IL CAMMINO NEOCATECUMENALE: Storia e pratica religiosa [2]

I movimenti ecclesiali sono ormai divenuti una forza propulsiva della chiesa cattolica. Alcuni studiosi hanno definito q

248 71 34MB

Italian Pages 225 [166] Year 2018

Report DMCA / Copyright

DOWNLOAD PDF FILE

Recommend Papers

IL CAMMINO NEOCATECUMENALE: Storia e pratica religiosa [2]

  • 0 0 0
  • Like this paper and download? You can publish your own PDF file online for free in a few minutes! Sign Up
File loading please wait...
Citation preview

D AN IIX I R ICCARDI

IL CAMMINO NEOCATECUMENALE Storia e pratica religiosa Voi. I I

Danilo Riccardi

© Copyright 201 8 II Terebinto Edizioni

IL C A M M IN O NEOCATECUMENALE

Sede legale: via degli Imbimbo 8/E

Storia e pratica religiosa (Voi. Il)

83100 Avellino tei. 340/6862179 e-mail: [email protected] UUID: fi8o6aee-58i5-iie8-8dd3-i7532927e555 Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write http://write.streetlib.com

Indice dei contenuti

Intervista n° 24 Intervista n° 25

INTRODUZIONE

Intervista n° 26

LE INTERVISTE

Intervista n° 27

Intervista n° i

Intervista n° 28

Intervista n° 2

Intervista n° 29

Intervista n° 3

Intervista n° 30

Intervista n° 4

Intervista n° 31

Intervista n° s

Intervista n° 32

Intervista n° 6

Intervista n° 33

Intervista n° 7

Intervista n° 34

Intervista n° 8

Intervista n° 35

Intervista n° 9

Intervista n° 36

Intervista n° 10

Intervista n° 37

Intervista n° 11

Intervista n° 38

Intervista n" 12

Intervista n" 39

Intervista n° 13

Intervista n° 40

Intervista n° 14

Intervista n° 4 1

Intervista n° i s

Intervista n° 42

Intervista n° 16

Intervista n° 4 3

Intervista n° 17

Intervista n° 44

Intervista n° 18

Intervista n° 4 5

Intervista n° 19

IL CAMMINO NEOCATECUMENALE A MOSCA

Intervista n° 20

GLOSSARIO

Intervista n° 21

Note

Intervista n° 22 Intervista n° 23

Un’altra caratteristica degli aderenti è la loro dimestichezza e conoscenza del testo

IN T R O D U Z IO N E

biblico. Questa è possibile grazie all’ascolto del testo biblico che avviene due volte Nel primo volume sono stati analizzati la storia e la pratica religiosa del Cam­ mino neocatecumenale. Un ruolo determinante nella ricerca è stato svolto dalle interviste fatte sul campo, integralmente riportate in questo volume. La maggior parte dei miei intervistati appartiene alla Parrocchia di San Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro di Napoli. Mentre gli altri appartengono alla parrocchia di San Giacomo degli Italiani e dell’immacolata alle Fontanelle di Napoli. Per ampliare questo studio ho intervistato due aderenti appartenenti a comunità di altre zone d’Italia e due stranieri. Un intervistato appartiene VII

a

Comunità della parrocchia

di San Ciro Martire di Avellino, e un altro alla Parrocchia di San Marco Evangelista di Camposampiero in provincia di Padova. Dei due stranieri, una appartiene alla VI

alla settimana durante la celebrazione comunitaria della Parola e della liturgia eu­ caristica, e anche grazie alla pratica della Scrutatici che permette ai vari aderenti di conoscere le Scritture e leggerle nel presente della loro vita. Un’altra caratteristica che si risconta tra gli aderenti del Cammino è il “risveglio religioso" [2] . Per risveglio religioso s’intende la capacità di nuove realtà religiose, come i movimenti ecclesiali, «di farsi portatori di un'offerta religiosa in cui si mescolano, senza soluzione di continuità, elementi culturali tipici della modernità con altri tendenti al ripristino integrale di una tradizione religiosa» [1] . Inoltre, ho individuato un modello di conversione che potremo identificare con la “conver­ sione paolina” data da «una tendenziale ritotalizzazione religiosa della [...] esi­

a

comunità di San Vincenzo de Paoli di

Bratislava; l’altro un ecuadoregno che ha frequentato per otto anni il Cammino a Quito, in Ecuador, e continua il suo itinerario di fede nella IV

a

comunità di San

Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro di Napoli. Alla base di questo lavoro c’è sicuramente l’interesse di analizzare un nuovo modo di esprimere la fede da parte di quei cattolici che hanno deciso, in modo autonomo, di essere cattolici inserendosi all’interno di un movimento di fede. Dalle interviste si evince un fenomeno che alcuni teorici della sociologia religiosa definiscono con il termine di “imperativo eretico” []] . Per “imperativo eretico” intendiamo gli individui che tendono a rivendicare la propria piena autonomia per ciò che concerne i percorsi “di senso” di volta in volta intrapresi o da intraprendere finché non riescono a trovare un itinerario di fede definitivo con il quale ricostruire il proprio senso di vita g] . Infatti una delle caratteristiche degli appartenenti ai movimenti ecclesiali è il fatto che questi hanno deciso in modo autonomo di ade­ rire alla fede cattolica. La fede non è più ereditata ma scelta autonomamente.

stenza» [£] . Questo tipo di conversione chiama l’aderente a fare scelte concrete nella propria vita che prescindono dai costumi e dagli status di vita della società contemporanea, modificando con tempi rispettosi dell’individualità delle co­ scienze, le proprie abitudini quotidiane. Note metodologiche Alla base della mia ricerca c’è l’intento di capire come gli aderenti del Cammino Neocatecumenale vivano la loro fede oggi, e come leggano la loro vita spirituale precedente all’entrata in Cammino. Per esaminare questi elementi ho utilizzato gli “occhiali metodologici” della sociologia religiosa. Il mio lavoro di ricerca per quanto concerne la prassi religiosa e il senso di appartenenza degli aderenti nel Cammino Neocatecumenale può essere suddiviso in due parti. La prima ha visto una vera e propria ricerca sul campo durante la quale ho studiato ed osservato i riti e la vita comunitaria di queste comunità. Le “osservazioni partecipate” hanno permesso di analizzare con maggiore oculatezza le fonti scritte riguardanti i riti e le funzioni religiose [£] .

In seguito, dopo aver creato ponti relazionali con un numero diversificato di ade­

In conclusione è riportata anche l’intervista rilasciata da un membro di una fami­

renti, ho intrapreso la seconda parte del mio lavoro che è consistito nell’in-

glia in missione, residente a Mosca dal 1990, preceduta da una breve introduzione

tervistare quarantacinque aderenti. Le interviste sono state portare avanti utiliz­

sulla storia del Cammino neocatecumenale in Russia. Il volume presenta infine un

zando un “questionario strutturato” che può essere considerato un ibrido tra un’in­

glossario contenente termini spesso usati dagli intervistati che è necessario cono­

tervista d’impianto qualitativo e una di impianto quantitativo. Esso è suddiviso in

scere per una piena comprensione delle loro testimonianze.

due parti. La prima è una tabella di presentazione dell’intervistato, dove sono riportati i dati anagrafici, la parrocchia e la comunità d'appartenenza, la tappa vissuta, l’anno d’i­ nizio del Cammino e gli eventuali carismi dell’intervistato, dati tipici di un questio­ nario quantitativo. La seconda parte del questionario presenta undici domande [Z] a risposta aperta formulate avendo come punto di riferimento sia i dati provenienti dallo studio delle fonti riguardanti il Cammino Neocatecumenale e sia dall’ela­ borazione dei dati provenienti dalla mia osservazione sul campo. La scelta di por­ tare avanti un questionario strutturato è dato dal fatto che solo grazie ad esso è possibile capire come l’osservanza delle regole delle comunità agiscano nell’e­ sperienza individuali e nelle storie personali degli intervistati [£] . Il carattere aperto delle domande è finalizzato «alla formulazione di un modello interpretativo capace di spiegare e comprendere le logiche di azione, il funzio­ namento, i processi di cambiamento, di produzione e riproduzione del mondo so­ ciale o della categoria oggetto di studio» [Z]. Le interviste sono state effettuate nell’arco di due mesi che vanno dal marzo all’aprile del 2013. Il campione selezionato e intervistato appare particolarmente ampio e diversificato, tale quindi da offrire un panorama esaustivo almeno per una triplice prospettiva: anagrafica, funzionale e gerarchica. Il numero d’intervistati è di quarantacinque persone che si suddividono in diciannove uomini e ventiquattro donne.

LE INTERVISTE

Intervista n° i

l’allegria di questi ragazzi del Cammino che mi ha attirato. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­

Scheda di presentazione

colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1980 Città di residenza : Napoli

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Titolo di studio : laurea

lo sono venuto a conoscenza del Cammino grazie agli annunci che venivano fatti la domenica. La parrocchia è un luogo di aggregazione. Nella struttura si va incon­

Lavoro : Avvocato Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta S. Gennaro

tro ai sacramenti. Grazie al Cammino ho capito che la comunità che è chiesa. Nella mia vita ho cambiato tre parrocchie, e ho potuto capire che la comunità che anima

Età e data di inizio del Cammino : 16 anni (1996)

la parrocchia fa la Chiesa. Il cambio delle parrocchie è stato traumatizzante perché

Attuale tappa di Cammino : Traditio

questi luoghi ti erano divenuti cari, ma la Chiesa ripeto la fa la comunità che forma

Eventuale carisma : Catechista/Lettore/Cantore

un’atmosfera aggregante che attira gl’altri. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? lo sono entrato in Cammino quando avevo 16 anni. Andavo a messa la domenica con mia madre e non avevo nessuno attaccamento particolare alla Chiesa. L’unica cosa che mi attirava la parrocchia era quello di stare con altre persone e cercare amici. Vedevo che la parrocchia era praticata da molti giovani del mio quartieri. La mia era proprio una religiosità naturale basata sui sacramenti imposta dalla mia famiglia: battesimo, comunione e cresima. Ma la cosa che mi ha spinto ad entrare in Cammino era la presenza di numerosi giovani in parrocchia e l’esigenza di conoscere nuove persone. Visto che avevo poche amicizie. Inoltre vedovo anche

formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché parla di fatti concreti. Il Cammino con la sua struttura parla a tutti dallo studente al grande giudice. Si rivolge a tutti con un messaggio concreto. Questo si­ curamente attira più persone dispetto la statica parrocchia che fa vivere la fede solo con una fede puramente sacramentale. Il Cammino è valido perché avvicino la Chiesa all’uomo perché parla ai bisogni della moltitudine e diversità degli aderenti. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...).

Ti dico sì perché c’è stata una chiamata. Nella pedagogia del Cammino vieni

dalla mia famiglia.

sempre chiamato ad essere parte attiva di quello che fai. L'interrogarti di essere

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

parte attiva di questa evangelizzazione ti viene a fare uno scrutinio dove ti chiedi:

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

Tu perché sei qui? Cosa cerchi? Cosa Fai? La chiamata che ho avuto all’evange­

esperienza?

lizzazione l’avuta sì per portare Cristo agl’altri a seguito del mio incontro con Cri­

Negli anni i fratelli da quanti ne eravamo tantissimo, ci siamo assottigliati e quel­

sto. Ed è un'esperienza dove vado io a prendere, lo riesco a riconoscere le mera­

lo che ti posso dire, che mi sono sempre trovato i fratelli nei momenti di bisogno e

viglie di Dio nella mia vita grazie all'incontro con le altre persone. Bisogna dire che

mi sono stati vicino neanche fossero dei parenti stretti. Con un fratello di comunità

tutte le evangelizzazioni sono avallate dal vescovo e dalla Chiesa, lo sono cellula

parli la stessa lingua e può darti anche una mano spirituale confrontandoti con la

attiva quotidianamente oltre a partecipare ai momenti di evangelizzazioni indetti

sua esperienza concreta di Dio. L’unità l'ho visto in questo: noi siamo stati una

dal Cammino.

comunità formata da uomini proveniente da categorie sociali diverse e dalle dispa­

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

rate concezione di vita diversi e propri qui ho trovato l’amore fraterno.

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della domenica

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita.

Per quanto riguarda le scelte di vita concrete e radicali, io e mia moglie abbiamo vissuto il matrimonio. Questo è avvenuto grazie alla Parola di Dio che è sempre

Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

stata presente nel fidanzamento e nel matrimonio. Ci ha fatto superare le proble­

Certamente l’Eucarestia dei tre, per il fasto che c'è il sacramento e la sacralità

matiche e le nostre riserve in riguardo. Dio si è presentato durante le tue crisi e ti

della liturgia. Poi mi viene in mente la convivenza. In essa c’è un momento di

aiuta e ti indica dove c'è il bene e dove c’è il male. La prima scelta concreta è stato

pausa nella tua vita, cosi la puoi mettere dinanzi a Dio e dire questa è la mia vita

il matrimonio e dapprima il fidanzamento. Un altro fatto concreto è stata la nostra

fino ad oggi e posso cosi riconoscere l’azione di Dio in essa. Questo mi succede

apertura alla vita. Il cammino è espressione di una pedagogia di franchezza e fe­

sia nell'Eucarestia e sia nelle convivenze.

deltà. Per me Dio è la mia speranza cioè tutto quello che vedo intorno a me

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

comunque anche se è brutto c’è sempre Dio, e per questo se pur c’è il male io ho

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

una persona concreta, cioè Gesù Cristo al quale mi posso aprire, mi posso con­

di un altro percorso formativo?

frontare. Lui è sempre è presente e non mi lascia. Prima di entrare in Cammino per

Sicuramente è l’estrema concretezza del messaggio senza alcun filtro rispetto

me Dio era solo un obbedienza schematica a dei precetti che mi venivano imposti

alla vita di Cristo e quello che Dio vuole fare con te. Cioè l'estrema concretezza con

la quale il cammino mi ha fatto conoscere la Chiesa e i sacramenti. Il Cammino è

irraggiungibile, mentre oggi lo vedo più vicino a me il quale però si è affidata com­

riuscito a comunicare per me e mi ha fatto riconoscere l'azione concreta di Dio

pletamente a Dio. Lui non è un santone o capo di un’organizzazione lui ha sempre

nella mia vita e per questo lo considero il migliore. Sugl’altri itinerari non posso

parlato delle sua esperienza con Dio.

dirti niente perché qui mi trovo bene e non sento il bisogno di andare da un’altra parte. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

Penso che sia un grosso atto di umiltà e benevolenza della Chiesa. Il laico entra all'interno delle sue possibilità di una realtà della Chiesa essa di modifica e diventa una struttura aperta. Così si entra i contati di rituali e decisioni che prima erano delle ics sconosciute ora diventano conoscibili per i laici. Così facendo i laici rie­ scono a dialogare con la Chiesa. Il Cammino fa proprio questo porta i lontani verso la Chiesa snocciolando tutti i dubbi riguardanti la liturgia e la Chiesa in generale. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ tim o come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

Il mondo moderno è una realtà con cui rapportarsi. Se uno vede il mondo mo­ derno alla luce del Vangelo, Gesù ti mette davanti ad una scelta e ti dice: ci sono due strade, una stretta e una facile che ti propina il mondo e il rifiuto della croce. Il mondo moderno è un’alternativa alla strada stretta, a Cristo. Poi il mondo mo­ derno è in continua ricerca di un qualcosa, corre sempre ma non sa dove correre. Mentre la Parola di Dio ti indica la via da perseguire. Chi è per te Kiko Arguello?

Quando inizia il Cammino era una personalità misteriosa. Poi dopo le Gmg e gli incontri vocazionali ho capito la sua concretezza, un uomo che ha avuto una pa­ rola e a questa parola ha detto amen, senza troppe censure. È un’artista estroverso e particolare nelle sue attività ed eloquenza. Inizialmente mi sembrava una persona

Intervista n ° 2

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Scheda di presentazione

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? La mia parrocchia di appartenenza non la vivo proprio poiché risiedo a Casal­

Stato civile: Sposato/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1980

nuovo. Ora viviamo il cammino in una parrocchia diverso. Oggi una parrocchia statica non ha più senso. Anche se la parrocchia è un luogo importante da dove

Città di residenza : Napoli

raccogliere lo spirito da trasporto per la vita quotidiana. Inoltre nella parrocchia ci

Titolo di studio : laurea

sono i segni e senza segni non c'è spiritualità, lo sono venuto a conoscenza del

Lavoro : Ingegnere

Cammino poiché nel quartiere di nascita il cammino era seguita dal5O% degli abi­

Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

tanti del quartiere e molti miei amici e parenti. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Età e data di inizio del Cammino : 24 anni (1996) Attuale tappa di Cammino : Traditio Eventuale carisma : catechista-lettore.

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Sicuramente questa è una delle definizioni di Giovanni paolo II più indovinate. Il Cammino è un itinerario di formazione che aiuta a capire chi si è e quindi capendo

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Prima di intraprendere questo Cammino non avevo nessun rapporto con la fede, poiché ero un cristiano non praticante e andavo a messa solo a Pasqua e a Natale. Cosa mi ha spinto di entrare il Cammino? È stata la curiosità. Anche se ricercavo qualcosa per la mia vita, lo seguii i miei amici che stavano in cammino e avevo al­ cuni parenti li. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato » .

il proprio essere si riesce ad istaurare rapporti nuovo con la società con la quale si vive, e quando a trovare forme di dialogo diverse con chi prima era tuo nemiche, poiché riesce a mascherare il problema che non ti fa relazionare con il tuo pros­ simo, invece la formazione del Cammino ti fa scoprire che sei prima tu peccatore e quindi correggere prima i propri sbagli e poi avvicinarsi al prossimo. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “ Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc....). Al di là de fatto formale di essere evangelizzatore di una comunità, in questo mo­ mento ci è stato donato il carisma di evangelizzare in parrocchia. Questo cammino

spinge ad essere testimoni ed evangelizzare. Al di là della catechesi bella o meno

la familiarità dell’altro. Segni particolari sono tanti. Da persone malate che sono

che sia, si evangelizza con la vita, con gli esempi della propria vita. In questo sì.

state aiutate da una parte della comunità. O uscire con altri fratelli. Poi ognuno si

Non perché mi sento migliore degli altri. Ma già il fatto di stare in un cammino di

ritaglia uno spazio di relazione più consone alle proprie esigenze. Poi però ho viste

conversione che porta ad uno scoprirsi e scoprire i propri limita porta ad essere

nelle grandi manifestazione di gioie e dolore tra nascite e morte la comunità è stata

una forma di evangelizzazione degli altri che sono chiusi nel proprio egoismo,

presente con l’aiuto spirituale e materiale ai fratelli.

nella propria superbia e nel proprio egocentrismo e non riescono a vedere se stes­

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

si. Invece l’evangelizzazione che il cammino che è quella di convertirsi e cono­

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

scersi peccatori e cosi evangelizzare.

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

Sicuramente è l’Eucarestia. L’ Eucarestia è il centro del cristianesimo poiché li passa lo spirito vivificante che è Cristo. Anche se non ci fosse settimanalmente

Prima di entrare il cammino per me Dio non esisteva, quando sono entrato in

l’incontro con la parola, questa mi fa vivere ciò che l’Eucarestia mi dà. La convi­

cammino Dio per me era qualcosa di astratto, poi andando avanti nel Cammino e

venza ti fa capire come nello spaccato della società, che p la comunità, vive tutto

facendo esperienza della parola che ti fa capire chi sei e fai esperienza concreta di

questo e come la Parola si materializza attraverso lo spirito che viene donato nel-

vita e vedi che Dio è qualcosa di concreto e vedi che Lui non si manifesta in segni

l’Eucarestia.

miracolosi, miracoli o segni impossibili ma si manifesta con la naturalezza e la

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

semplicità degli eventi che ti accadono dove tu vedi l'opera di Dio. Ciò che mi ha

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

fatto maturare il cammino è quello di un Dio concreto e non astratto un Dio reale e

di un altro percorso formativo?

tangibile da toccare.

Non lo so perché esperienze con altri itinerari non li conosco. Per questo come

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

si dice a Napoli non bisogna cambiare la via vecchia con quella nuova. Ma per me

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

il cammino dona una formazione completa che prende le liturgia tra eucarestia e

esperienza?

penitenziali e in più c’è la formazione che deriva dall’ascolto e della proclamazione

Una prima esperienza è alla base quando sono entrato in cammino stavo in una comunità con 49 estranei, oggi questi sono come una famiglia. Questo è vissuto con la malattia, la difficoltà e la malattia del fratello. Il Cammino mi ha fatto vivere

Kerigmatico della parola. Questo mi aiuta a convertirmi dalla mia situazione di pec­ cato. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di

formazione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratte­ ristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Questo è uno dei motivi che ha permesso alle persone di avvicinarsi ai movi­ menti. Il concilio pone fine alla rotture tra Clero e laici. Il Concilio rovescia la pira­ mide dove alla cima ci sono i laici e il clero alla base. Il Laico è al servizio nel pre­ sbitero nella parrocchia e il clero si sente in contato con il mondo laico. Così il laici non perde la sua relazione con il mondo e così il clero non perde la sua azione spirituale avvicinandosi al mondo. Anche se ci sono degli sconfinamento. Anche se la strada intrapresa dal Cammino e del Concilio è validissima. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Il mondo moderno non è mai un ostacolo alla fede. La fede va incontro al mondo. Le persone non conoscono la fede per questo c’è bisogno di laici preti e movimento che mostrano i segni della propria conversione e dell’incontro con Cri­ sto portando questo alle persone nel mondo moderno. Un mondo senza Cristo va in una strada di perdizione per questo c’è bisogno di chi riporti le persone sulla rette vita. Chi è per te Kiko Arguello? Kiko Arguello è uno che mi ha fatto capire che il Signore ha una missione su ognuno di noi. Noi dobbiamo farci condurre da lui e aprire il nostro cuore alle sue meraviglie, lo posso essere solo un limite alla volontà del Signore. Per questo devo cercare di togliere questo ostacoli. Anche se la cosa più bella che mi ha donato il cammino è la libertà dell’uomo. E Kiko liberamente ha rimosso questi ostacoli aprendo la propria vita a Cristo. Per me Kiko è un esempio di vita e non un idolo.

Intervista n° 3

Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

Scheda di presentazione

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : N apoli, 1976 Città di residenza : Napoli

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Per me la parrocchia non è una forma superata, ma è un punto di partenza per le

Titolo di studio : laurea

relazioni di dopo. Le persone s’incontrano nella parrocchia e poi dopo questi rap­

Lavoro : Impiegato

porti si realizzano alTestemo. Per un periodo ho frequentato il cammino nella mia

Parrocchia : San Giovanni in Porta San Gennaro

parrocchia di appartenenza ma ora non più. lo ho deciso di continuare la mia espe­ rienza di fede nel Cammino Neocatecumenale perché è stato la proposta che è arri­

Età e data di inizio del Cammino : 19 anni (1995)

vata per esperienza vissuta da mio padre e ho conosciuto questa forma di approc­

Attuale tappa di Cammino : Traditio

cio alla riscoperta della fede e mi sono istallato in questo tipo di itinerario. Ne sono

Eventuale carisma : Catechista e cantore

venuto a conoscenza grazie alla mia famiglia anche se ci sono stati degli inviti for­ mali precedenti.

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? La decisione di intraprendere questo cammino è partito dall’effetto che ebbe su mio padre l’intraprendere questo itinerario di fede. Cioè la guarigione da una forte depressione che sembrava avergli chiuso ogni prospetto di vita, che gli provocò una mancanza di felicità che gli bloccava ogni possibilità di relazioni sociale. Prima di entrare in cammino la mia religiosità si basava solo sulle liturgie fatte da pre­ cetti. lo vengo da una famiglia cattolica che mi ha sempre invitato ad andare in chiesa. Poi ho fatto parte dell’Azione Cattolica, poi ho vissuto l’azione di volon­ tariato sui treni per Lourdes.

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Si, penso che il cammino sia adatto ai tempi moderni. Questa cosa non si può dimostrare in maniera astratta ma dai frutti che porta. Cioè dalla numerosità delle comunità, dalla grande adesione dei giovani, anche se il cammino non è pretta­ mente giovanile visto che in esso mancano momenti ludici. Questo mi fa pensare che è adatto ai tempi moderni. Credo che la presenza dei giovani e l’elemento ca­ ratterizzante del Cammino. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es:

Evangelizzazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc....). La Nuova Evangelizzazione sia proprio la missione totale della Chiesa. Cioè

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza?

come da sempre, la Chiesa ha sempre sentito la necessità di portare questo mes­

Si, questo soprattutto nell’ultimo periodo ho potuto constatare come la comu­

saggi. Questa parola nuova fa capire che non sono i contenuti del messaggio ma

nità faccia due tipi di servizi. Il primo è condividere la propria vita con gl’altri. Que­

c’è un nuovo modo assolutamente di porsi che è un modo abbastanza sfrontato.

sta è il primo servizio che si fa, anche in modo inconscio. Ciò porta sempre qual­

Un modo di avvicinare le persone in modo moderna, lo credo questo andare per

cosa sempre di positivo che ti illuminano la vita. Poi c'è anche l’aiuto materiale e

strade, per la piazza, come ha detto anche Papa Francesco, sia la novità della

reciproco. Un aiuto concreto nel bisogno. Nella mia vita ho visto questo aiuto da

Nuova Evangelizzazione. Questa novità si basa sul fatto che non c’è più una cosa

parte dei miei fratelli di comunità. Un esempio può essere quando mia nonna ha

ferma alla quale andare ma oggi è la Chiesa che si muove e va incontro agli uomini.

sofferto nella sua malattia, ho visto sorelle che mi hanno aiutato facendo notti

Se non c’è questa proposizione fisica verso gli uomini è difficile evangelizzare, lo

all’ospedale. Questo è uno degli esempi pratici che sono avvenuti in comunità.

nell’ambito del Cammino ho fatto la Traditio, le missioni per strada e oggi stiamo portando avanti questa evangelizzazione nel Bosco di Capodimonte. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o cì

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

Questa è una domanda a trabocchetto. So bene che nessuno di questi tre ele­

Devo dire la verità rispetto al modo di affrontare il Rapporto con Dio al passato

menti può mancare. Ma se devo fare una scelta forzata, allora ti dico L’eucarestia

era di tipo più scontato. Un Dio dal quale dovevi riguardarti, un Dio al quale ti ri­

come sacramento proprio della Chiesa. Al di là del fatto che nel Cammino si viva in

volgi solo nel momento di bisogno. Mentre oggi Dio avvolge la mia vita a trecento-

modo comunitario, ma l’eucarestia il fondamento della Chiesa. In quel momento

sessanta gradi. Poi vedo che ci sono fatti concreti della mia vita sono stati i se­

Dio afferma la sua grandezza. Fermo restando che Eucarestia senza il confronto

guenti, come avere un rapporto non scontroso con i miei suoceri, o il mio aprirmi

con i fratelli e senza la giovialità con il prossima pure può essere fine a se stesso e

alla vita anche dopo molti attacchi del demonio. Ci sono dei fatti concreti che mi

relegato ad una fede privatistica. Quindi va bene fino a quando c’è sempre un con­

fanno vedere un cambiamento nel mio rapporto con Dio. lo credo che Dio si fa

tatto con il prossimo dando testimonianza dell’effetto dell’Eucarestia.

presente nella mia vita con dei segni, come vivere bene dei momenti difficili che senza di lui sarebbero soffocanti. Così ho scoperto la paternità di Dio.

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

di un altro percorso formativo? Sono sicuro di questo. Contestualizzando a quello che è successo qua di dove

per salvare questo mondo. Chi è per te Kiko Arguello??

decidere cosa fare se continuare il cammino o stare in parrocchia, lo decisi di

Per me Kiko è una persona che per molto aspetti mi ricorda un nuovo San Fran­

continuare il cammino, perché se avessi abbandonato il Cammino avrei abban­

cesco. Questa frase potrebbe far tremare qualcuno. Ci vuole amore per questa mis­

donato la mia pratica religiosa. Ne sono convinto. Senza parola e fratelli io muoio.

sione. lo vedo in Kiko l’amore verso questa missione. Poi spesso si cade nella

Perché io sono stato sempre un poco avverso alle cose ecclesiali che tendono ad

tentazione di idealizzare qualcosa, lo mi dico anche Gesù nelle sue parole aveva

mostrare le differenze e gli arrivismi, mentre nel Cammino c’è una comunità che

anche un certo fascino. E se nel mondo ci sono stati tanti condottieri che grazie al

cammina insieme e condivide anche il male. Sono convinto che se non fosse stato

fascino hanno portato il male. Penso che Kiko sia un bell’esempio di amore cri­

per il cammino mi sarei allontanato dalla Chiesa.

stiano. Inoltre questa missione ha portato ad abbandonare tutte le sue sicurezze.

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Meno male che c’è stato questa apertura fondamentale grazie al Concilio. Noi dapprima siamo figli di Dio. Un padre della chiesa diceva: per voi io sono vescovo ma dapprima siamo fratelli. La visione laica porta un’esperienza e una varietà di esperienza che arricchisce la chiesa e l’evangelizzazione. Questo va fatto con un attenzione particolari ai riti e ai formalismi che sono importanti. La missione dell’e­ vangelizzazione deve essere di tutti i figli di Dio e non solo nelle mani dell’Ordine sacro. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Il mondo moderno fa paura, però anche nel passato ci sono stati momenti di forte crisi, con guerre, malattie etc. Però penso che il mondo moderno sia la terra da evangelizzare. Fondamentalmente senza questo mondo moderno sarebbe vano andare ad evangelizzare. Per questo va amata. Come fece Gesù durante la sua vita pubblica, che ha amato coloro che incontrava anzi dando la sua vita per tutti gli uomini. E quando ci chiedono di evangelizzare, ci chiedono di salire sulla croce

Però so anche che lui finirà, ma il cammino continuerà ad operare.

Intervista n ° 4

quotidiana delle persone. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­

Scheda di presentazione

colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato ».

Stato civile : Celibe/Nubile Luogo e anno di nascita : Napoli, 1976 Città di residenza : Napoli

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Titolo di studio : diploma

Secondo me no. Non condivido l’affermazione di McLuhan. lo credo che la par­ rocchia debba avere un ruolo centrale nella vita del cristiano, anzi più che mai ora

Lavoro : Operaio Parrocchia : S. Giovanni Evangelista in Porta S. Gennaro

che tutto è globalizzato. Bisogna riscoprire la parrocchia, laddove si è assopita, e difenderla e coltivarla dove è già fervida e fruttuosa, lo sono molto legato alla ver­

Età e data di inizio del Cammino : 20 anni-marzo 1996

gine Maria, Ella in ogni sua apparizione su questa terra ha sempre avuto messaggi

Attuale tappa di Cammino : Traditio

per la Parrocchia e il parroco del luogo dove appariva, così facendo riconosce e

Eventuale carisma : Catechista

conferma il ruolo fondamentale della parrocchia. Fin da bambino, per motivi logistici, non ho mai frequentato la parrocchia del

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Alla luce dell’esperienza che Cristo mi ha fatto vivere fino ad oggi, mi risulta difficile affermare: ho deciso di intraprendere un cammino di fede. È Dio che ha scelto me. Il motivo che mi ha portato ad intraprendere il Cammino Neocatecumenale, quasi vent’anni fa, più che la curiosità di andare alle catechesi, fu il fatto di andarci con un gruppo di amici. Prima di entrare in Cammino il mio rapporto con la Chiesa era fermo alla Prima Comunione e allo sporadica partecipazione alla messa della domenica. Pur appartenendo ad una famiglia cattolica praticante ve­ dovo la Chiesa come qualcosa che stava là e che influisse poco o niente nella vita

quartiere dove risiedevo, però sono stato adottato spiritualmente da Don Antonio Rotondo nella Parrocchia del Buon Cammino. Li ho ricevuto i sacramenti e ho intrapreso il Cammino neocatecumenale. Oggi invece faccio il Cammino nella par­ rocchia di S. Giovanni Evangelista in Porta s. Gennaro. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Visto che viviamo in una società che si ritiene moderna capace di andare a velo­ cità elevate, questo non ha fatto altro che allontanarci da tanti valori e dal gusto dell’essenziale. Il Cammino, dono dello Spirito Santo, è andato a riprendere tutto della chiesa primitiva, quindi di è ritornati a vivere la fede come i primi cristiani riscoprendo la comunione tra i fratelli: la Koinonia. Quest’ottica comunitaria

permette di vedere nell’altro Cristo, in una società ampiamente individualistica che

conoscenza di Dio padre, un rapporti più intimo. Devo dire che per un lungo pe­

pone sempre l’io davanti a Dio. Il Cammino permetti doni stupendi per le famiglie

riodo anche all’interno del Cammino la mia fede si è soffermata alla partecipazione

con l’apertura alla vita, per i giovani con la castità e vocazioni, e per i consacrati

dei programmi liturgici, senza mai scendere nel profondo e nel concreto di quello

che hanno rinnovato e completato la loro vocazione.

che ascoltavo. Un merito del Cammino è quello di concretizzare e a vivere la parola

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

che per il mondo è vecchia duemila anni. A me ha fatto fare scelte di vita che mai

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

avrei pensato di fare, come la vocazione al matrimonio. Memoriale di richieste di

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

perdono a persone che mi avevano fatto del male, la rinuncia degli ideali che avevo

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

riguardo alla politica e alla giustizia sociale. Ha dato senso alle sofferenze che ho,

etc....).

è un grandissimo dono per la mia vita. Ho vissuto la perdita del mio lavoro, la

Ricollegandomi alla domanda precedente, un’altra riscoperta del Cammino neo-

malattia di mia figlia e la morte di mio padre senza disperazione. Questo è il più

catecumenale è proprio il protagonismo del fedele laico nell'evangelizzazione, cioè

bello dei doni, la catechesi è soprattutto la preghiera costante che ti donano discer­

della parola che ascolta e professa nei modi e nei tempi che il Signore gli dona, lo

nimento.

mi sento cellula attiva, in primis nel ruolo di genitore, marito, figlio, all’interno dei

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

contesti sociali dove sono collocato e nel Cammino di fede grazie alla tappa della

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

Traditio, dove la Chiesa mi ha inviato per le case del quartiere. Un'altra forma di

esperienza?

evangelizzazione che ho potuto constatare in quest’ultimo periodo è la mia pre­

All’inizio del Cammino, pensavo che i membri della comunità dovessero aiutarsi

senza come famiglia, all’interno di un gruppo di preghiera, durante un pellegri­

gli uni con gli altri, stare sempre insieme e non tradirsi mai. Col tempo poi, ho

naggio. Qui sono stato segno per tutte le persone separate, divorziate o giovani

compreso che questa era la mia idea di comunità, che credevo di poter realizzare

che erano scettiche circa il matrimonio.

con le mie forze e le mie capacità. L’unità è qualcosa che realizza lo Spirito Santo,

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

già dopo il secondo scrutinio, mettendo in comune i beni, si manifestano i primi

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

segni. L’esperienza più recente che mi è rimasta nel cuore è la seguente. La sera

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

dopo la morte di mio padre, tutti i miei fratelli di comunità sono venuti a pregare a

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

casa mia il rosario per l’anima salita al cielo. Lo stesso in un giorno particolare,

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

dove mia figlia era a Medjugorje ho telefonato a molti fratelli affinché tutti alla stes­

Mi ha fatto riscoprire l'amore di un padre buono che mi ama così come sono. Il

sa ora potessero pregare per lei.

Cherigma è stato una ventata di aria pura in una visione di un Dio - giudice. Dall’a­

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

scolto delle catechesi e dallo scrutare le scritture mi viene una maggiore

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

che lavorano con lo zelo nella vigna ti fa comprendere la bellezza dell’amore di Dio

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

che si manifesta nelle forme più svariate. Nelle nostre comunità si sperimenta

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

sempre l’aiuto vicendevole tra il presbitero e i fratelli laici, l’uno ha bisogno del­

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

l’altro in un mix di amore.

Il nostro cammino poggia su un tripode e questi tre momenti sono tutti fonda­ mentali. Per me la Santa Messa è al di sopra di tutto, e il momento più importante

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

della mia vita, lì si riceve lo spirito per fare tutto. La Madonna nelle sua apparizioni

lo non trovo nessuna differenza tra i due. La comunità è uno spaccato del

ai veggenti sempre raccomanda la Santa Messa, anzi dice che tra le apparizioni e la

mondo che ha ricevuto la grazia di vivere misteri grandissimi. Credo che noi che

Santa messa bisogna scegliere sempre la seconda. La messa vissuta nel modo ca-

facciamo parte della comunità abbiamo una responsabilità verso questo mondo

tecumenale, con tanti segni curati nei particolari dà ancora più senso al miracolo

moderno, con l'aiuto dello Spirito Santo dobbiamo fargli vedere che si può vivere

eucaristico.

in un altro modo, in una visione verticale della vita. Chi è risorto con Cristo pensa

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

alle cose del cielo, quindi l’evangelizzazione è una logica conseguenza. La mis­

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

sione nasce dove c’è stato l’incontro col soprannaturale. In questa logica ritengo

di un altro percorso formativo?

che il mondo moderno sia un’opportunità di crescita spirituale, perché vedendo

Non conosco gli altri percorsi formativi, ma parlando e frequentando altre per­

noi possano dire il fatidico guardate come si amano. Non credo per questo che

sone di altre realtà, ritengo che il Cammino Neocatecumenale sia la più giusta

rappresenti un ostacolo, anzi gli ostacoli sono dentro di noi e non vengono da

collocazione per me all’interno della Chiesa che il Signore poteva trovarmi. La sua

fuori è sono dati dalla nostra pigrizia spirituale, il poco tempo dedicato alla pre­

radicalità, le sua radicalità, le sue tappe con gli scrutini, e porta quest’ultima ad

ghiera, i tanti giudizi e alla non obbedienza.

avere discernimento sui fatti della propria vita. A me è servito tanto e ancora lo ri­

Chi è per te Kiko Arguello?

tengo fondamentale per il proseguo.

È un uomo illuminati dalla luce di Dio, che ha permesso a tanti di avvicinarsi alla

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Penso che sia un gradissimo dono dello Spirito Santo, che del resto come tutto il Concilio. La partecipazione attiva, dinamica dei calici alla vita della Chiesa è un elemento fondamentale, un aiuto a tutto il clero, lo posso rispondere per il cam­ mino, e posso dire che vedere famiglie in missione, catechisti itineranti, fratelli laici

fede .

Intervista n° 5

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Si! H o cam biato parrocchia. Ciò che mi ha avvicinato al C am m ino è stato la

Scheda di presentazione

sem plicità delle catechesi. E com e ho detto prim a ho ricevuto un invito dagli am ici che frequentavo.

Stato civile : Sposato/a

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di Luogo e anno di nascita : Napoli, 1975 Città di residenza : N apoli

formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

Titolo di studio : diplom a

Perché è una realtà che porta la Parola di Dio fuori dalle mura delle parrocchie, cercando di raggiungere tu tti gli uom ini.

Lavoro : Im piegato Parrocchia : San G iacom o degli italiani

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

Età e data di inizio del Cammino : 20 anni (1977)

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

Attuale tappa di Cammino : M a trim o n io Spirituale

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditi©), assistenza ai poveri

Eventuale carisma : nessuno

etc....). Per quanto riguarda l’evangelizzazione ho fatto solo la Traditio, e poi più nulla Questionario informativo

Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto

oltre alle preparazione ai battesim i. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

pratica religiosa precedente?

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

Alcuni am ici già avevano fatto catechesi e per continuare a stare insiem e e fre­ quentare la stessa parrocchia partecipai alle catechesi di Piazza Nazionale. Ho sempre aderito alla religione Cattolica partecipando solo alla messa domenicale.

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Se non ci fosse stato il C am m ino neocatecumenale certam ente oggi non sarei

Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­

nella Chiesa. O ggi il m io rapporto con Dio è un rapporto più in tim o e personale, la

colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

fede che vivo ora la cerco di esprim ere nel m io piccolo un esem pio può essere la

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato ».

fam iglia. Q uesto non avviene nella parrocchia dove frequento il C am m ino poiché

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­

non si trova nelle vicinanza della mia abitazione.

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza?

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

Essendo figlio unico, ho avuto una concreta testim onianza di aiuto quando m io

È necessario fare una distinzione fra quelli che sono fuo ri dalla com unità ma

padre è tornato al Padre con la partecipazione concreta alla m ia necessità e con un

hanno altre attività parrocchiali e coloro che sono com pletam ente fuori dalla par­

aiuto ricevuto da tu tti i miei fratelli di com unità. Senza di loro non so cosa avrei

rocchia e fuori dalla com unità. Q uest’u ltim i non li vedo com e ostacolo, anzi pos­

fatto.

sono essere com e un terreno che deve essere arato e coltivato, quindi possono es­

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Il M om ento più significativo è senza ‘altro il sacram ento de ll’ Eucarestia dom e­ nicale. Lo ritengo un m om ento m o lto in tim o e personale, m entre le convivenze le ritengo un m o m ento di condivisione delle gioie e probabilm ente del quotidiano. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Non sono a conoscenza di altri percorsi form ativi se non per sentito dire, so che senza la form azione di fede che ho acquisito nel C am m ino, oggi certam ente non sarei dove sono. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Sono pienam ente d ’accordo nella partecipazione dei laici in considerazione che prim a del Concilio Vaticano II, ai laici non era permesso nulla per quanto riguarda la predicazione.

sere u n ’area di sviluppo.

Intervista n° 6

Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

Scheda di presentazione

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1962 Città di residenza : Napoli

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Ho scelto il Cammino perché li già coerano alcuni miei parenti: mia madre, i

Titolo di studio : diploma

miei zii e alcuni miei amici. In poche parole tutti noi del gruppo di preghiera en­

Lavoro : Disoccupato

trammo in Cammino. Oggi frequento il Cammino in una parrocchia che non è

Parrocchia : S. Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

quella territoriale. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Età e data di inizio del Cammino : 1996 Attuale tappa di Cammino : Traditio Eventuale carisma : Nessuno

formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Lo scopo del Cammino è attualizzare la parola di Dio che si realizza tutti i giorni, che porta frutto sia nelle singole persone e sia nella società, affinché l’uomo possa

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto

mettere in pratica la sua parola. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

pratica religiosa precedente?

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

lo entrai in Cammino poiché in quel periodo della mia vita avevo grandi diffi­ coltà. La mia attività commerciale andava male, ero caduto in depressione. Prima

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc....).

di entrare in Cammino andavo in chiesa. Tramite mio zio entrai all’interno di un

Si sono cellula attiva. In questo periodo ho fatto la Traditio. Non mi sono tirato

gruppo di preghiera. In quel periodo speravo che mi venisse dato un messaggio di

indietro, pur dovendo andare in un quartiere pericoloso che non conoscevo. Ho

speranza. La messa domenicale per me era diventata qualcosa di vuoto, andavi lì e

bussato le porte, ho parlato con coloro che mi hanno accolto, ho cercato di por­

uscivi come se non fosse successo nulla. Man mano in questo Cammino e come

tagli la parola di Dio anche se molte persone non si sono dimostrate fredde a que­

se la Chiesa avesse aperto le sue braccia accogliendomi. Così facendo mi sono

sto messaggio. Ma in qualche cosa sono riuscito ad entrare in contatto con alcune

risollevato da questa crisi. Il Cammino mi ha ridonato la speranza.

persone, che hanno capito la mia sincerità e che dietro alla mia evangelizzazione

Domenica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze

non c’erano secondi fini. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di forma­

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

zione?

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? La mia vita è cambiata. Prima di entrare in Cammino ero tutt’altra persona. Oggi

Tutti e tre sono importanti. Questo è il tripode. Per me la Convivenza è il mo­ mento in cui si approfondisce la parola di Dio. Nell’eucarestia c’è l’incontro con Dio. Anche se l’esperienza più forte di fraternità la si assaggia con la convivenza.

ho cambiato i miei valori, innanzitutto mi sono aperto alla vita e ho accettato la

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

mia quinta figlia con la sindrome di Down. Questo ha cambiato la mia vita, oggi

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

cerco anche di aiutare mia figlia frequentando un’associazione apposita. Questa

di un altro percorso formativo?

mia figlia è una benedizione. Anche se inizialmente non capivo il perché. Ma oggi

lo penso che sia il più adatto a me. Nel Cammino si approfondisce la parola di

vedo che mia figlia è un dono. Se l’avessi vista senza Dio sarebbe stata una sfor­

Dio. Anche se devo dire di non conoscere nel profondo alle altre realtà della chiesa

tuna e che sarebbe stato meglio far abortire mia moglie.

le quali portano a Dio.

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

li Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

esperienza?

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

Dell'aiuto reciproco si posso dare un’esperienza, lo paragono al racconto del 1

lo penso che il ruolo affidato ai laici è fondamentale, perché anche se i sacerdoti

Vangelo riguardante la guarigione del paralitico . Questa persona da sola non sa­

sono i custodi della Parola di Dio e dei sacramenti, ma i laici che vivono nella chie­

rebbe mai potuta salire sul tetto della casa dove lo hanno calato per farla incontrare

sa sono integrate nel tessuto sociale mentre i sacerdoti fanno fatica ad entrare in

con Gesù, lo vedo come la comunità siano queste persone che hanno aiutato il

contatto con la società. Per questo l’esperienza di vita data da un laico è l'inte­

malato, cioè io, ad avvicinarsi a Gesù. Poi lo vedo anche nella mia famiglia come la

grazione fondamentale all’operato della Chiesa. Cosi i lontani da Dio si possono

comunità ha dato un nuovo modo di vivere, dove non ci sono odi. Anche le lodi

identificare con persone uguali a loro.

che mi sono state consegnate mi aiutano a rapportarmi con il prossimo e con la mia famiglia.

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

Il mondo che sta al di fuori della comunità se è un mondo cristiano è una cosa,

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

ma se parliamo del mondo in cui non c'è Dio è un'altra cosa. Questo è un mondo

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della

sfortunato che non ha avuto la grazie di conoscere Dio e anche se crede di essere

migliore e superiore al mondo della fede, stiamo vedendo come esso sta cadendo nella perdizione e nella morte. Chi è per te Kiko Arguello? Kiko Arguello è un grande dono di Dio. Riesce a fare cose straordinarie con sem­ plicità. Questa sua capacità ha fatto in modo che nella Chiesa ci fossero molti frut­ ti. Se vogliamo parlare di coloro che criticano il Cammino dobbiamo solo ricordare le famiglie che si sono salvate, i presbiteri che si sono formati nel Cammino, da questo possiamo provare la bontà del Cammino e dei suoi iniziatori.

Intervista n 0 7

la mia equipe a riportarle, vuoi provare ad ascoltarle?’’. Spinto dalla curiosità accet­ tai l’invito. Entrai in comunità.

Scheda di presentazione

Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

Stato civile : Celibe/Nubile

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato ». Luogo e anno di nascita : Quito (Ecuador), 1989 Città di residenza : Napoli

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Titolo di studio : laurea

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Lavoro : Studente di canto lirico

lo ho fatto il Cammino nella mia parrocchia d'appartenenza in Ecuador, per circa

Parrocchia : S. Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

7 anni. Abbiamo avuto solo una fusione dopo il secondo scrutinio. Ma subito dopo la fusione mi sono trasferito in Italia per studiare lirica e per questo non

Età e data di inizio del Cammino : 14 anni (2003) Attuale tappa di Cammino : Traditio Eventuale carisma : Cantore

conosco bene i nuovi fratelli. Arrivato in Italia, precisamente a Napoli, ho iniziato a frequentare il Cammino in una comunità di San Giovanni Evangelista. Tutto questo grazie a mio padre che ha contatti con i vari centri del Cammino. Vedo che le comunità vivono nello stesso modo. È il rapporto che si crea è uguale a quello che

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? lo praticamente sono nato in Cammino. Mio padre Giacomo è diacono ed è il segretario del Centro neocatecumenale in Ecuador, lo sono nato in questo am­ biente dove ci sono i fratelli, sacerdoti e liturgie. I miei genitori mi hanno tra­ smesso la fede. Una fede che consiste neH’affidarsi a Dio. Nella mia vita ho visto sempre che i miei genitori mettevano al primo posto Dio, anche prima della fami­ glia. Questo era difficile da accettare. Anche se oggi tutta ha senso, lo sono entrato in Cammino quando avevo 14 anni e non sono stato obbligato dai miei genitori. Mi ricordo che mio padre mi disse: “ guarda quest’anno ci sono le catechesi e non sarà

sta nelle comunità dell’ Ecuador. E ovvio che poi la comunità cresce insieme. Ma il Cammino è una realtà che si adatta alla globalizzazione. Il Cammino lo si può tro­ vare in tutto il mondo. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché sicuramente è un Cammino che capisce l’essere umano, e la debolezza degli uomini. Si va al di là del deviazionismo sentimentale, che molte volte cade nell’ipocrisia, invece, il Cammino capisce che tutti gli uomini sono peccatori anche i preti e che c’è un modo per rialzarsi, di accettare la propria vita tutto questo gra­ zie alla parola e grazie a Gesù Cristo. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

esperienza?

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

Questo è importante e vitale per la comunità, perché la comunità non è soltanto

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

i fratelli ma il rapporto che si istaura con loro. Si crea una fraternità, lo penso che

etc....).

questa unità, questo aiuto reciproco nelle cose è importante, lo mi trovo qua e ho

lo direi di sì, ma non del tutto perché io sto nel Cammino, cerco di essere cri­

dei problemi con le lavatrici e le sorelle mi aiutano. Poi si fa la decima, se nella

stiano, ma son pur sempre un essere umano, lo posso percepire che la gente vede

comunità ci sono persone con problemi economici, con questi soldi o fondo cassa

qualcosa di diverso in coloro che frequentano il Cammino. Ora stiamo vivendo la

il fratello bisognoso può accedere a questo aiuto. Noi dobbiamo anche condi­

Traditio e si fa questa esperienza di andare in casa in casa bussando alle porte e

videre i beni. Questo è il comuniSmo o sbaglio?

annunciando il Vangelo in base alle nostre esperienze proprio di vita che ti fanno

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

credere che Dio c’è, che ti ama, che ti aiuta e che ti sta sempre vicino, lo vivo da

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

solo qui, e se non avessi fede non so cosa farei. Se ci pensassi sul fatto che non

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

c'è chi mi cucina, chi mi pensa, lontano dalla famiglia e dagli amici. Però io non ho

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

crisi, sto qui contento. Penso che bisogna evangelizzare sempre anche nel quoti­

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

diano e non solo nelle missioni particolari. Bisogna evangelizzare a lavoro, al con­

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

servatorio, in famiglie etc.

Il momento più importante è l’eucarestia perché qui c’è questo miracolo della

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

transustanziazione dove il pane diventa corpo e il vino sangue di Cristo. È una

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

meraviglia che ci aiuta e crea comunione con il signore. Anche la parole è impor­

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

tantissima perché aiuta i fratelli a conoscersi nell’esperienza diretta con Dio. Anche

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

i ritiri sono vitali perché vengono fatti quando uno sta peggio, pieno di problemi di

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

soldi, di solitudine etc. Tu vai là e ti ritiri dal mondo e stai in un ambiente più rilas­

lo pensavo che Dio fosse lontano da me, che sta lassù e che ci manipola e si di­

sato, pieno di preghiera, parola e catechesi. È un lavaggio dell’anima.

verte con noi che siamo delle formiche e ci brucia ogni tanto, lo penso che il mio

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

rapporto con Dio è cambiato un po’, prima il mio rapporto era più semplice, più

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

infantile. Non c’era un rapporto di figliolanza, un rapporto tra padre e figlio. Ora in­

di un altro percorso formativo?

vece prego durante la giornata e riesco a vivere in modo più sereno. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

Ho amici che sono nell'Opus Dei o nel Lazos de amor mariano nato in Colom­ bia. Sono movimenti che avvicinano gli uomini a Dio. Il Cammino non è il solo che avvicina l’uomo a Dio. Ma sicuramente è quello più adatto a me.

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? La partecipazione dei laici è importante. Per esempio noi prepariamo le lettura, sistemiamo la parrocchia, facciamo catechesi. Tutto questo avvicina le persone alla chiesa. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Il mondo più che un ostacolo, sta perdendo la fede. Molte volte non la considera proprio neanche come nemica, lo pur vivendo in un ambiente come quello musi­ cale c’è chi non crede a niente mentre altri vivono una fede sincera. Ma sicura­ mente nella società moderna è difficile avvicinarsi a Dio. Per questo il Cammino è importante perché fa in modo che ci siano cristiani che sono luce per il mondo e diventano punto di riferimento per chi vive momenti di difficoltà nella propria vita. Chi è per te Kiko Arguello? Kiko Arguello è una persona meravigliosa piena di doni, perché io faccio il musi­ cista e lui ha composto ben 200 melodia per i salmi pur non essendo un musicista professionista, poi ha scritto questa sinfonia, è un pittore e architetto bravissimo. Sicuramente è un uomo ispirato. Lui da 40 anni gira il mondo promuovendo que­ sto Cammino, fondando seminari sembra una cosa veramente illuminata.

Intervista n° 8

avere risposte, lo non conoscevo nulla del Cammino neocatecumenale e mi sono sentito chiamato ad approfondire. Di volta in volta, durante le catechesi, ho risco­

Scheda di presentazione

perto la fede e ho deciso di continuare. E da allora tutto è cambiato in maniera dra­ stica e radicale. Quell'esperienza che solo dettata dalla tradizione, anche se non

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1979

sono propenso a disprezzare quell'esperienza e il periodo che precede il catecu­ menato che è una fase di preparazione all’incontro con Dio. Ma solo con il Catecu­

Città di residenza : Napoli

menato ho riscoperto il senso della vita nella Chiesa. Prima subivo la tradizione e

Titolo di studio : laurea

non ero l’attore principale dell’amore di Dio. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­

Lavoro : Ricercatore Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

Età e data di inizio del Cammino : 17 anni nel 1996 Attuale tappa di Cammino : Traditio Eventuale carisma : Catechista e Cantore

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? lo II cammino l’ho iniziato nella mia parrocchia, anche se l’affermazione di

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? La mia pratica religiosa precedente era dettata dal fatto che sono di famiglia cattolica e quindi era obbligato ad andare in Chiesa in alcune occasioni. Natural­ mente non avevo un grande convincimenti di carattere religioso anche se seguivo alcuni riti. Tutto è cambiato quando una domenica ho ricevuto un annuncio e da questo annuncio mi sono sentito chiamato ad intraprendere un cammino di fede. Questo invito fattomi da una persona che mi ha portato la sua esperienza concreta di Dio. Dopo aver ascoltato questo annuncio mi sono posto alcune domande esi­ stenziali: Chi sono? Perché vivo? Dove siamo destinati? Avevo questa esigenza di

McLuhan sia fondata dal punto di vista sociologico e poi sarebbe impegnativo confutarne la tesi principale in modo cosi generale. Per quanto riguarda la mia esperienza particolare per me la parrocchia come dimensione con me ha funzio­ nato. Pero. È anche vero che la fede autentica non è legata ad una singola parroc­ chia nel senso che la posizione dello Spirito è come un vento e porta a non loca­ lizzare la fede in ambito parrocchiale. Per quanto ho detto anche se la parrocchia è stato uno strumento d'iniziazione di fede, e non conoscendo la rete presente all’in­ terno della parrocchia, quando poi ho dovuto cambiare parrocchia legate a vicende alla gestione del Cammino poi di fatto a me non ha costituito un grande problema. Forse mi ha recato un po’ di scomodità, ma il Cammino può essere seguito in ogni luogo senza problema. Rileggendo la frase posso dire che sicuramente il luogo che attira l’uomo anche se nel luogo vi è un’estetica che offre un modello di esistenza

diversa. Quindi, si può leggere in più parti questa affermazione. Per questo posso

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

dirti che non è la parrocchia che mi ha fatto entrare in Cammino. Però se non ci

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

fossero state delle cose belle in quella parrocchia come l’organizzazione degli

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

spazi e l’interazione delle persone magari non avrei avuto un contesto che mi

etc....).

avrebbe dato la scelta di entrare in Cammino. Pur se si evangelizza per strada o

Si sono cellula attiva di questa evangelizzazione in tutti i modi che sono stati

fare un'eucarestia in uno spazio aperto, e quello che c’è dietro che esprime il mo­

proposti dal Cammino. Lo sono anche nel luogo di lavoro e amicali. Lo sono stato

dello comunitario di quella liturgia. Nulla è a caso anche gli stessi luoghi parti­

portando il vangelo per le case, bussando le porte, portando Cristo ad un pros­

colari.

simo sconosciuto, che è amato pur non conoscendolo. Di recente sono stato coin­

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

volto nell’esperienza di evangelizzazione in chiesa. Questa è stata una delle espe­

formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce

rienze più bella della mia vita, vedendo l’azione dello Spirito Santo all’interno della

della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

mia Equipe. Dove noi abbiamo portato un messaggio di salvezza e di misericordia.

La prima cosa che penso è ad un paradosso, lo penso, come Giovanni paolo II,

Ho visto fratelli che non si sono sentiti giudicati, che si sono rivivificati, che hanno

che il cammino sia valido per i tempi moderni. Ma la cosa che m più mi ha affa­

ritrovato un senso della propria vita. È stata un’esperienza di estrema luce che

scinato del Cammino è la riscoperta del cristianesimo delle prime origini. Il Cam­

riempie di speranza.

mino che parla ai tempi moderni affonda nel pre - moderno e la riscoperta di un’e­

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

poca lontano. C tende a lenire alcune caratteristiche del mondo moderno come

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

l’individualismo, l'indifferenza, il consumismo e il capitalismo proprio nella mi­

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

sura in cui supera e nega i tempi moderni è un cammino valido per i tempi mo­

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

derni. Per la società, credo che sia valido, perché ho sperimentato che quando l’uo­

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

mo cambia, e con il cammino cambia in modo radicale, egli attua una serie di

L’idea di Dio che ho è cambiata radicalmente. Rima per me era padre perché me

opere, che noi definiamo di vita eterna, ma che sono opere di solidarietà perma­

lo dicevano. Era per me un’entità superiore che ci guarda e interagisca con noi.

nenti che danno linfa anche alle altre attività umane. Allora se si riscopre Cristo

Mentre oggi per me è una persona e quindi la mia fede non è speculativa ma è

nella propria vita nulla è mortificato nella società, anzi c’è una rivitalizzazione nel

qualcosa che insiste sui memoriali che il signore mi ha fatto vivere. Per me Dio esi­

lavoro, nella politica, nell'istruzione, nell’industria e per questo se una società

ste perché ha agito. Un po’ come Abramo che non sapeva nulla dal punto di vista

fosse formata da cristiani adulti, cioè cristiani che hanno avuto una formazione di

teologico - filosofico di Dio ma ha visto il suo agire. Oggi vivo un rapporto di Dio

rivelazione e di fede sarebbe una società riformata ab origine . La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

basato sull’amore anche se il mio non è paragonabile al suo. La mia vita non è li­ bera da tradimenti e contraddizione che derivano dal peccato. Però, il grande

cambiamento rispetto al passato è la gratitudine che do da Dio. lo non sono cam­

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

biato ontologicamente ma oggi io lo ringrazio sempre nella mia vita, perché lui è il

La domanda costringe ad una scelta difficile, perché l'immagine che ci viene

mio Dio. Oggi sono un uomo della lode. Le trasformazioni sono state enormi. Già

inculcata nel Cammino è quello del tripode, dove la totalità porta alla formazione

nell’organizzazione del tempo. Molto tempo bisogna donarlo alle celebrazioni, dal

alla fede negli aderenti, e alla mancanza di questi elementi cade il senso del Cam­

punto di vista sociali che si hanno fuori dell’ambito lavorativo sono legati alla

mino. lo do un valore assoluto al momento eucaristico. Qui si rivive con Cristo il

comunità visto che amicizie esterne non possono esser portate avanti. Poi ho fatto

suo sacrificio e si rinasce, inoltre questo momento comprende gli altri due. Perché

scelte di vita importanti come lo sposarsi, aprirsi alla vita, fare un lavoro cristiani,

nell’ Eucarestia ci si appoggia alla parola e si sta insieme ad altri e si fa anche convi­

quindi di direttrici di vita ce ne sono tantissime. Anche se c’è un po’ di insoddi­

venza e per questo do un valore superiore all’Eucarestia.

sfazione nella vita perché la mio risposta al piano del Signore non è sempre li­ neare. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Si, i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco sono di tipo spirituale, lo ho visto per­

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Il Cammino è il più adatto a me, nel senso che prima di entrare in Cammino, io ho fatto delle piccole esperienze e ho visto anche altre realtà invitato da alcuni amici, lo politicamente ero di sinistra e guardavo con scetticismo queste cose e

sone attraversare, momenti dolorosi della propria esistenza e trovare un appoggio

non vedevo manifestazioni autentiche a differenza del Cammino. Per questo ri­

nella comunità. Ma questo aiuto significa anche un aiuto economico, lo ho visto

tengo che sia il miglior itinerario migliore per me. Inoltre io sono stato chiamato in

sia tramite la colletta o della decima e sia nelle forme meno istituzionalizzate i fra­

questa realtà per conoscere Dio e non metto in discussione il Cammino. Oggi non

telli aiutare altri fratelli. Ho visto un fratello essere così in difficoltà dal punto di

ho bisogno di fare dei paragoni con altri itinerari.

vista economico da rivolgersi ad un usuraio e ho visto un altro fratello che gli ha

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

dato i soldi di cui aveva bisogno senza richiedere nulla in cambio o chiedere garan­

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

zia. In questo c’è il segno dell’unità. Forse nelle grandi comunità succede non

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

condividere momenti della vita di tutti i fratelli. La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

Penso che sia uno stimolo e aiuti a sentirsi parte di un corpo che però questo aspetto della valorizzazione dei laici nel cammino è accompagnato alla valoriz­

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

zazione dai religiosi. Poiché si dà importanza ai culti, ai rito che sono amministrati

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

da religiosi e sacerdoti e quindi il sacerdote acquisisce un ruolo superiore nell’e­

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

vangelizzazione che abbiamo fatto ci siamo resi conto che il sacerdote confermava

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

ciò che noi dicevamo. Noi ci siamo appoggiati sul sacerdote. Penso che ben venga

la valorizzazione dei laici se ricondotto nel giusto canale del rispetto dell’ordine sacro. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Non la vedo proprio una contraddizione tra comunità e mondo, lo penso che la comunità fa proprie persone che appartengono al mondo e che non si sentivano fuori dal mondo e hanno continuato ad essere nel mondo e non c’oè mai stato nei criteri di selezione un sentirsi diversi dal mondo ma semplicemente è un modo è per trarre linfa vitale per entrare nel mondo e cercare di cambiarlo un po’. Ma un opposizione al mondo non si registra. Chi è per te Kiko Arguello? Kiko Arguello a cui devi gratitudine che ha fatto un’opera ispirata dal Signore. Lui non è un leader, lui è un iniziatore che ha indicato la strada che ha i propri limiti. Posso escludere di avere un processo di identificazione con Kiko. Per me non è u n modello, lo non posso imitarlo sia per la sua nazionalità e il suo carattere, lo ho sentito anche commenti ironici sul suo conto in comunità, qualcuno lo ha preso in giro nel senso che non c’è un culto della personalità. Anzi, molti penso non l’ab­ biano conosciuto neanche molto bene.

Intervista n ° g

matrimonio. Ma capii che questa non era la mia vocazione, come fa sempre il Si­ gnore nella sua pedagogia, mise in mezzo al mio fidanzamento tanti ostacoli, se li

Scheda di presentazione Stato civile : Celibe/Nubile

vogliamo chiamare in questa maniera, il fidanzamento fallì con una casa comprata con l’organizzazione del matrimonio già fatta. Questo fallimento fu per me un’e­

Luogo e anno di nascita : Napoli, ,967

sperienza drammatica. E proprio in questo momento che mi arrivo uno degli enne­

Città di residenza : Napoli

simi inviti alle catechesi. Mia sorella, puntualmente ogni anno, mi dava l’invito alle catechesi. Decisi allora di seguirle. All’epoca avevo un lavoro che mi portava a

Titolo di studio : laurea

lavorare anche fuori Napoli, pensavo che se il Signore avesse voluto che io dovessi

Lavoro : Sacerdote

partecipare a queste catechesi, Lui avrebbe fatta in modo che io potessi andarci, lo

Parrocchia : Santa Maria al Carmine alla Fontanelle

riuscii a seguire tutte le catechesi, feci la convivenza finale dove viene formata la

Eventuale carisma : Vice-Rettore di un Redemptoris Mater

comunità ed entrai in Cammino. Tutto questo è successo diciotto anni fa. Fu pro­ prio nell’anno in cui entrai in Cammino, durante un’eucarestia, sentii questa chia­

Parte prima Perché sei entrato in cammino? Quanti anni avevi quando sei entrato in Cam­ mino? Da quanti anni stai in Cammino? A: lo ho 47 anni, Sono il primo di tre figli, due sorelle e un fratello, lo sono il terzogenito. Ho conosciuto II Cammino in giovanissima età, visto che i miei fratelli erano aderenti a questo movimento. Entrati dopo aver ascoltato le catechesi nella parrocchia della Sacra Famiglia nel Rione Luzzatti, 25 anni fa. Inoltre, sono sempre stato legato alla Chiesa, mi sono formato nell'Azione Cattolica abbandonata poi durante l’adolescenza. All’età dei 16/17 anni ci fu un allontanamento dalla Chiesa, e così sono andato avanti per parecchi anni. Mi ero trasformato da un cristiano da precetto ad un cristiano che andava a messo solo nei giorni di festa, Natale e Pa­ squa. In questi anni che sono stato lontano dalla Chiesa ho sentito una profonda solitudine. I miei fratelli si sono sposati ed io sono rimasto solo in casa, decisi al­ lora di iniziare gli studi di ingegneria. Interrotti gli studi, trovai un lavoro e all'età di trent’anni mi fidanzai seriamente. Il fidanzamento durò un anno con un progetto di

mata al sacerdozio. Non so se fu una chiamata mistica o qualcos’altro. Andai dal mio parroco a riferirgli questo mio status, ed egli mi mandò al Centro Vocazionale. Qui iniziai un percorso di discernimento sulla mia chiamata. Hai detto che i tuoi familiari stanno in Cammino, Questi hanno un carisma nelle proprie comunità d’appartenenza? E come vivevano i loro carismi nelle proprie comunità? Nelle Comunità Neocatecumenali come dice lo stesso Statuto, sono presenti vari carismi. Uno di questi è il Catechista nel caso di mio fratello Luigi. Mentre mia sorella Annamaria era ostiaria nella comunità. Gli ostiari sono quelle persona che organizzano le convivenze, preparano la chiesa o la sala per l’Eucarestia o la litur­ gia della parola. Potremo paragonarli a dei sagrestani. Poi i catechisti partecipano regolarmente a delle convivenze con i fondatori del Cammino. Queste convivenze di rilievo internazionale dove ci sono “i catechisti responsabili delle nazioni” e qui si chiede la disponibilità all’iteneranza, cioè la disponibilità per evangelizzare. Mio fratello si alzò e diede la sua disponibilità all’evangelizzazione. Partì come giovane

in missione per alcuni anni, poi ritornò, si sposò con Patrizia e attualmente sono

parole, c’è uno studio delle scritture, però sempre relazionando le scritture alla

famiglia in missione da 21 anni in Giappone. Mia sorella si è sposata e oggi sta in

propria vita per vedere Dio cosa ti dice alla luce di questa parola. Arriva poi un

Cammino, a Napoli presso la parrocchia di San Giovanni in Porta San Gennaro, e

certo tempo, quando ormai la vocazione è forte ed è certificata dai catechisti. Dove

lei e suo marito sono catechisti. In questo periodo stanno facendo catechesi e

questi ragazzi vengono mandati ad una Convivenza, che ritualmente si avviene nel

sono catechisti di due comunità.

Centro Neocatecumenale internazionale di Porto San Giorgio, dove partecipano

Parte seconda: Sacerdozio Passiamo ora ad approfondire la tua vocazione al sacerdozio. Com’è maturata questa vocazione? E qual è stata la funzione del Centro Vocazionale?

Il ruolo del Centro Vocazionale è quello di aiutarti nel discernimento, per capire

anche i rettori dei seminari (attualmente ci sono 80 seminari gestititi dal Cammino nel mondo, per questo risulta quasi impossibile unificare tutti i rettori in un’unica convivenza). Prima dell’invio del candidato seminarista nel seminario, vi è un incontro tra i Catechisti itineranti e i vari rettori dei seminari per concordare in­

se il Signore ti stia veramente chiamando alla chiamata al sacerdozio. Il Centro

sieme dove vi siano maggiori necessità di seminaristi. Poi dopo c’è l’incontro con

Vocazionale funziona in questo modo: Esso è strutturato in modo che i ragazzi che

tutti i ragazzi, che li vengono scrutati, cioè esaminati, con una serie di domande,

sentono questa vocazione che vengono aiutati dai responsabili del Centro, che

poi tutti quelli che vengono considerati idonei vengono inviati nei vari seminari tra­

sono gli stessi responsabili del Cammino della zona. Nel mio caso i catechisti

mite un sorteggio. Nel mio caso mi capitò il seminario Redemptoris Mater di Ma­

itineranti responsabili di Napoli. Ci sono alcuni incontri al mese. I ragazzi che se­

drid.

guono il Centro Vocazionale , sono quei ragazzi che durante le Convivenze di ini­ zio corso( Convivenze che durano tre giorni , che sono analizzate all’interno dello stesso Statuto del Cammino) danno la proprio disponibilità alla chiamata al sacer­ dozio ( bisogna ricordare che durante queste convivenze vengono richiesti anche

È noto che i seminari Redemptoris Mater sono seminari diocesani, Com’è avve­ nuta la tua formazione in questo seminario?

I seminari Redemptoris Mater sono diocesani ma missionari, sono sotto il con­ trollo del Vescovo locale. Nel mio caso era il Vescovo di Madrid Anguel Suqueìa

Famiglia in missione, vocazioni alla vita monastica e giovani ragazzi per l’iti-

Goicoechea. Il Vescovo è garante affinché i ragazzi si formino dal punto di vista

neranza, e infine signore vedove o single che possano dare il proprio apporto ai

degli studi, nell’ambito teologico, e che mantengano il loro contatto con le proprie

Seminari). Parlando propriamente dei ragazzi, questi vengono mandati nei Centri

comunità di appartenenza. Questo è importantissimo. I ragazzi, una volta inviati

Vocazionali. Qui avvengono alcuni incontri, circa uno al mese, secondo la dispo­

nei seminari prestabiliti dalla Convivenza avvenuta a Porto San Giorgio, vengono

nibilità dei catechisti itineranti. Gli incontri sono cosi strutturati: c’è un momento

inseriti all'interno delle comunità neocatecumenali presenti sul territorio del semi­

di preghiera in comune, poi c’è un giro di esperienza durante il quale ogni ragazzo

nario. La formazione base dei giovani seminaristi, e anche dei presbiteri, è il con­

descrive la propria esperienza della propria vocazione e se ce n’è il bisogno i cate­

tatto con le comunità. Il Seminario è diocesano poiché esso è destinato all'evange­

chisti itineranti possono dare dei consigli o delle indicazione ai ragazzi. Poi ci sono

lizzazione. Prendendo sempre come esempio il seminario di Madrid questo ha

degli incontri che consistono nella Scrutatio. Qui, dopo la proclamazione di una

come punto di riferimento l’area deH’America Latina. Alcuni miei compagni di

seminario sono stati inviati in Costa Rica, El Salvador, Ecuador. Altri invece sono

Solitamente si scrutano le letture della domenica precedente. Tutto questo avviene

stati inviati anche in alcune zone d’Europa, dato che vi erano alcune richieste da

in comunione con lo spirito del Concilio Vaticano II. Inoltre i seminaristi sono

parte di alcuni vescovi dell’Europa Orientale di presbiteri per la Nuova Evangeliz­

chiamai a vivere la propria spiritualità nel Cammino all’interno di una comunità

zazione. Questi luoghi solitamente sono zone dove nessuno vuole andare, zone

presente nella diocesi. Questo sicuramente è un elemento che differenzia i semina­

povere, scristianizzate, con alto tasso di criminalità. Zone dove il presbitero può

risti dei Redemptoris Mater da quelli diocesani. Dobbiamo considerare che molti

mettere in pratica il suo magistero nella totalità. Ma dobbiamo ribadire che tutto

seminaristi dei seminari diocesani appartengono ad altri movimenti ecclesiali, ma

questo avviene sotto l’egida guida del Vescovo garante del Redemptoris Mater. I

non possono vivere liberamente la spiritualità del proprio movimento. Mentre i Re­

presbiteri una volta ordinati devono adempiere alla loro vocazione missionaria.

demptoris Mater garantiscono una continuità spirituale ai seminaristi del Cam­

Questo non avviene dopo un periodo ben preciso, ma è lo stesso vescovo dioce­

mino. Questi vivono regolarmente la Liturgia della Parola infrasettimanale, l’euca­

sano che decide come e quando il presbitero debba andare in missione. Il luogo

restia il sabato sera e una volta al mese la convivenza domenicale. I seminaristi

della missione è prestabilito dallo stesso Vescovo o viene deciso tramite una

una volta formati e divenuti presbiteri verranno inseriti all’interno di una comunità

Convivenza. In queste convivenze arrivano varie richieste o per presbiteri da collo­

nella città dove vengono ordinati o dove vengono mandati in missione. Vivere in

care all'interno di una parrocchia o in una equipe di catechisti itineranti o per le “

comunità è molto importante, perché il seminarista e il presbitero di può confron­

missio ad gentes ”,

tare con le esperienze di tanti fratelli che aiutano nella crescita spirituale.

Come avviene la formazione dei seminaristi? LA formazione avviene in modo spirituale e teologica. I giovani seminaristi stu­ diano all’interno delle facoltà teologiche della diocesi, e studiano insieme con gli

I sacerdoti che si formano all’interno dei seminari Redemptoris Mater sono chia­ mati all’evangelizzazione. Nel periodo di formazione c’è un tempo in cui i semina­ risti sono chiamati all’evangelizzazione?

altri seminaristi dei seminari della diocesi o delle diocesi mancanti di una facoltà

Sicuramente c’è un periodo di formazione all’evangelizzazione. Questo non av­

teologica. Questo crea comunione anche con il clero locale. Una delle accuse che

viene in un momento preciso, ma avvengono secondo i costumi e le tradizioni dei

si muovono ai Redemptoris Mater è che questi seminari non siano diocesani. Un

vari seminari. Solitamente i seminaristi prendono contatto con l’evangelizzazione o

accusa falsa. Una particolarità che però differenzia i Redemptoris Mater dagl'altri

a metà degli studi o alla fine degli studi. Questa esperienza di evangelizzazione

seminari diocesani è la sua vocazione missionaria ed internazionale. La forma­

dura minimo due anni. Questo periodo è molto importante perché dona una nuova

zione spirituale rispecchia quella dei seminari diocesani. Centro della vita dei se­

linfa nella vita del seminarista e lo può aiutare a superare anche delle crisi voca­

minaristi è l’eucarestia, accompagnata dalla recita del breviario. Inoltre, i semina­

zionali. L’invio in missione avviene sempre tramite la Convivenza degli itineranti

risti del Redemptoris Mater, s’incontrano in un luogo del seminario: Il Santuario

della zona, durante la quale il candidato a sorteggio riceve il luogo in cui dovrà

della Parola. Solitamente questo incontro avviene il giovedì. Nel Santuario della pa­

esercitare il suo tempo missionario. Personalmente ho vissuto questo tempo di

rola i giovani seminaristi sono chiamati allo studio e alla scrutatici della parola.

missione in Brasile con gli itineranti locali. Per me è stata un'esperienza formativa

molto buona e prolifica. LA missione di fa conoscere modi di vivere nuovi, ti fa

catechisti itineranti del luogo che formano /'Equipe pastorale. (Bisogna ricordare

uscire dai tuoi schemi prestabiliti che ti fai durante la vita nel seminario.

che ogni seminario Redemptoris mater è seguito da una equipe pastorale che è for­

Sappiamo molto bene che nei paesi sud americani dietro ai riti cattolici si na­

mato dai catechisti itineranti del luogo. L 'Equipe visita il seminario più volte al­

scondono tradizioni più antiche che si rifanno o ai popolo pre-colombiani a agli usi

l’anno, durante questi incontri i catechisti scrutinano i seminaristi e, i candidati al

e ai costumi degli schiavi che provenivano dall’Africa. Per quanto riguarda la tua

sacerdozio e alla ad mister , cioè quando i seminaristi sono maturi vengono pre­

esperienza, come si dispone il Cammino di fronte a queste tradizioni?

sentati alla chiesa come possibili candidati al sacerdozio. I catechisti esaminano

Sicuramente un ostacolo nella crescita della fede è la religiosità naturale che si

questi candidati, ma il loro giudizio non ha valore legale e non può impedire l’im­

nasconde dietro a questi riti. Questi riti sono un'espressione del bisogno di avvici­

primatur del Vescovo, però porta sicuramente una nuova ventata alle vocazioni e

namento dell’uomo verso la divinità, ma non è fede. In questa direzione, le tappe

una dose di discernimento. Inoltre a questi colloqui partecipano anche i catechisti

del cammino, insieme alle catechesi e gli incontri con i catechisti aiutano questi

che seguono i seminaristi nelle proprie comunità di appartenenza. Questi che sono

uomini ad abbandonare la propria religiosità naturale. La mia esperienza è ottima

una sorta di padrini accompagnano i seminaristi alla consacrazione sacerdotale e

poiché la gente si accorge, con i mutamenti che avvengono nella propria vita, che il

possono interagire sia con l’Equipe pastorale e sia con il rettore del seminario. MA

Dio in cui credevano e le pratiche religiose che vivevano erano alquanto inconsi­

chi presenta ufficialmente i candidati al vescovo è il rettore.

stenti. E questo avviene quando questi conoscono chi è veramente Dio. Ciò av­ viene già con l’ascolto delle catechesi, poi con il confronto continuo con la parola

Prima di essere ordinati diaconi , abbiamo un colloquio con o con il Vescovo o con i vescovi ausiliari. E Infine c’è un incontro finale con il vescovo prima di ordi­

di Dio e con i fratelli, con i quali ci sono continui scontri e fraintendimenti ma qui

narci. Normalmente anche dopo le richiese delle informazioni, che sono segrete,

si scopre il perdono e la carità cristiana.

tutti candidati ricevano l’ordinazione sacerdotale. Poi veniamo ordinati in una nor­

Dopo il periodo missionario, sei stato ordinato sacerdote. Com’è avvenuto l’iter

male celebrazione celebrata dal vescovo. Dapprima veniamo ordinati diaconi e poi

per la tua ordinazione? E come hai vissuto il presbiterato all’interno della vocazione

dopo sei o dodici mesi veniamo ordinati sacerdoti. Dopo l'ordinazione siamo

del Cammino che è quella della Nuova Evangelizzazione?

mandati in una parrocchia della diocesi dove svolgiamo il nostro ministero. Solita­

L'Iter è uguale a quello dei comuni seminari diocesani. Noi presentiamo una ri­

mente i sacerdoti che sono stati formati nei Redemptoris Mater vengono inviate in

chiesta di ordinazione al Vescovo per essere ordinati, tramite delle lettere di pre­

parrocchie dove sono già presenti le comunità del Cammino Neocatecumenale,

sentazione. Inoltre prima di essere ordinati si fanno ricerche sulla propria condotta

ma questa non è una legge. Alcuni sacerdoti sono stati mandati anche in parroc­

spirituale e morale. Nel mio caso chiamarono il mio parroco di Napoli dove vivevo

chie dove non era presente il Cammino Neocatecumenale. Importante per i sacer­

il Cammino, il parroco di Napoli il quale mi impartì il battesimo e il parroco di Ma­

doti è comunicare con tutte le spiritualità presenti nella parrocchia, e nello stesso

drid della parrocchia nella quale seguivo il Cammino.

tempo continuare il proprio itinerario di fede nel Cammino Neocatecumenale. La

Prima di ordinarci teniamo un piccolo scrutinio, cioè un confronto, con i

mia esperienza è stata ottima. Molte accuse che vengono fatte ai sacerdoti formati

nei Redemptoris Mater è quello di essere solo sacerdoti del Cammino e di non

rettore quando non c’è, di aiutarlo nella formazione dei ragazzi. Inoltre da poco il

dare spazio alle altre realtà presenti nella Chiesa Universale. Personalmente mi

vescovo mi ha affidato una parrocchia di Granada, e per questo devo far conciliare

sono relazionato con tanti gruppi, movimenti ecclesiali e fedeli semplici presenti

le due esperienze. L’esperienza in seminario è completamente diversa da quella

nella mia parrocchia. E ancora oggi i fedeli si ricordano di me e per le lo spirito di

della parrocchia, dove vi è un ambiente più movimentato, dove c’è il contato con numerose persone. Mentre il seminario è un gruppo piccolo di persone, nel mio

unità presente nella parrocchia. Potresti elencarmi i movimenti e i gruppi presenti all’interno della tua parrocchia?

caso, sono presenti dieci seminaristi, mentre altri sette ora stanno conoscendo il

Vi erano presenti vari movimenti e gruppi. Cerano i focolari, l'Azione Cattolica e

periodo di missione. Per questo il nucleo originario era di diciassette seminaristi.

Comunione e Liberazione. Poi vi erano gruppi formati dalla maggior parte da an­

All’interno del seminario oltre al Rettore e al Vice Rettore è presente anche il diret­

ziani come: La legione di Maria, un gruppo presente un Spagna e nel Sud America,

tore spirituale. Questi si occupa della vita spirituale dei seminaristi, quello che noi

poi c’è il gruppo dell’adorazione eucaristica, che si incontra una volta mese per

chiamiamo il foro interno, infatti ogni sabato avviene un colloquio tra il direttore

l’adorazione al Santissimo, e infine c’è il Gruppo del Rosario. Una delle mia mag­

spirituale e i seminaristi, Qui viene proposto un tema che viene poi discusso tra i

giori preoccupazioni è quello di far partecipare alla vita della parrocchia gli anziani

vari presenti. Poi lui è responsabile delle confessione e delle direzione spirituale di

e quei fedeli che non avrebbero mai ascoltato le catechesi e non sarebbero mai en­

ogni singolo seminarista aiutandolo cosi nella crescita e nel discernimento alla

trati in Cammino.

vocazione. Alcuni seminaristi non arrivano alla fine dell’iter poiché la loro voca­ Parte terza: Vicerettore

zione non è quella del sacerdozio. Infatti che ha voce in capitolo nella presen­

Ora esaminiamo la tua missione. Dopo quanti anni sei stato mandato in mis­

tazione dei candidati al sacerdozio è proprio il direttore spirituale che può anche

sione? E in cosa consiste la tua missione?

fermare l’iter di formazione del seminarista.

Dopo che sono stato sei anni in due parrocchie differenti di Madrid (tre in una e

Il rettore e il vicerettore, invece, si occupano del foro esterno, come la disciplina,

tre nell’altra), questo può far capire che il Vescovo decide e che noi non rimaniamo

la direzione del seminario, l’ordine e la pulizia del luogo, la gestione degli studi.

all’interno della stessa parrocchia. Dopo questo tempo presentai la mia volontà di

Ma delle tre figure da me descritte sicuramente quella più importante è quella del

andare in missione. Partecipai ad una di queste convivenze per l’invio dei sacerdoti

direttore spirituale, ma quella che può mancare è proprio quella del vice rettore. Ri­

che danno la propria disponibilità alla missione in Spagna, e durante la quale erano

prendendo la mia figura i miei compiti sono quelli di aiutare il rettore nella ge­

presenti gli iniziatori del Cammino e le equipe responsabili del Cammino in Italia e

stione economica del seminario, la disciplina dei giovani. Infatti prima di formare

Spagna. Durante questa convivenza un mio amico è stato inviato a Costa Rica, un

spiritualmente un seminarista, noi lo educhiamo al vivere civile e al bene comune.

altro in Africa in Costa de Marfil (Costa D’avorio in italiano ndr), un altro mio

Come ho detto prima i seminari Redemptoris Mater sono anche seminari interna­

amico fu inviato a Pamplona mentre io fui incaricato di divenire vice rettore del

zionali. Questo significa che i seminari sono formati da ragazzi che provengono da

seminario Redemptoris Mater di Granada. La mia funzione consiste nel sostituire il

tutti e cinque continenti del mondo. Per esempio ne seminario di Granada

abbiamo seminaristi che vengono dall'Argentina, dal Perù, dal Salvador, dal Costa Rica, dalla Polonia e ci sono ragazzi spagnoli e alcuni italiani. Indubbiamente qui si verifica un incontro- scontro tra le varie culture di appartenenza di ogni singolo se­ minarista. I problemi maggiori riguardano per i giovani che provengono dai paesi poveri e in special mondo dal Sud America. Questi inseriti nel tessuto sociale del­ l’Europa opulenta devono cambiare le proprie abitudini di vita e per questo biso­ gna formarli anche interiormente e nel rapporto con il prossimo. Un esempio con­ creto, molti di questi non hanno mai fatto un letto, poiché non ce l’hanno mai avuto. Per questo io, quando i giovani non stanno in facoltà, entro improvvi­ samente nelle loro stanze per verificare che tutto sia in ordine, poiché l’ordine esterno riflette anche un ordine interiore.

Intervista n ° io

Ho conosciuto il Cammino Neocatecumenale grazie a mio padre, che m’invitò ad ascoltarle insieme. Per farlo contento decisi di andarci. Poi queste catechesi

Scheda di presentazione Luogo e anno di nascita : Napoli, 1989

hanno parlato alla mia vita e ho deciso di intraprendere questo itinerario di fede. Personalmente frequentavo il Cammino all’interno di quella che era la mia parroc­ chia di appartenenza (Sant'Anna al Vasto) poi a causa della chiusura del CN mi

Città di residenza : Napoli

sono trasferito nel 2007 nella parrocchia di Santa Maria del Buonconsiglio al Vo­

Lavoro : Operaio in un’azienda d’imballaggi per ortofrutta

mere e poi nel 2009 nella parrocchia di San Giovanni Evangelista in Porta San

Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

Gennaro. Per me questi trasferimenti non sono stati problematici, proprio perché

Età e data d’inizio del Cammino : sedici anni (2004)

non il posto, un luogo particolare, che ti porta alla fede, poiché seguire Cristo non

Attuale tappa di Cammino : Secondo scrutinio chiuso

è legato ad un posto fisso. Anche se sicuramente luoghi come Santuari o mete di pellegrinaggi possono suscitare una sorta di attaccamento maggiore alla fede, ma

Eventuale carisma : Cantore

questo non è il mio caso. Oggi io continuo questa esperienza con il CN perché Questionario informativo

Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Ho intrapreso questo Cammino per caso. Il mio rapporto con la Chiesa era di completa indifferenza, conoscevo poco o nulla di essa, e non sapevo nulla del suo

penso che sia un'ottima formazione per i giovani e si addice alle esigenze della mia vita spirituale. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Il Cammino Neocatecumenale è soprattutto qualcosa che va oltre alla parroc­

messaggio. Pur essendo battezzato e avendo fatto la prima comunione però non la

chia. Ora mi spiego. Non ti fa essere cristiano solo nel momento dell’assunzione

frequentavo. Per questo posso dire che precedentemente all’entrata in Cammino io

dei Sacramenti o nei momenti di bisogno. Cioè quella religiosità naturale che ti

non avevo nessuna pratica religiosa.

spinge alla divinità ma come se essa fosse qualcosa legato alla superstizione. Il

Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­

Cammino modifica il tuo stile di vita, ti fa assumere uno stile di vita cristiano, non

colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

solo in chiesa ma anche al di fuori, nel relazionarti con le altre persone, nella ge­

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

stione familiare e nell'educazione dei figli. Facendo un esempio concreto per quan­

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­

to riguarda il relazionarti con gli altri, prima di accusare una persona per un’azione

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

compiuta da questi, cerchi di capire il perché, di relazionarlo con la sua storia. In

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

poche parole il Cammino fa in modo che il punto di riferimento della tua vita sia

Gesù.

tue gioie. Potrei dire un rapporto più semplice. Dove il timore, tipico della reli­

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

giosità naturale, è sostituito con rapporto sincero con Dio. Questo rapporto sin­

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

cero con Dio ha provocato cambiamenti concreti nella mia vita. Per esempio il mio

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

rapporto con il denaro che non è più di tipo possessivo, e nel mio rapporto con la

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

sessualità che è valorizzata e non rilegata solo agli istinti naturali. Il Cammino non

etc....).

consiste nel seguire i dieci comandamenti, com’era per me il cristianesimo prima

Mi sento cellula attiva di questa Nuova Evangelizzazione. Anche se mi risulta

di intraprendere questo itinerario di fede, ma è cambiare stile di vita avendo come

molto difficile evangelizzare in un mondo secolarizzato. Questa missione si svolge

punto di riferimento lo stesso Gesù. Per me essere cristiani significa anche dare un

in ogni momento della tua vita: nell’ambito scolastico, lavorativo, familiare. Essa

valore aggiunto alla società civile, poiché un cristiano deve rispettare la legge di

non si fa facendo catechesi, ma tramite un cambiamento del proprio stile di vita.

Dio e dello Stato.

Per quanto riguarda il Cammino io ho avuto esperienza di evangelizzazione sia a

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

Napoli sia in Europa durante gli incontri con i fondatori o le Cmg. Entrando nel

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

merito, a Napoli essa avviene nei periodi successivi alla Pasqua o durante la

esperienza?

Quaresima. Andiamo a coppia di due per le strade e cerchiamo di portare le nostre

Sì, io posso portarti una testimonianza, lo i fratelli con i quali condivido la mia

esperienze a coloro che sono lontani dalla chiesa, pur essendo battezzati, molte

vita non li avrei mai scelti perché sono completamente diversi di me. E per me il

persone specialmente quelle che vivevano un periodo di crisi esistenziale hanno

fatto che persone diverse estrazione sociale possano unirsi e amarsi è qualcosa di

accettato di parlare con noi. Mentre per quanto riguarda l’evangelizzazione all’e­

straordinario. Questo avviene poiché si riesce a conoscere la storia del fratello così

stero, avvenute durante le Gmg e gli incontri con i fondatori noi evangelizzavamo a

da poter capire anche i suoi comportamenti e amarlo per quello che è. Poi ci sono

gruppi di cinquanta, prima cantando e poi successivamente uno del gruppo por­

anche gesti materiali, dall’aiutare il fratello più povero a pagare una bolletta, fino ad

tava la propria esperienza di fede.

assistere i fratelli nel momento di bisogno fìsico o morale.

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

Il Cammino mi ha aiutato ad avere una visione di Dio diversa. Ora mi rapporto con Dio come padre, con il quale puoi parlare ed esporre tutti i tuoi problemi e le

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Sono tre momenti molto importanti. Il Cammino si basi su questo tripode

(Parala, Eucarestia e Convivenza). Posso dire che per me il più importante è l’ Eu-

quest’ultimo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

carestia. Poiché esso è il banchetto dove Cristo dona la vita con il suo sangue e, il

Potrebbe essere entrambe le cose. Da un lato può essere un ostacolo perché non

suo corpo, settimana dopo settimana, insieme anche all’aiuto della Parola di Dio, ti

tutte le persone sono cristiane e per questo risultano un ostacolo per me, come la

aiuta a vivere ed affrontare i problemi della vita. Anche la Parola è importante

sopraffazione nel campo del lavoro o nel campo relazionale. Ma nello stesso

perché Dio ti parla e grazie ad esso riesco a vedere la presenza di Dio nella mia

tempo è un luogo dove posso sviluppare la mia fede dove attuare i principi cri­

storia dandole cosi un senso. Invece, nella convivenza si può vedere la cosiddetta

stiani. Per esempio in caso di un incidente o di un taglio di strada posso speri­

comunione dei Santi, perché li vedi come i fratelli condividono la propria vita con

mentare la mia fede.

gl’altri e come Dio agisce nella loro vita.

Chi è per te Kiko Arguello?

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

Per me è una persona ispirata da Dio. Dio agisce tramite le persone. Quindi Dio

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

ha operato tramite Kiko Arguello per portare conversioni come ha fatto con Chiara

di un altro percorso formativo? Sicuramente il Cammino si addice a me perché ti porta alla conoscenza della Pa­ rola di Dio e grazie ad essa cambiare il proprio stile di vita che possono attirare le persone a domandarsi perché lui reagisce così alle sofferenze della vita. Noi cono­ sciamo un Dio che non cancella i problemi della vita, ma ti aiuta a viverli. Il Cammino Neocatecumenale, insieme con altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Credo che il ruolo dei laici sia molto importanti nel mondo della chiesa. Poiché i sacerdoti senza i laici non potrebbero portare avanti le parrocchie. Inoltre, il loro ruolo è fondamentale per la formazione dei parrocchiani. Dal catechismo per la Comunione alla Cresima fino per la formazione di questi movimenti ecclesiali. Inoltre i laici sono il segno della Chiesa nel mondo laico. Inoltre personalmente sono catechista per bambini all'interno di una parrocchia che non è né quella terri­ toriale né quella, dove frequento il Cammino. Lo faccio per dare una mano al prete che ha bisogno di catechisti . Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi

Lubich o con gli altri fondatori degli altri movimenti. Poiché gli uomini sono stru­ menti nelle mani di Dio e hanno il ruolo di diffondere la sua parola nel mondo.

Intervista n ‘ n

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­

Scheda di presentazione

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Stato civile : Celibe/Nubile Luogo e anno di nascita : Avellino, 1986

Quando sono entrato in Cammino non abitavo in città e nel mio paese non c’e­ rano comunità. Quindi quella che frequento attualmente è un po’ la mia parrocchia

Città di residenza : Atripalda (Av)

d’elezione ma partecipo anche alla vita di quella territoriale. Il sistema parrocchiale

Titolo di studio : laurea

conserva ancora tutto il suo valore, ma è chiaro che in un mondo sempre più scri­

Lavoro : studente

stianizzato la sola partecipazione alla Messa domenicale non può bastare. E’ necessaria un’educazione permanente alla fede che la parrocchia deve offrire, in

Parrocchia : San Ciro Martire Età e data d’inizio del Cammino: 26 anni (1998) Attuale tappa di Cammino : Padre Nostro Eventuale carisma : Catechista

vari modi, anche durante la settimana. A seconda dei bisogni e dei diversi carismi dei fedeli. Una parrocchia quindi intesa in modo nuovo come una “comunità di comunità", secondo l’auspicio di Giovanni Paolo II. In questa prospettiva i movi­ menti ecclesiali costituiscono una delle risposte più valide, proprio perché si at­ tuano nella parrocchia e ne sono al servizio.

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Sono entrato in Cammino su iniziativa dei miei genitori che lo facevano già da molti anni. Quindi conoscevo già le comunità e mi piaceva l’idea di farne parte. La mia famiglia è sempre stata molto religiosa e io anche per il mio carattere piuttosto introverso, sono sempre stato attratto dalla spiritualità. Andavo alla messa la Domenica ma sentivo il bisogno di approfondire la mia fede e trovare risposta a molte domande che mi facevo. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Grazie al tripode (Parola, Liturgia, Comunità) le persone hanno la possibilità di vivere una forte esperienza di fede. La centralità della Parola permette di acquisire gradualmente familiarità con la Scrittura, imparando a mettere sotto la sua luce la propria vita. La piccola comunità scongiura il rischio della massificazione e dell'a­ nonimato, permettendo l’instaurarsi di una vera fraternità che col tempo ha il modo di estendersi anche alle altre comunità e alla parrocchia intera. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es:

Evangelizzazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Ho fatto qualche esperienza di evangelizzazione per strada, spero di poter fare presto delle catechesi. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

Credo che l’Eucaristia sia il centro della vita di ogni cattolico ma, essendo il sacramento dell’unità per eccellenza, lo è anche della vita comunitaria. Tramite la Liturgia della Parola e le varie preparazioni ho avuto modo di affrontare le più importanti tematiche bibliche, cosa che si è rivelata molto utile anche per i miei studi. Ma la particolarità del Cammino sta nel fatto che si tratta di una celebrazione della Parola, non di un corso biblico che alla fine può risultare noioso. Per quanto

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

riguarda i momenti di condivisione, ho potuto imparare molto dai miei fratelli.

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

Anche dai loro dubbi ed errori. Li ho visti gradualmente cambiare vita dando segni

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

di conversione. Ma la comunità è importante anche nell’imparare a sopportare i di­

Prima del Cammino ero legato ad una religiosità naturale, cercavo di piegare Dio alle mie esigenze e ai miei schemi. Nel Cammino ho conosciuto Dio come Padre. Cerco di testimoniare la mia fede in tutti gli ambiti della mia vita. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Nella comunità si fa un’intensa esperienza di comunione che si manifesta so­ prattutto nelle difficoltà di ogni genere. Personalmente ho visto l’amore con cui la

fetti degli altri e a vedere accettati i propri, rinunciando al giudizio. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? No, l’ho sempre ritenuto valido e non ho mai valutato altre opzioni. Anche se forse una specificità del Cammino è quella di fungere sempre da stimolo per una più approfondita conoscenza della dottrina cattolica, compresa la patristica e gli Atti del Magistero.

mia comunità ha reagito rispetto ai lutti, alle malattie, alle ristrettezze economiche.

li Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

Sostenendo chi è nella sofferenza con la preghiera e con aiuti materiali. Recen­

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

temente ho visto tutti i fratelli uniti intorno ad una famiglia reduce da un grave inci­

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

dente automobilistico.

Sì, è anche uno dei motivi per cui i movimenti ecclesiali sono spesso avversati.

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

In realtà la valorizzazione dei laici è una fonte di ricchezza per la Chiesa e in alcun

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

modo sminuisce il clero. Anzi, gli offre dei nuovi ed efficaci strumenti pastorali.

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

D’altro canto i movimenti stessi sarebbero impensabili senza i tanti vescovi e

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

sacerdoti che li sostengono e li curano.

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

In entrambi i modi, senza dubbio il mondo moderno - a causa della imperante secolarizzazione ■ tende a proporre stili di vita incompatibili con la fede. Ma ha anche molto da offrire e, allo stesso tempo, da ricevere dalla Chiesa per il suo svi­ luppo sociale e spirituale. Secondo gli insegnamenti del Concilio Vaticano II. Chi è per te Kiko Arguello? Per me Kiko è uno dei santi che Dio ha mandato in questo tempo per ricordare alla Chiesa la sua natura missionaria, e per riportarla all’essenzialità della fede.

Intervista n° 12

comunione, la scuola era finita e per questo non ho più frequentato la chiesa. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­

Scheda di presentazione

colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

Stato civile : Celibe/Nubile Luogo e anno di nascita : Napoli, 1986

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Città di residenza : Napoli

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Titolo di studio : diploma

Anche per me la parrocchia, prima di entrare in Cammino, era una forma statica.

Lavoro : Studente, animatore e tutor privato Parrocchia : S. Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

Il fatto Poi per quanto riguarda la scelta della parrocchia dove seguire il cammino, posso dire che all’epoca nella mia parrocchia non c’erano le catechesi, per questo andai a seguirle nella mia attuale parrocchia. Per questo non è stata una mia scelta

Età e data di inizio del Cammino : 23 anni (2010)

personale di non frequentare il Cammino nella mia parrocchia territoriale. Ho scel­

Attuale tappa di Cammino : precatecumenato

to Il Cammino perché p condotto dai laici, lo sono sempre stato contro le gerar­

Eventuale carisma : Responsabile e cantore

chie ecclesiastiche. Poi le esperienze dei catechisti sono molto vicino a me e mi proponevano un nuovo messaggio vicino alla mia logicità. Sono venuto a cono­

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Mi sono trovato ad intraprendere un cammino di fede per incamiciare a prendere una strada che mi avesse dato soddisfazioni visto che percorrendo altre strade non ho mai trovato la felicità, come la strada dei soldi e delle donne. Quando ho ini­ ziato il Cammino ero fidanzato ma mi sentivo vuoto. Dopo aver ascoltato le prime catechesi ho deciso di continuare questo itinerario di fede perché capace di capire i miei bisogni. Prima di entrare in Cammino il mio rapporto con la Chiesa Cattolica era un rapporto normalissimo, ho frequentato l’ACR, il gruppo giovani, ho fatto parte del coro, ma dopo la comunione ho abbandonato la chiesa. Ormai fatta la

scenza del Cammino grazie ai miei genitori che lo frequentano. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché nei tempi moderni la Chiesa sembra non avere mezzi per evangelizzare chi è fuori dalla chiesa, ma riesce solo a mantenere la fede di chi la frequenta. Molti giovani sono fuori dalla chiesa e il Cammino riesce ad entrare in contato con i lon­ tani, perché i lontani hanno bisogno di un Kerigma, di una parola di salvezza. Qualcosa che già fanno gli evangelici e la Chiesa Cattolica lo fa solo oggi dopo il Concilio Vaticano II. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

facendomi superare i miei blocchi mentali. Inoltre mi ha fatto capire quale deve es­

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditi©), assistenza ai poveri

sere il mio rapporto con le donne.

etc....). Ho incominciato a prendere coscienza dell’evangelizzazione solo dopo la Gmg di Madrid del 2011. Avendo iniziato il Cammino da poco pensavo che l’evange­ lizzazione fosse qualcosa che si facesse solo nelle parrocchie. Mentre li ho preso

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Si, quando mi sono lasciato con la mia fidanzata per tre mesi mi sono chiuso in

coscienza che l’evangelizzazione è qualcosa di internazionale, tramite le famiglie in

me stesso e non uscivo piedi casa. I fratelli sono venuti a trovarmi sopportando

missione etc... Per questo ho capito di dover essere cellula attiva sia all’università e

anche le mi vessazioni. I miei fratelli mi hanno accettato e mi hanno supportato

sia in ogni ambito della mia vita. Per esempio con i miei compagni di squadra e i

spiritualmente, lo pensavo che chi fosse più piccolo di me non avrebbero mai po­

miei amici di sempre. Poi ho evangelizzato per strada sia a Madrid e poi tornando

tuto capire ed aiutare ma il Signore ha permesso che i mie fratelli più piccoli mi

da Madrid ho la missione di dire il Rosario tutti i giorni dinanzi al Santissimo e poi

aiutassero.

sono stato chiamato ad evangelizzare con altre 50 persone a Ginevra dove invi­ tavamo le persone a seguire le catechesi in una parrocchia svizzera. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o cì

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

Per me tutti e tre sono momenti importanti per costruire la mia vita. L’eucarestia

Non avevo mai considerato Dio come padre. Pur recitando il padre nostro, ma lo

è fondamentale perché ti riempie di gioia e mi permette di essere in comunione

facevo senza capire cosa dicessi. Ora ho maturato l’idea di Dio come padre e come

con Dio, ma quello che non avevo mai fatto è quello di andare in ritiro con la

creatore. Per me Dio sa come mi ha fatto e i miei peccati e i miei errori. Ora lo

comunità e dire ai fratelli come Dio agisce nella tua vita, entrando in comunione

immagino come una persona con la quale possa parlare e che mi tratta come figlio

con i fratelli. Cosi uno si rende conto come va la tua vita e fai discernimento su te

e mi ama così come sono. Ora fanno circa 12 mesi che dico il Rosario tutti i giorni,

stesso grazie anche alla testimonianza dei fratelli. Mentre l’ascolto della parola mi

raccomandando a Dio la mia giornata, affidandogli tutta la mia vita. In quei giorni

aiuta ad affrontare i miei problemi, lo non mi soffermo sulla mia vita e il Cammino

che non faccio il Rosario e non prego vivo nella confusione. LA preghiera inoltre

mi aiuta a sopperire questo difetto.

mi ha permesso di capire molte cose, come per esempio di partecipare alla Gmg di

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

Madrid che ha cambiato la mia vita, mi ha fatto capire di continuare i miei studi

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

di un altro percorso formativo? Si, il fatto che questo commino ci sia la possibilità di risuonare di sentirti chiesa e di non fare cose che temporanee, il cammino ti porta ad una convivenza forzata con i fratelli, lo sono una persona incostante, il Cammino sopperisce a questo mio difetto. Mentre nella comunità devi per forza rapportarti con coloro che ti sono antipatici ma sei costretto a convivere con gli altri ed amarli così come sono. Negl’altri percorsi questo non c’è, non si vive questo. Il Cammino dura per tutta la tua vita. È un mistero. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? La riscoperta dei laici è la cosa che mi ha attirato nel Cammino. I laici ora pos­ sono evangelizzare facendo conoscere Dio ai lontani. Inoltre il cammino mi ha dato il dono delle lodi, una cosa che i preti non mi hanno mai detto. I laici sono fondamentali nella chiesa. Poi lo stesso Kiko, dice ai vescovi tu ti devi convertire e questa cosa mi fa capire che questo è una cosa che viene da Dio, perché per centi­ naia di anni la Chiesa non l’ha mai permesso. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Per me il mondo non può essere uno sviluppo per la società e non lo vedo come un ostacolo alla fede poiché esso è il terreno in cui la Chiesa deve agire. Il mondo da solo non può far sviluppare la società. Chi è per te Kiko Arguello? Per me Kiko Arguello è colui che mi ha fatto fare delle domande sulla mia vita. Quando ho conosciuto la sua vita per me sembra impossibile che il Cammino possa essere stato pensato da un uomo. Per me lui è un modello di imitare, poiché tramite lui molte persone sono venuta a conoscenza di Dio. Lui è un uomo ispirato

come lo furono i dodici apostoli. L’ho conosciuto di persona, mi ha dato il rosario, è colui che ha rivoluzionato con Gesù la mia vita.

Intervista n ° 13

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Scheda di presentazione

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Il Cammino è buono perché nel mondo di oggi globalizzato, dove si pensa solo

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1947

al successo e al denaro. L’uomo che non ha Dio per questo rischia di cadere in una crisi esistenziale, nel vuoto più assoluto. Per fare un esempio, la settimana scorsa

Città di residenza : Napoli

due miei conoscenti si sono suicidati, un industriale e un proprietario di un grande

Titolo di studio : elementari

bar.

Lavoro : Commerciante (tabaccaio) Parrocchia : S. Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

Età e data di inizio del Cammino : 1996 Attuale tappa di Cammino : Traditio Eventuale carisma : Nessuno

Noi stiamo riscoprendo il Battesimo. Noi quando siamo stati battezzati eravamo neonati. Il padrino che ci doveva dare un educazione alla crescita alla fede non c’è mia stati. E pur essendo battezzati non conosciamo cos’è il battesimo. Questo Cammino è una riscoperta del Battesimo legato ad un cristianesimo adulto. Il

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? lo prima di entrare in Cammino il mio rapporto con la chiesa ere negativo. La Chiesa non mi attirava proprio. Sono stato coinvolto nella Chiesa in un momento della mia vita nel quale avevo pensato di farla finita e di suicidarmi. Ma durante questo momento di vuoto ho chiesto aiuto a Dio, e Lui si è fatto presente. Da al­ lora la mia vita è incominciata a cambiare. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

battesimo pur essendo un sacramento se non lo vivi diviene solo un’etichetta. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Si sono attivo nell'Evangelizzazione. Questo grazie anche alla formazione che ho ricevuto. Immagina uno che ha solo la terza elementare Bibbia e un

D ufour 3

2

e gli metti davanti una

, e come si dà un giorno a l’altro ti dicessero diventa scien­

ziato. Ma con questo mia misera istruzione io ora riesco a leggere la Bibbia e ca­ pire la parola, lo sono meravigliato di me stesso. Per quanto riguarda l’evange­ lizzazione ho fatto sia missioni popolari che la Traditio. lo faccio questo per Gesù

e non per il prete o per farmi bello con i fratelli, lo faccio questo cercando di tra­

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

smettere l'amore che Dio mi ha detto. La misericordia che Dio ha usato con me io

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

la devo usare per gli altri.

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

Per me il momento più importante è l'eucarestia perché è il momento in cui si

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

stiano direttamente in contato con Gesù Cristo e ti relazioni con lui. In quel mo­

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

mento gli porto tutte le mie sofferenze le mie gioie e le mie speranze come un

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

bambino fa con il proprio padre.

Il Cammino mi ha dato un’idea di Dio molto più chiara e visibile. Prima di en­

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

trare in Cammino io avevo un'idea vaga di Dio. Ora lo sto conoscendo, e solo

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

conoscendolo che posso amarlo. Questo Cammino mi sta facendo conoscere l’a­

di un altro percorso formativo?

more gratuito. La mia vita è cambiata in un modo drastico. Se ripenso a me stesso

È il migliore per la mia vita poiché è riuscito a cambiare la mia visione di vita.

non l'avrei mai immaginato. Quando ho iniziato il Cammino ero convinto di rimare

Dopo questi 16 anni di vita posso vedere come Dio ha agito con me. Vedo come ha

un uomo adultero ma avevo scommesso di vincere la vanità. Ma dopo 16 anni di

agito con la mia avarizia, come mi sono aperto ai miei figli e a mia moglie. Inoltre il

Cammino, non ho mai tradito più mia moglie, invece oggi sono ancora vanitoso.

Signore mi ha fatto capire, nel periodo economicamente nero, di non essere solo.

Tutto questo mi fa capire che io con le mie sole forze non posso fare nulla. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza?

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Penso che sia una cosa buona, lo se vedo il mondo intorno a me, i laici fanno

Si, sia quando si fa una convivenza i fratelli aiutano economicamente quelli che

molte più cose dei sacerdoti. Missionari, volontari, aderenti della Caritas etc... Ri­

non hanno soldi. Questa generosità vista all'interno alla comunità mi facesse ca­

cordo la lettura dell’esodo quando dei leviti andarono da Mosè e gli dissero c’è

pire la gratuità. Quando io vivevo un brutto periodo, economicamente parlando,

gente che profetizza nel nome di Dio fermali. Ma lui rispose che non si doveva la­

cercai aiuto ad un mio parente che allora poteva aiutarmi, ma lui non mi aiutò.

sciare fare. Ecco oggi sta succedendo questo nella chiesa.

Dopo vari anni questo mio parente si è trovato in difficoltà e mi ha chiesto un aiuto. Grazie alla parola di Dio sono riuscito ad aiutarlo e non pensare al passato.

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

lo penso che l’uomo di oggi e proiettato al consumismo chiuso nel proprio egoi­

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

smo. Dico questo per mia esperienza. Prima di entrare in cammino io pensavo

solo a me stesso, di farmi da me, di diventare ricco, avere belle donne etc... Queste persone che vivono questa vita poi se gli annunci una malattia cosa fanno? Cosa dicono? Ah sono stato ingannato e si uccidono. Per questo spero che l’uomo mo­ derno possa avvicinarsi a Dio.

Chi è per te Kiko Arguello? Per me Kiko è un uomo che è stato ispirato dallo Spirito Santo. E paragonabile a Padre Pio, Madre Teresa o Chiara Lubich. Queste persone solo grazie allo Spirito Santo hanno potuto fare ciò che hanno fatto. Quando sono stato a Gerusalemme ho visto la Domus, ho visto i concetti a New York con gli ebrei. Quest’uomo è riu­ scito a fare qualcosa d’impossibile far comunicare ebrei e cristiani. Ma lo ha fatto grazie a Dio.

Intervista n° 14

parrocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Scheda di presentazione

Non lo faccio nella m ia parrocchia l’ho scelto perché soddisfaceva il desiderio di cui sopra tra m ite m ia sorella che già era in cam m ino.

Stato civile : D ivorziato

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di Luogo e anno di nascita : Napoli, 1961 Città di residenza : N apoli

formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

Titolo di studio : diplom a

Perché la parola è sem pre attuale e parla ogni giorno alla mia vita.

Lavoro : Im piegato

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

Parrocchia : San G iovanni Evangelista in Porta San Gennaro

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

Età e data di inizio del Cammino : 52 anni (2005) Attuale tappa di Cammino : Il scrutinio Eventuale carisma : Catechista

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Con il cam m ino ho im parato a uscire per strada e a portare alla gente la parola, cosa che prim a non facevo.

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Prima del cam m ino ero catechista presso la mia parrocchia ed ho avuto sempre un rapporto profondo con la chiesa anche se mi lim itavo al m io te rrito rio . Avevo bisogno di approfondire la mia fede ed ero allora in uno stato di sofferenza per v i­ cissitudin i fam iliari. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Certo la visione di Dio è cam biata col cam m ino oggi com prende che è lui e solo lui padrone della m ia storia. So che senza di lui non potrei niente. Per ora non ho fatto alcuna scelta di vita se non quella della castità per la mia situazione m a tri­ m oniale dato che sono separato. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza?

Ultimamente un la mamma di un fratello ha avuto seri e gravi problemi e tutta la

peccato, ma non credo possa essere un ostacolo alla fede.

comunità si è messa in preghiera ma ovviamente l’aiuto dei fratelli e reciproco per

Chi è per te Kiko Arguello?

ogni cosa possa servire dalle cose materiali a sostegni morali etc.

Sarebbe facile dire l’iniziatore del cammino ma credo sia un uomo con un cari­

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Sono tre momenti che hanno per me la stessa importanza, la parola guida la mia vita, la liturgia eucaristica la sostenta e il ritiro con la comunità riunita mi serve per conoscere amare e condividere con i fratelli. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Credo che per la mia personale vita familiare il cammino sia l'itinerario di fede più consono alla mia realtà innanzitutto per la grande attività della liturgia della pa­ rola che mi aiuta... Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? La chiesa ha bisogno tanto dei laici che sono comunque fondamentali per la evangelizzazione vista la staticità dei parroci che molto spesso rimangono confi­ nati nelle loro parrocchie. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Certo che il mondo fuori la comunità è alquanto complicato e induce spesso al

sma forte trascinatore e molto credente.

Intervista n°

cam m ino l’ho conosciuto tra m ite fratelli che facevano tale esperienza e grazie anche al pellegrinaggio in Polonia.

Scheda di presentazione

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce

Stato civile : C elibe/N ubile

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Luogo e anno di nascita : Bogotà (Colom bia), 1959

Perché aiuta a leggere la realtà con maggiore verità e aiuta l'inserim ento in que­

Città di residenza : Palermo

sta società in con tinuo cam biam ento con una m entalità illum ina ta e rafforzata nei

Titolo di studio : laurea

veri valori d e ll’uom o e d e ll’uom o credente. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

Lavoro : Sacerdote

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

Parrocchia : Sacra Famiglia

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ Età e data di inizio del Cammino : 30 anni (1991) Attuale tappa di Cammino : Padre nostro (Loreto) Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Perché ho visto utile per m aggiorm ente maturare il m io rapporto con Dio. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Vedo che m o lti fratelli fanno evangelizzazione nei posti di lavoro con la te stim o ­ nianza, anche con la Traditio e l’ im pegno catechetico nella parrocchia. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Ho scoperto che dio è padre di m isericordia e donatore di vita. È una relazione

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Faccio il cam m ino fuori parrocchia di appartenenza; ho scelto il cam m ino perché ho visto che proponeva qualcosa di forte per la conversione continua, il

d ’ am ore che libera e dà pace. Le trasform azioni si sono viste in tante aspetti anche della mia vita consacrata. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Certo ci sono m olte volte che mi sono trovato in grande diffico ltà e ho sentito

fortem ente in m odo concreto la presenza attiva e effettiva dei fratelli della com u­ nità. La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Q uello della convivenza mensile. Perché conclude e verifica la verità degli altri due. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Mi dà la certezza che sono in un corpo, nella chiesa. li Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Im portante e delicato. In continua crescita e vigilanza. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Non ostacolo, ma mezzo per vivere la realtà della fede con m aggiore realismo.

Intervista n° 16

Faccio il cam m ino presso la parrocchia di elezione, non nella parrocchia del m io quartiere. Sono venuto a conoscenza del cam m ino m ediante m io cugino che già lo

Scheda di presentazione

frequentava da un anno. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Stato civile : Sposato/a

formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce Luogo e anno di nascita : Napoli, 1972 Città di residenza : N apoli

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Catechesi fortem ente esistenziale- kerigmatica che individua il problem a vero

Titolo di studio : laurea

che alberga all’ interno del cuore di ogni uomo.

Lavoro : Avvocato ■ am m inistra tore di condom ini Parrocchia : S. Giovani Evangelista in Porta San Gennaro

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

Età e data di inizio del Cammino : 21 anni (1994) Attuale tappa di Cammino : Prima tappa Padre N ostro Eventuale carisma : Responsabile - Cantore ■ Catechista

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Pastorale pre-m atrim oniale. Evangelizzazione per strada. Testimonianza nel co n d o m in io e sul luogo di Lavoro. Catechesi, quando occorre.

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Sedotto dal vangelo delle beatitudini. Ero anticattolico di sinistra. Nessuna pra­ tica precedente. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a cono­ scenza dal Cammino Neocatecumenale?

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Dio com e padre amorevole. Fiducia filiale. Sì, ci sono stati cam biam enti concer­ nenti i miei rapporti affettivi, nel Lavoro e nei rapporti interpersonali. Sì, quando faccio scelte evangeliche cerco sem pre di m otivarle e renderle pubbliche con chi mi relaziono. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza?

Si, nel bisogno econom ico verso situazioni di grave necessità a ll’inte rno di fa m i­ glie del cam m ino. La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? L’ Eucarestia e la convivenza. Creano Koinonia verticale ed orizzontale. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? No. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? La m aturazione della chiesa passa attraverso la m aturazione dei laici, affinché questi diventino realmente corresponsabili della evangelizzazione, purché vi sia piena adesione al magistero della chiesa universale e vi sia rispetto dei ruoli gerar­ chici voluti da Gesù’ cristo. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Il m ondo non è di ostacolo alla fede, ma la m entalità satanica che agisce in esso. Una cosa è il m ondo, altro è il pensiero dom inante (relativism o etico, m aterialism o scientista, neo-liberism o ateo alla pari della ideologia com unista) la coscienza cri­ tica va salutata come un fattore positivo se espresso in te rm in i rispettosi verso il m istero “ insondabile” .

Chi è per te Kiko Arguello? Un uom o che ha ricevuto una m issione grande dallo S pirito Santo.

Intervista n° 77

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Scheda di presentazione

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Prima di iniziare il Cammino neocatecumenale non vivevo la parrocchia come la

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1975

mia seconda casa, ma come un luogo freddo dove adempiere un rito. Non ho mai cambiato parrocchia, fin da ragazzino e oggi frequento il Cammino nella mia par­

Città di residenza : Napoli

rocchia di appartenenza. Più che scegliere io il cammino neocatecumenale è stato

Titolo di studio : laurea

il Signore a sceglierlo per me. Sono venuto a conoscenza del Cammino Neocate­

Lavoro : Avvocato

cumenale in modo casuale, leggendo un cartello d’invito fuori alla mia parrocchia.

Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro III Comunità

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce

Età e data di inizio del Cammino : 22 anni (1998) Attuale tappa di Cammino : I tappa del Padre Nostro Eventuale carisma : Catechista, ostiario, e lettore

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Credo che il Cammino Neocatecumenale sia un valido commino di formazione valido per la società di oggi perché aiuta le famiglie ad affrontare le difficoltà economiche ed educative nel mondo di oggi e sostiene i giovani a saper fare scelte

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Ho intrapreso un cammino di fede poiché avvertivo che non riuscivo, con la mia sola intelligenza, a darmi le risposte sul senso della mia vita. Fin da ragazzino ho sempre frequentato la parrocchia. Pur frequentando i sacramenti non ne apprez­ zavo e comprendevo il loro significato. Vivevo una religiosità naturale e avevo una visione consumistica della Chiesa. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

fondamentali per la loro vita aiutandoli dinanzi alle tentazioni del mondo moderno. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Grazie alle esperienze vissute in questi anni di Cammino di fede ho iniziato a maturare la necessità di portare l’annuncio del Vangelo anche agli altri. È stato un grande aiuto e mi ha trasmesso coraggio e forza grazie alle Gmg e le esperienze di vita dei miei fratelli di comunità. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

affrontare le difficoltà e le prove della vita. La convivenza mensile mi aiuta ad ali­

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

mentare la relazione con i fratelli e a confrontarsi insieme ad essi mettendo in co­

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

mune la mia vita con gl'altri e verificando che non è molto diversa dalla mia.

Il Cammino Neocatecumenale mi ha fatto maturare l’idea di Dio come padre.

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

Oggi conosco la presenza paterna di Dio nella mia vita quotidiana mentre prima

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

vedevo Dio come un’entità lontana da me pronta a punirmi quando sbagliavo.

di un altro percorso formativo?

Esprimo la mia fede non solo attraverso la pratica sacramentale ma in modo più

Ritengo che la formazione di fede acquisita nel Cammino sia più adatta alla mia

consapevole e più attiva. In passato ho condotto un gruppo di giovani e un corso

persona rispetto ad altre per la radicalità con la quale viene proposta l’esperienza di

di cresima impegna domi nel testimoniare la mia esperienza di fede. Grazie al

fede cristiana e per la conoscenza approfondita del testo biblico che matura nel

Cammino Neocatecumenale ho fatto scelte di vita concrete, come quelle lavorative

corso degli anni.

che non mi impedissero di frequentare la vita comunitaria. Mi sono aperto insieme a mia moglie all’esperienza adottiva non potendo avere figli. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Sono molte le testimonianze e memoriali che il Signore mi ha donato in questi anni di cammino. Tra queste la più significativa è la provvidenza spirituale mate­ riale sperimentata grazie alla presenza dei fratelli di comunità. La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Penso che la centralità del ruolo dei laici debba ancor di più maturare all’interno della Chiesa e che le maggiori difficoltà che incontra il Cammino neocatecumenale siano addebitabili alla forte presenza dei laici come guide e catechisti nei confronti dei laici. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Vedo il mondo fuori la comunità sia come ostacolo poiché non condivide le mie

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

scelte di vita e sia come luogo dove il Signore mi chiama a testimoniare, con la mia

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

vita, il suo annuncio di resurrezione.

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Ritengo tutti e tre momenti ugualmente significativi per la mia vita. L’incontro settimanale con la parola di Dio mi aiuta a fare discernimento nei fatti quotidiani della mia vita. L’eucarestia settimanale vissuta comunitariamente mi aiuta ad

Chi è per te Kiko Arguello? È un uomo ispirato da Dio che ha permesso di far conoscere Dio a tante persone lontane da Dio e dalla Chiesa .

Intervista n° 18

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Scheda di presentazione

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? L’ho conosciuto tramite i genitori e all’interno della mia parrocchia. Ho scelto di

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Camposampiero (PD), 1990

intraprendere questo cammino per la possibilità che mi dà di stare a pieno contatto con a Parola di Dio cosa che negli altri gruppi viene messa come in più e ho visto

Città di residenza : Camposampiero (PD)

nella mia esperienza che molti dubbi esistenziali sono stati risolti grazie a una Pa­

Titolo di studio : diploma

rola ascoltata. Ho imparato anche a prendere scelte importanti nella mia vita grazie

Lavoro : impiegato

al discernimento che le Scritture ti danno. Ho sempre pensato che la cosa fosse

Parrocchia : San Marco Evangelista a Camposampiero

per la vita di un cristiano marginale e invece ho scoperto che nella Bibbia poi tro­ vare la tua vita. Condivido appieno quello che afferma II sociologo McLuhan. Infatti

Età e data di inizio del Cammino : 14 anni (2004)

la Parola dice che i pagani si convertiranno osservando come i cristiani si rela­

Attuale tappa di Cammino : Nessuna (anche se è arrivato al Secondo scrutinio per poi iniziare tutta d’accapo a causa di una fusione)

zionano, un modo diverso da come fa il mondo. Inoltre le parrocchie non riescono

Eventuale carisma : Responsabile

generazioni attuali è concreta. Ormai è impensabile che Cristo possa avere a che

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Fin da piccolo ho sempre partecipato alla Vita parrocchiale, sia frequentando già il cammino come figlio, ma anche gruppi come ACR e gli scout. Ho intrapreso questo cammino perché già spinto dall’esempio dei miei genitori e dal gruppo di amici. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

più a far fronte alla globalizzazione, secolarizzazione e scristianizzazione che nelle fare con i fatti che ci accadono nella nostra Vita. Il problema imminente che vedo è che le parrocchie si stanno popolando per la maggior parte di persone adulte e vecchie, come se facessero parte di una vecchia tradizione nell'attesa che questa prima o poi finisca: e poi? E sempre di più diocesi e parrocchie cercano metodi originali per attirare i giovani ma questo, per la maggior parte dei casi, è fine a se stesso, cioè che non rimane una visione concreta e duratura della fede nel giovane. Basti pensare alla difficoltà concreta che un parroco ha nell’organizzare, oggi, un semplice pellegrinaggio/gita per i giovani e famiglie della sua parrocchia, a diffe­ renza degli anni precedenti. Alla fine chi sta dando delle “risposte” nella Vita di noi giovani è il modernismo (tecnologia, social network,) e la scienza generando così nei parroci o sacerdoti la difficoltà di annunciare il Vangelo nella Verità. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

non avrei capito come ero veramente, che non era tutto perduto e mi ha ridonato la Felicità. Rispetto a prima avevo la visione di un Dio che impartisce regole e che la

Quanto più forte è la secolarizzazione così anche deve essere forte e valida la

fede fosse per le persone senza “spina dorsale” e per chi doveva sentirsi apposto

risposta della Chiesa. Dico questo perché l’unica cosa importante che il cammino

con la coscienza. Scelte concrete sono state quelle di riconciliarmi con la mia fami­

fa, sotto ispirazione della Vergine Maria, è quella di creare Comunità: piccoli gruppi

glia, smettere di pensare che solo io so come condurre la mia vita, un equilibrio

di persone che si amano e incontrano nel fratello Cristo. Questo fa in modo che ci

interiore mettendo Gesù Cristo prima di ogni cosa: amici, svaghi, famiglia, pen­

si sostenga l’uno con l’altro, aiutandosi sia in questioni pratiche che Spirituali, ci si

sieri, e peccati, aver rotto con vecchie abitudini come la concezione della libertà

apra al confronto e si impari ad amare anche il diverso, che non la pensa come noi.

sessuale che la società ti insegna intraprendendo la castità individuale e di coppia.

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

Attualmente sono in ascolto e in attesa di capire cosa Dio vuole da me. La mia fede

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

poggia solo sul fatto che lui mi ha ridato sia la voglia di vivere e sia un senso alla

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

mia esistenza perché provando a mettere in pratica la Parola di Dio, come sopra

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

elencato, ho scoperto un nuovo modo di vivere che mi ha reso libero e felice.

etc...). Si. Ho potuto partecipare, insieme alla mia comunità, a 2 missioni per le piazze di Amsterdam (2005) e Dusseldorf (2012). Attualmente stiamo annunciando il Vangelo nelle piazze del mio Paese e ho potuto dare la mia testimonianza. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Nella mia comunità c’è una sorella africana che si trova in grande difficoltà economica perché non trova lavoro, il marito l’ha abbandonata lasciandole a carico

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

4 figli. Lo stato è arrivata fino ad un certo punto a sostenerla economicamente ma

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

ora non ha più nulla. Capita che qualche volta qualche fratello della comunità, in

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

modo anonimo, le faccia arrivare qualche busta con dei soldi, oppure scatole con

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

alimenti. Il fatto più importante è che a lei ha sempre trasmesso la fede dei suoi

La concezione di Dio è quella di un Padre che mi ha accolto in un momento diffi­

figli: “ Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”

cile della mia Storia, nella quale, a causa di una grande sofferenza famigliare, ho

così il Signore ha ascoltato le sue preghiere. Ho potuto dare la mia testimonianza

cominciato odiare tutti e la mia stessa vita e mi sono sentito solo e abbandonato.

ai loro figli e uno di loro ha risposto entrando in comunità. Questo ha comportato

Sono arrivato al punto di ammettere a me stesso che Dio non esiste e che se Lui

che lei si sentisse sostenuta e in comunione con questo figlio.

fosse vero e amore non poteva permettere tutto questo nella mia vita. Alla fine ho

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

scoperto che questo non è vero, perché se non fossi passato per questa sofferenza

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

perdersi qualche parrocchiano. Noto invece come alla fine di tante eucarestie que­

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

sti sacerdoti escano contenti e fiduciosi. Un'altra è stata quella di un sacerdote che

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

guardandomi mi disse “sai sono pochi i laici che chiedono a un sacerdote come

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

sta Spiritualmente, si aspettano sempre che noi preti diamo una mano, una parola

Come in altri itinerari formativi cristiani? Quali?

di speranza, ma mai nessuno che si preoccupi di sapere come stiamo perso­

La convivenza mensile. Perché aiuta la comunità a fare un punto di “verifica” sia

nalmente”. Questo è risultato di tanti mercoledì, sabati e convivenze vissute in­

personale che comunitario sempre sostenuti dall’ascolto della Parola. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo?

sieme che porta sia il laico e il sacerdote a confrontarsi, aiutarsi e sostenersi nel l’annuncio del Vangelo. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

Si perché ti fa vedere concretamente dove il Signore sta agendo veramente.

Un salmo dice: “lo stolto pensa che non c’è Dio, sono corrotti e fanno cose

Come già ripetuto ti dà un attualizzazione e realizzazione delle Scritture nella Vita

abominevoli” cioè la società non diventa ostacolo fino a quando essa non prende

personale e nel fratello. Ti dà molta libertà di pensare, analizzare e confrontare. Ri­

una posizione esplicita di fronte all’esistenza di Dio, quindi, non aperto al lai­

cordo con gioia gli studi di letteratura e filosofia fatti al Liceo poi confrontati con la

cismo. Basti pensare al comuniSmo oppure governi dove la religione diventa “reli­

Parola di Dio o con alcuni scritti della Chiesa o qualche catechesi ascoltata .

gione di Stato". Per quanto riguarda lo sviluppo per la società: per noi cristiani chi

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

fa la storia è Dio e non i governi, dai a Cesare quel che è di Cesare e dai a Dio quel­

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

lo che è di Dio, e se Cristo è la via, la verità e la vita di conseguenza non ci potrà

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

mai essere un no al divenire di una società.

Penso la grazie al cammino questo si sta realizzando. Bisogna capire cosa si in­

Chi è per te Kiko Arguello?

tende per ruolo dei laici. Quello che permette il cammino, non ha niente a che fare

Kiko è un fratello che ci ha preceduto neH’affidarsi a Dio e ci ha mostrato quante

con manifestazioni o associazioni come “sì per la Vita" “gruppi famiglie” forma­

opere Dio può fare con un uomo che nel passato lo aveva rinnegato. Lui non ha

zione dei giovani" ma di dare possibilità che il parroco all'interno della sua parroc­

mai avuto nulla da insegnare a noi ma ha solo e sempre annunciato il Vangelo, te­

chia veda l’attualizzarsi della Parola di Dio. Nella mia esperienza di comunità,

stimoniando, come fa ogni catechista, con la sua Vita.

come responsabile, mi ha portato a conoscere vari sacerdoti per garantire ai fratelli la messa o penitenziale ecc. e ogni volta che si intraprendeva un discorso si notava lo sconforto che hanno nel vedere i laici che non danno ascolto e la difficoltà che incontrano nel parlare liberamente per la paura di non essere capiti o magari

Intervista n° 19

che negli anni prima ascoltavano quelle catechesi con me e ora mi stavano par­ lando. Per la prima volta ascoltai l’annuncio per la convivenza. In quella convi­

Scheda di presentazione [12]

venza decisi di entrare on Cammino e fui eletto responsabile. Mia moglie che lavo­ rava come insegnate in provincia di Caserta non seguì tutte le catechesi. Poi venne

Stato civile : Sposato/a

la domenica e decise anche lei di entrare. Cosi iniziai a Camminare. Il mio rapporto Luogo e anno di nascita : Sant’Arpino (Caserta), 1949 Città di residenza : Napoli

con la Chiesa Cattolica era forte anche prima. A ll’età di otto anni, mi ritrovai in un collegio a 1200 metri di altezza con i padri benedettini. Li presi sia la licenza ele­

Titolo di studio : diploma

mentare che quella media, lo vedevo la mia famiglia solo durante le vacanze. In

Lavoro : Editore

questo collegio vivevamo nella spiritualità benedettina. Mi feci 6 anni cosi con 150

Parrocchia : Sant’Antonio di Padova alla pineta (Napoli)

bambini. Quindi puoi immaginare, ogni giorno la messa, rosari, preghiere di notte e di mattina. Poi ero famoso per la recita del Rosario. Mi rubavo le ave Maria. La

Età e data di inizio del Cammino : 40 anni (1989)

sera prima di andare a cena il povero direttore era stremato, ed io dopo 4/5 Ave

Attuale tappa di Cammino : Il ° Padre Nostro

Maria dicevo il Gloria a Padre bruciando circa 15/20 Ave Maria. Mentre oggi recito

Eventuale carisma : Catechista, responsabile e cantore

davvero il Rosario e invece di 10 ne faccio 11 di ave Maria per recuperare quello che mi son rubato in gioventù. Oggi sentiamo parlare di scristianizzazione ma posso

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Veramente non ho deciso di intraprende un Cammino di fede, in realtà mi sono trovato in un momento della mia vita in cui erano crollate tute le mia sicurezze ero andato a terra, sia spiritualmente che materialmente. All’epoca fui invitato a seguire delle catechesi fatte da Padre Vincenzo. Mi dissero: vieni è una cosa importante, lo ci andai solo per curiosità, e per compiacere chi mi invitò. Erano 14/15 catechesi. Non mancai mai. Ho ascoltato e alla fine di questo ciclo non mi ricordo di aver ricevuto un invito a continuare. Cosi l’anno dopo rifecero le catechesi e le ria­ scoltai. E di nuovo non continuai. Per il terzo anno andai e mi trovo delle persone

dirti che, già quando io avevo 13 anni i miei amici di Roma e le loro famiglie non andavano in Chiesa e non avevano nessuna pratica religiosa. Ti sto parlando del 1949. Poi uscito dal Collegio ritornai a Roma e andai all’oratorio Salesiano. Il par­ roco mi mandava a vendere i santini di Don Bosco, e ti devo dire la verità mi fa­ cevo la cresta. Però facevo fare molti soldi al parroco. Poi se non andavi a Messa non potevi andare al cinema. Questa era il mio rapporto da ragazzino. In età più matura a diciotto anni, avevo deciso di frequentare la Gioventù Francescana. Que­ sti giovani francescani avevano preso a cuore il Concilio e facemmo l’Eucarestia sul Monte Rosa con il pane e il vino. Facevamo convivenza con tutti giovani del gruppo. Poi mi sono sposato con mia moglie dopo sette anni di fidanzamento senza avere una lira, lo studiavo ad ingegneria ma non mi piaceva. Mentre mia mo­ glie era la prima figlia, lo ho la mia famiglia in Venezuela, mio padre costruttore di

centri commerciali in Sud America. Ma io non volevo fare il costruttore, lo vivevo a

allontanai dalla Chiesa. In quel modo di Chiesa io Gesù non lo vedevo. Iniziai ad

Napoli a casa di una mia zia. Lo studio dell’ingegneria era una scusa per stare con

avere un rifiuto della Chiesa. Dio poi a provveduto con il crollo delle mie attività.

mia moglie. Poi improvvisamente mia moglie si laureò a 21 anni e subito iniziò a

Grazie a Dio. Mi sono arreso a questa evidenza e poi infine sono stato tradito da

studiare. Poi andai in Venezuela e al mio ritorno chiesi la mano di mia moglie

una persona cara. Mi sono trovato in questa condizione o lo ammazzo o lo denun­

poiché io padre mi aveva dato una casa e avevo trovato anche un lavoro per mia

cio. Ma essendo un vigliacco pensai di uccidermi. Mi sono trovato a pezzi. Tutta la

moglie. I miei suoceri si ribellarono. Improvvisamente un amico di mia moglie

mia famiglia in Venezuela non mi potevano aiutare poiché avevo deciso di vivere la

aveva bisogno di un ragioniere all'interno di una grande azienda editrice medica.

mia vita. Qui nessuno poteva aiutarmi. Mi ritrovai da solo. Nella mia stanza da

Nel frattempo inviai una lettera a mio padre per dirgli che non sarei mai andato lì,

solo pregai Dio di aiutarmi. Solo Lui poteva aiutarmi essendo mio Padre. Questo lo

visto che avevo trovato lavoro io e mia moglie. Avevamo letto la volontà di Dio in

feci grazie a quella mia esperienza del passato. In quel momento Dio mi fece cono­

questi eventi. Dall’altro canto mio suocero era contrario al matrimonio. Ma noi ci

scere il Cammino neocatecumenale. Dio ha ricostruito tutte le mie cose distrutte.

siamo affidati. Abbiamo trovato una casa e riuscivano ad andare avanti. I nostri

Ha fatto della mia figlia una solidale e forte. Ma la cosa più importante è stata la

amici ci regalarono tutto ciò che ci serviva. Poi con questi amici ci vedevamo per

riappacificazione con quella persona che mi aveva tradito. Il Signore compì un vero

cantare e pregare. I primi dieci anni del nostro matrimonio furono magnifici. Poi

e proprio miracolo ha tolto dal mio cuore questo odio. Sai la cosa bella? Quando

morì mio padre e ci trasferimmo nella casa di mio padre. Ma devo sottolineare che

entrai in Cammino pochi mesi dopo anche questa persona entrò in Cammino. E da

pur avendo questa esperienza religiosa tra benedettini e francescani poi di fatto è

allora quell’odio è scomparso dal mio cuore. Da allora ho sempre sperimentato

successo che ho incamiciato a lasciare il lavoro e iniziai a lavorare in proprio. Aprii

che quando dai uno Dio ti ridona il centuplo, lo che sono un commerciante l’ho

una casa editrice medica e altre esperienze imprenditoriali che mi fecero dimen­

sperimentato. Ed è così.

ticare di Dio.

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché applica il Concilio nella sua interezza. Inoltre riesce a parlare ai lontani come ha fatto con me. Nella religiosità che avevamo io e mia moglie non è stata

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Ho fatto tutto quello che il cammino mi ha chiamato. Come detto la religiosità

sufficiente a sopravvivere alla secolarizzazione. Iniziata la mia vita imprenditoriale

può venire da tante cose. Ma una cosa è la religiosità e un’altra è la fede. La fede

riuscii ad aprire tre case editrici, una boutique, un ristorante, un villaggio turistico.

viene solo dall’ascolto della predicazione. Chi non ha ricevuto una predicazione

Qui non c’era più spazio per Dio. La mia vita cristiana non poteva coincidere con la

non può dire la fede. Questa è una mia convinzione. Per aiutare gli altri ad avere la

vita cristiana. Nel Siricide sta scritto che difficilmente si salva. Ed è vero. Mi

fede sono chiamato a fare la predicazione, lo sono stato chiamato a farla tramite

questo Cammino. Molto confondono la predicazione con sermoni o gite fuori

fratelli. Tra eventi gioiosi ed eventi luttuosi. È questo che incuriosisce gl’ altri.

porte da santi e Madonne varie. Sono cose buone ma non sono predicazioni. La

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

predicazione ha tre fasi. Se non ci sono tutti e tre non è predicazione. La prima fase

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

è quella Kerigmatica, cioè dell’annuncio di Cristo. Ma non è sufficiente. La seconda

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

fase è quella catechetica. Dopo all'annuncio c’è il bisogno della catechesi. C’è biso­

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

gno della formazione. Poi c’è la terza fase che quella omiletica tramite i sacramenti,

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

lo con il Cammino sono stato chiamato a fare questa cosa in tutti modi possibili.

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

Sono andato per le strade come un pazzo. Ricordo dieci anni fa andammo per le

lo vorrei morire durante Un’Eucarestia. L’eucarestia è il punto centrale per un cri­

strade ad annunciare a dei ragazzi della nostra zona, giovani che fumavano lo spi­

stiano. Anche se la cosa che non trovi negl'altri movimenti è la convivenza. Vivere

nello. Leggemmo il Vangelo di Zaccheo. Fu molto bello. Un amico di mio figlio ri­

questa esperienza mensile con i fratelli, dove metti in pratica la comunione e lo

mase colpito, entrò in Cammino insieme a tutti quei ragazzi. La predicazione av­

spirito dell’ Eucarestia, lo non ho mai mancato una convivenza, lo ho fatto un patto

viene grazie al rifiuto e alla croce. Noi dobbiamo essere coscienti a cosa andiamo

con Dio. Se Lui non si presenta concretamente nelle convivenze io non ci vado più.

in contro. Questo Papa Francesco in quattro incontri ha già parlato di tutto. Po­

Lui da ventiquattro anni si presenta puntualmente. Devo dirti che organizzare una

trebbe già morire. Ha parlato del demonio, del servizio, dei poveri e dell’annuncio

convivenza da responsabile mi uccide.

di Cristo. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Il clericalismo insieme al moralismo e al legalismo uccidono il cristianesimo. Il

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

Cammino nasce per superare queste cose, per distruggerle. Molti entrano con il

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

proprio legalismo, con il proprio moralismo e clericalismo. Non c'è peggior cosa

Ho già risposto. Dio ha agito. Oggi vivo il Padre nostro per me Dio è un padre che mi sta vicino. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza?

del clericalismo dei laici che distrugge la Chiesa. Anche il Papa lo ha già detto. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Kiko diceva: bisogna cambiare l’acqua. Tu vai a pescare? Per trovare i pesci biso­ gna cambiare acqua. Il mondo vive in un’acqua avvelenata. Bisogna cambiare l'ac­

Si ci sono stati e ci sono. Ci aiutiamo a vicenda sia materialmente che spiri­

qua con la predicazione e la testimonianza di vita. Il mondo è un ostacolo alla

tualmente. - In questi 24 anni di cammino con queste persone siamo diventati

fede? Certo che sì! Il mondo deve fare il suo mestiere. Noi cristiani viviamo nel

mondo ma non siamo del mondo perché abbiamo la fede. Però bisogna ricordare che la fede è una dono di Dio che ci è stata data con la predicazione. E non tutti hanno la fede, questo non significa che chi non ha fede andrà all'inferno. Nessuno di noi si può vantare della propria fede. Tutto quello che avuto nella vita ho capito che me lo ha donato Dio. Tutto ciò che Dio mi ha donato nella mia vita lo ha fatto per prepararmi all'incontro con Lui. Per questo io non posso non predicare. Chi non è cristiano non dobbiamo togliere a questi il diritto di poterlo diventare. Senza Cristo non c’è niente. Chi è per te Kiko Arguello? Kiko come lui stesso dice è un poveraccio e un cretino che però ha creduto alla volontà di Dio, donando tutta la sua vita alla predicazione.

Intervista n° 20

Non frequento la mia parrocchia di appartenenza. Il C am m ino l’ho conosciuto nella parrocchia di Sant’Anna al Vasto. Oggi invece lo frequento nella Parrocchia di

Scheda di presentazione

San G iovanni a Porta San Gennaro visto che nella vecchia chiesa non si fa più il Cam m ino. Perché ho scelto il Camm ino? Perché m i ha fatto conoscere Gesù. Sono

Stato civile : Sposato/a

venuta a conoscenza del C am m ino grazie ad alcuni inviti. Luogo e anno di nascita : Napoli, 1943

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Città di residenza : San G iorgio a Cremano (NA)

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Titolo di studio : medie

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Si, perché porta la Parola di Dio anche fuori dalle chiese.

Lavoro : Pensionato Parrocchia : C om unità San G iovanni in Porta S. Gennaro

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

Età e data di inizio del Cammino : 57 anni (2000) Attuale tappa di Cammino : Traditio Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Ho deciso di entrare in cam m ino casualmente dopo aver ascoltato le catechesi. Prima di entrare in C am m ino ero cattolico “ a m odo m io ” pur andando tu tte le dom eniche a messa con la mia fam iglia. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). S ì sono cellula attiva. Nella mia vita oltre ad evangelizzare per le strade ed an­ dare due a due per le case, evangelizzo quotidianam ente tra i miei figli e i miei am ici. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Il cam m ino m i ha fatto scoprire un dio Padre che m i sta sem pre vicino. Per quanto riguarda la fede essa diventa sem pre più netta con l’andare avanti nel Cam­ m ino tappa dopo tappa, ed ora vedo com e sono più com prensivo con i miei figli e mia moglie. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza?

ha preso a malo modo. C’è un rifiuto verso Dio e la sua parola. Chi è per te Kiko Arguello?

Quando avevo possibilità economiche ho aiutato i fratelli. Oggi vivo in una forte

Kiko per me è una persona ispirata da Dio. Egli è un evangelizzatore del mondo

precarietà economica e i fratelli mi sono vicini spiritualmente. Materialmente sono

che ha accettato la volontà di Dio. Questo l’ho capito dopo aver letto la sua bio­

ancora orgoglioso per chiedere un aiuto.

grafia.

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Per me sono fondamentali tutti e tre, poiché solo così posso essere sempre in contatto con Dio. Anche se con l’ Eucarestia entro in contato diretto con Dio. Per l’Eucarestia posso rinunciare a tutto. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Non ti saprei dire, non conosco le altre realtà presenti all’interno della Chiesa. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Penso che sia molto positivo visto che grazie ai laici la chiesa riesce ancora a parlare al mondo. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Per me il mondo moderno non è un’area di sviluppo anzi è un ostacolo alla fede. Domenica scorsa, mentre facevamo la missione di evangelizzazione un persona mi

Intervista n° 21

particolare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globa­

Scheda di presentazione

lizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cam­ biato parrocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Stato civile : Vedovo/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1945

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Il cammino l’ho conosciuto grazie a delle persone che mi hanno inviato alle cate­

Città di residenza : Napoli

chesi. Ma io non l’avevo mai considerato questi inviti. Poi improvvisamente decisi

Titolo di studio : elementari

entrare in chiesa ed ascoltare le catechesi. Il Cammino l’ho iniziato nella mia par­

Lavoro : pensionata

rocchia di appartenenza, lì ci sono stata per alcuni anni, dove mi ero accomodata

Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

sia per la vicinanza e sia perché avevo socializzato con tutti gli appartenenti della mia comunità. Poi per varie ragioni ci hanno spostati e non so per quali motivi, ma

Età e data di inizio del Cammino : 2002 Attuale tappa di Cammino : Traditio Eventuale carisma : Ostiaria

ho deciso di continuare il cammino. Mi sono spostati in due chiesa. Questi spo­ stamenti sono stati un po’ difficoltosi per me. Ma questo spostamento mi ha fatto maturare nella comunità, conoscendo nuove persone e mi ha provata nella fede. Anche se questo trasferimenti mi ha fatto soffrire.

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? La mia vita ha fatto in modo che mettessi da parte Dio. Da piccola andavo in chiesa con mia madre, che mi obbligava ad ascoltare quella messa in latino, quan­ do i preti stavano girati ed io non capivo niente. Poi fattami più grande andavo a messa la domenica solo per sentirmi con la coscienza pulita e non davo valore all'Eucarestia perché prima di entrare in Cammino ero peccatrice, come oggi, però ora ho la consapevolezza del peccato. Oggi ho capito che peccare danneggia il mio animo ed è offesa all’amore di Dio. Prima questo amore non lo vedevo. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Penso che il cammino non riesce a comunicare al mondo di oggi. Lo vedo con la nostra Traditio dove la gente non vuole ascoltare. Il mondo di oggi lo vede lontano. Altri vedono nelle nostre comunità solo nell’aspetto mondano e non riescono a ca­ pire l’aspetto spirituale. Forse dobbiamo essere più tenaci nella nostra evangeliz­ zazione. Dovremo far capire ai giovani cosa può dare il Cammino. Anche su inter­ net ci sono critiche al Cammino, e se un giovane fa qualche ricerca sul cammino legge solo cose negative. Un ragazzo come te cosa può capire di questo Cam­ mino? Niente. Ci vedi come qualcosa di lontano. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

bene con me stessa.

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

etc...).

esperienza?

Si sono cellula attiva. Oggi con la Traditio andando per le case nel quartiere della

Ti devo dire con la verità. Non tutta la comunità vive in questo animo. Non c’è

parrocchia dove frequento il cammino. Molti hanno rifiutato il nostro annuncio.

un unione con tutti quanti, lo essendo ostiario, molti si sono accomodati e scari­

Poi parlando con loro, molti non mi ascoltavano. Allora io non sono soddisfatto di

cano con noi tutte le responsabilità. Sarebbe bello che anche gli altri ci aiutassero

quello che ho fatto. Avrei voluto che queste persone provassero i miei stessi senti­

nell’unità. Poi ho visto con la morte della sorella Veneranda. Con lei avevo un rap­

menti.

porto di vera sorellanza. Inoltre tutta la comunità l’ha accompagnata verso la

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

morte. Con lei mi è venuta a mancare qualcosa di importante. Con lei era nato un vero amore fraterno. Mi faceva piacere stare con lei.

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

Posso dire il mio rapporto con Dio è cambiato. Prima di entrare in cammino

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

avevo una mentalità tutta mia. Conoscendo il cammino il Signore ha messo nella

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

mia vita un ordine. Quello che nona avevo prima. La prima cosa ha cambiato il mio

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

modo di vivere. Non vado più a fare scampagnate, poi ho iniziato ad entrare in

Sono tutti e tre momenti sono importanti. Per me L’eucarestia viene prima di

contatto con i sacramenti capendo cosa sto facendo. Prima mi confessavo davanti

tutto. La convivenza la vedo come una cosa familiare. Dove si fa comunione con i

al crocifisso e mi comunicavo con un peccato. Però quando uscivo continuavo

fratelli. All’ Eucarestia non riesce a parlare con tutti fratelli. Mentre in convivenza ci

questo peccato. Poi un bel giorno Dio mi ha aperto gli occhi e mi ha dato la forza

si conosce con la condivisione delle proprie esperienze.

di confessarmi e ho provato il suo amore. Da allora non ho fatto più quel peccato.

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

Poi io ero molto attaccata al denaro e non mi accontentavo della mia vita. Avrei vo­

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

luto sposarmi più piccola. Ma dopo ho capito che la mia vita ha un senso solo gra­

di un altro percorso formativo?

zie a Dio. Oggi il primo posto è di Dio. Oggi rinuncio a tutto per il Signore anche la

lo ti dico la verità, nella nostra parrocchia ci c’è anche il Rinnovamenti dello Spi­

mia famiglia. Oggi non soffro più di solitudine e di crisi di panico. Oggi Lui mi ha

rito. Ho partecipato ad alcuni incontri. Ma non cambierei il cammino per il Rinno­

liberato da queste paure grazie anche alla preghiera. Oggi mi sento libera e sto

vamento. Per me sono un po’ esaltati duranti i canti, lo penso che ci vuole un po’

di equilibrio durante le funzioni. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? lo penso che sia una cosa buona. I laici così posso approfondire più le cose di Dio ed essere protagonisti della Chiesa. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Non te la prendere, però io nei giovani di oggi non vedo niente di buono. Non accetto le cose di questa società e di questi giovani che sono lontani dai valori e dalla Parola di Dio. Quando vedo la loro lontananza io soffro, lo non accetto i loro comportamenti. Per questo è un ostacolo alla fede. Non so perché siano così. Se per una mancanza di educazioni non lo so. lo ho avuto un’educazione molto dura da mio padre. Anche se quando io ero ragazza ero ribelle ma poi ho accettato la sua educazione. Ma dalla troppa severità si è passato a troppo libertà, lo però non mi sentivo amato da mio padre. Mi sono mancate le sue carezze. Mentre oggi si è dato troppo ai figli, troppo materialità e nessun valore. Chi è per te Kiko Arguello? Per me Kiko è colui che mi ha fatto scoprire io chi ero. Devo ringraziare prima a Dio e poi a lui che ha fatto questo itinerario. Per me è stata una salvezza il Cam­ mino. Oggi starei nella disperazione. Però oggi riesco a superare le difficoltà perché ho una speranza e mi affido a Dio.

Intervista n° 22

di non continuare la tua esperienza nel Cammino? Perché una delle mie prima impressioni che ho avuto, che mi ha dato fortemente

Scheda di presentazione

fastidio, è il carattere massonico delle comunità. Ma la cosa che mi ha allontanato da esso è stata l’ortodossia della Liturgia Eucaristica del Cammino neocate­

Stato civile : Celibe/Nubile Luogo e anno di nascita : Napoli, 1949

cumenale. Ho letto qualcosa e approfondendo come avvenisse la consacrazione ho deciso di lasciare. Per questo le mie motivazione dell’abbandono del Cammino

Città di residenza : Napoli

non sono imputabili al rapporto con i fratelli o per altre cose che mi interrogavano

Titolo di studio : diploma

ma che potevano essere superate. Un esempio sono la lunghezza delle catechesi.

Lavoro : Pensionata

La mia decisione non è né emotiva e né data da pregiudizi, ma dal desiderio di es­

Ex Parrocchia : S. Giovanni Evangelista in Porta S. Gennaro

sere conformi agli insegnamenti liturgici della Chiesa Cattolica. Ma come consideri la tua esperienza nel Cammino neocatecumenale? C’è qual­

Età e data di inizio del Cammino : 56 anni (2005) Tappa di Cammino vissuta : 11° Scrutinio (2012 data di fuoriuscita dal Cammino) Eventuale carisma : Lettrice

cosa di positivo? O la consideri un’esperienza completamente negativa? No! completamente negativa no. Ma per quello che ho ricevuto, ho pagato un prezzo troppo alto. Per esempio, il fatto di imporre l’accento in un modo martel­ lante sul fatto di essere peccatori e non sottolineare il fatto di essere destinatari

Questionario informativo Perché decidesti di intraprendere un cammino di fede? Come sei venuta a cono­ scenza del Cammino? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Non l’ho proprio deciso è stato più un compiacimento perché ho conosciuto una persona che faceva il Cammino neocatecumenale. Il suo modo mi affascinò e decisi di entrare in Cammino. Prima di entrare in Cammino il mio rapporto con la Chiesa era molto vero e molto profondo, anche se non ero una cattolica praticante. Prima di entrare in contatto con questa persona conoscevi la realtà del Cammino Neocatecu menale? Solo per sentito dire, però non aveva le mia simpatie. Per quale motivo dopo 7 anni di Cammino, arrivata sino al II Scrutinio, hai deciso

della misericordia di Dio. L’ho trovato poco equilibrato nella preposizione delle catechesi e nei passaggi del Cammino. Dopo che sei fuoriuscita dal Cammino Neocatecumenale, hai intrapreso un altro itinerario di fede? Continui ad essere una cattolica praticante? Continuo nella mia professione di Fede Cattolica, essendo per me più impor­ tante ad una liturgia eucaristica che non un ascolto di catechesi. Poi mi avvalgo di vari metodi, varie persone, per essere legata alla parola. Poi partecipo a pelle­ grinaggi e a gruppi legati alla mia parrocchia territoriale. Con questi linguaggi di­ versi mi sento maggior modo arricchita a differenza del Cammino Neocate­ cumenale è monotono, monocorde... Potresti descrivermi, oltre alla questione liturgica, cosa ti ha spinto a ritenere negativa la tua esperienza nel Cammino Neocatecumenale?

Penso che il grande limite del Cammino sia quello di fossilizzare quelli che ne

presenza è utile o no? E non mi si dica che sia la volontà della Spirito Santo. Non

fanno parte, perché a livello inconsapevole c’è una tendenza che fa in modo che il

dobbiamo forzare delle situazioni difficili da digerire o sbagliate con la scusa “il Si­

Cammino monopolizzi la tua vita e ti porta a dedicargli sempre più spazi e tempi

gnore ci chiama”, “ Il signore ci vuole qui”. Il Signore vuole che viviamo la vita cosi

per esso. Per questo i tuoi tempi vengono e ridursi per la tua vita privata, nei rap­

come ce l’ha regalata.

porti familiari o amichevoli. Tante volte nelle famiglie succedono cose spiacevoli se ci sono membri che non frequentano. Poi ci sono testimonianze di persone che

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

non conosco ma che mi sono state riportate da persone affidabili. Alcune persone

lo vedo che in questo momento l'uomo sta vivendo una fase molto critica. Ma

hanno avuto seri problemi. Avendo fatto alcuni passaggi e dicendo cosa avevano

sono convinta che il cammino dell’uomo è irreversibile. Nel senso che l’uomo si

compiuto hanno creato problemi nelle famiglie legati alla vendita di beni che non

avvicinerà a Dio sempre più. Ragion per cui sono ottimista sul questo senso.

erano personali ma di tutta la famiglia. Creando cosi dei sconquassi. Un Cammino

Penso che le crisi portino alla crescita e possa portare a qualcosa di positivo. Una

di fede non si può permettere di dividere le famiglie.

crisi mondiale portare qualcosa di buono. Il male che c’è nel mondo non viene dal

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

mondo. Ma è causata dalla pochezza dell’uomo. Ma sono convinta che l’uomo è

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

sempre più vicino al suo creatore. Il bene non viene proclamato e c’è sempre.

esperienza?

Mentre il male ha una ridondanza molto più eclatante del bene. Ma piccoli segnali

Quando parlavo di massoneria mi riferivo proprio a questo. Nel momento in cui

si vedono. Anche oggi con questo nuovo Papa, si assaggia una nuova gioia, e la

chiesi aiuto ad un fratello un aiuto per una persona al di fuori al Cammino mi è

Chiesa può ritornare al concetto di povertà ed essere a servizio ai poveri. Se tutti

stato negato. Ora non voglio entrare nel merito delle motivazioni, ma penso che se

noi riuscire a seguire il Papa in queste direzione, avremo una Chiesa migliore.

le persone del Cammino, come tutti i cristiani, se non sono aperti agl’altri, ritor­ niamo alla massoneria. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

Chi è per te Kiko Arguello? e Carmen Hernadez? Per me Kiko farebbe meglio a ritornare nelle baracche. Carmen non la conosco, c'è chi mi dice che è una prostituta o una suora, ma non voglio entrare nel merito

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

perché non mi riguarda e sapendolo potrei fare un giudizio che non voglio fare. Ma

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

se San Francesco ha vissuto tutta la vita nella povertà, e se Gesù è morto in croce,

Penso che i laici siano molto bravi, e non hanno niente da invidiare alle omelie

ci si aspetta che le persone che sono a capo in alcune situazioni che siano capaci

dei sacerdoti per quelli che veramente vivono la fede in questo itinerario di fede.

di ritornare alle origini. Per me invece il Cammino come tutti i movimenti e congre­

Penso che sicuramente sia di per se una fatto positivo, però molte cose sono

gazioni man mano che ci si allontana un po' e se si incamiciano a creare regole,

molte pesanti, non si può avere un rapporto con Dio nel quale si accumulano ore

strutture etc. Allora li viene meno il messaggio originale. Per me se Kiko ritornasse

di catechesi dove ho visto gente dormire. Allora ti devi domandare se quella

nelle baracche darebbe nuovi impulsi invece di stare nelle edicole con fini di

commercializzazioni. Hai qualche commento da aggiungere? Volendo fare un riassunto, posso dire che il Cammino non è una cosa negativa per coloro che non avendo avuto una formazione cristiana, o una base, ma pos­ sono venire a conoscenza di un incontro con il signore. Quello che mi lascia per­ plessa è che una volta scoperto che c’è un Dio che ci ama e che siamo destinati all’amore, risaltare il peccato e il suo peso lo vedo come una cappa che non ti fa vi­ vere nella libertà. Quando metti in evidenza il negativo non si dà la possibilità di fa uscire la positività. Spero che il Cammino possa diventare più leggero, più snello e meno lungo, lo non volevo passare 30 anni cosi. Preferisco una spiritualità più personale, più libera e non sistematica. Avendo come unico punto di riferimento la legge di Dio.

Intervista n° 23

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­

Scheda di presentazione

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Stato civile : Vedovo/a

Per me la parrocchia è un luogo molto importante perché ti offre i sacramenti e

Luogo e anno di nascita : Napoli, 1940

senza la parrocchia dove posso incontrare i sacramenti e il Signore. Anche se nelle

Città di residenza : Napoli

case possiamo incontrarci per le preghiere ma con Dio l'incontro avviene in par­

Titolo di studio : medie

rocchia. Ma quando dico che la parrocchia è importante lo dico perché li posso

Lavoro : Pensionata

incontrare anche i fratelli. Oggi non frequento più il Cammino nella mia parrocchia di appartenenza e ho cambiato parrocchia per seguire il cammino. Il Cammino l’ho

Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro Età e data di inizio del Cammino : la prima volta nel 1988, la seconda nel 2002

4

Attuale tappa di Cammino : Traditio Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Ho deciso di intraprendere un Cammino di fede per il mio tempo di sofferenze, nel senso che non accettavo le persone che stavano con me, perché io volevo dare e davo però in cambio non avevo nulla. E non essendoci neanche un sorriso c’era solo una mortificazione. Per questo ho avuto il bisogno di entrare nel Cammino, lo non avevo un rapporto con la Chiesa. Nella mia casa accudivo due persone malate. Per questo io non uscivo e non andavo da nessuno. E non capivo l'importanza della fede e della parola di Dio. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

conosciuto grazie a degli inviti che mi furono dati. Solo dopo però che ho avuto un po’ di tempo libero subito mi precipitai in chiesa per seguire le catechesi, ribel­ landomi anche a mio marito che si interrogava cosa facessi alle 7 sera per strada. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché, forse sbaglierò nella mia semplicità, per me il Cammino permette agli uomini di entrare in contatto con la Parola di Dio che ti aiuta ad affrontare le diffi­ coltà della vita, lo ho trovato la mia pace nel Cammino accentando anche cose che prima non avrei mai accettato. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). lo sono cellula attiva perché la mia evangelizzazione è quotidiana, lo avendo avuta questa parola non posso trattenerla solo per me. Per questo quando posso

parlare di Dio lo faccio sempre, portando la sua parola. Evangelizzo anche con i

fisicamente i fratelli a causa dei miei acciacchi.

miei familiari e i miei conoscenti. Poi ho partecipato anche ai momenti che il Cam­

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

mino prevede. Evangelizzazione per strada e a due a due per le case. Questi mo­

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

menti sono stati edificanti per me. Ascoltare le storie degl’altri mi permette di

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

accettare e capire la mia. Quando vado ad evangelizzare sono coloro che ricevono

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

il messaggio che mi donano la pace.

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

Per me quello più significativo è la convivenza, è un momento magnifico, perché

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

mi dona la pace e la serenità. È bello ritrovarsi con i fratelli e condividere le proprie

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

esperienze di vita e di fede. Questi momenti sono buoni per fare comunione.

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

Anche se la parola di Dio è quello che mi attira maggiormente in questi tre mo­

Prima di entrare in Cammino per me Dio era uno sconosciuto, mentre oggi so

menti.

chi è Dio. Pur non essendo una santa e peccatrice oggi so chi è Dio, è un padre

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

buono e misericordioso. Inoltre da quando faccio il Cammino la mia vita è cam­

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

biata anche nelle abitudini. Oltre i sacramenti, io tutte le mattine recito le lodi, tutti

di un altro percorso formativo?

giorni prego il rosario. Tutta la mia vita nell’arco della giornata è donata al Signore.

Si, perché io ho frequentato anche il Rinnovamento nello Spirito. Questo pur es­

Oggi in Tv ci sono programmi poco puliti, io spengo la tv e mi dono alla preghiera.

sendo un itinerario di fede, vedo che il Cammino si addice di più al mio carattere e

Poi oggi accetto persone che prima non accettavo, perché prima non capivo che

al mio interesse per la parola. Anche se devo dire che l'itinerario del Cammino è

Dio fosse amore. Cosi come noi abbiamo l’amore noi lo dobbiamo dare al pros­

molto più impegnativo di quello del Rinnovamento.

simo. Perciò oggi sto bene con me stessa, anche se ci sono momenti di sconforto

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

ma questi non mi abbattono. Ho capito che bisogna amare gli altri così come

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

sono, poiché la prima peccatrice sono io.

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

Penso che sia una cosa molto positiva, perché danno un aiuto importante alla

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

Chiesa. Lo dico perché da poco ho vissuto l'esperienza dell’ultima evangeliz­

esperienza?

zazione che è c’è stata nella nostra parrocchia. Ho seguito tutte le catechesi e ho

Si sono testimone di questa comunione. Questa comunione non è solo mate­

visto come i laici riescono ad avvicinarsi al mondo. Senza i laici i preti non riusci­

riale ma anche spirituale. Anche se io personalmente non riesco ad aiutare

rebbero più a portare avanti le chiese. Anche le celebrazioni sono molto più vive

grazie ai laici. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Per me questo mondo moderno è un ostacolo alla fede perché pur se cerco di adattarmi alle idee dei giovani, però questi giovani e i loro genitori sono lontani dalla chiesa. Molti sono lontani dalla parola di Dio, questo fatto fa in modo che la società non conosca la chiesa e non voglia neanche confrontarsi con lei. Chi è per te Kiko Arguello? In verità non conosco bene la sua storia, anche se non ci fosse stato questo Cammino non ci sarebbe stato. Ma io non sono una grande fan di Kiko. Per me è solo l'iniziatore del Cammino.

Intervista n° 24

Inizialm ente ho iniziato il C am m ino nella m ia parrocchia di appartenenza e poi mi sono trasferita nell'attuale parrocchia a Porta San Gennaro. Perché con tinuo il

Scheda di presentazione

Cammino? Perché li incontro i fratelli e la parola di Dio. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Stato civile : C elibe/N ubile

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce Luogo e anno di nascita : Napoli, 1946 Città di residenza : N apoli

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? È buono perché in una società così sgangherata com e la nostra II C am m ino rie­

Titolo di studio : elementari

sce ad attirare i giovani e i lontani. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

Lavoro : Pensionata Parrocchia : S. Gennaro Evangelista in Porta San Gennaro

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

Età e data di inizio del Cammino : 52 anni (1998) Attuale tappa di Cammino : Traditio Eventuale carisma : nessuno

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). lo sono una cellula attiva. Nella mia vita quotidiana po rlo sem pre di Dio. In spe­ cial m ondo con la m ia fam iglia e la mia fam iglia. Inoltre ho fatto la Traditio proprio

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Prima di entrare in Cam m ino, andavo in Chiesa, ma la mia fede si è rafforzata grazie al C am m ino. Come ci sono entrata? Non ti so dire. È stato un caso. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

quest’anno. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Prima di entrare in Cam m ino, con la mia religiosità naturale mi rapportavo a Dio chiedendo questo o quello. M entre oggi m i rivolgo a Lui ringraziandolo e dicendo: sia fatta la tua volontà. Non è più com e prim a dove io gli prom ettevo una cosa per ricevere in cam bio qualcosa. Non esiste più questo rapporto basato sul dare/avere. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

esperienza? Si, alle volte mi sono sentito amata, alcune sorelle di comunità mia hanno aiu­ tato nei momenti di bisogno. Il Cammino è una fratellanza sia nell’ambito mate­ riale che spirituale. La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Per me è l’eucarestia il momento più importante, perché sei concentrato su Dio. In quel momento penso solo al mio rapporto con Dio. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Gli altri movimenti sono troppo movimentati e non fanno per. Mentre il cam­ mino ti fa capire la fratellanza, Dio ci dice di amare il prossimo come te stesso. Inoltre il Cammino ti porta a conoscere la parola di Dio e la società. Gli altri movi­ menti che conosco non mi hanno mai attirata. Mentre, il Cammino mi affascina. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? lo penso che sia una cosa buona, poiché i lontani si possano avvicinare alla chiesa. Anche se i laici devono essere sempre accompagnati da un sacerdote. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Per me la società di oggi è un ostacolo per la fede. Anche in Tv non fanno altro

che trasmettere messaggi di ateismo. Chi è per te Kiko Arguello? Ma chi? L'iniziatore del Cammino? Per me è una brava persona che Dio ha scelto come ha fatto con i profeti.

Intervista n° 25

Non era buono il mio rapporto con il clero. Sono entrata in Cammino perché sono stata invitata da una ‘amica. Ci sono entrata per farla contenta e per curiosità.

Scheda di presentazione

Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

Stato civile : Vedovo/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1939 Città di residenza : Napoli

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Titolo di studio : diploma

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Lavoro : Pensionata

La parrocchia non è posto statico ma è la sede dove mi aspetta il Signore, come

Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

un appuntamento di amore. È il posto dove poterlo trovare e comunicare con lui. lo ti parlo di un posto. Per me la chiesa non è un luogo ma sono tutti coloro che

Età e data di inizio del Cammino : 39 anni (1978)

credono che Gesù Cristo è morto e risorto per i nostri peccati. Lo stesso Gesù dice

Attuale tappa di Cammino : Matrimonio spirituale

dove ci sono due o tre che si riuniscono nel mio nome la sta la mia chiesa, lo ho

Carisma : Catechista e Segretaria del Centro Neocatecumenale di Napoli

scelto il cammino Neocatecumenale perché mi ha dato risposte concrete a dei que­ siti che erano presenti nella mia vita. Il Cammino l’ho conosciuto tramite un invito

Mi presento, mi chiamo Teresa, ho 74 anni, sono in Cammino da 38 anni e ho tre figli. Ho il carisma di vedova perché per me la morta di mio marito non è morto ma è vivo. La vedovanza mi fa sposa di Cristo e sposa del mondo e quindi è un carisma. Uno dei miei figli, il maschio, è stato famiglia missione in Messico. Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? lo prima di entrare in cammino ero una praticante di dovere, perché venivo da una famiglia cristiana e per andare a messa la domenica era un obbligo. Il mio rap­ porto con la chiesa di allora era conflittuale perché io pensavo alla chiesa come un posto dove i preti comandavano e dove non ci trovavi quello che veniva predicato.

datomi da un’amica. Faccio il Cammino in una parrocchia che non è quella terri­ toriale. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Questo è vero perché il Cammino è una realtà che si vive nella chiesa, in cui tu sei chiamato ad affrontare concretamente tutti i giorni i problemi della vita sia quel­ li buoni che quelli cattivi, sia quelli belli che quelli brutti. Questo Cammino ti dà una formazione nella fede, che ti fa riconoscere e ti fa dare un senso alla vita di tutti i giorni. Anche le cose negative per il mondo, ma alla luce della parola di Dio tutto ha un senso che appartiene al disegno divino. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

buona cristiana, lo ho fatto scelte concrete di vita. La Parola che mi ha bollata è

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

stato il Primo Comandamento: Non avrai altro Dio al di fuori di me. lo ho visto nei

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

fatti concreti la presenza di Dio, in special modo con la morte di mio marito, dove

etc...). Ringraziando Iddio, che me lo ha donato, posso dire di essere cellula attiva in quanto più di trentanni fa sono eletta catechista. Catechista significa portare

ho visto che Dio ha sconfitto la morte e come mi ama cosi come sono e come mi chiama a portare agl’altri con fatti concreti la sua parola. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

agl” altri con l'evangelizzazione, quello che il signore ha fatto nella tua vita. Poi che

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

il Signore nella mia vita ha fatto qualcosa di meraviglio e concreto, io mi sento

esperienza?

chiamata e ho la volontà di farlo di portare agl’altri ciò che Dio mi ha dovuto. Ciò

Si perché il fine concreto è quello di essere tutti in uno. Questo l’ho avuto nella

che mi ha fatto capire il cammino che nulla mi è dovuto ma tutto ciò che mi viene

mia vita, in special modo con la morte di mio marito, di una malattia o di una

dato dal Signore non viene dato per me, ma quello che non lo hanno devono rice­

precarietà, io mi sono vista vicina a me il Signore presentarsi attraverso persone

vere questa testimonianza. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

concrete. Perché io mi rende conto e sono certa che tutto quello che mi è stata fotta e che io ho fatto è opera solo di Dio, che è concreto e reale che si serve delle

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

persone che possano quantificare e dimostrare che Lui c’è, che Lui è vicino e che

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

aiuta.

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Questa è una domanda che all’apparenza smembrerebbe facile, ma è molto con­

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

creta e ti chiama alla verità. Il Cammino neocatecumenale mi ha fatto maturare in

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

me una cosa importante: la voglia e il desiderio di conoscere profondamente Cri­

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

sto e riscoprire l'importanza dell’essere battezzati. Questo mi ha portato a vivere

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

una discesa che mi ha mostrato negli anni, con il riscontro con la parola, ciò che

Quando si parla del Tripode che è la base essenziale del Cammino. È come in un

sono. Mi ha messo dinanzi tutti i miei peccati, le mie debolezze, i miei limiti e mi

tavolino a tre piedi. Se manca uno di questi piedi tutto cade. Non ci può essere un

ha fatto riconoscere per quello che io sono. Prima di entrare in Cammino ero con­

momento migliore dell’altro. I tre omenti sono consequenziali. L’incontro della Pa­

vinta di essere una buona, una buona made, una buona moglie in definitiva una

role è l’appuntamento con il tuo innamorato che ti illumina la tua vita con la sua

buona cristiana. Poi ho scoperto di essere nulla di questo ma di essere solo una

parole. Esci dalla liturgia riconoscendo il senso della tua vita. Quella dell’eucarestia

spugna capace di recepire ciò che mi può far capire cosa significa essere una

è il Boom. L’incontro concreto con il tuo sposo, che si offre a te con il suo corpo e

il suo sangue e con lui diventi una cosa sola. Questa è una delle cose più belle del

quest’ultimo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

Cammino perché esci dall’eucarestia come una persona nuova perché in me c’è

lo penso bene di coloro che stanno al di fuori della comunità, lo stavo al di fuori

Cristo. Anche se questa sensazione non dura per un momento limitato. La convi­

della comunità, lo non posso essere così arrogante e di considerami migliore di

venza serve per condividere con i fratelli questi momenti, portare la tua esperienza

chi non sta nella comunità. Anzi, io che sto in comunità sono peggior ed egli altri

in queste situazione, per far vedere ciò che il Signore ha fatto nella tua vita e nello

perché so cose che chi sta fuori non le sa, mentre io che so non faccio. Lo dice

stesso tempo serve a maturati e darti una speranza sempre più grande.

Gesù: beati coloro che non sanno, guai a quelli che sanno e non mettono in pra­

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

tica. Non posso pensare male di chi sta fuori, lo penso che il mondo moderno sia

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

un incentivo. Perché se penso cosa Dio ha fatto nella mia vita, io posso solo rin­

di un altro percorso formativo?

graziarlo per quelli che sono fuori perché questo sono il terreno dove lavorare e

No. Perché a parte che la formazione di fede che acquisisco nel Cammino non la

annunciare Dio.

chiamerei formazione di fede perché la fede per me è un dono e non me la posso

In cosa consiste il tuo ruolo di Segretaria del Centro neocatecumenale di Napoli?

acquistare andando in un itinerario. La fede è un dono che ti dà il Signore, La fede

Il mio carisma è per me una missione, perché io sono con i catechisti itineranti

ti da la stoltezza della predicazione. Questo Cammino mi ha aiutato ad ascoltare la

che sono i responsabili del Cammino nella Campania, lo li aiuto nel gestire l’anda­

predicazione fatta da persone come me, attraverso la quale mi è stata donata la

mento delle comunità che sono presenti in Campania. È un lavoro gratis e in nome

fede nella chiesa alla quale l’ho chiesta. La fede bisogna chiederla alla Chiesa.

del Signore, nel quale do tutta la mia disponibilità dove ho capire perché nella mia

Penso che non è che il cammino è quello più adatto a me, ma per la mia vita il Si­

vita ho lavorato come segretaria di ufficio per abituarmi ad essere segretaria mis­

gnore ha deciso di parlare a me con il Cammino.

sionaria del mondo, regalando il mio tempo perché possano coloro che perdono la

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

loro vita nel nome di Cristo come missione. Dove mi chiamano li sono. Mi hai detto che hai avuto un figlio in missione in Messico, potresti descrivermi un po’ la sua esperienza e come una madre si confronta con questa scelta radicale.

lo penso che il laico nel cammino neocatecumenale ha trovato il posto dove

Come ti ho detto, lui insieme alla moglie è stato famiglia in missione in Messico

mette nel cuore la dignità di persona. Perché non sei un essere amorfo che stai lì

in una landa sperduta di San Andres de Cordego, dove sono delle comunità e dove

come tanti, ma sei unico. Perché p unico dinanzi a Dio. Per cui il ruolo che il Si­

lui ha dato la sua vita. Ha sette figli di cui cinque in cieli. È partito senza borsa né

gnore mi ha dato in questo Cammino come laico è quello di una missione affinché

bisaccia. Ha dedicato la sua vita all’evangelizzazione, lo ringrazio il Signore per

che la presenza di Gesù Cristo nel mondo sia annunciata a chi desidera di incon­

avermi donato un figlio che dona la sua vita a Lui e non all’arrivismo, ai soldi e alle

trare Dio nella propria vita. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi

cose mondane. Lui ha deciso di donare la sua vita per gl’altri, per i poveri e gli emarginati.

Chi è per te Kiko Arguello? Rido perché per me Kiko è un ispirato del Signore e benedetto della Madonna che lo ispirato di formare questo Cammino formato da piccole comunità. Per me è un uomo come me, con i suoi peccati e con i suoi limiti. Ma lui ha quell’i­ spirazione e quel credere profondamente che quello che gli è stato chiesto di fare è buono, non solo per la sua vita me anche per coloro che aspettano l’incontro con Dio. Questo lo vedo dal fatto che lui, pur avendo la mia età, è sempre in giro per il mondo annunciando una verità: Che Cristo è morto e risorto per me e per te af­ finché noi potessimo essere felici.

Inteivista n° 26

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Scheda di presentazione

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Ho scelto il Cammino Neocatecumenale perché mi ha proposto un modo più

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1974

autentico di fede, che desse un senso alla mia vita. Questa proposta di fede auten­ tica, anche nelle richieste di un impegno costante al cammino, mi ha fatto cono­

Città di residenza : Napoli

scere la verità di Gesù Cristo che non avevo compreso attraverso la tradizionale of­

Titolo di studio : laurea

ferta parrocchiale, lo faccio il Cammino nella mia attuale parrocchia di appar­

Lavoro : Insegnante precaria

tenenza, anche se quando entrai in Cammino la mia parrocchia territoriale era quel­

Parrocchia : San Giovanni in Porta San Gennaro

la di Santa Chiara. Sono venuta a conoscenza del Cammino grazie ad un invito da­ tomi dai miei cugini.

Età e data di inizio del Cammino : 20 anni (1994)

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Attuale tappa di Cammino : I tappa del Padre Nostro

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Eventuale carisma : Catechista, ostiaria, didascala

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Alla luce della mia esperienza il Cammino neocatecumenale è valido perché dà

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Ho iniziato questo cammino di fede perché cercavo la risposta a delle situazioni di sofferenza che vivevo. La morte di mio padre quando ero bambina e la malattia psicologica di mia madre. Precedentemente non frequentavo in maniera costante la chiesa, però partecipavo agl’incontri del gruppo universitario della Comunità di Sant’ Egidio. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

una risposta concreta e di senso ad una società molto più spesso senza senso e risposte. In un'epoca in cui l’uomo si dirige sempre più verso una vita solitaria ed autosufficiente, Il Cammino propone l’alternativa di una vita con Gesù Cristo vis­ suta comunitariamente, dove non ci sono separazione di classi sociali, culture ed età. Dopo tanti anni di Cammino testimonio che, anche se talvolta nel combat­ timento, e nello scontro con le diversità del fratello, ho sperimentato che l’amore tra i fratelli è possibile con Gesù Cristo, un amore che forse nella società non si spera e non si cerca più. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

etc...).

Personalmente ho vissuto questa esperienza in modo particolare quando nel

Non sempre sono stata cellula attiva di questa evangelizzazione. Dopo una

1999 ho vissuto delle crisi molto gravi della mia malattia: la Sclerosi Multipla. Vi­

prima fase di forte impegno sono stata scoraggiata dai molto “no". Oggi sono

vendo in una situazione familiare molto difficile da cui non potevo avere aiuto, ho

molto contenta di partecipare alla missione nelle “100 piazze della Campania”,

sperimentato l’amore e l’aiuto dei miei fratelli. Non dimenticherò mai che più so­

questo secondo me è una novità molto importante per il cammino e per la Chiesa,

relle di comunità hanno fatto delle notti in ospedale per me, lasciando i figli e i ma­

perché scendono in piazza tutte le comunità insieme che cantano, ballano, cate­

riti a casa. Ogni fratello o sorella ha fatto qualcosa per me, c’è chi mi ha aiutata in

chizzano e gioiscono. Questo, secondo me, è un segno importante per chi ci os­

ospedale e chi lo ha fatto quando sono tornata a casa. È stato importante per me

serva perché potrebbe interrogarsi sull’esistenza di un differente mondo di vivere

anche chi mi ha regalato semplicemente dei fiori, o mi ha portato in ospedale la

la vita.

mozzarella, che non potevo mangiare.

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

[Affermazione seguita da un ampio sorriso]

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Mi sta facendo maturare sempre più l’idea di Dio padre che mi lascia libera e mi ama per quella che sono. L’idea iniziale di Dio era più legata ad una forma di reli­

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

giosità naturale. La fede che vivo ha coinvolto e guidato molti aspetti della mia vita,

In tutti questi anni ho cercato di vivere sempre fedelmente i tre momenti del

ad esempio il fidanzamento vissuto cristianamente, una cosa inaccettabile per la

Cammino neocatecumenale. Per questo penso che sono tutti importanti, il Signore

maggioranza dei giovani di oggi, la scelta di mettere al primo posto il matrimonio

può dare in ogni momento una parola che salva la vita. Ho fatto rinunce per vivere

rispetto alla possibilità di avere un lavoro più stabile ed una maggiore realizzazione

questi tre momenti in maniera costante, di questo sono molto contenta perché il

professionale se fossi andata in un'altra città. Inoltre, questa scelta del matrimonio

Signore ha dato e dà una senso alla mia vita, soprattutto oggi mi fa fare scelte di

è resa ancora più difficile dal fatto di non avere figli data dalla scelta insieme a mio

vita nella libertà.

marito di non praticare le tecniche di fecondazione assistita per avere un figlio, possibilità che ci è stata proposta dai medici. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza?

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Prima del Cammino frequentavo la Comunità di Sant'Egidio andavo agli incontri del gruppo, dove ho conosciuto amici e fatto esperienze insieme ad altri giovani

con i quali si è creata una vera e propria amicizia anche se oggi non ci frequen­ tiamo spesso. Ma ci vogliamo bene ed è una vera gioia rincontrarci. Con questo gruppo facevo il servizio di “Scuola popolare”, una sorta di doposcuola, per i bam­

umanamente per la sua esperienza nelle baracche per andare incontro ai poveri. Aggiungi un tuo commento libero su aspetti della tua esperienza che non hai tro­ vato nelle precedenti domande.

bini di un quartiere disagiato di Napoli. Nonostante ciò l’incontro con Gesù Cristo

Ciò che ho più desiderato nella mia vita è stata la libertà. Gesù Cristo ha dato

l’ho vissuto grazie al Cammino Neocatecumenale attraverso l'ascolto della predi­

una risposta a questo mio desiderio perché "La Verità vi farà liberi”. Essere felici

cazione e la vita comunitaria. Molto importante è stato per me anche l’aiuto dei

significa amare l’altro nella libertà, questo si realizza quando ci si sente amati.

catechisti, che mi hanno dato parole di consolazione e di sostegno che non avevo

“Ama l’altro come te stesso”, oggi Gesù mi insegna ad amare la mia persona e la

sentito altrove.

mia vita.

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Penso che sia importante per il mondo laico sentirsi parte attiva della vita cri­ stiana. I laici con il proprio contributo possono far avvicinare alla Chiesa gente che ne è lontana e non vuole saperne dei preti. Tuttavia ritengo sempre fondamen­ talmente il ruolo dei preti che, penso, debbano essere sostenuti, amati ed aiutati da noi laici. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Il mondo fuori penso che sia molto disilluso senza speranza e valori. O meglio, vorrebbe credere a dei valori ma non ha più fiducia che questi possano avere qual­ che utilità nella società in cui viviamo. La ricerca del piacere immediato e del benessere materiale non aiuta la trasmissione della fede, tuttavia la società fram­ mentata e disgregata in cui viviamo può spingere ad una ricerca più autentica e profonda della verità. Chi è per te Kiko Arguello? Penso che Kiko sia una persona che ha avuto una grande ispirazione dallo Spi­ rito Santo nel formare le Comunità Neocatecumenali. È una persona che ammiro

Intervista n° 27

nervosa e poi uscivo calma ma non capivo da cosa derivasse. Non capivo le letture non mettendole in confronto con la mia vita, l’importanza dell’ Eucarestia. Il Cam­

Scheda di presentazione

mino Neocatecumenale l’ho conosciuto per caso. Un nostro amico, con il quale iniziammo un percorso di preghiera a casa mia, ci portò un invito per le catechesi

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1953 Città di residenza : Napoli

che si svolgevano nella Parrocchia di Sant’Anna

5

, io e mie marito ascoltammo le

catechesi e da allora stiamo ancora in Cammino. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­

Titolo di studio : medie

colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

Lavoro : Casalinga

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

Parrocchia : S. Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Età e data di inizio del Cammino : 43 anni (1996) Attuale tappa di Cammino : Traditio Eventuale carisma : nessuno

Come ho già detto, prima di entrare in Cammino quando entravo in Chiesa io non capivo niente. Poi se devo dire che ho scelto io il Cammino devo dire di no. lo l’ho conosciuto grazie ad un angelo che mi ha portato un semplice invito. Ora fa­ cendo il Cammino per me la parrocchia non è più statica. Per me è stato come se

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? È iniziato tutto con la recita del Rosario e l’incontro con la Madonna. Un giorno mi recai in una parrocchia dove c’era don loccia di Medjugorje che dava un’im­ magine della Madonna. Per me è stato un regalo bellissimo. Portando la Madonna in casa mia cosi è iniziato il mio cammino di fede. In questa parrocchia ci fu un sorteggio durante il quale vinsi un portafoto dove ho riposto l’immagine della Ma­ donna. Prima il mio rapporto con la fede era dato dalla religiosità naturale. Come tutti, prima andavo in chiesa a Pasqua e a Natale, ma come entravo in chiesa così uscivo. Non capivo niente. Però nei momenti particolari io entravo in chiesa

stessi a scuola. Prima ho fatto la prima classe poi la seconda etc... Prima di entrare in Cammino avevo tanti problemi ed ero convinta che pregandolo mi risolvesse i problemi, poi con gli anni mi sono resa conto che non dovevo pregare più per risolvere i miei problemi, ma per chiedergli la fede tramite la quale avrei potuto af­ frontare i miei problemi. Poi mi sono reso conto che seguendo Cristo mettendo in pratica i suoi insegnamenti e pregando, questa fede cresce sempre di più e cosi la parrocchia diventa una pianta che cresce sempre più portando nuovi frutti. Inizial­ mente ho iniziato il Cammino nella Parrocchia di mia appartenenza dove ho rice­ vuto i sacramenti mentre ora sono fuori territorio dove ci hanno spostati, non per la mia volontà ma per varie questioni. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

famiglia, ci sono dei momenti in cui solo Dio può aiutarti, lo ho esperimentato che

lo penso che se i ragazzi oggi come va il mondo, il Cammino è proprio adatto

questo Dio non sta in un luogo lontano, ma sta dentro di me. Se io tutti i giorni

per loro. Ieri sera vedevo le lene, ho visto quanta perdizione c’è nel mondo. Se­

prego, ascolto la sua parola riesco a trovarlo in me. Cosi Lui mi ha dato una forza

condo me chi si avvicina alla parola di Dio lo aiuterà e gli cambierà la vita recupe­

grazie alla quale ho superato momenti difficili. Come quando una mia figlia è stata

rando valori ormai persi.

malissimo. Ho pregato il Signore di notte chiedendogli la forza di accettare questa

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

situazione, affidandole mia figlia. Dio mi ha aiutato. Questa esperienza non la

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

dimenticherò mai. Ora so che Dio sta in me, pur dovendo andare in Chiesa per ci­

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

barmi di lui e per confessarmi. Poiché Dio non fa comunione con il peccato. Più

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditi©), assistenza ai poveri

pecco e più Dio è lontano da me. Ti racconto un memoriale. In tabaccheria venne un periodo che stavamo sul lastrico, lo ebbi un intervento all'utero. Uscendo dal­

etc...).

l’ospedale tornai a casa e venne l'ufficiale giudiziario che voleva sfrattarmi. Ero en­ Ho fatto l’evangelizzazione sia durante il Giubileo andando nelle case e sia per la Traditio. A volte mi sono sentita in imbarazzo e molte volte non ci volevo andare. Ma penso che sia una cosa buona per tutti. Infatti la parola portata durante l’e­ vangelizzazione può far riflettere una persona. Inoltre mio marito avendo una tabaccheria, quando sto lì, parlo sempre di Dio. Inoltre sono dispensatrice di medaglie miracolose

6

. Anche in ospedale durante l’ultimo ricovero di mio marito

ho sempre portato la mia esperienza con Dio. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Prima di entrare in Cammino non sapevo che Dio fosse davvero Padre. Oggi in­ vece, io nei momenti di bisogno, quando sono sola, e durante gli interventi di mio marito dovendo prendere decisioni importanti, ho sperimentato la presenza di Cri­ sto nella mia vita. Se non lo avessi avuto mi sarei persa, lo pur avendo una bella

trata da un paio di anni nel Cammino. Allora mi ribellai con mio marito imputan­ dogli tutte le colpe di questo disastro. Una domenica in tabaccheria, c’erano anche due fratelli di comunità, stavo proprio male. Improvvisamente entrò un signore che mi disse: “E tu donna ti sono stati rimessi i tuoi peccati anche se in questi giorni mi stai calpestando" e se ne andò. Da allora ho capito come Dio si serve di noi come messaggeri. Il mattino seguente pensavo sempre questo fatto, andai in Chie­ sa e interrogai Dio non capendo quelle parole. Poi capii, calpestando mio marito stavo calpestando Dio. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Ci sono state tante testimonianze di aiuto. Per quanto riguarda la mia esperienza, da quando ho iniziato il Cammino ho iniziato ad aiutare il prossimo, sia tramite la decima e sia tramite azioni verso estranei. Inoltre nel Cammino ho visto come si aiutino i fratelli sia materialmente ma in special modo spiritualmente. Chiamando un fratello, standogli vicino nei momenti di difficoltà etc...

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

lo vedo che chi sta lontano di Dio vive nel male. Non è colpa loro. Quando parlo

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

con persone che non conoscono Dio mi rivedo. Anche io prima di entrare in Cam­

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

mino mi credevo una santa. Spero che il messaggio di Dio possa raggiungere

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

molte persone vedendo i frutti che ha portato nella mia vita. Il Signore mi ha inse­

lo penso che il primo posto debba mettere L’eucarestia. Durante l’eucarestia Dio

gnato a non essere schiava dei beni materiali. Mi ha dato una perla preziosa, la li­

viene a fare corpo con me, misera creatura, un momento solenne. La parola è

bertà. Tutto quello che faccio, lo faccio con una serenità interiore che mi fa vivere

importante perché mi rispecchio in essa e grazie alla risonanza del fratello posso

tutto con diversità.

riconoscere l’azione di Dio nel mondo. Anche le convivenze sono momenti fonda­

Chi è per te Kiko Arguello?

mentale, poiché mi fa crescere spiritualmente lo stare con i fratelli. Ma dei tre mo­

Per me Kiko è un esempio per tutti noi. Dio lo ha usato per arrivare ai lontani.

menti il momento più importante è l'eucarestia. Essa porta l’unità. Senza Euca­

Tutte le volte che lo vedo, mi dà una gioia, perché vedo che lui ha lo Spirito Santo.

restia non posso essere cristiana, non posso perdonare, non posso evangelizzare.

Lui è sempre gioioso, trasmette gioia e amore.

Ma prendendo il corpo di Cristo è lui che agisce in me. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? lo inizialmente ho frequentato il Rinnovamento, per me penso che sia tutto utile, ma per grazie di Dio io mi trovo nel Cammino neocatecumenale perché è quello più adatto alla mia personalità. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Penso che sia una cosa buona, questo mondo sta entrando nella perdizione. I sacerdoti molto sono buoni, ma alcuni non danno buona testimonianza. Penso che i laici possono essere un esempio di fede. Noi laici dobbiamo essere cellule curative per questo mondo.

Intervista n° 28

particolare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globa­

Scheda di presentazione

lizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cam­ biato parrocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Nocera Inferiore (Sa), 1962 Città di residenza : Napoli

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Si, anche per me è stato così. Frequentavo la parrocchia perché mi consentiva di incontrare gli amici e non per incontrare Dio.

Titolo di studio : diploma

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Lavoro : Casalinga Parrocchia : San Giacomo degli Italiani

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché come carisma l'evangelizzazione fatta per le strade, porta a porta ed ha

Età e data di inizio del Cammino : 16 anni (1979) Attuale tappa di Cammino Matrimonio spirituale Eventuale carisma : Lettrice

come struttura la catechesi fatta soprattutto dai laici, che possono così confron­ tarsi con i lontani sulla vita quotidiana. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “ Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Ho intrapreso il Cammino su invito del mio insegnate di religione delle scuole medie, Don Raffaele Mostaccioli, con il quale avevo mantenuto rapporti come consigliere spirituale. Mi sembrava, al momento, una buona occasione per avere molti amici. Il mio rapporto con la Chiesa non esisteva. Infatti non sapevo che ci fosse il Concilio Vaticano IL Prima di entrare in Cammino ascoltavo la messa tutte le domeniche per imposizione dei miei genitori, ma anche per abitudine, perché prima di uscire con gli amici ci si ritrovava in chiesa. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Ho partecipato sempre in modo attivo a tutti i tempi di evangelizzazione che il Cammino richiede. Attualmente faccio parte del gruppo della pastorale mediazione come catechista di coppie che chiedono il battesimo per i propri figli. Inoltre, in ogni occasione quotidiana (amici, vicini di casa, parenti etc...) cerco di dare la mia esperienza di fede. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Prima del Cammino pensavo che Dio fosse lontano dagli uomini, ora so che Dio

formazione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo?

è sempre al mio fianco in ogni tempo della mia storia. Conoscerlo mi ha permesso

Penso che il Cammino, attualmente, sia l’unico itinerario formativo di fede per la

di essere disponibile per chi mi chiede aiuto di qualsiasi tipo (assistere ammalati,

mia vita perché: si prepara la liturgia approfondendo con i documenti della Chiesa.

accompagnare chi sta senza auto etc...) spendendo il mio tempo per la famiglia e il

Inoltre, ho potuto constatare che anche in persone che frequentano abitualmente la

prossimo.

Chiesa ci sono molte lacune e dubbi su alcuni principi fondanti della fede Catto­

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Potrei dare tante esperienze, ma quella che senti più forte è il sostegno che mi ha

lica. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

dato con la preghiera e la presenza fisica la mia comunità nei momenti di crisi del

Penso che la partecipazione dei laici alla “ Nuova Evangelizzazione" sia impor­

mio matrimonio. Inoltre, sento come la mia comunità diventa una solo corpo

tante in quanto ogni battezzato è inviato da Dio a compiere questa missione. La

quando c’è una situazione seria da affrontare (vedi malati terminali, problemi

Chiesa è formata da laici e consacrati che insieme devono annunciare Gesù Cristo

economici) ma anche quando si deve condividere un tempo di gioia (come matri­

al mondo intero, a volte quando viene impedito dagli egoismi individuali e dal

moni, compleanni, nascite).

poco attaccamento alla parola di Dio da parte di molti cattolici.

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

Penso che il mondo soffra pene orribili e neanche se ne accorge. Oggi dopo 34

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

anni di Cammino sento veramente di non essere di questo mondo, ma di pas­

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

saggio. Intorno a me vedo un attacco continuo alla fede e il mondo, com’è strut­

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

turato oggi, non lascia spazio a Gesù Cristo. Per cui il mio compito mia e di tutti

Per me sono importanti tutti e tre i momenti d’incontro. Dalla liturgia della Pa­ rola e da quella dell’ Eucarestia prendo l’energia e lo spirito per vivere serenamente

quelli che Gesù Cristo le hanno conosciuto davvero e farlo presente con la vita di tutti i giorni in modo che altri lo possano conoscere.

il mio quotidiano. L’incontro con i fratelli mi dà l’occasione di confronto e la possi­

Hai qualcos’altro da aggiungere?

bilità di vedere come Dio opera continuamente nella mia vita e in quella del mio

Oggi sono profondamente grata al Signore di essersi presentato a me attraverso

fratello. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la

il Cammino e prego continuamente che questo possa diventare un’esperienza con­ creta in tutte le parrocchie in modo che tutti possano fare questo felice incontro e

vedere quanto è buono il Signore.

Intervista n° 29

Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

Scheda di presentazione

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­

Stato civile : Vedova Luogo e anno di nascita : Napoli, 1940 Città di residenza : Napoli

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Per me la parrocchia ha molta importanza perché grazie ad essa posso frequen­

Titolo di studio : diploma

tare i miei fratelli di comunità, posso incontrare altre persone durante l’eucarestia e

Lavoro : Maestra in pensione

nei momenti di particolati mi allontano dalle cose terrene e mi avvicini alle cose

Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta S. Gennaro

spirituali. Il Cammino neocatecumenale l’ho scelto perché vedendo queste persone che cantavano e che avevano uno spirito di condivisione decisi di assistere ad

Età e data di inizio del Cammino : 48 anni (1998)

un’eucarestia e decisi cosi di voler ascoltare le catechesi. Dapprima le avevo fre­

Attuale tappa di Cammino : Traditio

quentato con due miei amiche e poi abbandonai. Dopo la morte di mio marito e

Eventuale carisma : non segnalato

dopo che una mia carissima amica aveva perso la figlia decisi di andare con lei alle catechesi.

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? lo da bambina ho frequentato la scuola di suore. Qui ho imparato a fare esercizi spirituale e ad avere una vita nella moralità cristiana. I miei genitori mi hanno sem­ pre parlato di Gesù. Mio padre che è stato un navigante, e avendo visto molte volte la morte con gli occhi, era molto religioso. E dopo la pensione stava sempre in par­ rocchia. Poi dopo il matrimonio hop abbandonato la frequenza della messa dome­ nicale. Mentre mio marito con i miei figli andava in chiesa la domenica. Dopo i miei dispiaceri personali, con la morte di mia madre, di mia sorella e di mio marito ho visto vacillare le mie sicurezze anche spirituale.

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché i cristiani non possono chiuderci all’interno delle mura della parrocchia, bisogna portare questo messaggio fuori. I giovani di oggi scappano, vogliono divertirsi e si sono abbrutiti. Mentre se i giovani e i lontani vedono le nostre evan­ gelizzazioni questi possono vedere che c’è qualcosa di diverso di questa vita frene­ tica che ci offre la società. Noi dobbiamo andare incontro a questa società. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

etc...).

persone al di fuori della comunità.

lo per quando riguarda l’evangelizzazione devo dire che avendo una certa età

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

non ho più quella forza di partecipare assiduamente ad ogni momento di chiamata

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

all’evangelizzazione. In famiglia con mio fratello e con i miei figli e i miei nipoti

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

parlo sempre di Dio e della mia esperienza con lui. È importante fare l'evange­

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

lizzazione, io sono andata per le case a due a due. È stato difficile, ho provato un

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

po’ di timore, ma è stato bello. La prima esperienza che ho fatto con una sorella.

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

Qui alcuni non ci hanno aperto le porte mentre alcuni ci hanno accolti. È stata

Per me tutti e tre sono importanti perché sia l’ascolto del testo biblico e la ma­

un’esperienza unica. Per quanto riguarda l’assistenza ai poveri io partecipo sia alla

turazione nel capire le letture, perché mai prendo la Bibbia per leggerla tutta quan­

colletta mensile della comunità e sia aiuto un ragazzo bisognoso da alcuni anni.

ta. Mentre grazie a questa celebrazione puoi capire i testi. La partecipazione al

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

Sacramenjo è indispensabile perché ti permette di vivere tutta la settimana nella

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

grazie e poi il ritiro spirituale è utile perché ti ritrovi con i fratelli e si fa comunione,

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

ci si conosce e si comunicano le gioie e le tristezze. Facciamo fratellanza. Per me

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

tutte e tre sono importanti.

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Questo itinerario mi fa capire che Dio mi ama e non mi abbandona mai anche se io non lo prego lui mi aiuta e mi dà la forza di affrontare le cose. Poi vedo che mi ha dato la possibilità di pregare le lodi al mattino e mi ha fatto riscoprire il Rosario. Alcune volte recito i vespri. Prima poi pregavo sempre per me, mentre oggi ho imparato a pregare per gli altri, specialmente per i più bisognosi e i più lontani da Dio. Oggi vivo la mia fede con più partecipazione e quotidianamente. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Vivendo insieme ci compenetriamo nei problemi di tutti quanti, poggi ci sono gravi problemi economici e con la decima riusciamo ad aiutare i fratelli più biso­ gnosi. Questa è un’esperienza che ti aiuta ad essere più generosi anche con le

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Per me questo itinerario va bene, non ho il bisogni di andare a cercare un altro percorso perché il Cammino è completo nella sua struttura. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Che molto importante il fatto che i laici possano partecipare alla vita della Chie­ sa. Oggi i sacerdoti sono pochi e per questo hanno bisogno dei laici per evange­ lizzare e mandare avanti le parrocchie. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

Il mondo che sta al di fuori della comunità è un po’ sperduto, cioè vedo alcune persone che vanno anche in chiesa però molti di loro sembrano non vivere la fede. Anche se non lo vedo un ostacolo per la fede, ma da esso c’è un’indifferenza verso la fede. Mentre se si vivesse una fede matura il mondo sarebbe migliore. Il cristia­ nesimo è forte ma convive in un mondo ateo o che crede in altro. Chi è per te Kiko Arguello? Kiko è un uomo che grazie alla sue capacità intellettive e spirituale che ha pian piano acquisite ha deciso di abbandonare la sua vita agita, se ben ricordo è un me­ dico, è dedicarsi a Dio.

Intervista n° 30

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Inizialmente frequentavo il Cammino nella parrocchia grazie ad un invito. La

Scheda di presentazione

prima volta che me lo diedero non andai perché ero ancora scossa dal lutto di mio marito. Poi quando me lo diede la mia consuocera decisi di andarci con lei. Oggi II

Stato civile : Vedova/o

Cammino lo frequento nella Parrocchia di S. Giovanni Evangelista poiché nella mia Luogo e anno di nascita : Napoli, 1940 Città di residenza : Napoli

parrocchia è stato chiuso. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Titolo di studio : elementari

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Lavoro : Pensionata

della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

Parrocchia : S. Giovanni in Porta S. Gennaro

Per me il cammino è stata una cosa buona per tante persone che non cono­ scevano Dio, ed entrare in questo Cammino lo hanno conosciuto.

Attuale tappa di Cammino : Traditio

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “ Nuova Evangelizzazione”, in

Questionario informativo

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto

fede. Sei “ cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

pratica religiosa precedente?

etc...).

lo sono sempre stata Cattolica. Da piccola andavo in Chiesa e poi dopo ci an­ davo qualche volta la domenica e a Pasqua e Natale. Poi ho deciso di entrare in

lo la Traditio non l’ho potuta fare per le mie precarie condizione di salute. Però evangelizzo sempre quando ho l’opportunità di parare con le altre persone.

Cammino neocatecumenale dopo la morte di mio marito. La mia vita era finita,

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

pensai anche al suicidio. Poi entrata in Cammino ho capito che mio marito non era

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

morto ma stava vicino al Signore. Cosi persi l’idea che il Signore me lo avesse

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

tolto.

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

Il Signore oggi mi è vicino, mi fa compagnia. Ho capito il valore della mia vita e

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

che Lui è l’unico che può salvarmi. Prima di entrare in Cammino, Dio lo vedevo

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­

come una persona cara, ma la morte di mio marito mi ha sconvolto e lo vedevo

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

come qualcosa di lontano. Ho cambiate anche il mio stile di vita. Oltre ad andare

in chiesa per l'Eucarestia, oggi riesco a riconoscere i miei peccati. Mentre prima non li riconoscevo. Poi ogni mattino mi sveglio al mattino per fare le lodi. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Quando sono stato poco bene e sola ho visto che la mia comunità mi ha chia­ mato e alcuni sono venuti a trovarmi. Mi sono sentita voluta bene. I mie fratelli

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Penso che è una cosa buona, perché senza laici le chiese sarebbero vuote. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Il mondo moderno lo vedo in pieno conflitto, un tutti contro tutti. Un mondo lontano da Dio. Un mondo dove si riconosce il peccato e dove non c’è il timore di Dio. Cosi i crimini aumentano e i suicidi aumentano.

sono stata una vera famiglia sulla quale potermi appoggiare. Poi ho visto che in

Chi è per te Kiko Arguello?

comunità anche quando altri fratelli sono stati male, tutti gl'altri gli sono stati vi­

E chi sarebbe?

cini. La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

Il fondatore del Cammino. Ah sì. Ho sentito parlare di lui ma non l’ho mai visto da vicino. Qualche volta

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

l’ho visto in video. Sembra proprio una brava persona. Si vede che il Signore è vi­

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

cino a lui, da come parla, da come canta da come si muove. Sembra una persona

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

santificata.

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Per me il più significativo è quello dell'Eucarestia, qui nella parrocchia stando in­ sieme a tutti fratelli posso incontrare nel mio intimo Gesù. Anche la Parola e la Convivenza sono importanti. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Per me il Cammino è uno degli itinerari più completi poiché io mi sento appa­ gata e riesco ad incontrare Dio. Tutti i giorni. Questo grazie al contatto continuo con i sacramenti e la preghiera. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

Intervista n° 31

catechesi in parrocchia come una “ novità per la Chiesa”, e così andai per curiosità. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­

Scheda di presentazione

colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

Stato civile : Sposato/a

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ Luogo e anno di nascita : Napoli, 1961 Città di residenza : Napoli

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Titolo di studio : diploma

Ho iniziato il cammino nel 1978 nella parrocchia dove ero cresciuta, prima per curiosità Poi perché trovavo le risposte ai miei interrogativi e ai miei dubbi di

Lavoro : Casalinga Parrocchia : Parrocchia San Giacomo degli Italiani

adolescente. Poi il Cammino fu chiuso in quella parrocchia a Secondigliano e fummo accolti a Poggioreale, nella parrocchia che attualmente frequento.

Età e data di inizio del Cammino : 52 anni (1978)

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Attuale tappa di Cammino : Matrimonio Spirituale

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Eventuale carisma : Catechista, ostiaria

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché tutto il percorso e la formazione si basa e parte da ‘fatti concreti’, da

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Dall’età di 10 anni i miei genitori mi hanno inserita in Parrocchia, insieme a mia sorella, Prima con piccoli aiuti, animando i giochi per i bambini del catechismo; dopo un corso ho Cominciato a fare catechismo, poi ho frequentato il gruppo della Schola Canto rum , poi Un gruppo di adolescenti seguiti dal viceparroco. Provengo quindi da una famiglia Cattolica e praticante e, come spesso accade durante l’a­ dolescenza, ci si ribella: Affascinata dal movimento femminista, mi stavo allon­ tanando dalla Chiesa. Avevo infatti realizzato che frequentavo la Chiesa per abitu­ dine, per gli amici, ma non per fede. In quel periodo il parroco ci invitò a seguire le

esperienze vissute, sperimentando la presenza della Trinità nel quotidiano. Fatti, non parole! La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Nel cammino ho ricevuto il dono di essere catechista e poter evangelizzare. Annunciare l’amore e la misericordia di Dio aiuta in primis me. Vedere come que­ sto amore trasforma e cambia la vita delle persone che lo accolgono è sempre per me motivo di Stupore e gratitudine a Dio Padre. Ogni volta che sono chiamata ad evangelizzare in un qualsiasi modo (per strada, nel tempo di Traditio ecc.) sono

pronta e gioiosa per questo servizio, secondo la parola di San Paolo: “Caritas Christi urget nos”. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

Sinceramente il più significativo per me è l’Eucarestia dove la comunità si unisce

Sono cresciuta nel Cammino e sono grata a Dio per questo, perché se prima Dio

In un unico corpo a Cristo, suo sposo. La celebrazione della parola è guida e indi­

per me era distante, oggi è Padre e Signore della mia vita, che con amore mi

rizzo della mia vita. L’esperienza dei Fratelli nelle convivenze è un momento

accompagna, mi educa, mi corregge, mi perdona. Non sono mai mancati momenti

magnifico di condivisione che arricchisce la Mia vita, nel confronto - a volte anche

di crisi e attacchi furiosi del demonio, ma grazie ai Sacramenti, alla Parola e alla

animoso - dopo il quale ci si perdona, ci si Aiuta. Personalmente nelle esperienze

Preghiera sono cresciuta nella fede ed ho fatto scelte concrete Come l’apertura alla

dei fratelli ho spesso trovato conforto, consiglio, e motivo per ringraziare Dio o per

vita, rinuncia ai beni, ho chiesto perdono e ho perdonato.

pregarlo.

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

esperienza?

di un altro percorso formativo?

In 34 anni di cammino ho tantissime esperienze da raccontare, di cui ho fatto

Penso che questa è la strada migliore che il Signore potesse indicarmi per riavvi­

esperienza con la mia comunità. Oggi essa è per me come una famiglia con la

cinarmi alla Chiesa, per farmi crescere nella fede. Il lungo percorso del Cammino è

quale ho condiviso gioie e dolori nella preghiera e nell'aiuto reciproco. Le nostre

stato il migliore per me, per la mia indole ribelle. Proprio per la sua particolare

case sono sempre state aperte nell’accoglienza: quando per L’evangelizzazione

modalità: nel lungo percorso il Signore mi ha corretta educata e protetta.

sono stata spesso in convivenza i miei figli erano accolti dagli altri Fratelli d comu­

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

nità. Quando sono morti i miei genitori la mia comunità era lì con la preghiera, il

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

conforto ed ogni tipo di sostegno. Quando il mio matrimonio era in crisi, i consigli

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

avuti da fratelli sempre secondo la volontà di Dio. Quando abbiamo avuto diffi­

Penso che tante persone sono disposte ad ascoltare più un laico che un sacer­

coltà economiche abbiamo visto la Provvidenza attraverso i fratelli e quando ho

dote, ritenendolo più vicino alla propria esperienza quotidiana; allo stesso modo è

avuto problemi seri con mio figlio, abbiamo avuto per lui una parola chiara, senza

spesso la testimonianza delle famiglie anche in “missione” a suscitare più stupore

assecondarlo, per non essere complici delle sue scelte.

e a far sorgere maggiori interrogativi.

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Oggi faccio mie le parole del vangelo: “Voi siete nel mondo ma non siete del mondo" che rispecchiano il grande divario che c’è tra il mio modo di pensare ri­ spetto alla società in cui vivo. Certo è che soprattutto i giovani hanno più solleci­ tazioni e ci sono più strumenti di cui il demonio si può servire per “rubare” loro la fede. Aggiungi un tuo commento libero su aspetti della tua esperienza che non hai tro­ vato nelle precedenti domande. Il cammino fa fare comunione, unisce, accomuna, in qualunque posto del mondo lo Si faccia. Posso testimoniare, ad esempio, che l'unione ed il senso di appartenenza al Cammino legano non solo le singole comunità ma anche i fratelli in tutto il mondo. Ad esempio sono tante le testimonianze di fratelli che sono stati accolti da altri fratelli in altre città d’ Italia e oltre II cammino mi anche permesso di maturare nelle relazioni, di apprezzare e amare l’altro nonostante i suoi difetti.

Intervista n° 32

parrocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Scheda di presentazione

Oggi non frequento il Cammino nella mia parrocchia territoriale, visto che lì non c'è più. Ho deciso questo trasferimento perché il cammino è stato importante per

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1971

la mia vita. Come ho conosciuto il Cammino già te l’ho detto prima! Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Città di residenza : Napoli

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Titolo di studio : medie

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché permette ai lontani di accostarsi al Signore, ti fa riconoscere peccatori, e

Lavoro : Casalinga Parrocchia : Maria Santissima del Carmine alle Fontanelle

ti fa entrare in contato con la parola di Dio. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “ Nuova Evangelizzazione”, in

Età e data di inizio del Cammino : 22 anni (1993) Attuale tappa di Cammino : Seconda tappa del Padre Nostro Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Prima del Cammino ero una cattolica non praticante, andavo a messa a Pasqua e Natale. Ho conosciuto il Cammino grazie a mia nipote. Un giorno accompa­ gnandola in chiesa ricevetti l’invito per le catechesi, poi dovevo fare la cresima che dovevo sposarmi, e dopo aver ascoltato le catechesi, decidemmo di entrare in Cammino. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Si sono cellula attiva di questa Nuova Evangelizzazione. Sono andata per le case a due a due per la Traditio. IL parroco ci ha affidata degli stabili. Immagina che quest’anno l’ho fatto con una suora e con una sorella di comunità. Ti dico che una volta entrai in una casa, e dopo avergli data la mia testimonianza lessi un passo del Vangelo. E la signora si aprì e si commossi. Devo dirti che abbiamo visto case disastrose con famiglie con delle storie tragiche. Poi ho fatto la tappa della Reddito e ho dato la mia esperienza dell’incontro con Dio nella parrocchia. Infine in questo periodo stiamo evangelizzando tutta la parrocchia nel bosco di Capodimonte la domenica mattina facendo canti e danze mentre alcuni fratelli portano la propria esperienza. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

formazione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratte­

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

ristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

pensi?

Oggi per me Dio è padre. O rm ai lui è m io padre in special m odo dopo la m orte di m io padre. La mia idea di Dio prim a che entrassi in C am m ino era quella di una ragazzi di 22 anni, per me Dio era qualcosa di lontano, legata da una religiosità

Sicuramente è un aiuto alla Chiesa. Grazie ai laici le chiese sono rinate. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? lo vedo questo m ondo m oderno com e un vero e proprio ostacolo alla fede. Par­

naturale inculcatam i dai miei genitori. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

tendo dai miei figli che non vogliono sapere nulla della chiesa. Questa Pasqua l’ho

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

passato fuori per portare m io fig lio ad un provino sportivo. Dopo il provino ho proposto a m io fig lio di andare alla messa di Pasqua ma lui ha rifiutato il m io in ­

esperienza? Nella mia com unità l’ho visto dopo la m orte di un figlio di una sorella di com u­

vito. Im m agina che i miei figli sono nati quando già stavo in Cam m ino.

nità. Un m orta cruenta vista che è m o rto con un febbre altissim i in m eno di 24h.

Chi è per te Kiko Arguello?

Tutta la com unità gli è stata vicino e oggi li vediam o ancora in Chiesa.

Per me è il fondatore del m io itinerario di fede e che mi ha permesso grazie a

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Sicuram ente l’eucarestia, grazie alla quale ti accosti a Dio, con la parola ti n u tri­ sci della parola di Dio e con la convivenza fai com unione con i fratelli. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? lo conosco solo il C am m ino neocatecumenale e penso che sia o ttim o per la mia vita, anche se ritengo gli altri itinerari com unque validi com e il mio. Il Cammino

Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli

itinerari di

questo itinerario di venire a conoscenza di Dio.

Intervista n° 33

particolare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globa­

Scheda di presentazione Luogo e anno di nascita : Napoli, 1988

lizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cam­ biato parrocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Prima di entrare in Cammino noi frequentavamo la parrocchia di San Giacomo

Città di residenza : Calvizzano Titolo di studio : laurea

degli italiani a Poggioreale. Anche oggi non frequento la mia parrocchia territoriale di Calvizzano visto che le catechesi le hanno fatte in una parrocchia di Villaricca.

Lavoro : operatrice museale

Per me la parrocchia è una forma statica, la vedo legata ad una religiosità legata al

Parrocchia : Santa Maria dell’Arco (Villaricca)

sentimento delle anziane. Poi dipende anche dal parroco. Se in una parrocchia c’è

Età e data di inizio del Cammino : 13 anni (2011)

un parroco dinamico allora anche la parrocchia diventa dinamica e viva. Perché ho scelto il Cammino? Perché è l’unica realtà che conosco.

Attuale tappa di Cammino : Iniziazione alla preghiera Eventuale carisma : nessuno

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Da premettere che io non decisi di intraprendere il Cammino ma mi fu imposto. Mia madre mi disse: o segui le catechesi con tua sorella quest’anno o lo farai l’an­ no prossimo da sola, ma comunque le devi fare. Inizialmente è stata una cosa che ho subito. Solo dopo ho preso coscienza di questo cammino. No ho preso co­ scienza dopo 7/8 anni. Come posso definire il mio rapporto con la fede? LA fede mi è stata trasmessa dai miei genitori che già frequentavano il Cammino. Per que­ sto non posso dire che c’è stata una differenza tra prima di entrare in Cammino e dopo. Ho sempre frequentato la Chiesa e la Parola di Dio. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché ti insegna una morale, anche se all’inizia sembra una cosa imposta, poi dopo ti rendi conto che una cosa buona. Senza una morale non c'è una vita civile. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Non avendo nessun carisma ho partecipato solo alle evangelizzazione per le strade a due a due, o durante le GMG ho sempre evangelizzato. Invece nel mondo del lavoro e nelle relazione personali inizialmente quando ero più piccola avevo anche vergogna mentre oggi parola più facilmente di Dio. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

Per me la Convivenza domenicale è quello più formativa. Con il giro di espe­

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

rienza ti forma e ti conosci con i fratelli. Dei tre momenti penso che la convivenza

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

è quella più forte. Anche la liturgia della parola è molto forte. Poiché c’è un dialogo

L’iniziazione alla preghiera mi ha aiutato a ripensare all’idea di Dio. Primo lo ve­ devo come qualcosa di lontano, lo preferisco i rapporti umani. Dio l’ho sentito per la prima volta a Loreto nel 2007 quando mi sono alzata per la chiamata voca­

con i fratelli. Anche l’eucarestia è fondamentale anche se noi la viviamo con un’al­ tra comunità e qui non c’è la possibilità di riunirsi con i fratelli. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

zionale. Poi con questa iniziazione ha una concezione più concreta di Dio che si

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

manifesta con Dio. Prima di entrare in Cammino andavo in Chiesa e facevo le pre-

di un altro percorso formativo?

ghierine perché obbligata mentre oggi so io che mi avvino a Lui.

lo, gli altri percorsi non li conosco tanto bene. Ma sono a loro conoscenza solo

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

per sentito dire. Per questo, alcune realtà come l’Azione Cattolica la vedo lontano

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

da me. Penso che il Cammino è uno dei pochi percorsi che ti fa riflettere sulla Pa­

esperienza?

rola di Dio.

lo ho sentito la comunità in pieno ogni qualvolta c'è stato il bisogno di una pre­

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

ghiera, da un esame ad una cosa più forte. Non mi sono mai sentita sola. Anche

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

materialmente l’ho sentita vicino con regali nei momenti di gioia ma anche quando

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

ho bisogno di un passaggio etc... Nella mia comunità in generale ci sono segni di

Penso che sia fondamentale. Molte volte i sacerdoti vivono estraniati e lontani

questa unità. Per esempio quando è un morto un fratello o i genitori di questi li ab­

dalla realtà di tutti i giorni. Mentre il laico conosce le realtà e può darti una risposta

biamo assistito con la preghiera. Un altro esempio che posso dirti è quello riguar­

concreta. Penso che fondamentale risulta essere il ruolo della famiglie cristiane.

dante il figlio del mio responsabile che ha avuto gravi problemi di salute. La comu­ nità è stata vicino aiutando la questa famiglia con preghiere e azioni concrete. Poi si sono aiutati fratelli economicamente.

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Penso che in generale, se la modernità viene utilizzata nel modo giusto non sia

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

un ostacolo alla fede. Per esempio internet è una cosa positiva perché ti aiuta a

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

connetterti con persone lontane e restare aggiornato. Però molte volte l'uso sba­

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

gliato di questo strumento, dalla pornografia all’utilizzo morboso dei social net­

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

work, può essere un ostacolo alla fede.

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

Chi è per te Kiko Arguello?

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

Per me è un santo che ha avuto un’esperienza di fede autentica e profonda.

Anche se alcune volte può sembrare un fanatico. Lui dice ciò che pensa sempre. Anche se ha di fronte un vescovo o un prete. Per questo risulta essere anche una persona scomoda .

Intervista n° 34

del sociologo McLuhan, non reputo più la parrocchia di appartenenza elemento fondamentale per la propria crescita spirituale, non è infatti il luogo ma la relazione

Scheda di presentazione Luogo e anno di nascita : Napoli, 1957

che il luogo offre per relazionarsi con Dio. Non faccio più il cammino nella mia parrocchia ma anche questo lo reputo positivo. Infatti nonostante la difficoltà della lontananza dal luogo di residenza, sperimento la bellezza della diversità di evan­

Città di residenza : Napoli

gelizzazione in modo e luoghi diversi. Ho scelto il Cammino perché lo reputo un

Lavoro : casalinga

valido percorso che porta ad una più approfondita conoscenza della nostra reli­

Età e data di inizio del Cammino : 35 anni (1992)

gione e quindi un valido elemento per nutrire e solidificare la mia fede. Il Cammino

Attuale tappa di Cammino : Traditio

Neocatecumenale, era presente nella mia parrocchia e l’amore che traspariva tra le

Eventuale carisma : non segnalato

persone che lo frequentavano, la loro fraternità, la loro partecipazione, il loro modo di vivere la messa, destava molte perplessità! Ritenendomi una contestatrice entrai

Questionario informativo

in cammino con la voglia di sperimentare questa nuova realtà per poterla poi la­

Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto

sciare al più presto ritenendola una “moda del tempo”, invece le catechesi mi

con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Ho intrapreso il cammino incuriosita dalla novità di una evangelizzazione nuova e diversa che annunciava una buona notizia per la mia vita, in quel tempo molto

portarono a scoprire ben altro. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

travagliata. Il mio rapporto con la chiesa e con la fede era quello tipico del cattolico

Credo che la nostra società e questo tempo non può restare ancorato a schemi

tradizionale (qualche messa, a volte confessione, spesso disinteresse per l’argo­

standardizzati e spesso abitudinari del credere. Ancora oggi molti cristiano non

mento Dio): la mia pratica era quindi incostante e superficiale.

sanno perché vanno in chiesa o cosa rappresenta l’avvento o la quaresima. Inoltre

Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

la scuola, la società e l’informazione non aiutano la formazione e la crescita del cri­ stiano che spesso vive una fede tiepida e personalistica. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a cono­

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

scenza dal Cammino Neocatecumenale? Attualmente dopo tanti anni di cammino riscontro la veridicità dell’affermazione

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...).

Essere protagonisti della “ Nuova Evangelizzazione “è l’unica possibilità che la

esperienza?

Chiesa ha per portare nel mondo messaggio del Risorto. Credo di essere una pic­

La vita comunitaria è decisamente importante nella formazione dei neocate-

cola cellula di questo tessuto “evangelizzante” che attualmente si va sempre più

cumenali. Attraverso la stessa impari a relazionarti con chi è come te o diverso da

componendo. La mia realtà di evangelizzazione di svolge negli ospedali, a contatto

te. La comunità infatti non è (per fortuna) un gregge che segue un pastore qual­

con la sofferenza, con il dolore e spesso anche con la morte.

siasi conformandosi tutti allo stesso modo, ma è un gregge vario e fraterno con le

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

proprie diversità e il proprio carattere che segue “Il bel pastore”, a volte in maniera

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

continua a volte in maniera discontinua ma coscienti che il nostro Pastore va a cer­

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

care la pecora perduta, zoppa o malata, e se questo avviene attraverso fratelli della

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

comunità. Che ben venga!

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

L'incontro con il Cammino Neocatecumenale ha portato una crescita e una ma­

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

turazione (crescita e maturazione che reputo mai definitive) più profonda e speci­

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

fica di Dio, alimentate dall'approfondimento settimanale della Parola e dall’ Eu-

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

carestia. Credo che la relazione con Dio, avvenuta con la formazione del Cammino,

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

sia più “intima” e reale. Ho scoperto un Dio presente nella mia realtà, un Padre che

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

ama e non un padrone da servire e temere, un Dio che ti accompagna nella tua

Reputo i tre momenti importanti e non divisibili. L’incontro settimanale aiuta alla

realtà con una infinita pazienza e misericordia. Credo che la fede, crescendo, non

crescita della formazione della conoscenza delle Sacra Scrittura, il sacramento Eu­

si esprima solo nella vita sacramentale ma che la stessa attua una trasformazione

caristico è il collante, il ritiro rappresenta l’osmosi del tutto.

che porta ad andare oltre, quasi un completamento della Parola con l’azione con­

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

creta. Personalmente attraverso il cammino ho vissuto diverse esperienze, da quel­

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

la di catechista per bambini ed adulti e coordinatrice parrocchiale a quella che at­

di un altro percorso formativo?

tualmente ricopro come ministro straordinario della Comunione in ospedale a

Ritengo il Cammino adatto alla mia formazione, penso che ogni persona possa

quella di volontaria ospedaliera. Non credo che il Cammino porti a fermarsi in par­

valutare il percorso da fare in base alle proprie esigenze, storie, esperienze ma so­

rocchia ma anzi che attraverso la “scoperta” di un Dio Padre ci inviti ad andare

prattutto risultati ottenuti. Ho sperimentato incontri con altre realtà formative, e

fuori dalle mura e dai confini per portare la nostra esperienza a chi aspetta.

non ritengo superflue le catechesi svolte in varie parrocchie in tempi particolari

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

come attualmente per l’Anno della Fede, ma come itinerario adatto a me reputo va­ lido il Cammino che svolgo.

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Ritengo importante la formazione alla vita cristiana per poter portare in maniera giusta e consapevole la Parola, e reputo il ruolo dei laici fondamentale per la Nuova Evangelizzazione, ma sempre se sostenuti e preparati. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? La comunità non è una cellula a parte del mondo moderno ma è una parte sana che insieme alle altre aiutano il nostro mondo a svilupparsi in maniera positiva e costruttiva in questa società. Chi è per te Kiko Arguello? Kiko Arguello è stato ed è un uomo che ha saputo concretizzare in un Cammino la necessità di crescita di un cristiano.

Intervista n° 35

parrocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Scheda di presentazione

L’ho conosciuto grazie a mia figlia che mi portò ad ascoltare le catechesi, poco dopo la morte di mio marito. Ho cambiato parrocchia visto che oggi il Cammino

Stato civile : Vedovo/a

non lo si fa più nella mia parrocchia di appartenenza. Luogo e anno di nascita : Napoli, 1932

Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Città di residenza : Napoli

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Titolo di studio : elementari

della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché il Cammino ti fa capire che Dio ti sta vicino e che ti ama. Questo Cam­

Lavoro : Pensionata Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

mino inoltre è molto vicino ai giovani, lo si vede durante gli incontri dei giovani con il Papa. Per questo il Cammino è stata una cosa buona proprio per i giovani

Età e data di inizio del Cammino : 55 anni (1987) Attuale tappa di Cammino : Seconda tappa del Padre Nostro Eventuale carisma : non segnalato

che oggi sono insofferenti alla visione della vecchia chiesa. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “ Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “ cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? lo sono entrata in Cammino dopo la morte di mio marito. Il Cammino mi aiutato a superare situazioni molto dure come la malattia di un figlio. Prima di entrare in Cammino ero una cattolica praticante, come lo era anche mio marito. Però ero le­ gata ad una religiosità naturale. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditi©), assistenza ai poveri etc...). lo sono cellula attiva di questa evangelizzazione, anche se ti ritrovi in un mondo disperato, pieno di sofferenza. Noi facciamo un’evangelizzazione in un mondo morto. Cioè la società oltre alla parola di Dio hanno bisogno anche di sicurezza minime materiali, lo ho fatto evangelizzazione per strada, a due a due e anche quo­ tidianamente con i miei conoscenti. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

Per me Dio è tutto, è un padre per me. lo pur avendo sei figli e vivo da sola.

me perché mi fa stare in contatto con Dio tutti i giorni.

Nella mia vita ho fatto decisione importanti che sono state criticate dai miei figli.

li Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

Prima di entrare in Cammino io andavo in chiesa ma per me Dio era qualcosa di

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

astratto. Riponevo la mia vita in mio marito mentre oggi la affido a Dio. Lui mi ha

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

aiutato a superare la morte di mio nipote, le sofferenze di due miei figli. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Si l'ho visto in passato. Oggi vedo che c’è meno unità nelle comunità in special

Penso che sia una cosa buona, perché grazie ai laici la Parola di Dio riesce ad en­ trare nelle case, nelle piazze e nei luoghi dove i preti non riescono ad evange­ lizzare. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

modo nella mia. Oggi è difficile che avvenga una piena comunione. Oggi è difficile

Per me il mondo moderno è un’aria di sviluppo, inoltre se si guardano i giovani,

che i giovani aiutino i più anziani. Poi da quando abbiamo cambiato parrocchia e

in special modo quelli cristiani vedi il Signore e donano le loro capacità per lo svi­

visto che molti non abitano nella stessa zone difficilmente ci si vede al di fuori

luppo del mondo.

della chiesa. La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Per me tutti e tre momenti sono importanti. Senza questi momenti non c’è il tri­ pode e non puoi entrare in contatto con Dio e con i fratelli. Per questo devo anche lottare con la mia pigrizia quando piove o non mi sento bene, cerco sempre di an­ darci. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Non conosco bene le altre realtà però il Cammino Neocatecumenale è adatto per

Chi è per te Kiko Arguello? Per me è una persona che ha fatto conoscere Dio a mogli aia di persone. Grazie a lui oggi viviamo la nostra fede.

Intervista n° 36

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? lo non faccio il Cammino nella mia parrocchia di appartenenza perché li è stato

Scheda di presentazione

chiuso. Ho conosciuto II Cammino grazie a degli amici che lo stavano frequen­ tando. La cosa che mi ha attirato era la vita di questo movimento vissuto da per­

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1970 Città di residenza : Napoli

sone da diverse età, giovani, adulti e anziani. Prima per me la Chiesa era qualcosa di vecchio e di morto. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Titolo di studio : laurea

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Lavoro : Disoccupata

della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

Perché il Cammino Neocatecumenale ti dà la possibilità di scoprire il valore di Dio nella presenza della famiglia, o dando senso ai principi che mi ha dato la fami­

Età e data di inizio del Cammino : 21 anni (1991)

glia, cosi questi principi non sono più dei dettami imposti, come la castità. Il Cam­

Attuale tappa di Cammino : Traditio

mino ti dà la possibilità di conoscere un Dio che vive, e che Lui non è qualcosa di

Eventuale carisma : Catechista, lettrice

teorico ma di pratico. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Ho deciso di intraprendere un cammino di fede perché avevo bisogno di rispo­ ste. Il mio rapporto con la Chiesa prima di entrare in Cammino era pessimo, lo non credevo nell’istituzione della Chiesa. E la fede era di tipo privatistico. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Si sono cellula attiva. In questo periodo abbiamo evangelizzato in parrocchia, lo penso che non è solo questo che mi fa cellula attiva, lo sono cellula attiva sia nella mia famiglia, all’università. Mi ricordo che li trovai delle persone che avevano dei principi che erano diverse dalle mie, come la droga o del sesso. Questo mio modo di vita è testimonianza. L'evangelizzazione non è solo stare dietro un leggio, fare missione per strada o la Traditio. lo mi sento cellula attiva quando stai con altre persone e non rubi a lavoro, non denunci etc... L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

Il momento della Parola. Perché nel momento in cui ascolto la parola e come se avessi il Signore che mi parla attraverso la parola dandomi discernimento sulla mia

L’idea di Dio? Per me Dio è presente nella mia vita, un Dio che mi ha dato co­

vita. Così posso capire come posso camminare. Sono sicura che gli altri hanno

scienza del peccato. Prima di entrare in Cammino non davo importanza ai miei

risposto l’eucarestia, che è il centro del cristianesimo. Anche se il momento più to­

peccati. Dio mi ha dato la coscienza del peccato. Ora sicuramente la mia relazione

pico per me è l’ascolto della Parola.

con Dio è molto personale e familiare. Oggi ho più timore di Dio. Prima lo rifiutavo

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­

e basta. Anche se sono un tipo combattivo anche con il Signore. Mi ha fatto fare

zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te

scelte concrete nella mia vita come il matrimonio. Se fossi stata della mia idea ini­

di un altro percorso formativo?

ziale non mi sarei mai sposata. Per me il matrimonio non aveva senso. Invece nel

lo prima di entrare nel Cammino neocatecumenale, ho frequentato il Rinno­

Cammino ho scoperto l’importanza del sacramento e poi ho scoperto l’affi­

vamento nello Spirito. Pur avendo un modo di pregare intenso questo non era

damento alla provvidenza che ti aiuta nelle difficoltà. Quando mi sono sposata io e

adatto a me. Mi sentivo inadeguata, lo avevo bisogno di qualcosa di più concreto,

mio marito non avevamo possibilità economiche ma Dio ci ha aiutato. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Si sicuramente. Ci sono stati episodi all’interno della mia comunità dove i fratelli

lo non sono una persona contemplativa. Il Cammino più si adatta alla mia perso­ nalità. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

si sono aiutati reciprocamente. Non solo materialmente ma anche spiritualmente.

È stata un’ottima intuizione. Se tu vedi un prete dietro all’altare che ti parla della

Anche con una telefonata o stando vicino ad un fratello malato, ma anche un qual­

propria esperienza di vita, essa si racchiude solo nello spirituale. Mentre la te­

cosa di più banale come guardare un bambino. Certo non siamo perfetti, ci sta an­

stimonianza portata dai laici, studenti, madri di famiglia, disoccupati, single etc.

cora un non dare testimonianza di amore fraterno anche se ci sono stati episodi di

Parlano di un Signore che si è fatto vivo nella propria vita. Cosi riesci ad entrare in

aiuto reciproco.

contato con quella persona che ha la tua stessa esperienza di vita. Questo avvicina

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

le persone a Dio. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Il mondo fuori la Chiesa, è un mondo che ha perso i valori fondamentali, penso

che tutti abbiano risposto così. Però non lo vedo come un mondo perso, dove non si può fare niente. Secondo me anche nel poco, dove anche unna piccola cellula può illuminare il mondo, penso che potrebbe lo spazio dove il cristiano può agire. Anche se sicuramente il mondo è un ostacolo alla fede. Chi è per te Kiko Arguello? Kiko Arguello è colui che mi ha dato la possibilità di fare questo cammino e di conoscere Dio. Senza di lui non avrei conosciuto persone che mi hanno fatto conoscere Dio e una Chiesa diversa.

Intervista n° 37

parrocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Scheda di presentazione

Il C am m ino non lo faccio nella mia parrocchia perché attualm ente c ’è un m ovi­ m ento che non è più il cam m ino, lo ho scelto di continuare di frequentare il Cam­

Stato civile : Sposato/a

m ino in un altro parrocchia, perché il C am m ino non è statico. Sono venuta a cono­ Luogo e anno di nascita : Napoli, 1979 Città di residenza : N apoli

scenza del C am m ino grazie ad un invito da tom i dai miei genitori. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Titolo di studio : diplom a

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Lavoro : Impiegata

della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

Parrocchia : San G iovanni Evangelista in Porta San Gennaro

Secondo me perché sem plicem ente il cam m ino entra nella vita delle persone, in m odo indiscreto e ti apre gli occhi su te stesso e sul tu o essere e ti aiuta ad affron­

Età e data di inizio del Cammino : 17 anni (1997)

tare le esperienze della vita che nella fasi della vita sono diverse. Da adolescenti

Attuale tappa di Cammino : Traditio

avere una form azione com e quella che ti dà il C am m ino ti aiuta a colm are i vuoti

Eventuale carisma : Catechista/ Lettrice/ Cantrice

che ci sono in questa età. Poi ti aiuta a vivere m eglio il fidanzam ento, il m a tri­ m onio, l’apertura alla vita fin o a ll’anzianità. Il C am m ino ti indica la strada giusta da

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Q uando sono entrata in C am m ino io ero piccola, il m io rapporto con la Chiesa si manifestava solo con la messa dom enicale. H o deciso di intraprendere il Cam­ m ino per allargare le mie am icizie e solo dopo si è rilevato utile per la mia vita che mi ha accom pagnato nella mia crescita spirituale. Il Sociologo McLuhan ha scritto: «ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato

perseguire. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Si, siam o in un m om ento storico per il C am m ino. Il C am m ino sta m ettendo un accento sulla Nuova Evangelizzazione. Noi siam o im pegnati sia con l’evange­ lizzazione per strada e sia andando nelle case a due a due. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? L’idea che il cammino mi ha fatto maturare, cioè l’idea del cattolicesimo, che è quello della libertà. Il cristianesimo è libertà, non è privatista anzi ti dà la libertà di

condividendo la nostra esperienza quotidiana con Dio. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo?

scegliere tra il bene e il male e tu sei libere di scegliere la strada più giusta. Oggi

Credo che il Cammino ti faccia scendere nel tuo intimo, nel tuo personale, il

con Dio ho una relazione di libertà anche nella preghiera. Con lui parlo come se

Cammino non dà importanza alle questioni sociali che vengono dopo il cambia­

parlassi a mio padre. È una cosa che sento fortemente e mi porta dei risultati riu­

mento del tuo essere. Il Cammino lavora proprio sul tuo essere. Altri itinerari non

scendo a vivere meglio la mia vita. La fede non la esprimo solo con la pratica

fanno ciò che fa il Cammino. Per questo lo trovo più adatto a me.

sacramentale ma nella mia vita ci sono più di un memoriale di scelte concrete. Un

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

esempio può essere il matrimonio, la scelta del fidanzamento cristiano, l’apertura

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

alla vita, conoscere il perdono e perdonare il tuo nemico. Prima di entrare in Cam­

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

mino per me Dio era qualcosa lontano un po’ Babbo natale.

Questa è una cosa meravigliosa anche se un molto pericolosa perché il laico non

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

avendo una preparazione come gli appartenenti all’ordine sacro, per il laico non è

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

così. Il laico potrebbe correre il rischio di fare interpretazioni personali. Però che i

esperienza?

frutti che ha dato il Cammino con i laici sono notevoli e i pericoli molto piccoli.

Sicuramente. Una in particolare dell’aiuto reciproco è dato dal matrimonio. La comunità è stato un valore aggiunto. Mi hanno appoggiato moralmente e material­ mente. La stessa apertura alla vita la comunità mi è stata vicino in special modo con la preghiera. Anche nell’adolescenza ci sono stati altri gesti di unità. La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Il mondo moderno tende ad essere un ostacolo alla fede. Sta tendendo a delle scelte oppositive alla fede. Noi abbiamo difficoltà a relazionarci con gl’altri. Ma nella stessa società i giovani sembrano non comunicare tra di loro. L’incomu­ nicabilità la fa da padrona.

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

Chi è per te Kiko Arguello?

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

È un uomo che mi dà l’esempio. È semplicemente un esempio da seguire. Non è

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

Dio sulla terra. Quando lui non ci sarà più il Cammino continuerà ad esistere. Lui è

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

l’esempio maggiore di libertà della fede. Egli si è affidato a Dio e i risultati sono

Quello fondamentale è l’ Eucarestia perché il momento in cui c’è l’unità con Cri­ sto. Anche se la convivenza è molto importante perché fai corpo con i tuoi fratelli

evidenti. Il Cammino è presente quasi in tutto il mondo.

Intervista n° 38

mi è stata consegnata la Bibbia, la Parola che mi ha accompagnata negli anni. Ri­ cordo sempre i miei catechisti! Ci hanno annunciato Gesù Cristo morto e risorto

Scheda di presentazione

per noi, sempre vicino e pieno d'amore per ognuno di noi. Nonostante i nostri er­ rori, i nostri limiti. Patrizio e Marisa Astorri avevano conosciuto Gesù Cristo ed

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Nocera Inferiore (SA), 1964 Città di residenza : Napoli

erano divenuti catechisti itineranti- portavano l’annuncio di salvezza agl’altri. In se­ guito, abbiamo saputo che erano molto ricchi e che avevano venduto la maggior parte dei propri beni. Avevano donato il ricavato ai poveri ed una parte alla Chiesa

Titolo di studio : laurea

(diocesi di Fermo). In una collina di Porto San Giorgio sorge il Centro del Cam­

Lavoro : Insegnante

mino neocatecumenale costruito proprio su un terreno di loro proprietà donato

Parrocchia : San Giacomo degli italiani Napoli

alla diocesi. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­

Età e data di inizio del Cammino : 48 anni (1979) Attuale tappa di Cammino : Matrimonio Spirituale. Rinnovo delle promesse Battesimali nel 1998. Eventuale carisma : Catechista Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Pur provenendo da una famiglia cattolica, la mia pratica religiosa era quasi inesi­ stente. Partecipavo alla messa domenicale un po’ obbligata dai miei genitori, ma ero molto distratta. Sono entrata in una comunità neocatecumenale per caso, se­ guendo mia sorella e le sue amiche. Solo dopo ho capito che il Signore mi ha chia­ mata! Sono stata davvero attratta dalla prima catechesi! Cose mai sentite o appro­ fondite: Abramo, l’Esodo, la paura della morte, chi è Dio per te ? 7 Nessuno mai me lo aveva mai chiesto! Ancora oggi (dopo più di trent’anni) ricordo la liturgia in cui

colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Il Cammino non era nella mia parrocchia. Nel 1988 le comunità furono spostate in un’altra parrocchia molto più distante. La mia comunità già alla tappa della Tra­ dito, si trasferì al completo! Questo è il segno dell’amore tra i fratelli. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? La Chiesa ha una grande arma, la preghiera. Nel Cammino c’è una riscoperta della preghiera sia personale che comunitaria. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

etc...).

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

Evangelizzare è portare la “ Buona Notizia”. Noi abbiamo evangelizzato ovunque:

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

nelle parrocchie, nelle comunità, perle case, per le strade, fuori ai centri commer­

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

ciali etc... Abbiamo presentato ai fratelli Gesù Cristo, il suo amore che agisce ed

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

opera tra noi con fatti di vita vissuta. Lui non ci risolve i problemi a nostro piaci­

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

mento, ma ci aiuta ad affrontarli nella pace. Alla base della nostra predicazione c'è

Per me non c’è un momenti più importante di un altro. Tutti sono fondamentali.

il suo amore. Solo se ha sperimentato il suo amore e il suo perdono, puoi comuni­

Nel Cammino siamo stati aiutati da tanti bravi sacerdoti, alcuni dei quali già saliti

carlo agl’altri. La fede non è una teoria è un'esperienza. È l’incontro con il Cristo ri­

al Padre. La loro cura per la liturgia della Parola, per la liturgia dell’ Eucarestia e per

sorto. Alla base della mia evangelizzazione c’è la mia esperienza di vita, lo e mio

la veglia Pasquale e per la liturgia della riconciliazione ci ha aiutati a riscoprire Dio,

marito ci siamo sposati pur non avendo lavoro. Abbiamo avuto tre figli, abbiamo

padre amorevole e misericordioso. Questi sacerdoti sono doni preziosi per il Cam­

affrontato malattie gravi, sempre sostenuti dalla preghiera della nostra comunità

mino e grazie al loro operato rinsaldano sempre più l’amore tra i fratelli e l’amore

Come non parlare di Lui agl’altri? Gli siamo riconoscenti. Siamo testimoni in casa,

per la Chiesa. Solo alla luce di Cristo c’è amore e perdono. Perché una comunità

a lavoro: facciamo il nostro dovere senza mormorazioni, senza approfittare. Tanti

per tanti anni? Eravamo ragazzi, poi giovani, poi genitori ed ora nonni (o quasi), Il

esempi dei nostri fratelli di comunità sono strati importanti per noi. Con la forza

Signore ci ha donato la sua luce per aiutarci ad affrontare gioie, sofferenze e pro­

del Signore molti hanno perdonato che aveva fatto loro del male, alcuni hanno

blemi gravi; ma siamo consapevoli che Cristo ci chiama ogni giorno e aspetta la

abbandonato il vizio del gioco, molti matrimoni in bilico si sono salvati; molti figli

nostra risposta, la nostra scelta. Basta uno scatto di orgoglio, di superbia, di egoi­

sono nati perché ci siamo affidati alla provvidenza di Dio.

smo e tutto va a rotoli. Più ti avvicini a Lui e più il Divisore agisce.

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

esperienza?

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

Certamente II Signore si è manifestato nella nostra comunità nella malattia, nella

Penso che sia fondamentale per riavvicinare i lontani alla Chiesa. Inoltre c’è la

sofferenza e nella morte di alcuni fratelli e sorelle, tra cui il nostro presbitero.

fondamentale riscoperta della Veglio Pasquale, la notte delle notti; il rinnovo della

Hanno portato la croce con Gesù Cristo, hanno ricevuto tanti doni: preghiera, sere­

liturgia e la centralità del popolo di Dio.

nità, pace e la gioia nella fede. I loro funerali sono stati un accompagnare i fratelli al Padre, verso il regno della vita eterna. In Comunità ci sono stati molti episodi di condivisione, di aiuto sia materiale che spirituale. La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Il male dilaga. La più grande opera del demonio è convincere gli uomini che lui non esiste Questa frase famosa di un film americano sintetizza la situazione in cui

oggi il mondo si trova. Il mondo negando Dio, si nega l’amore, la fede, la speranza. Si sta ritornando al paganesimo: poco rispetto della vita umana (dal concepimento alla morte naturale), una sessualità senza regole che provoca il disfacimento della famiglia. Idolatria del corpo e poco spazio per la vita interiore, il silenzio e la rifles­ sione. Però, la Chiesa nonostante vari errori, nei secoli ha operato per il rispetto della vita (ospedali, scuole etc...) dell’uomo e della famiglia. La chiesa guidata dallo Spirito Santo, è formata da noi peccatori. Si è passato cosi dalla libertà dei figli di Dio al libertinaggio. Oggi i cristiani sono chiamati ad essere il sale della terra alla luce del mondo poiché Cristo solo può donare la fede, mai cristiani pos­ sono dare testimonianza. Cristo solo è la luce ma i cristiani possono farla brillare agli occhi di tutti.

Intervista n° 39

conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Ho conosciuto il cammino neocatecumenale attraverso mia figlia che era entrata

Scheda di presentazione

in Cammino dopo aver seguito il corso di Cresima. Vedendo mia figlia preparare con i fratelli, l’andare in chiesa due volte alla settimana è sorta in me una curiosità.

Stato civile : Vedova/o Luogo e anno di nascita : Napoli, 1953 Città di residenza : Napoli

Poi entrando ho deciso di continuare perché concreto. Ora frequento il Cammino in una parrocchia che non è quella territoriale. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Titolo di studio : elementari

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Lavoro : Casalinga

della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

Parrocchia : S. Giovanni Evangelista in Porta S. Gennaro

Penso che Giovanni Paolo II ha visto il cammino come una cosa buona grazie ai suoi segni. Per me è buono perché riesce a parlare a questo mondo contorto.

Età e data di inizio del Cammino : 45 anni (1998) Attuale tappa di Cammino : Traditio Eventuale carisma : non segnalato

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “ Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Ero una cattolica non praticante anche se cercavo notizie sulla chiesa e la Parola di Dio. Sono entrata in cammino grazie proprio a questa curiosità verso la parola di Dio. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a

etc...). Si sono cellula attiva. Ora sto vivendo il periodo della Traditio. Siamo andati a due a due per le case e molti ci hanno chiuso le porte, molti non sono più credenti, è difficile comunicare la nostra fede. Molti non conoscono la Parola di Dio. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? La mia vita è cambiata in tutto, perché se prima facevo un peccato non lo ricono­ scevo, mentre oggi riconosco il mio peccato e so qual è la retta via e posso avvici­ narmi al suo amore. Prima per me Dio era qualcosa di lontano, mentre oggi Dio è

vicino e sem pre presente nella m ia vita. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

male. D apprim a i miei nipoti che sono nati e cresciuti nella chiesa non vanno in Chiesa. Il m ondo rifiuta il cristianesim o.

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza?

Chi è per te Kiko Arguello? È il fondatore del m io itinerario di fede e grazie a questo itinerario conosciuto

Certamente, ho visto i fratelli fare cose che neanche i miei fratelli di sangue hanno fatto queste cose. Durante la m alattia di m io m arito e dopo la sua m orte mi sono stati sem pre vicini. La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Tutti e tre, perché senza parola non puoi stare, L’eucarestia è la tua nutrizione e con la convivenza c’è l’unione tra i fratelli. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Per me il cam m ino è il m ig lio r itinerario di fede per il m io carattere. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Per me è giusto che lo facciano perché aiutano i parroci che sono sem pre di meno. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? lo vedo fuori, in questo m om ento, che nessuno crede più in Dio e mi sento

Dio.

Intervista n ° 40

Oggi frequento una parrocchia diversa da quella di appartenenza poiché in quest’ultima non c’è il cammino. E’ un itinerario di fede cristiana che mi ha da sempre

Scheda di presentazione

avvicinato alla parola di Dio e ai sacramenti inoltre, essendo le comunità composte da persone di ogni estrazione sociale e variegate per età mi dà la possibilità di

Stato civile : Celibe/Nubile Luogo e anno di nascita : Napoli, 1986

conoscere gli altri e, attraverso di loro, riscoprire me stessa. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Città di residenza : Napoli

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce

Titolo di studio : diploma

della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

Parrocchia : parrocchia S. Giovanni in porta Napoli Età e data di inizio del Cammino : 15 anni (2001)

Il Cammino è in costante movimento, attraverso le tappe che lo compongono si riscopre l'importanza di essere cristiani poiché solitamente si crede in qualcosa senza sapere bene il perché. E’ al passo con i tempi poiché ciò che è scritto nella

Attuale tappa di Cammino II scrutinio chiuso Eventuale carisma ostiaria, cantore Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? I miei genitori frequentano il cammino da 40 anni, sono cresciuta con le loro esperienze e questo mi ha portato a restare nella Chiesa perché ho visto quanto il Signore ha operato nella loro vita. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Bibbia è attuale, è una parola sempre vera che si realizza concretamente ogni gior­ no. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). La missione del Cammino è quella di annunciare ed evangelizzare che Cristo è morto e risorto! Che ti ama di un amore immenso che nemmeno possiamo imma­ ginare! Tutto ciò lo si annuncia attraverso la vita quotidiana, con le esperienze della propria vita mostrando la presenza di Dio anche nelle cose che sembrano banali, lo si annuncia attraverso catechesi tenute in piazza con canti e danze, attraverso l’ascolto di un fratello, attraverso l’aiuto concreto. Ho partecipato a tante GMG, al­ l’incontro mondiale per le famiglie, ad evangelizzazioni nelle piazze e negli ospizi ma è anche nel silenzio che si annuncia questa buona notizia, nella semplicità di un gesto che per noi può essere scontato (come farsi il segno della croce prima di

mangiare) ma che per altri non lo è.

parola è importante poiché mi fa aprire gli occhi sulla mia storia attraverso la pa­

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

rola di Dio e l’esperienza dei fratelli; l’Eucarestia è fondamentale perché Gesù Cri­

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

sto viene dentro di me e cambia la mia settimana donandomi la Sua grazia; la

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

convivenza è importante per l’intera comunità perché dà modo di fare comunione

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

con i fratelli attraverso l’ascolto del Vangelo e la preghiera delle lodi.

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Sicuramente l’idea è di un Dio compassionevole, pieno di amore e pronto a perdonarmi in ogni istante, un Dio che mi accetta così come sono anche se io

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo?

stessa stento a farlo. Vivo la mia "fede” sia all'interno della parrocchia che nella

Credo che il Signore mi abbia chiamato in questo cammino perché ha un piano

mia vita quotidiana, nell’università ma soprattutto nel rapporto di coppia con il mio

di salvezza per la mia vita che sarebbe vuota senza la Sua parola. Attraverso il cam­

fidanzato. Di scelte concrete ne ho potute fare poche ma già vivere un rapporto

mino ho imparato tante cose sulla Chiesa come istituzione e come comunità di fe­

nella castità è stata una scelta che posso mantenere solo grazie all’aiuto di Dio e

deli, infatti è un itinerario di formazione per la riscoperta del battesimo.

alla preghiera che mai mi abbandona. Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di esperienza? Da poco tempo è salita al cielo mia nonna paterna e in questa circostanza ho

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­ zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? La Chiesa è fatta di laici, noi siamo il popolo santo di Dio e abbiamo il dovere di essere preparati agli attacchi che il mondo e il demonio ci propongono. Per questo

sperimentato quanto la comunità dei miei genitori e la mia ci è stata vicino con la

motivo ritengo che il Cammino ha fatto e può fare tanto all'interno delle parrocchie

preghiera.

perché avere una comunità che prega per te in qualsiasi momento e sentirsi parte

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

della Chiesa è il primo passo per evangelizzare il prossimo partendo dalla propria famiglia). Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Il mondo che c’è “fuori” non è cattivo, è solo che non crede ciò in cui io credo e spesse volte può essere considerato come un ostacolo perché frena soprattutto i

Ognuno di questi momenti è significativo nella mia settimana e nella mia vita, è

ragazzi a parlare di Dio e ad aprirsi. Si dice che “ Il mondo è bello perché è vario”

chiamato tripode poiché se viene meno uno, gli altri cedono. La liturgia della

ma sono certa che se le persone lasciassero entrare Dio nella loro vita il mondo

sarebbe bellissimo. Chi è per te Kiko Arguello? Il fondatore del Cammino Neocatecumenale, egli ha ricevuto la grazia da Dio e dalla Vergine Maria che gli ha ispirato questo movimento e c’è molto rispetto da parte mia perché ha saputo accettare la chiamata che Dio ha fatto alla sua vita senza tirarsi indietro.

Intervista n° 41

Cominciavo a guardarmi con occhio molto critico e non mi piacevo. Iniziai a sfor­ zarmi di essere diversa e quando ci riuscivo ciò generava in me giudizi nei con­

Scheda di presentazione

fronti di chi si comportava diversamente. Alla fine mi allontanai dalla Parrocchia. Non ho deciso io di intraprendere il Cammino, ma è stato il Cammino che è ve­

Stato civile : Sposato/a Luogo e anno di nascita : Napoli, 1953

nuto a me. Nel periodo in cui ero fuori gli amici del mio gruppo parrocchiale ave­ vano iniziato ad ascoltare le catechesi neocatecumenali in una parrocchia vicina e

Città di residenza : Napoli

quando si formò la Comunità mi trovai a chiedere di parteciparvi e per me fu una

Titolo di studio : diploma

finestra che si apriva nel mio spirito.

Lavoro : Insegnante Scuola Primaria Parrocchia : San Giovanni in Porta

Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

Età e data di inizio del Cammino : 1976

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­

Attuale tappa di Cammino : Tappe concluse

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a cono­

Eventuale carisma : catechista - cantore

scenza dal Cammino Neocatecumenale? Il legame con la mia parrocchia di origine è stato grande e forte e mai avrei pen­

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Fin dall’adolescenza frequentavo attivamente la mia Parrocchia assieme ad un bel gruppo di coetanei. Eravamo impegnati in tante attività: raccolta e vendita di giornali e carta, assistenza agli ammalati e ai poveri, animazione delle Messe domenicali, preparazione dei bambini alla Prima Comunione, attività teatrali ecc. Ero, quindi, una “praticante” e credevo di avere Fede e di essere una brava ragazza. Verso i 20 anni cominciai a rendermi conto che la vita e le attività parrocchiali non mi soddisfacevano a livello spirituale. Nel profondo sentivo un vuoto, cominciavo a vedere tante incongruenze fra la mia “Fede" e la vita che conducevo tutti i giorni.

sato di lasciarla per seguire un cammino di fede in un altro luogo. Oggi mi ritrovo ad aver cambiato parrocchia perché ho dato priorità al mio cammino spirituale più che al legame sentimentale che avevo con la parrocchia di origine. Come sono ve­ nuta a conoscenza del cammino Neocatecumenale l’ho espresso già nella do­ manda precedente. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Le parole del Papa mi trovano pienamente concorde perché è stata la mia espe­ rienza. La mia vita spirituale, prima del cammino, era poggiata su una religiosità naturale, ossia su un senso religioso che avevo dentro ma che non era Fede. Gli uomini di oggi hanno bisogno di vedere i segni della Fede più che ascoltare tante

prediche. Alla Fede si giunge attraverso l’ascolto della Predicazione e la Fede non

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

si compre, né si acquista sforzandosi, ma è un dono di Dio che si riceve attraverso

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

un percorso nel quale il centro è la Parola, ('Eucarestia e la vita in piccole comunità

esperienza?

dove ci si confronta, si mette in comune l’esperienza e dove si danno i segni della Fede, l’Amore e l’Unità che chiamano l'uomo a conversione. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “ Nuova Evangelizzazione”, in

Quando mio marito ha perso il lavoro abbiamo ricevuto aiuto materiale e spiri­ tuale dai fratelli della nostra comunità. Quando sono stata molto male ho ricevuto l’amore, la preghiera ed il sostegno di tutti e viceversa.

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditi©), assistenza ai poveri

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

etc...). Sono catechista e quindi il mio tempo è speso per l’evangelizzazione nelle Par­ rocchie del mio territorio e fuori del mio territorio, lì dove sono chiamata. In tante occasione evangelizzo per strada e per le case a due a due.

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Credo che questi tre momenti siano tutti necessari alla crescita personale e co­

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

munitaria e quindi indivisibili. Perché la Comunità si formi come Corpo Armonioso

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

è necessario che ognuno viva tutti e tre questi momenti. La Parola mi ha illuminato

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

la storia, l’Lucarestia mi ha dato la Grazia e la forza di entrare nella mia storia, la

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

convivenza mensile mi ha fusa con i miei fratelli.

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? L’itinerario Neocatecumenale mi ha fatto scoprire Dio Padre, che mi ama così come sono, anche quando io lo tradisco. Un Padre disposto sempre ad acco­ gliermi e che mi corregge con amore e tenerezza anche attraverso i fatti della mia

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Tutti i percorsi formativi e i movimenti che nascono nella Chiesa sono opera

vita. Quest’Amore ha generato in me tanta riconoscenza. Ora, con la Grazia di Dio,

dello Spirito Santo e sono tutti validi, ma per me il Cammino Neocatecumenale è

mi rendo conto che non ci sono due vite e due modi di comportarsi, ma che la

la strada che il Signore mi ha messo davanti, è il percorso in cui Dio mi ha chia­

Fede investe tutto il mio essere e la mia esistenza e pertanto le mie scelte di vita

mata e quindi non lo cambierei.

sono sempre fatte alla luce della parola di Dio, come essere aperta alla vita, non

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

giocare al lotto perché Dio provvede a me a alla mia famiglia, non aderire agli scio­

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

peri perché Gesù ha detto di obbedire ai padroni giusti e a quelli ingiusti e altro.

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

La Chiesa non è l’insieme dei Vescovi, dei presbiteri, delle suore e dei monaci, ma la Chiesa è tutta la comunità dei credenti, ed i laici sono la maggioranza. Ogni cristiano ha il suo carisma e lo esercita in comunione con tutta la Chiesa e sempre come un servizio, mai come un potere. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? La fede viene dall’ascolto della predicazione e questo dono si riceve a prescin­ dere dal mondo moderno. Posso dire che il cristiano adulto nella fede non può che fare bene in una società come la nostra, che ha perso i valori che sono alla base della vita, quali la famiglia, l’altruismo, la solidarietà ecc... Chi è per te Kiko Arguello? È un uomo che ricevuto una chiamata da Dio per aiutarlo a rendere attuabile tutto ciò che lo Spirito ha suggerito nel Concilio Vaticano IL E’ un laico che rappre­ senta, nella Chiesa, il Carisma che aiuta, accompagna e affianca l'istituzione, un po’ come era inizialmente con Pietro (l’ istituzione) e Paolo (il Carisma).

Intervista n° 42

Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a cono­

Scheda di presentazione

scenza dal Cammino Neocatecumenale? Faccio il cammino in una parrocchia diversa dalla mia di appartenenza. Nella

Stato civile : Celibe/Nubile

mia parrocchia non ci sono le comunità. Ho ricevuto l’invito in questa parrocchia Luogo e anno di nascita : Napoli, 1990 Città di residenza : Marano di Napoli Titolo di studio : laurea

da mia sorella che già ne faceva parte. Ho conosciuto il cammino grazie ai miei genitori. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Lavoro : steward presso S.S. Napoli Parrocchia : San Giovanni Evangelista in Porta San Gennaro

formazione valido per la società e i tempi moderni » (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché? Perché la base della società è la famiglia e il cammino vuole rifarsi alla famiglia

Età e data di inizio del Cammino : 23 anni (2010)

di Nazareth. Invita, come la Chiesa, all’ apertura alla vita, lo stessa sono la seconda

Attuale tappa di Cammino : nessuna

di quattro figli viventi e uno in cielo. Questo è stato possibile, come più volte detto

Eventuale carisma : nessuno

da mia madre e mio padre, solo grazie al cammino in quanto loro avrebbero voluto un solo figlio. Questionario informativo

Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Sono nata in una famiglia che già stava in cammino da alcuni anni. In un primo momento ho seguito le catechesi perché erano i miei genitori a volerlo e sono en­ trata in comunità ma dopo quattro anni ne sono uscita. Ho riascoltato le catechesi di mia volontà dopo due anni dall’ allontanamento e ora sono in questa comunità. Quindi, fin dalla nascita, la mia pratica religiosa era quella cattolica. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato».

La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Per ora noi come comunità abbiamo partecipato solo all' evangelizzazione per le nuove catechesi e singolarmente ho avuto l’opportunità di partecipare all’ evan­ gelizzazione per strada durante le GMG organizzate dal papa. La gente reagisce in modo diverso: alcuni incuriositi, altri infastiditi ma comunque è sempre bello ve­ dere come, nonostante la diversità di lingua, si riesce a dire quello che si vuole e a farsi comunque in qualche modo capire. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto

maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di forma­

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

zione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratteristica

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi?

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Credo di non aver mai cambiato il mio rapporto con Dio perché comunque in un modo o nell' altro sono stata sempre nell'ambito cattolico. Per ora non ho fatto scelte di vita concrete e vivo la fede in modo tradizionale.

Penso che i laici spesso hanno esperienze valide e non necessariamente infe­ riore a quelle degli ecclesiastici. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ tim o come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

Vedo un mondo che va sempre peggio senza valori né regole da seguire. Ormai

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

la gente non ha più nulla in cui credere perché è delusa da tutto e tutti. Ecco perché

esperienza?

le comunità possono portare un messaggio di speranza positivo.

Forse per i pochi anni di cammino non ho ancora esperienze da raccontare.

Chi è per te Kiko Arguello?

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

Il fondatore delle comunità. Un uomo ispirato da Dio.

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Il più significativo è sicuramente il ritiro con la comunità di vita in quanto puoi conoscere i fratelli nel loro essere, con tutti i problemi, difetti, pregi senza inibi­ zioni ed ostacoli. Nel giro d’ esperienza ti senti libero di poter parlare senza sentirti giudicato e sapendo che quello che dici diventa problema e preghiera di tutti e non solo tuo. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Ho conosciuto solo il cammino come percorso quindi non ho altri termini di paragone.

Intervista n° 43

in Cammino? E che carisma hanno nelle proprie comunità? Quasi tu tta la mia fam iglia sta in C am m ino, tranne due miei fratelli. Il p rim o che

Scheda di presentazione

ha lasciato il C am m ino un anno e mezzo fa, e l'u ltim o che è ancora piccolo per ascoltare le catechesi.

Stato civile : C elibe/N ubile

Partendo dai miei genitori, m ia madre è lettrice, m entre m io padre non ha nes­ Luogo e anno di nascita : Napoli, 1986

sun carisma. Però, da quanto hanno fin ito l’itinerario di fede del CN, sono divenuti

Città di residenza : Calvizzano

autom aticam ente catechisti. Infatti, loro fanno catechesi per i battesim i nella par­

Titolo di studio : laurea

rocchia dove viviam o il Cam m ino, che non è la nostra parrocchia territoriale. M en­

Lavoro : O peratrice museale

tre le m ie due sorelle non hanno nessun carism a all’interno delle proprie com u­

Parrocchia : Santa Maria d e ll’Arco (Villaricca)

nità. Qual è la tua tappa di Cammino?

Età e data di inizio del Cammino : 15 anni (2011)

Da poco abbiam o chiuso il secondo scrutinio.

Attuale tappa di Cammino : Iniziazione alla Preghiera

Hai qualche carisma nella tua comunità?

Eventuale carisma : Cantrice

Sono solo cantrice. 2° parte 1° parte

Perché sei entrata in Cammino? Sono entrata in C am m ino perché c’erano già i m iei genitori. Poi, perché avevo l’ansia e il desiderio di avere una fede adulta, e vedendo i fru tti che il C am m ino ha dato alla vita dei miei genitori, sentivo di poter crescere nella fede soltanto en­ trando in Cam m ino. Quanti anni avevi, quando sei entrata in Cammino? Avevo qu attordici anni. Da quanti anni stai in Cammino? Sono entrata in C am m ino circa undici anni fa, precisam ente nel 2001. Come già hai detto i tuoi genitori stanno in Cammino. Questi hanno dei carismi all’interno della propria comunità di appartenenza? Ci sono anche altri tuoi familiari

Come già sappiamo, il Cammino Neocatecumenale, a partire dal 1986, sotto l’in­ flusso della “ Nuova Evangelizzazione” indetta da Giovanni Paolo II, ha incamiciato a inviare Famiglie in missione. Le Famiglie in Missione sono famiglie che si offrono liberamente, lasciando casa, lavoro e amicizie, per andare in missione nel mondo secondo le esigenze del Cammino e in seguito alla richiesta dei vescovi della Chie­ sa Cattolica, laddove si ritenga necessaria un’azione di “implantatio ecclesie” nelle zone fortemente scristianizzate. Le famiglie danno la loro disponibilità per andare in qualunque parte del mondo, in modo gratuito, nella precarietà e confidando nella Provvidenza, e ricevono la loro destinazione durante apposite convivenze, dall’equipes Responsabile del Cammino. La loro partenza avviene di solito alla presenza del proprio vescovo con una cerimonia ufficiale. Insieme a queste vengono anche inviati giovani che hanno un ruolo di accompagnare queste famiglie nella missione.

Tu come partecipi attivamente alla Nuova Evangelizzazione? Personalmente ho avuto l'esperienza di aiuto alla Famiglie in missione, stando in Australia per circa un mese e mezzo, e poi in Giappone per tre mesi. Tutto que­ sto è avvenuto nel 2010. Perché hai deciso di partire come ragazza in missione? È stata una tua libera decisione o hai ricevuto una proposta da qualche catechista del Cammino?

arrivata a una conclusione. Come hai deciso di attuare la tua vocazione? Il percorso è continuato alla Gmg del 2008 a Sidney. Il giorno successivo all’eu­ carestia celebrata dal Pontefice Benedetto XVI a Sidney, il 21 luglio durante le chia­ mate vocazionali fatte da Kiko Arguello ho deciso di alzarmi e confermare la mia vocazione. Al ritorno da Sidney nel settembre del 2008 mi sono laureata, mi sono

È stata una vocazione.

incontrata più volte con l’equipe di catechisti itineranti che risiede a Napoli. Questi

Come hai conosciuto questa vocazione?

avendomi conosciuta durante i quindici giorni di pellegrinaggio a Sidney, mi hanno

La prima volta che ho cominciato a realizzarla è stata alla mia prima Convivenza

conosciuta molto bene e mi hanno accompagnato nella mia vocazione. I catechisti

di Inizio corso, quando venne presentata in un video la Domus Galilee (ottobre

inoltre, avendo avuto una richiesta di una ragazza che avesse aiutato una famiglia

2001). In questo video si vedevano dei ragazzi inviati a due a due, e in me è nata la

in missione in Australia, mi chiamarono e mi proposero di partire per l’isola ocea­

voglia di emularli. Ma inizialmente ho messo a tacere questa mia vocazione,

nica. Il mio compito era quello di dare una mano alla famiglia nella gestione dei

poiché avendo solo quindici anni avevo paura delle conseguenze che potevano na­

loro quattro bambini poiché, la coppia doveva allontanarsi da casa per due setti­

scere da questa decisione. Ho deciso così di rinviare la decisione dopo il diploma

mane per fare un'esperienza di missione a due a due (regola soci) senza né denaro

di maturità. Arrivato il giorno della maturità, l’idea della vocazione m ’inquietava e

né bisaccia, lasciando i bambini a casa.

mi metteva paura. Dopo la maturità, decisi ancora una volta di rinviare la deci­

Per questo sono partita prima per ambientarmi, per conoscere il posto, le abitu­

sione, e m ’iscrissi all’università per coltivare il mio amore per gli studi. Arrivata al

dini della famiglia. Sono stata due settimane con i bambini e poi sono stata le due

terzo anno di università, mi sono resa conto di aver accantonato la questione della

settimane successive al ritorno della famiglia. Durante il mio soggiorno in Austra­

mia vocazione. L’idea di aver finito un percorso della mia vita, quello universitario,

lia, i catechisti itineranti mi chiesero di andare alla convivenza degli itineranti del­

la paura per il futuro e la messa in discussione della mia vocazione, faceva nascere

l’Europa fatta da Kiko Arguello a Porto San Giorgio nel settembre del 2009. Du­

in me numerosi interrogativi. Questi sono spariti quando ho parlato con una

rante la Convivenza Kiko mi chiese la disponibilità di restare in Australia come “ ra­

madre di una mia amica, con il carisma di catechista, che m 'invitò alla preghiera.

gazza in missione”.

Dopo questa esperienza di preghiera capii che dovevo esternare la mia vocazione. La mia idea era quella di partire senza alzarmi, per non sentirmi sotto i riflettori e le

Com’è avvenuta l’assegnazione del Giappone? È stata una tua decisione perso­ nale? O ti è stata assegnata tramite sorteggio o cooptazione?

pressioni esterne. Volevo fare una cosa più personale. Così decisi di alzarmi nella

Siccome la Convivenza essendo solo per gli Itineranti dell’Europa era una cosa

convivenza di Inizio corso (anno da immettere), poiché senza centro vocazionale,

molto raccolta. Quindi non eravamo m oltissimi, circa 300 persone. Solitamente

e senza confrontarmi con persone con la mia stessa vocazione, non sarei mai

nelle Convivenze degli itineranti per il mondo il numero dei partecipanti supera il

migliaio. Solitamente ogni “equipe di itinerante” porta con sé le ragazze e le coppie

In che consistono gli incontri del Centro Vocazionale?

che hanno dato la propria disponibilità di partire in missione durante le chiamate

Gli incontri sono generalmente domenicali. Durante questi incontri si fanno le

vocazionali. Durante la Convivenza degli itineranti dell’Europa, le equipe avevano

lodi mattutine con gli itineranti e il presbitero dell’equipe. Dopo le lodi si fa un

portato poche ragazze per questo motivo non hanno fatto il sorteggio per l'asse­

“giro di esperienza”. I catechisti s’informano sull’età delle ragazze, sul proprio la­

gnazione del luogo di missione (solitamente i luoghi di destinazione vengono

voro, i propri titoli di studio, le proprie conoscenze linguistiche, che tappa di cam­

assegnati tramite sorteggio ndr). Per questo ci assegnavano le destinazioni. Dopo

mino hanno vissuto e infine esperienze personali di fede.

una breve presentazione, Kiko ci proponeva la destinazione, e noi liberamente potevamo accettare o rifiutare la scelta. Nel mio caso, poiché già ero stata in Au­ stralia, Kiko mi chiese di riconfermare il luogo di destinazione, lo risposi positi­

A Quanti incontri del Centro Vocazionale hai partecipato? Ho partecipato a soli due incontri. Sembra ridicolo, ma la giustifico al fatto che ho un forte rapporto con i Catechisti itineranti grazie ai vari pellegrinaggi.

vamente alla proposta, nonostante tutte le mie paure. Il giorno dopo, prima dell’eu­

Qual è stata il tuo ruolo nella missione in Australia?

carestia, Kiko comunicò di aver ricevuto la richiesta dal Giappone di due ragazze in

Quando arrivai all’aeroporto di Sidney, incontrai la terzultima figlia della famiglia

missione. Ricordandosi di me disse: “quella ragazza che doveva andare in Austra­

in missione, la quale mi disse: “tu sarai la nostra baby sitter ”, In Australia fon­

lia, non vuole andare anche in Giappone? “. lo non mi sono tirata indietro. Anzi,

damentalmente il mio ruolo è stato questo. Nelle due settimane che la coppia è

nel momento in cui Kiko mi aveva chiamato personalmente per chiedermi questa

stata fuori per la missione, io mi sono occupata di tutti gli affari domestici, stiravo,

cosa, ho visto più il Giappone come la mia destinazione, L’Australia è stata per me

cucinavo, facevo la spesa, andavo a prendere i bambini a scuola, cambiavo i

solo una parentesi di preparazione per il Giappone.

pannolini.

Dopo la Convivenza degli Itineranti dell’Europa, qual è stato il ruolo del centro vocazionale? Come ti ha aiutato nella riscoperta della tua vocazione? Qual è il ruolo del Centro Vocazionale? In teoria i ragazzi che hanno disponibilità alla missione o alla vocazione mona­ stica e presbiterale dovrebbero incontrarsi circa una volta al mese. Per coloro che

Per caso ricorda da quanti membri era composta la famiglia? La famiglia era composta da sei persone di nazionalità italiana. Non ricordo l’età della coppia. I quattro figli si suddividono in questo modo, due maschi e due fem­ mine: la prima ha dodici anni, il secondo dieci anni, la terza otto, il quarto di cin­ que mesi.

hanno dato la disponibilità alla vocazione presbiterale l'incontro avviene regolar­

Potresti descrivermi il metodo di evangelizzazione della coppia?

mente una volta al mese. Per le ragazze non è così. Poiché Kiko è più interessato

La coppia era catechista di due comunità, una nel paese di residenza, nella pro­

alle vocazioni maschili poiché c’è un forte bisogno di preti, e inoltre le donne sono

vincia di Melbourne e l’altra nel centro della città di Melbourne. Per celebrare con

più ferme nelle proprie decisioni. Nella mia esperienza personale il centro Voca­

la comunità del centro di Melbourne dovevano viaggiare circa quarantacinque mi­

zionale ha un ruolo fondamentale perché ha regolato la mia missione prepa­

nuti con l’auto.

randomi alle possibili difficoltà che avrei potuto incontrare.

Hai mai assistito a celebrazioni o a evangelizzazione?

Non ho assistito a evangelizzazioni, poiché io sono stata lì nel periodo estivo, durante il quale non ci sono catechesi per la formazioni di nuove comunità.

No, perché in Giappone è difficile evangelizzare. I Vescovi non hanno dato l'au­ torizzazione agli evangelizzatori del Cammino di fare proselitismo. Per questo è

Però ho partecipato a celebrazioni eucaristiche e della parola "settimanale”.

difficile fare catechesi, e quando sono state fatte, pochissime persone le hanno

Hai trovato differenze tra le celebrazioni vissute in Italia e quelle vissute in Au­

ascoltante. Non a caso la famiglia in missione italiana che sta lì da più di venti anni

stralia? Non ho trovato nessunissima differenza. Neanche nelle preparazioni e nei canti. L’unica elemento di differenziazione era la lingua. Come ho ben capito il tuo ruolo in Giappone è stato diverso. Infatti sei stata man­ data lì come ragazza in missione. Com’è avvenuto il tuo invio? L’invio alla missione in Giappone è avvenuto durante una celebrazione dell’eu­

in Giappone e precisamente tredici anni a Òita, in questa città è riuscita a formare solo due comunità, l’ultima formata solo dai figli degli aderenti della prima comu­ nità. L’evangelizzazione in Giappone va molto a rilento. Poche persone si avvi­ cinano al cattolicesimo. Quali sono le cause dell’ostilità tra i vescovi giapponesi e il Cammino Neocatecumenale?

carestia. Questa fu preparata dall’equipe degli itineranti e presieduta dal presbitero

Le cause sono molteplici. Sicuramente, molto importante risulta essere la que­

dell’equipe. Alla fine della celebrazione II sacerdote mi chiamò a se e mi fece una

stione culturale. C’è una forte riluttanza a confrontarsi con il cattolicesimo di stam­

benedizione particolare per l'invio. Alla fine delle celebrazione ci fu una colletta per

po occidentale. I Vescovi non vogliono sottostare ai dettami della Curia romana,

il pagamento del biglietto aereo per il mio viaggio. Qual è stato il tuo ruolo durante la tua missione in Giappone?

essendo molto gelosi della propria autonomia locale. Inoltre c’è anche una forte di­ scrasia tra il senso religioso dei cattolici occidentali e quelli giapponesi. Per esem­

In Giappone la mia missione è stata diversa. Li sono andata come “ragazza in

pio i cattolici giapponesi si confessano solo a Pasqua e a Natale, per loro l’idea di

missione”, lo non abitavo in una casa con una famiglia, ma con una sorella spa­

confessarsi almeno una volta al mese, come è previsto per gli aderenti del Cam­

gnola che stava in Giappone da più di dieci anni in missione. Ora io vivevo da sola.

mino Neocatecumenale, per loro è una vergogna. Cioè è causato dalla propria cul­

Però quando la famiglia in missione aveva bisogno di una mano, andavo lì da loro.

tura che vede la persona moralmente sempre perfetta e in ordine con la società,

La ragazza in missione è un jolly, dove serve li viene inviata. Per esempio la so­ rella spagnola, che conosceva molto bene il giapponese, l’anno precedente del mio arrivo, aveva anche evangelizzato. Mentre io, non conoscendo la lingua potevo fare ben poco, aiutando le famiglie e partecipando alle liturgie dell’eucarestia e quelle della parola settimanali.

per questo la confessione risulta essere l’espressione di una rottura con la propria comunità di appartenenza che provoca scandalo e confusione psicologica. Hai partecipato alle liturgie locali? Si, oltre a partecipare ho anche preparato alcune liturgie, come quelle della pa­ role o dell'eucarestia. Questo è avvenuto anche grazie alla famiglia in missione.

In quale città del Giappone sei stata?

Poiché questa è di origine italiana e anche i loro figli conoscono la lingua italiana,

Sono stata a Òita nel Kyushu.

mi hanno aiutato a integrarmi nelle comunità giapponesi, non solo insegnandomi

Hai assistito a qualche missione di evangelizzazione in Giappone?

la lingua ma fungendo da veri e propri traduttori.

Hai trovato differenze tra le celebrazioni vissute in Italia e quelle vissute in Giap­ pone? Non ho trovato nessunissima differenza. Neanche nelle preparazioni e nei canti.

le famiglie in missione, sia per tutelare i propri figli e sia per non contaminare il cri­ stianesimo con la cultura pagana locale, le osteggiavano. Mentre le “ragazze in missione” cercavano di adeguarsi a tali manifestazioni e rispettarle. Tali istanze

Anzi, le celebrazioni risultano essere più fedeli ai dettami degli iniziatori del Cam­

provenivano da un evento che ha provocato scandalo in Giappone. Un bambino

mino, poiché risultano essere una minoranza religiosa nell'esigua minoranza catto­

cattolico giapponese, durante i funerali di un suo compagno di classe, non aveva

lica giapponese.

voluto inchinarsi dinanzi ad una statua di una divinità locale. Per le “famiglia in

Come ben sappiamo, il Cammino neocatecumenale oltre ad avere schemi litur­

missione” questo bambino era paragonabile a uno dei tre giovani della fornace, un

gici prestabiliti, porta con se anche un determinato arredo liturgico che prevede

esempio di fede, perché il cristiano non s’inchina dinanzi agli idoli. Mentre le “ra­

l’uso anche di opere d’arte, in special modo dipinti, dell’ iniziatore Kiko Arguello. In

gazze in missione” non condividevano questa visione. Poiché questo gesto risul­

Giappone si usava l’iconografia di Kiko Arguello o l’iconografia locale?

tava essere un affronto alla cultura locale, che poteva provocare l’esclusione dei

No l’iconografia usata è quella dell’iniziatore, infatti questi risultano essere un tratto distintivo degli aderenti. Come si formano gli evangelizzatori che devono predicare in Giappone?

cattolici dalla società giapponese. Un altro esempio di trasmissione della cultura occidentale riguarda il concetto del pudore e della nudità. Per esempio in Giappone i genitori tendono a fare il

Questi arrivano avendo una formazione pregressa, poiché già sono catechisti

bagno con i propri figli. Gli evangelizzatori durante le catechesi hanno invitato gli

nelle proprie comunità di appartenenza, per questo, una volta imparata la lingua si

aderenti ad abbandonare questa tradizione poiché contraria alle regole del pudore

rifanno alla propria esperienza di catechisti maturata nelle proprie terre di origine.

e del rispetto del corpo. Per questo gli aderenti del Cammino giapponesi hanno

Gli evangelizzatori permangono nella propria cultura occidentale o si conformano a quella locale? Gli evangelizzatori permangono nella propria cultura occidentale, in special modo le famiglie in missione. Però sono testimone di un dibattito tra le “ragazze in

abbandonato questa tradizione. I figli delle “famiglie in missione” in Giappone permangono all’interno della cul­ tura occidentale o si omologano a quella giapponese? Per quanto riguarda le festività e comportamenti morali permangono occidentali,

missione”, delle quali molte sono di età adulte, e le famiglie in missione. La fami­

mentre per quanto riguarda usi e costumi i ragazzi risultano essere più giapponesi

glia tentano di preservare la propria identità strutturale, proponendola anche ai

che italiani o spagnoli. In casa i genitori pur tentando di imporre come lingua quel­

giapponesi, cercando di far capire loro la propria cultura e il proprio compor­

la d'origine, i ragazzi tra di loro parlano giapponese. Per quanto riguarda relazioni

tamento morale. Mentre le “ragazze in missione” tentavano di conformarsi e dialo­

affettive i ragazzi tendono a cercare un compagno o una compagna sempre all’in­

gare con la cultura locale. Per esempio ci sono delle manifestazioni folcloristiche

terno delle famiglie in missione, ma ci sono anche ragazzi che hanno avuto espe­

locali con un forte carattere paganeggiante che non hanno alcuna affinità con il cri­

rienze con giapponesi appartenenti alle comunità neocatecumenali. Questo si spie­

stianesimo che prevedano travestimenti e maschere. Di fronte a tali manifestazioni,

ga dal fatto che i ragazzi, pur parlando giapponese, permangono nella propria

cultura occidentale e questo rende quasi impossibile relazionarsi con una persona non cattolica.

Intervista n° 44

statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­

Scheda di presentazione

rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale? Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale?

Stato civile : Celibe/Nubile

lo sostengo che è importante far parte della parrocchia in modo attivo, ma que­ Luogo e anno di nascita : Bratislava, 1993

sto per me è impossibile senza aver fatto un’esperienza che mi spinge ad essere di

Città di residenza : Bratislava

aiuto per la parrocchia. Questa esperienza la sto facendo nel Cammino Neocate­

Titolo di studio : diploma

cumenale. Il Cammino era presente nella nostra parrocchia quasi trenta anni fa,

Lavoro : Insegnante privata d'italiano

quando ci sono entrati i miei genitori. Dopo che il nuovo parroco non l'ha accet­

Parrocchia : Parrocchia di San Vincenzo de Paoli ■ Bratislava

tato, I miei genitori insieme con altri hanno continuato a fare il Cammino in un’al­ tra parrocchia, in un'altra città. Quindi, anch’io frequento, oltre la mia parrocchia

Età e data di inizio del Cammino : 13 anni (2005) Attuale tappa di Cammino : Shemà Eventuale carisma : Cantore e Catechista

territoriale, anche la parrocchia dove faccio il Cammino. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Sono sempre andata in comunità con i miei genitori per questo per me è stato ovvio all’età di 13 anni ascoltare le catechesi ed entrare poi in comunità. Riflettendo oggi, l’entrata in Cammino la considero in modo positivo rispetto ad allora. Il Cam­ mino mi ha avvicinato molto alla Chiesa nel periodo della mia adolescenza, quan­ do le cose spirituali non mi attiravano e quando ero entrata in crisi anche nel rap­ porto con i miei genitori. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma

Il Cammino mi fa capire di quanto è profondo il significato della vita umana, mi fa meglio capire il disegno di salvezza che Dio fa con me e che vuole che si realizzi attraverso me offrendomi anche agli altri, in special modo ai più lontani dalla Chie­ sa. Penso che il Cammino sia consapevole del grande ruolo dell’evangelizzazione nel mondo e anche per questo è “ un cammino di formazione valido per la società e i tempi moderni » . La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “Nuova Evangelizzazione”, in un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Diciamo che ho fatto diverse volte l’evangelizzazione per le strade, sia durante i

pellegrinaggi dei giovani, sia durante il tempo pasquale quando i catechisti ci

lo sono nel Cammino da pochi anni, perciò questi segni per me si manifestano

hanno mandati ad evangelizzare in coppia di due per le strade annunciando ciò

più nella comunità dei miei genitori e quelli sono evidenti. Quando un fratello sta

che abbiamo vissuto a Pasqua, che Cristo è risorto e porta la salvezza a tutti gli uo­

male o ha qualche problema grave di qualunque tipo, si sa, si prega per lui e per

mini. É sempre stata un'esperienza meravigliosa, accettati o respinti che siamo

quanto sia possibile, si aiuta anche materialmente. Per esempio, un fratello di

stati.

comunità al quale è morta la madre, si va ad aiutarlo in casa, a cucinare ecc. Anche

L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La

nella mia comunità ho già visto dei segni di questo tipo, quando anch’io ero all’o­ spedale, pregavano per me, alcuni mi hanno visitata ecc.

fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci

La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi

sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private?

ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­

A dire il vero, non mi ricordo molto in che relazione ero con Dio prima che en­

nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di

trassi nel Cammino. Mi ricordo però che la mia adolescenza è stata turbolenta e

vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che

probabilmente non pensavo a quante cose belle Dio ha preparato per me. Nel

questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione?

Cammino, nel contatto permanente con la Sacra Scrittura, con la Parola di Dio

Significativi per me sono tutti e tre i momenti liturgici, ognuno in modo proprio.

posso sempre riscoprire di come Dio parla nella mia vita concretamente, ho capito

La liturgia dell’Eucaristia nella comunità è per me il momento culmine di tutta la

che posso entrare nella comunicazione diretta con Lui e affidargli tutti i miei dubbi,

settimana. La Parola di Dio mi aiuta a vedermi nella verità, per esempio di come ho

tutte le mie ansie. Questo influisce certamente anche su tutti gli ambiti della mia

vissuto tutta la settimana, di come ho reagito in varie situazioni, la parola di Dio mi

vita sociale. Vedo che non devo aver paura di essere diversa, ma che è un’av­

mette sempre in verità. Poi c‘è il presbitero che spezza la Parola e rivela il suo

ventura cercare la volontà di Dio in ogni cosa. Questo è ciò che sperimento guar­

significato ancora più profondo di come possa farlo io. Nell’ Eucaristia poi arriva da

dando un po' con distacco le cose. La realtà certo è molto più difficile e io vedo so­

me il Cristo stesso e io dico Amen, che significa che voglio accettare la sua vo­

prattutto di come da sola non sono capace di niente, senza unirmi a Gesù Cristo.

lontà, voglio unirmi con Lui in quel momento e anche in poi, nelle situazioni con le

Nei momenti quando vivo la mia fede solo sul piano tradizionale, mi accorgo su­

quali mi dovrò confrontare con il mondo. La liturgia della parola al centro della

bito che la mia vita è una noia, e la vivo senza dargli quel senso profondo che ha in

settimana per me è un sostegno in tutti i miei impegni, un momento per fermarmi

realtà.

ad ascoltare quel che Dio dice nella mia vita, in quello che sto vivendo. La convi­

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

venza è anch’essa particolarmente importante. Passare una giornata in mezzo a

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

tutte quelle persone diverse da me e tra di loro da tutti i punti di vista possibili

esperienza?

sembra qualcosa di anormale. Tuttavia io li posso chiamare fratelli, fratelli in

Cristo. Sono proprio loro che mi fanno capire e vedere sempre meglio i miei lati

tante volte mi sembra piuttosto un ostacolo, in realtà è proprio esso la realtà e il

negativi, ciò che gli altri devono sopportare di me e così posso capire di come non

posto dove sono invitata ad evangelizzare con la mia vita, con i miei atteggiamenti.

è giusto giudicare gli altri. Dall'altra parte vedo come è sempre più possibile essere

Chi è per te Kiko Arguello?

aperti agli altri, che siamo una specie di peccatori pubblici, che uno sa con che

Kiko Arguello per me è una persona che annuncia la parola di salvezza a questo

cosa combatte quell’altro e può pregare per lui. Sappiamo che tipo di problema ha

mondo, la parola che si è realizzata nella sua vita. Per me è poi importante anche

ognuno di noi e questo ci aiuta ad esserci di sostegno ed accettarci avvicenda.

come artista che cerca di rinnovare l’arte sacra che è in crisi, attraverso la nuova

C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? lo non ho un’esperienza personale con un altro percorso formativo. Posso sol­ tanto vedere ciò che la Chiesa m’insegna anche attraverso il Cammino, o ciò che nel Cammino si approfondisce. Una di queste cose e l’obbedienza che risulta spes­ so molto difficile ma io vedo di come è necessaria e di come essa mi ha aiutato es­ sere obbediente in tante situazioni. Spesso non so cosa fare, ma Dio risponde anche attraverso persone concrete, come i genitori, i catechisti, i presbiteri, i ve­ scovi, il papa. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri movimenti, è uno degli itinerari di formazione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratte­ ristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Penso che sia una cosa molto positiva e utile, che può aiutare a tanti ad essere inseriti nella vita attiva della parrocchia e della Chiesa e non sentirsi un cristiano anonimo, solo una parte della massa dei credenti. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società? Il mondo laico intorno a me è proprio quel campo in cui io posso realizzare la mia fede, dove posso annunciare ciò che la Chiesa e la fede mi danno. Anche se

estetica, sia in architettura che nel rinnovo della pittura della Chiesa orientale. La sua arte diventa poi anche uno strumento del dialogo tra le religioni.

Intervista n° 45

Come sei venuto a conoscenza dal Cammino Neocatecumenale? Oggi io frequento il Cammino in una parrocchia diversa da quella territoriale.

Scheda di presentazione

Abitando a San Giorgio, qui non c’è nessuna parrocchia nella quale c’è il cammino. La scelta del Cammino è stata casuale, ho ascoltato le catechesi che riempirono il

Stato civile : Sposato/a

vuoto che avevo dentro. Poi solo dopo le catechesi ho scoperta cosa fosse questo Luogo e anno di nascita : Napoli, 1950 Città di residenza : San Giorgio a Cremano (NA)

Cammino neocatecumenale. Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come « un cammino di

Titolo di studio : elementari

formazione valido per la società e i tempi moderni» (Giovanni Paolo II). Alla luce

Lavoro : Casalinga

della tua esperienza diretta sapresti dire perché?

Parrocchia : San Giovanni in Porta S. Gennaro

Perché mi ha fatto conoscere Dio come Padre e mi ha nutrito con la sua Parola. Il Cammino è per i tempi moderni dove tutto è permesso e non ci sono più limiti.

Età e data di inizio del Cammino : 49 anni (2000)

Il peccato, come diceva Giovanni Paolo II ha avuto il diritto di cittadinanza, nes­

Attuale tappa di Cammino : Traditio

suno più si riconosce peccatore e l’amore al prossimo sembra essere un'utopia. Il

Eventuale carisma : non segnalato

Cammino riesce a parlare concretamente a questo mondo. La Chiesa chiama i fedeli a farsi protagonisti della “ Nuova Evangelizzazione”, in

Questionario informativo Perché hai deciso di intraprendere un cammino di fede? Qual era il tuo rapporto con la Chiesa Cattolica e con la fede prima che lo intraprendessi? Qual era la tua pratica religiosa precedente? Perché avevo un vuoto da colmare. Ascoltavi la Messa domenicale solo come momento di piacere. Dopo aver ascoltato le catechesi ho capito come colmare questo vuoto. Il Sociologo McLuhan ha scritto: « ciò che attira l’uomo non è un luogo parti­ colare, ma la relazione che il luogo offre. Per questo la parrocchia, in quanto forma statica, sembra non avere più senso, in special modo in un mondo globalizzato». Anche per te è stato così? Fai il Cammino nella tua parrocchia o hai cambiato par­ rocchia? Perché hai scelto il Cammino Neocatecumenale?

un mondo dove gli stessi battezzati non conoscono più la ragione della propria fede. Sei “ cellula attiva” di questa evangelizzazione? In che modo? (Es: Evangeliz­ zazione per strada, evangelizzazione a due a due (Traditio), assistenza ai poveri etc...). Certo, cercando di mettere in pratica i comandamenti che Dio ci ha donato. Inol­ tre cerco di non trattenere solo per me questo dono ma di annunciarlo agl'altri attraverso il mio comportamento. Ho evangelizzato per strada e durante la Traditi sono andata per le case insieme ad una sorella di comunità. L’itinerario formativo del Cammino Neocatecumenale che idea di Dio ti ha fatto maturare? E in che relazione sei ora con Dio rispetto a quella che avevi all’inizio? La fede che vivi ora la esprimi solo con la pratica sacramentale nella parrocchia o ci sono state trasformazioni che hanno coinvolto altri ambiti della tua vita? Hai fatto

scelte concrete di vita, o vivi la tua fede in forme tradizionali e private? Ora Dio lo riconosco come Padre, colui al quale affidarsi con la preghiera poiché è solo lui che è sempre pronto a usare misericordia e amore senza giudicare. Oggi vivo la fede non più solo in modo privatistico ma la vivo quotidianamente ini­ ziando dai miei figli. Ho fatto anche scelte concrete di vita, rinunciando a tante cose che mi piacevano. Inoltre, c’è stato anche una modificazione delle mie abitu­ dini visto che al mattino prego le lodi.

formazione alla vita cristiana ritenuti ispirati dal Concilio Vaticano II. Una caratte­ ristica essenziale di questi itinerari è il ruolo che viene assegnato ai laici. Che ne pensi? Questi itinerari di fede ispirati dal Concilio Vaticano II giustamente si servono dei laici senza i quali la Chiesa non riuscirebbe a parlare al mondo. Che cosa ne pensi del mondo moderno che è fuori la comunità? Vedi quest’ul­ timo come ostacolo della fede o come un’area di sviluppo per la società?

Secondo gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale la vita comunitaria esprime

Il mondo moderno e le persone che sono fuori la comunità non sono un osta­

i segni dell’unità e dell’aiuto reciproco. Sai dare una testimonianza di questo tipo di

colo alla fede, ma loro mi danno l’opportunità di professare la mia fede e di evan­

esperienza?

gelizzare.

Ho visto vicino la comunità durante la malattia di mio marito. Questa vicinanza si è mostrata in special modo con la preghiera. La formazione del Cammino Neocatecumenale, come in altri itinerari formativi cristiani, prevede tre momenti significativi e periodici. Un incontro settimanale di ascolto del testo biblico, la partecipazione al sacramento eucaristico della Dome­ nica e un tempo di ritiro con la comunità riunita per condividere le esperienze di vita. Quale di questi momenti è il più significativo per te? E in che modo trovi che questi momenti sono caratterizzanti per il tuo particolare itinerario di formazione? Sono tre momenti molto significativi perché comunque in primo piano c'è sem­ pre la Parola di Dio, ma quello fondamentale resta l’eucarestia, segno del cuore di Dio per la sua creatura. C’è un motivo che ti fa ritenere, per la tua specifica realtà personale, che la forma­ zione di fede che acquisisci nell’itinerario formativo del Cammino sia più adatta a te di un altro percorso formativo? Non conosco altri itinerari di fede per questo non posso dare un giudizio. Però il Cammino lo trovo giusto per me per tutto quello che già ti ho detto in precedenza. Il Cammino Neocatecumenale, insieme ad altri, è uno degli itinerari di

Chi è per te Kiko Arguello? Kiko per me è un comunicatore della fede attraverso l’esperienza diretta della Pa­ rola e della presenza di Dio.

Casimiro, ma il veto di Mosca non gli permise di recarsi nella repubblica baltica.

IL C A M M IN O N EOCATECU M ENALE A MOSCA

La nomina a segretario generale del Pcus di Michail Corbaciov porterà un di­ Questa piccola appendice serve a introdurre l’intervista fatta alla madre di una famiglia in missione per il Cammino Neocatecumenale a Mosca. Durante il mio soggiorno a Mosca del 2012, durato ben 8 giorni (dal 20 al 27 novembre), ho cer­ cato di ricostruire la storia del Cammino Neocatecumenale a Mosca e la sua diffu­ sione. La ricerca è stata molto ardua, non solo per la difficoltà della lingua, visto che molti aderenti moscoviti non conoscevano l’inglese, ma anche a causa di una chiusura dettata dalla paura di diffondere notizie “delicate” riguardanti le comunità. La Storia del Cammino a Mosca deve essere letta all’interno di un panorama sto­ rico molto più ampio legato alle sorti dell’Urss e ai rapporti tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa Russa.

si suddivise in due sessioni. La prima costituita da un incontro privato tra il Ponte­ fice e il Premier russo durato circa un’ora e mezzo; la seconda data da un incontro pubblico tenuto dai due leader dinanzi ai media internazionali. Il Pontefice, nel suo discorso, ricordò le sofferenze patite dai credenti sotto il comuniSmo, ma imme­ diatamente smorzò quest'accento critico parlando delle speranze nate dalle poli­ tiche di apertura di Gorbaciov. Inoltre, il Pontefice sottolineò come per la Chiesa la

via della Chiesa. Non c’ è pace se l'uomo e il diritto sono disprezzati, come inse­

Il periodo Corbacioviano e le sue riforme politiche, legate alla perestrojka e alla glasnost diedero vita ad un nuovo vitalismo della pratica religiosa. La religione in . Que­

sto comportò anche un’apertura da parte dei dirigenti del Pcus verso le gerarchie vaticane.

gna la tragedia della seconda guerra mondiale. Ma fondamentali risultano le se­ guenti parole del Pontefice: ... oggi è indispensabile costituire un nuovo rapporto tra morale e politica, e cioè riaffermare la priorità delle scelte morali come base delle scelte politiche. Il rispetto di Dio e il rispetto dell'uomo costituiscono il principio assoluto che permetterà agli

Le prime relazioni tra la Santa Sede e i dirigenti del Pcus si ebbero nel 1963, quando il genero di Nikita Kruscev, A. Adjubei, si recò in Vaticano per incontrare il Segretario del Consiglio per gli affari pubblici nella Chiesa monsignor Casaroli. Un secondo incontro importante avverrà a New York tra il ministro degli esteri sovie­ tico, Andrej Gromyco, e Paolo VI, in occasione della sua visita alle Nazioni unite. Gli incontri diventeranno più frequenti con l’elezione al soglio pontificio di Karol Wojtyla che si diede come priorità del suo pontificato la difesa dei diritti umani e della libertà religiosa

il Pontefice avvenne in occasione della storica visita di Gorbaciov in Italia nel dicembre del 1990. L'incontro, svoltosi il 1 dicembre del 1990 nei palazzi vaticani,

libertà di coscienza fosse parte integrante dei diritti umani e che l’uomo fosse la

La Chiesa Cattolica e il comuniSmo sovietico dal 1963 al 1991

Russia divenne uno strumento importante contro la lotta al totalitarismo

sgelo tra le autorità russe e la Santa Sede. Il primo incontro tra il leader sovietico e

- . Nel 1983, Giovanni Paolo II espresse il suo desiderio di

presenziare in Lituania alle celebrazioni per il quinto centenario della morte di San

stati e ai blocchi politici di andare oltre i loro antagonismi, di superare le due pia­ ghe dell’imperialismo e dell’egoismo []2] • A queste parole seguirono altre più interessanti riguardanti la collaborazione tra la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa: In un clima di ritrovata libertà, i cattolici potranno così collaborare adegua­ tamente con i fratelli della Chiesa ortodossa, a noi così vicini. Con essi abbiamo, infatti, un patrimonio comune e con essi vogliamo lavorare, in un rinnovato impe­ gno ecumenico, per annunziare il Vangelo di Cristo alle nuove generazioni e per collaborare insieme nel vasto campo della promozione umana, in attesa di

ricostruire quell’unità che fu voluta da Cristo per la sua Chiesa [22] .

socialmente radicate delle repubbliche e l’ormai isolata sovrastruttura dello stato

Corbaciov invece sottolineò la straordinarietà dell’evento, impostando il suo di­

federale sovietico. Mentre Gorbaciov tentava di far sopravvivere il Partito Comu­

scorso sulla pace e sull'importanza della ripresa delle relazioni ufficiali con la

nista e l’Unione Sovietica, Eltsin sottoscriveva, il 9 dicembre del 1991, con i leader

Santa Sede: «Il rispetto delle identità nazionali, spirituali e culturali dei popoli sono

di Ucraina e Bielorussa, la nascita della Comunità di Stati Indipendenti (C.S.I). Da

il contesto indispensabile per una nuova era di pace. Tutto ciò deve essere inserito

lì a poco l’Urss si sarebbe definitamente sciolta. Il 25 dicembre del 1991, con le

nella ripresa delle relazioni ufficiali con la Santa Sede» ^-51 . Molto interessante

dimissioni di Michail Gorbaciov, «finiva il più audace e brutale degli esperimenti

risultano essere le sue ultime parole, a braccio, nelle quali annunciava una possi­

sociali della storia umana»

bile visita di Giovanni Paolo II in Unione Sovietica, quest’ultima mai realizzata. Subito dopo questo incontro la Chiesa Cattolica iniziò ad riorganizzare la propria

.

I rapporti tra Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa La fine dell’Urss portò con se la nascita di un forte nazionalismo accompagnato

pastorale nei territori sovietici. Non a caso, dopo ben sessant'anni, il 18 dicembre

dalla rinascita di un sentimento religioso ortodosso che mal vedeva il cattoli­

del 1990, il cappellano dei polacchi di Mosca, Padre Tadeusz Pikus, celebrò la

cesimo romano, visto più come espressione di appartenenza etnica alla latinità e

Santa Messa sui gradini della cattedrale della Santa Immacolata concezione, ormai

alla Polonia che non espressione di una religione universale

trasformata in una fabbrica

. L’anno successivo, il 13 aprile del 1991, Giovanni

un viaggio in Russia per il Pontefice Giovanni Paolo II sembravano sempre più lon­

Paolo II, con la bolla Provvidi quae Decessores elevò l’amministrazione apostolica di

tane. Nel 1992 lo scisma avvenuto all’interno della Chiesa russa, portato avanti dal

. Le speranze di

Mosca dei latini, ricavandone il territorio dalle arcidiocesi di Mahilèu e di Tiraspol

metropolita di Kiev Filarete, portava agli estremi la questioni degli unionati. Que­

. La gestione della diocesi fu affidata all'arcivescovo bielorusso Tadeusz Kon, . . [18] drusiewicz 1— J . Da lì a poco, sia gli ordini religiosi ^91 e s ja j movimenti ecclesiali si istal­

stione di antichissima origine. All’intero del panorama cristiano delle repubbliche sovietiche era presenta la Chiesa greca ortodossa. Essa era fortemente presente nei territori ucraini e georgiani. Nel 1946, con il Concilio di Leopoli, questa Chiesa

leranno in tutto il territorio russo, in special mondo a Mosca. Nel frattempo, nel

venne unita con quella ortodossa russa. Nel 1963 il metropolita di Kiev J. Slipyi,

settembre del 1991, il Cammino Neocatecumenale diede vita ad una missione di

dopo aver trascorso 18 anni in prigione, ricostituì la Chiesa greco ortodossa rice­

evangelizzazione a Mosca. Al capo di questa missione vi è una famiglia italiana

vendo l’avallo della Santa Sede. In Ucraina il processo di russificazione non portò i

proveniente da Firenze che fu inviata a Mosca proprio dopo il Putsch di agosto. Da

frutti sperati, infatti la Chiesa greco ortodossa sopravvisse alle persecuzioni delle

lì a poco si ebbe il primo ciclo di catechesi nella parrocchia di San Luigi dei fran­

autorità sovietiche e si organizzò come chiesa sotterranea. A metà degli anni ‘80 si

cesi

contavano circa 7 milioni di fedeli, guidati da 10 vescovi e più di mille sacerdoti.

}. Nasceva, così, la prima comunità neocatecumenale di Mosca.

Il fallito Putsch di Mosca dell’agosto del 1991 segnò il crollo del partito-stato

Durante il processo di nazionalizzazione dell'ucraina, partito alla fine degli anni

Sovietico. Il sagace Boris Eltsin, seguito da un gruppo di strateghi capeggiati da

'80, la Chiesa greco-cattolica divenne un simbolo nazionale sia per i cattolici che

Gennadij Burbulis, spinse all’estremo il progetto di separazione tra le istituzioni

per gli ortodossi

.

Giovanni Paolo II decise subito di riconoscere e sostenere la chiesa greco­

apostolica di Mosca veniva elevata a rango di arcidiocesi di Mosca !— J . Nell’aprile

cattolica ucraina provocando così un raffreddamento tra la Chiesa Cattolica e quel­

del 2002, sotto la pressione delle autorità civili dei vertici della Chiesa Ortodossa,

la russo-ortodossa che provocò la rottura dei rapporti tra le due chiese dal 1986 al

vennero espulsi il vescovo polacco Jerzy Mazur , ben tre sacerdoti polacchi, un ceco e un italiano ^-1 . Queste espulsioni vennero denunciate dal direttore della

1993. Il patriarca di Mosca Alessio II sottolineava, in un intervista a “ Famiglia Cri­ stiana”, come i rapporti con la Chiesa Cattolica fossero ancora aspri e che la que­

sala stampa della Santa Sede, Joaqui'n Navarro-Valls, il 19 aprile. Egli accusò le

stione dei cattolici ucraini rendeva impossibile un viaggio di Giovanni Paolo II in

autorità russe di grave violazione degli impegni firmati nel documento conclusivo

Russia. Le interferenze della rinata chiesa ortodossa verso il neostato russo furono

della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa, svoltosi a Vienna il

forti, in special modo per quanto riguarda la discussa legge sulla libertà religiosa

15 gennaio 1989. Il giorno successivo, la Conferenza dei vescovi cattolici della Rus­

del 1993. Alessio II cercò a tutti i costi di far immettere un comma che permettesse

sia, presieduta dal metropolita a Mosca Tadeusz Kondrusiewicz, commentava così

solo ai russi di poter rappresentare le varie chiese presenti sul suolo russo. Ma gra­

l’incidente: «l’espulsione di un Vescovo cattolico, che non ha infranto alcuna legge

zie alle pressioni delle chiese protestanti americane e tedesche il comma non

vigente, oltrepassa tutti i lim iti immaginabili delle civili relazioni tra lo Stato e la

venne inserito nel disegno di legge ^ 1 .

Chiesa» ^-1 . Alle istanze cattoliche la Chiesa ortodossa rispose il 25 giugno del

Nello stesso anno il Patriarca di Mosca Alessio II denunciava apertamente i

2002:

movimenti ecclesiali di portare avanti un proselitismo attivo all'interno del bacino

... con una Spravka ( Memorandum ) firmata dal metropolita Kirill, il ministro

dei fedeli ortodossi. Inoltre, sottolineava che l’incontro con Giovanni Paolo II po­

degli Esteri e numero due della Chiesa ortodossa russa, sul “ Proselitismo cattolico

teva diventare possìbile solo a patto che la Chiesa Cattolica portasse avanti un

tra la popolazione ortodossa della Russia”. La reazione del Patriarcato non rimase

ecumenismo concreto, spurio dalle nozioni giuridiche presenti all’interno del

sulla carta: venne annullata in poche ore, ad esempio, la visita a Mosca del cardi­

documento Communionis notio pubblicato nel 1992 dalla Congregazione per la dot[26! L 1 . I rapporti tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa rimarranno

dei cristiani

trina della fede

difficili, segnati dalle reticenze e dalle accuse di proselitismo da parte di Alessio II.

nale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità .

Il dialogo tra Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa russa si riattivò dopo la

Nel frattempo, negli anni '90, un gruppo di intellettuali russi guidati da Valdimir

morte di Giovanni Paolo II. Nel 2006 Alessio II esprimeva parole di ringraziamento

Solov’ev, Leonid Federov, Julija Danzas, Pavel Florenskij, il vescovo Varfolomej

verso il nuovo Pontefice Benedetto XVI, al quale riconosceva di aver riattivato un’a­

Remov, padre Segej Bulgakov e Vijaceslav Ivanov, dei quali alcuni passati al cattoli­

zione di confronto con la Chiesa russa legata alla difesa dei valori cristiani dell’Eu­

cesimo, guardava con simpatia l’apertura verso la Chiesa di Roma auspicandone

ropa. Fondamentale per un ulteriore riavvicinamento tra le due chiese fu l'interme­

un avvicinamento con la Chiesa ortodossa

diazione della Comunità di Sant’ Egidio. Un ulteriore avvicinamento è avvenuto gra­

.

Ma lo strappo definitivo tra la Chiesa cattolica e quella Ortodossa russa avviene nel 2002. L’11 febbraio del 2002, con la bolla Russine intra fines , l’amministrazione

zie anche al successore di Alessio II, Kirill I, che dal 2009 ha portato avanti nume­ rosi incontri con l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe e con il cardinale Walter

Kasper. All’interno di questa storia intricata bisogna ricostruire la breve storia delle cinque comunità Neocatecumenali presenti a Mosca

cattolica. Gli statuti che regolano il Cammino non hanno alcun valore in ambito ortodosso. D’altro canto, le comunità che vengono a formarsi nelle chiese orto­

.

dosse permangono tali, conservando i propri riti e la proprio magistero, anche se­

li Cammino Neocatecumenale tra chiesa cattolica e chiesa Ortodossa Il Cammino si istalla a Mosca nel settembre del 1991, grazie ad una famiglia in

guono l’itinerario del Cammino come previsto dagli statuti, senza modifiche o al­

missione italiana. Tale missione fu richiesta dal sacerdote della parrocchia di San

terazioni. Per questo i catechisti, pur appartenendo alla Chiesa cattolica, evange­

Luigi dei francesi di Mosca, che aveva conosciuto un sacerdote itinerante del Cam­

lizzano e formano comunità di rito ortodosso, gestite da preti ortodossi, facendo

mino Neocatecumenale nell’estate del 1991. La prima comunità di Mosca nacque

sorgere non pochi problemi di giurisdizione. A chi devono far capo i catechisti

nel novembre di quell’anno. I primi aderenti appartenevano ad una piccola cerchia

delle comunità ortodosse? Alla Chiesa cattolica o alla Chiesa ortodossa? Tale pro­

di cattolici legati alla parrocchia, dal 1991 al ,998 si formò solo un’altra comunità.

blema risulta essere alla base della segretezza di questa presenza del Cammino

In quello stesso anno vennero portate avanti anche catechesi nella parrocchia di

nelle pastorali ortodosse.

, dove nacque la terza comunità.

Ancora più interessante risulta essere l’analisi degli aderenti delle comunità

Da allora fino ad oggi sono nate altre due comunità. Nel 2004, per volere del Ve­

cattoliche. Di questi, molti si professano ortodossi. Pur frequentando la Chiesa

scovo di Mosca, Paolo Pezzi, le due comunità presenti a San Luigi sono state tra­

cattolica, questi permangono nella loro cultura ortodossa. Non a caso, questi ade­

Sant’Olga nel quartiere di Lublino di Mosca

sferite nella Cattedrale di Mosca della Madre di Dio. Le cinque comunità sono se­

renti, quando devono vivere un sacramento, lo fanno all’interno di chiese orto­

guite da quattro sacerdoti appartenenti alla Società del Verbo Divino

dosse. Personalmente ho presenziato ad una promessa di matrimonio fatta da

. Le cinque

comunità sono formate da 25 aderenti ognuna, per un totale di 125 persone. Dal

un’aderente del Cammino Neocatecumenale di Mosca. Questa promessa è stata

1991 al 2012 circa mille persone hanno seguitò le catechesi che si sono svolte nella

celebrata all’interno di una chiesa ortodossa seguendo il rito del magistero della

parrocchia di San Luigi dei Francesi e di Sant’Olga.

Chiesa ortodossa russa. Per questo le comunità neocatecumenali di Mosca, sia

La famiglia in missione a Mosca nel primo periodo fu associata alla prima comu­

quelle di rito cattolico e sia quelle di rito ortodosso, risultano vivere nel borderline

nità di Mosca, ma a partire dal 2001 essa è stata trasferita nella seconda comunità

tra Roma e Mosca. Secondo la famiglia in missione, il Cammino sta portando

ed oggi aiuta anche la quarta comunità. Tale decisione è stata presa poiché, a par­

avanti un’azione di dialogo tra le due confessioni, visto che sia il vescovo cattolico

tire dal 2002, il Cammino Neocatecumenale si è inserito all’interno di alcune chie­

Paolo Pezzi, sia il vescovo ortodosso metropolita di Mosca Kirill I hanno permesso

se ortodosse. Per questo si è deciso di far portare avanti questi cicli di catechesi

questa tipo di evangelizzazione, che potremo definire anomala.

solo a cittadini russi, per non suscitare screzi all'interno della comunità ortodossa.

Prove e difficoltà del Cammino a Mosca

Il numero di comunità e di parrocchie ortodosse in cui è presente il Cammino è at­

Il Cammino Neocatecumenale risulta essere uno dei movimenti cattolici presenti

tualmente “segreto”. L'istallazione del Cammino all'interno della pastorale di chie­

a Mosca, ma con un numero di aderenti minore rispetto a Comunione e Libera­

se ortodosse crea alcuni problemi sia per la Chiesa ortodossa e sia per quella

zione e al Rinnovamento nello Spirito

. La causa di questi numeri così bassi è

da ricercare in vari fattori. Il primo è dato dall’impossibilità di fare missioni di

e convivevano insieme dal 1989. I due, fino al 2011, hanno vissuto il Cammino,

evangelizzazione. Secondo gli accordi tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa,

non potendo però partecipare al sacramento eucaristico, fino alla celebrazioni delle

i cattolici non possono portare avanti missioni di evangelizzazione per le strade.

nozze.

Per questo le comunità neocatecumenali che vivono la tappa della Traditici pos­

Come in Giappone, anche qui il Cammino trova delle difficoltà con la cultura lo­

sono evangelizzare solo a casa di amici e parenti degli aderenti. Non a caso la

cale legata sia a pregiudizi anti-giudaici e sia a pratiche di vita tipiche di una società

mancata evangelizzazione fa in modo che all'interno del Cammino siano presenti

comunista. Tali problemi sembrano essere invece assenti nei giovani nati nell’e­

solo persone che facevano parte del circuito della pastorale della chiesa, o parenti

poca post comunista, e in quelli che hanno vissuto un periodo in Europa.

e amici degli aderenti. Il secondo motivo è da ricercare nelle formazione culturale dei moscoviti. Come

Il terzo è ultimo problema riguarda il numero esiguo di chiese cattoliche dove è presente il Cammino. Per questo alcuni aderenti impiegano ore per giungere in par­

dichiarato dall’intervistata: « In Russia c’è ancora un forte sentimento anti­

rocchia. Per esempio, c’è una famiglia che abita fuori Mosca che impiega circa due

giudaico, anche se questo è meno presente nei giovani » . Infatti «quando una de­

ore per giungere nella parrocchia di Sant’Olga. Secondo la testimonianza dell’in-

cina di anni fa, facemmo catechesi a Sant'Olga e parlavamo della Vergine Maria, di

tervistata:

Gesù e della loro appartenenza alla fede giudaica, alcune persone si sono scanda­ lizzate, si sono alzate e se ne sono andate dicendo: cosa ci raccontate? » . Se da un lato il recupero delle origini giudaiche del cristianesimo da parte del Cammino provoca non poca ostilità tra i moscoviti anti-giudaici, questa risulta es­ sere un’attrattiva per coloro che sono di orine ebraica. Nelle comunità alcuni ade­ renti sono di origine ebraica e riescono cos ì ad accettare le proprie origini oltre che a trovare un luogo dove vengono accettate per quello che sono. La comunità ri­ sulta essere così anche un rifugio dal mondo esterno. Non a caso le difficoltà non

Loro non mancano mai poiché sono anche catechisti nella parrocchia. Per chi entra in Cammino, questo itinerario di fede non è un optional , qui chi fa il Cam­ mino lo fa perché gli ha cambiato la vita, lo ha salvato, un esempio sono i matri­ moni nati nel Cammino o salvati durante questo itinerario di fede. Ruolo della Famiglia in missione La famiglia in missione ha un ruolo fondamentale nelle comunità neocate­ cumenali moscovite. Essa risulta essere un vero e proprio jolly , infatti: La nostra missione è andata modificandosi nel corso degli anni. Siamo venuti

sono poche anche per gli stessi aderenti che sono chiamati ad abbandonare i pro­

qua e ci siamo uniti alla prima comunità, poi abbiamo fatto catechesi e formato

pri stili di vita per abbracciare il sistema valoriale dato dal Cammino Neocate-

varie comunità. Di una comunità siamo stati dapprima catechisti, poi siamo stati

cumenale.

aggregati a quest’ultima diventandone i responsabili. Poi siamo ritornati nella

Durante un mio colloquio con una coppia di cinquantenni, questi mi hanno rac­

prima per poi essere trasferiti in un'altra comunità per fare i responsabili fino al

contato la storia del proprio matrimonio. La donna, di fede cattolica, era entrata in

primo scrutinio, per poi diventare fratelli “comuni”, cioè senza carisma. Oggi fre­

Cammino nel 1998. Il marito decise di entrarci solo nel 2000. Però non erano spo­

quentiamo il Cammino in due comunità, nella seconda e nella quarta. Di quest’ul­

sati né per il rito civile né per il rito cattolico, visto che si erano conosciuti nel 1988

tima siamo i responsabili. Inoltre, sia nella seconda che nella quarta ci sono

quattro dei miei nove figli. Da come si evince dall’intervista, la famiglia in missione è un vero e proprio jolly, che permette alle comunità di continuare il proprio itinerario nei momenti di

Oltre alla famiglia in missione a Mosca sono presenti anche due ragazze in mis­ sione e una coppia di preti itineranti i quali gestiscono anche le missioni di San Pietroburgo e di Kaliningrad.

difficoltà, di portare avanti catechesi quando ce n’è bisogno, oltre che a dare una

Il Cammino Neocatecumenale e gli altri movimenti ecclesiali a Mosca

mano per quanto riguarda la sistemazione della parrocchia per l’ Eucarestia o la

Con la nomina di Paolo Pezzi a Vescovo di Mosca, la diocesi ha conosciuto una

preparazione del pane azzimo e degli arredi liturgici. La famiglia in missione è formata dall’intervistata, da suo marito e i loro nove figli i quali ... sono in Cammino. Il maggiore si è sposato e ora ha tre bambini e si alzato come “famiglia in missione”, il secondo non è sposato e si è alzato come itine­

forte interazione tra i vari movimenti ecclesiali. Qui, a differenza dell’Italia, dove si assiste ancora ad una chiusura tra i movimenti ecclesiali, c’è un aiuto reciproco tra gli aderenti dei vari movimenti ecclesiali. Tale diversità è segnalata anche dalla intervistata: Non c’è rivalità ma anzi c’è sinergia tra le varie realtà, specialmente per quanto ri­

rante. Entrambe ora sono in Italia a Firenze. Mentre gli altri sette sono a Mosca

guarda il sostegno del Vescovo nelle grandi celebrazioni. La rivalità tra i vari movi­

con noi. I due più grandi fanno il Cammino nella seconda comunità, una è ostiaria

menti l’ho vista più in Italia. Ricordo quando siamo andati tre anni fa al meeting di

e didascala mentre l’altro è cantore. Entrambe hanno esperienze di catechesi. Uno

Rimini del Rinnovamento dello Spirito Santo, alcuni dei nostri fratelli italiani ci

di loro ora sta portando avanti le catechesi iniziali per la formazione di una nuova

dicevano: andate al meeting? Che ci andate a fare? Poi nel 2011, quando Kiko è

comunità. Mentre l’altro ha fatto anche il Primo Scrutinio. Poi un altro ancora è re­

stato invitato al meeting, tutti si sono catapultati in questo evento. Mentre noi già

sponsabile della terza comunità. Mentre le altre sono nella quarta e la più piccola

avevamo vissuto questo incontro magnifico negli anni precedenti. Andare lì e ve­

segue ora le catechesi.

dere tantissime famiglie con tanti bambini per noi è stata una consolazione, e ciò

La presenza della famiglia in missione italiana sembra essere stata anche uno dei

testimonia che nella Chiesa c’è la fede. Molti pensano che esista solo il Cammino

motivi che ha spinto cinque aderenti a prendere parte della Comunità neocate-

Neocatecumenale, questa non è una polemica, ma nella Chiesa c’è tanta gente

cumenali. Una di questi, casalinga di 50 anni, ha ammesso di essere entrata in

innamorata di Cristo. Per me queste sono esperienze bellissime .

Cammino proprio grazie alla famiglia italiana, visto che ha sempre amato la cultura

Sicuramente il Vescovo di Mosca, Mario Pezzi, proveniente da Comunione e Li­

italiana. Un ingegnere di 55 anni, invece, che ha avuto un'esperienza lavorativa in

berazione appoggia in modo esplicito tutti i movimenti ecclesiali, non a caso, pro­

Italia nel 1994 racconta che, andando a Piazza San Pietro, aveva incontrato una

prio per sua iniziativa, nel 2008 sono state intraprese per la prima volta le cate­

banda di giovani che danzavano in modo strano. Ritornato a Mosca, fu invitato

chesi del Cammino Neocatecumenale in una parrocchia di Kaliningrad.

dalla moglie ad entrare in Cammino. La sua decisione di iniziare questo itinerario di fede fu data dall’allegria e l’energia data proprio dalla famiglia italiana che gli ricordava quei giovani di Piazza San Pietro.

Intervista Scheda di presentazione

presbitero nel Redemptoris Mater di Roma.

Stato civile : Sposata

Da quando è nato il Cammino a Mosca, cioè dal 1991 fino ad oggi, quante comu­

Città di residenza : Mosca (Russia)

nità sono nate? Quanti aderenti sono presenti sul territorio? In quante parrocchie è

Titolo di studio : diploma

presente il Cammino Neocatecumenale?

Lavoro : Prima della missione segretaria, oggi casalinga

Sul territorio sono presenti ben cinque comunità, tre nella parrocchia di San­ 9

Parrocchia e comunità : Parrocchia di nascita San Michele Arcangelo(FI), oggi frequenta il Cammino nella parrocchia di Sant’Olga a Mosca

questa parrocchia, celebrano la liturgia della parola e l’eucarestia nelle sale della

Età e data d’inizio del Cammino : 17 anni (1973)

cripta della Cattedrale cattolica di Mosca

Attuale tappa di Cammino : conclusa l'ultima tappa dell’elezione, la comunità aspetta di vivere l’ultima tappa del Cammino (Matrimonio spirituale)

Pezzi, ci ha voluto accogliere lì per rendere visibile la nostra presenza. Per quanto

t’Olga nel quartiere di Lublino di Mosca

, mentre le altre due, pur formatosi in 10

. Perché il Vescovo di Mosca, Paolo

riguarda il numero degli aderenti, il numero oscilla intorno al centinaio, in media ogni comunità è formata da circa venticinque aderenti. Poi vi sono alcune persone

Eventuale carisma : Famiglia in Missione

le quali, pur non essendo aderenti, sono vicini all’ambiente del Cammino, che In quanto famiglia in Missione quando avete iniziato la vostra missione a Mosca?

hanno seguito le catechesi ma hanno deciso di non aderire all’itinerario di fede del

Stiamo a Mosca dal settembre del 1991.

Cammino o che sono fuorusciti, allora il numero sale intorno al migliaio. Nella tua esperienza di missione hai trovato difficoltà nell’azione evangelizzatrice

Com’è nato il Cammino Neocatecumenale a Mosca? Tutto è nato grazie ad un presbitero itinerante in Africa

3

, che per recarsi in An­

gola faceva scalo a Mosca. Conoscendo a Mosca persone legate ai circoli cattolici

causate da una cultura diversa da quella cattolica? O le catechesi sono state accet­ tate senza problemi?

sopravvissuti alla persecuzione comunista, perpetrata fino a pochi anni prima,

Tra i fratelli che sono rimasti, il messaggio è stato accolto a pieno, anche se que­

riuscì ad avere contatti con un vecchio sacerdote cattolico russo della chiesa di

sti hanno dovuto cambiare, pian piano le loro abitudini e le loro convinzioni cultu­

San Luigi. Questi decise di iniziare un primo ciclo di catechesi nella sua parrocchia

rali costruite dall’ideologia marxista. Mi ricordo quando una decina di anni fa, fa­

dalla quale si formerà la prima comunità del Cammino Neocatecumenale di

cemmo catechesi a Sant’Olga e parlavamo della Vergine Maria, di Gesù e della loro

Mosca. Le persone che si avvicinavano al Cammino, alla fine del 1990, cercavano

appartenenza alla fede giudaica, alcune persone si sono scandalizzate, si sono al­

uno strumento per riscoprire il Battesimo, e i Sacramenti. Dopo la caduta del muro

zate e se ne sono andate dicendo: «cosa ci raccontate?». Parlare delle origini ebrai­

di Berlino a Mosca ci fu una vera e propria primavera spirituale. Ma l’impulso più

che del cristianesimo qui è molto difficile. C’è ancora un forte sentimento anti­

grosso lo ha dato il fallito Putsch dell’Agosto del 1991, da allora le persone si sono

semita, anche se questo è meno presente nei giovani. Ancora oggi molte madri di

avvicinato sempre più al Cammino. Inoltre, un grande aiuto al clero russo favo­

famiglia per richiamare le proprie figlia sfaccendate utilizzano l’espressione idio­

revole al Cammino è stato dato da un fratello itinerante italiano che poi è divenuto

matica: «sei un’ebrea!». Qui a Mosca ci sono persone di origine ebrea che

frequentano il Cammino, o che l’hanno frequentato o conoscenti nostri, che hanno

fanno loro catechesi. Gli iniziatori hanno deciso di far fare le catechesi ai russi e al

sofferto numerose vessazioni da parte dei nazionalisti russi. Ricordo che avemmo

massimo noi famiglie in missione li aiutiamo in caso di bisogno. Oltre a questo,

qui con noi una ragazza in missione, di origine ebraica, proveniente dall’ucraina

personalmente ho imparato a fare il pane per l’Eucarestia, una cosa che non avevo

che ci raccontò come il padre decise di attribuirle un nome il più possibile occi­

mai fatto, e insieme con me l’hanno imparato mio marito e i miei figli. Poi lavo e

dentale e non un nome ebreo e come la loro origine ebraica costò il sequestro della

stiro tutti gli arredi che servono per la mensa liturgica, come le tovaglie e i purifi­

loro casa e dei loro beni. Inoltre, a causa delle sue origini ebraiche non potè termi­

catori. Poi con mio marito arriviamo prima per preparare la sala per le celebrazioni.

nare i suoi studi di medicina, poiché i professori ostacolavano sempre i suoi esami

La missione però non consiste solo in questo. Anche i miei figli assicurano sempre

e si è dovuta accontentare di prendere una qualifica d'infermieristica. L'ostru­

una presenza nelle varie comunità, che spinge molti anche ad aprirsi alla vita.

zionismo di questi professori venne testimoniato da una sua amica docente di

A differenza dell’esperienza italiana del Cammino Neocatecumenale, dove quasi

medicina che le fece capire di abbandonare il corso di studi. Questi fatti, però biso­

in ogni quartiere è presente una parrocchia che ha porta avanti questo itinerario di

gna dirlo sono avvenuti nell’ucraina sovietica degli anni '80. Sicuramente ancora

fese, qui il cammino è presente solo in due parrocchie. Gli aderenti quanto tempo

oggi permane questi sentimenti antisemiti, poiché alcuni fratelli di origine ebraica

impiegano per recarsi nel luogo di culto per seguire le celebrazioni?

testimoniano ancora oggi atti di vessazione perpetrati nei loro confronti.

Noi che viviamo nel centro di Mosca

11

siamo fortunati, perché impieghiamo

Dopo aver analizzato velocemente la storia del Cammino qui a Mosca, e come

un’ora per arrivare alla cattedrale e un’ora e mezza per arrivare alla parrocchia di

esso si è sviluppato, potresti spiegarmi qual è il ruolo effettivo della tua famiglia

Sant’Olga che diametralmente opposta alla Cattedrale. Se si va in auto la domenica

nella missione di evangelizzazione moscovita?

mattina impieghiamo circa venti minuti, ma il mercoledì sera si può tardare anche

La nostra missione è andata modificandosi nel corso degli anni. Noi facciamo

due ore poiché le strade di Mosca sono intasate dal traffico, molte volte siamo arri­

tutto quello che c’è bisogno da fare, cioè tutto ciò che ci dicono. Siamo venuti qua

vati alla fine delle celebrazioni. Però a differenza nostra ci sono fratelli che impie­

e ci siamo uniti alla prima comunità, poi abbiamo fatto catechesi e formato varie

gano circa due ore e mezzo per giungere in parrocchia, e due ore mezze per ritor­

comunità. Di una comunità siamo stati dapprima catechisti, poi siamo stati aggre­

nare a casa. Il ragazzino che c’era qui ieri sera

gati a questa comunità diventando responsabili di quest’ultima. Poi siamo ritornati

fuori Mosca e impiegano due ore per arrivare in parrocchia. Loro non mancano

12

insieme alla sua famiglia abitano

nella prima per poi essere trasferiti in un’altra comunità per fare i responsabili fino

mai poiché sono anche catechisti nella parrocchia. Per chi entra in Cammino, que­

al primo scrutinio, poi siamo diventati fratelli “comuni" cioè senza carisma. Oggi

sto itinerario di fede non è un optional, qui chi fa il Cammino lo fa perché gli ha

siamo frequentiamo il Cammino in due comunità, nella seconda e nella quarta. Di

cambiato la vita, lo ha salvato, un esempio sono i matrimoni nati nel Cammino o

quest’ultima siamo i responsabili. Inoltre, sia nella seconda sia nella quarta ci sono

salvati durante questo itinerario di fede. Per questo chi segue il cammino lo fa per

quattro dei miei nove figli. Abbiamo sempre fatto catechesi finché c’è stato biso­

amore. Dice San Tommaso: « se si fosse trattato d i scegliere tra il bene e il male,

gno, ora i fratelli della prima comunità che sono in Cammino da ben vent’anni

chi avrebbe scelto il male?». Il demonio è subdolo perché cerca di farti scegliere tra

un bene e un male travestito da bene. Per questo i cristiani devono saper discer­

Comunione e Liberazione. Qui a Mosca abbiamo sperimentato una vera e propria

nere nella propria vita. Avere discernimento significa saper riconoscere ciò che pur

comunione con gli altri movimenti ecclesiali presenti sul territorio, perché ci siamo

essendo travestita da bene è un male per la tua vita spirituale. Ma questo dono

davvero trovati soli contro tutti e per questo ci siamo aiutati, sia spiritualmente sia

viene da Dio. Se per andare in chiesa devi uscire da casa con una temperatura a

materialmente. È stato come un recinto specialmente quando abbiamo avuti pro­

-20° e farti un’ora di mezzi di trasporti per andare e la stessa storia vale per il ri­

blemi con la scuola per i nostri figli o quando loro ci hanno chiesto un sostegno

torno, lo fai perché li trovi la vita. C'è una passione che ti porta li, se no che lo fai a

spirituale per l’evangelizzazione. Il vescovo è davvero contento di noi, ci sostiene e

fare?

quando può cerca di partecipare alle nostre celebrazioni, o alle consegne delle Bib­

Per quanto riguarda le catechesi, le celebrazioni e le regole degli Statuti perman­ gono o vengono cambiati per adattarli al contesto russo? Tutto rimane secondo le regole. Per quanto riguarda la missione composta dalle famiglie in missione, le ragazze in missione, il presbitero con il socio, anche se non è sempre presente c’è. Noi siamo una sorta di Garanti poiché i catechisti itine­ ranti non sono sempre presenti, e per questo noi riportiamo il cammino cosi come

bie o durante gli scrutini. Inoltre, egli ha fatto pressioni sul clero di Kaliningrad af­ finché accettassero di aprire nelle proprie parrocchie l’itinerario di fede del Cam­ mino Neocatecumenale. Allora come possiamo definire il rapporto del Cammino con gli altri movimenti ecclesiali? Ognuno ha il proprio campo, però non c’è rivalità ma anzi c’è sinergia tra le varie

ci è stato dato, come l’abbiamo ricevuto. Il Carisma è quello, mica lo si può cam­

realtà, specialmente per quanto riguarda il sostegno del Vescovo nelle grandi cele­

biare? Non si tocca niente. Anche quando c’è stato qualcosa di nuovo come il por­

brazioni. La rivalità tra i vari movimenti l’ho vista più in Italia. Ricordo quando

tare il Cammino all’interno di alcune comunità ortodosse, non si è fatto neanche

siamo andati tre anni fa al meeting di Rimini del Rinnovamento dello Spirito Santo,

un passo indietro o un pensiero senza riferire all’itinerante che poi lo riferiva a

alcuni dei nostri fratelli italiani ci dicevano: «andate al meeting? Che ci andate a

Kiko. Se non si fa cos ì si perde tutto, il demonio ne approfitta e fa macelli.

fare?». Poi nel 2011 quando Kiko è stato invitato al meeting tutti si sono catapultati

Per quanto riguarda il rapporto del Cammino con le autorità ecclesiastiche, esso

in questo evento. Mentre noi già avevamo vissuto questo incontro magnifico negli

è stato criticato e ostacolato da alcuni vescovi, come il cammino è visto del Vescovo

anni precedenti. Andare lì e vedere tantissime famiglie con tanti bambini per noi è

di Mosca Paolo Pezzi?

stata una consolazione, e ciò testimonia che nella Chiesa c’è la fede. Molti pen­

Lui ci vuole bene. Molto bene. Noi personalmente lo conoscevamo dapprima

sano che esista solo il Cammino Neocatecumenale, questa non è una polemica,

perché è italiano e responsabile di Comunione e Liberazione della Federazione

ma nella Chiesa c’è tanta gente innamorata di Cristo. Per me queste sono espe­

Russa. Una delle nostre figlie ha frequentato la scuola italiana gestita da Comu­

rienze bellissime.

nione e Liberazione e grazie a lei siamo rimasti in contatto con il cappellano della

Siamo arrivati alla domanda conclusiva, Com’è composta la tua famiglia e come

scuola che era anche cappellano dell'ambasciata, che essendo amico di Don Paolo

essa partecipa attivamente alla vocazione missionaria del Cammino Neocate­

Pezzi, ce lo fece conoscere. Per questo noi lo conoscevamo come presbitero di

cumenale?

La nostra famiglia è composta da me, mio marito e i nostri nove figli. Tutti i miei figli sono in Cammino. Il maggiore si è sposato e ora ha tre bambini e si alzato come "famiglia in missione” , il secondo non è sposato e si è alzato come itine­ rante. Entrambe ora sono in Italia a Firenze. Mentre gli altri sette sono a Mosca con noi. I due più grandi fanno il Cammino nella seconda comunità, una è ostiaria e didascala mentre l’altro è cantore. Entrambe hanno esperienze di catechesi. Uno di loro ora sta portando avanti le catechesi iniziali per la formazione di una nuova comunità. Mentre l’altro ha fatto anche il Primo Scrutinio. Poi un altro ancora è re­ sponsabile della terza comunità . Mentre le altre sono nella quarta e la più piccola segue ora le catechesi.

G LO S S A R IO

comunità che hanno bambini, ed ha il compito di animare per essi la celebrazione della comunità o i ritiri spirituali.

Cantore: questo carisma elettivo ha il compito di accompagnare con la chitarra i canti del Cammino Neocatecumenale, molto spesso è affiancato da membri della comunità che suonano il cembalo, il tamburo ed altri strumenti a percussione. Tal­ volta vengono utilizzati altri strumenti musicali, come gli strumenti a fiato o gli archi. Carisma: nel Cammino Neocatecumenale questo termine indica i servizi funzio­ nali allo svolgimento celebrativo o organizzativo presenti all’interno delle comunità e nella struttura stessa. Queste figure possono essere di tipo elettivo o volontario. Convivenza: è una delle tre celebrazione del Tripode. Indica un ritiro spirituale di uno o più giorni nel quale i partecipanti stanno insieme in un clima di preghiera e di condivisione allo scopo di alimentare la comunione fraterna nella propria comu­ nità, condividere l'esperienza di vita alla luce della Parola di Dio ("giro di espe­ rienza”) e mediamente una volta l’anno, incontrare i propri catechisti nelle tappe che caratterizzano l'itinerario di fede del Cammino Neocatecumenale. Fratello e sorella: sono gli appellativi che i neocatecumenali si scambiano fra loro, poiché tutti i cristiani sono fratelli essendo figli di Dio. Lettore: questo carisma elettivo ha il ruolo di leggere le letture presenti nelle cele­ brazioni della Parola e nella liturgia eucaristica. Liturgia della Parola: è una della tre celebrazioni del Tripode. Questa liturgia si svolge una volta alla settimana, solitamente il mercoledì . La liturgia si suddivide in due momenti, il primo di ascolto del testo biblico e il secondo detto della “riso­ nanza" . Durante questo momento gli aderenti sono invitati a condividere, con gl’altri, ciò che la Parola di Dio gli ha detto e come essa si realizza nella propria vita

Ostiario: questo carisma elettivo ha il compito di provvedere alle esigenze pra­ tiche della comunità, come il comprare il necessario per la liturgia o per la celebra­ zione della Parola, o visionare la correttezza e la disposizione dell’arredo liturgico di tali celebrazioni. Responsabile: questo carisma elettivo risponde ai catechisti sull’andamento spirituale e tecnico della propria comunità. Scrutatio: è una pratica presente nel Cammino Neocatecumenale. La Scrutatio si muove nella linea della Lectio divina , secondo uno stile ebraico. Si legge un brano della Bibbia; ciascuno partendo da un versetto incomincia nella sua preghiera. Con la Bibbia di Gerusalemme, uno prega e riflette usando i riferimenti delle note e i versetti paralleli o comunque legati a quello prescelto e indicati nel margine della pagine. Su un quaderno si cominciano ad annotare i versetti, scrivendo anche quel­ lo che ciascuno man mano riflette a partire dalla propria esperienza di vita. Segretario del Centro Neocatecumenale: questa figura ha il ruolo di gestire gli appuntamenti dei catechisti itineranti presenti nel settore a cui fa capo il segretario. Viene scelta dagli stessi catechisti itineranti. Tripode: questo termina indica i tre momenti significativi che caratterizzano l'iti­ nerario di fede del Cammino Neocatecumenale. Questi tre momenti sono: Liturgia della Parola, Liturgia eucaristica e Convivenza. Traditio: indica il nome di una tappa dell’itinerario di fede del Cammino Neocate­ cumenale. Durante questa tappa la Chiesa consegna il Credo agli aderenti, che stu­ diano in semplicità secondo le possibilità di ciascun aderente i dodici articoli “Simbolo apostolico” ovvero quello niceno del 325 d.C. In questo tempo è previsto che il parroco mandi a due a due gli aderenti a predicare il Credo alla persone del

Maestro dei bambini (o didascalo): questa carisma elettivo è presente nelle

quartiere in cui si trova la parrocchia.

[11

Cfr. P. L. Berger, L'imperativo eretico. Possibilità contemporanee di affermazione religiosa, Elle Di Ci, Torino, 1997.

F. Cervasi , Sulla via di Damasco in tempo di secolarizzazione, Aracne Editrice,

Cfr. S. Burgalassi, C. Prandi, S. Matelli (a cura di), Immagini della religiosità in

Roma, 2011 p. 13.

Italia, FrancoAngeli, Milano, 1993.

[31

L4I

F. Gervasi, 2011, p. 13.

F. Gervasi, 2011, p. 14.

[51

[6]

C. Cobo, Descrivere il mondo. Teoria e pratica del metodo etnografico in sociologia,

Alcuni questionari presentano una struttura diversa poiché sono stati fatti a per­

Carocci Roma, 2001, pp. 105-106.

sone con un carisma particolare o fuoriuscite dal Cammino Neocatecumenale.

[7J

M. Pistacchi (a cura di), Vive Voci, Donzelli, Bologna, 2010, p. 98.

R. Bichi, L’intervista biografica. Una proposta metodologica, Vita e Pensiero, Milano, 2004, p. 25.

[91 [IP]

L’intervistato ha risposto in modo libero alle domande.

Andrea Riccardi (a cura di), Storia del cristianesimo voi.13. Crisi e Rinnovamento dal 1958 ai giorni nostri, Città Nuova, Roma, 2002, p. 416.

Ili] [12]

C. L. Potestà, G. V ia ri, 2010, p. 447.

“ L’Osservatore Romano", 2.12.1989, p. 14.

[J3]

[141

“ L'Osservatore Romano", 2.12.1989, p. 14.

“ L’Osservatore Romano”, 2.12.1989, p. 14.

[151

[16]

Il Papa: la Cattedrale di Mosca, monumento alla devozione mariana, “ Z e nit” , 18/08/

Giovanni Paolo II, bolla Provvidi quae Decessores, 1991 , Città del Vaticano, h ttp :/!

2011, http://w w w .zen it.org.

www.vatican.va.

[17.1

Sacerdote dal 31 maggio 1981, il 10 maggio 1989 è stato nominato da papa Gio­

Fondamentale è stato l’apporto della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San

vanni Paolo II amministratore apostolico di Minsk e, contemporaneamente, ve­

Carlo

scovo titolare di Ippona. Lo stesso Papa Wojtyla lo ha consacrato vescovo nella

www.drivehq.com.

basilica di San Pietro in Vaticano il successivo 20 ottobre. Il 13 aprile 1991, Gio­ vanni Paolo II lo ha nominato amministratore apostolico per tutta la Russia Euro­ pea fino a quando, 1’11 febbraio 2002, il Pontefice ha provveduto alla riorganiz­ zazione della Chiesa in Russia erigendo varie diocesi tra cui l’arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca di cui Kondrusiewicz è stato nominato primo arcivescovo. Dal 1999 al 2005 è stato anche presidente della Conferenza Episcopale Russa. In seguito alle dimissioni per raggiunti lim iti d ’età del cardinale Kazimierz Swiqtek dall’ufficio di arcivescovo di Minsk-Mahilèu, accolte il 14 giugno 2006, papa Bene­ detto XVI lo ha nominato suo successore il 21 settembre 2007. Il 30 giugno 2011, Benedetto XVI lo ha nominato anche amministratore apostolico ad nutum Sanctae Sedis della diocesi di Pinsk, incarico che cessa il 3 maggio 2012 quando Benedetto XVI ne nomina vescovo Antoni Dziemianko. [191

[20]

Borromeo

e

dell’ordine

della

Società

del

Verbo

Divino

http://

A partire dal 1991 il Cammino Neocatecumenale, Comunione e liberazione e la

Centro del cattolicesimo moscovita fino al 1999, quando il Governo russo resti­

Comunità di Sant'Egidio si istallarono a Mosca dando vita ad azioni missionarie e

tuirà alla Chiesa Cattolica la proprietà della cattedrale dell'immacolata Concezione.

di formazione intellettuale. [22]

[211

M. Castells, Volgere di millennio, Università Bocconi, Milano, 2008, cit. p. 67.

Cfr. P. Pezzi, / Cattolici russifra missione ed ecumenismo, http// www.frontiere.it.

[23]

[24]

Andrea Riccardi (a cura di), Storia del cristianesimo voi.13. Crisi e Rinnovamento dal

Cfr. W. Ruspi, Il Vangelo conferma di tu tti i diritti dell’uomo, “ Communio” , 190-191,

1958 ai giorni nostri, Città Nuova, Roma, 2002, p. 416.

luglio-ottobre 2003, pp. 99-135.

[251

[26]

Cfr. W. Ruspi, 2003, pp. 99-135.

A. C. C hizzoniti, Chiesa Cattolica ed Europa Centro-Orientale: libertà religiosa e pro­ cesso di democratizzazione, Vita e Pensiero, M ilano, 2004, p. 190.

[27J

Giovanni Paolo II, bolla Russiae intrafines, http:www.vatican.va.

Jerzy Mazur è nato il 6 agosto 1953 in Polonia. Nel 1972 è entrato nel seminario verbita di Pieniezno, e il 22 aprile 1979 è stato ordinato sacerdote. Dopo gli studi di

[291

Missiologia a Roma, nel 1982 è stato inviato in Ghana. Tornato in Polonia, nell’89 è stato nominato consigliere della provincia polacca dei Verbiti. Nel 1992 è diventato superiore del convento di Baranovici, in Bielorussia, e parroco della chiesa locale. Dal marzo 1997 è responsabile della regione degli Urali dell’ordine Verbita. Il 23 marzo 1998 è stato nominato vicario episcopale dell’Amministrazione apostolica della Russia asiatica, e il 31 maggio ha ricevuto l’ordinazione episcopale. Dal 18 maggio 1999 è amministratore apostolico della Siberia orientale e dal 10 novembre 2000 anche per la prefettura di Karafuto. Vescovo a Irkutsk dall’n febbraio 2002. [30]

C. Chizzoniti, 2004, p. 191.

S. Magister, Russia: Ecco perché quel vescovo è “persona non grata", http:// chiesa.espresso.repubblica.it.

[31] [32]

Fulvio Scaglione, Alessio II: Roma ascoltaci, “ Famiglia Cristiana”, n. 38/2002, p. 35.

Andrea Milano , Premessa. Note di cronaca per la storia , in Università degli studi di

[331

Scienze, Istituto di Storia mondiale - Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Italia -

Napoli Federico II, Dipartimento di Discipline Storiche - Accademia Russa delle

Russia. Incontri culturali e religiosi tra ‘700 e ‘900. Atti del Convegno internazionale , Napoli 2009, pp. VII-X. [34]

Il quartiere di Lublino è situato nella zona a Sud est di Mosca, la parrocchia dista

La Società del Verbo Divino è un istituto religioso maschile di diritto pontificio. La

circa 16 km dal centro di Mosca.

Società fu fondata nel 1875, dal sacerdote diocesano, Arnold Janssen. I membri della Società, in origine, seguivano la regola del terz'ordine domenicano, poi si

[35]

dotarono di costituzioni proprie, approvate il 23 gennaio 1889 dal vescovo di Roermond Franciscus Boermans. La Santa Sede riconobbe l’istituto il 25 gennaio 1901 e le sue costituzioni vennero approvate il 12 agosto 1905 e, definitivamente, nel 1909. La Società del verbo Divino si dedica essenzialmente alle missioni ad gentes. [36]

Tale notizia mi è stata riferita dalla stessa famiglia in missione.