, p. 207 doc. 90. 85 Esposito, Pergamene IV, p. 175 doc. 68. 86 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 808, 814, 840. 87 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1589-1590), f. 74r. 88 Ibid. (aa. 1590-1591), f. 87v. 89 Esposito, Pergamene IV cit., pp. 135-136 doc. 48. 84 id.,
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gennaio), del canonico Santillo Sparano (supra, 3 febbraio) e di Giovanni Sparano (supra, 16 giugno). ¶ Giovanni Barberi (viv. nel XVI sec. – † 29 giugno), abitante nel casale Vascelli90. ¶ Ramondina Pollerio (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 29 giugno), era una delle due mogli del notaio Giovanni Lamperio (supra, 23 febbraio); l’altra moglie era Antonia de Marco (supra, 17 aprile).
30 ¶ Pietro de Felice91 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 30 giugno), abate, è attestato nel settembre 125492, quale possessore di una terra. ¶ Pietro de Basilio (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 30 giugno), canonico, è attestato in un atto del giugno 132293. ¶ Cristoforo Mirto (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 30 giugno), doctore in medicina, menzionato come teste in un atto di vendita del 21 dicembre 148594. Nel 1488 risulta «lettore ne’ pubblici Studij di Napoli»95. ¶ Masi de la Preta (viv. nel XV o XVI sec. – † 30 giugno), messere, medico, era un familiare del magister Francesco de la Preta. Era il marito di Cubella (infra, 1 luglio) e il padre di Nicola de la Preta (infra, 10 agosto). ¶ Perna (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 30 giugno), fu iscritta nel libro delli defunti da sua madre Agnesella, per la somma di un tarì96. Era la moglie di Giovanni Matarazzo, a lei premorto. ¶ Geronimo Manselli († 30 giugno 1544), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco97 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di un ducato e quattro libbre di candele, nonché tre tarì e due grani per la celebrazione di trentuno messe, lasciati dallo stesso Geronimo per sua volontà testamentaria98. ¶ Pietro Mirto Frangipane († 30 giugno 1563), iuvenis, era il marito di 90 Per
il casale Vascelli, cfr. supra, p. 330 nt. 81. resta nel dubbio, poiché l’atto citato è privo della menzione della carica di abate. 92 Salvati, Pergamene I/2, pp. 324-326 doc. 153. 93 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 537, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 94 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 68-73 doc. 2. 95 Toppi, Biblioteca napoletana et apparato agli huomini illustri cit., p. 64. 96 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1533-1534), s. n. 97 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 98 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 91 Si
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Isabella Monsenis y Gord (supra, 2 aprile), e il padre del vescovo caiatino Fabio Mirto Frangipane (supra, 15 marzo), di Castigliana Mirto Frangipane, di Sara Mirto Frangipane iuvenis (infra, 19 dicembre) e di Silvio Mirto Frangipane99. ¶ Francesco Rossano († 30 giugno [1604]), iuvenis, le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini. Fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini100. Era il figlio di Giovanni Domenico Rossano101.
99 Melchiori,
Descrittione cit., pp. 98-99; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f.
XXXr. 100 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1603-1604), s. n. 101 Ibid. (aa. 1603-1604), f. 241r.
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luglio 1 ¶ Pietro de Insero (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 1 luglio), è ricordato postumo dal suo omonimo figlio nella Charta libellario nomine episcopi caiacciani emanata dal vescovo Gerardo di Modena (infra, 18 settembre), nel febbraio 12871. Era il marito di Giovanna (infra, 15 novembre). ¶ Giovanni Minadeo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 1 luglio), era il marito di Regale (supra, 29 marzo) e il padre del vescovo caiatino Nicola Minadeo (supra, 11 aprile). ¶ Erasmo de Turone (viv. nel XIV sec. – † 1 luglio), dompnus, la cui celebrazione annuale è documentata nel 1370, con un obolo di tre tarì2. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò al venerabile Capitulo per l’anima soa et de suo patre et fratre predicto doye pecce de terra, videlicet: una terra sita ad Limatola3 l’altra a Limata de Paterno», del quale al momento non si serba altra memoria. Nella nota obituaria è insieme a suo fratello Pietro de Turone (sub). ¶ Pietro de Turone (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 1 luglio), era il fratello di Erasmo de Turone (supra), registrato con lui nella nota obituaria. ¶ Cobella Sparano (viv. nella prima metà del XV sec. – † 1 luglio), è menzionata nel testamento di suo marito, Petruccio Sparano (supra, 3 maggio), quale destinataria di alcuni suoi beni4. ¶ Cubella (viv. nel XV o XVI sec. – † 1 luglio †), era la moglie del medico Masi de la Preta (supra, 30 giugno), e, verosimilmente, la madre di Nicola de la Preta (infra, 10 agosto). ¶ Angelo Sparano (viv. nel XVI sec. – † 1 luglio), era il figlio del magister Luca Sparano (infra, 15 dicembre) e, probabilmente, il figlio di Santuccia (supra, 17 gennaio).
2 ¶ Giacomo (viv. nel XIII sec. – † 2 luglio), abate, nella cui nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò 1 Esposito, 2 ASDAC,
Pergamene IV, pp. 51-59 docc. 7, 8. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a.
1370 ?), s. n. 3 Per la località Limatola, cfr. supra, p. 313 nt. 69. 4 Per le notizie sul testamento, cfr. supra, p. 409 nt. 28.
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al venerabile Capitulo le case soi sita dintro Cayaccza et una terra sita ad Perczuli5 et un’olivito sito a lo Turone in Portansi6», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il nipote di Maria Roma. ¶ Giovanni Omodeo (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 2 luglio), nobele messere, fu iscritto nel libro de li defuncti da Pirro Soldano, per la somma di un tarì7.
3 ¶ Pietro de Palmerio (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 3 luglio), è menzionato nell’atto di vendita emanato da Maria, sua cognata, nel febbraio 12018. Nel 1240 risulta essere il proprietario, insieme a suo fratello di Giovanni de Palmerio (infra, 11 dicembre), di una terra9. Era il figlio di Riccardo de Palmerio (supra, 14 maggio). ¶ Giovanni Clignet ([settembre 1277/agosto 1278] – † 3 luglio [1316]), signore di Caiazzo, era il figlio di Guglielmo Clignet (infra, 29 novembre). Era il marito di Giovanna de Alneto (infra, 24 luglio)10. ¶ Francesca († 3 luglio 1528), era la moglie di Paolo Simone (supra, 17 aprile). ¶ Giovanni dello Russo (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 3 luglio), canonico, è attestato dal 1480 al 1498, quando si occupò dell’iscrizione a lo libro de li defuncti di alcuni suoi parenti, tra i quali il suo anonimo padre, pagando la somma di un tarì per ognuno di loro11. È menzionato nell’ultimo decennio del XV secolo nella contabilità del Capitolo caiatino, in merito al pagamento del grano e del farro12. Negli anni 1506-1507 è citato per pagamenti vari al suddetto Capitolo13. ¶ Porzia Melchiori († 3 luglio 1591), fu iscritta nel libro de li defunti dal canonico Francesco Cicino (supra, 7 maggio), per la somma di un tarì14. ¶ Lucio Alois († 3 luglio 1590), giureconsulto, si trasferì a Caiazzo nel 5 Per
l’ubicazione della località Persoli, cfr. supra, p. 390 nt. 95. l’ubicazione del quartiere Portanzia, cfr. supra, p. 361 nt. 141. 7 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1506-1507), s. n. 8 Salvati, Pergamene I/1, pp. 99-101 doc. 39. 9 Ibid., pp. 172-174 doc. 77. 10 Supra, Commentario, pp. 289-290. 11 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1480-1481), s. n.; ibid. (aa. 1497-1498), s. n. 12 Ibid. (sec. XV), 3, s. n. 13 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 14 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100r. 6 Per
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1579. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì15. Era il figlio di Cesare Alois e di Faustina Venato, nonché il marito di Flaminia Renzio16, e il padre di Pietro Alois, che fu teologo, filosofo, letterato e poeta17. Di Flaminia, assente o non identificata nel Liber defunctorum, è nota la data della celebrazione delle sue esequie, avvenuta il 18 aprile 162518 nella chiesa di Santa Maria delle Grazie19. ¶ Silvia Mirto Frangipane († 3 luglio 1542), era la figlia, poco nota, di Vitale Mirto Frangipane (sub, 3 luglio) e di Maria d’Ettorre, la moglie di Annibale Paterno senis (infra, 4 giugno) e la madre di Camillo Paterno e di Lucrezia Paterno20. ¶ Vitale Mirto Frangipane († 3 luglio 1512), era il figlio di Paolo Mirto Frangipane e di Cornelia Embriachi, il marito di Maria d’Ettorre, e il padre del vescovo caiatino Alessandro Mirto Frangipane (infra, 12 agosto), di Sara Mirto Frangipane senis (infra, 25 ottobre) e di Silvia Mirto Frangipane21 (supra). ¶ Paola († 3 luglio 1507), fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di un tarì22 da suo marito Signorello Bolognini23 (infra, 28 ottobre). ¶ Sigismondo Melchiori († 3 luglio 1530), soldato di S.M.C., era il figlio di Bernardino Melchiori (infra, 13 agosto) e di Maria Omodeo24 (infra, 23 dicembre). ¶ Robina Vezzone († 3 luglio 1528), era la moglie di Bernardino de Mario. Quest’ultimo fu il destinatario di un atto di vendita eseguito da Pietro de Aldi il 2 settembre 150525. Di Bernardino26, assente o non identificato 15 Ibid.
(aa. 1591-1592), f. 100v. Descrittione cit., p. 102; Marocco, Tavola de’ capi cit., ff. 20, 26; G. Iulianiello, Brevi notizie storiche ed araldico-genealogiche sulla famiglia Alois, in Rassegna dei comuni. Periodico di studi e ricerche storiche locali 28, 114/115 (settembre-dicembre 2002), pp. 86-89. 17 Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., pp. 41-42. 18 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1624-1625), f. 172r. 19 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 20 Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 26. 21 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300. Di diversa opinione è il Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr, che lo vuole Vitale figlio di Anello Mirto Frangipane. 22 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1506-1507), s. n. 23 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 26. 24 Melchiori, Descrittione cit., pp. 104-106; Tadei, Raguaglio della famiglia de Melchiori cit., pp. 6-11. 25 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1127. 26 La data del decesso di Bernardino potrebbe essere il 4 o il 5 ottobre, giorni assenti per la caduta della carta, per cui non è stato possibile accertare la corrispondenza della notizia. 16 Melchiori,
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nel Liber defunctorum, è nota la sua commemorazione annuale avvenuta negli anni 1541-159927 e nel corso del 1600, con un obolo di due tarì o di sei carlini, pagato negli ultimi anni dal canonico Ottavio Bernardo (supra, 9 aprile).
12 ¶ Goffredo de Cappellano (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 12 luglio), che, nel luglio del 125428, in infirmitate iacens e con il consenso di sua moglie Tommasa, stilò il suo testamento. In esso, per la celebrazione del suo anniversario e di quello dei suoi anonimi genitori, destinò al Capitolo caiatino una peccia di terra situata apud Cuminianum, come riportato nella nota obituaria, «lassò al venerabile Capitulo una pecczolla de terra sita ad Cimignano». ¶ Filippo de Michele (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 12 luglio), abate, è presente nell’elenco dei benefattori della diocesi di Caiazzo compilato nel XIII, «Ab abbate Philippo de Magdalono porcum unum et b. .L.»29. ¶ Bernardino (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 12 luglio), fu iscritto nel libro de li defunti da Troiano di Giacomo Marciano Freddo, per la somma di un tarì30. Era un familiare di Giacomo Squille. ¶ Cecco Mirto Frangipane (1485 viv. – † 12 luglio 1516), la cui commemorazione annuale, celebrata nel vescopato, è annotata negli anni 1541159931 e nel corso del 1600, con un obolo di due tarì o di quattro carlini, pagato negli ultimi anni da Felice Maiorello. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo quactro carlini per l’anniversario suo per ciascuno anno sopra lo prato sita a lo Puccillo», del quale al momento
27 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1541-1542 mutilo), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 23r; ibid. (aa. 1587-1588), f. 50r; ibid. (aa. 1588-1589), f. 61r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 86r; ibid. (1592-1593), f. 110r; ibid. (aa. 1593-1594), f. 118r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 128r; ibid. (aa. 1595-1596) f. 135v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 156r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 169r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175v. 28 Salvati, Pergamene I/2, pp. 323-324 doc. 152. 29 BVR, Manoscritti, ms. C 12, f. 157v. 30 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1488-1489), s. n. 31 Ibid. (aa. 1541-1542 mutilo), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 2v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 60r; ibid. (aa. 1589-1590), f. 72v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 96v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 117v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127v; ibid. (aa. 1595-1596), f. 135r; ibid. (aa. 1596-1597), f. 155r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 168r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174v.
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non si serba altra memoria. Era il figlio di Paolo Mirto Frangipane e di Cornelia Embriachi, nonché il marito di Aurelia Pagana32. ¶ Roberto Mortarulo († 12 luglio 1566), era il figlio de Ferrante Mortarulo e il fratello di Pietro Mortarulo (supra, 9 maggio). ¶ Sebastiano de Lando († 12 luglio 1565), di Napoli, aromatario, la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1588-1589, con un obolo di cinque carlini, pagato dal dompnus Silvio33. ¶ Porzia Alberti († 12 luglio 1573), era la moglie del messere Fabio Vigliotta del casale di Amorosi34. ¶ Fabio Lamperio († 12 luglio 1597), giudice a contratto, la cui attività è attestata dal settembre 1582 al dicembre 159435.
13 ¶ Nicola de Gusto36 (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 13 luglio), notaio, la cui attività notarile è documentata dal gennaio 1340 al marzo 137237. È attestato anche in un atto del 20 dicembre 136338. Il notaio Nicola è uno dei beneficiari testamentari delle ultime volontà di Andrea Manselli di Caiazzo, destinatario della somma di dieci grana39. ¶ Nicola (viv. tra la seconda metà del XIII e la prima metà del XIV sec. – † 13 luglio), è menzionato nel testamento redatto dal giudice Andrea Paldi iuvenis nel marzo 131240; in esso Nicola risulta essere il destinatario della somma di tre grani. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario, «quale lassò al venerabile Capitulo una lencza de terra sita ad Campanella», del quale al momento non si serba altra memoria. Era un familiare di Pietro de Ado.
14 ¶ Laciosa de Rao (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 14 luglio), 32 Zazzera,
Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 68-73 doc. 2. 33 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1588-1589), f. 60v. 34 Per il casale di Amorosi, cfr. supra, p. 400 nt. 175. 35 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 59, pp. 127-131 doc. 12, pp. 162-167 doc. 18, pp. 174-180 doc. 21. 36 Si resta nel dubbio, poiché la nota obituaria è priva della carica notarile. 37 Esposito, Diplomatico III, pp. 56-73. 38 Mongelli, Abbazia di Montevergine. Regesto delle Pergamene, IV cit., p. 316 doc. 3603. 39 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1373 ?), s. n. 40 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 447, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI.
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è ricordata nel matronimico di Francesco. Quest’ultimo è menzionato postumo in una Charta testamenti del settembre 130641. Martino di Laurina (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 14 luglio), era il padre del magister Paolo e di Andrea, fratelli carnali, entrambi menzionati in un atto di vendita del 13 gennaio 133742. Bianchella (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 14 luglio), era una familiare del notaio Ruggero Pristor (supra, 25 giugno). Porfilia Mirto Frangipane († 14 luglio 1599), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il 25 luglio, con un obolo di cinque ducati43. Chiara Pollerio († 14 luglio 1592), le cui esequie furono celebrate nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini44. Era la moglie del notaio Lucio de Marco (supra, 16 febbraio).
15 ¶ Filadoro Orefice (viv. nel XVI sec. – † 15 luglio), era la figlia di Paolo Orefice e, verosimilmente, di Rosa (infra, 4 settembre). ¶ Candida Maiorello († 15 luglio 1552), fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio45. ¶ Adriana Marotta († 15 luglio 1596), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie46 due giorni dopo la registrazione obituaria47. Era la moglie di Littio Bernardo. ¶ Cornelia Melchiori († 15 luglio [1596]), le cui esequie furono celebrate il giorno successivo quello della registrazione obituaria, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie48, priva dell’indicazione dell’obolo49. Era la figlia di Roberto Melchiori, medico (supra, 27 gennaio), a lei premorto.
16 ¶ Francesco (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 16 luglio), è menzio41 Esposito,
Pergamene IV, pp. 218-219 doc. 95. Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 640, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 43 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1598-1599), f. 176r. 44 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 99v. 45 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v, cfr. anche, supra, Commentario, pp. 296-297. 46 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 47 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1595-1596), f. 136v. 48 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 49 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1595-1596), f. 136v. 42 ASNa,
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nato come teste nel Memoratorium concessionis libellario nomine dell’aprile 130950. Era un familiare del giudice Giacomo. ¶ Riccardo Omodeo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 16 luglio), abate, era presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «Ab abbate Riccardo Homodei, pro predictis gr. XVIII»51. ¶ Stefano de Arnisio (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 16 luglio), dompnus, canonico e sacrestano maggiore, è attestato in due atti, nel dicembre 1363 nel settembre 1365: nel primo era il comproprietario di una terra a Pontelatone52 in località detta Campo di San Giovanni53; nel secondo era il destinatario di un atto di vendita54. Nel 1373 risulta essere l’esecutore testamentario delle ultime volontà di Andrea Manselli55. È ricordato nel lascito testamentario del notaio Martino de Balio (supra, 18 marzo). Era il fratello dell’abate Pietro de Arnisio (infra, 31 luglio). ¶ Francesco Falce (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 16 luglio), è attestato nel 1371 quando fu nominato da suo fratello Goffredo Falce (infra, 9 agosto), erede dei suoi beni ed esecutore delle sue ultime volontà56. ¶ Ancoles (viv. nel XV o XVI sec. – † 16 luglio), era il figlio di Nuccia Cimino. Di quest’ultima, assente o non identificata nel Liber defunctorum, è nota la sua commemorazione annuale, annotata negli anni 1589-1592, con un obolo di tre carlini, pagato da Nucentio Santa Maria57. ¶ Ferrante Melchiori († 16 luglio 1567), dompnus, era il figlio di Bernardino Melchiori (infra, 13 agosto) e di Ludovica Egizio58 (supra, 16 giugno), nonché il fratello di Virgilio Melchiori senis (infra, 28 settembre).
50 Esposito,
Pergamene IV, p. 257 doc. 118. decimarum Italiae cit., p. 140 doc. 1882. 52 Per la località Pontelatone, cfr. supra, p. 412 nt. 49. 53 Mongelli, Abbazia di Montevergine. Regesto delle Pergamene, IV cit., p. 316 doc. 3603. 54 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 812. 55 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1373 ?), s. n. 56 Il documento, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con le antiche segnature, num. 22, fasc. XI, è attualmente deperdito, per cui non è stato possibile recuperare altre informazioni, cfr. Registro generale di tutti l’instrumenti cit., f. 90. 57 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1589-1590), f. 72v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 96v. 58 Melchiori, Descrittione cit., pp. 104-106; Tadei, Raguaglio della famiglia de Melchiori cit., pp. 6-11. 51 Rationes
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¶ Giulia Sparano († 16 luglio 1599), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il 10 luglio, con un obolo di venti carlini59.
17 ¶ Giacomo de Raymo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 17 luglio), signore di Morrone, è menzionato come teste in un rogito del dicembre 126760. Negli anni 1289-1290 è citato in merito alla sovvenzione dei suoi vassalli61. ¶ Caiacciano (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 17 luglio), diacono, è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «A dompno Cayacciano canonico ipsius ecclesie pro beneficcis suis tr. II, gr. X»62. Nella registrazione obituaria è riportato il lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo uno antifonario», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Cobella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 17 luglio), era la moglie del notaio Stefano de Bernardo (infra, 13 agosto) e, probabilmente, la madre di Antonia de Bernardo (infra, 21 agosto).
18 ¶ Andrea [II] de Riccardo (luglio 1257 – † 18 luglio 1272), fu il ventesimo vescovo di Caiazzo63. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò deyce once de oro per fare lo pulpito in lo vescopato et quindice once per comperare uno crucifixo ad similitudine de lo crucifixo de Sessa», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il figlio di Riccardo (supra, 5 maggio) e di Maria (supra, 25 febbraio). ¶ Nicola de Gusto (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 18 luglio), canonico, nel luglio 1363 stilò il suo testamentario, nel quale, tra i diversi lasciti, destinò al Capitolo caiatino una peccia di terra ubi dicitur a Lu Peczone, per la celebrazione del suo anniversario64. ¶ Giovanni Friello (viv. nella prima metà del XV sec. – † 18 luglio), era il figlio di Giacomo Friello (supra, 23 aprile). ¶ Bernardina Mirto Frangipane († 18 luglio 1542), le cui esequie furono 59 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1598-1599), f. 176r. 60 Esposito, Documenti V, pp. 158-160 doc. 73. 61 Ibid., p. 183 doc. 131. 62 Rationes decimarum Italiae cit., p. 140 doc. 1862. 63 Supra, Commentario, pp. 268-269, 282-283 Tab. 3. 64 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 803.
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celebrate il giorno precedente quello della registrazione obituaria65. Fu iscritta nel libro de li defunti per la somma di un tarì66. Era la figlia del messere Geronimo Mirto Frangipane (infra, 16 novembre) e, presumibilmente, di Elena (infra, 2 dicembre), nonché la sorella di Caterina Mirto Frangipane (supra, 5 maggio). ¶ Paolo de Ruggero († 18 luglio 1547), era il marito di Virgilia de Bernardo (infra, 1 settembre). ¶ Fagustina Prisco († 18 luglio 1547), era la figlia di Ortensio Prisco, verosimilmente questo, presente nel Liber defunctorum (infra, 15 agosto).
19 ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 19 luglio), fu autrice di un atto datato agosto 1292, nel quale alienò a Gerardo, vescovo di Caiazzo una pecciola di terra67. Era la moglie di Guglielmo de Subriana, a lei premorto, e la nipote, dal lato materno, e la mundualda di Giovanni Pictor. ¶ Adeburga (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 19 luglio), era la moglie di Giacomo Bisconte (supra, 4 marzo). ¶ Giacomo de Arnisio (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 19 luglio), è menzionato postumo in un atto del 1° ottobre 1365, relativamente a una rettifica sul suo lascito testamentario in favore del Capitolo caiatino, al quale destinò la somma di tre tarì68. ¶ Carmosina de Balsamo († 19 luglio [1544]), le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata69 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di quattro tarì e dieci grani, nonché un altro tarì per essere iscritta a lo libro de defunti. Era la figlia di Micco de Balsamo, a lei premorto70. ¶ Angelillo Friello († 19 luglio 1543), notaio, è menzionato come teste in un atto di vendita del 21 dicembre 148571. Nell’agosto 1504 è menzionato come notaio apostolico72. Era il marito di Necta (infra, 20 agosto). ¶ Francesco de Pavia († 19 luglio 1544), canonico, fu uno dei procurato65 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1541-1542 mutilo), s. n. 66 Ibid. (aa. 1541-1542), s. n. 67 Esposito, Pergamene IV, p. 113 doc. 35. 68 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 815. 69 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 70 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 71 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 68-73 doc. 2. 72 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1126.
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ri del Capitolo caiatino negli anni 1520-152273. È attestato negli anni 1510-1521 quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defuncti di alcuni suoi concittadini74, tra i quali Marco Fonaro (supra, 25 gennaio). Nel 1541-1542 donò una somma di denaro per la celebrazione di alcune messe per diversi anniversari presso l’altare di Santo Stefano75. Le sue esequie furono celebrate a lo vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di tre ducati e dieci libbre di candele76. ¶ Gisonda († 19 luglio 1545), era la moglie di Lippo Morrone, a lei premorto, e, verosimilmente, la madre di Covello Morrone (infra, 20 novembre).
24 ¶ Giovanna de Alneto († 24 luglio 1319), era la seconda moglie di Giovanni Clignet (supra, 3 luglio), signore di Caiazzo77, a lei premorto. ¶ Antonella Acquaviva († 24 luglio 1395), signora della baronia di Raiano, era la figlia di Jacopo, conte di San Valentino78. Sposò, probabilmente in terze nozze, Paolo de Raymo di Capua (infra, 29 settembre). Quest’ultimo il 4 novembre 1399 stilò il suo testamento: in esso, dispose di essere sepolto nella Maior Ecclesia caiacciana, accanto a sua moglie Antonella e, forse, anche alle sue consorti precedenti79. ¶ Lavinia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 24 luglio), era la moglie del magister Stefano Manselli (infra, 6 agosto). ¶ Temperanzia de Alberto († 24 luglio 1544), le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì80. Era la moglie del magister Pietro de Alberto (infra, 7 agosto) e, verosimilmente, la madre di Iudith (infra, 5 agosto). ¶ Baldassarre Pollerio († 24 luglio 1565), cfr. supra, 1 febbraio. ¶ Ottavio Mirto Frangipane (19 novembre 1572 – † 24 luglio 1612), fu il
73 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521); ibid. (aa. 1521-1522). 74 Ibid. (aa. 1510-1511), s. n.; ibid. (aa. 1520-1521), s. n. 75 Ibid. (aa. 1541-1542 mutilo), s. n. 76 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 77 Supra, Commentario, pp. 289-290. 78 Litta, Famiglie celebri d’Italia cit., tav. I; cfr. anche, supra, Commentario, p. 296. 79 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 884. 80 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n.
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quarantaduesimo vescovo di Caiazzo81. Nel 160382 nominò il suo amministratore, Giovanni Battista Mirto, tutore dei suoi nipoti, figli di sua sorella Vittoria Mirto Frangipane e di Annibale Mirto Frangipane (infra, 15 ottobre). Ottavio era il figlio di Silvio Mirto Frangipane e di Laura della Gatta (supra, 17 marzo), nonché il nipote del vescovo Fabio Mirto Frangipane83 (supra, 15 marzo).
25 ¶ Giorgio de Almundo (viv. nel XIII o XIV sec. – † 25 luglio), era il marito di Giovanna (supra, 18 marzo). ¶ Nicola (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 25 luglio), notaio, la cui attività è attestata dal settembre 1336 al maggio 134484. Nel 23 luglio 1348 dispose il suo lascito testamentario, nel quale pose come suoi eredi i suoi anonimi nipoti. In caso di loro premorte, il patrimonio sarebbe passato al Capitolo di Caiazzo85. Era il marito di Altruda (sub), registrata con lui nella nota obituaria, e un familiare del giudice Ruggero. ¶ Altruda (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 25 luglio), era la moglie di Nicola (supra), insieme a lui nella nota obituaria. ¶ Emilia († 25 luglio 1546), era la moglie di Gaspare Mordente (supra, 7 febbraio). Quest’ultimo era lo zio di Giovanni Francesco Mordente86 (supra, 6 febbraio). ¶ Paolo Matarazzo (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 25 luglio), è attestato tra il 1587 e il 1588, quando si occupò dell’anniversario di Covella Falce (supra, 23 marzo).
26 ¶ Maria (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 26 luglio), era la moglie di Goffredo Dofe senis (infra, 4 agosto). ¶ Maria (viv. nel XV o XVI sec. – † 26 luglio), era la prima moglie di Giovanni Falce; la seconda era Giovanna Maccarone (supra, 1 marzo). ¶ Cicco Sancto Ianni (viv. tra la seconda metà XV sec. e la prima metà 81 Supra,
Commentario, pp. 277, 282-283 Tab. 3. Protocollo di Patronato, notaio Luca Sparano, a. 1603, f. 562. 83 Melchiori, Descrittione cit., p. 91; Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 84 Esposito, Diplomatico III, pp. 54-61, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 85 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 733. 86 Melchiori, Descrittione cit., p. 109. 82 ASNa,
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del XVI sec. – † 26 luglio), è menzionato il 27 aprile 1507 in merito ad un pagamento ricevuto dal Capitolo caiatino87. Fu iscritto nel libro de li defunti da sua moglie Caterina Sancto Ianni, per la somma di un tarì88. ¶ Camilla Mormile († 26 luglio 1561), di Napoli, era la moglie di Ortensio Prisco (infra, 15 agosto) e la madre del vescovo di Cariati Tarquinio Prisco (infra, 15 agosto)89. ¶ Giovanni Antonio Pollerio († 26 luglio 1559), era il marito di Diana de Mario (supra, 1 marzo) e il padre di Filonia Pollerio (infra, 28 luglio). ¶ Mirtia Fattore († 26 luglio 1634), si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti del suo anonimo figlio, per la somma di due carlini90. Fu iscritta nel medesimo libro per la somma di due carlini91.
27 ¶ Pietro Sanne (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 27 luglio), dompnus, canonico, è attestato il 10 luglio 1318 quando compilò il suo testamento92. Nella nota obituaria è riportato un estratto del lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo per l’anima soa et soi defuncti uno calice d’argento et nove ducati per fare uno libro». ¶ Angelo Pugliese (viv. nel XVI sec. – † 27 luglio), era il marito di Polisena (supra, 8 giugno).
28 ¶ Giovanni Cicino (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 28 luglio), iuvenis, nel luglio 136693 dispose il suo lascito testamentario, nel quale lasciò una terra per la cappella construtta dentro lo vescovado di Caiazzo per la commemorazione del defunto vescovo Tommaso [II] de Pascasio (infra, 15 agosto). ¶ Tullio de Prisco († 28 luglio 1512), canonico e sudiacono, è attestato negli anni 1506-1507 in merito ad un pagamento al Capitolo caiatino94, mentre nel novembre 1511 è menzionato come teste in un atto di vendi87 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni 1506-1507), s. n. 88 Ibid. (aa. 1518-1519), s. n. 89 Melchiori, Descrittione cit., pp. 34, 92. 90 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni 1632-1633), f. 260v. 91 Ibid. (aa. 1634-1635), s. n. 92 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 506, in zione in Esposito, Pergamene VI. 93 Ibid., perg. 817. 94 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni 1506-1507), s. n.
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ta95. Fu iscritto nel libro de li defuncti da dompnus Andrea, per la somma di un tarì96. Palma Matarazzo († 28 luglio 1543), fu iscritta ne lo libro de li defuncti da suo marito Stefano Morrone (infra, 28 dicembre), per la somma di un tarì97. Filonia Pollerio († 28 luglio 1569), era la figlia di Giovanni Antonio Pollerio (supra, 26 luglio), a lei premorto, e, probabilmente, di Diana de Mario (supra, 1 marzo). Giacomo Marcuccio († 28 luglio 1570), detto Visconte, miles98. Pazienza de Alberto († 28 luglio 1563), la quale nel 1553 contrasse matrimonio con Giuliano Ferradino (supra, 29 maggio)99. Era la figlia di Antonio de Alberto detto Ciccio (supra, 16 aprile) e di Gelsomina, nonché la sorella di Giulia de Alberto (supra, 22 gennaio) e di Giovanni Francesco de Alberto. Alessandro Cito (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 28 luglio), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1557, 1566, 1571100. Era il marito di Sandria Barbero (infra, 26 ottobre).
29 ¶ Nicola de Ado (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 29 luglio), è attestato il 4 dicembre 1357, quando compilò il suo testamento101. Nella registrazione obituaria è riportato un estratto del suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò uno olivito». L’oliveto è ubicato a Caiazzo, in località ubi dicitur lo Toro. Era il fratello dell’abate Giacomo de Ado (infra, 29 agosto), citato nel testamento, nonché il fratello carnale di Stefano de Ado (supra, 19 maggio). ¶ Giovanna (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 29 luglio), era la moglie di Nicola de Gusto (supra, 15 maggio). ¶ Hoda Marzanello (viv. nella prima metà del XV sec. – † 29 luglio), era il figlio del giudice Antonio Marzanello (supra, 21 marzo). ¶ Martino Sparano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 29 luglio), era il figlio di Florio Sparano (infra, 10 settembre) e il marito di Polisa (supra, 9 aprile). 95 Ascione
– Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 78-82 doc. 4. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1511-1512), s. n. 97 Ibid. (aa. 1542-1543), s. n. 98 Melchiori, Descrittione cit., p. 108. 99 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XVIIIr. 100 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 113. 101 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 788. 96 ASDAC,
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¶ Cristoforo dello Russo († 29 luglio 1529), è registrato insieme a sua moglie Angela (sub). ¶ Angela († 29 luglio 1529), è registrata insieme a suo marito Cristoforo dello Russo (supra). Il 2 maggio 1507 fu pagato al Capitolo caiatino pro oblacione sponsalium la somma di un grano102. ¶ Bartolomeo de Valente († 29 luglio 1537), canonico diacono, era un membro del Capitolo caiatino, attestato negli anni 1506-1507, relativamente al pagamento della somma di due grani103. Negli anni 15071525 si occupò della registrazione nel libro de li defuncti di alcuni suoi concittadini104. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1557-1599105 e nel corso del 1600, con un obolo di cinque carlini, pagato dalla rendita affittuaria di una terra. ¶ Giovannello de Errico († 29 luglio 1542), aromatario, le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria, senza l’indicazione dell’obolo106. Fu iscritto ne lo libro de li defuncti per la somma di un tarì107. ¶ Adriano de Novello († 29 luglio 1550), dicto Bianco, era il marito di Milligrana Mortarulo (supra, 5 febbraio). ¶ Avolio Sodano († 29 luglio 1587), di Piana108, le cui esequie furono celebrate il giorno della registrazione obituaria nel vescovato, con un obolo di venti carlini109. Fu iscritto nel libro de li defunti da dompnus Silvio, per la somma di un tarì110. ¶ Angiola Manselli († 29 luglio 1635), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco111 il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini, pagato da Iacovo Fasulo, suo marito112. Fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini113. 102 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1506-1507), s. n. 103 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 104 Ibid. (aa. 1507-1508), s. n.; ibid. (1524-1525), s. n. 105 Ibid. (aa. 1557-1558), s. n.; ibid. (aa. 1571-1572), s. n.; ibid. (aa. 1588-1589), f. 60v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 96v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127v; ibid. (aa. 1595-1596), f. 135r; ibid. (aa. 1596-1597), f. 155v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175r. 106 Ibid. (aa. 1541-1542 mutilo), s. n. 107 Ibid. (aa. 1542-1543), s. n. 108 Per la località Piana, cfr. supra, p. 309 nt. 37. 109 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 33v. 110 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 53r. 111 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 112 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1634-1635), f. 274v. 113 Ibid. (aa. 1634-1635), s. n.
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¶ Baldassarre Barbiero († 29 luglio 1648), canonico e presbitero, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1632-1634114. Si occupò del pagamento dell’obolo di trenta carlini per le esequie di suo padre, Fabio Barbiero (infra, 9 dicembre). Negli anni 1630-1631 è attestato relativamente al pagamento del censo per la sua anonima sorella115. Le esequie di Baldassarre furono celebrate il giorno precedente quello della registrazione obituaria, gratis come è obligo al Capitolo et celebrate per chiascheduno canonico messe tre per l’anima sua116.
30 ¶ Giovanni de Goffredo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 30 luglio), abate, è menzionato come teste nella Charta venditionis et alienationis del dicembre 1308117. ¶ Francesco de Zuccaro († 30 luglio 1527), magister; sposò, in prime nozze Cardella (supra, 2 aprile) e, in seconde nozze, Maruccia de Balsamo (supra, 29 maggio). ¶ Nicola Mortarulo († 30 luglio 1545), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco118 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di cinque tarì e mezzo119. Era il figlio di Angelo Mortarulo e, verosimilmente, di Sionda (supra, 22 maggio). ¶ Guido Guidoni de la Preta († 30 luglio 1528), doctore in utroque iure, fu vescovo di Mottola120. ¶ Antonio Russo († 30 luglio 1593)121, le cui esequie furono celebrate allo vescovato il 25 luglio, con la solita elemosina122. ¶ Camillo Sparano (viv. nel XVI sec. – † 30 luglio), dompnus, è attestato negli anni 1600-1601 quando si occupò della registrazione ne lo libro de li defuncti di sua madre Lucrezia Sparano (infra, 12 novembre). La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1608-1633 priva dell’indicazione dell’obolo123. Nella registrazione obituaria è riportato 114 Ibid.
(aa. 1632-1633); ibid. (aa. 1633-1634). (aa. 1630-1631), f. 237r. 116 Ibid. (aa. 1647-1648), s. n. 117 Esposito, Pergamene IV, p. 246 doc. 110. 118 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 119 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 120 Supra, Commentario, p. 281. 121 La data del decesso è incerta poiché nel Liber defunctorum l’obito è registrato il 30 aprile, mentre nel quaderno il giorno delle esequie è il 25 aprile. 122 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1592-1593), f. 111r. 123 Ibid. (aa. 1608-1609), s. n.; ibid. (aa. 1632-1633), f. 257r. 115 Ibid.
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il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale fece herede lo Capitulo di Caiazzo», del quale al momento non si serba altra memoria.
31 ¶ Pietro de Arnisio (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 31 luglio), abate e canonico, è attestato postumo nell’atto datato 20 dicembre 1363124, nel quale sono chiarite le sue ultime volontà dagli esecutori testamentari designati; uno di questi è Stefano de Ilario (infra, 13 ottobre). Era il fratello del canonico Stefano de Arnisio (supra, 16 luglio). ¶ Andrea Vitrario (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 31 luglio), magister, fu il destinatario di un atto di vendita del 1384125, relativo ad una terra situata a Marciano Freddo126. ¶ Micco Francesco († 31 luglio 1550), di Campagnano127, era il marito di Laura Santa Barbara (supra, 27 marzo). ¶ Tommaso de Lisi (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 31 luglio), miles, era il fratello di Cervo de Lisi (infra, 1 agosto)128. ¶ Antonio Mezza Capo († 31 luglio 1646), sudiacono e mastro di cappella della Chiesa cattedrale, le cui esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie129, presumibilmente il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di cinque ducati130.
124 Mongelli,
Abbazia di Montevergine. Regesto delle Pergamene, IV cit., p. 316 doc. 3603. documento pergamenaceo, una volta esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con l’antica segnatura num. 24, fasc. X, è attualmente deperdito, cfr. Registro generale di tutti l’instrumenti cit., p. 78. 126 Per la località Marciano Freddo, cfr. supra, p. 358 nt. 112. 127 Per la località Castel Campagnano, cfr. supra, p. 346 nt. 9. 128 Melchiori, Descrittione cit., p. 108. 129 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 130 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1645-1646), s. n. 125 Il
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1 ¶ Margherita di Navarra (1128/1134 – † Palermo, 1 agosto 1183)1, regina di Sicilia, era la madre di re Guglielmo II (infra, 18 novembre). ¶ Bernardino Merrone (viv. nel XV o XVI sec. – † 1 agosto), era il figlio di Giovanni Merrone (supra, 30 aprile). ¶ Bernardino Mortarulo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 1 agosto), era il figlio di Bartolomeo Mortarulo (infra, 27 dicembre) e, verosimilmente, di Giusina (supra, 6 aprile), e il fratello di Stefano Mortarulo (infra, 30 novembre). ¶ Cervo de Lisi († 1 agosto 1550), miles, era il fratello di Tommaso de Lisi (supra, 31 luglio)2. ¶ Laura Santangelo († 1 agosto 1569), giovene, fu iscritta a lo libro de li defuncti da Cesare, per la somma di un tarì3. ¶ Caterina San Secondo († 1 agosto 1575), era la figlia di Mario San Secondo e di Angela Mirto. Di Angela Mirto è conosciuta la sua commemorazione annuale, annotata negli anni 1604-1605, con un obolo di quindici carlini, pagato da Giovanni Antonio Maiorello4. ¶ Chiara de Novello († 1 agosto 1603), le cui esequie furono celebrate al vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di due ducati5. Fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini6. ¶ Giovanni Felice Ferraro († 1 agosto 1613), notaio, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nel 1605 e in quello indetto il 10 maggio 16067. Le sue esequie furono celebrate il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini8. ¶ Francesco Giameo († 1 agosto 1624), fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini9. 1 Supra,
Commentario, pp. 284-285. Descrittione cit., p. 108. 3 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1566-1569), s. n. 4 Ibid. (aa. 1604-1605), f. 250r. 5 Ibid. (aa. 1602-1603), f. 230v. 6 Ibid. (aa. 1602-1603), s. n. 7 Melchiori, Descrittione cit., p. 102; Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 67, 111, 115. 8 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1612-1613), s. n. 9 Ibid. (aa. 1625-1626), f. 187r. 2 Melchiori,
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2 ¶ Marotta (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 2 agosto), è registrata insieme a suo nipote Alessio (sub). Nella nota obituaria è menzionato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino eseguito da Riccardo Burrello e dal presbitero Giovanni Crisso, i quali, per l’anima di Marotta e di suo nipote Alessio, «dectore al venerabile Capitulo doye pecce de terre una sita ad Carpenito l’altra sita ad Modio Bono»; del documento al momento non si serba altra notizia. Giovanni Crisso è menzionato come teste in un rogito dell’agosto 1231. Nel dicembre 1233, risulta essere il proprietario di una terra10. Era una familiare di Alessio Crisso. ¶ Alessio (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 2 agosto), era il nipote di Marotta (supra), registrato insieme a lei nella nota obituaria. ¶ Antonio de Iacobuccio (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 2 agosto), fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì11. ¶ Ferrante Lamperio († 2 agosto 1527), era il figlio di Giovanni Lamperio e, verosimilmente, di Antonia (infra, 28 agosto). ¶ Bernardino Lamperio († 2 agosto 1531), canonico subdiacono, era il figlio di Margherita Lamperio senis (supra, 8 marzo). ¶ Giovanni Carlo Bolognini († 2 agosto 1564), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 155212. Era il figlio di Antonio Bolognini (infra, 23 agosto) e di Sara Mirto Frangipane senis (infra, 25 ottobre), nonché il marito di Andreana di Marco del Tufo13 (infra, 20 dicembre). ¶ Giovanni Giacomo Simone († 2 agosto 1594), le cui esequie furono celebrate il giorno successivo quello della registrazione obituaria nella chiesa di San Francesco14, con un obolo di sedici carlini, pagato da Giovanni Simone15.
3 ¶ Pietro de Bernardo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 3 agosto), diacono e primicerius, è menzionato come teste nell’ottobre 117016. Nell’ottobre 121517 fu autore di una Charta offertionis nella quale diede a Gio10 Salvati,
Pergamene I/1, pp. 142-144 doc. 62, pp. 152-154 doc. 67. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1506-1507), s. n. 12 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 15, 112. 13 Melchiori, Descrittione cit., pp. 93-94, 109. 14 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 15 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1593-1584), f. 118v. 16 Salvati, Pergamene I/1, pp. 67-68 doc. 20. 17 Ibid., pp. 115-117 doc. 48. 11 ASDAC,
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vanni [II], vescovo di Caiazzo (infra, 1 settembre), tutte le sue proprietà. Nel novembre 1220 è ricordato postumo nel documento emanato dal suddetto vescovo, nella quale Giovanni concesse a Stabile Sinay (supra, 4 giugno) i beni mobili e immobili che in passato era appartenuti al suddetto Pietro18. Era il figlio di Bernardo. ¶ Florenzio (viv. nel XV o XVI sec. – † 3 agosto), magister, era un familiare di Nicola (infra, 26 agosto) e di Giovanni (infra, 27 agosto). ¶ Morgana Immotta (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 3 agosto), era la figlia di Giovanni Immotta (infra, 17 settembre). ¶ Santillo Immotta († 3 agosto 1517), dompnus, era un membro del Capitolo caiatino, attestato negli anni 1506-1507, relativamente al pagamento della somma di due grani19.
4 ¶ Goffredo Dofe (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 4 agosto), senis, è attestato nel settembre 1235 quando fu il destinatario, insieme ai suoi fratelli, Nicola Dofe, Pietro Dofe e Tommaso Dofe, della Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal vescovo Giacomo [I] Almundo (supra, 8 maggio), relativa ad alcuni moggi di terra di proprietà della Chiesa di Caiazzo20. Nel gennaio 1250 è menzionato come teste21. Nell’agosto 1250 fu autore, insieme a suo fratello Tommaso di un atto di rinuncia relativamente al possesso di alcuni beni22. Nel maggio 1256 Goffredo fu il protagonista, insieme ai suoi figli Giovanni Dofe e il notaio Dofa (supra, 9 aprile) di una disputa circa il possesso di alcune terre23. Dal gennaio 1260 è ricordato postumo dai suoi eredi24. Era il figlio di Altruda e il marito di Maria (supra, 26 luglio). ¶ Leonarda (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 4 agosto), è attestata nel febbraio 1281, quale proprietaria di una terra25. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo per l’anima soa et de Bartolomeo suo marito et Andrea suo figlyo una terra sita ad Sancto Maximo», del quale al momento non si serba altra memoria. Era la moglie di Bartolomeo Astolfo. 18 Ibid.,
pp. 120-122 doc. 51. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1506-1507), s. n. 20 Salvati, Pergamene I/1, pp. 163-165 doc. 72. 21 id., Pergamene I/2, pp. 299-300 doc. 139. 22 Ibid., pp. 320-303 doc. 141. 23 Ibid., pp. 345-348 doc. 163. 24 Ibid., pp. 393-397 doc. 183, pp. 404-406 doc. 186. 25 Esposito, Pergamene II, pp. 195-196 doc. 80. 19 ASDAC,
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¶ Stefano († 4 agosto 1467)26, era un familiare del notaio Nicola de Errico (infra, 15 dicembre). Era il marito di Manduccia (supra, 5 aprile). ¶ Nicola Sancto Ianni (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 4 agosto), fu iscritto a lo libro de li defunti dai suoi anonimi nipoti, per la somma di un tarì27. ¶ Girolamo de Francesco († 4 agosto 1625), doctore in lege, le sue esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini28. Era il fratello dell’arcidiacono Giulio Cesare de Francesco29 (infra, 27 agosto). ¶ Caterina Lamperio († 4 agosto 1630), fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì30.
5 ¶ Rebecca († 5 agosto 1527), era la moglie di Matteo de Lando (supra, 9 maggio). ¶ Cassandra (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 5 agosto), era la moglie del magister Carlo de Caserta (infra, 25 novembre). ¶ Iudith de Alberto († 5 agosto 1544), le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di candele31. Era la figlia del magister Pietro de Alberto (infra, 7 agosto) e, verosimilmente, di Temperanzia de Alberto (supra, 24 luglio), nonché la moglie di Lelio de Marco. ¶ Paolo de Lisi (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 5 agosto), è attestato l’8 novembre 1506, relativamente ad un pagamento al Capitolo caiatino eseguito dalla sua anonima nuora32. ¶ Melchionna Fortunato († 5 agosto 1616), soldato della compagnia di S.E., le cui esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie33 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo
26 Si resta nel dubbio relativamente alla data del decesso, poiché nella registrazione obituaria di Manduccia, sua moglie, Stefano è ricordato con il quondam. 27 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1497-1498), s. n. 28 Ibid. (aa. 1624-1625), f. 172v. 29 Melchiori, Descrittione cit., p. 101. 30 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1630-1631), f. 237v. 31 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 32 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 33 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105.
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di quaranta carlini34. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini35.
6 ¶ Carlo Martello d’Angiò (Napoli, 8 settembre 1271 – † Napoli, 6 agosto 1295), principe di Salerno e re d’Ungheria36. ¶ Tommasa de Barbato (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 6 agosto), è menzionata nel gennaio 1322, quando fu nominata da suo padre Porfilio Barbato erede di tutti i suoi beni37. ¶ Antonio Vitrario (viv. nel XIV o XV sec. – † 6 agosto), era il marito di Masella (supra, 6 febbraio). ¶ Cecca (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 6 agosto), era la moglie di Nicola Paterno (infra, 10 ottobre) e, probabilmente, la madre di Fiorita (infra, 11 settembre). ¶ Francesco Bolognini († 6 agosto 1511), fu iscritto nel libro de li defuncti da Geronimo Egizio per la somma di un tarì38. Era il figlio di Giovanni Bolognini e di Maurizia Lagonessa39. ¶ Stefano Caiazzanello (viv. nel XVI sec. – † 6 agosto), era un familiare di Palma (supra, 22 giugno). ¶ Francesco Lamperio († 6 agosto 1523), era il figlio del magister Giovanni Lamperio (infra, 15 settembre) e, verosimilmente, di Daria (infra, 16 novembre). ¶ Stefano Manselli († 6 agosto 1528), magister, era il marito di Lavinia (supra, 24 luglio). ¶ Geronimo Manselli († 6 agosto 1569), era il figlio di Cristoforo Manselli. Quest’ultimo era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1585, 1586, 158840. Cristoforo, inoltre, è attestato negli anni 1590-1591, quando si occupò della celebrazione dell’anniversario del canonico Teseo Manselli (infra, 26 ottobre).
34 ASDAC,
Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1615-1616), f. 83v. 35 Ibid. (aa. 1616-1617), f. 98v. 36 Supra, Commentario, p. 287. 37 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 534, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 38 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1510-1511), s. n. 39 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 26. 40 Ibid., p. 114.
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7 ¶ Enrico Egizio (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 7 agosto), abate, è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica e relativa il 1327, «Ab abbate Henrico Giccio gr. decem»41. ¶ Iannina (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 agosto), era la moglie del notaio Simone, che potrebbe essere ricondotto a l’unico attestato nel Liber defunctorum (supra, 10 marzo). ¶ Pisanella Barbiero (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 7 agosto), fu iscritta nel libro de li defuncti da suo padre Francesco Barbiero, per la somma di un tarì42. ¶ Francesco Mirto Frangipane († 7 agosto 1513), homo singolare nella profession della legge e fecondissimo oratore43, era il padre di Marcantonio Mirto Frangipane (infra, 15 agosto) e il fratello di Sigismondo Mirto Frangipane (supra, 24 marzo), nonché il marito di Monacella44 (supra, 13 marzo). ¶ Paolo Manselli (7 † agosto 1520), fu iscritto nel libro de li defunti da dompnus Andrea, per la somma di un tarì45. ¶ Pietro de Alberto († 7 agosto 1555), magister, era il marito di Temperanzia (supra, 24 luglio) e il padre di Iudith de Alberto (supra, 5 agosto). ¶ Isabella Orefice († 7 agosto 1623), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini, pagato da suo fratello primicerius Orefice46 (infra, 15 settembre). Fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di due carlini47.
8 ¶ Sveva (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 8 agosto), era la moglie del magister Nardo Lamperio (infra, 25 settembre). 41 Rationes
decimarum Italiae cit., p. 141 doc. 1898. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1505-1506), s. n. 43 Melchiori, Descrittione cit., pp. 98-99. Lascia qualche dubbio la datazione relativa l’anno di morte, poiché è ampio il divario che intercorre tra la data di morte di Francesco e quella del figlio, Marcantonio, circa 76 anni; mentre è verosimile la datazione del fratello Sigismondo, che muore cinque anni prima di Francesco, nel 1507. Si riscontra, però, in modo singolare, lo stesso eccessivo ampio arco temporale che intercorre tra la data di morte del fratello Sigismondo con quella del figlio di costui, Flaminio 8 marzo, nipote di Francesco, di circa 80 anni. 44 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 45 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521), s. n. 46 Ibid. (aa. 1622-1623), f. 156v. 47 Ibid. (aa. 1624-1625), f. 175r. 42 ASDAC,
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¶ Iesumunda Pisano († 8 agosto 1527), era la figlia di messere Giacomo Pisano (infra, 11 novembre). ¶ Maruccia († 8 agosto 1543), era la moglie di Nicola Aversano (supra, 19 aprile), a lei premorto. ¶ Cecilia († 8 agosto 1564), era la moglie di Sebastiano Faycchia (infra, 20 dicembre).
9 ¶ Goffredo Falce (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 9 agosto), nel 1371 compilò il suo testamento, del quale non si conserva il documento originale, ma soltanto un regesto48: in esso nominò erede principale suo fratello Francesco Falce (supra, 16 luglio); dispose, inoltre, la somma di due tarì per la celebrazione dell’anniversario di sua moglie Covella (supra, 23 marzo). ¶ Tommaso Egizio Brausso († 9 agosto 1504), primicerius, membro del Capitolo caiatino, è attestato negli anni 1480-148349. Era il figlio di Marco Egizio (supra, 17 maggio) e di Fiorenza Campagnano (infra, 1 ottobre). ¶ Pasquarello Pansardo (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 9 agosto), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1558, 156750. La sua anonima madre fu iscritta a lo libro de li defuncti negli anni 1536-1537, per mano di dompnus Paolo, che pagò la somma di un tarì51. Era il marito di Paolina (supra, 17 febbraio). ¶ Giovanna Marcuccio († 9 agosto 1552), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sei carlini e quattro libbre di cera52. Era la seconda moglie di Geronimo Marcuccio, a lei premorto; la prima moglie era Liandra de Notariis (infra, 14 dicembre). ¶ Silvio de Novello (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 9 agosto), era il marito di Dionora (infra, 28 novembre). ¶ Pietro Cafararo53 († 9 agosto 1570), è attestato negli anni 1566-1569, 48 Il documento, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con le antiche segnature, num. 22, fasc. XI, è attualmente deperdito, per cui non è stato possibile recuperare altre informazioni, cfr. Registro generale di tutti l’instrumenti cit., f. 90. 49 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1480-1481), s. n.; ibid. (aa. 1482-1483), s. n.; ibid. (sec. XV), 1, s. n. 50 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 113. 51 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1536-1537), s. n. 52 Ibid. (aa. 1551-1552), s. n. 53 Esiste un altro omonimo registrato nel Liber defunctorum (infra, 20 settembre), che
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quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defuncti di sua figlia Prunessa Cafararo54 (infra, 5 settembre). Paolo Sparano († 9 agosto 1583), iuvenis, uomo di legge, era il marito di Olimpia Landolfo (supra, 27 gennaio), nonché il padre di Valerio Sparano (supra, 16 febbraio) e del medico chirurgo Metello Sparano55. Giovanni de Racioppo († 9 agosto 1587), magister, è attestato negli anni 1539-1540, quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti del suo anonimo padre, pagando la somma di un tarì56. Le sue esequie furono celebrate sette giorni prima la data della registrazione obituaria, il 2 agosto 1587, con un obolo di venti carlini57. Era il padre di Paolina de Racioppo (supra, 30 marzo). Conversa de Francesco († 9 agosto 1604), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di quattro ducati58. Era la madre dell’arcidiacono de Francesco, che dovrebbe essere identificato con Giulio Cesare de Francesco (infra, 27 agosto). Francesco Ferrara († 9 agosto 1634), canonico, membro del Capitolo caiatino, è attestato negli anni 1624-1625 in merito al pagamento dell’esito del grano59.
10 ¶ Giovanna (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 10 agosto), era la moglie di Arnisio. Quest’ultimo è attestato in tre atti, dal dicembre 1233 al febbraio 1277, quale proprietario di alcuni beni terrieri60. ¶ Stefano de Symmo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 10 agosto), dompnus, è attestato nella Charta venditionis et traditionis dell’aprile 1292, quale proprietario di una terra61. ¶ Nicola Bardaro (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 10 agosto), è
non ho preso in considerazione, poiché per il posto che occupa nella colonna, sembrerebbe essere deceduto anteriormente al 1556. 54 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1566-1569), s. n. 55 Marocco, Series Calatinorum cit., f. 73; Melchiori, Descrittione cit., pp. 34, 98. 56 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1539-1540), s. n. 57 Ibid. (aa. 1586-1587), f. 31r. 58 Ibid. (aa. 1603-1604), f. 241r. 59 Ibid. (aa. 1624-1625), ff. 175r, 179v. 60 Salvati, Pergamene I/1, pp. 152-154 doc. 67; Esposito, Pergamene II, pp. 167-168 doc. 60, pp. 169-170 doc. 61. 61 Esposito, Pergamene IV, pp. 106-107 doc. 31.
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attestato in un atto datato 4 aprile 1379, nel quale acquistò un cortile dal Capitolo caiatino62. ¶ Roberto di Sanseverino (maggio 1418 – † 10 agosto 1487), conte di Caiazzo63. Contrasse matrimonio, in prime nozze, con Giovanna da Correggio (infra, 22 agosto). ¶ Nicola de la Preta (viv. nel XV o XVI sec. – † 10 agosto), iuvenis, era il figlio del medico Masi de la Preta (supra, 30 giugno) e, verosimilmente, di Cubella (infra, 1 luglio). ¶ Ippolito de’ Medici (el. 10 gennaio 1529 – † 10 agosto 1535), cardinale64. ¶ Geronimo Gentile (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 10 agosto), dompnus, canonico, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1535-153665. ¶ Cornolia Ferraro († 10 agosto 1576), era la moglie del magister Giovanni Sparano, assente o non identificato nel Liber defunctorum. ¶ Giovanni Pansardo († 10 agosto 1598), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1579, 1580, 1584, 1587, 1589, 159466. È attestato nel 1590 quando si occupò dell’anniversario di Loysi de Lando (supra, 17 aprile). Fu iscritto nel libro de li defunti da dompnus Fulvio Lamperio (supra, 15 febbraio), per la somma di due carlini67.
11 ¶ Andreotto (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 11 agosto), signore di Alvignanello68, fu autore di concessione nel maggio 1193, relativo ad alcune case e di alcune terre69. Dovrebbe essere il medesimo ricordato postumo da sua figlia ed erede Sichilgaita nell’anno indizionale 1293129470. Era il figlio di Ibonus. ¶ Leonardo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 11 agosto), era un familiare dell’abate Ruggero (supra, 2 marzo). ¶ Carmentia (viv. nel XV sec. – † 11 agosto), era una delle due mogli di
62 ASNa,
Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 852. Commentario, p. 290. 64 Ibid., pp. 281-282. 65 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1535-1536). 66 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 114-115. 67 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1598-1599), f. 180r. 68 Per la località Alvignanello, cfr. supra, p. 376 nt. 268. 69 Esposito, Documenti V, pp. 144-146 doc. 60. 70 Ibid., p. 187 doc. 141. 63 Supra,
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Giovanni de Plancano (infra, 29 settembre); l’altra moglie era Iannuccia (supra, 16 marzo). ¶ Napolione Cayazanello († 11 agosto 1480), fu iscritto nel libro de li defuncti dalla sua anonima erede (infra, 1 settembre), per la somma di un tarì71. ¶ Antonello de lo Russecta († 11 agosto 1511), di Capua, è documentato nella contabilità del Capitolo caiatino negli anni 1480-150072. Fu iscritto nel libro de li defuncti dal chierico Geronimo, per la somma di un tarì73. Era il marito di Fortecza (supra, 6 maggio). ¶ Sena († 11 agosto 1527), è attestata negli anni 1520-1521, quando versò la somma di un tarì al Capitolo caiatino per essere iscritta, dopo il suo trapasso, nel libro delli defunti74. Era la prima moglie di Minichello de Massa (infra, 14 agosto); la seconda moglie era Viola (supra, 3 aprile). ¶ Geronimo de Insero (viv. nel XVI sec. – † 11 agosto), era il figlio di Bandino de Insero (supra, 12 gennaio) e il fratello di Tommaso de Insero (supra, 25 maggio) e di Diana de Insero (infra, 19 novembre). ¶ Nicola Lota († 11 agosto 1547), era il figlio di Geronimo Lota e, probabilmente, di Edifica (supra, 13 maggio). ¶ Fulvio de Bernardo († 11 agosto 1569), filosofo e medico, fu al servizio del pontefice Paolo IV. Era il figlio di Benedetto de Bernardo (infra, 16 novembre) e di Pacifica75 (infra, 18 agosto). ¶ Livia de Novello († 11 agosto 1608), detta Maiorella, era la prima moglie di Pompilio de Novello76 (supra, 15 maggio). ¶ Diana de Marco († 11 agosto 1635), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco77 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini, pagato da suo marito Annibale Alberto78. Fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini79. Di Annibale, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è nota 71 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1480-1481), s. n. 72 Ibid. (aa. 1480-1500 ?), s. n. 73 Ibid. (aa. 1511-1512), s. n. 74 Ibid. (aa. 1520-1521), s. n. 75 Melchiori, Descrittione cit., p. 101; Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., p. 31; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 136. 76 Si resta nel dubbio se si tratti effettivamente di quel Pompilio de Novello registrato nel Liber defunctorum nel giorno 15 maggio e deceduto nel 1647-1648, poiché è ampio l’arco temporale che separa i due coniugi (Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXVIIr). 77 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 78 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1643-1644), s. n. 79 Ibid. (aa. 1634-1635), s. n.
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la data delle sue esequie, celebrate il 3 febbraio 1644, con un obolo di trenta carlini80. ¶ Francesco Manselli († 11 agosto 1591), giureconsulto, fu assessore regio in diversi luoghi di Terra di Lavoro. Era il figlio di Carlo Manselli (infra, 23 dicembre) e di Beatrice de Lisi, nonché il marito di Beatrice Minerva81.
12 ¶ Andrea (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 12 agosto), è menzionato come teste nella Charta venditionis del gennaio 129582. Era un familiare dell’abate Almundo. ¶ Verteraima (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 12 agosto), è attestata negli anni 1484-1485 quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti del suo anonimo figlio, pagando la somma di un tarì83. Era la moglie di Paolo Lamperio. ¶ Giacomo Monterone († 12 agosto 1527), era il marito, in prime nozze, di Masella (infra, 1 settembre), e in seconde nozze di Viola (supra, 28 maggio). ¶ Alessandro Mirto Frangipane (el. o cons. 28 giugno 1529 – † 12 agosto 1537), fu il quarantesimo vescovo di Caiazzo84. Era il figlio di Vitale Mirto Frangipane (supra, 3 luglio) e di Maria d’Ettorre, e il fratello del primicerius Felice Mirto Frangipane (supra, 10 marzo), di Meleagro Mirto Frangipane (infra, 22 novembre) e di Pietro Mirto Frangipane iuvenis85 (supra, 30 giugno). ¶ Donato Quaranta († 12 agosto 1627), dompnus, economo e membro del Capitolo caiatino, è attestato negli anni 1624-1625, in merito al pagamento dell’esito del grano86.
80 Ibid.
(aa. 1590-1591), f. 87r. Notizie storiche e biografiche cit., p. 34; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 135. 82 Esposito, Pergamene IV, p. 129 doc. 44. 83 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1484-1485), s. n. 84 Supra, Commentario, pp. 276, 282-283 Tab. 3. 85 Melchiori, Descrittione cit., p. 88; Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 86 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1624-1625), f. 175r. 81 Faraone,
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13 ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 13 agosto), era la moglie di Giovanni de Cucco (supra, 26 aprile). ¶ Nardo Egizio († 13 agosto 1494), primicerius, abate di Santa Maria di Melanico di Puglia ed elemosiniere di Ferdinando I re di Napoli87. Era il figlio di Bagordo Egizio e di Emilia de Errico (infra, 2 settembre)88. La tomba di Nardo è collocata nella cappella di Sant’Agnese degli Egizi89 a Caiazzo90. ¶ Stefano de Bernardo († 13 agosto 1512), di Capua, notaio apostolico, è attestato dall’ottobre 1479 al marzo 151291. Era il marito di Cobella (supra, 17 luglio) e il padre di Antonia de Bernardo (infra, 21 agosto). ¶ Sara († 13 agosto 1522), era la moglie di Bernardino Crescarello (infra, 26 novembre) e la madre di Giacomo Crescarello, di Covello Crescarello, di Paolo Mattia Crescarello, di Credia Crescarello, di Altruda Crescarello (per tutti, infra, 26 novembre), e del canonico Stefano Crescarello92 (infra, 21 dicembre). ¶ Mecca (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 13 agosto), era la moglie di Nicola Simone (supra, 22 febbraio), e, verosimilmente, la madre di Geronima Simone (supra, 15 giugno). ¶ Perna (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 13 agosto), era la moglie di Geronimo de Domenico. Quest’ultimo era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 154793. ¶ Roberto Sparano († 13 agosto 1552), canonico e subdiacono, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1551-155294. Le sue esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria95. ¶ Bernardino Melchiori († 13 agosto 1582), era il capostipite del ramo della famiglia dei Melchiori stanziatisi a Caiazzo, ma originari di For87 Melchiori,
Descrittione cit., pp. 97, 105; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., p. XV; Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 143. 88 AAC, Processi, Appellazioni, Caiazzo, b. 526, ff. 95-99, 121-124. 89 Per la cappella di Sant’Agnese degli Egizi, cfr. supra, p. 339 nt. 161. 90 Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., p. 26; cfr. Caiola – Di Lorenzo – Sparano, La diocesi di Caiazzo cit., p. 52. 91 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1077, 1106; Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 69, 83-87 doc. 5. 92 Supra, Commentario, pp. 245-248. 93 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 111-112. 94 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1551-1552); ibid. (aa. 1601-1602). 95 Ibid. (aa. 1551-1552), s. n.
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micola96. Contrasse matrimonio, in prime nozze, con Maria Omodeo (infra, 23 dicembre), e in seconde nozze con Ludovica Egizio (supra, 16 giugno). Era il padre di Ferrante Melchiori (supra, 16 luglio). ¶ Cicco Ponsillo († 13 agosto 1591), è attestato nel novembre 1589, quando si occupò della celebrazione dell’anniversario di Paolella Mortarulo (infra, 14 novembre). Le sue esequie furono celebrate il giorno precedente la registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini97. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì98. ¶ Camillo Piacentino († 13 agosto 1600), le cui esequie furono celebrate al vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di dodici carlini99. Fu iscritto, insieme alla sua anonima moglie, nel libro de li defuncti, per la somma di due carlini100. ¶ [Scipione Gentile († 13 agosto 1613)101, le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini102. Fu iscritto ne lo libro de li defuncti per la somma di un tarì103]104.
14 ¶ Argisius (el. o cons. 1061 – † 14 agosto [1070]), fu il quinto vescovo di Caiazzo105. ¶ L’anomina madre del vescovo caiatino Tommaso; essa non può essere ricondotta ad uno dei due Tommaso presenti nella cronotassi, il nono e il venticinquesimo (infra, 15 agosto), poiché non si dispone di ulteriori informazioni106. È probabile, tuttavia, che si tratti della madre di Tommaso [II] de Pascasio (infra, 15 agosto), per due motivi: la posizione che l’obito occupa nella colonna e la presenza nel Liber defunctorum di Tommaso [II] e non di Tommaso [I]. ¶ Giacomo Durante (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà 96 Marocco,
Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXIXr. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1590-1591), f. 87r. 98 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100v. 99 Ibid. (aa. 1599-1600), f. 187v. 100 Ibid. (aa. 1610-1611), s. n. 101 L’anno è incerto poiché nel Liber defunctorum la data, poco leggibile, sembra essere il 1612, mentre nel quaderno di contabilità l’anno è il 1613. 102 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1611-1612), s. n. 103 Ibid. (aa. 1612-1613), s. n. 104 L’obito è eraso. 105 Supra, Commentario, pp. 264, 282-283 Tab. 3. 106 Ibid., pp. 265, 271. 97 ASDAC,
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del XIV sec. – † 14 agosto), è menzionato in un rogito dell’aprile 1316, nel quale risulta essere stato il proprietario di una terra107. Nicola Egizio (viv. nel XIV sec. – † 14 agosto), abate108. Gregorio Mansello († 14 agosto 1487), era il marito di Marucia (supra, 28 marzo). Damiano de Domenico (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 14 agosto [1519]), fu iscritto nel libro de li defunti da dompnus Andrea, per la somma di un tarì109. Angela (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 14 agosto), era la moglie di Basile Vano (supra, 27 giugno). Perna Corsa († 14 agosto 1527), era la figlia di Giovanni Corsa e di Covella (supra, 25 marzo). Diana (viv. nel XVI sec. – † 14 agosto), era la moglie di Vincenzo Crescarello (infra, 1 dicembre). Minichello de Massa († 14 agosto 1542), è attestato nella contabilità del Capitolo caiatino degli anni 1533-1534, quando sostenne le spese per la celebrazione dell’anniversario di un suo anonimo concittadino110. Era il marito, in prime nozze, di Sena (supra, 11 agosto) e, in seconde nozze, di Viola (supra, 3 aprile). Perna de Novello († 14 agosto 1550), fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio111. Lucia Maccaionda (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 14 agosto), era la moglie di Giacomo Crescarello (infra, 26 novembre) a lei premorto, e la cognata del canonico Stefano Crescarello112 (infra, 21 dicembre). Sebastiano Tortora († 14 agosto 1595), è menzionato come teste in un Instrumentum obligationis datato 13 gennaio 1588 e nei Capitula matrimonialia del 17 febbraio 1590113. Francesco Mancino († 14 agosto 1609), fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini114.
107 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 484, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 108 Sparano, La cappella di s. Agnese cit., p. 1. 109 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1518-1519), s. n. 110 Ibid. (aa. 1533-1534), s. n. 111 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v, cfr. anche, supra, Commentario, pp. 296-297. 112 Supra, Commentario, pp. 245-248. 113 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 132-137 doc. 13, pp. 138145 doc. 14, p. 289 doc. 20. 114 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1609-1610), s. n.
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15 ¶ Tommaso [II] de Pascasio (el. nel luglio 1308 – † 15 agosto 1333), fu il venticinquesimo vescovo di Caiazzo115. La sua commemorazione annuale, celebrata nel vescopato, è annotata negli anni 1543-1599116 e nel corso del 1600, con un obolo che negli ultimi anni ammontava a dodici carlini, pagato dai sacrestani maggiori. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario Capitolo caiatino, «construxe la cappella de Sancto Thomasi et lassò al venerabile Capitulo per l’anniversario suo sei tari da pagarnose per li cappellani de dicta cappella et li sacristani mayuri hando lo ino patronato in dicta cappella», del quale al momento non si serba altra memoria. Nel Liber defunctorum è ricordata la sua anonima madre (supra, 14 agosto). ¶ Tommasa (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 15 agosto), fu iscritta nel libro de li defunti da Battista de Granito (infra, 24 ottobre), per la somma di un tarì117. Era la moglie di Giovanni de Granito (infra, 15 settembre). ¶ Alessandro Plancano († 15 agosto 1504), nell’agosto 1504 stilò il suo testamento, istituendo come erede di tutti i suoi beni suo figlio Tiberio Plancano. Designò, inoltre, Massaria Plancano detto Caiazzano (supra, 31 marzo) esecutore testamentario delle sue ultime volontà e tutore di suo figlio Tiberio118. ¶ Argentina (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 15 agosto), fu iscritta nel libro delli defunti da sua madre, Margherita Morrone, per la somma di un tarì119. ¶ Pietro Morrone († 15 agosto 1544), di Piana120, le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di candele121. ¶ Brisella († 15 agosto 1554), era la moglie di Vincenzo Vano (infra, 5 novembre), a lei premorto. ¶ Ortensio Prisco († 15 agosto 15[5]5), utriusque iuris doctor, giurecon115 Supra,
Commentario, p. 271. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità, (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 22v; ibid. (aa. 1585-1586), f. 35r; ibid. (aa. 15871588), f. 49v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 97r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 117v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127v; ibid. (aa. 1595-1596), f. 135v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 155v; ibid. (aa. 1597-1598), f. 168v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175r. 117 Ibid. (aa. 1518-1519), s. n. 118 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1126. 119 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521), s. n. 120 Per la località Piana, cfr. supra, p. 309 nt. 37. 121 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 116 ASDAC,
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sulto, fu iscritto nel libro delli defunti da Lucrezia, verosimilmente sua figlia, per la somma di un tarì122. Era il fratello di Giovanni Paolo Prisco (supra, 15 maggio), il marito di Camilla Mormile (supra, 26 luglio), il padre di Tarquinio Prisco, vescovo di Cariati (sub)123 e, verosimilmente, di Fagustina Prisco (supra, 18 luglio). ¶ Tarquinio Prisco (viv. nel 14 novembre 1578 – † 15 agosto 1585), utriusque iuris doctor, vescovo di Cariati124, fu iscritto nel libro delli defunti da Lucrezia per la somma di un tarì125. Era il figlio del giureconsulto Ortensio Prisco (supra) e di Camilla Mormile (supra, 26 luglio)126, e il nipote di Giovanni Paolo Prisco (supra, 15 maggio). ¶ Marcantonio Mirto Frangipane († 15 agosto 1589), utriusque iuris doctor, deceduto giovane127. Le sue esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini128. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì129. Era il figlio di Francesco Mirto Frangipane (supra, 7 agosto) e il marito di Giulia Mortella (sup ra, 28 marzo), nonché il cugino di Flamino Mirto Frangipane (supra, 8 marzo), il nipote di Sigismondo Mirto Frangipane (supra, 24 marzo).
16
¶ Caterina (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 16 agosto), la quale versò al Capitolo caiatino la somma di un tarì per essere iscritta nel libro delli defunti dopo la sua dipartita130. Era una familiare di Angelo Barberi. ¶ Antilla Marrocco († 16 agosto 1589), fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di un tarì131. Era la moglie del giudice Scipione de Marco. Scipione, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è attestato dal gennaio 1588 al dicembre 1594132. Sono note, inoltre, le sue esequie, celebrate con un obolo di venti carlini133. 122 Ibid.
(aa. 1585-1586), f. 23v. Descrittione cit., pp. 92, 98. 124 Supra, Commentario, p. 281. 125 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1585-1586), f. 23v. 126 Melchiori, Descrittione cit., p. 92. 127 Ibid., pp. 98-99. 128 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1588-1589), f. 62r. 129 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 74v. 130 Ibid. (aa. 1520-1546), s. n. 131 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 74v. 132 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 59, 60, pp. 132-138 doc. 13, pp. 146-149 doc. 15, pp. 162-168 doc. 18, pp. 228-229, 238, 241, 244-245, 289-290. 133 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 99r. 123 Melchiori,
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¶ Girolamo Costanzo (el. o cons. nel 1623 – † 16 agosto 1633), originario di Napoli, fu vescovo di Trivento e arcivescovo di Capua134.
17 ¶ Giovanni de Domenico (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 17 agosto), canonico, era sacrestano maggiore della diocesi caiatina. È presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «A dompno Iohanne de Dominico sacrista et canonico ipsius ecclesie pro predictis tr. VI»135. Il 14 agosto 1330 compilò il suo testamento136. Nella nota obituaria è riportato un estratto del suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo per l’anima soa et de tucti li defuncti soi una terra sita a Ceserano ubi dicitur lo Campo de Sancto Rufo137». Un altro estratto del testamento è documentato anche nella contabilità del 1370, nella quale sono spartuti in denari le somme incamerate138. ¶ Graffia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 17 agosto), era la figlia di Prima Fortunato (infra, 9 novembre). ¶ Riccio Sparano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 17 agosto), è attestato in un atto di vendita del 1° gennaio 1497139. Era il padre di Paolo Sparano iuvenis (supra, 9 agosto) e di Giovanni Sparano (infra, 22 novembre). ¶ Credia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 17 agosto), fu iscritta nel libro delli defunti dal dompnus Giacomo de Errico (infra, 27 ottobre), per la somma di un tarì140. Era la moglie di Stefano de Marco e, verosimilmente, la madre di Francesco de Marco (infra, 17 novembre). ¶ Ascanio de Bernardo († 17 agosto 1537), fu iscritto a lo libro de li defuncti da suo figlio Giovanni Pietro de Bernardo, per la somma di un tarì141. Era il marito di Angela (infra, 16 novembre). ¶ Antonio Melchiori († 17 agosto 1632), le cui esequie furono celebrate 134 Supra,
Commentario, p. 281. decimarum Italiae cit., p. 141 doc. 1876. 136 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 596, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 137 Era, probabilmente, una località situata nei pressi dell’omonima chiesa. Per la chiesa di San Rufo, cfr. supra, p. 314 nt. 75. 138 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1370 ?), s. n. 139 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1118. 140 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1521-1522), s. n. 141 Ibid. (aa. 1536-1537), s. n. 135 Rationes
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nella chiesa di Santa Maria delle Grazie142 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di cinquanta carlini143. Era il figlio di Emilio Melchiori. Quest’ultimo era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1587, 1593, 1596, 1597 e, forse, anche nel 1627144. Le esequie di Emilio furono celebrate nella suddetta chiesa di Santa Maria il 6 settembre 1629, con un obolo di cinque ducati, paga la carità delli heredi145. ¶ Andrea Vigliotta († 17 agosto 1566), notaio, del casale di Amorosi146. Era il marito di Paolina Cacchilli (sub), con lei nella nota obituaria. ¶ Paolina Cacchilli († 17 agosto 1566), era la moglie del notaio Andrea Vigliotta (supra), con lui nella nota obituaria.
18 ¶ Tommaso da Eboli ([1185] – † 18 agosto 1239/1243), di Capua, arcivescovo di Napoli147. Nella nota obituaria è registrato insieme a suo fratello Pietro, che potrebbe essere identificato con Pietro da Eboli. ¶ Polisena de Prisco (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 18 agosto), fu iscritta nel libro de li defuncti da dompnus Andrea, per la somma di un tarì148. Era la moglie di Bernardino de Prisco (infra, 10 settembre). ¶ Perna (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 18 agosto), era la moglie di Angelo de Alberto (infra, 16 settembre). ¶ Marta (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 18 agosto), era la moglie di Nicola Moccia (supra, 1 febbraio) e, verosimilmente, la madre di Temperanzia Moccia (infra, 22 dicembre). ¶ Pacifica († 18 agosto 1551), era la moglie di Benedetto de Bernardo (infra, 16 novembre) e la madre di Fulvio de Bernardo (supra, 11 agosto). ¶ Carmosina Manselli († 18 agosto 1588), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco149 il giorno successivo quello della regi-
142 Per
la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1631-1632), f. 244r. 144 Santacroce, Istituzioni e società a Caiazzo cit., pp. 114-116. 145 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1628-1629), f. 223r. 146 Per il casale di Amorosi, cfr. supra, p. 400 nt. 175. 147 Supra, Commentario, p. 280. 148 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1511-1512), s. n. 149 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 143 ASDAC,
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strazione obituaria, con un obolo di venti carlini, pagato dal marito Francesco Simone150. Isabella Mirto Frangipane († 18 agosto 1581), senis, fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di un tarì151. Era la figlia di Silvio Mirto Frangipane e di Laura Della Gatta152 (supra, 17 marzo). Fabrizio Crescarello († 18 agosto 1593), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1586, 1588, 1591153. È menzionato nel marzo 1586, a proposito dell’anniversario di Martino de Balio (supra, 18 marzo) e negli anni 1589-1592 per l’anniversario di Altobello de Grazia154. Le esequie di Fabrizio furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie155 il medesimo giorno della registrazione obituaria, senza l’indicazione dell’obolo versato156. Era il figlio di Vincenzo Crescarello157 (infra, 1 dicembre). Ferrante Malciero (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 18 agosto), stilò il suo testamento nell’agosto 1564, disponendo come eredi i suoi figli: Polidoro Malciero (infra, 26 novembre), Giovanni Malciero, Carlo Malciero e Micco Malciero. Lasciò, inoltre, al Capitolo caiatino la somma di cinque carlini per la celebrazione del suo anniversario158. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1597-1599159, con un obolo di cinquanta carlini, pagato da Fabio Marrocco. Goffredo de Alberto († 18 agosto 1544), fisico, il 23 luglio (sic, leggi agosto) fu celebrata a lo vescovato una missa di morti a l’altare de la croce, durante la quale fu commemorato Goffredo, con un obolo di tre tarì160. Era il padre di Giacomo Antonio de Alberto161.
150 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1587-1588), f. 51v. 151 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 74v. 152 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 153 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 114. 154 Di Altobello de Grazia è annotata la commemorazione annuale negli anni 1589-1599, con un obolo di cinque carlini, cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1589-1590), f. 72v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 85v; ibid. (aa. 15911592), f. 96v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174v. 155 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 156 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1592-1593), f. 111r. 157 Ibid. (aa. 1529-1530), f. 8r. 158 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1168. 159 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1597-1598), f. 168v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 174v. 160 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 161 Melchiori, Descrittione cit., p. 101.
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19 ¶ Giovanni de Nocera (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 19 agosto), fu il destinatario di un libellario nomine datato febbraio 1255162. Era il figlio di Pietro de Nocera. ¶ Roberto (viv. nel XIV sec. – † 19 agosto), magister, il cui suo lascito testamentario è ricordato da Paolo de Mario in un documento del maggio 1402, nel quale il Roberto lasciò al Capitolo caiatino due moie di terra, ubicate in località ubi dicitur Le Limate de Buciano163. Era un familiare del notaio Goffredo di Caiazzo. ¶ Visulina (viv. tra la seconda metà del XIV sec. e la prima metà del XV sec. – † 19 agosto), era la moglie del notaio Antonio Bardaro (supra, 8 maggio). ¶ Luciano de Marco († 19 agosto 1514), dompnus, fu autore di un atto di vendita datato 11 maggio 1511164. Negli anni 1507-1508 iscrisse il suo anonimo padre nel libro de li defuncti per la somma di un tarì165. Fu, a sua volta, iscritto nel medesimo libro da dompnus Vespasiano Fortunato, per la somma di un tarì166. ¶ Carmosina (viv. nel XVI sec. – † 19 agosto), era la moglie di Marco Maucieri. Quest’ultimo assente o non identificato nel Liber defunctorum, è attestato negli anni 1521-1522167, quando si occupò dell’iscrizione nel libro delli defunti di Bernardino Mauceri (supra, 3 febbraio). Era, verosimilmente, la madre di Stefano Mauceri (supra, 11 maggio). ¶ Francesco Mirto († 19 agosto 1547), era il figlio di Prospero Mirto168. ¶ Domenica Paldi († 19 agosto 1558), di Cesarano169, le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre carlini170. ¶ Ottaviano Bolognini († 19 agosto 1578), vicarius et primicerius, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1541-1558171. Nella nota 162 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 330-332 doc. 156. Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 887. 164 Ibid., perg. 1130. 165 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1507-1508), s. n. 166 Ibid. (aa. 1514-1515), s. n. 167 Ibid. (aa. 1521-1522), s. n. 168 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300. 169 Per la località Cesarano, cfr. supra, p. 347 nt. 23. 170 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1557-1558), s. n. 171 Ibid. (aa. 1541-1542); ibid. (aa. 1551-1552); ibid. (aa. 1557-1558). 163 ASNa,
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obituaria si ricorda, «pro cuius anima celebratur anniversarium annunciatorum singulis annis». La sua commemorazione annuale, celebrata nella chiesa della Santissima Annunziata172, è annotata 1585-1599173, con un obolo di sei carlini, pagato da Antonio Bolognini. ¶ Giovanni Battista Lombardo († 19 agosto 1611), notaio, è attestato nel 1595174. Era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1591 e uno dei cittadini particulares invitati a partecipare al medesimo Parlamento indetto il 10 maggio 1606175. Le sue esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata176 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini177, pagato da sua moglie Maria Emilia Cicino (supra, 8 giugno).
20 ¶ Nicolia (viv. nel XIV sec. – † 20 agosto), era un familiare del notaio Errico, che dovrebbe corrispondere a Errico de Tommaso — unico notaio conosciuto a Caiazzo con quel nome — la cui attività è documentata tra il maggio 1316 e il l’ottobre 1332178. ¶ Agostino Ricciuto (viv. nel XV o XVI sec. – † 20 agosto), era il marito di Mabilia (infra, 29 agosto) e il consanguineo di Petruccia (supra, 17 febbraio). ¶ Gelemma (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 20 agosto), era la moglie del capitano Troiano Marciano Freddo (supra, 1 maggio). ¶ Paola de Mario (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 20 agosto), la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1543-1599179, con un obolo di otto carlini così divisi: quattro dal canonico Cesare Fasulo 172 Per
la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1585-1586), f. 22v; ibid. (aa. 1587-1588), f. 49v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 60v; ibid. (aa. 15891590), f. 72v; ibid. (1590-1591), f. 86r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 97r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 117v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 128r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 135v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 155v; ibid. (aa. 1597-1598), f. 168v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175r. 174 Melchiori, Descrittione cit., p. 75; Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 59, 168-171 doc. 19. 175 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 68, 111, 114. 176 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 177 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1609-1610), f. s. n. 178 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 485, 486, 534, 583, 613, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 179 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 2v; ibid. (aa. 1587-1588), f. 49v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 60v; ibid. (aa. 1589-1590), f. 72v; ibid. (aa. 1590-1591), f. 86r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 97r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 117v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 127v; ibid. 173 ASDAC,
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(infra, 12 settembre), quattro da dompnus Giulio Cesare Alberti e da li cappellani di S. Maria sotto il letterino. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «per l’anniversario suo sondo obligati quactro tari sopra una terra de la cappella sopto lo licterino sita a la Piana180 da pagarnose per li cappellani de dicta cappella», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Pietro Sola (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 20 agosto), hispano, homo de arme, fu iscritto nel libro delli defunti per volere del magister Giuliano hispano, che incaricò il medico Bernardino de Bernardo (infra, 5 novembre) affinchè li registrasse entrambi nel giorno del loro rispettivo decesso, pagando la somma di un tarì per ognuno di loro181. ¶ Capuana Fortunato († 20 agosto 1527), era la figlia di Pompeo Fortunato (supra, 30 luglio) e, probabilmente, di Minonda (infra, 12 settembre). ¶ Necta († 20 agosto 1528), era la moglie del notaio Angelillo Friello (supra, 23 luglio). ¶ Giovanni Antonio Cicino († 20 agosto 1608), è attestato in un atto emanato dal Parlamento di Caiazzo l’11 maggio 1606182. Era il figlio di Manduccia Ferradino (supra, 26 marzo) e il marito di Cabina Cafararo (supra, 15 aprile). ¶ Francesco Caldarino († 20 agosto 1625), magister, fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini183.
21 ¶ Giacomo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 21 agosto), primicerius, è menzionato come teste in calce ad alcuni rogiti, dal marzo 1221 al settembre 1235184. ¶ Francesca († 21 agosto 1504), era la moglie di Massaria Plancano detto Caiazzano (supra, 31 marzo). ¶ Cobella de Bernardo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 21 agosto), era la figlia del medico Bernardino de Bernardo (infra, 5 novembre) e, evidentemente, di Masella (supra, 26 febbraio). ¶ Antonia de Bernardo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 21 agosto), (aa. 1595-1596), f. 135v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 155v; ibid. (aa. 1597-1598), f. 168v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175r. 180 Per la località Piana, cfr. supra, p. 309 nt. 37. 181 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1521-1522), s. n. 182 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 68. 183 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1625-1626), f. 187r. 184 Salvati, Pergamene I/1, pp. 122-126 doc. 52, pp. 142-144 doc. 62, pp. 150-154 doc. 66, pp. 152-154 doc. 67, pp. 163-165 doc. 72.
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era la figlia del notaio Stefano de Bernardo (supra, 13 agosto) e, probabilmente, la figlia di Cobella (supra, 17 luglio). ¶ Angela Cicini († 21 agosto 1527), era la figlia de Tancio Cicino, nonché la sorella di Carmosina Cicino (infra, 8 settembre) e di Giovanni Tommaso Cicino (infra, 23 agosto). ¶ Roberto de Mario († 21 agosto 1572), era cavaliere di San Lazzaro, al quale dedicò la cappella che fece erigere nel 1564 a Caiazzo185, in località Casaline186. Fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1562187. Era il figlio di Giovanni de Mario (supra, 10 aprile) e di una delle due sue mogli: Diana (supra, 17 marzo) o Filonia Egizio (infra, 30 settembre). ¶ Santillo d’Ettorre († 21 agosto 1587), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1564, 1570, 1574, 1578188. È menzionato in alcuni atti datati tra il 1578 e il 1587189. Fu iscritto nel libro de li defunti da dompnus Tullio de Alberto (supra, 12 marzo) per la somma di un tarì190. La sua commemorazione annuale è annotata negli 1587-1599191, con un obolo di otto carlini, pagato da Geronimo d’Ettorre per il primo anno, da Bernardino Sancto Ianni per il secondo, e dal canonico Bernardino de Ruggero (supra, 23 aprile) per il terzo, il quarto e il quinto anno. Era il marito di Sovrana Vigliotta192 di Amorosi193, nonché il padre del chierico Giulio Cesare d’Ettorre, fondatore del Conservatorio, poi monastero, della Concezione di Caiazzo194, di Geronimo d’Ettorre, di Sci185 Faraone,
Notizie storiche e biografiche cit., p. 31. Casaline, ad Casalinas, Casaline, località, era uno dei casali situato nella periferia di Caiazzo, a circa un km dalla città, attualmente non più esistente. Le prime attestazione risalgono alla prima metà del XIII secolo. Per altre notizie sul casale, cfr. Esposito, Pergamene IV, p. 39 nt. 1. 187 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 113. 188 Ibid., pp. 113-114. 189 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 113-126 doc. 11, pp. 127131 doc. 12. 190 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1587-1588), f. 53r. 191 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 49v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 60v; (aa. 1589-1590), f. 73r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 86r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 97r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 110r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 128r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 135v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 155v; ibid. (aa. 15971598), f. 168v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175r. 192 Di Soprana Vigliotta, assente nel Liber defunctorum, è nota la data delle esequie, celebrate il 20 agosto 1605, con un obolo di quattro ducati, cfr. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1604-1605), f. 253v. Cfr. anche Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 21. 193 Per il casale di Amorosi, cfr. supra, p. 400 nt. 175. 194 Sulla fondazione del monastero, cfr. supra, p. 387 nt. 68. 186 Le
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pione d’Ettorre, sacerdote della Congregazione dell’Oratorio di Napoli, di Giovanna d’Ettorre e di Lucrezia d’Ettorre195. ¶ [Francesco Mirto]196, dompnus, infra, 28 agosto.
22 ¶ Filippella (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 22 agosto), era una familiare del notaio Tommaso. Quest’ultimo è documentato nel giugno 1264197. È ricordato nel patronimico di Corrado a partire dal marzo 1288198. ¶ Goffredo de Alberto (viv. nella prima metà del XV sec. – † 22 agosto), notaio, è attestato dall’aprile 1410 all’aprile 1429199. ¶ Giovanna da Correggio († 22 agosto 1467), era la prima moglie di Roberto Sanseverino, conte di Caiazzo200 (supra, 10 agosto) e, probabilmente, la sorella di Bernardina (sub, 22 agosto). ¶ Bernardina (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 22 agosto), era, probabilmente, la sorella di Giovanna da Correggio, contessa di Caiazzo (supra, 22 agosto). ¶ Chiarella († 22 agosto 1510), era la moglie del notaio Giovanni Paterno di Raiano, la cui attività è documentata dall’ottobre 1471 all’agosto 1500201. ¶ Porzia Crescarello († 22 agosto 1591), fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di un tarì202. ¶ Marcantonio Paldi († 22 agosto 1599), è menzionato negli anni 15871588, quando si occupò dell’anniversario di Covella Falce (supra, 23 marzo). Le sue esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini203.
195 Faraone,
Notizie storiche e biografiche cit., p. 37; Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 20-23, pp. 138-143 doc. 14, pp. 149-157 doc. 16. 196 L’obito è eraso. 197 Salvati, Pergamene I/2, pp. 448-450. 198 Esposito, Pergamene IV, pp. 65-66 doc. 12. 199 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 899, 925, 927-929; Esposito, Diplomatico III, pp. 78-81. 200 Supra, Commentario, p. 290. 201 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1051, 1069, 1095, 1103, 1104, 1109, 1112, 1123, 1125; Esposito, Diplomatico III, p. 90-99. 202 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 100r. 203 Ibid. (aa. 1598-1599), f. 176r.
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23 ¶ Giovanni [III] (el. 1 aprile 1274 – † 23 agosto 1275), di Aversa, fu il ventunesimo vescovo di Caiazzo204. Il 22 agosto 1544 è annotata una messa celebrata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie205, con un obolo di un tarì e mezzo206. Le altre commemorazioni sono annotate negli anni 1600-1625207, dove risulta essere celebrata l’ottava dell’assuntione, con un obolo tre carlini, pagato, nel primo anno, da dompnus Geronimo Panebianco. ¶ Andrea de Stefano (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà del XIV sec. – † 23 agosto), giudice, la cui attività è documentata tra l’ottobre 1314 e il novembre 1340208. Era un familiare di Cicco de Andrea (infra, 5 settembre). ¶ Antonio Bolognini († 23 agosto 1511), fu iscritto nel libro de li defuncti da Stefano Manselli209 per la somma di un tarì210. Era il figlio di Giovanni Bolognini e di Maurizia Lagonessa211, nonché il marito di Sara Mirto Frangipane senis (infra, 25 ottobre). ¶ Giovanni Tommaso Cicino († 23 agosto 1527), era il figlio di Tancio Cicino, nonché il fratello di Carmosina Cicino (infra, 8 settembre) e di Angela Cicino (supra, 21 agosto). ¶ Roberto Mordente († 23 agosto 1528), era il marito di Vermiglia Egizio212. ¶ Cancia (viv. nel XVI sec. – † 23 agosto), era la moglie di Evangelista Peczone (supra, 7 marzo). ¶ Claudio de Laurentiis († 23 agosto 1611), doctore in medicina, si occupò della celebrazione delle esequie di sua moglie, Quirintia Massaro (supra, 10 maggio). Fu iscritto nel libro de li defuncti insieme a Quirintia, per la somma di due carlini213. 204 Supra,
Commentario, pp. 269, 282-283 Tab. 3. la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 206 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 207 Ibid. (aa. 1600-1601), f. 199r; ibid. (aa. 1624-1625), f. 171r. 208 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 471, 472, 475, 477, 480, 497, 663, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 209 Lettura dubbia. 210 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1510-1511), s. n. 211 Melchiori, Descrittione cit., pp. 93-94; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXr; Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 14. 212 AAC, Processi, Appellazioni, Caiazzo, b. 526, ff. 95-99, 121-124. 213 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1610-1611), s. n. 205 Per
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24 ¶ Giovanni de Goffredo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 24 agosto), è ricordato postumo dai suoi eredi nel maggio 1256214. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò al venerabile Capitulo per l’anima soa et de soi parenti una peccza de terra», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Marta (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 24 agosto), era una familiare di Andrea Conciatore (infra, 6 novembre). ¶ Pietro Gentile († 24 agosto 1527), era il padre di Barbara Gentile (infra, 9 dicembre). ¶ Scipione Mirto († 24 agosto 1597), è menzionato nel marzo 1586, in occasione dell’anniversario di Martino de Balio (supra, 18 marzo). Le esequie di Scipione furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con obolo di quaranta carlini215. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì216. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1596-1598, con un obolo, quattro carlini217. ¶ Sigismondo Gentile († 24 agosto 1639), dompnus, teologo, era il fratello di Remigio Gentile (supra, 4 agosto).
25 ¶ Paolo (viv. nella prima metà del XII sec. – † 25 agosto), arcipresbitero, è menzionato come teste in calce al Praeceptum concessionis episcopi caiacciani emanato dal vescovo Pietro [I] nel 1106218. ¶ Giuliana (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 25 agosto), era una familiare del notaio Raone. Quest’ultimo è attestato nel febbraio 1249, quando fu il destinatario di un atto nomine dotis, eseguito da Giovanni de Ianuario senis219 (supra, 19 marzo). ¶ Agostino Sparano (viv. nella prima metà del XV sec. – † 25 agosto), notaio, la cui attività è documentata dal settembre 1422 al maggio 1427220. Era il marito di Masella (supra, 16 maggio).
214 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 345-348 doc. 163. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1596-1597), f. 158r. 216 Ibid. (aa. 1597-1598), f. 170r. 217 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 156r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 168v. 218 Esposito, Documenti V, pp. 120-122 doc. 40. 219 Salvati, Pergamene I/2, pp. 288-290 doc. 133. 220 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 923, 924, 926; Esposito, Diplomatico III, p. 81. 215 ASDAC,
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¶ Bernardino de Zuccaro († 25 agosto 1528), era il marito di Cecca Sodano (supra, 3 giugno). ¶ Altobella de Sopino († 25 agosto [1566-1569]), sorella del terzo ordine di San Francesco. Fu iscritta a lo libro de li defuncti da Francesco Alberato (supra, 25 aprile), per la somma di un tarì221. ¶ Alberico de Racioppo († 25 agosto 1596), clericus, le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini222. Fu iscritto nel libro de li defuncti da suo padre Giacomo de Racioppo (supra, 27 maggio), per la somma di otto carlini223. ¶ Angiola Mirto († 25 agosto 1594), la cui commemorazione annuale, celebrata nel vescopato, è annotata negli anni 1619-1621, con un obolo di quindici carlini, paga la carità di Giovanni Antonio Maiorello224. Era la moglie di Francesco Simone. ¶ Lucio de Marco ([1596] – † 25 agosto 1623), canonico, diacono della Cattedrale, deceduto all’età di ventisette anni, come riportato nella registrazione obituaria. Era il figlio del notaio Bernadino de Marco, la cui attività è documentata tra il gennaio 1628 e il 1646225.
26 ¶ Giacomo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 26 agosto), è menzionato come teste nel rogito dell’aprile 1291226. Era un familiare di dompnus Martino. ¶ Nicola227 (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 26 agosto), notaio, attestato nel maggio 1352228. Era, probabilmente, il marito di Costanza (infra, 24 ottobre) e un familiare del notaio Errico de Tommaso. ¶ Nicola (viv. nel XV o XVI sec. – † 26 agosto), era un familiare del magister Florenzio (supra, 3 agosto). ¶ Verdella (viv. nel XVI sec. – † 26 agosto), era la prima moglie di Troi221 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1566-1569), s. n. 222 Ibid. (aa. 1595-1596), f. 136v. 223 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 158r. 224 Ibid. (aa. 1619-1620), f. 123v; ibid. (aa. 1620-1621), f. 131v. 225 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1222, 1223, 1239; Esposito, Diplomatico III, pp. 108-111. 226 Esposito, Pergamene IV, pp. 88-89 doc. 24. 227 Esiste un altro notaio Nicola del notaio Errico (infra, 15 dicembre), attestato nel XV. La disamina paleografica eseguita sui documenti di entrambi i notai e il confronto dei signa mostrano che si tratta di due distinti notai. 228 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 762, 763; Esposito, Diplomatico III, pp. 64-65.
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lo Sparano, la seconda moglie era Pecta (supra, 21 marzo). Di Troilo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, sono ricordati i suoi eredi in occasione della commemorazione dell’anniversario di Martino de Balio (supra, 18 marzo). ¶ Domenica Fasulo (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 26 agosto), è attestato negli anni 1492-1493, quando fece iscrivere la sua anonima figlia a lo libro de li defunti, pagando la somma di un tarì229. ¶ Giovanni Fortunato (viv. tra la seconda metà del XV sec. e la prima decade del XVI sec. – † 26 agosto), di Statigliano, fu iscritto nel libro de li defuncti da dompnus Donato, per la somma di un tarì230. Era il padre di Pazienza Fortunato (supra, 18 gennaio). ¶ Lucente Sodano (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 26 agosto), suora, è attestata negli anni 1518-1519, quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti della sua anonima madre, pagando la somma di un tarì231.
27 ¶ Giovanni (viv. nel XV o XVI sec. – † 27 agosto), era un familiare del magister Florenzio (supra, 3 agosto). ¶ Giorgio Botto (viv. nel XV sec. – † 27 agosto), era il marito di Isabella (supra, 4 maggio). ¶ Chiarella (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 27 agosto), è attestata negli anni 1482-1483, quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti di suo marito Giovanni Rabia (infra, 9 novembre), del quale era la seconda moglie, pagando la somma un tarì232; la prima moglie di Giovanni era Iannuccia (supra, 5 febbraio). ¶ Antonello Grignecta († 27 agosto 1506), arcidiacono e vicario, fu iscritto nel libro de li defuncti dal chierico e canonico Giuliano Grignecta, per la somma di un tarì233. ¶ Petricola Fortunato († 27 agosto 1527), era la figlia di Valentino Fortunato. Quest’ultimo era procuratore del Capitolo di Caiazzo, attestato durante l’esercizio del le sue funzioni negli anni 1506-1507, nel 1508 e nel marzo 1512234. 229 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1492-1493), s. n. 230 Ibid. (aa. 1511-1512), s. n. 231 Ibid. (aa. 1518-1519), s. n. 232 Ibid. (aa. 1482-1483), s. n. 233 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 234 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n.; Registro generale di tutti l’instrumenti cit., p. 91; Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 83-87 doc. 5.
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¶ Viola († 27 agosto 1541), era la moglie di Tommaso de Ruggero, e, verosimilmente, la madre di Caterina de Ruggero (supra, 11 maggio). ¶ Scipione della Gatta († 27 agosto 1563), di Napoli, era un familiare di Laura della Gatta (supra, 17 marzo). ¶ Francesco Cicino († 27 agosto 1563), pittore, la cui produzione artistica è ampiamente documentata già dall’ultimo decennio del XV secolo e nel corso della prima metà del XVI secolo. Svolse la sua attività oltre che a Napoli anche in tutta la Campania. Alcune delle sue opere, come il Trittico di Drusia (La Madonna col Bambino in trono e santi, Cristo nel sepolcro con la Vergine e san Giovanni Evangelista, lunetta, Cristo risorto e i dodici apostoli, predella) e la Madonna della Pace e santi, sono conservate nel Museo di Capodimento di Napoli, mentre la pala d’altare, la Madonna con Bambino fra gli apostoli Pietro e Paolo, è ubicata nella Cappella dell’Immacolata nella Basilica di San Paolo Maggiore a Napoli235. ¶ Prudenzio Sancto Ianni († 27 agosto 1600), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco236 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini. Fu iscritto a lo libro de li defuncti da suo fratello, il clericus Giulio Sancto Ianni (infra, 3 settembre), per la somma di due carlini237. Era il figlio di Stefano Sancto Ianni238. ¶ Censio Manselli († 27 agosto 1615), fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini239. ¶ Giulio Cesare de Francesco († 27 agosto 1640), arcidiacono, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1603-1617240. È attestato negli anni 1609-1612 relativamente al pagamento del grano241. Era il fratello di Girolamo de Francesco (supra, 4 agosto)242 e, presumibilmente, il figlio di Conversa de Francesco (supra, 9 agosto).
235 M. Rotili, Francesco Cicino, in Dizionario Biografico degli Italiani, 25 (1981), con la bibliografia ivi citata; F. Abbate, Storia dell’arte nell’Italia meridionale. Il Cinquecento, Roma 2001, pp. 10-11, 266. 236 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 237 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1600-1601), f. 208r. 238 Ibid. (aa. 1599-1600), f. 187v. 239 Ibid. (aa. 1614-1615), f. 77v. 240 Ibid. (1603-1604); ibid. (aa. 1616-1617). 241 Ibid. (aa. 1609-1610), s. n.; ibid. (aa. 1610-1611), s. n.; ibid. (aa. 1611-1612), s. n. 242 Melchiori, Descrittione cit., p. 101.
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28 ¶ Nicola Paldi (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 28 agosto), è menzionato come teste dal febbraio 1244 al febbraio 1277243. In alcuni di essi risulta essere il proprietario di diversi beni immobili. Nel giugno 1249 e nel dicembre 1252 fu autore, insieme a sua moglie Maria, di una permuta relativa a tre peccie di terra e di un atto di donazione244. Era il figlio di Giovanni Paldi. ¶ Goffredo Capriolo († 28 agosto 1342), abate, è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «Ab abbate Goffrido Caprellolo gr. X»245. La celebrazione del suo anniversario è documentata nella contabilità del Capitolo caiatino nel 1370, con un obolo di sei tarì, in pecunia et cera246. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo per l’anniversario suo tucto lo bono suo», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Antonia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 28 agosto), era la moglie di Giovanni Lamperio, e, verosimilmente, la madre di Ferrante Lamperio (supra, 2 agosto). ¶ Iannuccia (viv. nel XV sec. – † 28 agosto), era la moglie di Antonello Volpe (supra, 21 aprile). ¶ Bernardino Mirto († 28 agosto 1496), negli anni 1490 e 1494 risulta essere studente nelle città di Napoli e di Pisa, dove il 30 dicembre 1494 conseguì il dottorato in utroque iure247. ¶ Francesco Tontolo (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 28 agosto), giurista, fu assessore regio in Monopoli e in Bitonto e, successivamente, avvocato fiscale in Abruzzo248. Fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1560249. Era il padre di Giovanni Tontolo (supra, 19 marzo) e del letterato Scipione Tontolo250. ¶ Giovanni Marrocco († 28 agosto 1585), è menzionato postumo negli 243 Salvati, Pergamene I/2, pp. 235-237 doc. 107, pp. 259-261 doc. 118, pp. 267-269 doc. 121, pp. 269-271 doc. 122, pp. 286-288 doc. 132, pp. 326-328 doc. 154, pp. 333-334 doc. 157; Esposito, Pergamene II, pp. 169-170 doc. 61. 244 Salvati, Pergamene I/2, pp. 294-296 doc. 136, pp. 309-311 doc. 145. 245 Rationes decimarum Italiae cit., p. 141 doc. 1892. 246 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1370 ?), s. n. 247 A. F. Verde, Lo studio fiorentino. Ricerche e documenti (1473-1503), I-VI, FirenzePistoia 1973-2010, Studenti e fanciulli a scuola nel 1480, II/1, p. 175. 248 Melchiori, Descrittione cit., p. 98; Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., p. 32; Di Dario, Notizie storiche cit., p. 135. 249 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 113. 250 Melchiori, Descrittione cit., p. 101.
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anni 1591-1592 in occasione della celebrazione dell’anniversario di Ferrante Marrocco, quando gli eredi del suddetto Giovanni pagarono l’obolo di cinque carlini251. ¶ Suavio Pollerio († 28 agosto 1626), dompnus, canonico presbitero, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1590-1624252. Era il cappellano della cappella di San Bernardino253. È menzionato negli anni 1596-1612, relativamente al pagamento esito del grano254. Si occupò delle esequie di Angela Barbero (infra, 17 novembre). ¶ Francesco Mirto255 († 28 agosto 1695), dompnus, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1644-1652256. Era l’economo della chiesa di San Rufo257 di Cesarano, attestato negli anni 1643-1644, relativamente al pagamento del grano al Capitolo258.
29 ¶ Giacoma (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 29 agosto), fu autrice della Charta venditionis et traditionis dell’ottobre 1288, relativa a una peccia di terra259. Era la figlia di Nicola del magister Capuano, la moglie e mundualda di Giovanni de Arnisio e la nipote di Altruda (infra, 20 novembre). ¶ Giacomo de Ado (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 29 agosto), abate, era il fratello di Nicola de Ado (supra, 29 luglio), che lo nominò suo dispositore testamentario, nonché il fratello carnale di Stefano de Ado (supra, 19 maggio) beneficiario di una parte dei beni descritti nel testamento di Giacomo. ¶ Mabilia (viv. nel XV o XVI sec. – † 29 agosto), era la moglie di Agostino Ricciuto (supra, 20 agosto). ¶ Antonello Barbiero († 29 agosto sec. XVI), era il marito di Giulia (supra, 13 aprile). 251 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 96v. 252 Ibid. (aa. 1590-1591); ibid. (aa. 1595-1596); ibid. (1610-1611); ibid. (1614-1615); ibid. (1615-1616); ibid. (1623-1624). 253 Ibid. (aa. 1601-1602), f. 215v. 254 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 152v.; ibid. (aa. 1609-1610), s. n.; ibid. (aa. 1610-1611), s. n.; ibid. (aa. 1611-1612), s. n. 255 L’obito è registrato anche il 21 agosto, poi eraso. 256 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1644-1645); ibid. (aa. 1650-1651); ibid. (aa. 1651-1652). 257 Per la chiesa di San Rufo, cfr. supra, p. 314 nt. 75. 258 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1643-1644), s. n. 259 Esposito, Pergameme IV, p. 69 doc. 14.
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¶ Angelella (viv. nel XVI sec. – † 29 agosto), era la moglie di Stefano Orefice (infra, 10 ottobre). ¶ Troiano de Mario (viv. nel XVI sec. – † 29 agosto), nobile, fu al servizio del duca d’Urbino260. Era il marito di Marucia Veglione (supra, 8 maggio) e il fratello di Paolo de Mario, vescovo di Cagli261. ¶ Fulvio Bernardo († 29 agosto 1631), canonico e presbitero, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1610-1631262. È attestato negli anni 1625-1626 per il servitio della messa del venerdì e per l’esito delle galline263. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1632-1633, ad istanzia di dompnus Virgilio de Bernardo, suo nipote, con un obolo di un ducato264.
30 ¶ Giovanni Pristor (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 30 agosto), diacono e canonico, era uno di procuratori della Santa Congregazione di Caiazzo. Fu l’autore e il destinatatio di molteplici atti, datati dal giugno 1230 al novembre 1247265. ¶ Stefano de Goffredo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 30 agosto), magister, è ricordato nel patronimico di Goffredo (supra, 26 febbraio), dal giugno 1305266. ¶ Nicola de Aversa (viv. nel XIV sec. – † 30 agosto), era il marito di Francesca (infra, 12 ottobre). ¶ Mariuccia (viv. nel XIV o XV sec. – † 30 agosto), era la moglie di Mesullo de Capua (supra, 20 gennaio). ¶ Galiocta Bardaro (viv. nel XV o XVI sec. – † 30 agosto), era una familiare di donna Mattia (supra, 11 aprile).
31 ¶ Ruggero de Aldemario (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 31 agosto), è citato in due atti datati tra il novembre e il dicembre 1248: in essi 260 Melchiori,
Descrittione cit., p. 103. pp. 92, 103; G. Iannelli, Pietro della Vigna di Capua: nuove ed ultime risposte al signor Giuseppe avv. Faraone, Caserta 1883, p. 160. 262 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1610-1611); ibid. (aa. 1614-1615); ibid. (1624-1625); ibid. (1630-1631). 263 Ibid. (aa. 1625-1626), ff. 189v, 190r. 264 Ibid. (aa. 1632-1633), f. 256r. 265 Salvati, Pergamene I/1, pp. 138-140 doc. 60, pp. 140-141 doc. 61, pp. 142-144 doc. 62; id., Pergamene I/2, pp. 244-247 doc. 111, pp. 261-264 doc. 119, pp. 264-266 doc. 120, pp. 269271 doc. 122, pp. 273-275 doc. 124. 266 Esposito, Pergamene IV, p. 212 doc. 91, p. 239 doc. 106, p. 247 doc. 111. 261 Ibid.,
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risulta essere stato fideiussor e proprietario di alcune terre267. Nell’agosto 1260268 stilò il suo testamento, nel quale espresse il desiderio di essere sepolto nella Maior Ecclesia caiacciana; dispose, inoltre, per la diocesi di Caiazzo, una somma di denaro per le spese del suo funerale. Nel dicembre 1263 è ricordato postumo, relativamente ad alcuni lasciti elencati nel suo testamento269. Era il figlio di Stefano de Aldemario. Angela (viv. nel XIII sec. – † 31 agosto), era la presunta figlia di Pietro delle Vigne270. Giacomo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 31 agosto), abate, la cui presenza è documentata in tre atti, dal dicembre 1233 al marzo 1240271. Andrea de Lando (viv. nel XVI sec. – † 31 agosto), era il marito di Cobella (supra, 7 febbraio). Cassandra (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 31 agosto), era la moglie del nobile francese Guglielmo Bussivetro (supra, 4 aprile), e la madre di Vittoria Bussivetro (supra, 9 marzo), di Prudenzia Bussivetro (supra, 25 marzo), di Diana Bussivetro (infra, 4 settembre) e di Giovanni Bussivetro (infra, 24 novembre).
267 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 282-284 doc. 129, pp. 285-286 doc. 131. Pergamene II, p. 61 doc. 4. 269 Salvati, Pergamene I/2, pp. 441-442 doc. 203. 270 Supra, Commentario, pp. 288-289. 271 Salvati, Pergamene I/1, pp. 441-152-154 doc. 61, pp. 170-172 doc. 76, pp. 174-175 doc. 78. 268 Esposito,
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1 ¶ Giovanni [II] (viv. settembre 1195 – † 1 settembre 1224), fu il sedicesimo vescovo di Caiazzo1. ¶ Felicia (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 1 settembre), era una familiare del giudice Corrado de Adenolfo. Quest’ultimo è attestato dal gennaio 1248 al marzo 12652, mentre dal giugno 1268 è ricordato postumo dai suoi anonimi eredi3. Corrado, era il figlio del giudice Pietro de Adenolfo e il fratello di Adenolfo de Adenolfo (supra, 6 febbraio). ¶ Giovanna de Napolione (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 1 settembre), dovrebbe essere lei — menzionata come «la herede de Napolione» — che si occupò nel 1480 dell’iscrizione nel libro de li defuncti di Napolione Cayazanello (supra, 11 agosto), pagando la somma di un tarì4. Fu iscritta a sua volta nel medesimo libro dai suoi anonimi eredi, per la somma di un tarì5. ¶ Chiarella († 1 settembre 1511), fu iscritta a lo libro de li defuncti da messere Filice, per la somma di un tarì6. Era la moglie di messere Cicco Mirto. ¶ Masella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 1 settembre), era la prima moglie di Giacomo Monterone (supra, 28 giugno); la seconda moglie era Viola (supra, 28 maggio). ¶ Giovanni Manselli († 1 settembre 1544), era il figlio di Antonio Manselli7 e il fratello di Stefano Manselli (infra, 8 settembre). ¶ Virginia de Bernardo († 1 settembre 1556), era la moglie di Paolo de Ruggero (supra, 18 luglio), a lei premorto. ¶ Saporita de Andolfe († 1 settembre 1569), fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì8. ¶ Scipione Alberti († 1 settembre 1622), era l’erario del principe di Conca. Le sue esequie furono celebrate il 5 settembre nella chiesa di Santa Ma1 Supra,
Commentario, pp. 267, 282-283 Tab. 3. Pergamene I/2, sub vocem. 3 Esposito, Pergamene II, pp. 110-112 doc. 22, p. 127 doc. 31, pp. 175-176 doc. 65. 4 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1480-1481), s. n. 5 Ibid. (aa. 1497-1498), s. n. 6 Ibid. (sec. XVI), 2, s. n. 7 Nel Liber defunctorum sono ascritti due Antonio Manselli: uno il 29 settembre e l’altro il 31 gennaio. Gli elementi noti non permetttono un’identificazione univoca. 8 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1566-1569), s. n. 2 Salvati,
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ria delle Grazie9, con un obolo di 30 carlini, paga la carità di Giovanni Domenico Marrocco10. Scipione era il figlio di Giovanni Francesco Alberti e di Viviana Gentile, e il marito di Maddalena Insero11. Di quest’ultima, assente o non identificata nel Liber defunctorum, è nota la data delle sue esequie, celebrate il 27 marzo 162412.
2 ¶ Sabia de Muro (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 2 settembre), era la figlia di Giovanni de Muro (supra, 20 gennaio) e, evidentemente, di Rufa (supra, 4 marzo), nonché la prima moglie del giudice Andrea Paldi senis — assente o non identificato nel Liber defunctorum, era il figlio di Giovanni Paldi — la cui attività è documentata dal novembre 1244 all’agosto 128213; la seconda moglie era Costanza (sub). In un atto di alienazione datato marzo 125514 Sabia è ricordata postuma, insieme a suo padre Giovanni, da suo marito Andrea, il quale, in occasione dell’anniversario della moglie e del suocero, offrì al Capitolo una peccia di terra, sita nei pressi della chiesa di San Rufo15. Tale donazione è ricordata nella nota obituaria di Sabia, «lassò al venerabile Capitulo una terra iusta la ecclesia de Sancto Rufo». Era, verosimilmente, la madre dell’abate Andrea Paldi (supra, 17 marzo). ¶ Trotta (viv. nel XIII sec. – † 2 settembre), era la presunta moglie di Pietro delle Vigne16. ¶ Costanza (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 2 settembre), era la seconda moglie del giudice Andrea Paldi senis — assente o non identificato nel Liber defunctorum, figlio di Giovanni Paldi — la cui attività è documentata dal novembre 1244 all’agosto 128217; la prima moglie era Sabia (supra). Era, verosimilmente, la madre dell’abate Andrea Paldi (supra, 17 marzo). ¶ Stefano de Cucco (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 2 settembre), fu il destinatario, insieme a suo fratello Giovanni de Cucco (supra, 26 aprile) e a suo nipote Simone de Cucco, del Memoratorium locationis 9 Per
la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1621-1622), f. 144v. 11 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XVIIIv. 12 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1623-1624), f. 164r. 13 Salvati, Pergamene I/2, sub vocem; Esposito, Pergamene II, sub vocem. 14 Ibid., pp. 333-334 doc. 157. 15 Per la chiesa di San Rufo, cfr. supra, p. 314 nt. 75. 16 Supra, Commentario, pp. 288-289. 17 Salvati, Pergamene I/2, sub vocem; Esposito, Pergamene II, sub vocem. 10 ASDAC,
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del novembre 1279, relativamente ad una casa18. Era il nipote di Stasio de Cucco (infra, 2 ottobre) e il marito di Giacoma (infra, 30 novembre). ¶ Angelella (viv. nella prima metà del XV sec. – † 2 settembre), era la moglie di Mirabello Vano (infra, 16 ottobre). ¶ Emilia de Errico (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 2 settembre), fu autrice dell’Instrumentum venditionis del dicembre 1485, insieme alle sue sorelle Caterina de Errico (infra, 18 ottobre) e Manduccia de Errico (infra, 15 settembre), e al marito Bagordo Egizio19. Emilia era la figlia di Francesco de Errico e di Diana Fortunata (supra, 28 aprile), e la madre dell’abate Nardo Egizio (supra, 13 agosto)20. Era anche una familiare del vescovo caiatino Antonio de Errico (supra, 24 aprile), ma non è chiaro se si tratti della nipote21 o della sorella del vescovo22. ¶ Giovanni Antonio de Marco (viv. nel XV o XVI sec. – † 2 settembre), era il marito di Francesca (infra, 8 settembre). ¶ Bernardino Grignecta (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 2 settembre), nobile, era il marito di Marucia (infra, 29 novembre), a lei premorto. ¶ Ferrante de Risi (viv. nel XVI sec. – † 2 settembre), era il marito di Maruccza (infra, 10 settembre).
3 ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 3 settembre), era una familiare di Guglielmo Durante. Quest’ultimo è ricordato postumo da suo figlio Giovanni Durante nel novembre 129523. ¶ Pietro (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 3 settembre), canonico, è ricordato postumo dai suoi eredi dal gennaio 124224. ¶ Porfilio (viv. nel XIII o XIV sec. – † 3 settembre), dompnus, canonico, era un familiare di Tommasa (infra, 12 settembre). ¶ Rita (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 3 settembre), fu iscritta nel libro de li defunti da suo marito Renzo Manselli, per la somma di un tarì25. ¶ Macera († 3 settembre 1515), fu iscritta nel libro de li defunti da dompnus 18 Esposito,
Pergamene II, p. 190 doc. 75. – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 68-73 doc. 2. Per alcune notizie sulla genealogia, cfr. anche Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 143. 20 Caiola – Di Lorenzo – Sparano, La diocesi di Caiazzo cit., p. 52. 21 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 143. 22 Melchiori, Descrittione cit., p. 95. 23 Esposito, Pergamene IV, p. 137 doc. 49. 24 Salvati, Pergamene I/1, pp. 185-189 doc. 84, pp. 189-191 doc. 85; Salvati, Pergamene I/2, 256-259 doc. 117. 25 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1484-1485), s. n. 19 Ascione
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Ercole de Ferraris (supra, 29 gennaio), per la somma di un tarì26. Era la moglie di Antonio de Alberto (infra, 25 novembre) e, verosimilmente, la madre di Polita de Alberto (infra, 12 ottobre). ¶ Angela de Massa († 3 settembre 1596), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, l’elemosina è solita27. Fu iscritta nel libro de li defuncti dal canonico Francesco Cicino (supra, 7 maggio), per la somma di un tarì28. ¶ Giacomo Formicola († 3 settembre 1600), le cui esequie furono celebrate due giorni dopo quello della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini, lasciato in testamento29. Fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì30. ¶ Giulio Sancto Ianni († 3 settembre 1602), clericus, è attestato negli anni 1600-1601 quando si occupò della registrazione ne lo libro de li defuncti di suo fratello Prudenzio Sancto Ianni31 (supra, 27 agosto). Fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì32. Era il figlio di Stefano Sancto Ianni.
4 ¶ Giovanni de Elia (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 4 settembre), è ricordato, evidentemente postumo, nel patronimico di Elia, un suo familiare, nell’ottobre 125633. ¶ Andrea de Giacomo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 4 settembre), abate, il 2 settembre 1349 stilò il suo testamento: in esso istituì erede, pro anima, della metà dei suoi beni il Capitolo caiatino, al quale chiese la celebrazione del suo anniversario e di quello di suo padre34. Un estratto del suo lascito testamentario al suddetto Capitolo è riportato nella nota obituaria, «lassò al venerabile Capitulo la meta de tucto lo stabele suo». Era il figlio di Giacomo e di Granata. ¶ Gianfrancesco Sanseverino (viv. nel 1487 – † 4/7 settembre 1501), conte di Caiazzo, era il figlio di Roberto Sanseverino e di Giovanna da Correggio35. 26 Ibid.
(aa. 1514-1515), s. n. (aa. 1595-1596), f. 136v. 28 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 158r. 29 Ibid. (aa. 1599-1600), f. 187v. 30 Ibid. (aa. 1599-1600), f. 192r. 31 Ibid. (aa. 1600-1601), f. 208r. 32 Ibid. (aa. 1602-1603), s. n. 33 Salvati, Pergamene I/2, pp. 356-358 doc. 167. 34 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 736. 35 Supra, Commentario, pp. 290-291. 27 Ibid.
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¶ Rosa (viv. nel XVI sec. – † 4 settembre), era la moglie di Paolo Orefice e, verosimilmente, la madre di Filadoro Orefice (supra, 15 luglio). ¶ Diana Bussivetro (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 4 settembre), di origine francese, era la figlia di Guglielmo Bussivetro (supra, 4 aprile) e di Cassandra (supra, 31 agosto), e la sorella di Vittoria Bussivetro (supra, 9 marzo), di Prudenzia Bussivetro (supra, 25 marzo) e di Giovanni Bussivetro (infra, 24 novembre). ¶ Giulia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 4 settembre), fu iscritta a lo libro de li defuncti da suo marito, il magister Nicola Fayella, per la somma di un tarì36. ¶ Argentina Giameo († 4 settembre 1591), di Cerreto, fu iscritta nel libro de li defunti per la somma di un tarì37. Era la moglie di Giovanni Battista Fasulo. Di Giovanni, assente o non identificato nel Liber defunctorum, sono ricordate le sue esequie celebrate il 10 aprile 1596 nella chiesa della Santissima Annunziata38, con la solita elemosina39. Giovanni fu colui il quale iscrisse Dionisio de Grazia (supra, 24 maggio) nel libro de li defunti. ¶ Antonia Faicchia († 4 settembre 1590 o 1595)40, le cui esequie furono celebrate il giorno successivo quello della registrazione obituaria nella chiesa di Santa Maria delle Grazie41, con un obolo di trentacinque carlini42. Fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di un tarì43. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1595-159844 ed è riportata nella nota obituaria, «pro cuius anima celebratur anniversarium singulis annis et solvit carlinos sex». ¶ Remigio Gentile († 4 settembre 1639), teologo, primicerius, era uno dei razionali del Capitolo di Caiazzo, attestato negli anni 1627-1628 nella gestione degli affari del suddetto Capitolo45. Le sue esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obitua36 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1536-1537), s. n. 37 Ibid. (aa. 1590-1591), f. 87v. 38 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 39 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1595-1596), f. 136r. 40 La data del decesso è incerta, poiché nel Liber defunctorum è segnato 1595, ma la sua ‘iscrizione al libro’ è segnata nel quaderno di contabilità del 1590. 41 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 42 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1594-1595), f. 128v. 43 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 74v. 44 Ibid. (aa. 1595-1596), f. 135v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 156r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 168v. 45 Ibid. (aa. 1627-1628), f. 210v.
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ria, gratis46. Era il fratello di Sigismondo Gentile (supra, 24 agosto)47.
5 ¶ Cicco de Andrea (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 5 settembre), giudice, è attestato nel 20 dicembre 136348, quando fu nominato dall’abate Pietro de Arnisio suo esecutore testamentario (supra, 31 luglio) suo esecutore testamentario. Era un familiare del giudice Andrea de Stefano (infra, 23 agosto). ¶ Nicola de Silvestro (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 5 settembre), fu autore, insieme a suo padre Giovanni de Silvestro, della promessa matrimoniale stipulata nel luglio 125349 in favore della sua futura moglie Maria e del suo fututo suocero Giovanni de Aloara. ¶ Giovanni (viv. nel XV o XVI sec. – † 5 settembre), di Rocca Romana, era il figlio di Gaspare di Rocca Romana e un familiare di Galiana (infra, 12 novembre). ¶ Giacomo [II] de Lutiis (viv. nel 16 giugno 1480 – † 5 settembre 1506), fu il trentaseiesimo vescovo di Caiazzo50. ¶ Bellonia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 5 settembre), era la moglie del magister Giovanni Siciliano (supra, 11 maggio). ¶ Prunessa Cafararo († 5 settembre 1569), fu iscritta a lo libro de li defuncti da suo padre Pietro Cafararo (supra, 9 agosto), per la somma di un tarì51. ¶ Marsilia de Racioppo († 5 settembre 1588), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, durante le quali vi partecipò, tra gli altri, il canonico Ottavio Sparano (supra, 4 maggio), con un obolo di venti carlini, pagato da suo marito Andrea de Filio52. La sua commemorazione annuale, celebrata nel vescopato, è annotata negli anni 1589-1599 e nel corso del 1600, con un obolo di cinque carlini, pagato da li mastri della cappella del Sacramento53. L’anniversario è riportato anche nella nota obituaria, «pro anima cuius celebratur anniversarium singulis annis et solvit carlinos sex». 46 Ibid.
(aa. 1638-1639), s. n. Descrittione cit., p. 101. 48 Mongelli, Abbazia di Montevergine. Regesto delle Pergamene, IV cit., p. 316 doc. 3603. 49 Salvati, Pergamene I/2, pp. 315-317 doc. 148. 50 Supra, Commentario, pp. 274-275, 282-283 Tab. 3. 51 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1566-1569), s. n. 52 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 51v. 53 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 73r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 86r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 97r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 117v; ibid. (aa. 1594-1595), f. 128r; ibid. (aa. 1595-1596) f. 135v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 156r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 168v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175r. 47 Melchiori,
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6 ¶ Giovanni de Porto (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 6 settembre), è ricordato postumo dai suoi eredi nel giugno 127154. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò al venerabile Capitulo per l’anniversario suo et de lo patre et matre et del’avo et ava una corte quale è coniunta a la Fontana de Formicula», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Vorca (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 6 settembre), è attestata negli anni 1511-1512 quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defuncti di Ursolina e di Antonio Citrullo55, pagando la somma di un tarì per ciascuno di loro56. Era la moglie di Nardo Mortarulo. ¶ Laura de Albertis († 6 settembre 1566), fu iscritta a lo libro de li defuncti da suo marito Giovanni Antonio Aversano (supra, 18 marzo), per la somma di un tarì57. ¶ Isabella Ingrisello († 6 settembre 1593), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco58 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con l’elemosina solita59. Era la moglie di Camillo Piacentino, a lei premorto. ¶ Roberto Ingrisello († 6 settembre 1627), canonico, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1626-159060. È attestato negli anni 1618-1627, relativamente alla gestione delle entrate del suddetto Capitolo61. ¶ Alessandro Quaranta (viv. nella prima metà del XVII sec. – † 6 settembre), magister, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo, convocato nel marzo 162662. Le sue esequie furono celebrate per amor de Dio il medesimo giorno della registrazione obituaria63. Alessandro è registrato insieme a suo figlio Giacomo Quaranta (sub). ¶ Giacomo Quaranta (viv. nella prima metà del XVII sec. – † 6 ottobre), 54 Esposito,
Pergamene II, p. 146 doc. 41. quaterno, per il nome la lettura è dubbia. 56 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1511-1512), s. n. 57 Ibid. (aa. 1566-1569), s. n. 58 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 59 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1592-1593), f. 111r. 60 Ibid. (aa. 1626-1627). 61 Ibid. (aa. 1617-1618), s. n.; ibid. (aa. 1618-1619), s. n.; ibid. (aa. 1619-1620), s. n.; ibid. (aa. 1620-1621), f. 146r; ibid. (aa. 1626-1627), f. 199v. 62 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 190-198 doc. 25. 63 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1640-1641), s. n. 55 Nel
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era uno degli eletti particulares del Parlamento di Caiazzo, convocato il 10 maggio 160664. Le sue esequie furono celebrate il 21 ottobre nella chiesa di San Francesco65, con un obolo di 16 carlini66. Era il figlio di Alessandro Quaranta (supra).
7 ¶ Stefano Ierico (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 settembre), magister, è ricordato postumo nel luglio 1308 dai suoi figli: Nicola Ierico, Giovanni Ierico e Riccardo Ierico67. ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 settembre), era la moglie di Caiaccio mayor. Quest’ultimo, figlio di Pietro, è attestato dal maggio 1256 al giugno 127168. ¶ Margherita (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 settembre), era la moglie di Pietro Cicino (supra, 21 gennaio). ¶ Tommaso de Biasio (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 settembre), è attestato nel 1269, quando risulta essere stato proprietario di alcuni beni immobili69. ¶ Giovanni de Capuano (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 settembre), dompnus, è attestato nel febbraio 1281, quando risulta essere il proprietario di una terra70. ¶ Nicola Costantino71 (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 7 settembre), magister, è menzionato tra i beneficiari di un lascito nel Testamentum del marzo 1312 eseguito dal giudice Andrea Paldi iuvenis72. Nel dicembre 1317 è attestato quale tutore testamentario di due minori73. ¶ Laura Macciotta († 7 settembre 1504), era la prima moglie di Antonello 64 Santacroce,
Istituzioni e società cit., pp. 67-68. la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 66 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1614-1615), f. 74v. 67 Esposito, Pergamene IV, pp. 242-243 doc. 108. 68 Salvati, Pergamene I/2, pp. 345-348 doc. 163, pp. 349-351 doc. 164, pp. 371-373 doc. 173; Esposito, Pergamene II, p. 113 doc. 23, p. 147 doc. 42; ead., Pergamene IV, pp. 45-46 doc. 4, pp. 117-118 doc. 37. 69 Esposito, Pergamene II, pp. 124-125 doc. 29. 70 Ibid., pp. 195-196 doc. 80. 71 È documentato un altro Nicola Costantino, ricordato postumo nella Charta commutationis dell’agosto 1266 (Esposito, Pergamene II, p. 68 doc. 7) eseguita da suo figlio Giovanni Costantino. Tuttavia, per la posizione che l’obito occupa nella colonna, è improbabile che si tratti di questo Nicola. 72 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 447, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 73 Ibid., perg. 496, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 65 Per
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Mordente delle Serre74; la seconda moglie era Sara Egizio (supra, 18 marzo). ¶ Nuccio Matarazzo († 7 settembre 1544), le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di cera75. Era il marito di Urdovica (supra, 14 gennaio) e il padre di Giovanni Matarazzo (supra, 9 aprile). ¶ Maddalena Cafararo († 7 settembre 1557), fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio76. È menzionata nella nota dell’anniversario di dompnus Bartolomeo77. ¶ Giovanni Battista Marcuccio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 7 settembre), alias Visconte, canonico, era un membro del Capitolo caiatino, menzionato negli anni 1543-1544 quando partecipò alla cerimonia funebre di alcuni suoi concittadini78. ¶ Ostilio Plancano († 7 settembre 1597), fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nel 159579. Le sue esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con obolo di tre ducati tre e mezzo80. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1597-1598, con un obolo di sei carlini81. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì82.
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¶ Magnatus (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 8 settembre), abate, fu il destinatario della Charta concessionis libellario nomine episcopi caiacciani emanata dal vescovo Giacomo [I] Almundo (supra, 8 maggio) dell’ottobre 1242, nella quale gli fu concessa una presa di terra83. ¶ Tommaso de Barbato (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 8 settembre), giudice, nel 1322 compilò il suo testamento, del quale al momento si conserva soltanto il regesto: «et lasciò pro male ablatis al Reverendo 74 Marocco,
Tavola de’ capi cit., f. 11. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 76 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche Supra, Commentario, pp. 296-297. 77 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1589-1590), f. 72v. 78 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 79 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 115. 80 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1596-1597), f. 158r. 81 Ibid. (aa. 1597-1598), f. 168v. 82 Ibid. (aa. 1597-1598), f. 170r. 83 Salvati, Pergamene I/1, pp. 203-205 doc. 92. 75 ASDAC,
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Capitolo di Caiazza tutte le terre sue et possessioni ch’ebbe per communi et indiviso con notar Porfilio»84. Coluccio Sparano (viv. nella prima metà del XV sec. – † 8 settembre), sacrista, era un membro del Capitolo caiatino, attestato nel XV secolo nella contabilità del suddetto Capitolo, per il pagamento del grano85. È menzionato come teste in due documenti datati 5 febbraio 1406 e 2 novembre 141986. Francesca (viv. nel XV o XVI sec. – † 8 settembre), era la moglie di Giovanni Antonio de Marco (supra, 2 settembre). Carmosina Cicino († 8 settembre 1527), era la figlia di Tancio Cicino e la sorella di Angela Cicino (supra, 21 agosto) e di Giovanni Tommaso Cicino (supra, 23 agosto). Stefano Manselli († 8 settembre 1544), era il figlio di Antonio Manselli87 e il fratello di Giovanni Manselli (supra, 1 settembre).
9
¶ Felicia (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 9 settembre), fu autrice, insieme a sua figlia Maria, del Memoratorium venditionis del 4 settembre 1300, con il quale mise in vendita un orto, che faceva parte della sua eredità88. Era la moglie di Lorenzo del magister Giacomo Capuano, a lei premorto. Lorenzo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è presente nell’elenco dei benefattori della diocesi di Caiazzo compilato nel XIII, «Laurencius Iacobi magistri Capuani, buccellas .L.»89. ¶ Barbato de Cucco (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 9 settembre), primicerius, fu uno dei dispositori testamentari delle ultime volontà dell’abate Pietro Paldi, che stilò il suo Testamentum il 6 luglio 134890. L’altro dispositore fu Antonio Paldi (infra, 27 ottobre). ¶ Ciancza (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 9 settembre), era la
84 Il documento testamentario, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con l’antica segnatura num. 6, fasc. XI, è attualmente deperdito; il regesto è in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI, Appendice. 85 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XV), 1, s. n. 86 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 893, 918; Esposito, Diplomatico III, pp. 76-81. 87 Nel Liber defunctorum sono ascritti due Antonio Manselli: uno il 29 settembre e l’altro il 31 gennaio. Gli elementi noti non permetttono un’identificazione univoca. 88 Esposito, Pergamene IV, pp. 155-157 doc. 60. 89 BVR, Manoscritti, ms. C 12, f. 157v. 90 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 731, Esposito, Diplomatico III, pp. 62-63.
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figlia di Troiano d’Ettorre Sparano. Quest’ultimo è ricordato postumo nel novembre 151191. Cobella Sodano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 9 settembre), fece iscrivere a lo libro de li defunti il marito Antonio Sodano (supra, 8 aprile) e i suoi figli Biagio Sodano (supra, 11 gennaio) e Giovanni Sodano (supra, 8 maggio), pagando la somma di un tarì per ognuno di loro92. Ciano Maccaionda (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 9 settembre), magister, era il marito di Isabella (infra, 21 dicembre). Antonio Santa Barbara (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 9 settembre), era il marito di Rebecca (infra, 29 novembre). Elisabetta († 9 settembre 1558), era la moglie di Stefano de Lanno (infra, 21 ottobre), a lei premorto, e, probabilmente, la madre di Cicco de Lanno (supra, 25 gennaio). Giovanni Battista Mirto Frangipane († 9 settembre 1572), era il figlio di Marcantonio Mirto Frangipane (supra, 15 agosto) e di Giulia Mortella93 (supra, 28 marzo) e il fratello di Annibale Mirto Frangipane (infra, 15 ottobre). Giulia Mirto Frangipane († 9 settembre 16[.]1), dovrebbe far parte di quel ramo dei Mirto, nella quale Giulia era la figlia di Annibale Mirto Frangipane (infra, 15 ottobre) e di Vittoria Mirto. L’incertezza della data del decesso, tuttavia, non ne permette l’individuazione univoca.
10 ¶ Enrico Pristor (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 10 settembre), dompnus, canonico, è menzionato come teste in calce ad alcuni rogiti redatti tra il febbraio 1304 al giugno 130894. ¶ Florio Sparano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 10 settembre), è citato in un documento datato 17 settembre 145395. Nel 1460 era il proprietario di una terra sita ad Sancto Eramo96. La medesima terra negli anni 1494-1495 era di proprietà di Giuliano di Florio Sparano,
91 Ascione
– Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 57, 78-82 doc. 4; p. 296. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1497-1498), s. n. 93 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 94 Esposito, Pergamene IV, pp. 200-201 doc. 83, p. 212 doc. 91, pp. 230-234 doc. 103, pp. 235-237 doc. 104. 95 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1003; Esposito, Diplomatico III, pp. 86-87. 96 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1460), s. n. 92 ASDAC,
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suo familiare (supra, 3 aprile). Florio era il padre di Martino Sparano (supra, 29 luglio) e di Adorna Sparano (supra, 28 aprile). Angenica (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 10 settembre), è attestata il 25 novembre 1507 quando iscrisse suo marito Tommaso Friello (infra, 1 dicembre) nel libro de li defuncti, pagando la somma di un tarì97. Maruccza (viv. nel XVI sec. – † 10 settembre), era la moglie di Ferrante de Risi (supra, 2 settembre). Bernardino de Prisco (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 10 settembre), è menzionato come teste in un atto di vendita del 5 luglio 150698. Fu iscritto nel libro de li defuncti da dompnus Andrea, per la somma di un tarì99. Era il marito di Polisena (supra, 18 agosto). Francesco Pugliese († 10 settembre 1555), dompnus, canonico, era un membro del Capitolo caiatino, attestato negli anni 1506-1507, relativamente al pagamento di due grani100.
11 ¶ Nicola Manescalco (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 11 settembre), di Villa delle Cese101, è menzionato come teste in diversi rogiti emanati tra il novembre 1286 e il settembre 1310102. Nel dicembre 1310 fu il destinatario, insieme a suo fratello Andrea di Giovanni de Gualtiero, della Charta locationis episcopi caiacciani emanata dal vescovo Tommaso [II] de Pascasio (supra, 15 agosto), relativa ad una pecciola di terra103. ¶ Magnatus de Insero (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà del XIV sec. – † 11 settembre), è menzionato nel testamento redatto dal giudice Andrea Paldi nel marzo 1312104: in esso fu il destinatario di alcune somme di denaro. ¶ Fiorita Paterno (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 11 settembre), era la figlia di Nicola Paterno (infra, 10 ottobre) e, probabilmente, di Cecca (supra, 6 agosto). 97 Ibid.
(aa. 1507-1508 b), s. n. – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 73-78 doc. 3. 99 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1511-1512), s. n. 100 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 101 Per la località Villa delle Cese, cfr. supra, p. 316 nt. 87. 102 Esposito, Pergamene IV, pp. 47-48 doc. 5, p. 142 doc. 53, pp. 179-180 doc. 71, pp. 200201 doc. 83, pp. 202-203, p. 221 doc. 96, p. 222 doc. 97, p. 223 doc. 98; ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 432, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 103 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 435, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 104 Ibid., perg. 447, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 98 Ascione
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¶ Tommasa de Pellegrino105 (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 11 settembre), stilò il suo testamento il 27 agosto 1335106; in esso Tommasa ricordò il suo defunto marito, il notaio Nicola de Pellegrino. Un estratto del lascito al Capitolo caiatino è riportato nella registrazione obituaria, «lassò al venerabile Capitulo le case de lo montano per l’anniversario suo semel in anno».
12
¶ Sinay (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 12 settembre), abate, canonico e diacono, è menzionato, principalmemte come teste, in diversi atti redatti tra il settembre 1309 e il marzo 1322107. Fu autore di un atto di donazione inter vivos datato 28 dicembre 1317108: in esso diede all’abate Andrea Paldi (supra, 17 marzo) e all’abate Campione de Lorenzo (infra, 30 novembre) una peccia di terra franca et libera ab omni onere, redditus et servicii, che faceva parte della sua eredità. ¶ Tommasa (viv. nel XIII o XV sec. – † 12 settembre), era una familiare di dompnus Porfilio (supra, 3 settembre). ¶ Adorna (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 12 settembre), era la moglie di Bernardino Fasulo (supra, 27 maggio). ¶ Caterina (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 12 settembre), era una delle due mogli di Giovanni Immotta (infra, 17 settembre); l’altra moglie era Adormita (infra, 31 dicembre). ¶ Francesco Omodeo († 12 settembre 1530), messere, era il marito di Claudia (supra, 25 gennaio). ¶ Minonda (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 12 settembre), era la moglie di Pompeo Fortunato (supra, 30 luglio) e, probabilmente, la madre di Capuana (supra, 20 agosto). ¶ Giulio Calabrese Cafararo († 12 settembre 1560), era un familiare del nobile Antonio Cafararo, cavaliere di San Lazzaro, vissuto negli anni centrali del XVI secolo109. ¶ Cesare Fasulo († 12 settembre 1592), canonico ebdomadario, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1589-1590110. È menzionato 105 Benché si nutrano dei dubbi sull’attribuzione dell’obito per la posizione occupata dallo stesso nella colonna, troppo tarda, è indubbia l’identificazione di Tommasa de Pellegrino sulla base del legato testamentario riportato nella registrazione obituaria. 106 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 631, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 107 Ibid., pergg. 423, 426, 439, 450, 464, 440, 470, 473, 486, 487, 501, 502, 503, 505, 535, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 108 Ibid., perg. 498, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 109 Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., p. 31. 110 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1589-1590).
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in occasione dell’anniversario di Paola de Mario (supra, 20 agosto). Le sue esequie furono celebrate allo vescovato nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini111. ¶ Pascarello de Grazia († 12 settembre 1606), è attestato negli anni 15851586 quando iscrisse nel libro delli defunti la moglie Cristina112, negli anni 1591-1592 quando iscrisse Giovanni Loysi113 e negli anni 15931594 quando iscrisse Grazia de Grazia (infra, 23 settembre). I primi due, tuttavia, sono assenti nel Liber defunctorum, evidentemente registrati in due giorni mancanti per la caduta della carta. Le esequie di Pascariello furono celebrate nella chiesa di San Francesco114 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trentacinque carlini, usato anche per la sua iscrizione al medesimo libro115.
13 ¶ Pietro Guardiano (viv. nel XIV o XV sec. – † 13 settembre), era il marito di Costanza (supra, 15 maggio). ¶ Miele Orefice (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 13 settembre), fu iscritto nel libro de li defuncti da Bernardino di Aversa, per la somma di un tarì116. Nella medesima nota di contabilità è richiesta anche l’iscrizione della figlia di Miele, Giancellina (supra, 25 gennaio). ¶ Giovanni Fasulo († 13 settembre 1590), le cui esequie furono celebrate l’11 settembre, con un obolo di venti carlini117. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì118. ¶ Maddalena de Insero († 13 settembre 1544), le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di dieci carlini e cinque libbre di candele, pagato dal magister Francesco de Insero (infra, 27 dicembre), suo familiare119. ¶ Paolo Pansardo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 13 settembre), primicerius, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1541-1542120. È attestato negli anni 1542-1543, quando si occupò della 111 Ibid.
(aa. 1591-1592), f. 99v. (aa. 1585-1586), f. 23v. 113 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100r. 114 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 115 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1605-1606), f. 269r. 116 Ibid. (aa. 1497-1498), s. n. 117 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 74r. 118 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 74v. 119 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 120 Ibid. (aa. 1541-1542). 112 Ibid.
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registrazione ne lo libro de li defuncti di Tommasa (infra, 14 dicembre), una sua concittadina121.
14 ¶ Barbato (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 14 settembre), è attestato in un documento del giugno 1230 nel quale risulta essere il proprietario di una terra a San Vittore122. La terra è menzionata nel lascito testamentario al Capitolo caiatino, riportato nella registrazione obituaria, «lasso al venerabile Capitulo una peccza de terra sita ad Sancto Vectore», del al momento quale non si serba altra memoria. ¶ Veronica († 14 settembre 1511), fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di un tarì123. Era la moglie di Guglielmo Tavano. ¶ Angela Lombardo († 14 settembre [1541-1542]), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria, senza l’indicazione della somma dell’obolo124. Era la moglie di Francesco Lombardo. ¶ Andrea Mortarulo († 14 settembre 1588), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, alle quali partecipò, tra gli altri, il chierico Valerio Sparano (supra, 16 febbraio), con un obolo di venti carlini, pagato dall’anonimo fratello di Andrea125. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1599-1600, con un obolo di sei carlini, pagato dalla cappella126. ¶ Rosata de Balsamo († 14 settembre 1600), fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì127. ¶ Ippolita Tebano Mazzotta (14 settembre 1626 †), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini128.
15
¶ Stefano Ierico129 (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 15 settembre), 121 Ibid.
(aa. 1542-1543), s. n. Pergamene I/1, pp. 138-140 doc. 60. 123 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1510-1511), s. n. 124 Ibid. (aa. 1541-1542 mutilo), s. n. 125 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 52r. 126 Ibid. (aa. 1599-1600), f. 186v. 127 Ibid. (aa. 1599-1600), f. 192r. 128 Ibid. (aa. 1625-1626), f. 183r. 129 Il 12 dicembre è registrato un altro Stefano Ierico canonico, in prima posizione nella colonna, ma non ci sono elementi sufficienti per stabilire di quale si tratti. 122 Salvati,
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chierico, è menzionato come teste nel documento testamentario dell’agosto 1246130. Giovanni Baccellerio (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 15 settembre), è citato nell’atto di concessione del marzo 1249, nel quale risulta essere il proprietario di una terra131. Era un familiare di Costanza (supra, 22 marzo). Giovanni (viv. nella prima metà del XV sec. – † 15 settembre), era un familiare del notaio Nicola de Errico (infra, 15 dicembre). Giovanni Lamperio († 15 settembre 1509), magister, era il marito di Daria (infra, 16 novembre) e il padre di Francesco Lamperio (supra, 6 agosto). Manduccia de Errico († 15 settembre 1511), fu autrice, insieme alle sorelle Emilia de Errico (supra, 2 settembre) e Caterina de Errico (infra, 18 ottobre), di un atto di vendita datato 21 dicembre 1485. Era la moglie di Francesco de Ferraria, che nell’atto citato risulta deceduto. Era la figlia di Francesco di Enrico e di Diana Fortunata (supra, 28 aprile)132. Giovanni de Granito (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 15 settembre), fu iscritto nel libro de li defunti da Battista de Granito (infra, 24 ottobre), per la somma di un tarì133. Era il marito di Tommasa (supra, 15 agosto). Sempronio Sparano († 15 settembre 1582), era un membro della famiglia Sparano, della quale è nota la sua dimora a Caiazzo134. Stefano Orefice († 15 settembre 1627), primicerius135, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1591-1619136. È attestato negli anni 1609-1615 relativamente al pagamento del grano137. Era il fratello di Isabella Orefice (supra, 7 agosto).
16 ¶ Tommaso de Landone (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 16 settembre), di Capua, presbiter, canonicus et primicerius, è menzionato 130 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 255-256 doc. 116. pp. 292-294 doc. 135. 132 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 68-73 doc. 2. Per alcune notizie sulla genealogia, cfr. Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 143. 133 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1518-1519), s. n. 134 Melchiori, Descrittione cit., p. 55. 135 Ibid., p. 100. 136 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592); ibid. (aa. 1595-1596); ibid. (1618-1619). 137 Ibid. (aa. 1609-1610), s. n.; ibid. (aa. 1610-1611), s. n.; ibid. (aa. 1611-1612), s. n.; ibid. (aa. 1614-1615), f. 80rv. 131 Ibid.,
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come teste in due atti datati aprile 1267 e giugno 1268138. Nel marzo 1272 fu autore di una Charta commutationis, nella quale permutò due peccie di terra con un’altra peccia di terra139. La sua attività ecclesiale fu svolta all’interno della Congregazione di Caiazzo, per cui è verosimile che la menzione a Capua si riferisca alla sua città natale. Angelo de Alberto († 16 settembre 1519), fu iscritto nel libro delli defunti da suo figlio Gesmundo de Alberto, per la somma di un tarì140. Era il marito di Perna (supra, 18 agosto). Caterina de Valente († 16 settembre 1515), era la figlia di Riccardo de Valente (supra, 21 aprile) e, verosimilmente, di Antonella (supra, 28 giugno). Tancia († 16 settembre 1533), era la moglie del magister Gaspare Mac caionda o Melchionda141, che era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1551, 1554, 1556142. Laurinia Barbero († 16 settembre 1586), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini143. Palma Barbero (viv. nel XVI sec. – † 16 settembre), era una delle due mogli di Macceo Ferraro (infra, 13 ottobre); l’altra moglie era Giovanna (infra, 8 novembre). Era, presumibilmente, la madre di Stefano Ferraro (infra, 11 novembre). Emerentiana Manselli Bernardi († 16 settembre 1616), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini, pagato da suo marito Pompeo Bernardi144. Fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di due carlini145.
17 ¶ Sibilla di Borgogna (nat. 1126 – † Salerno, 17 settembre 1150), regina, fu la seconda moglie di Ruggero II d’Altavilla146. 138 Esposito,
Pergamene II, pp. 76-78 doc. 12, pp. 110-112 doc. 22. p. 155 doc. 49. 140 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521), s. n. 141 Sull’omonimia del cognome, cfr. ibid., p. 110. 142 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 112-113. 143 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1585-1586), f. 20r. 144 Ibid. (aa. 1615-1616), f. 84r. 145 Ibid. (aa. 1616-1617), f. 98v. 146 Supra, Commentario, p. 284. 139 Ibid.,
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¶ Tommasa Paldi (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 17 settembre), è attestata il 10 marzo 1288, quando fu la destinataria della Charta testamenti compilata da sua sorella germana Stefania Paldi (supra, 30 gennaio), nella quale fu nominata erede di tutti i suoi beni147. Nel marzo 1291 risulta essere la proprietaria di una terra148. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo una lencza de terra sita a Campanella», del quale al momento non si serba altra memoria. Era la figlia del notaio Nicola Paldi (infra, 18 ottobre) e, presumibilmente, di Maria (infra, 3 ottobre) e la moglie del giudice Enrico. ¶ Giovanni Immotta (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 17 settembre), è attestato nel settembre 1490 quale autore di una vendita di una terra boscosa sita a Caiazzo, ubi dicitur Lo Pantano149. Ebbe due mogli: Caterina (supra, 12 settembre) e Adormita (infra, 31 dicembre). Era il padre di Morgana Immotta (supra, 3 agosto). ¶ Giovanni de Racioppo († 17 settembre 1510), magister, è attestato nell’atto di vendita del 28 maggio 1503, quando risulta essere il possessore di una terra150. ¶ Tommasina Pollerio († 17 settembre 1596), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco151 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini152. Fu iscritta nello libro de li defunti per la somma di un tarì153.
18 ¶ Giovanni Greco (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 18 settembre), magister, è menzionato in molteplici rogiti dal novembre 1246 al giugno 1290154. Nel giugno 1267 fu il destinatario della Charta confirmationis 147 Esposito,
Pergamene IV, p. 65 doc. 12. pp. 83-87 doc. 23. 149 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1114. 150 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 287. 151 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 152 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1595-1596), f. 136v. 153 Ibid. (aa. 1595-1596), f. 136v. 154 Salvati, Pergamene I/2, pp. 256-259 doc. 117, pp. 288-290 doc. 133, pp. 326-328 doc. 154, pp. 345-348 doc. 163, pp. 349-351 doc. 164, pp. 353-355 doc. 166, pp. 378-380 doc. 176, pp. 401-403 doc. 185, pp. 410-411 doc. 189, pp. 417-418 doc. 192, pp. 421-423 doc. 194, pp. 437-439 doc. 201, pp. pp. 453-455 doc. 210; Esposito, Pergamene II, p. 94 doc. 16, pp. 106-107 doc. 19, pp. 118-123 doc. 28, pp. 124-125 doc. 29, pp. 153-154 doc. 48, p. 159 doc. 53, p. 160 doc. 54, p. 198 doc. 82, p. 214 doc. 97, pp. 225-226 doc. 105; ead., Documenti V, p. 175 doc. 111, pp. 183-184 doc. 131. 148 Ibid.,
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locationis episcopi caiacciani emanata dal vescovo caiatino Andrea [II] de Riccardo (supra, 18 luglio), nella quale ottenne, insieme a suo nipote Simone, figlio di suo fratello Roberto Greco (supra, 24 marzo), la locazione di una casa con due terre vacue155. Nell’agosto 1280 fu autore insieme a suo nipote Simone dell’atto di alienazione di una casa con annessa trasenda e di un orto156. Nel dicembre 1294157 è ricordato postumo da sua figlia Berarda Greco (infra, 23 novembre). Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo una oncza», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il padre di Gemma Greco (supra, 22 maggio). Gerardo (vesc. ? dal febbraio 1281 – † 18 settembre 1293), di Modena, fu il ventitreesimo vescovo di Caiazzo158. Nicola de Orlando (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 18 settembre), canonico della Maior Ecclesia caiacciana, è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «A dompno Nicolao de Orlando pro predictis gr. XV»159. Il 9 settembre 1339 stilò il suo testamento istituendo come erede di tutti i suoi beni il Capitolo caiatino160. Era un familiare di Giovanni Giovanni de Orlando. Guglielmo Sparano161 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 18 settembre), è citato in un Testamentum datato luglio 1240, quale proprietario di una terra162. Nella Charta recognitionis del novembre 1271 è ricordato postumo dai suoi eredi163. Alessandro de Plancano164 (viv. nella prima metà del XV sec. – † 18 settembre), è citato come testimone in un documento datato 14 aprile 1420165. Era il marito di Bruna Rosata (supra, 16 marzo). Giovanna (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 18 settembre), è regi-
155 Esposito,
Pergamene II, pp. 89-93 doc. 15. p. 191 doc. 76, p. 192 doc. 77. 157 ead., Pergamene IV, p. 128 doc. 43. 158 Supra, Commentario, pp. 270, 282-283 Tab. 3. 159 Rationes decimarum Italiae cit., p. 140 doc. 1878. 160 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 655, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 161 Sorge il dubbio, poiché la posizione dell’obito è più tarda rispetto alle date delle notize documentarie. Evidentemente non è stato rispettato l’ordine cronologico. 162 Salvati, Pergamene I/1, pp. 177-179 doc. 80. 163 Esposito, Pergamene II, pp. 153-154 doc. 48. 164 Nel Liber defunctorum è presente un omonimo (infra, 23 ottobre), che per la posizione che occupa nella colonna appartiene al XVI secolo, per cui è più tardo rispetto a quello citato nell’obito. 165 ASNa, Tribunale misto, Processi, b. 112, fasc. 20, ff. 6v-11v. 156 Ibid.,
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strata insieme alla sua anonima figlia. Era la moglie di Giorgio Morrone (infra, 2 dicembre), Maruccia de Lando (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 18 settembre), era la figlia di Pacillo de Lando (supra, 3 febbraio). Lucrezia Maiorello († 18 settembre 1528), la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1541-1599, con un obolo di due tarì o di sei carlini, pagato per gli ultimi anni da Fabio Maiorello e Servilia Fortunata Sparano166. In una annotazione di uno dei quaterni di contabilità del capitolo vi è un estratto del suo lascito testamentario, nel quale sono menzionati il suddetto Fabio Maiorello e gli eredi di Gaspare Fortunato (supra, 6 febbraio). Tale estratto è riportato nella registrazione obituaria, «lassò per l’anniversario suo dui tareni et doye grana sopra una terra sita a lo Limito», del quale al momento non si serba altra memoria. Lorenzo Monterone († 18 settembre [1572-1573]), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria167. Laura de Errico (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 18 settembre), fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di un carlino168.
19 ¶ Maria (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 19 settembre), era la moglie di Pietro Pictor. Quest’ultimo è ricordato postumo dai suoi anonimi eredi nel 1261169. ¶ Gualtiero Burrello (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 19 settembre), di Pontelatone170, giudice, è attestato nel giugno 1303 quale proprietario di una terra, mentre nel giugno 1304 è documentato nello svolgimento della sua attività giuridica171. È presente nell’elenco dei benefattori della diocesi di Caiazzo compilato nel XIII, «A iudice Gualterio de Pontelatone porcum unum et b. .C.»172. Nel Memoratorium 166 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1541-1542 mutilo), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1551-1552), s. n.; ibid. (aa. 15851586), f. 23r; ibid. (aa. 1586-1587), f. 35r; ibid. (aa. 1587-1588), f. 49v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 60v; ibid. (aa. 1589-1590), f. 73r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 86r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 97r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 109v; ibid. (aa. 1593-1594), f. 118r; ibid. (aa. 1595-1596) f. 135v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 156r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 169r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175r. 167 Ibid. (aa. 1572-1573), s. n. 168 Ibid. (aa. 1600-1601), f. 208r. 169 Salvati, Pergamene I/2, pp. 417-418 doc. 192, pp. 424-426 doc. 195, pp. 453-455 doc. 210. 170 Per la località Pontelatone, cfr. supra, p. 412 nt. 49. 171 Esposito, Pergamene IV, pp. 189-193 doc. 78, p. 206 doc. 87. 172 BVR, Manoscritti, ms. C 12, f. 157v.
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restitutionis del gennaio 1316 è ricordato postumo dai suoi anonimi eredi173. ¶ Gradonia (viv. nel XV o XVI sec. – † 19 settembre), era la moglie di Loysi de Mario (infra, 22 dicembre). ¶ Livia Natale († 19 settembre 1599), di Napoli, le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini174. Fu iscritta a lo libro de li defuncti da suo marito Mariano de Nuccio, per la somma di un tarì175.
20 ¶ Giovanni Carlo Pansardo († 20 settembre 1566), è documentato nel medesimo anno della sua dipartita quando si occupò dell’iscrizione a lo libro de li defuncti dei suoi anonimi fratelli e del suo anonimo padre, pagando la somma di un tarì176. ¶ Franceschella Sciorella († 20 settembre 1592), le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata177 nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di diciotto carlini178. Era la moglie di Giacomo Tuntulo, che la iscrisse nel libro de li defuncti per la somma di un tarì179. ¶ Fabio Mancino († 20 settembre 1604), dompnus, primicerius di Caiazzo, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1589-1602180. È attestato tra il 1587 e il 1588 quando si occupò della celebrazione dell’anniversario di Carmosina Pugliese (supra, 21 febbraio). Nel maggio 1588 presenziò alle esequie di Bernardino Mortarulo (supra, 16 maggio) e dell’anonima moglie di Nicola Pollerio (supra, 6 maggio). È attestato negli anni 1600-1601 quando si occupò dell’iscrizione a lo libro de li defuncti della sua anonima madre, pagando la somma di due carlini181. Fu, a sua volta, iscritto nel medesimo libro per la somma di
173 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 483, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 174 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1598-1599), f. 176r. 175 Ibid. (aa. 1599-1600), f. 192r. 176 Ibid. (aa. 1566-1569), s. n. 177 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 178 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 99v. 179 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100r. 180 Ibid. (aa. 1589-1590); ibid. (aa. 1601-1602). 181 Ibid. (aa. 1600-1601), f. 208r.
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due carlini182. La sua commemorazione extraordinaria è annotata negli anni 1624-1630, con un obolo di sei carlini, pagato dal vescovato183. ¶ Sandria Mazziotta († 20 settembre 1626), le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata184 il 5 ottobre, con un obolo di trenta carlini185. Fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì186. Era la moglie de Insero, per il quale fu fatta la medesima richiesta di iscrizione al medesimo libro e che risulta, tuttavia, assente o non identificato.
21 ¶ Gli anonimi genitori e fratelli (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 21 settembre), del vescovo caiatino Giovanni [II] (supra, 1 settembre). ¶ Sono documentati due Pietro de Andrea († 21 settembre) nel XIII secolo, membri della medesima famiglia: • Pietro de Andrea (viv. nella prima metà del XIII sec. – † ante 1250), è ricordato postumo dal suo omonimo figlio (sub)187. • Pietro de Andrea (viv. nella seconda metà del XIII sec), fu il protagonista dei due documenti, lo Scriptum morgicap e lo Scriptum promissionis, datati entrambi dicembre 1250188 relativi al matrimonio di sua figlia e mundualda Maria con Nicola Barbato189. Tra il settembre 1261 e l’ottobre 1270 è menzionato come teste190. Nel luglio 1271 fu costretto a restituire, a seguito di una sentenza, insieme a suoi fratelli, Nicola de Andrea e Giovanni de Andrea, una peccia di terra al suo legittimo proprietario191. Era il figlio di Pietro de Andrea (supra), il marito di Stefania Zoffo, figlia del notaio Giovanni Zoffo (infra, 9 novembre), il fratello di Altruda de Andrea. ¶ Andrea Caldarario (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 21 settembre), notaio, è menzionato come teste nel gennaio 1291192. Nel settem182 Ibid.
(aa. 1603-1604), s. n. (aa. 1624-1625), f. 171r; ibid. (aa. 1629-1630), f. 232v. 184 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 185 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1625-1626), f. 183r. 186 Ibid. (aa. 1626-1627), f. 197v. 187 Salvati, Pergamene I/2, pp. 298-299 doc. 138. 188 Ibid., pp. 298-299 doc. 138, pp. 299-300 doc. 139. 189 Nicola Barbato, figlio di Barbato, è assente nel Liber defunctorum. Nel settembre 1261 fu il destinatario dello ius altius extollendi di un lato di una casa (ibid., pp. 430-432 doc. 198). 190 Ibid., pp. 430-432 doc. 198; Esposito, Pergamene II, pp. 72-75 doc. 11, p. 142 doc. 38. 191 Esposito, Pergamene II, p. 149 doc. 44. 192 Esposito, Pergamene IV, p. 82 doc. 22. 183 Ibid.
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bre 1309 risulta essere il tutore testamentario di tre fanciulle minorenni193. Nell’agosto 1310 è documentato nello svolgimento della sua attività194. Giovanni de Martino (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 21 settembre), notaio, è documentato nello svolgimento della sua attività dal febbraio al giugno 1333195. È autore di alcuni rogiti di varia natura: nell’agosto 1331 fece uno scambio con la Sancta Ecclesia; nel febbraio 1349 donò al Capitolo caiatino una terra situata ubi dicitur Campanella; nel dicembre 1351 alienò una peccia di terra redditizia al Capitolo196. Era un familiare di Giovanni de Martino manescalcus. Giovanni Cicchinello (viv. nel XV o XVI sec. – † 21 settembre), era il marito di Elena (supra, 14 giugno). Porzia Matarazzo († 21 settembre 1570), era la moglie di Fabio Ingrisello. Di Fabio, assente o non identificato nel Liber defunctorum, sono note le esequie, celebrate l’11 luglio, con un obolo di sedici carlini197. Francesco Sant’Antonio († 21 settembre 1632), barone di Raiano, le sue esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie198 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venticinque ducati lasciati in suo testamento199. Era il figlio di Orazio di Napoli e di Leonora Terdan200.
22 ¶ Biagio Buzzerio (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 22 settembre), è documentato nel marzo 1249201. Nella nota obituaria è registrato insieme a sua moglie Maria (sub) e ai suoi anonimi figli. È riportato anche il loro lascito testamentario, «lassero le case che haveano al venerabile Capitulo», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Maria (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 22 settembre), è menzionata postuma nell’atto di concessione del marzo 1249. In esso Maria risulta essere stata la proprietaria di un palazzo e di una presa di terra202. 193 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 423, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 194 Ibid., perg. 429. 195 Ibid., pergg. 616, 617, 621, 578, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 196 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 604, 742, 759. 197 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1603-1604), ff. 241r, 248r. 198 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 199 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1631-1632), f. 244v. 200 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 6. 201 Salvati, Pergamene I/2, pp. 290-292 doc. 134. 202 Ibid.
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Nella nota obituaria è registrata insieme a suo marito Biagio Buzzerio (supra) e ai suoi anonimi figli. È riportato anche il loro lascito testamentario, «lassero le case che haveano al venerabile Capitulo», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Filippo de Omodeo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 22 settembre), è ricordato postumo dai suoi anonimi eredi nella Charta permutationis datata luglio 1257203. È nuovamente ricordato da suo fratello Palmiero Omodeo (infra, 9 novembre) nell’atto di vendita dell’ottobre 1258, dal quale risulta che Filippo era il possessore di una parte di una presa di terra, passata poi ai suoi eredi204. Era il figlio di Stefano Omodeo e il fratello di Giovanni Omodeo (infra, 27 settembre) e di Nicola Omodeo. ¶ Gabriele Matarazzo († 22 settembre 1520), fu iscritto nel libro delli defunti da dompnus Andrea, per la somma di un tarì205. ¶ Nicola Peczone († 22 settembre 1542), fu iscritto ne lo libro de li defuncti, per la somma di un tarì206. ¶ Giulio Mirto († 22 settembre 1571), la sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1587-1588, con un obolo di quattro carlini, pagato da Felice Maiorello207. ¶ Margherita Pastillo († 22 settembre 1586), fu iscritta nel libro delli defunti dal magister Ferrante Matarazzo, suo marito, per la somma di un tarì208. ¶ Fraustina Bove (22 settembre 1591 †), fu iscritta nel libro de li defuncti da suo marito Giulio de Audi, per la somma di un tarì209. ¶ Giulia Fonara (22 settembre 1592 †), fu iscritta nel libro de li defuncti da suo marito Ettore Peluso di Piana210, per la somma di un tarì211.
23 ¶ Giovanni Filippo de Ferrariis (viv. nel XV o XVI sec. – † 23 settembre), era il padre di Camilla de Ferrariis (supra, 8 febbraio). ¶ Grazia de Grazia († 23 settembre 1594), le cui esequie furono celebrate al vescopato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con 203 Ibid.,
pp. 361-363 doc. 169. pp. 380-382 doc. 177. 205 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521), s. n. 206 Ibid. (aa. 1542-1543), s. n. 207 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 49r. 208 Ibid. (aa. 1586-1587), f. 30v. 209 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100r. 210 Per la località Piana, cfr. supra, p. 309 nt. 37. 211 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 100r. 204 Ibid.,
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un obolo di sedici carlini, pagato da Pascarello de Grazia212 (supra, 12 settembre). Fu iscritta ne lo libro de li defuncti da suo nipote Giulio de Grazia, per la somma di un tarì213.
24 ¶ Giovanni de Roberto (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 24 settembre), è ricordato postumo dai suoi anonimi eredi nella Charta concessionis datata dicembre 1233214. ¶ Simone (viv. nel XIII sec. – † 24 settembre), dompnus, nella cui nota obituaria è riportato un estratto del suo legato testamentario, «lassò al venerabile Capitolo una oncza de auro per fare uno calice», del quale al momento non si serba altra memoria. Era un familiare di Giovanni, figlio di Roberto di dompnus Simone; questi il 21 settembre 1306215 stilò il suo testamento e nel quale, tra gli altri legati, lasciò pro anima alla Maior Ecclesia caiacciana la somma di un’oncia d’oro per comprare un calice. ¶ Nicola Cervario (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 24 settembre), di Villa Castelluccio216, fu il destinatario del Memoratorium venditionis et alienationis del luglio 1295, nel quale ottenne una curtis con una casa e una sedilia217. ¶ Clemente (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 24 settembre), di Brindisi, abate, è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa al biennio 1308-1310, «Abbas Clemens de Brundisio tar. XII»218. ¶ Giacomo Francesco de Ferrariis (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 24 settembre), di Pavia, era arcidiacono della Cattedrale di Caiazzo219. ¶ Arbitrio Lampiero († 24 settembre 1609), magister, fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini220. 212 Ibid.
(aa. 1593-1594), f. 119r. (aa. 1593-1594), f. 123r. 214 Salvati, Pergamene I/1, pp. 152-154 doc. 67. 215 Esposito, Pergamene IV, pp. 218-220 doc. 95. 216 Castellucium, Villa Castelluczi, Villa di Castelluccio, situata tra i paesi di Piana e di Villa di Santa Croce, era uno dei casali che facevano parte della giurisdizione di Caiazzo, oggi non più esistente. La località è menzionata in molteplici documenti emanati tra il XIII e il XIV secolo. Per approfondimenti sulle attestazioni documentarie e sulla storia del casale, cfr. Esposito, Pergamene IV, p. 48 nt. 2. 217 Esposito, Pergamene IV, pp. 130-131 doc. 45. 218 ead., Documenti V, pp. 191-192 doc. 154. 219 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 34, lo studioso lo menziona come Giovanni Francesco. 220 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1609-1610), s. n. 213 Ibid.
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¶ Claudio Cito († 24 giugno 1695), è attestato nell’agosto 1671 quando acquistò due terre: una situata in località Avirano nel tenimento de Squille221 e l’altra in località La Chiusa222.
25 ¶ Luca Simeone (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 25 settembre), fu il destinatario della Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal vescovo caiatino Giacomo [I] Almundo (supra, 8 maggio) dell’agosto 1235, relativa ad un tenimentum223. Nel gennaio 1260 risulta essere il possessore di una terra224. Era il figlio di Stefano Simeone. ¶ Nardo Lamperio († 25 settembre 1504), magister, era il marito di Sveva (supra, 8 agosto). ¶ Saporita (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 25 settembre), era la moglie di Suavio Pollerio. Quest’ultimo è attestato negli anni 1539-1540, relativamente al pagamento del grano al Capitolo caiatino225. ¶ Laudonia de Dura († 25 settembre 1532), era la prima moglie del cavaliere Francesco Mirto Frangipane (supra, 16 febbraio) e la madre di Marcantonio Mirto Frangipane226 (supra, 15 agosto). ¶ Mariuccia Bolognini († 25 settembre 1537), era un membro della famiglia Bolognini di Caiazzo, la cui filiazione, con il ceppo che avrebbe per capostipite Giovanni, è di difficile individuazione227. ¶ Geronima Simone († 25 settembre 1609), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di diciotto carlini228. Fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini229. Era la moglie di Flaminio de Massa.
26 ¶ Nicola de Luca (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà
221 Per
la località Squille, cfr. supra, p. 309 nt. 39. – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 313-314. 223 Salvati, Pergamene I/1, pp. 161-163 doc. 71. 224 id., Pergamene I/2, pp. 393-397 doc. 183. 225 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1539-1540), s. n. 226 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 227 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 15. 228 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1600-1601), f. 200r. 229 Ibid. (aa. 1608-1609), s. n. 222 Ascione
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del XIV sec. – † 26 settembre), ortolano, fu autore di un atto di vendita nel 1300, relativo ad una terra arbustata et olivata, sita in Alife230. ¶ Stefano (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 26 settembre), dompnus, è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «Ab Stephano magistri Symeonis pro beneficiis suis tar. III»231. Era un familiare del magister Simeone. ¶ Giovanni Matarazzo (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 26 settembre), fu autore di un atto di vendita datato ottobre 1491 relativo a una casa terranea con annessa la metà di un cortile232. ¶ Virgilio Melchiori ([10 settembre/31 dicembre] 1537-26 settembre 1602 †), iuvenis, fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1583233. Era il figlio di Virgilio Melchiori senis (infra, 28 settembre) e di Aurelia Bolognini (supra, 28 aprile), nonché il marito di Beatrice Vitale di Strangolagalli234 e il padre del parroco Ottavio Melchiori storico caiatino235. Esisteva un’epigrafe tombale della famiglia Melchiori, risalente al 1620, il cui testo è riportato integralmente dal Santacroce che riprende quello dello storico Tadei, sulla quale è illustrato un ramo genealogico della famiglia236.
27 ¶ Giovanni Omodeo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 27 settembre), di Villa delle Cese237, è documentato come teste e fideiussor in un atto del giugno 1248238. Dal luglio 1257 è ricordato postumo dai suoi anonimi eredi239. È nuovamente ricordato da suo fratello Palmiero Omodeo (infra, 9 novembre) nell’atto di vendita dell’ottobre 1258, dal quale risulta che Giovanni era il possessore di una casa, passata poi ai suoi eredi240. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò tucte le terre soye al venerabile Capitulo», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il figlio di 230 Esposito,
Documenti V, p. 51 doc. LIII. decimarum Italiae cit., p. 141 doc. 1899. 232 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1116. 233 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 114. 234 Tadei, Raguaglio della famiglia de Melchiori cit., pp. 6-11. 235 Melchiori, Descrittione cit., pp. 75, 104-106; Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 27; Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., p. 39. 236 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 16. 237 Per la località Villa delle Cese, cfr. supra, p. 316 nt. 87. 238 Salvati, Pergamene I/2, pp. 281-282 doc. 128. 239 Ibid., pp. 361-363 doc. 169, pp. 380-382 doc. 177; Esposito, Pergamene II, pp. 175176 doc. 65. 240 Salvati, Pergamene I/2, pp. 380-382 doc. 177. 231 Rationes
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Stefano Omodeo e il fratello di Filippo Omodeo (supra, 22 settembre) e di Nicola Omodeo. ¶ Bartolomeo di Capua (Capua, 24 agosto 1248 – † Napoli, 27 settembre 1328), giurista, uomo politico, dignitario, diplomatico, teologo241. È registrato insieme ai suoi anonimi genitori. ¶ Antonia († 27 settembre 1521), era la moglie di Marino Tortora (infra, 11 novembre). ¶ Geronimo Crescarello († 27 settembre 1545), è attestato negli anni 1541-1542, quando furono celebrate in lo episcopato le esequie della sua anonima moglie, il 29 agosto242.
28 ¶ Nicola de Lorenzo, cfr. supra, 1 maggio. ¶ Ruccia (viv. nel XV sec. – † 28 settembre), era una familiare del notaio Nicola de Errico (infra, 15 dicembre). ¶ Venia (viv. nel XV o XVI sec. – † 28 settembre), era la moglie di Antonio de Mathio (supra, 16 aprile). ¶ Signorello Bolognini († 28 settembre 1513), è menzionato il 20 novembre 1511 quando fece richiesta dell’iscrizione nel libro de li defuncti dei suoi genitori, assenti nel Liber defunctorum, pagando un tarì243. Era il figlio di Giovanni Bolognini e di Maurizia Lagonessa, nonché il marito di Paola (supra, 11 luglio)244. ¶ Virgilio Melchiori ([1502] – † 28 settembre 1537), senis, era il marito di Aurelia Bolognini (supra, 28 aprile) e il padre di Virgilio Melchiori iuvenis245 (supra, 26 settembre). ¶ Domenico Ferraro († 28 settembre 1545), è attestato negli anni 15431544 quando si occupò dell’iscrizione a lo libro de li defuncti di suo figlio Giovanni Ferraro, assente o non identificato nel Liber defunctorum, pagando la somma di un tarì246. ¶ Prospero Mirto Frangipane († 28 settembre 1574), senis, fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di un tarì247. Era il figlio di Silvio Mirto 241 P. Maffei, Bartolomeo da Capua, in Enciclopedia Federiciana, Milano 2005, in formato digitale su (ultima consultazione: 28 giugno 2016). 242 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1541-1542 mutilo), s. n. 243 Ibid. (aa. 1511-1512), s. n. 244 Melchiori, Descrittione cit., pp. 93-94; Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 15. 245 Melchiori, Descrittione cit., pp. 104-106. 246 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 247 Ibid. (aa. 1589-1590), f. 74v.
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Frangipane e di Laura della Gatta (supra, 17 marzo), nonché il padre di Francesco Mirto Frangipane e di Geronimo Mirto Frangipane e il fratello del vescovo caiatino Ottavio Mirto Frangipane248 (supra, 24 luglio).
29 ¶ Giacomo Almundo (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 29 settembre), è ricordato postumo nell’aprile 1214 da suo figlio, il vescovo caiatino Giacomo [I] Almundo249 (supra, 8 maggio). Era il marito di Persoisa (supra, 28 marzo). ¶ Nicola de Palmerio (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 29 settembre), è attestato nella Charta alienationis del gennaio 1285, nel quale risulta essere il proprietario di una terra250. ¶ Paolo de Raymo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 29 settembre), di Capua, signore della baronia di Raiano. Il 4 novembre 1399 compilò il suo testamento, istituendo come eredi Marenda de Raymo e Filippo di Roccaromana. Lasciò alla cappella di San Giovanni, di pertinenza della diocesi caiatina, undici moye di terra. Dispose, inoltre, di essere sepolto nella Maior Ecclesia caiacciana, accanto a sua moglie Antonella Acquaviva (supra, 14 luglio)251. ¶ Giovanni de Plancano (viv. nel XV sec. – † 29 settembre), ebbe due mogli: Iannuccia (supra, 16 marzo) e Carmentia (supra, 11 agosto). ¶ Ettore Sparano († 29 settembre 1498), è menzionato dal 1460 al 1498 in molti documenti in pergamena252. È attestato, inoltre, nel 1480 per una questione relativa al bosco de li Omodei253. Era il padre di Genefra Sparano (supra, 16 gennaio), del canonico Santillo Sparano (supra, 3 febbraio), di Giovanni Sparano (supra, 16 giugno) e di Ciancia Sparano (supra, 29 giugno). ¶ Michele de Ruggero († 29 giugno 1502), doctore in utroque iure254.
248 Zazzera,
Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300 249 Salvati, Pergamene I/1, pp. 197-199 doc. 89. 250 Esposito, Pergamene II, pp. 222-224 doc. 104. 251 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 884; esisteva un altro documento testamentario, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con l’antica segnatura num. 466, fasc. 8, attualmente deperdito, cfr. Registro generale di tutti l’instrumenti cit., p. 58. 252 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 20 nt. 6. 253 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1480), s. n. 254 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., s. n.
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¶ Antonio Manselli (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 29 settembre), fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1552255. ¶ Carmosina (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 29 settembre), era la moglie di Stefano de Anziano (supra, 16 gennaio).
30 ¶ Corrado (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 30 settembre), abate, è menzionato come teste in calce ad un documento del giugno 1237256. Nel febbraio 1243 fu il destinatario di un atto di permuta di una peccia di terra con altre tre peccie di terra257. Nel febbraio 1244 risulta essere il proprietario di una presa di terra vacua258. ¶ Corrado (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 30 settembre), syro, è ricordato, evidentemente postumo, dal settembre 1306259 nel patronimico di Giovanni, un suo familiare. ¶ Margherita Sinay (viv. nel XV o XVI sec. – † 30 settembre), suora, prioressa del monastero di Caserta, che potrebbe essere identificato con quello di San Giacomo delle monache260, afferente all’ordine domenicano. ¶ Adea (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 30 settembre), era la moglie del notaio Loysi de Marco (supra, 27 febbraio). ¶ Filonia Egizio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 30 settembre), era la moglie di Giovanni de Mario (supra, 10 aprile), a lei premorto, e la madre di Roberto de Mario (supra, 21 agosto). ¶ Giulia Pugliese († 30 settembre 1592), le cui esequie furono celebrate al vescovato nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini261. Fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di un tarì262.
255 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 112. 256 Salvati, Pergamene I/1 pp. 167-168 doc. 74. 257 Ibid.,
pp. 214-216 doc. 97. Pergamene I/2, pp. 235-237 doc. 107. 259 Esposito, Pergamene IV, pp. 218-219 doc. 95. 260 Il monastero, esistente gia nel XIII, fu oggetto di interesse da parte della curia romana, poiché era rimasto privo di rendite e di claustrali. Nel novembre 1452 papa Niccolò V emanò un breve, nel quale dispose d’indagare sulla questione, cfr. Tescione, Caserta medievale cit., pp. 87, 96, 110, 124. 261 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1591-1592), f. 99v. 262 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100r. 258 Salvati,
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1 ¶ Riccardo Rasone (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 1 ottobre), è attestato in un rogito datato luglio 12121, nel quale ebbe da Madio, diacono e canonico della Chiesa di Caiazzo, la terra situata ad Molinellum; la concessione fu successivamente rinnovata nel novembre 12322. La medesima terra è menzionata nel lascito testamentario di Riccardo; un estratto è riportato nella registrazione obituaria, «lassò al venerabile Capitulo una terra sita al’ Molinello», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Fiora (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 1 ottobre), era la moglie di Giovanni de Ilario (infra, 23 ottobre). ¶ Corrado de Simone (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà del XIV sec. – † 1 ottobre), fu autore, insieme a suo fratello Giovanni de Simone3, del Memoratorium commutacionis del luglio 1303, relativo ad alcune proprietà terriere4. Era il figlio ed erede del notaio Simone (supra, 10 marzo). ¶ Perna (viv. nel XV o XVI sec. – † 1 ottobre), era la moglie di Andrea Iacobucio (infra, 21 dicembre). ¶ Fazio Mirto Frangipane († 1 ottobre 1495), miles, cadde in battaglia ad Eboli, durante degli scontri tra gli Angioni e gli Aragonesi. Era il figlio di Pietro Mirto Frangipane senis (supra, 22 aprile) e di Maria di Gaeta, nonché marito di Antonia Sasso di Amalfi5. Suo figlio Francesco Mirto Frangipane (supra, 16 febbraio) fece apporre una lapide, oggi perduta, nella chiesa di Santa Maria la Nova di Napoli, dove probabilmente esisteva una cappella della famiglia Mirto6. ¶ Federico Egizio († 1 ottobre 1506), è menzionato nel processo d’appello per il patronato della cappella di Sant’Agnese7 della famiglia Egizio8. 1 Salvati,
Pergamene I/1, pp. 108-109 doc. 44. pp. 149-150 doc. 65. 3 Per la sua identificazione, cfr. supra, p. 354 nt. 79. 4 Esposito, Pergamene IV, pp. 194-195 doc. 79. 5 B. Aldimari, Memorie storiche di diverse famiglie nobili, così napoletane, come forastiere, I-III, In Napoli, nella stamperia di Giacomo Raillard, 1691, I, p. 718. 6 C. D’Engenio, Napoli sacra, In Napoli, per Ottavio Beltrano, 1626, p. 499; A. Di Sena, S. Maria la Nova a Napoli. Fondazione e trasformazioni del complesso conventuale sec. XIIIXX, Tesi di dottorato XVII Ciclo, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Facoltà di Architetura 2005, p. 53. 7 Per la cappella di Sant’Agnese, cfr. supra, p. 339 nt. 161. 8 AAC, Processi, Appellazioni, Caiazzo, b. 526, ff. 95-99, 121-124. 2 Ibid.,
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Era il figlio di Marco Egizio (supra, 17 maggio) e di Fiorenza Campagnano (infra, 1 ottobre), nonchè il marito di Lucia de Aymo (supra, 5 gennaio) e, verosimilmente il padre di Dionora Egizio (supra, 24 giugno). ¶ Fiorenza Campagnano (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 1 ottobre), era la moglie di Marco Egizio (supra, 17 maggio) e la madre di Tommaso Egizio Brausso (supra, 9 agosto), di Galeazzo Egizio (supra, 4 febbraio) e di Federico Egizio (supra, 1 ottobre)9. ¶ Bernardo Vano (viv. nella prima metà XVI sec. – † 1 ottobre), giudice, attestato dal 5 giugno 1538 all’aprile 154410; padre di Giovanni Vano (infra, 11 novembre). ¶ Margherita Lamperio (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 1 ottobre), iuvenis, fu iscritta a lo libro de li defuncti da Filadora Lamperio (infra, 27 dicembre), per la somma di un tarì11.
2 ¶ Stasio de Cucco (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 2 ottobre), è ricordato postumo nel Memoratorium locationis del novembre 127912. Era il padre di Simone de Cucco e lo zio di Giovanni de Cucco (supra, 26 aprile) e di Stefano de Cucco (supra, 2 settembre). ¶ Stefano de Risi (viv. nel XV o XVI sec. – † 2 ottobre), era il marito di Viola (infra, 19 dicembre). ¶ Antea Mancino († 2 ottobre 1591), di Roma, la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1597-1598, con un obolo di due tarì, pagato da dompnus Fabio Mancino (infra, 20 settembre), suo nipote13. ¶ Iridonia de Andolfe (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 2 ottobre), è attestata negli anni 1600-1601 quando si occupò dell’iscrizione ne lo libro de li defuncti di sua figlia Rosa, assente o non identificata nel Liber defunctorum, per la somma di un tarì14. ¶ Francesco Fusco († 2 ottobre 1687)15, iuvenis, era uno degli eletti del
9 Ibid.,
ff. 95-99, 121-124. – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 87-98 docc. 6, 7, p. 287. 11 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1566-1569), s. n. 12 Esposito, Pergamene II, p. 190 doc. 75. 13 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1597-1598), f. 169r. 14 Ibid. (aa. 1600-1601), f. 208v. 15 L’anno del decesso è desunto dall’obito eraso di quello che dovrebbe essere il medesimo Francesco Fusco (infra, 20 ottobre). 10 Ascione
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Parlamento di Caiazzo negli anni 1678, 1679, 168116. Dovrebbe essere il figlio di Giovanni Battista Fusco e di Gerolama Marocco17.
3 ¶ Giovanni Secelgayta (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 3 ottobre), canonico e abate, è attestato dall’agosto 1259 al giugno 127018. ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 3 ottobre), è citata nel marzo 128819, nel testamento di sua figlia Stefania Paldi (supra, 30 gennaio) che le destinò una quota annuale di sette thuminos di frumento. Era la moglie del notaio Nicola Paldi (infra, 18 ottobre) e, presumibilmente, la madre di Tommasa Paldi (supra, 17 settembre). ¶ Pandolfino Ruggero de Marino (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 3 ottobre), magister, il 27 febbraio 1311 stilò il suo testamento. In esso istituì come suoi eredi, in prima battuta, i suoi figli, Matteo de Ruggero e Giuliana de Ruggero, e dispose che alla morte di questi, tutti i suoi averi fossero devoluti al Capitolo caiatino, per la remissione dei suoi peccati e di quelli dei suoi genitori20. Il 5 maggio 1316 l’atto fu ratificato con un lascito testamentario in favore dal Capitolo21. Nella nota obituaria ne è riportato un estratto, «lassò tucto lo bono suo al venerabile Capitulo». ¶ Enrico de Tommaso (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 3 ottobre), notaio, la cui attività è documentata a Caiazzo dal maggio 1316 all’ottobre 133222. ¶ Isabella del Balzo (1359 – † 3 ottobre 1424), contessa di Caiazzo23. ¶ Angela Paterno (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 3 ottobre), era la figlia di Cristoforo Paterno e la sorella di Cecca Paterno (infra, 11 novembre). ¶ Ursella Marcoccia Visconte († 3 ottobre 1591), le sue esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo
16 Santacroce,
Istituzioni e società cit., p. 118. pp. 139, 172 nt. 3. 18 Salvati, Pergamene I/2, pp. 387-389 doc. 180; Esposito, Pergamene II, p. 140 doc. 26. 19 Esposito, Pergamene, IV, pp. 65-66 doc. 12. 20 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 442, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 21 Ibid., perg. 485, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 22 Ibid., pergg. 485, 486, 534, 583, 613, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 23 Supra, Commentario, p. 296. 17 Ibid.,
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di sedici carlini24. Fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di un tarì25. Era la figlia di Laura Pollerio. ¶ Emilia Cicino († 3 ottobre 1602), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di venti carlini26. Fu iscritta a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini27. Era la moglie di Giulio de Massa.
8 ¶ Eustacchio de Cafaris (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 8 ottobre), è attestato nell’ottobre 1256, quale possessore di una terra28. ¶ Giovanni Caputo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 8 ottobre), è attestato nel maggio 1221, quale possessore di una terra29. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo tre pecce de terre», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Nicola de Caiazzo30 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 8 ottobre), notaio, è documentato come teste in calce ad un rogito del maggio 127831. ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 8 ottobre), era la moglie di Giovanni de Zuccaro (supra, 1 maggio). ¶ Iacchino Viandra (viv. nel XV o XVI sec. – † 8 ottobre), era il marito di Bellasia Friello (supra, 30 aprile) e il padre di Maddalena Viandria (supra, 5 marzo). ¶ Mario de Vatillo (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 8 ottobre), è menzionato come testimone in un atto del marzo 158832; le sue esequie furono celebrate al vescovato, con un obolo di sedici carlini33. Era il marito di Virginia Veccella (supra, 25 aprile). ¶ Francesco Ferraro de Veronica († 8 ottobre 1634), è attestato negli anni 24 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1590-1591), f. 87v. 25 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100v. 26 Ibid. (aa. 1601-1602), f. 220r. 27 Ibid. (aa. 1602-1603), s. n. 28 Salvati, Pergamene I/2, pp. 356-358 doc. 167. 29 id., Pergamene I/1, pp. 126-129 doc. 53. 30 Si nutre un dubbio poiché la registrazione obituaria è priva della carica notarile, mentre reca quella di magister. 31 Esposito, Pergamene II, p. 178 doc. 67. 32 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 162-168 doc. 18. 33 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1599-1600), f. 187r.
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1629-1630 quando iscrisse sua madre Veronica, assente o non identificata nel Liber defunctorum, pagando la somma di due tarì34. Le esequie di Francesco furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini, pagato da Mario Aversano. Fu sepolto nel vescovato35. Fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini36. ¶ Francesco Fusco († 8 ottobre 1642), senis, le cui esequie furono celebrate nel vescovato quattro giorni dopo la registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini37. Era il figlio di Guidone Fusco (infra, 20 ottobre), e di Fiora Simone38 e il fratello del primicerius Graziano Fusco (infra, 20 ottobre) e di Berardino Fusco (infra, 20 dicembre).
9 ¶ Andrea Vitrario (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 9 ottobre), senis, abate, chierico, è documentato come teste in calce ad un rogito del luglio 126639. ¶ Giovanni Dofe (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 9 ottobre), senis, abate, diacono e canonico, è documentato come teste in calce a tre rogiti datati tra il marzo 1221 e l’agosto 123140. ¶ Lisabella Mortarulo (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 9 ottobre), era la figlia di Anello Mortarulo (supra, 31 maggio).
10 ¶ Nicola Paterno (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 10 ottobre), fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 155041. Era il marito di Cecca (supra, 6 agosto) e il padre di Fiorita Paterno (infra, 11 settembre). ¶ Stefano Orefice (viv. nel XVI sec. – † 10 ottobre), era il marito di Angelella (supra, 29 agosto). ¶ Roberto Manselli († 10 ottobre 1567), canonico, era il figlio di Bernardino Manselli (supra, 11 gennaio) e di Sebia Martone di Amorosi42, nonché il fratello di Carlo Manselli (infra, 23 dicembre), di Porzia Manselli43 34 Ibid.
(aa. 1629-1630), s. n. (aa. 1633-1634), f. 266r. 36 Ibid. (aa. 1634-1635), s. n. 37 Ibid. (aa. 1641-1642), s. n. 38 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXIv. 39 Esposito, Pergamene II, pp. 62-66 doc. 5. 40 Salvati, Pergamene I/1, pp. 122-126, doc. 52, pp. 126-129 doc. 53, pp. 142-144 doc. 62. 41 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 112. 42 Per il casale di Amorosi, cfr. supra, p. 399 nt. 175. 43 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXIVr. 35 Ibid.
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(infra, 20 ottobre) e del notaio Paolo Manselli. Di quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, furono celebrate il 29 agosto le esequie intro lo episcopato, con un obolo di sei carlini più altri tre per le candele, pagato dal suddetto Roberto44.
12 ¶ Alfia Dofe (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 12 ottobre), è attestata nella Charta recognitionis eseguita da suo marito Pietro Dofe, (infra, 2 dicembre), nel 16 gennaio 127745. In essa risulta essere stata la proprietaria di una terra. ¶ Francesca (viv. nel XIV sec. – † 12 ottobre), era la moglie di Nicola de Aversa (supra, 30 agosto). ¶ Pietro (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 12 ottobre), notaio, la cui attività è documentata dal gennaio 1320 al settembre 136246. Era un familiare del notaio Roberto. ¶ Polita de Alberto (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 12 ottobre), era la figlia di Antonio de Alberto (infra, 25 novembre) e, verosimilmente, di Macera (supra, 3 settembre). ¶ Bernardino Manselli (1559 – † 12 ottobre 1628), chierico, è attestato negli anni 1616-161747, relativamente al laudemio di una terra da lui acquistata, situata in località detta alli Frizzi48. Le sue esequie furono celebrate il giorno precedente quello della registrazione obituaria, con un obolo di otto ducati, pagato dal dottor Giulio Cesare Manselli49. Era il figlio di Carlo Manselli (infra, 23 dicembre) e di Beatrice de Lisi50.
13 ¶ Azolina51 (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 13 ottobre), fu autrice, 44 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1557-1558), s. n. 45 Esposito, Pergamene II, p. 167 doc. 60. 46 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 519, 630, 631, 636, 640, 641, 643, 657, 658, 671, 679, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 47 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1616-1617), f. 98v. 48 La località potrebbe essere identificata con Villa dei Frizzi, cfr. supra, p. 305 nt. 1. 49 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1627-1628), f. 203v. 50 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXIVr. 51 È presente un’altra Azolina nel Liber defunctorum, registrata nella colonna in prima posizione (infra, 20 ottobre), dove è riportato il suo lascito testamentario. Essendo improbabile l’esistenza di due donne, defunte nello stesso mese e, presumibilmente, nello stesso periodo, è verosimile supporre che si tratti della medesima persona il cui obito è stato registrato due volte. Tale circostanza è già nota nel Liber.
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insieme a suo marito Nicola de Pagana (supra, 17 maggio) e ad altri suoi concittadini, di un atto di vendita datato giugno 1243, relativo a una peccia di terra52. Nel novembre 1246 fu autrice di un altro atto di vendita relativo a una piccola peccia di terra53. ¶ Pietro Zoffo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 13 ottobre), è menzionato come teste in calce ad un rogito del maggio 128654. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo una terra sita ad Marciano», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Stefano de Santoro (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 13 ottobre), è attestato in diversi rogiti, dal gennaio 1242 al giugno 127955. Nel gennaio 124256, insieme a suo fratello Santoro de Santoro, fu autore di un atto di vendita relativo ad una peccia di terra. Era il figlio di Santoro, a lui premorto e il padre di Pietro de Santoro (supra, 29 gennaio). ¶ Giovanni de Peregrino (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 13 ottobre), notaio, la cui attività è documentata dall’aprile all’agosto del 148157. ¶ Francesco de Errico (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 13 ottobre), magister, è attestato in un atto di vendita del 21 dicembre 148558, ma non è chiaro se si tratti del fratello del vescovo caiatino Antonio de Errico59 (supra, 24 aprile). ¶ Stefano de Ilario (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 13 ottobre), primicerius, è documentato il 20 dicembre 1363, quando fu l’esecutore testamentario delle ultime volontà dell’abate Pietro de Arnisio (supra, 31 luglio)60. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1543-159961, con un obolo di due tarì o di sei carlini. 52 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 226-228 doc. 103. pp. 256-259 doc. 117. 54 Esposito, Pergamene IV, pp. 43-44 doc. 3. 55 Salvati, Pergamene I/1, pp. 183-185 doc. 83; id., Pergamene I/2, pp. 308-309 doc. 144; Esposito, Pergamene II, pp. 110-112 doc. 22, p. 117 doc. 27, pp. 182-183 doc. 70. 56 Salvati, Pergamene I/2, pp. 189-191 doc. 85. 57 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1087, 1088; Esposito, Diplomatico III, pp. 94-95. 58 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 68-73 doc. 2. 59 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 143. 60 Mongelli, Abbazia di Montevergine. Regesto delle Pergamene, IV cit., p. 316 doc. 3603. 61 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 23r; ibid. (aa. 1588-1589), f. 61r; ibid. (aa. 15891590), f. 73r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 86r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 97v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 110r; ibid. (aa. 1593-1594), f. 118r; ibid. (aa. 1595-1596) f. 136r; ibid. (aa. 1596-1597), f. 156v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175v. 53 Ibid.,
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¶ Stefano de Insero (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 13 ottobre), canonico, fu autore di un atto di locazione datato febbraio 148662. Era il vicario del vescovo caiatino Giacomo [II] de Lutiis (supra, 5 settembre). ¶ Macceo Ferraro (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 13 ottobre), magister, del quale sono conosciute le sue due mogli: Palma Barbero (supra, 16 settembre) e Giovanna (infra, 8 novembre). Era il padre di Stefano Ferraro (infra, 11 novembre).
14 ¶ Nicola (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 14 ottobre), abitante in Villa Santa Croce63, fu autore dell’atto di donazione al Capitolo caiatino eseguito il 24 ottobre 133264. Era un familiare di Pietro de Benedetto. ¶ Castellana de Cardona (1470 – † 14 ottobre 1528), duchessa di Montalto, era la moglie di Ferrante d’Aragona65. ¶ Plinio Alberti († 14 ottobre 1600), messere, fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di un tarì66. ¶ Vittoria Mordente († 14 ottobre 1600), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie67, evidentemente il medesimo giorno della registrazione obituaria68, con un obolo di ventisei carlini69. ¶ Sempronia Sparano († 14 ottobre 1608)70, le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco71, presumibilmente il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini72. ¶ Blandizio Fasulo (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 14 ottobre), è menzionato come testimone in un documento datato 17 dicembre
62 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1106; Esposito, Diplomatico III, pp. 96-97. 63 Per la località Villa Santa Croce, cfr. supra, p. 381 nt. 32. 64 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 614, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 65 Supra, Commentario, p. 296. 66 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1599-1600), f. 192r. 67 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 68 Nel quaterno è omesso il giorno delle esequie, con uno spazio lasciato in bianco. 69 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1599-1600), ff. 188r, 196r. 70 Nel quaterno di contabilità del Capitolo caiatino le sue esequie sono annotate nel 1609, cfr. supra, ntt. 68, 69. 71 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 72 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1608-1609), s. n.
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159473. Nella registrazione obituaria è riportata la sua età: «etatis sue 70».
15 ¶ Guglielma (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 15 ottobre), era la moglie di Francesco de Marco, alla quale il Capitolo caiatino nel giugno 1354 alienò una casa sita in località Lo Tasso74. ¶ Stasa (viv. nel XV o XVI sec. – † 15 ottobre), era la seconda moglie del magister Giacomo Orefice (supra, 5 maggio), a lei premorto; la prima moglie era Maria (infra, 22 dicembre). ¶ Frana († 15 ottobre 154[..]), era la moglie di Francesco de Prisco (infra, 17 ottobre). ¶ Annibale Mirto Frangipane († 15 ottobre 1591), le sue esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di cinque ducati75. È menzionato in occasione dell’anniversario di Giuliano Mirto Frangipane (infra, 26 dicembre). Era il figlio di Marcantonio Mirto Frangipane (supra, 15 agosto) e di Giulia Mortella (supra, 28 marzo), il fratello di Giovanni Battista Mirto Frangipane (supra, 9 settembre), nonché il marito di Vittoria Mirto76.
16 ¶ Lando Zoffo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 16 ottobre), è menzionato in un del dicembre 1233, nel quale risulta essere stato il proprietario di un tenimentum77. Nell’agosto del 1243 è ricordato postumo da suo figlio, il notaio Giovanni Zoffo (infra, 9 novembre). Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo deyce ducati per comperare una terra», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Mirabello Vano (viv. nella prima metà del XV sec. – † 16 ottobre), nel 1448 acquistò da Giacomo Maccarone un’apoteca situata a Caiazzo nella parrocchia della sacrestia78. Era il marito di Angelella (supra, 2 settembre).
73 Ascione
– Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 158-161 doc. 17. Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 782; Esposito, Diplomatico III, pp. 66-67. 75 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1590-1591), f. 87v. 76 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300. 77 Salvati, Pergamene I/, pp. 152-154 doc. 67; id., Pergamene I/2, pp. 228-230 doc. 104. 78 Il documento, un tempo esistente nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, 74 ASNa,
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¶ Alberica Plancano († 16 ottobre 1[5]27), era un membro della famiglia Plancano, la cui esistenza a Caiazzo risale al XVI secolo79. ¶ Giovanni Santangelo († 16 ottobre 1543), canonico, fu iscritto a lo libro de li defuncti da dompnus Brandolino Tortora (infra, 26 ottobre), per la somma di un tarì80. ¶ Virgilio Tebano († 16 ottobre 1636), primicerius, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1622-162381. È attestato negli anni 1612-1613 quando si occupò della commemorazione dell’anniversario di Palma Tebano (supra, 13 aprile) e delle esequie di Giovanni Domenico Vano (infra, 20 dicembre). È menzionato anche negli anni 16201621, relativamente al pagamento del grano82. Negli anni 1626-1627 iscrisse l’anonima madre al libro de li defuncti, pagando la somma di un tarì83. Le sue esequie furono celebrate nel vescovato, dove fu anche sepolto in data 13 aprile84.
17 ¶ Alessandro (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 17 ottobre), presbiter, abitante nel casale di Canneto, è menzionato come teste in due rogiti eseguiti nei mesi di marzo e maggio del 122185. ¶ Francesco de Prisco († 17 ottobre 1530), è attestato negli anni 15241525, quando si occupò della registrazione nel libro delli defunti di Prisco de Prisco (supra, 25 aprile)86. Era il marito di Frana (supra, 15 ottobre). ¶ Pietro Antonio Martucci († 17 ottobre 1573), detto il Moretto di Caiazzo, era capitano di pedoni, alfiere e luogotenente. Morì in guerra87. con l’antica segnatura num. 394, fasc. 7, è attualmente deperdito, cfr. Registro di tutti l’instrumenti cit., p. 50. 79 La data dell’anno registrata nel Liber Defunctorum, il 1727, è evidentemente un errore di trascrizione, mentre la data corretta deve essere il 1527 per le seguenti ragioni: il necrologio fu aggiornato non più tardi della fine del XVII secolo, come testimoniato dalla tabella che illustra la distribuzione temporale delle registrazioni (supra, Edizione, p. 18 Tab. 1); la famiglia Plancano si estinse nel XVI secolo (Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XVIIv). 80 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 81 Ibid. (aa. 1622-1623). 82 Ibid. (aa. 1620-1621), f. 146r. 83 Ibid. (aa. 1626-1627), f. 197v. 84 Ibid. (aa. 1635-1636), f. s. n. 85 Salvati, Pergamene I/1, pp. 122-126 doc. 52, pp. 126-129 doc. 53. 86 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1524-1525), s. n. 87 Melchiori, Descrittione cit., pp. 107-109.
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18 ¶ Nicola Paldi (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 18 ottobre), notaio, è menzionato come teste in calce ad un rogito del febbraio 1270. Nel marzo 1272 risulta essere stato il proprietario di una terra88. Nel gennaio 1287 è ricordato postumo da sua figlia Stefania Paldi (supra, 30 gennaio), autrice del suo Testamentum89. Era il marito di Maria (supra, 3 ottobre) e il padre di Tommasa Paldi (supra, 17 settembre). ¶ Giovanni (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 18 ottobre), di Pontelatone90, dompnus, è menzionato come teste in due rogiti dell’aprile 1292 e del febbraio 129391. ¶ Maria (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 18 ottobre), è attestata nel marzo 1261, quale proprietaria di una terra92. Era la moglie di Pandolfo. ¶ Tommaso Pannone (viv. nel XV sec. – † 18 ottobre), era il marito di Lella (supra, 16 gennaio). ¶ Caterina de Errico (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 18 ottobre), fu autrice dell’Instrumentum venditionis datato 21 dicembre 148593 insieme alle sue sorelle Emilia de Errico (supra, 2 settembre) e Manduccia de Errico (supra, 15 settembre) e a suo marito Agostino Santangelo (infra, 22 dicembre). Era un membro della famiglia afferente al vescovo di Caiazzo, Antonio de Errico (supra, 24 aprile). Era la figlia di Francesco de Errico e di Diana Fortunata (supra, 28 aprile) e la madre di Marco Santangelo (supra, 6 gennaio) e, evidentemente, del chierico Francesco Santangelo (supra, 5 giugno). Caterina fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio94. ¶ Sara Tontola († 18 ottobre 1587), fu iscritta nel libro de li defunti per la somma di un tarì95.
19 ¶ Giovanni (viv. nel XIV sec. – † 19 ottobre), abate, era un familiare del notaio Errico. Quest’ultimo dovrebbe corrispondere ad Errico de Tom88 Esposito,
Pergamene II, pp. 129-135 doc. 33, pp. 155-156 doc. 49. Pergamene IV, pp. 65-66 doc. 12. 90 Per la località Pontelatone, cfr. supra, p. 412 nt. 49. 91 Esposito, Pergamene IV, pp. 106-107 doc. 31, pp. 117-118 doc. 37. 92 Salvati, Pergamene I/2, pp. 421-423 doc. 194. 93 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 68-73 doc. 2. Per alcune notizie sulla genealogia, cfr. anche Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 143. 94 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche, supra, Commentario, pp. 296-297. 95 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1588-1589), f. 62v. 89 ead.,
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maso — unico notaio conosciuto a Caiazzo con quel nome — la cui attività è documentata tra il maggio 1316 e il l’ottobre 133296.
20 ¶ Azolina, cfr. supra, 13 ottobre. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò al venerabile Capitulo doye pecce de terre», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Isabella (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 20 ottobre), abitante in villa Pulizzano97, è attestata nella Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal vescovo caiatino Andrea [II] de Riccardo (supra, 18 luglio) del febbraio 126098. In essa, il vescovo concesse due peccie di terra a Capuano, Filippo e Giovanna, figli di Isabella. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò per l’anima soa et de tucti li defuncti soy al venerabile Capitulo tucto lo bono suo», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Antonello Mirto Frangipane († 20 ottobre 1521), doctore in utroque iure, fu iscritto nel libro delli defunti da Alessandro Mirto, per la somma di un tarì99. Era il figlio di Francesco Mirto Frangipane e il padre di Giuliano Mirto Frangipane (supra, 11 gennaio) e di Severo Mirto Frangipane. ¶ Porzia Manselli († 20 ottobre 1566), era la figlia di Bernardino Manselli (supra, 11 gennaio) e sorella di Carlo Manselli (infra, 23 dicembre) e di Roberto Manselli (supra, 10 ottobre). ¶ [Guidone Fusco (viv. nel 1594 – † 20 ottobre 1627), originario del casale di Liberi100, si trasferì a Caiazzo con la sua numerosa famiglia nel 1594. Le sue esequie furono celebrate nel vescovato il 15 maggio 1627, con un obolo di trenta carlini101. Ebbe tre mogli: Giuditta, Fiora Simone, che 96 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 485, 486, 534, 583, 613, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 97 Liczano, Puliczani, Puliczanum, Pulizzano, località, era uno dei casali più antichi di Caiazzo, attualmente non più esistente. Situato nel territorio di Piana, che reca ancora questo nome, il casale è di antica fondazione. È menzionato nella bolla di consacrazione di Gerberto, arcivescovo di Capua, del novembre 979 (Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II), nel quale erano presenti le chiese di San Pietro e di San Lorenzo. Per approfondimenti sulle attestazioni documentarie e sulla storia del casale, cfr. Esposito, Pergamene IV, p. 139 nt. 1. 98 Salvati, Pergamene I/2, pp. 404-406 doc. 186. 99 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1521-1522), s. n. 100 Per il casale Liberi, cfr. supra, p. 403 nt. 212. 101 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1626-1627), f. 193v.
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sposò nel 1597, e Filistea Favilla nel 1599102. Era il figlio di Bernardino Fusco (supra, 9 maggio)103 e il padre del medico Bernardino Fusco (infra, 20 dicembre), di Francesco Fusco senis (supra, 8 ottobre) e del primicerius Graziano Fusco (sub)]104. ¶ [Graziano Fusco († 20 ottobre 1656), utriusque iuris doctor, primicerius, vicario generale del vescovo Filippo Benedetto de Sio105. Fu uno dei procuratori e razionale del Capitolo caiatino negli anni 1609-1629106. È attestato negli anni 1600-1602, relativamente al pagamento del grano107. Negli anni 1626-1627 è menzionato in merito alla gestione del denaro per alcuni affari del suddetto Capitolo108. Era il figlio di Guidone Fusco (supra) e di Giuditta109, e il fratello di Francesco Fusco senis (supra, 8 ottobre) e di Berardino Fusco (infra, 20 dicembre)]110. ¶ [Francesco Fusco, iuvenis]111, cfr. supra, 2 ottobre.
21 ¶ Egidio giudice, cfr. supra, 4 giugno. ¶ Giovanni de Stabile (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 21 ottobre), iuvenis, è menzionato come teste dal giugno 1256 all’aprile 1267112. Nell’agosto 1271, insieme a sua moglie Arfemia (supra, 22 marzo), fu autore di un Memoratorium donationis, nel quale donò pro anima alla Santa Congregazione di Caiazzo due peccie di terra e una casa113. ¶ Angela (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 21 ottobre), è menzionata nella Charta venditionis et alienationis del giugno 1308, quale proprietaria di una casa114. Era la moglie di Pietro di donna Giuliana.
102 Marocco, 103 Ibid.
Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXIv.
104 L’obito
è eraso. È registrato il 15 dicembre e nuovamente eraso. Commentario, p. 278. 106 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1609-1610); ibid. (aa. 1612-1613); ibid. (1616-1617); ibid. (1620-1621); ibid. (1621-1622); ibid. (1628-1629). 107 Ibid. (aa. 1609-1610), s. n.; ibid. (aa. 1610-1611), s. n.; ibid. (aa. 1611-1612), s. n.; ibid. (aa. 1628-1629), f. 211r.; ibid. (aa. 1620-1621), f. 146r. 108 Ibid. (aa. 1626-1627), f. 199v. 109 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXIv. 110 L’obito è eraso. 111 Ibid. 112 Salvati, Pergamene I/2, pp. 351-353 doc. 165; Esposito, Pergamene II, pp. 76-78 doc. 12. 113 Esposito, Pergamene II, p. 152 doc. 47. 114 ead., Pergamene IV, p. 238 doc. 105. 105 Supra,
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¶ Stefano de Lando (21 ottobre [1544] †), è attestato negli anni 15421543 quando si occupò dell’iscrizione ne lo libro de li defuncti della sua anonima madre, pagando la somma di un tarì115. Le sue esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di candele, pagato da suo figlio Cicco de Lando116 (supra, 25 gennaio). Era il marito di Elisabetta (supra, 9 settembre).
22 ¶ Laurella Pandofella († 22 ottobre 1552), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato il 12 ottobre117. Fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio118. ¶ Vittoria († 22 ottobre 1607), era la moglie di Stefano San Giovanni. Di quest’ultimo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è nota la sua commemorazione annuale celebrata negli anni 1621-1622, con un obolo di sedici carlini, pagato da dompnus Giovanni Battista Fasulo119.
23 ¶ Giovanni de Ilario (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 23 ottobre), è attestato nella Charta offertionis dell’ottobre 1230120, quando risulta essere il proprietario, pro indivisio, insieme a suo fratello l’abate Ilario e a suo zio Tommaso de Ilario (supra, 24 marzo), di una peccia di terra, che il suddetto Tommaso donò alla Santa Congregazione di Caiazzo pro anniversario di Ilario e Agata, genitori di Tommaso e nonni di Giovanni. Nel 1275 è ricordato postumo da suo figlio Ilario121. Era il figlio di Lazzaro de Ilario, menzionato postumo nella suddetta Charta, e di Lucia (sub), insieme a lui nella nota obituaria, nonché il marito di Fiora (supra, 1 ottobre). ¶ Lucia (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 23 ottobre), era la madre di Giovanni de Ilario (supra), registrata insieme a lui nella nota obituaria.
115 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1542-1543), s. n. 116 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 117 Ibid. (aa. 1551-1552), s. n. 118 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche, supra, Commentario, pp. 296-297. 119 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1621-1622), f. 142v. 120 Salvati, Pergamene I/1, pp. 140-141 doc. 61. 121 Esposito, Pergamene II, p. 161 doc. 55.
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¶ Andrea de Aldemario (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 23 ottobre), è menzionato tra il giugno 1291 e l’aprile 1309122, sia come teste, sia come proprietario di diversi beni immobili. ¶ Sarrella († 23 ottobre 1524), fu iscritta nel libro delli defunti da suo marito Bartolomeo Longo (infra, 22 dicembre) per la somma di un tarì123. ¶ Donato Sparano († 23 ottobre 1608), canonico e diacono, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1593-1604124. È menzionato come teste in un instrumentum del marzo 1588125. Si ha notizia indiretta di un suo lascito testamentario, nel quale dispose la somma di 20 carlini al Capitolo caiatino; tale somma doveva essere corrisposta ogni anno per comporre la dote delle fanciulle indigenti126. È menzionato negli anni 1596-1597, nella sezione esito del grano127.
24 ¶ Stefano de Vallone (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 24 ottobre), nel gennaio 1310 fu il destinatario di un atto di vendita relativo a una peccia di terra seu olivetum128. Tra il dicembre 1307 e il luglio 1318 è menzionato come teste in molteplici atti129. Nell’ottobre 1325 compilò il suo testamento, nel quale istituì come erede suo figlio Caiazzano de Vallone. Destinò, inoltre, al Capitolo caiatino la somma di tre tarì per la celebrazione del suo anniversario e per essere iscritto in libro defunctorum130. Era il figlio di Giovanni de Vallone. ¶ Costanza (viv. nel XIV o XV sec. – † 24 ottobre), era la moglie del notaio Nicola de Enrico131. 122 ead.,
Pergamene IV, p. 91 doc. 26, p. 187 doc. 76, pp. 202-203 doc. 84, p. 257 doc. 118. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1524-1525), s. n. 124 Ibid. (aa. 1593-1594); ibid. (aa. 1596-1597); ibid. (1600-1601); ibid. (1604-1605). 125 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 162-168 doc. 18. 126 Ibid., p. 39 nt. 48. 127 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1596-1597), f. 152v. 128 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 426, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. Si veda anche supra, Commentario, p. 250. 129 Esposito, Pergamene IV, pp. 228-229 doc. 102, p. 239 doc. 106, pp. 240-241 doc. 107, pp. 242-243 doc. 108, p. 248 doc. 112, p. 249 doc. 113; ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 431, 434, 438, 440, 445, 446, 447, 449, 460, 480, 489, 494, 503, 506, 510, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 130 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 554, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 131 Sono presenti due notai con il medesimo nome, registrati il 26 agosto e il 15 dicembre. Non è stato possibile ricondurre Costanza ad uno dei due notai, giacché, per la posizione da lei occupata, potrebbe essere consorte di entrambi. 123 ASDAC,
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¶ Gentiluccia (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 24 ottobre), fu iscritta ne lo libro de li defuncti da suo marito Nicola de Domenico Ferraro, per la somma di un tarì132. ¶ Battista de Granito († 24 ottobre 1530), è attestato negli anni 1518-1519, quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti di alcuni membri della sua famiglia: Evangelista de Granito (supra, 25 marzo), Ettore de Granito (supra, 25 marzo), Giovanni de Granito (supra, 15 settembre) e Tommasa de Granito (supra, 15 agosto), pagando un tarì per ciascuno di loro133. La sua commemorazione annuale, celebrata nel vescopato, è annotata negli anni 1541-1599134, con un obolo di due tarì o cinque carlini, pagato negli ultimi anni da Carlo Marrocco e da suo nipote Francesco Marrocco. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò per l’anniversario suo cinque carlini sopra lo bosco suo sito a la Selvetella», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Nicola Antonio Cito (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 24 ottobre), notaio, fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1562, 1579-1580135.
25 ¶ Francesco (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 25 ottobre), è ricordato postumo dai suoi eredi nella Charta testamenti del settembre 1306136. Era un familiare di donna Laciosa de Rao. ¶ Sara Mirto Frangipane († 25 ottobre 1527), senis, era la figlia di Vitale Mirto Frangipane e di Maria d’Ettorre (supra, 3 luglio), nonché la moglie di Antonio Bolognini (supra, 23 agosto)137, a lei premorto. 132 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1542-1543), s. n. 133 Ibid. (aa. 1518-1519), s. n. 134 Ibid. (aa. 1541-1542 mutilo), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1551-1552), s. n.; ibid. (aa. 1557-1558), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 23r; ibid. (aa. 1587-1588), f. 50r; ibid. (aa. 1588-1589), f. 61r; ibid. (aa. 1589-1590), f. 73r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 86r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 97v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 110r; ibid. (aa. 1593-1594), f. 118r; ibid. (aa. 15941595), f. 128r; ibid. (aa. 1595-1596) f. 136r; ibid. (aa. 1596-1597), f. 156v; ibid. (aa. 1597-1598), f. 169r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175v. 135 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 111, 113, 114. 136 Esposito, Pergamene IV, pp. 218-219 doc. 95. 137 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; C. Vitignano, Cronica del regno di Napoli, Napoli, appresso Gio. Iacomo Carlino & Antonio Pace, 1595, p. 27; Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 14, che riporta la notizia secondo la quale era conosciuta anche con il nome Gana, presa da Di Dario, Notizie storiche cit.
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¶ Albentio della Valle († 25 ottobre 1583), fu iscritto da dompnus Silvio nel libro delli defunti, per la somma di un tarì138. Era il marito di Carmosina (supra, 20 aprile).
26 ¶ Elezario (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 26 ottobre), è menzionato nel gennaio 1184 quale uno dei boni homines chiamati a testimoniare in merito alla legittima proprietà di un tenimentum139. Nella registrazione obituaria è riportato il loro lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassero al venerabile Capitulo uno moyo de terra sita ad Sancto Victore», del quale al momento non si serba altra memoria. È nell’obito è ascritto insieme a messere Alessandro (sub). ¶ Alessandro (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 26 ottobre), è registrato insieme a Elezario (supra) e al loro lascito testamentario (supra). ¶ Giovanni de Laciosa (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà del XIV sec. – † 26 ottobre), abate, canonico, era uno dei procuratori della Santa Congregazione di Caiazzo. È menzionato come teste in alcune chartae datate tra il marzo 1310 e il febbraio 1311140. Fu il destinatario della Charta donationis del 14 gennaio 1311, relativa ad alcune terre, qua sunt decem et octo pedes olivarum fructiferarum141. Era il figlio di Pietro de Laciosa. ¶ Teseo Manselli (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 26 ottobre), canonico e diacono, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1533-1534142. È attestato negli anni 1506-1507 relativamente al pagamento di due grani143. Il 4 settembre 1512 fece iscrivere nel libro de li defuncti la sua anonima madre, per la somma di un tarì144. È menzionato come testimone in un atto del 1516145. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1543-1599146, con un obolo di due tarì o 138 ASDAC,
Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1585-1586), f. 23v. 139 Esposito, Pergamene II, pp. 241-244 doc. C. 140 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 427, 430, 432, 437, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 141 Ibid., perg. 436, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 142 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1533-1534). 143 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 144 Ibid. (aa. 1511-1512), s. n. 145 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 296-297. 146 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1551-1552), s. n.; ibid. (aa. 1587-1588), f. 50r; ibid. (aa. 1588-1589),
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di due carlini, pagato da Cristoforo Manselli147. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò per l’anniversario suo dui tareni sopra una terra sita ad Omne Sancto», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Sandria Barbero (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 26 ottobre), era la moglie di Alessandro Cito (supra, 28 luglio), a lei premorto. ¶ Brandolino Tortora († 26 ottobre 1560), canonico e sudiacono, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1543-1544148. È attestato negli anni 1533-1534 quando si occupò dell’iscrizione del suo anonimo fratello nel libro delli defunti, pagando la somma di un tarì149. Negli anni 1535-1536 iscrisse nel medesimo libro due suoi concittadini150: Domenico Messuro (supra, 21 gennaio), Giovanni Santangelo (supra, 16 ottobre),
27 ¶ Rao (viv. dalla seconda metà del XII sec. – † 27 ottobre), giudice, è attestato nello svolgimento della sua attività dal novembre 1180 al luglio 1205151. È ricordato evidentemente postumo in un atto del maggio 1221, nel quale è menzionata una peccia di terra che un tempo possedeva152. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò tre pecce de terre al venerabile Capitulo», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Margherita (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 27 ottobre), è attestata nell’ottobre 1242, quale proprietaria di una terra153. Nel giugno 1243 fu autrice, insieme a suo marito Pietro Bernardi di un atto di vendita, relativo a una peccia di terra154. ¶ Adelaide (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 27 ottobre), fu autrice, insieme a suo marito, il magister Roberto Gisio, figlio di Maria, di un f. 61r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 86v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 110r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 128r; ibid. (aa. 1596-1597), f. 156v; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175v. 147 Cristoforo è assente nel Liber defunctorum, ma è presente suo figlio Geronimo Manselli (supra, 6 agosto). 148 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544). 149 Ibid. (aa. 1533-1534), s. n. 150 Ibid. (aa. 1535-1536), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 151 Salvati, Pergamene I/1, pp. 79-81 doc. 27, pp. 85- 86 doc. 30, pp. 97-99 doc. 38, pp. 101-102 doc. 40; Esposito, Pergamene II, pp. 241-244 doc. C. 152 Salvati, Pergamene I/1, pp. 126-129 doc. 53. È menzionato postumo anche nel maggio 1247, cfr. id., Pergamene I/2, pp. 269-271 doc. 122. 153 Salvati, Pergamene I/1, pp. 205-207 doc. 93. 154 id., Pergamene I/2, pp. 226-228 doc. 103.
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atto di vendita del maggio 1254 relativo a una presa di terra155. Adelaide era una delle due mogli di Roberto; l’altra moglie era Gulitia (supra, 19 aprile). Antonio Paldi (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 27 ottobre), era uno dei dispositori testamentari delle ultime volontà dell’abate Pietro Paldi, che compilò il suo Testamentum il 6 luglio 1348156. L’altro dispositore era Barbato de Cucco (supra, 9 settembre). Giacomo de Errico (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 27 ottobre), dompnus, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 15051506157. È attestato nei medesimi anni, relativamente all’introyto de lo denaro per il Capitolo158, e negli anni 1514-1522, quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defunti di alcuni suoi concittadini159. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1541-1599160 con un obolo di due tarì o di quattro carlini, pagato negli ultimi anni dai suoi eredi. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò per l’anniversario suo dui tareni sopra lo arbusto de la Frustella», del quale al momento non si serba altra memoria. Valorca Longo († 27 ottobre [1544]), di Alvignano161, le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco162 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sei tarì, tre per le candele e tre per li dinari, pagato da sua figlia Ntina163. Isabella Picciola (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 27 ottobre), di Napoli, era la moglie di Camillo Monferrato con il quale si coniugò nel 1553164.
155 Ibid.,
pp. 320-323 doc. 151. Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 731. 157 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1505-1506). 158 Ibid. (aa. 1505-1506), s. n. 159 Ibid. (aa. 1514-1515), s. n.; ibid. (aa. 1521-1522), s. n. 160 Ibid. (aa. 1541-1542 mutilo), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1589-1590), f. 73v; ibid. (aa. 1590-1592), f. 86v; ibid. (aa. 1591-1592), f. 97v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 110r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 169r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175v. 161 Per la località Alvignano, cfr. supra, p. 317 nt. 96. 162 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 163 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 164 Marocco, Tavola de’ capi cit., f. 23. 156 ASNa,
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5 ¶ Goffredo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 5 novembre), fu autore, insieme a sua moglie Berarda Greco (infra, 23 novembre) di una Charta venditionis datata dicembre 1294, relativa a una casa1. Tra l’agosto 1303 e il novembre 1304 è citato come teste in calce ad alcuni rogiti2. Era un familiare del giudice Roberto. ¶ Giovanni de Simone, cfr. supra, p. 354 nt. 79. ¶ Stefano Fortebraccio (viv. nel XV o XVI sec. – † 5 novembre), magister, era il marito di Sibilia (infra, 9 novembre). ¶ Chiarella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 5 novembre), era la moglie del magister Simone Tavano (supra, 1 marzo). ¶ Palma (viv. nel XVI sec. – † 5 novembre), era la moglie di Paolo de Risi (supra, 30 gennaio). ¶ Bernardino de Bernardo († 5 novembre 1522), medico, è attestato negli anni 1521-1522 quando si occupò della registrazione obituaria di due suoi concittadini (supra, 20 agosto). Era il marito di Masella (supra, 26 febbraio) e il padre di Cobella de Bernardo (supra, 21 agosto). ¶ Vincenzo Vano (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 5 novembre), era il marito di Brisella (supra, 15 agosto), a lei premorto.
6 ¶ Sono attestati due Giovanni Roma († 6 novembre) nel XIII secolo: • Giovanni Roma (viv. nella prima metà del XIII sec.), è attestato dal febbraio 1201 al febbraio 1259 quale proprietario di beni terrieri3. Nell’ottobre 1259 fu il destinatario di un atto di concessione relativo a quattro pecciole di terra4. • Giovanni Roma (viv. nella seconda metà del XIII sec.), abitante nel casale Martelli, è attestato dal febbraio 1270 al marzo 1286, quale proprietario di beni terrieri5. Nel dicembre 1308, insieme a sua moglie Francesca, fu autore di un atto di vendita relativo a una lincia di terra6. Era il figlio di Simone Roma. 1 Esposito,
Pergamene IV, p. 128 doc. 43. p. 188 doc. 77, pp. 197-198 doc. 81, pp. 209-210 doc. 89; ASNa, Pergamene del l’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 436, 450, 492, 509, 510, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 3 Salvati, Pergamene I/1, pp. 97-99 doc. 38, pp. 156-158 doc. 69. 4 Ibid., pp. 391-393 doc. 182. 5 Esposito, Pergamene II, pp. 129-135 doc. 33; ead., Pergamene IV, pp. 40-42 doc. 2. 6 ead., Pergamene IV, p. 246 doc. 110. 2 Ibid.,
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¶ Andrea Conciatore (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 6 novembre), è menzionato, insieme a suo fratello Pietro Conciatore iuvenis (supra, 1 febbraio), nella Charta concessionis locationis nel dicembre 1308, quale possessore di una terra7. Nella Charta venditionis dell’aprile 1309 è citato come teste8. Era un familiare di Marta (supra, 24 agosto). ¶ Benedetto Monterone (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 6 novembre), fu iscritto nel libro de li defunti da un suo anonimo erede, per la somma di un tarì9. ¶ Giacomo Longo († 6 novembre [1543]), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco10 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di un tarì e dieci grani, pagato dalla commare Caterina11.
7 ¶ Giovanni de Benedetto (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 7 novembre), abate, è documentato come teste in calce ad alcuni rogiti, dall’agosto 1268 al giugno 128112. ¶ Magnatus de Cucco (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 7 novembre), notaio, è attestato nello svolgimento della sua attività in due rogiti eseguiti tra il gennaio 1301 e l’agosto 130513. ¶ Cizula (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 7 novembre), era la moglie del notaio Landolfo Egizio (infra, 27 dicembre). ¶ Briseta (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 7 novembre), era la moglie del notaio Giacomuccio Bardaro (supra, 10 aprile), a lei premorto. ¶ Giulio Aversano († 7 novembre 1613), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini. Fu sepolto nel vescovato14.
8 ¶ Isabella (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 8 novembre), era una 7 Ibid.,
p. 247 doc. 111. p. 258 doc. 119. 9 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di 1484-1485), s. n. 10 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 11 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di 1543-1544), s. n. 12 Esposito, Pergamene II, p. 114 doc. 24, p. 115 doc. 25, pp. 153-154 doc. 83. 13 ead., Pergamene IV, pp. 160-161 doc. 63, p. 215 doc. 93. 14 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di 1613-1614), f. 69r. 8 Ibid.,
contabilità (aa.
contabilità (aa. doc. 48, p. 199
contabilità (aa.
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familiare del notaio Simone, che potrebbe essere ricondotto a l’unico attestato nel Liber defunctorum (supra, 10 marzo). Altruda Faycla (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 8 novembre), era una familiare di Giovanni Faycla. Quest’ultimo è attestato nel gennaio 1248, quale proprietario di una presa di terra15. Cicco de Giorgio (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 8 novembre), abate, è ascritto insieme a suo fratello Giovanni de Giorgio (sub). Nella registrazione obituaria è riportato il loro lascito testamentario al Capitolo caiatino, «per l’anime de li quali lo Capitulo e tenuto fare l’anniversario ogni anno», del quale al momento non si serba altra memoria. Giovanni de Giorgio16 (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 8 novembre), notaio, è attestato in un atto del 20 dicembre 136317, dove risulta esser stato comproprietario di una terra situata a Pontelatone18, in località detta Campo di San Giovanni. È registrato insieme a suo fratello, l’abate Cicco de Giorgio ed loro lascito testamentario (supra). Colella Pannone (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 8 novembre), è attestato negli anni 1520-1521, quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defuncti di Giovanni de Mario (supra, 10 aprile), per la somma di un tarì19. Era il padre di Antonia Pannone (infra, 16 dicembre). Giovanna († 8 novembre 1510), fu iscritta nel libro de li defunti da dompnus Andrea de Anziano (supra, 29 marzo), per la somma di un tarì20. Era una delle due mogli del magister Macceo Ferraro (supra, 13 ottobre); l’altra moglie era Palma Barbero (supra, 16 settembre). Era, verosimilmente, la madre di Stefano Ferraro (infra, 11 novembre).
9 ¶ Palmiero Omodeo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 9 novembre), è menzionato come teste in calce a tre rogiti, dall’agosto 1255 al gennaio 126021. Nell’ottobre 125822 fu autore di un atto di vendita, relativo della quarta parte di una presa di terra, che possedeva pro indivisio con suo fratello Nicola Omodeo e con gli eredi di Filippo Omodeo 15 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 275-278 doc. 125. resta nel dubbio sull’identificazione, poiché nell’obito non vi è la carica notarile. 17 Mongelli, Abbazia di Montevergine. Regesto delle Pergamene, IV cit., p. 316 doc. 3603. 18 Per la località Pontelatone, cfr. supra, p. 412 nt. 49. 19 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521), s. n. 20 Ibid. (aa. 1514-1515), s. n. 21 Salvati, Pergamene I/2, pp. 335-336 doc. 158, pp. 361-363 doc. 169, pp. 393-397 doc. 183. 22 Ibid., pp. 380-382 doc. 177. 16 Si
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(supra, 22 settembre), altro suo fratello. Nel febbraio 1260 ebbe in permuta dal vescovo caiatino Andrea [II] de Riccardo (supra, 18 luglio) una presa di terra in cambio di una casa23. Nel gennaio 1278 risulta essere il proprietario di una casa24. Era il figlio di Stefano Omodeo e il fratello di Giovanni Omodeo (supra, 27 settembre). ¶ Sono attestati due notai Giovanni Zoffo († 9 novembre), operanti a Caiazzo nel XIII secolo. Nella nota obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo una peccza de terra sita ad Macrano», del quale al momento non si serba altra memoria. Nel Liber defunctorum sono menzionati suo padre Lando Zoffo (supra, 16 ottobre) e sua figlia Gaitelgrima Zoffo (supra, 1 marzo). Eccoli di seguito: • Giovanni Zoffo (viv. nella prima metà del XIII sec.), è documentato nello svolgimento della sua attività dal 1240 al marzo 125625. In alcuni atti risulta essere il proprietario di alcuni beni immmobili. Nell’agosto 1243 fu il destinatario della Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal vescovo caiatino Giacomo [I] Almundo (supra, 8 maggio), relativa a due prese di terra26. Nel maggio 1256 è ricordato postumo dai suoi eredi27. • Giovanni Zoffo (viv. nella seconda metà del XIII sec.), è documentato nello svolgimento della sua attività dall’ottobre 1256 al febbraio 126828. Nell’agosto 1266 fu autore di una Charta commutationis di una peccia di terra con una casa29. Nell’atto sono citati sua figlia Stefania Zoffo e suo genero Pietro de Andrea (supra, 21 settembre). ¶ Sono documentati due Pietro de Alessandro († 9 novembre) nel XIII secolo:
23 Ibid.,
pp. 401-404 doc. 185. Pergamene II, pp. 175-176 doc. 65. 25 Salvati, Pergamene I/2, pp. 172-174 doc. 77, pp. 201-203 doc. 91, pp. 237-238 doc. 108; id., Pergamene I/1, pp. 281-282 doc. 128, pp. 285-286 doc. 131, pp. 288-290 doc. 133, pp. 290-292 doc. 134, pp. 292-294 doc. 135, pp. 299-300 doc. 139, pp. 300-302 doc. 140, pp. 308309 doc. 144, pp. 313-315 doc. 147, pp. 317-319 doc. 149, pp. 319-320 doc. 150, pp. 320-323 doc. 151, pp. 323-324 doc. 152, pp. 335-336 doc. 158, pp. 339-342 doc. 160. 26 id., Pergamene I/2, pp. 228-230 doc. 104. 27 Ibid., pp. 345-348 doc. 163. 28 Ibid., pp. 356-358 doc. 167, pp. 363-365 doc. 170, pp. 378-380 doc. 176, pp. 382-384 doc. 178, pp. 384-386 doc. 179, pp. 389-391 doc. 181, pp. 408-409 doc. 188, pp. 417-418 doc. 192, pp. 421-423 doc. 194, pp. 426-428 doc. 196, pp. 428-430 doc. 197, pp. 430-432 doc. 198, pp. 442-444 doc. 204, pp. 444-446 doc. 205, pp. 448-450 doc. 207; Esposito, Pergamene II, p. 69 doc. 8, pp. 76-78 doc. 12, pp. 101-105 doc. 18, pp. 106-107 doc. 19. 29 Esposito, Pergamene II, p. 68 doc. 7. 24 Esposito,
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• Pietro de Alessandro (viv. nella prima metà del XIII sec.), è ricordato postumo dai suoi eredi dal marzo 126930. • Pietro de Alessandro (viv. nella seconda metà del XIII sec.), è documentato come teste e come fideiussor in calce ad alcuni rogiti eseguiti tra l’agosto 1272 al gennaio 128331. In alcuni di essi risulta essere il proprietario di alcuni beni terrieri. Sibilia (viv. nel XV o XVI sec. – † 9 novembre), era la moglie di Stefano Fortebraccio (infra, 5 novembre). Nuccio Crescarello (viv. nel XV sec. – † 9 novembre), era il padre di Francesco Crescarello (supra, 2 marzo). Giovanni Rabia (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 9 novembre), fu iscritto nel libro de li defunti dalla sua seconda moglie Chiarella (supra, 27 agosto), per la somma un tarì32; la prima moglie era Iannuccia (supra, 5 febbraio). Prima Fortunato (9 novembre 1527 †), era la moglie di Giovanni Marino Fortunato e la madre di Graffia (supra, 17 agosto). Netta de Marco (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 9 novembre), la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1533-159933 e nel corso del XVII, con un obolo di sei carlini, pagato da li mastri della santissima Nunciata. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «per lo quale lo Capitulo è tenuto fare l’anniversario in l’ecclesia de la Annuntia et lassò tre tareni quolibet anno da pagarnose per li mastri de dicta ecclesia», del quale al momento non si serba altra memoria. Fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio34. Giulia Matarazzo († 9 novembre 1635), le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata35 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini36; fu sepolta nella suddetta chiesa. Era la moglie di Giovanni Pietro di Massa. Quest’ulti30 Ibid.,
p. 117 doc. 27, p. 169 doc. 61. p. 157 doc. 51, p. 159 doc. 53, pp. 169-170 doc. 61, p. 174 doc. 64, p. 211 doc. 94. 32 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1482-1483), s. n. 33 Ibid. (aa. 1533-1534), s. n.; ibid. (aa. 1541-1542), s. n.; ibid. (aa. 1543-1544); ibid. (aa. 1551-1552), s. n.; ibid. (1585-1586), f. 20r; ibid. (aa. 1587-1588), f. 46v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 59r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 84r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 95r; ibid. (1592-1592), f. 108r; ibid. (aa. 1593-1594), f. 116r; ibid. (aa 1594-1595), f. 126v; ibid. (aa. 1595-1596), f. 133v; ibid. (aa. 1597-1598), f. 167r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 173v. 34 Supra, Edizione, pp. 240-242 f. 81v, cfr. anche, supra, Commentario, pp. 296-297. 35 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 36 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1635-1636), s. n. 31 Ibid.,
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mo era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo per l’anno 163437, le cui esequie furono celebrate nella suddetta chiesa il 22 aprile 164838.
10 ¶ Pietro de Saxa (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 10 novembre), è attestato nell’ottobre 1249 quando fu il destinatario della Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal vescovo Giacomo [I] Almundo (supra, 8 maggio), relativa ad un tenimentum39. Nell’ottobre 125640 è ricordato postumo da suo figlio Stefano de Saxa. ¶ Ianuarius (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 10 novembre), canonico e suddiacono, è documentato come teste in calce a due rogiti, dal marzo al maggio 122141. ¶ Giovanni Cicino (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 10 novembre), senis, è attestato postumo dai suoi eredi nel marzo 125642. Era il padre di Pietro Cicino (supra, 21 gennaio) e di Alessandro Cicino (supra, 12 maggio). ¶ Bernardino Sparano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 10 novembre), è attestato nell’Instrumentum venditionis datato 5 luglio 1506 insieme a suo fratello Paolo Sparano43. Il 9 novembre 1511 fece convalidare il suo testamento44. Era il figlio di Agostino Sparano e il marito di Angelella di Aversa. ¶ Clara Paterno (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 10 novembre), era la figlia di Annibale Paterno (supra, 4 giugno) e la sorella di Pomponia Paterno (supra, 5 febbraio).
11 ¶ Giovanni Cicino (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 11 novembre), giudice, la cui attività è documentata in due atti, dal marzo all’agosto 129245. ¶ Giovanni Cavarretta (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 11 novembre), magister, è citato come teste in calce a due atti, dal settembre 1300 37 Santacroce,
Istituzioni e società cit., p. 116. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1647-1648), s. n. 39 Salvati, Pergamene I/2, pp. 296-298 doc. 137. 40 Ibid., pp. 356-358 doc. 167. 41 Salvati, Pergamene I/1, pp. 122-126 doc. 52, pp. 126-129 doc. 53. 42 Ibid., pp. 339-342 doc. 160. 43 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 73-78 doc. 3. 44 Ibid., pp. 57, 78-82 doc. 4. 45 Esposito, Pergamene IV, pp. 104-105 doc. 30, p. 112 doc. 34. 38 ASDAC,
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all’aprile 130246. Nel settembre 1306 fu il beneficiario di un lascito testamentario47. Cecca Paterno († 11 novembre 1508), era la figlia di Cristoforo Paterno e la sorella di Angela Paterno (supra, 3 ottobre). Giacomo Pisano (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 11 novembre), di Morrone, era il padre di Iesumunda Pisano (supra, 8 agosto). Mariano Pansardo († 11 novembre 1510), è menzionato nella contabilità del Capitolo caiatino in merito al pagamento del grano48. Era il marito di Verita (infra, 26 dicembre) e il padre di Giacoma Pansardo (infra, 30 dicembre). Angela († 11 novembre sec. XVI), era una delle due mogli del pittore Giovanni Antonio Cicino (supra, 4 marzo); l’altra moglie era Isabella Ferraro (infra, 18 novembre). Stefano Ferraro (viv. nella prima metà del sec. XVI sec. – † 11 novembre), era il figlio del magister Macceo Ferraro (supra, 13 ottobre) e il figlio o di Giovanna (supra, 8 novembre) o di Palma Barbero (supra, 16 settembre). Giovanni Vano (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 11 novembre), era il figlio di Bernardo Vano (supra, 1 ottobre). Giovanni de Zuccaro (viv. nel XVI sec. – † 11 novembre), pittore, era un membro di una nota famiglia di artisti di Caiazzo, il cui esponente principale fu l’artista Andrea de Zuccaro49. Marino Tortora († 11 novembre 1532), era il marito di Antonia (infra, 27 settembre). Pasquarello Mortarulo († 11 novembre 1547), è attestato negli anni 1542-1543 quando si occupò dell’iscrizione ne lo libro de li defuncti del suo anonimo padre, pagando la somma di un tarì50. Antonio de Bernardo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 11 novembre), fu il destinatario dell’Instrumentum venditionis datato 4 aprile 1544, relativo ad alcune case in Caiazzo51. Fu iscritto nel libro de li defunti per la somma di un tarì52. 46 Ibid.,
pp. 155-157 doc. 60, pp. 183-184 doc. 73. pp. 218-220 doc. 95. 48 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XV), 3, s. n. 49 Melchiorri, Descrittione, p. 102. 50 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1542-1543), s. n. 51 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 93-98 doc. 7, p. 287. 52 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1588-1589), f. 62v. 47 Ibid.,
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¶ Plinio Vano († 11 novembre 1592), iuvenis, magister, fu iscritto nel libro de li defunti per la somma un tarì53. ¶ Nardo Santa Barbara († 11 novembre 1600), è attestato negli anni 15661569 in occassione del suo matrimonio, per il quale fu versato un tributo di un tarì e dieci grani54. ¶ Fulvia Alberti Mazziotta († 11 novembre 1622)55, le cui esequie furono celebrate nel vescovato con un obolo di 30 carlini, pagato dal marito Cesare Mazziotta56. Era la figlia di Ferrante Alberti e di Beatrice Insero57 (supra, 3 giugno) e, verosimilmente, la madre di Sebastiano Mazziotta58.
12 ¶ Giovanni Caldarario (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 12 novembre), magister, è attestato nel gennaio 1247 e nel gennaio 124859, quale possessore di alcuni beni terrieri. Fu autore nel giugno 1271 di una Charta ratificationis, relativa alla metà di una curtis e di un uliveto60. ¶ Sono attestati due Nicola Adaldi († 12 novembre), tra il XIII e il XIV secolo: • Nicola Adaldi (viv. nella seconda metà del XIII sec.), è documentato dal giugno 1261 al gennaio 1289, dai quali risulta essere il proprietario di diversi beni terrieri61. Nel marzo 1292 risulterebbe defunto62. Era il figlio di Pietro Adaldi (infra, 8 dicembre) e il marito sia di Finizia (supra, 10 aprile), sia di Persoysa, quest’ultima figlia di Pietro de Iagnecca. • Nicola Adaldi (viv. tra la seconda metà del XIII sec. e la prima metà
53 Ibid.
(aa. 1594-1595), f. 129r. (aa. 1566-1569), s. n. 55 Vi è qualche perplessità sulla data del decesso, poiché nel quaterno di contabilità le sue esequie sono registrate il 21 di quello che sembra essere il mese di gennaio; ma è indubbio che si tratti di lei, poiché è menzionata con il doppio cognome e con il riferimento al marito. 56 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1621-1622), f. 144r. 57 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XVIIIr. 58 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1622-1623), f. 156r. 59 Salvati, Pergamene I/2, pp. 261-264 doc. 119, pp. 273-275 doc. 124. 60 Esposito, Pergamene II, p. 146 doc. 41. Si nutre un dubbio sull’attribuzione, poiché nell’atto è assente l’appellativo magister. 61 Salvati, Pergamene I/2, pp. 428-430 doc. 197; ibid., pp. 439-441 doc. 202; Esposito, Pergamene II, pp. 76-78 doc. 12, pp. 79-83 doc. 13, pp. 84-88 doc. 14; ead., Pergamene IV, pp. 70-71 doc. 15, pp. 72-73 doc. 16. 62 Esposito, Pergamene IV, pp. 104-105 doc. 30. 54 Ibid.
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del XIV sec.), è documentato tra il maggio 1311 e il settembre 131663. Era il figlio di Sebastiano Adaldi e il munduald di Maria di donna Errica. Galiana (viv. nel XV o XVI sec. – † 12 novembre), era una familiare di Gaspare di Rocca Romana e di Giovanni (supra, 5 settembre). Covella (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 12 novembre), è attestata negli anni 1520-1521 quando si occupò dell’iscrizione a lo libro de li defuncti di suo marito Angelo Sancto Ianni (supra, 17 aprile), pagando la somma di un tarì64. Fu iscritta a sua volta nel medesimo libro da Domenico Sancto Ianni per la medesima somma65. Antonarello († 12 novembre 1552), era un familiare di Ruggero di Squille (supra, 12 gennaio). Lucrezia Sparano († 12 novembre 1600), le cui esequie furono celebrate il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di venticinque carlini66. Fu iscritta a lo libro de li defuncti da suo figlio dompnus Camillo Sparano (supra, 30 luglio), per la somma di un tarì67.
13 ¶ Pietro Primicerio (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 13 novembre), è attestato nell’agosto 1252, quale possessore di una terra68. ¶ Giacoma Odone (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 13 novembre), attestata nell’agosto 1245, insieme ai suoi genitori, Odone e Salustra69. Nella registrata obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo la quarta parte de la casa soa et un’oliveto sito a la Carrara et un’arbusto sito a Ciminano et una terra sita a le Limatelle», del quale al momento non si serba altra memoria. Due delle località sopra citate, Ciminianum e Limata, furono acquistate dal padre di Giacoma, Odone, nel settembre 126070. ¶ Benenata (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 13 novembre), è men63 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 439, 488, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 64 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1535-1536), s. n. 65 Ibid. (aa. 1520-1521), s. n. 66 Ibid. (aa. 1600-1601), f. 200r. 67 Ibid. (aa. 1600-1601), f. 208v. 68 Salvati, Pergamene I/2, pp. 305-307 doc. 143. 69 Ibid., pp. 250-253 doc. 114. 70 Ibid., pp. 414-416 doc. 191.
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zionata in due documenti testamentari entrambi del 132471. In essi, Benenata, insieme alla sorella, fece atto di rinuncia dell’eredità paterna. Era la figlia di Stefano e la moglie di Nicola Pellegrino (supra, 10 gennaio), a lei premorto. ¶ Laudonia de Novello (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 13 novembre), era la figlia di Pietro de Novello (supra, 20 gennaio).
14 ¶ Paolella Mortarulo (viv. nella prima metà del XV sec. – † 14 novembre), nel novembre 1447 stilò il suo testamento, in esso dispose che al Capitolo caiatino fosse legata pro anima la somma di tre tarì da corrispondere annualmente72. Un estratto del legato è riportato nella nota obituaria, «lassò per l’anniversario suo tre tareni sopra l’arbusto sito a Sanct’Angelo». La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1543-159973 e nel corso del 1600, con un obolo di cinque carlini, che negli anni 1589-1591 fu pagato da Cicco Ponsillo (supra, 13 agosto) e dagli eredi di Giovanni Paterno (infra, 30 novembre). Era la moglie di Giovanni Antonio Rizzella, a lei premorto. ¶ Geronimo Matarazzo (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 14 novembre), era il figlio di Gaspare Matarazzo (supra, 30 marzo), a lui premorto, e di Granata (infra, 26 dicembre) e il fratello di Cesare Matarazzo (supra, 8 aprile). ¶ Carmentia (viv. nel XVI sec. – † 14 novembre), era una delle due consorti di Bernardino de Gentile (infra, 9 dicembre); l’altra moglie era Covella de Prisco (supra, 7 marzo). ¶ Soprana Tebano († 14 novembre 1632), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini, pagato da suo padre Giovanni Battista Tebano74.
71 I due documenti erano un tempo esistenti nel fondo pergamenaceo della diocesi di Caiazzo, con le antiche segnature XXVIII.1, num. 116, fasc. 3 e XXVIII.2, num. 117, fasc. 3, e sono attualmente deperditi, cfr. Registro di tutti l’instrumenti cit., pp. 17-18; i regesti sono in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 72 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 969. 73 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 4r; ibid. (aa. 1586-1587), f. 34r; ibid. (aa. 1587-1588), f. 46v; ibid. (aa. 1588-1589), f. 59r; (aa. 1589-1590), f. 71r; ibid. (aa. 1590-1591), f. 84r; ibid. (aa. 1591-1592), f. 95r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 108r; ibid. (aa. 1593-1594), f. 116r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 128r; ibid. (aa. 1595-1596), f. 133v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 153v; ibid. (aa. 15971598), f. 167r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 173v. 74 Ibid. (aa. 1632-1633), f. 258r.
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Fu iscritta nel libro de li defunti dal primicerius Virgilio Tebano (supra, 16 ottobre), per la somma di due carlini75.
15 ¶ Giovanna (viv. nel XIII sec. – † 15 novembre), era la moglie di Pietro de Insero (supra, 1 luglio). ¶ Paolo Sparano senior76 († 15 novembre 1564), senis, utriusque iuris doc tor, era il figlio del notaio Tommaso Sparano (supra, 7 febbraio), il fratello di Marcello Sparano e di Valerio Sparano (supra, 26 febbraio)77, nonché il marito di Diana Mirto78. Di Diana, assente o non identificata nel Liber defunctorum, furono celebrate le esequie nel vescovato l’8 novembre 1586, con un obolo i venti carlini79.
16 ¶ Daria (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 16 novembre), era la moglie del magister Giovanni Lamperio (supra, 15 settembre) e, verosimilmente, la madre di Francesco Lamperio (supra, 6 agosto). ¶ Angela († 16 novembre 1526), era la moglie di Ascanio de Bernardo (supra, 17 agosto). ¶ Maria Cicino († 16 novembre 1543), le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di candele80. ¶ Geronimo Mirto Frangipane († 16 novembre 1552), nobile, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1547, 155181. È attestato nel 1535 quando si occupò dell’iscrizione di Aduce (infra, 20 dicembre) ne lo libro de li defuncti82. Era il marito di Elena (infra, 2 dicembre), nonché il padre di Caterina Mirto Frangipane (supra, 5 maggio) e di Bernardina Mirto Frangipane (supra, 18 luglio). ¶ Benedetto de Bernardo († 16 novembre 1577), è menzionato in un docu-
75 Ibid.
(aa. 1632-1633), f. 260v. è registrato anche il 20 del medesimo mese e poi eraso. 77 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1151, 1153. 78 Tadei, Raguaglio della famiglia de Melchiori cit., p. 10; Melchiori, Descrittione cit., pp. 35, 98. 79 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 31r. 80 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 81 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 112. 82 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1535-1536), s. n. 76 L’obito
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mento del 4 aprile 154483. Era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1553, 156184. È attestato anche nella contabilità del Capitolo negli anni 1538-1539, relativamente al pagamento di una certa quantità di cera per candele85. Era il marito di Pacifica (supra, 18 agosto) e il padre di Fulvio de Bernardo (supra, 11 agosto).
17 ¶ Agnese (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 17 novembre), era la moglie di Nicola Sparano. Quest’ultimo è ricordato postumo dai suoi anonimi eredi a partire dal maggio 125686. ¶ Nicola de Balio (viv. nel XV o XVI sec. – † 17 novembre), era il marito di Cecca (supra, 5 maggio). ¶ Ruccia (viv. nel XV o sec. XVI sec. – † 17 novembre), era la moglie di Andrea de Risi (infra, 19 dicembre). ¶ Francesco de Marco (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 17 novembre), era il figlio di Stefano de Marco e, verosimilmente, di Credia (supra, 17 agosto). ¶ Giulia Ciaccio († 17 novembre 1548), la cui commemorazione annuale, celebrata in lo episcopato, è annotata negli anni 1551-1552, con un obolo di tre tarì87. Era la figlia di Francesco Ciaccio de Arimine (infra, 25 novembre). ¶ Angela Barbero († 17 novembre 1623), le cui esequie furono celebrate nel vescovato tre giorni dopo la registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini, pagato da dompnus Suavio Pollerio88 (supra, 28 agosto). Fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di due carlini89.
18 ¶ Guglielmo II d’Altavilla (Palermo, dicembre 1153 – † Palermo, 18 novembre 1189), re di Sicilia90. Nel Liber defunctorum è ricordata sua madre, Margherita di Navarra (supra, 1 agosto). 83 Ascione
– Sparano, Il monastero della Concezione 84 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 112.
cit., pp. 93-98, doc. 7, p. 287.
85 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1538-1539), s. n. 86 Salvati, Pergamene I/2, pp. 345-348 doc. 163, pp. 417-418 doc. 192. 87 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1551-1552), s. n. 88 Ibid. (aa. 1622-1623), f. 156r. 89 Ibid. (aa. 1624-1625), f. 175r. 90 Supra, Commentario, p. 285. L’anno segnato nell’obito, 1390, è errato, ma è evidente che si tratta di Guglielmo II.
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¶ Martomia de Grazia († 18 novembre 1558), era la moglie di Eliseo Buccardo, assente o non identificato nel Liber defunctorum. Quest’ultimo è menzionato negli anni 1543-154491, quando destinò la somma di dieci tarì per la celebrazione dell’anniversario del vescovo Giuliano Mirto Frangipane (infra, 26 dicembre). ¶ Isabella Ferraro († 18 novembre 1570), era una delle due mogli del pittore Giovanni Antonio Cicino (supra, 4 marzo); l’altra moglie era Angela (supra, 11 novembre).
19 ¶ Cassandra Immotta (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 19 novembre), era la moglie di Polidoro Immotta (supra, 11 aprile), a lei premorto, e, verosimilmente, la madre di Giovanni Francesco Immotta (infra, 13 dicembre). ¶ Diana de Insero (viv. nel XVI sec. – † 19 novembre), era la figlia di Bandino de Insero (supra, 12 gennaio) e la sorella di Tommaso de Insero (supra, 25 maggio) e di Geronimo de Insero (supra, 11 agosto). ¶ Grazia Pansardo († 19 novembre 1528), era la figlia di Giacomo Pansardo (infra, 21 novembre). ¶ Lucia de Insero (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 19 novembre), era la figlia del magister Francesco de Insero (infra, 27 dicembre). ¶ Giacomo de Racioppo († 19 novembre 1543), magister, era il padre di Geronimo de Racioppo (supra, 14 gennaio). ¶ Elena di Rivera († 19 novembre 1557), le cui esequie furono celebrate intro lo episcopato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sei carlini e quattro libbre di cera92. Era la moglie di Francesco Cesare Santangelo (infra, 22 novembre).
20 ¶ Altruda (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 20 novembre), è documentata nell’ottobre 128893, quando risulta essere stata la proprietaria, insieme a sua nipote Giacoma (supra, 29 agosto), di una peccia di terra. Era la moglie di Andrea Ferraro (supra, 21 aprile). ¶ Giovanni de Barbato (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 20 novembre), è menzionato come teste in calce ad un rogito del febbraio 128194. 91 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 92 Ibid. (aa. 1557-1558), s. n. 93 Esposito, Pergamene IV, p. 69 doc. 14. 94 ead., Pergamene II, pp. 195-196 doc. 80.
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¶ Covello Morrone (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 20 novembre), era il figlio di Lippo Morrone, e, verosimilmente, di Gisonda (supra, 19 luglio). ¶ [Paolo Sparano senis]95, cfr. supra, 15 novembre.
21 ¶ Giovanni de Cucco, cfr. supra, 26 aprile. ¶ Margherita Maiorello († 21 novembre [1518]), fu iscritta nel libro de li defunti da suo padre Nicola Maiorello, per la somma di un tarì96. ¶ Giacomo Pansardo († 21 novembre 1528), era il padre di Grazia Pansardo (supra, 19 novembre). ¶ Carmosina (viv. nel XVI sec. – † 21 novembre), era la moglie di Paolo de Grazia, nunzio di corte. Quest’ultimo è attestato negli anni 1506-1507, in merito ad un pagamento ricevuto dal Capitolo caiatino97.
22 ¶ Giovanni Sparano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 22 novembre), era il figlio di Riccio Sparano (supra, 17 agosto) e il fratello di Paolo Sparano (supra, 9 agosto). ¶ Meleagro Mirto Frangipane († 22 novembre 1534), la cui commemorazione annuale, celebrata presso l’altare di Santo Stefano, è annotata negli anni 1543-1544, con un obolo di due tarì, pagato da dompnus Fonse98. Era il figlio di Vitale Mirto Frangipane (supra, 3 luglio) e di Maria d’Ettorre, il marito di Filadoro Bolognini, il padre di Violante Mirto Frangipane (supra, 6 febbraio) e di Attilio Mirto Frangipane (supra, 16 febbraio), il fratello del vescovo caiatino Alessandro Mirto Frangipane (supra, 12 agosto), del primicerius Felice Mirto Frangipane (supra, 10 marzo) e di Pietro Mirto Frangipane iuvenis99 (supra, 30 giugno). ¶ Orazio Plancano († 22 novembre 1581), del quale è menzionato il suo anonimo erede nel marzo 1586, in occassione della celebrazione dell’anniversario di Martino de Balio (supra, 18 marzo). ¶ Francesco Cesare Santangelo († 22 novembre 1585), era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1561, 1567, 1569100. Fu iscritto nel 95 L’obito
è eraso. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1518-1519), s. n. 97 Ibid. (aa. 1506-1507), s. n. 98 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 99 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300; Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 100 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 113. 96 ASDAC,
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libro delli defunti da suo figlio Erennio Santangelo101, per la somma di un tarì102. Pare appartenesse alla schiera familiare di Carlo V103. Era il figlio di Marco Santangelo e di Antonia Tobia di Napoli, e il marito di Elena di Rivera (supra, 19 novembre). ¶ Cesare Ferraro († 22 novembre 1645), dompnus, utriusque iuris doctor, arcidiacono104, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1631-1632105.
23 ¶ Maynardus (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 23 novembre), è ricordato, probabilmente postumo, nel luglio 1250, relativamente ad un’apoteca che un tempo possedeva106. ¶ Berarda Greco (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 23 novembre), fu autrice, insieme a suo marito Goffredo del giudice Roberto (supra, 5 novembre), di una Charta venditionis datata dicembre 1294, relativa a una casa107. Era la figlia del magister Giovanni Greco (supra, 18 settembre), la sorella di Gemma Greco (supra, 22 maggio) e la nipote di Roberto Greco (supra, 24 marzo). ¶ Maria (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 23 novembre), era la moglie del notaio Anfusius Paldi. Quest’ultimo è attestato nello svolgimento della sia attività, dal maggio 1301 al novembre 1340108. ¶ Giacomo Egizio (viv. nella prima metà del XV sec. – † 23 novembre), notaio, la cui attività è documentata nei mesi di aprile e maggio del 1434109. ¶ Coluccio Pannone (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 23 novembre), fu il destinatario nel dicembre 1452 di un atto di enfiteusi eseguito 101 Erennio Santangelo è assente nel Liber defunctorum; è nota, tuttavia, la sua donazione del 1602 in favore delle fanciulle indigenti come dote matrimoniale (Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 39 nt. 48). 102 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 30r, che reca come giorno il 26 novembre. 103 Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., p. 32. 104 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit, f. XXr. 105 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1631-1632). 106 Salvati, Pergamene I/2, pp. 300-302 doc. 140. 107 Esposito, Pergamene IV, p. 128 doc. 43. 108 Ibid., p. 178 doc. 70, p. 247 doc. 111; ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 554, 614, 619, 642, 644, 647, 663, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 109 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 932, 938b; Esposito, Diplomatico III, pp. 80-83.
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dal Capitolo caiatino, concernente una casalina situata nella diocesi di Caiazzo110. ¶ Stefano Maccaionda111 († 23 novembre 1586), fa parte dell’elenco dei ventidue benefattori collocato sull’ultima carta del necrologio112. Era il figlio del magister Gaspare Maccaionda e, verosimilmente, di Tancia (supra, 16 settembre).
24 ¶ Giovanni de Alessio (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 24 novembre), è attestato, sembrerebbe insieme a sua moglie Trotta (sub), nel febbraio 1243, quale possessore di una terra113. Trotta è registrata con lui nella nota obituaria. ¶ Trotta (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 24 novembre), è attestata nel febbraio 1243114, insieme a suo marito Giovanni de Alessio (supra), registrato con lei nella nota obituaria. ¶ Carmosina (viv. nel XVI sec. – † 24 novembre), era la moglie di Bernardino Santangelo115. ¶ Giovanni Bussivetro (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 24 novembre), paris, di origine francese, era il figlio di Guglielmo Bussivetro (supra, 4 aprile) e di Cassandra (supra, 31 agosto), e il fratello di Vittoria Bussivetro (supra, 9 marzo), di Prudenzia Bussivetro (supra, 25 marzo) e di Diana Bussivetro (supra, 4 settembre).
25 ¶ Vincenzo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 25 novembre), è attestato nell’aprile 1292 quale possessore di un orto116. Era un familiare di Nicola de Raynone. ¶ Guglielmo Muccula (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 25 novembre), di Napoli, è documentato tra il 1306 e il 1310117. ¶ Bolognino di Caiazzo (viv. nel XV sec. – † 25 novembre), fu, probabilmente, il capostipite della famiglia Bolognini, trasferitisi a Caiazzo 110 Ibid.,
perg. 997. anche 15 novembre. 112 Supra, Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche, supra, Commentario, pp. 296-297. 113 Salvati, Pergamene I/2, pp. 217-218 doc. 98. La pergamena che contiene l’atto è quasi illeggibile. 114 Ibid. 115 Marocco, Tavole de’ capi cit., ff. 1-3. 116 Esposito, Pergamene IV, pp. 106-107 doc. 31. 117 G. Fusco, Riflessioni sulla topografia della città di Napoli nel Medio Evo, in Rendiconti della Reale Accademia di Archeologia, Lettere e Belle arti (1862), pp. 204-290, citaz. p. 275. 111 Cfr.
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¶ ¶ ¶ ¶
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nella seconda metà del XV secolo118. Era il marito di Giovanna (infra, 2 dicembre). Cecca († 25 novembre 1496), era la moglie di Ianni. Quest’ultimo era un familiare del notaio Nicola de Errico (infra, 15 dicembre). Carlo de Caserta (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 25 novembre), magister, era il marito di Cassandra (supra, 5 agosto). Antonio de Alberto († 25 novembre 1554), era il marito di Macera (supra, 3 settembre) e il padre di Polita de Alberto (supra, 12 ottobre). Francesco Ciaccio de Arimine († 25 novembre 1552), era il padre di Giulia Ciaccio (supra, 17 novembre).
26 ¶ Nicola Squarciavacca (viv. nell seconda metà del XIII sec. – † 26 novembre), è attestato dal gennaio 1242 al febbraio 1261119, quale possessore di diversi beni terrieri, che possedeva insieme a Iaconus Benedetto, del quale era nipote. Il 2 agosto 1271 compilò il suo testamento. In esso, tra le altre disposizioni, lasciò pro anima al Capitolo caiatino una peccia di terra situata ad Casam Pulvitam120. Un estratto del suo lascito è riportato nella nota obituaria, «quale lassò al venerabile Capitulo uno moyo de terra sita ubi dicitur ad Corro». Era il figlio di Pietro Squarciavacca senis, il marito di Maria (supra, 15 marzo) e il padre di Nicola Squarciavacca iuvenis, di Benedetto Squarciavacca e di Pietro Squarciavacca iuvenis. ¶ Romagna († 26 novembre 1283), signora di Raiano, era la moglie di Giacomo Nuliano121. ¶ Angela de Lacchi († 26 novembre 1588), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini122. Fu iscritta nel libro de li defunti per la somma di un tarì123. Era la moglie di Ferrante Lamperio. ¶ Bernardino Crescarello124 (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 26 novembre), era il marito di Sara (supra, 13 agosto) e il padre del canonico
118 Santacroce,
Istituzioni e società cit., pp. 12-15. Pergamene I/1 pp. 182-185 doc. 83, pp. 189-191 doc. 85, pp. 193-195 doc. 87; id., Pergamene I/2, pp. 235-237 doc. 107, pp. 240-243 doc. 110, pp. 418-420 doc. 193. 120 Esposito, Pergamene II, pp. 151 doc. 46. 121 Supra, Commentario, p. 296. 122 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1588-1589), f. 61r. 123 Ibid., f. 62v. 124 Supra, Commentario, pp. 245-246. 119 Salvati,
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Stefano Crescarello (infra, 21 dicembre). Nella registrazione obituaria è ascritto insieme agli altri suoi figli: • Giacomo Crescarello, era il marito di Lucia Maccaionda (supra, 14 agosto), a lei premorto. • Covello Crescarello, era il padre di Paolo Crescarello (supra, 27 gennaio). • Paolo Mattia Crescarello. • Credia Crescarello. • Altruda Crescarello. ¶ Soriano Sancto Ianni (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 26 novembre), è attestato negli anni 1566-1569 quando si occupò dell’iscrizione a lo libro de li defuncti del suo anonimo padre, pagando la somma di un tarì125. ¶ Polidoro Malciero (viv. nel XVI sec. – † 26 novembre), era il figlio di Ferrante Malciero (supra, 18 agosto) e il marito di Caterina Mairano (supra, 3 maggio). ¶ Leone Francesco († 26 novembre 1588), chierico, la cui commemorazione annuale, celebrata nella chiesa della Santissima Annunziata126, è annotata negli anni 1588-1589127, con un obolo di tre ducati. Fu iscritto nel libro de li defunti per la somma di un tarì128.
27 ¶ Donnina († 27 novembre 1497), era la moglie di Pietro Nicola Mazziotta, originario di Capua129. ¶ Isabella († 27 novembre 1521), era la moglie del magister Troiano Sparano. Quest’ultimo è attestato nel giugno 1538130.
28 ¶ Pietro de Marco († 28 novembre 1497), canonico, era un membro del Capitolo caiatino. È attestato nella seconda metà del XV secolo nella contabilità del suddetto Capitolo, in merito al pagamento del grano131. 125 ASDAC,
Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1566-1569), s. n. 126 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 127 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1588-1589), f. 61r. 128 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 62v. 129 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 38-39. 130 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 87-92 doc. 6. 131 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XV), 1, s. n.
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¶ Margherita (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 28 novembre), fu iscritta nel libro de li defuncti da suo marito di Antonello de Risi, per la somma di un tarì132. ¶ Dionora de Novello († 28 novembre 1543), le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di candele133. Era la moglie di Silvio de Novello (supra, 9 agosto). ¶ Francesco Orefice († 28 novembre 1592), è attestato dal 23 febbraio 1587 al febbraio 1590134. Le sue esequie furono celebrate nello vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini135. Fu iscritto nel libro de li defunti per la somma di un tarì136. La sua anonima moglie fu anch’essa iscritta nel medesimo libro per la stessa somma137. Era il padre di Bernardino Orefice (supra, 11 maggio).
29 ¶ Guglielmo Clignet (viv. nel 1269 – † 29 novembre [1277]138), fu signore di Caiazzo. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò quactro once d’auro per la fabreca139 de lo vescopato», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il padre di Giovanni Clignet140 (supra, 3 luglio). ¶ Alberto (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 29 novembre), giudice, è documentato nello svolgimento della sua attività dal giugno 1253 al settembre 1260141. In alcuni atti risulta essere il proprietario di diversi 132 Ibid.
(aa. 1510-1511), s. n. (aa. 1543-1544), s. n. 134 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 132-145, 174-180 docc. 13, 14, 21. 135 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1592-1593), f. 110v. 136 Ibid. (aa. 1592-1593), f. 111v. 137 Ibid. (aa. 1591-1592), f. 100v. 138 L’anno della morte è desunto da una notizia estratta dai registri della cancelleria angioina, nel quale il figlio Giovanni annuncia la morte del padre, cfr. I registri della cancelleria angioina ricostruiti cit., XVIII (1277-1278), 1964, p. 88 nt. 176; Esposito, Documenti V, p. 174 doc. 106. 139 La fabreca si riferisce alla ricostruzione della Cattedrale che crollò nel 1199, i cui lavori terminarono nel 1284; fu consacrata il 22 luglio dello stesso anno con una cerimonia officiata dal cardinale Gerardo Bianco (supra, Commentario, p. 269 nt. 64, pp. 289-290 nt. 193; Di Dario, Notizie storiche cit., pp. 162-163. 140 Supra, Commentario, pp. 289-290. 141 Salvati, Pergamene I/2, pp. 313-315 doc. 147, pp. 317-319 doc. 149, pp. pp. 319-320 doc. 150, pp. 320-323 doc. 151, pp. 323-324 doc. 152, pp. 324-326 doc. 153, pp. 326-328 doc. 154, pp. 330-332 doc. 156, pp. 333-334 doc. 157, pp. 335-336 doc. 158, pp. 339-342 doc. 160, 133 Ibid.
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beni terrieri, mentre l’8 novembre 1254 autenticò il testamento di Zoffo (infra, 8 dicembre), logoteta federiciano142. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «quale lassò al’ venerabile Capitulo una peccza de terra sita ad Limo», del quale al momento non si serba altra memoria. Era il figlio di Giovanna (supra, 17 febbraio) e un familiare di Albendina (supra, 19 gennaio). ¶ Nicola (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 29 novembre), era un familiare di Giovanni de Palmerio (infra, 11 dicembre). ¶ Giacomo de Francesco (viv. nella prima metà del XV sec. – † 29 novembre), di Aversa, al quale il capitano di Caiazzo nell’aprile 1409 concesse una terra coltivata ad olive posta nella città caiatina143. ¶ Marucia (viv. nel XV sec. – † 29 novembre), era la moglie di Loysi de Santangelo (supra, 29 gennaio). ¶ Sibilia Tavano (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 29 novembre), è attestata nel 1480 quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defuncti dell’anonima figlia, pagando la somma di un tarì144. ¶ Marucia († 29 novembre 1508), era la moglie di Bernardino Grignecta (supra, 2 settembre). ¶ Rebecca († 29 novembre 1543), era la moglie di Antonio Santa Barbara (supra, 9 settembre). ¶ Anna de Alberto († 29 novembre 1556), era la moglie di Pierantonio de Racioppo. Quest’ultimo fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1568145. ¶ Annibale de Alberto († 29 novembre 1557), giudice, è attestato in un atto di vendita del 4 aprile 1544146. ¶ Ascanio Mandato (viv. nella prima metà del XVII sec. – † 29 novembre), fu iscritto a lo libro de li defuncti per la somma di due carlini147.
30 ¶ Adenolfo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 30 novembre), di Villa pp. 349-351 doc. 164, pp. 363-365 doc. 170, pp. 371-373 doc. 173, pp. 382-384 doc. 178, pp. 387-389 doc. 180, pp. 389-391 doc. 181, pp. 391-393 doc. 182, pp. 393-397 doc. 183, pp. 397401 doc. 184, pp. 404-406 doc. 186, pp. 411-414 doc. 190, pp. 414-416 doc. 191; Esposito, Pergamene II, p. 61 doc. 4. 142 Salvati, Pergamene I/2, pp. 328-330 doc. 155, cfr. anche supra, Commentario, p. 289. 143 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 898. 144 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1480-1481), s. n. 145 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 113. 146 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 93-98 doc. 7, p. 287. 147 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1634-1635), s. n.
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Santa Croce148, è menzionato come teste in calce ad un rogito datato agosto 1235, mentre nel febbraio 1242 risulta essere il proprietario di una terra149. Nell’agosto 1246150 è ricordato postumo da sua moglie Costanza e dai suoi figli: Giovanni de Adenolfo — assente o non identificato nel Liber defunctorum, marito di Giacoma (supra, 7 aprile) — Andrea de Adenolfo (infra, 7 dicembre) e Nicola de Adenolfo. ¶ Giacoma (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 30 novembre), era la moglie di Stefano de Cucco (supra, 2 settembre). ¶ Tommaso di Eboli (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 30 novembre), miles, è attestato nel dicembre 1308, quale possessore di diverse terre151. Era il padre di Nicola (supra, 2 maggio) e il fratello di Giovanni di Eboli, cappellano pontificio e canonico di Capua. Di Giovanni si conserva il suo testamento redatto a Parigi nel 1277152. ¶ Campione de Lorenzo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 30 novembre), abate e canonico, fu il destinatario, insieme all’abate Andrea Paldi (supra, 17 marzo), di una donazione inter vivos eseguita dall’abate Sinay (supra, 12 settembre) il 28 dicembre 1317, relativa ad una peccia di terra franca et libera ab omni onere, redditus et servicii153. Fu l’autore di un atto del 23 settembre 1327, nel quale dichiarò di avere in enfituesi dal Capitolo caiatino una terra situata a Caiazzo ubi dicitur ad Peccias Longas154. Nel medesimo anno è presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «Ab abbate Campione pro predictis tar. I, gr. IIII»155. Nel dicembre 1344156 stilò il suo testamento; in esso istituì come eredi principali i suoi fratelli, Renato de Lorenzo e Andrea de Lorenzo; lasciò, inoltre, al suddetto Capitolo alcune case situate nei pressi della chiesa della Santissima Annunziata157. Nella registrazione obituaria è riportato un estratto del legato, «lassò al venerabile Capitulo le case soye vicino l’ecclesia de la Nunciata». La
148 Per
la località Villa Santa Croce, cfr. supra, p. 381 nt. 32. Pergamene I/1, pp. 161-163 doc. 71, pp. 191-193 doc. 86. 150 id., Pergamene I/2, pp. 253-255 doc. 115. 151 Esposito, Pergamene IV, p. 248 doc. 112, p. 249 doc. 113. 152 H. Omont, Testament de Jean d’Eboli chanoine de Capoue, rédigé a Paris en 1277, in Bulletin de la société de l’Histoire de Paris et de l’Ile-de-France 20 (1893), pp. 163-165. 153 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 498, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 154 Ibid., perg. 573, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 155 Rationes decimarum Italiae cit., p. 140 doc. 1885. 156 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 700. 157 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 149 Salvati,
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celebrazione dell’anniversario è documentata nella contabilità del Capitolo del 1370, con un obolo di tre tarì158. ¶ Bernardino Barberio (viv. nel XV o XVI sec. – † 30 novembre), di Pontelatone159, nobile, era il marito di Mecca (supra, 5 maggio). ¶ Giovanni Paterno († 30 novembre 1573), è ricordato postumo dai suoi eredi nel novembre 1589, i quali si occuparono del pagamento per la celebrazione dell’anniversario di Paolella Mortarulo (supra, 14 novembre). ¶ Stefano Mortarulo († 30 novembre 1574), era il figlio di Bartolomeo Mortarulo (infra, 27 dicembre) e, presumibilmente di Giusina (supra, 6 aprile) e il fratello di Bernardino Mortarulo (supra, 1 agosto).
158 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1370 ?), s. n. 159 Per la località Pontelatone, cfr. supra, p. 412 nt. 49.
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1 ¶ Isabella d’Inghilterra (1214 – † 1 dicembre 1241), fu la terza moglie dell’imperatore Federico II di Svevia1. ¶ Lorenzo Montanaro (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 1 dicembre), dompnus, fu l’autore nel marzo 1249 di una concessione pro anima al Capitolo di Caiazzo di una peccia di terra situata in loco ubi dicitur Casaline2. ¶ Giovanni de Raone (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 1 dicembre), è attestato il 24 agosto 1272 quando compilò il suo testamento: in esso designò eredi le sue due figlie, Tommasa de Raone e Angela de Raone; dispose, inoltre, di essere sepolto nel cimitero della diocesi, alla quale legò sette tarì e mezzo d’oro3. Lasciò la medesima somma alla Santa Congregazione di Caiazzo per la sua commemorazione. Era il figlio di Giacomo de Raone. ¶ Tommaso Friello (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 1 dicembre), fu iscritto nel libro de li defuncti da sua moglie Argenica (supra, 10 settembre), per la somma di un tarì4. ¶ Rosa (viv. nel XVI sec. – † 1 dicembre), era la moglie del magister Antonello Morrone (supra, 25 gennaio). ¶ Vincenzo Crescarello († 1 dicembre 1583?), era il marito di Diana (supra, 14 agosto) e il padre di Fabrizio Crescarello (supra, 18 agosto)5.
2 ¶ Sono attestati due Pietro Dofe († 2 dicembre), nel XIII secolo, membri del medesimo nucleo familiare: • Pietro Dofe (viv. nella prima metà del XIII sec. – † ante 1256), senis, fu il destinatario, insieme ai suoi fratelli, Nicola Dofe e Tommaso Dofe, dell’atto di conferma emanato dal vescovo caiatino Giacomo [I] Almundo (supra, 8 maggio) nel dicembre 1233, relativo al possesso di un tenimentum6. Nel settembre 1235 fu nuovamente il de stinatario, insieme ai suddetti fratelli, con l’aggiunta del loro quarto 1 Supra,
Commentario, p. 286. Pergamene I/2, pp. 292-294 doc. 135. 3 Esposito, Pergamene II, p. 157 doc. 51. 4 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1507-1508 b), s. n. 5 Ibid. (aa. 1529-1530), f. 8r. 6 Salvati, Pergamene I/1, pp. 152-154, doc. 67. 2 Salvati,
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fratello Goffredo Dofe senis (supra, 4 agosto), della Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal suddetto Giacomo [I], relativa ad alcuni moggi di terra di proprietà della Chiesa7. Nel maggio 1256 è ricordato postumo da suo fratello Goffredo8. • Pietro Dofe (viv. nella seconda metà del XIII sec.), iuvenis, è menzionato come teste e come proprietario di una terra dal giugno 1268 al gennaio 12859. Nel gennaio 1277 fu autore della Charta recognitionis relativa a una casa e a cinque peccie di terra10. Era il figlio di Giovanni Dofe, forse quello iuvenis (infra, 19 dicembre), e il marito di Alfia Dofe (supra, 12 ottobre). ¶ Stefano de Agnessa (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 2 dicembre), è documentato nel 1256, quale proprietario di una casa e di un orto11. Nel maggio 126712 è ricordato postumo da suoi anonimi eredi. ¶ Giovanna (viv. nel XV sec. – † 2 dicembre), era la moglie di Bolognino di Caiazzo (supra, 25 novembre)13. ¶ Giorgio Morrone (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 2 dicembre), attestato il 7 gennaio 1467 quando alienò ai fratelli Stefano Morrone e a Covello Morrone (supra, 2 marzo) una terra situata a Caiazzo di pertinenza del Capitolo14. ¶ Elena (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 2 dicembre), era la moglie di messere Geronimo Mirto Frangipane (supra, 16 novembre) e, presumibilmente, la madre di Caterina Mirto Frangipane (supra, 5 maggio) e di Bernardina Mirto Frangipane (supra, 18 luglio). ¶ Caterina de Miano († 2 dicembre 1616), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini15. Fu iscritta nel libro de li defuncti per la somma di due carlini16. ¶ Giovanni Tontolo († 2 dicembre 1616), medico, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 1609 e un cittadino particularis invi 7 Ibid.,
pp. 163-165 doc. 72. Pergamene I/2, pp. 345-348 doc. 163. 9 Esposito, Pergamene II, p. 109 doc. 21, pp. 110-112 doc. 22, pp. 222-224 doc. 104. 10 Ibid., pp. 167-168 doc. 60. 11 Esposito, Documenti V, p. 43 doc. XLII. 12 ead., Pergamene II, pp. 79-83 doc. 13. 13 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1511-1512), s. n. 14 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1032. 15 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1616-1617), f. 93v. 16 Ibid. (aa. 1616-1617), f. 98v. 8 Salvati,
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tato a partecipare al Parlamento indetto il 10 maggio 160617. Le sue esequie furono celebrate nel vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini18.
7 ¶ Andrea de Adenolfo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 7 dicembre), di Villa Santa Croce19, fu autore, insieme a sua madre Costanza e ai suoi fratelli, Giovanni de Adenolfo e Nicola de Adenolfo, di un atto di vendita datato agosto 124620. Era il figlio di Adenolfo (supra, 30 novembre). ¶ Ingeranno Stella (23 giugno 1312 – † 7 dicembre 1334)21, arcivescovo di Capua22, la cui celebrazione dell’anniversario è annotata nel 1370, con un obolo di tre tarì23. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo Calatino quindic’once per l’exequio suo», del quale al momento non si serba altra memoria. ¶ Carlo Mauceri (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 7 dicembre), fu il destinatario di un atto di enfiteusi datato 6 gennaio 146724. È attestato nella contabilità del Capitolo in merito al pagamento del grano25. ¶ Giovanni Giacomo Fortunato († 7 dicembre 1556), magister26. ¶ Catina († 7 dicembre 1559), era la moglie del nobile Antonio Cafararo, cavaliere di San Lazzaro, vissuto negli anni centrali del XVI secolo27.
8 ¶ Zoffo (marzo 1244 – † 8 dicembre 1254), fu il procuratore del logoteta federiciano Pier delle Vigne. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo per l’anniversario suo le case et tucte le terre soy». Il testamento, nel quale il suddetto Capitolo risulta essere il beneficiario di gran parte 17 Santacroce,
Istituzioni e società cit., pp. 68, 115. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1615-1616), f. 93v. 19 Per la località Villa Santa Croce, cfr. supra, p. 381 nt. 32. 20 Salvati, Pergamene I/1, pp. 253-255 doc. 115. 21 La data riportata nel Liber defunctorum, 1303, è errata; è probabile che intendesse 1333. 22 Supra, Commentario, p. 280. 23 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (a. 1370 ?), s. n. 24 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1031. 25 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XV), 1, s. n. 26 Melchiori, Descrittione cit., p. 108. 27 Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., p. 31. 18 ASDAC,
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dei possessi di Zoffo, fu autenticato in publicam monumenta transfert dal giudice Alberto (supra, 29 novembre) l’8 novembre 125428. ¶ Pietro Adaldi (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 8 dicembre), è ricordato postumo nel giugno 126129 da suo figlio Nicola Adaldi (supra, 10 aprile). ¶ Nicola de Leonardo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 8 dicembre), è attestato dal gennaio 1292 all’aprile 130930, come teste in calce ad alcuni rogiti, come fideiussor e quale possessore di diversi beni terrieri. È presente nell’elenco dei benefattori della diocesi di Caiazzo compilato nel XIII, «A Nicolao de Leonardo porcum unum»31. Il 13 dicembre 131732 stilò il suo testamento. In esso, tra gli altri legati, lasciò al Capitolo caiatino tre parti di una casa con annesso un orto, ubicati nel casale di Cesarano33. ¶ Loysi Morrone († 8 dicembre 1528), era il padre di Lucrezia Morrone (infra, 9 dicembre).
9 ¶ Giovanni de Stabile (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 9 dicembre), senis, è documentato nella contestazione giudiziale annotata nella charta dell’ottobre 117034. ¶ Ruggero Pristor, cfr. supra, 16 gennaio. ¶ Barbara Gentile († 9 dicembre 1527), era la figlia dilecta di Pietro Gentile (supra, 24 agosto). ¶ Bernardino de Gentile (viv. nel XVI sec. – † 9 dicembre), ebbe due mogli: Covella de Prisco (supra, 7 marzo) e Carmentia (supra, 14 novembre). ¶ Lucrezia Morrone († 9 dicembre 1528), era la figlia di Loysi Morrone (supra, 8 dicembre). ¶ Fabio Barbiero († 9 dicembre 1623)35, magister, le cui esequie furono ce28 Salvati,
Pergamene I/2, pp. 328-330 doc. 155, cfr. anche supra, Commentario, p. 289. Pergamene I/2, pp. 428-430 doc. 197. 30 Esposito, Pergamene IV, p. 129 doc. 44, pp. 130-131 doc. 45, p. 142 doc. 53, pp. 146147 doc. 57, pp. 181-182 doc. 72, pp. 189-193 doc. 78, p. 212 doc. 91, p. 258 doc. 119. 31 BVR, Manoscritti, ms. C 12, f. 157v. 32 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 497, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 33 Per il casale di Cesarano, cfr. supra, p. 347 nt. 23. 34 Salvati, Pergamene I/1, pp. 67-68 doc. 20. 35 Si nutre un dubbio sulla data del decesso. Nel testo la data registrata è il 1623, mentre nel quaterno di contabilità che reca la notizia delle esequie di Fabio conduce al 1622, sub, nt. 37. 29 Salvati,
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lebrate nella chiesa di San Francesco36 due giorni dopo la registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini, pagato da dompnus Baldassarre Barbiero, suo figlio37 (supra, 29 luglio). ¶ Girolamo Alberti († 9 dicembre 1570 o 1579), medico chirurgo38. ¶ Grazia Fasulo († 9 dicembre 1587), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il 10 dicembre, con un obolo di due ducati, pagato da suo marito Giovanni de Anziano39. Di Giovanni, assente o non identificato nel Liber defunctorum, furono celebrate le esequie allo vescovato il 1 febbraio 1593, con la solita elemosina40. ¶ Girolamo Mirto († 9 dicembre 1601), fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 156241.
10 ¶ Giovanni de Filippo, cfr. supra, 17 marzo. ¶ Teseo Parisi († 10 dicembre 1528), del casale di Squille42, era il padre di Francesca Parisi (supra, 26 maggio). ¶ Giovanni Morrone († 10 dicembre 1554), di Piana43, era il marito di Antonia Ferraro (supra, 10 maggio), a lei premorto. ¶ [Geronimo Alberti († 10 dicembre 1579), artium magister doctor, fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nel 154644. Era il marito di Margherita (supra, 18 marzo)]45.
11 ¶ Giacomo Caldarario46 (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 11 dicembre), magister, è attestato dall’agosto 1252 al 10 aprile 127247, come 36 Per
la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1622-1623), f. 156r. 38 Melchiori, Descrittione cit., p. 101. 39 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1587-1588), f. 50v. 40 Ibid. (aa. 1592-1593), f. 110v. 41 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 113. 42 Per il casale di Squille, cfr. supra, p. 309 nt. 39. 43 Per la località Piana, cfr. supra, p. 309 nt. 37. 44 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 112. 45 L’obito è eraso. 46 Esiste un omonimo Giacomo, figlio di Pietro Caldarario e marito di Alessandra, attestato dal giugno 1233 all’agosto 1252 (Salvati, Pergamene I/1, pp. 150-152 doc. 66, pp. 168170 doc. 75; Pergamene I/2, pp. 261- 264 doc. 119), ma sono incerta sull’attribuzione, poiché i documenti, nei quali è menzionato, sono privi della qualifica di magister. 47 Salvati, Pergamene I/2, pp. 305-307 doc. 143, pp. 320-323 doc. 151, pp. 345-348 doc. 37 ASDAC,
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autore insieme a sua moglie Maria, e in due chartae come proprietario di beni terrieri e come teste in calce a diversi rogiti. Era il figlio di Pietro Caldarario (supra, 3 giugno) e di Maria. ¶ Giovanni de Palmerio (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 11 dicembre), è menzionato nell’atto emanato da sua moglie Maria nel febbraio 1201, relativo ad una peccia di terra, venduta alla Santa Congregazione di Caiazzo48. Nel 1240 risulta essere proprietario, insieme a suo fratello Pietro de Palmerio (supra, 3 luglio) di una terra49. Era il figlio di Riccardo de Palmerio (supra, 14 maggio). ¶ Domenico de Alessio (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 11 dicembre), nel maggio 1483, ottenne, quale migliore offerente, dal Capitolo caiatino una terra di cinque moia, ubicata a Caiazzo in località ubi dicitur Li Riello di Ceparano50. Era il marito di Ruccia (supra, 21 febbraio).
12 ¶ Stephano Ierico, canonico, cfr. supra, 15 settembre. ¶ Giovanni de Guglielmo (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 12 dicembre), fu il destinatario di una Charta venditionis nell’agosto 1255, relativa ad una pecciola di terra51. Nel novembre 1265 risulta essere il proprietario di una terra52. Era il figlio di Adaldo de Guglielmo. ¶ Francesco de Raone (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 12 dicembre), è documentato in tre chartae tra il settembre 1266 e l’aprile 129153. Dal dicembre 1307 è ricordato postumo dai suoi eredi54. Era il figlio di Stefano de Raone (supra, 21 febbraio), il fratello di Pietro de Raone (supra, 20 febbraio) e il marito di Maria. ¶ Andrea Fortunato († 12 dicembre 1556), fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo nell’anno 155055. ¶ Giovanni Manselli († 12 dicembre 1601), stilò il suo testamento nel medesimo anno della registrazione obituaria. In esso, tra le altre dispo-
163, pp. 378-380 doc. 176; Esposito, Pergamene II, pp. 79-83 doc. 13, pp. 84-88 doc. 14, pp. 95-99 doc. 17, p. 156 doc. 50. 48 Salvati, Pergamene I/1, pp. 99-101 doc. 39. 49 Ibid., pp. 172-174 doc. 77. 50 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 1096. 51 Salvati, Pergamene I/2, pp. 335-336 doc. 158. 52 Ibid., pp. 453-455 doc. 210. 53 Esposito, Pergamene II, p. 69 doc. 8, pp. 76-78 doc. 12, p. 149 doc. 44, pp. 169-170 doc. 61, pp. 182-183 doc. 70, p. 215 doc. 98; ead., Pergamene IV, p. 82 doc. 22, pp. 88-89 doc. 24. 54 ead., Pergamene IV, pp. 228-229 doc. 102, pp. 240-241, doc. 107, pp. 242-243 doc. 108. 55 Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 112.
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sizioni, destinò a suoi concittadini in stato di indigenza una rendita annua di 12 ducati «per le elemosine e le distribuzioni ai poveri»56. ¶ [Giovanni Angelo Tutino (viv. nel XVI sec. – † 12 dicembre), primicerius, la sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1589-1593, con un obolo di venticinque carlini57]58.
13 ¶ Giovanni de Aldemario (viv. nella prima metà del XII sec. – † 13 dicembre), sellarius, è attestato nel Praeceptum comitis di Roberto, conte di Caiazzo, dato a Telese nel giugno 1101, quale proprietario di una vinea59. ¶ Pietro de Riccardo (viv. nella seconda metà del XII sec. – † 13 dicembre), è documentato nel settembre 1183 quale proprietario di una presa di terra60. ¶ Giovanna Carbone (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 13 dicembre), era un familiare di Pietro Carbone. Quest’ultimo è documentato nel giugno 128861. ¶ Giovanni Francesco Immotta (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 13 dicembre), grammatico62, è attestato negli anni 1510-1511, quando si occupò dell’iscrizione nel libro de li defuncti di suo padre Polidoro Immotta (supra, 11 aprile), per la somma di un tarì63. Fu iscritto, a sua volta, nel medesimo libro da dompnus Bartolomeo, per la somma di un tarì64. Era, verosimilmente, il figlio di Cassandra (supra, 19 novembre). ¶ Felice (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 13 dicembre), fu iscritto a lo libro de li defuncti da dompnus Fonse, per la somma di un tarì65. Era un familiare di Florio Sparano. ¶ Giovanna († 13 dicembre [1543]), le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo
56 Ascione
– Sparano, Il monastero della Concezione cit., p. 39 nt. 48. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1589-1590), f. 71r; ibid. (aa. 1592-1593), f. 108r. 58 L’obito sembrerebbe essere incompleto e non eraso. 59 Esposito, Documenti V, pp. 115-116 doc. 37. 60 Salvati, Pergamene I/1, pp. 81-83 doc. 28. 61 Esposito, Pergamene IV, pp. 67-68 doc. 13. 62 Melchiori, Descrittione cit., p. 101. 63 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1510-1511), s. n. 64 Ibid. (aa. 1514-1515), s. n. 65 Ibid. (aa. 1535-1536), s. n. 57 ASDAC,
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di tre tarì e quattro libbre di candele66. Era la moglie di Nicola Mortarulo. ¶ Agnola Friello († 13 dicembre 1551), le cui esequie furono celebrate in lo episcopato nel medesimo giorno della registrazione obituaria, con una somma di sei carlini67. ¶ L’anonima figlia di messere Ascanio († 13 dicembre [1541-1542]), le cui esequie furono celebrate con un obolo di tre tarì68. ¶ Nunzia Sparano († 13 dicembre 1588), le cui esequie furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini69. La sua commemorazione annuale, celebrata nel vescovato, è annotata negli anni 1596-1597, con un obolo di cinque carlini, pagato da Giovanni Angelo Messuro70. Era la moglie71 di Nicola Messuro (supra, 6 aprile).
14 ¶ Alberada (viv. nella prima metà del XII sec. – † 14 dicembre), è ricordata postuma nel gennaio 1132 da suo marito Guglielmo Caputo72. ¶ Giuseppe Gentile († 14 dicembre 1527), era il figlio di Francesco Gentile (supra, 7 marzo) e, verosimilmente, di Andreella (supra, 31 gennaio), nonché il fratello di Gesueo Gentile (sub), registrato con lui nella nota obituaria. ¶ Gesueo Gentile († 14 dicembre 1527), era il figlio di Francesco Gentile (supra, 7 marzo) e, verosimilmente, di Andreella (supra, 31 gennaio), nonché il fratello di Giuseppe Gentile (supra), registrato con lui nella nota obituaria. ¶ Tommasa († 14 dicembre 1542), fu iscritta ne lo libro de li defuncti da dompnus Paolo Pansardo (supra, 13 settembre), per la somma di un tarì73. Era la moglie di Fabio de Bernardo, quest’ultimo autore di un atto datato aprile 154474.
66 Ibid.
(aa. 1543-1544), s. n. (aa. 1551-1552), s. n. 68 Ibid. (aa. 1541-1542), s. n. 69 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 153v. 70 Ibid. (aa. 1593-1594), f. 116r. 71 Si segnala la parentela ma con qualche dubbio, poiché è ampio l’arco temporale che intercorre tra la morte di Nunzia (1588) e quella di Nicola (1542). 72 Salvati, Pergamene I/1, pp. 61-62 doc. 15. 73 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1542-1543), s. n. 74 Ascione – Sparano, Il monastero della Concezione cit., pp. 93-98 doc. 7, p. 287. 67 Ibid.
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¶ Liandra de Notariis († 14 dicembre 1569), era la prima moglie di messere Geronimo Marcuccio; la seconda era Giovanna (supra, 9 agosto). ¶ Filippo de Goffe († 14 dicembre 1592), le cui esequie furono celebrate allo vescovato due giorni dopo la registrazione obituaria, con un obolo di trenta carlini75. Fu iscritto nel libro de li defunti per la somma di un tarì76. Era il marito della sua anonima moglie per la quale il 18 settembre [1586] furono celebrare le esequie al vescovato, con un obolo di sedici carlini77.
15 ¶ Sono attestati due Nicola (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 15 dicembre), di Villa di Ogni Santi78, nel XIV secolo e membri del medesimo nucleo familiare. Il primo è il figlio di Giovanni, il secondo è il figlio di Pietro Giovanni, per cui sono cugini di primo grado: • Nicola († 15 dicembre post 1341), fu il destinatario di un atto di vendita del 5 febbraio 1341 relativa a una casa, un orto e una terra79. Era il figlio di Giovanni di Villa di Ognisanti, a lui premorto. • Nicola († 15 dicembre ante 1362), è ricordato postumo da suo padre Pietro Giovanni nel testamento redatto nel giugno 136280. In esso Pietro Giovanni lasciò i suoi beni al figlio Pietro, dompnus, e ai suoi nipoti carnali, Giovanni e Giacomo, figli del suddetto Nicola, a lui premorto. Era il nipote del magister Pietro (supra, 19 marzo). ¶ Nicola de Errico81 († 15 dicembre 1431), notaio, la cui attività è documentata dal 1383 al 141982. È menzionato in un atto di enfiteusi concesso dal Capitolo caiatino il 12 settembre 140383 e, come teste, in un 75 ASDAC,
Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1592-1593), f. 110v. 76 Ibid. (aa. 1592-1593), f. 111v. 77 Ibid. (aa. 1585-1586), f. 20r. 78 Per la località Villa di Ogni Santi, cfr. supra, p. 365 nt. 175. 79 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 665, 666, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 80 Ibid., perg. 796. 81 Il 29 del medesimo mese è registrato un omonimo notaio che per la posizione che occupa, sembrerebbe essere del XV secolo; è probabile che si tratti dello stesso notaio registrato due volte, giacché, oltre ad essere collocato nello stesso mese, non vi sono notizie in merito a un altro notaio operante a Caiazzo nello stesso periodo. Esiste, inoltre, un altro notaio Nicola del notaio Errico (supra, 26 agosto) attivo nel 1352, ma la disamina paleografica sui documenti da compilati dai due notai, come anche il confronto dei rispettivi signa, mostra che si tratta di due notai diversi. 82 Esposito, Diplomatico III, pp. 75-81. 83 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 889.
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documento datato 14 aprile 142084. Era, verosimilmente, il marito di Costanza (supra, 24 ottobre), nonché un familiare di Stefano (supra, 4 agosto) e di Giovanni (supra, 15 settembre). Giovanni Sparano (viv. nella prima metà del XV sec. – † 15 dicembre), primicerius, è menzionato come teste in tre documenti, dal 6 marzo 1412 al 16 aprile 142985. Era il fratello di Masello Sparano (supra, 15 giugno). Lisa (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 15 dicembre), era la moglie di Francesco dicto Russillo. Quest’ultimo è menzionato nella contabilità del Capitolo caiatino in merito al pagamento del grano86. Luca Sparano (viv. nel XVI sec. – † 15 dicembre), magister, era il marito di Santuccia (supra, 17 gennaio) e il padre di Angelo Sparano (supra, 1 luglio). [Guidone Fusco]87.
16 ¶ Geronimo de Zuccaro († 16 dicembre 1527), pittore, era un membro di una nota famiglia di artisti in Caiazzo, il cui esponente principale fu l’artista Andrea de Zuccaro88. ¶ Petruccia Pansardo († 16 dicembre 1528), era una delle due mogli del notaio Paolo de Novello, la cui attività è documentata dal marzo 1539 al dicembre 154389. L’altra moglie era Roberta Egizio90. ¶ Antonia Pannone († 16 dicembre 1543), le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco91 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sette tarì e mezzo e sei libbre di candele92. Fu iscritta a lo libro de li defuncti da Andrea Morrone (supra, 28 marzo), per la somma di un tarì93. Era la figlia di Colella Pannone (supra, 8 novembre). 84 ASNa, 85 ASNa,
Tribunale misto, Processi, b. 112, fasc. 20, ff. 6v-11v. Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 904, 925, 928. 86 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XVI), 1, s. n. 87 L’obito è eraso, si trova registrato il 20 ottobre, e nuovamente eraso. 88 Melchiorri, Descrittione, p. 102. 89 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, pergg. 1148, 1151; Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 43-44 nt. 6. 90 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXVIIr. 91 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 92 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 93 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n.
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17 ¶ Lorenzo Manescalco (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 17 dicembre), fu il destinatario nel febbraio 1286 di un atto di locazione di due peccie di terra94. Nell’aprile 1292 risulta essere il proprietario del frons di una casa95. ¶ Angelella (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 17 dicembre), fu iscritta a lo libro de li defunti dai suoi anonimi figli, per la somma di un tarì96. Era la moglie di Francesco de Marco (supra, 24 aprile), a lei premorto. ¶ Ferrante de Cionto († 17 dicembre 1543), di Sparani97, le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di candele. Era il figlio di Angela de Cionto98. ¶ Fulvia Melchiori Sparano († 17 dicembre 1604), le cui esequie furono celebrate il 10 dicembre nella chiesa di Santa Maria delle Grazie99, con un obolo di sedici carlini100. Era la figlia di Roberto Melchiori (supra, 27 gennaio) e di Caterina Sparano101 e la moglie del medico chirurgo Metello Sparano. Metello, assente o non identificato nel Liber defunctorum, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1612, 1615102; è nota la data delle sue esequie, celebrate il 13 ottobre 1634, con un obolo di cinquanta carlini, pagato dai suoi anonimi eredi; fu sepolto nella suddetta chiesa di Santa Maria103.
18 ¶ Goffredo (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 18 dicembre), di Drago 94 Esposito,
Pergamene IV, pp. 35-39 doc. 1. pp. 106-107 doc. 31. 96 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1497-1498), s. n. 97 Sparani, località, che prende il nome da una famiglia di Caiazzo molto conosciuta, sia nella cittadina, sia nelle contrade limitrofe, nel rispetto della tradizione che suole denominare le contrade con i nomi dei rispettivi proprietari. Si hanno, al momento, poche notizie documentarie della località (Esposito, Pergamene IV, p. 64 nt. 3). 98 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 99 Per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, cfr. supra, p. 318 nt. 105. 100 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1604-1605), f. 252v. 101 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit, f. XXIXv. 102 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità aa. 1586-1606, f. 110; cfr. anche Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 115. 103 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1633-1634), f. 266r. 95 Ibid.,
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ni104, chierico, è menzionato come teste in calce ad un rogito dell’aprile 1235105. La sua commemorazione annuale, celebrata nel vescovato, è annotata negli anni 1593-1594, con un obolo di quattro carlini, pagato da Pollerio106. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo per l’anniversario suo le terre che sondo ad Avirano», del quale al momento non si serba altra memoria.
19 ¶ Guglielmo Paldi (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 19 dicembre), abitante a Caiazzo in Villa Santangelo de Filiis Landenulfi, fu il destinatario di due chartae, una di permuta e una di concessione, eseguite nei mesi di gennaio e febbraio del 1242107. Nel luglio dello stesso anno e nel giugno 1243 sono menzionate delle proprietà terriere che un tempo erano possedute da Guglielmo108. Era il figlio di Pietro Guglielmo. ¶ Giovanni Dofe (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 19 dicembre), iuvenis, fu autore, insieme a sua moglie Aquila, di due atti di vendita, uno del febbraio 1260 e l’altro dell’aprile 1264, relativi a due peccie di terra109. Nel 1261, insieme a suo fratello, il notaio Dofa (supra, 9 aprile), permutò alcune peccie di terra con una casa e un orto110. Nel marzo del medesimo anno i due fratelli furono i destinatari della Charta concessionis episcopi caiacciani emanata dal vescovo Andrea [II] de Riccardo (supra, 18 luglio), relativa a cinque peccie di terra111. Nel giugno 1268 è attestato quale proprietario di una terra112. Nella registrazione obituaria è riportato il suo lascito testamentario al Capitolo caiatino, «lassò al venerabile Capitulo una peccza de terra», del quale al momento non si ser104 Trauni, Traguni, Dracono, Draguni, Dragoni, localita, il castrum faceva parte delle proprietà della diocesi di Caiazzo, tutt’ora esistente. Non è conosciuto l’anno della sua fondazione, ma esso era già sorto nel 979, poiché è nominato nella bolla di consacrazione di Gerberto, arcivescovo di Capua, del novembre 979. Esso doveva essere di dimensioni notevoli, giacché in quell’anno vantava già diverse chiese: Sant’Andrea, San Pietro, San Vincenzo, San Cesario (Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II). Per approfondimenti sulle attestazioni documentarie e sulla storia della chiesa, cfr. (ibid., p. 154 nt. 2). 105 Salvati, Pergamene I/1, pp. 159-161 doc. 70. 106 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1593-1594), f. 116r. 107 Salvati, Pergamene I/1, pp. 185-189 doc. 84, pp. 191-193 doc. 86. 108 Ibid., pp. 201-203 doc. 91; id., Pergamene I/2, pp. 226-228 doc. 103. 109 Salvati, Pergamene I/2, pp. 406-408 doc. 187, pp. 444-446 doc. 205. 110 Ibid., pp. 417-418 doc. 192. 111 Ibid., pp. 424-426 doc. 195. 112 Esposito, Pergamene II, pp. 110-112 doc. 22.
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ba altra memoria. Era il figlio di Goffredo Dofe senis (supra, 4 marzo), e, probabilmente, il padre di Pietro Dofe iuvenis (supra, 2 dicembre). Andrea de Risi (viv. nel XV o XVI sec. – † 19 dicembre), era il marito di Ruccia (supra, 17 novembre). Soriana Cicino (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 19 dicembre), fu iscritta nel libro de li defunti da dompnus Giacomo Rabia (infra, 27 dicembre), per la somma di un tarì113. Viola (viv. nel XV o XVI sec. – † 19 dicembre), era la moglie di Stefano de Risi (supra, 2 ottobre). Cobello de Grisello (viv. nel XVI sec. – † 19 dicembre), la sua commemorazione annuale, celebrata sull’altare di Sant’Angelo, è annotata negli anni 1590-1593114, con un obolo di quattro carlini, pagato da dompnus Tullio de Alberto (supra, 12 marzo). Lucio de Marco (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 19 dicembre), arciprete di Raiano115, fu iscritto a lo libro de li defuncti da Angelo de Marco, per la somma di un tarì116. Sara Mirto Frangipane († 19 dicembre 1582), iuvenis, la cui commemorazione annuale è annotata negli anni 1585-1586117, con un obolo di cinque carlini, pagato da suo figlio Flaminio Mirto Frangipane. Era la figlia di Pietro Mirto Frangipane iuvenis (supra, 30 giugno) e di Isabella Monsenis y Gord (supra, 2 aprile), la moglie di Gismondo Mirto e la sorella del vescovo caiatino Fabio Mirto Frangipane (supra, 15 marzo), di Silvio Mirto Frangipane e di Castigliana Mirto Frangipane118. Gismondo, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è menzionato vivente nel marzo 1586, nella nota dell’anniversario di Martino de Balio (supra, 18 marzo).
20 ¶ Agamennone Fortunato (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 20 dicembre), notaio, contrasse matrimonio119 in prime nozze con Elena (supra, 16 gennaio) e in seconde nozze con Pasqua (supra, 28 febbraio). 113 ASDAC,
Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1514-1515), s. n. 114 Ibid. (aa. 1590-1591), f. 84v; ibid. (aa. 1592-1593), f. 108r. 115 Per la località Raiano, cfr. supra, p. 371 nt. 223. 116 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n. 117 Ibid. (aa. 1585-1586), f. 2r. 118 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr. 119 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1507-1508 a), s. n.
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¶ Aduce († 20 dicembre 1535), fu iscritta a lo libro de li defuncti da Geronimo Mirto Frangipane (supra, 16 novembre), per la somma di un tarì120. Era la moglie di Tullio Sciarrecta di Limatola121. ¶ Andreana del Tufo († 20 dicembre 1573), di Aversa, le cui esequie furono celebrate nella chiesa della Santissima Annunziata122, per la somma di undici tarì123. Era la moglie di Giovanni Carlo Bolognini124 (supra, 2 agosto), a lei premorto, e la figlia di Marco del Tufo. ¶ Cesare de Massa († 20 dicembre 1585), fu iscritto nel libro delli defunti da suo figlio Giulio de Massa, per la somma di un tarì125. ¶ Sebastiano Faicchia († 20 dicembre 1587), magister, le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, durante le quali partecipò tra gli altri, il canonico Ottavio Sparano (supra, 4 maggio), con un obolo di quattro ducati e mezzo, pagato dai suoi anonimi eredi126. Potrebbe essere lui quel Sebastiano che fu iscritto nel libro de li defunti da dompnus Tullio de Alberto (supra, 12 marzo), per la somma di un tarì127. Era il marito di Cecilia (supra, 8 agosto) e il figlio di Loysi Faycchia (supra, 26 maggio). ¶ Giovanni Domenico Vano († 20 dicembre 1615), dompnus, le cui esequie furono celebrate nel vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini, pagato per la carità di dompnus Virgilio Tebano128 (supra, 16 ottobre). Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini129. ¶ Sigismondo Taddei (el. o cons. 21 novembre 1641 – † 20 dicembre 1648), fu il quarantaseiesimo vescovo di Caiazzo130. ¶ Bernardino Fusco († 20 dicembre 1672), medico fisico, fu uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1627, 1638, 1663131. Era il figlio di Guidone Fusco (supra, 20 ottobre) e di Filistea Favilla132, e il 120 Ibid.
(aa. 1535-1536), s. n. la località Limatola, cfr. supra, p. 313 nt. 69. 122 Per la chiesa della Santissima Annunziata, cfr. supra, p. 313 nt. 66. 123 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1572-1573), s. n. 124 Melchiori, Descrittione cit., pp. 93-94; Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 15. 125 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1585-1586), f. 23v. 126 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 50v. 127 Ibid. (aa. 1587-1588), f. 53r. 128 Ibid. (aa. 1615-1616), f. 83v. 129 Ibid. (aa. 1616-1617), f. 98v. 130 Supra, Commentario, pp. 278-279, 282-283 Tab. 3. 131 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 116-117. 132 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXIv. 121 Per
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fratello del primicerius Graziano Fusco (supra, 20 ottobre) e di Francesco Fusco senis (supra, 8 ottobre). Sposò in prime nozze Margherita de Grazia, dal quale ebbe Camillo Fusco (sub). ¶ Camillo Fusco († 20 dicembre 1656), era il figlio di Bernardino Fusco (supra) e di Margherita de Grazia133, nonché il marito di Caterina Parisi di Limatola134.
21 ¶ Pietro Omodeo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 21 dicembre), magister, è ricordato nel gennaio 1307 nel patronimico di suo figlio Francesco Omodeo (sub), con lui nella nota obituaria, mentre nel dicembre 1308 fu il destinatario di un atto di vendita, relativo a due peccie di terra135. È registrato insieme a sua moglie Adelagia (sub). ¶ Adelagia (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 21 dicembre), nella nota obituaria è registrata insieme a suo marito Pietro Omodeo (supra) e a suo figlio Francesco Omodeo (sub). ¶ Francesco Omodeo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 21 dicembre), è menzionato come teste in due Charte venditionis et alienationis datate 10 gennaio 1307136. Era il figlio di Pietro Omodeo (supra) e di Adelagia (supra). ¶ Andrea Iacobucio (viv. nel XV o XVI sec. – † 21 dicembre), era il marito di Perna (supra, 1 ottobre). ¶ Isabella († 21 dicembre 1528), era la moglie del magister Ciano Mac caionda (supra, 9 settembre). ¶ Stefano Crescarello († 21 dicembre 1579), canonico e sacrestano maggiore della Cattedrale di Caiazzo, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1520-1590137. Fu l’autore della stesura del Liber defunctorum138. Era il figlio di Bernardino Crescarello (supra, 26 novembre) e di Sara (supra, 13 agosto), e il fratello di Covello Cescarello, di Giacomo Crescarello, di Paolo Mattia Crescarello, di Credia Crescarello e di Altruda Crescarello (per tutti, supra, 26 novembre), nonché lo zio di Paolo Crescarello (supra, 27 gennaio).
133 Ibid.,
f. XXIv. la località Limatola, cfr. supra, p. 313 nt. 69. 135 Esposito, Pergamene IV, p. 221 doc. 96, p. 222 doc. 97, pp. 250-251 doc. 114. 136 Ibid., p. 221 doc. 96, p. 222 doc. 97. 137 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1520-1521); ibid. (aa. 1521-1522). 138 Supra, Commentario, pp. 245-248. 134 Per
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22 ¶ Sisto de Alessandro (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 22 dicembre), arcidiacono e abate, originario di Alife, è documentato come teste in calce a tre rogiti, dall’agosto 1300 al dicembre 1308139. È presente nell’elenco dei pagatori della decima versata alla Sede apostolica relativa il 1327, «Ab archidiacono Sisto canonico cayacciano pro omnibus beneficii suis tar. IIII» e «Ab archidiacono Systo pro fructibus congregationis dicti capituli tar. XV»140. Nell’obito è ascritto insieme ai suoi anonimi genitori. ¶ Andrea de Martino Galasso (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 22 dicembre), abitante a Ceparano141, l’11 maggio 1286 compilò il suo testamento. In esso lasciò tutti i suoi beni a sua moglie Costanza e alle sue figlie Benedetta ed Eva. Destinò, inoltre, al Capitolo caiatino una lincea di terra ubicata a Piana142 di Caiazzo in località La Fossara143. ¶ Altruda (viv. nella prima metà del XV sec. – † 22 dicembre), è attestata in un documento del 31 agosto 1410144. Era la moglie di Giacomo Cobello Crescarello, la madre di Bernardino Crescarello (supra, 26 novembre) nonché la nonna di Giacomo Crescarello, di Covello Crescarello, di Paolo Mattia Crescarello, di Credia Crescarello, di Altruda Crescarello (per tutti, supra, 26 novembre) e del canonico Stefano Crescarello (supra, 21 dicembre). ¶ Agostino Santangelo (viv. nella seconda prima metà del XV sec. – † 22 dicembre), originario del casale di Santangelo145, da cui il patronimico146. Il 30 dicembre 1502 compilò il suo testamento, del quale si serba memoria in un processo di patronato147. Era il figlio di Covello Santangelo e di Mariuccia, il padre di Marco Santangelo (supra, 6 gennaio) e del chierico Francesco Santangelo (supra, 5 giugno). Di suo padre Covello, assente o non identificato nel Liber defunctorum, è conosciuta la 139 Esposito,
Pergamene IV, pp. 150-154 doc. 59, p. 224 doc. 99, pp. 250-251 doc. 114. decimarum Italiae cit., pp. 140-141 docc. 1860, 1902. 141 Ceparanum, Ceparano, località, era uno dei casali orbitanti nella sfera giurisdizionale di Caiazzo, situato nelle vicinanze di Piana, sulla strada che conduceva a Capua, attualmente non più esistente. Il casale è di antica fondazione, giacché compare nella bolla di consacrazione di Gerberto, arcivescovo di Capua, del novembre 979, dove era menzionata la chiesa di San Donato (Esposito, Documenti V, pp. 14-18 doc. II). Per approfondimenti sulle attestazioni documentarie e sulla storia della località, cfr. ibid., p. 44 nt. 1. 142 Per la località Piana, cfr. supra, p. 309 nt. 37. 143 Esposito, Pergamene IV, p. 43 doc. 3. 144 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 901. 145 Per il casale Santangelo, cfr. supra, p. 305 nt. 5. 146 Marocco, Tavole de’ capi cit., f. 1. 147 Ibid., f. 3. 140 Rationes
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sua celebrazione annuale a lo vescovato annotata negli anni 1543-1596, con un obolo di due tarì o quattro carlini148. Loysi de Mario (viv. nel XV o XVI sec. – † 22 dicembre), era il marito di Gradonia (supra, 19 settembre). Maria (viv. nel XV o XVI sec. – † 22 dicembre), era la prima moglie del magister Giacomo Orefice (supra, 5 maggio); la seconda era Stasa (supra, 15 ottobre). Bartolomeo Longo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 22 dicembre), fu registrato nel libro de li defuncti il 13 novembre 1524149 su richiesta di sua moglie Sarrella (supra, 23 ottobre) a lui premorta. Temperanzia Moccia († 22 dicembre 1529), era la figlia di Nicola Moccia (supra, 1 febbraio) e, verosimilmente, di Marta (supra, 18 agosto).
23 ¶ Riccardo de Raymo (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 23 dicembre), è attestato in alcune notizie documentarie dal 1290 al 1310, quale possessore di alcuni beni terrieri150. ¶ Ruggero de Pellegrino (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 23 dicembre), giudice, menzionato in numerosi documenti tra il 1310 e il 1335151. ¶ Maria Omodeo (viv. nella prima metà del XVI sec. – † 23 dicembre), era la prima moglie di Bernardino Melchiori (supra, 13 agosto); la seconda moglie era Ludovica Egizio (supra, 16 giugno). ¶ Carlo Manselli († 23 dicembre 1616), iuvenis, le cui esequie furono celebrate nella chiesa di San Francesco152 il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di sedici carlini153. Fu iscritto nel libro de li defuncti per la somma di due carlini154. Era il figlio di Bernardino Manselli (supra, 11 gennaio) e di Sebia Martone delli Amorosi155, e il fra-
148 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1557-1558), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 2v: «qual se paga di uno bosco all’Amadei posseduto dal reverendo Capitulo, per tarì dui»; ibid. (aa. 1587-1588), f. 47r; ibid. (aa. 1588-1589), f. 59r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 126v; ibid. (aa. 1595-1596), f. 133v. 149 Ibid. (aa. 1524-1525), s. n. 150 Esposito, Documenti V, p. 184 doc. 133, p. 187 doc. 141, pp. 191-192 doc. 154; ead., Pergamene IV, p. 159 doc. 62. 151 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, sono circa cinquantaquattro pergamene, tutte in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamente VI. 152 Per la chiesa di San Francesco, cfr. supra, p. 368 nt. 199. 153 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1616-1617), f. 93v. 154 Ibid. (aa. 1616-1617), f. 98v. 155 Per il casale Amorosi, cfr. supra, p. 400 nt. 175.
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tello di Roberto Manselli (supra, 10 ottobre) e di Porzia Manselli (supra, 20 ottobre)156.
24 ¶ Paolello Mortarulo († 24 dicembre 1521), è menzionato nel 1479 nella contabilità del Capitolo caiatino in merito al pagamento dell’orzo157. ¶ Giovanni de Nicola († 24 dicembre 1550), magister, era un familiare di Cicco Puczone (supra, 24 maggio). ¶ Francesco Barbiero (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 24 dicembre), messere, era il figlio di Stefano Barbiero (supra, 3 maggio) e, probabilmente, il figlio di Golienta (supra, 19 marzo). ¶ Lucia Cafararo († 24 dicembre 1572), fa parte dell’elenco delle ventidue benefattrici collocato sull’ultima carta del necrologio158. Le sue esequie furono celebrate a lo vescovato, per la somma di un tarì159. Era la moglie di Francesco Cicino.
25 ¶ Margherita (viv. nella seconda metà del XIV sec. – † 25 dicembre), era la figlia di Pisano. Quest’ultimo è menzionato come teste nella Charta locationis del febbraio 1283160. ¶ Loysi Marzio (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 25 dicembre), doctore in utroque iure, fu al servizio della casa dei Caetani e di quella degli Orsini. Sembrerebbe essere il figlio, o un discentente, di Stefano Marzio161 (supra, 2 febbraio).
26 ¶ Granata (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 26 dicembre), fu iscritta a lo libro de li defunti da suo figlio Cesare Matarazzo (supra, 8 aprile), per la somma di un tarì162. Era la moglie di Gaspare Matarazzo (supra, 30 marzo), la madre di Geronimo Matarazzo (supra, 14 novembre). ¶ Giuliano Mirto Frangipane (el. o cons. 11/14 maggio 1472 – † 26 di156 Marocco, 157 ASDAC,
Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXIVv. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (1479),
s. n. 158 Supra,
Edizione, pp. 240-241 f. 81v; cfr. anche, supra, Commentario, pp. 296-297. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1572-1573), s. n. 160 Esposito, Pergamene II, p. 214 doc. 97. 161 Melchiori, Descrittione cit., p. 98. 162 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1497-1498), s. n. 159 ASDAC,
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cembre 1499), fu il trentacinquesimo vescovo di Caiazzo, poi vescovo di Tropea e cappellano maggiore163. La sua commemorazione annuale è annotata negli anni 1543-1599164 e nel corso del 1600, con un obolo di due tarì o di sei carlini, pagato per i primi anni da Annibale Mirto Frangipane e, in seguito, dai suoi eredi (supra, 15 ottobre). Era il figlio di Paolo Mirto Frangipane e di Cornelia Embriachi165. ¶ Verita († 26 dicembre 1528), era la moglie di Mariano Pansardo (supra, 11 novembre). ¶ Agostino Landolfo (21/23 marzo 1528 – † 26 dicembre 1536), fu vescovo di Montepeluso166. Era il figlio di Beatrice (supra, 14 giugno).
27 ¶ Landolfo Egizio (viv. nella prima metà del XIV sec. – † 27 dicembre), notaio, è attestato nello svolgimento della sua attività dall’agosto 1313 al 15 maggio 1318167. In alcuni rogiti da lui redatti, risulta essere il possessore di un orto. Era il marito di Cizula (supra, 7 novembre). ¶ Francesco de Insero (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 27 dicembre), magister, era uno degli eletti del Parlamento di Caiazzo negli anni 1551, 1556, 1565168. Era il padre di Lucia de Insero (supra, 19 novembre) e un familiare di Maddalena de Insero (supra, 13 settembre). ¶ Bartolomeo Mortarulo (viv. nella seconda metà del XVI sec. – † 27 dicembre), era il marito di Giusina (supra, 6 aprile) e il padre di Bernardino Mortarulo (supra, 1 agosto) e di Stefano Mortarulo (supra, 30 novembre). ¶ Giacomo Rabia (viv. tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI sec. – † 27 dicembre), canonico e vicario, fu uno dei procuratori del Capitolo caiatino negli anni 1511-1512169. È attestato negli anni 1512163 Supra,
Commentario, pp. 274, 282-283 Tab. 3. Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1543-1544), s. n.; ibid. (aa. 1585-1586), f. 23r, che riporta come data il 1 ottobre; ibid. (aa. 1588-1589), f. 61r., che riporta come data il 30 settembre; ibid. (aa. 1590-1591), f. 86r, che riporta come data il 5 ottobre; ibid. (aa. 1592-1593), f. 110r; ibid. (aa. 1593-1594), f. 118r; ibid. (aa. 1594-1595), f. 128r; ibid. (aa. 1595-1596) f. 135v; ibid. (aa. 1596-1597), f. 156r; ibid. (aa. 1597-1598), f. 169r; ibid. (aa. 1598-1599), f. 175r. 165 Zazzera, Della famiglia Frangipani cit., pp. 52-53; Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane cit., II, pp. 298-300. Di diversa opinione è il Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr che vuole il vescovo Giuliano figlio di Anello e, quindi, nipote di Paolo, che sarebbe il fratello di Anello. 166 Supra, Commentario, p. 281. 167 ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo, perg. 406, 503, 505, 507, 508, in corso di pubblicazione in Esposito, Pergamene VI. 168 Santacroce, Istituzioni e società cit., pp. 112-113. 169 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 164 ASDAC,
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1521 quando si occupò della registrazione nel libro de li defunti di alcuni suoi concittadini170, tra i quali, Soriana Cicino (supra, 19 dicembre). È menzionato nel carteggio di Bernardino de Chiero, vescovo di Caiazzo, negli anni 1523-1524171. È attestato anche nella contabilità del Capitolo caiatino in merito al pagamento del grano e del farro172. ¶ Ciancia Omodeo Paudi († 27 dicembre 1543), le cui esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di candele173. ¶ Giovanni Domenico Barres174, cfr. infra, 29 dicembre. ¶ Filadora Lamperio († 27 dicembre 1588/89)175, è attestata negli anni 1566-1569 quando si occupò dell’iscrizione a lo libro de li defuncti di Margherita Lampera iuvenis (supra, 1 ottobre), pagando la somma di un tarì176. Le esequie di Filadora furono celebrate il medesimo giorno della registrazione obituaria per amor di Idio177. Fu a sua volta iscritta nel medesimo libro per la somma di un tarì178.
28 ¶ Stefano Morrone († 28 dicembre 1543), è attestato negli anni 1542-1543, quando si occupò dell’iscrizione ne lo libro de li defuncti di sua moglie Palma Matarazzo (supra, 28 luglio)179. Le sue esequie furono celebrate a lo vescovato il medesimo giorno della registrazione obituaria, con un obolo di tre tarì e quattro libbre di candele180. ¶ Laura de Massa († 28 dicembre 1597), le cui esequie furono celebrate nel vescovato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, con obolo di sedici carlini181. 1589-1590); ibid. (aa. 1601-1602). 170 Ibid. (aa. 1512-1513), s. n.; ibid. (aa. 1514-1515), s. n.; ibid. (aa. 1520-1521), s. n. 171 ASDAC, Capitolo di Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi, Bernardino di Prato, docc. 2, 3. 172 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (sec. XV), 3, s. n. 173 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 174 L’obito è depennato. 175 L’anno è incerto poiché nel Liber defunctorum è segnato 1589, mentre le esequie furono celebrate il 1588, cfr. sub. nt. 174. 176 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1566-1569), s. n. 177 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 61v. 178 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 62v. 179 Ibid. (aa. 1542-1543), s. n. 180 Ibid. (aa. 1543-1544), s. n. 181 Ibid. (aa. 1596-1597), f. 157r.
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29 ¶ Nicola de Errico, notaio182, cfr. supra, 15 dicembre. ¶ Giovanni Francesco Renzio († 29 dicembre 1572), fu al servizio dei pontefici Leone X e Clemente VII. Le sue esequie furono celebrate in lo episcopato il giorno successivo quello della registrazione obituaria, per la somma di dieci tarì da usarsi per le candele183. Era il marito di Castigliana Mirto e il padre di Flaminia Renzio184. Giovanni ebbe un altro figlio, del quale al momento non si conosce il nome, ma soltanto la data delle sue esequie, celebrate il 19 settembre del 1552185. ¶ Giovanni Domenico Barrese186 († 29 dicembre 1587)187, le cui esequie furono celebrate nel vescovato; non è indicata la somma dell’obolo188. Fu iscritto nel libro de li defunti per la somma di un tarì189.
30 ¶ Federico II Hohenstaufen di Svevia (26 dicembre 1194 – † 13 dicembre 1250), re di Sicilia, duca di Svevia, re di Germania, re dei Romani, imperatore del Sacro romano impero, re di Gerusalemme190. ¶ Giacoma Pansardo (30 dicembre 1528 †), era la figlia di Mariano Pansardo (supra, 11 novembre).
31 ¶ Giovanni Sinay (viv. nella seconda metà del XIII sec. – † 31 dicembre), è menziotato, sia come teste, sia come autore, in alcune chartae tra il luglio 1254 al marzo 1292191. Nella Charta venditionis del novembre 182 È improbabile che siano stati attivi a Caiazzo nello stesso periodo due omonimi notai, per cui è verosimile che si tratti del medesimo notaio registrato in due diversi giorni dello stesso mese. 183 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1572-1573), s. n. 184 Marocco, Famiglie, eletti e governatori cit., f. XXXr-v; Faraone, Notizie storiche e biografiche cit., pp. 31-32, 41-42. 185 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1551-1552), s. n. 186 L’obito è registrato anche il 27 dicembre, poi depennato. 187 Nel registro di contabilità la data delle esequie è il 29 dicembre 1586. 188 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1586-1587), f. 31r. 189 Ibid. (aa. 1588-1589), f. 62v. 190 Supra, Commentario, pp. 285-287. 191 Salvati, Pergamene I/2, pp. 323-324 doc. 152, pp. 361-363 doc. 169, pp. 414-416 doc. 191, pp. 456-458 doc. 211; Esposito, Pergamene II, p. 148 doc. 43, pp. 175-176 doc. 65, p. 177 doc. 66; ead., Pergamene IV, p. 82 doc. 22, pp. 92-95 doc. 27.
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1300192 è ricordato postumo da suo figlio Francesco Sinay193. Era il figlio di Sinay e, evidentemente, di Maria (supra, 16 giugno), e il padre di Pietro Sinay194, essente o non identificato nel Liber defunctorum. ¶ Gemma (viv. nella prima metà del XIII sec. – † 31 dicembre), era la moglie di Sebastiano de Porto. Quest’ultimo è ricordato postumo dai suoi anonimi eredi in un atto testamentario dell’agosto del 1260195. ¶ Petruccio Grignecta († 31 dicembre 1500), era il marito di Venturella (supra, 22 giugno). ¶ Margherita († 31 dicembre 1505), fu iscritta nel libro de li defuncti da suo marito Pietro Egizio, per la somma di un tarì196. ¶ Adormita (viv. nella seconda metà del XV sec. – † 31 dicembre), era una delle due mogli di Giovanni Immotta (supra, 17 settembre); l’altra moglie era Caterina (supra, 12 settembre). ¶ Isabella Bolognini (viv. nel XVI sec. – † 31 dicembre), era una delle monache del convento di San Francesco di Aversa. Era la figlia di Giovanni Carlo Bolognini (supra, 2 agosto) e di Andreana del Tufo (supra, 20 dicembre)197. ¶ Antonio Simone († 31 dicembre 1618), dompnus, fu vicario generale di Paolo Filomarino, vescovo di Caiazzo (supra, 18 luglio). Rita Moccia198 Candida Maiorello199 Beatrice San Felice di Napoli200 Perna de Novello201 Laurella Pandofella202 Elisabetta Crescarello
192 Esposito, 193 Francesco
Pergamene IV, p. 158 doc. 61. è assente nel Liber defunctorum, ma è registrata sua moglie Margherita
(supra, 8 giugno). 194 Pietro fu il destinatario di una Charta locationis episcopi caiacciani emanata dal vescovo caiatino Gerardo di Modena (supra, 18 settembre) nel luglio 1291 (Esposito, Pergamene IV, pp. 92-95 doc. 27). Nella charta è menzionato Giovanni ancora in vita. 195 Esposito, Pergamene II, p. 61 doc. 4. 196 ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità (aa. 1505-1506), s. n. 197 Melchiori, Descrittione cit., pp. 93-94; Santacroce, Istituzioni e società cit., p. 18. 198 Supra, 19 febbraio. 199 Supra, 15 luglio 1552. 200 Supra, 18 aprile 1562. 201 Supra, 14 agosto 1550. 202 Supra, 22 ottobre 1552.
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Pasqua Fortunata203 Ciancia Crescarello Elisabetta Maccaionda204 Antonia, moglie di Antonio Manselli205 Netta de Marco206 Maddalena Cafararo207 Angnola Mortarulo208 Cannaa Cita Catarina Santangelo209 Lucia Cafararo, moglie di Cicchillo Cicino210 Margherita Sodano Filadoro Renzio, moglie di messere Tommaso Mirto211 Curelia Borgia, moglie di Francesco Datillo Marucsia de Balsamo, a dì 29 maggio di ‹15›78212 Stefano Maccaionda, figlio del quondam Gasparro Macaionda213 Angila [da Ser... ...] G. vescovo di Caiazz[a]
203 Supra,
28 febbraio 1550. 13 febbraio 1551. 205 Antonia è assente nel necrologio, probabilmente registrata in un giorno mancante per la caduta della carta. Oppure potrebbe corrispondere all’obito eraso, del quale è visibile soltanto l’anno, situato alla fine della colonna del 28 marzo, cfr. supra, Edizione, p. 105. Nel Liber defunctorum sono ascritti due Antonio Manselli: uno il 29 settembre e l’altro il 31 gennaio. Gli elementi attualmente noti non permetttono un’identificazione univoca. 206 Supra, 9 novembre. 207 Supra, 7 settembre 1557. 208 Supra, 22 gennaio 1572. 209 Supra, 18 ottobre. 210 Supra, 24 dicembre 1572. 211 Filadoro è assente nel necrologio, probabilmente registrata in un giorno mancante per la caduta della carta. È però presente suo marito Tommaso Mirto (supra, 20 maggio). 212 Maruccia de Balsamo è registrata il 29 maggio. Il di 78 scritto nella registrazione, se è riferito all’anno, è un errore poiché l’anno presente nell’obito è il 1528. Oltre a ciò, il marito di Maruccia, Francesco de Zuccaro, registrato il 30 luglio, è deceduto nel 1527. La mano che la colloca nell’elenco dei benefattori è posteriore alla mano A, mentre quella che la registra nel necrologio il 29 maggio è la mano A. Questa registrazione non è depennata. 213 Sono presenti due Stefano Maccaionda nel Liber defunctorum: il 15 novembre 1546 e il 23 novembre 1586. Essendo Stefano il figlio di Gaspare Maccaionda, la cui attività politica è registrata negli anni 1551-1556 (supra, 16 settembre), ed essendo Gaspare ricordato postumo da suo figlio, non può trattarsi dello Stefano Maccaionda registrato il 15 novembre 1546, ma è molto probabile che si tratti dell’omonimo registrato il 23 novembre 1586. 204 Supra,
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BIBLIOGRAFIA* Fonti AAC, Processi, Appellazioni, Caiazzo, b. 526. —, Processi, Appellazioni, Caiazzo, b. 574. ASDAC, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Amministrazione, Quaderni di contabilità. Quaderni: — Quaderno di contabilità, mutilo e senza titolo del 1370 ? (a. 1370 ?). — Quaternus di contabilità factus per dompnum Breussum primicerium et ydoneum magistrum et procuratorem congregationis Maioris Ecclesie Caiacciane in anno domini millesimo CCCC LIII die primo mensis novembris II indictione (aa. 1453-1454). — Quaternus factus et ordinatus per manus dompni Breussi Gipzii et domnpi Francissi [Fa…] magistri Maioris Ecclesie Cayacciane in anno domini M° CCCC° LX octava indictione (aa. 1460). — Quinterno seu memoriale ordenato per venerabele […] et primicerium Braussum […] et dompno Vergilium procuratores venerabele Capituli Cayazze de fructibus preceptum per […] in lanno M° CCCC° LXXVIIII (a. 1479). — Quaterno fatto per li venerabili sacerdoti dompno Christiano de Massa et dompno Yno de Bretagnia procuratori constituti per lo venerabile Capitulo de Cayazza in ne lanno de XIIIa indictione de li denari de li renditi receputi per li dicti procuratori supradicti (a. 1480). — Quaterno facto et ordenato per mano de dompno Stephano de Plancano et dompno Francisco Soldano magistri et procuratores venerabili Capituli Cayazzani in anno domini M CCCC° LXXX quarte (sic) XIV indictione (aa. 1480-1481). — Quaterno di contabilità, mutilo e senza titolo (aa. 1480-1500?). — Quaterno facto et ordenato per mano de dompno Francisco de [Dominico] et dompno Stephano de Insero maystri yconomi et procuratori de lo venerabele Capitulo de Cayazza de omne dinaro ricevuto […] de dicto Capitulo in questo presente anno 1482 prime indictionis in comenzanno a die primo novembris (aa. 1482-1483). * Abbreviazioni: AAC = Archivio dell’Arcidiocesi di Capua ASNa = Archivio di Stato di Napoli ASDAC = Archivio Storico della Diocesi di Alife-Caiazzo ASMV = Associazione Storica del Medio Volturno di Piedimonte Matese BAV = Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano BDSTA = Biblioteca Diocesana “San Tommaso d’Aquino” di Piedimonte Matese BNN = Biblioteca Nazionale di Napoli BVR = Biblioteca Vallicelliana di Roma MCA = Museo Civico Alifano di Piedimonte Matese
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bibliografia
— Quaterno facto et ordenato per mano de dompno Stephano de Insero et dompno Francisco de Dominico de Cayazza yconomi et procuratori de lo venerabele Capitulo de Cayazza ad recollere tucci Victuali et le gumine et omne altre cose et robe pertinente a lo venerabele Caitulo in questo presente anno prime indictionis 1483 (aa. 1483-1484). — Quaterno facto per me dompno Francisco de Donato et lo primicile Brausso de omne dinaro recevuto et lti per lo reverendo Capitulo de Cayazza in questo presente anno 1488 VII indictione, et primo (aa. 1488-1489). — Quaterno facto per me dompno Iacobo de Aversa et dompno Covello Ingrenecta maysstri (così) et procuratori de lo venerabile Capitulo de Cayazza de lo introyto et de llesito (così) de li dinari recevuti et lti incipiendo die primo mense novembris XI indictionis (aa. 1492-1493). — Quaterno facto per me dompno Francisco de Donato et dompno Iacobo de [Aversa] maystri de lo venerabile Capitulo de Cayazza […] ricevuto et lti in questo presente anno 1494 XII indictione, et primo (aa. 1494-1495). — Quaterno facto per dompno Stephano Maiorello de Cayazza essendo mastro de lo venerabile Capitulo una con lo venerabile archidiacono in ne lo anno presente 1497 XVe indictione (aa. 1497-1498). — Quaterno facto per dompno An[…] Ingrignetta et dompno Iacomo de Bernardo delli vittuagli recolti dello anno 1498 dello venerabile Capitulo de Cayazza […] ricevuto in presente […] (aa. 1498-1499). — Quaterno facto et ordenato per mano de dompno Iacobo de Herrico et dompno Iacobo de Bernardis mastri de lo venerabile Capitolo canonico de lo anno 1505 none indictione, incomenciato da lo primo di novembre (aa. 1505-1506). — Quaternus factus et ordinatus per manus dompni Santilli Sparanis et dompni Donati Fasoli yconomi et procuratores Reverendissimi Capituli Caiacciani tam in recoligendo, quam in expendendo, omnia et singula bona supradicti Capituli, anno domini M° V° VI°, Xe indictione (aa. 1506-1507). — Quaterno facto per mano de dompno Vespesiano Fortunato de Cayazza canonico et procuratore de lo Capitulo in anno de XIe indictione M° V° VII° (aa. 15071508). — Quinterno facto per mano de ma dompno Bernardino primicerio et dompno Iacovo Bove procuratori et iconomi de lo venerabile Capitulo de Cayacce de lo anno millesimo cincocento et dece seu 1510 XIIIIe indictione (aa. 1510-1511). — Quaterno facto per mano da me dompno Hercules de Ferrario de Cayacce et dompno Iacomo Rabia procuratori et iconomi de lo venerabile Capitulo de Cayacce in lo anno 1511 XV indictione, de lo introyto et exito incominciando da lo introyto (aa. 1511-1512). — Quinternus administrationis per venerabiles viros Paulum Aegyptium primicerius et Iulianum Grignectam canonicum Calatinum, anno domini M D 12 (aa. 1512-1513). — Quaterno facto et ordenato per dompno Paulo Giptio primicile et c. Donato Marcuzo iconomi et procuratori del venerabile Capitulo de Cayaza dell’anno 1514, III indictione (aa. 1514-1515).
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Fonti
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— Quaterno facto per mano dompno Hercules et d. Santillo Sparani archidiacono procuratori et iconomi de lo venerabile Capitulo de lo intriyto et exito in anno domini 1518 incominciando da lo primo di novembre, 7e indictione (aa. 15181519). — Quaterno facto et ordenato per mano de li venerabili donno Francisco de Pavia et donno Stephano Cascarello de Cayacza iconomi et procuratori de lo introyto et exito de lo venerabile Capitulo de Cayacza de lo anno 1520 indictione 9a die primo mensis novembris (aa. 1520-1521). — Quaterno facto et hordinato per mani de me donno Stephano Crescarello de Cayacza iconomo et procaratore de lo venerabile Capitulo de Cayacza una cum donno Francisco de Pavia et […] admnistrato, 1521 (aa. 1521-1522). — Quaterno de lo introyto et exto facto per me dompno Herculi de la [Iustitia] de lo venerabile Capitulo de Cayacza como a procuratore de lo dicto venerabile Capitulo in lo anno 1524, XIIIa indictione (aa. 1524-1525). — Quaterno facto per me domni Theseo Manselli di Caiazza mastro del Capitulo (aa. 1533-1534). — Quaterno facto per mano de me don Ieronimo Gentile canonico de la Maiore Ecclesia da la cita de Cayazza et procuratore de venerabile Capitulo de Cayazza de lo exito in primis 1535 (aa. 1535-1536). — Quaterno facto per me dompno Francisco Soldano de Cayazza come iconao et precuratore de lo venerabele Capitolo de Cayazza se tutto quello che receputo ne lanno 1537, in primis 1536 (aa. 1536-1537). — Quaterno mutilo (aa. 1538-1539). — Quaterno facto et ordinato per me dompno Antonio de Bernardino del venerabile Capitulo de lo introito et lo exito de lanno 1539 (aa. 1539-1540). — Quinterno facto per me d. Octaviano Bolognino et d. Paulo Pansardo da Cayazza procuratori de le intrate del Capitulo de Cayazza tanto de lo introito como del exito incomenczando dal secundo de octobro 1541 in antea numerando (aa. 15411542). — Quaterno mutilo (aa. 1541-1542). — Quinterno facto per me d. [Vicenzo] Alberto mastro del Capitulo de lo introito et esito de ipso Capitulo ne lanno 1543 (aa. 1542-1543). — Quinterno fatto da d. Virgilio di Bernardis de le cose cotidiane del venerabele Capitulo di Caiazzo administrate per esso e d. Brandolino Turtura nel anno 1544 (aa. 1543-1544). — Quinterno facto per me d. Vicenzo Alberto como mastro del Capitulo de lo introito et esito ne l’anno 1547 (aa. 1547-1548). — Quinterno de li anniversarii et mortoris facto et ordinato per li venerabili procuratori del Capitulo de Cayazza d. Ottaviano Bolognino et d. Roberto Sparano incomenciando dal primo di de novembro 1551 in antea numerando (aa. 1551-1552). — Quinterno de anniversarii et exequi fatto d. Ottaviano Bolognino et d. Bernardino de Rogiero fatto nel anno 1557 incomenczando dal primo de novembre (aa. 15571558). — Quinterno fatto per mano Antonio […] de Rogeri […] 1572 intrante 1573 (aa. 1572-1573).
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bibliografia
Senza data — Quinterno de introytus frumenti Capituli Cayacze (sec. XV), 1. — Quinterno de introytus frumenti Capituli Cayacze (sec. XV), 2. — Quinterno de introytus frumenti Capituli Cayacze (sec. XV), 3. — Quinterno de introytus frumenti Capituli Cayacze (sec. XVI), 1. — Quaterno facto per mano de me dompno Iacobo de Aversa trasanderi de lo venerabele Capitulo de Cayazza de li dinari ricevuti pe mano de l’archidiacono et de dompno Santillo maysstri et procuraturi de lo venerabele Capitulo (sec. XVI), 2. Registri: — Notamento di tutte le intrate delle robbe stabili et mobili del Reverendo Capitolo della Città di Caiazza dell’anno 1585 intrante l’anno 1586 dal primo di novembre, fatto et administrato da noi d. reverendo …… et d. Francesco Cicini procuratori di detto Reverendo Capitolo nell’anno predetto. Alligato 7 (aa. 1585-1586). — Introito et esito de tutte intrate delle robbe stabili e mobili del Reverendo Capitolo della Città di Caiazzo dell’anno 1586 intrante l’anno 1587 fatto et ordinato per noi Antonio Bolognino primicerio e d. Bernardino di Rogiero Fortunato primicerio, canonico, diacono incominciando dal primo di novembre 1586 (aa. 1586-1587). — Notamento de introito et esito di tutte éntrate del Reverendo Capitulo di Cayazzo fatto é ordinato per noi d. Giovanni Loisi Prisco archidiacono è d. Fabio Amato procuratori di detto Reverendo Capitulo de l’anno 1587 entrante 1588, in cominciando I primo di novembre 1587 (aa. 1587-1588). — Notamento dell’introito et esito de tutte intrate di uno anno del Reverendo Capitulo della Città di Caiazzo administrati et ordinati da noi d. Reverendo Roggiero Fortunato, incominciando dal primo de novembre 1588 insinio all’ultimo d’ottobre 1589 come protettori di detto Reverendo Capitulo (aa. 1588-1589). — Notamento dell’Introito et esito di tutte Intrate d’uno anno del reverendo Capitulo della Città di Caiazza administrate et ordinate da noi d. Cesare Fasuoli, et d. Fabio Mancini incominciato dal primo di novembre 1589 insino l’ultimo di ottobre 1590 come procuratori di detto Reverendo Capitulo (aa. 1589-1590). — Notamento dell’Introito et esito di tutte intrate d’uno anno del Reverendo Capitulo della Città di Caiazzo administrate et ordinate da noi d. Giulio Cesare Alberti et d. Suavio Polerio incominciando dal primo di novembro 1590 insino al ultimo di ottobre 1591 come procuratori di detto Reverendo Capitulo (aa. 1590-1591). — Notamento dell’introito et exito delle intrate del Reverendo Capitulo della Città di Caiazza exatte et administrate per noi d. Stefano Orefice et d. Ottavio de Bernardi procuratori et iconomi del detto Capitulo dell’anno cominciato adi primo di novembre 1591 et finito ad ultimo di ottobre 1592 (aa. 1591-1592). — Notamento dell’introito et exito delle intrate del Reverendo Capitulo della Città di Cayazza exatte et administrate per noi d. Giulio Cesare Alberti et d. Giulio Ferraro procuratori et inconomi di detto Capitulo dell’anno cominciato dal primo di novembre 1592 et finito a di primo di novembre 1593 (aa. 1592-1593). — Notamento del introito et exito delle intrate del Reverendo Capitulo della cità di Caiazzo exatte et administrate per noi d. Donato Sparani et Ottavio Faiella procuratori et iconomi de detto Capitulo dell’anno 1593 intrante nel anno 1594 dal
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Fonti
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primo di novembre 93 incominciato et finito nel primo di novembre 1594 (aa. 1593-1594). — Notamento dell’introito et exito dell’intrate del Reverendo Capitulo di Caiazzo exatte et administrate per noi d. Giulio Cesare Alberti et d. Giulio Ferraro procoratori et iconomi del detto Reverendo Capitolo dell’anno cominciando dal primo di novembre 1594 aniversarii del mese di novembre (aa. 1594-1595). — Notamento dell’introito et esito dell’intrate del Reverendo Capitulo administrate per noi d. Stefano Orefice primicerio et d. Suavio Pullerio procuratori et economi di detto Reverendo Capitolo nell’anno 1595 intrante l’anno 1596 (aa. 1595-1596). — Notamento dell’introito et esito dell’intrate de Reverendo Capitulo administrate per noi donno Ottavio de Bernardis et d. Donato Sparani procuratori et economi de detto Reverendo Capitulo ne l’anno 1596 intrante l’anno 1597 (aa. 1596-1597). — Notamento del introito et esito delle intrate del Reverendo Capitulo administrate per noi d. Giulio Cesare Alberte et d. Lepido Bernardi procoratori et economi del detto Reverendo Capitolo nell’anno 1597 intrante 1598 (aa. 1597-1598). — Notamento del Introito et esito dell’intrate del Reverendo Capitulo administrate per noi don Giovanni Geronimo Panebianco canonico presbitero et don Berardino di Ruggiero … procuratori et economi di detto Reverendo Capitulo nel anno 1598 intrante l’anno 1599 (aa. 1598-1599). — Notamento de tutti intrate, rendite et emolumenti del Reverendo Capitulo della città di Caiazza esatti et administrate da noi d. Francesco Cicino et d. Giulio Ferraro canonici presbiteri di detto Reverendo Capitulo dell’anno 1599 entrante il 1600 cominciando dal primo di novembre 99 et finendo il 1600 all’ultimo d’ottobre (aa. 1599-1600). — Notamento de tutte intrate, renditi et emolumenti et esiti del Reverendo Capitulo della città de Caiazza essatte et administrate da noi d. Donato Sparani et d. Horatio Faiella procuratori del detto Reverendo Capitulo dell’anno 1600 intrante il 1601 cominciando dal primo de novembre et finendo all’ultimo de ottobre 1601 in pace (aa. 1600-1601). — Notamento de tutte intrate del Reverendo Capitulo della cita di Caiazza essatte et administrate da noi primigile Fabio et d. Giulio Cesare Alberti procuratori del detto seu Capitulo del anno 1601 et finiendo 1602 in cominciando dal primo de novembre 1601 (aa. 1601-1602) — Notamento de tutte intrate del Reverendo Capitulo della cità de Caiazzo esatte et administrate da noi d. Ottavio Sparano et d. Branimarte Vano procuratori del detto Reverendo Capitulo del anno 1602 et finendo 1602 incominciando dal primo de novembre 1602 et finendo 1603 a di ultimo de ottobre (aa. 1602-1603). — Notamento di tutte intrate, renditi, et molomenti et exiti del Reverendo Capitolo della Città di Caiazza exatti et administrate da noi d. Giulio Cesare de Francesco et d. Attilio Simone procuratori de detto Reverendo Capitolo dell’anno 1603 et finendo dell’anno 1604 in cominciando dal primo di novembre et finiendo al ultimo di ottobre 1604 in pace (aa. 1603-1604). — Notamento di tutte intrate rendite et molomenti et intrate del Reverendo Capitulo della cità de Caiazza exate et administrate da noi d. Giulio Cesare Alberti et d. Donato Sparani procuratori de detto Reverendo Capitulo del anno 1604 intran-
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te 1605 in comingiando dal primo de novembre 1604 finiendo 1605 (aa. 16041605). — Notamento dell’introito et essito delle intrate del Reverendo Capitulo di Caiazza administrate da noi d. Fabritio Lampiero primicerius et d. Brandimarti Vano procuratori di detto Reverendo Capitulo nell’anno 1605 intranti 1606 (aa. 16051606). — Notamento dell’introito […] Capitulo di Caiazza […] Sparano e d. Brand[imarte Vano …] Capitulo nel’anno 1608 [intr]ante 1609 dal p[rimo de novembre] (aa. 1608-1609). — Notamento dell’introito et exite dell’intrate del Reverendo Capitulo di Caiazza administrate da noi d. Gratiano Fusco e d. Fabio Novelli procuratori nel’anno 1609 intrante 1610 dal primo di novembre (aa. 1609-1610). — Notamento dell’introito et exito dell’entradi del Reverendo Capitulo di Caiazzo administrate da noi d. Soavio Pollerio et d. Fulvio Bernardi procuratori nell’anno 1610 entrante 1611 dal primo di novembre (aa. 1610-1611). — Notamento dell’introito et exito del Reverendo Capitulo de Caiazza administrate da noi d. Giulio Cesare Alberti et d. Ottavio Sparani procuratori nel’anno 1611 intrante 1612 dal primo de novembre (aa. 1611-1612). — Notamento dell’introito et exito delle intrate del […] dell’anno 1612 entrante 1613 administrate per noi Gratiano Fosco et d. Stefano Santo Ianni (aa. 1612-1613). — Notamento dell’introito et exito delle intrate del Reverendo Capitulo del’anno 1614 administrate per noi d. Horatio Faella et d. Bernardino Vano economi del detto Capitulo (aa. 1613-1614). — Notamento del introito et esito del intrate del Reverendo Capitulo del’anno 1614 intrante 1615 administrate per noi d. Suavio Polerio et d. Fulvio Bernardi economi del detto Reverendo Capitulo (aa. 1614-1615). — Notamento del’introito et esito delle intrate del Reverendo Capitulo del anno 1615 intrante 1616 administrate per noi da Suavio Polerio e d. Fabio Racioppo economi del detto Reverendo Capitulo (aa. 1615-1616). — Notamento dell’introito et exito delle intrate del Reverendo Capitulo administrate da noi d. Giulio Cesare de Francesco arch[…] et d. Gratiano Fosco canonico diacono nell’anno 1616 intrante 1617 (aa. 1616-1617). — Notamento dell’introito et esito delle intrate del Reverendo Capitulo administrate da noi d. Fulvio Lampiero et d. Attilio Simone canonico subdiacono nell’anno 1617 intrante 1618 (aa. 1617-1618). — Notamento dello introito, et exito delle intrate dello Reverendo Capitulo di Caiazza administrate dalli Reverendi Stefano Orefice primicerius et d. Stefano Santo Giovanni canonico subdiacono [nell’anno 1]1618 intrante il 1619 (aa. 1618-1619). — Notamento dell’introito et esito dell’intrate del Reverendo Capitulo dell’anno 1619 intrante 1620 administrate dalli Reverendi d. Fabio Racioppo presbitero et d. Stefano Cicini canonico suddiacono dell’anno 1619 intrante l’anno 1620 (aa. 16191620). — Notamento dell’introito et esito dell’intrante del Reverendo Capitulo administrate per noi d. Gratiano Fosco canonico presbitero et d. Roderico Lampiero canonico subdiacono nelll’anno 1620 intrante 1621 (aa. 1620-1621).
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— Notamento dell’introito et esito dell’intrate del Reverendo Capitulo administrate per noi d. Gratiano Fosco canonico presbitero et d. Roderico Lampiero canonico subdiacono nell’anno 1621 entrante 1622 (aa. 1621-1622). — Notamento dell’introito et essito dell’entrate del Reverendo Capitulo di Caiazza administrate da noi d. Vergilio Tebano e d. Vergilio Bernardi canonici nell’anno 1622 intrante 1623 (aa. 1622-1623). — Notamento dell’introito et esito del entrate del Reverendo Capitulo di Caiazzo administrate da noi d. Suavio Polerio et d. Fabio Racioppo canonici nel anno 1623 entrante 1624 (aa. 1623-1624). — Notamento dell’introito, et esito dell’intrate del Reverendo capitolo di Caiazza administrate da Noi d. Fulvio Bernardo canonico presbitero et Stefano Cicini canonico subdiacono nel’anno 1624 intrante 1625 (aa. 1624-1625). — Notamento dell’introito, et esito del entrate del Reverendo Capitulo di Caiazzo administrate per Noi d. Francesco Tebano canonico diacono et d. Roderigo Lampiero canonico sudiacono nell’anno 1625 intrante 1626 (aa. 1625-1626). — Notamento dello introito et essito delle intrate del Reverendo Capitulo nel anno 1626 intrante 1627 administrate per Noi d. Ottavio Sparani canonico presbitero et d. Roberte Ingrisello canonico suddiacono (aa. 1626-1627). — Notamento dello introito et essito delle intrate dello Reverendo Capitulo nel anno 1627 entrante 1628 administrate per noi d. Virgilio Bernardo et d. Stefano Cicini (aa. 1627-1628). — Notamento dell’introito, et esito dell’intrate del Reverendo Capitulo di Caiazzo administrate per Noi d. Gratiano Fosco canonico presbitero, et d. Roderigo Lampiero canonico sudiacono nell’anno 1628 intrante 1629 (aa. 1628-1629). — Introito et esito dell’intrate del Reverendo Capitulo di Caiazza amministrate per noi primicerio Gentile et d. Virgilio (segue parola depen.) canonico diaconi nell’anno 1629 intrante 1630 (aa. 1629-1630). — Introito et esito dell’intrate del Reverendo Capitulo di Caiazza amministrate per noi d. Fulvio Bernardi et d. Francisco Thebano nell’anno 1630 intrante 1631 (aa. 1630-1631). — Notamento dell’introito, et exito dell’intrate del Reverendo Capitulo di Caiazza administrate da Noi d. Cesare Ferraro presbitero, et d. Gioseppe Piacenza canonico diacono nell’anno 1631-1632 (aa. 1631-1632). — Notamento dello introito, et esiti dell’intrate del Reverendo Capitulo di Caiazzo administrate per Noi d. Baltassarro Barbiero, et d. Virgilio Bernardo nel anno 1632 entrante 1633 (aa. 1632-1633). — Notamento del introito, et esito delle entrate de Reverendo Capitulo di Caiazzo administrate per noi d. Baldassarro Barbiero, et d. Vergilio Bernardo nel anno 1633 entrate 1634 (aa. 1633-1634). — Notamento dell’introito et esito dell’entrate del Reverendo Capitulo della città di Caiazzo nell’anno 1634 intrante 1635 administrate per Noi d. Roderigo Lampiero et Nicola Pansardo canonici sudiaconi (aa. 1634-1635). — Registro mutilo, senza titolo (aa. 1635-1636). — Notamento dell’introito et esito dell’entrate della città di Caiazza administrate [per noi … Nicola] Pansardo, canonico presbitero, et d. […] subdiacono, economi
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eletti nel presente anno […]ris est al primo di novembre et l’anno intrante 1637 (aa. 1636-1637). — Notamento dell’introito et esito [dell’entrate del Reverendo] Capitolo della città di Caiazzo [administrate] per noi d. Gioseppe de Piacenza [… et] d. Ferrante Mansella ca[nonico …] eletti nel presente anno […] et l’anno intrante 1638 (aa. 16371638). — Notamento dell’introito, et esito dell’entrate della città di Caiazzo administrate [per noi] d. Gioseppe de Piacenza canonico […] Cicini canonico subdiacono […] Reverendo Capitolo in questo presente anno 1639 (aa. 1638-1639). — [Notamento] dell’introito et esito dell’intrate del [Reverendo Capitolo] della città di [Caiazzo admin]istrate da Noi d. Virgilio Berna[rdi] d. Nicola Pan[sardo …] procuratori eletti dal Reverendo Capitolo in questo presente anno 1640 (aa. 16391640). — [Notamento de]ll’introito et esito delle intrate del Reverendo Capitolo della città di Caiazzo [administrate] da Noi d. Ottavio [Ma]rino canonico presbitero et d. Ferrante […] diacono, economi et procuratori eletti nel presente anno [1640] al primo di novembre et l’anno entrante 1641 (aa. 1640-1641). — Notamento dell’introito, et esito dell’intrate [del Reverendo Capitolo] della città di Caiazzo administrate per Noi [Roderigo Lampiero …] d. Carlo Fusco canonici economi et procuratori eletti del Revrendo [Capitolo in] questo presente anno 1641 intrante 1642 (aa. 1641-1642). — [Notamento dell’introito et esi]to del entrate del Reverendo Capitolo di Caiazza administrate per noi d. Horatio Venditt[o] primicerio et [Giu]seppo […] canonico diacono nel anno 1642 entrante 1643 (aa. 1642-1643). — [Notamento dell’introito et es]ito del entrate del Reverendo Capitolo di Caiazza administrate per noi d. H[oratio V]enditto prinicerio et d. Pietro di Gre[gorio canonici …] nel anno 1643 entrante 1644 (aa. 1643-1644). — Notamento dell’introito, et esito dell’entrate del Reverendo Cap[itolo della] Città di Caiazza administrate per Noi don Francesco […] diacono et d. Francisco Mirto canonico suddiacono economi eletti nel presente anno 1644 intrante 1645 […] (aa. 1644-1645). — Notamento del introito et esito delle intrate del [Reverendo Capitolo di Caiazza admini]strate da noi d. Francesco Tebano canonico […] subdiacono [economi eletti nel presente anno 1645 intrante 1646] (aa. 1645-1646). — Notamento dell’introito, et esito dell’intrate del [Reverendo Capitolo] della Città di Caiazzo administrate da noi […] canonico Presbitero, et di Roderico Lampiero […] eletti nello presente anno 1646 et intrante 1647 (aa. 1646-1647]. — Notamento dell’introito, et esito del intrante del Reverendo Capitolo della [Città di Caiazzo] administrate da Noi d. Francesco Racioppo canonico Presbitero et […] diacono economi et procuratori eletti al presente anno 1647 […] (aa. 1647-1648). — Notamento dell’introito, et esito dell’entrate del Reverendo Capitulo della Città di Caiazza administrate da Noi d. Horatio […pri]micerio, et d. Gioseppe de Piacenza canonico diacono [economi] et procuratori eletti al presente anno 1648 intrante 1649 da […] (aa. 1648-1649).
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— Notamento del introito, et esito dell’intrate del Reverendo Capitolo della Città di Caiazza administrate da Noi d. Virgilio Bernardo arcidiacono et d. Francesco Tebano canonico diacono economi eletti nel presente anno 1649 entrante 1650, ut moris est, al primo di novembre e l’anno intrante 1650, ut supra (aa. 1649-1650). — Notamento del introito, et esito dell’intrate del Reverendo Capitolo della Città di Caiazzo administrate da noi d. Carlo Bargero canonico Presbitero et d. [Francesco] Mirto canonico subdiacono economi eletti per l’anno 1650 entrante 1651, ut moris est, al primo novembre e l’anno entrante 1651, ut supra (aa. 1650-1651). — Notamento del introito et esito dell’intrade del Reverendo Capitolo della Città di Caiazzo administrate per noi d. Tomaso Goglielmo et d. Francesco Mirto canonico economi elletti del presente anno 1561 intrante 1652, ut moris est, al primo novembre nel anno intrante ’52, ut supra (aa. 1651-1652). — Introito et esito dell’entrate del Reverendo Capitolo di Caiazzo fatto da noi d. Pietro di […] et d. Francesco Racioppo canonici preti economi e procuratori eletti dalli […] nel presente anno 1652 cominciato dal primo novembre e seguendo l’anno 1653 (aa. 1652-1653). — Introito, e esito dell’entrate del Reverendo Capitolo di Caiazza amministrate da Noi d. Virgilio Bernardi Archi[…], d. Guidone Fosco primicerio economi eletti nel presente anno 1653 il primo novembre, ut seq. (aa. 1653-1654). —, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Carte sciolte. —, Capitolo Cattedrale Caiazzo, Corrispondenza, Corrispondenza vescovi. —, ex Curia di Caiazzo, Processo di beneficio, Atti del beneficio della famiglia Cammorata sotto il titolo di San Bernardino. ASMV, C. Marocco, Chronologia episcoporum civitatis Calatiae, a. 1721, ms. 12 (ex 9). —, C. Marocco, Famiglie, eletti e governatori, 1697, ms. 7. —, C. Marocco, Tavola de’ Capi, 1696, ms. 6. —, C. Marocco – R. fr. Gregorius, Series Calatinorum seu Caiacensium episcoporum, 1697, ms. 8. —, Platea o inventario generale di tutti li beni che si possedono dalla chiesa A.G.P. della città di Caiazzo compilata con ordine della R.C. di S. Chiara, 1775, ms. s. n. ASNa, Pergamene dell’Archivio vescovile di Caiazzo. —, Protocollo di Patronato, notaio Luca Sparano (a. 1603). —, Tribunale misto, Processi, b. 112. BAV, Vat. Lat. 14726-14736. BDSTA, C. De Grazia, Registro generale di tutti l’instrumenti del R. Capitolo della Cattedral Chiesa della Città di Caiazzo, delli beni enfiteusi, censuali et redditizii che possede in territorio et extra territorio di detta Città, fatto et per me Camillo de Gratio procuratore et Advocato di detto R. Capitolo, nell’anno 1595 à 8 d’ottobre cominciato et annotato per ordine de’ Numeri, li fascicoli sul seguente modo, [copia manoscritta del XX secolo], ms. s. n. —, P. Filomarino, Platea di tutti i beni e dritti della Mensa di Caiazzo, ms. s. n., 1620. BNN, Manoscritti Brancacciana, ms. A.XX.1, 1680. BVR, Manoscritti, ms. C 12.
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studi
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Vauchez A., La tomba, la morte e il destino del corpo, in id., Esperienze religiose nel Medioevo, Roma 2003 (Sacro/Santo. Nuova serie, 7), p. 183-190. Verde A. F., Lo studio fiorentino. Ricerche e documenti (1473-1503), I-VI, FirenzePistoia 1973-2010, Studenti e fanciulli a scuola nel 1480, II/1. Villani M., Il necrologio di Caiazzo: clero diocesano e mondo dei laici, in Medioevo, Mezzogiorno, Mediterraneo. Studi in onore di Mario Del Treppo, I-II, a cura di G. Rossetti e G. Vitolo, Napoli 2000 (Europa mediterranea. Quaderni, 12-13), I, pp. 161-178. —, Il necrologio e il libro del capitolo di S. Cecilia di Foggia (erroneamente attribuiti a S. Lorenzo di Benevento), in La Specola. Annuario di bibliografia e bibliofilia (1992-1993), pp. 9-84. —, Monachesimo e mondo dei laici nel Mezzogiorno medievale. Il Necrologio di Montevergine, Altavilla Salentina 1990 (Fonti per la storia del Mezzogiorno medievale, 8). —, Reti commemorative, mondo dei laici e relazioni monastiche tra Campania e Capitanata. A proposito di due recenti pubblicazioni, in Medieval Sophia. Studi e ricerche sui saperi medievali. Peer e-review semestrale dell’Officina di Studi Medievali 4 (2008), pp. 175-183 (, ultima consultazione: novembre 2015). Vitignano C., Cronica del regno di Napoli, Napoli, appresso Gio. Iacomo Carlino & Antonio Pace, 1595. Violante C., Sistemi organizzativi della cura d’anime in Italia tra Medioevo e Rinascimento. Discorso introduttivo, in Pievi e parrocchie in Italia nel Basso Medioevo (sec. XIII-XV). Atti del VI Convegno di storia della Chiesa in Italia (Firenze, 21-25 settembre 1981), I-II, Roma 1984 (Italia Sacra, 35-36), I, pp. 3-42. Vitolo G., Introduzione, in M. Villani, Monachesimo e mondo dei laici nel Mezzogiorno medievale. Il Necrologio di Montevergine, Altavilla Salentina 1990 (Fonti per la storia del Mezzogiorno medievale, 8). —, Istituzioni ecclesiastiche e vita religiosa dei laici nel Mezzogiorno medievale. Il codice della confraternita di S. Maria di Montefusco (sec. XII), Roma 1982 (Italia Sacra, 34). —, L’organizzazione della cura d’anime nell’Italia meridionale longobarda, in Longobardia e longobardi nell’Italia meridionale. Le istituzioni ecclesiastiche. Atti del 2° Convegno internazionale di studi promosso dal Centro di Cultura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Benevento, 29-31 maggio 1992), Milano 1996 (Bibliotheca erudita. Studi e documenti di storia e filologia, 11), pp. 101-147. —, rec. a H. Dormeier, Montecassino und die Laien im 11. und 12. Jahrhundert, mit einem einleitenden Beitrag Zur Geschichte Montecassinos im 11. und 12. Jahrhundert von H. Hoffmann, Stuttgart 1979 (Monumenta Germaniae Historica. Schriften, 27), in Rivista della storia della Chiesa in Italia 35 (1981), p. 161. —, Testimonianze commemorative in Campania, in La tradizione commemorativa del Mezzogiorno medioevale: ricerche e problemi. Atti del seminario internazionale di studio (Lecce, Monastero di San Giovanni Evangelista, 31 marzo 1982),
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bibliografia
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INDICI
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indici
Nei due indici sono inseriti tutti i nomi dei personaggi e tutti i toponimi cita ti nel Liber defunctorum, sia quelli identificati, sia quelli non identificati. I nomi con il carattere in tondo si riferiscono a quelli riportati nell’obituario, così come sono presenti nell’Edizione, sia in latino, sia in volgare, con il numero della pagina corrispondente in tondo. I nomi in corsivo e tra parentesi tonda sono quelli dei personaggi individuati e riportati nel Commentario, con la pagina corrispondente in corsivo. Nel’indice non vi sono le filiazioni, poiché queste sono ampiamente illustrate nel Commentario, fatta eccezione per quelle già espresse in ogni singola registrazione obituaria. In pochissimi casi, si trovano le parentesi quadre, utili a integrare un nome o un patronimico, quando non è espresso nella nota obituaria, ma è palesemente riconducibile al personaggio. Al fine di facilitare la ricerca, le categorie giuridiche, amministrative, al pari delle cariche ecclesiastiche e di quelle dei regnanti, sono rese uniformemente in latino dalle numerose varianti della lin gua volgare. Abbreviazioni dell’Indice onomastico: cons. con. dom. don. fam. fa. fo. fi. fr. mar. mat. mog. nep. nob. pat. rel. so.
= = = = = = = = = = = = = = = = =
consanguinei consorta/e dominus dompnus, donno fameglio filia, figlya filio, figlyo figly, figlioli, filorio frati, fratelli marito matre moglie, mogliere nepote nobele, nobile patre relicta sore, sorella
Abbreviazioni dell’Indice toponomastico: alt. bos. cap. cas. ch. fiu. loc. mon. riv.
= = = = = = = = =
altare bosco cappella casale chiesa Fiume località monastero rivo
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INDICE ONOMASTICO Acco (de), v. Andrea, Giacomo Accurso (d’): 186; v. Nardo Acito, v. Andrea Achille Cicini: 125; v. Elia Bencevenga Açolina (Azolina): 205, 208, 421, 529, 530, 535 Acqua Viva, Acquaviva (d’, de), v. Antonella, Horatio Acto (de), v. Herrico, Henrico Actone (de), v. Enrico, Henrico, Iacobo Adaldi, v. Cola, Pietri Adaldo de Guglielmo: 570 Adam (d’, de), v. Iacoba, Ioanni, Matthia Adam Inmocta: 76, 322; v. Adoritia Adammo de Pascasio: 204 Adamo, mastro: 163 Adamo (de), v. Michele Adario (de), v. Gioseppe Addo (d’), v. Trocta Adea, con. de notare Loysi de Marco (Adea): 200, 343, 523 Adea Mone: 126 Adeburga de Iacobo Bisconte (Adeburga): 156, 349, 453 Adelagia (Adelagia): 235, 579; v. Pietri Ho modio Adelagia, con. de Pietri de Gentile: 102 Adelaha, con. de Cola Merrone: 120 Adelaya, con. de Cola Maccarone: 234 Adelaya, con. de Roberto Giso (Adelaide): 211, 395, 541, 542 Adelayta: 81 Adelicza, con. de Pietri (Adelizia Gisio): 83, 335, 359, 396 Adelina, 306 Adelizia, con. de Ioanni de Angelo de Alvi gnano: 94 Adenolfe (d’), v. Ioanni, Stephano Adenolfo (d’, de), v. Andrea, Antono, Au gustino, Carlo, Corrado, Francisco, Gio vanni, Nicola, Pietro, Sanctillo, Stefano, Stephano Adenolfo di Alvignano: 346 Adenolfo II, arcivescovo di Capua: 263 Adenulfo, v. Cola
Adenulfo: 197 Adenulfo, don.: 199 Adenulfo, iodece: 92 Adenulfo (d’, de), v. Andrea, Biasio, Cobel la, Cola, Iacobone, Ioandi, Maria, Paulo, Philippa, Pietri, Purpura Adenulfo, famiglia: 291, 293 Adenulfo, notare: 85, 178; v. Cayacczano, Iacobo Adenulfo Caldarino: 196 Adenulfo d’Innocentio: 67 Adenulfo de Ceserano: 102 Adenulfo de Pietri iodece (Adenolfo de Ade nolfo): 78, 324, 494 Adenulfo, preite: 136 Adenulfo de Sancta Croce (Adenolfo): 226, 562, 567 Adenulfo Sparani (Adenolfo Sparano): 68, 312, 334 Aderico (d’), v. Simone Adifica, con. de Iacobo Mortarulo (Adifica): 65, 308, 335 Adifica, con. de Marco Fasulo (Adifica): 64, 307 Ado (d’, de), v. Andrea, Cola, Gemma, Iaco bo, Ioanni, Maria, Pietri, Simone, Ste phano Adoritia, con. de Adam Inmocta (Adoritia): 76, 322 Adormita, con. de Ioan’ Inmocta (Adormita): 239, 506, 511, 586 Adorna, con. de Angelo de Marco, nob.: 191 Adorna, con. de Bernardino Fasulo (Ador na): 190, 427, 506 Adorna, con. de Dominico d’Antiano: 77 Adorna, con. de Ioanni Sparani: 95 Adorna, con. de Paulo de lo Russo: 208 Adorna, con. de Pietri Cafararo: 195 Adorna, con. de Savo Inmoncta: 194 Adorna, fa. de Florio Sparani (Adorna Spara no): 123, 404, 505 Adorna Mortarola: 87 Adriano di Novello, Andraino de Novello dicto Bianco (Adriano de Novello): 77, 160, 324, 458; v. Milligrana Morturolo
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Aduce, con. de Tulio Sciarrecta de Limatola (Aduce): 234, 553, 577, 578 Aduisa, con. de Gulielmo Saymundo: 97 Affilata, con. de Ioanni d’Alesio, 204 Agamennona, Agamenonda, Agaminonda Fortunato, notare (Agamennone Fortuna to): 67, 88, 234, 311, 344, 577; v. Helena, Pasqua Fortunata Agamennone, v. Agamenonda, Agaminonda Agatello, v. Andrea Agatha, con. de Ilario (Agata): 149, 370, 442, 537 Agatha de Ioanni Vetere: 143 Agostina de Cola Ranfo: 176 Agostino, v. Agustino, Augustino Agostino, don.: 308 Agostino de Limatula: 68; v. Brigida Agostino Sparano: 548 Agostino Sparani (Agostino Sparano): 122, 402 Agnese, v. Agnessa Agnese (Agnese): 100, 366, 367; v. Ioanni de Aldemario Agnese, et Maria (Agnese Camale): 87, 344 Agnese Barosano: 319 Agnesella: 443 Agnessa: 75 Agnessa: 178; v. Pietri de Stabele de li Friicci Agnessa, con. de Alexio: 113 Agnessa, con. d’Andrea Bisconte: 188 Agnessa, con. de Antono Pignataro: 232 Agnessa, con. de Cola Sparani (Agnese): 219, 554 Agnessa, con. de Dominico de lo Russo: 232 Agnessa, con. de Francisco Pictore (Agnese): 115, 389 Agnessa, con. de Ioanni de Marco: 229 Agnessa, con. de Miccoso: 89 Agnessa, con. de Peregrino: 193 Agnessa, con. de Pietri Aurefece: 151 Agnessa con. de Roberto de la Valle: 186 Agnessa (de), v. Sinay, Stefano Agnessa de Dominico: 191 Agnessa de Gregorio: 66 Agnessa d’Herrico: 222 Agnessa de Ioanni: 205 Agnessa de Iodece: 139 Agnessa de Iuliano: 110 Agnessa de Lando: 135 Agnessa de Pietri (Agnese): 63, 305 Agnessa de Pietri Berteraymo: 117
Agnessa de mastro Martino (Agnese): 80, 328, 329 Agnessa de Simone: 197 Agnessa Gisa: 210 Agnessa Pandone: 87 Agnessa Stabele: 239 Agnola, mog. de Giovanni Racioppo: 185 Agnola Friella (Agnola Friello): 231, 572 Agustino Mortarulo, arceprete di Squille (Agostino Mortarulo): 69, 313 Aianello Alberti: 432 Albarato, v. Ioanni Albendina de iodece Alberto: (Albendina): 69, 313, 562 Alberada (Alberada): 231, 572 Alberarda, con. de Capuano (Alberarda): 103, 371 Alberada de Sancta Barbara: 71 Alberato, v. Francisco Alberica Piancana (Alberica Plancano): 206, 533 Alberico di Racioppo, clerico (Alberico de Racioppo): 179, 427, 487 Alberte, v. Anniballe Alberte (de), v. Sipiene Alberti, v. Aianello, Bernardino, Giovanni Battista, Girolamo, Giulio Cesare, Goffre da, Giulia, Ferrante, Livia, Plinio, Portia, Temperantia, Tullio Alberti (de), v. Angela Albertis (de), v. Laura Alberto, v. Angnola, Flamminio, Giovanni Alfonso, Hyeronimo, Vincenzo Alberto, iodece (Alberto): 69, 81, 225, 289, 313, 561, 562; v. Albendina, Ioanna Alberto (d’, de), v. Anna, Baldassarro, Cubel la, Currado, Dionora, Ferrante, Franci sco, Gesmundo, Giovanni Antonio, Gio vanni Francesco, Goffreda, Iacobo Anto nio, Lisabetta, Livia, Luca Ioanni, Pietri, Stephano, Terentia Alberto de iodece Herrico: 229 Alberto de Yoya (Alberto de Yoha): 149, 442; v. Maria Albentio, Albetio de la Valle (Albentio della Valle): 119, 211, 397, 540; v. Carmosina Albifana de Saxa: 82 Albina de Risi: 147 Albulentio Vano (Albulentio Vano): 102, 369 Albus, v. Alchisius Albymanello: 236
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Alchisius Albus: 417 Aldemario (de), v. Andrea, Ioanni, Rogieri, Stefano, Stephano Alderico, mastro: 160 Alderico (d’, de), v. Cola, Gualterio, Iacobo, Ioanni, Pascale, Trocta Aldi (d’, de), v. Cola, Nuccio, Paulina, Perna, Pietro, Stephano Alebrada, con. de Iacobo Antonio de Mar ciano Frido: 87 Alefreda de Saxa: 75 Alesandro di Filio, iuvenis: 64 Alesio (Alessio): 162, 462; v. Marocta Alesio Crisso (Alessio Crisso): 162, 462; v. Marocta Alesio (d’, de), v. Cola, Alesio, Ioanni, Maral do, Sigismundo Alesio de Alesio de la Piana: 88 Alessandro (de), v. Arnisio Alessandro II, pontefice: 266 Alessandro III, pontefice: 266 Alessandro Cito (Alessandro Cito): 159, 211, 457, 541; v. Sandria Barbera Alessandro Mirto: 535 Alexandra: 85 Alexandra, con. de Corrado: 169 Alexandra, con. de Pietri Sanna (Alessan dra): 109, 378 Alexandra, con. de iodece Pietri: 99 Alexandra (de), v. Ioanni Alexandro (Alessandro): 211, 540; v. Elezario Alexandro, preyte de Cannito (Alessandro): 206, 533 Alexandro (d’, de), v. Iacobo, Maffia, Pietro Alexandro Cicini (Alessandro Cicino): 73, 131, 315, 319, 417, 548; v. Bella Alexandro de Renello: 89 Alexandro de Riscingna, don.: 125 Alexandro Mirto Francapane, vescovo di Cayazza (Alessandro Mirto Frangipane): 170, 276, 277, 282, 291, 292, 354, 447, 471, 556 Alexandro Piancano: 210 Alexandro Piancano, nob. (Alessandro Plan cano): 172, 360, 376, 475 Alexandro Piancano, de Piancano (Alessan dro de Plancano): 98, 194, 360, 512; v. Bruna Rosata Alexandro Sanne: 97; v. Capuana Alexio: 113; v. Agnessa Alexio: 173; v. Verita
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Alexio (d’), v. Dominico, Iannuccia, Peregri na Alexio de notare Crisso (Alessio): 113, 386 Alexio Savini, v. Margarita Alferada de Rayano: 78 Alferada Giczulina: 219 Alfercia de Beneditto: 77 Alferi (de), v. Guglyelmo Alferio (d’), v. Simone Alfia: 143 Alfia, con. de Angelo: 125 Alfia, con. de Ioanni Paldi (Alfia): 98, 361 Alfia Dofe (Alfia Dofe): 204, 529, 566 alfiero di cavalli, v. Gasparro Mordente Alfonso Aloys: 337 Alfonso de Melchionda, nob.: 106 Alfonso Melchiori: 318 Alfonso Puglyeri (Alfonso Pollerio): 122, 401 Alfonso Sparani: 111 Alfonso Sparani, don., canonico, subdiaco no: 115 Alfonso de Voffe Sparani: 111 Algisio, vescovo (Argisius): 171, 262-264, 473 Algisio (de), v. Marocta Algiso, v. Riccardo Aliberto (d’, de), v. Angelo, Anniballo, Anto nio, Baldassaro, Baldasarro, Costantino, Francisco, Gismundo, Ioan Francisco, Ioanni, Luca Francisco, Pacientia, Pietri Alicandra Cafararo, iuvenis, fa. di Pietro Ca fararo: 86 Alimboldo (d’), v. Altruda Alimundo (de), v. Georgio, Pietri Alisandro Quaranta, et Iacomo Quaranta, suo fo. (Alessandro Quaranta): 187, 500 Allegranza de Lanno: 73 Almundo, abbate (Almundo): 169, 436, 471; v. Andrea Almundo, mastro, frabecatore: 119 Almundo (d’, de), v. Bartholomeo, Cola, Ge orgio, Iacobo, Pietri, Sibilia Alneto (d’), v. Ioanna Alnolfe (d’), v. Antonio Alnolfo (d’, de), v. Antonio, Basio, Nardo, Oliviero, Stephano Alnolfo, fo. de Oliviero de Alnolfo (Alnolfo): 89, 345, 365 Aloara (de), v. Giovanni Alobrandina, con. de notare Roberto: 150 Alois, v. Cesare, Luzio, Pietro Aloys, v. Alfonso
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indice onomastico
Altabella de Cusano (Altabella de Cusano): 118, 395 Alteruda: 334 Altobella de Sopino, so. del terzo ordine de San Francesco (Altobella de Sopino): 179, 402, 487 Altobello de Grazia: 479 Altobello de Piancano, nob.: 201 Altobello Paterno (Altobello Paterno): 125, 147, 407, 438; v. Gratia Altilia: 121 Altruda: 463 Altruda (Altruda): 157, 455; v. Cola de iodece Rogieri Altruda, con. de Andrea (Altruda): 120, 399 Altruda, con. de Basile: 94 Altruda, con. de Cobello Crescarello (Altru da): 235, 580 Altruda, con. de iodece Ianni de Martone (Altruda): 120, 399 Altruda, con. de Ioanni Bruno: 100 Altruda, con. de Ioanni Filiello: 219 Altruda, con. de Pietri de Capua: 101 Altruda, con. de Pietri Sanctorio (Altruda): 148, 319, 441 Altruda, et Maffeo suo fo.: 193 Altruda, fa. de Andrea: 137 Altruda, fa. de Bernardino Crescarello (Al truda Crescarello): 224, 246, 472, 560, 579, 580 Altruda, fa. de Ioanni Bono: 130 Altruda (d’), v. Thomasia Altruda d’Alimboldo: 202 Altruda de Andrea: 515 Altruda de Andrea Agatello (Altruda de Al mondo): 115, 391 Altruda d’Andrea Ferraro (Altruda): 221, 397, 491, 555 Altruda de Felicio: 126 Altruda de Gulielmo: 71 Altruda de Ianuario: 120 Altruda de Insaro: 159 Altruda de Ioanni Caputo (Altruda): 105, 374 Altruda de Landinone: 122 Altruda de Landone: 74 Altruda de Melito: 141 Altruda de Pietri Conciatore: 133 Altruda de Pontelatrone: 104 Altruda de Sanctorio: 204 Altruda de Subriana: 83 Altruda de Trani: 87
Altruda Faycla (Altruda Faycla): 214, 545 Altruda Pandone: 96 Alvignano (d’), v. Andrea Amato (d’), v. Ioanni, Marino Amato Marcuccio: 125 Ambrosio, v. Roberte Ambrosio (d’), v. Maria Ambrosio Cammarota (Ambrosio Cammaro ta): 119, 397 Ambroso (d’), v. Ioanni Amelina (de), v. Ioanni Amena (d’), v. Augustino Amilina, con. de Copagnone: 237 Anciano (de), v. Bernardino, Cola, Fabio, Io anni, Lippo, Martino, Marucia Ancoles, fo. de Nuccia Cimmino (Ancoles): 154, 451 Andolfe (de), v. Iridonia, Saporita Andolfo (de), v. Bernardino, Ludovico Andrea: 334, 438, 450 Andrea: 75, 85, 137, 208; v. Altruda, Domi nico, Maria Andrea: 134; v. Cola de Ioanni de Madio Andrea: 164; 463; v. Leonarda Andrea: 178; v. Pietri de Stabele de li Friicci Andrea (Andrea de Landone): 120, 399; v. Al truda Andrea, abbate: 221 Andrea, della città di Aversa, vescovo di Ca iazzo (Andrea [IV] Serao): 145, 269, 273, 437 Andrea, don. (Andrea): 84, 328, 337, 457, 466, 474, 505, 517 Andrea, fo. de Cola Mortarulo: 208 Andrea, fratre, de l’ordene de predicaturi: 159 Andrea, mastro: 179; v. Maria Andrea, vescovo calatino (Andrea [III] de Ducenta): 86, 269, 270, 296, 342 Andrea, vescovo de Cayaccza (Andrea [II] de Riccardo): 86, 127, 155, 268, 269, 336, 342, 352, 374, 383, 434, 441, 452, 512, 535, 546, 576; v. Maria, Riccardo Andrea Acito: 193 Andrea Agatello (Andrea Agatello): 115, 391; v. Altruda Andrea Aurefece (Andrea Orefice): 119, 128, 397, 413; v. Bandella Andrea Barberi, mastro: 70 Andrea Bardaro: 182 Andrea Bisconte: 158, 179
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Andrea Bisconte: 188; v. Agnessa Andrea Boye de Sancto Ioanni et Paulo: 89 Andrea Caldararo, notare (Andrea Caldara rio): 195, 515, 516 Andrea Cayaccza: 117; v. Maria Andrea Cayaccza: 119; v. Cella Andrea Cayaccza: 122; v. Cicco Andrea Conciatore (Andrea Conciatore): 178, 213, 321, 486, 544; v. Martha Andrea (d’, de), v. Altruda, Giovanni, Ioanna, Leucio, Nicola, Pietri, Purpura, Symone Andrea d’abbate Almundo (Andrea): 169, 471 Andrea de Acco, mastro, 306 Andrea d’Adenolfo: 209 Andrea de Adenulfo (Andrea de Adenolfo): 228, 563, 567 Andrea de Ado, abbate (Andrea de Ado): 118, 395 Andrea d’Ado, mastro: 188, 221 Andrea d’Aldemario (Andrea de Aldemario): 210, 538 Andrea d’Alvignano, abbate: 79 Andrea de Angelo de Sancto Angelo: 117 Andrea de Antiano, don., sacrista, canoni co, subdiacono (Andrea de Anziano): 105, 374, 545 Andrea de Barbara, don.: 78 Andrea de Bernardi, aromatario: 139 Andrea de Culono, mastro (Andrea de Culo no): 99, 363 Andrea de Deodato de Campagnano: 96 Andrea de Felice, mastro: 234 Andrea de Filio (Andrea de Filio): 187, 499; v. Marsilia Racioppo Andrea de Iacobo, abbate (Andrea de Giaco mo): 186, 497 Andrea de Ioanni: 114 Andrea de Ioanni de Paterno (Andrea): 132, 420 Andrea de Lando (Andrea de Lando): 78, 183, 326, 493; v. Cobella Andrea de Landone, et Capuana soa con. (Andrea de Landone): 90, 347 Andrea de Laurenczo: 154 Andrea de Limata, mastro: 199 Andrea de Lorenzo: 563 Andrea de Luca: 224 Andrea de lo Castello de le Femmene: 111 Andrea de lo Primicile, mastro (Andrea de Primicerio): 86, 342
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Andrea de mastro Georgio: 218 Andrea de mastro Martino de li Scavi: 93 Andrea de Manfredo de Campagnano: 124 Andrea de Martino (Andrea de Martino Ga lasso): 235, 580 Andrea de Martino, don. (Andrea de Marti no): 84, 126, 337, 408, 409 Andrea de Martino de Limatula, don., cano nico de Capua et de Cayaccza (Andrea de Martino): 126 Andrea de Missina: 150 Andrea de Nicolao, de Nicolo, iodece (An drea de Nicola): 90, 147, 348, 439; v. Ca puana Andrea de Paulo de Risi (Andrea): 98, 320, 362 Andrea de Porfilio: 236 Andrea de Risi (Andrea de Risi): 219, 234, 554, 577; v. Ruccia Andrea de Rogeri: 120; v. Mecca d’Herrico Andrea de Romano: 108 Andrea de Sancta Barbara: 87 Andrea de Sancto Mauro: 91; v. Laurenza Andrea de Simone de Subriano (Andrea): 120, 399 Andrea de Stephano, iodece (Andrea de Ste fano): 178, 485, 499 Andrea de Stefano di Limata: 245 Andrea de Zuccaro, artista: 549, 574 Andrea di Giovanni de Gualtiero: 505 Andrea di Lanno, mastro: 154 Andrea di mastro Gregorio: 352 Andrea Faylla, mastro: 197 Andrea Ferraro: 204; v. Faustina Andrea Ferraro: 77; v. Ioanna Andrea Ferraro: 238; v. Margarita Andrea Ferraro: 204; v. Narda Andrea Ferraro (Andrea Ferraro): 73, 119, 221, 320, 397, 398, 555; v. Altruda, Floria Andrea Ferraro de la Piana: 131 Andrea Fortunato (Andrea Fortunato): 230, 570 Andrea Gogliotti delli Amorosi, notare, et Paolina Cacchilli, sua mog. (Andrea Vi gliotta): 174, 400, 478 Andrea Iacobucio (Andrea Iacobucio): 201, 235, 524, 579; v. Perna Andrea Lombardo: 208 Andrea Maccarone, mastro: 120 Andrea Mancino (Andrea Mancino): 92, 145, 351, 437; v. Maria
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Andrea Manselli: 363, 449, 451 Andrea Martino: 214; v. Bernardino Andrea Menescalco: 94; v. Francesca Andrea Morrone (Andrea Morrone): 105, 374, 574 Andrea Mortarulo (Andrea Mortarulo): 192, 331, 508 Andrea Paldi: 188 Andrea Paldi: 386, 441 Andrea Paldi: 138; v. Sabella Andrea Paldi: 68; v. Stephano Andrea Paldi, abbate, canonico, diacono (Andrea Paldi): 98, 361, 495, 506, 563 Andrea Paldi iuvenis, giudice: 114, 387, 449, 501, 505; v. Maria Andrea Paldi, iodece (Andrea Paldi senis): 184, 289, 314, 362, 495; v. Costantia, Sab bia Andrea Peczone: 122 Andrea Puturuto: 74; v. Scolatica Andrea Rinco: 213 Andrea Russo: 196; v. Rita Mortarola Andrea Sancto Angelo: 94; v. Lillo Andrea Silimastro (fa. d’): 168 Andrea Sodano (Andrea Sodano): 124, 133, 405, 421; v. Cecca Andrea Sodano, mastro: 234 Andrea Telegrino, 122 Andrea Vigliotta delli Amerosi: 120; v. Cate rina di Belluccio Andrea Vitraro: 120, 167; et la fa.: 174 Andrea Vitraro: 152; v. Ioanna Andrea Vitraro: 166; v. Mansella Andrea Vitraro: 66, v. Maria Andrea Vitraro: 114; v. Rosata Andrea Vitraro: 168; v. Sabella Andrea Vitraro, abbate (Andrea Vitrario iu venis): 126, 407, 408 Andrea Vitraro, abbate (Andrea Vitrario se nis): 203, 528 Andrea Vitraro, iodece: 218 Andrea Vitraro, mastro (Andrea Vitrario): 161, 460 Andreasso (d’), v. Stephano Andreella, con. de Francisco de Gentile (An dreella): 74, 320, 352, 572 Andreocta, signore de Alvignanello (Andreot to): 168, 291, 469 Andriana, 308 Andriana, con. de Cicco Ferraro: 105 Andriana de Marco de Aversa, mog. de Gio
an Carlo Bolognino (Andreana del Tufo): 234, 281, 296, 341, 462, 578, 586 Andriana Marotta, mog. di Littio Bernardo (Adriana Marotta): 154, 450 Andriana Simmone, iuvenis (Andriana Si mone): 88, 344 Andriella, fa. de Sanctillo Lota (Andriella Lota): 124, 316, 405 Anello de Gillo: 233 Anello de Vico: 232 Anello Frangipane: 393 Anello Mortarulo (Anello Mortarulo): 139, 203, 430, 528; v. Lisabella Anfusio Paldi, notare (Anfusius Paldi), 222, 250, 557; v. Maria Angela, v. Angiela, Angnola Angela: 70, 376, 386 Angela (Angela): 160, 458; v. Christofano de lo Russo Angela, 216; v. Colella Pandone Angela, con. de Ascanio de Bernardo (Ange la): 219, 477, 553 Angela, con. de Dominico: 209 Angela, con. de Ferrante Lampiero (Angela de Lacchi): 224, 559 Angela, con. de Francisco Lombardo (Angela Lombardo): 192, 508 Angela, con. de Ioanni Antonio Cicini picto re (Angela): 216, 349, 549 Angela, con. de Marino Inmocta: 217 Angela, con. de Pietri (Angela): 209, 536, 537 Angela, con. de Pietri Conciatore: 127 Angela, con. de Symone de Caserta: 134 Angela, con. de Vasile Vano (Angela): 171, 441, 474 Angela, fa. de Christofano Paterno (Angela Paterno): 202, 526, 549 Angela, fa. de Pietri de la Vigna (Angela): 183, 288, 289, 493 Angela, fa. de Tancio Cicini (Angela Cicino): 176, 483, 485, 503 Angela Barbera (Angela Barbero): 220, 491, 554 Angela Crescarella: 195 Angela de Alberti, mog. di Bartolomeo di Ra cioppo: 224 Angela de Arienso, con. de Polidoro Cicini (Angela de Arienso): 131, 418 Angela de Cionto: 575 Angela de Domenico (Angela de Domenico): 91, 349
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Angela de li Sassa, 126; v. Iacoba Angela de Massa (Angela de Massa): 185, 413, 497 Angela de Raone: 565 Angela de Roggiero Fortunato: 135 Angela de Rogiero de Robrido: 97 Angela Fasola: 204 Angela Mirta (Angela Mirto): 162, 461; v. Ca terina San Secondo Angela Pannone: 231 Angela Sancto Ianni: 93 Angela Sparani, con. de mastro Miele de Ca pua: 113 Angelella, nob.: 235 Angelella, con. de Augustino Maucerii (An gelella): 137, 427 Angelella, con. de Col’Angelo Rabia: 86 Angelella, con. de Donato Sparani: 148 Angelella, con. de Ferrante Longo: 200 Angelella, con. de Francisco de Marco (An gelella): 233, 401, 575 Angelella, con. de Martino Puncillo: 77 Angelella, con. de Mirabello Vano (Angelel la): 185, 496, 532 Angelella, con. de Stephano Aurefece (Ange lella): 182, 492, 528 Angelella, fa. de Iacobo de Francisco: 138 Angelella de Cobello Puncillo: 213 Angelella de lo Balsamo (Angelella de Balsa mo): 77, 324, 402 Angelella di Aversa: 548 Angelella Friella: 231 Angelella Funara: 187 Angelella Lampera: 207 Angelella Mansella: 123 Angelella Silimastro: 67 Angelillo Friello, notare (Angelillo Friello): 156, 176, 453, 482; v. Necta Angelillo (de), v. Ioanni Angelillo de Ia de Dominico: 109 Angelillo de Dominico: 115; v. Medea Angelillo de Massaro de Ayrola: 91 Angelillo Mayorello: 182; v. Brisella Angelo: 125, 189; v. Alfia, Maria Angelo, fo. de Cola Sancto Ianni, clerico: 211 Angelo, fo. de Iacobo Mortarulo: 228 Angelo, fo. de mastro Luca Sparani (Angelo Sparano): 151, 312, 445, 574 Angelo, preyte: 141 Angelo, preyte, et Berta: 213
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Angelo Barveri (Angelo Barberi): 173, 476; v. Catherina Angelo (d’, de), v. Angelo, Giovanni, Ioanni, Maria Angelo d’Aliberto (Angelo de Alberto): 174, 193, 478, 510; v. Perna Angelo de Angelo: 144 Angelo de Christofano (Angelo de Cristofa no): 136, 425 Angelo de Gioffreda: 80; v. Maria Angelo de Insaro (Angelo de Insero): 115, 389; v. Palma Tebana Angelo de Landulfo: 68 Angelo de Marco: 192, 577 Angelo de Marco: 154, 191; v. Adorna, Lu cretia Angelo de Mario, et Florentia soa con., et Pietri suo fi.: 209 Angelo de Rahone: 119; v. Iacobo Angelo de Samida, mastro: 144 Angelo de Sancto Angelo: 117; v. Andrea Angelo de Sancto Angelo, abbate: 190 Angelo Ginuale de li Cafari, et Maria soa con.: 158 Angelo Morrone: 181; v. Paulina d’Aldi Angelo Mortarulo (Angelo Mortarulo): 135, 160, 424, 459; v. Cola, Sionda Angelo Padofello: 112 Angelo Pugliese, Puglyese (Angelo Pugliese): 144, 159, 435, 456; v. Polisena Angelo Priore: 136; v. Gemma Angelo Sancto Ianni (Angelo Sancto Ianni): 117, 217, 394, 551; v. Covella Angelo Sgueglia: 108 Angelo Tavano (Angelo Tavano): 114, 115, 387, 389 Angelo Veczone: 182 Angelosa, fa. de Antonello Mortarulo: 141 Angenica, con. de Thomasi Friello (Angeni ca): 190, 505, 565 Angiela Maiorella, fa. de Paolo Maiorello: 67 Angila da Ser[...]: 241, 587 Anginellina, con. de Ioanni Cuccio: 96 Angioni: 524 Angiola Mansella, mog. de Iacuo Fasulo (Angiola Manselli): 160, 458 Angiola Mirta, mog. de Francisco Simone (Angiola Mirto): 179, 487 Angiola Moceccia del casale de Ognissanto: 174 Angnola, con. de Alberto: 112
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Angnola Mortarola (Angnola Mortarulo): 70, 240, 315, 421, 587 Anibale Frangipane Mirto (Annibale Mirto Frangipane): 206, 374, 455, 504, 532 Aniballo Cammarota: 199 Aniballo Paterno, nob. (Annibale Paterno): 77, 142, 216, 324, 430, 433, 447, 548; v. Clara, Pomponia Anna de Alberto, con. de Pierre Antonio di Racioppo (Anna de Alberto): 225, 562 Anna Gentile: 227 Annebbale Paterno (Annibale Paterno): 152, 433; v. Silvia Mirto Anniballe Alberte (Annibale Alberto): 169, 470, 471; v. Diana de Marco Anniballo de Aliberto, iodece (Annibale de Alberto): 225, 562 Annibale Mirto Frangipane: 583 Annolfe (de) v. Antonio, Giacomo, Isabella, Stefano Annolfo (d’), v. Bernardino, Paulo, Sanctillo Anselmo Friello, studente in lege: 90 Ansensi, v. Iacobo Anthea Mancini di Roma (Antea Mancino): 202, 525 Antiano (d’, de), v. Andrea, Antonella, Domi nico, Francisco, Nardo, Paulo, Stephano, Tomaso Anziano, v. Giovanni Antima (d’), v. Nicolo Antolino (de), v. Iacobo Antolino Mataracczo (Antolino Matarazzo): 121, 401 Antona, con. de Ioanni Bocto: 73 Antona, con. de Ioanni Lampieri (Antonia): 181, 462, 490 Antona Dofe: 197 Antonarello de Rogieri de Squille (Antona rello): 217, 309, 551 Antonecta, con. de Baldassarro Puglyeri (Antonietta): 101, 321, 341, 368 Antonella, con. de Bernardino Ingrisello: 109 Antonella, con. de Francisco d’Alberto: 87 Antonella, con. de Ioanni Sparani: 200 Antonella, con. de Paulo Longo, et Rebeccha soa fa.: 138 Antonella, con. de Ricciardo de Valente (An tonella): 149, 398, 442, 510 Antonella Cicchinella: 64 Antonella d’Acqua Viva, fa. del conte de San
cto Valentino, et signora de la Baronia de Rayano (Antonella Acquaviva): 157, 296, 454, 522 Antonella d’Antiano: 232 Antonella de Giglyo: 216 Antonella de Iorio Merrone: 137 Antonella de Limata de Sanct’Agatha: 215 Antonella de notare Iacobo d’Herrico: 71 Antonella de Paulo de Mario (Antonella): 97, 358 Antonella Fortibraccio: 165 Antonella Gepcza, con. de Ioanni de Mel chionda: 165 Antonello: 108; v. Iacobo de Marczano Frido Antonello Barberi, Barveri, mastro (Antonel lo Barbiero): 115, 182, 389, 491; v. Iulia Antonello Caputo: 328 Antonello Cichinello: 226; v. Ioanna Antonello Cicini: 181; v. Nita Antonello de Coloni: 148; v. Madonna Antonello de Dominico: 69; v. Ioanna Antonello de Gentile: 195 Antonello de Gillo: 91; v. Fiorella Antonello de lo Russecta de Capua (Antonel lo de lo Russecta): 128, 169, 412, 470; v. Fortecza Antonello de Marco (Antonello de Marco): 128, 412 Antonello de Massa: 116 Antonello de Massa, figlyolo: 170 Antonello de notare Iacobo: 179 Antonello de Risi: 93, 97 Antonello de Risi (Antonello de Risi): 225, 561; v. Margarita Antonello Fasulo (Antonello Fasulo): 76, 120, 322, 399; v. Palma Antonello Ferraro: 83, 336; v. Isabella de Annolfe Antonello Grignecta, don., archidiacono, vi cario (Antonello Grignecta): 180, 488 Antonello Homodio: 207; v. Gratia Antonello Mansello: 192; v. Cardonia Antonello Mirtho, doctore in utroque iure (Antonello Mirto Frangipane): 208, 308, 535 Antonello Mordente: 327 Antonello Mordente de le Serre (Antonello Mordente delle Serre): 99, 188, 364, 502; v. Laura Macciocta, Sarra Gepcza Antonello Morrone, mastro (Antonello Mor rone): 71, 227, 316, 565; v. Rosa
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Antonello Mortarulo: 141; v. Angelosa Antonello Puglyero: 104 Antonello Sparani: 234 Antonello Tavano: 209 Antonello Volpe (Antonello Volpe): 119, 181, 398, 490; v. Iannuccia Antona, con. de Stephano Sodano (Antonia): 143, 434 Antonia, v. Antona Antonia Beenardi: 233 Antonia, con. d’Antonio Mansello (Antonia): 240, 587 Antonia, con. de Iacobo Sancto Angelo: 149 Antonia, con. de Marino Turtura (Antonia): 198, 521, 549 Antonia, fa. de Hieronimo Sparani: 197 Antonia, fa. de notare Stephano de Bernar do (Antonia de Bernardo): 176, 452, 472, 482, 483 Antonia, mog. de Cicco de Lando (Antonia): 80, 317, 329 Antonia de Marco, mog. de notare Gioanni Lampiero di Caiazza (Antonia de Marco): 117, 340, 394, 443 Antonia Faicchia (Antonia Faicchia): 186, 498, 499 Antonia Ferraro, mog. de Giovanni Morrone della Piana (Antonia Ferraro): 130, 415, 569 Antonia Gentile: 226 Antonia Manselli: 105, 374 Antonia Minutilla di Traetto: 160 Antonia Pannone (Antonia Pannone): 233, 374, 375, 545, 574 Antonia Sasso: 331, 524 Antonia Tobia di Napoli: 557 Antonio: 374 Antonio, v. Antono Antonio, fo. de Cola Mataraczo: 105 Antonio, fo. de Iacobo de li Sparani: 143 Antonio, fo. de Ioanni Cicini: 179 Antonio, fo. de Ioanni d’Ado: 179 Antonio, fo. de mastro Cobello: 204 Antonio, fo. de notare Stephano Sparani (Antonio Sparano): 145, 349, 436 Antonio Aurefece: 69 Antonio Bolognini: 481 Antonio Bolognino (Antonio Bolognini): 178, 211, 292, 405, 462, 485, 539; v. Sarra Antonio Cafararo, nob.: 411, 506
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Antonio Cafararo (Antonio Cafararo): 228, 567; v. Catina Antonio Cafararo: 191; v. Iulio Calabrese Antonio Cicini, clerico: 132 Antonio Cinczocto, dicto Ianco: 118 Antonio Citrullo: 500 Antonio Covelli de Napoli: 211; v. Vittotia Sancto Ianni Antonio d’Aliberto (Antonio de Alberto detto Ciccio): 117, 315, 393, 457 Antonio d’Aliberto, de Aliberto (Antonio de Alberto): 185, 204, 223, 497, 529, 559; v. Macera, Polita Antonio d’Alnolfe: 217; v. Iordana Antonio d’Alnolfo, de Annolfe (Antonio de Annolfe): 64, 113, 307, 386; v. Diana Antonio d’Arnolfo: 84; v. Bernardino Antonio de Bernardi (Antonio de Bernardo): 217, 549 Antonio de Bricita de lo Casale: 217 Antonio de Errico, don.: 311 Antonio de Francisco d’Aversa: 134 Antonio de Frigello: 138 Antonio d’Herrico, don., canonico, diacono, rettore di Sant’Angelo di la Piana: 159 Antonio de Herrico, vescovo de Cayaccza (Antonio de Errico): 121, 273, 274, 345, 400, 496, 530, 534 Antonio de la Valle: 68 Antonio de lo Russo (Antonio dello Russo): 81, 331; v. Iacoba Antonio de mastro Gregorio: 90 Antonio de Matthio, Antono de Mathio de Sancto Angelo (Antonio de Matthio): 116, 199, 393, 521; v. Venia Antonio de Notariis, don., vicario di Gaiaz zo: 145 Antonio de notare Iacobo: 90, 105; v. Verita Antonio de Noto, don. (Antonio de Noto): 138, 427 Antonio de Proculo, mastro (Antonio de Pro culo): 71, 317 Antonio de Racioppo, mastro: 183; v. Cathe rina Antonio de Saxa, notare (Antonio de Saxa): 125, 406 Antonio de Vico: 239 Antonio Giçulino: 71; v. Clarella Antonio Fasulo: 199 Antonio Fortunato: 393 Antonio Maccaionda: 116
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Antonio Malgieri, fo. di Carlo Malcieri, iuve nis (Antonio Malciero): 131, 418 Antonio Mansella: 74 Antonio Marczanello (Antonio Marzanello): 100, 160, 367, 457; v. Hoda Antonio Matone de Monte Sarchio: 164 Antonio Melchiori, fo. de Emilio Melchiori (Antonio Melchiori): 174, 477, 478 Antonio Mezza Capo, subdiacono, mastro di cappella della Chiesa cattedrale (Antonio Mezza Capo): 161, 460 Antonio Mordente: 326 Antonio Mordente (Antonio Mordente): 101, 367 Antonio Mortarulo: 80 Antonio Mustarulo (Antonio Mustarulo): 110, 380 Antonio Paldi (Antonio Paldi): 212, 503, 542 Antonio Pansardo: 195 Antonio Piancano: 403 Antonio Prisco: 150 Antonio Russo (Antonio Russo): 160, 459 Antonio Sancta Barbara (Antonio Santa Bar bara): 189, 225, 504, 562; v. Rebecha Antonio Sancto Ianni: 183 Antonio Sanctorio, 168 Antonio Sanseverino: 296 Antonio Simone, vicario generale del vesco vo Paolo Filomarino (Antonio Simone): 240, 586 Antonio Sparani: 238 Antonio Sparani: 114; v. Feliciana Antonio Vitraro (Antonio Vitrario): 78, 165, 325, 465; v. Masella Antono: 162; v. Cubella Antono, notare: 128; v. Bartholomia Antono, notare: 131; v. Mariella Antono Barberi: 164; v. Maruccia Antono Bardari: 130; v. Domeneca Antono Bardaro, notare (Antonio Bardaro): 129, 175, 414, 480; v. Visulina Antono Boye: 94; v. Thomasa Antono Burrello de Pontelatrone: 175; v. Palmeria Antono Ciavello de Pedimonte: 180 Antono Cimmino: 141; v. Ioanna Antono Conciatore de Sanctentano, mastro: 121; v. Sabella Antono de Adenolfo: 122 Antono d’Alvignanello: 235 Antono de Celento: 227
Antono de Francisco, abbate: 211 Antono de Iacobuccio (Antonio de Iacobuc cio): 163, 462 Antono de Iacobucio: 230 Antono de lo Russo: 187 Antono de lo Russo: 66; v. Carmosina Antono de la Valle: 127; v. Catherina Antono de Madio (Antonio de Madio): 139, 430; v. Cerva Antono de Marco: 211, v. Rosa Antono de Marco, dicto Leonello: 169 Antono de notare Nicola: 154 Antono de Roberto Palmerio, 124 Antono de Petruccia, don.: 153 Antono de Pontelatone: 124 Antono Infrocta: 153; v. Capriella Antono Mansello (Antonio Manselli): 200, 523 Antono Mansello (Antonio Manselli): 184, 189, 494, 503; v. Ioanni, Stephano Antono Marcianello: 164; v. Maruccia Antono Pecoraro (Antonio Pecoraro): 107, 376 Antono Pignataro: 232; v. Agnessa Antono Sodano (Antonio Sodano): 65, 111, 308, 383, 414, 504; v. Biasio Antono Tavano (Antonio Tavano): 126, 409 Antriana de Bernardi, nob., iovene: 173 Antriana Simone (Antriana Simone): 131, 418 Appio Bernardo (Appio Bernardo): 78, 325 Apolito: 97; v. Gemma Aquila: 348, 576 Aquila (don’, donn’, donna): 80, 83, 108, 171, 207, 378; v. Ciancia, Iacoba, Iacobo, Luca, Michele Aquila, con. de Basilio: 97 Aquila de Grisello: 171 Aragona (d’), v. Ferrante Aragonesi: 524 Arbitrio Lampiero, mastro (Arbitrio Lampie ro): 197, 518 Archimmia Faicchia (Archimmia Faicchia): 82, 333, 356 Archis (de), v. Ioanni Arcibaldo Gisio: 395 Ardovino Panczardo (Ardovino Pansardo): 64, 67, 306, 310; v. Francisco Arfemia de Stabele (Arfemia): 84, 338, 536 Argenta de Mario, con. de Mariano Homo dio: 203
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Argenta Homodio (Argenta Omodeo): 96, 357 Argentina, con. de Francisco de Aliberto: 100 Argentina de Margarita Morrone (Argenti na): 172, 475 Argentina Giameo de Cerreto, mog. di Gio vanni Baptista Fasolo di Caiazzo (Argen tina Giameo): 186, 498 Argentina Morrone: 159 Argentio (de), v. Rainulfo Arienso (de), v. Angela Armelina de Madio: 430 Arnisio (Arnisio): 167, 468; v. Ioanna Arnisio (d’, de), v. Arnisio, Cecca, Cola, Fa nello, Iacobo, Ioanni, Maria, Paulella, Paulo, Pietri, Stephano Arnisio d’Arnisio: 158 Arnisio de Alessandro: 352 Arnisio, famiglia: 291, 301 Arnolfo (d’), v. Antonio Arogania (d’), v. Ioan’ Francisco, Roberto Arpad, v. Maria Arribaldo (de), v. Roberto Ascanio (la figliola di) (l’anonima figlia di): 231, 572 Ascanio de Bernardo, nob. (Ascanio de Ber nardo): 173, 219, 477, 553; v. Angela Ascanio Mandato (Ascanio Mandato): 225, 562 Ascanio Mortarulo: 421 Ascanio Parisano, vescovo di Caiazzo: 276, 279 Ascanio Santa Barbara: 177 Asolina, et Gualterio: 207 Assentio (de), v. Michaele Astolfo Maccayonda (Astolfo Maccaionda): 117, 146, 394, 437; v. Lisa Astulfo, v. Simone Astulfo (d’), v. Bartholomeo, Marco Atisiano (d’), v. Laura Attendolo Sforza, v. Lisa Attilio Mansella, iovene: 192 Attilio Myrto Fraiapane, primicerio, utriu sque iuris professore (Attilio Mirto Fran gipane): 81, 325, 331, 556 Attilio Simeone, don., canonico, diacono (Attilio Simeone): 101, 367 Audi (d’), v. Berlardino, Elisabetta, Giulio, Marco, Oratio, Roberto Augustino: 149; v. Fiora Augustino d’Adenolfo: 156
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Augustino d’Amena: 212 Augustino de Capua: 225, v. Iannucia Augustino de Cola Simone (Agostino): 127, 339, 411 Augustino d’Hectorre Sparani: 216; v. Ber nardino Augustino de li Sparani: 175 Augustino de Petruccio de la Villa: 192 Augustino de Vatillo: 183 Augustino Fortibraccia: 188 Augustino Landulfo, vescovo de Monte Pe loso (Agostino Landolfo): 145, 237, 281, 318, 436, 583; v. Beatrice Augustino Longo (Agostino Longo): 113, 143, 385, 434 Augustino Marcuccio (Agostino Marcuccio): 107, 377 Augustino Maucerii: 137; v. Angelella Augustino Miccoso: 172 Augustino Mortarulo: 67 Augustino Ponsillo: 165 Augustino Ricciuto (Agostino Ricciuto): 82, 175, 182, 332, 481, 491; v. Mabilia, Pe trucia Augustino Sanct’Angelo, Sancto Angelo (Ago stino Santangelo): 143, 235, 305, 434, 534, 580; v. Francisco Augustino Simone, v. Felice Augustino Sparani: 65 Augustino Sparani: 151; v. Verita Augustino Sparani: 145; v. Pietri Augustino Sparani, notare (Agostino Spara no): 133, 179, 421, 486; v. Masella Aulnay (d’), v. Margherita Aurefece, v. Andrea, Antonio, Bernardino, Cola, Iacob, Iacobo, Ioanni, Marco, Mie le, Paulo, Pietri, Roberto, Stephano Auleria Bolognina, mog. de Virgilio Mel chiori (Aurelia Bolognini): 123, 405, 520, 521 Aurelia Pagana: 449 Aurelia Sparani: 98 Aurilia de Ioanni Bianco (Aurelia): 83, 334 Autilia Marrocca, mog. di Scipione de Mar co (Antilla Marrocco): 173, 476 Aversa (d’), v. Christofano, Cola, Gemma, Francisco, Ioanni, Pietri, Stephano Aversano, v. Cola, Federico, Gioannianto nio, Giulio, Ioanni Antonio, Mario, Pao lo, Pietri Aversano (de), v. Cola
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Avirano (d’), v. Pietri Avitabile, casata, 308 Avolio Sodano della Piana (Avolio Sodano): 160, 458 Aymone: 95; v. Ionathas Aytardo, preyte (Aytardus): 147, 438, 439 Baccelleri, v. Ioanni Bagis (de), v. Francesca, Maria Bagordo Gipczo (Bagordo Egizio): 185, 325, 471, 496; v. Milia Baistocca, v. Margarita Baistrocco, v. Christofano Baldassaro d’Aliberto: 67, 310; v. Catarina Morrone Baldassaro Pullieri, Baldassarro Puglyeri, Baltassarro Pulliero, professore de lege (Baldassarre Pollerio): 75, 86, 101, 157, 321, 341, 368, 454; v. Antoniecta, Filado ro Baldassarre Simone: 394 Baldassarro, v. Baldassaro Baldassarro de Alberto (alias), v. Francisco Baldassarro de Aliberto, mastro (Baldassar re de Alberto): 127, 351, 410; v. Capuana Baldassarro Fortunato, iuvenis: 115 Balio (de), v. Cola, Iacobo, Iulio, Martino Balistoch, v. Ioan’ Pietri Balsamo (de), v. Angelella, Bernardino, Ioanni, Marchesella, Marucsia, Micco, Narda, Paulella, Perna Baltassario Barbiero, canonico, presbitero (Baldassarre Barbiero): 160, 459, 569 Baltassarro Alberto: 92; v. Bianca Baltassarro Morrone (Baldassarre Morrone): 72, 319 Baltassarro Motto: 171 Bandella, con. de Andrea Aurefece (Bandel la): 128, 397, 413 Bandino d’Insaro, Bannino d’Insero (Bandi no de Insero): 66, 137, 169, 220, 309, 426, 470, 555; v. Diana, Hieronimo, Thomasi Banella de Paulo Parisio: 180 Baptista, v. Ioan’ Baptista Cicchinello: 116 Baptista de Granito (Battista de Granito): 210, 371, 475, 509, 539 Baptista d’Orlanno de Pedimonte: 233 Barbara, fa. de Pietri Gentile (Barbara Genti le): 229, 486, 568 Barbara (de), v. Andrea
Barbara de Raynone: 187 Barbara Gonzaga: 290, 347 Barbato, v. Nicola, Porfilio, Tommaso Barbato (Barbato): 191, 508 Barbato: 119; v. Marocta Barbato (de), v. Ioanni, Thomasi, Thomasia Barbato de Cucco, don., primicire (Barbato de Cucco): 189, 503, 542 Barbera, v. Angelo, Fiora, Laurinia, Marga rita, Palma, Sandria Barberi, v. Andrea, Antonello, Cola, Franci sco, Iacobo, Nardo Barbieri, v. Fabio, Gioan Iacobo Barberio, v. Bernardino, Scipione Barbero, v. Bernardino, Golienta Barbiero, v. Baltassario, Bernardino, Fab bio, Francisco, Nunzio, Stefano Bardara, v. Framondina, Framundina, Ma ria Bardari, v. Antono Bardaro, v. Andrea, Antono, Carluccio, Cola, Iacobuccio, Francisco, Galiocta, Gillo Ioan Marino, Ioan’ Marino, Ioan ni, Loysi, Marchese, Philippo, Roberto, Stephano, Thomasi Bardo Corsi, principe di [Caiazzo] (Bardo Corsi): 100, 365; v. Giovanni Francesco Paterno Bariveri, v. Ieronimo Barlecta (de), v. Leonardo Barosana, v. Maria Barosano, v. Agnese, Pietro Barrese, v. Giovanni Domenico Bartholomeo: 137; v. Francesca Bartholomeo, don.: 95 Bartholomeo, don., canonico: 220 Bartholomeo, mastro: 94; v. Dalia Bartholomeo d’Astulfo (Bartolomeo Astolfo): 69, 314 Bartholomeo de Almundo, et Munda soa con.: 118, 295 Bartholomeo de Capua, et lo pat., et la mat. (Bartolomeo di Capua): 198, 521 Bartholomeo de Ceserano: 96, 148 Bartholomeo de Commosta: 124; v. Sibilia Bartholomeo de Gulielmo: 95 Bartholomeo de Magdaluni: 123; v. Philippa Bartholomeo de Raynone: 193 Bartholomeo de Stephano, mastro (Bartolo meo de Stefano): 91, 350 Bartholomeo de Valente, don., canonico,
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diacono (Bartolomeo de Valente): 160, 383, 458 Bartholomeo Ciciliano: 86 Bartholomeo Dofo, notare, et Maria soa con. (Bartolomeo Dofe): 125, 406 Bartholomeo Ferraro (Bartolomeo Ferraro): 148, 441 Bartholomeo Homodio: 193 Bartholomeo Homodio, iovene: 173 Bartholomeo Longo (Bartolomeo Longo): 210, 236, 538, 581; v. Sarrella Bartholomeo Menescalco: 136 Bartholomeo Mirteo: 239; v. Viola Bartholomeo, Bartolomeo Mortarulo (Barto lomeo Mortarulo): 111, 162, 226, 238, 381, 564, 583; v. Bernardino, Giusina, Stefano Bartholomeo Palmerio: 219 Bartholomeo Sparani (Bartolomeo Spara no): 125, 363 Bartholomeo Sparani: 69; v. Catherina Bartholomeo Sparani: 204; v. Ioannella Bartholomia, con. de notare Antono: 128 Bartholomia, et Benedicto suo fo.: 191 Bartholomia de Cannito: 204 Bartholomia de Caserta: 134 Bartholomia de Laurina: 205 Bartolomeo (Bartolomeo Astolfo): 164, 463; v. Leonarda Bartolomeo, don.: 322, 502, 571 Bartolomeo de Milito, chierico: 359 Bartolomeo de Tuderto, vescovo di Caiazzo: 272 Bartolomeo di Alife, notare: 158; v. Pietro de Giovanni Lonardo Bartolomeo di Racioppo: 224; v. Angela de Alberti Bartolomeo Ferraro: 397 Bartolomeo Mandato (Bartolomeo Manda to): 110, 381; v. Popiana Poccella Barveri, v. Antonello, Bernardino, Catheri na, Ciccolino, Francisco, Iacobo, Ioan’ Iacobo, Ioanni, Perr’ Antonio, Stephano Basile, v. Altruda Basile, Vasile Vano (Basile Vano): 147, 149, 171, 438, 441, 474; v. Angela Basilio: 97; v. Aquila Basilio (de), v. Pietri Basilio Cicini: 104 Basio de Alnolfo: 179 Bassello (de), v. Pietri Basta: 70
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Basta: 204; v. Cola de Perrocio Basta, con. de Henrico Cicini: 126 Basta, con. de Ioanni d’Angelo: 198 Basta, con. de Laurenczo Bono: 91 Basta, fa. de Pietri Picoçzo (Basta Picozzi): 96, 349, 357 Basta de Ianuario: 203 Basta Laganara: 63 Baucio (de), v. Ysabella Beatrice, fa. de Rosa Longa: 213 Beatrice, mat. de Augustino Landulfo, ve scovo de Monte Piloso (Beatrice): 145, 436, 583 Beatrice Burrella: 132 Beatrice (de), v. Palmeri Beatrice de Lisi: 471, 529 Beatrice Insero, mog. de Ferrante Alberti (Beatrice Insero): 142, 432, 550 Beatrice Mansella: 116 Beatrice Minerva: 471 Beatrice Montrone: 200 Beatrice, Bricita Santo Felice de Napoli (Be atrice San Felice): 118, 240, 395, 586 Beatrice Tortora: 389 Beatrice Vitale di Strangolagalli: 520 Beenardi, v. Antonia Belardino d’Audi (Belardino d’Audi): 117, 393 Bella, con. d’Alexandro Cicini (Bella): 73, 319, 417 Bella de Formicula: 227 Bellabona (de), v. Pietri Bellasia Friella, con. de Iacchino (Bellasia Friello): 124, 351, 405, 527 Bellonia, con. de mastro Ioanni Ciciliano (Bellonia): 187, 416, 499 Belluccio (di), v. Caterina Bencevenga, v. Elia Benedetta: 580 Benedetto (de), v. Giovanni Bernardino, Pie tro Benedetto, v. Iaconus Benedetto Squarciavacca: 559 Benedicto, v. Cola, Iacono Benedicto: 191; v. Bartholomia Benedicto: 191; v. Gemma Benedicto, don., lo pat. et mat. soa (Benedet to): 99, 363 Benedicto (de), v. Iacono, Ioanni, Maria, Mi rabile, Thomasi Benedicto de Bernardi (Benedetto de Ber
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nardo): 174, 219, 470, 478, 553, 554; v. Pacifica Benedicto de don. Martino: 112 Benedicto de Martino: 189 Benedicto de Pietri de Landone (Benedetto): 101, 368 Benedicto de Sancta Croce: 163 Benedicto Gipczo: 103; v. Roberto Benedicto Monterone (Benedetto Montero ne): 213, 544 Benedicto Tucio: 150; v. Martha Beneditto (de), v. Alfercia Beneduce Lota: 211 Beneduce Morrone: 82 Benenata, con. de Cola (Benenata): 218, 307, 551, 552 Benenata, con. de Pietri de Paula (Benena ta): 92, 333, 351 Benenato, mastro (Benenato Pristor): 129, 414 Benenato (de), v. Gioya, Ioanni Benevento de Rayano: 129; v. Martino Bentivenga, v. Cayacczano Benuta. 124; v. Buyano Benutus de Giuliano: 435 Beraldo, v. Giovanni, Sebastiano, Simone Berarda: 388, 412 Berarda de iodece Iacobo. 97 Berarda de iodece Roberto (Berarda Greco): 222, 370, 424, 512, 543, 557 Berardino Foschi, don., fisico (Bernardino Fusco): 235, 528, 535, 536, 578, 579 Berardo (de), v. Roberto Berbeteca, con. de Stephano Sparani. 212 Berna, v. Tomasina Bernardi, v. Gioan Pietro, Fabritio, Fulvio, Pompeo Bernardi (de), v. Andrea, Antonio, Antria na, Benedicto, Isidero, Porcia, Stephano, Virgilia Bernardi (dicitur), v. Maria Giulia Bernardina, con. de Francisco Cicini: 223 Bernardina, fa. de Hieronimo Mirto (Ber nardina Mirto Frangipane): 156, 412, 452, 453, 553, 566 Bernardina, so. de la contessa de Cayaccza (Bernardina): 177, 484; v. Ioanna Bernardina Bocerro (Bernardina Bocerro Mancino): 68, 312 Bernardina de notare Miele: 223 Bernardino, fo. d’Andrea Martino: 214
Bernardino, fo. de Bartholomeo Mortarulo (Bernardino Mortarulo): 162, 381, 461, 564, 583 Bernardino, fo. de Cola Mortarulo: 188 Bernardino, fo. de Ioanni d’Herrico: 163 Bernardino, fo. de Ioanni Merrone (Bernar dino Merrone): 162, 405, 461 Bernardino Alberti: 396 Bernardino Aurefece (Bernardino Orefice): 130, 417, 561 Bernardino Barbero, Barberio de Pontelato ne, Pontelatrone (Bernardino Barberio): 127, 226, 412, 564; v. Mecca Bernardino Barbiero (Bernardino Barbiero): 102, 356, 369 Bernardino Barveri: 83; v. Laurella Bernardino Bolognino, nob. (Bernardino Bolognini): 140, 430 Bernardino Cafararo: 153, 211, 213; v. Car mosina Bernardino Crescarello, mastro, et soi fi: Iacobo, Covello, Paulo Matthia, Credia et Altruda (Bernardino Crescarello): 170, 224, 246, 472, 559, 560, 579, 580; v. Sarra Bernardino de Andolfo, d’Annolfo (Bernar dino de Annolfo): 85, 115, 339, 389; v. Hieronima Bernardino d’Antonio d’Arnolfo: 84 Bernardino de Anciano: 110 Bernardino de Augustino d’Hectorre Spara ni (Bernardino Sparano): 216, 548 Bernardino [de Balsamo]: 69; v. Ioanni de Balsamo Bernardino de Bernardi, de Bernardo, doc tore in medicina (Bernardino de Bernar do): 87, 176, 213, 343, 482, 543; v. Cobel la, Masella Bernardino de Cerello Friello (Bernardino Cerello): 98, 360 Bernardino de Czuccaro (Bernardino de Zuc caro): 142, 179, 431, 487; v. Cecca Sodana Bernardino de Galasio, dicto Chiatarella: 192 Bernardino de Gentile (Bernardino de Gen tile): 93, 218, 229, 352, 552, 568; v. Car mentia, Covella de Prisco Bernardino de Gratio: 111 Bernardino de Iacobo Squille (Bernardino): 152, 448 Bernardino de Insero: 135; v. Filionda Bernardino de Ioanni de Alberto: 101
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Bernardino de Maio: 127; v. Margarita Bernardino de Marco: 487 Bernardino de Mario: 384, 447, 448 Bernardino de Melchionda: 208 Bernardino de Nicola (Bernardino de Nico la), don.: 73, 319 Bernardino de Racioppo: 155 Bernardino de Rescigno: 187 Bernardino de Ruggiero, don., canonico, diacono (Bernardino de Ruggero): 120, 385, 400, 483 Bernardino di Aversa: 316, 507 Bernardino di Marco, notare: 179; v. Lutio de Marco Bernardino di Mario: 152; v. Robina Vezzo ne Bernardino Fasulo (Bernardino Fasulo): 138, 190, 360, 427, 506; v. Adorna Bernardino Fortunato, don.: 402 Bernardino Fosco (Bernardino Fusco): 130, 415, 536 Bernardino Frabicatore: 217; v. Dominico Bernardino Grignecta, nob. (Bernardino Gri gnecta): 185, 225, 496, 562; v. Marucia Bernardino Ingrisello: 109; v. Antonella Bernardino Insero: don., 110 Bernardino Lampieri, don., canonico, sub diacono (Bernardino Lamperio): 163, 352, 462 Bernardino Longo: 122 Bernardino Mansella, Mansello (Bernardino Manselli): 65, 208, 308, 528, 535, 581; v. Portia Bernardino Manselli, clerico (Bernardino Manselli): 204, 529 Bernardino Mansello: 185; v. Ioanna Bernardino Mauceri (Bernardino Mauceri): 76, 323, 416, 480 Bernardino, Belardino Melchiori de For micula (Bernardino Melchiori): 145, 171, 236, 437, 447, 451, 472, 581; v. Ludovica Gepcza, Maria Bernardino Merrone de la Piana: 149 Bernardino Mirto, doctore in utroque iure (Bernardino Mirto): 181, 490 Bernardino Morrone: 238; v. Margarita Bernardino Morrone: 213; v. Rosata Bernardino Mortarulo: 181; v. Ioanna Bernardino Mortarulo: 169; v. Pietri Bernardino Mortarulo, don., canonico, sub
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diacono (Bernardino Mortarulo): 133, 315, 421, 514 Bernardino Orefici, contatore della compa gnia del duca di Bovino (Bernardino Ore fice): 108, 378 Bernardino Paldi: 155 Bernardino Pansardo: 223 Bernardino Paterno, don., abbate de Sancta Croce, canonico, diacono (Bernardino Paterno): 140, 430, 433 Bernardino de Prisco (Bernardino de Prisco): 174, 190, 478, 505; v. Polisena Bernardino de Chiero, vescovo di Caiazzo: 275, 584 Bernardino Ochino, vicario generale dei Cap puccini: 276 Bernardino Pulliero: 170 Bernardino Ravano: 169; v. Venecia Bernardino Sanct’Angelo (Bernardino San tangelo): 223, 558; v. Carmosina Bernardino Sanct’Ianni: 68, 312; v. Lisa Bernardino Sancto Ianni: 483 Bernardino Sparani: 87, 142; v. Iustina Bernardino Vano (Bernardo Vano): 201, 216, 525, 549; v. Ioanni Bernardo, v. Appio, Fulvio, Littio, Lucio, Ot tavio Bernardo: 463 Bernardo, mastro: 143 Bernardo (de), v. Ascanio, Bernardino, Fa bio, Francisco, Giovanni Pietro, Iacobo, Ioanni, Margarita, Miele, Pietri, Stepha no, Virgilio Bernardo Mortarulo: 230; v. Viola Bernardo Sanina: 144 Bernardo Savino: 81; v. Margarita Bernia, v. Thomasi Beroldi Porrecto: 100 Berta: 213; v. Angelo Berterayma, v. Margarita Berteraymo, v. Pietri Bertrando IV, conte di Montescaglioso e di Andria: 296 Bertuldo, mastro (Bertoldo): 89, 345 Biagio de Giorgio, giudice: 406 Biagio Savino: 316 Bianca, con. de Raynaldo Vano: 230 Bianca, fa. de c[...] (Bianca Pollerio): 92, 351 Bianca, fa. de Baltassarro Alberto (Bianca de Alberto): 92, 310, 351, 410
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Bianca Rosa de Mayrano (Bianca Rosa de Mayrano): 72, 317 Bianchella, con. de Francisco Fortibracza (Bianchella): 117, 319, 329, 394 Bianchella de notare Rogieri Pistore (Bian chella): 153, 440, 450 Bianchi, v. Gerardo Bianchina de Lando: 200 Bianco, v. Cola, Ioanni, Thomasi Biasio: 117; v. Poligrino de Cesarono Biasio, don.: 86 Biasio, et Maria, soa con., et li fi. (Biagio Buzzerio): 196, 517 Biasio, fo. d’Antono Sodano (Biagio Soda no): 65, 308, 383, 414, 504 Biasio Cammarota (Biagio Cammarota): 67, 310 Biasio (de), v. Lisa, Pietri, Thomasi Biasio d’Adenulfo: 73; Sabella Biasio de Candito, don.: 64 Biasio de Georgio (Biagio de Giorgio): 135, 423 Biasio de le Cese: 106; v. Stephano Biasio de Michaele, abbate, canonico (Bia gio de Michele): 82, 333 Biasio Dofe (Biagio Dofe): 144, 317, 435 Biasio Maccarone: 196 Biasio Maccarone, abbate, diacono: 187 Biasio Sanina: 121 Biaso Vigliotta, don., canonico, subdiacono (Biagio Vigliotta): 67, 311 Bibaldo, v. Nicola, Stephano Bindo dello Russo: 88, 344; v. Pacella Bisconte, v. Andrea, Iacobo, Iacovo, Stabile Bisconte (alias), v. Iacobo Marcucio Blanco (de), v. Nucio Blanditio Fasulo (Blandizio Fasulo): 205, 531, 532 Blasia, con. de Capuano de Capua: 101 Blasia de Cerrito: 99 Blasia de Stabele: 172 Blasio (de), v. Peregrina Bocca Pia, v. Cola. Boccone, v. Paulo Bocerro, v. Bernardina Bocti, v. Giorgio, Pietri Bocto, v. Georgio, Ioanni Boffa (de), v. Loysi Boffa Sparani (de), v. Stefano Boffe Sparani (de), v. Elisabettha Bolella (de), v. Ioanni
Bolognina, v. Auleria Bolognini, v. Antonio, Filadoro, Mario, Otta viano, Sabella, Signorello Bolognini, famiglia: 291-293, 301, 519, 558 Bolognino, v. Antonio, Bernardino, Franci sco, Gioan Carlo, Giovanni Bolognino (de), v. Maruccia, Signorello Bolognino de Cayaccza (Bolognino di Caiaz zo): 223, 227, 292, 558, 566; v. Ioanna Bono, v. Iacobo, Ioanni, Laurenczo Borgia, v. Curelia, Gesummina Bove, v. Francisco, Fraustina, Goffreda, Leucio Boye, v. Andrea, Antono, Dominico, Donato, Iacobo, Felice, Ioanni, Laurenczo, Leuci, Thomasi Brandicia de notare Pietro Lupo (Brandi zia): 123, 403 Brandimarte Vano, don., canonico, diacono (Brandimarte Vano): 95, 356, 357 Brandolino Tortora, don., canonico, suddia cono (Brandolino Tortora): 211, 315, 369, 533, 541 Brentio (di), v. Flaminio Bricita, con. de Paulo Vano: 188 Bricita (de), v. Antonio Brigida di Agostino de Limatula: 68 Brisella, con. d’Angelillo Mayorello: 182 Brisella, con. de Francisco de Gillo: 172 Brisella, con. de Vicenzo Vano (Brisella): 172, 475, 543 Brisella de Herrico, con. de Cornelio de Marco (Brisella de Errico): 139, 333, 429 Brisella Gepcza, con. de Ioanni de Herrico (Brisella Egizio): 89, 273, 345, 400 Brisenda, con. de Sindico: 182 Briseta, con. de notare Iacobuccio Bardaro (Briseta): 214, 385, 544 Brita Cascarella, mog. de Filice Masello: 146 Broncia Lumbarda: 228 Broneca de Gratio (Broneca de Grazia): 68, 312 Bruna Rosata, con. de Alexandro Piancano (Bruna Rosata): 98, 360, 512 Brundusio (de), v. Cola Bruno, v. Francisco, Ioanni, Pietri, Stepha no Buccardo, v. Eliseo, Salvatore Buçcone, v. Stephano Bulla (de), v. Maruccia Burrella, v. Beatrice
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Burrello, v. Antono, Gualterio, Riccardo Burnello, v. Iacobo Bussi, v. Guilelmo Bussivetro, v. Gulielmo Bussivestro, v. Goglielmo, Gulielmo Buyano, et Benuta soa con.: 124 Cabina Cafarara, mog. de Giovanni Antonio Cicini (Cabina Cafararo): 116, 392, 482 Cacchilli, v. Paolina Cacciolfe, v. Liberano Caetani, famiglia: 582 Cafarara, v. Cabina, Geronima, Lucia, Ma talena Cafararo, v. Alicandra, Antonio, Bernardino, Cola, Dominico, Iacobo, Ioanni, Micco, Pascale, Pietri, Pietro, Silvaggio Cafaroro, v. Nardo Caiacco mayor (Caiaccio mayor): 187, 501; v. Maria Caiazzano de Vallone: 538 Calabrese, v. Iulio Caldarara, v. Marocta Caldararia, v. Marocta Caldaraio, v. Giuliano Caldararo, v. Andrea, Cola, Iacobo, Ioanni, Pietri Caldarino, v. Adenulfo, Francesco Calfumia de Iacono de Limatula (Calfumia): 85, 340 Califano, v. Ioanni Camilla, v. Cammilla Camilla, con. de Iacobo Frindo: 226 Camilla, fa. de Ioan Philippo Ferara (Camil la de Ferrariis): 79, 294, 328, 517 Camilla Mastroianni: 202 Camilla Mormina de Neapoli, con. de Hor tensio Prisco, utriusque iuris doctor (Ca milla Mormile): 158, 281, 456, 476 Camillo di Annibale Paterno: 433 Camillo Foschi (Camillo Fusco): 235, 579 Camillo Fosco: 209 Camillo Monferrato: 542 Camillo Paterno: 404, 447 Camillo Piacentino (Camillo Piacentino): 171, 473 Camillo Piacentino (Camillo Piacentino): 187, 500; v. Isabella Ingrisello Camillo Sparani, don. (Camillo Sparano): 160, 459, 551 Cammilla, con. de Necta de Granito: 77
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Cammarota, v. Ambrosio, Aniballo, Biasio, Cola, Garofano, Marco Commitella de Salerno: 136 Campagna (de), v. Vicenczo Campagnano, v. Giovanni, Melchionda Campagnano (de), v. Iacobo, Iacovello, Se celgayta, Stephano Campanaro, v. Saducto Campania (de), v. Ioanni Campione, abbate, canonico (Campione de Lorenzo): 226, 362, 506, 563 Camporalonga, v. Iacoba, Thomasi Cancia, con. de Evangelista Peczone (Can cia): 178, 352, 485 Candida Mayorella (Candida Maiorello): 154, 240, 450, 586 Candito (de), v. Biasio, Ioanni Caneto (de), v. Francisco Cannaa Cita: 240, 587 Canne (de), v. Capuana Çanne, v. Henrico Canneto (de), v. Pietri Cannito (de), v. Bartholomia Canterema de mastro Mario: 164 Capato, v. Fabio Cappellano (de), v. Goffreda Capriella de Antono Infrocta: 153 Capriella de Raymundo de Capua: 80 Caprillolo, v. Rogiero Caprio Martone, diacono: 154 Capriolo, v. Goffreda Capua (de), v. Augustino, Bartholomeo, Co la, Ioanni, Meczullo, Mesulo, Thomasi Capuana (Capuana), 90, 347; v. Andrea de Landone Capuana, con. de mastro Baldassarro de Ali berto (Capuana): 127, 310, 351, 410 Capuana, con. de Gasparro Fortunato (Ca puana): 78, 325, 345 Capuana, fa. de iodece Andrea de Nicolo (Capuana de Nicola): 147, 348, 439 Capuana, fa. de Pompeo Fortunato (Capua na Fortunato): 176, 359, 482, 506 Capuana de Alexandro Sanne de Ceserano: 97 Capuana de Canne: 224 Capuana de Formicula: 172 Capuana de Ioanni Palmerio (Capuana): 112, 384 Capuana de Nicolao: 159 Capuana de Pietri: 173
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Capuano: 535 Capuano (Capuano Rincus): 103, 371; v. Al berarda Capuano, v. Gemma, Lando Capuano, mastro (Capuano): 131, 134, 418, 422, 491; v. Cola, Maria Capuano, mastro: 142; v. Thomasi Capuano (de), v. Iacobo, Ioanni, Thomasia Capuano de Camporalonga, don.: 143 Capuano de Capua: 101; v. Blasia Capuano de Martyro Ferrara: 123 Capuano de Stefano, abate: 350 Capuano d’Ylario: 194 Caputa, v. Maria Caputo, v. Antonello, Guglielmo Caputo (de), v. Covella, Ioanni Cara, con. de Iacobo Homodio: 235 Caracausa: 100 Carafa, v. Oliviero Carbone, v. Ioanna, Pietro Cardella, con. de mastro Francisco de Czuc caro (Cardella): 109, 378, 429, 459 Cardona (de), v. Castiglyana Cardonia, con. d’Antonello Mansello: 192 Cardonia, con. de Ioanni de Hectorre (Car donia): 107, 377, 437 Cardonia, con. de Pietri Panzardo: 208 Carfone (dicto), v. Nardo Mortarulo Carlecta (de), v. Polisena Carlo V d’Asburgo, imperatore: 276, 282, 557 Carlo, re de Ungaria (Carlo Martello d’An giò): 165, 287, 465 Carlo I d’Angiò: 269 Carlo secundo, re (Carlo II d’Angiò): 127, 287, 288, 411 Carlo d’Adenolfo: 173; v. Cola Carlo de Adenolfo: 120; v. Carmosina Carlo de Caserta, mastro (Carlo de Caserta): 164, 223, 464, 559; v. Cassandra Carlo de Iacobo Marciano Frido: 185 Carlo de lo Russo: 143 Carlo Malcieri (Carlo Malciero): 131, 418; v. Antonio Malgieri Carlo Malciero: 479 Carlo Mansella, giovene (Carlo Manselli): 236, 308, 471, 528, 529, 535, 581 Carlo Marrocco: 539 Carlo Padofello, et Covella soa con.: 112 Carlo Synai, mastro: 78 Carluccio Bardaro: 190 Carluccio Mauceri (Carlo Mauceri): 228, 567
Carmentia, con. de Bernardino de Gentile (Carmenzia): 218, 352, 552, 568 Carmentia, con. de Ioanni de Piancano (Car mentia): 168, 360, 469, 522 Carmosina, con. d’Antono de lo Russo: 66 Carmosina, con. de Bernardino Cafararo: 153 Carmosina, con. de Bernardino Sanct’Ange lo (Carmosina): 223, 558 Carmosina, con. de Carlo de Adenolfo: 120 Carmosina, con. de Marco Maucieri (Car mosina): 175, 480 Carmosina, con. de Paulo de Gratio (Carmo sina): 221 Carmosina, con. de Polidoro Mansello (Car mosina): 68, 313, 350 Carmosina, fa. de Micco de Balsamo (Car mosina de Balsamo): 156, 453 Carmosina, fa. de Cicco de Rao: 162 Carmosina, con. de Stephano d’Antiano (Carmosina): 200, 312, 523 Carmosina, fa. de Tancio Cicini (Carmosina Cicino): 189, 483, 485, 503 Carmosina, mog. d’Albetio de la Valle (Car mosina): 119, 397, 540 Carmosina de Francisco Paldi: 98 Carmosina de Marco: 230 Carmosina di Pisa (Carmosina): 110, 381 Carmosina Friella: 156 Carmosina Mansella, con. de Francesco Si mone (Carmosina Manselli): 174, 478 Carmosina Montrone, con. di Pietro Ferra ro, giovane: 189 Carmosina Pogliese (Carmosina Pugliese): 84, 338, 409, 411, 413, 514 Carrario, v. Iacobo Caruso, v. Iacobo Casalenis (de), v. Mattheo Cascarella, v. Brita Caserta, v. Cubello Caserta (de), v. Carlo, Guido, Ioanni Casertana, con. de Ioanni: 75 Casparro Morrone (Gaspare Morrone): 127, 411 Cassandra, con. de Gulielmo Bussivestro, nob. (Cassandra): 183, 353, 372, 380, 493, 498, 558 Cassandra, con. de mastro Carlo de Caserta (Cassandra): 164, 464, 559 Cassandra, con. de Polidoro Inmocta (Cas sandra Immotta): 220, 386, 555, 571
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Castello, v. Pietri Castigliana Mirto: 585 Castigliana Mirto Frangipane: 359, 378, 444, 577 Castiglyana de Cardona, duchessa de Mon talto (Castellana de Cardona): 205, 296, 531 Casumo (de), v. Francisco Catamillo, v. Ioanni Catarena, con. de Herrico de Leo de Rayano: 112 Catarina, fa. di Giovan Paterno: 157; v. Ipo lita Catarina de Miano (Caterina de Miano): 227, 566 Catarina Lampera (Caterina Lamperio): 164, 464 Catarina Mairano, con. di Polidoro Malciero (Caterina Mairano): 126, 409, 560 Catarina Mazziota (Caterina Mazziotta): 89, 345 Catarina Morrone, con. de Baldassaro d’A liberto (Caterina Morrone): 67, 310, 351 Catarina Santagnolo, Caterina Sanct’Angelo (Caterina de Errico): 207, 240, 305, 405, 434, 496, 509, 534, 587 Catarina Sparano, fa. de Metello Sparano di Caiazza (Caterina Sparano): 140, 430, 575 Catella de Ioanni de Marco: 210 Caterina, v. Catarina, Catherina Caterina: 544 Caterina di Belluccio, con. de Andrea Vi gliotta delli Amerosi (Caterina de Belluc cio): 120, 400 Caterina Panzardo: 98 Caterina Parisi di Limatola: 579 Caterina Paterna: 97 Caterina Paterna, mog. di Giovanni Battista Felice: 110 Caterina San Secondo, fa. de Mario San Se condo e Angela Mirta (Caterina San Se condo): 162, 461 Caterina Sancto Ianni: 456 Caterina Sparano: 318 Catherina, con. de Antono de la Valle: 127 Catherina, con. de Bartholomeo Sparani: 69 Catherina, con. de Francisco Paldi: 178 Catherina, con. de Ioanni Inmocta (Cateri na): 190, 506, 511, 586 Catherina, con. de Ioanni Poczone: 186
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Catherina, con. de iodece Troiano de Mario (Caterina): 141, 431 Catherina, con. de mastro Antonio de Ra cioppo: 183 Catherina, con. de Micco Cafararo: 180 Catherina, con. de Pietri Fusco: 103 Catherina, con. de Stephano d’Adenolfo: 73 Catherina Crescarella: 175 Catherina, fa. de Cola Mortarulo: 167 Catherina, fa. de Hieronimo Mirto (Cateri na Mirto Frangipane): 128, 412, 453, 553, 566 Catherina, fa. de Riciardo de Valente (Cate rina de Valente): 193, 398, 442, 510 Catherina, fa. de Thomasi de Rogieri (Cate rina de Ruggero): 130, 417, 489 Catherina d’Angelo Barveri (Caterina): 173, 476 Catherina de Franciscis, soror, in conser vatorio virginis Caiacensis (Caterina de Francesco): 113, 297, 387 Catherina de Francisco Longo (Caterina): 83, 335, 335 Catherina de Mayo Monterone: 173 Catherina Fortunata (Caterina Fortunato): 96, 358 Catherina Maiorella (Caterina Maiorello): 87, 343 Catherina Monterone: 173 Catherina Mordente, con. de Iacobo Anto nio de Alberto (Caterina Mordente): 116, 392 Catherina Peczone: 72; v. Stephano Catherina Ruta: 214 Catherina Vitrara: 189 Catina, con. de Antonio Cafararo (Catina): 228, 567 Cava (de la), v. Horatio, Mario Cavarrecta, v. Ioanni, Pietri Cayacce, v. Cola Cayacciana: 237 Cayaccza, v. Andrea, Iacobo Cayaccza (de), v. Bolognino, Paulo Cayacczana, con. de Ioanni de Landone: 214 Cayacczanello, v. Paulo, Stephano Cayacczano, v. Ioan’ Baptista, Massaria Pian cano Cayacczano, abbate (Caiacciano): 81, 330 Cayacczano, diacono (Caiacciano): 155, 452 Cayacczano Bentivenga: 84 Cayacczano (de), v. Philippa
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Cayacczano de Adenulfo notare, et Sibilia soa con.: 85 Cayaczzano de Commimano: 224; v. Palmo ra Cayacczano de Landone, et Marocta soa con. (Caiacciano de Landone): 118, 336, 396 Cayacczano de Michaele: 216 Cayacczano Piancano, v. Massaria Cayacczano Vitraro: 222 Cayazanello, v. Napolione Çayno, v. Cola, Stephano Cçuccaro (de), v. Ioanni, Palma Cecca: 245 Cecca, con. de Andrea Sodano (Cecca): 133, 405, 421 Cecca, con. de Cola de Balio (Cecca): 127, 411, 554 Cecca, con. de Cola Merrone: 193 Cecca, con. de Cola Paterno (Cecca): 165, 465, 505, 528 Cecca, con. de Covello Lampieri (Cecca): 96, 357, 373 Cecca, con. de Ianni de notare Nicola de Herrico (Cecca): 223, 559 Cecca, con. de Ioanni d’Aversa: 82 Cecca, con. de Pietri de Laurencza: 82 Cecca, con. de Russo Cicini: 216 Cecca, fa. de Christofano Paterno (Cecca Pa terno): 216, 526, 549 Cecca, fa. de mastro Cicco: 92 Cecca, fa. de Paulo d’Antiano: 209 Cecca d’Arnisio: 181 Cecca Sodana, con. de Bernardino de Czuc caro (Cecca Sodano): 142, 431, 487 Cecca Synai: 154 Ceccarella, v. Luciano Ceccarella de Raynone: 129 Cecciano (de), v. Portia Cecilia, con. di mastro Sebastiano Faychia (Cecilia): 167, 467, 578 Celento (de), v. Antono, Galasso Cella de Andrea Cayaccza: 119 Censio Mansella (Censio Manselli): 181, 489 Cengaro, v. Marco Ceperano (de), v. Palmero Ceraso, v. Ercole Cerello Friello, Cirello Friella (Cerello Friel lo): 87, 98, 343, 360; v. Bernardino, Tuc cio Cerese, v. Mauro
Cerreto, v. Gregorio Cerrito (de), v. Blasia, Cola, Pietri Cerva de Antono de Madio (Cerva de Madio): 139, 429 Cervario, v. Cola Cesara, v. Felicita Cesare: 461 Cesare Alois: 447 Cesare de Massa (Cesare de Massa): 234, 578 Cesare Fasuoli, don., canonico, hebdomada rio (Cesare Fasulo): 191, 481, 506 Cesare Ferraro, don., archediacono, utriu sque iuris doctor (Cesare Ferraro): 222, 557 Cesare Fiorillo (Cesare Fiorillo): 96, 358 Cesare Mazziotta: 350, 550 Cesare Sancto Angelo (Francesco Cesare Santangelo): 220, 222, 555, 556, 557; v. Helena di Rivera Cesaro Mataracczo, Mataraczo (Cesare Ma tarazzo): 111, 142, 375, 383, 431, 552, 582 Cesarono (de), v. Poligrino Ceserano (de), v. Adenulfo Cesio Mataracczo: 63, v. Verdella Cervo de Lisi (Cervo de Lisi): 162, 460, 461 Chara, con. de Hieronimo: 93 Chiara, con. de Felice de Nicola: 91 Chiara de Novello (Chiara de Novello): 162, 461 Chiara Polliero, mog. di notar Luzio di Mar co (Chiara Pollerio): 154, 332, 450 Chiarella, con. de Cicco Mirto (Chiarella): 184, 494 Chiarella, con. de Iacobo d’Insero: 220 Chiarella, con. de Ioanni Rabia (Chiarella): 180, 324, 488, 547 Chiarella, con. de Loysi Morrone: 157 Chiarella, con. de Margariton Homodio: 99 Chiarella, con. de notare Ioanni Paterno (Chiarella): 177, 484 Chiarella, con. de Paulo Boccone: 70 Chiarella, con. de Paulo de Marco: 189 Chiarella, con. de Pietri Ferraro: 211 Chiarella, con. de Simone Tavano (Chiarel la): 213, 345, 543 Chiarella, con. de Thomasi Mortarulo (Chia rella): 92, 336, 350 Chiarella di Goffa: 99 Chiarella d’Yvado: 215 Chiarella Sancta Barvara: 91 Chiatarella (dicto), v. Bernardino de Galasio
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Chiero (de), v. Bernardino Chiumento, v. Giovanni Bernardino Christina: 198 Christina di Gratio, fa. de Giulio di Gratio (Cristina de Grazia): 102, 369 Christofano: 112; v. Ioanna Christofano, fo. de Perrocto: 166 Christofano (de), v. Angelo Christofano de Hieronimo Cicini: 190 Christofano Baistrocco de Parma, nob. (Cri stoforo Baistrocchi): 126, 409, 438 Christofano Cicini: 139 Christofano d’Aversa: 213 Christofano de lo Russo: 162; v. Perna Christofano de lo Russo, et Angela soa con. (Cristoforo dello Russo): 160, 458 Christofano Mansella (Cristoforo Manselli): 165, 465; v. Geronimo Christofano Mirtho, doctore in medicina (Cristoforo Mirto): 150, 443 Christofano Paterno (Cristoforo Paterno): 202, 216, 526, 549; v. Angela, Cecca Christofano Ricciuto: 228 Ciaccio, v. Francisco, Vittoria Ciancia, fa. d’Hectorre Sparani (Ciancia Sparano): 149, 442, 522 Ciancia Crescarella (Ciancia Crescarello): 240, 587 Ciancia de donn’Aquila: 80 Ciancia Homodio (Ciancia Omodeo Paudi): 238, 584 Ciancza de Troyano d’Hectorre Sparani (Ciancza): 189, 503, 504 Ciano Maccayonda, mastro (Ciano Macca ionda): 189, 235, 504, 579; v. Sabella Ciavello, v. Antono Cicchillo Cicini, v. Francisco Cicini Cicchinella, v. Antonella, Fresta, Lisa Cicchinello, v. Baptista, Ioanni Cichinello, v. Antonello Cicco, fo. de Andrea Cayaccza: 122 Cicco, fo. de Nardo d’Alnolfo: 177 Cicco, mastro: 92; v. Cecca Cicco Cimmino de Caserta, don.: 207 Cicco d’Andrea, iodece (Cicco de Andrea): 186, 406, 499 Cicco de Georgio, abbate, et Ioanni, fr. suo (Cicco de Giorgio): 214, 545 Cicco de Lanno, de Lando (Cicco de Lanno): 71, 80, 316, 329, 504, 537; v. Antonia Cicco de lo Moro: 217
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Cicco de Marciano Frido: 89 Cicco de Rao: 162; v. Carmosina Cicco Fasulo: 80 Cicco Ferraro: 105; v. Andriana Cicco Friello, de Friello (Cicco Friello): 82, 111, 334, 382; v. Spina Cicco Mataracczo: 129 Cicco Mirtheo, nob. (Cecco Mirto Frangipa ne): 152, 448 Cicco Mirto (Cicco Mirto): 184, 494; v. Chia rella Cicco Puczone (Cicco Puczone): 136, 236, 426, 582. v. Ioanni de Cola Cicco Punsillo (Cicco Ponsillo): 171, 473, 552 Cicco Sancto Ianni, mastro (Cicco Sancto Ianni): 158, 455, 456 Cicco Synai: 177 Cicco Tavano, 199 Cicco Tuntulo: 177 Cicco Vano, don.: 126 Ciccolino Barveri: 142; v. Ioanni Ciccolino Barveri: 153; v. Marco Ciciliano, v. Bartholomeo, Ioanni Cicinello, v. Francisco Cicini Cicini, v. Achille, Alexandro, Antonello, An tonio, Basilio, Cicchillo, Christofano, Dianora, Francesco, Francisco, Gemma, Giovanni Antonio, Giovanni Battista, Gulielmo, Henrico, Herrico, Hieronimo, Iacobo, Ianni, Ioanni, Ioanni Antonio, Loysi, Maria, Maria Emilia, Marco, Mi lia, Mundo, Palma, Pietri, Polidoro, Por sia, Rebeccha, Russo, Stefano, Suriana, Tancio, Tantio, Verita, Vicenczo Cicino, v. Marco, Soriana, Stefano Ciliano, v. Vicenzo Cimina, v. Robertina Cimino, v. Ioanni, Pietri Cimmino, v. Antono, Cicco, Cola, Nuccia, Vito Cinczocto, v. Antonio Cintia Racioppo, giovane: 178 Cionto (de), v. Angela, Ferrante Cipriano Marcuccio, mastro: 118 Cirello Friella, v. Cerello Friello Cita, v. Cannaa Cito, v. Alessandro, Claudio, Col’Antonio, Cosmo Citrullo, v. Antonio
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Cizula, con. de Landulfo Gipczo (Cizula): 214, 544, 583 Cladio di Novello: 73 Cladio Lampiero (Claudio Lamperio): 136, 425 Clara, fa. de Aniballo Paterno, nob. (Clara Paterno): 216, 324, 433, 548 Clarella d’Antonio Giçulino: 71 Claritia, con. de Pietri: 103 Claudia, con. de Francisco Homodio (Clau dia): 71, 316, 506 Claudia Mortorola: 189 Claudio Cito (Claudio Cito): 197, 519 Claudio de Laurentiis, dottore in medicina (Claudio de Laurentiis): 178, 415, 416, 485 Claudio de Novello: 75 Claudio di Marco (Claudio de Marco): 138, 428 Clauso (de), v. Czandalo Clemente V, pontefice: 271 Clemente VII, pontefice: 276, 585 Clemente VIII, pontefice: 277, 278 Clemente de Brundisio, abbate (Clemente): 197, 518 Clemento de Ioanni Homodei: 95 Cleope, homo d’arme: 238 Clinecto, v. Guilelmo, Ioanni Cobella, con. d’Andrea de Lando (Cobella): 78, 326, 493 Cobella, con. de Cobello Silimastro: 116 Cobella, con. de Cola Pristore: 194 Cobella, con. de Francisco d’Aversa: 148 Cobella, con. de notare Stephano de Bernar di (Cobella): 155, 452, 472, 483 Cobella, con. de Petruccio Sparani (Cobella Sparano): 151, 409, 445 Cobella, con. de Stephano de lo Russo (Co bella): 65, 308 Cobella, fa. de Bernardino de Bernardo, fi glyola (Cobella de Bernardo): 176, 343, 482, 543 Cobella, fa. de Paulo Morrone: 188 Cobella de Adenulfo: 185 Cobella de Campo Lactario: 219 Cobella de Goffreda: 180 Cobella de notare Iacobo: 178 Cobella de Roberto: 174 Cobella Morrone: 204 Cobella Sodana (Cobella Sodano): 189, 308, 383, 414, 504
Cobello, mastro: 204; v. Antonio Cobello Crescarello (Giacomo Cobello Cre scarello): 235, 580; v. Altruda Cobello Crescarello: 70, 72; v. Paulo Cobello de Grisello (Cobello de Grisello): 234, 356, 577 Cobello de Miccosso: 154 Cobello de Risi: 63, 163 Cobello de Rogieri: 75 Cobello Fasulo: 231 Cobello Infrocta: 180 Cobello Puncillo: 213; v. Angelella Cobello Silimastro: 116; v. Cobella Coccella Mataracza: 225 Çoffa, v. Ioanni Çoffi, v. Lando Çoffi (Zoffo): 228, 289, 567, 568 Çoffo, v. Pietri Cola: 77; v. Leonato Cola: 131; v. Mansone Cola, don., primicile: 228 Cola, fo. de Angelo Mortarulo (Nicola Morta rulo): 160, 424, 459 Cola, fo. de Hieronimo Lota (Nicola Lota): 169, 418, 470 Cola, fo. de Iacobo de Filio: 219 Cola, fo. de Iacobo de Francisco: 137 [Cola], fo. de Ioanni de Silvestro (Nicola de Silvestro): 186, 499 Cola, fo. de Masi de la Preta, iovene (Nicola de la Preta): 168, 443, 445, 469 Cola, notare: 191; v. Ysalda Col’Angelo Rabia: 86; v. Angelella Col’Antonio Cito, notare (Nicola Antonio Cito): 210, 539 Cola Adaldi, d’Aldi (Nicola Adaldi): 112, 217, 384, 550, 551, 568; v. Finicia Cola Adenulfo: 120; v. Landone Cola Antono Sancto Ianni: 96 Cola Aurefece, mastro: 63 Cola Aversano, mastro (Nicola Aversano): 118, 167, 395, 467; v. Maruccia Cola Barberi, mastro: 71 Cola Bardaro (Nicola Bardaro): 168, 468, 469 Cola Benedicto: 121; v. Ioanni Cola Bianco: 214 Cola Bocca Pia de Alife, iodece: 63 Cola Cafararo (Nicola Cafararo): 76, 130, 322, 416 Cola Caldararo, mastro: 72
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indice onomastico
Cola Cammarota: 148 Cola Cayacce, mastro (Nicola de Caiazzo): 202, 527 Cola Çayno, et Trusiana soa con.: 210 Cola Cervario (Nicola Cervario): 197, 518 Cola Cimmino: 90; v. Gemma Cola Conciatore: 220; v. Maria Cola Constantino (Nicola Constantino): 188, 501, 502 Cola (de), v. Ioanni, Laurenczo, Venuta Cola d’Adenulfo, don.: 233 Cola d’Ado (Nicola de Ado): 159, 423, 457, 491 Cola d’Alderico: 220 Cola d’Aldi: 66 Cola de Alesio: 142 Cola de Almundo (Nicola Almundo): 145, 436 Cola d’Anciano: 210 Cola d’Arnisio: 168 Cola d’Aversa (Nicola de Aversa): 182, 204, 492, 529; v. Francesca Cola de Aversano de Sancto Apollinaro: 134 Cola de Balio (Nicola de Balio): 127, 219, 411, 554; v. Cecca Cola de Brundusio, mastro: 183 Cola de Capua, iodece: 222 Cola de Caserta: 109; v. Ubilina Cola de Carlo d’Adenolfo: 173 Cola de Cerrito, don.: 83 Cola de Cornello (Nicola de Cornello): 112, 384; v. Iacova Cola de Çuccaro: 97; v. Mabilia Cola de Czuccaro: 172; v. Tarcia Cola de Dominico (Nicola de Domenico Fer raro): 210, 539; v. Gentiluccia Cola de Dominico, et Narda soa fa.: 179 Cola de donna Ioanna: 141 Cola de donna Pagana (Nicola de Pagana): 133, 421, 530 Cola de Formicula: 81 Cola de Gregorio: 164 Cola de Gusto (Nicola de Gusto): 153, 449 Cola de Gusto, don. (Nicola de Gusto): 155, 452 Cola de Gusto de le Cese (Nicola de Gusto): 132, 160, 339, 388, 419, 457; v. Ioanna Cola d’Herrico: 186 Cola d’Herrico, aromatario: 225 Cola de Iacobo Friello: 131 Cola de Ingalancio: 138
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Cola de Ioanni Bardaro: 135 Cola de Ioanni de Adenulfo (Nicola de Ade nolfo): 147, 382, 439, 440 Cola de Ioanni de Madio de Candito, et An drea suo fr.: 134 Cola de Ioanni de Palmerio (Nicola): 225, 562 Cola de iodece Henrico, iodece: 216 Cola de iodece Rogieri, notare, et Altruda soa con. (Nicola): 157, 455 Cola de Iuliano: 73 Cola de Laurenczo, v. Nicola de Laurenczo Cola de la Valle: 76 Cola de le Caseline, don.: 96 Cola de li Cafari: 110; v. Nuccio Cola de Limata, abbate: 108 Cola de Lando, nob.: 132 Cola de lo Russo: 151 Cola de Lonardo (Nicola de Leonardo): 228, 568 Cola de Luca (Nicola de Luca): 198, 519, 520 Cola de Mario: 109; v. Sabellucza Cola de Martino, iodece: 139 Cola de mastro Capuano (Nicola): 134, 422, 491 Cola de mastro Florentio (Nicola): 180, 463, 487 Cola de mastro Thomasi, notare: 204 Cola de Mattheo, abbate (Nicola de Matteo): 79, 128, 328, 413; v. Goffreda Cola de Nota: 136 Cola de notare Herrico, notare (Nicola): 179, 487 Cola de notare Iacobo: 166 Cola de Omne Sancto (Nicola): 232, 365, 573 Cola d’Orlando (Nicola de Orlando): 194, 512 Cola de Palmeri (Nicola de Palmerio): 199, 522 Cola de Peregrino, baccillero (Nicola Pelle grino): 64, 218, 307, 552; v. Benenata Cola de Perrocio, et Basta soa con.: 204 Cola de Pietri de Ado (Nicola): 153, 449 Cola de Pietri de Landone: 126 Cola de Ponte Latrone: 79; v. Morgana Cola de Raynone (Nicola de Raynone): 223, 558; v. Vicenczo Cola de Roberto (Nicola de Roberto): 96, 357 Cola de Saimundo, mastro (Nicola de Sai mundo): 138, 428 Cola de Sancta Croce (Nicola): 205, 531 Cola de Sanctoro: 198
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Cola de Saxa et soa con.: 63 Cola de Thomasi: 84 Cola de Trano: 124; v. Maria Cola Dofe (Nicola Dofe): 128, 414; v. Maria Cola Doferio, mastro: 222 Cola Fayella, mastro (Nicola Fayella): 186, 498; v. Iulia Cola Ferraro: 198; v. Viola Cola Ferraro de la Piana: 198 Cola Gipczo, abbate (Nicola Egizio): 171, 474 Cola Gisio (Nicola Gisio): 97, 335, 359 Cola Homodio: 153; v. Ioanna Cola Iacobuccio: 191 Cola Lota: 157; v. Verita Cola Maccarone: 234; v. Adelaya Cola Maiorello (Nicola Maiorello): 221, 556; v. Margarita Cola Masello, fo. de Pietri de Lando: 166 Cola Mataraczo: 105, 117; v. Antonio, Ste phano Cola Menescalco de le Cese (Nicola Mane scalco): 190, 505 Cola Merrone: 202 Cola Merrone: 120; v. Adelaha Cola Merrone: 193; v. Cecca Cola Messuro (Nicola Messuro): 110, 231, 381, 572; v. Nuntia Sparani Cola Mirando de Preya: 117 Cola Moccia, mastro (Nicola Moccia): 75, 174, 236, 321, 478, 581; v. Martha, Tem perantia Cola Mone: 236; v. Rosata Cola Mortarulo: 196, 220 Cola Mortarulo: 208; v. Andrea Cola Mortarulo: 188; v. Bernardino Cola Mortarulo: 167; v. Catherina Cola Mortarulo (Nicola Mortarulo): 231, 572; v. Ioanna Cola Mortarulo (Nicola Mortarulo): 100, 366; v. Perna Cola Paldi (Nicola Paldi): 181, 490 Cola Paldi, notare (Nicola Paldi): 202, 207, 320, 511, 526, 534; v. Maria Cola Panczardo: 172; v. Facia Cola Pandone: 207 Cola Pandone: 112; v. Iannuccia Cola Pandone: 126; v. Lionello Cola Pansardo: 71 Cola Paterno (Nicola Paterno): 165, 190, 465, 505; v. Cecca, Fiorita
Cola Pecçone, mastro, et Palma sua consor ta: 95 Cola Peczone (Nicola Peczone): 196, 517 Cola Pirone: 142; v. Delaya Cola Pristore: 77, 194; v. Cobella Cola Pristore, iodece: 73; v. Lucia Cola Pullere (Nicola Pollerio): 128, 411, 412, 514 Cola Ranfo: 176; v. Agostina Cola Sancto Angelo, dicto Çuccaro: 94 Cola Sancto Ianni: 211; v. Angelo Cola Sancto Ianni (Nicola Sancto Ianni): 164, 464 Cola Santo Angiolo: 165; v. Ioan Cola Simone (Nicola Simone): 85, 127, 145, 170, 339, 411, 436, 472; v. Augustino, Hieronima, Mecca Cola Sparani (Nicola Sparani): 104, 372 Cola Sparani (Nicola Sparano): 219, 554; v. Agnessa Cola Sparani: 81; v. Petrucio Cola Squarciavacca, Squassavacca (Nicola Squarciavacca): 97, 224, 358, 559; v. Ma ria Cola Tavano: 193 Cola Todabeo: 97 Cola Vitraro: 193 Colacello de lo Russo: 88 Colella de Vatillo, mastro: 190 Colella Pandone (Colella Pannone): 214, 385, 545, 574 Colella Pandone, iodece, et Angela soa fa.: 216 Colino Gallico, Galigno (Colino Gallico): 111, 118, 383, 395; v. Stephella Colla de Iunio: 203 Coloni (de), v. Antonello Colonna Lombarda de Mercone: 236 Coluccia Longa: 166 Coluccia Pandone (Coluccio Pannone): 222, 557 Coluccio Sparani, don., sacrista (Coluccio Sparano): 188, 503 Coluni (de), v. Martino Commimano (de), v. Cayaczzano Commosta, v. Bartholomeo Conca (de), v. Perna Conciatore, v. Andrea, Antono, Cola, Iacobo, Landulfo, Lonardo, Pietri Conrado, re (Corrado IV Hohenstaufen): 135, 286, 287, 423
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Constancia, con. de notare Nicola d’Herrico (Costanza): 210, 538, 574 Constancza de notare Thomasi: 236 Constantia: 85, 121, 129, 149 Constantia, con. de Pietri Guardiano (Con stanza): 132, 420, 507 Constantia de Laurenczo: 219 Constantino, v. Cola, Ioanni, Laurenczo, Macteo Constantino (de), v. Ioanna Constanzo, v. Gironimo Conte (de), v. Ioanna conte de Sancto Valentino: 157; v. Antonella d’Acqua Viva Contessa: 420 Contenia, v. Pietri Conversia, mat. del archidiacono de Fran cisco (Conversa de Francesco): 167, 468, 489 Copagnone, 237; v. Amilina Coppula, v. Ioanni Cornelia Embriachi: 274, 399, 447, 449, 583 Cornelia Ingrisella: 149 Cornelia Melchiori, fa. del dottor Roberto Melchiori (Cornelia Melchiori): 154, 318, 450 Cornelio de Marco (Cornelio de Marco): 82, 139, 333, 429; v. Brisella de Herrico Cornello (de), v. Cola Cornolia Ferraro, con. de mastro Giovanni Sparani (Cornolia Ferraro): 168, 354, 469 Coronato, v. Urbano Corrada de Georgio: 214 Corrado: 484 Corrado: 169; v. Alexandra Corrado, iodece (Corrado de Adenolfo): 184, 494; v. Felicia Corrado (Corrado): 200, 523 Corrado de Adenolfo: 325 Corrado de notare Simone (Corrado de Si mone): 201, 524 Corrado de Stellantia: 193 Corrado Gipczo (Corrado Egizio): 95, 115, 355, 390; v. Maria Correggio (da), v. Giovanni Corsa, v. Iacobo, Ioanni Corsi, v. Bardo Corte, v. Viola Cosmo Cito de Caserta: 138 Cosmo Morrone (Cosmo Morrone): 87, 343 Cossa, v. Ioanni
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Costancza, con. de mastro Roberto Gipczo (Costanza Campagnano): 133, 421 Costancza de Mattheo: 66 Costantia, con. de iodece Andrea Paldi (Co stanza): 184, 289, 362, 495 Costantia de Deodato: 145 Costantia de Stabele: 128 Costantino, canonico: 158 Costantino, don.: 91 Costantino, vescovo di Caiazzo: 264 Costantino d’Aliberto, aromatario: 204 Costantino de Gillo: 203 Costanza, v. Costancza, Gostancza, Gustan cza Costanza: 326, 563, 580 Cota, v. Vincenzo Çota, v. Ioanni Covella: 343, 388 Covella: 112; v. Carlo Padofello Covella, con. de Angelo Sancto Ianni (Covel la): 217, 394, 551 Covella, con. de Goffreda Falce (Covella Fal ce): 102, 369, 455, 467, 484 Covella, con. de Ioanni Corsa de Rayano (Covella): 103, 371, 474 Covella, con. de notare Stefano Sparani (Co vella): 91, 349, 437 Covella, con. de Stephano Mataraczo: 228 Covella de Caputo de Riardo (Covella Capu to): 79, 294, 328 Covella de Gulielmucio: 71 Covella de Novello: 124 Covella de Prisco, con. de Bernardino de Gentile (Covella de Prisco): 93, 352, 552, 568 Covelli, v. Antonio Covello, fo. de Bernardino Crescarello (Co vello Crescarello): 224, 246, 318, 472, 560, 579, 580 Covello, fo. de Lippo Morrone (Covello Mor rone): 221, 454, 555 Covello de Risi: 117; v. Maria Covello (de), v. Roberto Covello Lampieri (Cobello Lamperio): 96, 357; v. Cecca Covello Morrone (Covello Morrone): 90, 346, 566 Covello Santangelo: 580 Covello Sparani: 102; v. Masella Credia, con. de Stephano de Marco (Credia): 173, 477, 554
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Credia, fa. de Bernardino Crescarello (Cre dia Crescarello): 224, 246, 472, 560, 579, 580 Credia, fa. de Ioanni d’Hectorre: 156 Crescarella, v. Catherina, Ciancia, Elisa beth, Ioanna, Lucia, Portia Crescarello, v. Angela, Bernardino, Cobello, Cubello, Elisabetta, Fabritio, Horatio, Ia cobo, Ioan Mariano, Ioannello, Mariano, Nuccio, Paolo Mattia, Paulo, Pietri, Stefa no, Verita, Vicenczo, Vincenzo Crescarello, famiglia: 245, 291 Crestina de Racioppo (Cristina de Raciop po): 149, 441 Crignecta, v. Ioanni Crissi, v. Iacobo Crisso, v. Alesio, Giovanni, Iacobo, Ioanni, Pietro Crisso, notare (Pietro Crisso): 113, 318, 386; v. Alexio Cristina: 507 Cristina, con. de Ioanni de Racioppo: 71 Cristofano Piancano: 85 Cristoforo Manselli: 541 Crucculella, v. Maruccia Crucculu (de), v. Francisco Cubella, con. d’Antono: 162 Cubella, con. de Masi de mastro Francisco de la Preta (Cubella): 151, 443, 445, 469 Cubella, con. de Rogieri Rabia (Cubella): 84, 338, 429 Cubella d’Alberto: 85 Cubella de notare Iacobo: 85 Cubello Crescarello: 134 Cubello Parisi: 133 Çuccaro, v. Cola Sancto Angelo Çuccaro (de), v. Cola Cuccio, v. Ioanni Cucco (de), v. Barbato, Gulielmo, Ioanni, Magnato, Maria, Sibilla, Simone, Stasio, Stephano, Thomasia Culono (de), v. Andrea Cunticia: 130 Cuoco, v. Ioanni Curelia Borgia, con. de Francisco Datillo: 241, 587 Currado, abbate (Corrado): 200, 523 Currado, mastro, cirugico (Corrado): 146, 438 Currado d’Alberto: 205 Cusano (de), v. Altabella, Lorenzo
Czandalo de Clauso de Caserta, doctore in medicina: 157 Czuccaro (de), v. Bernardino, Cola, Franci sco, Hieronimo, Ioanni, Luca, Sabella Dalia de mastro Bartholomeo: 94 Damiano de Iacobo de Actone (Damiano de Actone): 138, 428 Damiano de Dominico (Damiano de Dome nico): 171, 474 Damiano de Sanctorio: 152 Damisella de Mayrano: 216 Daria, con. de mastro Ioanni Lampieri (Da ria): 219, 465, 509, 553 Datillo, v. Francisco Dato de Sancto Angelo: 153 Defisio, v. Salvatore Delaya de Cola Pirone: 142 Delia Zita, mog. de Francisco di Aversa: 90 Deodati, v. Pietri Deodato de Rocca: 307 Deodato (de), v. Andrea, Costantia, Simone Desiderio Mayorello: 71; v. Viola Diadema d’Orlando: 166 Diana, con. de Antonio d’Alnolfo, iuvenis (Diana): 64, 307, 386 Diana, con. de Ioanni de Mario (Diana): 98, 362, 385, 483 Diana, con. de Francisco Cicini: 182 Diana, con. de Vicenczo Crescarello (Diana): 171, 474, 565 Diana, fa. de Bandino d’Insaro (Diana de In sero): 220, 309, 426, 470, 555 Diana, fa. de Gulielmo Bussivestro francese (Diana Bussivetro): 186, 353, 372, 380, 493, 498, 558 Diana, fa. de Ioanni de Hectorre: 110 Diana de Marco, mog. de Anniballe Alberte (Diana de Marco): 169, 470, 471 Diana de Mario, mog. de Giovanniantonio Pulliero (Diana de Mario): 89, 345, 456, 457 Diana de Valente: 84 Diana Ferrara, mog. di Quinto Gambarota (Diana Ferrara): 106, 375 Diana Fortunata, con. de Francisco de Her rica (Diana Fortunata): 123, 496, 509, 534 Diana Gepcza: 158 Diana Ingrisella: 145 Diana Insara Pansarda (Diana Insero Pan sardo): 83, 336
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Diana Marciano Frido: 198 Diana Mirto: 553 Diana Panzarda: 133 Dianora, Dionora de Franchis: 327 Dianora Cicini, giovane: 204 Diomante Pulzone (Diamante Pulzone Mir to): 129, 415 Dionora, con. de Silvio de Novello (Dionora de Novello): 225, 467, 561 Dionora, fa. de Lucia de Aymo (Dionora): 147, 305, 439, 525 Dionora de Alberto, con. de magister Iacobo Marcuccio: 78 Disiata Rossa: 192 Divitia de iodece Roberto: 142 Divitia de Landone: 234 Divitia de la Rocca de Capua: 82 Dobrana: 130 Doda (Doda): 129, 415 Doti: 175; v. Maria Dofa, v. Goffreda, Ioanni Dofa, notare (Dofa): 112, 383, 463, 576 Dofe, v. Alfia, Antona, Biasio, Cola, Giovan ni, Goffreda, Iacobo, Iannina, Ioanni, Lu cia, Nicola, Pietro, Tommaso Dofe, famiglia: 291, 301 Doferio, arcevescovo barensis (Doferio): 90, 267, 347 Dofo, v. Bartholomeo, Goffreda, Pietri Domeneca, con. de Antono Bardari: 130 Domeneca, fa. de Paulo Sparani: 111 Domeneca de Iacobucio (Domenica de Iaco bucio): 66, 310 Domeneca Paldi (Domenica Paldi): 175, 480 Domenica Turtura (Domenica Tortora): 104, 372 Domenico: 364 Domenico Ferraro: 538, v. Nicola Domenico Sancto Ianni: 551 Domenico (de), v. Angela Dominico: 209; v. Angela Dominico: 173; v. Thomasia Domineca, con. de Francisco de Yoya: 217 Domineca, con. Iacobo Fasulo: 118 Domineca Fasola (Dominica Fasulo): 180, 488 Domineca Volpe: 76 Dominico: 229; v. Maria Dominico: 192, v. Ruccia Dominico, con. de Pilla de Sancta Capeta: 146
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Dominico, fo. d’Andrea: 85 Dominico, fo. de Nardo Ferraro (Domenico Ferraro): 148, 440 Dominico Boye: 144 Dominico (de), v. Agnessa, Angelillo, Anto nello, Cola, Damiano, Francisco, Henri co, Hieronimo, Giovanni Baria, Ia, Ioan ni, Marco Dominico d’Antiano: 77; v. Adorna Dominico d’Alexio (Domenico de Alessio): 84, 230, 338, 570; v. Ruccia Dominico Cafararo (Domenico Cafararo): 65, 114, 127, 308, 387, 410, 411; v. Ma ruccia Dominico Cocho de Montoro, mastro: 187 Dominico de Bernardino Frabicatore: 217 Dominico de lo Russo: 232; v. Agnessa Dominico de Perna: 146 Dominico de Pietri: 225 Dominico de Raone: 106 Dominico de Roberto: 73 Dominico de Silvestro: 190 Dominico Fasulo: 195 Dominico Fasulo de Avirano: 130 Dominico Ferraro (Domenico Ferraro): 199, 521 Dominico Ferraro: 177; v. Ferrante Dominico Messuro (Domenico Messuro): 70, 315, 541 Dominico Miccosso: 168 Dominico Rabia, don., primicerius: 100 Dominico Ricciuto de li Sparani: 121 Dominico Sparani: 74 Donato, don.: 488 Donato Boye: 189 Donato Fasulo, don., canonico, subdiacono (Donato Fasulo): 98, 360, 427 Donato Quaranta, don., economo (Donato Quaranta): 170, 471 Donato Sparano, don., canonico, diacono (Donato Sparano): 210, 538 Donato Sparani: 148; v. Angelella Donato Vano: 178; v. Paduana Donato Vizone: 188 Donitio de Gratia de li Scavi (Dionisio de Grazia): 136, 417, 426, 498 Donna, con. de mastro Iacobo Sanct’Angelo: 239 Donna, con. de Romano: 78 Donnina, con. de Pietri Cola Macciocta de Capua (Donnina): 224
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Dopem, v. Ioanni Doriccormino Ingeraymo, archiepiscopo ca puano (Ingeranno Stella): 228, 280, 281, 567 duca d’Urbino: 492 duca de Acri (Giovanni Gerolamo): 144, 277, 278; v. Horatio de Acquaviva de Aragona duca di Bovino: 108; v. Bernardino Orefici Dura (de), v. Laudonia Durante, v. Giovanni, Gulielmo, Iacobo Durato (de), v. Ioanni, Thomasia Ebuli (de), v. Nicola Ebulo, famiglia: 280 Edifica, con. de Hieronimo Lota (Edifica): 131, 418, 470 Egidio, Edigidio, iodice (Egidio): 142, 209, 424, 432, 433, 536 Egidio de Recupido di Capua: 320 Egizio, v. Geronimo, Roberta, Vermiglia Egizio, famiglia: 291, 301, 421, 524 Elena, v. Helena Elena, con. de Geronimo Mirto (Elena): 227, 412, 453, 553, 566 Elena de Ioanni Cicchinello (Elena): 145, 436, 516 Elezario, et Alexandro (Elezario): 211, 540 Elia: 497 Elia Bencevenga, con. di Achille Cicini: 125 Elia (de), v. Ioanni Elisabeth Crescarella (Elisabetta Crescarel lo): 240, 586 Elisabeth de Conte de Napoli: 226 Elisabetha, Lisabeth Maccayonda (Elisabet ta Maccaionda): 80, 240, 329, 586 Elisabetta d’Audi: 213 Elisabetta di Massa: 90 Elisabettha de Boffe Sparani: 174 Eliseo Buccardo (Eliseo Buccardo): 220, 554, 555; v. Martomia de Gratio Elvisa, contessa di Castiglia: 264 Embriachi, v. Cornelia Emerentiana Mansella (Emerentiana Man selli Bernardi): 193, 510 Emilio Melchiori (Emilio Melchiori): 174, 478; v. Antonio Melchiori Emilio Sparani (Emilio Sparano): 143, 435 Enrico, v. Henrico Enrico de Actone: 428 Enrico di Giovanni Forte: 250 Episcopo (de), v. Nicola
Erasmo de Turone, don., et Pietri suo fr. (Erasmo de Turone): 151, 445 Ercole Ceraso: 413 Erennio Santangelo: 557 Errica (donna): 551; v. Maria Errico, v. Herrico Ettore, v. Hectorre Ettore Spina: 293 Ettorre (d’, de), v. Geronimo, Giovanna, Gio vanni, Giulio Cesare, Lucrezia, Maria, Santillo, Scipione, Stefano Eugenio IV, pontefice: 273 Eustasio: 144; v. Magalda Eustasio de li Cafari (Eustacchio de Cafaris): 202, 527 Eva: 580 Eva, con. de Ioanni Pedi: 220 Eva, fa. de Ioanni Sire: 233 Evangelista de Granita, et Hector suo fo. (Evangelista de Granito): 103, 371, 539 Evangelista Peczone (Evangelista Peczone): 93, 178, 352, 485; v. Cancia Fabbio Barbiero, mastro (Fabio Barbiero): 229, 459, 568, 569 Fabio Barbieri, frate: 194 Fabio Capato (Fabio Capato): 123, 404; v. Silvia Paterna Fabio de Anciano, fo. de Ioanni de Anciano (Fabio de Anziano): 115, 389 Fabio de Bernardo: 232; v. Thomasia Fabio di Granito: 160 Fabio Gugliotta de li Amerusi (Fabio Vigliot ta): 153, 449; v. Portia Alberti Fabio Ingrisello (Fabio Ingrisello): 196, 516; v. Portia Matarazzo Fabio Lampiero (Fabio Lamperio): 153, 449 Fabio Maiorello: 513 Fabio Mancino, don., primicerio di Caiazza (Fabio Mancino): 195, 338, 514, 515, 525 Fabio Marrocco: 479 Fabio Mirto, arcivescovo di Nazareth et nuntio apostolico nel regno di Francia (Fabio Mirto Frangipane): 97, 276, 277, 291, 296, 359, 378, 444, 455, 577 Fabio Tuntolo: 191; v. Iacobo Fabritio Bernardi: 230 Fabritio Crescarello (Fabrizio Crescarello): 174, 364, 479, 565 Fabritio Martone: 103 Fabrizio de Racioppo: 441
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Fabrizio Sparano: 364 Facia, con. de Cola Panczardo: 172 Facio Mirto, neapolitano (Fazio Mirto Fran gipane): 201, 331, 399, 524 Fagella (de), v. Stephano Fagustina, fa. de Ortentio Prisco (Fagustina Prisco): 156, 453, 476 Faicchia, v. Antonia, Archimmia, Sebastia no Faichia, v. Loysi Faiella, v. Hortensio, Vittoria Falce, v. Francisco, Goffreda, Ioanni Fanello d’Arnisio: 195 Faraone, v. Laura Farnese, v. Raniero Fasola, v. Angela, Domineca, Ioannella, Lo narda, Miele, Polita Fasolo, v. Giovanni Baptista, Grazia Fasullo, v. Iacomo Fasulo, v. Antonello, Antonio, Bernardino, Blanditio, Cicco, Cobello, Dominico, Francisco, Giovanni Battista, Giovanni Carlo, Iacobo, Iacuo, Ioanni, Ioseppe, Marco, Pietri Fatio de Veronica: 162 Fattore, v. Mirtia, Paulo Faustina, con. de Andrea Ferraro: 189 Faustina Ferrarino: 122 Faustina Racioppo, iuvenis (Faustina de Ra cioppo): 126, 409 Faustina Venato: 447 Favella, v. Filomena Favilla, v. Ferrante, Filistea, Francisco An tonio Faychia, v. Sebastiano Faycla, v. Altruda, Giovanni Fayella, v. Cola Faylla, v. Andrea Federico Aversano: 148 Federico Gipczo: 63 Federico Gipczo, nob. (Federico Egizio): 201, 305, 324, 422, 524, 525 Federico secundo imperatore de Romani (Federico II Hohenstaufen di Svevia): 239, 285, 287, 288, 565, 585 Feleppa Mertone, con. de Giovanni Tuntolo (Filippa Mertone): 63, 305 Felice, v. Giovanni Battista Felice, con. de Laurenczo (Felicia): 189, 503 Felice (de), v. Andrea, Pietri Felice Boye: 66
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Felice d’Augustino Simone: 85 Felice de Florio Sparani (Felice): 231, 571 Felice de Nicola: 91; v. Chiara Felice Ferraro, don., canonico, soddiacono, arceprete de Squille: 183 Felice Maiorello: 448, 517 Felice Mirtho, vicario et primicile (Felice Mirto Frangipane): 94, 354, 471, 556 Felice Simone: 210 Felicella de mastro Ioanni Bruno: 123 Felicia de iodece Corrado (Felicia): 184, 494 Feliciana, con. de Antonio Sparani: 114 Felicio (de), v. Altruda, Leuci, Maria Felicita Cesara: 96 Felippo de Goffe (Filippo de Goffe): 232, 573 Ferara, v. Ioan Philippo Ferariis (de), v. Ioanni Philippo Ferdinando I, re di Napoli: 290, 296, 471 Ferdinando d’Aragona, vescovo di Caiazzo: 262, 264 Ferdinando Mele: 352 Ferradino, v. Giuliano, Manduccia Ferrandino, v. Giuliano Ferrando Spagnolo, nob., armegiero: 72 Ferrante, fo. de Dominico Ferraro: 177 Ferrante, fo. de Ioanni Cicini: 144 Ferrante, fo. de Ioanni Lampieri (Ferrante Lamperio): 163, 462, 490 Ferrante Alberti (Ferrante Alberti): 142, 432, 550; v. Beatrice Insero Ferrante de Cionto de li Sparani (Ferrante de Cionto): 233, 575 Ferrante d’Alberto, iovene: 180 Ferrante d’Aragona: 296, 531 Ferrante de Risi (Ferrante de Risi): 185, 190, 496, 505; v. Maruccza Ferrante Favilla: 84, 205 Ferrante Lampieri: 79; v. Gismundo Ferrante Lampieri: 160; v. Maria Ferrante Lampieri, mastro: 180 Ferrante Lampiero (Ferrante Lamperio): 95, 356 Ferrante Lampiero (Ferrante Lamperio): 224, 559; v. Angela Ferrante Longo: 200; v. Angelella Ferrante Malcieri (Ferrante Malciero): 174, 418, 479, 560 Ferrante Marrocco: 491 Ferrante Matarazzo, mastro (Ferrante Ma tarazzo): 196, 517; v. Margherita Pastillo
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Ferrante Melchionda, don. (Ferrante Mel chiori): 155, 451, 473 Ferrante Mena, et Granata, et Geronimo suoi fr. (Ferrante Mena): 82, 334 Ferrante Mirtu de Napoli, doctore in utro que iure: 210 Ferrante Mortarulo (Ferrante Mortarulo): 129, 153, 415, 449; v. Pietro, Roberto Ferrante Paldi: 228 Ferrante Paterno, iuvenis: 104 Ferrante Vano, iuvenis: 119 Ferrara, v. Diana, Francisco, Genetta, Gio an Felice, Lunarda, Martyro, Matalena, Viola Ferrara (de), v. Iacobo Ferrarii (de), v. Iacobo, Stephano Ferrariis (de), v. Francisco, Iacobo Ferrarino, v. Faustina Ferraria (de), v. Francesco Ferrario, v. Giovanni, Stefano Ferraris (de), v. Hercule Ferraro, v. Andrea, Antonello, Antonia, Bartholomeo, Bartolomeo, Cicco, Cola, Cornolia, Domenico, Dominico, Felice, Floria, Giovanni Francesco, Francisca, Francisco, Gabriele, Giacomo, Giovan ni, Gregorio, Iacobo, Iordano, Isabella, Macceo, Marturo, Mazzeo, Nardo, Pietri, Pietro, Pirantonio, Salvatore, Stefano, Stephano, Vinciguerra Filadora Lampera (Filadora Lamperio): 238, 525, 584 Filadoro, con. de Baldassaro Pulleri (Filado ro): 86, 321, 341, 368 Filadoro, fa. de Paulo Aurefece (Filadoro Orefice): 154, 450, 498 Filadoro Bolognini: 292, 293, 325, 331, 556 Filadoro Rentio, con. de Tomaso Mirto (Fi ladoro Renzio): 241, 423, 587 Filice: 494 Filice Masello: 146; v. Brita Cascarella Filiella, con. de Pietri de li Scavi: 94 Filiello, v. Ioanni Filio (de), v. Andrea, Georgio, Geronimo, Iacobo Filio (di), v. Alesandro Filionda, con. de Francisco d’Antiano: 93 Filionda, fa. de Bernardino de Insero: 135 Filippo: 535 Filippo II, re di Spagna: 281 Filippo Benedetto de Sio: 278, 536
Filippo di Roccaromana: 522 Filistea Favilla: 536, 578 Filomarino, v. Marino, Paulo, Porzia Filomena Favella, con. di Gregorio Mataraz zo (Filomena Favella): 98, 361 Filomena Gizzio, mat. di don. Paolo Simo ne, arcidiaconus: 174 Filonia, con. de Ioanni de Mario (Filonia Egizio): 200, 362, 385, 483, 523 Filonia Pullero, fa. de Giovanni Antonio Pul lero (Filonia Pollerio): 159, 345, 456, 457 Finicia, con. de Cola Adaldi (Finizia): 112, 384 Fiora, con. de Augustino: 149 Fiora, con. de Ioanni de Ylario (Fiora): 201, 524, 537 Fiora de Ioanni Secelgaite: 116 Fiora de Roberto: 64 Fiora Pulliero Barbera: 205 Fiora Simone: 528, 535 Fiore de lo Russo (Fiore dello Russo): 65, 308 Fiorella, con. de Francisco de Gillo: 133 Fiorella de Antonello de Gillo: 91 Fiorencza, con. de Marco Gipczo (Fiorenza Campagnano): 201, 324, 421, 467, 525 Fiorillo, v. Cesare, Santo Fiorita, fa. de Cola Paterno (Fiorita Paterno): 190, 465, 505, 528 Flaminia Gentile: 191 Flaminia Renzio: 447, 585 Flaminio di Brentio: 239 Flaminio di Massa (Flaminio de Massa): 198, 519; v. Geranima Simone Flaminio Lamperio: 413 Flaminio Mirto, abbate de Sancta Croce, primicerius, vicario, utriusque iuris pro fessor (Flaminio Mirto Frangipane): 93, 341, 353, 370, 413, 476 Flaminio Mirto Frangipane: 577 Flamminio Alberto (Flaminio Alberto): 116, 392 Flandina: 102; v. Gayta de Milito Flavia, con. de Thomasi Mirto: 95 Florentia: 209; v. Angelo de Mario Florentio, mastro (Florenzio): 163, 180, 463, 487, 488; v. Cola, Ioanni Floria, fa. de Andrea Ferraro (Flora Ferraro): 73, 320, 397 Florio (de), v. Ioanni Florio Sparani (Florio Sparano): 96, 154, 231, 571; v. Felice, Ioanna, Salvatore
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Florio Sparani (Florio Sparano): 123, 160, 190, 379, 404, 457, 504; v. Adorna, Mar tino Fonara, v. Giulia Fonse, don.: 397, 556, 571 Fonse, fo. de Tomasio, Tommaso Voie: 63, 85 Fonse Pansardo: 162 Formicola, v. Giacomo Formicula (de), v. Cola Forte, v. Giovanni, Ioanni, Pietri Fortebraccio, v. Geronimo Forteccza, con. de Gismundo de Granita: 92 Fortecza, con. de Antonello de lo Russecta de Capua (Fortecza): 128, 412, 470 Forti (de), v. Thadeo Fortibraccia, v. Augustino, Francisco, Ioan ni, Silvia, Stephano Fortibraccio, v. Antonella Fortibracia, v. Iulio, Thomasi Fortibracza, v. Francisco Fortina, v. Marucia Fortino, v. Pietri Fortunata, v. Diana, Geronima, Martia, Pa squa, Prima, Salustia Fortunata Sparano, v. Servilia Fortunato, v. Agamennona, Agamenonda, Agaminonda, Andrea, Antonio, Baldas sarro, Bernardino, Catherina, Francisco, Gasparro, Gioanni Iacobo, Hieronimo, Iacobo, Iacovo, Ioanni, Ioanni Marino, Melchionna, Pacientia, Paulo, Pompeo, Roggiero, Rogiero, Stefano, Thomasi, Valentino, Vespasiano, Vinciguerra Fosco, v. Bernardino, Camillo, Francisco, Giuseppe, Graziano, Guidone, Stefano Foschi, v. Berardino, Camillo, Francesco Frabicatore, v. Bernardino Fracapane, v. Mirto Fradasso Mansello: 157 Fraiapane, v. Mirta, Mirto Fraiapane Mirto, v. Prospero Framondina Bardara: 211 Framundina, con. de Francisco Bardaro: 111 Framundina Bardara: 170 Frana, con. de Francisco de Prisco (Frana): 206, 532 Francesca: 365, 543 Francesca, con. de Andrea Menescalco: 94 Francesca, con. de Bartholomeo: 137
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Francesca, con. de Cola d’Aversa (France sca): 204, 492, 529 Francesca, con. de Ianni Cicini: 64 Francesca, con. de Iacobo d’Insero (France sca): 66, 310 Francesca, con. de Iacobo Mirteo (Francesca Brancia): 80, 329 Francesca, con. de Ioan’ Antonio de Marco (Francesca): 188, 496, 503 Francesca, con. de Ioanni: 175 Francesca, con. de mastro Visone: 213 Francesca, con. de notare Iacobo Fortunato: 238 Francesca, con. de Paulo Simone (France sca): 152, 394, 446 Francesca, fa. de iodece Pietri: 178 Francesca, fa. de Theseo Parisi (Francesca Parisi): 137, 427, 569 Francesca, so. de Roberto de Ianuare: 157 Francesca de Bagis: 190 Francesco de Ferraria: 509 Francesca de Francisco: 228 Francesca de Francisco Bardaro: 142 Francesca de Galasso de Celento: 75 Francesca de iodece Herrico Pristore (Fran cesca): 133, 421 Francesca de Minichello, sutore de Capua: 117 Francesca di Mario: 144 Francesca de Rao: 112 Francesca de Tocco: 176 Francesca Mansella: 137 Francesca Moccia: 103 Francesca Paterna: 98, 115 Francesca Piancana: 165 Franceschella Sciorella, mog. de Iacobo Tuntulo (Franceschella Sciorella): 195, 514 Francesco: 450 Francesco, don.: 313, 326 Francesco Caldarino, mastro (Francesco Caldarino): 176, 482 Francesco Cicini, alias lo pittore (Francesco Cicino): 181, 349, 489 Francesco Foschi: 103 Francesco Insero: 337 Francesco Lampieri (Francesco Lamperio): 81, 331, 394 Francesco Lampiero, notare (Francesco Lamperio): 109, 340, 379 Francesco Lombardo: 93
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indice onomastico
Francesco Marrocco: 539 Francesco Mirto Frangipane: 522, 535 Francesco Pugliese, don. (Francesco Puglie se): 190, 505 Francesco Sforza: 290 Francesco Simone (Francesco Simone): 174, 479; v. Carmosina Mansella Francesco Sinay: 586 Francesco Sparano: 363 Francesco Tebano: 358 Francesco [I] Zoncati, vescovo di Caiazzo: 272 Francesco [II], vescovo di Caiazzo: 272, 273 Franchis, v. Dianora, Dionora Francisca, con. de Cayacczano Piancano (Francesca): 176, 376, 482 Francisca Ferraro, con. de Ioseppe [...i]no (Francesca Ferraro): 126, 408 Francischello (de), v. Stephano Franciscis (de), v. Catherina Francisco, v. Leone, Micco, Paulo Francisco: 152; v. Sarra Francisco (Francesco Omodeo): 235, 316, 579; v. Pietri Homodio Francisco alias Baldassarro de Alberto, fra te: 217 Francisco (de), archidiacono: 167; v. Iulius Cesar Francisco (de), v. Antonio, Antono, France sca, Girolamo, Iacobo, Ianuario, Lauren cza, Maria, Morgana, Petruccia, Stepha no Francisco dicto Russillo (Francesco dicto Russillo): 232, 574; v. Lisa Francisco, fo. d’Ardovino Panczardo (Fran cesco Pansardo): 67, 306, 311 Francisco, fo. de Augustino Sancto Angelo, clerico (Francesco Santangelo): 143, 305, 434, 534, 580 Francisco, fo. de Falce (Francesco Falce): 154, 451 Francisco, fo. de Ioan’ Iacobo Barveri: 119 Francisco, fo. de Ioanni de Bernardo: 111 Francisco, fo. de mastro Ioanni Lampieri (Francesco Lamperio): 165, 465, 509, 553 Francisco, fo. de Nora de lo Russo: 63 Francisco, fo. de Nuccio Crescarello (Fran cesco Crescarello): 90, 346, 547 Francisco, fo. de Paulo d’Adenulfo: 68 Francisco, fo. di Prospero Mirto (Francesco Mirto): 175, 480
Francisco, fo. de Stephano de Marco (Fran cesco de Marco): 219, 477, 554 Francisco, mastro: 161; v. Paulo Francisco Alberato (Francesco Alberato): 122, 324, 356, 402, 487 Francisco Antonio Favilla (Francesco Anto nio Favilla): 119, 397 Francisco Barbiero, fo. di Stefano Barbiero (Francesco Barbiero): 237, 365, 409, 582 Francisco Bardaro: 142; v. Francesca Francisco Bardaro: 111; v. Framundina Francisco Barveri (Francesco Barbiero): 166, 466; v. Pisanella Francisco Bolognino (Francesco Bolognini): 165, 465 Francisco Bove de Traguni: 68 Francisco Bruno: 193 Francisco Ciaccio d’Arimine (Francesco Ciaccio de Arimine): 219, 223, 554, 559; v. Iulia Francisco Cicini: 223; v. Bernardina Francisco Cicini: 182; v. Diana Francisco (o Cicchillo) Cicini (Francesco Ci cino): 237, 582, 587; v. Lucia Cafarara Francisco Cicini: 163; v. Martino Francisco Cicini, dicto Cicinello, mastro (Francesco Cicino): 79, 326 Francisco Cicini, don., canonico (Francesco Cicino): 128, 338, 341, 353, 413, 446, 497 Francisco Datillo: 241, 587; v. Curelia Bor gia Francisco de Adenolfo (Francesco de Adenol fo): 132, 419 Francisco d’Alberto: 87; v. Antonella Francisco d’Aliberto: 217 Francisco de Aliberto: 100; v. Argentina Francisco de Antiano: 99 Francisco d’Antiano: 93; v. Filionda Francisco de Aversa: 148, 178; v. Cobella, Ysabella Francisco de Bernardo: 217 Francisco de Caneto: 223 Francisco de Casumo, don., canonico: 135 Francisco de Crucculu (Francesco de Cruc culu): 147, 439; v. Maruccia Crucculella Francisco de Czuccaro, mastro (Francesco de Zuccaro): 109, 139, 160, 378, 429, 459; v. Cardella, Maruccia Francisco de Dominico, don., canonico, dia cono (Francesco de Domenico): 93, 352 Francisco de Ferrariis: 201; v. Ioanni
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Francisco de Ferrariis, nob.: 192; v. Man duccia Francisco de Gentile, Gentile (Francesco Gentile): 74, 92, 232, 320, 352, 572; v. Ge sueo, Ioseph, Andreella Francisco de Genua, castellano de Cayaccza: 103 Francisco de Georgio: 179 Francisco de Gillo: 172; v. Brisella Francisco de Gillo: 133; v. Fiorella Francisco de Herrica (Francesco de Errico): 123, 404, 496, 509, 534; v. Diana Fortu nata Francisco d’Herrico: 134 Francisco d’Herrico, mastro (Francesco de Errico): 205, 530 Francisco de Iacobuccio: 155; v. Iordana Francisco de iodece Iacobo (Francesco): 154, 450 Francisco de iodece Ioanni Paldi (France sco): 136, 425 Francisco d’Insaro, mastro (Francesco de Insero): 220, 238, 507, 555, 583; v. Lucia Francisco de Iuliano (Francesco de Giulia no): 92, 351 Francisco de la Preta, mastro; v. Masi Francisco de Laciosa (Francesco): 210, 539 Francisco de Limmitone: 167 Francisco de lo Russo: 184 Francisco de mastro Mario, physicus: 68 Francisco de Marco (Francesco de Marco): 121, 233, 400, 575; v. Angelella Francisco de Marco (Francesco de Marco): 206, 532; v. Gulielma Francisco de Masello Sparani: 132 Francisco de Nicola: 174 Francisco de notare Iacobo d’Herrico: 205 Francisco de Pavia, don., canonico (France sco de Pavia): 156, 316, 453, 454 Francisco de Perrocta, don., canonico: 223 Francisco de Pietri Fasulo: 122 Francisco de Prisco (Francesco de Prisco): 206, 207, 401, 532, 533; v. Frana Francisco de Prisco, notare (Francesco de Prisco): 88, 344; v. Margarita Francisco de Rahone (Francesco de Raone): 230, 335, 337, 570 Francisco de Saxa: 134; v. Pelligrina Francisco de Yoya: 217; v. Domineca Francisco di Aversa: 90; v. Delia Zita
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Francisco d’Aversa (Francesco di Aversa): 125, 406; v. Stephano Francisco di Racioppo, mastro: 165 Francisco F.: 208 Francisco Fasulo: 118, 123, 153, 199; v. Ia covo, Verita Francisco Ferrara, canonico (Francesco Fer rara): 167, 468 Francisco Ferraro di Veroneca (Francesco Ferraro de Veronica): 203, 527, 528 Francisco Fortibraccia, Fortibracza (France sco Fortebraccio): 72, 117, 319, 329, 394; v. Bianchella, Leonecta Francisco Fortunato, iovene: 233 Francisco Fortunato, mastro: 229 Francisco Fosco (Francesco Fusco iuvenis): 202, 209, 525, 536 Francisco Fosco (Francesco Fusco senis): 203, 528, 536, 578, 579 Francisco Giameo (Francesco Giameo): 162, 461 Francisco Gipczo, nob. (Francesco Egizio): 78, 325 Francisco Homodio (Francesco Omodio): 71, 191, 506; v. Claudia Francisco Homodio, doctore: 176 Francisco Iacobuccio: 169; v. Perna Francisco Landulfo: 238 Francisco Lombardo: 167 Francisco Lombardo (Francesco Lombardo): 192, 508; v. Angela Francisco Longo (Francesco Longo): 83, 335; v. Catherina Francisco Mancino (Francesco Mancino): 171, 474 Francisco Mansello, don., archipresbyter de Cervinara: 65 Francisco Mansella, utriusque iuris doctor (Francesco Manselli): 148, 440 Francisco Manzellio, utriusque iuris doctor (Francesco Manselli): 169, 471 Francisco Mataraczzo: 183 Francisco Mirtheo: 168; v. Ioanna Francisco Mirtheo (Francesco Mirto Frangi pane): 96, 166, 353, 357, 370, 466, 476; v. Monacella Francisco Mirto, don., del casale di Cesa rano di Caiazzo, economo di San Ruffo di Cesarano (Francesco Mirto): 177, 181, 484, 491 [Francisco] Mirto Frayapane di Napoli, ca
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valiero (Francesco Mirto Frangipane): 81, 198, 331, 519, 524; v. Laudonia de Dura Francisco Morrone (Francesco Morrone): 94, 355 Francisco Orefice (Francesco Orefice): 225, 417, 561 Francisco Paldi: 98, 178, 192, 211; v. Carmo sina, Catherina Francisco Pastillo: 105 Francisco Peczone: 236 Francisco Pictore (Francesco Pictor): 115, 389; v. Agnessa Francisco Plancano, iuvenis (Francesco Plancano): 112, 384 Francisco Pulliero (Francesco Pollerio): 149, 442; v. Odoritia Pullera Francisco Roggiero, don., canonico, subdia cono (Francesco Ruggero): 84, 338 Francisco Rosano, iuvenis (Francesco Ros sano): 150, 444 Francisco Russo: 81; v. Margarita de Novello Francisco Sancta Barbara, mastro: 68 Francisco Santo Antonio, barone di Raia no, dottor (Francesco Sant’Antonio): 196, 291, 516 Francisco Simone (Francesco Simone): 179, 487; v. Angiola Mirta Francisco Synai (Francesco Sinay): 144, 435; v. Margarita Francisco Sinay (Francesco Sinay), iodece: 104, 372 Francisco Sodano, don.: 235 Francisco Sodano, don., canonico, diacono: 110 Francisco Sparano: 211; v. Polita Marcuccio Francisco Sparani: 81, 205 Francisco Sparani, mastro: 197 Francisco Squille, clericus: 155 Francisco Tavano: 97 Francisco Tuntulo, Francesco Tuntoli, u.i.d., advocato Fiscale di Abruzzo (Fran cesco Tontolo): 100, 181, 365, 490; v. Io anni Tuntulo Frangipane, v. Fraiapane, Frayapane Frangipane, v. Anello, Nicolò Frangipane, famiglia, v. Mirto Frangipane Frangipane Mirta, v. Porfiria Frangipane Mirto, v. Anibale Franzina: 401 Fraustina Bove, mog. de Giulio de Audi (Faustina Bove): 196, 517
Fresta Cicchinella: 234 Frido, v. Thomasi, Troyano Friella, v. Agnola, Angelella, Bellasia, Car mosina, Cirello, Perna, Sanctuccia Friello, v. Angelillo, Anselmo, Cerello, Cicco, Gismundo, Iacobo, Marino, Paulo, Pietri, Stephano, Thomasi Friello (de), v. Cicco, Friello Friello de Friello: 101 Frigello (de), v. Antonio Frindo, v. Iacobo Fulvia Mazziotta (Fulvia Alberti Mazziotta): 217, 550 Fulvia Melchiori Sparano (Fulvia Melchiori Sparano): 233, 318, 575 Fulvio Bernardi, dottore in filosofia et in medecina (Fulvio de Bernardo): 169, 470, 478, 554 Fulvio Bernardo, don., canonico, presbitero (Fulvio Bernardo): 182, 492 Fulvio di Gratia, dottor (Fulvio de Grazia): 96, 358 Fulvio Lamperio, don., primicerio (Fulvio Lampiero): 80, 81, 329, 330, 469 Funara, v. Angelella Funaro, v. Marco Fusco, v. Giovanni Battista, Pietri, Stephano Fusco Veczone: 157 Fusino, v. Marco Gabriele Ferraro: 230 Gabriele Mataracczo, mastro (Gabriele Ma tarazzo): 196, 517 Gabriele Sandaliano (Gabriele Sandeliano): 106, 324, 375 Gaidulfo de li Cafari: 154 Gaieta (de), v. Peregrina Gaita, mat. de Pietri homo d’arme: 92 Galardo (de), v. Roberto Galasio (de), v. Bernardino Galasso, v. Rosa Galasso de Celento: 75; v. Francesca Galasso de Nota: 165 Galiacczo Gipczo, clerico (Galeazzo Egizio): 77, 324, 422, 525 Galiacczo Mayorello: 184; v. Rosa Galiaczo de Racioppo, mastro: 178 Galiana de Gasparro de Rocha Romana (Ga liana): 217, 499, 551 Galiberto, v. Ioanni Galiberto (de), v. Nicola
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Galigno, v. Colino Galiocta Bardaro (Galiocta Bardaro): 113, 182, 386, 492; v. Matthia Galliana Homodio, nob.: 206 Gallico, v. Colino, Perrocto, Simone, Ste phano Galtelgrima, fa. de notare Ioanni Zoffa (Gai telgrima Zoffo): 89, 345, 546 Galtelgrima, mat. de Iacono Benedicto (Gai telgrima): 112, 383, 419 Galtelgrima de Raone de Landulfo: 95 Galtigrima de Landulfo: 92 Galtirimma (Galtirimma): 136, 406, 425 Gambarota, v. Quinto Ganno (de), v. Maria Gapta: 94, v. Saducto Campanaro Garillo, v. Giovanni Garofano Cammarota: 66 Gasipa, v. Ioanni Gasparro de Rocca Romana, Rocha Roma na (Gaspare di Rocca Romana): 186, 217, 499, 551; v. Galiana, Ioanni Gasparro Fortunato, mastro (Gaspare Fortu nato): 78, 89, 325, 345, 513; v. Capuana Gasparro Macaionda: 241; v. Stefano Ma chaionda Gasparro Maccayonda, mastro (Gaspare Maccaionda): 193, 510, 558, 587; v. Tan cia Gasparro Mataracczo, Mataraczo, Mataraz zo (Gaspare Matarazzo): 106, 218, 237, 375, 383, 552, 582; v. Granata, Hieroni mo Gasparro Mordente, alfiero di cavalli della compagnia del principe di Bisignao (Ga spare Mordente): 79, 157, 326, 327, 455; v. Milia Gatta (de la), v. Laura, Scipione Gattola, v. Giovanni [V] Antonello Gauce (de), v. Michele Gaudio (de), v. Martino Gayta, v. Pietri Gayta: 106 Gayta (Gayta): 83, 336; v. Pietri de Bellabona Gayta de Gusto: 224 Gayta de Milito, et Flandina sua fa.: 102 Gayta de Pietri Conciatore: 221 Gayuso de Campo Gactaro: 202 Geccomagnus, v. Nicola Gelemma, con. de Troyano Frido (Gelem ma): 175, 407, 481
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Gelsomina: 315, 393, 457 Gemma (Gemma Greco): 135, 370, 424, 512, 557; v. Pietri Gemma: 92; v. Guglyenimo Maiale Gemma, con. de Apolito: 97 Gemma, con. de Benedicto: 193 Gemma, con. de Cola Cimmino: 90 Gemma, con. de Ioanni de don. Madio: 89 Gemma, con. de iodece Adenulfo: 92 Gemma, con. de Ioanni Sparani, 102 Gemma, con. de Sebastiano de Porto (Gem ma): 239, 586 Gemma Cicini: 221 Gemma Cicini, et suo con.: 231 Gemma d’Aversa: 63, 70 Gemma de Ado: 114 Gemma de Angelo Priore: 136 Gemma de Capuano: 228 Gemma de donna Pace: 92 Gemma de Iaquinto: 96 Gemma de mastro Paulo: 177 Gemma de Pietri de Bassello: 113 Gemma de Stantione: 148 Gemma d’Ursone: 230 Gemma Savino: 316 Gemma Synai: 166 Geneca, con. de Stephano d’Adenolfe (Gene ca): 76, 322 Genefra d’Hectorre Sparani (Genefra Spara no): 67, 311, 442, 522 Genethasio (de), v. Pietri Genetta de Ferrara: 67 Gentile, v. Anna, Antonia, Flaminia, France sco, Francisco, Innocenza, Pietri, Remi gio, Scipione, Sigismundo, Viviana Gentile (de), v. Antonello, Bernardino, Fran cisco, Iacobo, Ioanni, Lisabetha, Pietri, Rebecha, Soriana, Stephano Gentilesca, v. Pietri Gentilio: 93; v. Pamphilia Gentiluccia, con. de Cola de Dominico (Gen tiluccia): 210, 539 Genua, con. de Iacobone d’Adenulfo: 161 Genua, con. de Ioanni de Rogiero: 163 Genua (de), v. Francisco Georgio, don.: 199 Georgio, mastro: 218; v. Andrea Georgio Bocto, Giorgio Bocti (Giorgio Bot to): 127, 180, 410, 488; v. Sabella Georgio (de), v. Biagio, Biasio, Cicco, Corra da, Francisco, Miele, Thomasi, Vito
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Georgio de Alimundo, d’Almundo, mastro (Giorgio de Almundo): 99, 157, 363, 455; v. Ioanna Georgio de Filio, mastro: 178 Georgio Merrone (Giorgio Merrone), 194; v. Ioanna Gepcza, v. Antonella, Brisella, Diana, Ioan na, Lisa, Ludovica, Sarra, Visulina Geranima Simone, mog. di Flaminio di Massa (Geronima Simone): 198, 519 Gerardo, don.: 206 Gerardo, vescovo di Isernia: 263 Gerardo Bianchi, legato apostolico: 270 Gerardo de Mutina, vescovo de Cayaccza (Gerardo): 194, 270, 307, 359, 445, 453, 512 Gerberto, arcivescovo di Capua: 263 Gerolama Marocco: 526 Geronima Cafarara (Geronima Cafararo): 115, 391 Geronima Fortunata: 144 Geronima Mansella, mog. de Iacovo de Lan no (Geronima Manselli): 94, 354 Geronimo, v. Hieronimo, Hironimo, Hyero nimo Geronimo (Geronimo Mena): 82, 334; v. Fer rante Mena Geronimo, don.: 412, 470 Geronimo, fo. di Christofano Mansella (Ge ronimo Manselli): 165, 465 Geronimo Alberti, a.m., doctor (Geronimo Alberti): 229, 364, 569 Geronimo d’Ettorre: 323, 483 Geronimo de Filio: 126 Geronimo Egizio: 465 Geronimo Fortebraccio: 389 Geronimo Mirto: 64, 94; v. Prospero, Vergi lia Lampiero Geronimo Mirto (Geronimo Mirto Frangipa ne): 227, 412, 566; v. Elena Geronimo Mirto Frangipane: 306, 355, 522 Geronimo Mortarulo: 384 Geronimo Panebianco: 485 Geronimo Sparani: 110 Gesmundo de Alberto: 510 Gesueo, fo. de Francisco Gentile (Gesueo Gentile): 232, 320, 352, 572; v. Ioseph Gesummina Borgia: 142 Giacinto, vescovo di Caiazzo: 263 Giacomo, v. Iacob, Iacobo, Iacobuccio
[Gioan Angelo], primicerio (Giovanni Ange lo Tutino): 231, 571 Giacomo: 365, 497, 573 Giacomo de Acco: 306 Giacomo de Annolfe, don.: 321, 340 Giacomo de Giglio: 391 Giacomo de Raone: 565 Giacomo de Yoha: 442 Giacomo di Alvignano: 346 Giacomo Ferraro: 441 Giacomo Formicola (Giacomo Formicola): 185, 497 Giacomo Maccarone: 532 Giacomo Marciano Freddo: 407, 448; v. Tro iano Giacomo Mirto: 310 Giacomo Mirto Frangipane: 329 Giacomo Nuliano: 296, 559 Giameo, v. Argentina, Francisco Giancellina de Miele Aurefece (Giancellina): 71, 316, 507 Gicio, notare: 239; v. Martha Giçulino, v. Antonio Giczulina, v. Alferada Giczulina, con. de Iunio: 170 Giella Lampera: 203 Giglio (de), v. Giacomo, Giovanni Giglyo (de), v. Antonella Giglyo de Gilio, mastro: 112 Gilio (de), v. Giglyo Gillo Bardaro, mastro: 182 Gillo de lo Castello dele Femene: 93 Gillo (de), v. Anello, Antonello, Costantino, Francisco, Marco, Paulella Gines Peres de Tudela, capitanio de Ca yaccza: 133 Ginuale, v. Angelo, Iacobo Gioan Carlo Bolognino (Giovanni Carlo Bolognini): 163, 234, 281, 296, 341, 462, 578, 586; v. Andriana de Marco Gioan Felice Ferrara, notare (Giovanni Feli ce Ferraro): 162, 461 Gioan Iacobo Barbieri: 194 Gioan Mansella (Giovanni Manselli): 230, 571 Gioan Maria Moncello: 199 Gioan Pietro Bernardi: 228 Gioanni Iacobo Fortunato, mastro (Giovan ni Giacomo Fortunato): 228, 567 Gioffreda (de), v. Angelo Gioiella di Racioppo: 71
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Giorgio (de), v. Petruccia, Sabastiana Giorgio Morrone (Giorgio Morrone): 227, 346, 566 Gioseppe de Adario: 65 Giovanbattista Mirto (Giovanni Battista Mir to Frangipane): 189, 373, 374, 504, 532 Giovan d’Antonio de Alvignano: 137; v. Tra onello Giovan Francesco Maiorello: 147 Giovan Paterno: 157; v. Catarina, Ipolita Giovan Paulo Prisco, archidiacono, abbate de Santa Croce (Giovanni Paolo Prisco): 132, 281, 420 Giovan Stinchillino Lombardo: 154 Giovandi Marrocco (Giovanni Marrocco): 181, 490, 491 Giovanella Lampera: 75 Giovanna: 535 Giovanna I: 427 Giovanna d’Ettorre: 484 Giovanna di Mario (Giovanna de Mario): 144, 435 Giovanna Sparano: 409 Giovanni, v. Ioan, Ioandi, Ioanni, Ianni Giovanni: 194 Giovanni: 365, 368, 518, 519, 523, 573 Giovanni, del casale Liberi: 404 Giovanni [I], vescovo di Caiazzo: 266 Giovanni [V] Antonello Gattola di Gaeta, ve scovo di Caiazzo: 272 Giovanni XXII, pontefice: 271 Giovanni Andrea de Trocchio: 92 Giovanni Angelo Messuro: 572 Giovanniantonio, Giovanni Antonio Pullero, Pulliero (Giovanni Antonio Pollerio): 89, 158, 159, 345, 456, 457; v. Diana de Ma rio, Filonia Pullero Giovanni Alfonso Alberto: 392 Giovanni Antonio Cicici, nob. (Giovanni Antonio Cicino): 104, 116, 176, 372, 392, 482; v. Cabina Cafarara, Manduccia Fer radino Giovanni Antonio de Alberto: 479 Giovanni Antonio Maiorello: 461, 487 Giovanni Antonio Mancino (Giovanni Anto nio Mancino): 118, 395 Giovanni Antonio Santa Maria (Giovanni Antonio Santa Maria): 79, 327 Giovanni Anziano (Giovanni de Anziano): 229, 389, 569; v. Grazia Fasolo Giovanni Baptista Fasolo di Caiazzo (Gio
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vanni Battista Fasulo): 186, 498; v. Argen tina Giameo de Cerreto Giovanni Baria de Dominico: 151 Giovanni Battista Alberti, giodice a’ contrat ti (Giovanni Battista Alberto): 86, 341 Giovanni Battista Cicini, giovane: 213 Giovanni Battista Fasulo: 313, 426 Giovanni Battista Fasulo: 537 Giovanni Battista Felice: 110; v. Caterina Paterna Giovanni Battista Fusco: 526 Giovanni Battista Lombardo, notare (Gio vanni Battista Lombardo): 144, 175, 435, 481; v. Maria Emila Cicini Giovanni Battista Marcutii, alias Visconte, don., canonico (Giovanni Battista Mar cuccio): 188, 502 Giovanni Battista Mirto: 455 Giovanni Battista Sparani di Scipione, iuve nis (Giovanni Battista Sparano): 130, 416 Giovanni Battista Tebano: 552 Giovanni Beraldo: 398 Giovanni Bernardino de Benedetto: 404 Giovanni Bernardino Chiumento di Preia: 189 Giovanni Bolognino: 292, 430, 465, 485, 521 Giovanni Campagnano, utriusque iuris doc tor (Giovanni Campagnano): 123, 405 Giovanni Carlo Fasulo: 360 Giovanni Carlo Pansardo (Giovanni Carlo Pansardo): 195, 514 Giovanni Crisso: 462 Giovanni da Correggio: 290 Giovanni de Aloara: 499 Giovanni de Andrea: 406, 515 Giovanni de Angelo: 341 Giovanni de Arnisio: 491 Giovanni d’Ettorre: 416 Giovanni de Giglio: 322 Giovanni de Gualtiero: 505 Giovanni de Guglielmo: 306 Giovanni de Lando: 393 Giovanni de Laurino: 97 Giovanni de Martino, manescalcus, 516 Giovanni de Michele: 333 Giovanni de Orlando: 512 Giovanni de Rocca: 307 Giovanni de Simone: 524 Giovanni de Vallone: 538 Giovanni de Yoha: 442 Giovanni di Eboli: 563
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Giovanni di Mario: 194 Giovanni di Michele de Adamo: 320 Giovanni di Nuccio: 211 Giovanni di Racioppo, mastro (Giovanni de Racioppo): 106, 167, 375, 468; v. Paulina Giovanni di Villa di Ogni Santi: 573 Giovanni Dofe: 383, 463 Giovanni Domenico Barrese (Giovanni Do menico Barrese): 238, 584, 585 Giovanni Domenico Marrocco: 495 Giovanni Domenico Rossano: 444 Giovanni Domenico Vano, don. (Giovanni Domenico Vano): 235, 533, 578 Giovanni Durante: 307, 330, 393, 496 Giovanni Faycla: 545 Giovanni Ferrario: 317, 349 Giovanni Ferraro: 521 Giovanni Forte: 250, 390; v. Enrico Giovanni Francesco Alberti: 495 Giovanni Francesco de Alberto: 315, 393, 457 Giovanni Francesco de Sio: 278 Giovanni Francesco Ferraro (Giovanni Francesco Ferraro): 81, 331 Giovanni Francesco Mirto Frangipane, vesco vo di Ruvo: 291 Giovanni Francesco Paterno, fo. del princi pe Bardo Corsi (Giovanni Francesco Pa terno): 100, 365 Giovanni Francesco Rentio (Giovanni Fran cesco Renzio): 239, 585 Giovanni Francisco Mordente (Giovanni Francesco Mordente): 78, 326, 455 Giovanni Garillo, diacono: 146 Giovanni Iacovo Malciero (Giovanni Gia como Malciero): 123, 404; v. Matalena Ferrara Giovanni Iacobo Pistillo: 171 Giovanni Iacovo Simone (Giovanni Giaco mo Simone): 163, 462 Giovanni Ierico: 501 Giovanni Lampieri, Gioanni Lampiero di Caiazza, notare (Giovanni Lamperio): 85, 117, 150, 340, 380, 395, 443; v. Antonia de Marco, Ramondina Pullera Giovanni Lonardo de notare Bartolomeo di Alife: 158; v. Pietro Giovanni Loysi: 507 Giovanni Maiorello (Giovanni Maiorello): 70, 315; v. Giulia Alberti Giovanni Malciero: 479
Giovanni Matteo Zifola (Giovanni Matteo Zifola): 91, 349 Giovanni Morrone della Piana, Ioanni Mor rone (Giovanni Morrone): 130, 229, 415, 569; v. Antonia Ferraro Giovanni Paldi: 400, 490, 495 Giovanni Pansardo (Giovanni Pansardo): 168, 330, 393, 469 Giovanni Paolo Mazziotta (Giovanni Paolo Mazziotta): 118, 122, 396, 403; v. Inno centia Zita Giovanni Paolo Piancano: 416 Giovanni Paterno (Giovanni Paterno): 226, 552, 564 Giovanni Paulo Fattore: 115 Giovanni Pietro de Bernardo: 477 Giovanni Pietro di Massa (Giovanni Pietro de Massa): 215, 547, 548; v. Giulia Ma tarazza Giovanni Pirrotta di Campagnano: 198; v. Laura d’Atisiano Giovanni Racioppo: 185; v. Agnola Giovanni Santo Giovanni: 200 Giovanni Simone: 394, 462 Giovanni Simone, fra (Giovanni Simone): 64, 306 Giovanni Sparani (Giovanni Sparano): 125, 407 Giovanni Sparani, mastro (Giovanni Spara no): 168, 469; v. Cornolia Giovanni Sparano (Giovanni Sparano): 94, 354; v. Sabella Giovanni Tuntolo (Giovanni Tontolo): 63, 305 Giovanni Tuntolo, dottore (Giovanni Tonto lo): 227, 566, 567 Gioya de Benenato: 111 Gipczo, v. Bagordo, Benedicto, Cola, Corra do, Federico, Francisco, Galiacczo, Her rico, Iacobo, Ioanni, Landulfo, Marco, Nardo, Pietri, Roberto, Statio, Thomasi Brausso Girardo (de), v. Ioanni Girolamo Alberti, dottore fisico (Girolamo Alberti): 229, 569 Girolamo de Francisco, don., utriusque iu ris doctor (Girolamo de Francesco): 164, 464, 489 Girolamo Mirto (Girolamo Mirto): 229, 569 Gironimo Constanzo, arcivescovo di Capua (Girolamo Costanzo): 173, 281, 282, 476
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Gironimo Visconte: 201; v. Margarita Bar bera Gisa, v. Agnessa Gisia, v. Roberto Gisio, v. Adelicza, Arcibaldo, Cola, Henrico, Michele, Roberto Gismondo Mirto: 293, 364, 577 Gismundo, fo. de Ferrante Lampieri: 79 Gismundo d’Aliberto: 214; v. Margarita Gismundo de Granita: 92; v. Forteccza Gismundo Friello (Gismondo Friello): 147, 438 Gismundo Mirtheo, nob. (Sigismondo Mirto Frangipane): 103, 341, 353, 370, 466, 476 Gismundo (C.) Mirto (C. Gismundo Mirto): 135, 424 Gismundo Simone: 115; v. Margarita Giso, v. Roberto Gisole, v. Pietri Gisonda, con. de Lippo Morrone (Gisonda): 156, 454, 556 Gisulfus: 262 Giuditta: 535 Giuditta de Marco: 357 Guglielmo, arcivescovo di Praga: 271 Giulia Alberti, con. di mastro Giovanni Maiorello (Giulia de Alberto): 70, 315, 393, 457 Giulia Fonara, mog. de Hettorre Peluso di la Piana (Giulia Fonara): 196, 517 Giulia Matarazza, mog. di Giovanni Pietro di Massa (Giulia Matarazzo): 215, 547 Giulia Mirta (Giulia Mirto Frangipane): 189, 504 Giulia Mortella di Napoli (Giulia Mortella): 105, 373, 476, 504, 532 Giulia Pugliese (Giulia Pugliese): 200, 523 Giulia Sparani (Giulia Sparano): 155, 452 Giuliana de Ruggero: 526 Giuliano, hispano: 482 Giuliano Caldarario: 435 Giuliano (de), v. Benutus Giuliano di Florio Sparano: 504 Giuliano Ferradino, Ferrandino (Giuliano Ferradino): 139, 159, 429, 457; v. Pacien tia d’Aliberto Giuliano Grignecta: 488 Giuliano Mirto Fraiapane (Giuliano Mirto Frangipane): 65, 308, 399, 535 Giuliano Mirto Frangipane, vescovo di Ruvo: 291
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Giuliano Russo (Giuliano Russo): 89, 345, 411 Giuliante Vano: 356 Giulio II, pontefice: 275 Giulio Aversano (Giulio Aversano): 214, 544 Giulio Cesare Alberti: 482 Giulio Cesare d’Ettorre: 483 Giulio Cesare Manselli: 529 Giulio de Audi (Giulio de Audi): 196, 517; v. Fraustina Bove Giulio de Huccio: 232 Giulio de Grazia: 518 Giulio de Massa: 527, 578 Giulio di Gratio (Giulio de Grazia): 102, 369; v. Christina di Gratio Giulio di Massa: 202; v. Milia Cicini Giulio Insero: 67 Giulio Mirto (Giulio Mirto): 196, 517 Giulio (C.) Pansardo: 185 Giulio Sancto Ianni, clerico (Giulio Sancto Ianni): 185, 489, 497 Giulio Tuntulo: 179 Giuseppe, v. Gioseppe Giuseppe Fosco, don.: 209 Giuseppe Fosco, don., canonico, prete: 209 Giuseppe Sparano: 100 Giusina, con. di Bartolomeo Mortarulo (Giusina): 111, 381, 461, 564, 583 Gizc[..]io (de), v. Rogiero Gizzio, v. Filomena Gocti Magno, v. Magnato Goctomagna, v. Remelgaita Goctomagni, v. Ioanni, Stabile Goctomagno, v. Stabile Goctomagno (de), v. Stabile Goctomagnus, v. Nicola Goffa (di), v. Chiarella Goffa Sparani (de), v. Marcello Goffe (de), v. Felippo Goffreda, canonico, diacono (Goffredo): 86, 342, 492 Goffreda, fo. de notare Ioanni: 156 Goffreda, notare (Goffredo): 77, 175, 480; v. Iacobo, Roberto Goffreda Alberti, don., fisico (Goffredo de Al berto): 174, 392, 479 Goffreda Bove (Goffredo Bove): 127, 410 Goffreda (de), v. Cobella, Ioanni, Stephano Goffreda Capriolo, abbate (Goffredo Caprio lo): 181, 490
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Goffreda d’Alberto, notare (Goffredo de Al berto): 177, 484 Goffreda de Cappellano (Goffredo de Cappel lano): 152, 448 Goffreda de Cola de Mattheo (Goffredo): 128, 413 Goffreda de iodece Roberto (Goffredo): 213, 543, 557 Goffreda de Squille: 73, 108, 320 Goffreda de Traguni, don. (Goffredo): 233, 575, 576 Goffreda Dofa, Dofe (Goffredo Dofe senis): 158, 164, 383, 455, 463, 566, 576; v. Maria Goffreda Dofe, Dofo (Goffredo Dofe iuvenis): 91, 146, 350; 438; v. Maria Goffreda Falce (Goffredo Falce): 102, 167, 369, 451, 467; v. Covella Goffredo: 566 Goglielmo Bussivestro, Guilelmo Bussi, Gu lielmo Bussivetro, francese (Guglielmo Bussivetro): 94, 103, 110, 183, 186, 223, 354, 372, 380, 493, 498, 558; v. Cassan dra, Diana, Ioanni, Prudentia, Victoria Gogliotti, v. Andrea Golienta Barbero, mog. di Stefano Barbiero (Golienta Barbiero): 100, 365, 409, 582 Gonzaga, v. Barbara Gosennza de Mario: 138 Gostancza de Ioanni Baccelleri (Costanza): 101, 368, 509 Gractenata, v. Guglielmo Gradonia, con. de Loysi de Mario (Grado nia): 195, 514, 581 Graffia, fa. de Ioanni Fortibraccia: 129 Graffia, fa. de Prima Fortunata (Graffia): 173, 477, 547 Gramundo, signore de Candito: 124 Granaro, v. Pietri Granata: 497 Granata (Granata Mena): 82, 334; v. Ferran te Mena Granata (de donna): 90, 346; v. Iacobo Granata, con. de Gasparro Mataracczo (Gra nata): 237, 375, 383, 552, 582 Granata, con. de Pietri de Iordano: 127 Granata de mastro Guerra: 133 Granita (de), v. Evangelista, Gismundo Granito (de), v. Baptista, Ioanni, Necta Granito (di), v. Fabio Grassillo: 108; v. Iacobo de Iullano Gratia, con. d’Antonello Homodio: 207
Gratia, fa. de Altobello Paterno (Grazia Pa terno): 125, 147, 407, 438 Gratia, fa. de Iacobo Panczardo (Grazia Pan sardo): 220, 555, 556 Gratia (de), v. Pascarello Gratia de Gratia (Grazia de Grazia): 197, 507, 517, 518 Gratia (di), v. Fulvio, Gratia, Portia Gratio (de), v. Bernardino, Broneca, Marto mia, Minico, Paulo, Rentio Gratio (di), v. Christina, Giulio, Tartia Grazia (de), v. Altobello, Giulio, Graziano, Margherita Grazia Fasolo, mog. di Giovanni Anziano (Grazia Fasulo): 229, 389, 569 Graziano (de), v. Roberto Graziano de Grazia: 426 Graziano Fosco, don., u.i.p., primicerio et vicario generale del vescovo di Sio (Gra ziano Fusco): 208, 528, 536, 579 Greca, v. Pamphilia Greco, v. Ioanni, Pietri, Roberto Gregorio XIII, pontefice: 277 Gregorio (de), v. Agnessa, Cola, Ioanni Gregorio, fo. de Pietro de la Valla (Gregorio della Valle): 141, 189, 321, 431 Gregorio, mastro (Gregorio): 90, 92, 152, 156, 168, 352; v. Andrea, Gregorio, Mathia, Nicolosia, Paulello Gregorio, mastro, girurgico: 187 Gregorio Cerreto, giovane: 167 Gregorio de Iunio: 81 Gregorio de mastro Gregorio: 152 Gregorio Ferraro: 77 Gregorio Mansello (Gregorio Manselli): 105, 171, 373, 474; v. Marucia Gregorio Matarazzo: 98, 361; v. Filomena Favella Grifonecta: 377 Grignecta, v. Antonello, Bernardino, Giu liano, Guilelmo, Guilielmo, Martino, Pe truccio Grima: 130; v. Stabile Goctomagni Grisancto de Pontelatrone, iodice: 203 Grisello (de), v. Aquila, Cobello Griso (de), v. Pietri, Thomasi Grosse, v. Pellegrina Gualteri (de), v. Riccardo Gualterio: 207; v. Asolina Gualterio (de), v. Henrico, Ioanni Gualterio, don.: 108, 295
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Gualterio Burrello de Pontelatrone, iodece (Gualtiero Burrello): 194, 513, 514 Gualterio d’Alderico (Gualtiero de Alderico): 67, 311 Gualtiero, v. Gualterio Gualtiero (de), v. Giovanni Guardiano, v. Pietri Guarnario, v. Simone Guctumagno, v. Pietri Guerra, mastro: 133; v. Granata Guglielmo, v. Guglyeilmo, Guilelmo, Guliel mo Guglielmo (de), v. Adaldo, Giovanni Guglielmo [I], vescovo di Caiazzo: 266 Guglielmo Caputo: 572 Guglielmo de Subriana: 453 Guglielmo Gractenata: 209; v. Simonella Guglielmo Sparano: 409 Guglielmo Zoffo: 384 Gugliotta, v. Fabio Guglyeilmo Marmorano, mastro: 79 Guglyelmo de Alferi: 117; v. Ioanna Guglyenimo, mastro: 93; v. Ricciardo Guglyenimo (de), v. Pietri Guglyenimo de Capua: 133 Guglyenimo de Marciano Frido, et Thoma sia soa con.: 135 Guglyenimo Maiale de Paterno, et Gemma soa con.: 92 Guido de Alvignanello: 138 Guido de Caserta, mastro: 233 Guido de Massa, don., canonico, diaconus: 116 Guido de la Preta, vescovo di Motula, et doc tore in utroque iure (Guido Guidoni de la Preta): 160, 281, 459 Guidone, v. Pietri Guidone (de), v. Iacobo Guidone Fosco (Guidone Fusco): 208, 232, 415, 528, 535, 536, 574, 578 Guidone Fosco, don., primicerio, u.i.p.: 208 Guilelmo, episcopus (Guglielmo I): 116 Guilelmo Clinecto, signor de Cayaccza (Gu glielmo Clignet): 225, 289, 290, 446, 561 Guilelmo de Paterno: 84 Guilelmo de Pietri de Miele: 97 Guilelmo de Silvestro: 215 Guilelmo Grignecta: 149 Guilielmo Grignecta, don., canonico: 138 Gulielimo de Rayano, notare: 149 Guilelmo: 175; v. Henrico Gisio
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Gulielma, con. de Francisco de Marco (Gu glielma): 206, 532 Gulielmo, vescovo calatino (Guglielmo [II]): 65, 266, 309, 391; v. Iuliana Gulielmo de Paterno: 90 Gulielmo, re (Guglielmo II), 162, 461; v. Margarita Gulielmo (de), v. Altruda, Bartholomeo, Io anni Gulielmo de Cucco: 219 Gulielmo de Sancto Apollinaro: 233 Gulielmo Cicini: 95; v. Pietro Gulielmo Durante: 185; v. Maria Gulielmo Muccula de Napoli (Guglielmo Muccula): 223, 558 Gulielmo Paldi (Guglielmo Paldi): 234, 576 Gulielmo Saymundo: 97; v. Aduisa Gulielmo secundo, re (Guglielmo II d’Altavil la): 220, 285, 554 Gulielmo Sparani (Guglielmo Sparano): 194, 512 Gulielmo Tavano (Guglielmo Tavano): 192, 508; v. Veronica Gulielmucio (de), v. Covella Gulitia, con. de Roberto Gisia (Gulitia): 118, 395, 542 Gusto (de), v. Cola, Gayta, Iacobo, Ioanni, Maffeo, Michele, Secelgayta, Stefano, Stephano, Thomasia Gustancza, con. de Salvagio Tavano: 70 Gustancza Menescalca: 143 Gustancza Tavana: 180 Harasia de Henrico de Acto (Harasia): 123, 306, 403 Hector (Ettore de Granito): 103, 371, 539; v. Evangelista de Granita Hectorre (d’, de), v. Ioanni, Santillo Hectorre Peczone: 129; v. Ioanni Hectorre Sparani: 216; v. Augustino Hectorre Sparani: 120; v. Pietri Hectorre Sparani: 193; v. Rita Hectorre Sparani: 189; v. Troyano Hectorre Sparani (Ettore Sparano): 67, 145, 149, 200, 311, 324, 437, 442, 522; v. Cian cia, Genefra, Ioanni Helena, con. d’Agamenonda Fortunato (Ele na): 67, 311, 344, 577 Helena di Rivera, con. de Cesare Sancto An gelo (Elena di Rivera): 220, 555, 557
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Helena Maraveglia di Candia, nob. (Elena Meraviglia): 77, 324, 375 Helia (d’), v. Ioanni Henrico: 126 Henrico, iodece: 216; v. Cola Henrico, iodece: 193; v. Thomasia Henrico, et Thomasia soa con. (Enrico): 115, 250, 390 Henrico Çanne, et soa con., et li fi. soi: 89 Henrico Cicini: 126; v. Basta Henrico de Acto, de Actone (Enrico de Acco): 64, 111, 123, 306, 382, 403; v. Ioanna, Ha rasia Henrico de Dominico: 190 Henrico de Gualterio: 234 Henrico de Insaro: 97; v. Maria Henrico de Petrabalda: 149 Henrico Gisio, et Guilelmo, suo fo.: 175 Henrico Pistore: 221; v. Ioanna Henrico Pristore, don. (Enrico Pristor): 190, 504 Herrica (de), v. Francisco Herrico de Nicola, iodece: 92 Hercule de Ferraris, don., canonico de Ca yacza (Ercole de Ferraris): 73, 315, 319, 364, 497 Hermagno, v. Herrico Herrico: 81; v. Margarita Herrico, abbate: 188 Herrico, iodece: 159, 229; v. Alberto, Iacobo Herrico, notare (Errico): 175, 208; v. Ioanni Herrico, notare (Errico de Tommaso): 94, 179, 354, 481, 487, 534, 535; v. Cola, Ma ria, Nicolia Herrico Cicini: 98; v. Lucia Herrico (d’, de), v. Agnessa, Antonio, Bri sella, Cola, Francisco, Iacobella, Iaco bo, Ioan Paulo, Ioannello, Ioanni, Lau ra, Maximilla, Mecca, Nicola, Stefano, Stephano, Susanna, Virgilio Herrico de Hermagno: 91; v. Maria Herrico de Leo de Rayano: 112; v. Catarena Herrico de Milito (Errico de Milito): 97, 359 Herrico de Romania: 90 Herrico de Thomasi, notare (Errico de Tom maso): 202, 526 Herrico Gipczo, abbate (Errico Egizio): 166, 466 Herrico Pristore, iodece (Errico Pistore): 133, 421; v. Francesca
Hettorre Peluso di la Piana (Ettore Peluso): 196, 517; v. Giulia Fonara Hieronima, con. de Bernardino de Andolfo (Geronima): 115, 339, 389 Hieronima, fa. de Cola Simone (Geronima Simone): 145, 436 Hieronimo: 93; v. Chara Hieronimo, fo. de Bandino d’Insaro (Gero nimo de Insero): 169, 309, 426, 470, 555 Hieronimo, fo. de Gasparro Mataraczo (Ge ronimo Matarazzo): 218, 375, 383, 552, 582 Hieronimo, fo. de Iacobo de Racioppo (Ge ronimo de Racioppo): 66, 310, 555 Hieronimo, fo. de Ioan Iacobo de Lisi: 165 Hieronimo, notare, et Stancio, suo fi.: 214 Hieronimo Cicini: 190; v. Christofano Hieronimo Crescarello (Geronimo Crescarel lo): 199, 521 Hieronimo (de), v. Maria Hieronimo de Czuccaro, pictore (Geronimo de Zuccaro): 232, 574 Hieronimo de Dominico (Geronimo de Do menico): 170, 472; v. Perna Hieronimo de lo Russo: 139; v. Paulella Hieronimo de Pellechia: 129 Hieronimo de Risi: 114 Hieronimo de Vatillo: 167 Hieronimo Fortunato: 234 Hieronimo Gentile, don. canonico (Geroni mo Gentile): 168, 469 Hieronimo Lota (Geronimo Lota): 131, 169, 418, 470; v. Cola, Edifica Hieronimo Mansello (Geronimo Manselli): 150, 443 Hieronimo, Geronimo Marcuccio (Geroni mo Marcuccio): 167, 467, 232, 572; v. Io anna, Liandra de Notariis Hieronimo Mirto, Myrteo (Geronimo Mirto Frangipane): 127, 156, 219, 453, 553, 577, 578; v. Bernardina, Catherina Hieronimo Paldi: 66 Hieronimo Pastillo di Napoli, don.: 165 Hieronimo Peczone (Geronimo Peczone): 122, 312, 401 Hieronimo Perrocto, mastro: 101 Hieronimo Sancto Ianni: 90 Hieronimo Sparani: 197; v. Antonia Hironimo Puczone: 68; v. Sarra Hipolyto de Medici, cardinale (Ippolito de’ Medici): 168, 282, 469
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Hippolita Mazzotta (Ippolita Tebano Maz zotta): 192, 508, 509 Hoda, fo. d’Antono Marczanello (Hoda Mar zanello): 160, 367, 457 Homodei, v. Ioanni Homodei (de l’), v. Palmera Homodio, v. Antonello, Argenta, Bartholo meo, Ciancia, Francisco, Cola, Gallania, Iacobo, Ioanni, Margariton, Mariano, Palmeri, Pietri, Riccardo, Stephano Homodio (de), v. Philippo Horatio Crescarello, don., canonico: 193 Horatio de Acquaviva de Aragona, vescovo di Caiazza, fo. del duca de Acri (Orazio Acquaviva d’Aragona): 144, 277, 278, 436 Horatio Piancano (Orazio Plancano): 222, 363, 556 Horatio Romano de la Cava (Orazio Roma no): 122, 402 Horrico, iodece: 103; v. Iacobo Hortensio Faiella (Ortensio Faiella): 124, 137, 405, 426 Hortensio, Ortensio Prisco, utriusque iuris doctor (Ortensio Prisco): 158, 172, 281, 453, 456, 475, 476; v. Camilla Mormina de Neapoli Hostilio Plancano (Ostilio Plancano): 188, 502 Hucci (de), v. Lucretia Huccio (de), v. Giulio Hyeronimo Alberto de Cayaczo: 99; v. Mar garita Ia de Dominico: 109; v. Angelillo Iacaba Morrone: 111 Iacchino de Viandra (Iacchino de Viandra): 92, 124, 203, 351, 405, 527; v. Bellasia Friella, Madalena Iacob Aurefece: 63 Iacoba: 172; v. Martino de Coluni Iacoba, con. de Antonio de lo Russo (Giaco ma): 81, 331 Iacoba, con. de Ioanni d’Arnisio (Giacoma): 182, 491, 555 Iacoba, con. de lo mastro: 133 Iacoba, con. de mastro Ioan Paulo Inmocta (Giacoma): 96, 358 Iacoba, con. de Stephano de Cucco (Giaco ma): 226, 496, 563 Iacoba, fa. de Luca: 166
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Iacoba, fa. de Mariano Panczardo (Giacoma Pansardo): 239, 549, 585 Iacoba Camporalonga: 120 Iacoba d’Adam: 172 Iacoba de Angela de li Sassa: 126 Iacoba de don’Aquila: 83 Iacoba de Landino: 195 Iacoba de Nicola: 90 Iacoba de Odone (Giacoma de Odone): 218, 379, 551 Iacoba de Surolo: 155 Iacobella d’Herrico: 74 Iacobello de Mario: 87 Iacobello de Michaele de Alvignano: 114 Iacobo: 156; v. Pietri Paldo Iacobo, abbate, canonico (Giacomo): 70, 183, 289 Iacobo, abbate, nepote de Maria Roma (Gia como): 151, 445, 446 Iacobo, don., primicile: 221 Iacobo, vescovo calatino, de Cayaccza (Gia como [I] Almundo): 105, 128, 267, 268, 360, 363, 373, 378, 413, 434, 439, 463, 502, 519, 522, 546, 548, 565, 566; v. Per soisa Iacobo, iodece: 97 Iacobo, iodece: 154; v. Francisco Iacobo, fo. de Bernardino Crescarello (Gia como Crescarello): 224, 246, 559, 579, 580 Iacobo, fo. de Fabio Tuntolo: 191 Iacobo, fo. de Marco Cengaro: 108 Iacobo, mastro: 154; v. Ioanni Iacobo, notare (Giacomo): 85, 90, 106, 156, 166, 178, 179, 190, 451; v. Antonello, An tonio, Cobella, Cola, Francisco, Ioanni, Leucio, Stephano Iacobo, primicile (Giacomo): 176, 482 Iacobo Ansensi: 122 Iacobo Antonio de Alberto (Giacomo An tonio de Alberto): 116, 392; v. Catherina Mordente Iacobo Antonio de Marciano Frido: 87; v. Alebrada Iacobo Aurefece, mastro (Giacomo Orefice): 127, 206, 235, 412, 532, 580; v. Maria, Stasa Iacobo Barberi: 69; v. Lisa Iacobo Barveri: 166 Iacobo, Iacovo Bisconte, mastro (Giacomo Bisconte): 91, 156, 349, 453; v. Adeburga
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Iacobo Boye, don., canonico, subdiacono (Giacomo Bove): 103, 371 Iacobo Burnello: 136; v. Palmeria Iacobo Cafararo: 176 Iacobo Cafararo: 215; v. Liberata Iacobo Caldararo, mastro (Giacomo Calda rario): 230, 431, 569, 570 Iacobo Carrario de Thelese: 89 Iacobo Caruso: 213 Iacobo Cayaccza: 175 Iacobo Cicini: 78 Iacobo Conciatore: 229 Iacobo Conciatore et soa con.: 85 Iacobo Corsa: 231; v. Sabella Iacobo Crescarello (Giacomo Crescarello): 171, 472, 474, 560; v. Lucia Maccayonda Iacobo Crescarello, mastro: 162 Iacobo Crissi: 201; v. Philippa Iacobo Crisso, primicile (Giacomo Crisso): 72, 318 Iacobo (de), v. Andrea, Verita Iacobo d’Ado, abbate (Giacomo de Ado): 182, 423, 457, 491 Iacobo de Ado, don.: 154 Iacobo de Ado, notare: 161 Iacobo d’Almundo (Giacomo Almundo): 199, 267, 268, 373, 413, 522 Iacobo d’Alexandro: 85 Iacobo d’Arnisio (Giacomo de Arnisio): 156 Iacobo d’Insaro, mastro: 79 Iacobo d’Insero (Giacomo di Giovanni Pietro de Insero): 66, 220, 310; v. Chiarella Iacobo d’Insero, mastro: 82 Iacobo d’Herrico, don. (Giacomo de Errico): 212, 407, 477, 542 Iacobo d’Herrico, don., primicile: 224 Iacobo d’Herrico, notare: 71; v. Antonella Iacobo d’Herrico, notare: 205; v. Francisco Iacobo d’Herrico, notare: 201; v. Sveva Iacobo de Actone (Giacomo de Actone): 138, 428; v. Damiano Iacobo de Alderico (Giacomo de Alderico): 143, 434 Iacobo de Angelo de Rahone: 119 Iacobo de Antolino (Giacomo de Antolino): 129, 414 Iacobo de Balio, notare: 101 Iacobo de Bernardo, don., canonico (Giaco mo de Bernardo): 134, 422 Iacobo de Campagnano: 77, 232 Iacobo de Capuano, abbate: 163
Iacobo de donna Aquila: 171 Iacobo de donna Granata: 90, 346; v. Prisco Iacobo de donna Lucia: 84 Iacobo de donno Martino (Giacomo): 179, 487 Iacobo de Ferrara, nob.: 210 Iacobo de Ferrarii de Pavia, don., subdiaco no (Giacomo Francesco de Ferrariis): 197, 518 Iacobo de Ferrariis: 90; Pietri Iacobo de Filio: 219; v. Cola Iacobo de Francisco: 138; v. Angelella Iacobo de Francisco: 137; v. Cola Iacobo de Francisco d’Aversa (Giacomo de Francesco): 225, 562 Iacobo de Gentile, don., canonico, diacono (Giacomo de Gentile): 92, 351 Iacobo de Guidone: 182 Iacobo de Gusto, notare (Giacomo de Gu sto): 111, 382, 388 Iacobo de Ianuario (Giacomo de Ianuario): 114, 387 Iacobo de Ioanni Bono: 214 Iacobo de Ioanni de Arnisio: 147 Iacobo de iodece Herrico, abbate: 159 Iacobo de iodece Horrico: 103 Iacobo de Iullano, dicto Grassillo: 108 Iacobo de Laurenczo: 83 Iacobo de Lanno: 165 Iacobo de la Valle (Giacomo della Valle): 87, 342 Iacobo de la Valle: 106; v. Maria Iacobo de la Valle: 106; v. Masella Iacobo de la Villa: 80 Iacobo de le Cese (Giacomo Savino): 70, 316 Iacobo de li Sassa, abbate: 222 Iacobo de li Sparani: 143; v. Antonio Iacobo de lo Russo: 180; v. Lisa Iacobo de lo Russo, et Iuliano suo fi. (Giaco mo dello Russo): 115, 391 Iacobo de Marciano Frido: 233, 236 Iacobo de Marczano Frido, et Nuccio, et An tonello soi fi.: 108; v. Masella Iacobo de Martino: 220 Iacobo de Massa: 159 Iacobo de mastro Pietri: 87 Iacobo de Miele: 111 Iacobo de Nicolo: 108 Iacobo de notare Adenulfo, don.: 178 Iacobo de notare Goffreda, abbate: 77 Iacobo de Orina: 109
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Iacobo de Prisco: 125; v. Terina Iacobo de Racioppo, mastro (Giacomo de Racioppo): 66, 220, 310, 487, 555; v. Hie ronimo Iacobo de Raymo (Giacomo de Raymo): 155, 291, 452 Iacobo de Riccardo: 85 Iacobo de Sabino, clericus: 78 Iacobo de Sanct’Angelo: 72 Iacobo de Sancto Iacobo: 206 Iacobo de Saxa: 193 Iacobo de Simone: 207 Iacobo de Squille: 76 Iacobo de Stabele: 166 Iacobo de Stasio: 179 Iacobo de Sutri, vescovo calatino (Giacomo [II] de Lutiis): 187, 274, 275, 499, 531 Iacobo de Trocta: 110 Iacobo de Vito Cimmino: 134 Iacobo Dofe, don.: 191 Iacobo Durante (Giacomo Durante): 171, 473, 474 Iacobo Fasulo: 134 Iacobo Fasulo: 118; v. Domineca Iacobo Ferraro, et Ioannella soa con.: 71 Iacobo Fortunato, notare: 238; v. Francesca Iacobo Friello: 131; v. Cola Iacobo Friello (Giacomo Friello): 102, 156, 369; 452; v. Ioanni Iacobo Frindo, v. Camilla Iacobo Ginuale de li Cafari: 114 Iacobo Gipczo, nob.: 109 Iacobo Gipczo, notare (Giacomo Egizio): 222, 557 Iacobo Homodio: 235; v. Cara Iacobo Ienactasio de Baiano: 94 Iacobo Landulfo: 238 Iacobo Longo (Giacomo Longo): 214, 544 Iacobo Marciano Frido: 162, 185; v. Carlo, Nigna Iacobo Marcuccio, mastro: 78; v. Dionora de Alberto Iacobo Marcucio alias Bisconte (Giacomo Marcuccio): 159, 457 Iacobo Merrone, notare: 148 Iacobo Morrone, notare: 227; v. Percia Iacobo Mirto, nob.: 139 Iacobo Mirteo: 80; v. Francesca Iacobo Monterone (Giacomo Monterone): 80, 138, 170, 184, 328, 428, 471, 494; v. Ioanni, Masella, Viola
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Iacobo Mortarulo (Giacomo Mortarulo): 65, 83, 335, v. Adifica, Rita Moccia Iacobo Mortarulo: 228; v. Angelo Iacobo Paldi: 126 Iacobo Paldi: 105; v. Sabella Iacobo Panczardo (Giacomo Pansardo): 220, 221, 555, 556; v. Gratia Iacobo Pandofello: 123 Iacobo Paterno: 143 Iacobo Paterno (Giacomo Paterno): 81, 330 Iacobo Pisano de Merrone, Morrone (Giaco mo Pisano): 166, 216, 467, 549; v. Iesu munda Iacobo Polverecta: 174; v. Maria Iacobo Pullieri, mastro (Giacomo Pollerio): 75, 321 Iacobo Puncillo (Giacomo Puncillo): 96, 100, 357, 366; v. Ioanna Iacobo Rabia, don., canonico et vicario (Giacomo Rabia): 238, 577, 583, 584 Iacobo Roma, de Roma, abbate (Giacomo Roma): 83, 149, 334, 335, 442 Iacobo Sancto Angelo: 149; v. Antonia Iacobo Sanct’Angelo: 239; v. Donna Iacobo Sancto Ianni (Giacomo Sancto Ian ni): 82, 334 Iacobo Sanctorio: 177 Iacobo Silimastro: 91, 128 Iacobo Sparani: 101, 184 Iacobo Sparani: 148; v. Vitella Iacobo Squille (Giacomo Squille): 152, 448; v. Bernardino Iacobo Tuntulo (Giacomo Tuntulo): 195, 514; v. Franceschella Sciorella Iacobo Tuntulo: 123; v. Viola Ferrara Iacobo Vallone: 110 Iacobo Vano, notare (Giacomo Vano): 90, 346 Iacobone d’Adenulfo: 161; v. Genua Iacobuccio, v. Cola, Francisco, Pietro Iacobuccio Bardaro, notare (Giacomuccio Bardaro): 112, 214, 385, 544; v. Briseta Iacobuccio (de), v. Antono, Francisco Iacobucio, v. Andrea Iacobucio (de), v. Antono, Domeneca Iacobucio de lo Russo: 162; v. Mecca Iacomo Fasullo: 123; v. Lunarda Ferrara Iacomo Quaranta (Giacomo Quaranta): 187, 500, 501; v. Alisandro Quaranta Iacono Benedicto, de Benedicto (Giacomo
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de Benedetto): 112, 132, 383, 419; v. Gal telgrima Iacono de Limatula: 85, 340, v. Calfumia Iaconus Benedetto: 559 Iacova, con. de Cola de Cornello (Giacoma): 112, 384 Iacova, con. de Ioandi de Adenulfo (Giaco ma): 111, 381, 439, 563 Iacovella de Thomasi de Leucio: 99 Iacovello de Candito, et soa con.: 93 Iacovello de le Serole: 94 Iacovo, don.: 319 Iacovo, fo. di Francisco Fasulo: 199 Iacovo de Lanno (Iacovo de Lanno): 94, 355; v. Geronima Mansella Iacovo Fortunato, mastro: 95 Iacovo Racioppo, don. (Giacomo de Raciop po): 138, 427, 428 Iacuo Fasulo (Iacovo Fasulo): 160, 458; v. Angiola Mansella Iagnecca (de), v. Pietro Iambruno (d’), v. Stephano Ianco, v. Antonio Cinczocto Ianco de Petrucza: 97 Iancolillo, v. Laurenzo di Matteo Iannecta (de), v. Maria Iann’ Antonio d’Insero: 80; v. Palma Ianni Cicini: 64; v. Francesca Ianni de [...]: 77 Ianni de Martone, iodece (Giovanni de Mar tone): 120, 399; v. Altruda Ianni de notare Nicola de Herrico (Ianni): 223, 559; v. Cecca Ianni de Pisa, mastro: 168; v. Pellegrina Ianni de Pontelatone: 122; v. Nardo Antono Ianni Perrocto de Petra Melara: 220; v. Lau rencza Iannina, con. de notare Simone (Iannina): 166, 354, 466 Iannina Dofe: 206 Iannuccia, con. de Antonello Volpe (Iannuc cia): 181, 398, 490 Iannuccia, con. de Ioanni de Piancano (Ian nuccia): 97, 360, 470, 522 Iannuccia, con. de Ioanni Rabia (Iannuc cia): 77, 324, 488, 547 Iannuccia d’Alexio: 64 Iannuccia de Cola Pandone: 112 Iannuccia de Miele: 227 Iannuccio de Perrocte de la Villa de Sancta Croce: 91
Iannucia, con. d’Augustino de Capua: 225 Ianuare (de), v. Roberto Ianuario: 364 Ianuario, canonico (Ianuarius): 215, 548 Ianuario (de), v. Altruda, Basta, Iacobo, Io anni, Lucia Ianuario de Francisco, prete, cappuccino e predicatore: 195 Iaquinto, preyte (Giaquinto): 131, 417 Iaquinto (de), v. Gemma, Pietri Iaquinto de Pietri de Iaquinto: 146 Ibonus: 469 Ieanpaulo Morrone: 166 Ieczolino, v. Magnato Iericho, v. Stephano Ierico, v. Giovanni, Nicola, Riccardo, Ste phano Ieronimo Bariveri: 235 Ierusolima, teotonica: 234 Ienactasio, v. Iacobo Iennaro (Ianuario): 93, 353; v. Sibilia Iennaro (de), v. Stabele Iesumunda, fa. de Iacobo Pisano de Morro ne (Iesumunda Pisano): 166, 467, 549 Ilario (Ilario): 149, 370, 442, 537; v. Agatha Ilario (Ilario): 147, 439; v. Naçario Ilario, abate: 370, 442, 537 Ilario (de), v. Ioanni, Lazzaro Ilario de Nazario: 359, 439 Iletta Panzarda: 80 Imbocta, v. Polidoro Infrocta, v. Antono, Cobello Ingalancio (de), v. Cola Ingebaldi, diacono (Ingebaldus): 136, 425 Ingeraymo, v. Doriccormino Ingrignecta, v. Philippo Ingrisella, v. Cornelia, Diana, Isabella Ingrisello, v. Bernardino, Fabio, Roberto Ingrisiello, v. Pascariello, Scipione Inmocta, v. Adam, Ioan’, Ioan Paulo, Ioanni, Ioanni Francisco, Marino, Polidoro, San ctillo, Savo, Scipione Inmotta, v. Iulio Innocentia Zita, mog. di Giovanni Paolo Mazziotta (Innocenza Zita Mazziotta): 118, 396, 403 Innocentio Sparani, iuvenis: 135 Innocentio (d’), v. Adenulfo Innocenza Gentile: 416 Innocenzo II, pontefice: 265 Intina Miccossa: 82
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Insara, v. Diana, Marta Insaro (d’, de), v. Altruda, Angelo, Bandino, Henrico, Ionna, Magdalena, Magnato, Maria, Matheo, Nuccio, Pietri, Stephano Insero: 515 Insero, v. Beatrice, Bernardino, Francesco, Maddalena, Margarita Insero (d’, de), v. Bannino, Bernardino, Francisco, Giulio, Iacobo, Iann’ Antonio, Stephano Ioan’Antonio, fo. de Polita Taliana (Giovan ni Antonio): 107, 377 Ioan’ Antonio de Marco (Giovanni Antonio de Marco): 185, 188, 496, 503; v. France sca Ioan’ Antonio de Pavia: 210 Ioan’ Antonio de Riçella (Giovanni Antonio de Rizzella): 218, 552; v. Paulella Ioan’ Baptista Cayacczano: 64 Ioan Bernardino de Massa: 237 Ioan de Cola Santo Angiolo, alias Papacio: 165 Ioan’ Francisco d’Arogania de Sancto Se verino, conte de Cayaccza, capitaneo et loco tenente generale del re de Francza (Gianfrancesco Sanseverino): 186, 290, 347, 484, 497 Ioan Francisco d’Aliberto, dottore girurgico: 237 Ioan’ Francisco de Trauni: 116, ; v. Maria Ioan’ Iacobo Barveri: 119; v. Francisco Ioan’ Iacobo Piccolo de Neapoli: 113 Ioan Iacobo de Lisi: 165; v. Hieronimo Ioan’ Philippo: 98; v. Ioanni Ioan’ Pietri Balistoch, governatore de Ca yaccza, nob.: 146 Ioan’ Pirillo, et Miligrana soa con. (Giovanni Parillo): 119, 398 Ioan Mariano Crescarello: 237 Ioan Marino, Ioan’ Marino, Bardaro (Gio vanni Marino Bardaro): 112, 131, 384, 417; v. Verita Ioan Paulo d’Herrico: 174 Ioan Paulo Inmocta, mastro (Giovanni Pao lo Immotta): 96, 358; v. Iacoba Ioan Paulo Monterone: 141 Ioan Philippo Ferara: 79; v. Camilla Ioan’ Thomasi, fo. de Tantio (Giovanni Tom maso Cicino): 178, 483, 485, 503 Ioandi de Adenulfo (Giovanni de Adenolfo): 111, 381, 382, 439, 563, 567; v. Iacova
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Ioanna, con. d’Antonello Cichinello: 226 Ioanna, con. d’Antonello de Dominico: 69 Ioanna, con. de Andrea Ferraro: 77 Ioanna, con. de Antono Cimmino: 141 Ioanna, con. d’Arnisio (Giovanna): 167, 468 Ioanna, con. de Bernardino Mansello: 185 Ioanna, con. de Bolognino (Giovanna): 227, 292, 559, 566 Ioanna, con. de Christofano: 112 Ioanna, con. de Cola de Gusto (Giovanna): 160, 419, 457 Ioanna, con. de Cola Homodio: 153 Ioanna, con. de Cola Mortarulo (Giovanna): 231, 571, 572 Ioanna, con. de Francisco Mirtheo: 168 Ioanna, con. de Georgio Merrone, et soa fa. (Giovanna): 194, 512, 513 Ioanna, con. de Henrico Pistore: 221 Ioanna, con. de Hieronimo Marcuccio (Gio vanna Marcuccio): 167, 467, 572 Ioanna, con. de Iacobo Puncillo (Giovanna): 96, 357, 366 Ioanna, con. de Ioanni de Gualterio (Gio vanna): 114, 387 Ioanna, con. de Landone: 205 Ioanna, con. de Macceo Ferraro (Giovanna): 214, 510, 531, 545, 549 Ioanna, con. de notare Riccardo: 222 Ioanna, con. de Pietri d’Insaro (Giovanna): 218, 445, 553 Ioanna, con. de Thomasi Paldi: 210 Ioanna, contessa de Cayaccza, con. de Ro berto d’Arogania de Sancto Severino, conte di Cayaczza (Giovanna da Correg gio): 177, 290, 469, 484, 497; v. Bernar dina Ioanna, fa. de Bernardino Mortarulo: 181 Ioanna, nep. de Henrico de Acto (Giovanna): 111, 306, 382 Ioanna, mat. de iodece Alberto (Giovanna): 82, 332, 562 Ioanna, regina (Giovanna II d’Angiò): 75, 288, 321 Ioanna Carbone (Giovanna Carbone): 231, 571 Ioanna Crescarella: 101 Ioanna d’Alneto, con. de nob. Ioanni Cri gnecta, signore de Cayaccza (Giovanna de Alneto): 157, 290, 446, 454 Ioanna de Andrea, iuvenis: 71 Ioanna de Andrea Vitraro: 152
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indice onomastico
Ioanna de Constantino: 72 Ioanna de Georgio de Alimundo (Giovanna): 99, 363, 455 Ioanna de Guglyelmo de Alferi: 117 Ioanna de Ioanni Russo (Giovanna): 133, 380, 422 Ioanna de Napolione (Giovanna de Napolio ne): 184, 494 Ioanna de Maffeo: 91 Ioanna de Pietri d’Aversa: 180 Ioanna de Porfilio: 191 Ioanna de Punzo: 148 Ioanna de notare Simone (Giovanna): 94, 354, 355 Ioanna de Rago (Giovanna de Rago): 104, 333, 372 Ioanna de Roberto: 238 Ioanna Gepcza: 122 Ioanna Maccarone, con. de Ioanni Falce (Giovanna Maccarone): 89, 345, 455 Ioanna Vitrara: 190, 231 Ioannella: 71; v. Iacobo Ferraro Ioannella, con. de Bartholomeo Sparani: 204 Ioannella, con. de Stephano Bruno: 178 Ioannella de Ioglyano: 80 Ioannella Fasola: 108 Ioannella Mansella (Giovannella Manselli): 106, 374 Ioannella Marcoccia: 135 Ioannella Maucera: 224 Ioannello Crescarello, frater de l’ordine con ventuale de San Francisco (Giovannello Crescarello): 101, 368 Ioannello d’Herrico, aromatario (Giovannel lo de Errico): 160, 458 Ioanni: 75; v. Casertana Ioanni: 175; v. Francesca Ioanni: 137, 144; v. Maria Ioanni: 81; v. Thomasa Ioanni: 164; v. Sabelluccia Vitrara Ioanni, dicto Rebilla: 196 Ioanni, fo. d’Antono Mansello (Giovanni Manselli): 184, 494, 503 Ioanni, fo. de Bernardino Vano (Giovanni Vano): 216, 525, 549 Ioanni, fo. de Ciccolino Barveri: 142 Ioanni, fo. de Francisco de Ferrariis: 201 Ioanni, fo. de Gasparro de Rocca Romana (Giovanni): 186, 499, 551 Ioanni, fo. de Hectorre Peczone: 129
Ioanni, fo. de Iacobo Friello (Giovanni Friel lo): 156, 369, 452 Ioanni, fo. de Nuccio Mataraczo (Giovanni Matarazzo): 112, 310, 384, 502 Ioanni, fo. de Pietri de Vitale: 105 Ioanni, fo. de Riccio Sparani (Giovanni Spa rano): 221, 324, 385, 477, 556 Ioanni, fo. de Stephano Maccayonda: 156 Ioanni, fo. di Ioan’ Philippo, Ioanni de Phe lippo (Giovanni de Filippo iuvenis): 98, 229, 361, 569 Ioanni, homo d’arme: 182 Ioanni, mastro: 113; v. Laurenczo Ioanni, notare: 156, 209; v. Goffreda, Ruber tina Ioanni, preite: 227 Ioanni, presbitero: 71 Ioanni, primicile (Giovanni Sparano): 145, 232, 436; v. Masello Sparani Ioanni, vescovo calatino (Giovanni [II]): 184, 195, 267, 432, 462, 463, 494, 515; lo pat., et la mat. et fr.: 195 Ioanni, vescovo calatino (Giovanni [III]): 178, 485 Ioanni Albarato, spangnolo, homo d’arme (Giovanni Albarato): 121, 401 Ioanni Antonio, Gioanniantonio, Aversano (Giovanni Antonio Aversano): 99, 187, 364, 500; v. Laura de Albertis Ioanni Antonio Cicini, Giovanni Antonio Ci cini, pictore (Giovanni Antonio Cicino): 91, 216, 220, 349, 549, 555; v. Angela, Isa bella Ferraro Ioanni Aurefece: 163 Ioanni Aversano (Giovanni Aversano): 122, 402; v. Pietri Ioanni Baccelleri (Giovanni Baccellerio): 101, 192, 368, 509; v. Gostancza Ioanni Bardaro: 87 Ioanni Bardaro: 135; v. Cola Ioanni Bardaro, notare (Giovanni Nicola Bardaro): 129, 149, 414, 442; v. Thomasia Ioanni Barveri de li Vascello (Giovanni Bar beri): 150, 443 Ioanni Bianco (Giovanni Bianco): 83, 334; v. Aurilia Ioanni Bocto: 73; v. Antona Ioanni Bono: 130, 214; v. Altruda, Iacobo Ioanni Boye de Sancto Ianni: 90 Ioanni Bruno: 100, 123; v. Altruda, Felicella Ioanni Cafararo: 64
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indice onomastico
Ioanni Caldararo, mastro (Giovanni Calda rario): 217, 550 Ioanni Califano de Napoli, don.: 79 Ioanni Caputo (Giovanni Caputo): 202, 527 Ioanni Caputo (Giovanni Caputo): 105, 374; v. Altruda Ioanni Catamillo: 104 Ioanni Cavarrecta, mastro (Giovanni Cavar retta): 216, 548, 549 Ioanni Cicchinello (Giovanni Cicchinello): 145, 196, 436, 516; v. Elena Ioanni Ciciliano, mastro (Giovanni Sicilia no): 130, 187, 416, 499; v. Bellonia Ioanni Cicini (Giovanni Cicino iuvenis): 159, 456 Ioanni Cicini (Giovanni Cicino senis): 215, 315, 417, 548 Ioanni Cicini: 144, 179; v. Antonio, Ferrante Ioanni Cicini: 206; v. Stephano Ioanni Cicini, don. (Giovanni Antonio Cici no): 128, 413 Ioanni Cicini, iodece (Giovanni Cicino): 216, 548 Ioanni Cimino: 111 Ioanni Clinecto (Giovanni Clignet): 152, 289, 290, 446, 454 Ioanni Çoffa, Zoffa, notare (Giovanni Zoffo): 89, 215, 345, 515, 532, 546; v. Galtelgrima Ioanni Constantino, don., canonico, sacrista (Giovanni Constantino): 110, 380, 381 Ioanni Coppula, et Marocta soa con., Pietri suo fi. (Giovanni Coppola): 114, 388 Ioanni Corsa de Rayano (Giovanni Corsa): 103, 171, 371, 474; v. Covella Ioanni Cossa de Pontelatrone: 220 Ioanni Çota: 114; v. Stephania Ioanni Crignecta, signore de Cayaccza, nob. (Giovanni Clignet): 157, 446, 561; v. Io anna d’Alneto Ioanni Crisso: 162 Ioanni Cuccio: 96; v. Anginellina Ioanni Cuoco: 132 Ioanni (de), v. Agnessa, Andrea, Phelippo Ioanni de Adam: 98 Ioanni d’Adenolfe: 75 Ioanni de Adenulfo: 147; v. Cola Ioanni d’Ado: 179; v. Antonio Ioanni de Alberto: 101; v. Bernardino Ioanni de Aldemario (Giovanni de Aldema rio): 231, 571 Ioanni de Aldemario, et soa con. [Agnese],
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et soi fr. (Giovanni de Aldemario): 100, 366, 367 Ioanni de Alderico (Giovanni de Alderico): 136, 425 Ioanni de Alderico, don., primicile (Giovan ni de Alderico): 131, 418, 419 Ioanni de Alderico, iodece (Giovanni de Al derico): 131, 417 Ioanni d’Alesio: 204; v. Affilata Ioanni d’Alesio, et Trocta soa con. (Giovanni de Alessio): 222, 558 Ioanni de Alesio, iodece (Giovanni de Ales sio): 130, 416; v. Maraldo Ioanni de Alexandra (Giovanni de Alessan dro): 92, 351 Ioanni d’Aliberto: 87 Ioanni d’Amato, scarpellino: 76; v. Palma Ioanni d’Ambroso, abbate (Giovanni de Am brosio): 66, 310 Ioanni de Amelina: 141 Ioanni de Anciano: 115; v. Fabio de Anciano Ioanni de Angelillo de le Cese: 121 Ioanni d’Angelo: 66, 80, 176, 198; v. Basta Ioanni de Angelo de Alvignano: 94; v. Ade lizia Ioanni de Archis, iodece: 237 Ioanni d’Arnisio: 231 Ioanni d’Arnisio, sire: 238 Ioanni de Arnisio: 173, 231 Ioanni de Arnisio: 182; v. Iacoba Ioanni de Arnisio: 147; v. Iacobo Ioanni d’Aversa: 82; v. Cecca Ioanni de Balsamo: 138 Ioanni de Balsamo, et Bernardino suo fo.: 69 Ioanni de Barbato, don. (Giovanni de Barba to): 221, 555 Ioanni de Benedicto de Sancta Croce (Gio vanni de Benedetto): 128, 412, 544 Ioanni de Benenato, don. (Giovanni de Bene nato): 82, 332 Ioanni de Bernardo: 111; v. Francisco Ioanni de Bernardo, mastro: 134 Ioanni de Bolella: 77, 294 Ioanni de Campania: 118 Ioanni de Candito: 111; v. Maria Ioanni de Capua, iuvenis: 102 Ioanni de Capuano, don. (Giovanni de Ca puano): 187, 501 Ioanni de Cçuccaro, Czuccaro (Giovanni de Zuccaro): 125, 202, 407, 527; v. Maria
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Ioanni de Cesarano: 121 Ioanni de Cola Benedicto: 121 Ioanni de Cola de Cicco Puczone, mastro (Giovanni de Nicola): 236, 426, 582 Ioanni de Cucco (Giovanni de Cucco): 122, 170, 221, 402, 471, 495, 525, 556; v. Maria Ioanni de Czuccaro, pictore, mastro (Gio vanni de Zuccaro): 217, 549 Ioanni de Dominico (Giovanni de Domeni co): 84, 129, 339, 414; v. Sabella Ioanni de Dominico, don., sacrista (Giovan ni de Domenico): 173, 477 Ioanni de donno Madio: 89; v. Gemma Ioanni de Elia, don., sacrista maior (Giovan ni de Elia): 92, 497 Ioanni de Florio: 235 Ioanni de Gentile: 98; v. Maria Ioanni [de Georgio] (Giovanni de Giorgio): 214, 545; v. Cicco de Georgio Ioanni de Girardo: 216, 229 Ioanni de Goffreda (Giovanni de Goffredo): 178, 486 Ioanni de Goffreda, abbate (Giovanni de Goffredo): 160, 459 Ioanni de Granito (Giovanni de Granito): 172, 192, 475, 509, 539; v. Thomasa Ioanni de Gregorio, presbyter: 145 Ioanni de Gualterio (Giovanni de Gualterio): 114, 387; v. Ioanna Ioanni de Gulielmo (Giovanni de Gugliel mo): 230, 570 Ioanni de Gulielmo, frater (Giovanni de Gu glielmo): 79, 327 Ioanni de Gusto (Giovanni de Gusto senis): 84, 99, 339, 365, 388, 419 Ioanni d’Hectorre: 156; v. Credia Ioanni de Hectorre: 110; v. Diana Ioanni de Hectorre, de Hectorre Sparani (Gio vanni d’Ettorre Sparano): 107, 145, 377, 437, 443, 522; v. Cardonia Ioanni d’Helia (Giovanni de Elia): 186 Ioanni d’Herrico: 163; v. Bernardino Ioanni de Herrico (Giovanni de Errico): 89, 273, 345, 400; v. Brisella Gepcza Ioanni de Herrico (Giovanni de Errico): 127, 412; v. Mecca Ioanni de Herrico: 141; v. Veranda Ioanni de Iacobo Monterone (Giovanni): 80, 328 Ioanni de Ianuario (Giovanni de Ianuario se nis): 99, 353, 364, 486
Ioanni de Ianuario (Giovanni de Ianuario iuvenis): 111, 381 Ioanni de Ilario, et Luce, mat. soa (Giovanni de Ilario): 210, 370, 538 Ioanni de iodece Alesio: 186 Ioanni de Iuliano (Giovanni de Giuliano): 143, 434 Ioanni de Laciosa, abbate (Giovanni de La ciosa): 211, 540 Ioanni de Landone: 214; v. Cayacczana Ioanni de Landone, don.: 174 Ioanni de Laurenczo: 75 Ioanni de Laurina: 180 Ioanni de la Valle: 207; v. Vitella Ioanni de Limatula (Giovanni): 89, 313 Ioanni de li Scavi: 123; v. Pietri Ioanni de Lisi: 129 Ioanni de lo Russo: 218 Ioanni de lo Russo, don., canonico (Giovan ni dello Russo): 152, 391, 414, 446 Ioanni de Lupo, primicerius (Giovanni de Lupo): 112 Ioanni de Macrono: 217 Ioanni de Madio: 162 Ioanni de Madio: 134; v. Cola Ioanni de Maffeo de Gusto (Giovanni de Gu sto iuvenis): 114, 338, 382, 388, 419 Ioanni de Marco: 86, 222 Ioanni de Marco: 229; v. Agnessa Ioanni de Marco: 210; v. Catella Ioanni de Marco: 123; v. Maria Ioanni de Mario (Giovanni de Mario): 98, 112, 200, 362, 385, 483, 523, 545; v. Dia na, Filonia Ioanni de Martino: 176, 230 Ioanni de Martino, iodece (Giovanni de Mar tino): 116, 392 Ioanni de Martino, notare (Giovanni de Mar tino): 195, 516 Ioanni de Martino, primicerius: 123 Ioanni de Martino de Limatola: 66 Ioanni de mastro Florentio (Giovanni): 180, 463, 488 Ioanni de mastro Iacobo, clericus, subdiaco nus: 154 Ioanni de mastro Marco, notare (Giovanni): 84, 337 Ioanni de Melchionda: 165; v. Antonella Gepcza Ioanni de Merio, don. (Giovanni de Merio): 127, 410
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Ioanni de Miele: 96; v. Stephana Ioanni de Mura, diacono: 74 Ioanni de Muro (Giovanni de Muro): 69, 91, 314, 349, 495; v. Rufa Ioanni de Nazario (Giovanni de Nazario): 97, 359, 439 Ioanni de notare Herrico, abbate (Giovan ni): 208, 534 Ioanni de notare Iacobo, notare: 190 Ioanni de notare Nicola d’Herrico (Giovan ni): 192, 509, 574 Ioanni de notare Pietri, abbate (Giovanni): 120, 399 Ioanni de notare Pietro, iodece: 118 Ioanni de Nucera (Giovanni de Nocera): 174, 480 Ioanni de Oti, et Palma soa con. (Giovanni de Odone): 91, 350, 361 Ioanni de Palia: 218 Ioanni de Palmeri, de Palmerio, Palmerio (Giovanni de Palmerio): 112, 225, 230, 384, 419, 446, 562, 570; v. Capuana, Cola Ioanni de Paterno (Giovanni Paterno): 132, 420; v. Andrea Ioanni de Paulo de Magrano (Giovanni de Paolo): 134, 422 Ioanni de Peregrino, notare (Giovanni de Pe regrino): 205, 530 Ioanni de Piancano (Giovanni de Plancano): 97, 168, 200, 360, 470, 522; v. Carmentia, Iannuccia Ioanni de Pontelatrone: 141; v. Mariano Ioanni de Pontelatrone, don. (Giovanni): 207, 534 Ioanni de Portu (Giovanni de Porto): 187, 500 Ioanni de Prisco: 222; v. Rebecha Ioanni de Racioppo: 71; v. Cristina Ioanni de Racioppo, mastro (Giovanni de Racioppo): 193, 511 Ioanni de Raone (Giovanni de Raone): 227, 565 Ioanni de Raone: 151, 185; v. Maria, Pere grina Ioanni de Risi: 238; v. Palma Ioanni de Roberto: 168, 206 Ioanni de Roberto (Giovanni de Roberto): 197, 518 Ioanni de Roberto, don., archidiaconus: 92 Ioanni de Roberto, mastro: 78, 118
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Ioanni de Roberto, notare (Giovanni de Ro berto): 136, 425 Ioanni de Roccha Romana: 142 Ioanni de Rogiero: 163; v. Genua Ioanni de Sancta Agatha: 111 Ioanni de Sancta Croce, don., canonico (Giovanni): 138, 428 Ioanni de Sancto Ianni: 96; v. Martha Ioanni de Sanctorio: 109 Ioanni de Sardeico: 97 Ioanni de Sillicto, preyte (Giovanni de Sillic to): 65, 309 Ioanni de Silvestro (Giovanni de Silvestro): 186, 499; v. [Cola] Ioanni de Simmo, mastro: 147 Ioanni de Simo de le Cese: 83 Ioanni de Simone (Giovanni de Simone): 75, 136, 213, 321, 425, 543 Ioanni de Simone de Aversa: 91 Ioanni de Squille, abbate: 142 Ioanni de Stabele (Giovanni de Stabile iuve nis): 209, 338, 536 Ioanni de Stabele (Giovanni de Stabile se nis): 228, 568 Ioanni de Stephano: 104, 164, 215 Ioanni de Stephano, don.: 208 Ioanni de Stephano, abbate (Giovanni de Stefano): 84, 339 Ioanni de Thomasi: 221 Ioanni de Vicenczo: 141 Ioanni de Voffe: 106 Ioanni de Ylario (Giovanni de Ilario): 201, 442, 524; v. Fiora Ioanni d’Ylario, abbate (Giovanni de Ilario): 72, 318 Ioanni Dofa, notare (Giovanni Dofe): 126, 408 Ioanni Dofe (Giovanni Dofe iuvenis): 234, 566, 576, 577 Ioanni Dofe, abbate (Giovanni Dofe iuvenis): 86, 342 Ioanni Dofe, abbate (Giovanni Dofe senis): 203, 528 Ioanni Dopem: 197 Ioanni Durato: 131; v. Thomasi Ioanni Falce (Giovanni Falce): 89, 158, 345, 455; v. Ioanna Maccarone, Maria Ioanni Fasulo (Giovanni Fasulo): 191, 507 Ioanni Filiello: 219; v. Altruda Ioanni Forte (Giovanni Forte): 81, 329, v. Mabilia
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Ioanni Fortibraccia: 129; v. Graffia Ioanni Fortunato: 68; v. Pacientia Ioanni Fortunato de Statiglyano (Giovanni Fortunato): 180, 313, 488 Ioanni Francisco Inmocta (Giovanni France sco Immotta): 231, 386, 555, 571 Ioanni Galiberto (Giovanni Galiberto): 125, 407 Ioanni Gasipa: 81 Ioanni Gipczo, iodece (Giovanni Egizio): 78, 85, 250, 326, 339; v. Maria Ioanni Goctomagni (Giovanni Geccoma gnus): 95, 355 Ioanni Greco, mastro (Giovanni Greco): 194, 370, 424, 511, 512, 557 Ioanni Homodei: 95; v. Clemento Ioanni Homodio: 207 Ioanni Homodio, nob. (Giovanni Omodeo): 151, 446 Ioanni Homodio de le Cese (Giovanni Omo deo): 198, 517, 520, 521, 546 Ioanni Inmocta (Giovanni Immotta): 163, 190, 193, 239, 463, 506, 511, 586; v. Ador mita, Catherina, Morgana Ioanni Iodece: 233 Ioanni Iodece de Rayano: 117 Ioanni Lampieri (Giovanni Lamperio): 163, 181, 462, 490; v. Antona, Ferrante Ioanni Lampieri, mastro (Giovanni Lampe rio): 165, 192, 219, 465, 509, 553; v. Da ria, Francisco Ioanni Lombardo: 144 Ioanni Maccayonda, mastro: 156 Ioanni Magnato: 170 Ioanni Marino Fortunato (Giovanni Marino Fortunato): 215, 547; v. Prima Fortunata Ioanni Martino de Saxa, don.: 187 Ioanni Mastro (Giovanni Mastro): 100, 116, 366, 391; v. Nicolatia, Stephano Ioanni Mataracczo (Giovanni Matarazzo): 198, 520 Ioanni Mataraczo (Giovanni Matarazzo): 150, 443; v. Perna Ioanni Mayello: 142 Ioanni Merrone (Giovanni Merrone): 124, 162, 405, 461; v. Bernardino Ioanni Michaele de li Scavi: 166 Ioanni Minadeo, pat. de Nicola vescovo ca latino (Giovanni Minadeo): 151, 268, 374, 386, 445
Ioanni Mirteo, don., primicile (Giovanni Mirto): 67, 310 Ioanni Mirtheo, archidiacono de Tropea, et canonico de Cayaccza (Giovanni Mirto): 100, 366 Ioanni Mone: 122 Ioanni Mortarulo: 88 Ioanni Muccaro: 139 Ioanni Muccula, doctore: 225 Ioanni Muccula, vescovo de Cayaccza (Gio vanni [IV] Mottola): 119, 271, 272, 398 Ioanni Mustarolo: 201 Ioanni Paldi: 201, 238 Ioanni Paldi: 73; v. Marocta Ioanni Paldi (Giovanni Paldi): 98, 361; v. Alfia Ioanni Paldi (Giovanni Paldi): 148, 386, 440, 441 Ioanni Paldi, iodece (Giovanni Paldi): 136, 425; v. Francisco Ioanni, fo. de Gulielmo Bussivestro france se, paris (Giovanni Bussivetro): 223, 353, 372, 380, 493, 498, 558 Ioanni Paterno (Giovanni Paterno): 139, 429, 430 Ioanni Paterno, notare (Giovanni Paterno): 177, 484; v. Chiarella Ioanni Pedi: 220; v. Eva Ioanni Philippo de Ferariis (Giovanni Filip po de Ferrariis): 197, 328, 517 Ioanni Piancano: 224; v. Lucrezia Ioanni Picocczo: 136 Ioanni Pictore (Giovanni Pictor): 156, 453; v. Maria Ioanni Pietri de Sancto Iacobo: 121 Ioanni Piluso: 123 Ioanni Poczone: 186; v. Catherina Ioanni Pristore: 135 Ioanni Pristore, canonico (Giovanni Pri stor): 182, 492 Ioanni Pugneta: 236 Ioanni Rabia (Giovanni Rabia): 77, 180, 215, 324, 488, 547; v. Chiarella, Iannuccia Ioanni Rabio: 84 Ioanni Roma (Giovanni Roma): 213, 543 Ioanni Russo (Giovanni Russo): 133, 380, 422; v. Ioanna Ioanni Sancto Angelo, clerico, iovene (Gio vanni Santangelo): 206, 533, 541 Ioanni Scaçano, don., archidiacono: 159 Ioanni Secelgaite: 116; v. Fiora
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Ioanni Secelgayta: 105, 204 Ioanni Secelgayta, abbate, canonico (Gio vanni Secelgayta): 202, 526 Ioanni Serdono: 137; v. Thomasia Ioanni Simeone, abbate: 201 Ioanni Sinraro d’Aversa, vescovo calatino (Giovanni [VI] Serao): 71, 273, 316, 437 Ioanni Sire: 233; v. Eva Ioanni Sodano: 222 Ioanni Sodano (Giovanni Sodano): 129, 308, 383, 414, 504 Ioanni Sparani: 64, 95, 164, 200; v. Adorna, Antonella, Gemma, Magdalena, Masella Ioanni Sparani, don., primicile (Giovanni Sparano): 232, 574 Ioanni Squille: 201 Ioanni Synai (Giovanni Sinay): 239, 435, 437, 585, 586 Ioanni Synai, abbate: 199 Ioanni Tavano: 123 Ioanni Tuntulo, fo. de Francisco Tuntulo (Giovanni Tontolo): 100, 365, 490 Ioanni Vano: 157 Ioanni Vechio: 83, 221 Ioanni Vella (Giovanni Bella): 90, 348 Ioanni Vetere: 143; v. Agatha Ioanni Vitraro: 189, 231 Ioanni Vitraro, abbate: 173 Ioanni Zoffa, v. Ioanni Çoffa Ioannuccia Paterna: 170 Iob de Lando: 95 Iodece, v. Ioanni, Pietri Iodece (de), v. Agnessa Ioglyano (de), v. Ioannella Ionathas et Aymone: 95 Ionna d’Insaro, mog. de Tomasi Parisi de Squille: 75 Iordana, con. de Antonio d’Alnolfe: 217 Iordana, con. de Francisco de Iacobuccio: 155 Iordana de Saxa: 130 Iordano, mastro, fisico: 189 Iordano (de), v. Pietri Iordano de Pietro de Mario: 120 Iordano Ferraro: 120 Iorio Merrone: 137; v. Antonella Ioseph, fo. de Francisco Gentile (Giuseppe Gentile): 232, 320, 352, 572; v. Gesueo Ioseppe [...i]no (Giuseppe): 126, 408; v. Francisca Ferraro Ioseppe Fasulo: 176
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Ipolita, fa. di Giovan Paterno: 157; v. Cata rina Ipolita Simone: 180 Iridonia de Andolfe (Iridonia de Andolfe): 202, 525 Isabella: 406 Isabella, con. de Pietri Mirtei (Isabella): 129, 399, 415 Isabella [...ortone]: 76 Isabella de Annolfe, mog. de Antonello Fer raro (Isabella de Annolfe): 83, 336 Isabella de Pavia: 68 Isabella de Pietri Fortino (Isabella): 116, 391, 404 Isabella di Massa (Isabella de Massa): 118, 395 Isabella Ferraro, mog. di Giovanni Antonio Cicini pittore (Isabella Ferraro): 220, 349, 549, 555 Isabella Fraiapane Mirta (Isabella Mirto Frangipane senis): 174, 362, 479 Isabella Ingrisella, mog. de Camillo Piacen tino (Isabella Ingrisello): 187, 500 Isabella Monferrata (Isabella Picciola): 212, 542 Isabella Monsenis Gord, con. de Pietro Mir to Fraiapane (Isabella Monsenis y Gord): 109, 276, 277, 293, 296, 359, 378, 444, 577 Isabella Orefice (Isabella Orefice): 166, 466, 509 Isabelle Mirta (Isabella Mirto Frangipane iu venis): 86, 341, 353, 370, 413 Isedoro de Bernari, aromatario: 227 Iudith, fa. de mastro Pietri d’Aliberto (Iudith de Alberto): 165, 454, 464, 466 Iulia, con. de Antonello Barveri (Giulia): 115, 389, 491 Iulia, con. de mastro Cola Fayella (Giulia): 186, 498 Iulia, fa. de Francisco Ciaccio (Giulia Ciac cio): 219, 554, 559 Iulia Panczarda: 171 Iuliana, so. de Guilelmo vescovo (Giuliana): 116, 391 Iuliana de notare Rahone (Giuliana): 179, 486 Iuliana de Pascasio: 153 Iuliana de Pascasio de Capua: 171 Iuliana Maiore: 101 Iuliano: 108
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Iuliano (Giuliano dello Russo): 115, 391; v. Iacobo de lo Russo Iuliano (de), v. Agnessa, Cola, Francisco, Io anni, Nicola, Stephano Iuliano Mauceri: 224 Iuliano Mirto, vescovo de Tropea et cap pellano magiore (Giuliano Mirto Frangi pane): 237, 274, 276, 291, 292, 532, 555, 582, 583 Iuliano Sparani (Giuliano Sparano): 109, 379 Iulio Calabrese, fam. de Antonio Cafararo (Giulio Calabrese Cafararo): 191, 506 Iulio de Balio: 231 Iulio de Marco, mastro (Giulio de Marco): 95, 128, 355, 413; v. Petruccia Iulio Fortibracia (Giulio Fortebraccio): 78, 325 Iulio Inmotta: 229 Iulius Cesar de Francisco, don., archidiaco no (Giulio Cesare de Francesco): 167, 181, 464, 468, 489; v. Conversia Iullano (de), v. Iacobo Iunio: 170; v. Giczulina Iunio (de), v. Colla, Gregorio Iustina, con. de Bernardino Sparani: 87 Iuvanenella, mog. de Miele Fasola: 70 Jacopo, conte di San Valentino: 454 Laciosa (de), v. Francisco, Ioanni, Pietro Laciosa de Rao (Laciosa de Rao): 153, 449, 450, 539 Laganara, v. Basta Lagonessa, v. Maurizia Lampera, v. Angelella, Catarina, Filadora, Giella, Giovanella, Margarita, Millegra na, Thomasina Lamperio, v. Cubello, Flaminio, Fulvio Lamperio, famiglia: 291 Lampieri, v. Lamperio Lampieri, v. Bernardino, Covello, Ferran te, Francesco, Giovanni, Ioanni, Nardo, Paulo Lampiero, v. Arbitrio, Cladio, Fabio, Fer rante, Francesco, Gioanni, Giovanni, Stephano, Tomasi, Vergilia Landino (de), v. Iacoba, Maria, Stephano Landino de mastro Stephano: 126 Landinone (de), v. Altruda Lando: 131; v. Mansone
Lando, primicile: 176 Lando Capuano, presbyter: 94 Lando Çoffi (Lando Zoffo): 206, 532, 546 Lando (de), v. Agnessa, Andrea, Bianchina, Cola, Cicco, Giovanni, Iob, Lisi, Loysi, Mattheo, Pacillo, Paulo, Pietri, Sebastia no, Stefano, Stephano, Thomasi Landolfa de Liancza: 80 Landolfo, conte: 288 Lando de Raynone (Lando de Raynone): 102, 368 Landone, v. Riccardo Landone: 205; v. Ioanna Landone (de), v. Altruda, Andrea, Cayaccza no, Divitia, Ioanni, Maria, Pietri, Raone, Roberto, Thomasi Landone de Cola Adenulfo: 120 Landulfo, v. Augustino, Francisco, Iacobo Landulfo: 131; v. Mansone Landulfo Conciatore, iodece: 155 Landulfo (de), v. Angelo, Galtigrima, Pietri Landulfo Gipczo, notare (Landolfo Egizio): 214, 238, 544, 583; v. Cizula Lanno, v. Remigio Lanno (de), v. Allegranza, Cicco, Iacobo, Ia covo Lanno (di), v. Andrea, Stefano Lannolfe (de), v. Olimpia Lanola (de), v. Pietri Lanpera, v. Margarita Laudisio de Alvignanello: 103 Laudonia de Dura, con. de cavalieri Mirto nob. neapolitani (Laudonia de Dura): 198, 293, 331, 519 Laudonia, fa. de Pietri de Novello (Laudonia de Novello): 218, 315, 552 Laudonia Melchiori: 109 Laura de Albertis, mog. de Gioanniantonio Aversano (Laura de Albertis): 187, 364, 500 Laura d’Atisiano, con. de Giovanni Pirrotta di Campagnano: 198 Laura d’Herrico: 188 Laura de Herrico (Laura de Errico): 194, 513 Laura de la Gatta di Napoli, con. de Silvio Mirto Fracapane (Laura della Gatta): 98, 277, 296, 362, 455, 479, 489, 522 Laura di Massa (Laura de Massa): 239, 584 Laura Faraone, con. de Pietri Cafararo: 221 Laura Macciocta, con. de Antonello Mor
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dente de le Serre (Laura Macciotta): 188, 364, 501 Laura Mirto Frangipane: 293 Laura Pansarda: 208 Laura Pezone: 65 Laura Pullera (Laura Pollerio): 202, 527; v. Ursella Visconte Laura Sancta Barbara, con. de Micco Fran cisco de Canpagnano (Laura Santa Bar bara): 104, 373, 460 Laura Sancto Angelo, iuvenis (Laura San tangelo): 162, 462 Laurella, con. de Bernardino Barveri: 83 Laurella Pandofella, Pandufella (Laurella Pandofella): 209, 240, 537, 586 Laurencza, con. de Ianni Perrocto de Petra Melara: 220 Laurencza (de), v. Paulo, Pietri Laurencza de Fransisco: 84 Laurenczo (Lorenzo del magister Giacomo Capuano): 189, 503; v. Felice Laurenczo, et suo pat.: 125 Laurenczo Boye (Lorenzo Bove): 139, 429 Laurenczo (de), v. Andrea, Cola, Constantia, Iacobo, Ioanni, Nicola, Palmeria Laurenczo de Cola: 69 Laurenczo de la Villa, don.: 163 Laurenczo de mastro Ioanni: 113 Laurenczo de Miliczano: 125 Laurenczo Bono: 91; v. Basta Laurenczo Bono de Napoli, frater: 120 Laurenczo Constantino, don., canonico (Lo renzo Costantino): 148, 441 Laurenczo Menescalco (Lorenzo Manescal co): 233, 574, 575 Laurenczo Montanaro, don. (Lorenzo Mon tanaro): 227, 565 Laurenczo Ricciuto, don., canonico: 131 Laurenczo Vitraro: 221 Laurenza, con. de Andrea de Sancto Mauro: 91 Laurenzo di Matteo, alias Iancolillo: 124 Laurenzo Montorone (Lorenzo Monterone): 194, 513 Lauria (de), v. Paulo Laurina (de), v. Bartholomia, Ioanni, Maria, Martino Laurinia Barbera (Laurinia Barbero): 193, 510 Laurino (de), v. Giovanni
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Lavina, con. de mastro Stephano Mansello (Lavinia): 157, 454, 465 Lazzaro de Ilario: 370, 442, 537 Lelio de Marco: 464 Lelio Maucieri, iuvenis: 133 Lella, con. de Stephano Sancto Ianni: 161 Lella, con. de Thomasi Pannone (Lella): 67, 311 Leo (de), v. Herrico Leonarda, et Bartolomeo, suo mar., et An drea suo fo. (Leonarda): 164, 463 Leonarda Paldi: 71 Leonardo: 72; v. Rosana Leonardo (de), v. Nicola Leonardo d’abbate Rogiero (Leonardo): 168, 469 Leonardo de mastro Pietri: 77 Leonardo Meçapia: 102 Leonardo Menescalco, et la mat. soa (Leo nardo Manescallo): 146, 438 Leonato de Cola, don., archipresbyter de Ponte Latrone: 77 Leone X, pontefice: 585 Leone Cavarrecta: 182 Leone de Sancta Croce: 144 Leone Francisco, clerico (Leone Francesco): 224, 560 Leonecta, fa. de Francisco Fortibraccia (Le onetta Fortebraccio): 72, 319, 329, 394 Leonello (de), v. Stephano Leonello (dicto), v. Antono de Marco Leonora Terdan: 516 Letitia de li Propheti: 99 Leuci, v. Boye Leucio: 175; v. Sibilia Leucio, abbate, canonico: 79 Leucio, fo. de notare Iacobo: 156 Leucio Bove: 124 Leucio (de), v. Thomasi Leucio de Andrea: 393 Leuci de Felicio: 93 Liandra de Notariis, mog. di Geronimo Mar cuccio (Liandra de Notariis): 232, 467, 572 Liancza (de), v. Landolfa, Thomasia Liberata, con. de Iacobo Cafararo: 215 Lillo de Andrea Sancto Angelo: 94 Lillo de li Sparani: 186 Lilla (de), v. Tarso Limata (de), v. Andrea, Antonella, Cola, Mel chionda
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Limmitone (de), v. Francisco Lione Mancino (Leone Mancino): 121, 401 Lionello de Cola Pandone: 126 Lionello Sanseverino: 290 Lippo d’Anciano: 171 Lippo Morrone (Lippo Morrone): 156, 221, 454, 556; v. Covello, Gisonda Lisa, con. de Astolfo Maccayonda (Lisa): 117, 394, 437 Lisa, con. de Bernardino Sanct’Ianni (Lisa): 68, 312 Lisa, con. de Francisco dicto Russillo (Lisa): 232, 574 Lisa, con. de Iacobo Barberi: 69 Lisa Attendolo Sforza: 290 Lisa Cicchinella: 103 Lisa de Biasio: 233 Lisa de Iacobo de lo Russo: 180 Lisa Gepcza: 223 Lisabella, fa. de Anello Mortarulo (Lisabella Mortarulo): 203, 430, 528 Lisabetha de Gentile, figlyola: 171 Lisabetta, con. Stefano de Lando (Elisabet ta): 189, 317, 504, 537 Lisabetta de Alberto, giovane: 217 Lisabetta de Miano: 102 Lisi, dicto Taliano, abbate: 180 Lisi (de), v. Beatrice, Cervo, Ioan Iacobo, Io anni, Paulo, Thomaso Lita: 71; v. Pietri Littio Bernardo (Littio Bernardo): 154, 450; v. Andriana Marotta Livia Alberti: 404 Livia de Alberto, giovane: 230 Livia de Noviello, alias Maiorella, prima mog. de Pompilio de Noviello (Livia de Novello): 169, 420, 470 Livia Mirto: 417, 426 Livia Mordente: 326 Livia Natale de Napole, mog. di Mariano Nuccio (Livia Natale): 195, 514 Livio Pansardo (Livio Pansardo): 80, 329 Livio Tebano (Livio Tebano): 72, 317 Locretia, fa. de Loysi Morrone (Lucrezia Morrone): 228, 229, 568 Locretia Veczone: 152 Lodoyco: 117 Lombarda, v. Colonna Lombardo, v. Andrea, Francesco, Francisco, Giovan Stinchillino, Giovanni Battista, Ioanni
Lonarda Fasola: 178 Lonardo, v. Cola Lonardo Conciatore: 220 Longa, v. Coluccia, Rosa, Valorca Longo, v. Augustino, Bartholomeo, Bernar dino, Ferrante, Francisco, Iacobo, Paulo, Pietri Lorenzo: 406 Lorenzo (de), v. Andrea, Renato Lorenzo de Cusano: 395 Lota, v. Beneduce, Cola, Hieronimo, Paulo, Sanctillo, Stephano, Verita Loyse de Marcianello: 80 Loysi, v. Giovanni Loysi Bardaro, mastro (Loysi Bardaro): 101, 368 Loysi, Lisi de Lando, mastro (Loysi de Lan do): 117, 127, 393, 410, 469; v. Marucia Loysi Cicini: 164 Loysi de Boffa: 239 Loysi de Marco, notare (Loysi de Marco): 200, 343, 523; v. Adea Loysi de Mario (Loysi de Mario), 195, 235, 514, 581; v. Gradonia Loysi de Sanct’Angelo (Loysi de Santangelo): 73, 225, 319, 562; v. Marucia Loysi Faichia, mastro (Loysi Faichia): 137, 427, 578 Loysi Martio, doctore in utroque iure (Loysi Marzio): 237, 322, 582 Loysi Mattiotta de Cayaccza, don.: 233 Loysi Morrone: 157, 223; v. Chiarella, Palma Loysi Morrone (Loysi Morrone): 228, 229, 568; v. Locretia Loysi Paldi: 167 Loysi Sparani, abbate, canonico (Loysi Spa rano): 124, 405 Luca: 166; v. Iacoba Luca (de), v. Andrea, Cola Luca de Czuccaro: 232 Luca de donna Aquila: 207 Luca de Pietri de Iaquinto: 151 Luca Francisco d’Aliberto: 200 Luca Ioanni d’Alberto, medico: 155 Luca Mirto, iuvenis: 157 Luca Simeone (Luca Simeone): 197, 519 Luca Simone: 192 Luca Sparani, mastro (Luca Sparano): 68, 151, 232, 312, 445, 574; v. Angelo, San tuccia Luce (Lucia): 210, 538; v. Ioanni de Ilario
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Lucente Sodana, so. (Lucente Sodano): 180, 488 Lucia: 135 Lucia (donna): 84; v. Iacobo Lucia, con. de Federico Gipczo (Lucia de Aymo): 63, 147, 305, 439, 525; v. Dionora Lucia, con. de Herrico Cicini: 97 Lucia, fa. de Francisco d’Insaro (Lucia de In sero): 220, 555, 583 Lucia de Ianuario: 186 Lucia de iudex Cola Pristore: 73 Lucia de Pietri Aversano: 159 Lucia Cafarara, mog. di Cicchillo o Franci sco Cicini (Lucia Cafararo): 237, 241, 582, 587 Lucia Crescarella: 77 Lucia Dofe (Lucia Ferrario Dofe): 71, 317, 435 Lucia Maccayonda, con. de Iacobo Cresca rello (Lucia Maccaionda): 171, 474, 560 Luciano Ceccarella: 220 Luciano de Marco, don. (Luciano de Marco): 175, 480 Lucio [...enato]: 143 Lucio Bernardo: 139 Lucio de Marco, don., arcepreyte de Rayano (Lucio de Marco): 234, 577 Lucrecia, fa. de Pietri Sparani: 164 Lucrecia Mayorella (Lucrezia Maiorello): 194, 345, 513 Lucretia, con. d’Angelo de Marco: 154 Lucretia de Hucci, soror (Lucrezia de Huc ci): 98, 362 Lucretia de Stephano Lota (Lucrezia): 104, 329, 372 Lucretia Sparani (Lucrezia Sparano): 217, 459, 551 Lucretia Synai: 198 Lucrezia: 476 Lucrezia, con. de Ioanni Piancano: 224 Lucrezia d’Ettorre: 484 Lucrezia Paterno: 447 Ludovica Gepcza, mog. de Belardino de Melchiori, nob. (Ludovica Egizia): 145, 437, 451, 472, 581 Ludovico, rex (Luigi d’Angiò): 137, 287, 288, 427 Ludovico de Andolfo: 343 Lumbarda, v. Broncia Lunarda, con. de Vinciguerra Ferraro: 238
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Lunarda Ferrara, mad. di Iacomo Fasullo: 123 Lupo, v. Pietri Lupo (de), v. Ioanni, Pietri Lutio de Marco, don., canonico, diacono di questa ecclesia cathedrale, fo. de notare Bernardino di Marco (Lucio de Marco): 179, 487 Lutio di Marco, notare (Lucio de Marco): 81, 154, 332, 356, 450; v. Chiara Polliero Lutore, v. Pietri Luzio Alois (Lucio Alois): 152, 446, 447 Mabilia, con. d’Augustino Ricciuto (Mabi lia): 182, 481, 491 Mabilia, con. de Cola de Çuccaro: 97 Mabilia de Ioanni Forte (Mabilia): 81, 329 Mabilia Sparani: 112 Macaionda, v. Gasparro Maccarone, v. Andrea, Biasio, Cola, Giaco mo, Ioanna, Stephano Maccaionda, v. Antonio Maccayonda, v. Astolfo, Ciano, Gasparro, Ioanni, Lisabeth, Lucia, Stephano Macceo, don.: 172; v. Martino de Coluni Macceo, Mazzeo Ferraro, mastro (Macceo Ferraro): 193, 205, 214, 216, 510, 531, 545, 549; v. Ioanna, Palma Barbera, Stephano Macciocta, v. Laura, Pietri Cola Macera, con. d’Antonio d’Aliberto (Macera): 185, 319, 496, 529, 559 Machaionda, v. Stefano Macrone (de), v. Paulo Macrono (de), v. Ioanni Macteo Constantino, iodece: 191 Maczulino, v. Riccardo Madalena, fa. de Iacchino de Viandra (Mad dalena Viandra): 92, 351, 405, 527 Maddalena Insero: 495 Madio, canonico, diacono: 524 Madio, don.: 89, 172; v. Ioanni, Roberto Madio, don., canonico (Madio): 139, 429 Madio, et Maria, 111 Madio (de), v. Antono, Armelina, Ioanni, Madio, Pietri Madio de Madio: 199 Madonna, fa. d’Antonello de Coloni: 148 Maffeo: 193; v. Altruda Maffeo (de), v. Ioanna
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Maffeo de Gusto (Maffeo de Gusto): 114, 338, 388, 419; v. Ioanni Maffia: 178; v. Pietri de Stabele de li Friicci Maffia, fa. de Martino Silvestro: 141 Maffia de Alexandro: 104 Magalda, con. de Eustasio, 144 Magalda de Pietri de Malandrino: 78 Magdalena, con. de Ioanni Sparani: 64 Magdalena d’Insaro (Maddalena de Insero): 191, 507, 508, 583 Magdalena Peczone: 109 Magdaluni (de), v. Bartholomeo, Philippo, Riccardo Magenaldus: 368 Magnario, v. Philippo Magnato, v. Ioanni Magnato, abbate (Magnatus): 188, 502 Magnato de Cucco (Magnatus de Cucco): 214, 544 Magnato d’Insaro (Magnatus de Insero): 190, 505 Magnato de Insaro, don., sacrista mayore: 198 Magnato Gocti Magno: 170 Magnato Ieczolino (Magnatus Giczlino): 116, 391 Maiale, v. Guglyenimo Maio (de), v. Bernardino Maiore, v. Iuliana, Pietri Maiorella, v. Angiela, Caterina, Vittoria Maiorella (alias), v. Livia de Noviello Maiorello, v. Cola, Fabio, Felice, Giovan Francesco, Giovanni, Giovanni Antonio, Nardo, Paolo, Paulo, Pietri Maiorino, v. Nicola, Riccardo Mairano, v. Catarina, Milia maistro, v. mastro Maiutio: 223; v. Marucia Malandrino, v. Pietri Malcieri, v. Carlo, Ferrante, Ursino Malciero, v. Carlo, Giovanni, Giovanni Iaco vo, Micco, Polidoro Malgieri, v. Antonio Mancino, v. Andrea, Fabio, Francisco, Gio vanni Antonio, Lione Mancini, v. Anthea Mandato, v. Ascanio, Bartolomeo Manduccia, con. de Francisco de Ferrari is (Manduccia de Errico): 192, 405, 496, 509, 534
Manduccia, con. de Stephano de notare Ni cola, nob. (Manduccia): 110, 381, 464 Manduccia Ferradino, mat. del nob. Giovan ni Antonio Cicini (Manduccia Ferradino): 104, 372, 482 Manfredo (de), v. Andrea Mansella, v. Angelella, Angiola, Antonio, Attilio, Beatrice, Bernardino, Carlo, Car mosina, Censio, Christofano, Emerentia na, Geronima, Gioan, Francesca, Franci sco, Ioannella, Terentia Mansella d’Andrea Vitraro: 166 Manselli, v. Andrea, Antonia, Bernardino, Cristoforo, Giulio Cesare, Nicola, Paolo, Stefano Mansello, v. Antonello, Antono, Bernardino, Fradasso, Francisco, Gregorio, Hieroni mo, Paulo, Polidoro, Pollidoro, Renczo, Roberto, Stephano Mansello (de), v. Nardo Mansone, et Sicarda soa con., et fi. Ric cardo, Roberto et Landulfo; et soi cons. Pietri, Lando, Trocta, Cola, Marocta, et Maria, con. de Ylario: 131 Manzellio, v. Francisco Maralda de Stasio: 213 Maraldo de Alesio, Trocta sua fa.: 132 Maraldo de iodece Ioanni de Alesio (Maral do): 130, 416 Maraveglia, v. Helena Marc’Antonio Mirto, utriusque iursi doctor (Marcantonio Mirto Frangipane): 172, 341, 353, 373, 466, 476, 504, 519, 532 Marc’Antonio Paldi (Marcantonio Paldi): 177, 369, 484 Marcello de Goffa Sparani (Marcello de Gof fa Sparano): 119, 397 Marcello Sparano: 553 Marcello Sparano, mastro (Marcello Spara no): 82, 334 Marchese Bardaro: 93 Marchese (de), v. Margarita Marchesella de Balsamo: 226 Marcia Mataraccza: 214 Marcianello, v. Antono Marcianello (de), v. Loyse, Margarita Marciano Freddo, v. Giacomo Marciano Frido, v. Diana, Iacobo Marcilio Russo (Marsilio Russo): 109, 380, 422 Marco, don., canonico: 158
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Marco, mastro: 84, 337; v. Ioanni Marco Aurefece: 103 Marco Cammarota: 66 Marco Cengaro: 108; v. Iacobo Marco Cicini: 166 Marco Cicino: 338 Marco Cicino (Marco Cicino), 126, 409, 410 Marco (de), v. Andriana, Angelo, Antonello, Antonia, Antono, Bernardino, Carmosi na, Cornelio, Diana, Francisco, Giuditta, Ioan’ Antonio, Ioanni, Iulio, Lelio, Loysi, Luciano, Lucio, Lutio, Marino, Martino, Necta, Nectia, Paulo, Pietri, Scipione, Stephano Marco d’Astulfo (Marco Astolfo), 79, 328 Marco d’Audi, 216; v. Margarita Marco de Ciccolino Barveri, 153 Marco de Dominico, 106 Marco de Gillo, 101 Marco de Pietri de Sancto Ioanni, 122 Marco del Tufo: 578 Marco (di), v. Bernardino, Claudio, Lutio, Luzio, Marino Marco Fasulo (Marco Fasulo): 64, 307; v. Adifica Marco Funaro (Marco Fonaro): 71, 316, 454 Marco Fusino, mastro: 103 Marco Gipczo (Marco Egizio), 133, 201, 324, 421, 467, 525; v. Fiorencza Marco Marrocco, 85 Marco Mauceri (Marco Mauceri): 130, 175, 323, 416, 480; v. Carmosina, Stephano Marco Mostarulo, mastro (Marco Mostaru lo), 143, 434 Marco Sanct’Angelo, nob. (Marco Santange lo), 63, 305, 434, 534, 580 Marco Santangelo: 557 Marco Sparano: 372 Marco Sparano, 110; v. Portia Sparano Marcoaldo Teutonico: 364 Marcoccia, v. Ioannella Marcuccio, v. Amato, Augustino, Cipriano, Geronimo, Hieronimo, Iacobo, Paulo, Polita Marcuccio de Perrocto, 186 Marcucio, v. Iacobo Marcutii, v. Giovanni Battista Marczanello, v. Antonio Marenda de Raymo: 522 Margarita, 84, 205 Margarita, 101; v. Portia Mezzone
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Margarita, con. d’Andrea Ferraro, 238 Margarita, con. de Antonello de Risi (Mar gherita), 225, 561 Margarita, con. de Augustino Longo (Mar gherita): 143, 385, 434 Margarita, con. de Bernardino de Maio, 127 Margarita, con. de Bernardino Morrone, 238 Margarita, con. de notare Francisco de Pri sco (Margherita): 88, 344 Margarita, con. de Francisco Synai (Marghe rita), 144 Margarita, con. de Gismundo d’Aliberto, 214 Margarita, con. de Gismundo Simone, 115 Margarita, con. de Marco d’Audi, 216 Margarita, con. de Micco Cafararo, 215 Margarita, con. de Paulo Longo: 153 Margarita, con. de Paulo Marcuccio: 219 Margarita, con. de Pietri (Margherita): 212, 541 Margarita, con. de Pietri Cicini (Margherita): 188, 315, 501 Margarita, con. de Pietri de Risi (Margheri ta): 100, 367, 370 Margarita, con. de Pietri Gipczo (Margheri ta): 239, 586 Margarita, fa. de Cola Maiorello (Margherita Maiorello): 221, 556 Margarita, fa. d’Herrico: 81 Margarita, fa. de Petrucio Sparani: 119 Margarita, fa. de Pisano (Margherita): 237, 582 Margarita, mog. de Hyeronimo Alberto de Cayaczo (Margherita): 99, 364, 569 Margarita, regina, mat. de re Gulielmo (Mar gherita di Navarra): 162, 285, 461, 554 Margarita Baistocca de Parma, nob. (Mar gherita Baistrocchi): 147, 409, 438 Margarita Barbera, mog. de Gironimo Vi sconte: 201 Margarita Berterayma: 215 Margarita de Alexio Savini: 118 Margarita de Bernardo (Margherita de Ber nardo): 63, 305 Margarita de Bernardo Savino: 81 Margarita de donno Simone: 239 Margatita de la Valle: 188 Margarita de Marchese: 169; v. Palma Margarita de Marcianello (Margherita de Marcianello): 134, 422
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Margarita de Novello, con. de Francisco Russo: 81 Margarita Insero (Margherita Insero): 79, 328 Margarita Lampera (Margherita Lamperio senis): 93, 352, 462 Margarita Lanpera (Margherita Lamperio iu venis): 201, 525, 584 Margarita Mayorella: 187 Margarita Morrone: 69 Margarita Morrone (Margherita Morrone): 172, 475; v. Argentina Margarita Puccella: 151 Margarita Sodano (Margherita Sodano): 241, 587 Margarita Synai, sore, prioressa de lo mona sterio de Caserta (Margherita Synai): 200, 296, 523 Margariton Homodio: 99; v. Chiarella Margherita: 380 Margherita d’Aulnay: 296 Margherita de Grazia: 579 Margherita Pastillo, con. di mastro Ferrante Matarazzo (Margherita Pastillo): 196, 517 Margherita Soldano: 114 Margherita Synai: 72 Maria: 314, 395, 406, 419, 441, 446, 490, 499, 503, 515, 542, 570 Maria: 86, 111; v. Madio, Rogiero Caprillolo Maria: 158; v. Angelo Ginuale de li Cafari Maria: 131; v. Mansone Maria (Maria): 87, 344; v. Agnese Maria (Maria): 196, 516, 517; v. Biasio Maria (Maria): 125, 406; v. Bartholomeo Dofo Maria (Maria): 78, 326; v. Riccardo Maczu lino Maria, con. de Alberto de Yoya (Maria), 149, 441 Maria, con. d’Andrea, 75, 208 Maria, con. d’Andrea Vitraro, 66 Maria, con. de Andrea Mancino (Maria): 92, 351, 437 Maria, con. de Anfusio Paldi (Maria): 222, 557 Maria, con. d’Angelo: 189 Maria, con. de Angelo de Gioffreda: 80 Maria, con. de Bernardino Melchiori de For micula (Maria Omodeo): 236, 437, 447, 451, 473, 581
Maria, con. de Caiaccio mayor (Maria): 187, 501 Maria, con. de Cola Conciatore: 220 Maria, con. de Cola de Trano: 124 Maria, con. de Cola Dofe (Maria): 128, 413, 414 Maria, con. de Cola Squarciavacca (Maria): 97, 358, 559 Maria, con. de Corrado Gipczo (Maria): 95, 355, 390 Maria, con. de Covello de Risi: 117 Maria, con. de Dominico: 229 Maria, con. de Goffreda Dofe (Maria): 158, 350, 455, 463 Maria, con. de Henrico de Insaro: 97 Maria, con. de notare Herrico (Maria): 94, 354 Maria, con. de Iacobo Aurefece (Maria): 235, 412, 532, 581 Maria, con. de Iacobo de la Valle: 106 Maria, con. de Iacobo Polverecta: 174 Maria, con. de Ioan’ Francisco de Trauni: 116 Maria, con. de Ioanni: 137, 144 Maria, con. de Ioanni de Czuccaro (Maria): 202, 407, 527 Maria, con. de Ioanni de Gentile: 98 Maria, con. de Ioanni de Marco: 123 Maria, con. de Ioanni Falce (Maria): 158, 345, 455 Maria, con. de iodece Ioanni Gipczo (Ma ria): 78, 326, 339 Maria, con. de mastro Andrea: 179 Maria, con. de Mayo: 74 Maria, con. de Nardo, nob.: 124 Maria, con. de Nicola Bibaldo (Maria): 106, 376 Maria, con. de Niculibo: 75 Maria, con. de notare Pietri: 105 Maria, con. de Pandulfo (Maria): 207, 534 Maria, con. de Pascale: 114 Maria, con. de Pietri Gipczo: 179 Maria, con. de Pietri Pictore (Maria): 194, 513 Maria, con. de Pietri Sinay (Maria): 132, 419, 586 Maria, con. de Pietri de Almundo (Maria): 105, 373 Maria, con. de Pietri de Mayrano: 94 Maria, con. de Pietri de Otone (Maria): 101, 368
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Maria, con. de Riccardello: 216 Maria, con. de Rogieri de la Rocca (Maria): 141, 307, 431 Maria, con. de Rogiero Peluso (Maria): 97, 360 Maria, con. de Sanctillo Maucerii: 163 Maria, con. de Sanctuccio: 229 Maria, con. de Silvestro de li Cafari: 114 Maria, con. de Stephano Mustarulo: 132 Maria, fa. de Ferrante Lampieri: 160 Maria, fa. de Goffreda Dofe (Maria Dofe): 146, 438 Maria, fa. Doti: 175 Maria, mat. de Andrea vescovo calatino (Maria): 86, 268, 269, 341, 411, 452 Maria, mog. de Raone de Casalicio: 74, 294 Maria Arpad d’Ungheria, regina: 287 Maria Bardara: 130 Maria Barosana: 72 Maria Caputa: 126 Maria Cicini (Maria Cicino): 219, 553 Maria d’Ado: 184 Maria de Adenulfo: 219 Maria d’Ambrosio: 223 Maria de Andrea Cayaccza: 117 Maria de Angelo: 84 Maria de Arnisio: 118, 213 Maria de Bagis, soror: 134 Maria de Benedicto: 197 Maria de Capua: 110 Maria de Cucco: 99 Maria d’Ettorre: 292, 293, 354, 447, 471, 539, 556 Maria de Felicio: 201 Maria de Francisco: 127 Maria de Ganno: 83 Maria de Gulielmo Durante (Maria): 185, 496 Maria de Herrico de Hermagno: 91 Maria de Hieronimo: 75 Maria de Iannecta: 75 Maria d’Insaro: 167 Maria de Ioanni de Candito: 111 Maria de Ioanni de Cucco (Maria): 170, 402, 471 Maria de Ioanni de Raone: 185 Maria de Ioanni Pictore (Maria): 156, 453 Maria de iodece Andrea Paldi (Maria): 114, 387 Maria de Landino: 142 Maria de Landone: 82
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Maria de Laurina: 80 Maria de mastro Capuano (Maria): 131, 418 Maria de Melito: 70 Maria de Miranda, et lo pat., et la mat. soa: 207 Maria de notare Cola (Maria): 202, 320, 511, 526, 534 Maria de notare Thomasi: 94 Maria de Petruccio: 146 Maria de Pietri: 76 Maria de Pietri Caldararo (Maria Caldara rio): 73, 320, 431, 570 Maria de Pietri Lupo (Maria): 79, 294, 327 Maria de Raymo: 237 Maria de Raynone: 66 Maria de Raynone de Rayano: 137 Maria de Roberte (Maria de Roberto): 109, 379 Maria de Sancta Barbara: 231 Maria de Sancto: 65 Maria de Silvestro de li Cafari: 121 Maria de Simone de la Valla: 124 Maria de Spina: 108 Maria de Stabele: 98 Maria de Thomasi (Maria): 90, 348 Maria di donna Errica: 551 Maria di Gaeta: 366, 399, 524 Maria Emila Cicini, mog. de notare Giovan ni Battista Lombardo (Maria Emilia Cici no): 144, 435, 480 Maria Giulia, dicitur Bernardi (Maria Giu lia): 131, 418 Maria Lucretia Sparani: 203 Maria Mutella: 229 Maria Paterna: 68 Maria Roma (Maria Roma): 151, 446; v. Ia cobo Maria Synai (Maria Sinay): 145, 437 Maria Trisca: 230 Mariano Crescarello, nob. (Mariano Cresca rello): 68, 312 Mariano de Ioanni de Pontelatrone, doctore in medicina: 141 Mariano Homodio: 203; v. Argenta de Mario Mariano Homodio: 199; v. Visulina Mariano Nuccio (Mariano de Nuccio): 195, 514; v. Livia Natale de Napole Mariano Panczardo (Mariano Pansardo): 216, 237, 239, 549, 583, 585; v. Iacoba, Verita Mariella de notare Antono: 131
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Marino, fo. de Paulo Lota: 104 Marino d’Amato: 134 Marino de Marco: 104; v. Maximilla de Mar tuccio Marino de Marco, clerico: 154 Marino di Marco (Marino de Marco): 118, 395 Marino Filomarino, arcivescovo di Capua: 269 Marino Friello: 111 Marino Inmocta: 217; v. Angela Marino Turtura (Marino Tortora): 198, 217, 521, 549; v. Antonia Mario, arcepreyte: 236 Mario, mastro: 164; v. Canterema Mario, mastro: 68; v. Francisco Mario, mastro: 169; v. Primarosa Mario Aversano: 528 Mario Bolognino di Caiazzo, arcevescovo di Salerno (Mario Bolognini): 86, 281, 341 Mario (de), v. Angelo, Argenta, Bernardino, Cola, Diana, Gosennza, Iacobello, Ioan ni, Loysi, Paola, Paulo, Pietro, Troiano, Troyano, Verdella Mario de la Cava: 402 Mario de Vatillo (Mario de Vatillo): 203, 402, 527 Mario (di), v. Bernardino, Francesca, Gio vanna, Giovanni, Roberto Mario San Secondo (Mario San Secondo): 162, 461; v. Caterina San Secondo Mario Sansecundo: 137 Mariuccia: 580 Marmorano, v. Guglyeilmo Marocco, v. Gerolama, Palma Marocta: 131; v. Mansone Marocta: 124; v. Thomasi de Griso Marocta (Marotta): 114, 388; v. Ioanni Cop pula Marocta (Marotta): 118, 336, 396; v. Ca yacczano de Landone Marocta, con. de Barbato: 119 Marocta Caldarara: 114 Marocta Caldararia: 125 Marocta (de), v. Stephano Marocta d’Alesio Crisso, et Alesio suo nep. (Marotta): 162, 462 Marocta de Algisio: 118 Marocta de Formicula: 108 Marocta de Ioanni Paldi: 73 Marocta de Philippo: 77
Marocta de Portu: 189 Marotta, v. Andriana Marrocca, v. Autilia, Midea Marrocco, v. Carlo, Fabio, Ferrante, France sco, Giovandi Marco, Giovanni Domeni co, Sanctillo Marrocha, v. Sarra Marsilia Racioppo, con. de Andrea de Filio (Marsilia de Racioppo): 187, 499, 500 Marsilio Sparano: 435 Marta: 361 Marta Insara (Marta Insero): 95, 355 Marta Vano: 102 Martha: 169 Martha, con. de Benedicto Tucio: 150 Martha, con. de Cola Moccia (Marta): 174, 321, 478, 581 Martha, fa. de Ioanni de Sancto Ianni: 96 Martha de Andrea Conciatore (Marta): 178, 486, 544 Martha de iodece Gicio: 239 Martha de Stabile: 144 Martha Mirtea: 66 Martia Fortunata: 197 Martina: 393 Martino: 136; v. Salame Martino, v. Piacante Martino, don. (Martino): 179, 487; v. Iacobo Martino, don., canonico: 108, 112 Martino, fo. de Benevento de Rayano: 129 Martino, fo. de Florio Sparani, Martino Spa rani (Martino Sparano): 112, 160, 384, 457, 505; v. Polisa Martino, fo. de Francisco Cicini: 163 Martino, mastro: 93; v. Andrea Martino, mastro, physicus (Martino): 80, 328, 329; v. Agnessa Martino, presbyter: 71 Martino (de), v. Andrea, Benedicto, Cola, Giovanni, Iacobo, Ioanni, Pietri Martino V, pontefice: 273 Martino de Alvignano (Martino): 89, 346 Martino d’Anciano: 217; v. Ruccia Martino de Balio, nob., notare (Martino de Balio): 99, 363, 367, 451, 479, 486, 488, 556, 577 Martino de Coluni, et Iacoba soa con., et Pietri suo fo., et don. Macceo suo fo.: 172 Martino de Gaudio: 81 Martino de Laurina (Martino di Laurina): 153, 450
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Martino de Marco, don., canonico: 219 Martino de Marco, mastro, nob.: 221 Martino de Sexa: 195 Martino Grignecta: 151 Martino Puncillo: 77; v. Angelella Martino Sancto Ianni, don.: 142 Martino Silvestro: 141; v. Maffia Martio, v. Loysi, Stephano Martomia de Gratio, con. de Eliseo Buccar do (Martomia de Grazia): 220, 554 Martone, v. Caprio, Fabritio, Salvatore, Se bia, Thomasi Martone (de), v. Ianni Martuccio, v. Pietro Antonio Martuccio, abbate, diacono: 158 Martuccio (de), v. Maximilla Marturo Ferraro, mastro (Marturo Ferraro): 119, 398 Martyro Ferrara: 123; v. Capuano Maruccia: 94; v. Saducto Campanaro Maruccia, con. d’Antono Barberi: 164 Maruccia, con. d’Antono Marcianello: 164 Maruccia, con. de Cola Aversano (Maruc cia): 167, 395, 467 Maruccia, con. de Dominico Cafararo (Ma ruccia): 114, 387, 410 Maruccia, Marucsia de Balsamo, con. de mastro Francisco de Czuccaro (Maruccia de Balsamo): 139, 241, 378, 429, 459, 587 Maruccia, con. de Meczullo de Capua (Mari uccia): 182, 314, 492 Maruccia, fa. de Pacillo de Lando (Maruccia de Lando): 194, 323, 513 Maruccia Crucculella, de Francisco de Cruc culu (Maruccia Crucculella): 124, 147, 405, 439 Maruccia de Bolognino (Mariuccia Bologni no): 198, 519 Maruccia de Bulla: 84 Maruccia Monterone: 218 Maruccia Paldi: 191 Maruccza, con. de Ferrante de Risi (Ma ruccza): 190, 496, 505 Marucia, con. de Bernardino Grignecta (Ma rucia): 225, 496, 562 Marucia, con. de Gregorio Mansello (Maru cia): 105, 373, 474 Marucia, con. de Lisi de Lando (Marucia): 127, 394, 410 Marucia, con. de Loysi de Sanct’Angelo (Ma rucia): 225, 319, 562
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Marucia, con. de Maiutio: 223 Marucia, fa. de Novello: 160 Marucia d’Anciano: 224 Marucia Fortina de li Cafari: 89 Marucia Veglyone, con. de Troyano de Ma rio (Marucia Veglione): 129, 414, 492 Masella, con. d’Antonio Vitraro (Masella): 78, 325, 465 Masella, con. de Bernardino de Bernardi (Masella): 87, 343, 482, 543 Masella, con. de Covello Sparani: 102 Masella, con. de Iacobo de la Valle: 134 Masella, con. de Iacobo Monterone (Masel la): 184, 428, 471, 494 Masella, con. de Ioanni Sparani: 164 Masella, con. de Nucio de Blanco de Capua: 166 Masella, con. de Paulo Friello: 103 Masella, con. de Pietri Aurefece: 210 Masella, con. de Salvatore Buccardo: 230 Masella, con. d’Urbano Coronato: 231 Masella de Iacobo Marczano Frido: 108 Masella de notare Augustino Sparani (Ma sella): 133, 421, 486 Masella Mataraccza: 91 Masello, v. Cola, Filice Masello Mostarolo, Mostarulo (Masello Mo starulo): 117, 135, 393, 423; v. Matthia Masello Sparani: 132; v. Francisco Masello Sparani, fr. de lo primicile Ioanni (Masello Sparano): 123, 145, 404, 436, 574; v. Simmeone Masi de mastro Francisco de la Preta, doc tore in medicina (Masi de la Preta): 150, 151, 168, 443, 445, 469; v. Cola, Cubella Massa (de), v. Angela, Antonello, Cesare, Giulio, Guido, Iacobo, Ioan Bernardino, Minichello, Stephano Christiano, Tarqui nio Massa (di), v. Elisabetta, Flaminio, Giovan ni Pietro, Giulio, Isabella, Laura, Mini chello Massara, v. Quirintia Massaria Piancano, dicto Cayacczano, nob. (Massaria Plancano): 107, 176, 376, 475, 482; v. Francisca Massarius, v. Nicola, Pietro, Stefano Massaro (de), v. Angelillo Massenzio, don.: 369 Mastrali (de), v. Pietri Mastrantoni, v. Pietro
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Mastro, v. Ioanni Mastroianni, v. Camilla, Midea Marrocca Matalena Cafarara (Maddalena Cafararo): 188, 240, 502, 587 Matalena Ferrara, mog. di Giovanni Iacovo Malciero (Maddalena Ferrara): 123, 404 Mataraccza, v. Marcia, Masella, Rosata Mataracczo, v. Antolino, Cesaro, Cesio, Cic co, Francisco, Gabriele, Gasparro, Ioan ni, Nuccio Mataracza, v. Coccella, Palma Mataraczo, v. Cesaro, Cola, Gasparro, Ioan ni, Nuccio, Philippo, Stephano Matarazza, v. Giulia Matarazzo, v. Ferrante, Gasparro, Gregorio, Paulo, Portia Matheo d’Insaro, abbate: 87 Mathia de mastro Gregorio: 168 Mathia de notare Pietri: 235 Mathio (de), v. Antono Matone, v. Antonio Matteo (di), v. Laurenzo Matteo de Ruggero: 526 Mattheo, don.: 109 Mattheo (de), v. Cola, Costancza Mattheo de Casalenis: 117 Mattheo de Lando (Matteo de Lando): 129, 164, 415, 464; v. Rebeccha Mattheo de mastro Pandulfo: 120 Mattheo de Rayano, et soa con., et fo.: 93 Mattheo di Capua, principe di Conca, signo re di Caiazza, capitano di gente d’arme, gran amiraglio regio del Conseglio di Stato, et dell’Ordine del Tosone di S.M.C. (Matteo I di Capua): 130, 291, 417 Mattheo Morrone (Matteo Morrone), notare: 81, 330; v. Terina Matthia: 217 Matthia, con. de Masello Mostarolo (Mat tia): 117, 393, 424 Matthia, con. de Pandulfo: 145 Matthia d’Adam: 231 Matthia de Galiocta Bardaro (Mattia): 113, 386, 492 Matthia de Polverecta: 212 Matthia Paldi: 102 Matthio (de), v. Antonio Mattiotta, v. Loysi Maucera, v. Ioannella Mauceri, v. Bernardino, Carluccio, Iuliano, Marco, Salvatore
Maucerii, v. Augustino, Sanctillo Maucieri, v. Lelio, Marco Maurizia Lagonessa: 292, 430, 465, 485, 521 Mauro Cerese (Mauro Cerese): 99, 364 Maximilla d’Herrico: 76 Maximilla de Martuccio de Caserta, con. de Marino de Marco: 104 Mayello, v. Ioanni Maynardo (Maynardus), don.: 222, 557 Mayo: 74; v. Maria Mayo Monterone: 173; v. Catherina Mayone, v. Pietri Mayorella, v. Candida, Lucrecia, Margarita Mayorello, v. Angelillo, Desiderio, Ga liacczo, Stephano Mayrano (de), v. Bianca Rosa, Damisella, Pietri Mazziota, v. Catarina Mazziotta, v. Cesare, Fulvia, Giovanni Paolo, Michele Mazziotti, v. Sandria Mazzolino: 326 Mazzotta, v. Hippolita Meçapia, v. Leonardo Mecca, con. de Cola Simone (Mecca): 170, 339, 436, 472 Mecca, con. de Iacobucio de lo Russo: 162 Mecca, fa. de Ioanni de Herrico, con. de Ber nardino Barbero de Pontelatone (Mecca de Errico): 127, 411, 412, 564 Mecca d’Herrico, con. de Andrea de Rogeri: 120 Mecza Pia, v. Rogiero Medea, con. de Angelillo de Dominico: 115 Media Pia, v. Peregrino Medici (de), v. Hipolyto Melchionda, v. Ferrante Melchionda Campagnano: 216; v. Viola Melchionda (de), v. Alfonso, Bernardino, Ioanni, Melchionda, Remigio, Roberto, Virgilio Melchionda de Limata, abbate, vicarius de Sanct’Agata: 68 Melchionda de Melchionda: 141 Melchionna Fortunato, soldato della com pagnia di S.E. (Melchionna Fortunato): 165, 464, 465 Melchiore, v. Roberto Melchiori, v. Alfonso, Antonio, Bernardino, Cornelia, Emilio, Fulvia, Laudonia, Ot
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tavio, Porzia, Roberto, Sigismondo, Vir gilio Melchiori, famiglia: 291, 472, 520 Melchiori (de), v. Belardino Mele, v. Fernardino Meleagro Mirtheo Fraiapane, Mirto (Melea gro Mirto Frangipane): 78, 222, 292, 293, 325, 331, 354, 471, 556; v. Violante Melito (de), v. Altruda, Maria Mena, v. Ferrante Menescalca, v. Gustancza, Trocta Menescalco, v. Andrea, Bartholomeo, Cola, Laurenczo, Leonardo, Simone Mercore, v. Sabatino Merio (de), v. Ioanni Merrone, v. Bernardino, Cola, Georgio, Ia cobo, Ioanni, Iorio, Paulo, Paulo Anto nio, Pietro, Stephano Mertone, v. Feleppa Messuro, v. Cola, Dominico, Giovanni An gelo Mesulo, Meczullo de Capua (Mesullo de Ca pua): 69, 182, 314, 492; v. Maruccia Metello Sparano di Caiazza (Metello Spara no): 140, 430, 468; v. Catarina Sparano Mezza Capo, v. Antonio Mezzone, v. Portia Miano (de), v. Catarina, Lisabetta Micchaele (de), v. Philippo Micco Cafararo: 180; v. Catherina Micco Cafararo: 215; v. Margarita Micco de Balsamo (Micco de Balsamo): 156, 453; v. Carmosina Micco de Muccio de la Civitella: 223 Micco Francisco de Campagnano, de Can pagnano, (Micco Francesco): 104, 161, 373, 460; v. Laura Sancta Barbara Micco Malciero: 479 Miccoso: 89; v. Agnessa, Augustino Miccossa, v. Intina Miccosso, v. Dominico Miccosso (de), v. Cobello Michaele, v. Ioanni Michaele (de), v. Biasio, Cayacczano, Tho masi Michaele de Alvignano: 114; v. Iacobello Michaele de Assentio: 106 Michaele de Ceserano, mastro: 205 Michaele de donna Trocta (Michele): 74, 294, 320
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Michaele Paldi (Michele Paldi): 113, 376, 386, 441 Michele (de), v. Giovanni Michele de Adamo: 320; v. Giovanni Michele de donna Aquila, notare (Michele): 108, 378 Michele de Gauce: 147 Michele de Gusto: 137 Michele de Rugieri, doctore in utroque iure (Michele de Ruggero): 200, 522 Michele Gisio: 359 Michele Mazziotta (Michele Mazziotta): 122, 403 Michele Paldi: 85 Midea Marrocca alias Mastroianni: 95 Miele, notare: 223; v. Bernardina Miele (de), v. Iacobo, Ioanni, Pietri Miele Aurefece (Miele Orefice): 71, 191, 316, 507; v. Giancellina Miele de Bernardo (Miele de Bernardo): 92, 351 Miele de Capua, mastro: 113; v. Angela Spa rani Miele de Georgio: 111 Miele de lo Russo: 66 Miele de Novello (Miele de Novello): 65, 76, 308, 322; v. Perna Miele Fasola: 70; v. Iuvanenella Milana (de), v. Pietri Milia, con. de Bagordo Gipczo (Emilia de Errico): 185, 325, 404, 471, 496, 509, 534 Milia, con. de Gasparro Mordente (Emilia): 157, 455 Milia Cicini, mog. di Giulio di Massa (Emilia Cicino): 202, 527 Milia Mairano: 151 Milicia: 138 Miliczano (de), v. Laurenczo Miligrana (Miligrana): 119, 398; v. Ioan’ Pi rillo Milito (de), v. Bartolomeo, Gayta, Herrico Millegrana Lampera: 69 Milligrana Morturolo, con. de Adriano di Novello (Milligrana Mortarulo): 77, 324, 458 Minadeo, v. Ioanni Minichello (de), v. Francesca Minichello de Massa, di Massa (Minichello de Massa): 109, 169, 171, 379, 470, 474; v. Sena, Viola
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Minico de Gratio, mastro (Minico de Gra zia): 142, 431, 432 Minonda, con. de Pompeo Fortunato (Mi nonda): 191, 359, 482, 506 Minutilla, v. Antonia Mirabello Vano (Mirabello Vano): 185, 206, 496, 532; v. Angelella Mirabile de Benedicto: 227 Miranda (de), v. Maria Miranda de Odone: 186 Mirando, v. Cola Mirta, v. Angela, Angiola, Giulia, Isabelle, Perna Mirta Fraiapane, v. Isabella Mirtea, v. Martha Mirtei, v. Pietri Mirteo, v. Bartholomeo, Iacobo, Ioanni, Oli veri Mirta, v. Ioannina Mirtheo, v. Mirto Mirtheo, v. Cicco, Francisco, Gismundo, Io anni, Nardo, Pietri Mirtheo Fraiapane, v. Meleagro Mirtho, v. Antonello, Christofano, Felice Mirtia Fattore (Mirtia Fattore): 158, 456 Mirto, v. Mirta, Mirtea, Mirteo, Mirtheo, Myrto Mirto, v. Alessandro, Bernardino, Castiglia na, Cicco, Diana, Fabio, Facio, Flaminio, Francisco, Geronimo, Giovanbattista, Giovanni Battista, Girolamo, Gismundo, Giulio, Hieronimo, Iacobo, Iuliano, Li via, Luca, Marc’Antonio, Meleagro, Pie tro, Prospero, Scipioni, Sigismondo, Sil via, Terentio, Thomasi, Tomaso, Vitale Mirto, famiglia: 524 Mirto Fracapane, v. Silvio Mirto Fraiapane, v. Giuliano, Pietro, Sarra Mirto Francapane, v. Alexandro Mirto Frangipane, v. Annibale, Castigliana, Flaminio, Francesco, Geronimo, Giaco mo, Laura, Paolo, Severo, Silvio, Vittoria Mirto Frangipane, famiglia: 276, 277, 280, 291-293, 301, 393 Mirto Frangipani, v. Ottavio Mirto Frayapane, v. [Francisco] Mirtu, v. Ferrante Missina (de), v. Andrea Moccia, v. Cola, Francesca, Rita Moceccia, v. Angiola
Monacella, con. de Francisco Mirtheo (Mo nacella): 96, 357, 466 Moncello, v. Gioan Maria Mone, v. Adea, Cola, Ioanni Monferrata, v. Isabella Monferrato, v. Camillo Monsenis Gord, v. Isabella Montanaro, v. Laurenczo Monterone, v. Benedicto, Catherina, Iaco bo, Ioan Paulo, Maruccia, Mayo, Pietri, Renczo, Thomasi Montoro (de), v. Dominico Cocho Montorone, v. Laurenzo Montrone, v. Beatrice, Carmosina Mordente, v. Antonello, Antonio, Catherina, Gasparro, Giovanni Francisco, Livia, Ro berto, Vittoria Morello (dicto), v. Thomasi Morgana, con. de Cola de Ponte Latrone: 79 Morgana, fa. de Ioanni Inmocta (Morgana Immotta): 163, 463, 511 Morgana de Francisco de notare Rogiero: 222 Mormina, v. Camilla Moro (de lo), v. Cicco Morrone, v. Andrea, Angelo, Antonello, Ar gentina, Baltassarro, Beneduce, Bernar dino, Caspare, Catarina, Cobella, Cosmo, Covello, Francisco, Giorgio, Giovanni, Iacobo, Iacaba, Ieanpaulo, Lippo, Loysi, Margarita, Mattheo, Paolo, Paulo, Pietri Francisco, Sabella, Stefano, Stephano, Valentino Mortarola, v. Agnessa, Angnola, Rita Mortarulo, v. Agustino, Andrea, Anello, Angelo, Antonello, Antonio, Augustino, Bartholomeo, Bartolomeo, Bernardino, Bernardo, Cola, Ferrante, Geronimo, Ia cobo, Ioanni, Nardo, Pasquarello, Paulel lo, Santillo, Thomasi Mortella, v. Giulia Mortorola, v. Claudia Morturolo, v. Milligrana Morturulo, v. Tulio Mostarolo, v. Masello Mostarulo, v. Marco, Masello, Pietro Motto, v. Baltassarro Muccaro, v. Ioanni Muccio (de), v. Micco Muccula, v. Gulielmo, Ioanni
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Munda: 118, 295; v. Bartholomeo de Almun do Mundo Cicini: 149 Mura (de), v. Ioanni Muratarola, v. Rubina Muro (de), v. Ioanni Mustarulo, v. Antonio, Ioanni, Stephano Mutella, v. Maria Mutina (de), v. Gerardo Myrteo, v. Hieronimo Myrto, v. Pietro Myrto Fraiapane, v. Attilio Naçario, fo. de Ilario (Nazario): 147, 360, 439 Naçario de Nucera: 153 Napolione Cayazanello (Napolione Cayaza nello): 169, 470, 494 Napolione (de), v. Ioanna Narda: 179; v. Cola de Dominico Narda: 180; v. Philippo Ingrignecta Narda con. d’Andrea Ferraro: 204 Narda de Balsamo: 82 Nardo: 124; v. Maria Nardo, fo. d’Accurso: 186 Nardo de Alnolfo: 90, 177; v. Cicco Nardo de Antiano: 123 Nardo de Mansello: 192 Nardo de Proculo, iodece: 190 Nardo Antono de Ianni de Pontelatone: 122 Nardo Barberi, mastro: 85 Nardo Cafaroro (Nardo Cafararo): 68, 313 Nardo Ferraro: 148; v. Dominico Nardo Gipczo, clericus, subdiacono: 191 Nardo Gipczo, primicerius, abbate de San cta Maria de Melanico de Puglya (Nardo Egizio): 170, 471, 496 Nardo Lampieri (Nardo Lamperio): 166, 198, 466, 519; v. Sveva Nardo Maiorello: 310 Nardo Mirtheo: 159; v. Thomasi Nardo Mortarulo: 236 Nardo Mortarulo: 229; v. Tarsia Nardo Mortarulo (Nardo Mortarulo): 187, 500; v. Vorca Nardo Mortarulo, dicto Carfone: 181 Nardo Pagnano del’ Vignanello: 238 Nardo Pecçone: 99 Nardo Pupino de li Maranczoli: 173 Nardo Sancta Barbara (Nardo Santa Barba ra): 217, 550 Nardo Sancto Ianni: 211
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Nardo Sparano: 274 Nardo Sparani (Leonardo Sparano): 79, 113, 148, 328, 386, 441; v. Paulo, Rita Nardo Voye de Trauni: 146 Natale, v. Livia Natale, diacono: 195 Nazario (de), v. Ilario, Ioanni Necta, con. de notare Angelillo Friello (Nec ta): 176, 453, 482 Necta de Granito: 77; v. Cammilla Necta, Nectia, de Marco (Netta de Marco): 215, 240, 547, 587 Netta, mog. di notar Stefano de Ettorre: 152 Nicola, v. Cola Nicola, don., et lo pat. et la mat.: 113 Nicola, vescovo de Cayaccza (Nicola Mina deo): 105, 113, 151, 268, 289, 334, 374, 386, 445; v. Regale Nicola, iodece: 92; v. Herrico Nicola, notare: 154; v. Antono Nicola Barbato: 515 Nicola Bibaldo: 106; v. Maria Nicola (de), v. Bernardino, Felice, Franci sco, Iacoba Nicola d’Andrea: 207 Nicola de Adenolfo: 567 Nicola de Andrea: 515 Nicola d’Herrico, de Herrico, notare (Nicola de Errico): 110, 164, 192, 199, 210, 223, 232, 239, 381, 509, 521, 538, 559, 573, 574, 585; v. Constancia, Ianni, Ioanni, Ruccia, Stephano Nicola de donna Purpura: 105 Nicola de Ebuli, don. (Nicola di Eboli): 126, 408 Nicola de Episcopo: 347, 348 Nicola de Galiberto: 407 Nicola de Iuliano: 109 Nicola de Laurenczo (Nicola de Lorenzo): 125, 199, 406, 425, 521 Nicola de Leonardo: 406 Nicola de Pascasio: 271 Nicola de Pellegrino, notaio: 506 Nicola de Pietri de li Cafari: 110 Nicola de Sancto Angelo: 109 Nicola Dofe: 463, 565 Nicola Geccomagnus: 355 Nicola Goctomagnus: 250, 251 Nicola Ierico: 501 Nicola Maiorino (Nicola Maiorino): 115, 389, 390
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Nicola Manselli: 348 Nicola Massarius: 417 Nicola Omodeo: 517, 521, 545 Nicola Pansardo, don.: 329 Nicola Paterno: 351 Nicola Paterno (Nicola Paterno): 203, 528 Nicola Pristor: 311 Nicola Sparano: 92; v. Pagalda Nicola Squarciavacca: 559 Nicola Tiligrimo de Paterno, don.: (Nicola Tiligrimo): 105, 374 Nicolatia, con. de Ioanni Mastro (Nicolazia): 116, 366, 391 Nicolao (de), v. Andrea, Capuana Nicolia de notare Herrico (Nicolia): 175, 481 Nicolo (de), v. Iacobo Nicolo d’Antima de Ferrara: 214 Nicolò Frangipane: 393 Nicolosia de mastro Gregorio (Nicolosa): 92, 352 Niculibo: 75; v. Maria Nigna, fa. de Iacobo Marciano Frido: 162 Nisio (de), v. Palmera Nita, con. de Antonello Cicini: 181 Nocera (de), v. Pietro Nola (de), v. Thomasi Nomitio Prisco (Nomitio Prisco): 122, 403 Nora de lo Russo: 63, v. Francisco Nota (de), v. Cola, Galasso Notariis (de), v. Antonio, Liandra Noto (de), v. Antonio Novello: 160; v. Marucia Novello, v. Tulio Novello (de), v. Adriano, Chiara, Claudio, Covella, Margarita, Miele, Ottavio, Pao lo, Paulo, Perna, Pietri, Ponpilio, Sarra, Silvia Novello (di), v. Adriano, Cladio, Silvio Noviello (de), v. Livia, Pompilio Ntina: 542 Nucentio Santa Maria: 451 Nuccia Cimmino (Nuccia Cimino): 154, 451; v. Ancoles Nuccio: 108; v. Iacobo de Marczano Frido Nuccio, fo. de Cola de li Cafari: 110 Nuccio Crescarello (Nuccio Crescarello): 90, 215, 346, 547; v. Francisco Nuccio (de), v. Mariano Nuccio (di), v. Giovanni Nuccio de Aldi: 104 Nuccio d’Insaro: 215
Nuccio de Sancto Angelo, notare: 186 Nuccio Mataracczo, Mataraczo (Nuccio Ma tarazzo): 66, 112, 188, 310, 384, 502; v. Ioanni, Urdovica Nuccio Voye: 197 Nucera (de), v. Ioanni, Naçario Nucio de Blanco de Capua: 166; v. Masella Nucio de Rogieri Rabia (Nuccio): 144, 429, 436 Nuliano, v. Giacomo Nuntia Sparani, con. de Cola Messuro (Nun zia Sparano): 231, 381, 572 Nunzio Barbiero, mastro (Nunzio Barbiero): 98, 362 Ochino, v. Bernardino Oddo de Sanne: 379 Odone: 551 Odone (d’, de), v. Iacoba, Miranda, Olimen ta, Pietri Odoritia Pullera, mog. de Francisco Pulliero (Odoritia Pollerio): 149, 442 Olimenta d’Odone: 86 Olimpia: 72 Olimpia de Lannolfe, mog. de Paolo Spara no (Olimpia Landolfo): 72, 318, 331, 468 Oliveri Mirteo: 224 Oliviero Carafa, cardinale: 275 Oliviero de Alnolfo (Oliviero de Alnolfo): 89, 100, 345, 365; v. Alnolfo Omodeo, v. Nicola, Stefano Omodeo, famiglia: 291, 293, 301 Oratio d’Audi: 217 Orazio di Napoli: 516 Orazio Mirto Frangipane, vescovo di Ruvo: 291 Orefice, v. Isabella, Francisco, Stefano Orefice, primicerius: 466 Orefici, v. Bernardino Orina (de), v. Iacobo Orlando (d’, de), v. Cola, Diadema Orlanno (d’), v. Baptista Orsini, famiglia: 582 Orso [I], vescovo di Caiazzo: 262 Ortentio Prisco: 156; v. Fagustina Oti (de), v. Ioanni Oto di Cesarano: 350 Otone (de), v. Pietri Ottaviano, don.: 345 Ottaviano Bolognini, vicario et primicerio (Ottaviano Bolognini): 175, 480, 481
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Ottavio Bernardo, don., canonico, presbite ro (Ottavio Bernardo): 112, 384, 448 Ottavio Mirto Frangipani, arcivescovo di Taranto, vescovo di Caiazza e di Tricari co, et nuntio in Germania (Ottavio Mirto Frangipane): 157, 277, 291, 296, 332, 356, 359, 362, 454, 455, 522 Ottavio de Novello, clericus: 145 Ottavio Sparani, don., canonico (Ottavio Sparano): 127, 338, 411, 499, 578 Pace: 92; v. Gemma Pacella, con. de Bindo dello Russo (Pacella): 88, 344 Pacientia, fa. de Ioanni Fortunato (Pazienza Fortunato): 68, 313, 488 Pacientia d’Aliberto, con. de Giuliano Fer randino (Pazienza de Alberto): 159, 315, 393, 429, 457 Pacifica, mog. de Benedicto de Bernardi (Pacifica): 174, 470, 478, 554 Pacifica Polsone: 143 Pacillo de Lando (Pacillo de Lando): 76, 194, 322, 513; v. Maruccia Padofello, v. Angelo, Carlo Paduana, fa. de Donato Vano: 178 Paduana Panzarda: 219 Pagalda, con. de Nicola Sparano: 92 Pagana, v. Aurelia Pagana (donna): 133; v. Cola Pagnano, v. Nardo Paldo, v. Pietri Paldo (de), v. Thomasi Paldi, v. Andrea, Anfusio, Antonio, Bernar dino, Cola, Domeneca, Ferrante, Franci sco, Giovanni, Gulielmo, Hieronimo, Ia cobo, Ioanni, Leonarda, Loysi, Marc’An tonio, Maruccia, Matthia, Michaele, Mi chele, Petrillo, Petruccio, Rosata, Stantio ne, Thomasi, Vitale Paldi, famiglia: 291, 293, 301 Palia (de), v. Ioanni Palma: 95; v. Cola Pecçone Palma (Palma): 91, 350; v. Ioanni de Oti Palma, con. de Antonello Fasulo (Palma): 120, 322, 399 Palma, con. de Iann’ Antonio d’Insero: 80 Palma, con. de scarpellino Ioanni d’Amato: 76 Palma, con. de Paulo de Risi (Palma): 213, 320, 543
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Palma, con. de Pietri Bocti: 104 Palma, con. de Salvatore Mauceri (Palma): 139, 430, 435 Palma, fa. de Loysi Morrone: 223 Palma, fa. de Margarita de Marchese, 169 Palma Barbera, mog. de Mazzeo Ferraro (Palma Barbero): 193, 510, 545, 549 Palma Cayacczanella: 95 Palma Cicini (Palma Cicino): 103, 371 Palma de Cçuccaro: 121 Palma, con. de Ioanni de Risi: 238 Palma de Parisio: 184 Palma de Stephano Cayacczanello (Palma): 146, 438, 465 Palma Marocco: 369 Palma Mataracza, con. de Stephano Merro ne (Palma Matarazzo): 159, 457, 584 Palma Sparani: 165 Palma Tebana, mog. di Angelo de Insaro (Palma Tebano): 115, 389, 533 Palmera de l’Homodei: 156 Palmera de Nisio: 101 Palmeri, v. Pietri Palmeri (de), v. Cola, Ioanni, Pietri Palmeri de Beatrice (Palmerio de Beatrice): 114, 387 Palmeri Homodio (Palmiero Omodeo): 215, 517, 520, 545, 546 Palmeria, con. de Antono Burrello de Pon telatrone: 175 Palmeria de Iacobo Burnello: 136 Palmeria de Laurenczo: 224 Palmerio, v. Bartholomeo, Ioanni, Roberto, Rogieri Palmerio, preyte (Palmerio): 144, 436 Palmerio (de), v. Ioanni Palmero, v. Roberto Palmero (de), v. Riccardo Palmero de Ceperano: 77 Palmero Sparani (Palmero Sparano): 123, 404 Palmora, con. de Cayaczzano de Commima no: 224 Pamphilia, con. de Gentilio: 93 Pamphilia Greca: 167 Pancçardo, v. Placentino Panczarda, v. Iulia Panczardo, v. Ardovino, Cola, Iacobo, Ma riano, Pasquarello, Pietri Pandella, v. Thomasi Pandofello, v. Iacobo
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Pandolfo, conte: 288 Pandone, v. Agnessa, Altruda, Cola, Colella, Coluccia, Pietri, Stephanella, Thomasi Pandone, fo. de Pietri Pandone: 234 Pandofella, v. Laurella Pandufella, v. Laurella Pandulfo: 145; v. Matthia Pandulfo (Pandolfo): 207, 534; v. Maria Pandulfo, mastro: 120 Pandulfo, mastro (Pandolfino Ruggero de Marino): 202, 526 Pandulfo, presbyter: 129 Pandulfo de li Propheti: 130 Panebianco, v. Geronimo Pangnano, v. Thomasi Pannone, v. Angela, Antonia, Thomasi Pansarda, v. Diana, Laura, Vienna Pansardo, v. Antonio, Bernardino, Cola, Fonse, Giovanni Carlo, Giulio, Livio, Ni cola, Paulo, Stefano Panzarda, v. Diana, Iletta, Paduana Panzardo, v. Caterina, Pietri Paola, mog. de Signorello Bolognini (Paola): 152, 447, 521 Paolina Cacchilli (Paolina Cacchilli): 174, 478; v. Andrea Gogliotti delli Amorosi Paolo, v. Paulo Paolo, don.: 467 Paolo, mastro: 354, 450 Paolo III, pontefice: 277 Paolo V, pontefice: 278 Paolo Aversano, giovene: 240 Paolo de Mario: 480 Paolo de Mario, vescovo di Cagli: 492 Paolo de Santoro: 319 Paolo Maiorello: 67; v. Angiela Maiorella Paolo Manselli: 529 Paolo Mattia Crescarello: 472 Paolo Mirto Frangipane: 274, 399, 447, 449, 583 Paolo Morrone: 319, 411 Paolo Simone, don., arcidiacono: 174; v. Fi lomena Gizzio Paolo Sparano: 409, 458 Paolo Sparano, utriusque iuris doctor (Pao lo Sparano iuvenis): 72, 81, 167, 318, 331; v. Olimpia de Lannolfe, Valerio Paolo Sparano, utriusque iuris doctor (Pao lo Sparano senis): 219, 221, 327, 553, 556 Papacio (alias), v. Ioan de Cola Santo An giolo
Parisano, v. Ascanio Parisi, v. Caterina, Cubello, Theseo, Tomasi Parisio, v. Paulo Parisio (de), v. Palma Parma, famiglia: 126, 147, 409 Pascale: 114; v. Maria Pascale Cafararo (Pasquale Cafararo): 119, 396 Pascale d’Alderico: 188 Pascarello de Gratia (Pascarello de Grazia): 191, 507, 518 Pascariello Ingrisiello, fo. di Scipione Ingri siello (Pasquariello Ingrisello): 83, 336 Pascasio (de), v. Adammo, Iuliana, Nicola, Riccardo Pascasio, mastro (Pascasio Pignataro): 149, 442 Pasqua Fortunata, con. de Agaminonda For tunato (Pasqua): 88, 240, 311, 344, 577, 587 Pasqua, con. de Stabele: 72 Pasqua Piocta: 208 Pasquarello Mortarulo (Pasquarello Morta rulo), 217, 549 Pasquarello Panczardo, mastro (Pasquarello Pansardo): 82, 167, 333, 467; v. Paulina Pastillo, v. Francisco, Hieronimo, Marghe rita pater, v. Paulo Maiorello Paterna, v. Caterina, Francesca, Ioannuccia, Maria, Polita, Silvia, Verita Paterno, v. Altobello, Aniballo, Annebba le, Camillo, Christofano, Cola, Ferrante, Giovan, Giovanni, Giovanni Francesco, Iacobo, Ioanni, Lucrezia, Nicola, Stepha no Paterno (de), v. Guilelmo, Ioanni Paterno, famiglia: 293 Paula (de), v. Pietri Paula de Mario (Paola de Mario): 175, 481, 482, 507 Paula de Stephano: 163 Paulella, con. de Hieronimo de lo Russo: 139 Paulella, con. de Ioan’ Antonio de Riçella (Paolella Mortarulo): 218, 473, 552, 564 Paulella, con. de notare Pietri: 139 Paulella, con. de Paulo Piancano: 155 Paulella d’Arnisio: 182 Paulella de Balsamo, con. de Traonello de Giovan d’Antonio de Alvignano, habitan te a li Cafari: 137
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Paulella de Gillo (Paolella de Giglio): 75, 322 Paulello de mastro Gregorio: 156 Paulello Mortarulo (Paolello Mortarulo): 236, 582 Paulina, con. de mastro Pasquarello Panczardo (Paolina): 82, 333, 467 Paulina, fa. di mastro Giovanni di Racioppo (Paolina de Racioppo): 106, 375, 468 Paulina d’Aldi, con. de Angelo Morrone: 181 Paulo: 94; v. Saducto Campanaro Paulo, arcepreyte (Paolo): 179, 486 Paulo, don., canonico: 192 Paulo, fo. de Cobello Crescarello (Paolo Cre scarello): 72, 318, 560, 579 Paulo, fo. de Nardo Sparani (Paolo Spara no): 113, 328, 386, 441 Paulo, fo. de Riccio Sparani (Paolo Spara no): 113, 385, 477, 556 Paulo, mastro: 177; v. Gemma Paulo Antonio Merrone, don.: 144 Paulo Aurefece (Paolo Orefice): 154, 186, 450, 498; v. Filadoro, Rosa Paulo Boccone: 70; v. Chiarella Paulo Cayacczanello, don., archidiaconus: 105 Paulo Crescarello, don., canonico: 185 Paulo (de), v. Ioanni Paulo d’Adenulfo: 68; v. Francisco Paulo d’Annolfo: 235 Paulo d’Antiano: 95 Paulo d’Antiano: 209; v. Cecca Paulo d’Arnisio: 157 Paulo de Cayaccza: 108 Paulo de Gratio (Paolo de Grazia): 221, 556; v. Carmosina Paulo de Lando: 189 Paulo de Laurencza: 203 Paulo de Lauria, mastro: 159 Paulo de le Casaline: 149 Paulo de Lisi (Paolo de Lisi): 165, 464 Paulo de lo Russo (Paolo dello Russo): 129, 208, 414; v. Adorna, Pietri Paulo de Macrone: 233 Paulo de Marco: 189; v. Chiarella Paulo de Mario (Paolo de Mario): 97, 358; v. Antonella Paulo de mastro Francisco, don.: 161 Paulo de Novello, notare (Paolo de Novello): 232, 322, 357, 420, 574; v. Petruccia Paulo de Piancano: 132 Paulo de Raymo de Capua, signore de la Ba
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ronia de Rayano (Paolo de Raymo): 200, 291, 454, 522 Paulo de Risi (Paolo de Risi): 73, 98, 213, 320, 362, 543; v. Andrea, Palma Paulo de Rogieri, de Rugeriis (Paolo de Rug gero): 156, 184, 453, 494; v. Virgilia de Bernardi Paulo Filomarino, vescovo di Caiazza (Paolo Filomarino): 138, 240, 278, 428, 586; v. Antonio Simone Paulo Fortunato: 172 Paulo Francisco (Paolo Francesco): 119, 398 Paulo Friello: 103; v. Masella Paulo Lampieri (Paolo Lamperio): 169, 471; v. Verteraima Paulo Longo: 138; v. Antonella Paulo Longo: 153; v. Margarita Paulo Lota: 104; v. Marino Paulo Maiorello, mastro, pater, sacre teolo gie doctor: 75 Paulo Mansello (Paolo Manselli): 166, 466 Paulo Marcuccio: 219; v. Margarita Paulo Matarazzo (Paolo Matarazzo): 157, 369, 455 Paulo Matthia, fa. de Bernardino Crescarel lo (Paolo Mattia Crescarello): 224, 246, 560, 579, 580 Paulo Merrone, don., canonico: 178 Paulo Morrone: 188; v. Cobella Paulo Pansardo, primicerio (Paolo Pansar do): 191, 507, 572 Paulo Parisio: 173, 180; v. Banella Paulo Piancano: 155; v. Paulella Paulo Russo: 194 Paulo Simone: 192 Paulo Simone (Paolo Simone): 117, 152, 394, 446; v. Francesca Paulo Sparani: 111; v. Domeneca Paulo Vano: 188; v. Bricita Paulo Vitraro: 101, 104, 163; v. Altruda Paulucia: 145 Pavia (de), v. Isabella Pecçone, v. Cola, Nardo Pecoraro, v. Antono Pecta, con. de Trolio Sparani (Pecta): 101, 367, 488 Peczone, v. Andrea, Catherina, Cola, Evan gelista, Francisco, Hectorre, Hieronimo, Magdalena Pedi, v. Ioanni
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Pellegrina (Pellegrina Media Pia): 64, 306, 330, 393 Pelligrina, con. de Francisco de Saxa: 134 Pellegrina, con. de mastro Ianni de Pisa: 168 Pellegrino, v. Pietro Pellegrino Santa Barbara: 132 Pellegrino (de), v. Nicola, Thomasia Pelechia (de), v. Hieronimo Peluso, v. Hettorre, Rogiero Percia, con. de notare Iacobo Morrone: 227 Percia Squille (Percia Squille): 69, 314 Peregrina, con. de Ioanni de Raone: 151 Peregrina d’Alexio: 67 Peregrina de Blasio: 221 Peregrina de Gaieta: 95 Peregrina de Philippo de Saxa, et Thomasia sua mat. (Peregrina): 106, 376, 392 Peregrino: 193; v. Agnessa Peregrino (de), v. Cola, Ioanni, Rogiero Peregrino Media Pia: 307, 330, 393 Peres, v. Gines Perna, con. d’Andrea Iacobucio (Perna): 201, 524, 579 Perna, con. de Angelo d’Aliberto (Perna): 174, 478, 510 Perna, con. de Christofano de lo Russo: 162 Perna, con. de Cola Mortarulo (Perna Mena): 100, 366 Perna, con. de Hieronimo de Dominico (Per na): 170, 472 Perna, con. de Ioanni Mataraczo (Perna): 150, 443 Perna, con. de Miele de Novello (Perna): 65, 308, 322 Perna, con. de Stephano d’Alnolfo: 66 Perna, fa. de Francisco Iacobuccio: 169 Perna, fa. de Ioanni Corsa (Perna Corsa): 171, 371, 474 Perna, fa. de Thomasi de Riccio de li Scavi: 89 Perna (de), v. Dominico Perna d’Aldi de Sancto Ianni: 174 Perna de Balsamo: 188 Perna de Conca: 176 Perna de la Valla: 95 Perna de Novello (Perna de Novello): 171, 240, 474, 586 Perna Friella: 180 Perna Mirta (Perna Mirto): 93, 352 Perr’ Antonio Barveri: 123 Perra Antonio ad Renzo, don., cantor: 100
Perrocio (de), v. Cola Perrocto: 166; v. Christofano Perrocte (de), v. Iannuccio Perrocto, v. Hieronimo, Ianni Perrocto (de), v. Marcuccio Perrocto Gallico: 141 Persoisa, mat. di Iacobo vescovo de Ca yaccza (Persoisa): 105, 267, 268, 373, 413, 522 Persoysa: 384, 550 Persuisa Pristore: 219 Petrabalda (de), v. Henrico Petri (de), v. Agnessa Petricola, fa. de Valentino Fortunato (Petri cola Fortunato): 180, 488 Petrillo Paldi, don., archidiaconus: 132 Petronia: 440 Petruccia, con. de Iulio de Marco (Petruc cia): 95, 355, 413 Petruccia, con. de notare Paulo de Novello (Petruccia Pansardo): 232, 574 Petruccia (de), v. Antono Petruccia de Giorgio: 123 Petruccia de Francisco: 137 Petruccio (de), v. Maria Petruccio de la Villa: 192; v. Augustino Petruccio Grignecta (Petruccio Grignecta): 146, 239, 438, 586; v. Venturella Petruccio Paldi: 400 Petruccio Sparani: 123 Petruccio Sparani (Petruccio Sparano): 126, 151, 409, 445; v. Cobella Petruccio Verme: 70 Petrucio Sparani: 119; v. Margarita Petrucia de Augustino Ricciuto (Petruccia): 82, 332, 481 Petrucza (de), v. Ianco Petrucio de Cola Sparani: 81 Pezone, v. Laura Phelippo (de), v. Ioanni Phelippo de Ioanni: 233 Phelippo, Philippo de Saxa (Filippo de Saxa): 106, 116, 376, 392; v. Peregrina Philippa, con. de Iacobo Crissi: 201 Philippa d’Adenulfo: 80 Philippa de Bartholomeo de Magdaluni: 123 Philippa de Cayacczano: 133 Philippa de Suriana: 221 Philippella de notare Thomasi (Filippella): 177, 484 Philippo, v. Pietri
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Philippo, presbyter: 75, 160 Philippo Bardaro: 87 Philippo (de), v. Marocta Philippo de Homodio (Filippo Omodeo): 196, 517, 521, 545 Philippo de Magdaluni, et soa con., et suo pat., et soa mat. (Filippo de Magdaluni): 100, 365 Philippo de Micchaele, abbate (Filippo de Michele): 152, 448 Philippo de Pisano: 126 Philippo de Racioppo, mastro: 95 Philippo de Rogieri de Yoya: 211 Philippo de Scacano: 86 Philippo Ingrignecta, et Narda soa con.: 180 Philippo Magnario de Caserta: 225 Philippo Mataraczo: 128 Philippo Simeone: 201 physici, v. Francisco de mastro Mario, Mar tino, Prestore Piacante Martino: 63 Piacentina de Renczo: 69 Piacentino, v. Camillo Piancana, v. Alberica, Francesca Piancano, v. Alexandro, Antonio, Cayaccza no, Cristofano, Giovanni Paolo, Horatio, Massaria, Paulo, Stephano Piancano (de), v. Alexandro, Altobello, Ioan ni, Paulo Piccolo, v. Ioan’ Iacobo Picocczo, v. Ioanni Picoczo, v. Pietri Picoçzo, v. Pietri Pictaguerra, v. Sebastiano Pictor, v. Pietro Pictore, v. Francisco, Ioanni, Pietri Pierre Antonio di Racioppo (Pierantonio de Racioppo): 225, 562; v. Anna de Alberto Pierro Sodano: 238 Pietri (Pietro Stanzione): 112, 384; Vasta Pietri: 83, 209; v. Adelicza, Claritia Pietri (Pietro di donna Giuliana): 209, 537; v. Angela Pietri (Pietro Bernardi): 212, 541; v. Marga rita Pietri (Pietro de Turone): 151, 445; v. Erasmo de Turone Pietri (Pietro Coppola): 114, 388; v. Ioanni Coppula Pietri: 131; v. Mansone Pietri: 172; v. Martino de Coluni
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Pietri: 174; v. Thomasi Pietri: 209; v. Angelo de Mario Pietri, abbate, diacono: 70 Pietri, abbate, diacono, canonico: 73 Pietri, don., canonico (Pietro): 185, 496 Pietri, fo. de Augustino Sparani: 145 Pietri, fo. de Bernardino Mortarulo: 169 Pietri, fo. de Hectorre Sparani: 120 Pietri, fo. de Iacobo de Ferrariis: 90 Pietri, fo. de Ioanni Aversano (Pietro Aversa no): 122, 402 Pietri, fo. de Ioanni de li Scavi (Pietro de Gio vanni): 123, 403 Pietri, fo. de Lita: 71 Pietri, homo d’arme: 92; v. Gaita Pietri, iodece: 78; v. Adenulfo Pietri, iodece: 99; v. Alexandra Pietri, iodece: 178; v. Francesca Pietri, iodece, et Gemma soa con. (Pietro): 135, 424, 433 Pietri, mastro: 77, 87, 208; v. Leonardo, Pie tri, Stephano Pietri, notare: 105, 108, 119, 139, 180, 235; v. Mathia, Maria, Paulella, Roberto, Tho masia Pietri, notare (Pietro): 120, 399; v. Ioanni Pietri, vescovo (Pietro [I]): 83, 265, 335, 486 Pietri, vescovo calatino (Pietro [II]): 148, 270, 271, 348, 358, 438, 441 Pietri Adaldi (Pietro Adaldi): 228, 550, 568 Pietri Antono Sparani, et lo pat., et la mat.: 206 Pietri Aurefece: 151; v. Agnessa Pietri Aurefece: 210; v. Masella Pietri Aversano: 159; v. Lucia Pietri Berteraymo: 117; v. Agnessa Pietri Bocti: 104; v. Palma Pietri Bruno: 232 Pietri Cafararo: 195, 199; v. Adorna, Sira Pietri Cafararo: 221; v. Laura Faraone Pietri Cafararo (Pietro Cafararo): 167, 187, 467, 468, 499; v. Prunessa Pietri Caldararo (Pietro Caldarario): 73, 142, 320, 432, 570; v. Maria Pietri Castello, et la mat. soa: 206 Pietri Cavarrecta: 139 Pietri Cicini (Pietro Cicino): 70, 188, 315, 417, 501, 548; v. Margarita Pietri Cimino: 203; v. Rita Pietri Cimino, don., canonico: 184 Pietri Çoffo (Pietro Zoffo): 205, 530
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Pietri Cola Macciocta de Capua (Pietro Nico la Mazziotta): 224, 560; v. Donnina Pietri Conciatore: 133; v. Altruda Pietri Conciatore: 127; v. Angela Pietri Conciatore: 221; v. Gayta Pietri Conciatore (Pietro Conciatore iuvenis): 75, 321, 426, 544 Pietri Conciatore (Pietro Conciatore senis): 136, 321, 426 Pietri Conciatore, notare: 124, 176, 203 Pietri Contenia, abbate (Pietro Contenia): 82, 332 Pietri Crescarello, mastro: 167 Pietri (de), v. Capuana, Dominico, Maria, Nicola Pietri de Adenulfo, abbate: 147 Pietri de Ado (Pietro de Ado): 153, 449; v. Cola Pietri d’Alberto: 206 Pietri de Alexandro (Pietro de Alessandro): 215, 546, 547 Pietri d’Aliberto, mastro (Pietro de Alberto): 157, 165, 166, 454, 464, 466; v. Iudith, Temperantia Pietri de Alimundo, iodece (Pietro Almundo senis): 142, 433 Pietri de Almundo: 105, 373; v. Maria Pietri de Almundo, iodece (Pietro Almundo iuvenis): 145, 436 Pietri d’Andrea (Pietro de Andrea): 195, 515, 546 Pietri de Andrea: 191 Pietri de Arnisio, abbate, canonico (Pietro de Arnisio): 161, 406, 451, 460, 499, 530 Pietri d’Aversa: 180; v. Ioanna Pietri d’Avirano: 206 Pietri de Basilio, don., canonico (Pietro de Basilio): 150, 443 Pietri de Bassello: 113; v. Gemma Pietri de Bellabona, et Gayta soa con. (Pietro Bellabona): 83, 336 Pietri de Bernardo, abbate: 149 Pietri de Bernardo, primicirius (Pietro de Bernardo): 163, 432, 462 Pietri de Biasio de Formicula: 132 Pietri de Canneto: 116 Pietri de Capua: 101; v. Altruda Pietri de Cerrito: 120 Pietri de Felice, abbate (Pietro de Felice): 150, 443 Pietri de Formicula: 229
Pietri de Genethasio: 100 Pietri de Gentile: 229 Pietri de Gentile: 102; v. Adelagia Pietri de Gentile, Gentile (Pietro Gentile): 178, 229, 486, 568; v. Barbara Pietri de Griso (Pietro de Griso): 129, 415 Pietri de Guglyenimo: 135 Pietri de Iaquinto: 146, 151; v. Iaquinto, Luca Pietri d’Insaro, de Insaro (Pietro de Insero): 151, 218, 445, 553; v. Ioanna Pietri de iodece Vitale, mastro: 231, 238 Pietri de Iordano: 127; v. Granata Pietri de Landone: 126; v. Cola Pietri de Landone (Pietro de Landone): 90, 101, 348, 368; v. Benedicto Pietri de Landulfo de Alvignanello (Pietro de Landolfo): 106, 376 Pietri de Lanola: 123 Pietri de Laurencza: 82; v. Cecca Pietri de la Valle: 108 Pietri de la Vigna (Pier delle Vigne): 183, 184, 286, 288, 289, 436, 493, 495, 567; v. An gela, Trocta Pietri de Lando: 166; v. Cola Masello Pietri de li Scavi: 94; v. Filiella Pietri de lo Russo (Pietro dello Russo): 129, 414; v. Paulo Pietri de Lupo, canonico (Pietro Lupo): 143, 434 Pietri de Malandrino: 78; v. Magalda Pietri de Marco, don., canonico (Pietro de Marco): 225, 560 Pietri de Martino de Limatula, don. (Pietro de Martino): 84, 337, 408 Pietri de Mastrali: 104 Pietri de Mayrano: 94; v. Maria Pietri de Miele, v. Guilelmo Pietri de Milana de Morrone, mastro: 169 Pietri de Odone, de Otone (Pietro de Odone): 98, 101, 350, 361, 368; v. Maria Pietri d’Odone, clerico: 213 Pietri de Omne Sancto, mastro (Pietro): 99, 365, 573 Pietri de Palmeri (Pietro de Palmerio): 152, 419, 446, 570 Pietri de Rahone: 132, 234 Pietri de Rayano: 215 Pietri de Riccardo (Pietro de Riccardo): 231, 571
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Pietri de Risi (Pietro de Risi): 100, 103, 367, 370; v. Margarita Pietri de Saxa (Pietro de Saxa): 215, 548 Pietri de Squilla, don.: 98 Pietri de Stabele de li Friicci, et Maffia soa con., et Andrea et Agnessa soi fi.: 178 Pietri de Stadio: 132 Pietri de notare Thomasi (Pietro): 84, 339 Pietri de Thomasi de Sancto Iacobo: 105 Pietri de notare Roberto, notare (Pietro): 204, 529 Pietri de notare Stephano: 237 Pietri de Novello (Pietro de Novello): 69, 218, 315, 319, 552; v. Laudonia Pietri de Paula (Pietro de Paola): 82, 92, 333, 351; v. Benenata Pietri de Raydulfo: 70 Pietri de Vitale: 105; v. Ioanni Pietri de Ylario, mastro: 113 Pietri Deodati de Campagnano (Pietro Deo dato): 93, 353 Pietri Dofo (Pietro Dofe iuvenis): 227, 529, 565, 566, 576 Pietri Fasulo: 122; v. Francisco Pietri Fasulo de li Sparani: 131 Pietri Ferraro: 211; v. Chiarella Pietri Ferraro (Pietro Ferraro): 115, 389; v. Sabella Pietri Forte: 122; v. Sabella Pietri Fortino (Pietro Fortino): 116, 124, 391, 405; v. Isabella Pietri Francisco Morrone: 146 Pietri Friello: 175 Pietri Fusco: 168 Pietri Fusco: 103; v. Catherina Pietri Gayta: 144 Pietri Gentilesca: 164 Pietri Gipczo (Pietro Egizio): 239, 587; v. Margarita Pietri Gipczo: 179; v. Maria Pietri Gipczo, senis: 105 Pietri Granaro: 232 Pietri Greco: 116 Pietri Guardiano (Pietro Guardiano): 132, 191, 420, 507; v. Constantia Pietri Guctumagno: 125 Pietri Guidone, canonico, et pat., et mat., et fr. (Pietro Guidone): 127, 411 Pietri Homodio: 67 Pietri Homodio, mastro, et Adelagia soa
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con., et Francisco suo fo. (Pietro Omo deo): 235, 579 Pietri Iodece de Rayano, et soa con.: 103 Pietri Longo: 214; v. Ruccia Pietri Lupo (Pietro Lupo): 79, 328; v. Maria Pietri Lupo, notare (Pietro Lupo): 123, 403; v. Brandicia Pietri Lutore: 95 Pietri Maiore: 68 Pietri Maiorello, mastro: 166 Pietri Mayone de li Scavi: 235 Pietri Mirtei, Mirtheo (Pietro Mirto Frangi pane senis): 120, 129, 399, 415, 524; v. Isabella Pietri Monterone: 168 Pietri Paldo, mastro, et Iacobo suo fr.: 156 Pietri Palmeri de Sancto Ianni: 132 Pietri Panczardo, mastro: 189 Pietri Pandone: 72 Pietri Pandone: 234; v. Pandone Pietri Pandone, iuvenis: 101 Pietri Picoczo, Picoçzo (Pietro Picozzi): 91, 96, 349, 357; v. Basta Pietri Pictore: 194; v. Maria Pietri Philippo: 134 Pietri Primicire (Pietro Primicerio): 218, 551 Pietri Pristore, abbate: 215 Pietri Puczone: 223 Pietri Raone (Pietro de Raone): 83, 335, 337, 570 Pietri Raymo: 162 Pietri Riczuto, mastro: 125 Pietri Rinco, don. (Pietro Rinco): 145, 437 Pietri Sanct’Angelo: 201 Pietri Sanctorio (Pietro de Santoro): 73, 148, 319, 441, 530; v. Altruda Pietri Sanna (Pietro Sanne): 109, 378; v. Ale xandra Pietri Sanne, don.: 198 Pietri Sanne, don. (Pietro Sanne): 158, 456 Pietri Sarczano: 72 Pietri Silimastro, 120 Pietri Simmo: 221 Pietri Sinay (Pietro Sinay): 132, 419, 420, 586; v. Maria Pietri Soldano: 237, 238 Pietri Sparani: 164, 195; v. Lucrecia Pietri Sparani (Pietro Sparano): 70, 83, 312, 316, 334; v. Rita Pietri Squarcciavacca: 136 Pietri Squarciavacca: 204
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indice onomastico
Pietri Synai: 138 Pietri Synai, et soa mat.: 238 Pietri Synai, mastro: 68 Pietri Tangenumo, mastro: 219 Pietri Treglyarulo: 147 Pietri Tresca de Ceserano (Pietro Tresca): 100, 366 Pietri Vitraro (Pietro Vitrario): 141, 431 Pietro: 501 Pietro, conte: 288 Pietro, don.: 365, 573 Pietro, fo. de Ferrante Mortarulo (Pietro Mortarulo): 129, 415, 449 Pietro, notaio: 417 Pietro, notare: 118; v. Ioanni Pietro Alois: 447 Pietro Antonio Martuccio, alias capitano moretto di Caiazza (Pietro Antonio Mar tucci): 207, 533 Pietro Barosano: 245 Pietro Cafararo: 86; v. Alicandra Cafararo Pietro Carbone: 571 Pietro da Eboli: 280, 478 Pietro de Adenolfo: 325, 494 Pietro de Aldi: 447 Pietro de Benedetto: 531 Pietro di donna Porpora: 335, 359, 396 Pietro de Giacomo: 305 Pietro de Giovanni Lonardo de notare Bar tolomeo di Alife: 158 Pietro de Iagnecca: 550 Pietro de la Valla (Pietro della Valle): 75, 141, 321, 431; v. Gregorio Pietro de Laciosa: 540 Pietro de Mario: 120; v. Iordano Pietro de Nocera: 480 Pietro de Portu (Pietro de Porto): 94, 355 Pietro de Roberto: 425 Pietro Dofe: 463 Pietro Ferraro: 397, 441 Pietro Ferraro: 189; v. Carmosina Montrone Pietro Giovanni: 365, 573 Pietro Guglielmo: 576 Pietro Iacobuccio: 172 Pietro Massarius: 417 Pietro Mastrantoni di Santagata delli Goti (Pietro Mastrantuono): 115, 389 Pietro Merrone de la Piana (Pietro Morrone): 172, 475 Pietro Mirto: 366 Pietro Mostarulo: 434
Pietro Myrto, Mirto Fraiapane (Pietro Mirto Frangipane iuvenis): 109, 150, 276, 293, 296, 354, 359, 378, 443, 444, 471, 556, 577; v. Isabella Monsenis Gord Pietro Paldi: 542 Pietro Paldi, abate: 503 Pietro Pellegrino, 307 Pietro Pictor: 513 Pietro Sinay: 432 Pietro Sola, hispano, homo de arme (Pietro Sola): 176, 482 Pietro Squarciavacca iuvenis: 559 Pietro Squarciavacca senis: 559 Pignataro, v. Antono Pilla de Sancta Capeta: 146; v. Dominico Piluso, v. Ioanni Pio V, pontefice: 277 Piocta, v. Pasqua Pirantonio Ferraro: 66 Pirillo, v. Ioan’ Pirone, v. Cola Pirro Soldano: 446 Pirrotta, v. Giovanni Pisanella, fa. de Francisco Barveri (Pisanella Barbiero): 166, 466 Pisano, v. Iacobo, Philippo Pisano (Pisano): 237, 582; v. Margarita Pistillo, v. Giovanni Iacobo Pistore, v. Henrico, Rogieri Plancano, v. Francisco, Hostilio, Tiberio Plancano, famiglia: 533 Placentino Pancçardo: 122 Plinio Alberti (Plinio Alberti): 205, 531 Plinio Vano, mastro (Plinio Vano senis): 69, 313 Plinio Vano, mastro (Plinio Vano iuvenis): 217, 550 Poccella, v. Popiana Poczone, v. Ioanni Pogliese, v. Carmosina Polerio, v. Suavio Polidoro Cicini (Polidoro Cicino): 131, 418; v. Angela de Arienso Polidoro Imbocta, Inmocta, mastro (Polido ro Immotta): 113, 220, 386, 555, 571; v. Cassandra Polidoro Malciero (Polidoro Malciero): 126, 224, 409, 479, 560; v. Catarina Mairano Polidoro, Pollidoro Mansello (Polidoro Man selli): 68, 92, 313, 350; v. Carmosina
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Poligrino de Cesarono, et Biasio suo pat.: 117 Polisa, con. de Martino Sparani (Polisa): 112, 384, 457 Polisena, con. de Angelo Puglyese (Polise na): 144, 435, 456 Polisena, con. de Bernardino de Prisco (Poli sena de Prisco): 174, 478, 505 Polisena, sagia: 105 Polisena de Carlecta: 222 Polita, fa. d’Antonio d’Aliberto (Polita de Al berto): 204, 497, 529, 559 Polita Fasola: 236 Polita Marcuccio, mog. di Francisco Spara no: 211 Polita Paterna: 175 Polita Taliana (Polita Taliania): 107, 377; v. Ioan’Antonio Pollerio: 576 Pollerio, famiglia: 293 Polliero, v. Chiara Polsone, v. Pacifica Polverecta, v. Iacobo, Matthia, Putruccio Polverecta (de), v. Sanctoro, Secregayta Pompeo Bernardi: 510 Pompeo Fortunato, castellano (Pompeo For tunato): 97, 176, 191, 359, 482, 506; v. Capuana, Minonda Pompilio de Noviello, Ponpilio de Novello, fr. de Tullio (Pompilio de Novello): 132, 169, 357, 420, 470; v. Livia de Noviello Pomponia, fa. de Aniballo Paterno (Pompo nia Paterno): 77, 324, 433, 548 Poncella, v. Sabella Ponsillo, v. Augustino Popiana Poccella, mog. di Bartolomeo Man dato (Popiana Poccella Mandato): 110, 381 Porcia de Bernardi: 231 Porfilio, don., canonico (Porfilio): 185, 190, 496, 506; v. Thomasia Porfilio, notaio: 503 Porfilio Barbato: 465 Porfilio (de), v. Andrea, Ioanna Porfiria Frangipane Mirta (Porfilia Mirto Frangipane): 154, 450 Porfirio de Barlecta, iodece: 77 Porpora (di donna): 335; v. Pietro Porrecto, v. Beroldi, Rao Porsia Cicini: 85
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Portia, fa. de Bernardino Mansella (Porzia Manselli): 208, 308, 528, 535, 582 Portia Alberti, mog. di Fabio Gugliotta de li Amerusi (Porzia Alberti): 153, 449 Portia Crescarella (Porzia Crescarello): 177, 484 Portia de Cecciano (Porzia de Cecciano): 89, 345 Portia di Gratia (Porzia de Grazia): 131, 417, 426 Portia Matarazzo, con. de Fabio Ingrisello (Porzia Matarazzo): 196, 516 Portia Mezzone, fa. di Margarita: 101 Portia Sparano, con. de Marco Sparano (Porzia Sparano): 110, 380 Portia Sparani (Porzia Sparano): 65, 309 Porzia Filomarino: 379, 404, 433 Porzia Melchiori (Porzia Melchiori): 152, 413, 446 Porto (de), v. Sebastiano, Stabile Portu (de), v. Ioanni, Marocta, Pietro Prestore, physicus: 129 Preta (de la), v. Francisco, Guido, Masi Prima Fortunata, con. de Ioanni Marino Fortunato (Prima Fortunato): 173, 215, 477, 547; v. Graffia Primarosa de mastro Mario: 169 Primicile (de lo), v. Andrea Primicire, v. Pietri principe di Bisignao: 79; v. Gasparro Mor dente principe di Conca: 494 Priore, v. Angelo Prisco, v. Antonio, Giovan Paulo, Hortensio, Ortensio, Ortentio, Stephano, Tarquinio Prisco (de), v. Bernardino, Covella, Fran cisco, Iacobo, Ioanni, Nomitio, Prisco, Tulio Prisco de Iacobo de donna Granata (Prisco): 90, 346 Prisco de Prisco (Prisco de Prisco): 122, 401, 533 Pristor, v. Nicola Pristore, v. Cola, Henrico, Herrico, Ioanni, Persuisa, Pietri, Rogieri, Rogiero Proculo (de), v. Antonio, Nardo professore de lege, v. Baldassaro Pulleri Prospero, fo. de Geronimo Mirto, et Vergilia Lampiero (Prospero Mirto Frangipane iu venis): 94, 306, 355
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Prospero Fraiapane Mirto (Prospero Mirto Frangipane senis): 199, 521, 522 Prospero Mirto (Prospero Mirto): 175, 480; v. Francisco Prudentia, fa. de Guilelmo Bussi (Prudenzia Bussivetro): 103, 353, 371, 380, 493, 498, 558 Prudentio Sancto Ianni (Prudenzio Sancto Ianni): 181, 489 Prunessa, fa. de Pietro Cafararo (Prunessa Cafararo): 187, 468, 499 Puccella, v. Margarita Puczone, v. Cicco, Hironimo, Pietri Puglieri, v. Suavio Pugliese, v. Angelo, Francesco, Giulia Puglyeri, v. Alfonso, Baldassarro Puglyero, v. Antonello Puglyese, v. Angelo Pugneta, v. Ioanni Pullera, v. Odoritia, Ramondina, Ursella Pullere, v. Cola Pulleri, v. Baldassaro Pullero, v. Filonia, Giovanni Antonio, Tom masina Pullieri, v. Baldassaro, Iacobo Pulliero, v. Baltassarro, Bernardino, Fiora, Francisco, Giovanniantonio, Scipione Pulzone, v. Diomante Puncillo, v. Cobello, Iacobo, Martino Punsillo, v. Cicco Punzo (de), v. Ioanna Pupino, v. Nardo Purpura (donna): 105; v. Nicola Purpura d’Adenulfo: 227 Purpura de Andrea: 104 Putruccio Polverecta: 218 Puturuto, v. Andrea Quaranta, v. Alisandro, Donato, Iacomo Quarrello (dicto), v. Stephano Quinto Gambarota (Quinto Gambarotta): 106, 376; v. Diana Ferrara Quirintia Massara (Quirintia Massaro): 130, 415, 485 Rabia, v. Col’Angelo, Dominico, Iacobo, Io anni, Rogieri, Rogiero, Stephano Rabio, v. Ioanni Racioppo, v. Cintia, Faustina, Giovanni, Ia covo, Marsilia Racioppo (de), v. Antonio, Bernardino, Cre
stina, Fabrizio, Galiaczo, Iacobo, Ioanni, Philippo Racioppo (di), v. Alberico, Bartolomeo, Francisco, Gioiella, Giovanni, Pierre An tonio Raffaele, don.: 428 Rago (de), v. Ioanna Raho (de), v. Stephano Rahone, notare (Raone): 179, 486; v. Iuliana Rahone (de), v. Angelo, Francisco, Pietri Rainaldo Turtura: 96 Rainulfo de Argentio, et soi fi. (Rainulfo de Argentia): 95, 355 Rainulfo II, conte di Caiazzo: 265 Ramondina Pullera, mog. di notare Giovan ni Lampieri (Ramondina Pollerio): 150, 340, 395, 443 Raniero Farnese, cardinale arcivescovo: 277 Rao, iodece (Rao): 211, 541 Rao Porrecto: 93 Rao (de), v. Cicco, Francesca, Laciosa Raone, notaio: 365 Raone (de), v. Angela, Dominico, Giacomo, Ioanni, Pietri, Stephano, Tommasa Raone de Casalicio: 74; v. Maria Raone de Landulfo: 95; v. Galtelgrima Ravano, v. Bernardino Rayano (de), v. Alferada, Pietri Raydulfo (de), Pietri Raymo, v. Pietri Raymo (de), v. Iacobo, Marenda, Maria, Paulo, Riccardo, Soffrediana Raymo, miles: 266 Raymundo, signore de Conieste: 76 Raymundo (de), v. Capriella Raynaldo de Rocco de Napoli, abbate: 208 Raynaldo Vano: 230; v. Bianca Raynaldo Volpe: 168 Raynon: 368 Raynone (de), v. Barbara, Batholomeo, Cec carella, Cola, Lando, Maria Raynone Scancarato: 222 re d’Anglia (Enrico III d’Inghilterra): 227, 286; v. Ysabella Rebeccha: 138; v. Antonella Rebeccha, con. de Mattheo de Lando (Re becca): 164, 415, 464 Rebecha, con. d’Antonio Sancta Barbara (Rebecca): 225, 504, 562 Rebecha, fa. de Ioanni de Prisco: 222 Rebeccha Cicini: 202
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Rebecha de Gentile, nob.: 151 Rebilla (dicto), v. Ioanni Regale, mat. de Nicola vescovo de Cayaccza (Regale): 105, 268, 374, 386, 445 Reginaldo, arcivescovo di Capua: 272 Remanga: 141; v. Sibilia Remelgaita Goctomagna: 110 Remigio de Melchionda, nob.: 129 Remigio Gentile, don., primicerio (Remigio Gentile): 186, 486, 498 Remigio Lanno (Remigio Lanno): 117, 394; v. Thomasina Lampera Renato de Lorenzo: 563 Renczo (de), v. Piacentina Renczo Mansello (Renzo Manselli): 185, 496; v. Rita Renczo Monterone: 67 Renczo Sancto Ianni: 232 Renello (de), v. Alexandro Renzio, v. Flaminia Renzo (ad), v. Perra Antonio Renzo Vano: 119 Rentio, v. Filadoro, Giovanni Francesco Rentio de Gratio: 203 Rescigno (de), v. Bernardino Riccardello: 216; v. Maria Riccardo: 353 Riccardo: 131; v. Mansone Riccardo (Riccardo Rasone): 201, 524 Riccardo, mastro: 169 Riccardo, notare: 222 Riccardo, pat. de vescovo Andrea (Riccar do): 127, 268, 342, 411, 452 Riccardo Algiso: 197 Riccardo Burrello (Riccardo Burrello): 162, 462 Riccardo (de), v. Iacobo, Pietri Riccardo de Gualteri, et soa con.: 75 Riccardo de li Propheti, don.: 129 Riccardo de Magdaluni: 215 Riccardo de Palmero de li Schiavi (Riccardo de Palmerio): 131, 419, 446, 570 Riccardo de Pascasio de Capua, don.: 143 Riccardo de Raymo (Riccardo de Raymo): 236, 581 Riccardo Homodio, abbate (Riccardo Omo deo): 154, 451 Riccardo Ierico: 501 Riccardo Landone: 441 Riccardo Maczulino, et Maria sua consorta (Riccardo Mazzolino): 78, 326
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Riccardo Maiorino: 390 Riccardo Paldi: 80 Ricciardo de mastro Guglyenimo de li Scavi: 93 Ricciardo, Riciardo de Valente (Riccardo de Valente): 119, 149, 193, 398, 442, 510; v. Antonella Riccio (de), v. Thomasi Riccio Sparani (Riccio Sparano): 113, 173, 221, 385, 477, 556; v. Ioanni, Paulo Ricciuto, v. Augustino, Christofano, Domi nico, Laurenczo Riçella, v. Ioan’ Antonio Riczuto, v. Pietri Rinco, v. Andrea, Pietri Riscingna (de), v. Alexandro Risi (de), v. Albina, Andrea, Antonello, Co bello, Covello, Ferrante, Hieronimo, Io anni, Paulo, Pietri, Stephano, Thomasia Rita, con. d’Hectorre Sparani: 193 Rita, con. de Nardo Sparani (Rita): 79, 294, 328, 386, 441 Rita, con. de Pietri Cimino: 203 Rita, con. de Pietri Sparani (Rita): 70, 316, 334 Rita, con. de notare Rogiero Fortunato: 120 Rita, con. de Renczo Mansello (Rita): 185, 496, 497 Rita Moccia, con. de Iacobo Mortarulo (Rita Moccia): 83, 240, 308, 335, 586 Rita Mortarola, con. de Andrea Russo: 196 Rivera (di), v. Helena Roberta Egizio: 574 Roberte Ambrosio, conte de Cayaczza (Ro berto Ambrogio Sanseverino): 90, 291, 347 Roberte (de), v. Maria Robertina Cimina de Caserta: 166 Roberto: 131; v. Mansone Roberto, canonico: 121 Roberto, conte di Caiazzo: 288, 571 Roberto, diacono (Roberto): 102, 368 Roberto, fo. de Benedicto Gipczo: 103 Roberto, fo. de Ferrante Mortarulo (Roberto Mortarulo): 153, 415, 449 Roberto, iodece (Roberto): 142, 213, 222, 543; v. Berarda, Divitia, Goffreda Roberto, monaco: 159 Roberto, notare (Roberto): 150, 204, 529; v. Alobrandina, Pietri Roberto, re di Sicilia, duca di Puglya, pren
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cepe de Capua (Guglielmo I d’Altavilla): 131, 284, 285, 419 Roberto Aurefece, don., canonico: 233 Roberto Bardaro: 133 Roberto Bardaro, mastro: 118 Roberto (de), v. Cobella, Cola, Dominico, Fiora, Ioanna, Ioanni, Pietro, Simone Roberto d’Audi de Santo Ianni (Roberto d’Audi): 138, 428 Roberto de Arribaldo, mastro (Roberto de Arribaldo): 147, 439 Roberto de Berardo, don.: 133 Roberto de Covello: 98 Roberto de donno Madio, primicerius: 172 Roberto de Galardo: 73 Roberto de Graziano: 358 Roberto de Ianuare: 157; v. Francesca Roberto de la Valle: 186; v. Agnessa Roberto de Landone: 348 Roberto de Melchionda: 226 Roberto de Melchionda, nob.: 204 Roberto de notare Goffreda, mastro (Rober to): 175, 480 Roberto de notare Pietri: 180 Roberto de Sancto Severino, conte de Ca yaccza, confolaneri de la Sancta Matre Ecclesia, et capetanio generale de Italia (Roberto di Sanseverino): 168, 177, 290, 469; v. Ioanna Roberto di dompnus Simone: 518 Roberto di Mario, fra’, cavaliero di San Laz zaro (Roberto de Mario): 177, 362, 385, 483, 523 Roberto Gipczo, mastro (Roberto Egizio): 133, 421; v. Costancza Roberto Gisia, Giso (Roberto Gisio): 118, 212, 395, 542; v. Adelaya, Gulitia Roberto Greco (Roberto Greco): 102, 370, 424, 512, 557 Roberto Ingrisello, don., canonico (Roberto Ingrisello): 187, 500 Roberto Mansello, don. canonico (Roberto Manselli): 204, 308, 528, 529, 535, 582 Roberto Melchiore, Melchiori, dottor, A.M.D. (Roberto Melchiori): 72, 154, 318, 450, 575; v. Cornelia Melchiori Roberto Mordente, nob. (Roberto Mordente): 178, 485 Roberto Palmerio: 124; v. Antono Roberto Palmero de Sancto Ianni (Roberto Palmero): 135, 423
Roberto Sanseverino: 497 Roberto Sparani, don., canonico, subdiaco no (Roberto Sparano): 170, 472 Roberto Tilgrimo de Paterno, 218 Robina Vezzone, mog. di Bernardino di Ma rio (Robina Vezzone): 152, 447 Robrido (de), v. Rogiero Rocca (de), v. Deodato, Giovanni, Rogiero Rocca (de la), v. Divitia, Rogieri Rocco (de), v. Raynaldo Rogeri (de), v. Andrea Roggero: 127 Roggiero, v. Francisco Roggiero Fortunato: 135; v. Angela Roggiero Fortunato: 113; v. Sebastiano Rogieri, iodece (Ruggero): 157, 455; v. Cola Rogieri, vescovo de Caserta (Ruggero): 93, 280, 353 Rogieri (de), v. Cobello, Paulo, Thomasi Rogieri de Aldemario (Ruggero de Aldema rio): 183, 289, 492, 493 Rogieri de Benevento, notare: 89 Rogieri de li Propheti: 121 Rogieri de Sanct’Angelo: 65 Rogieri de Squille (Ruggero): 66, 217, 309, 551; v. Antonarello Rogieri Palmerio: 181 Rogieri, Rogiero Pristore (Ruggero Pristor): 67, 229, 311, 568 Rogieri Pistore, Pristore, notare (Ruggero Pristor): 148, 153, 440, 450; v. Bianchella Rogieri, Rogiero Rabia (Ruggero Rabia): 84, 139, 144, 338, 429, 436; v. Cubella, Nuc cio Rogieri Tavano: 208 Rogerii de Yoya: 72, 211; v. Philippo Rogiero, abbate, diacono (Ruggero): 89, 100, 168, 346, 366, 469; v. Leonardo, Simone Rogiero, vescovo de Cayaccza (Ruggero Va lente): 90, 272, 348 Rogiero, iodece: 115; v. Stephano Rogiero, notare: 222; v. Morgana de Fran cisco Rogiero, re (Ruggero II d’Altavilla): 87, 284, 343, 510 Rogiero Caprillolo, et Maria soa con.: 86 Rogiero de Gizc[...io]: 68 Rogiero de Peregrino, iodece (Ruggero de Pellegrino): 236, 581 Rogiero de Robrido: 97; v. Angela
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Rogiero de Rocca, Rogieri de la Rocca (Rug gero de Rocca): 64, 141, 307, 431; v. Maria Rogiero de Mecza Pia, notare (Ruggero Me dia Pia): 116, 307, 330, 392 Rogiero Fortunato, notare: 120; v. Rita Rogiero Peluso (Ruggero Pelosi): 97, 360; v. Maria Roma, v. Iacobo, Ioanni, Maria Roma (de), v. Iacobo, Simone Romanga de Rayano (Romagna): 224, 296, 559 Romania (de), v. Herrico Romano (Romano): 113, 385 Romano: 78; v. Donna Romano, v. Horatio Romano (de), v. Andrea, Thomasia Romano, mastro: 102 Rosa: 525 Rosa, con. d’Antonello Morrone (Rosa): 227, 316, 565 Rosa, con. d’Antonio de Marco: 211 Rosa, con. de Galiacczo Mayorello: 184 Rosa, con. de Paulo Aurefece (Rosa): 186, 450, 498 Rosa Galasso (Rosa Galasso Lombardo): 111, 382 Rosa Longa: 213; v. Beatrice Rosa Simone: 86 Rosana, con. de Leonardo: 72 Rosano, v. Francisco Rosata, v. Bruna Rosata, con. de Andrea Vitraro: 114 Rosata, con. de Bernardino Morrone: 213 Rosata de Balsamo (Rosata de Balsamo): 192, 508 Rosata de Cola Mone: 236 Rosata Mataraccza: 190 Rosata Paldi: 184 Rossa, v. Disiata Rossano, v. Giovanni Domenico Rubertina de notare Ioanni: 209 Rubina Muratarola, giovene, 237 Ruccia, con. d’Andrea de Risi (Ruccia): 219, 554, 577 Ruccia, con. de Dominico: 192 Ruccia, con. de Dominico d’Alexio (Ruccia): 84, 338, 570 Ruccia, con. de Martino d’Anciano: 217 Ruccia, con. de Pietri Longo, et Sionna soa fa.: 214
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Ruccia de notare Nicola de Herrico (Ruc cia): 199, 521 Rufa, con. de Ioanni de Muro (Rufa): 91, 314, 348, 495 Rugeriis (de), v. Paulo Ruggero (de), v. Giuliana, Matteo Ruggero Fortunato: 385 Ruggiero (de) v. Bernardino Rugieri (de), v. Michele Russecta (de lo), v. Antonello Russillo (dicto), v. Francisco Russo, v. Andrea, Antonio, Francisco, Giu liano, Ioanni, Marcilio, Paulo Russo (de lo), v. Antono, Antonio, Bindo, Carlo, Christofano, Cola, Colacello, Do minico, Fiore, Francisco, Hieronimo, Iacobo, Iacobucio, Ioanni, Miele, Nora, Paulo, Pietro, Stephano Russo Cicini: 216; v. Cecca Ruta, v. Catherina Rutilio, don.: 356 Sabastiana de Giorgio: 112 Sabatino Mercore: 191 Sabbia, con. de iodece Andrea (Sabia de Muro): 184, 289, 314, 349, 362, 495 Sabella, con. de Biasio d’Adenulfo: 73 Sabella, con. de Giorgio Bocti (Isabella): 127, 410, 488 Sabella, con. de Iacobo Corsa: 231 Sabella, con. de Iacobo Paldi: 105 Sabella, con. de Ioanni de Dominico (Isabel la): 84, 339, 414 Sabella, con. de mastro Antono Conciatore de Sanctentano: 121 Sabella, con. de mastro Ciano Maccayonda (Isabella): 235, 504, 579 Sabella, con. de mastro Troyano Sparani (Isabella): 224, 560 Sabella, con. de Pietri Ferraro (Isabella): 115, 389 Sabella, con. de Pietri Forte: 122 Sabella, fa. de Andrea Paldi: 138 Sabella, iuvenis, fa. de Giovanni Sparano (Isabella Sparano): 94, 354 Sabella Bolognini, sore dell’ordine de San cto Francisco (Isabella Bolognini): 239, 296, 586 Sabella de Andrea Vitraro: 168 Sabella de Czuccaro: 114 Sabella Morrone: 102
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Sabella Poncella: 69 Sabella Vitrara: 169 Sabelluccia Vitrara, et Ioanni suo avo: 164 Sabellucza, con. de Cola de Mario: 109 Sabino (de), v. Iacobo, Stephano Sadolfo, v. Thomasi Saducto Campanaro de Sancta Agatha, ma stro, et Marucia soa con., et Paulo suo fo., et Gapta soa mat.: 94 Sagne, v. Simone Saimundo (de), v. Cola Salame, con. de Martino: 136 Salscidina de Strangolagallo: 218 Salustia Fortunata: 221 Salustra: 551 Salvagio Tavano: 70; v. Gustancza Salvatore Buccardo: 230; v. Masella Salvatore de Florio Sparani: 96 Salvatore Defisio, mastro: 147 Salvatore Ferraro: 184 Salvatore Martone d’Alvignanello: 135 Salvatore Mauceri (Salvatore Mauceri): 139, 144, 429, 435; v. Palma Salvatore Sparani, mastro (Salvatore Spara no): 111, 383 Samida (de), v. Angelo Sancho III, re di Navarra: 264 Sanct’Angelo, Sancto Angelo, v. Andrea, Au gustino, Caterina, Cesare, Cola, Iacobo, Ioanni, Laura, Loysi, Marco, Pietri Sanct’Angelo, Sancto Angelo (de), v. Angelo, Bernardino, Dato, Nicola, Nuccio, Rogie ri Sancta Barbara, v. Alberada, Antonio, Fran cisco, Nardo, Stephano Sancta Barbara (de), v. Andrea, Laura, Ma ria, Sixto Sancta Barvara, v. Chiarella Sanct’Ianni, v. Bernardino Sancto Ianni, v. Angela, Angelo, Antonio, Caterina, Cicco, Cola, Cola Antono, Do menico, Giulio, Hieronimo, Iacobo, Ioan ni, Martino, Nardo, Prudentio, Renczo, Silvestro, Stefano, Stephano, Vittoria Sanctillo de Adenolfo: 115 Sanctillo d’Annolfo: 77; v. Stephano Sanctillo Inmocta, don.: (Santillo Immotta): 163, 463 Sanctillo Lota (Santillo Lota): 71, 124, 316, 405; v. Andriella
Sanctillo Marrocco (Santillo Marrocco): 78, 325 Sanctillo Maucerii: 163; v. Maria Sanctillo Sparani, don., archidiacono (San tillo Sparano alias d’Ettorre): 76, 323, 437, 443, 522 Sancto (de), v. Maria Sancto Iacobo (de), v. Iacobo, Ioanni Pietri, Thomasi Sancto Mauro (de), v. Andrea Sancto Severino (de), v. Ioan’ Francisco, Ro berto Sanctorio, v. Altruda, Antonio, Iacobo, Ioan ni, Pietri Sanctorio (de), v. Damiano, Stephano Sanctoro (de), v. Cola Sanctoro de Polverecta: 185 Sanctuccia Friella: 215 Sanctuccio: 229; v. Maria Sandaliano, v. Gabriele Sandria, con. de mastro Francisco Barberi: 85 Sandria Barbera, mog. de Alexandro Cito (Sandria Barbero): 211, 457, 541 Sandria Mazziotti (Sandria Mazziotti): 195, 515 Sanframundo, v. Trusulina Sanina, v. Biasio Sanna, v. Pietri Sanne, v. Alexandro Pietri Sanne (de), v. Oddo San Secondo, v. Caterina, Mario Sansecundo, v. Mario Sanseverino, v. Antonio, Lionello, Roberto Sanseverino, famiglia: 290 Santangelo, v. Erennio, Marco Santa Barbara, v. Ascanio, Pellegrino Santa Maria, v. Giovanni Antonio, Nucentio Santillo d’Ettorre: 323 Santillo de Hectorre (Santillo d’Ettorre): 177, 356, 483 Santillo Mortarulo: 92 Santillo Sgueglia (Santillo Sgueglia): 113, 385 Santo Angiolo, v. Cola Santo Antonio, v. Francisco Santo Felice, v. Beatrice Santo Fiorillo: 358 Santo Giovanni, v. Giovanni, Stefano Santo Ianni, v. Soriano Santoro: 530
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Santoro (de), v. Paolo, Santoro Santoro de Santoro: 530 Santuccia, con. de mastro Luca Sparani (Santuccia): 68, 312, 445, 574 Saporita, con. de Suavio Puglieri (Saporita): 198, 519 Saporita de Andolfe (Saporita de Andolfe): 184, 494 Saraone Siriraho d’Aversa: 232 Sarczano, v. Pietri Sardeico (de), v. Ioanni Sarra, con. de Antonio Bolognino (Sara Mir to Frangipane senis): 211, 295, 405, 447, 462, 485, 539 Sarra, con. de Francisco: 152 Sarra, con. de Hironimo Puczone (Sara): 68, 312, 401 Sarra, con. de mastro Bernardino Crescarel lo (Sara): 170, 246, 472, 559 Sarra de Novello: 119 Sarra Gepcza, con. de Antonello Mordente de le Serre (Sara Egizio): 99, 319, 364, 501, 502 Sarra Marrocha: 177 Sarra Mirto Fraiapane (Sara Mirto Frangipa ne iuvenis): 234, 293, 295, 359, 378, 444, 577 Sarra Tontola (Sara Tontola): 207, 534 Sarracena: 70 Sarracina de Strangola Gallo: 166 Sarracina de Supriana: 131 Sarrella, con. de Bartholomeo Longo (Sar rella): 210, 538, 581 Sassa (de li), v. Iacobo Sasso, v. Antonia Savina, v. Trocta Savini, v. Alexio Savino, v. Bernardo, Biagio, Gemma Savo Inmoncta: 194; v. Adorna Saxa (de), v. Alefreda, Albifana, Angelo, An tonio, Cola, Francisco, Iacobo, Ioanni Martino, Phelippo, Philippo, Pietri, Ste fano, Stephano Saymundo, v. Gulielmo Scaçano, v. Ioanni Scacano (de), v. Philippo Scancarato, v. Raynone Sciarrecta, v. Tulio Sciorella, v. Franceschella Scipione (Scipione Sparano): 130, 416; v. Giovanni Battista Sparani
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Scipione Barberio, utriusque iuris doctor (Scipione Barberio): 125, 407 Scipione d’Ettorre, sacerdote: 483, 484 Scipione de la Gatta de Napoli (Scipione del la Gatta): 181, 362, 489 Scipione de Marco (Scipione de Marco): 173, 476; v. Autilia Marrocca Scipione Gentile (Scipione Gentile): 171, 473 Scipione Ingrisiello: 83, 336; v. Pascariello Ingrisiello Scipione Inmocta: 128 Scipione Pulliero: 153 Scipione Sparani: 149 Scipione Tontolo, letterato: 490 Scipioni Mirto (Scipione Mirto): 178, 364, 486 Scolatica d’Andrea Puturuto: 74 Sebastiano Adaldi: 551 Sebastiano Beraldo (Sebastiano Beraldo): 120, 398 Sebastiano de Lando de Napoli, aromatario (Sebastiano de Lando): 153, 449 Sebastiano de Porto (Sebastiano Porto): 239, 586; v. Gemma Sebastiano de Roggiero Fortunato (Seba stiano de Ruggero): 113, 385, 400 Sebastiano de Trocchio, iuvenis: 91 Sebastiano Faicchia, Faychia, mastro (Seba stiano Faycchia): 167, 234, 356, 411, 427, 467, 578; v. Cecilia Sebastiano Mazziotta: 550 Sebastiano Pictaguerra: 230 Sebastiano Turtora (Sebastiano Tortora): 171, 474 Sebia Martone di Amorosi: 528, 581 Secelgaite, v. Ioanni Secelgayta, v. Ioanni Secelgayta de Campagnano: 233 Secelgayta de Ceserano: 119 Secelgayta de Gusto: 128 Secelgayta de le Cese: 228 Secelgayta de li Scavi: 126 Secregayta de Polverecta: 196 Secundino de Barignano: 91 Sempronia Sparano (Sempronia Sparano): 205, 531 Sempronio Sparano (Sempronio Sparano): 192, 509 Sena, con. de Minichello de Massa (Sena): 169, 379, 470, 474 Serdono, v. Ioanni
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Servilia Fortunata Sparano: 513 Severo Mirto Frangipane: 308, 535 Sexa (de), v. Martino Sforza, v. Francesco; v. anche Attendolo Sgueglia, v. Angelo, Santillo Sibilia: 236 Sibilia: 353 Sibilia: 85; v. Adenulfo Sibilia, con. de Iennaro (Sibilla): 93, 353, 365 Sibilia, fa. de donna Remanga: 141 Sibilia, fa. de Leucio: 175 Sibilia, regina (Sibilla di Borgogna): 193, 284, 510 Sibilia de Almundo: 133 Sibilia de Bartholomeo de Commosta: 124 Sibilia de Formicula: 100 Sibilia de Stephano Fortibraccia (Sibilia): 215, 543, 547 Sibilia Tavana (Sibilia Tavano): 225, 562 Sibilla de Cucco: 172 Sica de Alvignano: 135 Sicarda: 131; v. Mansone Sichilgaita: 469 Sigillino Teotonico: 86 Sigismondo Melchiori, soldato di S.M.C. (Sigismondo Melchiori): 152, 447 Sigismondo Mirto: 353 Sigismondo Taddei, vescovo (Sigismondo Taddei): 235, 279, 578 Sigismundo de Alesio: 142 Sigismundo Gentile, don. (Sigismondo Gen tile): 178, 486, 499 Signorello Bolognini, de Bolognino (Signo rello Bolognini): 152, 199, 447, 521; v. Paola Silimastro, v. Andrea, Angelella, Cobello, Ia cobo, Pietri Sillicto (de), v. Ioanni Silvaggio Cafararo: 328 Silvestro, v. Martino Silvestro (de) v. Dominico, Guilelmo, Ioan ni, Maria Silvestro Sancto Ianni (Silvestro Sancto Ian ni): 109, 379 Silvestro de li Cafari: 114; v. Maria Silvia de Novello: 166 Silvia Fortibraccia Tebana (Silvia Tebano Fortebraccio): 115, 389 Silvia Mirto, mog. de Annebbale Paterno (Silvia Mirto Frangipane): 152, 447
Silvia Paterna, mog. de Fabio Capato (Silvia Paterno): 123, 404 Silvia Sparano: 337, 444 Silvio, don.: 449, 458, 540 Silvio di Novello (Silvio de Novello): 167, 225, 467, 561; v. Dionora Silvio Mirto Fracapane (Silvio Mirto Frangi pane): 98, 277, 296, 362, 455, 479, 521, 522; v. Laura de la Gatta Silvio Mirto Frangipane: 359, 577 Simeone, v. Attilio, Ioanni, Philippo, Luca Simmeone de Masello Sparani (Simeone Sparano): 123, 404, 436 Simmoene (de), v. Thomasia Simmo, v. Pietri Simmo (de), v. Ioanni Simmone, v. Andriana Simo (de), v. Ioanni Simona: 63 Simone: 384, 512 Simone, v. Antriana, Augustino, Baldassar re, Cola, Felice, Fiora, Francesco, Gerani ma, Giovanni, Giovanni Iacovo, Gismun do, Ipolita, Luca, Paolo, Paulo, Rosa, Stefano Simone, don. (Simone): 197, 518 Simone, don.: 239; v. Margarita Simone, mastro (Simeone): 198, 520 Simone, mastro, girugico: 97 Simone, notare (Simone): 94, 166, 201, 214, 354, 466, 524, 545; v. Corrado, Iannina, Ioanna, Ysabella Simone, primicire: 200 Simone Astulfo: 122 Simone Beraldo: 398 Simone (de), v. Agnessa, Giovanni, Iacobo, Ioanni, Letitia, Simone Simone de abbate Rogiero (Simone): 100, 346, 366 Simone d’Aderico, et Thomasia soa con. (Si mone de Alderico): 76, 324 Simone de Ado de la Piana: 121 Simone d’Alferio, don.: 158 Simone de Cucco: 402, 495, 525 Simone de Deodato: 205 Simone de la Valla: 124; v. Maria Simone de li Cafari: 146 Simone de Roberto: 190 Simone de Simone: 186 Simone de Subriano (Simone de Subriano): 120, 399; v. Andrea
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Simone Gallico: 189 Simone Greco: 370 Simone Guarnario: 94 Simone Menescalco de Balignano: 124 Simone Roma: 543 Simone Sagne (Simone Sagne): 79, 328 Simone Tavano, mastro (Simone Tavano): 89, 213, 345, 543; v. Chiarella Simonella de Guglielmo Gractenata: 209 Sinay: 437, 586 Sinay, v. Francesco, Francisco, Pietri, Pietro Sinay, abbate, canonico, diacono (Sinay): 190, 362, 506, 563 Sinay, famiglia: 291, 293, 301 Sinay de Agnessa: 104 Sindico: 182; v. Brisenda Sinraro, v. Ioanni Sio (de), v. Filippo Benedetto, Giovanni Fran cesco Sionda, con. de Angelo Mortarulo (Sionda): 135, 424, 459 Sionna: 214; v. Ruccia Sipiene de Alberte (Scipione Alberti): 184, 494, 495 Sira, con. de Pietri Cafararo: 199 Sire, v. Ioanni Siriraho, v. Saraone Sisto IV, pontefice: 274 Sisto V, pontefice: 277 Sixto, abbate, archidiacono, et lo pat. et la mat. (Sisto de Alessandro): 235, 579, 580 Sixto Sancta Barbara: 129 Sodana, v. Cecca, Cobella, Lucente Sodano, v. Andrea, Antono, Avolio, Franci sco, Ioanni, Margarita, Pierro, Stephano Soffrediana de Raymo de l’Amorusi: 112 Sola, v. Pietro Soldano, v. Margherita, Pietri, Pirro Sopino (de), v. Altobella Soprana Tebana (Soprana Tebano): 218, 552 Sorania Cicino: 583 Soriana de Gentile: 135 Soriano Santo Ianni (Soriano Santo Ianni): 224, 560 Spagnolo, v. Ferrando Sparani, v. Adenulfo, Agostino, Alfonso, An gela, Antonello, Antonio, Augustino, Au relia, Bartholomeo, Bernardino, Boffa, Camillo, Cola, Coluccio, Covello, Domi nico, Donato, Emilio, Florio, Francisco, Geronimo, Giovanni, Giovanni Battista,
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Giulia, Gulielmo, Hectorre, Hieroni mo, Iacobo, Innocentio, Ioanni, Iuliano, Loysi, Luca, Lucretia, Mabilia, Maria Lu cretia, Martino, Masello, Nardo, Nuntia, Ottavio, Palma, Palmero, Paulo, Petruc cio, Petrucio, Pietri, Pietri Antono, Por tia, Riccio, Roberto, Salvatore, Sanctillo, Scipione, Stefano, Stephano, Thomasi, Trolio, Troyano, Valerio Sparano, v. Agostino, Catarina, Caterina, Fa brizio, Francisco, Fulvia, Giovanna, Gio vanni, Giuseppe, Guglielmo, Marcello, Marco, Marsilio, Metello, Paolo, Nicola, Portia, Sempronia, Sempronio, Silvia Sparano, famiglia: 291, 301, 509 Spina, v. Ettore Spina (de), v. Maria Spina de Cicco de Friello (Spina): 82, 334, 382 Squarcciavacca, v. Pietri Squarciavacca, v. Benedetto, Cola, Nicola, Pietri, Pietro Squarciavacca: 78 Squassavacca, v. Cola Squilla (de), v. Pietri Squille, v. Francisco, Iacobo, Ioanni, Percia Squille (de), v. Goffreda, Iacobo, Ioanni Stabele (de), v. Arfemia, Blasia, Costantia, Iacobo, Ioanni, Maria, Pietri, Trocta Stabele: 72; v. Agnessa, Pasqua Stabele de Iennaro: 86 Stabile (de), v. Martha Stabile Bisconte: 316 Stabile de Goctomagno: 104 Stabile Goctomagno: 108 Stabile Goctomagni, et Grima soa con.: 130 Stabile de Porto: 355 Stabile Synai (Stabile Sinay): 142, 432, 463 Stadio (de), v. Pietri Stancio: 214; v. Hieronimo Stantione: 89, 154 Stantione (de), v. Gemma, Stephano Stantione Paldi: 185 Stanzione, vescovo di Caiazzo: 265 Stasa, con. de Iacobo Aurefece (Stasa): 206, 412, 532, 580 Stasio (de), v. Iacobo, Maralda Stasio de Cucco (Stasio de Cucco): 201, 402, 496, 525 Statio Gipczo, iuvenis, nob.: 152 Stefania, v. Stephana
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Stefania Zoffo: 515, 546 Stefano, v. Stephano Stefano: 429, 552 Stefano, fo. de Bartolomeo Mortarulo (Ste fano Mortarulo): 226, 381, 461, 564, 583 Stefano Barbiero (Stefano Barbiero): 100, 126, 237, 365, 409, 582; v. Francisco Bar biero, Golienta Barbero Stefano Cicini: 150 Stefano Cicino: 338 Stefano Cicino, don.: 357 Stefano Crescarello, don., canonico, sagrista maggiore (Stefano Crescarello): 235, 240, 245-247, 253, 254, 262, 263, 264, 277, 297, 318, 472, 474, 560, 579, 580 Stefano (de), v. Andrea, Capuano Stefano de Adenolfo: 322 Stefano de Aldemario: 493 Stefano de Annolfe (Stefano de Annolfe): 64, 306 Stefano de Boffa Sparani: 68 Stefano de Ettorre, notare: 152; v. Netta Stefano de Gusto iuvenis: 339, 388, 419 Stefano de Gusto senis: 338 Stefano de Herrico, medico (Stefano de Er rico): 65, 308 Stefano de Lando (Stefano de Lanno): 189, 316, 504, 537; v. Lisabetta Stefano de Saxa: 548 Stefano di Giovanni de Andrea: 406 Stefano di Lanno (Stefano de Lanno): 90, 347 Stefano Ferrario: 349 Stefano Ferraro: 205 Stefano Fortunato, don., canonico, diacono: 219 Stefano Fosco, chierico: 209 Stefano Machaionda, Maccaionda, figlio de Gasparro Macaionda (Stefano Maccaion da): 222, 241, 297, 558, 587 Stefano Manselli: 485 Stefano Massarius: 417 Stefano Morrone: 346, 566 Stefano Omodeo: 517, 521, 546 Stefano Orefice, don., primicerio (Stefano Orefice): 192, 509 Stefano Pansardo, clerico (Stefano Pansar do): 76, 322 Stefano Sancto Ianni: 489, 497 Stefano Santo Giovanni (Stefano Santo Gio vanni): 209, 537; v. Vittoria
Stefano Simone: 519 Stefano, Stephano Sparani, notare (Stefano Sparano): 91, 145, 349, 436, 437; v. Anto nio, Covella Stella: 111 Stellantia (de), v. Corrado Stephana (Stefania Paldi): 73, 320, 511, 526, 534 Stephana, con. de Ioanni de Miele: 96 Stephanella Pandone: 165 Stephania, mat. de Ioanni Çota: 114 Stephano, abbate: 96 Stephano, abbate, canonico de Capua et de Cayaccza: 146 Stephano, dicto Quarrello: 175 Stephano, don. de iodece Rogiero: 115 Stephano, don. de notare Iacobo: 106 Stephano, fo. d’Antono Mansello (Stefano Manselli): 189, 494, 503 Stephano, fo. de Catherina Peczone: 72, 294 Stephano, fo. de Cesaro Mataraczo (Stefano Matarazzo): 142, 383, 431 Stephano, fo. de Francisco d’Aversa (Stefa no): 125, 406 Stephano, fo. de Ioanni Cicini: 206 Stephano, fo. de Macceo Ferraro (Stefano Ferraro): 216, 510, 531, 545, 549 Stephano, fo. de Marco Mauceri (Stefano Mauceri): 130, 323, 416, 480 Stephano, fo. de Thomasi Fortunato: 145 Stephano, mastro: 126; v. Landino Stephano, mastro, cirurgico: 164 Stephano, notare: 237; v. Pietri Stephano Aurefece (Stefano Orefice): 182, 204, 492, 528; v. Angelella Stephano Aurefece, mastro: 216 Stephano Bardaro: 109 Stephano Bardaro, abbate: 157 Stephano Barveri: 177 Stephano Bibaldo: 97 Stephano Bruno: 178; v. Ioannella Stephano Buçcone, abbate: 172 Stephano Cayacczanello (Stefano Caiazza nello): 146, 165, 438, 465; v. Palma Stephano Çayno: 104 Stephano Christiano de Massa: 118 Stephano (de), v. Bartholomeo, Ioanni, Pau la Stephano d’Adenolfe: 76; v. Geneca Stephano d’Adenolfo: 73; v. Catherina
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Stephano de Ado, don. (Stefano de Ado): 134, 422, 423, 457, 491 Stephano d’Agnessa (Stefano de Agnessa): 227, 566 Stephano de Alberto, notaio (Stefano de Al berto): 133, 420; v. Thomasia Stephano de Aldemario: 121 Stephano d’Aldi: 103 Stephano d’Alnolfo: 207 Stephano d’Alnolfo: 66, 86; v. Perna Stephano d’Andrea Paldi: 68 Stephano d’Andreasso: 158 Stephano d’Antiano (Stefano de Anziano): 67, 200, 312, 523; v. Carmosina Stephano de Arnisio, don., sacrista (Stefano de Arnisio): 99, 154, 363, 451, 460 Stephano d’Aversa: 173, 228 Stephano de Bernardi, de Bernardo, notare (Stefano de Bernardo): 155, 170, 176, 452, 472, 483; v. Antonia, Cobella Stephano de Biasio de le Cese: 106 Stephano de Campagnano, iodece: 199 Stephano de Cola Mataraczo: 117 Stephano de Cucco (Stefano de Cucco): 184, 226, 402, 495, 496, 525, 563; v. Iacoba Stephano de Fagella, abbate: 167 Stephano de Ferrarii, clericus: 137 Stephano de Francischello, mastro: 139 Stephano de Francisco, iodece: 108 Stephano de Gentile, iuvenis: 109 Stephano de Gusto, notare (Stefano de Gu sto): 117, 393 Stephano de Goffreda, mastro (Stefano de Goffredo): 182, 342, 492 Stephano d’Herrico, mastro (Stefano de Er rico): 87, 343 Stephano d’Iambruno (Stefano de Iambru no): 82, 332 Stephano d’Insaro: 215 Stephano de Insaro: 157 Stephano d’Insero, don., canonico (Stefano de Insero): 205, 531 Stephano de Ioanni Mastro (Stefano): 100, 366, 391 Stephano de Iuliano: 182 Stephano de le Cese (Stefano): 85, 340 Stephano de Leonello: 86 Stephano de lo Russo (Stefano dello Russo): 65, 308; v. Cobella Stephano de Landino, mastro (Stefano de Landino): 100, 110, 366, 381; v. Thomasia
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Stephano de Lando (Stefano de Lando): 209 Stephano de Lando de Omne Sancto: 148 Stephano de Marco (Stefano de Marco): 173, 219, 554; v. Credia, Francisco Stephano de Marocta: 102 Stephano de mastro Pietri: 208 Stephano de mastro Simone, don. (Stefano): 198, 520 Stephano de notare Iacobo: 179 Stephano de notare Nicola de Herrico (Ste fano): 110, 164, 381, 464, 574; v. Manduc cia Stephano de Prisco de Formicula, don.: 170 Stephano de Raho: 218 Stephano de Raone (Stefano de Raone): 83, 335, 337, 570 Stephano de Risi (Stefano de Risi): 201, 234, 525, 577; v. Viola Stephano de Sabino: 196 Stephano de Sanctillo d’Annolfo: 77 Stephano de Sanctorio (Stefano de Santoro): 205, 319, 530 Stephano de Saxa: 120 Stephano de Saxa, don.: 194 Stephano de Stantione: 203 Stephano de Symmo, don. (Stefano de Sym mo): 168, 468 Stephano de Thommasi: 67 Stephano de Trani: 210 Stephano de Vallone (Stefano de Vallone): 210, 250, 538 Stephano d’Ylario, don., primicire (Stefano de Ilario): 205, 406, 460, 530 Stephano Ferraro de li Vascelli (Stefano Fer raro): 81, 330 Stephano Fortibraccia, mastro (Stefano For tebraccio): 213, 215, 543, 547; v. Sibilia Stephano Friello, fo. de Verita Crescarello: 216 Stephano Fusco, preyte (Stefano Fusco): 103, 371 Stephano Gallico, abbate: 159 Stephano Homodio: 85, 136, 195 Stephano Homodio, abbate: 164 Stephano Iericho, Ierico, clerico, canonico (Stefano Ierico): 192, 230, 508, 570 Stephano Iericho, mastro (Stefano Ierico), 187, 501 Stephano Lampiero, don. (Stefano Lampe rio): 105, 357, 373
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Stephano Lota (Stefano Lota): 80, 104, 329, 372; v. Lucretia Stephano Maccarone: 176, 211 Stephano Maccayonda: 156, 219; v. Ioanni Stephano Mansello, mastro (Stefano Man selli): 157, 165, 454, 465; v. Lavina Stephano Martio, doctore in lege, vicario d’Aversa (Stefano Marzio): 76, 322, 582 Stephano Mataraczo: 228; v. Covella Stephano Mayorello, don., canonico (Stefa no Maiorello): 82, 333, 372 Stephano Merrone, Morrone (Stefano Mor rone): 159, 238, 457, 584; v. Palma Ma taracza Stephano Morrone de la Piana: 219 Stephano Mustarulo: 132; v. Maria Stephano Paterno: 207 Stephano Piancano, don.: 147 Stephano Rabia: 133 Stephano Sancta Barbara: 69, 70 Stephano Sancto Ianni: 161; v. Lella Stephano Sodano (Stefano Sodano): 93, 143, 352, 434; v. Antona Stephano Sparani: 174, 207 Stephano Sparani: 212; v. Berbeteca Stephano Synai: 159 Stephano Tavano: 66 Stephano Vitraro, abbate: 165 Stephano Zayno: 102 Stephella de Colino Galigno (Stephella): 118, 383, 395 Suavio Polerio, don., canonico, presbitero (Suavio Pollerio): 181, 491, 554 Suavio Puglieri (Suavio Pollerio): 198, 519; v. Saporita Subriano (de), v. Simone Subriana (de), v. Altruda, Guglielmo Suffredina de Ylano: 96 Supplitia Vano: 220 Supriana (de), v. Sarracina Suriana (de), v. Philippa Suriana Cicini (Soriana Cicino): 234, 577, 584 Surolo (de), v. Iacoba Susanna de Herrico: 200 Sveva, con. de Nardo Lampieri (Sveva): 166, 466, 519 Sveva de notare Iacobo d’Herrico: 201 Svevi, casata: 285 Symone de Andrea: 105 Symone de Caserta: 134; v. Angela
Symmo (de), v. Stephano Synai, v. Carlo, Cecca, Cicco, Francisco, Gemma, Margarita, Margherita, Maria, Lucretia, Pietri, Stabile, Stephano Taddei, v. Sigismondo Taliana, v. Polita Taliano (dicto), v. Lisi Tancia, con. de mastro Gasparro Maccayon da (Tancia): 193, 510, 558 Tancio, Tantio Cicini (Tancio Cicino): 176, 178, 189, 483, 485, 503; v. Angela, Car mosina, Ioan’ Thomasi Tangenumo, v. Pietri Tarcia, con. de Cola de Czuccaro: 172 Tarquinio de Massa (Tarquino de Massa): 63, 305 Tarquinio Prisco, vescovo di Cariati, utriu sque iuris doctor (Tarquinio Prisco): 172, 281, 456, 476 Tarsia, con. de Nardo Mortarulo: 229 Tarso de Lilla de Squille: 63 Tartia di Gratio: 197 Tavana, v. Gustancza, Sibilia Tavano, v. Angelo, Antonello, Antono, Cicco, Cola, Francisco, Gulielmo, Ioanni, Ro gieri, Salvagio, Simone, Stephano Tebana, v. Palma, Silvia, Soprana Tebano, v. Francesco, Giovanni Battista, Li vio, Virgilio Telegrino, v. Andrea Telesia (de), v. Ysabella Temperantia, con. de mastro Pietri d’Ali berto (Temperanzia de Alberto): 157, 454, 464, 466 Temperantia, fa. de Cola Moccia (Temperan zia Moccia): 236, 321, 478, 581 Temperantia Alberti: 85 Teotonico, v. Sigillino Terdan, v. Leonora Terentia d’Alberto: 155 Terentia Mansella: 193 Terentio Mirto, iuvenis: 147 Terina, con. de Iacobo de Prisco, 125 Terina de notare Mattheo Morrone (Terina): 81, 330 Teseo Mansello, don., canonico, diacono (Teseo Manselli): 211, 465, 540 Teseo Parisi de Squille (Teseo Parisi): 229, 427, 569 Teutonico, v. Marcoaldo
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Thadeo de Forti: 136 Theodorico: 89 Theseo Parisi: 137; v. Francesca Thomasa, con. de Antono Boye: 94 Thomasa, con. de Ioanni (Tommasa): 81, 330, 393 Thomasa, con. de Ioanni de Granito (Tom masa): 172, 475, 509, 539 Thomasi, cardinale, et Pietro suo fr. (Tom maso da Eboli): 174, 276, 280, 478 Thomasi, dicto Morello: 87 Thomasi, fo. de Bandino d’Insaro (Tommaso de Insero): 137, 309, 426, 470, 555 Thomasi, fo. de Nardo Mirtheo: 159 Thomasi, notare: 84, 94, 339; v. Maria, Pietri Thomasi, notare: 236; v. Constancza Thomasi, notare (Tommaso): 177, 484; v. Philippella Thomasi, mastro: 204; v. Cola Thomasi, vescovo calatino (Tommaso [II] de Pascasio): 171, 172, 249, 251-253, 271, 456, 473, 475, 505; et sua mat.: 171, 473, 475 Thomasi Bardaro, notare (Tommaso Barda ro): 114, 388 Thomasi Bernia: 195 Thomasi Bianco: 192 Thomasi Boye: 116 Thomasi Brausso Gipczo, primicerius (Tom maso Egizio Brausso): 167, 324, 421, 467, 525 Thomasi Camporalonga: 121 Thomasi (de), v. Cola, Herrico, Ioanni, Ma ria Thomasi de Barbato, iodece (Tommaso de Barbato): 188, 502 Thomasi de Benedicto, et fo. et mat. soa: 124 Thomasi de Biasio (Tommaso de Biasio): 188, 501 Thomasi de Capua: 218 Thomasi d’Ebuli (Tommaso di Eboli): 226, 408, 563 Thomasi de Georgio, mastro (Tommaso): 125, 406 Thomasi de Griso, et Marocta soa con.: 124 Thomasi de Ioanni Durato: 131 Thomasi de Lando, don. (Tommaso de Lan do): 91, 349 Thomasi de Landone, don., primicile de Ca pua (Tommaso de Landone): 193, 509 Thomasi de Leucio: 99; v. Iacovella
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Thomasi de Martone: 137 Thomasi de mastro Capuano, notare: 142 Thomasi de Michaele: 154 Thomasi de Nola, mastro: 109 Thomasi de Paldo: 162 Thomasi de Riccio de li Scavi: 89; v. Perna Thomasi de Rogieri (Tommaso de Ruggero): 130, 181, 417, 489; v. Catherina, Viola Thomasi de Sancto Iacobo: 105; v. Pietri Thomasi de Ylario (Tommaso de Ilario): 102, 370, 442, 537 Thomasi Fortibracia (Tommaso Fortebrac cia): 80, 319, 329, 394 Thomasi Fortunato: 145; v. Stephano Thomasi Frido, nob.: 202 Thomasi Friello (Tommaso Friello): 190, 227, 505, 565; v. Angenica Thomasi Mirto: 95; v. Flavia Thomasi Monterone: 64 Thomasi Mortarulo (Tommaso Mortarulo): 83, 92, 336, 350; v. Chiarella Thomasi Paldi: 209, 210; v. Ioanna Thomasi Pandella: 139 Thomasi Pandone (Tommaso Pannone): 207, 311, 534 Thomasi Pangnano: 99 Thomasi Pannone (Tommaso Pannone): 67, 534; v. Lella Thomasi Sadolfo de li Scavi, iodece: 97 Thomasi Sparani, notare (Tommaso Spara no): 79, 326, 343, 404, 553 Thomasi Vitraro: 139 Thomasi Voye, don., arcipreyte de Trauni: 207 Thomasia: 135; v. Guglyenimo de Marciano Frido Thomasia (Tommasa): 95, 103, 216, 250 Thomasia (Tommasa): 115, 250, 251, 390; v. Henrico Thomasia (Tommasa): 106, 376; v. Peregrina Thomasia (Tommasa): 76, 324; v. Simone d’Aderico Thomasia, con. de Fabio de Bernardo (Tom masa): 232, 508, 572 Thomasia, con. de Ioanni Serdono: 137 Thomasia, con. de iodece Henrico (Tomma sa Paldi): 193, 320, 511, 526, 534 Thomasia, con. de notare Ioanni Bardaro (Tommasa): 129, 414, 442 Thomasia, con. de notare Pietri: 119
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Thomasia, con. de Stephano de Landino (Tommasa): 100, 366, 381 Thomasia, fa. de Dominico: 173 Thomasia d’Altruda: 198 Thomasia de Barbato (Tommasa de Barba to): 165, 465 Thomasia de Capuano: 73 Thomasia de Cucco: 207 Thomasia de donno Porfilio (Tommasa): 190, 496, 506 Thomasia de Durato: 79, 294 Thomasia de Gusto: 184 Thomasia de Liancza: 208 Thomasia de Pellegrino (Tommasa de Pelle grino): 190, 506 Thomasia de Risi: 185 Thomasia de Romano: 142 Thomasia de Simmoene: 76 Thomasia de Stephano de Alberto (Tomma sa): 133, 420 Thomasia de li Cafari, 182 Thomasina Lampera, mog. de Remigio Lan no (Tommasina Lamperio): 117, 379, 394 Thommasi (de), v. Stephano Thomaso de Lisi (Tommaso de Lisi): 161, 460, 462 Tiberio Plancano: 376, 475 Tilgrimo, v. Roberto Tiligrimo, v. Nicola Tocco (de), v. Francesca Todabeo, v. Cola Todaro: 415 Todorico de Cesarano (Teodorico): 109, 379 Tomasi Lampiero (Tommaso Lamperio): 132, 420 Tomasi Parisi de Squille: 75; v. Ionna d’In saro Tomasina Berna d’Airola (Tommasina Ber na): 130, 415 Tomasio Voie: 85, v. Fonse Tomaso de Antiano: 145 Tomaso Mirto (Tommaso Mirto): 134, 241, 423, 587; v. Filadoro Rentio Tommasa: 307, 392, 448 Tommasa de Raone: 565 Tommasina Pullero (Tommasina Pollerio): 194, 511 Tommaso, v. Thomasi, Thommasi, Tomasi Tommaso [I], vescovo: 473 Tommaso Barbato, notaio: 348 Tommaso di Capua, cardinale: 276
Tommaso Dofe: 463, 565 Tommaso Voie: 63; v. Fonse Tontola, v. Sarra Tontolo, v. Scipione Tortora, v. Beatrice, Brandolino Trani (de), v. Altruda, Stephano Trano (de), v. Cola Traonello de Giovan d’Antonio de Alvigna no: 137; v. Paulella de Balsamo Trauni (de), v. Ioan’ Francisco Treglyarulo, v. Pietri Tresca, v. Pietri Trisca, v. Maria Trocchio (de), v. Giovanni Andrea, Sebastia no Trocta: 132; v. Maraldo de Alesio Trocta: 131; v. Mansone Trocta (Trotta): 222, 558; v. Ioanni d’Alesio Trocta, con. de Pietri de la Vigna (Trotta): 184, 288, 289, 495 Trocta (de), v. Iacobo Trocta (de donna): 74, 320; v. Michaele Trocta d’Addo: 162 Trocta de Alderico: 203 Trocta de Stabele: 65 Trocta Menescalca: 232 Trocta Savina: 81 Troiano de Mario, iodece (Troiano de Ma rio): 141, 431; v. Catherina Troiano di Giacomo Marciano Freddo: 448 Trolio Sparani (Troilo Sparano): 101, 180, 363, 367, 487, 488; v. Pecta, Verdella Troyano d’Hectorre Sparani (Troiano d’Et torre Sparano): 189, 504; v. Ciancza Troyano de Mario, nob. (Troiano de Mario): 129, 182, 414, 492; v. Marucia Veglyone Troyano Frido, nob. (Troiano Marciano Freddo): 125, 175, 407, 481; v. Gelemma Troyano Sparani, mastro (Troiano Sparano): 224, 560; v. Sabella Trusiana: 210; v. Cola Çayno Trusulina Sanframundo de Cerrito: 174 Tuderto (de), v. Bartolomeo Tuccio, fo. de Cirello Friella (Tuccio Friello): 87, 343 Tucio, v. Benedicto Tufo (del), v. Marco Tulio de Prisco, don., canonico, subdiacono (Tullio de Prisco): 159, 456, 457 Tulio Morturulo: 171
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Tulio Novello (Tullio de Novello): 96, 132, 357, 420 Tulio Sciarrecta de Limatola (Tullio Sciar recta): 234, 578; v. Aduce Tullio Alberti, don., canonico, edomadario (Tullio de Alberto): 95, 332, 333, 356, 369, 402, 483, 577, 578 Tuntolo, v. Fabio, Giovanni Tuntulo, v. Cicco, Francisco, Giulio, Iacobo, Ioanni Turchi: 278 Turone (de), v. Erasmo Turtora, v. Sebastiano Turtura, v. Marino, Rainaldo Ubilina, con. de Cola de Caserta: 109 Ugo II di Borgogna, duca capetingio: 284 Urbano II, pontefice: 264 Urbano VIII, pontefice: 278 Urbano Coronato: 231; v. Masella Urdovica, con. de Nuccio Mataracczo (Urdo vica): 66, 310, 384, 502 Ursella Visconte, fa. de Laura Pullera (Ursel la Marcoccia Visconte): 202, 526, 527 Ursino Malcieri della Piana: 155 Urso, vescovo de Cayaccza (Orso [II]): 91, 265, 349, 417 Ursolina: 500 Ursone (d’), v. Gemma Valente (de), v. Bartholomeo, Diana, Ric ciardo Valentino Fortunato (Valentino Fortunato): 180, 488; v. Petricola Valentino Morrone: 170 Valerio, clerico, fo. de Paolo Sparano (Vale rio Sparano): 81, 318, 331, 468, 508 Valerio, don.: 317 Valerio Sparani, don., canonico, diacono de Cayaccza (Valerio Sparano): 87, 327, 343, 553 Valla (de la), v. Perna, Pietro, Simone Valle (de la, della), v. Albentio, Albetio, An tonio, Antono, Cola, Gregorio, Iacobo, Ioanni, Margarita, Pietri, Roberto Vallone, v. Iacobo Vallone (de), v. Caiazzano, Giovanni, Stephano Valorca Longa d’Alvignano (Valorca Longa): 212, 542 Vano, v. Albulentio, Basile, Bernardino,
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Brandimarte, Cicco, Donato, Ferrante, Giovanni Domenico, Giuliante, Iacobo, Ioanni, Marta, Mirabello, Paulo, Plinio, Raynaldo, Renzo, Supplitia, Vasile, Vi cenzo, Vincenczo Vasta, con. de Pietri (Vasta): 112, 383 Vatillo (de), v. Augustino, Colella, Hieroni mo, Mario Veccella, v. Virginia Vechio, v. Ioanni Veczone, v. Angelo, Fusco, Locretia Vella, v. Ioanni Venato, v. Faustina Venecia, con. de Bernardino Ravano: 169 Venia: 364 Venia, con. de Antono de Mathio (Venia): 199, 393, 521 Venturella, con. de Petruccio Grignecta (Venturella): 146, 438, 586 Venuta de Cola: 177 Veranda, con. de Ioanni de Herrico: 141 Verdella, con. de Cesio Mataracczo: 63 Verdella, con. de Trolio Sparani (Verdella): 180, 367, 487, 488 Verdella de Mario: 318 Vergilia Lampiero, mog. de Geronimo Mirto (Virginia Lamperio Mirto Frangipane): 64, 94, 306, 355 Verita, con. de Antonio de notare Iacobo: 105 Verita, con. de Augustino Sparani: 151 Verita, con. de Francisco Fasulo: 123 Verita, con. de Ioan’ Marino Bardaro (Veri ta): 112, 384, 417 Verita, con. de Mariano Panczardo (Verita): 237, 549, 583 Verita, fa. d’Alexio: 173 Verita Cicini: 163 Verita Crescarello: 216; v. Stephano Friello Verita de Cola Lota: 157 Verita de Iacobo: 210 Verita Lota: 160 Verita Paterna: 110 Verme, v. Petruccio Vermiglia Egizio: 485 Veroneca (di), v. Francisco Ferraro Veronica: 528 Veronica (de), v. Fatio Veronica, con. de Gulielmo Tavano (Veroni ca): 192, 508
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Verteraima, con. de Paulo Lampieri (Verte raima): 169, 471 Vezzone, v. Robina Viandra (de), v. Iacchino Vicenczo Cicini: 106 Vicenzo Ciliano: 140 Vicenzo Vano (Vicenzo Vano): 172; v. Bri sella Vicenczo, Vincenzo Crescarello (Vincenzo Crescarello): 171, 227, 474, 479, 565; v. Diana Vicenczo (de), v. Ioanni Vicenczo de Campagna: 168 Vicenczo de Cola de Raynone (Vincenzo): 223, 558 Vico (de), v. Anello, Antonio Victoria, fa. de Goglielmo Bussivestro fran cese (Vittoria Bussivetro): 94, 353, 372, 380, 493, 498, 558 Vienna Pansarda: 219 Vigliotta, v. Andrea, Biaso, Sovrana Vigna (de la), v. Pietri Villa (de la), v. Iacobo, Laurenczo, Petruccio Vincenczo Vano (Vincenzo Vano): 213, 475, 543; v. Brisella Vincenzo Alberto, don.: 351 Vincenzo Cota di Napoli: 222 Vinciguerra Ferraro: 238; v. Lunarda Vinciguerra Fortunato, don., canonico, dia cono de Capua: 218 Vincio de Salerno, episcopus calatino (Vin cenzo Maffa): 135, 254, 275, 424 Viola, con. de Bartholomeo Mirteo: 239 Viola, con. de Bernardo Mortarulo: 230 Viola, con. de Cola Ferraro: 198 Viola, con. de Iacobo Monterone (Viola): 138, 428, 471, 494 Viola, con. de Desiderio Mayorello: 71 Viola, con. de Melchionda Campagnano: 216 Viola, con. de Minichillo di Massa (Viola): 109, 379, 470, 474 Viola, con. de Stephano de Risi (Viola): 234, 525, 577 Viola, con. de Thomasi de Rogieri (Viola): 181, 417, 489 Viola Corte: 122 Viola Ferrara, mog. de Iacobo Tuntulo: 123 Violante, nob., fa. de Meleagro Mirto (Vio lante Mirto Frangipane): 78, 293, 295, 325, 331, 556
Virgilia de Bernardi, rel. de Paulo de Rogieri (Virginia de Bernardo): 184, 453, 494 Virgilio d’Herrico, don., vicarius: 164 Virgilio de Bernardo, don.: 409, 418, 492 Virgilio de Melchionda, Melchiori, nob. (Vir gilio Melchiori senis): 123, 199, 405, 451, 520, 521; v. Auleria Bolognina Virgilio Melchiori (Virgilio Melchiori iuve nis): 198, 405, 520, 521 Virgilio Tebano, don., primicerio (Virgilio Tebano): 206, 389, 533, 553, 578 Virginia Veccella di Capua (Virginia Veccel la): 122, 401, 527 Visconte, v. Gironimo, Ursella Visconte (alias), v. Giovanni Battista Mar cutii Visulina, con. de Mariano Homodio: 199 Visulina, con. de notare Antono Bardaro (Visulina): 175, 414, 480 Visulina Gepcza: 192 Vitale, v. Beatrice Vitale (de), v. Pietri Vitale, famiglia: 293, 301 Vitale, iodece: 231; v. Pietri Vitale Mirto (Vitale Mirto Frangipane): 152, 292, 293, 354, 399, 447, 471, 556 Vitale Mirto Frangipane: 539 Vitale Paldi: 386, 441 Vitale Paldi, iodece (Vitale Paldi): 121, 400 Vitella, con. de Iacobo Sparani: 148 Vitella, con. de Ioanni de la Valle: 207 Vito Cimmino, v. Iacobo Vito de Georgio: 158 Vitrara, v. Catherina, Ioanna, Sabella, Sa belluccia Vitraro, v. Andrea, Antonio, Cayacczano, Cola, Ioanni, Laurenczo, Paulo, Pietri, Stephano, Thomasi Vittoria, mog. di Stefano Santo Giovanni (Vittoria): 209, 537 Vittoria Ciaccio: 195 Vittoria Faiella (Vittoria Faiella): 106, 375 Vittoria Maiorella: 203 Vittoria Mirto: 504, 532 Vittoria Mirto Frangipane: 455 Vittoria Mordente (Vittoria Mordente): 205, 531 Vittotia Sancto Ianni, mog. di Antonio Co velli de Napoli: 211 Viviana Gentile: 495 Vizone, v. Donato
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Veglyone, v. Marucia Vespasiano Fortunato: 480 Vetere, v. Ioanni Visone, mastro: 213; v. Francesca Voffe (de), v. Alfonso, Ioanni Voffe Sparani (de), v. Alfonso Voie, v. Tommaso Volpe, v. Raynaldo Vorca, con. de Nardo Mortarulo (Vorca): 187, 500 Voye, v. Nardo, Nuccio, Thomasi Volpe, v. Antonello, Domeneca
Ysabella (Isabella): 208, 535 Ysabella, con. de Francisco d’Aversa: 178 Ysabella de Baucio, contessa de Cayaccza (Isabella del Balzo): 202, 296, 526 Ysabella de notare Simone (Isabella): 214, 354, 544, 545 Ysabella de Telesia: 144 Ysalda, con. de notare Cola: 191 Ysabella, so. de lo re d’Anglia (Isabella d’In ghilterra): 227, 286, 565 Yvado (d’), v. Chiarella
Ylano (de), v. Suffredina Ylario: 131; v. Mansone Ylario (d’, de), v. Capuano, Ioanni, Pietri, Stephano, Thomasi Ylario, primicele (Ilario): 105, 373 Yoha (de), v. Giacomo, Giovanni Yoya (de), v. Alberto, Francisco, Rogerii
Zayno, v. Stephano Zita, v. Delia, Innocentia Zoffa, v. Ioanni Zifola, v. Giovanni Matteo Zoffo, v. Guglielmo, Stefania Zoncati, v. Francesco Zuccaro (de), v. Andrea
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INDICE TOPONOMASTICO Abruzzo: 181, 490 Acri: 144, 277 Airola (d’) (Airola): 130, 415 Alife (Alife): 63, 158, 332, 520, 580 Alvignanello, Vignanello (Alvignanello): 99, 103, 106, 135, 138, 168, 235, 238, 291, 469 Alvignano (Alvignano): 89, 94, 114, 135, 137, 212, 264, 317, 346, 542 Amadei (bosco all’): 314 Amalfi (tarì di): 320, 524 Amerusi (de li), Amorosi (delli), Amorusi (Amorosi): 112, 120, 153, 174, 400, 449, 478, 483, 528 Andria: 296 Angeli, loc.: 436 Angio (d’): 411 Anglia (d’) (Inghilterra): 227, 286, 565 Annuntia (de la), Nunciata (a la) (Santissima Annunziata), ch.: 98, 215, 226, 313, 327, 340, 360, 389, 392, 396, 398, 403, 416, 428, 429, 435, 453, 480, 481, 498, 514, 515, 547, 548, 560, 563, 578 Aragona: 144 Arezzo: 269 Arimine (d’): 223 Aversa (Aversa): 71, 76, 90, 91, 125, 134, 145, 225, 232, 234, 273, 281, 316, 322, 437, 485, 548, 562, 578, 586 Avignone: 271 Avirano: 85, 130, 233, 339, 519, 576 Ayrola (Airola): 91 Baiano: 94 Balignali Balignano: 108, 124, 295 Bari (Bari): 90, 267 Barignano (Barignano, CE): 91 Benevento (Benevento): 89 Birano: 143, 433 Bisignao (Bisignano): 79, 327 Bitetto: 279 Bitonto: 490 Boiano: 278 Bologna: 277 Borgogna: 284, 511
Bovino (Bovino): 108, 378 Brundisio (Brindisi): 197, 518 Cafari (a li, de li): 89, 110, 114, 121, 137, 146, 154, 158, 182, 202 Cagli: 492 Calabria: 343 Campagnano, Canpagnano (Castel Campa gnano): 89, 93, 96, 104, 124, 161, 198, 346, 373, 460 Campanella (a, ad): 153, 193, 198, 214, 389, 423, 449, 511, 516 Campania: 489 Campo de Sancto Rufo (lo): 106, 173, 376, 477 Campo de Trocta: 96 Campo di San Giovanni, loc.: 451, 545 Campo Gactaro: 202 Campo Lactario: 219 Campora: 84, 337 Camporalonga (Camporalonga): 101, 143, 368 Candia: 77 Candito: 124, 134 Cannito (Canneto), cas.: 206, 533 Cantone (Lo): 128, 367, 413 Capitulo (Capitolo di Caiazzo): 198, 202, 206-208, 211, 214, 215, 218, 220, 223226, 228, 233, 234, 236, 240, 246, 271, 273, 280-282, 289, 295, 296, 308, 310, 312-314, 317, 320, 322, 323, 325, 326, 330, 333, 338, 342, 344-347, 349, 351, 352, 356, 358, 360, 361, 363, 367-369, 371, 373, 374, 377, 378, 380, 384-387, 390, 393, 394, 396, 399-401, 407-411, 413, 417-420, 422, 423, 426, 427, 430, 431, 433, 438-441, 445, 446, 448, 449, 452-454, 456-460, 462-464, 467-472, 474477, 479, 480, 482, 486, 488-492, 495, 497-500, 502, 503, 505-509, 511, 512, 516-520, 524, 526, 527, 530, 531, 532, 533, 535, 536, 538-542, 545-547, 549, 551, 552, 554, 556-568, 570, 573, 574, 576, 580, 582, 583, 584 Capodimonte (Museo di): 489 cappella del presepio: 369
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indice toponomastico
Capua (Capua): 80, 82, 101, 110, 113, 117, 122, 126, 128, 130, 131, 133, 143, 146, 166, 169, 171, 173, 193, 198, 200, 218, 224, 225, 262, 263, 267, 269, 271, 272, 276, 280, 282, 284, 291, 320, 342, 353, 370, 387, 401, 408, 412, 419, 454, 470, 472, 477, 478, 509, 521, 522, 560, 563, 567 Cariati: 172, 281, 456, 476 Carpanito, Carpineto (ad) (Carpineto): 113, 163, 386, 462 Carrara (a la), loc.: 218, 551 Casa Pulvitam (ad), loc.: 559 Casale (de lo): 217 Casalicio: 74 Casaline, Caseline (Casaline): 96, 149, 483, 565 Caserta (Caserta): 93, 104, 109, 134, 138, 157, 164, 166, 200, 207, 225, 280, 296, 353, 442, 523 Castiglia: 264 Castello dele Femene, de le Femmene (Castello delle Femmine): 93, 111 Cava de’ Tirreni: 278 Ceperano (Ceparano): 127, 410, 570, 580 Cerreto, Cerrito: 174, 186, 498 Cervinara (Cervinara): 65 Cesarano, Ceserano, (Cesarano): 90, 96, 97, 100, 102, 106, 109, 113, 119, 121, 127, 148, 173, 177, 205, 347, 350, 366, 369, 376, 379, 386, 390, 411, 417, 434, 477, 480, 568 Cese (de le) (Villa delle Cese): 70, 83, 85, 106, 121, 125, 132, 190, 198, 228, 316, 338, 340, 388, 419, 505, 520 Chiesa cattedrale, ecclesia cathedrale (Cat te drale): 161, 179, 246, 269, 275, 277, 278, 281, 301, 323, 356, 420, 460, 487, 518, 579 Chiusa (La): loc.: 519 Cilento: 296 Cimignano (ad), Ciminano (a), Cuminianum (ad), loc.: 152, 218, 448, 551 Civitella: 223 Cocci (li), v. Scaczarisi Conca: 86, 130, 291, 417, 494 Congregazione dell’Oratorio di Napoli: 483 Conieste: 76 conservatorio virginis Caiacensis (Conser vatorio della Concezione di Caiazzo): 113, 297, 387, 483
Cornelli (a li) (Cornello), cas.: 162, 264 Corro (ad): 224, 559 Corte (de la): 101, 368 Crepaldi: 71 Crotone: 281 Duomo di Napoli: 273, 278 Ebuli (Eboli): 126, 174, 226, 478, 524, 563 episcopato, vescovato (diocesi di Caiazzo): 262, 269, 271, 273, 275, 319, 322, 325, 326, 331-334, 337, 341, 345, 347, 352358, 362, 364, 365, 372, 373, 375-376, 379, 380, 382, 385, 389, 390, 392-394, 400, 402-404, 411, 413, 415, 420, 422, 428, 429, 432, 439, 448, 450, 452, 454, 456, 458, 459, 461, 464, 466, 472, 473, 475, 477, 479, 480, 484, 486, 487, 493, 497, 498, 502, 503, 507, 508, 510, 513, 514, 518, 519, 521-523, 527, 528, 533, 535, 537, 539, 544, 550, 552-555, 558, 561, 565, 567-569, 571, 572, 573, 575, 576, 578, 581, 584, 585 Ferrara: 214 Fiandra: 277 Fico Foscola: 127, 410 Fico Scommunicatu (ad): 118, 295 fontana de Formicula: 187, 500 Forcalquier: 411 Formale (a lo): 236 Formicula (Formicola): 100, 108, 132, 170, 172, 187, 227, 229, 236, 279, 472, 473, 500 Fossara (La): 580 Francia, Francza (Francia): 97, 186, 277, 290 Frigicci (a li), Friicci (a li, de li) (Villa dei Frizzi): 146, 158, 178, 305, 438, 529 Frustella (lo arbusto de la): 212, 542 Gaeta: 272, 366, 399, 524 Germania: 157, 277, 423, 585 Gerusalemme: 321, 423, 585 Isernia: 263 Immacolata (Cappella dell’): 489 Italia (Italia): 168, 289, 290 Lanciano: 281 Latina (Latina): 113 Lepanto: 278 Leuce (San Leucio ?): 117, 394 Limata: 245 Limata de Paterno: 151, 445
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Limata Minore: 175 Limate d’Avirano (a le): 85, 339 Limate de Buciano (Le): 480 Limatelle, Limata, loc.: 218, 551 Limatola, Limatula (Limatola): 66, 68, 84, 85, 89, 126, 151, 234, 313, 337, 408, 445, 578, 579 Limatula Minore: 80 Limatula de Sancto Maximo (Limata San Massimo): 78, 325 Limito (a lo), loc.: 194, 513 Limo (ad): 225
195, 199, 208, 210, 211, 273, 274, 276-278, 281, 321, 373, 374, 379, 395, 449, 471, 477, 478, 489, 524, 542, 557, 558 Navarra: 264, 285, 461, 554 Nazareth: 97, 277
Macrano (ad), Magrano: 134, 333, 422, 546 Magranello (ad): 220 Maior Ecclesia Caiacciana (Chiesa di Caiaz zo): 275, 290, 333, 339, 342, 350, 361, 373, 410, 434, 438, 454, 463, 493, 512, 516, 518, 522, 524, 566 Maine: 411 Mairano, cas.: 369 Maranczoli (de li): 173 Marca d’Ancona: 277 Marciano (ad): 205, 530 Marciano Frido, Marczano Frido (Marciano Freddo): 87, 89, 108, 135, 162, 185, 198, 233, 236, 357, 460 Marsico: 296 Martelli, cas.: 543 Marzano: 320 Mercone: 236 Merrone, Morrone (Morrone): 166, 169, 216, 291, 452, 549 Messina: 433 Michele (Sancto), ch.: 116, 392 Miserinula, Misirinola (ad): 106, 118, 295 Modio Bono (ad): 163, 462 Molinello (al’) (ad Molinellum): 201, 524 Monopoli: 490 Mont’Alto (Montalto): 205 Montecello (a lo): 220 Monte Peloso, Piloso (Montepeloso): 145, 237, 281, 318, 436, 583 Monte Sarchio (Montesarchio): 164 Montescaglioso: 296 Morrone, v. Merrone Motula (Mottola): 160, 281, 459 Mutina (Modena): 194, 270, 512
Pantanello (ad): 71, 127, 136, 317, 410, 426 Pantano (Lo), loc.: 511 Parigi: 277, 563 Parlamento di Caiazzo: 308, 318, 326, 327, 331, 336, 341, 343, 349, 357, 358, 362, 367, 370, 375, 379, 381, 383, 395, 397, 409, 418, 420, 428, 430, 432, 436, 457, 461, 462, 465, 469, 472, 478, 479, 481, 483, 490, 500, 510, 520, 523, 525, 526, 528, 539, 548, 554, 556, 562, 566, 569, 570, 575, 578, 583 Parma (Parma): 126, 147 Paterno (Paterno): 90, 92, 218, 374 Patrone (lo): 108, 295 Pavia: 156, 197, 210, 454, 518 Pedimonte: 180, 233 Peccias Longas (ad), loc.: 563 Peczone (a lo, a Lu): 173, 452 Perczoli, Perczuli (ad): 115, 151, 207, 390, 446 Petra Melara: 220 Piana (a la, de la, della) (Piana): 88, 121, 130, 131, 149, 155, 160, 172, 175, 196, 198, 219, 458, 475, 482, 569, 580 Pisa: 110, 168, 490 Platea Maior (Piazza Maggiore di Caiazzo): 378 Polverara (a la): 118, 295 Ponte Latrone, Pontelatrone (Pontelatone): 77, 79, 104, 122, 124, 127, 141, 175, 194, 203, 220, 226, 412, 451, 513, 534, 545, 563 Portanci, Portansi (ad): 98, 146, 151, 361, 437, 446 Portu de donno Riccardo: 86, 116, 342, 392 Potenza: 273 Praga: 271 Prato: 275
Napole, Neapoli, Napoli (Napoli): 79, 81, 98, 105, 113, 118, 120, 153, 158, 165, 181,
222, 287, 411, 490,
223, 296, 427, 514,
226, 308, 443, 516,
Omne Sancto (ad), Ognissanto (de) (Villa di Ogni Santi): 99, 113, 148, 174, 211, 232, 365, 386, 399, 541, 573 Omodei (a li), bosco: 522
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Preia, Preya: 117, 189 Propheti (de li): 99, 121, 129, 130 Provenza: 411 Puccillo (a lo): 153, 448 Puczo (a lo) de Ceserano: 102, 369 Puglya (Puglia): 131, 284, 343, 419 Pulizzano (villa), loc.: 535 Raiano, Rayano (Baronia de) (Raiano): 93, 103, 112, 117, 129, 137, 149, 157, 196, 200, 224, 234, 278, 291, 296, 454, 484, 516, 522, 559, 577 Riardo (Riardo): 79, 328 Riello (a lo): 195 Riello (Li) di Ceperano: 570 Rimini: 276 Rocca Romana, Roccha Romana, Rocha Romana (Rocca Romana): 142, 186, 217, 522 Roma: 202, 276, 278, 279 Ruvo in Terra di Bari (Ruvo di Puglia): 291 Sacrignano: 116, 203, 392 Salerno (Salerno): 86, 135, 264, 270, 275, 281, 284, 341, 411, 424, 465 San Benedetto di Capua, ch.: 277 San Bernardino, cap.: 491 San Francesco, ch.: 325, 329, 344, 363, 368, 369, 374, 381, 389, 401, 402, 407, 412, 421, 440, 458, 462, 470, 478, 487, 489, 500, 507, 511, 531, 542, 544, 569, 574, 581 San Francesco di Aversa, convento: 296, 586 San Francisco (ordene conventuale de): 101 San Giorgio: 296 San Giovanni, cap.: 522 San Giovanni delle monache, monastero: 523 San Lorenzo di Aversa, ch.: 322 San Lazzaro, cap.: 411, 483, 506, 567 San Paolo Maggiore di Napoli, basilica: 489 San Nicola de Figulis, ch.: 416 San Nicola di Piana, ch.: 309 San Nicolò de Falchis di Capua, ch.: 246 San Pietro, loc.: 334 San Pietro de Franco, ch.: 375 San Rufo, San Ruffo di Cesarano (San Rufo), ch.: 177, 184, 314, 491, 495 San Silvestro: ch.: 363 Sanct’Agatha, Sancta Agatha, Santagata del li Goti (Santagata de’ Goti): 68, 94, 111, 115, 215, 389
Sancta Capeta: 146 Sancta Croce (S. Croce), ch.: 93, 132, 138, 140, 430 Sancta Croce (Villa Santa Croce), loc.: 128, 144, 163, 205, 226, 412, 428, 531, 563, 567 Sancta Maria de Melanico de Puglya (Santa Maria de Melanico), ch.: 170, 471 Sancta Matre Ecclesia: 168 Sanctentano: 121 Sancti Apollinaris (S. Apollinare), ch.: 110, 134, 381 Sancti Nicolai (San Nicola), ch.: 214 Sancto Apollinaro (Sant’Apollinare), loc.: 134, 233 Sancto Andrea de la Piana (S. Andrea della Piana), ch.: 134, 423 Sancto Angelo (Santangelo), cas.: 116, 218, 305, 393, 552, 580 Sancto Donato (San Donato): 163 Sancto Ianni, Santo Ianni: 132, 135, 138, 174, 423, 428 Sancto Ioanni: 122 Sancto Ioanni et Paulo (SS. Giovanni e Pao lo): 89 Sancto Maximo (San Massimo), loc.: 116, 138, 164, 392, 463 Sancto Salvatore (al’ altare de) (San Salva tore), cap.: 198, 323 Sancto Thomasi (San Tommaso), cap.: 172, 475 Sancto Valentino (San Valentino): 157, 454 Sancto Vectore, Victore (San Vittore), loc.: 98, 148, 191, 211, 361, 440, 508, 540 Sanct’Angelo (ad): 208 Sanseverino: 296 Sant’Angela: 194 Sant’Angelo, alt.: 577 Sant’Angelo di la Piana (Sant’Angelo della Piana), ch.: 159 Sant’Antonino di Caiazzo: ch.: 361 Sant’Agnese, cap.: 339, 421, 524 Sant’Agnese degli Egizi, cap.: 472 Santa Croce di Monte Verna, mon.: 281, 353, 420 Santa Congregazione di Caiazzo: 250, 307, 317, 320, 326, 328, 339, 342, 361, 365, 370, 410, 435, 440-442, 492, 510, 536, 537, 540, 565, 570 Sant’Erasmo, loc.: 379, 504 Santa Maria delle Grazie, ch.: 318, 327, 331,
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336, 338, 375, 397, 403, 418, 425, 426, 435, 447, 450, 460, 464, 478, 479, 485, 494, 495, 498, 516, 531, 575 Santa Maria la Nova di Napoli, ch.: 524 Santa Maria sotto il letterino a la Piana, cap.: 482 Santissimo Sacramento, cap.: 334, 366, 499 Santo Stefano, alt.: 342, 389, 393, 454, 556 Sassa (de li): 126 Scafa (a la), loc., 134 Scavi (de li) (Liberi), 89, 93, 94, 97, 123, 126, 131, 136, 166, 235, 403, 415, 419, 426, 535 Sede apostolica: 329, 332, 334, 342, 346, 422, 429, 451, 452, 466, 477, 512, 520, 563, 580 Segni: 275 Selvetella (a la), bos.: 210, 539 Serole (de le): 94 Serre (de le): 99, 188 Sessa (Sessa Aurunca ?): 155, 269, 452 Sicilia (Sicilia): 131, 274, 284, 285, 321, 343, 419, 423, 461, 554, 585 Simone, riv.: 207 Sio: 208 Scaczarisi (a li) seu li Cocci: 175 Soragna: 409 Spagna: 281 Sparani (de li) (Sparano), cas.: 121, 131, 143, 175, 186, 233, 409, 575 Squille (Squille): 63, 66, 69, 75, 108, 183, 229, 313, 519, 569 Statiglyano (Statigliano): 180, 488
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Strangola Gallo, Strangolagallo (Strangola gallo): 166, 218, 520 Sutri: 187, 274, 275 Svevia: 423, 565, 585 Taranto (Taranto): 157, 277, 287, 427 Tasso (Lo), loc.: 532 Terra di Lavoro: 270, 288, 298, 299, 471 Thelese (Telese): 89, 280, 353, 571 Tolentino: 276 Toro (lo): 457 Tosone, ord.: 417 Traetto: 160 Traguni (Dragoni): 68, 233, 575 Tramu, fiu. ?: 114, 388 Trauni: 146, 207 Tricarico: 157, 277 Trivento: 281, 477 Tropea (Tropea): 100, 237, 274, 366, 583 Tudela: 133 Tunisi: 433 Turone (a lo): 151, 446 Umbria: 277 Ungaria (Ungheria): 165, 287, 321, 465 Urbino: 492 Vascelli, Vascello (Vascelli), cas.: 81, 150, 330, 443 vescovato, v. episcopato Vignali, Vineali (a li): 90, 347 Villa Castelluccio, loc.: 518 Villa de Sancta Croce (Villa Santa Croce): 91, 381 Villa Santangelo de Filiis Landenulfi, loc.: 576
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Tav. I - Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 14736, f. 17r.
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Tav. II - Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 14736, f. 51r.
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Tav. III - Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 14736, f. 56r.
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Tav. IV - Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 14736, f. 66r.
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