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Italian Pages 1557 [1558] Year 2011
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA DELLA BIBLIOTECA VATICANA I Dipartimento Manoscritti
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STUDI E TESTI ————————————— 466 —————————————
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA DELLA BIBLIOTECA VATICANA I Dipartimento Manoscritti
a cura di
Francesco D’Aiuto e Paolo Vian
CITTÀ DEL VATICANO BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA 2011
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La collana “Studi e testi” è curata dalla Commissione per l’editoria della Biblioteca Apostolica Vaticana: Giancarlo Alteri Marco Buonocore (Segretario) Timothy Janz Antonio Manfredi Claudia Montuschi Cesare Pasini Ambrogio M. Piazzoni (Presidente) Delio V. Proverbio Adalbert Roth Paolo Vian Sever J. Voicu
Descrizione bibliografica in www.vaticanlibrary.va
Stampato con il contributo dell’associazione American Friends of the Vatican Library
–––––– Proprietà letteraria riservata © Biblioteca Apostolica Vaticana, 2011 ISBN 978-88-210-0884-9
TIPOGRAFIA VATICANA
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PREMESSA Nel 1934 Jeanne Bignami Odier pubblicò una sintetica guida al Dipartimento Manoscritti della Biblioteca Vaticana; in poco più di trenta pagine l’allora giovane studiosa rendeva conto di dodici fondi, o raggruppamenti di fondi, in alfabeto latino e greco, oltre che, in modo cumulativo, dei manoscritti orientali1. Fu forse allora la prima a utilizzare, nella nomenclatura della Biblioteca Vaticana, quel termine «Dipartimento», di impronta squisitamente francese, che era destinato a grande fortuna; e fu senz’altro la prima a tentare, partendo dall’illustrazione dei fondi, una strada del tutto nuova rispetto alle tradizionali presentazioni ottocentesche della Vaticana ad opera di Domenico Zanelli, Xavier Barbier de Montault e Isidoro Carini2. Quasi quarant’anni dopo, nel 1973, la stessa Bignami Odier pubblicò la sua grande e ancora utilissima sintesi sulla storia della Biblioteca Vaticana da Sisto IV a Pio XI3. A più di trent’anni dalla seconda opera, la presente Guida ai fondi manoscritti, numismatici, a stampa della Biblioteca Vaticana si ricollega per impianto e finalità, più che al volume del 1973, all’agile contributo del 1934. Le logiche di avvicinamento alla stessa realtà sono, infatti, profondamente diverse: a differenza del volume del 1973, la Guida non vuol essere una storia dell’istituzione con andamento cronologico – secondo la scansione dei pontificati, dei suoi bibliotecari, delle sue sedi, dei suoi progressivi accrescimenti –, ma una rassegna e una storia dei fondi, per la prima volta non solo quelli manoscritti, ma anche a stampa e numismatici, che in essa si conservano. Quali sono le consistenze e caratteristiche di tali fondi, con quali modalità sono pervenuti in Biblioteca e quali vie di incremento e alimentazione hanno conosciuto? Quali sono gli strumenti catalografici 1 J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239. Per i manoscritti orientali la rassegna seguiva i diversi alfabeti. Quale più prossimo precedente la Bignami ricordava il Guide-manuel des bibliothèques de Rome, publié par l’Institut Historique Néerlandais (...), [Rome] 1932 (Bibliothèque des «Annales Institutorum», 1), nella quale alle pp. 5-22 sono trattati i fondi della Biblioteca Vaticana. 2 D. ZANELLI, La Biblioteca Vaticana, Roma 1857; X. BARBIER DE MONTAULT, La Bibliothèque Vaticane et ses annexes: le Musée chrétien, la Salle des tableaux du Moyen Âge, les chambres Borgia, etc., Rome 1867; I. CARINI, La Biblioteca Vaticana proprietà della Sede Apostolica. Memoria storica, Roma 1892 (18932). 3 J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272).
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disponibili per la loro conoscenza e quale la bibliografia più rilevante per il loro studio? A queste domande la Guida si ripromette di rispondere. Le conseguenze del mutamento di prospettiva non sono lievi. Uno stesso episodio – per esempio, l’arrivo in Vaticana dei codici provenienti dalle fondazioni teatine romane di S. Andrea della Valle e di S. Silvestro al Quirinale o l’acquisizione dei codici di Pietro Della Valle, o la catalogazione assemaniana dei manoscritti orientali –, che in una storia sarebbe trattato in un unico punto della ricostruzione dei fatti, compare nella Guida richiamato e, per così dire, scomposto e rifratto in voci diverse. Tale disseminazione delle notizie, con tutti i problemi di armonizzazione cronologica e di contenuti che ne possono derivare, permette però di valutare meglio, da prospettive diverse, l’impatto che un evento (ma il discorso vale, naturalmente, anche per l’operato di una personalità) ebbe nei vari ambiti della vita e dell’attività della Biblioteca. All’unitarietà limpida e netta di una ricostruzione storica dell’istituzione da parte di un singolo autore si contrappone qui la parcellizzazione in tante microstorie ad opera di autori diversi – i numerosi collaboratori di cui si è avvalsa la Guida – che insieme, come in un complesso mosaico, compongono il quadro generale. È come se di un evento non fossero narrati svolgimento e sviluppo da un unico testimone ma, contemporanemente, da tanti testimoni diversi; in questa sorta di Rashômon, quel che si perde in immediata chiarezza si guadagna in ampiezza e molteplicità delle prospettive. Ma, per quanto diverse, le due logiche sono alla fine complementari. Nelle pagine della Guida compaiono gli stessi papi, bibliotecari, «custodi», scriptores che hanno segnato il secolare cammino dell’istituzione, e il quadro che dalle diverse prospettive si può ricomporre finisce per essere anch’esso una storia della Vaticana, ma dalla parte del contenuto più che del contenitore: dal basso e non dall’alto, per singoli segmenti e non nella continuità di un flusso storico unitario. In quest’ottica, si può aggiungere, risalta ancor meglio la natura «plurale» della Vaticana, agglomerato di biblioteche diverse inserite in un’unica struttura di conservazione. La Guida nasce, dunque, per scopi eminentemente e umilmente pratici, per costituire un’utile manuductio nella realtà complessa e stratificata della Biblioteca Vaticana. Naturalmente quando, nel dicembre 1999, l’idea dell’allora prefetto della Biblioteca, don Raffaele Farina, fu affidata a coloro che avrebbero dovuto praticamente realizzarla, si pensava che i tempi necessari per il suo compimento sarebbero stati più brevi; ma i molteplici impegni dei redattori, aumentati nel corso degli anni, e soprattutto la straordinaria complessità della realtà che si voleva rappresentare hanno reso più lunga del previsto l’attesa. I fondi manoscritti, numismatici e a stampa sono stati ripartiti e affidati a diversi col-
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PREMESSA
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laboratori, interni ed esterni alla Biblioteca, con la raccomandazione di una ragionevole concisione nell’esposizione. Non si è chiesto ai collaboratori della Guida di presentare rara et curiosa dei vari fondi, ma di offrire di essi una sintetica storia, senza note in calce, con precise indicazioni, però, sulla consistenza, sulle vicende, sugli strumenti catalografici e sulla bibliografia. Una di queste voci, quella relativa al fondo Vaticano greco stesa da Salvatore Lilla, è apparsa alla consegna decisamente più ampia e formalmente diversa da tutte quelle raccolte. Questa più ricca stesura primitiva ha visto la luce in un volume pubblicato nel 20044, mentre qui ne viene offerta una sintesi preparata dai curatori, rivista e approvata dall’autore. Per quanto uniformi fossero le indicazioni offerte ai collaboratori per la redazione delle voci, ogni autore ha interpretato diversamente il suo ruolo, stendendo testi più o meno analitici e particolareggiati. Ulteriori asimmetrie nell’ampiezza della trattazione si riconnettono allo stato delle conoscenze al momento disponibili – più o meno approfondite – su ciascuno dei fondi esaminati, e alla stessa maggiore o minore consistenza di questi, e dunque circoscrivibilità all’interno delle poche pagine di una voce: si potrà così constatare il paradosso per cui fondi particolarmente cospicui per numero sono trattati con ben minore analiticità di fondi che contano poche decine di elementi, ma che proprio per questo possono essere meglio dominati e descritti. I curatori hanno rivisto, controllato, in alcuni casi ampiamente riscritto i testi – sempre in stretta collaborazione con gli estensori delle voci –, cercando di dare loro un’impostazione nei limiti del possibile uniforme; ma, ovviamente, non è detto che l’obiettivo sia stato sempre raggiunto. Nel corso del lavoro ai curatori è apparsa chiara, inoltre, la sproporzione fra le conoscenze di cui disponiamo complessivamente a proposito dei fondi manoscritti e quelle relative ai fondi degli altri Dipartimenti, in primis quello degli Stampati; e tale sproporzione si riflette nella diversa consistenza delle sezioni del volume dedicate ai manoscritti, agli stampati e agli oggetti del Gabinetto Numismatico. Si tratta della naturale conseguenza di una tradizionale e privilegiata attenzione riservata ai manoscritti, in questa «biblioteca di manoscritti» quale storicamente è stata e continua a essere la Vaticana; ma si può ritenere che uno dei meriti di questo lavoro sia stato proprio quello di aver obbligato a intraprendere una riflessione e una ricerca, che andranno ampiamente approfondite, su realtà meno indagate e conosciute. La Guida, d’altra parte, non intendeva essere solo uno strumento utile all’esterno; è stata l’occa4 S. LILLA, I manoscritti Vaticani greci. Lineamenti di una storia del fondo, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 415).
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sione per una rinnovata presa di coscienza, da parte dell’istituzione, delle ricchezze e della varietà straordinaria dei suoi fondi, raccolti nei secoli «ad decorem militantis Ecclesiae» e «pro communi virorum doctorum commodo». Per quanto riguarda l’ordinamento della materia, la Guida riflette la struttura e l’articolazione della Biblioteca recentemente definite dallo Statuto (2004) e dal Regolamento (2005) della Biblioteca Apostolica Vaticana. La divisione nei tre Dipartimenti – dei Manoscritti, degli Stampati e del Gabinetto Numismatico – e nelle loro diverse Sezioni, e l’attribuzione dei fondi alle diverse competenze, discende da quanto stabilito in tali testi normativi. Molti sono i ringraziamenti che al termine andrebbero formulati: in primis al già prefetto della Biblioteca, ora bibliotecario e archivista di Santa Romana Chiesa, Sua Eminenza card. Raffaele Farina, che di questa Guida ha avuto l’idea; al prefetto della Biblioteca, mons. Cesare Pasini, che ha confermato l’interesse e il sostegno del suo predecessore; e a tutti i collaboratori, interni ed esterni all’istituzione, che con prontezza e disponibilità hanno risposto all’invito a partecipare: un grato ricordo, in particolare, va al collega Luigi Fiorani, scomparso nel dicembre 2009. Per le informazioni o l’ausilio ricevuti la nostra gratitudine vada anche, fra gli altri colleghi della Biblioteca, ad Alfredo Diotallevi, Paola Manoni, Mauro Mocavini, Luigina Orlandi, William J. Sheehan; ma vanno ancora ricordati, fra gli studiosi esterni, almeno Roberta Borghero, Fabrizio Pennacchietti, Emilio Russo, Allen W. Thrasher. Giunti alla conclusione del lavoro, i redattori sono profondamente consapevoli della parzialità e dell’insufficienza di uno strumento che ambisce a essere una porta d’ingresso alle molteplici sfaccettature di una realtà così grandiosa, vasta e complessa; sperano però che, pur con tutti i suoi limiti, il volume possa risultare utile, e sono soprattutto convinti che in futuro esso sarà perfezionato, completato, superato da successive edizioni, destinate a essere specchio di una realtà in continuo mutamento quale è una biblioteca viva. I curatori dedicano questa loro fatica alla memoria dei cardinali Franz Ehrle, Giovanni Mercati ed Eugène Tisserant, che della Vaticana moderna, tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo, furono i principali artefici, e il cui nome è bello e giusto pronunciare all’inizio di questo viaggio, quasi numi tutelari nel cammino, e giganti sulle cui spalle appoggiarsi. FRANCESCO D’AIUTO e PAOLO VIAN Biblioteca Vaticana, 30 settembre 2011, nella festa di s. Girolamo
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AVVERTENZE All’inizio di questa Guida, sarà utile fornire alcune avvertenze di natura pratica, relative sia all’articolazione e alle caratteristiche dello strumento (I), sia alla natura dei fondi e alla terminologia adottata nella loro trattazione (II), sia ai criteri redazionali (III): questo anche per enunciare chiaramente alcuni princìpi o criteri che hanno costantemente accompagnato il lavoro redazionale e sono stati adottati, per quel che è stato possibile, in modo uniforme, ma potrebbero non essere evidenti a prima vista, o condivisi da tutti i lettori. I. Articolazione e caratteristiche della Guida: a) nel descrivere i fondi, la Guida si struttura secondo l’articolazione amministrativa vigente della Biblioteca in tre Dipartimenti – dei Manoscritti, degli Stampati e del Gabinetto Numismatico –, e nelle Sezioni in cui essi si suddividono; b) la scelta di una tale articolazione secondo la struttura amministrativa può comportare trattazioni separate, e fortemente distanziate, di materiali di una medesima provenienza che in Vaticana sono stati ripartiti, secondo la loro natura, in fondi affidati a diversi Dipartimenti o Sezioni. A ciò si è posto rimedio attraverso opportuni sistemi di rinvio fra le voci «imparentate» (cfr. infra, III); c) nella Guida si è cercato di riflettere lo stato dei fondi della Biblioteca in maniera il più possibile esaustiva, dando conto anche dei fondi o delle parti di fondi che sono al momento privi di strumenti catalografici disponibili al pubblico, e che per questo, o per una non raggiunta «maturazione archivistica», non sono comunicabili agli studiosi. La menzione nella Guida non implica, dunque, la consultabilità di tutti i materiali in essa descritti, rispetto alla quale alla Biblioteca compete un potere discrezionale; si è comunque cercato, in linea di massima, di dare notizia, nelle voci relative, dell’eventuale stato di non consultabilità. II. Terminologia e criteri di ordinamento: d) nella Guida, si intenderà come «fondo»: un insieme definito di elementi (manoscritti, numismatici, o a stampa) accomunati, all’interno di un ente di conservazione, da una medesima sequenza di numerazione
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(nella parte variabile, di solito numerica o alfanumerica, della segnatura), che, con la parte fissa (l’indicazione dell’intestazione del fondo), compone un sistema omogeneo di segnature; e) con «collezione» o «raccolta», impiegati indifferentemente, intenderemo invece: – un insieme di elementi riuniti dall’opera collezionistica di un singolo o di una famiglia o di un ente, prima che entrino nell’attuale ente di conservazione (ad esempio la raccolta barberiniana rispetto ai fondi manoscritti e stampati Barberiniani della Biblioteca Vaticana); – oppure più di rado, e con accezione più generica, un insieme astrattamente individuato per tipologia, e ricadente in più fondi di biblioteca (ad esempio: «la raccolta di manoscritti latini della Biblioteca Vaticana», che attraversa trasversalmente più fondi); f) nell’indicazione delle consistenze dei fondi, si fa distinzione talvolta fra «segnature» ed «elementi»: col primo termine si indica il numero complessivo delle segnature contemplate dall’attuale ordinamento del fondo, mentre con la seconda espressione si esprime il medesimo numero ma decurtato di quelle unità – manoscritte o a stampa – che per vari motivi (mancanze sin dal momento dell’accessione della collezione; perdite successive; trasferimenti ad altro fondo; e così via) non sono attualmente presenti nel fondo, pur continuando a occuparvi una segnatura, dunque vacante. Va inoltre precisato che in tale conteggio degli elementi si prescinde da una loro eventuale articolazione materiale in più parti fisicamente distinte, considerando perciò come un solo elemento anche quello composto da più tomi o parti; g) in Biblioteca Vaticana, come dunque nella Guida, si distinguono inoltre per tradizione i fondi in «aperti» e «chiusi» (o «storici»). In questa Guida si intenderà «aperto» un fondo che è, o si prevede possa essere, soggetto a continui incrementi nel tempo, in occasione di accessioni di materiali della stessa natura (per consuetudine, in Vaticana i fondi aperti, per quanto riguarda i manoscritti, sono contraddistinti in massima parte dall’aggettivo «Vaticani», mentre per gli stampati non esiste un elemento distintivo a livello di intestazione del fondo, sebbene la gran parte dei fondi «aperti» a stampa sia riunita nella cosiddetta Raccolta Generale, o afferisca alle sezioni della Sala di consultazione). Per fondo «chiuso» si intende invece un fondo che, a motivo della sua provenienza da una collezione preesistente all’arrivo in Biblioteca, o per le peculiari circostanze storiche nelle quali si è formato, non è ritenuto passibile di ulteriori accrescimenti, che ne sfigurerebbero la natura (se
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AVVERTENZE
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non sporadicamente, per recuperi di materiali della stessa provenienza accessionati al fondo in un secondo tempo). Un prospetto alfabetico cumulativo di tutti i fondi manoscritti e a stampa, comprensivo dell’indicazione della loro natura di fondi aperti o chiusi, si trova nel secondo volume, alle pp. 981-995; h) per quanto riguarda la titolazione dei singoli fondi, tanto manoscritti quanto a stampa, e delle loro partizioni, e in particolare per quanto attiene alle designazioni che non di rado li caratterizzano su base linguistica, geografica o nazionale, si deve osservare che le dizioni oggi vigenti riflettono usi invalsi in epoche diverse, collegandosi ai diversi momenti storici in cui ciascun fondo – al momento della sua creazione o, talora, del suo ordinamento nella fisionomia attuale, o infine della sua catalogazione – è venuto a essere denominato stabilmente in quella forma, d’uso più o meno «ufficiale» tanto all’interno quanto all’esterno della Biblioteca, con la quale è conosciuto ed è citato tuttora. Da questa stratificazione nel tempo discendono le apparenti anomalie, con oscillazioni da un fondo all’altro per indicare una medesima lingua (come ad esempio accade nel caso dei manoscritti Borgiani georgiani rispetto ai Vaticani iberici). Da ciò derivano pure gli evidenti anacronismi, in particolare in relazione all’uso di denominazioni divenute ora desuete o che hanno subìto un cambio di accezione (così per i manoscritti Borgiani siamesi, o Borgiani tonchinesi; ma si pensi, ad esempio, anche alla cospicua presenza nel fondo Vaticani indiani di elementi che non hanno a che fare con il subcontinente indiano, ma piuttosto con le ben più estese «Indie» orientali), o all’impiego di titolazioni che si rifanno a suddivisioni politico-territoriali non più attuali (fra le sezioni della Sala Consultazione Stampati si consideri almeno Jugoslavia, oppure Russia, che, creata alla fine del XIX secolo, contiene in gran numero volumi da riferirsi a entità statali oggi indipendenti); i) nell’ordinamento dei fondi all’interno di ciascun Dipartimento e Sezione il criterio alfabetico fa riferimento all’elemento considerato più caratterizzante nel titolo del fondo, generalmente, nel caso di fondi chiusi, il nome della personalità o della famiglia alla quale il fondo si ricollega (ad esempio, «Carte Belli» alla lettera B, e non alla C; «Stampati Chigi» alla lettera C, e non alla S). Si è così potuto evitare, fra l’altro, di disperdere in punti anche lontani della Guida trattazioni relative a fondi che hanno un’origine storica comune, come nel caso di quelli che si ricollegano alle collezioni Ferrajoli e Patetta, ed è stato così possibile stendere, in questi casi, voci complessive premesse all’insieme di tali fondi (le cosiddette «famiglie di fondi», per le quali cfr. infra, alla lettera l). All’in-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI , NUMISMATICI , A STAMPA
terno della sequenza alfabetica dei titoli dei fondi si è adottato, invece, un trattamento diverso quando è apparsa più rilevante la tipologia del materiale conservato nel fondo rispetto al cognome o al toponimo cui la collezione si riconnette, come, all’interno del Dipartimento Manoscritti, nel caso di papiri e pergamene (ad esempio, «Papiri Vaticani copti Doresse» alla lettera P, e non alla D), o, all’interno del Dipartimento Stampati, nel caso di fondi di incunaboli, legature, collezioni di testi drammatici (ad esempio, «Drammaturgia Allacci» alla lettera D, e non alla A; «Legature Astarita» alla lettera L, e non alla A). Per evidenziare il criterio adottato nell’ordinamento alfabetico delle voci, il titolo del fondo è presentato in neretto solo a partire dall’elemento considerato più caratterizzante (ad esempio, «STAMPATI BARBERINI»; «ARCHIVIO DEL CIRCOLO S. PIETRO»). Ciò non configura tuttavia un’alterazione del titolo del fondo, per il quale si continuerà ad adottare nell’uso comune la forma completa; la scelta della parola-chiave per l’ordinamento delle voci all’interno della Guida non ha, dunque, alcun riflesso neppure sulla forma dell’abbreviazione consigliata per ciascun fondo. Si segnala, infine, che per l’ordinamento dei fondi del Gabinetto delle Stampe si è adottato, al contrario, un criterio latamente gerarchico (prima i fondi di stampe, poi gli altri fondi aperti, infine i fondi intestati a personalità). III. Criteri redazionali: l) all’inizio della trattazione, nell’ambito di un medesimo Dipartimento, di una serie di fondi accomunati da una stessa origine (ovvero, di una «famiglia di fondi»), si offre una voce complessiva, sotto un titolo fra parentesi quadre ricavato dalla parte comune alle intestazioni dei fondi interessati (ad es. [Barberiniani]). La lettura di tale voce complessiva, nella quale vengono fornite tutte le informazioni a carattere più generale, è intesa come necessario presupposto per la comprensione delle trattazioni dedicate ai singoli fondi, ove tali informazioni non vengono ripetute. Quando però una raccolta o collezione preesistente è stata costituita, in Vaticana, in fondi che sono pertinenza di Dipartimenti o Sezioni diversi (ad es. Barberiniani greci; Barberiniani latini; Barberiniani orientali; Archivio Barberini; Archivio Barberini Colonna di Sciarra; Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino; Stampati Barberini; Stampati Barberini. Credenzino del Tasso), le informazioni potranno trovarsi ripetute suo loco. Si intende, tuttavia, che in tali casi maggiore estensione e approfondimento possano trovarsi nella prima voce presente nel volume, in genere pertinente al Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti;
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AVVERTENZE
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m) nella voce complessiva relativa alla «famiglia di fondi» (o, più raramente, in ciascuna delle voci riconducibili a una stessa origine) è contenuto anche, all’inizio, un tracciato di rinvii alle diverse voci dei veri e propri fondi nei quali concretamente, in Biblioteca Vaticana, tale entità astratta si articola; n) all’interno di tale tracciato, una freccia () introduce i nomi dei fondi la cui trattazione ricade all’interno dello stesso Dipartimento e Sezione in cui si trova la voce relativa alla «famiglia di fondi», mentre voci pertinenti ad altri Dipartimenti o Sezioni sono introdotti da «cfr. anche»; o) l’abbreviazione consigliata – e comunque ufficialmente adottata dalla Biblioteca Vaticana – per ciascun fondo è presentata, preceduta da «cit.», all’inizio della voce relativa, in una nota asteriscata in calce (ad esempio, per gli Ottoboniani greci, «CIT.: Ott. gr., seguito da numero arabo progressivo»). Si deve avvertire, al riguardo, che si tratta di abbreviazioni che rappresentano una scelta ideale, che non sempre è riflessa dalle forme abbreviate, talora non coerenti nel tempo, che si possono riscontrare sulle etichette che compaiono sul dorso stesso dei volumi manoscritti o a stampa, o che sono utilizzate nella bibliografia; p) coerentemente con la scelta di offrire uno strumento pratico di prima informazione, nell’impostazione originaria del lavoro si è scelto di non corredare le voci relative ai singoli fondi di note in calce; le affermazioni contenute in ciascuna voce trovano dunque la loro giustificazione nell’esame diretto dei fondi, e nelle fonti manoscritte e a stampa citate nella voce stessa: ivi, in corpo minore rispetto al testo, sono enumerati alla fine prima la bibliografia relativa alla storia del fondo, e poi gli strumenti catalografici disponibili, sia a stampa, sia manoscritti o dattiloscritti (queste ultime due categorie da consultarsi in sede, con indicazione delle relative segnature di Sala); q) per aiutare il lettore nella considerazione storica dei dati presentati nella voce, si è deciso di corredare delle date di regno i nomi di pontefici e regnanti citati, delle date biografiche e/o d’ufficio quelli di collezionisti e bibliotecari, o di personaggi quali autori, possessori, studiosi connessi in modo significativo con i fondi, con la loro storia e con il loro studio; r) dei bibliotecari vaticani, in particolare, si indicano di volta in volta, in linea di massima, oltre alle date biografiche quelle di ufficio, limitatamente però alla carica ricoperta al momento in cui si colloca l’evento, ricordato nel testo, di cui siano stati testimoni o artefici; quando l’inter-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI , NUMISMATICI , A STAMPA
vento del bibliotecario non è invece databile con precisione, si offre un sintetica rassegna dell’intera carriera in Biblioteca; s) le date biografiche, di regno, d’ufficio di un dato personaggio non vengono ripetute all’interno di una singola voce, e non vengono fornite nella voce relativa a un fondo se sono già state indicate nella trattazione complessiva dedicata alla «famiglia di fondi»; tali date vengono però ripresentate nella Guida ogni volta se il personaggio è citato a proposito di fondi diversi non riconducibili alla stessa «famiglia»; t) per agevolare la consultazione e l’utilizzazione della Guida – che si immagina possa avvenire soprattutto per singole voci anziché in forma di lettura continua del volume –, le citazioni bibliografiche sono sempre fornite e ripetute per esteso, escludendo la possibilità di rinvii interni a citazioni precedenti (se non all’interno di una stessa voce) o a un elenco cumulativo di abbreviazioni bibliografiche: i curatori si augurano che quel poco che si perderà in termini di spazio si guadagnerà in facilità e rapidità di informazione.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI SEZIONE MANOSCRITTI
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1. Introduzione, p. 17. – 2. Sussidi catalografici e bibliografici a carattere generale per la consultazione dei manoscritti: 2.1. Opere a carattere generale sulla storia della Biblioteca Vaticana, p. 19; 2.2. Bibliografie relative ai manoscritti della Biblioteca Vaticana, p. 31; 2.3 Bibliografie di cataloghi di manoscritti e guide relative a specifiche categorie di manoscritti, p. 33. – 3. Strumenti catalografici e descrittivi, studi e repertori comuni a più fondi manoscritti. Riproduzioni facsimilari: 3.1. Cataloghi tematici o per alfabeto/lingua, p. 36; 3.2. Cataloghi per autori e opere, o per altri soggetti personali, p. 167; 3.3 Cataloghi di esposizioni, p. 293; 3.4. Incipitari basati su manoscritti della Biblioteca Vaticana, p. 303; 3.5. Facsimili di manoscritti, p. 306; 3.6. Altri strumenti e sussidi per la consultazione dei manoscritti, p. 328. – 4. I fondi della Sezione Manoscritti, p. 332.
1. INTRODUZIONE
introduzione — sussidi catalografici e bibliografici (…)
A differenza di quanto accade per il Dipartimento Stampati e per il Gabinetto Numismatico, in questa Guida il lettore non troverà, per il Dipartimento Manoscritti, una trattazione storica complessiva, perché essa si intende già realizzata e disponibile, almeno fino a buona parte del XX secolo, nel volume di J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272). A integrazione e aggiornamento di quanto ivi ricordato basti qui avvertire che dal 1984 la maggior parte dei fondi manoscritti della Biblioteca Vaticana – con l’eccezione dell’Archivio della Biblioteca (che amministrativamente non è pertinenza del Dipartimento Manoscritti, perché direttamente dipendente dalla Prefettura) e dell’intera Sezione Archivi (localizzata in fondo al quarto piano del Deposito degli stampati, nel cosiddetto «Braccio di Giulio II») – è conservata in un deposito sotterraneo ricavato nel Cortile della Biblioteca, intermedio fra il Cortile della Pigna e quello del Belvedere. Come si è detto nelle «Avvertenze», la Guida rispecchia nella sua struttura l’articolazione amministrativa della Biblioteca Vaticana in Dipartimenti e loro Sezioni: i fondi manoscritti, dunque, sono qui trattati all’interno della Sezione alla quale il fondo è affidato. Si tenga conto che il Dipartimento Manoscritti è attualmente suddiviso in una Sezione Manoscritti e una Sezione Archivi; alla seconda, costituita di fatto nella seconda metà degli anni Settanta del XX secolo, sono affidate la conservazione e la cura di alcune categorie di fondi manoscritti propriamente archivistici. La distinzione fra materiale manoscritto archivistico e a carattere letterario/librario, come è noto, non è però sempre così netta e limpida
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI : §§ 1-2.1
nella realtà come nelle astrazioni manualistiche. Cospicuo è, di conseguenza, il materiale documentario presente in fondi manoscritti a carattere non archivistico, che perciò sono di pertinenza della Sezione Manoscritti: basti pensare agli ampi complessi documentari inclusi in fondi di grande consistenza come il Vaticano latino, o il Barberiniano latino. In Vaticana, inoltre, i fondi costituiti da pergamene sono tradizionalmente considerati pertinenza della Sezione Manoscritti, presso la quale si trovano per lo più conservati (cfr. ad esempio infra, pp. 488-490, s.v. Pergamene di Terracina; pp. 490-492, s.v. Pergamene di Veroli); ma le sezioni contenenti pergamene di fondi archivistici più complessi, che pure sono conservate e curate dalla Sezione Manoscritti, sono qui trattate all’interno del fondo archivistico cui appartengono, e dunque nella Sezione Archivi (è il caso delle sezioni pergamenacee dell’Archivio del Capitolo di S. Pietro e dell’Archivio Barberini). Alla Sezione Manoscritti attengono, naturalmente, i fondi di carte personali, carte o carteggi eruditi, autografoteche, e così via (fanno, però, eccezione alcuni fondi di carte personali affidati alla Sezione Archivi, cfr. infra, pp. 706-707, s.v. Archivi della F.U.C.I; p. 708, s.v. Archivio Martire); alla Sezione Manoscritti sono inoltre attribuiti i fondi contenenti materiale documentario prodotto da organismi della Santa Sede o ad essa collegati (cfr. infra, pp. 384-388, s.v. Cappella Giulia; pp. 388392, s.v. [Cappella Sistina]; pp. 393-395, s.v. Cappella Sistina. [Manoscritti]; pp. 395-396, s.v. Cappella Sistina. Camerlengato; pp. 396-397, s.v. Cappella Sistina. Diari; p. 431, s.v. Introiti-Esiti; pp. 520-521, s.v. Ruoli). La Sezione Archivi, invece, cura e conserva fondi che si riconnettono ad archivi di istituzioni esterne alla Santa Sede (per lo più chiese o capitoli di chiese romane), di famiglie nobili (d’ambito romano) o di singoli personaggi (a esclusione, in linea di massima, delle carte a carattere erudito e di studio, in genere di pertinenza, come si è appena detto, della Sezione Manoscritti). Non pertengono però (o non pertengono totalmente) alla Sezione Archivi i fondi che si ricollegano alle chiese romane di S. Maria in Via Lata e di S. Maria Maggiore. Nel primo caso, il materiale pervenuto in Vaticana fu di fatto diviso in due fondi, uno con materiale a carattere esclusivamente archivistico, ora affidato alla Sezione Archivi, l’altro con le pergamene e materiale per lo più erudito, attribuito alla Sezione Manoscritti. Nel caso di S. Maria Maggiore, invece, forse anche in considerazione della limitata estensione del materiale, si preferì costituire un unico fondo nel quale materiale documentario e librario, persino a stampa, coesistono fianco a fianco: tale fondo risulta dunque, per la sua natura ibrida, affidato alla Sezione Manoscritti. Al contrario, forse proprio la notevole estensione ha avuto un peso nella decisione di ripartire,
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INTRODUZIONE
— SUSSIDI CATALOGRAFICI E BIBLIOGRAFICI (…)
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in Vaticana, l’Archivio del Capitolo di S. Pietro in tre fondi, rispettivamente di manoscritti, documenti d’archivio e stampati, che sono attribuiti ai Dipartimenti e Sezioni competenti (cfr. infra, pp. 333-336, s.v. Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Manoscritti]; pp. 671-677, s.v. Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio]; II, pp. 788-789, s.v. Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati). Si avverte, infine, che le consistenze numeriche relative ai fondi della Sezione Manoscritti sono aggiornate al 31 gennaio 2009. 2. SUSSIDI
CATALOGRAFICI E BIBLIOGRAFICI A CARATTERE GENERALE PER LA
CONSULTAZIONE DEI MANOSCRITTI
In questa sezione (§§ 2.-3.), introduttiva alla trattazione del Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, è parso opportuno riunire indicazioni relative a una serie di strumenti e studi che, senza essere necessariamente legati a uno specifico fondo di manoscritti della Vaticana, recano tuttavia, riguardando di norma più fondi in modo trasversale, informazioni utili in senso storico, catalografico-descrittivo, bibliografico sui manoscritti della Vaticana. Menzionando preliminarmente tali contributi in questa sede si è inteso, fra l’altro, evitare di dover ripetere in seguito più volte una stessa indicazione bibliografica all’interno di ciascuna voce dedicata a uno specifico fondo manoscritto. 2.1. Opere a carattere generale sulla storia della Biblioteca Vaticana Si elencano qui di seguito, in ordine cronologico di pubblicazione, studi a carattere generale sulla Biblioteca e su singoli periodi o eventi della sua storia; ma sono talora registrate in questa sede anche ricerche su singoli fondi o edizioni di loro antichi inventari, quando è parso che tali lavori assumessero un particolare rilievo ai fini della storia dell’istituzione nel suo complesso. D. ZANELLI, La Biblioteca Vaticana dalla sua origine fino al presente, Roma 1857 [storia della Biblioteca, in otto capitoli, da Niccolò V (1447-1455) a Pio IX (1846-1878), con brevi cenni alle biblioteche papali del primo millennio e anteriori alla fondazione quattrocentesca della Vaticana, con particolare attenzione alla testimonianza offerta dalle epigrafi]. X. BARBIER DE MONTAULT, La Bibliothèque Vaticane et ses annexes: le Musée Chrétien, la Salle des tableaux du Moyen Âge, les chambres Borgia, etc., Rome 1867 [dopo una presentazione della Biblioteca (ibid., pp. 7-40), rassegna dei locali e degli oggetti del Museo Cristiano (ibid., pp. 41-124), delle sale dei papiri, degli affreschi antichi, dei bolli laterizi (ibid., pp. 125-130), dei dipinti medievali (ibid., pp. 131-182), della Cappella di s. Pio V (ibid., pp. 183-185), delle sale
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dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: § 2.1
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 2.1
dell’Appartamento Borgia (ibid., pp. 186-224), della collezione numismatica (ibid., pp. 229-230)]. G.B. DE ROSSI, La Biblioteca della Sede Apostolica ed i cataloghi dei suoi manoscritti, in Studi e documenti di storia e diritto 5 (1884), pp. 317-368 [cenni sui cataloghi dei manoscritti utilizzati in Vaticana (ibid., pp. 315-326) e storia della Biblioteca da Niccolò V (1447-1455) a Leone XIII (1878-1903) nella prospettiva della catalogazione (ibid., pp. 353-368), con una rassegna sulla storia delle biblioteche papali prima di Niccolò V (ibid., pp. 326-353); l’articolo è seguito da una nota dello stesso autore: ID., I Gabinetti di oggetti di scienze naturali, d’arti e di archeologia annessi alla Biblioteca Vaticana, in Studi e documenti di storia e diritto 5 (1884), pp. 369-380]. I.B. DE ROSSI, De origine historia indicibus scrinii et bibliothecae Sedis Apostolicae, in Codices Palatini Latini Bibliothecae Vaticanae descripti (...), I, recensuit et digessit H. STEVENSON iun., recognovit I.B. DE ROSSI (...), Romae 1886 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti), pp. XICXXXII [in diciotto capitoli, storia della biblioteca e dell’archivio dei papi dai primi secoli della Chiesa sino a Eugenio IV (1431-1447); negli ultimi cinque capitoli, la storia della Biblioteca attraverso i suoi cataloghi]. E. MÜNTZ, La bibliothèque du Vatican au XVIe siècle. Notes et documents, Paris 1886 (Petite bibliothèque d’art et d’archéologie) [rist. anast., con titolo leggermente diverso: Amsterdam 1970; con edizione di vari documenti tra i pontificati di Giulio II (1503-1513) e Paolo III (1534-1549)]. E. MÜNTZ — P. FABRE, La bibliothèque du Vatican au XVe siècle d’après des documents inédits. Contributions pour servir à l’histoire de l’humanisme, Paris 1887 (Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome, 48) [rist. anast., con titolo leggermente diverso: Amsterdam 1970; con edizione, fra l’altro, degli inventari delle biblioteche di Eugenio IV (1431-1447), Niccolò V (1447-1455), Sisto IV (1471-1484), e di documenti diversi per gli altri pontificati]. P. BATIFFOL, La Vaticane depuis Paul III, in Revue des questions historiques 23/1 [= nr. 45] (1889), pp. 177-218 [con notizie per lo più relative alla storia del fondo Vaticano greco, in particolare sui manoscritti «basiliani» e su quelli provenienti dal Collegio Greco di Roma e da Grottaferrata, ma anche su codici legati a singole personalità, come il card. Antonio Carafa (1538-1591) e il protopapas Francesco Accida (1532-post 1601)]. P. BATIFFOL, La Vaticane de Paul III à Paul V d’après des documents nouveaux, Paris 1890 [soprattutto su Guglielmo Sirleto (1514-1585) e sulla sorte dei suoi manoscritti, su Antonio Carafa e i suoi codici greci, sui manoscritti provenienti da Grottaferrata]. F. EHRLE, Historia bibliothecae Romanorum Pontificum tum Bonifatianae tum Avenionensis enarrata et antiquis earum indicibus aliisque documentis illustrata, I, Romae 1890 [ricostruzione delle vicende della biblioteca dei papi dalla fine del Duecento agli ultimi decenni del Trecento, con particolare attenzione alla biblioteca Avignonese; con edizione di alcuni inventari: Perugia, 1311; Avignone, 1369, sotto Urbano V (1362-1370); Avignone, 1375, sotto Gregorio XI (1370-1378)]. Non ha mai visto la luce un secondo volume, ma, per integrazioni e correzioni, cfr. A. PELZER, Addenda et emendanda ad Francisci Ehrle
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OPERE A CARATTERE GENERALE SULLA STORIA DELLA BIBLIOTECA VATICANA
opere a carattere generale sulla storia della biblioteca vaticana
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Historiae bibliothecae Romanorum Pontificum tum Bonifatianae tum Avenionensis tomum I, in Bibliotheca Vaticana 1947 [con l’edizione, fra l’altro, delle «recensiones librorum» della biblioteca Bonifaciana realizzate a Roma nel 1295, ad Assisi nel 1327 e nel 1339, e i relativi indici]. F. EHRLE, Zur Geschichte der Katalogisierung der Vatikana, in Historisches Jahrbuch 11 (1890), pp. 718-727 [sulla catalogazione ranaldiana dei manoscritti Vaticani latini]. I. CARINI, La Biblioteca Vaticana proprietà della Sede Apostolica. Memoria storica, Roma 1892; 18932 [le due edizioni, con lo stesso titolo, presentano anche la stessa articolazione in tre parti; la prima, in cinque capitoli, sulla biblioteca papale fino allo scorcio del XIII secolo; la seconda, in tre capitoli, sulla biblioteca Bonifaciana e Avignonese; la terza, in trentacinque capitoli, per il periodo da Martino V (1417-1431) a Leone XIII (1878-1903)]. [I. CARINI], Di alcuni lavori ed acquisti della Biblioteca Vaticana nel pontificato di Leone XIII, Roma 1892 [raccolta di 25 articoli sulla storia e sulle raccolte della Vaticana, relativi a soggetti diversi, fra gli altri: ai papiri egizi; ai frammenti copto-saidici del Museo Borgiano; alla collezione Visconti acquistata da Leone XIII; ai libri e manoscritti lasciati alla Biblioteca Vaticana da Gaetano Ferrajoli (1838-1890); un contributo, ibid., pp. 5-10, riguarda complessivamente La Biblioteca della Sede Apostolica]. P. FABRE, La Vaticane de Sixte IV, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 15 (1895), pp. 455-483 [la prima ricerca moderna sull’argomento]. L. DOREZ, Le registre des dépenses de la Bibliothèque Vaticane de 1548 à 1555, in Fasciculus Ioanni Willis Clark dicatus, Cantabrigiae 1909, pp. 142-185 [con edizione (ibid., pp. 168-185) dei mandati di pagamento dal 1548 al 1555, sulla base del Vat. lat. 3965]. G. MERCATI, Per la storia della biblioteca apostolica, bibliotecario Cesare Baronio, in Per Cesare Baronio. Scritti vari nel terzo centenario della sua morte, Roma 1913, pp. 85-178 [rist. in ID., Opere minori, I-VI, Città del Vaticano 1937-1984 (Studi e testi, 76-80, 296): III, pp. 201-274; con edizione di numerosi documenti, con particolare riguardo ai Ranaldi]. H. OMONT, La Bibliothèque Vaticane sous le cardinal Sirleto. Achats et reliures de livres (1578-1580), in Revue des bibliothèques 23 (1913), pp. 369-373 [edizione di documenti]. F. EHRLE, Bibliothektechnisches aus der Vatikana, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 33 (1916), pp. 197-227 [descrizione, da parte dell’artefice stesso, dell’opera di rinnovamento della Biblioteca da lui realizzata durante la sua prefettura (1895-1914)]. G. BORGHEZIO, Pio XI e la Biblioteca Vaticana, in La Bibliofilia 31 (1929), pp. 210-231 [sul rinnovamento compiuto durante il pontificato di Pio XI (1922-1939), con particolare attenzione ai fondi di manoscritti e stampati, ai locali, alla collaborazione col Carnegie Endowment for International Peace, alla catalogazione e alla riproduzione fototipica dei manoscritti, al laboratorio di restauro].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 2.1
E. TISSERANT, The Vatican Library, in The Vatican Library, Jersey City, N.J. 1929, pp. 5-14 [rist. in Recueil Cardinal Eugène Tisserant. «Ab Oriente et Occidente», II, publié par S. POP, avec la collaboration de G. LEVI DELLA VIDA, G. GARITTE et Mgr O. BÂRLEA, Louvain 1955 (Travaux publiés par le Centre international de dialectologie générale près l’Université Catholique de Louvain, 2), pp. 573-578; sul processo di modernizzazione della Biblioteca avviato nella seconda metà degli anni Venti del XX secolo in relazione con il Carnegie Endowment for International Peace]. J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239 [la prima guida ai fondi manoscritti della Vaticana, con rassegna dei fondi Vaticano latino e Vaticano greco e, in ordine cronologico d’accessione, di fondi e insiemi di fondi Palatini, Urbinati, Reginensi, Capponiano, Ottoboniani, Borghesiano, Borgiani, Barberiniani, Rossiano, Chigiano, Ferrajoli; con indicazioni, invece, quasi solamente numeriche e bibliografiche per quanto attiene ai fondi orientali]. G. MERCATI, Per la storia dei manoscritti greci di Genova, di varie badie basiliane d’Italia e di Patmo, Città del Vaticano 1935 (Studi e testi, 68) [sulla storia di numerosi manoscritti greci, soprattutto del fondo Vaticano greco]. E. TISSERANT, Bibliothèques pontificales, in Dictionnaire de sociologie, Paris 1936, pp. 3-31 [paginazione dell’estratto; rist. in Recueil Cardinal Eugène Tisserant [2.1:23], II, pp. 589-607; sintesi generale utile, nella seconda parte, per notizie circa la situazione della Biblioteca e dei suoi fondi alla metà degli anni Trenta del XX secolo]. E. CARUSI, I codici e gli oggetti orientali della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Atti del IV Congresso Nazionale di Studi Romani, a cura di C. GALASSI PALUZZI, I, Roma 1938, pp. 575-580 [sui manoscritti orientali della Vaticana]. G. MERCATI, Codici latini Pico Grimani Pio e di altra biblioteca ignota del secolo XVI esistenti nell’Ottoboniana e i codici greci Pio di Modena con una digressione per la storia dei codici di S. Pietro in Vaticano, Città del Vaticano 1938 (Studi e testi, 75) [per la storia dei manoscritti di Giovanni Pico della Mirandola (1463-1494), dei card. Domenico (1461-1523) e Marino Grimani (ca. 1489-1546), di Alberto III Pio di Carpi (1475-1531) e di suo nipote il card. Rodolfo (15001564), della famiglia Altemps; ibid., pp. 144-168, note sulla storia dei manoscritti dell’Archivio del Capitolo di S. Pietro in Vaticano fra i secoli XV e XVI; volume particolarmente importante per il fondo Ottoboniano latino]. G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92) [sulla storia dei manoscritti orientali della Vaticana sino alla catalogazione degli Assemani, a metà del XVIII secolo]. E. TISSERANT, Pius XI as Librarian, in The Library Quarterly 9 (1939), pp. 389-403 [rist. in Recueil Cardinal Eugène Tisserant [2.1:23], II, pp. 609-619; particolarmente utile in relazione al rinnovamento realizzato in Vaticana durante il pontificato di Pio XI (1922-1939)].
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OPERE A CARATTERE GENERALE SULLA STORIA DELLA BIBLIOTECA VATICANA
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L. FEININGER, The Music Manuscripts in the Vatican, in Music Library Association. Notes, 2nd Ser., 3 (1946), nr. 4, pp. 392-394 [rassegna generale dei fondi manoscritti musicali]. R. DEVREESSE, Le prêt des manuscrits à la Bibliothèque Vaticane, in Bulletin de l’Association Guillaume Budé, n.s. 3 (1947), pp. 121-124 [sul prestito dei manoscritti in Vaticana], sintesi basata su un fondamentale lavoro di Maria Bertòla: I due primi registri di prestito della Biblioteca Apostolica Vaticana [3.5:27] [riproduzione fototipica ed edizione annotata, pubblicata dalla studiosa nel 1942, dei primi due registri di prestito della Vaticana, nei Vat. lat. 3964, 3966, per gli anni 1475-1548]. A.M. ALBAREDA, L’uso della fotografia nella Biblioteca Vaticana, in Il libro e le biblioteche. Atti del primo Congresso bibliografico francescano internazionale, 20-27 febbraio 1949, I, Romae 1950 (Bibliotheca Pontificii Athenaei Antoniani, 5), pp. 413-428 [sulle procedure di riproduzione fotografica in Vaticana]. A.M. ALBAREDA, Aplicaciones de la técnica fotográfica en la Biblioteca Apostolica Vaticana, in I Congreso Ibero-Americano de archivos, bibliotecas y propiedad intelectual, Madrid 1952, pp. 665-672 [sulle procedure di riproduzione fotografica in Vaticana: durante la prefettura (1936-1962) di Anselm Maria Albareda (1892-1966) la Vaticana si dotò di un laboratorio interno di riproduzioni fotografiche modernamente attrezzato]. G. MERCATI, Note per la storia di alcune biblioteche romane nei secoli XVI-XIX, Città del Vaticano 1952 (Studi e testi, 164) [sui manoscritti trasportati da Avignone, sulla dispersione dei codici greci delle biblioteche Angelica (in parte ricomparsi nei manoscritti Rossiani) e Sforziana (in parte pervenuti al card. Francesco Saverio de Zelada, 1717-1801, in parte confluiti nella biblioteca Chigiana), e sulle vendite, tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII, dei manoscritti di S. Andrea della Valle e di S. Silvestro al Quirinale]. E.C. KROHN, Music in the Vatican Film Library at Saint Louis University, in Music Library Association. Notes, 2nd Ser., 14 (1957), nr. 3, pp. 317-324 [rassegna dei manoscritti d’interesse musicologico, sulla base delle copie microfilmate nella Knights of Columbus Vatican Film Library presso la Saint Louis University, Missouri (U.S.A.)]. L.J. DALY — E.R. VOLLMAR, The Knights of Columbus Vatican Microfilm Library at Saint Louis University, in The Library Quarterly 28 (1958), pp. 165-171 [sulla già ricordata collezione di microfilm della Saint Louis University]. A.M. ALBAREDA, The Preservation and Reproduction of the Manuscripts of the Vatican Library through the Centuries, in Proceedings of the American Philosophical Society 104 (1960), pp. 413-418 [sulle procedure di riproduzione fotografica in Vaticana]. M. BATLLORI, El pare Ehrle, prefecte de la Vaticana, en la seva correspondència amb el cardenal Rampolla, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, I-II, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 219-220): I, pp. 75-117 [rist. in ID., Cultura e finanze. Studi sulla storia dei gesuiti da s. Ignazio al Vaticano II, Roma 1983 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 158), pp. 367-413; e poi in ID., Obra completa,
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 2.1
XVI: Del Vuit-Cents al Nou-Cents: Balmes, Ehrle, Costa i Llobera, Casanovas, Edició a cura d’E. DURAN (dir.) i J. SOLERVICENS (coord.), Pròleg de R. CORTS, València 2002 (Biblioteca d’estudis i investigacions, 33), pp. 153-209; sulla prima fase del rinnovamento della Vaticana promosso da Leone XIII (1878-1903), e realizzato dal prefetto (1895-1914) Franz Ehrle (1845-1934)]. R. DE MAIO, La Biblioteca Apostolica Vaticana sotto Paolo IV e Pio IV (1555-1565), in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda [2.1:41], I, pp. 265-313 [con particolare attenzione al personale: cardinali bibliotecari, revisori, scrittori, restauratori]. R. DEVREESSE, Pour l’histoire des manuscrits du fonds Vatican grec, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda [2.1:41], I, pp. 315336 [storia del fondo Vaticano greco dalle origini ai nostri giorni, molto sommaria per i secoli XIX e XX]. P. PETITMENGIN, Recherches sur l’organisation de la Bibliothèque Vaticane à l’époque des Ranaldi (1547-1645), in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 75 (1964), pp. 561-628 [in quattro parti, rispettivamente dedicate alle trasformazioni dell’antica biblioteca (1547-1587), all’organizzazione della Biblioteca sotto Sisto V (1585-1590) e Paolo V (1605-1621) e alle sue vicende dall’arrivo della Biblioteca Palatina di Heidelberg (1623) alla giubilazione (1645) del bibliotecario vaticano Alessandro Ranaldi († 1649)]. R. DEVREESSE, Le fonds grec de la Bibliothèque Vaticane des origines à Paul V, Città del Vaticano 1965 (Studi e testi, 244) [con l’edizione, fra l’altro, per quanto riguarda i manoscritti greci, degli inventari: di Cosma di Monserrato, subito dopo la morte di Niccolò V (1447-1455); del 1475; del 1481; del 1484; di Fabio Vigili († 1553), sotto Giulio II (1503-1513); del 1518; del 1533; del 1539 (?); del 1548; con l’identificazione delle segnature attuali dei manoscritti]. E. TISSERANT, Seventy-Five Years of the Life of the Vatican Library, in Manuscripta 9 (1965), pp. 3-11 [sul rinnovamento della Vaticana a partire dal pontificato di Leone XIII (1878-1903)]. J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272) [la prima e unica storia complessiva della Vaticana realizzata nel XX secolo]. J. RUYSSCHAERT, La Bibliothèque Vaticane témoin de cinq siècles de culture, in Acta Conventus Neo-Latini Lovaniensis. Proceedings of the First International Congress of Neo-Latin Studies, Louvain 23-28 August 1971, ed. by J. IJSEWIJN — E. KESSLER, Leuven-München 1973 (Humanistische Bibliothek. Abhandlungen-Texte-Skripten, Reihe I: Abhandlungen, 20), pp. 497-507 [agile presentazione della storia della Vaticana, ma con particolare attenzione al Quattrocento e solo brevi cenni per i secoli posteriori]. A. MAIER, Ausgehendes Mittelalter. Gesammelte Aufsätze zur Geistesgeschichte des 14. Jahrhunderts, I-III, Roma 1964-1977 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 97, 105, 138) [nel terzo volume, ristampa di venti articoli, i primi sei dei quali (nrr. 42-47 dell’intera raccolta: ibid., III, pp. 1-248) riguardano la biblioteca papale di Avignone e i trasferimenti di suoi manoscritti a Roma].
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OPERE A CARATTERE GENERALE SULLA STORIA DELLA BIBLIOTECA VATICANA
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J. RUYSSCHAERT, Les trois bibliothèques vaticanes (1475-1975), in Conservation et reproduction des manuscrits et imprimés anciens. Colloque international organisé par la Bibliothèque Vaticane à l’occasion de son centenaire, 21-24 octobre 1975, Città del Vaticano 1976 (Studi e testi, 276), pp. 70-79 [agile sintesi sulla storia della Vaticana, per la prima volta ripartita in tre periodi: prima biblioteca Sistina (da Sisto IV, 1471-1484), seconda Sistina (da Sisto V, 1585-1590), Leonina (da Leone XIII, 1878-1903)]. J. RUYSSCHAERT, La Bibliothèque Vaticane, document d’histoire, in La cultura in Italia fra Tardo Antico e Alto Medioevo. Atti del Convegno tenuto a Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche, dal 12 al 16 novembre 1979, II, Roma 1981, pp. 993-999 [rapida rassegna della storia della Vaticana, con ripresa della triplice periodizzazione presentata nel 1976 (cfr. [2.1:50])]. V. PERI, Querini e la Vaticana, in Cultura religione e politica nell’età di Angelo Maria Querini. Atti del convegno di studi promosso dal Comune di Brescia in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia (Venezia-Brescia, 2-5 dicembre 1980), [a cura di G. BENZONI e M. PEGRARI], Brescia 1982, pp. 33-190, con 8 tavv. f.t. [sul rapporto con la Vaticana del card. Angelo Maria Querini (1680-1755), che fu cardinale bibliotecario dal 1730 al 1755; con ampia appendice documentaria, ibid., pp. 135-190]. Bibliotheca Apostolica Vaticana, Firenze 1985, pp. 38-259 [presentazione illustrata in forma piuttosto divulgativa — pubblicata anche in altre lingue — di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Barb. or.; Borg., Carte naut.; Borg. lat.; Borg. mess.; Capp. Sist.; Chig.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. slav.]. J. RUYSSCHAERT, Notes pour l’histoire de la Bibliothèque Vaticane de Sixte V, in Codices manuscripti 11 (1985), pp. 161-163 [su una memoria anonima presentata a Gregorio XIII (1572-1585) e sui progetti sottoposti a Sisto V (15851590) da Federico Ranaldi († 1590)]. J. RUYSSCHAERT, Problemi di restauro di ieri e di oggi della Biblioteca Vaticana, in Provincia di Padova. Informazioni 14 (1985) [numero speciale dedicato agli Atti del convegno «La tutela del patrimonio bibliografico: norme, problemi e prospettive». Abbazie benedettine Padova-Praglia-Carceri, 21-22-23 settembre 1984], pp. 36-40 [sulle pratiche e sul personale del restauro in Vaticana dal XV al XX secolo]. J. RUYSSCHAERT, Approches d’une histoire de la restauration des manuscrits à la Vaticana de Platina (1475) à Ehrle (1912), in Bulletin [de la] Ligue des Bibliothèques Européennes de Recherche-LIBER 29 (1987) [= General Assembly Heidelberg 1986: The future of old libraries], pp. 79-82 [sul restauro dei manoscritti in Vaticana dal XV al XX secolo]. E. PELLEGRIN, Bibliothèques retrouvées. Manuscrits, bibliothèques et bibliophiles du Moyen Âge et de la Renaissance. Recueil d’études publiées de 1938 à 1985, Paris 1988, pp. 371-398 [raccolta di studi, particolarmente ricca di citazioni di manoscritti vaticani, relative ai fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 542-543].
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26
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 2.1
J. RUYSSCHAERT, La Bibliothèque et la Typographie vaticanes de Sixte V. Projets, étapes, continuités, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IV, [2.1:106], pp. 343-363 [con appendice di documenti dell’Archivio Segreto Vaticano e dell’Archivio di Stato di Roma]. M.-H. JULLIEN DE POMMEROL — J. MONFRIN, La Bibliothèque pontificale à Avignon et à Peñiscola pendant le grand schisme d’Occident et sa dispersion. Inventaires et concordances, I-II, Rome 1991 (Collection de l’École française de Rome, 141) [ideale continuazione di EHRLE, Historia bibliothecae Romanorum Pontificum [2.1:10], con edizione degli inventari e di documenti relativi alla biblioteca pontificia fra il 1407 e il 1466]. Ch.M. GRAFINGER, Die Ausleihe vatikanischer Handschriften und Druckwerke (1563-1700), Città del Vaticano 1993 (Studi e testi, 360) [ideale continuazione dell’opera intrapresa da Maria Bertòla nel 1942, cfr. [3.5:27], con l’edizione delle 967 richieste di prestito e consultazione di manoscritti e stampati vaticani conservate nell’Archivio della Biblioteca, per gli anni dal 1563 al 1700]. A. MANFREDI, I codici latini di Niccolò V. Edizione degli inventari e identificazione dei manoscritti, Città del Vaticano 1994 (Studi e testi, 359; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 1) [edizione, per i manoscritti latini, dell’inventario di Cosma di Monserrato redatto subito dopo la morte di Niccolò V (1447-1455), con identificazione e descrizione dei manoscritti; complessivamente 824 registrazioni, alle quali si aggiungono le 56 registrazioni dell’inventario del cubiculum]. P. VIAN, Dal Platina al Bishop: esperienze di indicizzazione in Biblioteca Vaticana fra XV e XX secolo, in Fabula in tabula. Una storia degli indici dal manoscritto al testo elettronico. Atti del Convegno di studio della Fondazione Ezio Franceschini e della Fondazione IBM Italia, Certosa del Galluzzo, 21-22 ottobre 1994, a cura di C. LEONARDI, M. MORELLI e F. SANTI, Spoleto 1995 (Quaderni di cultura mediolatina, 13), pp. 245-299 [rassegna relativa alla storia delle esperienze catalografiche in Biblioteca Vaticana, dal XV al XX secolo]. J. FOHLEN — P. PETITMENGIN, L’«ancien fonds» Vatican Latin dans la nouvelle Bibliothèque Sixtine (ca. 1590-ca. 1610). Reclassement et concordances, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 362; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 2) [concordanze fra i manoscritti e gli stampati dell’inventario di Ferdinando Ruano, ca. 1550, ultimo inventario della «Libraria vecchia» prima del trasferimento nella nuova sede sistina della Biblioteca Vaticana, e le segnature attuali]. Ch.M. GRAFINGER, Beiträge zur Geschichte der Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 373; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 3) [raccolta di sette articoli sulla storia della Vaticana essenzialmente basati sui documenti dell’Archivio della Biblioteca; il quinto (ibid., pp. 95-146) e il sesto articolo (ibid., pp. 147-185) sono relativi alle vicende della biblioteca Rossiana; con indicazioni e riassunti relativi a trentuno contributi dell’autrice, pubblicati a partire dal 1988, sulla storia della Vaticana, dei suoi fondi e della loro consultazione (ibid., pp. 15-36)]. M.R. DILTS — M.L. SOSOWER — A. MANFREDI, Librorum Graecorum Bibliothecae Vaticanae Index a Nicolao De Maioranis compositus et Fausto Saboeo
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OPERE A CARATTERE GENERALE SULLA STORIA DELLA BIBLIOTECA VATICANA
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collatus anno 1533, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 384; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 3[bis]) [edizione, per i manoscritti greci, dell’inventario del 1533, con identificazione dei manoscritti; 861 registrazioni]. J.-M. SAUGET, Littératures et manuscrits des chrétientés syriaques et arabes, Recueil d’articles publié par L. DUVAL-ARNOULD et F. RILLIET, Préface de L.E. BOYLE, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 389) [riproduzione anastatica di sedici articoli su soggetti diversi usciti fra il 1962 e il 1990; indicazioni e descrizioni soprattutto di manoscritti dei fondi: Borg. ar.; Borg. sir.; Sbath; Vat. ar.; Vat. sir.; cfr. l’«Index des manuscrits», ibid., pp. 285-288]. Antonio DE THOMEIS, Rime. Convivium scientiarum. In Laudem Sixti Quarti Pontificis Maximi, a cura di F. CARBONI — A. MANFREDI, Città del Vaticano 1999 (Studi e testi, 394; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 4) [edizione di un testo poetico in volgare del 1477 e di un’operetta minore di esaltazione di Sisto IV (1471-1484), che testimoniano dello stato della Vaticana in quel momento]. F. CARBONI — A. MANFREDI, Verso l’edizione del Convivium Scientiarum di Antonio De Thomeis, in Sisto IV. Le Arti a Roma nel Primo Rinascimento. Atti del Convegno Internazionale di Studi, a cura di F. BENZI, con la collaborazione di C. CRESCENTINI, redazione e coordinamento a cura di M.B. MCGRATH, Roma 2000, pp. 60-73 (cfr. [2.1:67]). Niccolò V nel sesto centenario della nascita. Atti del Convegno internazionale di studi, Sarzana, 8-10 ottobre 1998, a cura di F. BONATTI e A. MANFREDI, Città del Vaticano 2000 (Studi e testi, 397) [la prima delle quattro parti di cui si compone il volume è dedicata a «Niccolò V e la biblioteca papale del sec. XV», cfr. ibid., pp. 1-195; nell’articolo di F. PASUT, Per la miniatura a Roma alla metà del Quattrocento: il «miniatore di Niccolò V», ibid., pp. 103-155, descrizione analitica, per quanto riguarda la decorazione, di manoscritti dei fondi: Chig.; Reg. lat.; Vat. lat.]. A. MANFREDI, Il Convivium Scientiarum di Antonio de Thomeis tra gli inventari della Vaticana di Sisto IV, in Libri, lettori e biblioteche dell’Italia medievale (secoli IX-XV). Fonti, testi, utilizzazione del libro. Atti della Tavola rotonda italo-francese (Roma 7-8 marzo 1997) / Livres, lecteurs et bibliothèques de l’Italie médiévale (IXe-XVe siècles). Sources, textes et usages. Actes de la Table ronde italofrançaise (Rome, 7-8 mars 1997), a cura di G. LOMBARDI e D. NEBBIAI DALLA GUARDA, Paris 2000 (Documents, études et répertoires publiées [sic] par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, 64), pp. 507-517 (cfr. [2.1:67]). A. MANFREDI, «Cernitur in celebri bibliotheca loco». L’affresco di Santo Spirito e la Biblioteca Vaticana di Sisto IV, in Il veltro 45 (2001), nrr. 5-6, pp. 125136 [sulla testimonianza offerta, circa i primitivi spazi della biblioteca sistina, da un affresco quattrocentesco del romano Ospedale di S. Spirito in Sassia]. Ch.M. GRAFINGER, Die Ausleihe vatikanischer Handschriften und Druckwerke: 18. Jahrhundert, I: Biblioteca Vaticana; II: Archivio Segreto Vaticano, Città del Vaticano 2002 (Studi e testi, 406-407) [continuazione di [2.1:60], con l’edizione delle richieste di prestito e consultazione di manoscritti e stampati Vaticani nel XVIII secolo; il primo volume, con 404 richieste conservate nell’Archivio della
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 2.1
Biblioteca, riguarda manoscritti della Biblioteca; il secondo volume, con 418 richieste conservate in Archivio Vaticano, riguarda documenti dell’Archivio]. D. WILLIMAN — K. CORSANO, Early provenances of Latin manuscripts in the Vatican Library. Vaticani latini and Borghesiani, Città del Vaticano 2002 (Studi e testi, 405) [per i manoscritti Borgh. (ibid., pp. 71-139) e Vat. lat. (ibid., pp. 370) vengono indicate, quando possibile, le provenienze, soprattutto dalla biblioteca papale avignonese e da altre biblioteche ecclesiastiche dei secoli XIV e XV]. R. FARINA, «Splendore veritatis gaudet Ecclesia». Leone XIII e la Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, [2.1:113], pp. 285-370 [con sette appendici relative, fra l’altro: all’allestimento della biblioteca Leonina (1889-1891); al personale della Biblioteca fra il 1883 e il 1903; alle stime numeriche per anni e nazionalità relative alle ammissioni di studiosi alla consultazione durante il pontificato; alle epigrafi relative al pontificato di Leone XIII (1878-1903) in Vaticana]. N. VIAN, Figure della Vaticana e altri scritti. Uomini, libri e biblioteche, a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 2005 (Studi e testi, 424) [riproduzione anastatica di 32 articoli usciti fra il 1954 e il 2000, quasi tutti dedicati a figure e momenti della storia della Vaticana fra XVIII e XX secolo]. Index seu inventarium Bibliothecae Vaticanae divi Leonis pontificis optimi, anno 1518 c., Series Graeca, curantibus M.L. SOSOWER, D.F. JACKSON, A. MANFREDI, Città del Vaticano 2006 (Studi e testi, 427; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 5) [edizione delle voci greche dell'inventario, con identificazioni in manoscritti per lo più Vat. gr., ma anche Ott. gr. o di altre biblioteche]. J.M. MEJÍA — Ch. GRAFINGER — B. JATTA, I cardinali bibliotecari di Santa Romana Chiesa. La quadreria nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 2006 (Documenti e riproduzioni, 7) [schede bio-bibliografiche dei quarantacinque cardinali bibliotecari da Marcello Cervini (1550-1555) a Jean-Louis Tauran (2003-2007), con riproduzioni e analisi dei ritratti loro dedicati, presenti in Biblioteca, e un’introduzione generale sui cardinali bibliotecari, sulle opere d’arte conservate in Vaticana e sulla quadreria dei ritratti dei cardinali; per la storia dell’istituzione, cfr. in particolare: A.M. PIAZZONI, Il governo della Biblioteca Apostolica Vaticana (1451-2005), ibid., pp. 371-392, che riprende e aggiorna le tavole sinottiche che costituiscono l’appendice relativa a «La direction de la Bibliothèque Vaticane (1475-1971)», a cura di José Ruysschaert e Jeanne Bignami Odier, in BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane [2.1:47], pp. 319-352]. M. BUONOCORE, Scriptorium Vaticanum: passato e presente, in Zenit e Nadir, II: I manoscritti dell’area del Mediterraneo: la catalogazione come base della ricerca. Atti del Seminario internazionale, Montepulciano, 6-8 Luglio 2007, a cura di B. CENNI, C.M.F. LALLI e L. MAGIONAMI, Montepulciano 2007, pp. 63-78 [sulla catalogazione dei manoscritti in Vaticana dagli anni Ottanta del XIX secolo a oggi]. M. CERESA, La Biblioteca Vaticana e le biblioteche romane durante la seconda guerra mondiale, in Le biblioteche e gli archivi durante la seconda guerra mondiale. Il caso italiano, a cura di A. CAPACCIONI — A. PAOLI — R. RANIERI, con la collaborazione di L. TOSONE, Bologna 2007, pp. 343-369: 343-354 [sul salvataggio
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OPERE A CARATTERE GENERALE SULLA STORIA DELLA BIBLIOTECA VATICANA
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in Vaticana di biblioteche, ecclesiastiche e non, dell’Italia centrale al tempo della seconda guerra mondiale; sull’argomento cfr. anche: P. VIAN, Biblioteche e archivi durante la seconda guerra mondiale. Il caso italiano, in Annuario [dell’]Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia Storia e Storia dell’Arte in Roma 50 (2008-2009), pp. 219-230, con ulteriore bibliografia]. J. FOHLEN, La bibliothèque du pape Eugène IV (1431-1447). Contribution à l’histoire du fonds Vatican latin, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 452; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 6) [edizione, con relative identificazioni, di una lista di «Libri qui non repperiuntur» e dell’inventario del 1443, ibid., pp. 31-85; contiene, ibid., pp. 177-408, oltre 240 descrizioni di manoscritti dei fondi: Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; ibid., pp. 455-472, tavola di concordanza relativa alla presenza dei manoscritti negli inventari antichi, dal 1455 al 1550]. C. PASINI, Achille Ratti bibliotecario, in 1929-2009. Ottanta anni dello Stato della Città del Vaticano, a cura di B. JATTA, Città del Vaticano 2009 (Studi e documenti per la storia del Palazzo Apostolico Vaticano, 8), pp. 49-62. N. MATTIOLI HÁRY, The Vatican Library and the Carnegie Endowment for International Peace. The History, Impact, and Influence of their Collaboration (1927-1947), Città del Vaticano 2009 (Studi e testi, 455) [sulla collaborazione col Carnegie Endowment for International Peace]. Librorum Latinorum Bibliothecae Vaticanae Index a Nicolao de Maioranis compositus et Fausto Saboeo collatus anno MDXXXIII, curantibus A. DI SANTE, A. MANFREDI, Città del Vaticano 2009 (Studi e testi, 457; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 7) [edizione delle oltre 3.100 voci relative a volumi latini e orientali dell’inventario compilato nel 1533, al momento del riordino della Biblioteca dopo il sacco di Roma (1527); con identificazione di gran parte dei libri allora inventariati e ancor oggi presenti in Vaticana, soprattutto nel fondo Vaticano latino, ma anche nei fondi: Vat. ar.; Vat. arm.; Vat. copt.; Vat. sam.; Vat. slav.; e inoltre, tra gli stampati, nei fondi: Inc.; Membr.; R. I]. A. RITA, Biblioteche e requisizioni librarie a Roma in età napoleonica. II, p. 920 Cronologia e fonti romane, Città del Vaticano, in corso di stampa (Studi e testi) [sulle requisizioni, da biblioteche religiose romane, di manoscritti e soprattutto di stampati, operate su mandato francese in favore della Vaticana, destinata a divenire una sorta di biblioteca centrale di Roma, e sulle restituzioni poi avvenute]. Per la questione, vivacemente dibattuta negli ultimi decenni, della data di «fondazione» della Biblioteca Vaticana, si vedano le opposte opinioni di J. RUYSSCHAERT, Sixte IV, fondateur de la Bibliothèque Vaticane (15 juin 1475), in Archivum historiae pontificiae 7 (1969), pp. 513-524; ID., La fondation de la Bibliothèque Vaticane en 1475 et les témoignages contemporains, in Studi offerti a Roberto Ridolfi Direttore de «La Bibliofilia», a cura di B. MARACCHI BIAGIARELLI — D.E. RHODES, Firenze 1973 (Biblioteca di bibliografia italiana, 71), pp. 413-420; J. RUYSSCHAERT, Les collaborateurs stables de Platina, premier bibliothécaire de la Vaticane (1475-1481), in Palaeographica Diplomatica et Archivistica. Studi in onore di Giulio Battelli, a cura della SCUOLA SPECIALE PER ARCHIVI-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§§ 2.1-2.2
STI E BIBLIOTECARI DELL’UNIVERSITÀ DI
dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: §§ 2.12.2
ROMA, I-II, Roma 1979 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 139-140): II, pp. 575-591; J. RUYSSCHAERT, La Bibliothèque Vaticane dans les dix premières années du pontificat de Sixte IV, in Archivum historiae pontificiae 24 (1986), pp. 71-90; ID., Platina et l’aménagement des locaux de la Vaticane sous Sixte IV (1471-1475-1481), in Bartolomeo Sacchi detto il Platina (Piadena 1421-Roma 1481). Atti del Convegno internazionale di studi per il V centenario (Cremona, 14-15 novembre 1981), a cura di A. CAMPANA — P. MEDIOLI MASOTTI, Padova 1986 (Medioevo e Umanesimo, 62), pp. 145-151; J. RUYSSCHAERT, Sixte IV fondateur de la Bibliothèque Vaticane et la fresque restaurée de Melozzo da Forlì (1471-1481), in Sisto IV e Giulio II mecenati e promotori di cultura. Atti del Convegno Internazionale di Studi. Savona, 1985, a cura di S. BOTTARO — A. DAGNINO — G. ROTONDI TERMINIELLO, Savona 1989, pp. 27-44; J. RUYSSCHAERT, La fresque de Melozzo da Forlì de l’ancienne Bibliothèque Vaticane. Réexamen, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IV, [2.1:106], pp. 329-341; e, per contro, di L.E. BOYLE, The future of old libraries. The Vatican Library, in Bulletin [de la] Ligue des Bibliothèques Européennes de Recherche-LIBER 29 (1987) [= General Assembly Heidelberg 1986: The future of old libraries], pp. 42-45; ID., Sixtus IV and the Vatican Library, in Rome. Tradition, Innovation and Renewal. A Canadian International Art History Conference, 8-13 June 1987, Rome, in honour of Richard Krautheimer on the occasion of his 90th Birthday and Leonard Boyle O.P., Prefect of the Biblioteca Apostolica Vaticana, Victoria, B.C. 1991, pp. 65-73; ID., The Vatican Library, in Rome Reborn. The Vatican Library and Renaissance Culture [3.3:50], pp. XI-XX: XI-XIV; ID., Per la fondazione della Biblioteca Vaticana, in MANFREDI, I codici latini di Niccolò V [2.1:61], pp. XI-XXII; L.E. BOYLE, La biblioteca di Niccolò V, in Niccolò V nel sesto centenario della nascita [2.1:69], pp. 3-8; ID., Sisto IV e la Biblioteca Vaticana, in I Della Rovere nell’Italia delle corti, I: Storia del Ducato, a cura di B. CLERI [et al.], Urbino 2002, pp. 11-19. Numerosi articoli sulla storia della Vaticana e dei suoi fondi sono apparsi in una pubblicazione miscellanea a carattere periodico all’interno della collana «Studi e testi», della quale sono usciti, dal 1987, quindici volumi: Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, I, Città del Vaticano 1987 (Studi e testi, 329); (...), II, Città del Vaticano 1988 (Studi e testi, 331); (...), III, Città del Vaticano 1989 (Studi e testi, 333); (...), IV, Città del Vaticano 1990 (Studi e testi, 338); (...), V: Palatina-Studien. 13 Arbeiten zu Codices Vaticani Palatini Latini und anderen Handschriften aus der alter Heidelberger Sammlung, hrsg. von W. BERSCHIN, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 365); (...), VI: Collectanea in honorem Rev.mi Patris Leonardi E. Boyle, O.P., septuagesimum quintum annum feliciter complentis, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 385); (...), VII, Città del Vaticano 2000 (Studi e testi, 396); (...), VIII, Città del Vaticano 2001 (Studi e testi, 402); (...), IX, Città del Vaticano 2002 (Studi e testi, 409); (...), X, Città del Vaticano 2003 (Studi e testi, 416); (...), XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423); (...), XII, Città del Vaticano 2005 (Studi e testi, 430); (...), XIII, Città del Vaticano 2006 (Studi e testi, 433); (...), XIV, Città del Vaticano 2007 (Studi e testi, 443); (...), XV, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 453).
II, p. 920
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OPERE
(…) — BIBLIOGRAFIE RELATIVE AI MANOSCRITTI (…)
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2.2. Bibliografie relative ai manoscritti della Biblioteca Vaticana Sono qui registrati gli strumenti bibliografici a carattere generale sinora promossi e pubblicati dalla Biblioteca Vaticana e specificamente dedicati alla bibliografia dei suoi fondi manoscritti, insieme a una selezione di strumenti a carattere tematico più generale dedicati, oltre che alla Vaticana, anche alle collezioni manoscritte di altre istituzioni. Si avverte che non verrà ripetuto più avanti il rinvio a questo genere di strumenti, vaticani e non, nelle voci dedicate a ciascun fondo manoscritto. opere (…) — bibliografie relative ai manoscritti (…)
P. CANART — V. PERI, Sussidi bibliografici per i manoscritti greci della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1970 (Studi e testi, 261) [solo per i manoscritti greci, relativamente ai fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; sulla base di monografie, riviste e opere collettive]. M. BUONOCORE, Bibliografia dei fondi manoscritti della Biblioteca Vaticana (1968-1980), I-II, Città del Vaticano 1986 (Studi e testi, 318-319) [per tutti i fondi manoscritti, sulla base di riviste ed estratti]. M. BUONOCORE, Bibliografia retrospettiva dei fondi manoscritti della Biblioteca Vaticana, I, Città del Vaticano 1994 (Studi e testi, 361) [per tutti i fondi manoscritti a esclusione di quelli greci, sulla base dello spoglio di 26 riviste, dalla seconda metà del XIX secolo al 1967]. M. CERESA, Bibliografia dei fondi manoscritti della Biblioteca Vaticana (1981-1985), Città del Vaticano 1991 (Studi e testi, 342) [per tutti i fondi manoscritti, sulla base di riviste e di estratti e di un certo numero di stampati a carattere miscellaneo, come atti di convegni e raccolte di articoli, particolarmente ricchi di citazioni]. M. CERESA, Bibliografia dei fondi manoscritti della Biblioteca Vaticana (1986-1990), Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 379) [per tutti i fondi manoscritti, sulla base di riviste e di estratti; al fine di «distinguere le citazioni occasionali dei codici da trattazioni importanti dei medesimi», per le seconde si aggiunge un asterisco dopo l’indicazione delle pagine, cfr. ibid., p. V]. M. CERESA, Bibliografia dei fondi manoscritti della Biblioteca Vaticana (1991-2000), Città del Vaticano 2005 (Studi e testi, 426) [per tutti i fondi manoscritti, sulla base di riviste, estratti e miscellanee; «Le trattazioni di particolare rilievo, concernenti descrizioni complete, aspetti codicologici importanti, datazione, sono contrassegnate da asterisco», cfr. ibid., p. 9]. Per una bibliografia delle riproduzioni in facsimile: ZOTTER, Bibliographie faksimilierter Handschriften [3.1:804]. Per un utile orientamento bibliografico sui manoscritti greci cfr. anche: P. CANART, Paleografia e codicologia greca. Una rassegna bibliografica, Città del Vaticano 1991 (Littera Antiqua, 7) [ma senza un indice che rinvii alle voci bibliografiche relative a manoscritti vaticani].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§§ 2.2-2.3
Per una bibliografia delle riproduzioni pubblicate da manoscritti con scrittura greca: S.J. VOICU — S. D’ALISERA, I.MA.G.E.S. Index in manuscriptorum Graecorum edita specimina, Roma 1981, pp. 217-286 [per i fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Borg. copt.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. sir.]. dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: §§ 2.22.3
Per manoscritti neotestamentari greci: J.K. ELLIOTT, A Bibliography of Greek New Testament Manuscripts, Cambridge 20002 (Society for New Testament Studies. Monograph series, 109) [i manoscritti sono citati secondo il numero di repertorio di ALAND, Kurzgefasste Liste [3.1:106]]. Per un orientamento bibliografico sui manoscritti in scrittura latina: L.E. BOYLE, Paleografia Latina Medievale. Introduzione bibliografica, versione italiana di M.E. BERTOLDI, Roma 1999 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 487]. Precedentemente: ID., Medieval Latin Palaeography. A Bibliographical Introduction, Toronto-Buffalo-London 1984 (Toronto Medieval Bibliographies, 8) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 398-399]. Per manoscritti in scrittura beneventana: BMB. Bibliografia dei manoscritti in scrittura beneventana, I-XVII..., 1993-2009... [per 176 elementi (per il numero cfr. ibid., XVII, pp. 80-85, ove è un elenco aggiornato), appartenenti ai fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Perg. Veroli; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per una bibliografia dei facsimili e delle riproduzioni di manoscritti musicali: G. BAROFFIO — A. DODA — R. TIBALDI, MUSIM. Musicae imagines. Gli studi di paleografia musicale e l’esigenza di nuovi strumenti di ricerca, in Scrittura e civiltà 22 (1998), pp. 419-472: 462-467; 23 (1999), pp. 451-472: 467-468; 24 (2000), pp. 449-491: 485; 25 (2001), pp. 425-458: 453 [nelle ultime due puntate, A. DODA è sostituito da A. DONEDA; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per i manoscritti «sessoriani», ovvero provenienti dal monastero romano di S. Croce in Gerusalemme: V. JEMOLO — L. MEROLLA — M. PALMA — F. TRASSELLI, Bibliografia dei manoscritti sessoriani, Roma 1987 (Sussidi eruditi, 41) [per i manoscritti Ross. 731, Vat. lat. 9877, 9882, 9982, 13930, Vat. sir. 457]. Un certo numero di schede bibliografiche dattiloscritte o manoscritte, copia di quelle consultabili presso l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes (Paris) e relative a manoscritti vaticani, è consultabile in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., cass. 160-169.
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BIBLIOGRAFIE
(…) — BIBLIOGRAFIE DI CATALOGHI DI MANOSCRITTI (…)
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2.3. Bibliografie di cataloghi di manoscritti e guide relative a specifiche categorie di manoscritti bibliografie (…) — bibliografie di cataloghi di manoscritti (…)
Si elencano qui, in ordine cronologico di pubblicazione e limitatamente a quanto si è avuto la possibilità di consultare direttamente, strumenti rientranti nella categoria delle bibliografie di cataloghi di manoscritti (i cosiddetti catalogi catalogorum) o in quella delle guide relative a fondi manoscritti considerati secondo i differenti alfabeti e lingue o secondo le varie tipologie. Tali strumenti sono stati, fra l’altro, ampiamente messi a frutto per il reperimento dei titoli elencati nei presenti §§ 2.-3., oltre che per le voci relative ai diversi fondi manoscritti (ma non sarà ripetuto, in genere, il rinvio a questo genere di strumenti nelle voci dedicate a ciascun fondo). L’inclusione nell’elenco sottostante è, però, subordinata alla presenza di informazioni di un certo interesse in relazione ai fondi della Vaticana: sono stati, quindi, esclusi da questa scelta strumenti che, pur analoghi, non avessero però grande rilevanza per il patrimonio manoscritto della Biblioteca. Laddove, infine, per un determinato ambito di studi siano stati pubblicati nel tempo più strumenti, di norma si cita soltanto il più recente, se è sembrato includere e superare tutte le notizie presenti in quelli anteriori. C.R. FISH, Guide to the Materials for American History in Roman and Other Italian Archives, Washington, D.C. 1911, pp. 101-118, 225-227 [con indicazioni relative ai fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. G. GABRIELI, Manuale di bibliografia musulmana, I: Bibliografia generale, Roma 1916 (Manuali coloniali), pp. 234-236 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Borg. sir.; Vat. ar.; Vat. pers.; Vat. sir.; Vat. turc.]. G. GABRIELI, Manoscritti e carte orientali nelle biblioteche e negli archivi d’Italia. Dati statistici e bibliografici delle collezioni, loro storia e catalogazione, Firenze 1930 (Biblioteca di bibliografia italiana, 10), pp. 39-47 [con indicazioni relative ai fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Borg. arm.; Borg. cin.; Borg. copt.; Borg. ebr.; Borg. et.; Borg. georg.; Borg. ind.; Borg. mess.; Borg. pers.; Borg. sir.; Borg. tonch.; Borg. turc.; Chig.; Neofiti; Ross.; Urb. ebr.; Vat. ar.; Vat. arm.; Vat. copt.; Vat. ebr.; Vat. estr.-or.; Vat. et.; Vat. ind.; Vat. lat.; Vat. pers.; Vat. sam.; Vat. sir.; Vat. turc.]. S. ZANUTTO, Bibliografia etiopica in continuazione alla «Bibliografia II, p. 920 etiopica» di G. Fumagalli, II: Manoscritti etiopici, Roma 1932, pp. 97-110 [con indicazioni relative ai fondi: Barb. or.; Borg. et.; Pont. Coll. Et.; Ross.; Vat. et.]. H. BUCHTHAL — O. KURZ, A Hand List of Illuminated Oriental Manuscripts, London 1942 (Studies of the Warburg Institute, 12), pp. 21-22, 27, 59-62, 68-69, 98 [con indicazioni relative ai fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Borg. copt.; Borg. et.; Borg. sir.; Vat. ar.; Vat. copt.; Vat. et.; Vat. sir.].
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dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: § 2.3
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 2.3
D. DJAPARIDZÉ, Mediaeval Slavic Manuscripts. A Bibliography of Printed Catalogues, Cambridge, Mass. 1957 (The Mediaeval Academy of America. Publication 64), p. 112 [con indicazioni relative al fondo Vat. slav.]. Ch.J. ERMATINGER, Catalogues in the Knights of Columbus Vatican Film at Saint Louis University, in Manuscripta 1 (1957), pp. 5-21, 89-101 [il contributo costituisce un’utile guida bibliografica ai cataloghi di fondi manoscritti della Vaticana – presentati divisi per ambiti linguistici – così come si riflettono nella raccolta di microfilm della Knights of Columbus Vatican Film at Saint Louis University; con indicazioni relative ai fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Barb. or.; Borg. ar.; Borg. arm.; Borg. copt.; Borg. ebr.; Borg. et.; Borg. gr.; Borg. lat.; Borg. pers.; Borg. sir.; Borg. turc.; Borgh.; Capp. Sist.; Capp. Sist., Camerl.; Capp. Sist., Diari; Cappon.; Chig.; Ferr.; Neofiti; Not. Orange; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Reg. lat.; Ross.; Urb. ebr.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. ar.; Vat. arm.; Vat. copt.; Vat. ebr.; Vat. et.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. pers.; Vat. sir.; Vat. turc.]. K.L. JANERT, An Annotated Bibliography of the Catalogues of Indian Manuscripts, I, Wiesbaden 1965 (Verzeichnis der orientalischen Handschriften in Deutschland. Supplementband 1), pp. 135-136 [con indicazioni bibliografiche per il fondo Borg. ind.]. L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), pp. 595-609 [con indicazioni relative ai fondi: Barb. lat.; Bonc.; Borg., Carte naut.; Borg. lat.; Borg. mess.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. J.D. PEARSON, Oriental Manuscripts in Europe and North America. A Survey, Zug 1971 (Bibliotheca Asiatica, 7), pp. 73-74, 98-99, 121, 132, 150-151, 176, 187, 340-343, 390, 429, 481 [con indicazioni, anche bibliografiche, relative ai fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Borg. arm.; Borg. cin.; Borg. copt.; Borg. ebr.; Borg. et.; Borg. georg.; Borg. ind.; Borg. lat.; Borg. pers.; Borg. sir.; Borg. tonch.; Borg. turc.; Cerulli pers.; Chig.; Neofiti; Ross.; Sbath; Urb. ebr.; Vat. ar.; Vat. arm.; Vat. copt.; Vat. ebr.; Vat. estr.-or.; Vat. et.; Vat. iber.; Vat. ind.; Vat. pers.; Vat. sir.; Vat. turc.]. S. ROMAN, The Development of Islamic Library Collections in Western Europe and North America, London 1990, pp. 145-151 [con indicazioni relative ai fondi contenenti manoscritti orientali]. A. DESREUMAUX, Répertoire des bibliothèques et des catalogues de manuscrits syriaques, avec la collaboration de F. BRIQUEL-CHATONNET, Paris 1991 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 245-257 [con indicazioni relative ai fondi: Barb. or.; Borg. sir.; Neofiti; Sbath; Vat. sir.]; si veda anche la recensione di C. DETIENNE, À propos du Répertoire des bibliothèques et des catalogues de manuscrits syriaques, in Le Muséon 105 (1992), pp. 283-302. B. COULIE, Répertoire des bibliothèques et des catalogues de manuscrits arméniens, Turnhout 1992 (Corpus Christianorum), pp. 168-169 [con indicazioni relative ai fondi: Barb. or.; Borg. arm.; Chig.; Vat. arm.]; cfr. anche i supplementi successivamente pubblicati: ID., Répertoire des bibliothèques et des cata-
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BIBLIOGRAFIE DI CATALOGHI DI MANOSCRITTI
bibliografie cataloghi manoscritti (…)
di di
(…)
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logues de manuscrits arméniens. Supplément I, in Le Muséon 108 (1995), pp. 115130: 128-129 [Barb. or.; Vat. sir.]; ID., Répertoire (...). Supplément II, in Le Muséon 113 (2000), pp. 149-176: 171-172 [Barb. or.; Borg. arm.; Vat. arm.; Vat. gr.; Vat. sir.]; ID., Répertoire (...). Supplément III, in Le Muséon 117 (2004), pp. 473-496: 494 [Borg. arm.; Chig.; Vat. arm.; Vat. lat.; Vat. sir.]. P.O. KRISTELLER, Latin Manuscript Books before 1600. A List of the Printed Catalogues and Unpublished Inventories of Extant Collections, Fourth revised and enlarged Edition by S. KRÄMER, München 1993 (Monumenta Germaniae Historica. Hilfsmittel 13), pp. 850-869 [con indicazioni relative ai fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Autogr. Ferr.; Autogr. Patetta; Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. gr.; Borg. lat.; Borgh.; Capp. Giulia; Capp. Sist.; Cappon.; Chig.; De Marinis; Ferr.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. ebr.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. mus.; la quinta edizione (2003) è consultabile in rete, all’indirizzo: http://www.mgh-bibliothek.de/kristeller/]. II, p. 921 B. RICHLER, Guide to Hebrew Manuscript Collections, Jerusalem 1994 (Publications of the Israel Academy of Sciences and Humanities. Section of Humanities), pp. 23-24, 38, 162, 164, 192-194, 206 [con indicazioni relative ai fondi: Barb. or.; Borg. ebr.; Chig.; Neofiti; Ott. lat.; Ross.; Urb. ebr.; Vat. ebr.]. World Survey of Islamic Manuscripts, [ed. by] G. ROPER, III, London 1994 (Al-Furqân Islamic Heritage Foundation, 10), pp. 627-642 [con indicazioni relative ai fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Borg. pers.; Borg. sir.; Borg. turc.; Cerulli pers.; Chig.; Ross.; Sbath; Vat. ar.; Vat. copt.; Vat. ind.; Vat. pers.; Vat. turc.]. R. BEYLOT — M. RODINSON, Répertoire des bibliothèques et des catalogues de manuscrits éthiopiens, Paris-Turnhout 1995 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 103106 [con indicazioni relative ai fondi: Barb. or.; Borg. et.; Cerulli et.; Pont. Coll. Et.; Ross.; Vat. et.]. J.-M. OLIVIER, Répertoire des bibliothèques et des catalogues de manuscrits grecs de Marcel Richard, Troisième édition entièrement refondue, Turnhout 1995 (Corpus Christianorum), pp. 231-246, 697 [con indicazioni relative ai fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Bonc.; Borg. copt.; Borg. gr.; Borgh.; Chig.; Ferr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Patetta; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Clavis Archivorum ac Bibliothecarum Italicarum ad Musicam artem pertinentium (CABIMUS). Guida alle biblioteche e agli archivi musicali italiani con relativa bibliografia musicologica, a cura di G. ROSTIROLLA, con la collaborazione di L. LUCIANI, Roma 2004 (Studi, cataloghi e sussidi. Collana dell’Istituto di Bibliografia Musicale. IBIMUS, 10), pp. 181-210 [con indicazioni bibliografiche relative a manoscritti dei fondi: Arch. Barb.; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Capp. Giulia; Capp. Sist.; Capp. Sist., Camerl.; Capp. Sist., Diari; Cappon.; Chig.; Comp. Ott.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria in Via Lata. ; S. Maria in Via Lata. ; S. Maria Magg.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. mus.; Vat. slav.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§§ 2.3 - 3.1
Un catalogus catalogorum specificamente dedicato alla Vaticana, comprensivo però anche di bibliografia non propriamente catalografica in relazione a singoli manoscritti o insiemi, è consultabile nel sito web della Knights of Columbus Vatican Film Library della Saint Louis University: Research Bibliographies for Vatican Library Manuscripts (http://libraries.slu.edu/special/vfl/cllctns/ bibliographies.html) [attualmente, con indicazioni relative ai fondi: Urb. lat.; Vat. lat.; e inoltre, limitatamente ai manoscritti ebraici, per i fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Borg. ebr.; Chig.; Neofiti; Ott. lat.; Ross.; Urb. ebr.; Vat. ebr.; Vat. pers.; Vat. sam.]. dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: §§ 2.3 3.1
3. STRUMENTI
CATALOGRAFICI E DESCRITTIVI, STUDI E REPERTORI COMUNI A
PIÙ FONDI MANOSCRITTI. RIPRODUZIONI FACSIMILARI
Sono qui raccolte indicazioni bibliografiche relative a descrizioni, studi, riproduzioni di gruppi di manoscritti considerati per categoria (soggetto, autore, lingua o alfabeto, particolarità grafico-codicologiche, storia, e così via), oltre alle edizioni facsimilari di manoscritti della Biblioteca, ai cataloghi di esposizioni, e a una serie di strumenti, repertori, incipitari che forniscono informazioni, trasversalmente rispetto ai fondi, su manoscritti o gruppi di manoscritti posseduti dalla Vaticana. 3.1. Cataloghi tematici o per alfabeto/lingua L’obiettivo che ci si propone in questa sezione specifica dell’Introduzione (§§ 3.1-3.2) è quello di passare in rassegna strumenti catalografici o descrittivi – apparsi sia in forma di monografia sia in articoli – a carattere «speciale», ovvero per soggetti o per alfabeto/lingua (nel § 3.1, articolato in voci che sottintendono il sostantivo «manoscritti»), oppure per autore (o titolo di opera anonima) o per altro tipo di soggetto personale (nel § 3.2). Si deve avvertire del fatto che – in considerazione della mole sempre crescente della bibliografia che attiene, sotto questi diversi aspetti, ai manoscritti greci, latini e orientali della Biblioteca Vaticana, e a causa della dispersione in tante sedi dei singoli contributi, oltre che in ragione delle competenze limitate dei curatori del volume – i presenti elenchi non ambiscono a essere nient’altro che una mera esemplificazione, ovvero una scelta del tutto parziale e basata su criteri soggettivi, operata indicando i titoli che è stato possibile reperire ed esaminare direttamente in Vaticana e in altre biblioteche romane, e limitando l’indagine, di norma, ai soggetti considerati principali e agli autori maggiori (per quanto il concetto di «maggiore»/«principale» possa apparire, in questo senso,
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BIBLIOGRAFIE
bibliografie (…) — cataloghi tematici o per alfabeto/lingua
(…) — CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO/ LINGUA
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senz’altro discutibile). Della ricerca svolta, la selezione presentata offre, ovviamente, i risultati solo in positivo: da questi elenchi, infatti, sono stati esclusi i titoli di catalogazioni «speciali» che, pur rientrando a tutti gli effetti nelle categorie considerate, dall’esame condotto sono risultati privi di descrizioni o notizie dedicate a manoscritti della Biblioteca Vaticana. Si deve avvertire, inoltre, che in linea di massima non sono stati inclusi quei contributi che, pur trattando di manoscritti vaticani, non ne forniscano descrizioni, anche succinte, in forma di scheda catalografica o affine, o che non contengano almeno elenchi in qualche modo formalizzati di codici. Analogamente sono stati per lo più esclusi dalle elencazioni quegli studi sulla tradizione manoscritta di un dato autore o di un’opera che, offrendo principalmente informazioni e notizie di collazione o sui rapporti stemmatici, citino i manoscritti per sigle, senza fornirne descrizioni in qualche modo strutturate. Non saranno in genere ricordati, inoltre, gli elenchi o le descrizioni di manoscritti, anche se articolate, contenuti nei prolegomena alle edizioni di testi: il rinvio alle introduzioni delle edizioni critiche come fonte di informazioni sui testimoni di una data opera o autore sarà, anzi, da ritenere costantemente sottinteso nelle elencazioni qui offerte. Infine, salvo qualche eccezione, per lo più non sono stati presi in considerazione quei contributi o repertori – a carattere storico-testuale, paleografico, codicologico, e così via – che, pur presentando magari ampia messe di notizie relative a manoscritti vaticani, non offrano però alcuna indicizzazione dei codici citati o descritti da cui si possa risalire facilmente alle informazioni relative a un singolo manoscritto. In relazione alla reperibilità delle notizie sui singoli manoscritti si deve ribadire che, in generale, sono stati per lo più inclusi solo quegli strumenti nei quali le descrizioni, le notizie o gli elenchi di codici siano disposti in ordine alfabetico di segnatura, o in cui, ad ogni modo, le informazioni sui singoli manoscritti della Vaticana siano agevolmente reperibili almeno attraverso un indice dei manoscritti ordinato per segnature. Dopo ciascuna notizia bibliografica potranno essere fornite, fra parentesi quadre, succinte indicazioni circa la natura dello strumento o suoi aspetti significativi ai fini dello studio dei manoscritti della Biblioteca; si renderà invece conto in ogni caso di quali siano i fondi manoscritti vaticani interessati. In particolare, nel caso di strumenti che contengano descrizioni o notizie relativamente a un numero esiguo di manoscritti, si preciserà analiticamente la segnatura completa di ciascuno, altrimenti, in caso di un numero superiore a tre-cinque unità, si indicheranno di norma soltanto i fondi di appartenenza dei codici me-
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dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: § 3.1
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
diante le relative abbreviazioni. Al riguardo, si noti che le indicazioni fornite in relazione ai manoscritti e ai fondi interessati da ciascun contributo possono occasionalmente riguardare anche i fondi della Sezione Archivi del Dipartimento Manoscritti, oppure il fondo Archivio della Biblioteca pertinente agli Uffici della Prefettura. Qualche ulteriore informazione si dovrà fornire circa le fonti impiegate per il reperimento dei titoli rilevanti: ci si è avvalsi per questo dello spoglio dei catalogi catalogorum, dell’esame di alcune bibliografie correnti sia a stampa sia presenti nel web in relazione ai diversi ambiti di studi, e inoltre di un’indagine mirata condotta sia virtualmente negli OPAC sia materialmente sui palchetti di alcune sezioni di stampati posseduti dalla Vaticana e, in misura minore, da altre biblioteche romane. Amici e colleghi hanno offerto utili suggerimenti e indicazioni bibliografiche a integrazione di una prima stesura dattiloscritta di questi elenchi: fra gli altri, siamo grati a Michele Bandini, Timothy Janz, Piergiorgio Parodi, mons. Cesare Pasini, Andreina Rita, Sever J. Voicu; ma un ringraziamento particolare vada a mons. Paul Canart, che, oltre a fornire preziosi consigli, ha permesso ai curatori di consultare un suo ampio schedario bibliografico, dedicato in particolare ai manoscritti greci, che ha consentito di arricchire di numerosi titoli la scelta qui presentata. I curatori sono coscienti del carattere disomogeneo, limitato – soprattutto sull’amplissimo versante dei manoscritti in alfabeto latino –, e per certi versi finanche casuale della selezione bibliografica qui offerta: si scusano, perciò, per le tante carenze e omissioni, o per la mancanza di aggiornamento in alcuni ambiti specifici; difetti, questi, di cui si assumono la piena ed esclusiva responsabilità. Essi ritengono, tuttavia, che, con tutte le sue imperfezioni, una tale repertoriazione possa comunque essere di qualche utilità per gettare un primo sguardo sul panorama, straordinariamente ricco e variegato, di notizie e descrizioni relative a manoscritti vaticani che sono contenute in pubblicazioni non specificamente dedicate a una catalogazione di modello istituzionale-bibliotecario. La selezione dei titoli che qui si propone, dunque, può e deve certamente essere ampliata e migliorata: tutti i suggerimenti e le proposte di integrazione da parte dei lettori saranno perciò particolarmente apprezzati e, per quel che sarà possibile, tenuti in considerazione per eventuali edizioni successive della presente opera. Ancora un’avvertenza: i riferimenti bibliografici elencati in questa sezione (§§ 3.1, 3.2), che, come si è chiarito, riguarda strumenti descrittivi che in genere prendono in considerazione più di un fondo manoscritto, non saranno ripetuti più avanti fra gli strumenti catalografici disponibili relativamente a ciascun fondo manoscritto, in calce alle singole voci
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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dedicate ai fondi (cfr. infra, pp. 332-666, 670-728, 913-916). Si farà tuttavia eccezione per i cataloghi per alfabeto e/o lingua di manoscritti slavi e orientali: nelle catalogazioni promosse dalla Vaticana, infatti, tali codici sono per tradizione descritti in cataloghi che prescindono dai confini fra i singoli fondi manoscritti, analogamente a quanto accade presso altre biblioteche e istituti di conservazione. In tal caso, dunque, i riferimenti saranno anche ripetuti suo loco in relazione a ciascuno dei fondi manoscritti interessati. cataloghi tematici o per alfabeto/lingua
Con a b a c h i : Per abachi italiani del Rinascimento: W. VAN EGMOND, Practical Mathematics in the Italian Renaissance: a Catalog of Italian Abbacus Manuscripts and Printed Books to 1600, Firenze 1980 (Istituto e Museo di Storia della Scienza. Monografie, 4; Supplemento agli Annali dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza, an. 1980, fasc. 1), pp. 208-230 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. anche il «Summary List of Libraries, Manuscripts and Printed Books», ibid., pp. IX-XXXIII: XXII-XXIII]. Con a b b r e v i a z i o n i : Per manoscritti latini: W.M. LINDSAY, Notae Latinae: An Account of Abbreviation in Latin Mss. of the Early Minuscule Period (c. 700-850), Cambridge 1915, pp. 478-482 [con cenni relativi a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; non compare, invece, alcun riferimento a manoscritti vaticani in D. BAINS, A Supplement to Notae Latinae (Abbreviations in Latin MSS. of 850 to 1050 A.D.), with a Foreword by W.M. LINDSAY, Cambridge 1936. Cfr. anche: W.M. LINDSAY, Contractions in Early Latin Minuscule Mss., Oxford 1908 (St. Andrews University Publications, 5), pp. 7, 31 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.]; E.A. LOWE, The Oldest Omission Signs in Latin Manuscripts. Their Origin and Significance, in Miscellanea Giovanni Mercati, VI: Paleografia. Bibliografia. Varia, Città del Vaticano 1946 (Studi e testi, 126), pp. 36-79: 46-58, 72 [rist. in ID., Palaeographical Papers, 1907-1965, ed. by L. BIELER, I-II, Oxford 1972, II, pp. 349-380: 357-365, 375; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]; A. PELZER (†), Abréviations latines médiévales. Supplément au Dizionario di abbreviature latine ed italiane de Adriano Cappelli, Louvain-Paris 1964 (Centre de Wulf-Mansion. Recherches de philosophie ancienne et médiévale) [strumento quasi tutto fondato sull’esame di manoscritti vaticani, dai fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; N. GIOVÈ MARCHIOLI, Alle origini delle abbreviature latine. Una prima ricognizione (I secolo a.C.-IV secolo d.C.), Messina 1993 (Ricerca papirologica, 2), pp. 161-190 (testimoni contenenti abbreviazioni), 191-201 (testimoni senza uso di abbrevia-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
ture) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 210]. D’interesse a b r u z z e s e : L’Abruzzo nei manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di G. MORELLI, introduzione di W. CAPEZZALI, L’Aquila 1999 (Documenti per la storia d’Abruzzo, 14) [2.969 schede, con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Barb.; Arch. Bibl.; Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Chig.; Autogr. Ferr.; Autogr. Patetta; Autogr. Vat.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Capp. Sist.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Perg. Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. mus.; le schede sono ordinate secondo i soggetti, geografici e personali; con indici dei luoghi, dei nomi, dei soggetti, degli incipit poetici e delle segnature]. L’opera rifonde, completa e perfeziona altri lavori dello stesso autore: G. MORELLI, Manoscritti d’interesse abruzzese della Biblioteca Vaticana, in Bullettino della Deputazione Abruzzese di Storia Patria 63 (1973), pp. 7-198 [765 schede con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; le notizie sono ordinate secondo i soggetti geografici e personali; con indici dei luoghi, dei soggetti, dei nomi, ma non delle segnature]; ripubblicato in Manoscritti d’interesse abruzzese nelle biblioteche romane, a cura di G. MORELLI, [I], L’Aquila 1982 (Documenti per la storia d’Abruzzo, 3), pp. 41-217; (...), [II], L’Aquila 1989 (Documenti [...], 4), pp. 9-88, 103-107 [le descrizioni sono sempre ordinate secondo i soggetti; i manoscritti presi in esame appartengono ai fondi: Arch. Barb.; Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Chig.; Autogr. Ferr.; Autogr. Patetta; Autogr. Vat.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Capp. Sist.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Patetta; Perg. Patetta; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; con indici dei luoghi, delle materie/soggetti, dei nomi, ma non delle segnature; rispetto all’articolo del 1973, questa nuova edizione integra altre 645 schede, in parte precedentemente comparse in G. MORELLI, Supplemento al catalogo dei «Manoscritti d’interesse abruzzese della Biblioteca Vaticana», in Misura. Rivista trimestrale di abruzzesistica 1 (1977), nr. 2, pp. 99-113, in parte reperite successivamente]. Per manoscritti medievali abruzzesi, cfr. anche: Monumenti paleografici degli Abruzzi, a cura di E. CARUSI e V. DE BARTHOLOMAEIS, Roma 1924 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per la tradizione manoscritta dell’epigrafia abruzzese d’età classica: BUONOCORE, La tradizione manoscritta dell’epigrafia classica abruzzese [3.1:348]. Originari di A c r i : Per manoscritti miniati a S. Giovanni d’Acri (ann. 1275-1291): FOLDA, Crusader Manuscript Illumination [3.1:646].
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Agiografici greci: HAGIOGRAPHI BOLLANDIANI — P. FRANCHI DE’ CAVALIERI, Catalogus codicum hagiographicorum Graecorum Bibliothecae Vaticanae, Bruxellis 1899 (Subsidia hagiographica, 7) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]; Ad catalogum codicum hagiographicorum Graecorum Bibliothecae Vaticanae supplementum, in Analecta Bollandiana 21 (1902), pp. 5-22 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. gr.]. Per manoscritti agiografici greci inclusi in fondi che non erano in Vaticana al momento in cui si realizzarono queste catalogazioni, cfr. anche: [P. FRANCHI DE’ CAVALIERI], Catalogus codicum hagiographicorum Graecorum Bibliothecae Chisianae de Urbe, in Analecta Bollandiana 16 (1897), pp. 297-310 [con descrizioni di manoscritti del fondo Chigiano]; [H. DELEHAYE], Catalogus codicum hagiographicorum Graecorum Bibliothecae Barberinianae de Urbe, in Analecta Bollandiana 19 (1900), pp. 81-118 [con descrizioni di manoscritti del fondo Barberiniano greco]; Catalogus codicum hagiographicorum Graecorum Germaniae Belgii Angliae, ediderunt C. VAN DE VORST et H. DELEHAYE, Bruxellis 1913 (Subsidia hagiographica, 13), pp. 87-88 [con descrizioni dei manoscritti Ross. 251, 467, 1037, citati secondo le antiche segnature, rispettivamente VIII.190, IX.157, XI.186]. Fondamentale è: A. EHRHARD, Überlieferung und Bestand der hagiographischen und homiletischen Literatur der Griechischen Kirche von den Anfängen bis zum Ende des 16. Jahrhunderts, I-III, Leipzig 1937-1952 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der altchristlichen Literatur, 50-52); le descrizioni e notizie relative ai singoli manoscritti sono individuabili attraverso gli indici pubblicati da L. PERRIA, I manoscritti citati da Albert Ehrhard. Indice di: A. Ehrhard, Überlieferung und Bestand der hagiographischen und homiletischen Literatur der Griechischen Kirche, I-III, Leipzig-Berlin 1937-1952, Roma 1979 (Testi e studi bizantino-neoellenici, 4) [con riferimento a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. or.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Vat. ar.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. sir.]. Per la famiglia B* del Sinassario: A. LUZZI, El «Menologio de Basilio II» y el semestre invernal de la recensio B* del Sinaxario de Constantinopla, in El «Menologio de Basilio II», Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. gr. 1613. Libro de estudios [3.5:65], pp. 47-75: 47-48, 50-51 e passim [con notizie relative ai manoscritti Barb. gr. 358, Vat. gr. 1613, 2046]. Per la famiglia C*: L. PIERALLI, Synaxarium Ecclesiae Constantinopolitanae: la famiglia C, in Orientalia Christiana Periodica 60 (1994), pp. 399-470 [con descrizione dei Barb. gr. 475, 500]; ma cfr. anche: A. LUZZI, Il Tipico-Sinassario Vat. Barb. gr. 500 e una notizia agiografica marginale per s. Filippo di Agira, in Analecta Bollandiana 111 (1993), pp. 291-299 [ristampato, con modifiche, in ID., Studi sul Sinassario di Costantinopoli, Roma 1995 (Testi e studi bizantino-neoellenici, 8), pp. 91-102]. Per testimoni italogreci: A. LUZZI, Status quaestionis sui Sinassari italogreci, in Histoire et culture dans l’Italie byzantine. Acquis et nouvelles recherches, sous la direction de A. JACOB, J.-M. MARTIN et G. NOYÉ, Rome 2006 (Collection de l’École française de Rome, 363), pp. 155-175 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’«Indice dei Si-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
nassari mss. citati», ibid., p. 175]. Cfr. anche: A. LUZZI — L. PERRIA, Un Sinassario-Tipico italogreco sui generis: il Vat. gr. 2046, in Calabria bizantina. Civiltà bizantina nei territori di Gerace e Stilo, [Atti dell’XI Incontro di Studi Bizantini (Locri-Stilo-Gerace, 6-9 maggio 1993)], Soveria Mannelli 1998, pp. 155164 [sul Vat. gr. 2046]. Precedentemente: A. LUZZI, La memoria di san Calogero ed altre commemorazioni italogreche nel Tipico-Sinassario Vat. gr. 2046, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 29 (1992), pp. 175-191 [rist. in ID., Studi sul Sinassario di Costantinopoli [3.1:24], pp. 103-122; sul Vat. gr. 2046]. Per testi relativi a s. Clemente Romano, papa (92-99, o 68-76): PASCHKE, Die beiden griechischen Klementinen-Epitomen [3.2:298]. Per manoscritti con cicli agiologici illustrati: MIJOVIÒ, Menolog. Istorijskoumetniçka istraàivanja [3.1:580]. Per una scelta, nel catalogo di un’esposizione, di testimonianze manoscritte vaticane: Oriente cristiano e santità. Figure e storie di santi tra Bisanzio e l’Occidente [3.3:62]. Agiografici latini e romanzi: A. PONCELET, Catalogus codicum hagiographicorum Latinorum bibliothecarum Romanarum praeter quam Vaticanae, Bruxellis 1909 (Subsidia hagiographica, 9), pp. 1-48, 81-96, 271-276 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Chig.; S. Maria Magg.]; ID., Catalogus codicum hagiographicorum Latinorum Bibliothecae Vaticanae, Bruxellis 1910 (Subsidia hagiographica, 11) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. I dati di tali catalogazioni, ma anche ulteriori indicazioni, sono ora accessibili in rete nel sito della: Bibliotheca Hagiographica Latina Manuscripta (http:// bhlms.fltr.ucl.ac.be/). Per manoscritti di età merovingica: W. LEVISON, Conspectus codicum hagiographicorum, in Passiones vitaeque sanctorum aevi merovingici, ediderunt B. KRUSCH — W. LEVISON, Hannoverae et Lipsiae 1919 (Monumenta Germaniae Historica. Scriptores Rerum Merovingicarum, 7/1), pp. 529-706: 661-668 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti agiografici utilizzati a Fleury: PELLEGRIN, Notes sur quelques recueils de vies de saints [3.1:385]. Cfr. anche, per manoscritti beneventani con Calendari e Martirologi: BROWN, A New Beneventan Calendar from Naples [3.1:520]. Per testi agiografici latini redatti nell’Italia rinascimentale (ca. 1420-1521): A.K. FRAZIER, Possible Lives. Authors and Saints in Renaissance Italy, New York 2005, pp. 327-494 [«Hand List» per autori, ma con indice dei manoscritti consultati; per i manoscritti Vaticani, cfr. ibid., p. 498, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per scelte, in cataloghi di esposizioni, di testimonianze vaticane d’interesse agiografico o relative alla storia della santità: Diventare santo. Itinerari e ricono-
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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scimento della santità [3.3:60]; Oriente cristiano e santità. Figure e storie di santi tra Bisanzio e l’Occidente [3.3:62]; I Santi Patroni. Modelli di santità, culti e patronati in Occidente [3.3:66]. Per testi agiografici italiani: Biblioteca Agiografica Italiana (BAI). Repertorio di testi e manoscritti, secoli XIII-XV, a cura di J. DALARUN — L. LEONARDI [et al.], I, Firenze 2003, pp. 45-50 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per manoscritti italiani di leggende mariane, cfr. anche: GRIPKEY, Mary Legends [3.1:537]. Con testi di autori a g o s t i n i a n i : A. ZUMKELLER, Manuskripte von Werken der Autoren des AugustinerEremitenordens in mitteleuropäischen Bibliotheken, Würzburg 1966 (Cassiciacum, 20) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 756-757]. D’interesse a g o s t i n i a n o : Per manoscritti di Agostiniani di Cambridge: E.J. CROOK, Manuscripts surviving from the Austin Friars at Cambridge, in Manuscripta 27 (1983), pp. 82-90 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: The Friars’ Libraries [3.1:179], pp. XXII, 4 [per l’Ott. lat. 2071]. Di a g r i m e n s u r a : L. TONEATTO, Codices artis mensoriae. I manoscritti degli antichi opuscoli latini d’agrimensura (V-XIX sec.), I-III, Spoleto 1995 (Testi, studi, strumenti, 5) [le descrizioni dei codici, sia per la tradizione diretta che per quella indiretta, si succedono in ordine cronologico; ma ibid., I, pp. 113-117, si trova un «Elenco dei codici secondo i luoghi di conservazione», con rinvio al numero della scheda di descrizione; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: ID., Il nuovo censimento dei manoscritti latini d’agrimensura (tradizione diretta e indiretta), in Die römische Feldmesskunst. Interdisziplinäre Beiträge zu ihrer Bedeutung für die Zivilisationsgeschichte Roms, hrsg. von O. BEHRENDS — L. CAPOGROSSI COLOGNESI, Göttingen 1992 (Abhandlungen der Akademie der Wissenschaften in Göttingen. Philologisch-historische Klasse, III. F., 193), pp. 26-65 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: C. THULIN, Zur Überlieferungsgeschichte des Corpus Agrimensorum. Exzerptenhandschriften und Kompendien, Göteborg 1911, passim [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Bonc.; Ott. lat.; cfr. l’indice, ibid., p. 69]; ID., Die Handschriften des Corpus agrimensorum Romanorum, Berlin 1911 (Abhandlungen der Königlichen Preussischen Akademie der Wissenschaften. Philosophisch-historische Klasse, 1911. Anhang), pp. 41-72 e passim [con descrizione e analisi del Pal. lat. 1564].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Alchemici: Per manoscritti greci: Catalogue des manuscrits alchimiques grecs, publié sous la direction de J. BIDEZ, F. CUMONT, A. DELATTE, J.L. HEIBERG et O. LAGERCRANTZ, II: Les manuscrits italiens, décrits par C.O. ZURETTI avec la collaboration de O. LAGERCRANTZ, J.L. HEIBERG, I. HAMMER-JENSEN, D. BASSI et Ae. MARTINI (...), Bruxelles 1927, pp. 61-70, 145-208 [«Codices Vaticani, descripsit C.O. ZURETTI»; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti latini: L. THORNDIKE, Alchemical Writings in Vatican Palatine and Certain Other Continental Latin Manuscripts, in Speculum 11 (1936), pp. 370-383 [per manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 382]. Cfr. anche: A. BERTHELOT, Rapport sur les manuscrits alchimiques de Rome, in Archives des missions scientifiques et littéraires, sér. 3ème, 13 (1887), pp. 819-854 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per testi attribuiti a s. Alberto Magno (1193 ca.-1280): KIBRE, Alchemical Writings ascribed to Albertus Magnus [3.2:29]; EAD., Further manuscripts containing alchemical tracts [3.2:30]. Per testi attribuiti a Ramón Llull (1232/1233-1315/1316): PEREIRA, The Alchemical Corpus Attributed to Raymond Lull [3.2:607]. Per il Miftâü al-Üikma: CARUSI, Il trattato di filosofia alchemica «Miftâü alÜikma» [3.2:658]. Relativi alle A m e r i c h e : P. REVELLI, Terre d’America e archivi d’Italia, Milano 1926, pp. 140149 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg., Carte naut.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per l’America settentrionale, cfr. anche: FISH, Guide to the Materials for American History [2.3:1], pp. 101-118, 225-227 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per l’America latina, cfr. anche: PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina [2.3:9], pp. 595-609 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Bonc.; Borg., Carte naut.; Borg. lat.; Borg. mess.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; e inoltre: L.J. DALY [et al.], Inter-American Notes, in The Americas 36/3 (January 1980), pp. 385-402 [ibid., pp. 385-386: «Latin American Manuscript Materials Available at Saint Louis University. (...) Vatican Library Manuscripts», circa i manoscritti vaticani attinenti all’America latina come riflessi nei microfilm posseduti dalla Knights of Columbus Vatican Film Library presso la Saint Louis University, Missouri (U.S.A.)]. Per testimonianze relative al «nuovo mondo» e alla sua evangelizzazione: VÁZQUEZ JANEIRO, Caeli novi et terra nova. La evangelización del nuevo mundo [3.3:48]; Nuevo mundo! 1492-1992 [3.3:49].
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Provenienti dal Monte A m i a t a : Per manoscritti dell’abbazia di S. Salvatore nell’XI secolo: M. GORCodici manoscritti della Badia Amiatina nel secolo XI, in La Tuscia nell’alto e pieno Medioevo. Fonti e temi storiografici «territoriali» e «generali». In memoria di Wilhelm Kurze. Atti del Convegno Internazionale di Studi, Siena-Abbadia San Salvatore, 6-7 giugno 2003, a cura di M. MARROCCHI e C. PREZZOLINI, Firenze 2007 (Millennio Medievale, 68; Atti di Convegni, 21), pp. 15-102 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.; ibid., pp. 43-53, «Codici amiatini nella Biblioteca barberiniana»]. Prima di tale riedizione modificata e aggiornata in traduzione italiana, il contributo aveva visto la luce in inglese: ID., Manuscript Books at Monte Amiata in the Eleventh Century, in Scriptorium 56 (2002), pp. 225-293. MAN,
Con testi o note a n g l o - s a s s o n i : N.R. KER, Catalogue of manuscripts containing Anglo-Saxon, Oxford 1957, pp. 457-460 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; inaccessibile a chi scrive la ristampa: Oxford 1991]. Con supplementi in: ID., A Supplement to «Catalogue of Manuscripts containing Anglo-Saxon», in AngloSaxon England 5 (1976), pp. 121-131; M. BLOCKLEY, Addenda and Corrigenda to N.R. Ker’s «A Supplement to Catalogue of Manuscripts containing AngloSaxon», in Notes and Queries, n.s. 29 (1982), pp. 1-3; EAD., Further Addenda and Corrigenda to N.R. Ker’s «Catalogue», in Anglo-Saxon Manuscripts: Basic Readings, ed. by M.P. RICHARDS, New York and London 1994, pp. 79-85. Cfr. anche: H. GNEUSS, Handlist of Anglo-Saxon Manuscripts. A List of Manuscripts and Manuscript Fragments Written or Owned in England up to 1100, Tempe, Arizona 2001 (Medieval and Renaissance Texts and Studies, 241), pp. 139-140 [con indicazioni e notizie sommarie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Precedentemente: ID., A preliminary list of manuscripts written or owned in England up to 1100, in Anglo-Saxon England 9 (1981), pp. 1-60. Non sono ancora presi in esame manoscritti della Vaticana nella parte sinora pubblicata di Anglo-Saxon manuscripts in microfiche facsimile, [ed. by] Ph. PULSIANO [et al.], I-XVII..., Binghamton-New York-Tempe, Arizona 19942007... (Medieval & Renaissance texts & studies, 136, 137, 144, 169, 175, 186, 187, 219, 225, 253, 265, 274, 321, 326, 331, 343, 359); ma ibid., XV: Grammars. Handlist of manuscripts, Descriptions by A.N. DOANE, 2007 (Medieval [...], 331), p. 122, sono citati alcuni manoscritti vaticani in relazione al piano dell’opera [Pal. lat. 68, 1746, e Reg. lat. 204, 338, 497, 946, 1283]. Cfr. anche s.v. I n g l e s i , [3.1:458]. Con testi polemici a n t i - g i u d a i c i : Per testi greci patristici e bizantini: P. ANDRIST, Pour un répertoire des manuscrits de polémique antijudaïque, in Byzantion 70 (2000), pp. 270-306 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Dell’A n t i c o T e s t a m e n t o : Cfr. s.vv. B i b l i c i g r e c i , [3.1:101ss.]; B i b l i c i l a t i n i o r o m a n z i , [3.1:127ss.]; B i b l i c i o r i e n t a l i , [3.1:150ss.]. A n t i q u i o r e s latini: Per manoscritti anteriori all’anno 800: E.A. LOWE, Codices Latini Antiquiores. A Palaeographical Guide to Latin Manuscripts prior to the Ninth Century, I: The Vatican City, Oxford 1934 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; ID., Codices (...). Supplement, Oxford 1971, pp. 28-31 [Pal. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: B. BISCHOFF — V. BROWN, Addenda to Codices Latini Antiquiores, in Mediaeval Studies 47 (1985), pp. 317-366: 347-348, 350, 354-355 [Reg. lat.; S. Maria in Via Lata. ; Vat. lat.]; B. BISCHOFF — V. BROWN — J.J. JOHN, Addenda to Codices Latini Antiquiores (II), in Mediaeval Studies 54 (1992), pp. 286-307: 301 [Vat. lat.]. Per l’area italiana, cfr. anche: M.L. ANGRISANI, Materiali per uno studio della produzione libraria latina antica e alto medievale in Italia, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 24 (1976), pp. 87-112; 26 (1978), pp. 111-137; 27 (1979), pp. 139-151 [con indicazioni — in ordine cronologico per località o regione d’origine — relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per documenti antiquiores, cfr. s.v. Con d o c u m e n t i , [3.1:328-333]. Originari o provenienti da A o s t a : Per manoscritti liturgici latini: R. AMIET, Repertorium liturgicum Augustanum. Les témoins de la liturgie du diocèse d’Aoste, II, Aoste 1974 (Monumenta Liturgica Ecclesiae Augustanae, 2), pp. 414-417 [con descrizioni dei manoscritti Patetta 11, 14 e 27]. Con testi a p o c r i f i : Per la tradizione slava: A. DE SANTOS OTERO, Die handschriftliche Überlieferung der altslavischen Apokryphen, I, Berlin-New York 1978 (Patristische Texte und Studien, 20), p. 53 [per un testo greco nel manoscritto Ferr. 830]; (...), II, (...) 1981 (Patristische [...], 23), p. 222 [con notizie circa il Vat. slav. 42]. Per le «Omelie pseudo-Clementine»: PASCHKE, Die beiden griechischen Klementinen-Epitomen [3.2:298]. Cfr. anche s.vv. E v a n g e l i u m Nicodemi, [3.2:378-379]; P r o t e v a n g e l i u m Iacobi, [3.2:838-840]. A r a b i islamici: G. LEVI DELLA VIDA, Elenco dei manoscritti arabi islamici della Biblioteca Vaticana. Vaticani, Barberiniani, Borgiani, Rossiani, Città del Vaticano 1935
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(Studi e testi, 67) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Ross.; Vat. ar.; in «Appendice. Opere e frammenti islamici contenuti in alcuni codici prevalentemente cristiani del fondo Vaticano arabo» (ibid., pp. 281-282), a proposito dei Vat. ar. 32, 58, 83, 92, 124, 141, 176, 182-190, 193]; ID., Secondo elenco dei manoscritti arabi islamici della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1965 (Studi e testi, 242) [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. ar.]. A proposito dei due Elenchi: R. TRAINI, I fondi di manoscritti arabi in Italia, in Gli studi sul vicino Oriente in Italia dal 1921 al 1970, II: L’Oriente islamico, Roma 1971 (Pubblicazioni dell’Istituto per l’Oriente, 63), pp. 221-276: 243-245. Per manoscritti di origine spagnola: G. LEVI DELLA VIDA, Manoscritti arabi di origine spagnola nella Biblioteca Vaticana, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. Card. Albareda [2.1:41], II, pp. 133-189 [a proposito di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Reg. lat.; Vat. ar.; Vat. lat.]. Per manoscritti magrebini decorati: MONNERET DE VILLARD, Codici magrebini [3.1:649]. Sotto il profilo del supporto, cfr. anche: P. ORSATTI, Le manuscrit islamique: caractéristiques matérielles et typologie, in Ancient and Medieval Book Materials and Techniques, ed. by M. MANIACI — P.F. MUNAFÒ, I-II, Città del Vaticano 1993 (Studi e testi, 357-358), II, pp. 269-331: 294 [per manoscritti non coranici in pergamena, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. or.; Vat. ar.], 295-296 [per manoscritti non coranici su carta, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. ar.; Vat. ar.], 297 [per manoscritti non coranici di origine nord-africana, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Ross.; Vat. ar.], 314-315 [per i più antichi manoscritti arabi su carta, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Sbath; Vat. ar.]. D’interesse a r a l d i c o : Cfr. s.v. Con s t e m m i , [3.1:906-908]. Con a r b o r e s consanguinitatis et affinitatis: H. SCHADT, Die Darstellungen der Arbores Consanguinitatis und der Arbores Affinitatis. Bildschemata in juristischen Handschriften, Tübingen 1982 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’«Handschriftenverzeichnis», ibid., p. 401]. Armeni: Codices Armeni Bybliothecae Vaticanae Borgiani, Vaticani, Barberiniani, Chisiani, schedis F.C. CONYBEARE adhibitis recensuit E. TISSERANT, Romae 1927 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. arm.; Chig.; Vat. arm.]. Cfr. s.v. G r e c i con scrittura armena, [3.1:439]. Cfr. anche: VAN DEN OUDENRIJN, Linguae Haicanae scriptores [3.1:337]; RomaArmenia [3.3:65].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Con a r t e s dictandi: Repertorium der Artes dictandi des Mittelalters, I: Von den Anfängen bis um 1200, von F.J. WORSTBROCK, M. KLAES und J. LÜTTEN, München 1992 (Münstersche Mittelalter-Schriften, 66) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 174]. Con a r t e s praedicandi: H. CAPLAN, Mediaeval Artes Praedicandi. A Hand-list, Ithaca-New York-London 1934 (Cornell Studies in Classical Philology, 24) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 49-50]; ID., Mediaeval Artes Praedicandi. A Supplementary Hand-list, Ithaca-New York-London 1936 (Cornell Studies in Classical Philology, 25) [con indicazioni relative al manoscritto Ott. lat. 396; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 34]; Th.-M. CHARLAND, Artes praedicandi. Contribution à l’histoire de la rhétorique au Moyen Âge, Paris-Ottawa 1936 (Publications de l’Institut d’Études Médiévales d’Ottawa, 7), pp. 17-106 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 419]. Per un manoscritto contenente praedicabilia: L. SMITH, Masters of the Sacred Page. Manuscripts of Theology in the Latin West to 1274, Notre Dame, Indiana 2001 (The Medieval Book, 2), pp. 147-150 [con analisi e una riproduzione dell’Ott. lat. 522]. Originari o provenienti dall’A s i a M i n o r e : Per manoscritti greci prodotti nei secoli IX-XII: E. GAMILLSCHEG, Handschriften aus Kleinasien (9.-12. Jahrhundert). Versuch einer paläographischen Charakterisierung, in Scritture, libri e testi nelle aree provinciali di Bisanzio. Atti del seminario di Erice (18-25 settembre 1988), a cura di G. CAVALLO, G. DE GREGORIO e M. MANIACI, I-II, Spoleto 1991 (Biblioteca del «Centro per il collegamento degli studi medievali e umanistici nell’Università di Perugia», 5), I, pp. 181-201 (und Taf. I-XVI): 200 [con un elenco comprendente indicazioni relative ai manoscritti Pal. gr. 259, Reg. gr. 63, Vat. gr. 463]. Per manoscritti greci di provenienza monastica: S. KOTZABASSI [Kotzavmpash], Buzantinav ceirügrafa apü ta monasthvria th" Mikrav" Asæa", Aqhvna 2004 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Precedentemente: O. VOLK, Die byzantinischen Klosterbibliotheken von Konstantinopel, Thessalonike und Kleinasien, Diss., München 1954 [dattiloscritto; con notizie su manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 190]. Provenienti da A s s i s i : Dalla biblioteca del Sacro Convento: C. CENCI, Bibliotheca manuscripta ad Sacrum Conventum Assisiensem, I-II, Assisi 1981 (Il miracolo di Assisi,
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4/1-2) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Patetta; Ross.; Vat. gr.; Vat. lat.; i manoscritti sono descritti nell’ordine dell’inventario (an. 1381) di Giovanni di Iolo, ma cfr. l’«Index codicum», ibid., II, pp. 660-665: 664-665]. Cfr. anche: G. MERCATI, Codici del Convento di S. Francesco in Assisi nella Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Francesco Ehrle. Scritti di storia e paleografia pubblicati sotto gli auspici di S.S. Pio XI in occasione dell’ottantesimo natalizio dell’e.mo cardinale Francesco Ehrle, I-V, Roma 1924 (Studi e testi, 3741): V, pp. 83-127; ID., Altri codici del Sacro Convento di Assisi nella Vaticana, in Aus der Geisteswelt des Mittelalters. Studien und Texte Martin Grabmann zur Vollendung der 60. Lebensjahres von Freunden und Schülern (...) gewidmet, Münster i.W. 1935 (Beiträge zur Geschichte der Philosophie und Theologie des Mittelalters. Supplementband 3), pp. 52-68 [rist. in ID., Opere minori, [2.1:18], IV, pp. 487-505; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Vat. lat.]. Per manoscritti miniati, cfr. La biblioteca del Sacro Convento di Assisi, I: I libri miniati di età romanica e gotica [3.1:643]; (...), II: I libri miniati del XIII e del XIV secolo [3.1:644]. A s t r o l o g i c i e astronomici: Per manoscritti astrologici greci: Catalogus codicum astrologorum Graecorum, V: Codices Romani, 1, descripserunt F. CUMONT et F. BOLL, Bruxellis 1904, pp. 63-82 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. gr.]; (...), 2, descripsit G. KROLL, (...) 1906 [Vat. gr.]; (...), 3, descripsit I. HEEG, (...) 1910 [Vat. gr.]; (...), 4, descripsit S. WEINSTOCK, (...) 1940 [Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti latini con testi astronomici, astrologici, matematici: L. THORNDIKE, Some Little Known Astronomical and Mathematical Manuscripts, in Osiris 8 (1948), pp. 41-72: 41-48 [con descrizioni di manoscritti del fondo Pal. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 69]; ID., Notes upon Some Medieval Latin Astronomical, Astrological and Mathematical Manuscripts at the Vatican, in Isis 47 (1956), pp. 391-404; 49 (1958), pp. 34-49 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: ID., More Dates for Late Medieval Astronomy from Some Vatican Manuscripts, in Homenaje a Millás-Vallicrosa, II, Barcelona 1956, pp. 467-470 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti con testi latini medievali relativi a immagini astrologiche: L. THORNDIKE, Traditional medieval tracts concerning engraved astrological images, in Mélanges Auguste Pelzer. Études d’histoire littéraire et doctrinale de la Scolastique médiévale offertes à Monseigneur Auguste Pelzer (...), à l’occasion de son soixante-dixième anniversaire, Louvain 1947 (Recueil de travaux d’histoire et de philologie, 3ème sér., 26), pp. 217-274 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of manuscripts», ibid., p. 273]. Per manoscritti di autori legati a Cracovia e alla sua università, o di opere copiate, composte o stampate a Cracovia, o infine contenenti osservazioni o prono-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
stici relativi a quell’area: M. MARKOWSKI, Astronomica et astrologica Cracoviensia ante annum 1550, Firenze 1990 (Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento. Studi e Testi, 20), pp. 287-289 e passim [con descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.]. Per manoscritti astrologici latini miniati, cfr. SAXL, Verzeichnis [3.1:593]. Originari del Monte A t h o s : Per manoscritti prodotti nei monasteri dell’Athos: E. LAMBERZ, Die Handschriftenproduktion in den Athosklöstern bis 1453, in Scritture, libri e testi nelle aree provinciali di Bisanzio [3.1:78], I, pp. 25-78 (und Taf. I-XIX): 38-39 [con essenziali descrizioni di manoscritti opera del copista Teofane di Iviron (secc. XXI): Ott. gr. 422, 428]. Relativi all’A u s t r i a : Cfr. Österreich und der Vatikan. Eine fast tausendjährige Geschichte [3.3:29]; cfr. anche: La battaglia di Vienna. Mostra commemorativa nella ricorrenza del 3° centenario (1683-1983) [3.3:22]. Cfr. anche s.v. Originari o provenienti dall’area t e d e s c a , [3.1:920ss.]. Con a u t o g r a f i di letterati ed eruditi: Per autografi di letterati italiani (sec. XVI): Autografi di letterati italiani. Il Cinquecento, I, a cura di M. MOTOLESE, P. PROCACCIOLI, E. RUSSO, consulenza paleografica di A. CIARALLI, Roma 2009 [con elenchi e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Arch. Barb.; Arch. Cap. S. Pietro. ; Autogr. Ferr.; Autogr. Patetta; Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per autografi greci di eruditi attivi in Occidente: BERNARDINELLO, Autografi greci e greco-latini in Occidente [3.1:282]. Originari di A v i g n o n e : Per manoscritti miniati fra il 1310 e il 1410: MANZARI, La miniatura ad Avignone [3.1:633]. Originari o provenienti dai B a l c a n i : Per manoscritti greci di provenienza monastica balcanica: F. D’AIUTO, Su alcuni manoscritti greci provenienti da monasteri balcanici nella Biblioteca Vaticana, in Neva &Rþmh 5 (2008), pp. 405-423, con 8 tavv. f.t. [già pubblicato in: Godišnik na Sofijskija universitet «Sv. Kliment Ochridski». Centãr za slavjano-vizantijski prouçvanija «Ivan Dujçev» / Annuaire de l’Université de Sofia «St. Kliment Ohridski». Centre de Recherches Slavo-Byzantines «Ivan Dujçev» 94 (= 13) (2004) (= Meàdurodna nauçna konferencija: Manastirskata kultura na Balkanite, po sluçaj 230-godišninata ot osnovavaneto na Deviçeskija manastir Pokrov Bogorodiçen v
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grad Samokov [...] / Conférence Scientifique Internationale: La culture monastique dans les Balkans, à l’occasion du 230e Anniversaire de la fondation du monastère de femmes de La Vierge Protectrice à Samokov, Samokov-Borovets, [...] 29 sept.-1er oct. 2002), pp. 43-57, 373-380 (tavv. 1-8); con analisi dei manoscritti Barb. gr. 388, Reg. gr. 34, e notizie circa il Vat. gr. 2502]. Originari o provenienti dalla B a v i e r a : R. BAUERREISS, Bayerische Handschriften der Jahrtausendwende in Italien, I., in Studien und Mitteilungen zur Geschichte des Benediktiner-Ordens und seiner Zweige 70 (1959), pp. 182-188: 183-185 [con descrizione del Vat. lat. 3806]. Cfr. anche: BISCHOFF, Die südostdeutschen Schreibschulen und Bibliotheken in der Karolingerzeit, I: Die bayrischen Diözesen [3.1:921]. Relativi al B e l g i o : L.-E. HALKIN — D. VAN DERVEEGHDE, Les sources de l’histoire de la Belgique aux Archives et à la Bibliothèque Vaticanes. État des collections et répertoire bibliographique, Bruxelles-Rome 1951 (Bibliothèque de l’Institut Historique Belge de Rome, 3) [con elenchi e informazioni, essenzialmente bibliografiche, su manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Capp. Giulia; Capp. Sist.; Capp. Sist., Camerl.; Capp. Sist., Diari; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: Libri manoscritti e stampati del Belgio nella Biblioteca Vaticana [3.3:15]. D’interesse b e n e d e t t i n o : Per manoscritti da monasteri benedettini della Normandia: NORTIER, Les bibliothèques médiévales des abbayes bénédictines de Normandie. Fécamp [3.1:691]. Precedentemente: EAD., Les bibliothèques médiévales des abbayes bénédictines de Normandie. Archives [3.1:692]. Per identificazioni, in antichi inventari, di manoscritti provenienti da monasteri benedettini inglesi: English Benedictine Libraries [3.1:180]. Per manoscritti miniati mosani d’origine benedettina (secc. XI e XII): LAPIÈRE, La lettre ornée [3.1:636]. Per scelte, in esposizioni, di testimonianze conservate in Vaticana: XV centenario della nascita di s. Benedetto, 480-1980 [3.3:18]; I Fiori e’ Frutti santi. S. Benedetto, la Regola, la santità [3.3:61]. Originari o provenienti da B e n e v e n t o : V. BROWN, The Origin and Provenance of the Beneventan Manuscripts still preserved in the Biblioteca Capitolare, Benevento, in EAD., Terra Sancti Benedicti. Studies in the Palaeography, History and Liturgy of Medieval Southern Italy, Roma 2005 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 219), pp. 663-697: 681-687 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Borgh.;
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; l’articolo rappresenta la redazione inglese di EAD., Origine et provenance des manuscrits bénéventains conservés à la Bibliothèque Capitulaire, in La cathédrale de Bénévent, sous la direction de Th.F. KELLY, Gent 1999, pp. 149-165]. Per manoscritti miniati dell’area grafica beneventano-cassinese: PACE, Studi sulla decorazione libraria in area grafica beneventana [3.1:610]. Per manoscritti di canto beneventani: KELLY, Les témoins manuscrits du chant bénéventain [3.1:671]. Per manoscritti della biblioteca della cattedrale: A. CAMPANA, Per la storia della biblioteca della cattedrale di Benevento, in Bullettino dell’«Archivio Paleografico Italiano», n.s. 2-3 (1956-1957), pp. 141-167: 157-159 [con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 1267, 1823, Vat. lat. 3313]. Per testimoni dell’Ordinale di Montecassino e Benevento nell’XI secolo: KELLY, The Ordinal of Montecassino and Benevento [3.1:519]. Con B i b l e s moralisées: LOWDEN, The Making of the Bibles Moralisées [3.1:148-149]. Biblici gotici: Per manoscritti del Nuovo Testamento: E. STUTZ, Das Neue Testament in gothischer Sprache, in Die alten Übersetzungen des Neuen Testaments, die Kirchenväterzitate und Lektionare. Der gegenwärtige Stand ihrer Erforschung und ihre Bedeutung für die griechische Textgeschichte, mit Beiträgen von M. BLACK, B. FISCHER, H.J. FREDE [et al.], hrsg. von K. ALAND, Berlin-New York 1972 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 5), pp. 375-402: 376-377 [per il Vat. lat. 5750]. Biblici greci: Per l’Antico Testamento: A. RAHLFS, Verzeichnis der griechischen Handschriften des Alten Testaments, Berlin 1914 (Nachrichten von der Königlichen Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen. Philologisch-historische Klasse, 1914. Beiheft), pp. 236-281, 324 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. copt.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Vat. ar.; Vat. gr.; Vat. sir.]. Della riedizione aggiornata e ampliata è uscito per ora solo un volume per i manoscritti databili entro l’VIII secolo: ID., Verzeichnis der griechischen Handschriften des Alten Testaments, I/1: Die Überlieferung bis zum VIII. Jahrhundert, bearbeitet von D. FRAENKEL, Göttingen 2004 (Septuaginta. Vetus Testamentum Graecum, Supplementum 1), pp. 336-358 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. copt.; Pap. Vat. gr.; Vat. gr.; Vat. sir.]. Per il Nuovo Testamento: Novum Testamentum Graece ad antiquissimos testes denuo recensuit apparatum criticum apposuit Constantinus TISCHENDORF, Editio Octava Critica Maior, Prolegomena scripsit C.R. GREGORY, additis
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curis † E. ABBOT, Lipsiae 1894 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 1405-1409]; C.R. GREGORY, Textkritik des Neuen Testamentes, I-III, Leipzig 1900-1909 [con brevi descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice, ibid., III, pp. 1451-1454]; ID., Die griechischen Handschriften des Neuen Testaments, Leipzig 1908 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 298-305]; K. ALAND [et al.], Kurzgefasste Liste der griechischen Handschriften des Neuen Testaments, Berlin-New York 19942 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 1) [con sommarie indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Pap. Bodmer; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 499-502; cfr. anche ibid., p. 457, per il Pap. Bodmer XIV-XV]. Cfr. anche: F.H.A. SCRIVENER, A Plain Introduction to the Criticism of the New Testament for the Use of Biblical Students, I-II, London-New YorkCambridge 18944: I, pp. 105-121, 146-147, 153, 173, 186-188, 189-376 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. «Index I., of Greek Manuscripts», ibid., pp. 401-404]; H. VON SODEN, Die Schriften des Neuen Testaments in ihrer ältesten erreichbaren Textgestalt, I/1, Berlin 1902, pp. 102-289 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]; Codicum Novi Testamenti Specimina, Paginas 51 ex codicibus manuscriptis et 3 ex libris impressis collegit ac phototypice repraesentatas edidit H.J. VOGELS, Bonn 1929 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Borg. copt.; Chig.; Ott. gr.; Vat. copt.; Vat. gr.; Vat. lat.]; W.H.P. HATCH, The Principal Uncial Manuscripts of the New Testament, Chicago, Ill. 1939 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. copt.; Vat. gr.]; ID., Facsimiles and Descriptions of Minuscule Manuscripts of the New Testament, Cambridge, Mass. 1951 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]; K. und B. ALAND, Der Text des Neuen Testaments. Einführung in die wissenschaftlichen Ausgaben sowie in Theorie und Praxis der modernen Textkritik, Stuttgart 1982, pp. 110 [circa i Pap. Bodmer VIII (P72) e XIV-XV (P75)], 118 [Vat. gr. 1209], 122 [Borg. copt. 109, Vat. gr. 354], 123 [Barb. gr. 521, Vat. gr. 2061, 2066], 130 [Vat. gr. 2302], 141 [Borg. gr. 18, Reg. gr. 179, Urb. gr. 2], 144 [Barb. gr. 582, Urb. gr. 3, Vat. gr. 367], 145 [Barb. gr. 495, Ott. gr. 298, 325, Reg. gr. 6, Vat. gr. 1270, 1650], 158 [Vat. gr. 652, 1227, 1426, 1971, 2099]. Per scelte, in esposizioni, di manoscritti della Vaticana: Il libro della Bibbia. Esposizione di manoscritti [3.3:10]; I Vangeli dei Popoli. La Parola e l’immagine del Cristo [3.3:71]. Per una bibliografia dei manoscritti neotestamentari: ELLIOTT, A Bibliography of Greek New Testament Manuscripts [2.2:9].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per papiri neotestamentari: K. ALAND, Das Neue Testament auf Papyrus, in ID., Studien zur Überlieferung des Neuen Testaments und seines Textes, Berlin 1967 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 2), pp. 91-136: 134, 135-136 [con descrizioni dei Pap. Bodmer VIII (P72) e XIV-XV (P75)]. Per manoscritti neotestamentari della «Famiglia 1»: A.S. ANDERSON, The Textual Tradition of the Gospels. Family 1 in Matthew, Leiden-Boston 2004 (New Testament Tools and Studies, 32), pp. 132-138 [con descrizioni dei manoscritti Reg. gr. 3, Vat. gr. 360, 2160]. Per manoscritti dei Vangeli che presentano l’«harmonia eusebiana» in calce: F. D’AIUTO, Il libro dei Vangeli fra Bisanzio e l’Oriente: riflessioni per l’età mediobizantina, in Forme e modelli della tradizione manoscritta della Bibbia, a cura di P. CHERUBINI (...), Città del Vaticano 2005 (Littera Antiqua, 13), pp. 309-345: 343 [con sommaria descrizione del Barb. gr. 352]. Per il Vangelo di Matteo: Text und Textwert der griechischen Handschriften des Neuen Testaments, IV: Die Synoptischen Evangelien, 2: Das Matthäusevangelium, 2/1: Handschriftenliste und vergleichende Beschreibung, in Verbindung mit K. WITTE hrsg. von K. ALAND, B. ALAND, K. WACHTEL, Berlin-New York 1999 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 28), con riferimento, per le sigle dei codici, ad ALAND [et al.], Kurzgefasste Liste [3.1:106]. Per il Vangelo di Marco: Text und Textwert der griechischen Handschriften des Neuen Testaments, IV: Die Synoptischen Evangelien, 1: Das Markusevangelium, 1/1: Handschriftenliste und vergleichende Beschreibung, in Verbindung mit K. WACHTEL und K. WITTE hrsg. von K. ALAND † — B. ALAND, Berlin-New York 1998 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 26), pp. 2-25 e passim, con riferimento, per le sigle dei codici, ad ALAND [et al.], Kurzgefasste Liste [3.1:106]. Per il Vangelo di Luca: Text und Textwert der griechischen Handschriften des Neuen Testaments, IV: Die Synoptischen Evangelien, 3: Das Lukasevangelium, 3/1: Handschriftenliste und vergleichende Beschreibung, in Verbindung mit K. WITTE hrsg. von K. ALAND † — B. ALAND — K. WACHTEL, Berlin-New York 1999 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 30), con riferimento, per le sigle dei codici, ad ALAND [et al.], Kurzgefasste Liste [3.1:106]. Per il Vangelo di Giovanni: Text und Textwert der griechischen Handschriften des Neuen Testaments, V: Das Johannesevangelium, 1: Teststellenkollation der Kapitel 1-10.1, Handschriftenliste und vergleichende Beschreibung, in Verbindung mit K. WITTE hrsg. von K. ALAND † — B. ALAND — K. WACHTEL, BerlinNew York 2005 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 35), con riferimento, per le sigle dei codici, ad ALAND [et al.], Kurzgefasste Liste [3.1:106]. Per gli Atti degli apostoli: Text und Textwert der griechischen Handschriften des Neuen Testaments, III: Die Apostelgeschichte, 1: Untersuchungen und Ergänzungsliste, in Verbindung mit A. BENDUHN-MERTZ, G. MINK, K. WITTE u. H. BACHMANN hrsg. von K. ALAND, Berlin-New York 1993 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 20), pp. 3-21 [con indicazioni relative a manoscritti
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per le Epistole paoline, inclusa la lettera agli Ebrei: Text und Textwert der griechischen Handschriften des Neuen Testaments, II: Die Paulinischen Briefe, 1: Allgemeines, Römerbrief und Ergänzungsliste, in Verbindung mit A. BENDUHN-MERTZ, G. MINK u. H. BACHMANN hrsg. von K. ALAND, Berlin-New York 1991 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 16), pp. 2-28 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per le Epistole cattoliche: Text und Textwert der griechischen Handschriften des Neuen Testaments, I: Die Katholischen Briefe, 1: Das Material, in Verbindung mit A. BENDUHN-MERTZ — G. MINK hrsg. von K. ALAND, Berlin-New York 1987 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 9), pp. 2-14 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Pap. Bodmer; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti vetero- e neotestamentari all’interno di trattazioni generali a carattere introduttivo cfr. anche: F. KENYON, Our Bible and the Ancient Manuscripts, Revised by A.W. ADAMS, Introduction by G.R. DRIVER, London 19585, pp. 202-206, 215 [con descrizioni e analisi del Borg. copt. 109 e del Vat. gr. 1209]; F.G. KENYON, Der Text der griechischen Bibel, Zweite Auflage, überarbeitet und ergänzt von A.W. ADAMS, Göttingen 1961, pp. 42-44, 47-49, 63, 66-67, 81, 83, 85, 109 [con sommarie indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. copt.; Chig.; Pap. Bodmer; Vat. gr.; Vat. lat.]; B.M. METZGER, Manuscripts of the Greek Bible. An Introduction to Greek Palaeography, New YorkOxford 1981, pp. 74-75, 94-95, 110-111, 114-115, 118-119, 128-129, 132-133 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti con commentari, cfr. s.v. Con testi e s e g e t i c i g r e c i , [3.1:354ss.]. Per l’uso liturgico dei Cantici biblici: MEARNS, The Canticles of the Christian Church [3.1:492]. Per manoscritti miniati: LOWDEN, The Octateuchs [3.1:570] [per l’Ottateuco]; The Illustrations in the Manuscripts of the Septuagint, II: Octateuch, 1: WEITZMANN — BERNABÒ, The Byzantine Octateuchs [3.1:571] [per l’Ottateuco]; LASSUS, L’illustration byzantine du Livre des Rois [3.1:572] [per il libro dei Re]; CUTLER, The Aristocratic Psalters in Byzantium [3.1:573] [per il Salterio]; BERNABÒ, Le miniature per i manoscritti greci del libro di Giobbe [3.1:574] [per il libro di Giobbe]; HUBER, Hiob: Dulder oder Rebell? [3.1:575] [per il libro di Giobbe]; LOWDEN, Illuminated Prophet Books [3.1:576] [per i libri profetici]; NELSON, The Iconogra phy of Preface and Miniature [3.1:577] [per i Vangeli]; GALAVARIS, The Illustrations II, p. 921 of the Prefaces [3.1:578] [per i Vangeli]. Biblici latini o romanzi: Per i più antichi manoscritti latini (secc. IV-VII): P. PETITMENGIN, Les plus anciens manuscrits de la Bible latine, in Le monde latin antique et la Bible, sous la direction de J. FONTAINE — Ch. PIETRI, Paris 1985 (Bible de tous les temps),
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
pp. 89-127: 120-123 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: S. Maria in Via Lata. ; Vat. lat.]. Per manoscritti latini altomedievali: B. FISCHER, Lateinische Bibelhandschriften im frühen Mittelalter, Freiburg 1985 (Vetus Latina. Die Reste der altlateinischen Bibel (...). Aus der Geschichte der lateinischen Bibel, 11) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 450-451]; ID., Beiträge zur Geschichte der lateinischen Bibeltexte, Freiburg 1986 (Vetus Latina. Die Reste der altlateinischen Bibel (...). Aus der Geschichte der lateinischen Bibel, 12) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 454-455]. Per le versioni latine pregeronimiane: R. GRYSON, Altlateinische Handschriften. Manuscrits vieux latins. Répertoire descriptif, Première partie: Mss 1-275, d’après un manuscrit inachevé de H.J. FREDE †, Freiburg 1999; (...), Deuxième partie: Mss 300-485 (Manuscrits du psautier), Freiburg 2004 (Vetus Latina. Die Reste der altlateinischen Bibel nach Petrus Sabatier neu gesammelt und herausgegeben von der Erzabtei Beuron, 1/2A-B) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., II, pp. 361-362; ibid., I, p. 323, sono descritti alcuni frammenti del II libro dei Maccabei, indicati come «s.n.»)]. Cfr. anche: L. ZIEGLER, Die lateinischen Bibelübersetzungen vor Hieronymus und die Itala des Augustinus. Ein Beitrag zur Geschichte der Heiligen Schrift, München 1879, p. 108 [per il Vat. lat. 7223]; H. ROST, Die Bibel in den ersten Jahrhunderten, Westheim bei Augsburg 1946 (Beiträge zur Kulturgeschichte der Bibel, 2), pp. 125-126, 131-133, 142-143, 145, 170 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; B. FISCHER, Verzeichnis der Sigel für Handschriften und Kirchenschriftsteller, Freiburg 1949 (Vetus Latina. Die Reste der altlateinischen Bibel nach Petrus Sabatier neu gesammelt und herausgegeben von der Erzabtei Beuron, 1), pp. 11-34 [cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 38, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; ibid., pp. 40-42, «Die von Sabatier benützten Handschriften»]; T. AYUSO MARAZUELA. La Vetus Latina Hispana. Origen, dependencia, derivaciones, valor e influjo universal. Reconstrucción, sistematización y análisis de sus diversos elementos. Coordinación y edición critica de su texto. Estudio comparativo con los demás elementos de la «Vetus Latina», los Padres y escritores eclesiásticos, los textos griegos y la Vulgata, I: Prolegómenos. Introducción general, estudio y análisis de las fuentes, Madrid 1953 (Consejo Superior de Investigaciones Científicas. Seminario filológico «Cardenal Cisneros». Textos y estudios, 1), pp. 206, 209-210, 212-217, 219-220, 223, 225, 227, 347, 349, 351-352, 355, 366, 382 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti con frammenti in onciale e semionciale di libri dell’Antico Testamento: SEIDER, Paläographie der lateinischen Papyri, II/2: Juristische und christliche Texte [3.1:728], p. 182 [con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 1462, Vat. lat. 3281, 5763, 14175].
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Per manoscritti biblici in beneventana: V. BROWN, I libri della Bibbia nell’Italia meridionale longobarda, in Forme e modelli della tradizione manoscritta della Bibbia [3.1:116], pp. 281-307: 307 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. Per l’Ottateuco: H. QUENTIN, Mémoire sur l’établissement du texte de la Vulgate, Ière partie: Octateuque, Rome-Paris 1922 (Collectanea Biblica Latina, 6), pp. 6-8 [elenco dei manoscritti collazionati, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Vat. lat.], 364-366, 386, 389-390, 399, 413, 432-438 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Vat. lat.]. Per il Nuovo Testamento: SCRIVENER, A Plain Introduction [3.1:107], II, pp. 47, 72, 88 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. Per i Vangeli: B. FISCHER, Zur Überlieferung des lateinischen Textes der Evangelien, in Recherches sur l’histoire de la Bible latine. Colloque organisé à Louvain-la-Neuve pour la promotion de H.J. Frede au doctorat honoris causa en théologie le 18 avril 1986, sous la direction de R. GRYSON et P.-M. BOGAERT, Louvain-la-Neuve 1987 (Cahiers de la Revue Théologique de Louvain, 19), pp. 51104 [con elenchi, non ordinati per segnatura, che includono anche manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti tardoantichi e altomedievali dei Vangeli: B. FISCHER, Die lateinischen Evangelien bis zum 10. Jahrhundert, I: Varianten zu Matthäus, Freiburg 1988 (Vetus Latina. Die Reste der altlateinischen Bibel (...). Aus der Geschichte der lateinischen Bibel, 13), pp. 13*-35* [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., I, pp. 45*-46*; le stesse indicazioni sono ripetute in testa ai successivi volumi: (...), II-IV: Varianten zu Markus (... Lukas) (... Johannes), Freiburg 1989-1991 (Vetus Latina [...], 15, 17, 18)]; cfr. anche: P. MCGURK, Latin Gospel Books from A.D. 400 to A.D. 800, Paris-Bruxelles-Anvers-Amsterdam 1961 (Les publications de Scriptorium, 5), pp. 104-108 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti biblici latini prodotti in Italia fra XIII e XIV secolo: S. MAGRINI, Production and Use of Latin Bible Manuscripts in Italy during the Thirteenth and the Fourteenth Centuries, in Manuscripta 51 (2007), pp. 209-257: 255, 257 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Ross.; Vat. lat.]. Per Bibbie latine «portabili» di origine italiana (sec. XIII): R. MIRIELLO, La Bibbia portabile di origine italiana del XIII secolo. Brevi considerazioni e alcuni esempi, in La Bibbia del XIII secolo. Storia del testo, storia dell’esegesi. Convegno della Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (SISMEL), Firenze, 1-2 giugno 2001, a cura di G. CREMASCOLI e di F. SANTI, Firenze 2004 (Millennio Medievale, 49; Atti di Convegni, 14), pp. 47-77: 66 [con indicazioni e notizie relative ai Vat. lat. 28, 32, 37]. Per l’uso liturgico dei Cantici biblici: MEARNS, The Canticles of the Christian Church [3.1:492] [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of Manuscripts», ibid., pp. 104-105].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per glossari biblici latini d’età carolingia: P. VACIAGO, Towards a corpus of Carolingian biblical glossaries, in Les manuscrits des lexiques et glossaires de l’antiquité tardive à la fin du Moyen Âge. Actes du Colloque international organisé par le «Ettore Majorana Centre for Scientific Culture» (Erice, 23-30 septembre 1994), éd. par J. HAMESSE, Louvain-la-Neuve 1996 (Textes et études du Moyen Âge, 4), pp. 127-144: 135, 137 [con elenchi relativi a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti biblici italiani: Inventario dei manoscritti biblici italiani, a cura di M. CHOPIN, M.T. DINALE, R. PELOSINI, con premessa di L. LEONARDI e indici di J. DALARUN, in Mélanges de l’École française de Rome. Moyen ÂgeTemps modernes 105 (1993), pp. 863-886: 881-882 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Pal. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti italiani dell’Apocalisse: L. LEONARDI, Versioni e revisioni dell’Apocalisse in volgare. Obiettivi e metodi di una ricerca, in La Bibbia in italiano tra Medioevo e Rinascimento / La Bible italienne au Moyen Âge et à la Renaissance. Atti del Convegno internazionale, Firenze, Certosa del Galluzzo, 8-9 novembre 1996, a cura di L. LEONARDI, Firenze 1998 (Millennio Medievale, 10; Agiografia e Bibbia in lingua italiana, 1), pp. 37-92: 55 [con sommarie descrizioni dei manoscritti Cappon. 177, Chig. L.VII.249, Vat. lat. 7733; ibid., p. 413, un elenco delle sigle dei manoscritti vaticani citati nei diversi contributi, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Pal. lat.; Ross.; Vat. lat.; nell’«Indice dei manoscritti», ibid., pp. 418-419, riferimenti anche a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.]. Per versioni bibliche antico-francesi: in prosa, S. BERGER, La Bible française au Moyen Âge. Étude sur les plus anciennes versions de la Bible écrites en prose de langue d’oïl, Paris 1884, pp. 433-434 [con descrizione, dovuta a E. Berger, del Reg. lat. 26]; in versi, J. BONNARD, Les traductions de la Bible en vers français au Moyen Âge, Paris 1884 [cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 242, con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 473 (Geoffroi de Paris, sec. XIII) e 1682 (Histoire de Joseph e parafrasi del salmo Eructavit)]. Per manoscritti con commenti, cfr. s.v. Con testi e s e g e t i c i l a t i n i , [3.1:364ss.]. Per manoscritti miniati, cfr. s.v. M i n i a t i latini, [3.1:595ss.]. Per le Bibles moralisées: J. LOWDEN, The Making of the Bibles Moralisées, I: The Manuscripts, University Park, Pennsylvania 2000, p. 3 [per notizie relative al Reg. lat. 25, ritenuto prossimo alle Bibles moralisées]; non riguarda manoscritti vaticani il tomo dedicato al libro di Ruth: ID., The Making (...), II: The Book of Ruth, University Park, Pennsylvania 2000. Per scelte, in esposizioni, di manoscritti della Vaticana: Il libro della Bibbia. Esposizione di manoscritti [3.3:10]; I Vangeli dei Popoli. La Parola e l’immagine del Cristo [3.3:71]; Le Bibbie atlantiche. Il libro delle Scritture tra monumentalità e rappresentazione [3.3:72].
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Biblici orientali: Per manoscritti arabi del Pentateuco: G.F. RHODE, The Arabic versions of the Pentateuch in the Church of Egypt, St. Louis, MO 1921, pp. 27, 30, 3435, 36-46, 94-97, 100-102 [con notizie e descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Vat. ar.; Vat. copt.]. Per manoscritti armeni: M. TER-MOVSESJAN [TER MOVSÊSEANC‘], Istorija perevoda biblii na armjanskij jazyk, S.-Peterburg 1902, pp. 135-136, 168 [con descrizioni dei manoscritti Vat. arm. 1, 10]; Š. AÇÊMEAN [Ch. ADJÉMIAN], C‘uc‘ak Astuacašunç‘ mateani hayerên je–agirnerun / Grand catalogue des manuscrits arméniens de la Bible, Lizpon [Lisbonne] 1992 (Haykakan Matenašar Galust Kiwlpênkean Himnarkut‘ean / Bibliothèque arménienne de la Fondation Calouste Gulbenkian), pp. 933-937 [con descrizione del Vat. arm. 1]. Per il Nuovo Testamento: E.F. RHODES, An Annotated List of Armenian New Testament Manuscripts, Tokyo 1959 (Annual Report of Theology. Monograph Series, 1), pp. 62-63 [elenco, con succinte indicazioni, di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. arm.; Chig.; Vat. arm.]. Per manoscritti copti: Das sahidische Alte und Neue Testament (...), hrsg. von K. SCHÜSSLER, Wiesbaden 1995-2007 (Biblia Coptica. Die koptischen Bibeltexte, 1/1-4; 3/1-4) [con descrizioni di vari elementi inclusi nella segnatura Borg. copt. 109; si vedano gli indici dei manoscritti alla fine di ciascun fascicolo]. Per il Nuovo Testamento: Liste der koptischen Handschriften des Neuen Testaments, I: Die sahidischen Handschriften der Evangelien, bearb. von F.-J. SCHMITZ — G. MINK, 1, 2/1-2, Berlin-New York 1986-1991 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 8, 13, 15) [con descrizioni dei diversi frammenti del Borg. copt. 109; cfr. ibid., I/1, pp. 459-460, «Vorläufiger Index der Bibliotheksorte»; ibid., I/2:2, pp. 1223-1225, «Index der Bibliotheksorte und Inventarnummern»]. Per le Lettere cattoliche: Das Verhältnis der koptischen zur griechischen Überlieferung des Neuen Testaments. Dokumentation und Auswertung der Gesamtmaterialien beider Traditionen zum Jakobusbrief und den beiden Petrusbriefen, hrsg. und bearbeitet von F.-J. SCHMITZ, Berlin-New York 2003 (Arbeiten zur neutestamentlichen Textforschung, 33), pp. 14, 17, 21 [con indicazioni relative al Borg. copt. 109]. Per manoscritti ebraici orientali e sefarditi anteriori al 1280: M. DUKAN, La Bible hébraïque. Les codices copiés en Orient et dans la zone séfarade avant 1280, Turnhout 2006 (Bibliologia, 22), p. 283 [con descrizione del Ross. 601]. Per manoscritti etiopici del Vangelo di Marco: B.M. METZGER, The Ending of the Gospel according to St. Mark in Ethiopic Manuscripts, in Understanding the Sacred Text. Essays in Honor of Morton Scott Enslin on the Bible and Christian Beginnings, ed. J. REUMANN, Valley Forge, PA 1972, pp. 167-180: 172 [rist. anast. in B.M. METZGER, New Testament Studies. Philological, Versional, and Patristic, Leiden 1980 (New Testament Tools and Studies, 10), pp. 127-147: 132; con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. et.; nella ristampa, ibid., pp. 141-146, un «Addendum» rispetto all’articolo del 1972, con una lista di manoscritti etiopici che contengono il testo del Vangelo di Marco, non
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
citati però con le loro segnature ma secondo le sigle dell’Ethiopian Manuscripts Microfilm Library (= EMML)]. Per manoscritti siriaci dell’Antico Testamento: List of Old Testament Peshiýta manuscripts (preliminary issue), ed. by the PESHIÝTA INSTITUTE, LEIDEN UNIVERSITY, Leiden 1961, pp. 39-45, 67-69 e passim [con brevi descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. sir.; Sbath; Vat. sir.]; cfr. anche: Peshiýta Institute Communications. First supplement to the List of Old Testament Peshiýta manuscripts, in Vetus Testamentum 12 (1962), pp. 127128 [con brevi descrizioni dei manoscritti Barb. or. 95, Borg. sir. 176 e Vat. sir. 489]; Peshiýta Institute Communications III. Third supplement to the List of Old Testament Peshiýta manuscripts, in Vetus Testamentum 12 (1962), p. 351 [con breve descrizione del Barb. or. 1]. Per il libro dei Giudici: P.B. DIRKSEN, The Transmission of the Text in the Peshiýta Manuscripts of the Book of Judges, Leiden 1972 (Monographs of the Peshiýta Institute Leiden, 1), pp. 7-19 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. sir.; Vat. sir.]. Per i Maccabei: A. PENNA, I libri dei Maccabei nei manoscritti siriaci della Biblioteca Vaticana, in Mélanges Eugène Tisserant, I-VII, Città del Vaticano 1964 (Studi e testi, 231-237): I, pp. 325-343 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.]. Per il Nuovo Testamento siriaco: A. VÖÖBUS, Studies in the History of the Gospel Text in Syriac. New Contributions to the Sources Elucidating the History and the Traditions, II, Lovanii 1987 (Corpus Scriptorum Christianorum Orientalium, 496; Subsidia, 79) [con analisi e notizie relative a manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 234]. Per la versione harqlense del Nuovo Testamento: J.D. THOMAS, A List of Manuscripts containing the Harclean Syriac Version of the New Testament, in Theological Review [of the] Near East School of Theology 2 (1979), nr. 2, pp. 26-32: 29-30 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Vat. sir.]. In generale, per manoscritti delle versioni orientali del Nuovo Testamento, si vedano almeno: A. VÖÖBUS, Early Versions of the New Testament. Manuscript Studies, Stockholm 1954 (Papers of the Estonian Theological Society in Exile, 6) [con indicazioni e riproduzioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Borg. arm.; Vat. ar.; Vat. copt.; Vat. et.; Vat. iber.; Vat. lat.; Vat. sir.; cfr. «Manuscripts quoted», ibid., pp. 311-314]. Cfr. anche: SCRIVENER, A Plain Introduction [3.1:107], II, London-New York-Cambridge 18944, pp. 36, 117-118, 121, 122-123, 133-134 [con indicazioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. copt.; Vat. copt.; Vat. sir.]; B.M. METZGER, The Early Versions of the New Testament. Their Origin, Transmission and Limitations, Oxford 1977 [cfr. l’«Index of Versional Manuscripts of the New Testament», ibid., p. 491, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. ar.; Borg. sir.; Vat. ar.; Vat. copt.; Vat. et.; Vat. iber.; Vat. sir.]. Cfr. anche: RAHLFS, Verzeichnis der griechischen Handschriften des Alten Testaments [3.1:101]; ID., Verzeichnis der griechischen Handschriften des Alten Testaments, I/1 [3.1:102]. Per scelte, in esposizioni, di manoscritti della Vaticana: Il libro della Bibbia. Esposizione di manoscritti [3.3:10]; I Vangeli dei Popoli. La Parola e l’immagine del Cristo [3.3:71].
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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Biblici slavi: Per i Vangeli: M. GARZANITI, Die altslavische Version der Evangelien. Forschungsgeschichte und zeitgenössische Forschung, Köln-Weimar-Wien 2001 (Bausteine zur slavischen Philologie und Kulturgeschichte, n.F., Reihe A: Slavistische Forschungen, 33), p. 581 e passim [con un elenco e notizie relative a manoscritti dei fondi: Borg. ill.; Vat. gr.; Vat. slav.; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 677, 684 (alle sigle As., Bib. Vat., Pal. Vat.)]. Cfr. anche s.v. Con testi a p o c r i f i , [3.1:63]. Per scelte, in esposizioni, di manoscritti della Vaticana: Il libro della Bibbia. Esposizione di manoscritti [3.3:10]; I Vangeli dei Popoli. La Parola e l’immagine del Cristo [3.3:71]. B i l i n g u i e plurilingui: Cfr. s.vv. G r e c i con scrittura armena [3.1:439]; G r e c o - l a t i n i 446ss.]; O r i e n t a l i con scrittura greca [3.1:702].
[3.1:
Relativi a B i t o n t o : G. MORELLI, Manoscritti bitontini delle biblioteche romane, con introduzione e note bio-bibliografiche a cura di D.A. DE CAPUA, in Botontum. Notiziario semestrale della Biblioteca e Museo Civico 3-4 (1969-1972), pp. 5-15 [paginazione dell’estratto; le indicazioni sono ordinate secondo i soggetti; con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Ferr.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Originari o provenienti da B o b b i o : M. Tulli Ciceronis De re publica libri (...), II: [MERCATI], Prolegomena de fatis [3.5:23], p. 257 [con un elenco di manoscritti del fondo Vat. lat.]; A. ZIRONI, Il monastero longobardo di Bobbio. Crocevia di uomini, manoscritti e culture, Spoleto 2004 (Istituzioni e società, 3), pp. 128-129 e passim [con un elenco di manoscritti del fondo Vat. lat.; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 183-184]. Per manoscritti liturgici (secc. X-XII): L. SCAPPATICCI, Codici e liturgia a Bobbio. Testi, musica e scrittura (secoli X ex.-XII), Città del Vaticano 2008 (Monumenta Studia Instrumenta Liturgica, 49), pp. 406-420 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 5755, 5772, 5776; ibid., pp. 430-453, fra i «membra disiecta», descrizioni di fogli dei Vat. lat. 5749, 5752, 5753, 5760, 5775]. Originari o provenienti da B o l o g n a : NO,
Per manoscritti di copisti bolognesi della seconda metà del secolo XIII: MURACopisti a Bologna [3.1:287].
Di b o t a n i c a : Cfr. s.v. Con e r b a r i , [3.1:353].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Originari o provenienti dalle isole b r i t a n n i c h e : Per manoscritti inglesi della prima età normanna: R. GAMESON, The Manuscripts of Early Norman England (c. 1066-1130), Oxford 1999, pp. 155, 158 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per manoscritti in minuscola carolina: BISHOP, English Caroline Minuscule [3.1:891]. Per manoscritti miniati, cfr. s.v. M i n i a t i l a t i n i , [3.1:619-628]. Per manoscritti scritturistici miniati (secc. XII-XIII): ELEEN, The Illustration of the Pauline Epistles in French and English Bibles [3.1:599]. Per manoscritti latini d’uso scolastico (secc. X-XI): LENDINARA, Instructional manuscripts in England [3.1:839]. Per manoscritti di retorica: GALLICK, Medieval Rhetorical Arts in England [3.1:752]. Per le litanie di santi in ambito insulare: Anglo-Saxon Litanies of the Saints, ed. by M. LAPIDGE, London 1991 (Henry Bradshaw Society, 106), pp. 8485 [con breve descrizione del Reg. lat. 12]. Precedentemente: ID., Litanies of the Saints in Anglo-Saxon Manuscripts: a Preliminary List, in Scriptorium 40 (1986), pp. 264-277: 276 [con indicazioni relative al Reg. lat. 12]. Per manoscritti di biblioteche medievali: N.R. KER, Medieval Libraries of Great Britain. A List of Surviving Books, London 1941 (Royal Historical Society. Guides and Handbooks, 3), e London 19642 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of manuscripts», ibid., p. 391]; (...), Supplement to the Second Edition, ed. by A.G. WATSON, London 1987 (Royal [...], 15) [cfr. l’«Index of manuscripts», ibid., pp. 132-133, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per identificazioni di manoscritti in antichi inventari di biblioteche: The Friars’ Libraries, ed. by K.W. HUMPHREYS, London 1990 (Corpus of British Medieval Libraries Catalogues, [1]), pp. XXII, 4 [per l’Ott. lat. 2071]; English Benedictine Libraries. The Shorter Catalogues, ed. by R. SHARPE, J.P. CARLEY, R.M. THOMSON, A.G. WATSON, London 1996 (Corpus [...], 4) [con identificazioni o menzioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 808, 814]; HENRY OF KIRKESTEDE, Catalogus de libris autenticis et apocrifis, ed. by R.H. ROUSE and M.A. ROUSE, London 2004 (Corpus [...], 11), pp. CXXVII-CXXXI [per il Reg. lat. 127, testimone principale dello Speculum coenobitarum di Henry of Kirkestede (1314 ca.-1378 ca.); cfr. anche, per menzioni dei Reg. lat. 125 e 424, l’indice dei manoscritti, ibid., p. 591]. Non contengono identificazioni relative a manoscritti della Vaticana gli altri volumi della serie: Registrum Angliae de libris doctorum et auctorum veterum, Ed. with an introduction and notes by R.H. ROUSE and M.A. ROUSE, The Latin text established by R.A.B. MYNORS, London 1991 (Corpus [...], [2]) [ma per citazioni, obiter, dei manoscritti Reg. lat. 395, Vat. lat. 1053, cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 334]; The Libraries of the Cistercians, Gilbertines and Premonstratensians, ed. by D.N. BELL, London 1992 (Corpus [...], 3); Dover Priory, ed. by W.P. STONEMAN, London 1999 (Corpus [...], 5); The
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Library of the Augustinian Canons, ed. by T. WEBBER and A.G. WATSON, London 1998 (Corpus [...], 6); The Libraries of King Henry VIII, ed. by J.P. CARLEY, London 2000 (Corpus [...], 7); Petersborough Abbey, ed. by K. FRIIS-JENSEN and J.M.W. WILLOUGHBY, London 2001 (Corpus [...], 8) [ibid., p. 91, è menzionato obiter il Pal. lat. 1655]; Syon Abbey, ed. by V. GILLESPIE, with The Libraries of the Carthusians, ed. by A.I. DOYLE, London 2001 (Corpus [...], 9); The University and College Libraries of Cambridge, ed. by P.D. CLARKE, with an introduction by R. LOVATT, London 2002 (Corpus [...], 10) [ma cfr. ibid., p. 176, per una menzione del Vat. lat. 1440]; Libraries of Cambridge, ed. by J. HIGGITT, with an introductory essay by † J. DUNKAN, London 2006 (Corpus [...], 12) [cfr. ibid., p. 219, per una menzione dell’Ott. lat. 2598]. Per identificazioni di autori e opere all’interno degli inventari sinora pubblicati in questa serie: Corpus of British Medieval Library Catalogues. List of Identifications, compiled by R. SHARPE, nel sito: www.history.ox.ac.uk/sharpe/index. htm [con l’indice dei volumi pubblicati, aggiornato al settembre 2008; ibid., pp. 54, 127, 284, 302, 380, 483, 760, riferimenti a manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.]. Precedenti stesure parziali di quest’ultimo strumento sono state pubblicate a stampa, ad esempio: Corpus of British Medieval Library Catalogues. List of Identifications, compiled by R. SHARPE, London 19952. Per manoscritti musicali scritti o posseduti in Inghilterra sino al 1200: HARTZELL, Catalogue of Manuscripts written or owned in England up to 1200 containing Music [3.1:682]. Relativi alle isole b r i t a n n i c h e : Per autori d’età medievale e umanistica originari della Gran Bretagna o dell’Irlanda: SHARPE, A Handlist of the Latin Writers of Great Britain and Ireland before 1540 [3.1:555]. Per fonti documentarie per il periodo 1558-1578, cfr. anche: Calendar of State Papers relating to English Affairs preserved principally at Rome in the Vatican Archives and Library, I: Elizabeth, 1558-1571; II: Elizabeth, 1572-1578, ed. by J.M. RIGG, London 1916-1926 [con notizie ed estratti da manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Di poesia b u c o l i c a greca: E. HILLER, Beiträge zur Textgeschichte der griechischen Bukoliker, Leipzig 1888, pp. 2-3 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. gr. 915, 1311, 1379]. Relativi alla B u l g a r i a : Per scelte, in cataloghi di esposizioni, di testimonianze della Vaticana: Manoscritti slavi, documenti e carte riguardanti la storia bulgara [3.3:16]; Bulgaria e la storia bulgara negli Archivi Vaticani e nella Biblioteca Apostolica Vaticana [3.3: 38].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
D’origine o provenienza c a l a b r e s e : Per manoscritti greci prodotti in ambito calabro-siculo nei secoli tra XI-XII e XIII: S. LUCÀ, I Normanni e la «rinascita» del sec. XII, in Archivio storico per la Calabria e la Lucania 60 (1993), pp. 1-91 (con 20 tavv. f.t.) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Ott. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti citati, ibid., p. 89]. Per manoscritti greci dalle diocesi di Gerace e Squillace: S. LUCÀ, Le diocesi di Gerace e Squillace: tra manoscritti e marginalia, in Calabria bizantina. Civiltà bizantina nei territori di Gerace e Stilo [3.1:28], pp. 245-343 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti, non solo calabresi, dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti citati, ibid., pp. 340-341]. Per manoscritti greci d’area calabra o calabro-sicula cfr. anche s.vv. Originari o provenienti da R o s s a n o , [3.1:816]; In stili di s c r i t t u r a g r e c a , [3.1:857ss.]; Provenienti da T r o p e a (Calabria), [3.1:942]. Per manoscritti latini dalla Val di Crati e dalla Sila (secc. XII e XIII): A.M. ADORISIO, Codici latini calabresi. Produzione libraria in Val di Crati e in Sila tra XII e XIII secolo, Roma 1986, pp. 17-24 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Vat. lat.]. Provenienti da C a m b r i d g e : Per manoscritti appartenuti ad Agostiniani: CROOK, Manuscripts surviving from the Austin Friars at Cambridge [3.1:37]. Per manoscritti appartenuti a Domenicani (Black Friars) e Francescani (Grey Friars): BANNISTER, A Short Notice of Some Manuscripts of the Cambridge Friars [3.1:338]. Cfr. anche: KER, Cardinal Cervini’s Manuscripts from the Cambridge Friars [3.2:634]. Con c a n z o n i e r i romanzi: «Intavulare». Tavole di canzonieri romanzi, (serie coordinata da A. FERRARI), I: Canzonieri provenzali, 1: Biblioteca Apostolica Vaticana. A (Vat. lat. 5232), F (Chig. L.IV.106), L (Vat. lat. 3206) e O (Vat. lat. 3208), a cura di A. LOMBARDI; H (Vat. lat. 3207), a cura di M. CARERI, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 387) [con descrizioni, analisi, riproduzioni, incipitari, indici relativi ai manoscritti Chig. L.IV.106, Vat. lat. 3206-3208, 5232]; «Intavulare». Tables de chansonniers romans, (série coordonnée par A. FERRARI), II: Chansonniers français, 1: a (B.A.V., Reg. lat. 1490), b (B.A.V. Reg. lat. 1522), A (Arras, Bibliothèque Municipale 657), par M. TYSSENS, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 388) [per i Reg. lat. 1490, 1522]; «Intavulare». Tavole (...), III: Canzonieri italiani, 1: Biblioteca Apostolica Vaticana, Ch (Chig. L.VIII.305), a cura di G. BORRIERO, Città del Vaticano 2006 (Studi e testi, 431) [per il Chig. L.VIII.305]. Per canzonieri francesi e provenzali, cfr. anche: E. BRAYER, La documentation photographique relative aux chansonniers français et provençaux, in
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Bulletin d’information de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, nr. 2 (1953), pp. 48-63 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: G. RAYNAUD, Bibliographie des chansonniers français des XIIIe et XIVe siècles (...), I: Description des manuscrits, Paris 1884, pp. 219-236, 241-242 [con descrizioni dei manoscritti Reg. lat. 1490, 1522, 1725]; : (...), II: Table des chansons-Liste des trouvères, Paris 1884 [indice degli autori e dei componimenti]; C. PULSONI, Repertorio delle attribuzioni discordanti nella lirica trobadorica, Modena 2001 («Subsidia» al «Corpus des Troubadours», n.s. 1; Studi, testi e manuali. Collana di Filologia romanza, n.s. 1), pp. 28-110, passim [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Vat. lat.; cfr. «Sigle dei codici», ibid., pp. 507-508]. Per incipitari, cfr. anche [3.4:14ss.]. D’interesse c a r m e l i t a n o : J. SMET, Manuscripts in the Vatican Library relating to the Carmelite Order, Roma 1994 (Institutum Carmelitanum. Bibliotheca Carmelitana Manuscripta, Series I: Biblioteca Apostolica Vaticana) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Di c a r t a f i l i g r a n a t a : Per manoscritti greci datati: D. & J. HARLFINGER, Wasserzeichen aus griechischen Handschriften, I-II, Berlin 1974-1980 [con indicazioni a proposito di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. gli indici dei manoscritti, ibid., I, pp. 12-13; II, pp. 32-33]. Per manoscritti del Teseida di Giovanni Boccaccio (1313-1375): COLEMAN, Watermarks in the manuscripts of Boccaccio’s Il Teseida [3.2:215]. Di carta non filigranata: Per manoscritti greci e arabi: P. CANART — S. DI ZIO — L. POLISTENA — D. SCIALANGA, Une enquête sur le papier de type «arabe occidental» ou «espagnol non filigrané», in Ancient and Medieval Book Materials and Techniques [3.1:69], I, pp. 313-393 [rist. anast. in P. CANART, Études de paléographie et de codicologie, Reproduites avec la collaboration de M.L. AGATI et M. D’AGOSTINO, III, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 450-451): II, pp. 1001-1081; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. ar.; Vat. gr.]. Non contiene, invece, indicazioni relative alle segnature dei manoscritti vaticani, ma solo statistiche, il contributo di P. CANART, Observations sur les papiers non filigranés des manuscrits grecs de la Bibliothèque Vaticane, in Le papier au Moyen Âge: histoire et techniques, éd. par M. ZERDOUN BAT-YEHOUDA, Turnhout 1999 (Bibliologia, 19), pp. 55-60 [rist. anast. in CANART, Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], II, pp. 1197-1202]. Precedentemente: J. IRIGOIN, Les premiers manuscrits grecs écrits sur papier et le problème du bombycin, in Scriptorium 4 (1950), pp. 194-204: 202-203 [con un
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
elenco di manoscritti greci e arabi vergati su carta orientale, contenente indicazioni relative ai manoscritti Reg. gr. 31, Vat. gr. 504; ma nell’articolo si tratta anche del Vat. gr. 2200]. Per manoscritti aristotelici in carta occidentale antica: CANART, Manuscrits d’Aristote et de ses commentateurs sur papier occidental ancien [3.2:86]. C a r t o g r a f i c i e geografici: R. ALMAGIÀ, Planisferi, carte nautiche e affini dal secolo XIV al XVII esistenti nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 1944 (Monumenta cartographica Vaticana, 1) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg., Carte naut.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: ID., Carte geografiche a stampa di particolare pregio o rarità dei secoli XVI e XVII esistenti nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 1948 (Monumenta cartographica Vaticana, 2), pp. 79-80 [con descrizione del Barb. lat. 4431A]; R.J. PUJADES I BATALLER, Les cartes portolanes. La representació medieval d’una mar solcada, Barcelona 2007 [in relazione a carte nautiche originali anteriori al 1470, ibid., p. 63, per il Vat. lat. 14207; in relazione ad atlanti nautici anteriori al 1470, ibid., pp. 69-70, 207-208, per i manoscritti Pal. lat. 1362A, Ross. 676, Vat. lat. 2972, 9015]. Per una scelta, in un’esposizione, di testimonianze vaticane: Manoscritti cartografici e strumenti scientifici nella Biblioteca Vaticana [3.3:20]. Per testi geografici greci: A. DILLER, The Tradition of the Minor Greek Geographers, Oxford 1952 (Philological Monographs published by the American Philological Association, 14) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.; Ott. gr.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 191]. Per la cartografia della Sardegna: CERESA, La Sardegna nei manoscritti [3.1:828].
II, p. 921 [C a t a l a ni]
Relativi alla C a t a l o g n a : Per manoscritti relativi allo Scisma d’Occidente nei suoi riflessi in ambito catalano: J. PERARNAU I ESPELT, Nous fons de la Biblioteca Vaticana sobre el Cisma d’Occident i Catalunya (amb excepció de l’època de Benet XIII), in Jornades sobre el Cisma d’Occident a Catalunya, les Illes i el País Valencià, Barcelona-Peníscola, 19-21 d’abril de 1979. Ponències i comunicacions, I-II, Barcelona 1986-1988 (VI Centenari del Cisma d’Occident. Commemoració sota el patronatge de l’Institut d’Estudis Catalans), I, pp. 145-203 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per manoscritti ebraici di origine catalana: MILLÀS I VALLICROSA, Manuscrits hebraics d’origen català [3.1:345]. Con commenti c a t e n a r i a libri biblici: Cfr. s.v. Con testi e s e g e t i c i g r e c i , [3.1:354ss.].
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Di provenienza c e r t o s i n a : Per manoscritti della Grande Chartreuse: D. MIELLE DE BECDEPrêcher en silence. Enquête codicologique sur les manuscrits du XIIe siècle provenant de la Grande Chartreuse, Saint-Étienne 2004 (C.E.R.C.O.R. Travaux et recherches, 17), pp. 433-434 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 503, 558]. LIÈVRE,
Cinesi: P. PELLIOT, Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés chinois de la Bibliothèque Vaticane (13 juin-6 juillet 1922) [riproduzione fotografica del dattiloscritto, consultabile in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 512 rosso; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. cin.; Borg. siam.; Vat. estr.-or.; con indici dei titoli cinesi e dei nomi di autori europei]. L’inventario è stato pubblicato anche a stampa: Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés chinois de la Bibliothèque Vaticane, A Posthumous Work by P. PELLIOT, revised and edited by T. TAKATA, Kyoto 1995 (Italian School of East Asian Studies. Reference Series, 1), con alcune modifiche rispetto all’edizione originale, innanzitutto l’inserimento dei caratteri cinesi, cfr. ibid., pp. XI, 109-113. Relativo soltanto a stampati è T. TAKATA, Supplément à l’inventaire des livres chinois de la Bibliothèque Vaticane, Kyoto 1997. Per uno schedario cartaceo di opere cinesi presenti in Vaticana, cfr. infra, pp. 581-582. Per opere missionarie (secc. XVI-XVIII): YU Dong, Catalogo delle opere cinesi missionarie della Biblioteca Apostolica Vaticana (XVI-XVIII sec.), Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 366) [le opere sono registrate sotto i nomi degli autori; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. cin.; Vat. estr.-or.; ma non vi è un indice delle segnature; ibid., pp. 154-155, «Cataloghi e inventari manoscritti dei libri e dei documenti cinesi della Biblioteca Apostolica Vaticana», con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: EAD., Chinese Language Books and the Jesuit Mission in China. A Study on the Chinese Missionary Books brought by Philippe Couplet from China, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VIII, [2.1:110], pp. 507554 [per i Vat. estr.-or. 11 e 34]. Originari o provenienti da C i p r o : Per manoscritti greci: J. DARROUZÈS, Autres manuscrits originaires de Chypre, in Revue des études byzantines 8 (1950), pp. 131-168: 155-162 [rist. in ID., Littérature et histoire des textes byzantines, London 1972, nr. XII; cfr. ibid., pp. 8-9 della paginazione finale; con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti greci datati: CONSTANTINIDES — BROWNING, Dated Greek Manuscripts from Cyprus to the Year 1570 [3.1:315]. Per manoscritti greci miniati di provenienza cipro-palestinese o comunque riferibili al «decorative style»: WEYL CARR, Byzantine Illumination, 1150-1250. The Study of a Provincial Tradition [3.1:584].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per le grafie greche d’ambito palestino-cipriota cfr. s.v. In stili di s c r i t t u r a g r e c a , [3.1:866-868]. D’interesse c i s t e r c e n s e : J. LECLERCQ, Textes et manuscrits cisterciens à la Bibliothèque Vaticane, in Analecta Sacri Ordinis Cisterciensis 15 (1959), pp. 79-103 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.].
II, p. 921 [Di autori classici greci]
Di autori c l a s s i c i l a t i n i : Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI, I: Fonds Archivio San Pietro à Ottoboni, Paris 1975 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, 21) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.]; (...), II/1: Fonds Patetta et Fonds de la Reine, par E. PELLEGRIN, Paris 1978 (Documents [...]) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Patetta; Reg. lat.]; (...), Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI et de P. SCARCIA PIACENTINI, II/2: Fonds Palatin, Rossi, Ste-Marie Majeure et Urbinate, par J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU, Paris 1982 (Documents [...]) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.]; (...), Catalogue établi par É. PELLEGRIN et F. DOLBEAU, J. FOHLEN et J.-Y. TILLIETTE avec la collaboration d’A. MARUCCHI et de P. SCARCIA PIACENTINI, III/1: Fonds Vatican latin, 224-2900, Paris 1991 (Documents [...]) [per il fondo Vat. lat.]; (...), Catalogue établi par É. PELLEGRIN (†), III/2: Fonds Vatican latin, 2901-14740, Éd. par A.-V. GILLESRAYNAL, F. DOLBEAU, J. FOHLEN, Y.-F. RIOU et J.-Y. TILLIETTE, avec la collaboration de M. BUONOCORE, P. SCARCIA PIACENTINI et P.-J. RIAMOND, Cité du Vatican-Paris 2010 (Documents [...]) [per il fondo Vat. lat.]. Cfr. anche: J. FOHLEN — C. JEUDY — A. MARUCCHI — É. PELLEGRIN — Y.-F. RIOU, Notes sur quelques manuscrits de textes classiques latins conservés à la Bibliothèque Vaticane, in Revue d’histoire des textes 1 (1971), pp. 183-225 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Cappon.; Ott. lat.; Reg. lat.]; e il classico lavoro di É. CHATELAIN, Paléographie des classiques latins, I-II, Paris 1884-1900 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; i manoscritti sono suddivisi per autori]. Cfr. anche: Y.-F. RIOU — C. JEUDY, Tradition textuelle et commentaire des auteurs classiques latins conservés dans les manuscrits de la Bibliothèque Vaticane, in La cultura antica nell’Occidente latino dal VII all’XI secolo, 18-24 aprile 1974, I, Spoleto 1975 (Settimane di studio del Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 22), pp. 179-229 [con notizie e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; M. BUONOCORE, Fogli di guardia
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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manoscritti referenti autori classici (Priscianus, Cicero, Caesar, Propertius) in incunaboli vaticani. Un primo censimento, in Scriptorium 51 (1997), pp. 151-156 [per frammenti di manoscritti reimpiegati come fogli di guardia di incunaboli]. Per scelte, in esposizioni, di manoscritti della Vaticana: Survie des classiques latins. Exposition [3.3:11]; Virgilio e il chiostro. Manoscritti di autori classici e civiltà monastica [3.3:55]; Vedere i classici. L’illustrazione libraria dei testi antichi [3.3:57]. Per uno sguardo complessivo sulla tradizione manoscritta dei classici latini: Texts and Transmission. A Survey of the Latin Classics, ed. by L.D. REYNOLDS, Contributors: P.K. MARSHALL, M.D. REEVE, L.D. REYNOLDS [et al.], Oxford 19862 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of manuscripts», ibid., pp. 461-464]. Per manoscritti di classici latini copiati fra IX e XII secolo: B. MUNK OLSEN, L’étude des auteurs classiques latins au XIe et XIIe siècles, I: Catalogue des manuscrits classiques latins copiés du IXe au XIIe siècle: Apicius-Juvénal, Paris 1982; (...), II: (...): Livius-Vitruvius. Florilèges-essais de plume, Paris 1985; (...), III/1: Les classiques dans les bibliothèques médiévales, Paris 1987; (...), III/2: Addenda et corrigenda — Tables, Paris 1989 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; sono compresi per il periodo indicato anche le vite, gli accessus, i commentari, i florilegi, le probationes pennae; in alcuni casi sono considerati anche manoscritti anteriori al IX secolo; nei primi due volumi le descrizioni dei manoscritti sono suddivise per autori; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., III/2, pp. 262-266]. Per aggior namenti e integrazioni: ID., Chronique des manuscrits classiques latins II, p. 921 (IXe-XIIe siècles), in Revue d’histoire des textes 21 (1991), pp. 37-76; ID., Chronique (...), II, in Revue d’histoire des textes 24 (1994), pp. 199-249; ID., Chronique (...), III, in Revue d’histoire des textes 27 (1997), pp. 29-85; ID., Chronique (...), IV, in Revue d’histoire des textes 30 (2000), pp. 123188; ID., Chronique (...), V, in Revue d’histoire des textes 32 (2002), pp. 73-106. In particolare, per presenze in florilegi anteriori al XIII secolo: ID., Les classiques latins dans les florilèges médiévaux antérieurs au XIIIe siècle, in Revue d’histoire des textes 9 (1979), pp. 47-121; 10 (1980), pp. 123-172 [rist. in ID., La réception de la littérature classique au Moyen Âge (IXe-XIIe siècle). Choix d’articles publié par des collègues à l’occasion de son soixantième anniversaire, København 1995, pp. 145-273; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti provenienti da Fleury: MOSTERT, The Tradition of Classical Texts in the Manuscripts of Fleury [3.1:381]. Per manoscritti esemplati a Tours nel IX secolo: B. BISCHOFF, Manuscripts and Libraries in the Age of Charlemagne, translated and ed. by M. GORMAN, Cambridge 1994 (Cambridge Studies in Palaeography and Codicology, 1), p. 133 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Urb. lat.;
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Vat. lat.; ma il Vat. lat. 1512 vi è citato soltanto come manoscritto attribuito erroneamente a Tours anziché a Luxeuil]. Per manoscritti datati del XV secolo: F.-R. HAUSMANN, Datierte Quattrocento-Kodizes lateinischer Klassiker und ihre Bedeutung für die Erforschung des italienischen Humanismus, in Renaissance- und Humanistenhandschriften, Hrsg. von J. AUTENRIETH unter Mitarbeit von U. EGLER, München 1988 (Schriften des Historischen Kollegs. Kolloquien, 13), pp. 123-144: 137-143 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per i manoscritti di autori classici presenti in Biblioteca Vaticana da Eugenio IV (1431-1447) a Giulio III (1550-1555): J. FOHLEN, Les manuscrits classiques dans le fonds Vatican latin d’Eugène IV (1443) à Jules III (1550), in Humanistica Lovaniensia 34A (1985) [= Roma humanistica. Studia in honorem Rev.i adm. Dni Dni Iosaei Ruysschaert, collegit et edidit I. IJSEWIJN], pp. 1-51 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti con colofoni o sottoscrizioni: J. FOHLEN, Colophons et souscriptions de copistes dans les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane (XIVe et XVe s.), in Roma, magistra mundi. Itineraria culturae medievalis. Mélanges offerts au Père L.E. Boyle à l’occasion de son 75e anniversaire, éd. par J. HAMESSE, I, Louvain-la-Neuve 1998, pp. 233-264 [analisi condotta sulla base di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. la lista dei manoscritti esaminati, ibid., pp. 260-264]. Per manoscritti di classici con notazione neumatica: Y.-F. RIOU, Chronologie et provenance des manuscrits classiques latins neumés, in Revue d’histoire des textes 21 (1991), pp. 77-113 [con notizie relative a manoscritti del fondo Reg. lat.]; J.M. ZIOLKOWSKI, Nota Bene: Reading Classics and Writing Melodies in the Early Middle Ages, Turnhout 2007 (Publications of the Journal of Medieval Latin, 7) [con notizie ed elenchi relativi a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 345]. Cfr. anche: LAGORIO, Three Vatican Manuscripts Containing Neumes [3.1:668].
II, p. 921
Con c o l o f o n i e annotazioni:
II, p. 921
Per sottoscrizioni ebraiche in manoscritti del card. Giordano Orsini († 1438): QUESTA, De duobus codicibus [3.2:700]. Per colofoni e annotazioni in manoscritti greci: Ph. EVANGELATUNOTARA, «Shmeiþmata» &Ellhnik§n kwdækwn wJ" phghV diaV thVn e[reunan to™ oijkonomiko™ kaä koinwniko™ bæou to™ Buzantæou ajp’ to™ 9ou aij§no" mevcri to™ e[tou" 1204, *Aqßnai 1982 (Biblioqhvkh Sofæa" N. Saripülou, 47) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 266-267]; EAD., SulloghV cronologhmevnwn «shmeiwmavtwn» eJllhnik§n kwdækwn, 13o" aij., *Aqhvna 1984 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 277-278]; EAD., Corhgoæ, kthvtore", dwrhtev" se shmeiþmata kwdækwn. Palaiolügeioi crünoi, Aqhvna
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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2000 (Parousæa, Paravrt. 49) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; il volume è sprovvisto, purtroppo, di indice dei manoscritti]. Per annotazioni, conti e brevi testi in greco interessanti per la storia economica tardo-bizantina: P. SCHREINER, Texte zur spätbyzantinischen Finanzund Wirtschaftsgeschichte in Handschriften der Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1991 (Studi e testi, 344) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. la «Handschriftenliste», ibid., pp. 528-529]. Per formule presenti in colofoni di manoscritti greci: G. GARITTE, Sur une formule des colophons de manuscrits grecs (hJ meVn ceär hJ gravyasa), in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. Card. Albareda [2.1:41], I, pp. 359390: 371-374, 385 [con indicazioni e notizie, anche bibliografiche, relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. copt.; Pal. gr.; Vat. copt.; Vat. gr.]; cfr. anche: K. TREU, Der Schreiber am Ziel. Zu den Versen @Wsper xevnoi caærousin... und ähnlichen, in Studia codicologica, in Zusammenarbeit mit J. DUMMER, J. IRMSCHER und F. PASCHKE, hrsg. von K. TREU, Berlin 1977 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der altchristlichen Literatur, 124), pp. 473-492: 488 e passim [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Ross.; Vat. gr.]; P. ELEUTERI, Altri manoscritti con i versi &H meVn ceär hJ gravyasa..., @Wsper xevnoi caærousin..., in Codices manuscripti 6 (1980), pp. 81-88: 84-86 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. gr.]; B. ATSALOS, Die Formel &H meVn ceär hJ gravyasa... in den griechischen Handschriften, in Scritture, libri e testi nelle aree provinciali di Bisanzio [3.1:78], II, pp. 691-750: 708-710 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. Non contengono invece indicazioni relative a manoscritti della Vaticana gli articoli di: S.Y. RUDBERG, Note sur une formule des colophons de manuscrits grecs, in Scriptorium 20 (1966), pp. 66-67; K. TREU, Weitere Handschriften mit der Schreiberformel &H meVn ceär hJ gravyasa..., in Scriptorium 24 (1970), pp. 56-64; M. MANFREDINI, Ancora un codice con la formula {Wsper xevnoi..., in Codices manuscripti 10 (1984), p. 72. Per formule presenti in colofoni di manoscritti latini: L. REYNHOUT, Formules latines de colophons, I-II, Turnhout 2006 (Bibliologia, 25A-B) [notizie relative a manoscritti di numerosi fondi della Biblioteca Vaticana, per la gran parte con mero riferimento al numero del repertorio, purtroppo sprovvisto di indice dei manoscritti citati, dei BÉNÉDICTINS DU BOUVERET, Colophons de manuscrits occidentaux dès origines au XVIe siècle, I-VI, Fribourg 1965-1982 (Spicilegii Friburgensis Subsidia, 2-7); si veda in particolare la «Synthèse des attestations utilisées dans le corpus documentaire», in REYNHOUT, Formules [3.1:260], II, pp. 70-317; per i manoscritti vaticani considerati da Reynhout e non precedentemente esaminati dai Benedettini di Bouveret si veda invece l’indice delle segnature, ibid., II, pp. 50-52, relativamente ai fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per colofoni in manoscritti di classici latini: FOHLEN, Colophons et souscriptions [3.1:245].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per formule presenti in colofoni di manoscritti siriaci: S.P. BROCK, The Scribe Reaches Harbour, in Byzantinische Forschungen 21 (1995) [= Bosphorus. Essays in Honour of Cyril Mango, ed. by S. EFTHYMIADIS, C. RAPP, D. TSOUGARAKIS, Presented in Oxford, 6 July 1995], pp. 195-202 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.]. Con c o m m e n t i e versioni di autori greci e latini: Catalogus translationum et commentariorum [3.1:941]. Con testi di c o m p u t o cronologico: Per testi in versi: M.G. DI PASQUALE, Versi computistici. Proposte per una nuova edizione, in Poetry of the Early Medieval Europe: Manuscripts, Language and Music of the Rhythmical Latin Texts. III Euroconference for the Digital Edition of the «Corpus of Latin Rhythmical Texts 4th-9th Century», a cura di E. D’ANGELO e F. STELLA, prefazione di B.K. VOLLMANN, Firenze 2003 [Millennio Medievale, 39; Atti di Convegni, 12; Corpus dei ritmi latini (secoli IV-IX), 2], pp. 171-181: 178-180 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Di c o p i s t i g r e c i : Repertorium der griechischen Kopisten, 800-1600, III: Handschriften aus Bibliotheken Roms mit dem Vatikan, A: Verzeichnis der Kopisten, erstellt von E. GAMILLSCHEG unter Mitarbeit von D. HARLFINGER und P. ELEUTERI; (...), B: Paläographische Charakteristika, erstellt von H. HUNGER; (...), C: Tafeln, Wien 1997 (Österreichische Akademie der Wissenschaften. Veröffentlichungen der Kommission für Byzantinistik, III/3A-C) [i manoscritti sono citati e analizzati secondo l’ordine alfabetico dei nomi dei copisti; per i manoscritti vaticani, cfr. l’indice per segnature, ibid., III/A, pp. 218-221: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; si vedano anche i rinvii a codici della Vaticana nei volumi precedenti, reperibili attraverso gli indici, ibid., I/A: Handschriften aus Bibliotheken Grossbritanniens, erstellt von E. GAMILLSCHEG und D. HARLFINGER, Wien 1981 (Österreichische , III/1A), pp. 198-199, per manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.: Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; ibid., II/A: Handschriften aus Bibliotheken Frankreichs und Nachträge zu den Bibliotheken Grossbritanniens, erstellt von E. GAMILLSCHEG und D. HARLFINGER, Wien 1989 (Österreichische , III/2A), p. 198, per manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Importanti integrazioni e correzioni al volume III del Repertorium sono, ad esempio, nella recensione di G. DE GREGORIO, in Jahrbuch der österreichischen Byzantinistik 50 (2000), pp. 317-330; in S. LUCÀ, Teodoro sacerdote, copista del Reg. gr. Pii II 35. Appunti su scribi e committenti di manoscritti greci, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 55 (2001), pp. 127163; e in P. CANART, Additions et corrections au Repertorium der grie-
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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chischen Kopisten 800-1600, 3, in Vaticana et Mediaevalia. Études en l’honneur de Louis Duval-Arnould, réunies par J.M. MARTIN, B. MARTIN-HISARD et A. PARAVICINI BAGLIANI, Firenze 2008 (Millennio Medievale, 71; Strumenti e studi, n.s. 16), pp. 41-63 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Nel Repertorium si possono considerare in massima parte confluite le informazioni contenute nel volume di M. VOGEL — V. GARDTHAUSEN, Die griechischen Schreiber des Mittelalters und der Renaissance, Leipzig 1909 (Beihefte zum Zentralblatt für Bibliothekswesen, 33) [rist. anast.: Hildesheim 1966], con le successive integrazioni, relative al periodo rinascimentale, di Ch.G. PATRINELIS, @Ellhne" kwdikogravfoi t§n crünwn tß" *Anagennhvsew", in *Epethrä" to™ Mesaiwniko™ *Arceæou 8-9 (1958-1959), pp. 63-125; P. CANART, Scribes grecs de la Renaissance. Additions et corrections aux répertoires de Vogel-Gardthausen et de Patrinélis, in Scriptorium 17 (1963), pp. 56-82 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], I, pp. 1-31]; K.A. DE MEYIER, Scribes grecs de la Renaissance. Additions et corrections aux répertoires de VogelGardthausen, de Patrinélis et de Canart, in Scriptorium 18 (1964), pp. 258-266; B.L. FONKIÇ, Greçeskie piscy epochi Vozroàdenija, in Vizantijskij Vremennik 26 (1965), pp. 266-271; 28 (1968), pp. 283-285; 42 (1981), pp. 124-128; D. HARLFINGER, Neuidentifizierte Kopisten griechischer Aristoteles-Handschriften der Renaissance, in Die Textgeschichte der pseudo-aristotelischen Schrift Perä ajtümwn gramm§n. Ein kodikologisch-kulturgeschichtlicher Beitrag zur Klärung der Überlieferungsverhältnisse im Corpus Aristotelicum, Amsterdam 1971, pp. 405420; J. WIESNER — U. VICTOR, Griechische Schreiber der Renaissance. Nachträge zu den Repertorien von Vogel-Gardthausen, Patrinelis, Canart, de Meyïer, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 8-9 (1971-1972), pp. 51-66; cfr. anche: Ph.A. DIMITRAKOPULOS, SumbolhV eij" touV" katalügou" &Ellhvnwn kwdikogravfwn, in *Epethrä" &Etaireæa" Buzantin§n Spoud§n 45 (1981-1982), pp. 263-312; Ph. EVANGELATU-NOTARA, @Ellhne" grafeÔ" to™ 13ou aij§na. Prosqßke" kaä diorqþsei" st’ e›rethvrio t§n Vogel-Gardthausen, in Dæptuca 3 (1982-1983), pp. 184239. Per l’età paleologa: D. BIANCONI, Eracle e Iolao. Aspetti della collaborazione tra copisti nell’età dei Paleologi, in Byzantinische Zeitschrift 96 (2003), pp. 521-558, tavv. XXIV-XXXI [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 558]. Per copisti d’ambito tessalonicese: ID., Tessalonica nell’età dei Paleologi. Le pratiche intellettuali nel riflesso della cultura scritta, Paris 2005 (Dossiers byzantins, 5) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 334-335; si vedano anche, per la cerchia di Demetrio Triclinio (1280 ca.-1340 ca.), gli elenchi contenuti nel «Repertorio dei copisti tricliniani», ibid., pp. 247-254]. Per copisti d’età umanistica e rinascimentale si vedano anche: D. HARLFINGER, Specimina griechischer Kopisten der Renaissance, I: Griechen des 15. Jahrhunderts, Berlin 1974 [con indicazioni e riproduzioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. «Handschriften nach Bibliotheken und Signaturen», ibid., p. 9]; P. ELEUTERI — P. CANART, Scrittura
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
greca nell’Umanesimo italiano, Milano 1991 (Documenti sulle arti del libro, 16) [con indicazioni e riproduzioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’«Indice dei manoscritti», ibid., p. 202]. Per mani di copisti ed eruditi attivi in Occidente: S. BERNARDINELLO, Autografi greci e greco-latini in Occidente, Padova 1979 [con «esame paleografico dettagliato», ibid., pp. 45-79, e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Ott. lat.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’«Indice dei manoscritti e dei documenti d’archivio», ibid., p. 84]. Per copisti ricorrenti in codici miniati mediobizantini: F. D’AIUTO, Su alcuni copisti di codici miniati mediobizantini, in Byzantion 67 (1997), pp. 559: 25-34 [per il Vat. gr. 394, del copista e miniatore Costantino (sec. XI)]; ID., Su alcuni copisti di codici miniati mediobizantini. 2, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 53 (1999), pp. 119-150: 120-127 [per il Vat. gr. 1947]. Per singoli copisti, cfr. s.vv. A n g e l u s , Demetrius, [3.2:60]; A p o s t o l i u s , Michaël (...) necnon Aristobulus, [3.2:67]; A t r a p e s , Leo [3.2:122]; A u e r , Christophorus, [3.2:123]; B a i o p h o r u s , Georgius, [3.2:143]; B a s i l i c u s , Georgius, [3.2:165]; B e m b o , Pietro, [3.2:187-188]; B e s s a r i o n , [3.2:199200]; B r u n i , Leonardo, [3.2:241-243]; C a l e c a s , Manuel, [3.2:257]; C h o r t a s m e n u s , Iohannes, [3.2:271-276]; C h r y s o c o c c e s , Georgius, [3.2:281]; C i r i a c o d’Ancona, [3.2:293-294]; «C o p i s t a dei Menologi metafrastici», [3.2:310-311]; C y d o n i u s , Demetrius, [3.2:319]; D a m i l a s , Demetrius, [3.2:326]; D e b a r e s , Petrus, [3.2:328]; E p h r a e m , [3.2:359-360]; F i c i n o , Marsilio, [3.2:383-385]; F i l e l f o , Francesco, [3.2:386]; G a b r i e l hieromonachus, [3.2:392-393]; G l y n z u n i u s , Manuel, [3.2:412]; G r e g o r a s , Nicephorus, [3.2:416-418]; H o n o r i u s , Iohannes, [3.2:501-504]; I s i d o r u s Kioviensis, [3.2:563], L a s c a r i s , Constantinus, [3.2:581]; L a s c a r i s , Iohannes, [3.2:582]; M a l a x o s , Manuel (...) et Iohannes, [3.2:622-624]; M a m u n a s , Marcus [3.2:625]; M a u r o m a t e s , Iohannes, [3.2:652]; M o r e a u , Pierre, [3.2:658]; M o s c h u s , Demetrius, [3.2:660]; M u s u r u s , Marcus, [3.2:664-667]; Nicolaus Turrianus, [3.2:682]; P o l i z i a n o (Angelo Ambrogini), [3.2:816]; P r o b a t a r e s , Manuel, [3.2:828]; R h e s i n u s , Constantinus, [3.2:853]; S t e II, p. 922 p h a n u s (...) metropolita Mediae (con rinvio a [3.2:122]); T h e o d o r u s Hagiopetrites, [3.2:935]; T o r r e s , Francisco, [3.2:966-967]; T r i c l i n i u s , Demetrius, [3.2:969]; Z y g o m a l a s , Theodosius (con rinvio a [3.2:624]). Di c o p i s t i l a t i n i : Per l’età medievale: BÉNÉDICTINS DU BOUVERET, Colophons de manuscrits occidentaux [3.1:261]; S. KRÄMER, Scriptores codicum medii aevi. Datenbank von Schreibern mittelalterlicher Handschriften, CD-ROM, Augsburg 2003 [inaccessibile a chi scrive]. Per copisti di testi volgari nei secoli X-XIII: M. SIGNORINI, Il copista di testi volgari (secoli X-XIII). Un primo sondaggio delle fonti, in Scrittura e civiltà
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19 (1995), pp. 123-197: 184-185, 187-188, 195 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 1967, Urb. lat. 539]. Per copisti bolognesi della seconda metà del XIII secolo: G. MURANO, Copisti a Bologna (1265-1270), Turnhout 2006 (Textes et études du Moyen Âge, 37) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 211]. Per copisti di scrittura umanistica a Firenze: A. DE LA MARE, New Research on Humanistic Scribes in Florence, in Miniatura fiorentina del Rinascimento, 1440-1525 [3.1:614], I, pp. 393-600: 477-554, 565-574, 593-600 («Appendix I: Census of Scribes»; «Appendix III: Other Identifiable Manuscripts produced or sold by Vespasiano; Addenda and Corrigenda») [con indicazioni relative a manoscritti di diversi fondi vaticani, fra i quali: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; i dati sono ordinati sotto i nomi dei copisti, ma il volume è purtroppo sprovvisto di indice delle segnature]. Per mani di umanisti italiani: A.C. DE LA MARE, The Handwriting of Italian Humanists, I/1: Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Coluccio Salutati, Niccolò Niccoli, Poggio Bracciolini, Bartolomeo Aragazzi of Montepulciano, Sozomeno of Pistoia, Giorgio Antonio Vespucci, Oxford 1973 [con indicazioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Autogr. Ferr.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per copisti attivi a Roma nel XV secolo: E. CALDELLI, Copisti a Roma II, p. 922 nel Quattrocento, Roma 2006 (Scritture e libri del medioevo, 4), pp. 157-195 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]; cfr. anche: EAD., Vlessentop e gli altri: copisti a Roma [3.2:994]. Per copisti fiorentini al servizio del card. Giovanni d’Aragona (1456-1485): DE LA MARE, The Florentine Scribes of Cardinal Giovanni of Aragon [3.2:72]. Per copisti al servizio di Mattia I Corvino, re di Ungheria (1458-1490): CSAPODI-GÁRDONYI, Les scripteurs de la bibliothèque du roi Matthias [3.2:650]. Per le mani di letterati italiani (sec. XVI): Autografi di letterati italiani. Il Cinquecento, I, [3.1:92]. Per singoli copisti, cfr. s.vv. A u e r , Christophorus, [3.2:123]; B r a c c i o l i n i , Poggio, [3.2:239]; B r u n o de Deventer, [3.2:244]; D e l l a F o n t e , Bartolomeo, [3.2:330]; G i o v a n n i da Itri, [3.2:411]; M o r e a u , Pierre, [3.2:658]; P e r o t t i , Niccolò, [3.2:736-737]; P e t r a r c a , Francesco, [3.2:749-750]; V l e s s e n t o p , Iohannes, [3.2:994]. Copti: Codices Coptici Vaticani, Barberiniani, Borgiani, Rossiani, I: Codices Coptici Vaticani, recensuerunt A. HEBBELYNCK et A. VAN LANTSCHOOT, in Bibliotheca Vaticana 1937 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti) [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. copt.]; (...), II/1: Codices Barberiniani orientales 2 et 17, Borgiani coptici 1-108, recensuit A. VAN LANTSCHOOT, in Bibliotheca Vaticana 1947 (Bibliothecae [...]) [Barb. or.; Borg. copt.]. Precedentemente: A. HEBBELYNCK, Inventaire sommaire des ma-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
nuscrits coptes de la Bibliothèque Vaticane, in Miscellanea Francesco Ehrle [3.1: 83], V, pp. 35-82bis [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. copt.; Ross.; Vat. copt.]. Cfr. anche: M. CRAMER, Koptische Paläographie, Wiesbaden 1964, passim [con riproduzioni e brevi indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. copt.]. Riproduzioni anche in: HYVERNAT, Album de paléographie copte [3.1:801]; STEGEMANN, Koptische Paläographie [3.1:802]. Coranici: C.A. ANZUINI, I manoscritti coranici della Biblioteca Apostolica Vaticana e delle biblioteche romane, Città del Vaticano 2001 (Studi e testi, 401), pp. 29-263 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Borg. turc.; Ross.; Vat. ar.; Vat. ebr.; Vat. turc.], da integrare con: G. LEVI DELLA VIDA, Frammenti coranici in carattere cufico nella Biblioteca Vaticana (Codici Vaticani arabi 1605, 1606), Città del Vaticano 1947 (Studi e testi, 132) [con descrizioni dei manoscritti Vat. ar. 1605, 1606]. Cfr. anche: ORSATTI, Le manuscrit islamique: caractéristiques matérielles et typologie [3.1:68], pp. 269-331: 293 [con indicazioni relative a manoscritti d’origine spagnola nei fondi: Borg. ar.; Vat. ar.], 296 [con indicazioni relative a manoscritti d’origine nordafricana nei fondi: Barb. or.; Vat. ar.]. Relativi alla C o r s i c a : E. MICHEL, I manoscritti relativi alla storia di Corsica nella Biblioteca Vaticana, in Archivio storico di Corsica 6 (1930), nr. 1, pp. 1-22 [paginazione dell’estratto; con notizie ed estratti relativi a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ferr.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Provenienti da C o r v e y : Per manoscritti dell’abbazia: P. LEHMANN, Corveyer Studien, München 1919 (Abhandlungen der Bayerischen Akademie der Wissenschaften. Philosophisch-philologische und historische Klasse, 30/5), pp. 47, 65 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 909, Vat. lat. 3868]. Originari o provenienti da C o s t a n t i n o p o l i : Per manoscritti di provenienza monastica: VOLK, Die byzantinischen Klosterbibliotheken von Konstantinopel, Thessalonike und Kleinasien [3.1:80]. Per manoscritti del monastero di S. Giovanni Prodromo di Studio: DEVREESSE, Introduction à l’étude des manuscrits grecs [3.1:842], pp. 32-33, 56 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: CANART, Cinq manuscrits transférés directement du monastère de Stoudios à celui de Grottaferrata? [3.1:453]. Per manoscritti provenienti dal monastero di S. Giovanni Prodromo nel quartiere di Petra: CATALDI PALAU, Legature costantinopolitane del monastero di Pro-
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dromo Petra [3.1:482]; EAD., The manuscript production in the monastery of Prodromos Petra (twelfth-fifteenth centuries), in EAD., Studies in Greek manuscripts, I-II, Spoleto 2008 (Testi, studi, strumenti, 24), I, pp. 197-207 (con XIII tavv. f.t.) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ross.; Vat. gr.]; cfr. anche: EAD., The library of the monastery of Prodromos Petra in the fifteenth century, in EAD., Studies in Greek manuscripts [3.1:300], I, pp. 209-218 (con II tavv. f.t.). Con indicazioni di c o s t o : Per un caso d’età mediobizantina: FOLLIERI, Un codice di Areta troppo a buon mercato: il Vat. Urb. gr. 35 [3.2:76]. Per manoscritti quattrocenteschi romani scritti e miniati per i pontefici: P. CHERUBINI — A. ESPOSITO — A. MODIGLIANI — P. SCARCIA PIACENTINI, Il costo del libro, in Scrittura biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Atti del 2° seminario, 6-8 maggio 1982, a cura di M. MIGLIO, con la collaborazione di P. FARENGA e A. MODIGLIANI, Città del Vaticano 1983 (Littera Antiqua, 3), pp. 323-553: 450-457 [con descrizioni, a cura di Paola Scarcia Piacentini, di manoscritti dei fondi: Chig.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Relativi a C r a c o v i a : Per manoscritti astronomici o astrologici legati a Cracovia: MARKOWSKI, Astronomica et astrologica Cracoviensia [3.1:90]. Originari o provenienti da C r e t a : Per manoscritti greco-latini ritenuti d’origine cretese: DE GREGORIO, Per uno studio della cultura scritta a Creta [3.1:451]. Con scrittura c r i t t o g r a f i c a : Per manoscritti greci: DEVREESSE, Introduction à l’étude des manuscrits grecs [3.1:842], pp. 43-44 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. gr.; Vat. gr.]. D’ambito c r o c i a t o : Per manoscritti miniati a S. Giovanni d’Acri (ann. 1275-1291): FOLDA, Crusader Manuscript Illumination [3.1:646]. Di c r o n a c h e : Per cronache greche d’età bizantina: PERRIA, Le cronache bizantine [3.1:911]. Per la cronachistica emiliano-romagnola (secc. IX-XV): Repertorio della cronachistica emiliano-romagnola (secc. IX-XV), a cura di B. ANDREOLLI — D. GATTI — R. GRECI — G. ORTALLI — L. PAOLINI — G. PASQUALI — A.I. PINI — P. ROSSI — A. VASINA — G. ZANELLA, con introduzione di A. VASINA, Roma 1991 (Nuovi studi
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
storici, 11) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.; il volume è privo di indice dei manoscritti]. Con ricette di c u c i n a : C.B. HIEATT — C. LAMBERT — B. LAURIOUX — A. PRENTKI, Répertoire des manuscrits médiévaux contenant des recettes culinaires, in Du manuscrit à la table. Essais sur la cuisine au Moyen Âge et répertoire des manuscrits médiévaux contenant des recettes culinaires, Sous la direction de C. LAMBERT, Montréal-Paris 1992 (Études médiévales), pp. 315-388: 358-359 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 1179, 1768, Reg. lat. 776, Urb. lat. 1203]. Cfr. anche, per il De honesta voluptate del Platina (1421-1481): MILHAM, The Manuscripts of Platina «De honesta voluptate...» [3.2:772]. D’origine o provenienza d a n e s e : Per manoscritti medievali: Living Words & Luminous Pictures. Medieval Book Culture in Denmark. Catalogue [of the exhibition: Copenhagen, Det Kongelige Bibliotek, 1999], ed. by E. PETERSEN, Copenhagen 1999, pp. 33-34 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 543, 636-636A, 1149, tutti provenienti dall’abbazia cistercense di Esrum]. Datati greci: Per un elenco di manoscritti datati (o databili) dei secoli VI-XVI: DEVREESSE, Introduction à l’étude des manuscrits grecs [3.1:842], pp. 286-320 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.; i manoscritti sono elencati in ordine cronologico; cfr. l’«Index des manuscrits cités», ibid., pp. 341-344, che però non riguarda solo l’elenco dei manoscritti datati]; cfr. anche: B. GRANIÒ, Die Subscriptionen in den datierten griechischen Handschriften des 9. und 10. Jahrhunderts, Diss., Sr. Karlovci 1922, pp. 37-38 [con un elenco di manoscritti datati dei secoli IX e X; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per alcuni fra i più antichi manoscritti datati: A. DILLER, The Age of Some Early Greek Classical Manuscripts, in Serta Turyniana. Studies in Greek literature and palaeography in honor of Alexander Turyn, ed. by J.L. HELLER, with the assistance of J.K. NEWMAN, Urbana 1974, pp. 514-524: 517 [rist. anast. in A. DILLER, Studies in Greek Manuscript Tradition, Amsterdam 1983, pp. 309-320: 312; con note sul Ross. 169 (qui ricordato con il nr. 5)]. In minuscola sino al XII secolo: Dated Greek Minuscule Manuscripts to the Year 1200, ed. by K. and S. LAKE, VII-VIII: Manuscripts in Rome, part I (II), Boston 1937 (Monumenta palaeographica vetera); (...) IX: Manuscripts in Rome, part III, in Messina, in Naples, and in London, Boston 1938 (Monumenta palaeographica vetera), pp. 1-3 e pl. 603-621 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per l’elenco dei manoscritti vaticani presi in considerazione:
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Dated Greek Minuscule Manuscripts (...), Indices, Volumes I to X, Boston 1945, pp. 28-31. Per manoscritti datati tra gli anni 1204-1261, d’area greco-orientale: G. PRATO, La produzione libraria in area greco-orientale nel periodo del regno latino di Costantinopoli (1204-1261), in Scrittura e civiltà 5 (1981), pp. 105-147 (con tavv. 1-16): 110-118 e passim [rist. in ID., Scritti di paleografia greca, Spoleto 1994 (Collectanea, 4), pp. 31-72 (con tavv. 1-16 f.t.): 35-43 e passim; con indicazioni e analisi relative a manoscritti datati dei fondi: Barb. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. In minuscola dei secoli XIII e XIV: Codices Graeci Vaticani saeculis XIII et XIV scripti (...), congessit (...) TURYN [3.5:28] [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti ciprioti: C.N. CONSTANTINIDES — R. BROWNING, Dated Greek Manuscripts from Cyprus to the Year 1570, Washington, D.C.-Nicosia 1993 (Dumbarton Oaks Studies, 30; Cyprus Research Center. Text and Studies of the History of Cyprus, 18) [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.; cfr. la «List of Manuscripts», ibid., pp. IX-XI]. Per manoscritti salentini: JACOB, Culture grecque et manuscrits en Terre d’Otrante [3.1:818]; ID., Les écritures de Terre d’Otrante [3.1:819]. Per manoscritti in carta filigranata, cfr. anche: HARLFINGER, Wasserzeichen aus griechischen Handschriften [3.1:206]. Per manoscritti miniati: SPATHARAKIS, Corpus of Dated Illuminated Greek Manuscripts [3.1:563]. Datati latini: I codici latini datati della Biblioteca Apostolica Vaticana, I: Nei fondi Archivio S. Pietro, Barberini, Boncompagni, Borghese, Borgia, Capponi, Chigi, Ferrajoli, Ottoboni, sotto la direzione di J. RUYSSCHAERT †, a cura di A. MARUCCHI †, con la collaborazione di A.C. DE LA MARE, Città del Vaticano 1997 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.]. Per manoscritti compresi fra i Vat. lat. 1-2100: E. CALDELLI, I codici datati nei Vaticani latini 1-2100, Città del Vaticano 2007 (I codici latini datati della Biblioteca Apostolica Vaticana, 2). Per manoscritti non descritti in cataloghi analitici a stampa, compresi tra le segnature Vat. lat. 1267-1460, 2193-3500, cfr. anche: Elisabetta CALDELLI, Catalogo dei codici datati tra i primi 3500 manoscritti del fondo Vaticano latino non compresi nei cataloghi a stampa, tesi di specializzazione discussa nell’anno accademico 1995-1996 presso la Scuola di Specializzazione per Conservatori di Beni Archivistici e Librari della Civiltà Monastica dell’Università di Cassino [dattiloscritto; un esemplare è consultabile in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 572 rosso].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per manoscritti di autori classici (sec. XV): HAUSMANN, Datierte QuattrocentoKodizes lateinischer Klassiker [3.1:243]. Per manoscritti grammaticali altomedievali: DEGNI — PERI, Per un catalogo dei codici grammaticali altomedievali [3.1:435]. Datati orientali: Per manoscritti ebraici: Codices hebraicis litteris exarati quo tempore scripti fuerint exhibentes, II: De 1021 à 1079 (...), [par] M. GLATZER, C. SIRAT, M. BEIT-ARIÉ, avec la collaboration de T. LEITER [et al.], Paris-Jérusalem-Turnhout 1999 (Monumenta Palaeographica Medii Aevi. Series hebraica), pp. 114-120 nr. 38 e pl. 55-59 [con descrizione e riproduzioni del Vat. ebr. 31; non contengono descrizioni di manoscritti vaticani i volumi II e IV; inaccessibile a chi scrive il volume I]. Per manoscritti medio-orientali: Fichier des Manuscrits MoyenOrientaux Datés Nos. 1-300 (1992-1999), éd. par F. DÉROCHE, F. ROCHARD, M.I. WALEY, J.J. WITKAM, publié à l’initiative de l’École Pratique des Hautes Études, Sciences Historiques et Philologiques, avec le soutien de la Fondation Max Van Berchem (Genève) et de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes (Paris), [s.l.] 1992-1999 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Sbath; Vat. ar.; cfr. l’indice dei manoscritti pubblicato in Nouvelles des Manuscrits du Moyen-Orient, nr. 8/2 (déc. 1999), p. 6]. Per manoscritti siriaci: W.H.P. HATCH, An Album of Dated Syriac Manuscripts, Boston, Mass. 1946 [con riproduzioni e brevi descrizioni di manoscritti del fondo Vat. sir.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 256-257]. Con testi d i a l e t t o l o g i c i greci d’età bizantina: G. BOLOGNESI, Compendi inediti di dialettologia greca, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 2 (1953), pp. 41-75 [con indicazioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: ID., Antichi documenti di dialettologia greca e di lessicografia erodotea, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 8 (1960), pp. 5380: 61-66, 69-70 [a proposito dell’Urb. gr. 151]. Di d i r i t t o : Cfr. G i u r i d i c i g r e c i , [3.1:405ss.]; G i u r i d i c i l a t i n i , [3.1:409ss.]; G i u r i d i c i o r i e n t a l i , [3.1:426ss.]. Con d i s e g n i : Di artisti italiani: B. DEGENHART — A. SCHMITT, Corpus der italienischen Zeichnungen 1300-1450, I: Süd- und Mittelitalien, 1: Katalog 1-167, Berlin 1968; (...), 2: Katalog 168-635, (...) 1968 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice, ibid., pp.
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708-709]; (...), 3: Tafel 1-195, (...) 1968; (...), 4: Tafel 196-443, (...) 1968; (...), II: Venedig. Addenda zu Süd- und Mittelitalien, 1: Katalog 636-664. Venedig 13001400, (...) 1980; (...), 2: Katalog 665-716. Addenda zu Süd- und Mittelitalien 13001400, (...) 1980 [con descrizione di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice, ibid., p. 445]; (...), 3: Tafel 1-201, (...) 1980; (...), 4: Katalog 717-719. Mariano Taccola, unter Mitwirkung von H.-J. EBERHARDT, (...) 1982 [è ampiamente citato l’Urb. lat. 1757, non descritto nel catalogo]. Cfr. anche: A.J. ELEN, Italian Late-Medieval and Renaissance Drawing-Books from Giovannino de’ Grassi to Palma Giovane. A codicological approach, Leiden 1995, pp. 403-408 [con descrizione del Barb. lat. 4424, con disegni di Giuliano da Sangallo (1445-1516)]. Cfr. anche s.vv. A n d r o u e t D u C e r c e a u , Jacques, il Vecchio, [3.2:59]; B o r r o m i n i , Francesco (con rinvio a [3.3:9]); S é r o u x d ’ A g i n c o u r t , Jean-Baptiste-Louis-Georges, [3.2.883-884]. Con d i z i o n a r i , glossari, lessici: Per dizionari greco-latini: P. THIERMANN, I dizionari greco-latini fra Medioevo e Umanesimo, in Les manuscrits des lexiques et glossaires [3.1:143], pp. 657-675: 663, 668 e passim [con elenchi e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per glossari latino-antico altotedeschi: BERGMANN, Latin-Old High German [3.1:929]. Per glossari biblici latini d’età carolingia: VACIAGO, Towards a corpus of Carolingian [3.1:142]. Per glossari ebraici a carattere scientifico: ROTHSCHILD, Remarques sur la tradition manuscrite [3.1:838]. Con d o c u m e n t i : Per documenti latini anteriori al IX secolo: Chartae Latinae Antiquiores. Facsimile-Edition of the Latin Charters prior to the Ninth Century, ed. by A. BRUCKNER — R. MARICHAL, Part XX: Italy I [Italia meridionale e Roma (prima parte)], published by A. PETRUCCI — J.-O. TJÄDER, Dietikon-Zürich 1982, pp. 39111 [con analisi, trascrizione e riproduzione dei documenti (in ordine di presentazione) Pap. Vat. lat. 10, 14, 8, 19, 4, 24, 22, 13, gli «otto papiri più antichi della splendida raccolta di papiri ravennati della Biblioteca Apostolica Vaticana (ni. 705-12; sec. V-ca. metà VI sec.)»; a proposito del Pap. Vat. lat. 10 cfr. anche: (...), Part XLVIII: Corrigenda, published by T. DORANDI — J.-O. TJÄDER, Dietikon-Zürich 1997, p. 102]; (...), Part XXI: Italy II [Italia meridionale e Roma (seconda parte)], published by A. PETRUCCI — J.-O. TJÄDER, DietikonZürich 1983 [con analisi, trascrizioni e riproduzioni dei documenti (in ordine di presentazione) Pap. Vat. lat. 17, 11, 12, 7, 6, «altri cinque papiri della Biblioteca Vaticana (ni. 713-17) appartenenti, probabilmente tutti, alla seconda metà del secolo VI e dunque al primo periodo bizantino di Ravenna»]; (...), Part XXII: Italy III [Italia meridionale e Roma (terza parte)], published by A. PETRUCCI
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
— J.-O. TJÄDER, Dietikon-Zürich 1983, pp. 1-67 [con analisi, trascrizioni e riproduzioni dei documenti (in ordine di presentazione) Pap. Vat. lat. 16 + 9, 23, 5, 18, 21, Chig. E.VII.214 (6), Pap. Vat. lat. 29, 27, 28, Vat. lat. 10696; il volume contiene, «oltre ai cinque papiri ravennati più tardi della Biblioteca Vaticana (ni. 718-722; tutti posteriori all’anno 600), anche l’unica pergamena conservata nella Vaticana, che è una carta lucchese dell’anno 777 (no. 723), ed alcune autentiche di reliquie, scritte a Roma o almeno da Romani, che si conservano, i ni. 724-726 e 728 nella Biblioteca Vaticana e il no. 729, nella chiesa romana di S. Agata dei Goti (quelle della Vaticana provengono dalla cappella romana Sancta Sanctorum)»; ibid., pp. 3-7, «La collezione di papiri latini della Biblioteca Apostolica Vaticana», traduzione italiana del testo di J.-O. TJÄDER, Die nichtliterarischen lateinischen Papyri Italiens aus der Zeit 445-700, I: Papyri 1-28, Uppsala-Lund 1955 (Skrifter utgivna av Svenska Institutet i Rom, 4°, 19/1), pp. 73-79]; cfr. anche: (...), Part XLVIII: Corrigenda [3.1:329], a proposito delle autentiche membranacee provenienti dalla cappella Sancta Sanctorum, la cui pubblicazione era stata affidata a José Ruysschaert e a Jean Vezin e ha poi visto la luce a cura di B. GALLAND, Les authentiques de reliques du Sancta Sanctorum, avantpropos de J. VEZIN, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 421); cfr. anche: Chartae Latinae Antiquiores (...), XLIX: Concordanze, published by T. DORANDI, Dietikon-Zürich 1998, pp. 21, 44, 53, 58, 92 e passim. Per documenti latini del IX secolo provenienti dall’archivio arcivescovile di Ravenna: Chartae Latinae Antiquiores. Facsimile-Edition of the Latin Charters. 2nd Series: Ninth Century, ed. by G. CAVALLO — G. NICOLAJ, Part LV: Italy XXVII: Ravenna II, Roma, Città del Vaticano, published by R. COSMA, DietikonZürich 1999, pp. 42-92 [con analisi, trascrizioni e riproduzioni dei documenti (in ordine di presentazione) Pap. Vat. lat. 10, 1, 3, 15, 25, 26, Vat. lat. 4939 (ff. 218r + 215v), Arch. Barb., Perg. I.13]. Per riproduzioni di documenti del XIII secolo: Epistolae et instrumenta saeculi XIII [3.1:795]. Per documenti pontifici: J. VON PFLUGK-HARTTUNG, Iter Italicum, unternommen mit Unterstützung der Kgl. Akademie der Wissenschaften zu Berlin, Stuttgart 1883, pp. 79-81, 90-95, 96-97, 110-146 [con notizie e descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Barb.; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Bonc.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; S. Maria in Via Lata. ; S. Maria in Via Lata. ; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per riproduzioni: Acta Pontificum collegit (...) BATTELLI [3.1:797]. Per documenti francesi: L. FOSSIER, Notes sur quelques documents français de caractère diplomatique conservés dans les bibliothèques italiennes, in Bulletin d’information de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, nr. 10 (1961), pp. 61-71 [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.].
II, p. 922
D’interesse d o m e n i c a n o : Per testi di «Basiliani armeni» e di Domenicani attivi in Armenia («Fratres Unitores»): M.A. VAN DEN OUDENRIJN, Linguae Haicanae scriptores Ordi-
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nis Praedicatorum Congregationis Fratrum Unitorum et FF. Armenorum Ord. S. Basilii citra mare consistentium quotquot huc usque innotuerunt (...), Bernae 1960, pp. 316-322: 320 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. arm.; Vat. arm.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 320]. Per manoscritti dei Domenicani (Black Friars) e Francescani (Grey Friars) di Cambridge: H.M. BANNISTER, A Short Notice of Some Manuscripts of the Cambridge Friars, now in the Vatican Library, in Collectanea Franciscana, I, ediderunt A.G. LITTLE, M.R. JAMES, H.M. BANNISTER, Aberdoniae 1914 (British Society of Franciscan Studies, 5), pp. 124-140 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Ott. lat.]. Cfr. anche: KER, Cardinal Cervini’s Manuscripts from the Cambridge Friars [3.2:634]. II, p. 922 Per testi di autori domenicani dei Paesi Bassi: S.G. AXTERS, Bibliotheca Dominicana Neerlandica manuscripta, 1224-1500, Louvain 1970 (Bibliothèque de la Revue d’histoire ecclésiastique, 49) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 338]. Con d r a m m i sacri: In tedesco: R. BERGMANN, Katalog der deutschsprachigen geistlichen Spiele und Marienklagen des Mittelalters, Unter Mitarbeit von E.P. DIEDRICHS und C. TREUTWEIN, München 1986 (Veröffentlichungen der Kommission für deutsche Literatur des Mittelalters der Bayerischen Akademie der Wissenschaften) [per elementi del fondo Pal. lat., e forse di altri fondi; inaccessibile a chi scrive]. Ebraici: Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEIT-ARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 438) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ebr.; Chig.; Neofiti; Ott. lat.; Ross.; Urb. ebr.; Vat. ebr.; Vat. pers.]. Precedentemente, un inventario sommario in: STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE, THE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968 [in ebraico; con indicazioni essenziali relative a manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Borg. ebr.; Neofiti; Ott. lat.; Ross.; Urb. ebr.; Vat. ebr.; Vat. pers.; Vat. sam.; con indici per autori, copisti, opere, poesia e liturgia, luoghi, lingue, soggetti, manoscritti datati, manoscritti miniati]; a proposito del quale si veda: J. RUYSSCHAERT, Les manuscrits hébraïques vaticans. Corrections et additions à la liste de 1968, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, III, [2.1:105], pp. 357-360.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per manoscritti copiati a Roma e in area romana fra Due- e Trecento: G. BUSI, Libri e scrittori nella Roma ebraica del Medioevo, Rimini 1990 (Eurasiatica, 14), pp. 85-115: 86-87, 93 [con descrizioni relative ai manoscritti Neofiti 29, Ross. 554, Vat. ebr. 9]. Per manoscritti copiati e decorati a Lisbona negli ultimi decenni del XV secolo: METZGER, Les manuscrits hébreux [3.1:486]. Per manoscritti d’origine catalana: J.M. MILLÀS I VALLICROSA, Manuscrits hebraics d’origen català a la Biblioteca Vaticana, in Estudis Universitaris Catalans, XXI [= Homenatge a Antoni Rubió i Lluch, I], Barcelona 1936, pp. 97109 [con descrizioni dei manoscritti Vat. ebr. 356, 372, 400]. Per manoscritti yiddish: K. HABERSAAT, Die jiddischen Handschriften in Italien, in Archiv für das Studium der neueren Sprachen und Literaturen, Band 201, Jahrgang 116 (1964), pp. 48-50: 49-50 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. ebr.]. Per manoscritti datati: Codices hebraicis litteris exarati [3.1:319]. Per manoscritti miniati: cfr. s.v. M i n i a t i o r i e n t a l i e s l a v i , [3.1:650652]. Per scelte, in esposizioni, di testimonianze vaticane: A Visual Testimony: Judaica from the Vatican Library [3.3:34]; Rome to Jerusalem. Four Jewish Masterpieces from the Vatican Library [3.3:76]. Con testi e p i g r a f i c i : M. BUONOCORE, Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22) [raccolta di 72 articoli, in parte già pubblicati ma comunque rielaborati e aggiornati, con apparato di indici: nomi, fonti letterarie, fonti manoscritte, iscrizioni, località, figure; con citazioni di manoscritti, non solo di contenuto epigrafico, dei fondi: Arch. Barb.; Arch. Bibl.; Arch. Gatti; Autogr. Ferr.; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Carte Stefani; Chig.; Ferr.; Lasc. De Rossi; Lasinio; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 367-370]. Per l’Abruzzo in età antica: M. BUONOCORE, La tradizione manoscritta dell’epigrafia classica abruzzese nei codici della Biblioteca Apostolica Vaticana, L’Aquila 1986 (Deputazione Abruzzese di Storia Patria. Studi e testi, 8) [con descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Autogr. Ferr.; Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ferr.; S. Maria in Via Lata. ; Vat. lat.]. Per Rieti e il suo territorio: M. BUONOCORE, Verifiche alla tradizione manoscritta delle iscrizioni di Reate e del suo territorio. Le testimonianze della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Scritti di archeologia e storia dell’arte in onore di Carlo Pietrangeli, a cura di V. CASALE, F. COARELLI, B. TOSCANO, Roma 1996, pp. 95-100, 318-320 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Borg. lat.; Vat. lat.]. Per Roma, relativamente alle iscrizioni greche pagane: M. BUONOCORE, Prime esplorazioni sulla tradizione manoscritta delle iscrizioni greche pagane di Roma antica attraverso i codici della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VI, [2.1:108], pp. 19-91 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Autogr. Ferr.;
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Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per S. Severino Marche e l’area settempedana: M. BUONOCORE, I codici epigrafici «Settempedani» alla Biblioteca Vaticana. Una prima messa a punto, in Miscellanea settempedana 5 (1991) [= Studi in onore di Oreste Ruggeri], pp. 4152 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Vat. lat.]. Con testi e p i s t o l a r i : Per manoscritti con lettere originali del Medioevo latino (secc. VII-XI): Lettere originali del Medioevo latino (VII-XI sec.), I: Italia, a cura di A. PETRUCCI, G. AMMANNATI, A. MASTRUZZO, E. STAGNI, Pisa 2004, pp. 59-67, 87-94 [con descrizioni, trascrizioni e riproduzioni dei manoscritti Pal. lat. 57, f. 173, e Chig. E.VII.214, f. 40, nr. 15]. Con e r b a r i : M. COLLINS, Medieval Herbals. The Illustrative Tradition, TorontoLondon 2000 (The British Library Studies in Medieval Culture) [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Con testi e s e g e t i c i g r e c i : Per commenti catenari a libri vetero- e neotestamentari: G. KARO — I. LIETZMANN, Catenarum Graecarum catalogus, in Nachrichten von der Königl. Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen. Philologisch-historische Klasse (1902), pp. 1-66, 299-350, 559-620 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]; cfr. anche: M. FAULHABER, Die Propheten-Catenen nach römischen Handschriften, Freiburg i.B. 1899 (Biblische Studien, 4/2-3) [inaccessibile a chi scrive]; ID., Hohelied-, Proverbien- und Prediger-Catenen, Wien 1902 (Theologische Studien der Leo Gesellschaft, 4) [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 174-176]; M. RICHARD, Quelques manuscrits peu connus des chaînes exégétiques et des commentaires grecs sur le Psautier, in Bulletin d’information de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, nr. 3 (1954), pp. 87-106 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Vat. gr.; cfr. «Manuscrits cités», ibid., p. 106]; R. DEVREESSE, Les anciens commentateurs grecs des Psaumes, Città del Vaticano 1970 (Studi e testi, 264), pp. XII-XIII [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]; J.-M. OLIVIER, Les fragments «Métrophane» des chaînes exégétiques grecques du Psautier, in Revue d’histoire des textes 6 (1976), pp. 31-78 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per il Commento ai Salmi di Atanasio d’Alessandria (296 ca.-373): VIAN, I codici vaticani del «Commento ai Salmi» [3.2:121]. Per commenti catenari a Matteo, Marco e Giovanni: J. REUSS, Matthäus-, Markus- und Johannes-Katenen nach den handschriftlichen Quellen untersucht, Münster i.W. (Neutestamentliche Abhandlungen, 18/4-5) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. Per commenti catenari a Luca: J. SICKENBERGER, Die Lukaskatene des Niketas von Herakleia, Leipzig 1902 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der altchristlichen Literatur, 22/4), pp. 31-49 [con descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 1611 e 1642]; M. RAUER, Der dem Petrus von Laodicea zugeschriebene Lukaskommentar, Münster i.W. 1920 (Neutestamentliche Abhandlungen, 8/2), pp. 19-24 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. Per le omelie su Luca di Tito di Bostra (sec. IV) e per il loro uso in ambito esegetico: SICKENBERGER, Titus von Bostra. Studien zu dessen Lukashomilien [3.2:963]. Per commenti catenari alle Epistole paoline: K. STAAB, Die Pauluskatenen nach den handschriftlichen Quellen untersucht, Roma 1926 (Scripta Pontificii Instituti Biblici) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. Con testi e s e g e t i c i l a t i n i : Pur privo di indici dei manoscritti citati, fra i quali sono numerosissimi quelli di fondi vaticani, di fondamentale importanza per l’ambito latino è: F. STEGMÜLLER, Repertorium Biblicum Medii Aevi, I-XI, Matriti 1940-1980. Per manoscritti di esegeti latini dei secoli XIII e XIV: C. SPICQ, Esquisse d’une histoire de l’exégèse latine au Moyen Âge, Paris 1944 (Bibliothèque thomiste, 26), pp. 318-330, 343-348 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; il volume è purtroppo privo di indice dei manoscritti citati]. Per testi di autori medievali polacchi: S. WIELGUS, Die mittelalterlichen polnischen Bibelkommentare, in Probleme der Bearbeitung mittelalterlicher Handschriften, hrsg. von H. HÄRTEL, W. MILDE, J. PIROÞYÑSKI und M. ZWIERCAN, Wiesbaden 1986 (Wolfenbütteler Forschungen, 30), pp. 277-299: 279 [con un elenco di manoscritti contenenti commentari di Benedikt Hesse (sec. XV), in particolare la Lectura super Evangelium s. Matthaei (Vat. lat. 14641, 14644, 14646, 14648) e il Commentum super Is. 50,6 (Vat. lat. 14648)]. Per scritti di autori medievali spagnoli: K. REINHARDT — H. SANTIAGOOTERO, Biblioteca bíblica ibérica medieval, Madrid 1986 (Medievalia et humanistica, 1; Nomenclator de autores medievales hispanos, 1) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 348]. Per le Quaestiones in Genesim di Alcuino (732-804): FOX, Alcuin the Exegete: The Evidence [3.2:34].
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Per testi esegetici e omiletici latini relativi al libro di Ruth: G. DE MARTEL, Répertoire des textes latins relatifs au Livre de Ruth (VIIe-XVe s.), Steenbrugis 1990 (Instrumenta Patristica, 18) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 254]. Per il Compendium in Job di Pietro di Blois (1135 ca.-post 1212 ca.): GILDEA, Extant Manuscripts of Compendium in Job by Peter of Blois [3.2:751]. Per commenti latini al Cantico dei Cantici (fino al sec. XII): R.E. GUGLIELMETTI, La tradizione manoscritta dei commenti latini al Cantico dei cantici (origini-XII secolo). Repertorio dei codici contenenti testi inediti o editi solo nella «Patrologia Latina», Firenze 2006 (Millennio Medievale, 63; Strumenti e studi, n.s. 14), pp. 49-57 [con sommarie descrizioni, soprattutto per gli aspetti testuali, di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per il Commento a Isaia di s. Girolamo (342/347-419): GRYSON — DEPROOST, La tradition manuscrite [3.2:481]. Per il Commento al Vangelo di Matteo di Remigio di Auxerre (841 ca.-908): GORMAN, Codici manoscritti della Badia Amiatina nel secolo XI [3.1:47], pp. 94-98 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per il Tractatus in Evangelium Iohannis di s. Agostino (354-430): WRIGHT, The Manuscripts of St. Augustine’s Tractatus in Euangelium Iohannis [3.2:135]; ID., The Manuscripts of the «Tractatus in Iohannem»: A Supplementary List [3.2:136]. Per il Commento alle epistole paoline di Aimone di Halberstadt († 853): GORMAN, Codici manoscritti della Badia Amiatina nel secolo XI [3.1:47], pp. 99100 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Vat. lat.]. Per il Commentarius in Apocalypsin di s. Beato di Liebana († 798): MUNDÓ — SÁNCHEZ MARIANA, El comentario de Beato al Apocalipsis [3.2:181]. Per la Lectura super Apocalipsim di Pietro di Giovanni Olivi (1248 ca.-1298): VIAN, I codici vaticani della Lectura super Apocalipsim di Pietro di Giovanni Olivi [3.2:690]; cfr. anche, per l’insieme dei suoi scritti esegetici: ID., L’opera esegetica di Pietro di Giovanni Olivi [3.2:691]. Con testi e s e g e t i c i orientali: Per commentari biblici ebraici: N. BEN-MENAHEM, Mi-ginze Yisra’el ba-Vatikan. Te’ur shel sheloshim va-hamishah kitve-yad, Jerusalem 1954 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Urb. ebr.; Vat. ebr.; inaccessibile a chi scrive]. Con testi d’argomento e t i m o l o g i c o : Per etymologica greci: R. REITZENSTEIN, Geschichte der griechischen Etymologika. Ein Beitrag zur Geschichte der Philologie in Alexandria und Byzanz,
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Leipzig 1897, pp. 2-3 [con descrizione del Vat. gr. 1818; per altre menzioni di manoscritti vaticani cfr. l’indice, ibid., pp. 398-399, relativamente ai fondi: Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. Etiopici: Codices Aethiopici Vaticani et Borgiani, Barberinianus Orientalis 2, Rossianus 865, recensuerunt S. GRÉBAUT et E. TISSERANT, I: Enarratio codicum; II: Prolegomena, indices, tabulae, in Bybliotheca Vaticana 1935-1936 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. et.; Ross.; Vat. et.]. Cfr. anche: S. UHLIG, Äthiopische Paläographie, Stuttgart 1988 (Äthiopische Forschungen, 22) [con riproduzioni, analisi e descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. et.; Cerulli et.; Vat. et.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 837-838; cfr. anche la recensione di O. RAINERI, in Orientalia Christiana Periodica 56 (1990), pp. 497-502]; e inoltre S. UHLIG, Introduction to Ethiopian Palaeography, Stuttgart 1990 (Äthiopische Forschungen, 28) [con riproduzioni, analisi e descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. et.; Cerulli et.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 118]. Con trattati di f a l c o n e r i a : Per manoscritti latini (sec. XII): B. VAN DEN ABEELE, Les traités de fauconnerie latins du XIIe siècle. Manuscrits et perspectives, in Scriptorium 44 (1990), pp. 276-286: 277, 280-281 [con descrizioni dei codici Barb. lat. 12, Pal. lat. 1253, e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Di f a r m a c o l o g i a : Cfr. s.vv. Con e r b a r i , [3.1:353]; Di m e d i c i n a , [3.1:541ss.]. Con letteratura f a v o l i s t i c a : Per favole esopiche in lingua d’oil: G.C. KEIDEL, The History of French Fable Manuscripts, in Publications of the Modern Language Association of America 24 (1909), nr. 2, pp. 207-219: 212, 217 [con notizie relative ai manoscritti Ott. lat. 3064, Reg. lat. 538]. Originari o provenienti da F e r r a r a : Per manoscritti miniati: HERMANIN, Le miniature ferraresi della Biblioteca Vaticana [3.1:616]; D’ANCONA, La miniatura ferrarese nel fondo Urbinate della Vaticana [3.1:617].
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Provenienti da F e r r i è r e s : AUVRAY, Deux manuscrits de Fleury-sur-Loire et de Ferrières [3.1:383] [per il Reg. lat. 1573]. Con testi di f i l o s o f i a : CLAGETT — MURDOCH, Medieval Mathematics, Physics and Philosophy [3.1:836]; THORNDIKE, Science and Thought in the Fifteenth Century [3.1:829]. Per papiri d’interesse filosofico: Corpus dei papiri filosofici greci e latini [3.1:723]. Per incipitari di testi filosofici latini: MOHAN, Incipits of Philosophical Writings [3.4:10]; ID., Incipits of Logical Writings [3.4:11]. Originari o provenienti da F i r e n z e : Per manoscritti miniati: D’ANCONA, La miniatura fiorentina (secoli XI-XVI) [3.1:613]; KANTER [et al.], Painting and Illumination in Early Renaissance Florence, 1300-1450 [3.1:615]; Miniatura fiorentina del Rinascimento, 1440-1525 [3.1:614]. Per copisti fiorentini al servizio del card. Giovanni d’Aragona (1456-1485): DE LA MARE, The Florentine Scribes of Cardinal Giovanni of Aragon [3.2:72]. Per manoscritti miniati da artisti fiorentini per Federico da Montefeltro (1422-1482): GARZELLI, I miniatori fiorentini di Federico [3.2:382]. Per manoscritti di copisti di scrittura umanistica attivi a Firenze: DE LA MARE, New Research on Humanistic Scribes in Florence [3.1:288]. Con testi di f i s i c a : Cfr. s.v. Con testi s c i e n t i f i c i e magici, [3.1:829ss.]. Provenienti da F l e u r y : Dalla biblioteca dell’abbazia: M. MOSTERT, The library of Fleury. A provisional list of manuscripts, Hilversum 1989 (Middeleeuwse Studies en Bronnen, 3), pp. 252-288 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: D.-B. GRÉMONT — J. HOURLIER, La plus ancienne bibliothèque de Fleury, in Studia monastica 21 (1979), pp. 253264 [elenco, con brevi notizie, relativo a manoscritti quali i Reg. lat. 1283B, 1402, 1709A]. Per manoscritti di autori classici, cfr. anche: M. MOSTERT, The Tradition of Classical Texts in the Manuscripts of Fleury, in Medieval Manuscripts of the Latin Classics: Production and Use. Proceedings of the Seminar in the History of the Book to 1500, Leiden, 1993, ed. by C.A. CHAVANNES-MAZEL — M.M. SMITH, Los Altos Hills, Ca.-London 1996, pp. 19-40: 38-39 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Cfr. anche: L. AUVRAY, Deux manuscrits de Fleury-sur-Loire et de Ferrières conservés au Vatican, in Annales de la Société historique et archéologique du Gâtinais (1889), pp. 3-14 [paginazione dell’estratto; con notizie relative al Reg. lat. 1586]; E. PELLEGRIN, Notes sur quelques manuscrits de sermons provenant de Fleury-sur-Loire, in Bulletin d’information de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, nr. 10 (1961), pp. 7-27: 25-27 [rist. in EAD., Bibliothèques retrouvées [2.1:57], pp. 211-231: 229-231; con descrizioni di manoscritti del fondo Reg. lat.]; EAD., Notes sur quelques recueils de vies de saints utilisés pour la liturgie à Fleury-sur-Loire au XIe siècle, in Bulletin d’information de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, nr. 12 (1963), pp. 7-30 [con descrizioni di manoscritti del fondo Reg. lat.]. Provenienti da F o n t e A v e l l a n a : C. PIERUCCI, Inventari dell’antica biblioteca di Fonte Avellana (secc. XI-XVIII), in Fonte Avellana nella società dei secoli XIII e XIV. [Atti del III Convegno del Centro di Studi Avellaniti, Fonte Avellana, 2-4 agosto 1979], Urbino 1980, pp. 141-234: 163-209 [con edizione di diversi antichi inventari, e identificazione dei codici, ibid., pp. 210-230, dai fondi: Ott. lat.; Vat. lat.; per l’elenco dei codici avellanesi passati in Vaticana, con rinvio al numero d’ordine delle edizioni dei singoli inventari antichi editi nel volume, cfr. ibid., p. 234]. Di f o r m a t o o dimensioni particolari: Per manoscritti latini tascabili: M.-C. GARAND, Livres de poche médiévaux à Dijon et à Rome, in Scriptorium 25 (1971), pp. 18-24 [con descrizione e analisi del Borg. lat. 355]. Per Bibbie latine «portabili» d’area italiana (sec. XIII): MIRIELLO, La Bibbia portabile [3.1:141]. Cfr. anche, per manoscritti in forma di rotolo: JACOB, Rouleaux grecs et latins dans l’Italie méridionale [3.1:493]; AVERY, The Exultet Rolls of South Italy [3.5:139]; KELLY, The Exultet in Southern Italy [3.1:521]; Exultet. Rotoli liturgici del medioevo meridionale [3.3:51]. Cfr. anche s.v. In forma di t a v o l e t t e lignee e cerate, [3.1:914-919]. D’interesse f r a n c e s c a n o : G.J. ETZKORN, Iter Vaticanum Franciscanum. A Description of Some One Hundred Manuscripts of the Vaticanus Latinus Collection, Leiden-New YorkKöln 1996 (Studien und Texte zur Geistesgeschichte des Mittelalters, 50) [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat.]. Cfr. anche: W. LAMPEN, Nomenclature et description de manuscrits franciscains, in La France franciscaine 17 (1934), pp. 217-226, 479-486; 18 (1935), pp. 443-449; 19 (1936), pp. 269-279; 20 (1937), pp. 67-73 [ove, ibid. 19 (1936), pp. 270-271, 276-279, descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; il contributo è privo di indice dei manoscritti].
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Per manoscritti già della biblioteca del Sacro Convento di Assisi, cfr. s.v. Provenienti da A s s i s i , [3.1:81-84]. Per manoscritti provenienti dal convento francescano romano dell’Aracoeli: LEMMENS, De sorte archivi generalis Ordinis Fratrum Minorum [3.1:808]; RUYSSCHAERT, La bibliothèque des Franciscains Observants de Tuscanella [3.1:809]; VIAN, Altri codici aracoelitani [3.1:810]. Per manoscritti appartenuti ai Francescani (Grey Friars) di Cambridge: BANNISTER, A Short Notice of Some Manuscripts of the Cambridge Friars [3.1:338]; KER, Cardinal Cervini’s Manuscripts from the Cambridge Friars [3.2:634]. Per incipit di opere di autori francescani: MOHAN, Initia Operum Franciscalium [3.4:13]. F r a n c e s i e provenzali: E. LANGLOIS, Notices des manuscrits français et provençaux de Rome antérieurs au XVIe siècle, in Notices et extraits des manuscrits de la Bibliothèque Nationale et autres bibliothèques, XXXIII/2, Paris 1889, pp. 5-297, 303-312 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; C. BRUNEL, Bibliographie des manuscrits littéraires en ancien provençal, Paris 1935 (Société de publications romanes et françaises, 13), pp. 9397 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per i più antichi testi di prosa francese (secc. IX-XIII): B. WOLEDGE II, p. 922 — H.P. CLIVE, Répertoire des plus anciens textes en prose française depuis 842 jusqu’aux premières années du XIIIe siècle, Genève 1964 (Publications romanes et françaises, 79) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 136-137; il volume contiene anche un incipitario, ibid., pp. 146-150, che rinvia ai numeri d’ordine con cui le opere sono contraddistinte nel catalogo, ibid., pp. 47-129)]. Per i canzonieri cfr. s.v. Con c a n z o n i e r i romanzi, [3.1:198ss.]. Per l’epica: A.-M. BOULY DE LESDAIN, Manuscrits d’épopées françaises et provençales dont la photographie existe à l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, in Bulletin d’information de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, nr. 3 (1954), pp. 65-86 [con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 1616, Vat. lat. 273]. Per contes e fabliaux: J. LEGRY-ROSIER, Manuscrits de contes et de fabliaux, in Bulletin d’information de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, nr. 4 (1955), pp. 37-47 [con indicazioni relative all’Ott. lat. 3064]. Per testi favolistici: KEIDEL, The History of French Fable Manuscripts [3.1: 378]. Per versioni bibliche antico-francesi, in prosa: BERGER, La Bible française [3.1:146]; in versi: BONNARD, Les traductions de la Bible [3.1:147]. Per preghiere e testi devozionali francesi medievali: RÉZEAU, Répertoire d’incipit des prières françaises [3.4:26]; cfr. anche: SONET, Répertoire d’incipit de prières [3.4:27]; SINCLAIR, Prières en ancien français [3.4:28]; ID., French Devotional
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Texts of the Middle Ages [3.4:29]; ID., French Devotional Texts (...). First Supplement [3.4:30]; ID., French Devotional Texts (...). Second Supplement [3.4:31]. Per sermonari francesi: BOULY DE LESDAIN — BRAYER, Recueils manuscrits de sermons [3.1:700].
II, p. 922
Originari o provenienti dalla F r a n c i a : Per manoscritti miniati d’area francese, cfr. s.v. M i n i a t i latini, [3.1:598, 630ss.]. Per manoscritti scritturistici miniati: HASELOFF, Die Psalterillustration im 13. Jahrhundert [3.1:598]; ELEEN, The Illustration of the Pauline Epistles in French and English Bibles [3.1:599]. Relativi alla F r a n c i a : L. DELISLE, Notice sur vingt manuscrits du Vatican, in Bibliothèque de l’École des Chartes 37 (1876), pp. 471-527 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per documenti diplomatici d’interesse francese: FOSSIER, Notes sur quelques documents français [3.1:336]. Per statuti sinodali d’area francese: PONTAL, Liste des manuscrits contenant des statuts synodaux [3.1:901]. Per testimonianze relative ai rapporti con Roma: Le Saint-Siège et la France: douze siècles d’histoire [3.3:33]. Provenienti da F r a n k e n t h a l : Dal convento agostiniano di S. Maria Magdalena: A. COHEN-MUSHLIN, A medieval scriptorium. Sancta Maria Magdalena de Frankendal, I-II, Wiesbaden 1990 (Wolfenbütteler Mittelalter-Studien, 3): I, pp. 159-216 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.]. Provenienti da F u l d a : Dal monastero: F. FALK, Beiträge zur Rekonstruktion der alten Bibliotheca Fuldensis und Bibliotheca Laureshamensis, Leipzig 1902 (Centralblatt für Bibliothekswesen. Beiheft 26), pp. 35-40 [per Fulda, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; K. GUGEL, Welche erhaltenen mittelalterlichen Handschriften dürfen der Bibliothek des Klosters Fulda zugerechnet werden?, I: Die Handschriften, Frankfurt am Main 1995 (Fuldaer Hochschulschriften, 23a), pp. 40-42, 47, 57-58, 65-66, 72-73, 80-81 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 84]; (...), II: Die Fragmente aus Handschriften, Frankfurt am Main 1996 (Fuldaer Hochschulschriften, 23b), pp. 30-31, 56-57 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 1877, 1970; cfr. ibid., p. 65, per correzioni al primo fascicolo in relazione al Reg. lat. 615; si vedano inoltre l’in-
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dice dei frammenti citati, ibid., p. 68, e l’indice cumulativo dei manoscritti citati nei due fascicoli, ibid., p. 72]. Per Sacramentari ivi copiati: PALAZZO, Les sacramentaires de Fulda [3.1:502]. Con orazioni f u n e b r i : Per testi greci medievali: A. SIDERAS, Die byzantinischen Grabreden. Prosopographie, Datierung, Überlieferung 142 Epitaphien und Monodien aus der byzantinischen Jahrtausend, Wien 1994 (Wiener byzantinistiche Studien, 19) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 479-480]. Provenienti dal Monte G a l e s i o : Per manoscritti appartenuti al monastero della Theotokos, o trascritti da copisti galesioti: F. HALKIN, Manuscrits galésiotes, in Scriptorium 15 (1961), pp. 221-227: 224, 227 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: KOTZABASSI, Buzantinav ceirügrafa apü ta monasthvria th" Mikrav" Asæa" [3.1:79], pp. 137-146 [con descrizioni dei manoscritti Reg. gr. 63, Urb. gr. 1, Vat. gr. 508]. Geografici: Cfr. s.v. C a r t o g r a f i c i e geografici, [3.1:211ss.]. Georgiani: M. TARCHNIŠVILI, Les manuscrits géorgiens du Vatican, in Bedi Kartlisa 13-14 (1962), pp. 61-71 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. georg.; Vat. iber.]. Originari o provenienti dalla G e r m a n i a : Cfr. s.v. Originari o provenienti dall’area t e d e s c a , [3.1:920ss.]. Provenienti da G e r u s a l e m m e : Per manoscritti del periodo del Regno latino (1099-1187): H. BUCHMiniature Painting in the Latin Kingdom of Jerusalem, with liturgical and palaeographical chapters by F. WORMALD, Oxford 1957, pp. 25-33 [a proposito del Vat. lat. 5974; cfr. anche l’«Index of manuscripts», ibid., p. 156]. Per manoscritti liturgici dei Canonici regolari del S. Sepolcro: C. DONDI, The Liturgy of the Canons Regular of the Holy Sepulchre of Jerusalem. A Study and a Catalogue of the Manuscript Sources, Turnhout 2004 (Bibliotheca Victorina, 16), pp. 166-175 [con descrizione del Barb. lat. 659].
THAL,
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
D’interesse g e s u i t i c o : Cfr. Saint, Site and Sacred Strategy: Ignatius, Rome and Jesuit Urbanism [3.3: 43]. Giuridici greci: Repertorium der Handschriften des byzantinischen Rechts, I: Die Handschriften des weltlichen Rechts (Nr. 1-327), von L. BURGMANN, M.Th. FÖGEN, A. SCHMINCK, D. SIMON, Frankfurt am Main 1995 (Forschungen zur byzantinischen Rechtsgeschichte, 20), pp. 255-304 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. II, p. 922 Per la Synopsis maior dei Basilici: N.G. SVORONOS, Recherches sur la tradition juridique à Byzance. La Synopsis major des Basiliques et ses appendices, Paris 1964 (Bibliothèque byzantine. Études, 4) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 194]. Per lessici a carattere giuridico: L. BURGMANN, Byzantinische Rechtslexika, in Fontes Minores, II, hrsg. von D. SIMON, Frankfurt am Main 1977 (Forschungen zur byzantinischen Rechtsgeschichte, 3), pp. 87-146: 102-103 [con elenco di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: P. DANELLA, Le glossae nomicae del Vat. gr. 2075, del Vat. gr. 845, del Cas. T 550 e del Vind. Phil. Gr. 124, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 43 (1989), pp. 111-130: 111-117 [con descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 845, 2075]. Giuridici latini: Louis GUIZARD, Codices manu scripti Vaticani iuris canonici et civilis. Index auctorum anno 1934 digestus, 1969 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 534 rosso; relativo a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. lat.; le indicazioni sono ordinate secondo i nomi degli autori, e non vi è un indice dei manoscritti]; G. DOLEZALEK, Verzeichnis der Handschriften zum Römischen Recht bis 1600 (Inventario dei codici Vaticani), 1972 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 539 rosso; si tratta di un estratto dell’opera, dattiloscritta: ID., Verzeichnis der Handschriften zum Römischen Recht bis 1600, XI: ValenceVaticano, 1972, ff. 1086-1192; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. A Catalogue of Canon and Roman Law Manuscripts in the Vatican Library, compiled at the Institute of Medieval Canon Law under the direction of S. KUTTNER, with the aid of the Deutsches Historisches Institut, Rom, under the direction of R. ELZE, I: Codices Vaticani latini 541-2299, Città del Vaticano 1986 (Studi e testi, 322); (...), II: Codices Vaticani latini 2300-2746, Città del Vaticano 1987 (Studi e testi, 328) [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat.; dei due volumi mancano ancora gli indici]. L’opera di Stephan Kuttner
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(1907-1996) e Reinhard Elze (1922-2000), portata avanti con la collaborazione di numerosi giovani studiosi, si è interrotta; ne è stato tuttavia intrapreso di recente un completamento e aggiornamento sotto la guida di Gero Dolezalek e Martin Bertram: descrizioni di manoscritti compresi fra i Vat. lat. 3137-11527 sono per il momento disponibili in stesura provvisoria soltanto in rete: Vatican Library: Manuscripts of Canon and Roman Law. Continuation of the Catalogue published by Stephan Kuttner and Reinhard Elze in 1986 and 1987 (http://www. uni-leipzig.de/~jurarom/manuscr/VaticanCatalogue/indexvatican.html). Per il Codex Iustinianus: G. DOLEZALEK, Repertorium manuscriptorum veterum Codicis Iustiniani, unter Mitarbeit von L. MAYALI, Frankfurt am Main 1985 (Ius Commune. Sonderhefte: Texte und Monographien, 23; Repertorien zur Frühzeit der gelehrten Rechte), pp. 416-441 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borgh.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per il Digestum, in particolare il cosiddetto Digestum Vetus: G. BATTELLI, Ricerche sulla pecia nei codici del «Digestum Vetus», in Studi di paleografia, diplomatica, storia e araldica in onore di Cesare Manaresi, Milano 1953, pp. 311330: 321-328 [con descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per la sezione del Digestum detta Infortiatum: G. DOLEZALEK, Index manuscriptorum veterum Infortiati, in Ius Commune 11 (1984), pp. 281-287: 284, 286 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Patetta; Vat. lat.]. Per le Institutiones: F. MACINO, Sulle tracce delle Istituzioni di Giustiniano nell’alto Medioevo. I manoscritti dal VI al XII secolo, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 446), pp. 122-124, 156-160, tavv. XXI, XXX-XXXI [con descrizioni e riproduzioni relative ai manoscritti Pal. lat. 771, Vat. lat. 8782]. Per le collezioni canonistiche in manoscritti anteriori al 1140: L. II, p. 923 KÉRY, Canonical Collections of the Early Middle Ages (ca. 400-1140). A Bibliographical Guide to the Manuscripts and Literature, Washington, D.C. 1999 (History of Medieval Canon Law) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of Manuscripts», ibid., pp. 306-307]; L. FOWLER-MAGERL, Clavis Canonum. Selected Canon Law Collections Before 1140. Access with data processing, Hannover 2005 (Monumenta Germaniae Historica. Hilfsmittel 21) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of the manuscripts mentioned in the descriptions», ibid., pp. 271-277: 276-277]. Per manoscritti di diritto canonico dopo il 1140: S. KUTTNER, Repertorium der Kanonistik (1140-1234), Città del Vaticano 1937 (Studi e testi, 71) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 488-489]. Cfr. anche: S. KUTTNER, Some Roman Manuscripts of Canonical Collections, in Bulletin of Medieval Canon Law, n.s. 1 (1971), pp. 7-29 [rist. anast. in ID., Medieval Councils, Decretals and Collections of Canon Law. Selected Essays, Aldershot-Brookfield USASingapore-Sydney 19922, nr. II; con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 1361, 4977].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per le Constitutiones Clementinae: J. TARRANT, The Manuscripts of the Constitutiones Clementinae. Part 2: Napoli to Zwettl, in Zeitschrift der SavignyStiftung für Rechtsgeschichte. Kanonistische Abteilung 71 (1985), pp. 76-146: 114125 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Pal. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per le Decisiones della Rota romana: G. DOLEZALEK, Die handschriftliche Verbreitung von Rechtsprechungssammlungen der Rota, in Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Kanonistische Abteilung 58 (1972), pp. 1106: 78-81, 98-99 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Ott. lat.; Pal. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per manoscritti giuridici realizzati mediante pecia: SOETERMEER, Utrumque ius in peciis [3.1:737]. Cfr. anche: BATTELLI, Ricerche sulla pecia nei codici del «Digestum Vetus» [3.1:416]. Per manoscritti con testi di giuristi docenti a Padova nel XV secolo: BELLONI, Professori giuristi a Padova nel secolo XV [3.1:706]. Giuridici orientali: Per il Libro di diritto siro-romano: H. KAUFHOLD, Über einige Handschriften der Versionen RI, RII und RIII des Syrisch-römischen Rechtsbuches, in Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Romanistische Abteilung 83 (1966), pp. 350-357 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.]; A. VÖÖBUS, Discovery of Very Important Manuscript Sources for the Syro-Roman Lawbook. The Opening of a New Epoch of Research in this Unique Monument of Jurisprudence, Stockholm 1971 (Papers of the Estonian Theological Society in Exile, 21) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 29]. Per le decisioni canoniche di Išo‘barnûn, patriarca nestoriano di Seleucia (823-827): J.-M. SAUGET, Décisions canoniques du Patriarche Išo‘barnûn encore inédites, in Apollinaris 35 (1962), pp. 259-265: 260-263 [rist. anast. in ID., Littératures et manuscrits des chrétientés syriaques et arabes [2.1:66], pp. 27-33; con descrizioni dei manoscritti Borg. sir. 82 e Vat. sir. 589]. Con g n o m o l o g i : Per testi siriaci: P. BETTIOLO, «Gnomologia» siriaci: un censimento, in Aspetti di letteratura gnomica nel mondo antico, II, a cura di M.S. FUNGHI, Firenze 2004 (Accademia Toscana di Scienze e Lettere «La Colombaria». Studi, 225), pp. 289-304 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.]. Grammaticali greci: Per la trattatistica ortografica greca antica e bizantina: J. SCHNEILes traités orthographiques grecs antiques et byzantins, Turnholti 1999 (Corpus Christianorum. Lingua Patrum, 3) [con elenco, descrizioni e notizie relativi a
DER,
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manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’«Index des manuscrits», ibid., pp. 893-898]. Per una collezione anonima protobizantina: J. SCHNEIDER, Une collection grammaticale de la haute époque byzantine, in Manuscripts and Tradition of Grammatical Texts from Antiquity to the Renaissance. Proceedings of a Conference held at Erice, 16-23 october 1997, as the 11th Course of International School for the Study of Written Records, ed. by M. DE NONNO, P. DE PAOLIS, and L. HOLTZ, I-II, Cassino 2000, I, pp. 89-131: 102-108 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Grammaticali latini: Per grammatici antichi: H. KEIL, De Vaticanis grammaticorum latinorum codicibus, in Rheinisches Museum für Philologie 5 (1847), pp. 314-320 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat.]. Per grammatici medievali: G.L. BURSILL-HALL, A census of medieval Latin grammatical manuscripts, Stuttgart-Bad Cannstatt 1981 (Grammatica speculativa, 4), pp. 246-263 [con descrizioni del contenuto di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti altomedievali: P. DEGNI — A. PERI, Per un catalogo dei codici grammaticali altomedievali, in Manuscripts and Tradition of Grammatical Texts from Antiquity to the Renaissance [3.1:432], II, pp. 719-745: 734-736 [elenco di manoscritti datati o databili entro l’XI secolo; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti dell’VIII-IX secolo: BISCHOFF, Manuscripts and Libraries in the Age of Charlemagne [3.1:242], p. 114 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Pal. lat.]. Per manoscritti in scrittura beneventana: B.M. TARQUINI, I codici grammaticali in scrittura beneventana, Presentazione di M. PASSALACQUA, Montecassino 2002 (Biblioteca cassinese, 2), pp. 92-105 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 1468, 3313, 3317, 3320]; cfr. anche: V. BROWN, «Where Have All the Grammars Gone?». The Survival of Grammatical Texts in Beneventan Script, in Manuscripts and Tradition of Grammatical Texts from Antiquity to the Renaissance [3.1:432], I, pp. 389-414: 410-414 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. lat. 1468, 3313, 3320; ibid., p. 414, è segnalato l’Ott. lat. 1354, in carolina, ma «with Beneventan Associations»]; B.M. TARQUINI, Spunti di riflessione sui codici grammaticali in scrittura beneventana, in Manuscripts and Tradition of Grammatical Texts from Antiquity to the Renaissance [3.1:432], II, pp. 773-790. G r e c i con scrittura armena: F. D’AIUTO — A. SIRINIAN Un carme bizantino in onore degli evangelisti e la sua versione armena nel Vat. gr. 1445, in Rivista di studi bizantini e neoelle-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
nici, n.s. 36 (1999), pp. 121-169: 127-128, 130 e passim [rist. in Tra Oriente e Occidente. Scritture e libri greci fra le regioni orientali di Bisanzio e l’Italia, a cura di L. PERRIA, Roma 2003 (Testi e studi bizantino-neoellenici, 14), pp. 297-347: 303-304, 306 e passim; con descrizioni e notizie relative a manoscritti del fondo Vat. gr.]. Di autori g r e c i classici, patristici e bizantini: Per autori classici e d’età tardo-antica: R.E. SINKEWICZ, Manuscript Listings for the Authors of Classical and Late Antiquity, Toronto 1990 (The Greek Index Project Series, 3) [come pure nei contributi successivi, la schedatura è su microfiches; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro; Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per autori patristici e d’età bizantina: ID., Manuscript Listings for the Authors of the Patristic and Byzantine Periods, Toronto 1992 (The Greek Index Project Series, 4) [inaccessibile a chi scrive]. Per l’età dei Paleologi (1261-1453): R.E. SINKEWICZ — W.M. HAYES, Manuscript Listings for the Authored Works of the Palaeologan Period, Toronto 1989 (The Greek Index Project Series, 2) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro; Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Sul progetto, iniziato nel 1971 da Walter M. Hayes e portato avanti da Robert E. Sinkewicz presso il Pontifical Institute of Mediaeval Studies di Toronto a partire dal 1985: R.E. SINKEWICZ, Project Description and Development Strategy, Toronto 1989 (The Greek Index Project Series, 1). Uno sviluppo e consistente aggiornamento di questo progetto è rappresentato dal repertorio dei manoscritti di singoli autori e opere intitolato Pinakes, basato sui cataloghi a stampa di manoscritti ma anche su ulteriore bibliografia, a cura della Section grecque dell’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes (Paris): esso è consultabile in rete, http://pinakes.irht.cnrs.fr. Greco-latini: Per l’Alto Medioevo: P. RADICIOTTI, Manoscritti digrafici grecolatini e latinogreci nell’alto medioevo, in Römische historische Mitteilungen 40 (1998), pp. 49-118 [con elenchi e descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per il Basso Medioevo: G. DE GREGORIO, Tardo Medioevo greco-latino: manoscritti bilingui d’Oriente e d’Occidente, in Libri, documenti, epigrafi medievali: possibilità di studi comparativi. Atti del Convegno internazionale di studio dell’Associazione Italiana dei Paleografi e Diplomatisti (Bari, 2-5 ottobre 2000), a cura di F. MAGISTRALE, C. DRAGO e P. FIORETTI, Spoleto 2002 (Studi e ricerche, 2), pp. 17-135, con XXVIII tavv. f.t. [con analisi di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.].
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Cfr. anche: P. RADICIOTTI, Manoscritti digrafici grecolatini e latinogreci nella tarda antichità [I], in Papyrologica Lupiensia 6 (1997), pp. 107-146; ID., Manoscritti (...) [II], in Papyrologica Lupiensia 7 (1998), pp. 153-185; ID., Il problema del digrafismo nei rapporti fra scrittura latina e greca nel Medioevo, in Neva &Rþmh 3 (2006), pp. 5-55. Per manoscritti attribuiti a Creta: G. DE GREGORIO, Per uno studio della cultura scritta a Creta sotto il dominio veneziano: i codici greco-latini del secolo XIV, in Scrittura e civiltà 17 (1993), pp. 103-201 (con tavv. 1-32): 198-201 [con descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 329, 760]. Per dizionari: THIERMANN, I dizionari greco-latini fra Medioevo e Umanesimo [3.1:327]. Originari o provenienti da G r o t t a f e r r a t a : Per manoscritti greci vergati da copisti del monastero di S. Maria: M.G. MALATESTA ZILEMBO, Gli amanuensi di Grottaferrata, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 19 (1965), pp. 39-56, 141-159; 27 (1973), pp. 97-126; 29 (1975), pp. 3-54 [con succinte descrizioni o indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, in Bollettino (...), n.s. 29 (1975), p. 54]. Per manoscritti del monastero costantinopolitano di S. Giovanni Prodromo di Studio passati al monastero di S. Maria di Grottaferrata: P. CANART, Cinq manuscrits transférés directement du monastère de Stoudios à celui de Grottaferrata?, in Bisanzio e l’Italia. Raccolta di studi in memoria di Agostino Pertusi, Milano 1982, pp. 19-28 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], II, pp. 749-758; con notizie circa i manoscritti Vat. gr. 1660, 1667, 1669, 1671, 1675]. Con ricette per la preparazione di i n c h i o s t r i : M. ZERDOUN BAT-YEHOUDA, Les encres noires au moyen âge (jusqu’à 1600), Paris 1983 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 381, 385 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Vat. ebr.; Vat. lat.]. Cfr. anche s.v. Con ricette per la preparazione di p i g m e n t i , [3.1:741]. I n d i a n i e indocinesi: J. FILLIOZAT, Les manuscrits en écritures indiennes et derivées à la Bibliothèque Vaticane, École française d’Extrême-Orient-Città del Vaticano 1986, Révision 2001 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 554A rosso; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ind.; Ross.; Vat. ind.; le descrizioni, o in taluni casi semplici indicazioni, sono ordinate secondo i diversi ambiti linguistici: batak, giavanese, malese; birmano; pâli; sanscrito e hindi; siamese e khmer; singalese; tamil; tibetano].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Cfr. anche: G MORAES, Inventario dei codici indiani della Vaticana, I-II, Luglio-Agosto 1973 [fotocopie di schede manoscritte: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 553 (1-2); con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ind.; Ross.; Vat. ind.]. Per manoscritti malayâ/am: VALLAVANTHARA, A Catalogue of the Malayalam Manuscripts [3.1:534]. Per manoscritti pâli: FILLIOZAT, Nine Pâli Manuscripts [3.1:711]. Con i n d i c e s v e r b o r u m di testi latini: Per manoscritti rinascimentali: M.-E. BOUTROUE, De l’index au lexique: recherches sur quelques manuscrits de la Bibliothèque Vaticane (Vat. lat. 4040 à 4062), in Esculape et Dionysos. Mélanges en l’honneur de Jean Céard, Études réunies et éditées par J. DUPÈBE, F. GIACONE, E. NAYA et A.-P. POUEYMOUNOU, Genève 2008 (Travaux d’Humanisme et Renaissance, 189), pp. 287-312: 301-308 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 4040-4062]. Indocinesi: Cfr. I n d i a n i e indocinesi, [3.1:455-456]. Originari o provenienti dall’I n g h i l t e r r a : Cfr. Originari o provenienti dalle isole b r i t a n n i c h e , [3.1:174ss.]. Relativi all’I n g h i l t e r r a : Cfr. Relativi alle isole b r i t a n n i c h e , [3.1:193]. Inglesi:
Per manoscritti con testi inglesi: G. FRANK, English Manuscripts in the Vatican Library, in Publications of the Modern Language Association of America 40 (1925), pp. 98-102 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.]. Cfr. anche s.v. Con testi o note a n g l o - s a s s o n i , [3.1:49ss.].
II, p. 923
Relativi all’I n q u i s i z i o n e : Ch. MOLINIER, Rapport à M. le Ministre de l’instruction publique sur une mission exécutée en Italie de février à avril 1885, in Archives des missions scientifiques et littéraires, sér. 3ème, 14 (1888), pp. 133-336. Si veda anche: P.H. JOBE, Inquisitional Manuscripts in the Biblioteca Apostolica Vaticana. Preliminary Handlist, in The Inquisition in Early Modern Europe. Studies on Sources and Methods, Ed. by G. HENNINGSEN and J. TEDESCHI, in Association with Ch. AMIEL, Dekalb, Ill. 1986, pp. 33-53: 39-49 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Vat. lat.].
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Insulari: Cfr. s.vv. Con testi o note a n g l o - s a s s o n i , [3.1:49ss.]; Originari o provenienti dalle isole b r i t a n n i c h e , [3.1:174ss.]; Relativi alle isole b r i t a n n i c h e , [3.1:193]; I n g l e s i , [3.1:458]. Con i n v e n t a r i di biblioteche: Per biblioteche italiane (fino al sec. XIII): D. NEBBIAI DALLA GUARDA, Bibliothèques en Italie jusqu’au XIIIe siècle. État des sources et premières recherches, in Libri, lettori e biblioteche dell’Italia medievale [2.1:72], pp. 7-129: 25-129 [repertorio su base regionale, per istituzioni e persone, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; ma non vi è un indice dei manoscritti]. Per biblioteche romane del Quattrocento (escluse le pontificie): G. LOMBARDI, Inventari di biblioteche romane del Quattrocento: un panorama, in Libri, lettori e biblioteche dell’Italia medievale [2.1:72], pp. 349-372: 361-372 [repertorio organizzato secondo istituzioni, fondazioni e persone; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. D’interesse i r l a n d e s e : Cfr. s.vv. Con testi o note a n g l o - s a s s o n i , [3.1:49ss.]; Originari o provenienti dalle isole b r i t a n n i c h e , [3.1:174ss.]. Cfr. anche: SHARPE, A Handlist of the Latin Writers of Great Britain and Ireland before 1540 [3.1:555]. Con testi di autori d’area i t a l i a n a : Per autori altomedievali d’ambito italiano: Clavis scriptorum Latinorum Medii Aevi. Auctores Italiae (700-1000) [3.1:554]. Per testi agiografici latini redatti nell’Italia rinascimentale (ca. 1420-1521): FRAZIER, Possible Lives [3.1:34]. D’origine o provenienza i t a l i a n a : Per manoscritti greci dell’Italia meridionale, cfr. s.v. I t a l o g r e c i , [3.1: 465]. Per manoscritti latini antiquiores: ANGRISANI, Materiali per uno studio della produzione libraria [3.1:61]. Per l’Italia settentrionale, e in particolare l’area padana: La sapienza degli angeli. Nonantola e gli scriptoria padani nel Medioevo [3.3:75]. Per manoscritti liturgici latini: CARMASSI, Corpus Ambrosiano-Liturgicum, IV: Libri liturgici [3.1: 503]. In particolare, per manoscritti con notazione musicale (sec. XII): BAROFFIO, Le grafie musicali nei manoscritti liturgici del secolo XII nell’Italia settentrionale [3.1:672].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per Bibbie latine «portabili» di origine italiana (sec. XIII): MIRIELLO, La Bibbia portabile [3.1:141]. Per manoscritti miniati in Italia, cfr. s.v. M i n i a t i latini, [3.1:596-597, 608ss.]. Con testi volgari i t a l i a n i :
II, p. 923
Per manoscritti utilizzati nelle edizioni a stampa (sino al 1929) di testi volgari dei secoli XIII-XIV: F. ZAMBRINI, Le opere volgari a stampa dei secoli XIII e XIV, Bologna 18844; Le opere volgari a stampa dei secoli XIII e XIV indicate e descritte da F. Zambrini. Supplemento con gli indici generali dei capoversi, dei manoscritti, dei nomi e soggetti, a cura di S. MORPURGO (...), Bologna 1929, pp. 290-295 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per testi agiografici: Biblioteca Agiografica Italiana [3.1:35]. Cfr. anche, per leggende mariane: GRIPKEY, Mary Legends in Italian Manuscripts [3.1:537]. Per manoscritti biblici: Inventario dei manoscritti biblici italiani [3.1:144]; cfr. anche: LEONARDI, Versioni e revisioni dell’Apocalisse [3.1:145]. Per canzonieri, cfr. s.v. Con c a n z o n i e r i romanzi, [3.1:200]. Per incipitari di poesia basati su manoscritti vaticani, cfr. [3.4:14ss.]. Italogreci: R. DEVREESSE, Les manuscrits grecs de l’Italie méridionale (histoire, classement, paléographie), Città del Vaticano 1955 (Studi e testi, 183) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Codici greci dell’Italia meridionale [3.3:68]. Per manoscritti miniati: GRABAR, Les manuscrits grecs enluminés de provenance italienne [3.1:582] [con alcune attribuzioni all’ambito italogreco ormai non più condivisibili]. Un recente status quaestionis in: HUTTER, La décoration et la mise en page des manuscrits grecs de l’Italie méridionale [3.1:583]. Per Sinassari italogreci: LUZZI, Status quaestionis sui Sinassari italogreci [3.1:25]. Per testimoni italogreci di opere di Michele Psello (1018 ca.-post 1078) e di Teofilatto di Bulgaria (1050 ca.-post 1126): JACOB, La réception de la littérature byzantine dans l’Italie méridionale [3.2:946]. Esaminati in i t i n e r a eruditi otto-novecenteschi: Verzeichniss verschiedener Handschriften deutscher GeschichtsQuellen in der Bibliothek des Vatikan, in Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 3 (1821), pp. 414-430 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. G.H. PERTZ, Bemerkungen über einzelne Handschriften und Urkunden, in Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 5 (1824), pp.
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44-514 [organizzato per autori e testi; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. F. PALACKY, Italienische Reise im Jahre 1834 (...), in Abhandlungen der Königlichen Böhmischen Gesellschaft der Wissenschaften 5/1 (1837-1840), pp. 1-122 [paginazione dell’estratto; ibid., pp. 53-71, «IV: Die vaticanische Bibliothek», rassegna orientata principalmente alle fonti per la storia boema e slava, con descrizioni o indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; Vat. slav.]. B. DUDIK, Iter Romanum. Im Auftrage des Hohen Maehrischen Landesausschusses in den Jahren 1852 und 1853, I: Historische Forschungen, Wien 1855, pp. 68-71, 77-82, 123-294 [con indicazioni, descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; S. Angelo in Pescheria; S. Maria in Via Lata. ; Vat. lat.; per manoscritti relativi alla Moravia e alla Boemia]. L. BETHMANN, Nachrichten über die von ihm für die Monumenta Germaniae Historica benutzten Sammlungen von Handschriften und Urkunden Italiens, aus dem Jahre 1854 (...), in Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 12 (1872-1874), pp. 201-426, 474-758: 210-374, 378-393, 407-418 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. J. MERKEL, Varia aus Italienischen Bibliotheken, in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 1 (1876), pp. 569-575 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. G. WAITZ, Reise nach Italien im Frühjahr 1876, in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 2 (1876), pp. 325-381 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. H. BRESSLAU, Reise nach Italien im Herbst 1876, in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 3 (1877), pp. 77-138 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. P. EWALD, Reise nach Italien im Winter von 1876 auf 1877, in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 3 (1877), pp. 139-181, 319-383 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Bonc.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. O. HOLDER—EGGER, Bericht über eine Reise nach Italien 1885, in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 11 (1886), pp. 253-288 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. A. BRACKMANN, Reise nach Italien vom März bis Juni 1900, in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 26 (1901), pp. 299-347 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. A. WERMINGHOFF, Reise nach Italien im Jahre 1901, in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 27 (1902), pp. 565-604 [con
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. F. SCHNEIDER, Reise nach Italien (October und November 1902), in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 28 (1903), pp. 711-726 [con brevi descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat.]. Per manoscritti esaminati da Bernhard Bischoff (1906-1991) nel corso delle sue ricerche: S. KRÄMER, Bibliographie Bernhard Bischoff und Verzeichnis aller von ihm herangezogenen Handschriften, Frankfurt am Main 1998 (Fuldaer Hochschulschriften, 27) [cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 204-214, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; S. Maria in Via Lata. ; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: Handschriftenarchiv Bernhard Bischoff (Bibliothek der Monumenta Germaniae Historica, Hs. C 1, C 2). Microfiche-Edition, hrsg. von A. MENTZEL-REUTERS, mit einem Verzeichnis der beschriebenen Handschriften von Z. STOKLASKOVÁ und M. STUMF, München 1997 (Monumenta Germaniae Historica. Hilfsmittel 16), pp. 199-204, 216 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Chig.; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.; per «Handschriftenbeschreibungen aus dem Nachlass Paul Lehmann» (Hs. C 2), cfr. ibid., p. 217, con indicazioni relative a manoscritti del fondo Pal. lat.].
II, p. 923 [Provenienti da K o n stanz]
Con l e g a t u r e notevoli: T. DE MARINIS, La legatura artistica in Italia nei secoli XV e XVI. Notizie ed elenchi, I: Napoli-Roma-Urbino-Firenze; II: Bologna-Cesena-FerraraVenezia; III: Verona-Milano e Pavia-Genova-Bergamo-Perugia. Legature alla «Greca». Legature con motivi architettonici. Legature con cammei e placchette. Antifonari, Firenze 1960 [sono citati numerosi manoscritti vaticani, ma nell’indice, ibid., III, pp. 175-176, solo un rinvio generico a «Città del Vaticano, B. Vaticana»]. Per legature bizantine: Legature bizantine vaticane e marciane. Storia dei materiali e delle tecniche di manifattura. Mostra [3.3:40]. Precedentemente: Legature bizantine vaticane [3.3:41]. Per legature bizantine connesse con il monastero costantinopolitano di S. Giovanni Prodromo nel quartiere di Petra: A. CATALDI PALAU, Legature costantinopolitane del monastero di Prodromo Petra tra i manoscritti di Giovanni di Ragusa († 1443), in Codices manuscripti 37-38 (2001), pp. 11-50: 17, 23-26 e passim [rist. in EAD., Studies in Greek manuscripts [3.1:300], I, pp. 235-280 (con XVI tavv. f.t.): 246, 255-265 e passim; con notizie relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. gr.; Vat. gr.; i manoscritti Palatini greci, in particolare, sono elencati per la provenienza dalla biblioteca di Giovanni Stojkoviò di Ragusa (1390/1395 ca.-1443), gli altri per la presenza di legature che attestano la provenienza dal monastero costantinopolitano del Prodromo di Petra]. Per legature eseguite per i pontefici (secc. XV-XX): Legature papali da Eugenio IV a Paolo VI. Catalogo della mostra [3.3:14]. Solo legature di stampati sono invece descritte, fra le legature eseguite per Alessandro VII Chigi (1655-1667) e per altri membri della famiglia, da J. RUYSSCHAERT, Les frères Andreoli
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relieurs des Chigi, Cité du Vatican 1992 [in occasione del colloquio dell’Associazione Internazionale di Bibliofilia tenutosi a Roma, 30 settembre 1992]. Per legature à la fanfare: J. RUYSSCHAERT, Les reliures «à la fanfare» des collections vaticanes, in Actes [du] Congrès du Centenaire de la Société des Bibliophiles de Guyenne, Bordeaux 1967, pp. 1-45 [paginazione dell’estratto; con descrizione della legatura del Barb. lat. 397, oltre che di numerosi stampati della Biblioteca]. Originari o provenienti da L i o n e : Per manoscritti liturgici: R. AMIET, Les manuscrits liturgiques du diocèse de Lyon. Description et analyse, Paris 1998 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 50-51, 53, 134-136 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti miniati (secc. XV-XVI): BURIN, Manuscript Illumination in Lyons [3.1:635]. Originari o provenienti da L i s b o n a : Per manoscritti ebraici ivi copiati e decorati negli ultimi decenni del XV secolo: T. METZGER, Les manuscrits hébreux copiés et décorés à Lisbonne dans les dernières décennies du XVe siècle, Paris 1977 (Cultura medieval e moderna, 6), pp. 79-80, 132-134 [con descrizioni dei manoscritti Vat. ebr. 463, 473]. Liturgici greci e slavi: N. KRASNOSEL’CEV, Svedenija o nekotorych liturgiçeskich rukopisjach Vatikanskoj Biblioteki, Kazan 1885 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.; Vat. slav.]; A. DMITRIEVSKIJ, Opisanie liturgiçeskich rukopisej chranjašçichsja v bibliotekach Pravoslavnago Vostoka, I: Tupikav, 1, Kiev 1895, pp. 823-899 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr.]; (...), III/1: Tupikav, 2, Petrograd 1917, pp. 205-206 [per il Vat. gr. 785]; cfr. anche, per qualche notizia relativa a manoscritti greci e slavi: SALMON, Les manuscrits liturgiques latins [3.1:494]; Iter Liturgicum Italicum, a cura di (...) BAROFFIO [3.1:500]. Per la «Liturgia di s. Pietro»: H.W. CODRINGTON, The Liturgy of Saint Peter, with a Preface and Introduction by P. DE MEESTER, Münster i.W. 1936 (Liturgiegeschichtliche Quellen und Forschungen, 30), pp. 11-15 e passim [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. gr.; Vat. gr.]. Per commentari alla Divina Liturgia: R. BORNERT, Les commentaires byzantins de la divine liturgie du VIIe au XVe siècle, Paris 1966 (Archives de l’Orient chrétien, 9), pp. 131-145, 184-185, 210-211, 218 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Vat. gr.; cfr. l’«Index des manuscrits cités», ibid., pp. 272-273]. Per l’uso liturgico dei Cantici biblici: J. MEARNS, The Canticles of the Christian Church Eastern and Western in Early and Medieval Times, Cambridge
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
1914 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Reg. gr.; cfr. l’«Index of Manuscripts», ibid., pp. 104-105]. Per manoscritti in forma di rotolo: A. JACOB, Rouleaux grecs et latins dans l’Italie méridionale, in Recherches de codicologie comparée. La composition du codex au Moyen Âge en Orient et en Occident, Textes éd. par Ph. HOFFMANN, Indices rédigés par Ch. HUNZINGER, Paris 1998 (Collection bibliologie), pp. 69-97: 75-76, 81-89 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Vat. gr.]. Per scelte, in esposizioni, di manoscritti della Vaticana: Biblioteca Apostolica Vaticana. Liturgie und Andacht im Mittelalter [3.3:45]; Liturgia in figura. Codici liturgici rinascimentali della Biblioteca Apostolica Vaticana [3.3:54]. Liturgici latini: P. SALMON, Les manuscrits liturgiques latins de la Bibliothèque Vaticane, I: Psautiers, Antiphonaires, Hymnaires, Collectaires, Bréviaires; II: Sacramentaires, Épistoliers, Évangéliaires, Graduels, Missels; III: Ordines Romani, Pontificaux, Rituels, Cérémoniaux; IV: Les livres de lecture de l’office, les livres de l’office du chapitre, les livres d’heures; V: Liste complémentaire, Tables générales, Città del Vaticano 1968-1972 (Studi e testi, 251, 253, 260, 267, 270) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. ill.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ferr.; Neofiti; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria in Via Lata. ; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. slav.; sotto una segnatura «York» vi si descrive un elemento ora nel fondo Vat. lat.]. Un’utile integrazione dell’opera, nata dalle ricerche per l’inventario dei manoscritti liturgici, è rappresentata da ID., Analecta liturgica. Extraits des manuscrits liturgiques de la Bibliothèque Vaticane. Contribution à l’histoire de la prière chrétienne, Città del Vaticano 1974 (Studi e testi, 273) [con analisi, edizioni di testi e descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. ibid., pp. 345-348, la «Table des manuscrits», con possibilità di distinzione fra descrizioni ed edizioni di testi]. Per scelte, in esposizioni, di manoscritti della Vaticana: Manoscritti e stampati liturgici esposti dalla Biblioteca Vaticana [3.3:7]; Biblioteca Apostolica Vaticana. Liturgie und Andacht im Mittelalter [3.3:45]; Liturgia in figura. Codici liturgici rinascimentali della Biblioteca Apostolica Vaticana [3.3:54]. Per i manoscritti più antichi, sino all’XI secolo: K. GAMBER, Codices Liturgici Latini Antiquiores, I-II, Freiburg, Schweiz 19682 (Spicilegii Friburgensis Subsidia, 1); (...) Supplementum. Ergänzungs- und Registerband, unter Mitarbeit von B. BAROFFIO — F. DELL’ORO — A. HÄNGGI — J. JANINI — A.M. TRIACCA, Freiburg, Schweiz 1988 (Spicilegii Friburgensis Subsidia, 1A) [con descrizioni, ordinate secondo la tipologia dei libri liturgici, di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. «Verzeichnis der Bibliotheken und Handschriften», ibid., II, pp. 627-628, e (...) Supplementum (...), pp. 181-182)].
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107
Cfr. anche: H. EHRENSBERGER, Libri liturgici Bibliothecae Apostolicae Vaticanae manu scripti, Friburgi Brisgoviae 1897 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borgh.; Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; H.M. BANNISTER, Inventarium codicum manu scriptorum Vaticanorum qui ad liturgicam rem spectant, 1905 [riproduzione del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 509 rosso; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; Iter Liturgicum Italicum, a cura di G. BAROFFIO, Padova 1999, pp. 262-289 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Capp. Giulia; Capp. Sist.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria in Via Lata. ; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per Sacramentari fino al Mille: Sakramentartypen. Versuch einer II, p. 923 Gruppierung der Handschriften und Fragmente bis zur Jahrtausendwende, in beratender Verbindung mit A. DOLD — B. BISCHOFF hrsg. von K. GAMBER, Beuron 1958 (Texte und Arbeiten hrsg. durch die Erzabtei Beuron, I. Abteilung: Beiträge zur Ergründung des älteren lateinischen christlichen Schrifttums und Gottesdienstes, 49-50) [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.; cfr. «Verzeichnis der Bibliotheken und Handschriften», ibid., p. 173]. Per Sacramentari copiati a Fulda: E. PALAZZO, Les sacramentaires de Fulda. Étude sur l’iconographie et la liturgie à l’époque ottonienne, Münster 1994 (Liturgiegeschichtliche Quellen und Forschungen, 77), pp. 199-206, 228-230 [con descrizioni e riproduzioni dei manoscritti Pal. lat. 1341, Reg. lat. 441, Vat. lat. 3548, 3806]. Per il Lezionario Ambrosiano: P. CARMASSI, Corpus AmbrosianoLiturgicum, IV: Libri liturgici e istituzioni ecclesiastiche a Milano in età medioevale. Studio sulla formazione del Lezionario Ambrosiano, Münster 2001 (Liturgiegeschichtliche Quellen und Forschungen, 85), pp. 61-64 [con descrizioni dei manoscritti Reg. lat. 9, Vat. lat. 5755]. Per il Capitulare Evangeliorum: Th. KLAUSER, Das römische Capitulare Evangeliorum. Texte und Untersuchungen zu seiner ältesten Geschichte, I: Typen, Münster i.W. 1935 (Liturgiegeschichtliche Quellen und Forschungen, 28), pp. XXIX-CXX [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti del Graduale romano: Le Graduel Romain, Édition critique par les moines de Solesmes, II: Les sources, Abbaye Saint-Pierre de Solesmes 1957, pp. 123-128 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per il Messale Romano: A. EBNER, Quellen und Forschungen zur Geschichte und Kunstgeschichte des Missale Romanum im Mittelalter. Iter Italicum, Freiburg im Breisgau 1896, pp. 140-153, 167, 173-193, 206-253 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. anche, per l’edizione di testi da manoscritti di fondi vaticani, ibid., pp. 324-327, 332-336, 341-351].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per il Messale Ambrosiano: R. AMIET, La tradition manuscrite du Missel Ambrosien, in Scriptorium 14 (1960), pp. 16-60: 38-39, 55 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 506, Vat. lat. 9236]. Per gli Ordines Romani: M. ANDRIEU, Les Ordines Romani du Haut Moyen Âge, I: Les manuscrits, Louvain 1931 (Spicilegium Sacrum Lovaniense. Études et documents, 11), pp. 294-323 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per Pontificali e Benedizionali: R. KAY, Pontificalia: A Repertory of Latin Manuscript Pontificals & Benedictionals, [s.l.] 2007, pp. 197-223 [consultabile in rete, http://kuscholarworks.ku.edu/dspace/bitstream/1808/4406/1/PONTIFICALIA.pdf; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. lat.]; per criteri, obiettivi e problemi di tale repertorio cfr. ID., Pontificalia: A Global Checklist of Latin Manuscript Pontificals and Benedictionals, in Antiphon 10 (2006), pp. 192-202: 202 [con esempi di descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 4740, 4743]. Per i Pontificali cfr. anche: N.K. RASMUSSEN, Les pontificaux du haut Moyen Âge. Genèse du livre de l’évêque, Texte mis au point par M. HAVERALS, Leuven 1998 (Spicilegium Sacrum Lovaniense. Études et documents, 49), pp. 375-399, 409-410 [con un’ampia descrizione del Vat. lat. 7701 e notizie, fra i «manuscrits écartés», circa i manoscritti Barb. lat. 681, Vat. lat. 13151]. Per manoscritti miniati del Pontificale: E. PALAZZO, L’évêque et son image. L’illustration du pontifical au Moyen Âge, Turnhout 1999 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 379]. Per il Pontificale Romano: M. ANDRIEU, Le Pontifical Romain au Moyen-Âge, I: Le Pontifical Romain du XIIe siècle, Città del Vaticano 1938 (Studi e testi, 86), pp. 43-81 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Vat. lat.]; (...), II: Le Pontifical de la Curie Romaine au XIIIe siècle, Città del Vaticano 1940 (Studi e testi, 87), pp. 130-209 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; (...), III: Le Pontifical de Guillaume Durand, Città del Vaticano 1940 (Studi e testi, 88), pp. 218-269 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per il Processionale: M. HUGLO, Les manuscrits du processional, II: France à Afrique du Sud, München 2004 (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B, 14/[2]) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., II, p. 24*]. Per Libri d’ore: MORELLO, Libri d’ore della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della mostra [3.3:37]; Pregare nel segreto. Libri d’ore e testi di spiritualità [3.3:53]. Per manoscritti provenienti da Aosta: AMIET, Repertorium liturgicum Augustanum [3.1:62]. Per manoscritti provenienti da Bobbio: SCAPPATICCI, Codici e liturgia a Bobbio [3.1:173].
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Per manoscritti provenienti da Lione: AMIET, Les manuscrits liturgiques du diocèse de Lyon [3.1:485]. Per notazioni musicali in manoscritti liturgici dell’Italia settentrionale (sec. XII): BAROFFIO, Le grafie musicali nei manoscritti liturgici del secolo XII nell’Italia settentrionale [3.1:672]. Per manoscritti liturgici in beneventana del XVI secolo: V. BROWN, The Survival of Beneventan Script: Sixteenth-Century Liturgical Codices from Benedictine Monasteries in Naples, in Monastica. Scritti raccolti in memoria del XIV centenario della nascita di S. Benedetto (480-1980), I, Montecassino 1982 (Miscellanea Cassinese, 44), pp. 237-355: 305-346 [rist. in EAD., Terra Sancti Benedicti. Studies [3.1:97], pp. 149-274: 217-257; con descrizioni dei manoscritti Barb. lat. 517, Borg. lat. 356, Chig. C.IV.113]. Per manoscritti beneventani del Messale: V. BROWN, Early Evidence for the Beneventan Missal: Palimpsest Texts (saec. X/XI) in Montecassino 271, in Mediaeval Studies 60 (1998), pp. 239-306: 273-274 [rist. in EAD., Terra Sancti Benedicti. Studies [3.1:97], pp. 65-145: 104-106; con indicazioni relative ai manoscritti Barb. lat. 603, 699, Ott. lat. 576, Vat. lat. 6082, 10673]. Per l’Ordinale di Montecassino e Benevento nell’XI secolo: Th.F. KELLY, The Ordinal of Montecassino and Benevento. Breviarium sive ordo officiorum, 11th Century, Fribourg 2008 (Spicilegium Friburgense, 45), pp. 39-40, 42, 223-227, 242-245, 253-254 [con descrizioni dei manoscritti Ott. lat. 145, Urb. lat. 585, Vat. lat. 4928]. Per manoscritti beneventani con Calendari e Martirologi: V. BROWN, A New Beneventan Calendar from Naples: the Lost «Kalendarium Tutinianum» rediscovered, in Mediaeval Studies 46 (1984), pp. 385-449: 394, 386 [rist. in EAD., Terra Sancti Benedicti. Studies [3.1:97], pp. 275-360: 286, 288, rispettivamente con indicazioni, per i calendari, relative ai manoscritti Borg. lat. 211, Urb. lat. 585, Vat. lat. 4928, 6082, e, per i Martirologi, ai manoscritti Barb. lat. 421, Ott. lat. 3, Vat. lat. 4958, 5949]. Per rotoli di Exultet: Th.F. KELLY, The Exultet in Southern Italy, New York-Oxford 1996, pp. 245-253 [con descrizioni dei manoscritti Barb. lat. 592, Vat. lat. 3784, 3784A, 9820; ma cfr. anche l’«Index of Manuscripts», ibid., p. 345, con indicazioni relative a manoscritti d’altra tipologia inclusi nei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: AVERY, The Exultet Rolls of South Italy [3.5:139]; Exultet. Rotoli liturgici del medioevo meridionale [3.3:51]. Per manoscritti con preghiere latine: J.P. CROWLEY, Latin Prayers Added into the Margins of the Prayerbook British Library, Royal 2.A.XX at the Beginnings of the Monastic Reform in Worcester, in Sacris erudiri 45 (2006), pp. 223-303: 299-303 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per l’uso liturgico dei Cantici biblici: MEARNS, The Canticles of the Christian Church [3.1:492] [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of Manuscripts», ibid., pp. 104-105].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per litanie dei santi d’ambito anglo-sassone: Anglo-Saxon Litanies of the saints [3.1:175]; LAPIDGE, Litanies of the Saints [3.1:176]. Per manoscritti connessi con una riforma liturgica di Niccolò III (1277-1280): S.A. VAN DIJK, Three Manuscripts of a Liturgical Reform by John Cajetan Orsini (Nicolas III), in Scriptorium 6 (1952), pp. 213-242: 237-240 [con ampia descrizione dell’Ott. lat. 356]. Liturgici orientali: Per il Lezionario armeno (Çašoc‘): Ch. RENOUX, Le Lectionnaire de Jérusalem en Arménie: le çašoc‘, I: Introduction et liste des manuscrits, Turnhout 1989 (Patrologia Orientalis, 44/4), pp. 417-551: 520 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Borg. arm.; Chig.; Vat. arm.]. Per un testimone georgiano della «Liturgia di s. Pietro»: CODRINGTON, The Liturgy of Saint Peter [3.1:490], p. 15 [per il Borg. georg. 7]. Per le anafore siriache: A. RAES, in Anaphorae Syriacae quotquot in codicibus adhuc repertae sunt (...), I/1, Roma 1939, pp. XXXIII-XXXVIII [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. sir.; Vat. sir.]. Per manoscritti siriaci dell’Anafora degli apostoli Addai e Mari: W.F. MACOMBER, The Oldest Known Text of the Anaphora of the Apostles Addai and Mari, in Orientalia Christiana Periodica 32 (1966), pp. 335-371 [con elenco di manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.]. Per i riti dell’iniziazione cristiana nella tradizione siro-occidentale: J.-M. SAUGET, Le «Codex Liturgicus» de J.-L. Assemani et ses sources manuscrites pour les «Ordines» de l’Initiation chrétienne selon la tradition syro-occidentale, in Gregorianum 54 (1973), pp. 339-352 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.]. Per manoscritti caldei dell’Üuðrâ: W.F. MACOMBER, A List of the Known Manuscripts of the Chaldean Üuðrâ, in Orientalia Christiana Periodica 36 (1970), pp. 120-134 [con elenco di manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.]. Per la liturgia maronita: J.-B. CHABOT, La liturgie attribuée à saint Jean Maron. Texte syriaque extrait des manuscrits de la Bibliothèque Vaticane, in Notices et extraits des manuscrits de la Bibliothèque Nationale et autres bibliothèques, XLIII, Paris 1965, pp. 1-42 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.]. Per i riti introduttivi della messa maronita: P.-E. GEMAYEL, Avantmesse maronite. Histoire et structure, Roma 1965 (Orientalia Christiana Analecta, 174) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.]. Per i riti dell’iniziazione nella Chiesa Maronita: A. MOUHANNA, Les rites de l’initiation dans l’Église Maronite, Roma 1980 (Orientalia Christiana Analecta, 212) [con descrizioni dei manoscritti Vat. sir. 312, 313, 477]. Per l’uso liturgico dei Cantici biblici: MEARNS, The Canticles of the Christian Church [3.1:492] [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. copt.; Vat. copt.; Vat. sir.; cfr. l’«Index of Manuscripts», ibid., pp. 104-105].
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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Originari o provenienti dalla L o m b a r d i a : Per manoscritti miniati d’area lombarda: Miniature lombarde. Codici miniati dall’VIII al XIV secolo [3.1:609]. Per Salteri altomedievali miniati: Miniature altomedievali lombarde [3.1:597]. Per manoscritti di umanisti lombardi alla corte dei Visconti e degli Sforza: PELLEGRIN, Bibliothèques d’humanistes lombards [3.1:946]. Provenienti da L o r s c h : Dal monastero di S. Nazario: B. BISCHOFF, Lorsch im Spiegel seiner Handschriften, München 1974 (Münchener Beiträge zur Mediävistik und Renaissance-Forschung), pp. 104-119 [con elenco ed essenziali notizie relativi a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: FALK, Beiträge zur Rekonstruktion der alten Bibliotheca Fuldensis und Bibliotheca Laureshamensis [3.1:397], pp. 55-74 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.]; Ch.E. FINCH, Catalogues and Other Manuscripts from Lorsch, in Transactions and Proceedings of the American Philological Association 99 (1968), pp. 165-179 [con succinte descrizioni di manoscritti del fondo Pal. lat.]. Con testi m a g i c i : Cfr. s.v. Con testi s c i e n t i f i c i e magici, [3.1:829ss.]. Malayâ/am: A. VALLAVANTHARA, A Catalogue of the Malayalam Manuscripts in the Vatican Library, Mannanam 1984 (Tools for Scientific Research Series, 1) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. ind.; Ross.; Vat. ind.]. Relativi a M a l t a : E. MICHEL, I manoscritti della Biblioteca Vaticana relativi alla storia di Malta, in Archivio Storico di Malta 1 (1929-1930), pp. 152-169 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche, per una selezione di testimonianze della Vaticana: Memorie melitensi [3.3:31]. Cfr. anche: A. BONNICI, Due secoli di storia politico-religiosa di Malta nel fondo Barberini latino della Biblioteca Vaticana, in Melita historica 4 (1967), pp. 229-256 [con riferimenti a manoscritti del fondo Barb. lat.]. D’argomento m a r i a n o : Per manoscritti italiani con leggende mariane o raccolte di miracoli della Vergine: M.V. GRIPKEY, Mary Legends in Italian Manuscripts in the Major Libraries of Italy, in Mediaeval Studies 14 (1952), pp. 9-47; 15 (1953), pp. 14-46 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Vat. lat.].
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II, p. 923
112
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per manoscritti miniati: Maria Vergine Madre Regina. Le miniature medievali e rinascimentali [3.3:67]. Con testi m a t e m a t i c i : Cfr. THORNDIKE, Some Little Known Astronomical and Mathematical Manuscripts [3.1:86]; ID., Notes upon Some Medieval Latin [3.1:87]; J.F. DALY, Mathematics in the Codices Ottoboniani Latini, in Manuscripta 8 (1964), pp. 3-17 [con descrizioni di manoscritti del fondo Ott. lat.]; J.F. DALY — Ch.J. ERMATINGER, Mathematics in the Codices Ottoboniani Latini, in Manuscripta 9 (1965), pp. 12-29 [con descrizioni di manoscritti del fondo Ott. lat.]. Cfr. anche s.v. Con testi s c i e n t i f i c i e magici, [3.1:829ss.]. Per abachi italiani del Rinascimento: VAN EGMOND, Practical Mathematics [3.1:1]. D’interesse m e c h i t a r i s t i c o : A. SIRINIAN — F. D’AIUTO, Su alcuni manoscritti d’interesse mechitaristico in fondi non armeni della Biblioteca Vaticana, in La spiritualità armena nei secoli X-XII. Atti della I Settimana di Studio sulla Spiritualità Armena. Isola di San Lazzaro-Venezia, 3-8 settembre 2002, Venezia 2004 [con analisi di manoscritti dei fondi: Autogr. Paolo VI; Vat. lat.]. Di m e d i c i n a : Per manoscritti greci, latini e orientali delle opere di medicina di autori greci d’età classica e medievale: H. DIELS, Die Handschriften der antiken Ärzte, I: Hippokrates und Galenos, Berlin 1905 (Abhandlungen der Königlichen Preussischen Akademie der Wissenschaften. Philosophisch-historische Classe, 1905/III); (...), II: Die übrigen griechischen Ärzte außer Hippokrates und Galenos, Berlin 1906 (Abhandlungen [...] 1906/I) [con numerose descrizioni di codici della Biblioteca Vaticana, ma senza un indice dei manoscritti citati]. Ulteriori indicazioni sul progetto e addenda in: ID., Bericht über den Stand des interakademischen Corpus medicorum antiquorum und Erster Nachtrag zu den in den Abhandlungen 1905 und 1906 veröffentlichten Katalogen, Berlin 1907 (Abhandlungen [...] 1907/II). Cfr. anche: DURLING, Corrigenda and Addenda to Diels’ Galenica: I. Codices Vaticani [3.2:395]; FORTUNA — RAIA, Corrigenda and Addenda to Diels’ Galenica [3.2:396]. Per testimoni greci palinsesti: D. HARLFINGER — C.W. BRUNSCHÖN — M. VASILOUDI, Die griechischen medizinischen Palimpseste (mit Beispielen ihrer digitalen Lektüre), in Ärzte und ihre Interpreten. Medizinische Fachtexte der Antike als Forschungsgegenstand der klassischen Philologie. Fachkonferenz zu Ehren von Diethard Nickel, (...) hrsg. von C.W. MÜLLER — Ch. BROCKMANN — C.W. BRUNSCHÖN, München-Leipzig 2006 (Beiträge zur Altertumskunde, 238), pp. 143-164 e Taf. 718 (Abb. 1-12) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Vat. gr.].
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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Per manoscritti latini dei secoli IX-XI: A. BECCARIA, I codici di medicina del periodo presalernitano (secoli IX, X e XI), Roma 1956 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 53), pp. 307-331 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti di autori della Scuola Salernitana: P.O. KRISTELLER, Bartholomaeus, Musandinus and Maurus of Salerno and other early commentators of the «Articella». With a tentative list of texts and manuscripts, in Italia medioevale e umanistica 19 (1976), pp. 57-87: 84-85 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Reg. lat.; Vat. lat.]; ID., Studi sulla Scuola medica salernitana, Napoli 1986, p. 135 [nell’«Elenco dei manoscritti contenenti gli antichi commentari all’Articella di Bartolomeo, Mauro e altri», menzioni di manoscritti dei fondi: Borgh.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: WALLIS, The Articella commentaries of Bartholomaeus of Salerno [3.2:160]; LAURIOUX, Petrus Musandinus et son traité sur l’alimentation des malades [3.2:662]; AUSÉCACHE, Un Liber iste, des Liber iste? Un Platearius [3.2:771]; BOTTIGLIERI, Appunti per un’edizione critica del Liber Pandectarum medicinae di Matteo Silvatico [3.2:890]; GREEN, The Development of the Trotula [3.2:971]. Per il fondo Vaticano latino, cfr. anche: P. MICHELONI, La medicina II, p. 924 nei primi tremila codici del fondo Vaticano latino, Roma 1950 (Pubblicazioni dell’Istituto di Storia della medicina dell’Università di Roma. Collezione C: Studi e ricerche storico-mediche). Per manoscritti latini relativi alla storia della medicina e della scienza in generale: L. THORNDIKE, Vatican Latin Manuscripts in the History of Science and Medicine, in Isis 13 (1929), pp. 53-102 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 98-101]; cfr. anche: ID., Little Known Names of Medical Men in Vatican Palatine Manuscripts, in Annals of Medical History, n.s., 8/2 (1936), pp. 145-159 [per manoscritti del fondo Pal. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 158]; ID., Some Medieval Medical Manuscripts at the Vatican, in Journal of the History of Medicine and Allied Sciences 8 (1953), pp. 263-283 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 281]. Cfr. anche: THORNDIKE, Science and Thought in the Fifteenth Century [3.1:830]. Per i «regimina sanitatis» (secc. XIII-XV): M. NICOUD, Les régimes de santé au Moyen Âge. Naissance et diffusion d’une écriture médicale (XIIIe-XVe siècle), II, Rome 2007 (Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome, 333), pp. 787-812 [per manoscritti di opere dietetiche occidentali in latino; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.], 958-960 [per manoscritti di opere dietetiche in volgare francese o italiano; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.], 992-994 [per manoscritti delle traduzioni latine delle Diete universali e particolari di Isaac Israeli (855 ca.-955) e dei loro commentari; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti miniati, cfr. MACKINNEY, Medical Illustrations in Medieval Manuscripts of the Vatican Library [3.1:601]; EAD., Medical Illustrations in Medieval Manuscripts [3.1:602].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per erbari, cfr. COLLINS, Medieval Herbals [3.1:353].
II, p. 924 [Con testi letterari m e dievali]
Di autori m e d i o - l a t i n i :
Per uno sguardo complessivo sulla tradizione manoscritta dei testi: La trasmissione dei testi latini del Medioevo / Mediaeval Latin Texts and their Transmission (...), I-III, a cura di P. CHIESA e L. CASTALDI, Firenze 2004-2008 (Millennio Medievale, 50, 57, 75; Strumenti e studi, n.s. 8, 10, 18; Te.Tra., 1-3) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’«Indice dei manoscritti», ibid., I, pp. 454456; II, pp. 564-566; III, pp. 491-492]. II, p. 924 Per autori altomedievali d’ambito italiano: Clavis scriptorum Latinorum Medii Aevi. Auctores Italiae (700-1000), a cura di B. VALTORTA, Firenze 2006 (Edizione nazionale dei testi mediolatini, 17; Serie I, 10) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 289-291]. Per autori d’età medievale e umanistica originari della Gran Bretagna o dell’Irlanda: R. SHARPE, A Handlist of the Latin Writers of Great Britain and Ireland before 1540 (...), Turnhout 20012 (Publications of the Journal of Medieval Latin, 1) [repertorio organizzato per autori e opere, con numerose indicazioni relative a manoscritti della Vaticana, ma senza indice dei manoscritti; per aggiunte e correzioni: http://www.history.ox.ac.uk/sharpe/lw.pdf]. Relativi al M e s s i c o : E. GUZMÁN, Manuscritos sobre México en archivos de Italia, México 1964 (Colección de materiales para la historiografia de México, 1), pp. 205-225, 229-234 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg., Carte naut.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Provenienti da M e s s i n a : Per manoscritti greci: MERCATI, Per la storia dei manoscritti greci [2.1:25], pp. 85-98 [con notizie relative a manoscritti del fondo Vat. gr.]. Originari o provenienti da M i l a n o : Per manoscritti liturgici: CARMASSI, Corpus Ambrosiano-Liturgicum, IV: Libri liturgici [3.1:503]. Miniati greci: Per la miniatura bizantina, in generale: V. LAZAREV, Storia della pittura bizantina, Torino 1967 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat.
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sir.; Vat. slav.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 480-481; cfr. anche la nuova edizione russa: ID., Istorija vizantijskoj àivopisi, I-II, Moskva 1986, con indice dei manoscritti, ibid., I, p. 318]. Cfr. anche: S. BEISSEL, Vaticanische Miniaturen. Quellen zur Geschichte der Miniaturmalerei / Miniatures choisies de la Bibliothèque du Vatican. Documents pour une histoire de la miniature, Freiburg im Breisgau 1893 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; H. GERSTINGER, Die griechische Buchmalerei, I-II, Wien 1926 [con riproduzioni e analisi relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.]; G. GALAVARIS [Galabavrh"], Ellhnikhv Tevcnh. Zwgrafikhv Buzantinþn ceirogravfwn, Aqhvna 1995 [con riproduzioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 272-274, che non è tuttavia organizzato secondo le biblioteche di conservazione, ma per testi e tipologie di manoscritti]; A. DÀUROVA, La miniatura bizantina. I manoscritti miniati e la loro diffusione, Milano 2001 (Corpus bizantino slavo) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Borg. ill.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. slav.; ma con riferimenti anche a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 295]. Per manoscritti datati: I. SPATHARAKIS, Corpus of Dated Illuminated Greek Manuscripts to the Year 1453, I: Text; II: Illustrations, Leiden 1981 (Byzantina Neerlandica, 8) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti tardoantichi e alto-medievali miniati d’ambito cristiano: R. SÖRRIES, Christlich-antike Buchmalerei im Überblick, [I-II], Wiesbaden 1993: I, pp. 138-140 [con schematica descrizione del Vat. gr. 747], 141-142 [Pal. gr. 431], 143-146 [Vat. gr. 699]; II, passim [per le tavole relative]. Per manoscritti del IX e X secolo: K. WEITZMANN, Die byzantinische Buchmalerei des 9. und 10. Jahrhunderts, Berlin 1935 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 91; del volume esiste una ristampa anastatica: Wien 1996 (Österreichische Akademie der Wissenschaften. Philosophisch-historische Klasse. Denkschriften, 243; Veröffentlichungen der Kommission für Schrift- und Buchwesen des Mittelalters, Reihe IV, 2/1)]. Per un aggiornamento: ID., Die byzantinische (...). Addenda und Appendix, Wien 1996 ([...]. Denkschriften, 244; Veröffentlichungen [...], Reihe IV, 2/2) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 105]. Cfr. anche: L. BRUBAKER, Greek Manuscript Decoration in the Ninth and Tenth Century: Rethinking Centre and Periphery, in I manoscritti greci tra riflessione e dibattito. Atti del V Colloquio Internazionale di Paleografia Greca (Cremona, 4-10 ottobre 1998), I-III, a cura di G. PRATO, Firenze 2000 (Papyrologica Florentina, 31), II, pp. 513-533: 533 e passim; III, pp. 267-280 (tavv. 1-12) [con elenco e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti del Rinascimento italiano: The Painted Page. Italian Renaissance Book Illumination, 1450-1550, [catalogue of the exhibition: London,
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Royal Academy of Arts, 27 Oct. 1994-22 Jan. 1995; New York, The Pierpont Morgan Library, 15 Feb.-7 May 1995], ed. by J.J.G. ALEXANDER, London-New York 1994, pp. 103-104, 106 [con descrizione e riproduzione del Vat. gr. 1626]; cfr. anche: Miniature del Rinascimento. Catalogo della mostra [3.3:5] [per il Vat. gr. 1626]. Per l’Ottateuco: J. LOWDEN, The Octateuchs. A Study in Byzantine Manuscript Illustration, University Park 1992, pp. 11-15, 26-28 e passim [con descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 746, 747; ibid., pp. 105-119, sul «Rotolo di Giosuè» Pal. gr. 431]; The Illustrations in the Manuscripts of the Septuagint, II: Octateuch, 1: K. WEITZMANN — M. BERNABÒ, The Byzantine Octateuchs. Mount Athos, Vatopedi Monastery, codex 602; Florence, Biblioteca Medicea Laurenziana, codex pluteus 5.38; Istanbul, Topkapi Sarayi Library, codex G.I.8; Rome, Biblioteca Apostolica Vaticana, codex Vaticanus graecus 746 and codex Vaticanus graecus 747; Smyrna (olim), Evangelical School Library, codex A.I, with the collaboration of R. TARASCONI, [I-II], Princeton 1999, pp. 331-334, 339-341 [con descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 746, 747]. Per il libro dei Re: J. LASSUS, L’illustration byzantine du Livre des Rois. Vaticanus Graecus 333, Paris 1973 (Bibliothèque des Cahiers archéologiques, 9) [per il Vat. gr. 333; ibid., pp. 85-88, confronti con le miniature degli Ottateuchi Vat. gr. 746, 747]. Per il Salterio: A. CUTLER, The Aristocratic Psalters in Byzantium, Paris 1984 (Bibliothèque des Cahiers archéologiques, 13), pp. 78-85 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: The Illustrations in the Manuscripts of the Septuagint, III/1: Vaticanus Graecus 1927 [3.5: 143]; (...), III/ 2: Vaticanus Graecus 752 [3.5:144]. Per il libro di Giobbe: M. BERNABÒ, Le miniature per i manoscritti greci del libro di Giobbe. Patmo, Monastero di San Giovanni Evangelista, cod. 171; Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, cod. Vat. gr. 749; Sinai, Monastero di Santa Caterina, cod. 3; Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, cod. gr. 538, Firenze 2004 (Millennio Medievale, 45; Strumenti e studi, n.s. 6) [con dettagliata descrizione, ibid., pp. 21-125, delle miniature del Vat. gr. 749; ibid., pp. 9-13, un elenco dei manoscritti di Giobbe nella versione dei Settanta con miniature, dai fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.; sul Giobbe Vat. gr. 749 si veda inoltre ibid., pp. 146154]; cfr. anche: P. HUBER, Hiob: Dulder oder Rebell? Byzantinische Miniaturen zum Buch Hiob in Patmos, Rom, Venedig, Sinai, Jerusalem und Athos, Düsseldorf 1986, pp. 89-123 [per il Vat. gr. 749]. II, p. 924 Per i libri profetici: J. LOWDEN, Illuminated Prophet Books. A Study of Byzantine Manuscripts of the Major and Minor Prophets, University Park-London 1988, pp. 9-14, 22-25, 32-38, 65-69 e passim [con descrizioni dei manoscritti Chig. R.VIII.54, Vat. gr. 755, 1153-1154]. Per i Vangeli: R.S. NELSON, The Iconography of Preface and Miniature in the Byzantine Gospel Book, New York 1980 (Monographs of Archaeology and the Fine Arts, 36) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Urb. gr.; Vat. copt.; Vat. gr.; per i manoscritti Vaticani citati o esaminati, cfr. «List of manuscripts», ibid., p. 162]; cfr. anche: G. GALAVARIS, The Illustrations of the Prefaces in Byzantine Gospels, Wien 1979 (Byzantina Vindobo-
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nensia, 11) [con notizie e analisi di manoscritti dei fondi: Ross.; Vat. gr.; cfr. le liste di manoscritti fornite ibid., pp. 15-23]. Per manoscritti con tavole dei canoni eusebiani decorate: C. NORDENFALK, Die spätantiken Kanontafeln. Kunstgeschichtliche Studien über die eusebianische Evangelien-Konkordanz in den vier ersten Jahrhunderten ihrer Geschichte, I-II, Göteborg 1938 (Die Bücherornamentik der Spätantike 1), pp. 60-61, 66, 150, 159 e passim [con indicazioni e riproduzioni relative al Pal. gr. 220]. Per manoscritti agiografici o d’interesse agiologico: P. MIJOVIÒ, Menolog. Istorijsko-umetniçka istraàivanja/Ménologe. Recherches iconographiques, Beograd 1973, pp. 210-222 e passim [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. gr.; Vat. gr.]. Per scelte, in esposizioni, di manoscritti liturgici: Biblioteca Apostolica Vaticana. Liturgie und Andacht im Mittelalter [3.3:45]; Liturgia in figura. Codici liturgici rinascimentali della Biblioteca Apostolica Vaticana [3.3:54]. Per manoscritti di medicina: MACKINNEY, Medical Illustrations in Medieval Manuscripts of the Vatican Library [3.1:601]; EAD., Medical Illustrations in Medieval Manuscripts [3.1:602]. Per manoscritti con ornamentazione in «stile blu»: L. PERRIA, Manoscritti miniati in «stile blu» nei secoli X-XI, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 24 (1987), pp. 85-124: 87-89 e passim [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti ritenuti di origine italiota: A. GRABAR, Les manuscrits grecs enluminés de provenance italienne (IXe-XIe siècles), Paris 1972 (Bibliothèque des Cahiers archéologiques, 8) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Vat. gr.; le attribuzioni all’Italia meridionale non sono oggi ritenute sempre condivisibili]. Ma si veda ora: I. HUTTER, La décoration et la mise en page des manuscrits grecs de l’Italie méridionale. Quelques observations, in Histoire et culture dans l’Italie byzantine [3.1:26], pp. 69-93 [con indicazioni e analisi relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti d’area cipro-palestinese o comunque riferibili al «decorative style»: A. WEYL CARR, Byzantine Illumination, 1150-1250. The Study of a Provincial Tradition, Chicago and London 1987 (Studies in Medieval Manuscript Illumination), pp. 285-287 [con analisi e descrizioni dei manoscritti Barb. gr. 449, Vat. gr. 751, 1231]. Per un manoscritto proveniente dal Sacro Convento di Assisi: La biblioteca del Sacro Convento di Assisi, I [3.1:643], pp. 28-31 e figg. I-II, 1-4 [con descrizione del Chig. R.VII.52]. Per precedenti iconografici, in manoscritti bizantini, di scene e figure dell’Oltretomba dantesco: I codici istoriati di Dante [3.5:13]. Per manoscritti con ritratti: I. SPATHARAKIS, The Portrait in Byzantine Illuminated Manuscripts, Leiden 1976 (Byzantina Neerlandica, 6) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. slav.]. Per raffigurazioni di strumenti musicali: GIBIN, Iconografia degli strumenti musicali [3.1:607].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
In relazione a singoli autori: per s. Giovanni Climaco (ante an. 579-650 ca.): MARTIN, The Illustration of the Heavenly Ladder [3.2:544]; per s. Giovanni Crisostomo (340/350 ca.-407): KRAUSE, Die illustrierten Homilien des Johannes Chrysostomos [3.2:543]; per s. Gregorio Nazianzeno (330 ca.-389/390 ca.): GALAVARIS, The Illustrations of the Liturgical Homilies [3.2:443]; per Simeone il Metafrasta (sec. X): PATTERSON ŠEVÇENKO, Illustrated Manuscripts of the Metaphrastian Menologion [3.2:921]. Per prodotti di singole «botteghe» di artisti o copisti: HUTTER, «Le copiste du Métaphraste» [3.2:311]; NELSON, Theodore Hagiopetrites [3.2:935]. Cfr. anche: D’AIUTO, Su alcuni copisti di codici miniati mediobizantini [3.1:283-284]. Miniati latini: In generale: BEISSEL, Vaticanische Miniaturen [3.1:559] [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Piuttosto discorsiva la rassegna offerta da M. VARILLE, Les manuscrits à peintures de la Bibliothèque Vaticane. Sur les degrés de la pensée classique de Paestum à la Vaticane, Lyon 1932, pp. 63-131 («Essai de classification des manuscrits à peintures de la Vaticane»). Per riproduzioni cfr. anche: BOECKLER, Abendländische Miniaturen [3.1:798]. Per manoscritti tardoantichi e altomedievali: K. WEITZMANN, Late Antique and Early Christian Book Illumination, New York 1977, pp. 27-30 and pl. 1-4, 11-14, fig. III-IV, VIII [con indicazioni e riproduzioni dei manoscritti Barb. lat. 2154, Vat. lat. 3225, 3867, 3868]; cfr. anche, per manoscritti tardo-antichi e bizantini: SÖRRIES, Christlich-antike Buchmalerei [3.1:564]: I, pp. 112-113 [con indicazioni relative ai manoscritti Barb. lat. 2154, Vat. lat. 9135], 124-126 [Vat. lat. 3225], 127-129 [Vat. lat. 3867]; II, passim [per le relative tavole]. Per manoscritti con miniature pre-carolinge: Vorkarolingische Miniaturen, hrsg. von E.H. ZIMMERMANN, Berlin 1916 (Deutscher Verein für Kunstwissenschaft. Denkmäler deutscher Kunst, III. Sektion: Malerei, I. Abteilung), pp. 158-159, 168-169, 191-193, 217-218, 300-302 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 318]. Per l’età carolingia: Carolingian Painting, Introduction by F. MÜTHERICH, Provenances and Commentaries by J.E. GAEHDE, New York 1976, pp. 25, 54-55 [con descrizione e riproduzione del Reg. lat. 124]; cfr. anche: A. BOINET, La miniature carolingienne. Ses origines, son développement. Planches, Paris 1913, pl. XVIIB [con riproduzione del Pal. lat. 50]; G. DENZINGER, Die Handschriften der Hofschule Karls des Grossen, Studien zu ihrer Ornamentik, Langwaden 2001, pp. 286-345 [con descrizione del Pal. lat. 50, anche per la parte conservata ad Alba Iulia, Biblioteca Batthyáneum, II.1]. Cfr, anche: 799. Kunst und Kultur der Karolingerzeit [3.3:63]. II, p. 924 Per manoscritti ottoniani: H. MAYR-HARTING, Ottonian Book Illumination. An Historical Study, London 19992 [con indicazioni relative al manoscritto Ott. lat. 74; cfr. l’elenco di «The Principal Ottonian Illuminated Books on which this study is based», ibid., p. 8; ma cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid.,
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p. 285, con indicazioni relative anche a manoscritti, citati talvolta per confronti, dei fondi: Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per manoscritti rinascimentali: Miniature del Rinascimento. Catalogo della mostra [3.3:5]. Per manoscritti astrologici e mitologici: F. SAXL, Verzeichnis astrologischer und mythologischer illustrierter Handschriften des lateinischen Mittelalters in römischen Bibliotheken, Heidelberg 1915 (Sitzungsberichte der Heidelberger Akademie der Wissenschaften. Philosophisch-historische Klasse, Jahrgang 1915, 6.-7. Abhandlung), pp. 4-106 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Non comprende, invece, riferimenti a manoscritti della Vaticana P. MCGURK, Catalogue of astrological and mythological illuminated manuscripts of the Latin Middle Ages, I-IV, London 19611966. Per manoscritti biblici di età romanica: W. CAHN, La Bible romane. Chefs-d’œuvre de l’enluminure, Fribourg 1982, pp. 288-289 [traduzione di: ID., Romanesque Bible Illumination, Ithaca, N.Y. 1982; con un inventario selettivo delle Bibbie scritte e miniate dal Mille alla fine del XII secolo o agli inizi del XIII, e schede di descrizione dei manoscritti Barb. lat. 587, Pal. lat. 3-5, Vat. lat. 10405, 12958]. Per Bibbie napoletane del XIV secolo: A. BRÄM, Neapolitanische Bilderbibeln des Trecento. Anjou Buchmalerei von Robert dem Weisen bis zu Johanna I., I-II, Wiesbaden 2007: I, pp. 14-16, 403, 405 e passim [per descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 3550, 14430; si veda anche, per codici d’altro contenuto, ibid., I, pp. 413-414, 432, 450-452, in relazione ai manoscritti Ott. lat. 2145, Vat. lat. 1860, 8183]. Per Salteri altomedievali d’area lombarda: Miniature altomedievali lombarde, I: L. SANTUCCI, La poesia nella Bibbia; II: A. PAREDI, Nota storica sui Salteri milanesi del IX secolo, [Milano] 1978 (Fontes Ambrosiani, 59), pp. 165-175 e passim [con indicazioni e numerose riproduzioni dei manoscritti Vat. lat. 82-83]. Per un Salterio d’area francese, forse parigino (sec. XIII): G. HASELOFF, Die Psalterillustration im 13. Jahrhundert. Studien zur Geschichte der Buchmalerei in England, Frankreich und den Niederlanden, [Kiel] 1938, pp. 106107 [con indicazioni relative al manoscritto Ross. 314]. Per Vangeli con tavole dei canoni eusebiani decorate: NORDENFALK, Die spätantiken Kanontafeln [3.1:579], pp. 174-175, 194 [con indicazioni e riproduzioni relative ai manoscritti Vat. lat. 3806, 5465]. Per le Epistole paoline in Bibbie francesi e inglesi dei secoli XII-XIII: L. ELEEN, The Illustration of the Pauline Epistles in French and English Bibles of the Twelfth and Thirteenth Centuries, Oxford 1982 [cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 177, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per miniature dell’Apocalisse: R.K. EMMERSON — S. LEWIS, Census and Bibliography of Medieval Manuscripts containing Apocalypse Illustrations, ca. 800-1500, in Traditio 40 (1984), pp. 337-379; 41 (1985), pp. 367-409; 42 (1986),
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
pp. 443-472: 445 [con descrizione del Vat. lat. 3819], 455-456 [con descrizioni dei manoscritti Chig. A.IV.74, Vat. lat. 39]. Per scelte, in esposizioni, di manoscritti liturgici: Manoscritti e stampati liturgici esposti dalla Biblioteca Vaticana [3.3:7]; Biblioteca Apostolica Vaticana. Liturgie und Andacht im Mittelalter [3.3:45]; Pregare nel segreto. Libri d’ore e testi di spiritualità [3.3:53]; Liturgia in figura. Codici liturgici rinascimentali della Biblioteca Apostolica Vaticana [3.3:54]. Per Pontificali miniati: PALAZZO, L’évêque et son image [3.1:512]. Per manoscritti di medicina greci, latini e volgari: L.C. MACKINNEY, Medical Illustrations in Medieval Manuscripts of the Vatican Library, in Manuscripta 3 (1959), pp. 3-18, 76-88 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; con segnalazione di un «Erratum», in Manuscripta 4 (1960), p. 128]; EAD., Medical Illustrations in Medieval Manuscripts, I: Early Medicine in Illuminated Manuscripts; II: Medical Miniatures in Extant Manuscripts, A Checklist compiled with the Assistance of T. HERNDON, London 1965 (Publications of the Wellcome Historical Medical Library, n.s. 5), pp. 176-180 [con note a proposito di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per manoscritti di romanzi cavallereschi miniati a Napoli: A. PERRICCIOLI SAGGESE, I romanzi cavallereschi miniati a Napoli, con una nota paleografica di C. SALVATI e una nota filologica di V. MARMO, Napoli 1979 (Miniature e arti minori in Campania, 14), pp. 87-88, 102-103, tavv. III-VIII, XXXV-XXXVI [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 5895 e Reg. lat. 1501]. Per manoscritti medievali con testi tedeschi: Katalog der deutschsprachigen illustrierten Handschriften des Mittelalters, Begonnen von H. FRÜHMORGEN-VOSS, Fortgeführt von N.H. OTT [zusammen mit G. FISCHER-HEETFELD, U. BODEMANN], München 1986-... (Veröffentlichungen der Kommission für Deutsche Literatur des Mittelalters der Bayerischen Akademie der Wissenschaften) [inaccessibili a chi scrive numerosi fascicoli dell’intera opera, che si descrive solo per la parte effettivamente consultata]: (...) I/1-5, (...) 1986-1991, pp. 362-363, 441-442 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 1369, 1370; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., I/5, p. 513]; II/1-5, (...) 1993-1996, pp. 311-315 [con descrizione del Pal. lat. 871; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., II/5, p. 420, con riferimento a manoscritti di altri fondi]; III/1, (...) 1998 [non contiene descrizioni di manoscritti vaticani]; V/1-2, (...) 2002, pp. 165-172 [con descrizioni dei manoscritti Ross. 90, 102]; VI/3-4, (...) 2005 [non contiene descrizioni di manoscritti vaticani]. Per rappresentazioni della Vergine Maria: Maria Vergine Madre Regina. Le miniature medievali e rinascimentali [3.3:67]. Per le fonti iconografiche dell’Oltretomba dantesco: I codici istoriati di Dante [3.5:13]. Per manoscritti in volgare con ritratti di autori: U. PETERS, Das Ich im Bild. Die Figur des Autors in volkssprachigen Bilderhandschriften des 13. bis 16. Jahrhunderts, Köln-Weimar-Wien 2008 (Pictura et poesis, 22) [con indicazioni
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relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat. (erroneamente ritenuti Reg. lat.); cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 297]. Per manoscritti miniati con scene di tornei: L. KURRAS, Ritter und Turniere. Ein höfisches Fest in Buchillustrationen des Mittelalters und der frühen Neuzeit, Stuttgart-Zürich 1992 (Belser Bildgeschichte des Mittelalters), p. 45 [con indicazioni relative al Ross. 711, del quale si veda anche il facsimile: Turnierbuch aus der Kraichgauer Ritterschaft [3.5:57]]. Per le raffigurazioni di strumenti musicali in manoscritti greci e latini: F. GIBIN, Iconografia degli strumenti musicali nei manoscritti della Biblioteca Vaticana dal IX al XIV secolo, I-II, [tesi discussa presso la Scuola di Paleografia e Filologia Musicale dell’Università degli studi di Pavia nell’anno accademico 1984-1985] [dattiloscritto, consultabile in Biblioteca Vaticana: Musica VI.40 (1-2) Cons.; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per manoscritti riconducibili a miniatori italiani (secc. IX-XVI): Dizionario biografico dei miniatori italiani. Secoli IX-XVI, a cura di M. BOLLATI, prefazione di M. BOSKOVITS, Milano 2004 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Capp. Giulia; Capp. Sist.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’«Indice analitico», ibid., pp. 1014-1020]. Per manoscritti d’area lombarda: Miniature lombarde. Codici miniati dall’VIII al XIV secolo, introduzione di M.L. GENGARO, testo di L. COGLIATI ARANO, Milano 1970, pp. 400-401 [con descrizione del Pal. lat. 506]. Per manoscritti d’area padovana: La miniatura a Padova dal Medioevo al Settecento [3.3:64]. Per manoscritti d’area grafica beneventano-cassinese: V. PACE, Studi sulla decorazione libraria in area grafica beneventana. I fondi della Biblioteca Apostolica Vaticana: i codici cassinesi di età desideriana e i codici non cassinesi della II metà dell’XI secolo, in L’età dell’abate Desiderio, II: La decorazione libraria. Atti della tavola rotonda (Montecassino, 17-18 maggio 1987), a cura di G. CAVALLO, Montecassino 1989 (Miscellanea Cassinese, 60), pp. 65-93 [con analisi e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti bassomedievali d’area italiana: E.B. GARRISON, Studies in the History of Mediaeval Italian Painting, I-IV, Firenze 1953-1962 [con analisi o indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of manuscripts», ibid., IV, pp. 445-451: 449-450]. Per manoscritti toscani del XII secolo: K. BERG, Studies in Tuscan Twelfth-Century Illumination, Oslo-Bergen-Tromsö 1968, pp. 312-317 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti fiorentini: P. D’ANCONA, La miniatura fiorentina (secoli XI-XVI), II: Catalogo descrittivo, Firenze 1914 [con descrizioni di manoscritti
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Indice dei codici», ibid., pp. 898-900]. Per l’età umanistica cfr. anche: Miniatura fiorentina del Rinascimento, 1440-1525: un primo censimento, a cura di A. GARZELLI, I-II, Firenze 1985 (Inventari e cataloghi toscani, 18-19) [con notizie relative a codici della Biblioteca, ma senza indice dei manoscritti]; L.B. KANTER [et al.], Painting and Illumination in Early Renaissance Florence, 1300-1450, [catalogue of the exhibition: New York, Metropolitan Museum of Art, November 17, 1994February 26, 1995], New York 1994, pp. 89-95, 241-243, 276-280 [con schede di descrizione dei manoscritti Arch. Cap. S. Pietro C.129, Ross. 1192]. Si veda inoltre, per manoscritti miniati per Federico da Montefeltro (1422-1482): GARZELLI, I miniatori fiorentini di Federico [3.2:382]. Per manoscritti ferraresi: F. HERMANIN, Le miniature ferraresi della Biblioteca Vaticana, in L’arte 3 (1900), pp. 341-373 [con descrizioni di manoscritti del fondo Urb. lat.]; P. D’ANCONA, La miniatura ferrarese nel fondo Urbinate della Vaticana, in L’arte 13 (1910), pp. 353-361 [con notizie relative a manoscritti del fondo Urb. lat., ed elenco di manoscritti ferraresi dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per manoscritti del Rinascimento italiano: The Painted Page. Italian Renaissance Book Illumination [3.1:569], passim [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti veneti del Rinascimento: G. MARIANI CANOVA, La miniatura veneta del Rinascimento, 1450-1500, Venezia 1969 (Profili e saggi di arte veneta, 7), pp. 103-140, 147-148 [con indicazioni relative ai manoscritti Urb. lat. 326, Vat. lat. 5208, 4097]. Per manoscritti delle isole britanniche: J.J.G. ALEXANDER, Insular Manuscripts, 6th to the 9th Century, London 1978 (A Survey of Manuscripts Illuminated in the British Isles, 1), pp. 61-62, ill. 169-178 [a proposito del Barb. lat. 570]; E. TEMPLE, Anglo-Saxon Manuscripts, 900-1066, London 1976 (A Survey [...], 2), pp. 100-102, ill. 262-264, fig. 26 [per il Reg. lat. 12]; p. 56 [Reg. lat. 1671]. Per manoscritti inglesi d’età gotica: N. MORGAN, Early Gothic Manuscripts, I: 1190-1250, London 1982 (A Survey [...], 4/1), p. 66 [Reg. lat. 258]; (...), II: 1250-1285, London 1988 (A Survey [...], 4/2), pp. 131-132 [a proposito dell’Urb. lat. 206]; L.F. SANDLER, Gothic Manuscripts, 12851385, II, London 1986 (A Survey [...], 5), pp. 129-130 [Pal. lat. 537]; K.L. SCOTT, Later Gothic Manuscripts 1390-1490, II, London 1996 (A Survey [...], 6), pp. 30-32 [Pal. lat. 501], 341-342 [Ross. 275]. Cfr. anche: E.G. MILLAR, La miniature anglaise du Xe au XIIIe siècle, Traduit de l’anglais par M.E. MAITRE (....), Paris et Bruxelles 1926, pp. 86, 120, pl. 19-20 [con breve descrizione e riproduzioni del Reg. lat. 12; inaccessibile a chi scrive l’edizione originale inglese: ID., English Illuminated Manuscripts from the Xth to the XIIIth Century, Paris et Bruxelles 1926]; Insular and Anglo-Saxon Illuminated Manuscripts. An Iconographic Catalogue c. A.D. 625 to 1100, Compiled and edited by T.H. OHLGREN, New York-London 1986 (Garland Reference Library of the Humanities, 631), pp. 32-34 [relativamente al Barb. lat. 570], 96 [Reg. lat. 1671], 205-211 [Reg. lat. 12]; Anglo-Saxon Textual Illustration. Photographs of Sixteen Manuscripts with Descriptions and Index, compiled and ed. by T.H.
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OHLGREN, Kalamazoo, Michigan 1992 (Medieval Institute Publications), pp. 2-3, 41-49, pl. 3.1-3.49 [con descrizione e riproduzioni del Reg. lat. 12]. Per manoscritti di area tedesca (sec. XIII): H. SWARZENSKI, Die lateinischen illuminierten Handschriften des XIII. Jahrhunderts in den Ländern an Rhein, Main und Donau, I-II, Berlin 1936 (Denkmäler deutscher Kunst): I, pp. 120-121; II, Taf. 77 Abb. 455 [con descrizione e riproduzione del Pal. lat. 26]. Per manoscritti romanici d’area francese (sec. XII): W. CAHN, Romanesque Manuscripts. The Twelfth Century, I-II, London 1996: II, pp. 44-45, 177178 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 497, Vat. lat. 3305]. Per manoscritti riconducibili a miniatori parigini (1200-1500): R.H. ROUSE — M.A. ROUSE, Illiterati et uxorati. Manuscripts and their Makers. Commercial Book Producers in Medieval Paris, 1200-1500, II, Turnhout 2000, pp. 147, 179, 200, 206 [circa i manoscritti Pal. lat. 59, 1964, Reg. lat. 635, Ross. 457; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., p. 374, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti parigini dell’età di Luigi IX (1226-1270): R. BRANNER, Manuscript Painting in Paris during the Reign of Saint Louis, Berkeley-Los Angeles-London 1977, pp. 208, 213-214, 216, 220, 224, 234 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per manoscritti di Avignone (1310-1410): F. MANZARI, La miniatura ad Avignone al tempo dei papi (1310-1410), prefazione di F. AVRIL, Modena 2006, pp. 344-346 e passim [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti di Mont-Saint-Michel (966-1100): J.J.G. ALEXANDER, Norman Illumination at Mont St Michel, 966-1100, Oxford 1970, pp. 231-232 [con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 2043, Vat. lat. 9668]. Per manoscritti di Lione (1473-1530): E. BURIN, Manuscript Illumination in Lyons, 1473-1530, Turnhout 2001 (Ars Nova, 3), pp. 126-128, 269-270 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 1682, 3780]. Per manoscritti mosani d’origine benedettina (secc. XI-XII): M.-R. LAPIÈRE, La lettre ornée dans les manuscrits mosans d’origine bénédictine (XIe-XIIe siècles), Paris 1981 (Bibliothèque de la Faculté de Philosophie et Lettres de l’Université de Liège, 229), pp. 413-417 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti francesi e fiamminghi: P. DURRIEU, Notes sur quelques manuscrits à peintures d’origine française ou flamande conservés en Italie, Ire sér.: Rome-Bibliothèque Apostolique du Vatican, in Société française de reproductions de manuscrits à peintures. Bulletin 1 (1911), pp. 85-106 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche, per l’area fiamminga: M. SMEYERS, Flemish Miniatures from the 8th to the mid-16th Century. The Medieval World on Parchment, Leuven 1999 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 523]. Per manoscritti dei Paesi Bassi: J.M.M. HERMANS, Grensgangers. Verluchte handschriften uit de Nederlanden in het Vaticaan, met speciale aandacht
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
voor hs. Ross. 70, in Manuscripten en miniaturen. Studies aangeboden aan Anne S. Korteweg bij haar afscheid van de Koninklijke Bibliotheek, onder redactie van J. BIEMANS, K. VAN DER HOEK, K.M. RUDY, E. VAN DER VLIST, Zutphen 2007 (Bijdragen tot de Geschiedenis van de Nederlandse Boekhandel, N.R. 8), pp. 147-158 [con segnalazione di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per manoscritti fiamminghi dei secoli XV e XVI: G. DOGAER, Flemish Miniature Painting in the 15th and 16th Centuries, Amsterdam 1987 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]; cfr. anche: F. WINKLER, Die flämische Buchmalerei des XV. und XVI. Jahrhunderts. Kunstler und Werke von den Brüdern van Eyck bis zu Simon Bening, Leipzig 1925 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. «Die Handschriften. Verzeichnis nach Orten», ibid., pp. 197-198]; A.W. BYVANCK, La miniature dans les PaysBas septentrionaux, Traduit du néerlandais par A. HAYE, Paris 1937, p. 154 [con descrizione e riproduzione del Reg. lat. 509]. Per manoscritti miniati provenienti dal Sacro Convento di Assisi: La biblioteca del Sacro Convento di Assisi, I: I libri miniati di età romanica e gotica, Saggi e catalogo di M. ASSIRELLI — M. BERNABÒ — G. BIGALLI LUNA, Introduzione di M.G. CIARDI DUPRÈ DAL POGGETTO, Assisi 1988 (Il miracolo di Assisi, 7/1); (...), II: I libri miniati del XIII e del XIV secolo, Saggi e catalogo di M. ASSIRELLI — E. SESTI, Introduzione di M.G. CIARDI DUPRÈ DAL POGGETTO, Assisi 1990 (Il miracolo di Assisi, 7/2) [i manoscritti sono ordinati e descritti secondo criteri cronologici e di origine; ma cfr. ibid., I, pp. 275-279: 276; II, pp. 293-298: 294-295 («Indice dei manoscritti»); con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ross.; Vat. lat.]. Per manoscritti di Ripoll: M.E. IBARBURU ASURMENDI, De capitibus litterarum et aliis figuris. Recull d’estudis sobre miniatura medieval, Edició a la memòria de la profesora Ma.E. Ibarburu Asurmendi, a càrrec del Departament d’Història de l’Art de la Universitat de Barcelona (Secció d’Art Antic i Medieval), Barcelona 1999, pp. 33-48, 111-132, figg. 23-25 [con analisi, descrizioni e riproduzioni dei manoscritti Reg. lat. 123, Vat. lat. 5730]. Cfr. anche: MUNDÓ, Les Bíblies de Ripoll. Estudi [3.5:86]. Per manoscritti d’ambito crociato da S. Giovanni d’Acri: J. FOLDA, Crusader Manuscript Illumination at Saint-Jean d’Acre, 1275-1291, Princeton, N.J. 1976, p. 213 [con descrizione del Reg. lat. 737]. Per manoscritti legati a membri di casa Savoia: EDMUNDS, Catalogue des manuscrits savoyards [3.2:865]. In relazione a singoli autori e testi, per Dante Alighieri (1265-1321): BRIEGER — MEISS — SINGLETON, Illuminated Manuscripts of the Divine Comedy [3.2:50]; Sandro Botticelli pittore della Divina Commedia [3.3:70]. Per Giovanni Boccaccio (1313-1375): Boccaccio visualizzato. Narrare per parole [3.2:218]; in particolare, per volgarizzamenti boccacciani ad opera di Laurent de Premierfait (1380 ca.1418): GATHERCOLE, Illuminations on the French Boccaccio Manuscripts [3.2:229]; EAD., Paintings on Manuscripts of Laurent de Premierfait [3.2:230]. Per il Decretum di Graziano (sec. XII): MELNIKAS, The corpus of the miniatures [3.2:415]. Per Terenzio (195 ca.-159 a.C.): WESTON, The Illustrated Terence Manuscripts
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[3.2:927]; JONES — MOREY, The Miniatures of the Manuscripts of Terence [3.2:928]. Per Virgilio (70-19 a.C.): COURCELLE, Lecteurs païens et lecteurs chrétiens de l’Enéide [3.2:981]. Può essere utile ricordare che, all’inizio degli anni Novanta del XX secolo, furono realizzati, per iniziativa congiunta della Biblioteca Vaticana e dell’École française de Rome, tre videodischi contenenti ciascuno circa 25.000 immagini di miniature, relativamente ai fondi Reginense latino, Urbinate latino e, parzialmente, Vaticano latino, cfr. C. BARYLA, La banque d’images des manuscrits de la Bibliothèque Vaticane. I: La réalisation du vidéo-disque, in Gazette du livre médiéval, nr. 20 (1992), pp. 16-26; J. BASCHET, La banque d’images des manuscrits de la Bibliothèque Vaticane. II: L’indexation iconographique, in Gazette du livre médiéval, nr. 20 (1992), pp. 27-29. Miniati orientali e slavi: Per manoscritti arabi magrebini: U. MONNERET DE VILLARD, Codici magrebini decorati della Biblioteca Vaticana, in Annali dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli, n.s. 3 (1949), pp. 83-91 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ross.; Vat. ar.]. Per manoscritti ebraici: B. NARKISS, Hebrew Illuminated Manuscripts, Foreword by C. ROTH, Jerusalem 1969, p. 136 [con descrizione del Ross. 555]; e, per manoscritti dei secoli XIII-XVI: T.-M. METZGER, La vie juive au Moyen Âge illustrée par les manuscrits hébraïques enluminés du XIIIe au XVIe siècle, Fribourg 1982 [cfr. «Catalogue des manuscrits hébreux dont les images ont servi de base au présent ouvrage», ibid., p. 314, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ross.; Urb. ebr.; Vat. ebr.]. Cfr. anche: J. GUTMANN, Hebrew Manuscript Painting, New York 1978, pp. 28, 30, 104-107 [con riproduzioni e indicazioni relative ai manoscritti Ross. 498, 555]. Per manoscritti ebraici copiati e decorati a Lisbona negli ultimi decenni del XV secolo: METZGER, Les manuscrits hébreux [3.1:486]. Per manoscritti siriaci: J. LEROY, Les manuscrits syriaques à peintures conservés dans les bibliotèques d’Europe et d’Orient. Contribution à l’étude de l’iconographie de langue syriaque, I-II, Paris 1964 (Institut Français d’Archéologie de Beyrouth. Bibliothèque archéologique et historique, 77) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. sir.; Vat. sir.]. Per manoscritti slavi e dell’Oriente cristiano, cfr. anche: LAZAREV, Storia della pittura bizantina [3.1:557]; DÀUROVA, La miniatura bizantina [3.1:562]. Con testi m i t o l o g i c i : Per manoscritti latini miniati, cfr. SAXL, Verzeichnis [3.1:593]. Con m o d e l l i iconografici ad uso di pittori e artisti: R.W. SCHELLER, Exemplum. Model-Book Drawings and the Practice of Artistic Transmission in the Middle Ages (ca. 900-ca. 1470), Trasl. by M. HOYLE, Amsterdam 1995, pp. 98-108, 144-148 [con descrizioni dei manoscritti Reg. lat.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
596, Vat. lat. 1976; cfr. anche l’indice dei manoscritti citati, ibid., p. 430, con riferimenti a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Originari o provenienti da M o n t e c a s s i n o : Per manoscritti della seconda metà dell’XI secolo e dell’inizio del XII: F. NEWTON, The Scriptorium and Library at Monte Cassino, 1058-1105, Cambridge-New York-Melbourne 1999 (Cambridge Studies in Palaeography and Codicology, 7), pp. 332, 335-339, 341-343, 387-391 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Ott. gr.; Ott. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 411-412]. Cfr. anche: E. FOLLIERI, Due codici greci già cassinesi oggi alla Biblioteca Vaticana: gli Ott. gr. 250 e 251, in Palaeographica Diplomatica et Archivistica [2.1:92], I, pp. 159-221 [rist. in EAD., Byzantina et Italograeca. Studi di filologia e di paleografia, a cura di A. ACCONCIA LONGO — L. PERRIA — A. LUZZI, Roma 1997 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 195), pp. 273-336; con descrizioni, analisi e riproduzioni dei manoscritti Ott. gr. 250 e 251]. Per manoscritti dell’abbazia dotati dell’ex libris apposto nei primi anni del XVI secolo: M. D[ELL’OMO], Cassino-Archivio dell’Abbazia di Montecassino, in I manoscritti datati delle province di Frosinone, Rieti e Viterbo, a cura di L. BUONO, R. CASAVECCHIA, M. PALMA, E. RUSSO, Firenze 2007 (Manoscritti datati d’Italia, 17), pp. 5-44: 27-44 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Vat. lat.]. Per testimoni dell’Ordinale di Montecassino e Benevento nell’XI secolo: KELLY, The Ordinal of Montecassino and Benevento [3.1:519]. Originari di M o n t - S a i n t - M i c h e l : Per manoscritti miniati d’età normanna: ALEXANDER, Norman Illumination at Mont St Michel [3.1:634]. D’origine m o s a n a : Per manoscritti miniati d’origine benedettina (secc. XI e XII): LAPIÈRE, La lettre ornée [3.1:636].
II, p. 924 [Provenienti da Murano]
Musicali: Per manoscritti arabi di teoria musicale: A. SHILOAH, The Theory of Music in Arabic Writings (c. 900-1900). Descriptive Catalogue of Manuscripts in Libraries of Europe and the U.S.A., München 1979 (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B, 10) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. ar.; Ross.; Vat. ar.; cfr. «Manuscripts and Library Sigla (...)», ibid., pp. 34-35]. Per manoscriti ebraici di teoria musicale: I. ADLER, Hebrew Writings Concerning Music, in Manuscripts and Printed Books from Geonic Times up to 1800, München 1975 (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B,
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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9/2) [con indicazioni relative a numerosi manoscritti della Vaticana, ma senza indice dei manoscritti citati]. Per manoscritti greci di teoria musicale: Th.J. MATHIESEN, Ancient Greek Music Theory. A Catalogue Raisonné of Manuscripts, München 1988 (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B, 11), pp. 513-673, 777-778 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti di musica bizantina: L. TARDO, I codici melurgici della Vaticana e il contributo alla musica bizantina del monachismo greco della Magna Grecia, in Archivio storico per la Calabria e la Lucania 1 (1931), pp. 225248: 240-248 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. lat.; Vat. gr.]; D. TOULIATOS-BANKER, Check List of Byzantine Musical Manuscripts in the Vatican Library, in Manuscripta 31 (1987), pp. 22-27 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Specimina notationum antiquiorum, edenda curavit O. STRUNK, Folia selecta ex variis codicibus saec. X, XI, & XII phototypice depicta, [I]: Pars principalis; [II]: Pars Suppletoria, Hauniae 1966 (Monumenta Musicae Byzantinae, 7), pl. 176-184 [con riproduzioni e notizie relative ai manoscritti Reg. gr. 54, 58, 59]. Per palinsesti musicali bizantini: N.K. MORAN, A List of Greek Music Palimpsests, in Acta Musicologica 57 (1985), pp. 50-72: 59-63 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Per manoscritti latini di teoria musicale: The Theory of Music, II: From the Carolingian Era up to 1400. Italy. Descriptive Catalogue of Manuscripts, by P. FISCHER, München-Duisburg 1968 (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B, 3/2), pp. 93-120; (...), VI: Manuscripts from the Carolingian Era up to c. 1500. Addenda, Corrigenda. Descriptive Catalogue, by C. MEYER, in collaboration with G. DI BACCO, P. ERNSTBRUNNER, A. RAUSCH, C. RUINI, München 2003 (Répertoire [...], sér. B, 3/6), pp. 563-593 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti di classici latini con notazione neumatica: RIOU, Chronologie et provenance [3.1:246]; ZIOLKOWSKI, Nota Bene [3.1:247]. Un caso specifico è preso in considerazione in V.M. LAGORIO, Three Vatican Manuscripts Containing Neumes, in Manuscripta 13 (1969), pp. 40-41 [per il Barb. lat. 74, ma con riferimenti alla presenza di notazione neumatica anche nei manoscritti, di diverso contenuto, Pal. lat. 1256, Reg. lat. 974]. Per manoscritti latini di canto: Monumenti Vaticani di paleografia musicale latina [3.5:12] [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Ott.. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. ebr.; Vat. gr.; Vat. lat.; con due Appendici: «I. Lettere applicate alle “Passiones D.N.I.C.”; segni musicali», ibid., pp. 191-194; «II. Trattati di musica», ibid., pp. 195-200; sono anche sporadicamente descritti manoscritti non vaticani; le descrizioni sono ordinate sulla base della presenza di neumi con accenti dei diversi paesi e secondo le diverse tipologie di notazione; cfr. ibid., pp. 264-270 («Indice dei codici»), 273-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
276 («Indice geografico»), 276 («Indice degli ordini religiosi»; «Indice dei riti»); cfr. anche ibid., pp. XLIV-LVIII, l’«Indice sinottico dei testi, dei codici e delle tavole», ove i manoscritti sono ripartiti per neumi, neumi-accenti, notazione alfabetica, notazione diastematica, notazione a punti, notazione su linea o a rigo, notazione quadrata, notazione misurata; il secondo volume contiene 130 tavole]. Indicazioni ancora utili in F. DANJOU, Deuxième rapport adressé à M. le Ministre de l’instruction publique, par M. (...), chargé, en 1847, d’une mission en Italie, in Archives des missions scientifiques et littéraires 1 (1850), pp. 636-641 [per manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; ID., Troisième rapport adressé à M. le Ministre de l’instruction publique, par M. (...), chargé, en 1847, d’une mission en Italie, ibid., pp. 642-651 [per manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti del Processionale: HUGLO, Les manuscrits du processional [3.1:516]. Per manoscritti di canto beneventani: Th.F. KELLY, Les témoins II, p. 924 manuscrits du chant bénéventain, Solesmes 1992 (Paléographie musicale. Les principaux manuscrits de chant grégorien, ambrosien, mozarabe, gallican [...], 21), pp. 393-403 [con descrizioni e riproduzioni (ibid., pl. 307-328) di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti musicali dell’Italia settentrionale (sec. XII): B.G. BAROFFIO, Le grafie musicali nei manoscritti liturgici del secolo XII nell’Italia settentrionale. Avvio a una ricerca, in Cantus planus. Papers read at the Fourth Meeting: Pecs, Hungary, 3-8 September 1990, ed. by L. DOBSZAY, A. PAPP, F. SEBO, Budapest 1992, pp. 1-16: 8-16 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per la musica polifonica: Manuscripts of polyphonic music, 11thEarly 14th Century, ed. by G. REANEY, I, München-Duisburg 1966 (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B, 4/1), pp. 794-801 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; G. REANEY, Manuscripts of Polyphonic Music (c. 1320-1400), München-Duisburg 1969 (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B, 4/2), pp. 305-307, 420 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Ross.; Vat. lat.]; Handschriften mit mehrstimmiger Musik des 14., 15. und 16. Jahrhunderts, beschrieben und inventarisiert von K. VON FISCHER und hrsg. in Zusammenarbeit mit M. LÜTOLF, I, München-Duisburg [1972] (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B, 4/[3]), pp. 1018-1036 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; N. BRIDGMAN, Manuscrits de musique polyphonique XVe et XVIe siècles. Italie. Catalogue, München 1991 (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B, 4/5), pp. 355-451 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Capp. Giulia; Capp. Sist.; Chig.; Pal. lat.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. lat.; Vat. mus.]; cfr. anche: Census-Catalogue of Manuscript Sources of Polyphonic Music, 1400-1550, compiled by the University of Illinois Musicological Archives for Renaissance Manuscript Studies, IV: V-Z and Supplement, NeuhausenStuttgart 1988 (American Institute of Musicology. Renaissance Manuscript Stud-
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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ies, 1), pp. 11-72 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Capp. Giulia; Capp. Sist.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. lat.; Vat. mus.]; Census-Catalogue (...), V: Cumulative Bibliography and Indices (...), (...) 1988, p. 269. Per la musica polifonica per il Magnificat e il Te Deum: W. KIRSCH, Die Quellen der mehrstimmigen Magnificat- und Te Deum-Vertonungen bis zur Mitte des 16. Jahrhunderts, Tutzing 1966, pp. 159-163 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Capp. Giulia; Capp. Sist.; S. Maria Magg.]. Per i vespri concertati nella Roma seicentesca: R. HEYINK, «Al decoro della Chiesa, & à lode del Signore Iddio». I vespri concertati nella Roma del Seicento, Roma 1999 (Studi, cataloghi e sussidi dell’Istituto di Bibliografia Musicale, 4), pp. 164-190 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Capp. Giulia; Vat. mus.]. Per canti di tradizione non liturgica (secc. IV-IX): Corpus rhythmorum musicum saec. IV-IX, directed by F. STELLA, I: Songs in non-liturgical sources. Canti di tradizione non liturgica, I: Lyrics / Canzoni (...), Textual Editions by M.B. BACHMANN, C. BOTTIGLIERI, P. BOURGAIN, E. D’ANGELO, M.C. FERRARI, J. HERNÁNDEZ LOBATO, F. LO MONACO, R. MIGUEL FRANCO, F. STELLA, D. VITALI, Musical Edition by S. BARRETT, Introduction to the Manuscripts by P. STOPPACCI, Firenze 2007 [Millennio Medievale, 72; Testi, 18; Corpus dei ritmi latini (secoli IV-IX), 3], pp. LXXI-LXXVI [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.]. Per manoscritti musicali scritti o posseduti in Inghilterra sino al 1200: K.D. HARTZELL, Catalogue of Manuscripts written or owned in England up to 1200 containing Music, Woodbridge 2006, pp. 535-537 [con descrizioni dei manoscritti Reg. lat. 204, Vat. lat. 3363]. Per manoscritti di Sangsprüche e Meisterlieder (secc. XII-XVIII): Repertorium der Sangsprüche und Meisterlieder des 12. bis 18. Jahrhunderts, hrsg. von H. BRUNNER und B. WACHINGER (...), I: Einleitung. Überlieferung, Tübingen 1994, pp. 249-250 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Ross.]. Per manoscritti di compositori neerlandesi: A. SMIJERS, Vijftiende en zestiende eeuwsche Muziekhandschriften in Italië met werken van Nederlandsche Componisten, in Tijdschrift der Vereeniging voor Nederlandsche Muziekgeschiedenis 14 (1935), nr. 3, pp. 1-17 [paginazione dell’estratto; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Capp. Giulia; Capp. Sist.; Chig.; S. Maria Magg.; Urb. lat.]. Per l’iconografia degli strumenti musicali in manoscritti greci e latini: GIBIN, Iconografia degli strumenti musicali [3.1:607]. Per una bibliografia dei facsimili e delle riproduzioni di manoscritti musicali: BAROFFIO — DODA — TIBALDI, MUSIM. Musicae imagines [2.2:13]. Originari o provenienti da N a p o l i : Per Bibbie miniate del XIV secolo: BRÄM, Neapolitanische Bilderbibeln [3.1: 596].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per romanzi cavallereschi miniati: PERRICCIOLI SAGGESE, I romanzi cavallereschi miniati a Napoli [3.1:603]. Per manoscritti provenienti dalla collezione dei re d’Aragona: DE MARINIS, La biblioteca napoletana dei re d’Aragona [3.2:73].
II, p. 925 [N e e r l a n desi]
Con testi n e o - l a t i n i : W.L. GRANT, Neo-Latin Materials at Saint-Louis, in Manuscripta 4 (1960), pp. 3-18 [repertorio organizzato per generi e autori, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ferr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. D’interesse per la storia della n o b i l t à : C.A. BERTINI, Codici vaticani riguardanti la storia nobiliare. Studi bibliografici, Roma 1906 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Originari o provenienti da N o n a n t o l a : Dalla biblioteca dell’abbazia: J. RUYSSCHAERT, Les manuscrits de l’abbaye de Nonantola. Table de concordance annotée et index des manuscrits, Città del Vaticano 1955 (Studi e testi, 182bis) [per i manoscritti vaticani, dei fondi Ott. lat. e Vat. lat., cfr. l’«Index topographique des manuscrits de Nonantola», ibid., pp. 59-66: 62-63], che affianca G. GULLOTTA, Gli antichi cataloghi e i codici della abbazia di Nonantola, Città del Vaticano 1955 (Studi e testi, 182). Precedentemente: A. CAMPANA, Due nuovi codici nonantolani nella Biblioteca Vaticana, in Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi, ser. IX, 5 (1953), pp. 363-382 [a proposito dei manoscritti Ott. lat. 2359, Vat. lat. 5051]. Per manoscritti del IX secolo: M. MORELLI — M. PALMA, Indagine su alcuni aspetti materiali della produzione libraria a Nonantola nel secolo IX, in Scrittura e civiltà 6 (1982), pp. 23-98: 57-65 e passim [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: La sapienza degli angeli. Nonantola e gli scriptoria padani nel Medioevo [3.3:75]. Originari o provenienti dalla N o r m a n d i a : Per manoscritti da monasteri benedettini: G. NORTIER, Les bibliothèques médiévales des abbayes bénédictines de Normandie. Fécamp, Le Bec, Le Mont Saint Michel, Saint-Évroul, Lyre, Jumièges, Saint-Wandrille, Saint-Ouen, Paris 19712 (Bibliothèque d’histoire et d’archéologie chrétiennes), pp. 27, 59, 182, 238 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. Precedentemente: EAD., Les bibliothèques médiévales des abbayes bénédictines de Normandie. Archives de la France monastique, in Revue Mabillon 47 (1957), pp. 133, 57-83, 135-171, 219-244; 48 (1958), pp. 1-19, 99-127, 165-175, 249-257; 50 (1960), pp. 229-243; 51 (1961), pp. 332-346; 52 (1962), pp. 118-133, 182-196.
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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Del N u o v o T e s t a m e n t o : Cfr. s.vv. B i b l i c i g o t i c i , [3.1:100]; B i b l i c i g r e c i , [3.1:103ss.]; B i b l i c i l a t i n i o r o m a n z i , [3.1:127ss.]; B i b l i c i o r i e n t a l i , [3.1:151ss.]; B i b l i c i s l a v i , [3.1:170]. Occitanici: Cfr. s.v. F r a n c e s i e provenzali, [3.1:390ss.]. Omiletici: Per manoscritti greci con omelie sulla Trasfigurazione: M. SACHOT, Les homélies grecques sur la Transfiguration. Tradition manuscrite, Paris 1987, pp. 89-96 [con descrizione di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. Per Omeliari siriaci: J.-M. SAUGET, Deux Homéliaires Syriaques de la Bibliothèque Vaticane, in Orientalia Christiana Periodica 27 (1961), pp. 387-424: 389-400 [con descrizioni dei manoscritti Vat. sir. 368, 369]. Per Omeliari latini medievali: R. GRÉGOIRE, Homéliaires liturgiques médiévaux. Analyse de manuscrits, Spoleto 1980 (Biblioteca degli Studi medievali, 12) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per Omeliari carolingi della scuola di Auxerre: H. BARRÉ, Les homéliaires carolingiens de l’école d’Auxerre. Authenticité-inventaire-tableaux comparatifs-initia, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 225) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. la «Table des manuscrits», ibid., pp. 347-348]. Per la collezione dell’Omeliario quaresimale del IX secolo contenuto nel manoscritto München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 14386: R. ÉTAIX, Un homéliaire quadragésimal du IXe siècle: le ms. CLM 14386, in Scriptorium 40 (1986), pp. 3-15: 11-12 [con descrizione del Vat. lat. 1278]. Per testi omiletici latini relativi al libro di Ruth: DE MARTEL, Répertoire des textes latins relatifs au Livre de Ruth [3.1:369]. Per sermoni medievali latini: J.B. SCHNEYER, Repertorium der lateinischen Sermones des Mittelalters für die Zeit von 1150-1350 (...), [I-XI], Münster, Westfalen 1969-1990 (Beiträge zur Geschichte der Philosophie und Theologie des Mittelalters. Texte und Untersuchungen, 43/1-11) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., XI, pp. 607-609]. Per manoscritti di sermoni provenienti da Fleury: PELLEGRIN, Notes sur quelques manuscrits de sermons provenant de Fleury-sur-Loire [3.1:384]. Per manoscritti dei secoli XIII-XV con sermoni di Domenicani: L. PELLEGRINI, I manoscritti dei Predicatori. I domenicani dell’Italia mediana e i codici della loro predicazione (secc. XIII-XV), Roma 1999 (Institutum Historicum
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Fratrum Praedicatorum. Dissertationes historicae, 26), pp. 389-422 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Vat. lat.]. Per sermonari francesi: A.-M. BOULY DE LESDAIN — E. BRAYER, Recueils manuscrits de sermons en prose française du moyen âge dont la photographie existe à l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, in Bulletin d’information de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, nr. 7 (1958), pp. 47-68 [con indicazioni relative al Reg. lat. 1682]. Con o n i r o c r i t i c a e p r o g n o s t i c a : Per manoscritti greci, ebraici, latini: L. DI TOMMASO, Greek, Latin and Hebrew Manuscripts of the Somniale Danielis and Lunationes Danielis in the Vatican Library, in Manuscripta 47-48 (2003-2004), pp. 1-42: 15-39 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. ebr.; Vat. lat.]. O r i e n t a l i con scrittura greca: F. D’AIUTO, Graeca in codici orientali della Biblioteca Vaticana (con i resti di un manoscritto tardoantico delle commedie di Menandro), in Tra Oriente e Occidente. Scritture e libri greci [3.1:440], pp. 227-296 [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Urb. lat.; Vat. ar.; Vat. sir.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 292-294, con indicazioni relative anche a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Pal. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Di o t t i c a : Per manoscritti latini: D.C. LINDBERG, A catalogue of medieval and Renaissance optical manuscripts, Toronto 1975 (Subsidia Mediaevalia, 4) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of manuscripts», ibid., pp. 136-137]. Originari o provenienti da P a d o v a : Dal monastero di S. Giustina: G. CANTONI ALZATI, La biblioteca di S. Giustina di Padova. Libri e cultura presso i benedettini padovani in età umanistica, Padova 1982 (Medioevo e Umanesimo, 48) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 274]. Per manoscritti con la nota «conduxit», legata a registrazioni doganali di area padovana: L. GARGAN, L’enigmatico «conduxit». Libri e dogana a Padova fra Tre e Quattrocento, in Quaderni per la storia dell’Università di Padova 16 (1983), pp. 1-41: 33-39 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; ibid., pp. 11-12, elenco di manoscritti con note che non si sa se ricondurre a registrazioni doganali, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.].
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Per manoscritti con testi di giuristi docenti a Padova nel XV secolo: A. BELLONI, Professori giuristi a Padova nel secolo XV. Profili bio-bibliografici e cattedre, Frankfurt am Main 1986 (Ius Commune. Sonderhefte: Studien zur Europäischer Rechtsgeschichte, 28) [repertorio organizzato per autori, ma cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 429, con rinvii a indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti in scrittura gotica: PAGNIN, Le origini della scrittura gotica padovana [3.1:894]. Per manoscritti miniati: La miniatura a Padova dal Medioevo al Settecento [3.3:64]. Originari o provenienti dai P a e s i B a s s i : Per manoscritti miniati cfr. s.v. M i n i a t i latini, [3.1:637ss.]. Relativi ai P a e s i B a s s i : G. BROM, Archivalia in Italie belangrijk voor de geschiedenis van Nederland, II: Rome. Vaticaansche Bibliotheek, ’s-Gravenhage 1911 (Rijks Geschiedkundige Publicatiën. Kleine Serie, 9) [con descrizioni ed estratti da manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; (...), III: Rome. Overige Bibliotheken en Archieven, ’s-Gravenhage 1914 (Rijks [...]. Kleine Serie, 14), pp. 261-296, 297-495, 505-521 [con descrizioni ed estratti di manoscritti dei fondi: Bonc.; Chig.; Ferr.]. Per testimonianze manoscritte relative ad artisti ed eruditi: Bescheiden in Italie, omtrent nederlandsche kunstenaars en geleerden, I: Rome. Vaticaansche Bibliotheek, beschreven door J.A.F. ORBAAN, ’s-Gravenhage 1911 (Rijks Geschiedkundige Publicatiën. Kleine Serie, 10), pp. 271-367 [con descrizioni ed estratti di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; (...), III: Rome. Overige Bibliotheken, beschreven door G.J. HOOGEWERFF, ’s-Gravenhage 1917 (Rijks [...]. Kleine Serie, 17), pp. 317404, 405-408, 445-464 [con descrizioni o indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Chig.; Ferr.]. Per testi di autori domenicani: AXTERS, Bibliotheca Dominicana Neerlandica manuscripta [3.1:339]. Per manoscritti musicali di compositori neerlandesi: SMIJERS, Vijftiende en zestiende eeuwsche muziekhandschriften [3.1:684]. Originari della P a l e s t i n a : Per manoscritti greci d’origine palestinese o sinaitica: L. PERRIA, Repertorio dei manoscritti greci di area orientale (palestino-sinaitica), Messina 2000 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 77].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per manoscritti greci miniati di provenienza cipro-palestinese o comunque riferibili al «decorative style»: WEYL CARR, Byzantine Illumination, 1150-1250. The Study of a Provincial Tradition [3.1:584]. Per le grafie greche d’ambito palestino-cipriota cfr. s.v. In stili di s c r i t t u r a g r e c a , [3.1:866-868]. Pâli: J. FILLIOZAT, Nine Pâli Manuscripts in the Vatican Library, in Journal of the Pali Text Society 26 (2000), pp. 139-160 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. ind.; Vat. ind.]. Palinsesti:
II, p. 925
Nei fondi manoscritti greci: P. CANART, Les palimpsestes des fonds grecs de la Bibliothèque Vaticane. Une liste sommaire et quelques précisions, in Philomathestatos. Studies in Greek and Byzantine Texts Presented to Jacques Noret for his Sixty-Fifth Birthday. Études de patristique grecque et textes byzantins offerts à Jacques Noret à l’occasion de ses soixante-cinq ans, ed. by B. JANSSENS, B. ROOSEN and P. VAN DEUN, Leuven-Paris-Dudley, MA 2004 (Orientalia Lovaniensia Analecta, 137), pp. 45-55 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], II, pp. 1311-1321; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]; e inoltre, per i manoscritti in maiuscola: ID., Les palimpsestes en écriture majuscule des fonds grecs de la Bibliothèque Vaticane, in Libri palinsesti greci: conservazione, restauro digitale, studio. Atti del Convegno internazionale, Villa Mondragone-Monte Porzio Catone-Università di Roma «Tor Vergata»-Biblioteca del Monumento Nazionale di Grottaferrata, 21-24 aprile 2004, a cura di S. LUCÀ, indici a cura di A.A. ALETTA e M.T. RODRIQUEZ, Roma 2008, pp. 71-84: 73-83 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Per i palinsesti fra i manoscritti greci (Vat. gr. 1288-1421) già di Fulvio Orsini (1529-1600): T. JANZ, Palinsesti greci del «fondo Orsini», in Libri palinsesti greci: conservazione, restauro digitale, studio [3.1:714], pp. 91-94 [con brevi descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 1298, 1306-1307, 1335, 1355]. Per palinsesti greci d’area salentina: D. ARNESANO, Libri inutiles in Terra d’Otranto: modalità di piegatura dei bifogli nella realizzazione del Laur. 87.21, in Libri palinsesti greci: conservazione, restauro digitale, studio [3.1:714], pp. 191200: 199 [con elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Per palinsesti greci d’argomento medico: HARLFINGER — BRUNSCHÖN — VASILOUDI, Die griechischen medizinischen Palimpseste [3.1:544]. Per palinsesti musicali bizantini: MORAN, A List of Greek Music Palimpsests [3.1:665].
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
135
Nei fondi manoscritti latini: E.A. LOWE, Codices Rescripti. A List of the Oldest Latin Palimpsests with Stray Observations on their Origin, in Mélanges Eugène Tisserant [3.1:165], V, pp. 67-113, pl. 1-6 [rist. in ID., Palaeographical Papers, 1907-1965 [3.1:6], II, pp. 480-519, pl. 114-119; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat]. Per palinsesti latini con scriptio inferior in beneventana: V. BROWN, Palimpsested texts in Beneventan script: A handlist with some identifications, in Early Medieval Palimpsests, Ed. by G. DECLERCQ, Turnhout 2007 (Bibliologia, 26), pp. 99-144: 135-138 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Perg. Veroli; Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Papiracei: Per papiri giudaici e cristiani: J. VAN HAELST, Catalogue des papyrus littéraires juifs et chrétiens, Paris 1976 (Université de Paris IV, Paris-Sorbonne. II, p. 925 Série «Papyrologie», 1) [con descrizioni di elementi dei fondi: Barb. lat.; Borg. copt.; Pap. Bodmer; Vat. sir.]. Per papiri greci cristiani: Repertorium der griechischen christlichen Papyri, I: Biblische Papyri. Altes Testament, Neues Testament, Varia, Apokryphen, (...), hrsg. von K. ALAND, Berlin-New York 1976 (Patristische Texte und Studien, 18), pp. 49-51, 61-63 [con descrizioni dei Pap. Bodmer VIII e XIV-XV]. Per papiri greci neotestamentari: ALAND, Das Neue Testament auf Papyrus [3.1:113]. Per papiri greci letterari e documentari: R. SEIDER, Paläographie der griechischen Papyri, II: (...) Literarische Papyri, Stuttgart 1970, pp. 90-91 [con descrizione, trascrizione e riproduzione del Pap. Vat. gr. 11]; (...): III/1: (...) Urkundenschrift I, Mit einer Vorgeschichte zur Paläographie der griechischen Papyri, Stuttgart 1990, pp. 362-364 [con descrizione, trascrizione e riproduzione del Pap. Vat. gr. 5, citato come «P. Vat. 2289», dall’antico numero di segnatura di questo e altri papiri nel fondo Vaticano greco]. Per papiri greci e latini d’interesse filosofico: Corpus dei papiri filosofici greci e latini (CPF). Testi e lessico nei papiri di cultura greca e latina, pt. I: Autori noti, I*, Firenze 1989, pp. 431, 440, 442 [con notizie e trascrizioni parziali relative al Pap. Vat. gr. 11]; (...), pt. I: Autori noti, I**, (...) 1992, pp. 85, 88, 96-97, 144, 149-150, 491-492 [per i Pap. Vat. gr. 8, 11]; (...), I***, (...) 1999, pp. 609-610, 763-766 [per il Pap. Vat. gr. 11]. Per papiri latini dei primi secoli dell’èra cristiana: R. MARICHAL, Paléographie précaroline et papyrologie, II: L’écriture latine du Ier au VIIe siècle: les sources, in Scriptorium 4 (1950), pp. 116-142: 141 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Pap. Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 141], con aggiunte e rettifiche in ID., Paléographie précaroline et papyrologie, III (1949-1954), in Scriptorium 9 (1955), pp. 127-149: 128-133. Per papiri — ma anche manoscritti membranacei antiquiores — latini: R. SEIDER, Paläographie der lateinischen Papyri, I: Urkunden, Stuttgart 1972, pp. 123-125, 131-134, 134-135 [con descrizioni, trascrizioni e riproduzioni dei Pap. Vat. lat. 1, 6, 10]; (...), II: Literarische Papyri, 1: Texte klassischer Auto-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
ren, Stuttgart 1978, pp. 71-78, 80-83, 128-130, 134-136 [con descrizioni, trascrizioni e riproduzioni dei manoscritti Reg. lat. 2077, Vat. lat. 3226, 5757, 10696]; (...): II, (...): 2: Juristische und christliche Texte, Stuttgart 1981, pp. 7679, 120-121, 144-148, 164-166 [con descrizioni, trascrizioni e riproduzioni dei manoscritti Arch. Cap. S. Pietro D.182, Vat. lat. 3806, 5766]. Cfr. anche s.v. In forma di t a v o l e t t e lignee e cerate, [3.1:914-919]. Originari o provenienti da P a r i g i : Per manoscritti provenienti dalla biblioteca dell’abbazia di Saint-Victor: G. OUY, Les manuscrits de l’abbaye de Saint-Victor. Catalogue établi sur la base du répertoire de Claude de Grandrue (1514), I-II, Turnhout 1999 (Bibliotheca Victorina, 10/1-2) [cfr. «Concordances des cotes actuelles avec les cotes du XVIe au XIXe siècle», ibid., I, pp. 98-117: 117, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; le relative descrizioni ibid., II, sotto le segnature di Grandrue]; cfr. anche: E. PELLEGRIN, Manuscrits de l’abbaye de Saint-Victor et d’anciens collèges de Paris à la Bibliothèque Municipale de Berne, à la Bibliothèque Vaticane et à Paris, in Bibliothèque de l’École des Chartes 103 (1942), pp. 69-98 [rist. in EAD., Bibliothèques retrouvées [2.1:57], pp. 301-330; con descrizioni di manoscritti del fondo Reg. lat.]. Per manoscritti miniati riconducibili ad artisti parigini (1200-1500): ROUSE — ROUSE, Illiterati et uxorati. Manuscripts and their Makers [3.1:631]. Per manoscritti miniati dell’età di Luigi IX (1226-1270): BRANNER, Manuscript Painting in Paris [3.1:632]. Relativi a P a r i g i : Per opere di maestri dell’università parigina nel XIII secolo: P. GLORIEUX, Répertoire des maîtres en théologie de Paris au XIIIe siècle, I-II, Paris 1933-1934 (Études de philosophie médiévale, 17-18) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Bonc.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., II, pp. 494-497; cfr. anche gli Addenda et corrigenda, ibid., II, pp. 505-514, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; ID., La faculté des arts et ses maîtres au XIIIe siècle, Paris 1971 (Études de philosophie médiévale, 59), pp. 63-386 [cfr. anche «Les maîtres sans œuvres», ibid., pp. 387-443; «Les œuvres sans maîtres», ibid., pp. 447-478; ma il volume non presenta un indice dei manoscritti]. Patristici: Per l’ambito latino: A. REIFFERSCHEID, Bibliotheca Patrum Latinorum Italica (...), in Sitzungsberichte der Philosophisch-historischen Classe der Kaiserlichen Akademie der Wissenschaften, nr. 53 (1866), pp. 304-351: 304-309 [con descrizioni di manoscritti del fondo Arch. Cap. S. Pietro. ], 310-326 [Barb. lat.]; nr. 56 (1867), pp. 441-556 [Pal. lat.]; nr. 59 (1868), pp. 41141 [Reg. lat.]; nr. 63 (1869), pp. 567-743 [Vat. lat.], 744 [Urb. lat.], 745-749 [Ott.
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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lat.]; anche in ristampa in forma di volume: ID., Bibliotheca Patrum Latinorum Italica, Wien 1865-1871 [rist. anast.: Hildesheim 1976]. Per l’ambito greco: SINKEWICZ, Manuscript Listings [3.1:442]; Pinakes [3.1:445]. Per una selezione di manoscritti greci e latini: Umanesimo e Padri della Chiesa. Manoscritti e incunaboli di testi patristici [3.3:59]. Realizzati mediante p e c i a : G. MURANO, Opere diffuse per exemplar e pecia, Turnhout 2005 (Textes et études du Moyen Âge, 29), pp. 194-798 [nella sezione indicata, «Opere diffuse per exemplar e pecia», l’opera è organizzata per autori e quindi per opere; ma cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 881-884, con rinvii a indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: J. DESTREZ, La Pecia dans les manuscrits universitaires du XIIIe et du XIVe siècle, Paris 1935, pp. 91-93, 97, 101, pl. 5, 7, 11, 23, 34 [con brevi indicazioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti giuridici: F. SOETERMEER, Utrumque ius in peciis. Aspetti della produzione libraria a Bologna fra Due e Trecento, Milano 1997 (Orbis academicus, 7), pp. 238-277 e passim [con elenchi, descrizioni e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 431-433; il volume è la traduzione italiana della tesi De pecia in juridische Handschriften, presentata e difesa nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Leiden nel gennaio 1990; un esemplare della tesi è conservato in Biblioteca Vaticana, Paleogr. VIII.86 Cons.]. Cfr. anche: BATTELLI, Ricerche sulla pecia nei codici del «Digestum Vetus» [3.1:416]. Per manoscritti con opere di Galeno (129-199): MURANO, Opere di Galeno nella facoltà di medicina di Bologna [3.2:400]. Per manoscritti con opere di Hugues de Saint-Cher (1190 ca.-1263): LEHTINEN, The Apopeciae of the manuscripts of Hugh of St. Cher’s works [3.2:514]. Cfr. anche s.v. D’ambito u n i v e r s i t a r i o , [3.1:948-949]. Persiani: E. ROSSI, Elenco dei manoscritti persiani della Biblioteca Vaticana: Vaticani-Barberiniani-Borgiani-Rossiani, Città del Vaticano 1948 (Studi e testi, 136) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. pers.; Ross.; Vat. pers.]. Provenienti da P e r u g i a : Da S. Domenico: T. KAEPPELI, Inventari di libri di San Domenico di Perugia (1430-1480), Roma 1962 (Sussidi eruditi, 15) [con identificazioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ross.; Vat. lat.; cfr. l’indice, ibid., p. 320], con la recensione di W.A. HINNEBUSCH, in Speculum 39 (1964), pp. 707-709.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Con ricette per la preparazione di p i g m e n t i : M. CLARKE, The Art of All Colours. Mediaeval Recipe Books for Painters and Illuminators, London 2001, pp. 108-109 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. ebr.; Vat. lat.]. Cfr. anche s.v. Con ricette per la preparazione di i n c h i o s t r i , [3.1:454]. Plurilingui: Cfr. s.vv. G r e c i con scrittura armena, [3.1:439]; G r e c o - l a t i n i , [3.1: 446]; O r i e n t a l i con scrittura greca, [3.1:702]. Di p o e s i a t e d e s c a medievale: K.J. GREITH, Spicilegium Vaticanum. Beiträge zur nähern Kenntniss der Vatikanischen Bibliothek für deutsche Poesie des Mittelalters, Frauenfeld 1838, pp. 30-134 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Con testi di teoria p o l i t i c a : L.J. DALY, Some Political Theory Tracts in the Vatican Barberini Collection, in Manuscripta 5 (1961), pp. 28-34, 88-95; 16 (1972), pp. 156-164 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Barb. lat.]. Provenienti da P o m p o s a : Per manoscritti della biblioteca dell’abbazia: A. MANFREDI, La biblioteca di Pomposa nel secolo XV: inventari di manoscritti, in Pomposia monasterium modo in Italia primum. La biblioteca di Pomposa, a cura di G. BILLANOVICH, Padova 1994 (Medioevo e Umanesimo, 86), pp. 297-317: 304, 310, 314 [con indicazioni relative al manoscritto Chig. A.VII.218]; A. MANFREDI, «Amissis rastris, ego sola mansi sub astris». Ricerche su libri, biblioteca e catalogazione libraria a Pomposa nel secolo XI, in Guido d’Arezzo monaco pomposiano. Atti dei Convegni di studio, Codigoro (Ferrara), Abbazia di Pomposa, 3 ottobre 1997; Arezzo, Biblioteca Città di Arezzo, 29-30 maggio 1998, a cura di A. RUSCONI, Firenze 2000 (Quaderni della «Rivista italiana di musicologia», 34), pp. 55-79: 57 [con indicazioni relative ai manoscritti Chig. A.VII.218, Vat. lat. 5075; ibid., pp. 60-61, elenco di copie tratte da antigrafi custoditi a Pomposa, fra i quali i manoscritti Vat. lat. 197, 314]. Cfr. anche, per manoscritti di s. Cipriano († 258): MANFREDI — MONTI, Il Cipriano di Pomposa [3.2:321]. Provenienti da P o n t i g n y : Dalla biblioteca dell’abbazia: M. PEYRAFORT-HUIN, La bibliothèque médiévale de l’abbaye de Pontigny (XIIe-XIXe siècles). Histoire, inventaires anciens, manuscrits, avec la collaboration de P. STIRNEMANN et une contribution de J.-L.
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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BENOIT, Paris 2001 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, 60), pp. 565-571 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. Con p r e d i c h e e sermoni: Cfr. O m i l e t i c i , [3.1:693ss.]. Provenzali: Cfr. s.v. F r a n c e s i e provenzali, [3.1:390ss.]. D’interesse p u g l i e s e : G. MORELLI, Manoscritti pugliesi della Biblioteca Vaticana, Palo del Colle 1973 (Quaderni di «Botontum», 2 ) [con notizie, organizzate per toponimi delle località cui si riferiscono, relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; il volume è privo di indice dei manoscritti]. Per manoscritti greci originari o provenienti dalla Puglia: M. PETTA, Codici greci della Puglia trasferiti in biblioteche italiane ed estere, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 26 (1972), pp. 83-129: 102-103, 109-110, 114-116, 118 [con succinte descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche s.v. Originari o provenienti dal S a l e n t o , [3.1:818ss.]. Con questioni q u o d l i b e t a l i : P. GLORIEUX, La littérature quodlibétique de 1260 à 1320, Le Saulchoir, Kain 1925 (Bibliothèque thomiste, 5) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 380], poi ripreso e ampliato in: ID., La littérature quodlibétique, II, Paris 1935 (Bibliothèque thomiste, 21) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 338-339]. Provenienti da R a v e n n a : Per documenti latini provenienti dall’archivio arcivescovile: Chartae Latinae Antiquiores (...), Part LV: Italy XXVII: Ravenna II, Roma, Città del Vaticano [3.1: 334]. Con scritti di r e t o r i c a : Circolanti in ambito inglese in età medievale: S. GALLICK, Medieval Rhetorical Arts in England and the Manuscript Traditions, in Manuscripta 18 (1974), pp. 67-95: 84 [con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 344, Vat.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
lat. 2148, in relazione a Geoffrey of Vinsauf (secc. XII-XIII), Poëtria nova], 85 [per il Reg. lat. 344, in relazione a Matteo di Vendôme (sec. XII), Ars versificatoria], 89 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat., per il De inventione di Cicerone], 93 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Vat. lat., per la Rhetorica ad Herennium], 94-95 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Urb. lat.; Vat. lat.; per il De institutione oratoria di Quintiliano]; cfr. anche: EAD., The Continuity of the Rhetorical Tradition: Manuscript to Incunabulum, in Manuscripta 23 (1979), pp. 31-47 [ma con dati soltanto numerici in relazione alle testimonianze manoscritte]. Con r i c e t t a r i : Cfr. s.vv. Con ricette di c u c i n a , [3.1:305]; Con ricette per la preparazione di i n c h i o s t r i , [3.1:454]; Con ricette per la preparazione di p i g m e n t i , [3.1:741]. Relativi a R i e t i : Per la tradizione manoscritta di epigrafi classiche del reatino: BUONOCORE, Verifiche alla tradizione manoscritta delle iscrizioni di Reate [3.1:349]. Con r i g a t u r a a secco: Per manoscritti greci membranacei (fino al sec. XII): Répertoire de réglures dans les manuscrits grecs sur parchemin, Base de données établie par J.-H. SAUTEL à l’aide du fichier [de J.] LEROY et des catalogues récents (...), Turnhout 1995 (Bibliologia, 13) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 396-403]. Originari di R i p o l l : Per manoscritti miniati: IBARBURU ASURMENDI, De capitibus litterarum et aliis figuris [3.1:645]. Per manoscritti scritturistici: MUNDÓ, Les Bíblies de Ripoll. Estudi [3.5:86]. R i p r o d o t t i in specimina paleografici e facsimili: Per manoscritti greci, latini e orientali: The Palaeographical Society. Facsimiles of Manuscripts and Inscriptions, ed. by E.A. BOND — E.M. THOMPSON, I, London 1873-1883, pl. 104, 108, 131, 155 [con descrizioni, trascrizioni e riproduzioni, nell’ordine, dei manoscritti Vat. gr. 1209, Pal. gr. 431 (ivi ricordato col numero 405), Vat. gr. 1208, 394]; (...), II, London 1873-1883, pl. 113117, 135-136, 160 [Vat. lat. 3867, Pal. lat. 1631, Vat. lat. 3225, 3226, Arch. Cap. S. Pietro D.182; Vat. lat. 5757]; (...), ed. by E.A. BOND, E.M. THOMPSON,
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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G.F. WARNER, Second Ser., I, London 1884-1894, pl. 81-82, 87, 126 [Vat. gr. 1666, 1660, 2138, 2200]; (...), (Oriental Series), ed. by W. WRIGHT, London 1875-1883, pl. 20-21, 89-90, 92, 100 [Vat. ar. 71, 18, Barb. or. 1, Vat. ebr. 31, Vat. copt. 65, 66]; The New Palaeographical Society. Facsimiles of Ancient Manuscripts, etc., ed. by E.M. THOMPSON, G.F. WARNER, F.G. KENYON, J.P. GILSON, First Ser., I, London 1903-1912, pl. 4, 24, 105, 106, 129 [con descrizioni, trascrizioni e riproduzioni dei manoscritti Vat. gr. 1613, 699, 354, Urb. gr. 2, Pal. gr. 44]; (...), ed. by E.M. THOMPSON, G.F. WARNER, F.G. KENYON, J.P. GILSON, J.A. HERBERT, H.I. BELL, Second Ser., I, London 1913-1930, pl. 57, 58-60, 144, 184-185, 187, 188 [Reg. lat. 1024, Barb. lat. 570, Ott. lat. 1210, Vat. gr. 1291, Arch. Cap. S. Pietro D.182, Urb. lat. 1154]; (...), Second Ser., II, London 1913-1930, pl. 166-168 [Reg. lat. 12]. Per l’individuazione dei manoscritti vaticani ivi riprodotti: Palaeographical Society. Indices to Facsimiles of Manuscripts and Inscriptions, Series I. and II., 1874-1894, London 1901 [cfr. l’indice dei «Present owners», ibid., p. 55, con rinvii relativi a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. gr.; Pal. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]; New Palaeographical Society. Indices to Facsimiles of Ancient Manuscripts, etc., First Series, 1903-1912, London 1914 [cfr. l’indice, ibid., pp. 37-38: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; (...), Second Series, 1913-1930, London 1932 [cfr. l’indice, ibid., pp. 36-37, con rinvii relativi a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.]. Cfr. anche: E.M. THOMPSON, An Introduction to Greek and Latin Palaeography, Oxford 1912 [con riproduzioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. «List of facsimiles», ibid., pp. X-XVI]. Per manoscritti greci: Specimina codicum Graecorum Vaticanorum collegerunt P. FRANCHI DE’ CAVALIERI et I. LIETZMANN, Berolini et Lipsiae 19292 [prima ed.: Bonnae 1910] (Tabulae in usum scholarum, 1) [con riproduzioni e brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. copt.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; Codices graeci Bibliothecae Vaticanae selecti, temporum locorumque ordine digesti, commentariis et transcriptionibus instructi, edidit H. FOLLIERI, apud Bibliothecam Vaticanam 1969 (Exempla scripturarum [...], 4) [con riproduzioni e brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. copt.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 99]; Facsimili di codici greci della Biblioteca Vaticana, a cura di P. CANART, A. JACOB, S. LUCÀ, L. PERRIA, I: Tavole, Città del Vaticano 1998 (Exempla scripturarum [...], 5) [non è ancora uscito il fascicolo di commentario con le descrizioni; con riproduzioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: G. CAVALLO — H. MAEHLER, Greek Bookhands of the Early Byzantine Period, A.D. 300-800, London 1987 (University of London. Institute of Classical Studies. Bulletin Supplement 47), pp. 120-123 [con riproduzioni e brevi descrizioni dei manoscritti Barb. gr. 472, Vat. gr. 1666, 2200]; R. BARBOUR, Greek Literary Hands, A.D. 400-1600, Oxford 1981 (Oxford Palaeographical Handbooks, [2]) [con riproduzioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi:
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142
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. «Indexes. I. Manuscripts», ibid., p. 47]. Per papiri greci: SEIDER, Paläographie der griechischen Papyri [3.1:721-722]. Per manoscritti greci in minuscola datati, sino al XII secolo: Dated Greek Minuscule Manuscripts to the Year 1200, ed. by K. and S. LAKE [3.1:311-312]. Del XIII e XIV secolo: Codices Graeci Vaticani saeculis XIII et XIV scripti (...), congessit (...) TURYN [3.5:28]. Per manoscritti greci datati da Cipro, fino al XVI secolo: CONSTANTINIDES — BROWNING, Dated Greek Manuscripts from Cyprus to the Year 1570 [3.1:315]. Per manoscritti greci miniati datati: SPATHARAKIS, Corpus of Dated Illuminated Greek Manuscripts [3.1:563]. Per le mani di copisti greci: Repertorium der griechischen Kopisten, 800-1600 [3.1:264]. Per copisti d’età umanistica e rinascimentale si vedano anche: HARLFINGER, Specimina griechischer Kopisten der Renaissance [3.1:280]; ELEUTERI — CANART, Scrittura greca nell’Umanesimo italiano [3.1:281]. Per copisti ed eruditi attivi in Occidente: BERNARDINELLO, Autografi greci e greco-latini in Occidente [3.1:282]. Per manoscritti greci neotestamentari, cfr. Codicum Novi Testamenti Specimina [3.1:109]; HATCH, The Principal Uncial Manuscripts [3.1:110]; ID., Facsimiles and Descriptions of Minuscule Manuscripts [3.1:111]. Per una bibliografia delle riproduzioni pubblicate da manoscritti greci: VOICU — D’ALISERA, I.MA.G.E.S. [2.2:8]. Per manoscritti e documenti latini: Archivio Paleografico Italiano, diretto da E. MONACI, I-XV..., Roma 1882-1984...: I, fasc. 1, tavv. 6-14 [con notizie e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Pal. lat.; Vat. lat.], fasc. 5-6, tavv. 52-71 [Vat. lat. 3196], fasc. 7, tav. 76 [Vat. lat. 5107], fasc. 8, tavv. 93-95 [Arch. Cap. S. Pietro D.182], fasc. 9, tavv. 96-100 [Pap. Vat. lat. 15, Vat. lat. 3225, 5977]; II, fasc. 1, tavv. 3-4, 9-10 [Chig. F.IV.75, Vat. lat. 3833, 6808], fasc. 2, tavv. 11-12 [Vat. lat. 3256, 3867], fasc. 4, tavv. 44-49 [Vat. lat. 1894, 8486], fasc. 5, tavv. 54-58 [Arch. Cap. S. Pietro C.129], fasc. 6, tavv. 67-70 [S. Maria Magg. 43 e 104 (citati rispettivamente come BB.1.6 e C.II.33)]; III, tavv. 28-29 [Pal. lat. 1611]; IV, fasc. 35, tavv. 32-38 [Ott. lat. 74]; VI, tavv. 40-47, 80-91, 95-96 [S. Maria in Via Lata I.45, Vat. lat. 3764, 8487, oltre a documenti del fondo S. Maria in Via Lata. ]; VIII, fasc. 74, tavv. 43, 53-57 [Vat. lat.]; IX, fasc. 33, tavv. 1, 5, 7 [Arch. Barb.]; XI, fasc. 55, tavv. 1-2, 4-5, 7-8b [Arch. Cap. S. Pietro. ; S. Maria in Via Lata. ; S. Maria Magg.]; XIV, fasc. 60, tavv. 2-3 [Arch. Barb., Perg. I.1, per il diploma di Ruggero II, datato Palermo, 28 gennaio 1134, ivi citato senza segnatura]; XV, fasc. 67, tavv. 38-39 [Vat. lat. 13491]; C. WESSELY, Schrifttafeln zur älteren lateinischen Palaeographie, Leipzig-Wien 1898, Taf. 33-37, 41, 45 [con brevi descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Vat. lat.]; Specimina codicum Latinorum Vaticanorum collegerunt F. EHRLE et P. LIEBAERT, Berolini et Lipsiae 19272 [prima ed.: Bonnae 1912] (Tabulae in usum scholarum, 3) [con riproduzioni e brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.];
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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F. STEFFENS, Lateinische Paläographie. 125 Tafeln in Lichtdruck mit gegenüberstehender Transkription nebst Erläuterungen und einer systematischen Darstellung der Entwicklung der lateinischen Schrift, Berlin und Leipzig 19292 [con descrizioni, trascrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Ott. lat.; Pap. Vat. lat.; Vat. lat.]; V. FEDERICI, La scrittura delle cancellerie Italiane dal secolo XII al XVII (...), Roma 1934 [con riproduzioni e brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. lat.; Pal. lat.; Pap. Vat. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; J. MALLON — R. MARICHAL — Ch. PERRAT, L’écriture latine de la capitale romaine à la minuscule, Paris 1939 [con riproduzioni e brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; H. FOERSTER, Mittelalterliche Buch- und Urkundenschriften auf 50 Tafeln mit Erläuterungen und vollständiger Transkription, Bern 1946 [con trascrizioni, analisi e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; C. MANARESI, Saggi di scrittura latina ad uso delle scuole di paleografia, MilanoVarese 1946 [con riproduzioni e brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Pap. Vat. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; Scriptura Latina libraria a saeculo primo usque ad finem medii aevi LXXVII imaginibus illustrata cura I. KIRCHNER, Monachi 1955 [con riproduzioni e brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: R. MERKELBACH — H. VAN THIEL, Lateinisches Leseheft zur Einführung in Paläographie und Textkritik, Göttingen 1969 [con indicazioni e riproduzioni, ma non trascrizioni, dei manoscritti Vat. lat. 1873, 3864, 4929, cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. x]; S.H. THOMSON, Latin Bookhands of the Later Middle Ages, 1100-1500, Cambridge 1969 [con riproduzioni e brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Borgh.; Pal. lat.; Ross.; Vat. lat.]; H. VAN THIEL, Mittellateinische Texte. Eine Handschriften-Lesebuch, Göttingen 1972 (Studienhefte zur Altertumswissenschaft, 14), pp. IX-XIV, tavv. 4, 5, 12, 13, 17, 27, 30 [con indicazioni e trascrizioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]; J. STIENNON, Paléographie du Moyen Âge, avec la collaboration de G. HASENOHR, Paris 1973, pp. 182-183, 196-197, 278-281 [con riproduzioni e trascrizioni, nell’ordine, dai manoscritti Vat. lat. 5757, Reg. lat. 886, Vat. lat. 5257]; A. CANELLAS, Exempla scripturarum Latinarum in usum scholarum, I-II, Caesaraugustae 19742 [con analisi, riproduzioni e trascrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; il nr. XVII, sommariamente descritto senza fornirne la segnatura ibid., I, p. 34, è il Pal. lat. 65]; M. DROGIN, Medieval Calligraphy. Its History and Technique, Foreword by P. FREEMAN, Montclair, N.J.-London 1980 [con riproduzioni da manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 188]; M.P. BROWN, A Guide to Western Historical Scripts from Antiquity to 1600, Toronto-Buffalo 1990 [con analisi, riproduzioni e trascrizioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Pap. Vat. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; Explicatio formarum litterarum. The Unfolding of Letterforms, Text and Selection by R. ARIS, Design and Layout by D. VON ARX ANDERSON, with a Foreword by L. BOYLE, St. Paul, MN 1990 [con riproduzioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Reg.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 31]; Paleografia Latina. Tavole, a cura di P. CHERUBINI e A. PRATESI, Città del Vaticano 2004 (Littera Antiqua, 10; Subsidia studiorum, 3) [con riproduzioni e brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Barb.; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Pap. Vat. lat.; Reg. lat.; S. Maria in Via Lata. ; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per papiri (ma anche manoscritti membranacei antiquiores) latini: SEIDER, Paläographie der lateinischen Papyri [3.1:726-728]. Per manoscritti latini in scritture maiuscole: Exempla codicum Latinorum litteris maiusculis scriptorum, ediderunt C. ZANGEMEISTER et G. WATTENBACH, Heidelbergae 1876 [con descrizioni e riproduzioni dei manoscritti Pal. lat. 1631, Reg. lat. 1283, 2077, Vat. lat. 3225, 3226, 3867, 5750, 5757, 5758]; Exempla (...). Supplementum continens tabulas LI-LXII, (...), Heidelbergae 1879 [con descrizione e riproduzione dell’Arch. Cap. S. Pietro D.182]. Per manoscritti in capitale, onciale e semionciale: Ae. CHATELAIN, Uncialis scriptura codicum latinorum novis exemplis illustrata, I-II, Lutetiae Parisiorum 1901 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche, per manoscritti in scrittura capitale o onciale: P. LEHMANN, Die lateinischen Handschriften in alter Capitalis und in Uncialis auf Grund von L. Traube Aufzeichnungen, in L. TRAUBE, Vorlesungen und Abhandlungen, hrsg. von F. BOLL, I: Zur Paläographie und Handschriftenkunde, hrsg. von P. LEHMANN, Mit biographischer Einleitung von F. BOLL, München 1965 [rist. dell’edizione del 1909], pp. 157-261: 161-163, 166-170 [per i manoscritti in capitale, con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.], 228, 230-239 [per i manoscritti in onciale, con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti in scrittura beneventana: E.A. LOWE, Scriptura Beneventana. Facsimiles of South Italian and Dalmatian Manuscripts from the Sixth to the Fourteenth Century, Oxford 1929 [con riproduzioni e brevi descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti e documenti latini del XIII secolo: Codices Latini saeculi XIII, selegerunt et narraverunt B. KATTERBACH, A. PELZER, C. SILVATAROUCA, Romae 1929 (Exempla scripturarum [...], 1) [con riproduzioni e brevi descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; Epistolae et instrumenta saeculi XIII, selegerunt et narraverunt B. KATTERBACH et C. SILVA-TAROUCA, Romae 1930 (Exempla scripturarum [...], 2) [con riproduzioni e brevi descrizioni di documenti dei fondi: Chig.; Perg. Veroli; S. Maria in Via Lata. ; Vat. lat.]. Per manoscritti in scrittura gotica: Scriptura gothica libraria a saeculo XII usque ad finem medii aevi LXXXVII imaginibus illustrata cura I. KIRCHNER, Monachi et Vindobonae 1966 [con riproduzioni e brevi descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.].
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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Per manoscritti latini datati: I codici latini datati della Biblioteca Apostolica Vaticana, I: Nei fondi Archivio S. Pietro [3.1:316]; CALDELLI, I codici datati nei Vaticani latini 1-2100 [3.1:317]. Per documenti pontifici: Acta Pontificum collegit I. BATTELLI, apud Bibliothecam Vaticanam 19652 [prima ed.: 1933] (Exempla scripturarum [...], 3) [con riproduzioni e brevi descrizioni relative a documenti dei fondi: Arch. Barb.; Chig.]. Per riproduzioni di manoscritti medievali abruzzesi: Monumenti paleografici degli Abruzzi, a cura di CARUSI — DE BARTHOLOMAEIS [3.1:13]. Per manoscritti latini miniati: A. BOECKLER, Abendländische Miniaturen bis zum Ausgang der romanischen Zeit, Berlin und Leipig 1930 (Tabulae in usum scholarum [...], 10) [con riproduzioni e brevi descrizioni relative a miniature dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti con testi romanzi: Facsimili di antichi manoscritti per uso delle scuole di filologia neolatina raccolti da E. MONACI, Roma 1881-1892 [con riproduzioni e descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti orientali: E. TISSERANT, Specimina codicum Orientalium, Bonnae 1914 (Tabulae in usum scholarum, 8) [con riproduzioni e brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Borg. copt.; Borg. et.; Urb. ebr.; Vat. ar.; Vat. copt.; Vat. ebr.; Vat. sam.; Vat. sir.]. In particolare, per manoscritti medio-orientali datati: Fichier des Manuscrits Moyen-Orientaux Datés [3.1:320]. Per manoscritti copti: H. HYVERNAT, Album de paléographie copte pour servir à l’introduction paléographique des Actes des martyrs de l’Egypte, ParisRome 1888 [con sommarie indicazioni e riproduzioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. copt.; Vat. copt.]; Koptische Paläographie. 25 Tafeln zur Veranschaulichung der Schreibstile koptischer Schriftdenkmäler auf Papyrus, Pergament und Papier für die Zeit des III.-XIV. Jahrhunderts. Mit einem Versuch einer Stilgeschichte der koptischen Schrift, bearbeitet von V. STEGEMANN (...), I-II, Heidelberg 1936 [con sommarie indicazioni e riproduzioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. copt.; Vat. copt.]. Per manoscritti ebraici datati: Codices hebraicis litteris exarati [3.1:319]. Per manoscritti siriaci datati: HATCH, An Album of Dated Syriac Manuscripts [3.1:322]. Un catalogo di riproduzioni un tempo in vendita presso la Biblioteca Vaticana, finalizzate fra l’altro anche all’insegnamento delle paleografie greca, latina e orientali, è in: Riproduzioni fototipiche e plastiche. Catalogo illustrato, Città del Vaticano 1943, pp. 13-30, e ill. 1-90 [con introduzioni storiche e indicazioni bibliografiche per i singoli ambiti; le riproduzioni fototipiche sono articolate in: A: Papiri; B: Palinsesti; C: Scritture latine; D: Scritture greche; E: Scritture orientali; F: Manoscritti con note musicali (secoli X-XII); G: Autografi; H: Disegni; I: Caricature; L: Incunaboli. Le riproduzioni plastiche sono articolate in: SA: Avori del Museo Sacro; SB: Bronzi del Museo Sacro; SC: Terrecotte del Museo Sacro; PA: Avori del Museo Profano; PB: Bronzi del Museo Profano; MA:
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Monete antiche del Medagliere; MB: Medaglioni romani del Medagliere; MC: Medaglie del Rinascimento del Medagliere; cfr. l’«Indice dei manoscritti scelti», ibid., pp. 49-50, con elementi dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.; Barb. or.; Borg. ar.; Borg. copt.; Borg. et.; Borg. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Pap. Vat. gr.; Pap. Vat. lat.; Reg. lat.; Vat. ar.; Vat. copt.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. pers.; Vat. sir.]. Per una bibliografia delle riproduzioni in facsimile: H. ZOTTER, Bibliographie faksimilierter Handschriften, Graz 1976, pp. 57-75 [per notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per una bibliografia dei facsimili e delle riproduzioni di manoscritti musicali: BAROFFIO — DODA — TIBALDI, MUSIM. Musicae imagines [2.2:13]. Originari o provenienti da R o m a : Per manoscritti ebraici copiati a Roma e in area romana fra Due- e Trecento: BUSI, Libri e scrittori nella Roma ebraica del Medioevo [3.1:344]. Per manoscritti latini copiati a Roma (sec. XV): CALDELLI, Copisti a Roma nel Quattrocento [3.1:290]; cfr. anche: EAD., Vlessentop e gli altri: copisti a Roma [3.2:994]. Per manoscritti «sessoriani», ovvero provenienti dal monastero romano di S. Croce in Gerusalemme (Ross. 731, Vat. lat. 9877, 9882, 9982, 13930, Vat. sir. 457), e in particolare per l’identificazione dei manoscritti ora vaticani, cfr. V. JEMOLO — M. PALMA, Sessoriani dispersi. Contributo all’identificazione di codici provenienti dalla biblioteca romana di S. Croce in Gerusalemme, Roma 1984 (Sussidi eruditi, 39), p. 26. Solo manoscritti del fondo Vaticano latino erano stati identificati in M. PALMA, Sessoriana. Materiali per la storia dei manoscritti appartenuti alla biblioteca romana di S. Croce in Gerusalemme, Roma 1980 (Sussidi eruditi, 32) [cfr. l’«Indice delle segnature attuali», ibid., p. 123]. Per una bibliografia: JEMOLO — MEROLLA — PALMA — TRASSELLI, Bibliografia dei manoscritti sessoriani [2.2:14]. Per manoscritti miniati nello scriptorium del Laterano: M.A. BILOTTA, I codici miniati prodotti in Laterano conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana: una prima ricognizione, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, X, [2.1:112], pp. 7-50 [con analisi di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti provenienti dal convento francescano dell’Aracoeli: L. LEMMENS, De sorte archivi generalis Ordinis Fratrum Minorum et Bibliothecae Aracoelitanae tempore Reipublicae Tiberinae, in Archivum Franciscanum historicum 17 (1924), pp. 30-54: 53 nt. 1 [con identificazioni di manoscritti del fondo Vat. lat.]; J. RUYSSCHAERT, La bibliothèque des Franciscains Observants de Tuscanella (Tuscania) au XVe siècle, in Bulletin [de l’]Institut de Recherche et d’Histoire des Textes 15 (1967-1968), pp. 251-266: 252 e nt. 3 [con identificazioni di manoscritti del fondo Vat. lat.]; P. VIAN, Altri codici aracoelitani nella Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, II, [2.1: 104], pp. 287-311 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat.]. Per manoscritti provenienti da S. Andrea della Valle: P. VIAN, Manoscritti di chiese teatine romane nei fondi Reginense latino e Reginense greco detto di
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Pio II della Biblioteca Vaticana. 1. S. Andrea della Valle, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VI, [2.1:108], pp. 577-706: 591-650 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Reg. gr. Pio II; Reg. lat.; Vat. ar.]. Per manoscritti eseguiti per i canonici lucchesi di S. Frediano a Roma: E.B. GARRISON, Three Manuscripts for Lucchese Canons of S. Frediano in Rome, in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes 38 (1975), pp. 1-52 [con descrizioni, analisi e riproduzioni dei manoscritti Vat. lat. 1192, 4406, 12989]. Per manoscritti in minuscola «romanesca»: SUPINO MARTINI, Roma e l’area grafica romanesca [3.1:892]. Relativi a R o m a : V. FORCELLA, Catalogo dei manoscritti riguardanti la storia di Roma che si conservano nella Biblioteca Vaticana, I, Roma 1879 (Catalogo dei manoscritti riguardanti la storia di Roma che si conservano nelle biblioteche romane pubbliche e private, 1) [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat.]; (...), IIIII, Roma 1880 (Catalogo [...], 2-3) [con descrizioni di manoscritti del fondo Ott. lat.]; (...) IV, Roma 1885 (Catalogo [...], 4) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Cappon.; Pal. lat.; Reg. lat.]. Per la tradizione manoscritta delle iscrizioni greche pagane di Roma: BUONOCORE, Prime esplorazioni sulla tradizione manoscritta delle iscrizioni greche [3.1: 350]. Per testi statutari romani (statuto cittadino del 1363; statuti delle arti): LANCONELLI, Manoscritti statutari romani [3.1:905]. Per testimonianze relative all’arte e alla cultura in età rinascimentale: Rome Reborn. The Vatican Library and Renaissance Culture [3.3:50]; in età barocca: Barock im Vatikan. Kunst und Kultur im Rom der Päpste, 1572-1676 [3.3:77]. Per manoscritti con note di topografia romana stilate da Rodolfo Lanciani (1845-1929): Appunti di topografia romana nei codici Lanciani della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di M. BUONOCORE, con premessa di F. COARELLI, I-V, Roma-Città del Vaticano 1997-2002 [con descrizioni e trascrizioni relative ai manoscritti Vat. lat. 13031-13047, 15216, 15218, 15224, 15229, 15233]. Per testimonianze sulla storia della presenza dei Gesuiti a Roma: Saint, Site and Sacred Strategy: Ignatius, Rome and Jesuit Urbanism [3.3:43]. Relativi alla R o m a n i a : Cfr. DUMITRIU-SNAGOV, Monumenta Romaniae Vaticana [3.3:56]. Con r o m a n z i cavallereschi: Per manoscritti miniati a Napoli: PERRICCIOLI SAGGESE, I romanzi cavallereschi miniati a Napoli [3.1:603].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Di r o m a n z i e r i greci: H. DÖRRIE, De Longi Achillis Tatii Heliodori memoria, Gottingae 1935, pp. 6-21 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. Originari o provenienti da R o s s a n o : Per manoscritti di S. Maria del Patir, o in generale d’area rossanese: P. BATIFFOL, L’abbaye de Rossano. Contribution à l’histoire de la Vaticane, Paris 1891 [rist. anast.: London 1971; con descrizioni e notizie relative a manoscritti non solo di provenienza rossanese, dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. lat.; Reg. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 169-170]; MERCATI, Per la storia dei manoscritti greci [2.1:25], pp. 85-98 [con notizie relative a manoscritti del fondo Vat. gr.]. Per manoscritti greci in «stile di Rossano», cfr. s.v. In stili di s c r i t t u r a g r e c a , [3.1:859-861]. In forma di r o t o l o : Per rotoli liturgici greci: JACOB, Rouleaux grecs et latins dans l’Italie méridionale [3.1:493]. Per rotoli di Exultet: AVERY, The Exultet Rolls of South Italy [3.5:139]; KELLY, The Exultet in Southern Italy [3.1:521]; Exultet. Rotoli liturgici del medioevo meridionale [3.3:51]. Provenienti da S a i n t - D e n i s : D. NEBBIAI-DALLA GUARDA, La bibliothèque de l’Abbaye de Saint-Denis en France du IXe au XVIIIe siècle, Paris 1985 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 225-233, 311-313 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Relativi a S a l a m a n c a : Per la scuola teologica salmanticense nel XVI secolo: EHRLE, Los manuscritos vaticanos [3.1:935-937]; BELTRÁN DE HEREDIA, Hacia un inventario analítico [3.1:938]. Originari o provenienti dal S a l e n t o : Per manoscritti greci datati ivi copiati, e per le scritture greche del Salento, si veda soprattutto: A. JACOB, Culture grecque et manuscrits en Terre d’Otrante, in Atti del III° Congresso Internazionale di Studi Salentini e del I° Congresso Storico di Terra d’Otranto (Lecce, 22-25 ottobre 1976), Lecce 1980, pp. 5377: 70-77 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]; l’elenco riprende e perfeziona quello pubblicato in ID., Les écritures de Terre d’Otrante, in La paléographie grecque et byzantine.
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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Paris, 21-25 octobre 1974, Paris 1977 (Colloques internationaux du Centre National de la Recherche Scientifique, 559), pp. 269-281: 277-281 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: A. ACCONCIA LONGO — A. JACOB, Une anthologie salentine du XIVe siècle: le Vaticanus gr. 1276, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 17-19 (19801982), pp. 149-228: 157-159 [con notizie relative a manoscritti appartenuti al card. Antonio Carafa (1538-1591), nel fondo Vat. gr.]. Per manoscritti greci, si veda anche: O. MAZZOTTA, Monaci e libri greci nel Salento medievale, Novoli 1989 (Scriptorium, 2), pp. 64-73 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.], con integrazioni in D. ARNESANO, Il repertorio dei codici greci salentini di Oronzo Mazzotta, in Tracce di storia. Studi in onore di mons. Oronzo Mazzotta, a cura di M. SPEDICATO, Galatina 2005, pp. 25-80: 30-37 [elenco, con indicazioni bibliografiche, relativo a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Precedentemente, per i manoscritti pugliesi: PETTA, Codici greci della Puglia [3.1:749]. Per palinsesti greci d’area salentina: ARNESANO, Libri inutiles in Terra d’Otranto [3.1:716]. Per manoscritti omerici con scolii, ritenuti d’origine salentina: SCIARRA, La tradizione degli scholia iliadici in Terra d’Otranto [3.2:494]. Relativi a S . S e v e r i n o M a r c h e : G. MORELLI, San Severino Marche nei manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea settempedana 5 (1991) [= Studi in onore di Oreste Ruggeri], pp. 111-131 [con notizie, ordinate secondo i soggetti, relative a manoscritti dei fondi: Autogr. Ferr.; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la tradizione manoscritta di epigrafi classiche dell’area settempedana: BUONOCORE, I codici epigrafici «Settempedani» [3.1:351]. Provenienti da S. V i n c e n z o a l V o l t u r n o : Dalla biblioteca dell’abbazia: L. DUVAL-ARNOULD, Les manuscrits de San Vincenzo al Volturno, in Una grande abbazia altomedievale nel Molise. San Vincenzo al Volturno. Atti del I Convegno di studi sul Medioevo meridionale (Venafro-S. Vincenzo al Volturno, 19-22 maggio 1982), a cura di F. AVAGLIANO, Montecassino 1985 (Miscellanea Cassinese, 51), pp. 353-378 [con descrizioni dei manoscritti Barb. lat. 2724, Chig. D.V.77; sono inoltre considerati, come elementi di provenienza incerta, alcuni manoscritti del fondo Vat. lat.]. Originari o provenienti da S a n k t G a l l e n : Per manoscritti miniati (secc. VIII-XI): A. VON EUW, Die St. Galler Buchkunst vom 8. bis zum Ende des 11. Jahrhunderts, I-II, St. Gallen 2008 (Monasterium Sancti Galli, 3); I, pp. 334-335, 505-511; II, pp. 86-87 (Abb. 123-124), 573589 (Abb. 735-754) [con descrizioni e riproduzioni dei manoscritti Barb. lat. 711,
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Reg. lat. 1128]. Cfr. anche: J.M. CLARK, The Abbey of St Gall as a Centre of Literature & Art, Cambridge 1926, p. 304 [per il Barb. lat. 711]. D’interesse s a r d o : M. CERESA, La Sardegna nei manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana, Presentazione di L. D’ARIENZO e L.E. BOYLE, Cagliari-Città del Vaticano 1990 (Fonti e testimonianze storiche, 1) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Autogr. Patetta; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Carte Salvadori; Ferr.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; ibid., pp. 99-105, una sezione è dedicata alle carte geografiche, con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. lat.; con indice dei nomi e delle tavole, ma non delle segnature]. Per una scelta di testimonianze della Vaticana: La Sardegna in Vaticano. Mostra di manoscritti [3.3:47]. Con testi d’interesse s c a c c h i s t i c o : D’ELIA, Il codice vaticano «Boncompagni n. 3» [3.5:200], pp. 608-609 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; Vat. turc.]. Con testi s c i e n t i f i c i e magici: L. THORNDIKE, A History of Magic and Experimental Science, New York 1923-1958 (History of Science Society Publications, n.s. 4) [cfr. gli indici dei manoscritti, (...), I: During the First Thirteen Centuries of Our Era, (...) 1923, p. 835, con rinvii a indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; (...) II: During the First Thirteen Centuries of Our Era, (...) 1923, p. 1035: Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; (...), III: Fourteenth and Fifteenth Centuries, (...) 1934, p. 816: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; (...), IV: Fourteenth and Fifteenth Centuries, (...) 1934, p. 757: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; (...), V-VI: The Sixteenth Century, (...) 1941, con indice ibid., VI, p. 763: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; (...), VIIVIII: The Seventeenth Century, (...) 1958, con indice ibid., VIII, p. 808: Barb. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: ID., Science and Thought in the Fifteenth Century. Studies in the History of Medicine and Surgery, Natural and Mathematical Science, Philosophy and Politics, New York 1929 [cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 386, con rinvii a indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]; THORNDIKE, Vatican Latin Manuscripts in the History of Science and Medicine [3.1:549]. Cfr. anche: L. THORNDIKE, Check-Lists of Rotographs in the History of Natural and Occult Science, in Isis 21 (1934), pp. 145-168 [il contributo è organizzato per autori e testi, ma cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 166-167, con rinvii a indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; ID., A Summary Catalogue of Reproductions 296-383 of Medi-
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eval Manuscripts Collected by Lynn Thorndike, in Medievalia et Humanistica 13 (1960), pp. 81-100 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.], che rappresenta la continuazione di ID., Check-List of Reproductions (...), in Progress of Medieval and Renaissance Studies in the United Studies and Canada. Bulletin nr. 20 (1949), pp. 6-42, che copriva i nrr. 1-295 [inaccessibile a chi scrive]. Per incipitari: THORNDIKE — KIBRE, A Catalogue of Incipits of Mediaeval Scientific Writings in Latin [3.4:7]; THORNDIKE, Additional Addenda et Corrigenda [3.4:8]; KIBRE, Further Addenda and Corrigenda [3.4:9]. Per testi d’argomento matematico, fisico, filosofico: M. CLAGETT, Check List of Microfilm Reproductions in the History of Late Medieval Physics, in Progress of Medieval and Renaissance Studies in the United States and Canada. Bulletin nr. 21 (1951), pp. 36-51 [con indicazioni, disposte per autore, relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.; il contributo è privo di indice dei manoscritti citati]; ID., Medieval Mathematics and Physics: A Check-List of Microfilm Reproductions, in Isis 44 (1953), pp. 371-381 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; M. CLAGETT — J.E. MURDOCH, Medieval Mathematics, Physics and Philosophy: A Revised Catalogue of Photographic Reproductions, in Manuscripta 2 (1958), pp. 131-154; 3 (1959), pp. 19-37 [repertorio organizzato per autori e opere, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; L. THORNDIKE, Some Medieval and Renaissance Manuscripts on Physics, in Proceedings of the American Philosophical Society 104 (1960), pp. 188-201: 193-200 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. lat. 829, 2225, 3038]. Per testi matematici, cfr. anche s.v. Con testi m a t e m a t i c i , [3.1:538-539]. Per glossari ebraici a carattere scientifico: J.-P. ROTHSCHILD, Remarques sur la tradition manuscrite du glossaire hébreu-italien du commentaire de Moïse de Salerne au Guide des égarés (en appendices, note sur les glossaires médicaux hébreux; liste de manuscrits hébreux contenant des glossaires), in Lexiques bilingues dans les domaines philosophique et scientifique (Moyen Âge-Renaissance). Actes du Colloque international organisé par l’École Pratique des Hautes Études-IVe Section et l’Institut Supérieur de Philosophie de l’Université Catholique de Louvain (Paris, 12-14 juin 1997), éd. par J. HAMESSE — D. JACQUART, Turnhout 2001 (Textes et études du Moyen Âge, 14), pp. 49-88: 68-69 [per glossari medici, con indicazioni relative al Vat. ebr. 374], 86-87 [per glossari bilingui o monolingui di termini filosofici e scientifici, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Neofiti; Vat. ebr.]. Per l’alchimia, cfr. s.v. A l c h e m i c i , [3.1:42ss.]. Per l’astronomia, cfr. s.v. A s t r o l o g i c i e astronomici, [3.1:85ss.]. Per la medicina e la farmacologia, cfr. s.vv. Con e r b a r i , [3.1:353]; Di m e d i c i n a , [3.1:541ss.]. Per testi scientifici erroneamente attribuiti a s. Beda il Venerabile (672/673735): JONES, Bedae Pseudoepigrapha: Scientific Writings [3.2:186].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
D’uso s c o l a s t i c o : Per tavolette lignee: CRIBIORE, Writing, teachers, and students in GraecoRoman Egypt [3.1:919]. Per manoscritti latini d’area insulare (secc. X-XI): P. LENDINARA, Instructional manuscripts in England: the tenth- and eleventh-century codices and the early Norman ones, in Form and content of instruction in AngloSaxon England in the light of contemporary manuscript evidence. Papers presented to the International Conference, Udine, 6-8 April 2006, Ed. by P. LENDINARA — L. LAZZARI — M.A. D’ARONCO, Turnhout 2007 (Textes et études du Moyen Âge, 39), pp. 59-113: 105-113 [con un elenco che include manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti destinati all’insegnamento elementare del latino, scritti a Firenze o in Toscana (sec. XIV): P.F. GEHL, Latin Readers in FourteenthCentury Florence. Schoolkids and Their Books, in Scrittura e civiltà 13 (1989), pp. 387-440 (with pl. 1-4): 432-436, 439 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.]. In stili di s c r i t t u r a g r e c a : Per manoscritti in maiuscola: R. DEVREESSE, Introduction à l’étude des manuscrits grecs, Paris 1954, pp. 24-28 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. copt.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per la maiuscola biblica: G. CAVALLO, Ricerche sulla maiuscola biblica, [I-II], Firenze 1967 [con analisi e riproduzioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. copt.; Vat. gr.; cfr. l’«Indice dei manoscritti citati», ibid., I, p. 148]; per i manoscritti in maiuscola biblica: P. ORSINI, Manoscritti in maiuscola biblica. Materiali per un aggiornamento, prefazione di E. CRISCI, Cassino 2005 (Edizioni dell’Università di Cassino, Collana scientifica, 7; Studi archeologici, artistici, filologici, letterari e storici), pp. 145-162, 215-259, 292-296 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr.; Vat. sir.]. Per la maiuscola alessandrina: J. IRIGOIN, L’onciale grecque de type copte, in Jahrbuch der Österreichischen Byzantinischen Gesellschaft 8 (1959), pp. 29-51 (con 4 figg. f.t.): 33-34, 39 [con un elenco contenente notizie relative ai manoscritti Borg. copt. 109, Vat. gr. 2125]. Per la minuscola antica: E. FOLLIERI, La minuscola libraria dei secoli IX e X, in La paléographie grecque et byzantine [3.1:820], pp. 139-152 [rist. in EAD., Byzantina et Italograeca [3.1:657], pp. 205-248; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; ibid., p. 140 nt. 3, enumerazione dei manoscritti presi in esame nella Biblioteca Vaticana]. Per la minuscola della «collezione filosofica»: L. PERRIA, Scrittura e ornamentazione nei codici della «collezione filosofica», in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 28 (1991), pp. 45-111 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 110]; cfr. anche: A. CATALDI PALAU, Un nuovo codice della «collezione filosofica». Il palinsesto Parisinus grae-
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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cus 2575, in Scriptorium 55 (2001), pp. 249-274 (con VI tavv. f.t.) [rist. in EAD., Studies in Greek manuscripts [3.1:300], I, pp. 69-100 (con VI tavv. f.t.)]. Per la «minuscola quadrata»: A.A. ALETTA, La «minuscola quadrata». Continuità e discontinuità nelle minuscole librarie della prima età macedone, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 44 (2007), pp. 97-128: 102-104 [con una descrizione del Vat. gr. 1648]. Per la minuscola «bouletée»: M.L. AGATI, La minuscola «bouletée», III, Città del Vaticano 1992 (Littera Antiqua, 9/1-2) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’«Indice dei manoscritti citati», ibid., I, p. 340]; precedentemente: J. IRIGOIN, Une écriture du Xe siècle: la minuscule bouletée, in La paléographie grecque et byzantine [3.1:820], pp. 191-199 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Chig.; Ott. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; M.L. AGATI, Lista provvisoria dei manoscritti copiati in minuscola «bouletée», in Scriptorium 42 (1988), pp. 104-109: 107-108 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per il «tipo Anastasio» si veda soprattutto: L. PERRIA, La minuscola «tipo Anastasio», in Scritture, libri e testi nelle aree provinciali di Bisanzio [3.1:78], I, pp. 271-318 [con indicazioni e analisi relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: M. D’AGOSTINO, La minuscola «tipo Anastasio» dalla scrittura alla decorazione, Bari 1997 [per manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 49]. Per le scritture librarie dei secoli XI e XII: P. CANART — L. PERRIA, Les écritures livresques des XIe et XIIe siècles, in Paleografia e codicologia greca. Atti del II Colloquio internazionale di Berlino (Berlino-Wolfenbüttel, 17-21 ottobre 1983), a cura di D. HARLFINGER e G. PRATO, con la collaborazione di M. D’AGOSTINO e A. DODA, I, Alessandria 1991 (Biblioteca di «Scrittura e civiltà», 3), pp. 67-116: 107, 110-111 e passim [rist. anast. in CANART, Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], II, pp. 933-1000: 973, 976-977 e passim; con elenchi e analisi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Per la «scuola niliana»: S. LUCÀ, Scritture e libri della «scuola niliana», in Scritture, libri e testi nelle aree provinciali di Bisanzio [3.1:78], I, pp. 319387 [con indicazioni e analisi relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Per lo stile «ad asso di picche»: P. CANART, Le problème du style d’écriture dit en «as de pique» dans les manuscrits italo-grecs, in Atti del 4° Congresso storico calabrese, Napoli 1969, pp. 55-69: 68 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], I, pp. 215-229: 228; con un elenco di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. gr.; Vat. gr.]. Per lo «stile di Rossano»: S. LUCÀ, Rossano, il Patir e lo stile rossanese. Note per uno studio codicologico-paleografico e storico-culturale, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 22-23 (1985-1986), pp. 93-170 (con 24 tavv. f.t.): 159, 162-164 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr.; cfr. anche l’indice dei manoscritti citati, ibid., pp. 165-167]; ID., Scrittura e produ-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
zione libraria a Rossano tra la fine del sec. XI e l’inizio del sec. XII, in Paleografia e codicologia greca. Atti [3.1:856], pp. 117-130: 129-130 [con un elenco di manoscritti in stile rossanese nel fondo Vat. gr.]; S. LUCÀ, Lo scriba e il committente dell’Addit. 28270 (ancora sullo stile rossanese), in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 47 (1993), pp. 165-225 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 223]. Cfr. anche: BATIFFOL, L’abbaye de Rossano [3.1:816]; MERCATI, Per la storia dei manoscritti greci [2.1:25], pp. 85-98. Per lo «stile di Reggio» e l’area calabro-sicula intorno allo Stretto: P. CANART — J. LEROY, Les manuscrits en style de Reggio. Étude paléographique et codicologique, in La paléographie grecque et byzantine [3.1:820], pp. 241-261: 256259 [rist. anast. in CANART, Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], I, pp. 319-339: 334-337; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]; aggiornamento, e ulteriore bibliografia, in M. RE, I manoscritti in stile di Reggio vent’anni dopo, in &O *Italiþth" &Ellhnism’" ajp’ t’n 7 st’n 12 aij§na. Mnhvmh Nækou Panagiwtavkh / L’Ellenismo italiota dal VII al XII secolo. Alla memoria di Nikos Panagiotakis, Athina 2001 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Cfr. anche: L. PERRIA, Alcuni lezionari greci della «scuola di Reggio» nella Biblioteca Vaticana, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 28 (1974), pp. 13-36 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Per le scritture salentine: JACOB, Culture grecque et manuscrits en Terre d’Otrante [3.1:818]; ID., Les écritures de Terre d’Otrante [3.1:819]. Per l’otrantina «barocca»: D. ARNESANO, La minuscola «barocca». Scritture e libri in Terra d’Otranto nei secoli XIII e XIV, Galatina 2008 (Università del Salento. Dipartimento dei beni delle arti e della storia. Fonti medievali e moderne, 12), pp. 7485 e passim [con un elenco, contenente indicazioni soprattutto bibliografiche, di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 217-218]. Per manoscritti palinsesti: ARNESANO, Libri inutiles in Terra d’Otranto [3.1:716]. Cfr. anche s.v. Originari o provenienti dal S a l e n t o , [3.1:822-823]. Per le grafie d’ambito palestino-cipriota: P. CANART, Les écritures livresques chypriotes du milieu du XIe siècle au milieu du XIIIe et le style palestinochypriote «epsilon», in Scrittura e civiltà 5 (1981), pp. 17-76: 25-26 e passim [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], I, pp. 677-747: 685-686 e passim; con indicazioni, descrizioni e riproduzioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.; inoltre, ibid., p. 72 (rist., p. 732), elenco di manoscritti miniati in «stile decorativo», con indicazioni relative ai manoscritti Barb. gr. 449 e Vat. gr. 751; ibid., p. 75 (rist. p. 735), elenco di manoscritti copiati in stile «epsilon» o in una scrittura apparentata, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: ID., Les écritures livresques chypriotes du milieu du XIe au XVIe siècle, in *Epethrä" [to™ Kevntrou *Episthmonik§n *Ereun§n Kuvprou] 17 (1987-1988) [= Pr§to DieqneV" Sumpüsio Mesaiwnikß" Kupriakß" Palaiografæa" / First International Symposium on Mediaeval Cypriot Palaeography, 3-5 September 1984], pp. 27-53 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codi-
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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cologie [3.1:208], II, pp. 853-879]. Per la «chypriote bouclée»: ID., Un style d’écriture livresque dans les manuscrits chypriotes du XIVe siècle: la chypriote «bouclée», in La paléographie grecque et byzantine [3.1:820], pp. 303-321: 315-318 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], I, pp. 341359: 353-356; con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Per le scritture arcaizzanti d’età paleologa: G. PRATO, Scritture librarie arcaizzanti della prima età dei Paleologi e loro modelli, in Scrittura e civiltà 3 (1979), pp. 151-193, con 24 tavv. [rist. in ID., Scritti di paleografia greca [3.1:314], pp. 73-114, con 24 tavv.; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: G. PRATO — G. DE GREGORIO, Scrittura arcaizzante in codici profani e sacri della prima età paleologa, in Römische historische Mitteilungen 45 (2003), pp. 59-101 (con 16 tavv.) [con notizie relative a manoscritti del fondo Vat. gr.]. Cfr. anche s.vv. Di c o p i s t i greci, [3.1:264ss.]; R i p r o d o t t i in specimina paleografici e facsimili, [3.1:755ss.]. In stili di s c r i t t u r a l a t i n a : Per riproduzioni di manoscritti in capitale, onciale e semionciale: CHATELAIN, Uncialis scriptura [3.1:791]; LEHMANN, Die lateinischen Handschriften [3.1:792]. Per l’onciale: E. CONDELLO, Una scrittura e un territorio. L’onciale dei secoli V-VIII nell’Italia meridionale, Spoleto 1994 (Biblioteca di «Medioevo latino», 12), pp. 113-131 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: E.A. LOWE, The Paleography of the Morgan Fragment. Description of the Fragment, in E.A. LOWE — E.K. RAND, A Sixth-Century Fragment of the Letters of Pliny the Younger, Washington 1922, pp. 3-22: 16-19 [rist. in LOWE, Palaeographical Papers, 1907-1965 [3.1:6], I, pp. 103-128: 118-123; con indicazioni relative ai manoscritti Vat. lat. 5750, 5757, 10696]; e, per manoscritti in onciale tarda scritti in Italia (nella seconda metà dell’VIII secolo, ma con esclusione dei manoscritti liturgici): BISCHOFF, Manuscripts and Libraries in the Age of Charlemagne [3.1:242], pp. 53-55 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.; ma Arch. Cap. S. Pietro H.25 è citato solo come esempio di onciale imitativa seriore]. Per manoscritti in onciale delle opere di s. Agostino: LOWE, A List of the Oldest Extant Manuscripts [3.2:128]. Per la semionciale: E.A. LOWE, A Hand-List of Half-Uncial Manuscripts, in Miscellanea Francesco Ehrle [3.1:83], IV, pp. 34-61: 52-54 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti in semionciale delle opere di s. Agostino: LOWE, A List of the Oldest Extant Manuscripts [3.2:128]. Per esempi di corsiva romana: H.B. VAN HOESEN, Roman Cursive Writing, Princeton 1915, pp. 143-146, 160-164, 168-170, 176-177, 181-183, 187189, 191-194, 198-200, 204-207, 208-211, 212-214, 220-222 [con descrizioni di papiri del fondo Pap. Vat. lat., ma senza precisarne le segnature].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Per il «tipo di Luxeuil»: P. SALMON, Le Lectionnaire de Luxeuil (Paris, ms. lat. 9427), II: Étude paléographique et liturgique suivie d’un choix de planches, Roma-Città del Vaticano 1953 (Collectanea Biblica Latina, 9), pp. 3, 6-8 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 493, Reg. lat. 317, Urb. lat. 1154]. Per la minuscola insulare, con particolare riguardo alle abbreviazioni: W.M. LINDSAY, Early Irish Minuscule Script, Oxford 1910 (St. Andrews University Publications, 6), pp. 67-70 [con descrizione, analisi e riproduzione del Pal. lat. 68]. Per la minuscola visigotica: A. MILLARES CARLO, Corpus de códices visigóticos, Edición preparada por M.C. DÍAZ Y DÍAZ, A.M. MUNDÓ, J.M. RUIZ ASENCIO, B. CASADO QUINTANILLA y E. LECUONA RIBOT, I: Estudio; II: Album, Las Palmas de Gran Canaria 1999: I, p. 174; II, pp. 250-251, nrr. 277-279 [con descrizioni e riproduzioni dei manoscritti Ott. lat. 1210 (ff. 41-124) + Pal. lat. 869, Reg. lat. 708, 869, 1024]. Cfr. anche: Ch.U. CLARK, Collectanea Hispanica, in Transactions of the Connecticut Academy of Arts and Sciences 24 (1920), pp. 1243: 57, 127-132 [con note a proposito dei manoscritti Reg. lat. 267, 708, 1024]; Z. GARCÍA VILLADA, Paleografía Española, precedida de una Introducción sobre la Paleografía latina (...), I: Texto, Madrid 1923, pp. 93-128: 121 [con note a proposito dei manoscritti Reg. lat. 267, 708]; (...), II: Album, Madrid 1923 (Publicaciones de la «Revista de filología española», 6) [con riproduzioni dei manoscritti Reg. lat. 1024, Vat. lat. 3225, 3256]; A. MILLARES CARLO, Manuscritos visigóticos. Notas bibliográficas, Barcelona-Madrid 1963 (Consejo Superior de Investigaciones Científicas. Instituto P. Enrique Flórez. Monumenta Hispaniae Sacra. Subsidia, 1), pp. 69-70 [a proposito dei manoscritti Ott. lat. 1210, Reg. lat. 1024]. Per la minuscola beneventana: E.A. LOEW, The Beneventan Script. A History of the South Italian Minuscule, Second Edition prepared and enlarged by V. BROWN, II: Hand List of Beneventan Mss., Roma 1980 (Sussidi eruditi, 34), pp. 142-170 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Cfr. anche: E.A. LOWE, A New List of Beneventan Manuscripts, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. Card. Albareda [2.1:41], II, pp. 211-244 (con 6 tavv. f.t.): 237-241 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Patetta; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]; V. BROWN, A Second New List of Beneventan Manuscripts (I), in Mediaeval Studies 40 (1978), pp. 239-289: (...) (II), in Mediaeval Studies 50 (1988), pp. 584-625: 619, 625 [Chig.; Ott. lat.; Vat. lat.]; (...) (III), in Mediaeval Studies 56 (1994), pp. 299-350: 340-341 [Perg. Veroli; Vat. gr.; Vat. lat.]; (...) (IV), in Mediaeval Studies 61 (1999), pp. 325-392: 378-379, 391-392 [Perg. Veroli; Vat. gr.; Vat. lat.]. Precedentemente, si ricordino anche: M. HUGLO, Liste complémentaire de manuscrits bénéventains, in Scriptorium 18 (1964), pp. 89-91 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Ross.; Vat. lat.]; P. SALMON, Nouvelle liste de manuscrits en écriture bénéventaine, in Studia codicologica [3.1:254], pp. 401-405 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.;
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
157
Vat. lat.]. Infine, per l’elenco dei manoscritti beneventani attualmente noti, e per la bibliografia ad essi relativa: BMB. Bibliografia dei manoscritti in scrittura beneventana [2.2:12] [per la lista più aggiornata cfr. ibid., XVII, pp. 80-85]. Si vedano inoltre, per manoscritti biblici: BROWN, I libri della Bibbia nell’Italia meridionale longobarda [3.1:135]. Per manoscritti con testi grammaticali: TARQUINI, I codici grammaticali in scrittura beneventana [3.1:436]; cfr. anche: BROWN, «Where Have All the Grammars Gone?» [3.1:437]; TARQUINI, Spunti di riflessione sui codici grammaticali in scrittura beneventana [3.1:438]. Per testimoni virgiliani: LOWE, Virgil in South Italy [3.2:982]. Per palinsesti: BROWN, Palimpsested texts [3.1:718]. Per manoscritti liturgici: BROWN, The Survival of Beneventan Script [3.1:517]; EAD., Early Evidence for the Beneventan Missal [3.1:518]; EAD., A New Beneventan Calendar from Naples [3.1:520]. Per manoscritti miniati: PACE, Studi sulla decorazione libraria in area grafica beneventana [3.1:610]. Per riproduzioni: LOWE, Scriptura Beneventana. Facsimiles [3.1:793]. Infine, per manoscritti con compresenza di beneventana e carolina: C. TRISTANO, Scrittura beneventana e scrittura carolina in manoscritti dell’Italia meridionale, in Scrittura e civiltà 3 (1979), pp. 89-150: 117-127 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la minuscola carolina in area inglese: T.A.M. BISHOP, English Caroline Minuscule, Oxford 1971 (Oxford Palaeographical Handbooks, [1]), p. 17 [con descrizione e riproduzione del Reg. lat. 1671, ibid., tav. XVII, ma con citazioni anche dei manoscritti Reg. lat. 489, 1283, cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 26]. Per la «romanesca»: P. SUPINO MARTINI, Roma e l’area grafica romanesca (secoli X-XII), Alessandria 1987 (Biblioteca di «Scrittura e civiltà», 1), pp. 43-287 [i manoscritti sono esaminati secondo i luoghi di produzione; con analisi di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; S. Maria Magg.; Vat. lat.; ma cfr. anche: «Manoscritti integralmente o parzialmente vergati in romanesca, non localizzati», ibid., pp. 289-307: 289299, con analisi di manoscritti dei fondi: Chig.; Vat. lat.; «Mss. eliminati», ibid., pp. 309-337: 313-324, con analisi di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 392-393]. Per la scrittura gotica: A. DEROLEZ, The Palaeography of Gothic Manuscript Books. From the Twelfth to the Early Sixteenth Century, Cambridge 2003 (Cambridge Studies in Palaeography and Codicology, 9) [con indicazioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Ott. lat.; cfr. l’«Index of the manuscripts reproduced in the plates», ibid., p. 199]; cfr. anche: B. PAGNIN, Le origini della scrittura gotica padovana, Padova 1933, pp. 94-96 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 377, 503, 558]. Per riproduzioni: Scriptura gothica libraria [3.1:796]. Per la scrittura umanistica: B.L. ULLMAN, The Origin and Development of Humanistic Script, Roma 1960 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 79) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of manuscripts», ibid., p. 144]; cfr. anche, per manoscritti membranacei:
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
A. DEROLEZ, Codicologie des manuscrits en écriture humanistique sur parchemin, I-II, Turnhout 1984 (Bibliologia, 5-6) [cfr. in particolare il «Catalogue», ibid., II, pp. 120-150; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per copisti di scrittura umanistica a Firenze: DE LA MARE, New Research on Humanistic Scribes [3.1:288]. Per mani di umanisti italiani: EAD., The Handwriting of Italian Humanists, I/1 [3.1:289]. Per bibliografia relativa a manoscritti nei diversi stili di scrittura latina: BOYLE, Paleografia Latina Medievale. Introduzione bibliografica [2.2:10]. Cfr. anche s.vv. A n t i q u i o r e s latini, [3.1:57ss.]; Di c o p i s t i latini, [3.1:285ss.]; R i p r o d o t t i in specimina paleografici e facsimili, [3.1:755ss.]. Scritturistici: Cfr. s.vv. B i b l i c i g o t i c i , [3.1:100]; B i b l i c i g r e c i , [3.1:101ss.]; B i b l i c i l a t i n i o r o m a n z i , [3.1:127ss.]; B i b l i c i o r i e n t a l i , [3.1: 150ss.]; B i b l i c i s l a v i , [3.1:170]. Con s e r m o n i : Cfr. s.v. O m i l e t i c i , [3.1:693ss.]. D’origine o provenienza s i c i l i a n a : Per manoscritti greci prodotti in ambito calabro-siculo (secc. XI-XII/XIII): LUCÀ, I Normanni e la «rinascita» [3.1:195]. Cfr. anche s.v. In stili di s c r i t t u r a g r e c a , [3.1:862-864]. Provenienti da S i d o n e (Libano): Per manoscritti che si ritiene ne provengano: A. MAIER, Die Handschriften der «Ecclesia Sidonensis», in Manuscripta 11 (1967), pp. 39-45 [rist. in EAD., Ausgehendes Mittelalter [2.1:49], III, pp. 281-287, 612; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Vat. lat.]. Nessuna menzione di manoscritti vaticani, invece, in EAD., Die Homiliare der «Ecclesia Sidonensis», in Manuscripta 12 (1968), pp. 22-25 [rist. in EAD., Ausgehendes Mittelalter [2.1:49], III, pp. 289-292, 612]; EAD., Noch einmal zu den Codices der «Ecclesia Sidonensis», in Manuscripta 12 (1968), pp. 106-107 [rist. in EAD., Ausgehendes Mittelalter [2.1:49], III, pp. 293-294]; cfr. anche: EAD., Ausgehendes Mittelalter [2.1: 49], II, pp. 161, 500. Provenienti dal Monte S i n a i : Per manoscritti orientali provenienti dal Sinai, o connessi all’ambito sinaitico: S. BROCK, Syriac on Sinai: the Main Connections, in Eškosmæa. Studi miscellanei per il 75° di Vincenzo Poggi S.J., a cura di V. RUGGIERI e L. PIE-
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
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RALLI,
Soveria Mannelli 2003, pp. 103-117 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Vat. ar.; Vat. sir.]. Per manoscritti greci d’origine palestino-sinaitica: PERRIA, Repertorio dei manoscritti greci di area orientale (palestino-sinaitica) [3.1:710]. Con statuti s i n o d a l i : D’area francese: O. PONTAL, Liste des manuscrits contenant des statuts synodaux de l’ancienne France classés par diocèses, in Bulletin d’information de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, nr. 11 (1962), pp. 79-107 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. la «Table alphabétique des lieux de dépôt», pp. 106-107]. Siriaci: Fra gli altri strumenti, l’unico relativo a più fondi è: A. VAN LANTInventaire des manuscrits syriaques des fonds Vatican (460-631), Barberini oriental et Neofiti, Città del Vaticano 1965 (Studi e testi, 243) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Neofiti; Vat. sir.]. Per riproduzioni, cfr. anche: Syriac Manuscripts from the Vatican Library [3.5:109]. Per manoscritti datati: HATCH, An Album of Dated Syriac Manuscripts [3.1: 322]. Per manoscritti miniati: LEROY, Les manuscrits syriaques à peintures [3.1:653]. Cfr. anche: LAZAREV, Storia della pittura bizantina [3.1:557]. SCHOOT,
Slavi: A. DÀUROVA — K. STANÇEV — M. JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi vãv Vatikanskata Biblioteka / Catalogo dei manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, con una prefazione di I. DUJÇEV e introduzione storica di J. RUYSSCHAERT, Sofija 1985 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. ill.; Chig.; Neofiti; Ott. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. slav.]. Cfr. anche la rassegna di A. DÀUROVA, La raccolta di manoscritti slavi nella Biblioteca Apostolica Vaticana, in Relazioni storiche e culturali fra l’Italia e la Bulgaria, Napoli 1982, pp. 53-71 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. ill.; Chig.; Neofiti; Ott. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; Vat. slav.]. Per selezioni di testimonianze in esposizioni della Vaticana: Manoscritti slavi, documenti e carte riguardanti la storia bulgara [3.3:16]; Tre alfabeti per gli Slavi (...). Catalogo della mostra [3.3:24]. Per manoscritti miniati cfr. anche: LAZAREV, Storia della pittura bizantina [3.1:557]; DÀUROVA, La miniatura bizantina [3.1:562].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Con s o t t o s c r i z i o n i : Cfr. s.v. Con c o l o f o n i e annotazioni, [3.1:248-262].
II, p. 925 [S p a g n o l i ]
Con s t a t u t i : Per testi statutari romani (statuto cittadino del 1363; statuti delle arti): A. LANCONELLI, Manoscritti statutari romani. Contributo per una bibliografia delle fonti statutarie dell’età medioevale, in Scrittura biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Atti del 2° seminario [3.1:303], pp. 305-321: 315, 317 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Vat. lat.]. Con s t e m m i : A. MARUCCHI, Stemmi di possessori di manoscritti conservati nella Biblioteca Vaticana, in Mélanges Eugène Tisserant [3.1:165], VII, pp. 29-95, tavv. IXV [con indicazioni relative a stemmi rilevati in manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: EAD., Elenco di stemmi riprodotti in manoscritti, I-II [schedario manoscritto una cui riproduzione a volume è consultabile in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 563 (1-2) rosso; nel primo volume le schede sono disposte in ordine alfabetico per figure araldiche degli stemmi, nel secondo per nomi di persona o di famiglia, talvolta raggruppati per categorie come Cardinali, Vescovi; non esistono indici ma le indicazioni sono tratte da manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; De Marinis; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; sporadicamente sono registrati anche stemmi rilevati in manoscritti non vaticani]. Per manoscritti che presentano lo stemma delle «quattro teste», da porsi in relazione con Tommaso Parentucelli (1397-1455), poi Niccolò V (dal 1447): A. MANFREDI, Per la biblioteca di Tommaso Parentucelli negli anni del Concilio fiorentino, in Firenze e il Concilio del 1439. Convegno di studi, Firenze, 29 novembre-2 dicembre 1989, II, a cura di P. VITI, Firenze 1994 (Biblioteca storica toscana, 29: 2), pp. 649-712: 697-709 [con brevi descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat.]. Con fonti s t o r i c h e b i z a n t i n e : G. MORAVCSIK, Byzantinoturcica, I: Die byzantinischen Quellen der Geschichte der Türkvölker, Berlin-Leiden 19582 (Berliner byzantinistische Arbeiten, 10) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 602-605; inaccessibile a chi scrive l’ed. 19833]. Cfr. anche: M.E. COLONNA, Gli storici bizantini dal IV al XV secolo, I: Storici profani, Napoli 1956 [repertorio ordinato per autori e opere, sprovvisto di indice dei manoscritti citati].
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Per le cronache, si veda anche: L. PERRIA, Le cronache bizantine nella tradizione manoscritta, in Byzantina Mediolanensia. V Congresso Nazionale di Studi Bizantini, Milano, 19-22 ottobre 1994. Atti, a cura di F. CONCA, Soveria Mannelli 1996 (Medioevo Romanzo e Orientale. Colloqui, 3), pp. 351-359 [con notizie relative ai manoscritti Vat. gr. 155, 977]. Talmudici: S. OCHSER, Talmud-Handschriften der Vatikanischen Bibliotehk mit besonderer Berücksichtigung der Mischna, in Zeitschrift der Deutschen Morgenländischen Gesellschaft 63 (1909), pp. 365-393 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. ebr.]. Cfr. anche: Talmud Yerushalmi. Codex Vatican (Vat. Ebr. 133) [3.5:164]; Manuscripts of the Babylonian Talmud from the collection of the Vatican Library [3.5:166]. In forma di t a v o l e t t e lignee e cerate: R. PINTAUDI, Tavolette lignee e cerate della Biblioteca Vaticana, in Les débuts du codex. Actes de la journée d’étude organisée à Paris les 3 et 4 juillet 1985 (...), éd. par A. BLANCHARD, Turnhout 1989 (Bibliologia, 9), pp. 61-67 [con indicazioni relative a elementi dei fondi: Pap. Vat. copt.; Pap. Vat. gr.]; R. PINTAUDI — P.J. SIJPESTEIJN, Tavolette lignee e cerate della Biblioteca Apostolica Vaticana (1-21), con un contributo di S. PERNIGOTTI, in R. PINTAUDI — P.J. SIJPESTEIJN, Tavolette lignee e cerate da varie collezioni, con i contributi di R.S. BAGNALL, P. CAUDERLIER, A.E. HANSON, S. PERNIGOTTI, Appendice di C. FEDERICI — L. MITA — M. PEZZANO, Firenze 1989 (Papyrologica Florentina, 18), pp. 17-88 [con descrizioni, edizioni e riproduzioni di elementi dei fondi: Pap. Vat. copt.; Pap. Vat. gr.]; cfr. anche: C. FEDERICI — L. MITA — M. PEZZANO, Nota sulle caratteristiche tecnologiche delle tavolette lignee vaticane, in PINTAUDI — SIJPESTEIJN, Tavolette lignee e cerate da varie collezioni [3.1:916], pp. 199-211 [per i Pap. Vat. gr.]; P. CAUDERLIER, Les tablettes grecques d’Égypte: inventaire, in Les tablettes à écrire de l’Antiquité à l’époque moderne, [Actes du colloque international du Centre National de la Recherche Scientifique, Paris, Institut de France, 10-11 octobre 1990], éd. par É. LALOU, Turnhout 1992 (Bibliologia, 12), pp. 63-94: 76-77, 85, 88, 92 [con elenchi di elementi dei fondi: Pap. Vat. copt.; Pap. Vat. gr.]. Per tavolette con sequenze alfabetiche ed esercizi scolastici: R. CRIBIORE, Writing, teachers, and students in Graeco-Roman Egypt, Atlanta, Georgia 1996 (American Studies in Papyrology, 36), pp. 202, 252 [con descrizioni dei Pap. Vat. gr. 54, 56]. D’interesse t e a t i n o : Per manoscritti della fondazione teatina romana di S. Andrea della Valle: VIAN, Manoscritti di chiese teatine romane [3.1:811].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
Originari o provenienti dall’area t e d e s c a : S. KRÄMER, Handschriftenerbe des deutschen Mittelalters, I-III, München 1989-1990 (Mittelalterliche Bibliothekskataloge Deutschlands und der Schweiz. Ergänzungsband 1) [cfr. lo «Handschriften-Register», opera anche di M. BERNHARD, ibid., III, pp. 550-557, per rinvii a indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per l’area sud-orientale: B. BISCHOFF, Die südostdeutschen Schreibschulen und Bibliotheken in der Karolingerzeit, I: Die bayrischen Diözesen, Wiesbaden 19602, p. 222 [con una descrizione del Reg. lat. 10; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., p. 277]; (...), II: Die vorwiegend österreichischen Diözesen, Wiesbaden 1980, passim [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 283-284]. Cfr. anche: BAUERREISS, Bayerische Handschriften [3.1:94]. Per manoscritti miniati del XIII secolo: SWARZENSKI, Die lateinischen illuminierten Handschriften des XIII. Jahrhunderts in den Ländern an Rhein, Main und Donau [3.1:629]. Tedeschi:
II, p. 926
Per drammi sacri: BERGMANN, Katalog der deutschsprachigen geistlichen Spiele [3.1:340]. Per manoscritti miniati: Katalog der deutschsprachigen illustrierten Handschriften [3.1:604]. Cfr. anche s.vv. Di p o e s i a t e d e s c a medievale; Con testi o glosse anticotedeschi. Con testi o glosse antico- t e d e s c h i : Katalog der althochdeutschen und altsächsischen Glossenhandschriften, bearbeitet von R. BERGMANN und S. STRICKER, unter Mitarbeit von Y. GOLDAMMER und C. WICH-REIF, IV/C: Katalog Nr. 780-1070, Berlin-New York 2005, pp. 1522-1607 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: Katalog (...), I, Teil A: Verzeichnis der Handschriften, Teil B: Einleitung, Teil C: Katalog Nr. 1-200, BerlinNew York 2005, pp. 44-45 [elenco dei manoscritti descritti]; Katalog (...), VI/G: Abbildungen, Berlin-New York 2005, pp. 2890-2923. Precedentemente: R. BERGMANN, Verzeichnis der althochdeutschen und altsächsischen Glossenhandschriften. Mit Bibliographie der Glosseneditionen, der Handschriftenbeschreibungen und der Dialektbestimmungen, Berlin-New York 1973 (Arbeiten zur Frühmittelalterforschung, 6), pp. 94-98 [con individuazione di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. G. KÖBLER, Altdeutsch. Katalog aller allgemein bekannten altdeutschen Handschriften. Althochdeutsch, Altsächsisch, Altniederfränkisch, GießenLahn 2005 (Arbeiten zur Rechts- und Sprachwissenschaft, 60) [consultabile anche via web, http://homepage.uibk.ac.at/~c30310/Altdeutsch/Handschriftenkata-
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
163
log.pdf; con descrizioni, ibid., pp. 541-576, di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: H. THOMA, Altdeutsches aus Vatikanischen und Münchener Handschriften, in Beiträge zur Geschichte der deutschen Sprache und Literatur 85 (1963), pp. 220-247 [inaccessi bile a chi scrive]. II, p. 926 Per glosse e glossari latino-antico altotedeschi: R. BERGMANN, LatinOld High German Glosses and Glossaries. A Catalogue of Manuscripts, in Les manuscrits des lexiques et glossaires [3.1:143], pp. 547-614: 605-606 [con individuazione di manoscritti nei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Originari o provenienti da T e g e r n s e e : V. REDLICH, Tegernsee und die deutsche Geistesgeschichte im 15. Jahrhundert, München 1931 (Schriftenreihe zur bayerischen Landesgeschichte, 9), p. 190 [per il Ross. 184]; Ch.E. EDER, Die Schule des Klosters Tegernsee im frühen Mittelalter im Spiegel der Tegernseer Handschriften, in Studien und Mitteilungen zur Geschichte des Benediktiner-Ordens und seiner Zweige 83 (1972), pp. 6-155: 104-105 [con analisi del Ross. 184]. Teologici: M. BERNARDS, Zur Überlieferung mittelalterlicher theologischer Schriften. Neue Handschriften, in Recherches de théologie ancienne et médiévale 19 (1952), pp. 327-336 [organizzato per autori, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per teologi della protoscolastica, da Anselmo di Canterbury († 1109) a Guglielmo d’Auxerre († 1237 ca.) e alla sua scuola: A.M. LANDGRAF, Introduction à l’histoire de la littérature théologique de la scolastique naissante, édition française par les soins de A.-M. LANDRY, traduction de l’allemand par L.-B. GEIGER, Montréal-Paris 1973 (Université de Montréal. Publications de l’Institut d’Études Médiévales, 22) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 192; il volume è la traduzione francese di: ID., Einführung in die Geschichte der theologischen Literatur der Frühscholastik, Regensburg 1948]. Per opere di teologi dell’università parigina nel XIII secolo: GLORIEUX, Répertoire des maîtres en théologie de Paris au XIIIe siècle [3.1:731]. Per questioni quodlibetali: GLORIEUX, La littérature quodlibétique de 1260 à 1320 [3.1:750]. Per testi di teologi salmanticensi nel XVI secolo: F. EHRLE, Los manuscritos vaticanos de los teólogos salmantinos del siglo XVI, in Estudios eclesiásticos 8 (1929), pp. 145-172, 289-331, 433-455; 9 (1930), pp. 145-187, poi ristampato in ID., Los manuscritos vaticanos de los teólogos salmantinos del siglo XVI, Primera edición española corregida y aumentada a cargo de J.M. MARCH, Madrid 1930 (Biblioteca de «Estudios eclesiásticos». Serie de opúsculos, 1) [trat-
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164
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.1
tazione ordinata per autore, ma cfr. la «Relación de los manuscritos por sus números de la Biblioteca», ibid., p. 133; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Vat. lat.]. In origine il contributo era stato pubblicato in tedesco: ID., Die Vatikanischen Handschriften der Salmanticenser Theologen des sechzehnten Jahrhunderts (Von Vitoria bis Bañez). Ein Beitrag zur Geschichte der neueren Scholastik, in Der Katholik 64 (1884), pp. 495-522, 632-654; 65 (1885), pp. 85-107, 161-183, 405-424, 503-522. Cfr. anche: V. BELTRÁN DE HEREDIA, Hacia un inventario analítico de manuscritos teológicos de la Escuela Salmantina, siglos XV-XVII, conservados en España y en el extranjero, in Revista española de teología 3 (1943), pp. 59-88: 82-83. Originari o provenienti da T e s s a l o n i c a : Per manoscritti di provenienza monastica: VOLK, Die byzantinischen Klosterbibliotheken von Konstantinopel, Thessalonike und Kleinasien [3.1:80]. Per la cultura libraria in età paleologa: BIANCONI, Tessalonica nell’età dei Paleologi [3.1:279]. Originari della T o s c a n a : Per manoscritti miniati del XII secolo: BERG, Studies in Tuscan Twelfth-Century Illumination [3.1:612]. Originari di T o u r s : E.K. RAND, Studies in the Script of Tours, I/1-2: A Survey of the Manuscripts of Tours, Cambridge, Mass. 1929 (The Mediaeval Academy of America. Publication 3) [con descrizioni, ibid., I/1, pp. 79-206, e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: (...), II: The Earliest Book of Tours, with the assistance of L.W. JONES, Cambridge, Mass. 1934, pp. 105-106, pl. LI [con descrizione e riproduzione in bianco e nero del Barb. lat. 680; ibid., I, p. 86, indicazioni relative a manoscritti originari di Tours nel fondo Reg. lat.]. Per manoscritti di autori classici esemplati nel IX secolo: BISCHOFF, Manuscripts and Libraries in the Age of Charlemagne [3.1:242]. Con t r a d u z i o n i e commenti di autori greci e latini: Catalogus translationum et commentariorum: Mediaeval and Renaissance Latin Translations and Commentaries. Annotated Lists and Guides, I-VIII, Washington 1960-2003 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. gr.; Borg. lat.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. sir.; cfr. gli indici dei manoscritti, ibid., III, pp. 470-472; IV, pp. 505-506; V, pp. 410-411; VI, p. 189; VII, pp. 341-342; VIII, pp. 349-350].
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CATALOGHI TEMATICI O PER ALFABETO / LINGUA
165
Di lirica t r o b a d o r i c a : Cfr. s.v. Con c a n z o n i e r i romanzi, [3.1:198ss.]. Provenienti da T r o p e a (Calabria):
II, p. 926
[Con testi
Per manoscritti greci: S. LUCÀ, Geþrgio" Taurüzh" copista e protopapa del ciclo di Tropea nel sec. XIV, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 53 t r o i a n o ] (1999), pp. 285-347: 300-307, 320-325 [con notizie e descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 345-346, con indicazioni relative anche a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Ott. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. lat.]. Turchi: E. ROSSI, Elenco dei manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana: Vaticani-Barberiniani-Borgiani-Rossiani-Chigiani, Città del Vaticano 1953 (Studi e testi, 174) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. turc.; Chig.; Ross.; Vat. turc.]. U m a n i s t i c i e rinascimentali: P.O. KRISTELLER, Iter Italicum. A Finding List of Uncatalogued or Incompletely Catalogued Humanistic Manuscripts of the Renaissance in Italian and Other Libraries, II: Italy: Orvieto to Volterra, Vatican City, London-Leiden 1967, pp. 310-491, 581-607 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; De Marinis; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. ebr.; Vat. gr.; Vat. lat.]; ID., Iter Italicum. Accedunt alia itinera (...) VI: (Italy III and alia itinera IV). Supplement to Italy (G-V). Supplement to Vatican and Austria to Spain, London-Leiden-New York-København-Köln 1992, pp. 317-416 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Autogr. Ferr.; Autogr. Patetta; Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. gr.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; De Marinis; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Cfr. anche: P.O. KRISTELLER, Renaissance Research in Vatican Manuscripts, in Manuscripta 1 (1957), pp. 67-80 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la scrittura umanistica, cfr. anche: ULLMAN, The Origin and Development of Humanistic Script [3.1:895]; DEROLEZ, Codicologie des manuscrits en écriture humanistique sur parchemin [3.1:896]. Per copisti di scrittura umanistica a Firenze: DE LA MARE, New Research on Humanistic Scribes in Florence [3.1:288]. Per mani di umanisti italiani: DE LA MARE, The Handwriting of Italian Humanists, I/1 [3.1:289]. Per copisti greci d’età umanistica e rinascimentale: HARLFINGER, Specimina griechischer Kopisten der Renaissance [3.1:280]; ELEUTERI — CANART, Scrittura
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dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: §§ 3.1 3.2
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§§ 3.1 - 3.2
greca nell’Umanesimo italiano [3.1:281]. Cfr. anche s.v. Di c o p i s t i greci, [3.1: 264ss.]. Per manoscritti di umanisti lombardi alla corte dei Visconti Sforza: E. PELLEGRIN, Bibliothèques d’humanistes lombards de la cour des Visconti Sforza, in Bibliothèque d’Humanisme et Renaissance 17 (1955), pp. 218-245: 226-227, 238-239 [rist. in EAD., Bibliothèques retrouvées [2.1:57], pp. 371-398; con descrizioni dei manoscritti Urb. lat. 437 e Vat. lat. 1903, appartenuti a Bartolomeo Visconti (1402-1457), vescovo di Novara (dal 1429), e del Vat. lat. 1854, appartenuto a Baldo Martorelli († 1475 ca.), precettore di Galeazzo Maria e Ippolita Sforza, figli di Francesco Sforza, duca di Milano, e di Bianca Maria Visconti; cfr. l’indice dei manoscritti nella sede originale di pubblicazione, alla p. 244]. Per testimonianze relative all’arte e alla cultura a Roma in età rinascimentale: Rome Reborn. The Vatican Library and Renaissance Culture [3.3:50]. Per autori originari della Gran Bretagna o dell’Irlanda: SHARPE, A Handlist of the Latin Writers of Great Britain and Ireland before 1540 [3.1:555]. Per manoscritti miniati: The Painted Page. Italian Renaissance Book Illumination [3.1:569]; Miniature del Rinascimento. Catalogo della mostra [3.3:5]; Miniatura fiorentina del Rinascimento, 1440-1525 [3.1:614]; KANTER [et al.], Painting and Illumination in Early Renaissance Florence [3.1:615]; MARIANI CANOVA, La miniatura veneta del Rinascimento [3.1:618]. In particolare, per codici liturgici e dell’ufficiatura: Liturgia in figura. Codici liturgici rinascimentali della Biblioteca Apostolica Vaticana [3.3:54]; MORELLO, Libri d’ore della Biblioteca Apostolica Vaticana [3.3:37]. Relativi all’U n g h e r i a : Cfr. Monumenta Vaticana res Hungariae illustrantia [3.3:17]. D’ambito u n i v e r s i t a r i o : G. BATTELLI, Il libro universitario, in Civiltà comunale: libro, scrittura, documento. Atti del convegno, Genova, 8-11 novembre 1988, Genova 1989 (Atti della Società Ligure di Storia Patria, 103/2), pp. 281-313: 302-308 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borgh.; Chig.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti di exemplaria universitari: J. DESTREZ — M.D. CHENU, Exemplaria universitaires des XIIIe et XIVe siècles, in Scriptorium 7 (1953), pp. 6880: 74 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borgh.; Vat. lat.], 78-80 [con liste di exemplaria rese pubbliche da università medievali, con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 406, Vat. lat. 3980]. Per opere di maestri dell’università parigina nel XIII secolo: GLORIEUX, Répertoire des maîtres en théologie de Paris au XIIIe siècle [3.1:731]; ID., La faculté des arts et ses maîtres au XIIIe siècle [3.1:732]. Cfr. anche s.v. Realizzati mediante p e c i a, [3.1:735ss.].
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CATALOGHI TEMATICI
(…) — CATALOGHI PER AUTORI E OPERE (…)
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Originari del V e n e t o : cataloghi tematici (…) — cataloghi per autori e opere (…)
Per manoscritti miniati del Rinascimento: MARIANI CANOVA, La miniatura veneta del Rinascimento [3.1:618]. Provenienti da V i l l e n e u v e - l è s - A v i g n o n : Dalla certosa: J. VIELLIARD, Manuscrits de la chartreuse de Villeneuvelès-Avignon conservés à la Bibliothèque Vaticane (Barberini lat. 56, 512, 575, 638, 659 et 690), in Mélanges Eugène Tisserant [3.1:165], VII, pp. 441-450 [con descrizioni dei manoscritti Barb. lat. 56, 512, 575, 638, 659, 690]. Provenienti da V i v a r i u m : F. TRONCARELLI, Vivarium. I libri, il destino, Steenbrugis-Turnhout 1998 (Instrumenta Patristica, 33) [con indicazioni relative a manoscritti – non tutti di provenienza vivariense accertata – dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 103]; cfr. anche: RADICIOTTI, A proposito dei manoscritti di Cassiodoro [3.2:266].
3.2. Cataloghi per autori e opere, o per altri soggetti personali Per alcune osservazioni sull’indole della repertoriazione qui offerta, e per una serie di avvertenze al lettore ai fini di una sua utilizzazione corretta, si veda supra, pp. 36-39. A b a e l a r d u s , Petrus (1079-1142): J. BARROW — C. BURNETT — D. LUSCOMBE, A checklist of the manuscripts containing the writings of Peter Abelard and Heloise and other works closely associated with Abelard and his School, in Revue d’histoire des textes 14-15 (19841985), pp. 183-302: 224-226 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. A c q u a v i v a , famiglia: G. MORELLI, Gli Acquaviva nei manoscritti della Biblioteca Vaticana, in Gli Acquaviva d’Aragona Duchi di Atri e Conti di S. Flaviano. Atti del VI Convegno (...), Teramo 1985, pp. 45-59 [le indicazioni sono ordinate secondo i soggetti; con notizie relative a manoscritti dei fondi: Autogr. Ferr.; Autogr. Patetta; Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti appartenuti ad Andrea Matteo III Acquaviva (1458-1529): C. BIANCA, La biblioteca di Andrea Matteo Acquaviva, in Gli Acquaviva d’Aragona [3.2:3], pp. 159-173: 170 e nt. 61, 173 [con indicazioni relative al Barb. lat. 154].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
A d a m de Bocfeld (saec. XIII): dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: § 3.2
Per manoscritti con suoi testi: L. BATAILLON, Adam of Bocfeld Further Manuscripts, in Medievalia et Humanistica 13 (1960), pp. 35-39: 38 [per il Vat. lat. 13326]; ma cfr. precedentemente: S.H. THOMSON, A Note on the Works of Magister Adam de Bocfeld (Bouchermefort), in Medievalia et Humanistica 2 (1944), pp. 55-87: 64-65 [con descrizioni dei manoscritti Urb. lat. 206, Vat. lat. 817, 5988]; ID., An Unnoticed MS. of Some Works of Magister Adam of Bocfeld, in Medievalia et Humanistica 3 (1945), pp. 132-133; ID., A Further Note on Master Adam of Bocfeld, in Medievalia et Humanistica 12 (1958), pp. 23-32: 31 [ancora a proposito dei manoscritti Urb. lat. 206, Vat. lat. 817, 5988]. A d e l a r d u s Bathoniensis (saec. XII): C. BURNETT, The writings of Adelard of Bath and closely associated works, together with the manuscripts in which they occur, in Adelard of Bath. An English Scientist and Arabist of the Early Twelfth Century, ed. by C. BURNETT, London 1987, pp. 163-196: 192 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. A e g i d i u s Romanus (1243 ca.-1316): Aegidii Romani Opera omnia, I: Catalogo dei manoscritti (1-95), 1/1: Città del Vaticano, a cura di B. FAES DE MOTTONI e C. LUNA, Firenze 1987 (Corpus Philosophorum Medii Aevi. Testi e studi, 5) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Indice dei manoscritti», ibid., pp. 235-236]; (...), I: Catalogo dei manoscritti (1001-1075). De regimine principum, 1/11: Città del Vaticano-Italia, a cura di F. DEL PUNTA e C. LUNA, Firenze 1993 (Testi e studi per il «Corpus Philosophorum Medii Aevi», 12), pp. 1-79 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.], 305, 307-309 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Cfr. anche: G. BRUNI, Le opere di Egidio Romano, Firenze 1936 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 265-266]. Precedentemente: ID., Catalogo dei manoscritti egidiani romani, in Rivista di filosofia neo-scolastica 22 (1930), pp. 230-249; 23 (1931), pp. 410-441 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per il De regimine principum, cfr. anche: Ch.F. BRIGGS, Giles of Rome’s De regimine principum. Reading and Writing Politics at Court and University, c. 1275-c. 1525, Cambridge 1999 (Cambridge Studies in Palaeography and Codicology, 5) [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Ross.; Urb. lat.; cfr. l’«Index of manuscripts», ibid., p. 203].
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CATALOGHI PER AUTORI E OPERE , O PER ALTRI SOGGETTI PERSONALI
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A e l i a n u s , Claudius (175 ca.-235 ca.): cataloghi per autori e opere, o per altri soggetti personali
Per la Varia historia: M.R. DILTS, The Manuscript Tradition of Aelian’s Varia Historia and Heraclides’ Politiae, in Transactions and Proceedings of the American Philological Association 96 (1965), pp. 57-72: 63, 71 [con brevi descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 998, 1375]; ID., The Testimonia of Aelian’s Varia Historia, in Manuscripta 15 (1971), pp. 3-12 [con indicazioni relative ai manoscritti Chig. R.IV.12 (citato come Chig. gr. 12), Vat. gr. 96]. A e l i a n u s Tacticus (saecc. I-II): A. DAIN, Histoire du texte d’Élien le Tacticien dès origines à la fin du moyen âge, Paris 1946 (Collection d’études anciennes) [con notizie relative a manoscritti del fondo Vat. gr.; cfr. l’indice, ibid., p. 394]. A e s c h i n e s (390/389-315 a.C.): M. HEYSE, Die handschriftliche Ueberlieferung der Reden des Aeschines, I: Die Handschriften der ersten Rede, Ohlau 1912 [con elenco e analisi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; R. RONCALI, Lista dei manoscritti di Eschine Licurgo Lisia, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia [dell’Università di Bari] 14 (1969), pp. 381-390: 388-389 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; A. DILLER, The Manuscript Tradition of Aeschines’ Orations, in Illinois Classical Studies 4 (1979), pp. 34-64 [rist. anast. in ID., Studies in Greek Manuscript Tradition [3.1: 310], pp. 219-249; con elenchi e brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. A e s c h y l u s (525/524 ca.-458/456 a.C.): H.W. SMYTH, Catalogue of the Manuscripts of Aeschylus, in Harvard Studies in Classical Philology 44 (1933), pp. 1-62: 23-27 [con elenco e sommarie descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]; A. TURYN, The manuscript tradition of the tragedies of Aeschylus, New York City 1943 (Polish Institute of Arts and Sciences in America. Polish Institute Series, 2), pp. 8-9 e passim [con elenco e analisi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]; R.D. DAWE, The Collation and Investigation of Manuscripts of Aeschylus, Cambridge 1964, p. IX e passim [con indicazioni relative al Vat. gr. 1332]. Per i manoscritti con scolii: O.L. SMITH, Notes and Observations on some Manuscripts of the scholia of Aeschylus, in Classica et Mediaevalia 31 (1970), pp. 14-48: 14-19 [con indicazioni relative al Vat. gr. 1824]; ID., Studies in the Scholia on Aeschylus, I: The Recensions of Demetrius Triclinius, Leiden 1975 (Mnemosyne. Supplementum 37) [con indicazioni e descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 274].
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170
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Corpus A g r i m e n s o r u m : Cfr. s.v. Di a g r i m e n s u r a , [3.1:38-41]. A i l l y , Pierre d’ (1350-1420), card.: Per manoscritti con testi ecclesiologici suoi e di Jean Gerson (1363-1429): IZBICKI, Ecclesiological Texts of Jean Gerson and Pierre d’Ailly among the Codices Vaticani latini [3.2:407]; ID., Ecclesiological Texts of Jean Gerson and Pierre d’Ailly in Vatican Manuscript Collections [3.2:408]. A l a n u s ab Insulis (1128 ca.-1202): Per le opere principali e d’autenticità certa (Regulae, Contra haereticos, Summa Quot modis, Liber paenitentialis, Ars praedicandi, Sermones, De planctu Naturae, Anticlaudianus): G. RAYNAUD DE LAGE, Alain de Lille poète du XIIe siècle, Montréal-Paris 1951 (Université de Montréal. Publications de l’Institut d’Études Médiévales, 12), pp. 175-186 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. A l b e r t u s Magnus (1193 ca.-1280), s.: W. FAUSER, Die Werke des Albertus Magnus in ihrer handschriftlichen Überlieferung, I: Die echten Werke. Codices manuscripti operum Alberti Magni, 1: Opera genuina, Münster 1982 (Sancti doctoris ecclesiae Alberti Magni Opera omnia. Tomus subsidiarius I/1) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 459-462]; ID., Albertus-MagnusHandschriften (...), in Bulletin de philosophie médiévale 24 (1982), pp. 115-129; 25 (1983), pp. 100-120; 26 (1984), pp. 127-151; 27 (1985), pp. 110-151 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.; cfr. gli indici, ibid., 25 (1983), p. 120; 26 (1984), p. 151]. Per testi alchemici ascrittigli: P. KIBRE, Alchemical writings ascribed to Albertus Magnus, in Speculum 17 (1942), pp. 499-518 [con indicazioni a proposito di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; EAD., Further manuscripts containing alchemical tracts attributed to Albertus Magnus, in Speculum 34 (1959), pp. 238-247 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.]. Per lo Speculum Astronomiae attribuitogli da una parte della tradizione manoscritta, ma forse da ascriversi a Campano da Novara († 1296): A. PARAVICINI BAGLIANI, Le Speculum Astronomiae, une énigme? Enquête sur les manuscrits, Firenze 2001 (Micrologus’ Library, 6), pp. 15-17 [con descrizioni dei manoscritti Borgh. 134, Pal. lat. 1340, 1445, Vat. lat. 4275; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 179-180].
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A l c u i n u s Eboracensis (732-804), abbas S. Martini Turonensis: Per il De orthographia: A.C. DIONISOTTI, On Bede, Grammars, and Greek, in Revue bénédictine 92 (1982), pp. 111-141: 139 [con indicazioni relative al Reg. lat. 1587]. Per il Liber de virtutibus et vitiis: P.E. SZARMACH, A Preliminary Handlist of Manuscripts Containing Alcuin’s Liber de virtutibus et vitiis, in Manuscripta 25 (1981), pp. 131-140: 139 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Patetta; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per le Quaestiones in Genesim: M. FOX, Alcuin the Exegete: The Evidence of the Quaestiones in Genesim, in The Study of the Bible in the Carolingian Era, ed. by C. CHAZELLE & B. VAN NAME EDWARDS, Turnhout 2003 (Medieval Church Studies, 3), pp. 39-60: 57 [con indicazioni relative al Pal. lat. 289]. A l e x a n d e r Aphrodisiensis (saec. III): Per il De fato: P. THILLET, Éléments pour l’histoire du texte du De fato d’Alexandre d’Aphrodise, in Revue d’histoire des textes 12-13 (1982-1983), pp. 1356: 53, 55 [con indicazioni relative ai manoscritti Urb. gr. 54, Vat. gr. 1614]. A l e x a n d e r Magnus (356-323 a.C.): Per testi narrativi latini riguardanti la sua leggenda: D.J.A. ROSS, A check-list of mss of three Alexander texts: the Julius Valerius Epitome, the Epistola ad Aristotelem and the Collatio cum Dindimo, in Scriptorium 10 (1956), pp. 127132: 131-132 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; J.B. VOORBIJ, Additions to Ross’s Check-list of Alexander Texts, in Scriptorium 38 (1984), pp. 116-120: 120 [con indicazioni relative ai manoscritti Ott. lat. 1387, 2992]. Cfr. anche: A. HILKA — F.P. MAGOUN, A List of Manuscripts Containing Texts of the Historia de Preliis Alexandri Magni, Recensions I1, I2, I3, in Speculum 9 (1934), pp. 84-86 [con indicazioni relative ai manoscritti Barb. lat. 104, Vat. lat. 2947, 7190]; D.J.A. ROSS, Some Unrecorded MSS of the Historia de preliis, in Scriptorium 9 (1955), pp. 149150 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. A l i g h i e r i , Dante (1265-1321): Per la Commedia: M. RODDEWIG, Dante Alighieri. Die Göttliche Kömedie. Vergleichende Bestandaufnahme der Commedia-Handschriften, Stuttgart 1984 (Hiersemanns bibliographische Handbücher, 4), pp. 269-301 e passim [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; ibid., pp. 474-533, tabella con rinvii alle descrizioni pubblicate in strumenti precedenti]; per il XIV secolo cfr. anche: M. BOSCHI ROTIROTI, Codicologia trecentesca della Commedia. Entro e oltre l’antica vulgata, Roma 2004 (Scritture e libri del medioevo, 2), pp. 111-115, 154-155 e passim [con descrizioni, elenco e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Barb.
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II, p. 926
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., p. 272]; per il XIV e XV secolo: S. BERTELLI, La Commedia all’antica, Firenze 2007, pp. 111-116 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; ibid., pp. 79-83, elenco di manoscritti datati o databili entro il 1355 (ovvero, entro l’«antica vulgata»), fra i quali l’Urb. lat. 366]. Cfr. anche: P. COLOMB DE BATINES, Bibliografia dantesca, ossia Catalogo delle edizioni, traduzioni, codici manoscritti e comenti della Divina Commedia e delle opere minori di Dante (...), II, Prato 1846 [rist. anast.: Roma 2008], pp. 165181, 193-201, 202-207, 209-210 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; i manoscritti dei «Comenti inediti alla Divina Commedia» sono citati ibid., pp. 281-383]; E. MOORE, Contributions to the textual criticism of the Divina Commedia (...), Cambridge 1889, pp. 640-657, passim [con succinte descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; per l’elenco delle segnature dei manoscritti, cfr. ibid., pp. 683-684]; DANTE ALIGHIERI, La Commedia secondo l’antica vulgata, a cura di G. PETROCCHI, I: Introduzione, Milano 1966 (Le opere di Dante Alighieri. Edizione Nazionale [...], VII: La Commedia, 1), pp. 483-489 [con succinte descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; O. MORONI, La tradizione manoscritta della Commedia. I codici Barberiniani latini. I Parte, in L’Alighieri. Rassegna Bibliografica Dantesca 14 (1973), nr. 2, pp. 15-23; (...) Parte II, 15 (1974), nr. 1, pp. 25-52 [con succinte descrizioni di manoscritti del fondo Barb. lat.]. Si veda anche, per manoscritti con commenti o chiose alla Commedia anteriori al 1481, il sito web del Centro Pio Rajna: http:// www.centropiorajna.it/promozione_PRIN.html [con notizie e descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per il Convivio: Il Convivio di Dante Alighieri, riprodotto in fototipia dal codice Barberiniano latino 4086 [3.5:22], pp. 17-18 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per le Rime: D. DE ROBERTIS, Censimento dei manoscritti di Rime di Dante, in Studi danteschi 37 (1960), pp. 141-273; 38 (1961), pp. 167-276; 39 (1962), pp. 119-209; 40 (1963), pp. 443-498; 41 (1964), pp. 103-131; 42 (1965), pp. 419-474; 43 (1966), pp. 205-238; 44 (1967), pp. 269-278; 45 (1968), pp. 183-200; 47 (1970), pp. 225-238 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat., cfr. ibid. 41 (1964), pp. 105-131, nonché dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; per lo stampato con parti manoscritte R. I. V.522, cfr. ibid. 42 (1965), pp. 420-474; un indice secondo le segnature è in ID., I manoscritti di «Rime» di Dante, in Studi danteschi 62 (1990), pp. 335-347, che contiene un elenco che rinvia al numero d’ordine della scheda descrittiva all’interno del precedente contributo, ma nel quale sono integrate indicazioni relative a manoscritti che non vi erano stati presi in considerazione, in quanto a quel tempo ancora non noti o non esaminati: oltre a ulteriori testimoni per alcuni dei fondi già menzionati, l’elenco include così anche manoscritti del fondo Patetta].
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Per le fonti iconografiche dell’Oltretomba dantesco: I codici istoriati di Dante [3.5:13] [con analisi di immagini tratte da manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]; cfr. anche: P. BRIEGER — M. MEISS — C.S. SINGLETON, Illuminated Manuscripts of the Divine Comedy, I-II, New York-Princeton, New Jersey 1969 (Bollingen Series, 81): I, pp. 327-332 [con indicazioni relative ai manoscritti Barb. lat. 4112, Urb. lat. 365, Vat. lat. 4776]. Cfr. anche, per le illustrazioni della Commedia ad opera di Sandro Botticelli (1444/1445-1510): Sandro Botticelli pittore della Divina Commedia [3.3:70]. Per manoscritti con opere dantesche nel fondo Ottoboniano latino: A.R. ASCOLI, I codici ottoboniani danteschi della Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma 1942 [dattiloscritto; un esemplare è consultabile in Biblioteca Vaticana, Riserva II.54; con descrizione di 15 manoscritti]. A m b r o s i u s Mediolanensis (340-397), s.: A. MANFREDI, Vicende umanistiche di codici vaticani con opere di sant’Ambrogio, in Aevum 72 (1998), pp. 559-589 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. Per gli inni: M.-H. JULLIEN, Les sources de la tradition ancienne des quatorze Hymnes attribuées à saint Ambroise de Milan, in Revue d’histoire des textes 19 (1989), pp. 57-189 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. A m m a n n a t i Piccolomini, Iacopo (1422-1479), card.: Per manoscritti a lui appartenuti: M. MOLI FRIGOLA, Iakobo, in Scrittura biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Aspetti e problemi. Atti del seminario 1-2 giugno 1979, a cura di C. BIANCA, P. FARENGA, G. LOMBARDI, A.G. LUCIANI e M. MIGLIO, Città del Vaticano 1980 (Littera Antiqua, 1/1), pp. 183-203: 197-198 nt. 90 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]; cfr. anche le osservazioni di: P. CHERUBINI, Giacomo Ammannati Piccolomini: libri, biblioteca e umanisti, in Scrittura biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Atti del 2° seminario [3.1:303], pp. 175-256. A m m i a n u s Marcellinus (330-395): Ch.U. CLARK, The Text Tradition of Ammianus Marcellinus, New Haven, Conn. 1904, pp. 3-6 e passim [con succinte descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. A n a c h a r s i d i s epistulae: F.H. REUTERS, De Anacharsidis epistulis, Diss., Bonnae 1957, pp. 2325 [con sommarie descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
A n a x i m e n e s Lampsacenus (saec. IV a.C.): Per la pseudo-aristotelica Rhetorica ad Alexandrum, a lui attribuibile: CHIRON, La tradition manuscrite de la Rhétorique à Alexandre [3.2:101]; FUHRMANN, Untersuchungen zur Textgeschichte der pseudo-aristotelischen Alexander-Rhetorik [3.2:102]. A n d r o u e t D u C e r c e a u , Jacques, il Vecchio (1520 ca.-1584/1585): Per suoi disegni: I. TOESCA, Drawings by Jacques Androuet Du Cerceau the Elder in the Vatican Library, in The Burlington Magazine 98, nr. 638 (May 1956), pp. 153-157 [a proposito dei disegni nel Barb. lat. 4398]. A n g e l u s , Demetrius (saec. XV): Per manoscritti da lui copiati, restaurati, annotati, posseduti: B. MONDRAIN, Jean Argyropoulos professeur à Constantinople et ses auditeurs médecins, d’Andronic Eparque à Démétrios Angelos, in Poluvpleuro" no™". Miscellanea für Peter Schreiner zu seinem 60. Geburtstag, (...) hrsg. von C. SCHOLZ und G. MAKRIS, München-Leipzig 2000 (Byzantinisches Archiv, 19), pp. 223-250: 250 e passim [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. gr. 297, Urb. gr. 67, Vat. gr. 1879]. A n g e l u s , Manuel (saecc. XIII-XIV): Per codici da lui posseduti: F. D’AIUTO, Note ai manoscritti del Menologio Imperiale, I: Un monogramma nel Menologio di Mosca, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 39 (2002), pp. 189-228: 199 e passim [per il Vat. gr. 799]. A p o l l o n i u s Pergaeus (saecc. III-II a.C.): M. DECORPS-FOULQUIER, La tradition manuscrite du texte grec des Coniques d’Apollonios de Pergé (Livres I-IV), in Revue d’histoire des textes 31 (2001), pp. 61-116 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr.]. A p o l l o n i u s Rhodius (295 ca.-215 ca. a.C.): H. FRÄNKEL, Die Handschriften der Argonautika des Apollonios von Rhodos, in Nachrichten von der Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen. Philologisch-historische Klasse (1929), pp. 163-194 [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. il «Verzeichnis der Handschriften», ibid., p. 191]; G. SCHADE — P. ELEUTERI, The Textual Tradition of the Argonautica, in A Companion to Apollonius Rhodius, ed. by Th.D. PAPANGHELIS and A. RENGAKOS, Leiden-Boston-Köln 2001 (Mnemosyne. Supplementum 217), pp. 27-49: 39-49 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per gli scolii: C. WENDEL, Die Überlieferung der Scholien zu Apollonios von Rhodos, Berlin 1932 (Abhandlungen der Akademie der Wissenschaften zu
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Göttingen. Philologisch-historische Klasse, III F., 1), pp. 5-21 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. A p o p h t h e g m a t a Patrum: Per la tradizione manoscritta greca: J.-C. GUY, Recherches sur la tradition grecque des Apophthegmata Patrum, Bruxelles 1962 (Subsidia hagiographica, 36), p. 121 [con succinta descrizione dell’Ott. gr. 174]. A p o s t o l i u s , Michaël (1420 ca.-1474/1486) necnon Aristobulus sive Arsenius metropolita Monembasiae (1468/1469-1535): P. CANART, Note sur l’écriture de Michel et Aristobule Apostolès et sur quelques manuscrits attribuables à ce dernier, in A.L. DI LELLO-FINUOLI, Un esemplare autografo di Arsenio e il «Florilegio» di Stobeo, Roma 1971, pp. 87-101: 9091, 99-101 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], I, pp. 231-266: 234-235, 243-245; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. MicahVl *Apostülh". A p p i a n u s (saec. II): M.R. DILTS, The manuscripts of Appian’s Historia romana, in Revue d’histoire des textes 1 (1971), pp. 49-71 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. A p u l e i u s (saec. II): Per le Metamorphoses: D.S. ROBERTSON, The Manuscripts of the Metamorphoses of Apuleius. I, in The Classical Quarterly 18 (1924), nr. 1, pp. 27-42: 29 [con un elenco e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: ID., The Manuscripts (...) II, in The Classical Quarterly 18 (1924), nr. 2, pp. 85-99. Per le opere filosofiche (De deo Socratis, De Platone et eius dogmate, De mundo, Asclepius): R. KLIBANSKY — F. REGEN, Die Handschriften der philosophischen Werke des Apuleius. Ein Beitrag zur Überlieferungsgeschichte, Göttingen 1993 (Abhandlungen der Akademie der Wissenschaften in Göttingen. Philologischhistorische Klasse, III. F., 204), pp. 108-120 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pagès; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. A r a g o n a , Giovanni d’ (1456-1485), card.: Per copisti fiorentini al suo servizio: A.C. DE LA MARE, The Florentine Scribes of Cardinal Giovanni of Aragon, in Il libro e il testo. Atti del convegno internazionale, Urbino, 20-23 settembre 1982, a cura di C. QUESTA e R. RAFFAELLI, Urbino 1984 (Pubblicazioni dell’Università di Urbino. Scienze umane. Atti dei congressi, 1), pp. 243-293, passim [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.].
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§ 3.2
Re di A r a g o n a : Per manoscritti a loro appartenuti: T. DE MARINIS, La biblioteca napoletana dei re d’Aragona, I-IV, Milano 1947-1952; (...). Supplemento, I-II, col concorso di D. BLOCH, Ch. ASTRUC, J. MONFRIN, In appendice: J. RUYSSCHAERT, Verona 1969 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Bonc.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice, in (...). Supplemento, I, pp. 285 (per i manoscritti citati nei primi due volumi), 289 (per i manoscritti citati nel Supplemento)]. A r a t o r subdiaconus (saec. VI): A.P. MCKINLAY, Arator. The Codices, Cambridge, Mass. 1942 (The Mediaeval Academy of America. Publication 43), pp. 56-59 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. A r a t u s Solensis (320 ca.-240 ca. a.C.): J. MARTIN, Histoire du texte des Phénomènes d’Aratos, Paris 1956 (Études et commentaires, 22), pp. 231-262 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. A r e t h a s Caesariensis (850 ca.-944): Per manoscritti da lui posseduti o annotati: DEVREESSE, Introduction à l’étude des manuscrits grecs [3.1:842], p. 33 [con indicazioni relative ai manoscritti Urb. gr. 35, Vat. gr. 1]; E. FOLLIERI, Un codice di Areta troppo a buon mercato: il Vat. Urb. gr. 35, in Archeologia classica 25-26 (1973-1974), pp. 262-279 [rist. in EAD., Byzantina et Italograeca [3.1:657], pp. 187-204; per l’Urb. gr. 35]; L. PERRIA, Arethaea II. Impaginazione e scrittura nei codici di Areta, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 27 (1990), pp. 55-87: 61-63, 68, 69, 72-75 e passim [con analisi dell’Urb. gr. 35 e del manoscritto, di incerta pertinenza alla raccolta di Areta, Vat. gr. 1]. A r g o n a u t i c a Orphica: F. VIAN, La tradition manuscrite des Argonautiques orphiques, in Revue d’histoire des textes 9 (1979), pp. 1-47: 6-7 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. A r i s t i d e s , Publius Aelius (117/129-189): F.W. LENZ, Untersuchungen zu den Aristeidesscholien, Berlin 1934 (Problemata. Forschungen zur klassischen Philologie, 8), pp. 44-50, 110-113 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. A r i s t o p h a n e s (445 ca.-385 ca. a.C.): J.W. WHITE, The Manuscripts of Aristophanes, in Classical Philology 1 (1906), pp. 1-20, 255-278 [con elenco di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S.
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Pietro. ; Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; W.J.W. KOSTER, De duabus recensionibus Byzantinis Aristophanis, in Serta Turyniana. Studies [3.1:309], pp. 311-328 [con indicazioni relative ai manoscritti Chig. R.IV.20, Vat. gr. 38]. Per gli Acharnenses: E. CARY, The Manuscript Tradition of the Acharnenses (...), in Harvard Studies in Classical Philology 18 (1907), pp. 157-211 [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.]. Per gli Equites: D. MERVYN JONES, The Manuscripts of Aristophanes, Knights (II), in The Classical Quarterly, n.s. 5 (1955), pp. 39-48: 39-40 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. gr. 67, 128, Vat. gr. 1294; non fornisce indicazioni relative a manoscritti vaticani la prima parte dello studio, apparsa in The Classical Quarterly, n.s. 2 (1952), pp. 168-185]. A r i s t o t e l e s (384-322 a.C.): Per manoscritti greci delle opere: A. WARTELLE, Inventaire des manuscrits grecs d’Aristote et de ses commentateurs. Contribution à l’histoire du texte d’Aristote, Paris 1963 (Collection d’études anciennes, [24]), pp. 124-149 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]; R.D. ARGYROPOULOS — I. CARAS, Inventaire des manuscrits grecs d’Aristote et de ses commentateurs. Contribution à l’histoire du texte d’Aristote. Supplément, Paris 1980 (Collection d’études anciennes, [31]), pp. 40-45, 66-68 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: HARLFINGER, Neuidentifizierte Kopisten griechischer AristotelesHandschriften [3.1:274]; P. CANART, Manuscrits d’Aristote et de ses commentateurs sur papier occidental ancien, in Aristoteles Werk und Wirkung. Paul Moraux gewidmet, II: Kommentierung, Überlieferung, Nachleben, hrsg. von J. WIESNER, Berlin-New York 1987, pp. 418-433: 426-430 [rist. anast. in CANART, Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], II, pp. 831-846: 839-843; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; B. MONDRAIN, La constitution du corpus d’Aristote et de ses commentateurs aux XIIIeXIVe siècles, in Codices manuscripti 29 (2000), pp. 11-33 [con notizie relative a manoscritti del fondo Vat. gr.]. Precedentemente: Ch.A. BRANDIS, Die Aristotelischen Handschriften der Vaticanischen Bibliothek, Berlin 1832 (Abhandlungen der Königlichen Akademie der Wissenschaften zu Berlin, 1831), pp. 47-86 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; indice, ibid., pp. 84-86]. Per gli Analytica: M.F. WILLIAMS, Studies in the Manuscript Tradition of Aristotle’s Analytica, Königstein/Ts. 1984 (Beiträge zur klassischen Philologie, 161), pp. 1-10 [con indicazioni relative ai manoscritti Ross. 169, Urb. gr. 35, Vat. gr. 1024]. Per il De anima: P. SIWEK, Le «De anima» d’Aristote dans les manuscrits grecs, Città del Vaticano 1965 (Studi e testi, 241) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’«Index des manuscrits», ibid., p. 190].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Per il De generatione et corruptione: M. RASHED, Die Überlieferungsgeschichte der aristotelischen Schrift De generatione et corruptione, Wiesbaden 2001 (Serta Graeca, 12), pp. 27-30 e passim [con elenco e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., p. 380]. Per il De incessu animalium: F. BERGER, Bemerkungen zur Überlieferungsgeschichte der aristotelischen Schrift De Incessu Animalium, in Symbolae Berolinenses für Dieter Harlfinger, hrsg. von F. BERGER — Ch. BROCKMANN — G. DE GREGORIO — M.I. GHISU — S. KOTZABASSI — B. NOACK, Amsterdam 1993, pp. 23-42 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. la lista dei testimoni, ibid., p. 25]. Per il De mundo: W.L. LORIMER, The Text Tradition of Pseudo-Aristotle «De mundo» together with an Appendix containing the Text of the Medieval Latin Versions, London 1924 (St. Andrews University Publications, 18), pp. 4-7 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per l’Historia animalium: F. BERGER, Die Textgeschichte der Historia Animalium des Aristoteles, Wiesbaden 2005 (Serta Graeca, 21), pp. 63-64 e passim [con elenco e notizie relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 238]. Per i Magna Moralia: Ch. BROCKMANN, Zur Überlieferung der aristotelischen Magna Moralia, in Symbolae Berolinenses für Dieter Harlfinger [3.2:93], pp. 43-80: 48-49 e passim [con elenco e indicazioni relativi a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per i Parva naturalia: P. SIWEK, Les manuscrits grecs des Parva naturalia d’Aristote, préface de A. MANSION, Roma 1961 (Collectio philosophica Lateranensis, 4), pp. 23-24 e passim [con elenco e analisi di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per la Poëtica: E. LOBEL, The Greek Manuscripts of Aristotle’s Poetics, Oxford 1933 (Supplement to the Bibliographical Society’s Transactions, 9), pp. 23 e passim [con indicazioni relative ai manoscritti Urb. gr. 147, Vat. gr. 1388, 1400]. Per la Politica: A. DREIZEHNTER, Untersuchungen zur Textgeschichte der aristotelischen Politik, Leiden 1962 (Philosophia antiqua, 10), pp. 5-10 [con una descrizione del Vat. gr. 1298]. Per i Problemata: G. MARENGHI, La tradizione manoscritta dei Problemata physica aristotelici, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 9 (1961), pp. 47-57: 53-54, 56 [con notizie relative ai manoscritti Pal. gr. 164, Reg. gr. 124, Urb. gr. 50, Vat. gr. 1283]. Per la pseudo-aristotelica Rhetorica ad Alexandrum, scritto che si attribuisce ad Anassimene di Lampsaco (sec. IV a.C.): P. CHIRON, La tradition manuscrite de la Rhétorique à Alexandre: prolègomenes à une nouvelle édition critique, in Revue d’histoire des textes 30 (2000), pp. 17-69 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]; cfr. anche: M. FUHRMANN, Untersuchungen zur Textgeschichte der pseudo-aristoteli-
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CATALOGHI PER AUTORI E OPERE , O PER ALTRI SOGGETTI PERSONALI
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schen Alexander-Rhetorik (der Tevcnh des Anaximenes von Lampsakos), Wiesbaden 1965 (Akademie der Wissenschaften und der Literatur Mainz. Abhandlungen der Geistes- und Sozialwissenschaftlichen Klasse, 1964/7), p. 562 [per manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per le versioni latine: Aristoteles Latinus. Codices, descripsit † G. LACOMBE in societatem operis adsumptis A. BIRKENMAJER, M. DULONG, Ae. FRANCESCHINI, supplementis indicibusque instruxit L. MINIO-PALUELLO, Pars posterior, Cantabrigiae 1955 (Corpus Philosophorum Medii Aevi), pp. 1159-1244, 12581259 [con elenchi e descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]; Aristoteles Latinus. Codices. Supplementa Altera, ed. L. MINIO-PALUELLO, Bruges-Paris 1961 (Corpus Philosophorum Medii Aevi), pp. 175-182 [con elenchi e descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per manoscritti latini con opere pseudo-aristoteliche: C.B. SCHMITT — D. KNOX, Pseudo-Aristoteles Latinus. A Guide to Latin Works falsely attributed to Aristotle before 1500, London 1985 (Warburg Institute Surveys and Texts, 12) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of manuscripts», ibid., pp. 100-101]. Per commenti in latino d’età medievale: Ch.H. LOHR, Medieval Latin Aristotle Commentaries, in Traditio 23 (1967), pp. 313-413; 24 (1968), pp. 149-245; 26 (1970), pp. 135-216; 27 (1971), pp. 251-351; 28 (1972), pp. 281-396; 29 (1973), pp. 93-197; 30 (1974), pp. 119-144 [repertorio organizzato per autori, con rinvii a numerosi manoscritti di diversi fondi della Vaticana, ma purtroppo privo di indice dei manoscritti citati]; d’età rinascimentale: ID., Renaissance Latin Aristotle Commentaries, in Studies in the Renaissance 21 (1974), pp. 228289; continua in Renaissance Quarterly 28 (1975), pp. 689-741; 29 (1976), pp. 714745; 30 (1977), pp. 681-741; 31 (1978), pp. 532-603; 32 (1979), pp. 529-580; 33 (1980), pp. 623-734; 35 (1982), pp. 164-256 [repertorio organizzato per autori, con rinvii a numerosi manoscritti di diversi fondi della Vaticana, ma purtroppo privo di indice dei codici citati]. Questi contributi sono stati ripresi per la parte relativa all’età rinascimentale in ID., Latin Aristotle Commentaries, II: Renaissance Authors, Firenze 1988 (Subsidia al «Corpus Philosophorum Medii Aevi», 6) [con numerose indicazioni relative a manoscritti vaticani, ma senza un indice dei manoscritti]; cfr. anche: (...), III: Index initiorum-Index finium, Firenze 1995 (Subsidia [...], 10); (...), V: Bibliography of Secondary Literature, Firenze 2005 (Subsidia [...], 15). Per la tradizione medievale si veda anche: S.J. LIVESEY, Medieval Latin Aristotle Commentators. Addenda and Biographical Precisions, in Bulletin de philosophie médiévale 43 (2001), pp. 95-132 [a integrazione di LOHR, Medieval Latin [3.2:106]; con riferimenti a codici della Vaticana, ma senza indice dei manoscritti citati]. Per commenti latini al De anima: J. DE RAEDEMAEKER, Une ébauche de catalogue des commentaires sur le «De anima», parus aux XIIIe, XIVe et XVe siècle [I], in Bulletin de la Société Internationale pour l’Étude de la Philosophie
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Médiévale (SIEPM) 5 (1963), pp. 149-183: 175-179 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; ID., Une ébauche (...) [II], in Bulletin de philosophie médiévale 6 (1964), pp. 119-134: 131 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.]. Per commenti latini ai Parva Naturalia: J. DE RAEDEMAEKER, Une ébauche de catalogue des commentaires sur les «Parva Naturalia», parus aux XIIIe, XIVe et XVe siècle, in Bulletin de philosophie médiévale 7 (1965), pp. 95-108: 104105 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per opere di commentatori inglesi della «translatio vetus» della Physica: S. DONATI, Physica I, 1: l’interpretazione dei commentatori inglesi della translatio vetus e la loro recezione del commento di Averroè, in Medioevo. Rivista di storia della filosofia medievale 21 (1995), pp. 75-255: 83-84 [con indicazioni relative ai manoscritti Urb. lat. 206, Vat. lat. 13326]. Per commenti latini alla Politica e agli Oeconomica: Ch. FLÜELER, Mittelalterliche Kommentare zur «Politik» des Aristoteles und zur pseudo-aristotelischen «Oekonomik», in Bulletin de philosophie médiévale 29 (1987), pp. 193-229 [repertorio organizzato per autori, con indicazioni relative a codici della Vaticana, ma senza indice dei manoscritti citati; per i commenti anonimi in manoscritti vaticani, ibid., pp. 224-225, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; per glosse in manoscritti vaticani, ibid., pp. 228-229, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.]. Per la tradizione in volgare dello pseudo-aristotelico Secretum secretorum: S.J. WILLIAMS, The Vernacular Tradition of the Pseudo-Aristotelian «Secret of Secrets» in the Middle Ages: Translations, Manuscripts, Readers, in Filosofia in volgare nel Medioevo, a cura di N. BRAY — L. STURLESE, Louvain-la-Neuve 2003 (Textes et études du Moyen Âge, 21), pp. 451-482: 476, 478 [con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 1514, Chig. M.VIII.163]. Per il Liber de causis: TAYLOR, The Liber de causis [3.2:593]. A r m e n o p u l u s , Constantinus (saec. XIV): Per il Lessico sintattico: GUIDA, Sui lessici sintattici di Planude e Armenopulo [3.2:769] [con una descrizione del Vat. gr. 1370]. A r n a l d u s de Villanova (1240-1311): J. PERARNAU I ESPELT, Noves dades sobre manuscrits «espirituals» d’Arnau de Vilanova, in Arxiu de Textos Catalans Antics 27 (2008), pp. 351-424: 365-383, 394-398 [con descrizioni e analisi dei manoscritti Borgh. 205, Vat. lat. 3824, 5732]. A r r i a n u s , Flavius (95 ca.-175 ca.): A.G. ROOS, Prolegomena ad Arriani Anabaseos et Indicae editionem criticam (...), Groningae 1904, pp. X-XXXIII [con sommarie descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.].
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A t h a n a s i u s Alexandrinus (296 ca.-373), s.: H.-G. OPITZ, Untersuchungen zur Überlieferung der Schriften des Athanasius, Berlin-Leipzig 1935 (Arbeiten zur Kirchengeschichte, 23), pp. 47-48, 51, 53, 80-81, 87-93 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Per le Expositiones in Psalmos: G.M. VIAN, I codici vaticani del «Commento ai Salmi» di Atanasio, in Vetera Christianorum 13 (1976), pp. 117-128 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Borg. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. A t r a p e s , Leo (saec. XVI): Per manoscritti da lui vergati: A. CATALDI PALAU, I colleghi di Giorgio Baiophoros: Stefano di Medea, Giorgio Crisococca, Leon Atrapes, in EAD., Studies in Greek manuscripts [3.1:300], I, pp. 304-344 (con VII tavv. f.t.): 332-344 [con elenco, ibid., pp. 335-336 nt. 138, e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Vat. gr.; apparso anche in PraktikÜ tou Ò _ Dieqnouv" Sumposæou Ellhnikhv" Palaiografæa" (Dravma, 21-27 Septembræou 2003), Aqhvna 2008, I, pp. 191-224; III, pp. 1041-1048]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Levwn *Atravph". A u e r , Christophorus (saec. XVI): Per manoscritti greci e latini da lui copiati: Ch. SAMARAN — M.-L. CONCASTY, Christophe Auer copiste de grec et de latin au XVIe siècle, in Scriptorium 23 (1969), pp. 199-214: 204 [con notizie relative al Vat. gr. 620]; Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Christophorus Auer. A u g u s t i n u s , Aurelius (354-430), episcopus Hipponensis, s.: M. OBERLEITNER, Die handschriftliche Überlieferung der Werke des heiligen Augustinus, I/2: Verzeichnis nach Bibliotheken, Wien 1970 (Österreichische Akademie der Wissenschaften. Philosophisch-historische Klasse. Sitzungsberichte, 267; Veröffentlichungen der Kommission zur Herausgabe des Corpus der lateinischen Kirchenväter, 2), pp. 249-354 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per un censimento dei manoscritti delle singole opere: (...), I/1: Italien: Werkverzeichnis, Wien 1969 (Österreichische Akademie der Wissenschaften. Philosophisch-historische Klasse. Sitzungsberichte, 263; Veröffentlichungen der Kommission zur Herausgabe des Corpus der lateinischen Kirchenväter, 1). Per i più antichi testimoni (sino all’XI secolo) ora vaticani delle Confessiones: M.M. GORMAN, The Early Manuscript Tradition of St Augustine’s Confessiones, in The Journal of Theological Studies 34 (1983), pp. 114-145 [rist. anast. in ID., The Manuscript Traditions of the Works of St Augustine, Firenze 2001 (Millennio Medievale, 27; Reprints, 2), pp. 216-247; con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]; cfr. anche, per i più antichi manoscritti in
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
onciale o semionciale: E.A. LOWE, A List of the Oldest Extant Manuscripts of Saint Augustine, with a Note on the Codex Bambergensis, in Miscellanea Agostiniana, II, Città del Vaticano 1935, pp. 235-251: 243-244, 246 [rist. in ID., Palaeographical Papers, 1907-1965 [3.1:6], I, pp. 303-314: 309-310, 312; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.]. Per una considerazione complessiva della tradizione manoscritta delle opere maggiori: M.M. GORMAN, The Manuscript Traditions of St. Augustine’s Major Works, in Atti del congresso internazionale su s. Agostino nel XVI centenario della conversione, Roma, 15-20 settembre 1986, ed. V. GROSSI, I, Roma 1987 (Studia Ephemeridis «Augustinianum», 24), pp. 381-412 [rist. anast. in GORMAN, The Manuscript Traditions of the Works of St Augustine [3.2:127], pp. 315-346; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.]. Per i più antichi testimoni (sino ai secc. XI-XII) del De civitate Dei: M.M. GORMAN, A Survey of the Oldest Manuscripts of St. Augustine’s De civitate Dei, in The Journal of Theological Studies 33 (1982), pp. 398-410 [rist. anast. in ID., The Manuscript Traditions of the Works of St Augustine [3.2:127], pp. 178-190; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Vat. lat.]. Per i manoscritti quattrocenteschi: M. BUONOCORE, Il De civitate Dei nei manoscritti del Quattrocento e negli incunaboli alla Biblioteca Vaticana. Considerazioni e proposte, in Humanistica Lovaniensia 45 (1996), pp. 176-188: 177-182 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Patetta; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per i manoscritti miniati: A. DE LABORDE, Les manuscrits à peintures de la Cité de Dieu de saint Augustin, I-III, Paris 1909: I, pp. 116-124 [con descrizioni sommarie di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.], 255-257 [con descrizione analitica, per l’aspetto illustrativo, del Vat. lat. 429]; II, pp. 352-354 [con descrizione analitica, per l’aspetto illustrativo, del Reg. lat. 1882]; III, pl. XIII, XXXIV. Per i più antichi testimoni (fino al sec. X) ora vaticani del De doctrina christiana: M.M. GORMAN, The Diffusion of the Manuscripts of St Augustine’s De doctrina christiana in the Early Middle Ages, in Revue bénédictine 95 (1985), pp. 11-24 [rist. anast. in ID., The Manuscript Traditions of the Works of St Augustine [3.2:127], pp. 265-278; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.]. Per la Regula: L. VERHEIJEN, La Règle de saint Augustin, I-II, Paris 1967 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. la lista di manoscritti, ibid., I, p. 23; cfr. anche gli indici dei manoscritti, ibid., I, p. 447; II, p. 241]. Per il Tractatus in Evangelium Iohannis: D.F. WRIGHT, The Manuscripts of St. Augustine’s Tractatus in Euangelium Iohannis: A Preliminary Survey and Check-List, in Recherches Augustiniennes 8 (1972), pp. 55-143: 136-138 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borg. lat.; Chig.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: ID., The Manuscripts of the «Tractatus in Iohannem»: A Supplementary List, in Recherches Augustiniennes 16 (1981), pp. 59-100: 93 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Reg. lat.].
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Per i manoscritti vaticani utilizzati dai Maurini nelle loro edizioni delle Confessiones, del De Trinitate, del De Genesi ad litteram, del De civitate Dei: M.M. GORMAN, The Maurists’ Manuscripts of four Major Works of Saint Augustine with Some Remarks on their Editorial Techniques, in Revue bénédictine 91 (1981), pp. 238-279 [rist. anast. in The Manuscript Traditions of the Works of St Augustine [3.2:127], pp. 62-103; con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. A u s o n i u s , Decimus Magnus (310 ca.-395 ca.): S. PRETE, La tradition textuelle et les manuscrits d’Ausone, in Revue française d’histoire du livre 54, n.s. 46 (1985), pp. 99-157: 140-143, 146, 153 [con elenchi che includono manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. A v i c e n n a (Abû ‘Alí al-Üusayn ibn ‘Abd Allâh ibn Sínâ) (980-1037): Per le versioni latine: M.-Th. D’ALVERNY, Avicenna Latinus, in Archives d’histoire doctrinale et littéraire du Moyen Âge 28 (1961), pp. 281-316; 29 (1962), pp. 217-233; 30 (1963), pp. 221-272: 248-272 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; 31 (1964), pp. 271-286; 32 (1965), pp. 257-302; 33 (1966), pp. 305-327; 34 (1967), pp. 315-343; 35 (1968), pp. 301-335; 36 (1969), pp. 243-280; 37 (1970), pp. 327361: 354-361 [Ott. lat.; Reg. lat.]; 39 (1972), pp. 321-341. Di questo contributo esiste anche una riproduzione anastatica in volume, con aggiunte: Avicenna Latinus. Codices, Codices descripsit M.-Th. D’ALVERNY, Addenda collegerunt S. VAN RIET — P. JODOGNE, Louvain-la-Neuve-Leiden 1994, pp. 81-105, 320327 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. B a c o n , Roger (1214 ca.-1294): Per il De retardatione accidentium senectutis, erroneamente attribuitogli: A. PARAVICINI BAGLIANI, Il mito della «prolongatio vitae» e la corte pontificia del Duecento. Il «De retardatione accidentium senectutis», in ID., Medicina e scienze della natura alla corte dei papi nel Duecento, Spoleto 1991 (Biblioteca di «Medioevo latino», 4), pp. 281-326: 284-285, 292, 294-295, 299 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. anche ibid., p. 288, per manoscritti dei trattati, ugualmente spurii, De universali regimine senum et seniorum, De balneis senum et seniorum, De compositione quarundarum medicinarum, circa l’Urb. lat. 1443; ibid., pp. 302, 304, per manoscritti del Liber de conservatione iuventutis, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.]. Precedentemente: ID., Ruggero Bacone autore del «De retardatione accidentium senectutis»?, in Studi medievali, ser. III, 28 (1987), pp. 707-728. B a i o p h o r u s , Georgius (saec. XV): Per manoscritti da lui trascritti, annotati o integrati, e per i fogli palinsesti in essi riutilizzati: A. CATALDI PALAU, Un nuovo manoscritto palinsesto di
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Giorgio Baiophoros, in Libri palinsesti greci: conservazione, restauro digitale, studio [3.1:714], pp. 263-277: 270-277 [rist. in EAD., Studies in Greek manuscripts [3.1:300], I, pp. 281-301 (con II tavv. f.t.): 289-301; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Geþrgio" Baúofüro". B a l d i n i , Sebastiano (1615-1685): Per le sue composizioni poetiche per musica: Sebastiano Baldini (1615-1685). Le poesie per musica nei codici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Incipitario e fonti musicali a cura di G. MORELLI, Con un saggio introduttivo di F. CARDINALE, Roma 2000 (Studi, cataloghi e sussidi [dell’]Istituto di Bibliografia Musicale, 5) [sulla base di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Vat. mus.]. B a l d u s de Ubaldis (1327 ca.-1400): Per i Consilia: G. VALLONE, La raccolta Barberini dei «Consilia» originali di Baldo, in Rivista di storia del diritto italiano 62 (1989), pp. 75-135 [con descrizioni di manoscritti del fondo Barb. lat.]; una stesura più breve in ID., Nascita e morte di Baldo degli Ubaldi e la raccolta originale dei suoi «Consilia», in Studi in memoria di Giovanni Cassandro, III, Roma 1991 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 18), pp. 1082-1088. Per la Lectura Digesti veteris: V. COLLI, Un testimone della Lectura Digesti veteris di Baldo degli Ubaldi datato 1387, in Ius Commune 27 (2000), pp. 407-425: 423-425 [rist. anast. in ID., Giuristi medievali e produzione libraria. Manoscritti-Autografi-Edizioni, Stockstadt am Main 2005 (Bibliotheca eruditorum, 35), pp. 201*-219*: 217*-219*; con una descrizione del Ross. 1163]. Per la Lectura super primo, secundo et tertio libro Codicis: V. COLLI, L’idiografo della Lectura super primo, secundo et tertio libro Codicis di Baldo degli Ubaldi, in Ius Commune 26 (1999), pp. 91-122 (con tavv.): 97 [rist. anast. in ID., Giuristi medievali e produzione libraria [3.2:148], pp. 221*-256*: 227*; con indicazioni relative ai manoscritti Ross. 1087, S. Maria Magg. 121, Vat. lat. 2291]. Per la Lectura super usibus feudorum: V. COLLI, L’esemplare di dedica e la tradizione del testo della Lectura super usibus feudorum di Baldo degli Ubaldi, in Ius Commune 27 (2000), pp. 69-117: 112 [rist. anast. in ID., Giuristi medievali e produzione libraria [3.2:148], pp. 147*-199*: 194*; con indicazioni relative ai manoscritti Ott. lat. 2085, Ross. 1080, Vat. lat. 2295]. Per una collezione di autori giuridici da lui allestita: V. COLLI, Collezioni d’autore di Baldo degli Ubaldi nel MS Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 1398, in Ius Commune 25 (1998), pp. 323-346 (con tavv.): 339-346 [rist. anast. in ID., Giuristi medievali e produzione libraria [3.2:148], pp. 315*-344*: 331*-344*; relativamente al Barb. lat. 1398].
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B a n d e l i e r , Adolph F.A. (1840-1914): Per manoscritti d’interesse etnografico da lui raccolti: E.J. BURRUS, The Bandelier Collection in the Vatican Library, in Manuscripta 10 (1966), pp. 6784 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 14111-14116]. B a r b a r o , Francesco (1390-1454): Per l’epistolario: FRANCESCO BARBARO, Epistolario, I: La tradizione manoscritta e a stampa, a cura di C. GRIGGIO, Firenze 1991, pp. 103-178 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per manoscritti greci appartenutigli: P. ELEUTERI, Libri greci a Venezia nel primo Umanesimo, in I luoghi dello scrivere da Francesco Petrarca agli albori dell’età moderna. Atti del Convegno internazionale di studio dell’Associazione italiana dei Paleografi e Diplomatisti. Arezzo (8-11 ottobre 2003), a cura di C. TRISTANO, M. CALLERI e L. MAGIONAMI, Spoleto 2006 (Studi e ricerche, 3), pp. 69-84: 76 e passim [con un elenco di manoscritti greci dai fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. B a r l a a m et Ioasaph: Per manoscritti latini e francesi: J. SONET, Le roman de Barlaam et Josaphat, I: Recherches sur la tradition manuscrite latine et française, Namur-Paris 1949 (Bibliothèque de la Faculté de Philosophie et Lettres de Namur, 6), pp. 85, 91, 146-147, 152 [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., p. 311]. Per un manoscritto arabo miniato: S. DER NERSESSIAN, L’illustration du roman de Barlaam et Joasaph d’après les clichés de la Frick Art Reference Library et de la Mission Gabriel Millet au Mont-Athos, Préface de Ch. DIEHL, Paris 1937, p. 29 e passim [con notizie relative al Vat. ar. 692; cfr. anche l’indice analitico, ibid., p. 237]. Cfr. anche: DÖLGER, Der griechische Barlaam-Roman [3.2:547]; PÉREZ MARTÍN, Apuntes sobre la historia del texto bizantino [3.2:548]. B a r t h o l o m a e u s a Brugis († 1356): C. O’BOYLE, An Updated Survey of the Life and Works of Bartholomew of Bruges († 1356), in Manuscripta 40 (1996), pp. 67-95: 78-84 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: J.M.M.H. THIJSSEN, The Commentary on the Physics of Bartholomew of Bruges (d. 1356): an Inventory of the Manuscripts, in Manuscripta 31 (1987), pp. 89-101 [con indicazioni relative al Vat. lat. 845].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
B a r t h o l o m a e u s Salernitanus (saec. XII): Per i commentari all’Articella: F. WALLIS, The Articella commentaries of Bartholomaeus of Salerno, in La Scuola Medica Salernitana. Gli autori e i testi. Convegno internazionale, Università degli Studi di Salerno, 3-5 novembre 2004, a cura di D. JACQUART e A. PARAVICINI BAGLIANI, Firenze 2007 (Edizione Nazionale «La Scuola Medica Salernitana», 1), pp. 125-164: 155-158 [con indicazioni relative ai manoscritti Borgh. 196, Reg. lat. 1809, Vat. lat. 14436]. Cfr. KRISTELLER, Bartholomaeus, Musandinus and Maurus of Salerno [3.1: 546]; ID., Studi sulla Scuola medica salernitana [3.1:547]. B a r t o l u s de Saxoferrato (1313/1314-1357): Per il Liber minoricarum decisionum: A. BARTOCCI, La povertà francescana nel pensiero dei giuristi del Trecento, Roma 2008, pp. 266-274 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ross.; Vat. lat.]; ID., Ereditare in povertà. Le successioni a favore dei Frati Minori e la scienza giuridica nell’età avignonese (1309-1376), Napoli 2009 (Università degli Studi di Roma «La Sapienza». Pubblicazioni del Dipartimento di Scienze Giuridiche, 32), pp. 420427 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ross.; Vat. lat.]. B a s i l a c e s , Nicephorus (1115-1180 ca.): Per i Progymnasmata: A. PIGNANI, Prolegomeni all’edizione critica dei Progimnasmi di Niceforo Basilace, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 26 (1978), pp. 41-56: 41-42 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr.]. B a s i l i c u s , Georgius (saec. XVI): Per manoscritti da lui vergati: P. CANART, L’écriture de Georges Basilikos. De Constantinople à la Calabre en passant par Venise, in &H &EllhnikhV grafhV kataV touV" 15° kaä 16° aij§ne" / The Greek Script in the 15th and 16th Centuries, *Aqhvna 2000 (*Eqnik’ @Idruma *Ereun§n. *Instito™to Buzantin§n *Ereun§n. Dieqnß Sumpüsia / National Hellenic Research Foundation. Institute for Byzantine Research. International Symposium 7), pp. 165-191 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], II, pp. 1235-1261; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Geþrgio" Basilikü". B a s i l i u s Magnus, episcopus Caesariensis (330 ca.-379), s.: Per i manoscritti greci delle opere e per quelli delle loro versioni in latino e in lingue orientali: P.J. FEDWICK, Bibliotheca Basiliana Universalis. A Study of the Manuscript Tradition, [Translations and Editions] of the Works of Basil of Caesarea, I: The Letters, Turnhout 1993 (Corpus Christianorum) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. lat.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. sir.; cfr. l’indice dei mano-
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scritti, ibid., pp. 687-690]; (...), II: The Homiliae Morales, Hexaemeron, De litteris, with additional coverage of the Letters, 1: Manuscripts, (...) 1996 [con numerose descrizioni di manoscritti vaticani, ordinati secondo i diversi corpora e opere, e appartenenti ai fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Barb. or.; Borg. ar.; Borg. copt.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Reg. lat.; Ross.; Sbath; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. ar.; Vat. copt.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. sir.; il tomo è privo di indice dei manoscritti, ma cfr. l’elenco ibid., pp. XLVIII-XLIX], e 2: Editions, Translations, (...) 1996 [con riferimenti ai manoscritti descritti nel tomo precedente, citati con le sigle ivi adottate; il tomo è privo di indice dei manoscritti]; (...), III: The Ascetica, Contra Eunomium 1-3, Ad Amphilochium de Spiritu Sancto, Dubia et spuria, with supplements to volumes I-II, (...) 1997 [con descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; Sbath; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. sir.; cfr. l’elenco ibid., pp. XXXIII-XXXIV]; (...), IV: Testimonia, Liturgical and Canonical Compositions, Florilegia, Catenae, Iconography, 1: Testimonia, (...) 1999, e 2: Manuscripts-Libraries, (...) 1999, pp. 531-618 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Barb. or.; Borg. ar.; Borg. arm.; Borg. copt.; Borg. et.; Borg. gr.; Borg. lat.; Borg. sir.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Reg. lat.; Ross.; Sbath; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. ar.; Vat. copt.; Vat. et.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. sir.; Vat. slav.], e inoltre 3: Editions, Liturgical and Canonical Compositions, Florilegia, Catenae, Iconography, (...) 2000 [con riferimenti ai manoscritti descritti nel tomo precedente, citati con le sigle ivi adottate; il tomo è privo di indice dei manoscritti]; (...) V: Studies of Basil of Caesarea and his World: an Annotated Bio-Bibliography, (...) 2004 [ma senza indicazioni relative a manoscritti]. Cfr. anche: S.Y. RUDBERG, Études sur la tradition manuscrite de saint Basile, Lund 1953 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]; E. AMAND DE MENDIETA † — S.Y. RUDBERG, Basile de Césarée. La tradition manuscrite directe des neuf homélies sur l’Hexaéméron, Berlin 1980 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der altchristlichen Literatur, 123) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 280]. Per codici greci e latini dell’Admonitio ad iuniores (Ad adolescentes): L. SCHUCAN, Das Nachleben von Basilius Magnus «ad adolescentes». Ein Beitrag zur Geschichte des christlichen Humanismus, Genève 1973 (Travaux d’Humanisme et Renaissance, 133), pp. 233-235 [per i codici greci, con elenchi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.], 238-239 [per i manoscritti della versione latina di Leonardo Bruni (1370 ca.-1444), con un elenco di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per l’Adversus Eunomium: W.M. HAYES, The Greek manuscript tradition of (ps.) Basil’s Adversus Eunomium, Leiden 1972, pp. 158-162 e passim [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 179].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Per gli Ascetica: J. GRIBOMONT, Histoire du texte des Ascétiques de s. Basile, Louvain 1953 (Bibliothèque du Muséon, 32) [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. sir.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 335, ove sono elencati anche manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. gr.; Pal. lat.; Vat. ar.] Per le epistole: M. BESSIÈRES, La tradition manuscrite de la correspondance de s. Basile, Réimpression (The Journal of Theological Studies, vols. XXI, XXII, XXIII) avec index alphabétique des lettres, Oxford 1923 [con descrizioni e analisi di manoscritti del fondo Vat. gr.]. Per la versione armena delle opere: G. ULUHOGIAN, Repertorio dei manoscritti della versione armena di S. Basilio di Cesarea, in Basil of Caesarea: Christian, Humanist, Ascetic. A Sixteen-hundredth Anniversary Symposium, II, ed. by P.J. FEDWICK, Toronto [1981], pp. 571-588: 578, 585 [relativamente al Chig. R.IV.22, qui ricordato come Chig. or. 1]. B a s i l i u s Minimus, episcopus Caesariensis (saec. X): T.S. SCHMIDT, Les commentaires de Basile le Minime: liste révisée des manuscrits et des éditions, in Byzantion 70 (2000), pp. 155-181: 163-167, 170-174 [relativamente a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. B a s i n , Thomas (1412-1490/1491): Ch. SAMARAN — A. VERNET, Les livres de Thomas Basin (1412-1490), in Hommages à André Boutemy, éd. par G. CAMBIER, Bruxelles 1976 (Collection Latomus, 145), pp. 324-339: 334-335 [con una descrizione del Reg. lat. 1681]. B e a t u s L i e b a n e n s i s († 798), s.: Per il Commentarius in Apocalypsin: A.M. MUNDÓ — M. SÁNCHEZ MARIANA, El comentario de Beato al Apocalipsis. Catálogo de los Códices, Madrid 1976, p. 46 [con una descrizione sommaria del Vat. lat. 7621]. B e d a Venerabilis (672/673-735), s.: M.L.W. LAISTNER — H.H. KING, A Hand-List of Bede Manuscripts, Ithaca, N.Y. 1943 [i manoscritti sono suddivisi per gruppi di opere: «Biblical Commentaries, Geography, Hagiography, History, Homilies, Letters, Poems, School Treatises, Scientific Treatises, Lost and Doubtful Works»; con essenziali informazioni a proposito di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per integrazioni, cfr. anche: E. PELLEGRIN, rec. a H. SILVESTRE, Les manuscrits de Bède à la Bibliothèque royale de Bruxelles, in Bibliothèque de l’École des Chartes 117 (1959), pp. 284-286 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.]. Per il De orthographia: DIONISOTTI, On Bede, Grammars, and Greek [3.2:32], pp. 111-141: 139 [con indicazioni relative ai manoscritti Ott. lat. 687, Reg. lat.
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1587, Vat. lat. 1589]; cfr. anche: V.M. LAGORIO, An Unreported Manuscript of Bede’s de Orthographia in Codex Vaticanus Reginensis Latinus 1587, in Manuscripta 19 (1975), pp. 98-106 [per il Reg. lat. 1587]. Per il De natura rerum: Ch.W. JONES, Manuscripts of Bede’s De Natura Rerum, in Isis 27 (1937), nr. 3, pp. 430-440: 435-436 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per opere scientifiche pseudoepigrafe: Ch.W. JONES, Bedae Pseudoepigrapha: Scientific Writings Falsely Attributed to Bede, Ithaca, N.Y. 1939, pp. 111-140: 134-139 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. B e m b o , Pietro (1470-1547), card.: Per la sua biblioteca: M. DANZI, La biblioteca del cardinal Pietro Bembo, Genève 2005 (Travaux d’Humanisme et Renaissance, 399), pp. 331-333 e passim [con succinte descrizioni e notizie relative a manoscritti — non tutti però appartenuti a Bembo — dei fondi: Arch. Bibl.; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. et.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 425-428]; cfr. anche: T. ZANATO, La biblioteca di Pietro Bembo: note su un libro recente, in Studi Veneziani, n.s. 53 (2007), pp. 279-305. Per la sua mano greca cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1: 264], s.v. Petrus Bembus. B e n e Florentinus (saecc. XII-XIII): G. ALESSIO, La tradizione manoscritta del «Candelabrum» di Bene da Firenze, in Italia medioevale e umanistica 15 (1972), pp. 99-149: 102-106, 107-108 [con descrizioni dei manoscritti Chig. I.V.174, Ott. lat. 1644, Pal. lat. 1608]. B e n e d e t t o da Norcia, maestro: Cfr. R e g u a r d a t i , Benedetto. B e n e d i c t u s XIII (Pedro de Luna), papa Avinionensis (1394-1423): Per manoscritti a lui relativi: J. PERARNAU I ESPELT, Alguns volums manuscrits de la Biblioteca Vaticana relatius a Benet XIII, in Jornades sobre el Cisma d’Occident a Catalunya [3.1:216], II, pp. 479-530 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.]. B e n e d i c t u s Casinensis (480 ca.-547 ca.), s. Per la Regula: P. MEYVAERT, Towards a History of the Textual Transmission of the Regula s. Benedicti, in Scriptorium 17 (1963), pp. 83-110: 86 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Vat. lat.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Per scelte, in esposizioni, di testimonianze conservate in Vaticana: XV centenario della nascita di s. Benedetto, 480-1980 [3.3:18]; I Fiori e’ Frutti santi. S. Benedetto, la Regola, la santità [3.3:61].
II, p. 926 [B e n o î t de SainteMaure]
B e r n a r d i n u s Senensis (1380-1444), s.: Per manoscritti autografi: D. PACETTI, I codici autografi di s. Bernardino da Siena della Vaticana e della Comunale di Siena, in Archivum Franciscanum historicum 27 (1934), pp. 224-258: 241-257, 565-584; 28 (1935), pp. 253-272 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ross.; Vat. lat.]. B e r n a r d u s Claraevallensis (1090/1091-1153), s.: Per i sermoni liturgici: J. LECLERCQ — H. ROCHAIS, La tradition des sermons liturgiques de s. Bernard, in Scriptorium 15 (1961), pp. 240-284: 261, 280 [rist. in J. LECLERCQ, La tradition des sermons liturgiques de s. Bernard, in ID., Recueil d’études sur saint Bernard et ses écrits, I-II, Roma 19621966 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 92, 104), II, pp. 203-260: 230, 255; con indicazioni relative ai manoscritti Ott. lat. 61, Vat. lat. 670, e, per i sermoni «francesi», al Vat. lat. 633]. B e r n i n i , Gian Lorenzo (1598-1680): Per manoscritti con documenti e testimonianze a lui relativi: G. MORELLO, Documenti Berniniani nella Biblioteca Apostolica Vaticana, in Bernini in Vaticano [3.3:19], pp. 313-320 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Barb.; Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Chig.; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Vat. lat.]. B e r n o l d u s Constantiensis, monachus S. Blasii (1050 ca.-1100): Per il Micrologus de ecclesiasticis observationibus: D.S. TAYLOR, A New Inventory of Manuscripts of the Micrologus de ecclesiasticis observationibus of Bernold of Constance, in Scriptorium 52 (1998), pp. 162-191: 187-188 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 482, 483, Vat. lat. 4973]. B e r t h o l d u s Ratisbonensis (1210 ca.-1272 ca.): L. CASUTT, Die Handschriften mit lateinischen Predigten Bertholds von Regensburg O.Min., ca. 1210-1272. Katalog, Freiburg 1961, pp. 41-42 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. B e s s a r i o n (1399/1400 ca.-1472), card.: Per manoscritti a lui appartenuti: L. LABOWSKY, Bessarion’s Library and the Biblioteca Marciana. Six early inventories, Roma 1979 (Sussidi eruditi, 31), pp. 490, 494 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.].
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Cfr. anche, per i codici latini: C. BIANCA, La formazione della biblioteca latina del Bessarione, in Scrittura biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Aspetti e problemi [3.2:55], pp. 103-165: 112 ntt. 40-41, 160 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la sua mano in codici greci: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Bhssaræwn. B i g l i a , Andrea (1394 ca.-1435): Per apografi di manoscritti appartenutigli: T. FOFFANO, I libri di un agostiniano: Andrea Biglia, in Italia medioevale e umanistica 46 (2005), pp. 119148: 133-134, 137-138 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 1084, 2078]. B i o n d o Flavio (1392-1463): B. NOGARA, Scritti inediti e rari di Biondo Flavio, Roma 1927 (Studi e testi, 48), pp. CLXXXV-CXCI [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. B i r g i t t a (1303-1373), s.: Cfr. Rosa rorans bonitatem. Mostra per il sesto centenario della canonizzazione di santa Brigida di Svezia [3.3:44]. B o c c a c c i o , Giovanni (1313-1375): V. BRANCA, Tradizione delle opere di Giovanni Boccaccio, I: Un primo elenco dei codici e tre studi, Roma 1958 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 66) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 366-367]; ID., Tradizione delle opere di Giovanni Boccaccio, II: Un secondo elenco di manoscritti e studi sul testo del «Decameron» con due appendici, Roma 1991 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 175), pp. 11-15 [«Correzioni e rettifiche al Primo elenco»], 17-70 [«Un secondo elenco di manoscritti»; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.], 122-132 [«Testimonianze manoscritte », con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ross.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 580-581]. Per ulteriori integrazioni: ID., Ancora nuovi manoscritti boccacciani. Dopo la pubblicazione del secondo volume di Tradizione delle opere di Giovanni Boccaccio, in Studi sul Boccaccio 19 (1990), pp. 19-25: 22 [per il Vat. lat. 7179, con la lettera consolatoria a Pino de’ Rossi]. Precedentemente, fra il «primo» e il «secondo» elenco di codici: V. BRANCA, Un nuovo elenco di codici, in Studi sul Boccaccio 1 (1963), pp. 15-26: 17 [con descrizione del Barb. lat. 4039 (Decameron)]; ID., Un terzo elenco di codici, in Studi sul Boccaccio 4 (1967), pp. 1-8 [con indicazioni relative a ma-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
noscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.]; ID., Un quarto elenco di codici, in Studi sul Boccaccio 9 (1975-1976), pp. 1-19: 6, 11, 15 [con indicazioni relative ai manoscritti Chig. L.VII.253, Ross. 759, Pal. lat. 600]; ID., Nuovi manoscritti boccacciani, in Studi sul Boccaccio 16 (1987), pp. 1-20: 10, 15, 18 [con indicazioni circa i manoscritti Vat. lat. 4808 (volgarizzamenti liviani), Vat. lat. 3134 (epistole e lettere), Chig. H.VIII.254 e Ott. lat. 2044 (Vita Livii)]. Per manoscritti del Decameron dei secoli XIV-XV: M. CURSI, Il Decameron: scritture, scriventi, lettori. Storia di un testo, Roma 2007 (Scritture e libri del medioevo, 5), pp. 164-176 e passim [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ferr.; Ross.; Vat. lat.; cfr. anche l’indice, ibid., p. 377, con riferimenti a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ferr.; Pal. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per l’Elegia di Madonna Fiammetta: C. DELCORNO, Studi sulla tradizione manoscritta dell’Elegia di Madonna Fiammetta. I. La famiglia a, in Studi sul Boccaccio 14 (1983-1984), pp. 4-129: 7 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ross.; Vat. lat.]. Per il Filocolo: A.E. QUAGLIO, La tradizione del testo del «Filocolo», in Studi sul Boccaccio 3 (1965), pp. 55-102: 84-89 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per il Ninfale fiesolano: A. BALDUINO, Per il testo del «Ninfale fiesolano», in Studi sul Boccaccio 3 (1965), pp. 103-184: 134-135 [con descrizioni dei manoscritti Barb. lat. 3939, Cappon. 243]. Per il Teseida: E. AGOSTINELLI, A Catalogue of the Manuscripts of Il Teseida, in Studi sul Boccaccio 15 (1985-1986), pp. 1-83: 59-63 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Bonc.; Chig.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: W.E. COLEMAN, Watermarks in the manuscripts of Boccaccio’s Il Teseida. A catalogue, codicological study and album, [Firenze] 1997 (Biblioteca di bibliografia italiana, 149), p. 36 e passim [con elenco e descrizioni di manoscritti dei fondi: Bonc.; Chig.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per le glosse alla Tebaide di Stazio (40 ca.-96 ca.): ANDERSON, Boccaccio’s Glosses on Statius [3.2:910]. Per i volgarizzamenti di Livio e Valerio Massimo attribuiti al Boccaccio: CASELLA, Nuovi appunti attorno al Boccaccio traduttore di Livio [3.2:603]; LIPPI, Per l’edizione critica del volgarizzamento liviano [3.2:604]; ZAMPIERI, Per l’edizione critica del volgarizzamento di Valerio Massimo [3.2:975]; CASELLA, Tra Boccaccio e Petrarca [3.2:605]. Per manoscritti autografi: E. IANNI, Elenco dei Manoscritti Autografi di Giovanni Boccaccio, in Notes 86 (1971), nr. 1, pp. 99-113: 100-102 [con descrizioni dei manoscritti Chig. L.V.176, L.VI.213], G. AUZZAS, I codici autografi. Elenco e bibliografia, in Studi sul Boccaccio 7 (1973), pp. 1-20: 3-6, 19 [con sommarie descrizioni e bibliografia a proposito dei manoscritti Chig. L.V.176, L.VI.213, Urb. lat. 650, Vat. lat. 3362]. Per interventi di mano di Boccaccio in manoscritti appartenuti a Petrarca (1304-1374): FIORILLA, Marginalia figurati nei codici di Petrarca [3.2:750].
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Per manoscritti illustrati: Boccaccio visualizzato. Narrare per parole e per immagini fra Medioevo e Rinascimento, a cura di V. BRANCA, I-III, Torino 1999 (Biblioteca di storia dell’arte, 30) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; inoltre, con notizie relative anche a codici di altri fondi della Vaticana, cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., III, p. 338]; nessuna aggiunta significativa in ID., Supplementi a Boccaccio visualizzato, in Studi sul Boccaccio 29 (2001), pp. 137-140. Precedentemente: V. BRANCA — P.F. WATSON — V. KIRKHAM, Boccaccio visualizzato, in Studi sul Boccaccio 15 (1985-1986), pp. 85-188 [«II. Un primo elenco di codici illustrati di opere del Boccaccio», di V. BRANCA, pp. 121-148: 145-146, con sommarie descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; «IV. A Preliminary List of Boccaccio Portraits from the 14th to the Mid-16th Centuries», di V. KIRKHAM, pp. 167-188: 186, 188, con sommarie descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.]; V. BRANCA — S. MARCON — P. WATSON — V. KIRKHAM, Boccaccio visualizzato II, in Studi sul Boccaccio 16 (1987), pp. 247-305 [non contiene indicazioni relative a manoscritti vaticani «1. Un secondo elenco di codici illustrati», di V. BRANCA, pp. 249-254; «2. Portraits of Boccaccio», di V. KIRKHAM, pp. 275-305: 283, per il Chig. M.VII.XLVI.a]. Altre puntate dell’articolo, non contenenti però indicazioni relative a manoscritti vaticani: V. BRANCA — S. MARCON — C. REYNOLDS, Boccaccio visualizzato III, in Studi sul Boccaccio 17 (1988), pp. 99-181 [«1. Nuove segnalazioni di manoscritti e dipinti», di V. BRANCA, pp. 99-100]; V. BRANCA — C. REYNOLDS — M.-H. TESNIÈRE, Boccaccio visualizzato IV, in Studi sul Boccaccio 18 (1989), pp. 167-280 [«1. Ancora manoscritti figurati», di V. BRANCA, p. 167]; V. BRANCA, Boccaccio visualizzato V. 1. Ancora manoscritti figurati, in Studi sul Boccaccio 19 (1990), pp. 209-211; V. BRANCA — R. FRIEDMAN — W.E. COLEMAN — A.C. DE LA MARE — C. REYNOLDS, Boccaccio visualizzato VI, in Studi sul Boccaccio 20 (1991-1992), pp. 1-72 [«1. Ancora manoscritti figurati», di V. BRANCA, p. 1]. Per traduzioni latine e riscritture italiane volgari del Decameron: M. PARMA, Fortuna spicciolata del «Decameron» fra Tre e Cinquecento. Per un catalogo delle traduzioni latine e delle riscritture italiane volgari, in Studi sul Boccaccio 31 (2003), pp. 203-270: 230, 259 [con indicazioni relative ai manoscritti Barb. lat. 2323, Vat. lat. 5336]; non contiene descrizioni di manoscritti la seconda parte: EAD., Fortuna spicciolata del Decameron fra Tre e Cinquecento. II. Tendenze e caratteristiche delle rielaborazioni, in Studi sul Boccaccio 33 (2005), pp. 299-364. Per traduzioni francesi: C. BOZZOLO, Manuscrits des traductions françaises d’oeuvres de Boccace. XVe siècle, Padova 1973 (Medioevo e Umanesimo, 15), pp. 163-165 [con una descrizione del Pal. lat. 1989]. Per manoscritti illustrati delle versioni boccacciane di Laurent de Premierfait (1380 ca.-1418): P.M. GATHERCOLE, Illuminations on the French Boccaccio Manuscripts, in Studi sul Boccaccio 1 (1963), pp. 387-414: 414 [per il Pal. lat. 1989]; EAD., Paintings on Manuscripts of Laurent de Premierfait. Manuscript Collections found in Specific Libraries, in Studi sul Boccaccio 4 (1967), pp. 295-316: 313 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 1989, Reg. lat. 918].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Non contiene notizie relative a manoscritti vaticani: EAD., Illuminations on «Des cas des nobles» (Boccaccio’s «De casibus»), in Studi sul Boccaccio 2 (1964), pp. 343-356. B o ë t h i u s , Anicius Manlius Torquatus Severinus (475/480 ca.-524/525): Codices Boethiani. A Conspectus of Manuscripts of the Works of Boethius, III: Italy and the Vatican City, ed. by M. PASSALACQUA and L. SMITH, with V. LONGO and S. MAGRINI, London-Turin 2001 (Warburg Institute Surveys and Texts, 28), pp. 413-579 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Cfr. anche: N. GALINDO-SJÖBERG — C.E. DOS SANTOS DIAS, Boethian Manuscripts in the Bibliotheca Apostolica Vaticana (...), Holmia-Portus Cale 2006 (Mediaevalium Studiorum Diploma Europense) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; e inoltre indicazioni relative anche a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borgh.; Chig.; Ferr.; Ross.; Vat. lat.]. Per i Commentaria in Ciceronis Topica: G. DI MARIA, De Boethii Commentariis in Topica Ciceronis denuo edendis, in Sacris erudiri 38 (19881989), pp. 289-315: 314-315 [con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 1649, Urb. lat. 328, Vat. lat. 567]. Per il De institutione musica: M. MASI, Manuscripts Containing the De Musica of Boethius, in Manuscripta 15 (1971), pp. 89-95: 95 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; C.M. BOWER, Boethius’ De institutione musica: A handlist of manuscripts, in Scriptorium 42 (1988), pp. 205-251: 239-241, 246 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per la Philosophiae Consolatio (manoscritti dei secc. IX-XII): F. TRONCARELLI, I codici della «Consolatio» tra IX e XII secolo, in ID., Boethiana aetas. Modelli grafici e fortuna manoscritta della «Consolatio Philosophiae» tra IX e XII secolo, Alessandria 1987 (Biblioteca di «Scrittura e civiltà», 2), pp. 141-278: 260-271 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. anche l’indice dei manoscritti citati, ibid., pp. 345-346]. B o n a v e n t u r a de Balneo Regio (1217/1221-1274), s.: Per una scelta di testimonianze della Vaticana: San Tommaso e san Bonaventura nella Biblioteca Vaticana. Mostra [3.3:12]. B o r r o m i n i , Francesco (1599-1667): Cfr. Francesco Borromini. Mostra di disegni e documenti vaticani [3.3:9]. B o t t i c e l l i (Sandro Filipepi, detto «il —», 1444/1445-1510): Per le illustrazioni della Commedia dantesca: Sandro Botticelli pittore della Divina Commedia [3.3:70].
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B o u r d e l o t , Jean († 1638): Per manoscritti appartenuti a lui e al suo nipote ed erede Pierre MichonBourdelot († 1685): E. PELLEGRIN, Catalogue des manuscrits de Jean et Pierre Bourdelot. Concordance, in Scriptorium 40 (1986), pp. 202-232 [con identificazioni di manoscritti nei fondi: Ott. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. gli indici dei manoscritti, ibid., pp. 228-230, 231]. B r a c c i o l i n i , Poggio (1380-1459): Per manoscritti da lui copiati o posseduti: B.L. ULLMAN, Poggio’s Manuscripts of Livy — Alleged and Actual, in Classical Philology 28 (1933), pp. 282288, ristampato con approfondimenti, con il titolo Poggio’s Manuscripts of Livy and Other Authors, in ID., Studies in the Italian Renaissance, Roma 19732 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 51), pp. 305-320: 313-314, 317-318 [per manoscritti copiati, con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.], 318-319 [per manoscritti posseduti, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la recensio Poggiana di Plauto (250 ca.-184 ca. a.C.): QUESTA, Per la storia del testo di Plauto nell’Umanesimo [3.2:793]. B r u n i , Leonardo (1370 ca.-1444): J. HANKINS, Repertorium Brunianum. A Critical Guide to the Writings of Leonardo Bruni, I: Handlist of Manuscripts, Roma 1997 (Fonti per la storia dell’Italia medievale. Subsidia, 5), pp. 185-208 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per l’epistolario: Censimento dei codici dell’epistolario di Leonardo Bruni, II: Manoscritti delle biblioteche italiane e della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di L. GUALDO ROSA, con una Appendice di lettere inedite o poco note a Leonardo Bruni, a cura di J. HANKINS, Roma 2004 (Nuovi studi storici, 65), pp. 271-345 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; ulteriori indicazioni nella recensione di M. BUONOCORE, in Litterae Caelestes 2 (2007), pp. 260-270. Per la versione latina dell’Ad adolescentes di Basilio di Cesarea (330 ca.-379): SCHUCAN, Das Nachleben von Basilius Magnus «ad adolescentes» [3.2:174], pp. 238-239 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per testimoni della sua mano greca: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Leonardus Brunus. B r u n o d e D e v e n t e r (saec. XV): Per manoscritti da lui copiati: E.A. OVERGAAUW, Les manuscrits copiés par Bruno de Deventer, copiste néerlandais au service de Pietro del Monte au
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
milieu du XVe siècle, in Scriptorium 54 (2000), pp. 64-86: 80 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Vat. lat.].
II, p. 927 [B r u n o Longoburgensis]
Cronaca B r u t : D.B. TYSON, Handlist of Manuscripts containing the French Prose Brut Chronicle, in Scriptorium 48 (1994), pp. 333-344: 341 [per il Barb. lat. 3528]. B u o n a r r o t i , Michelangelo (1475-1564): Cfr. Michelangelo e la Sistina. La tecnica, il restauro, il mito [3.3:42]. B u r c h a r d u s Wormatiensis (965-1025): Per il Decretum: O. MEYER, Überlieferung und Verbreitung des Dekrets des Bischofs Burckhard von Worms, in Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Kanonistische Abteilung 24 (1935), pp. 141-183: 148-149 nt. 2 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; F. PELSTER, Das Dekret Bischof Burkhards von Worms (1000-1025) in Vatikanischen Hss., in Miscellanea Giovanni Mercati, II: Letteratura medioevale, Città del Vaticano 1946 (Studi e testi, 122), pp. 114-157 [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; G. FRANSEN, La tradition manuscrite du Décret de Burchard de Worms. Une première orientation, in Ius sacrum. Klaus Mörsdorf zum 60. Geburtstag, hrsg. von A. SCHEUERMANN und G. MAY, München-PaderbornWien 1969, pp. 111-118 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. B u r l e y (Burlaeus), Walter (1275-post 1343): Per il Liber de vita et moribus philosophorum: J. PRELOG, Die Handschriften und Drucke von Walter Burleys Liber de vita et moribus philosophorum, in Codices manuscripti 9 (1983), pp. 1-18: 9 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. B u s b e c q , Ogier Ghislain de (1522-1592): Per manoscritti provenienti dalla sua biblioteca: J. RUYSSCHAERT, Cinq manuscrits de la bibliothèque d’Ogier Ghislain de Busbecq à la Bibliothèque Vaticane, in Mémoires de la Société d’histoire de Comines-Warneton et de la région 14 (1984), pp. 95-98 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.]. C a b r e r a , Cristóbal (1515 ca.-1598): E.J. BURRUS, Cristóbal Cabrera (c. 1515-1598), First American Author: A Check List of His Writings in the Vatican Library, in Manuscripta 4 (1960), pp. 67-89 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.].
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C a e s a r , Caius Iulius (100-44 a.C.): Per il De bello Gallico: V. BROWN, Latin Manuscripts of Caesar’s «Gallic War», in Palaeographica Diplomatica et Archivistica [2.1:92], I, pp. 105-157 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per frammenti di manoscritti conservatisi come fogli di guardia di incunaboli: BUONOCORE, Fogli di guardia manoscritti [3.1:233]. Ps.-C a e s a r i u s (saec. VI): R. RIEDINGER, Pseudo-Kaisarios. Überlieferungsgeschichte und Verfasserfrage, München 1969 (Byzantinisches Archiv, 12), pp. 43-49, 73, 75-76 [con descrizioni relative ai manoscritti Reg. gr. Pio II 11, Vat. gr. 693, 1768; ibid., p. 107, un elenco di manoscritti con excerpta, dai fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. C a l d e r i n i , Giovanni († 1365) e Gaspare (1345-1399): Per i Consilia: M. BELLOMO, Saggio sui «Consilia» di Giovanni Calderini, in Rivista di storia del diritto italiano 50 (1977), pp. 119-126 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Ross.; Vat. lat.]; G. NICOLOSI GRASSI, Analisi di manoscritti Vaticani per uno studio dei «Consilia» di Giovanni e Gaspare Calderini, in Rivista di storia del diritto italiano 50 (1977), pp. 127-212 [con descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Ross.; Vat. lat.]. C a l e c a s , Manuel († 1410): Per manoscritti autografi: G. MERCATI, Notizie di Procoro e Demetrio Cidone, Manuele Caleca e Teodoro Meliteniota ed altri appunti per la storia della teologia e della letteratura bizantina del secolo XIV, Città del Vaticano 1931 (Studi e testi, 56), pp. 85-101 [con notizie relative a manoscritti del fondo Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. ManouhVl Kalevka". C a m p a g n a , Bernardo (sec. XIV): Per manoscritti a lui appartenuti o da lui annotati: S. CAROTI, I codici di Bernardo Campagna. Filosofia e medicina alla fine del sec. XIV, Manziana 1991, pp. 168-207 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat.]. C a m p a n o , Giovanni Antonio (1429-1477): Per manoscritti di sue opere: F.-R. HAUSMANN, Giovanni Antonio Campano (1429-1477). Ein Beitrag zur Geschichte des italienischen Humanismus im Quattrocento, in Römische historische Mitteilungen 12 (1970), pp. 125-178: 171-178 [con indicazioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Urb. lat.; Vat. lat.; i manoscritti sono citati secondo l’ordine dei titoli delle opere].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
C a m p a n u s Novariensis († 1296): Per lo Speculum Astronomiae forse da ascriversi a lui, sebbene attribuito da una parte della tradizione a s. Alberto Magno (1193 ca.-1280): PARAVICINI BAGLIANI, Le Speculum Astronomiae, une énigme? [3.2:31]. C a n a b u t z e s , Iohannes (saec. XV): Per il Commentarium in Dionysium Halicarnassensem: A. DILLER, Joannes Canabutzes, in Byzantion 40 (1970), pp. 271-275: 272 [rist. anast. in ID., Studies in Greek Manuscript Tradition [3.1:310], pp. 363-367: 364; con indicazioni relative al Vat. gr. 1131]. C a n t a c u z e n u s , Georgius (1390 ca.-1456/1459): Per manoscritti a lui appartenuti: P. GÉHIN, Notes sur la bibliothèque de Georges Cantacuzène, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 51 (1997), pp. 225-232 [con descrizioni dei manoscritti Ott. gr. 67, Pal. gr. 278, Vat. gr. 1301]. C a p o g a l l o , Giovanni († 1413): Per manoscritti da lui posseduti: A. MANFREDI, Per la storia del Vat. lat. 451, decorato da Michelino da Besozzo e di qualche altro codice posseduto dal vescovo Giovanni Capogallo, O.S.B., in Aevum 71 (1997), pp. 401-416 [con notizie relative ai manoscritti Vat. lat. 451, 2194]. C a p r a n i c a , Domenico (1400-1458), card.: Per manoscritti della sua biblioteca: A.G. LUCIANI, Minoranze significative nella biblioteca del cardinale Domenico Capranica, in Scrittura biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Aspetti e problemi [3.2:55], pp. 167-182 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. Cfr. anche, per manoscritti senecani: BUONOCORE, I «Seneca vaticani» della Biblioteca del Collegio Capranica [3.2:869]. C a r d a n o , Girolamo (1501-1576): E. DI RIENZO, Cardaniana. Su alcuni manoscritti inediti di Cardano conservati alla Biblioteca Vaticana, in Rivista di storia e letteratura religiosa 25 (1989), pp. 102-110 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Bonc.; Chig.; Reg. lat.]. C a s s i o d o r u s , Flavius Magnus Aurelius (485/490 ca.-583 ca.): Per l’Historia tripartita: W. JACOB, Die handschriftliche Überlieferung der sogenannten Historia tripartita des Epiphanius-Cassiodor, Zum Druck besorgt durch R. HANSLIK, Berlin 1954 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der
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199
altchristlichen Literatur, 59), pp. 8-54 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. «Verzeichnis der Handschriften», ibid., p. 179]. Per manoscritti in cui si ritiene attestata la mano di Cassiodoro, o considerati di provenienza vivariense: TRONCARELLI, Vivarium. I libri, il destino [3.1:951]; ma cfr. anche: P. RADICIOTTI, A proposito dei manoscritti di Cassiodoro, in Rivista di filologia e di istruzione classica 127 (1999), pp. 363-377 [a proposito del Vat. lat. 5704]. C a t h a r i n a Senensis (1347 ca.-1380), s.: Per manoscritti con testi suoi o a lei relativi: M.-H. LAURENT, Codici cateriniani poco noti della Biblioteca Vaticana, in S. Caterina da Siena, n.s. 2 (1950), fasc. 1, pp. 18-24 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ferr.; Vat. lat.]. C a t o , D i o n y s i u s (saec. III aut IV): Per i Disticha Catonis, cfr. s.v. D i s t i c h a Catonis, [3.2:349-350]. C a t u l l u s , Caius Valerius (84 ca.-54 ca. a.C.): W.G. HALE, The Manuscripts of Catullus, in Classical Philology 3 (1908), nr. 3, pp. 233-256: 240, 241, 242 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. C a v a l c a , Domenico (1270 ca.-1342): Per il volgarizzamento dei Dialogi di s. Gregorio Magno, papa (590-604): DUFNER, Die Dialoge Gregors des Grossen [3.2:422]. C e d r e n u s , Georgius (saecc. XI-XII): R. MAISANO, Sulla tradizione manoscritta di Giorgio Cedreno, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 14-16 (1977-1979), pp. 179-201: 184188 [con descrizione del Vat. gr. 1903]. Cena Cypriani: L. DOLEÀALOVÁ, Reception and its Varieties. Reading, Re-Writing, and Understanding Cena Cypriani in the Middle Ages, Trier 2007 (Bochumer Altertumswissenschaftliches Colloquium, 75), pp. 438-447 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. C e r v i n i , Marcello: Cfr. M a r c e l l u s I I (Marcello Cervini), papa, [3.2:632-634].
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200
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
C e s i , Federico (1585-1630): Federico Cesi e i primi Lincei. Catalogo della mostra [3.3:28]. C h o r t a s m e n u s , Iohannes (1370 ca.-1436/1437 ca.): Per manoscritti di sua mano o con suoi scritti: P. CANART — G. PRATO, Les recueils organisés par Jean Chortasménos et le problème de ses autographes, in Studien zum Patriarchatsregister von Konstantinopel, hrsg. von H. HUNGER, I, Wien 1981 (Österreichische Akademie der Wissenschaften. Philosophisch-historische Klasse. Sitzungsberichte, 383), pp. 115-178 (avec XX pl.): 125-146, 161-164 [rist. anast. in CANART, Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], I, pp. 577-675: 587-608, 625-628; con descrizioni dei manoscritti Urb. gr. 80, Vat. gr. 1059, e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]; P. SCHREINER, Johannes Chortasmenos als Restaurator des Vat. gr. 2126, in Scrittura e civiltà 7 (1983), pp. 193-199 e Taff. 1-3 [con un’analisi del Vat. gr. 2126]; M. CACOUROS, Marginalia de Chortasménos dans un opuscule logique dû à Prodroménos (Vatican gr. 1018), in Revue des études byzantines 53 (1995), pp. 271-278 [circa il Vat. gr. 1018]; A.-L. CAUDANO, Le calcul de l’éclipse de soleil du 15 avril 1409 à Constantinople par Jean Chortasmenos, in Byzantion 73 (2003), pp. 211-245: 218-221 e passim [con descrizioni dei manoscritti autografi Urb. gr. 80, Vat. gr. 1059, e dell’apografo nel Vat. gr. 1058]; A. TIHON, Sous la plume de Jean Chortasmenos: des scolies byzantines sur la trépidation des équinoxes, in Philosophie et sciences à Byzance de 1204 à 1453. Les textes, les doctrines et leur transmission. Actes de la Table Ronde organisée au XXe Congrès International d’Études Byzantines (Paris, 2001), éd. par M. CACOUROS et M.-H. CONGOURDEAU, Leuven-Paris-Dudley, MA 2006 (Orientalia Lovaniensia Analecta, 146), pp. 157-184 [con descrizione e analisi del manoscritto autografo Vat. gr. 1059]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. *Iwavnnh" Cortasmevno". C h r é t i e n de Troyes (sec. XII): Les Manuscrits de Chrétien de Troyes / The Manuscripts of Chrétien de Troyes, éd. par K. BUSBY, T. NIXON, A. STONES and L. WALTERS, I-II, AmsterdamAtlanta, GA 1993 (Faux titre. Études de langue et littérature françaises, 71-72), II, pp. 62-63 e passim [con descrizione del Reg. lat. 1725]. Cfr. anche: A. MICHA, La tradition manuscrite des romans de Chrétien de Troyes, Paris 1939, p. 41 [con descrizione del Reg. lat. 1725].
II, p. 927 [C h r o nique de Baudouin d’Avesnes]
Grande C h r o n i q u e d e N o r m a n d i e : G. LABORY, Les manuscrits de la Grande Chronique de Normandie du XIVe et du XVe siècle, in Revue d’histoire des textes 27 (1997), pp. 191-222: 198199 [con indicazioni, nell’elenco completo dei testimoni, relative ai manoscritti Reg. lat. 726, 884]; 28 (1998), pp. 183-233; 29 (1999), pp. 245-294: 255-258, 278280 [con descrizioni dei manoscritti Reg. lat. 726, 884].
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C h r i s t i n e de Pisan (1362-1431): J.A. WISMAN, Manuscrits et éditions des oeuvres de Christine de Pisan, in Manuscripta 21 (1977), pp. 144-153: 147, 148 [con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 920, 1323]. C h r y s o c o c c e s , Georgius (saec. XV): Per manoscritti da lui vergati: CATALDI PALAU, I colleghi di Giorgio Baiophoros: Stefano di Medea, Giorgio Crisococca, Leon Atrapes [3.2:122], pp. 317-332 [con elenco, ibid., p. 320 nt. 65, e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Geþrgio" Crusokükkh". Per manoscritti copiati a Costantinopoli nella sua cerchia: G. DE GREGORIO, L’Erodoto di Palla Strozzi (cod. Urb. gr. 88), in Bollettino dei Classici [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei, ser. III, 23 (2002), pp. 31-130: 59-62 [con elenco, indicazioni e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. C h r y s o l o r a s , Manuel (1350 ca.-1415): Per manoscritti con titoli bilingui greco-latini che sono stati posti in connessione con la sua collezione libraria: A. PONTANI, Primi appunti sul Malatestiano D.XXVII.1 e sulla biblioteca dei Crisolora, in Libraria Domini. I manoscritti della Biblioteca Malatestiana: testi e decorazioni, a cura di F. LOLLINI e P. LUCCHI, Bologna 1995, pp. 353-386; EAD., Manuele Crisolora: libri e scrittura (con un cenno su Giovanni Crisolora), in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 53 (1999), pp. 255-283 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. gr.]; N. ZORZI, I Crisolora: personaggi e libri, in Manuele Crisolora e il ritorno del greco in Occidente. Atti del Convegno Internazionale (Napoli, 26-29 giugno 1997), a cura di R. MAISANO e A. ROLLO, Napoli 2002, pp. 87-131: 107-108 e passim [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]; A. ROLLO, «Titoli bilingui» e la biblioteca di Manuele Crisolora, in Byzantinische Zeitschrift 95 (2002), pp. 91-101: 94-96 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Cfr. anche: A. CATALDI PALAU, I manoscritti di Manuele Crisolora: un nuovo codice con «titolo bilingue»?, in Italia medioevale e umanistica 46 (2005), pp. 397-403 (con I tav. f.t.) [rist. in EAD., Studies in Greek manuscripts [3.1:300], I, pp. 187-195 (con I tav. f.t.)]; S. MARTINELLI TEMPESTA, Un nuovo codice con titolo bilingue crisolorino (Ambr. A 175 sup.), in Studi medievali e umanistici 4 (2006), pp. 336-342. C i c e r o , Marcus Tullius (106-43 a.C.): Per manoscritti del De inventione circolanti in ambito inglese in età medievale cfr. anche: GALLICK, Medieval Rhetorical Arts in England [3.1:752], p. 89 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.].
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202
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Per le Epistulae ad Atticum: S.B. PLATNER, The manuscripts of the Letters of Cicero to Atticus in the Vatican Library, in American Journal of Philology 21 (1900), pp. 420-432 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; ibid., p. 420 nt. 1, elenco di manoscritti vaticani con le Epistulae ad familiares, dai fondi: Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la Pro Cluentio: S. RIZZO, Catalogo dei codici della Pro Cluentio ciceroniana, Genova 1983 (Pubblicazioni dell’Istituto di Filologia Classica e Medievale [dell’Università di Genova. Facoltà di Lettere], 75), pp. 131-163 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche, precedentemente: EAD., La tradizione manoscritta della Pro Cluentio di Cicerone, Genova 1979 (Pubblicazioni dell’Istituto di Filologia Classica e Medievale [dell’Università di Genova. Facoltà di Lettere], 57), pp. 138-140 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la spuria Rhetorica ad Herennium: R. TAYLOR, Codices integri and the Transmission of the Ad Herennium in Late Antiquity, in Revue d’histoire des textes 23 (1993), pp. 113-142 [con notizie relative ai manoscritti Chig. H.VI.179, Pal. lat. 1522]; M. SPALLONE, Testo e dintorni in un nuovo testimone della Rhetorica ad Herennium, in Revue d’histoire des textes 27 (1997), pp. 109-149: 148-149 [con un elenco di codici, mutili e integri, che trasmettono la Rhetorica ad Herennium, fra i quali i manoscritti Chig. H.VI.179, Pal. lat. 1522]. Per manoscritti circolanti in ambito inglese in età medievale cfr. anche: GALLICK, Medieval Rhetorical Arts in England [3.1:752], p. 93 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Vat. lat.]. Per manoscritti ciceroniani in scrittura «capitale rustica» e in onciale: SEIDER, Paläographie der lateinischen Papyri, II/1: Texte klassischer Autoren [3.1:727], pp. 31-32 [con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 2077, Vat. lat. 24, 5757]. Per frammenti di manoscritti conservatisi come fogli di guardia di incunaboli: BUONOCORE, Fogli di guardia manoscritti [3.1:233]. Per i Commentaria in Ciceronis Topica di Boezio (475/480 ca.-524/525): DI MARIA, De Boethii Commentariis in Topica Ciceronis [3.2:234]. C i r i a c o d’Ancona (C. Pizzicolli, 1391-1453 ca.): Per manoscritti con interventi in greco di sua mano: A. PONTANI, I Graeca di Ciriaco d’Ancona (con due disegni autografi inediti e una notizia su Cristoforo da Rieti), in Qhsauræsmata 24 (1994), pp. 37-148 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti — non tutti con autografi di Ciriaco — dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]; cfr. anche: EAD., Ancora sui Graeca di Ciriaco d’Ancona, in Quaderni di storia 22 (1996), nr. 43, pp. 157-172 [con notizie relative ai manoscritti Ott. lat. 1586, Vat. gr. 2185]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Cyriacus Anconitanus.
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203
C i t t a d i n i , Celso (1553-1627): Per manoscritti a lui appartenuti: M.C. DI FRANCO LILLI, La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini, Città del Vaticano 1970 (Studi e testi, 259), pp. 11-94 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.; Chig.; Patetta; Ross.; Vat. lat.; ibid., pp. 99-100, un elenco dei manoscritti autografi nei fondi: Barb. lat.; Chig.]. C l a u d i a n u s , Claudius (saecc. IV-V): J.B. HALL, Prolegomena to Claudian, London 1986 (University of London. Institute of Classical Studies. Bulletin Supplement 45), pp. 23-30 e passim [con indicazioni essenziali relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: A.D.E. CAMERON, A Vatican Manuscript of Claudian, in Scriptorium 17 (1963), p. 316 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. lat. 2080, 2807]. C l e m e n s I , papa (92-99, aut 68-76), s.: Per i testi agiografici a lui relativi, e per il corpus pseudo-Clementino: F. PASCHKE, Die beiden griechischen Klementinen-Epitomen und ihre Anhänge, Berlin 1966 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der altchristlichen Literatur, 90) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. gli indici dei manoscritti greci e latini, ibid., pp. 295-296, 300]. C l e m e n s V I (Pierre Roger), papa (1342-1352): Per manoscritti a lui appartenuti: É. ANHEIM, La bibliothèque personnelle de Pierre Roger/Clément VI, in La vie culturelle, intellectuelle et scientifique à la cour des papes d’Avignon, éd. par J. HAMESSE, Turnhout 2006 (Textes et études du Moyen Âge, 28), pp. 1-48: 34-41, 47-48 [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Vat. lat.]. C l e o m e d e s (saec. II): Per le sue opere, ma anche per le traduzioni, e per la collezione di scoli a Cleomede di Giovanni Pediasimo (1240 ca.-1310/1314): R.B. TODD, An Inventory of the Manuscripts of Cleomedes, in Scriptorium 40 (1986), pp. 261-264: 263-264 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. C l u g n y , Ferry de (1430 ca.-1483), card.: Per manoscritti a lui appartenuti: J. RUYSSCHAERT, La bibliothèque du cardinal de Tournai Ferry de Clugny à la Vaticane, in Horae Tornacenses, Tournai 1971, pp. 131-141: 137-140 [con notizie relative a manoscritti del fondo Vat.
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204
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
lat.]; DE SCHRYVER — DYKMANS — RUYSSCHAERT, Le Pontifical de Ferry de Clugny [3.5:115], pp. 247-249 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat.]. C o b e l l u z z i , Scipione, card. (1564-1626): Per manoscritti a lui appartenuti: M.C. MISITI, «Pro collegio Patrum Iesuitarum civitatis Viterbii»: la libraria del cardinale Scipione Cobelluzzi, in Le biblioteche private come patrimonio bibliografico. Atti del convegno internazionale, Roma, Tempio di Adriano, 10-12 ottobre 2007, a cura di F. SABBA, Roma 2008 (Il Bibliotecario, 20), pp. 195-233 [con identificazioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Vat. lat.]. C o g i t o s u s (saecc. VII-VIII): Per la Vita di s. Brigida di Kildare: M. ESPOSITO, On the Earliest Latin Life of St. Brigid of Kildare, in Proceedings of the Royal Irish Academy. Section C, 30 (1912), pp. 307-326: 318 [rist. in ID., Latin Learning in Medieval Ireland, ed. by M. LAPIDGE, London 1988, nr. X; con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Vat. lat.]. C o l o c c i , Angelo (1474-1549): Per manoscritti greci e latini a lui appartenuti: S. LATTÈS, Recherches sur la bibliothèque d’Angelo Colocci, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 48 (1931), pp. 308-344 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]; M. BERNARDI, Per la ricostruzione della biblioteca colocciana: lo stato dei lavori, in Angelo Colocci e gli studi romanzi, a cura di C. BOLOGNA e M. BERNARDI, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 449), pp. 21-83: 27-68 [con identificazioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; ibid., pp. 70-78, identificazioni fra gli stampati della Vaticana]. C o l u m e l l a , Lucius Iunius Moderatus (saec. I): Å. JOSEPHSON, Die Columella-Handschriften, Uppsala-Wiesbaden 1955 (Uppsala Universitets Årsskrift / Acta Universitatis Upsaliensis, 1955/8) [con elenco e notizie relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. «Handschriftensigel», ibid., p. 5]. C o n v e r s i n i , Giovanni (1343-1408): Per manoscritti della sua biblioteca: L. GARGAN, Per la biblioteca di Giovanni Conversini, in Vestigia. Studi in onore di Giuseppe Billanovich, a cura di R. AVESANI — M. FERRARI — T. FOFFANO — G. FRASSO — A. SOTTILI, I, Roma 1984 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 162), pp. 365-385: 371-373 [con descrizione del Pal. lat. 1520].
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205
«C o p i s t a dei Menologi metafrastici» (sec. XI): J. LEROY, Un copiste des Ménologes métaphrastiques, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 27 (1990), pp. 101-131: 120-122 [con descrizioni dei manoscritti Ott. gr. 88, Vat. gr. 817 e 1806]; I. HUTTER, «Le copiste du Métaphraste». On a Center for Manuscript Production in Eleventh Century Constantinople, in I manoscritti greci tra riflessione e dibattito [3.1:568], I, pp. 535-586: 575-586 e passim; III, pp. 281-321 (pl. 1-39) [con elenchi, notizie, descrizioni relativi a manoscritti – non solo opera del copista anonimo, ma anche degli scribi e miniatori suoi collaboratori – dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: PATTERSON ŠEVÇENKO, Illustrated Manuscripts of the Metaphrastian Menologion [3.2:921], passim. C o r n a z z a n o , Antonio (1429 ca.-1483/1484): D. ZANCANI — R.L. BRUNI, Antonio Cornazzano: la tradizione manoscritta, in La Bibliofilia 90 (1988), pp. 101-146, 217-267; 91 (1989), pp. 1-49 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Autogr. Patetta; Cappon.; Urb. lat.; Vat. lat.]. C o r n u t u s , Lucius Annaeus (saec. I): P. KRAFFT, Die handschriftliche Überlieferung von Cornutus’ Theologia Graeca, Heidelberg 1975 (Bibliothek der klassischen Altertumswissenschaften, n.F., 2. Reihe, 57), pp. 132-158, 332-334 [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]; cfr. le recensioni di P. CANART, in Gnomon 51 (1979), pp. 385-388; e di S. BERNARDINELLO, in Scriptorium 33 (1979), pp. 130-132. C o s t a , Jorge da (1406-1508), card.: Per manoscritti a lui appartenuti: Ch.M. GRAFINGER, Die Handschriften und Inkunabeln des Kardinal Jorge da Costa in der Vatikanischen Bibliothek, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, [2.1:113], pp. 413-422 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. C r e m o n i n i , Cesare (1550-1631): C. FORTUZZI, I manoscritti cremoniniani della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Cesare Cremonini. Aspetti del pensiero e scritti (Atti del convegno di studio — Padova, 26-27 febbraio 1999), II: Fondi manoscritti e opere a stampa, Padova 2000, pp. 273-398 [con un elenco e descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: L.A. KENNEDY, The Philosophical Manuscripts of Cesare Cremonini, in Manuscripta 23 (1979), pp. 79-87 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.].
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206
II, p. 927 [C r i s p u s Mediolanensis]
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
C r i s t i n a (1626-1689), regina di Svezia: Per scelte, in cataloghi di esposizioni, di testimonianze della Vaticana a lei relative: Cristina di Svezia. Mostra di documenti vaticani [3.3:8]; Cristina di Svezia a Roma [3.3:39]. C u s a n u s Nicolaus: Cfr. N i c o l a u s Cusanus, [3.2:676-678]. C y d o n i u s , Demetrius (1324 ca.-1397/1398): Per manoscritti a lui appartenuti o da lui vergati: MERCATI, Notizie di Procoro e Demetrio Cidone [3.2:257], pp. 156-171 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Urb. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1: 264], s.v. Dhmhvtrio" Kudþnh". Per le lettere: R. LOENERTZ, Les recueils des lettres de Démétrius Cydonès, Città del Vaticano 1947 (Studi e testi, 131), pp. 1-30 [con descrizioni dei manoscritti Urb. gr. 80, 133, Vat. gr. 101]. Per la sua versione greca delle opere di s. Tommaso d’Aquino (1225 ca.-1274): FRANCO, I codici vaticani della versione greca delle opere di s. Tommaso d’Aquino [3.2:953]. C y p r i a n u s , Thascius Caecilius († 258), s.: M. BÉVENOT, The Tradition of Manuscripts. A Study in the Transmission of St. Cyprian’s Treatises, Oxford 1961, pp. 9-14 e passim [con elenchi e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 159]; cfr. anche: A. MANFREDI — C.M. MONTI, Il Cipriano di Pomposa, in Pomposia monasterium modo in Italia primum [3.1:745], pp. 233-295: 274-275, 290 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 158, Vat. lat. 197]. Per lo pseudo-ciprianeo De aleatoribus: M. MARIN, Problemi di ecdotica ciprianea. Per un’edizione critica dello pseudociprianeo de aleatoribus, in Vetera Christianorum 20 (1983), pp. 141-239 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. C y r i l l u s Alexandrinus († 444), s.: C. RIEDWEG, Zur handschriftlichen Überlieferung der Apologie Kyrills von Alexandrien Contra Iulianum, in Museum Helveticum 57 (2000), pp. 151-165: 153-154 [con descrizioni dei manoscritti Pal. gr. 339, Vat. gr. 597]. Ps.- C y r i l l u s : Per il Lessico: A.B. DRACHMANN, Die Überlieferung des Cyrillglossars, København 1936 (Det Kgl. Danske Videnskabernes Selskab. Historisk-filologiske Meddelelser, 21/5), pp. 8-21 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.;
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Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]; S. LUCÀ, Il lessico dello Pseudo-Cirillo (redazione V1): da Rossano a Messina, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 31 (1994), pp. 45-80 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti citati, ibid., pp. 77-78]. D a m i l a s , Demetrius (saecc. XV-XVI): Per manoscritti da lui copiati: P. CANART, Démétrius Damilas, alias le «librarius Florentinus», in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 14-16 (1977-1979), pp. 281-347: 335-336 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], I, pp. 451-522: 505-506; con succinte descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.; cfr. anche l’indice dei manoscritti citati, ibid., pp. 343-344 (rist., pp. 514-515)]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Dhmhvtrio" DamilÃ". Ps.-D a r e s Phrygius: L. FAIVRE D’ARCIER, Histoire et géographie d’un mythe. La circulation des manuscrits du De excidio Troiae de Darès le Phrygien (VIIIe-XVe siècles), Paris 2006 (Mémoires et documents de l’École des Chartes, 82), pp. 82-88, 105-106, 109 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti citati, ibid., pp. 514-516]. D e b a r e s , Petrus († 1583): Per codici greci da lui trascritti: M.L. AGATI, Pietro Devaris di Corfù, scriba librarius Vaticanus: l’identificazione di uno «pseudo-Onorio», in &H &EllhnikhV grafhV kataV touV" 15° kaä 16° aij§ne" [3.2:166], pp. 215-259: 233-242 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Urb. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Pevtro" Debarß". D e f e n s o r Locogiacensis (saecc. VII-VIII): Per il Liber scintillarum: H.-M. ROCHAIS, Les manuscrits du «Liber Scintillarum», in Scriptorium 4 (1950), pp. 294-309: 304 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. D e l l a F o n t e , Bartolomeo (1446-1513): Per manoscritti copiati nella sua cerchia, o copie di suoi autografi: S. CAROTI — S. ZAMPONI, Lo scrittoio di Bartolomeo Fonzio umanista fiorentino, con una nota di E. CASAMASSIMA, Milano 1974 (Documenti sulle arti del libro, 10), pp. 111, 126-127, 129 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Ross.; Vat. lat.].
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II, p. 927
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
D e l m e d i g o , Elijah b. Moses († 1492): A. BARTÒLA, Eliyhau del Medigo e Giovanni Pico della Mirandola. La testimonianza dei codici Vaticani, in Rinascimento, ser. II, 33 (1993), pp. 253-278 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 4550, 4552, 4553]. D e m o s t h e n e s (384-322 a.C.): L. CANFORA, Inventario dei manoscritti greci di Demostene, Padova 1968 (Proagüne". Collezione di studi e testi. Studi, 9), pp. 58-63 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.], 70-71 [per estratti, con un elenco di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: D. IRMER, Zur Genealogie der jüngeren Demostheneshandschriften. Untersuchungen an den Reden 8 und 9, Hamburg 1972 (Hamburger philologische Studien, 20), pp. 20-21 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. De sublimitate: C.M. MAZZUCCHI, La tradizione manoscritta del Perä u{you", in Italia medioevale e umanistica 32 (1989), pp. 205-226 [con brevi descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 194, 285, 1417]. D i a l o g u s Papisci et Philonis Iudaeorum cum monacho: I. AULISA — C. SCHIANO, Dialogo di Papisco e Filone giudei con un monaco, Bari 2005 (Quaderni di «Vetera Christianorum», 30), pp. 111-167, passim [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Ott. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., p. 385]. D i e t r i c h von Freiberg (1250 ca.-1318/1320 ca.): L. STURLESE, Dokumente und Forschungen zu Leben und Werk Dietrichs von Freiberg, Hamburg 1984 (Corpus philosophorum Teutonicorum Medii Aevi. Beihefte, 3), pp. 78-90 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 1121, 2183, 4426]. D i o Chrysostomus vel Prusensis (40 ca.-115/120 ca.): Per le Orationes I-IV (De regno): M. MENCHELLI, Studi sulla storia della tradizione manoscritta dei discorsi I-IV di Dione di Prusa, Pisa 2008 (Scuola Normale Superiore di Pisa. Pubblicazioni della Classe di Lettere e Filosofia, 35), pp. 293-299 e passim [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 335-336, con riferimenti anche a manoscritti di altri fondi]. Cfr. anche: EAD., Appunti su manoscritti di Platone, Aristide e Dione di Prusa della prima età dei Paleologi tra Teodoro Metochite e Niceforo Gregora, in
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Studi classici e orientali 47 (2000), nr. 2, pp. 141-208: 173-177 [con un’analisi dell’Urb. gr. 123]. D i o d o r u s Siculus (saec. I a.C.): M. MENCHELLI, Per la fortuna di Diodoro nel secolo X (Note sul Marciano gr. 375, il Vaticano gr. 130, il Neapolitano B. N. suppl. gr. 4), in Bollettino dei Classici [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei 13 (1992), pp. 45-58 (con tavv. IXVIII): 48-54, 55-58 [con descrizioni e analisi dei manoscritti Vat. gr. 130, 2195]. D i o g e n e s Laërtius (saec. III): G. DONZELLI, Per un’edizione critica di Diogene Laerzio: i codici VUDGS, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 8 (1960), pp. 93-132: 95-101, 105-106 [con descrizioni dei manoscritti Pal. gr. 261, Urb. gr. 108, Vat. gr. 1302]. Pseudo-D i o n y s i u s Areopagita: B.R. SUCHLA, Dionysius Areopagita. Leben-Werk-Wirkung, FreiburgBasel-Wien 2008, p. 223 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Borg. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per il De divinis nominibus: S. LILLA, Ricerche sulla tradizione manoscritta del «De divinis nominibus» dello Pseudo Dionigi l’Areopagita, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Lettere, Storia e Filosofia, ser. II, 34 (1965), pp. 296-386: 296-297 e passim [con elenco e analisi relativi a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. Per le versioni siriache: P. SHERWOOD, Sergius of Reshaina and the Syriac Versions of the Pseudo-Denis, in Sacris erudiri 4 (1952), pp. 174-184 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. sir. 107, 254]; J.-M. HORNUS, Le corpus dionysien en syriaque, in La Parole de l’Orient 1 (1970), pp. 63-93 [con notizie relative ai manoscritti Vat. sir. 107, 254]. D i o p h a n t u s Alexandrinus (saec. III): Per gli Arithmetica: A. ALLARD, La tradition du texte grec des Arithmétiques de Diophante d’Alexandrie, in Revue d’histoire des textes 12-13 (1982-1983), pp. 57-137: 68-72 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. D i o s c o r i d e s Pedanius (saec. I): Per il De materia medica: M. CRONIER, Quelques aspects de l’histoire du texte du De materia medica de Dioscoride: forme originelle, remaniements et révisions à Constantinople aux Xe-XIe siècles, in Ecdotica e ricezione dei testi medici greci. Atti del V Convegno Internazionale, Napoli, 1-2 ottobre 2004, a
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
cura di V. BOUDON-MILLOT — A. GARZYA — J. JOUANNA — A. ROSELLI, Napoli 2006, pp. 43-65: 53-56 [con un’analisi del Vat. gr. 284]; A. TOUWAIDE, The development of Paleologan Renaissance. An analysis based on Dioscorides’ De materia medica, in Philosophie et sciences à Byzance de 1204 à 1453 [3.2:276], pp. 189224: 193-194, 205-207 [con brevi descrizioni e notizie relative ai manoscritti Pal. gr. 77, Vat. gr. 284, 289]. D i s t i c h a Catonis: Per manoscritti d’ambito continentale con glosse: F. ALCAMESI, Remigius’ Commentary to the Disticha Catonis in Anglo-Saxon Manuscripts, in Form and content of instruction in Anglo-Saxon England [3.1:840], pp. 143-185: 184-185 [con notizie relative ai manoscritti Reg. lat. 1424, 1560]. Per la versione greca di Massimo Planude (ca. 1260-1310): V. ORTOLEVA, Massimo Planude e i Disticha Catonis, in Sileno 15 (1989), pp. 105-136: 107, 108, 113 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. D o m e n i c h i , Domenico (1416-1478): Per manoscritti da lui posseduti: C. VILLA, Brixiensia, in Italia medioevale e umanistica 20 (1977), pp. 243-275: 273-275 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Ross.; Vat. gr.; Vat. lat.]. D o n a t u s , Aelius (saec. IV): Per l’Ars grammatica: L. HOLTZ, Donat et la tradition de l’enseignement grammatical. Étude sur l’Ars Donati et sa diffusion (IVe-IXe siècle) et édition critique, Paris 1981 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, [25]), pp. 354-421 [per i testimoni diretti anteriori al XII secolo; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: ID., Sur trois commentaires irlandais de l’Art Majeur de Donat au IXe siècle, in Revue d’histoire des textes 2 (1972), pp. 45-72 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.]; C. JEUDY, Israël le grammairien et la tradition manuscrite du commentaire de Remi d’Auxerre à l’«Ars minor» de Donat, in Studi medievali, ser. III, 18/2 (1977) [= A Gustavo Vinay], pp. 185-248: 240-244 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.]. Per il Commentum Terentii: M. WARREN, On Five New Manuscripts of the Commentary of Donatus to Terence, in Harvard Studies in Classical Philology 17 (1906), pp. 31-42 [con analisi dei manoscritti Chig. H.VII.240, Pal. lat. 1629]. Per la Vita Vergilii: F. STOK, Prolegomeni a una nuova edizione della Vita Vergilii di Svetonio-Donato, Roma 1991 (Supplemento n. 11 al «Bollettino dei Classici» [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 248-249].
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D u r a n d , Guillaume (1230 ca.-1296): Per lo Speculum iudiciale: V. COLLI, Lo Speculum iudiciale di Guillaume Durand: codice d’autore ed edizione universitaria, in Juristische Buchproduktion im Mittelalter, hrsg. von V. COLLI, Frankfurt am Main 2002 (Studien zur europäischen Rechtsgeschichte, 155), pp. 517-566 (con tavv.): 536-537 [rist. anast. in ID., Giuristi medievali e produzione libraria [3.2:148], pp. 3*-52*: 22*23*; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Vat. lat.]. Per il Pontificale da lui redatto: ANDRIEU, Le Pontifical Romain au Moyen-Âge, III: Le Pontifical de Guillaume Durand [3.1:513]. E n n o d i u s , Magnus Felix (473 ca.-521 ca.): C. FINI, Il censimento dei codici di Ennodio, Pisa-Roma 2000 (Nuovi saggi, 108), pp. 58-65 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. E p h r a e m librarius Constantinopolitanus (saec. X): Per manoscritti da lui copiati: L. PERRIA, Un nuovo codice di Efrem: l’Urb. gr. 130, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 14-16 (1977-1979), pp. 33-114, con VIII tavv. f.t. [con analisi e notizie relative ai manoscritti Urb. gr. 130, Vat. gr. 124 e ai codici, di mani affini, Ross. 169 e Urb. gr. 97; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 113]. Cfr. anche: G. PRATO, Il monaco Efrem e la sua scrittura. A proposito di un nuovo codice sottoscritto (Athen. 1), in Scrittura e civiltà 6 (1982), pp. 99-115: 108-110, 115 e passim [con indicazioni relative al Vat. gr. 124]; Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. *EfraÀm. E p i c t e t u s (saecc. I-II): Per gli adattamenti cristiani: P. GÉHIN, Les adaptations chrétiennes du Manuel d’Épictète, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 54 (2000), pp. 67-87: 70-71 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. E p i p h a n i u s Cyprius vel Constantiensis (315 ca.-403): Per l’Ancoratus e il Panarion: K. HOLL, Die handschriftliche Überlieferung des Epiphanius (Ancoratus und Panarion), Leipzig 1910 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der altchristlichen Literatur, 36/2), pp. 13-26, 46-54 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Urb. gr.; Vat. gr.]. Per il De mensuribus et ponderibus: R. MOUTSOULAS, La tradition manuscrite de l’œuvre d’Epiphane de Salamine De mensuribus et ponderibus, in Text und Textkritik. Eine Aufsatzsammlung, in Zusammenarbeit mit J. IRMSCHER, F. PASCHKE und K. TREU, hrsg. von J. DUMMER, Berlin 1987 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der altchristlichen Literatur, 133), pp. 429-440: 437-440 [con sommarie descrizioni di manoscritti del fondo Vat. gr.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
E r a s m u s Roterodamus (1467 ca.-1536): Per manoscritti a lui appartenuti: A. VANAUTGAERDEN, Ex bibliotheca Erasmi. Catalogue des 33 ouvrages conservés de la bibliothèque d’Erasme et des 11 ex dono connus à ce jour, in Le biblioteche private come patrimonio bibliografico [3.2:303], pp. 313-362: 336-338, 343 [con descrizioni dei manoscritti Chig. R.VIII.62, Reg. lat. 1252]. E s t o u t e v i l l e , Guillaume d’ (1403-1483), card.: Per manoscritti della sua biblioteca: A. ESPOSITO ALIANO, Testamento e inventari per la ricostruzione della biblioteca del cardinale Guglielmo d’Estouteville, in Scrittura biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Aspetti e problemi [3.2:55], pp. 309-342: 326-336 [con indicazioni, sommarie descrizioni e notizie relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. E t y m o l o g i c u m Gudianum: A. CELLERINI, Introduzione all’Etymologicum Gudianum, Roma 1988 (Supplemento n. 6 al «Bollettino dei Classici» [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei), pp. 21-24, 25-28 e passim [con una descrizione del Barb. gr. 70, e notizie relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., p. 75]; cfr. anche: S. MALECI, Il codice Barberinianus Graecus 70 dell’Etymologicum Gudianum, Roma 1995 (Supplemento n. 15 al «Bollettino dei Classici» [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei) [per il Barb. gr. 70]. E u r i p i d e s (480-407 a.C.): A. TURYN, The Byzantine Manuscript Tradition of the Tragedies of Euripides, Urbana 1957 (Illinois Studies in Language and Literature, 43) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. «General List of the Manuscripts of Euripides», ibid., pp. 7-9]. Cfr. anche: J.A. SPRANGER, A Preliminary Skeleton List of the Manuscripts of Euripides, in The Classical Quarterly 33 (1939), pp. 98-107: 103-104 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; A. TUILIER, Recherches critiques sur la tradition du texte d’Euripide, Paris 1968 (Études et commentaires, 68) [con notizie e analisi relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti euripidei, ibid., pp. 302-303]; H.-Ch. GÜNTHER, The Manuscripts and the Transmission of the Paleologan Scholia on the Euripidean Triad, Stuttgart 1995 (Hermes. Einzelschriften, 68) [con succinte descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. la lista dei manoscritti, ibid., p. 21], da integrarsi con I. PÉREZ MARTÍN, La «escuela de Planudes»: notas paleográficas a una publicación reciente sobre los escolios euripideos, in Byzantinische Zeitschrift 90 (1997), pp. 73-96. Cfr. anche: L. BATTEZZATO, Livineius’ Unpublished Euripidean Marginalia, in Revue d’histoire des textes 30 (2000), pp. 323-348 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. gr.].
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Per l’Hecuba: K. MATTHIESSEN, Studien zur Textüberlieferung der Hekabe des Euripides, Heidelberg 1974 (Bibliothek der klassischen Altertumswissenschaften, n.F., 2. Reihe, 52) [con notizie e analisi relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 146]. Per le Phoenissae: D.J. MASTRONARDE — J.M. BREMER, The Textual Tradition of Euripides’ Phoinissai, Berkeley-Los Angeles-London 1982 (University of California Publications. Classical Studies, 27) [con notizie e analisi relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 443]. E u s e b i u s Caesariensis (260 ca.-339/340): Per la Vita Constantini: F. WINKELMANN, Die Textbezeugung der Vita Constantini des Eusebius von Caesarea, Berlin 1962 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der altchristlichen Literatur, 84), pp. 10-13, 53-57 [con descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 149, 2205]. E u s t a t h i u s archiepiscopus Thessalonicensis (1115 ca.-1195/1196): Per il Commentarium in Dionysium Periegetem: DILLER, The Textual Tradition of Strabo’s Geography [3.2:913], pp. 181-207 [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. E v a n g e l i u m Nicodemi: Z. IZYDORCZYK, Manuscripts of the Evangelium Nicodemi. A Census, Toronto 1993 (Subsidia Mediaevalia, 21), pp. 183-189 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: ID., The Unfamiliar Evangelium Nicodemi, in Manuscripta 33 (1989), pp. 169-191: 174 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. lat. 4363, 4578]. E x c i d i u m Troiae: Ch.E. FINCH, Two Vatican Manuscripts of the Anonymous Excidium Troiae, in Manuscripta 1 (1957), pp. 131-149 [a proposito dei manoscritti Reg. lat. 657, Vat. lat. 1984]. F a i t s des Romains: L.-F. FLUTRE, Les manuscrits des Faits des Romains (...), Paris 1932, pp. 79-82 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. F e d e r i c o da Montefeltro (1422-1482): Per manoscritti miniati per lui da artisti fiorentini: A. GARZELLI, I miniatori fiorentini di Federico, in Federico di Montefeltro. Lo Stato, le arti, la cultura, a cura di G. CERBONI BAIARDI — G. CHITTOLINI — P. FLORIANI, [III]: La cul-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
tura, Roma 1986 («Europa delle Corti». Biblioteca del Cinquecento, 30), pp. 113130: 125-130 [con elenco di manoscritti dei fondi: Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: Federico da Montefeltro and His Library [3.3:79]; «Ornatissimo codice». La biblioteca di Federico di Montefeltro [3.3:80]. F i c i n o , Marsilio (1433-1499): Per manoscritti con sue opere originali e lettere, o copiati, annotati, posseduti da lui: P.O. KRISTELLER, Marsilio Ficino and his Work after Five Hundred Years, Firenze 1987 (Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento. Quaderni di «Rinascimento», 7), pp. 105-109 [con elenco e succinte descrizioni di manoscritti dei fondi: Autogr. Ferr.; Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. gr.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.], già pubblicato in: ID., Marsilio Ficino and his work after five hundred years, in Marsilio Ficino e il ritorno di Platone. Studi e documenti, I, a cura di G.C. GARFAGNINI, Firenze 1986 (Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento. Studi e Testi, 15), pp. 15-196: 119123. Precedentemente: M. SICHERL, Neuentdeckte Handschriften von Marsilio Ficino und Johannes Reuchlin, in Scriptorium 16 (1962), pp. 50-61: 60 [con notizie relative al Borg. gr. 22]. Per la sua mano greca cfr. anche Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Marsilius Ficinus. F i l e l f o , Francesco (1398-1481): Per manoscritti greci da lui trascritti o posseduti: P. ELEUTERI, Francesco Filelfo copista e possessore di codici greci, in Paleografia e codicologia greca. Atti [3.1:856], pp. 163-179: 177-178 [con sommarie descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Franciscus Philelfus. F l o r i l e g i u m Rossianum: S. IHM, Zum Florilegium Rossianum, in Revue d’histoire des textes 26 (1996), pp. 1-23: 1-5 [con descrizioni degli unici due testimoni, i manoscritti Barb. gr. 522, Ross. 736]. F l o r u s Lugdunensis († 860 ca.): Per manoscritti da lui corretti: E.A. LOWE, Nugae Palaeographicae, in Persecution and Liberty. Essays in honor of George Lincoln Burr, New York 1931, pp. 55-69: 69 [rist. in ID., Palaeographical Papers, 1907-1965 [3.1:6], I, pp. 315-325: 325; con indicazioni relative al manoscritto Reg. lat. 331]. F o n t i u s , Bartholomaeus: Cfr. D e l l a F o n t e , Bartolomeo, [3.2:330].
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F r a n c i s c o de Vitoria (1486-1546) V. BELTRÁN DE HEREDIA, Los manuscritos del Maestro Fray Francisco de Vitoria, O.P. (...), Madrid-Valencia [1928] (Biblioteca de Tomistas Españoles, 4), pp. 65-68, 92-97, 107-108 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice, ibid., pp. VII-VIII]. F r a n c i s c u s Assisiensis (1181/1182-1226), s.: K. ESSER — R. OLIGER, La tradition manuscrite des opuscules de saint François d’Assise. Préliminaires de l’édition critique, Rome 1972 (Subsidia scientifica Franciscalia cura Instituti historici Capuccini, 3), pp. 90-92, 100 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Ross.; Vat. lat.], 116 [con indicazioni relative a manoscritti con traduzioni degli Opuscula: Cappon. 207, Ott. lat. 681]. F r i d e r i c u s I I , imperator Sacri Romani Imperii (1220-1250) et rex Siciliae: Per le Constitutiones imperiales: E. STAHMER, Die vatikanische Handschriften der Konstitutionen Friedrichs II. für das Königreich Sizilien, in Papsttum und Kaisertum. Forschungen zur politischen Geschichte und Geisteskultur des Mittelalters Paul Kehr zum 65. Geburtstag dargebracht, hrsg. von A. BRACKMANN, München 1926, pp. 508-525 [con analisi dei manoscritti Vat. lat. 1437, 6670]. G a b r i e l hieromonachus, oeconomus monasterii Constantinopolitani S. Georgii t§n Maggavnwn (saec. XIV): Per codici da lui annotati, vergati, posseduti: S.G. MERCATI, Un testament inédit en faveur de Saint-Georges des Manganes, in Revue des études byzantines 6 (1948), pp. 36-47 (avec 1 pl.) [rist. in ID., Collectanea Byzantina, II, Bari 1970, pp. 54-65; con indicazioni relative ai manoscritti Pal. gr. 138, Vat. gr. 568, 676, 809]; F. D’AIUTO, Un canone di Giovanni Mauropode in onore dei ss. Cosma e Damiano, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 37 (2000), pp. 99-157: 117-118 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Pal. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: PÉREZ MARTÍN, El patriarca Gregorio de Chipre [3.2:426], passim; EAD., La «escuela de Planudes» [3.2:373], passim. G a e t a n i , Costantino (1568-1650): Per manoscritti a lui appartenuti: J. RUYSSCHAERT, Costantino Gaetano, O.S.B., chasseur de manuscrits. Contribution à l’histoire de trois bibliothèques romaines du XVIIe s. L’Aniciana, l’Alessandrina et la Chigi, in Mélanges Eugène Tisserant [3.1:165], VII, pp. 261-326 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Vat. lat.]. G a l e n u s , Claudius (129-199): Cfr. DIELS, Die Handschriften der antiken Ärzte, I: Hippokrates und Galenos [3.1:541], e le successive integrazioni in: R.J. DURLING, Corrigenda and
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Addenda to Diels’ Galenica: I. Codices Vaticani, in Traditio 23 (1967), pp. 461-476 [i manoscritti sono indicati con le abbreviazioni utilizzate da THORNDIKE — KIBRE, A Catalogue of Incipits [3.4:7]; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; S. FORTUNA — A. RAIA, Corrigenda and Addenda to Diels’ Galenica by Richard J. Durling: III. Manuscripts and Editions, in Traditio 61 (2006), pp. 1-30 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per il De constitutione artis medicae ad Patrophilum: S. FORTUNA, La tradizione del de constitutione artis medicae di Galeno, in Bollettino dei Classici [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei, ser. III, 11 (1990), pp. 48-77: 56-57 [con descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 283, 1063]. Per il Linguarum seu dictionum exoletarum Hippocratis explicatio: L. PERILLI, La tradizione del Glossario Ippocratico di Galeno, in I testi medici greci. Tradizione e ecdotica. Atti del III Convegno Internazionale, Napoli 1518 ottobre 1997/Les textes médicaux grecs. Tradition et ecdotique. Actes (...), a cura di A. GARZYA e J. JOUANNA, Napoli 1999, pp. 429-456: 434-437 [con indicazioni relative ai manoscritti Urb. gr. 68, Vat. gr. 276-278]. Per manoscritti latini diffusi per exemplar e pecia: G. MURANO, Opere di Galeno nella facoltà di medicina di Bologna, in Italia medioevale e umanistica 45 (2004), pp. 137-165 [con indicazioni relative al Vat. lat. 2381]. Per traduzioni latine ad opera di Pietro d’Abano (1250 ca.-1315/1316 ca.): D’ALVERNY, Pietro d’Abano traducteur de Galien [3.2:765]. G a r a t o n e , Cristoforo (1398 ca.-1448): Per manoscritti a lui appartenuti: MERCATI, Scritti d’Isidoro [3.2:563], pp. 106116 [con notizie relative a manoscritti del fondo Vat. gr.].
II, p. 927 [G a r i o pontus]
G a u f r i d u s Monemutensis (1100 ca.-1154): Per la Historia Regum Britanniae: The Historia Regum Britannie of Geoffrey of Monmouth, III: J.C. CRICK, A Summary Catalogue of the Manuscripts, Cambridge 1989, pp. 298-305, 326-328 e passim [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. anche ibid., IV: EAD., Dissemination and reception in the later middle ages, Cambridge 1991, passim]. In particolare, per la Prophetia Merlini, cfr. anche: C.D. ECKHARDT, The Prophetia Merlini of Geoffrey of Monmouth: Latin Manuscript Copies, in Manuscripta 26 (1982), pp. 167-176: 176 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. G a u f r i d u s de Vino Salvo (Geoffrey of Vinsauf, secc. XII-XIII): Cfr. GALLICK, Medieval Rhetorical Arts in England [3.1:752]. G e l l i u s , Aulus (123-165 ca.): S. SCIPIONI, I codici umanistici di Gellio, Premessa di M. PASSA2003 (Filologia medievale e umanistica, 1), pp. 110-138 nrr. 79-102
LACQUA, Roma
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[con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. G e m i s t u s , Georgius Plethon (1360 ca-1452): Per copie tratte da suoi autografi: A. DILLER, The Autographs of Georgius Gemistus Pletho, in Scriptorium 10 (1956), pp. 27-41: 40-41 [rist. anast. in ID., Studies in Greek Manuscript Tradition [3.1:310], pp. 389-403: 402-403; con indicazioni relative ai manoscritti Pal. gr. 62, Vat. gr. 1759, 2236]. G e o f f r e y of Monmouth: Cfr. G a u f r i d u s Monemutensis, [3.2:401-402]. Georgius Monachus Continuatus: A. SOTIROUDIS, Die handschriftliche Überlieferung des «Georgius Continuatus» (Redaktion A), Qessalonækh 1989 (*Aristotevleio Panepisthvmio Qessalonækh". *EpisthmonikhV *Epethræda tß" Filosofikß" Scolß", Paravrt. 68), pp. 41-44 [con descrizioni dei manoscritti Ott. gr. 118, Vat. gr. 1807]. G e r s o n , Jean (1363-1429): G.M. ROCCATI, Manuscrits de la Bibliothèque Vaticane contenant des œuvres de Gerson: compléments à l’édition Glorieux, in Scriptorium 36 (1982), pp. 103-111 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per manoscritti con testi ecclesiologici suoi e di Pierre d’Ailly (1350-1420): T.M. IZBICKI, Ecclesiological Texts of Jean Gerson and Pierre d’Ailly among the Codices Vaticani latini, in Manuscripta 32 (1988), pp. 197-201 [con indicazioni relative a manoscriti del fondo Vat. lat.]; ID., Ecclesiological Texts of Jean Gerson and Pierre d’Ailly in Vatican Manuscript Collections Other Than the Codices Vaticani latini, in Manuscripta 33 (1989), pp. 205-209 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.]. G e r v a s i u s Tilberiensis (saecc. XII-XIII): Per gli Otia imperialia: J.R. CALDWELL, Manuscripts of Gervase of Tilbury’s Otia imperialia, in Scriptorium 16 (1962), pp. 28-45: 33-34, 39, 41 [con notizie relative ai manoscritti Barb. lat. 2611, Reg. lat. 707, Vat. lat. 933]. G i l b e r t u s Porretanus (1070/1080 ca.-1154), episcopus Pictaviensis: N.M. HÄRING, Handschriftliches zu den Werken Gilberts Bischof von Poitiers (1142-1154), in Revue d’histoire des textes 8 (1978), pp. 133-194: 188-190 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
G i o v a n n i da Itri (sec. XV): Per manoscritti da lui copiati: P. CHERUBINI, Giovanni da Itri: armigero, fisico e copista, in Scrittura biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Aspetti e problemi [3.2:55], pp. 33-63 [con notizie e analisi di manoscritti del fondo Vat. lat.]. G l y n z u n i u s , Manuel (1540-1596): Per manoscritti da lui copiati: P. CANART, Nouveaux manuscrits copiés par Emmanuel Glynzounios, in *Epethrä" &Etaireæa" Buzantin§n Spoud§n 3940 (1972-1973), pp. 527-544: 533-544 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], I, pp. 267-284: 273-284; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. ManouhVl Glunzouvnio". G o d e f r i d u s de Fontibus (1250 ca.-1306/1309): Per i Quodlibeta: A. PELZER, Godefroid de Fontaines. Les manuscrits de ses Quolibets conservés à la Vaticane et dans quelques autres bibliothèques, in Revue néo-scolastique de philosophie 20 (1913), pp. 365-388, 491-532 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borgh.; Vat. lat.]. G r a t i a n u s (saec. XII): Per il Decretum: G. SCANO, I manoscritti del Decreto di Graziano conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana, in Studia Gratiana (...), VII, curantibus J. FORCHIELLI — A.M. STICKLER, Bononiae 1959, pp. 1-68 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per codici miniati: A. MELNIKAS, The corpus of the miniatures in the manuscripts of Decretum Gratiani, I-III, Rome 1975 (Corpus picturarum minutarum quae in codicibus manu scriptis iuris continentur, 1/[1-3]; Studia Gratiana, 16-18) [le miniature sono ordinate e analizzate nella sequenza delle distinctiones e delle causae, ma cfr. «Index I. List of manuscripts containing miniatures reproduced in this corpus», ibid., III, pp. 1255-1259, con riferimento a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. anche «Index II. Repertorium of manuscripts of the Decretum Gratiani», ibid., III, p. 1267, con riferimento a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. G r e g o r a s , Nicephorus (1290/1294-1358/1361): Per suoi autografi: I. ŠEVÇENKO, Some Autographs of Nicephorus Gregoras, in Zbornik radova Vizantološkog Instituta 8 (1964) [= Mélanges G. Ostrogorsky, II], pp. 435-450 [con descrizioni e indicazioni relative ai manoscritti Vat. gr. 116, 165, 1086 e 1365]; S. LILLA, Eine neue (zum Teil eigenhändige)
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Handschrift des Nikephoros Gregoras (Vat. gr. 2660), in Jahrbuch der österreichischen Byzantinistik 41 (1991), pp. 277-282 [per il Vat. gr. 2660]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Nikhfüro" GrhgorÃ". In generale, per codici da lui posseduti o con sue annotazioni: D. BIANCONI, La biblioteca di Cora tra Massimo Planude e Niceforo Gregora, in Segno e testo 3 (2005), pp. 391-438: 415-418 e passim [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. G r e g o r i u s I Magnus, papa (590-604), s.: Per i Dialogi: L. CASTALDI, «Dialogi» III, 4: riflessioni in margine allo stato della tradizione manoscritta latina, in I «Dialogi» di Gregorio Magno. Tradizione del testo e antiche traduzioni. Atti del II incontro di studi del Comitato per le Celebrazioni del XIV centenario della morte di Gregorio Magno in collaborazione con la Fondazione Ezio Franceschini e la Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (Certosa del Galluzzo, Firenze, 21-22 novembre 2003), a cura di P. CHIESA, Firenze 2006 (Archivum Gregorianum, 10), pp. 33-41: 35-36 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche, per manoscritti della Vita beati Benedicti abbatis (BHL 1102), tratta dal secondo libro dei Dialogi ma tràdita autonomamente in Omeliari e Leggendari: F. BOCCINI, La «Vita beati Benedicti abbatis» (BHL 1102) in alcuni omeliari e leggendari medievali, in I «Dialogi» di Gregorio Magno. Tradizione del testo [3.2:420], pp. 57-81: 68-69 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. Inoltre, per testimoni del primo volgarizzamento toscano, ad opera di Domenico Cavalca (1270 ca.-1342): G. DUFNER, Die Dialoge Gregors des Grossen im Wandel der Zeiten und Sprachen, Padova 1968 (Miscellanea erudita, 19), pp. 84-85 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ross.; Vat. lat.; cfr. anche «Handschriftenverzeichnis», ibid., p. 223, con ulteriori indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.]. Per le Homiliae in Evangelia: R. ÉTAIX, Répertoire des manuscrits des homélies sur l’Évangile de saint Grégoire le Grand, in Sacris erudiri 36 (1996), pp. 107-145: 121-122, 128 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Per il Registrum epistularum: P. EWALD, Studien zur Ausgabe des Registers Gregors I., in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 3 (1877), pp. 429-625 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la Regula pastoralis: R.W. CLEMENT, A Handlist of Manuscripts containing Gregory’s Regula Pastoralis, in Manuscripta 28 (1984), pp. 33-44: 42-43 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per scelte di manoscritti vaticani, in esposizioni, cfr. anche: Catalogo sommario della esposizione gregoriana [3.3:1]; Gregorio Magno e l’invenzione del Medioevo [3.3:78].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
G r e g o r i u s II (antea Georgius) Cyprius (1241 ca.-1290), patriarcha Constantinopolitanus (1283-1289): I. PÉREZ MARTÍN, El patriarca Gregorio de Chipre (ca. 1240-1290) y la transmisión de los textos clásicos en Bizancio, Madrid 1996 (Nueva Roma, 1) [per manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per le lettere: W. LAMEERE, La tradition manuscrite de la correspondance de Grégoire de Chypre, patriarche de Constantinople (1283-1289), BruxellesRome 1937 (Études de philologie, d’archéologie et d’histoire ancienne, 2), pp. 3338, 57-61, 77-78, 87-91, 115-118 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Reg. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 229-230, con indicazioni relative anche a manoscritti soltanto citati]. Per gli scritti retorici e agiografici: S. KOTZABASSI, Die handschriftliche Überlieferung der rhetorischen und hagiographischen Werke des Gregor von Zypern, Wiesbaden 1998 (Serta Graeca, 6), pp. 190-216 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Pal. gr.; Ross.; Vat. gr.]. G r e g o r i u s Ariminensis († 1358): A.D. TRAPP, Gregory of Rimini Manuscripts Editions and Additions, in Augustiniana 8 (1958), pp. 425-443: 439 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Vat. lat.]. G r e g o r i u s metropolita Corinthius: Cfr. P a r d u s , Gregorius (...), metropolita Corinthius, [3.2:725]. G r e g o r i u s Nazianzenus (330 ca.-389/390 ca.), s.: Per i Carmina: W. HÖLLGER, Die handschriftliche Überlieferung der Gedichte Gregors von Nazianz, I: Die Gedichtgruppen XX und XI, mit Vorwort und Beiträgen von M. SICHERL und den Übersichtstabellen zur handschriftlichen Überlieferung der Gedichte Gregors von Nazianz von H.M. WERHAHN, Paderborn-München-Wien-Zürich 1985 (Studien zur Geschichte und Kultur des Altertums, n.F., 2. Reihe: Forschungen zu Gregor von Nazianz, 3), pp. 42-69, 74-76, 82-84 e passim [con descrizioni e notizie relative a manoscritti del fondo Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 173-174]; N. GERTZ, Die handschriftliche Überlieferung der Gedichte Gregors von Nazianz, II: Die Gedichtgruppe I, mit Beiträgen von M. SICHERL, Paderborn-München-Wien-Zürich 1986 (Studien zur Geschichte und Kultur des Altertums, n.F., 2. Reihe: Forschungen zu Gregor von Nazianz, 4), pp. 4-5 e passim [con elenco e descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; R. PALLA, Studi sulla tradizione manoscritta dei Carmi di Gregorio Nazianzeno, I, Galatina 1990 (Università di Lecce. Dipartimento di Scienze dell’Antichità. Settore filologico-letterario. Studi di Filologia e Letteratura. Supplementi, 2) [con notizie relative ai manoscritti Chig. R.IV.16, Pal. gr. 90, Vat. gr. 482, 497, 1260, Vat. sir. 105]. Cfr. anche:
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ID., Gli Anecdota Graeca di Ludovico Antonio Muratori e il testo di Gregorio Nazianzeno, in Gregorio Nazianzeno teologo e scrittore, (...), a cura di C. MORESCHINI e G. MENESTRINA, Bologna 1992, pp. 171-197: 178 e passim [con notizie relative ai manoscritti Pal. gr. 90, Vat. gr. 480, 482]; R. PALLA, Alle fonti della prima edizione billiana dei carmi di Gregorio Nazianzeno, in Polyanthema. Studi di Letteratura cristiana antica offerti a S. Costanza, III, Messina 1998, pp. 83-113: 91 e passim [per il Vat. gr. 702]; ID., Gigavntio" o Sigavntio"? Origine e sviluppi di un falso problema. A proposito di Greg. Naz., epigr. 1-2 (PG 38, 81-83), in Studi offerti ad Alessandro Perutelli, II, a cura di P. ARDUINI [et al.], Roma 2008, pp. 311-323: 316, 319, 323 e passim [con notizie relative ai manoscritti Vat. gr. 482, 713, 1260, Vat. sir. 105]. Per la traduzione dei Carmi ad opera di Giacomo Oliva (sec. XVI): ID., «Il meglio ch’ho puotuto et saputo...». I Carmi di Gregorio Nazianzeno nella traduzione di Giacomo Oliva, in Cassiodorus 2 (1966), pp. 267-276 [con notizie relative ai manoscritti Barb. lat. 636, Vat. lat. 6170]. Per le Epistulae: P. GALLAY, Les manuscrits des lettres de saint Grégoire de Nazianze, Paris 1957 (Collection d’études anciennes) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 134]; cfr. anche: G. PRZYCHOCKI, De Gregorii Nazianzeni epistulis quaestiones selectae, w Krakowie 1912 [rist. da Rozpraw Wydziaáu filologicznego Akademii Umiejètnoùci 51, pp. 247-394], p. 141 [p. 385 nel periodico; con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Vat. gr.]. Per le Orationes: Repertorium Nazianzenum. Orationes. Textus Graecus, V: Codices Civitatis Vaticanae, recensuerunt I. MOSSAY et L. HOFFMANN, Paderborn-München-Wien-Zürich 1996 (Studien zur Geschichte und Kultur des Altertums, n.F., 2. Reihe: Forschungen zu Gregor von Nazianz, 12) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti della «collezione completa»: V. SOMERS, Histoire des collections complètes des Discours de Grégoire de Nazianze, Louvain-la-Neuve 1997 (Publications de l’Institut Orientaliste de Louvain, 48), pp. 619-697 e passim [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’elenco, per classi, dei manoscritti della collezione completa, ibid., pp. 707-708; cfr. anche la lista dei manoscritti per ordine di segnatura, ibid., p. 65]. Indicazioni su alcuni manoscritti greci delle Orazioni anche in A.M. BRUNI, Qeolügo". Drevneslavjanskie kodeksi Slov Grigorija Nazianzina i ich vizantijskie prototipy / Qeolügo". I codici slavi antichi delle Orazioni di Gregorio di Nazianzo ed i loro prototipi bizantini, Moskva 2004 (Rossija i Christianskij Vostok. Biblioteka, 6), pp. 95-118, 195-196 e passim [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. Per la versione armena delle Orazioni: G. LAFONTAINE — B. COULIE, La version arménienne des Discours de Grégoire de Nazianze. Tradition manuscrite et histoire du texte, Lovanii 1983 (Corpus Scriptorum Christianorum Orientalium, 446; Subsidia, 67), pp. 60-61 nr. 64 [con descrizione dell’Arch. Cap. S. Pietro F.39]. Per manoscritti greci miniati delle cosiddette «Omelie liturgiche»: G. GALAVARIS, The Illustrations of the Liturgical Homilies of Gregory Nazianzenus, Princeton 1969 (Studies in Manuscript Illumination, 6), pp. 250-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
255 [con descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 463, 464, 1947]; cfr. anche: D’AIUTO, Su alcuni copisti di codici miniati mediobizantini. 2 [3.1:284] [per il Vat. gr. 1947]. Per il commento dello pseudo-Nonno: NIMMO SMITH, A revised list of the manuscripts [3.2:687]. Per commentari e scolii alle opere del Nazianzeno: I. SAJDAK, Historia critica scholiastarum et commentatorum Gregorii Nazianzeni, I, Cracoviae 1914 (Meletemata Patristica, 1) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. sir.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 331-332]. Per la fortuna editoriale e le versioni latine d’età rinascimentale: R. PALLA, Tra filologia e motivi confessionali: edizioni e traduzioni latine di Gregorio Nazianzeno dal 1569 al 1583, in I Padri sotto il torchio. Le edizioni dell’antichità cristiana nei secoli XV-XVI. Atti del Convegno di studi. Certosa del Galluzzo, Firenze, 25-26 giugno 1999, a cura di M. CORTESI, Firenze 2002, pp. 167-188 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]; ID., «Editiones principes» delle lettere di Gregorio Nazianzeno: dal 1528 al 1583, in «Editiones principes» delle opere dei Padri greci e latini. Atti del Convegno di studi (…). Certosa del Galluzzo, Firenze, 24-25 ottobre 2003, a cura di M. CORTESI, Firenze 2006, pp. 355-369 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]; cfr. anche: ID., Quello che avremmo dovuto sapere sull’edizione aldina dei Carmi di Gregorio Nazianzeno, in La poesia tardoantica e medievale. Atti del I Convegno Internazionale di Studi, Macerata 1998, Alessandria 2001 (Centro internazionale di studi sulla poesia greca e latina in età tardoantica e medievale. Quaderni, 1), pp. 249-260: 250 e passim [per il Pal. gr. 290]. G r i m a n i , Domenico, card. (1461-1523): Per manoscritti a lui appartenuti: A. DILLER — H.D. SAFFREY — L.G. WESTERINK, Bibliotheca Graeca Manuscripta Cardinalis Dominici Grimani (14611523), Mariano del Friuli 2003 (Biblioteca Nazionale Marciana. Collana di Studi, 1), p. 106 e passim [con notizie relative ai manoscritti Barb. gr. 97, Pal. gr. 63, Vat. gr. 1411, 1720]. G u i b e r t u s Novigentensis (1053-1124 ca.): R.B.C. HUYGENS, La tradition manuscrite de Guibert de Nogent, Steenbrugis 1991 (Instrumenta Patristica, 21) [con descrizioni e notizie relative ai manoscritti Reg. lat. 122, 235, Vat. lat. 1783; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 136]. G u i d i d i B a g n o , Giovanni Francesco (1578-1641), card.: Per manoscritti da lui posseduti: A. LESAGE, Les manuscrits du cardinal Guidi di Bagno, in Scriptorium 51 (1997), pp. 104-151 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.].
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G u i d o de Monte Roterio (saec. XIV):
II, p. 927
H. SANTIAGO-OTERO, Guido de Monte Roterio y el Manipulus curato- [G u i d o de rum, in Proceedings of the Fifth International Congress of Medieval Canon Law. Columnis] Salamanca, 21-25 September 1976, ed. by S. KUTTNER and K. PENNINGTON, Città del Vaticano 1980 (Monumenta Iuris Canonici, Ser. C: Subsidia, 6), pp. 259-265 [rist. in ID., Manuscritos de autores medievales hispanos, I, Madrid 1987 (Medievalia et humanistica, 3), pp. 53-59; con elenco, che include i manoscritti Reg. lat. 419, Urb. lat. 567, Vat. lat. 983]; ID., Guido de Monte Roterio. Nuevos manuscritos del Manipulus curatorum, in Homenaje a Pedro Sáinz Rodríguez, I: Repertorios, textos y comentarios, Madrid 1986, pp. 15-20 [rist. in ID., Manuscritos de autores medievales hispanos [3.2:452], I, pp. 61-65; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. lat.; Chig.; Vat. lat.]. G u i l l e l m u s Tyrius (1130 ca.-post 1184): R.B.C. HUYGENS, La tradition manuscrite de Guillaume de Tyr, in Studi medievali, ser. III, 5 (1964), pp. 281-373: 284 [descrizione del Vat. lat. 2002], 289-290 [descrizione del Reg. lat. 690]. Per traduzioni e continuazioni in antico francese della Historia rerum in partibus transmarinis gestarum: J. FOLDA, Manuscripts of the History of Outremer by William of Tyre: a Handlist, in Scriptorium 27 (1973), pp. 90-95 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.]. G u i l l e l m u s de Conchis (1080 ca.-1154): Per le sue glosse a Macrobio (secc. IV-V): E. JEAUNEAU, Gloses de Guillaume de Conches sur Macrobe. Note sur les manuscrits, in Archives d’histoire doctrinale et littéraire du Moyen Âge (1960) [1961], pp. 17-28 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 953, Urb. lat 1140]. H a y m o Halberstadensis († 853): Per il Commento alle epistole paoline: GORMAN, Codici manoscritti della Badia Amiatina nel secolo XI [3.1:47], pp. 99-100 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Vat. lat.]. H e l i o d o r u s Emesenus (saec. III):
II, p. 927
Per gli Aethiopica: R.M. RATTENBURY, The Manuscripts and Editions [H e c t o r of Heliodorus, in The Classical Quarterly 19 (1925), nrr. 3-4, pp. 177-181 [con et Hercule] indicazioni relative ai manoscritti Vat. gr. 157, 1390]; cfr. anche: ID., Two More Manuscripts of Heliodorus, in The Classical Quarterly 20 (1926), nr. 1, pp. 36-40 [con indicazioni relative anche al Pal. gr. 125]. H e l o i s s a (1099/1001-1164): Cfr. BARROW — BURNETT — LUSCOMBE, A checklist of the manuscripts containing the writings of Peter Abelard and Heloise [3.2:1].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
H e n r i c u s de Gandavo (1217 ca.-1293): R. MACKEN, Bibliotheca manuscripta Henrici de Gandavo, II: Catalogue Q-Z. Répertoire, Leuven-Leiden 1979 (Ancient and Medieval Philosophy, ser. II), pp. 732-834, 940-942 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti citati, ibid., p. 1266]. Cfr. anche: K. EMERY Jr., Two More Copies of Henry of Ghent, Summa, and the Heuristic of Critical Editions (Henry of Ghent and Denys the Carthusian), in Manuscripta 36 (1992), pp. 3-21: 10-16 [con descrizioni dei manoscritti Ott. lat. 624, Reg. lat. 1942]; G.A. WILSON, A Second Exemplar of Henry of Ghent’s Summa, in Manuscripta 38 (1994), pp. 42-50 [con indicazioni relative ai manoscritti Borgh. 17, Vat. lat. 854-855]. H e n r i c u s de Segusio, seu Hostiensis (1200 ca.-1271), card.: Per il Commentum libri decretalium: M. BERTRAM, Handschriften und Drucke des Dekretalenkommentars (sog. Lectura) des Hostiensis, in Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Kanonistische Abteilung 75 (1989), pp. 177-201: 182-189 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. H e n r y of Kirkestede (1314 ca.-1378 ca.): Cfr. HENRY OF KIRKESTEDE, Catalogus de libris [3.1:181]. H e r a c l i d e s Lembus (saec. II a.C.): Per gli Excerpta Politiarum: DILTS, The Manuscript Tradition of Aelian’s Varia Historia and Heraclides’ Politiae [3.2:15]. H e r o Alexandrinus (saec. I): Per gli Pneumatica: O.L. SMITH, On Some Manuscripts of Heron, Pneumatica, in Scriptorium 27 (1973), pp. 96-101 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. gr. 1411, 1444]. H e r o Byzantius (saec. X): A. DAIN, La tradition du texte d’Héron de Byzance, Paris [1933] (Collection d’études anciennes), pp. 25-33, 67-73, 81-94 [con descrizioni e analisi dei manoscritti Barb. gr. 267, Vat. gr. 1429, 1605]. H e r o d o t u s (saec. V a.C.): B. HEMMERDINGER, Les manuscrits d’Hérodote et la critique verbale, Genova 1981 (Pubblicazioni dell’Istituto di Filologia Classica e Medievale [dell’Università di Genova. Facoltà di Lettere], 72), pp. 31-34 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: A. COLONNA, De Herodoti memoria, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione
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nazionale dei classici greci e latini, n.s. 1 (1945), pp. 41-83 [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. il «Conspectus codicum», ibid., pp. 81-83], con correzioni in: ID., Note alla tradizione manoscritta di Erodoto, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 2 (1953), pp. 13-25: 25. Per la traduzione latina di Lorenzo Valla (1405 ca.-1457): S. PAGLIAROLI, L’Erodoto del Valla, Messina 2006 (Percorsi dei classici, 13), pp. 32-36 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 118, con riferimenti anche a manoscritti del fondo Vat. gr.]. Precedentemente: G.B. ALBERTI, Erodoto nella traduzione latina di Lorenzo Valla, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 7 (1959), pp. 65-84: 66 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Urb. lat.; Vat. lat.]. H e s i o d u s (saecc. VIII-VII a.C.): N.A. LIVADARAS, &Istoræa tß" paradüsew" to™ keimevnou to™ &Hsiüdou (...), ejn *Aqhvnai" 1963 (*AqhnÃ. SeiraV diatrib§n kaä melethmavtwn, 1), pp. ig v-i" v, 145-215, 241-244 [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per gli Opera et dies: M.L. WEST, The Medieval Tradition of the Works and Days, in The Classical Quarterly, n.s. 24 (1974), pp. 161-185 [con elenchi e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 185]. Per la Theogonia: M.L. WEST, The Medieval and Renaissance Manuscripts of Hesiod’s Theogony, in The Classical Quarterly, n.s. 14 (1964), pp. 165187 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 187]. Per gli scholia: H. SCHULTZ, Die handschriftliche Überlieferung der Hesiod-Scholien, Berlin 1910 (Abhandlungen der Königlichen Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen. Philologisch-historische Klasse, n.F., 12/4), pp. 2429 e passim [con succinte descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; L. DI GREGORIO, Sulla tradizione manoscritta degli Scholia Vetera alla Teogonia di Esiodo, in Aevum 45 (1971), pp. 1-24, 187-207 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. gr.; Vat. gr.]. H e s s e , Benedikt (sec. XV): Per la Lectura super Evangelium s. Matthaei e il Commentum super Is. 50,6: WIELGUS, Die mittelalterlichen polnischen Bibelkommentare [3.1:366]. H i e r e m i a s de Montagnone (1250 ca.-1320 ca.): Per il Compendium moralium notabilium: B.L. ULLMAN, Hieremias de Montagnone and His Citations from Catullus, in Classical Philology 5 (1910),
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
pp. 66-82 [ristampato con revisioni e approfondimenti in ID., Studies in the Italian Renaissance [3.2:240], pp. 79-112: 105-109; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. H i e r o c l e s Alexandrinus (saec. V): Per l’In Aureum carmen: F.W. KÖHLER, Textgeschichte von Hierokles’ Kommentar zum Carmen aureum der Pythagoreer, Diss., Münster 1965, pp. 1, 2430, 68-72, 75-79, 129-130, 136-140 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Vat. gr.]. H i e r o c l e s grammaticus (saec. VI): L.A. BURCKHARDT, De Hieroclis Synecdemi codicibus commentatio, Lipsiae 1892, pp. 6-10 [con indicazioni relative ai manoscritti Barb. gr. 440, Ott. gr. 180, Vat. gr. 162]. H i e r o n y m u s (342/347-419), s.: B. LAMBERT, Bibliotheca Hieronymiana Manuscripta. La tradition manuscrite des œuvres de saint Jérôme, IA, Steenbrugis 1969 (Instrumenta Patristica, 4), pp. 283-300 [con un elenco dei codici che contengono lettere, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; per il censimento dei manoscritti delle singole opere: (...), IB, Steenbrugis 1969 [Epistulae]; (...), II, (...) 1969 [Opera scripturistica; Homiliae seu Tractatus; Opuscula]; (...), IIIA-B, (...) 1970 [Spuria; Vitae Hieronymi; Varia; Laudes; Versus de s. Hieronymo; Orationes; Meditationes; Versiones opusculorum s. Hieronymi]; (...), IVA-B, (...) 1972 [Opuscula necnon excerpta nondum identificata; Imagines-picturae; Addenda et corrigenda; Indices] [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., IVB, pp. 147-156]. Cfr. anche: J. DIVJAK — F. RÖMER, Ergänzungen zur Bibliotheca Hieronymiana Manuscripta, 1. Teil: Dänemark, Grossbritannien, Irland, Italien, Polen, Portugal, Schweden, Spanien, Vatikan, in Scriptorium 30 (1976), pp. 85-113 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 112-113]. Per l’Adversus Iovinianum: D.S. SILVIA — J.P. BRENNAN Jr., Medieval Manuscripts of Jerome Against Jovinian, in Manuscripta 13 (1969), pp. 161-166: 166 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. lat. 328, 341, 371]. Per i Commentarii in Isaiam: R. GRYSON — P.-A. DEPROOST, La tradition manuscrite du Commentaire de Jérôme sur Isaïe (livres I et II), in Scriptorium 43 (1989), pp. 175-222: 182-184, 193, 205 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 172, Vat. lat. 321, 5761]. Per il De viris illustribus: A. FEDER, Studien zum Schriftstellerkatalog des heiligen Hieronymus, Freiburg im Breisgau 1927, pp. 11-15, 51-52, 58, 65-66 e
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passim [con descrizioni ed elenchi di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per le Vitae patrum: J.F. CHERF [et al.], Studies in the Text Tradition of St. Jerome’s Vitae Patrum, ed. by W.A. OLDFATHER [et al.], Urbana 1943, pp. 3234 e passim [con elenco e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. anche l’indice per i manoscritti latini, ibid., pp. 564-565; per i manoscritti copti e greci citati, cfr. ibid., pp. 561-562, relativamente ai fondi: Chig.; Ott. gr.; Reg. gr.; Vat. copt.; Vat. gr.]. In particolare, per la Vita Malchi: C.C. MIEROW, The 35 Vatican Mss of St Jerome’s Vita Malchi. Prolegomena to an Edition, in Speculum 20 (1945), pp. 468-481 [con sommarie descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; e per la Vita Pauli: B. DEGÓRSKI, I manoscritti della Vita Sancti Pauli Primi Eremitae di san Girolamo conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Lublin 2005 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. lat.]. H i p p o c r a t e s (460 ca.-370 a.C.): Per il De aëre, aquis et locis: H. DILLER, Die Überlieferung der Hippokratischen Schrift Perä ajevrwn ›davtwn tüpwn, Leipzig 1932 (Philologus. Supplementband 23/3), pp. 9, 57 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; gli elenchi comprendono anche testimoni delle traduzioni latine]. Per il De morbo sacro: A. RIVIER, Recherches sur la tradition manuscrite du traité hippocratique «De morbo sacro», Berne 1962 (Schriften herausgegeben unter dem Patronat der Schweizerischen Geisteswissenschaftlichen Gesellschaft / Travaux publiés sous les auspices de la Société Suisse des Sciences Morales [...], 3) [con notizie relative a manoscritti del fondo Vat. gr.; cfr. l’indice analitico, ibid., pp. 199-200]. Cfr. anche: J. IRIGOIN, Tradition manuscrite et histoire du texte. Quelques problèmes relatifs à la collection hippocratique, in La collection hippocratique et son rôle dans l’histoire de la médecine. Colloque de Strasbourg (23-27 octobre 1972) (...), Leiden 1975 (Université des sciences humaines de Strasbourg. Travaux du Centre de la recherche sur le Proche-Orient et la Grèce antique, 2), pp. 3-18 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. gr. 276, 277]; ID., Le manuscrit V d’Hippocrate (Vaticanus graecus 276). Étude codicologique et philologique, in I testi medici greci. Tradizione e ecdotica [3.2:399], pp. 269-283 [con un’analisi del Vat. gr. 276]; B. MONDRAIN, Lire et copier Hippocrate — et Alexandre de Tralles — au XIVe siècle, in Ecdotica e ricezione dei testi medici greci [3.2:347], pp. 359-410: 407-410 [per un’analisi del Vat. gr. 277]. Per l’Hippocrates Latinus: P. KIBRE, Hippocrates Latinus: Repertorium of Hippocratic Writings in the Latin Middle Ages, in Traditio 31 (1975), pp. 99-126; 32 (1976), pp. 257-292; 33 (1977), pp. 253-295; 34 (1978), pp. 193-226; 35 (1979), pp. 273-302; 36 (1980), pp. 347-372; 37 (1981), pp. 267-289; 38 (1982), pp.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
165-192 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; gli articoli sono stati raccolti in volume, sotto lo stesso titolo: New York 1985].
II, p. 928 [H i s t o i r e ancienne jusqu’à César]
Homerocentones: R. SCHEMBRA, La tradizione manoscritta della I redazione degli Homerocentones, in Byzantinische Zeitschrift 93 (2000), pp. 162-175: 166, 167-168 [con descrizioni dei manoscritti Barb. gr. 83, Ott. gr. 301]. Homerus: Per l’Iliade Th.W. ALLEN, Manuscripts of the Iliad in Rome, in The Classical Review 4 (1890), nr. 7, pp. 289-293: 290-293 [con succinte descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti salentini contenenti scolii: E. SCIARRA, La tradizione degli scholia iliadici in Terra d’Otranto, Roma 2005 (Supplemento n. 23 al «Bollettino dei Classici» [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei), pp. 64-72, 129156 e passim [con descrizione e notizie relative al Vat. gr. 1316; per notizie relative ad altri manoscritti vaticani, cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 291-292, in relazione ai fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per l’Odissea: T.W. ALLEN, The Text of the Odyssey, in Papers of the British School at Rome 5 (1910), pp. 1-85: 10-13 e passim [paginazione dell’estratto; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; N. TACHINOSLIS, Handschriften und Ausgaben der Odyssee. Mit einem Handschriftenapparat zu Allen’s Odysseeausgabe, Frankfurt-Bern-New York-Nancy 1984 (Studien zur klassischen Philologie, 13), pp. 20-51 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.]. Per un panorama della tradizione manoscritta che include anche gli apparati scoliastici e la letteratura esegetica: F. PONTANI, Sguardi su Ulisse. La tradizione esegetica greca all’Odissea, Roma 2005 (Sussidi eruditi, 63) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’«Indice dei manoscritti e degli incunaboli», ibid., pp. 564-565]. Per gli Inni omerici: P.S. BREUNING, De Hymnorum homericorum memoria, Diss., Traiecti ad Rhenum 1929, pp. 5-6 [con sommarie indicazioni relative ai manoscritti Pal. gr. 179, Vat. gr. 1880]. H o n o r i u s Augustodunensis (1080 ca.-1137 ca.): Per l’Elucidarium: M. DEGLI INNOCENTI, Per un censimento completo dei manoscritti dell’«Elucidarium» di Honorius Augustodunensis. I manoscritti in biblioteche italiane, in Scriptorium 36 (1982), pp. 269-280: 278-279 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: H. DÜWELL, Noch nicht Untersuchte Handschriften des Elucidarium von Honorius Augustodunensis, in Scriptorium 26 (1972), pp. 337-342: 342 [con indicazioni relative al Reg. lat. 132].
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229
H o n o r i u s , Iohannes (saec. XVI): Per manoscritti greci da lui copiati: M.L. AGATI, Giovanni Onorio da Maglie, copista greco (1535-1563), Roma 2001 (Supplemento n. 20 al «Bollettino dei Classici» [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei), pp. 280-308, 310-325 e passim [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Ott. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’«Indice dei manoscritti citati», ibid., pp. 339-343, con rinvii anche a notizie circa manoscritti appartenenti ad altri fondi: Arch. Bibl.; Barb. lat.; Vat. lat.]. Precedentemente: EAD., Le integrazioni di Giovanni Onorio da Maglie, in Byzantina Mediolanensia. V Congresso Nazionale [3.1:912], pp. 13-26 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. gr.]; EAD., I manoscritti restaurati da Giovanni Onorio da Maglie, in Bollettino dei Classici [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei, ser. III, 18 (1997), pp. 5-41 (con tavv. 1-8): 8-29 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Johannes Honorius; D’AIUTO, Graeca in codici orientali [3.1:702], pp. 263-264 [con notizie relative al Vat. lat. 3152]. Per codici che si considerano dovuti a imitatori della sua grafia: M.L. AGATI, Giovanni Onorio da Maglie e il problema dei suoi imitatori, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 51 (1997), pp. 243-275 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: EAD., Pietro Devaris di Corfù, scriba librarius Vaticanus: l’identificazione di uno «pseudoOnorio» [3.2:328]. H o r a t i u s Flaccus, Quintus (65-8 a.C.): Codices Horatiani in Bibliotheca Apostolica Vaticana, recensuit M. BUONOCORE, Bibliotheca Vaticana 1992 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.], parzialmente ripreso in ID., Recensio Horatianorum codicum qui in Bibliotheca Apostolica Vaticana asservantur, in Giornale italiano di filologia 45 (1993), pp. 3-28. Cfr. anche: M. BUONOCORE, Per la tradizione dei manoscritti di Orazio: l’esperienza della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Bimillenario della morte di Q. Orazio Flacco. Atti dei Convegni, III: Atti dei Convegni di Venosa, Napoli, Roma, Novembre 1993, Venosa 1994, pp. 221-240. Per una selezione di testimonianze della Vaticana: Orazio in Vaticano tra IX e XVI secolo. Breve guida alla mostra [3.3:46]. H r a b a n u s Magnentius Maurus (780 ca.-856): Rabanus Maurus. Auf den Spuren eines karolingischen Gelehrten, [Katalog der Ausstellung: Mainz, Bischöfliches Dom- und Diözesanmuseum, 2006], hrsg. von H.-J. KOZTUR, verfasst von W. WILHELMY, Mainz 2006, pp. 33-82 [con ampia analisi e riproduzioni del Reg. lat. 124]. Per il De laudibus Sanctae Crucis: M. PERRIN, Le De laudibus Sanctae Crucis de Raban Maur et sa traditione manuscrite au IXe siècle, in Revue d’histoire des textes 19 (1989), pp. 191-253 [con descrizione del Reg. lat. 124].
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230
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Per il De rerum naturis, vel De universo: W. SCHIPPER, Rabanus Maurus, De rerum naturis: A Provisional Check List of Manuscripts, in Manuscripta 33 (1989), pp. 109-118: 111-112 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 291, Reg. lat. 391, Vat. lat. 1149; fra i testimoni che recano solo frammenti ed estratti è ricordato il Vat. lat. 939]; G. BRAGA, Genesi e fortuna del «De rerum naturis» di Rabano Mauro, in Rabano Mauro, De rerum naturis. Cod. Casin. 132 / Archivio dell’Abbazia di Montecassino, Commentari a cura di G. CAVALLO, Pavone Canavese 1994, pp. 25-63: 48-50 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 291, Reg. lat. 391]. H u g o de Folieto (1100 ca.-1174):
Per il De bestiis et aliis rebus (Aviarium): B. VAN DEN ABEELE, Trente et un nouveaux manuscrits de l’Aviarium: regards sur la diffusion de l’œuvre d’Hugues de Fouilloy, in Scriptorium 57 (2003), pp. 253-271: 262 [con descrizioni dei manoscritti Ross. 22 e 378; cfr. anche ibid., pp. 266-267, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.].
II, p. 928
H u g o de Sancto Charo (1190 ca.-1263), card.: Per il Commento alle Sententiae: B. FAES DE MOTTONI, Les manuscrits du Commentaire des Sentences de Hugues de Saint-Cher, in Hugues de SaintCher († 1263) bibliste et théologien, Études réunies par L.-J. BATAILLON, G. DAHAN et P.-M. GY, Turnhout 2004 (Bibliothèque d’histoire culturelle du Moyen Âge, 1), pp. 273-297: 275-276, 278-279, 285, 296-298 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Vat. lat.]. Cfr. anche: A.I. LEHTINEN, The Apopeciae of the manuscripts of Hugh of St. Cher’s works, in Medioevo. Rivista di storia della filosofia medievale 25 (1999-2000), pp. 1-167: 20-23, 33-34, 90-91, 96, 114, 160, 162, 163, 164 e passim [con elenchi, descrizioni e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Ross.; Vat. lat.]. H u g o de Sancto Victore (1096 ca.-1141), card., b.: R. GOY, Die Überlieferung der Werke Hugos von St. Viktor. Ein Beitrag zur Kommunikationsgeschichte des Mittelalters, Stuttgart 1976 (Monographien zur Geschichte des Mittelalters, 14) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. «Handschriftenverzeichnis», ibid., pp. 609-610]. H u g u t i o Pisanus (1140-1210): Per il Liber derivationum: A. MARIGO, I codici manoscritti delle «Derivationes» di Uguccione Pisano. Saggio d’inventario bibliografico con appendice sui codici del «Catholicon» di Giovanni da Genova, Roma 1936, pp. 9, 19-20, 28 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.].
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231
Per la Summa decretorum: N. DEL RE, I codici vaticani della «Summa decretorum» di Uguccione da Pisa, Roma 1938 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borgh.; Vat. lat.]. H u m p h r e y , duca di Gloucester (1390 ca.-1447): Per manoscritti a lui appartenuti: B.L. ULLMAN, Manuscripts of duke Humphrey of Gloucester, in The English Historical Review 52 (1937), pp. 670-672: 670-671 [rist. in ID., Studies in the Italian Renaissance [3.2:240], pp. 345-356: 356; per l’Urb. lat. 694]. al-Æ w â r i z m í (Abû ‘Abd Allâh Muüammad ibn Mûsà, 780 ca.-850 ca.): B. HUGHES, The Medieval Latin Translations of al-Khwarizmi’s aljabr, in Manuscripta 26 (1982), pp. 31-37: 32 [con indicazioni relative ai manoscritti Urb. lat. 1329, Vat. lat. 4606, 5733]. H y g i n u s , Caius Iulius (64 a.C. ca.-17 d.C.): Per il De astronomia (o Astronomica) circolante sotto il suo nome: G. VIRÉ, La transmission du De astronomia d’Hygin jusqu’au XIIIe siècle, in Revue d’histoire des textes 11 (1981), pp. 159-276: 173-176 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. I a c o b u s de Varagine (1228/1229-1298): B. FLEITH, Studien zur Überlieferungsgeschichte der lateinischen Legenda Aurea, Bruxelles 1991 (Subsidia hagiographica, 72), pp. 295-302 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Cfr. anche: G.P. MAGGIONI, Ricerche sulla composizione e sulla trasmissione della «Legenda aurea», Spoleto 1995 (Biblioteca di «Medioevo latino», 8) [con descrizione e analisi dei manoscritti Reg. lat. 485, Ross. 527; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 606]. I a c o b u s de Vitriaco (1160/1170-1240), card.: J.F. HINNEBUSCH, Extant Manuscripts of the Writings of Jacques de Vitry, in Scriptorium 51 (1997), pp. 156-164: 158-163 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per la Historia Orientalis: J. DONNADIEU, L’Historia orientalis de Jacques de Vitry. Tradition manuscrite et histoire du texte, in Sacris erudiri 45 (2006), pp. 379-456: 394-396 [con sommarie indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.].
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232
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
I a c o b u s Sarugensis (451 ca.-521): A. VÖÖBUS, Handschriftliche Überlieferung der Mêmrê-Dichtung des Ja‘qôb von Serûg, I-IV, Louvain 1973-1980 (Corpus Scriptorum Christianorum Orientalium, 344-345, 421-422; Subsidia, 39-40, 60-61) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.]. I a c o b u s Viterbiensis (1255 ca.-1307/1308), b.: Per manoscritti delle sue opere: D. GUTIÉRREZ, De b. Iacobi Viterbiensis O.E.S.A. vita, operibus et doctrina theologica, Romae 1939 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 153]. I a m b l i c h u s (saecc. III-IV): Per il De mysteriis: M. SICHERL, Die Handschriften, Ausgaben und Übersetzungen von Iamblichos De mysteriis: eine kritisch-historische Studie, Berlin 1957 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der altchristlichen Literatur, 62), pp. 22-159 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Reg. lat.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. I l i a s Latina: M. SCAFFAI, Tradizione manoscritta dell’Ilias Latina, in In verbis verum amare. Miscellanea dell’Istituto di Filologia Latina e Medioevale. Università di Bologna, a cura di P. SERRA ZANETTI, Firenze 1980, pp. 205-277 [con elenchi e descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. I n n o c e n t i u s III, papa (1198-1216): Per il De miseria humanae conditionis (o De contemptu mundi): M. MACCARRONE, Altri manoscritti del «De miseria», in M. MACCARRONE — K.V. SINCLAIR, New Manuscripts of Lotario’s Treatise «De miseria humanae conditionis», in Italia medioevale e umanistica 4 (1961), pp. 167-173: 171-173: 173 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 1880, Vat. lat. 3759; nel titolo, «Altri manoscritti» indica che si tratta di un supplemento alla recensio dei testimoni operata per l’edizione del testo a cura di M. Maccarrone, apparsa a Lugano (Lucani) nel 1955]; D.R. HOWARD, Thirty New Manuscripts of Pope Innocent III’s De miseria humanae conditionis «De contemptu mundi», in Manuscripta 7 (1963), pp. 31-35: 35 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 1880, Vat. lat. 3759]. Un solo manoscritto vaticano è ricordato nell’ultima puntata dell’articolo di R.E. LEWIS, More New Manuscripts of Pope Innocent III’s De miseria humanae conditionis, in Manuscripta 8 (1964), pp. 172-175; 10 (1966), pp. 160-164; 12 (1968), pp. 25-28; 19 (1975), pp. 119-122; 19 (1975), pp. 119-122: 122 [con indicazioni relative al Ross. 1024]. Per il De missarum mysteriis: D.F. WRIGHT, I manoscritti del De missarum mysteriis di Innocenzo III, in Rivista di storia della Chiesa in Italia 29
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(1975), pp. 444-452: 449 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. I o a c h i m de Flore (1130 ca.-1202): M. REEVES, The Influence of Prophecy in the Later Middle Ages. A Study in Joachimism, Oxford 1969, pp. 511-524 («Appendix A. The Genuine and Spurious Works of Joachim»), 525-533 («Appendix B. Some Short Prophecies attributed to Joachim, or associated with Joachimist Prophecies») [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti di opere sue o a lui attribuite, o in rapporto con esse: La tradizione manoscritta dei testi gioachimiti, in Il ricordo del futuro. Gioacchino da Fiore e il Gioachimismo attraverso la storia, a cura di F. TRONCARELLI, Bari 2006, pp. 159-406: 177-188, 224-226, 228-231, 235-237, 242-250, 270-281, 346-349, 358-365 [in relazione a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: J. BIGNAMI ODIER, Notes sur deux manuscrits de la Bibliothèque du Vatican contenant des traités inédits de Joachim de Flore, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 54 (1937), pp. 211-241 [con descrizioni dei Vat. lat. 3822, 4860]. Per il Liber figurarum: M. RAININI, Disegni dei tempi. Il «Liber Figurarum» e la teologia figurativa di Gioacchino da Fiore, Roma 2006 (Opere di Gioacchino da Fiore: testi e strumenti, 18), pp. 268-273, 276-277, 279, 281 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 331]. Precedentemente: Il Libro delle Figure dell’abate Gioacchino da Fiore, I: Introduzione e commento. Le sue rivelazioni dantesche, [di] L. TONDELLI; (...), II: Tavole XXIX (...). Testo relativo su grafici, [di] L. TONDELLI — M. REEVES — B. HIRSCH-REICH, Torino 19532: II, pp. 16-17 e passim [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. I o h a n n e s VI Cantacuzenus, imperator Orientis (1347-1354): Per copisti al suo servizio: B. MONDRAIN, L’ancien empereur Jean VI Cantacuzène et ses copistes, in Gregorio Palamas e oltre. Studi e documenti sulle controversie teologiche del XIV secolo bizantino, a cura di A. RIGO, Firenze 2004 (Orientalia Venetiana, 16), pp. 249-296 (et pl. V-XII) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.; cfr. la lista dei manoscritti citati, ibid., pp. 293294, e l’indice, ibid., 301-302]. I o h a n n e s XIII Glykys (1260 ca.-1319 ca.), patriarcha Constantinopolitanus (1315-1319): Per il De syntaxi: D. DONNET, Jean Glykys, De la correction syntaxique: inventaire préalable à l’histoire du texte, in Revue d’histoire des textes 11 (1981), pp. 81-97: 90-91 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Urb. gr.; Vat. gr.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
I o h a n n e s Balbus, seu Ianuensis († 1298 ca.): Per la Summa quae vocatur Catholicon: G. POWITZ, Le Catholicon. Esquisse de son histoire, in Les manuscrits des lexiques et glossaires [3.1:143], pp. 299-336: 334 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Precedentemente: MARIGO, I codici manoscritti [3.2:516], pp. 34, 39 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Pal. lat.; Ross.; Vat. lat.]. I o h a n n e s Cantius, vel de Kèty (1390-1473), s.: R.M. ZAWADZKI, Catalogus codicum manu S. Ioannis Cantii scriptorum qui in Bibliotheca Apostolica Vaticana asservantur, Cracoviae 1997 (Bibliotheca Iagellonica. Fontes et studia, 5) [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 14182, 14637-14648]. I o h a n n e s Chrysostomus (340/350 ca.-407), s.: Codices Chrysostomici Graeci, VI: Codicum Ciuitatis Vaticanae partem priorem descripsit S.J. VOICU, Paris 1999 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, 11/6) [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. gr.]. Per epistole di erronea attribuzione: P.G. NIKOLOPULOS, AiJ eij" t’n *Iwavnnhn t’n Crusüstomon ejsfalmevnw" ajpodidümenai ejpistolaæ, ejn *Aqhvnai" 1973 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 584-585]. Per manoscritti miniati: K. KRAUSE, Die illustrierten Homilien des Johannes Chrysostomos in Byzanz, Wiesbaden 2004 (Spätantike-Frühes Christentum-Byzanz. Kunst im ersten Jahrtausend, Reihe B: Studien und Perspektiven, 14), pp. 60-64, 64-69, 69-75 [con descrizioni dei manoscritti Ott. gr. 10, Pal. gr. 259, Vat. gr. 543; per altri manoscritti vaticani citati, anche senza un’attenzione descrittiva particolare, cfr. il «Register der Manuskripte», ibid., p. 244]. I o h a n n e s Climacus (ante an. 579-650 ca.), s.:
Per manoscritti miniati della Scala Paradisi: J.R. MARTIN, The Illustration of the Heavenly Ladder of John Climacus, Princeton 1954 (Studies in Manuscript Illumination, 5), pp. 177-186 [con descrizioni dei manoscritti Chig. R.IV.7, Ross. 251, Vat. gr. 394, 1754, 2147]. Cfr. anche: D’AIUTO, Su alcuni copisti di codici miniati mediobizantini [3.1:283] [per il Vat. gr. 394].
II, p. 928
I o h a n n e s Damascenus (675 ca.-749/754), s.: Per la PhghV gnþsew" (Fons scientiae) B. KOTTER, Die Überlieferung der Pege gnoseos des Hl. Johannes von Damaskos, Ettal 1959 (Studia patristica et Byzantina, 5), pp. 64-79 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.].
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Per i Sacra Parallela: K. HOLL, Die Sacra parallela des Johannes Damascenus, Leipzig 1897 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der altchristlichen Literatur, 16/1), pp. 8-255, passim [con descrizioni dei manoscritti Vat. gr. 1236, 1456, 1553]. Per la versione greca, di discussa attribuzione, del Romanzo di Barlaam e Ioasaph: F. DÖLGER, Der griechische Barlaam-Roman. Ein Werk des H. Johannes von Damaskos, Ettal 1953 (Studia patristica et Byzantina, 1), p. 10 e passim [con elenco e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: I. PÉREZ MARTÍN, Apuntes sobre la historia del texto bizantino de la Historia edificante de Barlaam y Josafat, in Erytheia 17 (1996), pp. 159-177 [pubblicato anche in La religión en el mundo griego de la Antigüedad a la Grecia moderna, Granada 1997, pp. 353-371; con analisi e notizie relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. I o h a n n e s diaconus Venetus (saecc. X-XI): Per i Chronica: G. MONTICOLO, I manoscritti e le fonti della cronaca del diacono Giovanni, in Bullettino dell’Istituto Storico Italiano 9 (1890), pp. 37328: 51-81 [con descrizioni e analisi dei manoscritti Urb. lat. 440, Vat. lat. 5269]. I o h a n n e s de Fonte (saecc. XIII-XIV): Per i Parvi Flores, a lui attribuiti: J. HAMESSE, Les manuscrits des «Parvi Flores». Une nouvelle liste de témoins, in Scriptorium 48 (1994), pp. 299332: 327-328 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Precedentemente: EAD., Les «Auctoritates Aristotelis». Un florilège médiéval. Étude historique et édition critique, LouvainParis 1974 (Philosophes médiévaux, 17), p. 33 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: EAD., Johannes de Fonte, compilateur des «Parvi flores». Le témoignage de plusieurs manuscrits de la Bibliothèque Vaticane, in Archivum Franciscanum historicum 88 (1995), pp. 515-531: 522-531 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. I o h a n n e s Hymmonides, seu Diaconus (825 ca.-ante 882): IOHANNES HYMMONIDES diaconus Romanus, Vita Gregorii I papae (B.H.L. 3641-3642), I: La tradizione manoscritta, a cura di L. CASTALDI, Firenze 2004 (Archivum Gregorianum, 1), pp. 65-104 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.], 393-394 [per i codices eliminandi, appartenenti ai fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Reg. lat.; Vat. lat.]. I o h a n n e s Italus (1025 ca.-post 1082): S. KOTZABASSI, Byzantinische Kommentatoren der aristotelischen Topik: Johannes Italos & Leon Magentinos, Thessalonike 1999 (&Etaireæa Buzan-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
tin§n *Ereun§n, 17), pp. 23-25 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. I o h a n n e s Lydus (490 ca.-565 ca.): L. FERRERI, Il codice Barberiniano greco 194, i suoi apografi e la mancata edizione del De mensibus di Giovanni Lido da parte di Leone Allacci, in A.I.O.N. Annali dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Dipartimento di Studi del Mondo Classico e del Mediterraneo Antico. Sezione filologico-letteraria 23 (2001), pp. 271-327 [con descrizioni dei manoscritti Barb. gr. 194, Vat. gr. 2645]; cfr. anche: FERRERI, I codici parrasiani della Biblioteca Vaticana [3.2:727]. I o h a n n e s de Sancto Victore (saec. XIV): Per il Memoriale historiarum: I. GUYOT-BACHY, Le Memoriale historiarum de Jean de Saint-Victor. Un historien et sa communauté au début du XIVe siècle, Turnhout 2000 (Bibliotheca Victorina, 12), pp. 26-27 [con descrizione del Reg. lat. 595]. I o h a n n e s Saresberiensis (1110/1120-1180/1182): A. LINDER, The Knowledge of John of Salisbury in the Late Middle Ages, in Studi medievali, ser. III, 18/2 (1977) [= A Gustavo Vinay], pp. 315-366 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. Per i più antichi manoscritti del Polycraticus: R.E. GUGLIELMETTI, La tradizione manoscritta del Policraticus di Giovanni di Salisbury. Primo secolo di diffusione, Firenze 2005 (Millennio Medievale, 60; Strumenti e studi, n.s. 13), pp. 5, 139-140, 154 [con indicazioni relative ai manoscritti Chig. A.VII.219, Reg. lat. 114]. I o h a n n e s Scotus Eriugena (810 ca.-post 877): Per i carmi Hanc libam e Lumine sidereo: O. SZERWINIACK, Liste provisoire des manuscrits contenant les poèmes «Hanc libam» et «Lumine sidereo» de Jean Scot Érigène, in Scriptorium 54 (2000), pp. 87-91 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Urb. lat.; Vat. lat.]. I o s e p h u s , Flavius (saec. I): H. SCHRECKENBERG, Die Flavius-Josephus-Tradition in Antike und Mittelalter, Leiden 1972, pp. 36-41 (Arbeiten zur Literatur und Geschichte des hellenistischen Judentums [..], 5) [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. I s i d o r u s Hispalensis (560/570 ca.-636), s.: Ch.H. BEESON, Isidor-Studien, München 1913 (Quellen und Untersuchungen zur lateinischen Philologie des Mittelalters, 4/2) [con descrizioni e
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notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 170-171]. Per le opere spurie: S. WILLIAMS, Codices Pseudo-Isidoriani. A palaeographico-historical study, with a Foreword by H. FUHRMANN, New York 1971 (Monumenta Iuris Canonici, Ser. C: Subsidia, 3), pp. 60-69, 82, 87-88 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. I s i d o r u s Kioviensis, seu Ruthenus (1385 ca.-1463), card.: G. MERCATI, Scritti d’Isidoro il cardinale Ruteno e codici a lui appartenuti che si conservano nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma 1926 (Studi e testi, 46), pp. 60-105 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per la sua mano greca cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. *Isædwro". I s i d o r u s Pelusiota (360/370-post 433), s.: Per le Epistulae: P. ÉVIEUX, Isidore de Péluse. La numérotation des lettres dans la tradition manuscrite, in Revue d’histoire des textes 5 (1975), pp. 4572 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: C.H. TURNER, The Letters of Saint Isidore of Pelusium, in The Journal of Theological Studies 6 (1905), pp. 70-86: 74-78, 86-86 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.; Vat. lat.]; K. LAKE, Further Notes on the Mss. of Isidore of Pelusium, in The Journal of Theological Studies 6 (1905), pp. 270-282 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.]. I š o ‘ b a r n û n , patriarcha Seleuciae Nestorianorum (823-827): Per sue decisioni canoniche: SAUGET, Décisions canoniques du Patriarche Išo‘barnûn encore inédites [3.1:428]. I s o c r a t e s (436/435-338 a.C.): H. BUERMANN, Die handschriftliche Überlieferung des Isokrates, I: Die Handschriften der Vulgata; (...), II: Der Urbinas und seine Verwandtschaft, Berlin 1885-1886 [con descrizioni dei manoscritti Urb. gr. 111, Vat. gr. 65]. Cfr. anche: M. MENCHELLI, Gli scritti d’apertura del «corpus» isocrateo tra tarda antichità e medioevo. Studi sulla tradizione del testo di Isocrate, Firenze 2003 (Studi e testi per il Corpus dei papiri filosofici greci e latini, 12), pp. 249-317: 279-280, 283-288 e passim [con analisi dei manoscritti Urb. gr. 111, Vat. gr. 65, 1383]. Per il Panegyricus: S. MARTINELLI TEMPESTA, La tradizione manoscritta del Panegirico di Isocrate. Gli apografi del Vat. gr. 65 (L), in Segno e testo 5 (2007), pp. 173-225: 176-181 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
I u l i a n u s Augustus, Flavius Claudius, imperator (361-363): J. BIDEZ, La tradition manuscrite et les éditions des discours de l’empereur Julien, Gand-Paris 1929 (Recueil de travaux publiés par la Faculté de Philosophie et Lettres [de l’]Université de Gand, 61) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.]. I u l i u s Valerius Polemius (saec. IV): Per l’Epitome dell’Historia Alexandri Magni: ROSS, A check-list of mss of three Alexander texts [3.2:36]; VOORBIJ, Additions to Ross’s Check-list [3.2:37]. I u v e n a l i s , Decimus Iunius (saecc. I-II): N. VIANELLO, La tradizione manoscritta di Giovenale, Genova 1927 [estratto dall’Annuario del R. Liceo Colombo; con un elenco, ibid., pp. 19-22, di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.].
II, p. 928 [I v o Carnotensis]
J o u f f r o y , Jean (1412 ca.-1473), card.: Per manoscritti della sua biblioteca romana: A. LANCONELLI, La biblioteca romana di Jean Jouffroy, in Scrittura biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Aspetti e problemi [3.2:55], pp. 275-294: 281-289 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]; C. MÄRTL, Kardinal Jean Jouffroy († 1473), Sigmaringen 1996 (Beiträge zur Geschichte und Quellenkunde des Mittelalters, 18), pp. 285-297 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.; ibid., p. 285 nt. 5, un elenco dei manoscritti sino ad allora noti]; A. MANFREDI, San Lorenzo in Lucina, Jean Le Jeune, Jean Jouffroy and the Search for Manuscripts in France During the Papacy of Nicholas V (14471451), in Opuscula Romana 28 (2003), nr. 1 [= Lectiones Boëthianae, 9], pp. 9-34 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]; M.E. BERTOLDI — A. MANFREDI, San Lorenzo in Lucina, Jean le Jeune, Jean Jouffroy. Libri e monumenti tra Italia e Francia a metà del secolo XV, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, [2.1:113], pp. 81-207 [con notizie relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. J u a n de Palomar (sec. XV): H. SANTIAGO-OTERO, Juan de Palomar. Manuscritos de sus obras en la Biblioteca Vaticana, in Revista española de teología 34 (1974), pp. 251-255 [rist. in ID., Manuscritos de autores medievales hispanos [3.2:452], I, pp. 159-163; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.]. J u a n de Segovia († 1458 ca.): H. SANTIAGO-OTERO, Juan de Segovia. Algunos manuscritos de sus obras en la Biblioteca Vaticana, in Revista española de teología 30 (1970), pp. 93106 [rist. in ID., Manuscritos de autores medievales hispanos [3.2:452], I, pp. 115-
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128; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. L a c t a n t i u s Placidus (saec. VI): P.M. CLOGAN, The manuscripts of Lactantius Placidus’ Commentary on the Thebaid, in Scriptorium 22 (1968), pp. 87-91: 91 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. L a k m a n n , Nicolaus († 1479): Per il Commentarium in Sententias: L. MEIER, De Nicolai Lakmann Commentario in Sententias, in Scriptorium 4 (1950), pp. 28-43: 36-37 [con descrizione del Vat. lat. 4289]; 5 (1951), pp. 26-39 [senza indicazioni relative a manoscritti vaticani]. L a n c i a n i , Rodolfo (1845-1929): Per le sue ricerche di topografia romana: Appunti di topografia romana nei codici Lanciani [3.1:814]. L a n g t o n , Stephen (1150 ca.-1228), card.: Per i sermoni: Ph.B. ROBERTS, Studies in the Sermons of Stephen Langton, Stephanus de Lingua-tonante, Toronto 1968 (Studies and texts, 16), p. 167 [con indicazioni relative al Vat. lat. 634]. L a s c a r i s , Constantinus (1434-1501): Per manoscritti a lui appartenuti: T. MARTÍNEZ MANZANO, Costantino Láscaris. Semblanza de un humanista bizantino, Madrid 1998 (Nueva Roma, 7), pp. 43-44, 47-48 [con notizie relative a manoscritti di sua mano, o erroneamente ad essa attribuiti, nei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 232-234]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. KwnstantÔno" Lavskari". L a s c a r i s , Iohannes (1445 ca.-1534): A. PONTANI, Per la biografia, le lettere, i codici, le versioni di Giano Lascaris, in Dotti bizantini e libri greci nell’Italia del secolo XV. Atti del Convegno internazionale, Trento 22-23 ottobre 1990, a cura di M. CORTESI e E.V. MALTESE, Napoli 1992 (Collectanea, 6), pp. 363-433: 429-433 e passim [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Cfr. anche: FERRERI, I codici parrasiani della Biblioteca Vaticana [3.2:727]; Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. *Iavno" Lavskari".
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
L a t i n i , Brunetto (1220 ca.-1294/1295):
II, p. 928
II, p. 928 [L a u r e n t d’Orléans]
Per il volgarizzamento italiano del Trésor: C. MASCHERONI, I codici del volgarizzamento italiano del «Trésor» di Brunetto Latini, in Aevum 43 (1969), pp. 485-510 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Vat. lat.]. L a u r e n t d e P r e m i e r f a i t (1380 ca.-1418): Per manoscritti illustrati delle sue versioni boccacciane: GATHERCOLE, Illuminations on the French Boccaccio Manuscripts [3.2:229]; EAD., Paintings on Manuscripts of Laurent de Premierfait [3.2:230]. L a u r e n t i u s Aquileiensis (saec. XIII): K. JENSEN, The Works of Lawrence of Aquileia, with a List of Manuscripts, in Manuscripta 17 (1973), pp. 147-158 [con indicazioni relative ai manoscritti Chig. I.IV.106, Ott. lat. 877, Vat. lat. 6297; cfr. l’elenco dei codici, ibid., p. 156]. L e o VI Sapiens, imperator Orientis (886-912): Per i Tactica: A. DAIN, Inventaire raisonné des cent manuscrits des «Constitutions tactiques» de Léon VI le Sage, in Scriptorium 1 (1946-1947), pp. 3349 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. L e o archipresbyter Neapolitanus (saec. X): Per la Historia de preliis Alexandri Magni (o Vita Alexandri Magni): HILKA — MAGOUN, A List of Manuscripts [3.2:38]; ROSS, Some Unrecorded MSS of the Historia de preliis [3.2:39]. L e o Magentinus (saec. XIV): KOTZABASSI, Byzantinische Kommentatoren [3.2:554], pp. 23-25 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. L e o n a r d o da Vinci (1452-1519): A. CORBEAU, Les manuscrits de Leonard de Vinci. Examen critique et historique de leurs éléments externes, Caen 1968 [inaccessibile a chi scrive]. Per il Trattato della Pittura: K.T. STEINITZ, Leonardo da Vinci’s Trattato della Pittura. Treatise on Painting. A Bibliography of the Printed Editions, 1651-1956 (...), Copenhagen 1958 (Library Research Monographs, 5), pp. 39-50 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Urb. lat.].
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L e o n i , Pietro († 1492): Per manoscritti a lui appartenuti: J. RUYSSCHAERT, Nouvelles recherches au sujet de la bibliothèque de Pierre Leoni, médecin de Laurent le Magnifique, in Bulletin de la Classe des lettres et des sciences morales et politiques [de l’]Académie Royale de Belgique, sér. 5, 46 (1960), pp. 37-65: 49-65 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. L e o n t i u s episcopus Neapolitanus (saec. VII): V. DÉROCHE, Études sur Léontios de Néapolis, Uppsala 1995 (Acta Universitatis Upsaliensis. Studia Byzantina Upsaliensia, 3), pp. 43-46 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. L e o p a r d i , Giacomo (1798-1837): Per l’epistolario: M. BUONOCORE, Le lettere di Giacomo Leopardi presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, in Leopardi a Roma, [catalogo della mostra: Roma, Museo Napoleonico, 10 settembre-10 dicembre 1998], a cura di N. BELLUCCI e L. TRENTI, Milano 1998, pp. 374-379 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Autogr. Ferr.; Vat. lat.]. L e t o , Giulio Pomponio (1428-1497): Per manoscritti autografi: P. SCARCIA PIACENTINI, Note storico-paleografiche in margine all’Accademia Romana, in Le chiavi della memoria. Miscellanea in occasione del I centenario della Scuola Vaticana di Paleografia Diplomatica e Archivistica, a cura dell’Associazione degli ex-allievi, Città del Vaticano 1984 (Littera Antiqua, 4), pp. 491-549: 492-494 [con indicazioni relative ai manoscritti Chig. L.VI.203, Ott. lat. 1956, Vat. lat. 3378] e passim [per scritture di altri umanisti del secondo Quattrocento, anche gravitanti intorno all’Accademia Romana; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 549, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per manoscritti a lui appartenuti, o connessi con la sua attività d’insegnamento, si veda almeno, da ultimo: M. ACCAME, Pomponio Leto. Vita e insegnamento, Tivoli 2008 (Ricerche di Filologia, Letteratura e Storia, 6) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 222-223]. Liber de causis: R.C. TAYLOR, The Liber de causis: A Preliminary List of Extant Mss., in Bulletin de philosophie médiévale 25 (1983), pp. 63-84: 78 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Liber pontificalis: G. WAITZ, Ueber die italienischen Handschriften des Liber pontificalis, in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 10 (1885), pp. 453-465 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. L i v i u s , Titus (59 a.C.-17 d.C.): Per la prima decade degli Ab Urbe condita libri: M.D. REEVE, The Place of P in the Stemma of Livy 1-10, in Medieval Manuscripts of the Latin Classics [3.1:382], pp. 75-90: 90 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la terza decade: Th. MOMMSEN, Analecta Liviana, Leipzig 1873, pp. 34-37 [da integrare con le indicazioni contenute in T. Livi Ab Urbe condita libri a vicesimo sexto ad tricesimum, recensuit A. LUCHS, Berolini 1879, p. V]; F.W. SHIPLEY, Studies in the Mss of the Third Decade of Livy, in Classical Philology 4 (1909), pp. 405-419 [per il Reg. lat. 762]; M.D. REEVE, The third Decade of Livy in Italy: the family of the Puteanus, in Rivista di filologia e di istruzione classica 115 (1987), pp. 129164: 133 [con indicazioni relative ai manoscritti Ott. lat. 1581, Ross. 561, Vat. lat. 6931]; cfr. anche: ID., The Transmission of Livy 26-40, in Rivista di filologia e di istruzione classica 114 (1986), pp. 129-172: 129 nt. 1, 133 nt. 1, 166 [con indicazioni relative ai manoscritti Chig. H.VI.191, Vat. lat. 5825]; ID., in J. DIGGLE — J.B. HALL — H.D. JOCELYN (eds.), Studies in Latin Literature and Its Tradition in Honour of C.O. Brink, Cambridge 1989 (Cambridge Philological Society. Supplementary Volume 15), p. 107. Per manoscritti in scrittura «capitale rustica» o onciale: SEIDER, Paläographie der lateinischen Papyri, II/1: Texte klassischer Autoren [3.1:727], p. 89 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 24, Vat. lat. 10696]. Per gli esemplari presenti nella biblioteca di papa Niccolò V (1447-1455): A. MANFREDI, Codici di Tito Livio nella biblioteca di Niccolò V, in Italia medioevale e umanistica 34 (1991), pp. 277-292 [con analisi dei manoscritti Chig. H.VIII.254, Vat. lat. 1855 e 1859]. Per il volgarizzamento liviano attribuito a Giovanni Boccaccio (1313-1375): M.T. CASELLA, Nuovi appunti attorno al Boccaccio traduttore di Livio, in Italia medioevale e umanistica 4 (1961), pp. 77-129: 126 [per un «Censimento dei codici del volgarizzamento liviano della prima, terza e quarta decade», con indicazioni relative ai manoscritti Ross. 731, Urb. lat. 422]; E. LIPPI, Per l’edizione critica del volgarizzamento liviano, in Studi sul Boccaccio 11 (1979), pp. 125-197: 138-139 [con descrizione del Vat. lat. 4808, fra i testimoni della quarta decade]; M.T. CASELLA, Tra Boccaccio e Petrarca. I volgarizzamenti di Tito Livio e di Valerio Massimo, Padova 1982 (Studi sul Petrarca, 14), pp. 300 [con indicazioni relative a manoscritti della prima decade nei fondi: Barb. lat.; Ross.; Urb. lat.], 303 [per la quarta decade, con riferimento al Vat. lat. 4808].
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L l u l l , Ramón (1232/1233-1315/1316): L. PÉREZ MARTÍNEZ, Los fondos lulianos existentes en las bibliotecas de Roma, Roma 1961 (Publicaciones del Instituto de Estudios Eclesiásticos en Roma. Subsidia, 3), pp. 23-97 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per scritti alchemici attribuitigli: M. PEREIRA, The Alchemical Corpus Attributed to Raymond Lull, London 1989 (Warburg Institute Surveys and Texts, 18) [cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 100-101, per indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Pseudo-L o n g i n u s : Cfr. s.v. D e s u b l i m i t a t e , [3.2:334]. L u c a n u s , Marcus Annaeus (39-65): R. BADALÌ, I codici romani di Lucano, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 21 (1973), pp. 3-47: 21-33, 40-47; 22 (1974), pp. 3-48; 23 (1975), pp. 15-89: 15-57, 59-82 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: E.M. SANFORD, The manuscripts of Lucan: accessus and marginalia, in Speculum 9 (1934), pp. 278-295: 280, 285, 288, 290-291 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; H.C. GOTOFF, The Transmission of the Text of Lucan in the Ninth Century, Cambridge, Mass. 1971, pp. 22-25 e passim [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; M. BUONOCORE, Percorsi lucanei alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Le traduzioni, in Quaderni del Dipartimento di scienze dell’antichità dell’Università degli studi di Salerno, XXII, Napoli 1999, pp. 455-473 [con notizie relative ai manoscritti Chig. M.VIII.166, Barb. lat. 4043, Vat. lat. 11039]. L u c i a n u s Samosatensis (120 ca.-180 ca.): M. WITTEK, Liste des manuscrits de Lucien, in Scriptorium 6 (1952), pp. 309-323: 315-318 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per la Vitarum Auctio e il Piscator: J.B. ITZKOWITZ, Prolegomena to a New Text of Lucian’s Vitarum Auctio and Piscator, Hildesheim-New York-Zürich 1986 (Spudasmata, 38) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. «Table of Contents», ibid., p. IX]. Per traduzioni d’area italiana, sia latine sia volgari, nei secoli XV e XVI: L. DE FAVERI, Le traduzioni di Luciano in Italia nel XV e XVI secolo, Amsterdam 2002 (Lexis’ Research Tools, 4) [con notizie relative a manoscritti dei
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 392-393]. L u l l u s , Raymundus: Cfr. L l u l l , Ramón, [3.2:606-607]. L u p u s Ferrariensis (805 ca.-862/863): Per manoscritti con sue revisioni, correzioni e annotazioni marginali: LOWE, Nugae Palaeographicae [3.2:388], p. 64 [rist. in ID., Palaeographical Papers, 19071965 [3.1:6], I, pp. 315-325: 322; con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 597, 1484, Vat. lat. 474]; A. RICCIARDI, L’epistolario di Lupo di Ferrières. Intellettuali, relazioni culturali e politica nell’età di Carlo il Calvo, Spoleto 2005 (Istituzioni e società, 7), pp. 60-62 [con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 597, 1484, Vat. lat. 474]. L y s i a s (445 ca.-380 ca.): RONCALI, Lista dei manoscritti di Eschine Licurgo Lisia [3.2:19], pp. 395-396 [con un elenco relativo a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; M.L. SOSOWER, Palatinus Graecus 88 and the Manuscript Tradition of Lysias, Amsterdam 1987 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 110-111]. M a c h i a v e l l i , Niccolò (1469-1527): A. GERBER, Niccolò Machiavelli. Die Handschriften, Ausgaben und Übersetzungen seiner Werke im 16. und 17. Jahrhundert, I: Die Handschriften, Gotha 1912, pp. 90-91 [con descrizione del Barb. lat. 5093]. M a c r e m b o l i t a , Eustathius (saec. XII): A. CATALDI PALAU, La tradition manuscrite d’Eustathe Makrembolitès, in Revue d’histoire des textes 10 (1980), pp. 75-113: 80-82 [rist. in EAD., Studies in Greek manuscripts [3.1:300], II, pp. 643-691: 649-651; con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. M a c r o b i u s , Ambrosius Aurelius Theodosius (saecc. IV-V): Per i Commentarii in Ciceronis somnium Scipionis: B. EASTWOOD, Manuscripts of Macrobius, Commentarii in Somnium Scipionis, before 1500, in Manuscripta 38 (1994), pp. 138-155: 147-148 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per le glosse a Macrobio di Guillaume de Conches (1080 ca.-1154): JEAUNEAU, Gloses de Guillaume de Conches sur Macrobe [3.2:456].
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« M a e s t r o dei putti» (sec. XV): Per manoscritti da lui miniati: L. ARMSTRONG, Renaissance Miniature Painters & Classical Imagery. The Master of the Putti and his Venetian Workshop, London 1981, p. 136 [con indicazioni relative al Reg. lat. 128]. M a f f e i , famiglia: Per manoscritti delle biblioteche dei Maffei di Volterra e di Roma: J. RUYSSCHAERT, Recherche des deux bibliothèques romaines Maffei des XVe et XVIe siècles, in Studi e ricerche nella Biblioteca e negli Archivi Vaticani in memoria del Cardinale Giovanni Mercati (1866-1957), raccolti a cura di L. DONATI, Firenze 1959, pp. 306-355: 328-332, 336-353 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. M a l a x o s , Manuel († 1581) et Iohannes (saec. XVI): G. DE GREGORIO, Il copista greco Manouel Malaxos. Studio biografico e paleografico-codicologico, Città del Vaticano 1991 (Littera Antiqua, 8), pp. 165204, passim [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.; cfr. anche l’«Indice dei manoscritti», ibid., pp. 282-285, con rinvii a notizie relative anche a manoscritti di altri fondi: Arch. Bibl.; Vat. lat.]; cfr. anche: ID., Studi su copisti greci del tardo Cinquecento: I. Ancora Manuel Malaxos, in Römische historische Mitteilungen 37 (1995), pp. 97-144, figg. 1-18: 133-134 e passim [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.]; ID., Studi su copisti greci del tardo Cinquecento: II. Ioannes Malaxos e Theodosios Zygomalas, in Römische historische Mitteilungen 38 (1996), pp. 189268 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti citati nelle due puntate, ibid., pp. 265-266]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.vv. *Iwavnnh" Malaxü", ManouhVl Malaxü". M a m u n a s , Marcus (saecc. XV-XVI): Per manoscritti a lui appartenuti: A. CATALDI PALAU, La biblioteca di Marco Mamuna, in Scritture, libri e testi nelle aree provinciali di Bisanzio [3.1:78], II, pp. 521-575 (con tavv. I-VIII): 575 e passim [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Mavrko" MamounÃ". M a n a s s e s , Constantinus (1130 ca.-1187): O. LAMPSIDIS, Zu eliminierende Handschriften der Chronike Synopsis von Konstantinos Manasses. Erste Auswahl, in Text und Textkritik. Eine Aufsatzsammlung [3.2:364], pp. 299-302 [con indicazioni relative ai manoscritti Barb. gr. 240, Ott. gr. 116, Pal. gr. 397].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
M a n d e v i l l e , John († 1372): Per i Travels: L. SCHEPENS, Quelques observations sur la tradition manuscrite du Voyage de Mandeville, in Scriptorium 18 (1964), pp. 49-54: 50 [con indicazioni relative ai manoscritti Reg. lat. 750, 837]. M a n u z i o , famiglia: Per corrispondenza di Aldo Manuzio il Vecchio (1449/1450-1515), Paolo Manuzio (1512-1574) e Aldo Manuzio il Giovane (1547-1597): E. PASTORELLO, L’epistolario manuziano. Inventario cronologico-analitico, 1483-1597, Venezia-Roma 1957 (Civiltà Veneziana. Studi, 3 [ma esiste anche un’edizione, Firenze 1957, nella «Biblioteca di bibliografia italiana», 30]), p. 7 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Autogr. Ferr.; Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Precedentemente: EAD., Inventario cronologico de l’epistolario manuziano, 1483-1597, in La Bibliofilia 30 (1928), pp. 40-55, 166-173, 296-303; 31 (1929), pp. 365-372; 32 (1930), pp. 161-168, 232-239; 33 (1931), pp. 38-41. M a p p a e clavicula: R.P. JOHNSON, Some Continental Manuscripts of the Mappae Clavicula, in Speculum 12 (1937), pp. 84-103: 91 [con notizie relative al Pal. lat. 1330]. M a r b o d u s Redonensis (1035 ca.-1123): Per gli scritti agiografici: A. DEGL’INNOCENTI, L’opera agiografica di Marbodo di Rennes, Spoleto 1990 (Biblioteca di «Medioevo latino», 3), pp. 32-33, 44-46, 63-65 [con indicazioni e descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 215]. M a r c e l l u s I I (Marcello Cervini), papa (1555): Per i manoscritti appartenutigli, in particolare greci: R. DEVREESSE, Les manuscrits grecs de Cervini, in Scriptorium 22 (1968), pp. 250-270 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Vat. gr.]; e latini: F. FOSSIER, Premières recherches sur les manuscrits latins du cardinal Marcello Cervini (1501-1555), in Mélanges de l’École Française de Rome. Moyen Âge-Temps modernes 91 (1979), pp. 381-456: 447-451 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.]. Per suoi manoscritti provenienti da biblioteche di conventi degli ordini mendicanti in Cambridge: N.R. KER, Cardinal Cervini’s Manuscripts from the Cambridge Friars, in Xenia Medii Aevi historiam illustrantia oblata Thomae Kaeppeli O.P., ediderunt R. CREYTENS — P. KÜNZLE, Roma 1978 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 141), pp. 51-71: 62-71 [rist. in N.R. KER, Books, Collectors and Libraries. Studies in the Medieval Heritage, ed. by A.G. WATSON, London and Ronceverte 1985 (History Series, 36; Literature Series, 2), pp. 437458: 448-457; con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Vat. lat.].
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Cfr. anche: BANNISTER, A Short Notice of Some Manuscripts of the Cambridge Friars [3.1:338]. M a r c u s monachus († 420 ca.), s.: G.-M. DE DURAND, La tradition des œuvres de Marc le Moine, in Revue d’histoire des textes 29 (1999), pp. 1-37 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. gr.; Vat. gr.; Vat. sir.]. M a r s i l i u s d e P a d u a (1280 ca.-1343 ca.): Per il Defensor Pacis: J. SULLIVAN, The Manuscripts and Date of Marsiglio of Padua’s «Defensor Pacis», in The English Historical Review 20, nr. 78 (Apr. 1905), pp. 293-307: 297 [con una breve descrizione del Vat. lat. 3974]. M a r t i a l i s , Marcus Valerius (40 ca.-101 ca.): T. SIMAR, Les manuscrits de Martial du Vatican, in Musée Belge. Revue de philologie classique 16 (1910), pp. 179-215 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. M a r t i a n u s Capella (saecc. IV-V): C. LEONARDI, I codici di Marziano Capella, in Aevum 33 (1959), pp. 443-489; 34 (1960), pp. 1-99, 411-524: 456-480 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei codici citati, ibid., p. 510]. Cfr. anche: J. PRÉAUX, Les manuscrits principaux de De nuptiis Philologiae et Mercurii de Martianus Capella, in Lettres latines du Moyen Âge et de la Renaissance, recueil éd. par G. CAMBIER, C. DEROUX, G. PRÉAUX, Bruxelles 1978 (Collection Latomus, 158), pp. 76-128 [con notizie relative ai manoscritti Reg. lat. 1535, 1987]. M a r t i n e l l i , Biagio Baroni (1463-1544): Per i diari che egli tenne in qualità di maestro delle cerimonie papali: M. CERESA, I manoscritti dei diari del maestro delle cerimonie Biagio Baroni Martinelli posseduti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XV, [2.1:117], pp. 171-190: 175-189 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Vat. lat.; ibid., pp. 189-190, indicazioni relative a manoscritti di diari di altri cerimonieri, per il medesimo periodo, appartenenti ai fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. M a r t i n i , Francesco di Giorgio (1439-1502): G. SCAGLIA, Francesco di Giorgio Martini. Checklist and History of Manuscripts and Drawings in Autographs and Copies from ca. 1470 to 1687 and
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Renewed Copies (1764-1839), Bethlehem-London-Toronto 1992, pp. 51-52, 107108, 108-112, 200-201 [con descrizioni dei manoscritti Barb. lat. 4424, Chig. M.VII.149, Urb. lat. 1397, 1757]. M a r t i n u s V (Oddone Colonna), papa (1417-1431): Per manoscritti della sua biblioteca: A. MANFREDI, Per la ricostruzione della biblioteca di Martino V, in Alle origini della nuova Roma. Martino V (1417-1431). Atti del convegno, Roma, 2-5 marzo 1992, a cura di M. CHIABÒ, G. D’ALESSANDRO, P. PIACENTINI, C. RANIERI, Roma 1992 (Nuovi studi storici, 20), pp. 163-185 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. M a t t h a e u s Vindocinensis (saec. XII): Matthaei Vindocinensis Opera, edidit F. MUNARI, I: Catalogo dei manoscritti, Roma 1977 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 144), pp. 108113 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: GALLICK, Medieval Rhetorical Arts in England [3.1:752]. M a t t h i a s I Corvinus, rex Hungariae (1458-1490): Per manoscritti provenienti dalla sua biblioteca: C. CSAPODI — K. CSAPODINÉ-GÁRDONYI, Bibliotheca Corviniana. The Library of King Matthias Corvinus of Hungary, Shannon 1969, pp. 65-66, 224-261 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; una lista più completa è pubblicata nella seconda edizione del volume, solo in ungherese: Bibliotheca Corviniana, [Budapest] 1990, pp. 57-59, 382-433 [con un elenco che comprende anche manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.]; ma, precedentemente, cfr. anche almeno: G. FRAKNÓI — G. FÓGEL — P. GULYÁS — E. HOFFMANN, Bibliotheca Corvina. La biblioteca di Mattia Corvino re d’Ungheria, (...), Budapest 1927, pp. 75-76 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; Cs. CSAPODI, The Corvinian Library. History and Stock, Budapest 1973 (Studia humanitatis, 1) [ove però le informazioni relative ai manoscritti sono ripartite per autore e opera; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 483, con rinvii a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; J. RUYSSCHAERT, Les manuscrits corviniens de la Vaticane, in Revue française d’histoire du livre 51 (1982), nr. 36, pp. 287-302 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; ID., De la bibliothèque du roi Matthias Corvin à celle du brugeois Olivier de Wree, in Liber amicorum Herman Liebaers, Bruxelles 1984, pp. 121-129. Per manoscritti opera di copisti al suo servizio: K. CSAPODIGÁRDONYI, Les scripteurs de la bibliothèque du roi Matthias, in Scriptorium 17 (1963), pp. 25-49: 37, 44 [con indicazioni relative ai manoscritti Ross. 1164, Urb. lat. 112]; cfr. anche: V.J. ROSIVACH, Manuscripts of Matthias Corvinus in the Barberini Collection, in Manuscripta 15 (1971), pp. 177-184 [per manoscritti del fondo Barb. lat.].
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M a u r o m a t e s , Iohannes (saec. XVI):
II, p. 928
Per codici greci da lui copiati: A. CATALDI PALAU, Il copista Ioannes [M a u r o Mauromates, in I manoscritti greci tra riflessione e dibattito [3.1:568], I, pp. 335- l i c o, Fran399: 395-399 e passim; [III], pp. 219-234 (tavv. 1-14) [con elenchi, descrizioni, cesco] notizie relativi a manoscritti dei fondi: Arch. Bibl.; Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. *Iwavnnh" Mauromavth". M a x i m u s Tyrius (saec. II): H. MUTSCHMANN, Die Überlieferungsgeschichte des Maximus Tyrius, in Rheinisches Museum für Philologie 68 (1913), pp. 560-583: 569 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: F. SCHULTE, De Maximi Tyrii codicibus, Diss., Gottingae 1915, pp. 3-4 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. M a z z u c c h e l l i , Giammaria (1707-1765): Per suoi manoscritti: E. NARDUCCI, Intorno alla vita del conte Giammaria Mazzuchelli ed alla collezione de’ suoi manoscritti ora posseduta dalla Biblioteca Vaticana, in Giornale Arcadico 197, n.s. 52 (1867), pp. 19-46 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 9260-9294], 47-79 [con un indice generale e un indice delle Vite contenute nei Vat. lat. 9263, 9265-9267]. M e d i c i , famiglia: Per manoscritti appartenuti alla «biblioteca privata»: E.B. FRYDE, Greek Manuscripts in the Private Library of the Medici, 1469-1510, I-II, Aberystwyth 1996, II, pp. 816-817 [con un elenco di manoscritti già medicei, ora nel fondo Vat. gr.], 826, 828 [con un elenco di manoscritti utilizzati da Angelo Poliziano (1454-1494), da lui commissionati per la Medicea o posseduti: Vat. gr. 1164, 1373, Vat. lat. 3617]. Cfr. anche: MAÏER, Les manuscrits d’Ange Politien [3.2:816]. M i c h a ë l syncellus Hierosolymitanus (761 ca.-846): Per il De constructione verborum: D. DONNET, Le traité de grammaire de Michel le Syncelle. Inventaire préalable à l’histoire du texte, in Bulletin de l’Institut Historique Belge de Rome 40 (1969), pp. 33-67: 56-59 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. M i f t â ü al-Üikma: P. CARUSI, Il trattato di filosofia alchemica «Miftâü al-Üikma» ed i suoi testimoni presso la Biblioteca Apostolica, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IX, [2.1:111], pp. 35-84: 35-46 [con descrizioni dei manoscritti Barb. or. 92, Vat. ar. 1485].
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II, p. 929 [M e l a n chton, Philipp]
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
M o r e a u , Pierre (sec. XVI): Per manoscritti da lui trascritti o utilizzati: J.-M. OLIVIER — M.-A. MONÉGIER DU SORBIER, Morelliana. Recherches sur la vie et l’oeuvre philologique d’un humaniste méconnu: Pierre Moreau de Loches, in Revue d’histoire des textes 17 (1987), pp. 73-218 [con descrizioni o notizie relative a manoscritti dei fondi: Reg. gr.; Reg. lat.; cfr. anche gli indici, ibid., pp. 207, 208, 211]. Per la sua mano greca cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1: 264], s.v. Petrus Morellus. M o s c h o p u l u s , Manuel (saecc. XIII-XIV): Per la schedografia: C. GALLAVOTTI, Note sulla schedografia di Moscopulo e suoi precedenti fino a Teodoro Prodromo, in Bollettino dei Classici [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei, ser. III, 4 (1983), pp. 3-35: 4 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. Per testimoni del suo lavoro filologico su Teocrito (sec. III a.C.): GALLAVOTTI, L’edizione teocritea di Moscopulo [3.2:932]; ID., Da Planude e Moscopulo alla prima edizione a stampa di Teocrito [3.2:933]. M o s c h u s , Demetrius († post 1519): Per manoscritti da lui vergati: M.R. FORMENTIN, Il punto su Demetrio Mosco, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 52 (1998), pp. 235-257: 244-245, 253-254 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Dhmhvtrio" Müsco". M u s a e u s (saecc. V-VI): P. ELEUTERI, Storia della tradizione manoscritta di Museo, Pisa 1981 (Biblioteca di studi antichi, 30) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Ross.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 194-195]. M u s a n d i n u s , Petrus (saec. XII): Per la Summula de preparatione ciborum et potuum infirmorum: B. LAURIOUX, Petrus Musandinus et son traité sur l’alimentation des malades, in La Scuola Medica Salernitana. Gli autori e i testi [3.2:161], pp. 235-260: 253 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 1253, 1255, Vat. lat. 2392]. Cfr. KRISTELLER, Bartholomaeus, Musandinus and Maurus of Salerno [3.1:546]; ID., Studi sulla Scuola medica salernitana [3.1:547]. M u s s a t o , Albertino (1261-1329): Per le opere storiche: M. DAZZI, I codici contenenti opere storiche del Mussato, in Memorie della Accademia Patavina di Scienze Lettere Arti. Classe di
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Scienze Morali, Lettere ed Arti 78 (1965-1966), pp. 345-382: 357-358, 379-380 [con descrizioni dei manoscritti Ott. lat. 1361, Vat. lat. 2962]. M u s u r u s , Marcus (1470 ca.-1517): Per manoscritti autografi o appartenutigli: A. BIEDL, Beiträge zur Geschichte der Codices Palatini Graeci, in Byzantinische Zeitschrift 37 (1937), pp. 18-41: 36-38 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.]; E. MIONI, La biblioteca greca di Marco Musuro, in Archivio Veneto, ser. V, 93 (1971), pp. 5-28: 27 e passim [con elenco e indicazioni relativi a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.]; M. SICHERL, Musuros-Handschriften, in Serta Turyniana. Studies [3.1:309], pp. 564-608 [con analisi e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.]; A. CATALDI PALAU, La vita di Marco Musuro alla luce di documenti e manoscritti, in Italia medioevale e umanistica 45 (2004), pp. 295-369: 352 e passim [con elenco e analisi di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; ibid., p. 357, elenco di codici contenenti testi di Musuro ma copiati da altri, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Vat. gr.; Vat. lat.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Mavrko" Mouso™ro". N a r s a i (399-503 ca.): W.F. MACOMBER, The Manuscripts of the Metrical Homilies of Narsai, in Orientalia Christiana Periodica 39 (1973), pp. 275-306 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. sir.; Vat. sir.]. N e m e s i u s Emesenus (saecc. IV-V): M. MORANI, La tradizione manoscritta del «De natura hominis» di Nemesio, Milano 1981 (Scienze filologiche e letteratura, 18) [con indicazioni, anche a proposito della tradizione indiretta, relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.]. N e p o s , Cornelius (100 ca.-25 ca. a.C.): P.K. MARSHALL, The Manuscript Tradition of Cornelius Nepos, London 1977 (University of London. Institute of Classical Studies. Bulletin Supplement 37), pp. 72-73 e passim [con elenco e succinte descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. N i c e t a s Choniates (1155/1157-1217): Per la Panoplia dogmatica (o Thesaurus fidei orthodoxae): J.L. VAN DIETEN, Zur Überlieferung und Veröffentlichung der Panoplia Dogmatike des Niketas Choniates, Amsterdam 1970 (Zetemata Byzantina, 3), pp. 1-8, 17-19 [con descrizioni dei manoscritti Reg. gr. 66, 67, Vat. gr. 680].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
N i c e t a s Heracleensis metropolita, seu Serrensis (1050 ca.-post 1117): Per la catena a Luca: SICKENBERGER, Die Lukaskatene des Niketas von Herakleia [3.1:361]. Per i canoni parainnografici di contenuto grammaticale: Th. ANTONOPOULOU, The Orthographical Kanons of Nicetas of Heraclea, in Jahrbuch der österreichischen Byzantinistik 53 (2003), pp. 171-185: 184 [con elenco di manoscritti del fondo Vat. gr.]. N i c e t a s Paphlago, seu David (saecc. IX-X): S.A. PASCHALIDIS, Nikhvta" Dabäd Paflagþn: T’ prüswpo kaä t’ e[rgo tou. SumbolhV sthV melevth tß" proswpografæa" kaä tß" aJgiologikß" grammateæa" tß" prometafrastikß" periüdou, Qessalonækh 1998, pp. 134-291, passim [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; il volume è sprovvisto di indice dei manoscritti]. N i c o l a i I papae Responsa: D. DEÇEV, Rãkopisite na tj nareçenite «Otgovori na papa Nikolaj I po dopitvanijata na bulgarite», in Izvestija na Bãlgarskija Archeologiçeski Institut 7 (1932-1933), pp. 322-340: 322 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. lat. 3554, 3827]. N i c o l a u s V (Tommaso Parentucelli), papa (1447-1455): Per i suoi manoscritti latini: MANFREDI, I codici latini di Niccolò V [2.1:61], pp. 3-514 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat.; cfr. l’«Indice dei manoscritti e dei documenti d’archivio», ibid., pp. 517-531]. Per manoscritti che presentano lo stemma delle «quattro teste», da porsi in relazione con Parentucelli: MANFREDI, Per la biblioteca di Tommaso Parentucelli negli anni del Concilio fiorentino [3.1:908]. Cfr. anche, per manoscritti annotati da Pietro Odo da Montopoli (1420/1425 ca.-1463): DONATI, Pietro Odo da Montopoli e la biblioteca di Niccolò V [3.2:688]. N i c o l a u s Claraevallensis († 1178): Per i sermoni: J. LECLERCQ, Les collections de sermons de Nicolas de Clairvaux, in Revue bénédictine 56 (1956), pp. 269-302: 292-295 [rist. in ID., Recueil d’études sur saint Bernard [3.2:195], I, pp. 47-82: 71-74; con descrizione e analisi del Vat. lat. 5055]. N i c o l a u s Cusanus (1401-1464), card.: R. HAUBST, Studien zu Nikolaus von Kues und Johannes Wenck aus Handschriften der Vatikanischen Bibliothek, Münster Westf. 1955 (Beiträge zur Geschichte der Philosophie und Theologie des Mittelalters. Texte und Untersuchungen, 38/1) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb.
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lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 139]. Per la Concordantia catholica: G. KALLEN, Cusanus-Studien, VIII: Die handschriftliche Überlieferung der Concordantia catholica des Nikolaus von Kues, Heidelberg 1963 (Sitzungsberichte der Heidelberger Akademie der Wissenschaften. Philosophisch-historische Klasse, Jahrgang 1963, 2. Abhandlung), pp. 59-66 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti della sua biblioteca romana: C. BIANCA, La biblioteca romana di Niccolò Cusano, in Scrittura biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Atti del 2° seminario [3.1:303], pp. 669-708 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. N i c o l a u s Minorita (saec. XIV): Per la Chronica: H. KAMPF, Die Codices Latini 4008-4010 der Vatikanischen Bibliothek, in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 26 (1935-1936), pp. 143-171 [con descrizioni interne dei manoscritti Vat. lat. 4008-4010]. N i c o l a u s - N e c t a r i u s Hydruntinus, seu Casulanus (1155/1160 ca.-1235): J.M. HOECK — R.J. LOENERTZ, Nikolaos-Nektarios von Otranto Abt von Casole. Beiträge zur Geschichte der ost-westlichen Beziehungen unter Innozenz III. und Friedrich II., Ettal 1965 (Studia patristica et Byzantina, 11), pp. 98-99 [con descrizioni sommarie di manoscritti dei Tria Syntagmata: Barb. gr. 297, Pal. gr. 232, 361]; A. JACOB, Autour de Nicolas-Nectaire de Casole, in Vaticana et Mediaevalia. Études [3.1:268], pp. 231-251 (con VIII tavv. f.t.) [per suoi interventi autografi nei manoscritti Barb. gr. 324, Vat. gr. 1903]. Nicolaus Turrianus (ca. 1535/1540-1607/1612): Per manoscritti da lui copiati: G. DE ANDRÉS, El cretense Nicolás de la Torre, copista griego de Felipe II. Biografía, documentos, copias, facsímiles, Madrid 1969, pp. 160-161, 167, 185 [con descrizioni dei manoscritti Barb. gr. 263, Ott. gr. 443, Reg. lat. 2099]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Nikülao" Tourrianü". N i c o l e t t i , Paolo: Cfr. P a u l u s Venetus, [3.2:730]. N i c o m a c h u s Gerasenus (saec. II): W. HAASE, Die Handschriften der Introductio arithmetica des Nicomachos und ihrer griechischen Kommentatoren, in ID., Untersuchungen zu Nicomachus von Gerasa, Diss. Univ. Tübingen [...], Karlsruhe 1982, pp. 319-398: 371381, 396-397 [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Vat. gr.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
N i k o l a u s von Dinkelsbühl (1360 ca.-1433): A. MADRE, Nikolaus von Dinkelsbühl. Leben und Schriften. Ein Beitrag zur theologischen Literaturgeschichte, Münster, Westfalen 1965 (Beiträge zur Geschichte der Philosophie und Theologie des Mittelalters. Texte und Untersuchungen, 40/4) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 391]. N i l u s Ancyranus (saecc. IV-V), s.: Per le Epistulae: J. GRIBOMONT, La tradition manuscrite de saint Nil. I. La correspondance, in Studia monastica 11 (1969), pp. 231-267 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Vat. ar.; Vat. gr.]. N o n i u s Marcellus (saec. IV): G. MILANESE, Censimento dei manoscritti noniani, Genova 2005 (Università di Genova, Facoltà di Lettere. Pubblicazioni del D.Ar.Fi.Cl.ET., n.s. 225), pp. 19-25, 72, 76-78 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Pseudo-N o n n u s (saec. VI): J. NIMMO SMITH, A revised list of the manuscripts of the PseudoNonnos Mythological Commentaries on four sermons by Gregory of Nazianzus, in Byzantion 57 (1987), pp. 93-113: 106-108, 111, 112 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. O d o , Pietro, da Montopoli (1420/1425 ca.-1463): Per manoscritti da lui allestiti o annotati: G. DONATI, Pietro Odo da Montopoli e la biblioteca di Niccolò V, con osservazioni sul De orthographia di Tortelli, Roma 2000 (RR inedita, 21. Saggi), pp. 68-71, 75-92 [per notizie relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. O l i v i , Petrus Iohannis (Pierre Jean-Olieu: 1248 ca.-1298): A. CICERI, Petri Iohannis Olivi opera. Censimento dei manoscritti, Grottaferrata 1999 (Collectio Oliviana, 1) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 220]. Per la Lectura super Apocalipsim: P. VIAN, I codici vaticani della Lectura super Apocalipsim di Pietro di Giovanni Olivi, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, I, [2.1:103], pp. 229-257 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borgh.; Vat. lat.]. Per le opere esegetiche: P. VIAN, L’opera esegetica di Pietro di Giovanni Olivi: uno status quaestionis, in Archivum Franciscanum historicum 91 (1998), pp. 395-454: 435-454 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.].
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O n a s a n d e r (saec. I): A. DAIN, Les manuscrits d’Onésandros, [Paris] 1930 (Collection d’études anciennes), pp. 24-31, 53-56, 112-114 [con analisi dei manoscritti Pal. gr. 414, Vat. gr. 220, 1164]. O n o r i o , Giovanni: Cfr. H o n o r i u s , Iohannes, [3.2:501-504]. O p p i a n u s Anazarbensis (saec. II): Per gli Halieutica: R. VÁRI, A Ciliciai Oppianus Halieutikájának kézirati hagyománya, I, Budapest 1908, pp. 15-17 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; D. ROBIN, The Manuscript Tradition of Oppian’s Halieutica, in Bollettino dei Classici [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei, ser. III, 2 (1981), pp. 28-94 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. O r o s i u s , Paulus († post 418): J.M. BATELY — D.J.A. ROSS, A Check List of Manuscripts of Orosius Historia adversus paganos libri VII, in Scriptorium 15 (1961), pp. 329-334: 333334 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti illustrati: D.J.A. ROSS, Illustrated Manuscripts of Orosius, in Scriptorium 9 (1955), pp. 35-56 [con descrizione analitica del Vat. lat. 3340, ibid., pp. 36-46, e indicazioni relative al Vat. lat. 1976]. O r s i n i , Fulvio (1529-1600): Per manoscritti a lui appartenuti: P. DE NOLHAC, La bibliothèque de Fulvio Orsini. Contributions à l’histoire des collections d’Italie et à l’étude de la renaissance, Paris 1887 [rist. anast.: Genève-Paris 1976; ibid., pp. 333-396, è pubblicato l’Inventarium librorum Fulvi Ursini, relativo a manoscritti e stampati greci, latini e moderni, sulla base del Vat. lat. 7205; a pié di pagina sono offerte numerose identificazioni nei fondi: Vat. gr.; Vat. lat.; il volume è privo di indice dei manoscritti]. Cfr. anche: G. BELTRANI, I libri di Fulvio Orsini nella Biblioteca Vaticana, Roma 1886 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. Per i palinsesti fra i suoi manoscritti greci: JANZ, Palinsesti greci del «fondo Orsini» [3.1:715]. O r s i n i , Giordano († 1438), card.: Per manoscritti a lui appartenuti, recanti sottoscrizioni ebraiche: C. QUESTA, De duobus codicibus olim Iordani Ursini cardinalis hebraice subscriptis, cum tribus tabulis, accedit appendicula A. CAMPANA, Roma 1957 (Note e discus-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
sioni erudite, 6), pp. 9-14 [con descrizioni dei manoscritti Arch. Cap. S. Pietro D.168, H.49]. O s b e r n u s Glocestriensis (saec. XII): Per le Derivationes: F. BERTINI, Osberno di Gloucester, in Les manuscrits des lexiques et glossaires [3.1:143], pp. 283-297: 296-297 [con indicazioni relative ai manoscritti Chig. L.IV.104, Reg. lat. 1392, 1590]. O v i d i u s Naso, Publius (43 a.C.-17/18 d.C.): M. BUONOCORE, Aetas Ovidiana. La fortuna di Ovidio nei codici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Sulmona 1994 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Patetta; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Cfr. anche: M. BUONOCORE, I codici di Ovidio presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, in Rivista di cultura classica e medioevale 37 (1995), pp. 7-55 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Patetta; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; con indici delle opere, ibid., pp. 47-51, e cronologico dei manoscritti, ibid., pp. 51-55]; ID., La fortuna di Ovidio nei codici della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Metamorfosi (Sulmona, 20-22 novembre 1994). Atti, a cura di G. PAPPONETTI, Sulmona 1997, pp. 43-51; ID., Codici ignorati di Ovidio alla Biblioteca Apostolica Vaticana, in Quaderni del Dipartimento di scienze dell’antichità dell’Università degli studi di Salerno, XX, Napoli 1998, pp. 121-130. Per i Fasti: E.H. ALTON † — D.E.W. WORMELL — E. COURTNEY, A Catalogue of the Manuscripts of Ovid’s Fasti, in Bulletin [of the] Institute of Classical Studies [in the] University of London 24 (1977), pp. 37-63: 56-58 [con sommarie descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; M. BUONOCORE, Un nuovo codice dei Fasti di Ovidio: il Vaticano latino 13682 (aggiornamento al catalogo di Alton-Wormell-Courtney), in Aevum 69 (1995), pp. 101-114 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per le Heroides: per manoscritti miniati, M. ZAGGIA — M. CERIANA, I II, p. 929 manoscritti illustrati delle «Eroidi» ovidiane volgarizzate, Pisa 1996 (Scuola Normale Superiore di Pisa. Centro di Cultura Medievale, 6), pp. 81-82 e fig. 13 [con una descrizione del Ross. 1135]; per la dubbia epistula XV (Sappho Phaoni): M. BUONOCORE, Nuove acquisizioni di manoscritti ovidiani. L’«epistula XV» delle «Heroides», in Giornale italiano di filologia 46 (1994), pp. 237-253 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per le Metamorphoses: F. MUNARI, Catalogue of the mss of Ovid’s Metamorphoses, London 1957 (University of London. Institute of Classical Stud-
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ies in conjunction with the Warburg Institute. Bulletin Supplement 4), pp. 65-71 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; ID., Supplemento al catalogo dei manoscritti delle Metamorfosi ovidiane, in Rivista di filologia e di istruzione classica 93 (1965), pp. 288-297: 297 [con breve notizia supplementare sull’Urb. lat. 341]; F.T. COULSON, A Bibliographical Update and Corrigenda Minora to Munari’s Catalogue of the Manuscripts of Ovid’s Metamorphoses, in Manuscripta 38 (1994), pp. 3-22: 11-14 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; M. BUONOCORE, Note sui codici vaticani delle Metamorphoses di Ovidio, in Estudios humanísticos. Filología 17 (1995), pp. 67-93 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; F.T. COULSON, Addenda to Munari’s catalogues of the manuscripts of Ovid’s Metamorphoses, in Revue d’histoire des textes 25 (1995), pp. 91-127: 121-125 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Patetta; Reg. lat.; Vat. lat.]. Nessuna integrazione relativa a manoscritti vaticani in F. MUNARI, Secondo supplemento al catalogo dei manoscritti delle Metamorfosi ovidiane, in Studia Florentina Alexandro Ronconi sexagenario oblata, Roma 1970, pp. 275-280; F.T. COULSON, An Update to Munari’s Catalogue of the Manuscripts of Ovid’s Metamorphoses, in Scriptorium 42 (1988), pp. 111-112; ID., Addenda to Munari’s Catalogues of the Manuscripts of Ovid’s Metamorphoses (II), in Manuscripta 40 (1996), pp. 115-118. Per i manoscritti del commentario, cfr. anche: ID., Manuscripts of the «Vulgate» commentary on Ovid’s Metamorphoses. A Checklist, in Scriptorium 39 (1985), pp. 118-129: 126-128 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 1663, Vat. lat. 1598, e notizie relative all’Ott. lat. 1294], mentre non ci sono indicazioni relative a manoscritti vaticani in ID., Mss of the «Vulgate» Commentary on Ovid’s Metamorphoses: Addendum, in Scriptorium 41 (1987), pp. 263-264. Per la Consolatio ad Liviam, ritenuta spuria: M.D. REEVE, The Tradi- II, p. 929 tion of Consolatio ad Liviam, in Revue d’histoire des textes 6 (1976), pp. 79-98: 80 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.]. P a c h y m e r e s , Georgius (1242-1310 ca.): A. FAILLER, La tradition manuscrite de l’Histoire de Georges Pachymérès (livres VII-XIII), in Revue des études byzantines 47 (1989), pp. 91-181: 101110 [con descrizioni dei manoscritti Barb. gr. 199, 204; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 181]; cfr. anche: S. LAMPAKIS, Geþrgio" Pacumevrh" prwtevkdiko" kaä dikaiofuvlax. Eijsagwgik’ dokæmio / Georgios Pachymeris protekdikos and dikaiophylax. An introductory essay, *Aqhvna 2004 (*Eqnik’ @Idruma *Ereun§n. *Instito™to Buzantin§n *Ereun§n. Monografæe" / National Hellenic Research Foundation. Institute for Byzantine Research. Monographs, 5) [con brevi descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; cfr. l’indice analitico, ibid., p. 254].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
P a l a m a s , Gregorius (1294-1357): J. MEYENDORFF, Introduction à l’étude de Grégoire Palamas, Paris 1959 (Patristica Sorbonensia, 3), pp. 341-384 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. gr.; Vat. gr.]. P a n e g y r i c i Latini: D. LASSANDRO, Inventario dei manoscritti dei Panegyrici Latini, in Invigilata Lucernis 10 (1988), pp. 107-200: 109-119, 165-171 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. P a p p u s Alexandrinus (saec. IV): Per la Collectio mathematica: A.P. TREWEEK, Pappus of Alexandria. The Manuscript Tradition of the Collectio Mathematica, in Scriptorium 11 (1957), pp. 195-233: 198, 206-209 e passim [con analisi e notizie relative ai manoscritti Urb. gr. 72, Vat. gr. 218, 1725]. P a r d u s , Gregorius (1070 ca.-1156), metropolita Corinthius: Per il De dialectis: D. XHARDEZ, Le Perä dialevktwn de Grégoire de Corinthe: inventaire préalable à l’histoire du texte, in Byzantion 59 (1989), pp. 283290: 289 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. P a r e n t u c e l l i , Tommaso: Cfr. N i c o l a u s V (Tommaso Parentucelli), papa (con rinvii a [2.1:61; 3.1: 908; 3.2:688]. P a r r a s i o , Aulo Giano (1470-1521): C. TRISTANO, La biblioteca di un umanista calabrese: Aulo Giano Parrasio, Manziana [1988?] [con identificazioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.; Pal. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Cfr. anche: L. FERRERI, I codici parrasiani della Biblioteca Vaticana, con particolare riguardo al Barberiniano Greco 194, appartenuto a Giano Lascaris, in A.I.O.N. Annali dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Dipartimento di Studi del Mondo Classico e del Mediterraneo Antico. Sezione filologico-letteraria 24 (2002) [= Parrhasiana, II: Atti del II Seminario di Studi su Manoscritti Medievali e Umanistici della Biblioteca Nazionale di Napoli. Napoli, 20-21 ottobre 2000, a cura di G. ABBAMONTE, L. GUALDO ROSA e L. MUNZI], pp. 189-223 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.]; cfr. anche: FERRERI, Il codice Barberiniano greco 194 [3.2:555].
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P a t r i z i Piccolomini, Agostino (1435 ca.-1496): Per manoscritti a lui appartenuti: R. AVESANI, Per la biblioteca di Agostino Patrizi Piccolomini vescovo di Pienza, in Mélanges Eugène Tisserant [3.1:165], VI, pp. 1-87: 38-73 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Vat. lat.], 74-78 [«Codici con scrittura del Patrizi», con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Vat. lat.]. P a u l u s Diaconus (720 ca.-799): Per la Vita Gregorii Magni: O. LIMONE, La tradizione manoscritta della «Vita Gregorii Magni» di Paolo Diacono (B.H.L. 3639). Censimento dei testimoni, in Studi medievali, ser. III, 29 (1988), pp. 887-953: 948-952 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Reg. lat.; Vat. lat.]. P a u l u s Venetus (Paolo Nicoletti, ca. 1370-1428): Ch.H. LOHR, A Note on Manuscripts of Paulus Venetus, Logica, in Manuscripta 17 (1973), pp. 35-36 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Vat. lat.]. P a u s a n i a s (saec. II): Per la Descriptio Graeciae: A. DILLER, The Manuscripts of Pausanias, in Transactions and Proceedings of the American Philological Association 88 (1957), pp. 169-188: 180 [rist. anast. in ID., Studies in Greek Manuscript Tradition [3.1:310], pp. 163-182: 174; rist. anche in Griechische Kodikologie und Textüberlieferung, hrsg. von D. HARLFINGER, Darmstadt 1980, pp. 501-525; con una descrizione del Pal. gr. 56]; cfr. anche: A. DILLER, Pausanias in the Middle Ages, in Transactions and Proceedings of the American Philological Association 87 (1956), pp. 84-97: 87, 92-94 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. gr. 73, 129, Vat. gr. 701]; J. IRIGOIN, Les manuscrits de Pausanias, quarante ans après. Hommage à la mémoire d’Aubrey Diller, in Éditer, traduire, commenter Pausanias en l’an 2000. Actes du colloque de Neuchâtel et de Fribourg (1822 septembre 1998) (...), Éd. par D. KNOEPFLER et M. PIÉRART, avec le concours de Th. CHÂTELAIN, D. CHIEKOVA et F. MARCHAND, Genève 2001 (Université de Neuchâtel. Recueil de travaux publiés par la Faculté des lettres et sciences humaines, 49), pp. 9-24: 12, 13 e passim [con notizie relative ai manoscritti Pal. gr. 56, Vat. gr. 2236]. P e d i a s i m u s , Iohannes (1240 ca.-1310/1314): Per i suoi scoli a Cleomede (sec. II): TODD, An Inventory of the Manuscripts of Cleomedes [3.2:300]. P e r a l d u s , Guilielmus (saec. XIII): M. VERWEIJ, The Manuscript Transmission of the Summa de virtutibus by Guilielmus Peraldus. A Preliminary Survey of the Manuscripts, in Medioevo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Rivista di storia della filosofia medievale 31 (2006), pp. 103-296: 202-206, 279-280, 284-286, 292 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. P e r o t t i , Niccolò (1429/1430-1480): Per manoscritti autografi o appartenutigli: G. MERCATI, Per la cronologia della vita e degli scritti di Niccolò Perotti arcivescovo di Siponto, Roma 1925 (Studi e testi, 44), pp. 129-139 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; A. MARUCCHI, Codici di Niccolò Perotti nella Biblioteca Vaticana, in Humanistica Lovaniensia 34A (1985) [= Roma humanistica. Studia in honorem Rev.i adm. Dni Dni Iosaei Ruysschaert, collegit et edidit I. IJSEWIJN], pp. 99-125 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. P e t o s i r i d i s epistula ad Nechepsum regem: Per la tradizione latina: Th.G. TOLLES, The Latin Tradition of the Epistola Petosiridis, in Manuscripta 26 (1982), pp. 50-60: 53-54, 55-56 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 176, Reg. lat. 1625, Ross. 144]. P e t r a r c a , Francesco (1304-1374): E. NARDUCCI, Catalogo dei codici petrarcheschi delle Biblioteche Barberina, Chigiana, Corsiniana, Vallicelliana e Vaticana e delle edizioni petrarchesche esistenti nelle biblioteche pubbliche di Roma, Roma 1874, pp. 3-27, 38-69 [con sommarie descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; M. VATTASSO, I codici petrarcheschi della Biblioteca Vaticana, Roma 1908 (Studi e testi, 20) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: E. PELLEGRIN, Manuscrits de Pétrarque à la Bibliothèque Vaticane. Supplément au catalogue de Vattasso, Padova 1976 (Censimento dei codici petrarcheschi, 5) [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; si tratta di descrizioni apparse anche in altra sede: EAD., Manuscrits de Pétrarque à la Bibliothèque Vaticane. Supplément au catalogue de Vattasso, in Italia medioevale e umanistica 18 (1975), pp. 73138; EAD., Manuscrits (...). Addendum, in Italia medioevale e umanistica pp. 493-497]. 19 (1976), Per il Canzoniere: E.H. WILKINS, The Making of the «Canzoniere» II, p. 929 and Other Petrarchan Studies, Roma 1951 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 38) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of Manuscripts», ibid., p. 423]; G. SAVOCA, Il Canzoniere di Petrarca tra codicologia ed ecdotica, Firenze 2008 (Polinnia, 20) [con descrizioni e analisi dei manoscritti Vat. lat. 3195, 3196, e descrizioni o notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 319].
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Per l’invettiva Contra eum qui maledixit Italie: M. BERTÉ, La tradizione dell’ultima invettiva di Francesco Petrarca, in Studi medievali e umanistici 4 (2006), pp. 69-136: 88-93 e passim [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per i Trionfi: G. GUERRINI, Il sistema di comunicazione di un «corpus» di manoscritti quattrocenteschi: i «Trionfi» del Petrarca, in Scrittura e civiltà 10 (1986), pp. 121-197: 172-173 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; G. GUERRINI FERRI, «I tempi e’ luoghi e l’opere leggiadre»: la tradizione della prevulgata e la fortuna dei «Trionfi» nel Quattrocento, in I luoghi dello scrivere da Francesco Petrarca [3.2:155], pp. 163-219: 181-182, 210-211 e passim [con elenchi e notizie relativi a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti integralmente o parzialmente autografi: A. PETRUCCI, La scrittura di Francesco Petrarca, Città del Vaticano 1967 (Studi e testi, 248), pp. 116-118 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.]. Per segni d’attenzione e marginalia figurati — sia autografi di Petrarca sia d’altra mano: di Giovanni Boccaccio (1313-1375), Landolfo Colonna (secc. XIIIXIV), Ildebrandino Conti († 1352) — in manoscritti appartenuti a Petrarca: M. FIORILLA, Marginalia figurati nei codici di Petrarca, Firenze 2005 (Biblioteca di «Lettere italiane». Studi e testi, 65) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; per i manoscritti vaticani citati, cfr. l’«Indice dei manoscritti», ibid., p. 92]. P e t r u s Aponensis, seu Paduanus: Cfr. P i e t r o d’Abano, [3.2:764-765]. P e t r u s Blesensis (1135 ca.-post 1212 ca.): Per il Compendium in Job: J. GILDEA, Extant Manuscripts of Compendium in Job by Peter of Blois, in Scriptorium 30 (1976), pp. 285-287: 286 [con indicazioni relative al Reg. lat. 53]. P e t r u s Cellensis (1115-1183): Per i sermoni: G. DE MARTEL, Recherches sur les manuscrits des sermons de Pierre de Celle, in Scriptorium 33 (1979), pp. 3-16: 7 [con notizie relative al Reg. lat. 345]. P e t r u s Damiani (1007-1072), s.: Per la Antilogus contra Iudaeos epistola: G. MICCOLI, Due note sulla tradizione manoscritta di Pier Damiani. Antilogus contra Iudaeos epistola. Il codice di San Pietro D 206 e il Vat. lat. 3797, Roma 1959 (Note e discussioni erudite, 8) [con descrizioni dei manoscritti Arch. Cap. S. Pietro D.206, Vat. lat. 3797].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
P e t r u s de Ebulo (1160 ca.-1220 ca.): Per il De balneis Puteolanis: S. MADDALO, Il De balneis Puteolanis di Pietro da Eboli. Realtà e simbolo nella tradizione figurata, Città del Vaticano 2003 (Studi e testi, 414), pp. 187-237 [con descrizioni e riproduzioni dei manoscritti Barb. lat. 311, Ott. lat. 2110, Ross. 379]. P e t r u s Lombardus (1100 ca.-1160): Per i commenti alle sue Sententiae: Repertorium Commentariorum in Sententias Petri Lombardi, collegit disposuit edidit F. STEGMÜLLER, I-II, Herbipoli (Würzburg) 1947 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. ibid., II: Indices, pp. 806-811]; cfr. anche: V. DOUCET, Commentaires sur les Sentences. Supplément au Répertoire de M. Frédéric Stegmueller, in Archivum Franciscanum historicum 47 (1954), pp. 88-170 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; ma non vi è un indice dei manoscritti; un certo numero di indicazioni relative a commenti anonimi contenuti in manoscritti vaticani, quindi schedati sotto la segnatura del manoscritto e non sotto il nome dell’autore, nella seconda puntata dell’articolo, ibid., pp. 400-427: 420-426, a proposito di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Ross.]. P i e r delle Vigne (1190 ca.-1249): Per le epistole: Handschriftenverzeichnis zur Briefsammlung des Petrus de Vinea, Bearbeitet von H.M. SCHALLER unter Mitarbeit von B. VOGEL, Hannover 2002 (Monumenta Germaniae Historica. Hilfsmittel 18), pp. 59-92, 454 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice, ibid., pp. X-XI]. P h a e d r u s (15 a.C. ca.-50 d.C.): S. BOLDRINI, Note sulla tradizione manoscritta di Fedro (i tre codici di età carolingia), Roma 1990 (Supplemento n. 9 al «Bollettino dei Classici» [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei), pp. 29-43 e passim [con descrizione del Reg. lat. 1616]. Pseudo-P h a l a r i s (saec. II): D. MURATORE, Le Epistole di Falaride. Catalogo dei manoscritti, La Spezia 2001 (Pleiadi. Studi sulla letteratura antica, 1), pp. 124-153 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. P h i l a g a t h u s Cerameus (saecc. XI-XII): Per le omelie: G. ROSSI TAIBBI, Sulla tradizione manoscritta dell’Omiliario di Filagato da Cerami, Palermo 1965 (Istituto Siciliano di Studi Bizantini e
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Neoellenici. Quaderni, 1), pp. 28-67 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr.]. Pseudo-P h o c y l i d e s : P. DERRON, Inventaire des manuscrits du Pseudo-Phocylide, in Revue d’histoire des textes 10 (1980), pp. 237-247: 246 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ross.; Vat. gr.]. P h o t i u s (810 ca.-post 893), patriarcha Constantinopolitanus (858-867, 877886): Per la Bibliotheca: E. MARTINI, Textgeschichte der Bibliotheke des Patriarchen Photios von Konstantinopel, I: Die Handschriften, Ausgaben und Übertragungen, Leipzig 1911 (Abhandlungen der Philologisch-historischen Klasse der Königl. Sächsischen Gesellschaft der Wissenschaften, 28/6) [con descrizioni e analisi relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice, ibid., p. 134]; cfr. anche: P. ELEUTERI, I manoscritti greci della Biblioteca di Fozio, in Quaderni di storia 26 (2000), nr. 51, pp. 111-156: 133-138 [con succinte descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. P i c o d e l l a M i r a n d o l a , Giovanni (1463-1494): Cfr. MERCATI, Codici latini Pico Grimani Pio [2.1:28]; BARTÒLA, Eliyhau del Medigo e Giovanni Pico della Mirandola [3.2:331]; Pico, Poliziano e l’Umanesimo di fine Quattrocento [3.3:52]. P i e t r o d’Abano (1250 ca.-1315/1316 ca.): L. THORNDIKE, Manuscripts of the writings of Peter of Abano, in Bulletin of the history of medicine 15 (1944), pp. 201-219 [con elenchi che includono manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per traduzioni latine sue e di Nicola da Reggio (saec. XIV) di opere di Galeno: M.-Th. D’ALVERNY, Pietro d’Abano traducteur de Galien, in Medioevo. Rivista di storia della filosofia medievale 11 (1985), pp. 19-64: 50-52 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.]. P i n d a r u s (518-438 a.C.): A. TURYN, De codicibus Pindaricis, Cracoviae 1932 (Polska Akademja Umiejètnoùci. Archiwum Filologiczne, 11) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 89 (i sigla sono sciolti ibid., pp. 1-2)]; J. IRIGOIN, Histoire du texte de Pindare, Paris 1952 (Études et commentaires, 13) [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. la «Liste des manuscrits de Pindare», ibid., pp. 438-440, e l’indice analitico, ibid., pp. 445, 455, 460].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
P l a n u d e s , Maximus (ca. 1260-1310): Per le epistole: P.L.M. LEONE, Per una nuova edizione critica delle epistole di Massimo Planude (I), in Byzantion 54 (1984), pp. 193-219: 198-199 [per il Pal. gr. 141]. Per la versione greca dei Disticha Catonis: ORTOLEVA, Massimo Planude e i Disticha Catonis [3.2:350]. Per il De verborum syntaxi: A. GUIDA, Sui lessici sintattici di Planude e Armenopulo, con edizione della lettera A di Armenopulo, in Prometheus 25 (1999), pp. 1-34: 3 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Urb. gr.; Vat. gr.]. Per manoscritti riconducibili a lui e alla sua cerchia: A. DILLER, Codices Planudei, in Byzantinische Zeitschrift 37 (1937), pp. 295-301: 295 [rist. anast. in ID., Studies in Greek Manuscript Tradition [3.1:310], pp. 341-347: 341; con indicazioni relative al Vat. gr. 177]; PÉREZ MARTÍN, La «escuela de Planudes»: notas paleográficas [3.2:373]. Per il suo lavoro filologico su Teocrito (sec. III a.C.): GALLAVOTTI, I codici planudei di Teocrito [3.2:931]; ID., Da Planude e Moscopulo alla prima edizione a stampa di Teocrito [3.2:933]. P l a t e a r i u s , Mathaeus († 1161): M. AUSÉCACHE, Un Liber iste, des Liber iste? Un Platearius, des Platearius? État des lieux d’un projet d’édition, in La Scuola Medica Salernitana. Gli autori e i testi [3.2:161], pp. 1-30: 30 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 1150, 1164]. P l a t i n a (Bartolomeo Sacchi, detto «il —», 1421-1481): Per il De honesta voluptate: M.E. MILHAM, The Manuscripts of Platina «De honesta voluptate...» and its Source, Martino, in Scriptorium 26 (1972), pp. 127-129 [con indicazioni relative al Pal. lat. 1303]. P l a t o (427-347 a.C.): The Plato Manuscripts. A New Index, prepared by the Plato Microfilm Project of the Yale University Library, under the Direction of R.S. BRUMBAUGH and R. WELLS, New Haven-London 1968, pp. 50-62 [all’interno dei «Manuscripts listed by Library»; con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; gli stessi manoscritti, ma in ordine diverso, sono elencati ibid., pp. 71-146, all’interno dei «Manuscripts listed by dialogue»; ma cfr. anche ibid., pp. 151 («Supplementary Index. Collated Manuscripts», con elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.), 154-156 («Index of Collators’ Abbreviations», con elenco di manoscritti del fondo Vat. gr.)]; cfr. Plato Manuscripts. A Catalogue of Microfilms in the Plato Microfilm Project, Yale University Library, ed. by R.S. BRUMBAUGH and R. WELLS, with the assistance of D. SCOTT and H.V. BOTSIS, I-II, New Haven 1962-1963 [nuova edizione: 1968-1973; inaccessibile a chi scrive]. Sul progetto cfr. anche:
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R.S. BRUMBAUGH — R. WELLS, The Plato Microfilm Project, in Yale University Library Gazette 34 (1960), pp. [1-4] [paginazione dell’estratto]; IID., Completing Yale’s Plato Microfilm Project, in Yale University Library Gazette 64 (1989), pp. 73-75; R.S. BRUMBAUGH, Plato Manuscripts: Toward a Completed Inventory, in Manuscripta 34 (1990), pp. 114-121: 115, 117-118 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Ross.; Vat. gr.]. Cfr. anche: L.A. POST, The Vatican Plato and its Relations, Middletown 1934 (Philological Monographs published by the American Philological Association, 4) [con succinte descrizioni e notizie relative ai fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. «List of Plato Manuscripts», ibid., pp. 74-79]; N.G. WILSON, A List of Plato Manuscripts, in Scriptorium 16 (1962), pp. 386-395: 390-392 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]; A. DILLER, Notes on the History of Some Manuscripts of Plato, in ID., Studies in Greek Manuscript Tradition [3.1:310], pp. 251-258 [con notizie relative ai manoscritti Barb. gr. 270, Vat. gr. 1]; L. PERRIA, A proposito del codice L di Platone. Problemi di datazione e di attribuzione, in Studi su codici e papiri filosofici. Platone, Aristotele, Ierocle, Firenze 1992 (Accademia Toscana di Scienze e Lettere «La Colombaria». Studi, 129; Studi e testi per il Corpus dei papiri filosofici greci e latini, 6), pp. 103-143 (con tavv. I-XIV f.t.): 129-136 e passim [con notizie relative ai manoscritti Vat. gr. 225, 226, 1029; ibid., pp. 120-126, notizie relative a manoscritti del copista noto come «anonimo K»: Vat. gr. 407, 1116, 2646]; D.J. MURPHY, Contribution to the History of Some Manuscripts of Plato, in Rivista di filologia e di istruzione classica 123 (1995), pp. 155168: 166-167 [con indicazioni relative al Pal. gr. 173]. Per il Charmides: D.J. MURPHY, The manuscripts of Plato’s Charmides, in Mnemosyne 43 (1990), pp. 316-340: 322, 326, 328-329, 331-332 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per il Lysis: S. MARTINELLI TEMPESTA, La tradizione testuale del Liside di Platone, Firenze 1997 (Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, 173; Sezione di filologia classica, 6) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. gli indici dei manoscritti, ibid., pp. 326, 327, 328329]. Per il Phaedo: A. CARLINI, Studi sulla tradizione antica e medievale del Fedone, Roma 1972 (Bibliotheca Athena, 10) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 215]. Per la Respublica: G.J. BOTER, The Textual Tradition of Plato’s Republic, diss. Univ. Amsterdam, Amsterdam 1986, p. 72 e passim [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per il Symposium: Ch. BROCKMANN, Die handschriftliche Überlieferung von Platons Symposion, Wiesbaden 1992 (Serta Graeca, 2), pp. 29-32 e passim [con descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Per il Theages: M. JOYAL, The Textual Tradition of [Plato], Theages, in Revue d’histoire des textes 28 (1998), pp. 1-53 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per le traduzioni latine d’età umanistica e rinascimentale (fino al 1600): J. HANKINS, Plato in the Italian Renaissance, II, Leiden-New YorkKøbenhavn-Köln 1990 (Columbia Studies in the Classical Tradition, 17/1-2), pp. 721-732 [con sommarie descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Bonc.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. anche, per altri manoscritti menzionati nello studio ma non descritti nelle pagine sopra citate, ibid., II, p. 832, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Precedentemente: ID., Latin Translations of Plato in the Renaissance, diss. Columbia University 1984, pp. 246-256 [con sommarie descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Bonc.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. P l a u t u s , Titus Maccius (250 ca.-184 a.C.): A. TONTINI, Censimento critico dei manoscritti plautini, I: Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma 2002 (Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di scienze morali, storiche e filologiche. Memorie, ser. IX, 15/4) [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: K.H. CHELIUS, Die codices minores des Plautus, BadenBaden 1989 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 160]. Per la recensio Poggiana: C. QUESTA, Per la storia del testo di Plauto nell’Umanesimo, I: La «recensio» di Poggio Bracciolini, Roma 1968 (Quaderni Athena, 6) [con analisi relative ai manoscritti Vat. lat. 1629, 3870; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., p. 64, per ulteriori indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Vat. lat.]. Plethon: Cfr. G e m i s t u s , Georgius Plethon, [3.2:404]. P l i n i u s Caecilius Secundus, Caius (61-114): D. JOHNSON, The Manuscripts of Pliny’s Letters, in Classical Philology 7 (1912), pp. 66-75: 69-72, 74, 75 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. P l o t i n u s (203/206-270): Per le Enneades: P. HENRY, Études plotiniennes, II: Les manuscrits des Ennéades, Paris 1941 (Museum Lessianum. Section philosophique, 2) [con
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descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. la «Table des matières», ibid., pp. 350351]. P l u t a r c h u s (50 ca.-127): M. MANFREDINI, Codici plutarchei contenenti «Vitae» e «Moralia», in Quaderni del Dipartimento di scienze dell’antichità [dell’]Università degli studi di Salerno, II, Salerno 1988 [= A. GARZYA — G. GIANGRANDE — M. MANFREDINI, Sulla tradizione manoscritta dei «Moralia» di Plutarco. Atti del Convegno salernitano del 4-5 dicembre 1986, a cura di I. GALLO], pp. 103-138 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: M. MANFREDINI, Osservazioni su codici plutarchei, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, ser. III, 20 (1990), pp. 797-829 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; ID., Altre osservazioni su codici plutarchei, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, ser. IV, 1 (1996), pp. 653-709 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.]. Per i Moralia: H. WEGEHAUPT, Plutarchstudien in italienischen Bibliotheken, Cuxhaven 1906, pp. 9-25; 41-42 [con descrizioni ed elenchi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; F. VENDRUSCOLO, La «recensione Q» dei Moralia: Plutarco edito da Demetrio Triklinios?, in Bollettino dei Classici [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei, ser. III, 13 (1992), pp. 59-106 (con 5 tavv. f.t.): 62, 65 [con indicazioni, per la tradizione manoscritta nel suo complesso, relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; e, per quanto attiene alla «recensione Q», con una descrizione dell’Urb. gr. 98]. Precedentemente: W. HAHN, De Plutarchi Moralium codicibus quaestiones selectae, Cracow 1905 [inaccessibile a chi scrive]. In particolare, per gli Aetia Graeca e gli Aetia Romana: J.B. TITCHENER, The manuscript tradition of Plutarch’s Aetia graeca and Aetia romana, in University of Illinois Studies in Language and Literature 9 (1924), pp. 257-316: 262-263 e passim [con descrizioni e analisi dei manoscritti Reg. gr. 80, Vat. gr. 139, 1013]. Per il De audiendis poëtis: E. VALGIGLIO, In margine alla tradizione manoscritta del De audiendis poetis di Plutarco, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 15 (1967), pp. 107-113: 108, 109-110, 112-113 [con descrizioni dei manoscritti Urb. gr. 100, Vat. gr. 1009, 1012, 1015]. Per il De audiendo: B. HILLYARD, The Medieval Tradition of Plutarch, De audiendo, in Revue d’histoire des textes 7 (1977), pp. 1-56 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per il De exilio: R. CABALLERO, La tradición manuscrita del De exilio de Plutarco, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, ser. IV, 5 (2000), pp. 159-185: 164-166 e passim [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Urb. gr.; Vat. gr.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Per il De remediis: N. MANN, The manuscripts of Plutarch’s «De remediis»: a checklist, in Italia medioevale e umanistica 14 (1971), pp. 57-90: 75-76, 83-84 [con elenco e succinte descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per il De tranquillitate animi: S. MARTINELLI TEMPESTA, Studi sulla tradizione testuale del De tranquillitate animi di Plutarco, Firenze 2006 (Accademia Toscana di Scienze e Lettere «La Colombaria». Studi, 232), pp. 6-29 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. anche gli addenda, ibid., p. 271, e inoltre l’indice dei manoscritti citati, ibid., p. 261, per manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per le Vitae parallelae: K. ZIEGLER, Die Überlieferungsgeschichte der vergleichenden Lebensbeschreibungen Plutarchs, Leipzig 1907 [inaccessibile a chi scrive]; M. MANFREDINI, Codici minori delle Vite, in Estudios sobre Plutarco: obra y tradición. Actas del I Symposion español sobre Plutarco. Fuengirola 1988, Málaga 1990, pp. 9-20 [inaccessibile a chi scrive]. Per la Vita Solonis: M. MANFREDINI, La tradizione manoscritta della Vita Solonis di Plutarco, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, ser. III, 7 (1977), pp. 945-998: 957-960 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per le Vitae Lycurgi et Numae: M. MANFREDINI, Nuovo contributo allo studio della tradizione manoscritta di Plutarco. Le Vitae Lycurgi et Numae, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, ser. III, 11 (1981), pp. 33-68: 39-41 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per le versioni latine delle Vitae: M. PADE, The Reception of Plutarch’s Lives in Fifteenth-Century Italy, II, Copenhagen 2007, pp. 253-266 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., p. 335]. Per le pseudo-plutarchee Vitae decem oratorum: C.G. LOWE, The manuscript-tradition of pseudo-Plutarch’s Vitae decem oratorum, in University of Illinois Studies in Language and Literature 9 (1924), pp. 407-457: 422-423 e passim [con succinte descrizioni e analisi di manoscritti dei fondi: Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. P o d i a n i , Prospero († 1615): Per manoscritti a lui appartenuti: J. BIGNAMI ODIER, Des manuscrits de Prospero Podiani à la Bibliothèque Vaticane, in Studi di bibliografia e di storia in onore di Tammaro De Marinis, I, Verona 1964, pp. 91-134: 107-134 [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Vat. gr.; Vat. lat.]. P o l i z i a n o (Angelo Ambrogini, detto «il —», 1454-1494): I. MAÏER, Les manuscrits d’Ange Politien. Catalogue descriptif (...), Genève 1965 (Travaux d’Humanisme et Renaissance, 70), pp. 259-297 [con de-
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scrizioni di manoscritti dei fondi: Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Ross.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Cfr. anche: FRYDE, Greek Manuscripts in the Private Library of the Medici [3.2:656]. Per la sua mano greca, cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Angelus Politianus. P o l y b i u s (205/203-120 ca. a.C.): J.M. MOORE, The Manuscript Tradition of Polybius, Cambridge 1965 (Cambridge Classical Studies) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’«Index of manuscripts», ibid., pp. 184-187]. P o m e r i u s , Iulianus (saecc. V-VI): Per il De vita contemplativa: M.L.W. LAISTNER, The influence during the Middle Ages of the treatise «De vita contemplativa» and its surviving manuscripts, in Miscellanea Giovanni Mercati, II, [3.2:248], pp. 344-358: 354-355 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. P o r c a r i , Stefano († 1453): Per le orazioni dall’arengo di Firenze durante la sua magistratura di capitano del popolo: M. MIGLIO, «Viva la libertà et populo de Roma». Oratoria e politica: Stefano Porcari, in Palaeographica Diplomatica et Archivistica [2.1:92], I, pp. 381-428: 396-397 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. P r a e p o s i t i n u s Cremonensis, cancellarius Parisiensis († 1210): Praepositini Cancellarii Parisiensis (1206-1210) Opera omnia, I: La vie et les œuvres de Prévostin, par G. LACOMBE, Le Saulchoir, Kain 1927 (Bibliothèque thomiste, 11) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 211]. P r i s c i a n u s Caesariensis (saecc. V-VI): M. PASSALACQUA, I codici di Prisciano, Roma 1978 (Sussidi eruditi, 29), pp. 299-348 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Nessuna indicazione relativa a manoscritti vaticani in C. JEUDY, Complément à un catalogue récent des manuscrits de Priscien, in Scriptorium 36 (1982), pp. 313-325; EAD., Nouveau complément à un catalogue récent des manuscrits de Priscien, in Scriptorium 38 (1984), pp. 140-150. G. BALLAIRA, Per il catalogo dei codici di Prisciano, Torino 1982, pp. 100-109 [per le opere grammaticali; con descrizioni di manoscritti dei fondi:
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II, p. 929 [P o r z i o, Lorenzo]
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Chig.; Ott. lat.; Vat. lat.], 180-191 [per la Perihegesis; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.], 283-284 [integrazioni e rettifiche alle descrizioni di M. Passalacqua per manoscritti di opere grammaticali dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.], 308-311 [«Addenda», a proposito dei manoscritti Reg. lat. 2062, Vat. lat. 10240]. Per le Institutiones, cfr. anche: M. GIBSON, Priscian, «Institutiones Grammaticae»: a Handlist of Manuscripts, in Scriptorium 26 (1972), pp. 105-124: 120-121 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per l’Institutio de nomine, pronomine et verbo, cfr. anche: C. JEUDY, L’Institutio de nomine, pronomine et verbo de Priscien. Manuscrits et commentaires médiévaux, in Revue d’histoire des textes 2 (1972), pp. 73-144: 133-141 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per le Partitiones XII versuum Aeneidos principalium, cfr. anche: C. JEUDY, La tradition manuscrite des Partitiones de Priscien et la version longue du commentaire de Rémi d’Auxerre, in Revue d’histoire des textes 1 (1971), pp. 123143 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per frammenti di manoscritti conservatisi come fogli di guardia di incunaboli: BUONOCORE, Fogli di guardia manoscritti [3.1:233]. P r o b a t a r e s , Manuel († 1581): Per manoscritti da lui copiati: P. CANART, Les manuscrits copiés par Emmanuel Provataris (1546-1570 environ). Essai d’étude codicologique, in Mélanges Eugène Tisserant [3.1:165], VI, pp. 173-287 (con 18 tavv. f.t.): 234-262 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], I, pp. 33-165: 94122; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. ManouhVl Probatavrh". P r o c l u s Constantinopolitanus († 446 ca.), s.: Per le omelie: F.J. LEROY, L’homilétique de Proclus de Constantinople. Tradition manuscrite, inédits, études connexes, Città del Vaticano 1967 (Studi e testi, 247), pp. 44-140 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. sir.; cfr. la «Table des manuscrits cités», ibid., p. 381]. P r o c o p i u s Caesariensis (500 ca.-560 ca.): M.K. KALLI, The Manuscript Tradition of Procopius’ Gothic Wars. A Reconstruction of Family y in the light of a hitherto unknown Manuscript (Athos, Lavra H-73), München-Leipzig 2004 (Beiträge zur Altertumskunde, 205), p. 142 e passim [con descrizione del Reg. gr. 84].
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P r o p e r t i u s , Sextus (saec. I a.C.): M. BUONOCORE, Properzio nei codici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Premessa di P. FEDELI, Assisi 1995 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cfr. anche: T. SIMAR, Les manuscrits de Properce du Vatican, Louvain-Paris 1909 (Publications du Musée Belge. Revue de philologie classique, 3), pp. 79-98 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; A.C. FERGUSON, The Manuscripts of Propertius, Chicago, Ill. 1934 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. «A List of Propertius Manuscripts», ibid., p. 67]; J.L. BUTRICA, The Manuscript Tradition of Propertius, Toronto-Buffalo-London 1984 (Phoenix. Supplementary Volume 17), pp. 299-316 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti properziani, ibid., pp. 353-354, e quello dei manoscritti non properziani, ibid., p. 364]; M. BUONOCORE, Excerpta di Properzio alla Biblioteca Vaticana, in Bollettino di studi latini 25 (1995), pp. 59-65 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]; ID., Fortuna iconografica del testo di Properzio nei secoli XV e XVI (dal materiale in possesso della Biblioteca Apostolica Vaticana), in Commentatori e traduttori di Properzio dall’Umanesimo al Lachmann. Atti del convegno internazionale, Assisi, 28-30 ottobre 1994, Assisi 1996, pp. 189-199 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per frammenti di manoscritti conservatisi come fogli di guardia di incunaboli: ID., Fogli di guardia manoscritti [3.1:233]. P r o t e v a n g e l i u m Iacobi: Per il testo greco: É. DE STRYCKER, De griekse Handschriften van het Protevangelie van Jacobus. De Protevangelii Iacobi codicibus Graecis, Brussel 1968 (Mededelingen van de Koninklijke Vlaamse Academie voor Wetenschappen, Letteren en Schone Kunsten van België. Klasse der Letteren, 30/1), pp. 34-44 [con sommarie descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]; anche in versione tedesca, in ID., Die griechischen Handschriften des Protoevangeliums Iacobi, in Griechische Kodikologie und Textüberlieferung [3.2:732], pp. 577-612. Per la versione latina: J.-D. KAESTLI, Le Protoévangile de Jacques en latin. État de la question et perspectives nouvelles, in Revue d’histoire des textes 26 (1996), pp. 41-102: 48-49 [con descrizione del Reg. lat. 537]. P s e l l u s , Michaël (1018 ca.-post 1078): P. MOORE, Iter Psellianum. A detailed listing of manuscript sources for all works attributed to Michael Psellos, including a comprehensive bibliography, Toronto 2005 (Subsidia Mediaevalia, 26) [con indicazioni relative a manoscritti
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Ross.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 742-748]. Per le lettere, cfr. anche: E.N. PAPAIOANNOU, Das Briefcorpus des Michael Psellos. Vorarbeiten zu einer kritischen Edition, in Jahrbuch der österreichischen Byzantinistik 48 (1998), pp. 67-117: 74-80 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr.]. Per testimoni italogreci delle sue opere: JACOB, La réception de la littérature byzantine dans l’Italie méridionale [3.2:946], pp. 55-63 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Vat. gr.; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., p. 66].
II, p. 929
P t o l e m a e u s , Claudius (saec. II): Per i più antichi manoscritti della Geographia: A. DILLER, Lists of Provinces in Ptolemy’s Geography, in Classical Philology 34 (1939), pp. 228-238: 229 [rist. anast. in ID., Studies in Greek Manuscript Tradition [3.1:310], pp. 87-97: 88; con indicazioni relative ai manoscritti Urb. gr. 82, Vat. gr. 177, 191]; cfr. anche: ID., The Oldest Manuscripts of Ptolemaic Maps, in Transactions of the American Philological Association 71 (1940), pp. 62-67 [rist. anast. in ID., Studies in Greek Manuscript Tradition [3.1:310], pp. 99-107; con indicazioni relative al manoscritto Urb. gr. 82]. Per i manoscritti più rilevanti: ID., De Ptolemaei Geographiae codicibus editionibusque, in CLAUDII PTOLEMAEI Geographia, ed. C.F.A. NOBBE, rist. anast. Hildesheim 1966, pp. V-XV: V-X [prolegomena, ristampati anastaticamente in DILLER, Studies in Greek Manuscript Tradition [3.1:310], pp. 125-135: 125-130; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche, da ultimo: M.G. SCHMIDT, Die Nebenüberlieferung des 6. Buches der Geographie des Ptolemaios, Wiesbaden 1999 [inaccessibile a chi scrive]. Per la Syntaxis mathematica, o Almagestum: P. KUNITZSCH, Der Almagest. Die Syntaxis Mathematica des Claudius Ptolemäus in arabisch-lateinischer Überlieferung, Wiesbaden 1974 [inaccessibile a chi scrive]. Per i Prüceiroi kanüne": A. TIHON, Les Tables faciles de Ptolémée dans les manuscrits en onciale (IXe-Xe siècle), in Revue d’histoire des textes 22 (1992), pp. 47-87 [con notizie, però, non solo per manoscritti in maiuscola, dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.; Vat. sir.]. P y t h a g o r a s (582 ca.-496 a.C.): Per il Carmen aureum: P. DERRON, Inventaire des manuscrits des Vers d’or pythagoriciens, in Revue d’histoire des textes 22 (1992), pp. 1-17: 14-15 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Q u e s v e l , Petrus (saec. XIV): Per il Directorium iuris: R. LIOI, Il Directorium Juris del francescano Pietro Quesvel nei sermoni domenicali di San Giacomo della Marca, in Studi
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francescani 59 (1962), pp. 213-269: 223-225 [con descrizioni dei manoscritti Arch. Cap. S. Pietro A.30, Vat. lat. 2317]. Q u i n t i l i a n u s , Marcus Fabius (35 ca.-95/100 ca.): J. COUSIN, Recherches sur Quintilien. Manuscrits et éditions, Paris 1975 (Collection d’études anciennes) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 180]. Per manoscritti dell’Institutio oratoria circolanti nell’Inghilterra medievale cfr. anche: GALLICK, Medieval Rhetorical Arts in England [3.1:752], pp. 94-95 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Q u i n t u s Smyrnaeus (saec. IV): F. VIAN, Histoire de la tradition manuscrite de Quintus de Smyrne, Paris 1959 (Publications de la Faculté des Lettres de l’Université de Clermont, IIème sér., 7), pp. 10-12 e passim [con notizie e analisi relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. R a b a n u s Maurus: Cfr. H r a b a n u s Magnentius Maurus, [3.2:508-511]. R a f f a e l l o Sanzio (1483-1520): Cfr. Raffaello e la Roma dei papi. Catalogo della mostra [3.3:30]. R e g u a r d a t i , Benedetto (1398 ca.-1469): Per manoscritti delle traduzioni italiane del Libellus de conservatione sanitatis: M. NICOUD, Les traductions vernaculaires d’ouvrages diététiques au Moyen Âge: recherches sur les versions italiennes du Libellus de conservatione sanitatis de Benedetto Reguardati, in Les traducteurs au travail. Leurs manuscrits et leurs méthodes. Actes du Colloque international organisé par le «Ettore Majorana Centre for Scientific Culture» (Erice, 30 septembre-6 octobre 1999), éd. par J. HAMESSE, Turnhout 2001 (Textes et études du Moyen Âge, 18), pp. 471-493 [con indicazioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Reg. lat.; Vat. lat.]. R e m i g i u s Autissiodorensis (841 ca.-908): Per il Commento al Vangelo di Matteo: GORMAN, Codici manoscritti della Badia Amiatina nel secolo XI [3.1:47], pp. 94-98 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per il Commento ai Disticha Catonis: ALCAMESI, Remigius’ Commentary to the Disticha Catonis [3.2:349].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Per il Commento all’Ars minor di Donato (sec. IV): JEUDY, Israël le grammairien [3.2:354]. Per il Commento alle Partitiones di Prisciano (secc. V-VI): JEUDY, La tradition manuscrite des Partitiones de Priscien [3.2:827]. R h e s i n u s , Constantinus (saec. XVI): Per manoscritti da lui vergati: P. CANART, Constantin Rhésinos, théologien populaire et copiste de manuscrits, in Studi di bibliografia e di storia in onore di Tammaro De Marinis, I, [3.2:815], pp. 241-271: 259-266, 270-271 [rist. anast. in ID., Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], I, pp. 167-203: 191-198, 202-203; con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Reg. gr. Pio II; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. KwnstantÔno" &Resinü". R i c h a r d u s de Mediavilla (1247/1249-1302/1308):
W. LAMPEN, Liste alphabétique des manuscrits de Richard de Mediavilla, in La France franciscaine 20 (1937), pp. 73-75: 74 [elenco, che include i manoscritti Borgh. 361, Vat. lat. 122, 863, 868].
II, p. 930
R i c h a r d u s de Sancto Victore († 1173): R. GOY, Die handschriftliche Überlieferung der Werke Richards von St. Viktor im Mittelalter, Turnhout 2005 (Bibliotheca Victorina, 18) [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 430]. Per il De XII patriarchis, o Beniamin minor: J. CHÂTILLON, Le De duodecim patriarchis ou Beniamin minor de Richard de Saint-Victor. Description et essai de classification des manuscrits, in Revue d’histoire des textes 21 (1991), pp. 159-236: 230-231 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.]. R o l a n d i n u s de Passageriis († 1297/1300): M. BERTRAM, I manoscritti delle opere di Rolandino conservati nelle biblioteche italiane e nella Biblioteca Vaticana, in Rolandino e l’Ars Notaria da Bologna all’Europa. Atti del convegno nazionale di studi storici sulla figura e l’opera di Rolandino organizzato dal Consiglio Notarile di Bologna sotto l’egida del Consiglio Nazionale del Notariato, Bologna (...), 9-10 ottobre 2000, a cura di G. TAMBA, Milano 2002, pp. 683-718 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borgh.; Chig.; Pal. lat.; Patetta; Urb. lat.; Vat. lat.]. R o m a n d e F o r t u n e et de Félicité B. ATHERTON — J.K. ATKINSON, Les manuscrits du «Roman de Fortune et de Félicité», in Revue d’histoire des textes 22 (1992), pp. 169-251: 219-220 [descrizione del Reg. lat. 1518].
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Roman de la Rose E. LANGLOIS, Les manuscrits du Roman de la Rose. Description et classement, Lille-Paris 1910 (Travaux et mémoires de l’Université de Lille, n.s., I: Droit, Lettres, 7), pp. 181-183 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.]; E. KÖNIG, Die Liebe im Zeichen der Rose. Die Handschriften des Rosenromans in der Vatikanischen Bibliothek, Stuttgart-Zürich 1992 (Belser Bildgeschichte des Mittelalters) [con descrizioni, ibid., pp. 63-64, notizie e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.]. S a b u n d e , Ramón († 1436): H. SANTIAGO-OTERO, Manuscritos del Liber creaturarum de Ramón Sabunde, in Revista española de teología 37 (1977), pp. 423-425 [rist. in ID., Manuscritos de autores medievales hispanos [3.2:452], I, pp. 61-65; elenco, che include il Reg. lat. 397].
S a l l u s t i u s Crispus, Caius (86-34 a.C.): Per manoscritti in scrittura «capitale rustica»: SEIDER, Paläographie der lateinischen Papyri, II/1: Texte klassischer Autoren [3.1:727], p. 63 [per il Reg. lat. 1283B]. S a l u t a t i , Coluccio (1331-1406): Per le lettere di Stato: Lettere di Stato di Coluccio Salutati. Cancellierato fiorentino (1375-1406). Censimento delle fonti e indice degli incipit della tradizione archivistico-documentaria, I, a cura di A. NUZZO, Roma 2008 (Nuovi studi storici, 77), p. 17 [per il Cappon. 147; ma non vi è un indice dei manoscritti citati nel censimento]. Per manoscritti a lui appartenuti: T. DE ROBERTIS — S. ZAMPONI, Libri e copisti di Coluccio Salutati: un consuntivo, in Coluccio Salutati e l’invenzione dell’Umanesimo, a cura di T. DE ROBERTIS, G. TANTURLI, S. ZAMPONI, [catalogo della mostra: Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 2 novembre 2008-30 gennaio 2009], Firenze 2008, pp. 345-363: 348-350, 352-354, 359 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; ibid., p. 350, sono segnalati gli autografi individuati nei manoscritti Chig. L.VIII.305, Vat. lat. 2063, 3110]. S a n n a z a r o , Iacopo (1457 ca.-1530): Per i Carmina: A. ALTAMURA, La tradizione manoscritta dei «Carmina» del Sannazaro, Napoli 1957 (Studi e testi umanistici, ser. I: Studi di storia letteraria, 5), pp. 16-17, 45-49 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.].
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II, p. 930 [S a l e r n u s magister]
276
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
S a v o i a , famiglia: Per manoscritti miniati legati a membri del casato: S. EDMUNDS, Catalogue des manuscrits savoyards, in Les manuscrits enluminés des comtes et ducs de Savoie, Études publiées par A. PARAVICINI BAGLIANI, Introduction de E. CASTELNUOVO, Torino 1990, pp. 193-230: 213 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 538, 540]. S c u t a r i o t e s , Theodorus (saecc. XIII-XIV): Per codici da lui posseduti: D’AIUTO, Note ai manoscritti del Menologio Imperiale, I [3.2:61], pp. 221-222 [con analisi del Vat. gr. 636]. S e d u l i u s (saec. V): C.P.E. SPRINGER, The manuscripts of Sedulius. A provisional list, Philadelphia 1995 (Transactions of the American Philosophical Society, 85/5) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 221]. S e n e c a , Lucius Annaeus (5/4 a.C.-65 d.C.): M. BUONOCORE, Seneca nei manoscritti vaticani, in Seneca. Mostra bibliografica e iconografica, [catalogo della mostra: Roma, Teatro dei Dioscuri, 19 gennaio-24 febbraio 1999], a cura di F. NIUTTA e C. SANTUCCI, Roma 1999, pp. 195-220 [con note su manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; e schede relative ai manoscritti Vat. lat. 2202, 2214, 7319]; ID., Per un iter tra i codici di Seneca alla Biblioteca Apostolica Vaticana: primi traguardi, in Giornale italiano di filologia 52 (2000), pp. 17-100 [con notizie ed essenziali descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; con un indice delle opere, ibid., pp. 96-100]. Cfr. anche: ID., I «Seneca vaticani» della Biblioteca del Collegio Capranica, in RR. Roma nel Rinascimento. Bibliografia e note (1998), pp. 279-296 [con descrizioni dei manoscritti Ross. 559, 604, Vat. lat. 7319]; J. FOHLEN, Deux manuscrits jumeaux de Sénèque et leur demi-frère. Vatican, Pal. lat. 1451; Paris, B.N., lat. 17911; Copenhague, Ny. Kgl. Saml., 57b Fol., in Scriptorium 29 (1975), pp. 62-66 [con descrizione e analisi del Pal. lat. 1451]. Cfr. anche: Seneca. Una vicenda testuale, [catalogo della mostra: Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 2 aprile-2 luglio 2004], a cura di T. DE ROBERTIS e G. RESTA, Firenze 2004 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Borgh.; Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 434]; M. BUONOCORE, La presenza dell’opera di Seneca nei codici della Biblioteca Apostolica Vaticana tra Medioevo e Umanesimo, in La obra de Séneca y su pervivencia. Cinco
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estudios, ed. J. SOLANA PUJALTE, Córdoba 2008 (Ciclos de Filología Clásica, 5), pp. 73-105 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Índice de manuscritos», ibid., pp. 199-204]. Per l’Apocolocyntosis: P.T. EDEN, The Manuscript Tradition of Seneca’s Apocolocyntosis, in The Classical Quarterly, n.s. 29 (1979), pp. 149-161: 149150 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Chig.; Ross.; Vat. lat.]. Per il De beneficiis e il De clementia: G. MAZZOLI, Ricerche sulla tradizione medievale del De beneficiis e del De clementia di Seneca. III: Storia della tradizione manoscritta, in Bollettino dei Classici [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei, ser. III, 3 (1982), pp. 165-223: 216-218 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Bonc.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per le Epistulae ad Lucilium: J. FOHLEN, Manuscrits démembrés des Epistulae ad Lucilium de Sénèque, in Revue d’histoire des textes 3 (1973), pp. 241252 [con descrizioni di manoscritti del fondo Pal. lat.]; EAD., Les manuscrits p, a, b et V des Epistulae ad Lucilium, in Revue d’histoire des textes 26 (1996), pp. 25-40: 29 [con indicazioni relative al Vat. lat. 366]; EAD., Les manuscrits d des Epistulae ad Lucilium, in Revue d’histoire des textes 28 (1998), pp. 55-91 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borg. lat.; Pal. lat.; Vat. lat.]. Per le Quaestiones naturales: H.M. HINE, The manuscript tradition of Seneca’s Natural Questions, in The Classical Quarterly, n.s. 30 (1980), pp. 183217 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per le tragedie: G.C. GIARDINA, Per l’edizione critica di Seneca tragico, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 13 (1965), pp. 61-102: 61-62 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per lo pseudepigrafo De verborum copia: J. FOHLEN, Un apocryphe de Sénèque mal connu: le De verborum copia, in Mediaeval Studies 42 (1980), pp. 139-211 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Š e n û t e (333/334 o 348 ca.-451/452 o 466 ca.), archimandrita di Atrípê: S. EMMEL, Shenoute’s Literary Corpus, I-II, Lovanii 2004 (Corpus Scriptorum Christianorum Orientalium, 599-600; Subsidia, 111-112) [con notizie relative ai manoscritti Borg. copt. 109 (cass. 24, fasc. 108), Vat. copt. 111; cfr. «Concordance of manuscripts fragments (...)», ibid., II, p. 1000]. Cfr. anche: D.V. PROVERBIO, Additamentum Sinuthianum. Nuovi frammenti dal Monastero Bianco in un codice copto della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Rendiconti [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
filologiche, ser. IX, 12 (2001), pp. 409-417 [per il Vat. copt. 111; il contributo rappresenta un additamentum rispetto a una precedente versione, non ancora a stampa, del repertorio di Emmel]. S é r o u x d ’ A g i n c o u r t , Jean-Baptiste-Louis-Georges (1730-1814):
A. CIPRIANI, Una proposta per Seroux d’Agincourt. La Storia dell’Architettura, in Storia dell’arte, nr. 11 (1971), pp. 211-261 [con indicazione, ibid., pp. 227-261, dei monumenti le cui descrizioni si trovano nei manoscritti Vat. lat. 9839 (ibid., p. 227, erroneamente citato anche col nr. 9830), 13479-13480, 13489]; cfr. anche: H. LOYRETTE, Séroux d’Agincourt et les origines de l’histoire de l’art médiéval, in Revue de l’art, nr. 48 (1980), pp. 40-56: 51 e passim [a proposito dei manoscritti Vat. lat. 9839-9849, 13479-13480].
II, p. 930
S e r v a s a n c t u s Faventinus (1220/1230-1300 ca.): Per manoscritti delle sue opere: L. OLIGER, Servasanto da Faenza O.F.M. e il suo «Liber de virtutibus et vitiis», in Miscellanea Francesco Ehrle [3.1:83], I, pp. 148-189: 157-158 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 4311, 5048, testimoni del Liber de exemplis naturalibus]. S e r v i u s (saecc. IV-V): Ch.E. MURGIA, Prolegomena to Servius, V: The Manuscripts, BerkeleyLos Angeles-London 1975 (University of California Publications. Classical Studies, 11) [con notizie e analisi relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 205-206]. Cfr. anche: J.J.H. SAVAGE, The manuscripts of the Commentary of Servius Danielis on Virgil, in Harvard Studies in Classical Philology 43 (1932), pp. 77-121; 45 (1934), pp. 157-204 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]. S f o r z a , famiglia: Cfr. PELLEGRIN, La bibliothèque des Visconti et des Sforza ducs de Milan [3.2: 989]; EAD., La bibliothèque des Visconti et des Sforza ducs de Milan. Supplément [3.2:990]. Per manoscritti di umanisti lombardi alla corte dei Visconti e degli Sforza: PELLEGRIN, Bibliothèques d’humanistes lombards [3.1:947]. Sibilla Erithea Babilonica: C. JOSTMANN, Sibilla Erithea Babilonica. Papsttum und Prophetie im 13. Jahrhundert, Hannover 2006 (Monumenta Germaniae Historica. Schriften, 54), pp. 377-495 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.].
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Sidrac: F. FÉRY-HUE, Sidrac et les pierres précieuses: Complément, in Revue d’histoire des textes 28 (1998), pp. 93-181 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.]; 30 (2000), pp. 315-321. S i l v a t i c u s , Matthaeus († 1340/1342 ca.): Per le Pandectae: C. BOTTIGLIERI, Appunti per un’edizione critica del Liber Pandectarum medicinae di Matteo Silvatico, in La Scuola Medica Salernitana. Gli autori e i testi [3.2:161], pp. 31-57: 37-38 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 1292, Vat. lat. 13010]. S i m o c a t t a , Theophylactus (saec. VII): Per le epistole: G. ZANETTO, Inventario dei manoscritti delle Epistole di Teofilatto Simocatta, in ACME. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano 35 (1982), pp. 153-166: 161-164 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: ID., La tradizione manoscritta delle Epistole di Teofilatto Simocatta, in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 24 (1976), pp. 64-86: 65-67 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per le Quaestiones physicae: L. MASSA POSITANO, La tradizione manoscritta delle Quaestiones physicae di Teofilatto Simocata, Napoli 1953 (Collana di studi greci, 23), pp. 7-8 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. S i m p l i c i u s (saec. VI): I. HADOT, La tradition manuscrite du Commentaire de Simplicius sur le Manuel d’Épictète, in Revue d’histoire des textes 8 (1978), pp. 1-108 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Ross.; Vat. gr.]. Non tratta di manoscritti vaticani l’aggiornamento in EAD., La tradition manuscrite (...). Addenda et corrigenda, in Revue d’histoire des textes 11 (1981), pp. 387-395. S i n u t h i u s archimandrita Atripensis: Cfr. Š e n û t e (...), archimandrita di Atrípê, [3.2:881-882]. S i x t u s IV (Francesco Della Rovere), papa (1471-1484): Per suoi manoscritti di studio: P. SCARCIA PIACENTINI, Ricerche sugli antichi inventari della Biblioteca Vaticana: i codici di lavoro di Sisto IV, in Un pontificato ed una città. Sisto IV (1471-1484). Atti del convegno, Roma, 3-7 dicembre 1984, a cura di M. MIGLIO, F. NIUTTA, D. QUAGLIONI, C. RANIERI, Città del Vaticano 1986 (Littera Antiqua, 5), pp. 115-178: 140-177 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
S m a r a g d u s (saec. IX), abbas monasterii S. Michaëlis Virdunensis: Per il Diadema monachorum: R. GRÉGOIRE, La tradizione manoscritta del «Diadema monachorum» di Smaragdo († ca. 830), in Inter fratres 34/1 (1984), pp. 1-20 [paginazione dell’estratto; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Pal. lat.; Vat. lat.]. S o c r a t i c o r u m Epistulae: J. SYKUTRIS, Die handschriftliche Überlieferung der Sokratikerbriefe, in Philologische Wochenschrift 48 (1928), nrr. 41-42, coll. 1284-1296 [con descrizione di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.]. S o l i n u s , Caius Iulius (saec. III aut IV): M.E. MILHAM, A Handlist of the Manuscripts of C. Julius Solinus, in Scriptorium 37 (1983), pp. 126-129: 128-129 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. S o p a t e r (saec. IV): S. GLÖCKNER, Die handschriftliche Überlieferung der Diaæresi" zhthmavtwn des Sopatros, Kirchhain N.-L. 1913 (Programm des k. Gymnasium zu Bunzlau, 1913), pp. 3-9 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. gr. 207, 901, 1326]. S o p h o c l e s (496 ca.-406/405 a.C.): A. TURYN, Studies in the Manuscript Tradition of the Tragedies of Sophocles, Urbana 1952 (Illinois Studies in Language and Literature, 36/1-2) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. «List of the Manuscripts of Sophocles», ibid., pp. 8-9]. Cfr. anche: R. AUBRETON, Démétrius Triclinius et les recensions médiévales de Sophocle, Paris 1949 (Collection d’études anciennes) [con notizie e descrizioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; S. BERNARDINELLO, La tradizione manoscritta di Sofocle. Riflessioni euristiche e stemmatiche, in Scriptorium 30 (1976), pp. 271-279 [con descrizione del Vat. gr. 1893]. Per l’Oedipus Coloneus, cfr. anche: G. SPEAKE, A Collation of the Manuscripts of Sophocles’ Oedipus Coloneus, Durham 1978 (Greek, Roman and Byzantine Monographs, 8), p. VI [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. gr. 287, Vat. gr. 2291]. S t a t i u s , Publius Papinius (40 ca.-96 ca.):
H. ANDERSON, The Manuscripts of Statius, I-II, Washington, D.C. 2000 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.].
II, p. 930
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Per l’Achilleis: P. CLOGAN, A Preliminary List of Manuscripts of Statius’ Achilleid, in Manuscripta 8 (1964), pp. 175-178 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; C. JEUDY — Y.-F. RIOU, L’Achilléide de Stace au moyen âge: abrégés et arguments, in Revue d’histoire des textes 4 (1974), pp. 143-180 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Ross.; Urb. lat.]. Per manoscritti con glosse: P. CLOGAN, A Preliminary List of Anonymous Glosses on Statius’ Achilleid, in Manuscripta 9 (1965), pp. 104-109 [con indicazioni relative ai manoscritti Barb. lat. 41, Vat. lat. 1618]. Per i commenti alla Thebais: P.M. CLOGAN, Medieval Glossed Manuscripts of the Thebaid, in Manuscripta 11 (1967), pp. 102-112: 110-111 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. E, con particolare riferimento alle glosse di Giovanni Boccaccio (1313-1375): D. ANDERSON, Boccaccio’s Glosses on Statius, in Studi sul Boccaccio 22 (1994), pp. 3-134: 129131, 134 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. S t e p h a n u s Byzantius (saec. VI): Per gli Ethnica: A. DILLER, The Tradition of Stephanus Byzantius, in Transactions of the American Philological Association 69 (1938), pp. 333-348: 339340 [rist. anast. in ID., Studies in Greek Manuscript Tradition [3.1:310], pp. 183198: 189-190; con indicazioni relative ai manoscritti Pal. gr. 57, 253, Vat. gr. 1294]. S t e p h a n u s (saec. XV) metropolita Mediae: Per manoscritti da lui vergati: CATALDI PALAU, I colleghi di Giorgio Baiophoros: Stefano di Medea, Giorgio Crisococca, Leon Atrapes [3.2:122], pp. 305-316 [con elenco, ibid., p. 305 nt. 6, e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Stevfano" (Mhdeæa"). S t e p h a n u s Tornacensis, seu Aurelianensis (1128-1203): Per le Epistulae: W. YSEBAERT, Cinq lettres inconnues d’Étienne d’Orléans (1128-1203), in Sacris erudiri 45 (2006), pp. 353-378: 375 [con sommarie indicazioni relative al Reg. lat. 157]. S t o j k o v i ò, Iohannes (1390/1395 ca.-1443): Per manoscritti a lui appartenuti: CATALDI PALAU, Legature costantinopolitane del monastero di Prodromo Petra [3.1:482].
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282
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
S t r a b o (64/63 a.C.-19/23 d.C.): A. DILLER, The Textual Tradition of Strabo’s Geography, With appendix: The Manuscripts of Eustathius’ Commentary on Dionysius Periegetes, Amsterdam 1975 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 217]. Cfr. anche: A. DILLER, The Scholia on Strabo, in Traditio 10 (1954), pp. 29-50: 29-30 [rist. anast. in ID., Studies in Greek Manuscript Tradition [3.1: 310], pp. 23-44: 23-24; con indicazioni relative ai manoscritti Vat. gr. 1329, 1374]. S t u a r t , Henry Benedict Maria Clement (1725-1807), duca di York, card.: Per manoscritti appartenuti alla sua biblioteca: M. BUONOCORE, La biblioteca del cardinale Henry Stuart duca di York dal codice Vaticano latino 15169, Città del Vaticano 2007 (Studi e testi, 440), pp. 24-32 [con identificazioni di manoscritti nei fondi: Vat. lat.; Vat. mus.]; cfr. anche: ID., Per un’edizione dell’inventario dei manoscritti e libri a stampa del cardinale Henry Stuart duca di York alla Biblioteca Apostolica Vaticana (Vaticani latini 14948-14949, 15169), in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IX, [2.1:111], pp. 7-33: 18-24 [con identificazioni di manoscritti nei fondi: Vat. lat.; Vat. mus.]. S u e t o n i u s Tranquillus, Caius (saecc. I-II): Per le Vitae XII Caesarum: C.L. SMITH, A Preliminary Study of Certain Manuscripts of Suetonius’ Lives of the Caesars, in Harvard Studies in Classical Philology 12 (1901), pp. 19-58: 20-21 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; ID., A Preliminary Study of Certain Manuscripts of Suetonius’ Lives of the Caesars. Second Paper, in Harvard Studies in Classical Philology 16 (1905), pp. 1-14: 2-4 [con sommarie indicazioni relative ai manoscritti Vat. lat. 1904, 6396, non considerati nel precedente articolo]. Per il frammentario De naturis animantium: V.M. LAGORIO, Three more Vatican Manuscripts of Suetonius’s Catalogue of Animal Sounds, in Scriptorium 35 (1981), pp. 59-62 [con indicazioni relative ai manoscritti Ott. lat. 2231, Pal. lat. 1773, Reg. lat. 1007]; cfr. anche: Ch.E. FINCH, Suetonius’ Catalogue of Animal Sounds in Codex Vat. lat. 6018, in American Journal of Philology 90 (1969), pp. 459-463 [per il Vat. lat. 6018]. Per la Vita Vergilii: STOK, Prolegomeni a una nuova edizione della Vita Vergilii [3.2:356]. S y m e o n Metaphrastes (saec. X): Per manoscritti miniati: N. PATTERSON ŠEVÇENKO, Illustrated Manuscripts of the Metaphrastian Menologion, Chicago-London 1990 (Studies in Medieval Manuscript Illumination), pp. 26-34, 157-167 [con descrizioni dei manoscritti Reg. gr. 60, Vat. gr. 817, 859, 1679].
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283
Cfr. anche s.v. «Copista dei Menologi metafrastici», [3.2:310-311]. S y n e s i u s Cyrenensis (370 ca.-413/414): Per le lettere: W. FRITZ, Die handschriftliche Überlieferung der Briefe des Bischofs Synesios, München 1905 (Abhandlungen der Philosophisch-philologischen Klasse der Königlichen Bayerischen Akademie der Wissenschaften, 23/2), pp. 319-398: 324-340, 368-373 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per gli inni: A. DELL’ERA, Appunti sulla tradizione manoscritta degli Inni di Sinesio, Roma 1969 (Temi e testi, 16), pp. 3-7, 9-15 [con analisi, nell’ordine, dei manoscritti Vat. gr. 1390 e Barb. gr. 81; ma cfr. l’«Indice dei codici sinesiani», ibid., p. 103, con indicazioni relative ad altri manoscritti dei fondi: Urb. gr.; Vat. gr.]. T a s s o , Torquato (1544-1595): Per le Rime: V. MARTIGNONE, Catalogo dei manoscritti delle Rime di Torquato Tasso, Bergamo 2004 (Quaderni del Centro di Studi Tassiani) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Patetta; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. gli indici dei manoscritti, ibid., pp. 301-302, 305306, 308]. T a s s o n i , Alessandro (1565-1635): Per la Secchia rapita: O. BESOMI, Per un’edizione della «Secchia rapita», in Vestigia. Studi in onore di Giuseppe Billanovich [3.2:309], I, pp. 35-74: 5456 [con descrizioni dei manoscritti Patetta 438-440, Urb. lat. 769]. T e r e n t i u s Afer, Publius (195 ca.-159 a.C.): Per manoscritti fino al XV secolo incluso: C. VILLA, La «Lectura Terentii», I: Da Ildemaro a Francesco Petrarca, Padova 1984 (Studi sul Petrarca, 17), pp. 423-438 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per manoscritti in scrittura «capitale rustica»: SEIDER, Paläographie der lateinischen Papyri, II/1: Texte klassischer Autoren [3.1:727], p. 71 [per il Vat. lat. 3226]. Per manoscritti miniati: K.E. WESTON, The Illustrated Terence Manuscripts, in Harvard Studies in Classical Philology 14 (1903), pp. 37-54: 37-39 [con descrizione del Vat. lat. 3868, e indicazioni relative al Vat. lat. 3305]. Per testimoni anteriori al XIII secolo: L.W. JONES — Ch.R. MOREY, The Miniatures of the Manuscripts of Terence prior to the Thirteenth Century, I-II, Princeton-London-Leipzig 1930-1931 (Illuminated Manuscripts of the Middle Ages), pp. 27-45, 46-52, 163-174 e passim [con descrizioni, riproduzioni e analisi dei manoscritti Arch. Cap. S. Pietro H.19, Vat. lat. 3305, 3868].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
Per il Commentum Brunsianum: Y.-F. RIOU, Essai sur la tradition manuscrite du Commentum Brunsianum des Comédies de Térence, in Revue d’histoire des textes 3 (1973), pp. 79-113: 97-100, 104-105 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. Per il Commentum Terentii di Donato (sec. IV): WARREN, On Five New Manuscripts [3.2:355]. T h e m i s t i u s (317 ca.-388 ca.): H. SCHENKL, Beiträge zur Textgeschichte der Reden des Themistios, Wien 1919 (Sitzungsberichte der Akademie der Wissenschaften in Wien. Philosophisch-historische Klasse, 192/1) [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Vat. gr.; ma il volume è privo di indice dei manoscritti]. T h e o c r i t u s (saec. III a.C.): C. GALLAVOTTI, I codici planudei di Teocrito, in Studi italiani di filologia classica, n.s. 11 (1934), pp. 289-313: 296-302 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. gr. 913, 915]; ID., L’edizione teocritea di Moscopulo, in Rivista di filologia e di istruzione classica 62 (1934), pp. 349-369: 351-354 [con indicazioni relative ai manoscritti Urb. gr. 140, Vat. gr. 40, 50]; ID., Da Planude e Moscopulo alla prima edizione a stampa di Teocrito, in Studi italiani di filologia classica, n.s. 13 (1936), pp. 45-59: 47, 55-56 [con indicazioni relative ai manoscritti Ott. gr. 280, Vat. gr. 44, 1380]. Per manoscritti con scolii: C. WENDEL, Überlieferung und Entstehung der Theokrit-Scholien, Berlin 1920 (Abhandlungen der Königlichen Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen. Philologisch-historische Klasse, n.F. 17/2), pp. 196-202 [con descrizioni, all’interno di un «Verzeichnis der bukolischen Handschriften», di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. T h e o d o r i c u s Teutonicus: Cfr. D i e t r i c h von Freiberg, [3.2:336]. T h e o d o r u s Hagiopetrites (saecc. XIII-XIV): Per manoscritti da lui vergati e decorati: R.S. NELSON, Theodore Hagiopetrites. A Late Byzantine Scribe and Illuminator, I-II, Wien 1991 (Österreichische Akademie der Wissenschaften. Philosophisch-historische Klasse. Denkschriften, 217; Veröffentlichungen der Kommission für Byzantinistik, 4), I, pp. 130, 137-138 e passim [con descrizioni e analisi dei manoscritti Ott. gr. 381, Vat. gr. 644]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Qeüdwro" &Agiopetræth".
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T h e o d o r u s Studita (759-826): Per gli Epigrammata: A. GARZYA, La tradizione manoscritta degli Epigrammi di s. Teodoro Studita, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 11 (1957), pp. 139-156: 144 e passim [con descrizione del Vat. gr. 700]. Per le Catecheses magnae: J. LEROY (†), Études sur les Grandes Catéchèses de s. Théodore Studite, éd. par O. DELOUIS avec la participation de S.J. VOICU, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 456), pp. 211-212 e passim [con una descrizione del Vat. gr. 634; ma numerosi sono i riferimenti a manoscritti anche di altri fondi, in particolare per raffronti di tipo codicologico, cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 359-360]. T h e o g n i s (saec. VI a.C.): D.C.C. YOUNG, A Codicological Inventory of Theognis Manuscripts with Some Remarks on Janus Lascaris’ Contamination and the Aldine Editio princeps, in Scriptorium 7 (1953), pp. 3-36 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. T h e o p h a n e s Chrysobalantes, vel Nonnus (saec. X): J.A.M. SONDERKAMP, Untersuchungen zur Überlieferung der Schriften des Theophanes Chrysobalantes (sog. Theophanes Nonnos), Bonn 1987 (Poikæla Buzantinav, 7), pp. 198-212 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.]. T h e o p h r a s t u s (371/370-287/286 a.C.): N.G. WILSON, Some Manuscripts of Theophrastus, in Classical Philology 56 (1961), nr. 2, p. 109 [con notizie relative ai manoscritti Pal. gr. 162, Reg. gr. 123]; ID., The Manuscripts of Theophrastus, in Scriptorium 16 (1962), pp. 96-102 [con elenchi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: W. BURNIKEL, Textgeschichtliche Untersuchungen zu neun Opuscula Theophrasts, Wiesbaden 1974 (Palingenesia. Monographien und Texten zur klassischen Altertumswissenschaft, 8) [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. la «Handschriftenkonkordanz», ibid., pp. XXXVIII-XXXIX]. Per il De lapidibus: J.F.C. RICHARDS, Nine New Manuscripts of Theophrastus’ On Stones, in Classical Philology 58 (1963), pp. 34-36 [con elenco di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Per il De sensibus: J.B. MCDIARMID, The manuscripts of Theophrastus’ De sensibus, in Archiv für Geschichte der Philosophie 44 (1962), Heft 1, pp. 1-32: 4-5 [paginazione dell’estratto; con indicazioni relative ai manoscritti Ott. gr. 45, 304, Pal. gr. 51]. Per l’Historia plantarum: B. EINARSON, The Manuscripts of Theophrastus’ Historia Plantarum, in Classical Philology 71 (1976), nr. 1, pp. 67-76 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.].
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286
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
T h e o p h y l a c t u s archiepiscopus Bulgariae (1050 ca.-post 1126): Per testimoni italogreci del suo commento ai Vangeli: A. JACOB, La réception de la littérature byzantine dans l’Italie méridionale après la conquête normande. Les exemples de Théophylacte de Bulgarie et de Michel Psellos, in Histoire et culture dans l’Italie byzantine [3.1:26], pp. 21-67: 30-49, 54-55 [con analisi di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Vat. gr.; cfr. anche l’indice dei manoscritti, ibid., p. 66]. T h o m a s Aquinas (1225 ca.-1274), s.: Codices manuscripti operum Thomae de Aquino, recensuerunt H.F. DONDAINE et H.V. SHOONER, cooperantibus sociis Commissionis Leoninae, I: Autographa et Bibliothecae A-F, Romae 1967 (Editores operum sancti Thomae de Aquino, 2), pp. 3-4, 5-6 [con descrizioni dei manoscritti autografi Vat. lat. 9850, 9851]; cfr. anche: J. DESTREZ, Études critiques sur les oeuvres de saint Thomas d’Aquin d’après la tradition manuscrite, I, Paris 1933 (Bibliothèque thomiste, 18), pp. 126-130, 208-209 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; A. PELZER, Note sur les autographes de s. Thomas d’Aquin à la Bibliothèque Vaticane, in Revue philosophique de Louvain 53 (1955), pp. 321-327 [rist. in ID., Études d’histoire littéraire sur la Scolastique médiévale, Recueil d’articles mis à jour à l’aide des notes de l’auteur par A. PATTIN et É. VAN DE VYVER, Louvain-Paris 1964 (Philosophes médiévaux, 8), pp. 369-376; con notizie relative ai manoscritti Vat. lat. 9850, 9851]. Per la Declaratio triginta sex quaestionum ad lectorem Venetum: J. DESTREZ, La lettre de saint Thomas d’Aquin dite lettre au lecteur de Venise d’après la tradition manuscrite, in Mélanges Mandonnet. Études d’histoire littéraire et doctrinale du moyen âge, I, Paris 1930 (Bibliothèque thomiste, 13), pp. 103-189: 149-150 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per i Quodlibeta: J. DESTREZ, Les disputes quodlibétiques de saint Thomas d’après la tradition manuscrite, in Mélanges thomistes publiés par les dominicains de la Province de France à l’occasion du VIe centenaire de la canonisation de saint Thomas d’Aquin (18 juillet 1323), Le Saulchoir, Kain 1923 (Bibliothèque thomiste, 3), pp. 49-108: 97-99 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Borgh.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la versione greca ad opera di Demetrio Cidone (1324 ca.-1397/1398): N. FRANCO, I codici vaticani della versione greca delle opere di s. Tommaso d’Aquino, in Nel giubileo episcopale di Leone XIII. Omaggio della Biblioteca Vaticana. XIX febbraio anno MDCCCXCIII, [s.l., 1893], pp. 1-14 [paginazione propria; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.]. Per una scelta di testimonianze della Vaticana: San Tommaso e san Bonaventura nella Biblioteca Vaticana. Mostra [3.3:12]. T h o m a s Becket (1118-1170), archiepiscopus Cantuariensis, s.: Per le lettere: A. DUGGAN, Thomas Becket: A Textual History of his Letters, Oxford 1980 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti del fondo Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 290].
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Per sermoni che trattano di lui: Ph.B. ROBERTS, Thomas Becket in the Medieval Latin Preaching Tradition. An Inventory of Sermons about St Thomas Becket, c. 1170-c. 1400, Steenbrugis 1992 (Instrumenta Patristica, 25) [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 261-262]. T h o m a s Cantimpratensis (1201-1272): Per il De natura rerum: L. THORNDIKE, More Manuscripts of Thomas of Cantimpré, De Naturis Rerum, in Isis 54 (1963), nr. 2, pp. 269-277: 274-276 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.; è una lista supplementare rispetto a quella pubblicata in ID., A History of Magic and Experimental Science [3.1:829], II, pp. 396-398]. T h o m a s Celanensis (saec. XIII): Per la Legenda s. Clarae Virginis a lui attribuita: G. BOCCALI, Codici latini della Legenda Sanctae Clarae Virginis attribuita a fr. Tommaso da Celano, in Revirescunt chartae. Codices, documenta, textus. Miscellanea in honorem fr. Caesaris Cenci ofm, curantibus A. CACCIOTTI et P. SELLA, I, Romae 2002 (Medioevo, 5), pp. 263-288: 268-269 [con brevi descrizioni dei manoscritti Ott. lat. 903, Vat. lat. 380, 7592]. T h o m a s de Hibernia (1265 ca.-1329/1338): Per il Manipulus florum: R.H. ROUSE — M.A. ROUSE, Preachers, florilegia and sermons: Studies on the Manipulus florum of Thomas of Ireland, Toronto 1979 (Studies and texts, 47), pp. 395-400 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Pal. lat.; Ross.; Vat. lat.]. T h o m a s a Kempis (1380-1471): S.G. AXTERS, De imitatione Christi. Een handschrifteninventaris bij het vijfhonderste verjaren van Thomas Hemerken van Kempen, d. 1471, KempenNiederrhein 1971 [inaccessibile a chi scrive]. T h u c y d i d e s (465 ca.-395 a.C.): A. DAIN, Liste des manuscrits de Thucydide, in Revue des études grecques 46 (1933), pp. 20-28: 24, 26, 28 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.], integrato da G.B. ALBERTI, Questioni tucididee. Per la storia del testo [II], in Bollettino del Comitato per la preparazione dell’edizione nazionale dei classici greci e latini, n.s. 6 (1958), pp. 41-59 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.]. Cfr. anche: V. BARTOLETTI, Per la storia del testo di Tucidide, Firenze 1937, p. 1 [per il Vat. gr. 126]; J.E. POWELL, The Cretan Manuscripts of Thucydides, in The Classical Quarterly 32 (1938), nr. 2, pp. 103-108 [con indicazioni relative ai manoscritti Ott. gr. 211, Urb. gr. 91].
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288
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
T i b u l l u s , Albius (50/55-19/18 a.C.): Cfr. Tibullo. Manoscritti e libri a stampa. Catalogo della mostra [3.3:23]. T i t u s Bostrensis (saec. IV): Per le omelie su Luca e per il loro impiego esegetico: J. SICKENBERTitus von Bostra. Studien zu dessen Lukashomilien, Leipzig 1901 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der altchristlichen Literatur, 21/1) [con descrizioni e indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 264-265].
GER,
T o l o m e i , Lattanzio († 1543): Per manoscritti a lui appartenuti: MERCATI, Scritti d’Isidoro [3.2:563], pp. 138150 [con notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ross.; Vat. gr.]. T o r q u e m a d a , Juan de (1388-1468), card.: J.M. GARRASTACHU, Los manuscritos del Cardenal Torquemada en la Biblioteca Vaticana, in La ciencia tomista 41 (1930), pp. 188-217, 291-322 [con descrizioni di manoscritti del fondo Vat. lat.]. T o r r e s , Francisco (1509 ca.-1584): Per manoscritti greci da lui annotati: O. KRESTEN, Zu griechischen Handschriften des Francisco Torres SJ, in Römische historische Mitteilungen 12 (1970), pp. 179-196: 191-194 [con descrizioni dei manoscritti Ott. gr. 443, Vat. gr. 2349, 2350]; S. LUCÀ, Il Casan. 931 e il copista criptense Michele Minichelli. Libri, testi ed eruditi nella Roma di Gregorio XIII, in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 41 (2004), pp. 181-259: 223-225, 228-231 [con descrizioni e segnalazioni di manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 255-256, con indicazioni relative anche ai fondi: Barb. gr.; Reg. gr. Pio II; Reg. lat.; Vat. lat.]. T o r t e l l i , Giovanni (1400-1466): M.D. RINALDI, Fortuna e diffusione del «De orthographia» di Giovanni Tortelli, in Italia medioevale e umanistica 16 (1973), pp. 227-261: 249-257 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. T r i c l i n i u s , Demetrius (1280 ca.-1340 ca.): Per il suo lavoro filologico su Eschilo: SMITH, Studies in the Scholia on Aeschylus, I: The Recensions of Demetrius Triclinius [3.2:25]; su Sofocle: AUBRETON, Démétrius Triclinius et les recensions médiévales de Sophocle [3.2:902]; sui Moralia di Plutarco: VENDRUSCOLO, La «recensione Q» dei Moralia: Plutarco edito da Demetrio Triklinios? [3.2:801].
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Per attestazioni della sua mano greca: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Dhmhvtrio" Triklænio". Per copisti appartenenti alla sua cerchia: I. PÉREZ MARTÍN, El «Estilo salonicense»: un modo de escribir en la Salónica del siglo XIV, in I manoscritti greci tra riflessione e dibattito [3.1:568], I, pp. 311-331; III, pp. 214-217 [con indicazioni e riproduzioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: BIANCONI, Tessalonica nell’età dei Paleologi [3.1: 279], pp. 247-254. «T r i s t a n o in prosa» (o Estoire de Monseigneur Tristan): R.F. O’GORMAN, The Vatican Manuscripts of the Prose Tristan, in Manuscripta 7 (1963), pp. 18-29 [con indicazioni relative ai manoscritti Barb. lat. 3953, Reg. lat. 727]. Trotula: M.H. GREEN, The Development of the Trotula, in Revue d’histoire des textes 26 (1996), pp. 119-203: 174-181 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.]; EAD., A Handlist of the Latin and Vernacular Manuscripts of the so-called Trotula Texts, in Scriptorium 50 (1996), pp. 137-175: 171-173 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Vat. lat.]. Pseudo-T u r p i n u s (saec. XII): R.N. WALPOLE, Prolégomènes à une édition du Turpin français dit le Turpin I, in Revue d’histoire des textes 10 (1980), pp. 199-230: 202-206, 214-217 [con descrizioni dei manoscritti Reg. lat. 610, 624]; 11 (1981), pp. 325-370. V a l e r i u s Maximus (saec. I): D.M. SCHULLIAN, A Revised List of Manuscripts of Valerius Maximus, in Miscellanea Augusto Campana, II, Padova 1981 (Medioevo e Umanesimo, 45), pp. 695-728: 722-725 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per il volgarizzamento che è stato attibuito a Giovanni Boccaccio (13131375): A. ZAMPIERI, Per l’edizione critica del volgarizzamento di Valerio Massimo, in Studi sul Boccaccio 9 (1975-1976), pp. 21-41: 35-37 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; CASELLA, Tra Boccaccio e Petrarca [3.2:605], pp. 306-307 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. V a l l a , Lorenzo (1405 ca.-1457): Per la sua traduzione latina di Erodoto (sec. V a.C.): PAGLIAROLI, L’Erodoto del Valla [3.2:468]; ALBERTI, Erodoto nella traduzione latina di Lorenzo Valla [3.2:469].
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II, p. 930
290
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.2
V e g e t i u s Renatus, Flavius (saecc. IV-V): Per l’Epitome rei militaris: C.R. SHRADER, A Handlist of Extant Manuscripts containing the De re militari of Flavius Vegetius Renatus, in Scriptorium 33 (1979), pp. 280-305: 297-299, 302 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la Mulomedicina: V. ORTOLEVA, La cosiddetta tradizione «epitomata» della Mulomedicina di Vegezio. Recensio deterior o tradizione indiretta?, in Revue d’histoire des textes 24 (1994), pp. 251-274: 267 [con descrizioni dei manoscritti Reg. lat. 1010, Ross. 531]. V e g i o , Maffeo (1406/1407-1458): B. NOGARA, I codici di Maffeo Vegio nella Biblioteca Vaticana e un inno di lui in onore di s. Ambrogio, Milano 1903 [con descrizioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per l’Astyanax e l’Antonias: S.A.O. FOJAS — J. HANKINS, A Checklist of Manuscripts and Early Editions containing Maffeo Vegio’s Astyanax (1430) and Antonias (1436/7) (with a Note on the Date of the Antonias), in Scriptorium 58 (2004), pp. 265-273: 268, 272 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Per la sua continuazione (il cosiddetto «XIII libro») dell’Eneide: C. KALLENDORF — V. BROWN, Maffeo Vegio’s Book XIII to Virgil’s Aeneid: a Checklist of Manuscripts, in Scriptorium 44 (1990), pp. 107-125: 122-124 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. V e r g i l i u s Maro, Publius (70-19 a.C.): Per manoscritti in scrittura «capitale rustica» e «capitale quadrata»: SEIDER, Paläographie der lateinischen Papyri, II/1: Texte klassischer Autoren [3.1:727], p. 43 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 1631, Vat. lat. 3225, 3256, 3325, 3867]. Per manoscritti dei secoli X e XI: L. HOLTZ, Les manuscrits carolingiens de Virgile (Xe et XIe siècles), in La fortuna di Virgilio, [Atti del Convegno internazionale: Napoli, 24-26 ottobre 1983], Napoli 1986, pp. 125-149: 146-148 [con un elenco di manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Per manoscritti miniati dei secoli X-XV: P. et J. COURCELLE, Lecteurs païens et lecteurs chrétiens de l’Enéide, II: Les manuscrits illustrés de l’Éneide du Xe au XVe siècle, Paris 1984 (Mémoires de l’Académie des Inscriptions et BellesLettres, n.s. 4/2), pp. 113-120 [per il Vat. lat. 2761], 135-139 [per il Pal. lat. 1632]. Per esemplari in beneventana: E.A. LOWE, Virgil in South Italy: Facsimiles of eight manuscripts of Virgil in Beneventan script, in Studi medievali, n.s. 5 (1932), pp. 43-51 [ripubblicato in ID., Palaeographical Papers, 1907-1965 [3.1:6], I, pp. 326-334; con descrizioni dei manoscritti Reg. lat. 2090, Vat. gr. 2324, Vat. lat. 1573, 3253].
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CATALOGHI PER AUTORI E OPERE , O PER ALTRI SOGGETTI PERSONALI
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Per manoscritti recentiores, soprattutto dei secoli XIV e XV: M. VENIER, Per una storia del testo di Virgilio nella prima età del libro a stampa (14691519), Udine 2001 [con indicazioni e notizie relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 149]. Per scelte, in esposizioni, di testimonianze vaticane: Virgilio illustrato nel libro (secc. IV-XIX). Esposizione [3.3:21]; e, fra altri autori classici: Virgilio e il chiostro. Manoscritti di autori classici e civiltà monastica [3.3:55]. V i n c e n t i u s Bellovacensis (1184/1194-1264 ca.): Per lo Speculum historiale: Notices descriptives des manuscrits du Speculum maius, 1: Le Speculum historiale. Manuscrits de la Biblioteca Apostolica Vaticana, in Spicae. Cahiers de l’atelier Vincent de Beauvais, IV, Paris 1986, pp. 11-29 [inaccessibile a chi scrive]; M.C. DUCHENNE — G.G. GUZMAN — J.B. VOORBIJ, Une liste des manuscrits du Speculum historiale de Vincent de Beauvais, in Scriptorium 41 (1987), pp. 286-294: 294 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Vat. lat.]; G.G. GUZMAN, Manuscripts of the Speculum historiale of Vincent of Beauvais in the Vatican Library, in Manuscripta 32 (1988), pp. 20-27 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; ID., Additional Manuscripts of the Speculum historiale of Vincent of Beauvais in the Vatican Library, in Manuscripta 35 (1991), pp. 35-38 [con brevi descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Reg. lat.]; J.B. VOORBIJ, Het «Speculum Historiale» van Vincent van Beauvais. Een studie van zijn ontstaansgeschiedenis, Diss., Groningen 1991 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 387]. V i s c o n t i , famiglia: Per manoscritti della biblioteca dei Visconti e degli Sforza, duchi di Milano: E. PELLEGRIN, La bibliothèque des Visconti et des Sforza ducs de Milan, au XVe siècle, Paris 1955 (Publications de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, 5), pp. 403-405, 409 [con brevi descrizioni, fra i «Manuscrits hors inventaires», di manoscritti dei fondi: Borg. lat.; Ferr.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; ibid., p. 419, è registrato il Vat. lat. 2194 fra i «Manuscrits datés»; curiosamente, gli indici comprendono solo manoscritti della Bibliothèque nationale de France]; EAD., La bibliothèque des Visconti et des Sforza ducs de Milan. Supplément avec 175 planches, publié sous les auspices de la Sociéte Internationale de Bibliophilie, éd. par T. DE MARINIS, Firenze-Paris 1969 [inaccessibile a chi scrive]. Per manoscritti di umanisti lombardi alla corte dei Visconti e degli Sforza: PELLEGRIN, Bibliothèques d’humanistes lombards [3.1:947]. V i t a l i s Blesensis (saec. XII): Per il Geta: R. AVESANI, Quattro miscellanee medioevali e umanistiche. Contributo alla tradizione del Geta, degli Auctores octo, dei Libri minores e
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§§ 3.2 — 3.3
di altra letteratura scolastica medioevale, Roma 1967 (Note e discussioni erudite, 11), pp. 29-81 [con descrizioni dei manoscritti Barb. lat. 1776, Ott. lat. 1502, 3325, Vat. lat. 4514; ibid., p. 86, un elenco dei manoscritti del Geta, che, per la Vaticana, aggiunge ai codici descritti il Ross. 378]. dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: §§ 3.2 — 3.3
V i t é z , János (1408 ca.-1472), card.:
Per manoscritti a lui appartenuti: K. CSAPODI-GÁRDONYI, Die Bibliothek des Johannes Vitéz, Budapest 1984 (Studia humanitatis, 6), passim [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice, ibid., pp. 154-155].
II, p. 930
V i t r u v i u s Pollio (saec. I a.C.): Per il De architectura: C.H. KRINSKY, Seventy-Eight Vitruvius Manuscripts, in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes 30 (1967), pp. 36-70: 58-65 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. V l e s s e n t o p , Iohannes (saec. XV): Per manoscritti da lui copiati, e per l’attività di altri copisti coevi attivi a Roma: E. CALDELLI, Vlessentop e gli altri: copisti a Roma nella prima metà del sec. XV, in I luoghi dello scrivere da Francesco Petrarca [3.2:155], pp. 243275 (con IV tavv. f.t.): 247 [con un elenco di manoscritti vergati da Vlessentop, presenti nel fondo Vat. lat.]. W e n c k , Johannes (1396 ca.-post 1459): Cfr. HAUBST, Studien zu Nikolaus von Kues und Johannes Wenck [3.2:676]. W i t e l o (saec. XIII): Per i Perspectivorum libri decem: J. BURCHARDT, Quelques observations sur la provenance des manuscrits de la Perspectiva de Witelo, in Probleme der Bearbeitung mittelalterlicher Handschriften [3.1:367], pp. 189-196: 192, 195 [con notizie relative ai manoscritti Borgh. 64, Urb. lat. 265, 296]. W y c l i f , John (1320/1330-1384): Per le opere latine: W.R. THOMSON, The Latin Writings of John Wyclyf. An Annotated Catalog, in part from the notes of the late S.H. THOMSON, Toronto 1983 (Subsidia Mediaevalia, 21), pp. 183-189 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’«Index of manuscripts», ibid., p. 315].
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CATALOGHI PER AUTORI
(…) — CATALOGHI DI ESPOSIZIONI
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X e n o p h o n (427/426-353 ca. a.C.): cataloghi per autori (…) — cataloghi di esposizioni
Per il De republica Lacedaemoniorum: D. MURATORE, Studi sulla tradizione manoscritta della Costituzione degli Spartani di Senofonte, Genova 1997 (Università di Genova, Facoltà di Lettere. Pubblicazioni del D.Ar.Fi.Cl.ET., n.s. 168), pp. 60-70 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Urb. gr.; Vat. gr.]. Per lo Hiero: M. BANDINI, Lo Ierone di Senofonte nel Quattrocento. Leonardo Bruni e Antonio da Pescia, in Res publica litterarum 28 (2005), pp. 108123: 108-110, 111 [con descrizione del Vat. gr. 1335, e notizie relative ai manoscritti Urb. gr. 95, Vat. gr. 1950]. Per i Memorabilia: W.W. BAKER, Some of the Less Known Mss. of Xenophon’s Memorabilia, in Transactions of the American Philological Association 43 (1912), pp. 143-172 [con decrizioni di manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Vat. gr.]; cfr. anche: M. BANDINI, Senofonte nella prima età paleologa: il testo di Memor. IV 3, 7-8 nel codice Urb. gr. 95, in Neva &Rþmh 3 (2006), pp. 305-316: 310312 [con una descrizione dell’Urb. gr. 95]. Per la pseudo-senofontea Atheniensium Respublica: B. HEMMERDINGER, Pseudo-Xénophon («L’émigré»), Atheniensium Politia (425 avant notre ère), in Bollettino dei Classici [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei, ser. III, 5 (1984), pp. 120-137: 124 [con indicazioni relative ai manoscritti Vat. gr. 1335, 1619, 1950]. Pseudo-Z o n a r a s (saec. XIII): M. NAOUMIDES, The shorter version of Pseudo-Zonaras, Lexicon, in Serta Turyniana. Studies [3.1:309], pp. 436-488: 440, 487 [con una breve descrizione del Vat. gr. 11, e indicazioni relative a manoscritti della «fuller version», dei fondi: Ott. gr.; Pal. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.]. Z y g o m a l a s , Theodosius (saec. XVI): Cfr. DE GREGORIO, Studi su copisti greci del tardo Cinquecento: II. Ioannes Malaxos e Theodosios Zygomalas [3.2:624], p. 250 e passim [per il Vat. gr. 2646]. Cfr. anche: Repertorium der griechischen Kopisten [3.1:264], s.v. Qeodüsio" ZugomalÃ".
3.3. Cataloghi di esposizioni Sono qui elencati i cataloghi di mostre organizzate dalla Biblioteca Vaticana, ma anche, senza pretesa di esaustività, di una piccola selezione di esposizioni nelle quali si sia registrata una più o meno significativa presenza di manoscritti vaticani. Catalogo sommario della esposizione gregoriana aperta nella Biblioteca Apostolica Vaticana dal 7 all’11 aprile 1904, a cura della direzione della medesima Biblioteca, Roma 19042 (Studi e testi, 13) [con schede relative a manoscritti dei
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dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: § 3.3
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.3
fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Catalogo della mostra di manoscritti e documenti orientali tenuta dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e dall’Archivio Segreto in occasione del XIX Congresso internazionale degli orientalisti, Roma 23-29 settembre 1935, Città del Vaticano 1935 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. or.; Borg. ar.; Borg. arm.; Borg. copt.; Borg. et.; Chig.; Ross.; Vat. ar.; Vat. arm.; Vat. copt.; Vat. ebr.; Vat. et.; Vat. lat.; Vat. pers.; Vat. sir.; Vat. turc.]. Catalogo della mostra di manoscritti e documenti bizantini disposta dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e dall’Archivio Segreto in occasione del V Congresso internazionale di studi bizantini, Roma 20-26 settembre 1936, Città del Vaticano 1936 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Ross.; Vat. gr.]. Biblioteche ospiti della Vaticana nella Seconda Guerra Mondiale, col catalogo dei cimeli esposti nel Salone Sistino, Città del Vaticano 1945 [esposizione commemorativa dell’ospitalità offerta, durante l’ultima fase del secondo conflitto mondiale, a fondi librari di biblioteche romane e dell’Italia centrale minacciate dal pericolo di bombardamenti e distruzioni; i cimeli furono esposti poco prima della restituzione alle rispettive istituzioni d’appartenenza; con descrizioni, ibid., pp. 49-53, di manoscritti e stampati allora del Seminario di Frascati, poi però rimasti in Vaticana, e ora rispettivamente nei fondi Vat. lat. e York; ibid., pp. 1718, 29, 32-34, 39, notizie storiche sulla Biblioteca del Seminario di Frascati e sull’Archivio Chigi]. Miniature del Rinascimento. Catalogo della mostra [in occasione del quinto centenario della Biblioteca Vaticana], Città del Vaticano 1950 [pubblicato anche in lingua francese, inglese, spagnola e tedesca; con schede, redatte da L. MICHELINI TOCCI, relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; sotto la segnatura York 1 si descrive l’attuale Vat. lat. 14935]. I libri esposti nella Biblioteca Vaticana, [catalogo della mostra permanente: Città del Vaticano, Salone Sistino della Biblioteca Vaticana], Città del Vaticano [1952], 19642 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Barb. or.; Borg. cin.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Pap. Vat. gr.; Pap. Vat. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. ar.; Vat. et.; Vat. gr.; Vat. ind.; Vat. lat.; Vat. sir.; Vat. pers.; Vat. turc.]. Manoscritti e stampati liturgici esposti dalla Biblioteca Vaticana in occasione del Congresso internazionale dei traduttori di libri liturgici, 9-13 ottobre 1965, Città del Vaticano 1965 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. cin.; Borgh.; Capp. Sist.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cristina di Svezia. Mostra di documenti vaticani, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, ottobre 1966], Città del Vaticano 1966 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Francesco Borromini. Mostra di disegni e documenti vaticani, [catalogo della mostra, nel terzo centenario della morte dell’artista: Città del Vaticano,
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CATALOGHI DI ESPOSIZIONI
cataloghi esposizioni
di
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Biblioteca Vaticana, Sale dell’Appartamento Borgia, ottobre 1967], Città del Vaticano 1967 [con schede, redatte da H. THELEN, relative a manoscritti dei fondi: Arch. Barb.; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Vat. lat.]. Il libro della Bibbia. Esposizione di manoscritti e di edizioni a stampa della Biblioteca Apostolica Vaticana dal secolo III al secolo XVI, [catalogo della mostra, in occasione dell’anno internazionale del libro 1972 promosso dall’UNESCO: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino], Biblioteca Apostolica Vaticana 1972 [con schede, redatte da L. MICHELINI TOCCI, relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Barb. or.; Borg. ar.; Borg. copt.; Borg. et.; Chig.; Neofiti; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Pap. Bodmer; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; S. Maria in Via Lata. ; Urb. ebr.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. ar.; Vat. copt.; Vat. ebr.; Vat. gr.; Vat. iber.; Vat. lat.; Vat. pers.; Vat. sir.; Vat. slav.]. Survie des classiques latins. Exposition de manuscrits Vaticans du IVe au XVe siècle, 14 avril-31 décembre 1973, [catalogue de l’exposition: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino], Bibliothèque Apostolique Vaticane 1973 [con schede, redatte da L. MICHELINI TOCCI e J. RUYSSCHAERT, relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 91]. San Tommaso e san Bonaventura nella Biblioteca Vaticana. Mostra in occasione del VII centenario (1274-1974). Catalogo [della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, 1974], Biblioteca Apostolica Vaticana 1974 [apparso anche in traduzione inglese; con schede — redatte dai Francescani del Collegio S. Bonaventura di Grottaferrata (già Quaracchi) e dai Domenicani della Commissione Leonina per l’edizione delle opere di s. Tommaso d’Aquino — relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. arm.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Quinto centenario della Biblioteca Apostolica Vaticana, 1475-1975. Catalogo della mostra, [Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino], Biblioteca Apostolica Vaticana 1975 [apparso anche in traduzione inglese; con schede, redatte da L. MICHELINI TOCCI, relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Barb. or.; Borg. gr.; Borg. lat.; Borg. sir.; Capp. Sist.; Cerulli et.; Cerulli pers.; Chig.; De Marinis; Neofiti; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Pap. Bodmer; Pap. Vat. dem.; Pap. Vat. gr.; Patetta; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; S. Maria in Via Lata. ; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. ar.; Vat. copt.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. pers.; Vat. sir.; Vat. slav.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 125-126]. Legature papali da Eugenio IV a Paolo VI. Catalogo della mostra, [Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, a cura di L. MICHELINI TOCCI], Biblioteca Apostolica Vaticana 1977 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Capp. Sist.; Capp. Sist., Diari; Chig.; Ott. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 161]. Libri manoscritti e stampati del Belgio nella Biblioteca Vaticana (secoli IX-XVII), [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.3
Sistino], Città del Vaticano 1979 [con schede, redatte da J. RUYSSCHAERT, relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Capp. Sist.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat. (a quest’ultimo fondo appartiene ora anche il manoscritto ivi citato con segnatura «York 1», ora Vat. lat. 14935)]. Manoscritti slavi, documenti e carte riguardanti la storia bulgara della Biblioteca Vaticana e dell’Archivio Segreto Vaticano (IX-XVII secolo) [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, 1979; autori del catalogo: A. DÀUROVA e B. DIMITROV; consulenti scientifici e redazione: J. RUYSSCHAERT e I. DUJÇEV], Sofia 1979 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg., Carte naut.; Borg. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; Vat. slav.]. Monumenta Vaticana res Hungariae illustrantia. Documenti e manoscritti, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, ottobre 1980], Budapest 1980 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; le descrizioni dei manoscritti della Biblioteca Vaticana furono curate da J. RUYSSCHAERT, ibid., pp. 25-42; quelle dei manoscritti dell’Archivio Vaticano, ibid., pp. 7-23, da L. PÁSZTOR]. XV centenario della nascita di s. Benedetto, 480-1980: «Ora et labora». Testimonianze benedettine nella Biblioteca Apostolica Vaticana, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana], Biblioteca Apostolica Vaticana 1980 [con schede, redatte da L. DUVAL-ARNOULD, R. GRÉGOIRE, A. PARAVICINI BAGLIANI, relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; S. Maria in Via Lata. ; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Bernini in Vaticano. Braccio di Carlo Magno, maggio-luglio 1981, [catalogo della mostra], Roma 1981 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Barb.; Arch. Chig.; Barb. lat.; Chig.; Vat. lat.]. Manoscritti cartografici e strumenti scientifici nella Biblioteca Vaticana, secc. XIV-XVII. Mostra organizzata in occasione della IX Conferenza internazionale di storia della cartografia (giugno-dicembre 1981), [catalogo], Biblioteca Apostolica Vaticana 1981 [con schede, redatte da R.H. RAINERO con la collaborazione di J. RUYSSCHAERT, relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg., Carte naut.; Chig.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Virgilio illustrato nel libro (secc. IV-XIX). Esposizione organizzata in occasione del bimillenario virgiliano. Itinerario, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, agosto 1981 [cfr. ibid., p. 5: «Questo Itinerario è destinato a facilitare l’orientamento del visitatore nella mostra: il suo testo suppone la lettura delle didascalie delle vetrine e dei pannelli documentari. Un Catalogo con illustrazioni è in corso di stampa»; ma il volume annunciato non ha mai visto la luce; una serie di articoli a illustrazione della mostra pubblicati ne L’osservatore romano fra il 1982 e il 1983 da José Ruysschaert, che della mostra fu l’artefice, è registrata in J. IJSEWIJN, Les publications de Mgr José Ruysschaert, in Humanistica Lovaniensia 34A (1985) (= Roma humanistica. Studia in honorem Rev.i adm. Dni Dni Iosaei Ruysschaert, collegit et edidit I. IJSEWIJN), pp. XV-XXXVIII: XXXXXXI].
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CATALOGHI DI ESPOSIZIONI
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La battaglia di Vienna. Mostra commemorativa nella ricorrenza del 3° centenario (1683-1983) realizzata in collaborazione con la Biblioteca Apostolica Vaticana, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Musei Vaticani, dicembre 1983-febbraio 1984], Città del Vaticano 1983 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Barb.; Barb. lat.; Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; Vat. turc.]. Tibullo. Manoscritti e libri a stampa. Catalogo della mostra, [Biblioteca Apostolica Vaticana, maggio-ottobre 1984], [Città del Vaticano 1984] [con schede, redatte da R. BIANCHI, relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Tre alfabeti per gli Slavi (...). Catalogo della mostra allestita nella Biblioteca Vaticana per l’undicesimo centenario della morte di San Metodio, [catalogo della mostra: Biblioteca Vaticana, Salone Sistino], Biblioteca Apostolica Vaticana 1985 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. ill.; Borg. lat.; Neofiti; Ott. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. slav.]. Bibliotheca Palatina, [Katalog zur Ausstellung vom 8. Juli bis 2. November 1986, Heiliggeistkirche Heidelberg], hrsg. von E. MITTLER [u.a.], [I]: Textband; [II]: Bildband, Heidelberg 1986 [con schede relative, oltre che a numerosi stampati, a manoscritti dei fondi: Pal. gr.; Pal. lat.; Vat. ar.; Vat. ebr.; Vat. et.; Vat. ind.; Vat. lat.; Vat. sir.; Vat. turc.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 537-538]. Del catalogo esiste anche una versione minor in inglese: Bibliotheca Palatina. Catalogue to the Exhibition from July 8th to November 2nd 1986 in the Heiliggeist Church, Heidelberg. Summary, ed. by E. MITTLER [a.o.], Heidelberg [1986]. In margine alla mostra fu inoltre pubblicato, come «Begleitheft zur Ausstellung»: V. TROST, Scriptorium. Die Buchherstellung im Mittelalter, Heidelberg [1986] (Heidelberger Bibliothekschriften, 25) [apparso anche in traduzione inglese, con il titolo: Scriptorium. Book production in the Middle Ages]. Federico Cesi e i primi Lincei. Catalogo della mostra in occasione del IV centenario della nascita di Federico Cesi, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Vestibolo del Salone Sistino, 6 giugno-6 novembre 1986], a cura di G. MORELLO, Città del Vaticano 1986 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Barb. or.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Österreich und der Vatikan. Eine fast tausendjährige Geschichte aus Dokumenten des Archivs, der Bibliothek und der Museen des Vatikans. Rom, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, 9. November 1986-26. April 1987, Katalog erstellt von F. ZAISBERGER, unter Mitarbeit von Ch.M. GRAFINGER und I. HANNESSCHLÄGER, hrsg. von O. KRESTEN und F. ZAISBERGER, Wien 1986 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Lasc. Pastor; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; Vat. mus.]. Raffaello e la Roma dei papi. Catalogo della mostra, [Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, gennaio-ottobre 1985, maggio-ottobre 1986], a cura di G. MORELLO, [in] Appendice: La Roma di Giulio II e Leone X nelle collezioni numismatiche della B.A.V. di G.G. [sic per G.C.] ALTERI, Roma 1986 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Arch. Chig.; Barb. lat.; Borg. lat.; Capp. Giulia; Capp. Sist.; Chig.; Ott. lat.; Reg.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.3
lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 181]. Memorie melitensi nelle collezioni della Biblioteca Apostolica Vaticana, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vestibolo del Salone Sistino, 12 maggio-12 novembre 1987], a cura di G. MORELLO, Roma 1987 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Barb.; Arch. Bibl.; Arch. Chig.; Arch. Salviati; Barb. lat.; Barb. or.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. ar.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. turc.]. Regensburger Buchmalerei. Von frühkarolingischer Zeit bis zum Ausgang des Mittelalters. Ausstellung der Bayerischen Staatsbibliothek München und der Museen der Stadt Regensburg, [Regensburg, 16. Mai-9. August 1987], München 1987 (Bayerische Staatsbibliothek. Ausstellungskataloge, 39), p. 34, tavv. 13-14, 97-98 [con una scheda relativa all’Ott. lat. 74]. Le Saint-Siège et la France: douze siècles d’histoire, [catalogue de l’exposition: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, 3 ottobre-15 dicembre 1987], Città del Vaticano 1987 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Autogr. Vat.; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Indirizzi; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 82]. A Visual Testimony: Judaica from the Vatican Library, [catalogue of the exhibition: Miami, Center for the Fine Arts], ed. by P. HIAT, Essays by L.E. BOYLE [et al.], Catalogue entries by P.E. MILLER [et al.], Miami-New York 1987 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Borg. ar.; Neofiti; Ross.; Urb. ebr.; Urb. lat.; Vat. ebr.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. pers.]; cfr. anche: A Guide to the Exibition: A Visual Testimony: Judaica from the Vatican Library, May 1-June 30, 1988, Memphis presentation and programming by J.R. GRUBER and M.P. SCHEUNER, Essays by P.P. BLADON, P.E. MILLER, M.P. SCHEUNER, Memphis 1988. Codici bizantini di origine provinciale alla Biblioteca Vaticana, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Salone Sistino, 1988, a cura di P. CANART], Roma 1988 [con brevi descrizioni di legature dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Urb. gr.; Vat. gr.]. G. MORELLO, Libri d’ore della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della mostra, Salone Sistino, a cura di G. MORELLO, Zürich 1988 [apparso anche in traduzione tedesca; con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Bulgaria e la storia bulgara negli Archivi Vaticani e nella Biblioteca Apostolica Vaticana, secc. XV-XVIII, [catalogo della mostra, organizzata in occasione del CCC anniversario dell’insurrezione di Çiprovec: redattore scientifico D. DOINOV; autori: I. SPISSAREVSKA — B. DIMITROV — P. KOLEV; Redattore J. RUYSSCHAERT], Sofia 1988 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. ill.; Borg. lat.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Cristina di Svezia a Roma / Queen Christina of Sweden at Rome, 16551689. Mostra di documenti, [catalogo, a cura di M.L. RODÉN, B. FRITZ e A. MARTINI], Biblioteca Apostolica Vaticana 1989 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.].
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CATALOGHI DI ESPOSIZIONI
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Legature bizantine vaticane e marciane. Storia dei materiali e delle tecniche di manifattura. Mostra organizzata dall’Istituto Centrale per la Patologia del Libro, [guida alla mostra: Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, 9 settembre30 ottobre 1989, a cura di A. DI FEBO, K. HOULIS, G. MAZZUCCO, S.J. VOICU], Roma 1989 [con schede relative a elementi dei fondi: Legat.; Neofiti; Vat. gr.]. Precedentemente: Legature bizantine vaticane, Contributi di P. CANART, F. PASCALICCHIO e G. SABATINI, Roma 1988 [a proposito di elementi dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Legat.; Ott. lat.; Vat. gr.]. Michelangelo e la Sistina. La tecnica, il restauro, il mito, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Braccio di Carlo Magno, 1990], Città del Vaticano-Roma 1990 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Saint, Site and Sacred Strategy: Ignatius, Rome and Jesuit Urbanism. Catalogue of the Exhibition, [Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana], ed. by T.M. LUCAS, Biblioteca Apostolica Vaticana 1990 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg., Carte naut.; Chig.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Rosa rorans bonitatem. Mostra per il sesto centenario della canonizzazione di santa Brigida di Svezia, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Vestibolo del Salone Sistino, 4 maggio-4 novembre 1991], a cura di E. NILSSON NYLANDER, [s.l.] 1991 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Biblioteca Apostolica Vaticana. Liturgie und Andacht im Mittelalter, [Katalog der Ausstellung: Köln, Erzbischöfliches Diözesanmuseum, 9. Oktober 1992-10. Januar 1993], hrsg. vom Erzbischöflichen Diözesanmuseum Köln, Stuttgart 1992 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. lat.; Capp. Sist.; Chig.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Orazio in Vaticano tra IX e XVI secolo. Breve guida alla mostra, [Biblioteca Apostolica Vaticana], Città del Vaticano 1992 [per il catalogo dei manoscritti oraziani pubblicato nell’occasione, cfr. Codices Horatiani in Bibliotheca Apostolica Vaticana [3.2:505]]. La Sardegna in Vaticano. Mostra di manoscritti, documenti, sigilli, monete, medaglie e carte geografiche delle collezioni vaticane. Guida all’esposizione, [Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Vestibolo del Salone Sistino, 19 novembre 1991-31 gennaio 1992], Roma 1991 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Autogr. Patetta; Bonc.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 89]. I. VÁZQUEZ JANEIRO, Caeli novi et terra nova. La evangelización del nuevo mundo a través de libros y documentos anteriores al 1600 existentes en el Archivo y en la Biblioteca del Vaticano, [catálogo de la exposición: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, 12 maggio-12 ottobre 1992], Ciudad del Vaticano 1992 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg., Carte naut.; Borg. mess.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]; cfr. anche: Nuevo mundo! 1492-1992, nuovi popoli, nuove culture, nuove espressioni artistiche, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Braccio di Carlo
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.3
Magno, 13 dicembre 1992-23 maggio 1993], Bologna 1993 [a proposito di manoscritti dei fondi: Borg., Carte naut.; Borg. mess.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Rome Reborn. The Vatican Library and Renaissance Culture, [catalogue of the exhibition: Washington, Library of Congress, January, 6-April, 30, 1993], ed. by A. GRAFTON, Washington-New Haven-London-Città del Vaticano 1993 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Barb. or.; Bonc.; Borg. cin.; Borg. pers.; Capp. Giulia; Capp. Sist.; Capp. Sist., Diari; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. ar.; Vat. arm.; Vat. copt.; Vat. et.; Vat. gr.; Vat. ind.; Vat. lat.; Vat. pers.; Vat. slav.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 313-318]. Exultet. Rotoli liturgici del medioevo meridionale, [catalogo della mostra: Abbazia di Montecassino, 19 maggio-31 agosto 1994], direzione scientifica: G. CAVALLO, coordinamento: G. OROFINO, O. PECERE, Roma 1994 [ibid., pp. 235248; 211-219, 445-455; 101-118, schede relative ai manoscritti Barb. lat. 592, Vat. lat. 3784, 9820]. Pico, Poliziano e l’Umanesimo di fine Quattrocento. Biblioteca Medicea Laurenziana, 4 novembre-31 dicembre 1994, catalogo a cura di P. VITI, Firenze 1994 (Centro internazionale di cultura «Giovanni Pico della Mirandola». Studi Pichiani, 2), pp. 90-92, 135, 170-172, 204-210 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Urb. lat.; Vat. ebr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Pregare nel segreto. Libri d’ore e testi di spiritualità nella tradizione cristiana, [catalogo della mostra: Roma, Biblioteca Vallicelliana, 1994], Roma 1994 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Ross.; Vat. lat.]. Liturgia in figura. Codici liturgici rinascimentali della Biblioteca Apostolica Vaticana, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca VaticanaSalone Sistino, 29 marzo-10 novembre 1995], a cura di G. MORELLO e S. MADDALO, Città del Vaticano-Roma 1995 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Capp. Sist.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Ross.; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti esposti, ibid., p. 324]. Virgilio e il chiostro. Manoscritti di autori classici e civiltà monastica, [catalogo della mostra: Abbazia di Montecassino, 8 luglio-8 dicembre 1996], a cura di M. DELL’OMO, Roma 1996 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. I. DUMITRIU-SNAGOV, Monumenta Romaniae Vaticana. Manoscritti-documenti-carte (...). Catalogo della mostra, Salone Sistino, Biblioteca Apostolica Vaticana 1996 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.; Barb. or.; Borg., Carte naut.; Borg. lat.; Cappon.; Ferr.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Sbath; Urb. lat.; Vat. ar.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. rum.; Vat. slav.; Vat. turc.]. Vedere i classici. L’illustrazione libraria dei testi antichi dall’età romana al tardo medioevo, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, 9 aprile 1996-19 aprile 1997], a cura di M. BUONOCORE, Roma 1996 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Dal catalogo è derivato il volume, destinato a un pubblico più vasto: Miniature. Le splendide illustrazioni dei codici dal IV al XV secolo, a cura di G. MORELLO, Città del Vaticano-Roma 1996 [apparso anche in versione inglese, con il titolo: Illustration. Ten centuries of illustration from the most precious mediaeval and Renaissance codices in existence]. Umanesimo e Padri della Chiesa. Manoscritti e incunaboli di testi patristici da Francesco Petrarca al primo Cinquecento, [catalogo della mostra: Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 5 febbraio-9 agosto 1997], Roma 1997 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. lat.]. Diventare santo. Itinerari e riconoscimento della santità tra libri, documenti e immagini, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, 21 dicembre 1998-16 marzo 1999], a cura di G. MORELLO, A.M. PIAZZONI e P. VIAN, Città del Vaticano-Cagliari 1998 [con schede o notizie relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Autogr. Ferr.; Autogr. Paolo VI; Barb. lat.; Capp. Giulia; Capp. Sist.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; S. Maria in Via Lata. ; S. Maria Magg.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 333-334]. I Fiori e’ Frutti santi. S. Benedetto, la Regola, la santità nelle testimonianze dei manoscritti cassinesi, [catalogo della mostra: Abbazia di Montecassino, 10 luglio-31 ottobre 1998], a cura di M. DELL’OMO, Milano 1998 [con scheda relativa al Vat. lat. 1202, ibid., pp. 189-192]. Oriente cristiano e santità. Figure e storie di santi tra Bisanzio e l’Occidente, [catalogo della mostra: Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, 2 luglio-14 novembre 1998], a cura di S. GENTILE, Roma-Milano 1998 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Reg. gr.; Vat. gr.; Vat. lat.]. 799. Kunst und Kultur der Karolingerzeit. Karl der Grosse und Papst Leo III. in Paderborn. Katalog der Ausstellung, Paderborn 1999, [23 Juli-1 November 1999], I-III, hrsg. von C. STIEGEMANN und M. WEMHOFF, Mainz 1999 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. La miniatura a Padova dal Medioevo al Settecento, [catalogo della mostra: Padova, Palazzo della Ragione-Palazzo del Monte; Rovigo, Accademia dei Concordi, 21 marzo-27 giugno 1999], progetto e coordinamento scientifico: G. CANOVA MARIANI, catalogo a cura di G. BALDISSIN MOLLI, G. CANOVA MARIANI, F. TONIOLO, Modena 1999, pp. 102-103, 149, 222-223, 307-308, 315, 323 [con schede di descrizione di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borgh.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Roma-Armenia, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Vaticana, Salone Sistino, 25 marzo-16 luglio 1999], a cura di C. MUTAFIAN, Roma 1999 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Barb. lat.; Barb. or.; Borg. arm.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Pap. Vat. lat.; Reg. lat.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. arm.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. sir.]. I Santi Patroni. Modelli di santità, culti e patronati in Occidente, [catalogo della mostra: Napoli, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, 3 giugno15 ottobre 1999], a cura di C. LEONARDI — A. DEGL’INNOCENTI, Milano 1999, pp. 208, 233 [con schede relative ai manoscritti Ross. 3, Urb. lat. 93].
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dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: §§ 3.3 3.4
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§§ 3.3 - 3.4
Maria Vergine Madre Regina. Le miniature medievali e rinascimentali, [catalogo della mostra: Roma, Biblioteca Vallicelliana, dicembre 2000-febbraio 2001], a cura di C. LEONARDI — A. DEGL’INNOCENTI, Milano 2000 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 493]. Codici greci dell’Italia meridionale, [catalogo della mostra: Grottaferrata, Biblioteca del Monumento nazionale, 31 marzo-31 maggio 2000], a cura di P. CANART e S. LUCÀ, Roma 2000 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Borg. gr.; Vat. gr.; un indice dei codici descritti o citati è pubblicato in S. LUCÀ, Codici greci dell’Italia meridionale (Roma 2000), in Archivio storico per la Calabria e la Lucania 66 (1999), pp. 165-173]. Sandro Botticelli pittore della Divina Commedia, [catalogo della mostra, Roma, Scuderie papali al Quirinale, 20 settembre-3 dicembre 2000], I-II, a cura di S. GENTILE, Milano 2000 [con riproduzioni e analisi del Reg. lat. 1896A]. I Vangeli dei Popoli. La Parola e l’immagine del Cristo nelle culture e nella storia, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Palazzo della Cancelleria, 21 giugno-10 dicembre 2000], a cura di F. D’AIUTO — G. MORELLO — A.M. PIAZZONI, Città del Vaticano-Roma 2000 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. ar.; Borg. arm.; Borg. copt.; Borg. pers.; Borg. sir.; Cerulli et.; Chig.; Comb.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. ar.; Vat. arm.; Vat. copt.; Vat. ebr.; Vat. et.; Vat. gr.; Vat. iber.; Vat. lat.; Vat. pers.; Vat. sir.; Vat. slav.]. Le Bibbie atlantiche. Il libro delle Scritture tra monumentalità e rappresentazione, [catalogo della mostra: Abbazia di Montecassino, 11 luglio-11 ottobre 2000, Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, settembre 2000-gennaio 2001], a cura di M. MANIACI e G. OROFINO, Roma-Milano 2000 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Pal. lat.; Ross.; Vat. lat.]. The invention of books. An exhibition of manuscripts and incunabula in the Biblioteca Apostolica Vaticana, [catalogue of the exhibition: Tokyo, Printing Museum, 2002], Tokyo 2002 [in giapponese; con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Pap. Bodmer; Reg. gr.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. Il patrimonio culturale monastico dai manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana (secc. VIII-XV). Alle radici cristiane dell’Europa, [catalogo della mostra organizzata in occasione delle «Giornate europee del patrimonio»: Città del Vaticano, Musei Vaticani, 28 settembre-8 novembre 2003], a cura di R. GRÉGOIRE, Città del Vaticano 2003 [con schede relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. La sapienza degli angeli. Nonantola e gli scriptoria padani nel Medioevo, [catalogo della mostra]: Nonantola, Museo Benedettino Nonantolano e Diocesano d’Arte Sacra, 5 aprile 2003-20 giugno 2003, a cura di G.Z. ZANICHELLI e M. BRANCHI, Saggio di G.Z. ZANICHELLI, Schede di M. BRANCHI, C. CLEMENTE, L.
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CATALOGHI DI ESPOSIZIONI
cataloghi esposizioni incipitari (…)
di —
— INCIPITARI (…)
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DABBENE, G.Z. ZANICHELLI, Modena 2003, pp. 65-67, 69-70, 112-113, 163-165 [con schede relative ai manoscritti – di Fonte Avellana, Nonantola, Reggio Emilia – Vat. lat. 53, 84, 4216, 4922]. Rome to Jerusalem. Four Jewish Masterpieces from the Vatican Library, [catalogue of the exhibition: Jerusalem, The Israel Museum, Gaby Bentinck Illuminated Hebrew Manuscripts Gallery, Max Mazin Wing for Jewish Ceremonial Art, autumn 2005], Jerusalem 2005 [con schede relative ai manoscritti Ross. 498, 554-556]. Barock im Vatikan. Kunst und Kultur im Rom der Päpste, 1572-1676. Eine Ausstellung der Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland, Bonn, in Kooperation mit den Musei Vaticani, der Biblioteca Apostolica Vaticana, der Fabbrica di San Pietro in Vaticano, dem Martin-Gropius-Bau und den Berliner Festspielen, Berlin, [Katalog der Ausstellung: Bonn, Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland, 25. November 2005-19. März 2006; Berlin, Martin-Gropius-Bau, 12. April-10. Juli 2006], s.l., s.a. [con schede relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Vat. lat.]. Gregorio Magno e l’invenzione del Medioevo, a cura di L.G.G. RICCI, [catalogo della mostra: Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 7 aprile-25 giugno 2006], Firenze 2006 [con schede, ibid., pp. 117-118, 157-158, relative ai manoscritti Pal. lat. 263, Urb. lat. 399]. Federico da Montefeltro and His Library, [catalogue of the exhibition: New York, The Morgan Library and Museum, June 8th-September 30th, 2007], ed. by M. SIMONETTA, preface by J.J.G. ALEXANDER, [s.l.] 2007 [con schede relative a manoscritti del fondo Urb. lat.]. «Ornatissimo codice». La biblioteca di Federico di Montefeltro, [catalogo della mostra: Urbino, Galleria Nazionale delle Marche, 15 marzo-27 luglio 2008], a cura di M. PERUZZI, con la collaborazione di C. CALDARI — L. MOCHI ONORI, Città del Vaticano-Milano 2008 [con schede relative a manoscritti del fondo Urb. lat.].
3.4. Incipitari basati su manoscritti della Biblioteca Vaticana Un incipitario manoscritto relativo a testi greci, con incipit reperiti per lo più – ma non esclusivamente – in manoscritti appartenenti ai fondi greci della Biblioteca, è consultabile nella Sala Consultazione Manoscritti: MERCATI — DEVREESSE — GIANNELLI, Initia Graeca, I-X [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 255 (1-10) bianco; sec. XX; incipitario su schedine ordinate alfabeticamente e incollate su registri, realizzato dagli scriptores della Biblioteca]. Per i testi epistolari bizantini: Epistularum Byzantinarum Initia, conscripsit M. GRÜNBART, Hildesheim-Zürich-New York 2001 (Alpha-Omega, Reihe A, 224) [basato su epistolari editi, ma anche sullo spoglio di cataloghi di fondi manoscritti, in particolare per la Vaticana quelli dei fondi: Barb. gr.; Vat. gr. (cfr. ibid., p. 42*); non vi è un indice dei manoscritti citati].
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dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: § 3.4
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.4
Un incipitario cumulativo su schede relativo ai manoscritti latini dei vari fondi della Vaticana, ma naturalmente parziale, è consultabile in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., cass. 175-210, cfr. infra, p. 329. Per testi latini medievali: Repertorium initiorum manuscriptorum Latinorum Medii Aevi, curante J. HAMESSE, auxiliante S. SZYLLER, I: A-C; II: D-O, Louvain-la-Neuve 2007-2008 (Textes et études du Moyen Âge, 42/1-2) [nei primi due volumi, gli unici apparsi finora, non è presente un indice dei manoscritti citati; ma vi sono ricordati con larghezza manoscritti dei fondi latini, fra i quali: Borgh.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; e così via]. Per testi poetici latini bassomedievali: Carmina Medii Aevi posterioris Latina, I: Initia carminum ac versuum Medii Aevi posterioris Latinorum. Alphabetisches Verzeichnis der Versanfänge mittellateinischer Dichtungen, Unter Benutzung der Vorarbeiten A. HILKAS bearbeitet von H. WALTHER, Göttingen 1959 [con riferimento anche a manoscritti della Biblioteca Vaticana, ma senza indice dei codici citati]; (...), I/1: (...), Ergänzungen und Berichtigungen zur 1. Auflage von 1959, Göttingen 1969 [con riferimento anche a manoscritti della Biblioteca Vaticana, ma senza indice dei codici citati]. Per testi scientifici latini: L. THORNDIKE — P. KIBRE, A Catalogue of Incipits of Mediaeval Scientific Writings in Latin, Revised and Augmented Edition, London 1963 (The Mediaeval Academy of America. Publication 29) [la prima edizione è del 1937, con diverse aggiunte pubblicate in Speculum 14 (1939), pp. 93-105; 17 (1942), pp. 342-366; 26 (1951), pp. 673-695; non vi è un indice dei manoscritti, ma i fondi rappresentati sono: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. la lista di «Abbreviations», ibid., p. XXII; cfr. anche: L. THORNDIKE, Additional Addenda et Corrigenda to the revised edition of Lynn Thorndike and Pearl Kibre «A Catalogue of Incipits of Mediaeval Scientific Writings in Latin, 1963», in Speculum 40 (1965), pp. 116-122; P. KIBRE, Further Addenda and Corrigenda to the revised edition of Lynn Thorndike and Pearl Kibre «A Catalogue of Incipits of Mediaeval Scientific Writings in Latin, 1963», in Speculum 43 (1968), pp. 78-114]. Per testi filosofici latini: G.E. MOHAN, Incipits of Philosophical Writings of the 13th-15th Centuries, [s.l., s.d.] [fotocopie di dattiloscritto: BAV, Sala Cons. Mss., 302 (1) bianco; utilizza anche manoscritti vaticani, ma non contiene indici]. In particolare, per opere di logica (secc. XIII-XV): ID., Incipits of Logical Writings of the XIIIth-XVth Centuries, in Franciscan Studies 12 (1952), pp. 349-389 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei cataloghi spogliati, ibid., p. 350]. Per opere mediolatine su virtù e vizi (ca. 1100-1500), e per scritti sul Pater noster: M. BLOOMFIELD — B.-G. GUYOT — D.R. HOWARD — T.B. KABEALO, Incipits of Latin Works on the Virtues and Vices, 1100-1500 A.D. Including a Section of Incipits of Works on the Pater Noster, Cambridge, Mass. 1979 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borgh.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 777].
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INCIPITARI BASATI SU MANOSCRITTI DELLA BIBLIOTECA VATICANA
incipitari basati su manoscritti della biblioteca vaticana
305
Per testi francescani (secc. XIII-XV): G.E. MOHAN, Initia Operum Franciscalium (XIII-XV s.), in Franciscan Studies 35 (1975), pp. i-ix, 1*-92* [lettere A-C]; 36 (1976), pp. 93*-177* [D-H]; 37 (1977), pp. 179*-375* [I-Q]; 38 (1978), pp. 377*-498* [R-Z] [non vi sono indici dei manoscritti, ma sono utilizzati testimoni vaticani]. Per la poesia italiana: F. CARBONI, Incipitario della lirica italiana dei secoli XIII e XIV, I: Biblioteca Apostolica Vaticana. Fondi Archivio S. Pietro-Urbinate latino, Città del Vaticano 1977 (Studi e testi, 277) [sono considerati i fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. lat.; Borg. lat.; Cappon.; Chig.; Ferr.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.]; (...), II: Biblioteca Apostolica Vaticana. Fondo Vaticano latino, Città del Vaticano 1980 (Studi e testi, 288) [Vat. lat.]; ID., Incipitario della lirica italiana dei secoli XV-XX, I-III, III*: Biblioteca Apostolica Vaticana. Fondo Vaticano latino, Parte prima: A-G; Parte seconda: H-Q; Parte terza: R-Z; Parte quarta: Indice ricapitolativo dei codici relatori, Città del Vaticano 1982 (Studi e testi, 297-299, 299bis) [Vat. lat.]; (...), V: Biblioteca Apostolica Vaticana. Fondi: Boncompagni, Borghese, Borgiano latino, Capponi, Carte Belli, Città del Vaticano 1988 (Studi e testi, 330) [Bonc.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Carte Belli]; (...), VI: Biblioteca Apostolica Vaticana. Fondo Patetta, Parte prima: A-M; (...), VII: Biblioteca Apostolica Vaticana. Fondo Patetta, Parte seconda: N-Z, e Biblioteca dell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, Città del Vaticano 1990 (Studi e testi, 334-335) [Patetta]; (...), X-XII: Biblioteca Apostolica Vaticana. Fondo Chigi. Parte prima: A-L; Parte seconda: M-Z; Parte terza: Componimenti musicali, Città del Vaticano 1994 (Studi e testi, 370-372) [Chig.]. Cfr. anche: IUPI. Incipitario unificato della poesia italiana, I-II, a cura di M. SANTAGATA, Modena 1988 (Istituto di Studi Rinascimentali, Ferrara. Strumenti) [i manoscritti vaticani vi sono citati sulla base dei ricordati incipitari di Fabio Carboni, ma anche attraverso lo spoglio di cataloghi a stampa dei fondi: Cappon.; Ferr.; Vat. lat.; cfr. il siglario, ibid., I, pp. IX-XII]. Cfr. anche: «Intavulare». Tavole (...), III: Canzonieri italiani [3.1:200]. Per l’antica poesia italiana d’argomento religioso o morale: Inizii di antiche poesie italiane religiose e morali con prospetto dei codici che le contengono e introduzione alle Laudi spirituali, a cura di A. TENNERONI, Firenze 1909 [con utilizzazione di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; con elenco dei codici utilizzati, ibid., pp. 7-40, ma non ordinato alfabeticamente per segnatura]; cfr. anche: L. FRATI, Giunte agli «Inizii di antiche poesie italiane religiose e morali» a cura di Annibale Tenneroni, in Archivum Romanicum 1 (1917), pp. 441-480; 2 (1918), pp. 185-207; 3 (1919), pp. 62-94 [privo di elenco dei manoscritti spogliati, ma con considerevole uso di manoscritti del fondo Chig.]; non utilizzava invece manoscritti vaticani A. FEIST, Mitteilungen aus älteren Sammlungen italienischer geistlicher Lieder, in Zeitschrift für romanische Philologie 13 (1889), pp. 115-185 [cfr. l’elenco dei manoscritti spogliati, ibid., pp. 117-118]. Per le composizioni poetiche per musica di Sebastiano Baldini (1615-1685): Sebastiano Baldini (1615-1685). Le poesie per musica [3.2:144]. Per i più antichi testi in prosa francese (secc. IX-XIII): WOLEDGE — CLIVE, Répertoire des plus anciens textes en prose française [3.1:392].
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306
dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: §§ 3.4 3.5
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§§ 3.4 - 3.5
Per la poesia francese anteriore al XVI secolo: A. LÅNGFORS, Les incipit des poèmes français antérieurs au XVIe siècle. Répertoire bibliographique établi à l’aide de notes de m. Paul Meyer, Paris 1917 [ibid., p. VI: «La poésie lyrique et les chansons de geste sont exclues de cette bibliographie; on y trouvera toutefois quelques pièces lyriques qui manquent à la Bibliographie de G. Raynaud»; non contiene un indice dei manoscritti, ma sono considerati anche manoscritti vaticani]. Per canzonieri francesi e provenzali: «Intavulare». Tavole di canzonieri romanzi (...), I: Canzonieri provenzali [3.1:198]; (...), II: Chansonniers français [3.1:199]. Per preghiere e testi devozionali francesi medievali: P. RÉZEAU, Répertoire d’incipit des prières françaises à la fin du Moyen Âge. Addenda et corrigenda aux répertoires de Sonet et Sinclair. Nouveaux incipit, Paris 1986 (Publications romanes et françaises, 174) [cfr. l’indice dei manoscritti utilizzati e delle opere citate, ibid., pp. 483-484, con rinvii a indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.]. I repertori ai quali Rézeau fa riferimento sono: J. SONET, Répertoire d’incipit de prières en ancien français, Genève 1956 (Société de publications romanes et françaises, 54) [senza indice dei manoscritti, ma con citazioni anche di manoscritti vaticani]; K.V. SINCLAIR, Prières en ancien français. Nouvelles références, renseignements complémentaires, indications bibliographiques, corrections et tables des articles du Répertoire de Sonet, Hamden, Conn. 1978 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 180]. Cfr. anche: ID., French Devotional Texts of the Middle Ages. A Bibliographic Manuscript Guide, Westport, Conn.-London 1979 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. ebr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 201-202]; ID., French Devotional (...). First Supplement, Westport, Conn.-London 1982 [con indicazioni relative a manoscritti del fondo Reg. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 205]; ID., French Devotional Texts (...). Second Supplement, New York-Westport, Conn.London 1988 [con riferimenti a manoscritti dei fondi: Pal. lat.; Reg. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., p. 353]. Per la poesia castigliana (secc. XVI-XVII): Tabla de los principios de la poesía española, siglos XVI-XVII, preparada por J.J. LABRADOR HERRAIZ, R.A. DIFRANCO (...), Cleveland 1993 (Cancioneros Castellanos, 5) [utilizza anche manoscritti vaticani, ma è privo di indici; cfr. ibid., p. 11].
3.5. Facsimili di manoscritti Dal pontificato di Leone XIII (1878-1903) in maniera più sistematica, ma già episodicamente dal tempo di Pio IX (1846-1878), la Biblioteca Vaticana ha perseguito una politica di riproduzione facsimilare dei suoi manoscritti più preziosi. Tali riproduzioni, per lo più integrali, sono in genere accompagnate da un volume di commento, che spesso contiene anche notizie sui fondi cui i codici appartengono.
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INCIPITARI
(…) — FACSIMILI DI MANOSCRITTI
307
I facsimili fanno principalmente parte della collana «Codices e Vaticanis selecti quam simillime expressi»: essa si articola in una «Series maior» [= CV], nei cui volumi i codici sono di norma riprodotti integralmente, e spesso, soprattutto negli anni più recenti, con attenzione anche alle loro caratteristiche materiali; e in una «Series minor» [= CV m], destinata ad accogliere facsimili per lo più parziali o, in ogni caso, caratterizzati da un minore impegno editoriale. Ecco i titoli, secondo l’ordine numerico della collana (che non sempre corrisponde a quello cronologico di pubblicazione; un titolo riguarda un manoscritto conservato presso l’Archivio Segreto Vaticano, cfr. [3.5:16]; altri titoli non riguardano un solo manoscritto, ma un gruppo, cfr. ad esempio [3.5:1213, 38, 98]: incipitari (…) — facsimili di manoscritti
Series maior: Fragmenta et picturae Vergiliana Codicis Vaticani Latini 3225 phototypice expressa consilio et opera curatorum Bibliothecae Vaticanae, Romae 1899; 19302; 19453 (Codices e Vaticanis selecti [...], 1) [Vat. lat. 3225; riproduzione in bianco e nero]. Picturae ornamenta complura scripturae specimina codicis Vaticani 3867 qui codex Vergilii Romanus audit phototypice expressa consilio et opera curatorum Bibliothecae Vaticanae, Romae 1902 (Codices e Vaticanis selecti [...], 2) [Vat. lat. 3867; la riproduzione, in bianco e nero (con eccezione di due immagini presentate anche a colori), comprende tutte le miniature (12 a piena pagina, 7 minori), le testate con ornamenti di alcuni libri e 9 pagine scelte dai diversi testi; la Praefatio è di Franz Ehrle]. Le miniature del Pontificale Ottoboniano (codice Vaticano Ottoboniano 501) riprodotte in fototipia per cura della Biblioteca Vaticana, Roma 1903 (Codices e Vaticanis selecti [...], 3) [Ott. lat. 501; riproduzione, in bianco e nero, solo dei fogli con miniature; l’introduzione è di Cosimo Stornajolo]. Bibliorum SS. Graecorum codex Vaticanus 1209 (cod. B) denuo phototypice expressus iussu et cura praesidum Bybliothecae Vaticanae, I-IV, Mediolani 1904-1907 (Codices e Vaticanis selecti [...], 4) [Vat. gr. 1209; riproduzione in bianco e nero; la pars I, vol. I-III, comprende l’Antico Testamento; la pars II, vol. IV, il Nuovo Testamento; l’edizione è stata curata da Giovanni Mercati; l’indicazione «denuo phototypice expressus» fa riferimento alle precedenti riproduzioni degli anni 1868-1881 e 1889-1890, cfr. [3.5:117, 121-122]]. Il Rotulo di Giosuè. Codice Vaticano Palatino greco 431 riprodotto in fototipia e fotocromografia a cura della Biblioteca Vaticana, I: [Introduzione]; II: [Tavole], Milano 1905 (Codices e Vaticanis selecti [...], 5) [Pal. gr. 431; riproduzione in bianco e nero; l’Introduzione è di Pio Franchi de’ Cavalieri e comprende anche riproduzioni in bianco e nero dagli Ottateuchi Vat. gr. 746 e 747]. L’originale del Canzoniere di Francesco Petrarca. Codice Vaticano latino 3195 riprodotto in fototipia, Milano 1905 (Codices e Vaticanis selecti [...], 6)
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dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: § 3.5
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.5
[Vat. lat. 3195; riproduzione in bianco e nero del codice, con introduzione a cura di Marco Vattasso]. M. Cornelii Frontonis aliorumque reliquiae quae codice Vaticano 5750 rescripto continentur, Mediolani 1906 (Codices e Vaticanis selecti [...], 7) [Vat. lat. 5750; riproduzione in bianco e nero; la Praefatio è di Franz Ehrle]. Il Menologio di Basilio II (cod. Vaticano greco 1613), I: Testo; II: Tavole, Torino 1907 (Codices e Vaticanis selecti [...], 8) [Vat. gr. 1613; riproduzione in bianco e nero; il commentario è a cura di Pio Franchi de’ Cavalieri]. Cassii Dionis Cocceiani Historiarum Romanarum lib. LXXIX, LXXX quae supersunt. Codex Vaticanus graecus 1288, Praefatus est P. FRANCHI DE’ CAVALIERI, Lipsiae 1908 (Codices e Vaticanis selecti [...], 9) [Vat. gr. 1288; riproduzione in bianco e nero]. Le miniature della Topografia cristiana di Cosma Indicopleuste. Codice Vaticano greco 699, con introduzione di C. STORNAJOLO, Milano 1908 (Codices e Vaticanis selecti [...], 10) [Vat. gr. 699; riproduzione parziale in bianco e nero, limitata ad alcuni fogli]. Il libro di Giuliano da Sangallo. Codice Vaticano Barberiniano latino 4424 riprodotto in fototipia con introduzione e note di Ch. HUELSEN, I: Testo; II: Tavole, Lipsia 1910 (Codices e Vaticanis selecti [...], 11) [Barb. lat. 4424; riproduzione in bianco e nero]. Monumenti Vaticani di paleografia musicale latina, raccolti ed illustrati da E.M. BANNISTER, editi a cura della Biblioteca Vaticana, I: Testo; II: Tavole, Lipsia 1913 (Codices e Vaticanis selecti [...], 12) [con descrizioni e riproduzione in bianco e nero di fogli da manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Borgh.; Cappon.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. ebr.; Vat. gr.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., I, pp. 264-270]. I codici istoriati di Dante nella Biblioteca Vaticana pubblicati ed illustrati, I: Dante e l’iconografia d’oltre tomba. Arte bizantino-romanica gotica, per V. ZABUGHIN, Milano-Roma 1921 (Codices e Vaticanis selecti [...], 13) [con riproduzioni, a colori o in bianco e nero, di miniature con precedenti iconografici dell’Oltretomba dantesco, dai manoscritti, in ordine di presentazione: Vat. gr. 699, 1613, 354, 1162, 394, 752, 746, Barb. gr. 372, Vat. gr. 1927, 463, 1155, 1231, 751, Vat. lat. 5729, Pal. lat. 39, Reg. lat. 12, Vat. lat. 39, 17, Reg. lat. 534, Pal. lat. 537, Reg. lat. 25]. Codex Vergilianus qui Palatinus appellatur quam simillime expressus, Ad Vergili natalem MM celebrandum qui erit id. oct. a. MDCCCCXXX Bibliotheca Vaticana contulit, praefatus est R. SABBADINI, Parisiis 1929 (Codices e Vaticanis selecti [...], 14) [Pal. lat. 1631; riproduzione in bianco e nero]. Codicis Vergiliani qui Augusteus appellatur reliquiae quam simillime expressae, Ad Vergili natalem MM celebrandum qui erit id. oct. a. MDCCCCXXX Bibliotheca Vaticana contulit, praefatus est R. SABBADINI, Augustae Taurinorum 1926 (Codices e Vaticanis selecti [...], 15) [Vat. lat. 3256; riproduzione in bianco e nero]. Regestum D.ni Innocentii tertii PP. super negotio Romani Imperii (Reg. Vat. 6), Riprodotto in fototipia a cura della Biblioteca Apostolica Vaticana con
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FACSIMILI DI MANOSCRITTI
facsimili manoscritti
di
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introduzione di W.M. PEITZ, Roma 1927 (Codices e Vaticanis selecti [...], 16) [Archivio Segreto Vaticano, Reg. Vat. 6; riproduzione in bianco e nero]. B.D. FILOW, Les miniatures de la Chronique de Manassès à la Bibliothèque du Vatican (cod. Vat. slav. II) (...), Sofia 1927 (Codices e Vaticanis selecti [...], 17) [Vat. slav. 2; riproduzione, in bianco e nero, dei soli fogli con miniature]. Terentius. Codex Vaticanus latinus 3868 picturis insignis ex auctoritate procuratorum Bybliothecae Apostolicae Vaticanae phototypice editus, praefatus est G. JACHMANN, Lipsiae 1929 (Codices e Vaticanis selecti [...], 18) [Vat. lat. 3868; riproduzione in bianco e nero]. Claudii Ptolemaei Geographiae codex Urbinas graecus 82, phototypice depictus consilio et opera curatorum Bibliothecae Vaticanae, [I], Tomus prodromus: J. FISCHER, De Cl. Ptolemaei vita operibus geographia praesertim eiusque fatis, 1: Commentatio; 2: Tabulae geographicae LXXXIII Graecae-Arabicae-Latinae e codicibus LIII selectae; [II], 1: Textus cum appendice critica P. FRANCHI DE CAVALIERI; 2: Tabulae Geographicae. Accedunt tabulae vigintiseptem codicis Vaticani Latini 5698 tres Urbinatis Graeci 83, Lugduni Batavorum-Lipsiae 1932 (Codices e Vaticanis selecti [...], 19) [Urb. gr. 82; riproduzione in bianco e nero; ma sono presenti riproduzioni anche da altri manoscritti, fra i quali l’Urb. gr. 83 e il Vat. lat. 5698]. Evangeliarium Assemani. Codex Vaticanus 3. Slavicus glag., Editio phototypica cum prolegomenis, textu litteris cyrillicis transcripto, analysi, annotationibus palaeographicis, variis lectionibus, glossario, I: Prolegomena, tabulae, ediderunt J. VAJS — J. KURZ; II: Úvod, text v p—epise cyrilském, poznámky textové, seznamy çtení, Pragae 1929-1955 (Codices e Vaticanis selecti [...], 20) [Vat. slav. 3; riproduzione in bianco e nero]. Dantis Alagherii Monarchiae liber et Epistolae ex codice Vaticano Palatino latino 1729, phototypice expressa, praefatus est F. SCHNEIDER, Romae 1930 (Codices e Vaticanis selecti [...], 21) [Pal. lat. 1729; riproduzione in bianco e nero]. Il Convivio di Dante Alighieri, riprodotto in fototipia dal codice Barberiniano latino 4086, per cura della Biblioteca Vaticana, con introduzione di F. SCHNEIDER, Città del Vaticano 1932 (Codices e Vaticanis selecti [...], 22) [Barb. lat. 4086; riproduzione in bianco e nero]. M. Tulli Ciceronis De re publica libri e codice rescripto Vaticano latino 5757 phototypice expressi, I: [Facsimile]; II: Prolegomena de fatis bibliothecae monasterii S. Columbani Bobiensis et de codice ipso Vat. lat. 5757, [curante I. MERCATI], ex Bibliotheca Apostolica Vaticana 1934 (Codices e Vaticanis selecti [...], 23) [Vat. lat. 5757; riproduzione in bianco e nero; il facsimile è stato ristampato nel 1983]. L. MAGNANI, La Cronaca figurata di Giovanni Villani. Ricerche sulla miniatura fiorentina del Trecento, Città del Vaticano 1936 (Codices e Vaticanis selecti [...], 24) [Chig. L.VIII.296; riproduzione, in bianco e nero, di fogli con miniature]. G. DE JERPHANION, Les miniatures du manuscrit syriaque n° 559 de la Bibliothèque Vaticane (...), Città del Vaticano 1940 (Codices e Vaticanis selecti
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.5
[...], 25) [Vat. sir. 559; con riproduzioni in bianco e nero, e in parte a colori, dei soli fogli con miniature]. Il codice Vaticano lat. 3196 autografo del Petrarca, [con Introduzione di M. PORENA], Città del Vaticano 1941 (Codices e Vaticanis selecti [...], 26) [Vat. lat. 3196; riproduzione a colori; ne esiste anche un’edizione per conto della R. Accademia d’Italia]. I due primi registri di prestito della Biblioteca Apostolica Vaticana. Codici Vaticani latini 3964, 3966 pubblicati in fototipia e in trascrizione con note e indici a cura di M. BERTÒLA, Città del Vaticano 1942 (Codices e Vaticanis selecti [...], 27) [Vat. lat. 3964, 3966; riproduzione in bianco e nero]. Codices graeci Vaticani saeculis XIII et XIV scripti annorumque notis instructi, congessit enarravit eorumque specimina protulit A. TURYN, in Civitate Vaticana 1964 (Codices e Vaticanis selecti [...], 28) [con descrizioni e riproduzione in bianco e nero di fogli di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., pp. 9-13]. Il Dante Urbinate della Biblioteca Vaticana (codice Urbinate latino 365), I: Introduzione di L. MICHELINI TOCCI, con una premessa di M. SALMI e una nota filologica di G. PETROCCHI; (...), II: Riproduzione del codice, [Città del Vaticano] 1965 (Codices e Vaticanis selecti [...], 29) [Urb. lat. 365; riproduzione a colori]. Novum Testamentum e codice Vaticano graeco 1209 (Codex B), tertia vice phototypice expressum, [introduzione di C.M. MARTINI], In Civitate Vaticana 1968 (Codices e Vaticanis selecti [...], 30) [Vat. gr. 1209; riproduzione a colori]. Fredericus II, De arte venandi cum avibus. Ms. Pal. Lat. 1071, Biblioteca Apostolica Vaticana, I: [Faksimile]; II: Kommentar von C.A. WILLEMSEN: Einleitung und erläuternde Beschreibung zu der Facsimileausgabe, Graz 1969 (Codices e Vaticanis selecti [...], ; Codices selecti, 16-16*) [Pal. lat. 1071; riproduzione a colori]. G. GRIMALDI, Descrizione della basilica antica di S. Pietro in Vaticano. Codice Barberini latino 2733, edizione e note a cura di R. NIGGL, Biblioteca Apostolica Vaticana 1972 (Codices e Vaticanis selecti [...], 32) [Barb. lat. 2733; con trascrizioni e riproduzioni, in bianco e nero e a colori, inserite nel testo]. Codex Vaticanus 3773 (Codex Vaticanus B). Biblioteca Apostolica Vaticana, I: [Faksimile]; II: F. ANDERS, Einleitung Summary und Resumen, Graz 1972 (; Codices selecti, 36) [Vat. lat. 3773; riproduzione a colori; l’appartenenza alla collana vaticana e il relativo numero d’ordine non si ricavano dai volumi]. Codex Borgia. Vollständige Faksimile-Ausgabe des Codex im Originalformat, Kommentar: K.A. NOWOTNY, I-II, Graz 1976 (Codices e Vaticanis selecti [...], 34; Codices selecti, 58-58*) [Borg. mess. 1; riproduzione integrale a colori]. Exultet-Rolle. Vollständige Faksimile-Ausgabe in Originalgrösse des Codex Vat. Lat. 9820 der Biblioteca Apostolica Vaticana, I: [Faksimile]; II: Kommentarband: H. DOUTEIL, Kodikologische und Liturgiegeschichtliche Einführung, [und] F. VONGREY, Ikonographische und Kunsthistorische Einführung, Graz 1974-
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FACSIMILI DI MANOSCRITTI
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1975 (Codices e Vaticanis selecti [...], 35; Codices selecti, 47-47*) [Vat. lat. 9820; riproduzione a colori]. Codex Vaticanus 3738 («Cod. Vat. A», «Cod. Rios») der Biblioteca Apostolica Vaticana. Farbreproduktion des Codex in verkleinertem Format, Graz 1979 (Codices e Vaticanis selecti [...], 36; Codices selecti, 65) [Vat. lat. 3738; riproduzione a colori]. Il Codice Chigiano L.V.176, autografo di Giovanni Boccaccio, Edizione fototipica, Introduzione di D. DE ROBERTIS, Roma-Firenze 1974 (Codices e Vaticanis selecti [...], 37) [Chig. L.V.176; riproduzione a colori]. Sacramentarium Gelasianum e codice Vaticano Reginensi Latino 316 vertente anno sacro MCMLXXV (...) phototypice editum, I: [Facsimile]; II: [Commentario, con contributi di L. MICHELINI TOCCI e B. NEUNHEUSER], in Civitate Vaticana 1975 (Codices e Vaticanis selecti [...], 38) [Reg. lat. 316; riproduzione a colori]. Il libro di Giuliano da Sangallo. Codice Vaticano Barberiniano latino 4424, con introduzione e note di Ch. HUELSEN, I: [Facsimile]; II: Testo, Biblioteca Apostolica Vaticana 1984 (Codices e Vaticanis selecti [...], 39) [Barb. lat. 4424; riproduzione a colori; si tratta, almeno per il primo volume, della ristampa anastatica del volume del 1910, cfr. [3.5:11]]. Vergilius Vaticanus. Vollständige Faksimile-Ausgabe im Originalformat des Codex Vaticanus latinus 3225, I: [Faksimile]; II: D.H. WRIGHT, Commentarium, Graz 1980-1984 (Codices e Vaticanis selecti [...], 40; Codices selecti, 71) [Vat. lat. 3225; riproduzione a colori]. LEONARDO DA VINCI, Libro di Pittura. Edizione in facsimile del Codice Urbinate lat. 1270 nella Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di C. PEDRETTI, I: [Riproduzione facsimilare]; II: Trascrizione critica, di C. VECCE, [con «Introduzione» di Pedretti e «Nota al testo» di Vecce], Firenze 1995 () [Urb. lat. 1270; riproduzione integrale a colori]. Josua-Rolle. Vollständige Faksimile-Ausgabe im Originalformat des Codex Vaticanus Palatinus Graecus 431 der Biblioteca Apostolica Vaticana, I: [Faksimile]; II: O. MAZAL, Kommentar, Graz 1983-1984 (Codices e Vaticanis selecti [...], 43; Codices selecti, 77-77*) [Pal. gr. 431; riproduzione a colori]. Das Lorscher Evangeliar, Biblioteca Documentarã Batthyáneum, Alba Iulia, Ms R II 1; Biblioteca Apostolica Vaticana, Codex Vaticanus Palatinus Latinus 50, I: [Faksimile]; II: Kommentar, [von K. BIERBRAUER, G. DENZINGER, A. VON EUW, M. EXNER, H. FILLITZ, A. HÄSE, T. JÜLICH, H. SCHEFERS, J. SEMMLER, V. TROST], hrsg. von H. SCHEFERS, Luzern 2000 (Codices e Vaticanis selecti [...], 44) [Pal. lat. 50 + Alba Iulia, Biblioteca Batthyáneum, II.1; riproduzione a colori]. [Dioscurides Graeco-Latinus], I: [Facsímil]; II: M.A. GONZÁLEZ MANJARRÉS — M.C. HERRERO INGELMO, El Dioscórides Graecolatino del Papa Alejandro VII. Manuscrito Vat. Chigi 53 (F.VII.159), [Città del Vaticano]-Torrejón de ArdozMadrid 1999-2001 (Codices e Vaticanis selecti [...], 45) [Chig. F.VII.159; riproduzione a colori].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.5
[Codex Vaticanus B Bibliorum sacrorum Graecorum-Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Codex Vaticanus Graecus 1209], I: [Facsimile]; II: [Prolegomena], di P. CANART, P.-M. BOGAERT, S. PISANO, Roma 1999 (Codices e Vaticanis selecti [...], 46) [Vat. gr. 1209; riproduzione a colori]. II, p. 931 «Tratado de astrología y magia de Alfonso X el Sabio», I: [Facsímil]; II: Estudio histórico-científico, de C. ALVAR y A. D’AGOSTINO, Valencia 2000 (Codices e Vaticanis selecti [...], 47) [Reg. lat. 1283; riproduzione a colori]. Claudii Ptolemaei Geographia (Urb. lat. 274), [Facsímil], Torrejón de Ardoz-Madrid 2006 (Codices e Vaticanis selecti [...], 48; Colección Scriptorium, [Urb. lat. 274; riproduzione a colori]. 21) II, p. 931 Lektionar zu den Festen der Heiligen Benedikt, Maurus und Scholastica, Vat. lat. 1202. Handschrift aus Montecassino entstanden unter Abt Desiderius (1058-1086), I: [Kommentarband, von L. DUVAL-ARNOULD, A. PARAVICINI BAGLIANI, E VON SEVERUS, B. BRENK, G. BERNT, I. WIRTH]; II: [Faksimile], Zürich 1981 (Codices e Vaticanis selecti [...], 50) [Vat. lat. 1202; riproduzione a colori; come di altri volumi della serie, ne esistono edizioni in diverse lingue; quella inglese — oltre ai testi di L. Duval-Arnould e A. Paravicini Bagliani — contiene contributi di H. Bloch, P. Meyvaert, P. Mayo e una bibliografia rivista e allargata da J. Long; quelle italiana e spagnola — oltre ai testi di E. von Severus, L. Duval-Arnould, A. Paravicini Bagliani, B. Brenk, G. Bernt, I. Wirth — contengono un contributo di A. Lentini; in seguito è stato pubblicato un «Wissenschaftlicher Ergänzungsband» alla riproduzione facsimilare: B. BRENK, Das Lektionar des Desiderius von Montecassino Cod. Vat. lat. 1202. Ein Meisterwerk italienischer Buchmalerei des 11. Jahrhunderts, Zürich 1987]. Die Biblia pauperum im Codex Palatinus Latinus 871 der Biblioteca Apostolica Vaticana sowie ihre Bebilderten Zusätze, mit einer kodikologischen Beschreibung der Handschrift, Mitteilungen über ihre Geschichte, der Transkription der Texte, sowie Erläuterungen versehen von K.-A. WIRTH, I: [Faksimile]; II: [Kommentarband], Zürich 1982 (Codices e Vaticanis selecti [...], 51) [Pal. lat. 871; riproduzione a colori]. Weltkarte des Andreas Walsperger, Zürich 1981 (Codices e Vaticanis selecti [...], 52) [Pal. lat. 1362B; riproduzione a colori]. Die Cosmographia des Claudius Ptolemäus. Codex Urbinas latinus 277, I: [Faksimile]; II: (...). Eine Einführung, hrsg. von A. DÜRST, [con contributi di G. KISCH, L. DUVAL-ARNOULD, A. DÜRST, B. FRIEDRICH, E. AMMERING], Zürich 1983 (Codices e Vaticanis selecti [...], 53) [Urb. lat. 277; riproduzione a colori]. Dantes Divina Commedia mit den Illustrationen von Sandro Botticelli. Codex Reg. Lat. 1896; Codex Ham. 201 (Cim. 33), I: [Faksimile]; II: Kommentar, von P. DREYER, Zürich 1986 (Codices e Vaticanis selecti [...], 54) [Reg. lat. 1896A + Berlin, Staatliche Museen, Kupferstichkabinett, Cim. 33 (Hamilton 201); riproduzione a colori]. Seekarte des Iehuda ben Zara (Borgiano VII) 1497, I: [Faksimile]; II: [Kommentar von A. DÜRST], Zürich 1983 (Codices e Vaticanis selecti [...], 55) [Borg., Carte naut. VII; riproduzione a colori].
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FACSIMILI DI MANOSCRITTI
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Das Stundenbuch Vat. Ross. 94, aus der Bibliotheca Apostolica Vaticana, I: [Faksimile]; II: [Kommentar, von L. MICHELINI TOCCI], Zürich 1983 (Codices e Vaticanis selecti [...], 56) [Ross. 94; riproduzione a colori]. Turnierbuch aus der Kraichgauer Ritterschaft, I: [Faksimile]; II: L. KURRAS, (...) Kommentar zur Faksimileausgabe des Cod. Ross. 711, Zürich 1983 (Codices e Vaticanis selecti [...], 57) [Ross. 711; riproduzione a colori]. Martin Luther, Briefe und Aesop-Fabeln. Codex Ottobonianus Latinus 3029, I: [Faksimileausgabe]; II: Kommentar, von M. SCHULZE — W. SIMON, [con un contributo di G. MORELLO], Zürich 1983 (Codices e Vaticanis selecti [...], 58) [Ott. lat. 3029; riproduzione a colori]. Das Tierbuch des Petrus Candidus: Codex Urbinas Latinus 276, I: [Faksimile]; II: (....). Eine Einführung, von C.M. PYLE, Zürich 1984 (Codices e Vaticanis selecti [...], 60) [Urb. lat. 276; riproduzione a colori]. Neues Testament. Codex Vaticanus Latinus 39, I: [Faksimile]; II: Eine Einführung, von G. MORELLO — U. STOCKMANN, Zürich 1984 (Codices e Vaticanis selecti [...], 61) [Vat. lat. 39; riproduzione a colori]; G. MORELLO — V. PACE, Ricchezza iconografica e committenza laica. Volume di commento all’edizione in facsimile del cod. Vat. lat. 39 della Biblioteca Vaticana, Milano 1984. Vita der Mathilde von Canossa. Codex Vaticanus Latinus 4922, I: [Faksimile]; II: Eine Einführung, [con contributi di R. PERNOUD, V. FUMAGALLI, P. GOLINELLI, A. JANECEK], Zürich 1984 (Codices e Vaticanis selecti [...], 62) [Vat. lat. 4922; riproduzione a colori]. Missale Pontificis in Nativitate Domini. Das Weihnachtsmissale Papst Alexanders VI. Codex Borgianus Latinus 425, I: [Faksimile]; II: Eine Einführung, von A. ROTH, Zürich 1986 (Codices e Vaticanis selecti [...], 63) [Borg. lat. 425; riproduzione a colori]. El «Menologio» de Basilio II, Emperador de Bizancio (Vat. gr. 1613), [Reproducción facsimilar], Città del Vaticano-Madrid 2005 (Codices e Vaticanis selecti [...], 64; Colección Scriptorium, 27) [Vat. gr. 1613; riproduzione a colori]; il commentario è sinora apparso soltanto nell’editio minor spagnola: El «Menologio de Basilio II», Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. gr. 1613. Libro de estudios con ocasión de la edición facsímil, dirigido por F. D’AIUTO, edición española a cargo de I. PÉREZ MARTÍN, Città del Vaticano-AtenasMadrid 2008 (Colección Scriptorium, 18). Vergilius Romanus. Codex Vaticanus Latinus 3867, I: [Faksimile-Ausgabe der Bilder]; II: Verkleinerte Wiedergabe des Originals zur Faksimileausgabe des cod. Vat. lat. 3867; III: [Kommentarband:] Beiträge von C. BERTELLI, E. GALLICET, G. GARBARINO, I. LANA, A. PRATESI, J. RUYSSCHAERT, Zürich 1985-1986 (Codices e Vaticanis selecti [...], 66) [Vat. lat. 3867; riproduzione a colori]. Das vatikanische Stundenbuch Jean Bourdichons. Cod. Vat. lat. 3781, I: [Faksimile]; II: Eine Einführung, von E. KÖNIG, Zürich 1984 (Codices e Vaticanis selecti [...], 67) [Vat. lat. 3781; riproduzione a colori; il commentario ha recentemente visto la luce anche in traduzione italiana: Codice Vaticano latino 3781. Il libro d’ore di Jean Bourdichon, (...), traduzione di A.M. VOCI, Zurigo 2008].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.5
Seekarte des Andrea Benincasa (Borgiano VIII) 1508, I: [Faksimile]; II: [Kommentar von A. DÜRST], Zürich 1984 (Codices e Vaticanis selecti [...], 68) [Borg., Carte naut. VIII; riproduzione a colori]. Weissagungen über die Päpste. Vat. Ross. 374, I: [Faksimile]; II: Eine Einführung, von R.E. LERNER, R. MOYNIHAN, Zürich 1985 (Codices e Vaticanis selecti [...], 69) [Ross. 374; riproduzione a colori; il commentario ha recentemente visto la luce anche in traduzione italiana: Vat. Ross. 374. Profezie sui papi, (...), traduzione dal tedesco di A.M. VOCI, Zurigo 2008]. Felice Feliciano, Alphabetum Romanum. Vat. lat. 6852 aus der Bibliotheca Apostolica Vaticana, I: [Faksimile]; II: [Kommentarband], Zürich 1985 (Codices e Vaticanis selecti [...], 70) [Vat. lat. 6852; riproduzione a colori]. Der Rosenroman des Berthaud d’Achy. Codex Urbinatus (sic) Latinus 376, I: [Faksimile]; II: [Kommentarband], von E. KÖNIG, mit einem Beitrag von G. BARTZ, Zürich 1987 (Codices e Vaticanis selecti [...], 71) [Urb. lat. 376; riproduzione a colori]. Offizium der Madonna. Vat. lat. 10293, Flandern, um 1500, I: [Faksimile]; II: Einführung, von B. BRINKMANN, Zürich 1987 (Codices e Vaticanis selecti [...], 72) [Vat. lat. 10293; riproduzione a colori; il commentario ha recentemente visto la luce anche in traduzione italiana: Ufficio della Madonna. Cod. Vat. lat. 10293, s.a.]. Das Schachbuch des Jacobus de Cessolis. Codex Palatinus Latinus 961, I: [Faksimile]; II: [Kommentarband: Beiträge von L.E. BOYLE, G. BETZ, C. FRUGONI, G. PETTI BALBI, A. VIDMANOVÁ], Zürich 1988 (Codices e Vaticanis selecti [...], 74) [Pal. lat. 961; riproduzione a colori]. Die Bibel des Patricius Leo. Codex Reginensis graecus I B, I: [Faksimile]; II: Einführung, von S. DUFRENNE — P. CANART, Zürich 1988 (Codices e Vaticanis selecti [...], 75) [Reg. gr. 1B; riproduzione a colori]; Bibel des Leo Patricius. Altes Testament. Wiedergabe des Originals von Reg. gr. 1A zur Faksimileausgabe von Reg. grec. 1B, [Faksimile], Zürich 1989 [Reg. gr. 1; riproduzione in bianco e nero; cfr. ibid., p. : «In der Biblioteca Apostolica Vaticana wird die byzantinische Bibel des Leo Patricius heute in zwei Bänden aufbewahrt: Reg. grec. IB enthält alle illuminierten Folios und Reg. Grec. IA sämtliche Textfolios. Der vorliegende Band gibt sämtliche in Reg. Grec. IA enthaltene Folios wieder»]. Die Exultetrolle. Codex Barberini latinus 592, I: [Faksimile]; II: Einführung von G. CAVALLO, wissenschaftliches Resümee von L. SPECIALE, Zürich 1988 (Codices e Vaticanis selecti [...], 76) [Barb. lat. 592; riproduzione a colori]. Das Krönungszeremoniale Kaiser Karls V. Codex Borgianus Latinus 420, I: [Faksimile]; II: Historische Einführung, von B. SCHIMMELPFENNIG, [und] Kodikologie, von G. MORELLO, Zürich 1989 (Codices e Vaticanis selecti [...], 77) [Borg. lat. 420; riproduzione a colori]. Heiligenleben. «Ungarisches Legendarium». Codex Vat. Lat. 8541, I: [Faksimile]; II: [Kommentarband: Beiträge von G. MORELLO, H. STAMM, G. BETZ], Zürich 1990 (Codices e Vaticanis selecti [...], 78) [Vat. lat. 8541; riproduzione a colori].
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FACSIMILI DI MANOSCRITTI
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Das Marienhomiliar des Mönchs Jakobos von Kokkinobaphos. Codex Vaticanus graecus 1162, I: [Faksimile]; II: [Kommentarband, von I. HUTTER — P. CANART], Zürich 1991 (Codices e Vaticanis selecti [...], 79) [Vat. gr. 1162; riproduzione a colori; la descrizione paleografico-codicologica a cura di Paul Canart presente nel volume di commento è ora ristampata anastaticamente in CANART, Études de paléographie et de codicologie [3.1:208], II, pp. 895-900]. Das Skizzenbuch des Francesco di Giorgio Martini. Vat. Urb. lat. 1757, I: [Faksimile]; II: Einführung, von L. MICHELINI TOCCI, Zürich 1989 (Codices e Vaticanis selecti [...], 80) [Urb. lat. 1757; riproduzione a colori]. Das Barberini-Stundenbuch für Rouen. Cod. Barb. lat. 487. Ein Meisterwerk französischer Buchkunst um 1510, I: [Faksimile]; II: Kommentarband von E. KÖNIG, Stuttgart-Zürich 1994 (Codices e Vaticanis selecti [...], 81) [Barb. lat. 487; riproduzione a colori; il commentario ha in seguito visto la luce anche in traduzione italiana: Cod. Barb. lat. 487. Il libro d’ore Barberini per Rouen. Un capolavoro di arte libraria francese intorno al 1510, (...), Zurigo 2005]. Modi orandi Sancti Dominici. Cod. Ross. 3 (1). Die Gebets- und Andachtsgesten des Heiligen Dominikus. Eine Bilderhandschrift, I: [Faksimile]; II: Kommentarband, von L.E. BOYLE — J.-C. SCHMITT, Zürich 1995 (Codices e Vaticanis selecti [...], 82) [Ross. 3; riproduzione a colori]. WANDALBERT VON PRÜM, Das reichenauer Martyrologium für Kaiser Lothar I. Cod. Reg. lat. 438, I: [Faksimile]; II: Kommentarband, von H.-W. STORK, Zürich 1997 [Codices e Vaticanis selecti [...], 83] [Reg. lat. 438; riproduzione a colori; il commentario ha in seguito visto la luce anche in traduzione italiana: Cod. Reg. lat. 438. Wandalbert di Prüm. Il martirologio di Reichenau per l’imperatore Lotario I. Commentario (...), Zurigo 2005]. La Bibbia di Federico da Montefeltro (Urb. lat. 1-2), I/[1]: [Facsimile del primo tomo, Urb. lat. 1]; I/[2]: Commentario al codice, a cura di A.M. PIAZZONI; II/[1]: [Facsimile del secondo tomo, Urb. lat. 2]; II/[2]: Commentario al codice, a cura di A.M. PIAZZONI, Modena 2004-2005 (Codices e Vaticanis selecti [...], 85) [Urb. lat. 1-2; riproduzione a colori]. Les Bíblies de Ripoll, I: Vaticà, Lat. 5729, Città del Vaticano-Vic 2002 (Codices e Vaticanis selecti [...], 86) [Vat. lat. 5729; riproduzione a colori]; il volume di commentario è apparso nella collana «Studi e testi»: A.M. MUNDÓ, Les Bíblies de Ripoll. Estudi dels mss. Vaticà, Lat. 5729 i París, BNF, Lat. 6, Città del Vaticano 2002 (Studi e testi, 408). FRANCESCO PETRARCA, Rerum vulgarium fragmenta. Codice Vat. lat. 3195, I: [Facsimile]; II: Commentario al facsimile dei Rerum Vulgarium Fragmenta. Codice Vat. lat. 3195, a cura di G. BELLONI, F. BRUGNOLO, H. WAYNE STOREY, S. ZAMPONI; III: FRANCESCO PETRARCA, Rerum Vulgarium Fragmenta. Codice Vat. Lat. 3195. Pagine con recupero digitale della scrittura, presentazione di F. BRUGNOLO, Roma-Padova 2003-2005 (Codices e Vaticanis selecti [...], 87) [Vat. lat. 3195; riproduzione a colori; il Commentario al facsimile è stato pubblicato nella «Biblioteca di “Filologia e critica”»]. [Beati Petri Apostoli Epistulae (Papiro Bodmer VIII) s. III], Città del Vaticano-Madrid 2003 [Pap. Bodmer VIII; riproduzione a colori su fogli di papi-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.5
ro], con volume di commento: Beati Petri Apostoli Epistulae Ex Papyro Bodmeriana VIII transcriptae (Biblioteca Apostolica Vaticana, Bodmer VIII), Introductio, Textus et Apparatus cura et studio C.M. (...) MARTINI, Città del VaticanoMadrid 2003 (Codices e Vaticanis selecti [...], 89; Colección Scriptorium, 26). Codex Borgia. Original conservado en la Biblioteca Apostólica Vaticana. Borg. Mess. 1, [I]: [Facsímil]; [II]: J.J. BATALLA ROSADO, El Códice Borgia. Una guía para un viaje alucinante por el inframundo, Città del Vaticano-Madrid 2008 () [Borg. mess. 1; riproduzione integrale a colori]. [De arte venandi cum avibus: Pal. lat. 1071], Città del VaticanoMadrid 2004 (Codices e Vaticanis selecti [...], 91); commentario in J.M. FRADEJAS RUEDA, El arte de cetrería de Federico II, Ciudad del Vaticano-Madrid 2004 (Colección Scriptorium, 25) [Pal. lat. 1071; riproduzione integrale a colori]. [Dioscurides latinus (Chig. F.VII.158)], I: [Facsímil]; [II]: M.A. GONZÁLEZ MANJARRÉS — M.C. HERRERO INGELMO, Un Herbario ilustrado sin texto. El Códice Chig. F.VII.158. Original conservado en la Biblioteca Apostólica Vaticana, Madrid 2003-2004 (Codices e Vaticanis selecti [...], 92; Colección Scriptorium, 24) [Chig. F.VII.158; riproduzione a colori]. El Decamerón de Boccaccio. Códice Palatino latino 1989. Biblioteca Apostólica Vaticana, I: [Facsímil]; II: [Comentario, con estudios de M. PICONE, V. FERNÁNDEZ VARGAS, E. KÖNIG, C. MONTUSCHI]; III: [Traducción del Decamerón], Città del Vaticano-Madrid 2006 (Codices e Vaticanis selecti [...], 93) [Pal. lat. 1989; riproduzione a colori]. Il Pontificale di Bonifacio IX, I: [Facsimile]; II: Commentario, a cura di A.M. PIAZZONI, [con contributi di A. ESCH, A. ROTH, F. MANZARI, M.G. CRITELLI, P. PARODI, L. MALAGOLI], Castelvetro di Modena 2007 [Vat. lat. 3747; riproduzione a colori]. [Chronika Konstantina Manasja], I: [Facsimile], [s.l. 2007]; II: A. DÀUROVA — V. VELINOVA, Premadrago Manasja i letopisca sabranje letno, ot sazdania miru naçinajuštee i tekste do samogo carstva kir Nikifora Votaniota/Constantine Manasses Synopsis Chroniki, Codex Vaticano Slavo 2 (1344-45), Athens-Città del Vaticano-Sofija 2007 (Codices e Vaticanis selecti [...], 96) [Vat. slav. 2; riproduzione integrale a colori]. Bonifacio VIII, «Antiquorum habet fida relatio». Bolla di proclamazione del giubileo «per la remissione dei peccati». Roma, 22 febbraio 1300, Città del Vaticano 2000 () [Arch. Cap. S. Pietro, caps. I, fasc. 1, n. 8; riproduzione a colori, con fascicolo di commento a cura di L. FIORANI].
II, p. 931
Series minor: Miniature delle Omilie di Giacomo Monaco (Cod. Vatic. gr. 1162) e dell’Evangeliario greco Urbinate (cod. Vatic. Urbin. gr. 2), con breve prefazione e sommaria descrizione di C. STORNAJOLO, Roma 1910 (Codices e Vaticanis selecti [...]. Series minor, 1) [Urb. gr. 2, Vat. gr. 1162; riproduzione in bianco e nero di alcuni fogli dei due manoscritti].
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FACSIMILI DI MANOSCRITTI
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Pagine scelte di due codici appartenuti alla badia di S. Maria di CouparAngus in Scozia, con una breve descrizione di H.M. BANNISTER. Contributo alla storia della scrittura insulare, Roma 1910 (Codices Vaticani selecti [...]. Series minor, 2) [Pal. lat. 65, Reg. lat. 694; riproduzione in bianco e nero di alcuni fogli dei due manoscritti]. PINDARE, Olympiques. Reproduction du Vaticanus graecus 1312 (fol. 1-95), avec une introduction de J. IRIGOIN, in Civitate Vaticana 1974 (Codices e Vaticanis selecti [...]. Series minor, 3) [Vat. gr. 1312; riproduzione a colori]; una nuova edizione, in greco e francese, del volume ha visto la luce nel 2004 per iniziativa della Diaconia Apostolica della Chiesa di Grecia: Pindavrou *Olumpionæke". *Anaparagwghv ajpü tü Vaticanus graecus 1312 (fol. 1-95), mev eijsagwghv to™ J. IRIGOIN, *Aqhvna 2004 [riproduzione a colori]. Biblia pauperum. Riproduzione del codice Palatino latino 143: Canticum Canticorum — Biblia Pauperum — Dis ist ein Baum indem man lichtlicht des Biblisthen Hystorien Geschicht in Gedenchen Mag — Historia Davidis, Presentazione di L. DONATI e L. MICHELINI TOCCI, Città del Vaticano 1979 (Codices e Vaticanis selecti [...]. Series minor, 4) [Pal. lat. 143; riproduzione in bianco e nero, con ripristino dell’ordine originario dei fogli]. A. DÀUROVA, Ukrasata na Vatikanskija kirilski palimpsest, Vat. gr. 2502 / L’enluminure du palimpseste cyrillique du Vatican, Vat. gr. 2502, Sofija 2002 (; Monumenta Slavico-Byzantina et Mediaevalia Europensia, 16) [Vat. gr. 2502; riproduzione in bianco e nero di gran parte del manoscritto, con alcune riproduzioni a colori; per l’appartenenza alla serie vaticana cfr. Catalogo delle pubblicazioni della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo di vendita numero 69-2007, Città del Vaticano 2006, p. 26]. Il Codice Rossi 215/The Rossi Codex 215, Studio introduttivo ed edizione in facsimile a cura di N. PIRROTTA (...), Lucca 1992 (; Ars nova, 2) [Ross. 215 + Ostiglia, Fondazione Greggiati, s.n.; riproduzione a colori]. Biblioteca Apostolica Vaticana, Archivio S. Pietro B 79. Antifonario della basilica di S. Pietro (Sec. XII), I: Introduzione e indici a cura di B.G. BAROFFIO — S.J. KIM, presentazione di L.E. BOYLE; II: Fac-simile, Roma 1995 (; Musica Italiae Liturgica, 1) [Arch. Cap. S. Pietro B.79; riproduzione in bianco e nero, con alcune tavole a colori nel volume di introduzione]. Biblioteca Apostolica Vaticana, ms Urbinate Latino 1411. Edizione Facsimile, Città del Vaticano-Roma 2006 [con introduzione di A. ROTH] (Codices e Vaticanis selecti [...]. Series minor, 9) [Urb. lat. 1411; riproduzione a colori]. Il vivo fonte. Trattato del sec. XVI sull’arte del vino, edizione a cura di F. CARBONI, nota linguistica di L. MUZI, L’Aquila-Città del Vaticano 2003 () [Vat. lat. 5372; riproduzione parziale a colori]. A. CAVALLINI, Laus Deo, anima Pulsani. Il Libro dell’Ufficio del Capitolo della Congregazione monastica degli Eremiti di Pulsano. Codice Vaticano Latino 5419. Lezionario, Omiliario, Necrologio, Regula (...), Città del Vaticano-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.5
Abbazia di Santa Maria di Pulsano sul Gargano 2005 () [Vat. lat. 5419; riproduzione in bianco e nero]. Syriac Manuscripts from the Vatican Library (...), ed. by the Institute for the Study and Preservation of Ancient Religious Texts, Vatican City-Provo, Utah 2005: DVD () [Borg. sir. 13, 60; Vat. sir. 37, 42, 59, 68, 83, 92, 93, 110, 111, 112, 113, 114, 117, 120, 124, 125, 135, 140, 141, 147, 151, 157, 161, 163, 165, 189, 191, 252, 283, 367, 586; riproduzione digitale integrale]. A.F. DONI, Le nuove pitture del Doni fiorentino. Libro primo consacrato al mirabil signore donno Aloise da Este illustrissimo et reverendissimo. Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Patetta 364, Edizione a cura di S. MAFFEI, Cura del testo, presentazione, trascrizione, commento e saggio critico di S. MAFFEI, Con una nota musicale di V. BERNARDONI e una nota linguistica di C.A. GIROTTO, Napoli-Città del Vaticano 2006 (; Imagines Agentes, 1) [Patetta 364; riproduzione facsimilare a colori, ibid., pp. 7-64]; sul manoscritto cfr. anche: Pitture del Doni academico Pellegrino, a cura di S. MAFFEI, Napoli 2004, pp. 32-39. Radosavljeva bosanska knjiga, Zbornik krstjanina Radosava, priredila A. NAZOR, Sarajevo 2008 (= Forum Bosnae 42 [2008]; ) [Borg. ill. 12; riproduzione parziale a colori].
Riproduzioni integrali o parziali di codici vaticani sono anche nella serie della Collezione Paleografica Vaticana: Miniature della Bibbia cod. Vat. Regin. greco 1 e del Salterio cod. Vat. Palat. greco 381, Milano 1905 (Collezione Paleografica Vaticana, 1) [Reg. gr. 1B, Pal. gr. 381B; riproduzioni in bianco e nero di alcuni fogli dei due manoscritti]. I ritratti e le gesta dei duchi d’Urbino nelle miniature dei codici Vaticano-Urbinati, descritti da C. STORNAJOLO, Roma 1913 (Collezione Paleografica Vaticana, 2) [con descrizioni e riproduzioni in bianco e nero di alcuni fogli dei manoscritti Urb. lat. 273, 352, 491, 508, 1764, 1765, 1767]. A. DE SCHRYVER — M. DYKMANS — J. RUYSSCHAERT, Le Pontifical de Ferry de Clugny, cardinal et évêque de Tournai, Città del Vaticano 1989 (Collezione Paleografica Vaticana, 3) [manoscritto appartenente a una collezione privata; con una riproduzione a colori di tutti i fogli miniati o ornati]. Anche al di fuori delle tre serie edite dalla Vaticana sopra ricordate, inoltre, sono state numerose, e si sono moltiplicate in particolare negli ultimi anni, le iniziative – vaticane e, più spesso, non – di riproduzione facsimilare più o meno completa di manoscritti della Biblioteca. A volte, peraltro, è difficile distinguere tra il facsimile in senso stretto e la monografia ampiamente illustrata dedicata al singolo manoscritto. Si offre qui di seguito una scelta, in ordine cronologico, di quanto è sembrato più significativo: Antiquities of Mexico: Comprising Fac-Similes of Ancient Mexican Paintings and Hieroglyphics preserved in the Royal Libraries of Paris, Berlin, and Dresden; in the Imperial Library of Vienna; in the Vatican Library; in the Borgian
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FACSIMILI DI MANOSCRITTI
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Museum at Rome; in the Library of the Institute at Bologna; and in the Bodleian Library at Oxford, together with the Monuments of New Spain by M. DUPAIX (...), The whole illustrated by many valuable Inedited Manuscripts by Lord KINGSBOROUGH, The Drawings, on Stone, by A. AGLIO, I-VII, London 1831: II, (prima sezione, senza paginazione) [Vat. lat. 3738; «Copy of a Mexican Manuscript, preserved in the Library of the Vatican (...) Marked No. 3738»; riproduzione integrale in cromolitografia; una «Spiegazione delle tavole», ibid., V, pp. 159-206, con traduzione inglese ibid., VI, pp. 159-232]; III, (prima sezione, senza paginazione) [Borg. mess. 1; «Facsimile of an Original Mexican Painting preserved in the Borgian Museum at the College of Propaganda in Rome»; riproduzione integrale in cromolitografia] e (quarta sezione, senza paginazione): [Vat. lat. 3773; «Fac-simile of an Original Mexican Painting preserved in the Library of the Vatican»; riproduzione integrale in cromolitografia]. Bibliorum Sacrorum Graecus Codex Vaticanus, auspice Pio IX Pontifice Maximo, collatis studiis C. VERCELLONE sodalis Barnabitae et I. COZZA monachi Basiliani editus (...), I-VI, Romae 1868-1881 [Vat. gr. 1209; riproduzione in bianco e nero, «typis et impensis S. Congregationis de propaganda Fide»]. M. GITLBAUER, Die Ueberreste griechischer Tachygraphie im Codex Vaticanus Graecus 1809, I-II, Wien 1878-1884 [Vat. gr. 1809; riproduzione parziale in bianco e nero e trascrizioni]. Il mistero provenzale di s. Agnese. Facsimile in eliotipia dell’unico manoscritto Chigiano, con prefazione di E. MONACI, Roma 1880 [Chig. C.V.151; riproduzione in bianco e nero dei ff. 69r-85v]. Le premier registre de Philippe-Auguste. Reproduction héliotypique du manuscrit du Vatican, exécutée par A. MARTELLI, publiée par L. DELISLE, Paris 1883 [Ott. lat. 2796; riproduzione integrale in bianco e nero]. &H Neva Diaqhvkh. Novum Testamentum e codice Vaticano 1209 nativi textus Graeci primo omnium phototypice repraesentatum auspice Leone XIII. Pont. Max. curante Iosepho COZZA-LUZI abate Basiliano S. Rom. Ecclesiae Vicebibliothecario, Romae 1889; &H PalaiaV Diaqhvkh. Vetus Testamentum iuxta LXX. Interpretum versionem e codice omnium antiquissimo Graeco Vaticano 1209 phototypice repraesentatum auspice Leone XIII. Pont. Max. curante Iosepho COZZA-LUZI abate Basiliano S. Rom. Ecclesiae Vicebibliothecario, I-IV, Romae 1890 [Vat. gr. 1209; riproduzione in bianco e nero]. Profßtai. Prophetarum codex Vaticanus 2125 vetustate, varietate lectionum, notationibus unicus aeque et insignis phototypice editus (...) curante I. COZZA-LUZI (...), I-II, accedit commentatio critica A. CERIANI (...), Romae 1890 [Vat. gr. 2125; riproduzione in bianco e nero]. Il commento è in: A. CERIANI, De codice Marchaliano seu Vaticano Graeco 2125 Prophetarum phototypica arte repraesentatus, Romae 1890. Il manoscritto Vaticano latino 3196 autografo di Francesco Petrarca riprodotto in eliotipia a cura della Biblioteca Vaticana, Roma 1895 [Vat. lat. 3196; riproduzione integrale in bianco e nero]. Miscellanea Tironiana. Aus dem Codex Vaticanus Latinus Reginae Christinae 846 (fo. 99-114), hrsg. von W. SCHMITZ, Leipzig 1896 [Reg. lat. 846; riproduzione parziale in bianco e nero e trascrizioni].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.5
Il manoscritto Messicano Vaticano 3773 riprodotto in fotocromografia a spese di S.E. il Duca di LOUBAT a cura della Biblioteca Vaticana, I: [Facsimile], II: [Prefazione], III: F. DEL PASO Y TRONCOSO, I libri di Anáhuac, [traduzione italiana della memoria presentata al Congresso degli americanisti, Ciudad de México, 15-20 ottobre 1895], Roma 1896 [Vat. lat. 3773; riproduzione integrale a colori]. Qualche anno dopo uscì il commentario: Codex Vaticanus Nr. 3773 (Codex Vaticanus B). Eine altmexikanische Bilderschrift der Vatikanischen Bibliothek, hrsg. auf Kosten seiner Excellenz der Herzogs von LOUBAT (...), erläutert von E. SELER, I: Text der Vorderseite; II: Text der Rückseite und erläuternde Tafeln, Berlin 1902; questo fu tradotto quasi contemporaneamente in inglese: Codex Vaticanus No. 3773 (Codex Vaticanus B). An Old Mexican Pictorial Manuscript in the Vatican Library (...), I-II, Berlin and London 1902-1903. Il manoscritto Messicano Borgiano del Museo Etnografico della S. Congregazione di Propaganda Fide, riprodotto in fotocromografia a spese di S.E. il Duca di LOUBAT a cura della Biblioteca Vaticana, I: [Facsimile]; II: [Commentario], Roma 1898 [Borg. mess. 1; riproduzione a colori]. Il manoscritto Messicano Vaticano 3738 detto il codice Rios riprodotto in fotocromografia a spese di Sua Eccellenza il Duca di LOUBAT per cura della Biblioteca Vaticana, Roma 1900 [Vat. lat. 3738; riproduzione a colori e descrizione del manoscritto]. Orderici Vitalis (..) Historiae Ecclesiasticae libri VII et VIII e codice Vaticano Reg. 703A, annuente Bibliothecae Apostolicae Vaticanae consilio, cura et sumptibus sodalium Gallicae Historiae nec non et Chartarum Scholae phototypice descripti, Lutetiae Parisiorum 1902 [Reg. lat. 703A; riproduzione in bianco e nero]. Codex Borgia. Eine altmexikanische Bilderschrift der Bibliothek der Congregatio de Propaganda Fide, hrsg. auf Kosten Seiner Excellenz des Herzogs von LOUBAT (...), erläutert von E. SELER, I: Tafel 1-28; II: Tafel 29-76; III: Nachtrag und Inhaltsverzeichniss, Berlin 1904-1909 [Borg. mess. 1; riproduzioni monocrome in seppia]. S. Hilarii Pictaviensis De Trinitate. Codex Archivii S. Petri in Vaticano numero D.182 distinctus, I: lib. I-VI; II: lib. VII-XII, Romae 1922 (Corpus exstravagantium codicum) [Arch. Cap. S. Pietro D.182; riproduzioni in bianco e nero]. Missale Gothicum. Das Gallikanische Sakramentar (Cod. Vatican. Regin. Lat. 317) des VII.-VIII. Jahrhunderts, eingeleitet von C. MOHLBERG, I: Textband; II: Tafelband, Augsburg 1929 (Codices Liturgici e Vaticanis praesertim delecti [...], 1) [Reg. lat. 317; riproduzione integrale in bianco e nero]. Sul codice cfr. anche: «Missale Gothicum». A Gallican Sacramentary ms. Vatican Regin. lat. 317, ed. with introduction, diplomatic and liturgical notes by H.M. BANNISTER, I-II, London 1917 (Henry Bradshaw Society Series, 52, 54) [con riproduzioni in bianco e nero]. Le codex 10673 de la Bibliothèque Vaticane. Fonds Latin. Graduel Bénéventain (XIe siècle), Tournai-Paris 1931-1936 (Paléographie musicale. Les principaux manuscrits de chant grégorien, ambrosien, mozarabe, gallican [...], 14) [Vat. lat. 10673; riproduzione in bianco e nero, con ampia introduzione sulla tradizione beneventana nella sua trasmissione manoscritta].
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FACSIMILI DI MANOSCRITTI
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Miniature cassinesi del secolo XI illustranti la vita di s. Benedetto (dal cod. Vatic. lat. 1202), a cura di M. INGUANEZ e M. AVERY, Montecassino 1934 [Vat. lat. 1202; con riproduzioni a colori e in bianco e nero delle miniature]. M. AVERY, The Exultet Rolls of South Italy, II: Plates, Princeton-London-The Hague 1936 (Illuminated Manuscripts of the Middle Ages) [Barb. lat. 592, Vat. lat. 3784, 9820; con riproduzioni in bianco e nero, ibid., II, pl. CXXXCLIII]. R. SALOMON, Opicinus de Canistris. Weltbild und Bekenntnisse eines Avignonesischen Klerikers des 14. Jahrhunderts, mit Beiträgen von A. HEIMANN und R. KRAUTHEIMER, [I]: Textband; [II]: Tafelband, London 1936 (Studies of the Warburg Institute, 1 A-B) [Pal. lat. 1993; nel secondo volume, riproduzioni in bianco e nero di tutte le pergamene, che sono analizzate e commentate nel primo volume]. Euripidis quae in codicibus Palatino Graeco inter Vaticanos 287 et Laurentiano Conv. Soppr. 172 (olim Abbatiae Florentinae 2664) inveniuntur phototypice expressa cura et impensis J.A. SPRANGER, I-II, Florentiae 1939-1946 [Pal. gr. 287 + Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. Soppr. 172; riproduzioni in bianco e nero]. The Badianus Manuscript (Codex Barberini, Latin 241) Vatican Library. An Aztec Herbal of 1552, Introduction, Translation and Annotations by E.W. EMMART, with a Foreword by H.E. SIGERIST, Baltimore 1940 [olim Barb. lat. 241, ora conservato a Ciudad de México, Biblioteca Nacional de Antropología e Historia, Fondo Reservado; il manoscritto fu donato da Giovanni Paolo II (19782005) alla Repubblica Messicana in occasione della visita del pontefice nel 1990; la riproduzione facsimilare a colori del codice è pubblicata ibid., pp. 85-202; il resto del volume è dedicato alla descrizione e alla storia del manoscritto, alla trascrizione, alla traduzione e al commento del testo]. The Illustrations in the Manuscripts of the Septuagint, III/1: Vaticanus Graecus 1927, by E.T. DE WALD, Princeton-London-The Hague 1941 [Vat. gr. 1927; con analisi e riproduzioni in bianco e nero del manoscritto]; The Illustrations (...), III/ 2: Vaticanus Graecus 752, by E.T. DE WALD, (...) 1942 [Vat. gr. 752; con analisi e riproduzioni in bianco e nero]. Vita et miracula sancti Erici regis Sueciae Latine et Suecice. Codex Vat. Reg. lat. 525, Suecice et Britannice praefatus, edidit A. NELSON, Hafniae 1944 (Corpus codicum Suecicorum medii aevi, 3) [Reg. lat. 525; riproduzione in bianco e nero]. Fragmentum Vaticanum de eligendis magistratibus e codice bis rescripto Vat. gr. 2306, edidit W. ALY, Città del Vaticano 1948 (Studi e testi, 104) [Vat. gr. 2306; con riproduzioni in bianco e nero dei fogli attinenti al frammento palinsesto de eligendis magistratibus attribuito a Teofrasto]. K. WEITZMANN, The Joshua Roll. A Work of the Macedonian Renaissance, Princeton 1948 (Studies in Manuscript Illumination, 3) [Pal. gr. 431; con riproduzioni in bianco e nero]. De Strabonis codice rescripto cuius reliquiae in codicibus Vaticanis Vat. gr. 2306 et 2061 A servatae sunt, scripsit W. ALY, corollarium adiecit F. SBOR-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.5
DONE,
accedunt tabulae XXXVI, Città del Vaticano 1956 (Studi e testi, 188) [Vat. gr. 2306, 2061A; con riproduzioni in bianco e nero dei fogli del manoscritto palinsesto di Strabone]. J. DE WIT, Die Miniaturen des Vergilius Vaticanus, Amsterdam 1959 [Vat. lat. 3225; analisi delle miniature e loro riproduzioni]. I. DUJÇEV, Miniatjurite na Manasievata letopis, Sofija 1962 (Pametnici na starata bãlgarska àivopis, 1) [Vat. slav. 2; con riproduzioni di dettaglio a colori delle miniature, e integrali in bianco e nero dei singoli fogli in cui si trovano]. Códice Borgia, [I]: [Riproduzione facsimilare]; [II]: E. SELER, Comentarios al Códice Borgia, [1-2, e «Apéndice de láminas explicativas»], MéxicoBuenos Aires 1963 [Borg. mess. 1; riproduzione a colori nel volume ; il volume contiene la traduzione castigliana della parte contenente il commentario della precedente riproduzione facsimilare edita nel 1904-1909, cfr. [3.5:133]]. Martín de la Cruz, Libellus de medicinalibus Indorum herbis. Manuscrito azteca de 1552 según traducción latina de Juan Badiano, Versión española y comentario por diversos autores, México 1964 [olim Barb. lat. 241, ora conservato a Ciudad de México, Biblioteca Nacional de Antropología e Historia, Fondo Reservado, cfr. [3.5:142]; riproduzione a colori; del manoscritto è stata recentemente realizzata, per le cure dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia, una riproduzione digitale su CD-ROM: Códice de la Cruz-Badiano, 2009 (Códices de Mexico, 7)]. TaV &IeraV Biblæa. Codex Vaticanus Graecus 1209 (Codex B) phototypice expressus iussu Pauli PP VI Pontificis Maximi: &H KainhV Diaqhvkh, in Civitate Vaticana 1965 [Vat. gr. 1209; riproduzione a colori della sola parte relativa al Nuovo Testamento, ovvero le pp. 1235-1346 del manoscritto; con introduzione francese di Paul Canart e Carlo Maria Martini]. Das Lorscher Evangeliar, Einleitung von W. BRAUNFELS, München [1965] [Pal. lat. 50 + Alba Iulia, Biblioteca Batthyáneum, II.1; riproduzione in bianco e nero, ma a colori per alcuni fogli scelti]. Il Canzoniere musicale del Codice vaticano Rossi 215, con uno studio sulla melica italiana del Trecento a cura di G. VECCHI, I, Bologna 1966 (Monumenta Lyrica Medii Aevi Italica, III; Mensurabilia, 2) [Ross. 215 + Ostiglia, Fondazione Greggiati, n.n.; riproduzione in bianco e nero]. Le recueil épistolaire autographe de Pierre d’Ailly et les Notes d’Italie de Jean de Montreuil. Cambrai 940, Vat. Reg. lat. 689 A, Vat. Reg. lat. 1653, introd. par G. OUY, Amsterdam 1966 (Umbrae Codicum Occidentalium, 9) [Reg. lat. 689A + Cambrai, Bibliothèque municipale, ms. 940; riproduzione in bianco e nero; con riproduzioni anche dal Reg. lat. 1653]. Walahfrid Strabo, Hortulus, translated by R. PAYNE, Commentary by W. BLUNT, Pittsburgh, Pa. 1966 [Reg. lat. 469; ibid., tavv. f.t. fra le pp. 20-21, riproduzione in bianco e nero dei ff. 29v-39r, che costituiscono la terza unità codicologica del Reg. lat. 469]. Beati Petri apostoli epistulae ex papyro Bodmeriana transcriptae, Mediolani 1968 [riproduzione a colori del Pap. Bodmer VIII, corredata di volume di
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FACSIMILI DI MANOSCRITTI
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commentario con prefazione di J. Guitton, introduzione di C.M. Martini, trascrizione del testo, apparato critico, testo latino delle lettere di Pietro secondo la vulgata sisto-clementina, annotazioni critiche, con l’aiuto di A.M. Bellia]; cfr. anche, precedentemente, l’edizione, con riproduzione integrale, in Papyrus Bodmer VII-IX. VII: L’Épître de Jude, VIII: Les deux Épîtres de Pierre, IX: Les Psaumes 33 et 34, publié par M. TESTUZ (...), Cologny-Genève 1959. The Palestinian Targum to the Pentateuch. Codex Vatican (Neofiti 1), The earliest and complete Palestinian Targum to the Pentateuch, considered lost, and discovered during the last century in the only existing manuscript (....), [I-II], Jerusalem 1970 [Neofiti 1; riproduzione in bianco e nero; «The photocopies were produced by a rapid-reprint process, as specified in the authorization of the Vatican Library »]. S. PRETE, Il codice di Terenzio Vaticano latino 3226. Saggio critico e riproduzione del manoscritto, Città del Vaticano 1970 (Studi e testi, 262) [Vat. lat. 3226; con riproduzione integrale in bianco e nero del manoscritto, ibid., tavv. 1229; cfr. anche: ID., Il codice Bembino di Terenzio, Città del Vaticano 1950 (Studi e testi, 153)]. Talmud Yerushalmi. Codex Vatican (Vat. Ebr. 133), 135 Photocopies by Special Permission of the Bibliotheca Apostolica Vaticana, With An Introduction by S. LIBERMAN (...), A Page Concordance Index to the Venice edition by Rabbi A.P. SHERRY, Jerusalem 1970 [Vat. ebr. 133; riproduzione in bianco e nero]. Midrash Bereshit Rabba. Ms. Vat. Ebr. 30, with an Introduction and Index by M. SOKOLOFF, Published by special permission of the Biblioteca Apostolica Vaticana in a limited edition of 135 copies, Jerusalem 1971 [Vat. ebr. 30; riproduzione in bianco e nero]. Manuscripts of the Babylonian Talmud from the collection of the Vatican Library. A limited facsimile edition of 135 copies by special permission of the Vatican Library, A page index by Rabbi A.F. SHERRY, I-VI, Jerusalem 19721974 [riproduzione fototipica quasi integrale, in due serie, dei manoscritti Vat. ebr. 108-112, 114, 118-119, 130, 134, con nota introduttiva]. Midrash Bereshit Rabba. Codex Vatican 60 (Ms. Vat. Ebr. 60). A previously unknown manuscript, recently established as the earliest and most important version of Bereshit Rabba, A limited facsimile edition of 160 copies, by special permission of the Biblioteca Apostolica Vaticana, A Page Index by Rabbi A.P. SHERRY, Jerusalem 1972 [Vat. ebr. 60; riproduzione in bianco e nero]. Midrash Leviticus Rabbah. Sifre Numbers Deutoronomy. Codex Vatican 32 (Vat. Ebr. 32), A limited facsimile edition of 160 copies, by special permission of the Vatican Library, with an introduction and page index, Jerusalem 1972 [Vat. ebr. 32; riproduzione in bianco e nero]. Torath Cohanim (Sifra). Seder Eliyahu Rabba and Zutta. Codex Vatican 31, A limited facsimile edition of 160 copies, by special permission of the Vatican Library, with an introduction and page index, Jerusalem 1972 [Vat. ebr. 31; riproduzione in bianco e nero].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.5
Cancioneiro português da Biblioteca Vaticana (Cód. 4803). Reprodução facsimilada, Lisboa 1973 [Vat. lat. 4803; riproduzione in bianco e nero, con breve introduzione di L.F. Lindley Cintra]. Abraham ibn Ezra’s Commentary to the Pentateuch. Vatican Manuscript Vat. ebr. 38, Introduction and Index by E. LEVINE (...), Jerusalem 1974 [Vat. ebr. 38; riproduzione in bianco e nero]. F. LEVÁRDY, Magyar Anjou Legendárium [Hasonmáskiadás]. A BeveII, p. 931 zetö tanulmányt írta, a Legendaszövegeket osszeállította és a kiadást sajtó alá rendezte, Budapest 1975 [Vat. lat. 8541; riproduzione integrale a colori; sono riprodotti anche i fogli conservati a New York, Pierpont Morgan Library, Ms. M. 360, e Sankt-Peterburg, Gosudarstvennyj Ermitaà, Biblioteka, 16930-16934]. Abraham Ibn Ezra, Commentary to the Minor prophets. Vatican ms. Vat. ebr. 75, ed. E. LEVINE, Jerusalem 1976 [Vat. ebr. 75; inaccessibile a chi scrive]. Vergilius Augusteus. Vollständige Faksimile-Ausgabe im Originalformat. Codex Vaticanus Latinus 3256 der Biblioteca Apostolica Vaticana und Codex Latinus fol. 416 der Staatsbibliothek Preussischer Kulturbesitz, Einführung: C. NORDENFALK, Graz 1976 (Codices selecti, 56) [Vat. lat. 3256; riproduzione a colori]. A. GARZELLI, La Bibbia di Federico da Montefeltro. Un’officina libraria fiorentina, 1476-1478, Roma 1977 [Urb. lat. 1-2; con riproduzioni in bianco e nero e a colori]. The Pentateuch with the Masorah Parva and the Masora Magna and with Targum Onkelos. Ms. Vat. Hebr. 448. A very early eastern ms. containing an important version of the Pentateuchal Masorah and an important early version of Targum Onkelos in its original Babylonian vocalization, introductory remarks by A. DÍEZ MACHO, I-V, Jerusalem 1977 [Vat. ebr. 448; inaccessibile a chi scrive]. The Targum to the Five Megillot. Ruth, Ecclesiastes, Canticles, Lamentations, Esther. Codex Vatican Urbinati 1, Introductory Note, Translations and indices by E. LEVINE (...), Jerusalem 1977 [Urb. ebr. 1; riproduzione in bianco e nero dei ff. 663-668, 802-867]. H.C. CASSEE, The missal of Cardinal Bertrand de Deux. A Study in 14th-Century Bolognese Miniature Painting (...), Firenze 1980 [Arch. Cap. S. Pietro B.63; analisi e riproduzioni in bianco e nero del manoscritto]. Il Vangelo Assemani, Edizione in facsimile corredata di uno studio artistico-storico di V. IVANOVA-MAVRODINOVA e A. DÀUROVA, I-II, Sofia 1981 [Vat. slav. 3; riproduzione a colori]; il volume di corredo è: V. IVANOVAMAVRODINOVA — A. DÀUROVA, Il Vangelo Assemani. Monumento paleobulgaro glagolitico del X secolo (Studio artistico-storico), Sofia 1981. E.M. COURY, Terence Bembine Phormio. A Palaeographical Examination, Chicago [1982] [Vat. lat. 3226; con analisi, riproduzione parziale in bianco e nero e trascrizioni; in particolare, ibid., pp. 14-107, sono riprodotti e trascritti i ff. 53r-76r del codice]. R. GRYSON, Les palimpsestes ariens latins de Bobbio. Contribution à la méthodologie de l’étude des palimpsestes, Turnhout 1983 (Armarium codicum
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FACSIMILI DI MANOSCRITTI
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insignium, 2) [Vat. lat. 5750; con analisi e riproduzioni, ibid., pp. 10-20 e pl. 4992, delle pp. 65-76, 191-210, 275-286 del manoscritto; altri fogli dello stesso manoscritto sono conservati a Milano, Biblioteca Ambrosiana, E 147 sup. (S.P. 9/1 6 e 11)]. T.B. STEVENSON, Miniature Decoration in the Vatican Virgil. A Study in Late Antique Iconography, Tübingen 1983 [Vat. lat. 3225; con disegni delle miniature]. L.E. BOYLE — H. LEROY — G. MORELLO, Die Schöpfung. Ein Meisterwerk gotischer Buchmalerei, Stuttgart-Zürich 1987 [Vat. lat. 5697; con riproduzioni a colori di miniature]; anche in edizione italiana: Genesi. Miniature tratte dal codice Vat. lat. 5697 della Biblioteca Apostolica Vaticana (Boemia, inizi del XV secolo) contenente la Historia Scholastica di Pietro Comestore, Introduzione di L.E. BOYLE, Commento codicologico di G. MORELLO, Zürich-Stuttgart 1987. T.J. BROWN † — T.W. MACKAY, Codex Vaticanus Palatinus Latinus 235. An Early Insular Manuscript of Paulinus of Nola Carmina, Turnhout 1988 (Armarium codicum insignium, 4) [Pal. lat. 235; con analisi e riproduzioni]. T. STEMMLER, Die Liebesbriefe Heinrichs VIII. an Anna Boleyn, Zürich 1988 [Vat. lat. 3731A; studio, trascrizioni e riproduzioni a colori del manoscritto]. The Barberini Psalter. Codex Vaticanus Barberinianus Graecus 372, Introduction and Commentary: J. ANDERSON, P. CANART, C. WALTER, Zürich-New York 1989 (Belser Colour Microfiche Editions. Manuscripts from the Biblioteca Apostolica Vaticana. Byzantine Manuscripts, 1) [Barb. gr. 372; con riproduzioni a colori su microfiches]. A. GEYER, Die Genese narrativer Buchillustration. Der Miniaturenzyklus zur Aeneis im Vergilius Vaticanus, Frankfurt am Main 1989 (Frankfurter wissenschaftliche Beiträge. Kulturwissenschaftliche Reihe, 17) [Vat. lat. 3225; con riproduzioni in bianco e nero]. E. KÖNIG, Boccaccio, Decameron. Alle 100 Miniaturen der ersten Bilderhandschrift, Stuttgart-Zürich 1989 [Pal. lat. 1989; analisi e riproduzioni di tutti i fogli miniati del manoscritto]. Città e castella (1626). Tempere di Francesco Mingucci pesarese, presentazione di C. BO, Torino 1991 [Barb. lat. 4434; riproduzione a colori, con testi introduttivi di L. TONGIORGI TOMASI e P. DE ANGELIS]. L. SPECIALE, Montecassino e la Riforma Gregoriana. L’Exultet Vat. Barb. lat. 592, Roma 1991 (Studi di arte medievale, 3) [Barb. lat. 592; con riproduzioni in bianco e nero e a colori]. M. MCCORMICK, Five Hundred Unknown Glosses from the Palatine Virgil (The Vatican Library, MS. Pal. lat. 1631), Città del Vaticano 1992 (Studi e testi, 343) [Pal. lat. 1631; con riproduzioni, ibid., pl. 1-16, delle glosse]. D.H. WRIGHT, Codicological Notes on the Vergilius Romanus (Vat. lat. 3867), Città del Vaticano 1992 (Studi e testi, 345) [Vat. lat. 3867; con numerose riproduzioni in bianco e nero]. D.H. WRIGHT, The Vatican Vergil. A Masterpiece of Late Antique Art, Berkeley-Los Angeles-Oxford 1993 [Vat. lat. 3225; con numerose riproduzioni, in bianco e nero e a colori].
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326
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.5
M.E. LANDA ÁBREGO, Códice Borgia. El equilibrio dinámico del cosmos, I: [Facsímil]; II: [Comentario], Puebla 1994 [Borg. mess. 1; riproduzione a colori]. Biblia pauperum / Armenbibel. Die Bilderhandschrift des Codex Palatinus latinus 871 im Besitz der Biblioteca Apostolica Vaticana, Einführung und Kommentar: C. WETZEL, Transkription und Übersetzung: H. DRECHSLER, Stuttgart-Zürich 1995 [Pal. lat. 871; riproduzione a colori]. PIERO DELLA FRANCESCA, Libellus de quinque corporibus regularibus, Corredato della versione volgare di Luca PACIOLI, I: Testi e note; II: Disegni; III: [Facsimile], Firenze 1995 (Edizione nazionale degli scritti di Piero della Francesca, I/1-3) [Urb. lat. 632; riproduzione integrale a colori]. B. BRAUN-NIEHR, Der Codex Vaticanus Rossianus 181. Studien zur Erfurter Buchmalerei um 1200, Berlin 1996 [Ross. 181; con riproduzioni in bianco e nero]. D. D’ELIA, Il codice vaticano «Boncompagni n. 3». Il più complesso ed importante codice scacchistico della Biblioteca Apostolica Vaticana, Trieste 2000 [Bonc. A.3; riproduzioni in bianco e nero ibid., pp. 509-603]. I Canzonieri della lirica italiana delle origini, I: Il Canzoniere Vaticano. Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3793, Riproduzione fotografica, a cura di L. LEONARDI, Firenze 2000 (Biblioteche e archivi, 6/1) [Vat. lat. 3793; riproduzione integrale a colori, con indici; per analisi del manoscritto si vedano i contributi di R. ANTONELLI, A. PETRUCCI, M. PALMA, P. LARSON e C. BOLOGNA, in I Canzonieri della lirica italiana delle origini, IV: Studi critici, a cura di L. LEONARDI, Firenze 2001 (Biblioteche e archivi, 6/4), pp. 3-152; del volume esiste anche una ristampa del 2007, con l’aggiunta di un DVD]. Das Falkenbuch Friedrichs II. Cod. Pal. lat. 1071 der Biblioteca Apostolica Vaticana, Kommentar von D. WALZ — C.A. WILLEMSEN, Graz 2000 (Glanzlichter der Buchkunst, 9) [Pal. lat. 1071; riproduzione a colori]. D.H. WRIGHT, The Roman Vergil and the Origins of Medieval Book Design, London-Toronto 2001 [Vat. lat. 3867; con analisi e numerose riproduzioni a colori]. [Pietro da Eboli, De balneis Puteolanis, Ross. 379], Kiel 2003 [Ross. 379; riproduzione facsimilare («Diavographie») realizzata in soli cinque esemplari fuori commercio]. Il Villani illustrato. Firenze e l’Italia medievale nelle 253 immagini del II, p. 931 ms. Chigiano L VIII 296 della Biblioteca Vaticana, a cura di C. FRUGONI, con testi di A. BARBERO, C. FRUGONI, R. LUISI, A. SAVORELLI, G.Z. ZANICHELLI, Firenze-Città del Vaticano 2005 [Chig. L.VIII.296; riproduzione a colori delle sole miniature]. KONRAD GRUTER VON WERDEN, De machinis et rebus mechanicis. Ein Maschinenbuch aus Italien für den König von Danemark: 1393-1424, I: Einleitung, von D. LOHRMANN, H. KRANZ, U. ALERTZ; II: Edition, übersetzt, kommentiert und hrsg. von D. LOHRMANN, H. KRANZ, U. ALERTZ, Città del Vaticano 2006 (Studi e testi, 428-429) [Vat. lat. 5961; nel secondo volume sono riprodotti a colori i disegni con macchine].
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FACSIMILI DI MANOSCRITTI
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D.H. WRIGHT, The lost late antique illustrated Terence, Città del Vaticano 2006 (Documenti e riproduzioni, 6) [Vat. lat. 3868; analisi e riproduzioni, in bianco e nero e a colori, del manoscritto]. L’esilio (Pap. Vat. Gr. 11 verso). Favorino di Arelate, edizione critica, traduzione e commento a cura di A. TEPEDINO GUERRA, Roma 2007 (Testi e commenti [dell’Istituto di Filologia Classica. Centro Internazionale di Studi sulla Cultura Greca Antica dell’Università degli Studi di Urbino], 20) [Pap. Vat. gr. 11; ibid., tavv. I-XVI, riproduzione integrale in bianco e nero]. M. CHAMBERS, Valla’s Translation of Thucydides in Vat. lat. 1801, with the reproduction of the codex, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 445) [Vat. lat. 1801; riproduzione in bianco e nero dell’intero codice, ma con nove tavv. a colori, relative ai fogli di apertura della prefazione e dei libri I-VIII]. Portraits de troubadours. Initiales du chansonnier provençal A (Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 5232), publiées par J.-L. LEMAÎTRE et F. VIELLIARD avec la collaboration de L. DUVAL-ARNOULD et le concours du Centre Trobar, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 444) [Vat. lat. 5232; riproduzioni a colori, ibid., pp. 1-95, delle iniziali con i ritratti dei trovatori; ibid., pp. XXXIIIXXXVII, descrizione e storia del manoscritto, a cura di Louis Duval-Arnould; ibid., pp. 97-103, descrizione e riproduzioni a colori anche delle miniature del «canzoniere H», Vat. lat. 3207]. Un venerabile testimone dei Vangeli secondo Luca e secondo Giovanni: il Papiro Bodmer 14-15 (P75). A Venerable Witness of the Gospels according to Luke and according to John: Bodmer Papyrus 14-15 (P75), Città del Vaticano 2008 [Pap. Bodmer XIV-XV; con riproduzione parziale a colori, e testi di presentazione di R. FARINA e S.J. VOICU]. Per una riproduzione integrale ed edizione del testo cfr. Papyrus Bodmer XIV-XV [P75]. Évangiles de Luc et Jean, I: Évangile de Luc chap. 3-24, II: Évangile de Jean chap. 1-15, publié par V. MARTIN (...) et R. KASSER, Cologny-Genève 1961 [alle tavv. 1-98, riproduzione in bianco e nero dell’intero papiro]. Infine, non pochi sono i fascicoli o gli album con riproduzioni scelte da manoscritti vaticani – talora corredati da agili descrizioni –, destinati al grande pubblico, ma non di rado prodotti a latere di imprese di riproduzione facsimilare integrale di più alto livello editoriale. Se ne segnalano, a mo’ d’esempio, solo alcuni: Evangeliario dell’Imperatore Enrico II, dono a Montecassino, giugno 1022, commento di G. BETZ, Milano 1988 [Ott. lat. 74]; Salterio di Costantinopoli, commento di G. BETZ, Milano 1988 [Pal. gr. 381B]; Bibbia Estense, commento di L. CARLINO, Milano 1989 [Barb. lat. 613]; Evangeliario Urbinate, commento di M.C. CASTELLI, Milano 1989 [Urb. lat. 10]; Codice di San Giorgio. Cod. Archivio S. Pietro C. 129, Folio 85r, commento di L. CARLINO, Milano 1990 [Arch. Cap. S. Pietro C.129]; Le tavole dei pianeti di Sebastian Munster. Cod. Pal. Lat. 1368, commento di S. SCHADL, Milano 1990 [Pal. lat. 1368]; Bibbia di Matteo di Planisio. Cod. Vat. Lat. 3550, folio 5, commento di L. CARLINO, Milano 1994 [Vat. lat. 3550]; Menologio di Basilio II. Manoscritto su pergamena, ultimo quarto del X sec., commento di F. LOLLINI, Milano 1994 [Vat. gr. 1613].
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II, p. 932
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.6
3.6. Altri strumenti e sussidi per la consultazione dei manoscritti dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: § 3.6
Nel 1927 William Warner Bishop (1871-1955), allora direttore delle biblioteche dell’Università del Michigan ad Ann Arbor, suggerì alla Vaticana – nell’ambito della collaborazione con il Carnegie Endowment for International Peace – di elaborare un «summary inventory of manuscripts», che presto assunse la forma di un indice alfabetico a schede per i manoscritti greci e latini, non dissimile dal catalogo «a dizionario» che lo stesso Bishop, con l’ausilio della Library of Congress di Washington, andava negli stessi anni introducendo in Vaticana per i libri a stampa. L’indice su schede intendeva affiancarsi alla lenta catalogazione analitica dei manoscritti secondo le «Leges» vaticane, messe a punto nel 1897 dall’allora prefetto della Vaticana (1895-1914) Franz Ehrle (18451934) e pubblicate nel 1902: lo scopo era quello di permettere un reperimento rapido e comodo, mediante uno strumento in continuo aggiornamento, degli scritti di qualunque autore, materia e soggetto contenuti nei codici della Vaticana, attraverso un unico indice alfabetico su schede che erano messe a disposizione degli studiosi man mano che venivano compilate. Per dirigere l’impresa venne assunto nel dicembre 1928 Ottorino Bertolini (1892-1977), che dalla fine degli anni Venti agli inizi degli anni Quaranta fu coadiuvato nella realizzazione dell’opera da un gruppo di una ventina di giovani studiose, chiamate familiarmente, in Biblioteca, le «signorine»: le prime presenze femminili che si registravano, sia pure come collaboratrici temporanee, in una Vaticana che anche sotto questo aspetto si apriva alla modernità. Fra di esse non mancarono figure che avrebbero in seguito fornito importanti studi e sussidi per la storia della Biblioteca, quali Jeanne Bignami Odier (1902-1989) e Maria Bertòla (1897-1976). Nel 1929 vennero pubblicate delle Norme per la compilazione dell’indice alfabetico generale di autori, materie e soggetti contenuti nei codici manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana (Roma 1929), sostituite nel 1938 da una più ampia e particolareggiata seconda edizione (Norme per l’indice alfabetico dei manoscritti, Città del Vaticano 1938). Nell’autunno 1937 i manoscritti analizzati erano 9.745 e le schede prodotte, fra principali e di rinvio, 235.510. Ma nella seconda metà degli anni Trenta la situazione incominciò a cambiare: la diminuzione degli stanziamenti del Carnegie Endowment, la rarefazione dei rapporti fra la Vaticana e gli Stati Uniti, l’uscita di scena di alcuni protagonisti vaticani dell’impresa – nel giugno 1936 Giovanni Mercati (1866-1957), prefetto della Vaticana dal 1919 al 1936, ed Eugène Tisserant (1884-1972), dal
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ALTRI STRUMENTI E SUSSIDI PER LA CONSULTAZIONE DEI MANOSCRITTI
altri strumenti e sussidi per la consultazione dei manoscritti
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1908 «scrittore orientale» e dal 1930, pro-prefetto della Vaticana, divennero rispettivamente cardinale bibliotecario di Santa Romana Chiesa e segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, mentre nel 1939 moriva Pio XI (1922-1939) –, il prevalere di preoccupazioni e perplessità che avevano accompagnato in ambito vaticano l’impresa (soprattutto per quanto riguardava i suoi rapporti con la catalogazione a stampa dei manoscritti) e, non ultimo, lo scoppio della seconda guerra mondiale (1939) condussero al declino e quindi all’interruzione dell’impresa. Nel gennaio 1939 una decina di collaboratrici furono congedate e col 1941 gran parte del personale addetto cessò le prestazioni. A quella data più di 10.750 codici erano stati spogliati, per un totale di 280.000 schede e 45.000 schede di incipit; circa un sesto, dunque, del patrimonio manoscritto della Vaticana – calcolato da Bishop nell’ordine di sessantamila manoscritti – era stato esaminato. Più analiticamente (i dati sono ricavati dai registri conservati in Biblioteca Vaticana, Arch. Bibl. 165 F-H), furono spogliati i seguenti fondi (vengono indicati fra parentesi il numero dei manoscritti spogliati e, per dare idea del rapporto fra quanto fu esaminato e quanto non lo fu, la consistenza del fondo secondo i rilevamenti del 2007 per quanto attiene ai «fondi chiusi», secondo una revisione dei fondi manoscritti del 1946 per quelli «aperti»): Barb. gr. (66 elementi su 598), Barb. lat. (633 su 11.072), Borg. lat. (535 su 902), Borgh. (75 su 390), Cappon. (19 su 317), Chig. (317 su 3.555), Ferr. (20 su 1.039), Ott. gr. (52 su 474), Ott. lat. (298 su 3.399), Pal. gr. (22 su 432), Pal. lat. (251 su 2.029), Reg. gr. (14 su 190), Reg. gr. Pio II (36 su 55), Reg. lat. (355 su 2.123), Urb. gr. (53 su 165), Urb. lat. (1261 su 1779), Vat. gr. (862 su 2.605 manoscritti presenti nel fondo nel 1946), Vat. lat. (ca. 9.000 su ca. 14.500 manoscritti presenti nel fondo nel 1946), Vat. mus. (296 elementi, ora Vat. mus. 55-350, olim Vat. lat. mus. 14501-14799; il fondo Vaticano musicale, costituito solo nel 1956, nel 2007 contava 678 elementi). Complessivamente furono quindi spogliati poco meno di 15.000 manoscritti su circa 45.000 allora presenti nei fondi considerati. Il risultato del lavoro compiuto fra gli anni Venti e Quaranta del XX secolo occupa oggi 158 cassette di schede (Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., cass. 1-158), alle quali vanno aggiunte 36 cassette con schede di incipit che però sono in buon numero ricavati anche da fonti bibliografiche a stampa (Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., cass. 175-210; per l’elenco della bibliografia spogliata, si vedano le schede iniziali della cassetta 175). Le schede sono sia manoscritte (in particolare quelle relative a manoscritti greci) che dattiloscritte; quelle ricavate dall’esame di manoscritti greci sono bordate in rosso.
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330
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§ 3.6
Dal 2006 la Vaticana ha intrapreso l’informatizzazione dello «schedario Bishop» (ma, per il momento, solo per i manoscritti latini) quale primo passo verso la realizzazione di un catalogo elettronico dei manoscritti. Il sistema adottato – InForMA («Informatics for Manuscripts and Archives»), destinato a contenere il patrimonio catalografico relativo ai manoscritti (greci, latini e orientali) e alle carte d’archivio – permette infatti una ricomposizione automatica per segnatura di tutto il complesso informativo, di origini diverse (lo «schedario Bishop», ma anche gli inventari e i cataloghi manoscritti e a stampa, gli indici, le bibliografie dei manoscritti pubblicate e non, e così via), relativo allo stesso manoscritto. Per favorire la raccolta delle informazioni, l’applicazione è integrata, via protocollo Z39.50, con il catalogo elettronico degli stampati (cfr. infra, II, pp. 777-778) attraverso la condivisione degli indici bibliografici. La codifica degli elementi descrittivi e di ricerca, strutturata secondo sintassi XML, rispetta le specifiche internazionali TEI-MS per i manoscritti, la normativa EAD – conforme all’ISAD(G) – per i dati archivistici e lo standard Unicode (ISO/IEC 10646). Dal novembre 2007 il catalogo elettronico dei manoscritti in tal modo realizzato è disponibile per la consultazione nel sito web della Biblioteca Vaticana ( http://www.mss.vatlib.it/gui/html/index.jsp) e, secondo le modalità indicate, si accresce via via che procedono gli inserimenti dei dati originati da fonti diverse. Sulla vicenda dello «schedario Bishop»: TISSERANT, Bibliothèques pontificales [2.1:26], pp. 3-31: 27 [paginazione dell’estratto; rist. in Recueil Cardinal Eugène Tisserant [2.1:23], II, pp. 589-607: 604]; A.M. ALBAREDA, Cinque anni nella prefettura della Biblioteca Apostolica Vaticana (1936-1941), Biblioteca Apostolica Vaticana 1941 [dattiloscritto: Arch. Bibl. 120], ff. 30-31, 62; A. PELZER, Osservazioni e riflessioni sui manoscritti e le biblioteche, in Il libro e le biblioteche. Atti del primo Congresso bibliografico [2.1:34], pp. 399-412: 404-405 [apparso anche in traduzione francese con aggiunte in ID., Études d’histoire littéraire sur la Scolastique médiévale, Louvain-Paris 1964, pp. 35-69: 26]; A. PETRUCCI, La descrizione del manoscritto. Storia, problemi, modelli, Roma 1984 (Aggiornamenti, 45), pp. 36-37; N. VIAN, Figure della Vaticana, in L’Urbe 49 (1986), pp. 104124: 116 [rist. anast. in ID., Figure della Vaticana e altri scritti [2.1:77], pp. 331355: 347]; L.E. BOYLE, Prefazione, in Manoscritti Vaticani latini 1466615203. Catalogo sommario, a cura di A.M. PIAZZONI e P. VIAN, Città del Vaticano 1989 (Studi e testi, 332; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 1), pp. V-IX: VII-VIII; VIAN, Dal Platina al Bishop [2.1:62], pp. 281-291; MATTIOLI HÁRY, The Vatican Library and the Carnegie Endowment [2.1:86], passim. Per il catalogo elettronico dei manoscritti: P. MANONI, The Vatican Library’s web-based application for managing manuscript metadata stored in native XML databases, in Current Research in Information Sciences and Technology. Multidisciplinary Ap-
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ALTRI STRUMENTI E SUSSIDI PER LA CONSULTAZIONE DEI MANOSCRITTI
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proaches to Global Information Systems. Proceedings of the I International Conference on Multidisciplinary Information Sciences and Technologies. InSciT2006, Mérida-Spain, October, 25th-28th, 2006, II, ed. V.P. GUERRERO-BOTE, Badajoz 2006, pp. 570-574.
Dagli anni Cinquanta del XX secolo – realizzando un’idea di Lowrie J. Daly, approvata da Pio XII (1939-1958) e finanziata dai Knights of Columbus – esiste una copia microfilmata di numerosissimi manoscritti vaticani nella Knights of Columbus Vatican Film Library presso la Saint Louis University, Missouri (U.S.A.). Elenchi di questi manoscritti in A Checklist of the Vatican Manuscript Codices Available for Consultation at the Knights of Columbus Vatican Film Library, in Manuscripta 1 (1957), pp. 27-44, 104-116, 159-174; 2 (1958), pp. 41-49, 84-99, 167-181; 3 (1959), pp. 38-46, 89-99. Aggiornamenti sono segnalati in Ch.J. ERMATINGER, Projects and Acquisitions in the Vatican Film Library, in Manuscripta 12 (1968), pp. 170-178. Elenchi aggiornati in: Check List of Vatican Library Manuscript Codices on Microfilm in the Knights of Columbus Vatican Film Library: Parts I-IV, in Manuscripta 29 (1985), pp. 91-117, 166-191; 30 (1986), pp. 41-70, 120-137; e soprattutto: Guide to Microfilms of Vatican Library Manuscript Codices Available for Study in the Vatican Film Library (June 1993), compiled under the direction of Ch.J. ERMATINGER by B.J. CHANNELL, L.J. DALY and Th.G. TOLLES, Saint Louis, Missouri 1993 [un esemplare in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 560A rosso]. Cfr. anche: A.C. BOLINO, Bibliographical Note: The Vatican Film Library at Saint Louis University, in The Business History Review 31 (1957), pp. 425-436; H. LA PLANTE, The Vatican Film Library: a Bibliography, in The Catholic Library World (December 1961), pp. 215217, 240-243.
Per un elenco delle forme d’uso (o «nicknames») spesso impiegate negli studi per designare i più celebri manoscritti vaticani, corredato dei rinvii alle loro segnature di Biblioteca (ma cfr. anche infra, II, pp. 961979): W. FITZGERALD, Ocelli nominum. Names and Shelf Marks of Famous/ Familiar Manuscripts, Toronto 1992 (Subsidia Mediaevalia, 19) [cfr. «Index of Manuscripts», ibid., pp. 126-168: 164-166; le indicazioni sono relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro. ; Barb. gr.; Barb. lat.; Borg. copt.; Neofiti; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Reg. gr.; Reg. lat.; Ross.; Urb. ebr.; Urb. lat.; Vat. ebr.; Vat. gr.; Vat. lat.], precedentemente apparso in Mediaeval Studies 45 (1983), pp. 214-297; 48 (1986), pp. 397-421; 50 (1988), pp. 333-348.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
[4. I FONDI DELLA SEZIONE MANOSCRITTI] CARTE D’ABBADIE* dipartimento manoscritti. sezione manoscritti: § 4
Con suo fratello Antoine (1810-1897), il francese Arnauld d’Abbadie (1815-1893) esplorò l’Etiopia fra il 1838 e il 1850. Del suo viaggio egli scrisse un resoconto, del quale fu pubblicato un solo volume (Paris 1868) durante la sua vita e i cui manoscritti furono ceduti nel 1942 da un’erede al cappuccino Alberto Rincón-Gallardo, che li offrì in seguito alla Santa Sede. Essi pervennero alla Biblioteca Vaticana nel 1966 (19 contenitori). Il testo è stato pubblicato da Jeanne-Marie Allier nella collana «Studi e testi». BIBLIOGRAFIA R.R. IZARN, Les documents Arnaud d’Abbadie, in Proceedings of the Third International Conference of Ethiopian Studies, Addis Ababa, 1966, I, Addis Ababa 1969, pp. 155-168; Arnauld D’ABBADIE, Douze ans de séjour dans la Haute-Éthiopie (Abyssinie), I, réédition anastatique du tome premier, préface de J. TUBIANA, introduction et notes de J.-M. ALLIER, Città del Vaticano 1980 (Studi e testi, 286); II-IV, introduction, édition et notes par J.-M. ALLIER, Città del Vaticano 1980, 1983, 1999 (Studi e testi 287, 304, 391). Per i manoscritti etiopici della collezione d’Abbadie e per le carte di Antoine presso la Bibliothèque nationale de France, a Parigi, cfr. A. BERTHIER, Éthiopien d’Abbadie, in Manuscrits, xylographes, estampages: les collections orientales du département des Manuscrits. Guide, sous la direction d’A. BERTHIER, Paris 2000, p. 39.
Louis Duval-Arnould ANGELINI** Il fondo (718 segnature, ma 675 elementi), costituito in massima parte da rotoli etiopici (621), si ricollega all’architetto bergamasco Sandro Angelini (1915-2001), che soggiornò lungamente in Etiopia effettuando, per incarico dell’International Fund for Monuments, interventi di restauro nelle chiese monolitiche e ipogee di Lalibela (1966-1970) e svolgendo, per conto dell’UNESCO, una ricognizione del patrimonio monumentale e architettonico etiopico; fra il 1970 e il 1973 assunse, inoltre, la direzione delle missioni internazionali di restauro dei castelli di Gondar e del comprensorio monumentale di Axum. Durante questi soggiorni in Etiopia Angelini andò costituendo una ricca collezione di rotoli apotro* CIT.: Carte d’Abbadie, seguito da numero arabo. ** CIT.: Angelini, seguito da numero arabo.
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I FONDI : CARTE D ’ ABBADIE
— ARCH. CAP. S . PIETRO . [MANOSCRITTI ]
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paici – con qualche elemento d’altra tipologia – reperiti nei dintorni di Lalibela; tale raccolta, ad eccezione di 60 rotoli rimasti presso gli eredi, costituisce l’attuale fondo. BIBLIOGRAFIA O. RAINERI, Una ricca collezione privata di rotoli protettori etiopici, in Proceedings of the Eighth International Conference of Ethiopian Studies, University of Addis Ababa, 1984, ed. by TADDESE BEYENE, II, Addis Ababa 1989, pp. 539-546; La «Donazione Angelini» alla Biblioteca Apostolica Vaticana, in L’osservatore romano, 8-9 giugno 2007, p. 11. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA O. RAINERI, Catalogo dei rotoli protettori etiopici della collezione Sandro Angelini, Roma 1990 [descrizione di gran parte del fondo, esclusi 45 elementi tipologicamente diversi dalla categoria del rotolo apotropaico].
Delio V. Proverbio Osvaldo Raineri
ARCHIVIO DEL CAPITOLO DI S. PIETRO. [MANOSCRITTI]* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi: Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] (pp. 671-677). Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati (II, pp. 788-789).
Il fondo (494 elementi) rappresenta la parte manoscritta della biblioteca del Capitolo della basilica di S. Pietro in Vaticano. La biblioteca del Capitolo traeva la sua origine da due nuclei distinti, fusi verso il 1484, al momento della costruzione di un nuovo edificio: il fondo antico della basilica, conservato nel tempo in diverse sedi, e noto attraverso gli inventari redatti nel 1361, verso il 1405 e nel 1436, e i 241 manoscritti legati al Capitolo dal card. Giordano Orsini († 1438), conosciuti dalla lista acclusa al suo testamento del 1434. I manoscritti, dell’Orsini, inizialmente conservati presso la chiesa romana di S. Biagio della Pagnotta, sull’attuale Via Giulia, furono trasportati prima del 1454 nella sacrestia della basilica. Della collezione così costituita si conservano numerosi inventari, a partire dal medesimo anno 1454. Poco dopo * CIT.: Arch. Cap. S. Pietro, seguito da segnatura alfanumerica composta da lettera (A-K) e numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
il 1489 i manoscritti della biblioteca del Capitolo ricevettero una segnatura, ancora visibile sul primo foglio di numerosi codici, costituita da una cifra romana di modulo grande. La collezione subì alcune perdite in occasione in particolare del sacco di Roma del 1527 e di una vendita di volumi considerati inutili nel 1535 (dispersione, questa, all’origine della presenza di manoscritti orsiniani anche nel fondo Vaticano latino). Fra XVI e XVII secolo particolari meriti nella descrizione dei manoscritti, dei documenti d’archivio e del Tesoro della basilica di S. Pietro ebbe il bolognese Giacomo Grimaldi (1560-1623), prima chierico soprannumerario (1581), poi sacrista, archivista, chierico beneficiato (1602) della basilica: a lui si devono due importanti inventari, tuttora in consultazione, compilati rispettivamente nel 1598 e nel 1603. Va segnalato che già a quest’epoca la collezione libraria del Capitolo non presentava una distinta articolazione fra manoscritti, stampati e documenti d’archivio, che risultavano conseguentemente compresi, in larga parte, in un unico sistema di segnature. Probabilmente in seguito all’aumento delle richieste di consultazione, nel 1940 il Capitolo, anche a motivo dell’attivo interessamento di Pio XI (1922-1939), diede in deposito alla Biblioteca Vaticana la parte antica della propria raccolta, comprendente i manoscritti, la maggior parte del materiale d’archivio e gli stampati antichi, mentre rimasero presso il Capitolo una piccola parte dei documenti più recenti e i Diari. L’attuale fondo dei manoscritti, scorporati dall’insieme al momento dell’ingresso in Vaticana, comprende, oltre a manoscritti in massima parte latini, anche quattordici codici greci (Arch. Cap. S. Pietro B.58, B.59, B.141, C.144, C.149-154, D.157, E.16, H.4, H.45) e un certo numero in altre lingue, fra i quali uno composito in parte persiano e in parte cinese (Arch. Cap. S. Pietro H.26), due armeni (Arch. Cap. S. Pietro B.77, F.39), uno slavo (Arch. Cap. S. Pietro D.215). BIBLIOGRAFIA E. KÖNIG, Kardinal Giordano Orsini. Ein Lebensbild aus der Zeite der grossen Konzilien und des Humanismus, Freiburg i. Br. 1906 (Studien und Darstellungen aus dem Gebiete der Geschichte, 5,1); G. MERCATI, Codici latini Pico Grimani Pio e di altra biblioteca ignota del secolo XVI esistenti nell’Ottoboniana e i codici greci Pio di Modena con una digressione per la storia dei codici di S. Pietro in Vaticano, Città del Vaticano 1938 (Studi e testi, 75), pp. 144168 [a p. 168 un elenco dei numerosi inventari antichi]; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 199 [per la presenza nel fondo di manoscritti di provenienza Albani], 263, 278 nt. 65, 315; Fonds Archivio di San Pietro, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A.
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I FONDI : ARCH . CAP . S . PIETRO . [ MANOSCRITTI ]
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MARUCCHI, I: Fonds Archivio San Pietro à Ottoboni, Paris 1975 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, 21), pp. 29-30; G. LOMBARDI — F. ONOFRI, La biblioteca di Giordano Orsini (c. 1360-1438), in Scrittura biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Aspetti e problemi. Atti del seminario 1-2 giugno 1979, a cura di C. BIANCA, P. FARENGA, G. LOMBARDI, A.G. LUCIANI e M. MIGLIO, Città del Vaticano 1980 (Littera Antiqua, 1/1), pp. 371-382; Ch.M. GRAFINGER, L’archivio e i codici del capitolo di San Pietro nella Biblioteca Apostolica Vaticana, in Il Bibliotecario, nr. 29 (1991), pp. 73-78; Ch.S. CELENZA, The Will of Cardinal Giordano Orsini (ob. 1438), in Traditio 51 (1996), pp. 257-286; M.M. GORMAN, The oldest book list from St Peter’s, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 383-398 [con l’edizione dell’elenco di manoscritti ritenuto più antico, contenuto in Arch. Cap. S. Pietro D.46, f. 366, e brevi notizie sui più antichi inventari, tra il 1361 e il 1489]; Restauro e conservazione digitale dell’Archivio del Capitolo di San Pietro in Vaticano, a cura di M. STOCCHI, [Città del Vaticano] 2008 (Archivum Sancti Petri. Studi e documenti sulla storia del Capitolo vaticano e del suo clero. Bollettino d’archivio, 1) [con un sintetico profilo storico della collezione capitolare, indicazioni su quanto ancora conservato nel Palazzo della Canonica in Vaticano, e una breve rassegna dei materiali soprattutto documentari conservati presso la Vaticana]. Per una lista completa degli inventari della biblioteca del Capitolo: G. LOMBARDI, Inventari di biblioteche romane del Quattrocento: un panorama, in Libri, lettori e biblioteche dell’Italia medievale (secoli IX-XV). Fonti, testi, utilizzazione del libro. Atti della Tavola rotonda italo-francese (Roma 7-8 marzo 1997) (…), a cura di G. LOMBARDI e D. NEBBIAI DALLA GUARDA, Roma 2000 (Documents, études et répertoires publiées [sic] par l’Institut de recherche et d’histoire des textes, 64), pp. 349-372: 361-363 [ibid., pp. 363-364, per l’inventario della biblioteca di Giordano Orsini]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per i soli manoscritti greci, P. CANART, Catalogue des manuscrits grecs de l’Archivio di San Pietro, Città del Vaticano 1966 (Studi e testi, 246) [alle pp. 6-14 un elenco degli antichi inventari]. Per il manoscritto slavo Arch. Cap. S. Pietro D.215, cfr. A. DÀUROVA — K. STANÇEV — M. JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi vãv Vatikanskata Biblioteka / Catalogo dei manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, con una prefazione di I. DUJÇEV e introduzione storica di J. RUYSSCHAERT, Sofija 1985, pp. 185-186; cfr. anche M. JAPUNDÀIÒ, I codici slavi della Biblioteca Vaticana. Fondo Borgiano Illirico, in Ricerche slavistiche 16 (1968-1969), pp. 101111: 110-111. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Inventarium Codicum manuscriptorum latinorum Archivi basilicae S. Petri in Vaticano maxima ex parte e recensione Cosimi STORNAJOLO depromptum, I-III, 1968 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 411 (1-3) rosso; ripresa, per i soli manoscritti latini, dell’inventario manoscritto ora segnato Arch. Cap. S. Pietro H.99-100: Codices manu scripti Basilicae S. Petri in Vaticano recensuit Cosimus STORNAJOLO eiusd. Basilicae canonicus Bibl. Apost. Vatic. scriptor]. Archivio di San Pietro. Indice per autori e materie dei manoscritti greci e latini e dei libri a stampa (Copia dell’originale su schede, ora Arch. S. Pietro, ms. H. 101), 1967 [riproduzione fotografica dell’originale dattiloscritto: Sala Cons. Mss., 218 rosso; l’originale è attualmente segnato Arch. Cap. S. Pietro K.7].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Sono, inoltre, ancora a diretta disposizione degli studiosi i seguenti inventari antichi: Inventarium Omnium, et singulorum librorum Bibliothecae Sacrosanctae Basilicae Principis Apostolorum de Urbe, Illustris ac Reverendissimi D. Fabritii VERALLI Canonici, eiusdemque Bibliothecae, et Archivii Praefecti iussu editum. Anno D. MDXCVIII. Opera Iacobi GRIMALDI Bononiensis dictae Basilicae Sacristae [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 404 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Arch. Cap. S. Pietro K.4; i manoscritti sono suddivisi per soggetti, mentre l’attuale segnatura è talvolta aggiunta in margine]; Clemente VIII Pont. Max. Index Omnium et singulorum Librorum Bibliothecae Sacrosanctae Vaticanae Basilicae Principis Apostolorum, Ill. et Reverendissimi D. Bernardini PAULINI Clementis Papae VIII Datarii eiusdem Basilicae Canonici et Bibliothecarii iussu conscriptus. Anno Domini MDCIII [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 405 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Arch. Cap. S. Pietro K.5]; Index codicum ac librorum manuscriptorum et typis impressorum Bibliothecae Sacrosanctae Basilicae Principis Apostolorum Alphabetico ordine digestus Anno Domini MDCCXXVII per R. D. Raphaelem SINDONE eiusdem Basilicae Cler. Beneficiatum, et Subarchivistam [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 406 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Arch. Cap. S. Pietro K.6; indice].
Christine M. Grafinger AUTOGRAFI VATICANI* Il fondo (attualmente 66 segnature, per altrettanti elementi) raccoglie gli autografi pervenuti alla Biblioteca Vaticana (o trasferiti da altri suoi fondi) dall’inizio degli anni Ottanta del XX secolo, cioè dopo la costituzione e la chiusura del fondo Autografi Paolo VI (1978-1980); esso rappresenta quindi il fondo aperto nel quale vengono inserite le nuove accessioni del genere, e che si affianca alle altre tre autografoteche «chiuse» (cfr. infra, pp. 420-427, s.v. Autografi Ferrajoli; pp. 469-470, s.v. Autografi Paolo VI; pp. 483-484, s.v. Autografi e documenti Patetta). STRUMENTI CATALOGRAFICI Un inventario del fondo è in preparazione a cura di Paolo Vian.
Paolo Vian [BARBERINIANI] Barberiniani greci (pp. 340-344); Barberiniani latini (pp. 344-347); Barberiniani orientali (pp. 348-351). * CIT.: Autogr. Vat., seguito da numero arabo.
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I FONDI : ARCH . CAP . S . PIETRO . [ MANOSCRITTI ]
— [BARBERINIANI ]
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Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi: Archivio Barberini (pp. 677-683); Archivio Barberini Colonna di Sciarra (pp. 683-688); Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino (pp. 726-728). Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Barberini (II, pp. 791-796); Stampati Barberini. Credenzino del Tasso (II, pp. 796-804).
Al di là di un cospicuo nucleo originario di volumi raccolti da Maffeo Barberini, poi Urbano VIII (1623-1644), devoluti alla biblioteca familiare all’inizio del pontificato, la vera e propria «fondazione» della collezione libraria della famiglia Barberini si può far risalire all’opera del nipote del pontefice, Francesco (1597-1679), creato cardinale nel 1623, che fu fra l’altro bibliotecario di Santa Romana Chiesa dal 1626 al 1633, anno in cui gli succedette nella carica lo zio, card. Antonio senior (1569-1646). L’arco cronologico dell’esistenza di Francesco coincide, in effetti, con il periodo di massimo accrescimento delle raccolte di manoscritti greci, latini, orientali e di stampati, secondo linee di sviluppo che per molti versi sono simili e intrecciate a quelle della Biblioteca Vaticana nello stesso periodo, a motivo di scelte operate da Urbano VIII e del ruolo avuto da Francesco e da suo zio Antonio all’interno della Vaticana. Ad arricchire la collezione Barberini, infatti, oltre alla gran quantità di volumi manoscritti e a stampa fatti ricercare sul mercato italiano ed europeo o acquisiti dal card. Francesco in vario modo, spesso per dono o dedica, contribuirono in misura cospicua anche doni o lasciti a Urbano VIII o alla Biblioteca Vaticana, destinati dal pontefice alla famiglia: documentazione conservata soprattutto nell’Archivio Barberini e nei Barberiniani latini permette di ricostruire le fasi salienti della crescita della collezione familiare, fra donazioni, privilegi, «spogli» cardinalizi o requisizioni da biblioteche di enti religiosi concessi da Urbano VIII in favore di essa; fra l’altro, la Barberiniana poté avvantaggiarsi dell’invio di duplicati dalla Vaticana (anche stampati della Palatina, cfr. infra, p. 460, s.v. [Palatini]) e della concessione di un diritto di deposito su quanto stampato da Propaganda Fide. Installata entro il quarto decennio del secolo nel romano Palazzo Barberini alle Quattro Fontane, costruito fra il 1627 e il 1633, la collezione non solo si valse del servizio di Carlo Moroni, che fu addetto alla Barberiniana per un cinquantennio, a partire dagli anni Trenta (morì forse nel 1685, se identificabile col sacerdote milanese che fu canonico di S. Lorenzo in Damaso ricordato nel «Necrologio romano» di Pier Luigi Galletti [1724-1790], Vat. lat. 7884, f. 131r), ma poté anche godere delle cure di eruditi quali Leone Allacci (1586 ca.-1669), Jean-Jacques Bouchard (1606-1641), Lucas Holste (1596-1661), Gabriel Naudé (1600-1653), Joseph-Marie Suarez (o Suarès, 1599-1677): collaboratori,
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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questi, in parte condivisi con la Biblioteca Vaticana – è il caso di Allacci e Holste –, che intrattennero a vantaggio della Barberiniana una fitta rete di relazioni con corrispondenti da numerosi paesi; che, per procacciare opere rare, curarono l’esecuzione di numerose copie di manoscritti d’altre collezioni, soprattutto della Vaticana; che, infine, misero in atto una vera e propria politica di mirate acquisizioni di manoscritti antichi o contenenti testi inediti da biblioteche monastiche ed ecclesiastiche italiane. Anche dopo la morte di Urbano VIII (29 luglio 1644) e nonostante il declino del ruolo istituzionale della famiglia, Francesco, dedito ormai soprattutto al collezionismo librario e al mecenatismo, continuò ad accrescere in modo rilevante la raccolta secondo analoghe modalità. Un notevole incremento si ebbe nel 1672 con l’inclusione in essa della collezione personale del fratello di Francesco, il card. Antonio iunior (1607-1671), ricca di stampati stranieri, in particolare francesi. Alla fine del XVII secolo, dunque, la Barberiniana era ritenuta per le sue ricchezze librarie fra le maggiori biblioteche d’Italia, seconda in Roma solo alla Vaticana. Meno sostenuto dové essere il ritmo delle acquisizioni nei secoli XVIII e XIX, un periodo della storia della collezione finora poco studiato; ancora di un certo rilievo, tuttavia, fu la crescita per l’archivio e gli stampati. Al secondo Ottocento risalgono la riorganizzazione della biblioteca e il lavoro di inventariazione dei manoscritti compiuti dai bibliotecari Sante (1802-1887) e Alessandro Pieralisi (1846-1907 ca.), ai quali si deve il nuovo ordinamento, ancora vigente, dei manoscritti. Alla vecchia sistemazione, ormai soltanto di massima, in cui ai codici orientali seguivano i greci e i latini, i Pieralisi sostituirono un ordinamento che partiva dai manoscritti greci per proseguire con gli orientali e chiudersi con i latini, questi ultimi notevolmente arricchiti, in prosieguo di tempo, di materiale documentario e carteggi estratti dall’archivio. Conseguente al riordino fu l’attribuzione ai codici, in luogo della semplice numerazione araba progressiva in uso dal XVII secolo, detta «numero antico» (o «numero del Manzi», dal bibliotecario Guglielmo Manzi, 1784-1821), di nuove segnature costituite dal numero romano indicante lo scaffale (I-VI per i codici greci, VI-VII per gli orientali, VIII-CVIII per i latini), seguito da un numero arabo per il singolo elemento. Tali segnature, peraltro, furono poi sostituite dalla (tuttora vigente) semplice numerazione araba progressiva a sé stante per ciascun fondo – fatta salva la successione dei codici come stabilita dal riordino dei Pieralisi – a seguito dell’arrivo della collezione in Biblioteca Vaticana. Nel 1902, infatti, per volere di Leone XIII (1878-1903) e per le cure del prefetto (1895-1914) Franz Ehrle (1845-1934), biblioteca e archivio Barberini furono acquistati
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I FONDI : [ BARBERINIANI ]
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presso la famiglia per la Vaticana per la somma complessiva di 525.000 lire, e ivi trasferiti. Insieme a manoscritti, stampati e documenti vennero trasportati in Biblioteca anche gli scaffali e arredi lignei opera di Giovanni Battista Soria (1581-1651), attualmente ricomposti al primo piano della Biblioteca in una sala che corre parallela alla Sala di consultazione dei periodici. Per le concordanze fra le tre serie di segnature: [Barberini-Concordanze segnature Manzi-Pieralisi-attuali] [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 378 rosso; sec. XX; concordanza fra numero arabo antico, numerazione dei Pieralisi, attuale numerazione araba]. Biblioteca Barberini, manoscritti. Concordanza con la vecchia numerazione, gennaio 1905 [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 379 rosso; concordanza a partire dalla numerazione dei Pieralisi]. BIBLIOGRAFIA F. BLUME, Iter Italicum, III, Halle 1830, pp. 132-137; L. PÉLISSIER, La Bibliothèque Barberini en 1777, in Le bibliographe moderne 6 (1902), pp. 185-187; F. EHRLE, Bibliothektechnisches aus der Vatikana, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 33 (1916), pp. 197-227: 219-222; M.V. HAY, The Barberini Library, in Library Review, nr. 20 (winter 1931), pp. 164-170; J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239: 223225; P. PECCHIAI, I Barberini, Roma 1959 (Archivi. Archivi d’Italia e rassegna internazionale degli archivi, Quaderno doppio, 5); M. BATLLORI, El pare Ehrle, prefecte de la Vaticana, en la seva correspondència amb el cardenal Rampolla, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, I, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 219), pp. 75-117: 87-88, 109-114 [poi in: ID., Cultura e finanze. Studi sulla storia dei gesuiti da s. Ignazio al Vaticano II, Roma 1983 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 158), pp. 367-413: 380-382, 404-410; ID., Obra completa, XVI: Del Vuit-Cents al Nou-Cents: Balmes, Ehrle, Costa i Llobera, Casanovas, Edició a cura d’E. DURAN (dir.) i J. SOLERVICENS (coord.), Pròleg de R. CORTS, València 2002 (Biblioteca d’estudis i investigacions, 33), pp. 153-209: 169-170, 199-206]; L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), pp. 597-598; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 109, 113-115, 126-127 nt. 94, 129 nt. 111, 138, 242, 295; Fonds Barberini, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI, I: Fonds Archivio San Pietro à Ottoboni, Paris 1975 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, 21), p. 59; O. RUGGERI, Carte perdute delle abbazie unite di San Severino, in Miscellanea Settempedana 3 (1982), pp. 157-162: 159 nt. 9, 162 [per notizie su bibliotecari barberiniani nel XIX secolo]; P.J.A.N. RIETBERGEN, Lucas Holstenius (1596-1661), seventeenth century scholar, librarian and book-collector. A preliminary note, in Quaerendo 17 (1987), pp. 205-231; J. CONNORS, Delle biblioteche romane attorno all’Alessandrina, in Roma e lo Studium Urbis. Spazio urbano e cultura dal Quattro al Seicento. Atti del convegno. Roma, 7-10 giugno 1989, Roma 1992 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 22), pp. 486-497: 490-492; A. SERRAI, Bibliotheca Barberina, in ID., Storia della bibliografia, V: Trattatistica Bibliotecono-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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mica, a cura di M. PALUMBO, Roma 1993 (Il Bibliotecario n.s., Manuali, 4/5), pp. 583-589; M. VÖLKEL, Römische Kardinalaushalte des 17. Jahrhunderts: Borghese-Barberini-Chigi, Tübingen 1993 (Bibliothek des Deutschen historischen Instituts in Rom, 74), pp. 128, 267-306 [su Holste bibliotecario], 443-445 [sui bibliotecari del card. Francesco, e sugli anni per i quali è esplicitamente attestato, dalla documentazione esaminata, il loro «servizio»: fra gli altri, Allacci, 1640-1667; Bouchard, 1634-1641; Holste, 1627-1653; Suarez, 1627-1638, ma anche nel novembre 1656; Moroni, 1636-1666], 456-457 [su Naudé e sul suo ruolo, nel 1641, di «bibliotecario straordinario» del card. Antonio iunior; sul servizio prestato negli anni 1637-1642 da Pietro Colista († 1650), che fu attivo anche in Vaticana come scriptor latino (dal 1627)]; C. FORTUZZI, Bibliotheca Barberina. La libreria di Urbano VIII e Francesco Barberini, tesi difesa nell’a.a. 1993-1994 presso la Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari dell’Università di Roma «La Sapienza» [un esemplare in Biblioteca Vaticana, R.G. Dattil. 404]; EAD., Due inventari della Bibliotheca Barberina, in Il Bibliotecario, nr. 1 (1997), pp. 201-216; M. BACHMANN, Bucheinbände aus südwestdeutschen Werkstätten im Fondo Barberini der Biblioteca Vaticana, in Bibliothek und Wissenschaft 31 (1998), pp. 128-210; A. SERRAI, La biblioteca di Lucas Holstenius, Udine 2000, pp. 11-76; P. VIAN, Un bibliotecario al lavoro: Holste, la Barberiniana, la Vaticana e la biblioteca della regina Cristina di Svezia, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VIII, Città del Vaticano 2001 (Studi e testi, 402), pp. 445-492: 450-461; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 58-65, 129-132; C. FORTUZZI, La Biblioteca Barberina e i chirografi di Urbano VIII, in Nuovi annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari 18 (2004), pp. 141-157; Ch.M. GRAFINGER, Der Ankauf der Biblioteca Barberini und die zwischen der Familie Barberini und dem Heiligen Stuhl geführten Verhandlungen, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XIII, Città del Vaticano 2006 (Studi e testi, 433), pp. 241-253; S. SCHÜTZE, La Biblioteca del cardinale Maffeo Barberini: Prolegomena per una biografia culturale ed intellettuale del Papa Poeta, in I Barberini e la cultura europea del Seicento. [Atti del convegno internazionale: Palazzo Barberini alle Quattro Fontane, 7-11 dicembre 2004], per cura di L. MOCHI ONORI — S. SCHÜTZE — F. SOLINAS, Roma 2007, pp. 37-46; S. SCHÜTZE, Kardinal Maffeo Barberini, später Papst Urban VIII, und die Entstehung des römischen Hochbarock, München 2007 (Römische Forschungen der Bibliotheca Hertziana, 32), pp. 17-27, 294-331 [con l’edizione dell’inventario della biblioteca del card. Maffeo in Arch. Barb., Indice II, 331, in appendice documentaria, nr. XLII].
II, p. 932
Francesco D’Aiuto BARBERINIANI GRECI* Il fondo (598 segnature, ma 594 elementi, essendo vacanti i nrr. 557560, trasferiti nel fondo orientale come Barb. or. 161-164) si può suddividere in base all’ordinamento dato dai Pieralisi in due sezioni contenenti rispettivamente letteratura per lo più profana (Barb. gr. 1-281) e sacra (Barb. gr. 282-590); in coda (Barb. gr. 591-598) si trovano, ivi sistemati successivamente all’entrata in Vaticana e in particolare a partire dal 1920 (cfr. Barb. gr. 591, f. Ir), elementi tratti da altri fondi della collezio* CIT.: Barb. gr., seguito da numero arabo.
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I FONDI : [ BARBERINIANI ]
— BARB . GR.
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ne, in particolare dai Barberiniani latini, o codici fattizi costituiti con lettere, fogli sciolti e frammenti che erano stati conservati a parte o che sono frutto di estrazioni o recuperi codicologici da altri materiali di provenienza barberiniana. La storia complessiva delle acquisizioni di codici greci – come pure dei latini e degli orientali – della raccolta barberiniana è ancora da ricostruirsi sulla base della ricchissima documentazione conservata in massima parte nell’Archivio Barberini e nei Barberiniani latini (oltre ai carteggi, che spesso documentano fin nei dettagli le modalità d’accrescimento della collezione, numerosi sono i dati desumibili, per esempio, da una nutrita serie di antichi cataloghi e inventari manoscritti, di liste di libri e di abbozzi di descrizioni, di liste di prestito e di conti, in gran parte collocati fra i Barb. lat. 3104-3203; si veda anche, peraltro, l’inventario di 138 manoscritti greci in Barb. lat. 3021, ff. 97r-100v); si possono, tuttavia, individuare sin d’ora alcuni gruppi di manoscritti di provenienza omogenea. Tra i più cospicui si segnalano innanzitutto sessantanove manoscritti greci – ma numerosi sono quelli di analoga provenienza anche nel fondo latino – venuti dall’erudito fiorentino Carlo Strozzi (1587-1671), alcuni dei quali già appartenuti a Niccolò Niccoli (1364 ca.1457), poi al convento di S. Marco a Firenze (documentazione sugli invii di codici da parte dello Strozzi è, tra l’altro, nel carteggio raccolto in Barb. lat. 6476; ma si veda pure una lista di manoscritti latini da lui donati nel 1636, in Barb. lat. 3075, f. 175r-v). Nuclei di minore entità all’interno della collezione sono riconducibili a personaggi in rapporto con il card. Francesco Barberini e con i suoi collaboratori, quali, per citarne solo alcuni, Francesco Arcudio (1590-1641) da Soleto, vescovo di Nusco (all’interno del materiale documentario a lui relativo si vedano, a titolo d’esempio, una lettera dell’Arcudio al Barberini del 29 maggio 1641, nel Barb. lat. 6526, ff. 23r-24v, e le lettere in Barb. lat. 6455, ff. 134r-141v; Barb. lat. 6494, f. 7r; Barb. lat. 6526, ff. 16r-19r); l’erudito Nicolas-Claude Fabri de Peiresc (1580-1637), corrispondente sia del card. Francesco che di Holste (cfr. almeno i carteggi raccolti nei Barb. lat. 6502-6505 e le lettere inviategli da Holste edite in Lucae Holstenii epistolae ad diversos quas […] collegit atque illustravit J.F. BOISSONADE […], Parisiis 1817); il già ricordato Jean-Jacques Bouchard, che del card. Francesco fu segretario per le lettere latine; il cipriota Neofito Rhodinòs (1575 ca.-1659). Un certo numero di codici greci entrarono, inoltre, dallo «spoglio» dell’arcivescovo di Urbino Paolo Emilio Santoro (1560-1635), nipote ed erede della collezione libraria del card. Giulio Antonio Santoro (1532-1602), già arcivescovo di S. Severina in Calabria (si veda l’elenco di stampati e manoscritti greci, latini e orientali nel Barb. lat. 3075, ff. 13v-25r, che ne
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registra l’accessione alla raccolta barberiniana in data 30 gennaio 1638). Non mancano nel fondo copie moderne e carte di eruditi legati al Barberini, in particolar modo Allacci e Holste, e doni al cardinal nipote o allo zio pontefice. Altre accessioni vennero da monasteri per lo più dell’Italia centro-meridionale, fra i quali il convento agostiniano di S. Giovanni a Carbonara in Napoli, nella cui biblioteca erano manoscritti appartenuti al card. Girolamo Seripando (1493-1563) e a suo fratello Antonio (14861531), e, con apporto relativamente modesto, l’Abbazia di Grottaferrata, di cui il card. Francesco fu commendatario dal 1627. Coerentemente con la casistica delle acquisizioni fin qui delineata, nel fondo sono numerosi i manoscritti d’origine o provenienza italogreca. All’interno dell’ampia serie di antichi inventari, cataloghi, carte relativi alla collezione manoscritta barberiniana che, come si è detto, sono conservati fra i Barberiniani latini – e che ancora attendono uno studio e un rilevamento sistematico –, si potrà qui segnalare almeno, per la parte greca, la presenza di due strumenti dell’inizio del XVIII secolo che riassumono le proporzioni della raccolta dopo le cospicue acquisizioni seicentesche: nel Barb. lat. 3139 un indice parziale della collezione greca datato al 1709 che registra 475 elementi greci, dovuto a Jean-Joseph Bonnerue de Saint-Romain, definito «eiusdem bibliothecae custos»; nel Barb. lat. 3138, del 1711, un inventario complessivo del fondo ad opera del medesimo (vi si recensiscono 480 elementi greci), con l’aggiunta di un catalogo dei manoscritti orientali che, con successivi aggiornamenti, giunge a descrivere 129 manoscritti. BIBLIOGRAFIA Per i codici dello Strozzi cfr. G. MERCATI, Scritti d’Isidoro il cardinale Ruteno e codici a lui appartenuti che si conservano nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma 1926 (Studi e testi, 46), p. 93; A. JACOB, Carlo Strozzi et sa collection de manuscrits grecs. Contribution à l’étude du fonds Barberini de la Bibliothèque Vaticane, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 54 (2000), pp. 401-414. Su Peiresc si veda almeno N.-C. FABRI DE PEIRESC, Lettres a Claude Saumaise et à son entourage (1620-1637), éditées par A. BRESSON, Firenze 1992 (Le corrispondenze letterarie, scientifiche ed erudite dal Rinascimento all’età moderna, 3), passim, con la bibliografia citata alle pp. 433-435. Su Neofito Rhodinòs cfr. A. BRUNELLO, Neofito Rodinò missionario e scrittore ecclesiastico greco del secolo XVII°, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, n.s. 5 (1951), pp. 148-171, 201-219; Z.N. TSIRPANLIS, &O Neüfuto" &Rodin’" sthVn @Hpeiro, in Dwdþnh 1 (1972), pp. 315-331. Sui manoscritti legati da Holste al card. Francesco Barberini cfr. H. RABE, Aus Lucas Holstenius’ Nachlass, in Centralblatt für Bibliothekswesen 12 (1895), pp. 441-448; D. SCIALANGA, La donazione di L. Holstenius e la Biblioteca Angelica, in Accademie e biblioteche d’Italia 50 (1982), pp. 213-218; A. SERRAI, La biblioteca di Lucas Holstenius, Udine 2000, pp. 73-79. Sulla biblioteca seripandiana a S. Giovanni a Carbonara cfr. M. Tulli Ciceronis De re publica libri e codice rescripto Vaticano latino 5757 phototypice expressi, II: Prolegomena de fatis bibliothecae monasterii S. Columbani Bobiensis et de codice ipso Vat. lat. 5757, [curante I. MERCATI], ex Bibliotheca Apostolica
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Vaticana 1934 (Codices e Vaticanis selecti quam simillime expressi, 23), pp. 120-133; H. JEDIN, Girolamo Seripando. Sein Leben und Denken im Geisteskampf des 16. Jahrhunderts, Würzburg 1937 (Cassiciacum, 2-3), I, pp. 467-469, e II, pp. 335-355; L. FERRERI, I codici parrasiani della Biblioteca Vaticana con particolare riguardo al Barberiniano greco 194, appartenuto a Giano Lascaris, in A.I.O.N. Annali dell’Istituto Orientale di Napoli. Dipartimento di studi del mondo classico e del Mediterraneo antico. Sezione filologico-letteraria 24 (2002) [= Parrhasiana II. Atti del II Seminario di Studi su Manoscritti Medievali e Umanistici della Biblioteca Nazionale di Napoli. Napoli, 20-21 ottobre 2000, a cura di G. ABBAMONTE, L. GUALDO ROSA e L. MUNZI], pp. 189-223; F. VENDRUSCOLO, Codici greci del Parrasio e di San Giovanni a Carbonara nel fondo Barberini della Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XII, Città del Vaticano 2005 (Studi e testi, 430), pp. 511-524. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Barberiniani Graeci, I: Codices 1-163, recensuit V. CAPOCCI, in Bybliotheca Vaticana 1958 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Codices Barberiniani Graeci, II: Codices 164-281, recensuit I. MOGENET †, enarrationes complevit I. LEROY †, addenda et indices curavit P. CANART, in Bibliotheca Vaticana 1989 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Cfr. anche: S. DE RICCI, Liste sommaire des manuscrits grecs de la Bibliotheca Barberina, in Revue des bibliothèques 17 (1907), pp. 81-125 [Barb. gr. 1-590]; S. LAMPROS, Peræ tinwn Barberin§n kwdækwn, in Nevo" &EllhnomnÞmwn 5 (1908), pp. 451-467 [rist. anast. in J. DECLERCK — J. NORET — C. DE VOCHT, Catalogi manuscriptorum graecorum qui, in periodico Nevo" &EllhnomnÞmwn olim publici iuris facti, adhuc usui sunt, I, LeuvenBruxelles 1981; con notizie sui Barb. gr. 39 (citato erroneamente come 29), 51, 111, 146, 219, 279, 280]. Per i manoscritti agiografici, [H. DELEHAYE], Catalogus codicum hagiographicorum Graecorum Bibliothecae Barberinianae de Urbe, in Analecta Bollandiana 19 (1900), pp. 81-118. Per gli Eucologi, A. JACOB, Les euchologes du fonds Barberini grec de la Bibliothèque Vaticane, in Didaskalia 4 (1974), pp. 131-222 [con descrizioni dei Barb. gr. 102, 282, 284, 293, 303, 305, 306, 311, 313, 316, 329, 336, 344, 345, 370, 371, 385, 386, 389, 390, 393, 410, 419, 428, 431, 435, 443, 458, 459, 488, 493, 571]. Concordanze fra antiche e nuove segnature sono pubblicate in P. CANART — V. PERI, Sussidi bibliografici per i manoscritti greci della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1970 (Studi e testi, 261), pp. 108-116. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventarium codicum mm.ss. Bibliothecae Barberinae redactum et digestum a D. Sancte PIERALISI bibliothecario et in tomos vigintitres distributum, I-II [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 376-377 rosso; sec. XIX; in questi due tomi la descrizione dei Barb. gr. 1-593; ma i Barb. gr. 591-593 vi sono descritti per mano di Giovanni Mercati (1866-1957, scriptor greco dal 1898, prefetto della Biblioteca, 1919-1936, poi cardinale bibliotecario, 1936-1957)]. Index Codd. Mmss. Graecorum et Orientalium Bibliothecae Barberinae redactus et digestus cura et studio Reverendi Domini Sanct. PIERALISI Bibliothecarii (…), I-V [manoscritto:
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Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 169-173 rosso; sec. XIX; aggiunte relative ai testi contenuti nei Barb. gr. 591-593 sono di mano di Giovanni Mercati].
Francesco D’Aiuto BARBERINIANI LATINI* Il fondo (11.072 segnature, ma 11.062 elementi, oltre a circa 250 elementi non ancora sistemati e segnati) è il più consistente tra quelli chiusi della Vaticana, per ampiezza numerica secondo solo a quello, aperto, dei Vaticani latini. A formare il primitivo e più cospicuo nucleo di questa imponente raccolta confluirono i manoscritti in alfabeto latino posseduti da Maffeo Barberini, poi Urbano VIII, e da vari altri membri della sua famiglia: in particolare dal card. nipote Francesco, ma anche dai card. Antonio senior, zio cappuccino del pontefice, e Antonio iunior, fratello di Francesco. È soprattutto Francesco, la figura più brillante dal punto di vista culturale, a segnare la fisionomia del fondo, che mostra con evidenza il lavoro da lui compiuto e le linee portanti della sua duplice e ben collegata attività di uomo politico e promotore culturale. In esso, infatti, dominano da un lato i libri raccolti per passione antiquaria da Francesco soprattutto grazie ad Allacci e Holste, dall’altro un grande archivio di epistolari, relazioni e carte, documento della vasta attività diplomatica e amministrativa da lui svolta a servizio della Santa Sede. Largamente inesplorata è soprattutto questa seconda, ampia parte, più propriamente documentaria e di notevole interesse per la storia e l’incidenza culturale del pontificato urbaniano. Questo grande archivio cardinalizio costituisce la maggioranza delle unità del fondo – in gran parte legate in volumi tranne una serie, posta quasi alla fine, di carte sciolte (Barb. lat. 10128-10546) – ed è strutturato in sezioni che rispondono all’attività svolta in congregazioni, quali ad esempio quella dell’Indice (in particolare Barb. lat. 3146-3151), o contengono documentazione prodotta in seno ad altri organismi della Santa Sede, ad esempio atti concistoriali (Barb. lat. 2867-2933). Ma la parte prevalente è il carteggio diplomatico, che occupa la quasi totalità delle ultime seimila unità del fondo ed è ripartito in serie ordinate per legazioni, relazioni e corrispondenti. Anche nella parte più propriamente libraria del fondo, d’altro canto, sono presenti materiali connessi agli impegni e agli interessi ecclesiali del cardinale: spicca ad esempio un gruppo di un centinaio di elementi relativi alla Congregazione del Concilio di Trento (Barb. lat. 794-897). I * CIT.: Barb. lat., seguito da numero arabo.
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codici medievali e i testi antichi trovano invece posto per lo più nella prima parte del fondo. Due le componenti principali di questa significativa collezione: da un lato manoscritti medievali e umanistici di varia acquisizione, dall’altro molte copie «moderne», specialmente da codici vaticani, in buona parte commissionate ad Allacci e Holste, cui si affiancano materiali di studio dei due bibliotecari e scritti eruditi coevi. Nella prima categoria prevalgono i classici pagani, anche se non manca una folta rappresentanza di testi patristici, scolastici e teologici. Le acquisizioni a carattere antiquario, secondo la casistica già delineata per i codici greci e in molti casi dalle medesime fonti citate, procedettero su larga scala sia per acquisto, a volte di nuclei consistenti di biblioteche – come ad esempio, verso il 1640, l’acquisizione di numerosi volumi già di Celso Cittadini (1553-1627) –, sia per compera, scambio, requisizione di libri in disuso da case religiose affidate in commenda ai Barberini – fra gli altri il convento napoletano dei Cappuccini, sotto la protezione del card. Antonio senior (documenta tale accessione l’elenco dell’8 marzo 1638 in Barb. lat. 3075, f. 36r: «Libri ms.ti havuti dai sudetti padri Cap.ni ricompensati con altri libri»), oppure la biblioteca monastica di S. Salvatore al Monte Amiata, da cui giunse un gruppo di manoscritti antichi –, sia da «spogli» di personalità ecclesiastiche – come i manoscritti (e numerosi stampati) già di Fabrizio Sirleto († 1635), vescovo di Squillace e nipote del card. Guglielmo (1514-1585), donati da Urbano VIII al card. Antonio Barberini iunior nel 1637. Giunsero così numerosi nella biblioteca seicentesca manoscritti medievali e umanistici spesso di altissimo pregio. Di ottimo livello anche l’insieme dei codici musicali, assimilabile per valore filologico all’analogo nucleo custodito nei Chigiani. Di particolare interesse codicologico è, infine, la condizione delle legature: accanto ad alcuni esemplari antichi ben conservati e alle legature ordinarie con stemmi Barberini compare, infatti, un discreto numero di pregevoli legature barberiniane seicentesche in cartone rivestito di cuoio rosso decorato con ferri à la fanfare. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239: 223-225; L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), pp. 597-598; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 79 [manoscritti di Fabrizio Sirleto], 83 nt. 2 [carteggio del card. Antonio Carafa (1538-1591)], 90 nt. 62 [manoscritti di Pompeo Ugonio (sec. XVI)], 112 [mémoires del primo custode della Vaticana (1626-1630), poi
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prefetto dell’Archivio (1630-1644), Felice Contelori (1588-1652)], 113-114 [manoscritti del card. Giulio Antonio Santoro (1532-1602); di Fabrizio Sirleto; di Ferdinando Ughelli (15951670); della chiesa romana di S. Maria sopra Minerva], 115 [manoscritti di Carlo Strozzi (1587-1671)], 122 nt. 59 [carte del praefectus registrorum et bullarum della Vaticana (16101617) Michele Lonigo (1572-1649)], 123 nt. 66 [carte del praefectus registrorum et bullarum della Vaticana (1614-1626) Niccolò Alemanni (1583-1626)], 128 nt. 111 [lascito di Allacci], 133 nt. 134 [carte di Michele Lonigo], 138-139 e 148-149 ntt. 27 e 35 [lascito di Holste]; Fonds Barberini, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI, I: Fonds Archivio San Pietro à Ottoboni, Paris 1975 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, 21), p. 59; M.K. MURATA, A Topography of the Barberini Manuscripts of Music, in I Barberini e la cultura europea del Seicento. [Atti del convegno internazionale: Palazzo Barberini alle Quattro Fontane, 7-11 dicembre 2004], per cura di L. MOCHI ONORI-S. SCHÜTZE-F. SOLINAS, Roma 2007, pp. 375-380. Sui manoscritti di Celso Cittadini cfr. M.C. DI FRANCO LILLI, La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini, Città del Vaticano 1970 (Studi e testi, 259), pp. 11-24. Su manoscritti appartenuti a Giacomo Laderchi (1678-1738/1739), donati al card. Francesco Barberini iunior (1662-1738), cfr. Ch.M. GRAFINGER, Die Manuskripte des Oratorianers Giacomo Laderchi in der Biblioteca Barberini, in Nuovi annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari 14 (2000), pp. 103-114. Sui libri di Fabrizio Sirleto cfr. G. MERCATI, Note per la storia di alcune biblioteche romane nei secoli XVI-XIX, Città del Vaticano 1952 (Studi e testi, 164), pp. 28-29. Sui manoscritti di Ferdinando Ughelli nel fondo cfr. G. MORELLI, Monumenta Ferdinandi Ughelli: Barb. lat. 3204-3249, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IV, Città del Vaticano 1990 (Studi e testi, 338), pp. 243-280. Per i manoscritti della chiesa romana di S. Maria sopra Minerva, G. MEERSSEMAN, La bibliothèque des Frères Prêcheurs de la Minerve à la fin du XVe siècle, in Mélanges Auguste Pelzer. Études d’histoire littéraire et doctrinale de la Scolastique médiévale offertes à Monseigneur Auguste Pelzer (…) à l’occasion de son soixantedixième anniversaire, Louvain 1947 (Recueil de travaux d’histoire et de philologie, 3ème sér., 26), pp. 605-631: 608; T. KAEPPELI, Antiche biblioteche domenicane in Italia, in Archivum Fratrum Praedicatorum 36 (1966), pp. 5-80: 60-63 [con indicazione di 31 manoscritti ora Barberiniani latini, ma anche di un manoscritto Rossiano e 5 Vaticani latini]. Per i manoscritti di S. Salvatore al Monte Amiata, M. GORMAN, Manuscript Books at Monte Amiata in the Eleventh Century, in Scriptorium 56 (2002), pp. 225-293; ID., Codici manoscritti della Badia Amiatina nel secolo XI, in La Tuscia nell’alto e pieno Medioevo. Fonti e temi storiografici «territoriali» e «generali». In memoria di Wilhelm Kurze. Atti del Convegno Internazionale di Studi, Siena-Abbadia San Salvatore, 6-7 giugno 2003, a cura di M. MARROCCHI e C. PREZZOLINI, Firenze 2007 (Millennio Medievale, 68; Atti di Convegni, 21), pp. 15-102. Per i documenti di interesse epigrafico, M. BUONOCORE, Appunti sui codici epigrafici del fondo Barberiniano latino, in ID., Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 103-116. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Barberiniani Latini. Codices 1-163, recensuit S. PRETE, in Bybliotheca Vaticana 1968 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti) [per i Barb. lat. 1163, prima parte della sezione dei classici latini, Barb. lat. 1-181]. Per il manoscritto slavo Barb. lat. 370, cfr. A. DÀUROVA — K. STANÇEV — M. JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi vãv Vatikanskata Biblioteka / Catalogo dei manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, con una prefazione di I. DUJÇEV e introduzione storica di J. RUYSSCHAERT, Sofija 1985, pp. 185-186.
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Cfr. anche: T. SILVERSTEIN, Medieval Latin Scientific Writings in the Barberini Collection. A Provisional Catalogue, Chicago 1957; A. BONNICI, Due secoli di storia politico-religiosa di Malta nel fondo Barberini latino della Biblioteca Vaticana, in Melita historica 4 (1967), pp. 229-256; H.G. JONES, Hispanic Manuscripts and Printed Books in the Barberini Collection, I: Manuscripts, Città del Vaticano 1978 (Studi e testi, 280); B. JENŠOVSKÝ, Knihovna Barberini a Çeský výzkum v R˜ímë, [s.l., s.d.] [guida ai documenti d’interesse ceco nel fondo]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Inventarium codicum mm.ss. Bibliothecae Barberinae redactum et digestum a D. Sancte PIERALISI bibliothecario et in tomos vigintitres distributum, III-XXIII [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 335-355 rosso; sec. XIX; ma sono stati intrapresi il ritiro dei volumi originali dell’inventario e la loro sostituzione con riproduzioni fotografiche; gli originali ricevono la segnatura Barb. lat. 11072; l’inventario contiene la descrizione dei Barb. lat. 1-6337]. Index Codd. mm.ss. Latinorum et Occidentalium Bibliothecae Barberinianae redactus et digestus cura et studio Reverendi Domini Sanct. PIERALISI Bibliothecarii et in XLII tomos divisus [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 110-151 rosso; sec. XIX; indice alfabetico per i Barb. lat. 1-6337]. Appendix Manuscriptorum Bibliothecae Barberinae incepta a D. Sancte PIERALISI Bibliothecario et continuata et digesta ab ejusdem successore Alexandro canonico PIERALISI [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 356 rosso; secc. XIX-XX; descrizioni dei Barb. lat. 6338-6558]. Index. Appendix mmss. Bibliothecae Barberinae incepta a D. Sancte PIERALISI Bibliothecario; continuata et digesta ab ejus success. Alexandro Canonico PIERALISI [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 152-153 rosso; secc. XIX-XX; indice alfabetico per i Barb. lat. 6338-6558]. Inventario di Carteggi Diplomatici raccolti e ordinati dal Ch. e R. D. Sancte PIERALISI Bibliot. e dal suo successore D. Alessandro PIERALISI [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 357-369 rosso; secc. XIX-XX; descrizioni dei Barb. lat. 6559-9807]. Catalogo generale dei Carteggi Diplomatici in ord. alfabetico, con appendice in fine [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 154-168 rosso; sec. XIX; indice dei Barb. lat. 6559-9807]. Inventarium codicum manu scriptorum Bibliothecae Barberinianae, [I-V]: Barb. lat. 9808-9865, E NASALLI ROCCA confecit annis 1930-1931, [s.l.] 1968; Barb. lat. 98669930, E. NASALLI ROCCA et O BERTOLINI confecerunt annis 1931-1932 et 1968, [s.l.] 1968; Barb. lat. 9931-10041, M PALLONE confecit annis 1946-1949, [s.l.] 1966-67; Barb. lat. 10042-10047, 10049-10096, P PECCHIAI confecit, [s.l.] 1967; Barb. lat. 10097-10127, G MORELLO confecit, [s.l.] 1968 [dattiloscritti: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 370-374 rosso; descrizioni dei Barb. lat. 9808-10047, 10049-10127]. Per i manoscritti musicali: Inventario dei codici Barberiniani musicali 307, 640, 4130-4232, 4288-4289, 4296, 4364, 4374-4376, 4386, 4388-4389, [di] G B, Biblioteca Vaticana 1931-1932 [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 381 rosso; inventario, indice e incipitario].
Antonio Manfredi
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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BARBERINIANI ORIENTALI* Il fondo (165 segnature, per altrettanti elementi) annovera codici orientali in diverse lingue (arabo, armeno, cinese, copto, ebraico, etiopico, giapponese, malayâìam, mançu, persiano, samaritano, siamese, siriaco, tamil, turco) di provenienza disparata, in gran parte raccolti vivente il card. Francesco Barberini senior. Le fonti di accrescimento della raccolta coincidono in parte con quelle già menzionate per i codici greci e latini; oltre a doni di eruditi e prelati, si ricorderanno i «libri comprati dal studio» di Paolo Emilio Santoro (1560-1635) nel 1638, già appartenuti a Giulio Antonio Santoro (1532-1602), «cardinale di Santa Severina» e fra l’altro prefetto di Propaganda Fide, tra cui stampati e codici orientali non tutti oggi nel fondo (Barb. lat. 3075, ff. 24v-25r: sette manoscritti armeni, quattro arabi, quattro «Chaldaici»; la «doctrina Christiana lingua Malabarica» ivi menzionata andrà identificata col Barb. or. 109). I manoscritti e stampati cinesi sono per lo più di provenienza missionaria; l’acquisizione più recente fra i codici estremo-orientali è costituita dal Barb. or. 147, donato nel 1720 al card. Francesco Barberini iunior (1662-1738) da Matteo Ripa (1682-1746), fondatore del Collegio dei Cinesi in Napoli. Per quanto concerne i codici arabi e turco-arabi, il nucleo principale è costituito da 18 manoscritti già appartenuti, col persiano Barb. or. 104, all’antica Biblioteca Lincea («ex biblioth. Lyncaea Federici Caesii L. P. march. Mont. Caelii»). Dei codici plurilingui, il Barb. or. 1 (Pentateuco tritaplos del 1227 a.D.) fu reperito a Damasco da NicolasClaude Fabri de Peiresc e da lui legato al card. Francesco Barberini senior; il Barb. or. 2 (Salterio pentaglotto), esemplato probabilmente a Dayr as-Suryân e rilegato quindi a Dayr Anbâ Maqâr nel dicembre 1626, dopo complesse vicende pervenne nel 1637 al Barberini, inviatogli dal gran maestro dei cavalieri di Malta Giovanni Paolo Lascaris per il tramite del cappuccino Gilles de Loches (questi offrì da parte sua a Francesco otto o nove manoscritti arabo-islamici, un Salterio siriaco, forse da identificarsi con il Barb. or. 87, un Salterio armeno miniato e due volumi in lingua etiopica); il Barb. or. 130 è codice composito che consta di documenti e scritti vari in diverse lingue (inter alia, epistole arabe e øaršûní di patriarchi orientali inviate a Francesco Barberini senior, firmani turchi e schizzi di iscrizioni) datati fra il 1595 e il 1667, e inoltre, indici di libri orientali: ai ff. 52r-56r, una descrizione sommaria dei Barb. or. 73, 77, 106, e forse 115 (sottoscritta da «Isaac Maronita Archiepiscopus Tripolis Syriae», ovvero Isüâq aš-Šadrâwí [Isaac Sciadrensis, 1590-1663]; * CIT.: Barb. or., seguito da numero arabo.
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I FONDI : BARB . OR .
349
ai ff. 69r-70v, un «Index manuscriptorum variarum linguarum orientalium» (108 elementi), elenco non datato ma che testimonia una fase già matura della costituzione della sezione orientale della raccolta barberiniana. BIBLIOGRAFIA G. DE HAMMER, Lettere sui manoscritti orientali e particolarmente arabi che si trovano nelle diverse Biblioteche d’Italia. Lettera V, in Biblioteca Italiana, o sia Giornale di letteratura, scienze ed arti 13 (1828), t. 50, pp. 158-162: 158-161; A. STATUTI, Sopra n.° 18 Codici orientali che appartenevano alla antica Biblioteca dei primitivi Lincei nel secolo XVII, in Atti della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei 60 (1906-1907), pp. 204-209; F. NAU, Martyrologes et ménologes orientaux. Les ménologes des évangéliaires coptes-arabes, Paris 1915 (Patrologia Orientalis, 10/2), pp. 53-58 (= 217-222) [per il Barb. or. 2]. Per Isüâq aš-Šadrâwí, cfr. P. RAPHAËL, Le rôle du Collège Maronite romain dans l’orientalisme aux XVIIe et XVIIIe siècles, Beyrouth 1950, pp. 102-105; N. GEMAYEL, Les échanges culturels entre les Maronites et l’Europe: du Collège Maronite de Rome (1584) au Collège de ‘Ayn-Warqa (1789), I, Beyrouth 1984, pp. 354-365. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per i codici arabi e turco-arabi: G. LEVI DELLA VIDA, Elenco dei manoscritti arabi islamici della Biblioteca Vaticana. Vaticani, Barberiniani, Borgiani, Rossiani, Città del Vaticano 1935 (Studi e testi, 67), pp. 239247 [con le descrizioni dei Barb. or. 5, 7-13, 15-16, 19-20, 22, 24-28, 30-31, 33-36, 46, 49, 6061, 64, 66-68, 70-73, 77-80, 83, 90-93, 96-97, 99, 106-107, 113-116, 128-129, 155; in realtà quanto descritto sotto la segnatura Barb. or. 155 va attribuito al Barb. or. 165; non sono descritti i codici, per lo più cristiani, Barb. or. 4 (Pieralisi: «Constitutiones S. Clementis»), 32 («Alchorani fragmentum?»), 48 («Liber de modo orandi […] lingua turcica»), 54 («Cardinalis Bellarmini doctrina christiana»), 56 («Historia sextae Synodi universalis»), 84 («Horologion»), 111 («Concilia»), 120 («Tractatus polemicus Monachi Abrahami ex Tiberiade»)]. Per i codici armeni: Codices Armeni Bybliothecae Vaticanae Borgiani, Vaticani, Barberiniani, Chisiani, schedis F.C. CONYBEARE adhibitis recensuit E. TISSERANT, Romae 1927 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), pp. 343-355 [descrizione dei Barb. or. 2 (plurilingue), 100, 117, 130 (composito)]. Per i codici copti: A. HEBBELYNCK, Inventaire sommaire des manuscrits coptes de la Bibliothèque Vaticane, in Miscellanea Francesco Ehrle. Scritti di storia e paleografia pubblicati sotto gli auspici di S.S. Pio XI in occasione dell’ottantesimo natalizio dell’e.mo cardinale Francesco Ehrle, V: Biblioteca ed Archivio Vaticano. Biblioteche diverse, Roma 1924 (Studi e testi, 41), pp. 3582bis: 75-76, 82bis [descrizione dei Barb. or. 2 (plurilingue), 17]. Codices Coptici Vaticani, Barberiniani, Borgiani, Rossiani, II/1: Codices Barberiniani orientales 2 et 17, Borgiani coptici 1-108, recensuit A. VAN LANTSCHOOT, in Bibliotheca Vaticana 1947 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), pp. 1-10 [descrizione dei Barb. or. 2 (plurilingue), 17].
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350
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Per i codici ebraici: Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEIT-ARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 438), pp. 507-515 [descrizione dei Barb. or. 14, 18, 38, 44, 53, 82, 85, 88, 98, 101, 110, 119, 155, 161-164]. Cfr. anche: STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE, THE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968, pp. 84-85 [descrizione dei Barb. or. 1 (plurilingue), 14, 18, 38, 44, 53, 82, 85, 88, 98, 101, 110, 119; non sono descritti i Barb. or. 155 (miscellanea di frammenti e fascicoli cartacei e pergamenacei con testi ebraici), 161-164 (Bibbia ebraica, Ve-Adar 5057 = 25 febbraio-25 marzo 1297 a.D.), non segnalati nemmeno in J. RUYSSCHAERT, Les manuscrits hébraïques vaticans. Corrections et additions à la liste de 1968, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, III, Città del Vaticano 1989 (Studi e testi, 333), pp. 357-360]. Può ancora essere utile il ricorso alle schede presenti in A. FREIMANN, Union Catalog of Hebrew Manuscripts and Their Location, I-II, New York 1964-1973, passim. Per i codici estremo-orientali (cinesi, giapponesi, mancesi, siamesi): Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés chinois de la Bibliothèque Vaticane, A Posthumous Work by P. PELLIOT, revised and edited by T. TAKATA, Kyoto 1995 (Italian School of East Asian Studies. Reference series, 1), pp. 1-6 [descrizione dei Barb. or. 131154, 156-159, non inclusi nell’inventario manoscritto dei Pieralisi]. Cfr. anche: H. WALRAVENS, Preliminary checklist of Christian and Western material in Chinese in three major collections / Vorläufige Titelliste christlicher und westlicher Bücher in chinesischer Sprache in drei bedeutenden Sammlungen, Hamburg 1982 [indice per autori e opere, con rinvio ai manoscritti del fondo]. Per l’unica presenza etiopica, nel plurilingue Barb. or. 2: Codices Aethiopici Vaticani et Borgiani, Barberinianus orientalis 2, Rossianus 865, recensuerunt S. GRÉBAUT — E. TISSERANT, in Bybliotheca Vaticana 1935-1936 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), I, pp. 859-861; II, tav. III. Per i codici persiani: E. ROSSI, Elenco dei manoscritti persiani della Biblioteca Vaticana: Vaticani-BarberinianiBorgiani-Rossiani, Città del Vaticano 1948 (Studi e testi, 136), pp. 157-160 [descrizione dei Barb. or. 58, 89, 97, 102, 104-105]. Per i codici siriaci (e øaršûní): A. VAN LANTSCHOOT, Inventaire des manuscrits syriaques des fonds Vatican (460-631), Barberini oriental et Neofiti, Città del Vaticano 1965 (Studi e testi, 243), pp. 165-173 [descrizione dei Barb. or. 2 (plurilingue), 3, 29, 40-41, 55, 60, 76, 86-87, 94-95, 118, 121, 130 (codice composito), 151]; ma per il Barb. or. 60 cfr. anche LEVI DELLA VIDA, Elenco dei manoscritti arabi islamici cit., p. 243. Per i codici turchi: E. ROSSI, Elenco dei manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana: Vaticani-BarberinianiBorgiani-Rossiani-Chigiani, Città del Vaticano 1953 (Studi e testi, 174), pp. XV, 301-331 [descrizione dei Barb. or. 6, 21, 23, 37, 39, 42-43, 45, 47, 50-52, 57-59, 62-63, 65, 69, 74-75, 81, 103, 108, 112, 122-127, 130 (codice composito)]; per i Barb. or. 66-68 cfr. LEVI DELLA VIDA, Elenco dei manoscritti arabi islamici cit., p. 243.
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I FONDI : BARB . OR .
— CARTE BELLI
351
STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Inventarium codicum mm.ss. Bibliothecae Barberinae redactum et digestum a D. Sancte PIERALISI bibliothecario, et in tomos vigintitres distributum, II, ff. non numerati [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 377 rosso; sec. XIX; descrizione dei Barb. or. 1-154, 161-164 (olim Barb. gr. 557-560); ma le descrizioni dei Barb. or. 148-154, 161-164 sono riproduzioni fotografiche di schede manoscritte]. Index Codd. Mmss. Graecorum et Orientalium Bibliothecae Barberinae redactus et digestus cura et studio Reverendi Domini Sanct. PIERALISI Bibliothecarii (…), V, ff. 203r-408r [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 173 rosso; sec. XIX]. Per la parte tamil del Barb. or. 109, J. FILLIOZAT, Les manuscrits en écritures indiennes et dérivées à la Bibliothèque Vaticane, École française d’Extrême-Orient-Città del Vaticano 1986, Révision 2001 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 554A rosso, f. 45r]; si veda anche, con un’erronea identificazione della lingua (indicata come malayâ/am), G MORAES, Inventario dei codici indiani della Vaticana, I: Barberini orientale 109; Borgiani indiani 1-74; Rossiani 1190-1191, Luglio-Agosto 1973 [fotocopie di schede manoscritte: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 553 (1) rosso, in un f. non numerato].
Delio V. Proverbio CARTE BELLI* Il fondo (39 contenitori) è costituito dalle carte entrate in Biblioteca Vaticana per volontà del pittore e letterato Guglielmo Janni (1892-1958), pronipote ex matre di Giuseppe Gioacchino Belli (1791-1863), espressa con testamento in data 4 settembre 1953; esso raccoglie una cospicua parte delle lettere autografe del Belli (e di altri a lui) e tutti gli appunti di studi belliani o d’altra specie dello stesso Janni. Alla morte del poeta, i suoi manoscritti e le sue carte furono presi in consegna da Luigi Ferretti, cognato dell’unico figlio del Belli, Ciro, e passarono quindi ai figli di Ciro quando essi raggiunsero la maggiore età: a Maria Teresa, sposatasi più tardi con Giuseppe Janni, pervennero nella divisione le lettere di carattere più strettamente familiare (quelle poi giunte alla Vaticana tramite Guglielmo Janni, figlio di Giuseppe e Maria Teresa); il resto andò a Giacomo, che cedette quasi tutte le carte del nonno, nel gennaio 1898, alla Biblioteca Nazionale di Roma. I carteggi e le carte ora in Vaticana furono consegnati, morto Guglielmo Janni nel gennaio 1958, per tramite dell’esecutore testamentario, avvocato Mario Tancredi, il 27 maggio 1961. Si può stabilire una divisione del fondo in cinque grandi sezioni: a) carteggi e documenti specialmente belliani (contenitori 1-12); b) materiali eterogenei di lavoro accu* CIT.: Carte Belli, seguito dal numero arabo del contenitore (preceduto da cont.) e, per i contenitori 1-12, dall’indicazione del foglio.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
mulati dallo Janni nel corso delle sue ricerche sul Belli (contenitori 1316: regesti, copie, fotocopie di scritti e documenti; indici di biblioteche e archivi; spogli di giornali e riviste; corrispondenze tenute da Janni con altri studiosi, e così via); c) schedario belliano, ma di argomenti e sotto nomi di personaggi assai vari (in genere d’interesse per la vita culturale e sociale romana del secolo XIX: contenitori 17-33); d) monografia di Guglielmo Janni sul Belli (contenitori 34-36: stesura definitiva dattiloscritta dell’opera, pubblicata postuma, Il Belli e la sua epoca, Milano 1967); e) lavori letterari personali di Guglielmo Janni (contenitori 37-39). Lo stesso Janni aveva donato precedentemente (1953) alla Biblioteca Vaticana una raccolta di circa 7.000 volumi stampati, di contenuto soprattutto letterario e storico (cfr. infra, II, p. 767). BIBLIOGRAFIA L’attività della Santa Sede nel 1953, Pubblicazione non ufficiale, [Città del Vaticano, s.d.], p. 330 [sulla raccolta di stampati]; L’attività della Santa Sede nel 1961, Pubblicazione non ufficiale, [Città del Vaticano, s.d.], p. 382; P. VIAN, Frammenti e complessi documentari nei fondi manoscritti della Biblioteca vaticana. Qualche esempio, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 1214 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 404-441: 415-416. Sul destino delle carte del Belli e sugli altri luoghi in cui sono conservate, G. ORIOLI, Belli, Giuseppe Gioacchino, in Dizionario biografico degli Italiani, VII: Bartolucci-Bellotto, Roma 1965, pp. 660-668: 667; per i manoscritti e gli autografi della Biblioteca Nazionale di Roma, cfr. Mostra di manoscritti e lettere autografe di G.G. Belli, nel 150° anniversario della sua nascita. Catalogo, [a cura di E. COLOMBI], Roma 1941. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Per i soli contenitori 1-12: Carte Belli (Fondo Guglielmo Janni). Carteggi e documenti belliani, Inventario e indice a cura di Taddeo MATT e di Nello VIAN, 1972 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 450 rosso].
Paolo Vian BONCOMPAGNI LUDOVISI* La raccolta all’origine dell’attuale fondo (919 segnature, ma 911 elementi) deriva dalla confluenza di due patrimoni archivistico-librari gentilizi: quello dei Boncompagni – che conteneva soprattutto numerosi documenti relativi a Gregorio XIII (1572-1585), ma anche una raccolta di carteggi proveniente dalla documentazione della Segreteria di Stato di Paolo V (1605-1621) – e quello dei Ludovisi. I due archivi furono uniti a * CIT.: Bonc., seguito da segnatura alfanumerica composta da lettera (A-Q) e numero arabo.
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I FONDI : CARTE BELLI
— BONC.
353
seguito del matrimonio, in seconde nozze, di Gregorio Boncompagni (1642-1707) con Ippolita Ludovisi (1663-1733), avvenuto nel 1681. Nel 1757 il bibliotecario Carlo Rosa (1718 ca.-1800; per il cognome, secondo altra fonte erroneamente Somasca, cfr. José Ruysschaert in BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque cit. infra, p. 455, s.v. Rosa, Carlo) ultimò, per incarico del principe Gaetano Boncompagni Ludovisi (1706-1777), un indice alfabetico dei codici della biblioteca, nella quale aveva versato gli elementi dell’archivio a carattere più propriamente storico, scientifico e letterario; nell’occasione egli ordinò i volumi per argomento in 14 grandi classi, contrassegnate da lettere alfabetiche (A-O; accessioni successive, come vedremo, costituiscono le classi P-Q). Più di un secolo dopo, nel 1865, Nicola Castelli compilò un nuovo indice della biblioteca, ora in Arch. Bibl. 112. L’archivio-biblioteca fu esaminato nel 1902 da Ludwig von Pastor (1854-1928) nel palazzo familiare romano in Via della Scrofa. La raccolta fu donata alla Santa Sede negli anni 1947-1953, ma la maggior parte entrò nel 1948. Alla Biblioteca Vaticana furono destinati i manoscritti e gli elementi d’archivio ora nel fondo, mentre l’ulteriore materiale archivistico fu contestualmente assegnato all’Archivio Segreto. La Vaticana, peraltro, era già venuta precedentemente in possesso di un certo numero di manoscritti provenienti dalla dispersione della collezione del principe Baldassarre Boncompagni Ludovisi (1821-1894), venduta all’asta nel 1898, alcuni dei quali appartenuti alla biblioteca Albani (Vat. lat. 10471-10494). A questi se ne aggiunsero altri (ad esempio i Vat. lat. 13666-13668) quando, nel luglio 1931, entrarono alcuni manoscritti appartenuti allo storico romano Oreste Tommasini (1844-1919). L’archivio privato del principe Baldassarre, che fu tra l’altro matematico e storico della scienza, costituisce invece ora le lettere P-Q (rispettivamente per la corrispondenza passiva e attiva) del fondo Boncompagni Ludovisi, cui fu accorpato solo dopo l’acquisizione della raccolta manoscritta fra gli anni Quaranta e Cinquanta del XX secolo. BIBLIOGRAFIA G. BROM, Archivalia in Italië belangrijk voor de Geschiedenis van Nederland, III: Rome. Overige Bibliotheken en Archieven, ’s-Gravenhage 1914 (Rijks Geschiedkundige Publicatiën […]. Kleine Serie, 14), pp. 261-264; L. VON PASTOR, Storia dei papi dalla fine del Medioevo (…), IX: Storia dei papi nel periodo della Riforma e restaurazione cattolica. Gregorio XIII (1572-1585) (…), Roma 1925, pp. 896-900; L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), pp. 598-599; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 52-53, 66 nt. 107, 107, 199 nt. 32, 264, 267 nt. 5, 277 nt. 62, 279 nt. 91, 315; P. VIAN, Frammenti e complessi documentari nei fondi manoscritti della Biblioteca vaticana. Qualche
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
esempio, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 404-441: 416 e nt. 28. Per il fondo Archivio Boncompagni-Ludovisi presso l’Archivio Segreto Vaticano cfr. G. GUALDO, Archivi di famiglie romane nell’Archivio Vaticano, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 104 (1981), pp. 147-158: 153-154, 156-157; S. PAGANO, Archivi di famiglie romane e non romane nell’Archivio Segreto Vaticano: una indagine sull’«azienda famiglia», in Roma moderna e contemporanea 1 (1993), pp. 189-231: 201-207; Archivio Boncompagni Ludovisi, a cura di G. VENDITTI, con la collaborazione di B. QUAGLIERI, I, Città del Vaticano 2008 (Collectanea Archivi Vaticani, 63), pp. XI-XV [per l’ingresso nell’Archivio Segreto Vaticano]. Per la parte manoscritta della biblioteca di Baldassarre Boncompagni Ludovisi, E. NARDUCCI, Catalogo di manoscritti ora posseduti da D. Baldassare Boncompagni, Roma 1862 [una seconda edizione «notabilmente accresciuta, contenente una descrizione di 249 manoscritti non indicati nella prima, e corredata di un copioso indice», apparve a Roma, 1892]. Per i cataloghi d’asta del 1898, Catalogo della biblioteca Boncompagni. Parte prima contenente i Manoscritti, Fac Simili, Edizioni del secolo XV, Abbachi, Riviste (…), Roma 1898; Catalogo della Biblioteca spettante all’eredità beneficiata del fu Principe d. Baldassarre Boncompagni. Parte seconda contenente Teologia-Storia sacra e profana-Letteratura-Archeologia. Lettere A-M (…), Roma 1898; (…) Parte terza (…). Lettere N-Z, Roma 1898. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per i manoscritti greci Bonc. A.9, B.4, cfr. P. CANART, Deux manuscrits hagiographiques dans le fonds Boncompagni-Ludovisi, in Analecta Bollandiana 87 (1969), pp. 105-108. Per un nucleo di documenti per lo più provenienti dalla Segreteria di Stato di Paolo V (Bonc. E.7-65, 70-82), cfr. W. REINHARD, Akten aus dem Staatssekretariat Pauls V. im Fondo Boncompagni-Ludovisi der Vatikanischen Bibliothek, in Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und Kirchengeschichte 62 (1967), pp. 94-101. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Bibliothecae Boncompagno-Ludovisiae MM.SS. Codicum Elenchus anno MDCCLVII ordine alphabetico dispositus [riproduzione fotografica del manoscritto Bonc. O.25: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 207 (2) rosso; indice approntato da Carlo Rosa (o Somasca)]. Fondo Boncompagni. Carteggi B. Boncompagni (Boncompagni P1-P393). Inventario, I-IV, a cura di E ROSSIGNANI e G MORELLO, 1972 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 208 (1-4) rosso; il volume IV contiene l’«Indice dei nomi»].
Christine M. Grafinger BORGHESIANI* La maggior parte dei manoscritti del fondo (390 segnature, ma 386 elementi) si ricollega alla biblioteca pontificia di Avignone. Questa, che comprendeva ai tempi di Urbano V (1362-1370) oltre 2.000 volumi e che * CIT.: Borgh., seguito da numero arabo.
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I FONDI : BONC .
— BORGH.
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si era ulteriormente accresciuta in seguito, fu solo in parte (un migliaio di volumi) trasportata da Benedetto XIII (1394-1423) a Peñiscola nel 1411, subendo in seguito dispersioni; la parte rimasta ad Avignone fu invece poco a poco recuperata dai papi nel corso dei secoli XV e XVI, con vari trasporti a Roma, ed è largamente presente nel fondo Vaticano latino. Nel 1594, dunque, restavano ad Avignone soltanto 329 volumi: è questa rimanenza che fu donata da Paolo V (1605-1621) a suo nipote Scipione Caffarelli Borghese (1576-1633), cardinale-legato di Avignone negli anni 1607-1621 (e cardinale bibliotecario fra il 1609 e il 1618). La collezione, che in seguito conobbe qualche modesto accrescimento, restò presso la famiglia Borghese fino al 1891, quando fu acquistata da Leone XIII (1878-1903) ed entrò nei fondi della Biblioteca Vaticana; inizialmente inclusa nei Vaticani latini, con i numeri 10500-10878, fu poi costituita in fondo a sé stante. I manoscritti, quasi tutti medievali e latini, sono per la maggior parte di contenuto filosofico e teologico. I Borgh. 377-379, 382386, 388-390, inseriti solo in un secondo momento nel fondo, contengono inventari e indici della raccolta borghesiana fra il XVII e il XIX secolo. BIBLIOGRAFIA F. EHRLE, Die historischen Handschriften der Borghesiana, in Archiv für Literatur- und Kirchengeschichte des Mittelalters 1 (1885), pp. 151-153; G. CALENZIO, Dei manoscritti Borghesiani ora Vaticani per munificenza di Sua Santità Leone XIII, in Nel giubileo episcopale di Leone XIII. Omaggio della Biblioteca Vaticana. XIX febbraio anno MDCCCXCIII, [s.l., 1893], pp. 1-20 [paginazione propria]; F. EHRLE, Bibliothektechnisches aus der Vatikana, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 33 (1916), pp. 197-227: 215-218; A. MAIER, Die Borghese-Handschriften der Biblioteca Vaticana, in Traditio 6 (1948), pp. 351-356 [rist. in EAD., Ausgehendes Mittelalter. Gesammelte Aufsätze zur Geistesgeschichte des 14. Jahrhunderts, II, Roma 1967 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 105), pp. 1-11, 491]; EAD., Notizie storiche del XIII e XIV secolo da codici borghesiani, in Rivista di storia della Chiesa in Italia 4 (1950), pp. 164-185: 164-165 [rist. in EAD., Ausgehendes Mittelalter cit., II, pp. 35-58, 492: 35-36]; EAD., Der letzte Katalog der päpstlichen Bibliothek von Avignon (1594), Roma 1952 (Sussidi eruditi, 4), pp. 7-21 [rist. in EAD., Ausgehendes Mittelalter cit., III, hrsg. von A. PARAVICINI BAGLIANI, Roma 1977 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 138), pp. 187-248: 187-203]; EAD., Un manoscritto della biblioteca del cardinale Scipione Borghese, in Rivista di storia della Chiesa in Italia 7 (1953), pp. 106-108 [rist. in EAD., Ausgehendes Mittelalter cit., II, pp. 131-134, 497]; A. MAIER, Der Katalog der päpstlichen Bibliothek in Avignon vom Jahr 1411, in Archivum historiae pontificiae 1 (1963), pp. 97-177 [rist. in EAD., Ausgehendes Mittelalter cit., III, pp. 77-157, 610-611]; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 3, 99, 238-239, 241, 253 nt. 100; E. ZANETTI, Una biblioteca dispersa e un catalogo provvido di ottanta anni fa (Vicende della Biblioteca Borghese), in Almanacco dei Bibliotecari Italiani 1973, Roma 1973, pp. 137-145 [a proposito della vendita della biblioteca, e del catalogo che nell’occasione fu preparato]. Sulla «preistoria» del fondo, F. EHRLE, Historia bibliothecae Romanorum Pontificum tum Bonifatianae tum Avenionensis enarrata et antiquis earum indicibus aliisque documentis illustrata, I, Romae 1890; A. PELZER, Addenda et emendanda ad Francisci Ehrle Historiae bi-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
bliothecae Romanorum Pontificum tum Bonifatianae tum Avenionensis tomum I, in Bibliotheca Vaticana 1947; M.-H. JULLIEN DE POMMEROL — J. MONFRIN, La Bibliothèque pontificale à Avignon et à Peñiscola pendant le grand schisme d’Occident et sa dispersion. Inventaires et concordances, I-II, Rome 1991 (Collection de l’École française de Rome, 141); D. WILLIMAN — K. CORSANO, Early provenances of Latin manuscripts in the Vatican Library. Vaticani latini and Borghesiani, Città del Vaticano 2002 (Studi e testi, 405), pp. 71-139 [per le provenienze dalla biblioteca papale avignonese e da altre biblioteche ecclesiastiche dei secoli XIV e XV]. Per i diversi trasporti da Avignone, G. MERCATI, Note per la storia di alcune biblioteche romane nei secoli XVI-XIX, Città del Vaticano 1952 (Studi e testi, 164), pp. 1-14; A. MAIER, Zur Geschichte eines berühmten Manuskripts (Vat. lat. 3978), in Rivista di storia della Chiesa in Italia 13 (1959), pp. 355-368 [rist. in EAD., Ausgehendes Mittelalter cit., II, pp. 141-156, 498-500]; EAD., Der Handschriftentransport von Avignon nach Rom im Jahr 1566, in Mélanges Eugène Tisserant, VII: Bibliothèque Vaticane. Deuxième partie, Città del Vaticano 1964 (Studi e testi, 237), pp. 9-27 [rist. in EAD., Ausgehendes Mittelalter cit., III, pp. 167-186, 611-612]. Per il Fondo Borghese, entrato anch’esso negli anni 1891-1892 nell’Archivio Segreto Vaticano, e per gli altri fondi archivistici di provenienza borghesiana ivi conservati (Archivio Borghese, Carte Borghese, Instrumenta Burghesiana), G. GUALDO, Archivi di famiglie romane nell’Archivio Vaticano, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 104 (1981), pp. 147-158: 151, 152, 154-155; S. PAGANO, Archivi di famiglie romane e non romane nell’Archivio Segreto Vaticano: una indagine sull’«azienda famiglia», in Roma moderna e contemporanea 1 (1993), pp. 189-231: 207-209, 224. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Burghesiani Bibliothecae Vaticanae, recensuit A. MAIER, Città del Vaticano 1952 (Studi e testi, 170).
Louis Duval-Arnould [BORGIANI] Borgiani arabi (pp. 360-361); Borgiani armeni (p. 362); Borgiani. Carte nautiche (pp. 362-363); Borgiani cinesi (pp. 363-365); Borgiani copti (pp. 365-367); Borgiani ebraici (p. 368); Borgiani egiziani (pp. 368-369); Borgiani etiopici (pp. 369-370); Borgiani georgiani (pp. 370-371); Borgiani greci (p. 371); Borgiani illirici (pp. 371-372); Borgiani indiani (pp. 372-375); Borgiani irlandesi (p. 375); Borgiani islandesi (p. 375); Borgiani latini (pp. 376-377); Borgiani messicani (pp. 377-378); Borgiani persiani (pp. 378-379); Borgiani siamesi (p. 380); Borgiani siriaci (pp. 380-382); Borgiani tonchinesi (pp. 382383); Borgiani turchi (pp. 383-384); Papiri Borgiani aramaici (p. 471); Papiri Borgiani demotici (p. 471). Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Propaganda Fide (II, p. 839).
La collezione che ha dato origine agli attuali fondi Borgiani (circa 2.500 tra manoscritti, in oltre 20 diverse lingue, e stampati, soprattutto cinesi, conservati fra i manoscritti) trae origine dalla raccolta formatasi a partire dal secolo XVII presso la Biblioteca del Collegio Urbano, fonda-
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I FONDI : BORGH .
— [BORGIANI ]
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to nel 1627 e posto alle dipendenze della Sacra Congregazione de Propaganda Fide. Qui la raccolta ebbe sede fino al momento del suo ingresso in Biblioteca Vaticana, nel 1902 (cfr. Arch. Bibl. 107, ff. 202r-320r, e in particolare f. 269r-v). A questa raccolta, costituita prevalentemente da codici di provenienza missionaria, si erano aggiunti – arricchendola notevolmente e dandole il nome che a tutt’oggi la qualifica – i manoscritti provenienti dall’eredità lasciata a Propaganda Fide dal card. Stefano Borgia (1731-1804), letterato e collezionista di manoscritti e oggetti, segretario (1770-1789) e in seguito prefetto (1802-1804) della Congregazione. Alla fine del secolo XVII il nonno paterno di Stefano, Clemente Erminio Borgia (1640-1711), aveva iniziato a raccogliere nel Palazzo Borgia di Velletri il materiale archeologico proveniente da scavi condotti nei dintorni, primo nucleo del Museo Borgiano di Velletri. Già dal 1769 fu Stefano a occuparsi del Museo. Anche grazie alla lunga permanenza nell’ufficio di segretario di Propaganda, egli arricchì e ampliò le collezioni di famiglia con manoscritti e oggetti provenienti da ogni parte del mondo. Nel suo testamento, redatto a Lione, il card. Borgia costituì sua erede universale la Congregazione de Propaganda Fide; mentre lasciò il Museo «esistente» nel palazzo di Velletri a suo fratello Giovanni Paolo e ai suoi discendenti primogeniti. Nel 1805 i manoscritti, gli oggetti antichi e le monete, oltre alla biblioteca dei libri a stampa, che si trovavano a Palazzo Altemps, residenza romana del cardinale, furono trasportati a Propaganda. La descrizione e la stima di questi (367 numeri, relativi in grande maggioranza a manoscritti) furono firmate il 2 giugno 1806 dai periti Filippo Aurelio Visconti (1754-1831) per parte dei Borgia e Gaetano Marini (1742-1815) per conto di Propaganda (l’originale di tale inventario è forse quello contenuto nel codice dell’Archivio di Propaganda, Stato temporale, Eredità Borgia 1804-1848, ff. 372r-396r; copie di esso, oltre che ivi ai ff. 408r-435r, si trovano nel Vat. lat. 10608, nel Ferr. 387, ff. 227r-282v, nel Borg. lat. 551 e nel Borg. lat. 767, ff. 4r-18v; negli ultimi due il numero degli elementi descritti è, però, di 396). Seguì, tuttavia, un processo (1808-1809) intentato contro Propaganda dalla famiglia Borgia, che rivendicava la proprietà dei manoscritti e oggetti provenienti da Palazzo Altemps, considerandoli parte del museo di famiglia. La causa fu decisa in favore di Propaganda: i manoscritti, gli oggetti antichi e le medaglie di Palazzo Altemps presero definitivamente posto nel palazzo della Congregazione in Piazza di Spagna, dove vennero a costituire quello che, separato ormai dalla biblioteca, nella quale rimasero i soli libri a stampa, fu chiamato Museo Borgiano di Propaganda. In esso confluirono, dunque, anche le raccolte di manoscritti e oggetti che già nel corso
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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del XVII secolo vi si erano venute costituendo, principalmente sulla base di invii dalle missioni. Il Museo Borgiano di Velletri, invece, fu venduto dalla famiglia Borgia a Gioacchino Murat, re delle Due Sicilie dal 1808 al 1815, e poi consegnato nel 1817 a Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie (1815-1825). A Napoli, le collezioni museali provenienti dal Museo Borgiano di Velletri si trovano oggi presso il Museo Nazionale di Capodimonte e il Museo Archeologico Nazionale. Per quanto riguarda i manoscritti, invece, tranne un gruppo importante di codici copti che, rimasto a Velletri, è attualmente conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, tutti gli altri codici che avevano un tempo anche provvisoriamente fatto parte del Museo Borgiano di Velletri, ma che, come si è detto, erano stati poi in massima parte raccolti a Palazzo Altemps, passarono a Propaganda e sono quindi pervenuti alla Vaticana. Le raccolte di manoscritti e di oggetti del Museo Borgiano di Propaganda continuarono ad accrescersi sino alla fine del XIX secolo per via di donazioni, invii dalle missioni, lasciti, acquisti. Mentre però la raccolta di manoscritti entrò in blocco in Biblioteca Vaticana nel 1902 senza subire smembramenti, le collezioni di oggetti ebbero un diverso destino, venendo a far parte in tempi diversi di nuove raccolte (1839: Museo Egizio, Museo Etrusco e Gabinetto Numismatico dei Musei Vaticani; 1926: Museo Missionario Etnologico del Laterano, poi trasferito in Vaticano). Per la ricostruzione delle fasi di formazione della raccolta si deve ricorrere agli inventari antichi del Museo Borgiano di Propaganda, di cui una serie, con strumenti descrittivi in buona parte databili al 1839 e distinti per lingue, si trova nel Borg. lat. 767; una copia di alcuni di essi è nel Vat. lat. 9574, ff. 333r-413v, tra le carte di Angelo Mai (1782-1854). Un inventario generale del Museo Borgiano, redatto nel 1855, è contenuto nel Borg. lat. 768. Il Vat. lat. 13243 contiene, oltre a una copia dell’inventario del 1855, una serie di appendici corrispondenti a modifiche dell’assetto di alcuni armadi successive al 1855. Dopo l’entrata in Vaticana nel 1902, i manoscritti della collezione borgiana, fino ad allora contrassegnati da segnature tripartite (per scansia, palchetto e numero d’ordine al suo interno) in un’unica serie, furono suddivisi negli attuali fondi creati sulla base di una ripartizione per lingue; i manoscritti di ciascun fondo furono conseguentemente rinumerati con cifre arabe progressive, costituenti l’odierna segnatura. BIBLIOGRAFIA Per una storia generale della collezione cfr. P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e
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I FONDI : [ BORGIANI ]
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testi, 376); cfr. anche J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239: 222-223; L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), pp. 599-600; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), p. 242. Per una storia della collezione, e particolarmente del fondo siriaco, ricostruita sulla base degli inventari antichi, cfr. J.-M. SAUGET, Un gazzâ chaldéen disparu et retrouvé: le ms. Borgia syriaque 60, Città del Vaticano 1987 (Studi e testi, 326), pp. 7-27; per un’analoga ricerca a partire dal fondo illirico, cfr. J. RUYSSCHAERT, Ricerche sulla storia dei fondi di manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, in Tre alfabeti per gli Slavi (…). Catalogo della mostra allestita nella Biblioteca Vaticana per l’undicesimo centenario della morte di san Metodio (...), Biblioteca Apostolica Vaticana 1985, pp. 81-96: 89-94 («II. La formazione del fondo Borgiano Illirico, dal 1806 al 1902»); cfr. anche M. NOCCA, Il mondo a casa: i nuovi confini della collezione Borgia. Lavori in corso per un’esposizione, in Le quattro voci del mondo: arte, culture e saperi nella collezione di Stefano Borgia, 1731-1804. Giornate Internazionali di Studi, Velletri, Palazzo Comunale-Sala Tersicore, 13-14 maggio 2000, a cura di M. NOCCA, Napoli 2001, pp. 17-76: 45-68 [edizione dell’inventario contenuto in Città del Vaticano, Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Archivio di Propaganda Fide, Stato temporale, Eredità Borgia 1804-1848, ff. 371r-396r]. Per la biografia di Stefano Borgia si vedano, oltre a PAOLINO DA S. BARTOLOMEO, Vitae Synopsis Stephani Borgiae S.R.E. Cardinalis Amplissimi S. Congr. de Propaganda Fide Praefecti, Pars II, Romae 1805, pp. 31-51, e alla bibliografia indicata in P. ORSATTI, Il fondo Borgia cit., p. 4 nt. 9, alcune recenti pubblicazioni: Stefano Borgia e i Danesi a Roma, a cura di R. LANGELLA, Velletri 2000 (Centro Internazionale di Studi Borgiani, Quaderni, 1); R. LANGELLA, Stefano Borgia. Epistolario privato, I-III, Velletri 1998-2001 (Quaderni della Biblioteca comunale, 6); W. HENKEL, Stefano Borgia: tratti di una biografia, in Le quattro voci del mondo: arte, culture e saperi cit., pp. 77-80. Circa il Museo Borgiano di Velletri e le sue classi cfr. E. BORSON, Lettre à m. le medecin Allioni (…) en particulier sur le Cabinet d’antiquités et d’histoire naturelle de S.E. Monseigneur le Cardinal Borgia à Velletri, à Rome 1796. Si vedano anche i diversi studi ospitati in R. LANGELLA — R. MAMMUCARI, Stefano Borgia. La famiglia-la storia-il museo, Contributi critici di O. BOTTO — M. CAPASSO — A.M. ERBA, Velletri 1995 (Quaderni della Biblioteca comunale, 5); La collezione Borgia. Curiosità e tesori da ogni parte del mondo, [catalogo della mostra: Velletri, Palazzo Comunale, 31 marzo-3 giugno 2001; Napoli, Museo Archeologico Nazionale, 23 giugno-16 settembre 2001], a cura di A. GERMANO — M. NOCCA, Napoli 2001; Le quattro voci del mondo: arte, culture e saperi cit. Per uno studio dei manoscritti appartenuti a Stefano Borgia cfr. W. HENKEL, Kardinal Stefano Borgia als Sammler von Handschriften, in Euntes docete 22 (1969), pp. 547-564. Sulla biblioteca di Stefano Borgia, G. GRANATA, La biblioteca del cardinale Stefano Borgia, in Dell’antiquaria e dei suoi metodi. Atti delle giornate di studio, a cura di E. VAIANI, Pisa 1998 (Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, ser. IV, Quaderni, 2), pp. 225-238. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Come chiave di accesso comune ai fondi scaturiti dalla collezione si veda Inventario dei mss. del Museo Borgiano [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 420 rosso; l’originale manoscritto, del sec. XX, è attualmente segnato Borg. lat. 910; conciso inventario con indicazione, accanto all’attuale segnatura, di quella vigente sino al 1902].
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II, p. 932
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Per gli strumenti specifici per ciascun fondo si veda, invece, in calce a ciascuna voce.
Paola Orsatti BORGIANI ARABI* Il fondo arabo (278 segnature) è uno dei più ricchi fra quelli che traggono origine dalla collezione borgiana. Se si eccettua il fondo latino, infatti, esso è secondo solo al cinese. Diversi manoscritti arabi erano già presenti nel Museo Borgiano di Velletri, nella classe dei monumenti arabi. Il fondo arabo è particolarmente importante per lo studio della letteratura arabo-cristiana. In particolare, due codici dei Vangeli in pergamena, provenienti dall’eredità Borgia, sono di notevole antichità: il Borg. ar. 71, databile all’XI-XII secolo, e il Borg. ar. 95, databile al IX secolo. Tra i manoscritti arabi entrati per primi nella Biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda vi è un gruppo di 23 codici di probabile origine spagnola, provenienti dalla biblioteca del card. Camillo Massimo (16201677). Dopo il 1668, cioè successivamente alla chiusura del Collegio dei Maroniti di Ravenna nel 1665, entrarono diversi manoscritti arabi che da lì provenivano, mentre altri giunsero dal Collegio dei Maroniti di Roma. Nel corso del XVIII secolo fu acquisito l’imponente gruppo dei manoscritti appartenuti o trascritti da Raphael (Rufâ’íl) Ýûæí (16951787), ecclesiastico di origine egiziana, che fu allievo e poi professore di lingua copta presso il Collegio Urbano. Dopo l’ingresso dei manoscritti arabi dell’eredità Borgia (1805), di grande importanza anche se non numerosi, pervennero al Collegio Urbano i manoscritti portati dall’Oriente nel 1869 dal corepiscopo di Mossul (dal 1863) Clemente Giuseppe David (Yûsuf Dâwud, 1829-1890), poi arcivescovo di Damasco (dal 1879), e quelli, provenienti dal seminario siro di Charfeh (Dayr aš-Šarfa), portati dall’Oriente nel 1879 e trasmessi a Propaganda nel 1882 dall’agostiniano Agostino Ciasca (1835-1902), allora scriptor arabicus della Vaticana (dal 1876). Altri manoscritti arabi furono donati da alunni ed ex-alunni del Collegio Urbano di Propaganda. Per antichi inventari del fondo, cfr. Vat. lat. 13206, ff. 300r-343v, con descrizioni manoscritte, in forma di scheda, dei Borg. ar. 1-29, 31-41, 100, 213, redatte da Francesco Mari (1873-1934); Borg. lat. 767, ff. 117r124r, con un inventario topografico manoscritto dei codici arabi del Museo Borgiano di Propaganda. * CIT.: Borg. ar., seguito da numero arabo.
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I FONDI : [ BORGIANI ]
— BORG . AR .
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BIBLIOGRAFIA Per una ricostruzione della storia della sezione araba, la concordanza delle segnature antiche e nuove, e l’identificazione delle provenienze dei manoscritti cfr. P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 142-162. Su singoli gruppi di codici della sezione araba cfr. inoltre P. CERSOY, Les manuscrits orientaux de Monseigneur David au Musée Borgia de Rome, in Zeitschrift für Assyriologie und verwandte Gebiete 9 (1894), pp. 361-384 [nell’esemplare in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 429 rosso, le attuali segnature vaticane sono indicate a matita nei margini]; D.A. PERINI, Catalogo dei codici manoscritti ed oggetti portati dall’Oriente nel 1879 dal P. Agostino Ciasca agostiniano, in Bessarione 8 (1903-1904) [ser. II, 6 (1904)], pp. 58-71, 258-281: 258-274; G. LEVI DELLA VIDA, Manoscritti arabi di origine spagnola nella Biblioteca Vaticana, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, II, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 220), pp. 133-189: 148-175; A. DIOTALLEVI, Ricerca dei manoscritti del Collegio Maronita di Ravenna, in Studi e ricerche sull’Oriente cristiano 1 (1978), fasc. 2, pp. 39-48. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA E. TISSERANT, Inventaire sommaire des manuscrits arabes du fonds Borgia à la Bibliothèque Vaticane, in Miscellanea Francesco Ehrle. Scritti di storia e paleografia pubblicati sotto gli auspici di S.S. Pio XI in occasione dell’ottantesimo natalizio dell’e.mo cardinale Francesco Ehrle, V: Biblioteca ed Archivio Vaticano. Biblioteche diverse, Roma 1924 (Studi e testi, 41), pp. 1-34 [breve inventario dei manoscritti 1-275 e lineamenti di storia del fondo]. G. LEVI DELLA VIDA, Elenco dei manoscritti arabi islamici della Biblioteca Vaticana. Vaticani, Barberiniani, Borgiani, Rossiani, Città del Vaticano 1935 (Studi e testi, 67), pp. 249275 [nuova descrizione dei 118 codici arabi di contenuto islamico, insieme a quelli miscellanei contenenti scritti cristiani e islamici]. Cfr. anche: I. GUIDI, Ragguaglio sui Codici arabi del Collegio Urbano de Propaganda Fide, in Bollettino italiano degli studii orientali, ser. I (1876-1877), fasc. 7, nrr. 10-11, pp. 198-202; fasc. 9, nr. 13, pp. 252-259 [prima segnalazione di alcuni codici arabi di contenuto cristiano, quando ancora si trovavano nel Museo Borgiano di Propaganda]. Per la parte ebraica del Borg. ar. 129, cfr. Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEIT-ARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 438), p. 526; cfr. anche: STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE, THE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968, p. 90.
Paola Orsatti
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
BORGIANI ARMENI* All’interno del fondo armeno (88 segnature, per altrettanti elementi) solo tre manoscritti (Borg. arm. 54, 60 e 61) sembrano derivare dall’eredità trasmessa da Stefano Borgia a Propaganda; si tratta dei codici più antichi e di maggior pregio dell’intera sezione. Risultano inoltre donatori o possessori di manoscritti del fondo: Michele Nurigian, donatore nel 1688 del Borg. arm. 19; Ioannes Tobias Augustinowics (1664-1752 ca.), ex-alunno del Collegio Urbano, che inviò da Leopoli, città di cui era arcivescovo per gli Armeni (dal 1713), i Borg. arm. 15 e 58 rispettivamente nel 1723 e nel 1725; Hacciadur (Xaç‘atur) Urupgì, che nel 1777 diede il Borg. arm. 7 in cambio di un libro a stampa della Biblioteca del Collegio; mentre «Don Giorgio di Pietro Chrmisi Cuiumgijan Armeno Ancirano» (Kuyumjan) risulta tra gli anni 1778-1781 possessore dei Borg. arm. 14, 16, 21, 46, 55, 86 e 88. Da ricordare inoltre il gruppo di quattro manoscritti (attuali Borg. arm. 68, 70, 73 e 85) inviato da Joseph (Yovsêp‘) Ferahian, vescovo di Diarbekir (Diyarbakìr), nel 1893. BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 132-139 [ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi, concordanza delle segnature antiche e nuove, e identificazione delle provenienze dei manoscritti]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Armeni Bybliothecae Vaticanae Borgiani, Vaticani, Barberiniani, Chisiani, schedis F.C. CONYBEARE adhibitis recensuit E. TISSERANT, Romae 1927 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), pp. 1-196.
Paola Orsatti BORGIANI. CARTE NAUTICHE** Il fondo è costituito da 13 carte nautiche, ma la loro numerazione arriva fino al nr. XVI; i nrr. XII, XIV e XV, infatti, sono vacanti, perché, secondo un nota apposta nel f. 255r del Borg. lat. 767 da José Ruysschaert (1914-1993) – scriptor latino (dal 1949), poi viceprefetto (19651984) della Biblioteca Vaticana –, gli elementi corrispondenti non sono * CIT.: Borg. arm., seguito da numero arabo. ** CIT.: Borg., Carte naut., seguito da numero romano.
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I FONDI : BORG . ARM .
— BORG . CIN.
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mai giunti in Biblioteca. Già nel Museo Borgiano di Velletri erano presenti più di tredici carte, cui fa riferimento nel 1805 il carmelitano scalzo Paolino da S. Bartolomeo (Johann Philipp Wesdin, 1748-1806). Sedici carte sono prese in esame, invece, in uno degli strumenti descrittivi manoscritti che compongono l’attuale Borg. lat. 767, ai ff. 253r-254r (inventario), 255r (elenco, con indicazione, per ciascun elemento, dell’ambiente in cui era conservato o esposto). Con l’assegnazione dei Musei della Biblioteca Vaticana ai Musei Vaticani, nel 1999, sono temporaneamente rimasti presso questi ultimi i Borg., Carte naut. I-II e XVI. BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 190-191; cfr. anche L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), p. 601. Per le carte nautiche e idrografiche del Museo Borgiano di Velletri cfr. PAOLINO DA S. BARTOLOMEO, Vitae Synopsis Stephani Borgiae S.R.E. Cardinalis Amplissimi S. Congr. de Propaganda Fide Praefecti, Pars II, Romae 1805, pp. 47-49. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA R. ALMAGIÀ, Planisferi, carte nautiche e affini dal secolo XIV al XVII esistenti nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 1944 (Monumenta cartographica Vaticana, 1), pp. 27-29, 32-41, 47-57, 60-61, 79-80, 84-86, 88-89 [descrizione dei Borg., Carte naut. I-XI, XIII, XVI, oltre ai Borg. lat. 309, 373 e 539].
Paola Orsatti BORGIANI CINESI* Il fondo (538 segnature, per altrettanti elementi) è, dopo quello latino, il più ampio della collezione borgiana e rispecchia l’interesse particolare di Propaganda Fide, e di Stefano Borgia in special modo, per le missioni in Cina. Esso è costituito in maggioranza da libri a stampa. Ciascun volume è formato da diversi fascicoli raccolti entro custodie di tela per lo più azzurra. Sul dorso delle custodie è posta l’etichetta con la segnatura attuale; fino al numero d’ordine 256, inoltre, tale segnatura è accompagnata da una seconda cifra, che rispecchia probabilmente una prima numerazione provvisoria dei libri cinesi nella Biblioteca Vaticana, e che aiuta anche a ricostruire gli spostamenti subiti dai libri in tempi recenti. All’interno della custodia di tela è data una breve descrizione del conte* CIT.: Borg. cin., seguito da numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
nuto del libro, copiata fedelmente – e sembrerebbe anche dalla stessa mano – dalle descrizioni in italiano fornite nell’inventario dei libri cinesi del Borg. lat. 767, ff. 202r-224v (pp. 1-46 nella paginazione originale). Sempre all’interno della custodia sono riportate le segnature relative al posto che, secondo tale inventario, i libri occupavano nell’assetto del 1839. Sul dorso della custodia di tela, inoltre, spesso sono incollate delle etichette con un titolo latino abbreviato di ciascuna opera. Nel fondo è compreso anche qualche libro giapponese (Borg. cin. 501, 520); una grammatica giapponese è, inoltre, nel Borg. lat. 771. Una quindicina di codici del fondo provengono dall’eredità trasmessa da Stefano Borgia a Propaganda. Nel 1827 fu acquistata dalla Congregazione de Propaganda Fide la collezione del senese Antonio Montucci (1762-1829). Essa comprendeva, oltre ai libri, anche oggetti e una raccolta di caratteri di stampa cinesi fatti incidere dallo stesso Montucci. Il catalogo di tale raccolta, presentato nel 1824 a Leone XII (1823-1829), è contenuto nel Borg. cin. 396. Una copia di tale inventario è contenuta nel Borg. lat. 767, ff. 230r-249v. Nel fondo, una serie di manoscritti si collegano al gesuita francese Jean-François Fouquet (1665-1741), missionario in Cina e conoscitore della lingua e della cultura cinese; essi vanno accostati a quelli, d’interesse sinologico, inclusi nel fondo Borgiano latino (Borg. lat. 153, 508-523, 543-544, 554, 565-567, 586, 588-589, 869), oltre che in quello Vaticano latino (Vat. lat. 12851-12870). Un altro cospicuo nucleo di libri è costituito da quelli che il missionario francescano Giovanni Francesco Nicolai (1656-1737) portò con sé in Italia dalla Cina, e che, ordinati e catalogati dal francescano Carlo Horatii da Castorano (1673-1755), furono consegnati nel 1739 alla biblioteca di Propaganda Fide. BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 7-8 nt. 20, 182-187, 219-231 [breve ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi e concordanza delle segnature antiche e nuove]; R. CIARLA, Il Fondo Borgiano Cinese della Biblioteca Vaticana: alcune riflessioni di un outsider, in Le quattro voci del mondo: arte, culture e saperi nella collezione di Stefano Borgia, 1731-1804. Giornate Internazionali di Studi, Velletri, Palazzo Comunale-Sala Tersicore, 13-14 maggio 2000, a cura di M. NOCCA, Napoli 2001, pp. 295301; F. D’ARELLI, Stefano Borgia ed il Collegio dei Cinesi di Napoli: studi religiosi e orientali, ibid., pp. 280-294 [sull’interesse di Stefano Borgia per le missioni di Cina, con edizione del catalogo di 242 lettere di Stefano Borgia conservate presso l’Archivio Storico dell’Istituto Universitario Orientale, Napoli]. Sui manoscritti ricollegabili a Fouquet, J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 166-167, 176 nt. 92 [sui
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manoscritti di Fouquet entrati in Biblioteca per lascito il 15 marzo 1741, e collocati nel fondo Vaticano latino]; J.W. WITEK, Controversial ideas in China and in Europe: a biography of Jean-François Foucquet, S.J. (1665-1741), Roma 1982 (Bibliotheca Instituti Historici S.I., 43), pp. 453-460; Ch.M. GRAFINGER, Die Handschriften des Chinamissionars Jean François Foucquet S.I. an der Vatikanischen Bibliothek, in Archivum historicum Societatis Iesu 63 (1994), pp. 161-173 [per la biografia di Fouquet e per i suoi manoscritti ora Vat. lat. 1285112870]. Per i manoscritti ricollegabili al Nicolai, F. D’ARELLI, Libri cinesi di G. Francesco Nicolai, O.F.M. nel fondo Borgia cinese della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Archivum Franciscanum historicum 90 (1997), pp. 505-533; cfr. anche ID., Carlo Horatii da Castorano O.F.M. e la «Parva elucubratio super quosdam libros sinenses» (1739), in Archivum Franciscanum historicum 90 (1997), pp. 205-252. STRUMENTI CATALOGRAFICI P. PELLIOT, Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés Chinois de la Bibliothèque Vaticane, (13 juin-6 juillet 1922) [riproduzione fotografica del dattiloscritto originale: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 512 rosso; l’originale è attualmente segnato Vat. lat. 13213], ff. 11-75bis [manoscritti e stampati cinesi inclusi fra i Borg. cin. 1-533; i Borg. cin. 534-537 sono stati aggiunti in seguito], ora anche a stampa: Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés chinois de la Bibliothèque Vaticane, A Posthumous Work by P. PELLIOT, revised and edited by T. TAKATA, Kyoto 1995 (Italian School of East Asian Studies. Reference series, 1), pp. 7-60. Cfr. anche: H. WALRAVENS, Preliminary checklist of Christian and Western material in Chinese in three major collections / Vorläufige Titelliste christlicher und westlicher Bücher in chinesischer Sprache in drei bedeutenden Sammlungen, Hamburg 1982 [indice per autori e opere, con rinvio ai manoscritti del fondo].
Paola Orsatti BORGIANI COPTI* Il fondo (137 segnature, per altrettanti elementi) comprende codici e un certo numero di cassette contenenti frammenti: sotto la segnatura Borg. copt. 109, in particolare, sono compresi una serie di 29 cassette con frammenti, per lo più pergamenacei, e inoltre due volumi, i Borg. copt. 109 (24) e Borg. copt. 109 (99). Due segnature sono attualmente vacanti: dei manoscritti segnati in precedenza Borg. copt. 88 e 89 rimangono al posto solo le custodie, essendo stati i manoscritti spostati rispettivamente sotto la segnatura Borg. copt. 109 (24) e Borg. copt. 109, cass. 27 (141). Sotto le segnature Borg. copt. 136 (1-5) e 137 (1-3), aggiunte in coda al fondo dopo la catalogazione (1924) ad opera di Adolphe Hebbelynck (1859-1939, collaboratore scientifico della Vaticana dal 1910), sono riuniti rispettivamente copie e originali di papiri copti già apparte* CIT.: Borg. copt., seguito da numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
nuti all’ex-alunno del Collegio Urbano Marco Kabis, portati dall’Oriente nel 1879 dall’agostiniano Agostino Ciasca (1835-1902), allora scriptor orientale della Vaticana (dal 1876), e donati a Propaganda nel 1882 (una nota sui papiri è al nr. XX dell’elenco dei codici portati da Ciasca nel Borg. lat. 767, f. 114r-v; papiri e copie furono trasmessi alla Vaticana solo il 15 novembre 1916, cfr. Arch. Bibl. 115, f. 18r). La classe delle antichità egizie costituiva una delle sezioni più ricche e importanti del Museo Borgiano di Velletri. Essa comprendeva anche una cospicua collezione di manoscritti copti, iniziata da Stefano Borgia verso il 1778. Alla fine del secolo XVIII il card. Borgia aveva affidato allo studioso danese Georg Zoega (1755-1809) l’incarico di redigere il catalogo dei manoscritti copti del suo Museo. Tale catalogo fu pubblicato postumo nel 1810, un anno dopo la morte dello studioso. I manoscritti vi sono divisi in tre gruppi, a seconda del dialetto in cui sono scritti: bohairici (o «Memphitici»: codices I-LXXXII = volumina I-XVIII), fayumici (o «Basmyrici»: nrr. I-III) e sahidici (nrr. I-CCCXII). Il catalogo di Zoega descrive l’intera collezione di manoscritti copti del Museo Borgiano di Velletri prima che essa fosse smembrata. Alla morte del Borgia, infatti, risultò suddivisa in due parti. La prima, da Palazzo Altemps, residenza romana del cardinale, fu trasferita nella Biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda, e di lì nella Biblioteca Vaticana; si tratta della totalità dei manoscritti bohairici e fayumici e di parte dei manoscritti sahidici, ovvero i nrr. I-CLXVIII del catalogo di Zoega, con l’eccezione dei nrr. XI, XIX, XXV, XLVI. Questi ultimi numeri, oltre al resto dei manoscritti sahidici (nrr. CLXIX-CCCXII), restarono presso la famiglia del cardinale e, venduti dagli eredi, entrarono infine nella Biblioteca Reale Borbonica, ora Nazionale, di Napoli, dove si trovano tuttora. A parte i manoscritti provenienti, attraverso l’eredità lasciata da Stefano Borgia a Propaganda, dal Museo Borgiano di Velletri, la quasi totalità degli altri manoscritti copti del fondo attuale della Vaticana è costituita dai codici di mons. Raphael (Rufâ’íl) Ýûæí (1695-1787), di origine egiziana, allievo e poi professore di lingua copta presso il Collegio Urbano, e collaboratore all’edizione di testi liturgici per l’Oriente. Si tratta in gran parte di copie di codici vaticani; ma vi sono anche opere dello stesso Ýûæí. BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 106-115 [ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi, concordanza delle segnature antiche e nuove, e identificazione delle provenienze dei manoscritti].
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I FONDI : BORG . COPT .
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STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Coptici Vaticani, Barberiniani, Borgiani, Rossiani, II/1: Codices Barberiniani orientales 2 et 17, Borgiani coptici 1-108, recensuit A. VAN LANTSCHOOT, in Bibliotheca Vaticana 1947 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), pp. 11-475 [per i Borg. copt. 1-108]. Per il testo greco del Borg. copt. 109, cass. 18, fasc. 65, cfr. Codices Graeci Chisiani et Borgiani, recensuit P. FRANCHI DE’ CAVALIERI, Romae 1927 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), p. 141. Cfr. anche: G. ZOEGA, Catalogus codicum Copticorum manu scriptorum qui in Museo Borgiano Velitris adservantur (…), Romae 1810 [rist. anastatiche: Leipzig 1903; Hildesheim-New York 1972; descrizione dei manoscritti copti del Museo Borgiano di Velletri; una concordanza tra le segnature del catalogo di Zoega e quelle dei codici copti oggi a Napoli è in A. VAN LANTSCHOOT, Cotation du fonds copte de Naples, in Le Muséon 41 (1928), pp. 217-224; una concordanza con le attuali segnature vaticane e napoletane, con l’aggiunta di note bibliografiche per le edizioni posteriori al 1810 di cui ciascun codice o singolo frammento è stato fatto oggetto, è in J.-M. SAUGET, Introduction historique et notes bibliographiques au Catalogue de Zoega, in Le Muséon 85 (1972), pp. 25-63]; A. HEBBELYNCK, Inventaire sommaire des manuscrits coptes de la Bibliothèque Vaticane, in Miscellanea Francesco Ehrle. Scritti di storia e paleografia pubblicati sotto gli auspici di S.S. Pio XI in occasione dell’ottantesimo natalizio dell’e.mo cardinale Francesco Ehrle, V: Biblioteca ed Archivio Vaticano. Biblioteche diverse, Roma 1924 (Studi e testi, 41), pp. 3582bis: 52-75, 77-81 [breve descrizione dei Borg. copt. 1-135 e concordanze tra i numeri del catalogo di Zoega e le segnature attuali; nell’esemplare in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 530 rosso, è inserito un foglio dattiloscritto con aggiunte e correzioni dell’autore]. A proposito degli ultimi due elementi del fondo, Borg. copt. 136-137, A. CIASCA, I papiri copti del Museo Borgiano della S.C. de Propaganda Fide, Roma 1881 [pubblicazione, con traduzione e commento]; D.A. PERINI, Catalogo dei codici manoscritti ed oggetti portati dall’Oriente nel 1879 dal P. Agostino Ciasca agostiniano, in Bessarione 8 (1903-1904) [ser. II, 6 (1904)], pp. 58-71, 258-281: 276-281 nr. XX [per i Borg. copt. 136-137]. Circa i manoscritti del Museo Borgiano di Velletri oggi conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli, cfr. A. MONACO, Les manuscrits orientaux de la Bibliothèque Nationale de Naples, in Le Muséon 1 (1882), pp. 99-103: 99-101. Per i manoscritti provenienti dal «Monastero Bianco», oggi suddivisi fra la Vaticana e altre biblioteche, cfr. A. HEBBELYNCK, Les manuscrits coptes-sahidiques du «Monastère Blanc». Recherches sur les fragments complémentaires de la collection Borgia. I. Les fragments de l’Ancien Testament. II. Les fragments des Évangiles, in Le Muséon 30 (1911), pp. 91-154; 31 (1912), pp. 275-362 [a proposito di elementi ora presenti in Borg. copt. 88 e 109].
Paola Orsatti
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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BORGIANI EBRAICI* Il fondo (21 segnature, per altrettanti elementi) comprende oltre ai manoscritti anche un libro a stampa, il Borg. ebr. 1A. La maggior parte dei manoscritti fu donata da Giovanni Pastrizio (Ivan Paštriò, 16361708), professore di greco e di ebraico presso il Collegio Urbano di Propaganda Fide (numerose sue carte si trovano anche fra i Borgiani latini). Un manoscritto (Borg. ebr. 14) appartenne invece a Paul Louis Bernard Drach (1791-1865), ebraista, bibliotecario presso il Collegio Urbano dal 1827 alla morte. Sotto la sua supervisione fu redatta, negli anni Trenta del XIX secolo, una serie di inventari, divisi per lingue, dei manoscritti del Museo Borgiano di Propaganda, raccolti nel Borg. lat. 767. Uno di questi inventari (ff. 48r-63v), autografo di Drach, è relativo ai manoscritti ebraici del Museo (16 numeri). Solo un manoscritto ebraico (l’attuale Borg. ebr. 17) deriverebbe dall’eredità di Stefano Borgia. BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 129-132 [ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi, concordanza delle segnature antiche e nuove, e identificazione delle provenienze dei manoscritti]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEIT-ARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 438), pp. 516-526. Cfr. anche: STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE, THE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968, pp. 85-86 [descrizione in ebraico dei Borg. ebr. 1-19]. Può ancora essere utile il ricorso alle schede presenti in A. FREIMANN, Union Catalog of Hebrew Manuscripts and Their Location, I-II, New York 1964-1973, passim.
Paola Orsatti BORGIANI EGIZIANI** Il fondo è costituito da un unico elemento (Borg. eg. 1): si tratta di una «Copia di un antico papiro egizio appartenente al fondo del Museo * CIT.: Borg. ebr., seguito da numero arabo. ** CIT.: Borg. eg., seguito da numero arabo.
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Borgiano venuto alla Biblioteca Vaticana», come si legge in una descrizione del contenuto inserita dentro la custodia, datata Roma 25 giugno 1920, ad opera dello scriptor latino (1885-1922), ed egittologo, Orazio Marucchi (1852-1931). Il papiro da cui la copia è stata tratta non è stato sinora identificato. Paola Orsatti BORGIANI ETIOPICI* Il fondo (37 segnature, per altrettanti elementi) presenta un nucleo più antico che, proveniente dall’Ospizio di S. Stefano dei Mori a Roma e venuto in possesso del Capitolo della Basilica Vaticana nel 1729, entrò poi nella Biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda Fide il 23 gennaio 1759 (cfr. infra, p. 495, s.v. Pontificio Collegio Etiopico). Eugène Tisserant (1884-1972, scriptor orientale dal 1908, pro-prefetto dal 1930 al 1936, cardinale bibliotecario e archivista dal 1957 al 1971) ha identificato come appartenenti a questo più antico gruppo gli attuali Borg. et. 2, 3, 28, 29, 31. I Borg. et. 36 e 37, che pure appartenevano a quel nucleo, rimasero a lungo nell’archivio capitolare di S. Pietro, ed entrarono a far parte del fondo solo nel 1929. Sette manoscritti, invece, derivano dall’eredità di Stefano Borgia: sono gli attuali Borg. et. 22-27, e probabilmente il Borg. et. 20. Il Borg. et. 35, invece, fu donato da Stefano Borgia alla Biblioteca del Collegio Urbano quando egli era ancora segretario di Propaganda. Un manoscritto etiopico di incerta individuazione nel fondo attuale (forse il Borg. et. 21?) fu, infine, donato a Propaganda nel 1882 dall’agostiniano Agostino Ciasca (1835-1902), allora scriptor arabicus della Vaticana (dal 1876). BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 101-105 [ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi, concordanza delle segnature antiche e nuove, e identificazione delle provenienze dei manoscritti]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Aethiopici Vaticani et Borgiani, Barberinianus orientalis 2, Rossianus 865, recensuerunt S. GRÉBAUT — E. TISSERANT, I, in Bybliotheca Vaticana 1935 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), pp. 763-858 [descrizione]; II, in Bybliotheca * CIT.: Borg. et., seguito da numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Vaticana 1936 (…), pp. 21-32 [storia del fondo etiopico ed edizione di diversi elenchi e inventari relativi al fondo, fra i quali l’inventario manoscritto dei codici etiopici del Museo Borgiano di Propaganda contenuto nel Borg. lat. 767, ff. 152r-153r, e la parte relativa ai manoscritti etiopici dell’inventario generale topografico del 1855, Borg. lat. 768, f. 60v]. Cfr. anche: D.A. PERINI, Catalogo dei codici manoscritti ed oggetti portati dall’Oriente nel 1879 dal P. Agostino Ciasca agostiniano, in Bessarione 8 (1903-1904) [ser. II, 6 (1904)], pp. 58-71, 258281: 275 [per il manoscritto donato da Ciasca].
Paola Orsatti BORGIANI GEORGIANI* All’interno del fondo (15 segnature, ma 14 elementi) solo due manoscritti (Borg. georg. 1 e 4) derivano dall’eredità di Stefano Borgia; quattro codici furono invece donati dopo il 1841 al Museo Borgiano da Antonio Glakov, ex-alunno del Collegio Urbano (Borg. georg. 5, 6, 9, 13). Accanto ai manoscritti, il fondo comprende anche gli stampati Borg. georg. 3 e 5; ma il primo, esemplare del Nuovo Testamento stampato a S. Pietroburgo nel 1818, è stato trasferito fra gli stampati della Biblioteca Vaticana, con la collocazione S. Scritt. I georg. 1 (3) Cons. Fra gli antichi inventari che risultano utili per ricostruire la storia del fondo si segnalano il Borg. lat. 767, f. 154r-v, con un inventario manoscritto dei libri georgiani del Museo Borgiano di Propaganda datato 1839; il Borg. lat. 768, ff. 46v-47r, relativo all’assetto nel 1855 (una copia recente del medesimo inventario, ma forse condotta su altro esemplare, è nel Vat. lat. 13243, f. 32r-v, quale parte dell’inventario generale del Museo Borgiano all’atto della presa in consegna, il 24 maggio 1856, da parte del rettore Filippo Tancioni); e il Vat. lat. 13208, ff. 11r-25r, con un inventario manoscritto dei codici georgiani redatto fra il maggio e il giugno 1903 da Michele Tamarati (Mixeil Tamarašvili, 1858-1911), allora cappellano delle religiose del Sacro Cuore a Trinità dei Monti. BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 139-142 [ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi, concordanza delle segnature antiche e nuove, e identificazione delle provenienze dei manoscritti].
* CIT.: Borg. georg., seguito da numero arabo.
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I FONDI : BORG . ET .
— BORG . ILL .
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STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA M. TARCHNIŠVILI, Les manuscrits géorgiens du Vatican, in Bedi Kartlisa 13-14 (1962), pp. 61-71: 65-68.
Paola Orsatti BORGIANI GRECI* Nel fondo (27 segnature, per altrettanti elementi) i dieci manoscritti più antichi sono quelli che derivano dall’eredità di Stefano Borgia (Borg. gr. 6-7, 9-12, 18-19, 21-22); il Borg. gr. 14 era appartenuto a Giovanni Pastrizio (Ivan Paštriò, 1636-1708), docente di greco e di ebraico presso il Collegio Urbano di Propaganda Fide; fra le acquisizioni più recenti del Museo Borgiano di Propaganda, il Borg. gr. 27 fu offerto in acquisto alla Biblioteca Vaticana, poi donato a Pio VII (1800-1823) da Maximos III Mazlum (Maksímûs [Michel] Maÿlûm, 1779-1855), arcivescovo grecomelkita di Abido (1816-1817) e Mira (1817-1833), divenuto in seguito (1833) patriarca di Antiochia. Il Borg. gr. 15 è un libro a stampa pubblicato a Venezia nel 1562. BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 94-97 [ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi, concordanza delle segnature antiche e nuove, e identificazione delle provenienze dei manoscritti]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Graeci Chisiani et Borgiani, recensuit P. FRANCHI DE’ CAVALIERI, Romae 1927 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), pp. 113-141. Concordanze fra antiche e nuove segnature sono pubblicate in P. CANART — V. PERI, Sussidi bibliografici per i manoscritti greci della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1970 (Studi e testi, 261), p. 168.
Paola Orsatti BORGIANI ILLIRICI** Il fondo (23 segnature, per altrettanti elementi) raccoglie gli elementi «Illyrici» e «Rutheni» della collezione borgiana; di essi, tuttavia, solo 18 * CIT.: Borg. gr., seguito da numero arabo. ** CIT.: Borg. ill., seguito da numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
(Borg. ill. 1-2, 4-17, 22-23) sono manoscritti, mentre i rimanenti cinque sono stampati. Quattro manoscritti (Borg. ill. 9-11, 16) derivano dall’eredità di Stefano Borgia; il Borg. ill. 23 appartenne invece a Giovanni Pastrizio (Ivan Paštriò, 1636-1708), docente di greco e di ebraico presso il Collegio Urbano di Propaganda Fide. Nel Borg. lat. 767, ff. 45r-47r, 158r-159r si conservano diversi inventari dei libri slavi del Museo Borgiano di Propaganda, databili alla fine del quarto decennio del XIX secolo. BIBLIOGRAFIA V. JAGIÒ, Analecta Romana, in Archiv für slavische Philologie 25 (1903), pp. 1-47: 4-36; J. RUYSSCHAERT, La formazione dei due fondi di manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, in DÀUROVA — STANÇEV — JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi cit. infra, pp. 12-23: 16-21; J. RUYSSCHAERT, Ricerche sulla storia dei fondi di manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, in Tre alfabeti per gli Slavi (…). Catalogo della mostra allestita nella Biblioteca Vaticana per l’undicesimo centenario della morte di san Metodio (...), Biblioteca Apostolica Vaticana 1985, pp. 81-96: 89-94; P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 99-101 [storia del fondo e concordanza delle segnature antiche e nuove]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA A. DÀUROVA — K. STANÇEV — M. JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi vãv Vatikanskata Biblioteka / Catalogo dei manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, con una prefazione di I. DUJÇEV e introduzione storica di J. RUYSSCHAERT, Sofija 1985, pp. 145-178 nrr. 71-88 [descrizione dei soli manoscritti, omessi gli stampati]. Cfr. anche: M. JAPUNDÀIÒ, I codici slavi della Biblioteca Vaticana. Fondo Borgiano Illirico, in Ricerche slavistiche 16 (1968-1969), pp. 101-111 [descrizione dei manoscritti e degli stampati, con bibliografia]. Per l’incunabolo in Borg. ill. 19, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I: A-C, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380), sub nr. B-480.
Paola Orsatti BORGIANI INDIANI* Il fondo (74 segnature, ma 71 elementi, in seguito al trasferimento degli olim Borg. ind. 15, 17 e 24 nel fondo tonchinese, rispettivamente come Borg. tonch. 23, 41 e 24) comprende libri in lingue e scritture diverse (birmano, cambogiano, hindi, malayâìam, nepalese, pâli, sanscrito, * CIT.: Borg. ind., seguito da numero arabo.
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I FONDI : BORG . ILL .
— BORG . IND .
373
siamese, tamil, tibetano, urdu; i Borg. ind. 7, 8, 12, 29, 30 sono stampati); ma d’interesse indologico sono anche i Borg. lat. 524-525, 532, 534537, 569, 583, 632. Già alla fine del XVIII secolo l’indologo carmelitano scalzo Paolino da S. Bartolomeo (al secolo Johann Philipp Wesdin, 1748-1806) aveva fornito una descrizione dettagliata tanto dei codici indiani del Museo Borgiano di Velletri (suddivisi in «Avenses», «Peguani», «Siamici», «Malabarici», «Indostani»), quanto dei codici indiani che si trovavano a Propaganda Fide. I libri indiani del Museo Borgiano di Velletri descritti da Paolino sono 18, quasi tutti identificabili negli attuali fondi Borgiano indiano e Borgiano latino. I libri indiani di Propaganda erano invece 36, dei quali però solo dodici sembrano oggi rintracciabili nel fondo Borgiano indiano. Ai 36 libri indiani di Propaganda vanno aggiunti 18 libri di proprietà dello stesso Paolino, che egli descrive in una lunga nota. Di questi, i nrr. I, II e VIII appaiono identificabili nell’attuale fondo Borgiano indiano, rispettivamente nei Borg. ind. 64, 41 e 35; mentre la maggior parte di essi si troverebbe presso la Biblioteca Nazionale di Roma. Provengono dall’eredità di Stefano Borgia i Borg. ind. 5, 6, 31, 36, 38, 51, 54, 63, 70. Tra i manoscritti indiani provenienti dal Museo Borgiano di Velletri, inoltre, un gruppo a sé è quello costituito dalle opere del cappuccino Marco dalla Tomba (1726-1803), missionario nel Tibet, che egli stesso donò a Stefano Borgia nel 1774, in occasione di un suo breve ritorno in Europa e a Roma. Si tratta per lo più di relazioni di viaggio, notizie sulle religioni e sulle credenze dei popoli di missione, trascrizioni di testi indiani e traduzioni in italiano. Gli scritti di Marco dalla Tomba si trovano oggi parte nel fondo Borgiano indiano (Borg. ind. 4), parte nel fondo Borgiano latino (Borg. lat. 524, 525, e 537). Un manoscritto proveniente dalla Biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda, il «Thesaurus Linguae Indianae» del cappuccino Francesco Maria di Tours († 1709), già prestato dal Borgia ad Abraham-Hyacinthe Anquetil-Duperron (17311805), si trova oggi a Parigi (Paris, Bibliothèque nationale de France, indien 840). Per antichi inventari del fondo, cfr. Borg. lat. 529, ff. 40r-41v: al f. 40r-v, breve catalogo dei «Libri Malabari nella libreria di Propaganda», che elenca una serie di libri (soprattutto grammatiche e dizionari), di cui alcuni a stampa; al f. 41r-v, libri redatti anche in diverse altre lingue («Indostana», «Patna», «Marastta», «Tibetana e dialetti», «Tonchinese», «Giapponese», «Malaya», «Cinese»), conservati nella Biblioteca del Collegio Urbano; cfr. anche Borg. lat. 767, ff. 187r-191r, 192r-199v, con due inventari relativi ai manoscritti indiani.
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374
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 173-182 [ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi, concordanza delle segnature antiche e nuove, e identificazione delle provenienze dei manoscritti]. Sui libri appartenuti a Paolino da S. Bartolomeo cfr. A. DE GUBERNATIS, Le carte di Paolino di San Bartolommeo, in Bollettino italiano degli studii orientali, ser. I (1876-1877), fasc. 2, nrr. 2-3, pp. 42-50; G. BARONE, Vita, precursori ed opere del P. Paolino da S. Bartolommeo (Filippo Werdin). Contributo alla storia degli studi orientali in Europa, Napoli 1888, pp. 144-246. Sui manoscritti delle opere di Marco dalla Tomba cfr. A. DE GUBERNATIS, Gli scritti del Padre Marco della Tomba missionario nelle Indie Orientali, raccolti ordinati ed illustrati sopra gli autografi del Museo Borgiano, Firenze 1878 [con edizione di alcuni scritti]. Per il carteggio (contenuto nel Borg. lat. 287) tra Stefano Borgia e l’orientalista cappuccino Cassiano da Macerata (al secolo Giovanni Antonio Francesco Michele Gaetano Beligatti, 1708-1791), missionario in Tibet, Nepal e Bengala, e donatore del Borg. ind. 11, cfr. E. DE ROSSI FILIBECK, Il contributo di Cassiano Beligatti alla conoscenza del Tibet, in Le Marche e l’Oriente. Una tradizione ininterrotta da Matteo Ricci a Giuseppe Tucci. Atti del convegno internazionale, Macerata 23-26 ottobre 1996, a cura di F. D’ARELLI, Roma 1998, pp. 261-272. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA PAULINUS A S. BARTHOLOMAEO, Examen historico-criticum codicum Indicorum Bibliothecae Sacrae Congregationis de Propaganda Fide, Romae 1792 [descrizione dei manoscritti indiani del Collegio Urbano di Propaganda]. ID., Musei Borgiani Velitris Codices Manuscripti Avenses Peguani Siamici Malabarici Indostani, Romae 1793 [descrizione dei manoscritti indiani del Museo Borgiano di Velletri]. A. DE GUBERNATIS, Manoscritti indiani del Museo Borgiano nel Collegio di Propaganda, in Bollettino italiano degli studii orientali, ser. I (1876-1877), fasc. 3, nrr. 4-5, pp. 82-85 [elenco di 37 codici indiani del Museo Borgiano di Propaganda, di cui sono trascritti i soli titoli, senza riferimento alla loro segnatura nel Museo]. Per i manoscritti malayâìam, A. VALLAVANTHARA, A Catalogue of the Malayalam Manuscripts in the Vatican Library, Mannanam 1984 (Tools for Scientific Research Series, 1), pp. 36-83 [descrizione dei Borg. ind. 1-3, 10, 14, 18-23, 25-27, 34-35, 38, 40-41, 52-55, 57-58, 60, 64, 73-74]. Per i manoscritti pâli, J. FILLIOZAT, Nine Pâli Manuscripts in the Vatican Library in Journal of the Pali Text Society 26 (2000), pp. 139-160: 139-146 [relativamente ai Borg. ind. 49, 51, 72]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI J. FILLIOZAT, Les manuscrits en écritures indiennes et derivées à la Bibliothèque Vaticane, École française d’Extrême-Orient—Città del Vaticano 1986, Révision 2001 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 554A rosso; descrizione dei manoscritti birmani (pp. 9-10: Borg. ind. 5, 9, 31, 44, 45, 47-48, 50, 63, 66), pâli (pp. 23-25: Borg. ind. 49, 51, 72), sanscriti e hindi (p. 36: elenco, basato sull’inventario manoscritto di Moraes cit. infra, degli elementi sanscriti, Borg. ind. 19, 37, 40, 41, 64; p. 37: descrizione dell’elemento hindi Borg. ind. 11), siamesi e khmer (pp. 38-39: Borg. ind. 33, 39, 42, 43, 46, 62), tibetani (p. 47: Borg. ind. 32)].
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I FONDI : BORG . IND .
— BORG. ISL .
375
Cfr. anche G MORAES, Inventario dei codici indiani della Vaticana, I: Barberini orientale 109; Borgiani indiani 1-74; Rossiani 1190-1191, Luglio-Agosto 1973 [fotocopie di schede manoscritte: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 553 (1) rosso; in ff. non numerati, succinta descrizione di manoscritti e stampati indiani del fondo].
Paola Orsatti BORGIANI IRLANDESI* All’interno del fondo (2 segnature, per altrettanti elementi), il Borg. irl. 1 fu donato il 12 gennaio 1802 al card. Stefano Borgia, da molti anni alla ricerca di «un libro scritto in caratteri Ibernesi», da John Connolly (1750-1825), a lungo priore (1782-1796) dei Domenicani irlandesi di S. Clemente in Roma, poi vescovo di New York (dal 1814); il Borg. irl. 2, invece, non reca indicazioni di provenienza. BIBLIOGRAFIA W. HENKEL, Kardinal Stefano Borgia als Sammler von Handschriften, in Euntes docete 22 (1969), pp. 547-564: 554-555; P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), p. 98. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA P. MAC AODHAGÁIN, Irish manuscripts in the Vatican, in The Irish book lover (March 1954), pp. 61-62.
Paola Orsatti BORGIANI ISLANDESI** Il fondo comprende un solo manoscritto, donato a Stefano Borgia dall’orientalista danese Jakob Georg Christian Adler (1756-1834). Di questo codice e della sua storia tratta lo stesso Adler in una lettera al Borgia, København, 22 luglio 1788 (Borg. lat. 895, f. 20r-v). BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 98-99.
Paola Orsatti * CIT.: Borg. irl., seguito da numero arabo. ** CIT.: Borg. isl., seguito da numero arabo.
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376
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
BORGIANI LATINI* Il fondo (910 segnature, ma 909 elementi, in seguito al trasferimento dell’olim Borg. lat. 5 nel fondo arabo, come Borg. ar. 276) comprende, accanto ad alcuni codici di autori classici latini, soprattutto documenti (lettere, appunti, prime stesure di opere, liste di libri, notizie sul Museo Borgiano di Propaganda) legati a personaggi della Congregazione de Propaganda Fide e del Collegio Urbano. Da ricollegare a Giovanni Pastrizio (Ivan Paštriò, 1636-1708), che insegnò greco ed ebraico presso il Collegio Urbano, sono apparentemente i Borg. lat. 192, 471-504, 507, 581, 593-594, 602-625, 725-758, 779-781, 786, 899 (altri manoscritti appartenuti al Pastrizio, e donati alla biblioteca del Collegio Urbano prima della sua morte, sono i Borg. lat. 217, 620, 714, 723); all’erudito romano Francesco Cancellieri (1751-1826) i Borg. lat. 772-777; ad Alessandro Borgia (1682-1764), arcivescovo di Fermo e continuatore della raccolta dopo Clemente Erminio Borgia, e al nipote di quest’ultimo, il più volte ricordato card. Stefano Borgia, si riconnette invece il nucleo più cospicuo, in parte proveniente dalla stessa eredità Borgia, e costituito, oltre che dalla maggior parte dei Borg. lat. 150-435, dai Borg. lat. 763-765, 768-771, 791-849, 860-868, 871-873, 875-876, 882-896. Un gruppo di manoscritti, entrati nella biblioteca del Collegio Urbano certamente dopo il 1668, proviene dalla biblioteca del Collegio dei Maroniti di Ravenna soppresso nel 1665, come attesta un elenco contenuto nel Borg. lat. 486, ff. 116r-121r, tra le carte del Pastrizio (i manoscritti individuati sono i Borg. lat. 23, 30, 31, 74, 185, 617, 674, 692, 695, 696). Provengono dal gesuita francese Jean-François Fouquet (1665-1741) i Borg. lat. 153, 508-523, 543-544, 554, 565-567, 586, 588-589, 869. I manoscritti di autori classici sono invece per lo più datati o databili tra l’XI e il XV secolo e per la maggior parte derivano dall’eredità di Stefano Borgia. Particolarmente importante è la documentazione missionaria, con notizie sulle missioni e sui popoli di missione, relazioni di viaggio, opere di carattere polemico-dottrinale e linguistico. Molti di questi testi meritano speciale attenzione per il fatto di essere inediti o poco noti. Il materiale linguistico comprende manoscritti di opere in seguito pubblicate per i tipi della Sacra Congregazione de Propaganda Fide, o rimaste inedite.
* CIT.: Borg. lat., seguito da numero arabo.
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I FONDI : BORG . LAT .
— BORG. MESS.
377
BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 89-94, 198-218 [ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi, concordanza delle segnature antiche e nuove, e identificazione delle provenienze dei manoscritti]; cfr. anche L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), pp. 600-601. Sul materiale missionario cfr. F. MARGIOTTI, Materiale missionario nel fondo Borgia latino della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Euntes docete 21 (1968), pp. 411-456 [con descrizione di un certo numero di manoscritti, suddivisi per aree geografiche]. Circa il contributo dato dall’attività editoriale di Propaganda agli studi linguistici cfr. J. DE CLERCQ — P. SWIGGERS — L. VAN TONGERLOO, The Linguistic Contribution of the Congregation de Propaganda Fide, in Italia ed Europa nella linguistica del Rinascimento/Italy and Europe in Renaissance Linguistics, a cura di M. TAVONI [et al.], II, Modena 1996, pp. 419-438. Sui manoscritti appartenuti al Pastrizio cfr. I. GOLUB, Rukopisna ostavšina Ivana Paštriòa u Vatikanskoj knjiànici (Fondo Borgiano latino), in Arhivskog vjesnika 11-12 (1968-1969), pp. 405-427 [con riassunto in francese]; T. MRKONJIÒ, Il teologo Ivan Paštriò (Giovanni Pastrizio) (1636-1708). Vita-opereconcezione della teologia-cristologia, Roma 1989 (Seraphicum. Dissertationes ad Lauream, 75), pp. 68-73. Circa i manoscritti provenienti dal Collegio dei Maroniti di Ravenna cfr. A. DIOTALLEVI, Ricerca dei manoscritti del Collegio Maronita di Ravenna, in Studi e ricerche sull’Oriente Cristiano 1 (1978), fasc. 2, pp. 39-48. Sui manoscritti latini derivanti dall’eredità di Stefano Borgia cfr. W. HENKEL, Kardinal Stefano Borgia als Sammler von Handschriften, in Euntes docete 22 (1969), pp. 547-564: 553-554. Sul Fouquet e sui manoscritti da lui portati dalla Cina cfr. Ch.M. GRAFINGER, Die Handschriften des Chinamissionars Jean François Foucquet S.I. an der Vatikanischen Bibliothek, in Archivum historicum Societatis Iesu 63 (1994), pp. 161-173. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Inventarium codicum manu scriptorum Borgianorum, I-VI, Maria MORSELETTO confecit, I: Borg. lat. 1-200 (1965-67); II: Borg. lat. 201-300 (1965-67); III: Borg. lat. 301-500 (196567); IV: Borg. lat. 501-700 (1968); V: Borg. lat. 701-800 (1970); VI: Borg. lat. 801-900 (1971); Index nominum et rerum, I-II (1975) [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 423 (1-6) rosso; 219 (1-2) rosso; non sono ancora descritte in alcuno strumento catalografico talune accessioni successive a questa catalogazione, con recenti recuperi di ulteriori materiali manoscritti in alfabeto latino – già presenti in Vaticana sin dall’entrata della raccolta nel 1902, ma non ancora definitivamente sistemati – cui sono state assegnate le segnature Borg. lat. 901 (nel 1976), 902 (nel 1978) e 903-909 (nel 2005), e infine l’inventario già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 420 rosso, ora Borg. lat. 910 (cfr. supra, p. 359)].
Paola Orsatti BORGIANI MESSICANI* Nel fondo (2 segnature, per altrettanti elementi), il Borg. mess. 1 conserva il famosissimo testo rituale nahua scritto su 14 pezzi di pelle di * CIT.: Borg. mess., seguito da numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
daino. Esso era stato studiato, su invito di Stefano Borgia, da José Lino Fábrega (1746-1797), uno degli ex-gesuiti che, costretti ad abbandonare le missioni latino-americane, avevano trovato rifugio a Roma. La sua opera, rimasta manoscritta a causa della morte del Borgia, fu edita soltanto nel 1891. Tale manoscritto fu riprodotto in fotocromografia, a spese di Joseph Florimond duca di Loubat (1831-1927) e a cura della Biblioteca Vaticana, nel 1898, e fu illustrato da Eduard Seler (1849-1922) nel 1904-1909. Il Borg. mess. 2 è invece un manoscritto pittografico, copia del Codice Cospiano (Bologna, Biblioteca Universitaria, ms. 4093). Entrambi i codici messicani ora nel fondo si trovavano alla morte del card. Borgia a Palazzo Altemps. Nel Museo Borgiano di Propaganda questi manoscritti erano conservati insieme a un altro codice, descritto come: «Frutti Messicani delineati colla spiegazione de’ medesimi al principio», oggi identificabile con il Borg. lat. 763. BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), p. 190. Cfr. anche W. HENKEL, Kardinal Stefano Borgia als Sammler von Handschriften, in Euntes docete 22 (1969), pp. 547564: 562-563 [sulla questione della provenienza]; L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), p. 601. Sul Borg. mess. 1 si veda, fra le diverse riproduzioni facsimilari, Il manoscritto messicano Borgiano del Museo etnografico della S. Congregazione di Propaganda Fide, riprodotto in fotocromografia a spese di S.E. il duca di LOUBAT a cura della Biblioteca Vaticana, [a cura di F. EHRLE], Roma 1898; Codex Borgia. Eine altmexikanische Bilderschrift der Bibliothek der Congregatio de Propaganda Fide (…), erläutert von E. SELER, I-III, Berlin 1904-1909.
Paola Orsatti
BORGIANI PERSIANI* Il fondo (25 segnature, ma 23 elementi, in seguito al trasferimento degli olim Borg. pers. 1 e 22 nel fondo turco, rispettivamente come Borg. turc. 82 e 83) è, a dispetto dell’interesse dei manoscritti che contiene, di dimensioni modeste in paragone ad altri fondi borgiani, forse in conseguenza dell’affievolimento delle relazioni tra l’Italia e la Persia nel XVIII secolo e del temporaneo declino dell’interesse scientifico verso questo paese. Nel fondo è notevole la presenza di opere di contenuto linguistico, soprattutto lessici (Borg. pers. 2, 8, 11, 12, 14, 15, 17). In particolare vi si * CIT.: Borg. pers., seguito da numero arabo.
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I FONDI : BORG . MESS .
— BORG . PERS .
379
trova il manoscritto di un Dictionarium Latino-Persicum (Borg. pers. 15) composto verso la metà del XVII secolo dal carmelitano scalzo Ignazio di Gesù (1596-1667), pronto per la stampa, ma rimasto inedito. Ancora da segnalare sono due traduzioni persiane dei Vangeli (Borg. pers. 18 e 19) e il testo del trattato di polemica religiosa intitolato Miúqâl-i Úafâ, del teologo e filosofo persiano Sayyid Aümad b. Zayn al-‘Âbidín, contenente annotazioni autografe dello stesso autore (Borg. pers. 5). Circa la storia dell’accessione dei codici, si rileverà che prima della fine del XVII secolo, verso il 1686, entrò nella Biblioteca del Collegio Urbano il Borg. pers. 7, un manoscritto donato da Andrea Zmajevich (Zmajeviò, 1624-1694), arcivescovo (dal 1671) di Antivari (Bar, in Dalmazia), già alunno del Collegio dal 1649 al 1656. Già prima di allora doveva essere arrivato dall’Oriente il già menzionato Borg. pers. 15. Nel 1741, o l’anno seguente, dovette entrare il Borg. pers. 18, inviato in data 4 novembre 1741 a Propaganda Fide dal carmelitano scalzo Filippo Maria di S. Agostino (1688-1749), vescovo di Isfahan in Persia. Nel 1774 Stefano Borgia donò alla Biblioteca due manoscritti (Borg. pers. 2, 10). Dopo il 1804 entrò il Borg. pers. 20, che reca una nota di possesso firmata in quell’anno da un Antonio Danè, forse da identificare con l’armeno di Ancira «Antonio Danos» menzionato in un catalogo manoscritto degli alunni del Collegio Urbano per l’anno 1792. Dopo il 1806 entrarono infine i manoscritti provenienti dall’eredità Borgia (Borg. pers. 4, 13 e forse 9). Alcuni manoscritti d’interesse persianistico si trovano nel fondo Borgiano latino. Tra questi è da menzionare il Borg. lat. 545 (ff. 45r-58v), contenente la traduzione latina, ad opera di Pietro Della Valle (15861652), di un trattato di polemica religiosa da lui stesso composto in persiano nel 1621. BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 168-173 [ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi, concordanza delle segnature antiche e nuove, e identificazione delle provenienze dei manoscritti]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA E. ROSSI, Elenco dei manoscritti persiani della Biblioteca Vaticana: Vaticani-BarberinianiBorgiani-Rossiani, Città del Vaticano 1948 (Studi e testi, 136), pp. 161-177 [alle pp. 15-16 anche una succinta notizia circa l’accessione dei singoli codici].
Paola Orsatti
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
BORGIANI SIAMESI* Nel fondo (2 segnature, per altrettanti elementi), il Borg. siam. 1 è la traduzione degli Atti di fede, di speranza, di carità e di dolore in lingua siamese, eseguita su richiesta di Stefano Borgia nel 1772; il Borg. siam. 2 rappresenta una seconda redazione di tale traduzione, inviata da Bangkok il 20 maggio 1773 dal vescovo titolare di Metellopoli e vicario apostolico coadiutore per Siam e Tailandia (dal 1764, poi vicario apostolico dal 1776) Olivier Simon Le Bon (1710-1780). A questi codici del fondo siamese si potrà accostare idealmente anche il Borg. lat. 770, ff. 164r-v, 165r, con gli «Actus Fidei, Spei, Charitatis et contritionis in lingua siamica cum caracteribus Europaeis. 1773 mense aprili. Iuxta formam in italico idiomate ab illustrissimo D.D. Stephano Borgia Sac. Cong. de Propaganda Fide secretario missam anno 1772» (al f. 165r: «Secunda editio accuratior»). I due manoscritti del fondo siamese non presentano segnature antiche. BIBLIOGRAFIA W. HENKEL, Kardinal Stefano Borgia als Sammler von Handschriften, in Euntes docete 22 (1969), pp. 547-564: 560; cfr. anche F. MARGIOTTI, Materiale missionario nel fondo Borgia latino della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Euntes docete 21 (1968), pp. 411-456: 454. STRUMENTI CATALOGRAFICI P. PELLIOT, Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés Chinois de la Bibliothèque Vaticane, (13 juin-6 juillet 1922) [riproduzione fotografica del dattiloscritto originale: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 512 rosso; l’originale è attualmente segnato Vat. lat. 13213], f. 76; ora anche a stampa: Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés chinois de la Bibliothèque Vaticane, A Posthumous Work by P. PELLIOT, revised and edited by T. TAKATA, Kyoto 1995 (Italian School of East Asian Studies. Reference series, 1), p. 61.
Paola Orsatti BORGIANI SIRIACI** All’interno del fondo (181 segnature, ma 178 elementi, in seguito al trasferimento degli olim Borg. sir. 66, 134 e 140 ad altri fondi, rispettivamente come Borg. ar. 275, Borg. copt. 135 e Borg. et. 35), Alfredo Diotallevi ha identificato come provenienti dalla biblioteca del Collegio dei * CIT.: Borg. siam., seguito da numero arabo. ** CIT.: Borg. sir., seguito da numero arabo.
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I FONDI : BORG . SIAM .
— BORG. SIR .
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Maroniti di Ravenna i Borg. sir. 2, 5, 10, 14, 25, 28, 45, 54, 63, 68, che sarebbero entrati nella biblioteca del Collegio Urbano dopo il 1668. A questo gruppo andrebbe aggiunto il Borg. sir. 55, che, pur recando l’indicazione «Collegium Maronitarum», non appare identificabile con certezza nell’elenco pubblicato da Diotallevi. Nel 1723, invece, entrarono nella Biblioteca Vaticana 16 codici siriaci provenienti da Propaganda Fide: si tratta degli attuali Vat. sir. 174 (Propaganda 1), 56 (Propaganda 2), 71 (Propaganda 3), 60 (Propaganda 4), 248 (Propaganda 5), 32 (Propaganda 6), 33 (Propaganda 7), 34 (Propaganda 8), 55 (Propaganda 9, 10, 11), 73 (Propaganda 12), 246 (Propaganda 13), 167 (Propaganda 14), 149 (Propaganda 15) e 151 (Propaganda 16). Dei codici dell’attuale fondo Borgiano siriaco, appartengono all’eredità lasciata dal card. Stefano Borgia a Propaganda gli attuali Borg. sir. 13, 52, 53, e 74, quest’ultimo un codice dei Vangeli in pergamena; ma anche un altro codice siriaco, l’attuale Borg. sir. 60, è stato identificato dallo scriptor orientale (dal 1958) della Vaticana Joseph-Marie Sauget (1926-1988) come uno di quelli provenienti dall’eredità del card. Borgia. Almeno 54 manoscritti del fondo siriaco attuale sono identificabili con i codici portati dall’Oriente nel 1869 dal corepiscopo di Mossul (dal 1863) Clemente Giuseppe David (Yûsuf Dâwud, 1829-1890), poi arcivescovo di Damasco (dal 1879). I sei codici siriaci portati nel 1879 dall’agostiniano Agostino Ciasca (18351902; era scriptor arabicus della Vaticana dal 1876), e donati a Propaganda nel 1882, sono identificabili nei Borg. sir. 144-149. Manoscritti d’interesse siriacistico (soprattutto per l’ambito liturgico e canonistico) nel fondo Borgiano latino sono gli attuali Borg. lat. 164173, 178, 180-181, 186 e 189, e inoltre i Borg. lat. 155, 158-160, 162-163, 176-177, provenienti dall’eredità Borgia. Antichi inventari manoscritti dei codici siriaci del Museo Borgiano di Propaganda, di varie epoche, sono conservati nel Borg. lat. 767, ff. 66r114v e 124v-129r. BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 115-129 [ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi, concordanza delle segnature antiche e nuove, e identificazione delle provenienze dei manoscritti]; cfr. anche J.-M. SAUGET, Un gazzâ chaldéen disparu et retrouvé: le ms. Borgia syriaque 60, Città del Vaticano 1987 (Studi e testi, 326), pp. 7-27 [sulla storia del fondo]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA A. SCHER, Notice sur les manuscrits syriaques du Musée Borgia aujourd’hui à la Bibliothèque Vaticane, in Journal Asiatique, ser. X, 13 (1909), pp. 249-287 [breve descrizione dei primi 169 numeri, con indice alfabetico degli autori e delle opere anonime].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Cfr. anche: P. CERSOY, Les manuscrits orientaux de Monseigneur David au Musée Borgia de Rome, in Zeitschrift für Assyriologie und verwandte Gebiete 9 (1894), pp. 361-384 [nell’esemplare in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 429 rosso, le attuali segnature vaticane sono indicate a matita nei margini; descrizione di 42 codici siriaci portati dall’Oriente da David, quando ancora si trovavano a Propaganda]; D.A. PERINI, Catalogo dei codici manoscritti ed oggetti portati dall’Oriente nel 1879 dal P. Agostino Ciasca agostiniano, in Bessarione 8 (1903-1904) [ser. II, 6 (1904)], pp. 58-71, 258281: 58-71 [descrizione, ad opera del Ciasca, dei sei codici da lui portati nel 1879, e offerti alla Congregazione de Propaganda Fide nel 1882, provenienti dal seminario siro di Charfeh].
Paola Orsatti BORGIANI TONCHINESI* Il fondo (41 segnature, per altrettanti elementi) ospita accanto ai manoscritti anche alcuni elementi a stampa. I Borg. tonch. 1-21 e 24 furono inviati a Roma dal gesuita Felippe do Rosario (al secolo Philipê Binh, 1759-1832), uno dei missionari che operarono in territorio linguistico annamita. In realtà, anche altri manoscritti del fondo tonchinese sembrano ricollegabili all’opera del gesuita o almeno proverrebbero da lui; tra questi sono di certo gli attuali Borg. tonch. 27, 30 e 34, che recano all’interno del piatto anteriore un’etichetta che recita: «Este livro he o P.e Felippe do Rosario Enviado da Christiand.e de Tunkim». Reca la stessa etichetta anche l’attuale Borg. lat. 668, che nel Museo Borgiano di Propaganda si trovava collocato tra i manoscritti tonchinesi. Sembrano ricollegabili al gruppo dei manoscritti provenienti da Felippe do Rosario anche i Borg. tonch. 22, 23, 26 e forse i Borg. tonch. 28 e 33. I codici del missionario gesuita contengono testi d’interesse prevalentemente religioso, oltre a una storia dell’Annam (Borg. tonch. 1-2) e ad alcuni dizionari (Borg. tonch. 8 e 26: copie del Dictionarium Annamiticum Lusitanum, et Latinum del gesuita Alexandre de Rhodes, 1591-1660, edito a Roma dalla tipografia di Propaganda Fide nel 1651). Alcuni manoscritti, invece, derivano dall’eredità di Stefano Borgia a Propaganda (Borg. tonch. 29, 32, 35 e forse 31). BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 187-189 [breve storia della sezione tonchinese e concordanza tra le segnature antiche e nuove].
* CIT.: Borg. tonch., seguito da numero arabo.
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I FONDI : BORG . SIR .
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STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA G. SCHURHAMMER, Annamitische Xaveriusliteratur, in Missionswissenschaftliche Studien. Festgabe Prof. Dr. Johannes Dindinger O.M.I. (…) zum 70. Lebensjahre angeboten von Freunden und Schulern, hrsg. von J. ROMMERSKIRCHEN und N. KOWALSKY, Aachen 1951 (Veröffentlichungen des Instituts für Missionswissenschaftliche Forschungen Münster i.W.), pp. 300-314 [descrizione dei soli manoscritti d’interesse saveriano, Borg. tonch. 1-21, 24, e del Borg. lat. 668].
Paola Orsatti BORGIANI TURCHI* Dei manoscritti oggi inclusi nel fondo (85 segnature, ma 83 elementi: l’olim Borg. turc. 11, infatti, è ora Borg. pers. 25; il già Borg. turc. 71, ancor prima Borg. ar. 17, è ora Borg. lat. 765), erano certamente già presenti nella Biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda Fide alla fine del XVII secolo i due codici donati da Giovanni Narsiete nel 1687 (Borg. turc. 6, 15); i manoscritti donati circa alla stessa epoca da Andrea Zmajevich (Zmajeviò, 1624-1694), arcivescovo (dal 1671) di Antivari (Bar, in Dalmazia), già alunno del Collegio Urbano dal 1649 al 1656 (Borg. turc. 1, 20, 80); e il Borg. turc. 77, donato da Giovanni Pastrizio (Ivan Paštriò, 1636-1708), professore di greco e di ebraico presso il Collegio Urbano di Propaganda. Il Borg. turc. 75, invece, fu donato più tardi, nel 1785, da Stefano Borgia. Piuttosto esiguo è il numero di codici turchi che entrò a Propaganda con l’eredità del card. Borgia (1805): si tratta dei Borg. turc. 17, 33 e 72 (con il già menzionato Borg. lat. 765). Nel fondo latino sono d’interesse turcologico il Borg. lat. 283, ff. 1r10v («Rudimenta Grammaticae Turcicae seu Verborum Thesaurus», primo fascicolo di un’opera, datata 1780, rimasta inedita) e il Borg. lat. 704, ff. 56v, 55r-50v, 49v (contenente un dialogo in lingua turca, trascritto in caratteri latini e accompagnato dalla traduzione francese a fronte). BIBLIOGRAFIA P. ORSATTI, Il fondo Borgia della Biblioteca Vaticana e gli studi orientali a Roma tra Sette e Ottocento, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 376), pp. 162-168 [ricostruzione della storia del fondo sulla base degli inventari antichi, concordanza delle segnature antiche e nuove, e identificazione delle provenienze dei manoscritti].
* CIT.: Borg. turc., seguito da numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA E. ROSSI, Elenco dei manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana: Vaticani-BarberinianiBorgiani-Rossiani-Chigiani, Città del Vaticano 1953 (Studi e testi, 174), pp. 332-366 [relativamente ai Borg. turc. 1-84; non sono ancora descritti in alcuno strumento catalografico taluni recuperi di ulteriori materiali manoscritti – già presenti in Vaticana sin dall’entrata della raccolta nel 1902, ma non ancora definitivamente sistemati – che di recente (dicembre 2007) sono stati collocati nel manoscritto composito Borg. turc. 85].
Paola Orsatti CAPPELLA GIULIA* Il fondo (1.293 segnature, ma 1.287 elementi) trae origine dall’archivio della Cappella Giulia ed è, insieme a quello dei Vaticani musicali di recente creazione, l’unico esclusivamente musicale all’interno della Biblioteca. Proveniente dalla basilica di S. Pietro, esso contiene i libri musicali sia manoscritti sia a stampa della Cappella Giulia, cioè del collegio dei cantori della basilica, così denominato a partire dal pontificato di Giulio II (1503-1513). Tali libri coprono un arco cronologico dall’inizio del Cinquecento fino all’incipiente XX secolo. Prevalgono nettamente i libri a stampa; anche in questo, il fondo si distingue da quasi tutti gli altri che contengono materiale musicale. Il repertorio di musica liturgica coltivato nella basilica petrina è tramandato solo in parte da libri di coro di formato grande o stragrande (82 tra manoscritti e stampati): prevalentemente si tratta di fonti del Cinquecento. Mentre i manoscritti contengono sia il repertorio di musica liturgica monofonica, il cosiddetto «canto gregoriano», sia il primo repertorio polifonico creato per la Cappella Giulia seguendo in buona parte il modello della Cappella Pontificia, i libri a stampa, più numerosi, ampliano l’orizzonte musicale, in parte verso le altre basiliche della Città Eterna, in parte verso altri centri musicali, in Italia e altrove. Tra i libri a stampa spiccano numerose stampe in forma di libro corale. La maggior parte del fondo è, tuttavia, composta da manoscritti o, in misura maggiore, libri a stampa in forma di parti staccate relative alle singole voci, che costituirono il materiale d’esecuzione principale a partire, al più tardi, da quando fu introdotta nella basilica la musica policorale, a cavallo tra Cinque- e Seicento. Il fondo si articola in diciannove sezioni (I-XIX) di varia consistenza, create secondo criteri non sempre perspicui, e comunque non uniformi. * CIT.: Capp. Giulia, seguito da numero romano (I-XIX) e numero arabo.
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I FONDI : BORG . TURC .
— CAPP . GIULIA
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Probabilmente tale suddivisione rispecchia la sistemazione negli scaffali in una stanza adibita ad «Archivio de’ Musici», presso la basilica di S. Pietro, all’inizio del Novecento. I più antichi inventari sono del 1624 (Arch. Cap. S. Pietro, caps. LXV, fasc. 184) e del 1694 (Arch. Cap. S. Pietro, Cappella Giulia, 426, fasc. 3). L’antico archivio della Cappella Giulia fu trasferito in Biblioteca Vaticana dalla canonica di S. Pietro non, come sostiene Ducrot (Histoire de la Cappella Giulia, cit. infra, p. 179), nel 1940 con le carte, gli stampati e i manoscritti dell’archivio capitolare (cfr. supra, pp. 333-336: 334, s.v. Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Manoscritti]; infra, pp. 671-677: 672, s.v. Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio]; II, pp. 788-789: 788, s.v. Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati), ma separatamente, nel 1941, superando l’energica resistenza del maestro della Cappella (dal 1905), Ernesto Boezi (1856-1946), che aveva appena terminato lo schedario delle opere musicali conservate nell’archivio, sul quale si basa l’indice moderno del fondo ancor oggi in consultazione. In occasione del trasferimento fu inoltre redatto da Armando Antonelli (1886-1960), organista della Cappella e coadiutore di Boezi (dal 1943), e infine suo successore (dal 1947 alla morte), un elenco dei manoscritti e stampati passati alla Biblioteca Vaticana (Microf. 294). Non tutto il materiale musicale fu, però, trasferito allora dalla canonica di S. Pietro alla Vaticana, visto che tra il 1970 e il 1981 si compirono trasferimenti di altro materiale musicale. Come nelle altre basiliche patriarcali e in tante altre chiese romane, anche nella basilica vaticana vi furono sempre cantori. Le prime tracce documentarie delle attività liturgico-musicali risalgono al Trecento; nel corso della seconda metà del Quattrocento, prima del pontificato di Sisto IV (1471-1484), nei libri contabili del Capitolo figurano diversi cantori, in numero oscillante tra i quattro e gli otto, e un organista. Non fu, dunque, Sisto IV a istituire, come sostiene tra gli altri anche Llorens (Le opere musicali della Cappella Giulia, cit. infra, pp. V-VI), una cappella di cantori in S. Pietro. È vero piuttosto che, nell’ambito di una riforma degli statuti e di un parziale riordinamento del clero della basilica, Sisto IV autorizzò il Capitolo semplicemente a deputare o a eleggere dieci cantori idonei al servizio divino. Non a caso queste misure seguivano di un solo mese la consacrazione della Cappella della Concezione, detta anche «Capella Sixtina», che il papa fece costruire nella navata meridionale della basilica tra il 1477 e il 1479, destinandola anche a suo sepolcro, ma soprattutto al servizio corale del Capitolo. Se si considera il contesto storico nel suo complesso, con tale disposizione il primo papa Della Rovere permise, in effetti, al Capitolo solo di accrescere il numero
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
dei cantori, ai quali, ed è questa la novità cruciale, nello stesso tempo egli concesse gli stessi privilegi goduti dai membri della Cappella Pontificia, creando così condizioni favorevoli per un miglioramento della loro situazione economica. Come per altre questioni, il secondo papa Della Rovere, Giulio II, seguì al riguardo l’esempio dello zio. Anch’egli, infatti, intendeva farsi costruire nella vecchia basilica costantiniana una cappella sepolcrale, alla quale nel 1513 destinò il nome di «Capella Julia», da collocarsi nell’abside della basilica. Originariamente Giulio II non voleva, dunque, costruire una nuova basilica, ma soltanto ampliare e abbellire la costruzione costantiniana, in primo luogo con una grande cappella «testudineo opere» che doveva servire al Capitolo, come già la vecchia «Capella Sixtina» dello zio, per la celebrazione della messa quotidiana e delle ore canoniche. Lì si dovevano riunire quotidianamente i cantori insieme al clero della basilica, e da tale «Capella Julia» il collegio dei cantori di S. Pietro avrebbe derivato, come anticipato, il suo nuovo nome. Ancora una volta non si può, dunque, parlare di una rifondazione della cappella dei cantori, ma di una ridotazione, un altro tentativo di aumentarne le risorse finanziarie, questa volta con la riserva dei proventi di benefici ecclesiastici e di immobili e terre. Le misure adottate da Giulio II in favore del collegio dei cantori in S. Pietro non ebbero l’effetto desiderato, forse perché il papa morì poco dopo. Non a caso solo con Paolo III (1534-1549) la situazione cambiò radicalmente, con profonde trasformazioni che implicarono una riorganizzazione del collegio e la creazione di un nuovo repertorio. Durante il suo pontificato furono compilati i più antichi libri musicali conservati nel fondo Cappella Giulia. Se il fondo Cappella Giulia rende testimonianza della prassi musicale nella basilica del principe degli apostoli, per uno studio completo della storia del collegio dei cantori in S. Pietro, che prenda in considerazione anche aspetti prosopografici e istituzionali, nonché la prassi musicale e liturgica, bisogna consultare anche i registri di contabilità e copiosissimi altri documenti della Cappella Giulia che fanno parte della sezione archivistica dell’Archivio del Capitolo di S. Pietro (cfr. Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 408 rosso, ff. 58r-137r); e inoltre, sarà da tenere presente anche il fondo dei manoscritti dell’Archivio del Capitolo di S. Pietro (Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 411 [1-3] rosso): esso contiene, infatti, numerosi codici liturgici, risalenti a un ampio arco temporale – dal Medioevo alla fine del Quattrocento e oltre –, in buona parte notati, provenienti dalla biblioteca dei canonici e dalla sacrestia della basilica, che rappresentano dunque in certo qual modo materiale cronologicamente precedente quello conservato nel fondo Cappella Giulia. È questo
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I FONDI : CAPP . GIULIA
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il caso dell’Arch. Cap. S. Pietro B.80, singolare e isolato codice musicale compilato durante la seconda metà del XV secolo, molto probabilmente usato dai cantori della basilica, la cui provenienza è, tuttavia, ancora oggetto di discussione a motivo del repertorio di musica polifonica liturgica, che non mostra alcun riferimento alle consuetudini liturgiche e musicali della basilica stessa nell’epoca in questione. Per approfondire le ricerche sui singoli membri della Cappella è, infine, necessario consultare gli atti degli uffici curiali, oggi conservati nell’Archivio Segreto Vaticano. BIBLIOGRAFIA C. HAMM, The Manuscript San Pietro B 80, in Revue belge de musicologie 14 (1960), pp. 40-55; A. DUCROT, Histoire de la Cappella Giulia au XVIe siècle depuis sa fondation par Jules II (1513) jusqu’à sa restauration par Grégoire XIII (1578), in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de] l’École française de Rome 75 (1963), pp. 173-240, 467-559; L. FEININGER, Zu einigen Handschriften der Biblioteca Vaticana (Fondo Cappella Giulia), in Studien zur italienischdeutschen Musikgeschichte, VII, hrsg. von F. LIPPMANN, Köln-Wien 1970 (Analecta Musicologica, 9), pp. 295-298; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 278 nt. 65, 313; A.W. ATLAS, The Cappella Giulia Chansonnier (Rome, Biblioteca Apostolica Vaticana, C. G. XII 27), Brooklyn 19751976 (Musicological Studies, 27); Notizie storico-artistiche sulla venerabile Cappella Giulia di S. Pietro in Vaticano e i suoi maestri ed organisti attraverso i secoli, raccolte ed ordinate a cura di Giovambattista SALVATORI cantore ed archivista della Cappella stessa, I-II, Roma 1976 [dattiloscritto: un esemplare in Biblioteca Vaticana, R.G. Dattil. 190 (1-2)]; G. ROSTIROLLA, La Cappella Giulia in San Pietro negli anni del magistero di Giovanni Pierluigi da Palestrina, in Atti del [I] Convegno di studi palestriniani, 28 settembre-2 ottobre 1975, a cura di F. LUISI, Palestrina 1977, pp. 99-283; L.M. KANTNER, «Aurea Luce». Musik an St. Peter in Rom 1790-1850, Wien 1979 (Veröffentlichungen der Kommission für Musikforschung, 18); M.P. BRAUNER, Music from the Cappella Sistina at the Cappella Giulia, in Journal of Musicology 3 (1984), pp. 287-311; G. ROSTIROLLA, Gli «ordini» della cappella musicale di S. Pietro in Vaticano (Cappella Giulia) con facsimile dell’esemplare a stampa del 1600, in Note d’archivio per la storia musicale, n.s. 4 (1986), pp. 227-254; ID., Policoralità e impiego di strumenti musicali nella basilica di S. Pietro in Vaticano durante gli anni 1597-1600, in La policoralità in Italia nei secoli XVI e XVII. Testi della Giornata internazionale di Studi (Messina, 27 dicembre 1980), a cura di G. DONATO, Roma 1987 (Miscellanea musicologica, 3), pp. 11-54; Census-Catalogue of Manuscript Sources of Polyphonic Music, 1400-1550, compiled by the University of Illinois Musicological Archives for Renaissance Manuscript Studies, IV: V-Z and Supplement, Neuhausen-Stuttgart 1988 (American Institute of Musicology. Renaissance Manuscript Studies, 1), pp. 13-20; N. BRIDGMAN, Manuscrits de musique polyphonique des XVe et XVIe siècles. Italie. Catalogue, München 1991 (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B, 4/5), pp. 430-451; A. ROTH, Studien zum frühen Repertoire der päpstlichen Kapelle unter dem Pontifikat Sixtus’ IV. (1471-1484). Die Chorbücher 14 und 51 des Fondo Cappella Sistina der Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 1991 (Capellae Apostolicae Sixtinaeque Collectanea Acta Monumenta, 1), pp. 567-577; G. ROSTIROLLA, La Bolla De communi omnium di Gregorio XIII per la restaurazione della Cappella Giulia. Un documento rilevante per la storia istituzionale della Cappella Musicae nel periodo posttridentino, in La cappella musicale nell’Italia della Controriforma. Convegno internazionale di studi, Cento, 13-15 ottobre 1989, a cura di O. MISCHIATI e P. RUSSO, Cento 1993 (Celebra-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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zioni del IV Centenario di fondazione della cappella musicale di San Biagio di Cento, 1589. Centro Studi Girolamo Baruffaldi. Documenti e studi, 8), pp. 39-65; A. REYNOLDS, Papal Patronage and the Music of St. Peter’s, 1380-1513, Berkeley-Los Angeles-London 1995; B. KEMPERS, Diverging Perspectives-New Saint Peter’s: Artistic Ambitions, Liturgical Requirements, Financial Limitations and Historical Interpretations, in Mededelingen van het Nederlands Instituut te Rome 55 (1996), pp. 213-251; B. SCHRAMMEK, Zwischen Kirche und Karneval. Biographie, soziales Umfeld und Werk des römischen Kapellmeisters Virgilio Mazzocchi (1597-1646), Kassel [et alibi]-Lucca 2001 (Musiksoziologie, 9). STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA J.M. LLORENS, Le opere musicali della Cappella Giulia, I: Manoscritti e edizioni fino al ’700, Città del Vaticano 1971 (Studi e testi, 265) [il catalogo prende in esame soltanto il materiale del Cinquecento e Seicento, e in buona misura anche del Settecento, descrivendo dunque meno di un settimo (186 tra manoscritti e stampati) degli elementi contenuti nel fondo; il materiale residuo del Settecento, Ottocento e primo Novecento avrebbe dovuto essere trattato in un secondo volume, mai pubblicato; nell’esemplare in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 210 rosso, è inserito in apertura un Elenco cronologico dei Maestri della Venerabile Cappella Musicale Giulia dalla fondazione ad oggi, dattiloscritto, a cura di G SALVATORI, cantore-archivista della Cappella Giulia]. Per le opere di Giuseppe Ottavio Pitoni (1657-1743), maestro della Cappella Giulia dal 1719 alla morte, S. GMEINWIESER, Giuseppe Ottavio Pitoni: thematisches Werkverzeichnis, Wilhelmshaven 1976 (Sacri concentus, 2). STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Indice dei manoscritti musicali della Cappella Giulia, a cura di Ernesto BOEZI, Direttore della Cappella Giulia dal 1905 al 1946, riedito con addizioni, I-III, 1977 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 211 (1-3) rosso; indice che copre l’intero fondo, inclusi gli stampati, e non soltanto i manoscritti come potrebbe far credere il titolo].
Adalbert Roth [CAPPELLA SISTINA] Cappella Sistina. [Manoscritti] (pp. 393-395); Cappella Sistina. Camerlengato (pp. 395396); Cappella Sistina. Diari (pp. 396-397).
L’insieme di fondi che prendono il nome dalla Cappella Sistina è quanto rimane dell’«Archivio de’ Musici Cantori della Cappella Pontificia», come è definito da un’iscrizione nella parte antica del Palazzo Apostolico. Tale archivio era un tempo situato nelle vicinanze dell’Aula Ducale nel vecchio Palazzo Apostolico vaticano, non lontano dalla Cappella Sistina, la grande cappella che Sisto IV (1471-1484) fece costruire tra il 1475 e il 1483. Almeno sino alla fine del Cinquecento era in essa che si svolgeva la maggior parte delle cerimonie papali, soprattutto le cosiddette
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I FONDI : CAPP . GIULIA
— [CAPPELLA SISTINA ]
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capellae papales indette in circa cinquanta occasioni dell’anno liturgico. Esse consistevano nelle messe solenni e, in occasione di certe feste (per esempio a Natale e a Pasqua), anche nei vespri e nel mattutino, ed erano presiedute o celebrate dal pontefice. Tali consuetudini conobbero, però, dei mutamenti a partire dall’inizio del Seicento. Già nel 1587, infatti, Sisto V (1585-1590) aveva scelto quale residenza estiva il Palazzo del Quirinale, la cui costruzione era stata cominciata al tempo di Gregorio XIII (1572-1585); tale palazzo acquisì nei pontificati successivi un’importanza sempre maggiore come residenza pontificia, e la sua struttura edilizia fu decisamente ampliata in particolare sotto Paolo V (1605-1621); e durante il pontificato di quest’ultimo vi fu edificata anche la Cappella Paolina, che prese il nome dal pontefice. La grande cappella palatina del Palazzo del Quirinale, con le stesse misure e la medesima struttura della Cappella Sistina, fu solennemente consacrata nel 1617 e, da allora fino al 1870, fu il luogo più frequente di svolgimento delle cerimonie papali. I «Musici Cantori» cui apparteneva il menzionato archivio facevano parte del Collegio della Cappella Pontificia. L’origine del Collegio risale al papato avignonese, in particolare al pontificato di Benedetto XII (1334-1342), che divise il collegio dei suoi cappellani in una capella magna, con compiti prevalentemente amministrativi, e una capella intrinseca, con obblighi principalmente liturgici. Al tempo del papa avignonese Benedetto XIII (1394-1417) tale capella intrinseca aveva raggiunto una fisionomia ben definita, che servì da modello a Martino V (1417-1431) quando riorganizzò i suoi cantores capellani et clerici capellae tra il 1417 e il 1421. Assieme ad altri collegi della Curia Romana, il Collegio della Cappella Pontificia emerse durante i decenni successivi al ritorno a Roma, nel 1442, di Eugenio IV (1431-1447). I compiti del Collegio non consistevano soltanto nell’assistere i pontefici nelle capellae papales, ma anche nel garantire il servizio liturgico quotidiano nel Palazzo Apostolico, consistente non solo nella messa ma anche nelle ore canoniche. Questo servizio quotidiano si svolgeva nella «Capella parva», che, nel Palazzo Apostolico, fino al 1538 va individuata nella «Capella sancti Nicolai», poi nella Cappella Paolina costruita da Paolo III (1534-1549) tra il 1538 e il 1540. Visto che i cantori con tutti gli altri membri del Collegio non assistevano il papa soltanto nella Cappella Sistina del Palazzo Apostolico e nella Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale, ma dovunque egli presiedesse o celebrasse una capella papalis, specialmente nella vecchia e poi anche nella nuova basilica di S. Pietro, appare non soltanto storicamente erroneo, ma per di più ingannevole denominare il Collegio in base a uno solo dei luoghi in cui svolgeva solamente una parte del suo ser-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
vizio. In realtà, almeno per i cantori impegnati durante le messe papali, la denominazione «Cappella Sistina» fu adottata solo in un periodo successivo, precisamente durante la prima metà del XIX secolo, apparendo cioè, non del tutto casualmente, in un periodo della storia di questa istituzione musicale contrassegnato da stagnazione e decadenza. Verso la fine del medesimo secolo, diversi anni dopo la sospensione del prestigioso Collegio della Cappella Pontificia da tutte le sue funzioni a seguito dell’ingresso dei Piemontesi a Roma il 20 settembre 1870, quella denominazione era divenuta, dunque, a Roma di uso comune. Dal punto di vista della storia dell’istituzione i cantori che nelle fonti romane a partire dal 1891 vengono designati col nome di «Cappella Sistina» hanno però poco a che fare con il Collegio della Cappella Pontificia attivo sino al 1870: si tratta, infatti, di un gruppo in parte composto da cantori del disciolto Collegio, che cercò di ricostituirsi, ma ormai con ampia prevalenza di laici. Non vi è dunque da meravigliarsi che la denominazione «Cappella Sistina» non rifletta l’uso linguistico consueto in Curia nei secoli precedenti. Purtroppo anche le due ultime edizioni di due grandi repertori enciclopedici di musica (Die Musik in Geschichte und Gegenwart, I-, Kassel [et alibi] 1994-…; The New Grove Dictionary of Music and Musicians, IXXIX, New York 20012) hanno ripetuto questo fuorviante errore. In base, dunque, alla ricordata iscrizione del Palazzo Apostolico, la definizione più corretta sia dal punto di vista storico che oggettivamente sarebbe quella di «Archivio dei cantori del Collegio della Cappella Pontificia». Infatti, anche parlare di «Archivio del Collegio della Cappella Pontificia» non sarebbe del tutto esatto, perché il fondo attuale non comprende i libri liturgici usati dai papi e dai celebranti durante le capellae papales o i libri delle cerimonie e i diari consultati e curati dai maestri delle cerimonie. I libri liturgici che furono usati durante le capellae papales, quasi tutti magnificamente miniati e perciò preziosi, formavano una biblioteca a parte, amministrata dal sagrestano del Collegio. Questa splendida collezione fu distrutta nel 1798 dalle truppe francesi di occupazione al tempo della prima Repubblica romana. I cerimonieri pontifici invece dispongono ancora oggi del loro proprio archivio. Le vicissitudini storiche dell’insieme di fondi denominati Cappella Sistina sono complesse e non ancora del tutto chiare. Le ricerche sono intralciate soprattutto, come si dirà, dalla mancanza di inventari anteriori al 1687; non è più possibile, dunque, ricostruire la storia dell’archivio prima di questa data. Possiamo però affermare con certezza che, dopo l’ingresso in Roma dei Piemontesi nel settembre 1870, dal Palazzo
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I FONDI : [ CAPPELLA SISTINA ]
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del Quirinale l’archivio fu frettolosamente trasferito, il 12 dicembre, in Vaticano, dove fu successivamente collocato in Biblioteca. Per la storia del Collegio della Cappella Pontificia il materiale dei fondi della Cappella Sistina rappresenta, però, solo una parte delle fonti a noi pervenute. Esso è integrato dalla ricca documentazione degli uffici curiali, oggi quasi tutta custodita nell’Archivio Segreto Vaticano, e dal materiale del fondo Camerale I dell’Archivio di Stato di Roma, con i libri dei conti e altri registri della Camera Apostolica. Sulla base di queste fonti archivistiche è possibile ricostruire attraverso i secoli la storia del Collegio come istituzione, e inoltre la carriera ecclesiastica di tutti i suoi membri: una ricchezza di fonti assolutamente unica, che permette una completa ricostruzione delle vicende di una delle istituzioni musicali più importanti della storia della musica occidentale. L’archivio del Collegio si presenta ripartito, in Vaticana, in tre distinti fondi: in primis il fondo Cappella Sistina. [Manoscritti], che include non solo fonti musicali ma anche materiale archivistico; scorporati da tale materiale sono però i libri contabili del camerario, raccolti nel fondo Cappella Sistina. Camerlengato, e inoltre i Diari dei punctatores, che costituiscono il fondo Cappella Sistina. Diari. BIBLIOGRAFIA F.X. HABERL, Bibliographischer und thematischer Musikkatalog des päpstlichen Kapellarchivs im Vatikan zu Rom, Leipzig 1888 (Bausteine für Musikgeschichte, 2); J.M. LLORENS, Las dedicatorias de los manuscritos musicales de la Capilla Sixtina, in Anuario Musical 11 (1956), pp. 59-90; ID., Miniaturas de Vincent Raymond en los manuscritos musicales de la Capilla Sixtina, in Miscelánea en homenaje a Monseñor Higinio Anglés, I, Barcelona 19581961, pp. 475-498; ID., Los codices musicales de la Capella Sixtina en la historia del arte, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, II, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 220), pp. 191-209; ID., The Musical Codices of the Sistine Chapel Written through the Generosity of the Pauline Popes, in Studies in Musicology. Essays in the History, Style and Bibliography of Music in Memory of Glen Haydon, ed. by J.W. PRUETT, Chapel Hill 1969, pp. 18-50; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 242, 262, 276 nt. 57, 308; J. RIFKIN, Scribal Concordances for some Renaissance Manuscripts in Florentine Libraries, in Journal of the American Musicological Society 26 (1973), pp. 305-326; H.-W. FREY, Das Diarium der Sixtinischen Sängerkapelle in Rom für Jahr 1564 (Nr. 19), in Studien zur italienischdeutschen Musikgeschichte, IX, hrsg. von F. LIPPMANN, Köln 1974 (Analecta Musicologica, 14), pp. 455-505; R. SHERR, Notes on Two Roman Manuscripts of the Early Sixteenth Century, in The Musical Quarterly 63 (1977), pp. 48-73; ID., From the Diary of a 16th-Century Papal Singer, in Current Musicology 25 (1978), pp. 83-93; M.P. BRAUNER, The Parvus Manuscripts: a Study of Vatican Polyphony, ca. 1535-1580, PhD diss., Brandeis University 1982; J.J. DEAN, The Scribes of the Sistine Chapel, 1501-1527, PhD diss., University of Chicago 1984 [dattiloscritto: un esemplare in Biblioteca Vaticana, R.G. Dattil. 418]; A. ROTH, Zur Datierung der frühen Chorbücher der päpstlichen Kapelle, in Quellenstudien zur Musik der Renaissance, II: Datierung und Filiation von Musikhandschriften der Josquin-Zeit, hrsg. von
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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L. FINSCHER, Wiesbaden 1983 (Wolfenbütteler Forschungen, 26), pp. 239-268; A. ROTH, Zur «Reform» der päpstlichen Kapelle unter dem Pontifikat Sixtus’ IV. (1471-1484), in Zusammenhänge, Einflüsse, Wirkungen. Kongressakten zum ersten Symposium der Mediävistenverbandes in Tübingen, 1984, hrsg. von J.O. FICHTE, K.H. GÖLLER und B. SCHIMMELPFENNIG, BerlinNew York 1986, pp. 168-195; R. SHERR, The Diary of the Papal Singer Giovanni Antonio Merlo, in Studien zur italienischen Musikgeschichte, XIV, hrsg. von F. LIPPMANN unter Mitwirkung von S. HENZE-DÖHRING und W. WITZENMANN, [s.l.] 1985 (Analecta Musicologica, 23), pp. 75-128; Census-Catalogue of Manuscript Sources of Polyphonic Music, 1400-1550, compiled by the University of Illinois Musicological Archives for Renaissance Manuscript Studies, IV: V-Z and Supplement, Neuhausen-Stuttgart 1988 (American Institute of Musicology. Renaissance Manuscript Studies, 1), pp. 27-64; M.P. BRAUNER, The Catalogue of Raffaele Panuzzi and the Repertory of the Papal Chapel in the 15th and 16th Centuries, in Journal of Musicology 8 (1990), pp. 427-443; N. BRIDGMAN, Manuscrits de musique polyphonique des XVe et XVIe siècles. Italie. Catalogue, München 1991 (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B, 4/5), pp. 355-403; A. ROTH, Studien zum frühen Repertoire der päpstlichen Kapelle unter dem Pontifikat Sixtus’ IV. (1471-1484). Die Chorbücher 14 und 51 des Fondo Cappella Sistina der Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 1991 (Capellae Apostolicae Sixtinaeque Collectanea Acta Monumenta, 1), pp. 567-577; ID., Napoli o Firenze? Dove sono stati compilati i manoscritti CS 14 e CS 51?, in La musica a Firenze al tempo di Lorenzo il Magnifico. Congresso Internazionale di Studi, Firenze 15-17 giugno 1992, a cura di P. GARGIULO, Firenze 1993, pp. 69-100; B. JANZ, Die Inventare im Fondo Cappella Sistina der Biblioteca Apostolica Vaticana als Quellen für die Geschichte des Bestandes, in Collectanea, II: Studien zur Geschichte der päpstlichen Kapelle. Tagungsberichte Heidelberg 1989, hrsg. von B. JANZ, Città del Vaticano 1994 (Capellae Apostolicae Sixtinaeque Collectanea Acta Monumenta, 4), pp. 249-263; J. BERGSAGEL, Tinctoris and the Vatican Manuscripts Cappella Sistina 14, 51 and 35, ibid., pp. 497-527; G. ROSTIROLLA, Alcune note storico-istituzionali sulla Cappella Pontificia in relazione alla formazione e all’impiego dei repertori polifonici nel periodo post-palestriniano, fino a tutto il Settecento, ibid., pp. 631-788; Ch.M. GRAFINGER, Die Musikhandschriften des Archivs der Cappella Pontificia und ihre Entlehnung im 19. Jahrhundert, in Nuovi annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari 9 (1995), pp. 4554; Liturgia in figura. Codici liturgici rinascimentali della Biblioteca Apostolica Vaticana, [catalogo della mostra: Biblioteca Apostolica Vaticana-Salone Sistino, 29 marzo-10 novembre 1995], a cura di G. MORELLO e S. MADDALO, Roma 1995, pp. 171-214; R. SHERR, Papal Manuscripts in the Late Fifteenth and Early Sixteenth Centuries, Neuhausen 1996 (American Institute of Musicology. Renaissance Manuscript Studies, 5); E.A. TALAMO, Codices cantorum. Miniature e disegni nei codici della Cappella Sistina, Firenze 1997; A. ROTH, Die Entstehung des ältesten Chorbuches mit polyphoner Musik der päpstlichen Kapelle: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Fondo Cappella Sistina, Ms. 35, in Quellenstudien zur Musik der Renaissance, III: Gestalt und Entstehung musikalischer Quellen im 15. und 16. Jahrhundert, hrsg. von M. STAEHELIN, Wiesbaden 1998 (Wolfenbütteler Forschungen, 83), pp. 43-63; L.M. KANTNER — A. PACHOVSKY, La Cappella musicale pontificia nell’Ottocento, Roma 1998 (Storia della Cappella musicale pontificia, 6); B. JANZ, Der Fondo Cappella Sistina der Biblioteca Apostolica Vaticana. Studien zur Geschichte des Bestandes, PaderbornMünchen-Wien-Zürich 2000 (Beiträge zur Geschichte der Kirchenmusik, 8); J. LIONNET, Les «Diari Sistini», sources importantes pour l’histoire de la Chapelle Pontificale, in Collectanea, III: Der Fondo Cappella Sistina als musikgeschichtliche Quelle. Tagungsberichte Heidelberg 1993, hrsg. von A. ROTH und T. SCHMIDT-BESTE, Città del Vaticano-Turnhout 2001 (Capellae Apostolicae Sixtinaeque Collectanea Acta Monumenta, 6), pp. 48-75; E.A TALAMO, Aspetti della produzione miniatoria per la Cappella Sistina nel secolo XVI, ibid., pp. 108-121.
Adalbert Roth
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I FONDI : [ CAPPELLA SISTINA ]
— CAPP . SIST . [MANOSCRITTI ]
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CAPPELLA SISTINA. [MANOSCRITTI]* Data l’importanza del Collegio della Cappella Pontificia per la storia della musica, non è un’esagerazione affermare che si tratta di un fondo unico nel suo genere, anche in quanto una raccolta così ricca, che per di più copre un arco di tempo di circa quattro secoli, non si è preservata per nessun’altra istituzione musicale del vecchio mondo. Sebbene il Collegio della Cappella Pontificia abbia avuto rilevanza internazionale solo negli ultimi due decenni del secolo XV e durante la maggior parte del secolo successivo, tuttavia, fino al suo scioglimento, avvenuto nel 1870, la prassi musicale e liturgica del Collegio rimase determinante per tutte le istituzioni musicali della Chiesa cattolica. Il fondo (709 segnature, ma 708 elementi) consta di 546 unità che possono essere classificate come fonti musicali, suddivise a loro volta in 402 manoscritti e 144 stampati (ma questi ultimi in 206 segnature): ad essi si aggiungono altri 101 elementi fra cartelle, buste e codici con materiale archivistico, e infine alcuni inventari del fondo. Il nucleo piu importante è costituito, dunque, dai manoscritti musicali, prevalentemente libri di coro di formato grande o stragrande, che contengono la maggior parte del repertorio, sia monofonico che polifonico, di musica liturgica e paraliturgica della Cappella Pontificia. Tra questi spiccano da una parte i corali riccamente miniati del Quattro- e Cinquecento, dall’altra i volumi di grande formato coevi contenenti musica polifonica in parte in esemplari unici, in parte attestata anche altrove ma in testimoni poi perduti. I pochi manoscritti in forma di parti staccate relative alle singole voci (solo 14 set completi e uno incompleto), una tipologia di materiale esecutivo musicale atipico per la Cappella Pontificia, sono databili al Settecento o all’Ottocento: risalgono, dunque, e non a caso, a un periodo piuttosto tardo della storia del Collegio. Non tutti i manoscritti furono prodotti all’interno della Cappella Pontificia, né tutti gli stampati musicali sono ad essa riconducibili, nel senso che non sempre essi rispecchiano la prassi musicale della Cappella, ma in alcuni casi entrarono nell’archivio musicale del Collegio solo più tardi. Un significativo esempio al riguardo è rappresentato dagli stampati in forma di parti staccate (66 set completi e 13 incompleti): quella cronologicamente più antica è un’importante serie di stampati proveniente dalla tipografia di Ottaviano Petrucci (1466-1539). Di particolare interesse sono i numerosi stampati in forma di libro corale (44 elementi), probabilmente una delle più ricche collezioni esistenti. * CIT.: Capp. Sist., seguito da numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Il materiale archivistico riguarda solo marginalmente il Quattrocento, ed è soprattutto rilevante per la storia del Collegio dal Cinquecento in poi. La raccolta, detta anche Archivio Segreto della Cappella Pontificia, è piuttosto varia e comprende tra l’altro i privilegi e altre bolle concessi al Collegio dai pontefici, le costituzioni del Collegio in diverse versioni, i decreti per il regolamento e le regole per l’esercizio di certi uffici all’interno del Collegio; sono presenti, inoltre, documenti giuridici e contabili che riflettono sia le vicende interne al Collegio che le relazioni con l’esterno, con memorie e notizie storiche, corrispondenza di vario tipo e persino testamenti e attestati medici. Anche una parte del lascito di Giuseppe Baini (1775-1844), prima cantore, poi camerlengo e infine abate del Collegio, fu incorporata nel fondo dopo la sua morte. Fanno parte di questo materiale pure gli «Inventari delli libri di musica manoscritti e stampati», importanti per la storia del fondo, solamente, però, a partire dal 1687, anno nel quale fu compilato da Raffaele Panuzzi il primo inventario a noi pervenuto (Capp. Sist. 630). La perdita di inventari più antichi pone, come si è anticipato, notevoli limiti a ogni tentativo di ricostruzione della storia del fondo prima di tale data; e resta anche aperta la questione dell’ordine di grandezza delle perdite, che si pone in particolar modo per il Quattro- e Cinquecento. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per i soli manoscritti e stampati musicali, Capellae Sixtinae Codices musicis notis instructi sive manu scripti sive praelo excussi, recensuit J.M. LLORENS, Città del Vaticano 1960 (Studi e testi, 202) [per gli elementi compresi fra i Capp. Sist. 1-660]. Cfr. anche F.X. HABERL, Bibliographischer und thematischer Musikkatalog des päpstlichen Kapellarchivs im Vatikan zu Rom, Leipzig 1888 (Bausteine für Musikgeschichte, 2) [per gli elementi Capp. Sist. 1-269]. Un nuovo catalogo analitico, comprendente anche il materiale archivistico, è in preparazione a cura di Adalbert Roth. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Cappella Sistina. Inventario dei codici musicali appartenenti a detto fondo ed anche di alcuni stampati annessi [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 214B rosso; terminato da Giuseppe Baronci nell’ottobre 1941, relativo a Capp. Sist. 1-269; l’originale manoscritto dell’inventario è attualmente segnato Capp. Sist. 707B]. Cappella Sistina. Indice alfabetico dei codici musicali ed anche di alcuni stampati che fanno parte di detto fondo e che vi sono annessi [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 214A rosso; terminato da Giuseppe Baronci nell’ottobre 1941, relativo a Capp. Sist. 1-269; l’originale manoscritto dell’indice è attualmente segnato Capp. Sist. 707A]. Inventario dei codici musicali appartenenti al fondo «Cappella Sistina» ed anche di alcuni stampati annessi a detto fondo [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vatica-
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I FONDI : CAPP . SIST . [ MANOSCRITTI ]
— CAPP . SIST ., CAMERL.
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na, Sala Cons. Mss., 215B rosso; terminato da Giuseppe Baronci nel settembre 1933, relativo a Capp. Sist. 270-703; l’originale manoscritto dell’inventario è attualmente segnato Capp. Sist. 708B]. Indice alfabetico dei codici musicali ed anche di alcuni stampati che fanno parte del fondo «Cappella Sistina» [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 215A rosso; terminato da Giuseppe Baronci il 29 dicembre 1933, relativo a Capp. Sist. 270-703; l’originale manoscritto dell’indice è attualmente segnato Capp. Sist. 708A].
Adalbert Roth CAPPELLA SISTINA. CAMERLENGATO* Il fondo (233 segnature, per altrettanti elementi) comprende libri di conto, per gli anni tra il 1600 e il 1897, nei quali il camerlengo – la carica, esistente dall’inizio del XVII secolo, era attribuita a un ecclesiastico membro del Collegio, eletto per un anno ma spesso confermato – registrava le entrate e soprattutto le uscite a favore dei singoli membri del Collegio dei Cantori Pontifici: i cantori giubilati, i cantori regolari partecipanti, i compositori del Collegio, i cappellani, gli scrittori e i custodi dei libri, e persino lo «scopatore» quietanzavano normalmente di loro pugno la ricevuta dei singoli pagamenti mensili. Almeno per il periodo fra l’inizio del XVII secolo e l’inizio del XIX queste liste dettagliate permettono una minuziosa ricostruzione del personale del Collegio. Tra le altre uscite documentate dal camerlengo figurano inoltre le diverse mance che venivano distribuite tra i cantori presenti, e che egli pagava su commissione sia della Camera Apostolica, in occasione di feste importanti, esequie, canonizzazioni e così via, sia dei celebranti nel caso di «cappelle cardinalizie» o di prime funzioni liturgiche di cardinali nuovamente creati. È, dunque, evidente che i libri del camerlengo non documentano soltanto la contabilità del Collegio in senso stretto, ma trasmettono molte notizie interessanti circa le attività quotidiane del Collegio medesimo. Non sono pervenuti i libri per gli anni 1754, 1755, parte del 1798, 1799, parte del 1800, parte del 1810, 1811, 1812, 1813, parte del 1814. Un indice del Camerlengato redatto da Vincenzo Salvati nel 1863, e relativo al periodo dal 1600 al 1862, si trova in Capp. Sist. 629. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Cappella Sistina. Camerlengato [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 216 rosso, ff. 113r-159v; lo strumento descrittivo, terminato da Giuseppe Baronci nell’ottobre * CIT.: Capp. Sist., Camerl., seguito da numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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1941, è tripartito: ff. 115r-147r, I. Inventario dei Libri di Entrata, Uscita e di Amministrazione, contenenti anche notizie storiche diverse (Capp. Sist., Camerl. 1-230); ff. 149r-154v, II. Cognomi dei Camerlenghi in ordine alfabetico, con indicazione del tempo e del numero corrispondente nell’inventario; ff. 155r-159v, III. Cronologia del Camerlengato, con indicazione del n° corrispondente nell’Inventario].
Adalbert Roth CAPPELLA SISTINA. DIARI* I «Diari Sistini» (299 segnature, per altrettanti elementi) sono i libri dei cosiddetti «puntatori-segretari» del Collegio della Cappella Pontificia e coprono il periodo fra il 1535 e il 1897. Il punctator o «puntatore», più tardi detto anche «segretario», era un ufficiale del Collegio eletto ogni anno nelle file dei cantori più esperti. Per autorità era secondo solo al maestro di cappella. Il «puntatore-segretario» doveva sorvegliare la disciplina morale e professionale nel Collegio, applicando un sistema di multe, cioè i «punti», che gli inadempienti dovevano pagare in caso di violazioni al regolamento codificato nelle costituzioni della Cappella Pontificia. Le trasgressioni più comuni erano le assenze ingiustificate dal servizio, i ritardi, gli sbagli o le negligenze che compromettevano lo svolgimento della funzione liturgica. Tutto ciò veniva annotato dai «puntatorisegretari» in una specie di diario giornaliero, i «libri di punto». In tali diari erano anche registrate le assenze dei cantori, spesso con giustificazioni dettagliate, nonché l’attività dei cantori fuori del Palazzo Apostolico. Venivano annotati, inoltre, le infermità e i decessi dei membri, i nomi dei celebranti le capellae papales, e le somme che essi regalavano come mancia al Collegio. Il «puntatore-segretario», infine, aveva l’obbligo di redigere verbali delle riunioni del Collegio. I diari sono, dunque, ricchi di notizie non soltanto su avvenimenti straordinari, ma soprattutto sulla vita quotidiana interna del Collegio, sullo svolgimento giornaliero del servizio liturgico, e perciò anche sulla prassi musicale, sia quanto all’esecuzione, sia, dal Seicento in poi, occasionalmente, persino quanto al repertorio di musica polifonica. I «libri di punto» o, come oggi vengono chiamati, «Diari Sistini», sono perciò una fonte importante per musicologi, liturgisti e storici della Chiesa, in particolar modo per la storia musicale e istituzionale della Cappella Pontificia e per la storia della vita religiosa e del costume. * CIT.: Capp. Sist., Diari, seguito da numero arabo.
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I FONDI : CAPP . SIST ., CAMERL .
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— CAPPON.
Il fondo non è esente da lacune; mancano i diari per gli anni 1541, 1550-1552, 1561, 1583, 1586, 1595, 1597, 1598, 1602-1604 (ma si vedano Capp. Sist. 675, 690), 1612, 1651, 1657, 1721, 1723, 1729, 1730. Un inventario dei diari redatto da Vincenzo Salvati nel 1863 si trova in Capp. Sist. 636. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Cappella Sistina. Diarii scritti dai Puntatori e Segretari [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 216 rosso, ff. 1r-111v; lo strumento descrittivo, terminato da Giuseppe Baronci nell’ottobre 1941, è quadripartito: , ff. 3r-39r, Inventario, per l’intero fondo; , ff. 43r-84r, Indice alfabetico dei segretari-puntatori; , ff. 85r-92r, Cronologia del Segretariato e del Puntatorato con indicazione dei nomi e del numero corrispondente nell’Inventario; , ff. 95r-111v, Cognomi dei Segretari e Puntatori della Cappella Sistina in ordine alfabetico con l’indicazione del tempo e del numero corrispondente nell’Inventario; l’originale manoscritto dell’inventario e indice è attualmente segnato Capp. Sist. 709].
Adalbert Roth CAPPONIANI* Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Capponi (II, pp. 805-807).
Il fondo (318 segnature, ma 313 elementi) si ricollega all’attività di studioso e di raccoglitore di manoscritti del marchese Alessandro Gregorio Capponi (1683-1746), ultimo rappresentante del ramo romano della nobile famiglia fiorentina trapiantatosi nell’Urbe durante il pontificato di Clemente VIII (1592-1605). In relazione con i maggiori eruditi del tempo, presidente dei Musei Capitolini, Capponi dedicò la sua vita alla formazione di una biblioteca di testi di letteratura italiana, conservata nel palazzo familiare in Via di Ripetta; solo negli ultimi anni la collezione si allargò a comprendere «libri di cose antiquarie, e di autori di medaglie, e trattanti di ogni erudita materia delle cose di Roma, tanto sagre, che profane, come anche di stampe di celebri pittori» (così il testamento del 26 aprile 1745, Arch. Bibl. 11, f. 382v). Alla collezione fu annesso un museo privato di antichità, collocato anch’esso nel palazzo di Via di Ripetta. Numerosi acquisti e accessioni sono segnalati nell’epistolario, dal Capponi stesso ordinato cronologicamente, Cappon. 271-283, e nella Nota della spesa de’ libri dal 1705 al 1746, Cappon. 313. Già prima dell’incen* CIT.: Cappon., seguito da numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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dio che danneggiò la biblioteca nel 1734, Capponi incominciò a compilarne il catalogo (indici della libreria nei Cappon. 314-315, il primo risalente al 1725), facendosi aiutare da Alessandro Pompeo Berti (16861752), della congregazione dei Chierici regolari della Madre di Dio; il catalogo fu stampato nel 1747, nell’anno successivo alla morte del marchese (21 settembre 1746), per volontà degli eredi, con ampie annotazioni attribuibili, oltre che al Berti, a Domenico Giorgi (1690-1747). Col testamento del 26 aprile 1745 – ma l’intenzione era già stata manifestata il 17 novembre 1743 al cardinale bibliotecario (dal 1730 alla morte) Angelo Maria Querini (1680-1755) – Capponi designò la Biblioteca Vaticana erede dei suoi libri, stampati e manoscritti, disponendo che la raccolta fosse sistemata nelle scansie del «braccio nuovo» che lo stesso marchese, su incarico di Clemente XII (1730-1740), aveva contribuito ad allestire per la raccolta, poi non restata alla Vaticana, del Querini. La raccolta degli oggetti di scavo del Capponi fu invece unita al Museo Kircheriano, ed è oggi al Museo Nazionale Romano in Roma, mentre il resto, con il palazzo, andò alla sorella, Maria Anna Capponi, sposata col conte Antonio Cardelli, e al figlio di lei, Francesco Maria Cardelli, al quale furono destinati anche i duplicati degli stampati. La libreria, trasportata in Vaticano il 7 dicembre 1746, conteneva 3.546 elementi, di cui 289 manoscritti; a questi ultimi, che conservarono in Biblioteca le segnature già in uso nel palazzo familiare, furono aggiunti due secoli più tardi, dopo l’acquisto avvenuto nel marzo 1958, i codici Capponi Cardelli (Cappon. 290-317), provenienti per la maggior parte dalla libreria del marchese Capponi, ma non trasmessi alla Vaticana nel 1746. La raccolta fu inizialmente collocata nel «braccio nuovo» della galleria occidentale, corrispondente alle Sale Clementine. Per la storia del fondo ancora utili risultano indici e descrizioni antichi di manoscritti capponiani riuniti nel Vat. lat. 10956: ai ff. 1r-352v un indice alfabetico per autori, titoli, soggetti dei manoscritti e descrizioni di codici, a cura dello scriptor latino (soprannumerario dal 1851, emerito dal 1886 al 1902) Luigi Zappelli, datato al 1876; ai ff. 354r-369r, descrizioni di codici, a cura di Antonio Nebbia (scriptor soprannumerario dal 1822, effettivo dal 1825); ai ff. 376r-396r, descrizioni di codici (Cappon. 171-286), a cura di Angelo Battaglini (1759-1842, scriptor latino soprannumerario dal 1791, effettivo dal 1795, secondo custode dal 1800, poi primo conservatore dal 1810 al 1814, reintegrato nel 1814 come secondo custode, e infine pensionato con la qualifica di primo custode nel 1818). Un lavoro precedente era stato allestito dal Battaglini e da Alessandro Visconti (1757-1835), scriptor soprannumerario per qualche tempo sotto l’amministrazione francese della Consulta, il quale ritirandosi dal servi-
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zio portò però via le carte sue e del Battaglini; una più antica descrizione (o un tentativo di essa) è menzionata nello «Stato della Biblioteca Vaticana» (Ott. lat. 3181, pt. II, f. 415v), probabilmente del 1751, ove per i manoscritti Capponiani, allora 268 elementi, si fa riferimento a un inventario non ancora «messo in pulito». Un «Index ordine alphabetico dispositus», compilato dal Nebbia nel 1854 per ovviare alle carenze dell’indice del catalogo a stampa del 1747, si trova nel Vat. lat. 13242. BIBLIOGRAFIA V. FORCELLA, Catalogo dei manoscritti riguardanti la storia di Roma che si conservano nella Biblioteca Vaticana, IV, Roma 1885 (Catalogo dei manoscritti riguardanti la storia di Roma che si conservano nelle biblioteche romane pubbliche e private, 4), pp. 3-7; G. BROM, Archivalia in Italië belangrijk voor de Geschiedenis van Nederland, II: Rome. Vaticaansche Bibliothek, ’s-Gravenhage 1911 (Rijks Geschiedkundige Publicatiën […]. Kleine Serie, 9), p. 331; J.A.F. ORBAAN, Bescheiden in Italië omtrent Nederlandsche Kunstenaars en Geleerden, I: Rome. Vaticaansche Bibliothek, ’s-Gravenhage 1911 (Rijks Geschiedkundige Publicatiën […]. Kleine Serie, 10), pp. 251-254; J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239: 219; EAD., La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 166, 173 nt. 40, 176 nt. 88, 245 nt. 34; Fonds Capponi, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI, I: Fonds Archivio San Pietro à Ottoboni, Paris 1975 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, 21), p. 245; P. VIAN, Dal Platina al Bishop: esperienze di indicizzazione in Biblioteca Vaticana fra XV e XX secolo, in Fabula in tabula. Una storia degli indici dal manoscritto al testo elettronico. Atti del Convegno di studio della Fondazione Ezio Franceschini e della Fondazione IBM Italia, Certosa del Galluzzo, 21-22 ottobre 1994, a cura di C. LEONARDI, M. MORELLI e F. SANTI, Spoleto 1995 (Quaderni di cultura mediolatina, 13), pp. 245-299: 274-275. Per la biografia del Capponi, A. PETRUCCI, Capponi, Alessandro Gregorio, in Dizionario biografico degli Italiani, XIX: Cappi-Cardona, Roma 1976, pp. 10-13; M.L. PAPINI, Palazzo Capponi a Roma. Casa vicina al Popolo, a man manca per la strada di Ripetta, Roma 2003, pp. 83-133 [in particolare pp. 9699 per la «Libraria»]. Per i Cappon. 307-310, cfr. M. BUONOCORE, I manoscritti Capponi 307-310, in ID., Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 52-55. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA I codici Capponiani della Biblioteca Vaticana descritti da G.S. COZZO, Roma 1897 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti) [Cappon. 1-286]. Cfr. anche: [A.P. BERTI — D. GIORGI], Catalogo della Libreria Capponi o sia de’ libri italiani del fù Marchese Alessandro Gregorio Capponi Patrizio Romano, e Furiere Maggiore Pontificio. Con Annotazioni in diversi luoghi, e coll’Appendice de’ libri Latini, delle Miscellanee, e dei Manoscritti in fine, in Roma 1747 [un indice dei manoscritti alle pp. 433-454; due esemplari del Catalogo, con annotazioni manoscritte (soprattutto concordanze marginali con le attuali segnature), in Cappon. 287 e 316].
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STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI [Marie-Hyacinthe LAURENT], Supplemento al catalogo «I codici Capponiani della Biblioteca Vaticana» descritti da Giuseppe Salvo Cozzo. Capponiani 287-317 [riproduzione fotografica del dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 94A rosso; l’originale dattiloscritto è attualmente segnato Cappon. 318; l’autore, Laurent (1906-1968), fu scriptor latino dal 1949; oltre alla sezione di provenienza Capponi Cardelli (Cappon. 290-317), sono qui descritti i Cappon. 287-289, probabilmente frutto di recuperi dal fondo Stampati Capponi operati successivamente alla catalogazione di Cozzo].
Paolo Vian CERULLI ETIOPICI* Cerulli persiani (pp. 402-403). Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Cerulli (II, p. 808).
Il fondo (332 segnature, ma 329 elementi, poiché sin dall’ingresso mancavano i nrr. 21 e 88, mentre i nrr. 184 e 271, in realtà due fascicoli cartacei di uno stesso manoscritto, il 16 novembre 1987 furono riuniti sotto la segnatura Cerulli et. 184A-B) è costituito dalla collezione personale di manoscritti di Enrico Cerulli (1898-1988). Funzionario con vari incarichi, dagli anni Venti del XX secolo, del Ministero italiano delle Colonie, nominato nel 1937 vicegovernatore generale dell’Africa Orientale Italiana, poi ambasciatore in Iran fra il 1950 e il 1954, infine presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei fra il 1967 e il 1976, Cerulli fu ritenuto il più grande etiopista del suo tempo. I manoscritti che attualmente compongono il fondo furono da lui donati nel 1954 alla Biblioteca Vaticana, alla quale egli destinò anche le sue raccolte di manoscritti persiani (nell’altro fondo manoscritto della Vaticana a lui intestato) e arabi (i Vat. ar. 1786-1796, donati nel 1963, provenienti tutti, tranne il primo, dall’Africa orientale), e una collezione di stampati (parte donati negli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, e confluiti nella Raccolta Generale, parte invece costituiti nel fondo Stampati Cerulli). Le ultime segnature, aggiunte al fondo di recente (giugno-luglio 2004), contengono descrizioni dei manoscritti del fondo: i Cerulli et. 329-330 sono costituiti da un inventario a cura di Osvaldo Raineri e da una sua trascrizione delle schede manoscritte accluse dallo stesso Cerulli ai manoscritti, alcune delle quali in seguito smarrite; i Cerulli et. 331-332 * CIT.: Cerulli et., seguito da numero arabo.
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sono invece rispettivamente un inventario redatto dal Cerulli per gli attuali Cerulli et. 203-325 (già incluso nelle carte di mons. Sauget, con il numero 4.b[II]) e l’originale delle schede, sempre di mano di Cerulli, di descrizione dei Cerulli et. 1-239, già conservate con altre carte di Cerulli nell’Archivio della Biblioteca (fotografie delle schede sono a disposizione degli studiosi in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 451 rosso). BIBLIOGRAFIA G. LEVI DELLA VIDA, Secondo elenco dei manoscritti arabi islamici della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1965 (Studi e testi, 242), p. VIII [a proposito dei Vat. ar. 1786-1796]; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), p. 281 nt. 115 [ma la data ivi fornita per l’arrivo dei manoscritti in Biblioteca è erronea]; L. RICCI, Enrico Cerulli, in Rassegna di studi etiopici 32 (1988) [ma 1990], pp. 5-19, 20-44 (Bibliografia, a cura di G. LUSINI); ID., Enrico Cerulli, in Rendiconti [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. VIII, 44 (1989), pp. 103-113: 111 [con un cenno alle collezioni di manoscritti e stampati]; O. RAINERI, I manoscritti Cerulli etiopici 240-245 della Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Aethiopica Reverendissimo Domino Stanislao Kur septuagenario professori illustrissimo, viro amplissimo ac doctissimo oblata, Warszawa 1999 [2000] (Warszawskie Studia Teologiczne, 12,2), pp. 223-234. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA E. CERULLI, Inventario dei manoscritti Cerulli etiopici, introduzione, integrazioni ed indici di O. RAINERI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 420) [edizione dell’inventario manoscritto su schede per i Cerulli et. 1-239 redatto dallo stesso Cerulli, ora segnato Cerulli et. 332, e a disposizione del pubblico in riproduzione fotografica realizzata nel 1978 con la collocazione Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 451 rosso; il volume a stampa aggiunge anche le descrizioni dei Cerulli et. 240-325, 327 contenute nell’inventario manoscritto redatto dal Cerulli su un quadernetto, ora Cerulli et. 331 (già carte Sauget, 4.b[II]); per i Cerulli et. 326 e 328-330 le descrizioni sono del curatore del volume]. Cfr. anche: O. RAINERI, Aethiopica Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 637-652: 640 [con sommarie descrizioni dei Cerulli et. 329-330]. Per i codici liturgici cfr. O. RAINERI, Libri di uso prevalentemente liturgico tra i mss. «Cerulli Etiopici» della Vaticana, in Ephemerides Liturgicae 100 (1986), pp. 171-185 [indice dei titoli o degli incipit, con brevi descrizioni dei manoscritti]. Per i codici miniati cfr. O. RAINERI, Miniature e disegni nei mss. «Cerulli Etiopici» della Vaticana, in Ephemerides Liturgicae 100 (1986), pp. 462-481 [descrizioni dei manoscritti che contengono miniature o disegni]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Cerulli Etiopici 1-239. Inventario redatto da Enrico CERULLI, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1978 [riproduzione fotografica, realizzata nell’anno indicato, di schede manoscritte
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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del Cerulli: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 451 rosso; inventario parziale, solo per i Cerulli et. 1-239; le schede manoscritte originali costituiscono ora il Cerulli et. 332].
Osvaldo Raineri CERULLI PERSIANI* Cerulli etiopici (pp. 400-402). Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Cerulli (II, p. 808).
Il fondo (1.055 segnature, per altrettanti elementi) è costituito dalla collezione di manoscritti formata da Enrico Cerulli (1898-1988) nel periodo in cui ricoprì l’incarico di ambasciatore d’Italia in Iran (novembre 1950-aprile 1954). Suoi collaboratori locali, da lui citati come principali organizzatori della raccolta sul territorio, furono Arkady Hannibal, consigliere tecnico del Museo di Etnografia di Teheran, e Hosein Shari’ati Zog ‘Ali-Shah, dirigente una sede di confraternita mistica. Una buona parte dei manoscritti risulta prodotta su sollecitazione degli esecutori della raccolta e proveniente dalle zone urbane di Isfahan, Kashan, Mashhad, Qom, Rasht, Shiraz, Tafresh, Teheran. I manoscritti contengono alcune centinaia di drammi persiani anonimi, che hanno in prevalenza carattere agiografico e tragico sciita di ambito popolare moderno. Una trentina di drammi sono in turco azeri o in forma mistilingue, persiana e azeri; quattro drammi contengono brani in arabo. I manoscritti, eseguiti a penna o a matita su modesti fascicoli, fogli e foglietti cartacei, sciolti o uniti, presentano due tipologie: trascrizione parziale, relativa a una parte di un dramma affidata a uso recitativo di un attore; trascrizione integrale, sorta di copione a uso del regista della rappresentazione, con eventuale inserto di un indice che reca l’ordine degli interventi dei personaggi nelle scene. La collezione, nella quale sono numerosi i manoscritti compositi, fu donata da Cerulli alla Biblioteca Vaticana fra il 1953 e il 1955 con sei spedizioni di pacchi, accompagnati da relativi elenchi dei testi. Ciò concerne in sequenza i manoscritti 1-532: dicembre 1953; 533-816: 18 giugno 1954; 817-827: ottobre 1954; 828-844: 12 dicembre 1954; 845-878: 2 febbraio 1955; 879-1027: intorno al giugno 1955. Le attuali segnature dei manoscritti corrispondono in generale alla numerazione di tali elenchi, che hanno funzione d’inventari. L’opera di descrizione tematica della * CIT.: Cerulli pers., seguito da numero arabo.
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collezione, disponibile a stampa (1961), evidenziò la presenza di numerosi testi non registrati negli elenchi e, al contrario, la mancanza di altri testi che vi figurano. Le segnature 1028-1054 comprendono la serie dei testi azeri e persiano-azeri. Nel manoscritto composito Cerulli pers. 1055 sono raccolti ottantuno indici di drammi il cui testo non è conservato nel fondo. BIBLIOGRAFIA E. CERULLI, Una nuova collezione di manoscritti persiani della Biblioteca Vaticana, in Rendiconti [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. VIII, 9 (1954), pp. 507-515; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), p. 281 nt. 115; A.M. PIEMONTESE, Bibliografia italiana dell’Iran (1462-1982), II: Arte-Lingua-Letteratura-Filosofia e scienza-La Persia nella letteratura italiana ed europea-Addenda, Napoli 1982 (Istituto Universitario Orientale. Seminario di studi asiatici. Series minor, 18/2), pp. 650-652. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA E. ROSSI — A. BOMBACI, Elenco di drammi religiosi persiani (Fondo Mss. Vaticani Cerulli), Città del Vaticano 1961 (Studi e testi, 209).
Angelo Michele Piemontese CHIGIANI* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi: Archivio Chigi (pp. 688-691). Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Chigi (II, pp. 809-812).
Il fondo (3.635 segnature, ma 3.626 elementi), parte manoscritta della Biblioteca Chigiana, comprende codici in larga maggioranza latini, ma anche greci, slavi e orientali. Esso si riconnette alla raccolta di Fabio Chigi (1599-1667), divenuto pontefice nel 1655 col nome di Alessandro VII; già nell’adolescenza possessore di una raccolta libraria a Siena nella Villa alle Volte, egli acquisì importanti nuclei di antiche collezioni, tra le quali la raccolta di manoscritti appartenuta alla famiglia Piccolomini, in particolare a: Enea Silvio (1405-1464), vescovo di Siena (dal 1450), poi Pio II (eletto nel 1458); suo nipote Francesco Todeschini Piccolomini (1439-1503), poi Pio III (1503), fondatore di una biblioteca presso il * CIT.: Chig., con segnatura alfanumerica tripartita, costituita per lo più da lettera latina (maiuscola o minuscola), numero romano e numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Duomo di Siena destinata ad accogliere i libri suoi e dello zio; Agostino Patrizi Piccolomini (1435 ca.-1495), vescovo di Pienza (dal 1484 alla morte), amanuense di Pio II e segretario del card. Francesco Todeschini Piccolomini, cui lasciò per disposizione testamentaria tutti i codici greci da lui posseduti con altri cento da scegliersi tra i rimanenti; Giacomo Piccolomini di Castiglia e di Aragona († 1507), nipote di Pio II. Accanto a questo cospicuo nucleo Fabio Chigi acquisì con modalità diverse altri codici: dal Sacro Convento in Assisi, i cui manoscritti vennero acquisiti tra gli anni 1666-1667; dal convento di S. Francesco in Tuscanella (Tuscania), nella cui biblioteca, fondata da Francesco Carbone nel 1466, erano confluiti manoscritti provenienti dalla biblioteca francescana di S. Maria in Aracoeli a Roma; dalla raccolta di Celso Cittadini (1553-1627); dalla collezione del senese Federico Ubaldini (1610-1657); dalla Biblioteca Aniciana, fondata a Roma all’inizio del secolo XVII dal benedettino Costantino Gaetani (1568-1650); dalla collezione dell’abate Domenico Salvetti, possessore degli autografi di Sisto V (1585-1590). Dopo la morte di Alessandro VII la biblioteca, collocata nel Palazzo Chigi ai Ss. Apostoli, attuale Palazzo Odescalchi, fu ulteriormente incrementata ad opera di altri cardinali della famiglia, quale il «cardinal nipote» Flavio I (1631-1693), al quale lo zio pontefice l’aveva lasciata in dono e alla cui morte fu trasferita al Palazzo Chigi di Piazza Colonna (cfr. l’inventario in Chig. S.V.20), ma anche Sigismondo (1649-1678), anch’egli nipote di Alessandro VII, e più tardi Flavio II (1711-1771) e Flavio III (1810-1885). Nel corso dei secoli XVIII e XIX, d’altra parte, i ritmi di accrescimento della collezione, particolarmente per quanto riguarda i manoscritti, diminuirono d’intensità, in analogia con quanto si rileva, ad esempio, per la raccolta barberiniana. Ma nel 1764 Stefano Evodio Assemani (1711-1782) pubblicò un indice degli stampati della raccolta, mentre fra la seconda metà del XVIII e il XIX secolo le collezioni ebbero le cure di bibliotecari talora illustri, quali Ennio Quirino Visconti (17511818), Carlo Fea (1753-1836), Girolamo Amati iunior (1820-1905), Giuseppe Cugnoni (1824-1908). Con il primo Novecento si giunse, tuttavia, all’alienazione della raccolta libraria familiare: il 12 maggio 1918 fu approvata, infatti, una convenzione tra il ministro della Pubblica Istruzione (1917-1919) del Regno d’Italia, Agostino Berenini (1858-1939), e il principe Ludovico (Luigi) Chigi (1866-1951), che sanzionò la cessione allo Stato della Biblioteca Chigiana – comprendente, oltre ai manoscritti, una cospicua collezione di stampati (cfr. infra, II, pp. 809-812, s.v. Stampati Chigi) – con i quadri, le sculture, gli arazzi, le tappezzerie, i mobili e altri oggetti, per la cifra complessiva di 1.180.000 lire, affidandone la cura al presidente del-
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l’Istituto Storico Italiano, Paolo Boselli (1838-1932); la biblioteca fu inizialmente «aggregata» alla Biblioteca Casanatense. Il 28 dicembre 1922, tuttavia, Benito Mussolini (1883-1945) comunicò a Boselli l’«aggregazione» della Chigiana alla Biblioteca Vaticana, a seguito di trattative in cui era stato parte attiva il gesuita Pietro Tacchi Venturi (1861-1956). Il trasporto, iniziato il 23 gennaio 1923, fu ultimato il 10 febbraio, come risulta dal verbale di consegna firmato per lo Stato italiano da Giuseppe Baronci (1857-1949), bibliotecario della Chigiana (dal 1907), e per la Santa Sede dal prefetto (1919-1936) della Biblioteca Vaticana Giovanni Mercati (1866-1957) e dallo scriptor orientale (dal 1908) Eugène Tisserant (1884-1972). Nel corso dei secoli i manoscritti hanno ricevuto tre serie di segnature: la prima, costituita da un numero arabo («numero antico»), è testimoniata nella concordanza Chig. T.III.19, ff. 3r-14v; la seconda, costituita anch’essa da un numero arabo («numero medio»), è registrata nel Chig. R.II.67 (1) (a tale serie di segnature fanno riferimento le numerose descrizioni di manoscritti redatte da Leone Allacci [1586 ca.-1669], da Lucas Holste [1596-1661] e dal card. Giovanni Bona [1609-1674], ora costituenti il Chig. S.V.17); la terza, tuttora in uso, è costituita in linea di massima da una lettera dell’alfabeto latino (maiuscola, A-T, o minuscola, a) relativa all’armadio o scansia in cui i codici erano conservati, seguita da un numero romano indicante il palchetto e da un numero arabo progressivo per ciascun elemento (ma talvolta la segnatura è ridotta alla sola lettera col numero arabo). L’assetto della biblioteca testimoniato da questa terza serie di segnature si deve al bibliotecario folignate Vincenzo Guerrini († 1781), autore di un catalogo manoscritto che ne rispecchia la sequenza (Chig. T.III.19, ff. 15r-249r; concordanze fra le diverse serie di segnature sono nei Chig. S.V.18-19). Per la storia del fondo, di grande utilità risulta la consultazione di una serie di antichi inventari di manoscritti e stampati, attualmente inseriti nel fondo manoscritto, soprattutto nelle sezioni S.V e T.I-T.IV. Fra di essi, si possono almeno segnalare: il Chig. T.III.9, che raccoglie i fascicoli del ricordato bibliotecario della Chigiana Giuseppe Cugnoni relativi a un indice per soggetti dei manoscritti; il Chig. T.IV.2, che costituisce l’inventario redatto nel 1917 da Baronci e controfirmato dall’allora direttore della Biblioteca Casanatense, Ignazio Giorgi (1849-1924), al quale il Ministero della Pubblica Istruzione aveva dato incarico di fare una ricognizione della raccolta in previsione dell’acquisto della Biblioteca Chigiana da parte dello Stato italiano; di grande interesse i dodici volumi Chig. T.I.14-20 e T.II.1-5, recanti una minuta descrizione di 1.807 manoscritti (ma il Chig. T.II.5 duplica le descrizioni nrr. 682-893, 946-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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1012 già presenti nei Chig. T.I.18-19), molto più ampia di quella operata dal Guerrini: queste descrizioni, fino al 1928 conservate in quaderni sciolti, furono ordinate e rilegate nell’attuale assetto a cura di Giovanni Mercati. All’ultimo bibliotecario della Chigiana, Giuseppe Baronci, si deve nei primi decenni del XX secolo una serie di inventari che ancora oggi rappresentano una fonte primaria per l’esplorazione del fondo, in quanto, fatta eccezione per alcune particolari categorie di manoscritti, manca una catalogazione a stampa. A lui dobbiamo, oltre a un «Indice di una parte dei codici esistenti nella Biblioteca Chigi», del 1915 (Chig. T.IV.10), a un «Inventario degli oggetti etc. da servire di complemento al catalogo dei manoscritti del sec. XVIII e al catalogo degli stampati pubblicato dall’Assemani nel 1764», del 1917 (Chig. T.IV.9), e a una serie di appunti giornalieri relativi al periodo precedente al passaggio della biblioteca dalla proprietà dei Chigi allo Stato italiano (Chig. T.IV.11-12), soprattutto gli strumenti catalografici manoscritti, inventario e indice, ancora in uso presso la Sala di consultazione dei manoscritti della Biblioteca Vaticana, lavori iniziati nel maggio 1922 in Chigiana e ultimati nel luglio del 1930 in Vaticana, dove Baronci era stato assunto a vita dal 26 dicembre del 1922. BIBLIOGRAFIA L.P. GACHARD, La Bibliothèque des princes Chigi, à Rome, in Compte Rendu des séances de la Commission Royale d’Histoire (…), 3ème sér., 10 (1869), pp. 219-244; La Biblioteca Chigiana, in Rivista delle biblioteche e degli archivi 14 (1903), p. 175; I. GIORGI, Cenni sulla biblioteca Chigiana recentemente acquistata dallo Stato, in Rendiconti [della] Reale Accademia dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. V, 27 (1918-1919), pp. 151-156; La Biblioteca Chigiana, in La Bibliofilia 20 (1918-1919), p. 281; G. AURELI, La Chigiana e i suoi gioielli, in La tribuna, 3 genn. 1923; E. MICHEL, La Biblioteca Chigiana, in Rassegna storica del Risorgimento 11 (1924), pp. 739-744; A. MUÑOZ, Biblioteca Chigiana, in Almanacco dei Bibliotecari Italiani 1960, Roma 1959, pp. 195-197; L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), pp. 601-602; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 150-151 nt. 42, 299; Fonds Chigi, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI, I: Fonds Archivio San Pietro à Ottoboni, Paris 1975 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, 21), pp. 251-252; R. LEFEVRE, La «libraria» secentesca del cardinal Flavio Chigi, in Strenna dei Romanisti 44 (1983), pp. 263-275; A. SERRAI, Storia della bibliografia, VII: Storia e critica della catalogazione bibliografica, a cura di G. MIGGIANO, Roma 1997 (Il Bibliotecario, n.s.: Manuali, 4/7), pp. 655-663; M.C. MISITI, La strenna della conciliazione: la biblioteca Chigiana nel Novecento, in Culture del testo 5 (1999), nr. 13, pp. 41-57; EAD., «Strena ad Petrum» (la Chigiana e il Vaticano). Storia e documenti inediti, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VII, Città del Vaticano 2000 (Studi e testi, 396), pp. 245-302; I.D. ROW-
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I FONDI : CHIG .
407
LAND,
The correspondence of Agostino Chigi (1466-1520) in cod. Chigi R.V.c., Città del Vaticano 2001 (Studi e testi, 399), p. XII; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 78-87, 133; Opere di Francisco Villareale nel fondo Chigi della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di G. CATARINELLA, prefazione di G. ADORNI, Lavello 2007 [riproduzioni fototipiche di scritti del Villareale – che insegnò diritto nell’Archiginnasio Romano dal 1664 al 1691 – da diversi manoscritti Chigiani]; A. VILLANI, I bozzetti di Gian Lorenzo Bernini nella collezione Chigi, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XV, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 453), pp. 421-495 [con indicazioni relative alle collezioni chigiane e immagini degli ambienti in cui erano conservate prima dell’arrivo in Vaticana]. Per i manoscritti dei Piccolomini, cfr. G. CUGNONI, Aeneae Silvii Piccolomini Senensis qui postea fuit Pius II Pont. Max. opera inedita, in Memorie [della] R. Accademia dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. III, 8 (1882-1883), pp. 319-686: 333-338 [elenco di codici prelevati da Fabio Chigi]; Ae. PICCOLOMINI, De codicibus Pii II et Pii III deque Bibliotheca Ecclesiae Cathedralis Senensis, in Bullettino senese di storia patria 6 (1899), pp. 483-496; R. AVESANI, Per la biblioteca di Agostino Patrizi Piccolomini vescovo di Pienza, in Mélanges Eugène Tisserant, VI: Bibliothèque Vaticane. Première partie, Città del Vaticano 1964 (Studi e testi, 236), pp. 1-87; A.-A. STRNAD, Studia Piccolomineana. Vorarbeiten zu einer Geschichte der Bibliothek der Päpste Pius II. und III., in Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II. Atti del convegno per il quinto centenario della morte e altri scritti, raccolti da D. MAFFEI, Siena 1968, pp. 295-390. Per i codici del Sacro Convento di Assisi, cfr. G. MERCATI, Codici del Convento di S. Francesco in Assisi nella Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Francesco Ehrle. Scritti di storia e paleografia pubblicati sotto gli auspici di S.S. Pio XI in occasione dell’ottantesimo natalizio dell’e.mo cardinale Francesco Ehrle, V: Biblioteca ed Archivio Vaticano. Biblioteche diverse, Roma 1924 (Studi e testi, 41), pp. 83-127: 118-122 e passim; ID., Altri codici del Sacro Convento di Assisi nella Vaticana, in Aus der Geisteswelt des Mittelalters. Studien und Texte Martin Grabmann zur Vollendung der 60. Lebensjahres von Freunden und Schülern (…) gewidmet, Münster i.W. 1935 (Beiträge zur Geschichte der Philosophie und Theologie des Mittelalters. Supplementband 3), pp. 52-68: 61-63 e passim [rist. in ID., Opere minori, IV: (19171936), Città del Vaticano 1937 (Studi e testi, 79), pp. 487-505: 497-499 e passim]. Per i codici di Tuscanella, cfr. J. RUYSSCHAERT, La bibliothèque des Franciscains Observants de Tuscanella (Tuscania) au XVe siècle, in Bulletin [de l’]Institut de Recherche et d’Histoire des Textes 15 (1967-1968), pp. 251-266. Per i manoscritti di Celso Cittadini, cfr. M.C. DI FRANCO LILLI, La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini, Città del Vaticano 1970 (Studi e testi, 259), pp. 25-38. Per i manoscritti di Federico Ubaldini, cfr. G. VITALETTI, Intorno a Federico Ubaldini e ai suoi manoscritti (con tre chiose dantesche inedite), in Miscellanea Francesco Ehrle cit., V, pp. 489-506. Per i manoscritti dell’Aniciana, cfr. J. RUYSSCHAERT, Costantino Gaetano, O.S.B., chasseur de manuscrits. Contribution à l’histoire de trois bibliothèques romaines du XVIIe s., l’Aniciana, l’Alessandrina et la Chigi, in Mélanges Eugène Tisserant, VII: Bibliothèque Vaticane. Deuxième partie, Città del Vaticano 1964 (Studi e testi, 277), pp. 261-326. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per i codici armeni: Codices Armeni Bybliothecae Vaticanae Borgiani, Vaticani, Barberiniani, Chisiani, schedis F.C. CONYBEARE adhibitis recensuit E. TISSERANT, Romae 1927 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), pp. 357-360.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Per il manoscritto ebraico Chig. R.VI.37: Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEIT-ARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 438), pp. 526-527 [il codice vi è descritto sotto l’erronea segnatura R.IV.37]. Cfr. anche: STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE, THE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968, p. 89. Per i codici greci: Codices Graeci Chisiani et Borgiani, recensuit P. FRANCHI DE’ CAVALIERI, Romae 1927 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), pp. 1-109. Cfr. anche G. PIERLEONI, Index codicum Graecorum qui in Bybliotheca Chisiana Romae adservantur, in Studi italiani di filologia classica 15 (1907), pp. 315-341 [con descrizioni dei Chig. R.IV.7-R.IV.11, R.IV.14-R.IV.15, R.IV.18-R.IV.19, R.IV.21, R.V.28, R.V.33-R.V.35, R.VI.40-R.VI.42, R.VII.47-R.VII.48, R.VIII.57]. Si vedano anche, per i manoscritti agiografici, [P. FRANCHI DE’ CAVALIERI], Catalogus codicum hagiographicorum Graecorum Bibliothecae Chisianae de Urbe, in Analecta Bollandiana 16 (1897), pp. 297-310; per i manoscritti miniati, A. MUÑOZ, I codici greci miniati delle minori biblioteche di Roma, Firenze 1905 (Biblioteca della Rivista d’Arte), pp. 11-62 [con descrizioni dei Chig. F.VII.159, R.VIII.54]. Per una concordanza fra le segnature effettivamente in uso e la numerazione autonoma progressiva (con numero arabo preceduto dalla sigla gr.) attribuita ai manoscritti greci del fondo nel catalogo di Franchi de’ Cavalieri (e da taluni utilizzata per citarli) cfr. P. CANART — V. PERI, Sussidi bibliografici per i manoscritti greci della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1970 (Studi e testi, 261), p. 172. Per il manoscritto slavo Chig. R.IV.23: A. DÀUROVA — K. STANÇEV — M. JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi vãv Vatikanskata Biblioteka / Catalogo dei manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, con una prefazione di I. DUJÇEV e introduzione storica di J. RUYSSCHAERT, Sofija 1985, pp. 186-187 nr. 3. Per il manoscritto turco Chig. R.IV.27: E. ROSSI, Elenco dei manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana: Vaticani-BarberinianiBorgiani-Rossiani-Chigiani, Città del Vaticano 1953 (Studi e testi, 174), p. 368. Per i manoscritti miniati latini e greci (ma per i codici greci cfr. anche supra): A. MUÑOZ, I codici miniati della Biblioteca Chigi in Roma, in Revue des bibliothèques 15 (1905), pp. 359-376. Per gli incunaboli contenuti nel fondo: W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), in particolare per Chig. B.VIII.143 (sub nrr. A-239, A-246, T138), E.IV.123 (sub nr. S-190), R.V.e (II) (sub nr. S-43). Per i manoscritti di musica organo-cembalistica: H.B. LINCOLN, I manoscritti Chigiani di musica organo-cembalistica della Biblioteca Apostolica Vaticana, in L’organo 5 (1964-1967), pp. 63-82 [con descrizioni di otto mss. Chigiani: Q.IV.24-29].
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I FONDI : CHIG .
— COMB.
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STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Manoscritti Chigi. Inventario, [di] G. BARONCI, I-VI [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 389 (1-6) rosso; l’inventario manoscritto originale è ora segnato Chig. T.IV.14 (1-6); un’altra copia manoscritta è nei Chig. Q.VIII.207-212]. [Indice dei manoscritti Chigiani, di Giuseppe BARONCI], [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 190 (1-54) rosso; schedario ordinato per autori e opere, rilegato in cinquantaquattro volumi]. Per i manoscritti musicali: Biblioteca Chigiana. Catalogo dei manoscritti in musica [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 192 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Chig. T.IV.15; indice, redatto negli anni 1929-1930 da Giuseppe Baronci, dei manoscritti musicali, per autore o per titolo; in appendice, «indice degli inizî delle arie, ariette, canti e canzoni»; il Chig. T.III.20 contiene un «Catalogo della musica, fondo Chigiano», ma, secondo Baronci, che attribuisce l’opera a «una signora dell’alta aristocrazia russa», è incompleto e con «indicazioni spesso errate»]; Manoscritti Chigiani musicali. Inventario e indici, a cura di Jean LIONNET, 1982 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 194 rosso; inventario con indice degli autori, delle cantate e delle partiture d’opera].
Marco Buonocore COMBONIANI* I manoscritti etiopici che costituiscono il fondo (301 segnature, ma 281 elementi) furono raccolti dal comboniano (poi vicario apostolico di Awasa, 1979-1993) Armido Gasparini (1913-2004) durante la sua permanenza ad Asmara (1954-1958), e successivamente depositati dalla Congregazione dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù presso la Biblioteca Vaticana, con atto di consegna dell’8 gennaio 1989. Il fondo è articolato in dodici serie contraddistinte da segnature alfanumeriche (Comb. A 1-40, B 1-30, C 1-11, D 1-10, E 1-31, F 1-44, G 1-34, H 1-11, O 1-24, R 1a-d, 2a-e, 3a-b, 4a-d, 5a-e, 6a-e, 7a-e, 8a-c, 9a-d, S 118, T 1-11). Sono però considerati «irreperibili» i manoscritti olim Comb. A 8, A 12, A 17, A 26, A 36, B 4, B 29, F 20, F 31, G 7, G 12, O 1, O 3, O 12, R 1b, R 1c, R 3a, R 3b, R 7e, S 18, in tutto 20 elementi; tuttavia, della maggior parte di essi è nota la localizzazione attuale. Per interessamento del cardinale bibliotecario e archivista (1957-1971) Eugène Tisserant (1884-1972) erano stati, infatti, precedentemente donati alla Biblioteca Vaticana, e fanno parte del fondo Vaticano etiopico, i manoscritti già * CIT.: Comb., con segnatura alfanumerica composta da lettera (A-H, O, R-T) e numero arabo (ma in R 1-9 al numero segue anche lettera minuscola).
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Comb. B 4 (= Vat. et. 314), O 1 (= Vat. et. 316), O 3 (= Vat. et. 315), R 1b (= Vat. et. 319), R 1c (= Vat. et. 318), R 3a (= Vat. et. 311), R 3b (= Vat. et. 313). Il 23 dicembre 1977, il Comb. G 7 (già 7 E-3) fu destinato al piccolo Museo Africano dei Missionari Comboniani di Cincinnati (U.S.A.). I Comb. A 26, B 29, G 12, R 7e il 15 maggio 1978 furono messi a disposizione del Museo Africano di Verona (Casa Madre dei Missionari Comboniani, Vicolo Pozzo, 1), dove si trovano tuttora. I rimanenti otto elementi (Comb. A 8, A 12, A 17, A 36, F 20, F 31, O 12, S 18) sono dunque i soli a risultare fino a oggi realmente irreperibili. Descrizioni precedenti all’arrivo in Vaticana – oltre alle notizie che, di volta in volta, Gasparini inseriva in ogni codice al momento dell’acquisizione in un foglietto manoscritto, con dati riguardanti la provenienza, il costo, il contenuto e così via – si conservano in copia in dieci cartelle accluse al fondo (Comb. T 1-10): i relativi originali sono presso la Curia Generalizia dei Comboniani. Comb. T 11 è invece costituito da minute del catalogo del fondo pubblicato da Osvaldo Raineri nel 2000 e da riproduzioni fotografiche di alcuni manoscritti comboniani non pervenuti in Biblioteca Vaticana. BIBLIOGRAFIA O. RAINERI, rec. a S. UHLIG, Äthiopische Paläographie, Stuttgart 1988, in Orientalia Christiana Periodica 56 (1990), pp. 497-502: 499-502; O. RAINERI, Zeus in Etiopia. Dal ms. Comb. et. S 12 della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Marciana 12 (1997) [ma 1998], pp. 187-193: 187. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Comboniani Aethiopici, recensuit O. RAINERI, in Bibliotheca Vaticana 2000 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti).
Osvaldo Raineri CARTEGGI DE LUCA* Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati De Luca (II, pp. 815-816); Incunaboli De Luca (II, p. 825).
Lo storico della pietà, fondatore delle romane Edizioni di Storia e Letteratura, promotore di cultura don Giuseppe De Luca (1898-1962) * CIT.: Carteggi De Luca, seguito da lettera e numero arabo.
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I FONDI : COMB .
— CARTEGGI DE LUCA
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accumulò nella sua poliedrica attività cospicui carteggi con letterati, studiosi, artisti, ecclesiastici. Il fondo (164 contenitori con complessive 1.186 cartelline) raccoglie essenzialmente la corrispondenza passiva di De Luca, ma all’interno delle singole cartelline dedicate ai diversi corrispondenti sono anche inclusi appunti, note, minute di lettere dello stesso De Luca, accanto a ritagli di giornale, fotografie e documenti di varia natura relativi al personaggio rappresentato. In taluni casi agli originali delle lettere del corrispondente si accompagnano le fotocopie degli originali di quelle di De Luca, ottenute dallo stesso corrispondente. Numerose lettere e documenti sono in realtà successivi al 19 marzo 1962 (data della morte di De Luca), perché furono indirizzati a (o raccolti da) Maddalena (detta Nuccia) De Luca (1913-2007), sorella di don Giuseppe. I contenitori sono attualmente contraddistinti, salvo qualche eccezione, da una serie alfanumerica già in uso nell’assetto originario della raccolta presso le Edizioni di Storia e Letteratura, con una lettera (che corrisponde all’iniziale del cognome dei corrispondenti) e un numero (progressivo per contenitori dedicati alla stessa lettera); le cartelline dedicate ai singoli corrispondenti – per lo più soggetti personali, ma sono presenti anche istituzioni (ad esempio, Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, Azione Cattolica, Vicariato di Roma) – sono ordinate alfabeticamente (ma esistono anche cartelline di «Varie» dedicate a più corrispondenti). L’attribuzione dei personaggi alle lettere dell’alfabeto, che determina l’ordinamento delle cartelline nella serie alfanumerica, è talvolta difettosa per errori nella considerazione del cognome (cfr., ad esempio, Brizio Casciola [1871-1957] in B anziché nella C; Neri Pozza [1912-1988] in N anziché nella P); in un caso alle lettere dello stesso personaggio sono state infelicemente attribuite due posizioni diverse (Lorenzo Minio-Paluello [1907-1986], presente in M ma anche in P); nel caso di Pio da Pietrelcina (1887-1968) le tre cartelline a lui relative sono state accluse a quella riguardante Pio Trombetta, persona vicina al cappuccino, in T; analogamente la cartellina con gli originali delle lettere di De Luca a Marie-Louise Baud (curatrice con De Luca del volume di André WILMART, Lettres de jeunesse et lettres d’amitié, Roma 1963) si trova in W, con le lettere di Wilmart. Oltre ad alcuni manoscritti appartenuti a De Luca (attualmente in piccola parte nel fondo Vaticano latino e in misura più ampia, in attesa di sistemazione, in Dep. B 237-242), la Biblioteca Vaticana possiede anche i suoi stampati (cfr. infra, II, pp. 815-816, 825, s.vv. Stampati De Luca; Incunaboli De Luca), mentre le carte di De Luca sono presso l’Associazione don Giuseppe De Luca, nella sede romana di Via delle Fornaci, 24.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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BIBLIOGRAFIA
Su De Luca si vedano in primo luogo R. GUARNIERI, Notizia bio-bibliografica di don Giuseppe De Luca, con note di M. MACCARRONE e H. JEDIN, in Rivista di storia della Chiesa in Italia 17 (1963), pp. 3-76; L. MANGONI, In partibus infidelium. Don Giuseppe De Luca, il mondo cattolico e la cultura italiana del Novecento, Torino 1989; R. GUARNIERI, Don Giuseppe De Luca, tra cronaca e storia, Cinisello Balsamo 19912; G. ANTONAZZI, Don Giuseppe De Luca uomo, cristiano e prete (1898-1962), Brescia 1992. Per la sua bibliografia, Bibliografia di don Giuseppe De Luca, a cura di M. PICCHI e D. ROTUNDO, Roma 2005 (Sussidi eruditi, 67). I carteggi con alcuni corrispondenti sono stati pubblicati (o sono in corso di pubblicazione) presso le Edizioni di Storia e Letteratura: [con Antonio Baldini (1889-1962)] A. BALDINI — G. DE LUCA, Carteggio: 1929-1961, a cura di E. GIORDANO, Roma 1992; [con Piero Bargellini (1897-1980)] P. BARGELLINI — G. DE LUCA, Carteggio, I: 1929-1932, a cura di G. SCUDDER, Roma 1998; [con Carlo Bo (1911-2001)] C. BO — G. DE LUCA, Carteggio: 19321962, a cura di M. BRUSCIA, Roma 1999; [con Giuseppe Bottai (1895-1959)] G. BOTTAI — G. DE LUCA, Carteggio: 1940-1957, a cura di R. DE FELICE e R. MORO, Roma 1989; [con Fausto Minelli (1891-1974)] G. DE LUCA — F. MINELLI, Carteggio, I: 1930-1934, II: 1935-1939, III: 1940-1946, a cura di M. RONCALLI, Roma 1998-2001; [con Giovanni Battista Montini (n. 1897, poi Paolo VI, 1963-1978)] G. DE LUCA — G.B. MONTINI, Carteggio: 1930-1962, a cura di P. VIAN, Roma-Brescia 1992; [con Giovanni Papini (1881-1956)] G. DE LUCA — G. PAPINI, Carteggio, I: 1922-1929, a cura di M. PICCHI, Roma 1985; [con Giuseppe Prezzolini (18821982)] G. DE LUCA — G. PREZZOLINI, Carteggio: 1925-1962, a cura di G. PREZZOLINI, Roma 1975; [con Angelo Giuseppe Roncalli (n. 1881, poi Giovanni XXIII, 1958-1963), e con il suo segretario particolare Loris Francesco Capovilla] L.F. CAPOVILLA — G. DE LUCA — A.G. RONCALLI, Carteggio: 1933-1962, a cura di M. RONCALLI, Roma 2006; [con Massimiliano Majnoni (1894-1957)] G. DE LUCA — M. MAJNONI, Carteggio, 1936-1957, a cura di S. NEROZZI, Roma 2007. Per una sezione catalogata dei Vaticani latini che contiene diversi manoscritti appartenuti a De Luca, cfr. Manoscritti Vaticani latini 14666-15203. Catalogo sommario, a cura di A.M. PIAZZONI e P. VIAN, Città del Vaticano 1989 (Studi e testi, 332; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 1), pp. 235-237, 238 [Vat. lat. 15173-15178, 15181].
II, p. 933
Paolo Vian DE MARINIS* Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati De Marinis (II, pp. 816-817).
Il celebre libraio antiquario, collezionista e studioso della legatura Tammaro De Marinis (1878-1969) raccolse, nella sua lunga vita, una collezione di manoscritti e libri a stampa notevoli per le loro legature antiche. Per evitarne la dispersione, li donò alla Biblioteca Vaticana, nella quale i volumi entrarono a più riprese prima della sua morte. Ivi il * CIT.: De Marinis, seguito da numero arabo.
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I FONDI : CARTEGGI DE LUCA
— DEP .
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lascito è stato suddiviso in due parti: il fondo manoscritto (22 segnature, per altrettanti elementi), e un più consistente fondo di stampati. BIBLIOGRAFIA
Su De Marinis, R. DE MAIO, Tammaro De Marinis, in Studi di bibliografia e di storia in onore di Tammaro De Marinis, I, [Verona] 1964, pp. IX-XXIX, XXXI-XXXVIII («Bibliografia»); V. BRANCA, Tammaro De Marinis e il culto del libro, in ID., Ponte Santa Trinita. Per amore di libertà, per amore di verità, Venezia 19882, pp. 145-148; F. PETRUCCI NARDELLI, Tammaro De Marinis, in Collezionismo, restauro e antiquariato librario. Convegno internazionale di studi (…): Spoleto, Rocca Albornoziana, 14-17 giugno 2000. Atti, a cura di M.C. MISITI, MilanoSpoleto 2002, pp. 77-107. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA T. DE MARINIS, La legatura artistica in Italia nei secoli XV e XVI. Notizie ed elenchi, I-III, Firenze 1960 [con brevi descrizioni della maggior parte dei volumi sia manoscritti che stampati; ma le segnature ivi indicate, in seguito modificate, non permettono di reperire tutti i libri appartenenti al fondo; una concordanza provvisoria con le segnature attuali si può consultare, su richiesta, al banco di distribuzione della Sala Consultazione Stampati]. Un inventario dei manoscritti è in preparazione da parte di Louis Duval-Arnould.
Louis Duval-Arnould DEPOSITI A-E* Una sezione del Deposito dei manoscritti, che, senza essere costituita in fondo autonomo, serve da punto di primo appoggio e smistamento di materiali di nuova accessione da avviare ai fondi della Biblioteca, è quella dei cosiddetti Depositi A-E (consistenza attuale: Deposito A, 805 segnature; B, 305 segnature; C, 145 segnature; D, 9 segnature; E, 129 segnature). Formatisi nel corso del XX secolo, i Depositi furono provvisoriamente riordinati nel 1964, e furono poi oggetto di particolare cura nel corso della viceprefettura (1965-1984) di José Ruysschaert (1914-1993), che procedette a una nuova sistemazione del materiale presente (anche in connessione con il trasferimento dei materiali nel nuovo Deposito dei manoscritti, nel 1983-1984) e al suo incremento. Nei Dep. A-E come attualmente configurati sono presenti materiali, per lo più manoscritti, di diversa tipologia, conservati spesso in pacchi che non di rado riuniscono più elementi, volumi o nuclei di carte. In molti casi si tratta di materiale mai incluso nei fondi, talora perché si attendeva che maturassero i tempi per la sua consultazione, oppure inse* CIT.: Dep., seguito da lettera maiuscola e numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
rito in un primo momento e poi ritirato perché ritenuto di modesto interesse. Oltre a manoscritti, documenti, volumi archivistici, insiemi di frammenti provenienti da recuperi codicologici – elementi in attesa di collocazione nei vari fondi aperti della Biblioteca, principalmente nei Vaticani latini – si segnalano in particolare le seguenti tipologie, più rappresentate: carte di studiosi, eruditi, personalità del mondo politico e culturale (secc. XIX-XX): Francesco Brandileone (1858-1929), Ferdinando Castagnoli (1917-1988), Louis Cheikho (Luwís Šayæû, ovvero Rizq Allâh b. Yûsuf b. ‘Abd al-Masíü b. Ya‘qûb,1859-1927), Augusto Conti (1822-1905), Cesare De Cupis (1845-1928), Giuseppe De Leva (1821-1895), Isidoro Del Lungo (1841-1927), Louis Duchesne (1843-1922), Gaetano Gibelli (sec. XIX), Giuseppe Lunati (1800-1878), Vincenzo Mangano (1866-1940), Marco Mastrofini (1763-1845), Gaetano Moroni (1802-1883), Enrico Narducci (1832-1893), Giorgio Schneider-Graziosi († 1916), Salvatore Tedeschi (1914-1996), Carlo Vercellone (1814-1869), Eugenio Zolli (18811956); carte di bibliotecari e archivisti vaticani, spesso raccoltesi nel corso del loro lavoro d’ufficio, o di studiosi dei fondi e della storia della Biblioteca: Roberto Almagià (1884-1962), Henry Marriott Bannister (18541919), Ludwig Bertalot (1884-1960), Luigi Berra (1888-1982), Maria Bertola (1897-1976), Ottorino Bertolini (1892-1977), Gino Borghezio (1889-1938), Giovanni Battista Borino (1881-1966), Gerardo Bruni (1896-1975), Generoso Calenzio (1836-1915), Isidoro Carini (1843-1895), Enrico Carusi (1878-1945), Michele Cerrati (1884-1925), Stefano Ciccolini (1810-1895), Luciano De Gregori (1916-1987), Giovanni Battista De Rossi (1822-1894), Robert Devreesse (1894-1978), Pier Luigi Galletti (1724-1790), Giuseppe Garampi (1725-1792), Ciro Giannelli (1905-1959), Louis Guizard (1905-1960), Cirillo Korolevskij (Jean-François-Joseph Charon, 1878-1959), Paul Künzle (1906-1968), Arnold van Lantschoot (1889-1969), Marie-Hyacinthe Laurent (1906-1968), Stanislas Le Grelle (1874-1957), Anneliese Maier (1905-1971), Gaetano Marini (1742-1815), Orazio Marucchi (1852-1931), Giovanni Mazzini (1880-1954), Luigi Michelini Tocci (1910-2000), Emilio Nasalli Rocca (1901-1972), Pierre de Nolhac (1859-1936), Mario Pallone (n. 1906), Pio Pecchiai (1882-1965), Pietro Sella (1882-1971), Henry Stevenson senior (1818-1890) e iunior (1854-1898), Mariano Ugolini (1854-1932), Marco Vattasso (1869-1925), Salvatore Volpini (1840-1922), André Wilmart (1876-1941), Luigi Zappelli († post 1902);
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I FONDI : DEP .
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carte di ecclesiastici: card. Mauro Cappellari (n. 1765, poi Gregorio XVI, 1831-1846), card. Francesco di Paola Cassetta (1841-1919), card. Rafael Merry del Val y Zulueta (1865-1930), Luigi Piastrelli (1883-1975), card. Francesco Segna (1836-1911), card. Domenico Tardini (1888-1961), Diego Venini (1889-1981), card. Francesco Saverio de Zelada (17171801); carte relative a enti e istituzioni, ordini religiosi, chiese, monasteri: Benedettini, Compagnia di Gesù, Esposizioni Vaticane (1870, 1888, 1925), Fonte Avellana, Segreteria di Stato e vari Dicasteri pontifici, Stato Pontificio, S. Eustachio (Roma); materiali, non ancora sistemati, provenienti da accessioni parzialmente già costituite in fondi autonomi o venute a formare sezioni di fondi manoscritti o a stampa aperti: Thomas Ashby (1874-1931), Baldassarre Boncompagni Ludovisi (1821-1894), Casimiro Raffaele Casimiri (18801943), famiglia Chigi, Francesco Leopoldo Cicognara (1767-1834), Collegio Romano, Giuseppe De Luca (1898-1962), Benedetto Guglielmi di Vulci (1875-1945), famiglia Ferrajoli, Federico Odorici (1807-1884), Museo Borgiano di Propaganda Fide, Federico Patetta (1867-1945), Luigi Giulio Persiani (1860-post 1953), famiglia Rospigliosi, Anton Ruland (1809-1874), Ernst Steinmann (1866-1934), Giuseppe Toniolo (18451918), famiglia Visconti; documentazione relativa alla storia ecclesiastica in vari paesi: Giappone (1614-1871), Madagascar, Polonia, Unione Sovietica (1939-1940). Accanto a quelle presenti nei Depositi A-E, altre carte in attesa di ordinamento si ricollegano inoltre a: Giulio Battelli (1904-2005), Jeanne Bignami Odier (1902-1989), Giuseppe Del Ton (1900-1997), Marie-Madeleine Lebreton († 1978), Charles Lefebvre (1904-1989), Paul Liebaert (1883-1915), Yuüannâ Malak (1916-1985), Adriana Marucchi (19061995), card. Jacques Martin (1908-1992), Paul-Josef-Hubert Muschard (1896-1944), José Ruysschaert (1914-1993), Joseph-Marie Sauget (19261988), Paul Sbath (Bûlus Sbaý, 1887-1945), i ricordati Henry Stevenson senior e iunior, Nello Vian (1907-2000). Francesco D’Aiuto Paolo Vian
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
LASCITO DE ROSSI* Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Miscellanea De Rossi (II, pp. 817-818).
Dell’eredità letteraria ed erudita di Giovanni Battista De Rossi (18221894), padre della moderna archeologia cristiana, scriptor latino (soprannumerario dal 1844, effettivo dal 1851) della Biblioteca Vaticana e prefetto del suo Museo Sacro dal 1861, la Biblioteca conserva nel fondo Vaticano latino due sezioni ben distinte: la prima (Vat. lat. 10512-10543) raccoglie le sue schede manoscritte, gran parte delle quali relative all’archeologia cristiana di Roma e dell’Italia; la seconda (Vat. lat. 1423814295) raggruppa circa 26.000 lettere di centinaia di corrispondenti, italiani e stranieri, inviate tra gli anni 1842-1894. Il Lascito De Rossi raccoglie, invece, in 36 contenitori opere a stampa e fogli manoscritti che facevano parte della sua ricca biblioteca e furono da essa scorporati (la gran parte degli stampati, conservati sempre nella Biblioteca Vaticana, furono dispersi nei fondi aperti, mentre gli estratti di articoli costituiscono ora il fondo Miscellanea De Rossi, con la maggiore letteratura internazionale relativa alla storia degli studi dell’archeologia cristiana dell’Ottocento). Nei primi 16 contenitori del Lascito [1 (1-12), 2 (1-32), 3 (1-26), 4 (1-24), 5 (1-34), 6 (1-40), 7 (1-30), 8 (1-35), 9 (1-50), 10 (1-4), 11 (1-8), 12 (1-14), 13 (1-46), 14 (1-5), 15 (1-23), 16 (1-9)], insieme a monografie o a estratti a firma del De Rossi, sono contenuti lavori di altri studiosi (spesso recanti dediche e da lui postillati), una ricca selezione di recensioni apparse su quotidiani relative ad alcune delle sue opere, e una serie di pubblicazioni in occasione del suo sessantesimo e settantesimo compleanno. I contenitori 17-19 ragguppano carte varie, fra cui le copie delle sue lettere indirizzate al benedettino Prosper Guéranger (18051875), a Johann Heinrich Wilhelm Henzen (1816-1887), a Joseph-Alexandre Martigny (1808-1880) e a Theodor Mommsen (1817-1903); nel contenitore 18 è raccolta ampia documentazione relativa all’epistolario di Bartolomeo Borghesi (1781-1860), con copie di sue lettere, e alla commissione francese preposta alla pubblicazione delle opere dello stesso Borghesi. I contenitori 20-27 raggruppano, fra l’altro, una selezione delle tavole di grande formato «cromo-litografiche» dell’opera di De Rossi, Musaici cristiani e saggi dei pavimenti delle chiese di Roma anteriori al secolo XV, Roma 1872-1899. I contenitori 28-35, come si evince anche dalle intestazioni presenti sul dorso di ciascuna cartella, contengono di* CIT.: Lasc. De Rossi, seguito da numero arabo.
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I FONDI : LASC . DE ROSSI
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— [FERRAJOLI ]
plomi di accademie e di istituzioni scientifiche, bollettari di ricevute per gli abbonamenti al Bullettino di archeologia cristiana, ricordi di fanciullezza, attestati di studi, autografi di vario genere. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 241, 255 nt. 124, 264, 279 nt. 86; M. BUONOCORE, Theodor Mommsen e gli studi sul mondo antico. Dalle sue lettere conservate nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Napoli 2003 (Pubblicazioni dell’Istituto di diritto romano e dei diritti dell’Oriente mediterraneo [dell’]Università di Roma «La Sapienza», 79), passim [per l’edizione di numerose lettere di Theodor Mommsen conservate nel fondo]. Per i documenti di interesse epigrafico, M. BUONOCORE, Il Lascito G.B. de Rossi, in ID., Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 274-281.
Marco Buonocore [FERRAJOLI] Ferrajoli. [Manoscritti] (pp. 419-420); Autografi Ferrajoli (pp. 420-427). Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Ferrajoli (II, pp. 822-823).
La collezione fu intrapresa a Roma da Giuseppe Ferrajoli (1798-1870), originario di Piperno (oggi Priverno, in provincia di Latina), trasferitosi nel 1810 a Roma ove fu artefice di una brillante ascesa sociale che lo condusse, da semplice computista, a divenire rappresentante generale e capo d’amministrazione del principe Alessandro Torlonia (1800-1886) nell’amministrazione «cointeressata» dei sali e tabacchi, nel 1852 marchese di Filacciano, e infine, nel 1855, gestore dell’amministrazione governativa della Regìa pontificia degli stessi generi di monopolio. Con i larghi mezzi accumulati da Giuseppe, che tra l’altro fu anche proprietario e amministratore terriero e tra i fondatori di una delle prime società edilizie capitoline, maggiore e più consapevole apporto alla collezione (collocata nel palazzo familiare a Piazza Colonna) recarono i suoi figli Gaetano (1838-1890) e Alessandro (1846-1919), attingendo al mercato librario romano assai rifornito e attivo nei decenni prima e dopo il 1870 per dispersioni e vendite di ragguardevoli biblioteche ecclesiastiche e private. Sostanzialmente estraneo alla passione bibliofila dei fratelli appare invece il terzo figlio maschio di Giuseppe, Filippo (1851-1926), marito dal 1886 di Natalia De Rossi (1866-1951), figlia di Giovanni Battista (1822-1894). I due fratelli Ferrajoli acquistarono nel 1871 i codici rimasti
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
nelle mani degli eredi di Michelangelo Lanci (1779-1867), nel 1888 quelli venduti da Paolo Alerame Spinola († 1939), della prelatura romana della sua famiglia, tra il 1888 e il 1890 quelli venduti dal conte M. PolitiFlamini e i manoscritti di Clemente Cardinali (1789-1839) e di Pietro Ercole Visconti (1802-1880). Ma in linea di massima sembra si possa escludere che siano mai state incorporate intere biblioteche; gli acquisti avvenivano per lo più sui cataloghi delle grandi librerie antiquarie italiane e straniere. In questo modo pervennero alla collezione manoscritti e stampati – indica una nota stesa nel 1926 – «delle biblioteche Colonna, Borghese, Braschi, di Madame de Pompadour, di re Luigi Filippo di Francia, di Napoleone III, di più cardinali, di Gaetano Moroni, etc. di numerosi eruditi di cose romane, Cancellieri, Fea, Nibby». La biblioteca era aperta a consultazioni esterne ed era curata da un bibliotecario (fra gli anni Dieci e Venti del XX secolo lo era il conte Mario Tosi [18781950], studioso dei tornei, del Monte di Pietà romano e della società romana dell’Ottocento). Alla sua morte, nel 1890, Gaetano destinò alla Biblioteca Vaticana 23 stampati e 22 manoscritti (principalmente provenienti dal lascito del Lanci), pare modificando, col testamento del 3 gennaio 1890, precedenti disposizioni più favorevoli al governo italiano e in particolare alla Biblioteca Vittorio Emanuele II (alla quale furono lasciati solo alcuni «libri stampati in pergamena» e «gli opuscoli letterari, storici, politici» non già da essa posseduti). Ma i rapporti della famiglia con la Vaticana continuarono anche in seguito, favoriti dalla presenza della figlia di De Rossi (particolarmente legata a Giovanni Mercati, 1866-1957, scriptor greco dal 1898, quindi prefetto, 1919-1936, e infine cardinale bibliotecario e archivista, 1936-1957), che fra l’altro a più riprese si adoperò per assicurare alla Biblioteca la cospicua eredità scientifica ed erudita del padre. Così, dopo la morte di Filippo (1° febbraio 1926), assecondando una volontà già espressa da Alessandro, la biblioteca – approssimativamente stimata di 40.000 volumi, 2.500 opuscoli e 1.020 manoscritti – fu destinata alla Vaticana, nella quale fu trasferita tra il 12 marzo e il 15 maggio 1926. La biblioteca Ferrajoli è oggi suddivisa in autografi (Autografi Ferrajoli), manoscritti (Ferrajoli. [Manoscritti]) e stampati (Stampati Ferrajoli); ulteriori materiali in attesa di definitiva sistemazione sono nei Depositi A-E (specialmente in Dep. E 1-108). BIBLIOGRAFIA Per la storia della collezione, cfr. La «Raccolta prima» degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1990 (Studi e testi, 336; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 2), pp. V-XXV; Le Raccolte Ferrajoli e
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I FONDI : [ FERRAJOLI ]
— FERR . [MANOSCRITTI ]
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Menozzi degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1992 (Studi e testi, 351; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 3), pp. V-XXXVI; Le Raccolte Minervini e Odorici degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1993 (Studi e testi, 354; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 4), pp. V-LXXIII; La Raccolta e la Miscellanea Visconti degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 377; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 5), pp. VII-CXXIX, con ulteriori indicazioni bibliografiche; ma cfr. anche L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), pp. 602-603. Per un ricordo di consultazioni nella biblioteca Ferrajoli cfr. G. DE LUCA, Premessa, in M. TOSI, Il torneo di Belvedere in Vaticano e i tornei in Italia nel Cinquecento. Documenti e tavole, Roma 1945 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 10), pp. VII-X: IX-X. Per Alessandro, Gaetano, Giuseppe Ferrajoli, cfr. Dizionario biografico degli Italiani, XLVI: Feducci-Ferrerio, Roma 1996, rispettivamente alle pp. 421-425 (G. FAGIOLI VERCELLONE), 425-427 (G. FAGIOLI VERCELLONE), 427-431 (E. BARTOLONI), con numerose indicazioni bibliografiche.
Paolo Vian
FERRAJOLI. [MANOSCRITTI]* Il fondo (1.039 segnature, ma 1.038 elementi) comprende manoscritti legati in volumi o, in gran numero, con fogli sciolti in cartelle: essi recano spesso sulle risguardie della legatura brevi descrizioni – di mano di Gaetano o di Alessandro Ferrajoli – con indicazioni relative all’autografia, alle eventuali edizioni dei testi e talvolta, ma raramente, alla provenienza e al prezzo d’acquisto. Non sono sinora conosciuti cataloghi dei manoscritti della collezione quando era in possesso dei Ferrajoli (a meno che non si debba ricondurre a quel periodo l’indice su schede manoscritte in Dep. E 105-107, che fa riferimento a segnature sostanzialmente coincidenti con le attuali), né sono visibili oggi sui codici segnature pre-vaticane. È possibile che le attuali segnature siano state assegnate in Biblioteca Vaticana, probabilmente al momento della catalogazione, più sulla base di considerazioni di formato che di contenuto. Vale inoltre la pena di sottolineare che la linea di demarcazione fra manoscritti e autografi negli attuali fondi Ferrajoli è piuttosto labile, e si dà non di rado il caso di autografi che hanno il loro completamento nel fondo di manoscritti e viceversa. I Ferr. 978-1031, trasferiti nel fondo solamente dopo la catalogazione a stampa (ultimata nel 1960) ad opera di Francesco Luigi Berra (1888* CIT.: Ferr., seguito da numero arabo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
1982, scriptor latino dal 1931), raccolgono opere per buona parte autografe del filologo e letterato fanese Michelangelo Lanci, lasciate alla Vaticana da Gaetano Ferrajoli con testamento del 3 gennaio 1890, e inizialmente inserite nel fondo Vaticano latino con i numeri 10403-10455. I Ferr. 1032-1039 rappresentano invece recuperi recenti dagli Stampati Ferrajoli, a motivo della presenza di note o sezioni manoscritte. BIBLIOGRAFIA Per i manoscritti del Lanci, cfr. [I. CARINI], Libri e manoscritti lasciati alla Biblioteca Vaticana dal march. Gaetano Ferrajoli, in [ID.], Di alcuni lavori ed acquisti della Biblioteca Vaticana nel pontificato di Leone XIII, Roma 1892, pp. 153-187. Per materiale d’interesse bresciano, cfr. G. MORELLI, Manoscritti bresciani nel «Fondo Ferrajoli» della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Quaderni camuni 10 (1987), nr. 40, pp. 309-324 [con indicazioni anche per il fondo Autografi Ferrajoli]. Per il manoscritto greco Ferr. 830, cfr. E. FOLLIERI, L’originale greco di una leggenda in slavo su san Pietro, in Analecta Bollandiana 74 (1956), pp. 115-130: 115-116; M. CAPALDO, Tradizione greca e slava degli Acta fabulosa di san Pietro (BHG 1485f), in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 39 (2002), pp. 93-143: 93. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Ferrajoli, I: Codices 1-425, recensuit F.A. BERRA (…), in Bibliotheca Vaticana 1939; II: Codices 426-736, (…), in Bibliotheca Vaticana 1948; III: Codices 737-977, (…), in Bibliotheca Vaticana 1960 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti).
Paolo Vian
AUTOGRAFI FERRAJOLI* Gli autografi sono attualmente suddivisi in sette raccolte: Raccolta prima, Raccolta Ferrajoli, Raccolta Menozzi, Raccolta Minervini, Raccolta Odorici, Raccolta Visconti, Miscellanea Visconti. Dalla seconda alla sesta ed ultima raccolta gli autografi sono ordinati alfabeticamente con riferimento al cognome (o al nome) dell’estensore, mentre nella Raccolta prima sono ordinati secondo l’originario sistema di conservazione, cioè in base alle categorie nelle quali sono stati suddivisi i personaggi; nella Miscellanea Visconti, ordinata solo negli anni Novanta del XX secolo, gli autografi sono disposti con riferimento ai membri della famiglia Visconti rappresentati, in successione cronologica. Rispetto alla Raccolta prima * CIT.: Autogr. Ferr., seguito da indicazione specifica per ciascuna sezione.
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I FONDI : FERR . [ MANOSCRITTI ]
— AUTOGR. FERR .
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le altre sei raccolte si caratterizzano per alcuni tratti distintivi. Cronologicamente, aumentano sensibilmente gli autografi del XVIII e del XIX secolo; dal punto di vista delle categorie sociali, diminuiscono nobili e regnanti, ecclesiastici e religiosi e aumentano i borghesi; dal punto di vista nazionale, sono preponderanti gli autografi italiani (fra i non italiani vanno segnalati nella Raccolta Ferrajoli quelli inglesi e in particolare le lettere indirizzate allo zantiota Andreas Kalvos [o Calbo, 1792-1869]); dal punto di vista della consistenza, infine, aumentano i nuclei cospicui di lettere o di documenti relativi a un unico personaggio. Non è noto quando furono acquistati dai Ferrajoli gli autografi che si ricollegano a Giacinto Menozzi, Giulio Minervini e Federico Odorici, né quando il fondo fu suddiviso nelle attuali partizioni. Ma la presenza, nelle diverse raccolte, di autografi che sembrano trovare completamento in altre raccolte induce a credere che la suddivisione sia successiva all’entrata degli autografi in Vaticana e sia avvenuta (forse al momento della prima inventariazione tra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta del XX secolo) estrapolando nuclei più consistenti legati a un personaggio o a una famiglia (Giacinto Menozzi, Giulio Minervini, Federico Odorici, famiglia Visconti). L’imperfezione dell’operazione spiegherebbe la presenza di autografi appartenenti alla medesima serie in raccolte diverse: essa sarebbe dunque il relitto di un’unità primitiva dissolta dall’articolazione in raccolte. Ma rimangono comunque poco chiari i criteri con i quali si è proceduto nella suddivisione degli elementi. Appare invece certo che in un primo momento gli autografi della Raccolta Ferrajoli (o almeno parte di essi) furono collocati in coda alla raccolta dei manoscritti (di qui il numero più elevato di manoscritti rispetto alla consistenza attuale nella ricordata stima complessiva della biblioteca Ferrajoli al momento della sua entrata in Vaticana), talvolta riuniti in volume, altre volte raccolti in buste per categorie o per singoli personaggi. Il confine tra autografi e manoscritti, dunque ridefinito in Biblioteca Vaticana dopo il 1926, va perciò considerato piuttosto labile, perché alcuni elementi del fondo Manoscritti hanno un completamento in elementi del fondo Autografi, e viceversa. Non si può, infine, escludere che, prima della costituzione in Vaticana, negli anni Ottanta del XX secolo, del fondo aperto degli Autografi Vaticani (cfr. supra, p. 336, s.v.), agli autografi di provenienza Ferrajoli siano stati aggiunti piccoli nuclei di autografi di provenienza diversa, in parte anche Ferrajoli, ma giunti successivamente all’accessione della biblioteca nel 1926 (così sembra sia avvenuto per un pacco di schizzi e autografi inviati da Natalia Ferrajoli De Rossi nell’estate 1949).
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Raccolta prima* La raccolta (3.381 autografi), così denominata negli anni Ottanta del XX secolo, è attualmente costituita da quattordici volumi che recano la legatura originale con la quale erano conservati nella biblioteca Ferrajoli e da sette contenitori nei quali, alla metà degli anni Ottanta (cioè al momento della prima redazione dell’inventario a stampa), sono stati riuniti gli autografi che erano inseriti, sciolti, nei volumi originali. I sette contenitori hanno materialmente colmato le lacune tra i volumi (mancano quelli numerati 6, 8, 9-10, 16-18) che senz’altro precedono l’entrata della raccolta in Vaticana. Secondo una prassi diffusa nel XIX secolo nell’allestimento e nell’ordinamento delle collezioni di autografi, gli elementi erano raggruppati secondo le categorie degli estensori. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA La «Raccolta prima» degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1990 (Studi e testi, 336; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 2). Per l’incunabolo in Autogr. Ferr., Racc. prima, XIX, ff. 19r-30v, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I: A-C, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380), sub nr. C-459.
Raccolta Ferrajoli** La più eterogenea e numericamente la più consistente dell’intero fondo (11.645 autografi per 13.476 ff., distribuiti in 87 contenitori), la Raccolta Ferrajoli costituisce quanto rimane della raccolta originaria dalla quale sarebbero state tratte le altre raccolte. BIBLIOGRAFIA Per autografi di Vincenzo Gioberti (1801-1852), cfr. A. LEGGIERO, Le carte giobertiane degli Autografi Ferrajoli presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XII, Città del Vaticano 2005 (Studi e testi, 430), pp. 261-304. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Le Raccolte Ferrajoli e Menozzi degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1992 (Studi e testi, 351; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 3), pp. 1-506 [inventario; l’indice, alle pp. 537-672, è cumulativo per le due raccolte]. * CIT.: Autogr. Ferr., Racc. prima, seguito dal numero romano del volume e arabo dei fogli. ** CIT.: Autogr. Ferr., Racc. Ferr., seguito dal numero arabo dei fogli.
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I FONDI : AUTOGR . FERR .
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Un precedente inventario dattiloscritto, compilato da Franz Werlen nel 1967 e in uso sino agli anni Novanta del XX secolo, si trova in Autogr. Ferr., Racc. Ferr., cont. 88.
Raccolta Menozzi* Numericamente la più esigua del fondo (818 autografi per 1.732 ff., distribuiti in otto contenitori), la raccolta è legata a Giacinto Menozzi (1816-1885), di Reggio Emilia, avvocato, prima libraio presso la libreria Zanichelli di Modena e poi di Bologna (1859-1870), quindi dal 1871 vicebibliotecario della Biblioteca del Senato a Roma, di cui fu dal 1881 bibliotecario-archivista (ma continuando a collaborare col fratello Pietro nella conduzione di una libreria antiquaria, alla fine trasferita a Roma e diretta dal nipote Vincenzo). Il ruolo ricoperto da Menozzi condiziona e determina il genere di autografi presente nella raccolta: una sorta di galleria del mondo politico italiano di fine Ottocento. BIBLIOGRAFIA Sulla figura di Menozzi, M.T. BONADONNA RUSSO, Avventure del tempo buzzurro, in Strenna dei Romanisti 66 (2005), pp. 85-103; EAD., Storia della Biblioteca del Senato (18481950), Roma 2005, passim. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Le Raccolte Ferrajoli e Menozzi degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1992 (Studi e testi, 351; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 3), pp. 507-535 [inventario; l’indice, ibid., pp. 537-672, è cumulativo per le due raccolte]. Un precedente inventario dattiloscritto, compilato da Franz Werlen nel 1969 e in uso sino agli anni Novanta del XX secolo, si trova in Autogr. Ferr., Racc. Menozzi, cont. 9.
Raccolta Minervini** La raccolta (2.396 autografi per 4.658 ff., distribuiti in 16 contenitori) comprende soprattutto la corrispondenza ricevuta da Giulio Minervini (1819-1891), antiquario e archeologo, dal 1851 alla morte segretario perpetuo dell’Accademia Pontaniana di Napoli, promotore – con l’epigrafista gesuita Raffaele Garrucci (1812-1885) – della nuova serie del Bullettino archeologico napoletano (1852-1858), ispettore del Museo Nazionale di Napoli per la Sezione Epigrafia e Numismatica, bibliotecario (18671887) alla Biblioteca Universitaria di Napoli. Si può pensare che la rac* CIT.: Autogr. Ferr., Racc. Menozzi, seguito dal numero arabo dei fogli. ** CIT.: Autogr. Ferr., Racc. Minervini, seguito dal numero arabo dei fogli.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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colta sia stata acquisita dai Ferrajoli dopo la morte, nel 1890, di Gaetano (premorto al Minervini e del quale mancano, come invece avviene negli autografi di altre raccolte, note e appunti) e quindi in particolare da Alessandro. Vari elenchi con descrizioni delle lettere e sommarie indicazioni sul loro contenuto, forse stesi al momento della vendita della raccolta, si trovano nel manoscritto Ferr. 886, ff. 79r-141v. BIBLIOGRAFIA Per i documenti di interesse epigrafico, M. BUONOCORE, Autografi Ferrajoli-Minervini, in Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 76-81.
ID.,
STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Le Raccolte Minervini e Odorici degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1993 (Studi e testi, 354; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 4), pp. 1-95 [inventario; l’indice, ibid., pp. 385-444, è cumulativo per le due raccolte]. Un precedente inventario dattiloscritto, compilato da Franz Werlen nel 1971 e in uso sino agli anni Novanta del XX secolo, si trova in Autogr. Ferr., Racc. Minervini, cont. 17.
Raccolta Odorici* La raccolta (6.450 autografi per 11.698 ff., distribuiti in 33 contenitori) si ricollega a Federico Odorici (1807-1884), storico di Brescia, conservatore dell’Archivio antico del Municipio di Brescia (ca. 1853-1862), primo bibliotecario della Biblioteca Nazionale di Parma (1862-1875) e dal 1875 prefetto della Biblioteca Braidense di Milano. La raccolta contiene, oltre a carte e lettere ricevute da Federico e dal padre Odorico, anche corrispondenze e autografi di altri personaggi che già il padre aveva cominciato a collezionare e che il figlio incrementò. L’autografoteca godeva già di una certa notorietà prima dell’acquisizione da parte dei Ferrajoli: il 27 novembre 1863 Carlo Milanesi (1816-1867) interpellò Federico Odorici per sapere se «nella Raccolta Odorici» vi fossero lettere di Vittorio Alfieri (1749-1803). Si può pensare che la raccolta sia stata trasferita a Roma tra il 1887 e il 1890 e sia stata quindi acquistata dai Ferrajoli ancora vivente Gaetano. La raccolta vaticana va accostata alla omonima raccolta conservata nella Biblioteca Civica Queriniana di Brescia (240 unità inventariali con materiali databili dall’XI al XIX secolo), che contiene, oltre alle carte di lavoro dell’Odorici, documenti da lui * CIT.: Autogr. Ferr., Racc. Odorici, seguito dal numero arabo dei fogli.
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I FONDI : AUTOGR . FERR .
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utilizzati nei suoi lavori storici, lettere a lui indirizzate, copie di lettere da lui spedite e documenti e lettere di altri raccolti come autografi. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Le Raccolte Minervini e Odorici degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1993 (Studi e testi, 354; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 4), pp. 97-383 [inventario; l’indice, ibid., pp. 385-444, è cumulativo per le due raccolte]. Un precedente inventario dattiloscritto, compilato da Franz Werlen nel 1972 e in uso sino agli anni Novanta del XX secolo, si trova in Autogr. Ferr., Racc. Odorici, cont. 34. Per la raccolta bresciana: BIBLIOTECA CIVICA QUERINIANA, Catalogo inventariale dei manoscritti della raccolta Odorici, a cura di R. ZILIOLI FADEN, Brescia 1988 (Istituti culturali del Comune di Brescia. Materiali e studi per la storia locale, 6).
Raccolta Visconti* La raccolta (6.522 autografi per 7.781bis ff., distribuiti in 58 contenitori) comprende corrispondenze e carte di quattro generazioni della famiglia Visconti, «una dinastia di archeologi che ha governato gli interessi monumentali della città [di Roma] per lo spazio di cento e due anni (1768-1870)» (R. Lanciani): dal capostipite Giovanni Battista (1722-1784), trasferitosi a Roma dalla nativa Vernazza (La Spezia), ai suoi figli Ennio Quirino (1751-1818), Filippo Aurelio (1754-1831), Alessandro (1757-1835), al figlio di Alessandro, Pietro Ercole (1802-1880), al nipote di Pietro Ercole, Carlo Ludovico (1828-1894). Nella raccolta, oltre alle carte direttamente pertinenti alla famiglia Visconti, ve ne sono altre (soprattutto autografi anteriori al XVIII secolo) collezionate da Pietro Ercole. All’interno della raccolta si segnalano due nuclei compatti e ben individuabili: carte e lettere relative alla Pontificia Accademia Romana di Archeologia, di cui Pietro Ercole fu segretario perpetuo dal 1830 al 1880, ma della quale avevano già fatto parte anche gli zii Filippo Aurelio e Alessandro e nella quale avrebbe avuto un ruolo anche il nipote Carlo Ludovico; e lettere indirizzate a ministri dell’Interno dello Stato Pontificio, forse raccolte da Pietro Ercole per incrementare la sua collezione al momento della dispersione degli archivi pontifici negli anni 1848-1849. Appare probabile che sia stato Gaetano Ferrajoli negli anni 1887-1889 ad acquisire le carte di Pietro Ercole Visconti, che aveva raccolto anche documenti del prozio Giovanni Battista e degli zii Filippo Aurelio ed Ennio Quirino, oltre naturalmente a quelli del padre Alessandro. L’acqui* CIT.: Autogr. Ferr., Racc. Visconti, seguito dal numero arabo dei fogli.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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sto sembra sia avvenuto da Felice Aurelio Visconti, figlio illegittimo di Pietro Ercole, autore della dispersione della biblioteca familiare. Più o meno nello stesso periodo, tra il 18 luglio e il 1° settembre 1888, la Santa Sede infatti acquistò «dall’erede dell’estinto barone Pietro Ercole Visconti» un cospicuo nucleo di carte della famiglia Visconti, che furono successivamente distribuite fra l’Archivio Vaticano (Archivio Segreto Vaticano, Misc., Arm. XV, 158-182), la Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 1030110401, 10820, 10834) e l’Archivio Storico dei Musei Vaticani (buste I-IV). Ma altre carte della famiglia Visconti sono conservate presso l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte in Roma. BIBLIOGRAFIA Per i documenti di interesse epigrafico, M. BUONOCORE, Autografi Ferrajoli-Visconti (AF); Autografi Ferrajoli-Visconti (G-Z), in ID., Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 20-24, 30-33. Per la citazione iniziale relativa alla famiglia Visconti, cfr. R. LANCIANI, Carlo Lodovico Visconti, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma 22 (1894), pp. 259-260: 259. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA La Raccolta e la Miscellanea Visconti degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 377; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 5), pp. 1-533 [inventario; l’indice, alle pp. 615-773, è cumulativo per le due raccolte; alle pp. LXXXI-XCVIII, CIII-CVI, CVII-CX, indicazioni sui materiali viscontiani conservati in Archivio Segreto Vaticano e nell’Archivio Storico dei Musei Vaticani sulla base dell’elenco stilato al momento dell’acquisto dei documenti da parte della Santa Sede (an. 1888); alle pp. CXI-CXVIII, elenco dei documenti relativi a membri della famiglia Visconti nel fondo Autografi e documenti Patetta; alle pp. CXIX-CXXV elenco dei documenti d’interesse viscontiano nei carteggi di Giovanni Battista De Rossi (Vat. lat. 1423814295)]. Un precedente inventario dattiloscritto, compilato da Franz Werlen nel 1971 e in uso sino agli anni Novanta del XX secolo, si trova in Autogr. Ferr., Racc. Visconti, cont. 59. Per i documenti viscontiani presso l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma: Schede dei manoscritti Lanciani, a cura di M.P. MUZZIOLI e P. PELLEGRINO, in Rivista dell’Istituto Nazionale d’Archeologia e Storia dell’Arte, ser. III, 14-15 (1991-1992), pp. 399-422; 17 (1994), pp. 225-312 [i manoscritti di provenienza viscontiana sono segnalati in VIAN, La Raccolta e la Miscellanea Visconti, cit., pp. CXXV-CXXVIII].
Miscellanea Visconti* La Miscellanea (539 autografi per 1.819 ff., distribuiti in dieci contenitori), ordinata negli anni Novanta del XX secolo, contiene carte di (o * CIT.: Autogr. Ferr., Misc. Visconti, seguito dal numero arabo dei fogli.
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I FONDI : AUTOGR . FERR .
— CARTE FILIPPI
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pertinenti a), collettivamente, Giovanni Battista, Ennio Quirino, Filippo Aurelio, Alessandro Visconti (cont. 1) e, singolarmente, di Filippo Aurelio (cont. 2, 2bis, 3-4), Alessandro (cont. 5, 5bis), Pietro Ercole (cont. 6-8; ma nel cont. 8 c’è anche un autografo di Carlo Ludovico). A differenza della Raccolta, che comprende soprattutto (ma non esclusivamente) corrispondenze, la Miscellanea raccoglie in primo luogo carte erudite, note e appunti dei vari rappresentanti della famiglia Visconti. Dalle carte Visconti pervenute con la biblioteca Ferrajoli sembra sia stato prelevato del materiale trasferito nell’Archivio della Biblioteca (ad opera di Stanislas Le Grelle, 1874-1957, scriptor aggiunto onorario dal 1903) e negli Autografi e documenti Patetta (ad opera di Marie-Hyacinthe Laurent, 1906-1968, scriptor latino dal 1949). STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA La Raccolta e la Miscellanea Visconti degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 377; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 5), pp. 535-613 [inventario; l’indice, ibid., pp. 615-773, è cumulativo per le due raccolte].
Paolo Vian CARTE FILIPPI* Il fondo (18 segnature, per altrettanti elementi, in contenitori con carte per lo più sciolte) raccoglie documenti (dalla prima metà del XVI secolo: corrispondenze, note amministrative, testi vari, anche dattiloscritti e stampati) ricollegabili a vari membri della famiglia Filippi, nobili di Roma e Velletri. I documenti, superstiti alla distruzione durante la seconda guerra mondiale dell’archivio familiare conservato nel palazzo avito di Velletri, furono donati alla Biblioteca Vaticana il 22 novembre 1983 dal conte Leone Filippi, ultimo rappresentante maschio della famiglia, brigadiere generale in congedo della Guardia Nobile di Sua Santità. BIBLIOGRAFIA Sulla famiglia, T. BERTUCCI, in V. SPRETI, Enciclopedia storico-nobiliare italiana. Famiglie nobili e titolate viventi riconosciute dal Regio Governo d’Italia, III, Milano 1930, p. 178, s.v.
Paolo Vian * CIT.: Carte Filippi, seguito dal numero arabo del contenitore.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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CARTE FRANCIA* Il fondo (organizzato, nell’attuale ordinamento provvisorio, in 596 segnature) si riconnette alla figura di Ennio Francia (1904-1995), nato a Roma da modesta famiglia marchigiana, formatosi nel Seminario Romano, sacerdote dal 1928, dagli anni Trenta impiegato nella Curia Romana, ove fu successivamente «scrittore» della Congregazione del Concilio (1932), «officiale» della Dataria Apostolica (1937), «sostituto notaro» della Congregazione del S. Uffizio (1938), prima «addetto» (1939) e poi «minutante» (1940) della Sezione Affari ordinari della Segreteria di Stato, divenendo infine, nel 1956, canonico di S. Pietro in Vaticano. Francia fu autore di pubblicazioni su temi di storia dell’arte sia moderna – fra l’altro, sulle vicende della costruzione della basilica di S. Pietro da Michelangelo al Bernini, con ricorso alla documentazione dell’Archivio della Reverenda Fabbrica – sia contemporanea, ma anche di saggi e studi su figure della letteratura e dell’arte italiana e francese dei secoli XVIII-XX, da Chateaubriand a Canova, da Stendhal a Paul Claudel, o su personaggi del cattolicesimo contemporaneo. Membro del Gruppo dei Romanisti, attivo come giornalista e critico d’arte (fra l’altro, per Il Popolo, il Notiziario d’Arte, e L’osservatore romano), fu animatore a Roma, dall’inizio degli anni Quaranta del XX secolo, della Messa degli Artisti, ufficialmente istituita nel 1951, e insediata nel 1953 nella basilica di S. Maria in Montesanto, a Piazza del Popolo. Proprio nella veste di responsabile dell’Unione Nazionale delle Messe degli Artisti diede inoltre il primo impulso alla creazione della collezione d’arte moderna e contemporanea dei Musei Vaticani, proponendo nel 1956 a Pio XII (19391958) di iniziare una raccolta tradottasi più tardi, col favore di Paolo VI (1963-1978), nella Collezione d’Arte Religiosa Moderna inaugurata nel 1973. I materiali che costituiscono il fondo, giunti in Biblioteca Vaticana secondo la volontà di Francia all’indomani della sua scomparsa, rispecchiano la molteplicità degli interessi e delle attività del prelato e scrittore. Essi sono stati solo sommariamente ordinati, e non sono ancora consultabili perché in attesa della maturazione archivistica di carte e carteggi, che hanno spesso un contenuto privato. Vi sono presenti, fra l’altro: carte di studio e materiali legati alle pubblicazioni di Francia (con stesure manoscritte e dattiloscritte, o bozze corrette, di suoi lavori, spesso corredate di documentazione fotografica, o con estratti di stampa); copiosa corrispondenza, per lo più passiva, con artisti, intellettuali, edi* CIT.: Carte Francia, seguito da numero arabo del contenitore.
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I FONDI : CARTE FRANCIA
— ARCH. GATTI
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tori, ecclesiastici e religiosi, uomini politici, oltre che con i familiari; raccolte, per lo più organizzate, di ritagli di quotidiani, e stesure dattiloscritte di articoli giornalistici; documentazione dell’attività pastorale, istituzionale, organizzativa di Francia nei diversi ambiti che lo videro coinvolto; materiali fotografici sia a carattere personale sia legati agli interessi di studio e di lavoro; documenti vari di natura familiare e personale; scritti a carattere diaristico o d’introspezione, e qualche abbozzo letterario; non mancano autografi e opere di artisti, intellettuali e musicisti contemporanei che furono in vario modo in relazione con Francia. Alcune segnature del fondo sono vacanti perché gli elementi corrispondenti (manoscritti, stampe, documenti d’archivio) sono stati dislocati in altri fondi della Biblioteca. Si ricorda, infine, che insieme al materiale presente nel fondo pervennero alla Vaticana anche numerosi stampati che furono trasmessi al competente Dipartimento, e quindi dispersi fra i diversi fondi della Raccolta Generale. BIBLIOGRAFIA Su Francia, cfr. A. D’AMBROSIO, Ennio Francia, in Strenna dei Romanisti 56 (1995), pp. 580-581; ID., Mons. Ennio Francia, il prete degli artisti, in Strenna dei Romanisti 61 (2000), pp. 153-166; Romanisti di ieri. Sommario di notizie bibliografiche dei Soci scomparsi fino al 2002, redatto a cura di M. BARBERITO, U. MARIOTTI BIANCHI, A. MARTINI, ed A. RAVAGLIOLI, Roma 2002, p. 61. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Un inventario a uso interno, che riflette l’ordinamento provvisorio, è accluso al fondo.
Francesco D’Aiuto ARCHIVIO GATTI* Il fondo (22 fascicoli, con carte per lo più sciolte, in 23 contenitori) conserva copia fotostatica della documentazione – riguardante essenzialmente la topografia, l’archeologia e l’epigrafia di Roma antica e del suburbio – prodotta e raccolta dai tre archeologi, topografi ed epigrafisti romani della famiglia Gatti: Giuseppe (1838-1914), epigrafista, dal 1892 direttore dell’Ufficio Scavi di Roma e membro della Commissione Archeologica Comunale di Roma (le sue schede epigrafiche, donate alla Vaticana l’8 giugno 1920, costituiscono ora i Vat. lat. 15247-15289), figura particolarmente vicina a Giovanni Battista De Rossi (1822-1894); suo * CIT.: Arch. Gatti, seguito da numero arabo del contenitore.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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figlio Edoardo (1875-1928), disegnatore presso la Soprintendenza Archeologica e incaricato dell’aggiornamento della Forma Urbis di Rodolfo Lanciani (1845-1929); e Guglielmo (1905-1981), figlio di Edoardo, che dopo aver partecipato fra l’altro agli scavi dell’Ara Pacis e delle navi di Nemi passò alla Ripartizione Antichità e Belle Arti del Comune di Roma, dove divenne direttore dei Musei, Monumenti e Scavi nel 1970. La copia di questo importante e in gran parte inedito materiale, attualmente conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, è stata donata nel febbraio 1990 alla Biblioteca Vaticana per una più agevole consultazione, e si colloca così accanto agli archivi originali di Gaetano Marini (1742-1815), di Giovanni Battista De Rossi, di Henry M. Stevenson senior (1818-1890) e di Rodolfo Lanciani depositati alla Vaticana (che costituiscono, rispettivamente, i Vat. lat. 9020-9154, 10512-10543 + 14238-14295, 10547-10587, 13031-13047 + 15216-15229). Attualmente i ventidue fascicoli sono stati sistemati in ventitré contenitori, nei quali la documentazione è così ripartita (per una più dettagliata descrizione e per ulteriori dati circa la formazione del fondo si rimanda alla relazione dattiloscritta di Ferruccio Ferruzzi in data 31 dicembre 1985, acclusa al fondo): fasc. 1: Taccuini-Regioni Varie (diviso in due sezioni); fasc. 2-3: Regioni I-II; fasc. 4: Regione III; fasc. 5: Regione IV; fasc. 6: Regione V; fasc. 7: Regione VI; fasc. 8: Regione VII; fasc. 9: Regione VIII; fasc. 10: Regione IX; fasc. 11: Regione X; fasc. 12: Regione XI; fasc. 13: Regione XII; fasc. 14: Regione XIII; fasc. 15: Regione XIV (diviso in due sezioni: parte prima e parte seconda); fasc. 16: Regione XV; fasc. 17: Regione XVI; fasc. 18: Regione XVII; fasc. 19: Regione XVIII; fasc. 20: Regione XIX; fasc. 21: Scavi Metropolitana; fasc. 22: Fuori Roma [con le seguenti località: Acque Albule, Albano Laziale, Anagni, Anzio, Aquileia, Ariccia, Capestrano, Carsoli, Casalotto, Castel Fusano, Castel Gandolfo, Castel Porziano, Ceccano, Cesano di Roma, Ciampino, Colonna, Fiumicino, Frattocchie, Gallicano, Gemona, Genzano, Grottaferrata, Ladispoli, Lanuvio (Civita Lavinia), Licenza (Villa di Orazio), Marino, Montelibretti, Orte, Ostia, Palestrina, lago di Paola, Pompei, Rocca di Papa, Ronciglione, Sardegna (Forum Traiani), Segni, Scutino (presso Sassoferrato), Subiaco, Terracina, Tivoli, Tuscania, Velletri, Vicovaro, Villa Adriana, Zagarolo; infine: Varie (ritrovamenti vari)]. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 231, 264, 279 nt. 86 (sulla presenza di Giuseppe Gatti in Vati-
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— INTR .-ES.
cana, e su altri suoi materiali conservati in Biblioteca). Per i documenti di interesse epigrafico, M. BUONOCORE, Il «fondo Gatti», in ID., Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 128-132.
Marco Buonocore INTROITI-ESITI* Il fondo (94 segnature, per altrettanti elementi), entrato in Biblioteca Vaticana nel 1896 – probabilmente dalla Prefettura dei Palazzi Apostolici –, è costituito dai libri di conti della Casa pontificia, retta dal magister domus (in seguito maior domus), per i pontificati da Gregorio XIII (1572-1585) a Pio VI (1775-1799), precisamente dal 1578 al 1782. I libri erano redatti in due esemplari; in linea di massima, una serie si conserva presso la Biblioteca Vaticana, l’altra all’Archivio di Stato di Roma; di fatto, la divisione è stata mal operata e si riscontrano in ciascuna delle due collezioni lacune e doppioni. Una serie parallela relativa alla Dataria Apostolica si trova nei Vat. lat. 10599-10605. Queste serie non devono essere confuse con la serie Introitus et Exitus che appartiene al fondo Camera Apostolica dell’Archivio Vaticano, e che concerne la contabilità generale della Sede Apostolica. Il fondo comprende 91 volumi, ai quali si aggiungono due volumi (Intr.-Es. 92-93) della contabilità della tesoreria segreta di Clemente VIII (1592-1605) e uno (Intr.-Es. 94) di quella di Gregorio XV (1621-1623). STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Introiti ed esiti 1-94. Inventario, a cura di Giovanni MORELLO, 1974 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 441 rosso]. Per l’inventario della serie dell’Archivio di Stato di Roma, che completa quella della Biblioteca Vaticana, cfr. G. RAMACCIOTTI, Gli archivi della Reverenda Camera Apostolica; con inventario analitico-descrittivo dei registri camerali conservati nell’Archivio di Stato di Roma nel fondo Camerale primo, Roma 1961, pp. 185-198.
Louis Duval-Arnould Christine M. Grafinger
* CIT.: Intr.-Es., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
LASINIO* Il fondo è costituito dalla corrispondenza e dalle carte (appunti, studi preliminari, bozze, descrizioni di manoscritti orientali, note di filologia semitica, documenti biografici, fotografie, estratti e opuscoli a stampa) del semitista Fausto Lasinio (1831-1914), docente (dal 1858) di lingue orientali presso l’Università di Siena, successivamente di lingue indogermaniche all’Istituto di Studi Superiori di Firenze, appena eretto, poi (dal 1862) di lingue semitiche comparate all’Università di Pisa e infine (dal 1873) della stessa disciplina, in aggiunta alla cattedra di lingua ebraica, ancora presso l’Istituto fiorentino. Coltivò anche interessi di lessicografia italiana, in particolare per le voci italiane derivate dalle lingue orientali, e fu accademico corrispondente (dal 1877) e poi segretario (dal 1890 al 1897) dell’Accademia della Crusca. Il fondo è suddiviso in due parti: nella prima (35 contenitori con 6.319 fogli), comprendente il carteggio, le singole unità sono raccolte in serie alfabetica per mittenti, disposte internamente in ordine cronologico; della seconda parte (precedentemente collocata in Dep. B 157-166), comprendente le carte, si sono intrapresi solo di recente ordinamento e inventariazione. La biblioteca di Lasinio è confluita, non organizzata in fondo autonomo, nelle raccolte della Biblioteca Umanistica presso l’Università di Firenze. BIBLIOGRAFIA Su Lasinio cfr. D. COMPARETTI, Sugli studi ebraici in Italia e sul prof. Lasinio, in Rivista italiana 3, nr. 104 (15 settembre 1862), pp. 1690-1692; M. STEINSCHNEIDER, Eine Stimme aus Italien über das Studium des Bibeltextes, in Hebräische Bibliographie 5 (1862), pp. 57-59; A. DE GUBERNATIS, Matériaux pour servir à l’histoire des études orientales en Italie, Paris 1876, pp. 141-146; Dizionario biografico degli scrittori contemporanei, diretto da A. DE GUBERNATIS, Firenze 1879, pp. 614-615, s.v.; A. DE GUBERNATIS, Dictionnaire international des écrivains du jour, II, Florence 1890, p. 1321, s.v.; ID., Dictionnaire international des écrivains du monde latin, Rome-Florence 1905, pp. 861-862, s.v.; Rivista degli studi orientali 5 (1913) [= Gli studi orientali in Italia negli ultimi cinquant’anni (1861-1911)], pp. 96-97, 378379 [con bibliografia di Lasinio]; F. S, In memoria di Fausto Lasinio, in Giornale della Società Asiatica Italiana 26 (1913-1914), pp. 317-320; Fausto Lasinio (1831-1914), in Rivista degli studi orientali 6 (1914-1915), pp. 1420-1421; I. PIZZI, Fausto Lasinio. Commemorazione, in Atti della R. Accademia delle Scienze di Torino 50 (1914-1915), pp. 303-307; ID., Fausto Lasinio, in Rassegna Nazionale 37, vol. 201 (1915), pp. 272-275; F. SCERBO, Fausto Lasinio, in Annuario [del R. Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento in Firenze] per l’anno accademico 1914-1915, Firenze 1915, pp. 169-170; F. TORRIGIANI, ibid., pp. III-IX: VIII-IX; U. CASSUTO, Lasinio, Fausto, in Encyclopaedia Judaica, X, Berlin 1934, col. 663; * CIT.: Lasinio, seguito dal numero arabo dei fogli.
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I FONDI : LASINIO
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— LEGAT.
G. LEVI DELLA VIDA, Lasinio, Fausto, in Enciclopedia italiana, XX, Roma 1950, p. 559; G. LANDUCCI, Sull’origine del linguaggio. Note e documenti, in Critica storica 18 (1981), pp. 223-263 [sulla polemica fra Domenico Comparetti e Graziadio Isaia Ascoli e sulla posizione assunta al riguardo da Lasinio; alla p. 233, in nt., menzione del fondo], R. PECA CONTI, Lasinio, Fausto, in Dizionario biografico degli Italiani, LXIII: Labroca-Laterza, Roma 2004, pp. 806-809 [con menzione di altri fondi d’interesse lasiniano, per lo più corripondenze, in biblioteche e archivi italiani]. Per i documenti di interesse epigrafico, M. BUONOCORE, Il carteggio di Fausto Lasinio, in ID., Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 126-128. STRUMENTI CATALOGRAFICI Un inventario del fondo è in preparazione a cura di Piergiorgio Parodi.
Piergiorgio Parodi LEGATURE* Su origine e primitiva composizione del fondo (attualmente 626 elementi) fa luce l’elenco di legature staccate, in Arch. Bibl. 113, il cui titolo recita: «Nota di legature smesse [(trovate e raccolte nell’antica legatoria situata sotto la sala delle nozze Aldobrandini da S. L. G. nel 1900) add. alia manus] che trovansi nell’armadio del Salone Sistino che ha per motto “Timere Deum ipsa est sapientia” e che si dovranno rimettere, s’è possibile, ai rispettivi mss o stamp. [fatta da Paolo Federici add. alia manus]». Il fondo, dunque, si formò a partire dal ritrovamento e dalla sistemazione, ad opera di Stanislas Le Grelle (1874-1957, scrittore aggiunto onorario dal 1903) e di Paolo Federici (1873-1969, custode in servizio dal 1897 al 1938), di un primitivo gruppo di legature staccate nel corso di restauri di codici e stampati eseguiti per lo più all’epoca di Leone XIII (1878-1903) e in piccola parte già sotto Pio IX (1846-1878), a quel che si desume dagli stemmi sulle nuove legature realizzate per i volumi in quell’occasione e in massima parte tuttora conservate su di essi. La consistenza di tale nucleo iniziale era di circa 400 unità, con l’aggiunta di «un gruppo d’incerti scompleti» d’entità imprecisata; ma l’elenco citato registra anche un discreto numero di aggiunte in epoche successive. D’altra parte, alcune legature, seguendo l’intenzione già espressa nel titolo della «Nota», furono invece in prosieguo di tempo estratte dal fondo e nuovamente applicate al codice da cui provenivano: ciò dovette avvenire presto, ad esempio, per quella del Vat. gr. 1319, come segnala già Arch. Bibl. 113, s.v.; e un discreto numero di legature antiche fu ri* CIT.: Legat., seguito da indicazioni differenti a seconda della serie.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
pristinato ancora nel 1977 (così, ad esempio, per i Vat. lat. 3602, 3626, 3838, 3839, 4034, 4157, 4165, 4258, 5667). Dalla struttura della «Nota» e dalle identificazioni ivi proposte – non sempre esatte o certe, ma verificate nel tempo e corrette a più riprese – trae origine anche l’attuale organizzazione del fondo in tre serie: «Legature identificate», nel citare le quali si premette la voce «Legatura» alla segnatura del codice o dello stampato d’origine (ad esempio Legat. Pal. lat. 50); «Legature non identificate», contraddistinte da un semplice numero d’ordine progressivo aggiunto a tale dicitura (ad esempio Legat. non id. 12); «Legature con identificazione provvisoria», per le quali si antepone all’indicazione «non identificata» una sigla, più o meno completa, indicativa del fondo di appartenenza del volume da cui la legatura proviene, aggiungendo in fine un numero arabo progressivo (ad esempio Legat. Pal. non id. 5, per un elemento di provenienza palatina). Attualmente la cresciuta consapevolezza dell’importanza delle legature sia per il loro interesse intrinseco sia per le informazioni che se ne possono ricavare per la storia di manoscritti e fondi librari induce a ridurne la sostituzione ai casi strettamente necessari; quando essa avviene, la legatura sostituita viene di norma a incrementare il fondo Legature, qualora non si ritenga preferibile una conservazione sotto altra collocazione (ad esempio, come «allegato» al manoscritto, duplicandone la segnatura con l’aggiunta d’una lettera A, B o simili). BIBLIOGRAFIA Qualche cenno in Legature papali da Eugenio IV a Paolo VI. Catalogo della mostra, [a cura di L. MICHELINI TOCCI], Biblioteca Apostolica Vaticana 1977, pp. XIV-XV.
Francesco D’Aiuto LIBRI MINUSCOLI* Il fondo, molto eterogeneo per tipologia e provenienza, deve il nome e il suo principale motivo di interesse alle dimensioni dei suoi elementi, talora minime. Da considerarsi ormai chiuso, esso è attualmente formato da 26 unità (distribuite in 21 segnature, alcune delle quali risultano bipartite: Libri minusc. 4A-B, 5A-B, 16, 16A, 18, 18A, 19, 19A), per la maggior parte stampati, con due manoscritti (Libri minusc. 17 e 18) e una raccolta di miniature. Tutti gli elementi, a eccezione di una cinque* CIT.: Libri minusc., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : LEGAT .
— LIBRI MINUSC .
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centina (Libri minusc. 13) e di uno stampato su seta del 1754 (Libri minusc. 11), risalgono ai secoli XIX e XX. L’origine del fondo e le vicende del suo progressivo incremento non sono del tutto chiarite. Si può, tuttavia, indicare come termine post quem per la sua creazione l’anno 1926, nel quale gli attuali Libri minusc. 1 e 2 vennero donati da Pio XI (1922-1939) alla Biblioteca (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 35r). Inizialmente il fondo fu denominato «Edizioni minuscole», come testimonia la presenza di etichette con tale dicitura applicate sulla custodia degli attuali Libri minusc. 1-15; tali segnature sono inoltre vergate a matita sulla risguardia o sul foglio di guardia anteriore dei nrr. 1-5: evidentemente non dovette in un primo momento essere prevista la possibilità di acquisire al fondo anche materiale manoscritto. La provenienza, come si accennava, è varia: alcuni elementi sono stati estratti in data imprecisata da altri fondi della Biblioteca, mentre altri sono stati immediatamente acquisiti al fondo. Non di rado si tratta di doni presentati ai pontefici (Pio XII, 1939-1958: Libri minusc. 18 e 18A; Giovanni XXIII, 1958-1963: Libri minusc. 16 e 16A; Paolo VI, 1963-1978: Libri minusc. 19 e 19A) e da questi trasmessi alla Vaticana, oppure direttamente offerti dal donatore alla Biblioteca (Libri minusc. 12 e 20). Tre stampati, uno armeno (Libri minusc. 9), un Corano custodito in una teca metallica (Libri minusc. 14), un Konversationlexikon anch’esso in una teca metallica (Libri minusc. 21), oltre a un libro litografato contenente un testo islamico (Libri minusc. 10), appartennero al tedesco Michael Glossner (1837-1909) – teologo e filosofo neotomista, conoscitore di lingue dell’Oriente cristiano, nominato nel 1904 prelato domestico di Sua Santità da Pio X (1903-1914) – e furono donati da Pio XI alla Vaticana nel novembre 1934, unitamente al Vat. ebr. 612 e ad altro materiale a stampa (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 53v) raccolto da Glossner (la cui biblioteca è attualmente conservata presso la Biblioteca universitaria di Eichstätt), ma non confluito in questo fondo. Si può segnalare, infine, che nell’accessione o meno al fondo non si è sempre seguita in Biblioteca una politica coerente: stampati di analoghe dimensioni sono infatti inclusi anche nel fondo Riserva (cfr. infra, II, pp. 860-861, s.v. Riserva); e altri volumi simili, pur mantenendo la segnatura del fondo chiuso d’origine, si trovano anch’essi conservati accanto ai volumi di Riserva. BIBLIOGRAFIA Sugli stampati d’interesse orientalistico raccolti da Glossner cfr. Die Bibliothek Michael Glossner. Ostasiatica, Orientalia, beschrieben von M. BUSCHKÜHL, Wiesbaden 1991 (Kataloge der Universitätsbibliothek Eichstätt, 5; Nachlassbibliotheken, 1), che tuttavia ignora i materiali glossneriani contenuti nel fondo vaticano.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
STRUMENTI CATALOGRAFICI
Del fondo è in preparazione un inventario a cura di Piergiorgio Parodi.
Piergiorgio Parodi CARTE LIEBAERT* Paul Liebaert (1883-1915), prete belga, scriptor onorario aggiunto della Biblioteca Vaticana (dal 1914, ma attivo in Biblioteca già precedentemente), fu invitato da Franz Ehrle (1845-1934), allora prefetto della Biblioteca (1895-1914), a prepararsi alla redazione di un catalogo delle miniature della Vaticana. I suoi interessi personali lo spingevano al contempo allo studio della paleografia, e in particolare delle scritture precaroline. Percorrendo tutta l’Europa raccolse una cospicua documentazione su numerosi manoscritti, sotto l’aspetto sia paleografico che decorativo. Egli si serviva, fra l’altro, di un apparecchio fotografico a lastre di vetro, secondo la tecnica dell’epoca, che gli permise di costituire una collezione di oltre 1.600 clichés. Dopo la prematura scomparsa del Liebaert, la famiglia lasciò tutta la sua documentazione alla Biblioteca Vaticana, ove fu ordinata ad opera di Stanislas Le Grelle (1874-1957, scriptor aggiunto onorario dal 1903). Il fondo si può idealmente suddividere in quattro sezioni: a) manoscritti (Carte Liebaert 1-31, 64: sono 32 fra volumi e filze, con carteggi, lavori scientifici, dossiers e descrizioni relativi a singoli manoscritti); b) fotografie (due serie di stampe fotografiche: una in 32 volumi rilegati segnati Carte Liebaert 32-63; l’altra con duplicati del medesimo materiale allo stato di stampe sciolte in 28 contenitori, segnati Carte Liebaert, Fotografie 1, 3-13, 15-30); c) lastre fotografiche (14 scatole, segnate Carte Liebaert, Lastre 1-5, 7-11, 13-16, con le lastre da cui derivano le stampe fotografiche); d) schedari (due serie, per un totale di 16 cassette, di schede distinte dal formato: maggiore per l’ornamentazione dei manoscritti, minore per la bibliografia dei manoscritti). Altro materiale di provenienza Liebaert e della stessa natura, in gran parte costituito da duplicati rispetto a quanto presente nel fondo (lastre, pellicole e stampe fotografiche; schede manoscritte), è al momento allocato fra gli insiemi di carte in attesa di ordinamento acclusi ai Depositi A-E (cfr. supra, pp. 413-415, s.v.). * CIT.: Carte Liebaert, seguito da numero arabo cui è anteposta, per le serie secondarie, l'indicazione abbreviata del titolo di sezione (Lastre; Fotografie; Cass.).
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I FONDI : LIBRI MINUSC .
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— MSS . FOT.
BIBLIOGRAFIA M.-H. LAURENT, L’abbé Paul Liebaert, scriptor honoraire adj. de la Vaticane, sa vie et ses œuvres (1883-1915), in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, II, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 220), pp. 1-132; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 257, 262, 269 nt. 17, 277 nt. 59. STRUMENTI CATALOGRAFICI Un inventario del fondo è in preparazione a cura di Louis Duval-Arnould.
Louis Duval-Arnould MANOSCRITTI FOTOGRAFATI* Il fondo (attualmente 226 segnature, per altrettanti elementi) comprende facsimili fotografici, per lo più integrali, di manoscritti in massima parte non conservati presso la Biblioteca Vaticana; esso fu iniziato al principio della prefettura (1936-1962) di Anselm Maria Albareda (1892-1966), ma i facsimili in esso conservati erano stati in qualche caso prodotti anche prima di tale data. Si tratta di riproduzioni in genere integrali e in massima parte su carta fotografica, rilegate a volume o conservate sciolte in contenitori o raccoglitori a schede mobili. L’origine di diverse riproduzioni si lega a iniziative della Biblioteca (talvolta in occasione di restauri, ivi eseguiti, di manoscritti conservati altrove, cfr. Arch. Bibl. 160, ad esempio alle date 9 giugno 1921, 28 giugno 1922, 5 gennaio 1928, 22 agosto 1930), ma numerosi sono anche i doni di singoli studiosi o enti. All’interno del fondo si distinguono alcuni nuclei omogenei, in particolare: il facsimile in dodici volumi (Mss. fot. 57-68) della «Bibbia di Borso d’Este» (Modena, Biblioteca Estense, V.G. 12 = lat. 422-423) donato nel 1930 a Pio XI (1922-1939) da Giovanni Treccani (1877-1961); un buon numero di riproduzioni di manoscritti copti, fra i quali quelli raccolti dal collezionista John Pierpont Morgan senior (1837-1913), ora alla Pierpont Morgan Library di New York, depositati presso la Biblioteca Vaticana nel 1912 per esservi restaurati (Mss. fot. 1-56, che rappresentano la copia donata secondo le intenzioni del Morgan stesso alla Vaticana fra le dodici ivi eseguite dal fotografo Pompeo Sansaini tra il 1912 e il 1923, destinate a istituzioni di ricerca europee; vi sono incluse anche riproduzioni di manoscritti o frammenti correlati, ma conservati altrove * CIT.: Mss. fot., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
[Strasbourg, Bibliothèque Nationale et Universitaire; New York, Columbia University; Al-Qâhira, al-Matüaf al-Qibtí]; questi facsimili furono originariamente posti in coda ai Vaticani copti, cfr. Arch. Bibl. 115, f. 24v, in data 12 febbraio 1923), o altri codici da Al-Qâhira, Maktaba Dâr alBaýriyarkiyya (Mss. fot. 127-130, l’ultimo dei quali donato nel luglio del 1926 a Pio XI dal patriarca cattolico di Antiochia [dal 1898] Ignace Denys Efrem Rahmani [1848-1929]), o un certo numero di manoscritti copti di provenienza borgiana conservati a Napoli, Biblioteca Nazionale (Mss. fot. 167-185: cfr. supra, pp. 365-367: 366, s.v. Borgiani copti; si veda Arch. Bibl. 115, f. 26v, ove si legge, di mano dell’allora prefetto [19191936] Giovanni Mercati [1866-1957]: «1923, dicembre 23. Il S. Padre […] mi autorizzò a far fotografare i frammenti borgiani copti di Napoli per reintegrare in tale modo la raccolta Vaticana»). BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 260 e 271-272 nt. 33. Sulle riproduzioni di manoscritti della Pierpont Morgan Library cfr. E. TISSERANT, Notes sur la restauration à la Bibliothèque Vaticane des manuscrits coptes de la Pierpont Morgan Library, in Bulletin of the Byzantine Institute 2 (1950) [= Coptic Studies in Honor of Walter Ewing Crum], pp. 219-227. Un cenno nell’opuscolo di A. SERAFINI, Arti fotomeccaniche di Roma. Stabilimento foto-tipo-zincografico Pompeo Sansaini, Roma 1923, pp. 3-4. Per materiali d’interesse etiopistico, O. RAINERI, Aethiopica Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 637-652: 645 [con notizie per Mss. fot. 133, 207, 208]. STRUMENTI CATALOGRAFICI Uno schedario cartaceo cumulativo dei fondi Manoscritti fotografati e Moschetti, ordinato secondo luogo di conservazione e segnatura dei manoscritti riprodotti, si trova presso la Sala Consultazione Manoscritti.
Francesco D’Aiuto CARTE DEL CARD. GIOVANNI MERCATI* Carteggi del card. Giovanni Mercati (pp. 440-441).
Il fondo (126 contenitori) raccoglie appunti, note ed estratti di Giovanni Mercati (1866-1957, scriptor greco dal 1898, prefetto della Biblioteca Vaticana, 1919-1936, poi cardinale bibliotecario e archivista, 1936* CIT.: Carte Mercati, seguito dal numero arabo del contenitore.
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I FONDI : MSS . FOT .
— CARTE MERCATI
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1957). Essi furono sistemati nell’attuale assetto da Luigi Michelini Tocci (1910-2000, collaboratore scientifico dal 1944 al 1949, quindi assistente dal 1949 al 1959, infine conservatore del Medagliere, 1959-1980) e Alfredo Diotallevi fra il 1969 e il 1970. Non appaiono chiari i criteri sulla base dei quali avvenne la divisione delle Carte del Mercati dai Carteggi, alla sistemazione dei quali lavorarono Nello Vian (1907-2000, in Biblioteca dal 1931, assistente dal 1934, poi segretario, 1949-1976) e Carlo Taddeo Matt (1933-2008). Forse questi ultimi erano già conservati a parte. È comunque certo che anche nelle Carte sono presenti lettere ricevute o minute di lettere, spesso collegate ad argomenti e temi rappresentati fra le carte e i documenti. All’interno del fondo si possono individuare alcuni nuclei. Accanto alle bozze degli articoli della Miscellanea Francesco Ehrle (1924, cont. 1-6), consistente è la presenza di materiali preparatori, originali e bozze di volumi di Mercati, per la maggior parte pubblicati nella collana «Studi e testi» (nr. 56, del 1931: cont. 44; nr. 68, del 1935: cont. 47; nr. 75, del 1938: cont. 41; nrr. 90-91, del 1939: cont. 42-43; nr. 142, del 1948: cont. 47, 120-121; nr. 158, del 1952: cont. 46; nr. 164, del 1952: cont. 45) ma non esclusivamente in essa (per l’edizione, in collaborazione con Contardo Ferrini [1859-1902], del libro VII dei Basilici, del 1897: cont. 57; per i Prolegomena de fatis bibliothecae monasterii S. Columbani Bobiensis et de codice ipso Vat. lat. 5757, del 1934: cont. 58-59). Vanno segnalati anche cospicui nuclei di documentazione relativa all’attività di Mercati all’interno di organismi della Santa Sede (Pontificia Commissione per la redazione del Codice di Diritto Canonico Orientale: cont. 17-24; Congregazione Orientale: cont. 25-27; Pontificia Commissione storico-liturgica della Congregazione dei Riti: cont. 28-31; Pontificia Commissione per l’edizione Vaticana dei libri liturgici gregoriani: cont. 31-33; Pontificia Commissione Biblica: cont. 34-36; nei cont. 51, 53, 90, note sulla revisione del testo del Catechismo della dottrina cristiana). La documentazione più ampia è comunque rappresentata dalle note e dagli appunti eruditi (relativi all’edizione fototipica dell’Urb. gr. 82: cont. 7; al palinsesto ambrosiano degli Hexapla, Milano, Biblioteca Ambrosiana, O 39 sup.: cont. 8-11, 49; all’Eucologio Barberini, Barb. gr. 336: cont. 1215; su argomenti diversi: cont. 48-49, 52, 60, 66-75, 84-88, 91, 115, 119, 122-124), affiancati da documenti di carattere più personale (cont. 65, 89; lettere ed estratti: cont. 76-82; nei cont. 116-117 gli auguri autografi per il novantesimo compleanno del cardinale, mentre nei cont. 61-64 documenti relativi al fratello di Giovanni, Angelo (1870-1955), che fu prima scriptor latino della Biblioteca Vaticana, dal 1911, e poi, dal 1918 alla morte, primo custode e quindi (1925) prefetto dell’Archivio Vaticano. Altre carte appartenute a Giovanni Mercati si trovano in Dep. B 189-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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192, 246 e Dep. D 4-5. A parte alcuni volumi con note manoscritte, rimasti in Biblioteca Vaticana, gli stampati posseduti dal cardinale furono invece destinati alla biblioteca del Seminario diocesano di Reggio Emilia. BIBLIOGRAFIA Sugli auguri autografi al card. Mercati per il suo novantesimo compleanno (Carte Mercati 116-117), P. VIAN, Auguri francescani per il novantesimo compleanno del card. Giovanni Mercati (17 dicembre 1956), in Negotium fidei. Miscellanea di studi offerti a Mariano d’Alatri in occasione del suo 80° compleanno, a cura di P. MARANESI, Roma 2002 (Bibliotheca Seraphico-Capuccina, 67), pp. 373-405. STRUMENTI CATALOGRAFICI Un inventario del fondo è in preparazione a cura di Paolo Vian.
Paolo Vian CARTEGGI DEL CARD. GIOVANNI MERCATI* Carte del card. Giovanni Mercati (pp. 438-440).
Il fondo (78 segnature, per 77 contenitori e uno schedario) raccoglie le lettere spedite a Giovanni Mercati (1866-1957, scriptor greco dal 1898, prefetto della Biblioteca Vaticana, 1919-1936, poi cardinale bibliotecario e archivista, 1936-1957) a partire dal 1891 (ma vi sono anche due lettere anteriori, degli anni 1889-1890, ad altri destinatari) sino alla morte. Insieme a lettere ricevute compaiono sporadicamente anche minute di lettere di Mercati. Numerose lettere si trovano però fra le Carte, fra le quali erano probabilmente conservate fin dall’origine per ragioni di attinenza tematica. L’attuale assetto del fondo risale agli anni CinquantaSessanta del XX secolo e si deve a Nello Vian (1907-2000, in Biblioteca dal 1931, assistente dal 1934, poi segretario, 1949-1976) e Carlo Taddeo Matt (1933-2008; a quest’ultimo si deve uno schedario manoscritto dei corrispondenti, ora Carteggi Mercati 78). Gli interessi di Vian nascevano anche dalle sollecitazioni dell’arcivescovo di Milano (1954-1963) Giovanni Battista Montini (1897-1978, papa Paolo VI dal 1963) per una biografia di Mercati, per la cui realizzazione l’ordinamento e l’uso dei carteggi avrebbero rappresentato una condizione preliminare di fonda* CIT.: Carteggi Mercati, seguito da cont. con il numero arabo del contenitore, e dal numero dei fogli.
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I FONDI : CARTE MERCATI
— MICROF .
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mentale importanza. Le lettere sono suddivise per anni e, all’interno di ciascun anno, disposte in ordine cronologico (in caso di lettere della stessa data, per ordine alfabetico di mittente). BIBLIOGRAFIA Per le sollecitazioni di Montini per una biografia di Mercati si vedano le lettere a Nello Vian pubblicate in Atti della commemorazione nel primo anniversario della morte di Nello Vian (Città del Vaticano, 19 gennaio 2001). Testimonianze e corrispondenza con Giovanni Battista Montini-Paolo VI (1932-1975), Brescia-Roma 2004 (Quaderni dell’Istituto Paolo VI, 22), pp. 186, 188, 212, 213. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per i contenitori 1-53: Carteggi del card. Giovanni Mercati. Inventario, I: 1889-1936, Introduzione, inventario e indici a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 2003 (Studi e testi, 413; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 7).
Paolo Vian MICROFILM DI MANOSCRITTI* Il fondo comprende microfilm, per lo più integrali, di manoscritti in massima parte non conservati presso la Biblioteca Vaticana. Formatosi per la sua serie principale (attualmente 1.083 segnature), a quanto consta, a partire dal 1957, esso deve il suo accrescimento non solo a iniziative della Biblioteca e degli studiosi in essa attivi – fra gli altri, numerosi sono i microfilm appartenuti a Julien Leroy (1916-1987), José Ruysschaert (1914-1993, scriptor latino dal 1949, viceprefetto dal 1965 al 1984) e Leonard E. Boyle (1923-1999, prefetto dal 1984 al 1997) –, ma anche a lasciti o donazioni, spesso cospicui, da parte di singoli, o a versamenti di altri enti (tra le più recenti acquisizioni si segnalano i microfilm di manoscritti per lo più biblici e patristici provenienti dalla Pontificia Commissione per la revisione ed emendazione della Vulgata, Abbazia di S. Girolamo in Urbe). In tale serie spiccano alcuni nuclei omogenei di maggior consistenza, in particolare riproduzioni di: un gruppo di copie di brevi e bolle pontifici e di documenti del S. Uffizio un tempo presso l’Archivio Segreto Vaticano, ora a Dublin, Trinity College, 1223-1277 (Microf. 1-38); tutti i Palatini greci attualmente conservati a Heidelberg, * CIT.: Microf., seguito da numero arabo progressivo per la serie principale, o dalla segnatura del codice iniziante con Ambr. per i microfilm di manoscritti ambrosiani; per i microfilm di stampati, l’abbreviazione è Microf. stamp., seguita da numero arabo progressivo secondo una sequenza indipendente da quella dei microfilm di manoscritti.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Universitätsbibliothek (si tratta dei Microf. 483-511, donati alla Vaticana dall’Università di Heidelberg nel 1986; per i codici cfr. infra, pp. 460, 465, s.vv. [Palatini]; Palatini greci); manoscritti etiopici di Parma, Biblioteca Palatina (Microf. 969, 971-996); alcuni codici agiografici etiopici del monastero di Gunda Gunde (si tratta dei Microf. 313-365, recati dal comboniano Emilio Ceccarini [1912-1979]: i manoscritti riprodotti corrispondono a parte di quelli compresi nell’archivio di fotografie da lui allestito, conservato in Addis Abeba presso la Casa Provinciale dei Comboniani; la stessa provenienza hanno le fotografie da più codici riunite in Mss. fot. 191); un rilevante gruppo di codici arabi e greci da Sínâ’, MonhV tÏ" &Agæa" Aékaterænh" (Microf. 178-198, 204-268, 512-651, 961; si tratta di copie, per lo più limitate alle sezioni di letteratura patristica, agiografica, ascetica, dei microfilm realizzati nel 1950 per la Library of Congress). Fra gli strumenti eruditi presenti nella serie si segnala A Microfilm Corpus of Unpublished Inventories of Latin Manuscripts, compiled by F.E. CRANZ (Microf. 658-906). Infine, all’interno della serie un gruppo consistente di segnature vacanti si deve al versamento all’Archivio Segreto Vaticano, l’8 maggio 1996, di microfilm (con litterae e decreti della Congregazione del Concilio e di atti di concili diocesani) prodotti fra il 1972 e il 1974 e già conservati presso la Biblioteca (olim Microf. 366-471). Nel fondo, una seconda serie di creazione recente, tuttora in via di sistemazione, è costituita dagli oltre diecimila microfilm della quasi totalità dei manoscritti greci, latini e orientali della Biblioteca Ambrosiana (Milano), pervenuti in Biblioteca nel 2003 dal Medieval Institute della University of Notre Dame (Indiana), che li deteneva in doppia copia a seguito di una campagna fotografica effettuata sulla base di un’intesa fra l’allora arcivescovo di Milano (1954-1963) Giovanni Battista Montini (1897-1978, papa Paolo VI dal 1963) e l’allora presidente (1952-1987) dell’università, Theodore M. Hesburg. Tale serie è organizzata secondo le segnature ambrosiane dei manoscritti. Un’ulteriore serie aperta (241 elementi), tradizionalmente acclusa al fondo a motivo della comunanza di supporto, accoglie microfilm di stampati, per lo più di diritto canonico, ma con riproduzioni anche di numerosi stampati antichi o rari, evidentemente acquisite come ausilio allo studio dei manoscritti della Biblioteca. BIBLIOGRAFIA L’attività della Santa Sede nel 1957, Pubblicazione non ufficiale, [Città del Vaticano, s.d.], p. 282 [nelle successive annate della medesima pubblicazione si può seguire puntualmente la crescita del fondo]. Per l’archivio fotografico di manoscritti del monastero di Gunda Gunde allestito da Emilio Ceccarini, cfr. O. RAINERI, I manoscritti etiopici fotografati da p. Emilio Ceccarini
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I FONDI : MICROF .
— MOSCHETTI
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(1912-1979), in Quaderni utinensi, nrr. 15-16 (1996), pp. 367-374; cfr. anche ID., Aethiopica Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 637-652: 645-650 [con notizie relative anche ai microfilm dei manoscritti etiopici di Parma, e di un microfilm di manoscritto del Gadla Musê, Microf. 1081]. Per la missione americana al Sinai, cfr. Checklist of Manuscripts in St. Catherine’s Monastery, Mount Sinai, Microfilmed for the Library of Congress, 1950, prepared under the direction of K.W. CLARK, Washington 1952. Per i microfilm dei manoscritti ambrosiani, cfr. A.L. GABRIEL, The Ambrosiana Microfilming Project, in Folia Ambrosiana 1 (1965), pp. 7-26; ID., A Summary Catalogue of Microfilms of one thousand Scientific Manuscripts in the Ambrosiana Library, Milan, Notre Dame, Ind. 1968; The Ambrosiana Collection at the University of Notre Dame. An exhibition of selected manuscript leaves and miniatures from the 9th to the 16th century, master drawings from the 15th to the 17th century: a photographic documentation, [catalogue of the exhibition: Sears Bank and Trust Company, November 29, 1976-January 28, 1977; Art Gallery, University of Notre Dame, April 17-June 12, 1977, ed. by] A.L. GABRIEL, Chicago 1976; C. PASINI, Il Collegio dei Dottori e gli studi all’Ambrosiana nella seconda metà del Novecento, in Storia dell’Ambrosiana. Il Novecento, Milano 2002, pp. 55-115: 68-69, 108. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Per la serie principale, uno schedario cartaceo ordinato secondo le segnature dei manoscritti riprodotti è consultabile presso la Sala Consultazione Manoscritti. Per i microfilm di manoscritti di Gunda Gunde (Microf. 313-365), cfr. Manoscritti fotogrammati nel Monastero di Gundagundié, [s.d.] [fotocopia di dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 538 (10) rosso; con indicazione delle attuali segnature nel fondo, di mano di José Ruysschaert, 23 luglio 1982]. Per il corpus di inventari allestito da Ferdinand Edward Cranz (Microf. 658-906), cfr. A Microfilm Corpus of Unpublished Inventories of Latin Manuscripts Through 1600 A.D., prepared under the direction of F.E. CRANZ (…), Second Printing with Additions and Corrections, I: Catalogue of the Microfilm Corpus, New London, Connecticut 1988 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 561 rosso; all’inizio è inserita una concordanza fra i numeri del catalogo di Cranz e le segnature del fondo vaticano di microfilm]. Per i microfilm versati all’Archivio Segreto Vaticano (olim Microf. 366-471), cfr. Archivio della S. Congregazione per il Clero. Microfilms conservati in Biblioteca Vaticana (19721978), 1981 [fotocopia di dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 538 (7) rosso]. Per la serie dei microfilm di stampati, uno schedario cartaceo ordinato alfabeticamente per autori e titoli dei volumi a stampa è consultabile presso la Sala Consultazione Manoscritti.
Francesco D’Aiuto MOSCHETTI* Il fondo (88 segnature, ma 84 elementi) è costituito dalla raccolta di riproduzioni fotografiche di manoscritti giuridici medievali appartenuta allo storico del diritto Guiscardo Moschetti (1906-1984), ordinario di storia del diritto italiano presso le università di Bari e Napoli e docente * CIT.: Moschetti, seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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di historia iuris civilis mediae aetatis presso la Pontificia Università Lateranense. La raccolta fu donata alla Biblioteca Vaticana nel febbraio 1986 da Cesare Maria Moschetti, figlio di Guiscardo, adempiendo un voto del genitore, e in segno di gratitudine per l’ospitalità offerta al padre, il quale per la sua avversione al fascismo fu radiato nel 1934 dai ruoli universitari italiani. Presso la Vaticana Moschetti collaborò, dal 1° dicembre 1934 al 31 dicembre 1938, alla redazione dell’indice alfabetico su schede dei manoscritti vaticani (cfr. supra, pp. 328-331), in qualità di specialista di storia del diritto e di manoscritti giuridici (cfr. Arch. Bibl. 120, p. 3; Arch. Bibl. 165F-H, passim). Le riproduzioni fotografiche di ciascun manoscritto sono legate a volume; gli elementi segnati 53, 60 e 61, tuttavia, non furono mai consegnati alla Vaticana. BIBLIOGRAFIA Su Guiscardo Moschetti cfr. M. BELLOMO, In memoria di Guiscardo Moschetti, in Quaderni catanesi di studi classici e medievali 6 (1984), pp. 619-623; A. CARCATERRA, Guiscardo Moschetti (1906-1984), in Studia et documenta historiae et iuris 50 (1984), pp. 621-628; A. MARONGIU, Guiscardo Moschetti, in Studi romani 33 (1985), pp. 90-92; M.E. VIORA, Necrologio di Guiscardo Moschetti (Verona 12-2-1906—Roma 9-2-1984), in Rivista di storia del diritto italiano 58 (1985), pp. 397-401 (alle pp. 400-401, «Opere di Guiscardo Moschetti»). STRUMENTI CATALOGRAFICI Uno schedario cumulativo dei fondi Manoscritti fotografati e Moschetti, ordinato per luoghi di conservazione e segnature dei manoscritti, si trova presso la Sala Consultazione Manoscritti.
Piergiorgio Parodi NEOFITI* Il fondo (55 segnature, ma 50 elementi) si ricollega al romano Collegio dei Neofiti, istituito da Paolo III (1534-1549) nel 1543 per l’educazione religiosa dei convertiti dall’ebraismo e dall’islam, e poi rifondato il 1° settembre 1577 da Gregorio XIII (1572-1585), fase, questa seconda, cui in particolare si riconnette la raccolta libraria. In realtà, sebbene singole accessioni di codici provenienti dalla biblioteca della «Pia Domus Neophytorum» avessero già incrementato precedentemente, in epoche diverse, i fondi orientali aperti della Biblioteca, in particolare Vaticano arabo * CIT.: Neofiti, seguito da numero arabo.
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I FONDI : MOSCHETTI
— NEOFITI
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e Vaticano siriaco, per contro l’attuale fondo Neofiti si costituì solo a partire dal 1891, con una prima accessione di 42 manoscritti in data 1° aprile (elenco in Arch. Bibl. 14, f. 439r-v); in un secondo tempo, il 24 maggio 1896, furono acquistati per la Vaticana, per le cure del prefetto (18951914) Franz Ehrle (1845-1934), altri manoscritti e stampati che erano rimasti al Collegio dopo la vendita della sua biblioteca il 29 maggio 1892, in ragione di 73 «libri rari e curiosi», 6 «manoscritti», 31 «miscellanee», 196 «libri ebraici» (Arch. Bibl. 14, f. 438r-v); gli stampati, in buona parte conservati a sé almeno fino agli anni Venti del XX secolo (240 elementi di tale provenienza sono conteggiati a parte nella statistica del 1926, cfr. Arch. Bibl. 180, fasc. A, ff. 165v-166v; fasc. B), sono oggi distribuiti nei fondi della Raccolta Generale, segnatamente fra le varie altezze di R.G. Oriente. I manoscritti del fondo sono in massima parte ebraici (Neofiti 1-37, 40-48); altre lingue rappresentate sono il croato (Neofiti 55) e l’arabo (Neofiti 52-54, il primo dei quali è øaršûní, mentre gli altri due contengono rispettivamente Mârí b. Sulaymân, Kitâb al-miódal «Liber Turris», e Úalíba b. Yûüannâ al-Mawúulí, Kitâb al-miódal «Liber Turris»). Nel 1976 i Neofiti 38-39, 49-51, codici di interesse ebraistico ma in caratteri latini, sono stati estratti dal fondo per essere inseriti nel fondo Vaticano latino, con le segnature Vat. lat. 14627-14631. Al contrario, non ha avuto fortuna l’attribuzione della segnatura 24 all’interno del fondo Vaticano slavo al Messale croato raguseo Neofiti 55, testimoniata dall’inventario manoscritto (Vat. lat. 13211, ff. 278r-307r) preparato dallo scriptor per le lingue orientali e slave (dal 1891, emerito dal 1897) Ulisse De Nunzio (1857-1915). BIBLIOGRAFIA G. GABRIELI, Manoscritti e carte orientali nelle biblioteche e negli archivi d’Italia. Dati statistici e bibliografici delle collezioni, loro storia e catalogazione, Firenze 1930 (Biblioteca di bibliografia italiana, 10), p. 42; G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), pp. 405-435 [su taluni manoscritti provenienti dal Collegio dei Neofiti, ora Vaticani arabi e Vaticani siriaci]; R. LE DÉAUT, Jalons pour une histoire d’un manuscrit du Targum palestinien (Neofiti 1), in Biblica 48 (1967), pp. 509-533: 524-528 [per la storia del Collegio dal Seicento al momento della vendita dei manoscritti, nel 1896]; J.D. PEARSON, Oriental Manuscripts in Europe and North America. A Survey, Zug 1971 (Bibliotheca Asiatica, 7), pp. 73-74; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 140-141, 241, 254 nt. 120; J. RUYSSCHAERT, Ricerche sulla storia dei fondi di manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, in Tre alfabeti per gli Slavi (…). Catalogo della mostra allestita nella Biblioteca Vaticana per l’undicesimo centenario della morte di san Metodio (…), Biblioteca Apostolica Vaticana 1985, pp. 81-96: 88 nt. 37, 95 [per le vicende del Neofiti 55]; ID., Les manuscrits hébraïques vaticans. Corrections et additions à la
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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liste de 1968, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, III, Città del Vaticano 1989 (Studi e testi, 333), pp. 357-360: 358-359 [per i manoscritti versati nel fondo Vaticano latino]; A. DESREUMAUX, Répertoire des bibliothèques et des catalogues de manuscrits syriaques, avec la collaboration de F. BRIQUEL-CHATONNET, Paris 1991 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), p. 250; L.E. BOYLE, The Hebrew Collections of the Vatican Library, in A Visual Testimony: Judaica from the Vatican Library, [catalogue of the exhibition (…)], ed. by P. HIAT, Essays by L.E. BOYLE [et al.], Catalogue entries by P.E. MILLER [et al.], Miami-New York 1987, pp. 11-19: 17-18; B. RICHLER, Guide to Hebrew Manuscript Collections, Jerusalem 1994 (Publications of the Israel Academy of Sciences and Humanities. Section of Humanities), p. 162.
II, p. 933
STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per i manoscritti ebraici o d’interesse ebraistico: Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEIT-ARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 438), pp. 528-563; cfr. anche G. SACERDOTE, I codici ebraici della Pia Casa de’ Neofiti in Roma, in Memorie [della] R. Accademia dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. IV, 10 (1892), pp. 157-194 [per i Neofiti (o già Neofiti) 1-39]; STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE, THE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968, pp. 80-84 [elenco sintetico dei manoscritti ebraici del fondo (Neofiti, o già Neofiti, 1-51 = nrr. 673-723), emendato da RUYSSCHAERT, Les manuscrits hébraïques vaticans cit.]. Può ancora essere utile il ricorso alle schede presenti in A. FREIMANN, Union Catalog of Hebrew Manuscripts and Their Location, I-II, New York 1964-1973, passim. Per il manoscritto øaršûní Neofiti 52, A. VAN LANTSCHOOT, Inventaire des manuscrits syriaques des fonds Vatican (460-631), Barberini oriental et Neofiti, Città del Vaticano 1965 (Studi e testi, 243), pp. 175-176. Per il croato Neofiti 55 (olim 42, cfr. SACERDOTE, I codici ebraici cit., p. 159), A. DÀUROVA — K. STANÇEV — M. JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi vãv Vatikanskata Biblioteka / Catalogo dei manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, con una prefazione di I. DUJÇEV e introduzione storica di J. RUYSSCHAERT, Sofija 1985, p. 187; cfr. anche M. JAPUNDÀIÒ, I codici slavi della Biblioteca Vaticana. Fondo Borgiano Illirico, in Ricerche slavistiche 16 (19681969), pp. 101-111: 110-111; C. GIANNELLI † — S. GRACIOTTI, Il messale croato-raguseo (Neofiti 55) della Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 2003 (Studi e testi, 411). Per l’incunabolo in Neofiti 11, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, II: D-O, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 381), sub nr. Heb-27.
Delio V. Proverbio [OTTOBONIANI] Ottoboniani greci (pp. 450-453); Ottoboniani latini (pp. 453-455). Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi: Computisteria Ottoboni (pp. 710-714).
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I FONDI : NEOFITI
— [OTTOBONIANI ]
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La collezione manoscritta ottoboniana, acquisita dalla Vaticana nel 1748, si era formata nel corso del Seicento in seno alla famiglia veneziana degli Ottoboni, di recente nobiltà (an. 1646), dovendo la sua ricchezza e rilevanza soprattutto all’opera di raccolta intrapresa dal card. Pietro Ottoboni senior (1610-1691, creato cardinale nel 1652), poi eletto pontefice nel 1689 assumendo il nome di Alessandro VIII. Ai manoscritti e alle carte d’amministrazione in possesso della famiglia questi aveva, infatti, aggiunto in prosieguo di tempo doni, lasciti in suo favore e acquisti, con volumi appartenuti, fra gli altri, ad Attilio Amalteo (15451633), nipote di quel Giovanni Battista Amalteo (1525-1573) che era stato segretario di s. Carlo Borromeo (1538-1584); al card. Giacomo Corradi (1602-1666), di cui Pietro, allora anch’egli cardinale, fu esecutore testamentario; al card. Ludovico Ludovisi (1595-1632), i cui manoscritti erano stati donati a Pietro nel 1676 dal principe di Piombino Giovanni Battista Ludovisi († 1699); all’avvocato Ercole Ronconi († 1660); al card. Paolo Emilio Rondinini (1617-1668). L’apporto qualitativamente più rilevante alla collezione familiare si era registrato, tuttavia, nel corso del pontificato dell’Ottoboni, con l’incorporazione in essa della raccolta libraria della famiglia Altemps, avvenuta nel 1690 per dono da parte del duca Pietro († 1691). Tale raccolta, sino ad allora conservata in Roma, nel Palazzo Altemps sulla Piazza S. Apollinare, ma che già da qualche decennio aveva iniziato a subire dispersioni, era stata in passato particolarmente arricchita dal padre di Pietro, il duca Giovanni Angelo d’Altemps († 1620): questi, fra l’altro, aveva acquistato nel 1611 per 13.000 scudi la ricca collezione del card. Ascanio Colonna (1560-1608), alla quale nel 1588 erano passati per acquisto i codici del cardinale bibliotecario (dal 1572) Guglielmo Sirleto (1514-1585), comprendenti pure quelli appartenuti al cardinale bibliotecario (dal 1550) Marcello Cervini (1501-1555), poi papa Marcello II (1555), oltre a codici già di Alberto III Pio di Carpi (1475-1531) e di suo nipote il card. Rodolfo (1500-1564). Dei codici così acquistati, tuttavia, l’Altemps aveva dovuto nel 1612 cedere alla Biblioteca Vaticana per 800 scudi una scelta di 36 manoscritti greci e 48 latini ritenuti di provenienza sirletiana (anche se non tutti effettivamente tali), che costituiscono ora i Vat. gr. 1422-1457 e i Vat. lat. 4917-4932, 4934-4963, 4965-4966 (cfr. infra, p. 592, s.v. Vaticani greci; p. 627, s.v. Vaticani latini; fra i Vaticani latini, altempsiani ma non sirletiani sarebbero, secondo Giovanni Mercati, almeno i Vat. lat. 4928, 4933, 4939, 4948); di buona parte dei manoscritti ceduti, però, l’Altemps poté far trarre copie negli anni 16191620 (da ricercarsi ora fra gli Ott. gr. 120-144 e gli Ott. lat. 940-986, 1538-1549).
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Oltre alla ricca raccolta altempsiana, d’altra parte, durante il pontificato di Alessandro VIII confluì nella collezione privata del papa anche un nucleo di circa 240 manoscritti che egli fece estrarre – scegliendoli per lo più fra quelli che, dal punto di vista testuale, potevano considerarsi «duplicati» rispetto a codici già in possesso della Vaticana – dalla biblioteca della regina Cristina di Svezia (1626-1689), dopo aver concluso nel 1690 l’acquisto di essa per la Vaticana (cfr. infra, p. 504, s.v. [Reginensi]); ma, al contempo, un certo numero di codici altempsiani (ivi comprese alcune delle citate copie di codici sirletiani ceduti alla Vaticana fatte fare dal duca Giovanni Angelo d’Altemps), anziché alla biblioteca privata di papa Ottoboni, fu destinato a reintegrare la collezione della regina in Vaticana, a parziale risarcimento della diminuzione subita. Alla morte di Alessandro VIII la sua biblioteca, con altri beni mobili e le cospicue collezioni di oggetti d’arte, fu destinata in fedecommesso al pronipote card. Pietro Ottoboni iunior (1667-1740, cardinale dal 1689), e passò così dalla dimora cardinalizia del prozio, nel romano Palazzo S. Marco in Piazza Venezia, al Palazzo della Cancelleria sull’omonima piazza, nel quale il giovane Pietro risiedeva in qualità di vice-cancelliere. Ivi la raccolta libraria godé delle cure dell’erudito veronese Francesco Bianchini (1662-1729), che, già familiare del card. Pietro senior, quando questi fu eletto pontefice passò al servizio del pronipote, presso il quale restò fino al 1702, continuando a occuparsi della collezione manoscritta, e raccogliendone e in parte redigendone gli inventari. Ulteriormente accresciuta in quegli anni dal cardinal nipote, letterato e brillante mecenate con viva passione per la musica, la biblioteca, con gli altri cospicui beni di famiglia, fu, negli anni successivi alla sua morte, al centro di complicate vicissitudini e vivaci contese fra gli eredi del pontefice. Venduta e dispersa la raccolta di stampati negli anni 1745-1746, la collezione manoscritta, preservata nella sua unitarietà, fu invece acquistata per la Vaticana da Benedetto XIV (1740-1758) nel dicembre 1748. In Vaticana, mentre i codici orientali furono ripartiti tra i vari fondi aperti in base alla lingua (fra gli altri, ad esempio, il Vat. ebr. 448; cfr. anche infra, p. 565, s.v. Vaticani armeni; p. 617, s.v. Vaticani indiani), i manoscritti greci e latini furono sistemati negli attuali fondi Ottoboniano latino e Ottoboniano greco; questi, al pari di altri fondi manoscritti risalenti a collezioni preesistenti (cfr. infra, p. 505, s.v. [Reginensi]), furono però anch’essi considerati a lungo aperti, e conobbero entrambi nel corso del XVIII secolo accrescimenti di una certa consistenza da fonti diverse, come si dirà suo loco.
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I FONDI : [ OTTOBONIANI ]
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Si ricorderà, infine, che materiale archivistico idealmente complementare alle raccolte ottoboniane giunte in Vaticana nel 1748 si conserva, oltre che nel fondo Computisteria Ottoboni pervenuto nel 1902 con l’Archivio Barberini (cfr. infra, pp. 710-714, s.v.), anche in fondi conservati presso altre istituzioni (Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, Fondo Ottoboni; Roma, Archivio Storico Diocesano, Ottoboni Duca di Fiano: fondo, quest’ultimo, ivi depositato nel febbraio 1910, in seguito alla morte, nel 1909, di Marco Ottoboni). BIBLIOGRAFIA H.M. BANNISTER, A Short Notice of Some Manuscripts of the Cambridge Friars, now in the Vatican Library, in Collectanea Franciscana, I, ediderunt A.G. LITTLE, M.R. JAMES, H.M. BANNISTER, Aberdoniae 1914 (British Society of Franciscan Studies, 5), pp. 124-140 [per manoscritti dei Domenicani (Black Friars) e Francescani (Grey Friars) di Cambridge, passati poi a Marcello Cervini, quindi al Sirleto, agli Altemps e infine agli Ottoboni]; G. MERCATI, Codici latini Pico Grimani Pio e di altra biblioteca ignota del secolo XVI esistenti nell’Ottoboniana e i codici greci Pio di Modena con una digressione per la storia dei codici di S. Pietro in Vaticano, Città del Vaticano 1938 (Studi e testi, 75); J. RUYSSCHAERT, Recherche des deux bibliothèques romaines Maffei des XVe et XVIe siècles, in La Bibliofilia 60 (1958), pp. 306-355 [su manoscritti dei Maffei di Volterra e dei Maffei di Roma in Ottoboniana, e già prima nell’Altempsiana]; J. BIGNAMI ODIER, Premières recherches sur le fonds Ottoboni, Città del Vaticano 1966 (Studi e testi, 245); EAD., Les collections d’un pape juriste, in Studia Gratiana 13 (1967) [= Collectanea Stephan Kuttner, III], pp. 257-272; R. DEVREESSE, Les manuscrits grecs de Cervini, in Scriptorium 22 (1968), pp. 250-270; P.G. BARONI, Un conformista del secolo diciottesimo: il cardinale Pietro Ottoboni, Bologna 1969; L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), p. 603; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 55, 159, 166, 167, 168, 178 nt. 100, 303; Fonds Ottoboni, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI, I: Fonds Archivio San Pietro à Ottoboni, Paris 1975 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, 21), pp. 438-439; N.R. KER, Cardinal Cervini’s Manuscripts from the Cambridge Friars, in Xenia Medii Aevi historiam illustrantia oblata Thomae Kaeppeli O.P., ediderunt R. CREYTENS — P. KÜNZLE, Roma 1978 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 141), pp. 51-71: 62-71 [rist. in N.R. KER, Books, Collectors and Libraries. Studies in the Medieval heritage, ed. by A.G. WATSON, London and Ronceverte 1985 (History Series, 36; Literature Series, 2], pp. 437-458 [per i ricordati manoscritti dei Domenicani e Francescani di Cambridge]; F. FOSSIER, Premières recherches sur les manuscrits latins du cardinal Marcello Cervini (1501-1555), in Mélanges de l’École française de Rome. Moyen âge-Temps modernes 91 (1979), pp. 383-456; F. RUSSO, La biblioteca del card. Sirleto, in Il Card. Guglielmo Sirleto (1514-1585). Atti del Convegno di Studio nel IV centenario della morte (Guardavalle-S. Marco Argentano-Catanzaro-Squillace 5-7 ottobre 1986), a cura di L. CALABRETTA e G. SINATORA, Catanzaro-Squillace 1989, pp. 219-299; F. MATITTI, Il cardinale Pietro Ottoboni mecenate delle arti. Cronache e documenti (1689-1740), in Storia dell’arte, nr. 84 (1995), pp. 156-243; P. VIAN, Dal Platina al Bishop: esperienze di indicizzazione in Biblioteca Vaticana fra XV e XX secolo, in Fabula in tabula. Una storia degli indici dal manoscritto al testo elettronico. Atti del
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Convegno di studio della Fondazione Ezio Franceschini e della Fondazione IBM Italia, Certosa del Galluzzo, 21-22 ottobre 1994, a cura di C. LEONARDI, M. MORELLI e F. SANTI, Spoleto 1995 (Quaderni di cultura mediolatina, 13), pp. 245-299: 275-277 [sull’inventariazione dei codici ottoboniani in Vaticana]; A. MENNITI IPPOLITO, Fortuna e sfortune di una famiglia veneziana nel Seicento. Gli Ottoboni al tempo dell’aggregazione al patriziato, Venezia 1996 (Memorie [dell’]Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Classe di Scienze morali e Lettere, 64); P. PIACENTINI, La biblioteca di Marcello II. Una ricostruzione dalle carte di Jeanne Bignami Odier. I libri a stampa, Città del Vaticano 2001 (Studi e testi, 404), pp. VII-VIII, XVIIIXXIV; A. SERRAI, La biblioteca Altempsiana ovvero le raccolte librarie di Marco Sittico III e del nipote Giovanni Angelo Altemps, Roma 2008 (Il Bibliotecario, 22). Sui codici della regina Cristina ora Ottoboniani cfr. Les manuscrits de le Reine de Suède au Vatican. Réédition du catalogue de Montfaucon et cotes actuelles, Città del Vaticano 1964 (Studi e testi, 238); E. PELLEGRIN, rec. a Les manuscrits de le Reine cit., in Bibliothèque de l’École des Chartes 123 (1965), pp. 200-204; J. BIGNAMI ODIER, Les manuscrits de la Reine Christine au Vatican. Réédition du catalogue de Montfaucon et cotes actuelles (Studi e testi 238) 1964. Article compte-rendu, in Queen Christina of Sweden. Documents and studies, ed. M. VON PLATEN, Stockholm 1966 (Analecta Reginensia, 1; Nationalmusei Skriftserie, 12), pp. 33-43; T. MONTANARI, La dispersione delle collezioni di Cristina di Svezia. Gli Azzolino, gli Ottoboni e gli Odescalchi, in Storia dell’arte, nr. 90 (1997), pp. 250-300.
Francesco D’Aiuto OTTOBONIANI GRECI* Il fondo (475 segnature, ma 473 elementi) ospita per la gran parte manoscritti della raccolta ottoboniana, cui furono aggiunti in Vaticana numerosi codici di varia provenienza, riconoscibili soprattutto nell’ultima ottantina di segnature. Nella sezione che si può definire propriamente ottoboniana, che giunge sino all’Ott. gr. 396, si ritrovano dunque, con codici per lo più altempsiani, anche elementi di cui si è proposta l’identificazione con manoscritti cristiniani (Ott. gr. 51, 57, 163, 204, 208, 256, 299, 319, 347), e almeno uno di quei codici che, provenienti dalla casa teatina di S. Silvestro al Quirinale e acquisiti dalla Vaticana nel 1705, furono in massima parte inseriti nei fondi Reginensi (si tratta dell’Ott. gr. 1; per tali manoscritti di provenienza teatina cfr. infra, p. 505, s.v. [Reginensi]). Nella parte finale del fondo, invece, furono inserite nella seconda metà del XVIII secolo – e dotate di segnatura definitiva nel corso dei lavori di sistemazione e inventariazione del fondo culminati negli anni Settanta e Ottanta del secolo – alcune acquisizioni disparate verificatesi fra i pontificati di Clemente XI (1700-1721) e Pio VII (1775-1799), e dunque in parte anteriori all’entrata dell’Ottoboniana in Vaticana nel 1748. * CIT.: Ott. gr., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : [ OTTOBONIANI ]
— OTT. GR.
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A Clemente XI, infatti, erano stati recati entro il 1719 dal maronita Abramo Massad – probabilmente inviati in dono al pontefice dal patriarca greco di Alessandria Samuele Kapasulis (1661-1723), che aveva fatto professione di fede cattolica nel 1712-1713 – 20 codici greci che recano vari segni d’appartenenza al qrüno" alessandrino (Ott. gr. 399, 402, 405, 408-412, 415, 417, 418, 435-437, 439-441, 456, 457, 462); non è escluso, d’altra parte, che il Massad possa essere legato per parentela – se non deve addirittura essere identificato – con il mercante maronita aleppino, attivo in Egitto, Abramo Massad (Íbrâhím Mas‘ad, † 1747), che risulta essersi appellato a Roma nel 1718. Nel corso del pontificato di papa Albani si era pure avuta l’accessione di due codici (Ott. gr. 467, 469) frutto dell’attività dello scriptor greco (fino al 1720 ca.) Domenico Regolotti († 1735 o 1738); nello stesso periodo giungevano pure sei manoscritti (Ott. gr. 413, 414, 424, 438, 452, 459) raccolti fra il 1718 e il 1721 nel corso della sua missione in Oriente dal prete maronita Andrea Scandar († 1748), insieme a 36 codici siriaci, 17 arabi e uno ebraico collocati nei rispettivi fondi orientali aperti della Biblioteca (cfr. ad esempio infra, p. 651, s.v. Vaticani siriaci). Durante il pontificato di Benedetto XIII (1724-1730) un importante arrivo si era verificato con l’offerta al papa nel febbraio 1726, da parte dell’egumeno della MonhV *IbÞrwn Abakum Andrianos e dello ieromonaco suo confratello Beniamin Vatatzes, di 15 codici di provenienza atonita, riconoscibili in parte anche grazie a esplicite registrazioni del dono o alla sigla Mon. Ath. nei fogli iniziali (Ott. gr. 419-423, 425-433 e forse Ott. gr. 175). A Clemente XII (1730-1740) era stato donato l’8 gennaio 1740 dal marchese Scipione Maffei (1675-1755) – insieme ad alcuni papiri – un esemplare della bolla dell’Unione con i Greci del 1439 (Ott. gr. 470). Benedetto XIV (1740-1758), l’acquirente dell’Ottoboniana, aggiunse poi ad essa almeno l’Ott. gr. 396, acquisito nel 1751. Un gruppo di dieci manoscritti inclusi nel fondo (Ott. gr. 442-451) erano stati comperati, infine, dal cardinale bibliotecario (dal 1761) Alessandro Albani (1692-1779) fra 1763 e 1769, mentre dal cardinale bibliotecario (dal 1779) Francesco Saverio de Zelada (1717-1801) risultano acquistati altri due codici (Ott. gr. 392, 393, il primo dei quali comperato nel 1782). BIBLIOGRAFIA Per i manoscritti recati da Abramo Massad, cfr. G. MERCATI, I codici greci di Abramo Massad maronita, in Miscellanea biblica et orientalia R. P. Athanasio Miller O.S.B. (…) completis LXX annis oblata, cura A. METZINGER, Romae 1951 (Studia Anselmiana, 27-28), pp.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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15-37 [rist. in ID., Opere minori, VI: (1937-1957), Città del Vaticano 1984 (Studi e testi, 296), pp. 327-348]; una loro descrizione è in Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I: De Scriptoribus Syris Orthodoxis, Romae 1719, pp. 598-605. Per l’Íbrâhím Mas‘ad attestato a Roma nel 1718 cfr. B. HEYBERGER, Les chrétiens du Proche-Orient au temps de la réforme catholique (Syrie, Liban, Palestine, XVIIe-XVIIIe siècles), Rome 1994 (Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome, 284), p. 36; A. MARCUS, Men, Women and Property: Dealers in Real Estate in 18th century Aleppo, in Journal of Economic and Social History of the Orient 26 (1983), pp. 137-163: 149-150. Per i manoscritti atoniti recati da Abakum Andrianos e Beniamin Vatatzes cfr. Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana cit. (…) recensuit (…) ASSEMANUS, III/2: De Syris Nestorianis, Romae 1728, pp. CMLII-CMLVI [descrizioni, con indicazione della provenienza]; G. HOFMANN, Rom und Athosklöster, in Orientalia Christiana 8 (1926), pp. 1-40: 11-12, 32-34 [notizie biografiche sui due monaci]; A. WENGER, La tradition des œuvres de saint Jean Chrysostome, I. Catéchèses inconnues et homélies peu connues, in Revue des études byzantines 14 (1956), pp. 5-47: 33-36 [per l’identificazione delle attuali segnature degli elementi descritti da Assemani]. Per la bolla dell’Unione con i Greci (Ott. gr. 470), cfr. A. MERCATI, Il decreto d’unione del 6 luglio 1439 nell’Archivio Segreto Vaticano, in Orientalia Christiana Periodica 11 (1945), pp. 5-44: 13-14; cfr. anche J.-O. TJÄDER, Die nichtliterarischen lateinischen Papyri Italiens aus der Zeit 445-700, I: Papyri 1-28, Uppsala-Lund 1955 (Skrifter utgivna av Svenska Institutet i Rom, 4°, 19/1), p. 76 nt. 2 [per i papiri donati dal Maffei nella stessa occasione]. Per i manoscritti acquistati dal card. Albani, cfr. J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), p. 168. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices manuscripti Graeci Ottoboniani Bibliothecae Vaticanae (…), recensuerunt E. FERON et F. BATTAGLINI, Romae 1893 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti) [descrizione degli Ott. gr. 1-472; non descritto è il rotolo liturgico miniato del XII secolo Ott. gr. 473, probabilmente non reperito dai catalogatori]. Per elementi con scrittura cirillica (Ott. gr. 424, f. 56, e Ott. gr. 469B) cfr. A. DÀUROVA — K. STANÇEV — M. JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi vãv Vatikanskata Biblioteka / Catalogo dei manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, con una prefazione di I. DUJÇEV e introduzione storica di J. RUYSSCHAERT, Sofija 1985, pp. 187-189. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E›retÞrion t§n Kwdækwn *Oqobonian§n kaä t§n a[llwn, t§n meVn ajp’ KlÞmento" *Endekavtou, Benedæktou Triskaidekavtou, kaä KlÞmento" Dwdekavtou !Akrwn *Arcierevwn BiblioqÞkh/ Ošatikan† Dwroqevntwn [sic], t§n deV ajp’ to™ ejxocwtavtou Biblioqekaræou [sic] K. *Alexavndrou *Albavnou toÔ" crÞmasin ¨nhqevntwn [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 387 (3) rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Ott. gr. 475; la legatura in pelle bruno-rossiccia reca sul dorso, impressi in oro, gli stemmi di Pio VI (1775-1799) e del cardinale bibliotecario (1779-1801) Francesco Saverio de Zelada, e inoltre il titolo latino: Inventarium Mss. Graecor. Bibliothecae Otthobonian.; si tratta dell’inventario attribuito allo
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I FONDI : OTT . GR .
— OTT . LAT .
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scriptor greco (dal 1758, ma lavorava in Vaticana già dal 1741) Raffaele Vernazza († 1780); la presente copia calligrafica fu eseguita, secondo Giovanni Mercati, dal coadiutore del Vernazza (dal 1772, ma in Biblioteca già dal 1744), poi scriptor greco (dal 1780) Giovanni Elia Baldi († 1799): una stesura anteriore, a parte le schede di Vernazza e Baldi ora Vat. lat. 13233, si deve individuare nell’inventario Vat. lat. 13234, nel quale si rilevano le mani del Vernazza medesimo (fino alla descrizione dell’Ott. gr. 385), del coadiutore (dal 1768), poi scriptor greco (1770-1795) Giuseppe Spalletti (relativamente agli Ott. gr. 398-451) e di Baldi (per gli Ott. gr. 386-397, 452-471); nell’inventario di Sala sono descritti tutti i codici del fondo, ma alcune segnature risultano oggi modificate: al nr. 403 è erroneamente descritto l’Ott. gr. 456, nuovamente descritto anche più avanti sotto la sua collocazione (la segnatura 403, ora vacante, era stata per errore temporaneamente occupata dal Vat. gr. 403, poi restituito alla serie dei Vaticani greci); al nr. 470 risulta descritto l’attuale Ott. gr. 473; sotto il nr. 471, l’ultimo dell’inventario, sono cumulativamente segnalati due dei tre elementi ora Ott. gr. 470-472]. Pænax t§n biblæwn tß" BiblioqÞkh" *Ottobonianß" [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 92 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Ott. gr. 474; indice preparato sulla base dell’inventario del Vernazza dallo Spalletti, compilato tra febbraio e luglio 1780, come attesta la sottoscrizione al f. 211v; la legatura, analoga alla precedente, reca il titolo latino: Index Codd. Mss. Gr. Bibliothecae Otthobonian.].
Francesco D’Aiuto OTTOBONIANI LATINI* Il fondo (3.400 segnature, ma 3.379 elementi), al di là della maggioranza di codici di provenienza ottoboniana e degli oltre 230 manoscritti latini di provenienza cristiniana (dispersi, questi ultimi, nell’intero fondo), è stato anch’esso, come quello greco, notevolmente incrementato anche dopo l’arrivo in Vaticana con l’immissione di nuclei consistenti di codici d’altra provenienza, che si riscontrano soprattutto nelle segnature più alte. Fra le cospicue aggiunte successive all’arrivo della raccolta ottoboniana in Biblioteca, nel 1748, si segnalano per consistenza o interesse: i disegni di Pier Leone Ghezzi (1674-1755) acquistati poco prima, nel 1747, ora Ott. lat. 3100-3119 (cfr. Arch. Bibl. 10, f. 92r); numerosi codici offerti a Benedetto XIV (1740-1758) o in vario modo acquisiti durante il suo pontificato (fra gli altri, gli Ott. lat. 2353, 2529-2531, 3120-3129, 3132-3133, gli ultimi due dei quali furono offerti dall’università di Avignone nel 1746); la collezione del barone Philipp von Stosch (16911757), acquistata nel 1759 a Firenze per volere di Clemente XIII (17581769) e costituente gli attuali Ott. lat. 2565-3099, il cui catalogo di vendita a stampa, con annotazioni manoscritte, è attualmente inserito nel fon* CIT.: Ott. lat., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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do (Ott. lat. 3396); un gruppo di «Varia» del pro-bibliotecario (dal 1741), poi bibliotecario (dal 1755) card. Domenico Passionei (1682-1761), ora Ott. lat. 3134-3196; i codici latini della famiglia Salviati venduti nel 1776 dal duca Averardo Salviati (1721-1783), ora Ott. lat. 3293, 3308-3326, 3328-3336; alcuni manoscritti autografi di Pietro Della Valle (15861652), ora Ott. lat. 3382-3385, entrati in Vaticana nel 1718 insieme ai numerosi codici orientali da lui raccolti (cfr. infra, p. 565, s.v. Vaticani armeni; p. 615, s.v. Vaticani iberici). BIBLIOGRAFIA R. ENGELMANN, Die Manuskripte des Barons Philipp von Stosch, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 26 (1909), pp. 547-557; G. MERCATI, Il Plutarco di Bartolommeo da Montepulciano, in Byzantion 1 (1924), pp. 469-474: 471 nt. 1 [rist. in ID., Opere minori, IV: (19171936), Città del Vaticano 1937 (Studi e testi, 79), pp. 200-204: 201 nt. 1; relativamente ai codici di provenienza Salviati]; A.R. ASCOLI, I codici ottoboniani danteschi della Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma 1942 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Riserva II.54]; G. MERCATI, Note per la storia di alcune biblioteche romane nei secoli XVI-XIX, Città del Vaticano 1952 (Studi e testi, 164), pp. 89-113 [per i «Varia» del card. Passionei]; R. ALMAGIÀ, Per una conoscenza più completa della figura e dell’opera di Pietro della Valle, in Rendiconti [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. VIII, 6 (1951), pp. 375-381: 376-377; J.F. DAHLY — Ch.J. ERMATINGER, Mathematics in the Codices Ottoboniani latini, in Manuscripta 8 (1964), pp. 3-17; 9 (1965), pp. 12-29; L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), pp. 603-604; L. GUERRINI, Marmi antichi nei disegni di Pier Leone Ghezzi, Città del Vaticano 1971 (Documenti e riproduzioni, 1), pp. 47-51, 61-119 e tavv. I-LXXVIII; J. VON HENNEBERG, I «disegni di architettura» del codice Ottoboniano latino 3110 di Pier Leone Ghezzi, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IV, Città del Vaticano 1990 (Studi e testi, 338), pp. 79-87; A. II, p. 934 CATALDI PALAU, La biblioteca del cardinale Giovanni Salviati. Alcuni nuovi manoscritti greci in biblioteche diverse dalla Vaticana, in Scriptorium 49 (1995), pp. 60-95: 79; J. VON HENNEBERG, Architectural drawings of the late Italian Renaissance. The collection of Pier Leone Ghezzi in the Vatican Library (Cod. Ottob. Lat. 3110), Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 378); Ch.M. GRAFINGER, Die Zeichnungen Pier Leone Ghezzis in den Beständen der Biblioteca Apostolica Vaticana, in EAD., Beiträge zur Geschichte der Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 373; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 3), pp. 77-94; M. BUONOCORE, Su alcuni codici epigrafici del fondo Ottoboni, in ID., Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 116-121 [per i documenti di interesse epigrafico]; A. SERRAI, Domenico Passionei e la sua biblioteca, Milano 2004, pp. 305-306 [per i manoscritti di provenienza Passionei]; M.C. DORATI DA EMPOLI, Pier Leone Ghezzi. Un protagonista del Settecento romano, Roma 2008, pp. 169-363 [per gli Ott. lat. 3112-3119].
STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per il manoscritto ebraico Ott. lat. 2911, cfr. Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEIT-ARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del
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I FONDI : OTT . LAT .
— PAGÈS
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Vaticano 2008 (Studi e testi, 438), p. 564; cfr. anche STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATHE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968, p. 89. Per gli incunaboli contenuti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), in particolare per Ott. lat. 1033 (sub nr. A-163), 1160 (sub nrr. M-171, S-206), 1195 (sub nr. J-179), 1205 (sub nrr. B-1, B-468, C 121, C-223, L-192, S-280), 1356 (sub nr. A-411), 1573 (sub nr. J-206), 1576 (sub nr. B-454), 1596 (sub nr. J-134), 1808 (sub nr. A-47), 1850 (sub nr. A-305), 1982 (sub nrr. A-54, D-28, P-229, P-446). TION AND CULTURE,
STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventarii codicum manuscriptorum latinorum Bibliothecae Vaticanae Ottobonianae Pars I[-II] [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 387 (1-2) rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Ott. lat. 3399 (1-2); inventario in due volumi compilato tra il 1748 e il 1760 dagli scriptores latini (rispettivamente negli anni 1721-1761 e 1758-1790) Domenico Teoli († 1767) e Pier Luigi Galletti (1724-1790); varie aggiunte recenziori completano le descrizioni fino all’Ott. lat. 3396]. Index alphabeticus codicum manuscriptorum Bibliothecae Ottobonianae [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 88 (1-2) rosso; indice in gran parte trascritto, a partire dal 1804, dallo scriptor (dal 1779 alla morte) Mauro Coster († 1814), con aggiunte marginali di mano di Michele Carrega (coadiutore del Teoli e del Coster dal 1807, fu in Vaticana fino al 1820), Giuseppe Baldi († 1831, scriptor latino negli anni 1810-1818, poi secondo custode fino alla morte) e Antonio Nibby (1792-1839, scriptor greco negli anni 1813-1814, e dal 1825 alla morte); il manoscritto originale dell’indice è stato recentemente inserito nel fondo, con la segnatura Ott. lat. 3397-3398]. Ancora utile, sebbene parziale: Indice dei codd. Ottob. lat. del Galletti, A.-L., codici 1677-3278 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 89 rosso; l’originale manoscritto, del sec. XVIII, è attualmente segnato Ott. lat. 3400; indice su schede, di mano del ricordato Pier Luigi Galletti, per gli Ott. lat. 1677-3278, di cui si conserva il solo primo tomo, per le lettere A-L].
Marco Buonocore Francesco D’Aiuto PAGÈS* Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Incunaboli Pagès (II, p. 826); Stampati Pagès (II, pp. 832-834).
* CIT.: Pagès, seguito da numero arabo progressivo.
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Il fondo (102 segnature, per altrettanti elementi), recentemente depositato presso la Biblioteca Vaticana dalla Società di Maria (Maristi), si ricollega a Étienne Pagès (1763-1841), nato a Saint-Urcize nel Cantal, in Alvernia, formatosi nel Seminario di Le Puy, precettore presso alcune famiglie benestanti o nobili (fra le quali quella dei de Maistre, emigrati dopo la Rivoluzione in Savoia), prete dal 1792, dal 1806 segretario del vescovo di Montpellier Marie-Nicolas Fournier (1750-1834). Nel 1808 Pagès si trasferì a Lione, ove nel 1809 divenne professore di teologia morale nella facoltà di teologia dell’Università, di cui dal 1828 fu decano. Impegnandosi nel dibattito sulla liceità del prestito a interesse, particolarmente vivo dopo l’enciclica Vix pervenit (1745) di Benedetto XIV (1740-1758), Pagès, portando alla luce uno scritto del teologo sulpiziano Arnaud Labrunie (1742-1803), pubblicò nel 1819 una Dissertation sur le prêt à intérêt, che, al centro di animate polemiche e più volte accresciuta e riedita sino al 1838, si caratterizzava per un intransigente rifiuto della pratica del prestito a interesse, assimilata all’usura. Durante la sua vita Pagès raccolse, come strumento di studio e di lavoro e per passione di bibliofilo, una ricca collezione di manoscritti, stampati e oggetti scientifici (dopo aver insegnato fisica e matematica nel Seminario di Le Puy, era stato, tra l’altro, il primo vicepresidente della Société Linnéenne di Lione, di cui fu a lungo anche conservatore delle collezioni scientifiche), che poco prima della morte – con l’espediente di una vendita, per evitare contestazioni dai familiari – destinò ai Maristi, congregazione missionaria fondata a Lione nel 1816 da Jean-Claude Colin (1790-1875) e approvata nel 1836 da Gregorio XVI (1831-1846). La collezione, inizialmente conservata in diverse fondazioni mariste nei pressi di Lione (prima a La Favorite, in un luogo ispezionato e approvato dallo stesso Pagès, poi, dal 1849, a Puylata, infine, dal 1877-1879, a Sainte-Foy-lès-Lyon, ove fu particolarmente curata dal marista Jean Jeantin [† 1895], assistente generale della congregazione dal 1873 al 1893), fu coinvolta nelle vicissitudini della congregazione dopo la soppressione del 1880. Nel dicembre 1902 la biblioteca, nel frattempo incrementata di altri elementi (dai quali venne successivamente separata) e utilizzata dai Maristi nei loro programmi di formazione e per le missioni nel Pacifico occidentale, fu trasferita a Roma, in Via Cernaia, 14, nella residenza del procuratore generale della congregazione; di qui, nell’aprile 1926, fu trasportata in Via Alessandro Poerio, 63, nella casa generalizia dei Maristi. Nel fondo, i manoscritti, che hanno ricevuto una nuova segnatura al momento del deposito in Vaticana, sono disposti in ordine cronologico: ai codici medievali e rinascimentali (Pagès 1-10) seguono quelli, ben più numerosi, del Seicento e del Settecento, dai contenuti molto vari: cate-
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I FONDI : PAGÈS
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— [PALATINI ]
chismi, cerimoniali, raccolte di preghiere, corsi di logica, di filosofia, di retorica, di ecclesiologia. In coda sono collocati i due manoscritti non (o non esclusivamente) in alfabeto latino, ovvero un lessico latino-ebraico (Pagès 100) e un manoscritto armeno liturgico del XVI secolo (Pagès 101). Importante per la storia della «Bibliotheca Pagesiana» è il manoscritto Pagès 102 («Bibliothèque de M. l’abbé Pagès»), che contiene un catalogo per soggetti dell’intera collezione in cui compaiono anche registrazioni di manoscritti presenti nel fondo. BIBLIOGRAFIA Sulla figura di Pagès e sulla sua collezione, oltre alla voce di F.-Z. COLLOMBET, Pagès, Etienne, in L.-G. MICHAUD, Biographie universelle ancienne et moderne, Nouvelle édition, XXXI, Paris [s.d.], pp. 613-614, cfr. A. WARD, The Library of Étienne Pagès: The Development and Use of a Collection in the 18th and 19th Centuries [tesi di dottorato presentata nell’aprile 1991 alla Loughborough University of Technology]; F. DURRIVE — L. FLÉJOU — M.-L. PELLE, La bibliothèque d’un ecclésiastique lyonnais du XIXe siècle: Etienne Pagès [«mémoire de recherche» presentata nel giugno 2005 all’École Normale Supérieure de Sciences de l’Information et des Bibliothèques; entrambi i lavori sono conservati in copia presso il Dipartimento Manoscritti della Biblioteca Vaticana]. Sul Pagès 1, il manoscritto più antico e prezioso del fondo, raccolta di testi di dialettica donata alla chiesa di Lione dal suo arcivescovo (798-814) Leidrado, cfr. L. DELISLE, Notice sur un manuscrit de l’église de Lyon du temps de Charlemagne, in Notices et extraits des manuscrits de la Bibliothèque Nationale et autres bibliothèques, XXXV, Paris 1897, pp. 831-842; Facsimiles of the Creeds from early manuscripts, ed. by A.E. BURN, with palaeographical notes by L. TRAUBE, London 1909 (Henry Bradshaw Society, 36), pp. 18-20; E.A. LOWE, Codices Latini Antiquiores. A Palaeographical Guide to Latin Manuscripts prior to the Ninth Century, IV, Oxford 1947, p. 4 (nr. 417); Charlemagne. Oeuvre, Rayonnement et Survivances, [catalogue de la Dixième Exposition sous les Auspices du Conseil de l’Europe: Aix-la-Chapelle, 26 juin-19 septembre 1965], Aix-la-Chapelle 1965, pp. 201-202 nr. 363; P. RADICIOTTI, Romania e Germania a confronto: un codice di Leidrat e le origini della minuscola carolina, in Scripta 1 (2008), pp. 121-144.
Paolo Vian [PALATINI] Palatini greci (pp. 463-466); Palatini latini (pp. 466-469). Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Palatini (II, pp. 834-838).
I fondi della cosiddetta «Bibliotheca Palatina» di Heidelberg traggono origine dalla confluenza – verificatasi di fatto solo al momento del trasferimento nella Biblioteca Vaticana nel 1622-1623 – di materiali appartenenti a diverse raccolte librarie esistenti nella città tedesca, già peraltro
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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strettamente collegate dal punto di vista della loro formazione e storia. Esse consistevano: a) nella biblioteca degli elettori palatini, o Schloßbibliothek; b) nelle raccolte dell’università, fondata nel 1386 dal principe elettore Ruprecht I (1353-1390), conservate nelle biblioteche della facoltà delle arti e delle facoltà di teologia, diritto e medicina e arricchite nel tempo da lasciti di professori, oltre che dagli elettori palatini medesimi; correlate con queste erano raccolte di minore entità esistenti presso i collegi, in primis il Collegium Sapientiae; c) nella «Palatina» in senso proprio, ovvero la biblioteca annessa alla Heiliggeistkirche, fondata da Ludwig III (1410-1436), da lui dotata per lascito testamentario (1421) di un nucleo di 165 manoscritti e messa a disposizione dell’università. Questa sorta di complesso sistema bibliotecario ante litteram – all’interno del quale è difficile oggi distinguere con chiarezza i nuclei librari pertinenti a ciascuna istituzione, dati anche i frequenti passaggi di materiali dall’una all’altra biblioteca – aveva conosciuto importanti arricchimenti nel corso del Cinquecento: in ciò si distinse particolarmente l’elettore Ottheinrich (1556-1559), appassionato bibliofilo che nel 1556 unì alla Palatina la ricca collezione personale che aveva radunato nel castello di Neuburg (ove in parte essa tornò alla sua morte); tale collezione era stata da lui costantemente accresciuta nel tempo, sia mediante committenze e acquisti effettuati con dovizia di mezzi, sia attingendo a biblioteche monastiche o ecclesiastiche quali quelle del monastero benedettino di S. Nazario a Lorsch e del duomo di Mainz. Ottheinrich depositò, inoltre, presso la Heiliggeistkirche, in vista della realizzazione di una nuova sede per la Schloßbibliothek, parti delle raccolte di questa, mai più tornate indietro dopo la sua morte. Nello stesso periodo si verificavano, inoltre, cospicue acquisizioni di manoscritti da monasteri soppressi con l’introduzione della Riforma, come quello cistercense di S. Maria di Schönau im Steinachtal (1558) e quello agostiniano di S. Maria Maddalena a Frankenthal (1562). Un fondamentale apporto venne, poco più tardi, dall’ingente patrimonio librario radunato, ricorrendo ai buoni uffici di mercanti, collaboratori e amici eruditi, dal commerciante e bibliofilo Ulrich Fugger (15261584), consistente in una vasta raccolta di manoscritti – greci, latini ed ebraici – e di volumi a stampa. La raccolta fu trasferita da Augsburg a Heidelberg nel 1567, quando Ulrich, che era passato alla causa protestante nel 1553, vi trovò rifugio presso l’elettore palatino Friedrich III (1559-1576), a seguito delle difficoltà finanziarie avute dopo la morte dello zio Anton Fugger senior (1493-1560). La collezione fu depositata dal 1569 nella Heiliggeistkirche; solo, però, al momento della scomparsa del Fugger (1584), in esecuzione delle disposizioni testamentarie in favo-
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re dell’elettore, essa fu definitivamente inclusa nella Palatina, unitamente ai libri acquisiti da Ulrich in Heidelberg negli ultimi anni, quali, fra gli altri, quelli provenienti dalla collezione del suo medico e amico Achill Pirmin Gasser (1505-1577), particolarmente ricca di opere di riformatori. Il successivo trasferimento delle ricchezze librarie della Palatina a Roma, nella Biblioteca Vaticana, si lega alle vicende della Guerra dei Trent’anni (1618-1648): a seguito, infatti, dell’occupazione di Heidelberg (1622), il duca (dal 1597) ed elettore (dal 1623) Massimiliano I di Baviera (1597-1651), a contraccambiare i sussidi ricevuti per la prosecuzione della guerra, fece dono della Palatina a Gregorio XV (1621-1623), accogliendo richieste avanzate in tal senso da Roma. A sovraintendere al trasporto fu inviato il chiota Leone Allacci (1586 ca.-1669), allora scriptor greco della Vaticana (dal 1619), il quale, giunto a Heidelberg nel dicembre 1622, il 14 febbraio 1623 vi terminò l’imballaggio dei libri. Il convoglio giunse il 27 dello stesso mese a Monaco di Baviera, ove per i volumi erano stati approntati gli ex libris a stampa, ancora visibili, che ricordano il dono del duca Massimiliano al pontefice; ivi furono, inoltre, presi in consegna 73 codici greci e 101 latini già precedentemente requisiti. Dopo lunghe e complesse operazioni, il trasporto delle 184 casse (altre 12 casse contenevano volumi acquisiti a titolo personale dall’Allacci) fu ultimato solo nell’estate 1623, non senza ulteriori difficoltà presentatesi nel delicato periodo di sede vacante fra la morte (8 luglio) di Gregorio XV e l’elezione (6 agosto) di Urbano VIII (1623-1644). Nella Biblioteca Vaticana manoscritti e stampati palatini furono collocati in armadi espressamente costruiti, affinché, secondo la volontà di Massimiliano di Baviera, la Palatina fosse conservata come collezione a sé stante. A tale destinazione si derogò, tuttavia, per i circa 280 manoscritti orientali, in massima parte ebraici: essi, infatti, uniti ai codici orientali già presenti in Biblioteca, furono inclusi nei singoli fondi creati per ciascuna lingua, e sono dunque oggi da ricercarsi fra i Vaticani arabi (8 elementi identificati), Vaticani ebraici (261 elementi), Vaticani etiopici (un elemento), Vaticani indiani (un elemento), Vaticani siriaci (5 elementi), Vaticani slavi (un elemento), Vaticani turchi (3 elementi) (cfr. infra, pp. 555-556, 575, 582, 619, 650, 656, 659, s.vv.). Gli stampati palatini, invece, a lungo conservati con le altre raccolte della Biblioteca, e dunque in molti casi confusi con esse e dislocati altrove – ad eccezione degli stampati tedeschi, sempre tenuti a parte –, solo a partire dagli anni Ottanta del XIX secolo trovarono una definitiva sistemazione autonoma nella riorganizzazione del fondo «Palatina», oggi denominato Stampati Palatini (cfr. infra, II, pp. 834-838: 836, s.v.); ma tale operazio-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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ne di recupero non poté essere completa, e stampati di provenienza palatina si riconoscono ancora, fra gli altri, negli attuali fondi Aldine, Incunaboli, Membranacei, Raccolta Prima, oltre che nelle diverse sezioni della Raccolta Generale (cfr. infra, II, pp. 786-788, 824-825, 830, 840-858, 858-860, s.vv.). Notevoli dispersioni e dislocazioni di stampati persino a vantaggio di altre collezioni romane si erano, d’altra parte, verificate sin dal Seicento: è così che volumi della Palatina si riscontrano in biblioteche gentilizie le cui raccolte sono poi passate alla Vaticana, come ad esempio fra gli attuali Stampati Barberini o Stampati Chigi (cfr. infra, II, pp. 792, 809, s.vv.; supra, p. 337, s.v. [Barberiniani]), ove si trovano a seguito della concessione di volumi estratti dalla Palatina (per lo più duplicati di opere già possedute dalla Vaticana) da parte di Urbano VIII Barberini e di Alessandro VII Chigi (1655-1667) in favore delle loro collezioni familiari, avvenuta rispettivamente nel 1625 e nel 1665; ma si possono riscontrare stampati palatini anche altrove, in altre biblioteche romane, come la Casanatense, o forse, sempre in Vaticana, nel fondo Stampati del S. Offizio (cfr. infra, II, pp. 867-869, s.v.): al S. Uffizio, infatti, furono destinati da Urbano VIII nel 1625 e 1626 oltre 1.000 stampati della Palatina, in parte restituiti nel 1657 (attualmente, hanno legature che potrebbero ricondursi a una provenienza palatina almeno gli Stamp. S. Offizio 333, 338). Va ricordato, infine, che i libri di provenienza palatina posseduti dall’Allacci dopo la sua morte passarono in buona parte alle raccolte romane del Collegio Greco e della Biblioteca Vallicelliana, ove ancor oggi risultano in molti casi individuabili. A Roma i manoscritti palatini furono inventariati e, ad eccezione dei greci, ricevettero una numerazione nuova. Per molti furono confezionate in prosieguo di tempo, già a partire dal pontificato di Urbano VIII, nuove legature in sostituzione di quelle che Allacci, secondo le istruzioni ricevute, aveva fatto staccare al fine di alleggerire il peso dei volumi in vista del trasporto in Italia. Nel 1797, quando con il Trattato di Tolentino fu tra l’altro imposto a Pio VI (1775-1799) l’invio a Parigi di quasi 500 manoscritti della Vaticana, fra di essi furono inclusi 26 codici greci e 12 latini estratti dai fondi palatini. Con la Restaurazione i manoscritti della Vaticana inviati alla Bibliothèque Nationale fecero quasi tutti ritorno a Roma; ma tra 1815 e 1816 l’università di Heidelberg ottenne da Pio VII (1800-1823) che ad essa fossero restituiti i 38 manoscritti Palatini latini e greci prelevati dai Francesi, oltre alla riconsegna da parte della Vaticana dell’intero fondo dei manoscritti Palatini germanici (847 elementi; solo nel 1888 ad essi fu unito mediante acquisto, quale Pal. germ. 848, il «Codex Manesse», mai giunto in Vaticana) e di cinque Palatini latini (accanto all’«Otfrids Evangelienbuch» Pal. lat. 52 – ora posto sotto il nr. 42 –,
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altri quattro manoscritti attinenti alla storia della locale università: Pal. lat. 454, 1735, 1854, 1912), codici tutti ancor oggi conservati presso la Universitätsbibliothek di Heidelberg. BIBLIOGRAFIA F. WILKEN, Geschichte der Bildung, Beraubung und Vernichtung der alten heidelbergischen Büchersammlungen, Heidelberg 1817; A. THEINER, Schenkung der Heidelberger Bibliothek durch Maximilian I. Herzog und Churfürsten von Bayern an Papst Gregor XV. und ihre Versendung nach Rom, München 1844; F. LEBRECHT, Zur Geschichte der heidelberger Handschriften des Vatikans, in Neuer Anzeiger für Bibliographie und Bibliothekswesen 856 (1862), pp. 365-370; A. RULAND, Zur Geschichte der alten nach Rom entführten Bibliothek zu Heidelberg, in Serapeum 17 (1856), pp. 185-191, 193-235; C. BAEHR, Zur Geschichte der Wegführung der Heidelberger Bibliothek nach Rom im Jahre 1623, in Heidelberger Jahrbücher der Literatur 31-33 (1872), pp. 481-519; G. BELTRANI, Relazione sul trasporto della Biblioteca Palatina da Heidelberg a Roma, scritta da Leone Allacci (…), Firenze 1882; C. MAZZI, Leone Allacci e la Palatina di Heidelberg, Bologna 1893 [rist. da: Il Propugnatore, n.s. 4-5]; E. STEVENSON iun., La Raccolta Palatina dei codici e libri a stampa ed i lavori eseguiti intorno alla medesima per ordine del Sommo Pontefice Leone XIII, in Nel giubileo episcopale di Leone XIII. Omaggio della Biblioteca Vaticana. XIX febbraio anno MDCCCXCIII, [s.l., 1893], pp. 1-20 [paginazione propria]; K. CHRIST, Zur Geschichte der griechischen Handschriften der Palatina, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 36 (1919), pp. 3-34, 49-66; K. SCHOTTENLOHER, Pfalzgraf Ottheinrich und das Buch. Ein Beitrag zur Geschichte der evangelischen Publizistik (…), Münster i.W. 1927 (Reformationsgeschichtliche Studien und Texte, 50-51); J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239: 212-214; A. BIEDL, Beiträge zur Geschichte der Codices Palatini graeci, in Byzantinische Zeitschrift 37 (1937), pp. 18-41; U. CASSUTO, I manoscritti Palatini ebraici della Biblioteca Apostolica Vaticana e la loro storia, Città del Vaticano 1935 (Studi e testi, 66); G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), pp. 290-337 [circa gli elementi di provenienza palatina nei fondi orientali della Vaticana]; K. PREISENDANZ, Alte Versuche zum Wiedergewinn der Bibliotheca Palatina, in Neue Heidelberger Jahrbücher (1954), pp. 90-115; P. LEHMANN, Eine Geschichte der alten Fuggerbibliotheken, I-II, Tübingen 1956-1960 (Schwäbische Forschungsgemeinschaft bei der Kommission für bayerische Landesgeschichte, Reihe 4, Bd. 3, 5; Studien zur Fuggergeschichte, 12, 15); G.M. CAGNI, I codici Vaticani Palatino-Latini appartenuti alla biblioteca di Giannozzo Manetti, in La Bibliofilia 62 (1960), pp. 1-43; L. HAMMERMAYER, Zur Geschichte der «Bibliotheca Palatina» in der Vatikanischen Bibliothek. Briefe Johann Georg Loris aus Rom an Andreas Felix Oefele in München (1750/51), in Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und Kirchengeschichte 55 (1960), pp. 1-42; ID., Neue Beiträge zur Geschichte der «Bibliotheca Palatina» in Rom. Pfälzisch-bayerische Versuche zur Erforschung der «Palatina» im 17. und 18. Jahrhundert, in Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und Kirchengeschichte 57 (1962), pp. 146-174; I. SCHUNKE, Die Einbände der Palatina in der Vatikanischen Bibliothek, I-II/1-2, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 216218); L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), p. 604; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 107-108, 114, 123-126, 137, 159, 189, 205, 209, 221, 225 nt. 68, 249 nt. 70, 251 nt. 86, 265, 295, 309; P. CANART, Les cotes du manuscrit
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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palatin de l’Anthologie, in Scriptorium 35 (1981), pp. 227-240; C. JEUDY, Fonds Palatin, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI et de P. SCARCIA PIACENTINI, II/2: Fonds Palatin, Rossi, Ste-Marie Majeure et Urbinate, par J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU, Paris 1982 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 9-17; C. JEUDY, Manuscrits achetés à Paris en 1420 par Louis III, comte palatin du Rhin, in Bibliothek und Wissenschaft 16 (1982), pp. 31-40; Bibliotheca Palatina, [Katalog zur Ausstellung vom 8. Juli bis 2. November 1986, Heiliggeistkirche Heidelberg], hrsg. von E. MITTLER [u.a.], [I-II], Heidelberg 1986; K.H. BURMEISTER, Die Bibliothek des Arztes und Humanisten Achilles Pirmin Gasser (1505-1577), mit besonderer Berücksichtigung der libri poetici, in Bibliothek und Wissenschaft 20 (1986), pp. 49-74; E. MITTLER — W. WERNER, Mit der Zeit. Die Kurfürsten von der Pfalz und die Heidelberger Handschriften der Bibliotheca Palatina, Wiesbaden 1986; Bibliotheca Palatina. Druckschriften-Stampati Palatini-Printed Books. Mikrofiche-Ausgabe, hrsg. von L. BOYLE und E. MITTLER, München 1989-1995, [con] Bibliotheca Palatina. Druckschriften-Stampati PalatiniPrinted Books. Katalog zur Mikrofiche-Ausgabe, hrsg. von E. MITTLER, I-IV, München 1999; S. KRÄMER, Handschriftenerbe des deutschen Mittelalters, I-II, München 1989 (Mittelalterliche Bibliothekskataloge Deutschlands und der Schweiz. Ergänzungsband 1), passim, specialmente: I, pp. 242-243, e II, pp. 498-501, 527-529, 715 [per le accessioni alla Palatina da biblioteche monastiche tedesche e dal duomo di Mainz]; W. BERSCHIN, Die Palatina in der Vaticana. Eine deutsche Bibliothek in Rom, Stuttgart-Zürich [1992]; Ch.M. GRAFINGER, Die Ausleihe von Handschriften aus der Bibliotheca Palatina im 17. Jahrhundert, in Bibliothek und Wissenschaft 26 (1992-1993), pp. 28-38; P. VIAN, Dal Platina al Bishop: esperienze di indicizzazione in Biblioteca Vaticana fra XV e XX secolo, in Fabula in tabula. Una storia degli indici dal manoscritto al testo elettronico. Atti del Convegno di studio della Fondazione Ezio Franceschini e della Fondazione IBM Italia, Certosa del Galluzzo, 21-22 ottobre 1994, a cura di C. LEONARDI, M. MORELLI e F. SANTI, Spoleto 1995 (Quaderni di cultura mediolatina, 13), pp. 245-299: 270-272 [sull’inventariazione dei codici palatini in Vaticana]; J.F. HANSELMANN, Die Bücherschenkung des pfälzischen Kurfürsten Ludwigs III. an die Heidelberger Universität, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, V: Palatina-Studien (…), hrsg. von W. BERSCHIN, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 365), pp. 95-127; Kostbarkeiten gesammelter Geschichte. Heidelberg und die Pfalz in Zeugnissen der Universitätsbibliothek, [Katalog der Ausstellung: Dresden-Heidelberg 1999-2000], hrsg. von A. SCHLECHTER, Heidelberg 1999 (Schriften der Universitäts-Bibliothek Heidelberg, 1); Ch.M. GRAFINGER, Die Rückgabe der deutschen Handschriften der Bibliotheca Palatina an die Heidelberger Universität, in Bibliothek und Wissenschaft 33 (2000), pp. 33-49; E. MITTLER, Une collection éclatée: la Bibliothèque palatine, in Le livre voyageur. Constitution et dissémination des collections livresques dans l’Europe moderne (1450-1830). Actes du colloque international organisé (…) à la Bibliothèque municipale de Lyon et à l’ENSSIB les 23 et 24 mai 1997, éd. par D. BOUGÉ-GRANDON, Paris 2000, pp. 179-194; W. METZGER, «Ein recht fürstliches Geschäft»: Die Bibliothek Ottheinrichs von der Pfalz, in Pfalzgraf Ottheinrich. Politik, Kunst und Wissenschaft im 16. Jahrhundert, Regensburg 2002, pp. 275-316; L. CANFORA, La Biblioteca Palatina di Heidelberg e una lettera dimenticata di Leone Allacci, in Byzantinische Zeitschrift 96 (2003), pp. 59-66; Ch.M. GRAFINGER, Inventarisierung und Katalogisierung der Bibliotheca Palatina, ein historischer Überblick von der ersten Inventaren bis zu den gedruckten Katalogen, in Nuovi Annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari 22 (2008), pp. 67-80. II, p. 934 Sulle dispersioni di stampati della Palatina cfr. E. MITTLER, Auf der Suche nach einer verlorenen Bibliothek, in Buch- und Bibliothekswissenschaft im Informationszeitalter. Internationale Festschrift für P. Kaegbein zum 65. Geburtstag, München 1990, pp. 227-241; M. BACHMANN, Die Entwicklung der Einbandverzierung im Augsburg des 16. Jahrhunderts. Dargestellt anhand von Einbänden aus altem Palatina-Bestand im Fondo Barberini der Biblioteca
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Vaticana, in Gutenberg-Jahrbuch (1995), pp. 247-281; Ch.M. GRAFINGER, Eine Aufstellung des ersten Kustos Lukas Holstenius über die Rückgabe von Druckwerken aus der Bibliotheca Palatina an die Vatikanische Bibliothek durch das Heilige Offiz, in EAD., Beiträge zur Geschichte der Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 373; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 3), pp. 37-61; M. BACHMANN, Bucheinbände aus südwestdeutschen Werkstätten im Fondo Barberini der Biblioteca Vaticana, in Bibliothek und Wissenschaft 31 (1998), pp. 128-210. Per descrizioni dei Palatini latini, greci, germanici ora a Heidelberg, oltre a WILKEN, Geschichte der Bildung, Beraubung und Vernichtung cit., pp. 273-546, 552 [completato per i soli codici latini da un indice dattiloscritto anonimo: Indice dei Codices Palatini Latini Heidelbergenses compilato sulla base della descrizione datane da Friedrich Wilken (…): Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Stampati, Catal. Italia II. Roma. Vaticano. Palatina 1A Cons.], si vedano: F. CREUZER, Catalogus codicum Palatinorum Academiae Heidelbergensi restitutorum, Heidelberg 1816; K. BARTSCH, Die altdeutschen Handschriften der Universitäts-Bibliothek in Heidelberg, Heidelberg 1887 (Katalog der Handschriften der Universitäts-Bibliothek in Heidelberg, 1), pp. 1-181 [descrizioni del Pal. lat. 42 (olim 52) e di parte dei Palatini germanici]; J. WILLE, Die deutschen Pfälzer Handschriften des XVI. und XVII. Jahrhunderts der Universitäts-Bibliothek in Heidelberg, Heidelberg 1903 (Katalog der Handschriften der UniversitätsBibliothek in Heidelberg, 2) [descrizioni dei rimanenti Palatini germanici]; H. WEGENER, Beschreibendes Verzeichnis der deutschen Bilder-Handschriften des späten Mittelalters in der Heidelberger Universitäts-Bibliothek, Leipzig 1927; Die Codices Palatini germanici in der Universitätsbibliothek Heidelberg (Cod. Pal. germ. 1-181), bearbeitet von K. ZIMMERMANN unter Mitwirkung von S. GLAUCH, M. MILLER und A. SCHLECHTER, Wiesbaden 2003 (Kataloge der Universitätsbibliothek Heidelberg, 6); Die Codices Palatini germanici in der Universitätsbibliothek Heidelberg (Cod. Pal. germ. 182-303), bearbeitet von M. MILLER und K. ZIMMERMANN, Wiesbaden 2005 (Kataloge der Universitätsbibliothek Heidelberg, 7); Die Codices Palatini germanici in der Universitätsbibliothek Heidelberg (Cod. Pal. germ. 304-480), bearbeitet von K. ZIMMERMANN — M. MILLER, Wiesbaden 2007 (Kataloge der Universitätsbibliothek Heidelberg, 8).
Francesco D’Aiuto Christine M. Grafinger PALATINI GRECI* Il fondo (432 segnature, ma 398 elementi) consta per la massima parte (quasi i nove decimi) di codici della raccolta di Ulrich Fugger, all’interno della cui collezione manoscritta greca, come pure parallelamente in quella latina, si possono isolare importanti nuclei contraddistinti, in antichi inventari e nei fogli di guardia iniziali dei manoscritti stessi, da sigle indicanti la provenienza: cyp per i manoscritti, almeno 98, venuti al Fugger forse dal trattatista musicale e copista d’origine cipriota Hieronymos Tragudistes (floruit 1545-1559) piuttosto che, come pure si è ritenuto, dall’astronomo e astrologo boemo Cyprianus Leowitz (1524-1574); egn (o egna) per gli almeno 73 codici appartenuti all’erudito veneziano * CIT.: Pal. gr., seguito da numero arabo progressivo.
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Giovanni Battista Cipelli, detto Egnazio (ca. 1478-1553), acquistati per il Fugger nel 1553; hen per la novantina di manoscritti raccolti dallo scozzese Henry Scrimger (1506-1572), professore di filosofia a Ginevra; mane (o maneti) per la quarantina di codici di Giannozzo Manetti (1396-1459); seors (per seorsum), infine, per una settantina di manoscritti acquisiti singolarmente o in insiemi di consistenza minore o, in certi casi, per quelli di cui non si riconosceva più la provenienza al momento in cui le sigle furono apposte. Al di fuori di questi nuclei caratterizzati dalle sigle citate, inoltre, si distingue nella collezione greca fuggeriana un gruppo di 15 codici acquistati nel 1559 a Venezia per Ulrich presso il papas cretese Giovanni Natanaele († 1577), che fu copista e mercante di codici. Nell’ordinamento attuale del fondo, che, come si dirà, risale per le sue grandi linee a quello in vigore già a Heidelberg, i manoscritti greci non fuggeriani si concentrano in massima parte nelle segnature più alte, dopo il Pal. gr. 379. Fra tali codici, entrati in epoche diverse, alla figura dell’elettore Ottheinrich sembra si possano ricondurre almeno i Pal. gr. 196 e 401, mentre il Pal. gr. 409 fu probabilmente del teologo protestante croato Matthias Vlaçiò (o Flacius Illyricus, 1520-1575), amico del ricordato Achill Pirmin Gasser. Tra le acquisizioni degli ultimi decenni heidelbergensi della Palatina, invece, spicca un gruppo di 13 codici che Friedrich Sylburg (1536-1596), bibliotecario dell’università di Heidelberg dal 1595, aveva acquistato nel 1591, forse già destinandoli alla Palatina, dal giurista vicentino Giulio Pace (Iulius Pacius a Beriga, 1550-1635), allora professore di diritto a Heidelberg (sono i Pal. gr. 404-408, 410-417, per lo più copie recenti eseguite da Andrea Darmario [1540-post 1587] o nella sua cerchia: i primi dodici sono menzionati nell’atto di acquisto conservato nel Pal. lat. 429B, f. 259r). A differenza dei Palatini latini, le segnature attuali dei Palatini greci, come si è anticipato, corrispondono grosso modo, salvo rare modifiche, a quelle già in vigore a Heidelberg. Per il fondo greco, infatti, la numerazione dell’inventario sylburgiano (Pal. lat. 429B) fu definitivamente ripristinata già all’epoca del primo custode della Biblioteca Vaticana (dal 1683 alla morte) Emmanuel Schelstrate (1649-1692), dopo che, nel corso del Seicento, si erano registrati prima una rinumerazione del fondo Palatino greco operata nel 1628 dal primo custode (1626-1630) Felice Contelori (1588-1652), e, in seguito, un incompiuto tentativo, da parte di Leone Allacci, di inserimento dei Palatini greci nel fondo Vaticano greco a partire dalla segnatura 1930 (cfr. infra, p. 600, s.v. Vaticani greci, § 8). Veri e propri cambiamenti di numerazione rispetto all’inventario del Sylburg si sono avuti, dunque, soltanto per le segnature più alte (gli attuali Pal. gr. 402-432), in seguito al riordino già seicentesco, in Vatica-
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na, di questa sezione di acquisizioni varie, con l’allestimento, fra l’altro, di due codici compositi (Pal. gr. 423, 428) in cui sono riuniti sotto un’unica segnatura più frammenti di manoscritti o elementi di mole minore in precedenza numerati singolarmente. Per le vicende più sopra ricordate si conservano dal 1816 in Heidelberg, Universitätsbibliothek, i Pal. gr. 33 (il solo primo tomo, ora segnato Pal. gr. 23; il secondo tomo è a Paris, Bibliothèque nationale de France, Suppl. gr. 384), 40, 43, 45, 47, 85, 88, 129, 132, 153, 155, 168, 169, 222, 252, 281, 283, 292, 299, 341, 353, 356, 375, 393, 398, 415. Oltre a questi 26 codici, i tre manoscritti ora a Heidelberg, Universitätsbibliothek, Pal. gr. 18, 264, 272 non furono recati a Roma dall’Allacci in quanto si trovavano in prestito a Wittemberg, donde furono riportati a Heidelberg solo nel 1881; nella Biblioteca Vaticana, tuttavia, tali lacune furono in parte colmate attribuendo le segnature Pal. gr. 18, 264 a codici recenti non di provenienza palatina, aggiunti al fondo. Un’altra temporanea sostituzione di un codice disperso prima del trasporto a Roma (l’attuale Paris, Bibliothèque nationale de France, Suppl. gr. 308) è rappresentata dall’olim Pal. gr. 279, manoscritto inserito erroneamente in Vaticana nel fondo palatino, ma successivamente restituito alla serie dei Vaticani greci, da cui proveniva (Vat. gr. 279). Altre segnature vacanti furono, invece, mantenute tali per codici non più rintracciabili fin dal Seicento (nrr. 36, 110, 188, 313, 336, 405, di cui è nota la sorte solo dell’ultimo, mai giunto in Vaticana, ora a Stockholm, Kungliga Biblioteket, A.799; non ha lasciato invece una segnatura vacante nel fondo, giacché non gli corrispondeva un numero sylburgiano, la dispersione del manoscritto Leiden, Universiteitsbibliotheek, BPG 75, che giunse a Leiden già nel 1610). L’olim Pal. gr. 432, che, a sua volta, fu smarrito più tardi in Vaticana, è probabilmente da identificarsi con l’attuale Vat. gr. 2127 (cfr. infra, p. 602, s.v. Vaticani greci, § 10). Si segnala, infine, che l’unitarietà del fondo greco della Palatina è ora idealmente ricostituita in Vaticana grazie alla presenza, nel fondo Microfilm di manoscritti, di copie dei codici Palatini greci heidelbergensi recentemente donate dall’Università di Heidelberg (Microf. 483-511: cfr. supra, pp. 441-442, s.v. Microfilm di manoscritti). Un ultimo cenno merita la condizione delle legature: più di altri, infatti, il fondo ha subìto una sistematica campagna di uniforme rifacimento delle legature, che, in pelle bruno-rossiccia (salvo qualcuna in pergamena naturale) con semplici impressioni in oro, sono databili verso la fine del Settecento, presumibilmente all’epoca di Pio VI (1775-1799) e del cardinale bibliotecario (1779-1801) Francesco Saverio de Zelada (1717-1801), a giudicare dalla loro fattura e decorazione; ma a tali nuove
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legature si rimise mano già a metà del secolo successivo, quando alla maggior parte di esse fu sostituito il dorso, che ora reca gli stemmi di Pio IX (1846-1878) e del cardinale bibliotecario (1853-1854) Angelo Mai (1782-1854). BIBLIOGRAFIA Oltre alla bibliografia già citata supra, pp. 461-463, s.v. [Palatini], si veda in particolare, per i codici di Giovanni Natanaele, P. CANART, Jean Nathanael et le commerce des manuscrits grecs à Venise au XVIe siècle, in Venezia, centro di mediazione tra Oriente e Occidente (secoli XV-XVI). Aspetti e problemi. Atti del II Convegno Internazionale di Storia della Civiltà Veneziana (…), (Venezia 3-6 ottobre 1973), II, Firenze 1977 (Civiltà veneziana. Studi, 32), pp. 417-438: 425-428, 436-437. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices manuscripti Palatini graeci Bibliothecae Vaticanae, recensuit et digessit H. STEsen., Romae 1885 (Bibliotheca Apostolica Vaticana codicibus manuscriptis recensita) [descrizione di tutti i manoscritti del fondo, compresi quelli conservati a Heidelberg e il codice Paris, Bibliothèque nationale de France, Suppl. gr. 384 (olim Pal. gr. 33)].
VENSON
Francesco D’Aiuto PALATINI LATINI* Il fondo (2.031 segnature, ma 2.006 elementi), che racchiude la cospicua raccolta manoscritta latina della «Palatina» radunata secondo le provenienze e le modalità sopra delineate, ricevette le odierne segnature e l’attuale imperfetto ordinamento per materia in Vaticana nell’ottavo decennio del XVII secolo: le dodici sezioni grosso modo individuabili includono codici biblici ed esegetici (Pal. lat. 1-146), teologici e omiletici (Pal. lat. 147-481), liturgici (Pal. lat. 482-554), di letteratura ascetica e canoni conciliari (Pal. lat. 555-620), di diritto (Pal. lat. 621-813), di storia (Pal. lat. 814-973), di filosofia (Pal. lat. 974-1078), di medicina (Pal. lat. 1079-1339), di aritmetica, astronomia e geometria (Pal. lat. 1340-1458), di letteratura classica e umanistica (Pal. lat. 1459-1745), di retorica e grammatica o con scritti relativi alla Riforma (Pal. lat. 1746-1914), e, a chiusura del fondo nelle sue proporzioni seicentesche, una cospicua serie di antichi inventari (Pal. lat. 1915-1956; ad essi si affianchino idealmente quelli ancora in Sala Consultazione Manoscritti e quelli ritirati dagli strumenti di consultazione per essere versati nei fondi Vaticano latino e Vaticano greco). Una successiva sezione (Pal. lat. 1957-1995) com* CIT.: Pal. lat., seguito da numero arabo progressivo.
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prendente i codici francesi e alcuni manoscritti musicali, insieme a qualche elemento d’altra provenienza e contenuto, dové essere aggiunta più tardi: all’epoca del card. Domenico Passionei (1682-1761, pro-bibliotecario dal 1741, poi bibliotecario dal 1755 alla morte) il fondo si chiudeva già con il Pal. lat. 1989, come risulta dallo «Stato della Biblioteca Vaticana» allora redatto (Ott. lat. 3181, pt. II, f. 415r; cfr. G. MERCATI, Note per la storia di alcune biblioteche romane nei secoli XVI-XIX, Città del Vaticano 1952 [Studi e testi, 164], pp. 1-14). Più tardi, a partire dai primi anni del XX secolo, furono progressivamente aggiunti al fondo un certo numero di elementi per lo più costituiti da stampati palatini con parti manoscritte o da frammenti manoscritti estratti da stampati palatini (Pal. lat. 1996-2028). Per le vicende sopra ricordate, dal 1816 sono conservati presso la Universitätsbibliothek di Heidelberg i 17 manoscritti Pal. lat. 52 (ivi segnato Pal. lat. 42), 454, 729, 864, 894, 912, 921, 1080, 1546, 1568, 1613, 1661, 1735, 1854, 1912, 1914, 1969 (diverso, quest’ultimo, dal Pal. lat. 1969 conservato presso la Biblioteca Vaticana). BIBLIOGRAFIA Bibliografia generale è ricordata supra, pp. 461-463, s.v. [Palatini]. Per gli antichi inventari del fondo si vedano in particolare Codices manuscripti Palatini graeci Bibliothecae Vaticanae, recensuit et digessit H. STEVENSON sen., Romae 1885 (Bibliotheca Apostolica Vaticana codicibus manuscriptis recensita), pp. XXI-XXXII; E. STEVENSON iun., La Raccolta Palatina dei codici e libri a stampa ed i lavori eseguiti intorno alla medesima per ordine del Sommo Pontefice Leone XIII, in Nel giubileo episcopale di Leone XIII. Omaggio della Biblioteca Vaticana. XIX febbraio anno MDCCCXCIII, [s.l., 1893], pp. 1-20 [paginazione propria]; P. LEHMANN, Eine Geschichte der alten Fuggerbibliotheken, I-II, Tübingen 1956-1960 (Schwäbische Forschungsgemeinschaft bei der Kommission für bayerische Landesgeschichte, Reihe 4, Bd. 3, 5; Studien zur Fuggergeschichte, 12, 15), passim; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 125-126 nt. 92. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Palatini Latini Bibliothecae Vaticanae descripti (…), recensuit et digessit H. STEVENSON iun., recognovit I.B. DE ROSSI, praeit Commentatio I.B. DE ROSSI de origine historia indicibus scrinii et bibliothecae Sedis Apostolicae, Romae 1886 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti) [descrizione dei Pal. lat. 1-921, a esclusione dei manoscritti conservati a Heidelberg]. Die historischen und philosophischen Handschriften der Codices Palatini Latini in der Vatikanischen Bibliothek (Cod. Pal. Lat. 921-1078), beschrieben von D. WALZ, hrsg. von V. PROBST und K. ZIMMERMANN, Wiesbaden 1999 (Kataloge der Universitätsbibliothek Heidelberg, 3) [descrizione dei Pal. lat. 921-1078, il primo dei quali, già a Heidelberg, andò distrutto nel 1880 nell’incendio della casa dello storico Theodor Mommsen (1817-1903)].
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Die medizinischen Handschriften der Codices Palatini Latini in der Vatikanischen Bibliothek, beschrieben von L. SCHUBA, Wiesbaden 1981 (Kataloge der Universitätsbibliothek Heidelberg, 1) [descrizione dei Pal. lat. 1079-1339, ivi compreso il Pal. lat. 1080, conservato a Heidelberg; alle pp. 481-503 sono presenti descrizioni di manoscritti con testi di medicina al di fuori di tale sezione del fondo: Pal. lat. 1817-1818, 1822, 1876, 1890-1897]. Die Quadriviums-Handschriften der Codices Palatini Latini in der Vatikanischen Bibliothek, beschrieben von L. SCHUBA, Wiesbaden 1992 (Kataloge der Universitätsbibliothek Heidelberg, 2) [descrizione dei Pal. lat. 1340-1458]. Die humanistischen Triviums- und Reformationshandschriften der Codices Palatini latini in der Vatikanischen Bibliothek (Cod. Pal. lat. 1461-1914), beschrieben von W. METZGER, mit Beiträgen von V. PROBST, Wiesbaden 2002 (Kataloge der Universitätsbibliothek Heidelberg, 4) [descrizione dei Pal. lat. 1461-1914]. Per i manoscritti con testi francesi (in Vaticana, i Pal. lat. 1957-1973, 1983-1984, 19881992, 1995; a Heidelberg, i Pal. germ. 354 e 484, e il Pal. Heid. lat. 1969) cfr. K. CHRIST, Die altfranzösischen Handschriften der Palatina. Ein Beitrag zur Geschichte der Heidelberger Büchersammlung und zur Kenntnis der älteren französischen Literatur, Leipzig 1916 (Beihefte zum Zentralblatt für Bibliothekswesen, 46). Per i Palatini latini della Vaticana referenti testi antico-tedeschi cfr. K. BARTSCH, Die altdeutschen Handschriften der Universitäts-Bibliothek in Heidelberg, Heidelberg 1887 (Katalog der Handschriften der Universitäts-Bibliothek in Heidelberg, 1), pp. 182-198. Per il lessico plurilingue Pal. lat. 1789, cfr. A. DÀUROVA — K. STANÇEV — M. JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi vãv Vatikanskata Biblioteka / Catalogo dei manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, con una prefazione di I. DUJÇEV e introduzione storica di J. RUYSSCHAERT, Sofija 1985, pp. 189-190. Per gli incunaboli contenuti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), in particolare per Pal. lat. 607 (sub nr. E-54), 672 (sub nr. B-6), 884 (sub nr. B-525), 1020 (sub nr. O-13), 1147 (sub nrr. G-40, H-137, S-12), 1175 (sub nr. R-68), 1195 (sub nr. G-194), 1322 (sub nr. A458), 1334 (sub nr. R-56), 1435 (sub nr. P-232), 1438 (sub nr. J-155), 1709 (sub nr. A-254), 1793 (sub nr. V-53), 1799 (sub nrr. M-326, M-329, P-110, R-95, S-243, Z-5), 1800 (sub nrr. B-102, M-92), 1814 (sub nrr. L-153, P-238). Per i manoscritti di Sallustio cfr. anche J.C. WIRZ, Die Codices Palatini des Sallustius und Beiträge zur Geschichte des Textes, in Hermes. Zeitschrift für classische Philologie 33 (1898), pp. 109-118. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventarium manuscriptorum Latinorum Bibliothecae Palatinae [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 399 (1) rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Pal. lat. 2029; inventario seicentesco relativo ai Pal. lat. 11956, con aggiunte recenti fino al Pal. lat. 2022 in parte di mano di Giovanni Mercati (18661957, scriptor greco dal 1898, prefetto della Biblioteca Vaticana, 1919-1936, infine cardinale bibliotecario e archivista, 1936-1957); per la datazione dell’inventario si consideri la presenza, sul dorso dell’attuale legatura in cuoio rosso, delle figure araldiche dello stemma di Innocenzo XI (1676-1689) impresse in oro]. Codicum MM.SS. Latinorum Vatic. Palatinae Bibliothecae Index quem Sedente Innocentio XI. Pont. Max. iussu Reverendissimi P. Mag. Laurentii Brancati à Laurea primi Vaticanae Bibliothecae Custodis Iacobus Vincentius Marchesius eiusdem Vaticanae Bibliothecae Scriptor absolvit An. 1678 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana,
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I FONDI : PAL . LAT .
— AUTOGR. PAOLO VI
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Sala Cons. Mss., 75 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Pal. lat. 2030; indice per i Pal. lat. 1-1956, compilato dallo scriptor latino (1667-1713) Giacomo Vincenzo Marchesi († 1713)]. Cfr. anche: Augusto MAU, Appunti per il Catalogo dei codici Palatini Latini, presi l’a. 1875 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 399 (2-8) rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Pal. lat. 2031 (1-7); lo strumento rappresenta una copia dell’inventario parziale approntato dall’archeologo August Mau (18401909) e conservato nel «codice Heidelberg, 368,147 [ora Heid. Hs. 3378] (…) fatta dalla Signorina Dottoressa Elisa Boer, addetta alla Universitätsbibliothek di Heidelberg, nell’a. 1923», con aggiunte manoscritte in inchiostro rosso ad opera del classicista Wallace Martin Lindsay (1858-1937), committente della trascrizione, che fu da lui donata alla Vaticana].
Francesco D’Aiuto Christine M. Grafinger
AUTOGRAFI PAOLO VI* Per l’ottantesimo compleanno di Paolo VI (1963-1978), celebrato il 26 settembre 1977, fu deciso di offrire al papa una raccolta di autografi di personalità, cattoliche e non, rappresentative del mondo intellettuale e spirituale dei secoli XVIII-XX, con particolare riguardo agli ultimi due, all’interno dei quali si inscrisse la vita di Giovanni Battista Montini. Dopo la morte del pontefice (6 agosto 1978), buona parte della raccolta fu esposta in una mostra tenutasi nel Braccio di Carlo Magno, presso la basilica di S. Pietro, fra il maggio e il giugno 1979. Il fondo venuto così a costituirsi fu destinato, secondo le intenzioni dei promotori della raccolta, alla Biblioteca Vaticana, nella quale fu trasferito poco dopo la chiusura dell’esposizione e si arricchì di ulteriori autografi inviati per onorare papa Montini ma giunti troppo tardi per essere inclusi nella mostra e quindi nel catalogo che allora si pubblicò. Gli autografi, relativi a 608 personalità, sono conservati in 630 cartelline, ordinate alfabeticamente con riferimento al nome del personaggio e conservate in 29 contenitori; alcuni autografi per diversi motivi (non si presentano nello stato di fogli sciolti ma per lo più in volumi rilegati, o presentano un formato particolare, o costituiscono un insieme di rilevante consistenza) sono conservati al di fuori delle cartelline e dei contenitori (elementi numerati cont. 1bis, 6bis, 7bis-ter, 9bis, 10bis, 11bis-ter, 14bis, 19bis, 20bis, 22bister, 24bis, 25bis, 27bis, 28bis-ter). Sono inoltre acclusi al fondo tre conte* CIT.: Autogr. Paolo VI, seguito da cart. con il numero arabo della cartellina e dal numero del foglio; oppure, nel caso di elementi non inclusi nelle cartelline, seguito da cont. con il numero arabo del contenitore con bis o ter.
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470
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
nitori (cont. 30-32) con corrispondenza, e altri contenitori di formato diverso, con documenti non autografi e materiale vario in buona parte relativo alla raccolta degli autografi e alla preparazione della mostra e del catalogo (cont. 33-41). STRUMENTI CATALOGRAFICI Gli Autografi Paolo VI, Introduzione, inventario e indici a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1999 (Studi e testi, 393; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 6). Cfr. anche: Testimoni dello spirito. Mostra di autografi offerti a Paolo VI nell’ottantesimo anno per la Biblioteca Apostolica Vaticana, [catalogo della mostra: Braccio di Carlo Magno, maggio-giugno 1979, a cura di N. VIAN — M. FERRAZZA — E. GABRIELLI], Città del Vaticano 1979.
Paolo Vian PAPIRI BODMER* Nel 1969 il collezionista svizzero Martin Bodmer (1899-1971) fece dono a Paolo VI (1963-1978) del Pap. Bodmer VIII, contenente le Epistole canoniche di s. Pietro. Lo stesso pontefice affidò il papiro alla Biblioteca Vaticana il 28 giugno 1969; messo sotto vetro, esso mantiene la segnatura originale, mentre la custodia lignea moderna del codice papiraceo è conservata, racchiusa in una scatola, all’interno del fondo Legature (Legat. Pap. Bodmer VIII) unitamente al biglietto autografo di dedica di Bodmer al pontefice, in data 10 giugno 1969. Una più recente acquisizione è quella del Pap. Bodmer XIV-XV, con i Vangeli di Luca e Giovanni, acquistato con fondi della Sally and Frank Hanna Family Foundation, della Solidarity Association e del Mater Verbi/Hanna Papyrus Trust, e donato a Benedetto XVI che lo ha destinato alla Biblioteca Vaticana, ove è pervenuto nel novembre 2006. BIBLIOGRAFIA Per il Pap. Bodmer VIII, cfr. Papyrus Bodmer VII-IX. VII: L’Épître de Jude, VIII: Les deux Épîtres de Pierre, IX: Les Psaumes 33 et 34, publié par M. TESTUZ (…), Cologny-Genève 1959, pp. 27-70 [edizione del testo]. In occasione della donazione fu realizzata un’edizione fototipica con introduzione e trascrizione critica di [C.M. MARTINI], Beati Petri apostoli epistulae ex papyro Bodmeriana transcriptae, Mediolani 1968; cfr. anche Il libro della Bibbia. Esposizione di manoscritti e di edizioni a stampa della Biblioteca Apostolica Vaticana dal secolo III al secolo XVI (…), Biblioteca Apostolica Vaticana 1972, p. 3 nr. 1; P. CANART, Les papyri grecs de la Bibliothèque Vaticane et du Musée Égyptien du Vatican. Histoire et inventaire, in * CIT.: Pap. Bodmer, seguito da numero romano.
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I FONDI : AUTOGR . PAOLO VI
— PAP . BORG. DEM.
471
Miscellanea Papyrologica, a cura di R. PINTAUDI, Firenze 1980 (Papyrologica Florentina, 7), pp. 371-390: 380, 388. Un nuovo facsimile è stato realizzato di recente, [Beati Petri Apostoli Epistulae (Papiro Bodmer VIII) s. III], Città del Vaticano-Madrid 2003, corredato del volume di trascrizione e commentario, Beati Petri Apostoli Epistulae Ex Papyro Bodmeriana VIII Transcriptae (Biblioteca Apostolica Vaticana, Bodmer VIII), Introductio, Textus et Apparatus cura et studio C.M. (…) MARTINI, Città del Vaticano-Madrid 2003. Per il Pap. Bodmer XIV-XV, cfr. Papyrus Bodmer XIV. Évangile de Luc, chap. 3-24, publié par V. MARTIN (…) et R. KASSER (…), Cologny-Genève 1961; Papyrus Bodmer XV. Évangile de Jean, chap. 1-15, publié par V. MARTIN (…) et R. KASSER (…), Cologny-Genève 1961; Un venerabile testimone dei Vangeli secondo Luca e secondo Giovanni: il Papiro Bodmer 1415 (P75) (…), Città del Vaticano 2008 [con contributi, in italiano e in inglese, di R. FARINA e S.J. VOICU e alcune riproduzioni fotografiche]. Per i frammenti non compresi nell’edizione del 1961, cfr. S.A. EDWARDS, P75 under the Magnifying Glass, in Novum Testamentum 18 (1976), pp. 190-212; M.-L. LAKMANN, Papyrus Bodmer XIV-XV (P75): Neue Fragmente, in Museum Helveticum 64 (2007), pp. 22-41. Per la donazione alla Vaticana cfr. L’osservatore romano, 29 novembre 2006, p. 7; 22-23 gennaio 2007, p. 5; 24 gennaio 2007, pp. 1 e 5.
Paul Canart PAPIRI BORGIANI ARAMAICI* Il Pap. Borg. aram. 1, una lista di nomi dalla datazione imprecisabile, è l’unico elemento presente nel fondo; giunse in Biblioteca Vaticana nel 1902 con il resto dei fondi manoscritti Borgiani (cfr. supra, pp. 356-360: 358, s.v. [Borgiani]). BIBLIOGRAFIA Corpus Inscriptionum Semiticarum (…), II/1, Parisiis 1879, pp. 166-167 nr. 148, e tab. XV.
Paul Canart PAPIRI BORGIANI DEMOTICI* Il Pap. Borg. dem. 1, unico elemento presente nel fondo, è giunto in Biblioteca Vaticana nel 1902 insieme al resto dei fondi manoscritti Borgiani (cfr. supra, pp. 356-360: 358, s.v. [Borgiani]). Paul Canart
* CIT.: Pap. Borg. aram., seguito da numero arabo progressivo. ** CIT.: Pap. Borg. dem., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
PAPIRI VATICANI COPTI* Il fondo, che allo stato attuale consta di 11 segnature, per altrettanti elementi, si costituì nella sua odierna fisionomia dopo che, nel 1904, si procedette a una ripartizione più razionale fra i papiri allora conservati nella Biblioteca e nei Musei Vaticani, assegnando a questi ultimi i papiri egizi, alla Biblioteca gli altri (cfr. infra, pp. 474-475, s.v. Papiri Vaticani greci). La serie copta contava allora quattro papiri, provenienti in parte dalla Biblioteca, in parte dai Musei. L’attuale Pap. Vat. copt. 1 era in precedenza incluso nel fondo dei manoscritti Vaticani copti sotto il numero 51 (ma non era l’antico Vat. copt. 51, scomparso nel 1800). La provenienza e la storia dei Pap. Vat. copt. 2-4 andrebbero, invece, meglio precisate: l’ultimo faceva probabilmente parte dei papiri conservati nei Musei. In tempi più recenti il fondo ha subìto qualche modesto incremento. Nel lotto di tavolette a inchiostro acquisite nel 1981 tramite la libreria antiquaria L. Gonnelli di Firenze vi erano tre tavolette copte: inserite in un primo tempo nel fondo dei manoscritti Vaticani copti ai numeri 112114, esse furono trasferite nell’aprile 1984 nel fondo dei Papiri Vaticani copti sotto i nrr. 5-7. Il Pap. Vat. copt. 8 è, invece, un frammento estratto dal Pap. Vat. gr. 23 l’8 ottobre 1977 e messo sotto vetro recentemente. Il Pap. Vat. copt. 9 è costituito da un certo numero di fogli e di frammenti di un prezioso codice bohairico dei Profeti minori, acquistato dalla Santa Sede nel 1981 e completato nel 1986 con altri due fogli dello stesso codice; l’insieme è stato per anni oggetto di studio da parte di Hans Quecke (1928-1998), Rodolphe Kasser e Nathalie Bosson; quest’ultima ne prepara ora l’edizione in collaborazione con Eitan Grossman. Il Pap. Vat. copt. 10 proviene da un lotto di papiri acquistati nel 1985 dalla ricordata libreria L. Gonnelli di Firenze. BIBLIOGRAFIA P. CANART, Les papyri grecs de la Bibliothèque Vaticane et du Musée Égyptien du Vatican. Histoire et inventaire, in Miscellanea Papyrologica, a cura di R. PINTAUDI, Firenze 1980 (Papyrologica Florentina, 7), pp. 371-390: 380, 388; R. PINTAUDI — P.J. SIJPESTEIJN, Tavolette lignee e cerate della Biblioteca Apostolica Vaticana (1-21), con un contributo di S. PERNIGOTTI, in R. PINTAUDI — P.J. SIJPESTEIJN, Tavolette lignee e cerate da varie collezioni, con i contributi di R.S. BAGNALL [et al.], Firenze 1989 (Papyrologica Florentina, 18), pp. 17-88 e tavv. I-XXXI: 49-69 (nrr. 10-13) e tavv. XII-XVII [edizione delle tavolette Pap. Vat. copt. 5-7]; R. KASSER — H. QUECKE — N. BOSSON, Le seconde chapitre d’Aggée en bohaïrique B74, in Orientalia, n.s. 61 (1992), pp. 169-204 [a proposito del Pap. Vat. copt. 9].
Paul Canart * CIT.: Pap. Vat. copt., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : PAP . VAT . COPT .
— PAP . VAT. DEM.
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PAPIRI VATICANI COPTI DORESSE* All’inizio degli anni Sessanta del XX secolo l’orientalista Jean Doresse (n. 1917) donò alla Biblioteca Vaticana un importante insieme di papiri greci e copti. Con questi ultimi si costituì un fondo a parte, costituito da 21 segnature, per altrettanti elementi. Tali papiri, a lungo ritenuti parte del vasto archivio, che si conserva disperso fra numerose istituzioni in tutto il mondo, del funzionario e versificatore d’età giustinianea Dioskoros di Aphrodito (520 ca.-post 585), sulla base delle più recenti ricerche non sembra possano essere ricondotti al personaggio. BIBLIOGRAFIA P. CANART, Les papyri grecs de la Bibliothèque Vaticane et du Musée Égyptien du Vatican. Histoire et inventaire, in Miscellanea Papyrologica, a cura di R. PINTAUDI, Firenze 1980 (Papyrologica Florentina, 7), pp. 371-390: 381; H. FÖRSTER, Heilung meiner Leiden, in Analecta Papyrologica 13 (2001), pp. 63-67 [con l’edizione del Pap. Vat. copt. Doresse 7]; R.S. BAGNALL — K.A. WORP, Dating the Coptic Legal Documents from Aphrodite, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik 148 (2004), pp. 247-252; H. FÖRSTER — F. MITTHOF, Ein koptischer Kaufvertrag über Anteile an einem Wagen. Edition von P. Vat. copt. Doresse 1, in Aegyptus 84 (2004) [2006], pp. 217-241; L.S.B. MACCOULL, More on Documentary Coptic at Aphrodito, in Chronique d’Égypte 82 (2007), pp. 381-389; J.-L. FOURNET, Archive ou archives de Dioscore? Les dernières années des «archives de Dioscore», in Les archives de Dioscore d’Aphrodité cent ans après leur découverte. Histoire et culture dans l’Égypte byzantine. Actes du colloque de Strasbourg (8-10 décembre 2005), Éd. par J.-L. FOURNET avec la collaboration de C. MAGDELAINE, Paris 2008, pp. 17-30: 18 nt. 3. Su Dioskoros e il suo archivio, cfr. almeno L.B. MACCOULL, The Coptic archive of Dioscorus of Aphrodito, in Chronique d’Égypte 56 (1981), pp. 185-193; EAD., Dioscorus of Aphrodito. His Work and his World, Berkeley 1988.
Paul Canart PAPIRI VATICANI DEMOTICI** L’unico elemento presente nel fondo, il Pap. Vat. dem. 1, è un contratto di prestito di grano risalente al 108 a.C., già appartenuto al Museo Gregoriano Egizio. In occasione della ripartizione dei papiri fra Musei e Biblioteca Vaticana avvenuta nel 1904 (cfr. infra, pp. 474-475, s.v. Papiri Vaticani greci), esso fu assegnato alla Biblioteca, insieme ai papiri non egizi, in quanto, oltre al testo demotico, reca una registrazione del documento stesso in greco.
* CIT.: Pap. Vat. copt. Doresse, seguito da numero arabo progressivo. ** CIT.: Pap. Vat. dem., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
BIBLIOGRAFIA U. WILCKEN, Urkunden der Ptolemäerzeit (ältere Funde), I: Papyri aus Unterägypten, Berlin-Leipzig 1922-1924, p. 619 nr. 133; cfr. P. CANART, Les papyri grecs de la Bibliothèque Vaticane et du Musée Égyptien du Vatican. Histoire et inventaire, in Miscellanea Papyrologica, a cura di R. PINTAUDI, Firenze 1980 (Papyrologica Florentina, 7), pp. 371-390: 380 e nt. 58, 388. Accenni anche in G. LUMBROSO, Papiri greco-egizi della Biblioteca Vaticana, in Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. V, 2 (1893), pp. 829-831: 830; O. MARUCCHI, Il Museo Egizio Vaticano (…), Roma 1899, p. 296.
Paul Canart PAPIRI VATICANI GRECI* Il fondo conta attualmente 107 segnature, per altrettanti elementi. Fino alla fine del secolo XIX le vicende dei papiri greci ora della Biblioteca Vaticana si intrecciano con quelle dei papiri «orientali», ovvero egizi e copti, della Vaticana stessa e dei Musei. Gli inizi della raccolta che è all’origine del fondo attuale risalgono ad acquisti avvenuti rispettivamente nel 1827 e nel 1831: nel 1827 il cardinale bibliotecario (dal 1827) Giulio Maria Della Somaglia (1744-1830) acquistò l’attuale Pap. Vat. gr. 6, mentre nel 1831 il primo custode (1819-1833) Angelo Mai (1782-1854) si adoperò per l’acquisizione degli odierni Pap. Vat. gr. 2, 3 e 5. Nello stesso periodo dovettero entrare il Pap. Vat. gr. 1 e forse il Pap. Vat. gr. 4: con i precedenti, furono a lungo conservati a parte in un armadio, da cui furono estratti, negli anni Ottanta del XIX secolo, dal vice-bibliotecario (dal 1882) Giuseppe Cozza-Luzi (1837-1905), che li integrò nel fondo dei manoscritti Vaticani greci, sotto i nrr. 2289 (gli odierni Pap. Vat. gr. 2-5) e 2303 (il Pap. Vat. gr. 1). L’attuale Pap. Vat. gr. 6 fu invece disposto sotto vetro accanto ai papiri latini in uno dei «quadri» posti sulle pareti dell’«Aula dei Papiri» dei Musei. D’altra parte, durante lo stesso secolo XIX aveva iniziato a costituirsi principalmente presso i Musei la collezione dei papiri egizi antichi (geroglifici, ieratici e demotici), tra i quali erano venuti a mescolarsi anche alcuni frammenti greci. Questi rimasero a lungo insieme ai papiri egizi, esposti dal 1839 in una sala dei Musei Vaticani arredata all’uopo, il cosiddetto «Gabinetto dei Papiri». Nel 1904, infine, si procedette al riordino e alla ripartizione dei papiri egizi, copti e greci tra i Musei Vaticani, che conservarono i papiri egizi, e la Biblioteca Vaticana, che mantenne o ricevette i papiri greci, copti e latini, oltre a uno demotico contenente greco (cfr. supra, p. 473, s.v. Papiri * CIT.: Pap. Vat. gr., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : PAP . VAT . DEM .
— PAP . VAT. GR.
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Vaticani demotici). I papiri che erano stati inseriti nel fondo Vaticano greco ne furono allora estratti, divenendo gli attuali Pap. Vat. gr. 1-5; degli altri, due ricevettero i nrr. 6 e 8, il resto rimase provvisoriamente senza segnatura: i nrr. 15-23 furono attribuiti solamente nel 1960, i nrr. 7 e 9-10 nel 1976. Nel frattempo, nel 1930 l’attuale Pap. Vat. gr. 11 fu acquistato per volere di Pio XI (1922-1939), e nello stesso periodo giunsero gli odierni Pap. Vat. gr. 12-14, donati dalla Società Italiana per la Ricerca dei Papiri greci e latini in Egitto, che ne aveva pubblicato l’edizione. Una cospicua accessione si ebbe all’inizio degli anni Sessanta del XX secolo, quando l’orientalista Jean Doresse (n. 1917) donò alla Biblioteca Vaticana un importante insieme di papiri greci e copti: i copti furono costituiti in un fondo a sé stante (cfr. supra, p. 473, s.v. Papiri Vaticani copti Doresse), i greci vennero integrati nel fondo dei Papiri Vaticani greci (Pap. Vat. gr. 24-50). Vent’anni dopo, nel 1981, furono acquistati tramite la libreria antiquaria L. Gonnelli di Firenze due lotti di tavolette lignee, le une scritte con inchiostro, le altre cerate, nonché buona parte di un interessante papiro tachigrafico. Le tavolette del primo lotto, in un primo tempo inserite nel fondo dei manoscritti Vaticani greci sotto i nrr. 2652-2657, furono trasferite verso il 1985 nel fondo, divenendo i Pap. Vat. gr. 51-56, mentre quelle del secondo lotto ricevettero le segnature Pap. Vat. gr. 58-63. Nell’autunno 1985, infine, fu acquistato, ancora tramite la libreria Gonnelli, un insieme di frammenti di papiri letterari e documentari provenienti da cartonnages di mummie egiziane: tali frammenti, messi provvisoriamente sotto vetro al momento dell’acquisto, sono stati recentemente sistemati e numerati con l’aiuto di Rosario Pintaudi (primavera 2000), e costituiscono i Pap. Vat. gr. 64-105, di cui è in preparazione un inventario. BIBLIOGRAFIA P. CANART, Les papyri grecs de la Bibliothèque Vaticane et du Musée Égyptien du Vatican. Histoire et inventaire, in Miscellanea Papyrologica, a cura di R. PINTAUDI, Firenze 1980 (Papyrologica Florentina, 7), pp. 371-390 [per la storia complessiva delle raccolte vaticane di papiri greci, e per un inventario (ibid., pp. 386-388) dei nrr. 1-50 del fondo, con notizie sul contenuto e sulle edizioni, e bibliografia; ibid., p. 388 sostituire 24-50 a 24-49, perché frammenti dello stesso insieme, non ancora sistemati al momento della stampa del contributo, ricevettero poco dopo la segnatura Pap. Vat. gr. 50, cfr. infra]. Notizie su formazione, storia e successive sistemazioni delle raccolte papirologiche dei Musei e della Biblioteca Vaticana si trovano, fra gli altri contributi, anche in [J.F. CHAMPOLLION], Catalogo de’ papiri egiziani della Biblioteca Vaticana, e notizia più estesa di uno d’essi (…), Roma 1825, pp. V-VIII [prefazione «Al cortese lettore», di Angelo MAI]; Monumenta papyracea Aegyptia Bibliothecae Vaticanae, (…) recensuit et digessit H. MARUCCHI, Romae 1891, p. III ; O. MARUCCHI, La collezione dei papiri egizi vaticani ordinata e descritta sotto il pontificato di Leone XIII, in Nel
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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giubileo episcopale di Leone XIII. Omaggio della Biblioteca Vaticana. XIX febbraio anno MDCCCXCIII, [s.l., 1893] [paginazione propria]; G. COZZA-LUZI, L’aula dei papiri nella Biblioteca Vaticana. Lettera (…) al professore Orazio Marucchi, in Monumenta papyracea Latina Bybliothecae Vaticanae, (…) recensuit et digessit H. MARUCCHI, Romae 1895, pp. 33-57: 5455 e tav. f.t. [per la disposizione dei «quadri» alle pareti nell’«Aula dei Papiri»]; O. MARUCCHI, Il Museo Egizio Vaticano (…), Roma 1899, passim; R. LEFEVRE, Note e documenti sulla fondazione del Museo Gregoriano-Egizio, in Miscellanea Gregoriana. Raccolta di scritti pubblicati nel I centenario della fondazione del Pont. Museo Egizio (1839-1939), Città del Vaticano 1941, pp. 429-450: 434-435 e passim. Per descrizioni ed edizioni degli elementi di più antica accessione al fondo si vedano A. MAI, Classicorum auctorum e Vaticanis codicibus editorum tomus IV, Romae 1831, pp. 442447 [Pap. Vat. gr. 6]; tomus V, Romae 1833, pp. 350-361 [Pap. Vat. gr. 1], 600-604 [Pap. Vat. gr. 5, 2 e 3]; B. PEYRON, Papiri greci del Museo Britannico di Londra e della Biblioteca Vaticana tradotti e illustrati (…), Torino 1841 (Memorie della Reale Accademia delle Scienze di Torino, ser. II, 3), pp. 92-94 [Pap. Vat. gr. 5], 94-96 [Pap. Vat. gr. 6], 96-99 [Pap. Vat. gr. 2], 99-100 [Pap. Vat. gr. 3]; MARUCCHI, Monumenta papyracea Aegyptia cit. [descrizione di diversi papiri, non tutti ora identificabili con certezza: concordanze con le segnature attuali in CANART, Les papyri cit., p. 385]; G. LUMBROSO, Papiri greco-egizi della Biblioteca Vaticana, in Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. V, 2 (1893), pp. 829-831 [notizie su diversi papiri: concordanze con le segnature attuali in CANART, Les papyri cit., p. 385]; MARUCCHI, Il Museo Egizio Vaticano cit. [descrizione di diversi papiri, non tutti ora identificabili con certezza: concordanze con le segnature attuali in CANART, Les papyri cit., p. 385]; U. WILCKEN, Urkunden der Ptolemäerzeit (ältere Funde), I: Papyri aus Unterägypten, Berlin-Leipzig 1922-1924, pp. 137-140 nr. 7 [Pap. Vat. gr. 6], 171177 nrr. 15-16 [Pap. Vat. gr. 1], 215-216 nr. 25 [Pap. Vat. gr. 4], 256-258 nr. 45 [Pap. Vat. gr. 3], 266-268 nr. 51 [Pap. Vat. gr. 2], 302-304 nr. 60 [Pap. Vat. gr. 5]. Per i papiri acquisiti negli anni Sessanta e Ottanta del XX secolo, cfr. R. PINTAUDI, I Papiri Vaticani greci di Aphrodito (PVatic. Aphrod.), Città del Vaticano 1980 [edizione dei Pap. Vat. gr. 24-49; frammenti non compresi nell’edizione, ma disposti nelle lastre 35 e 36 e menzionati in appendice, ibid., p. 62, ricevettero in seguito la segnatura Pap. Vat. gr. 50]; R. PINTAUDI, Tavolette lignee e cerate della Biblioteca Vaticana, in Les débuts du codex. Actes de la journée d’étude organisée à Paris les 3 et 4 juillet 1985 (…), éd. par A. BLANCHARD, Turnhout 1989 (Bibliologia, 9), pp. 61-67; R. PINTAUDI — P.J. SIJPESTEIJN, Tavolette lignee e cerate della Biblioteca Apostolica Vaticana (1-21), con un contributo di S. PERNIGOTTI, in R. PINTAUDI — P.J. SIJPESTEIJN, Tavolette lignee e cerate da varie collezioni, con i contributi di R.S. BAGNALL [et al.], Firenze 1989 (Papyrologica Florentina, 18), pp. 17-88 e tavv. I-XXXI: 19-48, 69-88 e tavv. I-XI, XVIII-XXXI [edizione dei Pap. Vat. gr. 51-63]; C. FEDERICI — L. MITA — M. PEZZANO, Nota sulle caratteristiche tecnologiche delle tavolette lignee vaticane, ibid., pp. 199-242.
Paul Canart PAPIRI VATICANI LATINI* I 27 papiri latini attualmente nel fondo sono tutti databili alla Tarda Antichità o al Medioevo; sono di natura documentaria, e provengono * CIT.: Pap. Vat. lat., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : PAP . VAT . GR .
— PAP . VAT. LAT .
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principalmente dagli archivi di Ravenna. La loro storia e il loro contenuto sono stati chiariti da Jan-Olof Tjäder, che ne ha pubblicato la maggior parte fra il 1955 e il 1982: dalle sue ricerche risulta che i primi papiri giunsero tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo – fra di essi, un dono (Pap. Vat. lat. 22) di Eusebio Vanni degli Onesti, da Udine; un papiro (Pap. Vat. lat. 20) pervenuto con i manoscritti di Aldo Manuzio il Giovane (1547-1597) nel 1597 (cfr. infra, p. 592, s.v. Vaticani greci; pp. 625, 627, s.v. Vaticani latini; II, pp. 786-788, s.v. Aldine); tre papiri che giunsero con i codici di Fulvio Orsini (1529-1600) nel 1602 (cfr. infra, pp. 591-592, s.v. Vaticani greci; p. 619, s.v. Vaticani indiani; pp. 623-624, s.v. Vaticani latini), e provenivano dagli eredi di Pietro Bembo (1470-1547) come pure, forse, altri quattro papiri (Pap. Vat. lat. 1, 5, 8, 12) acquisiti dalla Biblioteca nel 1617 –, mentre l’ultimo acquisto (Pap. Vat. lat. 25) fu del 1931. Dal Sancta Sanctorum lateranense, invece, provengono i Pap. Vat. lat. 26-27, inseriti nel fondo a differenza delle numerose autentiche di reliquie della medesima provenienza – alcune delle quali anch’esse su papiro, e non solo latine – che sono incluse nel fondo Vaticano latino (Vat. lat. 10696, 14586, 15294). Quanto alle notizie sulla più antica sistemazione in Biblioteca dei papiri latini, è noto che essi, disposti prima in una cassa, furono verso la metà del XVIII secolo srotolati ed esposti nella «Biblioteca della Regina», cioè nella «Sala Alessandrina» della Vaticana, parte del Braccio di Pio IV sistemata nel 1690 per collocarvi i manoscritti acquistati presso gli eredi della regina Cristina di Svezia (1626-1689; cfr. infra, p. 504, s.v. [Reginensi]). Nel 1776 i papiri furono messi sotto vetro ed esposti nell’«Aula dei Papiri», inclusa nel braccio meridionale della galleria occidentale perpendicolare al Salone Sistino. Finalmente, all’inizio del secolo XX, i papiri latini, assieme agli altri, furono riportati nel Deposito dei manoscritti e chiusi in un apposito armadio. Attualmente, come tutti gli altri fondi papiracei della Biblioteca, sono conservati in un ambiente riservato alla conservazione dei papiri all’interno del Deposito dei manoscritti. BIBLIOGRAFIA J.-O. TJÄDER, Die nichtliterarischen lateinischen Papyri Italiens aus der Zeit 445-700, I-III, Uppsala-Lund-Stockholm 1955-1982 (Skrifter utgivna av Svenska Institutet i Rom, 4°, 19) [edizione, con commento e riproduzioni, dei Pap. Vat. lat. 4-14, 16-19, 22-24, 27; per i Pap. Vat. lat. 1-3, 15, 20-21, 25-26 si vedano edizioni e bibliografia segnalate ibid., I, pp. 44, 45, 49, 50, 65 ai nrr. 88, 91, 123-124, 126-128 e Anhang nr. 4; per una più analitica storia del fondo dei Papiri Vaticani latini si veda il capitolo «Die Papyrussammlung der Vatikanischen Bibliothek», ibid., I, pp. 73-79 [queste pagine sono state ripubblicate, in traduzione italiana, in Chartae Latinae Antiquiores. Facsimile-Edition of the Latin Charters prior to the Ninth Century, ed. by A. BRUCKNER — R. MARICHAL, Part XXII: Italy III, published by A. PETRUCCI
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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— J.-O. TJÄDER, Dietikon-Zurich 1983, pp. 3-7]; la tabella stampata ibid., I, p. 79, fornisce la concordanza fra le segnature della Biblioteca Vaticana e i numeri dell’elenco di Tjäder, riassume la provenienza degli elementi e la loro data di arrivo in biblioteca, segnala la loro menzione negli inventari della stessa; ma non fa cenno della testimonianza del custode della Biblioteca (dal 1594) Domenico Ranaldi (1555-1606), citata e discussa da P. CANART, Les papyri grecs de la Bibliothèque Vaticane et du Musée Égyptien du Vatican. Histoire et inventaire, in Miscellanea Papyrologica, a cura di R. PINTAUDI, Firenze 1980 (Papyrologica Florentina, 7), pp. 371-390: 377-379, secondo la quale già verso il 1596-1597 la Vaticana possedeva dei papiri, probabilmente latini, sistemati in una cassa]. Per il Pap. Vat. lat. 27 e per le altre autentiche di reliquie dal Sancta Sanctorum cfr. B. GALLAND, Les authentiques de reliques du Sancta Sanctorum, (…), Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 421). STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Un inventario sommario è in Monumenta papyracea Latina Bybliothecae Vaticanae, (…) recensuit et digessit H. MARUCCHI (…), Romae 1895 [nell’esemplare in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 70 (2) rosso, nell’ultima pagina sono aggiunte a penna, di mano di Giovanni Mercati (1866-1957, prefetto della Biblioteca, 1919-1936, poi cardinale bibliotecario dal 1936), succinte notizie circa i Pap. Vat. lat. 25-27, di più recente acquisizione].
Paul Canart LASCITO PASTOR* Il fondo (190 segnature, per altrettanti elementi) raccoglie carte, carteggi e stampati di o relativi allo storico austriaco Ludwig von Pastor (1854-1928); i documenti furono offerti (cfr. Arch. Bibl. 191, fasc. L), con un armadio inizialmente destinato a contenere tutti gli elementi del fondo, a Pio XI (1922-1939) dalla moglie del Pastor, Constanze, e dal figlio Ludwig, nell’arco di un ventennio, fra il 1931 e il 1951 (l’armadio, inaugurato alla presenza del papa il 1° dicembre 1933 e collocato sino al 1999 nella Galleria di Urbano VIII, è stato di recente trasferito, al momento del passaggio dei Musei della Biblioteca Vaticana ai Musei Vaticani, nello spazio antistante gli ingressi della nuova Sala Consultazione Periodici e della ricostituita Biblioteca Barberini, e contiene ora solo parte delle onorificenze dello storico e un insieme di volumi a stampa con le sue pubblicazioni). Più precisamente, consegne di documenti avvennero il 26 dicembre 1931, il 19 aprile 1933, l’11 gennaio 1934, il 23 settembre 1935 (cfr. Arch. Bibl. 115); nel 1951 entrò in Vaticana l’originale del diario, in 27 volumi, offerto dal figlio dello storico (ora Lasc. Pastor 142-168). Un’ultima accessione, avvenuta nel 1986, riguarda un piccolo manipolo di lettere, biglietti, cartoline indirizzate a Pastor, dona* CIT.: Lasc. Pastor, seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : PAP . VAT . LAT .
— [PATETTA ]
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te alla Biblioteca Vaticana dalla Facoltà Teologica di Innsbruck (Lasc. Pastor 190). Il fondo è articolato in diverse sezioni: Manuskripte (Lasc. Pastor 1-18), Handschriftliche Konzepte (Lasc. Pastor 19-24), Aktenproben (Lasc. Pastor 29-30), Material und Manuskripte über gehaltene Vorlesungen (Lasc. Pastor 31-45), Jugend-, Gymnasial- und Hochschulhefte (Lasc. Pastor 46-53), Gesammelte Besprechungen (Lasc. Pastor 54-98), Beiträge zu Zeitschriften, Zeitungen und Sammelwerken (Lasc. Pastor 99-102), Briefe an L. von Pastor (Lasc. Pastor 103-129; le lettere sono riunite per corrispondenti), Briefe L. v. Pastors (Lasc. Pastor 130-141; le lettere sono riunite per corrispondenti), Tagebücher (Lasc. Pastor 142-168), Ehren- und Erinnerungszeichen (Lasc. Pastor 169-181), Varia (Lasc. Pastor 182-189). BIBLIOGRAFIA Erinnerungs-Schrank an Ludwig Freiherrn von Pastor, Seiner Heiligkeit Papst Pius XI. überreicht von Constanze Freifrau von Pastor, [München 1931]; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 265, 280 nt. 97; P. VIAN, Frammenti e complessi documentari nei fondi manoscritti della Biblioteca vaticana. Qualche esempio, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 404-441: 418. Sull’armadio con le opere del Pastor e sulla sua inaugurazione, P. VIAN, La «grossa guerra» fra Ludwig von Pastor e Achille Ratti (1902-1903). Una contesa archivistica fra uno storico dei papi e un futuro papa, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, X, Città del Vaticano 2003 (Studi e testi, 416), pp. 353-377: 354-355 e nt. 5. Una scelta di testi dai diari e carteggi è pubblicata in L. VON PASTOR, Tagebücher, Briefe, Erinnerungen, hrsg. von W. WÜHR, Heidelberg 1950. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Lascito L. von Pastor. Collezione M.-D. Sire. Carte Stefani, Inventari riediti a cura di Sergio BONTEMPI, 1977 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 449 (1) rosso, ff. 119; relativo a Lasc. Pastor 1-189].
Christine M. Grafinger
[PATETTA] Patetta. [Manoscritti] (pp. 481-483); Autografi e documenti Patetta (pp. 483-484); Pergamene Patetta (p. 484); Raccolta Patetta (pp. 485-488).
Federico Patetta (1867-1945), storico del diritto italiano, di cui tenne l’insegnamento dal 1892 al 1935 nelle università di Macerata, Siena, Modena, Pisa, Torino e Roma, raccolse un’ingente quantità di autografi, manoscritti, pergamene e stampati che alla sua morte seguirono strade
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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diverse. La parte più cospicua, costituita dagli autografi, dai manoscritti e dalle pergamene, fu donata dal Patetta alla Biblioteca Vaticana, ove entrò nel 1946 (amico di Contardo Ferrini [1859-1902], Patetta era almeno dal 1898 in corrispondenza con Giovanni Mercati [1866-1957, scriptor greco dal 1898, poi prefetto della Biblioteca Vaticana, 1919-1936, al momento della donazione cardinale bibliotecario e archivista di Santa Romana Chiesa, dal 1936]); gli stampati furono acquistati dall’Università di Torino e posti e ordinati a Palazzo Carignano in una biblioteca a lui intitolata; i libri, i documenti e i manoscritti relativi alla storia di Cairo Montenotte (provincia di Savona), luogo d’origine del Patetta, furono invece collocati nell’archivio della locale parrocchia di S. Lorenzo (solo in parte pervennero successivamente alla Vaticana, cfr. infra, pp. 481482). La cospicua collezione pervenuta alla Vaticana, oltre a manoscritti a carattere letterario, comprendeva un originario, vasto insieme di «Autografi e documenti», risalente nella sua struttura allo stesso Patetta e articolato nelle seguenti serie (riflesse in un inventario, con allegata relazione, a cura di Marie-Hyacinthe Laurent [1906-1968], scriptor latino della Biblioteca Vaticana dal 1949 alla morte, cfr. Arch. Bibl. 281): Raccolta Amoretti (cart. 1-4); Casa d’Austria (cart. 5); Arti di Bologna (cart. 6-36); Docum. finanziari (cart. 39-40); Archivio Calori-Cesi (cart. 46-66); Città (cart. 68-217); Raccolta Daugnon (cart. 221-273); Esercito (cart. 275-283); Stati estensi (cart. 284-291); Famiglie (cart. 292-550); Fouché, Portefeuille (cart. 551-553); Gesuiti (cart. 555); Liguria (cart. 557-560); LombardoVeneto (cart. 561-562); Massoneria (cart. 563-572); Ordine Mauriziano (cart. 573-574); Milizie (cart. 575); Nizza (cart. 576); Riviera d’Orta (cart. 577-588); Papi (cart. 589-600); Poste e telegrafi (cart. 601-602); Casa di Prussia (cart. 603); Risorgimento (cart. 604-620); Regno di Sardegna (cart. 621-633); Casa Savoia (cart. 634-657); Scrittori (cart. 658-1564); R. Senato (cart. 1565-1566); Sicilia (cart. 1567-1568); Società Nazion. Italiana (cart. 1569-1582); Sacro Romano Impero (cart. 1584-1588); Stato Pontificio (cart. 1589-1594); Tipografie (cart. 1595-1616); Toscana (cart. 1617), Università (cart. 1618-1641); Varia (cart. 1642-1720). Il lavoro di ordinamento fu intrapreso da Laurent nel gennaio 1962. L’originaria collezione Patetta fu allora e negli anni successivi, anche in concomitanza con i lavori di catalogazione intrapresi tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta del XX secolo, suddivisa in tre fondi: Patetta. [Manoscritti]; Autografi e documenti Patetta; Pergamene Patetta. In quest’operazione, dall’originario insieme denominato «Autografi e documenti» furono estratte sia buona parte delle pergamene e dei documenti medievali e moderni, versati nel fondo Pergamene Patetta, sia
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I FONDI : [ PATETTA ]
— PATETTA . [MANOSCRITTI ]
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numerosi manoscritti a carattere soprattutto archivistico, o con carte moderne, che furono uniti ai codici letterari in possesso del collezionista, formando così il fondo Patetta. [Manoscritti]; il fondo Autografi e documenti Patetta, infine, fu riservato a una sola serie dell’originario insieme «Autografi e documenti», quella che, organizzata alfabeticamente per nome d’autore, era denominata Scrittori. Solo nel 2006, per accogliere il vasto materiale della collezione non ancora collocato, è stato infine creato il fondo Raccolta Patetta. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 277 nt. 62, 315. Sul Patetta, Ricordo di Federico Patetta, Cairo Montenotte 1952 [con la ripresa di commemorazioni di G. ASTUTI (1948), F. MAROI (1949), C.G. MOR (1950); ibid., pp. 25, 43, notizie sulla raccolta di autografi, manoscritti, pergamene e stampati]; I. SOFFIETTI, Federico Patetta (1867-1945). Il testamento, in Rivista di storia del diritto italiano 78 (2005), pp. 379-382 [per l’edizione del testamento datato Roma, 6 maggio 1935, conservato a Savona, Archivio Notarile Distrettuale, Notaio Mario Bordone di Savona, reg. 48 (settembre-dicembre 1945), ff. 392r-393r; Savona, Conservatoria dei registri immobiliari, reg. 1946, 477]. Per il lavoro compiuto da Laurent sul complesso dei fondi Patetta, F. PATETTA, Discorso pronunciato nella ricorrenza del 1° Centenario della fondazione della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie e la Lombardia (16 settembre 1933) [a cura di M.-H. LAURENT], in Bollettino Storico-Bibliografico Subalpino 63 (1965), pp. 5-34: 6; N. DEL RE, L’opera scientifica del P. Marie-Hyacinthe Laurent, O.P., in Rivista di storia della Chiesa in Italia 23 (1969), pp. 144-157: 145.
Luigi Cacciaglia Paolo Vian PATETTA. [MANOSCRITTI]* Il fondo (4.688 segnature, per altrettanti elementi) contiene, oltre a manoscritti latini, italiani e francesi riguardanti soprattutto la storia dell’Italia settentrionale e la storia letteraria dal XVII secolo, anche cinque codici greci (Patetta 1-5). Oltre ai manoscritti a carattere letterario, probabilmente già conservati da Patetta a parte, va segnalato che il fondo è stato alimentato da intere serie dell’originario insieme patettiano degli «Autografi e documenti» (come ad esempio la serie Città), oppure da loro parti o singoli elementi. Così, in particolare, si è formato il nucleo comprendente i Patetta 2910-4688, che contengono documenti, archivi o frammenti di documenti e archivi pertinenti alla storia di famiglie e di comuni italiani, soprattutto piemontesi. All’interno di questo nucleo è * CIT.: Patetta, seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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avvenuto nel 1964 un incremento, rispetto a quanto versato nel 1946, costituito da «17 pacchi di documenti relativi a Cairo Montenotte (Savona)» pervenuti «per interessamento di Giuseppe Dell’Omo, vescovo di Acqui» e «per gentile dono della famiglia Patetta» (L’attività della Santa Sede nel 1964, Pubblicazione non ufficiale, [Città del Vaticano, s.d.], p. 685; gli archivi di Cairo Montenotte sono ora nei Patetta 3735-3872); si tratta di parte del fondo affidato in un primo momento all’archivio della parrocchia di S. Lorenzo a Cairo Montenotte. A differenza della biblioteca Ferrajoli (cfr. infra, II, p. 823, s.v. Stampati Ferrajoli), la collezione di Patetta non era pubblicamente consultabile, conservando l’identità di una raccolta privata e personale. Anche per questo forse non sono stati reperiti cataloghi dei manoscritti del tempo in cui essi erano in possesso di Patetta. Le attuali segnature, basate su un ordinamento che tiene conto sia del formato che del contenuto, sono con probabilità frutto di un riordino avvenuto in Vaticana, dovuto, almeno per la prima metà del fondo, a Marie-Hyacinthe Laurent. Si deve notare, inoltre, che manoscritti appartenuti a Patetta sono reperibili anche al di fuori della Vaticana, a motivo di dispersioni avvenute verosimilmente prima del 1945: è il caso, ad esempio, del codice New Haven (CT), Yale University, Beinecke Rare Book and Manuscript Library, Marston ms. 43, acquistato presso l’antiquario torinese Bourlot dal bibliofilo e antiquario Hans P. Kraus (1907-1988), e poi ceduto a Thomas E. Marston (1904-1984) nel 1958; e del codice Roma, Biblioteca Vallicelliana, Q.81, che fu acquistato dal Ministero della Pubblica Istruzione italiano il 15 dicembre 1928, e reca sul 1r l’indicazione autografa «Federico Patetta Ms. n° 51». BIBLIOGRAFIA Fonds Patetta, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI, II/1: Fonds Patetta et Fonds de la Reine, par E. PELLEGRIN, Paris 1978 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), p. 11; P. VIAN, Frammenti e complessi documentari nei fondi manoscritti della Biblioteca vaticana. Qualche esempio, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 404-441: 413. Per i documenti di interesse epigrafico, M. BUONOCORE, I codici epigrafici del fondo Patetta, in ID., Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 125-126. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per i soli manoscritti greci: P. CANART, Trois manuscrits grecs dans le fonds Patetta de la Bibliothèque Vaticane, in Scriptorium 16 (1962), pp. 363-365; ID., Deux autres manuscrits grecs dans le fonds Patetta de la Bibliothèque Vaticane, in Scriptorium 19 (1965), pp. 293-296.
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I FONDI : PATETTA . [ MANOSCRITTI ]
— AUTOGR. PATETTA
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STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Inventario dei manoscritti Patetta, I: Mss. 1-400, Hanno collaborato L DUVALARNOULD (nn. 222-240, 303-400), MM LEBRETON (nn. 1-166, 241-302) e A PARAVICINI BAGLIANI (nn. 167-221), 1970; II: Mss. 401-800, Hanno collaborato L. DUVAL-ARNOULD (nn. 401-450, 651-700, 751-800), M.M. LEBRETON (nn. 551-650) e A. PARAVICINI BAGLIANI (nn. 451-550, 701-750), 1971; III: Mss. 801-1200, Hanno collaborato L. DUVAL-ARNOULD (nn. 1099-1160), M.M. LEBRETON (nn. 801-843, 959-1009, 1060-1098, 11611200) e A. PARAVICINI BAGLIANI (nn. 844-958, 1010-1059), 1971; IV: Mss. 1201-1600, Hanno collaborato L. DUVAL-ARNOULD (nn. 1301-1370, 1571-1600), M.M. LEBRETON (nn. 12011227, 1376-1511) e A. PARAVICINI BAGLIANI (nn. 1228-1300, 1512-1570), 1971; V: Mss. 16012000, Hanno collaborato L. DUVAL-ARNOULD (nn. 1601-1644, 1751-1775, 1825-1829, 18511875, 1901-1925, 1951-2000), M.M. LEBRETON (nn. 1645-1690, 1776-1800) e A. PARAVICINI BAGLIANI (nn. 1691-1750, 1801-1824, 1830-1850, 1876-1900, 1926-1950), 1972; VI: Mss. 2001-2400, Hanno collaborato L. DUVAL-ARNOULD (nn. 2001-2015, 2051-2073, 2096-2120, 2194-2272, 2352-2400) e A. PARAVICINI BAGLIANI (nn. 2016-2050, 2074-2095, 2121-2193, 2273-2351), 1973; VII: Mss. 2401-2800, Hanno collaborato L. DUVAL-ARNOULD (nn. 24012420, 2471-2520, 2571-2647, 2708-2768) e A. PARAVICINI BAGLIANI (nn. 2421-2470, 25212570, 2648-2707, 2769-2800), 1974; VIII: Mss. 2801-2909bis, Hanno collaborato L. DUVALARNOULD (nn. 2849-2869, 2871-2909) e A. PARAVICINI BAGLIANI (nn. 2801-2848, 2870), 1976; IX: Mss. 2910-4688. Archivi di Famiglie e di Comuni, a cura di Luigi FIORANI, 1976 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 438 (1-9) rosso; i nove volumi non presentano indice dei nomi].
Paolo Vian AUTOGRAFI E DOCUMENTI PATETTA* Il fondo, che è ora, in Vaticana, riservato a materiale proveniente dalla sola serie Scrittori dell’originario insieme patettiano denominato «Autografi e documenti», contiene lettere, documenti, autografi di diversa natura relativi a personaggi vari, non solo letterati, per la maggior parte italiani, ma anche, soprattutto se in relazione epistolare con questi ultimi, stranieri. Gli autografi, che coprono un ampio arco cronologico dal XV al XIX secolo, sono in linea di massima ordinati alfabeticamente in due sotto-serie con riferimento al cognome del personaggio rappresentato; la foliazione è autonoma per ciascun contenitore. Dell’originaria serie Scrittori sono sinora inventariati nel fondo – e quindi consultabili – gli autografi della prima sotto-serie sino a Dallari (240 contenitori), mentre non si è ancora iniziata l’inventariazione della seconda sotto-serie (187 contenitori), tuttora conservata insieme ai cospicui materiali di provenienza Patetta in via di ordinamento, costituiti di recente nel fondo Raccolta Patetta (cfr. supra, p. 481, s.v. [Patetta]; infra, p. 485, s.v. Raccolta Patetta). * CIT.: Autogr. Patetta, seguito da cart. con il numero arabo della cartella-contenitore, e dal numero del foglio.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
BIBLIOGRAFIA Un parziale elenco di estensori di autografi in P.O. KRISTELLER, Iter Italicum. Accedunt alia itinera. A Finding List of Uncatalogued or Incompletely Catalogued Humanistic Manuscripts of the Renaissance in Italian and Other Libraries, VI: (Italy III and alia itinera IV). Supplement to Italy (G-V). Supplement to Vatican and Austria to Spain, London-Leiden-New York-København-Köln 1992, pp. 406-408. Per quanto solo parzialmente inventariato, il fondo è stato oggetto, per alcune sue sezioni, di studi ed edizioni di testi, cfr. ad esempio G. MORELLO, Autografi di G. Baruffaldi nel fondo Patetta della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Girolamo Baruffaldi (1675-1755). Convegno nazionale di studi nel terzo centenario della nascita (…), Cento, 5-8 dicembre 1975, I, Cento 1977 (Centro Studi Girolamo Baruffaldi. Documenti e studi, 1), pp. 605-616 [a proposito di Autogr. Patetta, cart. 44, ff. 2-14]. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Inventario degli Autografi e Documenti Patetta, I: 1-28 (A), a cura di Giovanni MORELLO, 1977; II: 29-60 (B-Ber), a cura di Giovanni MORELLO, 1978; III: 61-110 (Ber-Bon), a cura di Giovanni MORELLO, 1980; [IV]: Cartelle 111-145 (Bondacci-Buzzi), Inventario a cura di Luigi FIORANI e Ubaldo SULIS, 1990; [V]: Cartelle 146-168 (Cabanis-Capellis), Inventario a cura di Luigi FIORANI e Ubaldo SULIS, 1992; [VI]: Cartelle 169-182, Capello-Cassi, a cura di Luigi FIORANI, 2005; [VII]: Cartelle 183-203, Cassia-Ceva di Nucetto, a cura di Luigi FIORANI, 2005; [VIII]: Cartelle 204-218, Cevaschi-Colonna di Stigliano, a cura di Luigi FIORANI, 2005; [IX]: Cartelle 219-240, Colpani-Dallari, a cura di Luigi FIORANI, 2005 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 440 (1-9) rosso; gli ultimi sei volumi presentano un indice dei nomi].
Paolo Vian PERGAMENE PATETTA* Il fondo, solo parzialmente inventariato (gli elementi inventariati e quindi consultabili sono 1.163), contiene documenti che vanno dalla fine del secolo XIII (il più antico è la Perg. Patetta 922, risalente all’11 marzo 1287) alla fine del secolo XIX; le pergamene sono soprattutto italiane, in particolare dell’Italia settentrionale. BIBLIOGRAFIA P. VIAN, Frammenti e complessi documentari nei fondi manoscritti della Biblioteca vaticana. Qualche esempio, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 404-441: 418. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Inventario delle pergamene Patetta, I: Pergg. 1-1163, a cura di Luigi FIORANI, 1971 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 439 (1) rosso; senza indice dei nomi].
Paolo Vian * CIT.: Perg. Patetta, seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : AUTOGR . PATETTA
— RACC. PATETTA
485
RACCOLTA PATETTA* Il fondo (746 unità), creato nell’agosto 2006 ed ancora in via di ordinamento – e quindi non consultabile –, raccoglie i materiali che, presenti nell’originario insieme denominato «Autografi e documenti» risalente a Patetta stesso, fino all’anno indicato non ne erano stati estratti per essere versati negli altri tre fondi della Vaticana intestati al collezionista; vi si conservano dunque un certo numero di serie degli «Autografi e documenti», più o meno impoverite dal procedimento di estrazione. I materiali presenti nel fondo sono al momento articolati nelle seguenti serie (i cui titoli, come si è detto, risalgono in parte all’allestimento originario ad opera di Patetta, in parte alla sistemazione del materiale avvenuta in Vaticana per le cure di Marie-Hyacinthe Laurent): Casa di Prussia, con autografi e carte riguardanti Federico Guglielmo I (1713-1740), Federico II (1740-1786), Federico Guglielmo III (17971840), Federico Guglielmo IV (1840-1861), Guglielmo I (re di Prussia dal 1861, poi imperatore, 1871-1888), Guglielmo II imperatore (1888-1918) (1 busta); Casa Savoia, con documenti, lettere, carte concernenti Carlo Emanuele I (1580-1630) e sua moglie Caterina d’Austria († 1597), Carlo Emanuele II (1638-1675), Carlo Emanuele III (1730-1773), Carolina di Savoia (1764-1782), principessa di Sassonia, Carlo Emanuele IV (1796-1798), Carlo Felice (1821-1831), Carlo Alberto (1821, 1831-1849), e così via (secc. XVI-XIX: 24 buste); Commedie (13 buste); Componimenti in onore di G. Castaldi (1 busta); Contado di Nizza (sec. XVIII: 1 busta); Docc. finanziari (1 busta); Esempi morali (1 busta); Famiglie, per la parte non trasferita nel fondo Patetta. [Manoscritti] (che riguardava le famiglie Alfieri di Magliano, Arduini d’Ivrea, Broglia di Torino, Matis di Bra, e altre); nella serie resta documentazione relativa alle famiglie Barali di Susa, Castellani-Fantoni, Montagnini, Morelli, Pensa di Marsiglia, Pini, Pullini, Rangoni-Terzi, Salmatoris, Saluzzo, Schuller, Silvestri, Solaro, Turletti, Valperga, Vittone (127 buste);
* CIT.: Racc. Patetta, seguito da un numero arabo progressivo, ed eventualmente, tra parentesi, dal titolo della serie con numero arabo relativo al numero d’ordine all’interno della serie medesima.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Fouché (Portefeuille de), con documentazione (lettere, relazioni, rapporti) legata a Joseph Fouché (1759-1820), che fu ministro di polizia a Parigi dal 1799, con un’interruzione, fino al 1810, poi durante i Cento giorni e, per un breve periodo (1815-1816), anche al tempo di Luigi XVIII (1815-1824) (3 buste); Frammenti di codici cartacei (1 busta); Frammenti di incunaboli e altri stampati (1 busta); Gesuiti, con documentazione relativa alla soppressione (1773) dell’Ordine (1 busta); Inventari, con elenchi manoscritti di varie collezioni di documenti e autografi acquistati da Patetta, con sue note autografe (2 buste); Liguria, con documentazione sulla famiglia Rolandi (secc. XVI-XIX: 4 buste); Lombardo-Veneto, con documenti, relazioni, ricevute e proclami a stampa (secc. XVII-XVIII: 2 buste); Marionette, Maschere (2 buste); Massoneria, con diplomi, carte, circolari, appunti, documenti, registri (secc. XVIII-XIX: 10 buste); Milizie Piemontesi (secc. XVIII-XIX: 1 busta); Miscellanea stampati (37 buste); Nizza (1 busta); Ordine Mauriziano, con progetti, relazioni, mozioni (secc. XVIII-XIX: 2 buste); Papi, con bolle, brevi, lettere, ritratti a stampa (secc. XII-XIX: 12 buste); ma dalla serie è stata estratta parte delle pergamene medievali, versate nel fondo Pergamene Patetta; Patetta F., con appunti e notizie legati ai lavori personali del collezionista (97 unità fra buste e singoli registri o quaderni di mano del Patetta); Poesie, satiriche, politiche, in dialetto piemontese e di poeti piemontesi, manoscritte e a stampa (31 buste); Poste e telegrafi, con stampati vari, ricevute, moduli a stampa, manifesti, telegrammi (2 buste); Raccolta Daugnon, che si riconnette alla società, anche nota come Collegio internazionale di scienze, lettere e arti, fondata nel 1861 con sede a Milano da François Foucault de Saint-Germain-Beaupré, conte di Daugnon (1836-1920), finalizzata alla ricerca storico-genealogica; presso la Società col tempo si formarono un archivio storico gentilizio, con
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I FONDI : RACC . PATETTA
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notizie genealogiche e documenti di varie famiglie italiane (fra le quali si possono citare le famiglie Albani, Aldobrandini, Ambrogi, Aquino, Barbaro, Barone, Bernini, Chevallier, Cornero, Lezzani, Marchi, Mazio, Moneta, Monticelli), e un archivio corrente, con la corrispondenza dei soci; tali due archivi sono largamente rappresentati nella serie (53 buste); i documenti relativi alle famiglie sono ordinati e raccolti in cartelle in ordine alfabetico con riferimento al cognome: essi furono utilizzati per numerose pubblicazioni, anche dello stesso Daugnon, d’argomento genealogico; Raccolta esempi morali (1 busta); Regno di Sardegna, con editti, manifesti, lettere pastorali di vescovi piemontesi, poesie, ricevute, documenti, relazioni, lettere, circolari, gabelle, carte varie concernenti gli Ebrei, congedi militari, e così via (secc. XVI-XIX: 42 buste); Risorgimento, con lettere, relazioni, documentazione circa la guerra del 1848-1849, poesie, manifesti, stampati e giornali; carte relative alle Cinque giornate di Milano (an. 1848); elenco dei volontari di Modena; proclami a stampa; documentazione di collette e di pagamenti; avvisi a stampa (secc. XVIII-XIX: 15 buste); Risorgimento Calabria, con atti di adesione al movimento, dispacci, documentazione di collette, corrispondenza (sec. XIX: 2 buste); Ritagli di giornali (17 buste); Riviera d’Orta, con lettere, documenti e carte varie (secc. XVI-XIX: 12 buste); Sacro Romano Impero, con diplomi, privilegi, documenti vari, in originale e in copia, riguardanti Enrico V (eletto re di Germania nel 1099, imperatore dal 1111 al 1125), Corrado III (imperatore dal 1138 al 1152), Federico I Barbarossa (re di Germania dal 1152, imperatore dal 1155 al 1190), Federico II (imperatore dal 1220 al 1245), Enrico VII (imperatore dal 1312 al 1313), Ludovico IV (imperatore dal 1328 al 1347), Carlo IV (imperatore dal 1355 al 1378), e altri; la maggior parte dei documenti è stata trasferita nei fondi Patetta già costituiti (5 buste); Sicilia, con lettere, dispacci e liste di volontari relativi alla spedizione garibaldina del 1860 (1 busta); Società Naz. Italiana, con elenchi di volontari, elenchi di soci, appunti, lettere, schede di associazione, lettere a Carlo Michele Buscalioni (1824-1885) e Giuseppe La Farina (1815-1863), rendiconti finanziari, documentazione circa il Comitato Femminile per il soccorso ai feriti, lettere dalla Grecia (sec. XIX: 14 buste);
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Spagna (1 busta); Stato Pontificio, con lettere, documenti e carte varie concernenti l’amministrazione dello Stato (secc. XVI-XIX: 6 buste); Tipografie (Barbié, Marietti, Pomba), con lettere di diversi dirette a Pietro Barbié, Giacinto Marietti e lettere della famiglia Pomba dirette a Barbié (secc. XVIII-XIX: 22 buste); Toscana (Granducato), con circolari, editti e manifesti (sec. XIX: 1 busta); Tragedie, Drammi, Commedie (1 busta); Università (Bologna, Camerino, Fermo, Ferrara, Macerata, Mantova, Modena, Napoli, Padova, Pavia, Perugia, Reggio Emilia, Roma, Siena, Torino, Venezia), serie i cui documenti sono stati per la maggior parte trasferiti nel fondo Patetta. [Manoscritti] (secc. XVI-XIX: 20 buste); Varia (155 buste). BIBLIOGRAFIA
Sulla Raccolta Daugnon cfr. M. BUONOCORE, La Raccolta Daugnon alla Biblioteca Apostolica Vaticana, in Aevum 82 (2008), pp. 787-788. Sul personaggio all’origine della raccolta : J.W. WOÙ, Francesco Foucault di Daugnon (1836-1920) e la sua opera sugli italiani in Polonia, in Aevum 81 (2007), pp. 947-966.
II, p. 934
Luigi Cacciaglia PERGAMENE DI TERRACINA* Il fondo (291 segnature, ma 289 pergamene, perché sono ora restituite all’originaria unità le Perg. Terracina 254+283 e 281+282) è costituito da pergamene provenienti dall’archivio capitolare di Terracina (in provincia di Latina) che vanno dal secolo XI al XVIII. Si tratta per lo più di documenti privati, anche se non mancano atti pubblici, particolarmente interessanti per la storia della Campagna e più in generale del Lazio meridionale. Nel fondo si conservano anche l’archivio del comune medievale e quello vescovile, che erano custoditi nell’archivio capitolare. Nonostante la cospicua consistenza numerica segnali ancor oggi la raccolta fra le più notevoli tra quelle pertinenti all’area laziale, è certo che essa dovette essere un tempo assai più ricca. Perdite, relative agli atti più antichi, sono documentate già per il XVII secolo, altre dovettero avvenirne nel corso del XVIII secolo o nella prima metà del seguente, le * CIT.: Perg. Terracina, seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : RACC . PATETTA
— PERG. TERRACINA
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une e le altre probabilmente dovute sia alla scarsa cura usata nella custodia sia all’inadeguatezza dei locali di conservazione. Le pergamene furono prima depositate (23 maggio 1922) nella Biblioteca Vaticana e poi offerte ad essa alla metà degli anni Venti del secolo scorso anche in vista del restauro e di un’adeguata conservazione, con l’interessamento di Pietro Fedele (1873-1943), allora ministro italiano della Pubblica Istruzione (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 33v; Arch. Bibl. 160, f. [8]r); negli stessi anni vennero studiate da Giulio Battelli (1904-2005), che ne fece oggetto della sua tesi di laurea. È da segnalare che altri documenti di origine terracinese si conservano nei Vat. lat. 12632-12634. Fra di essi, il Vat. lat. 12634 è costituito da documenti originali e copie antiche estratti nell’estate 1781 dall’archivio di Terracina da Calisto Marini (1737-1822), prefetto (dal 1782 alla morte) dell’Archivio Segreto Vaticano, istituzione nella quale tali documenti erano stati trasferiti e rimasero fino al 1925, quando passarono alla Biblioteca Vaticana, forse in occasione dell’acquisizione del fondo Pergamene di Terracina, insieme agli altri due codici. Il Vat. lat. 12633 è invece un esemplare del volume (1706) dedicato alla storia di Terracina da Domenico Antonio Contatore, con postille e correzioni di Marini. Il Vat. lat. 12632, infine, si presenta come un zibaldone preparatorio, a cura del Marini, in vista di un inventario mai redatto (una sua redazione in bella copia, relativa tuttavia solo ai documenti pertinenti all’archivio comunale, è segnalata presso l’Archivio di Stato di Roma, Raccolte e Miscellanee, Manoscritti, cod. 94). Dei documenti recati a Roma dal Marini permane, invece, tuttora nell’Archivio Segreto Vaticano una supplica a Niccolò III (1277-1280) con minuta di risposta (Instr. Misc. 5160), esempio forse unico per il XIII secolo. BIBLIOGRAFIA D.A. CONTATORE, De historia Terracinensi libri quinque, Romae 1706, passim; N.M. NICODe’ bonificamenti delle terre pontine libri IV, Roma 1800, p. 109; L. BETHMANN, Nachrichten über die von ihm für die Monumenta Germaniae Historica benutzten Sammlungen von Handschriften und Urkunden Italiens, aus dem Jahre 1854 (…), in Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 12 (1872-1874), pp. 201-426, 474-758: 482; I. GIORGI, Documenti terracinesi, in Bullettino dell’Istituto Storico Italiano 16 (1895), pp. 55-92 [con indicazioni sulla storia dell’archivio fino a quel momento; alle pp. 63-92 edizione e commento di sei documenti fra il 1000 e il 1347]; Archivio Paleografico Italiano, XII, fasc. 72 (tavv. 68-81), Roma 1978, e fasc. 75 (tavv. 97-100), Roma 1984 [riproduzione di diciotto pergamene, dal 951 al 1224, con commento di Attilio De Luca]; A. DE LUCA, La scrittura curiale di Terracina. Testimonianze, ambiente, scriventi (Sec. X-XIII), in Scrittura e civiltà 6 (1982), pp. 117-188 e tavv. I-VIII. Sui Vat. lat. 12632-12634, G. ANCIDEI, Documenti terracinesi nella Biblioteca Vaticana, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 98 (1975), pp. 221-235, con bibliografia precedente. Sul documento in Archivio Segreto Vaticano, Instr. Misc. 5160, G. BATTELLI, Una supplica ed una minuta di Nicolò III, in Quellen und LAI,
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 32 (1942), pp. 33-50 [rist. in ID., Scritti scelti. Codici-Documenti-Archivi, Roma 1975, pp. 25-44].
Piergiorgio Parodi PERGAMENE DI VEROLI* L’archivio della chiesa collegiata di S. Erasmo in Veroli (provincia di Frosinone), conservato attualmente nel fondo, rappresenta una delle più cospicue raccolte documentarie medievali relative al Lazio. Esso fu acquisito nel 1905 dalla Biblioteca Vaticana, che provvide a restaurarne gli elementi, ordinarli in cartelle e metterli a disposizione degli studiosi. Nel 1970 le pergamene ricevettero un’ulteriore e più congrua sistemazione e nuove segnature. Il fondo è costituito da 707 pergamene (quattro unità soltanto, Perg. Veroli Ib.10, XX.3, XXXVI.8 e XXXVIII.5 sono cartacee), ma i documenti risultano più numerosi, poiché in alcuni di essi più atti sono scritti su un medesimo supporto. Per la maggior parte si tratta di documenti privati (vendite, donazioni, livelli, concessioni enfiteutiche, di consenso, e così via), anche se non mancano documenti pubblici (per lo più pontifici, ma anche vescovili, del Regno di Napoli, e così via). Dal punto di vista cronologico la parte medievale è preponderante: per la precisione, 4 elementi sono del secolo X, 109 dell’XI, 84 del XII, 175 del XIII, 206 del XIV, 80 del XV, 21 del XVI, 2 del XVII, 2 del XVIII, 1 del XIX. Due pergamene del XII secolo, provenienti dell’archivio di S. Erasmo, sono conservate nel fondo Archivio Barberini (Arch. Barb., Perg. III.1, III.3). Si può segnalare, inoltre, una copia, della fine del secolo XVII o dell’inizio del XVIII, di un documento dell’8 marzo 1105 assente nell’edizione di Sergio Mottironi, contenuta nel Barb. lat. 1572, f. 23r-v. Permane, invece, presso l’archivio capitolare di S. Erasmo altro materiale posteriore al XVI secolo, segnalato da Mottironi e da lui stimato di modesto valore. Si può anche ricordare che un piccolo nucleo di pergamene, con notevole probabilità provenienti dall’archivio di S. Erasmo, migrarono, prima del XVIII secolo, nell’archivio gentilizio della famiglia verolana Campanari, poi acquisito come distinto ed omonimo fondo dalla Biblioteca Giovardiana di Veroli: si tratta di nove unità, dall’XI al XIV secolo (Veroli, Biblioteca Giovardiana, Archivio Campanari, perg. 2-6, 10, 11, 15 e 16); anche per il più antico documento della serie, una charta * CIT.: Perg. Veroli, seguito da numero romano (eventualmente accompagnato da lettera minuscola) e numero arabo.
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I FONDI : PERG . TERRACINA
— PERG. VEROLI
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dell’anno 1002 di origine fondana (Veroli, Biblioteca Giovardiana, Archivio Campanari, perg. 1), Paolo Scaccia Scarafoni, nel suo inventario inedito delle pergamene del fondo Campanari consultabile presso la Giovardiana, ipotizza una provenienza dalla collegiata di S. Erasmo, sulla scorta di indagini compiute da Giovanni Battista Carinci (1800 ca.-1871) nella seconda metà del XIX secolo per la sua edizione delle lettere di Onorato IV Caetani (1542-1592), quinto duca di Sermoneta, nella quale si attesta la presenza in S. Erasmo di tre documenti di Fondi, oggi considerati deperditi. BIBLIOGRAFIA G. MAROCCO, Monumenti dello Stato Pontificio e relazione topografica di ogni paese, V, Roma 1834, p. 94; G. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica […], XCIV, Venezia 1859, p. 12; L. BETHMANN, Nachrichten über die von ihm für die Monumenta Germaniae Historica benutzten Sammlungen von Handschriften und Urkunden Italiens, aus dem Jahre 1854, in Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 12 (1872-1874), pp. 201-426, 474-758: 482; J. VON PFLUGK-HARTTUNG, Iter Italicum (…), Stuttgart 1883, p. 163; P.F. KEHR, Papsturkunden in Campanien, in Nachrichten von der Königl. Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen. Philologisch-historische Klasse (1900), pp. 286-344: 299 [rist. anast. in ID., Papsturkunden in Italien. Reiseberichte zur Italia pontificia, II: (1899-1900), Città del Vaticano 1977 (Acta Romanorum Pontificum, 2), pp. 453-511: 466]; F. TONETTI, Breve notizia sugli archivi e sulla Biblioteca Giovardiana comunale di Veroli, in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 27 (1904), pp. 235-249: 240; Epistolae et instrumenta saeculi XIII, selegerunt et narraverunt B. KATTERBACH et C. SILVA-TAROUCA, Romae 1930 (Exempla scripturarum […], 2), pp. 6-7, 12-13 e tavv. 3a-b, 10b-c [edizione, senza indicazione delle segnature, di Perg. Veroli XIIIa.10, XIIIa.26, XIVa.5, XLV.6]; S. MOTTIRONI, Le carte di S. Erasmo di Veroli, I: 937-1199, Roma 1956 [pubblicato nel 1958] (Regesta chartarum Italiae, 34) [edizione dei documenti fino al sec. XII; a p. XII, notizie sull’ingresso del fondo nella Vaticana; l’esemplare conservato in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 96 rosso, reca come foglio di guardia anteriore una concordanza fra vecchie e nuove segnature: Mottironi, tuttavia, per alcune fra le pergamene più antiche utilizza segnature ancora precedenti – contraddistinte da lettera e cifra araba –, che non trovano riscontro nella concordanza]; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 256, 266 nt. 3. A. MERCANTINI, I contratti agrari negli archivi di Alatri, Casamari, Ferentino, Guarcino, Trisulti e Veroli. Note per una rassegna, in Terra e lavoro nel Lazio meridionale. La testimonianza dei contratti agrari (secoli XII-XV), a cura di A. CORTONESI e G. GIAMMARIA, Roma-Bari 1999, pp. 58-74: 58, 66-68, 72-74 e passim, esamina i numerosi documenti del fondo che si riferiscono allo sfruttamento e alla messa a coltura dei fondi rustici. Sulle pergamene in Arch. Barb., Perg. III.1, III.3 e sugli usi cronologici in esse adottati, cfr. M.-H. LAURENT, Supplément au chartrier de Sant’Erasmo à Veroli (1104-1105), in Bullettino dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo e Archivio Muratoriano 72 (1961), pp. 181-189. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Un inventario manoscritto posteriore al 1950, aggiornato dopo l’attribuzione nel 1970 delle attuali segnature, si trova in Arch. Bibl. 157; assenti, in esso, le descrizioni di Perg.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Veroli XVIIIa.1-12 (12 pergamene del sec. XIV) e XXXV.1-11 (11 pergamene, secc. XIIIXVI).
Piergiorgio Parodi PEROSI* Il fondo, in via di sistemazione, si ricollega alla figura di Lorenzo Perosi (1872-1956), compositore fecondo non soltanto nel campo della musica sacra (fu direttore della Cappella Sistina dal 1898 al 1956; celebri i suoi numerosi oratori), ma anche nei generi tipici della cosiddetta musica classica, come ad esempio quelli della musica da camera o della musica orchestrale. L’entità e la consistenza dell’opera del Perosi sono in qualche misura ancora oggetto di ipotesi, poiché solo un numero relativamente ristretto delle opere fu pubblicato, e ancora non si sa quanto materiale sia rimasto inedito. Perosi, infatti, si rifiutò sempre di catalogare le sue opere, cambiando idea solamente poco prima della morte, quando però il progetto non poté più essere realizzato. Le difficoltà di una catalogazione completa sono anche dovute all’abitudine di Perosi di regalare gli originali delle sue composizioni, così che gli autografi sono ora dispersi non soltanto tra un numero imprecisabile di biblioteche e tra gli editori (soprattutto Ricordi) del compositore, ma anche fra privati. Un incompleto «Elenco delle opere» pubblicato da Mario Rinaldi nel 1967 colma in certo modo la lacuna. Il segretario di Perosi (dal 1950), don Teodoro Onofri († 1987), compilò in seguito, all’inizio degli anni Settanta del XX secolo, un inventario dei manoscritti perosiani in suo possesso, non pervenuto in Vaticana e attualmente non localizzabile. Tale «Catalogo Onofri» era inteso come un catalogo delle opere complete del Perosi, e perciò il compilatore non vi incluse trascrizioni o copie autografe di opere di altri compositori, né frammenti, abbozzi o altro materiale di questo tipo in suo possesso; esso giungeva, per quanto si può verificare dalla numerazione apposta sui manoscritti ora nel fondo, almeno al numero 348. I manoscritti perosiani entrati in Vaticana fino al 1970 furono incorporati prima nella sezione musicale dei Vaticani latini e poi, dopo il 1956, nel nuovo fondo Vaticani musicali creato in quell’anno, ove tuttora sono conservati (cfr. infra, pp. 641, 642, s.v. Vaticani musicali); corrispondenza di Perosi fu invece riunita dal 1970 nei Vat. lat. 14817-14819. Tali * CIT.: Perosi.
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I FONDI : PERG . VEROLI
— PEROSI
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materiali perosiani non formavano, dunque, un autonomo fondo perosiano, come invece in più occasioni è stato sostenuto. Il fondo intitolato a Perosi, infatti, fu creato solo di recente, all’inizio degli anni Novanta del XX secolo, in seguito all’entrata in Vaticana di un’ampia raccolta (di manoscritti musicali, corrispondenza, carte e oggetti personali del compositore) in possesso dell’Onofri. Alla morte del Perosi, infatti, manoscritti, carte e oggetti personali erano entrati in possesso delle sue sorelle Felicina, Maria e Pia, con le quali Perosi aveva condiviso l’appartamento nel Palazzo del S. Uffizio; esse, tuttavia, cedettero gran parte del materiale all’Onofri, in vista della costituzione di un Museo Perosiano, mai però allestito. Il materiale fu conservato dall’Onofri presso di sé, nella sua abitazione a S. Maria Riopetra (Forlì), non lontano da S. Marino; poco prima della sua scomparsa, però, egli manifestò l’intenzione di vendere i manoscritti musicali a un cardinale statunitense, e inviare il resto del materiale in suo possesso a Ratisbona per costituire il Museo Perosiano. Dopo la morte dell’Onofri, gli eredi cedettero nel 1989 gran parte del materiale a una casa d’aste di S. Marino, dove esso fu ripartito in 357 lotti, acquistati il 2 dicembre 1989 tramite la Segreteria di Stato dalla Santa Sede, su suggerimento di Arturo Sacchetti. I 357 lotti, inviati a titolo di deposito alla Biblioteca alla fine del 1989 (la proprietà resta dell’Istituto per le Opere di Religione), costituirono l’avvio dell’attuale fondo. Un esame dei numeri del «Catalogo Onofri» reperibili sui manoscritti musicali del fondo rivela, tuttavia, la mancanza di più di 30 manoscritti prima del numero 348. Se ne deve dedurre che gli eredi di Onofri non cedettero alla casa d’aste tutto il materiale perosiano in loro possesso. Confermano tale fatto anche i 59 manoscritti perosiani provvisoriamente chiamati «fuori catalogo» (non compresi, cioè nel catalogo dell’asta) pervenuti in Vaticana a quanto pare nel novembre 1995, recanti anch’essi il numero del «Catalogo Onofri», e ora incorporati nel fondo. Nella sua fisionomia attuale, il fondo unisce ai manoscritti musicali materiali di varia natura: corrispondenza (per lo più passiva), fotografie, biglietti, diplomi e altri documenti, articoli di giornali e di riviste riguardanti il compositore, programmi di concerti ed effetti personali (lotti 131, 322, 325-332, 334, 335, 337-340 e 353-357). I lotti 32-279 e 287-290 contengono, invece, la massima parte dei 285 manoscritti musicali perosiani, dei quali almeno 238 autografi, in buona parte inediti, mentre i lotti 280-286 sono formati da copie e trascrizioni, sempre autografe, di composizioni di numerosi altri autori dal Quattrocento all’Ottocento, testimonianza dei molteplici interessi del Perosi, che fu uno dei primi compositori italiani a rifarsi ampiamente ai modelli del canto gregoriano
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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e della musica vocale polifonica del Cinquecento e Seicento. Nei lotti 291-352, infine, si trovano 19 fascicoli con frammenti, appunti e abbozzi, e inoltre 4 cartelle con esercizi del Perosi adolescente (lotti 298-301) e bozze con correzioni. La produzione perosiana è protetta in regime di diritto esclusivo fino all’anno 2026. BIBLIOGRAFIA M. RINALDI, Lorenzo Perosi, Roma 1967 [alle pp. 543-562, un elenco parziale delle opere del Perosi]; T. ONOFRI, Esistono capolavori inediti e ignorati di don Lorenzo Perosi?, in Bollettino ceciliano 66 (1971), pp. 279-283; N. VIAN, La nomina di Lorenzo Perosi a maestro della Cappella musicale Marciana, in Studi Veneziani 14 (1972), pp. 355-376; S. PAGANO, L’epistolario «vaticano» di Lorenzo Perosi (1867-1956), Genova 1996; Convegni Perosiani 1996-97. Atti, in Iulia Dertona. Bollettino della Società Storica Pro Iulia Dertona, ser. II, 48 (2000), fasc. 81; A. AMADORI, Lorenzo Perosi. Documenti e Inediti, Cesena 20063. STRUMENTI CATALOGRAFICI In mancanza di un catalogo del fondo, che è ancora in via di ordinamento e dunque non consultabile, un primo orientamento per gran parte del materiale in esso contenuto è offerto dal catalogo dell’asta sanmarinese: Catalogo dei manoscritti, composizioni musicali autografe inedite ed edite e di cimeli di D. Lorenzo Perosi, San Marino Arte S. A. Casa d’Aste, San Marino 1989. Un inventario provvisorio, non ancora a disposizione del pubblico, di tutto il materiale perosiano custodito in Vaticana è stato preparato da Filippo Tamburini (1921-1999) e Carla Gambescia; nelle prime sei sezioni vi è elencato il materiale del fondo secondo la numerazione dei lotti dell’asta; la settima sezione è dedicata ai manoscritti «fuori catalogo»; l’ottava riguarda i manoscritti perosiani nel fondo Vaticani musicali. Un catalogo ragionato delle composizioni di Perosi è stato annunciato da Arturo Sacchetti.
Adalbert Roth PONTIFICIO COLLEGIO ETIOPICO* Il fondo (26 segnature), contenente manoscritti etiopici, è costituito dalla raccolta di codici del Pontificio Collegio Etiopico, recentemente depositata presso la Biblioteca Vaticana. Il Collegio fu fondato nel 1919 per interessamento dei Cappuccini della Provincia Romana nella sede di un precedente Ospizio degli Etiopi (o «Ospedale degli Indiani») risalente al XV secolo, che, decaduto l’Ospizio, era stata ceduta nel 1883 ai Trinitari Scalzi. L’antica sede dell’Ospizio, a ridosso della chiesa di S. Stefano * Cit.: Pont. Coll. Et., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : PEROSI
— PONT. COLL. ET.
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Maggiore (detta anche dei Mori o degli Abissini), alle pendici del colle Vaticano, fu poi abbattuta fra il 1931 e il 1932 – dopo che nel 1929 era stata ultimata, nei pressi dell’abside della basilica di S. Pietro, la costruzione della nuova, attuale sede del Collegio –, nell’ambito dei lavori edilizi all’interno della neonata Città del Vaticano, in concomitanza sia con il restauro (ultimato nel 1933) della chiesa stessa di S. Stefano sia con la promulgazione (12 febbraio 1930) di una costituzione apostolica di Pio XI (1922-1939) per il Collegio. Dall’Ospizio degli Etiopi erano migrati fra XVII e XVIII secolo nuclei consistenti di manoscritti, per lo più antichi, ora presenti nei fondi Borgiano etiopico e Vaticano etiopico (cfr. supra, p. 369, s.v. Borgiani etiopici; infra, p. 582, s.v. Vaticani etiopici). In particolare, un primo nucleo di 39 manoscritti etiopici, a seguito di un motu proprio di Urbano VIII (1623-1644) datato 6 maggio 1628, fu trasferito in Biblioteca Vaticana il 12 maggio dello stesso anno – data in cui il primo custode della Biblioteca (1626-1630) Felice Contelori (1588-1652) ne rilasciò ricevuta –, e costituisce oggi il nucleo più antico del fondo Vaticano etiopico. Dopo tale primo prelevamento, già dal 1637 cominciò a costituirsi presso l’Ospizio un nuovo nucleo di manoscritti, che nel 1729 passarono, tuttavia, al Capitolo di S. Pietro, dal quale la chiesa di S. Stefano dipendeva. Successivamente, il 20 gennaio 1759 Clemente XIII (1758-1769) ordinò al Capitolo di cedere alla Congregazione di Propaganda Fide 15 di tali manoscritti, che ora si trovano, dunque, per la gran parte inclusi nel fondo Borgiano etiopico; ma almeno tre di essi, biblici e piuttosto antichi (secc. XIII-XV), non furono trasmessi alla Biblioteca Vaticana nel 1902 con la biblioteca manoscritta della Congregazione di Propaganda, perché erano stati precedentemente trafugati e venduti a Londra verso il 1817: di essi, uno fu acquistato dalla britannica «Church Missionary Society», mentre gli altri due, acquisiti dall’orientalista Richard Laurence (1760-1838), furono donati nel 1822 alla Bodleian Library di Oxford. I manoscritti che invece ora costituiscono il fondo intestato al Pontificio Collegio Etiopico sono generalmente recenti: tra essi si annoverano due Gadla Takla Haymanot («Atti di Takla Haymanot»), due Gébra hémâmât («Rituale della Settimana Santa»), due Kidân za-nagh («Testamentum matutinum»), due Sa’âtât («Horologion»), tre Salteri (fra i quali quello, ora Pont. Coll. Et. 22, donato il 16 luglio 1924 al card. Pietro Gasparri [1852-1934], segretario di Stato di Pio XI, da ras Tafari, il futuro negus e imperatore (dal 1930) Hailé Selassié I [1892-1975]) e tre Omeliari (fra cui un Dersâna Mikâ’êl, «Omeliario per l’arcangelo Michele»). Unica eccezione, rispetto alla maggioranza di manoscritti moderni, è rappresentata dal Pont. Coll. Et. 1A, fogli superstiti di un Tetravangelo
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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attribuibile alla fine del XIV secolo, che condivide la segnatura con altre due unità cronologicamente seriori (Pont. Coll. Et. 1B-C). BIBLIOGRAFIA F. GALLINA, Iscrizioni etiopiche ed arabe di S. Stefano dei Mori, in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 11 (1888), pp. 281-295; M. CHAÎNE, Un monastère éthiopien à Rome au XVe et XVIe siècle: San Stefano dei Mori, in Mélanges de la Faculté Orientale [de l’]Université Saint-Joseph 5 (1911), pp. 1-36; E. TISSERANT, rec. ad A. RAHLFS, Über einige alttestamentliche Handschriften des Abessinierklosters S. Stefano zu Rom, in Revue biblique 34 (1925), pp. 292-296; C. CONTI ROSSINI, Aethiopica [II], in Rivista degli studi orientali 9 (1923), pp. 449-468: 460-461; Ch. HÜLSEN, Le chiese di Roma nel medio evo. Cataloghi ed appunti, Firenze 1927, pp. 477-478; S. GRÉBAUT, Contribution à l’histoire du couvent éthiopien San-Stefano-dei-Mori, in Revue de l’Orient chrétien 26 (1927-1928), pp. 211-218; ID., La Règle de Santo-Stefano-dei-Mori, ibid. 27 (1929-1930), pp. 214-219; MAURO DA LEONESSA, Santo Stefano Maggiore degli Abissini e le relazioni romano-etiopiche, Città del Vaticano 1929; Restauri in Vaticano. La chiesa di Santo Stefano degli Abissini, in L’illustrazione vaticana 2 (1931), nr. 19, pp. 19-21; S. ZANUTTO, Bibliografia etiopica in continuazione alla «Bibliografia etiopica» di G. Fumagalli, II: Manoscritti etiopici, Roma 1932, pp. 110-116; G. GIOVANNONI, La chiesa vaticana di San Stefano Maggiore. Trovamenti e restauri, in Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. Memorie, ser. III, 4 (1934-1938), pp. 1-28; R. LEFEVRE, Monaci e pellegrini dell’Etiopia nella Roma dei papi, in Rassegna italiana (1937), nr. 230; ID., L’Abissinia nella politica orientale di Gregorio XIII. Saggio sui rapporti tra Roma e l’Etiopia nel secolo XVI, in Gli annali dell’Africa italiana 1 (1938), pp. 1171-1209: 11791181; ID., Nuovi documenti sulla comunità abissina in Roma dal secolo XV al secolo XVIII, in L’Urbe 3 (1938), nr. 5, pp. 32-39; L. CASTELLI, «… Quel tanto di territorio …». Ricordi di lavori ed opere eseguiti nel Vaticano durante il pontificato di Pio XI (1922-1939), Roma 1940, pp. 14-15, 45, 56-58, 103-104, 124, tav. XIX; R. LEFEVRE, Un codice etiopico della «Vaticana», in La Bibliofilia 42 (1940), pp. 97-107: 97 e nt. 1; ID., Roma e la comunità etiopica di Cipro nei secoli XV e XVI, in Rassegna di studi etiopici 1 (1941), pp. 71-86: 71 e nt. 1; ID., Documenti pontifici sui rapporti con l’Etiopia nei secoli XV e XVI, in Rassegna di studi etiopici 5 (1946), pp. 17-41: 32, 40; I. ORTIZ DE URBINA, Etiopico, Pontificio [Collegio], in Enciclopedia Cattolica, III, Città del Vaticano 1949, coll. 1954-1955; R. LEFEVRE, Gli «Indiani» a Roma, in Strenna dei Romanisti 16 (1955), pp. 247-251; MARIANO D’ALATRI, Un po’ di nero sul verde. Nel venticinquesimo del Collegio Etiopico, in Ecclesia 14 (1955), pp. 146-149; Il XXV del Pont. Collegio Etiopico nella Città del Vaticano, 1930-1955, Grottaferrata [1955]; Aethiopicum (Pontificium Collegium), in Seminaria Ecclesiae Catholicae, in Civitate Vaticana 1963, pp. 267-269; R. LEFEVRE, Appunti sull’ospizio di S. Stefano degli «Indiani» nel Cinquecento, in Studi Romani 15 (1967), pp. 16-33; O. LÖFGREN, San Stefano dei Mori och de Första Etiopiska Bibeltrycken, in Corona amicorum. Studier tillägnade Tönnes Kleberg, Uppsala 1968 (Acta Bibliothecae R. Universitatis Upsaliensis, 15), pp. 153-180; ADHANOM SULÙ, Pellegrini etiopici in Vaticano dal sec. XV, in Debre K(ebir) Estefanos 8 (1969), nr. 16 [= Giubileo d’oro. Pontificio Collegio Etiopico in Vaticano, 1919-1969], pp. 13-29; S. ASGHEDOM, Contributo dell’ospizio di Santo Stefano degli Abissini agli studi etiopici in Europa, in IV Congresso Internazionale di Studi Etiopici (Roma, 10-15 aprile 1972), I: Sezione storica, Roma 1974 (Problemi attuali di scienza e cultura. Quaderno nr. 191), pp. 389-404: 389-391, 404; O. RAINERI, Giorgio Galabbada, Rettore di S. Stefano dei Mori dal 1806 al 1845, in Nicolaus 7/1 (1979), pp. 153-164: 153 nt. 1; La città. Parte occidentale, esclusi i Palazzi Vaticani, Roma 1989 (Guide del Vaticano, 3); R. BEYLOT — M. RODINSON, Répertoire des bibliothèques et des catalogues de manuscrits éthiopiens, Paris-Turnhout 1995 (Documents, études et répertoires publiés par
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l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 105-106; M. CECCHELLI, S. Stefano Maggiore, cata galla patricia, poi degli Abissini: appunti per una revisione del monumento, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma 98 (1997), pp. 283-300; YAQOB BEYENE, L’Etiopia all’ombra di S. Pietro, in Roma, la Campania e l’Oriente cristiano antico. Giubileo 2000. Atti del Convegno di Studi, Napoli 9-11 ottobre 2000, a cura di L. CIRILLO — G. RINALDI, Napoli 2004, pp. 425-439 [con bibliografia, ibid., pp. 436-439]; B. WOLDEGABER, Rapporto del Pontificio Collegio Etiopico nella Città del Vaticano, nel 75° Anniversario della sua erezione canonica, 1930-2005, [s.n.t.]; O. RAINERI, La versione etiopica del breve Onerosa pastoralis officii di Urbano VIII, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XIII, Città del Vaticano 2006 (Studi e testi, 433), pp. 581-611 [sull’istituzione dell’alunnato etiopico presso il Collegio Urbano di Propaganda Fide, indizio dello stato languente dell’Ospizio degli Etiopi nella prima metà del XVII secolo].
Delio V. Proverbio PONTIFICIO ISTITUTO BIBLICO* Il fondo (45 segnature, per altrettanti elementi), depositato presso la Biblioteca Vaticana solo di recente dal Pontificio Istituto Biblico in Roma (fondato nel 1909 da Pio X, 1903-1914, e affidato alla Compagnia di Gesù), annovera allo stato attuale 20 manoscritti arabi, 10 etiopici, 9 latini, un codice persiano e uno greco; con i manoscritti sono pervenute, e sono conservate nel fondo, due litografie persiane, oltre a una xilografia e a uno stampato cinesi. Le proporzioni odierne del nucleo arabo sono approssimativamente le stesse registrate nel 1930 da Giuseppe Gabrieli, che segnalava allora 18 elementi, «fra cui due corani». È tuttavia improbabile che l’unico Corano attualmente presente nel fondo, P.I.B. 19, facesse parte del nucleo iniziale: essendo l’unico manoscritto arabo privo di numero d’inventario, esso è verosimilmente da considerare un’accessione più tarda. Non v’è traccia nel fondo attuale, invece, dei quattro manoscritti ebraici e del manoscritto siriaco segnalati dallo stesso Gabrieli. Il gruppo dei manoscritti etiopici si ricollega in buona parte a un nucleo di manoscritti che il lazzarista ed esploratore genovese Giuseppe Sapeto (1809 o 1811-1895), vissuto in Etiopia fra il 1838 e il 1860, portò con sé al suo ritorno in Europa. Alla morte di Sapeto, che insegnò lingua e letteratura araba a Firenze e poi a Genova, due suoi allievi, Ettore Fontanabona ed Erminio Faveto, acquistarono separatamente i manoscritti dagli eredi del maestro, carte e autografi del quale, con alcuni manoscritti etiopici, sono ora, invece, conservati a Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», mss. Orientali 130-160. I codici ve* CIT.: P.I.B., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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nuti in possesso di Faveto furono dopo la sua morte offerti dal figlio Albino, nel 1928, al podestà di Genova e destinati, secondo la volontà del defunto, all’Archivio Storico del Comune di Genova: questo gruppo di manoscritti è stato di recente incorporato nelle collezioni etnografiche di Castello D’Albertis, presso il Museo delle Culture del Mondo di Genova. I manoscritti acquisiti da Fontanabona furono invece definitivamente legati da questi al Pontificio Istituto Biblico il 2 giugno 1941, con lettera indirizzata al segretario della biblioteca dell’Istituto, Michele Calbucci (n. 1901). All’interno del fondo attuale, gli elementi sicuramente identificabili come di provenienza Sapeto-Fontanabona sono i P.I.B. 21 [il noto Kufâle, «Libro dei Giubilei», testimonium più antico della recensione etiopica di questo apocrifo veterotestamentario, olim Banco A-2 (12), nr. 120 della serie A nell’esposizione tenuta a Firenze in occasione del IV Congresso internazionale degli orientalisti, del 1878], 22 [il libro di Enoch olim Banco A-2 (11), nr. 121 della serie A nel catalogo dell’Esposizione], 25 [la Storia degli Ebrei di Giuseppe Flavio olim Banco A-1 (12), nr. 122 della serie A nell’Esposizione], 27 [una vita di Gabra Manfas Qéddus olim Banco A 1 (11)], 29 [un Hâymânota ’Abaw, olim Banco A 1 (4)]. Accanto ai manoscritti di provenienza Sapeto-Fontanabona, nel gruppo dei codici etiopici del fondo si sono successivamente aggiunti un Salterio del XIX secolo (P.I.B. 28) e una copia moderna (P.I.B. 30) del manoscritto Paris, Bibliothèque nationale de France, éth. 10, già ad uso del gesuita Alberto Vaccari (1875-1965). BIBLIOGRAFIA G. GABRIELI, Manoscritti e carte orientali nelle biblioteche e negli archivi d’Italia. Dati statistici e bibliografici delle collezioni, loro storia e catalogazione, Firenze 1930 (Biblioteca di bibliografia italiana, 10), pp. 39-47: 49; S. ZANUTTO, Bibliografia etiopica in continuazione alla «Bibliografia etiopica» di G. Fumagalli, II: Manoscritti etiopici, Roma 1932, pp. 78-79 nr. 150, 85-87 nr. 164, 91 nr. 168, 96 nr. 174; G. GABRIELI, Documenti orientali nelle biblioteche e negli archivi d’Italia, in Accademie e biblioteche d’Italia 7 (1933), pp. 287-304: 299; Acta Pontificii Instituti Biblici, vol. III, nr. 10 (1934), p. 302; vol. IV, nr. 7 (1941), p. 258; R. BEYLOT — M. RODINSON, Répertoire des bibliothèques et des catalogues de manuscrits éthiopiens, Paris-Turnhout 1995 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 58-59, 106; F. SURDICH, L’attività missionaria, politicodiplomatica e scientifica di Giuseppe Sapeto, Millesimo 2005 (I libri dell’olmo. Collana di studi valbormidesi, 9), p. 252 [che peraltro non è a conoscenza dell’arrivo dei codici del missionario al Pontificio Istituto Biblico]. Per i codici etiopici esposti a Firenze nel 1878, cfr. Bollettino del Quarto Congresso Internazionale degli Orientalisti. IV. Catalogo dell’esposizione orientale, in Bollettino italiano degli studii orientali, n.s. (1877-1882), fasc. 8, nrr. 815, pp. 1-48 [= 212-259]: 7 [= 219]. Sul P.I.B. 25 [olim Banco A-1 (12)], cfr. J. SIMON, L’édition du Zênâ Ayhud, in Orientalia, n.s. 9 (1940), pp. 378-387: 380-381.
Delio V. Proverbio
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I FONDI : P . I . B .
— RAINERI
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PONTIFICIO ISTITUTO ORIENTALE* Il fondo (40 segnature, per altrettanti elementi) comprende manoscritti già raccolti presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma (fondato nel 1917 da Benedetto XV, 1914-1922, e affidato alla Compagnia di Gesù), recentemente consegnati in deposito alla Biblioteca Vaticana: i codici si possono suddividere – con riferimento alla lingua e non all’alfabeto – in greci (15 elementi: P.I.O. 1-15), latini (6 elementi: P.I.O. 16-21) e orientali (7 arabi: P.I.O. 22-28, di cui øaršûní è il P.I.O. 24; 3 etiopici: P.I.O. 29-31; 2 siriaci: P.I.O. 32-33; 4 turchi: P.I.O. 34-37, di cui karamanlidici i P.I.O. 35 e 37). Il deposito ha, dunque, escluso i manoscritti slavi, che, dotati di un autonomo catalogo a stampa, sono tuttora conservati presso la Biblioteca dell’Istituto. Manoscritti per lo più recenti (secc. XV-XX), essi sono in prevalenza, per i greci, codici liturgici, agiografici e di canto, talora con parti a stampa; per i latini, con testi liturgici, o legati ai rapporti con le Chiese orientali; per gli arabi e i siriaci, ancora con testi liturgici; per gli etiopici, due Salteri (P.I.O. 29 e 31) e un rotolo magico (P.I.O. 30); per i turchi, codici d’argomento disparato, cristiani e non. BIBLIOGRAFIA Qualche cenno in V. POGGI, La biblioteca del Pontificio Istituto Orientale e il fondo Manoscritti slavi, in A. DÀUROVA — K. STANÇEV, Opisanie slavjanskich rukopisej Papskogo Vostoçnogo Instituta v Rime (…) / Catalogo dei manoscritti slavi del Pontificio Istituto Orientale di Roma (…), Roma 1997 (Orientalia Christiana Analecta, 255), pp. XVII-XXXVIII: XXVI [rist., con titolo mutato, in V. POGGI, Manoscritti slavi del Pontificio Istituto Orientale, in ID., Per la storia del Pontificio Istituto Orientale. Saggi sull’istituzione, i suoi uomini e l’Oriente cristiano, Roma 2000 (Orientalia Christiana Analecta, 263), pp. 117-143: 128. Per i manoscritti slavi tuttora al Pontificio Istituto Orientale, cfr. DÀUROVA — STANÇEV, Opisanie slavjanskich rukopisej Papskogo Vostoçnogo Instituta cit.
Timothy Janz Delio V. Proverbio RAINERI** Il fondo (233 segnature, per altrettanti elementi) è costituito da manoscritti etiopici donati alla Biblioteca Vaticana dall’etiopista don Osvaldo Raineri (collaboratore scientifico della Biblioteca negli anni * CIT.: P.I.O., seguito da numero arabo progressivo. ** CIT.: Raineri, seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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1997-2003) a più riprese, a partire dal 9 dicembre 1997 (la parte più cospicua, ora Raineri 1-112) e fino al giugno 2008. La collezione si era formata per la maggior parte mediante acquisti, oltre a un certo numero di elementi ricevuti in dono; si tratta di codici quasi tutti pergamenacei, con l’aggiunta di diverse copie di testi su carta, alcune eseguite a mano da Raineri stesso, altre da lui commissionate. BIBLIOGRAFIA O. RAINERI, Biblioteca Apostolica Vaticana, in Encyclopaedia Aethiopica, I: A-C, ed. by S. UHLIG, Wiesbaden 2003, pp. 580-581. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA O. RAINERI, Inventario dei manoscritti etiopici «Raineri» della Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VI: Collectanea in honorem Rev.mi Patris Leonardi Boyle, O.P., septuagesimum quintum annum feliciter complentis, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 385), pp. 485-548 [inventario relativo ai soli Raineri 1-112]. O. RAINERI, Aethiopica Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 637-652: 640-644 [con sommarie descrizioni dei Raineri 113-170].
Osvaldo Raineri RANGONI MACHIAVELLI* Il marchese Luigi Rangoni Machiavelli (1870-1952) ha lasciato alla Biblioteca Vaticana uno schedario araldico di notevole interesse, compilato sulla base dello spoglio delle principali raccolte e pubblicazioni araldiche; l’inizio del versamento della raccolta alla Vaticana avvenne prima della morte del Rangoni Machiavelli. Nel 1941 (Arch. Bibl. 120, p. 32) il fondo comprendeva 285 volumi e 80.000 blasoni e da allora si è ulteriormente accresciuto giungendo ora a 377 volumi di spessore variabile con circa 100.000 schede, ordinate alfabeticamente secondo le pezze onorevoli o le figure araldiche (ma esistono anche 16 scatole con schede da ordinare). Ogni scheda, di formato 215 180 mm, reca uno stemma, dipinto a tempera su un foglio di carta velina, con il nome della famiglia o della persona che se ne fregiava. Nel verso della scheda si trovano la descrizione dello stemma e i riferimenti bibliografici.
* CIT.: Rangoni Machiavelli.
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I FONDI : RAINERI
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BIBLIOGRAFIA G. BORGHEZIO, Pio XI e la Biblioteca Vaticana, in La Bibliofilia 31 (1929), pp. 210-231: 214-215 nt. 1; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 264, 279 nt. 88. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Schedario araldico Rangoni-Machiavelli. Elenco delle figure araldiche [fotocopie dell’originale manoscritto, con aggiunte dattiloscritte: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 206 rosso; sec. XX]. Uno schedario manoscritto in 73 cassette, ordinato alfabeticamente per titolari dello stemma, si trova in Sala Consultazione Stampati, in fondo allo schedario cartaceo degli stampati.
Louis Duval-Arnould RAVALLI* Il fondo (38 elementi conservati in un contenitore) è entrato in Vaticana il 4 giugno 1996 come dono di Marinella Chillemi Ravalli, pronipote di Pietro Ravalli (1804-1851), la quale aveva affidato più di un anno prima a Pablo Colino, già maestro di cappella della basilica di S. Pietro in Vaticano, il compito di ordinare il materiale e trasmetterlo alla Biblioteca. Il fondo comprende 37 manoscritti musicali in forma di fascicoli o fogli sciolti; la foliazione, qualora esistente, è autonoma per ogni interno; l’ultimo elemento del fondo, Ravalli 38, è un documento del 14 marzo 1850 relativo allo stesso Ravalli. I manoscritti musicali sono quasi tutti di musica sacra, oltre a diversi canti liturgici, soprattutto mottetti e qualche cantata. Come autori sono indicati compositori quali Pietro Alessandro Guglielmi (1728-1804), Giuseppe Jannacconi (1740-1816), Pietro Terziani (1765-1831), Francesco Basili (1767-1850), Giuseppe Baini (1775-1844), Vincenzo Fioravanti (1799-1877), Pietro Alfieri (1801-1863), tutti attivi a Roma verso la fine del Settecento o durante la prima metà dell’Ottocento, ma figurano anche i nomi di Michael Haydn (1737-1806), Giovanni Paisiello (1740-1816) e Carl Czerny (1791-1857). Alcune opere sono espressamente datate, la più antica al 1795. L’artefice della piccola raccolta, Pietro Ravalli, d’origine marchigiana, fu allievo di Valentino Fioravanti (1764-1837), compositore e maestro della Cappella Giulia e fratello dell’organista e compositore Fortunato Ravalli. Attivo a Roma, prima come maestro di canto in varie chiese e * CIT.: Ravalli, seguito da numero arabo progressivo.
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come organista a S. Antonio dei Portoghesi, poi, nel 1823, come cantore a S. Pietro con il ruolo di soprano della Cappella Giulia, per la quale fu attivo anche come compositore, fu tra l’altro il primo a promuovere a Roma una serie di concerti pubblici di musica sacra classica; morì a Roma il 27 ottobre 1851. Fu anche stimato compositore di oratori: all’oratorio di S. Girolamo della Carità nel 1833 e nel 1839 e all’Accademia Filarmonica nel 1835 fu eseguito il suo oratorio «Ester». Nel 1843 fu eseguita un’altra sua composizione, «Giuditta figura profetica di Maria santissima» (con libretto di Jacopo Ferretti) all’Oratorio della Chiesa Nuova, e di nuovo, nel 1843 e 1844, all’Oratorio dell’Arciconfraternita di S. Girolamo della Carità. Altre esecuzioni presso il Seminario Vaticano sono attestate per il 1847. Alcune sue opere furono stampate, altre si trovano in forma manoscritta nel fondo Cappella Giulia (cfr. supra, pp. 384-388, s.v.) e nella Biblioteca musicale del Conservatorio di S. Cecilia a Roma. BIBLIOGRAFIA Sul Ravalli, cfr. A. CAMETTI, L’Accademia Filarmonica Romana dal 1821 al 1860. Memorie storiche, Roma 1924, pp. 65-66; A. DE ANGELIS, La musica a Roma nel secolo XIX, Roma 1935; L.M. KANTNER, «Aurea Luce». Musik an St. Peter in Rom, 1790-1850, Wien 1979 (Veröffentlichungen der Kommission für Musikforschung, 18), pp. 20, 139, 143-144, 179; B.M. ANTOLINI — A. BINI, Editori e librai a Roma nella prima metà dell’Ottocento, Roma 1988, pp. 49, 65, 70, 80, 92, 112, 183, 189, 201.
Adalbert Roth [REGINENSI] Reginensi greci (pp. 507-509); Reginensi greci di Pio II (pp. 509-510); Reginensi latini (pp. 510-512).
L’insieme dei fondi Reginensi si ricollega ai manoscritti raccolti da Cristina (1626-1689), regina di Svezia dal 1644 al 1654. Il primo nucleo della sua biblioteca si costituì attingendo a manoscritti e stampati provenienti dalle collezioni reali svedesi, arricchite dal bottino di guerra accumulato dal padre della regina, Gustavo II Adolfo (1594-1632), durante la Guerra dei Trent’Anni in Germania, Boemia e Moravia; di qui la presenza fra i manoscritti cristiniani di codici provenienti dalle spoglie belliche giunte a Stoccolma nel 1647 e nel 1649. Il primo catalogo della raccolta, redatto negli anni 1650-1651 e ora conservato a Stockholm, Kungliga Biblioteket, U.202: 1-2, comprendeva già 953 manoscritti. La cospicua collezione, specchio dei vivaci interessi di Cristina per le arti, le
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scienze e le lettere, fu amministrata, in ordine di tempo, fra altri, negli anni 1647-1650 dal tedesco Johann Freinsheim (1608-1660), negli anni 1650-1652 e 1653-1655 dall’olandese Isaac Voss (1618-1689), negli anni 1652-1653 dal francese Gabriel Naudé (1600-1653). Ma più numerosi furono gli studiosi richiamati dalla crescente fama della biblioteca svedese e gravitanti nel suo ambito, primo fra tutti Nicolaas Heinsius (16201681), chiamato da Voss, e giunto in Svezia nel 1649. Heinsius intraprese viaggi in Europa per raccogliere e far copiare manoscritti; e alla versatile abilità dei suoi bibliotecari Cristina dovette l’acquisizione di rilevanti fondi librari: nel 1648 furono acquistati i manoscritti di Hugo Grotius (1583-1645); nel 1650, la biblioteca raccolta da Paul Petau († 1614) e da suo figlio Alexandre († 1672), comprendente almeno 1.500 manoscritti, in parte provenienti dai monasteri saccheggiati dagli Ugonotti durante le guerre di religione in Francia, da collezioni di umanisti francesi – quali Jean Grolier (1479-1565), Jean Nicot († 1600), Claude Fauchet (15301602), Pierre Daniel († 1603) e suo fratello François –, da collegi universitari (come il Collège de Sorbonne), dalla biblioteca degli Aragonesi di Napoli (manoscritti acquistati dal card. Georges d’Amboise, 1460-1510, e da lui conservati nel castello di Gaillon, in Normandia, ove furono saccheggiati); nel 1651 entrò la biblioteca del padre di Isaac Voss, il filologo arminiano Gerhard Johan (1577-1649). Di minore importanza, ma solo dal punto di vista numerico, le acquisizioni delle raccolte di Melchior Goldast (1578-1635), André Duchesne (1584-1640), Peter Schryver (15761660), mentre già nel 1655 era stata acquistata l’importante biblioteca – con circa 350 manoscritti – di Jean Bourdelot († 1638) e del nipote Pierre Michon-Bourdelot († 1684), per un certo periodo medico di Cristina, i quali l’avevano arricchita di manoscritti raccolti soprattutto in Italia, in particolare di provenienza veronese. Al momento dell’abdicazione (giugno 1654) la biblioteca subì alterazioni e manomissioni. Le casse con quanto si salvò seguirono gli spostamenti di Cristina e arrivarono clandestinamente, senza dubbio prima del 18 agosto 1654, ad Anversa, ove l’11 ottobre 1655 fu terminato e sottoscritto da Voss il cosiddetto «catalogo di Anversa» (ora Vat. lat. 8171) e dove la collezione fu frequentata dai Gesuiti, soprattutto da Jean Bolland (1596-1665), per le loro ricerche agiografiche. Negli ultimi mesi del 1656 avvenne il trasferimento della raccolta a Roma, dove Cristina era giunta nel dicembre 1655; il 4 aprile 1660, i manoscritti furono censiti da Lucas Holste (1596-1661, primo custode della Vaticana dal 1653 alla morte), mentre nel gennaio 1663 la biblioteca fu definitivamente sistemata nel Palazzo Riario (oggi Palazzo Corsini, sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei). Anche alla Lungara la raccolta, curata da Benedetto Mellini e da
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Giovanni Pietro Bellori (1615 ca.-1696), fu largamente consultata, ora fra gli altri da Benedettini: Jean Mabillon (1632-1707) la visitò nel giugno 1685; Bernard de Montfaucon (1655-1741), invece, la vide più tardi, durante il viaggio italiano fra il 1698 e il 1701 (ormai dunque nella sede vaticana). I monaci avevano il privilegio del prestito temporaneo dei codici e il procuratore generale della Congregazione di Saint-Maur, Claude Estiennot (1639-1699), poté stendere liste e compiere trascrizioni poi inviate in Francia. Su tali liste Montfaucon fondò la sua inventariazione, pubblicata nel primo volume, uscito nel 1739, della Bibliotheca bibliothecarum manuscriptorum nova: essa riflette uno stato piuttosto antico del fondo e non comprende un centinaio di manoscritti, fra i quali alcuni dei più importanti. Dopo la morte di Cristina (19 aprile 1689), gli esecutori testamentari – prima il card. Decio Azzolini (1623-1689), poi suo nipote Pompeo – decisero di vendere la biblioteca per realizzare l’intenzione della regina di compiere legati e conferire pensioni a familiari e amici. Mentre gli stampati furono dispersi in varie direzioni, dei manoscritti latini, greci e orientali fu acquirente il bibliofilo card. Pietro Ottoboni senior (16101691), divenuto papa nell’ottobre 1689 col nome di Alessandro VIII (1689-1691). Il card. Girolamo Casanate (1620-1700, cardinale bibliotecario dal 1693) concluse la transazione all’inizio del marzo 1690; i manoscritti, ormai destinati non più alla collezione familiare ma alla Biblioteca Vaticana, furono consegnati al primo custode (1683-1692) Emmanuel Schelstrate (1649-1692) tra la fine di maggio e la fine di ottobre del 1690. Alessandro VIII, aiutato dal suo bibliotecario Francesco Bianchini (1662-1729), scelse però per la sua biblioteca privata prima 214, poi altri 26 manoscritti (in tutto, dunque, 240), mentre 72 codici furono destinati all’Archivio Vaticano e consegnati al prefetto (1676-1691) Giovanni Bissaiga. La parte della collezione della regina giunta in Vaticana subì, dunque, diminuzioni a vantaggio della collezione privata di papa Ottoboni (cfr. supra, p. 448, s.v. [Ottoboniani]), ma al contempo ottenne anche un parziale risarcimento con manoscritti di provenienza ottoboniana, già altempsiani. Sistemati nella cosiddetta «Sala Alessandrina» – aggiunta da Alessandro VIII nel braccio settentrionale della galleria occidentale chiudendo con muri le prime cinque arcate aperte sulla parte superiore dell’attuale Cortile della Pigna –, i manoscritti destinati a formare gli attuali fondi Reginensi erano dunque scesi, dopo tali prelevamenti e aggiunte, al numero approssimativo di 2.100 unità. Ma i codici della regina asportati tornarono comunque in gran parte alla Vaticana per vie diverse: i 240 manoscritti scelti da Alessandro VIII vi entrarono con la
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collezione Ottoboniana nel 1748; dei 72 codici destinati all’Archivio Vaticano, 53, usciti misteriosamente dall’Archivio dopo il 1704, pervennero in Biblioteca Vaticana con l’acquisto nel 1759 della collezione del barone Philipp von Stosch (1691-1757) e furono anch’essi incorporati nel fondo Ottoboniano latino (ma uno di essi è l’attuale Vat. lat. 7241); dei 19 codici rimasti in Archivio, 12, passati in Biblioteca nei primi decenni del XX secolo, sarebbero entrati nel fondo Reginense latino, tranne uno, divenuto il Vat. lat. 12090. Alle asportazioni del 1690 succedettero, tra la fine del XVII secolo e la fine del XVIII, aggiunte originate da motivi di comodità: al fondo Reginense latino si aggiunsero così una serie di manoscritti indirizzati al maestro del Sacro Palazzo per ottenerne l’«imprimatur»; i manoscritti di S. Andrea della Valle, entrati in Vaticana il 7 maggio 1696, e i manoscritti di S. Silvestro al Quirinale, con la raccolta del patrizio senese e maestro di diritto alla Sapienza romana (1660-1703) Francesco Tolomei († 1705), acquistati nel 1705: nelle raccolte delle due chiese teatine romane compaiono elementi della collezione Piccolomini, con manoscritti di Pio II (1458-1464) e di Pio III (1503), rimasti nel Palazzo Piccolomini sul quale sarebbe sorta la chiesa di S. Andrea della Valle. A questi nuclei cospicui si aggiunsero altri volumi offerti o acquistati da papi, da Innocenzo XII (1691-1700) a Benedetto XIV (1740-1758), fra i quali alcuni manoscritti provenienti dal monastero romano di S. Croce in Gerusalemme, e carte di bibliotecari vaticani, come Guglielmo Sirleto (1514-1585, custode della Vaticana, 1554-1556, poi cardinale bibliotecario dal 1572), i Ranaldi, e Lorenzo Zaccagni (1657-1712, secondo custode dal 1684, poi primo dal 1698). La raccolta cristiniana, così modificata rispetto alla sua composizione originaria – nel fondo Reginense latino circa un quarto dei manoscritti non ha nulla a che fare con Cristina: di qui la distinzione terminologica tra l’antico «fondo della Regina» e gli attuali fondi Reginensi –, subì vicissitudini alla fine del XVIII secolo: nel luglio 1797, sulla base delle disposizioni del Trattato di Tolentino (19 febbraio 1797), tre manoscritti greci e 70 latini furono inviati a Parigi; ma di questi solo uno, olim Reg. lat. 190, non fu riconsegnato nel 1815 a Gaetano Marini (1742-1815, già primo custode, 1800-1808), mentre del Reg. lat. 1964 rimasero a Parigi solo i primi 46 fogli, che costituiscono ora il codice Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 9768. A motivo delle complesse vicende della collezione cristiniana, manoscritti del «fondo della Regina» si trovano ora, all’interno della Biblioteca Vaticana, oltre che nei Reginensi greci e latini, anche fra gli Ottoboniani greci e latini, sporadicamente fra i Vaticani latini, e, a motivo di estra-
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zioni di codici orientali operate dopo l’arrivo in Vaticana, secondo una prassi allora consueta (cfr. supra, p. 459, s.v. [Palatini]), nei fondi orientali aperti della Biblioteca (sicuramente fra i Vaticani arabi, Vaticani ebraici, Vaticani slavi e Vaticani turchi, cfr. Les manuscrits de la Reine de Suède au Vatican cit. infra, pp. 117-119, 133). BIBLIOGRAFIA H. OMONT, Catalogue des manuscrits de Jean et Pierre Bourdelot, médecins parisiens, in Revue des bibliothèques 1 (1891), pp. 81-103; G. DE MANTEYER, Les manuscrits de la Reine Christine aux Archives du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 17 (1897), pp. 285-322: 319-322 [per i 53 manoscritti acquistati da Stosch]; A. LUCHAIRE, Études sur quelques manuscrits de Rome et de Paris, Paris 1899 (Université de Paris. Bibliothèque de la Faculté des Lettres, 8) [relativamente a manoscritti del fondo Reginense latino]; A. FAYEN, Notices sur les manuscrits de la Bibliothèque Vaticane concernant la Belgique. I. Fonds de la Reine de Suède, in Revue des bibliothèques et archives de Belgique 3 (1905), pp. 1-9, 137-143, 234-243; Musei e gallerie pontificie, V: Guida delle gallerie di pittura. Biblioteca — Pontificio Appartamento Borgia — Arazzi e Carte geografiche — Stanze e Loggia di Raffaello — Cappella del B. Angelico — Cappella Sistina, Roma 1925, pp. 12-13 [per la prima sede della raccolta cristiniana, appena pervenuta in Biblioteca]; E. PELLEGRIN, Manuscrits de l’abbaye de Saint-Victor et d’anciens collèges de Paris à la Bibliothèque Municipale de Berne, à la Bibliothèque Vaticane et à Paris, in Bibliothèque de l’École des Chartes 103 (1942), pp. 69-98 [rist. in EAD., Bibliothèques retrouvées. Manuscrits, bibliothèques et bibliophiles du Moyen Âge et de la Renaissance. Recueil d’études publiées de 1938 à 1985, Paris 1988, pp. 301-330; in relazione a manoscritti del fondo Reginense latino]; K.A. DE MEYIER, Paul en Alexandre Petau en de geschiedenis van hun handschriften (voornamelijk op grond van de Petau-handschriften in de Universiteitsbibliotheek te Leiden), Leiden 1947 (Dissertationes Inaugurales Batavae, 5); J. BIGNAMI ODIER, Le fonds de la Reine à la Bibliothèque Vaticane, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, I, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 219), pp. 159-189; Les manuscrits de la Reine de Suède au Vatican. Réédition du catalogue de Montfaucon et cotes actuelles, Città del Vaticano 1964 (Studi e testi, 238); S.G. LINDBERG, Queen Christina Bindings, in Queen Christina of Sweden. Documents and studies, ed. M. VON PLATEN, Stockholm 1966 (Analecta Reginensia, 1; Nationalmusei Skriftserie, 12), pp. 199-225; H. SANTIAGO-OTERO, Manuscritos de teólogos medievales españoles en el «Fondo reginense latino» de la Biblioteca Vaticana (siglos XII-XV), in Repertorio de historia de las ciencias eclesiásticas en España, I, Salamanca 1967, pp. 353376 [rist. in ID., Manuscritos de autores medievales hispanos, I, Madrid 1987 (Medievalia et humanistica, 3), pp. 9-31]; L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), pp. 604-605; Catalogus codicum manu scriptorum Bibliothecae Regiae Holmiensis c. annum MDCL ductu et auspicio Isaac Vossii conscriptus, suecice et britannice praefatus, editionem indicibus auctam curavit C. CALLMER, Holmiae Suecorum 1971 (Acta Bibliothecae Regiae Stockholmiensis, 11) [riproduzione facsimilare del ricordato catalogo Vossiano degli anni 1650-1651, corredata di indici con le identificazioni dei manoscritti e degli stampati nelle diverse istituzioni che oggi li conservano; per i manoscritti ora vaticani, cfr. pp. 197-200]; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 13, 143-144, 146, 156 nt. 103, 158-159, 166, 170 nt. 15, 299-300, 301; J. BIGNAMI ODIER, «Membra disiecta» du fonds de la Reine dans le fonds Vatican latin de la Bibliothèque Vaticane. Notes inédites de Bernard Itier,
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in Mélanges [de l’]École française de Rome. Moyen Âge-Temps modernes 85 (1973), pp. 587610 [a proposito dei Vat. lat. 14436-14437, con frammenti di manoscritti appartenuti alla biblioteca di Saint-Martial di Limoges, poi a Pierre Daniel e infine entrati nel «fondo della Regina» ma acquisiti solo recentemente dalla Biblioteca Vaticana; anche a proposito dei Reg. lat. 267 e 2024, tutti con interventi della mano di Bernard Itier, 1163-1225, armarius della biblioteca di Saint-Martial di Limoges]; E. PELLEGRIN, Possesseurs français et italiens de manuscrits latins du fonds de la Reine à la Bibliothèque Vaticane, in Revue d’histoire des textes 3 (1973), pp. 271-297 [rist. in EAD., Bibliothèques retrouvées. Manuscrits, bibliothèques et bibliophiles du Moyen Âge et de la Renaissance. Recueil d’études publiées de 1938 à 1985, Paris 1988, pp. 457-483]; C. CALLMER, Königin Christina, ihre Bibliothekare und ihre Handschriften. Beiträge zur europäischen Bibliotheksgeschichte, Stockholm 1977 (Acta Bibliothecae Regiae Stockholmiensis, 30) [in particolare, alle pp. 94-177 identificazioni di nuclei di manoscritti delle diverse provenienze]; E. PELLEGRIN, Fonds de la Reine, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI, II/1: Fonds Patetta et Fonds de la Reine, par E. PELLEGRIN, Paris 1978 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 23-26; E. PELLEGRIN, Catalogue des manuscrits de Jean et Pierre Bourdelot. Concordance, in Scriptorium 44 (1986), pp. 202-232 [con identificazioni, oltre che fra i Reginensi greci e Reginensi latini, anche fra gli Ottoboniani latini e i Vaticani latini, e in manoscritti e stampati della Universiteitsbibliotheek di Leiden, della Bibliothèque nationale de France, della Bodleian Library]; A.M. PARTINI, I codici alchemici del fondo Reginense latino alla Biblioteca Apostolica Vaticana, in Atti dell’Accademia Tiberina. Anno accademico 1993-1994. Estratti dei corsi e delle conferenze, a cura della vicepresidente istoriografa A.M. PARTINI, Roma 1995, pp. 158-164; P. VIAN, Dal Platina al Bishop: esperienze di indicizzazione in Biblioteca Vaticana fra XV e XX secolo, in Fabula in tabula. Una storia degli indici dal manoscritto al testo elettronico. Atti del Convegno di studio della Fondazione Ezio Franceschini e della Fondazione IBM Italia, Certosa del Galluzzo, 21-22 ottobre 1994, a cura di C. LEONARDI, M. MORELLI e F. SANTI, Spoleto 1995 (Quaderni di cultura mediolatina, 13), pp. 245-299: 273-274; P. VIAN, Manoscritti di chiese teatine romane nei fondi Reginense latino e Reginense greco detto di Pio II della Biblioteca Vaticana. 1. S. Andrea della Valle, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VI: Collectanea in honorem Rev.mi Patris Leonardi Boyle, O.P., septuagesimum quintum annum feliciter complentis, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 385), pp. 577-706; E. NILSSON NYLANDER — P. VIAN, I manoscritti latini della regina Cristina alla Biblioteca Vaticana: storia, stato e ricerche sul fondo, in II, p. 934 Cristina di Svezia e Roma. Atti del Simposio tenuto all’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma, 5-6 ottobre 1995, a cura di B. MAGNUSSON, Stockholm 1999 (Suecoromana, 5), pp. 143-162; R. BADALÌ, Il fondo Reginense della Biblioteca Vaticana, in Cristina di Svezia e la cultura delle accademie. Atti del Convegno Internazionale, Macerata-Fermo, 22-23 maggio 2003, a cura di D. POLI, Roma 2005 (I convegni di Classicanorroena, 4), pp. 363-367.
Paolo Vian REGINENSI GRECI* Il fondo (190 segnature, per altrettanti elementi), a differenza del Reginense latino, non ha subìto in Vaticana alterazioni dovute all’immis* CIT.: Reg. gr., seguito da numero arabo progressivo.
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sione, accanto ai manoscritti appartenuti a Cristina di Svezia, di elementi d’altra provenienza. Esso comprende numerosi codici precedentemente posseduti da Paul e Alexandre Petau e da Jean e Pierre MichonBourdelot. Ma fra i possessori più recenti compaiono, con un minore numero di codici, Giovanni Angelo d’Altemps († 1620), Melchior Goldast, Nicolaas Heinsius, il card. Jules Mazarin (1602-1661), Christian Ravius (1613-1677), André Rivet (1572-1651), Isaac Voss. L’attuale ordinamento del fondo, stabilito in Vaticana nei primi decenni del XVIII secolo modificando le precedenti segnature testimoniate dal catalogo di Montfaucon, risponde a criteri contenutistici, con una fondamentale bipartizione: ai manoscritti scritturistici, di autori ecclesiastici e liturgici (Reg. gr. 1-79) seguono codici di autori profani classici e bizantini (Reg. gr. 80-178); ma negli ultimi elementi del fondo (Reg. gr. 179-190), probabilmente frutto di aggiunte successive, le due classi sono inframmezzate. In ogni caso, il fondo appare ormai costituito nella sua attuale consistenza di 190 elementi intorno al 1751 (cfr. lo «Stato della Biblioteca Vaticana», nell’Ott. lat. 3181, pt. II, ff. 412r-421v, precisamente al f. 416r) e fornito di «inventario, e indice». Quanto agli antichi inventari, si segnala che, poco dopo l’entrata della raccolta cristiniana in Biblioteca Vaticana, il secondo custode (dal 1684), poi primo (1698-1712), Lorenzo Zaccagni (1657-1712) aveva composto un catalogo dei manoscritti ebraici e greci (Vat. lat. 13237); qualche anno dopo Teodoro Pangalo (Theodoros Pankalos, n. 1671 ca., scriptor greco dal 1697 al 1718), con la collaborazione di Domenico Regolotti († 1735 o 1738, scriptor greco sotto Clemente XI [1700-1721], sino al 1720 circa), che terminò il lavoro, allestì un catalogo dei Reginensi greci e dei manoscritti detti Reginensi greci di Pio II con indice cumulativo per i due fondi (Vat. gr. 2522), probabilmente lo strumento di descrizione ricordato nello «Stato della Biblioteca Vaticana» del 1751 circa. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices manuscripti Graeci Reginae Suecorum et Pii pp. II Bibliothecae Vaticanae descripti, recensuit et digessit H. STEVENSON sen., Romae 1888 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti), pp. 1-128. Cfr. anche: B. DE MONTFAUCON, Bibliotheca bibliothecarum manuscriptorum nova, I, Parisiis 1739, pp. 14-61, 96-97 [sommaria descrizione dei codici greci e latini della Biblioteca della Regina; indice all’interno dell’Index cumulativo del volume, pp. XXI-CCLI; alle pp. 61-96 un catalogo alfabetico dei manoscritti della biblioteca di Alexandre Petau, con rinvio alle segnature originali, suddiviso in sezioni: ma non tutti i manoscritti elencati furono acquistati da Cristina], catalogazione ristampata in Dictionnaire des manuscrits, ou Recueil de catalogues de manuscrits existantes dans les principales bibliothèques d’Europe, par M. X, publié par M.
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I FONDI : REG . GR .
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l’abbé MIGNE, II, Paris 1853 (Nouvelle Encyclopédie Théologique, 41), coll. 1133-1214, 1215-1276 [parziale riproduzione dell’indice] e in Les manuscrits de la Reine de Suède au Vatican. Réédition du catalogue de Montfaucon et cotes actuelles, Città del Vaticano 1964 (Studi e testi, 238) [con una concordanza fra le segnature utilizzate dal benedettino, o «numeri Reginae», e le attuali segnature, anche per i fondi Ottoboniano greco, Ottoboniano latino, Reginense latino, Vaticano arabo, Vaticano latino, Vaticano turco]; ma a proposito del volume del 1964 si confrontino E. PELLEGRIN, in Bibliothèque de l’École des Chartes 123 (1965), pp. 200-204; J. BIGNAMI ODIER, Les manuscrits de la Reine Christine au Vatican. Réédition du catalogue de Montfaucon et cotes actuelles (Studi e testi 238) 1964. Article compte-rendu, in Queen Christina of Sweden. Documents and studies, ed. M. VON PLATEN, Stockholm 1966 (Analecta Reginensia, 1; Nationalmusei Skriftserie, 12), pp. 33-43; J. BIGNAMI ODIER, Christiniana, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 80 (1968), pp. 705-729: 716 nt. 3.
Paolo Vian REGINENSI GRECI DI PIO II* Il fondo (55 segnature, ma 54 elementi perché l’olim Reg. gr. Pio II 19 è stato restituito alla sua originaria collocazione come Pal. gr. 193) è costituito per la maggior parte da manoscritti provenienti dalle chiese teatine romane di S. Andrea della Valle (ne sono stati identificati 23: Reg. gr. Pio II 1, 20-25, 27, 30, 32 [1], 33-34, 36-44, 47-48) e di S. Silvestro al Quirinale (ne sono stati identificati 20: Reg. gr. Pio II 2-18, 28, 50, 54). Ma in momenti diversi per motivi non del tutto chiari furono pure aggregati al fondo manoscritti di altra provenienza: uno, il Reg. gr. Pio II 49, appartenne certamente al card. Marcantonio Colonna senior (15231597, cardinale bibliotecario dal 1591 alla morte) e poi al Collegio della SS. Annunziata di Zagarolo, mentre degli altri, Reg. gr. Pio II 26, 29, 31, 32 [2], 35, 45-46, 51-53, 55, rimane da ricostruire la storia. La titolatura del fondo (in realtà, a suo dispetto, non tutti i codici di provenienza teatina si ricollegano ai Piccolomini) si potrebbe quindi spiegare col fatto che la maggior parte dei codici che lo costituiscono, quelli teatini, pervenuti fra il 1696 e il 1705, furono materialmente conservati insieme ai manoscritti greci di Cristina giunti qualche anno prima, e ne assunsero così il titolo, pur rimanendo da essi separati, fra la seconda metà del XVIII e i primi decenni del XIX secolo. Effettivamente, nello «Stato della Biblioteca Vaticana» risalente con probabilità al 1751 circa, il fondo (allora di 48 elementi) va senz’altro identificato con i «codici MS. Greci donati da Clemente XI», separati dai Reginensi greci, ma conservati insieme ad essi («i quali [scil. i manoscritti donati da Clemen* CIT.: Reg. gr. Pio II, seguito da numero arabo progressivo.
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te XI] parimenti sono nella Libreria detta della Regina», come aggiunge un’altra mano: cfr. Ott. lat. 3181, pt. II, f. 416r). Tale situazione è rispecchiata anche nei cataloghi, separati ma contigui, allestiti da Teodoro Pangalo (Theodoros Pankalos, n. 1671, scriptor greco dal 1697 al 1718), e Domenico Regolotti († 1735 o 1738, scriptor greco sino al 1720 circa) per gli attuali fondi Reginense greco e Reginense greco di Pio II, con un indice comune a entrambi (Vat. gr. 2522). A differenza degli altri due fondi reginensi, non appare immediatamente chiaro il criterio di ordinamento dei manoscritti, forse in massima parte legato a considerazioni di formato. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices manuscripti Graeci Reginae Suecorum et Pii pp. II Bibliothecae Vaticanae descripti, recensuit et digessit H. STEVENSON sen., Romae 1888 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti), pp. 129-171. Cfr. anche: Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I: De Scriptoribus Syris Orthodoxis, Romae 1719, pp. 593-597; De codicibus mss. Graecis Pii II in Bibliotheca Alexandrino-Vaticana, schedas excussit L. DUCHESNE, Lutetiae Parisiorum 1880 (Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome, 13).
Paolo Vian REGINENSI LATINI* Il fondo (2.123 segnature, ma 2.113 elementi) raccoglie la maggioranza dei codici latini di Cristina di Svezia. Per quanto riguarda l’attuale ordinamento dei manoscritti, stabilito in Biblioteca Vaticana nei primi decenni del XVIII secolo modificando le precedenti segnature testimoniate nel catalogo di Montfaucon, si può notare una concentrazione nelle segnature più basse (approssimativamente sino al Reg. lat. 115) di Bibbie e commenti scritturistici di Padri e altri autori ecclesiastici, ai quali fanno seguito, almeno nelle prime centinaia, ancora opere patristiche e di altri autori ecclesiastici, il cui ordine sembra però dettato più dal formato che da motivi di contenuto o di provenienza: forse anche per * CIT.: Reg. lat., seguito da numero arabo progressivo.
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questo motivo sia i manoscritti petaviani, che contengono il maggior numero di testi classici latini presenti nel fondo (e sono contraddistinti da una segnatura alfanumerica per i manoscritti di Paul e numerica per quelli di Alexandre), sia quelli già dei Bourdelot si trovano distribuiti in punti diversi del fondo. L’incremento non cristiniano più significativo, quello dei manoscritti provenienti dalle chiese teatine romane di S. Andrea della Valle e di S. Silvestro al Quirinale, entrati in Vaticana rispettivamente nel 1696 e nel 1705, fu poi collocato dopo il Reg. lat. 1729, tranne qualche rara eccezione per colmare lacune nella serie precedente. Nello «Stato della Biblioteca Vaticana», risalente probabilmente al 1751 circa, il fondo, con 2.082 manoscritti, appare già fornito di inventario e di indice – evidentemente quelli allestiti da Domenico Teoli († 1767), in Vaticana dal 1716, scriptor latino dal 1721 al 1761 –, «ma l’uno, e l’altro non sono mai stati messi in pulito» (cfr. Ott. lat. 3181, pt. II, f. 415r-v). Fra le segnature più alte, frutto di recuperi e inserimenti recenti (Reg. lat. 2099-2123), dodici elementi (Reg. lat. 2108-2119), parte del gruppo di 72 codici destinati da Alessandro VIII (1689-1691) all’Archivio Vaticano, sono stati trasferiti in Vaticana nel corso del XX secolo. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Reginenses Latini, I: Codices 1-250, recensuit A. WILMART, in Bibliotheca Vaticana 1937 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); II: Codices 251-500, (…), in Bibliotheca Vaticana 1945 (…). Per l’inventario del Montfaucon e le relative concordanze con le segnature attuali cfr. supra, pp. 508-509, s.v. Reginensi greci. Per gli incunaboli (o i volumi già creduti tali) contenuti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), in particolare per Reg. lat. 210 (sub nr. O-37), 442 (sub nrr. A-251, B-176), 693 (sub nr. R-101), 988 (sub nrr. P-99, P-100, P-101, P-102, P-103), 1389 (sub nrr. A-191, G-91, P-501, P-541, R-133), 1569 (sub nr. F-99), 1692 (sub nrr. A-196, N-34), 1818 (sub nrr. A-17, D-34, G-49, L-15), 1820 (sub nr. S-10), 1929 (sub nr. V-43). Per manoscritti con opere storiche, soprattutto di interesse francese, cfr. E. BERGER, Notice sur divers manuscrits de la Bibliothèque Vaticane. Richard le Poitevin, moine de Cluny, historien et poète, Paris 1879 (Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome, 6), pp. 1-42 [con descrizioni di circa 25 codici del fondo; alle pp. 43-138 descrizione e analisi di tre manoscritti vaticani con opere di Richard le Poitevin (sec. XII): Ott. lat. 481, 750, Reg. lat. 1911]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventarium Mss. Reginae [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 385 rosso; l’originale manoscritto è segnato ora Reg. lat. 2123; si tratta della copia in pulito, anch’essa settecentesca, dell’inventario completo del fondo allestito, prima del 15 maggio 1751, da Domenico Teoli; le sue descrizioni arrivano al Reg. lat. 2098,
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ma aggiunte relative a inserimenti successivi sono di: Angelo Battaglini (1759-1842), che fu scriptor latino soprannumerario dal 1791, effettivo dal 1795, secondo custode dal 1800, poi primo conservatore dal 1810 al 1814, reintegrato nel 1814 come secondo custode, e infine pensionato con la qualifica di primo custode nel 1818 (Reg. lat. 2099-2101); Stanislas Le Grelle (1874-1957), scriptor aggiunto onorario dal 1903 (Reg. lat. 2102-2120, tranne il Reg. lat. 2103, di mano di Franz Ehrle, 1845-1934, primo custode, poi prefetto dal 1895 al 1914); José Ruysschaert (1914-1993), scriptor latino dal 1949, viceprefetto dal 1965 al 1984 (Reg. lat. 2121-2122)]. Index codicum manuscriptorum Latinorum Reginae Suecorum [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 80 (1-2) rosso; l’originale manoscritto, della seconda metà del sec. XVIII, è segnato ora Reg. lat. 2122; indice alfabetico per autori e titoli di opere, dipendente dall’Inventarium del Teoli, omogeneo sino al Reg. lat. 2098, con integrazioni per gli elementi successivi; tale indice rappresenta la copia in pulito dei cartigli del Teoli, raccolti nei Vat. lat. 13238-13239].
Paolo Vian RACCOLTA ROSPIGLIOSI* Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Rospigliosi (II, pp. 861-863).
Il fondo (94 segnature, per altrettanti elementi) si compone di: 69 diari tenuti dal principe Giulio Cesare Francesco Rospigliosi (1859-1935), dall’anno 1881 al 1929 (Rospigliosi 1-69); 14 volumi di trascrizioni dattiloscritte degli stessi, relative agli anni 1881-1916, con aggiunte e correzioni autografe (Rospigliosi 70-83); 8 volumi rilegati con corrispondenza ricevuta da membri della famiglia, per i secoli XVII-XIX (Rospigliosi 8491); e infine 5 contenitori moderni (che sostituiscono 3 contenitori in cartone chiusi da legacci) con carte di varia tipologia, dei secoli XVII-XX (Rospigliosi 92-94). I diari sono individuati dall’anno indicato sul dorso (ma un volume può contenere più anni, o, al contrario, un anno può essere contenuto in più volumi). Spesso ai fogli sono fissati missive, ritagli di quotidiani e riviste, fotografie, e così via. Nel diario relativo agli anni 1927-1929, che conclude la serie, è l’ultima annotazione – dettata perché incapace di scrivere – del Rospigliosi, datata 30 agosto 1932. I volumi di trascrizioni dattiloscritte, paginati, mostrano talvolta aggiunte e correzioni autografe del Rospigliosi. Sul piatto anteriore dei volumi di corrispondenza è brevemente descritto il contenuto: di questa piccola serie, cinque unità sono relative alla madre del Rospigliosi, donna Francesca Maria Carlotta (1825-1899), nata Nompère di Champagny dei duchi di Cadore (con * CIT.: Rospigliosi, seguito da numero arabo progressivo.
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lettere di artisti, letterati e scienziati; di politici e diplomatici; di aristocratici italiani ed europei; di ecclesiastici; inviate al figlio); una raccoglie, fra l’altro, alcune lettere di Giulio Rospigliosi prima che divenisse papa con il nome di Clemente IX (1667-1669); una il carteggio relativo ai parenti di Francesca Rospigliosi; una, infine, lettere di Ferdinando III granduca di Toscana (1791-1799) e di altri personaggi di casa Lorena. I tre contenitori presentano materiale relativo alla casata, risalente soprattutto agli ultimi tre secoli: atti concernenti la tutela del patrimonio, scritture relative al possesso e all’amministrazione di beni mobili e immobili, carte prodotte dall’attività, anche pubblica, di membri della famiglia, documenti vari. Non è facile, sulla base dei dati sinora noti, definire con certezza il momento in cui i manoscritti che costituiscono il fondo giunsero alla Biblioteca Vaticana. Per i diari, le trascrizioni e i volumi di corrispondenza, l’annotazione già ricordata, del 30 agosto 1932, dovrebbe fornire un termine post quem, forse da spostare ulteriormente al 1935, anno della morte del Rospigliosi. Un limite cronologico inferiore è offerto invece da un’annotazione in uno dei contenitori, datata 24 novembre 1936, ove si segnala che una parte del materiale dei contenitori fu aggiunta in Biblioteca, con fogli manoscritti trovati fra gli stampati Rospigliosi (si tratta di schede prosopografiche, del tutto analoghe a quelle contenute nei Vat. lat. 13632-13643, anch’essi di provenienza Rospigliosi, come si dirà). È possibile, peraltro, che l’arrivo dei diari si colleghi all’entrata in Biblioteca di gran parte della collezione familiare di stampati, legata con testamento alla Vaticana dallo stesso principe Giulio, per la parte in suo possesso, il 3 giugno 1931, e pervenuta in Biblioteca il 21 febbraio 1935. Del materiale ora nel fondo, una volta in Biblioteca, fu intrapreso un esame approfondito, sia per l’indubbio interesse storico di alcune parti (ad esempio i documenti relativi alla prima Repubblica romana del 1798-1799 e alla seconda, del 1849), sia allo scopo di dividere il materiale antico da quello seriore, il quale era in alcuni casi assai recente e la cui natura ne sconsigliava l’immediata disponibilità alla consultazione (sono presenti, ad esempio, documenti militari riservati relativi al fronte italoaustriaco durante la Grande Guerra). Forse anche per quest’ultimo motivo si pensò di accantonare il tutto, rimandandone la sistemazione al momento in cui sarebbe stato deciso di mettere i documenti a disposizione del pubblico. Sarà utile ricordare come, al di fuori della Raccolta Rospigliosi, ulteriori materiali di origine rospigliosiana si trovino in altri fondi della Vaticana, come pure presso l’Archivio Segreto: alla Biblioteca, infatti, erano stati donati da Giulio Rospigliosi stesso già il 29 aprile 1929 alcuni
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manoscritti, ora Vat. lat. 13333-13381, con otto stampati del XVII secolo, poi dispersi tra i fondi della Raccolta Generale e le sezioni della Sala di consultazione (cfr. Arch. Bibl. 131, ff. 10r-26r; Arch. Bibl. 191, fasc. I); in data successiva, certamente entro il luglio 1931 – contemporaneamente all’acquisto nel marzo 1931 presso Girolamo Rospigliosi Gioeni (19071959), da parte di Ludwig Mendelssohn (che intendeva farne dono alla Santa Sede), della biblioteca e dell’archivio Rospigliosi del Palazzo Rospigliosi al Quirinale, oltre che di vesti e paramenti appartenuti a Clemente IX e di un ritratto del pontefice eseguito da Carlo Maratti (1625-1713) –, giunse in Biblioteca ancora per dono di Giulio un altro consistente nucleo di manoscritti, ora Vat. lat. 13534, 13536-13643 (cfr. Arch. Bibl. 131, nota in calce a f. 22r; cfr. anche la relazione datata 16 luglio 1931 dello scriptor latino [aggiunto dal 1907, effettivo dal 1909] E C [1878-1945], in Arch. Bibl. 116, f. 8r); contestualmente, nel maggio 1931 l’archivio della famiglia entrava grazie alla stessa donazione di Mendelssohn nell’Archivio Segreto Vaticano, ove costituisce i fondi Archivio Rospigliosi e Archivio Rospigliosi-Gioeni; il 17 maggio 1932 entrarono in Vaticana, provenienti da don Giulio, i Vat. lat. 1375213755, con alcuni volumi a stampa ed esemplari di stampe (Arch. Bibl. 115, f. 48r), mentre il 19 ottobre dello stesso anno giungeva il Vat. lat. 13535 (Arch. Bibl. 115, f. 48v); il 21 febbraio 1935 (Arch. Bibl. 115, f. 55r), oltre agli stampati, in esecuzione del ricordato lascito testamentario del principe Giulio giungevano residui elementi manoscritti (fra i quali forse l’attuale Vat. lat. 15172); in date non accertabili pervennero gli attuali Vat. lat. 13644, 14023-14026, 14505, 15190 (quest’ultimo già inserito nel fondo Indirizzi) e Vat. mus. 320-339 (già nei Vaticani latini coi nrr. 1476914788); provenienza diversa ha, invece, la piccola serie archivistica dei Vat. lat. 14907-14918, che fu donata nel 1953 da Roberto Rospigliosi di Pistoia (cfr. Arch. Bibl. 191, fasc. I). BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 143, 152 nt. 70, 263, 278 nt. 73. Per il materiale archivistico presso l’Archivio Segreto Vaticano, un orientamento in G. GUALDO, Archivi di famiglie romane nell’Archivio Vaticano, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 104 (1981), pp. 147-158: 154; S. PAGANO, Archivi di famiglie romane e non romane nell’Archivio Segreto Vaticano: una indagine sull’«azienda famiglia», in Roma moderna e contemporanea 1 (1993), pp. 189-231: 215-220.
Piergiorgio Parodi
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ROSSIANI* Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Rossiani (II, pp. 863-866).
Il fondo (1.218 segnature, ma 1.216 elementi) è costituito dai manoscritti della ricca collezione libraria – che comprendeva anche numerosi incunaboli (oltre 2.500) e altri stampati (oltre 5.600, fra cui molte cinquecentine) – raccolta da Giovanni Francesco De Rossi (1796-1854). Questi, figlio del letterato Giovanni Gherardo (1754-1827), aveva costituito la collezione a partire dal 1838, anno del suo matrimonio con la principessa Luisa Carlotta di Borbone-Parma (1802-1857), figlia del principe ereditario di Parma e re di Etruria (1801-1803) Ludovico I di Borbone e vedova del duca di Sassonia Massimiliano (1759-1838). Dopo la morte di De Rossi, avvenuta nel 1854, la vedova Luisa Carlotta, con atto datato 6 marzo 1855, donò la raccolta alla Compagnia di Gesù con l’obbligo di conservare la biblioteca nella sua unità e integrità; in caso di soppressione della Compagnia, la collezione sarebbe passata all’Impero austriaco. Dopo l’annessione di Roma al Regno d’Italia e l’estensione alla città (19 giugno 1873) della legge del 7 luglio 1866 sulla soppressione delle corporazioni religiose, la raccolta venne trasportata, nel medesimo anno 1873, dalla biblioteca della Casa Professa della Compagnia di Gesù, in Via degli Astalli, alla sede, poco distante, dell’ambasciata austriaca a Roma, in Palazzo Venezia, e da lì in seguito inviata alla residenza dei Gesuiti in Vienna (1877); di qui, per mancanza di spazio, venne poi trasferita in un’altra residenza della Compagnia nel sobborgo viennese di Lainz (1895). Successivamente, all’indomani della conclusione della prima guerra mondiale, sullo sfondo delle rivendicazioni italiane dei beni culturali nazionali in mano austriaca – e profilandosi inoltre il ristabilimento delle condizioni previste dall’atto di donazione, nel clima delle prime trattative che sarebbero poi sfociate nel concordato fra Italia e Santa Sede del 1929 –, fu deciso il rientro della collezione a Roma e il suo deposito presso la Biblioteca Vaticana; il trasporto da Lainz fu completato il 23 dicembre 1921. Il nucleo principale del fondo è costituito da oltre 800 manoscritti in lingua latina, per lo più dei secoli XIV e XV e di provenienza italiana: un importante gruppo (circa 200 manoscritti) proviene dal collegio fondato in Roma dal card. Domenico Capranica (1400-1458), e fu acquistato da De Rossi nel 1842; altri codici si ricollegano al convento di S. Francesco * CIT.: Ross., seguito da numero arabo progressivo.
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in Assisi (e furono raccolti da Fabrizio Orsini de’ Rilli, † 1826, prima di essere acquistati da De Rossi), alla Certosa di Lucca, a Vallombrosa, mentre una decina di manoscritti, già appartenuti a s. Giacomo della Marca (1394-1476), provengono dal convento francescano di Monteprandone (Ascoli Piceno), e furono acquistati da De Rossi nel 1841; ad essi si aggiungono circa 300 codici in alfabeto latino nei diversi volgari nazionali, una quarantina di greci, una trentina di ebraici e un certo numero in altre lingue orientali. I manoscritti della collezione provenivano in gran parte da biblioteche, per lo più italiane, disperse per vari motivi; molti furono acquistati per il loro valore artistico: centinaia sono i volumi finemente miniati, fra cui decine di Libri d’ore. Quasi tutti i codici furono uniformemente rilegati per volere dello stesso De Rossi in pelle marrone con indicazione, sul dorso, della data e, sommariamente, del contenuto: le nuove legature hanno purtroppo fatto perdere, insieme a fogli di guardia antichi, molte tracce relative alla provenienza dei codici. In coda al fondo (Ross. 1196-1216) sono stati inseriti, dopo l’accessione in Vaticana, antichi inventari e indici relativi alla biblioteca Rossiana, e raccolte di frammenti. BIBLIOGRAFIA L. BETHMANN, Nachrichten über die von ihm für die Monumenta Germaniae Historica benutzten Sammlungen von Handschriften und Urkunden Italiens, aus dem Jahre 1854, in Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 12 (1872-1874), pp. 201-426, 474758: 409-417 [con descrizioni di un certo numero di manoscritti, con riferimento alle segnature pre-vaticane]; E. GOLLOB, Die Bibliothek des Jesuitenkollegiums in Wien XIII. (Lainz), Wien 1909 (Sitzungsberichte der Kais. Akademie der Wissenschaften in Wien, Philosophisch-Historische Klasse, 161/7); [C. DA SILVA-TAROUCA], La Biblioteca Rossiana, in La civiltà cattolica 73 (1922), vol. I, pp. 320-335; P. KEHR, Aus der Bibliotheca Rossiana, in Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde 45 (1923), pp. 102-112; J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239: 226227; L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), pp. 605-606; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 134 nt. 143, 262, 266; J. FOHLEN, Fonds Rossi, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI et de P. SCARCIA PIACENTINI, II/2: Fonds Palatin, Rossi, Ste-Marie Majeure et Urbinate, par J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU, Paris 1982 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 417-419 [con vari rinvii bibliografici anche a studi parziali]; G. FAGIOLI VERCELLONE, De Rossi, Giovan Francesco, in Dizionario biografico degli Italiani, XXXIX: Deodato-Di Falco, Roma 1991, pp. 195-198; Ch.M. GRAFINGER, Eine Bibliothek auf der Reise zwischen Rom und Wien — Eine Darstellung der Geschichte der Bibliotheca Rossiana, in EAD., Beiträge zur Geschichte der Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 373; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 3), pp. 95-146; EAD., Eine Bibliothek kehrt an ihren Entstehungsort zurück. Der Rücktransport
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der Rossiana nach Rom, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XIV, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 443), pp. 273-289. Per i codici provenienti dal Sacro Convento di Assisi, G. MERCATI, Codici del Convento di S. Francesco in Assisi nella Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Francesco Ehrle. Scritti di storia e paleografia pubblicati sotto gli auspici di S.S. Pio XI in occasione dell’ottantesimo natalizio dell’e.mo cardinale Francesco Ehrle, V: Biblioteca ed Archivio Vaticano. Biblioteche diverse, Roma 1924 (Studi e testi, 41), pp. 83-127. Per i codici provenienti dal convento di Monteprandone, A. CRIVELLUCCI, I codici della libreria raccolta da s. Giacomo della Marca nel convento di S. Maria delle Grazie presso Monteprandone, Livorno 1889; G. CASELLI, Alcuni codici della Libreria di s. Giacomo della Marca esistenti nella Biblioteca Vaticana (Fondo Rossiano) con appendice delle tre tabulae librorum e indice dei codici rimasti nel Municipio di Monteprandone, Montalto 1934; G. PAGNANI, Alcuni codici della libreria di s. Giacomo della Marca scoperti recentemente, in Archivum Franciscanum historicum 45 (1952), pp. 171-192; R. LIOI, Storia e letteratura nella libreria di s. Giacomo della Marca, in Picenum Seraphicum 8 (1971), pp. 42-65; G. PAGNANI, Vicende della libreria di s. Giacomo della Marca, in Picenum Seraphicum 8 (1971), pp. 7-12; A. GATTUCCI, Frate Giacomo della Marca bibliofilo e un episodio librario del 1450, in Miscellanea Augusto Campana, I, Padova 1981 (Medioevo e Umanesimo, 44), pp. 313-354; P. VIAN, Nuovi documenti sull’asportazione e sulla restituzione dei codici di san Giacomo della Marca tra il 1841 e il 1844, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, II, Città del Vaticano 1988 (Studi e testi, 331), pp. 313-323; C. SANSOLINI, S. Giacomo raccoglitore di codici e le vicende della sua libreria, in Atti del 3° Convegno di studi in onore di s. Giacomo della Marca, Monteprandone 13 novembre 1993, Monteprandone 1993, pp. 25-61; G. LOGGI, Storia e vicissitudini della libreria di s. Giacomo della Marca, in ID., I codici della Libreria di S. Giacomo della Marca nel Museo Civico di Monteprandone. Catalogo, coordinamento scientifico: M. MEI, Monteprandone 2000 (Fondi storici nelle biblioteche marchigiane, 9), pp. XXX-LII; A. MANFREDI, Codici di Santa Maria delle Grazie di Monteprandone ora in Vaticana. Aggiunte ed esclusioni, in Picenum Seraphicum 21 (2002), pp. 103-125. Per i codici provenienti dalla biblioteca del Collegio Capranica, M. MORPURGO CASTELNUOVO, Il cardinale Domenico Capranica, in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 52 (1929), pp. 1-146: 117-127; A.V. ANTONOVICS, The Library of the cardinal Domenico Capranica, in Cultural Aspects of the Italian Renaissance. Essays in honour of P.O. Kristeller, Manchester-New York 1976, pp. 141-159. Su un progetto, in corso, di catalogazione dei manoscritti miniati, si vedano fra gli altri contributi: S. MADDALO, Ragioni di un progetto, in Bullettino dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo 110/2 (2008), pp. 149-155; A.M. PIAZZONI, Un collezionista e i suoi libri. Il fondo Rossiano della Biblioteca Apostolica Vaticana, ibid., pp. 157-166; M. BUONOCORE, Tra i codici miniati del Collegio Capranica, ibid., pp. 167-187; G. CORSO, Corali miniati nel fondo Rossi: le ragioni di una scelta, ibid., pp. 205-219; G.Z. ZANICHELLI, Manoscritti ebraici: committenti e centri di produzione, ibid., pp. 233-240; F. D’AIUTO, Per lo studio dei manoscritti greci miniati del fondo Rossiano della Biblioteca Vaticana, ibid., pp. 241-261; A.M. PIEMONTESE, I codici arabi, persiani e turchi nel fondo Rossiano e don Leopoldo Sebastiani, ibid., pp. 275-299. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per manoscritti arabi cristiani miniati: PIEMONTESE, I codici arabi, persiani e turchi cit. [per i Ross. 880, 922, 924, 1031, 1169C]. Per i manoscritti arabi islamici: G. LEVI DELLA VIDA, Elenco dei manoscritti arabi islamici della Biblioteca Vaticana. Vaticani, Barberiniani, Borgiani, Rossiani, Città del Vaticano 1935 (Studi e testi, 67), pp. 277280 [relativo ai Ross. 867-873, 878-879, 881, 924, 972, 1013, 1014, 1031, 1033].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Per manoscritti miniati: PIEMONTESE, I codici arabi, persiani e turchi cit. [relativamente ai Ross. 869, 871, 873, 874, 878, 879, 881, 972, 1013, 1014, 1033]. Per i manoscritti copti: A. HEBBELYNCK, Inventaire sommaire des manuscrits coptes de la Bibliothèque Vaticane, in Miscellanea Francesco Ehrle. Scritti di storia e paleografia pubblicati sotto gli auspici di S.S. Pio XI in occasione dell’ottantesimo natalizio dell’e.mo cardinale Francesco Ehrle, V: Biblioteca ed Archivio Vaticano. Biblioteche diverse, Roma 1924 (Studi e testi, 41), pp. 3582bis: 76 [relativo a due frammenti in Ross. 1169]. Per i manoscritti ebraici: Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEITARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 438), pp. 566-598. Cfr. anche: STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE, THE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968, pp. 87-89. Per il manoscritto etiopico Ross. 865: Codices Aethiopici Vaticani et Borgiani, Barberinianus orientalis 2, Rossianus 865, recensuerunt S. GRÉBAUT — E. TISSERANT, I, in Bybliotheca Vaticana 1935 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), p. 863. Per i manoscritti francesi: S. VITTE, Les manuscrits français du fonds Rossi à la Bibliothèque Vaticane, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 47 (1930), pp. 92-117. Per i manoscritti greci: C. VAN DE VORST, Verzeichnis der griechischen Handschriften der Bibliotheca Rossiana, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 23 (1906), pp. 492-508, 537-550; Cfr. anche: E. GOLLOB, Medizinische griechische Handschriften des Jesuitenkollegiums in Wien (XIII. Lainz), Wien 1908 (Sitzungsberichte der Kais. Akademie der Wissenschaften in Wien, Philosophisch-Historische Klasse, 158/5); E. GOLLOB, Die griechische Literatur in den Handschriften der Rossiana in Wien, I, Wien 1910 (Sitzungsberichte der Kais. Akademie der Wissenschaften in Wien, PhilosophischHistorische Klasse, 164/3) [in fondo all’esemplare Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 395 (4) rosso è inserita una concordanza dattiloscritta fra la numerazione adottata da Gollob e le attuali segnature vaticane]. Per i manoscritti agiografici: Catalogus codicum hagiographicorum Graecorum Germaniae Belgii Angliae, ediderunt C. VAN DE VORST et H. DELEHAYE, Bruxellis 1913 (Subsidia hagiographica, 13), pp. 87-88 [con descrizioni dei manoscritti Ross. 251, 467, 1037, citati secondo le antiche segnature, rispettivamente VIII.190, IX.157, XI.186]. Per alcuni manoscritti miniati: D’AIUTO, Per lo studio dei manoscritti greci miniati cit. [relativamente ai Ross. 135-138, 169, 322, 467]. Per i manoscritti malayâìam: A. VALLAVANTHARA, A Catalogue of the Malayalam Manuscripts in the Vatican Library, Mannanam 1984 (Tools for Scientific Research Series, 1), p. 85 [relativo ai Ross. 11901191].
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I FONDI : ROSS .
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Cfr. anche G MORAES, Inventario dei codici indiani della Vaticana, I: Barberini orientale 109; Borgiani indiani 1-74; Rossiani 1190-1191, Luglio-Agosto 1973 [fotocopie di schede manoscritte: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 553 (1) rosso, in ff. non numerati; relativo ai Ross. 1190-1191]. Per i manoscritti persiani: E. ROSSI, Elenco dei manoscritti persiani della Biblioteca Vaticana: Vaticani-BarberinianiBorgiani-Rossiani, Città del Vaticano 1948 (Studi e testi, 136), pp. 178-179 [relativo ai Ross. 875, 877]. Per manoscritti miniati: PIEMONTESE, I codici arabi, persiani e turchi cit. [relativamente ai Ross. 872, 875, 877, 1014]. Per i manoscritti turchi: E. ROSSI, Elenco dei manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana: Vaticani-BarberinianiBorgiani-Rossiani-Chigiani, Città del Vaticano 1953 (Studi e testi, 174), p. 367 [relativo ai Ross. 876, 882, 923]. Per manoscritti miniati: PIEMONTESE, I codici arabi, persiani e turchi cit. [relativamente ai Ross. 867, 868, 870, 872, 876, 881, 882, 923, 1013, 1014]. In generale, per i codici miniati: H. TIETZE, Die illuminierten Handschriften der Rossiana in Wien-Lainz, Leipzig 1911 (Beschreibendes Verzeichnis der illuminierten Handschriften in Österreich, 5). Per i codici tomistici: Cfr. J.B. WIMMER, Thomasschriften, in Zeitschrift für katholische Theologie 43 (1919), pp. 343-351: 344-349. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Bybl. Rossianae Inventarium, I-X [manoscritto/dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 390 (1-10) rosso; le schede, preparate con riferimento alla segnatura pre-vaticana con numeri romano e arabo, sono attualmente ordinate secondo le segnature vaticane, stampigliate con un timbro nel margine superiore del recto; l’ultimo volume, più recente e relativo ai Ross. 1196-1215, è costituito da schede dattiloscritte e i codici in esso descritti sono soprattutto indici, inventari, cataloghi di manoscritti rossiani inseriti nel fondo in Biblioteca Vaticana; questa prima inventariazione fu realizzata quando la collezione si trovava a Lainz, e si deve ai gesuiti Karl Anschütz (1853-1901) e Josef Oberhammer (18591934), che furono in periodi successivi bibliotecari a Lainz (1895-1901, 1901-1906)]. Descriptio codicum graecorum necnon latinorum e codd. mss. Rossianis 1-200 selectorum a P. Carlos DA SILVA TAROUCA, S.J. confecta [manoscritto (già Ross. 1205): Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 391 (1) rosso; sec. XX; le descrizioni seguono le segnature vaticane, ma non vi sono descritti i Ross. 7, 10, 12, 18, 22, 26, 29-31, 33, 38-39, 41, 44, 48-49, 51, 6970, 75, 79-81, 109, 112, 114, 124, 132-133, 140, 144, 148-149, 151, 160-164, 174-176, 181, 183, 189-190, 194, 200]; (…) e codd. mss. Rossianis 201-400 (…) [manoscritto (già Ross. 1206): Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 391 (2) rosso; non vi sono descritti i Ross. 201203, 205-206, 211, 214-215, 217, 219-224, 227, 230-234, 236-237, 252-253, 255-256, 264, 269, 271, 282-284, 287, 297, 305, 311, 314-321, 325-329, 342, 347, 355-364, 367, 370, 374, 376, 378, 380-382, 385, 388, 399, 400]; (…) e codd. mss. Rossianis 401-1193 (…) [manoscritto (già Ross. 1207): Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 391 (3) rosso; non vi sono descritti i Ross. 401, 407, 412-413, 417, 419-420, 424, 428, 430-438, 453-454, 456, 462-463, 469, 471,
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520
DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
473-478, 487-489, 494-495, 497-499, 511-518, 520-522, 524-525, 527-534, 544-548, 551-556, 558, 564-576, 579, 587, 589-594, 596-597, 599-601, 605-610, 614-615, 618-619, 621-622, 624716, 718-891, 893-956, 958-996, 998-1169, 1171-1174, 1176, 1177, 1179-1182, 1184-1191]. Aloysii DICHTL S.J. († 8.VII.1915) Codicum Rossianae Bybliothecae index alphabeti ordine digestus [riproduzione fotografica: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 394 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Ross. 1215; nel manoscritto le segnature attuali dei codici furono soprascritte a quelle pre-vaticane, restate in uso sino all’ottobre 1922]. Concordanze dei numeri antichi e nuovi della Biblioteca Rossiana [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 393 rosso; l’originale manoscritto, del sec. XX, è attualmente segnato Ross. 1218; la concordanza si riferisce all’intera collezione; nelle antiche segnature, i numeri I-VII sono relativi agli incunaboli, VIIa-XI ai manoscritti, XII-XXV agli stampati; per i soli manoscritti greci del fondo la concordanza fra antiche e nuove segnature è pubblicata in P. CANART — V. PERI, Sussidi bibliografici per i manoscritti greci della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1970 (Studi e testi, 261), pp. 322323]. Biblioteca Rossiana. Compendio dell’inventario dei manoscritti in ordine di lingua [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 397 rosso; sec. XX; i manoscritti sono ripartiti in arabi, catalani, cinesi, copti, ebraici, egizi, etiopici, fiamminghi, francesi, georgiani, giapponesi, greci, italiani, latini, malayâìam, persiani, sanscriti, spagnoli, tedeschi, turchi].
Ambrogio M. Piazzoni RUOLI* Il fondo (432 segnature, per altrettanti elementi) si ricollega all’invio, il 27 gennaio 1894, da parte del Maggiordomo dei Palazzi Apostolici card. Mario Mocenni (1823-1904) all’allora prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano (poi cardinale) Luigi Tripepi (1836-1906), di un nucleo principale di «ruoli» (287 elementi), destinato col tempo ad accrescersi con l’aggiunta di altri analoghi documenti; nel 1896, per motivi di spazio, la raccolta fu trasferita in Biblioteca (Arch. Bibl. 14, f. 428r). Il fondo copre, con diverse lacune, un arco cronologico che va da Giulio III (1550-1555) a Pio IX (1846-1878) e offre l’indicazione dei membri della familia papale e dei Sacri Palazzi Apostolici, secondo le diverse categorie, con gli emolumenti e le «parti» provenienti dall’Annona pontificia loro spettanti. Al di fuori del fondo, notizie sui membri della famiglia papale si trovano nei manoscritti: Ott. lat. 2516, ff. 168r-185v (Niccolò III: an. 1277); Vat. lat. 9027, ff. 162r-180v (Pio III: an. 1503); Vat. lat. 8598 (Leone X: ann. 1514-1515); Vat. lat. 15046, ff. 4r-10r (Paolo IV: agosto 1556); Vat. lat. 7956, ff. 1r-14r (Sisto V: ann. 1587, 1590), 15r-22r (Clemente VIII: an. 1593), 23r-41r (Paolo V: ann. 1611, 1620); Chig. H.II.42, ff. 2r-6r (Gregorio XV, pontefice negli anni 1621-1623); Chig. I.II.46, Chig. H.II.42, ff. * CIT.: Ruoli, seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : ROSS .
521
— SAINT -SAUD
35r-38v (Innocenzo X: an. 1654); Chig. B.I.12, ff. 1r-28r, Chig. H.II.42, ff. 43r-48v, 192r-208r, Chig. B.I.13, ff. 1v-37r (Alessandro VII: ann. 1655, 1659, 1661); Chig. I.II.48 (Clemente IX: an. 1667). Presso l’Archivio di Stato di Roma è conservata un’altra cospicua serie di ruoli (Camerale I, Spese del Maggiordomo, bb. 1348-1448). BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 241-242, 255 nt. 125, 263. Fra le edizioni di singoli ruoli si segnalano, in ordine di pontificato: G. BOURGIN, La familia pontificia sotto Eugenio IV, in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 27 (1904), pp. 203-224; P. PICCOLOMINI, La «famiglia» di Pio III, in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 26 (1903), pp. 143-164; A. FERRAJOLI, Il ruolo della corte di Leone X (1514-1516), in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 34 (1911), pp. 363-391; 35 (1912), pp. 219-271, 483-539; 36 (1913), pp. 191-223, 519-584; 37 (1914), pp. 307-360, 453484; 38 (1915), pp. 215-281, 425-452; 39 (1916), pp. 53-77, 537-576; 40 (1917), pp. 247-277; 41 (1918), pp. 87-110; W. FRIEDENSBURG, Ein Rotulus Familiae Papst Leo’s X, in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 6 (1904), pp. 53-71. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Ruoli 1-432. Inventario a cura di Giovanni MORELLO, 1973 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 448 rosso].
Christine M. Grafinger ARMORIAL ÉPISCOPAL SAINT-SAUD* Lo storico e archeologo francese Aymard d’Arlot, conte di Saint-Saud (1853-1951), costituì una notevole collezione araldica, specializzata nell’araldica ecclesiastica, oggetto di numerose sue pubblicazioni. Egli legò le sue carte alla Biblioteca Vaticana, ove formano una serie di 37 contenitori con circa 150 schede ciascuno; ogni scheda raccoglie informazioni storiche e araldiche su un prelato; l’ordinamento è alfabetico, per nomi di famiglia. Sono rappresentati soprattutto prelati francesi, dal XVI al XVIII secolo, ma la ricerca si è allargata al resto del mondo per i secoli XIX e XX. BIBLIOGRAFIA [A. D’ARLOT] Comte de SAINT-SAUD, Armorial des prélats français du XIXe siècle, Paris 1906; ID., Armorial des prélats français du XIXe siècle. Additions, corrections, détails sigillogra* CIT.: Saint-Saud, seguito dal numero arabo progressivo del contenitore.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
phiques. Lettres et articles bibliographiques concernant l’ouvrage, Paris 1908; ID., Armorial des évêques missionnaires français, des abbés et de quelques prélats de 1905 à 1924, Angers 1925; É. BOUYÉ, L’armorial de Saint-Saud conservé à la Bibliothèque Vaticane, in Revue française d’héraldique et de sigillographie 62-63 (1992-1993), pp. 165-166. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Armorial épiscopal Saint-Saud. Inventaire alphabétique par M-M LEBREI-II, 1975 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 447 (1-2) rosso].
TON,
Louis Duval-Arnould CARTE SALVADORI* Il fondo (98 fra contenitori e volumi rilegati) raccoglie l’eredità letteraria del poeta, critico e storico della letteratura Giulio Salvadori (18621928), sodale di Gabriele D’Annunzio (1863-1938) ed Edoardo Scarfoglio (1860-1917), collaboratore dei principali giornali letterari nella Roma «bizantina», tornato al cattolicesimo nel 1885, docente nella Sapienza romana (dal 1900) e nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (1923-1928). Le carte furono legate, in testamento del 1926, al domenicano Mariano Cordovani (1883-1950), maestro del Sacro Palazzo Apostolico, il quale dopo la morte di Salvadori diede procura a Igino Righetti (1904-1939) di entrarne in possesso e ne ricevette consegna, in sette mandate, dal 3 dicembre 1928 al 12 giugno 1929. Nel marzo 1937 Cordovani donò i manoscritti alla Biblioteca Vaticana per assicurarne la conservazione. Successivamente furono aggiunti al fondo numerosi altri autografi, in particolare lettere, per dono di diversi, e gruppi di carte e stampati con dediche già appartenuti a discepoli e amici di Salvadori (Giuseppe Folchieri, † 1939; Giovanni Zannone, † 1944; Eugenio Masucci, † 1944; Giulio Carcani, † 1966; Emilio Re, 1881-1967). Nel 1941 insorse fra la Vaticana e la Postulazione generale dell’Ordine dei Frati Minori, che dagli anni Venti si occupava della causa di beatificazione di Salvadori, un confronto sul luogo ove si dovesse raccogliere e conservare la documentazione relativa al letterato. Il card. Giovanni Mercati (18661957), allora bibliotecario e archivista di Santa Romana Chiesa (19361957), espose il problema a Pio XII (1939-1958), il quale deliberò che l’eredità letteraria di Salvadori, nella misura del possibile accresciuta e completata, venisse conservata in un unico luogo e che esso fosse la Vaticana, «certo [scil. il papa] come è in pari tempo che in tale modo si prov* CIT.: Carte Salvadori, seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : SAINT - SAUD
— CARTE SALVADORI
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vede alla perpetua conservazione (…) e al più libero e facile uso di quanti si occuperanno sotto i vari aspetti possibili della figura di Salvadori» [lettera di Nello Vian al padre Fortunato Scipioni, Città del Vaticano, 23 luglio 1941, Carte Salvadori 95]. Gli autografi furono esposti nel 1949 in una mostra allestita in Biblioteca Vaticana; nell’occasione il fondo ricevette diversi nuovi incrementi. L’ultima accessione risale agli anni Ottanta-Novanta del XX secolo (Carte Salvadori 98, con il carteggio fra Salvadori e Paul Sabatier, 1858-1928, e le lettere di Salvadori al benedettino Cornelio Villani). Il fondo è idealmente diviso in due parti. Nella prima i documenti, di tipologie diverse (manoscritti, dattiloscritti, bozze di stampa, stampati), sono raccolti intorno ai temi studiati da Salvadori e alle sue pubblicazioni (Carte Salvadori 1-53; ma anche 97). All’interno della seconda parte, ove sono invece conservati documenti e carte più direttamente riguardanti la biografia di Salvadori, si segnalano: lettere (sia spedite che ricevute, ordinate generalmente per corrispondenti: Carte Salvadori 5464, 91, 98); carte biografiche, personali e familiari (Carte Salvadori 6566, 91-92); carte relative all’insegnamento nelle scuole (Carte Salvadori 68-69); dediche autografe di pubblicazioni di Salvadori e stampati da lui postillati (Carte Salvadori 70-74, 93-94); dispense universitarie litografate (Carte Salvadori 78); carte di amici di Salvadori (Carte Salvadori 8385); tesi dirette da Salvadori (Carte Salvadori 86); tesi su Salvadori (Carte Salvadori 87); ritagli di giornali e articoli della stampa periodica su Salvadori (Carte Salvadori 88-89). BIBLIOGRAFIA Mostra degli autografi di Giulio Salvadori nel ventesimo annuale della morte, Città del Vaticano 1949; L’attività della Santa Sede nel 1949, Pubblicazione non ufficiale, [Città del Vaticano, s.d.], p. 264; N. VIAN, I manoscritti di Giulio Salvadori nella Biblioteca Vaticana, in Miscellanea di scritti di bibliografia ed erudizione in memoria di Luigi Ferrari, Firenze 1952, pp. 505-519; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 265, 272 nt. 35, 280 nt. 98; G. SALVADORI, Lettere, I: (1878-1906), a cura di N. VIAN, Roma 1976, p. XXIV; P. VIAN, Frammenti e complessi documentari nei fondi manoscritti della Biblioteca vaticana. Qualche esempio, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 404-441: 419; ID., Le carte di Giulio Salvadori alla Biblioteca Vaticana: vicende e consistenza del fondo, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XV, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 453), pp. 399-419. Per la biografia di Salvadori cfr. N. VIAN, Amicizie e incontri di Giulio Salvadori, Roma 1962; ID., La giovinezza di Giulio Salvadori. Dalla stagione bizantina al rinnovamento (…), Roma 1962 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 89); E. MASCHERPA, Giulio Salvadori, Milano 1966. Per la bibliografia degli scritti cfr. F. BONALUMI, Bibliografia degli scritti a
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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stampa di Giulio Salvadori, in Otto/Novecento 9 (1985), pp. 151-192. Per una bibliografia degli scritti sul Salvadori cfr. Bibliografia salvadoriana, a cura di U. COLOMBO, in Otto/ Novecento 6 (1982), pp. 120-134. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Carte di Giulio Salvadori. Inventario e indice, redatti da Nello VIAN, 1978 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 221 rosso].
Paolo Vian S. MARIA IN VIA LATA* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi: S. Maria in Via Lata. [Archivio] (pp. 724-726).
L’archivio della chiesa romana di S. Maria in Via Lata entrò in Biblioteca Vaticana in base alla convenzione da questa stipulata, il 24 aprile 1904, con il Capitolo della medesima chiesa, affinché il materiale potesse essere meglio conservato e messo a disposizione degli studiosi (Arch. Bibl. 191, fasc. M). Il documento disponeva il deposito perpetuo dell’archivio, continuando tuttavia il Capitolo a detenerne la proprietà; rimaneva presso S. Maria in Via Lata la parte più recente della documentazione, dal secolo XVIII in avanti. In Vaticana l’archivio ha ricevuto un’ulteriore sistemazione nel 1970, risultando diviso in due fondi (cfr. anche infra, p. 725, s.v. S. Maria in Via Lata. [Archivio]) che constano complessivamente di cinque blocchi: 1) Varia; 2) Cartelle; 3) I-IX; 4) A; 5) B. I primi due blocchi (S. Maria in Via Lata, Varia: 274 pergamene; S. Maria in Via Lata, cart. 300-317: 710 pergamene) contengono un ingente numero di documenti pergamenacei medievali e moderni, testimoni preziosi per lo studio della paleografia e diplomatica in particolare dei secoli X-XIV, nonché per la storia politica, economica e giuridica di Roma in quello stesso periodo; tali pergamene hanno mantenuto l’antico ordinamento, non cronologico ma topografico, relativo alle località ove il Capitolo – o il monastero di S. Ciriaco (o dei Ss. Ciriaco e Niccolò), le cui proprietà passarono nel 1435 al Capitolo – poteva vantare dei diritti, e sono ora incluse nel fondo conservato presso la Sezione Manoscritti della Vaticana. La parte relativamente più recente dell’archivio è conservata negli ultimi tre blocchi, in undici sezioni distinte con cifre romane da I a IX, oltre alle lettere A e B. Tali segnature furono probabilmente attribuite * CIT.: S. Maria in Via Lata.
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I FONDI : CARTE SALVADORI
— S . MARIA IN VIA LATA
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dopo che il materiale fu acquisito dalla Vaticana. Mentre S. Maria in Via Lata I-VII costituisce il fondo conservato presso la Sezione Archivi (a esclusione di S. Maria in Via Lata I.45 e I.45A, il famoso Evangeliario ora attribuito alla seconda metà del IX secolo), le sezioni VIII-IX e A-B sono parte del fondo pertinente alla Sezione Manoscritti. In particolare, la sezione VIII (articolata nei nrr. 1-56) è costituita da documentazione amministrativa (giustificazioni di spesa, ricevute, e così via) relativa agli anni 1518-1700. La sezione IX contiene sedici documenti, di cui tredici pontifici, dei secoli XVI e XVII. La serie A (30 numeri in 28 contenitori) conserva le carte del canonico Giuseppe Antonio Reggi (1726-1802), il quale tenne la cattedra di S. Scrittura presso il Collegio Romano e fu primo custode (1782-1800) della Vaticana: si tratta di scritture concernenti per lo più i suoi studi e l’attività di insegnamento, lettere e documenti personali; stampati di provenienza Reggi sono in S. Maria in Via Lata VIII.56. Un plesso di documentazione di natura prevalentemente amministrativa, relativa al canonico e parroco di S. Maria in Via Lata Tommaso Landuzzi (n. 1722), costituisce i S. Maria in Via Lata, A.11-19. La serie B (64 numeri in 122 contenitori) proviene invece dal card. Carlo Maria Marini (1667-1747), titolare di S. Maria in Via Lata (dal 1741), che nominò suo erede fiduciario Benedetto XIV (1740-1758), il quale stabilì, con chirografo del 17 aprile 1749, che tutte le carte del Marini confluissero e fossero conservate nell’archivio capitolare. Si tratta di scritture della prima metà del XVIII secolo, in parte connesse con le cariche ricoperte dal Marini (fra l’altro, legazioni in Romagna), e in parte di documenti personali, lettere, e così via. Per la fortuna storiografica del fondo, in particolare della sua parte più antica, vanno considerati le copie e i regesti eseguiti fra il Seicento e l’Ottocento presenti in diversi manoscritti vaticani e non, quali il Barb. lat. 2429 (con estratti di mano di Fioravante Martinelli, 1599-1667, scriptor latino dal 1635), il Vat. lat. 7929 (nella pt. II, ff. 122r-143v, copie e sunti di mano di Pier Luigi Galletti, 1724-1790, scriptor latino dal 1758), i Vat. lat. 8040, 8048-8050 (sempre riconducibili a Galletti), il Vat. lat. 13249 (regesti databili al sec. XIX), e, presso la Biblioteca Vallicelliana, alcuni elementi delle Carte Corvisieri (busta IX, fasc. e, f. 36r; busta X, fasc. a-e, f. 32r; fasc. l, ff. 1r-59v: sec. XIX, estratti dalle carte di Galletti). BIBLIOGRAFIA Ecclesiae S. Mariae in Via Lata tabularium […] edidit L.M. HARTMANN, I: (921-1045), Vindobonae 1895; (…), II: (1051-1116), Vindobonae 1901; (…), III: (1119-1200), ediderunt L.M. HARTMANN — M. MERORES, Vindobonae 1913 [edizione delle pergamene fino all’anno 1200; alle pp. XI-XII del primo volume, notizie generali sul fondo]; E. M[ONACI], rec. a Ecclesiae S. Mariae in Via Lata tabularium […] edidit L.M. HARTMANN, I, cit., in Archivio della R.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Società Romana di Storia Patria 19 (1896), pp. 213-217: 213; E. MONACI, Per il tabularium di S. Maria in Via Lata, in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 20 (1897), pp. 489490; V. FEDERICI, L’antico Evangeliario dell’archivio di S. Maria in Via Lata, in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 21 (1898), pp. 121-139; ID., Ancora sull’Evangeliario di S. Maria in Via Lata, in Bullettino della Società Filologica Romana 6 (1904), pp. 12-13; ID., in Archivio Paleografico Italiano, VI, Roma 1906-1924, tavv. 40-47 [a proposito dell’Evangeliario]; L. CAVAZZI, La diaconia di S. Maria in Via Lata e il monastero di S. Ciriaco. Memorie storiche, Roma 1908, pp. 325-345; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 257, 267 nt. 8; P. SUPINO MARTINI, L’evangeliario di S. Maria in Via Lata, in Scrittura e civiltà 4 (1980), pp. 279-294 e 3 tavv.; I. BAUMGÄRTNER, S. Maria in Via Lata. L’importanza di un fondo archivistico per la storia della città di Roma (1100-1258), in Archivio della Società Romana di Storia Patria 113 (1990), pp. 115-150 [a p. 120 viene erroneamente posticipato al 1922 l’ingresso dell’archivio in Vaticana]; C. CARBONETTI VENDITTELLI, Documentazione inedita riguardante i Magistri edificiorum Urbis e l’attività della loro curia nei secoli XIII e XIV, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 113 (1990), pp. 169-188: 170-171 nt. 7; I. BAUMGÄRTNER, Regesten aus dem Kapitelarchiv von S. Maria in Via Lata (1201-1259), in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 74 (1994), pp. 42-171; 75 (1995), pp. 32-177 [regesti, con indici, per le pergamene dal 1201 al 1259; concordanza dei numeri dell’edizione di Hartmann e Merores con le segnature attuali; tavola con elenco delle segnature attuali e la corrispondenza fra l’edizione Hartmann — Merores e i numeri dei regesti; notizie generali sul fondo alle pp. 42-58 della prima parte]; P. VIAN, Frammenti e complessi documentari nei fondi manoscritti della Biblioteca vaticana. Qualche esempio, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 1214 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 404-441: 422-423; T. DI CARPEGNA FALCONIERI, Il clero di Roma nel medioevo. Istituzioni e politica cittadina (secoli VIII-XIII), Roma 2002, pp. 317-318 [notizie di trascrizioni e regesti di atti medievali, cui si possono aggiungere, per la Biblioteca Vaticana, le copie e i sunti di mano di Pier Luigi Galletti (1724-1790, scriptor latino dal 1758) nel Vat. lat. 7929, pt. II, ff. 122r143v]; F. PETRUCCI NARDELLI, L’Evangeliario di S. Maria in Via Lata e la sua legatura. Nuovi dati e nuove ipotesi, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, X, Città del Vaticano 2003 (Studi e testi, 416), pp. 207-225; M. D’ONOFRIO, Una lamina d’argento lavorata a sbalzo e l’Evangeliario di S. Maria in Via Lata, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XV, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 453), pp. 231-251 [su una replica, forse seicentesca, del piatto anteriore dell’Evangeliario S. Maria in Via Lata I.45+45A]. Notizie biografiche su Reggi in A. MERCATI, Notizie di Mons. Giuseppe Antonio Reggi, in Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le Provincie Modenesi, ser. VII, 7 (1932), pp. 138-144. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Mancano sussidi specifici per la consultazione del fondo. Per le pergamene risulta tuttora utile il Liber transumptorum (S. Maria in Via Lata I.40 [1-2]), con copie o sunti più o meno ampi della maggior parte dei documenti, anche di taluni ora praticamente illeggibili: esso è opera di Cesare Magalotti († 1666), priore di S. Maria in Via Lata dal 1663 fino alla morte; nel secolo successivo, il canonico Giacomo Antonio Depretis, priore dal 1716 al 1727, appose una nuova segnatura a tutte le carte, riportandola sul Liber transumptorum, cui aggiunse anche un indice. Copia del Liber transumptorum si trova nel Vat. lat. 13249.
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I FONDI : S . MARIA IN VIA LATA
— S . MARIA MAGG .
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Meno completo e con indicazioni in genere più sommarie è il Liber memoriarum (S. Maria in Via Lata I.41), cui è premesso un breve indice. Utile, per usare questi due strumenti, la sinossi offerta da Archivio di Santa Maria in Via Lata. Tavola di concordanze, a cura di É. HUBERT, 1985 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 413 rosso; in sei colonne lo strumento presenta, nell’ordine, le segnature attuali date dopo il deposito in Biblioteca Vaticana; le segnature di Magalotti e Depretis; la «paginatura» del Liber transumptorum; quella del Liber memoriarum; la numerazione data da Hartmann nella sua edizione; la data dei documenti antichi].
Piergiorgio Parodi S. MARIA MAGGIORE* Il 19 maggio 1931, conformemente ai desideri di Pio XI (1922-1939) e con il consenso del card. Bonaventura Cerretti (1872-1933), arciprete della basilica di S. Maria Maggiore, il Capitolo della medesima consegnò alla Biblioteca Vaticana e affidò alla sua custodia la parte più antica del proprio archivio, comprensiva, oltre che di numerosi documenti, anche di manoscritti, incunaboli e stampati antichi e di una cospicua raccolta di rami incisi (cfr. infra, II, pp. 885, 887, s.v. Matrici). Da quel momento i documenti, i manoscritti e gli stampati costituirono un nuovo fondo della Biblioteca, con un’unica numerazione araba progressiva (125 segnature, per altrettanti elementi) attribuita loro nell’ottobre 1968 in sostituzione di una precedente serie di segnature costituite da doppia lettera (per l’armadio), numero romano (per il ripiano) e numero arabo (per l’elemento). Per quanto riguarda il materiale documentario, la divisione fra quanto fu trasferito in Vaticana e quanto rimase a S. Maria Maggiore non fu immune da alcune incongruenze cronologiche, forse per la mancanza di un approfondito studio preliminare. Furono, infatti, trasferite in Biblioteca diciassette cartelle di atti privati e pontifici dal secolo X al XIX; ma furono escluse, ad esempio, due pergamene, rispettivamente del secolo XIII e XIV, forse perché non conservate nel nucleo principale dell’archivio capitolare, ma in un fondo particolare (Roma, Archivio della basilica di S. Maria Maggiore, Archivio del Capitolo, Chiese Unite, S. Pudenziana, ripiano 41). Rimase ancora al Capitolo il resto dell’archivio: pochi documenti relativi al secolo XV, i protocolli notarili (51 volumi: ann. 1476-1925), le serie di strumenti, in trascrizioni od originali rilegati (5 volumi, il primo dei quali dal 1309 al 1550), e in generale i restanti documenti, soprattutto dal secolo XVI in avanti. Attualmente, dunque, si * CIT.: S. Maria Magg., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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trovano in Vaticana 389 documenti contenuti in 17 cartelle (S. Maria Magg. 64-80): di essi, per lo più pergamenacei (solo 24 sono cartacei, 2 dei quali a stampa), 2 sono del secolo X, 10 dell’XI, 12 del XII, 76 del XIII, 65 del XIV, 94 del XV, 49 del XVI, 56 del XVII, 23 del XVIII, 2 del XIX. Tali documenti nel 1974 sono stati spianati, hanno ricevuto un nuovo ordinamento cronologico e conseguentemente una nuova numerazione, unica e continua per tutte le cartelle, a differenza di quella immediatamente precedente che contemplava due serie distinte, una per gli atti pontifici (Bolle, costituita da 9 cartelle), e una seconda per le altre tipologie documentarie (Atti diversi, costituita da 8 cartelle). Consistente risulta anche la raccolta di manoscritti, non solo a carattere documentario (complessivamente 84 segnature): essi sono per lo più liturgici o agiografici, ma non mancano codici letterari o di diritto, o scritture connesse all’amministrazione del Capitolo. D’analogo contenuto sono anche i numerosi stampati presenti nel fondo, fra i quali si annoverano anche quattro incunaboli (S. Maria Magg. 38, 39, 96 e 105) e alcune cinquecentine. Per quanto concerne antichi inventari o descrizioni di elementi del fondo, appunti manoscritti del secolo XVI riguardanti l’archivio, di imprecisato valore e utilità, sono segnalati in Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», ms. Gesuitico 554. Relativamente ai documenti, inadatti a fini pratici di reperimento e consultazione del materiale oggi conservato sono numerosi inventari dei secoli XV, XVI, XVII e XVIII. Si può, tuttavia, ricordare, benché spesso difettoso, il cosiddetto Bullarium Liberianum (S. Maria Magg. 83-86), quattro volumi di grande formato con le trascrizioni, in ordine cronologico, di documenti pontifici – anche di taluni non più conservati – fino all’anno 1708, eseguite o fatte eseguire dall’archivista del Capitolo (1705-1712), il canonico Luigi de Chierichelli. Copie di documenti pontifici, anche di quelli oggi perduti, potranno utilmente essere consultate nelle affidabili trascrizioni manoscritte raccolte in G. BIANCHINI, Historiae basilicae Liberianae Sanctae Mariae, IX-X, conservate nell’archivio capitolare. Nei contenitori precedentemente in uso per S. Maria Magg. 64-80 sono ancora conservati alcuni regesti in latino, scritti su fogli sciolti e ordinati cronologicamente, che accompagnarono le pergamene quando furono versate alla Vaticana; essi mantengono tuttora una certa utilità, particolarmente per quei documenti (S. Maria Magg. 71 cont., per la vecchia serie Atti diversi) che eccedono il limite cronologico (an. 1500) cui si è arrestato Giovanni Ferri nella sua edizione-regestazione pubblicata negli anni 1904-1907. Purtroppo queste serie di regesti non sono attualmente complete (S. Maria Magg. 80 cont., ad esempio, che conservava 28 regesti, dal 1689 al 1925,
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I FONDI : S . MARIA MAGG .
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della serie Bolle, ne contiene ora solo 4, dei quali soltanto uno si riferisce a un documento non compreso nel Bullarium Liberianum, l’attuale S. Maria Magg. 80, nr. 376), né è possibile precisare se lo fossero al momento dell’arrivo del fondo in Vaticana, poiché tali regesti non vengono considerati negli elenchi di versamento. Relativamente ai manoscritti conservati nel fondo, un inventario del secolo XV di beni della basilica è parzialmente pubblicato in DE ANGELIS, Basilicae S. Mariae Maioris de Urbe (…) descriptio et delineatio, cit. infra, pp. 148-150; X. BARBIER DE MONTAULT, Oeuvres complètes (…), I/2: Rome. Inventaires ecclésiastiques, Poitiers 1889, pp. 386-394; ora anche in SAXER, Sainte-Marie-Majeure cit. infra, pp. 564-566. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), p. 263; J. RUYSSCHAERT, Le manuscrit C de Liverani, un homéliaire romain du Xe siècle pour le monastère de Ste-Bibiane (ms. vatican S.M.M. 104), in Miscellanea Augusto Campana, II, Padova 1981 (Medioevo e Umanesimo, 45), pp. 681-694: 681-682; E. PELLEGRIN, Fonds Sainte-Marie Majeure, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI et de P. SCARCIA PIACENTINI, II/2: Fonds Palatin, Rossi, Ste-Marie Majeure et Urbinate, par J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU, Paris 1982 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), p. 515; P.O. KRISTELLER, Iter Italicum. Accedunt alia itinera. A Finding List of Uncatalogued or Incompletely Catalogued Humanistic Manuscripts of the Renaissance in Italian and Other Libraries, VI: (Italy III and alia itinera IV). Supplement to Italy (G-V). Supplement to Vatican and Austria to Spain, London-Leiden-New York-København-Köln 1992, p. 415. Per quanto riguarda i documenti: P. DE ANGELIS, Basilicae S. Mariae Maioris de Urbe a Liberio papa I usque ad Paulum V pont. max. descriptio et delineatio, Romae, Ex Typographia Bartholomaei Zannetti, 1621, passim [con ampio, ma spesso impreciso, ricorso ai documenti]; G. FERRI, Le carte dell’Archivio Liberiano dal secolo X al XV, in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 27 (1904), pp. 147-202, 441-459; 28 (1905), pp. 23-39; 30 (1907), pp. 119-168 [edizione dei documenti fino al sec. XII, estratti per quelli del sec. XIII, regesti di quelli dal 1301 al 1500]; J. COSTE, Il fondo medievale dell’archivio di Santa Maria Maggiore, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 96 (1973) [ma 1975], pp. 5-77 [ricostruzione della storia della raccolta archivistica e delle relative perdite; per gli antichi inventari si vedano in particolare le pp. 24-71]; C. CARBONETTI VENDITTELLI — S. CAROCCI, Le fonti per la storia locale: il caso di Tivoli. Produzione, conservazione e ricerca della documentazione medievale, in Rassegna degli Archivi di Stato 44 (1984), pp. 68-148: 132; P. RADICIOTTI, La curiale romana nuova: parabola discendente di una scrittura, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 112 (1989), pp. 39-113: 78; P. VIAN, Frammenti e complessi documentari nei fondi manoscritti della Biblioteca vaticana. Qualche esempio, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 404-441: 421; T. DI CARPEGNA FALCONIERI, Il clero di Roma nel Medioevo. Istituzioni e politica cittadina (secoli VIII-XIII), Roma 2002, p. 318 [che indica in 388 unità la consistenza degli atti sciolti e individua copie di documenti liberiani nella silloge Vat. lat. 7930
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
allestita da Pier Luigi Galletti (1724-1790, scriptor latino della Vaticana dal 1758), che ne contiene in realtà una sola al f. 8r (atto del 10 maggio 1163, edito da FERRI, Le carte cit. [1904], pp. 446-447, nr. XX)]. Per quanto riguarda i manoscritti: V. FEDERICI, La «Regula Pastoralis» di S. Gregorio Magno nell’Archivio di S. Maria Maggiore, in Römische Quartalschrift für Alterthumskunde und für Kirchengeschichte 15 (1901), pp. 12-31: 12; FERRI, Le carte cit. [1904], pp. 169-171; W.H. RUBSAMEN, Music Research in Italian Libraries. An Anecdotal Account of Obstacles and Discoveries, Los Angeles 1951 [già in: Music Library Association. Notes, 2nd Ser., 6 (1949), nrr. II, IV; 7 (1950), nr. I], p. 21; B. HUDSON, A Neglected Source of Renaissance Polyphony: Rome, Santa Maria Maggiore JJ. III. 4, in Acta Musicologica 48 (1976), pp. 166-180: 166 nt. 2. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per l’intero fondo, cfr. V. SAXER, Sainte-Marie-Majeure. Une basilique de Rome dans l’histoire de la ville et de son église (Ve-XIIIe siècle), Rome 2001 (Collection de l’École française de Rome, 283), pp. 572-594 [inventario sommario di tutto il fondo; alle pp. 594-674, catalogo analitico dei manoscritti d’interesse cultuale; cfr. ibid., pp. 563-572, per gli antichi inventari del fondo]. Per i manoscritti musicali, cfr. Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Corpus manuscriptorum musicalium, I: Sanctae Mariae Maioris, curantibus R. ANDOLINA — S. GRECO, Città del Vaticano 1994. Per gli incunaboli (o i volumi già ritenuti tali) nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), in particolare per S. Maria Magg. 38 (sub nr. B-234), 39 (sub nr. B-471), 96 (sub nr. P-458), 105 (sub nr. M-298). STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Archivio di S. Maria Maggiore. Concordanza delle pergamene, a cura di Jean COSTE e Agostino PARAVICINI BAGLIANI, 1974 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 444 rosso; la prima parte (ff. 1-14) si compone di una «Concordanza tra la segnatura attuale e le antiche numerazioni delle pergamene dell’archivio di S. Maria Maggiore», suddivisa in quattro colonne: segnatura attuale, numerazione di Ferri, numerazione di Bianchini e numerazione «Atti diversi» (per la parte non considerata da Ferri viene indicata la data del documento); la seconda parte (ff. 15-21) costituisce una «Nota illustrativa riguardante le segnature antiche e moderne delle pergamene dell’archivio di S. Maria Maggiore»].
Piergiorgio Parodi SBATH* Il fondo (776 segnature, ma 773 elementi, perché il nr. 339 non fu mai consegnato alla Vaticana, mentre i nrr. 683 e 772 sono ora restituiti allo Sbath 689, ff. 43r-50v e 51r-56v) si ricollega all’attività collezionistica del sacerdote aleppino Paul Sbath (Bûlus Sbâý, 1887-1945), che a partire dal * CIT.: Sbath, seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : S . MARIA MAGG .
— SBATH
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1912, e per oltre un trentennio, si dedicò al reperimento sistematico di codici, principalmente arabi. La sua collezione arrivò ad annoverare più di 1.600 elementi, ancorché egli pervenisse a descriverne solo 1.325 (di cui 1.243 arabi) in successive catalogazioni pubblicate negli anni 19231940. I manoscritti che costituiscono il fondo della Biblioteca Vaticana sono i primi 776 elementi della originaria collezione secondo l’ordinamento dato dallo stesso Sbath. Essi fecero il loro ingresso nella Biblioteca il 26 ottobre 1927 (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 37v: «Portati in 9 casse i codici Sbath…»); l’allora scriptor orientalis (1908-1930) Eugène Tisserant (18841972) aveva personalmente curato la transazione (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 32v). I rimanenti nrr. 777-1325 della collezione furono acquisiti dalla Fondation Georges et Mathilde Salem, ad Aleppo, ad eccezione di un certo numero di manoscritti dispersi (i nrr. 884, 889, 897, 1077, 1130, 1139, 1175-1177, 1201, 1232, 1322-1323, cfr. in Vaticana le carte di mons. Sauget, 31.A[III]; il primo di essi, con lo pseudo-aristotelico Secretum secretorum, è ora a London/Oslo, Schøyen Collection, ms. 2048). Oltre ai codici arabi, il fondo vaticano annovera anche 25 codici siriaci, 7 manoscritti con testi greci, 29 manoscritti turchi (o veicolanti anche testi turchi) e 13 manoscritti persiani. BIBLIOGRAFIA P. SBATH, 1500 manuscrits scientifiques et littéraires, très anciens, en arabe et en syriaque, in Bulletin de l’Institut d’Égypte 8 (1926), pp. 21-43; World Survey of Islamic Manuscripts, [ed. by] G. ROPER, III, London 1994 (Al-Furqân Islamic Heritage Foundation, 10), pp. 630, 634-635 (con ulteriore bibliografia); V. SAGARIA ROSSI, La catalogazione dei manoscritti arabi conservati presso le biblioteche del territorio italiano, in La presenza arabo-islamica nell’editoria italiana, a cura di I. CAMERA D’AFFLITTO, Roma 2000 (Quaderni di Libri e riviste d’Italia, 44), pp. 177-192, 344-348: nt. 8. Su Sbath, cfr. Ch.D. AVIERINO, Notice nécrologique sur le R. P. Paul Sbath (1887-1945), in Bulletin de l’Institut d’Égypte 28 (1945-1946), pp. 5571. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA P. SBATH, Bibliothèque des manuscrits Paul Sbath, prêtre Syrien d’Alep. Catalogue, I, Cairo 1928 [Sbath 1-532]; II, Cairo 1928, pp. 3-62 [Sbath 533-776; per i manoscritti della collezione Sbath poi passati alla fondazione Salem, o dispersi, cfr. invece ibid., II, pp. 62175; III, Cairo 1934; i voll. II-III contengono anche diversi indici]. Cfr. anche: F. NAU, Catalogue sommaire des manuscrits du père Paul A. Sbath [poi: Asbat, Professeur des langues syriaque et arabe au Séminaire Syrien dirigé par les Pères Bénédictins français au Mont des Oliviers, Jérusalem], in Revue de l’Orient Chrétien 17 (1912), pp. 280-285 [Sbath 142], 449 [Sbath 36]; 18 (1913), pp. 241-251 [Sbath 43-100]; 20 (1915-1917), pp. 276-279 [Sbath 101-116];
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II, p. 935
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
P. ASBAT [SBATH], Manuscrits orientaux de la bibliothèque Asbat, in Revue de l’Orient Chrétien 22 (1920-1921), pp. 194-205 [Sbath 1-8], 288-305 [Sbath 9-39]; P. SBATH, Manuscrits orientaux de la bibliothèque du R.P. Paul Sbath, in Échos d’Orient 22 (1923), pp. 299-339, 455-477; 23 (1924), pp. 63-85, 201-221, 339-358; 24 (1925), pp. 369377; 25 (1926), 85-93, 212-226, 357-368, 480-493; 26 (1927), pp. 476-493; 27 (1928), pp. 111116, 343-361, 485-493 [Sbath 1-776]. Per i manoscritti arabi della collezione originaria, P. SBATH, Al-Fihris (Catalogue de Manuscrits Arabes), I: Ouvrages des Auteurs antérieurs au XVIIe siècle; II: Ouvrages des Auteurs des trois derniers siècles; III: Ouvrages Anonymes; [IV]: Supplément, Le Caire 1938-1940 [secondo l’ordine degli autori]. Per i manoscritti persiani, A.M. PIEMONTESE, I manoscritti persiani del fondo Sbath nella Biblioteca Vaticana e un nuovo «Barzûnâma», in Rendiconti [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. VIII, 33 (1978), pp. 447-464 [descrizione dei manoscritti Sbath 58, 261, 501, 506, 626, 640, 650, 652, 655-657, 659, 755]. Il fondo vaticano è stato oggetto di indagine estensiva anche da parte del sacerdote egiziano Yuüannâ Malak (1916-1985, collaboratore scientifico della Vaticana dal 1971), che il 16 settembre 1977 portò a termine la redazione provvisoria di un catalogo sommario, da lui corretto e aggiornato fino al 1984, dopo la nomina a vescovo titolare di Dioclea (4 novembre 1978; espulso dall’Egitto nel 1982, Malak morì a Roma il 14 gennaio 1985); l’inventario di Malak fu giudicato «unfit for publication, since the scholarly standards of the Vatican Library were not reached» (World Survey of Islamic Manuscripts, III, cit., p. 639); il dattiloscritto, corredato da annotazioni autografe, è conservato in Biblioteca, ma non è a disposizione degli studiosi.
Delio V. Proverbio SIRE* Il fondo (84 segnature, per altrettanti elementi; ma Sire L.16 è costituito dai soli piatti di una legatura) raccoglie manoscritti, ma anche stampati, che contengono una o più traduzioni, talvolta in estratto, della bolla Ineffabilis Deus con la quale Pio IX (1846-1878) proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria (8 dicembre 1854). Le versioni, in 222 lingue o dialetti dei cinque continenti, sono molto spesso trascritte e decorate da copisti, artisti e artigiani dei relativi paesi. I testi sono su vari supporti scrittori (pergamena, carta e tessuto), scritti e ornati con tecniche diverse. Le legature, spesso di gusto e fattura assai ricercati, sono frequentemente realizzate con materiali preziosi (pelli, velluto, seta, avorio, legni pregiati, pietre dure e così via). Il fondo si ricollega al francese Marie-Dominique Sire (1827-1917), della Compagnie des Prêtres de Saint-Sulpice, il quale, dopo aver raccolto circa 300 volumi relativi alla storia e alla proclamazione del dogma * CIT.: Sire, seguito da lettera maiuscola e numero arabo.
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I FONDI : SBATH
— SIRE
533
dell’Immacolata, offerti nel 1860 alla cattedrale di Notre-Dame a Le Puy, iniziò immediatamente a lavorare al progetto delle traduzioni della bolla in diverse lingue, programmato in cento volumi per circa trecento versioni, con tre volumi introduttivi e tre volumi complementari. I primi esemplari furono offerti a Pio IX nel 1865, una seconda parte seguì nel 1867, mentre nel 1879 vennero consegnati a Leone XIII (1878-1903) gli ultimi volumi delle traduzioni; soltanto nel 1904, infine, vennero completati i volumi introduttivi (come risulta da un’annotazione autografa di Sire sul f. [10bis]r del Sire S.4). I manoscritti furono collocati in un mobile d’esposizione appositamente realizzato, offerto da Sire e posto nel dicembre 1879 nella sala dell’Immacolata Concezione allestita da Pio IX al di sopra dell'Appartamento Borgia, accanto all’attuale Sala Sobieski. Nel 1993 fu deciso, per ragioni di conservazione, il trasferimento della raccolta al Dipartimento Manoscritti. Dei 106 volumi progettati da Sire e da lui indicati nell’inventario pubblicato nel 1904 diversi sono oggi irreperibili (23, fra cui due volumi preliminari e i tre complementari). Neppure si può escludere che alcuni degli elementi mancanti siano stati inseriti, in periodi diversi, in altri fondi della Biblioteca Vaticana: Sire A.14 (cfr. Arch. Bibl. 141, f. 41r) e Sire L.18 (cfr. Arch. Bibl. 141, f. 51r), ad esempio, furono individuati fra gli Indirizzi ai Pontefici (cfr. infra, pp. 731-736, s.v.), rispettivamente nel 1979 e nel 1982; un esemplare latino, ora Vat. lat. 13946, fu commissionato dallo stesso Pio IX per la collezione, della quale forse fece parte anche il Vat. lat. 14579, una versione russa della bolla. Le attuali segnature alfanumeriche, che furono attribuite dallo stesso Sire, non osservano, come si potrebbe supporre, una divisione di natura geografica. Sembra invece probabile che il sistema tenga conto, piuttosto, della disposizione dei codici nel mobile d’esposizione in cui fu in origine collocata la collezione. Ad ogni modo, l’ordine seguito dal Sire stesso nel descrivere il materiale (SIRE, Histoire complète cit. infra, pp. 176-196) manifesta una partizione non casuale di esso: ai due volumi introduttivi, che comprendono una raccolta dei frontespizi più belli (Sire S.4, S.6), ne seguono uno in latino e un altro in greco (Sire S.3, S.5). Da qui in avanti il criterio appare strettamente geografico; per l’Europa: 9 volumi relativi all’ambito italiano (Sire S.2, S.1, A.1, A.2, O.8, O.4, O.3, Q.3, G.2, quest’ultimo inerente alla Corsica), 6 relativi alla Spagna (Sire O.1, P.2, P.1, O.2, A.4, O.5), 1 al Portogallo (Sire Q.1), 1 alla Svizzera (Sire H.1), 1 al Belgio (Sire O.6), 1 relativo ai Paesi Bassi e alle colonie olandesi del Sud-Est asiatico (Sire B.1), 19 alla Francia (Sire A.3, A.5, F.3, Q.4, F.1, F.2, Q.5, F.4, L.18, F.6, F.5, N.1, A.6, A.7, N.2, Q.2, A.8, A.9, A.11, quest’ultimo inerente ai territori francesi di lingua fiamminga), 3
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
relativi alle isole britanniche (Sire L.3, L.4, L.5), 3 alla Germania (Sire A.14, L.6, H.3), 1 alla Scandinavia (Sire R.1), 5 relativi ad ambito slavo (Sire T.1, L.7, M.1, L.8, L.17), 1 alla Lituania (Sire H.2), 1 all’Ungheria (Sire T.2), 1 alla Grecia (Sire A.13), 1 alla Romania (Sire A.12); per l’Asia: 1 contenente versioni di ambito siro-mesopotamico (Sire E.2), 1 relativo alla Persia (Sire I.2), 1 all’Armenia (Sire A.10), 1 relativo all’ambito balcanico e caucasico-anatolico (Sire I.1), 1 relativo all’India (Sire L.1), 1 all’Indocina (Sire L.2), 2 alla Cina (Sire L.9, C.2), 1 contenente la versione mongola (Sire L.10), 1 la versione mançu (Sire L.11), 1 relativo al Tibet (Sire L.12), 1 alla Corea (Sire L.13), 1 al Giappone (Sire L.14), 1 alla Malesia (Sire C.1); per l’Africa: 1 relativo alle popolazioni di lingua semitica e cuscitica (Sire E.1), 1 relativo all’Africa subsahariana (Sire D.1); per le Americhe: 1 relativo al Brasile (Sire R.2), 1 al Guatemala (Sire Q.6), 1 per Irochesi e Algonchini (Sire L.15), 2 relativi ad altri popoli dell’America del Nord (Sire D.5, D.3); per l’Oceania: 1 relativo all’Australia (Sire G.1), 1 alla Nuova Caledonia (Sire O.7), 1 all’Oceania centrale (Sire D.4), 1 all’Oceania orientale (Sire D.2). Le differenti segnature successivamente proposte dall’allora funzionario dei Musei Vaticani Deoclecio Redig de Campos (1905-1989), in cifre arabe apposte a matita all’interno dei manoscritti (presumibilmente nei primi anni Cinquanta del secolo scorso), e da Sergio Bontempi, della Biblioteca Vaticana, in cifre romane (nel 1977), non sono mai entrate nell’uso. Dal punto di vista storico-artistico il fondo rappresenta un caso esemplare per lo studio della miniatura libraria del XIX secolo; spesso, infatti, l’apparato illustrativo mira – attraverso la raffigurazione di paesaggi, città e monumenti tipici (tra i quali spiccano quelli dedicati alla Vergine) o di personaggi significativi nella storia civile o sacra – a rappresentare i popoli e gli ambiti geografici e culturali cui le lingue appartengono. Ogni traduzione avrebbe dovuto, nelle intenzioni di Sire, essere una sorta di compendio della rispettiva nazione, volto a rappresentarne storia e peculiarità. Non minore rilevanza assume l’aspetto linguistico, del quale tuttora manca una valutazione critica, ma cui conferisce singolare interesse – in particolare per idiomi poco noti o pressoché scomparsi – la rispondenza delle traduzioni al testo ufficiale, garantita dal controllo e dall’approvazione delle autorità ecclesiastiche locali. BIBLIOGRAFIA M.-D. SIRE, Notice sur la Collection des documents, relatifs à la définition du dogme de l’Immaculée Conception de la Très-Sainte Vierge, qui sont conservés dans la Cathédrale de Notre-Dame du Puy, Le Puy 1860; Traduzione in tutte le lingue della Bolla Ineffabilis, colla
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I FONDI : SIRE
— CARTE STEFANI
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quale Sua Santità il Papa Pio IX proclamò domma di fede l’Immacolata Concezione di Maria santissima, in La civiltà cattolica 17 (1866), vol. IV, pp. 729-737; M.-D. SIRE, Rapport à N.T.s.P. le Pape Pie IX sur les deux Collections du Puy et de Rome relatives à la définition du dogme de l’Immaculée Conception, Paris 1877; Storia d’un monumento artistico all’Immacolata, in La civiltà cattolica 56 (1905), vol. I, pp. 190-197; [M.-D. SIRE], Gloire à Marie, l’Immaculée Vierge mère, en la cinquantaine de son triomphe dans l’Église 1854-1904. Souvenirs de ce triomphe illustrés surtout d’après la Salle de l’Immaculée-Conception au Palais du Vatican, Saint-Cloud [1908]; I. HANNESSCHLÄGER, Übersetzungen der Bulle Ineffabilis Deus, in Meisterwerke Europäischer Kunst. 1200 Jahre Erzbistum Salzburg. Katalog zur Ausstellung im Dommuseum zu Salzburg, 1998, [XXIII «Sonderschau», 2 maggio-26 ottobre 1998], Salzburg 1998, pp. 235-237 nr. 138; O. RAINERI, Aethiopica Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 637-652: 644-645 [per Sire E.1]; O. RAINERI — TEDROS ABRAHA, La versione etiopica della bolla Ineffabilis di Pio IX, ibid., pp. 653-669 [edizione del testo di Sire E.1, ff. 73r-91v]. Sulla figura dell’autore della raccolta, I. NOYE, Sire (Marie-Dominique), in Catholicisme hier aujourd’hui demain, XIV, Paris [1996], coll. 126-127. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA L. DUVAL-ARNOULD, La collection «Sire» de la Bibliothèque Vaticane, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IX, Città del Vaticano 2002 (Studi e testi, 409), pp. 115168. Cfr. anche: M.-D. SIRE, Histoire complète de mes longs travaux d’un demi-siècle sur le dogme de l’Immaculée Conception, défini le 8 décembre 1854, Paris 1904, pp. 176-196 [fotocopie dello stampato: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 449 (2) rosso (= ff. 20-40); nei margini sono indicate le attuali segnature, e si presentano ulteriori integrazioni a penna]. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI I. HANNESSCHLÄGER, Immaculata und Buchmalerei. Genese und Form einer exzeptionellen Synthese im 19. Jahrhundert. Die Collezione M.D. Sire in der Biblioteca Apostolica Vaticana, I-IV, Diss., Salzburg 1995 [un esemplare in Biblioteca Vaticana, R.G. Dattil. 403 (1-4); ibid., II, pp. 24-35, concordanze fra le varie serie di segnature attribuite al fondo; per un’analisi storico-artistica della raccolta cfr. ibid., I, pp. 161-247].
Louis Duval-Arnould Ingonda Hannesschläger CARTE STEFANI* Le carte di Enrico Stefani (1868-1958), consegnate alla Vaticana fra il 1969 e il 1972 dalla vedova dello Stefani e dal figlio Fabrizio, costituiscono un fondo di 79 segnature, per altrettanti elementi (precisamen* CIT.: Carte Stefani, seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
te: 53 fra taccuini e quaderni [Carte Stefani 1-43, 65-74] e 21 cartelle [Carte Stefani 44-64] di interesse archeologico; incrementi più recenti [Carte Stefani 75-79], con rilievi, carte topografiche, documenti familiari, sono avvenuti fra il 1988 e il 2003). In qualità di disegnatore della missione archeologica italiana a Creta nei primi decenni del secolo XX, Stefani ha lasciato accurate rilevazioni di numerosi monumenti cretesi; inoltre, come ispettore dell’Ufficio Scavi dell’Etruria Suburbana nel secondo decennio del Novecento e ispettore incaricato degli scavi di Veio dal 1920, egli ebbe occasione di descrivere tutte le scoperte effettuate a nord di Roma. Accanto ai disegni, Stefani trascrisse talvolta iscrizioni locali annotandone tutti gli elementi costruttivi atti a una corretta intelligenza; sebbene limitate nell’apparato documentario, queste relazioni furono spesso pubblicate nelle annate delle Notizie degli scavi di antichità; ma molti degli appunti rimangono tuttora inediti e degni di interesse soprattutto per i materiali non più rintracciabili. BIBLIOGRAFIA Per i documenti di interesse epigrafico, M. BUONOCORE, Le Carte Stefani, in ID., Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 44-45. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Lascito L. von Pastor. Collezione M.-D. Sire. Carte Stefani. Inventari riediti a cura di Sergio BONTEMPI, 1977 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 449 (3) rosso, ff. 41-61; relativamente a Carte Stefani 1-74].
Marco Buonocore CARTEGGI TONIOLO* Il fondo (7.097 elementi, fra lettere, biglietti, cartoline postali, conservati in 41 contenitori, con un volumetto) raccoglie la copiosa corrispondenza ricevuta tra il 1863 e il 1918 dall’economista, pensatore politico, sociologo cattolico Giuseppe Toniolo (1845-1918), docente di economia politica nelle università di Modena (1876) e Pisa (1878-1918), massimo esponente in Italia della scuola etico-cristiana in reazione alla concezione utilitaristico-individualista dell’economia. Si tratta delle lettere sottoposte all’esame della Congregazione dei Riti per la causa di beatificazione e di canonizzazione e solo in parte pubblicate da Guido Anichini (1875-1957) e da Nello Vian (1907-2000, in Biblioteca dal 1931, assi* CIT.: Carteggi Toniolo, seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : CARTE STEFANI
— CARTEGGI TONIOLO
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stente dal 1934, poi segretario, 1949-1976), editori fra il 1952 e il 1953 dei tre volumi di Lettere all’interno degli Opera omnia di Toniolo. Anichini, postulatore della causa, entrato in possesso delle lettere, «nell’intento di conservare una documentazione preziosa» per la biografia del Toniolo e per la storia dell’Azione Cattolica in Italia, depositò prima del marzo 1956 il carteggio presso la Vaticana. I documenti sono ordinati cronologicamente; ogni missiva, anche se costituita da più fogli, è contraddistinta da un unico numero arabo. Oltre ai Carteggi la Vaticana possiede altro materiale esaminato per la causa dalla Congregazione, descritto analiticamente nel volume Pisana. Beatificationis et canonizationis servi Dei Iosephi Toniolo viri laici. Positio super causae introductione, Romae [1950], pp. 1-111 della quinta sezione, dedicata agli scritti. La documentazione posseduta dalla Vaticana corrisponde in gran parte alla Scriptorum Series I. Manuscriptorum, ed è costituita da 21 contenitori con scritti di genere diverso (appunti di libri, bozze di pubblicazioni, schemi di conferenze e così via): alle venti buste della positio pisana corrispondono, nella stessa successione originaria, i Dep. A 726-745 (Dep. A 746 contiene materiale affine al precedente che però non sembra provenire dalla «Series I»). All’interno del fondo, invece, Carteggi Toniolo 7097 contiene le fotocopie di quasi tutte le pagine fra 1 e 107 del citato volume Pisana. BIBLIOGRAFIA L’attività della Santa Sede nel 1951, Pubblicazione non ufficiale, [Città del Vaticano, s.d.], p. 376 [ove però si parla di «carte dell’insigne economista cattolico (…) presentate dalla famiglia», forse da identificarsi dunque con altra documentazione relativa al Toniolo probabilmente confluita nei Vaticani latini]; G. TONIOLO, Lettere, raccolte da G. ANICHINI, ordinate e annotate da N. VIAN, I-III, Città del Vaticano 1952-1953 (Opera omnia di Giuseppe Toniolo, Serie VI: Epistolario, I-III); Il Prof. Giuseppe Toniolo. Centro di consultazione. Notizie e rilievi di mons. Guido Anichini intorno al Carteggio Toniolo conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana. In appendice: Lettere e documenti inediti, Viterbo [1956], in particolare pp. 5 (lettera del prefetto della Vaticana, Anselm M. Albareda, 27 marzo 1956, per ringraziare Anichini dell’invio «qualche mese fa di carte varie riguardanti il Venerabile Prof. Giuseppe Toniolo»), 43 (sul contenuto del fondo); P. VIAN, Frammenti e complessi documentari nei fondi manoscritti della Biblioteca vaticana. Qualche esempio, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 1214 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 404-441: 424. Per la biografia di Toniolo si vedano almeno F. VISTALLI, Giuseppe Toniolo, Roma 1954; D. SORRENTINO, Giuseppe Toniolo. Una chiesa nella storia, Cinisello Balsamo 1987; ID., Giuseppe Toniolo. Una biografia, Cinisello Balsamo 1988; A. SPICCIANI, Giuseppe Toniolo tra economia e storia, Napoli 1990. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Carteggi di Giuseppe Toniolo. Inventario, a cura di Nello VIAN e Giovanni MORELLO, 1965-1967 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 437 rosso].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Carteggi di Giuseppe Toniolo. Indice dei nomi, a cura di Giovanni MORELLO, 1965-1967 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 98 rosso].
Paolo Vian [URBINATI] Urbinati ebraici (pp. 545-549); Urbinati greci (pp. 549-550); Urbinati latini (pp. 550-553).
Gli attuali fondi urbinati della Biblioteca Vaticana traggono origine dalle collezioni librarie dei duchi d’Urbino, iniziate su più vasta scala verso il 1460-1465 da Federico da Montefeltro (1422-1482), che della città fu conte (dal 1444), poi duca (dal 1474). In pochi anni Federico seppe radunare una raccolta non solo splendida per le singole nuove realizzazioni e per il valore di alcune acquisizioni «antiquarie», ma anche notevole per consistenza; in tale collezione, peraltro, dovettero confluire anche elementi isolati risalenti a nuclei librari, oggi a stento riconoscibili, di più antichi personaggi della famiglia. Un quadro sufficientemente preciso della raccolta a pochi anni di distanza dalla morte di Federico si ricava dal cosiddetto «Indice vecchio», inventario topografico che, contenuto nell’Urb. lat. 1761, ff. 1r-126r, va attribuito agli anni intorno al 1487 e ricondotto all’opera del bibliotecario Agapito. Quando esso fu redatto, la collezione urbinate contava già circa 900 manoscritti, per la gran parte latini (con alcuni italiani e francesi), ma comprendenti pure 168 codici greci, 82 ebraici e 2 arabi (gli attuali Vat. ar. 155, 212): una biblioteca che, nelle intenzioni del suo creatore, doveva essere manoscritta per eccellenza, allestita cioè controcorrente, nell’età degli esordi della stampa, con signorile predilezione per i codici preziosi, oggetti d’ostentazione e simboli di potere, spesso commissionati ai migliori calligrafi, vergati in eleganti scritture umanistiche, riccamente decorati e rilegati con lusso, muniti, infine, in calce ai sontuosi «frontespizi» miniati, delle armi prima comitali, poi, dal 1474, ducali, includenti spesso le insegne di gonfaloniere della Chiesa. Codici di valore filologico talora limitato, recentiores dipendenti a volte addirittura da stampati, essi rispecchiano, nel loro complesso, le ambizioni culturali di Federico, con il loro spaziare dai classici ai «moderni», dalla Sacra Scrittura ai Padri, e con una modesta ma significativa apertura alla sapienza orientale. All’epoca del figlio e successore di Federico, Guidubaldo I (14821508) – inizialmente sotto tutela del nipote di Federico e suo fedele collaboratore (anche nell’allestimento della biblioteca) Ottaviano Ubaldini della Carda (1424 ca.-1498) –, si registrarono solo lievi accrescimenti della collezione. Grazie a un inventario redatto fra il 1511 e il 1521 dal
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I FONDI : CARTEGGI TONIOLO
— [URBINATI ]
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bibliotecario Federico Veterani († post 1526) – un primo inventario da lui medesimo compilato vivente ancora il duca Federico è andato perduto: forse su di esso è basato l’inventario trascritto fra 1508 e 1512 dal futuro vescovo di Spoleto (dal 1540) Fabio Vigili († 1553), nel Barb. lat. 3185, ff. 77r-118v – si può constatare per quegli anni un incremento di una trentina di elementi: si tratta soprattutto di stampati, molti dei quali esemplari di dedica a Guidubaldo o all’Ubaldini (ma la biblioteca di quest’ultimo, dispersa, fu solo in minima parte inclusa nella collezione ducale). La perdita di un certo numero di codici, per contro, e sottrazioni o danni a carico delle legature preziose si erano avuti nel 1502 in occasione dell’invasione delle truppe di Cesare Borgia (1476 ca.-1507); depredata e trasferita a Forlì, la collezione tornò in Urbino nel 1504. All’età del duca Francesco Maria I Della Rovere (1508-1538) – nipote di Guidubaldo succedutogli in assenza di eredi diretti – risale, in concomitanza con il passaggio nelle sue mani della signoria di Pesaro (1513), l’entrata nella collezione di alcuni elementi della biblioteca di Giovanni Sforza (1466-1510), ma anche la perdita di un certo numero di manoscritti e stampati al momento della deposizione del duca da parte di Leone X (1513-1521) nel 1516; in tali frangenti la collezione fu posta al riparo a Mantova, donde tornò con il reinsediamento del duca nel 15211522. Se scarsa attività notevole ai fini dell’accrescimento della raccolta libraria si registrò sotto il figlio e successore di Francesco Maria, Guidubaldo II (1538-1574), più vivace e feconda di acquisizioni si rivelò, invece, per la collezione urbinate l’età dell’ultimo duca, Francesco Maria II (1574-1631), anch’egli appassionato bibliofilo. Il cospicuo arricchimento della biblioteca ducale in questo periodo è testimoniato dall’indice ora Vat. lat. 10482, redatto nel 1616 da Vittorio Venturelli (n. 1584, letterato alla corte del duca, poi bibliotecario della comunità di Urbino dal 1631 al 1632), e, più tardi, da un indice composto nel 1640 (conservato a Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», ms. Gesuitico 146), caratterizzato dalle numerose aggiunte fatte dall’ultimo bibliotecario della «libreria» urbinate (1640-1657), Alessandro Vanni: in tale indice, in particolare, si registrano circa 1.800 manoscritti e diverse migliaia di stampati. Nel 1631, morto senza eredi Francesco Maria II, papa Urbano VIII (1623-1644) operò l’annessione del ducato allo Stato della Chiesa. Fra le altre conseguenze l’evento diede pure, di fatto, l’avvio ai trasferimenti di materiali archivistici e librari urbinati che furono posti in atto a più riprese, nel giro dei successivi quattro decenni, a vantaggio delle collezioni romane.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Una scelta di documenti dell’archivio ducale, per lo più relativa ai diritti della Santa Sede sul ducato, fu trasferita già nel 1631-1632 a Roma, nell’Archivio di Castel S. Angelo (si conserva ora nell’Archivio Segreto Vaticano, Arm. LX; A.A., Arm. E-F), mentre la gran parte delle rimanenti carte costituenti l’archivio dinastico e diplomatico, seguendo la nipote di Francesco Maria II, Vittoria Della Rovere (1622-1695), sposa nel 1634 del granduca di Toscana Ferdinando II de’ Medici (1621-1670), prese successivamente la via di Firenze, ed è ancora, se pur non nella sua integrità, conservata presso l’Archivio di Stato di Firenze, nel fondo Archivio di Urbino. Quanto alla biblioteca urbinate, secondo le disposizioni testamentarie del duca in data 30 gennaio 1628, essa passava per la parte manoscritta – compresi i codici e i disegni che erano stati depositati e raccolti negli ultimi anni dal duca Francesco Maria II nel palazzo di Casteldurante (oggi Urbania) – alla comunità di Urbino, mentre gli stampati raccolti a Casteldurante furono invece destinati ai Chierici Regolari Minori, o Caracciolini, del convento del SS. Crocefisso nella stessa località; in seconda istanza, ove i legatari non avessero ottemperato con scrupolo alle volontà del duca circa la fedele custodia dei libri, per effetto della caducità del testamento i volumi sarebbero passati in proprietà della confraternita urbinate denominata Compagnia della Grotta. Immediatamente dopo la morte del duca, tuttavia, sorsero, fra i legatari della biblioteca, contese destinate a protrarsi a lungo, sia in relazione alla ripartizione del lascito, sia a motivo di voci, ricorrenti, di possibili vendite o dispersioni della biblioteca o di sue parti. Infine, dopo prolungate trattative condotte dalla Segreteria di Stato vaticana mediante il legato di Pesaro-Urbino card. Luigi Homodei senior (1607-1685), nelle quali ebbe un ruolo importante il primo custode della Vaticana (1653-1661) Lucas Holste (15961661), la comunità di Urbino fu indotta a deliberare, il 23 giugno 1657, di offrire la biblioteca manoscritta a papa Alessandro VII (1655-1667) in cambio di 10.000 scudi e della promessa della concessione di alcune «grazie» che avrebbero dovuto alleviare in parte la grave esposizione debitoria della comunità stessa. Un breve del 7 agosto sanciva definitivamente la cessione, dando l’avvio alle procedure di trasferimento. Dei preparativi già in atto è testimonianza l’inventario (Vat. lat. 9475) fatto allestire in vista del trasporto da Holste, su schedine prestampate identiche a quelle fatte incollare sul dorso dei rispettivi volumi. Il trasferimento a Roma dei manoscritti – lasciati a Urbino 233 stampati che ad essi si trovavano mescolati, e alcuni volumi d’indici e inventari – fu eseguito fra il novembre e il dicembre dello stesso anno per le cure del già bibliotecario della comunità di Urbino (1632-1637), ma allora gonfalo-
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I FONDI : [ URBINATI ]
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niere (e in tale veste implicato nella delibera della comunità e nella sua esecuzione), Flaminio Catellani. In seguito, nel gennaio 1667, anche gli stampati conservati a Casteldurante (oltre 13.000 elementi), con un certo numero di manoscritti residui, furono per la quasi totalità trasferiti a Roma, come disposto dal breve del 22 dicembre 1666, per contribuire ad avviare la Biblioteca Alessandrina, fondata in quello stesso anno da Alessandro VII a servizio dell’Ateneo della Sapienza. In Vaticana la collezione manoscritta venne ripartita in tre fondi distinti, rispettivamente per i codici latini, greci ed ebraici, mentre sei manoscritti arabi furono inseriti nel fondo arabo aperto (ora Vat. ar. 155, 212, 216, 221, 228, 229). I fondi Urbinati conobbero ancora, successivamente all’entrata in Biblioteca, qualche accrescimento, modesto per quello ebraico (i due codici ora Urb. ebr. 58 e 59, come si dirà infra, pp. 547-548, s.v. Urbinati ebraici) e per quello greco (gli Urb. gr. 163-165, provenienti da Casteldurante, inseriti nel fondo qualche tempo più tardi rispetto alla sua creazione), più cospicuo in particolare per quello latino, che per un certo periodo continuò evidentemente a essere considerato «aperto», come si è osservato anche per altri fondi cosiddetti «storici» fino a tutto il Settecento (cfr. ad esempio supra, p. 448, s.v. [Ottoboniani]; p. 505, s.v. [Reginensi]). Al fondo latino furono aggiunti in prosieguo di tempo, infatti, fra altri codici: un centinaio di manoscritti, per lo più con opere autografe, di Paganino Gaudenzio (1595-1649), letterato e professore dell’ateneo pisano, annessi al fondo in data incerta, e reperibili fra gli attuali Urb. lat. 1516-1629; una scelta di oltre un centinaio di codici, in buona parte autografi anch’essi, dell’artista e letterato romano Giovanni Andrea Lorenzani (1637-1712), acquistati nel 1720 per la Vaticana da Clemente XI (1700-1721) presso la figlia del Lorenzani, Anna (altri manoscritti rimasero in famiglia, soprattutto presso il figlio di lei, l’architetto Luigi Vanvitelli, o van Wittel, 1700-1773), e collocati fra gli Urb. lat. 1630-1756; verso il 1921, infine, al momento della pubblicazione dell’ultimo volume del catalogo a stampa degli Urbinati latini, in coda al fondo fu inserita una serie di inventari manoscritti tenuti sino ad allora a disposizione del pubblico (Urb. lat. 1769-1779). Quanto all’attuale struttura dei fondi e ai più antichi lavori di descrizione intrapresi in Vaticana, i codici latini furono riordinati in senso lato per materia e autore, numerati e inventariati una prima volta dall’allora secondo custode (1661-1682) Stefano Gradi (Stjepan Gradiò, 1613-1683), probabilmente entro il 1671 (cfr. Urb. lat. 1388, ove sono descritti su schede 1.361 elementi); il relativo indice alfabetico, ultimato in quell’anno dallo scriptor latino (1667-1713) Giacomo Vincenzo Marchesi († 1713), è nell’Urb. lat. 1771, ff. 1r-139v. Una nuova numerazione dei
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
codici si ebbe all’epoca del secondo custode (dal 1684), poi primo (dal 1698), Lorenzo Zaccagni (1657-1712), ma essa ebbe breve vita. I manoscritti latini, infatti, furono in seguito nuovamente descritti, contestualmente all’attribuzione delle segnature odierne, in un inventario che si ritiene ultimato nel 1719 – ma che sarebbe stato già iniziato a cura dello Zaccagni e del secondo custode (1698-1711) Giovanni Battista De Miro (1656-1731) –, segnato Urb. lat. 1772-1773 (vi sono descritti gli Urb. lat. 1-1026). Tale inventario trovò poi una continuazione nelle descrizioni sette-ottocentesche degli Urb. lat. 1027-1539, 1629-1667, la cui prima stesura, in parte di mano dello scrittore (dal 1791), poi secondo (1800-1808, 1814-1818) e primo conservatore/primo custode (18101814, 1818) Angelo Battaglini (1759-1842), si può vedere nell’Urb. lat. 1768, ff. 2r-178v: nel secondo Ottocento tali descrizioni furono messe in pulito nell’attuale Urb. lat. 1774 dal calligrafo (attivo in Biblioteca dal 1872) Luciano Masciarelli (e non, come si è più volte ripetuto, da Luigi Zappelli, che fu scriptor latino soprannumerario dal 1851, emerito dal 1886 al 1902). Un’ulteriore continuazione rappresenta l’odierno Urb. lat. 1775, inventario sette-ottocentesco su schede, poi riunite a volume, redatte da varie mani di bibliotecari vaticani, con le descrizioni degli Urb. lat. 1668-1767. Un indice complessivo del fondo, infine, fu compilato dallo scriptor (1779-1814) Mauro Coster († 1814): datato 1797, si conserva negli Urb. lat. 1776-1778, e riguarda i codici fino all’Urb. lat. 1760, con un’aggiunta d’altra mano relativa all’Urb. lat. 1761 (un apografo dell’intero indice di mano del Masciarelli, datato 1875, è l’attuale Urb. lat. 1779, con integrazioni di prima mano per le voci relative agli Urb. lat. 1761-1767). I codici greci, invece, riordinati anch’essi per materia e autore, furono inventariati una prima volta (fino all’odierno Urb. gr. 162) dal primo custode (dal 1661) Leone Allacci (1586 ca.-1669) con segnature non del tutto coincidenti con le attuali (per gran parte, più basse di un’unità): l’autografo dell’Allacci è nel Barb. lat. 3069, ff. 3r-44r; ma una copia di esso che Stanislas Le Grelle (1874-1957, scriptor aggiunto onorario dal 1903) attribuiva alla mano dello scriptor latino (dal 1659 alla morte, nel 1712) Tommaso de Iuliis, caratterizzata dall’adozione delle segnature odierne e dotata di indice, è nell’Urb. lat. 1769: in tale copia sono anche aggiunte d’altra mano, al f. 55r, le descrizioni per le ulteriori accessioni Urb. gr. 163-165. In seguito, con i numeri odierni, i codici del fondo greco furono nuovamente descritti tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo: un inventario anonimo incompleto (per gli Urb. gr. 1-96, ma l’ultima descrizione è cassata), che intende precisare su qualche punto le descrizioni allacciane, si trova nell’Urb. lat. 1768, ff. 186r-211r, 244v-
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I FONDI : [ URBINATI ]
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225v (codicem inverte!); esso fu ripreso (per gli Urb. gr. 1-95) nella trascrizione ottocentesca di mano del Masciarelli (e non, come si è scritto, dello Zappelli) ora Urb. lat. 1770, ff. 23r-47v. Sempre nell’Urb. lat. 1770 si trova anche, ai ff. 1r-19v, un esemplare d’indice degli Urbinati greci di mano dello scriptor greco (soprannumerario dal 1741, effettivo dal 1758 fino alla morte nel 1780) Raffaele Vernazza: esso è relativo agli Urb. gr. 1-162 (ma al f. 19v sono aggiunte di prima mano descrizioni per gli Urb. gr. 163-165), e sostanzialmente trascrive, omettendo i riferimenti al foglio d’inizio di ciascuna opera, il menzionato indice seicentesco posto nell’Urb. lat. 1769 a complemento dell’inventario allacciano. Per i primi inventari vaticani degli Urbinati ebraici, infine, cfr. infra, pp. 547-548, s.v. BIBLIOGRAFIA T. VALENTI, Le vicende della «libreria impressa» dei duchi di Urbino e l’«Alessandrina» di Roma, in Accademie e biblioteche d’Italia 4 (1930-1931), pp. 337-348; J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239: 215-216; F. BOCK, Mittelalterliche Kaiserurkunden im alten Urbinater Archiv, in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 27 (1936-1937), pp. 251-263: 251-253 [sui documenti urbinati ora nell’Archivio Segreto Vaticano]; G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), pp. 397-405 [circa i manoscritti orientali di provenienza urbinate]; F. MENGHINI, Paganino Gaudenzio letterato grigionese del ’600, Milano 1941 (Raccolta di studi storici sulla Valtellina, 3), pp. 261-265 [per i codici del Gaudenzio ora Urbinati latini]; L. MICHELINI TOCCI, I due manoscritti urbinati dei privilegi dei Montefeltro, con una Appendice Lauranesca, in La Bibliofilia 60 (1958), pp. 206-257; G. FRANCESCHINI, Per la storia della biblioteca di Federico da Montefeltro duca d’Urbino, in Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le Marche, ser. VII, 12 (1959), pp. 41-77 [rist. in ID., Figure del Rinascimento urbinate, Urbino 1959, pp. 109-147]; T. DE MARINIS, La legatura artistica in Italia nei secoli XV e XVI (…), I: Napoli-Roma-Urbino-Firenze, Firenze 1960, pp. 79-88; L. MICHELINI TOCCI, Agapito, bibliotecario «docto, acorto et diligente» della biblioteca urbinate alla fine del Quattrocento, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, II, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 220), pp. 245-280; ID., Ottaviano Ubaldini della Carda e una inedita testimonianza sulla battaglia di Varna (1444), in Mélanges Eugène Tisserant, VII: Bibliothèque Vaticane. Deuxième partie, Città del Vaticano 1964 (Studi e testi, 237), pp. 97-130: 111-115 [sui manoscritti dell’Ubaldini nella libreria Urbinate]; Il Dante Urbinate della Biblioteca Vaticana (codice Urbinate latino 365), I: Introduzione di L. MICHELINI TOCCI (…), [Città del Vaticano] 1965 (Codices e Vaticanis selecti phototypice expressi, 29), pp. 3-34; F. ASCARELLI, La biblioteca dei duchi d’Urbino alla Sapienza, in Almanacco dei Bibliotecari Italiani 1966, [Roma 1965], pp. 45-53; C.H. CLOUGH, The Library of the Dukes of Urbino, in Librarium 9 (1966), pp. 101-104; L. MORANTI, Contributi inediti alla storia del libro urbinate, in Studi in onore di Arturo Massolo, II, Urbino 1967 (= Studi urbinati di storia, filosofia e letteratura, n.s., B, 41 [1967], 1-2), pp. 1097-1121: 1097-1104; E. PELLEGRIN, La Bibliothèque des Visconti et des Sforza ducs de Milan. Supplément, Florence-Paris 1969, pp. 61-62 [per i codici degli Sforza di Pesaro nella collezione urbinate]; C.H. CLOUGH, Sources for the history of the Duchy of Urbino in Pope Clement XI’s library: a miscellany in seventeen volumes, in Manuscripta 14 (1970), pp. 34-56, 88-107, 161-175 [circa uno spez-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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zone dell’archivio ducale di Urbino rimasto probabilmente nelle mani di Orazio Albani (1576-1653) – che, ambasciatore a Roma del duca di Urbino, nel 1624 trattò la devoluzione del ducato alla Chiesa, e fu creato senatore di Roma da Urbano VIII nel 1633 –, e restato nella collezione Albani di Urbino, poi dispersa]; L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), p. 606; G. MORELLI, Giovanni Andrea Lorenzani artista e letterato romano del Seicento, in Studi secenteschi 13 (1972), pp. 193-251 [per gli attuali Urb. lat. 1630-1756, in gran parte già del Lorenzani; nell’estratto in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 537 (6) rosso, sono aggiunte concordanze dattiloscritte fra gli elementi descritti in un inventario dei manoscritti del Lorenzani ivi edito e le attuali segnature nel fondo Urbinate latino]; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 141, 145, 146, 151-152 nt. 57, 159, 249 ntt. 70, 78; A. D’ADDARIO, L’archivio del ducato di Urbino. Un problema di storia e di diritto archivistico, in Miscellanea in memoria di Giorgio Cencetti, Torino 1973, pp. 579-637; N. STORTI, Documenti inediti dell’Archivio Segreto Vaticano, in B. LIGI, La biblioteca urbinate del duca Federico risplende in Vaticano (…), Urbania 1978, pp. 30-46; M. MORANTI — L. MORANTI, Il trasferimento dei «codices Urbinates» alla Biblioteca Vaticana. Cronistoria, documenti e inventario, Urbino 1981 (Collana di studi e testi [dell’]Accademia Raffaello [di] Urbino, 9); Y.-F. RIOU, Fonds Urbinate, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU avec la collaboration d’A. MARUCCHI et de P. SCARCIA PIACENTINI, II/2: Fonds Palatin, Rossi, Ste-Marie Majeure et Urbinate, par J. FOHLEN, C. JEUDY, Y.-F. RIOU, Paris 1982 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 518-521; L. MICHELINI TOCCI, La formazione della biblioteca di Federico da Montefeltro: codici contemporanei e libri a stampa, in Federico di Montefeltro. Lo Stato, le arti, la cultura, a cura di G. CERBONI BAIARDI — G. CHITTOLINI — P. FLORIANI, [III]: La cultura, Roma 1986 («Europa delle Corti». Biblioteca del Cinquecento, 30), pp. 9-18; M. MORANTI, Organizzazione della biblioteca di Federico di Montefeltro, ibid., pp. 19-49; N. LONGO, Il punto. Di alcune questioni sulla «libreria impressa» di Urbino, in Ricerche letterarie e bibliologiche in onore di Renzo Frattarolo, Roma 1986, pp. 207-214; ID., Gli ultimi libri della corte di Urbino, in Accademie e biblioteche d’Italia 60 (1992), pp. 5-22; M.L. RICCIARDI, Biblioteche dipinte. Una storia nelle immagini, Roma 1996, pp. 21-32 («Urbino. La biblioteca di Federico di Montefeltro»); P. VIAN, Un bibliotecario al lavoro: Holste, la Barberiniana, la Vaticana e la biblioteca della regina Cristina di Svezia, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VIII, Città del Vaticano 2001 (Studi e testi, 402), pp. 445-492: 466-474 [per il ruolo di Holste nella vicenda dell’acquisizione dei manoscritti urbinati da parte della Vaticana]; G. RITA, I manoscritti 236450 dell’Alessandrina di Roma. Prolegomeni alla storia di una biblioteca, Roma 2003 (Il Bibliotecario, n.s.: Manuali, 19), pp. 45-49 [«La libreria ducale di Urbino»]; F.R. BRUSCOLINI, Allo Alifante el cor l’Aquila morse. Federico da Montefeltro, la sua librarìa e le consultazioni on line, Urbino 2004; A. MANFREDI, Federico da Montefeltro e i manoscritti di Urbino: dalla biblioteca umanistica alla biblioteca di Stato, in Collectio thesauri. Dalle Marche tesori nascosti di un collezionismo illustre, [catalogo della mostra: Ancona, Mole Vanvitelliana-Jesi, SAS Palazzo Pianetti Vecchio, 15 gennaio-30 aprile 2005], I/1, a cura di M. MEI, Firenze 2004, pp. 135-137; M. PERUZZI, Cultura, potere, immagine. La biblioteca di Federico di Montefeltro, Urbino 2004 (Collana di studi e testi [dell’]Accademia Raffaello [di] Urbino, 20); A. MANFREDI, «Che lettere! Che libri! E come degni!». Appunti sulla biblioteca di Federico in relazione alla Bibbia Urbinate, in La Bibbia di Federico da Montefeltro. Codici Urbinati latini 1-2. Biblioteca Apostolica Vaticana, [I]: Commentario, a cura di A.M. PIAZZONI, 1, Modena-Città del Vaticano 2005, pp. 31-60; Paganino Gaudenzi filologo (1595-1649). Lettere di Eruditi del Seicento (1641-1648), a cura di G. GODENZI, Poschiavo 2006; M. DAVIES, «Non ve n’è ignuno
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I FONDI : [ URBINATI ]
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a stampa»: The Printed Books of Federico da Montefeltro, in Federico da Montefeltro and His Library, [catalogue of the exhibition: New York, The Morgan Library and Museum, June 8th-September 30th, 2007], ed. by M. SIMONETTA, preface by J.J.G. ALEXANDER, [s.l.] 2007, pp. 63-78; M. PERUZZI, The Library of Glorious Memory: History of the Montefeltro Collection, ibid., pp. 29-39; C. BIANCA, La biblioteca e gli umanisti, in «Ornatissimo codice». La biblioteca di Federico di Montefeltro, [catalogo della mostra: Urbino, Galleria Nazionale delle Marche, 15 marzo-27 luglio 2008], a cura di M. PERUZZI, con la collaborazione di C. CALDARI — L. MOCHI ONORI, Città del Vaticano-Milano 2008, pp. 113-117; C. CALDARI, Emblemi, imprese, onorificenze: Federico di Montefeltro letterato, condottiero e mecenate, ibid., pp. 101-111; A. LABRIOLA, I miniatori fiorentini, ibid., pp. 53-67; EAD., Repertorio dei miniatori fiorentini, ibid., pp. 227-234; C. MARTELLI, I codici di produzione urbinate e lo scriptorium di Federico di Montefeltro, ibid., pp. 69-77; M. MORANTI, Dalla morte di Francesco Maria II della Rovere al trasferimento alla Biblioteca Vaticana, ibid., pp. 129-135; M. PERUZZI, La formazione della biblioteca e i manoscritti latini, ibid., pp. 21-39; F. TONIOLO, I miniatori ferraresi e padani alla corte di Federico di Montefeltro, ibid., pp. 79-89; H. HOFMANN, Literary culture at the court of Urbino during the reign of Federico da Montefeltro, in Humanistica Lovaniensia 57 (2008), pp. 5-59. Per gli antichi inventari pre-vaticani e vaticani si vedano, in generale, S. LE GRELLE, In- II, p. 935 troductio, in Codices Urbinates Latini, recensuit C. STORNAJOLO, III: Codices 1001-1779, Romae 1921 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), pp. VII*XXIX*, con tavole di corrispondenza alle pp. I-LXXI; P. VIAN, Dal Platina al Bishop: esperienze di indicizzazione in Biblioteca Vaticana fra XV e XX secolo, in Fabula in tabula. Una storia degli indici dal manoscritto al testo elettronico. Atti del Convegno di studio della Fondazione Ezio Franceschini e della Fondazione IBM Italia, Certosa del Galluzzo, 21-22 ottobre 1994, a cura di C. LEONARDI, M. MORELLI e F. SANTI, Spoleto 1995 (Quaderni di cultura mediolatina, 13), pp. 245-299: 272-273. L’«Indice vecchio» è pubblicato in Codices Urbinates Graeci Bibliothecae Vaticanae, recensuit C. STORNAJOLO, Accedit Index vetus Bibliothecae Urbinatis nunc primum editus, Romae 1895 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti), pp. IX-CXCIX. L’inventario del Veterani è edito, sulla base di un codice allora conservato a Prato, da C. GUASTI, Inventario della libreria urbinate compilato nel secolo XV da Federigo Veterano, bibliotecario di Federigo da Montefeltro duca d’Urbino, in Giornale storico degli archivi toscani 6 (1862), pp. 127-147; 7 (1863), pp. 46-55, 130-154. Per l’inventario del Vigili cfr. M.-H. LAURENT, Fabio Vigili et les bibliothèques de Bologne au début du XVIe siècle d’après le ms. Barb. lat. 3185, Città del Vaticano 1943 (Studi e testi, 105), p. XIX. L’inventario topografico redatto dopo la morte del duca Francesco Maria II, fra l’ottobre 1631 e il settembre 1632, e sottoscritto dal notaio Francesco Scudacchi (Urbino, Sezione di Archivio di Stato, Atti del notaio Scudacchi Francesco [1632], vol. 2037, Div. IV, Cass. 15, ff. 167r-234r), è edito in MORANTI — MORANTI, Il trasferimento dei «codices Urbinates» cit., pp. 369-451.
Francesco D’Aiuto URBINATI EBRAICI* Il fondo (59 elementi, per altrettante segnature) è, nelle sue dimensioni odierne, per buona parte proveniente dalla biblioteca privata del * CIT.: Urb. ebr., seguito da numero arabo progressivo.
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mercante Menahem b. Aaron Volterra, vissuto intorno alla metà del XV secolo: tale provenienza hanno, come testimoniano esplicitamente note di possesso o acquisto, gli Urb. ebr. 4-6, 8, 10-15, 17, 19, 21-24, 26, 28-32, 37, 40, 48-50, 52, 55, 57; mentre l’Urb. ebr. 2, già di tal Samuel b. Jehiel di Orbetello, era stato venduto da suo figlio Jehiel b. Samuel il 29 agosto 1469 al figlio di Menahem, Aaron b. Menahem, come si desume dalla nota d’acquisto del f. 304v. Tali codici furono acquisiti da Federico da Montefeltro nel giugno 1472 a seguito del sacco di Volterra, in occasione del quale egli venne probabilmente in possesso anche di altri manoscritti ora nel fondo, ma che non sono con certezza identificabili come appartenuti a Menahem o di provenienza volterrana; quest’ultima è però tradizionalmente asserita per la cosiddetta «Bibbia di Volterra» Urb. ebr. 1. Quanto agli Urb. ebr. 18, 39, 41-43 e 56, essi non recano oggi alcuna nota di possesso o acquisto di Menahem, come invece nel 1756 Giuseppe Simonio Assemani (1687-1768) esplicitamente indicava (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codicum manuscriptorum catalogus cit. infra, I/1, p. 420: «Pertinuit olim ad Menachem filium Aaronis Volaterranum, ut sub initio adnotatur»; cfr. passim alle pp. 435-438, 448); tuttavia, per gli Urb. ebr. 39, 41, 42, 43 e 56 si può forse pensare alla caduta di uno o più fogli di guardia, per via di un cartiglio pergamenaceo che ora si trova ritagliato e incollato su un foglio iniziale, recante un titoletto o un breve compendio del contenuto: è plausibile che l’eliminazione di antichi fogli di guardia sia avvenuta al momento della nuova legatura dei codici al tempo del cardinale bibliotecario (1853-1854) Angelo Mai (1782-1854). Accanto ai manoscritti inclusi nel fondo, si possono poi ricordare almeno alcune dispersioni accertate di codici già appartenuti a Menahem: il codice Parma, Biblioteca Palatina, nr. 3518, che figurava fra i libri ebraici venduti nel 1816 da Salomon Stern e Mordecai Bisliches (17861851) alla duchessa di Parma, Maria Luigia (1791-1847), e già appartenuti a Moses Benjamin Foa (1729-1822); e forse il manoscritto Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», ms. Orientale 52, proveniente dal Collegio Romano, recante in calce al f. 181v una nota datata 7 shevat 5227 [= 13 gennaio 1467 a.D.] da cui si evincerebbe che fu venduto da tal Menahem b. Menahem ha-Rofé a Menahem b. Aaron, andrebbe incluso nel novero dei dispersi con qualche cautela: in effetti, il Catalogo di Angelo Di Capua attribuisce erroneamente la nota al manoscritto Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», ms. Orientale 51, anch’esso proveniente dal Collegio Romano. In realtà il possessore di quest’ultimo fu un tal Immanuel b. Isaac da Magonza. La nota in calce al f. 181v del codice nr. 52 è tuttavia parzialmente evanida e in più punti erasa. Per la sua interpretazione il Di Capua si basò su
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un’antica nota, in un foglietto incollato al f. Iv, che così recita: «[…] Al fine vi è una nota, dalla quale si vede che apparteneva a un certo Giuda di Menachem Coen, e che fù venduto a Menachem ben Aron, nell’anno 5220 della creazione del Mondo, cioè di Cristo 1460» (in realtà, l’indicazione dell’anno è ora illeggibile, né si riscontra più il nome di Menahem b. Aaron). D’altro canto, al f. 1r, ove ci si attenderebbe la nota di possesso di Menahem, si osservano numerose rasure, e solo il nome di un tal Mordecai b. Isaac compare due volte. Come si evince dal colofone al f. 171r, il codicetto appartenne effettivamente a Menahem b. Menahem ha-Rofé, per il quale fu esemplato da Moses b. Avigdor. In conclusione, i manoscritti di cui si può in qualche modo argomentare la primitiva appartenenza alla biblioteca di Menahem Volterra, facenti parte o meno dell’attuale fondo Urbinate ebraico, sarebbero almeno una quarantina; ma dalla numerazione riconducibile allo stesso Menahem sembra che la sua collezione constasse almeno di 211 elementi. Quanto alle vicende dei manoscritti ebraici all’interno della collezione di Federico da Montefeltro, va notato che la sezione ad essi dedicata nell’«Indice vecchio» (Urb. lat. 1761, ff. 101r-107r, fino al f. 105r di mano di Agapito, bibliotecario ducale) annoverava 82 elementi (83 con l’aggiunta, al f. 107r, di un «Evangelium Syrorum lingua et characteribus eorum»). Ridottisi a 70 nell’indice del tempo di Guidubaldo II (15381574), redatto non prima del 1543 (Urb. lat. 1761, ff. 127r-145v: 139v141r lin. 6), essi risultano ulteriormente diminuiti nell’indice del 1616 compilato da Vittorio Venturelli (Vat. lat. 10482), ove se ne registrano ormai soltanto 57, come pure nel successivo inventario autenticato dal notaio Francesco Scudacchi nel 1632 (citato supra, p. 545, s.v. [Urbinati]). Di poco posteriore al trasferimento della libreria ducale in Vaticana nel 1657 dovrebbe essere l’inventario contenuto nell’Urb. lat. 1771, ff. 186r-204r, di mano dello scriptor ebraico (1650-1668) Giovanni Battista Giona († 1668). Una nuova descrizione degli Urbinati ebraici approntò poi il cistercense Giulio Bartolocci (1613-1687), anch’egli scriptor ebraico (dal 1650), nella sua ricognizione inventariale dei fondi ebraici vaticani (Vat. lat. 13199, ff. 111r-134v: «Morè makòm, Index materiarum authorum & titulorum librorum M.S. Ebraicorum» […], con indice ai ff. 174r-182r). Solo più tardi in coda al fondo furono aggiunti gli Urb. ebr. 58 (collazioni eseguite sul Targum Urb. ebr. 1 ad opera del Giona) e 59 (copia del manoscritto precedente, datata 1687, di mano di Giulio Morosini [1612-1687], scriptor ebraico dal 1668): nell’inventario bartolocciano, infatti, le schede relative ai due codici (Vat. lat. 13199, ff. 133v134v) denotano una scrittura diversa (vi è altresì registrato l’anno di
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morte del Giona, 1668, laddove il colofone del codice, al f. 182r, riporta la data del 1661). BIBLIOGRAFIA L. ZUNZ, Zur Geschichte und Literatur, Berlin 19192, p. 233 [con un elenco di 26 manoscritti appartenuti a Menahem b. Aaron Volterra]; L.E. BOYLE, The Hebrew Collections of the Vatican Library, in A Visual Testimony: Judaica from the Vatican Library, [catalogue of the exhibition (…)], ed. by P. HIAT, Essays by L.E. BOYLE [et al.], Catalogue entries by P.E. MILLER [et al.], Miami-New York 1987, pp. 11-19: 15-17; B. RICHLER, Guide to Hebrew Manuscript Collections, Jerusalem 1994 (Publications of the Israel Academy of Sciences and Humanities. Section of Humanities), p. 190; D. PROVERBIO, Notes on the Diaspora of the Hebrew Manuscripts: from Volterra to Urbino, in Federico da Montefeltro and His Library, [catalogue of the exhibition: New York, The Morgan Library and Museum, June 8thSeptember 30th, 2007], ed. by M. SIMONETTA, preface by J.J.G. ALEXANDER, [s.l.] 2007, pp. 51-61; F. BIANCHI, I manoscritti ebraici, in «Ornatissimo codice». La biblioteca di Federico di Montefeltro, [catalogo della mostra: Urbino, Galleria Nazionale delle Marche, 15 marzo-27 luglio 2008], a cura di M. PERUZZI, con la collaborazione di C. CALDARI — L. MOCHI ONORI, Città del Vaticano-Milano 2008, pp. 47-51. Per il manoscritto Parma, Biblioteca Palatina, nr. 3518 (identificabile con il nr. 15 dell’«Indice vecchio» di Agapito), cfr. M. BEIT-ARIÉ, Hebrew Manuscripts in the Biblioteca Palatina in Parma, ed. by B. RICHLER (…), Jerusalem 2001, pp. 271-272. Per i codici Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», mss. Orientali 51 e 52, cfr. A. DI CAPUA, Catalogo dei codici ebraici della Biblioteca Vittorio Emanuele, in Cataloghi dei codici orientali di alcune biblioteche d’Italia (…), Firenze 1878, pp. 39-53: 45 (nrr. 6 e 7). Sulla famiglia Volterra, cfr. U. CASSUTO, Gli ebrei a Firenze nell’età del Rinascimento, Firenze 1918 (Pubblicazioni del R. Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento in Firenze. Sezione di Filosofia e Filologia, 40), p. 265 nt. 5; A. VERONESE, Una famiglia di banchieri ebrei tra XIV e XVI secolo: i da Volterra. Reti di credito nell’Italia del Rinascimento, Pisa 1998. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEIT-ARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 438), pp. 599-638. Cfr. anche: Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codicum manuscriptorum catalogus in tres partes distributus, in quarum prima Orientales in altera Graeci in tertia Latini Italici aliorumque Europaeorum idiomatum codices, S.E. ASSEMANUS (…) et J.S. ASSEMANUS (…) recensuerunt digesserunt animadversionibusque illustrarunt (…), I/1: complectens codices Ebraicos et Samaritanos, Romae 1756, pp. 409-455; STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE, THE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968, pp. 75-80 nrr. 614-672. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI [Aaron FREIMANN, Appunti sui Vaticani ebraici 30-605 e sugli Urbinati ebraici], VI [fotocopie dell’originale manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 578 (1-6) rosso; ap-
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punti per descrizioni di una consistente scelta dei Vaticani ebraici fra 30 e 605 e degli Urbinati ebraici, stilati fra gli anni Dieci e Trenta del XX secolo da Aaron Freimann (18711948), cfr. J.D. PEARSON, Oriental Manuscripts in Europe and North America. A Survey, Zug 1971 (Bibliotheca Asiatica, 7), p. 74; l’originale manoscritto è conservato nella serie Indici e inventari dell’Archivio della Biblioteca].
Delio V. Proverbio URBINATI GRECI* Il fondo (165 segnature, ma 163 elementi) corrisponde sostanzialmente alla raccolta greca di Federico da Montefeltro così come rispecchiata nell’«Indice vecchio» (168 elementi), sia pure con perdite piuttosto consistenti (37 elementi, secondo i calcoli di Stanislas Le Grelle) e, per contro, alcune aggiunte seriori. Nella sua configurazione tardoquattrocentesca, la collezione greca urbinate consisteva in buona parte dei codici commissionati da Federico, elegantemente vergati da scribi quali soprattutto Giovanni Scutariota (flor. 1442-1494), particolarmente attivo sul mercato librario fiorentino, oltre che da copisti alle cui mani, ricorrenti nel fondo, non si è sempre in grado di associare un nome, in assenza di uno studio complessivo della raccolta greca urbinate dal punto di vista degli amanuensi che contribuirono a formarla, tale da costituire un pendant alle ampie ricerche svolte sulla collezione latina. Accanto ai codici «nuovi», tuttavia, non mancavano, in misura quasi pari ad essi, manoscritti più antichi, dei secoli fra il IX e l’inizio del XV, che Federico dové procurarsi da varie fonti non tutte acclarate, e che includevano esemplari spesso di grande autorità o rarità testuale. Volutamente classica, la collezione greca federiciana intese privilegiare nelle scelte, più di quanto non accadesse per quella latina, gli autori dell’antichità pagana – soprattutto storici, oratori, filosofi e letteratura tecnica –, con rare incursioni nel periodo bizantino per lo più limitate alla letteratura profana, poco indulgendo, per contro, alle Sacre Scritture o al dibattito teologico o alla patristica greca (molto meglio rappresentata, quest’ultima, in traduzioni presenti nella raccolta latina), salvo eccezioni in gran parte giustificabili con l’antichità o il pregio artistico dei singoli testimoni. Tali equilibri fra i blocchi tematici della raccolta non furono in sostanza alterati dalle aggiunte dell’età roveresca, spesso codici cartacei di studio dall’aspetto più dimesso. È così che nel fondo * CIT.: Urb. gr., seguito da numero arabo progressivo.
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greco attuale, riordinato per materia in seguito all’arrivo in Vaticana, la componente cristiana – scritturistica e patristica – costituisce meno di un sesto del totale, risolvendosi in massima parte nelle prime 26 segnature (ma, tra questi codici, all’età di Federico ne risalgono ancor meno, poiché solo 14 risulterebbero già reperibili nell’«Indice vecchio»). BIBLIOGRAFIA Oltre alla bibliografia citata supra, pp. 543-545, s.v. [Urbinati], cfr. C.H. CLOUGH, Cardinal Bessarion and Greek at the Court of Urbino, in Manuscripta 8 (1964), pp. 160-170 [rist. in ID., The Duchy of Urbino in the Renaissance, London 1981; ma si vedano anche gli altri studi ivi raccolti]; L. BRAVI, I manoscritti greci di Federico oggi, in «Ornatissimo codice». La biblioteca di Federico di Montefeltro, [catalogo della mostra: Urbino, Galleria Nazionale delle Marche, 15 marzo-27 luglio 2008], a cura di M. PERUZZI, con la collaborazione di C. CALDARI — L. MOCHI ONORI, Città del Vaticano-Milano 2008, pp. 41-45. Per la dispersione dell’olim Urb. gr. 63, divenuto prima Phillipps 7751, poi New Haven, Yale University, Beinecke Rare Book and Manuscript Library, ms. 253, cfr. Répertoire des bibliothèques et des catalogues de manuscrits grecs de Marcel Richard, Troisième édition entièrement refondue par J.-M. OLIVIER, Turnhout 1995 (Corpus Christianorum), p. 240. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Urbinates Graeci Bibliothecae Vaticanae, recensuit C. STORNAJOLO, Accedit Index vetus Bibliothecae Urbinatis nunc primum editus, Romae 1895 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti). Per l’incunabolo Urb. gr. 153 cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae incunabula, I: A-C, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380), nr. C-210.
Francesco D’Aiuto URBINATI LATINI* Con le sue 1.779 segnature (per 1.772 elementi, di cui una settantina in più tomi), il fondo latino è il nucleo principale della biblioteca urbinate, una fra le più significative e meglio conservate collezioni librarie italiane sviluppatesi tra secondo Umanesimo e pieno Rinascimento, in un periodo cruciale nello sviluppo delle strutture bibliotecarie moderne. Tutta la biblioteca urbinate, e particolarmente la sua sezione latina, poggia su due pilastri fra loro corrispondenti: la raccolta originaria, promossa fra 1465 e 1480 circa dal primo duca, Federico da Montefeltro, e quella estrema di Francesco Maria II Della Rovere. Due nuclei costitutivi ben distinti anche dal punto di vista bibliografico: il primo assai noto * CIT.: Urb. lat., seguito da numero arabo progressivo.
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soprattutto per il pregio di molti volumi, il secondo meno conosciuto, ma non meno importante per molti aspetti storico-documentari. Completano la raccolta alcune acquisizioni del primo Cinquecento e sezioni più tarde, aggiunte dopo il trasporto in Vaticana. Relativamente pochi risultano i codici dispersi prima dell’arrivo a Roma, nonostante traversie, trasferimenti, riorganizzazioni subiti dall’intera collezione in due secoli di vita autonoma. Una ricca serie di inventari antichi tuttora conservati permette di seguire agevolmente le vicende di quasi ogni singolo libro, a partire dal cosiddetto «Indice vecchio», databile in prima stesura agli anni Ottanta del secolo XV, rispondente alla collezione lasciata da Federico alla sua morte (1482), sino alla riorganizzazione vaticana, dovuta alle mani esperte di bibliotecari quali in primis Lucas Holste e Leone Allacci. Un catalogo a stampa moderno in tre volumi – l’unico edito dalla Vaticana che copra un intero fondo latino di quelli più vasti – permette, infine, un accesso rapido e sufficientemente preciso a materiali appartenenti a tipologie spesso assai diverse, oscillanti fra quelle archivisticodocumentarie e quelle più propriamente librarie. La biblioteca federiciana, giustamente famosa, è un’esemplare collezione signorile quattrocentesca, paragonabile per prospettive e gusti alla cosiddetta Medicea privata, base dell’attuale Laurenziana di Firenze, o alla dispersa e largamente danneggiata collezione umanistica aragonese. Alto è infatti il livello tecnico dei manoscritti, vanto unico del duca, sia dal punto di vista della scrittura – per l’opera di copisti come Federico Veterani e Matteo Contugi da Volterra (attivo fra il 1464 e il 1491) –, sia da quello della decorazione (basti qui ricordare il nome di Attavante Attavanti, 1452-1520 ca.). Notevole è anche il valore di acquisizioni già allora antiquarie, se pure la gran parte dei volumi fu copiata su commissione diretta, persino trascrivendo da edizioni a stampa. Così a una rilevanza testuale a tratti piuttosto bassa fa riscontro il significato culturale di una biblioteca costruita in un arco di tempo ben delimitato, in parallelo fra l’altro con il riordino sistino della Vaticana (1475-1481), con l’età laurenziana della Medicea privata e con l’ultimo splendore della biblioteca pavese, archetipo delle collezioni signorili italiane, sotto la lunga signoria di Ludovico il Moro (1452-1508) fino al trasferimento della raccolta in Francia dopo il 1499: tutte collezioni che, impiantate al centro della vita intellettuale delle corti italiane, si avviavano a divenire biblioteche di Stato. Dalle scelte di contenuto operate per Urbino traspare un’articolata unità culturale, modellata sull’idea umanistica della biblioteca universale e guidata nelle sue linee di base dal Canone di Tommaso Parentucelli (1397-1455), poi Niccolò V (dal 1447). Così nella «bibliotheca sacra» pre-
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valgono i Padri, anche i più rari, e tra i teologi è ormai inserito a pieno titolo il principe dei «moderni», Tommaso d’Aquino. L’altra dimensione di universalità è data dalla collezione dei classici pagani, collocati idealmente al centro della biblioteca profana e ormai paritari rispetto alla filosofia di matrice aristotelica. Molte sono però anche le opere degli umanisti latini e, in piena rispondenza con quanto accadeva in quegli stessi anni a Firenze, iniziano ad avere posto in biblioteca anche gli scrittori in volgare, primo fra tutti il Dante della Commedia. Ben diversa, ovviamente, la collezione cinque-seicentesca, pensata ormai a fronte del nucleo umanistico e in compresenza con una raccolta di stampati oggi dislocata altrove. Essa si configura, perciò, come un archivio ordinato della vita politica, diplomatica e culturale di una corte che per tradizione considerava la biblioteca come parte integrante di sé. Gli interessi letterari sono, in questa fase, ancora naturalmente portati ai testi classici pagani, ma si allarga notevolmente la presenza di testimoni in volgare, cioè di quella letteratura ormai considerata terza tra le «classiche». BIBLIOGRAFIA Per la biblioteca latina di Federico da Montefeltro, oltre alla bibliografia citata supra, pp. 543-545, s.v. [Urbinati], si vedano almeno: I ritratti e le gesta dei duchi d’Urbino nelle miniature dei codici Vaticano-Urbinati, descritti da C. STORNAJOLO, Roma 1913 (Collezione Paleografica Vaticana, 2) [con riproduzioni tratte specialmente dai manoscritti Urb. lat. 1764, 1765, 1767]; A.M. ADORISIO — C. FEDERICI, Aspetti tipologici delle legature feltresche, in Federico di Montefeltro. Lo Stato, le arti, la cultura, a cura di G. CERBONI BAIARDI — G. CHITTOLINI — P. FLORIANI, [III]: La cultura, Roma 1986 («Europa delle Corti». Biblioteca del Cinquecento, 30), pp. 51-60; A.C. DE LA MARE, Vespasiano da Bisticci e i copisti fiorentini di Federico, ibid., pp. 81-96; A. GARZELLI, I miniatori fiorentini di Federico, ibid., pp. 113-130; S. SCONOCCHIA, Codici di medicina antica della biblioteca di Federico, ibid., pp. 149-173; cfr. anche L. PÁSZTOR, Guida delle fonti per la storia dell’America Latina negli archivi della Santa Sede e negli archivi ecclesiastici d’Italia, Città del Vaticano 1970 (Collectanea Archivi Vaticani, 2), p. 607. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Urbinates Latini, recensuit C. STORNAJOLO, I: Codices 1-500, Romae 1902; II: Codices 501-1000, Romae 1912; III: Codices 1001-1779, Romae 1921 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Per il trilingue (ebraico-greco-latino) Urb. lat. 9, cfr. Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEIT-ARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 438), p. 638. Per il codice croato Urb. lat. 800 cfr. anche A. DÀUROVA — K. STANÇEV — M. JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi vãv Vatikanskata Biblioteka / Catalogo dei manoscritti slavi della
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Biblioteca Vaticana, con una prefazione di I. DUJÇEV e introduzione storica di J. RUYSSCHAERT, Sofija 1985, pp. 191-192. Per gli incunaboli negli Urb. lat. 109, 886 e per l’olim Urb. lat. 513, ora Inc. S. 2-3, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), nrr. A-50, H-59, M-283.
Antonio Manfredi VATICANI ARABI* L’attuale fondo (2.054 segnature, ma 2.039 elementi) è il frutto di una progressiva stratificazione di acquisizioni di codici arabi, a partire dal primo nucleo attestato, di 22 codici «in Arabico» (di cui due libri liturgici «cophitu cum glossa Arabica)», già registrati nel 1481 dall’inventario del bibliotecario (dal 1475) Bartolomeo Sacchi, detto il Platina (14211481), e del custode (ufficialmente dal 1481) Demetrio Guazzelli (ca. 1450-1511). La «bibliotheca arabica» era allora conservata «in IIa capsa quinti banc(hi Bibliothecae secretae)» (Vat. lat. 3947, ff. 117r, 147v; un secondo esemplare dell’elenco è nel Vat. lat. 3952, f. 187r-v [= 174r-v], di mano del Guazzelli). Nel 1484 Guazzelli redigeva un ulteriore «Registrum librorum omnium Bibliothece Palatine» (Vat. lat. 3949, ff. 151v152r). Rispetto alla precedente lista, la sequenza dei libri «in Arabico» risulta leggermente perturbata; il «Registrum» del Guazzelli, inoltre, annovera erroneamente un elemento in più (per duplicazione del «Liber de passione Christi» ora Vat. ar. 156). Questi manoscritti furono per quasi un trentennio gli unici censiti, accanto ad altri manoscritti orientali non catalogati che probabilmente dovevano già essere in Biblioteca; ma l’inventario del futuro vescovo di Spoleto (dal 1540) Fabio Vigili († 1553), databile fra il 1508 e il 1513 circa, denota un leggero incremento (Vat. lat. 7135, ff. 47r, 61v-62r; Vat. lat. 7136, ff. 93v-95v: «in quinta capsa Pontificiae Bibliothecae Secretioris»), registrando 27 elementi (ai nrr. 308-331, 333-335) che però, eccezion fatta per un limitato numero di casi, non trovano sempre corrispondenza sicura con le segnature attuali, fra l’altro perché molte compagini originarie appaiono oggi smembrate e legate in manoscritti compositi. Quanto all’opera intitolata «Contrastum Mahumeti cum Philaton» (ovvero il Kitâb ar-rawâbí‘ li-l-Aflâýûn), presente in Biblioteca all’epoca di Sisto IV (1471-1484), essa non è menzionata dal Vigili: il codice, pervenuto nel 1544 all’umanista tedesco Johann
* CIT.: Vat. ar., seguito da numero arabo progressivo.
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Albrecht von Widmanstetter (1506-1557), è oggi conservato a München, Bayerische Staatsbibliothek, Cod. or. 151 (= 649 Aumer). Di lì a poco i manoscritti arabi furono nuovamente trasferiti. Se negli elenchi, precedenti il sacco di Roma (1527), dei custodi (rispettivamente negli anni 1511-1522 e 1512-1532) Lorenzo Parmenio († 1529) e Romolo Mammacini si trova un accenno generico ad essi (Vat. lat. 7131, f. 21r: «In capsa quinti banchi secunda sunt libri diversarum linguarum caracteribus conscripti»), l’«Index omnium librorum» dei custodi (rispettivamente dal 1522 o 1525 al 1558, e dal 1532 al 1553) Fausto Sabeo (1475 ca.-1559) e Niccolò Maiorano (1491/1492-1584/1585, poi vescovo di Molfetta, 1553-1566), datato al settembre 1533, segnala che nella «tertia capsa spallerae Bibliothecae magnae et secretae» vi erano molti «libri armeni greci arabi et hebraici» (Vat. lat. 3951, f. 71v). Quei codici furono censiti in un elenco (Arch. Bibl. 15A, ff. 86r-87r: «Libri Arabici in III cap(sa) ad parietem Bibliothecae parvae […]») di mano del coadiutore (dal 1565), poi custode della Biblioteca (1576-1602) Marino Ranaldi († 1606), con glosse del custode (dal 1559) Federico Ranaldi († 1590) e con una correzione, relativa ai nrr. 23 e 24, forse attribuibile al custode (dal 1557) Girolamo Sirleto († 1576). L’inventario Ranaldi registra 51 elementi: i nrr. 32-51 sono «Libri Arabici Maumetani». Non sono possibili affermazioni sicure circa la sorte dei manoscritti arabi appartenuti al custode (1554-1556), poi cardinale bibliotecario (dal 1572) Guglielmo Sirleto (1514-1585). Il famoso libraio e tipografo Domenico Basa († 1596), richiesto di valutare la «libraria che fu del Card. Sirleto […] quale al presente si conserva nel Monasterio di S. Silvestro a Monte Cavallo» (già concesso ai Teatini da Paolo IV, 1555-1559), valutava i «libri arabici scritti che sono da 12 (scil. casse). l’uno s(cud)i 8» (Arch. Bibl. 11, f. 141r). Quelle 12 casse contenevano 282 libri «en lengua Caldea et Arabica», secondo la relazione (Arch. Bibl. 11, ff. 148r, 153r) del domenicano Alonso Chacón (1540-1599). Nel corso del Seicento il numero dei manoscritti arabi si accrebbe per accessioni di consistenza e provenienza diverse, di cui si dà qui un resoconto sommario in ordine cronologico. Tre corani (Vat. ar. 201, 204 e 205), con altri libri (Vat. ar. 224, 237, 238, 302, 370), furono procurati da Leonetto Della Corbara, visitatore apostolico e inquisitore a Malta negli anni 1607-1609, per conto del cardinale bibliotecario (1609-1618) Scipione Caffarelli Borghese (1576-1633). Un ben più rilevante incremento del patrimonio orientalistico della Biblioteca Vaticana derivò poi dalla missione (1583-1587) del vescovo maltese Leonardo Abel (1541-1605) presso le chiese giacobite, nestoriane, melchite e armene, promossa dal card. Giulio Antonio Santoro (1532-1602); essa fu all’origine di una cospicua
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raccolta di libri orientali che già nel 1604 Giuseppe Giusto Scaligero menzionava in una lettera a Christophe Dupuy († 1654). Dopo la morte di Abel, avvenuta a Roma il 12 maggio 1605, parte della sua collezione libraria entrò per intervento di Paolo V (1605-1621) in Biblioteca Vaticana, presumibilmente dopo il 1610 secondo Giorgio Levi Della Vida; da essa provennero 46 manoscritti arabi (Vat. ar. 3, 9, 15-16, 19-20, 30-32, 43, 47-48, 50, 52-54, 81-83, 87, 97, 99, 112, 121, 124, 133, 136-137, 140141, 148, 154, 173, 181, 186, 264, 300, 325-327, 333, 348-349, 353-354, 1482), oltre a 16 siriaci (Vat. sir. 27, 36, 67-69, 98-99, 197, 199, 203, 205, 212, 214, 225-226, 230), 2 armeni (Vat. arm. 2, 13) e 1 persiano (Vat. pers. 3) (per le identificazioni dei manoscritti, con diversi gradi di sicurezza, cfr. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo, cit. infra, pp. 252-253). Fra i libri «levati d’ordine espresso» di Paolo V dalla biblioteca privata del perugino Prospero Podiani († 1615), in data 30 marzo 1616, e consegnati al vescovo di Venafro Ladislao d’Aquino (1543-1621, cardinale dal settembre 1616), governatore generale dell’Umbria, figura un «libro manuscritto in lingua arabica, ò altri (sic) non cognita in 8° in Pecorino» (Arch. Bibl. 11, ff. 231r, 239r). Tale codice andrebbe forse ricercato fra quei corani magrebini pergamenacei, di provenienza ignota, che sarebbero stati inclusi nel catalogo (Vat. lat. 13201, ff. 60r-230v, con indice ai ff. 241r-253r) dei codici orientali della Vaticana terminato nel 1686 ad opera dei maroniti Abramo Ecchellense (1605-1664, scriptor dal 1660 alla morte) e Giovanni Matteo Naironi († 1708, nipote dell’Ecchellense e anch’egli scriptor arabicus dal 1664): si tratta dei Vat. ar. 210-211, 213-214, segnatamente dei Vat. ar. 211 e 213 (nrr. 71 e 71 duplex nel ricordato catalogo di Ecchellense-Naironi), di formato comparativamente inferiore. Altri due corani, provenienti dai libri di Lelio Ruini († 1621), vescovo di Bagnoregio (dal 1613), furono acquistati nel 1622: sono gli attuali Vat. ar. 206 e 215. Fra i manoscritti e gli stampati appartenuti alla biblioteca degli elettori palatini e trasferiti a Roma da Heidelberg per le cure dello scriptor greco (dal 1619) Leone Allacci (1586 ca.-1669) entro la fine di luglio o gli inizi di agosto del 1623 (cfr. supra, pp. 457-463: 459, s.v. [Palatini]) vi erano – oltre a un manoscritto etiopico (ora Vat. et. 27), uno turco (ora Vat. turc. 15) e quattro siriaci (ora Vat. sir. 5, 16, 154 e 193) – otto manoscritti identificati da Levi Della Vida fra i Vaticani arabi (Vat. ar. 1, 23, 118, 177, 180, 249, 266, 374). I quattordici elementi erano tutti (tranne, verosimilmente, il Vat. ar. 249) appartenuti all’orientalista francese Guillaume Postel (1510-1581), che li aveva acquistati durante il suo secondo viaggio in Oriente (Palestina e Siria, dal luglio 1549 al gennaio 1550); essi furono lasciati in pegno, nel 1555, dal Postel all’elettore Ottheinrich
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(† 1559) in cambio di un prestito, e più tardi Postel cercò invano di riscattarli. Ma era sicuramente appartenuto al Postel e giunse con la biblioteca Palatina anche il Vat. ar. 319. Con la collezione urbinate, passata alla Vaticana nel 1657 (cfr. supra, p. 540, s.v. [Urbinati]), furono acquisiti sei codici arabi, ovvero gli attuali Vat. ar. 155, 212, 216, 221, 228 e 229. Poco dopo, nel 1662 furono trasportati nella Biblioteca manoscritti arabi e siriaci conservati presso il romano Collegio dei Neofiti (cfr. supra, pp. 444-445, s.v. Neofiti), istituito da Paolo III (1534-1549) nel 1543, e rifondato su nuove basi nel 1577 da Gregorio XIII (1572-1585): i codici arabi, secondo l’elenco fattone dall’allora primo custode (dal 1661) Leone Allacci, erano 19 (Arch. Bibl. 10, f. 88r), gli attuali Vat. ar. 6-7, 2122, 27, 96, 114, 122, 139, 187, 194, 328-331, 341-342, 346, 358; di essi, alcuni si riconnettono chiaramente a convertiti presenti nel Collegio: così i Vat. ar. 21 e 27 a Guglielmo Africano, i Vat. ar. 122, 139, 187 e 194, come il Vat. ar. 188, a Domenico Sirleto. La consistenza del fondo – ormai già da considerarsi costituito come tale – alla fine del XVII secolo è rispecchiata dal già ricordato catalogo dei codici orientali della Vaticana terminato nel 1686 ad opera dei maroniti Abramo Ecchellense e Giovanni Matteo Naironi; in esso sono registrati 187 libri «Arabici». La catalogazione di Ecchellense e Naironi costituisce una tappa miliare nella storia del fondo Vaticano arabo e, più in generale, in quella dei fondi orientali vaticani. I codici in esso censiti sono infatti considerati il «fondo orientale antico», ai quali possono essere aggiunti i pochi entrati fra il 1686 e l’inizio del pontificato di Clemente XI (1700-1721) e dunque prima delle ricche acquisizioni «assemaniane», di cui subito si dirà. Ecchellense e Naironi posero in atto una disposizione sistematica di ciascuno dei fondi orientali, rimasta imperfetta nelle code; con tale riassetto si possono dunque ritenere definitivamente costituiti i diversi fondi orientali «aperti». Quanto ai codici pervenuti negli anni tra la catalogazione di Ecchellense-Naironi e l’inizio del XVIII secolo, si ricorderà in primo luogo come fra i manoscritti della regina Cristina di Svezia (1626-1689) pervenuti alla Vaticana nel 1690 (cfr. supra, pp. 502-507: 504, s.v. [Reginensi]) figurassero gli attuali Vat. ar. 207, 313, 356. Tra i pochi altri volumi giunti in Biblioteca negli anni finali del XVII secolo, i Vat. ar. 208 e 200 sono prede di guerra rispettivamente dalla presa di Castelnuovo in Dalmazia (1687) e di Valona (1690); in data 7 maggio 1696 l’allora secondo custode (1684-1698) Lorenzo Zaccagni (1657-1712) accusava ricevuta di numerosi codici, per lo più latini e greci, venduti per settanta scudi da Antonio Senni († 1705), bibliotecario dei Teatini in S. Andrea della Valle:
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fra di essi figuravano nove manoscritti arabi (Arch. Bibl. 11, f. 300r), identificati con i Vat. ar. 39, 195, 202-203, 234, 355, 381, 383-384. Ma il secolo che si sarebbe rivelato decisivo per l’organizzazione dei manoscritti arabi e per il loro accrescimento numerico fu senza dubbio il XVIII. Ai 187 elementi censiti nel ricordato catalogo di Ecchellense e Naironi si aggiunsero ben presto i codici trasmessi magno pretio dagli eredi dello stesso Ecchellense: in un biglietto da Vienna datato 26 luglio 1710, il canonico Dionisio Ecchellense pregava l’allora primo custode (1698-1712) Zaccagni di corrispondere a Leopoldo Ecchellense «il residuo del prezzo de’ libri» (Arch. Bibl. 11, f. 304r). La collezione ecchellensiana era considerevole, e comprendeva gli attuali Vat. ar. 132, 142, 166-167, 185, 190, 239, 242, 246, 250-251, 255, 258, 261-262, 265, 272, 279, 285, 299, 309, 316, 323, 335, 337, 343-345, 361-363, 373, 382, 387. Fra il 1715 e il 1717 lo scriptor orientalis (dal 1710) Giuseppe Simonio Assemani (1687-1768) raccolse nel corso di una sua missione in Oriente numerosi manoscritti arabi destinati alla Vaticana (sono i Vat. ar. 36, 38, 44, 45, 62-63, 67, 73, 76, 85-86, 101-104, 107-108, 113, 119, 125-126, 149152, 160, 163, 169, 183, 191-192, 233, 243, 267-271, 273-277, 280-282, 284, 286, 290-298, 305-308, 312, 317, 352, 360, 367, 379). A quel medesimo torno di tempo va ascritto l’ingresso dei codici orientali di Pietro Della Valle (1586-1652), giunti in Biblioteca per dono del nipote Rinaldo Del Bufalo nel 1718; fra questi sono individuabili gli attuali Vat. ar. 287, 318, 320, 324, 332, 334, 338-340, 347, 359, 364-366, 372. Poco dopo, fra il 1718 e il 1721, entrarono, con altri manoscritti greci e orientali, i manoscritti procurati dal maronita Andrea Scandar († 1748) durante una sua missione in Oriente (Vat. ar. 70-72, 74, 84, 110-111, 116, 129, 143, 146, 153, 157, 165, 247, 283, 385); pervennero in anni non troppo lontani gli esemplari copiati dal neofito Clemente Caracciolo (‘Abdalkarím aú-Úa‘ídí al-‘Adawí, ca. 1670-1721: cfr. almeno i Vat. ar. 4, 10-12, 66, 68-69, 78, 100, 106, 128, 179, 375-378; il Vat. ar. 195 fu da lui posseduto); e i libri trasferiti dalla biblioteca della Congregazione de Propaganda Fide a partire dal 1723 (Vat. ar. 40, 56, 57, 58-61, 64-65, 75, 130-131, 161, 170171, dei quali i Vat. ar. 57, 130-131 recano anche un’autonoma numerazione «Carafa», probabilmente riferita all’allora segretario (1717-1724) di Propaganda Pietro Luigi Carafa [1677-1755]; per il versamento di codici orientali da Propaganda Fide cfr. anche infra, pp. 570-571, s.v. Vaticani copti). Le ormai cospicue proporzioni settecentesche dei fondi orientali della Biblioteca Vaticana furono compendiate nel celebre catalogo pubblicato fra il 1756 e il 1759 dal già ricordato Giuseppe Simonio Assemani, allora primo custode della Vaticana (dal 1739), e dal nipote e coadiutore (dal
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1766), poi a sua volta primo custode (1768-1782) Stefano Evodio Assemani (1711-1782). Quando Giuseppe Simonio si accinse a ordinare i manoscritti orientali per prepararne le descrizioni per il Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codicum manuscriptorum catalogus, essi si trovavano, negli armadi della così detta biblioteca palatina, suddivisi in due sezioni: la prima comprendeva quelli che già esistevano nella Vaticana prima del pontificato di Clemente XI, la seconda raccoglieva quelli entrativi sotto di lui e sotto i suoi successori; l’Assemani fuse insieme le due parti e raggruppò i codici secondo la materia, assegnando loro i nuovi numeri di segnatura (salvo alcune eccezioni, coincidenti con gli attuali). Alle spalle della catalogazione a stampa vi sono numerosi inventari, per buona parte raccolti nel Vat. lat. 13202, codice fattizio in cui confluiscono, nell’ordine: un esemplare a stampa di parte del quarto volume del Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codicum manuscriptorum catalogus, restato inedito, e di cui sopravvivono qui soltanto le prime 80 pagine a stampa, concernenti i Vat. ar. 1-18 e 19 [partim], scampate all’incendio divampato nella residenza degli Assemani il 30 agosto 1768; e il manoscritto assemaniano, copia in parte calligrafica, suddiviso in tre sezioni (ff. 41r-682v: Vat. ar. 1-194, con i «Codices Arabici mss. vel a Christianis scripti vel ad religionem Christianam spectantes»; ff. 683r814v, con i Vat. ar. 195-390: «Codices Arabici a Mahometanis scripti»; ff. 815r-867r, relativi ad aggiunte seriori, con i Vat. ar. 391-517, ovvero i diversi «Cod Ar e var Bibl collecti», secondo la rubrica del Vat. lat. 13184, f. 1r). Nel 1759, anno di pubblicazione del terzo e ultimo volume del Catalogus assemaniano, pervenivano alla Vaticana i libri del barone Philipp von Stosch (1691-1757), famoso antiquario, fra cui gli odierni Vat. ar. 235 e 389. Nel 1763 la Biblioteca Vaticana acquisiva la collezione dell’orientalista olandese Adriaan Reeland (1676-1718): fra gli altri, furono accessionati gli attuali Vat. ar. 24-26, 248, 260, 278 (Arch. Bibl. 34, ff. 117r-118v). Successivamente alla morte di Giuseppe Simonio Assemani (1768), la sua ricca collezione privata, per la parte scampata al ricordato incendio, confluì in Biblioteca (certamente dopo il 1772, cfr. Torino, Biblioteca Nazionale Universitaria, Q.II.1, ff. 105r-106v, lettera datata Roma, 18 marzo 1772), ove per alcuni decenni i codici rimasero privi di segnatura (come indica il «Confronto dei codici manoscritti» fatto a partire dal giugno 1814, all’inizio del mandato del primo custode [18141818] Francesco Baldi: Arch. Bibl. 60, f. 154r). I codici arabi assemaniani furono descritti da Stefano Evodio in un registro che oggi reca la segnatura Vat. lat. 13204 (ai ff. 86r-134r i nrr. 1-103: «Codices Arabici mss. vel a Christianis elucubrati vel ad religionem Christianam spectan-
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tes»; ai ff. 134v-150v i nrr. 104-182: «Codices Arabici mss. a Mahometanis elucubrati»). In calce a tale inventario il primo custode (1819-1833) Angelo Mai (1782-1854) aggiunse di suo pugno una breve descrizione del nr. 183. Per la catalogazione dei Vaticani arabi da lui pubblicata nel 1831, Mai attinse a entrambi i ricordati elenchi (Vat. lat. 13202, 13204), espungendo però ogni citazione in lingua originale e precisando che per i Vat. ar. 518-604, non essendo presente alcuna loro descrizione in tali inventari, si era servito delle schede manoscritte assemaniane che si trovavano inserite al principio di ciascun codice. Nel frattempo erano avvenute almeno tre nuove accessioni di una certa consistenza. Fra il 1808 e il 1812 entrarono i manoscritti del Collegio Maronita in Roma, soppresso nel 1808 (Vat. ar. 398, 405, 409-410, 412, 414-415, 418, 425, 431-437, 443-445, 449, 453, 458, 465-468, 483, 485-487, 492, 497, 501-502, 515, 517, 524, 530, 539-540, 545, 553, 557, 579, 592-593, 596-597). Sicuramente prima del 1813 (forse tra il 1800 e il 1805) pervennero, invece, manoscritti del convento francescano di S. Pietro in Montorio, ove aveva sede dal 1622 un collegio, sottoposto alla Congregazione de Propaganda Fide, per l’insegnamento dell’arabo, sostituito nel 1762 dall’insegnamento della lingua albanese (dalla casa francescana vengono, nella misura delle identificazioni sinora compiute, i Vat. ar. 391, 397, 402, 403, 417, 427-428, 430, 438, 440, 448, 459-460, 462-463, 469, 484, 490, 495-496, 498, 503-504, 506-508, 512-514, 518520, 522, 525, 532, 535, 546-547, 555-556, 560, 573, 575, 577, 587-588, 590, 594, 599-602, 858, e forse i Vat. ar. 534, 591); la stessa provenienza potrebbero avere alcuni manoscritti appartenuti in origine al convento francescano di S. Croce di Como (Vat. ar. 400, 566), giacché per altri codici di tale convento (i già citati Vat. ar. 498, 512, 555-556) si desume, sulla base delle note o delle serie di segnature presenti, il passaggio dalla casa francescana comasca a quella romana. Un terzo nucleo di manoscritti si riconnette invece alla figura dello scozzese George Strachan († post 1634), che acquistò manoscritti orientali a Costantinopoli (1613), Aleppo (1615) e Bagdad (1616-1619), per lasciarli in eredità verso il 1621, in Isfahan, ai Carmelitani scalzi, che li recarono a Roma (nel fondo, sono stati identificati come appartenenti a Strachan i Vat. ar. 394, 404, 408, 419, 422, 439, 442, 446-447, 451, 457, 475-476, 488, 510, 516, 523, 526-527, 533, 544, 558, 567, 569, 571, 580, 582-583, 585). I manoscritti di queste tre provenienze furono mescolati – forse ad opera di Antonio Assemani (n. 1746), che, pronipote di Giuseppe Simonio e nipote di Stefano Evodio, fu scrittore siriaco dal 1768 al 1816-1817 –, e si trovano ora inframmezzati nel fondo.
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Col legato degli Assemani e le altre acquisizioni sopravvenute tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento, i manoscritti del fondo – che nel 1800 giungevano al nr. 390 (cfr. Arch. Bibl. 60, f. 42r) e che nel 1814 «arrivavano al Num.° 482» (cfr. Arch. Bibl. 60, f. 154r, ove si avverte pure che «Seguono altri 119 Codici, e alcuni frammenti non numerati ancora […]», e si segnala la presenza dei 181 «Codici Arabi Assemaniani-Vaticani») – raggiunsero la somma di 787 elementi riflessa nella catalogazione a stampa pubblicata da Mai nel 1831. Per quanto concerne le accessioni della seconda metà del secolo XIX, in data 12 luglio 1870 il secondo custode (1850-1876) Pio Martinucci († 1884 ca.) erogava la somma di lire 200 per l’acquisto di 8 manoscritti arabi (e non 200 come asserito da BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque cit. infra, p. 233) già di proprietà del decano della Camera Apostolica card. Francesco Pentini (1797-1869); i codici erano pervenuti alla Vaticana per il tramite dell’orientalista Ignazio Guidi (1844-1935) (Arch. Bibl. 14, ff. 135, 137r). Nel 1900 Carlo Crispo-Moncada (n. 1848), plagiando l’inedito catalogo manoscritto dei codici arabi di recente accessione compilato da Agostino Ciasca (1835-1902, scriptor arabicus dal 1876, poi prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano dal 1891, cardinale dal 1899), tuttora in uso nella Sala Consultazione Manoscritti (cfr. infra, pp. 563, 564), dava alle stampe un auctarium relativo ai Vat. ar. 788-932. Anche nel corso del XX secolo il fondo ha subìto cospicui incrementi, numericamente i più significativi della sua storia. L’ingresso di una parte della grande collezione yemenita di Giuseppe Caprotti (1862-1919), dopo che un primo lotto di 1809 codici era stato acquistato dalla Biblioteca Ambrosiana nel 1909, risale al 29 aprile 1922 (Arch. Bibl. 115, f. 23r): si trattava di 264 manoscritti arabi (Vat. ar. 946-1206, 1357-1375), 1 codice ebraico e 5 elementi senza legatura. Il 2 settembre 1923 fecero il loro ingresso (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 23v) 41 codici raccolti nel maggio precedente ad Aleppo e Beyrut dall’allora scriptor orientalis (dal 1908) Eugène Tisserant (1884-1972), nel corso della missione in Oriente (1923-1924) disposta da Pio XI (1922-1939) e da lui compiuta insieme all’assistente presso la Biblioteca (1919-1929) Cirillo Korolevskij (Jean-FrançoisJoseph Charon, 1878-1959) (cfr. infra, p. 566, s.v. Vaticani armeni). Nel novembre 1923 vennero acquisiti, con altri, 10 manoscritti arabi (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 26r), dono dell’arcivescovo maronita di Cipro Bûlus ‘Awwâd (Paolo Auad, 1855-1944). Il 17 settembre 1934 si registrò l’acquisizione dei manoscritti arabi della collezione costantinopolitana di Oskar Rescher (Osman Re›er, 1883-1972), ora Vat. ar. 1379-1477 (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 52v; indice alfabetico per titoli in Arch. Bibl. 110, autografo; con i manoscritti arabi di Rescher giunsero in Vaticana anche suoi
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codici persiani e turchi, inseriti nei rispettivi fondi aperti; i numerosi altri manoscritti della medesima collezione non pervenuti in Biblioteca entrarono in parte fra il 1963 e il 1972 a New Haven [CT], Yale University, Beinecke Rare Book and Manuscript Library, e in parte nel 1974 a Berlin, Staatsbibliothek-Preussischer Kulturbesitz). L’accessione del Vat. ar. 1491 risale al 12 giugno 1936 (Arch. Bibl. 115, f. 58r). La collezione del patriarca siro-cattolico di Antiochia (dal 1929; cardinale dal 1935) Ignace Gabriel Tappouni (1879-1968) venne acquisita fra il 13 dicembre 1935 (quando vennero acquisiti 14 manoscritti siriaci, ora Vat. sir. 525-538, descritti sommariamente in Arch. Bibl. 199E) e il 5 ottobre 1937 (quando entrò in Biblioteca la seconda parte di un insieme complessivo di 274 manoscritti orientali (ora Vat. ar. 1493-1511, 1513-1582, 1630-1783; Vat. sir. 539-555, 558; Vat. pers. 153-156, 168-171; Vat. turc. 363-365; cfr. Arch. Bibl. 115, ff. 57r, 60r-61r; descrizione sommaria in Vat. lat. 14432, ff. 1r-119r [115 elementi], 120r-286r [160 elementi, ma il nr. 58 è irreperibile]). Nel XX secolo la Biblioteca Vaticana è stata teatro di due grandi imprese di catalogazione di manoscritti arabi: la prima, relativa ai manoscritti arabo-islamici, fu opera di Giorgio Levi Della Vida (1886-1967, collaboratore scientifico della Vaticana dal 1931 al 1939, e ancora dal 1946), secondo un modello sommario, e vide la luce in due volumi della serie «Studi e testi» negli anni 1935 e 1965; la seconda, relativa ai manoscritti arabo-cristiani e concepita secondo il modello del catalogo analitico, fu opera del sacerdote tedesco Georg Graf (1875-1955, collaboratore scientifico della Biblioteca dal 1930), ma rimase incompiuta e inedita. Di tale imperfetto catalogo si conservano significativi resti fra le carte Sauget – archivio di documenti eruditi costituitosi all’indomani della morte dello scriptor orientalis (dal 1958) Joseph-Marie Sauget (19261988), cfr. supra, p. 415, s.v. Depositi A-E –, ovvero: le prime 232 pagine relative ai Vat. ar. 1-61 (ma l’ultima descrizione è incompleta), in stampa definitiva eseguita fra il 1934 e il 1942; 29 pagine di bozze (datate fra marzo e aprile 1942) per i Vat. ar. 62-68, con correzioni di mano di Arnold van Lantschoot (1889-1969, scriptor orientale dal 1936, già collaboratore dal 1929, poi viceprefetto, 1951-1965); infine, le descrizioni autografe di mano di Graf, per i Vat. ar. 13-23, 62-192, 398-402, 405-406, 409-415, 424, 429, 431-437, 440, 443, 445, 448-450, 452-455, 458-460, 462-469, 473-474, 483, 485-486, 491, 495-496, 498, 501, 503-504, 513, 517-518, 525, 530, 536, 538, 545, 555, 557, 559, 568, 576, 581, 584, 589, 603, 605-612, 625, 636, 645, 671, 789-790, 937, 944 (complessivamente 219 manoscritti).
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Negli ultimi decenni il fondo ha conosciuto ulteriori incrementi, di cui qui si darà conto in maniera solamente sommaria. In data 23 aprile 1969 i frammenti coranici appartenuti al lucchese Antonio Mordini (1819-1902), avvocato, prefetto di Napoli nel 1872, deputato e ministro, senatore nel 1896, hanno ricevuto la segnatura Vat. ar. 1802. Il 13 novembre 1969 furono registrati i Vat. ar. 1803-1819, che con i Vat. ar. 1623-1627 provengono dalla biblioteca di Joseph Gogué (Yûsuf Gogì, 1886-1971), arcivescovo caldeo di Baúra (dal 1954), e sono in gran parte di mano del presbitero Bûýrus Naúrí al-Kaldâní al-Mawúilí. Il 10 agosto 1971 venne attribuita la segnatura Vat. ar. 1826 (frammento dal manoscritto Sínâ’, MonhV tß" &Agæa" Aijkaterænh", ar. 457). I Vat. ar. 1827-1999 furono sommariamente censiti (8 novembre 1972-8 ottobre 1974) dal sacerdote egiziano Yuüannâ Malak (1916-1985), collaboratore scientifico della Vaticana (dal 1971), poi (dal 1978) vescovo titolare di Dioclea (il dattiloscritto, con annotazioni autografe, è conservato in Biblioteca, ma non è a disposizione degli studiosi). I Vat. ar. 1614, 2019, 2022 provengono dal fondo Vaticano turco (già Vat. turc. 319, 404, 405; al contrario, gli olim Vat. ar. 2019, 2022, 2023 sono divenuti, occupando in parte le segnature resesi vacanti, Vat. turc. 404, 405, 414). Ancora a Malak si devono succinte descrizioni (cfr. Arch. Bibl. 160, nrr. 482, 556) dei Vat. ar. 2001-2004 (accessionati il 3 dicembre 1977, ma i Vat. ar. 2001-2003 furono acquistati sin dal 1916 dall’orientalista Marius Chaîne, 1873-1960) e dei Vat. ar. 2015-2023 (accessionati in tre riprese fra il giugno 1983 e il giugno 1984). Recentemente (febbraio 2007) al fondo sono stati aggiunti i Vat. ar. 2049-2050, a seguito di un acquisto presso l’antiquario olandese Bouwman che ha riguardato anche altri manoscritti orientali (cfr. infra, pp. 578, 645, 653, 662, s.vv. Vaticani ebraici, Vaticani persiani, Vaticani siriaci, Vaticani turchi). BIBLIOGRAFIA G. DE HAMMER, Lettere sui manoscritti orientali e particolarmente arabi che si trovano nelle diverse Biblioteche d’Italia. Lettera III, in Biblioteca Italiana, o sia Giornale di letteratura, scienze ed arti 12 (1827), t. 46, pp. 31-40, e t. 47, pp. 10-20; I. CARINI, La Biblioteca Vaticana proprietà della Sede Apostolica. Memoria storica, Roma 1892 (18932), pp. 131-132 (per i 32 manoscritti provenienti dal romano Collegio Maronita); G. GABRIELI, Manoscritti e carte orientali nelle biblioteche e negli archivi d’Italia. Dati statistici e bibliografici delle collezioni, loro storia e catalogazione, Firenze 1930 (Biblioteca di bibliografia italiana, 10), pp. 39-47; G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), passim; ID. [nel front.: G. L. DELLAVIDA], George Strachan: Memorials of a Wandering Scottish Scholar of the Seventeenth Century, Aberdeen 1956; J.D. PEARSON, Oriental Manuscripts in Europe and North
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America. A Survey, Zug 1971 (Bibliotheca Asiatica, 7), pp. 340-343; J.-M. SAUGET, La Collection homilético-hagiographique du manuscrit Sinaï arabe 457, in Proche-Orient Chrétien 22 (1972), pp. 129-167 [per il Vat. ar. 1826]; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 33 nt. 13, 233, 244 nt. 20 e passim; S. ROMAN, The Development of Islamic Library Collections in Western Europe and North America, London 1990, pp. 145-151; S.K. SAMIR, Un imâm égyptien copiste au Vatican: Clemente Caraccioli (1670-1721), in La Parole de l’Orient 21 (1996), pp. 111-154 [sugli assemaniani «codices arabici a Clemente Caracciolo neophyto nuperrime exscripti»: 20 elementi]; P. VIAN, Manoscritti di chiese teatine romane nei fondi Reginense latino e Reginense greco detto di Pio II della Biblioteca Vaticana. 1. S. Andrea della Valle, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VI: Collectanea in honorem Rev.mi Patris Leonardi Boyle, O.P., septuagesimum quintum annum feliciter complentis, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 385), pp. 577-706: 647-650 [per l’identificazione dei manoscritti arabi provenienti da S. Andrea della Valle]; A. PONTANI, Dall’archivio di Simone Assemani (1752-1821): documenti e carteggi, in Quaderni per la storia dell’Università di Padova 40 (2007), pp. 3-66: 56-58 [per la lettera sopra citata, di mittente non identificato a destinatario sconosciuto, datata «Roma, a’ 18 di Marzo 1772», conservata a Torino, Biblioteca Nazionale Universitaria, Q.II.I, ff. 105r-106v, e contenente notizie circa il ricordato incendio del 1768 e la consistenza della collezione manoscritta assemaniana superstite]; A. RITA, Biblioteche e requisizioni librarie a Roma in età napoleonica. Cronologia e fonti romane, Città del Vaticano, in corso di stampa (Studi e testi), passim [per le acquisizioni della fine del XVIII secolo e dell’inizio del XIX]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, IV/2, Romae 1831, pp. 1-625 [per i Vat. ar. 1-787]. C. CRISPO-MONCADA, I codici arabi nuovo fondo della Biblioteca Vaticana, Palermo 1900 [per i Vat. ar. 788, 829-928; le descrizioni derivano da quelle, manoscritte, di Agostino Ciasca, cfr. infra; ma le segnature indicate non sono sempre coincidenti con le attuali; nell’esemplare Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 62 rosso le attuali segnature vaticane sono indicate a matita accanto alla segnatura a stampa]. Per i manoscritti arabi islamici: G. LEVI DELLA VIDA, Elenco dei manoscritti arabi islamici della Biblioteca Vaticana. Vaticani, Barberiniani, Borgiani, Rossiani, Città del Vaticano 1935 (Studi e testi, 67), pp. 1-238 [per quelli contenuti nei Vat. ar. 195-1486]; ID., Secondo elenco dei manoscritti arabi islamici della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1965 (Studi e testi, 242), pp. 1-159 e XX [per quelli contenuti nei Vat. ar. 1487-1798]. Cfr. anche: Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I-III, Romae 1719-1728 [numerose descrizioni di codici del fondo allora presenti in Biblioteca, ma con segnature oggi obsolete: per la concordanza con le segnature attuali si veda la Postface a cura di Joseph-Marie Sauget nella ristampa anastatica pubblicata a Hildesheim-New York 1975; una copia dattiloscritta di tale concordanza è anteposta all’esemplare dell’edizione settecentesca in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 76 (1) rosso].
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STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI [Agostino CIASCA], Supplementum ad catalogum codicum Orientalium, pp. 1-101 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 79 rosso; l’originale manoscritto, del sec. XIX, è attualmente segnato Vat. lat. 15379; il Supplementum descrive i Vat. ar. 788-829; le segnature ivi indicate sono già quelle attuali].
Delio V. Proverbio Andreina Rita VATICANI ARMENI* Origini e storia più antica del fondo (45 segnature, per altrettanti elementi) sono, così come delineate da Eugène Tisserant e Giorgio Levi Della Vida, per molti aspetti comuni a quelle delle altre raccolte di manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana; forse più che per altri fondi, tuttavia, si può parlare di una stratificazione nel tempo di acquisizioni di modesta consistenza e a carattere occasionale. Allo stato attuale delle nostre conoscenze, la prima menzione sicura di un codice armeno in Biblioteca risale all’inventario del futuro vescovo di Spoleto (dal 1540) Fabio Vigili († 1553), redatto negli anni 1508-1513, ove, tra i codici in lingue «externae» («barbaricae» ante corr.) compare l’attuale Vat. arm. 3 (al nr. 302 nel Vat. lat. 7136, f. 93v, e nel Vat. lat. 7135, ff. 49r e 61v): di tale probabile prima accessione, forse già anteriore di qualche decennio, non si possono tuttavia precisare né l’epoca né le modalità. Il codice è ancora l’unico armeno nell’inventario del 1533 compilato dai custodi (rispettivamente dal 1522 o 1525 al 1558, e dal 1532 al 1553) Fausto Sabeo (1475 ca.-1559) e Niccolò Maiorano (1491/1492-1584/1585, poi vescovo di Molfetta, 1553-1566), mentre altri due manoscritti «armeni» ivi menzionati sono in realtà arabi, così come erronee sembrano in esso altre attestazioni di libri armeni nella terza cassa della spalliera della Magna Secreta. All’inizio del XVII secolo risale, invece, l’accessione di altri due codici, i Vat. arm. 2 e 13, parte dei manoscritti raccolti in Oriente dal maltese Leonardo Abel (1541-1605), vescovo di Sidone. Il numero dei codici armeni dovette gradualmente aumentare nel corso dello stesso secolo – del 1634, ad esempio, è l’entrata del Vat. arm. 1 per lascito del patriarca armeno di Costantinopoli (1600-1601, 1610-1611, 1621-1623) Yovhannês III Xul (1554-1634) in favore di Urbano VIII (1623-1644) –, fino a raggiungere il numero di nove nella sezione dedicata al «Catalogus librorum * CIT.: Vat. arm., seguito da numero arabo progressivo.
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Armenorum» dell’inventario di codici orientali, completato nel 1686, dei maroniti Abramo Ecchellense (1605-1664, scriptor arabicus et syriacus dal 1660) e Giovanni Matteo Naironi († 1708, nipote dell’Ecchellense e anch’egli scriptor arabicus dal 1664): in tale inventario (Vat. lat. 13201, ff. 323r-326v), tuttavia, di questi nove manoscritti il terzo non fu descritto perché probabilmente introvabile, mentre il nono («Lunarium. In 16. ex bombic.») risultava già perduto nell’additamentum (Vat. lat. 13201, f. 327r) appostovi dalla mano di Giuseppe Baldi († 1831, scrittore soprannumerario dal 1810, secondo custode dal 1818 al 1831). In tale aggiunta all’inventario sono inoltre presentati gli attuali Vat. arm. 8-12: di queste accessioni fino agli inizi dell’Ottocento, il Vat. arm. 8, appartenuto a Pietro Della Valle (1586-1652), giunse in Biblioteca per dono del nipote Rinaldo Del Bufalo nel 1718; il Vat. arm. 9, su richiesta di Giuseppe Simonio Assemani (1687-1768, scriptor orientalis dal 1710, in seguito secondo custode dal 1730, primo dal 1739), fu fatto trascrivere da un antigrafo veneziano e quindi donato dall’abate Mechitar di Sebaste (16761749) a Clemente XI (1700-1721); i Vat. arm. 7 e 10, appartenuti al duca Giovanni Angelo d’Altemps († 1620) – già parte della collezione del card. Ascanio Colonna (1560-1608), e, prima ancora, della raccolta del cardinale bibliotecario (dal 1572) Guglielmo Sirleto (1514-1585), cfr. Vat. lat. 6937, f. 92v –, giunsero in Biblioteca nel 1748 con la collezione Ottoboni (cfr. supra, pp. 446-450: 448, s.v. [Ottoboniani]). Nel 1831 l’allora primo custode (1819-1833) Angelo Mai (1782-1854) allegò alla descrizione assemaniana di altri fondi orientali da lui stampata un breve prospetto relativo ai Vat. arm. 1-13 (con le segnature ormai definitive), basato sulle descrizioni in italiano approntate da un anonimo non ancora identificato, forse un padre mechitarista (Vat. lat. 13208, ff. 1r-7r; la stessa mano compare nella «Miscellanea armena» delle carte Mai segnata Vat. lat. 9542, ff. 47r-v, 98r-107v, 319r-333r). Alla fine del secolo, la descrizione in armeno di Yovhannês Miskgian (Misk‘çean), apparsa nel 1892, registrava ancora lo stesso numero di manoscritti, sebbene già del 1888 fosse il dono a Leone XIII (1878-1903), in occasione del suo giubileo sacerdotale, dell’attuale Vat. arm. 14 da parte di Luigi (non Alessandro, come in TISSERANT, Codices cit. infra, p. VIII) e Domenica Volta, parrocchiani di S. Maria Draperis in Pera, Costantinopoli. Un notevole incremento del fondo si è registrato nel corso del XX secolo, in particolare nel terzo decennio, durante il quale la consistenza quasi si triplicò. Giunsero, infatti, allora i Vat. arm. 15-17, versati dalla Congregazione del S. Uffizio (forse con i libri a stampa il cui arrivo è registrato in data 11 maggio 1922 in Arch. Bibl. 115, f. 23r). Nel novem-
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bre 1923 (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 26r) entravano i Vat. arm. 18-20, inviati il 16 ottobre in dono a Pio XI (1922-1939) con altri codici arabi e stampati in armeno e arabo da Bûlus ‘Awwâd (Paolo Auad, 1855-1944), allora arcivescovo maronita di Cipro (1911-1941; cfr. supra, p. 560, s.v. Vaticani arabi; per gli stampati armeni, cfr. ad esempio R.G. Oriente V.568). Il 4 febbraio 1924 pervenne il Vat. arm. 21, inviato dalla Congregazione per la Chiesa Orientale con altri codici orientali (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 26v); nello stesso periodo il Vat. arm. 22, stampato con parti manoscritte, veniva reperito fra i libri a stampa. I Vat. arm. 23-32 giunsero in Biblioteca il 21 marzo 1924 (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 27v) quale parte degli acquisti di codici e stampati slavi e orientali – destinati anche al Pontificio Istituto Orientale in Roma – effettuati da Eugène Tisserant (1884-1972), allora scrittore orientale (dal 1908, poi pro-prefetto, 1930-1936, infine cardinale bibliotecario, 1957-1971), e da Cirillo Korolevskij (Jean-François-Joseph Charon, 1878-1959), assistente presso la Biblioteca (1919-1929), nel corso della loro missione in Oriente (19231924) disposta a tal fine da Pio XI; essi erano stati venduti al Korolevskij (insieme a stampati, cfr. ad esempio R.G. Oriente IV.956, V.647-649, VI.127) fra il 14 e il 15 settembre 1923 da Francesco Alexa (cfr. Arch. Bibl. 216), parroco cattolico della colonia armena transilvana di Elisabethpol (Erzsébetváros), oggi Dumbrãveni (cfr. COULIE, Répertoire cit. infra, pp. 53-54, 59 s.vv. Cluj, Dumbraveni). Il Vat. arm. 33, infine, che raccoglie schede descrittive di numerosi codici armeni di questo e altri fondi della Biblioteca preparate in vista del catalogo dei codici armeni da Frederick Cornwallis Conybeare (1856-1924), fu costituito dopo la sua morte da Tisserant, che utilizzò tali materiali preparatori per il catalogo a stampa uscito nel 1927. Le acquisizioni successive a quelle registrate in tale catalogo sono solo in parte documentate nei registri delle accessioni. Non sappiamo, ad esempio, la data di inserimento nel fondo del Vat. arm. 34, che tuttavia reca al f. Ir la nota «Ex Libris Antonii Assemani» riferibile ad Antonio Assemani (n. 1746), che, pronipote di Giuseppe Simonio, fu scrittore siriaco dal 1768 al 1816-1817 e professore al Collegio Maronita e alla Sapienza; ma già al 30 dicembre 1929 risale l’arrivo in Biblioteca del Vat. arm. 36, parte di un dono a Pio XI, nel cinquantesimo di sacerdozio, da parte dell’arciprete Gregorio Ascekian (Grigor Ašégean, n. 1864), di Bzommar (cfr. Vat. arm. 36, f. 1r; Arch. Bibl. 115, f. 42v). Non molto dopo devono essere entrati i Vat. arm. 37 e 38, che recano antiche segnature e timbri della biblioteca del monastero del Surb Nšan («S. Croce») di Sebaste (l’odierna Sivas; circa la distruzione e dispersione di tale raccolta durante i massacri del 1915 cfr. COULIE, Répertoire cit. infra, pp.
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174-177; B. COULIE, Armenian Manuscripts and Scriptoria of Sebastia, in Armenian Sebastia/Sivas and Lesser Armenia, ed. by R.G. HOVANNISIAN, Costa Mesa, Ca. 2004 [UCLA Armenian History and Culture Series. Historic Armenian Cities and Provinces, 5], pp. 171-206). Nell’agosto 1938 giungeva, donato a Pio XI da M.e Deviornes, nata Quatremère, ed evidentemente appartenuto in precedenza all’orientalista Étienne-Marc Quatremère (1782-1857), il Vat. arm. 40 (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 63v). Fra il 1958 e il 1963 era già in Biblioteca il Vat. arm. 41, in due tomi le cui attuali legature recano sul dorso gli stemmi di Giovanni XXIII (1958-1963) e del cardinale bibliotecario (1957-1971) Tisserant. Il Vat. arm. 43, come si desume dall’iscrizione sulla legatura, fu donato il 26 luglio 1967 a Paolo VI (1963-1978) dal patriarca armeno apostolico di Costantinopoli (19611990) Šnorhk‘ Galustean (Kalustian, 1913-1990) in occasione del viaggio del pontefice a Istanbul. Nel 1976 è entrato il Vat. arm. 44, donato a Paolo VI dalla Libreria Editrice Vaticana. Il Vat. arm. 45 (inizialmente inserito erroneamente nel fondo Vaticano turco con la segnatura 418), già conservato presso l’Archivio Storico della Compagnia di Gesù, fu donato nel dicembre 1985 alla Biblioteca Vaticana dal gesuita Edmond Lamalle (1900-1989) tramite il confratello Wiktor Gramatowski. BIBLIOGRAFIA E. TISSERANT, I cataloghi stampati dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana dal ’700 ad oggi, in Orientalia, n.s. 5 (1936), pp. 102-108: 104, 106; G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), pp. 92, 115, 118 nt. 1, 187, 216 nt. 2, 222, 237, 247, 372 nt. 1; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 266, 281 nt. 110, 317; B. COULIE, Répertoire des bibliothèques et des catalogues de manuscrits arméniens, Turnhout 1992 (Corpus Christianorum), pp. 168-169. Per la missione in Oriente di Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij, cfr. E. TISSERANT, Pius XI as Librarian, in The Library Quarterly 9 (1939), pp. 389-403: 399 [rist. in Recueil Cardinal Eugène Tisserant «Ab Oriente et Occidente», II, publié par S. POP, avec la collaboration de G. LEVI DELLA VIDA, G. GARITTE et Mgr O. BÂRLEA, Louvain 1955 (Travaux publiés par le Centre international de dialectologie générale près l’Université Catholique de Louvain, 2), pp. 609-619: 616-617]; S. POP, Études et missions scientifiques du Cardinal Eugène Tisserant, ibid., pp. 725-807: 753-756; V. POGGI, La biblioteca del Pontificio Istituto Orientale e il fondo «Manoscritti slavi», in A. DÀUROVA — K. STANÇEV, Opisanie slavjanskich rukopisej Papskogo Vostoçnogo Instituta v Rime / Catalogo dei manoscritti slavi del Pontificio Istituto Orientale di Roma, (…), Roma 1997 (Orientalia Christiana Analecta, 255), pp. XVIIXXXVIII: XIX-XX; V. POGGI, Per la storia del Pontificio Istituto Orientale. Saggi sull’istituzione, i suoi uomini e l’Oriente Cristiano, Roma 2000 (Orientalia Christiana Analecta, 263), pp. 99101. Cfr. anche, per l’accessione del Vat. arm. 1, A. SIRINIAN, in I Vangeli dei Popoli. La Parola e l’immagine del Cristo nelle culture e nella storia, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Palazzo della Cancelleria, 21 giugno-10 dicembre 2000], a cura di F. D’AIUTO — G.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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MORELLO — A.M. PIAZZONI, Città del Vaticano-Roma 2000, pp. 422-425; per il Vat. arm. 8, Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I: De Scriptoribus Syris Orthodoxis, Romae 1719, p. 587; I. CIAMPI, Della vita e delle opere di Pietro della Valle il pellegrino, Roma 1880, pp. 177, 178; per il Vat. arm. 9, cfr. Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana cit., I, pp. 557, 632; per il Vat. arm. 40, B. COULIE, in I Vangeli dei Popoli cit., pp. 425-428; per il Vat. arm. 43 e il viaggio di Paolo VI a Istanbul, cfr. Il viaggio di Paolo VI a Istanbul e a Efeso, [Città del Vaticano] 1967, pp. 94-96; Anni e opere di Paolo VI, a cura di N. VIAN, introduzione di A.C. JEMOLO, Roma 1978, pp. 186-187; per il Vat. arm. 44, cfr. B. COULIE, in I Vangeli dei Popoli cit., pp. 400-402. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Armeni Bybliothecae Vaticanae Borgiani, Vaticani, Barberiniani, Chisiani, schedis F.C. CONYBEARE adhibitis recensuit E. TISSERANT, Romae 1927 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), pp. VII-IX, 197-341 [storia del fondo e descrizione dei Vat. arm. 1-33]. Cfr. anche: Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana cit., I, pp. 587, 632 [rispettivamente per il Vat. arm. 8, descritto come codice di Pietro Della Valle nr. IV, e per il Vat. arm. 9, già Assemaniano arabico nr. XCV]; A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, V/2, Romae 1831, pp. 239-242 [descrizione dei Vat. arm. 1-13]; Y. MISK‘ÇEAN, C‘uc‘ak hayerên je–agrac‘ K‘ahanayapetakan Matenadaranin Vatikanu [= Catalogo dei manoscritti armeni della Biblioteca Pontificia del Vaticano], in Handês Amsôreay 6 (1892), pp. 211-214, 244-247, 273-275, 339-343 [descrizione dei Vat. arm. 1-13]. Un catalogo delle nuove accessioni (Vat. arm. 34-45) è in preparazione a cura di Bernard Coulie.
Anna Sirinian VATICANI COPTI* Il fondo annovera attualmente 116 segnature, ma consta di 110 elementi: i nrr. 31 e 80 sono oggi irreperibili; il nr. 51, già assegnato a un codice irreperibile sin dal tempo del primo custode (1800-1808) Gaetano Marini (1742-1815), fu prima riassegnato in epoca posteriore al 1937, anno di pubblicazione del catalogo a stampa, per poi essere nuovamente reso vacante col trasferimento dell’elemento fra i Papiri Vaticani copti (Pap. Vat. copt. 1); il trasferimento riguardò anche i nrr. 112-114, ora Pap. Vat. copt. 5-7. * CIT.: Vat. copt., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : VAT . ARM .
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Sul progressivo costituirsi del fondo siamo relativamente ben informati. I cataloghi del tempo di Sisto IV (1471-1484) menzionano tre codici in «littera egyptia Cophitu» (cfr. Vat. lat. 3947, dell’an. 1481, al f. 117r; Vat. lat. 3949, dell’an. 1484, ai ff. 151v-152r): sono gli attuali Vat. copt. 17, 20 e 42. Un trentennio più tardi, l’inventario e l’indice di Fabio Vigili († 1553) resero conto di un modestissimo incremento del fondo: cfr. Vat. lat. 7135, ff. 46r-v («in quinta capsa […] Aegyptia sive Caphitu [sic] anonyma»), 61v-62r (nrr. 304-307, 336); Vat. lat. 7136, ff. 93v-94r (nr. 304: «liber lingua dalmatica sive Cyrillica […] de littera aegyptiaca»; nrr. 305 [Vat. copt. 42], 306 [Vat. copt. 20], 307 [Vat. copt. 17]), 95r-96r (nrr. 326 [Vat. copt. 43 (?)], 332 [Vat. copt. 54], 336 [Vat. copt. 21]). Il numero dei manoscritti copti rimase invariato per tutto il XVI secolo, come attesta l’elenco dei «Libri Nationis Nestorianorum lingua caldea conscripti et libri in lingua et caractere cophtino conscripti» (Arch. Bibl. 15A, ff. 87v-88r, nrr. 58, 66-68, 70, 79 dell’elenco) che fu vergato da Marino Ranaldi († 1606), coadiutore del fratello Federico dal 1565 e poi custode della Vaticana dal 1576 al 1602, e fu glossato dallo stesso Federico († 1590), impiegato in Biblioteca dal 1547, scriptor dal 1553, infine custode dal 1559. Col lascito testamentario di Giovan Battista Raimondi († 1614) – già a capo della Tipografia Medicea, poi impegnato per i caratteri orientali nella Tipografia Camerale – si registrò un significativo incremento: i codici sicuramente ascrivibili alla sua collezione sono 14, ovvero gli attuali Vat. copt. 2-4, 7, 9-10, 13-14, 16, 22, 24, 74-76. Recano tutti, eccezion fatta per i Vat. copt. 10, 24 e 76, esplicita nota di provenienza, di mano dell’allora secondo custode (1606-1645) Alessandro Ranaldi († 1649), nipote dei ricordati Federico e Marino. Essi erano stati donati al Raimondi dal card. Cinzio Passeri Aldobrandini (1551-1610) (cfr. Arch. Bibl. 11, f. 225r-v), venutone in possesso per il tramite di Girolamo Vecchietti († 1636), che aveva viaggiato in Egitto a più riprese fra il 1591 e il 1597, annotando in ciascuno libro l’anno di acquisto. Agli inizi del XVII secolo, fra il 1614 e il 1636, i manoscritti copti conservati presso la Vaticana assommavano a 22 elementi. Essi sono descritti nell’elenco anonimo conservato in Arch. Bibl. 15A, ff. 84r-85r, cui due mani seriori aggiunsero i nrr. 23 e 24. Di lì a poco tali 24 manoscritti furono censiti dal gesuita Athanasius Kircher (1602-1680) nel suo Prodromus Coptus siue Aegyptiacus, stampato in Roma per i tipi di Propaganda Fide nel 1636, in un capitoletto intitolato «Catalogus Librorum Coptorum, seu Aegyptiorum, qui hoc tempore in Bibliotheca Vaticana conservantur». In tale catalogazione, ai 6 codici di più antica acquisizione e ai 14 dell’Aldobrandini si aggiungevano, fino a raggiungere la cifra
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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di 24 elementi, gli odierni Vat. copt. 8 e 12 (nrr. 23 e 17 dell’inventario kircheriano, entrambi recanti una nota di mano di Alessandro Ranaldi), 44 (secondo Vat. lat. 13207, f. 32v, si tratterebbe di un dono del card. Luigi Capponi, 1582/1583-1659, che fu bibliotecario fra il 1649 e il 1659) e 23. Mezzo secolo più tardi lo scriptor arabicus (dal 1664) Giovanni Matteo Naironi († 1708), portando a compimento nel 1686 la catalogazione dei codici orientali della Vaticana intrapresa dal suo predecessore e zio Abramo Ecchellense (Ibrâhím al-Üâqilâní, 1605-1664, scriptor arabicus et syriacus dal 1660), elencava appena un codice in più (cfr. Vat. lat. 13201, ff. 257r-269v: 269v): è l’odierno Vat. copt. 49, «emptus […] ab eminentissimo Hieronymo Cardinali Casanate» (Girolamo Casanate, 1620-1700, cardinale dal 1673, bibliotecario dal 1693) presso i Teatini di S. Andrea della Valle. Quel codice, copto-arabo, non poté quindi far parte del novero dei nove manoscritti «arabici» comprati «dalli padri Theatini di S. Andrea della Valle» e ricevuti in Vaticana dall’allora secondo custode (1684-1698) Lorenzo Zaccagni (1657-1712), con altri codici greci e latini (cfr. supra, p. 505, s.v. [Reginensi]), in data 7 maggio 1696 (Arch. Bibl. 11, f. 300r). La missione in Oriente dell’allora scriptor orientalis (dal 1710) Giuseppe Simonio Assemani (1687-1768), effettuata fra il 30 giugno 1715 e il 9 gennaio 1717 per volere di Clemente XI (1700-1721), gli consentì di raccogliere, fra gli altri, 21 manoscritti copti, fra cui un nucleo d’eccezione: sono i 16 codici pergamenacei bohairici (14 dei quali risalenti al IX o X secolo) provenienti dal monastero di Anbâ Maqâr nello Wâdí an-Naýrûn (Vat. copt. 1, 5, 35, 57-69), non a caso trasferiti in blocco alla Bibliothèque Nationale di Parigi in seguito al Trattato di Tolentino (1797), e recuperati con la Restaurazione. A tali codici si aggiunsero nel 1718, per dono del nipote Rinaldo Del Bufalo, i manoscritti che Pietro Della Valle (1586-1652) circa un secolo prima, nel corso dei suoi viaggi in Oriente, era pervenuto ad acquisire sullo scadere del 1615: sono gli attuali Vat. copt. 6, 11, 71, 72 (Vat. lat. 13207, ff. 6r, 13v, 57r-v: «ex hereditate Petri de Valle»; cfr. ASSEMANI, Bibliotheca Orientalis cit. infra, I, p. 587, ove sono descritti come nrr. V-VIII dei codici di Pietro Della Valle). Il 22 novembre 1723 e il 28 febbraio 1727 i segretari della Congregazione de Propaganda Fide, rispettivamente Pietro Luigi Carafa (16771755, segretario dal 1717 al 1724) e Bartolomeo Ruspoli (1697-1741, segretario dal 1724), annunciarono all’allora primo custode della Vaticana (dal 1712) Carlo Maielli (1669-1738) il trasferimento dalla biblioteca della Congregazione alla Biblioteca Vaticana complessivamente di 23 manoscritti copti (Arch. Bibl. 15B, ff. 362r-363r; alla prima lettera è ac-
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cluso un elenco con sei stampati armeni e otto rituali e pontificali copti, ff. 370r-372v; alla seconda è allegata una lista di 26 manoscritti fra copti, arabi e copto-arabi, ff. 364r-367r). I codici della prima serie corrispondono agli odierni Vat. copt. 29-31, 36, 46, 52-53; i codici della seconda serie corrispondono agli odierni Vat. copt. 15, 26-27, 32-34, 36-41, 45, 48, 50, 70, 73 (ma secondo Assemani, sarebbe il Vat. copt. 25 da annoverarsi fra i codici provenienti da Propaganda, e non il Vat. copt. 26: cfr. Vat. lat. 13207, f. 24v)]. Dopo tali acquisizioni dell’inizio del XVIII secolo la consistenza dei manoscritti copti giunse a 76 elementi, censiti in unica sequenza come fondo unitario nel catalogo assemaniano conservato nel Vat. lat. 13207, ff. 1r-59r (copia calligrafica recante glosse e integrazioni di mano di Stefano Evodio Assemani, 1711-1782, coadiutore dello zio Giuseppe Simonio dal 1766, poi primo custode dal 1768 al 1782). Al f. 59r Angelo Mai (1782-1854, primo custode dal 1819 al 1833, poi cardinale bibliotecario dal 1853) aggiunse una breve descrizione del Vat. copt. 77, cui «sequuntur Assemaniani duo (I et II) id est Vaticani LXXVIII et LXXIX […]», ovvero due manoscritti copti provenienti dalla biblioteca privata degli Assemani, precedentemente acquisita dalla Vaticana. Le descrizioni assemaniane furono poi pubblicate, con le integrazioni successive, dal Mai nel 1831 (Vat. copt. 1-80). Nella seconda metà del XIX secolo Agostino Ciasca (1835-1902, scriptor arabicus dal 1876, poi prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano dal 1891, cardinale dal 1899) descrisse, in un supplemento manoscritto ai cataloghi di fondi orientali, i Vat. copt. 81-92. Il catalogo di Adolphe Hebbelynck (1859-1939, collaboratore scientifico della Vaticana dal 1910) e Arnold van Lantschoot (1889-1969, scriptor orientalis dal 1936, già collaboratore dal 1929, poi viceprefetto dal 1951 al 1965), pubblicato nel 1937, arrivò invece a descrivere il Vat. copt. 103. Nei decenni che seguirono, e fino ai giorni nostri, sono pervenuti in Vaticana solo 13 manoscritti copti: Vat. copt. 104 (cartaceo, 14 luglio 1834: Abúalmudiyya, frammentario), 105 (cartaceo, an. 1771/1772: Kitâb ad-dilâl as-subüa), 106 (Isaia, trascrizione di Hebbelynck dal manoscritto New York, Pierpont Morgan Library, M. 568; accessione del 5 giugno 1970), 107 (cartaceo, Abúalmudiyya), 108 (cartaceo, an. 1870: Kitâb ad-dawra wa-ba‘¬ aýýurûüât; accessione del 29 maggio 1972), 109 (cartaceo, an. 1840: Euchologion; accessione del 27 marzo 1973), 110 (cartaceo, liturgia battesimale; entrato il 12 febbraio 1978), 111 (raccolta di frammenti; accessione del 20 luglio 1974), 115 (cartaceo, sec. XVIII: Kitâb ad-dilâl, acefalo; entrato il 5 novembre 1981), 116 (Tetravangelo copto-arabo; accessione del 6 novembre 1997/22 settembre 1998).
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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BIBLIOGRAFIA H. HYVERNAT, Album de paléographie pour servir à l’introduction paléographique des Actes des Martyrs de l’Égypte, Paris-Rome 1888 [per i Vat. copt. 1, 6, 9, 16-20, 26, 57-66, 6869, 77]; G. GABRIELI, Manoscritti e carte orientali nelle biblioteche e negli archivi d’Italia. Dati statistici e bibliografici delle collezioni, loro storia e catalogazione, Firenze 1930 (Biblioteca di bibliografia italiana, 10), p. 46; G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), passim; J.D. PEARSON, Oriental Manuscripts in Europe and North America. A Survey, Zug 1971 (Bibliotheca Asiatica, 7), pp. 150-151; Ch.M. GRAFINGER, Der Transport der vatikanischen Handschriften nach Paris im Jahre 1797. Promemoria zur Auswahl der klassischen Handschriften (La Porte du Theil, Niehbur, Münter), in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 79 (1999), pp. 421-443; D.V. PROVERBIO, Per la storia del manoscritto copt. 9 della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Rara Volumina 7 (2000), pp. 19-39; ID., Additamentum Sinuthianum. Nuovi frammenti dal Monastero Bianco in un codice copto della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Rendiconti [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. IX, 12 (2001), pp. 409-417 [sul Vat. copt. 111]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Coptici Vaticani, Barberiniani, Borgiani, Rossiani, I: Codices Coptici Vaticani, recensuerunt A. HEBBELYNCK et A. VAN LANTSCHOOT, in Bibliotheca Vaticana 1937 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti) [per i Vat. copt. 1-103]. Per più antiche descrizioni: Athanasii KIRCHERI (…) Prodromus Coptus siue Aegyptiacus (…), Romae, Typis S. Cong. de propag. Fide, 1636, pp. 187-195; Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I-III, Romae 1719-1728 [numerose descrizioni di codici del fondo allora presenti in Biblioteca, ma con segnature oggi obsolete: per la concordanza con le segnature attuali si veda la Postface a cura di Joseph-Marie Sauget nella ristampa anastatica pubblicata a Hildesheim-New York 1975; una copia dattiloscritta di tale concordanza è anteposta all’esemplare dell’edizione settecentesca in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 76 (1) rosso]; A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, V/2, Romae 1831, pp. 114-170 [per i Vat. copt. 1-80]; G.F.C. PARTHEY, Die koptischen Handschriften in Rom, in Monatsberichte der Königlich Preussischen Akademie der Wissenschaften zu Berlin (1869), pp. 276-307: 291-300 [per i Vat. copt. 1-80]; A. HEBBELYNCK, Inventaire sommaire des manuscrits coptes de la Bibliothèque Vaticane, in Miscellanea Francesco Ehrle. Scritti di storia e paleografia pubblicati sotto gli auspici di S.S. Pio XI in occasione dell’ottantesimo natalizio dell’e.mo cardinale Francesco Ehrle, V: Biblioteca ed Archivio Vaticano. Biblioteche diverse, Roma 1924 (Studi e testi, 41), pp. 3582bis: 35-49 [per i Vat. copt. 1-100].
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STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI [Agostino CIASCA], Supplementum ad catalogum codicum Orientalium, pp. 127-135 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 79 rosso; l’originale manoscritto, del sec. XIX, è attualmente segnato Vat. lat. 15379; descrizione dei Vat. copt. 81-92].
Delio V. Proverbio VATICANI EBRAICI* Le premesse del fondo (723 segnature, ma 720 elementi) vanno rintracciate nella presenza di manoscritti ebraici attestata già nel primo secolo di vita della Biblioteca. Dai registri di prestito, in particolare, si ha notizia ad esempio dell’attuale Vat. ebr. 21, chiesto in prestito il 6 giugno 1487 da Girolamo Scotti († 1492 ca.) da Siena, poi (dal 1489) vescovo di Soana (cfr. M. BERTÒLA, I due primi registri di prestito della Biblioteca Apostolica Vaticana. Codici Vaticani latini 3964, 3966 [...], Città del Vaticano 1942 [Codices e Vaticanis selecti quam simillime expressi, 27], p. 74 n. 7); tale manoscritto compariva già tre anni prima nell’inventario della Biblioteca del 1484 (Vat. lat. 3949, f. 65r «Leviticus cum glossa caldea…»), insieme con una «Grammatica hebraica…» (Vat. lat. 3949, f. 65v: forse il Vat. ebr. 403): da tale inventario si desume pure che i manoscritti ebraici non erano conservati a parte. Un ulteriore prestito fu fra il 1524 e il 1526 quello, concesso ad Agazio Guidacerio (1477-1540), di un Commento ai Salmi di Abraham b. Meir Ibn Ezra (BERTÒLA, I due primi registri cit., p. 14 n. 1), certo non identificabile fra i due testimoni vaticani attualmente conosciuti, Vat. ebr. 78 e 82, entrambi di provenienza fuggeriana. Un’esplicita menzione di libri ebraici nella «Bibliotheca magna secreta» è reperibile nell’«Index omnium librorum» dei custodi (rispettivamente dal 1522 o 1525 al 1558, e dal 1532 al 1553) Fausto Sabeo (1475 ca.-1559) e Niccolò Maiorano (1491/1492-1584/1585, poi vescovo di Molfetta, 1553-1566), datato al settembre del 1533: vi sono menzionati con qualche dettaglio quattro libri ebraici (fra cui un Pentateuco triglotto membranaceo, il Vat. sam. 1, e i due elementi menzionati nell’inventario del 1484), accanto a «multi alii libri armeni Greci Arabi et hebraici in folio 4 et 8. libri n° 61» (Vat. lat. 3951, f. 70v). Chiosa però il Sabeo, in calce al predetto elenco: «(…) suprascripti libri (…) non sunt nobis custodibus assignati quia sunt hebrei et caldej (…)». Nondimeno, i due custodi, in data «5 de aprile 1549», ricevettero e posero «in * CIT.: Vat. ebr., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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ditta Libraria» una «bibbia hebbrea in duj volumi in pergameno scritta a mano», dono del card. «de Viseo», ovvero Alessandro Farnese iunior (1520-1589) (Arch. Bibl. 11, f. 22r); e ancora il 15 maggio (Arch. Bibl. 11, f. 27r) un «libro hebreo in pergameno scritto a mano», dono del card. Marcello Cervini (1501-1555, cardinale bibliotecario dal 1550, poi papa col nome di Marcello II nel 1555); e ancora «il dì ultimo di aprile MDLI» un libro «chiamato Isaac ben Parlij [sic pro Farüi] de significationibus (…) scritto in hebreo» (è il Vat. ebr. 177), anch’esso dono del Cervini (Arch. Bibl. 11, f. 43r), che lo aveva ricevuto dal card. Juan Álvarez de Toledo (1488-1557); e ancora «il dì ultimo di aprile 1552» un «euangelio di san Mattheo in hebraico», ovvero l’attuale Vat. ebr. 101 (Arch. Bibl. 11, f. 46r; cfr. Vat. lat. 3963, f. 8v nr. 214). Il 15 gennaio 1555 i custodi Fausto Sabeo e Guglielmo Sirleto (1514-1585, custode dal 1554 al 1556) ricevono dal card. Cervini «un espositore in ebreo sopra alcuni luoghi della Bibia scritto in foglio (…)» (Arch. Bibl. 11, f. 62r); e ancora il 31 gennaio 1556 ricevono dal cardinale bibliotecario (dal 1555) Roberto de’ Nobili (1541-1559) una «Biblia hebraea in duobus tomis» e una «Biblia hebraea cum annotationibus Rabinorum, in duobus tomis» (cfr. Arch. Bibl. 11, f. 67r). In quello stesso periodo, l’elenco di mano dello scriptor latinus (presente in Vaticana dal 1547, ma scrittore dal 1553, custode dal 1559) Federico Ranaldi († 1590), certamente posteriore al 1552, annovera 189 libri ebraici (Vat. lat. 8185, ff. 367r-378v); ma ai manoscritti sono inframmezzate diverse opere a stampa, delle quali almeno 25 sono identificabili con sicurezza come tali. Non è possibile asserire nulla di certo sulla sorte dei codici ebraici certamente appartenuti al Sirleto: una relazione di Domenico Basa († 1596), «mercante de libri in Roma», fa riferimento a 96 «libri hebrei et caldei et altre lingue» (cfr. Arch. Bibl. 11, ff. 140r, 147r); un nucleo di suoi «libri scritti ad mano» fu effettivamente ricevuto in Vaticana da Federico Ranaldi il 20 gennaio 1586 (si veda la nota sottoscritta dagli eredi Matteo, Tommaso, Giovandomenico e Scipione Sirleto, in Arch. Bibl. 11, f. 137r). Un inventario di «libri hebrei scritti a penna» «che furono del Cardinal Sirleto, hoggi del s. Cardinal Ascanio Colonna» (1560-1608), è nel Vat. lat. 6937, f. 92r-v (otto elementi, di cui uno ebraico-latino). Agli inizi del XVII secolo, prima dell’arrivo delle collezioni Palatina nel 1623 e Urbinate nel 1657, le acquisizioni di manoscritti ebraici furono sporadiche. Gli attuali Vat. ebr. 79, 267 e 268, codici già appartenuti al convertito Alessandro Franceschi (1543-1601), scriptor hebraicus dal 1558/1559, poi (dal 1594) vescovo di Forlì, pervennero alla Biblioteca nel 1601, fra i libri a stampa avocati per diritto di spoglio (Vat. lat. 7123, f. 199v: «libri […] ex spolio Reverendissimi D. Episcopi Forliviensis Domi-
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ni Alexandri Francisci»). Fra i libri «levati d’ordine espresso» di Paolo V (1605-1621) dalla biblioteca privata del perugino Prospero Podiani († 1615) in data 30 marzo 1616, e consegnati al vescovo di Venafro Ladislao d’Aquino (1543-1621, cardinale dal settembre 1616), governatore generale dell’Umbria, figura un «libro in lingua hebraica manuscritto in bambagino» (Arch. Bibl. 11, ff. 231r, 239r). Le proporzioni raggiunte in quel periodo dal fondo di «libri hebrei manoscriti [sic] della Libraria Vaticana» sono compendiate dall’inventario (Vat. lat. 13195) del neofito Federico Carlo Borromeo, che fu scriptor hebraicus dal 1633 al 1646: esso descrive 173 codici, ed è corredato di un indice latino, recante la data del 1636, a firma di Fioravante Martinelli (1599-1667), scriptor latino dal 1635 (ma incaricato anche della descrizione dei manoscritti ebraici dal 1636). Furono preceduti da un abbozzo di inventario analitico, relativo a un nucleo di soli 16 elementi (Vat. lat. 7139, ff. 21r-60v) e da una sorta di «zibaldone» (Vat. lat. 13194), relativo sia a manoscritti che a stampati ebraici, elaborato dal Borromeo «verso il 1620 circa, sino al 1640» (cfr. f. 90r). I manoscritti ebraici della Biblioteca Palatina di Heidelberg, pervenuti in Vaticana nel 1623, non furono conservati separatamente, ma uniti agli altri codici ebraici (cfr. supra, p. 459, s.v. [Palatini]), sorte in seguito non toccata a quelli urbinati (cfr. supra, pp. 545-549, s.v. Urbinati ebraici). All’interno dei codici ebraici della Palatina, il nucleo principale si deve ravvisare nella raccolta del banchiere Ulrich Fugger (1526-1584), inseritavi dopo il trasferimento di questi a Heidelberg nel 1567 (vedi per essa, inter alia, l’elenco del Pal. lat. 1950, ff. 1r-55v: 177 elementi); ad essa si erano aggiunti i volumi ebraici dell’«antico fondo» Palatino e dell’«ultima serie» Palatina, per un totale di 262 elementi (ma i fuggeriani 64 e 71 sono attualmente legati insieme nel Vat. ebr. 123). Nel gennaio 1654 (cfr. Arch. Bibl. 15B, ff. 286r-287v) la Vaticana comprò 69 libri ebraici da Abraham Pesato (sul quale cfr. un’ulteriore testimonianza nel Borg. lat. 500, f. 167r), in seguito corrispondente dello scriptor hebraicus (dal 1695) Giovanni Pastrizio (Ivan Paštriò, 1636-1708, cfr. Borg. ebr. 2, f. 204v-r): fra i libri comprati in quell’occasione erano anche cinque manoscritti. L’«Index librorum omnium Hebraicorum, tam impressorum quam Mss., qui anno Jubilei MDCL in B(ibliotheca) V(aticana) extabant», di mano del cistercense Giulio Bartolocci (1613-1687), scriptor hebraicus dal 1650, recensiva 425 codici (Vat. lat. 13196, ff. 7r-301v). Due lustri più tardi il suo grande «More Ma¡om» («Guida dei luoghi [argomenti]»: Vat. lat. 13197-13199, ovvero l’«Index materiarum Authorum & titulorum librorum M.S. Ebraicorum Bibliothecae Vaticanae, Palatinae & Urbina-
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tis […]»; un terzo inventario, nel Vat. lat. 13482, ff. 1r-118v, incompleto ancorché seriore, essendo stato portato a termine il 16 dicembre 1672, riguarda solo gli stampati) descrive i manoscritti ebraici vaticani, inclusi quelli di provenienza palatina, e urbinati. L’opera del Bartolocci trovò il suo naturale compimento un secolo più tardi nel primo tomo del grande Catalogus assemaniano, pubblicato nel 1756, ove furono descritti gli attuali Vat. ebr. 1-453 (fra i codici di più recente acquisizione vi era l’attuale Vat. ebr. 447, appartenuto al maronita Andrea Scandar [† 1748]). Il principale artefice delle descrizioni pubblicate dagli Assemani fu lo scriptor hebraicus (dal 1765) Giovanni Antonio Costanzi († 1786). Già al lettore contemporaneo quel volume in folio apparve non propriamente esente da mende di trascrizione, identificazione, interpretazione, e persino da falsificazioni. Il suo mediocre valore fu messo specialmente in risalto da Giovanni Giorgi († 1827), rabbino convertito e scriptor hebraicus (dal 1802 al 1817, ma poi rientrato in servizio della Biblioteca fino al 1825), che ebbe a valersi dell’ingente patrimonio librario bartolocciano: fu lui a numerare e sistemare le decine e decine di preziosi stampati ebraici (ora conservati nelle diverse altezze dei fondi R.G. Bibbia e R.G. Oriente) «i quali furono comprati dalla Biblioteca stessa in tempo della s. m. di Pio VII, conosciuti sotto il nome di libri di S. Pudenziana» (Arch. Bibl. 14, f. 466r, nota databile agli anni 1838-1850, da attribuirsi ad Andrea Molza, 1783-1851, scriptor latino dal 1821, secondo custode dal 1838, poi primo dal 1850), volumi recanti in massima parte note d’acquisto di mano di un «Abbas Iulius» (ovvero il Bartolocci). Nelle sue «Note critiche» (Vat. lat. 13206, ff. 9r-200r) e nelle copiose glosse vergate a margine di un esemplare a stampa del Catalogus, oggi Vat. lat. 13205 (ad esse sono correlati i frammenti raccolti in Arch. Bibl. 219E), Giorgi criticò aspramente i suoi predecessori. Agli occhi di Giorgi, il catalogo assemaniano era inficiato dall’inaffidabilità della sua fonte principale, il Bartolocci (cfr. Vat. lat. 13206, f. 91v). Un primo auctarium a stampa del volume assemaniano apparve nella prima metà del XIX secolo. L’Appendix ad Catalogum pubblicata nel 1831 dall’allora primo custode (1819-1833) Angelo Mai (1782-1854) risulta dalla fusione di due elenchi: il più antico (Vat. lat. 13203, ff. 26r38r), forse di mano dello scriptor hebraicus (dal 1786) Vincenzo Alessandro Costanzi († 1800 o 1802, figlio di Giovanni Antonio, del quale era stato coadiutore dal 1768), con sporadiche glosse marginali sicuramente attribuibili al Giorgi, descrive i Vat. ebr. 454-499 ed è certamente anteriore al 1801 (data dell’Appendix secunda, relativa a una parte degli stampati ebraici posseduti dalla Vaticana, Vat. lat. 13203, ff. 73r-112v); il secondo elenco (Vat. lat. 13203, ff. 38v-40r), che descrive i Vat. ebr. 500-
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531, è, almeno per le descrizioni dei Vat. ebr. 503-531, di mano di Mai. Una notizia sullo stato dell’inventariazione, databile al 1814, è contenuta in Arch. Bibl. 60, f. 148r-v: «L’inventario dei Codici Palatini-Vaticani Ebraici termina al Numero 500, dopo seguono due codici di nuovo acquisto (…)». Fra le acquisizioni posteriori vanno segnalati i «codici manoscritti della Libreria del fu Monsignor Andrea Molza», per i quali dal secondo custode (1850-1876) Pio Martinucci († 1884 ca.) furono pagati 571,25 scudi (Arch. Bibl. 13, f. 413r, nota datata 13 maggio 1852). Tra di essi, con i manoscritti arabi, copti, latini, siriaci e turchi, confluiti nei rispettivi fondi aperti, vi era un numero imprecisabile di codici ebraici (un primo elenco, di 146 elementi, in Arch. Bibl. 13, ff. 404r-409r, comprende undici notizie relative a codici ebraici [nrr. 99, 126-127, 131-135, 137, 140, 145]; ma il nr. 134 si riferisce genericamente a «XVIII vol. di Manoscritti ebraici di materie varie (…)»; l’attuale Vat. ebr. 541 compare in un secondo elenco [«Nota e perizia di alcuni Manoscritti della Biblioteca Molza» (…), Arch. Bibl. 13, f. 410r-v, precisamente al f. 410r: «Alphabetum Samaritanum (…)»]; vi è poi un terzo elenco [«Seconda Nota dei Codici spettanti all’Eredità di Monsignor Molza», Arch. Bibl. 13, ff. 411r-412v, di 64 elementi], solo parzialmente complementare al primo). Un auctarium dei nuovi ingressi fino al 1909, rimasto inedito e ancora in consultazione nella Sala Consultazione Manoscritti, fu elaborato da Mariano Ugolini (1854-1932), scriptor ebraico dal 1883 (poi sotto-archivista dal 1909, infine prefetto dell’Archivio Segreto, 1920-1929). Nel periodo più recente, sostanzialmente l’ultimo secolo, le accessioni sono continuate a un ritmo piuttosto modesto. Per il 1934, ad esempio, si possono segnalare alcune accessioni: il Vat. ebr. 608 fu acquisito il 5 maggio (Arch. Bibl. 115, f. 51v); il 3 settembre del medesimo anno venne attribuita all’olim Vat. lat. 12975, Bibbia appartenuta al barnabita Carlo Vercellone (1814-1869, scrittore onorario dal 1859, cfr. Arch. Bibl. 5, f. 243r), la segnatura Vat. ebr. 609 (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 52v); il 23 novembre fece il suo ingresso il Vat. ebr. 612 (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 53v), «libro minuscolo» (cfr. supra, p. 435, s.v. Libri minuscoli) già appartenuto a Michael Glossner (1837-1909). L’intero fondo, con gli altri manoscritti ebraici della Vaticana, fu microfilmato negli anni Sessanta del XX secolo per conto dell’Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts (IMHM) della Jewish National and University Library di Gerusalemme. I codici Vat. ebr. 614 (disiecta membra da legature e risguardie), 615 (frammento membranaceo: Ab 2,16d-3, Sof 1-2,7d, accessionato il 12 gennaio 1999), 616 e 617 sono stati collocati nel fondo in tempi più recenti.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Ultimamente (febbraio 2007) al fondo sono stati aggiunti i Vat. ebr. 618-722, a seguito di un acquisto presso l’antiquario olandese Bouwman che ha riguardato anche altri manoscritti orientali (cfr. supra, p. 562, s.v. Vaticani arabi; infra, pp. 645, 653, 662, s.vv. Vaticani persiani, Vaticani siriaci, Vaticani turchi). BIBLIOGRAFIA F. LEBRECHT, Zur Geschichte der Heidelberger Handschriften in Rom, in Neuer Anzeiger für Bibliographie und Bibliothekswesen 856 (1862), pp. 365-370; E. TISSERANT, Specimina codicum orientalium, Bonnae 1914 (Tabulae in usum scholarum, 8) [Vat. ebr. 1, 7, 12, 46, 66, 92, 117, 133, 210, 221, 256, 324, 343, 357, 379, 408, 414, 448, 453, 473, 497]; U. CASSUTO, I manoscritti Palatini ebraici della Biblioteca Apostolica Vaticana e la loro storia, Città del Vaticano 1935 (Studi e testi, 66); J.D. PEARSON, Oriental Manuscripts in Europe and North America. A Survey, Zug 1971 (Bibliotheca Asiatica, 7), pp. 73-74; L.E. BOYLE, The Hebrew Collections of the Vatican Library, in A Visual Testimony: Judaica from the Vatican Library, [catalogue of the exhibition (…)], ed. by P. HIAT, Essays by L.E. BOYLE [et al.], Catalogue entries by P.E. MILLER [et al.], Miami-New York 1987, pp. 11-19 [al momento non si è trovato riscontro alla ripetuta affermazione secondo cui un documento di poco anteriore al sacco di Roma del 1527 accennerebbe alla presenza di 277 libri ebraici nella «Bibliotheca secreta»]; J. RUYSSCHAERT, Les manuscrits hébraïques vaticans. Corrections et additions à la liste de 1968, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, III, Città del Vaticano 1989 (Studi e testi, 333), pp. 357-360; B. RICHLER, Guide to Hebrew Manuscript Collections, Jerusalem 1994 (Publications of the Israel Academy of Sciences and Humanities. Section of Humanities), pp. 75, 192-194; D.V. PROVERBIO, Una nuova versione ebraica del Lilium Medicinae di Bernard de Gordon (ms. Borgiano ebraico 2 della B.A.V.), in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, X, Città del Vaticano 2003 (Studi e testi, 416), pp. 227-262: 228 [su Abraham Pesato: si corregga, ivi, la forma «Pesaro»]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEIT-ARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 438), pp. 1-506 [Vat. ebr. 1-617]. Codices Vaticani Hebraici. Codices 1-115, recensuit H. CASSUTO, in Bybliotheca Vaticana 1956 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti) [per i Vat. ebr. 1115]. Cfr. anche: STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE, THE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968, pp. 15-75 [inventario sommario dei Vat. ebr. 1-613]. Cfr. anche le descrizioni precedenti: Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I: De Scriptoribus Syris Ortho-
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doxis, Romae 1719, pp. 631, 632 [rispettivamente per il Vat. ebr. 453, già Assemaniano arabico nr. XCIII, e per il Vat. ebr. 452, già Assemaniano arabico nr. XCVII]; II: De Scriptoribus Syris Monophysitis, Romae 1721, p. 515 [per il Vat. ebr. 447, già Scandar nr. LXI]; Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codicum manuscriptorum catalogus in tres partes distributus, in quarum prima Orientales in altera Graeci in tertia Latini Italici aliorumque Europaeorum idiomatum codices, S.E. ASSEMANUS (…) et J.S. ASSEMANUS (…) recensuerunt digesserunt animadversionibusque illustrarunt (…), I/1: complectens codices Ebraicos et Samaritanos, Romae 1756, pp. 1-408 [per i Vat. ebr. 1-453]; A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, V/2, Romae 1831, pp. 83-93 [per i Vat. ebr. 454-531]. Può ancora essere utile il ricorso alle schede presenti in A. FREIMANN, Union Catalog of Hebrew Manuscripts and Their Location, I-II, New York 1964-1973, passim. Per i codici scientifici giudeo-arabi, cfr. D.V. PROVERBIO, Manoscritti scientifici giudeoarabi (praeter lexica) nella serie dei codici Vaticani ebraici. Inventario analitico, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VIII, Città del Vaticano 2001 (Studi e testi, 402), pp. 351-405 [per i Vat. ebr. 357, 359, 361, 365, 367, 369, 378, 392, 426, 428]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Mariano UGOLINI, Supplementum ad Catalogum Codicum Hebraicorum Apostolicae Bibliothecae Vaticanae [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 76 (6) rosso; l’originale manoscritto, del sec. XIX-XX, è attualmente segnato Vat. ebr. 723; descrizione dei Vat. ebr. 532-598]. [Aaron FREIMANN, Appunti sui Vaticani ebraici 30-605 e sugli Urbinati ebraici], I-VI [fotocopie dell’originale manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 578 (1-6) rosso; appunti per descrizioni di una consistente scelta dei Vaticani ebraici fra 30 e 605 e degli Urbinati ebraici, stilati fra gli anni Dieci e Trenta del XX secolo da Aaron Freimann, 18711948, cfr. PEARSON, Oriental Manuscripts cit., p. 74; l’originale manoscritto è conservato nella serie Indici e inventari dell’Archivio della Biblioteca].
Delio V. Proverbio VATICANI ESTREMO-ORIENTALI* Il fondo (147 segnature, ma 144 elementi) fu costituito nel 1922, a seguito della venuta in Vaticana del sinologo francese Paul Pelliot (18781945) per compilare l’inventario dei manoscritti e stampati cinesi della Biblioteca. Nel fondo confluirono manoscritti, principalmente cinesi, ma anche giapponesi, tonchinesi, annamiti e mongoli, già presenti in Biblioteca. Alla fine del XVI secolo si trovavano in Vaticana due codici cinesi: gli attuali Vat. estr.-or. 1 (del 1346, parte 56 dell’opera illustrata buddista Dagangguangfo huayanjing [Avatamsaka-sutra]) e 66 (volume xilografico dei juan 6-10 di Shaowei xiansheng gaoming da zi zizhitongjian jieyao, * CIT.: Vat. estr.-or., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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«Sommario, del signor Shaowei, dell’opera Specchio storico») erano inclusi, rispettivamente con i nrr. 3802 e 3772, nel «fondo antico» dei Vaticani latini in un gruppo di curiosa esotici da mostrare ai visitatori. L’unico elemento del fondo che risulti entrato in Biblioteca nel XVII secolo è l’attuale Vat. estr.-or. 34, incisione della stele nestoriana di Si-nganfu portata a Roma alla fine del 1684 dal missionario gesuita Philippe Couplet (1623-1693), e da lui presentata a Innocenzo XI (1676-1689) il 6 giugno 1685. Con il XVIII secolo, l’ingresso dei manoscritti cinesi diviene più frequente. L’inventario dei «Codices Sinici» pubblicato nel 1831 da Angelo Mai (1782-1854, primo custode fra il 1819 e il 1833) menziona dieci manoscritti cinesi, con i citati Vat. estr.-or. 1 e 34, e inoltre un dizionario cinese-spagnolo (forse, più esattamente, il dizionario cineseportoghese Vat. estr.-or. 6), cinque esemplari di dizionari dei missionari francescani Carlo Horatii da Castorano (1673-1755, a Roma dal 1734 al 1755) e Basilio Brollo da Gemona (1648-1704) – probabilmente i Vat. estr.-or. 2, 3, 4, 5A, 8 –, un indice del dizionario di Basilio Brollo (Vat. estr.-or. 7) e la Concordatio cycli di Carlo Horatii da Castorano (Vat. estr.-or. 18). In seguito, il numero dei manoscritti estremo-orientali aumentò ulteriormente. Nel 1922 Pelliot nel suo Inventaire descriveva 32 codici del fondo Vaticano estremo-orientale costituito, come si è detto, in occasione della sua catalogazione, precedentemente dispersi in vari fondi della Biblioteca; successivamente furono aggiunti al fondo i Vat. estr.-or. 33-49. Fra questi primi 49 elementi del fondo – comprendenti manoscritti e alcuni stampati xilografici provenienti principalmente dalla Cina, ma anche da Giappone, Tonchino, Annam, Mongolia –, oltre ai già ricordati Vat. estr.-or. 1-5A, 6-8, 18 e 34, sono inclusi documenti e opere missionarie sulla Chiesa cattolica in Cina e in altri paesi dell’Asia orientale, dizionari per le lingue cinese e giapponese, traduzioni in lingue occidentali di libri classici cinesi, opere buddiste, pitture, calligrafie e altri oggetti d’arte; ma alcuni elementi, già nrr. 38, 39, 41B e 46 del fondo (segnature tuttora vacanti), furono successivamente trasferiti ad altro fondo (ora Vat. ind. 43-46). Le accessioni più recenti (Vat. estr.-or. 50-115) si ricollegano ancora a Carlo Horatii da Castorano e all’orientalista Giovanni Vacca (1872-1953), o sono costituiti da doni ai pontefici o alla Biblioteca a partire dal 1960. I testi sono in varie lingue, principalmente in cinese e giapponese, ma anche in coreano, tibetano, birmano, siamese, sinhala, thai o khmer, mongolo. Fra questi elementi sono inclusi non solo manoscritti, ma anche stampati xilografici e altre tipologie di materiali (pitture, sculture di testi su avorio).
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I FONDI : VAT . ESTR .- OR .
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Il fondo ha registrato, infine, un notevole incremento (31 elementi: Vat. estr.-or. 116-146) nel novembre 2004, con il versamento in esso della quasi totalità degli elementi che dal 1970 costituivano il fondo «Vaticano estremo-orientale provvisorio», contestualmente soppresso: le tipologie di materiale presenti in questo gruppo sono, oltre ai manoscritti, anche pitture, buste e carte da lettere; i supporti sono carta, seta e legno; i testi in cinese, siamese, giapponese e laotiano. BIBLIOGRAFIA H. CORDIER, Bibliotheca Sinica. Dictionnaire bibliographique des ouvrages relatifs à l’Empire chinois (…). Supplément et index, Paris 19222, coll. 3734-3735 [su Carlo Horatii da Castorano]; G. ALLIEGRO, Biblioteca Vaticana, in Tempo, edizione italiana, 25 febbraio-4 marzo 1943, pp. 19-[21]; F. D’ARELLI, Carlo Horatii da Castorano O.F.M. e la «Parva elucubratio super quosdam libros Sinenses» (1739), in Archivum Franciscanum historicum 90 (1997), pp. 205-252; C. YU Dong, Chinese Language Books and the Jesuit Mission in China. A Study on the Chinese Missionary Books brought by Philippe Couplet from China, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VIII, Città del Vaticano 2001 (Studi e testi, 402), pp. 507-554 [a proposito dei Vat. estr.-or. 11 e 34]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés chinois de la Bibliothèque Vaticane, A Posthumous Work by P. PELLIOT, revised and edited by T. TAKATA, Kyoto 1995 (Italian School of East Asian Studies. Reference series, 1), pp. 63-68 [relativo a Vat. estr.-or. 1-49, 55-57, 65-66, rappresenta la pubblicazione a stampa dell’inventario dattiloscritto ricordato infra]. Ancora utile è: H. WALRAVENS, Preliminary checklist of Christian and Western material in Chinese in three major collections / Vorläufige Titelliste christlicher und westlicher Bücher in chinesischer Sprache in drei bedeutenden Sammlungen, Hamburg 1982 [indice per autori e opere, con rinvio ai manoscritti del fondo]. Cfr. anche: A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, V/2, Romae 1831, pp. 112-113. Per i manoscritti con opere missionarie cinesi: YU Dong, Catalogo delle opere cinesi missionarie della Biblioteca Apostolica Vaticana (XVI-XVIII sec.), Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 366), passim. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI P. PELLIOT, Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés Chinois de la Bibliothèque Vaticane, (13 juin-6 juillet 1922) [riproduzione fotografica del dattiloscritto originale: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 512 rosso; l’originale è attualmente segnato Vat. lat. 13213; contiene la descrizione di Pelliot dei Vat. estr.-or. 1-32b; notizie per i Vat. estr.-or. 33-49 sono state aggiunte da mani seriori in momenti diversi], ff. 78r-81br. Uno schedario cartaceo manoscritto collocato nella Sala Consultazione Stampati, in fondo al catalogo cartaceo degli stampati, rappresenta lo strumento più completo per tutto il materiale cinese della Biblioteca, sia manoscritto che stampato, di questo e di altri fondi;
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
in caratteri cinesi, esso fu cominciato negli anni Trenta del XX secolo da sacerdoti cinesi e in seguito aggiornato da collaboratori e bibliotecari del settore; le schede sono ordinate per titolo e per autore.
Clara Yu Dong VATICANI ETIOPICI* Il fondo (340 segnature, ma 339 elementi) è, come si verifica anche in altri casi, il frutto di progressive stratificazioni. Quando nel 1831 l’allora primo custode della Biblioteca Vaticana (1819-1833) Angelo Mai (17821854) pubblicò le descrizioni di vari fondi orientali, i codici etiopici erano solo 70, per lo più (Vat. et. 1, 3-7, 9-19, 21-26, 28-66, 68, ma della stessa provenienza sono anche i Vat. et. 103-105) provenienti dall’Ospizio di S. Stefano degli Abissini (o dei Mori, o degli Indiani) in Vaticano. Questi ultimi erano stati trasportati in Biblioteca il 12 maggio 1628 dal primo custode (1626-1630) Felice Contelori (1588-1652), come disposto in data 6 maggio con chirografo di Urbano VIII (1623-1644) al cardinale bibliotecario (1626-1633) Francesco Barberini (1597-1679) (cfr. supra, p. 495, s.v. Pontificio Collegio Etiopico). Dei manoscritti d’altra provenienza, quello di più antica attestazione in Biblioteca sembra essere il Vat. et. 20 (cfr. Vat. lat. 7135, f. 64v; Vat. lat. 7136, f. 93v), certamente presente prima del 1487, anno in cui fu dato in prestito a Giovanni Battista Brocchi; prima della fine del XVI secolo giunsero anche il Vat. et. 2, già del cardinale bibliotecario (15501555) Marcello Cervini, poi pontefice col nome di Marcello II (1555), e il Vat. et. 8, appartenuto al custode della Vaticana (1554-1556), poi cardinale bibliotecario (dal 1572) Guglielmo Sirleto (1514-1585); il Vat. et. 27, già dell’orientalista Guillaume Postel (1510-1581), passato poi alla Biblioteca Palatina di Heidelberg, giunse in Vaticana con la collezione palatina nel 1623 (cfr. supra, pp. 457-463: 459, s.v. [Palatini]; pp. 555556, s.v. Vaticani arabi); i Vat. et. 67 e 69 appartenevano invece al gruppo di 77 codici orientali portati a Roma nel 1626 da Pietro Della Valle (1586-1652) e donati dal suo erede, il marchese Rinaldo Del Bufalo, alla Biblioteca Vaticana nel 1718; il Vat. et. 70, infine, era stato parte della collezione privata degli Assemani. Angelo Mai acquistò in seguito l’attuale Vat. et. 71, mentre altri manoscritti furono poi donati, rispettivamente, a Leone XIII (1878-1903) (Vat. et. 72-74), a Pio XI (1922-1939) (Vat. et. 78, 81) e alla Biblioteca Vaticana (Vat. et. 75, 79, 80). I Vat. et. 82-93, che Émile Delorme aveva * CIT.: Vat. et., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : VAT . ESTR .- OR .
— VAT. ET.
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ricevuto nel 1911 da re Menelik (1889-1913), e affidato poi a Sylvain Grébaut (1889-1955), collaboratore scientifico della Biblioteca, furono da questi trasmessi alla Vaticana nel 1925. Mentre i Vat. et. 94-102, 106109 furono offerti da vari donatori, e i Vat. et. 248-250 vennero comprati in diverse occasioni, i Vat. et. 110-231 e 232-247 pervennero invece in Biblioteca Vaticana ancora grazie al Grébaut: in particolare, i Vat. et. 110231 furono acquistati in Etiopia nel 1925, con una somma messa a disposizione da Jean Saint, e furono portati in Biblioteca il 18 aprile 1928, mentre i Vat. et. 232-247, di varia provenienza, furono acquistati in Francia a spese della Biblioteca in quello stesso torno d’anni. I Vat. et. 251-299 entrarono in Biblioteca durante la prefettura (1936-1962) di Anselm Maria Albareda (1892-1966). I Vat. et. 300-323 sono stati acquisiti invece negli anni 1962-1989. Recentemente il fondo si è arricchito dei Vat. et. 324 (rotolo magico), 325 (Messale, donato da Duilio Donati nel 1992), 326 (omeliario, acquistato nel 1993), 327 (rotolo magico, donato a Giovanni Paolo II [19782005] e trasmesso alla Vaticana nel 1993), 328 (canti per la Quaresima o Úoma déggwâ, acquistato nel 1999), 329 (miracoli di Gesù o Ta’amméra Iyasus, dono di Tommaso Gismondi, 1906-2003), 330-336 (acquistati nel 2003: un Salterio e vari libretti e rotoli di preghiere magiche, tutti dei secoli XIX e XX), 337 (Messale appartenuto alla famiglia imperiale etiope, dell’an. 1916-1917). BIBLIOGRAFIA Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codicum manuscriptorum catalogus in tres partes distributus, in quarum prima Orientales in altera Graeci in tertia Latini Italici aliorumque Europaeorum idiomatum codices, S.E. ASSEMANUS (…) et J.S. ASSEMANUS (…) recensuerunt digesserunt animadversionibusque illustrarunt (…), I/1: complectens codices Ebraicos et Samaritanos, Romae 1756, p. XIV; G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), pp. 8, 47, 92, 99, 118 nt. 1, 132, 178, 179, 192, 302, 325, 371, 449; O. RAINERI, Il Mai, la cultura e le missioni d’Etiopia, in Angelo Mai e la cultura del primo Ottocento. Atti del Convegno, Bergamo 8-9 aprile 1983, a cura di D. ROTA, Bergamo 1985, pp. 39-70: 42, 6264; O. RAINERI, rec. a S. UHLIG, Äthiopische Paläographie, Stuttgart 1988, in Orientalia Christiana Periodica 56 (1990), pp. 497-502: 499 [elenco provvisorio dei Vat. et. 300-323]; O. RAINERI, I manoscritti Vaticani etiopici 249-250, 300-323, in Proceedings of the Eleventh International Conference of Ethiopian Studies, Addis Ababa, April 1-6 1991, I, ed. by B. ZEWDE — R. PANKHURST — TADDESE BEYENE, Addis Ababa 1994, pp. 685-710; O. RAINERI, Biblioteca Apostolica Vaticana, in Encyclopaedia Aethiopica, I: A-C, ed. by S. UHLIG, Wiesbaden 2003, pp. 580-581. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Aethiopici Vaticani et Borgiani, Barberinianus orientalis 2, Rossianus 865, recensuerunt S. GRÉBAUT et E. TISSERANT, I-II, in Bybliotheca Vaticana 1935-1936 (Bybliothecae
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti), I, pp. 1-761 e II, pp. 36-37 [descrizioni dei Vat. etiop. 1-250]. A. VAN LANTSCHOOT, Inventaire sommaire des mss Vaticans éthiopiens 251-299, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, I, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 219), pp. 453-512. O. RAINERI, I manoscritti Vaticani etiopici 300-323. Inventario analitico, in Quaderni utinensi, nrr. 13-14 (1989) [ma 1993], pp. 105-144. O. RAINERI, Aethiopica Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 637-652: 638-639 [descrizioni dei Vat. et. 300-336]. Per più antiche descrizioni e indicizzazioni: Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I: De Scriptoribus Syris Orthodoxis, Romae 1719, pp. 587, 631 [rispettivamente per i Vat. et. 67 e 69, descritti come codici di Pietro Della Valle nrr. IX e X, e per il Vat. et. 70, già Assemaniano arabico nr. XCI]; A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, V/2, Romae 1831, pp. 94-100 [descrizione dei Vat. et. 1-71]; C. CONTI ROSSINI, Manoscritti ed opere abissine in Europa, in Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei. Classe di scienze morali, storiche e filologiche, ser. V, 8 (1899), pp. 606637 [un indice cumulativo per autori e titoli, suddiviso fra codici ge‘ez, amarici e tigrini, relativo a manoscritti sia del fondo Vaticano etiopico della Biblioteca Vaticana sia delle collezioni etiopiche di altre biblioteche europee].
Osvaldo Raineri VATICANI GRECI* Il fondo (2.672 segnature, ma 2.649 elementi) è il risultato di complesse stratificazioni, corrispondenti alle acquisizioni succedutesi dal XV secolo fino ai giorni nostri. Vi si possono distinguere le seguenti 18 sezioni: 1. il «fondo antico» (Vat. gr. 1-1217); 2. i codici del card. Antonio Carafa (Vat. gr. 1218-1287); 3. i codici di Fulvio Orsini (Vat. gr. 1288-1421); 4. i codici che Paolo V acquistò dagli Altemps (Vat. gr. 1422-1457); 5. i Vat. gr. 1458-1486; 6. i codici del Collegio Greco e di altra provenienza (Vat. gr. 14871683); * CIT.: Vat. gr., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : VAT . ET .
— VAT. GR.
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7. i codici di Alvise Lollino (Vat. gr. 1684-1807); 8. i Vat. gr. 1808-1962; 9. i codici basiliani (Vat. gr. 1963-2123); 10. i Vat. gr. 2124-2161; 11. i codici colonnensi (Vat. gr. 2162-2254); 12. i codici entrati dopo i colonnensi nel corso del XIX secolo e nei primi decenni del XX fino all’inizio del pontificato di Pio XI o inseriti in questa sezione nello stesso periodo (Vat. gr. 2255-2402); 13. i documenti dell’archivio di Stavrakis Aristarchis (Vat. gr. 24032501); 14. i Vat. gr. 2502-2632, quasi tutti entrati sotto Pio XI e rappresentati in buona parte dai codici greci di Louis Petit; 15. i documenti degli archivi di Paros, Naxos e del Patriarcato di Costantinopoli, provenienti anch’essi dalla collezione Petit (Vat. gr. 26332643); 16. quattro codici compositi, allestiti con frammenti di codici greci (Vat. gr. 2644-2647); 17. dieci codici accolti nel fondo Vaticano greco negli ultimi quattro decenni del XX secolo (Vat. gr. 2648-2651, 2658-2663); 18. alcuni antichi inventari o indici ritirati dalla Sala Consultazione Manoscritti, e un recente recupero codicologico (Vat. gr. 2664-2672). 1. Il «fondo antico» (Vat. gr. 1-1217). – Il cosiddetto «fondo antico» (Vat. gr. 1-1217) si è costituito tra la prima metà del XV secolo e il secondo decennio del XVII, fra i pontificati di Martino V (1417-1431) e Paolo V (1605-1621). Per quanto riguarda lo scorcio del XIII secolo e tutto il XIV, a eccezione forse del Vat. gr. 370, non esiste traccia nell’attuale fondo greco né dei 23 codici greci presenti nell’inventario del 1295 della biblioteca di Bonifacio VIII (1294-1303) né dei 33 codici greci dell’inventario di Perugia del 1311 e dei due inventari di Assisi del 1327 e del 1339 né dei tre codici greci della biblioteca papale di Avignone, menzionati nell’inventario del 1369. Al pontificato di Martino V, e precisamente al 1418, dovrebbe risalire il primo ingresso documentabile di un codice greco nella biblioteca pontificia del XV secolo (l’attuale Vat. gr. 338, acquistato a Candia da Cristoforo Buondelmonti, 1385-1430 ca.); inoltre, come testimonia Ambrogio Traversari (1386-1439) in una lettera del 3 marzo 1432, già in quell’anno la biblioteca di Eugenio IV (1431-1447) possedeva alcuni manoscritti
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
greci. Di almeno quattro codici greci di questo pontefice si può stabilire la segnatura attuale (il Vat. gr. 328, il Vat. lat. 81 – Salterio bilingue greco-latino – e forse i Vat. gr. 358 e 605). È però solo con il pontificato di Niccolò V (1447-1455) che la collezione greca della Vaticana vide il suo primo forte sviluppo grazie sia all’interessamento personale di questo papa umanista, che inviò emissari in Oriente, sia all’attiva collaborazione del suo bibliotecario, l’aretino Giovanni Tortelli (1400-1466), che curò tra l’altro anche l’acquisto di 18 codici greci della collezione di Cristoforo Garatone (1398 ca.-1448) e, nel giugno del 1453, di tre codici (Vat. gr. 32, 365 e 492) di Ludovico di Strassoldo († 1451). Nell’inventario composto dal bibliotecario (dal 1455) Cosma di Monserrato († 1473) durante il pontificato di Callisto III (14551458) si contano già ben 423 codici greci. Dopo Paolo II (1464-1471), sotto il quale il fondo acquisì almeno 36 codici (6 acquistati tramite Laudivio Zacchia [n. 1435 ca.], e 30 appartenuti al card. Isidoro Ruteno [† 1463]), particolarmente significativo per il suo incremento fu il pontificato di Sisto IV (1471-1484): ad esso risalgono gli inventari del 1475 (rivisto e autenticato dal bibliotecario, dal 1475, Bartolomeo Sacchi, detto il Platina, 1421-1481) e del 1481 (opera del Platina, coadiuvato da Demetrio Guazzelli, 1450-1511 ca., ufficialmente custode dal 1481), che registrano rispettivamente 770 (portati a 816 da aggiunte successive) e 879 codici. In questo periodo sarebbero entrati in Vaticana alcuni manoscritti del patriarca di Costantinopoli (1454-1472 ca.) Gennadio II (al secolo Giorgio Scolario) e tre manoscritti del card. Bessarione († 1472). Al pontificato di Innocenzo VIII (1484-1492) risalgono un nuovo inventario, terminato nel novembre 1484, che registra altri 16 manoscritti (fra i quali cinque codici che Bartolomeo Manfredi, bibliotecario dal 1481 al 1484, aveva acquistato da Giovanni Argiropulo, † 1487), e la donazione di due manoscritti neotestamentari da parte della regina di Cipro Carlotta di Lusignano, morta a Roma nel 1487 (Vat. gr. 1158 e 1208). Per il pontificato di Giulio II (1503-1513) vanno ricordate una lista di legature redatta dall’allora custode (1512-1532) Romolo Mammacini e una lista di 408 manoscritti greci redatta intorno al 1510, per uso personale, dal futuro vescovo di Spoleto (dal 1540) Fabio Vigili († 1553). Verso il 1518, sotto Leone X (1513-1521), il nuovo bibliotecario (dal 1518) Zanobi Acciaiuoli (1461-1519) curò, con l’aiuto dei custodi Lorenzo Parmenio (custode dal 1511 al 1522, morto nel 1529) e Romolo Mammacini, la redazione di un nuovo inventario che registrava la presenza di 892 codici greci (di cui solo 889 effettivamente descritti). Pressappoco nella stessa epoca (fra il 1517 e il 1521) Giovanni Severo da Sparta († dopo il 1525)
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I FONDI : VAT . GR .
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redasse in greco per Girolamo Aleandro (1480-1542), bibliotecario dal 1519 al 1538, un inventario piuttosto dettagliato dei 441 codici greci della «sala comune». In seguito al sacco di Roma del maggio 1527 andarono perduti circa 30 manoscritti greci. Verso la fine del pontificato di Clemente VII (15231534), e precisamente nel 1533, il custode della Biblioteca (1532-1553) Niccolò Maiorano (1491/1492-1584/1585, poi vescovo di Molfetta, 15531566) redasse un inventario di codici greci, controllato e contrassegnato dal custode (dal 1522 o 1525 al 1558) Fausto Sabeo (1475 ca.-1559), che annoverava 859 o, secondo un altro conteggio, 861 manoscritti. All’inizio del pontificato di Paolo III (1534-1549) dovrebbe risalire la donazione di due codici greci di medicina (gli attuali Vat. gr. 278 e 288) appartenuti a Fabio Calvo (1440-1527) da parte di suo nipote Timoteo. Attorno al 1539, mentre era bibliotecario (dal 1538) Agostino Steuco (1497 ca.-1548), venne inoltre redatto un inventario greco che annovera 744 manoscritti (una copia mutila di quest’inventario è l’attuale Vat. gr. 1484); del suo testo integro Michele Rosaita curò l’indice alfabetico, conservato in due distinti esemplari (Vat. gr. 1482A e 1482B; quest’ultimo non fu destinato alla consultazione). Nel 1545 Jean Matal (o Iohannes Metellus, 1520 ca.-1597) redasse invece un inventario parziale, che escludeva gli autori profani, con una scelta di 230 codici greci. Nel 1535 Paolo III nominò «instaurator librorum graecorum» Giovanni Onorio da Maglie, carica che detenne fino al 1555, e sei anni dopo, nel 1541, il greco di Corfù Matteo Devaris «emendator codicum graecorum», che ricoprì l’incarico fino alla morte nel 1581. Morto Agostino Steuco nel 1548, il pontefice nominò protettore della Vaticana il card. Marcello Cervini, che già aveva presso di sé il calabrese Guglielmo Sirleto (1514-1585, custode dal 1554 al 1556, cardinale bibliotecario dal 1572), venuto a Roma nel 1540. Al Sirleto, coadiuvato dal Maiorano, si deve la compilazione fra l’aprile e il novembre del 1548 di un nuovo inventario della biblioteca greca pubblica, dove appaiono descritti 512 codici, muniti di una numerazione progressiva. Una notevole crescita del fondo si verificò negli ultimi mesi del pontificato di Paolo III († 10 novembre 1549) e durante il pontificato di Giulio III (1550-1555). Marcello Cervini (già protettore della Vaticana dal 1548, cardinale bibliotecario dal febbraio 1550 e papa dal 9 aprile al 1° maggio 1555 con il nome di Marcello II) continuò in questo periodo ad avvalersi dell’attiva collaborazione di Guglielmo Sirleto, nominato nel gennaio del 1554 custode al posto di Niccolò Maiorano, divenuto vescovo di Molfetta. Secondo i calcoli di Robert Devreesse, basati su registri d’ingresso e mandati di pagamento, tra la fine di ottobre del 1548 e l’inizio di aprile
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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del 1555 la Vaticana si arricchì di almeno 179 manoscritti greci, frutto di acquisti, lasciti, donazioni o commissioni eseguite da scribi greci. Fra le nuove acquisizioni si segnalano: 4 codici del già ricordato Agostino Steuco († 1548) entrati il 15 maggio 1549; 4 codici di Angelo Colocci (14741549) entrati il 22 e 23 maggio 1549 poco dopo la sua morte; 50 codici di Antonio Eparco (ca. 1492-ca. 1570) acquistati a Venezia l’8 aprile del 1551; 6 codici di Antonio Zeno acquistati a Roma il 7 febbraio 1553; 40 codici acquistati a Roma il 20 febbraio 1553, fra i quali figurano 8 codici dello stampatore Bartolomeo de Columnis da Chio († 1487); 18 codici di Niccolò Maiorano entrati il 24 aprile 1554; e i codici scritti su ordinazione da copisti quali Giovanni Onorio da Maglie, Emanuele Provataris (che curò anche l’acquisto di qualche codice), Giovanni Francesco da Candia e Cristoforo Auer. Al 1553 risale, inoltre, un inventario in cui vengono passati in rassegna 259 codici greci, procedendo a ritroso dall’ottavo al primo banco. Probabilmente verso la fine del pontificato di Paolo IV (1555-1559), o subito dopo, la biblioteca segreta venne riordinata e ampliata, e ricevette un nuovo inventario, opera, per la prima stesura, di Provataris e forse di Sirleto, mentre la bella copia fu eseguita da Federico Ranaldi (presente in Vaticana dal 1547, custode della Biblioteca dal 1559, morto nel 1590). Esso passa in rassegna il quarto, quinto e sesto banco e il quarto e quinto armadio: in esso sono recensiti i circa 350 codici della biblioteca segreta già presenti nell’inventario del 1533, i 179 codici entrati grazie all’interessamento del Cervini e del Sirleto, che non erano stati ancora inventariati (l’inventario del Sirleto del 1548 riguardava solo i 512 codici della biblioteca pubblica), e alcune acquisizioni del periodo immediatamente successivo, l’ultima delle quali ebbe luogo il 23 luglio 1559 (l’attuale Vat. gr. 689, appartenuto a Manuele Malaxos, † 1581), per un totale di 544 codici. Con i 512 manoscritti della biblioteca pubblica censiti nel 1548, verso la seconda metà del 1559 il fondo greco doveva ammontare a circa 1.056 unità. Durante il periodo che abbraccia i pontificati di Paolo IV Carafa (1555-1559), Pio IV (1559-1565), Pio V (1566-1572) e Gregorio XIII (1572-1585), il fondo si arricchì soprattutto grazie all’apporto di codici scritti sia dagli scriptores della Vaticana – Giovanni Onorio da Maglie, Viviano Brunori, Giovanni Mavromatis, Francesco Siropulo, Emanuele Provataris – sia da scribi greci esterni come Andrea Darmario (1540post 1587) e Costantino Rhesinos. Nel 1574 Guglielmo Sirleto entrò in trattative con Erennio Cervini († 1598), l’erede di Marcello II, in vista dell’acquisto della biblioteca di quest’ultimo, divisa tra Montepulciano e Roma. Le trattative ebbero una positiva conclusione tra il settembre e
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l’ottobre di quell’anno. I manoscritti, dopo l’acquisto, a causa della mancanza di spazio in Vaticana furono trattenuti dal Sirleto nella sua biblioteca privata per il resto della sua vita; dopo la sua morte, passarono nel 1588 al card. Ascanio Colonna (1560-1608), pro-bibliotecario dal 1592, e quindi, nel 1611, al duca Giovanni Angelo d’Altemps († 1620); Paolo V ne acquistò alcuni dagli Altemps, come si dirà, mentre i rimanenti – la maggioranza –, entrati poi a far parte della collezione Ottoboni, fecero il loro ingresso in Vaticana soltanto nel 1748 come parte dei codici Ottoboniani greci (cfr. supra, pp. 446-450: 447, s.v. [Ottoboniani]). Sempre durante il pontificato di Gregorio XIII entrarono nella Vaticana sei codici greci provenienti dall’Italia meridionale: quattro furono offerti nel luglio 1583 da Francesco Accida (1532-post 1601), protopapa di Messina a partire dal giugno 1584 (Vat. gr. 756, 1108, 1109 e 1170); due vennero, invece, donati dal Sirleto rispettivamente nell’ottobre 1579 e nel febbraio 1585 (Vat. gr. 916 e 866). Negli ultimi anni del regno di Gregorio XIII, a partire dal 1582, Federico Ranaldi redasse un nuovo inventario dei codici greci (Vat. lat. 13191), assegnando a ciascuno dei 1104 (o 1103) codici ivi registrati un numero progressivo che, preceduto da olim, è quello indicato tra parentesi nei cataloghi a stampa di Mercati-Franchi de’ Cavalieri, Devreesse e Schreiner. Oltre ad approntare elenchi topografici su tavole di pergamena per ciascun armadio (una si conserva nel Reg. lat. 1899, f. 29r), il Ranaldi fece apporre, sul lato interno del piatto anteriore della legatura di ciascun codice, un’etichetta di pergamena, spesso ancor oggi conservata, con il nuovo numero da lui assegnatogli e un titolo-sommario. Durante il pontificato di Sisto V (1585-1590), pochi anni prima del trasferimento della Vaticana in quello che sarebbe stato poi denominato Salone Sistino, al piano più elevato del grande edificio costruito tra i due lati più lunghi del cortile del Belvedere, il fondo conobbe ulteriori incrementi: nell’estate del 1585 Aldo Manuzio il Giovane (1547-1597) donò al pontefice il Vat. gr. 360; nel 1587 giunsero dalla Spagna dieci manoscritti giuridici dell’arcivescovo di Tarragona Antonio Agustín (15171586). Alcuni codici offerti al pontefice nel 1585 da Francesco Accida e donati dal papa al Collegio Greco entreranno invece in Vaticana solo più tardi, al tempo di Paolo V. Con i pontificati di Clemente VIII (1592-1605) e Paolo V (1605-1621) si registrano gli ultimi accrescimenti del «fondo antico»: nel 1592 Pietro Devaris († 1593), scrittore greco della Vaticana dal 1581, vergò il Vat. gr. 1173; Marcantonio Colonna (1523-1597), cardinale bibliotecario dal 1591 alla morte, fece dono alla Vaticana di 8 manoscritti greci, gli attuali Vat. gr. 239, 272, 273, 395, 454, 642, 767 e 1176; forse nella fase iniziale del
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
suo pontificato Paolo V donò alla Vaticana gli attuali Vat. gr. 1143-1146, inviatigli da Costantinopoli; al medesimo pontefice Alessandro Turriano, vescovo di Sitia in Creta dal 1594, donò l’attuale Vat. gr. 1190; il 29 aprile 1612 venne acquistato il Vat. gr. 1191; sempre in quest’epoca – prima comunque della redazione della parte dell’inventario dello scriptor greco (dal 1591) Giovanni da S. Maura (1538 ca.-1614) in cui sono descritti gli ultimi codici del «fondo antico», cfr. infra, p. 591 – devono avere fatto il loro ingresso nella Vaticana sette codici, i Vat. gr. 1192-1193, 1212-1213, 1215-1217, tutti originari dell’Italia meridionale, dove ancora si trovavano nel 1601. In seguito all’ordinanza emanata dal cardinale pro-bibliotecario Ascanio Colonna il 2 settembre 1592 – vi si prescriveva tra l’altro la compilazione di un «indice universale» dei libri della Vaticana – vennero redatti nuovi inventari anche per i codici greci. Al 1592 risalgono i resti di un primo inventario greco composto da Giovanni da S. Maura, ora contenuto nel Vat. gr. 2340C. All’epoca del cardinale bibliotecario (dal 1597) Cesare Baronio (1538-1607) risale, invece, la minuta di un altro inventario redatto da Giovanni da S. Maura e da suo figlio Giulio, anch’essa conservata nel Vat. gr. 2340C; i codici vi appaiono ancora segnati con i vecchi numeri dell’inventario di Federico Ranaldi. La redazione, però, di un nuovo inventario (probabilmente già ultimato fra il 1594 e il 1597, ma perfezionato successivamente) relativo alla quasi totalità dei codici greci allora posseduti dalla Vaticana (fino all’attuale Vat. gr. 1142) fu merito di Domenico Ranaldi (1555-1606), custode della Vaticana dal 1594, che diede ai codici greci una nuova disposizione, per materia e autore, e una nuova numerazione, quasi sempre coincidenti con quelle attuali (Vat. lat. 13190, ff. 220r-275v). In tale inventario non erano compresi i codici della biblioteca segreta, presenti invece nell’inventario di Federico; ma l’inventario di Domenico fu continuato dopo il 1605 per i Vat. gr. 1143-1217 da Alessandro Ranaldi (1578-1649), coadiutore dal 1602 e secondo custode dal 1606 (a partire dalle linn. 5-12 del f. 275v del Vat. lat. 13190, nelle quali sono descritti i Vat. gr. 1143-1146, donati dal nuovo pontefice Paolo V): i codici descritti da Alessandro si possono dividere in tre gruppi: a) i manoscritti presenti nell’inventario di Federico, che Domenico non aveva incluso nel suo (Vat. gr. 1147-1160, 11621166); b) i codici entrati prima della morte di Domenico (agosto 1606) ma non inclusi nel suo inventario (Vat. gr. 1161, 1170, 1173, 1176, oltre a sette dei dieci codici di Antonio Agustín: Vat. gr. 1177, 1180-1182, 11841186); c) i codici entrati dopo la morte di Domenico. Nel periodo compreso tra il 1592 e l’inizio del 1614, l’anno della sua morte, Giovanni da S. Maura redasse un nuovo inventario dei codici
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greci (ora Vat. gr. 2340A-B) che include sia il «fondo antico» sia alcune ingenti acquisizioni verificatesi in quegli anni, delle quali si dirà (Vat. gr. 1218-1287: codici del card. Antonio Carafa; Vat. gr. 1288-1421: codici di Fulvio Orsini; Vat. gr. 1422-1457: codici sirletiani successivamente posseduti dagli Altemps, da cui Paolo V li acquistò; Vat. gr. 1458-1486: codici di varia provenienza). 2. I codici di Antonio Carafa (Vat. gr. 1218-1287). – Nella storia del fondo l’anno 1612 può essere considerato come la cerniera tra la sua sezione più antica e i Vaticani greci collocati a partire dal Vat. gr. 1218. I Vat. gr. 1218-1287 sono manoscritti lasciati alla Vaticana da Antonio Carafa (1538-1591), cardinale bibliotecario dal 1585 alla morte, insieme a cento codici latini (ora Vat. lat. 3454-3554: il Vat. lat. 3553 contiene inventari del lascito; cfr. infra, pp. 623, 624, 626, s.v. Vaticani latini). Tra la morte del Carafa e la sistemazione definitiva di questi codici nel fondo devono essere trascorsi più di venti anni: durante questo periodo essi rimasero, insieme ai codici orsiniani di cui si dirà, nell’ultima sala della biblioteca segreta, dove li aveva riposti Domenico Ranaldi subito dopo la loro accessione. Solo in seguito alla soppressione della biblioteca segreta, avvenuta attorno al 1611, Alessandro Ranaldi poté collocarli subito dopo il «fondo antico» assegnando loro i numeri attuali, probabilmente nella primavera del 1612. Vanno distinte da questa accessione ex testamento altre acquisizioni sparse di codici greci carafiani inclusi nel «fondo antico» (Vat. gr. 284, 1142, 1161 e 1165) e forse entrati per dono, ancora vivente il Carafa. 3. I codici di Fulvio Orsini (Vat. gr. 1288-1421). – Dopo i codici del Carafa appaiono collocati nel fondo 134 manoscritti greci lasciati in eredità alla Vaticana con testamento del 21 gennaio 1600, assieme a 259 codici latini (Vat. lat. 3195-3453: cfr. infra, pp. 623, 624, 626, s.v. Vaticani latini) e ad alcuni codici orientali, da Fulvio Orsini (1529-1600), nominato correttore della Biblioteca Vaticana nel giugno del 1581 e morto nel maggio del 1600. La sua ricca biblioteca personale conteneva 162 manoscritti greci, inventariati nel Vat. lat. 7205, ff. 1r-14v. I libri – manoscritti e stampati – registrati in tale inventario non entrarono però subito in Vaticana, ma alla morte dell’Orsini vennero provvisoriamente depositati presso la biblioteca Farnese, per essere poi consegnati il 20 e 22 gennaio 1602 a Domenico Ranaldi da Consalvo Duranti (1567-1643), bibliotecario del card. Odoardo Farnese (1573-1626). La lista di consegna relativa ai codici greci stilata in tale occasione (Arch. Bibl. 11, ff. 201v-207v) non comprende però tutti i 162 codici dell’inventario: alcuni
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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di questi rimasero presso la biblioteca Farnese, altri vennero a far parte di manoscritti compositi del fondo greco (così le sezioni B, C, D, E, F del Vat. gr. 1948 e la sezione XXVIII del Vat. gr. 1902). Come i codici del Carafa, così anche i codici orsiniani, una volta entrati nella Vaticana, furono depositati da Domenico Ranaldi nell’ultima sala della biblioteca segreta e collocati quindi da Alessandro Ranaldi, dopo la sua soppressione, nel fondo Vaticano greco, probabilmente nella primavera del 1612. 4. I codici degli Altemps acquistati da Paolo V (Vat. gr. 1422-1457). – Nella primavera del 1612 Paolo V recuperò 36 codici greci della biblioteca del Sirleto (appartenuti, prima che a lui, a Marcello Cervini), acquistandoli dal duca Giovanni Angelo d’Altemps († 1620). Dopo l’ingresso dei codici nella Vaticana, Alessandro Ranaldi li contrassegnò con la nota «emptum ex libris cardinalis Sirleti», e, come già aveva fatto per la sezione finale del «fondo antico», per i codici del Carafa e per i codici orsiniani, assegnò loro le attuali segnature Vat. gr. 1422-1457. 5. I Vat. gr. 1458-1486. – Sempre durante il pontificato di Paolo V (il termine post quem è la primavera del 1612) ai codici sirletiani acquistati dal duca d’Altemps vennero aggiunti altri 29 codici prima conservati nella biblioteca segreta. Si tratta di codici di varia provenienza: uno era stato offerto a Clemente VIII (Vat. gr. 1460), due (Vat. gr. 1485 e 1486) sono vergati da Giovanni da S. Maura, tre (Vat. gr. 1467, 1472, 1481) provengono da Aldo Manuzio il Giovane (1547-1597), 16 appartennero al vescovo di Gubbio Mariano Savelli († 1599), tre (Vat. gr. 1482A-B, 1483 e 1484) sono rappresentati da altrettanti volumi di inventari del «fondo antico» redatti nel corso del XVI secolo, già ricordati. 6. I codici del Collegio Greco e di altra provenienza (Vat. gr. 1487-1683). – Questi 197 manoscritti entrarono in Vaticana tra il 1611 e il 1622, quasi tutti durante il pontificato di Paolo V (1605-1621) e solo in minima parte durante quello di Gregorio XV (1621-1623). Sulla base della loro provenienza diretta si possono suddividere in 21 gruppi (qui elencati secondo l’ordine alfabetico delle sigle adottate da CANART, Les Vaticani Graeci 1487-1962 cit. infra, pp. 141, 163-168, 201). Con la parziale eccezione dei codici del Collegio Greco, collocati in prevalenza all’inizio della sezione, e delle 4 copie di codici di Parigi, questi gruppi non formano in genere blocchi unitari, ma si trovano smembrati qua e là tra i Vat. gr. 14871683. A Ciro Giannelli, e soprattutto a Paul Canart, spetta il merito di avere indicato la provenienza e le segnature attuali dei codici che li compongono. Occorre distinguere: a) 2 o 3 codici di Leone Allacci (1586
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ca.-1669), presente nella Vaticana già nel 1618, scrittore a partire dal 1619 e primo custode dall’aprile 1661 (All); b) 3 codici del Collegio Inglese di Roma (An), entrati nel 1614; c) 9 codici del patriarca di Aquileia Barbaro (Ba), identificabile o con Francesco Barbaro (1546-1616) o con il suo successore Ermolao Barbaro (1548-1622) – l’anno d’ingresso è il 1616 o il 1622; d) 4 copie eseguite per la Vaticana tra il 1605 e il 1621 su manoscritti dell’attuale Bibliothèque nationale de France (BN); e) 2 o 3 codici di Giovanni Matteo Cariofilo (1565-1635 ca.), professore al Collegio Greco (Car) – l’attuale Vat. gr. 1583 è attribuibile sia a lui che all’Allacci; f) 3 codici del card. Felice Centini (1562-1641), già vescovo di Macerata (Ce), entrati nel settembre del 1611; g) 62 codici del Collegio Greco di S. Atanasio in Roma (G), entrati nel novembre del 1613: in tale gruppo, che è il più consistente, sono compresi anche 17 manoscritti offerti da Francesco Accida a Sisto V verso la fine del 1585 e donati da questo pontefice al Collegio Greco; h) un codice del benedettino Costantino Gaetani (1568-1650), entrato nell’ottobre del 1619 (Ga); i) 36 codici della badia di Grottaferrata (Gr), entrati il 12 dicembre del 1615; l) 14 codici del monastero rossanese di S. Maria del Patir (Pa), entrati tra il 1614 e il 1619; m) 2 codici del decano della S. Rota Francisco Peña (15401612), entrati nel 1612 (Pe); n) 8 o 9 codici di Prospero Podiani († 1615) di Perugia, entrati nel 1616 (Po); o) 7 codici inviati a Paolo V nel 1619 da Francesco de Raffelis-Tertulle, signore di La Roque-Alric, in Vaucluse (Ra), e appartenuti in precedenza al card. Jacopo Sadoleto (1477-1547); p) 5 codici di Lelio Ruini († 1621), vescovo di Bagnoregio (dal 1613), entrati nel 1622 (Ru); q) un codice costituito da una copia eseguita nel 1619 su di un manoscritto dell’Escorial (Scor); r) 2 codici del monastero dei Ss. Elia e Filareto in Seminara (Se) – la data esatta d’ingresso non è nota; s) un codice (il «Menologio di Basilio II», Vat. gr. 1613) di Paolo Emilio Sfondrato (1561-1618) (Sfo), cardinale di S. Cecilia, offerto nel 1615 a Paolo V; t) un codice scritto nel 1594 da Giovanni da S. Maura (SM); u) un codice del monastero messinese del S. Salvatore (SS), entrato tra il 1614 e il 1619 assieme ai codici di S. Maria del Patir; v) un codice donato nel 1615 dall’allora vescovo di Retimno in Creta (dal 1609 al 1615) Luca Stella († 1641) (Ste); w) 30 o 31 codici di provenienza incerta: fra i loro possessori più antichi figurano l’umanista Guarino Guarini (1374-1460), il già ricordato erudito Jean Matal, e il copista e letterato Andronico Nuccio; altri provengono dall’Italia meridionale; altri ancora da possedimenti veneziani; altri, di difficile identificazione, dovevano provenire dal monastero di S. Elia di Carbone in Basilicata – la presenza di codici di questo monastero in tale gruppo e anche fra i Vat. gr. 1808-1923 è desumibile da una testimonianza di Stefano Gradi (Stje-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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pan Gradiò, 1613-1683), secondo custode (1661-1682), quindi primo custode della Vaticana dal gennaio 1682. Nel 1627 Felice Contelori (1588-1652), «Custode del Registro di Libreria» (1626-1630), redasse un rapporto sullo stato della Vaticana conservato in due distinte stesure («Breve ragguaglio della Biblioteca Vaticana» e «Relazione», rispettivamente nei ff. 1r-v e 2r-3v del Vat. lat. 7763): secondo questo resoconto, nel 1627 il fondo Vaticano greco contava 1566 manoscritti inventariati; ma da tale conteggio erano esclusi non solo i citati codici di Grottaferrata e quelli donati dal vescovo di Belluno Alvise Lollino (cfr. infra, pp. 595-598), ma anche numerosi codici di diversa provenienza di cui si è trattato, entrati tutti prima del 1627. I manoscritti che nel rapporto del Contelori avevano le segnature 14901566 erano, dunque, rappresentati dai soli 62 codici del Collegio Greco e da altri 15 di diversa provenienza (fra i quali rientravano i 3 codici del Collegio Inglese, i 3 codici di Felice Centini e i 2 codici del Peña). Sotto la direzione del Contelori venne intrapreso un inventario di quelli che erano allora i codici 1490-1566, conservato anonimo in due distinte stesure nel Barb. gr. 202 e nel Vat. lat. 7139: quest’inventario copre quindi i codici non compresi nell’inventario di Giovanni da S. Maura ma già numerati all’epoca del rapporto del Contelori, e si basa sulle segnature allora vigenti, anteriori a quelle attuali, frutto del riordino avvenuto nel 1628. Anteriore a tale riordino è anche la prosecuzione dell’inventario nel Barb. gr. 202 (a partire dal f. 18v lin. 20) a cura di Leone Allacci: egli non solo descrisse quelli che erano ancora i Vat. gr. 1563-1590 – trattando dunque in parte i codici greci di diversa provenienza presenti già da alcuni anni ma non ancora inventariati –, ma rifece anche 35 delle descrizioni anonime, di cui evidentemente era rimasto insoddisfatto. L’attuale disposizione dei codici della presente sezione e le loro segnature odierne sono la conseguenza del rimaneggiamento ordinato dal Contelori di tutti i codici Vaticani greci a partire dall’allora nr. 1487, ed effettuato tra il marzo e il dicembre 1628. A quell’epoca il fondo Vaticano greco comprendeva circa 1923 codici. Il riordino riguardò, dunque, non soltanto gli attuali Vat. gr. 1487-1683, ma anche i codici lolliniani – che vennero in quel momento incorporati nel fondo – e una parte della sezione costituita dagli attuali Vat. gr. 1807-1962; esso non risparmiò neppure gli ultimi tre codici dell’inventario di Giovanni da S. Maura, dove appaiono ancora segnati con i nrr. 1487-1489 (di questi tre manoscritti, solo il nr. 1487 è stato riconosciuto nell’attuale Vat. gr. 1922; gli altri due non sono stati ancora identificati). Sulle nuove segnature del 1628 si basano le descrizioni successivamente approntate dall’Allacci sempre nel Barb. gr. 202, con una scelta di 43 codici fra gli attuali Vat.
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gr. 1487-1619 e un inventario sistematico degli attuali Vat. gr. 16291802, redatto tra il 1628 e il 1630. In seguito, Allacci approntò il cosiddetto «grande inventario» in tre tomi dei Vat. gr. 1-1486 per sostituire quello, ritenuto insoddisfacente, di Giovanni da S. Maura; tale lavoro, ultimato verso il 1630, si conserva nelle copie dei primi due tomi (ora Vat. gr. 2668-2669, già segnati Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 321-322 rosso: descrizione dei Vat. gr. 1992) che forse l’Allacci stesso, all’epoca della sua prefettura (1661-1669), fece trascrivere dallo scrittore greco (dal 1654) Lorenzo Porzio (16041676); il terzo tomo di tale copia andò perduto nel 1798, e fu in seguito rifatto (ora Vat. gr. 2664, già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 323 rosso: descrizione dei Vat. gr. 993-1486) dallo scriptor graecus (dal 1804) Girolamo Amati senior (1768-1834). Sempre al Porzio si devono sia la trascrizione, durante il pontificato di Clemente IX (1667-1669), del relativo indice alfabetico in tre tomi (ora Vat. gr. 2665, già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 42 [1-3] rosso), iniziato dall’Allacci prima della prefettura (1630-1640) di Orazio Giustiniani (1580-1649), interrotto durante tutto il periodo di questa prefettura e portato a termine solo dopo la sua conclusione, sia la redazione definitiva dell’unico tomo degli initia (Vat. gr. 2520, già segnato Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 43 rosso, datato 1671), la cui composizione l’Allacci aveva intrapreso ma non terminato. Dal «grande inventario» dell’Allacci va distinto un inventario più sommario, da lui stesso approntato, che pure ne rappresentava la continuazione in quanto passava in rassegna gli attuali Vat. gr. 1487-1940. Venne iniziato, al pari delle minute conservate nel Barb. gr. 202, tra il 1628 e il 1630, ma fu portato a termine durante la prefettura (1640-1650) di Annibale Albani (1605-1650); di esso, testimoniato oggi soltanto da frammenti di minute, dovette perdersi la copia posta in consultazione, forse trascritta anch’essa dal Porzio, nelle stesse circostanze in cui fu smarrito il terzo tomo del «grande inventario». Dei Vat. gr. 1487-1628 esiste, peraltro, un inventario latino di Felice Contelori (Vat. lat. 7762, ff. 36r-63v), probabilmente approntato sulla base del lavoro preparatorio dell’Allacci. 7. I codici di Alvise Lollino (Vat. gr. 1684-1807). – Dei 124 manoscritti ora Vat. gr. 1684-1807, 121 erano appartenuti ad Alvise Lollino, nato a Creta da nobile e antica famiglia veneziana attorno al 1552, consacrato vescovo di Belluno da Clemente VIII nel 1596 e morto il 28 marzo 1625. Non provengono da Lollino soltanto tre codici di questo gruppo, gli attuali Vat. gr. 1688, 1804 e 1805. Uno dei 121 codici lolliniani compresi
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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nella presente sezione (Vat. gr. 1787) era stato offerto in dono da Lollino a Paolo V nel 1620; i rimanenti 120 costituiscono il suo lascito alla Vaticana. Altri cinque manoscritti di sicura provenienza lolliniana si trovano al di fuori della presente sezione del fondo (Vat. gr. 1233, 1923, 1951 e 2281, e per le sole parti I, III, VI, VII, X il Vat. gr. 1908). I codici compresi nel lascito furono inviati a Roma, in esecuzione dell’esplicita disposizione testamentaria, dal nunzio apostolico a Venezia Giovanni Battista Agucchia o Agucchi (1570-1632), e giunsero in Vaticana verso la fine di maggio del 1625. In Biblioteca i codici lolliniani furono inizialmente conservati a parte e dotati di una numerazione progressiva apposta sui fogli di guardia (numeri antiqui); furono inoltre muniti tra il maggio 1625 e il giugno 1626 di legature con gli stemmi di Urbano VIII (1623-1644) e del cardinale bibliotecario (1618-1626) Scipione Cobelluzzi (1564-1626). Nel gruppo dovette essere allora inserito anche il citato Vat. gr. 1787, che fu dotato di una legatura analoga. Sulla base dei numeri antiqui – prima comunque della ristrutturazione del 1628 (cfr. supra, p. 594, § 6) – venne redatto da Lorenzo Porzio, non ancora scrittore ma già presente in Vaticana fin dal febbraio del 1625 come aiutante dello zio Gregorio Porzio (1581-1648, scriptor greco dal 1614), un indice per autori conservato nel Vat. lat. 7138; non è più rintracciabile il relativo inventario, in cui i codici lolliniani dovevano apparire registrati secondo l’ordine dei numeri antiqui. In vista del menzionato riordino del fondo nel 1628, i codici di Lollino ricevettero dei numeri novi, che appaiono anch’essi sui fogli di guardia, immediatamente al di sopra dei numeri antiqui. Fu in questa fase che Contelori redasse un inventario e un indice alfabetico basati sui numeri novi, entrambi conservati nel Vat. lat. 7762. Infine, tra il 20 marzo e il 3 dicembre 1628 i codici lolliniani vennero, come si è detto, inseriti nel fondo Vaticano greco – unitamente al riordino dei manoscritti della sezione precedente – ricevendo le loro attuali segnature; nel fondo i manoscritti lolliniani vennero disposti secondo un ordine che in genere si uniformò alla seconda numerazione. Dei tre codici non lolliniani inclusi in questa sezione del fondo, il Vat. gr. 1688 deve avere ricevuto questo numero solo qualche anno dopo il 1628, forse per colmare una lacuna creatasi per errore al momento dell’assegnazione delle segnature; i Vat. gr. 1804-1805, invece, dovettero essere accessionati in un momento in cui non si reperivano gli allora lolliniani 120 e 121: di essi, il secondo, presto ritrovato, divenne il Vat. gr. 1806, mentre il primo fu recuperato solo successivamente, ricevendo la segnatura Vat. gr. 1923.
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Il Vat. gr. 1807 – anch’esso lolliniano, ma forse non considerato nelle due numerazioni autonome dei codici lolliniani – venne, infine, aggiunto al fondo solo in un secondo tempo, probabilmente perché costituito da un pacchetto di fogli disordinati, staccato da un manoscritto lolliniano identificabile con il codice 10 dell’inventario 2 dei codici lolliniani conservato in Arch. Bibl. 12, ff. 48r-49r. Dopo l’inserimento nel fondo i codici lolliniani vennero, come si è detto, descritti dall’Allacci sia nella minuta del Barb. gr. 202, ff. 106v150r, dove, già muniti delle attuali segnature, seguono senza soluzione di continuità i Vat. gr. 1629-1683 (le descrizioni giungono fino all’odierno Vat. gr. 1802), sia nel già menzionato inventario sommario dei Vat. gr. 1487-1940, andato perduto; in esso i codici lolliniani, con le attuali segnature, seguivano senza soluzione di continuità i Vat. gr. 1629-1683. Dei cinque codici di sicura provenienza lolliniana non presenti in questa sezione del fondo (Vat. gr. 1233, 1908, 1923, 1951, 2281), il Vat. gr. 1233 rappresenta un dono di Lollino al card. Antonio Carafa, con i cui codici è entrato in Biblioteca; le parti I, III, VI, VII, X del Vat. gr. 1908 e il Vat. gr. 1951 rappresentano resti di manoscritti lolliniani, probabilmente entrati in Vaticana allo stato di fogli sciolti, e soltanto più tardi rilegati in codici compositi (il Vat. gr. 1951 è formato da parti del codice 2 dell’inventario 2 di Lollino, a proposito del quale cfr. supra, p. 596); del recupero tardivo del Vat. gr. 1923 – donato alla Vaticana da Lollino poco prima della sua morte, e in seguito unito ai codici del lascito con il numerus antiquus 121, e poi il numerus novus 120 – si è già detto; il Vat. gr. 2281, un rotolo con la liturgia di s. Marco, inizialmente messo da parte a causa del suo formato, ricevette la segnatura attuale solo tra il 1831 e il 1834, come testimoniano gli stemmi di Gregorio XVI (1831-1846) e del cardinale bibliotecario (dal 1830) Giuseppe Albani (1750-1834) presenti sull’astuccio in cui il manoscritto è contenuto. Quanto alle provenienze dei codici, nel gruppo lolliniano vanno segnalati 14 manoscritti rappresentati da copie eseguite dietro commissione di Lollino, su manoscritti scelti del monastero di S. Giovanni Teologo a Patmos, dai preti Nicola e Niceta Mendrino e dal monaco ed egumeno del monastero Niceforo Cartofilace. Copie lolliniane di manoscritti di Patmos sono anche il Vat. gr. 1233 e la parte VII del Vat. gr. 1908. Accanto ai codici patmiaci, nella sezione si trovano autografi dello stesso Lollino, di Massimo Margunio (1530-1602), vescovo di Citera dal 1584, e di Gabriele Severo (1540 ca.-1616), cappellano dei Greci a Venezia a partire dal 1573 e metropolita di Filadelfia dal 1577. Qualche codice venne dato a Lollino da Melezio Pigas (1549-1601), patriarca di Alessandria dal 1590 al 1601, e dal medesimo Margunio; una parte dei mano-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
scritti di Giovanni Natanaele († 1577), cappellano della comunità greca di Venezia dal 1567 al 1571, venne acquistata dallo stesso Lollino. Non tutti i codici appartenuti a Lollino giunsero in Vaticana, come risulta dal confronto fra alcuni inventari pre-vaticani dei manoscritti lolliniani e l’attuale sezione lolliniana del fondo Vaticano greco. Probabilmente alcuni codici registrati in tali inventari non risultarono reperibili al momento della morte del suo proprietario, data la sua abitudine di donare, prestare o scambiare manoscritti; così, fra i codici greci appartenutigli ma mai giunti alla Vaticana vanno annoverati, ad esempio, i codici di Belluno, Biblioteca del Seminario, 8 e 44; e codici di Lollino non appartenenti al gruppo lolliniano potrebbero essere il Vat. gr. 1610, di provenienza incerta, e il Vat. gr. 1451 posseduto dal Sirleto, a cui Lollino potrebbe averlo trasmesso. 8. I Vat. gr. 1808-1962. – I 155 manoscritti della presente sezione o provengono da vari possessori, o vi sono stati trasferiti dal «fondo antico», o sono codici compositi messi insieme nel XVII secolo, o rappresentano copie eseguite in Vaticana. Sulla base della loro provenienza diretta, i codici si possono dividere in 21 gruppi (qui elencati secondo l’ordine alfabetico delle sigle adottate da CANART, Les Vaticani Graeci 1487-1962 cit. infra, p. 248): a) un codice appartenuto ad Antonio Agustín (Ag), il Vat. gr. 1918, che si aggiunge agli altri dieci codici appartenutigli già ricordati, assieme ai quali è forse entrato nel 1587 (su di essi cfr. supra, pp. 589, 590, § 1); b) un codice di Francesco o Ermolao Barbaro (Ba): Vat. gr. 1819; c) 28 codici del cosidetto «blocco italo-greco» (Bloc): Vat. gr. 1810, 1812, 1813, 1818, 1820, 1821, 1827, 1829, 1836, 1837, 1839, 1844, 1847, 1848, 1850, 1853, 1863, 1864, 1866, 1867, 1870-1874, 1876, 1877, 1894, ai quali fu unito in Biblioteca, impropriamente, il Vat. gr. 1833, di Grottaferrata; d) 7 codici di Grottaferrata (Gr): Vat. gr. 1808, 1809, 1815, 1817, 1833, 1834, 1926; e) 2 codici appartenuti a Stefano Gradi (Gra): Vat. gr. 1950 e 1953; f) un codice appartenuto al primo custode della Vaticana (1653-1661) Lucas Holste (1596-1661) (Ho): Vat. gr. 1941; g) 13 codici di origine italo-greca (IG), che vanno distinti dal citato «blocco italo-greco»: Vat. gr. 1811, 1832, 1840, 1842, 1843, 1846, 1849, 1855, 1860, 1875, 1907, 1911, 1954; h) un codice appartenuto al card. Isidoro Ruteno (Is): Vat. gr. 1891; i) 3 codici di Alvise Lollino (Lo): si tratta dei già menzionati Vat. gr. 1908, 1923, 1951; l) 26 codici compositi (Mi): Vat. gr. 1822-1826, 1852, 1858, 1862, 1878-1880, 1882, 1890, 1892, 1893, 1896, 1898, 1902, 1904, 1905, 1909, 1912, 1914, 1919, 1944, 1949, oltre al Vat. gr. 1908, che, come già detto, risale in parte al Lollino; m) un codice appartenuto a Fulvio Orsini (Ors): Vat. gr. 1948; n)
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4 codici della Congregazione de Propaganda Fide (Pro): Vat. gr. 19571960; o) un codice del Collegio Romano (Rom): Vat. gr. 1947; p) 5 codici provenienti dal «fondo antico» (Vanc): Vat. gr. 1816, 1828, 1883, 1937, 1956; q) 19 codici copiati alla Vaticana da altri manoscritti (Vc): Vat. gr. 1888, 1900, 1922, 1924, 1925, 1928-1935, 1940, 1942, 1943, 1945, 1955, 1961; r) 42 codici d’incerta provenienza immediata: Vat. gr. 1814, 1830, 1831, 1835, 1838, 1841, 1845, 1851, 1854, 1856, 1857, 1859, 1861, 1865, 1868, 1869, 1881, 1884-1887, 1889, 1895, 1897, 1899, 1901, 1903, 1906, 1910, 1913, 1915-1917, 1920, 1921, 1927, 1936, 1938, 1939, 1946, 1952, 1962. Si può dunque osservare preliminarmente come, in conseguenza del riordino del fondo avvenuto nel 1628, gruppi di codici di analoga provenienza si trovino dispersi nelle sezioni 6 e 8, e, in misura minore, 7: si confrontino in particolare i gruppi b, d della sezione 8 e i gruppi c, i della sezione 6. Per quanto riguarda la sezione 7, va ricordato che il Vat. gr. 1804 era appartenuto a Lelio Ruini, al pari dei cinque codici del gruppo p della sezione 6. All’interno della presente sezione 8 il gruppo c, definito «blocco italogreco», è individuabile in quanto i 28 codici di origine italo-greca che lo compongono sono contrassegnati da una numerazione che compare sulla prima pagina (da 1, per il Vat. gr. 1821, a 34, per il Vat. gr. 1867, e con l’erronea inclusione del Vat. gr. 1833, d’origine criptense: cinque elementi, dunque, oggi non sono più individuabili, e vanno forse ricercati nel gruppo r). In origine, si sarebbe dunque trattato di un gruppo di almeno 33 codici provenienti dalla Calabria meridionale e dalla Sicilia (almeno quattro erano appartenuti al monastero dei Ss. Elia e Filareto a Seminara), giunti in Vaticana in data imprecisabile, anteriore però alla sistemazione del 1628. Dei sette codici di Grottaferrata (gruppo d), invece, sei sono individuabili in quanto provvisti di una o entrambe le numerazioni – in lettere greche o in cifre arabe – caratteristiche dei codici criptensi. Per quanto riguarda i codici compositi (gruppo l) si possono distinguere: a) gruppi di fogli derivanti da manoscritti già presenti in Vaticana; b) gruppi di fogli presenti in Vaticana allo stato di carte sciolte, e sistemati in questi anni (notevoli sono a tal proposito quelli riconducibili a Demetrio Triclinio, 1280 ca.-1340, a Demetrio Cidone, 1324 ca.-1398, e a Manuele Caleca, † 1410); c) carte di eruditi, tra i quali spiccano Angelo Colocci, Guglielmo Sirleto e un erudito non identificato dell’inizio del XVI secolo; alla cerchia del Sirleto risalgono anche copie incomplete eseguite da scrittori della Vaticana dietro suo mandato.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
I codici del gruppo q, per lo più collocati nella parte finale della presente sezione 8, dopo il Vat. gr. 1923, sono copie eseguite da scrittori greci della Vaticana del XVII secolo: Giovanni da S. Maura; Francesco Gozzadino (1607-1673, scrittore dal 1646 circa al 1654, anno in cui fu nominato vescovo di Zante e di Cefalonia, ma già in precedenza attivo come copista), cui si devono anche un inventario dei Vat. gr. 1-430 conservato nel Vat. lat. 7133 e sommari latini di vari manoscritti del «fondo antico»; il già ricordato Lorenzo Porzio, nipote di Gregorio Porzio; Simone Porzio (1606-post 1683), altro nipote di Gregorio, scrittore dal 1661 al 1682; Giuseppe de Iuliis, coadiutore di Simone Porzio dal 1672, suo successore dal 1683 al 1687, autore tra l’altro dei cosiddetti pinaces Allatiani presenti in una buona parte dei Vat. gr. 1-210; il basiliano Giuseppe de Camillis (al secolo Giovanni, 1641-1706), scrittore dal 1688 al 1689 (poi vescovo di Munkács dal 1690); alcuni scribi anonimi; a tali copisti va aggiunto Leone Allacci, adibito alla copiatura di codici greci durante la prefettura (1630-1640) di Orazio Giustiniani. Per quanto riguarda la genesi dell’attuale struttura della sezione 8, essa si articola in sei fasi: i) la ristrutturazione del fondo nel 1628, che interessa anche i codici della presente sezione fino all’attuale Vat. gr. 1923; ii) l’inserimento, dopo la ristrutturazione, di un primo nucleo di codici, dall’attuale Vat. gr. 1924-1925 a quelli che erano allora segnati 1928-1929 (ora Vat. gr. 1936 e 1933), inseriti con le loro segnature antiche al più presto nel 1644; iii) un effimero tentativo, operato dall’Allacci e databile approssimativamente fra il 1645 e il 1646, d’inserimento dei Pal. gr. 1-21 subito dopo quello che era allora il codice 1929: ne resta traccia nelle descrizioni dei codici allora segnati 1928-1950 nei ff. 160r173v del Barb. gr. 202; iv) lo spostamento di quelli che erano allora i codici 1928-1929 (ora Vat. gr. 1936 e 1933) e l’aggiunta di altri codici, per lo più copie recenti eseguite in Vaticana, che portarono, intorno al 1650, il fondo greco a 1940 elementi; v) l’aggiunta, fra il 1650 circa e il 1683, di altri nove manoscritti, e, dopo l’attribuzione ad essi di una prima serie di segnature da parte di Allacci, un riordino della parte finale del fondo con l’assegnazione delle attuali segnature; vi) l’aggiunta, a partire dal 1683, dei Vat. gr. 1950-1962 (fra di essi, due codici appartenuti a Stefano Gradi, e quattro provenienti da Propaganda Fide). 9. I codici basiliani (Vat. gr. 1963-2123). – Nel 1786, durante il pontificato di Pio VI (1775-1799), il cardinale bibliotecario (1779-1801) Francesco Saverio de Zelada (1717-1801) ottenne dal papa il permesso di acquistare dal Collegio di S. Basilio di Roma 162 codici, quasi tutti greci, ai quali si era mostrato interessato anche il collezionista Matteo Luigi Canonici
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(1727-1805). Fu il card. Giuseppe Garampi (1725-1792), che pure in un primo tempo aveva accettato di fungere da mediatore tra il Canonici e i Basiliani, a prospettare al Canonici stesso le difficoltà della transazione, determinate dal divieto opposto dal papa di fare uscire i codici da Roma, e, con ogni probabilità, a invogliare all’acquisto il card. de Zelada. Questa raccolta di manoscritti era stata messa insieme dal generale dei Basiliani (dal maggio 1696) Pietro Menniti († 1718), che, nell’intento di preservare da ulteriore degrado il materiale librario e archivistico dei monasteri basiliani dell’Italia meridionale, aveva radunato nel Collegio di S. Basilio codici di diversi monasteri calabresi, fra i quali S. Maria del Patir, S. Elia di Carbone, S. Pietro di Arena, S. Giovanni di Stilo e S. Bartolomeo di Trigona. I codici arrivarono nel Collegio di S. Basilio in diverse riprese tra il 1697 e il 1700, come si ricava dalla testimonianza dell’inventario del monaco basiliano Giovanni Crisostomo Scarfò († 1740), redatto poco dopo per incarico del Menniti, e da quella di Bernard de Montfaucon (1655-1741), che ebbe modo di esaminarli a Roma (si veda il codice Paris, Bibliothèque nationale de France, Suppl. gr. 418, ff. 53r-58r). L’inventario di Scarfò è conservato in Vaticana (Vat. gr. 2667, già segnato Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 44 rosso); una sua copia è il codice Grottaferrata, Biblioteca del Monumento Nazionale, Z.d.VIII, scritto dal monaco Germano Giuffa dietro richiesta di Giuseppe Cozza-Luzi (1837-1905), abate di Grottaferrata dal 1870, scriptor greco della Vaticana dal 1873, poi vice-bibliotecario dal 1882. Una volta entrati in Vaticana, i codici basiliani vennero inseriti nel fondo Vaticano greco secondo lo stesso ordine in cui compaiono nell’inventario di Scarfò. Dei 162 codici, 155 erano greci, 6 latini (attuali Vat. lat. 7231-7234, 7237-7238) e uno slavo (l’attuale Vat. slav. 13); dei non greci, tutti, tranne l’attuale Vat. lat. 7237, ricevettero una segnatura nel fondo Vaticano greco; ma i codici latini furono spostati nel fondo Vaticano latino certamente prima del giugno 1814. Dopo il 1786, inoltre, Giovanni Elia Baldi († 1799), scriptor greco dal 1780 alla morte (ma attivo in Biblioteca dal 1744), redasse un inventario dei codici basiliani 1-92 (corrispondenti ai Vat. gr. 1963-2053), che è rimasto a lungo a disposizione degli studiosi (ora Vat. gr. 2671, già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 326 rosso). Di provenienza basiliana è anche l’attuale Vat. gr. 2284, un rotolo liturgico entrato in Vaticana molto più tardi: venduto nel 1787 all’abate Raimondo Annibaldi dal procuratore generale dei Basiliani Giuseppe Muscari (1713-1793) assieme ad altri codici rimasti nel Collegio di S. Basilio, esso venne poi ceduto alla Vaticana nel 1841 dall’omonimo nipote Raimondo Annibaldi da Montefiore.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
10. I Vat. gr. 2124-2161. Vicende di codici del fondo greco fra la prima Repubblica romana e la Restaurazione. – I 38 codici di questa sezione vennero inseriti nel fondo greco con le loro attuali segnature tra il 1786 (l’anno dell’acquisizione dei codici basiliani) e il 1821 (l’anno dell’entrata dei codici colonnensi, cfr. infra, p. 605). Si tratta di manoscritti o entrati in questo periodo – a partire dal 1785, anno d’ingresso del Codex Marchalianus Vat. gr. 2125, acquistato grazie all’interessamento del card. de Zelada insieme a un altro codice anch’esso proveniente dalla dispersione della biblioteca del Collegio gesuitico di Clermont, il Codex Claromontanus Vat. lat. 7223 – o già presenti nella Vaticana ma non ancora inseriti nel fondo greco, o ancora allo stato di carte sciolte poi riunite in codici compositi (quali i Vat. gr. 2124, 2146, 2159, contenenti documenti, lettere, lavori per lo più di bibliotecari vaticani, come: Guglielmo Sirleto; Emanuele Provataris; Giuseppe Simonio Assemani, 1687-1768, scriptor orientalis dal 1710, secondo custode dal 1730, poi primo dal 1739; Lorenzo Zaccagni, 1657-1712, secondo custode dal 1684, poi primo dal 1698) o provenienti da altri fondi (come il Vat. gr. 2127, già Pal. gr. 432, inserito per errore nel fondo in questi anni). Tra le acquisizioni di questo periodo si segnalano: due codici provenienti dal convento teatino di S. Silvestro al Quirinale, i Vat. gr. 2126 e 2143, forse entrati per l’intervento del sovraintendente imperiale Martial Daru (1774-1827), che coadiuvato da Angelo Battaglini (1759-1842) – scriptor latino soprannumerario dal 1791, effettivo dal 1795, secondo custode dal 1800, poi primo conservatore dal 1810 al 1814, reintegrato nel 1814 come secondo custode, e infine pensionato con la qualifica di primo custode nel 1818 –, arricchì i fondi della Vaticana con un gran numero di manoscritti provenienti dalle biblioteche delle corporazioni religiose soppresse; due manoscritti, i Vat. gr. 2133 e 2138, provenienti dal monastero di Grottaferrata; due codici, i Vat. gr. 2137 e 2139, entrati nel 1809 come parte del lascito del cardinale bibliotecario (dal 1802) Luigi Valenti Gonzaga (1725-1808), insieme a diversi codici latini (cfr. Arch. Bibl. 12, ff. 212r-213r); un codice, il Vat. gr. 2154, proveniente dalla biblioteca del monastero romano di S. Croce in Gerusalemme, e già presente in Vaticana nel giugno del 1814; due manoscritti già della famiglia de Alteriis, forse entrati in Vaticana da una casa religiosa soppressa (gli attuali Vat. gr. 2160 e 2161). Pressappoco a questo periodo risale l’ingresso degli olim Vat. gr. 2160 e 2161, ai quali Girolamo Amati aveva dato queste segnature; tolti temporaneamente dal loro posto e sostituiti da Angelo Mai (1782-1854: primo custode dal 1819 al 1833, poi cardinale bibliotecario dal 1853) con gli attuali Vat. gr. 2160 e 2161, vennero reinseriti nel fondo solo più
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tardi, all’epoca di Cozza-Luzi, ricevendo rispettivamente le segnature Vat. gr. 2291 e 2290. Come risulta da un appunto autografo di Angelo Mai sulla consistenza numerica dei vari fondi manoscritti della Vaticana (Arch. Bibl. 60, f. 199r), nei primissimi anni della sua prefettura (tra la fine del secondo e l’inizio del terzo decennio del XIX secolo) il Vat. gr. 2160 (o il vecchio o il nuovo) era l’ultimo codice del fondo. Questo dato trova conferma nel fatto che nel foglio aggiunto alla fine dell’«inventario dell’Amati» (Vat. gr. 2664, f. 633r) le descrizioni giungono alla fine dell’attuale Vat. gr. 2160 compreso, mentre non è fatta alcuna menzione né del vecchio né del nuovo Vat. gr. 2161 né dei codici colonnensi, entrati nel 1821 e forse inizialmente conservati a parte. Facendo un passo indietro, sarà bene ricordare a questo punto le vicende di alcuni codici greci della Vaticana nel periodo compreso fra la prima Repubblica romana e la Restaurazione. Una clausola del Trattato di Tolentino (19 febbraio 1797), che prevedeva la consegna alla Repubblica francese di non pochi tesori della Vaticana tra cui 500 manoscritti, non risparmiò neppure il fondo Vaticano greco: dei manoscritti consegnati il 12 luglio 1797, 101 furono Vaticani greci. Oltre a questi codici, in seguito all’occupazione francese di Roma del febbraio 1798, il 13 maggio di quello stesso anno vennero consegnati altri cinque manoscritti particolarmente preziosi, due dei quali facevano parte del fondo greco (il famoso «codice B» della Bibbia Vat. gr. 1209, già registrato nell’inventario del 1475, e il Dione Cassio Vat. gr. 1288, il primo dei codici di Fulvio Orsini). La scelta dei codici greci compresi in queste due consegne fu operata sulla base dei suggerimenti forniti da un conservatore della Bibliothèque Nationale, François-Jean-Gabriel de la Porte du Theil (1742-1815), e dallo storico dell’antichità Barthold Georg Niebuhr (17761831). Una terza consegna di codici – 350 in tutto, ridotti poi a 342 dal Battaglini – ebbe luogo il 28 luglio 1813, ma non intaccò ulteriormente il fondo greco. Con la Restaurazione, quasi tutti i manoscritti, compresi i Vaticani greci, poterono rientrare in Vaticana nel gennaio 1816, grazie all’impegno del prefetto dell’Archivio Segreto (1815-1855) Marino Marini († 1855) – nipote del già primo custode della Biblioteca (1800-1808) e prefetto dell’Archivio (1782-1815) Gaetano Marini (1742-1815) –, che agì dietro incarico del segretario di Stato (1800-1806, 1814-1823, con funzioni di fatto di bibliotecario in età napoleonica e fra il 1814 e il 1823) Ercole Consalvi (1757-1824). Solo in un secondo tempo – ma comunque prima del completamento dell’inventario dell’Amati, avvenuto attorno al 1818-1819 – venne riconsegnato l’Euclide Vat. gr. 1038, concesso in prestito al matematico François Peyrard (1760-1822) per
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motivi di studio da Bon-Joseph Dacier (1742-1839), direttore del dipartimento dei manoscritti della Bibliothèque Nationale. Non venne invece restituito l’ex Vat. gr. 997, ora Paris, Bibliothèque nationale de France, Suppl. gr. 352. Tra i Vaticani greci rientrati nella Vaticana da Parigi nel gennaio del 1816 si trovò compreso anche l’attuale Vat. gr. 1, il famoso codice platonico del X secolo che Immanuel Bekker (1785-1871), che ebbe modo di esaminarlo a Parigi nel 1811, erroneamente citò come «Vat. gr. 796», basandosi sul numero 796 scritto su di una scheda ora incollata sul f. Ir. Il codice, tuttavia, non corrisponde né al Vat. gr. 1 né al Vat. gr. 796 degl’inventari di Domenico Ranaldi e di Leone Allacci. Non compreso tra i Vaticani greci ceduti ai Francesi nel 1797, esso giunse a Parigi da Roma solo due anni più tardi, il 25 luglio 1799. Secondo Mercati il codice in questione non apparteneva in origine alla Vaticana, ma alla biblioteca sforziana, dove sarebbe rimasto almeno fino alla metà del XVII secolo; successivamente, nel XVIII secolo, assieme ad altri codici sforziani sarebbe entrato in possesso del card. de Zelada, che durante l’occupazione francese di Roma l’avrebbe nascosto in qualche istituto ecclesiastico, da dove i Francesi l’avrebbero preso per inviarlo a Parigi. Mercati non crede alla sua provenienza dalla biblioteca privata di Pio VI, ipotizzata invece da Delisle. Secondo la testimonianza di Marino Marini, il prezioso codice gli venne offerto come indennizzo per la mancata restituzione di due codici latini del secolo XI, gli olim Reg. lat. 190 e 1964 (mentre il primo non è stato rintracciato, il secondo è l’attuale Paris, Bibliothèque nationale de France, lat. 9768). Secondo una nota autografa del 1819 del secondo custode (1818-1831) Giuseppe Baldi († 1831), il codice platonico fu depositato in Vaticana come indennizzo per la mancata restituzione non solo dei due olim Reg. lat. 190 e 1964, ma anche del già ricordato olim Vat. gr. 997. Fu il Mai a dare al codice platonico l’attuale segnatura all’inizio del fondo greco, in un posto vacante originariamente occupato dal primo tomo del lessico greco-latino di Jacques Toussain (1499 ca.1547) pubblicato a Parigi nel 1552, trasferito fra gli stampati prima del giugno del 1814, forse tra il 1800 e il 1809 (la sua segnatura attuale è R.G. Classici I.25). Sorte analoga toccò all’ex Vat. gr. 2, secondo tomo del medesimo lessico, cui il Mai sostituì un Meneo italo-greco del secolo XI, appartenuto al monastero di Grottaferrata. Sebbene ne sia ignota la data d’ingresso, si può supporre che il Meneo sia entrato in Vaticana insieme ai ricordati Vat. gr. 2133 e 2138, anch’essi di provenienza criptense. Dopo la ricordata perdita, verificatasi in questo periodo, del terzo tomo del grande inventario dell’Allacci e del volume contenente il suo secondo inventario – che sarebbero stati bruciati da Rinaldo Santoloni,
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un impiegato subalterno della Vaticana, «in tempo della Repubblica romana democratica», probabilmente nel 1798 – si sentì il bisogno di reintegrare le descrizioni scomparse. Di conseguenza, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo – il termine post quem è rappresentato dal periodo della prima Repubblica romana, durata dal febbraio del 1798 al settembre del 1799 – uno scrittore greco, forse Domenico Calabresi, scriptor graecus dal 1795 e ancora in ruolo nel 1804, iniziò la composizione di un nuovo inventario dei Vaticani greci a partire dal Vat. gr. 993. Nell’inventario, l’attuale Vat. gr. 2664, la sua mano si arresta alla fine del f. 198r, nel corso della descrizione del Vat. gr. 1187; a partire dal f. 198v l’opera è continuata dalla mano di Girolamo Amati senior, scriptor graecus dal 1804, già coadiutore proprio di Calabresi; Amati proseguì le descrizioni fino al Vat. gr. 2156 compreso (un primo abbozzo del suo lavoro si trova nel Vat. lat. 13192), omettendo i codici basiliani in quanto già provvisti di un proprio inventario e aggiungendo alla fine la descrizione di quattro rotoli liturgici, allora privi di segnatura ma identificabili rispettivamente con gli attuali Vat. gr. 2281, 2282, 2283 e 2285. Oltre a proseguire l’inventario, l’Amati apportò molte aggiunte e correzioni alla parte composta dal suo predecessore, inserendovi anche le descrizioni di vari codici ritornati da Parigi. I limiti cronologici della composizione della parte dell’inventario dovuta all’Amati sono rappresentati dal 1804, anno della sua nomina a scriptor graecus, e all’incirca dal 1819, anno dell’arrivo del Mai, che molto probabilmente curò l’aggiunta nel f. 633r delle descrizioni dei Vat. gr. 2157-2160. 11. I codici colonnensi (Vat. gr. 2162-2254). – Questi 93 codici (o più esattamente 95, in quanto tra il Vat. gr. 2170A e il Vat. gr. 2171 appare inserito il Vat. gr. 2170B, e l’attuale Vat. gr. 2304, pur trovandosi fuori dal gruppo, ha però la stessa provenienza) vennero acquistati nel giugno 1821 da Angelo Mai dietro consiglio del Niebuhr assieme al Liber censuum Vat. lat. 8486, ed entrarono nella Vaticana nel luglio dello stesso anno. Nella prima metà del XVI secolo quasi tutti avevano fatto parte della biblioteca del card. Giovanni Salviati (1490-1553), come risulta dal suo nome apposto su molti di essi e dal riscontro con l’inventario della sua biblioteca compilato nel 1546 da Jean Matal (Cambridge, University Library, Add. 565). Fra i possessori precedenti vanno ricordati Giorgio Valla (1447-1500), Alberto Pio conte di Carpi (1475-1550), Carlo Marsuppini (1398-1453), Bartolomeo Aragazzi da Montepulciano († 1428 o 1429), Bartolomeo de Rimpertinis (prima metà del sec. XV), Giovanni de Rubeis (prima metà del sec. XVI) e i Medici. Il cardinale fece anche eseguire alcune copie su esemplari presi in prestito dalla Vaticana. Nella
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collezione ha lasciato ampie e numerose tracce Giorgio Balsamone († 1540), bibliotecario del Salviati già prima del 1546, il quale non solo provvide a riscrivere i fogli danneggiati o perduti di alcuni codici, ad aggiungere talvolta brevi sommari del contenuto e scolii, a segnalare la caduta di fascicoli, a numerare i fascicoli di alcuni esemplari e a formare almeno un codice miscellaneo compattando insieme parti di codici diversi, ma scrisse anche di proprio pugno due codici, gli attuali Vat. gr. 2240 e 2246, e lasciò nella biblioteca del cardinale altri due manoscritti di sua proprietà, gli attuali Vat. gr. 2234 e 2242. Rimasti di proprietà della famiglia Salviati, i codici vennero assegnati nel 1721 per successione ereditaria a Caterina Zefirina Salviati (17011750 ca.), che nel 1718 aveva sposato il duca di Paliano Fabrizio II Colonna (1700-1755), ed entrarono così nella biblioteca di casa Colonna. Ivi il chiota Raffaele Vernazza († 1780), scriptor greco della Vaticana a partire dal 1758 (ma attivo in Biblioteca già dal 1741), redasse un inventario della raccolta. Dall’estate del 1820 alla tarda primavera del 1821 i codici greci colonnensi rimasero in deposito presso la biblioteca dei Barberini, ove ne furono redatti due distinti inventari dai bibliotecari dei Barberini Guglielmo Manzi (1784-1821) e Luigi Maria Rezzi (17851857): il primo si conserva nel Barb. lat. 3166, ff. 20r-33v, mentre del secondo si possono leggere due minute nel Barb. lat. 3166, ff. 40r-42v, e una bella copia nel Vat. lat. 9579, ff. 144r-145v. Dopo l’arrivo dei codici in Vaticana, Girolamo Amati ne redasse un inventario basandosi su quello di Vernazza (Vat. lat. 13192, ff. 76r-78v), mentre Angelo Mai assegnò ai codici un nuovo numero d’ordine progressivo, e le segnature definitive nel fondo Vaticano greco. Durante il pontificato di Pio IX (1846-1878), più esattamente all’epoca del cardinale bibliotecario (1860-1866) Antonio Tosti (1776-1866), quasi tutti i codici colonnensi vennero privati delle loro legature per riceverne di nuove. Tardivamente fu introdotto nella serie il Vat. gr. 2170B, che, trovato in un fascio di fogli sciolti nell’ottobre del 1914, fu dapprima collocato nel fondo con il numero 2328, e successivamente dotato dell’attuale segnatura da Giovanni Mercati (1866-1957), che in Vaticana fu scriptor greco (dal 1898), poi prefetto (dal 1919), e infine cardinale bibliotecario (dal 1936). 12. I Vat. gr. 2255-2402. – In questa sezione sono compresi sia codici entrati tra il 1821 e il 1924 sia un certo numero di manoscritti presenti già da tempo nella Vaticana ma inseriti nel fondo greco con la loro segnatura definitiva in questo periodo.
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Per citare solo qualche esempio, alla prima tipologia appartengono: il gruppo di 50 manoscritti, provenienti dal Collegio Romano della Compagnia di Gesù (Vat. gr. 2341-2390), donati nel 1912 da Pio X (19031914); tre codici (Vat. gr. 2399, 2401, 2402) appartenuti al grande logoteta del Patriarcato di Costantinopoli Stavrakis Aristarchis e acquistati durante una missione nei paesi balcanici e nel Medio Oriente effettuata nel 1923-1924 da Eugène Tisserant (1884-1972, scrittore orientale dal 1908, pro-prefetto dal 1930 al 1936, e cardinale bibliotecario e archivista dal 1957 al 1971) e da Cirillo Korolevskij (Jean-François-Joseph Charon, 1878-1959, assistente dal 1919 al 1929); un codice (Vat. gr. 2400) acquistato ad Atene durante la stessa missione; alcuni manoscritti donati da singoli. Fra questi donatori vanno ricordati in particolare: Giovanni Pritzipio (nel 1854: Vat. gr. 2280); Tankerville James Chamberlayne (fra il 1891 e il 1900: Vat. gr. 2307-2321, 2337, con i Vat. sir. 475-482); Antonio Maria De Lorenzo († 1903: allo stesso anno risale il dono dei Vat. gr. 2322-2323); la vedova di Joseph Heywood (nel 1900: Vat. gr. 2327, 2336); il cardinale bibliotecario (dal 1919) Aidan Gasquet (1846-1929; nel 1918: Vat. gr. 2328); il parroco siciliano Petronio Russo (nel 1906: Vat. gr. 2331-2332); Carlo Giuseppe Battaglia (nel 1924: Vat. gr. 2339); acquisti vari, fra i quali il palinsesto di Strabone Vat. gr. 2306, comprato il 16 marzo 1844 in un’asta da Angelo Mai. Alla seconda tipologia appartengono, invece, manoscritti provenienti da altri fondi della Biblioteca o da altre sezioni dello stesso fondo greco, quali i Vat. gr. 2302, 2305, 2306 (dai Vaticani latini, ivi compreso il palinsesto straboniano fra di essi originariamente inserito), il Vat. gr. 2304 (di provenienza colonnense), i Vat. gr. 2391-2392 (dai Borghesiani). Era invece uscito dalla Biblioteca Chigiana ben prima dell’accessione di questa in Vaticana, avvenuta nel 1923, l’attuale Vat. gr. 2291 (olim Chig. R.VIII.59, e poi Vat. gr. 2160), prelevato per motivi di studio da Girolamo Amati iunior e mai reso. Inserimenti, nel fondo, di manoscritti già presenti in Vaticana ma non precedentemente sistemati sono quelli riguardanti il Vat. gr. 2340 (contenente nei tomi A-B l’inventario dei codici greci di Giovanni da S. Maura, nel tomo C resti o minute d’inventari di codici greci scoperti da Mercati) e cinque rotoli liturgici di varia provenienza, conservati a parte a causa del loro formato (Vat. gr. 2281-2285). 13. L’archivio di Stavrakis Aristarchis (Vat. gr. 2403-2501). – Questa serie di 99 volumi rappresenta una parte cospicua dell’archivio personale del grande logoteta del Patriarcato di Costantinopoli Stavrakis Aristarchis Bey (1834 o 1835-1925). Le carte che ora costituiscono i Vat. gr. 24032489 vennero acquistate a Costantinopoli nel 1923 da Cirillo Korolevskij
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ed Eugène Tisserant, nel corso della loro missione nei paesi balcanici e medio-orientali voluta da Pio XI (1922-1939). Le trattative per l’acquisto, condotte con il figlio dell’Aristarchis, furono avviate nella prima metà del maggio 1923, e si conclusero fra il 18 e 19 luglio 1923. Tisserant poté così rientrare a Roma il 26 luglio, portando nel suo bagaglio il copioso materiale dell’archivio. Ulteriore documentazione fu acquisita successivamente, come risulta dalla corrispondenza protrattasi fino al febbraio del 1928. Fra l’altro, l’insieme di ejkklhsiastikaV “ffækia, acquistato da Tisserant nella primavera del 1926 durante una sua nuova missione, e giunto alla Vaticana il 14 ottobre dello stesso anno in 6 grossi pacchi (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 35r), va identificato con gli attuali Vat. gr. 2490-2498; non è da escludere che nei 6 pacchi fossero comprese anche le carte che ora formano i Vat. gr. 2499-2501. 14. I Vat. gr. 2502-2632. – I 131 codici compresi in questa sezione sono per lo più nuove acquisizioni verificatesi durante il pontificato di Pio XI, con qualche eccezione rappresentata da manoscritti già presenti in Vaticana, quali incipitari o inventari di manoscritti greci; l’ultima parte della sezione ospita invece un certo numero di codici entrati o inseriti nel fondo greco in epoca successiva, fino ai primi anni del pontificato di Paolo VI (1963-1978). Fra i codici entrati in Vaticana entro la fine del pontificato di Pio XI si possono individuare alcuni nuclei in base alle provenienze: 77 codici, soprattutto di natura agiografico-liturgica (acolutie) o giuridica (nomocanoni), appartenuti alla biblioteca dell’assunzionista Louis Petit (18681927), arcivescovo di Atene dal 1912 al 1926, e acquistati da Tisserant nel marzo 1926 (ne sono stati finora identificati 55, con maggiore o minore certezza: Vat. gr. 2514, 2517, 2519, 2524-2535, 2539-2545, 2548, 2550-2553, 2558-2560, 2564, 2566-2567, 2571-2572, 2576, 2578, 25802581, 2584-2587, 2604, 2606, 2613, 2615-2616, 2618-2624; a questi bisogna aggiungere il Vat. gr. 2632, in cui sono raccolti materiali tardi provenienti dalla biblioteca Petit, e che fu costituito come codice e sistemato nel fondo solo più tardi, probabilmente verso l’autunno del 1966); alcuni manoscritti che si ricollegano alle citate missioni (1923-1924 e 1926) di Korolevskij e Tisserant in Oriente (certamente il Vat. gr. 2504; inoltre, sei fra i sette codici di canto liturgico segnati Vat. gr. 2505-2511); alcuni manoscritti donati a pontefici (i Vat. gr. 2503 e 2523, donati nel 1926 a Pio XI dal card. Aidan Gasquet, che li aveva ricevuti da John Marshall; il Vat. gr. 2591, già del Seminario vescovile di Molfetta, donato dal benedettino Ambrogio Maria Amelli [1848-1933] a Benedetto XV [1914-1922], che lo trasmise nel 1918 ad Achille Ratti [1857-1939], allora
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prefetto della Vaticana [1914-1919]); un manoscritto proveniente dalla biblioteca del monastero camaldolese di S. Michele in Murano, venduto alla Vaticana, assieme a 52 manoscritti latini (Vat. lat. 13674-13725) di questo stesso monastero, dai Camaldolesi del monastero romano di S. Gregorio al Celio nel novembre 1931 (Vat. gr. 2601). Contenevano, invece, strumenti catalografici elaborati in Vaticana, e furono solo sistemati nel fondo in questo periodo, tre codici con antichi inventari e incipitari (il già ricordato Vat. gr. 2520, poi divenuto Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 43 rosso, che ha infine ripreso la sua segnatura nel fondo nel 2007: si tratta dell’indice degli initia compilato da Lorenzo Porzio; il Vat. gr. 2521, inventario dei Palatini greci compilato da Giuseppe de Iuliis e Giuseppe de Camillis; il Vat. gr. 2522, inventario dei Reginensi greci e Reginensi greci di Pio II compilato da Teodoro Pangalo [Theodoros Pankalos, n. 1671 ca., scriptor greco dal 1697 al 1718], e Domenico Regolotti [† 1735 o 1738, scriptor greco sotto Clemente XI, sino al 1720 circa]); un altro spostamento ebbe luogo nel 1935 allorché nel fondo Vaticano greco vennero trasferiti gli attuali Vat. gr. 2594-2600, entrati nell’Archivio Vaticano nel 1891 con l’attuale Fondo Borghese. Fra gli inserimenti degli anni successivi, fino al pontificato di Paolo VI (1963-1978), si segnalano: un dono di Aldo Olschki (1893-1963) dell’aprile 1953 (Vat. gr. 2608); due fogli membranacei della fine del secolo XII (Vat. gr. 2626) appartenuti a Silvio Giuseppe Mercati (1877-1963); un codice giunto nel 1928 dalla Congregazione per la Chiesa Orientale, ma sistemato nel fondo solo più tardi (Vat. gr. 2611). Sono invece codici per lo più compositi, formati con frammenti o piccoli gruppi di fogli già presenti in Biblioteca e sistemati nel fondo negli anni Sessanta del XX secolo, i Vat. gr. 2625, 2627-2631. 15. I documenti degli archivi di Paros, Naxos e del Patriarcato di Costantinopoli (Vat. gr. 2633-2643). – Il materiale archivistico incluso in questa sezione proviene anch’esso dalla collezione Petit: si tratta di documenti degli archivi di Paros e Naxos (Vat. gr. 2633-2643) e del Patriarcato di Costantinopoli (Vat. gr. 2643), riuniti in codici da Panagiotis Nicolopoulos nello scorcio del 1966; tali documenti, giunti in Vaticana nel maggio 1926, erano rimasti sino ad allora sciolti, chiusi in pacchi. 16. I quattro codici compositi Vat. gr. 2644-2647. – Questi codici compositi furono costituiti nel giugno 1968 in seguito al raggruppamento in quattro nuove unità di resti di manoscritti greci ritrovati fra le carte del cardinale bibliotecario (1936-1957) Giovanni Mercati: si trattava o di singoli fogli di guardia, o di vere e proprie parti di altri codici, dai quali
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erano state tolte o erano cadute da tempo. Tale raggruppamento venne operato da chi scrive fra il settembre del 1967 e il giugno del 1968. Mentre i fogli cartacei costituiscono i Vat. gr. 2644-2645, quelli membranacei formano i Vat. gr. 2646-2647. 17. Aggiunte degli ultimi decenni del XX secolo (Vat. gr. 2648-2651, 26582663). – Anche questa sezione è costituita o da manoscritti già da tempo posseduti dalla Vaticana ma sistemati nella loro sede odierna tra il 1968 e il 1972 o da acquisizioni degli ultimi due decenni del XX secolo (sono vacanti le segnature Vat. gr. 2652-2657 in seguito allo spostamento, verificatosi nel 1985, di sei tavolette lignee divenute i Pap. Vat. gr. 5156). Erano già presenti in Vaticana ma furono immessi nel fondo in questo periodo: il Vat. gr. 2648 (un codice agiografico del 1631 originario del monastero messinese del S. Salvatore); i Vat. gr. 2649-2650 (costituiti da elementi estratti nel 1972 dal Vat. lat. 13118, codice trasferito in Vaticana nel 1925 dalla chiesa romana di S. Maria Maddalena presso il Pantheon, che lo aveva a sua volta ricevuto dal romano Collegio di S. Basilio); il Vat. gr. 2661 (forse di provenienza Petit); i primi sette fogli (parti I-III) del Vat. gr. 2662 (costituiti da elementi ritrovati fra le carte del card. Giovanni Mercati). Le nuove acquisizioni sono rappresentate, invece, dal Vat. gr. 2651 (acquistato nel 1981), dai Vat. gr. 2658-2660 (consegnati nel maggio 1983 dal gesuita Edmond Lamalle [1900-1989] insieme ai Vat. lat. 15067-15118, provengono dal Collegio Romano, come i già citati Vat. gr. 2341-2390), da un foglio dell’attuale Vat. gr. 2662 (proveniente dal Pontificio Istituto Orientale di Roma) e dal Vat. gr. 2663 (giunto nell’aprile 1991). 18. Alcuni antichi inventari e indici ritirati dalla Sala Consultazione Manoscritti, e un recente recupero codicologico. – La sezione ospita principalmente alcuni antichi strumenti catalografici manoscritti, un tempo a diretta disposizione degli studiosi nella Sala Consultazione Manoscritti, poi ritirati e sostituiti, in Sala, da riproduzioni fotografiche. L’attuale Vat. gr. 2664, ora diviso in due tomi, è costituito dal già ricordato inventario dei Vat. gr. 993-2160, noto come «inventario di Amati»: fu trasferito nel fondo nel 1997, mentre la sua segnatura di Sala (Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 323 rosso) è stata assegnata a una sua riproduzione divisa in tre tomi rilegati. Più di recente, nel giugno 2007, sono stati accessionati al fondo alcuni strumenti catalografici già menzionati più volte: il seicentesco indice
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dei Vat. gr. 1-1486, opera di Lorenzo Porzio [già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 42 (1-3) rosso], che ha assunto la nuova segnatura Vat. gr. 2665; l’inventario e indice settecenteschi dei manoscritti basiliani Vat. gr. 1963-2123, opera di Giovanni Crisostomo Scarfò (già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 44 rosso), che hanno ricevuto la segnatura Vat. gr. 2667; l’inventario dei Vat. gr. 1-514 opera di Leone Allacci, databile verso il 1630 (già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 321 rosso), ora Vat. gr. 2668; l’inventario dei Vat. gr. 515-992, anch’esso dovuto all’Allacci e databile verso il 1630 (già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 322 rosso), con la nuova segnatura Vat. gr. 2669; l’inventario ottocentesco dei Vat. gr. 1501-2402 ad opera di Giuseppe Cozza-Luzi (già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 324 rosso), che ha ricevuto la segnatura Vat. gr. 2670; l’inventario dei manoscritti basiliani Vat. gr. 1963-2053 ad opera di Giovanni Elia Baldi, dell’anno 1786 (già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 326 rosso), ora divenuto Vat. gr. 2671. Contestualmente, l’incipitario dei Vat. gr. 1-1486, opera di Lorenzio Porzio e datato all’anno 1671 (già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 43 rosso) ha ripreso, come si è detto, la sua antica segnatura Vat. gr. 2520; risulta, invece, momentaneamente vacante la segnatura Vat. gr. 2666. Nel luglio 2007, infine, sono stati inseriti nel fattizio Vat. gr. 2672, appositamente creato nell’occasione per ricevere, anche in futuro, membra disiecta greci da eventuali recuperi codicologici, alcuni frammenti membranacei di un manoscritto italogreco del X secolo, estratti dall’indorsatura dello stampato R.G. Filos. II.2. BIBLIOGRAFIA Per una storia complessiva del fondo si consulti S. LILLA, I manoscritti Vaticani greci. Lineamenti di una storia del fondo, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 415), di cui la presente voce costituisce un compendio. Per l’evoluzione del fondo all’interno della storia della Biblioteca Vaticana, per lo studio degli antichi inventari e di importanti sezioni del fondo si segnalano in particolare: R. DEVREESSE, Pour l’histoire des manuscrits du fonds Vatican grec, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda edita, I, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 219), pp. 315-336; R. DEVREESSE, Le fonds grec de la Bibliothèque Vaticane des origines à Paul V, Città del Vaticano 1965 (Studi e testi, 244); R. DEVREESSE, Les manuscrits grecs de Cervini, in Scriptorium 22 (1968), pp. 250-270; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), passim; P. CANART, Les Vaticani Graeci 1487-1962. Notes et documents pour l’histoire d’un fonds de manuscrits de la Bibliothèque Vaticane, Città del Vaticano 1979 (Studi e testi, 284); M.R. DILTS — M.L. SOSOWER — A. MANFREDI, Librorum Graecorum Bibliothecae Vaticanae Index a Nicolao de Maioranis compositus et Fausto Sabœo collatus anno 1533, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 384); A. MANFREDI, Note preliminari sulla sezione greca nella Vaticana di Niccolò V, in Niccolò V
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nel sesto centenario della nascita. Atti del Convegno internazionale di studi, Sarzana 8-10 ottobre 1998 (…), Città del Vaticano 2000 (Studi e testi, 397), pp. 49-70; Index seu inventarium Bibliothecae Vaticanae divi Leonis pontificis optimi, anno 1518 c., Series Graeca, curantibus M.L. SOSOWER, D.F. JACKSON, A. MANFREDI, Città del Vaticano 2006 (Studi e testi, 427). All’interno dell’ulteriore, vastissima bibliografia relativa a parti del fondo o a singole questioni ad esso attinenti si possono segnalare almeno, in ordine cronologico: F.G. HAASE, Ein altes Verzeichnis der griechischen Handschriften in der Vaticana, in Serapeum 12 (1851), pp. 129-143, 145-172, 177-189, 193-201, 209-217, 225-236, 241-251, 257-265, 273-279; G. BELTRANI, I libri di Fulvio Orsini nella Biblioteca Vaticana, Roma 1886; P. DE NOLHAC, La bibliothèque de Fulvio Orsini. Contributions à l’histoire des collections d’Italie et à l’étude de la Renaissance, Paris 1887; P. BATIFFOL, La Vaticane depuis Paul III, in Revue des questions historiques 23/1 [nr. 45] (1889), pp. 177-218; ID., Les manuscrits grecs de Lollino évêque de Bellune. Recherches pour servir à l’histoire de la Vaticane, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 9 (1889), pp. 28-48; ID., La Vaticane de Paul III à Paul V (…), Paris 1890; F. EHRLE, Historia Bibliothecae Romanorum Pontificum tum Bonifatianae tum Avenionensis, I, Romae 1890, pp. 5-574; P. BATIFFOL, L’abbaye de Rossano. Contribution à l’histoire de la Vaticane Paris 1891; J.L. HEIBERG, Les premiers manuscrits grecs de la bibliothèque papale, in Bulletin de l’Académie Royale Danoise de Sciences et de Lettres pour l’année 1891, Copenhagen 1892, pp. 305-318; G. MERCATI, I manoscritti biblici greci donati da Carlotta di Lusignano ad Innocenzo VIII, in Miscellanea di storia e cultura ecclesiastica 4 (1906), pp. 337-338 [rist. in ID., Opere minori, II: (1897-1906), Città del Vaticano 1937 (Studi e testi, 77), pp. 480-481]; ID., Per la storia della biblioteca apostolica, bibliotecario Cesare Baronio, in Per Cesare Baronio. Scritti vari nel terzo centenario della sua morte, Roma 1913, pp. 85-178 [rist. in ID., Opere minori, III: (1907-1916), Città del Vaticano 1937 (Studi e testi, 78), pp. 201-274]; ID., Scritti d’Isidoro il cardinale Ruteno e codici a lui appartenuti che si conservano nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma 1926 (Studi e testi, 46); L. ALPAGO-NOVELLO, La vita e le opere di Luigi Lollino, Venezia 1933; G. MERCATI, Per la storia dei manoscritti greci di Genova, di varie badie basiliane d’Italia e di Patmo, Città del Vaticano 1935 (Studi e testi, 68); H. GERSTINGER, Ein bisher unbeachtetes Verzeichnis griechischer Handschriften der Vaticana aus dem Jahre 1553, in Festschrift für Georg Leyh, Leipzig 1937, pp. 11-19; G. MERCATI, Codici latini Pico Grimani Pio e di altra biblioteca ignota del secolo XVI esistenti nell’Ottoboniana e i codici greci Pio di Modena con una digressione per la storia dei codici di S. Pietro in Vaticano, Città del Vaticano 1938 (Studi e testi, 75); A. PELZER, Addenda et emendanda ad Francisci Ehrle Historiae bibliothecae Romanorum Pontificum tum Bonifatianae tum Avenionensis tomum primum, in Bibliotheca Vaticana 1947; G. MERCATI, Intorno a Eugenio IV, Lorenzo Valla e fra Ludovico di Strassoldo, II: Due codici greci di Ludovico di Strassoldo nell’antico fondo Vaticano greco, in Rivista di storia della Chiesa in Italia 5 (1951), pp. 48-52 [rist. in ID., Opere minori, VI: (1937-1957), Città del Vaticano 1984 (Studi e testi, 296), pp. 362-367]; ID., Note per la storia di alcune biblioteche romane nei secoli XVI-XIX, Città del Vaticano 1952 (Studi e testi, 164); E. MIONI, I manoscritti greci di S. Michele di Murano, in Italia medioevale e umanistica 1 (1958), pp. 317-343; ID., Altri due manoscritti greci di S. Michele di Murano, in Italia medioevale e umanistica 3 (1960), pp. 389-390; P.G. NICOLOPOULOS, L’inventario dei codici Vaticani greci 2403-2631, in *Epethrä" &Etaireæa" Buzantin§n Spoud§n 35 (1966-1967), pp. 129-131; ID., Kþdike" tß" Batikanß" BiblioqÞkh" ejk tß" sullogß" Caralavmpou" Tzimaravtou Gennata', in PraktikaV g _ Panionæou Sunedræou, II, *Aqßnai 1969, pp. 133-142; A. DILLER, Greek Codices Strayed from the Vatican Library, in Italia medioevale e umanistica 26 (1983), pp. 383-388; G. BRECCIA, Archivum Basilianum. Pietro Menniti e il destino degli archivi monastici italo-greci, in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 71 (1991), pp. 14-105; A. CATALDI PALAU, La biblioteca del cardinale Giovanni Salviati. Alcuni nuovi manoscritti greci in biblioteche diverse dalla Vaticana, in Scriptorium 49 (1995), pp. 60-95; Ch.M. GRAFINGER,
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I FONDI : VAT . GR .
613
Der Transport der vatikanischen Handschriften nach Paris im Jahre 1797. Promemoria zur Auswahl der klassischen Handschriften (La Porte du Theil, Niehbur, Münter), in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 79 (1999), pp. 421-443; EAD., Le tre asportazioni francesi di manoscritti e incunaboli vaticani (1797-1813), in Ideologie e patrimonio storico-culturale nell’età rivoluzionaria e napoleonica. A proposito del trattato di Tolentino. Atti del convegno, Tolentino, 18-21 settembre 1997, Roma 2000 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 55), pp. 403-413; D. LOHRMANN, Ein Ingenieurtraktat des frühen 15. Jahrhunderts aus der Bibliothek des Lelio Ruini, Bischof von Bagnoregio (1613-1621), in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 80 (2000), pp. 642656; A. WENGER, Comment le fonds Petit est entré à la Bibliothèque Vaticane, in Mgr Petit, assomptionniste, fondateur des «Échos d’Orient», archévêque latin d’Athènes (1868-1927). Actes du Colloque, Rome, 15-17 décembre 1997, éd. par B. HOLZER, Roma 2002 (Orientalia Christiana Analecta, 266), pp. 131-147; M. CERESA — S. LUCÀ, Frammenti greci di Dioscoride Pedanio e Aezio Amideno in una edizione a stampa di Francesco Zanetti (Roma 1576), in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XV, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 453), pp. 191-229 [a proposito dei frammenti che ora compongono il Vat. gr. 2672]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Codices Vaticani Graeci, I: 1-329, recensuerunt I. MERCATI — P. FRANCHI DE’ CAVALIERI, Romae 1923 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Codices Vaticani Graeci, II: Codices 330-603, recensuit R. DEVREESSE, in Bibliotheca Vaticana 1937 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Codices Vaticani Graeci, III: Codices 604-866, recensuit R. DEVREESSE, in Bibliotheca Vaticana 1950 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Codices Vaticani Graeci. Codices 867-932, recensuit P. SCHREINER, in Bibliotheca Vaticana 1988 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Codices Vaticani Graeci. Codices 1485-1683, recensuit C. GIANNELLI, in Bybliotheca Vaticana 1950 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Codices Vaticani Graeci. Codices 1684-1744, recensuit C. GIANNELLI †, Addenda et Indices curavit P. CANART, in Bybliotheca Vaticana 1961 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Codices Vaticani Graeci. Codices 1745-1962, I-II, recensuit P. CANART, in Bibliotheca Vaticana 1970-1973 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Codices Vaticani Graeci. Codices 2162-2254 (Codices Columnenses), recensuit S. LILLA, in Bibliotheca Vaticana 1985 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Codices Vaticani Graeci. Codices 2644-2663, recensuit S. LILLA, in Bibliotheca Vaticana 1996 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Per le parti del fondo non catalogate a stampa, oltre agli inventari, in gran parte manoscritti, disponibili in Sala di consultazione dei manoscritti ed elencati infra, si possono in alcuni casi trarre notizie su singoli nuclei di codici da articoli apparsi in varie sedi: si veda ad esempio, per gran parte dei Vat. gr. 2403-2596, la sommaria elencazione dei contenuti da parte di A.D. KOMINIS, Batikanß" BiblioqÞkh" ajposhmeiþmata, in Dæptuca 1 (1979), pp. 2025; per i Vat. gr. 2594-2600 – già appartenuti al vescovo di Vieste (dal 1586), poi di Orihuela (dal 1594) José Esteve (1550-1603), in seguito entrati col Fondo Borghese nell’Archivio Segreto Vaticano e di là in Biblioteca Vaticana –, si consultino invece le descrizioni di J.M. FLORISTÁN, Epístola literaria de Camillo Peruschi Isidoro, rector del Estudio de Roma, al patriarca ecuménico Metrófanes III (1569), in Rivista di studi bizantini e neoellenici, n.s. 40 (2003), pp. 171-207: 175-180.
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II, p. 935
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Per i manoscritti canonistici, può essere ancora utile B. BENEŠCEVIÇ, Monumenta Vaticana ad ius canonicum pertinentia, in Studi bizantini 2 (1927), pp. 121-186, con una precisazione di G. MERCATI, Codice in unciale di Opere di S. Basilio e non codice Basiliano di una collezione canonica (…), in Studi bizantini 2 (1927), pp. 187-191 [Vat. gr. 428 (citato erroneamente come 420), 504, 572, 640, 712, 714, 720, 723, 771, 790, 827]. Per gli incunaboli contenuti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), in particolare per Vat. gr. 1347 (sub nr. A-305), 1406 (sub nrr. C-35, H-129, M-365), 1946 (sub nr. G-22), 1948 (sub nr. T-47). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventarium [corr. da: Index] Graecorum Codicum Manu Scriptorum. Pars Prima a Laurentio Portio Scriptore Graeco descriptum [corr. da: descriptus], I-II [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 321-322 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. gr. 2668-2669; inventario in due tomi relativo ai Vat. gr. 1-514, 515-992, che è copia, trascritta tra il 1661 e il 1667 da Lorenzo Porzio, del «grande inventario» redatto tra il 1614 e il 1630 da Leone Allacci, e relativo agli attuali Vat. gr. 11486; dei tre tomi originari di quest’esemplare del Porzio, il terzo è andato perduto al tempo della prima Repubblica romana; sui piatti delle legature è lo stemma di Alessandro VII (1655-1667)]. Auctorum et materiarum Index librorum graecorum manu scriptorum Bibliothecae Veteris Vaticanae alphabetico ordine digestus et tribus tom. distinctus confectus ab Illustrissimo Domino Leone Alaccio, scriptus a Laurentio Portio eiusdem Bibliothecae Scriptore Graeco tomus primus: A-Q; (…) tomus secundus: I-M; (…) tomus tertius: N-W [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 42 (1-3) rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. gr. 2665 (1-3); indice alfabetico in tre tomi dell’inventario dell’Allacci, trascritto da Lorenzo Porzio entro gli anni 1667-1669, come si desume dagli stemmi, sui piatti, di Clemente IX (1667-1669) e del cardinale bibliotecario (1659-1681) Flavio I Chigi]. Initia operum sermonum tractatuum & c. quae in voluminib. msscc. Graecis Bibliothecae Vatican. continentur excerpta et exarata a Laurentio Portio anno MDCLXXI R.P.M. Laurentio de Lauraea Min. Conv. primo eiusdem Bibl. Custode [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 43 rosso; l’originale manoscritto ha attualmente ripreso la sua antica segnatura Vat. gr. 2520; incipitario dell’inventario di Allacci per i codici Vat. gr. 1-1486, compilato da Lorenzo Porzio nel 1671; sui piatti della legatura gli stemmi di Clemente X, 1670-1676, e del cardinale bibliotecario Flavio I Chigi, 1659-1681; sul dorso: Initia capit. m.ss. Graecorum]. Inventarium codicum Vaticanorum Graecorum 993-2160. Vaticani Graeci, I: 993-1193; II: 1194-1523; III: 1524-2160 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 323 (1-3) rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. gr. 2664; inventario dei Vat. gr. 993-2160 (con l’esclusione dei codici basiliani Vat. gr. 1963-2123) redatto in gran parte da Girolamo Amati, ma iniziato prima di lui (ann. 1800 ca.-1819 ca.)]. Inventarium codicum Graecorum Bibliothecae Vaticanae a 1501 [corr. da: 2001] ad 2402 [aggiunto a matita in uno spazio rimasto bianco] auspice Leone XIII P.O.M. I.B. Card. Pitra S.R.E. Bibliothecario confectum a Josepho Cozza Luzi Abate S. Mariae Cryptaeferratae Scriptore Bibl. Vaticanae [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 324 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. gr. 2670; inventario dei Vat. gr. 1501-2402 redatto da Giuseppe Cozza-Luzi tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, con aggiunte di Giovanni Mercati].
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I FONDI : VAT . GR .
— VAT. IBER .
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Codices olim Basiliani seu Collegii S. Basilii de Urbe nunc Vat. gr. 1963-2123. Inventarium (pp. 1-167) et index rerum (pp. 168-182) annis 1697-1699 confecta [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 44 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. gr. 2667; inventario e indice dei codici basiliani Vat. gr. 1963-2123 redatto da Giovanni Crisostomo Scarfò all’inizio del XVIII secolo, e non negli anni 1697-1699, date dell’arrivo dei manoscritti a Roma, cfr. il titolo originale dell’inventario al f. 2r; accanto al numero progressivo che contraddistingue i codici è indicata la segnatura attuale]. Codices Vaticani Graeci 1963-2053 seu pars codicum olim Collegii S. Basilii de Urbe. Inventarium post annum 1786 confectum [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 326 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. gr. 2671; inventario dei codici basiliani 1-92 (Vat. gr. 1963-2053; il codice 2 dell’inventario di Scarfò è l’attuale Vat. lat. 7237), redatto da Giovanni Elia Baldi dopo il 1786].
Salvatore Lilla VATICANI IBERICI* All’interno del fondo (3 segnature, per altrettanti elementi), la più antica accessione è costituita dal Tetravangelo Vat. iber. 1, al secondo posto nell’elenco dei 77 codici orientali portati da Pietro Della Valle (1586-1652) a Roma nel 1626 e donati dal suo erede, il marchese Rinaldo Del Bufalo, alla Biblioteca Vaticana nel 1718 (cfr. l’annotazione «Valle 2» al f. Iv del manoscritto); l’altro Tetravangelo georgiano ricordato nel medesimo elenco risultava già perduto a Ignazio Ciampi (1824-1880) nel 1880. Non è possibile stabilire la data di accessione del Vat. iber. 2, codice cartaceo recente, che peraltro reca sul dorso della legatura lo stemma di Gregorio XVI (1831-1846). I Vat. iber. 1-2 sono in ogni caso presenti nel catalogo pubblicato nel 1831 dall’allora primo custode (1819-1833) Angelo Mai (1782-1854), oltre che in un inventario della fine del XIX secolo relativo ai 2.462 codici orientali conservati negli armadi 290-544 (i manoscritti georgiani, registrati al f. 19v del Vat. lat. 13252, si trovavano nell’armadio 318). Il Vat. iber. 3, vergato ad Axalcixe nel 1887, con la versione georgiana autografa della Regula pastoralis di Gregorio Magno, fu offerto dal traduttore, il sacerdote cattolico Ioane Gvarama¯e (Jean Guaramadzé), a Leone XIII (1878-1903) in occasione del giubileo sacerdotale del pontefice; ma dové essere sistemato nel fondo ben più tardi, tanto che risulta ancora assente dalla catalogazione a stampa pubblicata da Michael Tarchnišvili nel 1962.
* CIT.: Vat. iber., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
BIBLIOGRAFIA I. CIAMPI, Della vita e delle opere di Pietro della Valle il pellegrino, Roma 1880, pp. 112113, 177-178; J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239: 237; I Vangeli dei Popoli. La Parola e l’immagine del Cristo nelle culture e nella storia, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Palazzo della Cancelleria, 21 giugno-10 dicembre 2000], a cura di F. D’AIUTO — G. MORELLO — A.M. PIAZZONI, Città del Vaticano-Roma 2000, pp. 164-167 [scheda di G. SHURGAIA relativa al Vat. iber. 1]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA M. TARCHNIŠVILI, Les manuscrits géorgiens du Vatican, in Bedi Kartlisa 13-14 (1962), pp. 61-71: 61-64 [per i Vat. iber. 1-2; nell’esemplare in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 519 rosso, è aggiunta una notizia dattiloscritta relativa al Vat. iber. 3]. Cfr. anche: Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I: De Scriptoribus Syris Orthodoxis, Romae 1719, p. 587 [per il Vat. iber. 1, descritto come codice di Pietro Della Valle nr. II]; A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, V/2, Romae 1831, p. 242 [per i Vat. iber. 1-2].
Gaga Shurgaia VATICANI INDIANI* Il fondo (77 segnature, ma 74 elementi) riunisce in un’unica serie, sotto la vecchia dicitura, ormai soltanto di comodo, di «indiani», manoscritti in diverse lingue del subcontinente indiano, della penisola indocinese (ma si veda anche infra, p. 622, s.v. Vaticani indocinesi) e dell’arcipelago indonesiano (batak, birmano, giavanese, konkani, malayâìam, malese, newari, pâli, pracriti, sanscrito, siamese o khmer, singalese, tamil, telugu). I manoscritti sono di varia tipologia codicologica: accanto a manoscritti cartacei di fattura occidentale, in parte di provenienza missionaria, vi sono numerosi codici di foglie di palma e una lamina metallica incisa (Vat. ind. 72). Il fondo dovette costituirsi nella sua attuale fisionomia tra la seconda metà del XVIII secolo e i primi decenni del XIX; alcuni manoscritti entrati in Biblioteca in epoche più antiche (almeno i Vat. ind. 19, 21, 22, 38, 39, come si vedrà) vi furono incorporati solo successivamente, in vari momenti. * CIT.: Vat. ind., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : VAT . IBER .
— VAT. IND .
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Nel 1831 i primi 22 elementi furono elencati con le attuali segnature nell’inventario pubblicato a stampa dall’allora primo custode (1819-1833) Angelo Mai (1782-1854): una stesura manoscritta anonima di esso, non della mano di Mai, è nel Vat. lat. 13212, ff. 2r-3r. Dei 22 elementi registrati in tale inventariazione, i Vat. ind. 1-11 sono riconducibili all’orientalista olandese Adriaan Reeland (1676-1718), alcuni manoscritti del quale erano stati acquistati per la Vaticana nel 1763 (una lettera di cambio connessa all’acquisto in Arch. Bibl. 12, f. 144r-v): nel «Catalogus Librorum Mss. qui ex haereditate Hadriani Relandi Bibliothecae Vaticanae comparati sunt an. Christi 1763» (Arch. Bibl. 34, ff. 117r-118v: 22 elementi; oltre agli «indiani», anche codici persiani e arabi) si identificano, infatti, nell’ordine, gli odierni Vat. ind. 8 (nr. III), 4 (nr. IV), 11 (nr. VII), 10 (nr. VIII), 9 (nr. IX), 5 (nr. XI), 1 (nr. XIII), 6 (nr. XIV), 3 (nr. XVI), 7 (forse il nr. XVIII) e 2 (nr. XXI). I Vat. ind. 12-18 provenivano, invece, dal «Seminarium Missionum» dei Carmelitani scalzi di S. Pancrazio in Roma, a quanto si può ricavare dalle note di possesso e dall’esame del contenuto; l’arrivo in Vaticana sarà forse connesso alle dispersioni di beni non solo librari di S. Pancrazio verificatesi nel 1798, al tempo della prima Repubblica romana. Il Vat. ind. 19 è menzionato da LEVI DELLA VIDA, Ricerche cit. infra, p. 372 nt. 1, fra i codici «indiani» da ritenersi di più antica acquisizione, già presenti in Biblioteca all’inizio del XVII secolo; ma non si può escludere che vi sia giunto soltanto nel 1748 con i manoscritti Ottoboniani (cfr. supra, pp. 446-450: 448, s.v. [Ottoboniani]), come parrebbe indicare lo stemma di Alessandro VIII Ottoboni (16891691) sulla scatola. Il Vat. ind. 20 pervenne in Vaticana nel 1825 dallo zantiota – a Roma per ottenere appoggio alla causa greca – Nikolaos Kefalas (1763-1847), che asseriva d’averlo ricevuto «dal celebre Brachmano Gajanoung, a Banares nel Indie, li 5: Febrajo 1824» (cfr. Vat. ind. 20, f. 1r; si veda anche la lettera di consegna ad Angelo Mai, datata «Roma li 30: Maggio — 1825», in Arch. Bibl. 13, f. 211r-v; nello stesso anno Kefalas pubblicò a proprio nome una versione greca (in realtà, dell’indologo greco Demetrios Galanos [1760-1833], che gli aveva affidato manoscritto e traduzione) e italiana del testo del codice: Sommario di sentenze morali del filosofo indiano Sanakea [scil. Câ%akya], dal dialetto Sanscrite ossia Bracmanico Indiano nella Lingua Greca e Italiana tradotto dal Viaggiatore Greco Cap.n Nicola Chiefala di Zante, in Roma 1825). I Vat. ind. 21-22 vanno invece annoverati fra i codici orientali che, appartenuti a Pietro Della Valle (1586-1652), giunsero in Vaticana nel 1718 per dono del nipote Rinaldo Del Bufalo (De’ viaggi di Pietro della Valle il Pellegrino descritti da lui medesimo […], III: cioè L’India, co ’l ritorno alla patria, in Roma 1663, pp. 57-58: «porterò meco due libretti, che gli comprai in Lar»).
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Delle successive accessioni al fondo, l’attuale Vat. ind. 23 risulta da una nota provenire «ex donis (…) Stephani Borgia» (1731-1804): il codice dové condividere per un certo periodo questa segnatura con alcuni estratti dal miscellaneo codice del Reeland Vat. pers. 33, poi reinseriti in coda al fondo come Vat. ind. 75, come si dirà più avanti; il Vat. ind. 27 è accompagnato da una lettera del cardinale (dal 1838), già primo custode della Vaticana (1833-1838), Giuseppe Mezzofanti (1774-1849) al proprietario «Sig. I. Cor. Cons. Borsari (?) preg.mo» in data 14 novembre 1842 e da una perizia di «Ambrogio De Rosario nativo della città di Rangom». L’accessione dei Vat. ind. 28-31 andrà riferita al pontificato di Pio IX (1846-1878), come documenta, impressa in oro sulle scatole che li contengono, la scritta «donum Pii IX», accompagnata dallo stemma del pontefice: di essi, il Vat. ind. 30 risulta, da documentazione acclusa, inviato da «Giulio Boursier di Lione» (Jules Boursier: forse identico al già ricordato «Borsari»?). Lo stemma di Pio IX recano anche le scatole dei Vat. ind. 32 e 35, quest’ultimo insieme a quello del cardinale bibliotecario (1834-1853) Luigi Lambruschini (1776-1854): il manoscritto va forse riconosciuto nel «Codice graffito su foglie di papiro con caratteri Tartarici (…)» acquistato nel 1852 (cfr. Arch. Bibl. 13, ff. 402r e 409r, nr. 146) fra altri codici appartenuti al primo custode (1850-1851, scriptor latino dal 1821, secondo custode dal 1838) Andrea Molza (1783-1851); l’arrivo dei Vat. ind. 33-34 sarà invece da datarsi prima, essendo essi forse identificabili con il dono a Gregorio XVI (1831-1846), da parte dell’ufficiale dell’esercito pontificio Luigi Bavari, ricordato in D. ZANELLI, La Biblioteca Vaticana dalla sua origine fino al presente, Roma 1857, p. 107. La consistenza del fondo alla fine del XIX secolo è registrata da un abbozzo di inventario a cura dell’orientalista Frederick William Thomas (1867-1956), pervenutoci nel Vat. lat. 13212, ff. 178r-191r: vi sono menzionati i Vat. ind. 1-37, ma viene individuato nella serie latina e descritto anche l’attuale Vat. ind. 39 (cfr. infra, p. 619); l’inventario è databile grazie alla lettera di accompagnamento ai ff. 176r-177v, 192v, del 5 marzo 1900, indirizzata all’allora primo custode (1895-1914) Franz Ehrle (18451934). Solo a partire dagli anni Venti del XX secolo, successivi riordini e incrementi modificarono in parte la situazione. Al 14 giugno 1921 risale l’estrazione dal fondo degli olim Vat. ind. 25, 26, 37, divenuti così Vat. turc. 81-83, tutti già appartenuti a «Tommaso Alkusci [= di Alqôš] Caldeo» (Tômâ al-Alqôší al-Kaldâní, in favore del quale risulta un pagamento da parte di Mezzofanti in data 25 aprile 1835 per altri due codici, cfr. Arch. Bibl. 13, f. 263r). L’11 luglio 1922, invece, probabilmente in connessione con il lavoro di riordino dei manoscritti orientali della Vaticana intrapreso dal sinologo Paul Pelliot (1878-1945), furono inseriti nel fon-
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do due manoscritti di accessione in Biblioteca molto più antica, provenienti dal fondo Vaticano latino, dove, ospitati in un gruppo di codici esotici destinati a essere mostrati ai visitatori, occupavano rispettivamente le segnature 3778 e 3776: si tratta del Vat. ind. 39, che deve essere entrato in Biblioteca Vaticana nel 1602 con i codici di Fulvio Orsini (1529-1600), e del Vat. ind. 38, giunto forse con la Palatina di Heidelberg nel 1623 (cfr. supra, pp. 457-463: 459, s.v. [Palatini]). Fra le acquisizioni, invece, della prima metà del XX secolo, il Vat. ind. 40 fu offerto a Pio XI (1922-1939) da Victor Coelho, di Karwar (l’accessione è registrata in Arch. Bibl. 115, f. 42v, in data 10 dicembre 1929); il codice batak Vat. ind. 41 risulta da documentazione acclusa donato a Pio XI dall’Ordine di Malta il 14 marzo 1930, per tramite del suo membro, e scriptor onorario della Vaticana, Pio Franchi de’ Cavalieri (1869-1960); il Vat. ind. 42 va identificato con un manoscritto inviato in Biblioteca il 1° agosto 1932 quale dono ricevuto da Pio XI (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 48r). I Vat. ind. 4346 sono invece frutto di estrazioni dal fondo Vaticano estremo-orientale (dove avevano rispettivamente le segnature 38, 39, 41B, 46, ora vacanti), nel quale tali elementi erano stati impropriamente inseriti dopo la catalogazione e il riordino di tale fondo compiuti da Pelliot: di tali manoscritti, il Vat. ind. 43 è certamente uno dei due codici donati nel 1931 a Pio XI da Pietro Pisani (1871-1960), arcivescovo di Costanza di Scizia (dal 1919), «che li aveva dal Superiore del più celebre monastero buddista di Rangoon nel 1922», come si legge in un foglietto accluso al codice, di mano del pontefice (per il dono cfr. Arch. Bibl. 115, f. 46r, in data 11 settembre 1931; l’altro codice potrebbe essere il Vat. ind. 44, conservato nella stessa scatola); il Vat. ind. 47, recante la data «15.10.36», è da porsi in relazione con il St. Thomas College di Trichur (Kerala), di cui reca lo stemma; il Vat. ind. 48 fu inviato in dono a Paolo VI (1963-1978) nel 1969 da un membro della famiglia Tjondro Negoro (cfr. Arch. Bibl. 118A, pp. 20-22, nr. 20, in data 13 gennaio 1970). Solo nel 1973 si procedette all’accessione al fondo dei Vat. ind. 49-74 – molti dei quali pervenuti da tempo, e dal 30 maggio 1970 conservati a parte, in attesa di sistemazione, con la segnatura «Vat. ind. provvisori 126» – grazie alla collaborazione dello storico dell’India George M. Moraes (cfr. Arch. Bibl. 118A, f. 40r, nr. 47, in data 30 maggio 1970; Arch. Bibl. 118B, ff. 23r-24r, nr. 222, in data 11 agosto 1973); a Moraes si deve anche un succinto inventario manoscritto dell’intero fondo, approntato in tale occasione. I Vat. ind. 49-74 erano giunti in momenti diversi: il Vat. ind. 53, ad esempio, risulta da un cartoncino allegato essere dono di «Robellgey Anthony Lenore (…), Colombo»; i Vat. ind. 54-55, forse di «Romuald Fernando, Galkissa, Ceylon»; i Vat. ind. 57-58 sono tra i 28
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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codici acquistati a nome di Carlo Giuseppe Battaglia di Mondovì il 1° marzo 1924 quale omaggio a Pio XI, provenienti «dall’eredità del libraio Giuseppe Spithöver» (cfr. Arch. Bibl. 115, ff. 26v-27r: «codici latini 24, due arabici, due indiani»; cfr. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque cit. infra, p. 318; a notizia di chi scrive, presentano l’ex libris con la menzione del dono i codici Vat. ar. 1222, Vat. gr. 2339, Vat. lat. 12991-12992, 1299513014); il Vat. ind. 60 è dono di «W. De Zoysa, Colombo, Ceylon»; il Vat. ind. 69 era stato inviato quale dono per il giubileo sacerdotale di Leone XIII (1878-1903) da Kasipathy J.E. Balanader, «First Telugu Priest», da Royapuram (Madras), l’8 ottobre 1887 (si conserva, invece, ai Musei Vaticani, inv. 10574, l’indirizzo singalese su foglie di palma inviato per la stessa occasione al pontefice da Clemente Pagnani [1834-1911], vescovo di Kandy in Sri Lanka [dal 1886], cfr. Splendida dona. Omaggi ai Papi da Pio IX a Giovanni Paolo II, [catalogo della mostra: Aosta 1996], Milano 1996, pp. 38, 106); il codice batak Vat. ind. 71, riportato dalle sue esplorazioni in Malesia (1876-1885) dal francese F. Xavier Brau de Saint-Pol Lias (1840-1914), fu da questi offerto a Pio X (1903-1914) il 17 dicembre 1903 (cfr. L’osservatore romano, 19 dicembre 1903, p. [2]); il Vat. ind. 73 è un «Parabaic, libro da scrivere con pietra saponaria. Birmania Orient», come si legge nel cartoncino allegato, intestato «Comitato milanese diocesano per l’esposizione va[ticana]», da riferirsi con ogni probabilità alla Esposizione Missionaria Vaticana (1924-1926) organizzata per l’Anno Santo del 1925 (iniziativa che fu tra l’altro all’origine del Museo Missionario Etnologico lateranense istituito da Pio XI). Contestualmente a tale immissione dei «Vaticani indiani provvisori» dové essere posto in coda al fondo il Vat. ind. 75, costituito da fogli estratti dalla busta di documenti in varie lingue, appartenuti al Reeland, Vat. pers. 33; fino al 23 maggio 1946 tali fogli erano stati conservati sotto la segnatura Vat. ind. 23, ora occupata, come si è detto, da altro manoscritto. Più di recente, al luglio 2005 risale l’accessione, a seguito di un dono da parte di Delio V. Proverbio, di due elementi in sanscrito reperiti sul mercato antiquario (Vat. ind. 76-77). BIBLIOGRAFIA G. GABRIELI, Manoscritti e carte orientali nelle biblioteche e negli archivi d’Italia. Dati statistici e bibliografici delle collezioni, loro storia e catalogazione, Firenze 1930 (Biblioteca di bibliografia italiana, 10), p. 46; J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239: 238-239; G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), pp. 169, 291, 319, 372; J.D. PEARSON, Oriental Manuscripts in Europe and North America. A Survey, Zug 1971 (Bibliotheca Asiatica, 7), pp. 390, 429.
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Per l’acquisto dei codici di Reeland, cfr. E. ROSSI, Elenco dei manoscritti persiani della Biblioteca Vaticana: Vaticani-Barberiniani-Borgiani-Rossiani, Città del Vaticano 1948 (Studi e testi, 136), p. 13 e nt. 2; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 168 e 178 nt. 102. Per le dispersioni di codici di S. Pancrazio, cfr. Cenni storici sui conventi dei PP. Carmelitani Scalzi della Provincia Romana, Roma 1929, pp. 226-235; Dizionario degli istituti di perfezione, II, Roma 1975, coll. 575-577; EDMONDO MARIA DELLA PASSIONE, Cenni storici sui conventi dei PP. Carmelitani Scalzi della Provincia Romana, Roma 1929, pp. 231-234. Su Nikolaos Kefalas cfr. *Eleuqeroudavkh *Egkuklopaidik’n Lexikün, VII, ejn *AqÞnai" 1929, pp. 559-560; S.A. SCHULZ, Demetrios Galanos (1760-1833): A Greek Indologist, in Journal of the American Oriental Society 89 (1969), nr. 2, pp. 339-356: 340 nt. 7, 350-352; G. FISCHETTI, Ugo Foscolo e il corsaro greco (Niccolò Kefalàs), in Nuova rivista storica 55 (1971), pp. 335-350. Per i codici appartenuti a Pietro Della Valle, cfr. I. CIAMPI, Della vita e delle opere di Pietro della Valle il pellegrino, Roma 1880, p. 182. Per l’accessione del Vat. ind. 48, cfr. L’attività della Santa Sede nel 1970, Pubblicazione non ufficiale, [Città del Vaticano, s.d.], p. 967. Per i codici già di Tommaso di Alqôš, poi trasferiti nel fondo Vaticano turco, si veda ora D.V. PROVERBIO, Turco-Syriaca. Un caso estremo di sincretismo linguistico e religioso: i libri di Tommaso Úarrâf da Edessa (XVIII sec.) nella biblioteca portativa di Tommaso caldeo da Alqôš, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 583-635: 583-617, 631-634 (tavv. I-IV); cfr. anche [I. CARINI], Di alcuni lavori ed acquisti della Biblioteca Vaticana nel pontificato di Leone XIII, Roma 1892, p. 157; C. CRISPO-MONCADA, I codici arabi nuovo fondo della Biblioteca Vaticana, Palermo 1900, p. 91 [a lui si deve ricondurre anche il Vat. ar. 926]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA È in preparazione un inventario generale del fondo a cura di Allen W. Thrasher. Un’antica e solo parziale descrizione a stampa in: A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, V/2, Romae 1831, p. 112 [inventario dei Vat. ind. 1-22]. Cfr. anche: Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I: De Scriptoribus Syris Orthodoxis, Romae 1719, p. 592 [rispettivamente per i Vat. ind. 22 e 21, descritti come codici di Pietro Della Valle nrr. LXIX, LXVIII]. Per i manoscritti malayâìam cfr. anche A. VALLAVANTHARA, A Catalogue of the Malayalam Manuscripts in the Vatican Library, Mannanam 1984 (Tools for Scientific Research Series, 1), pp. 85-89, 95-98 [inventario dei Vat. ind. 12-18, 35]. Per i manoscritti malesi cfr. J.L. SWELLENGREBEL, Verkorte weergave van Prof. Dr. A.A. Cense’s ontwerp-beschrijving van zes Maleise handschriften in de Bibliotheca Vaticana, in Bijdragen tot de Taal-, Land- en Volkenkunde 135 (1979), pp. 359-367 [con descrizioni, preparate da Anton Abraham Cense (1901-1977) negli anni 1951 e 1964, dei manoscritti Vat. ind. 1-4, 6, e probabilmente 75 (quest’ultimo segnato 23)].
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Per i manoscritti pâli Vat. ind. 43-45, 51-53, cfr. J. FILLIOZAT, Nine Pâli Manuscripts in the Vatican Library, in Journal of the Pali Text Society 26 (2000), pp. 139-160: 149-158. Per due dei manoscritti sanscriti, Vat. ind. 76 e 77, cfr. F. SFERRA — V. VERGIANI, Due manoscritti sanscriti preservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana: Vat. ind. 76 e Vat. ind. 77, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XV, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 453), pp. 303-310. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI J. FILLIOZAT, Les manuscrits en écritures indiennes et derivées à la Bibliothèque Vaticane, École française d’Extrême-Orient-Città del Vaticano 1986, Révision 2001 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 554A rosso, ff. 7-8 (manoscritti batak, giavanesi e malesi: Vat. ind. 1-6, 10, 23, 48, 71, 75), 10-17 (manoscritti birmani: Vat. ind. 27, 34, 49, 50, 56, 62, 63, 73, 74), 18 (manoscritti malayâìam: Vat. ind. 12-18, 35), 25-33 (manoscritti pâli: Vat. ind. 43-45, 51-53), 36 (manoscritti sanscriti: Vat. ind. 8, 20-22, 30, 39, 66-67, con un elenco basato sull’inventario di Moraes cit. infra), 39 (manoscritto siamese o khmer: Vat. ind. 29), 40-44 (manoscritti singalesi: Vat. ind. 28, 54, 55, 60, 64-66, 72), 45-46 (manoscritti tamil: Vat. ind. 19, 36, 38, 57-59, 61, 68)]. Cfr. anche G MORAES, Inventario dei codici indiani della Vaticana, II: Vaticani indiani 1-75, Luglio-Agosto 1973 [fotocopie di schede manoscritte: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 553 (2) rosso]. Per i manoscritti malayâìam cfr. anche: A. VALLAVANTHARA, Catalogue of the Malayalam manuscripts kept in the Vatican Library, Rome-Louvain 1979 [dattiloscritto: Arch. Bibl. 151; si tratta di due copie dell’inventario provvisorio che precedette la versione a stampa citata più in alto; una delle copie è corredata di aggiunte manoscritte del viceprefetto della Biblioteca Vaticana (1965-1984) José Ruysschaert (1914-1993)].
Francesco D’Aiuto VATICANI INDOCINESI* Il fondo, creato nel novembre 2004, accoglie attualmente un solo elemento in scrittura laotiana (già inserito con il numero 14 nel soppresso fondo Vaticano estremo-orientale provvisorio, cfr. supra, p. 581, s.v. Vaticani estremo-orientali), donato nel 1973 a Paolo VI (1963-1978) da un esponente buddista. Precedentemente alla data di creazione del fondo, manoscritti in lingue della penisola indocinese venivano inseriti nel fondo Vaticano indiano (cfr. supra, p. 616, s.v. Vaticani indiani), ove rimangono quelli che vi erano stati accessionati anteriormente. Francesco D’Aiuto Paolo Vian * CIT.: Vat. indocin., seguito da numero arabo progressivo.
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VATICANI LATINI* Le origini del fondo (15.379 segnature, ma 15.265 elementi) si collegano alla nascita stessa della Biblioteca Vaticana in età umanistica, quando, al ritorno dei pontefici a Roma dopo il grande Scisma (13781415), fu avviata una nuova fase delle collezioni librarie papali, distrutte o disperse quelle precedenti. Considerata la lunga storia, la vastità e la complessa stratificazione del fondo, è per ora possibile delinearne solo una mappa suddivisa, con criterio cronologico, in tre aree distinte. Lo sviluppo dell’area di più remota costituzione si chiude col trasferimento della Biblioteca dalla sede originaria, al piano terreno dell’ala quattrocentesca del Palazzo Apostolico – l’antica biblioteca di Niccolò V (14471455) e Sisto IV (1471-1484), oggi detta Aula Vecchia del Sinodo –, alle nuove sale edificate su incarico di Sisto V (1585-1590). La seconda area comprende le accessioni da Paolo V (1605-1621) a Pio IX (1846-1878). La terza raccoglie il vasto sviluppo recente, da Leone XIII (1878-1903) ai giorni nostri. 1. «Fondo antico» e prime acquisizioni di età moderna (secc. XV-XVI: Vat. lat. 1-4888). – Quanto rimane delle collezioni originarie latine della Vaticana è oggi collocato in grandissima parte nei Vat. lat. 1-4888. La disposizione attuale di queste quasi 5.000 unità si deve soprattutto a Domenico Ranaldi (1555-1606, custode della Biblioteca dal 1594) e al cugino Alessandro († 1649, coadiutore dal 1602 e secondo custode dal 1606), che a partire dal 1596 curarono trasferimento e riordino dei manoscritti dalla sede niccolino-sistina, comunemente allora definita «libraria vecchia», alle nuove sale progettate da Domenico Fontana (1543-1607) per Sisto V. Qui furono disposti per argomenti e autori, e catalogati in un’unica serie, i manoscritti latini presenti in Vaticana alla metà del secolo XVI, insieme alle acquisizioni della seconda metà del secolo XVI e dei primissimi anni del XVII, tra cui in particolare le collezioni del card. Antonio Carafa (1538-1591) e di Fulvio Orsini (1529-1600), e un blocco di libri provenienti da spogli: questi tre blocchi, tuttavia, non furono smembrati come nel caso di altre minori acquisizioni, e trovarono collocazione non in coda al fondo, ma, per ragioni logistiche, poco dopo la metà. La raccolta così organizzata fu allora dotata delle segnature in uso ancor oggi, salvo un numero esiguo di libri andati dispersi e quindi sostituiti. In questa prima serie era compreso anche un buon numero di stampati di pregio, anche pergamenacei, soprattutto di testi biblici, che * CIT.: Vat. lat., seguito da numero arabo progressivo.
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furono spostati e dotati di nuova collocazione e segnatura fra il secolo XIX e il XX: le collocazioni occupate in precedenza sono rimaste vacanti. Ecco dunque uno schema orientativo della disposizione del «fondo antico», compresi gli arricchimenti fino al principio del secolo XVII: Vat. lat. 1-3194: prima serie del «fondo antico» con le giunte del secolo XVI; Vat. lat. 3195-3453: manoscritti latini dell’Orsini; Vat. lat. 3454-3554: manoscritti latini del Carafa; Vat. lat. 3555-4615: seconda serie del «fondo antico» con le giunte del secolo XVI; Vat. lat. 4616-4724: manoscritti da spogli della fine del secolo XVI; Vat. lat. 4725-4888: terza serie del «fondo antico» con le giunte del secolo XVI. Tutta quest’area ingloba dunque tre fasi del primo sviluppo della Vaticana: la formazione, da Niccolò V a Marcello Cervini (1501-1555, poi Marcello II, 1555), le aggiunte dalla metà del secolo XVI in poi, fino a quelle coeve all’allestimento della nuova sede. Alle prime due fasi corrispondono gli attuali Vat. lat. 1-3194, 3555-4615, 4725-4888, nei quali si trovano dunque dispersi i manoscritti di più remota acquisizione; alla terza fase i Vat. lat. 3195-3554 e 4616-4724, che costituiscono le principali aggiunte a cavallo fra XVI e XVII secolo. La collezione trasferita dalla «libraria vecchia» costituisce la più vasta raccolta di manoscritti d’età umanistico-rinascimentale giunta fino a noi. Ma sarà opportuno ora segnalare le fasi e le principali vie di accrescimento del nucleo originario del «fondo antico». Avviata subito dopo il Concilio di Ferrara-Firenze (1437-1441), la nuova collezione papale, pur raccogliendo l’eredità di circa 300 manoscritti dei predecessori, in particolare di Eugenio IV (1431-1447), si costituisce di fatto negli otto anni del pontificato di Niccolò V, raggiungendo almeno 824 unità, tuttora in larga parte conservate e già allora distribuite, pur per sommi capi e, per quanto riguarda i codici latini in forma non definitiva, in ordinamento organico per autori e materie, e catalogate in un inventario (Vat. lat. 3959) redatto sotto Callisto III (1455-1458). Ad allargare ulteriormente la già cospicua raccolta giunsero presto molti libri dagli immediati successori Callisto III, Pio II (1458-1464) e soprattutto Paolo II (1464-1471), assieme ad alcuni spogli da importanti biblioteche cardinalizie, tra cui, all’inizio del pontificato di Sisto IV, quella – decisiva per l’arricchimento della Vaticana – dell’umanista francese card. Jean Jouffroy († 1473). Questi notevoli ampliamenti imposero un radicale riordino, attuato sotto
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Sisto IV dall’umanista lombardo Bartolomeo Sacchi, detto il Platina (1421-1481, bibliotecario dal 1475): l’inventario del 1475 dimostra che la sezione latina della biblioteca era ormai più che raddoppiata, e i codici distribuiti per autori e materie in più sale, tre latine e una greca. Nel 1481 fu compilato un inventario topografico completo da cui risulta che i libri erano disposti – con schema analogo a quello adottato sotto Niccolò V – per facultates, cioè per materie di studio, e auctores. Tale catalogo è conservato in due esemplari principali, gli attuali Vat. lat. 3947 e 3952. La biblioteca niccolino-sistina (oltre 3.000 unità, tra manoscritti latini e greci) è la base di tutta la raccolta successiva: i frequenti inventari, compilati dai custodi, permettono di seguirne l’iter e di individuare la storia di gran parte dei manoscritti tuttora conservati. Nonostante i danni subiti durante il sacco di Roma (1527), la struttura ideata dal Platina fu ricomposta e mantenuta fino al trasferimento nella nuova sede fatta allestire da Sisto V. Nel secolo XVI continuarono ad aggiungersi molti manoscritti, ancora privilegiati, sia nelle accessioni che nell’attenzione catalografica, rispetto agli stampati. All’inizio del Cinquecento, ad esempio, Giulio II (1503-1513) – memore e forse parte in causa nel riordino compiuto dallo zio Sisto IV – volle destinare la propria collezione libraria manoscritta principalmente alla Biblioteca: giunse così oltre un centinaio di manoscritti, tutti latini, alcuni assai pregiati, che furono collocati in gran parte nella più piccola delle due sale secretae, che quindi subì una significativa ristrutturazione rispetto all’allestimento operato dal Platina. Ne sono testimonianza un inventario conservato nel Vat. lat. 3966, ff. 111r-115r, e l’inventario generale redatto intorno al 1518 (Vat. lat. 3948, 3952, 3955), sotto il successore Leone X (1513-1521). Sullo schema del Platina intervenne anche l’ulteriore importante riordino condotto dallo scriptor latino (dal 1541) Ferdinando Ruano († 1559) sotto l’amministrazione del protettore (dal 1548), poi cardinale bibliotecario (1550-1555) Marcello Cervini: esso coinvolse solo i libri latini, non solo manoscritti ma anche stampati, meglio riorganizzati, soprattutto in rapporto alle acquisizioni recenti e agli spazi disponibili. Ai volumi fu anche attribuita una serie completa di segnature e la catalogazione è provvista di indici (Vat. lat. 3967-3969). Gli accrescimenti tuttavia continuarono: in questi anni la Vaticana accolse la collezione privata dell’erudito Angelo Colocci (1474-1549) e, trasportati a più riprese, i manoscritti medievali dell’eremo di Fonte Avellana; molti anche i donativi, tra cui nel 1577 quelli di Gregorio XIII (1572-1585) e nel 1585 quelli di Sisto V. Nel 1597 giunse anche la collezione di Aldo Manuzio il Giovane (1547-1597). Queste e altre accessioni sono note, soprattutto le
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minori e minime, dai registri di spesa della Biblioteca (si vedano, ad esempio, i libri dei mandati di spesa ora Vat. lat. 3963 e 3965) e da documenti d’archivio: in un primo momento esse furono inventariate a parte dai Ranaldi, in seguito confluirono nel riordino generale. Così si dispersero nel «fondo antico» anche gli spogli di libri del custode della Vaticana (1591-1594), poi vescovo di Squillace (dal 1594), Tommaso Sirleto († 1601) e dell’erudito domenicano Alonso Chacón (1540-1599). A parte, come si è già accennato, furono collocate invece le collezioni latine del Carafa e dell’Orsini, acquisite entrambe tra la fine del secolo XVI e l’inizio del XVII; allo stesso periodo risalgono gli spogli da tre biblioteche vescovili: i Vat. lat. 4616-4691 dal domenicano Alessandro Franceschi (vescovo di Forlì dal 1594, † 1601, già scriptor hebraicus della Vaticana dal 1558 o 1559), i Vat. lat. 4692-4714 da Mariano Savelli (vescovo di Gubbio, † 1599) e i Vat. lat. 4715-4724 dal domenicano Vincenzo Bonardo (vescovo di Gerace, † 1601). Questa area si chiude con il Vat. lat. 4888 e corrisponde ai volumi I-V dell’inventario manoscritto (già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 301-305 rosso, ora Vat. lat. 15349 [1-5]) curato direttamente da Domenico Ranaldi per quanto riguarda i primi due tomi, mentre gli altri tre sono trascrizioni in pulito delle minute dell’inventario provvisorio (Vat. lat. 6947-6949, 7123) compilato dallo stesso Ranaldi e aggiornato dal cugino Alessandro. 2. Acquisizioni moderne (secc. XVII-XIX: Vat. lat. 4889-9851). – Questa seconda area, da Paolo V a Pio IX, corrisponde per la storia della Vaticana al periodo del consolidamento istituzionale. Il VI tomo del citato inventario manoscritto (già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 306 rosso, ora Vat. lat. 15349 [6]), relativo ai Vat. lat. 4889-6025 e terminato nel 1636, corrisponde infatti alle aggiunte operate dopo il riordino ranaldiano del «fondo antico», durante il pontificato di papa Borghese, fino a circa la metà di quello di Urbano VIII (1623-1644). Si tratta di due papati particolarmente rilevanti per la storia della Biblioteca: oltre all’acquisizione di molti manoscritti, sotto la guida di Scipione Caffarelli Borghese (1576-1633, cardinale bibliotecario dal 1609 al 1618) e Scipione Cobelluzzi (1564-1626, cardinale bibliotecario dal 1618 al 1626) si curò anche il restauro di molte legature di manoscritti dell’area precedente. Il ritmo delle acquisizioni rallenta sotto l’amministrazione di Francesco Barberini (1597-1679, cardinale bibliotecario dal 1626 al 1633) e di suo zio Antonio (1569-1646, cardinale bibliotecario dal 1633 al 1646), più attenti – il primo soprattutto – alla collezione manoscritta di famiglia, anch’essa confluita in Vaticana all’inizio del secolo XX (cfr. supra,
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pp. 336-340: 337, s.v. [Barberiniani]). Nella serie delle acquisizioni del periodo seicentesco spiccano: Vat. lat. 4917-4932, 4934-4963, 4965-4966: manoscritti di Guglielmo Sirleto (1514-1585, custode della Vaticana dal 1554 al 1556, cardinale bibliotecario dal 1572 al 1585), inseriti nel fondo verso il 1612; Vat. lat. 5009-5042: manoscritti dello scrittore e teologo Cristóbal Cabrera (1513-1598), in Vaticana dal 1599 (il medesimo aveva donato prima del 1569 gli attuali Vat. lat. 1162-1166); Vat. lat. 5436-5591: doni (1609-1610) di Paolo V, tra cui i Vat. lat. 5567-5581 del teologo francescano Pietro Galatino (1460 ca.-1540); Vat. lat. 5592-5702: trasporti da Castel S. Angelo nel 1614; Vat. lat. 5748-5776: manoscritti dalla biblioteca del monastero di S. Colombano di Bobbio, in Vaticana dal 1618; Vat. lat. 5826-5827, 5964-5972: carteggi e manoscritti del card. Reginald Pole (1500-1558), giunti in Vaticana durante il pontificato di Gregorio XV (1621-1623); Vat. lat. 5838-5847: doni, nel 1619, del dotto benedettino Costantino Gaetani (1568-1650) a Paolo V. Nel 1612 furono dispersi fra queste nuove acquisizioni i codici del decano della Sacra Rota Francisco Peña (1540-1612), nel 1616 quelli, recuperati qualche anno prima (1597), di Aldo Manuzio il Giovane, e quelli del perugino Prospero Podiani († 1615). Tra questi libri si fa naturalmente sempre più consistente la presenza di manoscritti cartacei moderni, che di solito si alternano sui palchetti, a gruppi, con brevi sezioni di manoscritti medievali e umanistici. Continuano sotto Urbano VIII anche restauri e rifacimenti di legature, assai meno accurati, però, di quelli del periodo precedente. Nel 1636 il già ricordato VI volume dell’inventario manoscritto giunge al Vat. lat. 6025. Con il successivo volume, VII della serie (già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 307 rosso, ora Vat. lat. 15349 [7]), portato a termine nel 1643, si chiude anche l’impresa catalografica impostata dai Ranaldi: esso comprende i Vat. lat. 6026-6458, acquisiti in gran parte nel periodo urbaniano. Vi si ritrovano in particolare qualche altro manoscritto di Guglielmo Sirleto e tutta la collezione dell’agostiniano Onofrio Panvinio (1529/1530-1568), storico della Chiesa ed erudito. La crescita del fondo – ormai affiancato da altri con codici latini – continuò anche durante i pontificati successivi: una relazione del 1645 (conservata nel manoscritto Roma, Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, Corsin. 32 B 16 [722]) informa che esso era
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giunto a 6.442 unità, mentre la statistica contenuta nel Chig. S.I.1, f. 71r, del 1662, giunge al nr. 6.800. Alla fine del secolo XVII risale forse la redazione dell’VIII volume dell’inventario (già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 308 rosso, ora Vat. lat. 15349 [8]), l’ultimo della serie seicentesca, ricopiato però nel secolo XIX (con data 1882) in seguito ai danni subiti in un incendio: esso contiene le descrizioni dei Vat. lat. 6459-7058, acquisiti tra la metà e la fine del secolo XVII. Qui furono inseriti i manoscritti, ora Vat. lat. 6684-6733, provenienti dalla collezione del card. Luigi Capponi (1582/1583-1659, cardinale bibliotecario dal 1649 al 1659) e quelli del secondo custode (dal 1661), poi primo (1682-1683), Stefano Gradi (Stjepan Gradiò, 1613-1683), letterato e politico dalmata vicino a Cristina di Svezia (Vat. lat. 6898-6932). Nel secolo XVIII il fondo continuò ad accrescersi, ma in maniera più modesta rispetto al secolo precedente, perché molti dei manoscritti allora accolti in Vaticana furono collocati in coda ai Reginensi latini e, soprattutto durante il pontificato di Benedetto XIV (1740-1758), nel fondo, allora anch’esso considerato aperto, dei codici Ottoboniani latini. L’acquisizione più nota tra i Vaticani latini è senza dubbio quella dei manoscritti del secondo custode (dal 1684), poi primo (dal 1698), Lorenzo Zaccagni (1657-1712): i Vat. lat. 7140-7161, 7164-7167, 7169-7186, 7188-7192, 7195, 7203-7206, 7210 sono stati finora riconosciuti come suoi. Il fondo ricevette anche materiali prodotti dall’amministrazione della Biblioteca e non confluiti nell’attuale fondo Archivio della Biblioteca (cfr. infra, II, pp. 913-916, s.v.), in particolare inventari divenuti obsoleti o materiali catalografici preparatori, tra cui le già ricordate minute dei Ranaldi (Vat. lat. 6947-6949, 7123). Infine un ampio intervento sulle legature della prima parte del fondo, con la quasi totale distruzione delle antiche che ancora rimanevano, fu compiuto durante il mandato del cardinale bibliotecario (dal 1779) Francesco Saverio de Zelada (1717-1801). Dopo le vicissitudini del periodo rivoluzionario e napoleonico, con il trasferimento di manoscritti a Parigi e il successivo, pressoché completo, ritorno a Roma di quanto era stato sottratto, il fondo ricominciò rapidamente ad ampliarsi perché vi furono convogliati manoscritti che erano confluiti in Vaticana, al tempo della prima Repubblica romana (17981799), da case religiose, o che erano stati requisiti, durante l’annessione di Roma all’Impero francese (1809-1814), dagli enti religiosi soppressi, e di cui i custodi vaticani ottennero la non restituzione. Si sono salvati così ampi tratti di biblioteche medievali e moderne di case religiose romane: ad esempio i codici dell’Aracoeli, ma anche volumi più recenti appartenuti a uffici di Curia o a istituzioni di studio, come il Collegio Capranica. Così nel 1838 le unità del fondo latino erano giunte a 8.942, compresi
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alcuni manoscritti della biblioteca personale dello Zelada (come risulta dalla statistica pubblicata in Roma nell’anno MDCCCXXXVIII, IV, Roma 1841, p. 251, da Antonio Nibby [1792-1839], che fu scriptor greco negli anni 1813-1814, e dal 1825 alla morte). Un altro rapido aumento si nota negli anni successivi, preludio a quello di fine secolo. Lunga sarebbe la lista delle acquisizioni; le principali sono sicuramente quella della collezione dell’erudito romano Francesco Cancellieri (1751-1826), ora nei Vat. lat. 9155-9205, 9672-9711, 9728-9733, e quella della biblioteca del primo custode (1819-1833), poi cardinale bibliotecario (1853-1854), Angelo Mai (1782-1854), con i Vat. lat. 9529-9668 (più tardi saranno inseriti nel fondo i Vat. lat. 10163, 13144, 13179, 13180, 13182, di analoga provenienza; i cataloghi della collezione del Mai sono ora i Vat. lat. 14556-14558), fra i quali è compreso un gruppo di codici provenienti dal Sacro Convento di Assisi (Vat. lat. 9657-9668). Tra le minori a livello numerico si segnalano: Vat. lat. 8127-8128, 8436-8440: manoscritti di Pietro Lazzeri (17101787), bibliotecario e teologo dello Zelada, che pervennero in Biblioteca con gli stampati zeladiani; Vat. lat. 8944, 8954-8955: doni a Gregorio XVI nel 1844; Vat. lat. 8967-8980, 10997: manoscritti dell’erudito Marco Mastrofini (1763-1845); Vat. lat. 9734-9782: manoscritti dell’epigrafista, e scriptor graecus della Vaticana (dal 1804), Girolamo Amati senior (1768-1834), acquistati presso l’erede Pasquale Amati nel 1835; Vat. lat. 9839-9849, 13479-13480: disegni dello storico dell’arte JeanBaptiste-Louis-Georges Séroux d’Agincourt (1730-1814), entrati i primi subito dopo la sua morte, gli ultimi due solo nel 1934; Vat. lat. 9852-9875: manoscritti dei Benedettini di Saint-Maur, già acquistati nel 1804 dal card. Joseph Fesch (1763-1839), e dopo la sua morte acquisiti, nel 1843, dalla Biblioteca. Con il cardinale bibliotecario (dal 1869) Jean-Baptiste Pitra (18121889), con il XIII volume dell’inventario (già Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 314 rosso, ora Vat. lat. 15349 [13]), elaborato fra il 1872 e il 1875 e trascritto nel 1880, e con l’acquisizione (nel 1874-1875) della vasta raccolta del bibliotecario dell’Università di Würzburg Anton Ruland (1809-1874), ora fra i Vat. lat. 10069-11150, si chiude l’epoca di Pio IX, coincidente con il tramonto dello Stato pontificio. Cronologicamente, gli ultimi due volumi dell’inventario manoscritto inaugurato dai Ranaldi furono compilati il primo tra il 1872 e il 1875, il secondo tra il 1876 e il
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1878 sotto la guida dello scriptor (dal 1844) Giovanni Battista De Rossi (1822-1894), e sono gli attuali tomi XIII e X della serie; l’estremo, il XIII, si chiude con la descrizione del Vat. lat. 9851. Il numero successivo apre il primo volume della catalogazione delle cosiddette «code» – le sezioni finali del fondo –, promossa dal prefetto della Biblioteca (1895-1914) Franz Ehrle (1845-1934). 3. Sviluppo recente (dal 1875 ca. a oggi: Vat. lat. 9852-15379). – Con la presa di Roma nel 1870 e il ritiro del papa nei Palazzi vaticani, ma soprattutto con l’elezione di Leone XIII (1878-1903) si aprì una nuova fase nella storia della Biblioteca, coinvolta nel nuovo indirizzo impresso da papa Pecci agli istituti culturali della Santa Sede. Il vero artefice ne fu, per la Vaticana, il primo custode (1895-1914, con il titolo di prefetto dal 1910, più tardi cardinale bibliotecario, 1929-1934) Franz Ehrle (18451934), la cui opera fu continuata, dopo il suo ritiro (1914), da Achille Ratti (1857-1939), prefetto dal 1914 al 1919 (poi papa col nome di Pio XI, 1922-1939), e da Giovanni Mercati (1866-1957), anch’egli prefetto (1919-1936), prima scriptor greco (dal 1898), infine cardinale bibliotecario e archivista (1936-1957). Chiuso il tredicesimo e ultimo tomo della fase catalografica precedente, i fondi manoscritti restarono al centro dell’interesse, e una commissione interna ne controllò lo stato di conservazione nel 1895; nel 1902 furono pubblicate regole di descrizione – le cosiddette Leges vaticane – che diedero maggior rigore ai cataloghi a stampa pubblicati per volere di Leone XIII a partire dal 1885. In particolare per i Vaticani latini la catalogazione procedette con una doppia serie di volumi che partì simultaneamente: la prima sequenza a coprire retrospettivamente il fondo dal Vat. lat. 1; la seconda destinata alle «code» e aggiunte successive all’ultimo inventario manoscritto, cioè a partire dal Vat. lat. 9852. Nella serie dei cataloghi a stampa uscirono, dunque, nel 1902 il primo volume di descrizione dei Vaticani latini (Vat. lat. 1-678) e nel 1904 il primo della serie delle «code» (Vat. lat. 9852-10300). Dal periodo della prefettura di Ehrle si possono meglio accertare le modalità di acquisizione e di inserimento dei manoscritti nel fondo sulla base dei registri d’ingresso (ora, per la parte non corrente, nel fondo Archivio della Biblioteca: tutti contengono, oltre a una descrizione sommaria dei manoscritti accessionati, anche notizie su singole provenienze), spesso compilati dai prefetti o dai viceprefetti: i manoscritti giunti singolarmente, ormai in maggioranza, e i piccoli gruppi risultano inseriti sparsim, spesso senza tenere stretto conto della cronologia di ingresso in Biblioteca, seguendo invece necessità contingenti.
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Notevole la crescita del fondo in poco più di un secolo: oltre un terzo in più rispetto alla situazione registrata nel 1875 dal ricordato XIII volume dell’inventario. Definirne percorsi e criteri è impresa ancora ardua; tuttavia i casi più frequenti di nuove accessioni al fondo si possono raggruppare sotto tre categorie: a) acquisti antiquari e doni, specialmente ai pontefici; b) acquisizioni di sezioni storiche da archivi di istituzioni religiose, congregazioni o uffici della Santa Sede; c) inserimento di collezioni di carte o carteggi di eruditi, soprattutto attivi in Biblioteca o ad essa in vario modo legati. Numerosi furono i doni e gli acquisti antiquari sistemati nel fondo a partire dall’epoca di Ehrle, che ne fece confluire molti tra i Vat. lat. 985211000, spesso corredando i nuovi elementi con note autografe, utili anch’esse, accanto ai registri, a datarne l’acquisizione. Per il periodo in esame, entro la prima metà del XX secolo, risultano particolarmente importanti, anche a livello numerico, le cessioni alla Vaticana di raccolte manoscritte provenienti da istituzioni religiose, normalmente collocate in coda ai Vaticani latini. Di inestimabile valore, ad esempio, l’acquisizione nel 1912 della collezione manoscritta del Collegio Romano, ora Vat. lat. 11414-11709, 13497 (oltre ai Vat. gr. 2341-2390, e al Vat. turc. 80; altri codici Vaticani latini provenienti dal Collegio Romano, i Vat. lat. 7187, 7196, 7199, 7207-7208, erano entrati precedentemente con i manoscritti dello Zelada, protagonista, a Roma, della soppressione della Compagnia di Gesù), che conteneva i codici posseduti dal poeta e letterato Marc-Antoine Muret (1526-1585) e quelli, ora Vat. lat. 11616-11709, dell’erudito gesuita Girolamo Lagomarsini (1698-1773). Un altro vasto trasferimento di materiali fu condotto dall’Archivio Segreto Vaticano alla Biblioteca in più riprese, principalmente nel 1920, poi nel 1924 e nel 1927, e fino al 1952, anche per la congiuntura che vedeva a capo delle due istituzioni il già ricordato Giovanni Mercati e suo fratello Angelo (1870-1955, scriptor latino della Biblioteca dal 1911, poi dal 1918 primo custode e dal 1925 prefetto dell’Archivio): i codici latini furono inseriti in blocchi fra i Vat. lat. 11710-12842 (ma vi sono manoscritti provenienti dall’Archivio anche fra i Vat. lat. 7000-8000). Tra il 1921 e il 1922 la Vaticana acquisì anche i manoscritti di proprietà del Seminario di Albano (Vat. lat. 12663-12702), molti dei quali appartenuti al card. Giacomo Giustiniani (1769-1843); al 1917 risale, invece, la cessione da parte della Congregazione del S. Uffizio dell’importante collezione degli inventari delle biblioteche conventuali redatti nell’ambito dell’inchiesta promossa dalla Congregazione dell’Indice fra il 1598 e il 1603 (Vat. lat. 11266-11326). In questo periodo o poco oltre dovrebbero essere giunti in Vaticana altri manoscritti provenienti dal S. Uffizio, solo in parte inseriti nel fondo
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Vaticano latino. Nel 1919 furono acquisiti i codici del Pontificio Seminario Lombardo (Vat. lat. 10837-10894, 11264). Altri passaggi, minori per entità numerica, sono le acquisizioni dal Sacro Convento di Assisi (1924 e 1931, Vat. lat. 12993-12997, 12999, 13001-13003, 13006, 1301313014, 13526-13528) e da S. Michele di Murano (Vat. lat. 13674-13725, con il Vat. gr. 2601), manoscritti acquistati, questi ultimi, presso i Camaldolesi di S. Gregorio al Celio nel novembre 1931. Nel medesimo anno entravano, inoltre, i Vat. lat. 13650-13668, manoscritti appartenuti allo storico Oreste Tommasini (1844-1919). Collezioni di carte erudite sistemate in questo periodo nel fondo si trovano soprattutto tra i Vat. lat. 13000-14000, tra cui: Vat. lat. 12959-12967, 12972, 14027-14061: carte e stampati postillati o di pregio del barnabita Carlo Vercellone (1814-1869), biblista, scriptor onorario della Biblioteca dal 1859; Vat. lat. 13031-13047: carte del topografo Rodolfo Lanciani (18451929); Vat. lat. 13223-13226, 13240, 14299-14324, 14443, ma anche Vat. lat. 10547-10587, 11377: carte di Henry Stevenson iunior (1854-1898), che fu scriptor greco e conservatore del Gabinetto Numismatico dal 1894; Vat. lat. 14238-14298: carteggio del già ricordato Giovanni Battista De Rossi, che, archeologo, oltre alla funzione di scriptor dal 1844, rivestì quella di prefetto del Museo Sacro della Biblioteca dal 1861; Vat. lat. 13757-13929: carte dell’erudito e poligrafo romano Gaetano Moroni (1802-1883), entrate nel 1932. A questa tipologia possono essere assimilati alcuni manoscritti che contengono autografi di personaggi celebri, come quelli, entrati anch’essi in questi anni, di Alessandro Manzoni (1785-1873; si veda il Vat. lat. 12951) e dello storico del diritto Contardo Ferrini (1859-1902), beatificato da Pio XII (1939-1958) nel 1947 (i Vat. lat. 12920, 13281, 14163, 14338, 14398). Col secondo dopoguerra fu avviato un sistema di inventariazione dattiloscritta messa a disposizione degli studiosi, con l’intenzione di coprire le «code» che via via si accumulavano, mentre continuava, ad opera dello scriptor latino (dal 1919) Giovanni Battista Borino (1881-1966), la descrizione a stampa, in parte rimasta incompiuta, delle acquisizioni dei decenni precedenti. Sotto la prefettura (1984-1997) di Leonard E. Boyle (1923-1999) è uscito, insieme ad altri cataloghi a stampa della «serie maggiore» redatti secondo le Leges ehrliane, il primo catalogo sommario dell’allora ultima
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serie di «code» (Vat. lat. 14666-15203), corrispondente alle acquisizioni dal 1964 al 1987. L’accrescimento è notevole, oltre cinquecento elementi in poco più di vent’anni, e uno sguardo al contenuto conferma che l’eterogeneità delle acquisizioni rimane nella linea delle categorie già esposte. Pochi, ma non irrilevanti, i manoscritti medievali e umanistici, tra i quali un nucleo (Vat. lat. 14726-14736) dall’archivio capitolare di Caiazzo (Caserta), con manoscritti in scrittura beneventana, un gruppo di registri trecenteschi della corte temporale di Avignone (Vat. lat. 1476114780) e le raccolte, preparate pochi anni prima, dei frammenti medievali da legature, o fogli di guardia e simili (membra disiecta: Vat. lat. 14737, 14739-14740, 14782-14785, 14808-14811, 14815, 14822, 14838, 14868, 14872). Compaiono pure sillogi epistolari e documentarie cinquecentesche, ricollegabili a Carlo Gualteruzzi (1500-1577: Vat. lat. 1483614837), Giovanni Della Casa (1503-1556: Vat. lat. 14825-14837), Angelo Colocci (1474-1549: Vat. lat. 14869); tra le documentazioni erudite si segnalano gli schedari di Barthélemy Hauréau (1812-1896: Vat. lat. 1499515000) e André Wilmart (1876-1941: Vat. lat. 14901-14904, 15024), le carte di Louis Duchesne (1843-1922: Vat. lat. 14895-14900) e Henri Quentin (1872-1935: Vat. lat. 14881-14894); sono presenti anche acquisizioni significative per la storia della Biblioteca, come i diari del cardinale bibliotecario (dal 1914) Francesco di Paola Cassetta (1841-1919: Vat. lat. 14677-14686) e diversi indici e inventari settecenteschi degli stampati (Vat. lat. 14741-14749, 14994); altro materiale proviene da istituzioni religiose o congregazioni vaticane (i codici giunti dalla Compagnia di Gesù, Vat. lat. 15067-15118; la raccolta completa dei documenti sugli inizi della riforma del Salterio, del Breviario e del Messale Romano ad opera di una commissione istituita da Pio X [1903-1914], nei Vat. lat. 1496914993), o è costituito da sezioni di archivi privati, tra cui pergamene e carte provenienti dagli archivi Rospigliosi di Pistoia (Vat. lat. 1490714918) e Vitelleschi (Vat. lat. 14962-14963), e da raccolte di lettere di Pio IX (Vat. lat. 14707, 15119) e di Pio X (Vat. lat. 14819, 14875). Dal 1987 a oggi l’aumento è stato più contenuto, all’incirca di centocinquanta elementi, comunque secondo le stesse modalità. Pochi gli esemplari medievali e umanistici, tra cui il Vat. lat. 15204, un’altra raccolta di membra disiecta; prevalgono tuttavia le carte erudite, fra le quali si segnalano: due serie di schedari di interesse epigrafico e archeologico (Vat. lat. 15216-15229, schede topografiche del ricordato Rodolfo Lanciani; Vat. lat. 15247-15289, carte epigrafiche di Giuseppe Gatti, 18381914); il Vat. lat. 15246, un volume in due tomi di schede, relative a stemmi reperiti in manoscritti vaticani, di Adriana Marucchi (19061995), per molti anni collaboratrice scientifica della Biblioteca; e il Vat.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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lat. 15321, con carte dello scriptor latino (1938-1959) Augusto Campana (1906-1995) per la preparazione del catalogo dei manoscritti di Fulvio Orsini. BIBLIOGRAFIA Per la storia del fondo, per la quale si dà solo qualche indicazione bibliografica di massima, e per specifiche sezioni resta imprescindibile, soprattutto per la storia moderna (secc. XVII-XX), J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272); una sintesi aggiornata sulla formazione del fondo antico fino al secolo XVI è quella di J. FOHLEN, Fonds Vatican latin, in Les manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, Catalogue établi par E. PELLEGRIN et F. DOLBEAU, J. FOHLEN et J.-Y. TILLIETTE avec la collaboration d’A. MARUCCHI et de P. SCARCIA PIACENTINI, III/1: Fonds Vatican latin, 224-2900, Paris 1991 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 7-22. Per le provenienze di una parte dei manoscritti presenti nel fondo, soprattutto dalla biblioteca papale avignonese e da altre biblioteche ecclesiastiche dei secoli XIV e XV, cfr. D. WILLIMAN — K. CORSANO, Early provenances of Latin manuscripts in the Vatican Library. Vaticani latini and Borghesiani, Città del Vaticano 2002 (Studi e testi, 405), pp. 3-70. Sui nuclei quattrocenteschi originari (Niccolò V e Sisto IV) si vedano da ultimo A. MANFREDI, I codici latini di Niccolò V. Edizione degli inventari e identificazione dei manoscritti, Città del Vaticano 1994 (Studi e testi, 359; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 1) e Antonio DE THOMEIS, Rime. Convivium scientiarum — In laudem Sixti quarti pontificis maximi, a cura di F. CARBONI e A. MANFREDI, Città del Vaticano 1999 (Studi e testi, 394; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 4); per l’inventario del 1533 cfr. Librorum Latinorum Bibliothecae Vaticanae Index a Nicolao de Maioranis compositus et Fausto Saboeo collatus anno MDXXXIII, curantibus A. DI SANTE, A. MANFREDI, Città del Vaticano 2009 (Studi e testi, 457; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 7); per la seconda metà del secolo XVI e l’allestimento delle sale di Sisto V cfr. P. PETITMENGIN, Recherches sur l’organisation de la Bibliothèque Vaticane à l’époque des Ranaldi (1547-1645), in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 75 (1963), pp. 561-628, e J. FOHLEN — P. PETITMENGIN, L’«ancien fonds» Vatican latin dans la nouvelle bibliothèque sixtine (ca. 1590-ca. 1610): reclassement et concordances, Città del Vaticano 1996 (Studi e testi, 362; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 2) [con concordanze fra le segnature utilizzate fino al trasferimento nei locali voluti da Sisto V e le nuove segnature introdotte dai Ranaldi]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA La pubblicazione dei cataloghi a stampa della cosiddetta series maior («Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manuscripti recensiti»), promossa da Leone XIII, procede in parallelo, come s’è accennato, sia per la parte più antica del fondo, Vat. lat. 1-9851, sia a coprire le successive accessioni dal Vat. lat. 9852 in poi. Sono finora usciti, secondo l’ordine dei manoscritti nel fondo: Codices Vaticani Latini, I: Codices 1-678, recensuerunt M. VATTASSO et P. FRANCHI DE’ CAVALIERI, Romae 1902 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti);
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Codices Vaticani Latini, II/1: Codices 679-1134, recensuit A. PELZER, in Bibliotheca Vaticana 1931; II/2: (…) Appendix (index nominum et rerum, initia operum) ad tomi II partem priorem, qua Codd. 679-1134 enarraverat, addidit A. PELZER, in Bibliotheca Vaticana 1933 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); Codices Vaticani Latini. Codices 1135-1266, [I]: recensuit M.-H. LAURENT, in Bybliotheca Vaticana 1958; [II]: (…) Indices elaboravit M.M. LEBRETON, in Bybliotheca Vaticana 1968 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); Codices Vaticani Latini, III: Codices 1461-2059, recensuit B. NOGARA, Romae 1912 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); Codices Vaticani Latini. Codices 2060-2117, recensuit C. LEONARDI operam dante M.M. LEBRETON, indicibus instruxerunt A.M. PIAZZONI et P. VIAN, in Bibliotheca Vaticana 1987 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); Codices Vaticani Latini. Codices 2118-2192, recensuit A. MAIER, in Bibliotheca Vaticana 1961 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); Codices Vaticani Latini. Codices 9734-9782 (Codices Amatiani), recensuit M. BUONOCORE, in Bibliotheca Vaticana 1988 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); Codices Vaticani Latini. Codices 9852-10300, recensuerunt M. VATTASSO et H. CARUSI, Romae 1914 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); Codices Vaticani Latini. Codices 10301-10700, recensuerunt M. VATTASSO et H. CARUSI, Romae 1920 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); Codices Vaticani Latini. Codices 10701-10875, [I], recensuit I.B. BORINO; [II]: (…) Indices, in Bibliotheca Vaticana 1947 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); Codices Vaticani Latini. Codices 10876-11000, recensuit I.B. BORINO, in Bibliotheca Vaticana 1955 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); Codices Vaticani Latini. Codices 11266-11326, recensuerunt M.M. LEBRETON et A. FIORANI: Inventari di biblioteche religiose italiane alla fine del Cinquecento, in Bibliotheca Vaticana 1985 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti); Codices Vaticani Latini. Codices 11414-11709, schedis H. CARUSI adhibitis recensuit J. RUYSSCHAERT, in Bibliotheca Vaticana 1959 (Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Per le acquisizioni dal 1964 al 1987: Manoscritti Vaticani latini 14666-15203. Catalogo sommario, a cura di A.M. PIAZZONI e P. VIAN, Città del Vaticano 1989 (Studi e testi, 332; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 1). Molte sono ancora le parti non catalogate a stampa: per esse occorre consultare (per i Vat. lat. 1267-1460, 2193-9733) i tomi dell’Inventarium manoscritto avviato dai Ranaldi e chiuso dal De Rossi e (per le accessioni più recenti Vat. lat. 11001-11265, 11710-14665) gli inventari, in gran parte dattiloscritti, disponibili in Sala Consultazione Manoscritti, elencati infra. Non mancano, peraltro, descrizioni a stampa, più o meno analitiche, di singoli nuclei di manoscritti, come ad esempio quella, per i Vat. lat. 1319-1457, tutti codici di diritto, contenuta, all’interno di una più ampia repertoriazione dei manoscritti giuridici del fondo, in A Catalogue of Canon and Roman Law Manuscripts cit. infra, I, pp. 45-264; oppure quella, relativa ai Vat. lat. 4106-4193, di T.M. IZBICKI, A Collection of Ecclesiological Manuscripts in the Vatican Library: Vat. lat. 4106-4193, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IV, Città del Vaticano 1990 (Studi e testi, 338), pp. 89-129; o anche quella, per i Vat. lat. 9260-9294, di E. NARDUCCI, Intorno alla vita del conte Giammaria Mazzucchelli ed alla collezione de’ suoi manoscritti ora posseduta dalla Biblioteca Vaticana, in Giornale arcadico 197,
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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n.s. 52 (1867), pp. 1-79 [dell’estratto]; o ancora quella, per i Vat. lat. 10069-11150 (ma con lacune), di Th.I. SCHERG, Die Rulandsche Handschriftensammlung in der vatikanischen Bibliothek zu Rom, in Archiv des Historischen Vereins von Unterfranken und Aschaffenburg 49 (1907), pp. 159-199. Notizie sui documenti di interesse epigrafico presenti nel fondo sono ora riunite in M. BUONOCORE, Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 36-37 [«Minima Amatiana (Vaticani latini 9734-9776)»], 86-92 [«I codici Vaticani latini 9042-9060 di Gaetano Marini»], 132-135 [«Sul carteggio de Rossi»: relativamente ai Vat. lat. 14238-14298], 145-146 [«Un nuovo codice del Marini (ora Vaticano latino 15293) ed i suoi Vaticani latini 9130-9133»], 172-177 [«I codici Vaticani latini 14929-14934»]; cfr. anche ID., Sui codici di Rodolfo Lanciani Vaticani latini 13031-13047, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IV, cit., pp. 13-35; cfr. anche ID., I disegni acquerellati di Carlo Labruzzi e Richard Colt Hoare alla Biblioteca Apostolica Vaticana: tra epigrafia e antichità, in Miscellanea greca e romana, XV, Roma 1990 (Studi pubblicati dall’Istituto Italiano per la Storia Antica, 46), pp. 347-365. Restano del tutto esclusi da queste serie di inventari e cataloghi – sia a stampa che manoscritti – i Vat. lat. 11327-11413 e le acquisizioni dal 1987 a oggi, Vat. lat. 15204-15379, per i quali non è ancora disponibile al pubblico l’inventariazione al momento predisposta esclusivamente a uso interno. Per questi manoscritti, dunque, le informazioni disponibili sono costituite solo dalla eventuale bibliografia specifica reperibile nei repertori bibliografici per i manoscritti vaticani; ma si tenga conto che per i Vat. lat. 11391-11413, cartario di S. Maria in Campo Marzio, si può consultare anche la notizia sommaria di E. CARUSI, Il cartario di S. Maria in Campo Marzio, in Atti del I Congresso Nazionale di Studi Romani (Aprile 1928), Roma 1928, pp. 517-525. Per i manoscritti datati compresi nella sezione Vat. lat. 1-2100, cfr. E. CALDELLI, I codici datati nei Vaticani latini 1-2100, Città del Vaticano 2007 (I codici latini datati della Biblioteca Apostolica Vaticana, 2). Per i manoscritti datati non compresi in cataloghi analitici a stampa delle sezioni Vat. lat. 1267-1460, 2193-3500, cfr. EAD., Catalogo dei codici datati tra i primi 3500 manoscritti del fondo Vaticano latino non compresi nei cataloghi a stampa, tesi di specializzazione discussa nell’anno accademico 1995-1996 presso la Scuola di Specializzazione per Conservatori di Beni Archivistici e Librari della Civiltà Monastica dell’Università di Cassino [dattiloscritto; un esemplare è consultabile in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 572 rosso]. Per i manoscritti giuridici fra i Vat. lat. 1-2746, cfr. A Catalogue of Canon and Roman Law Manuscripts in the Vatican Library, compiled at the Institute of Medieval Canon Law under the direction of S. KUTTNER, with the aid of the Deutsches Historisches Institut, Rom, under the direction of R. ELZE, I: Codices Vaticani latini 541-2299, Città del Vaticano 1986 (Studi e testi, 322); (...), II: Codices Vaticani latini 2300-2746, Città del Vaticano 1987 (Studi e testi, 328) [i due volumi sono ancora privi di indici]. Per gli incunaboli contenuti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), in particolare per gli olim Vat. lat. 153-156 (ora Membr. II.6-9: sub nr. B-280), e per i Vat. lat. 2222 (sub nr. P449), 2696 (sub nr. B-48), 2704 (sub nr. C-353), 2930 (sub nr. C-339), 2941 (sub nr. R-58), 2989 (sub nr. T-111), 3429 (sub nr. T-2), 3586 (sub nr. B-219), 3658 (sub nr. J-169), 4063 (sub nr. J-188), 4666 (sub nrr. P-291, P-293), 5109 (sub nr. P-321), 6247 (sub nr. B-345), 7182 (sub nr. C-347), 9018 (sub nrr. C-388, M-252), 9542 (sub nr. C-382), 9967 (sub nr. S279), 9972 (sub nr. E-47), 10102 (sub nr. D-131), 10825 (sub nrr. A-151, C-36, J-194, M-34), 12944 (sub nrr. B-385, R-99).
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STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Inventari manoscritti ancora in uso: Inventarii Codicum Vaticanorum Latinorum tomus primus. Pars prima: Vat. lat. 1-344; (…) Pars secunda: Vat. lat. 345-607 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 301 (1-2) rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (1A, 1B); inventario, con indici, di Domenico Ranaldi (1555-1606, scriptor latino, poi custode della Biblioteca dal 1594), an. 1597]; Invent. Librorum Latinorum Mss. Bib. Vat. tomus secundus [per i Vat. lat. 608-1318] [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 302 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (2); inventario, con indice, di Domenico Ranaldi, an. 1597]; Invent. Librorum Latinorum Mss. Bib. Vat. tomus tertius [per i Vat. lat. 1319-2141] [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 303 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (3); inventario ranaldiano, con indice, trascritto nel 1613 dallo scriptor latino (dal 1606) Emilio Florio]; Inventarium Manuscriptorum Latinorum Bibliothecae Vaticanae, Tomus Quartus [per i Vat. lat. 2142-3915] [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 304 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (4); sec. XVII in., con indice]; Inventarium Manuscriptorum Latinorum Bibliothecae Vaticanae, Tomus Quintus [per i Vat. lat. 3916-4888] [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 305 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (5); sec. XVII in., con indice]; Inventarium Manuscriptorum Latinorum Bibliothecae Vaticanae, Tomus Sextus [per i Vat. lat. 4889-6025] [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 306 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (6); an. 1636, con indice]; Inventarii Bibliot. Vaticanae Tom. VII [per i Vat. lat. 6026-6458, con l’aggiunta, alla fine (pp. 498-500), delle descrizioni di altri 19 manoscritti, poi dislocati sotto altre segnature (concordanza a p. 501)] [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 307 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (7); an. 1643, inventario, con indice; a p. 743: «Volumen hoc compositum et absolutum fuit Eminentissimo D. Cardinali S. Honuphrii Bibliothecario (scil. Antonio Barberini senior, 15691646, cardinale bibliotecario fra il 1633 e il 1646) et D. Annibale Albano Bibliothecae Vaticanae Custode (scil. Annibale Albani, 1605-1650, primo custode dal 1640 alla morte)»]; Inventarium codicum Latinorum Bibliothecae Vaticanae, tom. VIII a n° 6459 ad n. 7058 emendatus et auctus opera et studio Aegysti CECCUCCI Scriptoris linguae latinae, an. 1882 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 308 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (8); inventario, senza indice, per i Vat. lat. 6459-7058, rifatto dallo scriptor latino (aggiunto dal 1861, poi emerito dal 1885) Egisto Ceccucci († 1888), sulla scorta della precedente inventariazione a cura di Angelo Battaglini (1759-1842, scriptor latino soprannumerario dal 1791, effettivo dal 1795, secondo custode dal 1800, poi primo conservatore dal 1810 al 1814, reintegrato nel 1814 come secondo custode, e infine pensionato con la qualifica di primo custode nel 1818)]; Inventarii tom. IX [per i Vat. lat. 7059-7244] [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 309 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (9); secc. XVIII-XIX; inventario, senza indice];
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Inventarium codicum Latinorum Bibliothecae Vaticanae, tomus X. Pars prima a n. 7245 ad n. 8066 opera et studio J.B. DE ROSSI script. linguae latinae, adiutore Odoardo MARCHETTI an. 1876-1878; (…) Pars. secunda a n. 8067 ad n. 8471 (…) [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 310-311 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (10A-B); inventario, senza indice, per i Vat. lat. 72458471, in due parti, entrambe datate 1876-1878 e a cura di Giovanni Battista De Rossi e di Odoardo Marchetti]; Inventarium codicum Latinorum Bibliothecae Vaticanae, tomus XI a n. 8472 ad 9019, opera et studio J.B. DE ROSSI script. linguae Latinae, Francisci MASSI script. linguae Latinae, Pauli SCAPATICCI script. linguae Syriacae, Aloysii VINCENTII script. linguae Hebraicae, an. 1852-1855. Lucianus MASCIARELLI scripsit ann. 1880 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 312 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (11); inventario, senza indice, dei Vat. lat. 8472-9019, datato 1852-1855, ad opera di De Rossi con Francesco Massi (1804-1884, scriptor aggiunto dal 1834, di ruolo dal 1840), e con gli orientalisti Paolo Scapaticci (scriptor soprannumerario dal 1851, poi di ruolo) e Luigi Vincenzi (in servizio in Biblioteca dal 1845, in seguito divenuto scriptor ebraico), poi trascritto nel 1880 dal calligrafo (attivo in Vaticana dal 1872) Luciano Masciarelli]; Inventarium Codicum Latinorum Bibliothecae Vaticanae, tomus XII a n° 9020 ad 9445, opera et studio J.B. DE ROSSI script. linguae Latinae, an. 1856-1871. Lucianus Masciarelli scripsit an. 1880 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 313 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (12); inventario, senza indice, dei Vat. lat. 9020-9445]; Inventarium Codicum Latinorum Bibliothecae Vaticanae, tomus XIII a n° 9446 ad 9851, opera et studio J.B. DE ROSSI script. linguae Latinae, conlaborante Al. VINCENZI script. linguae Hebraicae, an. 1872-1875. Lucianus Masciarelli scripsit an. 1880 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 314 rosso; l’originale manoscritto è ora segnato Vat. lat. 15349 (13); inventario, senza indice, dei Vat. lat. 9446-9851]. Indici manoscritti ancora in uso: Sebbene, come si è detto, i volumi I-VII dell’Inventarium siano provvisti di indici collocati al termine di ciascun volume, esistono anche per questi volumi – come pure, naturalmente, per gli altri volumi dell’Inventarium, VIII-XIII, che ne sono privi – indici a sé stanti, in certi casi parzialmente cumulativi. Essi sono: Index Inventarii Codd. Mss. Bibliothecae Vaticanae. Pars Ia. Dall’A all’I; (…) Pars IIa. Dal L al Z [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 36 (1-2) rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. lat. 15350 (1A-B); an. 1636; indice composto da Fioravante Martinelli (1599-1667), scriptor latino (dal 1635), relativo ai volumi I-VI dell’Inventarium, e dunque ai Vat. lat. 1-6025]; Index auctorum quorum scripta notata sunt in tomo VII. Inventarii Codicum Latinorum, A.D. MDCCCXCVIII, Ferdinando FEDERICI fece, 1896-7 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 37 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. lat. 15350 (2); indice relativo al volume VII dell’Inventarium, e dunque ai Vat. lat. 6026-6477, compilato dal fratello del custode Paolo Federici, 1873-1969]; Index Tomi Octavi Inventarii Manuscriptorum Latinorum Bibliothecae Vaticanae [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 38 rosso; sec. XIX; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. lat. 15350 (3); sec. XIX; relativo al volume VIII dell’Inventarium, e dunque ai Vat. lat. 6459-7058]; Index Mss. Lat. Bibl. Vat. [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 39 rosso; ; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. lat. 15350 (4); sec. XIX; relativo al volume IX dell’Inventarium, e dunque ai Vat. lat. 7059-7244];
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Index auctorum quorum scripta notata sunt in tomo X Inventarii Codd. Latt. vol. I: A-I. Auspice et curante Io. Bapt. DE ROSSI, scriptore Alfredo MONACI. An. 1890-1894; (…) vol. II: K-Z (…) [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 40 (1-2) rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. lat. 15350 (5A-B); indice degli autori relativo al volume X dell’Inventarium, e dunque ai Vat. lat. 7245-8471]; Index Rerum, Hominum, Locorum Quorum mentio fit in Tomo X. Inventarii Codd. Latt. Bibliothecae Vaticanae. Auspice Io. Baptista DE-ROSSI, scripsit Alfredus MONACI an. 1891-1894. Volumen primum schedas complectens quorum initia a littera A ad H litteram pergunt; (…) Volumen secundum schedas exhibens quae litteris initialibus I-Z distinguuntur [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 40 (3-4) rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. lat. 15350 (5C-D); indice per soggetti, persone, luoghi relativo al volume X dell’Inventarium, e dunque ai Vat. lat. 7245-8471, fu approntato, insieme a De Rossi, dall’assistente (in servizio fino ai primi anni del XX secolo) Alfredo Monaci]; Indices tomorum XI. XII. XIII. Inventarii Codicum Latinorum Bibliothecae Vaticanae cura et studio I.B. DE ROSSI Script. Vat., adiutore Josepho GATTI. An. 1876-1878. Lucianus MASCIARELLI scrips. [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 41 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Vat. lat. 15350 (6); relativo ai volumi XI-XIII dell’Inventarium, e dunque ai Vat. lat. 8472-9851]. Accanto agli inventari manoscritti ancora in uso, gli inventari manoscritti più antichi del fondo prodotti dalla Biblioteca fino a quello del Ruano (sec. XVI med.) sono elencati, con precisione e con riferimento alle edizioni disponibili, in M. BERTÒLA, I due primi registri di prestito della Biblioteca Apostolica Vaticana. Codici Vaticani latini 3964, 3966 (…), Città del Vaticano 1942 (Codices e Vaticanis selecti quam simillime expressi, 27), pp. XI-XV, e da FOHLEN, Fonds Vatican latin, cit., p. 21, liste da completare, per tutto il fondo fino al secolo XX, con le indicazioni di P. VIAN, Dal Platina al Bishop: esperienze di indicizzazione in Biblioteca Vaticana tra XV e XX secolo, in Fabula in tabula. Una storia degli indici dal manoscritto al testo elettronico. Atti del Convegno di studio della Fondazione Ezio Franceschini e della Fondazione IBM Italia, Certosa del Galluzzo, 21-22 ottobre 1994, a cura di C. LEONARDI, M. MORELLI e F. SANTI, Spoleto 1995 (Quaderni di cultura mediolatina, 13), pp. 245-299: 249-264. Inventari delle «code», prevalentemente dattiloscritti: Codices manu scripti Vaticani latini 11001-11086, quos recensuit Iohannis Baptistae (sic) BORINO († 1966), 1969 [bozze di stampa, risalenti al 1955, di volume mai pubblicato: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 315 (1) rosso]; Codices manu scripti Vaticani latini 11087-11112, e recensione Iohannis Baptistae BORINO († 1966), 1969 [fotocopie di dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 315 (2) rosso]; Codices manu scripti Vaticani latini 11113-11150, e recensione Iohannis Baptistae BORINO († 1966), 1969 [fotocopie di dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 315 (3) rosso]; Inventarium codicum Vaticanorum Latinorum 11151-11265, schedis I.-B. BORINO adhibitis confecit R DE MAIO, 1969 [fotocopie di dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 315 (4) rosso]; Codices manu scripti Vaticani Latini 11710-12344 ex Archivo in Bybliothecam Vaticanam translati anno 1920 aliique qui in dies accesserunt [fotocopie di manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 315 (5) rosso; accanto alla segnatura adottata in Biblioteca, fra parentesi viene indicata quella già in uso nell’Archivio Segreto Vaticano; l’inventario è opera dello scriptor latino (aggiunto dal 1907, effettivo dal 1909) Enrico Carusi (1878-1945)];
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
Codices manu scripti Vaticani Latini 12345-12847 ex Archivo in Bybliothecam Vaticanam translati anno 1920 aliique qui in dies accesserunt [fotocopie di manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 315 (6) rosso; accanto alla segnatura adottata in Biblioteca, fra parentesi viene indicata quella già in uso nell’Archivio Segreto Vaticano; l’inventario è anch’esso opera di Enrico Carusi]; Inventario dei codici Vaticani latini 12848-13725, 15-VI-1957 [fotocopie di dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 316 rosso: l’originale è attualmente segnato Vat. lat. 15351]; Inventarium codicum Vaticanorum Latinorum 13.726-14.233 confecerunt O. BERTOLINI, L. MICHELINI TOCCI et M. PALLONE annis 1944-69, 1967-1969 [fotocopie di dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 317 rosso; la seconda data è quella di realizzazione del dattiloscritto messo a disposizione del pubblico; l’inventario è opera di Ottorino Bertolini (1892-1977, già collaboratore scientifico della Biblioteca fra il 1928 e il 1938), Luigi Michelini Tocci (1910-2000, collaboratore scientifico della Biblioteca fra il 1944 e il 1949, poi assistente dal 1949, infine conservatore del Medagliere, 1959-1980) e Mario Pallone (n. 1906, collaboratore scientifico della Biblioteca fra il 1932 e il 1937)]; Inventarium codicum Vaticanorum Latinorum 14.234-14.665 confecit O. BERTOLINI, annis 1969-75, 1977 [fotocopie di dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 318 rosso; l’originale dattiloscritto è attualmente segnato Vat. lat. 15354].
Antonio Manfredi VATICANI MANDEI* Il fondo, che ospita attualmente un solo elemento, il Vat. mand. 1 (come gentilmente segnalato da Roberta Borghero, si tratta di una collezione, detta Qulasta, di testi liturgici, cfr. E.S. DROWER, The Canonical Prayerbook of the Mandaeans, Leiden 1959), si costituì con buona probabilità solo nel XX secolo, al momento dell’entrata del codice in Vaticana o, forse, di una sua estrazione da altro fondo della Biblioteca. In assenza di documentazione, si può ipotizzare che ciò sia avvenuto fra il 1939 e il 1957, in quanto l’attuale legatura del manoscritto reca gli stemmi di Pio XII (1939-1958) e del cardinale bibliotecario (1936-1957) Giovanni Mercati; ciò collocherebbe la creazione del fondo in un periodo di speciale attenzione verso i testi mandei attestata dalla pubblicazione, per i tipi della Biblioteca, di due volumi curati da Ethel Stefana Drower (Diwan Abatur, or Progress through the Purgatories, Text with translation, notes and appendices by E.S. DROWER, Città del Vaticano 1950 [Studi e testi, 151], con l’edizione del mandeo Borg. sir. 175; The Haran Gawaita and the Baptism of Hibil-Ziwa, The Mandaic text reproduced together with translation, notes and commentary by E.S. DROWER, Città del Vaticano 1953 [Studi e testi, 176]; non fu invece pubblicato un altro testo mandeo * CIT.: Vat. mand., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : VAT . LAT .
— VAT. MUS .
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annunciato dall’autrice nella stessa collana, cfr. EAD., A Mandaean Bibliography, in Journal of the Royal Asiatic Society of Great Britain and Ireland [1953], pp. 34-39: 36). Francesco D’Aiuto VATICANI MUSICALI* Il fondo (678 segnature, ma 673 elementi) fu costituito nel 1956 per raccogliere singoli manoscritti musicali donati in tempi recenti o oggetto di future acquisizioni. Sin dal pontificato di Leone XIII (1878-1903), più precisamente dal 1886, manoscritti musicali erano stati incorporati nei Vaticani latini, con attribuzione però di segnature molto elevate (successive al nr. 14500), separate mediante un numero consistente di segnature vacanti dagli ultimi codici allora presenti nel fondo. Tale sezione dei «codici Vaticani Latini musicali», come erano allora definiti, fu inventariata tra il 1932 e il 1938 da Giuseppe Baronci (1857-1949), già bibliotecario chigiano (dal 1907), poi attivo in Vaticana dal trasferimento della collezione chigiana nel 1923 (l’inventario è nei Vat. lat. 14752-14755). I codici musicali di nuova accessione furono collocati in tale sezione del fondo Vaticano latino fino al maggio del 1956 (data di attribuzione della segnatura «Vat. lat. mus. 14932» all’odierno Vat. mus. 10). Nell’autunno dello stesso anno per la prima volta due codici di recente acquisizione, gli attuali Vat. mus. 12 e 13, ricevettero le segnature «Vaticani musicali» 1 e 2, poi cambiate in quelle odierne quando furono assegnate ai «Vaticani latini musicali» 14923-14932 (entrati fra il 1946 e il 1956) e all’allora Vat. lat. 13275 (pervenuto dall’Archivio Segreto Vaticano nel 1924) le segnature Vat. mus. 1-11, così da formare il primo nucleo del nuovo fondo, che entro il luglio 1958 si arricchì di altri due manoscritti (Vat. mus. 14 e 15). Tra il 1958 e il 1961 furono collocati i Vat. mus. 11-18 e i 36 manoscritti (Vat. mus. 19-54) con opere di Lorenzo Perosi (1872-1956) consegnati alla Biblioteca dalle sorelle del compositore, Felicina, Maria e Pia Perosi, nell’aprile-maggio 1960. Nel frattempo, a causa di nuove accessioni, nel fondo Vaticano latino il numero delle segnature vacanti anteriori al 14500 si era drasticamente ridotto. Si affrettò allora il processo di scorporamento dei codici «Vaticani latini musicali» dal fondo Vaticano latino. L’operazione, che riguardò i due terzi dei codici attualmente presenti nel fondo Vaticano musicale, fu svolta tra l’estate 1960 e l’estate 1961 per cura dello scriptor latino * CIT.: Vat. mus., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
(dal 1949) Marie-Hyacinthe Laurent (1906-1968). Le nuove segnature furono assegnate in più riprese: nel 1960-1961 gli olim Vat. lat. mus. 14501-14820 divennero i Vat. mus. 55-371; tra il 1962 e il 1965 agli olim Vat. lat. mus. 14821-14922 furono date man mano le segnature Vat. mus. 372-473. L’estrazione operata da Laurent non riguardò manoscritti musicali presenti nel fondo Vaticano latino con segnature più basse, come ad esempio i codici cinquecenteschi Vat. lat. 10776 e 11953, e altri manoscritti con musica o trattati musicali. Ai manoscritti musicali pervenuti in Vaticana dopo il 1961 furono assegnate segnature a partire da Vat. mus. 474. Tra i manoscritti arrivati tra il 1961 e il 1969 (Vat. mus. 474-501) si segnala una nuova serie di codici perosiani (Vat. mus. 479-488), consegnati ancora dalle sorelle del maestro nel gennaio del 1964. Della stessa provenienza è gran parte dei 45 codici perosiani pervenuti intorno all’anno 1970 (Vat. mus. 502-546). Durante gli anni Settanta del XX secolo il fondo si arricchì di altri 69 manoscritti (Vat. mus. 547-615); fra di essi, degni di nota sono alcune decine di manoscritti musicali databili ai secoli XVI-XVIII, sistemati nel fondo nel novembre 1972 (Vat. mus. 548-577), che, insieme a 14 codici liturgici (Vat. lat. 14852-14865) inseriti nel fondo Vaticano latino nell’ottobre del 1971, facevano parte della biblioteca di Casimiro Raffaele Casimiri (1880-1943), musicista e musicologo, dal 1911 maestro della Cappella della basilica di S. Giovanni in Laterano, oltre che professore di musica sacra in diverse scuole romane; tra i manoscritti pervenuti verso la fine del decennio si trova una serie di autografi di compositori ottonovecenteschi (Vat. mus. 608 [2-4], 609 [1-11], 610, 611) entrati nel dicembre del 1980 (Arch. Bibl. 118B, f. 91r) come parte degli autografi offerti a papa Paolo VI (1963-1978) nel 1977 in occasione del suo ottantesimo compleanno (cfr. supra, pp. 469-470, s.v. Autografi Paolo VI). I 57 codici rimanenti del fondo (Vat. mus. 616-672) vi furono incorporati tra il 1984 e il 1998. Una parte consistente del fondo è, dunque, costituita da 122 manoscritti (dei quali 83 autografi) contenenti musica liturgica, strumentale, cameristica e oratoriale di Lorenzo Perosi, che il compositore in parte donò ai papi Leone XIII, Pio X (1903-1914), Benedetto XV (1914-1922), Pio XI (1922-1939) e Pio XII (1939-1958), e in parte decise di cedere alla Santa Sede (volontà eseguita dalle sorelle dopo la sua morte) in cambio di un vitalizio (oltre al fondo Perosi, per il quale cfr. supra, pp. 492-494, s.v., a questo materiale si aggiunge una raccolta di carte riunite nei Vat. lat. 14817-14819, con 362 lettere e documenti che coprono un arco cronologico tra il 1869 e il 1957, arrivati in diversi pacchi negli anni 1935 e 1948 e, dalle sorelle Perosi, nel 1967).
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I FONDI : VAT . MUS .
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Di epoche e generi diversi sono gli altri manoscritti del fondo, con opere musicali che vanno dal Cinquecento al Novecento, fra le quali prevalgono composizioni operistiche, di musica da camera e di musica sacra. La maggior parte dei manoscritti è costituita da copie risalenti al tardo secolo XVIII o ai primi anni del XIX. A partire da Pio IX (18461878) non sono rare le copie di presentazione anche autografe di opere musicali dedicate al papa. Tra i numerosi autografi presenti nel fondo meritano di essere messi in evidenza quelli di Gioacchino Rossini (17921868: Vat. mus. 476, entrato probabilmente verso il 1960) e Franz Schubert (1797-1828: Vat. mus. 18, pervenuto nell’autunno 1961). Alcuni manoscritti più recenti contenenti canto gregoriano completano, infine, il quadro offerto dal fondo. BIBLIOGRAFIA H. ANGLÉS, El tesoro musical de la Biblioteca Vaticana, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, I, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 219), pp. 23-53: 47; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 265, 280 nt. 100; P. CANART — A.M. PIAZZONI — P. VIAN, Un esempio di catalogazione sommaria con l’ausilio dell’elaboratore elettronico. I Vat. lat. 14666-15203, in Bullettino dell’Istituto Centrale per la Patologia del Libro 42 (1988), pp. 131-149: 141; Manoscritti Vaticani latini 14666-15203. Catalogo sommario, a cura di A.M. PIAZZONI — P. VIAN, Città del Vaticano 1989 (Studi e testi, 332; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 1), pp. 75-77, 94-99 [per i Vat. lat. 14817-14819, 14853-14865]; N. BRIDGMAN, Manuscrits de musique polyphonique des XVe et XVIe siècles. Italie. Catalogue, München 1991 (Répertoire International des Sources Musicales, sér. B, 4/5), pp. 407-410 [a proposito del Vat. mus. 571]; S. PAGANO, L’epistolario «vaticano» di Lorenzo Perosi (1867-1956), Genova 1996 [su lettere e documenti perosiani ora nei Vat. lat. 14817-14819]; Gli Autografi Paolo VI, Introduzione, inventario e indici a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1999 (Studi e testi, 393; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 6), pp. 65, 134-135, 150, 153, 165, 195, 206, 210, 216, 217, 224-225, 229, 265, 274, 317 [sugli attuali Vat. mus. 608 (2-4), 609 (1-11), 610, 611, già Autogr. Paolo VI]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per i codici perosiani, V. ZACCARIA, Catalogo dei manoscritti musicali di Lorenzo Perosi esistenti nella Biblioteca Vaticana, in Nuova rivista musicale italiana 6 (1972), pp. 235-245. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Concordanza dei cod. Vaticani musicali 1-10, 55-473 con la vecchia numerazione dei (Vat. lat. 14501-14932) [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 35 rosso; sec. XX; concordanza redatta da Marie-Hyacinthe Laurent]. Presso la Sala Consultazione Manoscritti è anche disponibile uno schedario dattiloscritto (Mss. Vaticani musicali: cassette nrr. 170-171; sec. XX) con un indice alfabetico dei compositori o, per le opere anonime, dei titoli.
Adalbert Roth
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
VATICANI PERSIANI* Il fondo (179 segnature, ma 172 elementi) si è formato, con progressive accessioni di codici, ma anche di documenti diplomatistici (Vat. pers. 31, 33, 163-165), prevalentemente per singoli afflussi di piccola consistenza quantitativa, con molteplici provenienze. Come documenta in parte l’inventario del maronita Abramo Ecchellense (1605-1664, scriptor orientale dal 1660) datato 12 giugno 1660 (Vat. lat. 13200, ff. 75r, 76r), durante la prima metà del XVII secolo pervenne alla Biblioteca Vaticana un nucleo, detto antico, di sei codici (Vat. pers. 3, 4, 10, 32, 58, 60). Il Vat. pers. 4 era stato forse in possesso di Giovannantonio Avidich (T‘ovmaçean Awetik‘), armeno di Aleppo che fu ospite del romano Collegio dei Neofiti nel 1595-1596 e nel 1597-1599 (Vat. lat. 14158, ff. 16v, 18r). Il codice, contenente il Vangelo di Matteo, deve essere pervenuto alla Vaticana in quel periodo, quando inoltre il persianista e viaggiatore Giovan Battista Vecchietti (1552-1619) lo esaminò (1598) e Awetik‘ ne eseguì l’apografo Vat. pers. 3. Il fondo assunse maggiore consistenza con il nucleo successivo: un gruppo dei codici raccolti dal viaggiatore e orientalista Pietro Della Valle (1586-1652) e donati nel 1718 alla Vaticana dall’erede Rinaldo Del Bufalo; seguì quindi l’apporto di codici provenienti dall’Ecchellense, dal Vecchietti (Vat. pers. 61, entrato nel 1741), dagli eredi di Francesco Redi (1626-1698) nel 1741, e dal linguista e persianista Adriaan Reeland (1676-1718), i cui manoscritti furono acquisiti nel 1763. Intorno al 1750 Stefano Evodio Assemani (1711-1782) – che sarà poi coadiutore dello zio Giuseppe Simonio Assemani (dal 1766), e primo custode della Vaticana (1768-1782) – descrisse i Vat. pers. 1-33 (con il nr. XXVI poi divenuto Vat. turc. 101, e il Vat. pers. 60 allora descritto come nr. I turco) nell’Inventarium Codicum Vatic. Arabicorum, Turcicorum, Persicorum (Vat. lat. 13202, ff. 868r, 903r-918v). Alla collezione di Della Valle, a proposito della quale si registrano discrepanze nei cataloghi, risalgono ventotto codici del fondo: i Vat. pers. 5-14, 16, 18-20, 23, 25, 27-30, 45, 66-72. Nella seconda metà del secolo XVIII o agli inizi del successivo altri codici affluirono da diversi istituti missionari e fondazioni ecclesiastiche romani (Collegio Maronita: Vat. pers. 35 e parte del Vat. pers. 58; convento francescano di S. Pietro in Montorio: Vat. pers. 39, 82; conventi di Carmelitani scalzi di S. Paolo al Quirinale [S. Maria della Vittoria] e S. Pancrazio: Vat. pers. 42, 59, e, con questi, probabilmente i Vat. pers. 51-52, 55, 57, già dei Carmelitani scalzi di Isfahan, e il Vat. pers. 43, acquistato a Bagdad nel 1617 da George Strachan [† 1634]; cfr. supra, p. * CIT.: Vat. pers., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : VAT . PERS .
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559, s.v. Vaticani arabi) e dalla collezione di Giuseppe Simonio Assemani (1687-1768, scriptor orientalis dal 1710, secondo custode dal 1730, poi primo dal 1739) e del già ricordato nipote Stefano Evodio (Vat. pers. 62-63, 83). Verso la fine del XIX secolo i Vat. pers. 1-82 e 83-86, rispettivamente conservati negli armadi 314 e 316, figurano nell’Inventario dei manoscritti orientali negli armadi 290-544 (Vat. lat. 13252, ff. 15v e 19v). Ad essi si aggiunse un codice (Vat. pers. 88) risalente alla collezione dispersa (Lucca, 1871) del conte Eugenio Minutoli Tegrimi. Con due codici provenienti (1924) dalla Congregazione per la Chiesa Orientale (Vat. pers. 102, 105) il fondo aveva superato il centinaio di unità. L’incremento successivo più cospicuo, di 45 codici (Vat. pers. 110-152, 159-160), provenne dall’acquisto (1934) della collezione di 371 manoscritti turchi, arabi e persiani che l’arabista e turcologo Oskar Rescher (Osman Re›er, 1883-1972) aveva costituito in Turchia, dove egli trasferì la sua residenza (1928), e acquisì poi (1937) la cittadinanza (per la collezione Rescher cfr. anche supra, pp. 560-561, s.v. Vaticani arabi). Va registrata una frequente osmosi con il fondo dei Vaticani turchi, da cui provengono 16 codici persiani (olim Vat. turc. 32, 35, 37, 42, 43, 45, 46, 51, 55, 56, 64, 149, 195, 341, 342, 382, ora rispettivamente Vat. pers. 66-70, 81, 71-73, 82-83, 159-162, 176), mentre sette vi sono stati trasferiti (olim Vat. pers. 26, 46, 50, 64-65, 103-104, ora Vat. turc. 101105, 368-369). Di recente (febbraio 2007) al fondo sono stati aggiunti i Vat. pers. 177-179, a seguito di un acquisto presso l’antiquario olandese Bouwman che ha riguardato anche altri manoscritti orientali (cfr. supra, pp. 562, 578, s.vv. Vaticani arabi, Vaticani ebraici; infra, pp. 653, 662, s.vv. Vaticani siriaci, Vaticani turchi). BIBLIOGRAFIA G. DE HAMMER, Lettere sui manoscritti orientali e particolarmente arabi che si trovano nelle diverse Biblioteche d’Italia. Lettera III, in Biblioteca Italiana, o sia Giornale di letteratura, scienze ed arti 12 (1827), t. 46, pp. 31-40, e t. 47, pp. 10-20 [per i Vat. pers. 19-24, 66, 69, citati ai nrr. 143, 147, 180, 193, 195-198]; G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), pp. 5, 8, 12-13, 167-169, 190-191, 216, 220, 244, 350-351, 354, 369-370, 391-392, 455, 460-461, 486 [a proposito dei Vat. pers. 3-4, 10, 32, 48, 58, 60, 66-73, 81-83]; E. ROSSI, Elenco dei manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana: Vaticani-Barberiniani-Borgiani-Rossiani-Chigiani, Città del Vaticano 1953 (Studi e testi, 174), pp. VII-XVII [per i rapporti con il fondo Vaticano turco]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA E. ROSSI, Elenco dei manoscritti persiani della Biblioteca Vaticana: Vaticani-BarberinianiBorgiani-Rossiani, Città del Vaticano 1948 (Studi e testi, 136), pp. 27-156, 199-200 [descri-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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zione dei Vat. pers. 1-165; alle pp. 12-13, 15, notizie circa le collezioni di Pietro Della Valle e del Rescher; alle pp. 19-20, concordanza delle attuali segnature con le segnature adottate nella catalogazione del Mai – coincidenti con le attuali, salvo che per alcuni codici allora nel fondo Vaticano turco – e con i numeri delle descrizioni di Paul Horn]. Cfr. anche: Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I-III, Romae 1719-1728 [numerose descrizioni di codici del fondo allora presenti in Biblioteca, ma con segnature oggi obsolete: per la concordanza con le segnature attuali si veda la Postface a cura di Joseph-Marie Sauget nella ristampa anastatica pubblicata a Hildesheim-New York 1975; una copia dattiloscritta di tale concordanza è anteposta all’esemplare dell’edizione settecentesca in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 76 (1) rosso]; A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, IV/2, Romae 1831, pp. 630-651 [descrizione dei Vat. pers. 1-65; ma, nello stesso strumento, anche altri codici ora nel fondo sono descritti fra i Vaticani turchi, ove allora erano collocati; nell’esemplare in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 77 rosso, sono annotate a matita, per tali elementi trasferiti, le attuali segnature]; P. HORN, Aus italienischen Bibliotheken. I. Die persischen und türkischen Handschriften des Vatikans, in Zeitschrift der Deutschen Morgenländischen Gesellschaft 51 (1897), pp. 1-65: 6-36 [descrizione dei Vat. pers. 1-83, 85, ma secondo una suddivisione tematica degli elementi]. Per la parte ebraica del Vat. pers. 61, cfr. Hebrew Manuscripts in the Vatican Library. Catalogue, Compiled by the Staff of the Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, Jewish National and University Library, Jerusalem, ed. by B. RICHLER, Palaeographical and Codicological Descriptions: M. BEIT-ARIÉ in collaboration with N. PASTERNAK, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 438), pp. 564-565. Cfr. anche STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE, THE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968, p. 90.
Angelo Michele Piemontese VATICANI RUMENI* Il fondo (9 segnature, per altrettanti elementi), che contiene attualmente manoscritti per lo più liturgici esemplati tra il XVII e il XIX secolo in scrittura cirillica, si ritiene formato in massima parte (7 manoscritti, secondo Jeanne Bignami Odier) dalle acquisizioni compiute durante la missione di Eugène Tisserant (1884-1972), scriptor orientale (dal 1908), e dell’assistente della Biblioteca (1919-1929) Cirillo Korolevskij (Jean-François-Joseph Charon, 1878-1959) tra l’aprile 1923 e l’aprile 1924 * CIT.: Vat. rum., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : VAT . PERS .
— VAT. RUM .
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in vari paesi dell’Est europeo e del Mediterraneo orientale (cfr. supra, p. 566, s.v. Vaticani armeni); in particolare, gli acquisti di manoscritti e stampati rumeni devono essere plausibilmente ricondotti soprattutto a Korolevskij, che viaggiò da solo nei Balcani prima e dopo il rientro di Tisserant a Roma alla fine del luglio 1923 (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 25v, ove in data 2 settembre 1923 si segnala genericamente l’arrivo di manoscritti rumeni acquistati da Tisserant e Korolevskij fra aprile e luglio; al f. 26v, inoltre, si registra in data 15 gennaio 1924 l’arrivo, insieme a molti stampati, di un lotto di 13 manoscritti paleoslavi e rumeni da Lugoj e Cluj acquistati da Korolevskij). È però oggi difficile identificare i manoscritti frutto della missione fra i nove che compongono il fondo; è verosimile, d’altra parte, che i codici rumeni non siano stati acquistati in blocco, ma in luoghi e momenti diversi. Solo due manoscritti contengono annotazioni, probabilmente entrambe di mano di Korolevskij, utili a determinarne la provenienza: il Vat. rum. 2, che reca al f. 2r la nota «Ex libris D. Georgii Fireza, sac. gr. ritus. Lugoj. 20/VIII. 1923» (con George Fireza [1887-1846] – poi entrato, nel 1931, nella Compagnia di Gesù, viceprovinciale dal 1936 – Korolevskij dové entrare in contatto durante il suo soggiorno a Lugoj tra il 3 e il 21 agosto 1923), e il Vat. rum. 4, sul cui primo foglio di guardia si legge «Ufficio del Mattutino e del Vespro del Sabato Santo, secondo il rito bizantino, in lingua rumena. Scritto (dietro il testo stampato) dal sacerdote Gheorghe Bila, del villaggio di ‹imandu, nel febbraio 1861. Avuto in Rumenia nel settembre 1923 da D. Cirillo Korolevskij». L’unico manoscritto che pare entrato in Biblioteca prima della missione di Tisserant e Korolevskij è il Vat. rum. 1, che riporta al f. Iv una precedente segnatura «Slavo 19», riferibile a una sua collocazione nel fondo Vaticano slavo anteriormente al riordino di esso operato dallo scriptor per le lingue orientali e slave (dal 1891, emerito dal 1897) Ulisse De Nunzio (1857-1915) negli anni 1891-1892; in tale occasione l’attuale Vat. rum. 1 sarebbe stato estratto dal fondo slavo e ivi sostituito con il manoscritto ora Vat. slav. 19. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 266, 281 nt. 110; I. DUMITRIU-SNAGOV, Carte româneascã ce sã cheamã Ceasornicul Domnilor în Biblioteca Vaticanului, in România literarã 13 (1981); O. ‹CHIAU, Circula+ia Cazaniei lui Varlaam în Transilvania, in Mitropolia Olteniei (1970), nrr. 5-6, pp. 524-532; ID., Cãrturari ›i cãr+i în spa+iul românesc medieval, Cluj-Napoca 1978; A. BACIU, Manuscrise române›ti în Biblioteca Apostolica Vaticana, in Studia Universitatis Babe›Bolyai. Theologia Orthodoxa 48 (2003), nrr. 1-2, pp. 159-169.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA I. DUMITRIU-SNAGOV, Catalogul manuscriselor române›ti din «Biblioteca Apostolica Vaticana», in Revista de istorie 34 (1981), pp. 959-972. Cfr. anche I. DUMITRIU-SNAGOV, Monumenta Romaniae Vaticana. Manoscritti-documenticarte (…). Catalogo della mostra, Salone Sistino, Biblioteca Apostolica Vaticana 1996, pp. 151-166 [con descrizioni e riproduzioni fotografiche dei nove manoscritti del fondo].
Barbara Lomagistro VATICANI SAMARITANI* Il fondo (4 segnature, per altrettanti elementi) si è costituito sulla base di singole accessioni di diversa provenienza. Il Vat. sam. 1, già presente nell’inventario della Vaticana del 1533 (Vat. lat. 3951, f. 70v), è ancora il solo codice samaritano a essere menzionato nel catalogo di manoscritti orientali della Biblioteca (cfr. Vat. lat. 13201, dell’an. 1686, al f. 2r) compilato da Abramo Ecchellense (1605-1664), scriptor orientale (dal 1660), e dal nipote e suo successore (dal 1664) Giovanni Matteo Naironi († 1708). Il Vat. sam. 2, appartenuto a Pietro Della Valle (15861652), come attesta una nota al f. 290v («Textum hunc Pentateuchi, Samaritanorum lingua et characteribus exaratum, anno Domini MDCXVI Damasci in urbe Syriae principe a me repertum, post diuturnas peregrinationes […] addixi, anno eiusdem Servatoris nostri MDCXXVI. Petrus a Valle Peregrinus Patricius Romanus»), pervenne in Biblioteca nel 1718 con il gruppo di codici donati dal nipote Rinaldo Del Bufalo. Il Vat. sam. 3, già inserito nel fondo al tempo della catalogazione (1831) promossa dall’allora primo custode (1819-1833) Angelo Mai (1782-1854), fu inoltre descritto nel 1846 da Luigi Vincenzi (presente in Biblioteca dal 1845, poi scriptor ebraico) in un fascicoletto manoscritto ora in Arch. Bibl. 219H. Recente è invece l’accessione al fondo del Vat. sam. 4, inserito nel marzo 2004 ma già presente da tempo nell’Archivio della Biblioteca, latore di una lettera della comunità samaritana di Shekem (Nablus) al governo di Francia, da compararsi con London, British Library, Or. 1381 (an. 1875: lettera della comunità samaritana di Nablus alla regina Vittoria [18371901], cfr. A.D. CROWN, Samaritan Scribes and Manuscripts, Tübingen 2001 [Texte und Studien zum Antiken Judentum, 80], pp. 176 nr. 30, 196 nr. 25). Un altro codice samaritano in fondi vaticani è il Barb. or. 1. * CIT.: Vat. sam., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : VAT . RUM .
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BIBLIOGRAFIA G. GABRIELI, Manoscritti e carte orientali nelle biblioteche e negli archivi d’Italia. Dati statistici e bibliografici delle collezioni, loro storia e catalogazione, Firenze 1930 (Biblioteca di bibliografia italiana, 10), p. 47; M. BAILLET, Samaritains-Sources littéraires samaritaines, 2: Manuscrits, Vatican, in Dictionnaire de la Bible. Supplément, XI: Safaïtique-Sarepta, Paris 1991, coll. 888-893 [indicazioni bibliografiche]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I: De Scriptoribus Syris Orthodoxis, Romae 1719, p. 587 [per il Vat. sam. 2, descritto come codice di Pietro Della Valle nr. I]. Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codicum manuscriptorum catalogus in tres partes distributus, in quarum prima Orientales in altera Graeci in tertia Latini Italici aliorumque Europaeorum idiomatum codices, S.E. ASSEMANUS (…) et J.S. ASSEMANUS (…) recensuerunt digesserunt animadversionibusque illustrarunt (…), I/1: complectens codices Ebraicos et Samaritanos, Romae 1756, pp. 456-479 [per i Vat. sam. 1-2]. A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, IV/2, Romae 1831, p. 93 [per il Vat. sam. 3]. STATE OF ISRAEL, MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE, THE INSTITUTE OF HEBREW MANUSCRIPTS, List of photocopies in the Institute, III: Hebrew manuscripts in the Vatican, by N. ALLONY and D.S. LOEWINGER, Jerusalem 1968, p. 90, nrr. 797-799 [per i Vat. sam. 1-3].
Delio V. Proverbio VATICANI SIRIACI* La prima generica menzione di manoscritti siriaci nella Biblioteca Vaticana ora inclusi nel fondo (che attualmente conta 663 segnature, ma 655 elementi) è reperibile nel catalogo dello scriptor latino (dal 1541) Ferdinando Ruano († 1559) risalente agli anni 1550-1555 (Vat. lat. 3968, secondo inventario con foliazione autonoma, f. 57v): doveva trattarsi, secondo Giorgio Levi Della Vida, degli attuali Vat. sir. 9 e 15, gli unici allora presenti in Biblioteca. Un progressivo accrescimento del numero dei manoscritti siriaci è testimoniato dall’inventario, della fine del XVI secolo, di mano di Marino Ranaldi († 1606, in Vaticana come coadiutore dal 1565, poi custode della Biblioteca, 1576-1602) con sporadiche correzioni del fratello Federico († 1590, impiegato in Biblioteca dal 1547, scriptor dal 1553, infine custode dal 1559): in tale inventario, conservato in Arch. Bibl. 15A, ff. 87v-88r, sono menzionati 20 codici siriaci (nrr. 52* CIT.: Vat. sir., seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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56, 60-65, 69, 71-78). Nella prima metà del XVII secolo, l’inventario anonimo dei manoscritti «Caldaici et Syriaci» della Biblioteca Palatina di Heidelberg (cfr. supra, p. 459, s.v. [Palatini]), poi confluiti nel fondo, menziona quattro codici, due cartacei e due pergamenacei, i quali ultimi sono gli attuali Vat. sir. 5 e 19, cfr. Arch. Bibl. 15A, f. 78r (ma con imprecisa indicazione del supporto; cfr. anche Pal. lat. 1951, f. 98r; un inventario di manoscritti ebraici palatini, datato 1587, di cui è latore quest’ultimo codice, al f. 319v nr. 33 segnala un «liber Syriacis characteribus»; l’elenco di «libri arabici et caldaici, manoscritti e stampati», presente nel Pal. lat. 1948, f. 13v, menziona quattro manoscritti e dieci stampati). La stessa mano dell’inventario anonimo di Arch. Bibl. 15A, f. 78r, ha compilato l’elenco di «Libri Caldei et Syriaci» trasmesso ivi ai ff. 79r-83r, che annovera 32 manoscritti siriaci, 7 øaršûní, un libro «arabice et caldaice» e 2 stampati. Nella seconda metà del XVII secolo, il catalogo di manoscritti orientali della Biblioteca completato nel 1686, dovuto allo scriptor per le lingue orientali (dal 1660) Abramo Ecchellense (1605-1664) e al nipote e suo successore (anch’egli dal 1664) Giovanni Matteo Naironi († 1708), nel Vat. lat. 13201, ff. 2r-45v, registra 48 elementi. Un sostanziale incremento dei manoscritti siriaci ebbe luogo fra il primo e il terzo decennio del secolo XVIII, essenzialmente ad opera dell’allora scriptor orientalis (dal 1710) Giuseppe Simonio Assemani (16871768, poi secondo custode della Vaticana dal 1730, infine primo custode dal 1739 alla morte). Negli anni in cui egli pubblicava la sua Bibliotheca Orientalis (1719-1728) i manoscritti siriaci della Biblioteca si trovavano ancora ripartiti in nove nuclei distinti, da lui descritti con numerazioni autonome. Essi erano: 1) il «fondo antico» vaticano (49 segnature, ma 48 codici siriaci stricto sensu – i libri øaršûní erano annoverati fra gli arabi –, ovvero i 47 manoscritti del catalogo Ecchellense-Naironi: i nrr. 2-49 [1-48], di cui i nrr. 42 e 46 [41 e 45] sono gli attuali Vat. sir. 156 e 229, mentre il nr. 44 [43] è uno stampato; a questi 47 si era unito l’attuale Vat. sir. 228); 2) i codici «nitriensi» (34 manoscritti, di cui uno øaršûní), ovvero provenienti dal monastero di S. Maria nel deserto di Nitria, e acquisiti nel 1707 da Elia Assemani, cugino di Giuseppe Simonio, per conto di Clemente XI (1700-1721); 3) i codici siriaci appartenuti in ultima istanza all’Ecchellense (20 manoscritti siriaci – ma i Vat. sir. 249 e 250 risultano entrambi irreperibili da antica data – su un totale di 64 elementi originari) acquisiti nel 1710 (cfr. la lista di consegna al primo custode [dal 1698] Lorenzo Zaccagni [1657-1712] in Arch. Bibl. 11, ff. 301r-304r, 305r, sottoscritta da Dionisio
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I FONDI : VAT . SIR .
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e Leopoldo Ecchellense); i codici erano di provenienza disparata (i Vat. sir. 47 e 48 gli furono donati da Giuseppe Banesio [Yûsuf al-Bâní, n. 1630 ca.], ed erano appartenuti a Fausto Naironi [† 1707 o 1711]; del Vat. sir. 51 fu tratta una copia per Propaganda Fide, depositatavi dal suo estensore Atanasio Safar [1640-1728], vescovo di Mardin e Nisibi, della cui mano è un altro codice ecchellensiano, il Vat. sir. 232; i Vat. sir. 102 e 209 furono esemplati a Roma rispettivamente nel 1646 e nel 1654); 4) i codici «amidensi» (17 manoscritti siriaci superstiti su un totale di 20 [18 i siriaci]; il XIV codice amidense è l’attuale Vat. sir. 38), provenienti da Âmíd (Diyarbakìr), dalla biblioteca privata del patriarca caldeo Giuseppe I, morto a Roma nel 1707. I codici furono acquistati da Clemente Caracciolo (‘Abdalkarím aú-Úa‘ídí al-‘Adawí, ca. 1670-1721) per conto della Vaticana, come risulta dall’elenco sottoscritto in data 29 luglio 1711 dal primo custode Zaccagni, conservato in Arch. Bibl. 11, ff. 306r-310v. Fra l’elenco di Zaccagni e la lista della Bibliotheca Orientalis assemaniana vi sono alcune discrepanze: nell’elenco i manoscritti sono 18 (oltre a 5 stampati) contro i 20 dell’Assemani; l’amidense XX sarebbe il Vat. ar. 95; i nrr. 10, 13 Zaccagni corrispondono ai nrr. XVII, XVIII Assemani; il nr. 12 Zaccagni non corrisponde al nr. XII Assemani (Vat. sir. 44); il nr. 15 Zaccagni non sembra corrispondere al nr. XV Assemani (Vat. sir. 223); il nr. 16 Zaccagni, non identificabile secondo Henri Hyvernat e JosephMarie Sauget, corrisponde invece al nr. XVI Assemani (Vat. sir. 225); 5) i manoscritti «beroensi» (9 i codici siriaci identificabili nel fondo attuale, su un totale di 13 elementi presenti nel gruppo [di cui 10 erano i siriaci]), raccolti da Gabriele Eva (1668-1752), monaco maronita, durante il suo soggiorno (1718-1721) ad Aleppo (l’antica Beroea), ove era stato inviato da Clemente XI per porre fine a dispute all’interno della comunità maronita; 6) i codici «assemaniani» (45 manoscritti siriaci) – da non confondersi con i libri della biblioteca privata degli Assemani, di cui si dirà – raccolti da Giuseppe Simonio in un viaggio in Oriente (1715-1717) intrapreso per conto di Clemente XI: in parte provenivano dal già ricordato monastero di S. Maria di Nitria, 12 dal monastero di Nostra Signora (Dayr Sayyida) di Úaydnâyâ, presso Damasco, e per la maggior parte da Aleppo e dal Monte Libano; 7) i codici Scandar (36 codici siriaci su un totale di 61; l’XI codice Scandar è l’attuale Vat. sir. 153, mentre il XLIII è il Vat. sir. 208), portati dall’Oriente per Innocenzo XIII (1721-1724) dal maronita Andrea Scandar († 1748), professore di lingua araba nell’ateneo romano della Sapienza;
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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8) i codici Carafa (5 manoscritti siriaci in un complesso di 15), raccolti, con l’aiuto di missionari in Oriente, da Pietro Luigi Carafa (16771755), segretario della Congregazione de Propaganda Fide (dal 1717 al 1724), e da lui offerti a Clemente XI per la Vaticana; 9) i codici di Propaganda Fide (16 numeri, ma 14 segnature attuali, giacché il Vat. sir. 55 è suddiviso in tre tomi; il XV codice di Propaganda è l’attuale Vat. sir. 149), raccolti presso la Congregazione e trasferiti in Vaticana nel 1723. All’interno di questi nove nuclei, il gruppo di manoscritti di gran lunga più importante è senz’altro costituito dai codici provenienti dal cenobio di S. Maria detto «dei Siriani» (Dayr as-Suryân), nel deserto di Nitria (Wâdí an-Naýrûn), che sono 39: i 34 «nitriensi» menzionati, 4 degli «assemaniani» (Vat. sir. 104, 105, 108, 109), un «ecchellensiano» (Vat. sir. 100). A eccezione di cinque codici (Vat. sir. 25, 26, 117, 124 e 198 [øaršûní], tutti del nucleo «nitriense»), i manoscritti di Dayr asSuryân formano un nucleo librario di venerabile antichità: sono tutti anteriori almeno al 932 a.D. (ben 14, di cui 11 datati, sono da attribuirsi al VI secolo, 2 sono esplicitamente datati al VII secolo, 3 all’VIII e 3 al IX). In particolare, 6 di essi (Vat. sir. 100, f. 1r; Vat. sir. 104, f. 87v; Vat. sir. 105, f. 109v; Vat. sir. 106, f. 1r; Vat. sir. 112, f. 1r; Vat. sir. 140, f. 1r) recano una nota autografa di Mosè di Nisibi, egumeno del cenobio (dal 927), che nel 932 incrementò sostanzialmente il patrimonio librario del monastero facendo acquistare 250 manoscritti. Dopo questa prima catalogazione assemaniana, i manoscritti siriaci presenti in Vaticana furono versati in un unico fondo, con numerazione progressiva corrispondente alle segnature attuali, assommando a 256 elementi, e furono nuovamente catalogati nel 1758-1759 da Giuseppe Simonio Assemani e dal nipote Stefano Evodio (1711-1782, coadiutore dello zio dal 1766, primo custode dal 1768 alla morte), nell’incompiuto Catalogus a stampa dei codici della Vaticana. Ma un incremento che quasi raddoppiò il fondo si dové all’inserimento in esso dei manoscritti siriaci già della biblioteca privata degli Assemani (Vat. sir. 258-459), acquistati dalla Vaticana, dei quali l’allora primo custode della Vaticana (1819-1833) Angelo Mai (1782-1854) pubblicò le descrizioni nel 1831 (per i manoscritti siriaci si veda l’inventario conservato nel Vat. lat. 8994, alle pp. 21-41, nrr. 1-151; cfr. anche Arch. Bibl. 12, f. 107r-v). Più modesto fu l’incremento del fondo nella seconda metà del XIX secolo, parzialmente testimoniato dalle descrizioni manoscritte dell’agostiniano Agostino Ciasca (1835-1902, scriptor arabicus dal 1876, poi prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano dal 1891, cardinale dal 1899) per i Vat. sir.
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I FONDI : VAT . SIR .
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460-472. Fra i manoscritti siriaci provenienti dalla biblioteca personale di Andrea Molza (1783-1851, scriptor latino della Vaticana dal 1821, secondo custode dal 1838, poi primo dal 1850) sono sicuramente individuabili gli attuali Vat. sir. 461, 462, 466, 468, 526, 534 e Vat. ar. 902 (per la collezione del Molza cfr. supra, p. 577, s.v. Vaticani ebraici). Per contro, copiose sono state le acquisizioni novecentesche, fra le quali si possono ricordare almeno: i Vat. sir. 494, 496-505, 507-509, manoscritti raccolti durante un viaggio in Oriente (9 luglio 1926-9 aprile 1927) dal domenicano Jacques-Marie Vosté (1883-1949), biblista e orientalista, e da lui offerti a Pio XI (1922-1939) il 13 giugno 1927 (cfr. Arch. Bibl. 115, ff. 36v, 40r), tranne l’ultimo, donato alla Vaticana il 27 aprile 1929; il Vat. sir. 495, che venne trasmesso alla Biblioteca da Pio XI il 14 giugno 1926; il Vat. sir. 510, dono del patriarca caldeo di Babilonia (dal 1900) Yousef Emmanuel II Thomas (1852-1947) a Pio XI, entrato in Biblioteca il 27 settembre 1929; i Vat. sir. 525-538, che costituiscono un dono del patriarca siro-cattolico di Antiochia (dal 1929; cardinale dal 1935) Ignace Gabriel Tappouni (1879-1968), risalente al 13 dicembre 1935 (Arch. Bibl. 115, f. 57r; descrizione sommaria in Arch. Bibl. 199E); i Vat. sir. 539-555, 558, anch’essi parte della collezione Tappouni, acquisiti il 5 ottobre 1937 (Arch. Bibl. 115, f. 60v); i Vat. sir. 559-561, 563 (e dubitativamente i Vat. sir. 562, 564-567), trasmessi alla Biblioteca da Pio XI il 12 febbraio 1938 (cfr. Arch. Bibl. 115, ff. 62r, 63v). Tra i manoscritti di più recente accessione (Vat. sir. 632-653), occorre in primo luogo distinguere fra codici siriaci e øaršûní (sono tali i Vat. sir. 635, 643, 649, 651, 652); i Vat. sir. 641-643 sono dono di Joseph Gogué (Yûsuf Gogì, 1886-1971), arcivescovo caldeo di Baúra (dal 1954); il Vat. sir. 647 è di provenienza sinaitica. Ultimamente (luglio 2007) al fondo sono stati aggiunti i Vat. sir. 659661, a seguito di un acquisto presso l’antiquario olandese Bouwman che ha riguardato anche altri manoscritti orientali (cfr. supra, pp. 562, 578, 645, s.vv. Vaticani arabi, Vaticani ebraici, Vaticani persiani; infra, p. 662, s.v. Vaticani turchi). BIBLIOGRAFIA E. RENAN, Rapport adressé à M. le Ministre de l’instruction publique et des cultes, in Archives des mission scientifiques et littéraires, Ie sér., 1/7 (1850), pp. 365-409: 366-368; H. HYVERNAT, Concordances des cotes des anciens fonds et du fonds actuel syriaques de la Vaticane, in Annales de Saint-Louis-des-Français 7 (1902), pp. 73-91 [nell’esemplare in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 76 (8) rosso, vi sono alcune integrazioni e correzioni a matita di mano dello scriptor orientale (dal 1958) Joseph-Marie Sauget (1926-1988) e di altri, di cui si è tenuto conto nella stesura di questa voce]; H. HYVERNAT, Vatican Syriac Mss.: Old and New Press-Marks, in Catholic University Bulletin 9/1 (1903), pp. 94-104; G. GABRIELI,
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Manoscritti e carte orientali nelle biblioteche e negli archivi d’Italia. Dati statistici e bibliografici delle collezioni, loro storia e catalogazione, Firenze 1930 (Biblioteca di bibliografia italiana, 10), pp. 39-47; G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), pp. 132-139, 149, 186 e passim; J. BIGNAMI ODIER, Guide au département des manuscrits de la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 51 (1934), pp. 205-239: 235; J. SIMON, Répertoire des bibliothèques publiques et privées d’Europe contenant des manuscrits syriaques, in Orientalia, n.s. 9 (1940), pp. 271-287: 283; A. DESREUMAUX, Répertoire des bibliothèques et des catalogues de manuscrits syriaques, avec la collaboration de F. BRIQUEL-CHATONNET, Paris 1991 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes), pp. 78-79 (nrr. 240, 243), 245248 (nrr. 769-785), 252-256 (nrr. 802-821); F. RILLIET, La Bibliothèque de Ste-Catherine du Sinaï et ses membra disiecta à la Bibliothèque Vaticane, in VI Symposium Syriacum 1992. University of Cambridge, Faculty of Divinity, 30 August-2 September 1992, ed. by R. LAVENANT, Roma 1994 (Orientalia Christiana Analecta, 247), pp. 409-418 [a proposito del Vat. sir. 647]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codicum manuscriptorum catalogus (…), I/2: complectens codices Chaldaicos sive Syriacos, recensuerunt (…) S.E. ASSEMANUS (…) et J.S. ASSEMANUS (…), Romae 1758 [descrizioni dei Vat. sir. 1-102]; I/3: complectens reliquos codices Chaldaicos sive Syriacos, Romae 1759 [descrizioni dei Vat. sir. 103-256]. A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, V/2, Romae 1831, pp. 1-82 [descrizioni dei Vat. sir. 258-459]. A. VAN LANTSCHOOT, Inventaire des manuscrits syriaques des fonds Vatican (460-631), Barberini oriental et Neofiti, Città del Vaticano 1965 (Studi e testi, 243), pp. 1-163 [ma per i Vat. sir. 494, 496-505, 507-509 cfr. anche J. VOSTÉ, Manuscrits syro-chaldéens récemment acquis par la Bibliothèque Vaticane, in Angelicum 4 (1929), pp. 35-46]. Cfr. anche: Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I-III, Romae 1719-1728 [numerose descrizioni di codici del fondo allora presenti in Biblioteca, ma prima dell’assegnazione delle attuali segnature: per la concordanza con queste si veda, oltre a HYVERNAT, Concordances des cotes cit., la Postface a cura di Joseph-Marie Sauget nella ristampa anastatica pubblicata a Hildesheim-New York 1975; una copia dattiloscritta di quest’ultima concordanza è anteposta all’esemplare dell’edizione settecentesca in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 76 (1) rosso]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI [Agostino CIASCA], Supplementum ad catalogum codicum Orientalium, pp. 109-126 [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 79 rosso; l’originale manoscritto, del sec. XIX, è attualmente segnato Vat. lat. 15379; descrizioni dei Vat. sir. 460-472].
Delio V. Proverbio
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I FONDI : VAT . SIR .
— VAT. SLAV .
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VATICANI SLAVI* Il fondo (73 segnature, ma 70 elementi) si formò agli inizi del XIX secolo raccogliendo manoscritti slavi entrati in Biblioteca in progressive accessioni di singole unità o piccoli gruppi, secondo modalità non sempre ricostruibili. Secondo Giorgio Levi Della Vida, nel XVI secolo sarebbero stati presenti in Biblioteca gli attuali Vat. slav. 2, 8 e 14, gli ultimi due verosimilmente entrati come lascito del card. Isidoro Ruteno († 1463); anche Giovanni Mercati riconobbe nel Vat. slav. 14 un volume appartenuto a Isidoro, sebbene esso non compaia nell’inventario vaticano del 1475, nel quale figurano molti suoi manoscritti; la stessa provenienza egli ipotizzava per il Vat. slav. 8, mentre per il Vat. slav. 2, registrato nell’inventario del 1481, riteneva fosse appartenuto al vescovo Niccolò da Modrussa, morto nel 1480. José Ruysschaert (1914-1993, scriptor latino dal 1949, viceprefetto dal 1965 al 1984), tuttavia, identificando il manoscritto nel «Flos chronicarum ex membr. in albo» dell’inventario del 1475, ne attribuisce piuttosto il possesso al card. Isidoro, rilanciando così un’ipotesi di Giorgio Levi Della Vida. D’altra parte, la ricostruzione delle prime acquisizioni di codici slavi è in genere ostacolata dall’imprecisione delle loro descrizioni nei cataloghi più antichi. Solo nell’inventario di Abramo Ecchellense (1605-1664, scriptor arabicus et syriacus, 1660-1664) e Giovanni Matteo Naironi († 1708, nipote dell’Ecchellense, scriptor arabicus et syriacus, 1664-1707), Vat. lat. 13201, ff. 303r-305r, 306r (an. 1686), i manoscritti slavi sono raggruppati a sé: i Vat. slav. 2, 4, 5, 12, 15 e 8 vi compaiono infatti come «libri Rutheni» 1-6, mentre i Vat. slav. 18, 17 e 16 sono descritti come «libri Illyrici» 1-3. A quest’epoca, dunque, sembrerebbe risalire l’iniziativa di raccogliere i manoscritti slavi in appositi fondi, sebbene ne restasse ancora fuori il Vat. slav. 14; quanto ai tre codici «Illyrici», essi, entrati in Biblioteca alla morte del dalmata Stefano Gradi (Stjepan Gradiò, 1613-1683), secondo custode (dal 1661), poi primo (1682-1683), furono allora riconosciuti dal Naironi all’interno del fondo Vaticano latino, ove inizialmente erano stati inseriti. Soltanto un secolo e mezzo più tardi nacque il fondo propriamente detto dei Vaticani slavi per volere dell’allora primo custode (1819-1833) Angelo Mai (17821854), che ne affidò la catalogazione, tra il 1820 e il 1821, al professore dell’università di Vilna Michael Bobrowski (1785-1848): il suo lavoro catalografico abbraccia i Vat. slav. 1-13, all’inizio dei quali sono ancora conservate le descrizioni autografe; oltre ai Vat. slav. 2, 4, 5, 8 e 12, egli descrisse i Vat. slav. 3, 6, 7, 9, 10, 11 e 13, in parte frutto di estrazioni da * CIT.: Vat. slav., seguito da numero arabo progressivo.
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altri fondi, ed inoltre, sotto il nr. 1, il Vat. lat. 7019, poi rimasto però tra i Vaticani latini; il Vat. slav. 3, entrato durante il pontificato di Clemente XIII (1758-1769), proveniva dalla biblioteca del primo custode (dal 1768) Stefano Evodio Assemani (1711-1782); il Vat. slav. 6 era entrato nel 1690 con la biblioteca di Cristina di Svezia (1626-1689); il Vat. slav. 7 era pervenuto nel 1623 con la Biblioteca Palatina di Heidelberg; il Vat. slav. 9 era giunto nel 1785 con i manoscritti del card. Innocenzo Conti (17311785); il Vat. slav. 13 nel 1786 con i manoscritti basiliani (cfr. supra, pp. 457-463: 459, s.v. [Palatini]; pp. 502-507: 505-506, s.v. [Reginensi]; pp. 600-601, s.v. Vaticani greci). Nel 1831 Mai pubblicò le descrizioni di Bobrowski aggiungendovi i titoli dei Vat. slav. 14-18 e fondendo in tal modo definitivamente le due liste di codici «Rutheni» e «Illyrici» del Naironi. Al fondo così formato lo scriptor per le lingue orientali e slave (dal 1891, emerito dal 1897) Ulisse De Nunzio (1857-1915) aggiunse nel 1891 i Vat. slav. 19-23: la prima redazione del suo inventario (Vat. lat. 13211, ff. 243r-276r) si ferma al Vat. slav. 23, la seconda (Vat. lat. 13211, ff. 278r-307r) aggiunge quale nr. 24 il codice Neofiti 55 – entrato nel 1891 con i manoscritti del Collegio romano dei Neofiti, cfr. supra, p. 445, s.v. Neofiti –, che tuttavia non sembra essere stato mai inserito nel fondo (l’odierno Vat. slav. 24 appare solo nel 1924). Fra queste nuove accessioni, il Vat. slav. 19 è un Breviario del 1465 trasferito alla Vaticana dalla biblioteca dei Penitenzieri della Basilica Vaticana nell’agosto 1780 per ordine di Pio VI (1775-1799), destinato a servire alla correzione dei libri liturgici in lingua illirica; il Vat. slav. 23, invece, entrò in Vaticana per volere di Innocenzo X (1644-1655), per decreto di Propaganda del 17 dicembre 1647 (Vat. slav. 23, ff. 9r, 9bisv); i Vat. slav. 21 e 22 recano sulla legatura gli stemmi di Pio IX (1846-1878) e del cardinale bibliotecario (1869-1889) Jean-Baptiste Pitra (1812-1889). Un cospicuo arricchimento del fondo fu determinato dalla missione effettuata in Europa orientale nel 1923-1924 (cfr. supra, p. 566, s.v. Vaticani armeni) dall’allora scriptor orientale (1908-1930) Eugène Tisserant (1884-1972) e dall’assistente (1919-1929) Cirillo Korolevskij (JeanFrançois-Joseph Charon, 1878-1959), cui si ricollegano i Vat. slav. 24-53: essi (a eccezione dei Vat. slav. 24, 26-28, che recano attualmente legature eseguite sotto i pontificati di Paolo VI [1963-1978] e Giovanni Paolo II [1978-2005]) conservano all’inizio la breve descrizione appostavi da Korolevskij nel 1925. Nel 1936 furono invece acquisiti i Vat. slav. 54-62, manoscritti musicali di provenienza vecchiocredente, ricevuti da Olga N. Jitkow (cfr. Arch. Bibl. 160, in data 20 dicembre 1935 e 6 marzo 1936; Arch. Bibl. 115, ff. 58r, 64v, in data 11 giugno 1936). Il Vat. slav. 63 è documentato in Biblioteca a partire dalla revisione annuale del 1943,
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I FONDI : VAT . SLAV .
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mentre già nel 1924 era stato acquisito il Vat. slav. 64 (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 29r, in data 12 ottobre 1924, ove compare senza indicazione di segnatura), autografo del filosofo e teologo Vladimir S. Solov’ev (18531900) inviato nell’agosto dello stesso anno dal nipote ed erede Sergej, prete cattolico di rito orientale, alla Missione Cattolica di Russia, perché fosse trasmesso alla Biblioteca Vaticana. Nel 1952 fu acquisito il Vat. slav. 65; nel 1933 era giunto il Vat. slav. 66, proveniente dal principe Camillo Ruspoli (1882-1949). Fra le acquisizioni più recenti sono il Vat. slav. 67, una cui nota lo indica come entrato nel 1973, e i Vat. slav. 6872, giunti nel 1981. BIBLIOGRAFIA F. RAÇKI, Rukopisi tiçuòi se juàno-slovinske povjesti u arkivih srednje i dolnje Italije, in Rad Jugoslavenske Akademije znanosti i umjetnosti 18 (1872), pp. 205-258: 241-243; V. JAGIÒ, Analecta Romana, in Archiv für slavische Philologie 25 (1903), pp. 1-47: 1-4; I. MILÇETIÒ, Máni prolozi za povijest kñiàevnosti hrvatske, in Gra¤a za povijest kñiàevnosti hrvatske 7 (1912), pp. 305-366: 305-312 [relativamente ai Vat. slav. 16 e 17, appartenuti a Stefano Gradi]; G. MERCATI, Scritti d’Isidoro il cardinale Ruteno e codici a lui appartenuti che si conservano nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma 1926 (Studi e testi, 46) [circa i codici appartenuti a Isidoro di Kiev, senza indicazioni specifiche sui manoscritti slavi]; ID., Notizie varie sopra Niccolò Modrussiense, in La Bibliofilia 26 (1924-1925), pp. 165-179, 253-265, 289-299, 359-372 [rist. in ID., Opere minori, IV: (1917-1936), Città del Vaticano 1937 (Studi e testi, 79), pp. 205-267; sui codici appartenuti a Niccolò da Modrussa, senza indicazioni specifiche circa manoscritti slavi]; C. GIANNELLI, Di alcune versioni e rielaborazioni serbe delle «Solutiones breves quaestionum naturalium» attribuite a Michele Psello, in Studi bizantini e neoellenici 5 (1939) [= Atti del V Congresso Internazionale degli Studi Bizantini, Roma 20-26 settembre 1936, I], pp. 445-468; G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), pp. 77, 92, 132, 187, 372; M. JAPUNDÀIÒ, Glagoljski brevijar iz g. 1465 (Vaticano-slavo 19), in Radovi Staroslavenskog instituta 2 (1955), pp. 155-191; Ð. RADOJIÇIÒ, Vatikanski svitak, in Juànoslovenski filolog 24 (1959-1960), pp. 247-350 (sul rotolo liturgico Vat. slav. 9); O. HORBAÇ, Try cerkovnoslov’jans’ki liturhiçni rukopysni teksty Vatikanskoij Biblioteki, Roma 1966; J. KRAJÇAR, Some Remarks on the Vat. Sl. 12, in Orientalia Christiana Periodica 35 (1969), pp. 497-508; M. PANTIÒ, Jedno neostvareno izdanje Palmotiòeve Kristijade òirilicom iz 1674 godine, in Zbornik Matice srpske za knjiàevnost i jezik 19 (1971), pp. 388-394; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 192 nt. 25, 252 nt. 89; M. HARISIJADIS, Dva rukopisa popa Nikodima, in Zbornik za likovne umetnosti 9 (1973), pp. 85-96 [sul Vat. slav. 5]; Lj. STEFOSKA-VASILJEV, Novi podatak o vatikanskom srpskom jevandjelistaru XIII veka, in Zbornik Vladimira Mošina, Beograd 1977, pp. 141-142; Lj. VASILJEV, Novo datiranje srpskih rukopisa u Vatikanskoj biblioteci, in Arheografski prilozi 1 (1979), pp. 45-79 [Vat. slav. 4, 5, 9, 10, 13, 49, 63]; J. RUYSSCHAERT, La formazione dei due fondi di manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, in DÀUROVA — STANÇEV — JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi vãv Vatikanskata Biblioteka cit. infra, pp. 12-23; J. RUYSSCHAERT, Ricerche sulla storia dei fondi di manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, in Tre alfabeti per gli Slavi (…). Catalogo della mostra allestita nella Biblioteca Vaticana per l’undicesimo centenario della morte di san Metodio (…), Biblioteca Apostolica Vaticana 1985, pp. 81-96: 84-89.
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STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA A. DÀUROVA — K. STANÇEV — M. JAPUNDÀIÒ, Opis na slavjanskite rãkopisi vãv Vatikanskata Biblioteka / Catalogo dei manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, con una prefazione di I. DUJÇEV e introduzione storica di J. RUYSSCHAERT, Sofija 1985, pp. 39-144 [per i Vat. slav. 172]. Cfr. anche: A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, V/2, Roma 1831, pp. 101-110 [per i Vat. slav. 2-13, con le descrizioni di Bobrowski; fra di essi è compreso, con il nr. 1, il Vat. lat. 7019; queste descrizioni sono ristampate in S. CIAMPI, Bibliografia critica delle antiche reciproche corrispondenze politiche, ecclesiastiche, scientifiche, artistiche dell’Italia colla Russia, colla Polonia ed altre parti settentrionali (…), I, Firenze 1834, pp. 287294]; U. DE NUNZIO, I salterii slavi manoscritti della Biblioteca Vaticana, in Nel giubileo episcopale di Leone XIII. Omaggio della Biblioteca Vaticana. XIX febbraio anno MDCCCXCIII, [s.l., 1893] [paginazione propria; descrizione dei Vat. slav. 8 (ivi citato come nr. 7), 13 e 15]; H. JAKSCHE, Slavische Handschriften in der Vatikanischen Bibliothek, in Römische historische Mitteilungen 5 (1962), pp. 225-231 [per i Vat. slav. 1-66]; M. CAPALDO, Les manuscrits slaves et leur étude en Italie, in Polata knigopisnaja 1 (1978), pp. 15-38: 19, 26-27; 5 (1981), pp. 64-68: 65.
Barbara Lomagistro VATICANI TURCHI* Fra i manoscritti confluiti nel fondo (446 segnature, ma 428 elementi, a seguito di diversi trasferimenti nei fondi Vaticano arabo e Vaticano persiano), gli attuali Vat. turc. 18 e 21 sono da ritenersi i primi a esser stati acquisiti dalla Biblioteca Vaticana. Va infatti corretta in 1621 la data di accessione 1521 erroneamente fornita per il Vat. turc. 11 da Paul Horn nel 1897, sulla scorta del catalogo dell’allora primo custode della Vaticana (1819-1833) Angelo Mai (1782-1854), pubblicato nel 1831: il codice, proveniente dal bottino della battaglia di Chocim (8-14 settembre 1621), fu in realtà donato dal domenicano polacco Jerzy Trebnic († 1640). Quanto ai Vat. turc. 18 e 21, essi sono invece da identificarsi rispettivamente con i nrr. 51 («Colloquia Maumeti») e 50 («Rogationes […] idiomate Turcico») dell’inventario, databile al 1570 circa (cfr. Arch. Bibl. 15A, f. 87r), di mano di Marino Ranaldi († 1606, presente in Vaticana come coadiutore dal 1565, poi custode della Biblioteca, 1576-1602) con correzioni del fratello Federico († 1590, impiegato in Biblioteca dal 1547, scriptor dal 1553, infine custode dal 1559).
* CIT.: Vat. turc., seguito da numero arabo progressivo.
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I FONDI : VAT . SLAV .
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Le acquisizioni di codici turchi cominciarono ad assumere una certa consistenza già nel XVII secolo, quando si moltiplicarono gli arrivi da provenienze piuttosto diversificate; oltre al menzionato Vat. turc. 11 si possono, infatti, ricordare: i Vat. turc. 8 e 17 – il primo dei quali proveniente da Malta –, appartenuti al card. Cinzio Passeri Aldobrandini (1551-1610), nipote di Clemente VIII (1592-1605); i Vat. turc. 3, 4, 6, 26, 31 e il sesto elemento del codice composito Vat. turc. 352, donati alla Vaticana da Leonetto Della Corbara, visitatore apostolico e inquisitore a Malta negli anni 1607-1609, e provenienti da prede dei Cavalieri; i Vat. turc. 16, 20, 28 e 52, che dovettero entrare in Biblioteca fra il 1570 e il 1614, figurando già in un inventario anonimo degli inizi del secolo XVII (Arch. Bibl. 15A, f. 29v, nrr. 10, 7, 6, 8); i Vat. turc. 5, 12 e forse 15, giunti nel 1623 con la Biblioteca Palatina di Heidelberg (cfr. supra, pp. 457-463: 459, s.v. [Palatini]); i Vat. turc. 7, 10, 13, 33, 41, 50, certo entrati in Vaticana entro i primi decenni del secolo XVII, in quanto presenti nell’inventario di Felice Contelori (1588-1652), che fu primo custode fra il 1626 e il 1630 (poi prefetto dell’Archivio, 1630-1644); i Vat. turc. 1 e 22, pervenuti in Biblioteca tra il 1644 e il 1686, data, quest’ultima, di completamento del catalogo di manoscritti orientali della Biblioteca (Vat. lat. 13201, ff. 331r-334r) compilato da Abramo Ecchellense (1605-1664), scriptor orientale (dal 1660), e dal nipote e suo successore (dal 1664) Giovanni Matteo Naironi († 1708): in esso erano, così, registrati 25 manoscritti turchi. Ad anni non lontani risale l’accessione dei Vat. turc. 2, 14 e 19, non compresi nel catalogo Ecchellense-Naironi, e allo scadere del secolo, nel 1690, quella dei Vat. turc. 23-25 e 30, che invece entrarono in Vaticana con i codici di Cristina di Svezia (1626-1689) (cfr. supra, pp. 502507: 504, s.v. [Reginensi]). Fra le ulteriori acquisizioni alla Vaticana di codici ora appartenenti al fondo, a partire dal XVIII secolo, nove elementi (Vat. turc. 27, 29, 34, 39, 40, 44, 47, 53, 101, quest’ultimo inizialmente inserito fra i Vaticani persiani con il nr. 26) giunsero dalla collezione di manoscritti di Pietro Della Valle (1586-1652): i codici turchi furono da questi raccolti durante i suoi viaggi in Oriente, soprattutto soggiornando a Costantinopoli (16141615), e furono infine trasmessi, con gli altri, alla Vaticana nel 1718 da Clemente XI (1700-1721), che li aveva avuti in dono dal marchese Rinaldo Del Bufalo, erede e nipote, per parte della figlia, di Della Valle. Con i manoscritti di Della Valle entrarono in Biblioteca, per dono di Clemente XI, anche alcuni codici turchi della raccolta dell’Ecchellense (Vat. turc. 48, 49 e probabilmente 9). Tali acquisizioni sono rispecchiate nel catalogo contenuto nel Vat. lat. 13202, ff. 868r-893v, che descrive i Vat. turc. 154, poi integrato al f. 894r da Angelo Mai con una succinta segnalazione
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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dei Vat. turc. 55-58 (i primi due dei quali ora Vat. pers. 73 e 82). Un sensibile incremento si ebbe poi con l’acquisto dei codici appartenuti a Giuseppe Simonio Assemani (1687-1768), primo custode della Vaticana dal 1739 (Vat. turc. 59, 61, 67, 70, 71, 73, cfr. Vat. lat. 8994, pp. 85-86, nrr. 1, 2, [6], 5, [7], 4; ma il nr. 3, «Vitae et Encomia Patriarcharum, Prophetarum, Chalipharum et Othmanidarum Regum […] anno Hegirae 784» [= 1382-1383 a.D.], non è stato a tutt’oggi individuato), e a Stefano Evodio Assemani (1711-1782), suo nipote e successore dal 1768 (Vat. turc. 60, 62-63, 68, 104-105, 373). Il Vat. turc. 102 (olim Vat. pers. 46) proviene dal collegio missionario presso il convento francescano di S. Pietro in Montorio, in Roma, e giunse in Biblioteca Vaticana certamente prima del 1813 (forse tra 1800 e 1805) con altri manoscritti (cfr. supra, p. 559, s.v. Vaticani arabi). Il Vat. turc. 74 fu già del sacerdote melchita aleppino Leonzio Salem (Lâwnidas Sâlim) – copista dei manoscritti Vat. ar. 689, 721, 743-758, 760, 778-781, nonché autore attestato nei codici Roma, Collegio Maronita Mariamita, 114-115, 117-118, 195, 201, e inoltre copista e traduttore dei manoscritti Roma, Collegio Maronita Mariamita, 13, 175, 179, 196, 213, 218, 221, 232 –, e giunse in Biblioteca nel 1852 fra i codici appartenuti ad Andrea Molza (1783-1851, già scriptor latinus dal 1821, poi secondo custode dal 1838, infine primo custode dal 1850 al 1851), insieme coi Vat. turc. 75, 78, e col Vat. ar. 506 (per i codici del Molza cfr. supra, p. 577, s.v. Vaticani ebraici). I Vat. turc. 65, 66, 79 furono donati alla Vaticana da Pio IX (1846-1878) nel 1859; il Vat. turc. 80 fu donato da Pio X (1903-1914), e proviene dal Collegio Romano. Gli attuali Vat. turc. 81-83, acquisiti fra i libri lasciati alla Vaticana dal marchese Gaetano Ferrajoli (1838-1890) – cfr. supra, p. 418, s.v. [Ferrajoli] –, dopo aver ricevuto rispettivamente le segnature Vat. ind. 25, 26 e 37, furono trasferiti fra i Vaticani turchi il 14 giugno 1921. Nel corso della missione nei Balcani e nel Medio Oriente (1923-1924) dell’allora scriptor orientale (dal 1908) Eugène Tisserant (1884-1972) e dell’assistente (1919-1929) Cirillo Korolevskij (Jean-François-Joseph Charon, 18781959) furono acquistati, fra gli altri codici (cfr. supra, p. 566, s.v. Vaticani armeni), anche 20 manoscritti turchi, poi accessionati il 2 settembre 1923 (la discrepanza fra l’indicazione fornita dal catalogo di Ettore Rossi, che segnala i soli 14 manoscritti Vat. turc. 85-98 come provenienti dalla missione, e la testimonianza dell’allora prefetto [1919-1936] Giovanni Mercati [1866-1957] in Arch. Bibl. 115, f. 25v, deriva dal fatto che Rossi ha considerato unicamente i manoscritti recanti la nota «Emptus Constantinopoli […]» di mano di Tisserant, e dunque non i sei manoscritti verosimilmente acquisiti dal solo Korolevskij, come il Vat. turc. 99, con un resoconto della Guerra di Candia, esplicitamente menzionato
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I FONDI : VAT . TURC .
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nella lettera di Korolevskij a Mercati del 3 giugno 1923 in Arch. Bibl. 216). I Vat. turc. 84, 100, 106-108 devono essere entrati nel terzo decennio del secolo XX, mentre i Vat. turc. 109-117, con scritti autografi di T‘oros Šadarevean (1845 ca.-1924), furono donati nel 1929 dal figlio, il francescano Bernardo. Successiva al 1929 è l’accessione dei Vat. turc. 118-121. Volendo dar conto – seppure in modo sommario e discontinuo – delle acquisizioni recenti si può ricordare che: il 17 settembre 1934 furono inseriti nel fondo i manoscritti turchi, acquistati a Costantinopoli insieme ai codici arabi e persiani, della collezione di Oskar Rescher (Osman Re›er, 1883-1972), ora Vat. turc. 122-351 (cfr. l’indice alfabetico per titoli, autografo, in Arch. Bibl. 110, f. 64r; in Arch. Bibl. 115, f. 52v, la serie viene fatta erroneamente iniziare dal Vat. turc. 121; gran parte dei codici della collezione Rescher non pervenuti alla Vaticana furono, fra il 1963 e il 1972, acquisiti dalla Beinecke Rare Book and Manuscript Library, presso la Yale University; per la collezione Rescher cfr. anche supra, pp. 560-561, s.v. Vaticani arabi); il 4 gennaio 1935 venivano registrati i Vat. turc. 353-359 (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 54v); il 24 gennaio 1935 il Vat. turc. 360, già di Alessandro Della Seta (1879-1944), giunto per tramite del collaboratore scientifico della Biblioteca (1931-1939, e ancora dal 1946) Giorgio Levi Della Vida (1886-1967) (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 54v); il 5 ottobre 1937 i Vat. turc. 363-365, provenienti dalla collezione del patriarca siro-cattolico di Antiochia (dal 1929; cardinale dal 1935) Ignace Gabriel Tappouni (1879-1968; cfr. Arch. Bibl. 115, f. 61v); il Vat. turc. 366 (olim Vat. ar. 1197) proviene da quella raccolta di Giuseppe Caprotti (1862-1919) che pervenne alla Biblioteca Vaticana nell’aprile 1922 (composta di 269 manoscritti arabi, di cui 5 senza legatura, e un manoscritto ebraico, cfr. supra, p. 560, s.v. Vaticani arabi). Per il periodo postbellico, fra le varie accessioni si segnalano: il Vat. turc. 370, acquistato nel 1947 presso un antiquario romano; il Vat. turc. 377, dizionario di termini marinareschi di Rüstem Ahmed Bey († 1888), entrato il 23 giugno 1953 (Arch. Bibl. 117, f. 26r); i Vat. turc. 380-384, che furono accessionati al fondo fra il novembre 1972 e il maggio 1974, provenivano dalla sistemazione di materiali per lo più frammentari non ancora catalogati; i Vat. turc. 386-391, che erano stati acquistati in Oriente nel 1916 dall’orientalista Marius Chaîne (1873-1960), e che, restati a lungo nelle mani dello scriptor orientale (dal 1936, già collaboratore dal 1929) e viceprefetto (1951-1965) Arnold van Lantschoot (18891969), furono accessionati il 3 dicembre 1977; il Vat. turc. 392, proveniente dall’eredità di Paolo VI (1963-1978) – con gli attuali Vat. ar. 2010-2013, Vat. estr.-or. 83, Vat. et. 311-317, Vat. lat. 15042-15049, Vat.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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pers. 174 e Vat. sir. 645 –, entrò nel fondo il 23 luglio 1982; i Vat. turc. 393-397, acquisiti sul mercato antiquario insieme ai Vat. ar. 2015-2016, furono registrati nel giugno 1983; i Vat. turc. 398-414, 415-416 e 417 furono acquistati rispettivamente nell’ottobre 1983, nel marzo 1984 e nel maggio 1985; i Vat. turc. 420 e 421 provengono rispettivamente da un acquisto sul mercato antiquario e un dono, negli anni 2004 e 2005. Di recente (febbraio e luglio 2007) al fondo sono stati aggiunti i Vat. turc. 426-437, a seguito di un acquisto presso l’antiquario olandese Bouwman che ha riguardato anche altri manoscritti orientali (cfr. supra, pp. 562, 578, 645, 653, s.vv. Vaticani arabi, Vaticani ebraici, Vaticani persiani, Vaticani siriaci). BIBLIOGRAFIA G. DE HAMMER, Lettere sui manoscritti orientali e particolarmente arabi che si trovano nelle diverse Biblioteche d’Italia. Lettera III, in Biblioteca Italiana, o sia Giornale di letteratura, scienze ed arti 12 (1827), t. 46, pp. 31-40, e t. 47, pp. 10-20; G. LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1939 (Studi e testi, 92), passim; A.T. KUT, Türkce yazma eserler kataloglarì repertuvarì [Repertorio di cataloghi di opere manoscritte turche], in Türk Dili Ara›tìrma Yìllìóì [TDAY] Belleten (1972), pp. 183-240: 212-213 (nrr. 171-176). STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA E. ROSSI, Elenco dei manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana: Vaticani-BarberinianiBorgiani-Rossiani-Chigiani, Città del Vaticano 1953 (Studi e testi, 174) [inventario analitico limitato ai Vat. turc. 1-376, cui è premessa, alle pp. X-XV, una sintetica storia del fondo; alle pp. XVIII-XIX una concordanza fra le attuali segnature dei manoscritti, quelle, in gran parte coincidenti, adottate già nel catalogo del Mai, e la numerazione delle descrizioni di Paul Horn, cfr. infra]. Cfr. anche: Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, in qua Manuscriptos Codices Syriacos, Arabicos, Persicos, Turcicos, Hebraicos, Samaritanos, Armenicos, Aethiopicos, Graecos, Aegyptiacos, Ibericos & Malabaricos, jussu et munificentia Clementis XI. Pontificis Maximi Ex Oriente conquisitos, comparatos, avectos & Bibliothecae Vaticanae addictos recensuit, digessit & genuina scripta a spuriis secrevit (…) J.S. ASSEMANUS, I-III, Romae 1719-1728 [numerose descrizioni di codici del fondo allora presenti in Biblioteca, ma con segnature oggi obsolete: per la concordanza con le segnature attuali si veda la Postface a cura di Joseph-Marie Sauget nella ristampa anastatica pubblicata a Hildesheim-New York 1975; una copia dattiloscritta di tale concordanza è anteposta all’esemplare dell’edizione settecentesca in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 76 (1) rosso]; A. MAI, Scriptorum veterum nova collectio e Vaticanis codicibus edita, IV/2, Romae 1831, pp. 652-678 [sono descritti i primi 64 elementi del fondo, con le attuali segnature (ma alcuni elementi sono stati in seguito trasferiti nel fondo Vaticano persiano); alle pp. 647648, 651 sono descritti codici allora in altri fondi, attualmente segnati Vat. turc. 102, 104, 105; le descrizioni sono, con qualche variante, quelle preparate da Giuseppe Simonio Assemani e dal nipote Stefano Evodio, che si possono leggere nel Vat. lat. 13202];
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I FONDI : VAT . TURC .
— CARTEGGI VILLARI
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P. HORN, Aus italienischen Bibliotheken. I. Die persischen und türkischen Handschriften des Vatikans, in Zeitschrift der Deutschen Morgenländischen Gesellschaft 51 (1897), pp. 1-65: 3-5, 37-57 [oltre a notizie sul fondo, vi si leggono descrizioni dei Vat. turc. 1-108 e 373, ma secondo una disposizione per materia (la numerazione del catalogo del Mai, corrispondente in massima parte all’attuale segnatura, è fornita al secondo posto fra parentesi)].
Delio V. Proverbio CARTEGGI VILLARI* Il fondo (106 segnature, per altrettanti elementi, in 107 contenitori) raccoglie le lettere ricevute dallo storico Pasquale Villari (1826/18271917) e da sua moglie Linda Villari White (1836-1915). Ad esse si aggiungono lettere sia dell’uno che dell’altra, messaggi di condoglianze per la morte dei due e documenti vari. Allievo a Napoli di Francesco De Sanctis (1817-1883), Villari fu docente all’Università di Pisa (1859) e all’Istituto di Studi Superiori di Firenze (1865-1913), deputato (18701876, 1880-1882), senatore (dal 1884), ministro della Pubblica Istruzione (1891-1892); autore di celebri opere su Girolamo Savonarola (18591861), Niccolò Machiavelli (1877-1882) e le invasioni barbariche in Italia (1900), fu tra gli storici italiani più significativi del secondo Ottocento. Le numerosisime lettere ricevute dal Villari (calcolate dal figlio, nel 1951, intorno alle 25.000 unità) furono ordinate per la prima volta alfabeticamente dopo la morte dello storico da una sua figliastra, che inoltre le distribuì in pacchetti e le corredò di un catalogo. Probabilmente in questo assetto, la raccolta entrò in Vaticana come lascito per testamento del figlio di Pasquale e Linda, Luigi (1876-1959). L’intenzione del lascito fu manifestata nel 1949 – anche tramite la mediazione dell’avvocato Giulio Dante (1914-2001), amico del Villari – e riguardò inoltre una parte di stampati con decorazioni e medaglie commemorative appartenute alla famiglia. Le operazioni di consegna, curate dall’erede della famiglia Villari, lady Teresa Berwick, figlia di Costanza Hulton, furono completate fra gli ultimi mesi del 1959 e i primi del 1960. Al nucleo principale dei carteggi seguirono nel 1960 le lettere del pittore napoletano Domenico Morelli (1826-1901), cognato di Villari, trasmesse da Tecla Caffarelli von Ludolf (1897-1985) che le aveva in prestito, e nel 1969 quelle dello scienziato e filosofo Angelo Camillo De Meis (1817-1891), trasmesse da Felice Battaglia (1902-1977) che le aveva pubblicate nel 1950 nelle Memorie dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna. Altre lettere e carte di Linda e Luigi Villari sono dal 1967 alla Bodleian Library di Oxford. * CIT.: Carteggi Villari, seguito da numero arabo progressivo.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
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Il fondo può essere idealmente suddiviso in diverse sezioni. Carteggi Villari 1-61, 86-88 raccolgono le lettere spedite a Pasquale Villari, ordinate alfabeticamente con riferimento al cognome del mittente. Carteggi Villari 62-72 radunano le lettere spedite da Pasquale Villari a Linda Villari White e ad altri (le lettere indirizzate a corrispondenti diversi dalla moglie sono ordinate alfabeticamente con riferimento al cognome del destinatario). Carteggi Villari 73-74 riuniscono le lettere spedite a Linda Villari White, ordinate alfabeticamente con riferimento al cognome del mittente. Carteggi Villari 75-82 comprendono le lettere di condoglianze per la morte di Linda (Carteggi Villari 75) e di Pasquale Villari (Carteggi Villari 76-82), ordinate alfabeticamente con riferimento al cognome del mittente. Ancora relativi a Pasquale Villari sono i Carteggi Villari 84-85 (con «documenti ufficiali», soprattutto lettere di accompagnamento a decreti di nomina), 89-95 (con «Varia»: minute, appunti, relazioni, statistiche, circolari, programmi, appunti per lezioni, trascrizioni), 96 (stampati, soprattutto articoli commemorativi) e 106 (di recente accessione, è il diploma di conferimento della cittadinanza fiorentina decretato dal Consiglio Comunale il 19 settembre 1908); mentre i Carteggi Villari 97101 raccolgono ritagli di giornali e recensioni a opere di Pasquale e Linda Villari. Sono invece relativi a Luigi Villari, che fu attivo scrittore di questioni di politica internazionale, i Carteggi Villari 83 (corrispondenza sia attiva che passiva), 102-104 («Varia») e 105 (per lo più suoi articoli e recensioni). BIBLIOGRAFIA L. VILLARI, Profilo di Pasquale Villari, Mazara 1951, pp. 50-52 [sull’originario assetto della raccolta prima dell’ingresso in Vaticana]; L’attività della Santa Sede nel 1960, Pubblicazione non ufficiale, [Città del Vaticano, s.d.], p. 326; P. VIAN, Frammenti e complessi documentari nei fondi manoscritti della Biblioteca vaticana. Qualche esempio, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 404-441: 425-426. Per la biografia di Villari si veda almeno M. MORETTI, Preliminari ad uno studio su Pasquale Villari, in Giornale critico della filosofia italiana 59 (1980), pp. 190-232; ID., La storiografia italiana e la cultura italiana del secondo Ottocento. Preliminari ad uno studio su Pasquale Villari, in Giornale critico della filosofia italiana 60 (1981), pp. 300-372; ID., Alla scuola di Francesco De Sanctis: la formazione napoletana di Pasquale Villari, 1844-1849, in Giornale critico della filosofia italiana 63 (1984), pp. 28-64; ID., Pasquale Villari storico e politico, Napoli 1995. Diverse, nel corso degli anni, le edizioni (soprattutto in riviste) di corrispondenze di Villari con singoli personaggi. Fra quelle raccolte in volume, si segnala, recentemente, «Un anello ideale» fra Germania e Italia. Corrispondenze di Pasquale Villari con storici tedeschi, a cura di A.M. VOCI, Roma 2006 (Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Biblioteca scientifica, ser. II: Fonti, 94).
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I FONDI : CARTEGGI VILLARI
— CARTE WILMART
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STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Carteggi Villari. Inventario, a cura di Elena ROSSIGNANI e Giovanni MORELLO, I: 1-40, 1975; II: 41-105, 1976 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 432 [1-2] rosso]. Carteggi Villari. Indice dei nomi, a cura di Giovanni MORELLO, 1976 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 220 rosso; i rinvii sono al volume e al foglio dell’inventario].
Paolo Vian CARTE WILMART* Il fondo (90 elementi conservati in 16 contenitori) è costituito dalle note di studio del benedettino francese André Wilmart (1876-1941), insigne storico ed erudito che fu collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana dal 1° gennaio 1929 sino alla morte. Al fondo vanno idealmente accostati i manoscritti Vat. lat. 14901-14904, con gli initia di poesie latine medievali, e il Vat. lat. 15024, con gli initia delle lettere di Anselmo d’Aosta contenute nei volumi 158-159 della Patrologia Latina del Migne. Si può ipotizzare che le carte che costituiscono il fondo fossero già in Vaticana al momento della morte di Wilmart (che aveva lasciato la Biblioteca quando l’Italia entrò in guerra, nel giugno 1940, trasferendosi, a Parigi, presso l’abbazia Sainte-Marie); oppure che vi siano giunte in un secondo momento dall’abbazia di S. Girolamo in Urbe, come i ricordati Vat. lat. 14901-14904. Il Vat. lat. 15024 è invece un dono di Jeanne Bignami Odier (1902-1989), che fu particolarmente vicina al benedettino e collaborò alla pubblicazione del secondo volume del suo catalogo dei manoscritti Reginensi latini, uscito postumo nel 1945. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 262, 274 nt. 48; P. VIAN, Frammenti e complessi documentari nei fondi manoscritti della Biblioteca vaticana. Qualche esempio, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 1214 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 404-441: 426. Per la biografia e la bibliografia di Wilmart rimangono fondamentali: J. BIGNAMI ODIER — L. BROU — A. VERNET, Bibliographie sommaire des travaux du père André Wilmart, O.S.B., 1876-1941, Roma 1953 (Sussidi eruditi, 5), e A. WILMART, Lettres de jeunesse et lettres d’amitié, éd. par G. DE LUCA et M.-L. BAUD (…), Roma 1963 (Uomini e dottrine, 6). Per letteratura * CIT.: Carte Wilmart, seguito dal numero arabo del contenitore e dal numero arabo dell’elemento.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE MANOSCRITTI :
§4
più recente cfr. L. SOLTNER, in Dictionnaire de spiritualité. Ascétique et mystique. Doctrine et histoire, XVI, Paris 1994, coll. 1450-1452; G. MATHON, in Catholicisme hier aujourd’hui demain, XV, Paris 2000, coll. 1443-1444. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Carte A. Wilmart (Notes d’études de dom A. Wilmart). Inventaire par M-M LEBRETON, 1973 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 445 rosso].
Paolo Vian
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI SEZIONE ARCHIVI
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1. Cenni introduttivi, p. 669. – 2. I fondi della Sezione Archivi, p. 670.
1. CENNI INTRODUTTIVI La Sezione fu costituita di fatto come tale nella seconda metà degli anni Settanta del XX secolo, contemporaneamente al trasferimento nell’attuale sede – in fondo al quarto piano del Deposito degli stampati, ove prima era collocato il Gabinetto Numismatico – dell’Archivio Barberini e di altri fondi archivistici sino ad allora conservati negli armadi del Salone Sistino e delle gallerie attigue. Essa raccoglie archivi di istituzioni (per lo più chiese o capitoli di chiese romane), famiglie nobili (d’ambito romano) o singoli personaggi (a esclusione di carte a carattere erudito e di studio, in genere di pertinenza della Sezione Manoscritti). I fondi risultano acquisiti con modalità e in tempi diversi; nel caso degli archivi familiari, in linea di massima il loro arrivo in Biblioteca si connette all’acquisizione dell’intero patrimonio manoscritto e a stampa della casata, suddiviso per competenza fra i Dipartimenti della Biblioteca e le loro Sezioni, e costituito in appositi fondi. Lo stesso vale per l’Archivio del Capitolo di S. Pietro, che ha alimentato tre omonimi fondi, manoscritto, archivistico e a stampa. Per quanto riguarda la ripartizione dei materiali fra Sezione Manoscritti e Sezione Archivi, si rinvia a quanto osservato supra, pp. 17-19. Qui basti ribadire, tuttavia, che in genere le sezioni pergamenacee dei fondi archivistici, o anche interi fondi archivistici composti per lo più di materiale membranaceo, risultano attribuiti, per prassi consolidata e per esigenze conservative, alla Sezione Manoscritti, all’interno della quale si trovano dunque descritti in questa Guida.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
§2
[2. I FONDI DELLA SEZIONE ARCHIVI] ARCHIVIO DEL CAPITOLO DI S. MARIA REGINA COELI* dipartimento manoscritti. sezione archivi: § 2
Il fondo (circa 200 unità) conserva carte del Capitolo intitolato a S. Maria Regina Coeli, fondato nel 1616 da Orazio Ricci (1559-1629), di Voghera, nella chiesa romana di S. Maria della Pace con l’approvazione di Paolo V Borghese (1605-1621). Dal 1628 il Capitolo fu trasferito nella piccola chiesa di S. Lucia della Tinta, nota anche come S. Lucia ad quattuor portas, di antica fondazione (è oggetto di una donazione nel 1002). Sita in Campo Marzio, fra Via di Monte Brianzo e Vicolo del Leonetto, nell’antica contrada dei tintori, dai quali prese il nome, la chiesa, già parrocchiale — benché già nel XVI secolo piccolissimo fosse il suo animato —, in seguito all’insediamento del Capitolo fu eretta a collegiata. Nella chiesa, che nel 1580 era stata già restaurata dalla compagnia dei cocchieri, furono eseguiti in concomitanza con il trasferimento del Capitolo ulteriori lavori di restauro a spese della famiglia Borghese, alla quale Ricci aveva concesso lo iuspatronato laicale sul Capitolo. Nel febbraio 1825 il Capitolo, costituito da un arciprete e da otto canonici, fu trasferito, con la documentazione, a S. Maria in Montesanto, in Piazza del Popolo, chiesa alla quale si ricollega una precedente titolatura del fondo. Il fondo, in via di ordinamento, non è consultabile. BIBLIOGRAFIA A. RITA, Le carte del Capitolo di Santa Maria Regina Coeli conservate nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Studio preparatorio per l’inventario, diss. Università di Roma «La Sapienza», Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari, a.a. 2007-2008. Su S. Lucia della Tinta: Ch. HUELSEN, Le chiese di Roma nel Medioevo. Cataloghi ed appunti, Firenze 1927, pp. 303-304; M. ARMELLINI, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Nuova edizione con aggiunte inedite dell’autore, appendici critiche e documentarie e numerose illustrazioni a cura di C. CECCHELLI (...) e una nota biografica scritta da P. TACCHI VENTURI, I, Roma 1942, pp. 402-404; W. BUCHOWIECKI, Handbuch der Kirchen Roms. Der römische Sakralbau in Geschichte und Kunst von der altchristlichen Zeit bis zur Gegenwart, II: Die Kirchen innerhalb der Mauern Roms. Gesù Crocifisso bis S. Maria in Monticelli, Wien 1970, pp. 306-308.
Francesco D’Aiuto Paolo Vian
* CIT.: Arch. Cap. S. Maria Regina Coeli.
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I FONDI : ARCH . CAP . S . MARIA REGINA COELI
— ARCH. CAP. S. PIETRO . [ARCHIVIO ]
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ARCHIVIO DEL CAPITOLO DI S. PIETRO. [ARCHIVIO]* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Manoscritti] (pp. 333-336). Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati (II, pp. 788-789).
Il fondo costituisce uno dei complessi documentari più rilevanti conservati nella Sezione Archivi del Dipartimento Manoscritti della Biblioteca Vaticana. L’antichità e la completezza delle serie archivistiche e la vastità delle materie trattate nei documenti rendono questo archivio una delle fonti principali per lo studio della storia non solo cultuale e religiosa, ma anche artistica e costruttiva della basilica, complemento indispensabile dell’Archivio della Reverenda Fabbrica di S. Pietro; importante, comunque, soprattutto per la storia dell’enorme patrimonio immobiliare, posseduto e amministrato dall’istituzione canonicale. La presenza di un archivio amministrativo e di una biblioteca depositati presso la confessione del principe degli apostoli è attestata fin dai tempi più remoti; essi raccolsero, in un primo momento, documenti di carattere strettamente religioso (le promissae dei pontefici, gli atti dei sinodi tenuti nella basilica, i documenti di donazioni in pias causas). In età medievale, l’archivio si arricchisce dei documenti dei monasteri abitati e amministrati dai canonici, e fu quello l’inizio della progressiva confluenza dei diversi nuclei archivistici nell’unico archivio della basilica petrina, presso la quale esso fu sempre conservato, nonostante vari cambiamenti di sede. Tuttavia l’organizzazione e l’ordinamento dei documenti in base a criteri moderni comincia forse dalla fine del secolo XVI e si prolunga, per merito di archivisti e di eruditi di grande livello (come Silvio Antoniano, 1540-1603; Tiberio Alfarano, † 1596; Giacomo Grimaldi, 1560-1623, che fu storico della basilica e autore di un importante indice nel 1599; Lucas Holste, 1596-1661), lungo i secoli XVII-XVIII: importanti descrizioni dell’archivio risalgono al 1656 (Archivio Segreto Vaticano, Misc., Arm. VI, 30, ff. 122-132) e al 1672; è datato al 1726 un «inventarium omnium bonorum» con una descrizione complessiva dei documenti (Arch. Cap. S. Pietro, Inventari, 32). L’avvento della giacobina Repubblica romana (1798-1799) e le successive vicende napoleoniche costituiscono una fase molto difficile della storia dell’archivio, che tuttavia continuò a godere delle attente cure del Capitolo. * CIT.: Arch. Cap. S. Pietro, seguito dall’indicazione della serie, oppure, per le pergamene, dall’indicazione caps.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
§2
Lo stato odierno dell’archivio riflette, sostanzialmente, l’ordinamento effettuato nel corso dei secoli XIX e XX (vi lavorarono, tra gli altri: David Farabulini, 1833 ca.-1903; Aurelio Galli, 1866-1929; Félix Ravanat, 18661956; Cosimo Stornajolo, 1849-1923; Vincenzo Bianchi Cagliesi, 18731950), in un periodo cioè in cui il ricco patrimonio immobiliare dell’istituzione era sottoposto a continue contrazioni, e si rendeva necessario determinare il quadro preciso della situazione patrimoniale. Il rigore e la correttezza con cui furono ricostituite le serie e applicati i criteri di inventariazione ne fanno un esempio tra gli archivi dei grandi capitoli basilicali di Roma. Tra gli interventi eseguiti nell’archivio nel corso della prima metà del Novecento va segnalato quello effettuato fra gli anni Trenta e Quaranta dallo storico e archivista Pio Pecchiai (1882-1965), cui si deve anche l’ordinamento di numerosi archivi di istituzioni civili e religiose. Nel 1940 l’archivio, secondo i desideri già di Pio XI (19221939), poi di Pio XII (1939-1958), fu trasferito nella Biblioteca Vaticana, ed è forse in quella circostanza che avvenne il distacco dei manoscritti dal corpo archivistico vero e proprio. Mentre i primi venivano collocati nella grande collezione di manoscritti della Vaticana conservando le antiche segnature (cfr. supra, pp. 333-336, s.v. Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Manoscritti]; cfr. anche infra, pp. II, pp. 788-789, s.v. Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati), le carte archivistiche trovarono posto negli armadi del Salone Sistino. Trasferito nell’attuale sede della Sezione Archivi nella seconda metà degli anni Settanta, l’archivio fu oggetto di una nuova revisione. In quello stesso decennio fu completato il lavoro svolto dagli ultimi archivisti del Capitolo con l’incorporazione di parti o di intere raccolte documentarie di istituzioni collegate con il Capitolo non ancora inserite nel complesso, come l’archivio della confraternita di S. Egidio o le carte del Seminario Vaticano. In ordine alfabetico, le serie e sottoserie che compongono il fondo, secondo l’elenco fornito dall’inventario di Sala, sono: Abbazie Affittuari e misure Appendice dei mandati Archivio Arciconfraternita di S. Egidio in Borgo Boccea-Dispensa Boccea-Saldaconti Bollettari di esigenze Bollettari di mandati Campomorto-Bilanci Campomorto-Carte varie
Campomorto-Conti diversi Campomorto-Debitori I-II Campomorto-Dispensa Campomorto-Entrata e uscita I-II Campomorto-Giornali Campomorto-Giustificazioni Campomorto-Libretti di gestione Campomorto-Libro dei grani e bestiame
Campomorto-Mastri Campomorto-Saldaconti Campomorto-Scritture e giustificazioni Campomorto-Stati Campomorto-Stato delle anime Cappella Giulia Cappella Giulia-Mastri Case e vigne Catasti e piante Cause diverse
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I FONDI : ARCH . CAP . S . PIETRO . [ ARCHIVIO ]
Censuali Collegio dei cappellani innocenziani Communi servizi di culto Consensi e laudemi Debitori Decisioni e materie affini Decreti Diari [serie consultabile presso il Capitolo] Diari di Roma Disegni Distribuzioni mensili-Communi-Feste-Mandati Ebdomade, o Messe canonicali Editti e stampati vari Entrata e uscita Eredità Carcarasi Eredità Carcarasi-Mastri Esazione di pigioni Esazione generale Fieni erbe Fogli Giornali I-II Giustificazioni del Capitolo I-II Granai-Granaro di Campomorto Granai-Granaro di Roma Indice dei battezzati Informazioni Inventari Istrumenti e registri di atti Lettere del Capitolo Libri di cassa Libri di introito e di esito del grano Locazioni di esigenze Luoghi di Monte Madonne coronate Manoscritti vari Mappe di beni rustici Mappe di beni urbani
Mastri di mesate Mastri di pigioni Mastri generali Mesate Messe avventizie Messe diverse Miscellanea I-II Mutui Ordini di pagamenti Pergamene Posizioni di cancelleria Privilegi e atti notarili Puntature Quietanze Rami incisi e clichés Registri dei fattori Registri di mandati Registri di mandati diversi Ricordi Rincontri Ripartimento fogli delle esequie comuni Rubricelle di mastri Sacrae ordinationes Sagrestia-Cappellanie Sagrestia-Cappellanie estere Sagrestia-Cappellanie particolari Sagrestia-Censuali Sagrestia-Conti diversi Sagrestia-Copie di mandati Sagrestia-Entrata e uscita Sagrestia-Giustificazioni I-II Sagrestia-Inventari e contabilità Sagrestia-Mandati Sagrestia-Messe conventuali e diverse Sagrestia-Messe diverse per i defunti Sagrestia-Messe per i pontefici
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Sagrestia-Messe votive e avventizie Sagrestia-Obblighi di culto Sagrestia-Obbligo delle quindici messe Sagrestia-Olio e cera Sagrestia-Ordini di pagamento Sagrestia-Registri di mandati Sagrestia-Stati Sagrestia-Tabelle Salariati S. Angelo alle Fornaci S. Biagio della Pagnotta S. Caterina della Rota S. Caterina della RotaMesse avventizie S. Egidio in Borgo Seminario Romano-Libri mastri A-H Seminario Romano-Varie Stampe Stampati vari Stati d’anime Stati della mensa capitolare Turni Ufficio degli eccetti-Carte varie Ufficio degli eccetti-Censuali Ufficio degli eccetti-Decreti Ufficio degli eccetti-Documenti Ufficio degli eccetti-Entrata e uscita I-II Ufficio degli eccetti-Giustificazioni Ufficio degli eccetti-Lettere Ufficio degli eccetti-Stati Varia Varie
Fra di esse, le serie maggiori sono, nell’ordine dell’inventario:
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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Puntature: documentazione che registra la presenza dei canonici alla recita dell’ufficio divino, e relative «distribuzioni» (1460-sec. XIX). La serie è importante per la storia del culto in S. Pietro, per l’individuazione dei personaggi che nel tempo hanno gravitato intorno alla basilica, e per seguire l’evoluzione economico-amministrativa del patrimonio; Abbazie: carte e registri di entrate e uscite, atti di visite, controversie patrimoniali delle abbazie amministrate dal Capitolo quale «barone et signore» (1226-sec. XIX). Si riferiscono a istituzioni ecclesiastiche del Viterbese (S. Martino al Cimino), dell’Abruzzo (S. Martino e S. Salvatore della Maiella), della Romagna (S. Ruffillo in Forlimpopoli), del Cilento (abbazia di S. Pietro dei Cosati [Licusati], del Bosco e di S. Nazario), e di altre località; Turni: fogli e registri con la descrizione degli uffici divini recitati giorno per giorno dai canonici e i nomi delle persone che prestavano servizio. È annessa varia miscellanea di carattere notarile (1480-sec. XIX); Privilegi e atti notarili: raccolta di bolle in originale o in copia contenenti concessioni fatte alla basilica dai pontefici, e atti del Capitolo rogati da diversi notai (secc. XV-XIX); Madonne coronate: documentazione di vario genere (testi e rapporti manoscritti, guide e notizie a stampa) sulle immagini mariane italiane ed estere, e sui relativi santuari, alle quali il Capitolo concedeva il privilegio di una corona d’oro, ad attestare la particolare fama e la popolarità delle icone (dal 1634 ai primi decenni del sec. XX); Cappella Giulia: la serie raccoglie i documenti amministrativi dell’istituzione musicale (cfr. supra, pp. 384-388, s.v. Cappella Giulia), consistenti negli atti relativi a locazioni, affitti, entrate e uscite e, in misura più modesta, documenti relativi all’attività artistica (1512-sec. XIX); Seminario Romano: documenti, registri, giustificazioni e carte miscellanee del Seminario amministrato e diretto dal Capitolo, più comunemente chiamato Seminario di S. Pietro, o Vaticano (dal 1641 al primo Novecento); Stati della Mensa capitolare: libri mastri, registri di entrate e uscite e altra documentazione relativa allo stato finanziario della mensa capitolare (1713-1911); Mastri di pigioni: registri del dare e avere del Capitolo per pigioni di case in Roma (1713-1855); Catasti e piante: grandi registri con descrizioni, indici e piante delle case «appigionate» spettanti al Capitolo (1606-sec. XIX); gli immobili cui si riferiscono si trovavano nell’area circostante la basilica;
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I FONDI : ARCH . CAP . S . PIETRO . [ ARCHIVIO ]
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Sagrestia: vi sono raggruppati, in numerose sottoserie, i documenti delle entrate e uscite dei beni del Capitolo (1460-sec. XIX); Ufficio degli eccetti: carte e registri economico-amministrativi, atti di visite apostoliche da parte dell’ufficio medesimo, istituito nel XV secolo e perdurante fino al XIX secolo; Campomorto: in numerose sottoserie, documenti della gestione del casale di Campo Morto (Lazio meridionale) e sue pertinenze nella campagna romana (1595-sec. XIX); S. Egidio: carte e registri dell’attività religiosa ed economica dell’arciconfraternita assistita dai canonici di S. Pietro, con sede nell’omonima chiesa all’interno dell’attuale Città del Vaticano; S. Caterina della Rota: «vacchette» con registrazioni di messe (16741774) relative alla chiesa romana sita nell’attuale Via Monserrato; come le seguenti, essa dipendeva dal Capitolo; S. Biagio della Pagnotta: messe perpetue e obblighi di messe (17021830) relativi alla chiesa sita in Via Giulia; S. Angelo alle Fornaci: stati delle anime del 1718 e registro di messe del 1794, relativi alla chiesa sita fuori Porta Cavalleggeri; Mappe di beni rustici: mappe di beni di proprietà del Capitolo situati in varie località della campagna romana (Torrevecchia, Palmarola, Castel Giubileo, Porto, Malborghetto, Campo Morto, Tor di Quinto, Tragliata e Civitella, vigne fuori di Porta Angelica). Si tratta di tavole di grandi dimensioni, con disegni a inchiostro, talora ritoccati a colore (secc. XVI-XIX); Mappe di beni urbani: rilievi di beni immobili del Capitolo siti prevalentemente in Trastevere, Via Giulia, Via della Lungara, Valle dell’Inferno, Porta Fabbrica (secc. XVII-XIX); Pergamene: ricco fondo di documenti privati e di bolle pontificie (secc. X-XIX), soprattutto donazioni al Capitolo e documenti connessi al bene donato. La raccolta documentaria, considerata sempre una serie a parte nell’archivio, è attualmente custodita in oltre 300 contenitori che raccolgono ciò che è rimasto in seguito a numerose dispersioni avvenute nel passato. Per la storia dell’archivio del Capitolo, infine, è fondamentale la serie Archivio con documenti dal 1564 al 1940 concernenti, tra l’altro, i prestiti e i lavori archivistici (il nr. 4, per esempio, contiene «Ricevute e firme di dotti studiosi, tra cui Baronio, che ebbero in prestito i codici dell’Archivio Capitolare, 1577-1604»; nr. 6: «Scritture levate dal nostro archivio et
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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a chi consegnate», 1718; nr. 9: «Catalogo dei volumi manoscritti e stampe che si trovano nella stanza della basilica sopra il monumento d’Alessandro VIII, eseguito l’anno del Signore 1912»). Una sommaria descrizione dell’archivio, infine, è tracciata nella relazione dell’allora prefetto (1936-1962) Anselm Maria Albareda (1892-1966), dal titolo Cinque anni nella prefettura della Biblioteca Apostolica Vaticana (1936-1941), Biblioteca Apostolica Vaticana 1941 [dattiloscritto: Arch. Bibl. 120], pp. 25-28, e nella nota di Pio Pecchiai, Archivio del Capitolo di S. Pietro e Archivio Barberini (Ottobre 1944-Dicembre 1946) [dattiloscritto: Arch. Bibl. 212]. BIBLIOGRAFIA I documenti più importanti dell’istituzione capitolare sono editi in Collectionis bullarum Sacrosanctae Basilicae Vaticanae tomus I[-III], [a cura di A. MARTINETTI — F.L. DIONISI — G. CENNI], Romae 1747-1752. Non esiste una storia complessiva sulla formazione e lo sviluppo dell’archivio. Note e interventi parziali si trovano in: L. SCHIAPARELLI, Le carte antiche dell’Archivio capitolare di S. Pietro in Vaticano, in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 24 (1901), pp. 393-496; 25 (1902), pp. 273-354 [con importante bibliografia]; L. MARTORELLI, Storia del clero vaticano dai primi secoli del cristianesimo fino al XVII, Roma 1792; P. KEHR, Papsturkunden in Rom. Erster Bericht, in Nachrichten von der Königl. Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen, Philologisch-historische Klasse (1900), pp. 111-197: 125-128 [rist. anast. in ID., Papsturkunden in Italien. Reiseberichte zur Italia Pontificia, II: (18991900), Città del Vaticano 1977 (Acta Romanorum Pontificum, 2), pp. 293-379: 307-310]; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), p. 263. Per la serie delle Madonne coronate, cfr. P. BONCI, Madonne coronate in Italia e nel II, p. 935 mondo nel 3° centenario dell’incoronazione di Maria SS.ma delle Grazie di San Giovanni Valdarno, Fiesole 2004, pp. 35-68 [con un elenco aggiornato, sino al 1981 – anno in cui il Capitolo ha cessato di decretare le coronazioni –, rispetto a quello pubblicato da OTTAVIO DA ALATRI — ANSELMO DA RENO CENTESE, L’incoronazione delle immagini mariane, in L’Italia francescana 8 (1933), pp. 159-180, 308-318, 415-431, 530-542, 651-665 [con un catalogo in serie cronologica e geografica]; ma si confronti soprattutto l’inventario dattiloscritto cit. infra, II, ff. 38-45.
STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Archivio del Capitolo di S. Pietro. Inventario, a cura di P PECCHIAI, 1945-1948, revisione e ampliamento di L FIORANI, I-IV, 1987 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 407-410 rosso; il IV volume contiene ai ff. 313-317 un «Elenco alfabetico delle sezioni», ai ff. 318-323 una «Tavola delle materie»; ai ff. 295-304, inoltre, un repertorio relativo all’Archivio della Reverenda Fabbrica di S. Pietro]. Sono disponibili nella Sala Consultazione Manoscritti anche alcuni inventari antichi: Clemente VIII P.M. Evangelista Palotto Cardinale Cusentino Archipresbytero, Index omnium scripturarum Archivii sacrosanctae Basilicae Principis Apostolorum, iussu Capituli procurante admodum illustri et reverendissimo D. Silvio Antoniano canonico et bibliothecario confectus atque conscriptus, Anno Domini MDXCVIIII [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 401 rosso; l’originale è attualmente segnato Arch. Cap. S. Pietro K.1];
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Clemente VIII Pont. Opt. Max. Ioanne Baptista Lancellocto Romano Canonico Bibliothecario, Index instrumentorum et scripturarum Archivi Sacrosanctae Vaticanae Basilicae Principis Apostolorum ex protocollis et transumptorum libris iuxta singulorum materias distincte accurateque Capituli iussu confectus, Anno Domini MDCII, [I-III] [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 403 (1-3) rosso; l’originale è attualmente segnato Arch. Cap. S. Pietro K.3 (1-3); i volumi recano nelle prime pagine un indice delle materie preparato da Enrico Debellini, con nota del 16 settembre 1846]; Paulo V Pont. M. Evangelista Pallotto Episcopo Tusculano Cardinale Cusentino Archipresbytero, Index secundus scripturarum Archivi Sacrosanctae Vaticanae Basilicae Principis Apostolorum, Paulo Bizono Canonico Bibliothecario, Anno Domini MDCXVIII [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 402 rosso; l’originale è attualmente segnato Arch. Cap. S. Pietro K.2; ai ff. 323 e seguenti, integrazioni seriori].
Luigi Fiorani ARCHIVIO BARBERINI* Archivio Barberini Colonna di Sciarra (pp. 683-688); Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino (pp. 726-728). Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione manoscritti: [Barberiniani] (pp. 336-340). Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Barberini (II, pp. 791-796); Stampati Barberini. Credenzino del Tasso (II, pp. 796-804).
Il grande archivio della famiglia Barberini raccoglie sostanzialmente la documentazione del ramo cui appartenne Maffeo (1568-1644), poi papa con il nome di Urbano VIII (1623-1644), e che si prolungò fino al Settecento in seguito al matrimonio (1728) dell’ultima erede Cornelia Costanza Barberini (1716-1797) con il principe Giulio Cesare III Colonna di Sciarra (1702-1787). Fu acquistato dalla Santa Sede nel 1902 presso i Barberini e trasferito nella Biblioteca Vaticana nello stesso anno insieme agli stampati e ai manoscritti, dal Palazzo alle Quattro Fontane dove si trovavano sin dal secolo XVII. L’archivio, che vi occupava due saloni al piano terra, era, al momento dell’acquisto, ben conservato e organizzato per materie e in ordine cronologico. Più che a esigenze di studio e di conservazione, l’ordinamento rispondeva a fini pratici collegati alle attività economiche e amministrative e alle questioni genealogiche e patrimoniali della casata. La documentazione conservata attesta il grande mecenatismo artistico e culturale e quindi anche l’influenza politica della famiglia nell’ambito di Roma e della Curia Romana, soprattutto nel periodo barocco. Verso la metà dell’Ottocento, dal grande complesso archivistico venne estratta una vasta raccolta di documenti (circa la metà * CIT.: Arch. Barb.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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della documentazione presente), forse sulla base di un precedente tentativo di mettere insieme le carte ufficiali e gli atti più rappresentativi della storia della famiglia. A questa raccolta gli archivisti e bibliotecari della casa, Sante (1802-1887) e Alessandro Pieralisi (1846-1907 ca.), coadiuvati dal computista Prospero Mallerini e prima ancora dal bibliotecario Luigi Maria Rezzi (1785-1857), dedicarono lunghe cure, che daranno poi vita alla sezione fondamentale degli Indici, articolati in quattro parti. All’archivio Barberini poterono accedere già dalla fine dell’Ottocento numerosi e qualificati studiosi italiani ed esteri, da Paul Fridolin Kehr (1860-1944) a Theodor Mommsen (1817-1903), Ignaz Philipp Dengel (1874-1947), Domenico Orano (1873-1918), Rodolfo Lanciani (18451929), Pietro Egidi (1872-1929), Pietro Toesca (1877-1962). Nella Biblioteca Vaticana l’archivio fu a lungo depositato in armadi collocati nelle Sale Paoline ora dei Musei Vaticani. L’ordinamento venne affidato allo scriptor aggiunto onorario (dal 1903) Stanislas Le Grelle (1874-1957) e successivamente a Pio Pecchiai (1882-1965). Con l’adattamento di nuovi locali a sede della Sezione Archivi del Dipartimento Manoscritti della Biblioteca, nella seconda metà degli anni Settanta del XX secolo, anche l’Archivio Barberini ha trovato una nuova sistemazione che consente lo studio sistematico delle ricche raccolte di documenti [ulteriori notizie sul fondo e sulla sua inventariazione in Pio PECCHIAI, Archivio del Capitolo di S. Pietro e Archivio Barberini (Ottobre 1944-Dicembre 1946), in Arch. Bibl. 212]. Le serie a disposizione degli studiosi sono: Indici: la serie, contenente essenzialmente documenti cartacei in fascicoli di varia consistenza, si articola in: Indice primo, con documenti sulle cariche e sui benefici di singoli membri della famiglia (1.251 unità); Indice secondo, con documenti amministrativi (baliaggio di S. Sebastiano al Palatino, cappellanie diverse, canoni, concessioni, «compre, vendite e permute», giurisdizioni del patrimonio di S. Vittorino e di Palestrina: 4.617 unità); Indice terzo, con documentazione contabile e amministrativa dei beni liberi e dei beni stabili (secc. XVII-XIX: 684 unità); Indice quarto, con documenti e interessi personali dei Barberini (secc. XVIIXIX: 1.697 unità). La serie è stata revisionata e dotata di nuove segnature intorno al 1980, rispettando fedelmente l’ordinamento originario; Abbadie I: 377 unità, elencate in un inventario settecentesco, con documentazione relativa alle numerose abbazie di cui i cardinali Barberini furono commendatari. I documenti riguardano soprattutto l’amministrazione, ma anche i rapporti con i sinodi diocesani, o le visite apostoliche, oppure sono raccolte di documenti già appartenenti agli archivi abbaziali. Fra le abbazie rappresentate si segnalano le seguenti (accanto all’indi-
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cazione della fondazione, per favorirne l’identificazione, si offre il rinvio a L.H. COTTINEAU, Répertoire topo-bibliographique des abbayes et prieurés, I-III, Macon 1935-1970): Acqui (Alessandria), S. Pietro (ibid., I, col. 16); Alessandria, S. Giovanni del Cappuccio (ibid., I, col. 54); Banzi (Potenza), S. Maria (ibid., I, col. 258); Barbara (Ancona), S. Maria Assunta (di Sitria); Benevento, S. Sofia (ibid., I, col. 344); Bominaco (L’Aquila), S. Maria (ibid., I, col. 417); Butrio (Ponte Nizza, Pavia), S. Alberto (ibid., I, coll. 540-541); Campagnola (Reggio Emilia), SS. Trinità (ibid., I, col. 576); Casamari (Frosinone), Ss. Giovanni e Paolo (ibid., I, coll. 611-612); Casauria (Pescara), S. Clemente (ibid., I, coll. 613-614); Casteldurante (Pesaro-Urbino), S. Cristoforo (ibid., I, col. 628); Cavana (Parma), S. Basilide, poi S. Michele (ibid., I, col. 637); Civitella Casanova (Pescara), S. Maria (ibid., I, col. 612); Cremona, S. Antonio (ibid., I, col. 916); Cremona, S. Benedetto, già Omnes Sancti (ibid., I, coll. 915-916); Cremona, S. Lorenzo (ibid., I, coll. 914-915); Faenza (Ravenna), Ss. Perpetua e Felicita (ibid., I, col. 1099); Farfa (Rieti), S. Maria (ibid., I, coll. 1107-1109); Ferentillo (Terni), S. Pietro in Valle (ibid., I, col. 1124); Fossanova (Latina), S. Maria (ibid., I, col. 1200); Gavello (Rovigo), S. Maria e S. Pietro Martire (ibid., I, col. 1261); Grottaferrata (Roma), S. Maria (ibid., I, col. 1350); Gualdo Mazzocca (Benevento), S. Maria (ibid., I, col. 1352); Longone Sabino (Rieti), S. Salvatore Maggiore (ibid., II, col. 2642); Manfredonia (Foggia), S. Leonardo di Siponto; Marola (Reggio Emilia), S. Maria (ibid., II, col. 1768); Milano, S. Celso (ibid., II, col. 1849); Milano, S. Maria di Crescenzago (ibid., I, col. 917); Morfasso (Piacenza), Ss. Salvatore e Gallo in Val di Tolla (ibid., II, col. 3168); Napoli, S. Antonio Vetere (ibid., II, col. 2033); Napoli, S. Maria a Cappella Vecchia (ibid., II, col. 2036); Nonantola (Modena), S. Silvestro (ibid., II, coll. 2087-2088); Norcia (Perugia), S. Eutizio in Valle Castoriana (ibid., II, col. 2669); Ocre (L’Aquila), S. Spirito (ibid., II, col. 2119); Orvieto (Terni), Ss. Severo e Martirio (ibid., II, col. 2150); Pattano (Salerno), S. Maria (ibid., II, col. 2231); Pavia, S. Bartolomeo in Strada (ibid., II, col. 2234); Pollenza (Macerata), S. Maria di Rambona (ibid., II, coll. 2399-2400); Pomposa (Ferrara), S. Maria (ibid., II, col. 2320); Pozzaglia, o Canemorto (Rieti), S. Maria del Piano (ibid., II, col. 2350); Ravenna, S. Pietro in Vincoli (ibid., II, coll. 2415-2416); Roma, S. Lorenzo fuori le Mura (ibid., I, col. 2515); Roma, Ss. Andrea e Gregorio al Celio (ibid., II, col. 2504); Roma, Ss. Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane (ibid., II, coll. 25032504); Rossano Calabro (Cosenza), S. Maria del Patir (ibid., II, coll. 22302231); S. Lorenzo in Campo (Pesaro-Urbino), S. Lorenzo in Campo (ibid., II, col. 2769); S. Oreste (Roma), S. Andrea in Flumine (ibid., II, col. 2337); Sannicola (Lecce), S. Mauro (ibid., II, col. 2807); Sassoferrato
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(Ancona), S. Croce (ibid., II, col. 2954); Sassovivo (Perugia), S. Croce (ibid., II, col. 2955); Scheggia e Pascelupo (Perugia), Ss. Emiliano e Bartolomeo in Congiuntoli; Spineto (Sarteano, Siena) (ibid., II, coll. 30783079); Subiaco (Roma), S. Scolastica (ibid., II, coll. 3099-3100); diocesi di Trivento (Campobasso), S. Maria della Noce (ibid., II, col. 3219); Valenzano (Bari), Ognissanti (ibid., I, col. 265); Vall’Alta (Bergamo), S. Maria (ibid., II, col. 3278); Valsana (Treviso), S. Maria della Follina (ibid., II, col. 3214); Vercelli, S. Stefano della Cittadella (ibid., II, coll. 3330-3331); Verona, S. Zeno (ibid., II, coll. 3345-3346); Villanova (Padova), S. Eufemia (ibid., II, col. 3380); Computisteria: si tratta della grande raccolta dei registri amministrativi, costituiti essenzialmente da giustificazioni di pagamento, giornali, libri mastri e altra documentazione contabile, dalla fine del secolo XVII al XIX. È composta di 1.238 unità archivistiche, formate nella quasi totalità da volumi rilegati, taluni di grandi dimensioni; riguarda la gestione amministrativa sia del Palazzo che dei feudi di famiglia. La serie, piuttosto lacunosa, è stata sistemata, ordinata e inventariata fra gli anni Settanta e Ottanta del XX secolo; Giustificazioni: costituiscono la documentazione relativa a una determinata fase dell’attività economica della famiglia. Le carte, costituite da semplici fogli o da fascicoli di poche pagine, abbracciano sostanzialmente il secolo XVII e in piccola parte il XVIII. Sono state raccolte e rilegate secondo l’ordine numerico originario; Pergamene: costituiscono la serie dei documenti più antichi (secc. XIII-XVI). Le serie sinora elencate – che sono descritte negli inventari a disposizione degli studiosi in Sala Consultazione Manoscritti e sono a tutt’oggi le uniche disponibili alla consultazione – rappresentano complessivamente meno di un terzo dell’intero archivio. I rimanenti due terzi sono costituiti da un’imponente raccolta di volumi, registri, filze e buste collocati negli scaffali di seguito alla parte già ordinata, e attualmente in corso di sistemazione in sei serie: Indice V: contiene centinaia di mazzi di carte che riguardano membri e periodi diversi della famiglia, integrando e arricchendo la documentazione già presente in Indice I-IV. Le sottoserie in cui la documentazione si articolerà sono: Antichità della famiglia, con circa 60 registri e diverse buste di carteggi che documentano la storia familiare precedente al pontificato di Urbano VIII – cioè la fase toscana e mercantile, con registri di conti, istrumenti, memorie e carteggi –, o riguardano vari mem-
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bri della famiglia fino all’inizio del XVII secolo; Baliaggio di S. Sebastiano al Palatino, con nomine, possessi, e atti legali relativi alla chiesa romana; Biblioteca Barberini, con registri degli studiosi, soprattutto relativi all’ultima fase della storia della Biblioteca; Maggiorasco Barberini, con carte legali, documenti e inventari relativi alla successione e alle controversie che ne sorsero; Inventari, con antiche liste e inventari dell’archivio; Posizioni legali, con carte sia manoscritte che a stampa. Si segnala inoltre la presenza di cospicua documentazione relativa a diverse personalità della famiglia, in particolare il card. Francesco senior (1597-1679), il card. Antonio iunior (1607-1671), il card. Carlo (1630-1704), il card. Francesco iunior (1662-1738), il principe Taddeo, prefetto di Roma (1603-1647) e sua moglie, la principessa Anna Colonna Barberini (1601-1658), il principe Maffeo (1631-1685) e sua moglie, la principessa Olimpia Giustiniani (1641-1729), il card. Benedetto (1788-1863), la duchessa Lucrezia Barberini d’Este (1630-1699), il principe Urbano (1664-1722), la principessa Cornelia Costanza (1716-1797). Abbadie II: oltre alle 377 unità della già ricordata serie Abbadie, nell’archivio è conservato un centinaio di buste di documenti relativi alle già ricordate abbazie; Carteggi: circa 300 buste di corrispondenza di membri della famiglia, per i secoli XVI-XIX; Giustificazioni II: nell’archivio sono presenti ancora centinaia di altre filze di giustificazioni, che in parte integrano lacune della già descritta serie Giustificazioni, relativamente al card. Francesco, in parte riguardano il card. Antonio iunior e la casa Barberini fino alla fine del XIX secolo; Computisteria II: accanto alla ricordata serie Computisteria, rimane ancora ampia documentazione relativa all’amministrazione dei beni familiari nel Lazio e nel Regno; Sacre Congregazioni: documentazione relativa all’attività di alcune congregazioni curiali nei secoli XVII-XVIII si trova all’interno dell’archivio a motivo delle cariche in esse ricoperte da cardinali della famiglia, che spesso trattennero nelle proprie raccolte private, secondo una prassi consueta, diversi volumi di atti e documenti d’ufficio. Le sottoserie in cui si articola la documentazione sono le seguenti: S. Cong. Episcoporum et Regularium, in 60 unità (manoscritti e stampati), per gli anni 1726-1748; S. Cong. Immunitatis Ecclesiasticae, in 50 unità (manoscritti e stampati), per gli anni 1653-1738; S. Cong. Aquarum, in 25 unità (manoscritti e stampati), per gli anni 1682-1732; S. Cong. Fabricae S. Petri, in 23 unità (manoscritti e stampati), per gli anni 1690-1757; S. Cong. Visitationis
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Apostolicae, in 14 unità (manoscritti e stampati), per gli anni 1656-1722; S. Cong. de Propaganda Fide, in 60 unità, per gli anni 1680-1704; S. Cong. S. Offitii, in 9 unità (manoscritti), per gli anni 1629-1737; S. Cong. Concilii, in 114 unità, per gli anni 1653-1704; S. Cong. Rituum, in 42 unità (manoscritti e stampati), per gli anni 1692-1738. BIBLIOGRAFIA P. PECCHIAI, I Barberini, Roma 1959 (Archivi. Archivi d’Italia e rassegna internazionale degli archivi, Quaderno doppio, 5); G. CUGNONI, Vita di Luigi Maria Rezzi, Imola 1879; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), p. 126 nt. 94; M.A. LAVIN, Seventeenth-Century Barberini Documents and Inventories of Art, New York 1975 [ma con rinvio a segnature ormai obsolete]; L. CACCIAGLIA, Note sugli archivi di famiglie nella Biblioteca apostolica vaticana, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 380-403: 386-387 e passim. Varie notizie sui fondi archivistici Barberini anche in F. HAMMOND, Music and Spectacle in Baroque Rome. Barberini Patronage under Urban VIII, New Haven-London 1994; I. FOSI, All’ombra dei Barberini. Fedeltà e servizio nella Roma barocca, Roma 1997 («Europa delle Corti». Biblioteca del Cinquecento, 73). Per la vicenda dell’acquisto della biblioteca e dell’archivio Barberini da parte della Santa Sede si veda la notizia in Chronique, in Revue d’histoire ecclésiastique 3 (1902), pp. 10701071, ma soprattutto M. BATLLORI, El pare Ehrle, prefecte de la Vaticana, en la seva correspondència amb el cardenal Rampolla, in Collectanea Vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda a Bibliotheca Apostolica edita, I, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 219), pp. 75117: 109-114 [poi in: ID., Cultura e finanze. Studi sulla storia dei gesuiti da s. Ignazio al Vaticano II, Roma 1983 (Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 158), pp. 367-413: 404416; ID., Obra completa, XVI: Del Vuit-Cents al Nou-Cents: Balmes, Ehrle, Costa i Llobera, Casanovas, Edició a cura d’E. DURAN (dir.) i J. SOLERVICENS (coord.), Pròleg de R. CORTS, València 2002 (Biblioteca d’estudis i investigacions, 33), pp. 153-209: 199-209]; Ch.M. GRAFINGER, Der Ankauf der Biblioteca Barberini und die zwischen der Familie Barberini und dem Heiligen Stuhl geführten Verhandlungen, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XIII, Città del Vaticano 2006 (Studi e testi, 433), pp. 241-253. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Per gli Indici: Archivio Barberini. Indice I[-IV]. Inventario riedito a cura di Luigi FIORANI, 1978[-1980] [fotocopie dell’originale manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 382 (2-7) rosso; l’originale, «compilato probabilmente dall’archivista Sante Pieralisi dopo il 1836, e copiato dal computista di casa Barberini Prospero Mallerini», sostituiva un precedente inventario settecentesco dal titolo «Index variorum»; a margine è dattiloscritta la nuova segnatura, costituita dalla sezione e dal numero di catena, che sostituisce la vecchia segnatura topografica, suddivisa in indice, credenzone, cassetta, mazzo]. Per Abbadie I: Archivio Barberini. Abbadie, I. Inventario riedito a cura di Marco BUONOCORE, 2007 [fotocopie dell’originale manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 382 (10) rosso;
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l’originale, del sec. XVII-XVIII, è conservato nel fondo, all’interno della serie Inventari; nel margine dei fogli della riproduzione sono dattiloscritte le segnature dei singoli elementi archivistici, e ne è indicata la consistenza]. Per la Computisteria: Archivio Barberini. Computisteria. Inventario a cura di Luigi FIORANI, 1982 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 382 (8) rosso]. Per le Giustificazioni: non esiste inventario. Per le Pergamene: [Archivio Barberini. Pergamene. Elenco di consistenza per le XIX buste] [Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 382 (1) rosso; si tratta di fotocopie da PECCHIAI, I Barberini, cit., pp. XI-XIX, ove alle pp. XIII-XIV è un elenco di consistenza delle pergamene; sulla risguardia anteriore è applicato un foglio dattiloscritto con l’inventario delle pergamene I.1-25].
Luigi Fiorani ARCHIVIO BARBERINI COLONNA DI SCIARRA* Archivio Barberini (pp. 677-683); Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino (pp. 726-728). Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: [Barberiniani] (pp. 336-340). Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Barberini (II, pp. 791-796); Stampati Barberini. Credenzino del Tasso (II, pp. 796-804).
L’archivio fu donato nel 1913 alla Biblioteca Vaticana da Stanislas Le Grelle (1874-1957), scriptor aggiunto onorario della Biblioteca Vaticana (dal 1903), subito dopo averlo acquistato dal principe Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra (1850-1925) al prezzo di 2.000 lire (cfr. Arch. Bibl. 191: «Scrittura privata di compravendita tra il principe Maffeo Barberini Colonna di Sciarra e mons. conte Stanislas Le Grelle, Roma 8 febbraio 1913»; Arch. Barb. Colonna di Sciarra 396, f. 20r-v: lettera dell’allora prefetto [1895-1914] della Vaticana Franz Ehrle [1845-1934] a Le Grelle, in data 11 febbraio 1913). I documenti furono trasportati in Biblioteca nel 1914 (cfr. Arch. Barb. Colonna di Sciarra 396, f. 21r-v: lettera di Ehrle a destinatario non identificato, del 31 gennaio 1914) dopo la morte, all’età di 93 anni, della principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra, madre di Maffeo, avvenuta in Roma nel convento di S. Carlo di Nancy il 30 novembre 1913. La principessa vi si era ritirata nel 1898, * CIT.: Arch. Barb. Colonna di Sciarra.
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portando con sé l’archivio, dopo aver assistito alla rovina economica della famiglia e alla vendita di Palazzo Sciarra al Corso. In Vaticana l’archivio, dopo esser stato collocato per qualche tempo nelle «camerette» dell’Appartamento Borgia, fu trasferito nel 1929 – nell’ambito dei lavori di ristrutturazione dei locali della Biblioteca e di spostamenti di fondi – negli armadi delle gallerie adiacenti al Salone Sistino (cfr. lettera di Le Grelle a destinatario non identificato, 15 gennaio 1929, in Arch. Barb. Colonna di Sciarra 396, ff. 22br-22cr). Dalla fine degli anni Settanta del XX secolo il fondo ha trovato la sua attuale e definitiva sistemazione nel deposito della Sezione Archivi. Il fondo è costituito, per la parte inventariata, da 397 buste (circa 7.000 fascicoli) di documenti (per la maggior parte atti legali, testamenti, istrumenti riguardanti i titoli, i privilegi, gli acquisti e la gestione dei beni familiari, ma anche corrispondenza, disegni di fabbricati e mappe dei terreni). Questa parte dell’archivio, che fu inventariata da Giovanni De Regis, archivista di casa Sciarra, negli anni 1877-1878, è l’unica attualmente consultabile, essendo stata riordinata sulla base di tale inventario e risistemata fra gli anni Ottanta e Novanta del XX secolo da Luigi Fiorani, direttore della Sezione Archivi dagli anni Settanta al 2003. Ma vi sono circa altre 1.000 buste di carte (non inventariate e quindi ancora non consultabili) che riguardano l’amministrazione di casa Sciarra per tutto il XIX secolo (Maffeo II [1850-1925]; beni urbani e beni rustici; Palazzo Sciarra; Villa Sciarra; Villa a S. Cosimato; card. Prospero Colonna [1707-1765]; atti legali; atti di cause) e l’amministrazione dello «stato» di Montelibretti (con i territori di Montorio, Nerola, Ponticelli, Monte Flavio) per gli anni che vanno dall’inizio del XVIII alla fine del XIX secolo. Per comprendere i complessi rapporti che vincolano l’Archivio Barberini e l’Archivio Barberini Colonna di Sciarra occorre riandare in primo luogo alle vicende settecentesche, e all’assunzione della denominazione di Sciarra da parte di discendenti dei Colonna di Palestrina. Come è noto, nel 1728 Giulio Cesare III Colonna di Sciarra (1702-1787) sposò Cornelia Costanza Barberini (1716-1797), ultima discendente diretta del casato e titolare del maggiorasco Barberini, con la condizione di rinunciare al proprio cognome. Nel 1767 la principessa Cornelia Costanza, contrariamente all’uso e alle aspettative, nominò alla successione del maggiorasco Barberini il secondogenito Carlo Maria (1735-1819). Al primogenito Urbano (1733-1796) fu assegnato invece il solo patrimonio paterno e il nome di Barberini Colonna di Sciarra. Da un unico ceppo nacquero così due nuove linee, ognuna delle quali avrà la sua propria storia: i Barberini e i Barberini Colonna di Sciarra, più comunemente
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detti «Sciarra». La nomina del secondogenito Carlo Maria al maggiorasco innescò una lunga vertenza con il primogenito Urbano, proseguita poi dal figlio di questi Maffeo I (1771-1849), che ereditò i titoli di principe di Carbognano e duca di Bassanello, e fu colonnello ausiliario delle truppe pontificie e consigliere comunale a Roma durante l’amministrazione francese (1809-1814). La vertenza si concluse solo ai tempi dell’Impero napoleonico, con la sentenza della Corte di Cassazione di Parigi del 1811 (riassunta nel fascicolo a stampa Les jugements Barberini Colonna di Sciarra, [s.l. 1815]; ampia documentazione, fra l’altro, in Arch. Barb. Colonna di Sciarra 124, fasc. 24). In forza di questa sentenza Maffeo I aveva diritto alla nomina del maggiorasco, alla primogenitura Sciarra e ai beni posseduti nel Regno di Napoli. Allo stesso tempo venivano aboliti tutti i vincoli fidecommissari e di iuspatronato, in forza della legislazione francese e dei decreti napoleonici, promulgati con vigore di legge anche negli Stati romani annessi all’Impero. La sentenza del 1811 fu successivamente confermata da quella di appello della corte di Roma e da quella di Cassazione del 1875. Ma con il motu proprio del 1816 di Pio VII (1800-1823), che ordinava la reintegrazione dei fidecommessi e dei maggioraschi, si era intanto riaperta tra le due famiglie la questione dello iuspatronato del baliaggio di S. Sebastiano al Palatino, dando inizio a un’altra vertenza, che fu conclusa solamente dalla sentenza della corte di appello di Ancona del 1916 (Arch. Barb. Colonna di Sciarra 397), con la vittoria del già ricordato principe Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra. Questi riempì di sé le cronache mondane e artistiche della Roma a cavaliere fra XIX e XX secolo. Partecipò attivamente alla vita politica: nel 1882 fu eletto deputato (XV legislatura) nel collegio dell’Aquila, nella lista liberale, nel gruppo di opposizione ad Agostino Depretis (18131887). Acquistò inoltre il giornale La tribuna – che ebbe fra i suoi collaboratori Gabriele D’Annunzio (1863-1938), Edoardo Scarfoglio (18601917), Matilde Serao (1856-1927), Giosuè Carducci (1835-1907), Luigi Pirandello (1867-1936) e che raggiunse le 100.000 copie di tiratura –, facendone uno dei più importanti giornali politici italiani grazie a un vasto servizio telegrafico di corrispondenti; divenne proprietario anche de La Domenica Letteraria e della Cronaca Bizantina, quest’ultima affidata alla direzione di D’Annunzio. Per La tribuna fece costruire la cosiddetta Galleria Sciarra, progettata dall’architetto Giulio De Angelis (18451906) e affrescata da Giuseppe Cellini (1855-1940); restaurò il palazzo familiare al Corso e fece costruire, prima in legno e poi in muratura, il primo teatro popolare della capitale, il Quirino. Nella sua tenuta di Montemaggiore, presso Passo Corese, Maffeo realizzò bonifiche e sistemi di coltivazione agricola d’avanguardia; ma la crisi economica generale che
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travolse alla fine dell’Ottocento anche altre famiglie nobili romane portò presto il patrimonio Sciarra alla rovina; lo stesso Maffeo fu coinvolto nello scandalo della Banca Romana nel 1893. La collezione di famiglia e il palazzo furono messi all’asta nel 1898 e la stessa sorte toccò poco dopo, nel 1902, alla Villa Sciarra al Gianicolo (venduta al diplomatico americano George W. Wurts), indicata nei documenti dell’archivio come «Villa e Orto di S. Cosimato» (Arch. Barb. Colonna di Sciarra 347, fasc. 3, e 377, fasc. 14), e appartenuta ai Barberini fino alla divisione del 1811. Tutte queste vicende, e altre ancora, determinarono, insieme a passaggi e divisioni di patrimoni, anche divisioni e spostamenti di documenti, che non mancarono di riflettersi vistosamente nei due archivi Barberini e Barberini Colonna di Sciarra. Parte dei beni, per ciò che si riferisce ai feudi e proprietà situati nei territori di Montelibretti, Bassanello, Gallese, Roviano e Anticoli Corrado, era infatti pervenuta alla famiglia Sciarra in seguito alla divisione del maggiorasco Barberini fra le due case, avvenuta in seguito alla sentenza del 1811. Altri beni, soprattutto quelli situati nel Regno di Napoli (Pacentro, Bellante, Galliano, Sassa), già appartenevano alla famiglia Sciarra da tempo. D’altra parte, come è noto, feudi già Sciarra erano passati due secoli prima ai Barberini: questi acquistarono il principato di Palestrina (con Corcolle e Mezzaselva) dagli Sciarra nel 1630 per volontà dello stesso Urbano VIII (1623-1644). Subito dopo (1662) anche i feudi colonnesi di Abruzzo (Lucoli, Roio, Torninparte, Cicoli, Rocca di Mezzo) vennero acquistati dai Barberini (cfr. Arch. Barb. Colonna di Sciarra 1, fasc. 13: «Diverse scritture autentiche concernenti gli interessi del fù principe di Gallicano d. Pompeo Colonna che hanno correlazione colli stati del medesimo, comperati dal sig. principe di Palestrina don Maffeo Barberini»; Arch. Barb. Colonna di Sciarra 1, fasc. 14: «Stati di Regno. Atti dell’apprezzo delle entrate feudali e burgensatiche del principe di Gallicano, fatto da Antonio Tango, regio ingegniere, d’ordine della Regia Corte nell’anno 1650 e 1651. Dal quale apparisce la descrizione di tutti li feudi che possedeva il principe sudetto […] intorno ai quali nell’istrumento dell’acquisto fattone dal signor principe d. Maffeo Barberini nell’anno 1662 fu convenuto che dovesse starsi all’apprezzo sudetto»). La menzionata unione avvenuta tra le due famiglie nel 1728, la successiva divisione del patrimonio tra i fratelli Urbano e Carlo Maria, le liti e le rivendicazioni da una parte e dall’altra, che si protrassero fin quasi ai giorni nostri, rendono impossibile operare distinzioni troppo nette fra i patrimoni delle due famiglie, e le stesse considerazioni valgono anche per le carte d’archivio. Questi rapidi cenni, che non pretendono di rendere conto dei numerosi e complessi passaggi di beni fra gli Sciarra e i Barberini, servono a dare appe-
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na un’idea della complessità e varietà del fondo e della sua stretta complementarietà con l’Archivio Barberini. Analogamente ad altri archivi di famiglie nobili romane (Aldobrandini, Barberini, Borghese, Chigi, Colonna, Ottoboni, Pamphili), la documentazione comprende un nucleo storico-genealogico, composto da pochi atti antichi (anche originali in pergamena, ma soprattutto copie del Seicento) riguardanti le onorificenze, i titoli e i possessi della famiglia nell’età feudale, nonché bolle, privilegi, brevi e chirografi di vari pontefici (cfr. «Istromento» dell’11 giugno 1448 e motu proprio di conferma di Niccolò V [1447-1455], con cui veniva istituita la primogenitura e la successione del fedecommesso Colonna, presenti in copia in Arch. Barb. Colonna di Sciarra 159, fasc. 4, mentre in originale in Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna, perg. LXI, 27). Assai più consistente, invece, è la documentazione che si sviluppa a partire dal XVII secolo, soprattutto di carattere contabile e amministrativo, comprendente anche antichi statuti, atti di processi criminali per delitti diversi a carico degli abitanti delle diverse comunità soggette alla giurisdizione della famiglia Sciarra; numerose sono, inoltre, le corrispondenze diplomatiche e le posizioni di cause civili promosse e sostenute dalla famiglia soprattutto nel corso del XIX secolo. Come altri archivi nobiliari, il fondo documenta ampiamente l’evoluzione, sul piano giuridico come su quello sociale, della grande proprietà terriera latifondista nei rapporti con le popolazioni locali: dall’iniziale giurisdizione feudale, con esercizio di funzioni pubbliche e diritto a prestazioni gratuite (cfr. M. CARAVALE — A. CARACCIOLO, Lo Stato pontificio da Martino V a Pio IX, Torino 1978 [Storia d’Italia, diretta da G. GALASSO, 14], pp. 440-443), alle leggi eversive della feudalità del 1806, che stabilivano la divisione delle terre fra l’ex-feudatario e le popolazioni, fino alla completa liquidazione dell’antico regime degli usi civici e di ogni residuo dei diritti promiscui con la legge del Regno d’Italia del 1927. La stessa complementarietà di patrimoni e documentazione si riscontra nelle vicende delle due collezioni d’arte, Barberini e Sciarra, che subirono gravi dispersioni. Nel 1891 il principe Maffeo II, in serie difficoltà economiche, esportò illegalmente all’estero 21 dipinti della sua collezione (con opere, fra gli altri, di Caravaggio, Tiziano, Guido Reni, Sebastiano del Piombo), mentre il resto della raccolta andò disperso nella vendita all’asta. L’integrità della splendida collezione è oggi testimoniata solo dagli inventari dell’archivio, redatti in occasione di successioni e matrimoni (Arch. Barb. Colonna di Sciarra 10, fasc. 344, e 4, fasc. 150).
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Nel fondo si conservano, infine, anche le carte e i conti del card. Prospero Colonna (1707-1765), fratello minore del principe Giulio Cesare. Già chierico di Camera, presidente del Tribunale della Grascia e maestro di Camera, fu creato cardinale nel 1743 da Benedetto XIV (1740-1758), commendatario dell’abbazia delle Tre Fontane (Arch. Barb. Colonna di Sciarra 10, fasc. 339), prefetto della Segnatura di Grazia e della Congregazione de Propaganda Fide. Il cardinale stabilì la sua residenza a Palazzo Sciarra, dove fece sistemare dall’architetto Luigi Vanvitelli (17001773) la sua «libraria»; ma morì nel 1765 nella villa a Porta Pia, che aveva acquistato dai Valenti Gonzaga e che sarà venduta nel 1817 a Paolina Bonaparte dal nipote Maffeo I. BIBLIOGRAFIA
G. DORE, Barberini-Colonna di Sciarra, Maffeo, in Dizionario biografico degli Italiani, VI: Baratteri-Bartolozzi, Roma 1964, pp. 182-183; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), p. 258 [sulla primitiva collocazione, in Vaticana, del fondo, unitamente all’Archivio Barberini]; M. BOSI, Ricordo della principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra, in Strenna dei Romanisti 34 (1973), pp. 95-103; C. PIETRANGELI, Palazzo Sciarra, Roma 1986, passim; C. BENOCCI, Villa SciarraWurts sul Gianicolo. Da residenza aristocratica a sede dell’Istituto Italiano di Studi Germanici, Roma 2007, pp. 129-142 [su Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra], 143-169 [sull’acquisto nel 1902 da parte di George W. Wurts].
II, p. 935
STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Descrizione degli atti, e documenti esistenti nell’archivio della eccellentissima casa Barberini-Colonna-di Sciarra, compilata da Giovanni DE REGIS negli anni 1877-78, scritta da Giovanni ORLANDI, I-IV [manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 382 (9, 1-4) rosso; inventario parziale, per la sola parte ordinata].
Luigi Cacciaglia ARCHIVIO CHIGI* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Chigiani (pp. 403-409). Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Chigi (II, pp. 809-812).
Il fondo (circa 25.000 unità, secc. XVI-XX, ma con documenti anche dei secc. XII-XV) giunse alla Vaticana, insieme a una raccolta di disegni * CIT.: Arch. Chig.
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di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), nel maggio del 1944, nei giorni delle ultime battaglie intorno a Roma, per essere messo al riparo dalle distruzioni belliche. L’archivio e i disegni provenivano dal palazzo baronale dei Chigi ad Ariccia, dove erano stati trasportati dal romano Palazzo Chigi in seguito alla vendita di quest’ultimo, nel 1916, alla Banca Italiana di Sconto, cui subentrò nel 1917 il governo italiano. Negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale la famiglia Chigi lasciò in perpetuo l’archivio alla Vaticana, in considerazione del fatto «che molti documenti contenuti nell’Archivio stesso affiancherebbero felicemente, illustrandole, le collezioni librarie della Biblioteca Chigiana, già aggregata» alla Biblioteca Vaticana nel 1923 (p. 2 dell’atto, datato 29 aprile 1948, in copia in Arch. Bibl. 187, fasc. B). Difficile dare un’idea, anche appena abbozzata, dell’enorme ricchezza, complessità e varietà della documentazione. Occorrerà soprattutto tenere sempre presente la necessità del collegamento con una grande quantità di frammenti e spezzoni raccolti in altre sedi, e in primo luogo la complementarietà con la raccolta dei manoscritti Chigiani, anch’essi conservati nella Vaticana. La formazione e la storia dell’archivio Chigi sono, per origine e sviluppi, analoghe e parallele a quelle di altre famiglie «papali» (Aldobrandini, Barberini, Boncompagni, Borghese, Pamphili, e così via): famiglie non romane di origine, ma che trovarono a Roma il teatro della loro ascesa a motivo dei nuovi incarichi e ruoli svolti da alcuni loro membri nella Chiesa e nella società. In età barocca, con l’elevazione al pontificato del proprio congiunto, tali famiglie costituirono notevoli patrimoni di feudi e proprietà, costruirono ville e palazzi e ottennero titoli nobiliari. Nel caso dei Chigi, l’assunzione al pontificato di Alessandro VII (16551667) costituì il punto d’avvio di tutte le carte fino a sviluppare nel tempo un’enorme massa documentaria, soprattutto in ragione di un’ordinata gestione e amministrazione del patrimonio familiare. Alle spalle di questa fase romana e curiale della famiglia non si riscontra né una raccolta né un’organizzazione dei documenti. Le raccolte dei documenti storici sulle origini della famiglia anteriormente alla fase curiale, pur presenti in questo come in altri archivi nobiliari, non sono il prodotto dell’attività dei vari componenti delle famiglie naturalmente accumulatosi nel tempo, ma sono generate dalla volontà del pontefice di dare un’immagine prestigiosa e nobile del passato della propria famiglia: si fanno ricercare e si raccolgono presso archivi ecclesiastici, pubblici e privati tutti quei documenti che in qualche modo possano dare lustro ad antichi personaggi della famiglia. A tale proposito è da ricordare la serie di carte antiche Arch. Chig. 3665-3670 (a ciascun numero corrisponde
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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un pacco di diverse decine di carte), che non costituisce una vera e propria raccolta archivistica dell’attività di Agostino Chigi il Magnifico (1465 ca.-1520), ma conserva solo alcuni documenti isolati (originali o copie coeve) per compagnie di traffico, cause con soci, concessioni, appalti, contratti, procure, inventari e committenze a importanti artisti dell’epoca per la costruzione di ville e per i famosi affreschi romani della Farnesina: basti citare l’autografo di Pietro Vannucci, detto il Perugino (1450-1523), per la pala Chigi nella chiesa di S. Agostino in Siena (Arch. Chig. 3665 nr. 41), a tutt’oggi l’unico conosciuto dell’artista. Nella stessa serie, insieme ai contratti del Magnifico, si trovano diplomi e carte riguardanti altri antichi personaggi e attività della famiglia: testimonianze della attività finanziaria di Mariano (1439-1504), documenti del patronato esercitato dai Chigi sulla cappella della Madonna del Voto nel duomo di Siena e su altre cappellanie. Ampiamente documentati sono il passaggio dalla fase toscana a quella romana, tutte le fasi della carriera di Fabio Chigi (Alessandro VII), la sua esaltazione al papato e l’istituzione del principato. Su queste carte si innesta e si affianca tutta la documentazione prodotta dai vari personaggi della famiglia – il cardinale nipote Flavio I (1631-1693), il generale Mario (1594-1669), fratello del pontefice, il principe Agostino (16341705) – e dall’amministrazione dei numerosi feudi e proprietà, fino alle ricevute degli affitti di immobili in Roma nei primi del Novecento. Assai numerose nell’archivio le carte relative agli incarichi pubblici ricoperti dai vari personaggi della famiglia, quali ad esempio le carte della nunziatura a Colonia (1639-1651) di Fabio Chigi. La contabilità (o «computisteria») riguarda l’amministrazione dei seguenti beni fondiari: la terra di Ariccia, la terra di Farnese, la terra di Campagnano, la tenuta di Castelfusano, la terra di Formello, la tenuta di Campoleone, la tenuta della Casaccia, la terra di Sacrofano, la terra di Magliano Pecorareccio, la tenuta dell’Olgiata, della Cacciarella e Acquasona, la vigna del Casaletto di S. Pio V. A questi documenti contabili sono da collegare numerosi altri materiali presenti nell’archivio: contratti, inventari, perizie, descrizione di beni, catasti e carte topografiche. Alcune delle proprietà appartenevano a feudi di cui i Chigi erano titolari e ciò comportava l’esercizio di fondamentali giurisdizioni amministrative e giudiziarie in questi territori. I principi nominavano il governatore, avevano facoltà di emanare regolamenti e imporre alcune tasse. I processi civili e criminali erano anche di competenza della curia baronale del luogo. Per quanto attiene a queste materie l’Archivio Chigi, al pari di altri archivi di famiglia, contiene una documentazione «pubblica» che riguarda la storia di queste comunità.
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Il fondo, inizialmente ospitato nelle gallerie adiacenti il Salone Sistino, fra gli anni Sessanta e Settanta del XX secolo fu attentamente rivisto – sulla base dell’indice preparato dal marchese Giovanni Incisa della Rocchetta (1897-1980) negli anni Trenta –, riordinato e dotato di etichette con le segnature, ad opera di Incisa, di Luigi Fiorani e di Giovanni Morello. BIBLIOGRAFIA G. CUGNONI, Agostino Chigi il Magnifico, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 2 (1879), pp. 37-83, 209-226, 475-490; 3 (1880), pp. 213-232, 291-305, 422-448; 4 (1881), pp. 56-75, 195-216; H. BRAUER — R. WITTKOWER, Die Zeichnungen des Gianlorenzo Bernini, I-II, Berlin 1931 (Römische Forschungen der Bibliotheca Hertziana, 9-10), I, p. 12 e passim; V. GOLZIO, Documenti artistici sul Seicento nell’Archivio Chigi, Roma 1939; Biblioteche ospiti della Vaticana nella Seconda Guerra Mondiale, col catalogo dei cimeli esposti nel Salone Sistino, Città del Vaticano 1945, p. 39; G. INCISA DELLA ROCCHETTA, Il conclave di Venezia nel diario del principe don Agostino Chigi, in Bollettino dell’Istituto di Storia della Società e dello Stato Veneziano 4 (1962), pp. 268-323; R. LEFEVRE, Palazzo Chigi, Roma 1973; A.M. GIRELLI, Le terre dei Chigi ad Ariccia (secolo XIX), Milano 1983 (Pubblicazioni dell’Istituto di Storia economica. Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Roma); L. CACCIAGLIA, Note sugli archivi di famiglie nella Biblioteca apostolica vaticana, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 380-403: 386-402; Carte dell’Archivio di Stato di Siena Opera Metropolitana (1000-1200), a cura di A. GHIGNOLI, Siena 1994 (Fonti di storia senese), pp. XVI-XVII [sul recupero di antica documentazione relativa alla famiglia disposto da Alessandro VII, e sulla presenza di alcuni documenti originali provenienti dall’Archivio dell’Opera del Duomo di Siena nei manoscritti Chigiani]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Archivio Chigi 1-23101. Inventario a cura di G INCISA DELLA ROCCHETTA, 1969 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 389 (7) rosso; si tratta di descrizioni sommarie]. Archivio Chigi. Inventario analitico dei numeri 4111-23101 redatto da G BARONCI (1857-1949), I-XXXIV, 1974 [fotocopie delle schede manoscritte: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 191 (1-34) rosso]. Archivio Chigi 24900-25306. Inventario a cura di G INCISA DELLA ROCCHETTA, 1969 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 389 (8) rosso; relativo a disegni, piante, fotografie, opuscoli a stampa, stampe, alberi genealogici, lastre di rame incise]. Archivio Chigi. Inventario dei carteggi, a cura di Elena ROSSIGNANI. Collaborazione ed elaborazione elettronica di Luigi CACCIAGLIA, I-II, 1989 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 389 (9-10) rosso; con indice dei mittenti; si tratta del «risultato della schedatura, in corso, di una parte della corrispondenza conservata nell’archivio della famiglia Chigi, della quale l’inventario di Giovanni Incisa della Rocchetta dà solo una descrizione sommaria»].
Luigi Cacciaglia
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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ARCHIVIO DEL CIRCOLO S. PIETRO* Il fondo (325 unità archivistiche, articolate in sedici sezioni) si riconnette all’associazione religiosa e caritativa fondata a Roma il 28 aprile 1869, con sede in Piazza S. Apollinare; la documentazione abbraccia l’attività amministrativa e assistenziale del Circolo per gli anni tra il 1869 e il 1969, mentre la parte più recente dell’archivio rimase presso la sede. I documenti conservati in Vaticana sono suddivisi in due serie. Alla prima, Presidenza, appartengono le sezioni Presidenza Generale, Segreteria Generale, Circolo, Tesoreria-Economato; alla seconda, Commissioni, le sezioni Cucine economiche, Case famiglie, Asili notturni, Guardaroba, Obolo, Ospizi climatici, Opere di pietà, Culto e attività religiose, Bollettino, Pro Russia, Agro Romano, Miscellanea. Nel 1984 fu redatto un inventario sommario dei documenti per cura di suor Lorenza Binni. Il fondo non è consultabile. BIBLIOGRAFIA Sul Circolo, G.B. SACCHETTI, Il Circolo San Pietro, in La carità cristiana in Roma, a cura di V. MONACHINO, con la collaborazione di MARIANO DA ALATRI e ISIDORO DA VILLAPADIERNA, Bologna 1968 (Roma cristiana, 10), pp. 321-332; Il Circolo San Pietro nel centenario di sua fondazione, 1869-28 aprile-1969, Roma 1969; Il Circolo San Pietro. Cenni storici (1869-1969), a cura di G.L. MASETTI ZANNINI, Roma 1969; A. D’AMBROSIO, Il Circolo San Pietro. 120 anni di carità, in Strenna dei Romanisti 50 (1989), pp. 137-157; A. MARTINI, Circolo San Pietro, in Mondo Vaticano. Passato e presente, a cura di N. DEL RE, Città del Vaticano 1995, pp. 271272.
Francesco D’Aiuto Paolo Vian ARCHIVIO COLONNA* Il 26 giugno 1818 moriva in Roma nel suo palazzo ai Ss. Apostoli l’ultimo gran contestabile del regno di Napoli, Filippo III Colonna (17601818), del ramo dei Colonna di Genazzano, poi denominati Colonna di Paliano, distinto dal ramo di Palestrina, linea distaccatasi nel XIV secolo, e da quello di Zagarolo, distaccatosi dai Palestrina alla fine del XV secolo. Discendente di Marcantonio II il Grande (1535-1584), il vincitore della battaglia di Lepanto contro i Turchi (1571), Filippo III, che fu dodicesimo principe di Paliano, principe di Castiglione, duca di Tagliacozzo, * CIT.: Arch. Circolo S. Pietro. * Cit.: Arch. Colonna.
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I FONDI : ARCH . CIRCOLO S . PIETRO
— ARCH. COLONNA
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Miraglia e Marino, marchese di Cave e Giuliano, conte di Ceccano, signore di Genazzano, aveva sposato nel 1780 la principessa Caterina di Savoia Carignano (1762-1823), che gli sopravvisse per pochi anni. I coniugi non ebbero figli maschi, ma tre figlie: Margherita Colonna Gioeni, principessa di Castiglione (1786-1864, maritata nel 1803 con il principe Giulio Cesare Rospigliosi, 1781-1859), Vittoria (1791-1847, vedova Rospigliosi Pallavicini, sposatasi nel 1812 con Francesco Barberini, 17721853) e Maria (1799-1840, maritata nel 1818 con il duca Giulio Lante Della Rovere, 1789-1873). Filippo nel suo testamento aveva chiamato alla successione dei beni fidecommissari e primogeniali suo nipote ex fratre germano Aspreno (1787-1847), principe d’Avella, mentre aveva istituito le sue tre figlie eredi dei beni liberi (Arch. Colonna, documento non num.: particola del «Testamento ed eredità del gran contestabile don Filippo Colonna»), con l’eccezione dei beni fidecommissari in Sicilia, dei quali entrava in possesso esclusivo Margherita, in quanto primogenita, insieme al cognome Gioeni e al titolo di principessa di Castiglione. Insorsero varie dispute e controversie fra gli eredi, fino a che, nel 1852, si venne a una transazione tra le parti, formalizzata da un istrumento notarile, che stabiliva in via definitiva la divisione dei beni, con rinuncia a ogni altra pretesa e diritto, compresi i benefici di iuspatronato e le cappellanie (Arch. Colonna, documento non num.: «Transazione e concordia tra il Patrimonio fidecommissario e primogeniale da una parte e le rappresentanti del Patrimonio libero dall’altra», e Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna, III AA 194, n. 47: «Transazione tra Giovanni Andrea e le sorelle eredi libere; divisione delle scritture d’archivio»). L’accordo sanciva anche la divisione delle carte dell’archivio, fino ad allora custodito da due consegnatari di fiducia delle parti, con l’obbligo di non poter l’uno accedere all’archivio se non in presenza dell’altro: le carte pertinenti ai beni liberi andarono alle tre principesse, quelle relative ai beni fidecommissari al principe Aspreno (criterio non sempre applicato in modo rigoroso). Dall’apertura della successione (1818) fino al raggiungimento dell’accordo definitivo e della conseguente divisione (1852), l’archivio rimase sostanzialmente chiuso. La divisione, purtroppo, risultò deleteria in misura anche maggiore per la biblioteca, i cui libri furono venduti all’asta. Fra le tre eredi «libere», infine, veniva concordato di mantenere insieme tutte le carte di loro pertinenza (§ 5 della citata «Transazione e concordia»), trasferendole dal palazzo ai Ss. Apostoli a Palazzo Barberini, dimora romana di una delle tre sorelle, Vittoria (Arch. Colonna, documento non num.: «Rapporto sull’Archivio dell’Eredità libera Colonna
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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ora riunito nel Palazzo Barberini», 27 gennaio 1855, a cura dell’archivista Alessandro Ferrari; cfr. anche Arch. Barb., Indice III, 456-566). Da Palazzo Barberini tali carte, che costituiscono l’attuale fondo Archivio Colonna, pervennero infine alla Biblioteca Vaticana nel 1902, insieme alla biblioteca e all’archivio Barberini (cfr. supra, pp. 336-340: 338-339, s.v. [Barberiniani]). In Biblioteca Vaticana l’Archivio Colonna fu collocato in coda all’Archivio Barberini Colonna di Sciarra, fra i materiali di questo non ancora inventariati, seguendone le vicende (cfr. supra, pp. 683-688, s.v. Archivio Barberini Colonna di Sciarra), e rimanendo indistinto da questi ultimi. Solo recentemente le buste e i faldoni dell’Archivio Colonna sono stati individuati, ricomposti, separati e riordinati da chi scrive. Studi recenti, basati su un attento esame dei documenti, hanno consentito di delineare una più precisa distinzione dei diversi rami genealogici e del costituirsi delle dominazioni territoriali della famiglia Colonna. Le prime testimonianze risalgono a un Petrus de Columpna vissuto durante il pontificato di Pasquale II (1099-1118), che tentò di impadronirsi dei castelli del territorio prenestino (cfr. Liber Pontificalis, texte, introduction et commentaire par […] L. DUCHESNE, II, Paris 19552, pp. 298299), e li ottenne da Onorio II (1124-1130) dopo alterne vicende (cfr. Liber Pontificalis, prout exstat in codice manuscripto Dertusensi […] ed. […] a I.M. MARCH […], Barcinone 1925, p. 206). Una tradizione storiografica settecentesca vuole che Pietro fosse figlio della contessa Emilia, della famiglia dei Crescenzi, feudataria di Preneste (oggi Palestrina), a sua volta discendente dalla senatrice Stefania, feudataria di Preneste nel 970 (cfr. [P. PETRINI], Memorie prenestine disposte in forma di annali, in Roma 1795, pp. 111, 116). La tradizione ottocentesca (A. COPPI, Memorie Colonnesi, Roma 1855, p. 29), ribadita da Giuseppe Tomassetti (18481911), lo ritiene invece un membro della famiglia dei conti di Tuscolo. La questione rimane controversa. Nel territorio prenestino tra il X e l’XI secolo erano sorti i castelli di Cave, Gallicano, Zagarolo, Colonna e Genazzano (Il Regesto Sublacense del Secolo XI, pubblicato […] a cura di L. ALLODI e G. LEVI, Roma 1885, pp. 24 [doc. 10], 216 [doc. 173], 227-229 [doc. 186]). La signoria dei Colonna nella prima metà del secolo XII comprendeva Preneste, Zagarolo e Colonna. Nel 1151 il figlio di Pietro, Oddone Colonna, cede a Eugenio III (1145-1153) Monteporzio, la metà di Tuscolo e i suoi diritti su Montefortino. In cambio riceve denari e il castello di Trebanum nei pressi di Genazzano (Le liber censuum de l’Église Romaine, publié […] par P. FABRE […], I, Paris 1902 [Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome, 2e sér., 6/3], pp. 382-383). Così, ritiratisi dai Colli
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Albani, i Colonna, a partire da Preneste e grazie anche alla conquista del cardinalato (1206) da parte di Giovanni di Oddone († 1245), intrapresero la loro progressiva espansione verso est (Capranica, S. Vito, Pisoniano) e, lungo la valle del Sacco, verso sud (Genazzano, Olevano, Paliano, Serrone). Nel contempo la famiglia si divideva in tre rami: di Palestrina, Genazzano e Gallicano. Il 7 febbraio 1252 Oddone III, figlio di Giordano, e il cugino Pietro, figlio di Oddone II, procedono alla divisione dei beni ereditati in comune: Oddone III tiene per sé Palestrina, Zagarolo, Colonna, Capranica, mentre Pietro ottiene Gallicano (Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 58, n. 41; edito da PETRINI, Memorie prenestine cit., pp. 411-415). Con questa divisione si costituiscono il ramo colonnese detto di Palestrina e quello detto di Gallicano. La divisione del 1252 mostra che già in precedenza si era creata la linea dei Colonna di Genazzano, che aveva la signoria del castello omonimo e di Olevano, nonché, in condivisione con altri, di Paliano e del Serrone (Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 49, n. 73). In seguito, Giovanni di Genazzano, privo di eredi maschi, lasciò Genazzano (testamento del 1332: cfr. Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 54, n. 17; regesto in COSTE, I primi Colonna cit. infra, p. 78 nr. 77) ai cugini Pietro di Agapito († 1347) e Stefanuccio di Giovanni († 1347), entrambi del ramo dei Colonna di Palestrina. Alla morte di Pietro di Agapito, Genazzano passò in eredità a suo nipote Pietro di Giordano († ante 1378), nonno del già ricordato Oddone Colonna da Genazzano (1369/1370-1431), poi (dal 1417) papa Martino V (COSTE, I primi Colonna cit. infra, pp. 79-80 nrr. 84, 87-90). Fu questo Pietro il capostipite di un secondo ramo di Genazzano che mai più si ricongiungerà ai cugini di Palestrina. Questa linea di Palestrina accrebbe enormemente le sue fortune all’epoca del pontificato di Martino V, che con la bolla Etsi tamen del 1427 costituiva in fidecommesso il patrimonio familiare acquisito: Genazzano, Cave, Olevano, Rocca di Cave, Capranica, Santo Vito, Pisciano, Ciciliano, Paliano, Serrone (beni indivisi); mentre al nipote Antonio erano destinati Morolo, S. Stefano, Supino, Trivigliano, Monte S. Giovanni, Strangolagalli, Collepardo, Giuliano, Ripi, Nettuno, Astura e beni in Guarcino; al nipote card. Prospero († 1463) Ardea, Marino, Rocca di Papa, Molara, Montecompatri, Frascati; al nipote Adoardo, infine, Celano, Albe e altri possedimenti in Abruzzo [cfr. R. LANCIANI, Il Patrimonio della Famiglia Colonna al tempo di Martino V (1417-1431), in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 20 (1897), pp. 369-449, e Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 4, n. 51].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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Nel Lazio i Colonna acquisirono, inoltre, Nemi e Genzano nel 1428 e Civita Lavinia nel 1429. Persero poi Molara nel 1431 e Frascati intorno al 1460. Nel XVI secolo si aggiunsero i castelli di Ceccano, Pofi, Sonnino, Vallecorsa, e altri furono alienati: Ciciliano, Pisciano, Capranica, S. Vito, Civita Lavinia, Ardea, Nemi e Nettuno (sulle vicende di questi castelli in generale cfr. G. SILVESTRELLI, Città, castelli e terre della regione romana. Ricerche di storia medioevale e moderna sino all’anno 1800, I-II, Roma 19402, passim). Nel regno di Napoli la regina Giovanna II d’Angiò Durazzo (14141435), in cambio dell’investitura da parte di Martino V (Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 40, n. 77), concesse ai Colonna il principato di Salerno e la contea di Albe (14191420: Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 35, n. 9; II A 2, n. 2). Morto il re Alfonso I (V) d’Aragona (14161458), divampò la lotta tra il figlio Ferdinando I re di Napoli (1458-1494) e Giovanni d’Angiò (1424-1480), duca di Calabria (dal 1437) e di Lorena (dal 1453), dalla cui parte si schierarono i Colonna, che così perdettero definitivamente il principato di Salerno e provvisoriamente le contee di Albe, Tagliacozzo e Celano, le quali, dopo alterne vicende, negli ultimi anni del secolo XV passarono definitivamente ai Colonna. Nel 1497 Fabrizio Colonna (1460 ca.-1520) ottenne da Ferdinando II (V) il Cattolico (1452-1516) – re di Castiglia (dal 1474), d’Aragona, Sardegna e Sicilia (dal 1479), di Napoli (dal 1503) e di Spagna (dal 1512) – l’investitura del ducato dei Marsi, delle contee di Albe, Tagliacozzo e Celano, della baronia di Carsoli e di altri feudi (Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 36, nn. 44-48); e dopo l’annessione del Regno di Napoli al Regno di Spagna l’investitura fu confermata e accresciuta da re Ferdinando nel 1504 (Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 36, nn. 56 e 58-59). Nel 1507 Fabrizio acquisì anche lo stato dell’Atessa (Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 33, nn. 44-45). Prospero Colonna († 1523), il famoso condottiero figlio di Antonio, esponente del ramo di Genazzano, conseguì la contea di Fondi e il ducato di Traetto (o Traietto, odierna Minturno) in Terra di Lavoro, feudi sottratti ai Caetani; ne fu investito da Carlo VIII re di Francia (14831498) nel 1495 (Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 42, nn. 4-5); poi reinvestito da Ferdinando d’Aragona nel 1497 (Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 42, n. 35); i feudi, recuperati dai Caetani, furono definitivamente assegnati a Prospero nel 1504 (Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 41, n. 43).
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I FONDI : ARCH . COLONNA
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Il ramo di Genazzano dopo Martino V si era suddiviso in due famiglie: quella del primogenito risiedeva a Genazzano, quella del secondogenito a Cave e poi a Marino. Lo stesso palazzo a Roma, ai Ss. Apostoli, era rigorosamente ripartito. All’estinzione della discendenza maschile della famiglia di Genazzano, dopo la morte di Vespasiano nel 1528, la famiglia di Marino si ritrovò padrona dell’intero dominio feudale che discendeva da Martino V e preferì fregiarsi dei titoli acquisiti nel Regno (gran contestabile, duchi di Tagliacozzo, e così via). Con privilegio del 30 marzo 1569 Pio V (1566-1572) concesse alla famiglia il titolo di principi di Paliano, e questa divenne la sua denominazione usuale nei secoli successivi. Tornando alle vicende dell’archivio, occorre subito precisare che la parte di gran lunga più consistente, rimasta nel palazzo ai Ss. Apostoli all’epoca della divisione, è ora collocata a Subiaco (in provincia di Roma) presso la Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, dove è stata trasferita dal 1995 in seguito a una convenzione tra la famiglia Colonna, il Monastero e la Soprintendenza archivistica per il Lazio (cfr. DOMMARCO, Notizia sull’archivio Colonna cit. infra): si tratta di un’imponente raccolta documentaria composta da oltre 4.000 pergamene, 86.000 lettere e 7.000 pezzi. Di proporzioni assai più modeste, invece, la parte dell’archivio conservata in Vaticana, che, come si è detto, rappresenta la documentazione relativa ai beni liberi definitivamente assegnati nel 1852 alle tre eredi del ricordato Filippo III Colonna del ramo di Genazzano: in tutto circa 2.000 unità archivistiche, tra buste, registri e filze, per la stragrande maggioranza dei secoli dal XVII al XIX, ma con pergamene e documenti dei secoli XIV e XV. A questo fondo della Biblioteca Vaticana devono poi idealmente aggiungersi, come si dirà, il Fondo Colonna e l’Archivio Rospigliosi-Gioeni conservati nell’Archivio Segreto Vaticano. Il fondo Archivio Colonna della Biblioteca Vaticana si articola nelle seguenti serie (qui elencate alfabeticamente): Accensioni di candele: così venivano chiamate le aste pubbliche per affittare i cosiddetti «corpi d’entrata» in privativa (mulini, frantoi, osterie, macelli, pizzicarie, e così via) e l’esazione delle rendite (canoni, censi, e così via): tre buste per gli anni 1746, 1752 e 1758; Agenti di Napoli: corrispondenza con i ministri e con gli agenti di Napoli su affari e interessi vari della casa, in particolare operazioni finanziarie con le banche e cause presso la Regia Corte di Napoli: in tutto più di 100 buste, dal 1600 al 1810, con documenti anche più antichi; Caterina Maria di Savoia Carignano Colonna (la ricordata moglie di Filippo III): registri di contabilità 1821-1822, registri dei mandati 17851787, entrata e uscita 1785-1789, libro mastro 1785-1789, e carteggi;
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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Colonna, Carlo (1665-1739, figlio del gran contestabile principe Lorenzo Onofrio [1637-1689], e di Maria Mancini [1639-1716]; referendario delle due Segnature, protonotario apostolico e prefetto del Palazzo Apostolico, cardinale dal 1706): sono conservati i documenti e i registri della sua contabilità al completo, con giornali, giustificazioni, mandati, mastri e rincontri coi banchi (computisteria); altra documentazione (carteggi) è a Subiaco; Colonna, Girolamo (1708-1763, figlio di Francesco Colonna [16841750], e di Vittoria Salviati; cardinale dal 1743, maggiordomo, poi camerlengo dal 1756): contabilità (computisteria); i carteggi sono conservati a Subiaco; Colonna, Marcantonio (1724-1793, figlio di Fabrizio II [1700-1755] e di Caterina [Zefirina] Salviati [1701-1750 ca.], successe allo zio card. Girolamo nel 1758 nella carica di maggiordomo, dal 1759 cardinale del titolo di S. Maria in Aquiro, nel 1762 vicario per la diocesi di Roma, dal 1784 vescovo di Palestrina): contabilità (computisteria); i carteggi si conservano a Subiaco; Colonna Pamphili, Pietro (1725-1780, figlio dei medesimi Fabrizio II e Caterina Salviati, fratello del card. Marcantonio iunior e anche lui dal 1766 cardinale, col titolo di S. Maria in Trastevere dal 1768): sono conservati al completo i registri e i documenti contabili (computisteria); fu il primo titolare della prelatura Pamphili (con assegnazione di un capitale di 150.000 scudi) fondata nel 1747 dal principe Camillo Pamphili Aldobrandini (1675-1747) a favore di membri della casa Colonna discendenti dal principe Fabrizio II, essendo quest’ultimo figlio della sorella di Camillo, Olimpia Pamphili (1672-1731), con l’obbligo però di aggiungere al proprio anche il nome della famiglia Pamphili; Pietro Colonna Pamphili fu nunzio a Parigi per sei anni, dal 1760 al 1766, periodo in cui si verificò l’espulsione dal regno della Compagnia di Gesù; fu membro di numerose congregazioni cardinalizie e commendatario dell’abbazia delle Tre Fontane a Roma; i carteggi si trovano a Subiaco; Eredità libera. Computisteria: 300 unità archivistiche (testamento, istrumenti, inventari, trascrizioni ipotecarie, canoni, contabilità, cause, copialettere, nomine di cappellani), formate dopo la morte (1818) del gran contestabile Filippo III e prima del trasferimento a Palazzo Barberini. La contabilità è completa, in tutte le sue articolazioni: congregazioni d’azienda, giornali, giustificazioni, registri di mandati, entrata e uscita, rincontri coi banchi, coprendo tutto l’arco di tempo che va dalla morte di Filippo III all’anno 1838. Se ne conserva l’inventario in Arch. Colonna, documento non num.: «Elenco delle qui appresso descritte po-
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sizioni contenenti istrumenti, apoche, scritture, carteggi e documenti diversi, oltre al libro mastro strutturato a tutto l’anno 1838, epoca della divisione, che esistevano nella computisteria dell’Eccellentissimo Patrimonio Libero della Ch. Me. G. Contestabile D. Filippo Colonna, e che dal già Computista Vincenzo Ubaldi si consegnano a S. Eccellenza il Sig. D. Francesco Barberini Principe di Palestrina ad effetto di conservarle e ritenerle presso di sé, a disposizione sempre degli altri Signori Eccellentissimi coamministratori Principe D. Giulio Cesare Rospigliosi e Duca d. Giulio Lante della Rovere, 17 maggio 1845»); Facchinetti (eredità): beni liberi nel Bolognese provenienti dall’eredità Facchinetti; un cabreo (catasto) del 1774; Feudi di Campagna. Giuliano (Roma): libri mastri, registri di entrata e uscita e mandati per gli anni 1660-1669, 1669-1686, 1762-1763, 17631776; Feudi di Campagna. Marino (Roma): un registro dell’erariato, 1732, e un registro di canoni, 1825-1833; Feudi di Campagna. Paliano (Roma): un registro di entrata e uscita, 1748-1760; giustificazioni delle vendite, 1827-1829; documenti sulla chiesa collegiata di S. Andrea; Feudi di Regno. Abruzzo. Albe (L’Aquila): 7 filze di entrata e uscita per gli anni 1630-1654 (il contado d’Albe pervenne in possesso dei Colonna alla fine del XV secolo); Feudi di Regno. Abruzzo. Atessa e Manoppello (Chieti, in Abruzzo Citra) e annessi (Petrella, Pretoro, Orsogna, Fara Filiorum Petri, Rapino, Rocca dei Vivi, Roccamontepiano, Montagna della Maiella), feudo tolto agli Orsini e ceduto da re Ferdinando nel 1507 a Fabrizio Colonna (cfr. Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 33, nn. 44-45): nel complesso si tratta di più di duecento unità; sono conservati anche gli archivi delle singole località, con atti dei secoli XIVXVI; la documentazione è per la maggior parte di natura amministrativa e legale ma vi si trovano anche le carte derivanti dall’esercizio della giurisdizione (processi, censimenti, tasse), di non scarso interesse, considerata la quasi totale assenza di documentazione storica per queste località; Feudi di Regno. Abruzzo. Magliano dei Marsi (L’Aquila): una filza di erariato, 1624-1627 (cfr. Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III T E 35, n. 18: «Catasto ossia descrizione dei corpi d’entrata della terra di Magliano»); Feudi di Regno. Abruzzo. Tagliacozzo e Avezzano (L’Aquila) e comuni annessi (Scurcola Marsicana, Carsoli, Corvaro, Pennapiedimonte, Rocca
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di Botte, Valle Roveto): documentazione di natura amministrativa e legale dal XVII al XIX secolo, con documenti del XV e del XVI; sono presenti tutte le buste della corrispondenza con il soprintendente e gli altri ministri; tutti i documenti legali, contabili e giustificativi (istrumenti, investiture, omaggi, patronati ecclesiastici, catasti, erariato, entrata e uscita, registri di collette, di gabelle, di adoa; in tutto diverse centinaia di unità; altri otto registri delle stesse serie sono nel fondo Colonna di Roma dell’Archivio di Stato dell’Aquila); i Colonna furono investiti dello «Stato di Tagliacozzo», eretto come ducato e comprendente le baronie di Carsoli e Civitella di Roveto, nel 1495 da Carlo VIII, re di Francia, e poi nel 1497 da Ferdinando, re di Napoli, dopo alterne vicende con gli Orsini, ai quali questi feudi vennero tolti definitivamente (cfr. Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 36, n. 40: «Privilegio di Carlo VIII Re di Francia e di Sicilia della riconcessione e investitura al signor Fabrizio Colonna e suoi successori in futurum del contado di Tagliacozzo, Albe, Carsoli confiscati a Virginio Orsini per la sua ribellione e dati al suddetto Fabrizio per rimunerazione dei suoi meriti. 24 marzo 1495»; per l’investitura del 1497 cfr. Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 36, nn. 44-48); Feudi di Regno. Calabria. Galatro, Plaisano, Orsomarso e Tropea (Reggio Calabria): feudi pervenuti da Lucrezia Tomacelli (1576-1622), sposa nel 1597 di Filippo I Colonna (1578-1639) e figlia di Girolamo Tomacelli (n. 1546 ca.) e Ippolita Ruffo (1548-1606) (cfr. Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 22, n. 4: «23.9.1557, istrumento di compra fatta da Silvestro Tomacelli della baronia di Orsomarso e di Plaisano per ducati 23 mila e duecento settanta»); due filze di scritture, stime, istrumenti e giustificazioni, 1646-1681, e un volume di «Apprezzo dei beni di Tropea di donna Ippolita Ruffo», del 1560; Feudi di Regno. Calabria. Santa Caterina (Calabria): 3 volumi d’istrumenti, giustificazioni ed erariato dal 1620 al 1656; feudo pervenuto da Antonia Avarna, baronessa di S. Caterina in Calabria, madre di quella Isabella Gioeni Cardona (1603-1655) che sposò Marcantonio V Colonna († 1659) nel 1629 (cfr. Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III AA 185, n. 15: «Copia del possesso preso della terra di S. Caterina in Calabria dall’Eccelentissimo Signor Don Marcantonio Colonna e Don Lorenzo Onofrio Colonna, 13 febbraio 1655»); Feudi di Regno. Molise. Cerro (Cerro al Volturno, in provincia di Isernia): un volume di scritture, 1627-1628; feudo pervenuto dalla ricordata Lucrezia Tomacelli (cfr. Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna III BB 26, n. 52: «Istrumento di retrovendita di
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Cerro in territorio di Lavoro fatta dai Signori Don Filippo Colonna e Donna Lucrezia Tomacelli Coniugi per ducati m/14 al dottore Giulio Prati, 20 dicembre 1607»); Feudi di Regno. Diano (in Principato Citra, provincia di Salerno) e annessi (Sassano, S. Arsenio e Monte S. Giacomo, cfr. Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna II A 7, n. 366: «Relazione intorno alla terra di Diano e S. Pietro in Regno. Per atti di Berardo Ottaviani notaro in Napoli, 1 settembre 1636»): tre filze d’istrumenti e giustificazioni, 1634-1682; Feudi di Regno. Sicilia (Archivio Gioeni): si tratta dei beni acquisiti dai Colonna in seguito al ricordato matrimonio di Marcantonio V con Isabella Gioeni Cardona, figlia di Lorenzo Gioeni e di Antonia Avarna (cfr. Catania, Archivio di Stato, Archivio Gioeni); riguarda i feudi in Sicilia di Chiusa, Giuliana, Burgio, Contessa, Aidone, Castiglione, Valcorrente, Miraglia, Condrò; sono conservate anche raccolte di scritture del secolo XVI e alcune carte del governo del ricordato Marcantonio II, viceré di Sicilia (1577-1584); Giuspatronati: 4 volumi di istrumenti, copie di bolle e altri atti relativi ai diritti di giuspatronato in diverse località; Posizioni legali: oltre ai numerosi atti legali che riguardano le controversie d’ambito locale, collocati all’interno delle rispettive serie, è presente una raccolta a sé di atti di cause di rilievo maggiore e trattate presso la Regia Corte Civile di Napoli. Tra le tante: «Napoletana», tra il ricordato gran contestabile Filippo I Colonna e Federico I Colonna (1600-1641), principe di Butera, di lui figlio, 1623-1633; «Napoletana», tra donna Margherita Branciforte d’Austria († 1659), vedova del medesimo Federico I Colonna, e il già menzionato gran contestabile Marcantonio V Colonna, 1623-1655; «Orsomarsica» tra i già menzionati Filippo I Colonna e Lucrezia Tomacelli da una parte e il marchese Della Valle dall’altra, relativa alla terra di Orsomarso in Calabria, 1584-1759; causa «Cottio del pesce del lago di Fucino nella pescaria di Roma», 1476-1789; causa «la Cardosa» con l’abbazia di S. Maria della Vittoria di Scurcola dei Marsi (L’Aquila) per la rivendicazione di un territorio; Privilegi, titoli e investiture di feudi: diversi volumi di documenti in originale e in copia, che attestano i titoli di nobiltà, i diritti baronali (investiture feudali), i titoli di proprietà di beni stabili (acquisti e vendite), gli atti di amministrazione feudale o di governo baronale (patenti, licenze, concessioni di benefici ecclesiastici); Relevi (Rilievi); due volumi a sé stanti e altri documenti nelle serie delle diverse località (il «relevio» era l’imposta di successione da pagare
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al fisco regio: un insieme di atti ufficiali concernenti la successione di un feudo attraverso le sue varie fasi; una vera miniera di notizie per la successione dinastica e soprattutto per la storia economico-sociale del feudo: valore e reddito effettivi dei beni feudali, con esibizione di diplomi originali di concessione e conferma, testimonianze di sindaci e amministratori feudali e perizie di tutti i beni); Roma: canoni per case e giardino alla Lungara, casino a Fiumicino, palazzo con giardino in Via Merulana, tenuta della Petronella fuori Porta S. Paolo, casa in Piazza Madama, piante e conti della tenuta dell’Arco di Travertino (detta anche del Corvo) e della tenuta di Centocelle, tenuta delle Fosse a Frascati e molti altri beni situati nel territorio della città di Roma; Ruoli della famiglia: diversi fascicoli per gli anni 1734-1738. Alla menzionata serie Feudi di Regno. Sicilia si connettono idealmente anche le oltre 700 unità dell’Archivio Rospigliosi-Gioeni dell’Archivio Segreto Vaticano, «aggregate» all’Archivio Rospigliosi in seguito al ricordato matrimonio, nel 1803, di Margherita Colonna Gioeni con Giulio Cesare Rospigliosi. I volumi dell’Archivio Rospigliosi-Gioeni spettarono a Margherita Colonna Gioeni in virtù dei suoi diritti di primogenitura e di possesso «esclusivo» di una parte dei beni Colonna in Sicilia, derivanti dal fidecommesso Avarna, trasmesso alla famiglia Gioeni da Antonia Avarna; anche in questo caso ne nacque una vertenza tra il principe di Paliano, Aspreno Colonna, e sua cugina, la principessa di Castiglione Margherita Colonna Gioeni (diversi faldoni di atti della causa sono conservati in archivio). Altre carte dell’originario archivio Colonna ai Ss. Apostoli sono nel Fondo Colonna conservato anch’esso presso l’Archivio Segreto Vaticano: sono 104 buste, con documentazione contabile a partire dalla seconda metà del secolo XVII fino all’inizio del XIX relativa ai beni colonnesi a Roma, nel Lazio e in Abruzzo; si tratta di spezzoni disorganici di libri mastri, registri di conti, mandati di pagamento e altre scritture contabili e amministrative diverse. BIBLIOGRAFIA Il fondo della Biblioteca Vaticana, rimasto sinora sconosciuto e non accessibile, non è stato fatto oggetto di ricerche e studi specifici – nonostante l’interesse che i documenti rivestono in particolare per le località della Sicilia e dell’Abruzzo, aree notoriamente assai povere di documenti per i secoli passati (cfr. L. FELLER, Les Abruzzes médiévales. Territoire, économie et société en Italie centrale du IXe au XIIe siècle, Rome 1998 [Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome, 300]) –, al contrario del vasto archivio Colonna originario (ora per la maggior parte a Subiaco) da cui esso proviene, che è stato invece continuamente utilizzato in sede storiografica, in studi di ambito, prospettive e valore diverso: dalla Storia di Anagni di Raffaele Ambrosi De Magistris fino alla Storia dei papi di Ludwig von
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Pastor e alle Papsturkunden in Italien di Paul Fridolin Kehr. Per un panorama dell’archivio Colonna nel suo insieme, e della sua utilizzazione in sede storiografica, cfr. A. ATTANASIO, La documentazione delle famiglie gentilizie romane negli studi storici: il caso dell’archivio Colonna, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 360-379; P. SCATIZZI, I Colonna signori di Genazzano, in Il Castello Colonna a Genazzano. Ricerche e restauri, a cura di A. BURECA, Roma 2000, pp. 13-70; F. DOMMARCO, Notizia sull’archivio Colonna, in Lo spazio del silenzio. Storia e restauri dei monasteri benedettini di Subiaco, a cura di A. RICCI e M.A. ORLANDI, Subiaco 2004, pp. 59-71. All’interno della vasta bibliografia sulla storia della famiglia Colonna, basterà qui accennare ad alcune opere fondamentali, significative o per il loro approccio storiografico o per la loro diretta utilizzazione dei documenti dell’archivio, a partire dalle opere celebrative seicentesche di F. UGHELLI, Columnensis familiae nobilissimae S.R.E. cardinalium ad vivum expressas imagines (…), Romae, Typis Haeredum Corbelletti, 1650; F. MUGNOS, Historia della augustissima famiglia Colonna (…), in Venetia, Nella Stamperia del Turrini, 1658; D. DE SANCTIS, Columnensium procerum, imagines et memorias nonnullas (…), Romae, Typis Angeli Bernabò (…), 1675. La prima vera monografia organica sui Colonna – pur con numerose inesattezze – è l’opera manoscritta della prima metà del secolo XVIII di Francesco Valesio, Della Istoria di Casa Colonna, in cinque libri, dal 1099 al 1599, con citazioni di cronisti e storici precedenti (Subiaco, Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, Arch. Colonna, Miscellanea Storica, II A 38-42; il codice è stato chiosato da due archivisti di casa Colonna, Giuseppe Leali [secondo quarto del secolo XIX] e Pietro Presutti [ordinatore dell’archivio negli anni 1867-1872] con le segnature dei documenti d’archivio). Tavole genealogiche della famiglia in P. LITTA, Famiglie celebri di Italia, Milano 1839, s.v. Colonna di Roma, tavole IXV [stampate fra il 1836 e il 1838], con una solida ricostruzione basata sui documenti, ma anche alcune confusioni. Una monografia pubblicata nel 1855 dall’abate Antonio Coppi (1783-1870), che fu procuratore legale di casa Colonna, presenta una precisa e sistematica citazione dei documenti, soprattutto di natura patrimoniale: A. COPPI, Memorie Colonnesi, Roma 1855. Litta e Coppi sono i punti di riferimento per Giuseppe Tomassetti (1848-1911), che fu archivista di casa Colonna (come anche suo figlio Francesco [1880-1954]), e regestò i documenti delle serie archivistiche di maggior interesse storiografico (7.000 schede da lui redatte sono conservate nell’Archivio Colonna a Subiaco), utilizzando tali schede nell’opera (apparsa, per l’ultimo volume, sotto il nome anche del figlio Francesco) G. e F. TOMASSETTI, La Campagna romana antica, medioevale e moderna, I-IV, Roma 1910-1926. Non offrono aggiornamento di dati P. COLONNA, I Colonna dalle origini all’inizio del secolo XIX (…), Roma 1927; P. PASCHINI, I Colonna, Roma 1955 (Le grandi famiglie romane, 11); V. CELLETTI, I Colonna principi di Paliano, Milano 1960. Costituiscono invece un riferimento bibliografico aggiornato le voci relative ai Colonna pubblicate nel Dizionario biografico degli italiani, XXVII: Collenuccio-Confortini, Roma 1982, pp. 244-457 s.vv. Colonna e ss.; anche se nessun antenato di Martino V dei Colonna del ramo di Genazzano vi trova posto e per i secoli successivi sono presentati solo i personaggi più noti, né vi abbondano ricerche sull’archivio, dacché fino a pochi anni fa anche il grande Archivio Colonna ai Ss. Apostoli è stato accessibile in modo assai limitato alla consultazione. I più recenti lavori basati sui documenti – che recano nuovi contributi alla conoscenza delle origini, delle vicende genealogiche e degli assetti familiari da un lato, e del costituirsi e articolarsi delle dominazioni territoriali dall’altro – sono: J. COSTE, I primi Colonna di Genazzano e i loro castelli, in Latium 3 (1986), pp. 27-86 [con correzioni a Litta per i primi secoli]; Alle origini della nuova Roma: Martino V (1417-1431). Atti del Convegno, Roma 2-5 marzo 1992, a cura di M. CHIABÒ, G. D’ALESSANDRO, P. PIACENTINI, C. RANIERI, Roma 1992 (Nuovi studi storici, 20); S. CAROCCI, Baroni di Roma. Dominazioni signorili e lignaggi aristocratici nel Duecento e nel primo Trecento, Roma 1993, pp. 353-369 [con albero genealo-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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gico e schede prosopografiche]; A. REHBERG, Kirche und Macht im römischen Trecento. Die Colonna und ihre Klientel auf dem kurialen Pfründenmarkt (1278-1378), Tübingen 1999 (Bibliothek des Deutschen Historischen Instituts in Rom, 88) [con ricca bibliografia]; ID., Alessandro VI e i Colonna, in Roma di fronte all’Europa al tempo di Alessandro VI. Atti del Convegno (Città del Vaticano- Roma, 1-4 dicembre 1999), I, a cura di M. CHIABÒ — S. MADDALO — M. MIGLIO — A.M. OLIVA, Roma 2001 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 68), pp. 345-386. Da tenere presenti anche le recenti monografie che hanno affrontato singoli aspetti. Su Maria Mancini, E. GRAZIOSI, Lettere da un matrimonio fallito: Maria Mancini al marito Lorenzo Onofrio Colonna, in Per lettera. La scrittura epistolare femminile tra archivio e tipografia, secoli XV-XVII, a cura di G. ZARRI, Roma 1999, pp. 535-584; E.C. GOLDSMITH, Publishing the lives of Hortense and Maria Mancini, Ithaca-London 1995. Su Lorenzo Onofrio Colonna, E. TAMBURINI, Due teatri per il principe. Studi sulla committenza teatrale di Lorenzo Onofrio Colonna, 1659-1689 (…), Roma 1997; E.A. SAFARIK, Collezione dei dipinti Colonna: inventari 1611-1755, Munich 1996; N. GOZZANO, La quadreria di Lorenzo Onofrio Colonna. Prestigio nobiliare e collezionismo nella Roma barocca, Roma 2004 («Europa delle Corti». Biblioteca del Cinquecento, 111). Su Marcantonio II il Grande, N. BAZZANO, Marcantonio Colonna, Roma 2003. Per il materiale archivistico di provenienza Colonna presso l’Archivio Segreto Vaticano (Fondo Colonna e Archivio Rospigliosi-Gioeni), un orientamento in G. GUALDO, Archivi di famiglie romane nell’Archivio Vaticano, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 104 (1981), pp. 147-158: 152; S. PAGANO, Archivi di famiglie romane e non romane nell’Archivio Segreto Vaticano: una indagine sull’«azienda famiglia», in Roma moderna e contemporanea 1 (1993), pp. 189-231: 224-225. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Archivio Colonna. Inventario, a cura di Luigi CACCIAGLIA [dattiloscritto: inventario provvisorio, consultabile su richiesta al banco di distribuzione manoscritti].
Luigi Cacciaglia ARCHIVIO COSTAGUTI* Il fondo conserva carte e documenti personali di mons. Angelo Costaguti (1755-1822), canonico di S. Pietro, dai versatili interessi. La documentazione giunse alla Biblioteca Vaticana nel 1940 in una cassa di legno insieme all’Archivio del Capitolo di S. Pietro, cui Costaguti destinò, con testamento del 1820, le proprie carte. I marchesi Costaguti – famiglia di banchieri genovesi trapiantatisi a Roma nel Cinquecento, cui appartennero i card. Vincenzo (1611-1660) e Giovanni Battista (16361704) –, oltre a essere proprietari dello storico palazzo romano a Piazza Mattei, avevano possessi in Sipicciano (Viterbo) fin dal Seicento.
* CIT.: Arch. Costaguti.
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I FONDI : ARCH . COLONNA
— ARCH. FRASCATI
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Il fondo (140 unità archivistiche) è suddiviso nelle seguenti serie: Documenti: 123 cartelle, contenenti certificati e appunti, dall’iscrizione al Collegio Tolomei in Siena a saggi scolastici, a documentazione relativa alle guardie esercitate al tempo della prima Repubblica romana (1798-1799), o all’affiliazione alla Congregazione del SS. Sacramento; Lettere, 1798-1821: 10 mazzi, divisi per anno; Entrata-uscita e giustificazioni, 1799-1820: 8 mazzi di conti, divisi per anno; Collectanea iurium diversorum: un volume miscellaneo di circa 250 fogli slegati, che raccoglie materie diverse legate agli affari della casa. Il fondo, in via di ordinamento, non è consultabile. BIBLIOGRAFIA Sulla famiglia, L. LOTTI, I Costaguti e il loro palazzo di Piazza Mattei in Roma, Roma 1961 (Quaderni dell’Alma Roma, 1). Una biografia di Costaguti in Il Portolano della spiaggia romana nel Mare Mediterraneo di Angelo Costaguti, a cura di S. DAINOTTO, Roma 2005, pp. 12-18. STRUMENTI CATALOGRAFICI È in preparazione un inventario a cura di Luigi Cacciaglia.
Luigi Cacciaglia ARCHIVIO DELLA CURIA DI FRASCATI* L’archivio (523 unità archivistiche) entrò in Biblioteca Vaticana fra il 2 e l’11 marzo 1944 insieme alla Biblioteca del Seminario di Frascati, trasferita per salvarla dai bombardamenti, ma poi restata in Vaticana dando origine al fondo di stampati York (cfr. infra, II, pp. 872-873, s.v.). I documenti, non dotati di inventario, non sono consultabili. BIBLIOGRAFIA Biblioteche ospiti della Vaticana nella Seconda Guerra Mondiale, col catalogo dei cimeli esposti nel Salone Sistino, Città del Vaticano 1945, pp. 11 e 34. Una citazione del fondo in G. CROCE, La Badia greca di Grottaferrata e la rivista «Roma e l’Oriente». Cattolicesimo e ortodossia fra unionismo ed ecumenismo (1799-1923), I, Città del Vaticano 1990 (Storia e attualità, 12), p. XVIII.
Francesco D’Aiuto Paolo Vian * CIT.: Arch. Frascati.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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ARCHIVI DELLA F.U.C.I.* Il fondo (52 contenitori) raccoglie gli archivi personali di alcuni dirigenti e figure di rilievo della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.), organizzazione significativa nella storia del laicato cattolico italiano, nata nel 1896 a Fiesole dalla confederazione di diversi circoli universitari. Gli archivi che costituiscono il fondo furono raccolti e quindi offerti alla Biblioteca Vaticana, durante e immediatamente dopo il pontificato di Paolo VI (1963-1978) – che in giovinezza (1925-1933) era stato assistente ecclesiastico nazionale della Federazione – dallo storico della Chiesa Michele Maccarrone (1910-1993), anch’egli personalmente legato alla F.U.C.I. e a suoi esponenti. Gli archivi – che comprendono anche un contenitore di «Corrispondenti diversi», e 6 di «Carte varie» – sono relativi a: Maria Teresa Balestrino (2 contenitori); Maria Carena, vicepresidente centrale per i circoli femminili fra il 1919 e il 1924; Giampietro Dore (1893-1974), direttore (1919-1924) dell’organo della F.U.C.I. Gioventù nova-Studium, in seguito, dagli inizi degli anni Cinquanta al 1971, prima direttore editoriale, poi presidente della casa editrice Studium (2 contenitori); Angela Gotelli (1905-1996), presidente nazionale delle Universitarie cattoliche italiane, poi deputato democristiano, sottosegretario di Stato alla Sanità, Lavoro e Previdenza sociale (dal 1963) e presidente dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia (ONMI) (un contenitore); Angelo Raffaele Jervolino (1890-1985) – amico e collaboratore di Luigi Sturzo (1871-1959), tra i fondatori del Partito Popolare Italiano nel 1919, presidente nazionale della Gioventù Cattolica Italiana (1928-1934), primo segretario politico della Democrazia Cristiana dell’Italia liberata, in seguito parlamentare democristiano (fino al 1968), sottosegretario e ministro in diversi governi – e la moglie Maria Jervolino de Unterrichter (1902-1975), che fu parlamentare democristiano dal 1946 al 1963, presidente dell’Opera Nazionale Montessori (1947-1975), e dal 1954 al 1958 sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione (un contenitore); Anna Martino (un contenitore); Ugo Piazza (1906-1975), presidente del Circolo universitario cattolico romano, figura popolarissima della F.U.C.I., medico e poeta, forse l’amico più caro di Giovanni Battista Montini, poi Paolo VI (un contenitore); * CIT.: Arch. F.U.C.I.
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I FONDI : ARCH . F . U . C . I .
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Giandomenico Pini (1871-1930), assistente ecclesiastico della F.U.C.I. dal 1907 al 1923 (31 contenitori); Igino Righetti (1904-1939), presidente della F.U.C.I. (1925-1934), fondatore della rivista Azione fucina e della casa editrice Studium, quindi segretario generale del Movimento dei Laureati Cattolici, di cui fu iniziatore (4 contenitori). A questa documentazione si trova aggiunta, per naturale contiguità, documentazione (un contenitore) relativa a Filippo Tolli (1843-1924), che fu presidente del Circolo S. Pietro (1874-1888), della Società della Gioventù Cattolica Italiana (1880-1881) e dell’Unione Elettorale (19061910), vivace e fecondo giornalista, scrittore della Biblioteca Vaticana dal 1884, fondatore e presidente (1892-1924) della Società Antischiavista Italiana. Il fondo – che disponeva solo per la serie Jervolino di un inventario incompleto – fu descritto analiticamente negli anni 1978-1981 da Anna Maria Lanciotti e Giovanna Di Tomassi. Insieme alle carte, entrarono in Vaticana alcune serie incomplete delle riviste, legate alla federazione, Studium, Gioventù nova e Azione fucina, trasmesse al Dipartimento Stampati. Il fondo non è consultabile. BIBLIOGRAFIA Sulla F.U.C.I., G. MARCUCCI FANELLO, Storia della Federazione Universitaria Cattolica Italiana, Roma 1971; N. ANTONETTI, La FUCI di Montini e di Righetti. Lettere di Igino Righetti ad Angela Gotelli (1928-1933), Roma 1979 (Fonti e studi di storia dell’Azione Cattolica, 2); R. MORO, La formazione della classe dirigente cattolica (1929-1937), Bologna 1979; M.C. GIUNTELLA, Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.) e Laureati Cattolici, in Dizionario storico del movimento cattolico in Italia, 1860-1980, I/2: I fatti e le idee, Casale Monferrato 1981, pp. 295-301; EAD., La FUCI tra modernismo, Partito Popolare e fascismo, Roma 2000. Su Carena, cfr. G.B. MONTINI, Scritti fucini (1925-1933), a cura di M. MARCOCCHI, Brescia-Roma 2004 (Pubblicazioni dell’Istituto Paolo VI, 24), pp. XIX nt. 38, XL nt. 111, 25 nt. 1. Su Dore, cfr. F. MALGERI, in Dizionario storico cit., III/1: Le figure rappresentative, Casale Monferrato 1984, pp. 328-329. Su Angelo Raffaele Jervolino, cfr. A. MANZO, in Dizionario storico cit., Aggiornamento 1980-1995, Genova 1997, pp. 343-345. Su Piazza, cfr. N. VIAN, A Ugo Piazza. «Un po’ di ricordi, un po’ di musica, un po’ di poesia, un po’ d’amicizia…», in Notiziario dell’Istituto Paolo VI, nr. 11 (novembre 1985), pp. 38-57; G.B. MONTINI (PAOLO VI), Lettere ai familiari, 1919-1943, II: 1928-1943, a cura di N. VIAN, Brescia 1986 (Pubblicazioni dell’Istituto Paolo VI, 4/2), p. 877 nt. 4. Su Pini, cfr. M.C. GIUNTELLA, in Dizionario storico cit., II: I protagonisti, Casale Monferrato 1982, pp. 477-480. Su Righetti, cfr. N. ANTONETTI, in Dizionario storico cit., II, pp. 540-545; MONTINI (PAOLO VI), Lettere ai familiari, cit., II, p. 436 nt. 17. Su Tolli, cfr. A. VIAN, in Enciclopedia Cattolica, XII, Città del Vaticano 1954, coll. 207-208.
Paolo Vian
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
§2
ARCHIVIO MARTIRE* Il fondo (4 unità archivistiche) si riconnette alla figura di Egilberto Martire (1887-1952), giornalista, oratore religioso, apologeta, deputato del Partito Popolare Italiano, poi fondatore, nel 1924, del Centro Nazionale, ed esponente di un cattolicesimo politico favorevole al regime fascista, soprattutto con la rivista La rassegna romana (1929-1938); nel secondo dopoguerra fu monarchico, e propugnatore del pluralismo politico dei cattolici, in opposizione alla linea montiniana e degasperiana. I documenti, che furono donati alla Biblioteca Vaticana da Antonietta Ammazzalorsa, nipote di Martire, comprendono appunti, minute di lettere, lettere ai familiari (tra i quali la moglie), diari, documenti personali. Nel cont. 4 sono raccolte fotografie e commemorazioni di Martire. Il fondo non è consultabile. BIBLIOGRAFIA Hanno citato e utilizzato le carte, allora presso Valeria Ammazzalorsa, D. SORRENTINO, La conciliazione e il «fascismo cattolico»: i tempi e la figura di Egilberto Martire, Brescia 1980; A. RICCARDI, in Dizionario storico del movimento cattolico in Italia, 1860-1980, II: I protagonisti, Casale Monferrato 1982, pp. 336-339 [anche a proposito delle carte di Martire conservate presso la Biblioteca Painiana del Seminario arcivescovile di Messina]; D. SORRENTINO, Chiesa, cattolici e politica in Italia tra la caduta del fascismo e il referendum istituzionale nel diario inedito di Egilberto Martire, in Impegno e dialogo, 5: Incontri culturali 1987-1988 della Biblioteca diocesana S. Paolino del Seminario di Nola, Marigliano 1989, pp. 3-52.
Paolo Vian NOTAI D’ORANGE* Il fondo (447 segnature, per 452 volumi cartacei) conserva l’antico archivio notarile del Principato di Orange, oltre a qualche registro di quegli stessi notai, che rogavano contemporaneamente anche in alcune località del Contado Venassino (Avignon, Carpentras, Courthézon, Piolenc). Singolare e apparentemente ingiustificabile è invece la presenza di carte notarili italiane, in realtà piuttosto rare, prodotte a Rignano Flaminio (Roma), Rimini e Verona. Tutti i documenti sono datati tra il 1311 e il 1557 a eccezione delle minute del notaio Augustinus che opera a Rignano Flaminio dal 1547 al 1563. Per la parte francese la documentazione costituisce una fonte completa estremamente preziosa per la ricostruzione della storia sociale della Provenza. * CIT.: Arch. Martire. * CIT.: Not. Orange.
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I FONDI : ARCH . MARTIRE
— NOT. ORANGE
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Il fondo fu acquisito dalla Vaticana in varie tranches, nella prima metà del XX secolo, per trasferimento dall’Archivio Segreto Vaticano, ove era sino ad allora conservato, essendovi stato versato insieme ai documenti della cancelleria avignonese. Entrambe le collezioni – quella della cancelleria e quella notarile – provenivano infatti dagli archivi papali di Avignone. Non si conosce con certezza il motivo per cui queste carte notarili vennero raccolte e custodite accanto alla cancelleria pontificia, ma presumibilmente il trasferimento nel Palazzo dei Papi avvenne intorno al 1562, durante le guerre di religione, per ragioni di sicurezza. In seguito gli archivi notarili furono inviati a Roma; non è chiaro se siano stati depositati direttamente nell’Archivio Vaticano o se siano passati attraverso l’Archivio di Castel S. Angelo, o Archivum Arcis, e quindi siano stati versati in quello Vaticano solo nel 1798. Nell’Archivio Vaticano, tra gli inventari dell’archivio di Avignone, erano custodite due liste di consistenza della raccolta notarile, entrambe parziali, stilate probabilmente ad Avignone. La prima, attualmente Borgh. 390 (olim Archivio Segreto Vaticano, Indici 146), ff. 4r-5v, fu redatta nel 1594, al tempo della legazione di Avignone (1593-1601) del card. Ottavio Acquaviva d’Aragona (1560-1612) ed è nota in varie copie (Archivio Segreto Vaticano, Indici 147, f. 23; Archivio Segreto Vaticano, Fondo Borghese, Serie IV, 164, ff. 2-3; Roma, Biblioteca Vallicelliana, ms. 38, ff. 155r-171v); l’altra (Archivio Segreto Vaticano, Misc., Arm. I, 175, ff. 145r-152v), priva di data, potrebbe risalire al 1631 ed essere contemporanea al trasferimento dei materiali a Roma. Oggi il fondo ha una segnatura numerica progressiva, sebbene, in fase di inventariazione, siano state distinte tre diverse serie. La prima, e più estesa (Not. Orange 1-358), raccoglie i registri notarili veri e propri, ordinati alfabeticamente secondo il nome del notaio. I documenti di ciascun gruppo sono inoltre distinti tra minute e imbreviature e, in linea di massima, organizzati cronologicamente. La seconda serie (Not. Orange 359379) è costituita per la prima parte dai Libri Causarum rispettivamente Curiae episcopalis (Not. Orange 359-366) e Curiae temporalis (Not. Orange 367-370), per la seconda dai rimanenti Libri in ordine alfabetico di luogo (Not. Orange 371-379). La terza serie è invece una raccolta Miscellanea (Not. Orange 380-447) formata da documenti reperiti fino al 1956 e aggiunti in coda al fondo; si spiega così la presenza in questa serie, accanto ad altri materiali eterogenei, di registri e di Libri Causarum che avrebbero dovuto in realtà far parte delle prime due serie. Due registri notarili e un volume di Dictamina, appartenenti originariamente alla collezione, sono conservati in Archivio Segreto Vaticano, Cam. Ap., Collect. 498-500; un ulteriore frammento di registro è invece legato in Archivio Segreto Vaticano, Reg. Aven. 84, ff. 441-484.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
§2
I volumi delle prime due serie, tranne rare eccezioni, conservano la legatura antica, in pergamena chiara, forse cinquecentesca; sul dorso è visibile una precedente segnatura che indica il tipo di documentazione (Instrum., Broliard.), gli estremi cronologici degli atti conservati, il nome del notaio e un numero di catena, che non corrisponde all’ordinamento attuale; in alcuni volumi, una mano moderna (sec. XX) ha aggiunto a matita un’ulteriore numerazione, anch’essa non corrispondente all’attuale. Del fondo si occupò lo scriptor latino (1949-1968) Marie-Hyacinthe Laurent (1906-1968). Dall’inizio degli anni Ottanta del XX secolo l’intero fondo notarile può essere consultato in microfilm anche presso le Archives Municipales di Orange. BIBLIOGRAFIA G. MERCATI, Note per la storia di alcune biblioteche romane nei secoli XVI-XIX, Città del Vaticano 1952 (Studi e testi, 164), pp. 2-4, 7-9 [qualche cenno sulla storia del fondo e in particolare sugli antichi inventari]; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 263, 277 nt. 64. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA A. DE BOÜARD, Le fonds des notaires d’Orange à la Bibliothèque du Vatican, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 30 (1910), pp. 209-256 [inventario sommario del fondo, relativo ai materiali presenti in Biblioteca in quella data; in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 97 (1) rosso, un esemplare con integrazioni manoscritte di MarieHyacinthe Laurent, anche relative a documenti non ivi descritti]. F. BENOÎT, L’interrogatoire de Margarit. Document inédit sur Benoît XIII (1410-1411) et supplément à l’inventaire du fonds des notaires d’Orange conservé à la Bibliothèque Vaticane, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 39 (1921-1922), pp. 267301 [con un’integrazione alla descrizione del fondo relativa a Not. Orange 392-393; la descrizione non include, dunque, le oltre cinquanta unità archivistiche della serie Miscellanea, inserite nel fondo in tempi successivi; in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 97 (2) rosso, un esemplare con integrazioni manoscritte di Marie-Hyacinthe Laurent relative a Not. Orange 394-395].
Andreina Rita COMPUTISTERIA OTTOBONI* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: [Ottoboniani] (pp. 446-450).
* CIT.: Comp. Ott.
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I FONDI : NOT . ORANGE
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Il fondo è costituto da una piccola raccolta di registri contabili e amministrativi (169 unità, ma 168 segnature), riguardanti l’attività privata del card. Pietro Ottoboni iunior (1667-1740), pronipote del card. Pietro (1610-1691) poi divenuto papa col nome di Alessandro VIII (dal 1689). Tale documentazione era conservata nell’Archivio Barberini e insieme ad esso passò nella Biblioteca Vaticana nel 1902 (cfr. supra, pp. 677-683: 677, s.v. Archivio Barberini). Si ignorano le ragioni per cui i registri ottoboniani siano confluiti nel grande complesso archivistico barberiniano. Qualche indizio, tuttavia, induce a formulare l’ipotesi che la confluenza documentaria sia dovuta allo stretto rapporto con i Barberini in seguito all’innesto, per vie matrimoniali, del casato veneziano nel casato fiorentino-romano avvenuto nella seconda metà del XVII secolo. Risulta infatti che Urbano Barberini senior (1664-1722), terzo principe di Palestrina, prese in sposa nel 1690 Cornelia Zeno Ottoboni (1671 ca.-1691): un connubio sfortunato, sia perché la Ottoboni morì poco dopo le nozze (22 settembre 1691), sia perché diede luogo a una lunga vertenza patrimoniale tra gli eredi delle due casate (cfr. Arch. Barb., Indice IV, 619638). Non sappiamo come si siano svolti i fatti, ma è comunque nel quadro di questa vicenda e a motivo del prevalere delle ragioni della famiglia romana che parte del patrimonio ottoboniano e i relativi registri amministrativi vennero acquisiti dai Barberini. Ma altre traversie ereditarie incombevano: l’ultima e decisiva fu quella determinatasi al momento della divisione dell’eredità Ottoboni (23 febbraio 1743). Da quel momento, a quanto sembra, i registri di conti di Pietro iunior trovarono sistemazione in coda alla grande documentazione economica dell’Archivio Barberini, dove rimasero ben custoditi, ma anche ignorati per oltre due secoli, tanto è vero che nelle trattative d’acquisto, avvenute tra il 1900 e il 1902, di stampati, manoscritti, codici e archivio Barberini non si fa mai alcuna menzione del blocco dei registri ottoboniani. Il nucleo Ottoboni fu distaccato da tale sua collocazione impropria quando, nella seconda metà degli anni Settanta del XX secolo, il vasto Archivio Barberini fu trasferito nei locali destinati ad accogliere i numerosi fondi archivistici fino ad allora dislocati in vari e insufficienti locali della Vaticana, dando così vita alla nuova Sezione Archivi. Delle operazioni di trasferimento aveva già cominciato a occuparsi Jeanne Bignami Odier (1902-1989), che ben conosceva il complesso archivistico barberiniano con la sua coda ottoboniana, e aveva già proceduto a una prima ricognizione che l’aveva portata a numerare unitariamente i due nuclei archivistici. José Ruysschaert (1914-1993), allora viceprefetto (19651984), programmò e dette impulso al piano di trasferimento. Nell’ambito di un complessivo riordino dell’Archivio Barberini fu allora deciso lo
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
§2
scorporo del piccolo complesso ottoboniano, che si presentava sostanzialmente integro ma non privo di qualche deprecabile lacuna, e che nel 1976 fu riordinato, come lo stato dei registri e delle filze hanno consentito, e dotato di un inventario dattiloscritto. I registri che costituiscono il fondo sono raggruppati in alcune classi: istrumenti notarili, ann. 1689-1737 (nrr. 1-6); entrate e uscite, ann. 16901727 (nrr. 7-12); giustificazioni, ann. 1689-1739 (nrr. 13-99); «rincontri», ann. 1689-1739 (nrr. 100-103); mandati di pagamento, ann. 1689-1740 (nrr. 104-109); depositeria del piombo, ann. 1711-1723 (nrr. 110-114bis); dispensa, ann. 1689-1705 (nrr. 115-117); salariati, ann. 1690-1740 (nrr. 118-124); computisteria delle abbazie, ann. 1689-1740 (nrr. 125-160); mensa di Ferrara, ann. 1692-1695 (nr. 161); priorato di S. Giacomo di Colombaro [Formigine], ann. 1697-1702 (nr. 162); libri mastri e giornali, ann. 1689-1740 (nrr. 163-168). Una rapida scorsa al contenuto dei registri ne mette in evidenza la sostanziale omogeneità di contenuto. Al di là della computisteria relativa alla gestione del patrimonio, si tratta di una documentazione strettamente legata alla vita personale e quotidiana del cardinale, alle spese della piccola corte che ruotava attorno a lui, e soprattutto alla vita artistica e culturale (scenografia, teatro, poesia, musica: Arcangelo Corelli, 1653-1713, ha uno stipendio fisso nei registri dei primi anni del Settecento), di cui l’Ottoboni fu fervido e spensierato animatore (memorabili i testi lascivi recitati da autori da lui scoperti e protetti). Almeno nel corso dei primi tre decenni del secolo XVIII il Palazzo alla Cancelleria in cui risiedeva in qualità di vice-cancelliere di Santa Romana Chiesa fu sede di una socialità artistica e culturale di prim’ordine. La documentazione conservata nel fondo è dunque un insieme archivistico di notevole valore per gli studi della civiltà tardo-barocca, e per la ricostruzione del ruolo svolto da una famiglia ormai lontana dallo splendore del pontificato di Alessandro VIII, comunque in grado di costituire uno dei poli di riferimento in una città che prolunga ancora forme sociali e modelli culturali di un grande passato. Pur nella modestia quantitativa delle unità archivistiche, il fondo si integra perfettamente alla grande raccolta di manoscritti (cfr. supra, pp. 446-450: 449, s.v. [Ottoboniani]), espressione di un collezionismo molto raffinato, che trova verifiche e connotazioni economico-sociali proprio nel movimento contabile riflesso nell’archivio: si vedano per esempio Comp. Ott. 42, 72 («Denari ritratti delle robbe esistenti nelle due guardarobbe»), 78, 81, e, per il teatro, fra l’altro, Comp. Ott. 30, 44, 59, 104. È appena il caso di segnalare i richiami e le interdipendenze che si stabiliscono tra questo nucleo archivistico e altre raccolte ottoboniane assai dissimili per quantità e contenuti, ma in grado di illuminare la
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I FONDI : COMP . OTT .
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biografia e soprattutto gli anni romani del card. Ottoboni. Più consistente è il nucleo depositato il 28 febbraio 1910 nel Tabularium Generale Vicariatus Urbis, ora Archivio Storico Diocesano di Roma (si veda la ricevuta di consegna rilasciata da Erminio [erroneamente: Vigilio] Jasoni, «archivista degli archivi del palazzo lateranense», al procuratore di Augusto Ottoboni, duca di Fiano, conservata in copia in Arch. Bibl. 201C), con circa 850 unità (registri, faldoni, carte sciolte) che datano dalla prima metà del secolo XVII alla prima metà del XIX: esso riguarda prevalentemente la gestione dei beni veneti e del feudo di Fiano; interessante la raccolta di corrispondenti francesi del primo Settecento. Frammenti ottoboniani sono pure presenti nell’Archivio Segreto Vaticano, Fondo Ottoboni, e nell’Archivio di Stato di Roma, Notai del tribunale dell’Auditor Camerae, Atti del notaio de Caesaris, 5 marzo 1740, prot. 1838 e 1839; Camerale III, bb. 2094-2095. BIBLIOGRAFIA Un richiamo preliminare va alle assidue ricerche, in grado di illuminare efficacemente la cultura dell’Ottoboni e la sorte delle sue collezioni, effettuate da J. Bignami Odier. Si veda, per esempio, il piccolo, ma denso contributo J. BIGNAMI ODIER, Premières recherches sur le fonds Ottoboni, Città del Vaticano 1966 (Studi e testi 245); ibid., pp. 56-62, è edito fra l’altro l’inventario della computisteria del card. Pietro Ottoboni confiscata al momento del processo per la divisione dell’eredità (23 febbraio 1743): esso era stato redatto da Domenico Antonio Trenta, procuratore dei creditori dell’eredità del cardinale. Una breve notizia sul fondo in L. CACCIAGLIA, Note sugli archivi di famiglie nella Biblioteca apostolica vaticana, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 380-403: 383 e nt. 7. Per le origini della famiglia cfr. A. MENNITI IPPOLITO, Fortuna e sfortune di una famiglia veneziana nel Seicento. Gli Ottoboni al tempo dell’aggregazione al patriziato, Venezia 1996 (Memorie [dell’]Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Classe di Scienze morali e Lettere, 64). Lavori significativi, che hanno messo a frutto i materiali del fondo archivistico, non mancano, anche sulla scia pionieristica di F. HASKELL, Patrons and Painters. A Study in the Relations between Italian art and Society in the Age of Baroque, London 1973 [trad. it.: Mecenati e pittori. Studio sui rapporti fra arte e società italiana nell’età barocca, Firenze 1985]. Una biografia complessiva del cardinale, ben sorretta da fonti inedite (tra cui molte desunte dalla Computisteria Ottoboni), è tracciata da F. MATITTI, Il cardinale Pietro Ottoboni mecenate delle arti. Cronache e documenti (1689-1740), in Storia dell’arte, nr. 84 (1995), pp. 156-243, con una importante silloge di documenti. Ancora sull’Ottoboni sotto il profilo del protettore delle arti, cfr. EAD., La santa «Genuinda» e il cardinale Ottoboni, in Il Baciccio illustratore, a cura di F. MATITTI, introduzione di M. FAGIOLO DELL’ARCO, Roma 1994, pp. 39-60. Il ruolo svolto come animatore del mondo musicale e protettore di musicisti è stato molto studiato, cfr. ad esempio H.J. MARX, Die Musik am Hofe Pietro Kardinal Ottobonis unter Arcangelo Corelli, in Studien zur italienisch-deutschen Musikgeschichte, V, hrsg. von F. LIPPMANN, Köln-Graz 1968 (Analecta Musicologica, 5), pp. 104-177, e i numerosi saggi successivi: Marx è stato tra i primi a lavorare sulle carte del fondo; cfr. anche M. VIALE FERRERO, Antonio e Pietro Ottoboni e alcuni melodrammi da loro ideati o promossi a Roma, in Venezia e il melodramma nel Settecen-
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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to, a cura di M.T. MURARO, Firenze 1978, pp. 271-294. Sul teatro scrive con ricchezza di documentazione M.L. VOLPICELLI, Il teatro del cardinale Ottoboni al Palazzo della Cancelleria, in Il teatro a Roma nel Settecento, II, Roma 1989 (Biblioteca internazionale di cultura, 21), pp. 681-782 (con uno spoglio delle fonti; bibliografia alle pp. 781-782). Sul teatro cfr. anche A. SCHIAVO, Il palazzo della Cancelleria, Roma 1964, pp. 183-192 (ma tutto il volume offre annotazioni sulla personalità dell’Ottoboni). Ancora sullo stesso argomento ID., Il teatro e altre opere del card. Ottoboni, in Strenna dei Romanisti 33 (1972), pp. 344-352. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Computisteria Ottoboni. Inventario, a cura di Luigi FIORANI, 1976 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 386 rosso; sulla risguardia anteriore si trova una tabella di concordanza fra le segnature provvisorie, assegnate quando la Computisteria Ottoboni faceva ancora parte dell’Archivio Barberini, e le segnature attuali: grazie ad essa si possono agevolmente individuare i documenti citati secondo le segnature provvisorie in parte della bibliografia menzionata supra].
Luigi Fiorani PANTHEON* Il fondo raccoglie la documentazione prodotta dal capitolo della basilica romana di S. Maria ad Martyres, nota come Pantheon. Il versamento dell’archivio in Biblioteca Vaticana risale con probabilità ai primissimi anni del XX secolo, ed è certamente anteriore al luglio 1911: in questa data un impiegato della Biblioteca, forse Paolo Federici (1873-1969, custode in servizio dal 1897 al 1938), nel corso dell’annuale revisione dei manoscritti, o anche ordinando per la prima volta le carte costituenti l’attuale fondo, segnalò la mancanza di alcune unità (l’annotazione, ora dattiloscritta, è su cartoni al posto dei volumi mancanti): «Irreperibile dalla consegna alla Biblioteca Vaticana. Luglio 1911. P.F.» L’archivio è costituito da 135 unità in buono stato di conservazione, suddivise in tre serie, ordinate e numerate. La prima, di 92 segnature (in realtà 88 unità, per lacune risalenti probabilmente già al versamento), raccoglie gli Instrumenti (1559-1862), i Decreti (1591-1845), le Entrate e uscite (1477-1862), alcuni documenti del Camerlengo, un antico inventario (Pantheon I.25) redatto dai canonici archivisti Pietro Donnino De Pretis († 16 novembre 1741; prefetto dell’Archivio Vaticano dal 4 dicembre 1727 alla morte) e Nicola Giuseppe Novelli nel 1706 (con rarissime aggiunte datate fino al 1738), un Indice alfabetico dell’Archivio, datato 1826 (Pantheon I.26), e due codici seicenteschi relativi alla storia del Pantheon, di Giovanni Antonio Bruzio * CIT.: Pantheon.
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I FONDI : COMP . OTT .
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(1614-probabilmente 1692), Pantheon illustratum (Pantheon I.16) e Giovan Carlo Vallone, Copia d’alcune collettioni di diversi autori e cose più singolari (…) a di primo novembre 1670. Finite di ricopiare nel 1691 colla cura del Signore Francesco Platel (…) (Pantheon I.17). Nella seconda serie (20 unità, ma con mancanza di qualche fascicolo al loro interno), articolata in sei «categorie», ulteriormente suddivise in sezioni, sono invece organizzate le carte prodotte nella gestione amministrativa e patrimoniale del capitolo e della chiesa: la prima «categoria» raccoglie le disposizioni, per lo più pontificie, relative al capitolo, le costituzioni e le notizie sull’origine e la consacrazione della chiesa; vi si conserva tra l’altro la bolla originale (9 dicembre 1216) con cui Onorio III (1216-1227) confermò la composizione del Capitolo, costituito da un arciprete e sette canonici (Pantheon II.1). Seguono, nelle successive «categorie», raccolte di documenti relativi a Parroci e arcipreti, Cappelle ed altari, Benefattori, Legati pii e cappellanie, Sacrestia, Case e canoni, Vigne, Censi, Cambi, Crediti, Cause e giudizi, Privilegi e domini. Un volume della serie raccoglie Decreti, processi, stati dimostrativi, documenti e memorie relativi ad alcune visite apostoliche compiute nella chiesa tra il XVII e il XIX secolo (Pantheon II.12, prima parte). La sezione Cause e giudizi è piuttosto nutrita: il Capitolo ebbe infatti un ricorrente contenzioso, in particolare con il clero della chiesa di S. Eustachio e con i «maestri delle strade», per il godimento delle entrate provenienti dall’affitto della piazza antistante la basilica soprattutto a commercianti ambulanti. La terza serie (23 segnature, ma 22 unità per la mancanza del primo volume) raccoglie le Giustificazioni dal 1536 al 1776. L’ultima unità (Pantheon III.23), non omogenea per contenuto alle precedenti, è costituita da disegni, fotografie, zincografie, incisioni del Pantheon, donate al Capitolo dall’erudito, già canonico, Giovanni Eroli (1813-1904), che le utilizzò nella sua pubblicazione storico-antiquaria sul monumento. All’interno di ciascuna serie le carte sono ordinate cronologicamente. L’attuale ordinamento sembra corrispondere a quello originale, testimoniato dalle etichette sul dorso di ciascuna unità, tranne l’ultima. Una cospicua sezione del medesimo archivio (344 unità) è conservata dal 2001 nell’Archivio Storico Diocesano di Roma, sotto la denominazione Archivio del Capitolo di S. Maria ad Martyres. BIBLIOGRAFIA Manca uno studio sistematico del fondo che, prima di essere versato in Vaticana, venne consultato in modo minuzioso dal canonico Giovanni EROLI, che ne pubblicò alcuni stralci nella Raccolta generale delle iscrizioni pagane e cristiane esistite ed esistenti nel Pantheon di Roma preceduta da breve ma compiuta storia di esso edificio condotta fino a’ nostri tempi
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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(…), Narni 1895; poco più di una citazione in V. BARTOCCETTI, Santa Maria ad Martyres (Pantheon), Roma [s.d.] (Le chiese di Roma illustrate, 47). Per la parte dell’archivio conservata presso l’Archivio Storico Diocesano di Roma cfr. D. ROCCIOLO, I fondi capitolari nell’Archivio Storico del Vicariato di Roma. Brevi note di descrizione, in Guida degli Archivi capitolari d’Italia, III, a cura di S. PALESE — E. BOAGA — F. DE LUCA — L. INGROSSO, Roma 2006 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Strumenti, 172; Quaderni di «Archiva Ecclesiae», 10), pp. 191-201: 196-197. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Archivio della chiesa di S. Maria ad Martyres detta della Rotonda o Pantheon. Inventario, a cura di Giovanni MORELLO, 1975 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 384 rosso].
Andreina Rita ARCHIVIO SALVIATI* Un nucleo piuttosto eterogeneo di registri e di atti della famiglia Salviati entrò nella Biblioteca Vaticana nel 1902, insieme all’archivio, più consistente, della famiglia Barberini (cfr. supra, pp. 677-683, s.v. Archivio Barberini), al quale la raccolta era strettamente associata. Dal punto di vista storico, la fusione di questo nucleo di carte Salviati con quelle dei Barberini potrebbe forse risalire al momento del matrimonio del principe Francesco IV Colonna (1684-1750) con Vittoria Salviati, e alla successiva confluenza dei Colonna nella famiglia Barberini, avvenuta nel 1728 con il matrimonio del figlio della coppia, il principe Giulio Cesare III Colonna di Sciarra (1702-1787), con Cornelia Costanza Barberini (1716-1797), principessa di Palestrina. Il fondo Salviati della Biblioteca Vaticana costituisce sostanzialmente ciò che resta dell’archivio del ramo romano della famiglia, iniziato tra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento da Jacopo (1461-1533), che si distacca dal ramo toscano della grande famiglia presente a Firenze già dal secolo XII e largamente affermata nelle magistrature cittadine e nel campo dei commerci e delle attività bancarie. La storia del ramo toscano è ampiamente riflessa nei documenti del grande archivio Salviati depositato nel 1984 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, e aperto al pubblico nel 1987. Va ricordato, a questo proposito, che altre parti consistenti dell’archivio Salviati si trovano disperse presso altre raccolte, come le Carte Strozziane dell’Archivio di Stato di Firenze e i fondi Borghese e Salviati dell’Archivio Segreto Vaticano. Il fondo Salviati della Vaticana, che forse prima di entrare in Biblioteca aveva subìto perdite e manomissioni non irrilevanti, è costituito da * CIT.: Arch. Salviati.
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I FONDI : PANTHEON
— ARCH. SALVIATI
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circa 500 unità, tra buste e registri. Numerose pergamene, con atti notarili attinenti il movimento patrimoniale e l’evoluzione genealogica della famiglia, sono ancora collocate nelle buste originarie. L’archivio ha ricevuto una definitiva sistemazione tra gli anni Settanta e Ottanta del XX secolo, anche sulla base di precedenti tentativi di riordinamento cui aveva lavorato Jeanne Bignami Odier (1902-1989). È articolato in quattro grandi sezioni, comprendenti ciascuna un vasto complesso di serie. Le sezioni sono le seguenti: Attività generale; Contabilità e amministrazione; Famiglia; Amministrazione di beni. La maggior parte dei documenti risale ai secoli XVI-XVII, ma sono presenti, seppure in misura ridotta, anche carte dei secoli XV e XVIII. L’ampiezza degli interessi culturali, civili, finanziari e religiosi della famiglia è largamente documentata nel fondo: a titolo di esempio, vanno segnalate le carte di interesse umanistico, i documenti utili alla storia dell’arte della Roma rinascimentale, la documentazione economica dei feudi laziali, la serie dei testamenti, oltre alle ricche corrispondenze dei cardinali Salviati, di estrema importanza per la storia della Chiesa del secolo XVI. BIBLIOGRAFIA In mancanza di uno studio sul fondo, si possono ricavare utili spunti da P. PECCHIAI, Palazzo Salviati alla Lungara, in L’osservatore romano, 25 marzo 1949, p. 3; P. HURTUBISE, Archives notariales et archives familiales. Le cas des archives Salviati, in Gli atti privati nel tardo medioevo: fonti per la storia sociale, a cura di P. BREZZI e E. LEE, Roma 1984, pp. 153167; P. HURTUBISE, Une famille-témoin. Les Salviati, Città del Vaticano 1985 (Studi e testi, 309), p. 11 e passim; L. CACCIAGLIA, Note sugli archivi di famiglie nella Biblioteca apostolica vaticana, in Archivi e archivistica a Roma dopo l’Unità. Genesi storica, ordinamenti, interrelazioni. Atti del convegno, Roma, 12-14 marzo 1990, Roma 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 30), pp. 380-403: 384 e nt. 8. Per il complesso dell’archivio Salviati, soprattutto per la parte ora conservata a Pisa, Notizie degli Archivi Toscani, in Archivio storico italiano 114 (1956), pp. 320-692: 548-550 (voce «Archivio Salviati», di M. LUZZATTO); Archivio Salviati. Documenti sui beni immobiliari dei Salviati: palazzi, ville, feudi. Piante del territorio, a cura di E. KARWACKA CODINI — M. SBRILLI, Firenze 1987; Per l’inaugurazione dell’Archivio Salviati (Pisa, 23 maggio 1987), in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, ser. III, 17 (1987), pp. 673-693; L’archivio Salviati, in Rassegna degli Archivi di Stato 47 (1987), pp. 473-498; M. SBRILLI, L’archivio Salviati, in Scuola Normale Superiore, 1813-1988, a cura di P. CUDINI, Pisa 1988, pp. 40-41; M. SBRILLI, I Salviati, in Archivi dell’aristocrazia fiorentina. Catalogo della mostra di documenti privati restaurati a cura della Sovrintendenza archivistica per la Toscana tra il 1977 e il 1989, Firenze 1989, pp. 175-196; V. PINCHERA, L’Archivio Salviati. La storia degli affari attraverso un archivio familiare, in Società e storia 13 (1990), pp. 979-986. STRUMENTI CATALOGRAFICI Un inventario provvisorio è consultabile su richiesta al banco di distribuzione dei manoscritti.
Luigi Fiorani
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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S. ANASTASIA* La basilica che ha dato origine al piccolo fondo archivistico conservato nella Biblioteca Vaticana è una delle più illustri tra le chiese romane: situato tra il Palatino e il Circo Massimo, il titulus Anastasiae, che compare nei cerimoniali liturgici più antichi, assume già dal IV-V secolo un ruolo di rilievo nella vita religiosa della città (il papa vi celebrava la messa natalizia dell’aurora), come è attestato da numerose iscrizioni e da riferimenti nel Liber pontificalis. La vitalità della basilica non venne meno nel medioevo (doni dei pontefici e restauri dell’edificio si susseguono tra il IX e il XV secolo), mentre l’età moderna segna per S. Anastasia una decisa evoluzione, sia per quanto riguarda il complesso architettonico (ricostruzione della facciata, inserimento di nuove cappelle e, infine, rifacimento radicale dell’interno) che per la riorganizzazione delle attività cultuali e religiose. Di questa nuova fase della storia della basilica, si hanno precisi riferimenti nelle relazioni elaborate a conclusione dei periodici sopralluoghi effettuati su ordine dei papi dai visitatori apostolici. Particolarmente interessanti la relazione (1564-1566) di Tommaso Orfini, considerata la prima dell’età moderna, e lo «stato temporale», più volte redatto tra il 1640 e il 1670. Anche nel secolo XVIII la basilica è ben presente nella vita religiosa della città, come dimostrano le visite apostoliche del 1719-1725, 1726-1730, 1738-1739, mentre il secolo XIX segna l’avvio di una lenta decadenza, che impone una drastica riduzione delle attività di culto, parallela forse alle accresciute difficoltà economiche. All’inizio del secolo XX il Capitolo canonicale annovera personalità illustri di eruditi come (rispettivamente dal 1902 e dal 1921 circa) Giovanni Mercati (1866-1957, scriptor greco dal 1898, prefetto dal 1919 al 1936, infine cardinale bibliotecario e archivista dal 1936 alla morte) e Auguste Pelzer (1876-1958, scriptor latino dal 1915, ma attivo in Biblioteca dal 1907 al 1949). In mancanza di notizie precise sulle circostanze e sulle modalità del versamento dell’archivio nella Biblioteca Vaticana, si può fondatamente supporre che la presenza del Mercati abbia favorito il trasferimento delle carte da una istituzione ormai in declino alla Biblioteca Vaticana, all’incirca tra il 1910 e il 1920. Il complesso archivistico di S. Anastasia pervenuto nella Vaticana costituisce, peraltro, solo uno spezzone molto modesto e discontinuo di un archivio di dimensioni certamente più consistenti di cui non si ha notizia (un ulteriore insieme di carte e registri è tuttavia conservato nell’Archivio Storico Diocesano di Roma). * CIT.: S. Anastasia.
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I FONDI : S . ANASTASIA
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Il fondo vaticano relativo a S. Anastasia è costituito da 84 unità (registri, nella maggior parte, ma anche faldoni con carte sciolte), riguardanti la gestione economico-amministrativa della basilica. La parte principale è costituita da una serie di registri di entrate e uscite dal 1559 alla metà del secolo XIX (principalmente per spese legate al culto e all’attività «per causa della chiesa» svolte dai canonici e dal rettore), redatti dal camerlengo e dagli esattori. Un altro nucleo è costituito dalle giustificazioni di spese, rappresentate con continuità dal 1736 al 1868. Gli istrumenti notarili sono rappresentati in misura molto modesta (solo due registri, datati 1671-1728). Scarsi sono i libri decretorum (due, relativi al 16441676 e al 1737-1829), i «rincontri del banco», i libri dei censi, le quietanze di pagamento, le congregazioni del Capitolo (sec. XVI-1829), copie e documenti delle Visite. Rilevanti le «memorie storiche» (secc. XVIXVIII); tra le carte varie, vanno segnalati gli scritti e i documenti del canonico ed erudito umbro Filippo Cappello (inizio sec. XVIII) e varie raccolte miscellanee e di fogli stampati (tra l’altro, lettere pontificie dal 1682 al 1714 con cui viene rinnovata l’indulgenza plenaria all’altare di s. Turibio de Mogrovejo, una celebre e venerata personalità, arcivescovo di Lima dal 1580 al 1606). Non vi sono pergamene. BIBLIOGRAFIA Sulla storia archeologica e artistica della basilica cfr. R. KRAUTHEIMER, Corpus basilicarum christianarum Romae. Le basiliche cristiane antiche di Roma (sec. IV-IX), I, Città del Vaticano 1937 (Monumenti di antichità cristiana, ser. II, 2), pp. 43-63; W. BUCHOWIECKI, Handbuch der Kirchen Roms. Der römische Sakralbau in Geschichte und Kunst von der altchristlichen Zeit bis zur Gegenwart, I: Die vier Patriarchalbasiliken und die Kirchen innerhalb der Mauern Roms: S. Agata dei Goti bis S. Francesco Saverio, Wien 1967, pp. 322-326. Per la storia, importante il lavoro di F. CAPPELLO, Brevi notizie dell’antico, e moderno stato della chiesa collegiata di S. Anastasia, Roma 1722. Si veda pure M. ARMELLINI, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Nuova edizione con aggiunte inedite dell’autore, appendici critiche e documentarie e numerose illustrazioni a cura di C. CECCHELLI (…) e una nota biografica scritta da P. TACCHI VENTURI, I, Roma 1942, pp. 651-653. Fonti particolarmente significative per la storia religiosa e amministrativa della chiesa, con qualche rapido riferimento ai documenti conservati in loco, sono le relazioni delle visite, per le quali cfr. S. PAGANO, Le Visite apostoliche a Roma nei secoli XVI-XIX. Repertorio delle fonti, in Ricerche per la storia religiosa di Roma 4 (1980), pp. 317-464, passim. Per la parte dell’archivio conservata presso l’Archivio Storico Diocesano di Roma cfr. D. ROCCIOLO, I fondi capitolari nell’Archivio Storico del Vicariato di Roma. Brevi note di descrizione, in Guida degli Archivi capitolari d’Italia, III, a cura di S. PALESE — E. BOAGA — F. DE LUCA — L. INGROSSO, Roma 2006 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Strumenti, 172; Quaderni di «Archiva Ecclesiae», 10), pp. 191201: 192. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Archivio della chiesa di Santa Anastasia. Inventario, a cura di Luigi FIORANI, 1975 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 446 rosso, ff. 1-20].
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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S. ANGELO IN PESCHERIA* Il fondo (53 unità) è un piccolo segmento dell’archivio del Capitolo della chiesa romana di S. Angelo in Pescheria, integralmente conservato nei locali dell’omonima chiesa, situata all’interno del Ghetto, fino al 1909. La soppressione della parrocchia in tale data e il trasferimento dei canonici in S. Lorenzo in Lucina segnarono lo smembramento dell’archivio: le carte relative alla collegiata seguirono i canonici in S. Lorenzo, mentre i documenti di pertinenza della parrocchia confluirono nell’Archivio Storico Diocesano di Roma. Un piccolo gruppo di carte venne versato nella Biblioteca Vaticana, non è chiaro se direttamente dal Capitolo, certamente prima del 1919, estremo cronologico determinato dalla prima citazione di tali materiali come vaticani da parte di Giuseppe Marchetti-Longhi. Il fondo conservato nella Biblioteca Vaticana è oggi organizzato in cinque serie. La prima è costituita dai protocolli notarili rogati tra il 1363 e il 1409 da Antonius Laurentii Stephanelli de Scambiis e dal figlio Lorenzo, abitanti nel rione S. Angelo e notai di fiducia del Capitolo e dell’arte dei pescivendoli. Le imbreviature sono raccolte in 25 volumi cartacei (22 di Antonio e 3 del figlio, il volume XXIII del 1403, il XXIV del 1408 e il XXV del 1409) di piccole dimensioni, legati in pergamena chiara su piatti in cartone; nei fogli di guardia una mano tardo-seicentesca ha segnato Instrumenta, l’anno, e il nome del notaio: Lorenzo viene identificato con il soprannome della famiglia, Impoccia, piuttosto che con il cognome; in qualche caso è stato aggiunto anche il nome del pontefice regnante. Nel recto del secondo foglio di guardia sono invece annotati, ma non in modo sistematico, i riferimenti agli atti che riguardano direttamente la chiesa di S. Angelo. I due notai Scambi, infatti, non rogarono esclusivamente per il Capitolo: la loro documentazione riflette la vita dell’intero quartiere S. Angelo. Sono note alcune parziali trascrizioni dei protocolli notarili di Antonio Scambi, redatte da Pier Luigi Galletti (1724-1790) e conservate tra i codici Vaticani latini (Vat. lat. 7929-7931, 8029, 8054). Con la seconda serie inizia l’archivio del Capitolo in senso proprio: 15 volumi cartacei raccolgono, infatti, materiali vari, in alcuni casi a stampa, relativi alla storia e alle attività amministrative della chiesa e dei canonici, dalla fine del XV alla fine del XVIII secolo; la maggior parte delle unità è corredata di indice o di rubricella. Sono conservate in que* CIT.: S. Angelo in Pescheria.
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I FONDI : S . ANGELO IN PESCHERIA
— S. MARIA IN COSMEDIN
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sta serie le relazioni di varie visite apostoliche e in alcuni casi i relativi decreti. I volumi della seconda serie sono legati in pergamena chiara, talvolta di recupero, e presentano ben visibile nel dorso un’antica segnatura alfabetica (A-O) che corrisponde all’ordinamento dell’archivio intorno al 1760, secondo quanto ricostruibile sulla base di una relazione del Galletti (S. Angelo in Pescheria II, 14, ff. 1288r-1299v). La terza serie è costituita da sette volumi, privi di coperta, contenenti cause di natura patrimoniale. La quarta serie si compone di un unico volume con trascrizioni di documenti, risalenti per lo più al pontificato di Pio V (1566-1572), relativi alla chiesa di S. Angelo. I primi due volumi della quinta serie raccolgono documentazione di natura economica: il primo contiene l’Indice generale degli interessi spettanti all’insigne Collegiata chiesa e Capitolo di S. Angelo in Pescaria, estratto dal primo volume lett. A dall’anno 1481 a tutto l’anno 1610; l’altro è il Registro di ordini del monte di pietà dal 1676 al 1680. Seguono un Inventario dei libri del Capitolo fino all’anno 1717 e una rubricella moderna, segnata B. Chiude la serie, e il fondo, una miscellanea di carte notarili (sec. XV) e d’interesse storico-religioso (secc. XVIII-XIX). BIBLIOGRAFIA G. MARCHETTI-LONGHI, Le contrade medioevali della zona «in Circo Flaminio». Il «Calcarario», in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 42 (1919), pp. 401-535: 442 nt. 1, 466-469 in nt. [con la prima citazione del fondo come presente in Biblioteca Vaticana]; G. BOGGI BOSI, La diaconia di Sant’Angelo in Pescheria, Roma 1929, p. 72; I. LORI SANFILIPPO, I protocolli notarili romani del Trecento, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 110 (1987), pp. 99-150: 103, 116-117; EAD., Un «luoco famoso» nel medioevo, una chiesa oggi poco nota. Notizie extravaganti su S. Angelo in Pescheria (VI-XX secolo), in Archivio della Società Romana di Storia Patria 117 (1994), pp. 231-268: 242. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Archivio della chiesa di Sant’Angelo in Pescheria. Inventario, 1980 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 446 rosso, ff. 21-25; inventario sommario].
Andreina Rita S. MARIA IN COSMEDIN* La diaconia romana di S. Maria in Cosmedin (o di S. Maria in Schola Graeca) deve la sua particolare notorietà, oltre alle origini antichissime, * CIT.: S. Maria in Cosmedin.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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anche all’accoglienza e al soccorso che tradizionalmente riservava alla colonia greca, che dopo il secolo VII si era attestata tra il Velabro e l’Aventino. La liturgia celebrata nella basilica era di rito bizantino e sacerdoti di origine orientale erano in grado di occuparsi di forestieri in genere molto numerosi. Del resto, nei pressi della basilica, prossima da un lato al Tevere e dall’altro al Circo Massimo, si svolgevano traffici e commerci affollati, favoriti anche dal vicino porto di Ripa Grande. Notizie frammentarie fanno risalire la sua origine al V-VI secolo; nel secolo VIII Adriano I (772-795) la riedificò, e si hanno poi testimonianze successive di nuovi lavori e di restauri, di continue donazioni dei papi, di abbellimenti dell’edificio sacro: particolare rilievo assume il richiamo agli interventi decorativi eseguiti nei secoli XII e XIV (tra il 1295 e il 1304 viene eretto il ciborio). Nei secoli XVI-XVII furono eseguiti interventi importanti all’interno e all’esterno. All’inizio del secolo XVIII l’antico prospetto venne abbattuto e sostituito nel 1718 dalla nuova facciata tardo-barocca progettata da Giuseppe Sardi (1680-1753) e finanziata dal cardinale titolare Annibale Albani (1682-1751). In tempi più vicini a noi, tra il 1890 e il 1910, l’architetto Giovanni B. Giovenale (1849-1934), con un restauro radicale, restituì la facciata e l’interno alle antiche fattezze romanico-gotiche. Fu forse nel corso dei lavori dei primi anni del Novecento che si affrontò il problema dell’archivio, caduto in grave disordine nonostante le attenzioni degli archivisti del passato. All’archivio infatti aveva dedicato amorevoli cure il canonico Giovanni Mario Crescimbeni (1663-1728), illustre figura di letterato, fondatore dell’Arcadia, poeta, scrittore, animatore della vita culturale romana tra la fine del Seicento e il primo Settecento. Il Crescimbeni lasciò poi nell’archivio i suoi manoscritti e parte del suo epistolario. I suoi interventi archivistici, comunque, si limitarono a un riordinamento sommario e alla formazione di miscellanee di natura soprattutto storico-letteraria. Cure più specifiche si devono al canonico e storico Giuseppe Patroni († 1904), che verso la fine dell’Ottocento applicò al complesso archivistico un nuovo ordinamento basato su criteri approssimativi, ma comunque ancora in vigore. Venne poi la decisione del trasferimento di tutto l’archivio, che, spezzato in due tronconi senza un criterio specifico, fu fatto rifluire in due sedi diverse: una parte, costituita da circa 220 unità, entrò nella Biblioteca Vaticana, un’altra, di pari quantità, nell’Archivio Storico Diocesano di Roma. Le serie entrate nella Biblioteca sono le seguenti: Scritture diverse (istrumenti notarili, bolle pontificie, affitti diversi, inventari dei beni: secc. XVI-XIX); Posizioni di cause diverse (dal 1685 al 1784; tra l’altro,
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I FONDI : S . MARIA IN COSMEDIN
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con Carlo Bartolomeo Piazza, 1685-1705); Instrumentorum (dal 1536 al 1768); Decreti capitolari (dal 1584 al 1729); Entrate, uscite, mandati, inventari (dal 1561 al 1799); Stati delle anime (dal 1599 al 1799); Giustificazioni del libro mastro (dal 1770 al 1796); Punctorum (dal 1602 al 1717); Uscite ed entrate della sacrestia (dal 1591 al 1788); Ricevute (dal 1577 al 1800); Ricevute diverse (dal 1617 al 1769); Cognitione generale (1650); Scritture diverse dell’arciprete Crescimbeni; Eredità Verotti (e carte varie: secc. XVII-XIX). BIBLIOGRAFIA G.M. CRESCIMBENI, L’istoria della basilica diaconale collegiata, e parrocchiale di S. Maria in Cosmedin di Roma, Roma 1715; ID., Stato della basilica diaconale, collegiata, e parrocchiale di S. Maria in Cosmedin di Roma nel presente anno MDCCXIX, Roma 1719; [H. GRISAR], Note sul ristauro della chiesa di Santa Maria in Cosmedin a Roma. La storia più antica di S. Maria in Cosmedin, in La civiltà cattolica 50 (1899), ser. XVII, vol. 8, quad. 1188, pp. 725730; G. PATRONI, Serie cronologica dei cardinali diaconi, dei prelati vicarii, degli arcipreti e canonici e di altri componenti il capitolo della perinsigne basilica di S. Maria in Cosmedin (…), Napoli 1899; G.B. GIOVENALE, La basilica di S. Maria in Cosmedin, Roma 1927 (Monografie sulle chiese di Roma, 2); M. ARMELLINI, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Nuova edizione con aggiunte inedite dell’autore, appendici critiche e documentarie e numerose illustrazioni a cura di C. CECCHELLI (…) e una nota biografica scritta da P. TACCHI VENTURI, II, Roma 1942, pp. 735-743, 1351-1352; R. KRAUTHEIMER — W. FRANKL — S. CORBETT, Corpus basilicarum christianarum Romae. Le basiliche paleocristiane di Roma (IV-IX sec.), II, Città del Vaticano 1962 (Monumenti di archeologia cristiana, ser. II, 2), pp. 279-310. Per la parte dell’archivio conservata presso l’Archivio Storico Diocesano di Roma cfr. D. ROCCIOLO, I fondi capitolari nell’Archivio Storico del Vicariato di Roma. Brevi note di descrizione, in Guida degli Archivi capitolari d’Italia, III, a cura di S. PALESE — E. BOAGA — F. DE LUCA — L. INGROSSO, Roma 2006 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Strumenti, 172; Quaderni di «Archiva Ecclesiae», 10), pp. 191-201: 195-196. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA GIOVENALE, La basilica di S. Maria in Cosmedin, cit., pp. 56-61 [elenco redatto da Giovanni Incisa della Rocchetta (1897-1980); fotocopie dallo stampato in Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 383 rosso]. Per i documenti conservati presso l’Archivio Storico Diocesano di Roma, cfr. R. TACUS, L’archivio di S. Maria in Cosmedin presso l’Archivio storico del Vicariato. Inventario, in Ricerche per la storia religiosa di Roma 1 (1977), pp. 331-348. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Per alcuni stampati conservati nel fondo, cfr. Allacci, Ruffin, S. Maria in Cosmedin [manoscritto: Inventari di stampati, 113; sec. XX].
Luigi Fiorani
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
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S. MARIA IN VIA LATA. [ARCHIVIO]* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: S. Maria in Via Lata (pp. 524-527).
Il fondo, entrato nella Biblioteca Vaticana nel 1904 (Arch. Bibl. 191, fasc. M), costituisce una piccola parte del complesso archivistico dell’omonima antica chiesa diaconale (sull’attuale Via del Corso) dalle origini leggendarie risalenti a Pietro e Paolo, famoso luogo di culto mariano, più volte ricostruita e restaurata. La celebrità e la popolarità della chiesa, che nel 1436 fu unita al vicino monastero delle monache di S. Ciriaco, favorirono numerosi lasciti in pias causas e la regolarità del culto, affidato a una comunità di canonici attiva fino alla prima metà del secolo XX. Di conseguenza si vennero sviluppando la produzione e la sedimentazione di serie documentarie, e la formazione di un ricco archivio, al centro del quale era posta idealmente la serie dei codici e delle pergamene del monastero di S. Ciriaco: «tabularium huius coenobii», scrive Paul Fridolin Kehr, «magni pretii, quippe quod ad X saec. usque monumenta custodit». Particolarmente prezioso l’Evangeliario del X-XI secolo (S. Maria in Via Lata I.45 + I.45A, conservato nella Sezione Manoscritti), commissionato dalle monache del monastero, ancora con la legatura originale rivestita da una lamina d’argento sbalzata e incisa. Ma le cattive condizioni del luogo, attraversato da acque sotterranee ed esposto alle inondazioni del Tevere, le perdite subite con il sacco di Roma (1527), «l’opera dei rivoluzionari francesi» (1798) e la «trascuraggine degli antichi canonici» (cfr. CAVAZZI, La diaconia cit. infra, pp. XII, 325) inflissero pesanti decurtazioni al complesso documentario originario. Sembra tuttavia che, superata la crisi di fine Settecento, sia stato ripreso il lavoro di ordinamento effettuato nel passato dagli archivisti Giacomo Antonio Depretis (priore dal 1716 al 1727) e Giuseppe Antonio Reggi (1726-1802, che fu anche primo custode della Vaticana, 1782-1800), e portato avanti felicemente nel corso dell’Ottocento almeno fino alla fine del secolo: si distinsero in questo amore per le antiche carte il canonico (dal 1800, ma già coadiutore dal 1781) ed erudito riminese, oltre che bibliotecario della Vaticana, Angelo Battaglini (1759-1842), e negli ultimi anni dell’Ottocento il canonico Luigi Cavazzi, autore, tra l’altro, di una documentata monografia sulla storia dell’istituzione basilicale, a tutt’oggi il lavoro più importante sull’antica diaconia. Anche in seguito a questi successivi interventi archivistici si resero possibile un migliore accesso degli eruditi allo * CIT.: S. Maria in Via Lata.
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I FONDI : S . MARIA IN VIA LATA . [ ARCHIVIO ]
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studio dei documenti più importanti e quindi la pubblicazione delle carte, con l’edizione delle pergamene eseguita da Ludo Moritz Hartmann (1865-1924) e Margarete Merores nel 1895-1913. Oggi il complesso archivistico di S. Maria in Via Lata si trova sostanzialmente smembrato in due tronconi: uno, molto consistente, è depositato nell’Archivio Storico Diocesano di Roma, dove è stato trasferito in seguito all’estinzione della parrocchia, l’altro è nella Biblioteca Vaticana. Questa seconda parte, in realtà, è costituita da un fondo pergamenaceo (984 pergamene dal X al XVI secolo), da manoscritti e carte di natura storico-letteraria [cfr. supra, pp. 524-525, s.v. S. Maria in Via Lata] e dall’archivio vero e proprio conservato nella Sezione Archivi. Il fondo archivistico è costituito da circa 320 unità tra faldoni, registri e miscellanee (secc. XVI-XIX). Tutta la documentazione ha carattere strettamente economico-amministrativo, essendo riferita cioè alla gestione del patrimonio (numerosi sono i legati di famiglie nobili romane) e alle attività di culto. Ben documentati sono anche i lavori di restauro e di rifacimento della chiesa. Le unità archivistiche sono articolate nelle seguenti sezioni, che rispecchiano l’ordinamento originario: S. Maria in Via Lata I.1-44; II.1-65; III.1-57; IV.1-28; V.1-27; VI.1-10; VII.1-14; VIII.1-56; IX.1-16; Miscellanea. Da notare, per l’interesse storico, l’importante Liber transumptorum instrumentorum antiquissimorum in pergameno spectantium ad sacrosanctam ecclesiam S. Marie in Via Lata perinsignem Urbis collegiatam (…) (S. Maria in Via Lata I.40) e l’analogo Liber memoriarum antiquarum spectantium ad ecclesiam perinsignem collegiatam S. Mariae in Via Lata (…) (S. Maria in Via Lata I.41). BIBLIOGRAFIA Per alcune note sull’archivio e i suoi documenti, cfr. F. MARTINELLI, Primo trofeo della S.ma Croce eretta in Roma nella Via Lata da s. Pietro Apostolo (…), In Roma 1655 [un esemplare in S. Maria in Via Lata I.43, con trascrizioni e appunti manoscritti di Battaglini, sec. XIX in.); Ecclesiae S. Mariae in Via Lata Tabularium (…), I-III, ediderunt L.M. HARTMANN [et M. MERORES], Vindobonae 1895-1913; V. FEDERICI, L’antico Evangeliario dell’archivio di S. Maria in Via Lata, in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria 21 (1898), pp. 121139; Italia pontificia, sive Repertorium privilegiorum et litterarum a Romanis pontificibus ante annum MCLXXXXVIII Italiae ecclesiis, monasteriis, civitatibus singulisque personis concessorum congessit P.F. KEHR, I: Roma, Berolini 1906 (Regesta pontificum Romanorum), pp. 77-81; L. CAVAZZI, La diaconia di S. Maria in Via Lata e il monastero di S. Ciriaco. Memorie storiche, Roma 1908; M. ARMELLINI, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Nuova edizione con aggiunte inedite dell’autore, appendici critiche e documentarie e numerose illustrazioni a cura di C. CECCHELLI (…) e una nota biografica scritta da P. TACCHI VENTURI, I, Roma 1942, pp. 574-581; Codice diplomatico del Senato romano dal MCXLIV al MCCCXLVII, a cura di F. BARTOLONI, Roma 1948 (Fonti per la storia d’Italia, 87), p. XIV e passim; A. CAMPANA, Battaglini, Angelo, in Dizionario biografico degli Italiani, VII: Bartolucci-Bellotto, Roma 1965, pp. 222-225; C. BERTELLI — C. GALASSI PALUZZI, S. Maria in Via Lata. La chiesa
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
§2
inferiore e il problema paolino, I, Roma 1971 (Le chiese di Roma illustrate, 114); J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 257, 267 nt. 8; P. TOUBERT, Les structures du Latium médiéval. Le Latium méridional et la Sabine du IXe siècle à la fin du XIIe siècle, I, Rome 1973 (Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome, 221), p. 23; P. SUPINO MARTINI, L’Evangeliario di S. Maria in Via Lata, in Scrittura e civiltà 4 (1980), pp. 279-294 e 3 tavv. Per la parte dell’archivio conservata dal 1983 presso l’Archivio Storico Diocesano di Roma cfr. D. ROCCIOLO, I fondi capitolari nell’Archivio Storico del Vicariato di Roma. Brevi note di descrizione, in Guida degli Archivi capitolari d’Italia, III, a cura di S. PALESE — E. BOAGA — F. DE LUCA — L. INGROSSO, Roma 2006 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Strumenti, 172; Quaderni di «Archiva Ecclesiae», 10), pp. 191-201: 198-200. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Per le sole pergamene, Archivio di Santa Maria in Via Lata. Pergamene. Tavola di concordanze, a cura di E. HUBERT, 1985 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 413 rosso; concordanze fra segnature attuali e antiche delle pergamene, con rinvii alle relative pagine del Liber transumptorum e del Liber memoriarum e al numero dell’edizione di Hartmann e Merores; per i documenti inediti è indicata la data].
Luigi Fiorani ARCHIVIO DEL MONASTERO
DELLA SS. INCARNAZIONE DEL VERBO DIVINO* Archivio Barberini (pp. 677-683); Archivio Barberini Colonna di Sciarra (pp. 683-688). Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: [Barberiniani] (pp. 336-340). Dipartimento Stampati, Sezione Stampati: Stampati Barberini (II, pp. 791-796); Stampati Barberini. Credenzino del Tasso (II, pp. 796-804).
Urbano VIII (1623-1644), che aveva già largamente beneficato le sue due nipoti suor Innocenza dell’Incarnazione (1598-1666) e suor Maria Grazia del SS. Sacramento (1606-1665) – al secolo Camilla e Clarice Barberini, figlie del fratello del pontefice, Carlo Barberini (1562-1630), e di Costanza Magalotti (1575-1644) –, monache in Firenze nel monastero di S. Maria degli Angeli, le fece trasferire in seguito, nel 1639, a Roma insieme ad altre consorelle per fondare un monastero di Carmelitane che sarebbe stato detto «delle Barberine» (Arch. Barb., Indice II, 1765: «Breve erectionis Monialium sub invocatione Incarnationis Verbi Divini sub die prima augusti 1639»). Il monastero fu costruito in Monte Cavallo presso il Palazzo del Quirinale, dimora estiva dei papi, in parte nei terreni della famiglia Barbe* CIT.: SS. Incarnazione.
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I FONDI : S . MARIA IN VIA LATA . [ ARCHIVIO ]
— SS . INCARNAZIONE
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rini e in parte in terreni acquistati. L’edificio si affacciava sulla strada Pia (attuale Via XX Settembre), vicino al Palazzo delle Quattro Fontane, da cui era separato dal Palazzo Albani-Del Drago e dal monastero delle Carmelitane scalze o Teresiane, fondato pochi anni prima. Il monastero, di cui era di diritto protettore un cardinale Barberini, fu nel tempo, fra l’altro, luogo deputato ad accogliere le donne del casato non sposate o vedove. La famiglia, peraltro, aveva diritto di ottenervi annualmente un certo numero di monacazioni, in favore delle giovani che in tal modo intendeva beneficare. Monastero e chiesa furono abbattuti verso la fine del 1871, insieme a quelli, vicini, delle Carmelitane scalze, per dar luogo alla costruzione del Ministero della Guerra, oggi Ministero della Difesa (della facciata della chiesa e del monastero rimane un disegno in Arch. Barb., Indice II, 1767). La soppressione fu all’origine di una causa fra i Barberini e il governo italiano, di cui resta documentazione nel fondo Archivio Barberini e in altri archivi. La comunità religiosa fu comunque riassorbita dal monastero fiorentino da cui si era distaccata solo nel 1907. Prima della demolizione del monastero i documenti furono trasportati a Palazzo Barberini e da lì pervennero alla Biblioteca Vaticana nel 1902 insieme all’Archivio Barberini. Nel fondo (più di 300 unità, tra volumi, buste, filze e registri) si conservano, sostanzialmente intatti, le carte e i registri del monastero, che ne testimoniano la vita spirituale e materiale. Le serie sono: Vita e opere di s. Maria Maddalena de’ Pazzi: atti del processo di canonizzazione, con documentazione circa la vita (1566-1607) e i miracoli (relazioni) della santa, la bolla di canonizzazione (28 aprile 1669) promulgata da Clemente IX (1667-1669), e le copie, trascritte dagli originali, delle rivelazioni, delle profezie e degli avvertimenti pronunciati duranti i «ratti»; la santa era vissuta nel monastero fiorentino di S. Maria degli Angeli da cui era derivata la fondazione romana; Memorie del monastero: I: «Relatione della fondazione del venerabile monastero della SS. Incarnatione di Roma alle Quattro Fontane in strada Pia; dei superiori che l’hanno governato, religiose in esso vestite, morte di quelle, et altro notabile. Raccolta dai manoscritti che si conservano in detto Monastero e descritta dalla Reverenda Madre Suor Anna Geltruda della SS. Incarnazione. Revista e fatta copiare dal P. Gio. Giacomo, Agostiniano Scalzo, Visitatore l’anno 1697», per gli anni 16391718; II: per gli anni 1706-1781; Lettere delle fondatrici: raccolta di corrispondenza, attiva e passiva, e di varie scritture (1629-1667) delle fondatrici, suor Innocenza e suor Maria Grazia;
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE ARCHIVI :
§2
Licenze: «rolli», permessi accordati dal cardinale protettore o dal vicegerente o dal vicario per le visite e altre varie necessità delle monache in deroga alla clausura; Educande: domande per l’ammissione all’istruzione nel monastero (1700-1760); Novizie: licenze per le prove delle novizie (1640-1768); Vestizioni: per gli anni 1640-1762; Professioni solenni: per gli anni 1641-1743; Nomine Barberini: documentazione per gli anni 1640-1770, relativa all’esercizio del diritto che il principe Barberini aveva, in virtù del suo giuspatronato sul monastero, di «nominare» in esso fino a 18 monache; Confessori e predicatori: per gli anni 1660-1768; Rituale: manuale delle cerimonie e degli uffici religiosi, a stampa (1742) e con l’imprimatur; Brevi, patenti, chirografi: I: 1630-1642; II: 1643-1765; III: 1639-1705; Istrumenti diversi: I: 1626-1662; II: 1663-1746; Costituzioni: costituzioni del monastero, approvate dal Capitolo e dalle autorità; Inventari: vari elenchi degli arredi: sagrestia, mobili, quadri; Autentiche di reliquie; Filiazioni: documenti sui monasteri di Vetralla e di Monterotondo; Posizioni legali: varie cause che le religiose ebbero per controversie di debiti, confini ed eredità; Libri d’istrumenti: contratti e compravendite, per gli anni 1639-1800; Posizioni diverse: volumi di interessi vari. Sono inoltre presenti al completo tutte le filze e i registri delle serie contabili del monastero, dalla fondazione all’estinzione: Giornali; Dispensa; Entrata-Uscita; Registri dei mandati; Rincontro con i banchi; Giustificazioni; Libri mastri. BIBLIOGRAFIA P. PECCHIAI, I Barberini, Roma 1959 (Archivi. Archivi d’Italia e rassegna internazionale degli archivi, Quaderno doppio, 5), pp. 153-154, 259. Sul monastero, L. FIORANI, Monache e monasteri romani nell’età del quietismo, in Ricerche per la storia religiosa di Roma 1 (1977), pp. 63-111: 107-109; S. POSSANZINI, Le Barberine. Monastero carmelitano dell’Incarnazione del Verbo Divino in Roma (1639-1907), Roma 1990 [alle pp. 233-238, elenco delle fonti archivistiche al di fuori del fondo; alle pp. 238-242, bibliografia].
Luigi Cacciaglia
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI SEZIONE INDIRIZZI AI PONTEFICI
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[1. I FONDI DELLA SEZIONE INDIRIZZI AI PONTEFICI] INDIRIZZI*
dipartimento manoscritti. sezione indirizzi ai pontefici: § 1
Gli «indirizzi» sono documenti datati e localizzati, redatti, individualmente o in gruppo, da ecclesiastici, religiosi o laici e inviati al papa, spesso in occasione di un evento politico o religioso. Frequentemente costituiti da elenchi di firme aperti da un testo che chiarisce occasione e motivazioni dell’omaggio, gli «indirizzi» possono anche rivestire la forma di una protesta o di una preghiera ed essere talvolta accompagnati da un’offerta in denaro (la pratica dell’«obolo di s. Pietro» fu formalizzata nel 1860 da Pio IX [1846-1878], in seguito a un’iniziativa di Charles de Montalembert [1810-1870]). Il fondo si compone di materiale eterogeneo (manoscritti, dattiloscritti, stampati, miniature, disegni, fotografie, oggetti d’arte, in seguito anche documenti sonori) e va dal pontificato di Pio IX sino a quello di Giovanni Paolo II (1978-2005); ma è sicuramente il pontificato di papa Mastai Ferretti a rappresentare l’epoca d’oro del genere: per il periodo 1848-1871 è stato calcolato che siano stati raccolti circa 110.000 elementi, con più di 40.000.000 di firme autografe. La raccolta fu organizzata intorno al 1867, nel clima di solidale appoggio dell’orbe cattolico al papa minacciato, quando si incominciò a raccogliere documenti giunti dagli inizi degli anni Sessanta (come ricorda un’epigrafe del 1861) e a redigerne un inventario, per cura di Lorenzo Ilarione Randi (1818-1887, cardinale dal 1875). La raccolta fu inizialmente conservata nell’aula mediana della Cappella di s. Pio V, dedicata a s. Pietro martire, ove Pio VII (1800-1823) dal 1818 aveva collocato il Medagliere (in questa sede la descrisse nel 1867 Xavier Barbier de Montault [1830-1901]), per poi estendersi, col passare degli anni e con l’aumento del materiale, in sale prossime: nel 1878 nella cosiddetta «Stanza degli indirizzi di Pio IX» (altrimenti nota come Sala dei paramenti), poi «nelle prime aule» dell’Appartamento Borgia (qui fu descritta nel 1884 da Giovanni Battista De Rossi [1822-1894]), infine, durante la prefettura (1914-1918) di Achille Ratti (poi Pio XI, 19221939), in una nuova «Sala degli indirizzi» (già «Sala delle pitture del Medio Evo», comunicante con l’«Aula dei papiri» e la Sala delle Nozze Aldobrandini), ove furono sistemati quelli inviati a Leone XIII (18781903) e Pio X (1903-1914) (per le diverse sedi del fondo cfr. la «Descrizione degli oggetti e dei mobili esistenti nella Biblioteca Apostolica Vati* CIT.: Indirizzi, seguito dal nome del pontefice, e da ulteriori indicazioni particolari.
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE INDIRIZZI AI PONTEFICI :
§1
cana (…)», di Salvatore Volpini [1840-1922], an. 1884, con aggiornamenti degli ann. 1885-1886, conservata nel Vat. lat. 14649, ff. 128v-146r, 184v-206r; cfr. anche la memoria a stampa «1883. Intorno allo stato e ai bisogni della Biblioteca Apostolica Vaticana», dell’allora primo custode [1880-1889] Stefano Ciccolini [1810-1895], in Arch. Bibl. 7, ff. 340r-425v: 400r-v). La sistemazione della documentazione più recente, accumulatasi disordinatamente in spazi angusti, aveva costituito un serio problema nelle ultime fasi della prefettura (1895-1914) di Franz Ehrle (1845-1934). Il prefetto (1914-1919) Achille Ratti (1857-1939, papa col nome di Pio XI dal 1922) spostò – come si è accennato – quelli che erano stati collocati nel Casino di Pio IV, situato nei Giardini Vaticani, nelle vetrine di esposizione che avevano contenuto icone bizantine e dipinti di «primitivi» prima della riorganizzazione della Pinacoteca. Con l’acquisizione da parte della Biblioteca dei locali della Guardia Nobile (soppressa nel 1970 da Paolo VI, 1963-1978) e la contemporanea perdita dell’Appartamento Borgia, destinato alla Collezione d’Arte Religiosa Moderna dei Musei Vaticani, la raccolta fu trasferita verso la metà degli anni Settanta nell’attuale sede, collocata nei «soffittoni» di un piano superiore del cosiddetto Braccio di Giulio II, al di sopra della Galleria Lapidaria, accanto al Medagliere e alla collezione fotografica (R.G. Fotografie, ora pertinente al Gabinetto delle Stampe, cfr. infra, II, pp. 884-885, s.v. R.G. Fotografie). I documenti sono suddivisi per pontificati (non è rappresentato quello, brevissimo, di Giovanni Paolo I, 1978): quelli relativi a Pio IX sono, in massima parte, ripartiti in quattordici serie, corrispondenti a momenti salienti (dal 1849 al 1877) del pontificato, per le quali furono allestiti contenitori particolari con lo stemma del papa sul dorso; per i pontificati successivi, da Leone XIII a Giovanni Paolo II, i documenti possono invece essere ordinati cronologicamente in un’unica serie e contraddistinti da un numero d’ordine progressivo (così per i pontificati da Leone XIII a Pio XI) oppure suddivisi con riferimento all’altezza e al formato, con numerazioni parziali per le diverse sezioni. Ma per il pontificato di Giovanni Paolo II il materiale è ancora in corso di ordinamento, numerazione e inventariazione, mentre anche per altri pontificati l’inventariazione non è completa (soprattutto per pacchi di cartoline inviate in occasione di eventi particolari). Ma ecco una descrizione più analitica delle diverse articolazioni interne del fondo. Gli Indirizzi Pio IX (1846-1878), l’articolazione sicuramente più vasta, sono suddivisi in 14 serie alle quali corrispondono, come si è detto, fatti e momenti del pontificato piano. Mancano totalmente gli elementi della
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I FONDI : INDIRIZZI
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prima serie (dedicata agli «indirizzi» degli anni 1848-1849, relativi all’esilio da Roma del Papa; secondo l’inventario del Randi gli elementi erano 411, le firme 344.381), mentre le altre presentano queste consistenze: II (an. 1857, in occasione del viaggio del papa nel Granducato di Toscana e a Modena): 1.405 segnature (ma la numerazione, per questa come per le serie che seguono, attualmente non è continua); III (an. 1859, in occasione della seconda guerra d’indipendenza e della sottrazione al papa delle province dell’Emilia, del Piceno e dell’Umbria; secondo l’inventario del Randi gli elementi erano 9.630, le firme 5.524.373): 9.628 segnature; IV (an. 1862, in occasione della canonizzazione, il 29 giugno, dei martiri giapponesi e dell’affermazione in un discorso del papa, l’8 dicembre, della necessità del potere temporale; secondo l’inventario del Randi gli elementi erano 2.149, le firme 1.069.941): 2.145 segnature; V (an. 1864, in occasione della promulgazione della lettera apostolica Quanta cura, 8 dicembre 1864; secondo l’inventario del Randi gli elementi erano 1.248, le firme 2.120.959): 1.128 segnature; VI (an. 1867, in occasione, 29 giugno, del diciottesimo centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo e del primo annuncio del concilio ecumenico Vaticano I; secondo l’inventario del Randi gli elementi erano 3.802, le firme 699.651): 3.773 segnature; VII (an. 1869, in occasione, 11 aprile, del giubileo sacerdotale del papa; secondo l’inventario del Randi gli elementi erano 22.572, le firme 2.713.177): 22.511 segnature; VIII (an. 1869, in occasione, 8 dicembre, dell’inizio del concilio ecumenico Vaticano I; secondo l’inventario del Randi gli elementi erano 9.286, le firme 1.691.721): 9.273 segnature; IX (an. 1870, in occasione, 20 settembre, della presa di Roma da parte dell’esercito piemontese; secondo l’inventario del Randi gli elementi erano 14.195, le firme 5.026.533): 14.178 segnature; X (an. 1871, in occasione del raggiungimento da parte di Pio IX del numero degli anni ritenuti tradizionalmente del pontificato di Pietro): 41.897 segnature. Ma secondo HORAIST, La dévotion cit. infra, p. 92, il numero complessivo dei documenti è di 42.074; XI (an. 1874, in occasione, 13 maggio, dell’LXXXII compleanno del papa): 25 scatole lignee in forma di volumi, mm 410 300, che recano sul dorso lo stemma di Pio IX e conservano al loro interno un numero imprecisato di «indirizzi». Secondo HORAIST, La dévotion cit. infra, p. 93,
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE INDIRIZZI AI PONTEFICI :
§1
il numero complessivo dei documenti, dell’intero orbe cattolico, ma con una forte presenza di «indirizzi» provenienti da cattolici italiani, è di 28.854; XII (an. 1876, in occasione del settimo centenario della battaglia di Legnano): 36 scatole analoghe a quelle della serie precedente. Secondo HORAIST, La dévotion cit. infra, pp. 93-94, il numero complessivo dei documenti, provenienti solo da cattolici italiani, è di 65.487; XIII (an. 1877, in occasione del giubileo episcopale del papa): 626 elementi cui si aggiungono 42 scatole analoghe a quelle della serie precedente. Secondo HORAIST, La dévotion cit. infra, p. 94, il numero complessivo dei documenti, dell’intero orbe cattolico, è di 2.283; XIV (ann. 1846-1878): 566 elementi cui si aggiungono 36 scatole analoghe a quelle della serie precedente. Secondo HORAIST, La dévotion cit. infra, p. 94, il numero complessivo dei documenti, dell’intero orbe cattolico, è di 2.768; al di fuori delle quattordici serie vi è poi un certo numero di elementi di formato «stragrande». Gli Indirizzi Leone XIII (1878-1903) sono organizzati in un’unica serie numerica costituita da 1.187 elementi e da 59 elementi di formato «stragrande». Ad essi si aggiungono 31 palchetti con pacchi di cartoline inviate dai cattolici italiani in occasione del giubileo sacerdotale del papa (1887). Gli Indirizzi Pio X (1903-1914) sono costituiti da 738 elementi. Gli Indirizzi Benedetto XV (1914-1922) sono costituiti da 73 elementi. Gli Indirizzi Pio XI (1922-1939) sono costituiti da 937 elementi, ai quali si aggiungono 30 palchetti con 840 pacchi di cartoline inviate al papa dai cattolici italiani in occasione dell’Anno Santo del 1925 e 15 palchetti di cartoline sciolte. Gli Indirizzi Pio XII (1939-1958) rappresentano l’unica partizione nella quale, accanto a 100 elementi posti all’inizio, le unità sono suddivise per singoli anni con serie numeriche autonome. Gli Indirizzi Giovanni XXIII (1958-1963) sono invece suddivisi in serie, in qualche modo riprendendo il sistema di partizioni in uso negli Indirizzi Pio IX: I.1-35; II.1-80, 170-173; III.1-79, 250; IV.1-47; V.2-12; VI.1; Tub. 1; Stragr. 1-55. Gli Indirizzi Paolo VI (1963-1978) sembrano invece presentare una suddivisione in parte determinata dal formato. Le serie sono le seguenti: Folio I.1-39; Folio II.1-122; Folio III.2-120; Folio S.1-22; Obl. I.1-20; Obl. II.1-26; Obl. III.1-12; Obl. IV.1-31.
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I FONDI : INDIRIZZI
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Per il pontificato di Giovanni Paolo II (1978-2005) non sono possibili indicazioni numeriche precise perché gli elementi non sono numerati ed etichettati; ma essi si possono stimare in diverse migliaia. Altri documenti corrispondenti alla tipologia degli «indirizzi» sono conservati in fondi manoscritti e stampati della Biblioteca Vaticana e, in Archivio Vaticano, nei fondi Segreteria di Stato; Epistolae ad principes: Positiones et minutae (1823-1969); Epistolae latinae: Posizioni e minute. BIBLIOGRAFIA X. BARBIER DE MONTAULT, La Bibliothèque Vaticane et ses annexes: le Musée chrétien, la Salle des tableaux du Moyen Age, les chambres Borgia, etc., Rome 1867, p. 183; G.B. DE ROSSI, I Gabinetti di oggetti di scienze naturali, d’arti e di archeologia annessi alla Biblioteca Vaticana, in Studi e documenti di storia e diritto 5 (1884), pp. 369-380: 380; I. CARINI, La Biblioteca Vaticana proprietà della Sede Apostolica. Memoria storica, Roma 1892 (18932), p. 149; C. STORNAJOLO, Die vatikanische Bibliothek, in Die Katholische Kirche unserer Zeit und ihrer Diener in Wort und Bild, hrsg. von der Leo-Gesellschaft in Wien, I: Rom. Das Oberhaupt, die Einrichtigung und die Verwaltung der Gesamtkirche, bearbeitet von P.M. BAUMGARTEN, Ch. DANIEL und A. DE WAAL, Berlin 1899, pp. 332-343: 342; G. GALBIATI, Zur Persönlichkeit Pius XI. Zwei Hauptmomente in Achille Ratti Gelehrtenlaufbahn, Köln 1922, p. 18; A. NOVELLI, Pio XI (Achille Ratti). MDCCCLVII-MXMXXII, Milano 1923, p. 76; Musei e gallerie pontificie, V: Guida delle gallerie di pittura. Biblioteca — Pontificio Appartamento Borgia — Arazzi e Carte geografiche — Stanze e Loggia di Raffaello — Cappella del B. Angelico — Cappella Sistina, Roma 1925, pp. 56, 62-63 [sulle diverse sedi della raccolta]; G. FUMAGALLI, Achille Ratti, Roma 1925, p. 16; Papa Pio XI evocato da Giovanni Galbiati Prefetto dell’Ambrosiana, Milano [et alibi] 1939, p. 314; E. TISSERANT, Pius XI as Librarian, in The Library Quarterly 9 (1939), pp. 389-403: 395 [rist. in Recueil Cardinal Eugène Tisserant. «Ab Oriente et Occidente», II, publié par S. POP, avec la collaboration de G. LEVI DELLA VIDA, G. GARITTE et Mgr O. BÂRLEA, Louvain 1955 (Travaux publiés par le Centre international de dialectologie générale près l’Université Catholique de Louvain, 2), pp. 609-619: 613-614; D. BALBONI, Epigrafi riguardanti gli Archivi Vaticani nel secolo XVII, in Miscellanea in onore di monsignor Martino Giusti Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, I, Città del Vaticano 1978 (Collectanea Archivi Vaticani, 5), pp. 29-33 [sull’attuale sede della Sezione Indirizzi e sulla lapide di Alessandro VII, 1658, relativa ad archivi de rebus ecclesiasticis lì prima conservati]; B. HORAIST, Adresses au pape, in Dictionnaire historique de la papauté, sous la direction de P. LEVILLAIN, Paris 1994, pp. 49-50; B. HORAIST, La dévotion au pape et les catholiques français sous le pontificat de Pie IX (1846-1878) d’après les archives de la Bibliothèque Apostolique Vaticane, Rome 1995 (Collection de l’École française de Rome, 212), pp. 75-97, 99-289 [inventario per anno delle diocesi francesi], 290-301 [quadri ricapitolativi delle firme per diocesi e per anni]; J. RUYSSCHAERT, Pie XI, un bibliothécaire devenu pape et resté bibliothécaire, in Achille Ratti, pape Pie XI. Actes du colloque organisé par l’École française de Rome en collaboration avec l’Université de Lille III-Greco n° 2 du CNRS, l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza», la Biblioteca Ambrosiana (Rome, 15-18 mars 1989), Rome 1996 (Collection de l’École française de Rome, 223), pp. 245-253: 249. STRUMENTI CATALOGRAFICI Per il pontificato di Pio IX: [Laurentius Hilarion RANDI], Descriptio et recensio litterarum quae in testimonium fidei et obsequii erga Pium IX Pont. Max. et Apostolicam Sedem ab
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DIPARTIMENTO MANOSCRITTI . SEZIONE INDIRIZZI AI PONTEFICI :
§1
universi catholici orbis sacrorum antistitibus et fidelibus varia temporum ratione et vicissitudinum serie datae atque una cum aliis pietatis catholicae monumentis in hoc volumine digestae ex auctoritate eiusdem pontificis in Bibliotheca Vaticana ad documentum posteritatis asservantur, I-VII [manoscritto: i volumi, senza segnature, sono consultabili presso la sede della Sezione Indirizzi; i documenti vi sono inventariati cronologicamente, per serie; all’interno delle serie, topograficamente (in linea di massima, prima Roma, poi lo Stato Pontificio, gli Stati italiani e gli Stati esteri, con ulteriori suddivisioni) e quindi per ordine di località in successione alfabetica; l’inventario, curato dal Randi e forse trascritto a partire dal 1872, riguarda solo le prime dieci delle quattordici serie; non tutto il materiale inventariato è ora conservato nella sezione]. Per i pontificati successivi (escluso quello di Pio XII, per il quale non vi è una numerazione continua dei singoli elementi e vi sono solo elenchi manoscritti anno per anno) sono disponibili uno schedario cartaceo per soggetti e per mittenti e alcuni inventari parziali, consultabili presso la sede degli Indirizzi. Si vedano anche D. BALBONI, Inventario degli «Indirizzi Pio IX» nella Biblioteca Vaticana, in Archivum historiae pontificiae 17 (1979), pp. 425-432 [indicazioni sulle serie XI-XIV non inventariate dal Randi]; F. TAMBURINI, Il fondo «Indirizzi di Pio IX» della Biblioteca Vaticana e alcuni documenti della intransigenza cattolica, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, I, Città del Vaticano 1987 (Studi e testi, 329), pp. 197-227: 197-202 [notizie sul fondo e indicazioni sulle serie XI-XIV].
Paolo Vian
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA DELLA BIBLIOTECA VATICANA II Dipartimento Stampati – Dipartimento del Gabinetto Numismatico – Uffici della Prefettura. Archivio – Addenda, elenchi e prospetti, indici
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STUDI E TESTI ————————————— 467 —————————————
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA DELLA BIBLIOTECA VATICANA II Dipartimento Stampati – Dipartimento del Gabinetto Numismatico – Uffici della Prefettura. Archivio – Addenda, elenchi e prospetti, indici
a cura di
Francesco D’Aiuto e Paolo Vian
CITTÀ DEL VATICANO BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA 2011
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La collana “Studi e testi” è curata dalla Commissione per l’editoria della Biblioteca Apostolica Vaticana: Giancarlo Alteri Marco Buonocore (Segretario) Timothy Janz Antonio Manfredi Claudia Montuschi Cesare Pasini Ambrogio M. Piazzoni (Presidente) Delio V. Proverbio Adalbert Roth Paolo Vian Sever J. Voicu
Descrizione bibliografica in www.vaticanlibrary.va
Stampato con il contributo dell’associazione American Friends of the Vatican Library
–––––– Proprietà letteraria riservata © Biblioteca Apostolica Vaticana, 2011 ISBN 978-88-210-0884-9
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DIPARTIMENTO STAMPATI SEZIONE STAMPATI
a cura di Massimo Ceresa*
* A Massimo Ceresa spetta la paternità della trattazione dell’intera Sezione Stampati del Dipartimento Stampati, escluse, all’interno del § 6 («I fondi non in consultazione diretta»), le voci «Stampati Barberini. Credenzino del Tasso» (Francesco D’Aiuto), «Stampati Pagès» (Paolo Vian) e «Stampati S. Offizio» (Andreina Rita); ma il lavoro di ricerca è stato in vario modo agevolato dalla cortese disponibilità di Christine M. Grafinger, che ha fra l’altro messo a disposizione materiali raccolti in vista della voce, da lei curata, Città del Vaticano, in Handbuch deutscher historischer Buchbestände in Europa. Eine Übersicht über Sammlungen in ausgewählten Bibliotheken, hrsg. von B. FABIAN, IX, Hildesheim-Zürich-New York 2001, pp. 255-301. Si ringrazia anche il già direttore del Dipartimento Stampati della Biblioteca Vaticana, p. William Sheehan, per le numerose precisazioni riguardo agli incunaboli. Si tenga conto che, nella Guida, con «Sezione Stampati» si abbrevia la più completa e corretta denominazione amministrativa di «Sezione Sale e Magazzini Stampati».
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AVVERTENZE GENERALI 1) nel § 1 («Cenni storici») non si menzionano, se non per occasionali accenni, accessione e storia dei fondi a stampa attualmente a sé stanti, i quali sono considerati e trattati più avanti, nel § 6 («I fondi non in consultazione diretta»), sotto le singole voci; 2) per tutti i fondi descritti nei §§ 5-6, l’indicazione «Inventari di stampati», seguita da numero arabo, rinvia a registri appartenenti a una collezione di inventari manoscritti e dattiloscritti dei fondi stampati, conservati nel Deposito degli stampati, consultabili soltanto dietro richiesta motivata; 3) per tutti i fondi descritti nei medesimi §§ 5-6, non si ripete, nella sezione «Strumenti catalografici», il rinvio all’On-line Public Access Catalog (OPAC), da considerarsi implicito; 4) nel § 6 («I fondi non in consultazione diretta»), quando non altrimenti specificato, le indicazioni relative alla consistenza date per ciascun fondo sono da intendersi, per i fondi storici e/o «chiusi», come quelle ricavabili da una statistica dell’anno 1964 (Arch. Bibl. 282).
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1. Cenni storici, p. 743. – 2. Gli incunaboli, p. 771. – 3. Catalogo cartaceo e catalogo elettronico, p. 774. – 4. Le Sale di consultazione e le loro sezioni, p. 779. – 5. L’Index of Christian Art, p. 783. – 6. I fondi non in consultazione diretta, p. 785.
1. CENNI STORICI dipartimento stampati — sezione stampati
La storia delle più antiche acquisizioni degli stampati da parte della Biblioteca Vaticana riflette in qualche modo le vicende storiche della prima affermazione e diffusione del prodotto tipografico. Guardati inizialmente con sospetto o con vago disagio in un ambiente per tradizione egemonizzato dal libro manoscritto e dalla figura professionale del copista, gli stampati vennero man mano affermandosi per la loro evidente utilità. E fu forse anche la loro «esplosione», nel corso del primo secolo di storia della stampa, tra i motivi che costrinsero i papi a ripensare la collocazione della Biblioteca negli spazi che Niccolò V (1447-1455) aveva deputato a ospitarla, allestiti – il primo documento che lo testimonia è del 1451 – quasi contemporaneamente alla prima grande esperienza tipografica, la «Bibbia delle 42 linee» (1452-1455). Presto la multiforme utilità del libro a stampa – si pensi soltanto alle edizioni dei classici in ottavo di Aldo Manuzio (1449 ca.-1515), alle grandi edizioni giuridiche e liturgiche, alle prime bibliografie – lo avrebbe configurato come un imprescindibile punto di riferimento per gli studi; e, d’altra parte, alcune delle grandi collezioni che dal XVI secolo in poi affluirono nella Vaticana avevano cospicue raccolte a stampa accanto a quelle di manoscritti – così ad esempio quella di Angelo Colocci (1474-1549), acquisita parte nel 1549, parte dopo il 1558 (se ne vedano gli inventari in Arch. Bibl. 15A, ff. 44r-63v; Vat. lat. 14605), quella di Fulvio Orsini (1529-1600), giunta nel 1602, oltre alla Biblioteca Palatina di Heidelberg, entrata nel 1623 – e contribuirono a incrementare ben presto in misura rilevantissima il numero degli stampati. In Vaticana inizialmente gli stampati non erano distinti dai manoscritti, e risultavano quindi compresi negli stessi inventari. Verso la metà del XVI secolo si iniziò ad avvertire la necessità di una maggiore accuratezza nel loro trattamento, con lo stilare liste di acquisizioni e l’affidare specificamente anche la cura degli stampati, accanto a quella tradizionale dei manoscritti, ai bibliotecari e agli eruditi al servizio dell’istituzione. Così, ad esempio, al 20 novembre 1554, al tempo dunque dei custodi (rispettivamente dal 1522 o 1525 al 1558, e dal 1554 al 1556 o 1557) Fausto Sabeo (1475 ca.-1559) e Guglielmo Sirleto (1514-1585), risale una lista
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dipartimento stampati. sezione stampati: § 1
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§1
relativa all’acquisto di otto stampati (Arch. Bibl. 15A, f. 2r) giunti da Venezia per tramite dei Tramezzino, tipografi e librai attivi anche sul mercato romano. Tra il 1559 e il 1565 dell’acquisto di libri si occupa il custode (1559-1590) Federico Ranaldi († 1590; Arch. Bibl. 15A, ff. 7r-19r). Queste prime liste di acquisti sono spesso corredate del prezzo dei libri. La separazione degli stampati dai manoscritti iniziata nel secolo XVI prese forma parallelamente alla nuova classificazione dei manoscritti eseguita dai Ranaldi. Nel 1574 Federico Ranaldi già accenna a una «cameretta delli libri stampati» (Arch. Bibl. 29, f. 34r). Una memoria anonima del pontificato di Gregorio XIII (1572-1585), relativa all’individuazione di nuovi ambienti per la Vaticana e scritta nel 1580, recita: «Ne gli armarii, come s’è detto mettere i libri in penna [scil. i manoscritti]; et ne gli 32. archi dove fossero 32. scaffale aperte con li leggii alla spagnuola, tutti i libri stampati fino al di d’hoggi» (Bonc. D.5, f. 314r). Si stava ipotizzando il trasferimento della biblioteca nella Galleria di Gregorio XIII, attualmente Galleria delle Carte Geografiche nel Braccio di Pio IV del Cortile del Belvedere; l’idea progettata nella memoria non si realizzò, e le vicende successive, con la costruzione di un nuovo edificio da parte di Sisto V (1585-1590), sono note. È significativo, comunque, che il progetto prevedesse una separazione fra i manoscritti, che sarebbero stati disposti in armadi chiusi, e gli stampati, da disporsi in 32 scaffali aperti. Aggiunge la memoria: «Et così i libri in penna servissero per riscontrare i testi, et si conservassero come reliquie, et gli stampati per commodità di chi volesse studiare qual si voglia autore», prevedendo, quindi, per gli stampati una sorta di consultazione libera per chi era ammesso all’uso della Biblioteca. Con Sisto V, come si è anticipato, fu costruito per la Biblioteca un nuovo edificio, nel luogo precedentemente occupato dalla scalea che collegava il livello superiore e quello inferiore del Cortile del Belvedere. Alla fine del Cinquecento si cominciarono a compilare veri e propri indici a parte per gli stampati. Il primo a essere giunto fino a noi, posteriore al 1602, è oggi il Vat. lat. 6446; esso è un indice alfabetico imperfetto, sulla base del quale il secondo custode (1606-1645) Alessandro Ranaldi (15781649) compilò poi l’indice alfabetico ora Vat. lat. 14477. Le segnature, arabe, vi superano la cifra di 4.000, ma ne sono esclusi gli stampati della biblioteca di Fulvio Orsini. Nel corso del Seicento la maggiore considerazione per il materiale librario a stampa e la necessità di sistemarlo e classificarlo in modo più razionale portarono a ulteriori attenzioni inventariali. Già in quel periodo, per procurarsi stampati la Vaticana, oltre ad acquistarne, impostava scambi con librai. Indicativa in proposito è una lista del 1620 (Arch.
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CENNI STORICI
cenni storici
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Bibl. 15A, ff. 121r-132r), con indicazioni del prezzo, del formato, del luogo di edizione e della data di diverse centinaia di stampati; essa si conclude con la seguente indicazione: «Io Andrea Brugiotti ho riceuto li sudetti libri usati dalla libraria Vaticana per mano del molto illustre signore Niccolo Alemanni per prezzo di scudi dugento moneta, per darli altri e tanti libri a loro elettione dalla mia bottega et In fede ho fatto la presente questo dì 19 ottobre 1620, In Roma». L’Alemanni (1583-1626) fu primo custode della Vaticana dal 1614 al 1626; Andrea Brogiotti, o Brugiotti (ca. 1586-1648), era uno dei più noti stampatori e librai romani, con bottega all’insegna del Sole, in Piazza Pasquino, e fu stampatore camerale; e i libri dati al Brogiotti con questo contratto risultano contraddistinti con un segno in rosso nell’indice degli stampati approntato dallo scriptor latino (1613-1629) Andronico Spinelli, nel Vat. lat. 14478, di cui si dirà più avanti. Per quegli stessi anni, del resto, abbiamo anche altre notizie relative alla pratica di individuare duplicati degli stampati da utilizzarsi poi per scambi. Duplicati vennero, ad esempio, consegnati dall’Alemanni ai Francescani della chiesa romana dei Ss. Apostoli in cambio di manoscritti. Altri duplicati, invece, non solo provenienti dalla Palatina di Heidelberg, vennero devoluti sotto Urbano VIII (1623-1644) e Alessandro VII (1655-1667) alle biblioteche delle famiglie dei due papi, Barberini e Chigi. All’inizio del Seicento i rischi che potevano minacciare la collezione erano avvertiti solo in parte. Il nuovo edificio costruito da Sisto V ospitava, nei piani inferiori, botteghe e officine. Nel 1605 un incendio sviluppatosi in una bottega di falegname sotto il Salone Sistino minacciò gravemente la biblioteca. Nel Vat. lat. 7763, ff. 1r-v, 2r-4v, si trova un «Breve raguaglio della Biblioteca Vaticana» del tempo di Felice Contelori (1588-1652), primo custode dal 1626 al 1630. Da esso risulta (ff. 1r, 2v) che i libri stampati erano tra i 5.000 e i 6.000, senza considerare la Palatina; vi era un indice per autori (Vat. lat. 14478), redatto da Andronico Spinelli, e si stava compilando un indice per materie. Un nuovo indice alfabetico per autori, relativo agli stampati fino all’allora nr. 6218, è del 1637, e fu corretto e integrato nel 1637 dal primo custode (1630-1640) Orazio Giustiniani (1580-1649); se ne conserva il solo secondo tomo, per le lettere G-Z, nell’attuale Vat. lat. 14480: in esso, le collocazioni restavano spesso quelle già registrate nel Vat. lat. 14478, ma rispetto al precedente indice vi sono eliminati i volumi dati in cambio, rimpiazzati da altri, oltre, ovviamente, alla segnalazione delle nuove accessioni. Tale indice fu proseguito l’anno seguente, per le cure di Giustiniani, con un secondo volume (Vat. lat. 14482), con le nuove accessioni dal nr. 6219 al nr. 9467: quest’ultimo ap-
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§1
pare, dunque, il numero complessivo degli stampati censiti sotto Urbano VIII. Nell’indice non si rinvia più agli armadi, come nei precedenti strumenti, ma si forniscono i soli numeri arabi della segnatura. Nel secolo XVII, nel corso del quale si verificarono importanti accessioni di collezioni soprattutto manoscritte – la Biblioteca Palatina di Heidelberg (1623), i manoscritti Urbinati (1657) e quelli Reginensi (1690), cfr. supra, I, pp. 457-463, 502-507, 538-545, s.vv. [Palatini], [Reginensi], [Urbinati] –, la Vaticana, come si desume da notizie di consistenti acquisti, non fu certo inattiva nell’ambito dell’acquisizione e organizzazione degli stampati. Si conserva, ad esempio, una ricevuta del 18 ottobre 1662, a firma del primo custode (1661-1669) Leone Allacci (1586 ca.-1669), relativa a un centinaio di libri a stampa ordinati dal suo predecessore (1653-1661) Lucas Holste (1596-1661), e giunti da Venezia tra il 1657 e il 1661 tramite la società dei librai Sebastiano Combi e Giovanni La Nou (Arch. Bibl. 15A, ff. 164r-167r); nel documento sono indicate le somme impiegate, specificando i prezzi dei libri, quello del trasporto via Pesaro, e spese varie sostenute da Holste per la Biblioteca in quel periodo. Già precedentemente, tra il luglio 1654 e il 1656, i due librai attivi a Venezia avevano spedito circa 140 libri alla Vaticana (Arch. Bibl. 15A, ff. 168r-170v). Tra i responsabili della Vaticana, risultano particolarmente attivi nelle acquisizioni Annibale Albani (1605-1650), primo custode dal 1640 al 1650, il già ricordato Lucas Holste, ed Emmanuel Schelstrate (16491692), primo custode dal 1683 al 1692, mentre emergono i contatti e le compravendite con i librai romani, e non solo (Arch. Bibl. 15A, f. 171r-v): la Vaticana risulta in commercio di libri con l’abate del monastero romano di S. Croce in Gerusalemme, Ilarione Rancati (1594-1663); con «monsù Trincet libraro»; con la libreria dell’Aquila; con Giuseppe Corvo (1618-1685), libraio a Piazza Navona; con il «Camerino» (probabilmente il libraio d’origine camerinese Maurizio Bona, 1578-1643), sempre in Piazza Navona; con «Tomasso Alleste», libraio inglese di Livorno; con Leone Pesati, ebreo, per i libri ebraici; con Filippo Rossi; con Biagio Diversini (il piccardo Blaise Diversin, 1609-1670), libraio e stampatore in Parione (poi in Piazza Pasquino con il socio Zenobi Masotti, ca. 16071688). Altro fornitore di libri per la Vaticana fu Jean Crozier, libraio in Piazza dell’Orologio all’insegna di S. Luigi (Arch. Bibl. 15A, f. 191). Il 1° dicembre 1682 il primo custode (1682-1683) Stefano Gradi (Stjepan Gradiò, 1613-1683) diede ordine di prelevare una trentina di libri, per lo più atti di sinodi, dalla «libraria» Altemps (Arch. Bibl. 15A, f. 192r-v). Secondo una relazione conservata in Roma, Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, Corsin. 32 B 16 (722), nel 1645 il
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CENNI STORICI
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già ricordato «Maggior Custode» Annibale Albani incaricò Fioravante Martinelli (1599-1667), scrittore latino (dal 1635), di compilare un inventario degli stampati simile a quello dei manoscritti, affiancandogli come scriba Pietro Colista († 1650), altro scrittore latino (dal 1627), che nel 1645 stava eseguendo tale lavoro da due anni ed era giunto al numero di 3.000. Dalla relazione, che Petitmengin attribuisce all’Albani, risulta anche la difficoltà per la Vaticana dell’epoca di disporre di un sufficiente numero di armadi per riporvi gli stampati, che altrimenti erano «esposti alle mani di tutti». Il numero degli stampati al 1645, essendo cardinale bibliotecario (1633-1646) Antonio Barberini (1569-1646), era di 10.556, esclusi però i Palatini. La grande novità di quel periodo, per gli stampati, fu dunque la decisione di redigere accanto all’indice alfabetico un inventario per ordine di numero. Tale inventario (minuta nel Vat. lat. 14481), iniziato dal Martinelli il 4 febbraio 1642, attualmente mutilo, arriva solo al nr. 1698. La copia in pulito di mano prima del Colista, poi di un altro scrittore a partire dal nr. 5245 (Vat. lat. 14484), comprende i 6.218 libri segnalati nel primo indice del Giustiniani, del quale è conservata la numerazione. In assenza di un secondo volume d’inventario, si può pensare che si ricorresse per i successivi nrr. 6219-9467 al già ricordato indice alfabetico Giustiniani (Vat. lat. 14482), integrato per i nrr. 9468-10689 da un nuovo volume (Vat. lat. 14483), che, composto dopo il 1647, rimase in uso a lungo, perché vi si trovano libri aggiunti nel corso di una ventina d’anni. Nel 1650 il cistercense Giulio Bartolocci (1613-1687), scriptor ebraico, compilò un inventario di tutti i libri ebraici, sia stampati che manoscritti (Vat. lat. 13196). Un nuovo inventario ed indice dei libri ebraici (Vat. lat. 13482) fu terminato nel 1672; in data ignota venne redatta una prima appendice a tale inventario (Vat. lat. 13483, ff. 1r-18r). Oltre un secolo più tardi, lo scriptor ebraico (dal 1802 al 1817, ma poi rientrato in servizio della Biblioteca fino al 1825) Giovanni Giorgi († 1827), compilò ulteriori appendici negli anni 1803-1805 (ai ff. 19r-110v) e nel 1813 (ai ff. 111r-164v). Un inventario di stampati del 1651 (Vat. lat. 14485), opera del primo custode (1651-1652) Matteo Pellegrini (1595 ca.-1652), introdusse una distinzione tra libri sacri e profani, che però ebbe vita effimera. Giorgio Grippari (1634-1694), scrittore greco (già coadiutore di Lorenzo Porzio dal 1675), compilò invece fra il 1686 e il 1690 un inventario generale di tutti gli stampati della Vaticana, detti poi della «Prima Raccolta» per distinguerli da quelli entrati successivamente (Vat. lat. 1474814749: «Codicum typis editorum Vaticanae Bibliothecae inventarium», con indice nei Vat. lat. 14741-14747, compilato dopo la morte del Grip-
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§1
pari sotto il pontificato di Clemente XI [1700-1721]). Tale inventario registrava 12.528 numeri di segnatura (portati a 12.550 da un’aggiunta successiva), ma comprendeva di fatto un numero maggiore di elementi, in considerazione della frequente presenza, sotto un solo numero, di più unità bibliografiche rilegate insieme in volumi miscellanei. Grippari lavorò sul precedente indice degli stampati approntato nel 1637-1638 da Orazio Giustiniani (Vat. lat. 14480, 14482) sostituendo in esso le collocazioni con le nuove, e aggiungendo l’indicazione «duplicato» per i volumi destinati alla vendita o allo scambio. Mentre le collocazioni del 16371638 s’incontrano raramente nei volumi, quelle apposte in concomitanza con l’inventariazione del Grippari a partire dal 1686 spesso sono ancora individuabili sul contropiatto o sulla controguardia anteriori della legatura. Il nome di «Prima Raccolta» dové essere dato a questo gruppo di stampati in seguito, quando si costituì, nel corso del XVIII secolo, una «Seconda Raccolta», arricchitasi poi anche con i libri delle soppresse congregazioni religiose pervenuti fra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo (indici alfabetici per autori su schedine incollate sono nei Vat. lat. 14530-14537, 14538). Con il periodo della Restaurazione e nei decenni successivi fu iniziata una «Terza Raccolta» (indice alfabetico su schedine incollate nel Vat. lat. 14539). L’attuale fondo Raccolta Prima nasce, dunque, dalla ricostituzione della «Prima Raccolta» – ma senza gli Stampati Palatini, gli Incunaboli, le Aldine e i Membranacei, costituiti in fondi a parte – avviata negli ultimi decenni dell’Ottocento e completata all’epoca della prefettura (1895-1914) di Franz Ehrle (1845-1934): si veda in proposito l’avvertenza, a firma dell’addetto (in servizio dal 1897 al 1938) Paolo Federici (1873-1969), aggiunta a matita nel Vat. lat. 14748, f. 5r («N.B. Le segnature che sono nel margine fatte con la matita indicano la collocazione attuale. P.F.»; cfr. anche Vat. lat. 14749, f. 6r). Fra Sei- e Settecento il ritmo delle nuove acquisizioni rimase elevato. Gli arrivi che incrementavano il patrimonio non erano solo romani ma, come i manoscritti, gli stampati giungevano talora anche da molto lontano. Per consuetudine, d’altra parte, i libri ricevuti in dono dal papa venivano trasmessi alla Vaticana. Nel 1685 il gesuita belga Philippe Couplet (1623-1693), missionario in Cina, donò circa 330 libri missionari cinesi a Innocenzo XI (1676-1689), che a sua volta li trasmise alla Vaticana: se ne conserva l’elenco nel Vat. lat. 13209, f. 1v; ma si veda anche l’inventario (Vat. lat. 13201, ff. 281r-294v) di codici orientali, completato nel 1686, dei maroniti Abramo Ecchellense (1605-1664, scriptor arabicus et syriacus dal 1660) e Giovanni Matteo Naironi († 1708, nipote dell’Ecchellense e anch’egli scriptor arabicus dal 1664).
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CENNI STORICI
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All’inizio del Settecento risale l’istituzione della consegna dell’esemplare d’obbligo: Clemente XI (1700-1721) dispose che una copia di ogni libro stampato a Roma venisse donata dagli stampatori e dai librai alla Vaticana, che ne ebbe grande incremento. Un quadro numerico degli stampati (presumibilmente della «Prima Raccolta») e degli armadi che li contenevano è offerto all’inizio del suo mandato dal secondo custode (1698-1711) Giovanni Battista De Miro (1656-1731): il numero degli stampati risulta di 12.550 circa (Arch. Bibl. 15B, ff. 500r-501v). Già da tempo aveva avuto grande sviluppo l’attività di legatura, che corrispondeva a una voce importante nelle spese della Biblioteca: tale attività è documentata da liste di lavori effettuati e di presenze lavorative (Arch. Bibl. 15A, ff. 227r-252v) nelle quali ricorrono nomi di legatori quali, per gli anni 1649-1650, Isidoro Nuti, e, per il periodo fra il 1654 e il 1687, i fratelli Giovanni e Gregorio Andreoli; nel 1665 Gregorio ottenne una nomina a vita; nel 1675 ottenne per il fratello il diritto di succedergli. I pagamenti di libri e legatori, per cifre consistenti, avvenivano regolarmente tramite ordini presso il Banco di S. Spirito. Un documento del 1756 riferito a legature specifica per la prima volta il tipo di materiale usato (Arch. Bibl. 15B, f. 407r-v, a firma del libraio Pietro Penna): si tratta di legature in «vitello marmorato» nella maggior parte dei casi, ma anche in «montone bianco ridotto alla francese», o «in cartapecora». Nel corso del XVIII secolo, accanto alla consueta attività di acquisto e scambio condotta sul mercato librario europeo, o alla costante trasmissione, da parte del maestro del Sacro Palazzo, di libri presentati ai pontefici (documentata per gli anni 1738-1746 in Arch. Bibl. 32, pp. 1-22), importanti incrementi – o talora decrementi – di stampati si legano anche alle sorti di collezioni private di cardinali bibliotecari e pontefici. Nel 1745 il cardinale bibliotecario (1730-1755) Angelo Maria Querini (1680-1755) chiese e ottenne di riavere i volumi a stampa che aveva precedentemente donato alla Vaticana, che ne ebbe in cambio mille scudi. I volumi recuperati andarono a costituire il nucleo antico dell’attuale Biblioteca Civica Queriniana, fondata dal Querini a Brescia nel 1747 (Arch. Bibl. 15B, ff. 379r-382r). Liste, invece, del 1756-1757 elencano libri donati dal cardinale bibliotecario (1755-1761) Domenico Passionei (1682-1761) «in cambio de’ Tomi di S. Efrem», ovvero dell’edizione assemaniana di Efrem uscita a Roma negli anni 1732-1746 (Arch. Bibl. 15B, ff. 408r-410v). Nel 1758 si verificò un nuovo scambio di libri, stavolta col libraio François Grasset di Losanna, che in cambio di sei esemplari dell’edizione citata di s. Efrem consegnò una trentina di libri, tutte edizioni settecentesche, alla Vaticana: il valore degli stampati era determinato in
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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539,15 scudi, equivalenti a 540 tornesi per il Grasset (Arch. Bibl. 15B, ff. 413r-415r). All’inizio del pontificato di Pio VI (1775-1799) risale una memoria, in data 7 dicembre 1776, di Giovanni Elia Baldi († 1799, in Vaticana dal 1744, ma all’epoca con la qualifica di coadiutore [dal 1772] dello scriptor greco [dal 1758] Raffaele Vernazza [† 1780]): vi si ragguaglia fra l’altro sulla presenza in Biblioteca di circa 6.000 stampati non catalogati custoditi confusamente in armadi, accenna alla persistenza della pratica della consegna dell’esemplare d’obbligo e lamenta il mancato completamento di edizioni in più volumi (Arch. Bibl. 60, ff. 8r-13v). Da una relazione sullo stato della Biblioteca al tempo del primo custode (17821800) Giuseppe Antonio Reggi (1726-1802), consistente in una sorta di ricognizione topografica del contenuto degli armadi, risulta pure che gli «stampati vecchi» erano, all’interno delle gallerie adiacenti al Salone Sistino, nella prima e seconda stanza a destra (ovvero nei primi due ambienti del braccio settentrionale delle gallerie occidentali, corrispondenti alle Sale Paoline) in 40 armadi fino al nr. 6000; che una parte degli stampati (2.133 elementi) era disposta in 18 armadi (caratterizzati dalle lettere A-R) della terza stanza a destra (probabilmente identificabile con la Sala Alessandrina); che nella prima e seconda stanza a sinistra (ovvero nei primi due ambienti del braccio meridionale delle gallerie occidentali, corrispondenti alle Sale Sistine) vi erano gli stampati dal nr. 6001 al nr. 12550 in 27 armadi, oltre a 5 armadi di stampati tedeschi non numerati; che nella «galleria Corsiniana» (identificabile con le cinque Sale Clementine) erano gli stampati Capponiani in undici armadi, oltre ad altri stampati e manoscritti inclusi negli armadi dal tredicesimo al diciassettesimo; una settantina di stampati danneggiati da tarli erano, infine, presso Reggi medesimo (Arch. Bibl. 60, ff. 14r-32v). Altra documentazione di questo periodo attesta che la Vaticana era in commercio di stampati con i librai fratelli Pagliarini, con bottega al Pasquino, Jean Bouchard, con negozio al Corso, e Giovanni Filippi, il quale ultimo proponeva, il 17 marzo 1779, al cardinale bibliotecario (1761-1779) Alessandro Albani (1692-1779) un accordo che prevedeva anche scambi (Arch. Bibl. 34, ff. 139r-140r). Vicende di accrescimenti e depauperamenti delle raccolte di stampati si ebbero in modo particolare tra la fine del secolo XVIII e l’inizio del successivo, in quell’età napoleonica che si rivelò turbolenta per le sorti delle collezioni librarie e museali vaticane. Pio VI ordinò di compilare un elenco dei duplicati (Arch. Bibl. 125): in esso, a ogni titolo corrispondevano uno o più numeri arabi, con i quali probabilmente erano contrassegnati i volumi in doppia, triplice o quadruplice copia. Fra questi volu-
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CENNI STORICI
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mi il pontefice ne scelse poi 1.300, tra i meno comuni, per accrescere la propria biblioteca privata (cfr. Arch. Bibl. 32, ai ff. 1r-62v dal fondo, secondo la foliazione del codice rovesciato: elenco con note tipografiche e segnatura di ciascun volume, in data 18 dicembre 1779, con firma del papa per ricevuta); ma questa in seguito alle vicende del suo esilio finì per essere venduta dai Francesi in gran parte, dopo alcune requisizioni a vantaggio di biblioteche parigine, ai librai romani Mariano De Romanis e Filippo Barbiellini, con la cui famiglia la Vaticana era in contatto almeno dagli anni Trenta del secolo XVIII (Arch. Bibl. 33, f. 239r: «Conto dei libri dati da Giovanni Lorenzo Barbiellini per servitio della Biblioteca Vaticana questo dì 6 febbraio 1734»; f. 230r: ricevuta di libri della Vaticana da parte di Carlo Barbiellini, in data 13 novembre 1736). Numerosi volumi della Vaticana presentano, invece, ancor oggi l’ex libris del cardinale bibliotecario (1779-1801) Francesco Saverio de Zelada (17171801). Dopo la morte di quest’ultimo, infatti, gli stampati zeladiani, messi in vendita dall’esecutore testamentario card. Aurelio Roverella (1748-1812), vennero acquistati per 12.000 scudi da Pio VII (1800-1823) e furono portati al Quirinale. Partito poi Pio VII per l’esilio (1811), nel 1812 l’intendente della corona per i Dipartimenti del Tevere e del Trasimeno e commissario per la Biblioteca (1811-1814) Martial Daru (17741827) dispose che il Quirinale fosse sgombrato dai libri, lasciandone solo una piccola parte per la biblioteca del palazzo, ormai destinato a essere sede romana dell’imperatore. Angelo Battaglini (1759-1842), all’epoca primo conservatore della Vaticana (1810-1814), che conosceva bene la biblioteca Zelada, notò che essa era in stato di notevole disordine, con mancanze e danni provocati da infiltrazioni d’acqua, oltre a essere non custodita e in balia di chiunque volesse sottrarre libri. Daru ordinò che gli stampati e i manoscritti allora conservati al Quirinale venissero comunque portati subito alla Vaticana. Di essi, 3.000 volumi rimasero al Quirinale, gli altri giunsero in gran confusione alla Vaticana, dove il Battaglini si preoccupò di dividerli in classi e di scegliere quelli che potevano servire, poi depositati nell’Archivio Segreto, dove erano nel 1814. I duplicati e i libri deteriorati sarebbero stati in seguito, fra il 1818 e il 1821, rimandati al Quirinale, nella biblioteca privata del pontefice. In Vaticana, gli stampati dello Zelada furono messi fra gli altri senza distinzione – anche se un nucleo cospicuo era ancora ben individuato e disposto in una raccolta a sé stante alla fine del XIX secolo –, e si trovano così attualmente dispersi nei vari fondi «aperti». Durante il governo francese (1809-1814) la Vaticana, dichiarata proprietà della corona imperiale (1811), andò incontro a un periodo difficile. Già in precedenza, sulla base del Trattato di Tolentino (1797), essa
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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aveva subìto la perdita di quasi 500 manoscritti, ma ulteriori spoliazioni si sarebbero verificate più tardi, in particolare quando nel 1798 l’incaricato francese Jean-Baptiste Wicar (1762-1834) asportò, con altri cinque manoscritti, numerosi incunaboli e alcune cinquecentine, che furono trasferiti a Parigi; danni in qualche modo compensati da successive accessioni di libri provenienti dai conventi che furono soppressi: stampati e manoscritti, nel complesso circa 20.000 volumi (in parte restituiti in seguito), pervennero in Vaticana fra il 1812 e il 1814 da 58 biblioteche; gli stampati furono suddivisi per materie da Angelo Battaglini. Tra la fine del XVIII secolo e i primi due travagliati decenni del XIX una nutrita serie di relazioni e resoconti ci permette di ricostruire con una certa ricchezza di dettagli consistenze, ubicazione e stato generale delle raccolte a stampa. Dell’anno 1800 è un resoconto intitolato «Consegna della Biblioteca Vaticana a mons. Gaetano Marini» – relativo, cioè, allo stato della Vaticana al momento della presa di possesso da parte del primo custode (1800-1808) Gaetano Marini (1742-1815) –, nel quale si descrive la consistenza e disposizione materiale degli stampati (Arch. Bibl. 60, ff. 36r-61r). Quelli della «Prima Raccolta» erano in 70 «scanzie», e raggiungevano il nr. 12514. Di quelli della «Seconda Raccolta» nel resoconto vengono indicate solamente le prime 15 scansie, dopodiché si legge: «Non si è andato avanti perché per tutto s’incontra grandissima confusione» (Arch. Bibl. 60, f. 39r). Gli stampati erano collocati nelle prime stanze del braccio destro (o settentrionale) delle gallerie occidentali, e continuavano nelle prime due stanze del braccio sinistro (o meridionale). Erano contrassegnati da un numero in rosso sul dorso che corrispondeva a un vecchio inventario, del quale era rimasto solo un volume, comprendente gli stampati fino al nr. 6218 (presumibilmente il già ricordato Vat. lat. 14484); dentro i libri vi erano piccole schede con un altro numero, che corrispondeva a un inventario con indice in più volumi settecentesco (evidentemente l’inventario del Grippari, Vat. lat. 14748-14749, con l’indice Vat. lat. 14741-14747 compilato sotto il pontificato di Clemente XI [1700-1721]). Agli oltre 12.500 stampati menzionati si aggiungevano i libri «tedeschi» (in massima parte dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg), conservati «senza alcun ordine» in sei armadi, dei quali peraltro esisteva un indice. Nell’ultima stanza del braccio destro (presumibilmente la quinta Sala Clementina) vi erano gli stampati della «Seconda Raccolta»; essi erano dotati di un indice fatto di «cartine incollate», che però non serviva più, perché Giovanni Elia Baldi aveva tentato di riclassificarli, dando a ciascuno una cartina con un nuovo numero, ma senza mai terminare un indice o un inventario. Secondo il resoconto, in questa sezione «per tutto è disordine e confusione».
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CENNI STORICI
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Un altro passaggio di consegne, quello del 6 giugno 1814 fra il primo conservatore (dal 1810) Angelo Battaglini e il primo custode (1814-1818) Francesco Baldi, offre un quadro molto più chiaro della disposizione degli stampati (Arch. Bibl. 60, ff. 118r-136v). La «Raccolta antica» – ovvero quella nota come «Prima Raccolta» – si trovava nel braccio settentrionale (quello che andava verso il Museo Profano) della galleria occidentale perpendicolare al Salone Sistino, nella prima stanza nelle scansie I-XV (fino al nr. 1712), nella seconda nelle scansie XVI-XXVI (nrr. 17133319), poi nella stessa stanza sul lato delle finestre, in senso inverso, nelle scansie XXVII-XXXIII (nrr. 3320-4817), e tornando infine nella prima stanza e continuando lungo il lato della finestra, nelle scansie XXXIV-XLII (nrr. 4818-6164); quindi, passando all’altro braccio delle gallerie (il sinistro, o meridionale, che conduceva al Museo Cristiano), nella prima stanza, nelle scansie XLIII-LII (nrr. 6165-8110), nella seconda stanza, nelle scansie LIII-LIX (nrr. 8011-9696: ma si intenda 8111-9696), poi girando a sinistra nella stessa stanza e tornando indietro, nelle scansie LX-LXVI (nrr. 9697-11618), e infine, tornando nella prima stanza, nelle scansie LXVII-LXIX (nrr. 11619-12550). «A mano sinistra dell’ingresso di questo Braccio» erano, poi, gli stampati germanici, in scansie numerate I-VII (nrr. 1-2256). Proseguendo nello stesso braccio si trovava la «Galleria di Benedetto XIV», dove erano collocati, oltre a varie collezioni manoscritte, gli stampati ebraici in scansie numerate I-III (nrr. 1-456). «Tornando indietro all’ingresso della medesima Galleria si trovano a mano destra del medesimo» altri codici; poi, nell’«Armario posto vicino all’ultima finestra incominciano gli Stampati del Secolo XV», nelle scansie I-IV (nrr. 1-620); tornando nel braccio destro, «a mano sinistra dell’ingresso della Galleria di Alessandro VIII», con altre collezioni manoscritte erano, in tre scansie, gli stampati orientali, dei quali non viene precisato il numero. «Tornando all’ingresso della medesima Galleria» verso sinistra erano gli stampati Capponiani, in scansie numerate I-X (nrr. 1-3310). «Inoltrandosi nel medesimo braccio si trova la Galleria di Pio VI», dove, a sinistra dell’ingresso, erano disposti gli stampati della «Raccolta nuova» (o «Seconda Raccolta»), in armadi e scansie soprastanti, numerati I-LXXIX (nrr. 1-19264); «La continuazione si ha nel secondo de’ due Armarj posti a mano sinistra dell’ingresso nella Gran Sala»: LXXX, nrr. 19265-19303; «Segue nella Camera de’ Scrittori all’Armario posto a mano sinistra dell’Orologio» la scansia LXXXI (nrr. 19304-19391) e «ne’ due Banconi posti nel mezzo della medesima Camera, e primieramente in quello che è dirimpetto all’Orologio», con scansie numerate LXXXII-LXXXVII (nrr. 1939219735), e poi «nell’altro», con scansie numerate LXXXVIII-XCIV (nrr. 1973619937). La somma totale dei libri stampati – fra «Antica Raccolta», «ger-
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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manici», «ebraici», «del secolo XV», «orientali», Capponiani e «Nuova Raccolta» – raggiungeva le 38.509 segnature, ma nel resoconto una nota finale recita: «Molti Codici, e molti Libri Stampati rimanendo tutt’ora senza numero, non si può conoscere a qual somma ascendano». Nella stessa occasione fu stilato anche un «Confronto dei libri Stampati della Biblioteca Vaticana fatto nell’atto della Consegna dei medesimi, data come sopra [scil. dall’Illustrissimo Signor Canonico Angelo Battaglini all’Illustrissimo Monsignor Francesco Baldi nei mesi di Giugno 1814]» (Arch. Bibl. 60, ff. 155v-183v). Nell’elenco, la giustificazione più frequente di perdite o alienazioni occorse è: «Presi da Papa Pio Sesto». Altre giustificazioni indicano i libri come mancanti «dal tempo in cui prese la Consegna Monsignor Gaetano Marini» o come consegnati ai Francesi. Alcuni volumi risultano trasferiti nella «Nuova Raccolta». Il confronto giunge al nr. 12528. Dei libri ebraici viene notato che i duplicati erano stati posti da Gaetano Marini «nelle sue stanze contigue alla Biblioteca» e che nel 1809, in sua assenza, furono venduti dal benedettino Carlo Altieri († 1837, scrittore latino dal 1804), che faceva funzione di supplente dei due custodi della Biblioteca fra 1809 e 1810. Gli stampati arabi, «caldei» o siriaci mancanti risultano invece spostati nella «Nuova Raccolta»; erano per lo più ancora «da registrarsi» quelli armeni (30), persiani (5), «illirici» o slavi (24), «epirotici» (1), «etiopi» (3), croati (3), «malabarici» (3), giapponesi (2), georgiani (1), polacchi (1), russi (4), «ibernesi» (3), inglesi (5), alcuni miscellanei e in varie lingue. Quanto agli incunaboli, si afferma che «Dei Libri Stampati del Secolo XV non si ha inventario; sono situati parte in Biblioteca, e parte in Archivio, e sono in tutti Num° 967». Dei volumi stampati dopo il XV secolo facenti parte della «Nuova raccolta» si precisa che «Molti libri mancano in questa nuova collezione, di cui non si ha Inventario, e che sono stati venduti dal P. Don Carlo Altieri mentre faceva le veci dei due custodi Monsignor Gaetano Marini, e del canonico Battaglini. Di alcuni sono state portate via le cartine già scritte per formar l’Indice, perché non si potesse sapere quai libri fossero stati tolti. Di altri però sono rimaste le cartine, le quali poste in ordine alfabetico, ci hanno data col confronto dei numeri mancanti la notizia dei libri, che porremo qui appresso. La maggior parte di questi libri fù venduta al Libraro Giuseppe Archini, dimorante in Via del Corso al Num° 257». A proposito degli stampati Capponiani il «Confronto» nota: «Di questa Biblioteca non si ha l’Inventario, che sarebbe necessario di fare, ma solo l’Indice stampato in Roma nel 1747, in 4°, a cui in margine sono stati posti i numeri arabi. Vi sono però quaranta opere coi numeri romani». Anche in questo caso le giustificazioni prevalenti per le mancanze sono: «presi da Pio Sesto», o «dati ai Francesi». Quanto agli
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CENNI STORICI
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stampati Palatini, si lamenta che «Di questa Biblioteca non si può fare un confronto, perché non se ne ha, che un Inventario, ed Indice assai confuso. Essendo in lingua Tedesca, per la maggior parte niuno dei Custodi, e degli Scrittori si è dato pensiero di formarne un Inventario, ed Indice esatto. Il famoso Winchelmann [scil. Johann Joachim Winckelmann, 1717-1768, che fu scrittore greco soprannumerario dal 1764] fu a bella posta creato Scrittore Vaticano di lingua Germanica, ma nulla fece [la loro inventariazione fu opera di Ferdinand Gloeckle (1785-1819), nominato nel 1810 scrittore della Vaticana «per le lingue del Nord», cfr. infra, p. 836]. Il Padre Don Carlo Altieri, mentre supplì ai due custodi Monsignor Marini, e Conte Battaglini, ne vendé qualcuno, e due ne furono recuperati. Si valse nel collocarli, della numerazione dell’Inventario, e trovando mancanze unì i libri seguenti agli antecedenti senza però notare le mancanze. Scartò in seguito molti libri, che credé duplicati, ma questi duplicati, ed altri segnati con il numero A. B. etc. sono tanti, che superano i mancanti, e forse sono quelli, che suppose mancassero». Si accenna poi, nella relazione, ai volumi del Gabinetto delle Stampe, dove non si lamentavano mancanze; lo stesso si rileva per i libri della «Biblioteca Ruspoli Melitense-Vaticana». Nella «Camera dei Scopatori» si trovava in tre armadi la Drammaturgia Allacci, che non era mai stata inventariata, e che contava allora 1.665 volumi, con altri duplicati, e 363 volumi in brossura, categoria, quest’ultima, presente anche nella «Camera detta dell’Archivio d’Avignone». L’ultimo paragrafo accenna ai libri delle «corporazioni religiose soppresse», in numero di 6.121, sparsi fra varie stanze. Infine, nell’atto che certifica l’avvenuta consegna (Arch. Bibl. 60, ff. 189r-196r), Francesco Baldi riconosce i meriti del Battaglini nell’aver curato le raccolte e recuperato gran parte dei volumi mancanti. Una relazione dei primi anni della Restaurazione, risalente al 1817, stima in oltre 100.000 volumi la collezione di stampati, espone le difficili condizioni economiche della Biblioteca e lamenta la piaga dei libri rovinati dalle «tignole», con l’impossibilità di rifarne le legature attaccate dai parassiti; in essa si accenna inoltre al fatto che tali condizioni preesistevano all’arrivo dei Francesi e al loro governo, ma che durante quest’ultimo periodo ogni precauzione difensiva era stata abbandonata (Arch. Bibl. 104, f. 108r). Nonostante gli sconvolgimenti e le numerose perdite, la Vaticana, al termine dell’età napoleonica, aveva visto accresciuta la sua collezione di stampati di diverse migliaia volumi (ma gran parte dei circa 25.000 volumi provenienti, come si è detto, dalle corporazioni religiose soppresse furono a queste successivamente restituiti). Inoltre, come risulta da un’altra relazione del febbraio 1817 (Arch. Bibl. 104, ff. 112r-117v), la Biblioteca riceveva allora copia di ogni libro stampato a
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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Roma, oltre a doni di autori non romani. Più della metà dei libri erano custoditi dentro gli «Armarj del braccio destro [scil. il braccio settentrionale delle gallerie occidentali]», in scansie «indecentissime, ed aperte, soggetti perciò i libri ad essere derubati». Siccome la Biblioteca non aveva capienza sufficiente, si erano cercati nuovi spazi oltre la «Stanza dei papiri», nella sala contigua detta «del Pallone», e «nelle quattro stanze laterali annessele, l’ultima delle quali confina colla odierna Galleria de’ Quadri. Questo locale, compresavi di più una inservibile Cappella, e la stanza del Sansone, colla piccola Galleria di fianco alla medesima, e con altre piccole stanze che vi restano sotto, ridondano presentemente di libri» (Arch. Bibl. 104, f. 113v): i due rapporti, anonimi, si potranno comunque ricondurre all’operato dell’allora primo custode (1814-1818) Francesco Baldi. Le vicende (e le disfunzioni) dell’ampliamento furono più tardi rivisitate in una memoria a stampa, datata 24 ottobre 1883, dal primo custode (1880-1889) Stefano Ciccolini (1810-1895), il quale notava che, prima dell’epoca napoleonica, vi erano registri della «Prima» e «Seconda Raccolta», ma che l’arrivo delle biblioteche degli ordini religiosi soppressi ingenerò grande confusione, e che dopo tale forzata accessione non furono compilati nuovi inventari per sostituire gli antichi ormai inservibili. Il 16 giugno 1820 l’allora primo custode (1819-1833) Angelo Mai (1782-1854) ricevette la somma di 800 scudi «per l’acquisto di Autori classici Greci e Latini specialmente di edizioni oltramontane» (Arch. Bibl. 13, f. 12r) dal segretario di Stato (1800-1806, 1814-1823) card. Ercole Consalvi (1757-1824), che fece le veci di cardinale bibliotecario dalla morte del card. Zelada (1801) fino al 1806, e soprattutto dal ritorno a Roma di Pio VII (1814) fino all’avvento di Leone XII (1823). Nel marzo 1821 Mai effettuò uno scambio di duplicati contro libri latini e greci con il libraio De Romanis, per il valore di scudi 717,90; a tale somma il card. Consalvi aggiunse altri 446,82 scudi (Arch. Bibl. 13, f. 14r). Un’anonima memoria da collocarsi approssimativamente in questo periodo, e riguardante i libri stampati (Arch. Bibl. 42, ff. 182r-183v), fa cenno a due raccolte, denominate, come si è già visto, «Prima» e «Seconda Raccolta». La «Prima Raccolta» risulta, in tale memoria, composta di circa 12.000 volumi stampati nei secoli XV-XVII, riuniti in qualche modo per materia; essa aveva un inventario e un indice, in vari volumi (evidentemente ci si riferisce ai ricordati strumenti approntati dal Grippari), dove i libri erano indicati sotto il nome di battesimo dell’autore (in un «libretto» a parte erano annotati i cognomi, con rinvio ai nomi); v’era poi un’appendice a tale indice, ma questa per cognome dell’autore. Le prime migliaia di stampati di questa raccolta avevano numerazione stabile,
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CENNI STORICI
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stampata e incollata al dorso di ciascun libro; le successive, avendo subìto un’ulteriore classificazione, avevano una collocazione annotata su un foglietto volante inserito in ciascun volume, che tuttavia finiva per avere breve vita. La «Prima Raccolta» era conservata nelle «quattro camere della Crociata, cioè due di Sisto V e due di Paolo V», nella galleria occidentale (precisamente, nella Prima e Seconda Sala Sistina e nella Prima e Seconda Sala Paolina). Gli incunaboli già verso quest’epoca si trovavano invece nella stessa galleria occidentale – in particolare nella «galleria di Urbano VIII», in una sala la cui decorazione era stata completata sotto Benedetto XIV (1740-1758) – insieme ai libri ebraici, che costituivano quindi una collezione a parte (Arch. Bibl. 42, f. 196r). I libri orientali erano conservati dopo le stanze di Paolo V. La «Seconda Raccolta», composta di circa 10.000 volumi, fu aumentata di 9.000 provenienti dalle corporazioni religiose soppresse al tempo del primo custode (1800-1808) Gaetano Marini, non tutti, come si è detto, restituiti con la Restaurazione; mancava di inventario e aveva un indice largamente imperfetto, così che i libri vi si trovavano con grande difficoltà. Filippo Aurelio Visconti (1754-1831), che in età napoleonica si era occupato anche del Medagliere, aveva fra l’altro iniziato l’inventario della «Seconda Raccolta», fermandosi ai primi 8.000 volumi. Secondo un’altra memoria, attribuibile a Giuseppe Baldi († 1831, scriptor latino negli anni 18101818, poi secondo custode fino alla morte), forse degli anni Venti del XIX secolo (Arch. Bibl. 42, f. 188r), «Di questa raccolta erano stati catalogati dai Custodi e Scrittori circa 9.000 volumi a tutto il 1809, e dal P. Altieri [scil. il ricordato Carlo Altieri] e dal Baldi [probabilmente il già menzionato Giuseppe Baldi] coll’aiuto di uno che faceva i numeri al dorso di ciascun volume in termine di quattro mesi fu tutto descritto in cartine volanti, ed indi disposte per alfabeto ed incollate in diversi tomi per uso d’Indice». La disposizione degli stampati non piacque ad Angelo Mai, che notò la difficoltà del reperimento dei libri e la precarietà delle scansie che li ospitavano (Arch. Bibl. 42, f. 188v). Egli ne ordinò quindi il trasporto nelle stanze dell’Appartamento Borgia. Negli anni Trenta del XIX secolo, durante il pontificato di Gregorio XVI (1831-1846), fu completato il trasferimento degli stampati – che prima, come si è ricordato, erano in armadi collocati lungo le gallerie occidentali – nell’Appartamento Borgia, al piano inferiore rispetto alle Stanze di Raffaello, in sale decorate dal Pinturicchio con affreschi che, tuttavia, per la presenza della collezione libraria da quel momento risultarono meno godibili. Anche le vicende politiche si riflettevano sull’incremento delle collezioni. Nel 1837 e 1838 due carichi di libri «perniciosi», intercettati men-
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§1
tre venivano introdotti dolosamente nello Stato Pontificio, furono «attribuiti» alla Vaticana: fra gli altri autori, Voltaire, Silvio Pellico, Giovanni Berchet, con edizioni presenti in più esemplari (Arch. Bibl. 13, ff. 276r280r). Numerosi furono ancora, nel corso dell’Ottocento, gli incrementi dovuti all’entrata, per lascito o per acquisto, di intere collezioni personali che finirono per lo più disperse nelle raccolte di stampati senza conservare la loro originaria fisionomia: varrà la pena di ricordarne qui alcune. Tra agosto e dicembre 1838 giunsero circa 700 libri facenti parte del cosiddetto «Legato Marini», riconducibile al marchese Luigi Marini († 1838), e costituito da una «raccolta di libri, storici, economici, politici, diplomatici che riguardano Roma e Suo Stato» (Arch. Bibl. 13, ff. 288r293r, in particolare f. 290r: si trattava di alcuni elementi manoscritti e circa 1.200 stampati). Anche il cardinale bibliotecario (1853-1854) Angelo Mai, come si dirà meglio altrove, destinò alla Vaticana, alla sua morte (1854), la propria vasta raccolta personale, che restò però autonoma, costituendo l’attuale fondo Mai (cfr. infra, pp. 828-830, s.v.). Nello stesso periodo, intorno al 1855, giungeva la raccolta orientalistica Watson (Waltson la forma del nome in Arch. Bibl. 14, f. 51r, circa le spese per il trasporto in Vaticana; per ipotesi il collezionista potrebbe essere identificato con lo scozzese Robert Watson [1746-1838], che risiedette a lungo a Roma, cfr. Dictionary of National Biography, XX, London 1909, pp. 941): essa era composta di 6.465 volumi, 202 stampati tedeschi, e circa 80 volumi arabi e cinesi (un catalogo, con firma di Flavia Watson, è nel Vat. lat. 13484), ma è dubbio se tale raccolta sia rimasta alla Vaticana: in Arch. Bibl. 42, f. 263r, si nota che «colla biblioteca Waltson il S. Padre [scil. Pio IX] ha aumentato la bibl. Alessandrina nell’università romana, l’altra del Seminario Pio, ed ha fondato una biblioteca nel manicomio per uso dei giovani studenti nello spedale di S. Spirito». Nel 1874-1875, verso la fine del lungo pontificato di Pio IX (1846-1878), entrava, secondo disposizione testamentaria del 16 febbraio 1873, la raccolta del sacerdote Anton Ruland (1809-1874), deputato al Landtag di Baviera e bibliotecario dell’Università di Würzburg: constava di circa 10.000 volumi a carattere teologico, filosofico, storico, medico, con numerosi manoscritti (cfr. supra, I, p. 629, s.v. Vaticani latini) e stampati antichi, che furono ripartiti fra i vari fondi «aperti»; in molti casi i volumi presentano ancora l’ex libris rulandiano a stampa, con un ritratto del sacerdote e la sua data di morte (8 gennaio 1874). Nel 1876 giunsero in Vaticana, per disposizione testamentaria, i libri, le carte e alcuni oggetti di Alessandro Asinari di San Marzano (1795-1876), arcivescovo titolare di Efeso e primo custode della Vaticana dal 1853 alla morte: delle 29 casse giunte in
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CENNI STORICI
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Biblioteca, 23 contenevano 3.132 volumi, oltre a opuscoli e carte diverse (Arch. Bibl. 14, ff. 239r-330r; la lista degli stampati, in ordine alfabetico, è ai ff. 269r-329v). Nel 1882 entrò, per acquisto (cfr. Arch. Bibl. 7, f. 394r), la biblioteca del medico Alceo Feliciani († 1878): i volumi (che nel 1885 risultavano 5.544, incluso qualche manoscritto, cfr. Arch. Bibl. 57, f. 132r), dopo essere rimasti separati almeno fino al primo decennio del XX secolo, andarono soprattutto a costituire parte cospicua della Raccolta Generale Medicina (cfr. infra, pp. 849-850, s.v.), dove ora si riscontrano con un piccolo ex libris nella controguardia anteriore, con le antiche segnature ed etichette; sono quasi tutti rilegati in pelle bianca, con i titoli in rosso (un indice alfabetico su schedine incollate è nei Vat. lat. 14588-14590; un catalogo topografico è nel Vat. lat. 14564, sistematico nei Vat. lat. 14565-14568). Una memoria stampata sullo stato della Vaticana a firma del primo custode Stefano Ciccolini, del 1883, calcola approssimativamente a 150.000 i libri a stampa (Arch. Bibl. 7, f. 392r). La stessa, dopo aver insistito sulla mancanza di inventari adeguati, e dopo aver descritto lo stato delle varie raccolte, aggiunge che «negli ultimi tre anni, col mezzo dei chiamati straordinariamente a lavorare, si è fatto molto pel riordinamento degli stampati» (Arch. Bibl. 7, f. 394v). In questo periodo, forse proprio in connessione con l’attività di riordino appena ricordata, appaiono le prime «Regole per la compilazione del catalogo alfabetico della Biblioteca Vaticana» (Arch. Bibl. 7, ff. 468r-472v); negli stessi anni, d’altra parte, era stato avviato un Indice generale degli stampati di cui nella relazione di Ciccolini citata si dicono esser state già approntate circa trentamila schede (Arch. Bibl. 7, f. 338r), una parte delle quali può con buona probabilità essere identificata con le schede rilegate in due tomi (per le lettere A-Ag, Ag-Al) contenute nei Vat. lat. 14581-14582. Una memoria dell’allora scriptor latino (soprannumerario dal 1844, effettivo dal 1851) Giovanni Battista De Rossi (1822-1894), datata 7 maggio 1885, affronta il problema degli stampati (Arch. Bibl. 41, ff. 277r278r) precisando che, contrariamente alla collezione dei manoscritti, essi subirono continui spostamenti di luogo e di ordinamento, con indici che divenivano inutili a ogni dislocazione. All’epoca gli stampati erano così distribuiti (cfr. Arch. Bibl. 41, ff. 275r-276v): due armadi di dizionari nella sala d’ingresso (si accedeva allora dalla Galleria Lapidaria, per la porta di Sisto V tuttora esistente); due armadi contenenti opere generali nella sala di studio (che corrispondeva in parte all’attuale Vestibolo del Salone Sistino); ma la maggior parte dei libri si trovava in varie sale, in tutto undici, ivi compresi il Medagliere, la Cappella di s. Pio V e le sette sale dell’«Appartamento Borgia».
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§1
Una statistica del giugno 1885 (Arch. Bibl. 57, ff. 128r-191r, 209r-v) calcola il numero degli stampati in 122.329 – con valutazione, dunque, inferiore rispetto all’approssimativa stima di Ciccolini del 1883 –, e permette di ricostruire la disposizione topografica dei fondi stampati. Nella sala di studio si trovavano 769 volumi di repertori e dizionari. Dopo la sala di studio (come si è detto, corrispondente in parte all’attuale Vestibolo) seguivano le seguenti stanze, parallele alla Galleria Lapidaria, con la quale comunicavano da due ingressi: uno «stanzino ad uso spogliatoio», la seconda sala di studio, la stanza della Direzione, la stanza del cardinale bibliotecario, l’archivio della Biblioteca. Nella galleria verso il Museo Profano, quindi nel braccio settentrionale, si trovavano in 80 armadi 18.868 numeri di segnatura, comprendenti stampati moderni, periodici, bibbie, libri orientali, e la biblioteca di Alessandro Gregorio Capponi (1683-1746; cfr. infra, pp. 805-807, s.v. Stampati Capponi). Nella galleria verso il Museo cristiano (quindi nel braccio meridionale), divisa in tre ambienti, in due armadi (numerati 341 e 343) si trovavano 116 volumi membranacei; in quindici armadi (numerati 345, 347, 349, 351, 353, 355, 357, 359, 361, 363, 365, 367, 369, 371, 373) si trovavano 1.896 incunaboli; l’armadio 373 conteneva «opere in deposito» non meglio specificate che nella statistica furono accorpate agli incunaboli; in quattro armadi (numerati 375, 377, 379, 381) erano collocate le edizioni Aldine, in numero di 614. Negli armadi 380, 382 e 384 dovevano esservi un certo numero di Stampati Palatini. Ancora l’armadio 383 conteneva 86 volumi in deposito; in altri quattro armadi (numerati 324, 326, 328, 330) erano le opere di medicina e scienze naturali in numero di 1.340 volumi. Nel «deposito sopra la legatoria», in tre stanze, si trovavano 9.461 «libri», fra stampati e fasci di miscellanee, provvisti di una segnatura alfanumerica per scansia e palchetto. Nella terza sala dell’«Appartamento Borgia», detta del Gabinetto Numismatico, erano disposti 5.690 volumi, in scaffali aperti contrassegnati da lettere. Nella quarta sala, sempre in scaffali contrassegnati da lettere e con una numerazione per file, erano altri 9.632 volumi, catalogati fino allo scaffale S. Nella quinta sala, facente parte dell’«Appartamento Borgia», erano 4.582 libri, con scaffali indicati da lettere e per file. Nella sesta e settima sala, anch’esse dell’«Appartamento Borgia», erano rispettivamente 9.157 e 19.373 libri, contrassegnati come sopra. Nell’ottava sala, Borgiana anch’essa, erano 10.005 libri, parte dei quali non catalogati. La sala nona, Borgiana, conteneva volumi di incisioni e volumi illustrati in numero di 1.013: i volumi di incisioni erano 319 e contenevano 62.257 incisioni; anche qui le scansie erano indicate da lettere, mentre parte dei volumi erano in «credenzini» numerati. La sala decima, parimenti Borgiana, conteneva 10.973 libri.
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CENNI STORICI
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Nella sala undicesima, ultima delle Borgiane, era, infine, la parte più consistente della raccolta del Mai, con 12.985 volumi. In un ambiente non specificato era la ricordata biblioteca Feliciani, con 3.433 volumi. Al fine di aprire le sale dell’«Appartamento Borgia» al pubblico e di avvicinare i volumi alle sale di lettura della Vaticana, Leone XIII (18781903) decise nel 1889 di predisporre nuovi ambienti per accogliere gli stampati, che erano ormai ammassati in gran numero nelle undici sale descritte, suddivisi, come si è visto, in una «Prima», «Seconda» e «Terza Raccolta», oltre alla collezione Cicognara (cfr. infra, pp. 813-815, s.v. Cicognara) e agli altri fondi conservati a parte. Il 9 maggio 1889 si riunì la commissione incaricata dello sgombero degli stampati dall’«Appartamento Borgia» e del loro trasferimento nella cosiddetta «Sala dell’armeria» (ora Sala di consultazione degli stampati, detta «Sala Leonina» in onore del pontefice), nel secondo piano dell’edificio, esattamente sotto il Salone Sistino, nelle camere che avevano ospitato l’armeria di Urbano VIII, e in seguito le armi in disuso già dell’esercito pontificio. Della Commissione facevano parte: i vice-bibliotecari (rispettivamente 1884-1892 e 1882-1905) Agapito Panici (1839-1902), responsabile della parte economica, e Giuseppe Cozza-Luzi (1837-1905), responsabile per la direzione scientifica e letteraria; il primo custode (1880-1889) Stefano Ciccolini (1810-1895); l’agostiniano Agostino Ciasca (1835-1902), scrittore per le lingue orientali (dal 1876, poi prefetto dell’Archivio Segreto dal 1891, cardinale dal 1899); Ludwig Seitz (1844-1908), direttore delle pitture dei Musei Vaticani; l’oratoriano Generoso Calenzio (1836-1915), scriptor latino (dal 1885), che fu nominato segretario della commissione. Nella prima riunione Seitz espose il progetto che prevedeva la creazione di un nuovo Museo cristiano in alcuni degli ambienti sgomberati dell’«Appartamento Borgia», progetto approvato da Leone XIII. Presto, con le misurazioni, ci si rese conto che lo spazio della «Sala dell’armeria», o «Leonina», era più che sufficiente per ospitare i libri collocati nell’«Appartamento Borgia». Nelle corrispondenze del tempo, il conto approssimativo degli stampati è fissato in circa 200.000 unità. Nel 1890-1891 il gesuita Franz Ehrle (1845-1934, «membro straordinario» del Congresso della Biblioteca dal 1890, più tardi primo custode, nel 1895, poi prefetto della Biblioteca, fra 1910 e 1914, infine cardinale bibliotecario, 1929-1934) preparò lo spostamento nella «Sala Leonina», eseguito fra il 25 maggio e l’11 giugno 1891, della maggior parte dei libri. Fu qui allestita, in tal modo, una grande sala di lettura, inaugurata il 23 novembre 1892, inizialmente articolata in tre ambienti, che poteva ospitare, in scaffali metallici aperti, i volumi di riferimento bibliografico. Venne allora deciso, infatti, di dividere gli stampati in due grandi sezio-
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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ni: quella di consultazione, destinata alla collocazione nella «Leonina», e quella di deposito, costituita da fondi «storici» o dai libri da non porsi a diretta disposizione del pubblico. La prima fu costituita anche richiedendo a governi e accademie stranieri volumi mancanti o necessari. A proposito della nuova decorazione della Sala, Ehrle, che avrebbe voluto fosse improntata alla massima sobrietà, affermò che essa fu effetto di un malinteso: nonostante le specifiche raccomandazioni ricevute, il conte Francesco Vespignani (1842-1899), architetto pontificio, ritenne di dover far eseguire una decorazione simile a quella del Salone Sistino. Nel 1909 la Tipografia Vaticana, ancora annessa all’edificio della Biblioteca, si trasferì in un edificio a sé, liberando parecchi ambienti, dai quali si ricavò verso il 1912 una nuova sala di lettura per i manoscritti, l’attuale; in ambienti contigui, ma a livelli superiori rispetto a tale sala di lettura trovò una nuova sede il deposito dei manoscritti, che dunque liberarono altro spazio negli armadi del Salone Sistino. Nel XX secolo le registrazioni degli arrivi divennero più regolari, e se ne trovano numerosi riscontri nel fondo Archivio della Biblioteca (fra l’altro in Arch. Bibl. 115, registro delle accessioni manoscritte, che tuttavia documenta all’occasione, per gli anni 1908-1938, anche i numerosi doni di libri stampati, specialmente se di pregio o se pervenuti come parte di collezioni, oltre che l’attività della Biblioteca sul mercato librario antiquario) e in fonti stampate, come la pubblicazione periodica de L’attività della Santa Sede, inaugurata nel 1939, che inizia a fornire informazioni sulla Biblioteca e le sue accessioni in particolare dal 1949. Ulisse De Nunzio (1857-1915), nominato nel 1891 scriptor per le lingue orientali e slave (poi emerito dal 1897), preparò in questo periodo un catalogo dei libri in lingua cinese e giapponese (Vat. lat. 13210). Nel 1912 giunsero, insieme a un certo numero di manoscritti (cfr. supra, I, p. 607, s.v. Vaticani greci, § 12; I, p. 631, s.v. Vaticani latini), molti volumi a stampa che avevano fatto parte della collezione del Collegio Romano, tra i quali probabilmente le numerose Aldine di questa provenienza contenute nel fondo omonimo (cfr. infra, pp. 786-788, s.v. Aldine). Il 31 gennaio 1918 giunsero, donati dalla vedova, 320 volumi di vario contenuto di Georges de Frézals († 1917), che già in vita aveva regalato alla Vaticana stampati, molti dei quali francesi e spagnoli: ancora conservati insieme nel 1926, come risulta dalla statistica dei fondi compilata in quell’anno (cfr. Arch. Bibl. 180, fasc. A, ff. 165v-166v; fasc. B), furono poi catalogati e dispersi nella Raccolta Generale, ma sono riconoscibili dalla dedica autografa (in diversi volumi datata al maggio o al dicembre 1908). Alla figura del cardinale bibliotecario (dal 1914) Francesco di Paola Cassetta (1841-1919) si devono ricondurre alcuni volumi che ne presentano l’ex
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CENNI STORICI
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libris. Nel 1921 fu donata a Benedetto XV (1914-1922) la biblioteca del Seminario di Albano (3.048 volumi), trasportata in tre riprese, nel dicembre 1921 e nel febbraio 1922 (per i manoscritti cfr. supra, I, p. 631, s.v. Vaticani latini): non tutti gli stampati furono accessionati; i libri recano ancora sul frontespizio, a ricordo della raccolta da cui provenivano, incrementata per lascito dal card. Giacomo Giustiniani (1769-1843), un timbro con la legenda «Bibliotheca Justinianaea ven. Seminarii Albani». Il 29 aprile 1921 giunsero volumi della biblioteca di Ernest Grégoire (Arch. Bibl. 115, f. 22v), che presentano un ex libris datato 18 agosto 1902. All’inizio del pontificato di Pio XI (1922-1939), nel marzo 1922, giunse in Vaticana una raccolta di pubblicazioni sulla storia e l’archeologia dell’Irlanda da parte della Royal Society of Antiquaries of Ireland, per tramite del suo presidente, il marchese Valentine Emmanuel Patrick MacSwiney of Mashanaglass (1871-1945). Nel giugno 1922 giunsero in Biblioteca le carte e le Bibbie a stampa (con incunaboli) e manoscritte del barnabita Carlo Vercellone (1814-1869), biblista, scrittore onorario della Vaticana dal 1859, inserite per la parte manoscritta e la parte di pregio o postillata degli stampati nel fondo Vaticano latino (cfr. supra, I, p. 632, s.v. Vaticani latini), mentre altri stampati alimentarono probabilmente i fondi della Raccolta Generale (oltre ad Arch. Bibl. 115, f. 23v, si veda quanto si legge in una lapide posta nell’ambiente d’ingresso della Biblioteca). Il 23 aprile 1925 entrò, invece, la biblioteca veterinaria di Ermete Garofani, donata al papa dalla figlia Maria Garofani Ferri: si trattava di oltre 600 volumi e numerosi opuscoli (Arch. Bibl. 115, f. 30r). Durante il pontificato di Pio XI la Vaticana contribuì pure alla formazione della Biblioteca del Pontificio Istituto Orientale, creato nel 1917, mediante il trasferimento all’Istituto, nel 1925, di un certo numero di periodici russi o relativi al mondo ortodosso. Nel 1926, poi, fu acquistata per la Vaticana la biblioteca di Louis Petit (1868-1927), arcivescovo di Atene dal 1912 al 1926, che, oltre a numerosi manoscritti (cfr. supra, I, pp. 608, 609, 610, s.v. Vaticani greci, §§ 14-15, 17), contava circa 8.000 volumi a stampa, metà dei quali greci, con importanti miscellanee di opuscoli liturgici greci con ufficiature varie (acolutìe), materiale caduco e oggi di raro reperimento nelle raccolte bibliotecarie; le premesse di tale acquisto erano state poste già in occasione di un lungo viaggio, iniziato nell’aprile 1923 e protrattosi fino al 1924, intrapreso per volere del pontefice da Eugène Tisserant (1884-1972), allora scriptor orientale della Biblioteca (dal 1908 al 1930), e dall’assistente (dal 1919 al 1929) Cirillo Korolevskij (Jean-François-Joseph Charon, 1878-1959), in Slovenia, Serbia, Bulgaria, Romania, Turchia, Siria, Palestina, Egitto, in una missione
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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che aveva nel suo complesso procurato gran copia di manoscritti e stampati slavi, greci e orientali: 2.000 di tali stampati furono destinati al Pontificio Istituto Orientale, secondo il progetto originario della missione, intesa a incrementare le collezioni di esso e della Vaticana (cfr. supra, I, p. 566, s.v. Vaticani armeni; I, pp. 607-608, s.v. Vaticani greci, §§ 12-13). Fra giugno e luglio 1926 fu completata una stima del numero totale dei libri stampati della Vaticana (Arch. Bibl. 180, fasc. A, ff. 165v-166v; fasc. B), che risultarono consistere in 332.866 volumi. All’inizio di ottobre del 1926 il pontefice fece pervenire alla Vaticana parecchie centinaia di volumi ricevuti in omaggio; risultò questo essere il gruppo più consistente di libri pervenuti fino ad allora da Pio XI, che era solito trasmettere periodicamente alla Biblioteca manoscritti e stampati ricevuti; un ulteriore, consistente invio si ebbe durante le vacanze natalizie del 1927. Nel 1928, inoltre, Pio XI provvide al restauro del Cortile del Belvedere, sul quale fu aperto l’odierno accesso alla Vaticana. Sempre nel 1928 fu costruito un nuovo grande deposito per gli stampati, l’attuale, collocato nei locali delle antiche scuderie: inizialmente disposto su tre piani, ospitò 250.000 volumi in precedenza sistemati alla meglio in vari locali della Biblioteca. Nel 1929, in occasione del giubileo sacerdotale di Pio XI, giunse in dono la biblioteca di Francesco Brandileone (1858-1929), studioso di diritto italiano e bizantino: essa fu offerta il 13 giugno 1929, a nome della vedova di Brandileone, Ida Sannia, da Pietro Bonfante (1864-1932), professore dell’Ateneo romano della «Sapienza»; i volumi furono dispersi nei vari fondi della Raccolta Generale, ma furono tutti provvisti, secondo la promessa dell’allora prefetto (1919-1936) Giovanni Mercati (18661957), di ex libris che ricordano il dono alla Vaticana; il trasporto venne compiuto nei giorni 17-18 giugno 1929, in circa 50 casse. Nel frattempo, la Vaticana era presente e attiva sul mercato librario, sia quello spicciolo allora a Campo de’ Fiori sia presso gli antiquari, per acquisti di incunaboli ed edizioni rare. Il 14 giugno 1930 giunsero nove casse di libri di vario soggetto, oltre a incisioni e disegni, donati da Maria Galassi e dalla sorella, «figlie del medico e sorelle dell’ing. Galassi, che abitano al Palazzo Rospigliosi presso il Quirinale» (Arch. Bibl. 115, f. 44r). Nel 1930 Paul Yu-Pin (1901-1978), professore di lingua cinese nel Collegio di Propaganda Fide (poi vicario apostolico di Nanking dal 1936, arcivescovo di Nanking dal 1946, cardinale dal 1969), presentò in dono, in occasione del giubileo sacerdotale del pontefice, 1.036 volumi a nome dei 24 sacerdoti cinesi del Vicariato apostolico di Kirin: i volumi, scelti tra i capolavori classici cinesi, con opere storiche, filosofiche e letterarie, erano in parte rilegati all’europea e in parte alla cinese; giunsero in Vaticana il 10 feb-
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CENNI STORICI
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braio 1930 (Arch. Bibl. 115, ff. 43r, 65r). Il 24 novembre 1931 la Vaticana acquistò, per 35.000 lire, 53 codici, 67 incunaboli e 47 stampati dai Camaldolesi del monastero romano di S. Gregorio al Celio (Arch. Bibl. 115, f. 46v; per i manoscritti, già della fondazione camaldolese di S. Michele di Murano, ora Vat. gr. 2601 e Vat. lat. 13674-13725, cfr. supra, I, p. 609, s.v. Vaticani greci, § 14; I, p. 632, s.v. Vaticani latini). Il 22 dicembre 1931 si verificò il crollo di parte del pavimento del Salone Sistino, le cui macerie sfondarono anche il pavimento inferiore: vi furono cinque morti. Nel crollo andarono distrutti 600 volumi, ed altri 1.000 circa ebbero bisogno di restauro o nuova legatura. Il 2 gennaio 1932 la Biblioteca già riapriva agli studiosi. I lavori di ripristino offrirono anche l’occasione per trasformare in una sala unica i tre locali in cui si articolava fino ad allora la «Sala Leonina». Il 30 agosto 1932 giunse in cinque casse da Biella la raccolta dell’avvocato Cesare Poma, consistente nello schedario dei cognomi italiani, in una collezione di giornali in 120 lingue e in numerosi volumi a stampa: questi ultimi presentano l’ex libris del Poma, con l’indicazione che furono donati dalla madre Clelia «contra votum superstes». Il 5 agosto 1937 l’Accademia Romana di S. Tommaso d’Aquino, fondata da Leone XIII nel 1879, tramite il bibliotecario, il gesuita Charles Boyer (1884-1980), versò alla Vaticana circa 5.000 volumi, con 8 incunaboli, 14 riviste, oltre a materiale manoscritto. All’inizio del 1938 (cfr. Arch. Bibl. 120, pp. 19-20) giunse la biblioteca del card. Rafael Merry del Val y Zulueta (1865-1930), segretario di Stato di Pio X (1903-1914), destinata alla Vaticana dall’esecutore testamentario, il card. Nicola Canali (1874-1961), con circa 4.000 volumi moderni con belle legature, comprendenti opere di teologia, diritto canonico, storia ecclesiastica e generale, letteratura, soprattuto inglese moderna, e un certo numero di periodici; con i volumi giunse la scaffalatura, dove essi furono conservati per qualche tempo dopo il loro arrivo. Ancora all’inizio del 1938 (cfr. Arch. Bibl. 120, p. 20) giunse la biblioteca personale di Umberto Benigni (1862-1934), studioso di storia ecclesiastica, nativo di Perugia ma vissuto a Roma, e per qualche tempo (1898-1904) assistente della Vaticana, prima di divenire sottosegretario agli Affari ecclesiastici straordinari (1906-1911). La sua biblioteca di stampati (catalogo nel Vat. lat. 14569) fu acquisita, con le carte, dall’Archivio Vaticano e quindi offerta alla Biblioteca; era composta di circa 1.700 opere, in massima parte moderne e contemporanee: i soggetti più rappresentati erano la storia, generale ed ecclesiastica, e la teologia; numerosi i volumi anti-modernisti o connessi con il movimento modernista, di cui Benigni fu fiero avversario. Nello stesso anno (cfr. Arch.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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Bibl. 120, pp. 21-22) fu acquistata la collezione di libri relativi alla Sardegna di Michele Pinna (n. 1867): si trattava di circa 1.200 tra volumi e opuscoli, con edizioni locali, e quindi piuttosto rare (Arch. Bibl. 176: «Catalogo della biblioteca del Signor Michele Pinna […]», dattiloscritto). Sempre nel 1938 giunse il lascito di Giovanni Biasiotti (1869-1939), decano del Collegio dei Prelati di Camera, trasmesso alla Biblioteca con la clausola di trasferire i libri di storia dell’arte all’Accademia dei Virtuosi al Pantheon e gli eventuali scarti al Pontificio Seminario Lombardo: rimasero in Vaticana 700 tra volumi e opuscoli relativi soprattutto alla storia, storia dell’arte e topografia di Roma (cfr. Arch. Bibl. 120, p. 22). Nel 1939 e negli anni successivi fu depositata presso la Vaticana la collezione della Pontificia Accademia delle Scienze fondata nel 1936 da Pio XI, comprendente 250 fra periodici e continuazioni. Negli anni Quaranta si completò il trasferimento, già iniziato negli anni Venti, di circa 20.000 volumi della cospicua biblioteca privata del marchese Benedetto Guglielmi di Vulci (1875-1945), da lui donati alla Vaticana, includenti anche alcuni manoscritti (cfr. infra, p. 880): la raccolta era particolarmente ricca negli ambiti dell’arte, della storia e della letteratura; i volumi, che continuarono a pervenire fino al 1946, furono dispersi nei fondi stampati, ma sono ancora identificabili perché conservano l’ex libris del marchese (alcuni con l’indicazione «Civitavecchia»); un catalogo su schede della raccolta si conserva ancora nel Deposito stampati, a seguire rispetto al fondo Casimiri. Tra il 1940 e il 1941 giunsero pure 227 volumi rilegati, comprendenti 3.125 opuscoli relativi alla Sicilia, del notaio palermitano Domenico Leto. Intorno al 1940 giunsero circa 1.500 volumi, prevalentemente inglesi e americani, della Scuola Metodista di Teologia di Roma, per dono di Luigi Miani, che ne era venuto in possesso con gli immobili che li ospitavano: dei libri ricevuti fu accessionata una scelta (Arch. Bibl. 120, pp. 23-24). Sempre nel 1940 giunsero 50 volumi di JeanMarie Vidal (1872-1940), consultore canonista dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, riguardanti soprattutto l’Ariège, regione di cui era originario. A fine maggio 1940 giunse una trentina di opere sul Giappone presentate da Shinjiro (Giuseppe) Iokibe, di Kobe. Intorno al 1941 il numero degli stampati era stimato – forse con una certa sopravvalutazione, come si desumerà dal confronto con il dato della statistica generale del 1964 – in 700.000 circa (Arch. Bibl. 120, p. 50). Nel febbraio 1943 giungeva, donata dalla famiglia, la biblioteca (circa 5.000 volumi) del giurista Gino Segré (1864-1942), che fu inserita per lo più nella Raccolta Generale Diritto civile, ma risulta ancora riconoscibile grazie all’ex libris apposto sui volumi (un catalogo della raccolta è nei Vat. lat. 14570-14573). In alcune serie e volumi s’incontra, inve-
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CENNI STORICI
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ce, l’ex libris di Lorenzo Perosi (1872-1956), con la data 1944: del musicista, oltre a numerosi manoscritti entrati in tempi diversi (cfr. supra, I, pp. 492-493, s.v. Perosi; I, pp. 641-642, s.v. Vaticani musicali), la Vaticana possiede, dunque, anche parte della biblioteca di stampati. Nell’aprile 1945 dal monastero del soppresso (1933) Ordine dei Gerolamini a Monte Mario pervennero 15 volumi, mentre fra aprile 1945 e giugno 1948 dalla casa dei Gerolamini sul Gianicolo giunsero 1.471 volumi, in 25 trasporti. Alcuni stampati entrati nell’immediato dopoguerra recano l’indicazione «Ex libris a Ignatio Philippo Dengel testamento relictis. Sept. 1947»: Philipp Ignaz Dengel (1874-1947) fu direttore dell’Istituto Austriaco di Studi Storici dal 1929 al 1938. Nel 1951 fu depositato in Vaticana dall’esecutore testamentario della principessa Maria Róþa Branicka Radziwiááowa (1863-1941), Walerian Meysztowicz (1893-1982), un gruppo di stampati e manoscritti che le erano appartenuti (si veda l’inventario nel Vat. lat. 14700), poi definitivamente acquistati nel 1968; essi risalivano alla biblioteca raccolta in Ucraina da Krzysztof e Antoni (1770-1842) Urbanowski, prima a Rachny-Lasowe e poi a Horodziec, accresciuta successivamente da Bolesáaw Starzyñski e da questi trasferita, fra il 1863 e il 1868 a Zahiniec (Ucraina); acquistata nel 1913 da Maria Branicka, la biblioteca, per eventi bellici, fu trasferita nel 1917 a Kiev, poi disperdendosi o confluendo nella biblioteca del Museo Terešçenko (attualmente Museo statale dell’arte russa) e nella Biblioteca nazionale Ucraina. Nel 1953 fu donata alla Vaticana una raccolta di circa 7.000 volumi, di contenuto soprattutto letterario e storico, dal pittore e letterato Guglielmo Janni (1892-1958), discendente di Giuseppe Gioacchino Belli (1791-1863) per parte di madre (per il lascito della collezione manoscritta, cfr. supra, I, pp. 351-352, s.v. Carte Belli). Giunsero, inoltre, 500 stampati in lingua cinese donati dalla vedova del sinologo Giovanni Vacca (1872-1953). Ancora nel 1953, il 27 ottobre, il Governo della Repubblica Federale Tedesca offrì un centinaio di opere storiche moderne in segno di riconoscenza per l’ospitalità accordata dalla Vaticana ai libri dell’Istituto Storico Germanico di Roma dal 1947 al 1953. Nel luglio 1954 giunsero in Biblioteca 173 volumi stampati persiani, arabi e turchi donati dallo studioso e diplomatico Enrico Cerulli (18981988), che vennero inseriti nella Raccolta Generale Oriente (per la collezione manoscritta di Cerulli, cfr. supra, I, pp. 400-402, s.v. Cerulli etiopici; I, pp. 402-403, s.v. Cerulli persiani); numerosi altri stampati, donati in altra occasione (fra l’altro, nel 1963), costituiscono l’attuale fondo Stampati Cerulli, cfr. infra, p. 808, s.v.). Cinque mesi più tardi, nel dicembre, scomparso il sacerdote e studioso di filosofia Ugo Bonamartini
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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– che era stato membro dell’Accademia Romana di S. Tommaso d’Aquino e, dagli anni Dieci del XX secolo, sostituto per le Università nella Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi –, giunse la sua biblioteca di oltre 1.000 volumi in gran parte di filosofia, teologia e diritto (nel dicembre 1964 risultavano non catalogati 250 opuscoli e 994 volumi, cfr. Arch. Bibl. 282). Sempre nel 1954 erano giunti 350 titoli donati da J.B. Yates, di Londra, di carattere religioso, storico e archeologico. Nel 1958 giunse la biblioteca dell’ex rabbino capo di Roma, poi convertitosi al cristianesimo, Eugenio Zolli (1881-1956), comprendente circa 5.000 tra volumi, fascicoli e opuscoli, e ricca soprattutto di commenti biblici, testi e commenti talmudici e del pensiero rabbinico (per le carte di Zolli, cfr. supra, I, p. 414, s.v. Depositi A-E): nel dicembre 1964 ne risultavano non catalogati 600 opuscoli e 1.579 volumi (Arch. Bibl. 282). Nel 1959-1960 giunse la biblioteca dello storico Pasquale Villari (1826/18271917), di sua moglie Linda White (1836-1915) e del figlio Luigi (18761959): lasciata da quest’ultimo in testamento alla Vaticana, essa constava di circa 10.000 volumi (per la donazione manoscritta cfr. supra, I, pp. 663-665, s.v. Carteggi Villari). Nello stesso anno 1959 John Kneafsey, di Limerick (Irlanda), donò 260 pubblicazioni, alcune molto rare, riguardanti la storia e il rituale della Massoneria; Luís F. Lanata Coudy, ambasciatore del Perù presso la Santa Sede (1957-1962), donò numerose opere letterarie e scientifiche moderne pubblicate nel suo paese. Nel 1960 giunsero la biblioteca della Penitenzieria Apostolica, con circa 15.000 volumi per lo più dei secoli XVI-XVIII, e inoltre un gruppo di opere di argomento numismatico offerte dal governo di Bonn. Nel 1962, la famiglia Almagià, in esecuzione della volontà del geografo Roberto Almagià (1884-1962) – professore alla «Sapienza» di Roma e poi collaboratore scientifico della Vaticana negli anni delle discriminazioni razziali –, donò le annate 1894-1961 della Rivista geografica italiana e la raccolta di monografie della «Géographie universelle». L’anno successivo giunse alla Vaticana la biblioteca di Alberto Serafini (18791962), biografo di Pio IX: nel dicembre 1964 essa era censita in 3.955 volumi non catalogati (Arch. Bibl. 282). Della biblioteca esiste un inventario dattiloscritto (Inventari di stampati, 104), non a disposizione del pubblico, datato 23 gennaio 1967 e costituito dalla copia delle schede di catalogo dattiloscritte, con la segnatura attuale: nel primo foglio è riportato il numero di accessione (204.500) che fu apposto a 2.385 volumi della biblioteca, e sono indicati i numeri di accessione apposti ai 429 volumi accessionati in precedenza; la discrepanza con il numero iniziale dei volumi fa pensare che, secondo la prassi comune, non furono acces-
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CENNI STORICI
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sionati i volumi che la Vaticana già possedeva. Sempre nel 1963 Emilia Muñoz, per onorare la memoria del fratello, lo storico dell’arte Antonio (1884-1960), donò alla Vaticana la somma di 10.000.000 di lire da impiegarsi per l’acquisto di libri di storia dell’arte. Nel dicembre 1964 risultavano ancora non catalogati, fra l’altro, 6.490 volumi della biblioteca dei Penitenzieri, giunta, come si è detto, nel 1960, oltre a 400 opuscoli e 1.496 volumi della biblioteca di Ciro Giannelli (1905-1959), scriptor greco della Vaticana (dal 1931), poi docente di Filologia e storia bizantina presso l’Università di Roma. Di quest’ultima collezione esiste un elenco dattiloscritto di 129 numeri: si tratta quasi esclusivamente di libri slavi [Inventari di stampati, 105 (3)]; i volumi non posseduti dalla Vaticana furono in seguito accessionati e inseriti nei fondi «aperti», soprattutto nella Raccolta Generale Letteratura estera e nella Raccolta Generale Oriente. Nella statistica del dicembre 1964 il numero totale dei volumi a stampa della Biblioteca Vaticana risultava di 677.242 (cfr. Arch. Bibl. 282). Passando agli anni Settanta del XX secolo, va registrato che il 18 e 19 dicembre 1978 fu trasportata alla Vaticana la biblioteca dei principi Giustiniani Bandini della Rocca di Lanciano (Camerino), lasciata per testamento dall’ultima erede, la contessa Maria Sofia Gravina (18891977): essa era composta soprattutto di stampati, dotati di ex libris. Dell’anno seguente, precisamente del 14 maggio 1979, è un elenco dattiloscritto «ex libris Ioannis card. Villot», di 250 numeri [Inventari di stampati, 105 (1)]: dalle cancellature, segni e commenti si deduce che i libri di Villot (1905-1979), che fu segretario di Stato dal 1969 alla morte, furono accessionati limitatamente ai titoli non presenti in biblioteca. Del 4 luglio 1980 è, invece, un elenco dattiloscritto di libri e riviste d’argomento albanologico di Alessandro Serra (1912-2000) [Inventari di stampati, 105 (2)]. Il 18 luglio 1981 la Vaticana ricevette un gruppo di libri dalla Nunziatura apostolica presso la Repubblica Dominicana: un elenco dattiloscritto, evidentemente preceduto da altri, ne enumera 18 [Inventari di stampati, 105 (4)]. Fra le accessioni degli ultimi anni si devono ricordare almeno quella, per lascito, dei libri di Ennio Francia (1904-1995), canonico di S. Pietro, storico dell’arte e per molti anni organizzatore della Messa degli artisti in Roma, a S. Maria in Montesanto; e quella dei libri già dell’Abbazia di S. Girolamo in Urbe, istituita da Pio XI il 15 giugno 1933 – in sostituzione della Pontificia Commissione per la revisione ed emendazione della Vulgata, costituita da Pio X e riordinata da Benedetto XV – e soppressa nel 1983.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§§ 1-2
Non esiste, al momento, un’esatta stima aggiornata del numero totale degli stampati della Vaticana; un calcolo del numero medio delle acquisizioni annuali (ca. 7.000-8.000 volumi), partendo dalla cifra della più volte ricordata statistica del 1964 (Arch. Bibl. 282), lascia supporre che tale numero si aggiri intorno al milione di volumi. dipartimento stampati. sezione stampati: §§ 1-2
BIBLIOGRAFIA A. MAZZONI, Guida alla Biblioteca Vaticana ed all’Appartamento Borgia, Roma 1881; F. EHRLE, Die Überführung der gedruckten Bücher der Vaticana aus dem Appartamento Borgia in die neue Leoninische Bibliothek und ihre Neuordnung, in Centralblatt für Bibliothekswesen 8 (1891), pp. 504-510; Th.I. SCHERG, Die Rulandsche Handschriftensammlung in der vatikanischen Bibliothek zu Rom, in Archiv des Historischen Vereins von Unterfranken und Aschaffenburg 49 (1907), pp. 159-199; F. EHRLE, Bibliothektechnisches aus der Vatikana, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 33 (1916), pp. 197-227; G. BORGHEZIO, Pio XI e la Biblioteca Vaticana, in La Bibliofilia 31 (1929), pp. 210-231; L’attività della Santa Sede nel 1938 (- 2008…), Pubblicazione non ufficiale, [Città del Vaticano, s.d.]; M. BERTÒLA, Incunabuli esistenti nella Biblioteca Vaticana durante il secolo XV, in Miscellanea Giovanni Mercati, VI: Paleografia. Bibliografia. Varia, Città del Vaticano 1946 (Studi e testi, 126), pp. 398-408; G. MERCATI, Note per la storia di alcune biblioteche romane nei secoli XVI-XIX, Città del Vaticano 1952 (Studi e testi, 164), pp. 81-84 [per la biblioteca del card. Zelada] e passim; N. VIAN, L’origine storica d’una raccolta vaticana, in Almanacco dei Bibliotecari Italiani 1952, [Roma 1951], pp. 15-19 [per la biblioteca del card. Zelada]; P. PETITMENGIN, Recherches sur l’organisation de la Bibliothèque Vaticane à l’époque des Ranaldi (1547-1645), in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 75 (1963), pp. 561-628; L. MICHELINI TOCCI, Incunaboli sconosciuti e incunaboli mal conosciuti della Biblioteca Vaticana, in Studi di bibliografia e di storia in onore di Tammaro De Marinis, III, Verona 1964, pp. 177-228: 177-182; ID., Dei libri a stampa appartenuti al Colocci, in Atti del Convegno di studi su Angelo Colocci, Jesi, 13-14 settembre 1969, Città di Castello 1972, pp. 77-96; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272); J. RUYSSCHAERT, Notes pour l’histoire de la Bibliothèque Vaticane de Sixte V, in Codices manuscripti 11 (1985), pp. 161-163; ID., L’ameublement du «Braccio nuovo» de la Bibliothèque Vaticane en 1732. Vues d’optique et documents d’archives, in Bollettino [dei] Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie 7 (1987), pp. 95-114; Ch.M. GRAFINGER, Die Bibliothek des Orientalisten Watson. Die Erwerbung einer orientalischer Büchersammlung durch die Biblioteca Vaticana, in Nuovi annali della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari 5 (1991), pp. 137140; EAD., Die Ausleihe vatikanischer Handschriften und Druckwerke (1563-1700), Città del Vaticano 1993 (Studi e testi, 360); EAD., Beiträge zur Geschichte der Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 373; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 3); A. WENGER, Comment le fonds Petit est entré à la Bibliothèque Vaticane, in Mgr Petit, assomptionniste, fondateur des «Échos d’Orient», archévêque latin d’Athènes (1868-1927). Actes du Colloque, Rome, 15-17 décembre 1997, éd. par B. HOLZER, Roma 2002 (Orientalia Christiana Analecta, 266), pp. 131-147; Ch.M. GRAFINGER, Die Rückerwerbung verschollener vatikanischer Inkunabeln und Handschriften im Jahre 1810, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VI: Collectanea in honorem Rev.mi Patris Leonardi Boyle, O.P., septuagesimum quintum annum feliciter complentis, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 385), pp. 211-224; M. CERESA, Una biblioteca nella Rivoluzione: i resti della biblioteca di Pio VI, in Due Papi per Cesena. Pio VI e Pio VII nei documenti della Piancastelli e della Malatestiana, a cura di P. ERRANI, Bologna 1999, pp. 213-221; C. YU Dong, Chinese Language
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CENNI STORICI
— GLI INCUNABOLI
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Books and the Jesuit Mission in China. A Study on the Chinese Missionary Books brought by Philippe Couplet from China, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VIII, Città del Vaticano 2001 (Studi e testi, 402), pp. 507-554; Ch.M. GRAFINGER, Die Übernahme der Büchersammlung Anton Rulands durch die Vatikanische Bibliothek (1874/75), in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 81 (2001), pp. 589-603; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 31-92; L. FERRERI, Vaticana et Angelicana: note su esemplari di edizioni a stampa appartenenti alle biblioteche Vaticana e Angelica, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IX, Città del Vaticano 2002 (Studi e testi, 409), pp. 169-201: 180-188 [per stampati di provenienza Vercellone]; Ch.M. GRAFINGER, Die Ausleihe vatikanischer Handschriften und Druckwerke: 18. Jahrhundert, I: Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 2002 (Studi e testi, 406); EAD., Accrescimento della Biblioteca Vaticana e sviluppo dei suoi magazzini, in Bibliotheca 2 (2002), pp. 176-186; R. FARINA, «Splendore veritatis gaudet Ecclesia». Leone XIII e la Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 285-370; P. VIAN, «Una sede conveniente, commoda, definitiva degli stampati». Un progetto di Giovanni Battista De Rossi per l’ampliamento della Biblioteca Vaticana (7 maggio 1885), in Vaticana et mediaevalia. Études en l’honneur de Louis Duval-Arnould, réunies par J.M. MARTIN, B. MARTINHISARD et A. PARAVICINI BAGLIANI, Firenze 2008 (Millennio Medievale, 71; Strumenti e studi, n.s. 16), pp. 472-486; A. RITA, Biblioteche e requisizioni librarie a Roma in età napoleonica. Cronologia e fonti romane, Città del Vaticano, in corso di stampa (Studi e testi). cenni storici — gli incunaboli
2. GLI INCUNABOLI In una biblioteca come la Vaticana, storicamente fondata e concentrata sulle raccolte manoscritte, l’acquisizione degli incunaboli procedette in origine lentamente, quasi – si direbbe – incidentalmente, spesso insieme alle varie collezioni acquisite dalla Biblioteca. È il caso, questo, degli incunaboli già del vescovo di Tournai (dal 1473), cardinale (dal 1480) Ferry de Clugny († 1483), probabilmente fra i primi stampati a essere entrati in Vaticana, nel novembre 1483 (o almeno fra i primi documentabili come tali); o anche dei circa 200 incunaboli greci e latini, molti dei quali postillati da celebri umanisti, giunti con il lascito della biblioteca di Fulvio Orsini (1529-1600) nel 1602 (cfr. supra, I, pp. 584, 591-592, s.v. Vaticani greci; I, pp. 623, 624, 626, s.v. Vaticani latini); o degli oltre 300 che giunsero, nel 1623, con la Biblioteca Palatina di Heidelberg (cfr. supra, I, pp. 457-463: 460, s.v. [Palatini]; infra, pp. 834-838, s.v. Stampati Palatini). Altri incunaboli giunsero con le raccolte librarie delle fondazioni teatine romane di S. Andrea della Valle (acquistata il 7 maggio 1696) e di S. Silvestro al Quirinale (1705) (cfr. supra, I, p. 505, s.v. [Reginensi]); altri ancora con il lascito della collezione Capponi (1746) (cfr. supra, I, pp. 397-400, s.v. Capponiani; infra, p. 806, s.v. Stampati Capponi). Fino al XVIII secolo gli incunaboli furono conservati con gli altri stampati della Biblioteca: la loro estrazione e la costituzione in una rac-
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dipartimento stampati. sezione stampati: § 2
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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colta autonoma iniziarono, infatti, solo nell’ultimo quarto del Settecento, sotto il pontificato di Pio VI (1775-1799). Poco più tardi, dopo il 1801, numerosi incunaboli giunsero con la biblioteca del cardinale bibliotecario (dal 1779) Francesco Saverio de Zelada (1717-1801) (cfr. supra, p. 751). Fra il Trattato di Tolentino (1797) e il Congresso di Vienna (1815) la Vaticana dovette, però, subire perdite anche tra gli incunaboli: al 1798 risale una lista (Arch. Bibl. 100, ff. 59r-61r) relativa a 136 incunaboli consegnati dal primo custode (1782-1800) Giuseppe Antonio Reggi (1726-1802) «al cittadino Wicar» (il pittore Jean-Baptiste Wicar, 1762-1834, incaricato delle requisizioni); le perdite furono in parte compensate dall’arrivo di incunaboli delle biblioteche delle soppresse congregazioni religiose. Verso il 1820 gli incunaboli non avevano inventario, ma un indice alfabetico ora Arch. Bibl. 280, di mano del già primo conservatore (18101814, poi secondo custode, 1814-1818, infine giubilato col titolo di primo custode nel 1818) Angelo Battaglini (1759-1842): tale indice è probabilmente databile fra la «consegna» della Biblioteca al primo custode (1814-1819) Francesco Baldi, nel 1814 (nella relazione allora scritta dal Battaglini si afferma che degli incunaboli, in numero di 967, non esisteva allora inventario, cfr. Arch. Bibl. 60, f. 173r), e la data di pensionamento di Battaglini, nel 1818; copia calligrafica del medesimo indice per le sole lettere A-B è in Arch. Bibl. 279. Gli incunaboli si trovavano a quest’epoca nella galleria occidentale, più precisamente nella «galleria di Urbano VIII», in una sala la cui decorazione era stata completata al tempo di Benedetto XIV (1740-1758). Altri incunaboli giunsero in seguito con le collezioni del cardinale bibliotecario (dal 1853) Angelo Mai (1782-1854), nel 1854-1855 (cfr. infra, pp. 828-830: 828-829, s.v. Mai), e di Anton Ruland (1809-1874), nel 1874-1875 (cfr. supra, p. 758). Una prima catalogazione degli incunaboli, con descrizione particolareggiata dei 1.551 esemplari, risale agli anni tra il 1853 e il 1868 e fu eseguita dallo scriptor latino (soprannumerario dal 1851, emerito dal 1886 al 1902) Luigi Zappelli, in tre volumi (Vat. lat. 14615-14617; lavoro preparatorio nel Vat. lat. 14593); un quarto volume (Vat. lat. 14618), compilato dallo Zappelli nel 1879-1880, si riferisce agli incunaboli di provenienza Mai e Ruland. Nel catalogo sono indicate le vecchie segnature negli armadi, alle quali furono aggiunte successivamente, in colore rosso, le nuove segnature. Al pontificato di Leone XIII (1878-1903) risale la sottrazione di oltre quaranta fra edizioni xilografiche e incunaboli tra i più rari, che non furono più recuperati; ma nel 1902, con l’acquisto della Biblioteca Barberini (cfr. supra, I, pp. 336-340: 338-339, s.v. [Barberiniani]; infra, pp. 791-
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GLI INCUNABOLI
gli incunaboli
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796: 791, s.v. Stampati Barberini), giunsero 320 incunaboli, tra i quali un esemplare membranaceo della Bibbia di Gutenberg (Stamp. Barb. AAA. IV.16-17). Nello stesso anno furono depositate presso la Vaticana le raccolte di manoscritti e monete del Museo Borgiano e gli stampati antichi della biblioteca di Propaganda Fide, che comprendevano anche 750 incunaboli (cfr. infra, p. 839, s.v. Propaganda Fide; cfr. anche supra, I, pp. 356-360: 358, s.v. [Borgiani]; infra, pp. 903-904, Gabinetto Numismatico). Nel 1919 la Vaticana condusse a termine uno scambio di duplicati di incunaboli con la Biblioteca Ambrosiana, mediante il quale si arricchì di oltre 180 nuovi elementi (Arch. Bibl. 162: Seduta del Congresso del 25 novembre 1920). Quattro anni più tardi, nel 1923, con la biblioteca Chigi (cfr. supra, I, pp. 403-409: 405, s.v. Chigiani; infra, pp. 809-812: 810-811, s.v. Stampati Chigi) giunsero circa 300 incunaboli. Nel decennio successivo, fra il 1934 e il 1936, un centinaio di incunaboli provenne da acquisti o scambi sul mercato librario, o da collezionisti privati, o da aste. Tra il novembre 1935 e il giugno 1936 si verificò uno scambio-acquisto con la biblioteca dell’Abbazia di Montserrat – dalla quale proprio in quel periodo giungeva alla Vaticana il prefetto (1936-1962) Anselm M. Albareda (1892-1966) – che fruttò alla Vaticana circa 70 incunaboli. Nel 1954 giunsero una ventina di incunaboli di un Giuseppe Martini, probabilmente il bibliofilo (1870-1944). Nei successivi anni Settanta alcuni incunaboli pervennero anche con la biblioteca del sacerdote ed erudito lucano Giuseppe De Luca (1898-1962), insieme a numerosi stampati antichi (cfr. infra, p. 825, s.v. Incunaboli De Luca; pp. 815-816: 816, s.v. Stampati De Luca). Nel corso del Novecento vari bibliotecari si dedicarono alla catalogazione degli incunaboli: Stanislas Le Grelle (1874-1957), dal 1903 scrittore aggiunto onorario; Luigi Gramatica (1865-1935), già prefetto dell’Ambrosiana; Tommaso Accurti (1862-1946), collaboratore scientifico dal 1928; Luigi Michelini Tocci (1910-2000), collaboratore scientifico della Biblioteca (1944-1949), quindi assistente (1949-1959), infine conservatore del Medagliere Vaticano (1959-1980). Documentazione e vari inventari manoscritti o dattiloscritti che si riconnettono in parte ad alcune di queste personalità, riflettendo il lavoro compiuto in Vaticana sugli incunaboli nella prima metà del XX secolo, si trovano in Arch. Bibl. 276-278. Il numero attuale degli incunaboli della Vaticana è di oltre 8.300. William J. Sheehan ne ha pubblicato nel 1997 un catalogo completo, salvo pochi elementi ritrovati o accessionati in data successiva. BIBLIOGRAFIA M. BERTÒLA, Incunabuli esistenti nella Biblioteca Vaticana durante il secolo XV, in Miscellanea Giovanni Mercati, VI: Paleografia. Bibliografia. Varia, Città del Vaticano 1946 (Stu-
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§§ 2-3
di e testi, 126), pp. 398-408; L. MICHELINI TOCCI, Incunaboli sconosciuti e incunaboli mal conosciuti della Biblioteca Vaticana, in Studi di bibliografia e di storia in onore di Tammaro De Marinis, III, Verona 1964, pp. 177-228; J. RUYSSCHAERT, La Bibliothèque de Ferry de Clugny, évêque de Tournai (1473-1483). Imprimés et manuscrits, in A. DE SCHRYVER — M. DYKMANS — J. RUYSSCHAERT, Le Pontifical de Ferry de Clugny, cardinal et évêque de Tournai, Città del Vaticano 1989 (Collezione Paleografica Vaticana, 3), pp. 241-256; Ch.M. GRAFINGER, Le tre asportazioni francesi di manoscritti e incunaboli vaticani (1797-1813), in Ideologie e patrimonio storico-culturale nell’età rivoluzionaria e napoleonica. A proposito del trattato di Tolentino. Atti del convegno, Tolentino, 18-21 settembre 1997, Roma 2000 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 55), pp. 403-413; W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383); Ch.M. GRAFINGER, Die Handschriften und Inkunabeln des Kardinal Jorge da Costa in der Vatikanischen Bibliothek, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 413-422 [per alcuni incunaboli già del card. Jorge da Costa († 1508 o 1509)]. dipartimento stampati. sezione stampati: §§ 2-3
gli incunaboli — catalogo cartaceo e catalogo elettronico
3. CATALOGO CARTACEO E CATALOGO ELETTRONICO La consapevolezza della necessità di unificare i molti cataloghi della Vaticana – già nel 1829 l’allora secondo custode (dal 1818) Giuseppe Baldi († 1831) aveva auspicato un indice generale degli stampati –, creando un catalogo unico dei libri a stampa, giunse a maturazione nel 1914, essendo prefetto (1895-1914) Franz Ehrle (1845-1934) e viceprefetto (1912-1914, poi prefetto, 1914-1919) Achille Ratti (1857-1939), poi asceso al pontificato come Pio XI (nel 1922). Si iniziarono allora a schedare i libri di nuova acquisizione e a ricopiare su schede i titoli dei volumi antichi. Mancava, peraltro, un catalogo unico, e i vari cataloghi, manoscritti e a schede, non erano a disposizione del pubblico, che doveva rivolgersi ai bibliotecari per ottenere la collocazione di un dato volume. Dopo la prima guerra mondiale, l’aumento della frequenza degli studiosi e, soprattutto, l’arrivo di studiosi americani innescarono negli Stati Uniti un dibattito sulle prospettive di miglioramento dei servizi della Vaticana. Tale interessamento culminò nell’offerta di aiuto della Dotazione Carnegie (Carnegie Endowment for International Peace) per impiantare un nuovo catalogo secondo i più moderni sistemi biblioteconomici. Allo stabilimento dei contatti con la Carnegie contribuì l’allora ambasciatore a Washington (dal 1922) e deputato del Regno d’Italia (1921-1924) Gelasio Benedetto Anatolio Caetani (1877-1934), dei duchi di Sermoneta, oltre che noto erudito, la cui biblioteca personale, fra l’altro, sarebbe poi pervenuta alla Vaticana (cfr. infra, p. 805, s.v. Caetani). Nel maggio 1926 il presidente della Carnegie Foundation for the Advancement of Teaching (1906-1930), Henry Smith Pritchett (1857-1939) giunse a Roma per studiare le possibilità di classificazione e catalogazione degli stampati. Del 1927 è una relazione di William Warner Bishop (1871-1955), bibliote-
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GLI INCUNABOLI
— CATALOGO CARTACEO E CATALOGO ELETTRONICO
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cario dell’Università del Michigan ad Ann Arbor, sullo stato della Vaticana (Arch. Bibl. 165): da essa si desume che a quel tempo la collezione degli stampati era dislocata in vari ambienti e che gran parte dei fondi di stampati della cosiddetta Raccolta Generale erano negli armadi che avevano custodito per secoli i manoscritti, nel Salone Sistino; alcuni fondi, come quello degli Stampati Ferrajoli, erano lontanissimi dalla sala di lettura. All’epoca gli stampati furono calcolati in circa 300.000, 55.000 dei quali erano nella Sala di consultazione. Nell’aprile 1927 l’allora scriptor orientale (dal 1908) Eugène Tisserant, invitato dalla Carnegie, compì una serie di visite in varie biblioteche degli Stati Uniti; nell’agosto dello stesso anno diversi collaboratori della Biblioteca si recarono anch’essi negli Stati Uniti: Enrico Benedetti (1874-1951) e Carmelo Scalia (1889-1936), che per cinque mesi lavorarono alla Library of Congress di Washington studiandone il funzionamento, mentre Igino Giordani (1894-1980) e Gerardo Bruni (1896-1975) frequentarono per un semestre corsi di biblioteconomia ad Ann Arbor e per un altro semestre quelli della Columbia University a New York; più tardi partirono per gli Stati Uniti, ove seguirono corsi di biblioteconomia, Riccardo Matta (1902-1981), nell’agosto 1929, poi Giuseppe Graglia (n. 1900), nel giugno 1931, e Nello Vian (1907-2000), nell’agosto 1932. Nel febbraio 1928, intanto, erano giunti a Roma fra gli altri James C.M. Hanson (1864-1961), direttore dell’University of Chicago Graduate Library School, e Charles Martel (1860-1945), capo della sezione catalogo della Library of Congress. Fu presa la decisione di adottare un catalogo a dizionario, comprensivo di tutte le schede (per autore, titolo e soggetto) ordinate alfabeticamente. Inizialmente nella catalogazione si fece riferimento sia alle regole italiane di catalogazione sia a quelle anglo-americane, ma in seguito, anche in considerazione del particolare pubblico della Vaticana, si finì per giungere all’elaborazione di nuove regole, formulate dal bibliotecario norvegese John Ansteinsson (1893-1961), da Trondheim, la cui fotografia è ancor oggi esposta nella Scuola Vaticana di Biblioteconomia. Gli aspetti teorici del lavoro di Ansteinsson e dei bibliotecari vaticani trovarono compimento nella pubblicazione delle Norme per il catalogo degli stampati, uscite in prima edizione nel 1931, poi riedite con aggiunte e perfezionamenti nel 1939 e nel 1949. La Library of Congress inviava, intanto, alla Vaticana tutte le sue schede stampate (circa 60.000 l’anno), che costituirono per anni un prezioso punto di riferimento e un alleggerimento del lavoro per i catalogatori. Negli stessi anni fu introdotto l’uso della macchina da scrivere per la compilazione delle schede, precedentemente manoscritte. Per quanto riguarda gli spazi della Biblioteca, già da tempo Pio XI aveva deciso di liberare i locali delle Scuderie, nel cosiddetto Braccio di
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dipartimento stampati. sezione stampati: § 3
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§3
Giulio II sul cortile del Belvedere, per trasformarli nel deposito degli stampati tuttora in uso. I volumi vi vennero disposti nel 1929, in scaffali di metallo della ditta Snead di Jersey City (i pagamenti risultano completati il 17 agosto 1933). Per garantire la stabilità dell’antico edificio che le ospitava, si fece in modo che il peso delle scaffalature, anziché sui solai di ciascun piano, gravasse direttamente sul suolo. Dal punto di vista della disposizione fisica dei volumi, per gli stampati ospitati nei depositi fu realizzata una suddivisione tra fondi storici (o a carattere speciale) da un lato, e raccolte generali «aperte» organizzate per materia dall’altro: al loro interno, queste ultime (ma anche molti dei fondi storici) erano organizzate per formato, indicato nella collocazione da un numero romano (in genere I-VII, e S per i volumi stragrandi), seguito da numeri arabi progressivi all’interno di ciascun formato. Per i fondi storici giunti in tempi più recenti fu, poi, il più delle volte mantenuto il sistema delle segnature originali; ma in alcuni casi si provvide a un riordino per formato. Soltanto per la sezione bibliografica e biblioteconomica e per gli strumenti a disposizione dei catalogatori fu allora adottata la classificazione della Library of Congress, con segnature alfanumeriche (cfr. infra, p. 790, s.v. [A-Z]). Negli anni Trenta del XX secolo, inoltre, due sacerdoti cinesi si occuparono della schedatura degli stampati cinesi: tale schedario, che è tuttora lo strumento di ricerca più completo e affidabile per i libri cinesi inclusi in vari fondi (ma prevalentemente R.G. Enciclopedie-Dizionari e R.G. Oriente, oltre che nei fondi manoscritti), si trova attualmente in fondo allo schedario degli stampati. Nello stesso periodo, constatato un arretrato di circa 50.000 volumi non catalogati, si diede luogo a un enorme sforzo di catalogazione, che nei soli anni 1936-1937 portò alla catalogazione di circa 33.000 volumi per un complesso di 42.000 schede. Negli anni Cinquanta al personale del catalogo fu destinato l’intero primo piano dell’edificio, nello spazio sottostante la Sala di consultazione degli stampati, alle cui pareti furono posti scaffali con la ricordata collezione di strumenti bibliografici ordinata secondo la classificazione della Library of Congress. In tale ambiente il lavoro di catalogazione continuò fino agli anni 1983-1984, quando un nuovo ambiente ricavato nei cosiddetti «Bastioni di Michelangelo» (senza, però, modificarne il profilo), e dunque esterno all’antico edificio, fu progressivamente occupato dal personale del catalogo, dall’Ufficio Accessioni, e dal Centro Elaborazione Dati (CED) di nuova istituzione: in tali nuovi spazi era compresa la Sala Bergendal – dal nome della collezione Bergendal, il cui curatore, J. Joseph Pope, finanziò l’allestimento –, che ha ospitato il server della Biblioteca Vaticana e della rete URBS (Unione Romana Biblioteche Scien-
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CATALOGO CARTACEO E CATALOGO ELETTRONICO
catalogo cartaceo e catalogo elettronico
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tifiche) fino al dicembre 2004 (di recente, il server unico è stato sostituito da due distinti, uno per la Vaticana, l’altro per la rete URBS). Nei mesi immediatamente successivi il CED si è trasferito al pianterreno dell’edificio di Sisto V, insieme all’Ufficio Economato, occupando i locali già della Scuola Vaticana di Biblioteconomia, trasferitasi nel 2002 nel Palazzo S. Paolo, in Via della Conciliazione, 1. Lo schedario cartaceo degli stampati fu continuato fino al 1985, quando l’allora prefetto (1984-1997) Leonard E. Boyle (1923-1999) prese la decisione di sospendere la schedatura cartacea delle nuove accessioni per passare a quella elettronica (ma si continuano tuttora a produrre schede cartacee per il solo schedario topografico). Già nel 1984 era iniziato l’impianto progressivo dello strumento informatico per le varie sezioni della Vaticana, iniziando dalla gestione amministrativa delle accessioni. Il sistema scelto fu GLIS, su terminali GEAC 8000, già in uso presso altre grandi biblioteche, sviluppato dalla società franco-canadese GEAC Computer Corporation. Come formato di descrizione bibliografica venne adottato l’allora USMARC (oggi MARC21), impiegato dalla Library of Congress e dalle biblioteche anglo-americane e poi diffusosi su larga scala in diversi ambiti geografici e linguistici, al fine di mantenere e confermare una tradizione di lunghi e proficui rapporti di collaborazione con la Biblioteca del Congresso nel campo della catalogazione, con la contestuale applicazione delle normative internazionali di descrizione bibliografica. Mentre le nuove accessioni venivano catalogate elettronicamente, Boyle affrontò anche il problema della conversione in formato elettronico dell’intero catalogo cartaceo degli stampati, che avvenne negli anni 1994-1996 ad opera di un gruppo di ex-allievi della Scuola Vaticana di Biblioteconomia e di collaboratori esterni, sotto la guida di Paul Gabriele Weston, allora responsabile dell’informatizzazione della Vaticana. Agli inizi degli anni Novanta la Vaticana aveva, inoltre, avviato i primi tentativi di collegamento in rete con le biblioteche di altri istituti romani, tra i quali la Libera Università «Maria SS. Assunta», l’American Academy in Rome, lo Svenska Institutet i Rom. Quest’esperienza, volta alla costituzione di un catalogo collettivo, venne via via condivisa da altre biblioteche le cui collezioni avevano un indirizzo simile a quello della Vaticana: all’iniziativa parteciparono soprattutto le biblioteche delle accademie non italiane di Roma. L’atto costitutivo di tale rete, denominata URBS (Unione Romana Biblioteche Scientifiche), venne stipulato nel 1996. Ne fanno parte (al giugno 2006) i seguenti istituti: American Academy in Rome; Biblioteca Apostolica Vaticana; British School at Rome; Det Danske Institut for Videnskab og Kunst i Rom; Deutsches
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dipartimento stampati. sezione stampati: §§ 3-4
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§§ 3-4
Archäologisches Institut Rom; École française de Rome; Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma; Historisches Institut beim Österreichischen Kulturforum Rom; Institutum Romanum Finlandiae; Istituto Patristico «Augustinianum»; Istituto Svizzero di Roma; Koninklijk Nederlands Instituut te Rome; Libera Università «Maria SS. Assunta»; Det Norske Institutt i Roma for Kunsthistorie og Klassisk Arkeologi; Pontificia Università Lateranense; Svenska Institutet i Rom. Nella sua cronistoria, l’automazione della Biblioteca Vaticana vide un importante cambiamento nel 1994, con il passaggio dal sistema GLIS al sistema integrato Advance (anche quest’ultimo sviluppato dalla società franco-canadese GEAC), una cui nuova release, GEAC 2005, è stata adottata nel marzo 2006. Questo cambiamento fu significativo in quanto consentì una migliore gestione degli indici (mediante la struttura dell’authority file) nonché l’interrogazione in Internet dell’OPAC (Online Public Access Catalog) mediante collegamento di solo testo, di tipo «telnet». Advance, evolutosi in diverse versioni, è ancora in uso e, oltre alla consultazione in «telnet», consente anche l’interrogazione del catalogo pubblico, con uso di interfaccia grafica, in ambiente web. Il WebOPAC fu aperto nel 1999. Il sistema integrato GEAC, permettendo l’interoperabilità con gli altri servizi automatizzati della Biblioteca, ha consentito una migliore gestione amministrativa delle nuove accessioni e dei periodici, agevolando gli stessi utenti dell’OPAC, in quanto consente loro, ad esempio, di ottenere informazioni circa i fascicoli di periodici correnti presenti in Biblioteca. In corso d’opera sono infine i progetti di digitalizzazione e descrizione catalografica dei materiali non librari, quali, ad esempio, il materiale grafico e numismatico. La base di dati della Biblioteca Vaticana presenta oggi un catalogo (all’indirizzo http://www.vaticanlibrary.va) in cui si trovano descrizioni, oltre che di monografie e di periodici, anche di stampe e incisioni, di monete e medaglie, o ancora, di spartiti musicali, di registrazioni sonore, di CD-ROM. Nel WebOPAC della Vaticana, associate alle descrizioni bibliografiche sono disponibili in parte le immagini delle stampe e delle incisioni, frutto del lavoro di digitalizzazione dei materiali grafici presenti nel Gabinetto delle Stampe. La tecnica di inserimento di elementi multimediali nel catalogo è stata recentemente studiata anche per l’informatizzazione del Medagliere. BIBLIOGRAFIA F. EHRLE, Bibliothektechnisches aus der Vatikana, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 33 (1916), pp. 197-227; E. CARUSI, Le innovazioni nella Biblioteca Vaticana dal 1883, in Accademie e biblioteche d’Italia 5 (1931-1932), pp. 208-214; Norme per il catalogo degli stampati, Città del Vaticano 19493; P.G. WESTON — A. PERNIGOTTI, La biblioteca nel computer. Come
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CATALOGO
(…) — LE SALE DI CONSULTAZIONE (…)
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automatizzare?, Città del Vaticano 1990; C. NYLANDER, The Thread of Ariadne. Notes on library collaboration in Rome, in Annuario [dell’]Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma 40 (1998-1999), pp. 181-198 [rist. in Ab aquilone. Nordic studies in honour and memory of Leonard E. Boyle, O.P., ed. by M.-L. RODÉN, StockholmRom 2000 (Skrifter utgivna av Riksarkivet, 14), pp. 253-271]; E. NYLANDER, Spreading the «Gospel». John Ansteinsson, father of modern cataloguing at the Vatican Library, in Ab Aquilone cit., pp. 243-252. catalogo (…) — le sale di consultazione (…)
4. LE SALE DI CONSULTAZIONE E LE LORO SEZIONI L’attuale disposizione delle Sale di consultazione risale, nelle sue grandi linee, all’epoca fra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Anteriormente, come apprendiamo ad esempio da una relazione del 1885 (Arch. Bibl. 57, ff. 129r-191r), le Sale di consultazione erano due: la principale era allestita nel cosiddetto «Vestibolo» del Salone Sistino, l’altra in una sala contigua, aggiunta al tempo di Leone XIII (1878-1903); si avvertiva la mancanza di spazio e di luce. Fu durante il pontificato di Leone XIII che, nel quadro del rinnovamento della Biblioteca, fu aperta nel 1892 una nuova Sala di consultazione, al piano sottostante rispetto al Salone Sistino, in spazi già dell’Armeria, passati alla Biblioteca l’anno precedente, collegando i due livelli con una scala in un piccolo edificio quadrangolare all’angolo sud-orientale del Cortile della Biblioteca. La nuova Sala era stata scelta perché, contrariamente al Salone Sistino, offriva la possibilità di innalzare a tutta parete scaffali aperti con volumi a diretta disposizione del pubblico: in tale Sala, detta «Leonina» in onore del pontefice, trovarono sistemazione circa 50.000 volumi di prima informazione bibliografica e di maggiore utilità per i lettori. Sebbene l’impianto originario sia stato nelle linee generali conservato, numerosi sono stati nel tempo, come in tutte le biblioteche attive e vitali, i rimaneggiamenti e perfezionamenti della dotazione libraria di sala, e ciò fino a oggi. Nel 1902, in ambiente vicino alla Sala di consultazione iniziarono i lavori per la ricomposizione di parte della scaffalatura seicentesca della Biblioteca Barberini, appena giunta; i lavori terminarono sotto Pio X (1903-1914). In tale scaffalatura (rimasta in uso sino all’inizio degli anni Ottanta del XX secolo, quando fu sostituita da scaffalature metalliche) e in tale sala (che fu perciò detta «Sala Barberini», e costituisce il secondo dei due ambienti dell’attuale Sala di consultazione dei manoscritti) trovarono posto in seguito gli strumenti inventariali, catalografici e di ricerca per lo studio dei manoscritti. Nel 1926, in una stima generale degli stampati, il numero dei volumi della Sala di consultazione fu calcolato in 54.843 (Arch. Bibl. 180, fasc.
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dipartimento stampati. sezione stampati: § 4
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§4
A, ff. 165v-166v; fasc. B); nel 1964 era salito a 64.452 volumi (cfr. Arch. Bibl. 282). Gli stampati collocati in sala, dovendo corrispondere alle fonti bibliografiche più aggiornate e recenti, sono naturalmente soggetti nel corso dei decenni a inserimenti, spostamenti e svecchiamenti; ma la presenza di materiale anche antico o raro nella Sala di consultazione è, invece, talora legata all’intensità delle richieste da parte degli studiosi: di qui la presenza, nella Sala, di stampati del XVIII secolo, come i Diari di Roma stampati dai Chracas, che occupano da soli la sezione «Diari», o di volumi di ritratti incisi di cardinali del Seicento e del Settecento nella sezione «Cardinali». Nel 2000 si è sostanzialmente completato il trasferimento dei periodici dalla Sala Consultazione Stampati alla nuova Sala Consultazione Periodici, poi aperta al pubblico nell’ottobre 2002: in essa, articolata in due ambienti con scaffalature su tre o due livelli raggiungibili mediante ballatoi, le riviste hanno conservato le vecchie segnature corrispondenti alle sezioni della Sala Consultazione Stampati; ma le sezioni vi risultano fisicamente riordinate e disposte in ordine alfabetico. Al banco della Sala Consultazione Periodici vanno richiesti anche i fondi di stampati conservati nei depositi del Braccio di Pio IV. I volumi della Sala Consultazione Stampati sono divisi in sezioni per materie e nazioni. Essi si estendono a due sale attigue alla cosiddetta «Sala Leonina» – la «Leonina minore» e il già ricordato secondo ambiente della Sala Consultazione Manoscritti –, anch’esse aperte durante il pontificato di Leone XIII, come testimoniano gli stemmi nei soffitti. Se un elenco completo delle sezioni di sala verrà fornito più avanti, qui sembra opportuno segnalare che fra le più ricche sono le sezioni create per agevolare lo studio dei fondi manoscritti e dei materiali rari posseduti dalla Biblioteca: così la sezione «Paleografia» (oltre 1.000 volumi) e la sezione «Arte-Archeologia» (oltre 1.600 volumi) nella Sala Consultazione Manoscritti; nella «Leonina», la sezione «Bibliografia» (circa 2.000 volumi); la sezione «Italia», con suddivisioni per regioni e per città, per circa 7.000 volumi; la sezione «Roma», con circa 1.300 volumi; particolarmente cospicue le sezioni da «Letteratura greca» a «Letteratura latina moderna», che ospitano le edizioni delle opere antiche, medievali e moderne in lingua greca e latina, e la sezione «Cataloghi», che ospita i cataloghi pubblicati a stampa delle maggiori biblioteche di manoscritti e stampati del mondo; nella «Leonina minore», infine, alcune migliaia di volumi riguardano le fonti principali sugli «Ordini religiosi». Per quanto riguarda l’articolazione in sezioni geografiche, essa risente tuttora delle suddivisioni territoriali del momento storico in cui la Sala fu allestita: così, ad esempio, per le partizioni della Germania nei suoi antichi stati. Tale suddivisione, d’altra parte, era in origine funzionale
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LE SALE DI CONSULTAZIONE E LE LORO SEZIONI
le sale di consultazione e le loro sezioni
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particolarmente al lavoro dei ricercatori che, dopo l’apertura agli studiosi dell’Archivio Segreto Vaticano per volere di Leone XIII, indagavano sulle fonti storiche dei loro rispettivi paesi. Un caso particolare, che sfugge al duplice principio di ordinamento generale per materia e per nazione, è rappresentato dalle due serie di sussidi alla consultazione dei manoscritti posti nel secondo ambiente della Sala Consultazione Manoscritti: si tratta di due sezioni che raccolgono, in linea di massima, la prima (Sala Consultazione Manoscritti, Bianco: attualmente 306 segnature) strumenti per lo più a stampa, ma talora anche manoscritti, utili allo studio dei codici della Biblioteca (quali dizionari, incipitari, repertori di filigrane e bibliografici, e opere di carattere generale), la seconda (Sala Consultazione Manoscritti, Rosso: ora 580 segnature) un nutrito insieme di cataloghi, inventari, indici e in parte anche studi o contributi di varia natura relativi ai fondi manoscritti della Vaticana, caratterizzato dalla cospicua presenza, accanto ai volumi a stampa, di strumenti catalografici inediti ancor oggi in uso, sia manoscritti (dal XVII secolo in avanti: alcuni in riproduzione fotografica) sia dattiloscritti. I volumi ritirati dalle Sale di consultazione nel corso degli anni, per mancanza di spazio, nel dicembre 1964 risultavano già 9.200 (cfr. Arch. Bibl. 282), ma superavano nel 2004 le 20.000 unità; essi devono dunque essere richiesti al banco di distribuzione stampati; ma è in atto, al momento, un processo di reinserimento all’interno della rispettiva sezione di Sala dei singoli volumi estratti, parallelamente all’individuazione di intere sezioni di Sala meno consultate, che sono in fase di trasferimento nei Depositi non accessibili al pubblico. All’inizio del XXI secolo, l’organizzazione delle Sale di consultazione è ancora in continua evoluzione, come si addice a una biblioteca viva, che vede continuamente crescere il proprio patrimonio librario. Più stabile è invece, nel suo complesso, l’assetto delle sezioni, delle quali si offre qui di seguito un elenco completo in cui a ciascuna denominazione si affianca, fra parentesi, la forma abbreviata consigliata per la citazione, limitatamente ai casi in cui non sia preferibile citare con la forma piena (per l’ubicazione delle sezioni all’interno delle Sale si rinvia invece alle tabelle ivi esposte, soggette a periodico aggiornamento): Accademie Italiane [Accad. It.] Africa Agiografia [Agiogr.] Albania America Annuari Pontifici [Ann. Pont.]
Antichità Classica [Ant. Class.] Arabica Araldica Argentina Arte-Archeologia [Arte-Arch.] Assia
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782
dipartimento stampati. sezione stampati: §§ 4-5
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
Australia Austria Baden Baviera Belgio Bibliografia [Bibliogr.] Biografia [Biogr.] Bolivia Brandeburgo Brasile Bulgaria Canada Cardinali [Card.] Cataloghi [Catal.] Cecoslovacchia Cile Collezioni Generali [Coll. Gen.] Colombia Concili Costarica Cronologia [Cronol.] Danimarca Diari Diplomatica [Diplom.] Diritto Canonico [Dir. Can.] Diritto Civile [Dir. Civ.] Dizionari [Diz.] Dizionari Orientali [Diz. Or.] Ecuador Enciclopedie [Enciclop.] Epigrafia [Epigr.] Estremo Oriente [Estr. Or.] Facsimili BAV [Facs. BAV] Filologia [Filol.] Filologia Classica [Filol. Class.] Finlandia Francia Francoforte s.M. Fürstenberg Genealogia [Geneal.] Geografia [Geogr.] Germania Grammatiche Orientali [Gramm. Or.] Grecia Guatemala Haiti Hansa Honduras Indici-Concordanze [Ind.-Concord.]
§§ 4-5
Inghilterra Irlanda Islanda Italia Judaica Jugoslavia Letteratura Bizantina [Lett. Biz.] Letteratura Classica [Lett. Class.] Letteratura Greca Antica [Lett. Gr. Ant.] Letteratura Latina Antica [Lett. Lat. Ant.] Letteratura Latina Medievale [Lett. Lat. Med.] Letteratura Latina Moderna [Lett. Lat. Mod.] Lingue Romanze [Ling. Rom.] Liturgia Lussemburgo Malta Mecklemburgo Messico Monaco Musica Nassovia Norvegia Olanda Oldemburgo Ordini Religiosi [Ord. Rel.] Oriente Paesi Baltici Palatinato Paleografia [Paleogr.] Papi Papirologia [Papirol.] Paraguay Patrologia [Patrol.] Perù Polonia Pomerania Portogallo Portorico Prussia Riviste Bibliografiche [Riv. Bibliogr.] Riviste Ebraiche [Riv. Ebr.] Riviste Esegetiche [Riv. Eseg.] Riviste Filologiche [Riv. Filol.] Riviste Orientali [Riv. Or.] Riviste Storiche [Riv. Stor.] Riviste Supplemento [Riv. Suppl.] Riviste Teologiche [Riv. Teol.]
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LE SALE DI CONSULTAZIONE
Roma Romania Russia S. Scrittura [S. Scritt.] Sala Consultazione Mss. Bianco [Sala Cons. Mss. bianco] Sala Consultazione Mss. Rosso [Sala Cons. Mss. rosso] Sassonia Schleswig-Holstein Scienze Scozia Slavica Slesia Spagna
(…) — L ’INDEX OF CHRISTIAN ART
783
Stati Uniti Storia Ecclesiastica [Stor. Eccl.] Storia Generale [Stor. Gen.] Svezia Svizzera Teologia-Filosofia [Teol.-Filos.] Turingia Ungheria Università Uruguay Venezuela Vescovati-Monasteri [Vesc.-Mon.] Warmia Westfalia Württemberg
BIBLIOGRAFIA F. EHRLE, Bibliothektechnisches aus der Vatikana, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 33 (1916), pp. 197-227: 206-211.
5. L’INDEX OF CHRISTIAN ART Fa in qualche modo parte degli strumenti di studio presenti nelle Sale di consultazione anche l’Index of Christian Art: strumento finalizzato agli studi di iconografia e, più in generale, di arte paleocristiana e medievale, esso è un repertorio ordinato di un’amplissima selezione di rappresentazioni di arte cristiana fino all’anno 1400. L’Index fu redatto a Princeton a partire dal 1917 (inizialmente, censendo materiali databili solo entro l’anno 700 circa) per iniziativa di Charles Rufus Morey (1877-1955), dal 1917-1918 professore (poi direttore dal 1924) del Department of Art and Archaeology della Princeton University (dove si trova la copia originale dell’Index), poi (1945-1950) cultural affairs officer dell’Ambasciata americana a Roma, direttore dell’American Academy in Rome (1945-1947), e cofondatore (1946) e presidente (1946-1950) dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma. Alla morte del promotore, l’Index constava di 100.000 immagini di opere d’arte; ma la consistenza attuale, almeno nella copia di Princeton, sfiora le 250.000 fotografie. L’ordinamento dello schedario delle immagini è per medium artistico (o materiale) e, al suo interno, per luogo di conservazione dell’oggetto rappresentato; la lingua utilizzata è l’inglese. Un secondo schedario, anch’esso in inglese, di circa 700.000 schede, fornisce un’analisi sistematica dei soggetti iconografici, secondo un sogget-
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dipartimento stampati. sezione stampati: §§ 5-6
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§§ 5-6
tario appositamente creato (attualmente, oltre 27.000 voci); nelle schede che lo compongono sono indicati nell’ordine: il materiale, la data (in numeri arabi se certa in quanto attestata dall’oggetto medesimo o per via documentaria, in numeri romani invece, per secolo ed eventualmente decennio, se frutto di elaborazione critica), la località e l’istituzione di conservazione (ove possibile, con più precisa ubicazione, o segnatura/ numero d’inventario); possono seguire informazioni storiche, descrittive o circa la condizione dell’oggetto, e bibliografia. Dell’Index di Princeton esistono attualmente quattro copie cartacee: due negli Stati Uniti, di cui una a Washington, D.C., presso la Dumbarton Oaks Research Library (dal 1939-1940), l’altra a Los Angeles, conservata presso la University of California fino al 2002, quando fu trasferita presso il Getty Research Center nella medesima città; e due in Europa, di cui una vaticana (dal 1951-1952) e una in Olanda, acquistata dalla Rijksuniversiteit di Utrecht nel 1962, e conservata presso la biblioteca della Facoltà di Lettere. L’esemplare della Biblioteca Vaticana fu donato nel 1951 dal cardinale arcivescovo di New York Francis Spellman (18891967) a Pio XII (1939-1958), e inizialmente allocato, come sezione staccata della Vaticana, presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana in Roma, per essere poi trasferito definitivamente in Biblioteca nel 1960. La copia vaticana è attualmente consultabile in Biblioteca in un piccolo ambiente del primo piano cui si accede passando dietro il banco di distribuzione della Sala Consultazione Periodici. All’interno, sopra la porta d’accesso, è stata ricollocata l’epigrafe latina che ricorda il trasferimento della copia in Biblioteca nel 1960; essa era un tempo posta in un corridoio, ora chiuso al pubblico, del medesimo primo piano, che dava accesso a questa stessa ala, allora occupata dall’emeroteca, con le riviste correnti, e dall’Index stesso. Un’altra, anteriore epigrafe latina in onore di Morey, già presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, e trasportata insieme alla copia dell’Index in Vaticana nel 1960, si trova al pian terreno della Biblioteca, non lontano dagli spazi occupati inizialmente dall’Index all’indomani del trasferimento in Vaticana, attigui alla sede storica della Scuola Vaticana di Biblioteconomia; ma a seguito del recente trasferimento di quest’ultima nel Palazzo S. Paolo all’inizio di Via della Conciliazione (2002), e della nuova destinazione degli spazi (dal 2004-2005) a sede dell’Economato e del Centro Elaborazione Dati (CED), tale seconda epigrafe è stata dislocata in un breve corridoio attiguo, chiuso al pubblico, che dà accesso a queste due ultime strutture. Dell’Index of Christian Art esiste ora una versione in formato elettronico, iniziata nel 1991, che comprende attualmente riproduzioni e schede relative a oltre 20.000 monumenti (con 60.000 immagini) di nuova
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L ’ INDEX OF CHRISTIAN ART
(…) — I FONDI: ACCAD. VIRTUOSI
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acquisizione e il recupero parziale della schedatura pregressa (complessivamente, circa il 20%). L’archivio elettronico è consultabile via web mediante sottoscrizione. L’aggiornamento della copia cartacea vaticana è pertanto sospeso. BIBLIOGRAFIA H. WOODRUFF, The Index of Christian Art at Princeton University. A Handbook, Princeton 1942; UNESCO, Répertoire international des archives photographiques d’oeuvres d’art / International Directory of Photographic Archives of Works of Art, Paris 1950, p. 273 n° 525B; E. SJÖQVIST, Charles Rufus Morey, 1877-1955, in Colloqui del Sodalizio tra studiosi dell’arte, III, Roma 1956, pp. 3-10 [rist. in «Nobile munus». Origini e primi sviluppi dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma (1946-1953). Per la storia della collaborazione internazionale a Roma nelle ricerche umanistiche nel secondo dopoguerra, a cura di E. BILLIG, C. NYLANDER e P. VIAN, premessa di R. GUASCO, Roma 1996, pp. 141-148]; UNIONE INTERNAZIONALE DEGLI ISTITUTI DI ARCHEOLOGIA, STORIA E STORIA DELL’ARTE IN ROMA, Guida alle raccolte fotografiche di Roma, [a cura di L. CACCIAGLIA], Roma 1980, p. 102; Indice di Arte Cristiana, Princeton University, Città del Vaticano 1985; P. VIAN, «Concordiae simul et scientiae fautor». Lapidi vaticane per Charles Rufus Morey, in Annuario [dell’]Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma 46 (2004-2005), pp. 219-224. Circa la copia vaticana e il suo progressivo accrescimento numerose notizie si trovano nei volumi della pubblicazione annuale L’attività della Santa Sede (…), Pubblicazione non ufficiale, [Città del Vaticano]. Informazioni ulteriori, con indicazioni anche su volumi collettivi di studi basati sulla documentazione conservata nell’Index, sono reperibili nel sito web ad esso dedicato (http://ica.princeton.edu/).
[6. I FONDI NON IN CONSULTAZIONE DIRETTA] ACCADEMIA DEI VIRTUOSI* Il barone Francesco Mario Oddasso († 1964) donò all’Accademia dei Virtuosi – fondata il 5 ottobre 1542 come società artistico-religiosa di artisti e artigiani presso il Pantheon, col titolo di Pontificia dal 1861 – un cospicuo fondo di cataloghi relativi a mostre d’arte, che rappresentano circa la metà della collezione, di cataloghi di vendita (circa 5.000) e quasi altrettante monografie d’arte, con un certo numero di periodici. Le pubblicazioni vanno dagli anni Sessanta del XX secolo in poi e provengono da tutti i paesi. La mole del materiale, oltre 20.000 unità bibliografiche, e l’impossibilità di conservarlo nella sede dell’Accademia nel Palazzo della Cancelleria indusse questa a trasferirlo negli anni Ottanta del XX secolo, con l’interessamento dei figli del barone Francesco, Aldo Oddasso * CIT.: Accad. Virtuosi.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
e Adriana Cartotti Oddasso, presso la Vaticana come deposito a tempo indeterminato. L’accordo prevedeva la consegna alla Vaticana anche dei volumi che sarebbero giunti in seguito all’Accademia dei Virtuosi: il fondo è, dunque, ancora in accrescimento. dipartimento stampati. sezione stampati: § 6
BIBLIOGRAFIA A. SCHIAVO, La Pontificia insigne Accademia artistica dei Virtuosi al Pantheon, Roma 1985, p. 25; P.G. WESTON [et al.], Un’esperienza di catalogazione derivata. L’utilizzazione delle registrazioni di RLIN per il fondo Oddasso — Accademia dei Virtuosi presso la Biblioteca Vaticana, in Bollettino AIB 32 (1992), pp. 385-397; Immagini del sacro nell’arte contemporanea. Il Fondo dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon, [catalogo della mostra: Salone Sistino, gennaio-maggio 1994], a cura di G. MORELLO [et al.], Milano [1993]. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Del fondo esiste un inventario a schede per uso interno. Nell’OPAC i volumi sono catalogati soltanto nella misura di 1.500-2.000 unità bibliografiche.
ALDINE* Il fondo (1.196 segnature, ma con diversi numeri vacanti) contiene esemplari dei volumi stampati, a partire dal 1494, dalla tipografia di Aldo Manuzio (1449 ca.-1515) e dai continuatori della sua officina a Venezia: i volumi che attualmente costituiscono il fondo, appartenuti ad Aldo Manuzio il Giovane (1547-1597), già professore alla Sapienza, direttore della Tipografia Vaticana e impiegato della Biblioteca in qualità di correttore, giunsero in Vaticana in massima parte per ordine di Clemente VIII (1592-1605), dopo la morte del Manuzio; con circa 1.564 stampati pervennero allora oltre 340 manoscritti, ora nei fondi Vaticano greco e Vaticano latino (cfr. supra, I, p. 592, § 5, s.v. Vaticani greci; I, pp. 625, 627, s.v. Vaticani latini). Si trattò d’una scelta dalla biblioteca del Manuzio operata quale confisca da parte della Camera Apostolica, a motivo di suoi debiti insoluti. Nel fondo si trovano in particolare le ben note prime edizioni di classici latini e greci di piccolo formato, con l’uso del tipico carattere corsivo italiano regolarmente usato a partire dal Virgilio del 1501. Una cospicua sezione (561 elementi), con segnature la cui parte alfanumerica inizia con la lettera A (Aldine A.I.1-109, A.II.1-106, A.III.1-346, con lacune), si riconnette al Collegio Romano, ed è giunta in Vaticana probabilmente al
* CIT.: Aldine.
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I FONDI : ACCAD . VIRTUOSI
– ALDINE
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momento dell’accessione di stampati e manoscritti del Collegio verificatasi nel 1912. In coda al fondo sono state disposte, senza esservi integrate di fatto, le Aldine del fondo Stampati Barberini (236 elementi secondo la statistica del 1964 in Arch. Bibl. 282), che peraltro conservano la segnatura del fondo da cui sono state solo materialmente estratte (la cui parte alfanumerica inizia con le lettere CCC o DDD). Nel fondo Aldine non sono presenti, invece, gli incunaboli, circa 25 esemplari, che si trovano nel fondo Incunaboli (cfr. infra, pp. 824-825, s.v.); ma alcuni incunaboli si trovano ancora fra le Aldine provenienti dagli Stampati Barberini. Altri esemplari di Aldine sono presenti nei fondi Stampati De Marinis (72 elementi) e Incunaboli (28 edizioni per 143 volumi) (cfr. infra, pp. 816-817: 816, s.v. Stampati De Marinis; pp. 824-825, s.v. Incunaboli). Il Vat. lat. 7121, «Indice de libri presi per ordine di N.S. Clemente Papa Ottavo dalla Libraria di Aldo Manuzio» (così al f. 1r), contiene due inventari della libreria, ognuno con paginazione propria, con i manoscritti e l’elenco degli stampati, corredati dei prezzi dei volumi. La seconda lista, più antica, porta la data del 18 marzo 1600. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 81, 95-96 nt. 100, 119 nt. 26; E. RUSSO, Un contratto nel registro di bottega di Aldo Manuzio il giovane, in Accademie e biblioteche d’Italia 66/4 (ottobre-dicembre 1998), pp. 5-20: 7-8; A. SERRAI, La biblioteca di Aldo Manuzio il Giovane, Milano 2007 [con l’edizione degli inventari contenuti nell’Ambr. I 100 inf. e nel Vat. lat. 7121]. Sulla tipografia aldina, oltre ad A.A. RENOUARD, Annales de l’imprimerie des Alde, ou Histoire des trois Manuce et de leurs éditions, Paris 18343 [rist. anast.: Annali delle edizioni Aldine. Con notizie sulla famiglia dei Giunta e repertorio delle loro edizioni fino al 1550 (…), Bologna 1953], si rinvia qui soltanto, fra le pubblicazioni recenti (con l’ulteriore bibliografia ivi citata), a Aldo Manuzio editore. Dediche, prefazioni, note ai testi, I-II, introduzione di C. DIONISOTTI, (…) a cura di G. ORLANDI, Milano 1975 (Documenti sulle arti del libro, 11); N. BARKER, Aldus Manutius and the Development of Greek Script and Type in the Fifteenth Century, New York 19922; Aldo Manuzio e l’ambiente veneziano, 1494-1515, [catalogo della mostra: Venezia, Libreria Sansoviniana, 16 luglio-15 settembre 1994], a cura di S. MARCON e M. ZORZI, Venezia 1994; C. DIONISOTTI, Aldo Manuzio umanista e editore, Milano 1995 (Documenti sulle arti del libro, 18); A. CATALDI PALAU, Gian Francesco d’Asola e la tipografia aldina. La vita, le edizioni, la biblioteca dell’Asolano, Genova 1998. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Inventari sommari delle «Aldine» e delle «Aldine A» [Inventari di stampati, 55; sec. XX comprende tre strumenti: (1.) «Aldine, Aldine A», concordanza di segnature dattiloscritta, con nota finale del 1° agosto 1961; (2.) «Inventario sommario delle Aldine (Non Inc) (Cf. Renouard p. 24 sgg.)», manoscritto; (3.) «Inventario sommario delle Aldine A», dattiloscritto; sono talora presenti, per la parte più antica dell’inventario, indicazioni rela-
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
tive alla provenienza dell’esemplare o alla sua collocazione precedentemente alla creazione dell’attuale fondo, probabilmente in massima parte desunte dall’esame dei volumi stessi].
ARCHIVIO DEL CAPITOLO DI S. PIETRO. STAMPATI* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Manoscritti] (I, pp. 333-336). Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi: Archivio del Capitolo di S. Pietro. Archivio (I, pp. 671-677).
Nel 1940, per volere di Pio XII (1939-1958), fu trasferito in Vaticana l’Archivio del Capitolo di S. Pietro, che insieme all’archivio in senso proprio comprendeva un’importante collezione di manoscritti e stampati. L’Archivio giunse in Biblioteca il 1° luglio 1940, mentre l’atto di deposito fu stilato il 15 ottobre dello stesso anno. Il fondo degli stampati dell’Archivio consta di 449 segnature, contraddistinte da un numero arabo progressivo; anche alcuni volumi a stampa (115 segnature) che erano conservati fra i manoscritti sono stati riuniti al fondo degli stampati, pur mantenendo l’antica segnatura alfanumerica del fondo manoscritto. Tra gli stampati si riscontrano soprattutto Messali, Breviari e altri libri liturgici, in varie edizioni, alcuni in belle legature. Il fondo è custodito nel Deposito stampati, nel Braccio di Giulio II; ma gli incunaboli del fondo, pur conservando le precedenti segnature, sono conservati separatamente, insieme al fondo Incunaboli. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 263, 278 nt. 65; Ch.M. GRAFINGER, L’archivio e i codici del capitolo di San Pietro nella Biblioteca Apostolica Vaticana, in Il Bibliotecario, nr. 29 (1991), pp. 73-78; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 88-89. Si veda anche l’ulteriore bibliografia citata supra, I, pp. 334-336, s.v. Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Manoscritti]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per gli incunaboli presenti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), in particolare per Stamp. Arch. Cap. S. Pietro 31 (sub nr. M-316), A.14 (sub nr. B-276), A.20 (sub nr. H-20), * CIT.: Stamp. Arch. Cap. S. Pietro.
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I FONDI : ALDINE
– AV
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A.41 (sub nr. M-312), A.56 (sub nr. H-58), A.57 (sub nr. D-46), A.59 (1-3) (sub nr. D-202), A.60 (sub nrr. D-200, D-205, U-7), B.40 (sub nr. P-362), B.117 (sub nr. N-43), E.24 (sub nr. B-336), H.50 (sub nr. J-109). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventario dell’Arch. del Capitolo di S. Pietro in Vaticano. Stampati [manoscritto e dattiloscritto: Inventari di stampati, 106; sec. XX; inventario manoscritto costituito da un elenco secondo le attuali segnature, fino al nr. 449; esso è seguito da un elenco dattiloscritto relativo agli stampati estratti dalla serie dei manoscritti ma ancora contraddistinti dalle antiche segnature, datato 29 luglio 1969, a firma dell’assistente della Vaticana Dante Balboni (19172004)]. Archivio di San Pietro. Indice per autori e materie dei manoscritti greci e latini e dei libri a stampa (Copia dell’originale su schede, ora Arch. S. Pietro, ms. H. 101), 1967 [dattiloscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 218 rosso; relativo ai soli stampati già conservati insieme ai manoscritti, e dotati di segnature alfanumeriche]. Per gli stampati del fondo già collocati insieme ai manoscritti, e che conservano tuttora segnature alfanumeriche (anziché con semplice numero arabo), possono rivestire un certo interesse gli antichi inventari del fondo manoscritto, ancora a disposizione degli studiosi nella Sala Consultazione Manoscritti: Inventarium Omnium, et singulorum librorum Bibliothecae Sacrosanctae Basilicae Principis Apostolorum de Urbe, Illustris ac Reverendissimi D. Fabritii VERALLI Canonici, eiusdemque Bibliothecae, et Archivii Praefecti iussu editum. Anno D. MDXCVIII. Opera Iacobi GRIMALDI Bononiensis dictae Basilicae Sacristae [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 404 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Arch. Cap. S. Pietro K.4; le segnature non corrispondono alle attuali]; Clemente VIII Pont. Max. Index Omnium et singulorum Librorum Bibliothecae Sacrosanctae Vaticanae Basilicae Principis Apostolorum, Ill. et Reverendissimi D. Bernardini PAULINI Clementis Papae VIII Datarii eiusdem Basilicae Canonici et Bibliothecarii iussu conscriptus. Anno Domini MDCIII [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 405 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Arch. Cap. S. Pietro K.5; le segnature non corrispondono alle attuali]; Index codicum ac librorum manuscriptorum et typis impressorum Bibliothecae Sacrosanctae Basilicae Principis Apostolorum Alphabetico ordine digestus Anno Domini MDCCXXVII per R. D. Raphaelem SINDONE eiusdem Basilicae Cler. Beneficiatum, et Subarchivistam [riproduzione fotografica del manoscritto: Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 406 rosso; l’originale manoscritto è attualmente segnato Arch. Cap. S. Pietro K.6; indice; le segnature indicate sono le attuali].
AV (MATERIALE AUDIO-VISIVO)* Fondo di recente costituzione, nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura: I.1 (films): 2; I.2 (microfilms): 0; II (microfiches): 18; III.1 (CD-Rom): 160; III.2 (DVD): 3; III.3 (CD-Audio): 12; IV (floppy disks): 4; V (diapositive): 2; VI.1 (video): 6; VI.2 (musica): 0. * CIT.: AV.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
[A-Z]* Come già accennato, nei primi decenni del XX secolo si adottò, per i fondi «aperti» di stampati della Vaticana, una ripartizione rispettivamente in sezioni di sala e raccolte generali di deposito, di norma suddivise in primo luogo per materie e, all’interno di queste, per formato. Eccezione fecero una serie di strumenti a disposizione degli addetti al catalogo, allora rinnovato (principalmente repertori, dizionari, enciclopedie), e, in generale, la classe relativa a bibliografia e biblioteconomia, per le quali si adottarono collocazioni a parte, strutturate secondo la classificazione della Library of Congress (collocazioni inizianti con le lettere A-Z). Nel fondo [A-Z], che nasce dalla raccolta così costituita, sono attualmente oltre 9.600 volumi. Dagli anni Cinquanta all’inizio degli anni Ottanta del XX secolo, fin quando il personale del catalogo lavorava al primo piano dell’edificio principale nello spazio dell’attuale Sala Consultazione Periodici, i volumi di questo fondo erano ivi dislocati. Con la costruzione di nuovi ambienti per il catalogo, negli spazi ricavati nei cosiddetti «Bastioni di Michelangelo», il fondo, tranne pochi volumi tuttora in uso presso la Sezione Catalogo, è stato in massima parte trasferito prima nell’attuale Deposito dei periodici nel Braccio di Pio IV, ora in un deposito esterno. Nello stesso luogo si trova anche la sezione Z.Miscellanea, comprensiva di circa 190 volumi di opuscoli ed estratti rilegati riguardanti prevalentemente la biblioteconomia. Le segnature per formato di questa sezione raggiungevano nel dicembre 2001 i seguenti numeri: II.19; III.84; IV.87; V.3. BIBLIOGRAFIA E. TISSERANT, Bibliothèques pontificales, in Dictionnaire de sociologie, Paris 1936, pp. 331: 22 [dell’estratto; rist. in Recueil Cardinal Eugène Tisserant. «Ab Oriente et Occidente», II, publié par S. POP, avec la collaboration de G. LEVI DELLA VIDA, G. GARITTE et Mgr O. BÂRLEA, Louvain 1955 (Travaux publiés par le Centre international de dialectologie générale près l’Université Catholique de Louvain, 2), pp. 589-607: 600-601]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. Z Miscell. (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 54; sec. XX; inventario topografico per la sezione Z.Miscellanea, realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta]. * CIT.: segnature alfanumeriche strutturate secondo la classificazione della Library of Congress.
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I FONDI : [ A - Z ]
— STAMP. BARB .
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STAMPATI BARBERINI* Stampati Barberini. Credenzino del Tasso (pp. 796-804). Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: [Barberiniani] (I, pp. 336-340). Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi: Archivio Barberini (I, pp. 677-683); Archivio Barberini Colonna di Sciarra (I, pp. 683-688); Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino (I, pp. 726-728).
La biblioteca Barberini, fondata dal card. Francesco (1597-1679), nipote di Urbano VIII (1623-1644) e bibliotecario di Santa Romana Chiesa (1626-1633), e sin dalle origini ospitata nel piano nobile del romano Palazzo Barberini presso l’omonima piazza, fu acquistata dalla Vaticana nella sua globalità (manoscritti, stampati e archivio: cfr. supra, I, pp. 336340: 338-339, s.v. [Barberiniani]; I, pp. 677-683: 677, s.v. Archivio Barberini) nel 1902 per la somma di 525.000 lire. Prima di Francesco, un importante nucleo librario risaliva al card. Maffeo (n. 1568), poi Urbano VIII: le notizie sulla collezione iniziano, infatti, con il 1608, come si ricava da Arch. Barb., Indice II, 288, ove anche informazioni su spedizioni di libri al card. Maffeo Barberini per nave da Marsiglia a Livorno e poi a Roma, provenienti da Lione per il tramite di Alessandro Orlandini e Orazio Cardoni: quest’ultimo si interessava di ordinare libri per la raccolta anche da altri luoghi (Basilea; la Germania, dove il Cardoni frequentava le fiere librarie). Per quanto riguarda gli stampati, nel Seicento, il secolo che la vide nascere, la biblioteca Barberini si distinse dalla Vaticana soprattutto per una maggiore attenzione alle novità bibliografiche, fatto che la rende oggi particolarmente ricca di volumi e opuscoli dell’età barocca. Quasi a concorrere con la Vaticana, in un’articolata politica di acquisizioni, il card. Francesco si avvalse, per accrescere la raccolta in modo dotto e mirato, della collaborazione di eruditi quali Girolamo Aleandro il Giovane (1574-1629), Lucas Holste (1596-1661), che ne fu bibliotecario dal 1636, Giovanni Battista Doni (1594-1647), Joseph-Marie Suarez (1599-1677), Leone Allacci (1586 ca.-1669): un fervore di acquisti e attività che procurò il plauso dei primi frequentatori, fra i quali il bibliografo spagnolo Nicolás Antonio (1617-1684), che lodò la collezione e il suo fondatore. Holste, in particolare, non trascurò le possibilità offertegli da alcuni viaggi per assicurarsi opere, e ha lasciato resoconti epistolari delle sue spedizioni a questo scopo in Italia meridionale (Barb. lat. 6488). Nel 1672 si aggiunse alla ricca raccolta la cospicua biblioteca del card. Anto* CIT.: Stamp. Barb.
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nio Barberini iunior (1607-1671), fratello di Francesco, ricca di oltre 4.000 volumi, specialmente francesi. Francesco, inoltre, per la sua posizione riceveva in dono numerosi libri dagli autori, in particolare spagnoli; e i suoi interessi per la Spagna, dove aveva parecchie rendite, e per il mercato librario spagnolo trovano riscontro nella documentazione, ad esempio in liste di libri acquistati per lui dal nunzio Gian Giacomo Panciroli (1587-1651, poi patriarca latino di Costantinopoli dal 1641, infine cardinale dal 1643), che si trovano in Barb. lat. 3158, ff. 159r-160v («Catalogo de libros impressos en España, A. 1639, 1640, 1641») e Barb. lat. 8479, f. non num. (documento 14: lista di 60 libri pubblicati in Spagna nel 1642). E anche dopo il 1644 Francesco continuò ad acquistare libri in Spagna attraverso i suoi agenti, Niccolò Ricci e in seguito Carlo Pellegrini (corrispondenza nei Barb. lat. 9851-9856). Il primo spingeva il suo fervore di bibliofilo fino a cercare edizioni antiche e rare non richieste da Francesco, la cui corrispondenza è ricca di riferimenti bibliografici (Barb. lat. 9850-9856: carteggi per gli anni 1654-1668). E altra cospicua documentazione sulle acquisizioni librarie e sulla consistenza della Barberiniana si riscontra nel fondo manoscritto dei Barberiniani latini, a partire dal Barb. lat. 3152, con numerosi indici e liste relative ad acquisti: note in spagnolo sono forse anche del Suarez; si evidenzia l’attività dei Barberini sul mercato internazionale del libro; sono annotati anche i prestiti, che dunque venivano concessi, anche in larga misura. Accanto alle acquisizioni ricercate sul mercato librario italiano e internazionale, la Barberiniana si incrementò anche notevolmente giovandosi del rapporto di parentela con il pontefice e del ruolo in Curia dei familiari del papa (Arch. Barb., Indice II, 289-302). Nel gennaio 1624 Carlo Barberini (1562-1630) riceveva dal fratello Urbano VIII la facoltà di detenere e leggere libri proibiti. Dopo la nomina a cardinale bibliotecario di Francesco, figlio di Carlo, si verificarono passaggi di duplicati della Vaticana alla Barberini: il 28 aprile 1625 il primo custode (16141626) Niccolò Alemanni (1583-1626) consegnò a Carlo Barberini circa 50 stampati duplicati estratti dalla Palatina di Heidelberg (cfr. infra, p. 835, s.v. Stampati Palatini), con altri volumi della Vaticana, concessi con chirografo da Urbano VIII; il successivo 21 maggio furono donati a Carlo circa altri 500 stampati della Palatina, prevalentemente latini, francesi e tedeschi. Urbano VIII si adoperò, inoltre, per l’accrescimento della Barberiniana versando ad essa gran numero dei libri ricevuti in dono; inoltre, su suo ordine, giunsero alla collezione familiare il 24 maggio 1625 la biblioteca di Fabrizio Paolucci (1565 ca.-1625), vescovo di Città della Pieve (dal 1605), morto il 30 gennaio di quell’anno; il 19 luglio dello stesso anno la biblioteca dell’arcivescovo di Scitopoli (dal 1621) Giovanni
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Mozzanigo (o Mocenigo, Mozanega); il 24 settembre 1625 una per ora non meglio identificata «Libraria Clementina»; il 20 dicembre 1625 la biblioteca dell’arcivescovo di Fermo (dal 1621) Pietro Dini, morto nell’agosto dello stesso anno; il 26 settembre 1626 dodici libri dallo spoglio del domenicano Andrea Biscione, morto nell’agosto dello stesso anno, già socius del maestro del Sacro Palazzo, poi generale dell’Ordine (16291642) Niccolò Ridolfi (1578 ca.-1650); nel marzo 1627 i libri dell’arcivescovo di Tarragona (dal 1624) Juan de Hozes (Orez nella documentazione), morto in quell’anno; il 6 maggio 1628 manoscritti e stampati dal romano ospizio degli Etiopi in S. Stefano degli Abissini; il 27 febbraio 1632, da parte del pontefice, altri libri che furono consegnati per mezzo dell’allora maestro di camera (poi cardinale dal 1643) Angelo Gioria (1585 ca.-1662). Il 19 luglio 1638 la Congregazione de Propaganda Fide stabiliva di consegnare alla Barberiniana una copia di ogni libro impresso nella sua stamperia; tale decreto fu rinnovato ancora nel 1762 (Arch. Barb., Indice II, 307). Nella Barberiniana confluirono anche parte dei libri di Federico Ubaldini (1610-1657), segretario del card. Francesco. Dopo l’età d’oro seicentesca, nei secoli XVIII e XIX il ritmo delle acquisizioni rallentò, parallelamente al declino della famiglia. Le fortune della Barberiniana dipesero anche dal servizio ad essa prestato, dopo gli eruditi prima citati, da una lunga serie di fedeli bibliotecari. Nel 1644 era addetto alla biblioteca Carlo Moroni, che lo era ancora all’inizio dell’ottavo decennio del secolo (egli sarebbe morto nel 1685, se identificabile col sacerdote milanese che fu canonico di S. Lorenzo in Damaso ricordato nel «Necrologio romano» di Pier Luigi Galletti [17241790], Vat. lat. 7884, f. 131r). La biblioteca risulta, da notizie del 1669, di difficile accesso, e a disposizione di un pubblico limitato. Dal 1744 fin verso il 1771 fu bibliotecario il romano Simone Ballerini (1716-1772), che lasciò alla Barberiniana oltre un centinaio di suoi libri. Dal 1781 fu bibliotecario il ravennate Gaspare Garatoni (1743 o 1747-1817). Fino al 1816 fu poi bibliotecario il gesuita spagnolo Joaquín Plà (1745-1817). Dal novembre 1816 al 1821 fu bibliotecario Guglielmo Manzi (17841821): secondo notizie del 1816 la biblioteca era aperta solo sei ore a settimana. Tra il 1821 e il 1835 fu bibliotecario (cfr. Arch. Barb., Indice II, 308-322) Luigi Maria Rezzi (1785-1857), ex gesuita, professore di eloquenza latina e italiana alla Sapienza. Il Rezzi, studioso di classici italiani, si preoccupò di riordinare la biblioteca e di inventariare manoscritti e stampati, attribuendo nuove segnature corrispondenti a una distribuzione in classi. S’impegnò poi a incrementare gli acquisti, limitati dal modesto stanziamento che i Barberini destinavano ormai alla biblioteca. Da una sua proposta a don Francesco Barberini (1772-1853) risulta che
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la biblioteca possedeva anche rami incisi, medaglie, punzoni e matrici di caratteri greci e latini. Sempre allo scopo di accrescere la raccolta, Rezzi si occupò, inoltre, della vendita di duplicati, riservando per la biblioteca la copia in migliore stato di conservazione; rivendicò poi con successo l’antico privilegio della Barberiniana di ricevere una copia di ogni libro stampato da Propaganda Fide, che non era stato fatto valere nell’ultimo cinquantennio; si occupò anche delle sale e della scaffalatura, oltre che della legatura dei manoscritti in cattive condizioni. Nel 1835 dovette rispondere, quale responsabile della biblioteca, del furto di alcuni manoscritti e stampati compiuto da un aiutante tra il 1833 e il 1835: don Francesco ritenne responsabile il Rezzi e gli impedì l’accesso alla biblioteca, così che il bibliotecario, dopo aver indirizzato al principe un memoriale in sua discolpa in data 13 febbraio 1836, che rimase senza effetto, si dimise (Arch. Barb., Indice II, 322, f. 309r). Nel memoriale Rezzi offre una breve descrizione della biblioteca di allora: una sala d’ingresso dove erano i libri stampati, un’altra dove erano i manoscritti, altre quattro camere dove si trovavano libri e antichità. A poche settimane dalle sue dimissioni, Rezzi fu nominato bibliotecario della Biblioteca Corsiniana da don Tommaso Corsini (1767-1856), e rimase in tale incarico fino al 1855. Al secondo Ottocento risale la riorganizzazione della biblioteca dovuta ai bibliotecari Sante (1802-1887, bibliotecario barberiniano dal 1836) e Alessandro Pieralisi (1846-1907 ca.): quest’ultimo nel 1902 divenne scrittore aggiunto della Vaticana (Archivio Segreto Vaticano, Segr. di Stato, Prot. nr. 74324). Con l’acquisto della Barberiniana nel 1902, la Vaticana acquisì numerosi stampati di grande rarità: oltre a un esemplare della Bibbia di Gutenberg, stampata a Mainz fra il 1452 e il 1455 (Stamp. Barb. AAA.IV.1617), vi si contavano più di 320 incunaboli; e, tra i volumi di gran pregio, era un esemplare su pergamena dell’Orlando Furioso dell’Ariosto, stampato a Ferrara da Francesco Rosso da Valenza nel 1532, che per la sua rarità è collocato tra i manoscritti Barberiniani latini (Barb. lat. 3942). All’arrivo in Vaticana, la biblioteca Barberini fu inizialmente disposta in un ambiente già della Fabbrica dei mosaici, nel Braccio di Giulio II attiguo all’edificio della Vaticana, con tutta l’antica scaffalatura, giunta in Biblioteca insieme ai libri. Essa è stata restaurata all’inizio degli anni Novanta del XX secolo, e adorna attualmente, ricostituita ma vuota, una sala al primo piano dell’edificio principale, accanto alla nuova Sala Consultazione Periodici inaugurata nel 2002. Il fondo Stampati Barberini comprende 36.049 volumi: tale è, almeno, il numero risultante dalla statistica vaticana del dicembre 1964
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(Arch. Bibl. 282). Esso è ora custodito nel Deposito stampati, nel Braccio di Giulio II. Gli incunaboli Barberini, invece, sono conservati a parte, insieme al fondo Incunaboli, ma mantengono le loro segnature (inizianti, per la parte alfanumerica, con AAA o BBB: 295 elementi secondo la ricordata statistica del 1964). Anche le Aldine Barberini (241 elementi secondo la stessa statistica) costituiscono una sezione a parte, conservata insieme al fondo Aldine, mantenendo però le loro segnature originarie (inizianti, per la parte alfanumerica, con CCC o DDD). Un certo numero di Stampati Barberini che presentano postille autografe di Torquato Tasso (1544-1595) sono raccolti in un piccolo fondo autonomo (cfr. infra, pp. 796-804, s.v. Stampati Barberini. Credenzino del Tasso). BIBLIOGRAFIA G. CUGNONI, Vita di Luigi Maria Rezzi, Imola 1879 [alle pp. 258-274 è pubblicato il ricordato memoriale di Rezzi]; L. PÉLISSIER, La Bibliothèque Barberini en 1777, in Le bibliographe moderne 6 (1902), pp. 185-187; M.V. HAY, The Barberini Library, in Library Review, nr. 20 (winter 1931), pp. 164-170; L.E. BOYLE — E. MITTLER, Bibliotheca Palatina. Druckschriften-Stampati Palatini-Printed Books, Microfiche-Ausgabe, München 1989-1995, microfiches H1-H2719 [per gli Stampati Barberini di provenienza palatina]; A. SERRAI, Bibliotheca Barberina, in ID., Storia della bibliografia, V: Trattatistica Biblioteconomica, a cura di M. PALUMBO, Roma 1993 (Il Bibliotecario, n.s.: Manuali, 4/5), pp. 583-589; Bibliotheca Palatina. Druckschriften-Stampati Palatini-Printed Books, Katalog zur Microfiche-Ausgabe, hrsg. von E. MITTLER, III: Register, München 1999, pp. 202-216; M. BACHMANN, Die Entwicklung der Einbandverzierung im Augsburg des 16. Jahrhunderts. Dargestellt anhand von Einbänden aus altem Palatina-Bestand im Fondo Barberini der Biblioteca Vaticana, in Gutenberg-Jahrbuch (1995), pp. 247-281; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 58-75, 129-132; J.L. GOTOR, Libros «raros y curiosos» para el Cardenal «nepote». Apuntes sobre su biblioteca, in Collezionismo, restauro e antiquariato librario. Convegno internazionale di studi (…): Spoleto, Rocca Albornoziana, 14-17 giugno 2000. Atti, a cura di M.C. MISITI, MilanoSpoleto 2002, pp. 21-48; Ch.M. GRAFINGER, Der Ankauf der Biblioteca Barberini und die zwischen der Familie Barberini und dem Heiligen Stuhl geführten Verhandlungen, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XIII, Città del Vaticano 2006 (Studi e testi, 433), pp. 241253; I. DE CONIHOUT, Reliures à grand décor exécutées pour les Barberini. De Paris à Rome, 1623-1644, in I Barberini e la cultura europea del Seicento. [Atti del convegno internazionale: Palazzo Barberini alle Quattro Fontane, 7-11 dicembre 2004], per cura di L. MOCHI ONORI — S. SCHÜTZE — F. SOLINAS, Roma 2007, pp. 469-480. Per ulteriore bibliografia cfr. supra, I, pp. 339-340, s.v. [Barberiniani]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Index Bibliothecae qua Franciscus Barberinus S.R.E Cardinalis Vicecancellarius Magnificentissimas suae Familiae ad Quirinalem aedes magnificentiores reddidit. Tomi tres libros typis editos complectentes, I-II, Romae, Typis Barberinis, 1681 [indice per autori della raccolta di stampati, generalmente ritenuto opera di Lucas Holste e Carlo Moroni; sebbene tre siano i volumi annunciati dal frontespizio del primo, l’opera vide la luce in due soli volumi; un esemplare interfoliato e postillato dell’Index è in Stamp. Barb. OO.I.13-16; altri esemplari postillati in Stamp. Barb. OO.I.17-18, 19-20].
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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Per gli stampati spagnoli: H.G. JONES, Hispanic Manuscripts and Printed Books in the Barberini Collection, II: Printed Books, Città del Vaticano 1978 (Studi e testi, 281). Per gli incunaboli presenti nel fondo: W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), passim. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Index Bibliothecae Barberinae cura et studio R.D. Sanct. PIERALISI Bibliothecarii redactus et in Tomos X. divisus [manoscritto: Catal. Italia II Roma. Vaticano. Gen. 1 Barberini Stampati 1 (1-10) Cons.; sec. XIX; indice per autori attualmente collocato nella «Sala Leonina», negli scaffali intervallati agli schedari del catalogo cartaceo degli stampati]. Inventarium Librorum typis editorum Bibliothecae Barberinianae redactum a R.D. Sancte PIERALISI, Bibliothecario, I-VIII [manoscritto: Inventari di stampati, 108 (1-8); sec. XIX; inventario topografico]. La catalogazione novecentesca nello schedario cartaceo della Vaticana – e, conseguentemente, la catalogazione nell’OPAC della Biblioteca, che per il pregresso ne deriva – presenta ancora alcune limitate lacune, soprattutto per gli opuscoli raccolti in miscellanee.
STAMPATI BARBERINI. CREDENZINO DEL TASSO* Stampati Barberini (pp. 791-796). Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: [Barberiniani] (I, pp. 336-340). Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi: Archivio Barberini (I, pp. 677-683); Archivio Barberini Colonna di Sciarra (I, pp. 683-688); Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino (I, pp. 726-728).
Il fondo (53 volumi, in diversi casi contenenti più di un’unità bibliografica, segnati Stamp. Barb. Cred. Tasso 1-4, 4A-52; ma i nrr. 22 e 34 sono trasferiti nel fondo Incunaboli, e ora segnati Inc. II.827-828) è costituito per la quasi totalità da stampati appartenuti a Torquato Tasso (1544-1595) e da lui più o meno fittamente postillati (si incontrano, però, anche postille apposte dal padre, Bernardo, 1493-1569): libri, dunque, preziosi per la ricostruzione della formazione del poeta, per l’indagine sui suoi gusti e preferenze soprattutto in materia di letteratura e filosofia, e nei quali talora si individua l’origine di spunti messi a frutto nelle opere. Fra gli stampati oggi inclusi nel fondo non è, invece, da ricondursi al Tasso, per evidenti motivi cronologici, l’ultimo elemento, Stamp. Barb. Cred. Tasso 52, un Missale Romanum (…), Antverpiae, ex officina Plantiniana, MDCXXIII, che fu inserito nel «Credenzino» già in Barberiniana per mere ragioni di conservazione bibliotecaria. * CIT.: Stamp. Barb. Cred. Tasso.
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I FONDI : STAMP . BARB .– STAMP . BARB . CRED . TASSO
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Presenti in Barberiniana almeno in buona parte fin dalle origini della collezione, i volumi tassiani potrebbero esservi giunti – ma è un’ipotesi da verificare – per tramite di uno dei tre cardinali di S. Onofrio della famiglia Barberini, ovvero Maffeo (1568-1644, titolare della chiesa fra il 1610 e il 1623, poi papa Urbano VIII, 1623-1644), Francesco (1597-1679, titolare fra il 1623 e il 1624), Antonio senior (1569-1646, titolare fra il 1624 e il 1637): nella fondazione romana dei Gerolamini di S. Onofrio al Gianicolo, infatti, Tasso trascorse le ultime settimane della sua esistenza, a partire dal 1° aprile 1595, per morirvi il 25 dello stesso mese e trovare poi sepoltura nella chiesa annessa; e ai Gerolamini, fra l’altro, il poeta destinò un legato in denaro e dové lasciare alcuni oggetti personali ivi conservati come cimeli, mentre le sue carte, già depositate presso il cardinale (dal 1593) Cinzio Passeri Aldobrandini (1551-1610), furono ereditate da quest’ultimo. Della biblioteca a stampa del Tasso, del resto, si sa che era stata da lui recata a Roma già qualche anno prima della morte: dall’epistolario risulta che suoi libri furono inizialmente affidati all’olivetano Niccolò degli Oddi (1560-1626) forse nel 1590 (Le lettere di Torquato Tasso disposte per ordine di tempo ed illustrate da C. GUASTI, IV, Firenze 1854, pp. 307-308 nrr. 1240-1241); un cospicuo gruppo di stampati e manoscritti fu poi temporaneamente depositato presso il card. Scipione Gonzaga (15421593), come risulta da una lettera a lui indirizzata il 1° marzo 1591 che ricorda «un mio forziero e quattro casse dei miei libri» (cfr. Le lettere cit., V, Firenze 1855, p. 43 nr. 1322); in entrambe le occasioni, dei libri erano state stilate liste, una delle quali pare identificabile con un inventario non datato edito per la prima volta da C. CAVEDONI, Varie lezioni delle Rime di Torquato Tasso tratte dai manuscritti estensi, in Continuazione delle Memorie di Religione, di Morale e di Letteratura (1833), t. II, pp. 7292: 90-91 (ristampa in Le lettere cit., IV, pp. 311-313). In mancanza di riferimenti espliciti delle fonti si può per il momento ipotizzare che, alla morte del Tasso, i volumi a stampa siano almeno in parte rimasti, con altri oggetti personali, presso la sua ultima dimora romana nel monastero gianicolense, finché di lì non sarebbero stati tolti per essere incorporati nella collezione dei Barberini. Non è chiaro, però, se per la stessa via possano essere entrati nella raccolta barberiniana anche altri elementi, quali l’autografo tassiano Barb. lat. 3995, o la Gerusalemme liberata nella preparazione per la stampa Barb. lat. 3696. Il codice Barb. lat. 4052, invece, recante correzioni credute di sua mano, fu certamente acquisito alla collezione barberiniana da altra fonte, essendo stato ceduto al card. Francesco Barberini da Carlo Strozzi (1587-1671), del quale reca
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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al f. 2r l’abituale nota di possesso (sullo Strozzi cfr. supra, I, pp. 341, 342, s.v. Barberiniani greci). Inizialmente mescolati agli altri stampati della Barberiniana – come si ricava dal catalogo a stampa del 1681, che non presenta per essi collocazioni speciali –, i postillati del Tasso potrebbero essere stati riuniti in una sezione a sé stante della raccolta ad opera del bibliotecario (fra il 1821 e il 1835) Luigi Maria Rezzi (1785-1857), che fra l’altro curò l’edizione delle postille alla Commedia dantesca dallo Stamp. Barb. HHH.II.38, dallo Stamp. Barb. Cred. Tasso 28 e dalle trascrizioni manoscritte seicentesche Barb. lat. 3999 e Chig. L.IV.111 (ma l’attribuzione alla mano del Tasso delle postille che si riscontrano nello Stamp. Barb. HHH.II.38 è stata messa in dubbio; l’edizione è in Opere di Torquato Tasso, colle controversie sulla Gerusalemme, […] illustrate dal professore Gio. ROSINI, XXX: Postille di Torquato Tasso alla Divina Commedia di Dante Alighieri, [secondo la trascrizione di L.M. REZZI], Pisa 1831: nell’epistola prefatoria indirizzata a Rosini, Rezzi afferma di aver reperito nella Barberiniana una quarantina di postillati tassiani). In seguito, tale sezione conobbe incrementi per via d’acquisto: così, ad esempio, in una «pubblica auzione» (18 maggio 1850) dei libri già del marchese Orazio Falconieri (1793-1849) furono comperati dal principe di Palestrina Francesco Barberini (1772-1853) quattro ulteriori postillati tassiani – ovvero i tre volumi di Cicerone Stamp. Barb. Cred. Tasso 45, 48 e 49, e il Petrarca commentato dal Castelvetro Stamp. Barb. Cred. Tasso 14 –, insieme al Barb. lat. 4083 e a un esemplare dell’edizione veneziana del 1673 della Gerusalemme ora Stamp. Barb. HHH.V.10 (indicazioni sull’acquisto sono reperibili negli inventari manoscritti dei codici barberiniani, cfr. Biblioteca Vaticana, Sala Cons. Mss., 149 rosso, f. 73r; Sala Cons. Mss., 348 rosso, ff. 453r-454r). Si trattava di volumi che avevano fatto parte della cospicua raccolta tassiana di Ottavio Falconieri (1636-1675) – accademico della Crusca e del Cimento, nunzio apostolico nelle Fiandre, fautore della fortuna dell’opera del Tasso –, nella cui collezione era confluita per lascito l’importante biblioteca tassiana di Marco Antonio Foppa (1603-1673), che, attivo raccoglitore degli scritti del poeta, si era impegnato per lunghi anni nell’edizione delle sue opere non stampate, e presso il quale si conservavano «molti libri annotati da Torquato Tasso, con gran parte de’ suoi manoscritti originali» (Nota delli musei, librerie, galerie et ornamenti di statue e pitture ne’ Palazzi, nelle Case e ne’ Giardini di Roma, In Roma 1664, p. 25; cfr. F. PIGNATTI, art. Foppa, Marco Antonio, in Dizionario biografico degli Italiani, XLVIII: Filoni-Forghieri, Roma 1997, pp. 776-778); l’ininterrotta permanenza di questo nucleo di postillati nella collezione della famiglia Falconieri è peraltro attestata, per i
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secoli XVIII e XIX, dai timbri con le date 1770 e 1834 riferibili rispettivamente al marchese Orazio Falconieri († 1778), nonno dell’omonimo citato più sopra, e a quest’ultimo. Nel 1916, quindi a poco più di dieci anni dall’accessione della raccolta barberiniana, Franz Ehrle (1845-1934), già prefetto della Vaticana (primo custode dal 1895, poi col titolo di prefetto dal 1910, in carica fino al 1914), faceva riferimento a 48 postillati: non si può escludere, dunque, che qualche incremento del fondo si sia verificato più tardi, per estrazione di ulteriori stampati dalla Barberiniana; estrazione che ancor oggi pare incompleta, se, oltre al ricordato Stamp. Barb. HHH.II.38, di recente sono stati segnalati almeno due ulteriori postillati tassiani negli Stamp. Barb. N.XII.16 e O.III.38. L’attuale fondo Stampati Barberini Credenzino del Tasso rappresenta il più cospicuo nucleo unitario di volumi con postille del Tasso che si conosca: si sono, infatti, identificati finora solamente una venticinquina di altri postillati al di fuori del fondo, pochi dei quali in possesso di altre istituzioni bibliotecarie, o di privati. All’interno della Biblioteca Vaticana, peraltro, accanto al fondo si possono collocare idealmente altri meno numerosi insiemi di postillati in cui è stata rinvenuta la mano del poeta, quali gli Stamp. Ferr. II.38, IV.7551, e gli stampati contenuti nei Vat. lat. 9966 (di provenienza Colonna), 9967, 9972, 9973, 9974: i cinque Vaticani latini, in particolare, furono tutti acquistati per la Vaticana presso il libraio romano Paolo Petrucci negli anni Settanta del XIX secolo (cfr. Arch. Bibl. 14, ff. 147v, 148r); fra di essi, almeno il Vat. lat. 9973 era appartenuto al Foppa, e poi – come pure i codici tassiani Vat. lat. 98809881 e 9890, acquistati forse per tramite del medesimo libraio – alla collezione Falconieri (nei codici si riscontra il già ricordato timbro della raccolta Falconieri con data 1770; sul Vat. lat. 9880, cfr. M. VATTASSO, Di un prezioso codice di Rime tassiane fin qui sconosciuto, Roma 1906); e la stessa provenienza, dalle raccolte prima Foppa e poi Falconieri, hanno i Vat. lat. 10973-10980, manoscritti tassiani già Phillipps, acquistati per la Vaticana nel 1911 alla vendita della collezione Valentini di Sanseverino (cfr. M. VATTASSO, Di un gruppo sconosciuto di preziosi codici tasseschi e varie lettere inedite del Tasso o d’altri relative a lui, in Giornale storico della letteratura italiana 66 [1915], pp. 105-121). Varrà la pena, infine, di ricordare che altri autografi tassiani sono stati segnalati in Biblioteca Vaticana nel Chig. L.VIII.302, nell’Ott. lat. 2229 e nel Vat. lat. 5309. BIBLIOGRAFIA Per notizie sui postillati presenti nel fondo (o su postillati e autografi tassiani in altri fondi della Vaticana, sopra menzionati), cfr. F. EHRLE, Bibliothektechnisches aus der Vatikana, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 33 (1916), pp. 197-227: 220 [per la consistenza dei
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postillati barberiniani riconosciuti a quella data]; A.M. CARINI, Il Naugerius del Fracastoro e le postille inedite del Tasso, in Studi Tassiani 5 (1955) [= Bergomum 29 (1955), fasc. 2-3], pp. 107-145 [principalmente sul Vat. lat. 9966]; A. TORTORETO, Questo volume è appartenuto a Torquato Tasso (cod. Vat. lat. 9966), in Studi Tassiani 10 (1960) [= Bergomum 34 (1960), fasc. 3-4], pp. 117-128; G. BALDASSARRI, Fra «Dialogo» e «Nocturnales adnotationes». Prolegomeni alla lettura del Messaggiero, in Rassegna della letteratura italiana 76 (1972), pp. 265293: 272 nt. 11; ID., Per un diagramma degli interessi culturali del Tasso. Le postille inedite al commento petrarchesco del Castelvetro, in Studi Tassiani 25 (1975) [= Bergomum 69 (1975), fasc. 1-2], pp. 5-74 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 14]; B. BASILE — C. FANTI, Postille inedite tassiane a un Lucrezio aldino, in Studi Tassiani 25 (1975) [= Bergomum 69 (1975), fasc. 1-2], pp. 75-168 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 4; saggio parzialmente ripreso, con il titolo Follia e ragione: Tasso lettore di Lucrezio, in B. BASILE, Poëta melancholicus. Tradizione classica e follia nell’ultimo Tasso, Pisa 1984, pp. 65-101]; G. BALDASSARRI — B. BASILE — C. FANTI, Un progetto di lavoro sui «postillati» tassiani, in Studi Tassiani 26 (1977) [= Bergomum (1977), fasc. 3-4], pp. 135-136; G. BALDASSARRI, Una «microfilmoteca» di postillati tassiani, in Studi Tassiani 27 (1979) [= Bergomum 72 (1979), fasc. 3-4], pp. 141-142; B. BASILE, Tasso egittologo. Geroglifici, obelischi e faraoni ne «Il Conte overo de le imprese», in Filologia e critica 1 (1979), pp. 21-72: 51-72 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 17; saggio ripreso, con il titolo La ricerca di Iside, in ID., Poëta melancholicus cit., pp. 259-323]; La biblioteca del Tasso. I postillati «barberiniani», I: Postille inedite allo Scaligero e allo pseudo-Demetrio, a cura di G. BALDASSARRI, Bergamo 1983 (Quaderni degli «Studi Tassiani», 3) [circa gli Stamp. Barb. Cred. Tasso 31 e 18]; G. BALDASSARRI, Per un diagramma degli interessi culturali del Tasso. Postille inedite al Trissino, in Studi Tassiani [31] (1983) [= Bergomum 77 (1983), fasc. 3-4], pp. 5-18 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 7]; G. BALDASSARRI, Due repertori per l’ultimo Tasso. Tito Prospero Martinengo e il Dictionarium del Calepino, in Studi Tassiani [32] (1984) [= Bergomum 79 (1984), fasc. 3-4], pp. 63-98 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 5]; D.J. DUTSCHKE, Il discorso tassiano «De la virtù feminile e donnesca», in Studi Tassiani [32] (1984) [= Bergomum 79 (1984), fasc. 3-4], pp. 5-28 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 13, con ulteriore bibliografia]; L. OLINI D’ASCOLA, Le postille inedite del Tasso alla «Repubblica» di Platone, in Studi Tassiani [34] (1986) [= Bergomum 81 (1986), fasc. 34], pp. 51-82 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 46]; L. SCOTTI, Note sul Tasso, poeta e studioso, di fronte alla «Commedia» di Dante, in Studi Tassiani 35 (1987) [= Bergomum 83 (1988), fasc. 1], pp. 101-113 [con riferimento a: Stamp. Barb. Cred. Tasso 28; Stamp. Barb. HHH.II.38; Roma, Biblioteca Angelica, Aut. J. 23]; G. BALDASSARRI, Per un diagramma degli interessi culturali del Tasso. Postille inedite al Pico e allo pseudo-Cipriano, in Studi Tassiani 36 (1988) [= Bergomum 84 (1989), fasc. 2], pp. 141-167 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 23]; L. CAPRA, Due letture cosmografiche del Tasso, in Bollettino di Storia delle Scienze Matematiche 10 (1990), pp. 190-287 [circa il Vat. lat. 9966 e lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 21]; M. VIRGILI, Le postille di Torquato Tasso al commento di Pier Vettori alla Poetica di Aristotele, in Aevum 66 (1992), pp. 539-569 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 33]; Note di Torquato Tasso a «De caelo» di Aristotele, a cura di L. CAPRA, Ferrara 1993 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 29]; L. CAPRA, Qualche riconoscimento di nozioni cosmografiche del Tasso, in Italianistica 24 (1995), pp. 323-332 [circa i postillati Stamp. Barb. Cred. Tasso 19 e 21]; G. BALDASSARRI, La mostra dei «postillati» tassiani a Bergamo, in Atti dell’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti di Bergamo 58 (1995-1996) [1997], pp. 249-268; Tasso e l’Europa (con documentazione inedita). Atti del Convegno Internazionale (IV Centenario della morte del Poeta), Università di Bergamo, 24-25-26 maggio 1995, (…) a cura di D. ROTA, Viareggio-Lucca 1996 (Documenta Taxiana, 4), passim, e pp. 2, 317-320 [circa la «Prima mostra dei postillati tassiani» (Bergamo, Biblioteca Civica, 13-27 maggio 1995), nella quale furono esposti diversi volumi della Biblioteca Vaticana]; N. BIANCHI, Con Tasso attraverso Dante. Cronologia, storia ed analisi delle postille edite alla «Commedia», in Studi Tassiani 45 (1997) [= Bergomum 92 (1997), fasc. 4], pp. 85-129 [sul postillato Roma, Biblioteca Angelica, Aut. J. 23 e
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sui suoi apografi nei manoscritti Barb. lat. 3999 e Chig. L.IV.111; sullo Stamp. Barb. Cred. Tasso 28; sullo Stamp. Barb. HHH.II.38]; L. CAPRA, La Metafisica di Aristotele nelle letture di Torquato Tasso, in Torquato Tasso e l’Università. Atti del convegno per il quarto centenario. Ferrara, 14-16 dicembre 1995, a cura di W. MORETTI e L. PEPE, Firenze 1997, pp. 289-300 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 20]; L. CHINES, Tasso postillatore di Plutarco, ibid., pp. 237-246 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 2]; G. GRANATA, Le postille del Tasso alla Divina Commedia, ibid., pp. 333-341 [circa il Barb. lat. 3999, il Chig. L.IV.111, lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 28]; B. BASILE, Per un Plutarco del Tasso, in Filologia romanza e cultura medievale. Studi in onore di Elio Melli, a cura di A. FASSÒ, L. FORMISANO, M. MANCINI, Alessandria 1998, pp. 57-68 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 2]; L. CHINES, Dal commento al «furto»: Tasso postillatore di Plutarco, in EAD., La parola degli antichi. Umanesimo emiliano tra scuola e poesia, Roma 1998, pp. 222-233 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 2]; R. MIZUNO, Un poema non realizzato dell’ultimo Tasso [in giapponese], in Studi italici 48 (1998), pp. 87-111, 299-300 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 16]; G. BALDASSARRI, Varia, in Studi Tassiani 47 (1999) [= Bergomum 94 (1999), fasc. 4], pp. 117-128 [su vari postillati, non solo della Biblioteca Vaticana]; ID., La prosa del Tasso e l’universo del sapere, in Torquato Tasso e la cultura estense, II, a cura di G. VENTURI, [Firenze] 1999 (Biblioteca dell’«Archivum Romanicum», ser. I: Storia, Letteratura, Paleografia, 280), pp. 361-409: 398-409 [offre un inventario dei riferimenti a fonti letterarie e storiche presenti nelle Lettere di Tasso, con rinvii ai postillati sia superstiti, vaticani e non, sia dispersi]; E. RUSSO, Tasso lettore di Symphorien Champier, in Studi Tassiani 47 (1999) [= Bergomum 94 (1999), fasc. 4], pp. 128-141 [circa il postillato tassiano Stamp. Barb. O.III.38]; ID., Un libro sulle comete, in Studi Tassiani 47 (1999) [= Bergomum 94 (1999), fasc. 4], pp. 146-149 [circa il postillato tassiano Stamp. Barb. N.XII.16]; B. BASILE, La biblioteca del Tasso. Rilievi ed elenchi di libri dalle Lettere del poeta, in Filologia e critica 25 (2000), pp. 222-244; S. MIANO, Le postille di Torquato Tasso alle Annotazioni di Alessandro Piccolomini alla Poetica di Aristotele, in Aevum 74 (2000), pp. 721750 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 11]; F. PIGNATTI, Memoria e reminiscenza in Tasso tra Platone e Aristotele, in Semestrale di Studi (e Testi) italiani 6 (2000) [= Testimoni del vero. Su alcuni libri in biblioteche d’autore, a cura di E. RUSSO, Roma 2000], pp. 223-249 [principalmente sugli Stamp. Barb. Cred. Tasso 46 e 47; il contributo è consultabile anche nel web, all’indirizzo http://www.disp.let.uniroma1.it]; E. RUSSO, Su alcune letture astronomiche del Tasso, ibid., pp. 251-273 [circa lo Stamp. Barb. N.XII.16, con cenni anche agli Stamp. Barb. Cred. Tasso 2, 16, 21, 23, 27, 43 e al Vat. lat. 9966; il contributo è consultabile anche nel web, all’indirizzo http://www.disp.let.uniroma1.it]; E. ARDISSINO, Tasso lettore di Plotino, in Giornale storico della letteratura italiana 178 (2001), pp. 509-529 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 19]; A. BETTINELLI, Le postille di Bernardo e di Torquato Tasso al commento di Francesco Robortello alla Poetica di Aristotele, in Italia medioevale e umanistica 42 (2001), pp. 285-335 [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 37]; E. RUSSO, L’ordine, la fantasia e l’arte. Ricerche per un quinquennio tassiano (1588-1592), Roma 2002 [con riferimenti a numerosi esemplari presenti o meno nel fondo; ma specialmente, ibid., pp. 55-67, uno studio dei postillati olim Stamp. Barb. Cred. Tasso 22 e 34, ora Inc. II.827-828, due esemplari della medesima miscellanea neoplatonica del 1498 postillata da Tasso in due tornate; ibid., pp. 69-199, circa il postillato Stamp. Barb. O.III.38, e, fuori dalla Vaticana, circa gli esemplari: Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, N.A. 332 (ivi citato, per un refuso, come N.A. 1132); Napoli, Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III», S.Q. XXXI C 105; Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», RB 821; cfr. anche l’indice delle fonti, comprendente un elenco dei postillati, vaticani e non, discussi o citati nel volume, ibid., pp. 269-274]; F. TOMASI — P. ZAJA, Proposte per un’edizione ipertestuale di postillati cinquecenteschi, in Talking to the Text: Marginalia from Papyri to Print. Proceedings of a Conference held at Erice, 26 september-3 october 1998, as the 12th Course of International School for the Study of Written Records, II, ed. by V. FERA, G. FERRAÙ, S. RIZZO, Messina 2002 (Percorsi dei classici, 5), pp. 721-752: 739-748, 750-752; E. ARDISSINO, Tasso, Plotino, Ficino. In margine
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a un postillato, Roma 2003 (Temi e testi, 48) [circa lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 19]; V. MARTIGNONE, Catalogo dei manoscritti delle «Rime» di Torquato Tasso, Bergamo 2005 [con informazioni sui manoscritti citati, e anche su alcuni dei postillati]; M.T. GIRARDI, Gli «auctores» greci di Tasso tra «Giudicio» e «Conquistata», in Tasso a Roma. Atti della Giornata di Studi, Roma, Biblioteca Casanatense, 24 novembre 1999, a cura di G. BALDASSARRI, Ferrara 2004, pp. 127-142 [sulle letture tassiane di autori greci, con riscontri nei postillati, vaticani e non]. All’interno, invece, della vasta bibliografia relativa a postillati (o apografi di postillati) non conservati in Vaticana, si segnalano almeno: Il Trattato dell’Amore Umano di Flaminio Nobili, con le postille autografe di Torquato Tasso, pubblicato da P.D. PASOLINI (...), Roma 1895 [circa un postillato allora posseduto dall’autore, la cui attuale localizzazione è sconosciuta]; R. ALTROCCHI, Tasso’s Holograph Annotations to Horace’s Ars Poetica, in Publications of the Modern Language Association of America 43 (1928), nr. 4, pp. 931-952 [su un postillato conservato a Providence (R.I.), Brown University, John Hay Library, Special Collections, Hay Star, Rare 1-Size PA6393. A2 1482 c.2]; F.M. WHEELOCK, Leto’s Hand and Tasso’s Horace, in Harvard Studies in Classical Philology 52 (1941), pp. 99-123 [su un postillato conservato a Providence (R.I.), Brown University, John Hay Library, Special Collections, Hay Annmary, 1-Size 1483 H78]; E. WILLIAMSON, Tasso’s Annotations to Trissino’s Poetics, in Modern Language Notes 63/3 (1948), pp. 153-158 [su un postillato, di sospetta autenticità, allora depositato a Cambridge (Mass.), Harvard University, The Houghton Library, ma che poi passò in possesso di Renzo Bonfiglioli (1904-1963; Ferrara); cfr. anche ID., An Unpublished Tasso Sonnet, in Modern Language Notes 63 (1948), nr. 3, pp. 158-161]; B.T. SOZZI, Torquato Tasso e Jacopo Mazzoni sulla scorta di postille tassesche inedite, in Letterature moderne 3/1 (gennaio-febbraio 1952), pp. 1-7 [rist. in ID., Studi sul Tasso, Pisa 1954, pp. 257-268: su un postillato già Falconieri che, riapparso di recente sul mercato antiquario, è stato acquisito e, dal 1998, è conservato a Napoli, Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III», S.Q. XXXI C 105, cfr. RUSSO, Il rifiuto della sofistica cit. infra]; A.M. CARINI, Le postille del Tasso al Trissino, in Studi Tassiani 7 (1957) [= Bergomum 31 (1957), fasc. 2-3], pp. 31-73 [studio ed edizione del postillato già depositato alla Harvard University, The Houghton Library, allora passato in possesso di Renzo Bonfiglioli]; G. AQUILECCHIA, Autografi tassiani tra gli stampati del British Museum, in Studi Tassiani 9 (1959) [Bergomum 33 (1959) fasc. 34], pp. 25-49; G. ARBIZZONI, Un postillato tassiano ritrovato, in Studi Tassiani 33 (1985) [= Bergomum 80 (1985), fasc. 3-4], pp. 145-151 [sul postillato tassiano delle Antichità di Beroso, presso l’autore del saggio]; G. BALDASSARRI, Postillati tassiani a Leningrado, ibid., pp. 107-109 [su due postillati conservati a Sankt-Peterburg, presso la Rossijskaja Nacional’naja Biblioteka, e presso il Gosudarstvennyj Ermitaà]; M.A. GUKOVSKIJ, Un libro della biblioteca di Torquato Tasso, ibid., pp. 110-119 [sul postillato di Sankt-Peterburg, Rossijskaja Nacional’naja Biblioteka]; A. VOJTOV — O. LAVROVA, Un libro con postille di Torquato Tasso, ibid., pp. 120-123 [sul postillato di Sankt-Peterburg, Gosudarstvennyj Ermitaà]; G. BALDASSARRI, Il Giolito, il Tasso, la Fenice. Un postillato disperso?, in Studi in onore di Vittorio Zaccaria in occasione del settantesimo compleanno, a cura di M. PECORARO, Milano 1987, pp. 303-325 [circa un postillato attribuito dubitativamente al Tasso, contenuto nel volume miscellaneo Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», 707.10, posto a confronto con lo Stamp. Barb. Cred. Tasso 8]; G. BALDASSARRI, Gli «estratti dalla Poetica del Castelvetro», in Studi Tassiani 36 (1988) [= Bergomum 84 (1989), fasc. 2], pp. 73-128 [sull’apografo di postillato Milano, Biblioteca Ambrosiana, R 96 sup.]; ID., Notizie di postillati tassiani, in Studi Tassiani 44 (1996) [= Bergomum 91 (1996), fasc. 4], pp. 383-393 [su postillati conservati a Ithaca (N.Y.), Cornell University Library, Department of Rare Books; su un altro già alla Houghton, poi Bonfiglioli; l’attuale Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», RB 821, che è citato senza conoscerne l’ubicazione ibid., p. 393; il postillato menzionato ibid., pp. 391-392 (Catone, Beroso, Fabio Pittore, Sempronio, Fron-
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tino: re vera, falsificazioni di Annio da Viterbo [1432-1502]) come disperso, di cui si ricorda l’arrivo nella collezione Ferrajoli, va identificato con lo Stamp. Ferr. IV.7551]; N. BIANCHI, Il postillato laurenziano Acquisti e Doni 228, ultima fatica di Torquato Tasso esegeta di Dante, in Studi Tassiani 45 (1996) [= Bergomum 91 (1996), fasc. 4], pp. 147-179 [sul postillato Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Acquisti e Doni 228, le cui postille non sono però unanimemente riferite al Tasso]; E. ARDISSINO, Le postille del Tasso all’Epitome di sant’Agostino: datazione e riscontri, in Torquato Tasso e l’Università cit., pp. 301-313 [circa il postillato Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», 71.1.H.7]; EAD., Letture e postille tassiane a sant’Agostino, in Torquato Tasso, cultura e poesia. Atti del convegno, Torino-Vercelli, 11-13 marzo 1996, a cura di M. MASOERO, Torino 1997, pp. 265-275 [circa il postillato Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», 71.1.H.7]; G. BALDASSARRI, Addenda e Corrigenda, in Studi Tassiani 45 (1997) [= Bergomum 92 (1997), fasc. 4], pp. 314-327 [sui postillati München, Bayerische Staatsbibliothek, Libri impressi cum notis mss. 29; Berlin, Staatsbibliothek-Preussischer Kulturbesitz, Libri impressi cum notis mss., quart. 80 (considerato non autentico); London, British Library, C.28.e.8]; G. BALDASSARRI — E. RUSSO, I «Due Discorsi» del Summo, in Studi Tassiani 47 (1999) [= Bergomum 94 (1999), fasc. 4], pp. 153-157 [sul postillato Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», RB 821]; N. BIANCHI, Le postille di Torquato Tasso al Convivio di Dante, in Scritti offerti a Francesco Mazzoni dagli allievi fiorentini, Firenze 1998, pp. 21-30 [sulle due stampe cinquecentesche del Convivio dantesco postillate da Tasso, una dispersa, l’altra a Firenze, Biblioteca Riccardiana]; M.T. GIRARDI, Un «Ateneo» del Tasso alla British Library, in Studi Tassiani 47 (1999) [= Bergomum 94 (1999), fasc. 4], pp. 141-146 [sul postillato London, British Library, C.45.g.8]; E. RUSSO, Le «Rime antiche», ibid., pp. 149-153 [sul postillato Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, N.A. 332]; N. BIANCHI, Le due redazioni delle postille del Tasso al Convivio: storia, cronologia e proposte di lettura, in Studi danteschi 65 (2000), pp. 223-281 [sul postillato Firenze, Biblioteca Riccardiana, Ediz. Rare 239, e su un altro volume ora disperso, un esemplare dell’edizione Sessa del 1531 del Convivio dantesco]; E. RUSSO, Il rifiuto della sofistica nelle postille tassiane a Jacopo Mazzoni, in La cultura 38 (2000), pp. 279-318 [circa il ricordato postillato ora a Napoli, Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III», S.Q. XXXI C 105, ma con riferimenti anche a postillati «barberiniani»]; ID., Studi su Tasso e Marino, Roma-Padova 2005 (Miscellanea erudita, 71) [fra l’altro, con l’identificazione di un nuovo postillato, Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, 52 D 218, un altro esemplare della giuntina di Rime antiche del 1527 che Tasso aveva postillato nell’esemplare di Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, N.A. 332]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA A.M. CARINI, I postillati «barberiani» [sic] del Tasso, in Studi Tassiani 12 (1962) [= Bergomum 36 (1962), fasc. 4], pp. 97-110 e 7 tavv. f.t. Si vedano anche gli elenchi e le notizie in V. PRINZIVALLI, Torquato Tasso a Roma, Roma 1895, pp. 187-189 [sulla base dell’inventario redatto dal bibliotecario barberiniano Sante Pieralisi (1802-1887)]; A. SOLERTI, Vita di Torquato Tasso, III: Documenti. Appendici. Bibliografia. Indici, Torino-Roma 1895, pp. 59-60, 113-120, 183-185 [con la ristampa della lista pubblicata da Prinzivalli]; ID., Notizie dei libri postillati da Torquato Tasso che si conservano nella Barberiniana di Roma, in Rivista delle biblioteche e degli archivi 6 (1895), pp. 115150 [con l’elenco dei postillati barberiniani, già allora numerati 1-51 secondo il loro «inventario speciale»; questo elenco corregge e integra quello pubblicato da ID., Vita di Torquato Tasso, III, cit., pp. 183-185]; [G. CHIARINI — G. BIAGI] Nel terzo centenario della morte di Torquato Tasso, [in occasione della mostra: Roma, S. Onofrio al Gianicolo, 25 aprile-9 maggio 1895], Roma 1895, pp. 11-13; A. SOLERTI, Manoscritti, cimelii, ricordi di Torquato Tasso per il 3° centenario della morte di lui, [catalogo della mostra: Roma, S. Onofrio al Gianicolo,
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25 aprile-9 maggio 1895], con prefazione di G. BIAGI, Roma 1897 [con numerosi facsimili, ibid., tavv. CXC-CCXVIII, di postillati barberiniani e non]. Titoli di elementi ora inclusi nel fondo si incontrano anche nelle schede dell’antico indice a stampa per autori della collezione barberiniana di stampati, ritenuto opera di Lucas Holste (1596-1661) e Carlo Moroni († 1685?): Index Bibliothecae qua Franciscus Barberinus S.R.E. Cardinalis Vicecancellarius Magnificentissimas suae Familiae ad Quirinalem aedes magnificentiores reddidit (…), I-II, Romae, Typis Barberinis, 1681, passim. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Anche gli elementi di questo fondo compaiono, sotto le rispettive voci per autore e già con le attuali segnature, in: Index Bibliothecae Barberinae cura et studio R.D. Sanct. PIERALISI Bibliothecarii redactus et in Tomos X divisus [manoscritto: Catal. Italia II Roma. Vaticano. Gen. 1 Barberini Stampati 1 (1-10) Cons.; su di esso cfr. supra, p. 796, s.v. Stampati Barberini, nella sezione «Strumenti catalografici manoscritti e dattiloscritti»].
Francesco D’Aiuto BERGAMO* Il fondo (circa 530 volumi, alcuni dei quali miscellanei contenenti più unità bibliografiche, per 381 segnature) giunse dall’appartamento privato di Giovanni XXIII (1958-1963) subito dopo la morte del pontefice (3 giugno 1963), in base a una sua disposizione eseguita dal segretario particolare Loris F. Capovilla. La maggioranza dei volumi presenta l’ex libris di papa Roncalli. Si tratta prevalentemente di opere a carattere storico-regionale relative al Bergamasco, terra d’origine del pontefice, nativo di Sotto il Monte. Il fondo è ordinato per formato. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI Biblioteca Apostolica Vaticana. Stampati Bergamo. Inventario, 1963 [dattiloscritto: Inventari di stampati, 57; inventario topografico].
BUCCIARELLI** Il fondo (60 segnature) è costituito da una scelta delle edizioni dell’editore anconitano Brenno Bucciarelli (1917-1988), già direttore (19751985) della Libreria Editrice Vaticana: i volumi, prevalentemente di poesia, furono donati dal Bucciarelli stesso. * CIT.: Bergamo. ** CIT.: Bucciarelli.
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I FONDI : STAMP . BARB . CRED . TASSO
– STAMP. CAPPON.
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BIBLIOGRAFIA Le edizioni d’artista di Bucciarelli, Ancona 1974.
CAETANI* Il fondo (attualmente 332 segnature per 785 volumi) rappresenta una selezione dalla biblioteca personale di Gelasio Benedetto Anatolio Caetani (1877-1934), dei duchi di Sermoneta, con ampia documentazione di base per le sue ricerche sulla storia della propria famiglia. La biblioteca, stimata con una certa approssimazione fra i 2.000 e i 3.000 elementi, fu inviata alla Vaticana dalla nipote, Lidia Durazzo, il 26 novembre 1934 (Arch. Bibl. 115, f. 54r; poco più avanti, al f. 54v, si dà notizia dell’entrata, il 18 gennaio 1935, dell’archivio Caetani, poi tornato alla famiglia). I volumi sono dotati prevalentemente dell’ex libris di Gelasio, costituito da una vignetta tratta da un’incisione di Hans Holbein il Giovane (1497/1498-1543) raffigurante l’Astrologo e la morte; altri volumi presentano invece un ex libris differente, con legenda «Ex libris Gelasii archivo Caietano legatis» e lo stemma familiare. Il fondo è dotato di segnatura con numero arabo progressivo (Caetani 1-297; ma numerazione a parte hanno alcuni volumi in folio, Caetani Folio 1-35). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Biblioteca Vaticana. Fondo Caetani. Inventario stampati [manoscritto: Inventari di stampati, 58; sec. XX; inventario topografico].
STAMPATI CAPPONI** Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Capponiani (I, pp. 397-400).
La biblioteca del marchese Alessandro Gregorio Capponi (1683-1746), ultimo rappresentante del ramo romano della famiglia d’origine fiorentina, il quale trascorse l’intera vita nel palazzo romano di Via di Ripetta dedicandosi completamente alla creazione di un’esemplare biblioteca di testi di letteratura italiana e di un museo privato di antichità, fu lasciata in testamento il 26 aprile 1745 alla Biblioteca Vaticana (Arch. Bibl. 11, * CIT.: Caetani. ** CIT.: Stamp. Cappon.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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f. 382v); morto, dunque, il marchese il 21 settembre 1746, la raccolta giunse alla Vaticana il 7 dicembre dello stesso anno: essa contava 3.546 elementi, di cui 289 manoscritti (per la collezione manoscritta cfr. supra, I, pp. 397-400, s.v. Capponiani). Capponi iniziò prestissimo a raccogliere libri, a vent’anni, nel 1703, e due anni dopo iniziò a compilare un diario dei suoi acquisti che aggiornò scrupolosamente fino a pochi giorni prima della morte (Cappon. 313: «Nota della spesa de Libri fatta da me A. G. C. cominciando da Giugno 1705»; notizie sulla biblioteca si trovano anche nei codici Cappon. 311317). Egli raccolse soprattutto stampati italiani del Cinquecento e Seicento, ma verso il 1710 iniziò ad allargare i suoi interessi ai manoscritti e ai grandi classici italiani del Trecento. Nel 1734 la biblioteca, posta al secondo piano del suo palazzo, fu danneggiata da un incendio. Originariamente la «libreria Capponi» – manoscritti e stampati – fu sistemata nel cosiddetto «braccio nuovo» della Biblioteca Vaticana (corrispondente alle attuali Sale Clementine) che il marchese Capponi stesso aveva contribuito ad allestire. Verso il 1820 una numerazione dei volumi risultava apposta su cartine volanti inserite in ciascun volume (Arch. Bibl. 42, f. 183v). Nella stima generale degli stampati del 1926 risultavano 3.210 volumi (Arch. Bibl. 180, fasc. A, ff. 165v-166v; fasc. B); la statistica del 1964 (Arch. Bibl. 282) li vedeva ridotti a 2.751, probabilmente per via di estrazioni per lo più a vantaggio del fondo Duplicati. Il fondo comprendeva 105 incunaboli, che ora fanno parte del fondo Incunaboli, all’interno del quale sono riconoscibili per via del timbro con lo stemma del Capponi. Il fondo Stampati Capponi è ordinato per formato. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 166, 176 nt. 88; A. PETRUCCI, Capponi, Alessandro Gregorio, in Dizionario biografico degli Italiani, XIX: Cappi-Cardona, Roma 1976, pp. 10-13; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 46-47. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA [A.P. BERTI — D. GIORGI], Catalogo della Libreria Capponi o sia de’ libri italiani del fù Marchese Alessandro Gregorio Capponi Patrizio Romano, e Furiere Maggiore Pontificio. Con Annotazioni in diversi luoghi, e coll’Appendice de’ libri Latini, delle Miscellanee, e dei Manoscritti in fine, in Roma 1747 [catalogo compilato per volere del marchese, ma pubblicato dopo la sua morte; un esemplare di esso, con timbro della biblioteca del secondo (18501876), poi primo custode (1876-1880) della Vaticana Pio Martinucci († 1884 ca.), appartenuto anche a Gaetano Ferrajoli (1838-1890), che lo donò alla Vaticana, è attualmente se-
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I FONDI : STAMP . CAPPON .
– CASIMIRI
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gnato Inventari di stampati, 59; in tale esemplare si legge la seguente nota manoscritta sul verso della copertina anteriore: «Avvertenza. Molti libri indicati in questo Catalogo non sono stati ritrovati. Nell’antico catalogo sono contrassegnati colla parola Est e noi vi abbiamo fatto il segno colla lettera E; quelli che non erano numerati nell’antico Catalogo, vi abbiamo fatto un M – Quelli che sono contrassegnati con una crocetta, indica che si trovano nella Sala VI detta Borgia, ma che non appartenevano alla Biblioteca Capponiana»; vi sono riportate a penna, accanto alle citazioni bibliografiche, le vecchie segnature seguite, a matita, dalle attuali segnature per formato; descrizioni di alcuni volumi, inoltre, vi sono aggiunte a mano; altri esemplari dello stesso catalogo postillati e con segnature sono collocati fra i manoscritti: Cappon. 287, 316]. Cfr. anche A. DI MAURO, Bibliografia delle stampe popolari profane dal fondo Capponi della Biblioteca Vaticana, Firenze 1981 (Biblioteconomia e bibliografia. Saggi e studi, 14) [catalogo per autori e opere relativo ad elementi contenuti in alcuni volumi miscellanei del fondo]. Per un volume in Stamp. Cappon. III.57 già ritenuto incunabolo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, III: P-Z, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 382), sub nr. S-2. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Biblioteca Capponiana. Inventario – Biblioteca Molinari. Inventario [manoscritto: Inventari di stampati, 114: sec. XX; inventario topografico]. Corrispondenza fra la vecchia e la nuova segnatura dei libri a stampa della biblioteca Capponi (…) [manoscritto: Inventari di stampati, 59A; sec. XX].
CASIMIRI* La biblioteca di Casimiro Raffaele Casimiri (1880-1943) – che fu dal 1911 maestro della Cappella della basilica di S. Giovanni in Laterano, e fu inoltre professore di musica sacra presso il Seminario Romano Maggiore e nella Pontificia Scuola Superiore di Musica Sacra (oggi Pontificio Istituto di Musica Sacra), e fondatore nel 1924 della rivista Note di archivio per la storia musicale – fu acquistata dopo la sua morte da Pio XII (1939-1958) e trasmessa alla Vaticana verso il 1945. Il fondo che ne trae origine consta di 2.662 segnature, per 3.372 volumi di interesse musicologico. Esso riflette l’attività di ricercatore, editore, direttore di coro del Casimiri, volta a recuperare l’antico patrimonio musicale sacro e a imprimere nuova vita alla produzione musicale liturgica contemporanea. I volumi presentano quasi tutti l’ex libris del Casimiri, un’iniziale di Salterio: su di esso è apposta anche l’antica segnatura, la quale non è sta* CIT.: Casimiri.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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ta mantenuta, essendole stata preferita una nuova disposizione per formato. Dei volumi, pochi furono inseriti nel fondo successivamente all’arrivo in Vaticana, per continuare o completare una serie o una collana. BIBLIOGRAFIA H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, p. 89. Sul Casimiri, cfr. M. CARACI, Casimiri, Casimiro Raffaele, in Dizionario biografico degli Italiani, XXI; Caruso-Castelnuovo, Roma 1978, pp. 344-347. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Biblioteca Raffaele Casimiri. Catalogo Alfabetico [catalogo a schede manoscritte rilegate in 17 volumi, collocato alla fine del fondo]. Fondo Casimiri [manoscritto: Inventari di stampati, 61; sec. XX; inventario topografico realizzato in Biblioteca Vaticana].
STAMPATI CERULLI* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Cerulli etiopici (I, pp. 400-402); Cerulli persiani (I, pp. 402-403).
Enrico Cerulli (1898-1988), dal 1950 al 1954 ambasciatore italiano a Teheran e dal 1967 al 1976 presidente dell’Accademia dei Lincei, fu attivo orientalista. Oltre a numerosi manoscritti orientali, donati a più riprese negli anni Cinquanta e Sessanta, dalla sua biblioteca giunsero in seguito in Vaticana anche gli stampati attualmente presenti nel fondo, prevalentemente di soggetto orientalistico. Si tratta per lo più di materiale moderno. Il fondo (517 segnature, ma altro materiale è in via di catalogazione) è organizzato per formati. BIBLIOGRAFIA L. RICCI, Enrico Cerulli, in Rassegna di studi etiopici 32 (1988) [ma 1990], pp. 5-19, 2044 (Bibliografia, a cura di G. LUSINI); ID., Enrico Cerulli, in Rendiconti [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. VIII, 44 (1989), pp. 103-113: 111 [con un cenno alle collezioni di manoscritti e stampati].
* CIT.: Stamp. Cerulli.
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I FONDI : CASIMIRI
– STAMP. CHIG.
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STAMPATI CHIGI* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Chigiani (I, pp. 403-409). Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi: Archivio Chigi (I, pp. 688-691).
La biblioteca chigiana – le cui origini sono talora collegate ad Agostino Chigi (1465 ca.-1520), che raccolse collezioni precedenti di vari membri della famiglia, collezionò manoscritti e acquistò la collezione Aldobrandini – fu in realtà storicamente costituita da Fabio Chigi (n. 1599), poi papa Alessandro VII (1655-1667), che acquistò larga parte della biblioteca Piccolomini già di Pio II (1458-1464) e Pio III (1503) e arricchì la collezione di stampati tedeschi raccolti all’epoca della sua nunziatura apostolica a Colonia (1639-1651). Nel 1665 Alessandro VII attribuì alla Chigiana un certo numero di duplicati vaticani (cfr. supra, I, p. 460, s.v. [Palatini]). Lo stato della collezione in quel periodo è ricostruibile grazie a un indice compilato dal cremonese Giovanni Battista Cerioli (Chig. T.III.13), recante la data 1665. Fra gli altri cardinali della famiglia cui si devono arricchimenti della collezione – Flavio I (1631-1693, che fra il 1659 e il 1681 fu anche cardinale bibliotecario), Sigismondo (1649-1678), Flavio III (1810-1885) – spicca particolarmente Flavio II (1711-1771), che non solo contribuì con 4.000 volumi della sua personale raccolta e con nuovi acquisti ad ampliare la Chigiana, ma soprattutto affidò a uno dei maggiori bibliofili del tempo, Stefano Evodio Assemani (1711-1782) – in seguito, dal 1768, primo custode della Vaticana –, il riordino generale della biblioteca e la compilazione di un catalogo. Assemani pubblicò un catalogo completo, alfabetico, degli stampati nel 1764 (lavori preparatori, datati al 1761, nei manoscritti Chig. T.III.3, T.III.4): nella dedica al card. Flavio II, dell’8 febbraio 1764, Assemani accenna alla presenza nella raccolta di un notevole numero di edizioni in più esemplari, e riferisce della raccolta per formato, anziché per tema, delle miscellanee; afferma, inoltre, di aver inserito un riscontro delle segnature in fine di un esemplare del catalogo a stampa, e di aver contraddistinto i volumi donati dal card. Flavio con un ex libris. Dopo Assemani altri illustri bibliotecari curarono, con diversi ruoli, la raccolta (fra questi, nella seconda metà del Settecento, Vincenzo Alessandro Costanzi [† 1800 o 1802]). Nel 1781 il principe Sigismondo Chigi (1736-1793), alla morte del bibliotecario, l’abate Vincenzo Guerrini, di * CIT.: Stamp. Chig., eventualmente seguito da Opusc. per la relativa sezione.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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Foligno, nominò quale successore Ennio Quirino Visconti (1751-1818). Al Visconti nel 1801 subentrò l’archeologo Carlo Fea (1753-1836), protetto del principe Agostino Chigi (1771-1855); Fea fu bibliotecario della Chigiana fino alla morte, abitando dal momento della nomina al terzo piano del romano Palazzo Chigi in Piazza Colonna. Negli anni Sessanta dell’Ottocento era bibliotecario il romagnolo Girolamo Amati iunior (1820-1905), nipote del più celebre omonimo: erudito e ricercatore d’archivio, egli a quanto pare sottrasse dei libri alla collezione – come, a quel che si disse, anche altrove – per venderli, come constatò il suo successore Giuseppe Cugnoni (1824-1908), che ritrovò manoscritti della Chigiana sul mercato librario. Cugnoni, professore universitario, fecondo pubblicista, allievo di Luigi Maria Rezzi (1785-1857), fu scrittore della Vaticana dal 1856, iniziando l’insegnamento universitario nel 18581859; nel 1873 lasciò la Vaticana divenendo a titolo esclusivo bibliotecario della Chigiana, della quale si occupava già da qualche tempo, incarico che mantenne fino agli ultimi anni di vita. Nel 1876 Cugnoni, tra i soci fondatori della Società Romana di Storia Patria, ottenne ospitalità per la nuova istituzione nei locali della biblioteca. Louis Prosper Gachard (1800-1885), riferendo nel 1869 di una sua visita alla biblioteca Chigiana, calcolava a quella data il numero degli stampati in circa 16.000 e dei manoscritti in 3.000, lodava l’amabilità del bibliotecario Cugnoni e la liberalità del principe Mario (1832-1914), e riportava anche il regolamento vigente nella biblioteca nel 1868. Alla morte del principe Mario Chigi (4 novembre 1914) la biblioteca fu chiusa, e il principe Ludovico (o Luigi, 1866-1951) riprese precedenti trattative (già del 1905-1906) per la sua cessione all’Istituto Storico Prussiano, che si impegnava a mantenere la collezione a Roma. A seguito della negativa reazione della Santa Sede, don Ludovico rinunciò però alla vendita e la biblioteca fu riaperta. Di quegli anni, fra l’altro, redatto dal bibliotecario della Chigiana (dal 1907) Giuseppe Baronci (1857-1949) insieme a Ignazio Giorgi (1849-1924), è un catalogo manoscritto degli incunaboli che doveva evidentemente servire anche a stimare la parte più preziosa del patrimonio a stampa della collezione (Chig. T.IV.3). Lo Stato italiano, infine, acquistò la biblioteca, che aveva sede a Palazzo Chigi, l’11 aprile 1918 (stipula ratificata il successivo 12 maggio), per la somma di 1.180.000 lire; il 1° settembre 1918 ne fu affidata la cura alla presidenza dell’Istituto Storico Italiano. La biblioteca e l’archivio della famiglia Chigi furono però poco dopo, il 28 dicembre 1922, «aggregati» alla Vaticana dall’allora capo del governo italiano Benito Mussolini (1883-1945). Il 18 gennaio 1923 il bibliotecario chigiano Baronci e, per la Vaticana, il prefetto (1919-1936) Giovanni Mercati e lo scriptor orientale
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I FONDI : STAMP . CHIG .
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(1908-1930) Eugène Tisserant (1884-1972) concordarono il trasferimento da Palazzo Chigi, che avvenne tra il 23 gennaio e il 10 febbraio 1923. Nella stima generale del 1926 (Arch. Bibl. 180, fasc. A, ff. 165v-166v; fasc. B) risultavano facenti parte del fondo 30.260 volumi. La statistica generale dei fondi del 1964 (Arch. Bibl. 282) indica 22.497 segnature, di cui 249 di volumi miscellanei con opuscoli; i 232 incunaboli sono stati solo materialmente estratti dal fondo, e, pur mantenendo le loro segnature, sono conservati a parte, vicino al fondo Incunaboli. I volumi, disposti per formato, sono custoditi nel Deposito stampati, nel Braccio di Giulio II. BIBLIOGRAFIA L.P. GACHARD, La Bibliothèque des princes Chigi, à Rome, in Compte Rendu des séances de la Commission Royale d’Histoire (…), 3ème sér., 10 (1869), pp. 219-244; La Biblioteca Chigiana, in Rivista delle biblioteche e degli archivi 14 (1903), p. 175; I. GIORGI, Cenni sulla biblioteca Chigiana recentemente acquistata dallo Stato, in Rendiconti [della] Reale Accademia dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. V, 27 (1918-1919), pp. 151-156; La Biblioteca Chigiana, in La Bibliofilia 20 (1918-1919), p. 281; G. AURELI, La Chigiana e i suoi gioielli, in La tribuna, 3 genn. 1923; E. MICHEL, La Biblioteca Chigiana, in Rassegna storica del Risorgimento 11 (1924), pp. 739-744; A. MUÑOZ, Biblioteca Chigiana, in Almanacco dei Bibliotecari Italiani 1960, Roma 1959, pp. 195-197; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 150-151 nt. 42, 262; R. LEFEVRE, La «libraria» secentesca del cardinal Flavio Chigi, in Strenna dei Romanisti 44 (1983), pp. 263-275; L.E. BOYLE — E. MITTLER, Bibliotheca Palatina. Druckschriften-Stampati Palatini-Printed Books, Microfiche-Ausgabe, München 1989-1995, microfiches I1-I413 [per gli Stampati Chigi di provenienza palatina]; A. SERRAI, Storia della bibliografia, VII: Storia e Critica della Catalogazione Bibliografica, a cura di G. MIGGIANO, Roma 1997 (Il Bibliotecario, n.s.: Manuali, 4/7), pp. 656-663; M.C. MISITI, La strenna della conciliazione: la biblioteca Chigiana nel Novecento, in Culture del testo 5 (1999), nr. 13, pp. 41-57; EAD., «Strena ad Petrum» (la Chigiana e il Vaticano). Storia e documenti inediti, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VII, Città del Vaticano 2000 (Studi e testi, 396), pp. 245-302; I.D. ROWLAND, The correspondence of Agostino Chigi (1466-1520) in cod. Chigi R.V.c., Città del Vaticano 2001 (Studi e testi, 399), p. XII; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 78-87, 133. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Catalogo della Biblioteca Chigiana giusta i cognomi degli autori ed i titoli degli anonimi, coll’ordine alfabetico disposto (…) da monsignor S.E. ASSEMANI (…), in Roma 1764 [fra i vari esemplari presenti in Biblioteca, quello segnato Inventari di stampati, 103, reca annotate in margine le attuali segnature; un ulteriore esemplare è nel fondo manoscritto, con la segnatura Chig.T.III.2]. Per gli incunaboli contenuti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), passim.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Bibl. Chigi. Inventario stampati (…) [I-II] [stampato con note manoscritte: Inventari di stampati, 63-64: inventario topografico ricavato ritagliando le descrizioni da più esemplari del catalogo a stampa assemaniano e incollandole su registri bianchi secondo l’ordine delle segnature prevaticane (in margine è indicato tuttavia solo il terzo elemento della segnatura, ovvero il numero arabo in unica sequenza progressiva); le antiche segnature risultano 10.817, quanti sono i volumi descritti nel Catalogo assemaniano]. Serie numerica dei Volumi esistenti nella Biblioteca Chigiana coll’indicazione delle pagine, e colonne del Catalogo stampato, ove li medesimi sono descritti (…) [manoscritto: Inventari di stampati, 62; sec. XVIII-XIX; concordanza fra le segnature già presenti nel Catalogo a stampa assemaniano e la pagina e la colonna in cui si trovano, in esso, le relative descrizioni; come avverte il f. [1r], «La lettera Alfabetica accenna la Scansia, e il numero Romano l’ordine delle medesime»: nelle segnature sono dunque indicate con una lettera le scansie che contenevano i libri a Palazzo Chigi, con un numero romano i palchetti, mentre con un numero arabo in unica sequenza progressiva (che travalica scansia e palchetto) sono contrassegnati i singoli volumi; complessivamente i volumi per i quali si offre la concordanza sono i 10.817 presenti nel Catalogo assemaniano, sebbene i volumi fossero già probabilmente cresciuti di numero]. Inventario. Chigiani non appartenenti al Catalogo stampati [manoscritto: Inventari di stampati, 115: sec. XX; inventario topografico realizzato in Biblioteca Vaticana]. Stampati della Biblioteca Chigiana. Concordanza dei numeri vecchi con la nuova segnatura — Elenco degli incunabuli — Prospetto degli scaffali secondo l’antica numerazione [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 65: sec. XX; contiene: una concordanza manoscritta fra il terzo elemento della segnatura prevaticana, ovvero il numero arabo in unica sequenza progressiva, e le segnature vaticane attuali; in appendice al precedente, dattiloscritta, una «Nota dei volumi mancanti fra gli stampati della Chigiana» (circa 150 elementi); segue una lista di segnature (prevaticane: il solo numero arabo progressivo) degli «Incunabuli Chigiani» (300 segnature, ma una nota sopra il titolo indica: «in tutto 304 incunaboli»; la nota è affiancata dalla sigla di S L G [1874-1957, scriptor aggiunto onorario della Vaticana dal 1903] con la data 24 gennaio 1924); infine, un prospetto generale delle segnature, dattiloscritto, che permette di conoscere quali numeri del terzo elemento della segnatura fossero presenti in ciascuna scansia e palchetto]. Opuscoli Chigiani. Inventario, 1940 [manoscritto: Inventari di stampati, 66: sec. XX; sulla p. 1, nota: «Questo Inventario fu da me redatto nella Biblioteca Vaticana, Giuseppe Baronci. 9 Aprile 1940» (ma l’inventario era stato terminato il 22 febbraio 1940, cfr. p. 490); si tratta di un inventario sommario della sezione Opuscoli Chigiani, ordinato per numero d’inventario del singolo opuscolo (ma la sequenza inventariale coincide con l’ordinamento topografico); in margine si fa riferimento alle attuali segnature, con numero romano per la «busta» seguito da numero arabo per il singolo opuscolo; gli opuscoli, raccolti in volumi miscellanei, vi risultano 6.175; dal nr. 6.132 al nr. 6.175 sono opuscoli già di proprietà del Baronci, da lui donati alla Vaticana con altri volumi, e inseriti tra gli Stampati Chigi]. R. Biblioteca Chigiana. Opuscoli Chigiani [manoscritto: Inventari di stampati, 67: contiene tre interni, tutti autografi di Giuseppe Baronci: a) un «Indice dei Duplicati» degli opuscoli, che risultano 595; b) un fascicolo intitolato «Opuscoli Chigiani. Inventario generico di ciò che contiene ciascuna Busta», con indicazione delle materie comprese in ciascuna «busta» (queste ultime sono in numero di 249); c) una «Indicazione dei numeri delle Buste, nelle quali si trovano gli opuscoli secondo il soggetto trattato», ovvero un indice che rinvia dai soggetti trattati alle relative buste].
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I FONDI : STAMP . CHIG .
– CICOGNARA
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CICOGNARA* La collezione del conte ferrarese Francesco Leopoldo Cicognara (1767-1834), archeologo e storico dell’arte, presidente dell’Accademia di Belle Arti a Venezia dal 1808 al 1826, fu acquistata per 18.600 scudi dalla Vaticana con contratto del 1° giugno 1824, per interessamento di Francesco Cancellieri (1751-1826) e del primo custode della Vaticana (18191833) Angelo Mai (1782-1854). Il conte, che aveva acquistato i libri necessari al suo grande progetto di biblioteca senza badare a spese, raccogliendo 4.800 fra stampati e stampe oltre a un certo numero di manoscritti, e compilando lui stesso un catalogo sistematico, critico e valutativo della sua raccolta (pubblicato nel 1821), si trovava allora nella necessità di venderla, ma teneva particolarmente a che non venisse smembrata. Per la Vaticana preparò una speciale copia del suo catalogo con interfogli bianchi, perché la collezione venisse incrementata e la sua «opera bibliografica» completata. Ciò non avvenne, e in tale copia (Riserva IV.169) gli interfogli furono invece usati per le concordanze tra le antiche segnature e le nuove che i volumi ricevettero in Vaticana. Nella collezione, oltre a molte cinquecentine, si trovavano 16 incunaboli, ora inclusi nel fondo Incunaboli. La raccolta era composta particolarmente di libri di storia dell’arte e fu ordinata dal suo proprietario per classi di soggetti, quali, ad esempio, architettura, pittura, feste, vestiti e costumi, edizioni bibliche e opere storiche illustrate, libri di numismatica, guide di Roma e di altre città europee, e così via. La raccolta, giunta da Venezia nel 1824, con l’interessamento dell’allora tesoriere della Camera Apostolica Belisario Cristaldi (1764-1831, poi cardinale dal 1826), in 27 casse (cfr. Arch. Bibl. 13, ff. 174r-208r), fu subito disposta nella galleria occidentale, nella quarta sala del braccio settentrionale. I volumi furono sistemati negli scaffali per formato, ma mantenendo il numero arabo progressivo che avevano, dando luogo quindi a serie non continue. La raccolta seguì lo spostamento degli stampati, completato negli anni Trenta del XIX secolo, nell’Appartamento Borgia, dove fu posta presso il Medagliere. Nel 1912, in occasione del trasferimento dei manoscritti della Biblioteca dagli armadi del Salone Sistino ai depositi sovrastanti l’attuale Sala di consultazione dei manoscritti, il fondo Cicognara fu collocato negli armadi allora svuotati. Nel 1932 esso fu infine trasferito alla sua attuale collocazione, al quarto piano del cosiddetto Braccio di Giulio II, in un’apposita sala con ballatoi destinata anche a ospitare la raccolta delle stampe. L’inaugurazione dei nuovi scaffali metallici era avvenuta il 15 novembre 1931, alla presenza di Pio XI. * CIT.: Cicognara.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
Nella stima generale del 1926 (Arch. Bibl. 180, fasc. A, ff. 165v-166v; fasc. B) i volumi Cicognara risultarono 4.447; nella statistica del dicembre 1964 (Arch. Bibl. 282) risultavano 4.358. Il fondo ha in effetti subìto, dal momento della sua acquisizione, un certo decremento per via di numerosi spostamenti di volumi fra i Duplicati, o nella Raccolta Generale, o fra gli Incunaboli, ove essi sono stati dotati di nuove segnature. BIBLIOGRAFIA
L. DONATI, Pensieri su Leopoldo Cicognara nel secondo centenario della sua nascita, in Almanacco dei Bibliotecari Italiani 1967, Roma 1966, pp. 69-74; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 214, 226 nt. 77, 253 nt. 98; Ch. GRAFINGER, Die Erwerbung der Büchersammlung des Grafen Leopoldo Cicognara durch die Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IV, Città del Vaticano 1990 (Studi e testi, 338), pp. 41-77; L. FRANCHI VICERÈ, Una seconda appendice al Catalogo Cicognara, in Studi in onore del Kunsthistorisches Institut in Florenz per il suo centenario, 1897-1997, Pisa 1996 [1998] (Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, ser. IV, Quaderni, 1-2), pp. 415-424; M.R. FEHL — Ph. FEHL, The Dedication Copy of Leopoldo Cicognara’s Catalogo ragionato of 1821 (BAV: Riserva IV.169) and the Fondo Cicognara at the Vatican Library. Thoughts on a Legacy, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VI: Collectanea in honorem Rev.mi Patris Leonardi Boyle, O.P., septuagesimum quintum annum feliciter complentis, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 385), pp. 173-209; Ph. FEHL, The Fondo Cicognara in the Vatican Library: Inventing the Art Library of the Future, in Memory and Oblivion. Acts of the XXIXth International Congress of the History of Art, Amsterdam, 1-7 Sept. 1996, Amsterdam 1999, pp. 43-56. Su Cicognara, G.D. ROMANELLI, Cicognara, Francesco Leopoldo, in Dizionario biografico degli Italiani, XXV: Chinzer-Cirni, Roma 1981, pp. 421-428.
II, p. 936
STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Catalogo ragionato dei libri d’arte e d’antichità posseduti dal conte Cicognara, I-II, Pisa 1821. È in corso di completamento un progetto congiunto della Biblioteca Vaticana e della University of Illinois Library at Urbana-Champaign, già curato da Philipp (1920-2000) e Raina Fehl (1920-2009), per la riproduzione in microfiches dell’intero contenuto della raccolta Cicognara, ivi compresi gli elementi ora inclusi in altri fondi. Ventuno esemplari di incunaboli già presenti nella collezione Cicognara, poi inseriti in Biblioteca Vaticana nel fondo Incunaboli, sono descritti in W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), sub nrr. A-61, A-74, A-75, A-76, A-77, A-375, B-333, B-376, F-123, G-116, L-150, M-250, M-258, M259, M-260, P-185, S-133, S-283, V-39, V-137, V-138; l’esemplare al nr. 613 del Catalogo ragionato cit., è invece mancante. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Supplemento al Catalogo della Raccolta Cicognara [manoscritto: Inventari di stampati, 68; secc. XIX-XX; è un indice alfabetico del fondo; una nota manoscritta nel verso del pri-
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I FONDI : CICOGNARA
– STAMP. DE LUCA
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mo foglio di guardia recita: «Questa sezione è stata annullata e i libri inviati nelle singole sezioni di Racc. Generale»; ai volumi sono attribuite varie segnature, non omogenee, che dovrebbero riferirsi ai diversi passaggi della raccolta Cicognara dalle gallerie all’Appartamento Borgia e poi al Salone Sistino, e solo in qualche caso alla destinazione definitiva nelle sezioni della Raccolta Generale; ai ff. 157r-160r vi è un «supplemento al catalogo» nel quale sono riportati un centinaio di libri con l’attuale numero (ma senza il formato), con firma del Cicognara]. Corrispondenza fra la vecchia e la nuova segnatura dei libri a stampa della biblioteca Cicognara [manoscritto: Inventari di stampati, 68A; sec. XX; sembra, in realtà, consistere soltanto nell’aggiunta del formato ai numeri arabi che fungevano da segnatura; per gli opuscoli raccolti in miscellanee è usata una segnatura articolata nella lettera M, in un numero romano e un numero arabo; una nota su un foglio incollato nel verso della copertina anteriore recita: «Libri trovati frammisti al fondo Cicognara che non compariscono nel catalogo. Revisione del luglio 1924»].
STAMPATI DE LUCA* Incunaboli De Luca (p. 825). Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Carteggi De Luca (I, pp. 410-412).
La biblioteca personale del sacerdote ed erudito lucano Giuseppe De Luca (1898-1962), fondatore e animatore delle romane Edizioni di Storia e Letteratura e dell’Archivio italiano per la storia della pietà, giunse in Vaticana alcuni anni dopo la sua morte (cfr. anche supra, I, pp. 410-412, s.v. Carteggi De Luca). La caratteristica di questa biblioteca, che alla sua entrata in Vaticana doveva aggirarsi sui 100.000 volumi (questa almeno è la cifra approssimativa fornita da una statistica degli stampati della Vaticana dell’ottobre-dicembre 1964, stilata, cioè, in data anteriore all’arrivo della collezione di De Luca, cfr. Arch. Bibl. 282), sta nello scopo e nell’idea che animavano il suo raccoglitore: ricostruire, attraverso la ricerca – nella storia, nell’arte, nell’erudizione antica e moderna, nella filosofia, nella letteratura –, la storia della pietà e i tratti della presenza di Cristo nella vicenda umana. Significativamente, l’ex libris di De Luca è un’immagine di Cristo crocifisso con la scritta «Plenum gratiae et veritatis» (Gv 1,14). Biblioteca personale, mirata a questa concezione e in funzione di tale idea, presentava in ogni palchetto, in ogni gruppo di libri, un tema di ricerca. Come tale, il suo intimo significato e il suo valore erano nel suo stesso ordinamento che, purtroppo, nel trasporto alla Vaticana dal romano Palazzo S. Callisto, dove De Luca abitò nei suoi * CIT.: Stamp. De Luca.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
ultimi anni di vita, per ragioni pratiche non fu mantenuto integro. Ai volumi si aggiungevano circa 500 scatole di estratti e miscellanee raccolti da De Luca. Il fondo, ricco anche di numerosi stampati antichi – i manoscritti posseduti da De Luca sono stati, invece, già in parte inseriti man mano fra i Vaticani latini: fra di essi i Vat. lat. 15173-15178, 15181, ma altri manoscritti sono contenuti in elementi in via di ordinamento ora nei Dep. A-E –, è ancora solo in minima parte catalogato. Un certo numero di incunaboli, man mano estratti dal fondo degli Stampati, vengono a costituire un fondo a sé, intestato anch’esso a De Luca. BIBLIOGRAFIA Sulla biblioteca di De Luca non più che qualche cenno in R. GUARNIERI, Una singolare amicizia. Ricordando don Giuseppe De Luca, Genova 1998; M. MENNA, Il catalogo storico, in Don Giuseppe De Luca e la cultura italiana del Novecento. Atti del Convegno nel centenario della nascita, Roma, 22-24 ottobre 1998, a cura di P. VIAN, Roma 2001, pp. 327-336: 329-330 [negli altri contributi presenti nel volume, testimonianze e bibliografia più recente sulla figura di De Luca]. Sulle trattative per l’acquisto della biblioteca, G. ANTONAZZI, Dietro il sipario. Sprazzi di vita ecclesiastica romana, prefazione di L.F. CAPOVILLA, Genova 1997, p. 201.
STAMPATI DE MARINIS* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: De Marinis (I, pp. 412-413).
Il bibliofilo e libraio antiquario napoletano Tammaro de Marinis (1878-1969) destinò alla Vaticana, oltre a 22 manoscritti, la sua collezione di 222 stampati – comprendenti anche 7 incunaboli e 72 volumi di edizioni aldine – preziosi per le illustrazioni e soprattutto per le legature, formata lentamente in lunghi anni di frequentazione d’aste, di scelte nei cataloghi librari, di scambi tra bibliofili. I volumi giunsero a più riprese, vivente il donatore. De Marinis, autore fra l’altro de La legatura artistica in Italia nei secoli XV e XVI, aveva frequentato a lungo la Vaticana, conoscendone le maggiori personalità, da Franz Ehrle (18451934) ad Achille Ratti (1857-1939, poi Pio XI, 1922-1939), da Giovanni Mercati (1866-1957) a Eugène Tisserant (1884-1972), e intrattenendo stretti rapporti in particolare con il prefetto (1936-1962) Anselm M. Albareda (1892-1966).
* CIT.: Stamp. De Marinis.
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I FONDI : STAMP . DE LUCA
– MISC. DE ROSSI
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BIBLIOGRAFIA R. DE MAIO, Tammaro De Marinis, in Studi di bibliografia e di storia in onore di Tammaro De Marinis, I, [Verona] 1964, pp. IX-XXIX: XXI-XXII; F. PETRUCCI NARDELLI, Tammaro De Marinis, in Collezionismo, restauro e antiquariato librario. Convegno internazionale di studi (…): Spoleto, Rocca Albornoziana, 14-17 giugno 2000. Atti, a cura di M.C. MISITI, MilanoSpoleto 2002, pp. 77-107. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Catalogue d’une collection d’anciens livres à figures italiens appartenant à Tammaro De Marinis, Milano 1925 [descrizione di 233 elementi]. Descrizioni di legature appartenenti al fondo si trovano anche in T. DE MARINIS, La legatura artistica in Italia nei secoli XV e XVI. Notizie ed elenchi, I-III, Firenze 1960 [una concordanza provvisoria fra tali descrizioni e le attuali segnature, ad opera di Louis DuvalArnould, può essere consultata presso il banco di distribuzione della Sala Consultazione Stampati]. Per i sette incunaboli contenuti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), in particolare per Stamp. De Marinis 1 (sub nr. S-152), 2 (sub nrr. C-11, C-485), 3 (sub nr. E-34), 4 (sub nr. L-79), 5 (sub nr. M-314), 6 (sub nr. H-29).
MISCELLANEA DE ROSSI* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Lascito De Rossi (I, pp. 416-417).
Lo scriptor (dal 1844), poi prefetto del Museo Sacro della Biblioteca (dal 1861) Giovanni Battista De Rossi (1822-1894) lasciò per testamento (3 febbraio 1890) la sua biblioteca alla Vaticana. Subito dopo la morte (20 settembre 1894), il lascito, comprendente stampati e carte manoscritte, fu trasferito il 26 novembre 1894 in Biblioteca (cfr. Arch. Bibl. 114: catalogo della biblioteca di Giovanni Battista De Rossi, an. 1899), ove venne poi in parte ad accrescere i fondi aperti, in parte a costituire il fondo Lascito De Rossi (cfr. supra, I, pp. 416-417, s.v.). Il fondo Miscellanea De Rossi comprende invece parte cospicua del lascito di stampati, che consisteva in 313 miscellanee contenenti opuscoli, raccolta preziosa di estratti inviati a De Rossi da altri studiosi (fra gli altri, Theodor Mommsen, 1817-1903, rappresentato da 127 titoli). Un catalogo manoscritto di tali opuscoli si conserva nel Vat. lat. 13251. In Vaticana il fondo sembra aver conservato un ordinamento preesistente, che vede gli opuscoli raccolti in volumi miscellanei caratterizzati * CIT.: Misc. De Rossi.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
da un numero romano progressivo apposto sulla legatura. Vi si distinguono due formati: uno maggiore («In-folio», nell’inventario di Fabiano Battaglini di cui infra: nrr. I-LII) e uno minore («in IV°» nell’inventario, nrr. I-CCLX), oltre a una miscellanea «in foglio massimo» di 26 interni. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 241, 255 nt. 124. Su De Rossi, P.M. BAUMGARTEN, Giovanni Battista de Rossi, der Begründer der christlich-archäologischen Wissenschaft. Eine biographische Skizze, Köln 1892 [trad. it.: Giovanni Battista de Rossi, fondatore della scienza di archeologia sacra. Cenni biografici, Roma 1892]; N. PARISE, De Rossi, Giovanni Battista, in Dizionario biografico degli Italiani, XXXIX: Deodato-Di Falco, Roma 1991, pp. 201-205; A. BARUFFA, Giovanni Battista De Rossi. L’archeologo esploratore delle catacombe, Città del Vaticano 1994. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventario delle miscellanee raccolte dal com. Gio. Batt. De Rossi e lasciate per testamento alla Biblioteca Vaticana, MDCCCXCVIII [manoscritto: Inventari di stampati, 69 (1-2): inventario sommario e indice compilati da Fabiano Battaglini; nel primo volume le miscellanee sono ordinate per segnatura, nel secondo per autore; degli opuscoli sono registrati soltanto autori e titoli].
DRAMMATURGIA ALLACCI* Il fondo consta di 319 volumi miscellanei, contenenti ciascuno numerosi interni, con opere teatrali dei secoli XVI-XVII pubblicate in Italia e raccolte, per suo diletto, da Leone Allacci (1586 ca.-1669), scriptor greco (dal 1619), poi secondo (dal 1660) e primo custode (1661-1669) della Vaticana, alla quale egli lasciò per testamento la collezione. Allacci aveva raccolto tutti i componimenti teatrali italiani di cui era venuto a conoscenza, spinto anche dal desiderio di salvare un materiale librario che, per la sua fragilità e caducità, si conservava con difficoltà e spesso finiva per andare perduto; della collezione aveva compilato indici, che lo stampatore Vitale Mascardi, con l’assenso di Allacci, pubblicò a Roma nel 1666; l’opera fu poi corretta e aggiornata fino al 1755, a cura di Apostolo Zeno (1668-1750), Carlo Lodoli (1690-1761) e Giovanni Cendoni (16701745), in un’edizione apparsa a Venezia in quell’anno, nella quale le opere presenti nell’edizione del 1666 sono contrassegnate da asterisco.
* CIT.: Dramm. Allacci.
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I FONDI : MISC . DE ROSSI
– DRAMMI PERSIANI
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La collezione rimase a lungo, pressoché inutilizzata, negli armadi che custodivano i manoscritti Urbinati. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 129 nt. 111, 295; S. ZANANDREA, La «Drammaturgia» di Leone Allacci dall’edizione romana (1666) alla veneziana (1755). Gli interventi di Apostolo Zeno, Carlo Lodoli e Giovanni Cendoni, in Quaderni veneti, nr. 13 (1991), pp. 145-164. Su Allacci, D. MUSTI, Allacci, Leone, in Dizionario biografico degli Italiani, II: Albicante-Ammannati, Roma 1960, pp. 467-471. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Drammaturgia di Leone Allacci Divisa in Sette Indici, in Roma, per il Mascardi, 1666. Drammaturgia di Lione Allacci accresciuta e continuata fino all’anno MDCCLV, in Venezia 1755 [nell’esemplare in Biblioteca Vaticana, Catal. Italia II. Roma. Vaticano. Varia 7 Cons., sono annotate in margine a matita le attuali collocazioni; dell’edizione veneziana è stata tratta anche una ristampa anastatica a cura di F. BERARDELLI, Torino 1961]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Allacci, Ruffin, S. Maria in Cosmedin [manoscritto: Inventari di stampati, 113; sec. XX; inventario topografico].
DRAMMI PERSIANI* Il fondo (228 segnature, per 482 unità) consta di una collezione di volumi, molti dei quali miscellanei con numerosi interni, per lo più con opere teatrali italiane dei secoli XIX-XX, e qualche studio o repertorio di storia del teatro: essa fu raccolta e donata alla Vaticana da Luigi Giulio Persiani (1860-post 1953), autore a sua volta di drammi e commedie – alcune in dialetto romanesco con lo pseudonimo di «Giggi de Borgo» – pubblicati fra il 1890 e il 1950. Una nota autografa di Persiani su un volume stampato nel 1943, nella quale egli prega di aggiungerlo alla raccolta da lui già donata alla Vaticana, induce a ritenere che essa, almeno per la sua parte principale, vi sia pervenuta prima di quella data. Vi sono anche copioni manoscritti e dattiloscritti; alcuni di questi, opera di Persiani, sono accompagnati da locandine che indicano che egli fu anche attore e regista di alcune delle sue commedie in dialetto romanesco. Materiali manoscritti e dattiloscritti di Persiani presumibilmente giunti insie* CIT.: Drammi Persiani.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
me agli stampati sono anche fra i manoscritti da ordinare, nel fondo Depositi A-E (cfr. supra, I, p. 415, s.v.). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventario della Raccolta di Drammaturgia di Luigi Persiani [manoscritto: Inventari di stampati, 70; sec. XX; inventario topografico].
DUPLICATI* Il fondo, che constava nel 1964 di 30.104 volumi (si veda la statistica contenuta in Arch. Bibl. 282), si lega all’antica e diffusa consuetudine bibliotecaria di estrarre dalle collezioni di stampati i volumi duplicati, a fini di scambio o cessione a diverso titolo; tale uso è, per la Vaticana, già ben attestato per i secoli XVII e XVIII (cfr. supra, pp. 745, 748, 750); ma il fondo attuale sembrerebbe essersi costituito in particolare a partire da un’estrazione di doppi effettuata sotto il pontificato di Benedetto XV (1914-1922). La gran parte dei duplicati frutto di tale operazione erano destinati, per volere del pontefice, alla biblioteca dell’università di Louvain, incendiata dalle truppe tedesche il 26 agosto 1914; ma la prassi di estrarre volumi doppi continuò ancora nei decenni successivi, incrementando notevolmente questa eterogenea raccolta, elementi della quale sono all’occasione serviti, fino a tempi relativamente recenti, per attuare scambi librari. Del fondo, nel quale sono presenti in gran numero anche stampati dei secoli XVII-XIX, non esiste inventario, né esso è contemplato nei cataloghi cartaceo ed elettronico della Biblioteca. La prassi attuale prevede che ad esso si attinga per scambi soltanto per la sua porzione più recente, quando peraltro non si sia in presenza di volumi postillati o comunque interessanti in relazione ai precedenti possessori. Il fondo non è più, al momento, ulteriormente incrementato: i volumi doppi, infatti, vengono ormai preventivamente scartati all’atto dell’accessione e avviati ad altre biblioteche, sempre che non si tratti di stampati antichi o interessanti per motivi legati all’esemplare stesso o alla collezione d’origine. BIBLIOGRAFIA Per l’estrazione di duplicati destinati all’università di Louvain, cfr. Annuaire de l’Université Catholique de Louvain, 1915-1919, Louvain 1924, pp. 230-236; E. TISSERANT, Pius XI as Librarian, in The Library Quarterly 9 (1939), pp. 389-403: 395 [rist. in Recueil Cardinal Eugène Tisserant. «Ab Oriente et Occidente», II, publié par S. POP, avec la collaboration de * CIT.: Duplicati.
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I FONDI : DRAMMI PERSIANI
– ELEFANTE
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G. LEVI DELLA VIDA, G. GARITTE et Mgr O. BÂRLEA, Louvain 1955 (Travaux publiés par le Centre international de dialectologie générale près l’Université Catholique de Louvain, 2), pp. 609-619: 614].
EDITTI* Il fondo (306 segnature, seguite in coda da 22 fra tomi e fasci di carte sciolte non ancora dotati di segnatura) raccoglie editti e bandi dello Stato Pontificio a partire dal secolo XVI, stampati su fogli o fascicoli sciolti: essi si trovano riuniti in volumi le cui legature sono per la gran parte dell’inizio del XX secolo, epoca presumibile dell’organizzazione di gran parte del materiale e dell’istituzione del fondo nella sua attuale fisionomia. Si possono distinguere varie serie di volumi, per lo più ordinate cronologicamente: la prima e più cospicua (Editti 1-200, ma alcune segnature abbracciano più tomi), contraddistinta da legature in mezza pelle bruna con iscrizione dorsale «Stato Pontific., Editti», copre un arco temporale dal XVI secolo al 1837; la seconda (Editti 201-222) ospita volumi con legature e formati eterogenei, e riguarda gli anni tra il 1596 e il 1851; la terza (Editti 223-253), con volumi che recano sul dorso la semplice indicazione «Editti», copre i soli anni 1831-1846 ed è di provenienza Ferrajoli (cfr. supra, I, pp. 417-419, s.v. [Ferrajoli]; infra, pp. 822823, s.v. Stampati Ferrajoli); la quarta (Editti 254-305), contraddistinta dall’indicazione dorsale «Bolle, brevi, editti, avvisi, notificazioni, etc. etc.», si riferisce al periodo 1510-1884; l’ultimo elemento segnato (Editti 306) è una Collezione di pubbliche disposizioni (…) stampata a Roma nel 1820. Senza segnatura sono: tre volumi di «Editti e bandi di Roma» dei secoli XVI-XVII, già di Benedetto Guglielmi di Vulci (1875-1945; cfr. supra, p. 766); undici volumi che in parte hanno sul dorso indicazione di provenienza «Tribunale di Radicondoli» (ann. 1816-1860); un tomo rilegato e sette fasci di fogli sciolti relativi ai secoli XVII-XIX. Il fondo è ancora solo in minima parte incluso nel catalogo elettronico della Biblioteca. ELEFANTE** Il fondo (36 segnature) raccoglie edizioni di pregio per lo più donate, in occasione di una mostra tenutasi in Vaticana nel 1992, da Enzo Crea, fondatore delle romane Edizioni dell’Elefante. * CIT.: Editti. ** CIT.: Elefante.
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822
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Edizioni dell’Elefante. Mostra di opere alla Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 9 aprile-30 aprile 1992, [Roma, 1992].
STAMPATI FERRAJOLI* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: [Ferrajoli] (I, pp. 417-419).
Si tratta di uno dei più consistenti tra i fondi che, all’interno della Vaticana, traggono origine da collezioni familiari. Un primo nucleo di stampati e manoscritti della famiglia Ferrajoli giunse già dopo la morte di Gaetano Ferrajoli (1838-1890), per legato del 3 gennaio 1890 eseguito il successivo 10 luglio dal fratello Alessandro (1846-1919). Dopo la morte (1° febbraio 1926) del terzo fratello, Filippo Ferrajoli (1851-1926), la vedova Natalia (1866-1951), figlia del già scriptor latino (dal 1844) Giovanni Battista De Rossi (1822-1894), prese contatto con l’allora prefetto della Vaticana (1919-1936) Giovanni Mercati (1866-1957) per predisporre il trasferimento: 85 casse di libri giunsero alla Vaticana fra il 12 e il 22 marzo 1926; il trasporto fu terminato il 15 maggio; da appunti di Mercati scritti dopo tale data si deduce che della collezione esistevano cataloghi approntati da Gaetano e Alessandro Ferrajoli. La collezione fu allora ripartita negli attuali fondi di stampati e manoscritti. Gli stampati, che nella stima generale degli stampati della Vaticana del 1926 (Arch. Bibl. 180, fasc. A, ff. 165v-166v; fasc. B) raggiungevano il numero di 40.300, nella statistica del dicembre 1964 (Arch. Bibl. 282) risultavano scesi a 34.290 – evidentemente a seguito di scarti di duplicati e di versamenti in altri fondi –, includendo, oltre alle monografie, circa 2.400 volumi di miscellanee. Biblioteca di famiglia, formatasi nell’arco di quasi un secolo, fu iniziata senza particolari indirizzi, ma accresciuta e perfezionata nel corso degli anni in parallelo con il maturare degli interessi bibliofili di alcuni membri. La famiglia Ferrajoli, partendo da modeste condizioni economiche, conobbe nel corso dell’Ottocento una notevole ascesa economica e sociale, soprattutto grazie all’acquisizione della gestione del monopolio dei sali e tabacchi, ottenuto da Giuseppe (1798-1870), che aveva servito a lungo la famiglia Torlonia. Soprattutto Gaetano e Alessandro, due dei * CIT.: Stamp. Ferr.
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I FONDI : ELEFANTE
– STAMP. FERR .
823
figli di Giuseppe, dedicarono quasi interamente le loro vite all’accrescimento della biblioteca di famiglia. Essa si formò con doni di eruditi che conoscevano i due fratelli, con acquisti nelle librerie antiquarie italiane ed estere e con l’assidua frequentazione di aste in un periodo in cui la dispersione di archivi e biblioteche, con la fine dello Stato Pontificio, aveva inondato il mercato di materiale prezioso. Le note manoscritte di Gaetano che corredano i volumi dimostrano i suoi vastissimi interessi; egli ebbe rapporti con i maggiori eruditi e bibliofili italiani del tempo, tra cui Giacomo Manzoni (1816-1889) e Domenico Gnoli (1838-1915). Dopo la morte improvvisa di Gaetano, fu Alessandro a continuare ad arricchire la collezione, aprendola inoltre al pubblico. Gli incunaboli, pur conservando le precedenti segnature, sono conservati separatamente, insieme al fondo Incunaboli. BIBLIOGRAFIA [I. CARINI], Libri e manoscritti lasciati alla Biblioteca Vaticana dal march. Gaetano Ferrajoli, in [ID.], Di alcuni lavori ed acquisti della Biblioteca Vaticana nel pontificato di Leone XIII, Roma 1892, pp. 153-187; E. MICHEL, La raccolta Ferraioli della Biblioteca Vaticana, in Rassegna storica del Risorgimento 26 (1939), pp. 241-251; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 262, 265, 277 nt. 62; La «Raccolta prima» degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 1990 (Studi e testi, 336; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 2), pp. VI-XVII; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, p. 87. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Cataloghi tematici: E. MORI, Libretti di melodrammi e balli del secolo XVIII. Fondo Ferraioli della Biblioteca Apostolica Vaticana, Firenze 1984 (Biblioteconomia e bibliografia. Saggi e studi, 19); G. GIALDRONI — T.M. GIALDRONI, Libretti per musica del Fondo Ferrajoli della Biblioteca Apostolica Vaticana, Lucca 1993 (Ancilla Musicae, 4). Per i 94 incunaboli contenuti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), passim. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Inventario Ferrajoli (…), [I-V] [manoscritto: Inventari di stampati, 116 (1-5): sec. XX; inventario topografico secondo le segnature vaticane]. Corrispondenza fra la vecchia e la nuova segnatura dei libri a stampa della Biblioteca Ferrajoli [dattiloscritto: Inventari di stampati, 103A; sec. XX].
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824
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
INCUNABOLI* Degli 8.344 esemplari di incunaboli che, al gennaio 2006, si calcola siano presenti in diversi fondi della Biblioteca Vaticana (cfr. supra, pp. 771-774: 773), il fondo omonimo, tuttora aperto a nuove accessioni, comprende attualmente la parte più cospicua, articolata in 3.123 segnature, che in alcuni casi ospitano più unità bibliografiche. I volumi, sovente dotati di legature antiche o di pregio, presentano in genere, oltre alla segnatura attuale per formato, quella precedente, sulla risguardia anteriore, con l’indicazione dell’armadio che li custodiva e del numero. Molti conservano, sul primo foglio di guardia, l’antica segnatura della «Prima Raccolta» di cui facevano parte, e alla quale non furono restituiti al momento della costituzione dell’odierno fondo Raccolta Prima (cfr. infra, pp. 858-860: 859, s.v.). Sempre sul foglio di guardia si trova spesso annotato il numero del repertorio nel quale sono descritti (prevalentemente Hain). I volumi presentano talvolta indicazioni di provenienza, come ad esempio nel caso dei libri di Fulvio Orsini (1529-1600), ed ex libris. Numerosi incunaboli ora inclusi nel fondo giunsero dalla biblioteca del cardinale bibliotecario (dal 1779) Francesco Saverio de Zelada (1717-1801), all’inizio del pontificato di Pio VII (1800-1823). È a questo medesimo periodo, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, che risale la decisione di separare gli incunaboli dagli altri stampati, iniziativa che è all’origine dell’attuale fondo. Nel dicembre 2007 il fondo raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: [Stragrandi =] S.256; I.112; II.961; III.537; IV.973; V.236; VI.46; VII.2. Fisicamente disposti a seguire rispetto al fondo, senza esservi integrati, sono gli incunaboli inclusi nei fondi (di cui conservano le segnature) Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati, Stampati Barberini, Stampati Chigi, Stampati Ferrajoli, Steinmann (cfr. supra e infra, pp. 788, 795, 811, 823, 869-870, s.vv.), che dunque conservano le segnature dei fondi di appartenenza. Altri incunaboli restano anche materialmente collocati all’interno del «Credenzino del Tasso» e nel fondo Propaganda Fide (cfr. supra, pp. 796-804, s.v. Stampati Barberini. Credenzino del Tasso; infra, p. 839, s.v. Propaganda Fide). Ulteriori incunaboli estratti dai fondi Stampati De Luca, Stampati Pagès e York hanno, invece, assunto recentemente la consistenza di fondi autonomi (cfr. infra, pp. 825826, s.vv. Incunaboli De Luca; Incunaboli Pagès; Incunaboli York).
* CIT.: Inc.
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I FONDI : INC .
– INC. DE LUCA
825
BIBLIOGRAFIA P. DE NOLHAC, La bibliothèque de Fulvio Orsini. Contributions à l’histoire des collections d’Italie et à l’étude de la Renaissance, Paris 1887, pp. 140-142, 175-182, 350-358, 381-391; L. MICHELINI TOCCI, Incunaboli sconosciuti e incunaboli mal conosciuti della Biblioteca Vaticana, in Studi di bibliografia e di storia in onore di Tammaro De Marinis, III, Verona 1964, pp. 177-228; M. BUONOCORE, Fogli di guardia manoscritti referenti autori classici (Priscianus, Cicero, Caesar, Propertius) in incunaboli vaticani. Un primo censimento, in Scriptorium 51 (1997), pp. 151-156 [per frammenti di manoscritti reimpiegati come fogli di guardia di incunaboli]. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383) [inventario relativo a tutti gli incunaboli della Vaticana sino ad allora conosciuti, inclusi quelli pertinenti ad altri fondi].
INCUNABOLI DE LUCA* Stampati De Luca (pp. 815-816). Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Carteggi De Luca (I, pp. 410-412).
Di recente costituzione, il fondo (attualmente 11 segnature) comprende gli incunaboli estratti, nel corso dei lavori di sistemazione e catalogazione, dal fondo Stampati De Luca (cfr. supra, pp. 815-816: 816, s.v.). Gli elementi finora accessionati costituiscono ulteriori esemplari di edizioni già presenti in Biblioteca (per le quali cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 [Studi e testi, 380-383], sub nrr. A-318, C-86, C-179, J-68, O-50, P-166, P286, P-334, S-222, U-14), cui si aggiunge un esemplare del Compendium logicae di Paulus Pergulensis, stampato a Venezia, da Baptista de Tortis, nel dicembre 1483. STRUMENTI CATALOGRAFICI L’attuale Inc. De Luca IV.1063 è l’unico al momento censito in W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, III: P-Z, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 382), sub nr. P-334.
* CIT.: Inc. De Luca.
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826
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
INCUNABOLI PAGÈS* Stampati Pagès (pp. 832-834). Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Pagès (I, pp. 455-457).
Il fondo (18 segnature), in via di sistemazione, è stato costituito al momento del recente deposito della biblioteca di Étienne Pagès (17631841) con l’estrazione degli incunaboli dalla collezione degli stampati. INCUNABOLI YORK** York (pp. 872-873).
Di recente costituzione, il fondo (attualmente 3 segnature) comprende gli incunaboli estratti, nel corso dei lavori di sistemazione e catalogazione, dal fondo York (cfr. infra, pp. 872-873, s.v.). Di essi, due costituiscono ulteriori esemplari di edizioni già presenti in Biblioteca (per le quali cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 [Studi e testi, 380-383], sub nrr. B-442, T180), mentre Inc. York 3 è per ora l’unica copia vaticana dell’Opus morale di Jacobus Pogius Bononiensis, stampato a Bologna, per i tipi di Johannes Antonius de Benedictis, nel marzo 1500. KIRKENDALE*** Il fondo trae origine dalla donazione, negli anni Novanta del XX secolo, della raccolta personale dei coniugi Warren e Ursula Kirkendale, musicologi: la parte sinora pervenuta e già sistemata di tale raccolta consta di oltre un migliaio di volumi e di circa 1.200 fra estratti e opuscoli raccolti in volumi miscellanei. STRUMENTI CATALOGRAFICI DATTILOSCRITTI W. KIRKENDALE, Catalogo sistematico del primo nucleo musicologico nel fondo Kirkendale della Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 2001 [dattiloscritto: Biblioteca
* CIT.: Inc. Pagès. ** CIT.: Inc. York. *** CIT.: Kirkendale.
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I FONDI : INC . PAGÈS
– LEGAT. ASTARITA
827
Vaticana, Sala Cons. Stampati, Catal. Italia II. Roma. Vaticano. Kirkendale, W. 1 Cons.; le segnature ivi indicate sono quelle attuali, in numeri arabi].
LAMATTINA* Il fondo (circa 250 unità, solo in parte catalogate) raccoglie stampati donati da Gaetano Lamattina (1911-1996) a più riprese nel corso degli anni Ottanta del XX secolo, insieme a qualche manoscritto moderno a carattere documentario. Oltre a volumi della biblioteca personale, con opere specialmente di letteratura italiana e straniera del Novecento, una cospicua parte dei volumi si riconnette agli interessi e all’opera di Lamattina, che, nativo di Caggiano (Salerno), si dilettò di pubblicare studi di storia, soprattutto locale, e alcune raccolte di versi. Sono presenti, infine, in buon numero stampati dei secoli XVI-XIX. LEGATURE ASTARITA** Il fondo (25 segnature), che comprende stampati con sontuose legature (ovvero legature staccate) di pontefici da Pio IV (1559-1565) a Pio IX (1846-1878), costituisce la parte più preziosa del dono presentato il 28 marzo 1969 dal napoletano Mario Astarita (1896-1979) in memoria della moglie; la donazione comprendeva anche un Salterio manoscritto miniato etiopico del XVII secolo e circa 180 altri stampati. Varrà la pena di ricordare che nel 1967 Astarita aveva donato a Paolo VI (1963-1978) una vasta raccolta di antichità, conservata nei Musei Vaticani. BIBLIOGRAFIA L’attività della Santa Sede nel 1968, Pubblicazione non ufficiale, [Città del Vaticano, s.d.], pp. 1432-1433 e tav. f.t. Sulla donazione di antichità ai Musei Vaticani, con cenni alla biografia di Astarita, La Collezione Astarita nel Museo Gregoriano Etrusco, II/1: Ceramica attica a figure nere, [di] M. IOZZO, Città del Vaticano 2002 (Monumenti Musei e Gallerie Pontificie. Vasi antichi dipinti del Vaticano), pp. 9-17.
* CIT.: Lamattina. ** CIT.: Legat. Astarita.
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828
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
LORETO* Il fondo (che secondo la statistica del dicembre 1964 comprendeva 691 unità, per 583 segnature, cfr. Arch. Bibl. 282) include volumi provenienti dalla biblioteca della S. Casa di Loreto e dall’antico Collegio Illirico della Compagnia di Gesù. Si tratta di una raccolta eterogenea, di contenuto vario, nella quale erano presenti anche sette incunaboli, versati nel fondo omonimo (cfr. supra, pp. 824-825, s.v. Incunaboli); in gran numero sono le opere scientifiche e letterarie di carattere scolastico dei secoli XVI-XVIII. Giunse in Vaticana nel 1936 per interessamento dell’allora cardinale bibliotecario (1936-1957) Giovanni Mercati (1866-1957). Il fondo è stato ordinato per formato. BIBLIOGRAFIA L. MICHELINI TOCCI, Incunaboli sconosciuti e incunaboli mal conosciuti della Biblioteca Vaticana, in Studi di bibliografia e di storia in onore di Tammaro De Marinis, III, Verona 1964, pp. 177-228: 180; W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I: AC, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380), p. XLIV. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventario Fondo Loreto, Anno 1936 [manoscritto: Inventari di stampati, 71; inventario topografico secondo le segnature attuali].
MAI** Angelo Mai (1782-1854), primo custode della Vaticana dal 20 ottobre 1819 al 15 aprile 1833, poi cardinale bibliotecario dal 27 giugno 1853 alla morte, sopraggiunta l’8 settembre 1854, destinò alla Vaticana per disposizione testamentaria (20 ottobre 1853) la sua biblioteca, che originariamente constava di 292 manoscritti (fra i Vat. lat. 9529-9668, cfr. supra, I, p. 629, s.v. Vaticani latini) e 14.454 stampati, tra i quali 110 incunaboli. La collezione fu, secondo il volere del testatore, acquistata per la Vaticana da Pio IX (1846-1878) per metà del prezzo stimato dei volumi, somma da devolversi in beneficenza ai poveri di Schilpario (Bergamo), paese natale del Mai. Della raccolta esisteva un indice, ad opera di Paul Louis Bernard Drach (1791-1865), datato 1837 (Vat. lat. 14557; nel Vat. lat. 14556 è una stima quantitativa del 1840). La biblioteca di stampati, che conteneva in prevalenza opere teologiche, patristiche, ca* CIT.: Loreto. ** CIT.: Mai.
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I FONDI : LORETO
– MAI
829
nonistiche, storiche e letterarie, giunse in Vaticana nel 1855 e fu collocata nell’Appartamento Borgia. Nel 1885 si trovava ancora nelle sale decima e undicesima della Biblioteca, facenti parte di tale Appartamento; il numero dei volumi a stampa ammontava a 12.895; nella stima generale del 1926 (Arch. Bibl. 180, fasc. A, ff. 165v-166v; fasc. B) risultava di 10.485 volumi, anche a seguito della dislocazione di stampati in diversi fondi e sezioni di Sala. In Vaticana l’ordinamento originario della collezione non è stato mantenuto. Si riscontrano ancor oggi due serie di segnature preesistenti: una, posta in calce all’ex libris con lo stemma del Mai che in genere è incollato sulla risguardia anteriore di ciascun volume, è alfanumerica (ad esempio: FG.I.32); un’altra è costituita da un semplice numero arabo progressivo, posto al di sopra dell’ex libris. Le attuali segnature si compongono, invece, del numero romano della sala, seguito da lettera maiuscola, numero romano e numero arabo (ad esempio: Mai XI.P.V.3): tali segnature riflettono la primitiva collocazione vaticana del fondo in due sale dell’Appartamento Borgia allora costituenti, come si è accennato, le sale X e XI della Biblioteca: il primo numero romano indica, dunque, la sala (X o XI); la lettera maiuscola indica lo scaffale; il successivo numero romano indica il palchetto; l’ultimo numero, arabo, indica la posizione del volume nel palchetto. Già al momento della collocazione del fondo nell’Appartamento Borgia, incunaboli e aldine risultavano estratti per essere trasferiti nei fondi omonimi (cfr. supra, pp. 786-788, 824-825, s.vv. Aldine, Incunaboli), mentre i volumi a stampa con note manoscritte si trovavano inseriti fra i Vaticani latini. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 212, 222 ntt. 46 e 48, 233, 258; Angelo Mai e la cultura del primo Ottocento. Atti del Convegno, Bergamo 8-9 aprile 1983, a cura di D. ROTA, Bergamo 1985, passim; W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I: A-C, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380), p. XXXVIII; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 52-54. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Catalogo della Biblioteca già dell’Eminentissimo Card. Angelo Maj, che trovasi nella Biblioteca Vaticana nelle Sale Borgia Num° X. XI. [manoscritto: Inventari di stampati, 76; sec. XIX; indice nel quale alle citazioni bibliografiche (in ordine alfabetico di autori e titoli di opere anonime), complete di autore, titolo e note tipografiche, fa seguito l’antica segnatura, depennata e affiancata dalla nuova; a sinistra delle citazioni, una croce indica la presenza o meno del volume in Vaticana al tempo dell’attribuzione delle nuove segnature: si tratta, quindi, di un inventario pre-vaticano, nel quale fu aggiunto il frontespizio e furono aggior-
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830
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
nate le segnature; il fondo Mai, come si legge al f. [I]r, fu conservato in Vaticana all’interno delle Sale Borgia, nell’«Aula X detta “della vita di Maria Vergine”» e nell’«Aula XI detta “dei Pontefici”»; ma al f. [II]r, un cartiglio incollato avverte che «Tutte le Opere stampate nel sec. XV e quelle stampate dagli Aldi, non che tutti i libri con note mss. del Cardin. A. Maj sono state collocate nelle rispettive separate collezioni», registrando dunque l’estrazione dalla raccolta a vantaggio dei fondi Incunaboli, Aldine e probabilmente, per i postillati, del fondo Vaticano latino]. Inventario delle opere della Biblioteca Mai trasportate nelle Sale di Consultazione [manoscritto: Inventari di stampati, 77; sec. XIX, concordanze che registrano i passaggi di segnatura di stampati di provenienza Mai trasferiti nelle Sale di consultazione: gran parte di questi volumi, alcune centinaia, tornarono al fondo Mai, e le concordanze registrano le restituzioni e le date in cui avvennero (fra il 1895 e il 1969); al f. [I]v è incollata una scheda manoscritta, con segnature di volumi trasferiti fra i Vat. lat. 9631-9635, 9640-9644].
MEMBRANACEI* Nel fondo (144 segnature) sono raccolti stampati dei secoli XV-XIX su pergamena, tradizionalmente conservati a parte (nel 1885, erano 116 elementi, cfr. Arch. Bibl. 57, f. 132r). In molti casi si tratta di lussuosi esemplari di presentazione a pontefici, in sontuose legature. Nel dicembre 2007 la raccolta raggiungeva le seguenti segnature per i vari formati: [Stragrandi =] S.24; I.25; II.24; III.15; IV.35; V.18; VI.3. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per gli incunaboli contenuti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), passim.
MERRY DEL VAL** Il fondo, di recente istituzione, è costituito da una parte della biblioteca personale (che constava in origine di ca. 4.000 volumi) del card. Rafael Merry del Val y Zulueta (1865-1930). Figlio di un diplomatico spagnolo residente in Inghilterra, ricevette un’educazione cosmopolita; ordinato sacerdote nel 1888, entrò presto nella diplomazia vaticana. Vescovo dal 1900, e cardinale dal 1903, fu segretario di Stato di Pio X (1903-1914), quindi segretario della Congregazione del S. Uffizio dal 1914 al 1930. La raccolta fu trasmessa dal card. Nicola Canali (1874-1961), esecutore testamentario, alla Vaticana, alla quale pervenne al principio del 1938 * CIT.: Membr. ** CIT.: Merry del Val.
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I FONDI : MAI
– MOLINARI
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(Arch. Bibl. 120, pp. 19-20): essa comprendeva, accanto a un buon numero di volumi relativi alla teologia, al diritto canonico e alla storia generale ed ecclesiastica, anche opere letterarie inglesi moderne, e volumi riguardanti questioni religiose, sociali e politiche particolarmente dibattute durante la prima parte del pontificato di Pio XI (1922-1939); con i volumi giunse la scaffalatura, nella quale i volumi rimasero dopo il loro arrivo. Dopo aver alimentato, con una parte dei suoi volumi, i fondi di Raccolta Generale, di recente la parte rimanente della collezione è stata costituita in fondo autonomo. BIBLIOGRAFIA Su Merry del Val, V. DALPIAZ, Attraverso una porpora. Il cardinale Merry del Val, Torino 1935; V. VON HETTLINGEN, Raphael Kardinal Merry del Val. Ein Lebensbild, Einsiedeln-Köln 1937; R. FIGUEROA ORTEGA, Una gloria de la Iglesia: el cardenal Rafael Merry del Val, Puebla 1937; P. CENCI, Il cardinale Raffaele Merry del Val, Roma-Torino 19552; M.B. QUINN, Give me souls. A life of Raphael Cardinal Merry del Val, Westminster, MD 1958; J.M. JAVIERRE, Merry del Val, Barcelona 19652.
MOLINARI* Il fondo si ricollega allo studioso belga di economia politica Gustave de Molinari (1819-1912), membro dell’Institut de France. I volumi, promessi dalla vedova sin dal 1917, giunsero in Vaticana il 16-17 settembre 1919 e furono collocati nell’allora «stanza del Congresso»; con essi giunse anche il mobilio dello studio in cui erano ospitati, con scaffali, sedie e tavoli (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 21r; ma cfr. anche Arch. Bibl. 120, p. 101, ove si ricorda la collocazione «nelle bellissime librerie che adornano la stanza cardinalizia della Biblioteca»). Il fondo comprende, nelle attuali proporzioni, circa 1.040 volumi per lo più di storia sociale, di narrativa e di economia, prevalentemente in lingua francese, dei secoli XIX e XX. Nei volumi fino al nr. 700 circa si riscontrano ancora le vecchie segnature, sostituite in Vaticana da una semplice numerazione araba progressiva. In alcuni volumi si trova il biglietto da visita di Tito Molinari, direttore della Banca Italiana di Sconto di Roma, erede e continuatore della raccolta, che fu donata alla Vaticana da Elisa Molinari Bronner († 1922).
* CIT.: Molinari.
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832
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Biblioteca Capponiana. Inventario-Biblioteca Molinari. Inventario [manoscritto: Inventari di stampati, 114: sec. XX; inventario topografico].
MORELLO* Il fondo, in via di ordinamento, è costituito dagli stampati (diverse migliaia), in gran parte d’interesse storico-artistico, donati nel 2008 da Giovanni Morello (n. 1938), attivo dal 1964 al 2003 in Biblioteca Vaticana, ove ha ricoperto diversi incarichi, ultimo dei quali quello di direttore del Dipartimento dei Musei e Gallerie, sino alla soppressione del Dipartimento stesso nel 1999. MULLA** Il fondo, di recente costituzione, si riconnette alla figura di Paul Mulla (Ali Mehmet Mulla-Zâde, 1881-1959), turco cretese convertito al cristianesimo, allievo del filosofo Maurice Blondel (1861-1949), che fu suo padrino di battesimo, poi ordinato sacerdote nel 1913, e divenuto docente di islamistica (1924-1959) presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma. Dei circa 2.000 volumi entrati in Biblioteca nel 1960, solo metà, d’interesse per lo più orientalistico, è ora nel fondo. BIBLIOGRAFIA Su Mulla, Ch. MOLETTE, «La verité où je la trouve»: Mulla. Une conscience d’homme dans la lumière de Maurice Blondel, Paris 1988.
STAMPATI PAGÈS*** Incunaboli Pagès (p. 826). Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Pagès (I, pp. 455-457).
* CIT.: Morello. ** CIT.: Mulla. *** CIT.: Stamp. Pagès.
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I FONDI : MOLINARI
– STAMP. PAGÈS
833
Il fondo (circa 14.000 volumi), recentemente depositato presso la Biblioteca Vaticana dalla Società di Maria (Maristi) e attualmente in via di ordinamento e catalogazione, si ricollega, come l’omonimo fondo di manoscritti, alla figura dell’ecclesiastico e bibliofilo francese Étienne Pagès (1763-1841), nato a Saint-Urcize nel Cantal. La sua collezione di manoscritti, stampati e oggetti scientifici fu da lui destinata ai Maristi, e, inizialmente conservata in diverse fondazioni mariste nei pressi di Lione (prima a La Favorite, poi a Puylata, infine a Sainte-Foy-lès-Lyon), fu coinvolta nelle vicissitudini della congregazione dopo la soppressione del 1880. Nel dicembre 1902 la biblioteca fu trasferita a Roma, prima nella residenza del procuratore generale della congregazione in Via Cernaia, 14, poi, nell’aprile 1926, nella casa generalizia dei Maristi in Via Alessandro Poerio, 63. Sulla base dei cataloghi esistenti, le analisi sinora condotte hanno messo in evidenza l’ampiezza degli interessi rappresentati nella «Bibliotheca Pagesiana», nella quale era preponderante la produzione editoriale francese del XVIII secolo, con un marcato interesse per la tematica del prestito a interesse e più in generale della teologia morale. Ma sono nel complesso le discipline teologiche e religiose a costituire la sezione più ampia del fondo, con numerose edizioni di testi biblici, patristici, scolastici, agiografici, con opere relative alla predicazione, alla cura pastorale, all’apologetica, alle controversie confessionali, senza peraltro trascurare autori contemporanei come Juan Donoso Cortés (1809-1853), HenriDominique Lacordaire (1802-1861), Félicité Robert de Lamennais (17821854), Joseph de Maistre (1753-1821). Accanto a opere gianseniste e anti-gianseniste, gallicane e ultramontane, cospicua era nella raccolta la sezione relativa alle scienze naturali, con testi (in ordine di proporzione numerica) di botanica, zoologia, agricoltura e geologia. Tale sezione, conservata per un certo periodo (1849-1879) separatamente dal resto della collezione nella casa marista di Belley, fu in seguito improvvidamente alienata (forse perché ritenuta meno utile ai fini della formazione religiosa) e non fa ora parte del fondo. Nel quale va infine segnalato, a testimonianza della bibliofilia di Pagès, un certo numero di edizioni di Plantin e degli Elzevier. Importante per la ricostruzione della «Bibliotheca Pagesiana» è il catalogo per soggetti, non datato, conservato nel manoscritto Pagès 102 («Bibliothèque de M. l’abbé Pagès»). In esso la collezione (comprendente anche i manoscritti) era articolata in questo modo: «Théologie» («Écriture Sainte»; «Philologie sacrée»; «Liturgie»; «Conciles»; «Saints Pères»; «Théologie scholastique et dogmatique»; «Théologie morale»; «Théologie catéchétique»; «Théologie parénétique»; «Théologie mystique»; «Théo-
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
logie polémique»; «Théologiens séparés de l’église romaine»); «Jurisprudence» («Droit canon»; «Droit civil»); «Sciences et arts»; «Morale»; «Histoire naturelle»; «Botanique»; «Zoologie ou histoire des animaux»; «Médecine»; «Mathématiques et sciences qui en dépendent»; «BellesLettres» («Grammaire»; «Philologie»); «Histoire» («Histoire des religions et des superstitions»; «Histoire ancienne»; «Histoire moderne [Europe]»; «Histoire de France»; «Histoire de l’ancien gouvernement du Lyonnais»; «Histoire des autres royaumes»); «Antiquités»; «Biographie». Solo alcuni titoli, distribuiti nelle 195 articolazioni interne ai soggetti indicati, recano la segnatura alfanumerica che si riscontra nei volumi. BIBLIOGRAFIA Sulla figura di Pagès e sulla sua collezione, oltre alla voce di F.-Z. COLLOMBET, Pagès, Étienne, in L.-G. MICHAUD, Biographie universelle ancienne et moderne, Nouvelle édition, XXXI, Paris [s.d.], pp. 613-614, cfr. A. WARD, The Library of Étienne Pagès: The Development and Use of a Collection in the 18th and 19th Centuries, [tesi di dottorato presentata nell’aprile 1991 alla Loughborough University of Technology]; F. DURRIVE — L. FLÉJOU — M.-L. PELLE, La bibliothèque d’un ecclésiastique lyonnais du XIXe siècle: Étienne Pagès, [«mémoire de recherche» presentata nel giugno 2005 all’École Normale Supérieure de Sciences de l’Information et des Bibliothèques; entrambi i lavori sono conservati in copia presso il Dipartimento Manoscritti della Biblioteca Vaticana].
Paolo Vian STAMPATI PALATINI* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: [Palatini] (I, pp. 457-463).
La biblioteca dei principi elettori del Palatinato, che si trovava a Heidelberg, annessa alla Heiliggeistkirche, fu offerta nel corso della Guerra dei Trent’anni dal duca Massimiliano I di Baviera (1597-1651), a capo della lega cattolica, a Gregorio XV (1621-1623). Leone Allacci (1586 ca.1669), scrittore greco della Vaticana (dal 1619), fu inviato nell’ottobre 1622 a Heidelberg per sovraintendere al trasporto della collezione, che oltre ai manoscritti constava di una cospicua quantità di stampati. Nella Relazione del trasporto, Allacci stesso afferma di aver fatto una scelta degli stampati (circa 6.000), anche a motivo del gran numero di duplicati che vi si trovavano. Le scelte dell’Allacci si basarono anche su motivazioni politico-religiose: afferma, infatti, di aver scelto fra l’altro le prime * CIT.: Stamp. Pal.
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I FONDI : STAMP . PAGÈS
– STAMP. PAL .
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edizioni stampate di testi teologici, accanto alle più recenti edizioni degli stessi testi espresse dalla Riforma, per permettere il confronto. Il trasporto vero e proprio, iniziato nel febbraio 1623, risulta ultimato con il riscontro del 9 agosto, un mese dopo la morte di Gregorio XV (8 luglio). Nel 1625 Urbano VIII (1623-1644) ordinò al primo custode della Vaticana (1614-1626) Niccolò Alemanni (1583-1626) di selezionare all’interno della raccolta i libri «eretici»; questi ne scelse 945, che vennero trasferiti al S. Uffizio; nel 1626 ebbero la stessa destinazione altri 162 volumi. Nel 1657 il primo custode (1653-1661) Lucas Holste (1596-1661) ottenne che 40 di essi tornassero alla Vaticana; solo il 23 gennaio 1901, il prefetto (1895-1914) Franz Ehrle (1845-1934) sottopose al Congresso della Biblioteca l’idea di recuperare alla collezione originale i volumi già trasferiti al S. Uffizio (Arch. Bibl. 162, verbale nr. 118), progetto che venne in seguito realizzato: in questo modo, singolarmente, la Vaticana possiede un’importante collezione di stampati dell’epoca relativamente ai maggiori rappresentanti della Riforma. Ma quella del S. Uffizio non fu l’unica strada presa, nel corso del Seicento, da volumi a stampa della Palatina: altri depauperamenti della raccolta si ebbero con le decisioni del medesimo Urbano VIII e di Alessandro VII (1655-1667) di devolvere alle loro biblioteche di famiglia, Barberini e Chigi, duplicati di provenienza palatina. In Vaticana la «Palatina» fu disposta, per la sua parte manoscritta, in spazi del braccio meridionale della galleria occidentale aggiunti appositamente alla Vaticana dal pontefice, e costituenti la cosiddetta Galleria di Urbano VIII. Il solo adattamento dei nuovi locali costò, in scansie e vari lavori, la somma di 4.667,58 scudi romani. Gli stampati latini, gran parte dei greci e quelli in lingue neolatine, a quanto sembra, vennero in un primo tempo mescolati agli altri stampati della Vaticana, e disposti quindi nelle sale che ospitavano tali volumi, le due Sale di Sisto V disposte fra la ricordata Galleria di Urbano VIII, in cui vennero posti i codici palatini, e il Salone Sistino; in seguito gli stampati palatini confluirono con gli altri stampati, dunque, in quella che fu poi detta «Prima raccolta» (cfr. supra, p. 748; infra, pp. 858-860: 859, s.v. Raccolta Prima): i numeri che si trovano ancora, depennati, sul dorso dei volumi, corrispondono a questo antico ordinamento, risalente agli anni 1686-1690; il loro depennamento fu l’effetto di un nuovo riordino di cui abbiamo notizia nel 1696. Gli Stampati Palatini recano tracce anche di altre numerazioni, una delle quali intermedia tra quella del 1637-1638 – ad opera del primo custode (1630-1640) Orazio Giustiniani (1580-1649) – e quella del 1696, risalendo al pontificato di Innocenzo X (1644-1655), e dovendosi alla decisione di distinguere in due serie differenti i libri sacri da quelli
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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profani. In ogni caso, non sembra restare traccia di segnature attribuibili al tempo in cui i libri erano a Heidelberg: soltanto alcuni volumi appartenenti a collezioni che erano state incorporate nella biblioteca presentano antiche numerazioni preesistenti. Degli stampati latini non fu fatto un indice speciale, ma furono eseguiti cataloghi parziali, soprattutto per riscontrare i duplicati. Gli stampati tedeschi, prima riuniti in una sola serie con i codici tedeschi, furono poi collocati a parte e numerati con numero arabo progressivo, costituendo sempre un fondo separato. Degli stampati tedeschi era stato compilato nel Seicento un inventario, comprendente anche i manoscritti («Index librorum Theutonicorum impressorum et manuscriptorum Bibliothecae Palatinae»: Vat. lat. 13218), piuttosto sommario e imperfetto, i cui numeri corrispondono a quelli ancora visibili sul dorso dei volumi. Alla fine del Settecento gli stampati tedeschi furono collocati provvisoriamente nelle sale che contenevano la «Prima raccolta». Essi raggiungevano il numero di 2.194. Ferdinand Gloeckle (1785-1819), nominato nel 1810 scrittore della Vaticana «per le lingue del Nord», poi scrittore latino (1812), si apprestò a riformare il catalogo dei libri a stampa tedeschi (Vat. lat. 13223). Alla fine dell’Ottocento, in concomitanza con le celebrazioni per il quinto centenario dell’Università di Heidelberg (1886), e a seguito della decisione di Leone XIII (1878-1903) di parteciparvi ricostituendo idealmente la raccolta di stampati e dotandola di uno strumento catalografico, fu affidato allo scriptor greco Henry Stevenson iunior (1854-1898) il difficile compito, svolto con l’aiuto di quasi tutti i colleghi della Vaticana, dell’individuazione e descrizione degli elementi appartenuti alla collezione; degli stampati ebraici si occupò, in particolare, Mariano Ugolini (1854-1932), scrittore ebraico dal 1883 (poi sotto-archivista dal 1909, infine prefetto dell’Archivio Segreto, 1920-1929). Si posero così le premesse per la ricostituzione materiale della collezione, con la creazione dell’attuale fondo Stampati Palatini, avvenuta (parallelamente a quanto fatto per la «Prima raccolta» ricostituita nel fondo Raccolta Prima) sotto la prefettura di Ehrle. Nella stima generale del 1926 i volumi del fondo risultavano 4.997 (Arch. Bibl. 180, fasc. A, ff. 165v-166v; fasc. B). La statistica del dicembre 1964 conteggia 4.793 segnature, per 4.945 volumi (Arch. Bibl. 282). Fra gli anni Ottanta e Novanta del XX secolo l’intero fondo è stato riprodotto su microfiches, in occasione del sesto centenario dell’Università di Heidelberg (1986). Nel fondo sono presenti in gran numero legature antiche, molte delle quali tipiche dell’area tedesca, in pelle suina decorata con impressioni a secco.
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I FONDI : STAMP . PAL .
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BIBLIOGRAFIA G. BELTRANI, Relazione sul trasporto della Biblioteca Palatina da Heidelberg a Roma, scritta da Leone Allacci (…), Firenze 1882; E. STEVENSON iun., La Raccolta Palatina dei codici e libri a stampa ed i lavori eseguiti intorno alla medesima per ordine del Sommo Pontefice Leone XIII, in Nel giubileo episcopale di Leone XIII. Omaggio della Biblioteca Vaticana. XIX febbraio anno MDCCCXCIII, [s.l., 1893], pp. 1-20 [paginazione propria]; F. EHRLE, Bibliothektechnisches aus der Vatikana, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 33 (1916), pp. 197-227: 206; K. SCHOTTENLOHER, Pfalzgraf Ottheinrich und das Buch. Ein Beitrag zur Geschichte der evangelischen Publizistik (…), Münster i.W. 1927 (Reformationsgeschichtliche Studien und Texte, 50-51); L. HAMMERMAYER, Zur Geschichte der «Bibliotheca Palatina» in der Vatikanischen Bibliothek. Briefe Johann Georg Loris aus Rom an Andreas Felix Oefele in München (1750/51), in Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und Kirchengeschichte 55 (1960), pp. 1-42; ID., Neue Beiträge zur Geschichte der «Bibliotheca Palatina» in Rom. Pfälzisch-bayerische Versuche zur Erforschung der «Palatina» im 17. und 18. Jahrhundert, in Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und Kirchengeschichte 57 (1962), pp. 146-174; I. SCHUNKE, Die Einbände der Palatina in der Vatikanischen Bibliothek, I-II/2, Città del Vaticano 1962 (Studi e testi, 216-218); J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 107, 108, 123-126, 251 nt. 86; W. BERSCHIN, Die Palatina in der Vaticana. Eine deutsche Bibliothek in Rom, Stuttgart-Zürich 1992; Ch.M. GRAFINGER, Eine Aufstellung des ersten Kustos Lukas Holstenius über die Rückgabe von Druckwerken aus der Bibliotheca Palatina an die Vatikanische Bibliothek durch das Heilige Offiz, in EAD., Beiträge zur Geschichte der Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 373; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 3), pp. 37-61; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 35-42. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA E. STEVENSON iun., Inventario dei libri stampati palatino-vaticani, I-II, Roma 1886-1889; successivamente dotato di indice, cfr. Inventario dei libri stampati palatino-vaticani edito da E. Stevenson giuniore. Index, bearbeitet von G. RICHTER, [Mainz] 1969 [un esemplare in cui sono annotate in margine sia le attuali segnature sia le segnature vaticane precedenti alla ricostituzione del fondo si trova in Inventari di stampati, 81-83 e 88; un’ulteriore copia segnata Inventari di stampati, 85-87 e 84, reca aggiunte soltanto le attuali segnature, tranne che nell’ultimo tomo, senza annotazioni]. Per una piccola sezione, cfr. anche Libri stampati Palatini Vaticani latini 2670-2830 descritti da G. MAZZINI, Città del Vaticano 1953. Riproduzione su microfiches: Bibliotheca Palatina. Druckschriften-Stampati PalatiniPrinted Books, Microfiche-Ausgabe, hrsg. von L.E. BOYLE — E. MITTLER, München 19891995, [con] Bibliotheca Palatina. Druckschriften-Stampati Palatini-Printed Books. Katalog zur Mikrofiche-Ausgabe, hrsg. von E. MITTLER, I-IV, München 1999. Per gli incunaboli presenti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), passim. Per gli stampati estremo-orientali antichi presenti nel fondo, cfr. Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés chinois de la Bibliothèque Vaticane, A Posthumous Work by
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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P. PELLIOT, revised and edited by T. TAKATA, Kyoto 1995 (Italian School of East Asian Studies. Reference series, 1), p. 70. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventario dei libri stampati palatini, [I-IV] [stampato con parti manoscritte: Inventari di stampati, 91-94: secc. XIX-XX; inventario topografico ottenuto incollando su più registri di fogli bianchi, secondo l’ordine delle segnature attuali, le descrizioni degli stampati ritagliate da più esemplari dell’Inventario a stampa di Stevenson; ma numerose sono anche le descrizioni aggiunte a mano].
RACCOLTA PIO IX* Nel 1929 Pio XI (1922-1939) ricevette, in occasione del suo giubileo sacerdotale, un cospicuo nucleo di stampati per lo più relativi al pontificato di Pio IX (1846-1878) o a lui appartenuti, raccolti dal primo postulatore del processo di beatificazione avviato nel 1907, monsignor Antonio Cani, e che si trovavano a Roma presso i padri Assunzionisti in Piazza Aracoeli, 1 (Arch. Bibl. 115, f. 40r, in data 27 aprile [1929]). Riuniti nell’attuale fondo (1.193 volumi, e 1.631 opuscoli raccolti in miscellanee, che costituiscono la sezione Raccolta Pio IX. Miscellanea), essi rappresentano in buona parte opere di storia e storia ecclesiastica pubblicate durante il pontificato di papa Mastai o sue biografie; non mancano esemplari di presentazione con legature coeve, o volumi posseduti anche prima dell’elezione al soglio pontificio (ad esempio R. Pio IX 1003, 1006, recanti l’ex libris di «Monsig. Mastai»). Alcuni libri risultano invece stampati dopo la morte di Pio IX, e dunque furono probabilmente acquisiti in vista del processo di beatificazione. Per i numerosi elementi appartenuti a papa Mastai il fondo è, dunque, da considerarsi un importante complemento sia rispetto ai tanti volumi a più riprese donati o versati dal pontefice alla Vaticana, inseriti sin da allora nei vari fondi aperti di manoscritti e stampati, sia rispetto alla cospicua raccolta lasciata per testamento al Seminario Pio, ora nella biblioteca della Pontificia Università Lateranense. BIBLIOGRAFIA G. BORGHEZIO, Pio XI e la Biblioteca Vaticana, in La Bibliofilia 31 (1929), pp. 210-231: 214-215 nt. 1; L. SANDRI, La biblioteca privata di Pio IX, in Rassegna storica del Risorgimento 25 (1938), pp. 1426-1432; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 264, 279 nt. 81; La biblioteca privata di Pio * CIT.: R. Pio IX, eventualmente seguito da Misc. per la sezione relativa.
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– PROP . FIDE
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IX al Laterano. Le letture di Pio IX: manoscritti e libri dalla sua raccolta libraria conservati presso la Pontificia Università Lateranense, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Pontificia Università Lateranense, 19 aprile-23 maggio 1997], a cura di L. FALCONE, Città del Vaticano 1997. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Un inventario topografico del fondo, su schede (sec. XX), è collocato alla fine dello schedario generale degli stampati: esso è ordinato in due serie, una topografica per i volumi (fino al nr. 1192), l’altra cronologica per gli opuscoli (fino al nr. 1651).
PROPAGANDA FIDE* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: [Borgiani] (I, pp. 356-360).
Il fondo (1.156 segnature) costituisce la parte più preziosa della biblioteca di stampati della Congregazione di Propaganda Fide, per buona parte con volumi del già segretario (1770-1789), poi prefetto (1802-1804) della Congregazione, card. Stefano Borgia (1731-1804). La Vaticana conserva così, accanto ai manoscritti (cfr. supra, I, pp. 357-358, s.v. [Borgiani]) e a una cospicua raccolta di monete provenienti dal Museo Borgiano (cfr. infra, pp. 903-904), anche questo importante nucleo antico della collezione a stampa di Propaganda, che fu devoluto alla Vaticana, secondo una decisione dei cardinali della Congregazione, il 21 aprile 1902, e consegnato il successivo 5 maggio. Nel fondo sono inclusi 757 incunaboli. BIBLIOGRAFIA Ch.M. GRAFINGER, I libri della Biblioteca Vaticana donati da Alessandro VII alla Propaganda Fide, in Il Bibliotecario, nr. 32 (1992), pp. 97-101; G. GRANATA, La biblioteca del cardinale Stefano Borgia, in Dell’antiquaria e dei suoi metodi. Atti delle giornate di studio, a cura di E. VAIANI, Pisa 1998 (Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, ser. IV, Quaderni, 2), pp. 225-238: 230. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per gli incunaboli contenuti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), passim (per l’acquisizione della raccolta cfr. ibid., I, p. XL).
* CIT.: Prop. Fide.
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II, p. 936
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
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[RACCOLTA GENERALE] R.G. Annuari-Repertori (p. 841); R.G. Archivistica (p. 842); R.G. Arte-Archeologia (p. 842); R.G. Bibbia (pp. 842-843); R.G. Bibliografia (p. 843); R.G. Braille (p. 843); R.G. Cataloghi d’arte (pp. 843-844); R.G. Cataloghi di librai (p. 844); R.G. Classici (p. 844); R.G. Concili (pp. 844-845); R.G. Dattiloscritti (p. 845); R.G. Decisioni della S.R. Rota (pp. 845-846); R.G. Diritto canonico (p. 846); R.G. Diritto civile (p. 846); R.G. Enciclopedie-Dizionari (p. 847); R.G. Filosofia (p. 847); R.G. Geografia (pp. 847-848); R.G. Letteratura estera (p. 848); R.G. Letteratura italiana (p. 848); R.G. Liturgia (p. 849); R.G. Medicina (pp. 849-850); R.G. Miscellanea (pp. 850-851); R.G. Missioni (p. 851); R.G. Musica (pp. 851-852); R.G. Neolatini (p. 852); R.G. Numismatica (pp. 852-853); R.G. Oriente (p. 853); R.G. Paleografia-Codicologia (p. 854); R.G. Periodici (pp. 854-855); R.G. Riproduzioni fototipiche (p. 855); R.G. Riti (p. 855); R.G. Ss. Padri (pp. 855-856); R.G. Scienze (p. 856); R.G. Scienze sociali (p. 856); R.G. Storia (p. 857); R.G. Teologia (p. 857); R.G. Vite (p. 858). Cfr. anche: Dipartimento Stampati, Gabinetto delle Stampe: R.G. Fotografie (pp. 884-885).
Nell’attuale organizzazione degli stampati, la cosiddetta Raccolta Generale, istituita nel corso della prefettura (1895-1914) di Franz Ehrle (1845-1934), contiene, ripartiti per fondi in base alle materie o alle tipologie, i volumi non appartenenti a fondi storici chiusi (che traggono, cioè, origine da collezioni o nuclei preesistenti, preservati in Vaticana nella loro fisionomia, quali ad esempio: Stampati Barberini; Stampati Chigi) o a fondi speciali (per ragioni di contenuto o di tipologia, ad esempio: [AZ]; Aldine; Incunaboli). Nella Raccolta Generale vanno, dunque, ricercate, oltre alle normali accessioni per acquisto, scambio o dono (verificabili attraverso i Registri di accessione degli stampati conservati in una serie parallela a quella degli Inventari di stampati) anche i volumi di singole collezioni che, al momento del loro arrivo in Vaticana, non si è ritenuto di costituire in appositi fondi (ad esempio: i libri di Anton Ruland, 1809-1874, o la biblioteca del Seminario di Albano, o la gran parte delle altre accessioni menzionate supra, pp. 743-771: 758, 763). Fra gli strumenti utili a ricostruire la fisionomia della Raccolta Generale al momento della sua istituzione e a individuare i vari fondi o collezioni preesistenti cui essa attinse volumi (le cosiddette Seconda e Terza Raccolta, ma anche un certo numero di collezioni private giunte per diverse vie alla Biblioteca fra Otto- e Novecento, cfr. supra, pp. 758769) particolarmente preziosi si rivelano i registri ora Vat. lat. 1459114592. Si tenga presente, poi, che, oltre ai fondi che attualmente compongono la Raccolta Generale, la stima complessiva del 1926 (Arch. Bibl. 180, fasc. A, ff. 165v-166v; fasc. B) ne registrava anche alcuni che furono in seguito aboliti accorpando i volumi ad essi pertinenti ad altri fondi
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I FONDI : [ RACCOLTA GENERALE ]
– R . G. ANN.-REPERT .
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della Raccolta (R.G. America, 600 volumi; R.G. Catechismi, 180 volumi; R.G. Congressi, 320 volumi; R.G. Educazione, 589 volumi; R.G. Opera omnia, 1.520 volumi; R.G. Pubblicazioni di guerra, 800 volumi; R.G. Statuti, 501 volumi). Al contrario, altri fondi della Raccolta Generale paiono di creazione più recente, non essendo fra l’altro contemplati nella statistica del 1964 (Arch. Bibl. 282): così R.G. Annuari-Repertori, R.G. Archivistica, R.G. Bibliografia, R.G. Cataloghi d’arte, R.G. Dattiloscritti, R.G. Decisioni della S.R. Rota (ma R.G. Bibliografia e R.G. Decisioni della S.R. Rota comparivano nella ricordata statistica del 1926). Di recente creazione è, infine, il fondo R.G. Paleografia-Codicologia. Come anche altrove, le cifre attuali offerte più avanti per le consistenze di ciascun fondo della Raccolta Generale riguardano la somma complessiva dei numeri delle segnature, senza tener conto del numero dei volumi delle opere multiparte e dei seriali, cui è in genere attribuito un solo numero complessivo con più interni. Il numero totale delle unità bibliografiche, quindi, che è molto maggiore, non è realmente rappresentato nelle cifre qui riportate. I singoli fondi della Raccolta Generale sono di norma ordinati al loro interno per formati, in genere Stragrande [= S] e formati I-VII. BIBLIOGRAFIA E. TISSERANT, Bibliothèques pontificales, in Dictionnaire de sociologie, Paris 1936, pp. 331 (estr.): 21-22 [rist. in Recueil Cardinal Eugène Tisserant. «Ab Oriente et Occidente», II, publié par S. POP, avec la collaboration de G. LEVI DELLA VIDA, G. GARITTE et Mgr O. BÂRLEA, Louvain 1955 (Travaux publiés par le Centre international de dialectologie générale près l’Université Catholique de Louvain, 2), pp. 589-607: 600-601]; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 42-45, 47-52, 54-58, 87-88, 89-91 [anche a proposito dei libri provenienti da Maria Róþa Branicka Radziwiááowa, 1863-1941].
R.G. ANNUARI-REPERTORI* Il fondo, comprendente annuari di istituzioni e guide-repertori di vari soggetti, nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura nei vari formati: II.5; III.5; IV.38; V.6; VI.1 (non erano presenti volumi nei formati I, VII e Stragrandi).
* CIT.: R.G. Ann.-Repert.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
R.G. ARCHIVISTICA* Nel novembre 2006 il fondo, comprendente inventari, studi, edizioni di materiale archivistico, raggiungeva i seguenti numeri di segnatura nei vari formati: S.1; I.1; II.63; III.178; IV.321; V.8 (non erano presenti volumi nei formati VI e VII). R.G. ARTE-ARCHEOLOGIA** Nella statistica del dicembre 1964 il fondo, relativo a pubblicazioni d’argomento archeologico e storico-artistico, contava 10.782 volumi, per 8.475 segnature (cfr. Arch. Bibl. 282). Nel 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura nei vari formati: S.895; I.638; II.2854; III.5075; IV.5397; V.1734; VI.142; VII.8. Nel corso dello stesso anno il fondo è stato articolato in due sezioni; alla prima, R.G. Arte-Archeologia, con le consistenze indicate e non più incrementata, è stata giustapposta una seconda, R.G. Arte-Archeologia 2, che nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura nei vari formati: S.1; I.2; II.76; III.73; IV.65; V.1 (non erano presenti volumi nei formati VI e VII). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Arte Arch. (…), [I-II] [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 1-2; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta; sono talora presenti, per la parte più antica dell’inventario, indicazioni relative alla provenienza dell’esemplare o alla sua collocazione precedentemente alla creazione dell’attuale fondo, probabilmente in massima parte desunte dall’esame dei volumi stessi].
R.G. BIBBIA*** Nel dicembre 1964 il fondo – comprendente edizioni antiche e moderne, nelle diverse lingue, della S. Scrittura e di sue parti, oltre a studi d’argomento biblico – contava 5.623 volumi, per 4.038 segnature (cfr. Arch. Bibl. 282). Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura nei vari formati: S.74; I.143; II.301; III.620; IV.2550; V.1675; VI.387; VII.18. * CIT.: R.G. Archivist. ** CIT.: R.G. Arte-Arch. / R.G. Arte-Arch. 2. *** CIT.: R.G. Bibbia.
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I FONDI : R . G . ARCHIVIST .
– R . G. CAT. ARTE
843
STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Bibbia (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 3; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e gli anni Settanta].
R.G. BIBLIOGRAFIA* Nel novembre 2006 il fondo – comprendente pubblicazioni relative alle scienze biblioteconomiche e bibliografiche, e in parte anche agli studi sul libro manoscritto – raggiungeva i seguenti numeri di segnatura: S.14; I.6; II.166; III.514; IV.961; V.47; VI.2 (non erano presenti volumi per il formato VII). R.G. BRAILLE** Il fondo è costituito da volumi in scrittura Braille in massima parte d’argomento religioso (S. Scrittura, catechismo), pubblicati o realizzati da diverse istituzioni a partire dagli anni Trenta del XX secolo; alcuni sono esemplari di presentazione a pontefici, a partire da Pio XII (19391958), come i volumi R.G. Braille II.1, II.4. Non realizzato con il metodo Braille ma impresso in rilievo con altra tecnica è un solo elemento, il Grosses Katechismus für Blinde, hrsg. von I. FLANDORFER, Wien 1879 (R.G. Braille I.1). Nel novembre 2006 il fondo raggiungeva i seguenti numeri di segnatura nei vari formati: I.2; II.7; III.7; IV.4; V.2 (non erano presenti volumi nei formati Stragrandi, VI e VII). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Braille (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 4; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente intorno alla metà del secolo].
R.G. CATALOGHI D’ARTE*** Nel novembre 2006 il fondo, contenente in massima parte cataloghi di esposizioni d’arte, raggiungeva i seguenti numeri di segnatura nei vari * CIT.: R.G. Bibliogr. ** CIT.: R.G. Braille. *** CIT.: R.G. Cat. Arte.
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844
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
formati: S.3; I.5; II.200; III.782; IV.711; V.52; VI.4 (non erano presenti volumi nel formato VII). R.G. CATALOGHI DI LIBRAI* Il fondo raccoglie cataloghi di vendita di librai (ad esempio Baer, Maggs Bros., Hiersemann, Hoepli) e di case d’asta (Sotheby’s, Christie’s) sotto forma sia di fascicoli sciolti racchiusi in raccoglitori sia di volumi a stampa. Nel dicembre 1964 contava 715 unità (cfr. Arch. Bibl. 282), che ora sono salite a oltre 900. R.G. CLASSICI** Nel dicembre 1964 il fondo, che raccoglie testi delle o relativi alle letterature greca e latina, contava 8.708 volumi, per 5.701 segnature (cfr. Arch. Bibl. 282). Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura nei vari formati: S.74; I.123; II.361; III.623; IV.3348; V.2341; VI.418; VII.35. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Classici (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 5; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta; sono spesso presenti, per la parte più antica dell’inventario, indicazioni relative alla provenienza dell’esemplare o alla sua collocazione precedentemente alla creazione dell’attuale fondo, probabilmente in massima parte desunte dall’esame dei volumi stessi].
R.G. CONCILI*** Nel dicembre 1964 il fondo – contenente edizioni, spesso antiche, di atti di concili e gli studi relativi – contava 1.513 volumi, per 1.219 segnature (cfr. Arch. Bibl. 282). Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.13; I.44; II.88; III.283; IV.765; V.200; VI.22 (non erano presenti volumi nel formato VII).
* CIT.: R.G. Cat. Librai. ** CIT.: R.G. Classici. *** CIT.: R.G. Concili.
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I FONDI : R . G . CAT . ARTE
– R . G. DEC. ROT .
845
STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Concili (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 6; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta; sono talora presenti, per la parte più antica dell’inventario, indicazioni relative alla provenienza dell’esemplare o alla sua collocazione precedentemente alla creazione dell’attuale fondo, probabilmente in massima parte desunte dall’esame dei volumi stessi].
R.G. DATTILOSCRITTI* Nel novembre 2006 il fondo – destinato a conservare dattiloscritti di varia natura, spesso dissertazioni di laurea o dottorato donate alla Biblioteca – contava 464 numeri di segnatura (con semplice numerazione araba continua). Dopo il tramonto della macchina da scrivere, sono stati inseriti in esso anche volumi divulgati in semplice stampa da videoscrittura (spesso dissertazioni accademiche). R.G. DECISIONI DELLA S.R. ROTA** Il fondo contiene decisioni della Sacra Romana Rota a partire dal secolo XVII; esso è aperto da un nucleo di alcune centinaia di volumi – in parte provenienti da raccolte preesistenti, quali ad esempio la collezione barberiniana – che contengono decisioni per i secoli XVII-XIX, organizzate in serie cronologiche; oltre a questa sezione, la parte del fondo organizzata per formati raggiungeva, nel novembre 2006, i seguenti numeri di segnatura: S.4; I.23; II.145; III.39; IV.2; V.1 (non erano presenti volumi nei formati V, VI e VII). BIBLIOGRAFIA E. TISSERANT, Bibliothèques pontificales, in Dictionnaire de sociologie, Paris 1936, pp. 331: 22 [dell’estratto; rist. in Recueil Cardinal Eugène Tisserant. «Ab Oriente et Occidente», II, publié par S. POP, avec la collaboration de G. LEVI DELLA VIDA, G. GARITTE et Mgr. O. BÂRLEA, Louvain 1955 (Travaux publiés par le Centre international de dialectologie générale près l’Université Catholique de Louvain, 2), pp. 589-607: 601].
* CIT.: R.G. Dattil. ** CIT.: R.G. Dec. Rot.
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846
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Decis. Rotali (…) [manoscritto: Inventari di stampati, 7; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente a partire dalla prima metà del secolo].
R.G. DIRITTO CANONICO* Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo, con pubblicazioni riguardanti il diritto canonico, contava 4.335 volumi, per 3.078 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.80; I.240; II.299; III.541; IV.2378; V.650; VI.58; VII.4. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Diritto can. (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 8; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta; sono talora presenti, per la parte più antica dell’inventario, indicazioni relative alla provenienza dell’esemplare o alla sua collocazione precedentemente alla creazione dell’attuale fondo, probabilmente in massima parte desunte dall’esame dei volumi stessi].
R.G. DIRITTO CIVILE** Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo, con pubblicazioni riguardanti il diritto civile, contava 9.640 volumi, per 7.210 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.151; I.321; II.626; III.1726; IV.4450; V.876; VI.90; VII.19. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Diritto civ. (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 9-10; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta; sono talora presenti, per la parte più antica dell’inventario, indicazioni relative alla provenienza dell’esemplare o alla sua collocazione precedentemente alla creazione dell’attuale fondo, probabilmente in massima parte desunte dall’esame dei volumi stessi; sono fra l’altro evidenziati come provenienti dallo storico del diritto Francesco Brandileone (1858-1929) i volumi R.G. Dir. Civ. S.123-128; I.217-236; II.337 e seguenti; III.179 e seguenti; IV.549 e seguenti; V.239 e seguenti; VI.27 e seguenti].
* CIT.: R.G. Dir. Can. ** CIT.: R.G. Dir. Civ.
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I FONDI : R . G . DEC . ROT .
– R . G. GEOGR.
847
R.G. ENCICLOPEDIE-DIZIONARI* Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo – che raccoglie le enciclopedie e i dizionari per le varie lingue non collocati nelle Sale di consultazione – contava 1.926 volumi, per 916 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.11; I.35; II.101; III.394; IV.574; V.237; VI.65; VII.6. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Enc. diz. (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 11; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
R.G. FILOSOFIA** Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo, che raccoglie testi e studi di filosofia antica, medievale e moderna, contava 5.167 volumi, per 4.127 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.1; I.34; II.65; III.459; IV.3713; V.1585; VI.68; VII.7. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Filosofia (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 12; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta; sono talora presenti, per la parte più antica dell’inventario, indicazioni relative alla provenienza dell’esemplare o alla sua collocazione precedentemente alla creazione dell’attuale fondo, probabilmente in massima parte desunte dall’esame dei volumi stessi].
R.G. GEOGRAFIA*** Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo, destinato a raccogliere pubblicazioni d’argomento geografico e di cartografia, contava 4.434 volumi, per 3.573 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.271; I.115; II.333; III.817; IV.1777; V.1200; VI.112; VII.44. * CIT.: R.G. Enc.-Diz. ** CIT.: R.G. Filos. *** CIT.: R.G. Geogr.
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848
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Geografia (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 13; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
R.G. LETTERATURA ESTERA* Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo – comprendente testi e studi relativi alle letterature occidentali (esclusa quella italiana, quella greca classica e medievale, e quella latina classica, medievale e moderna) – contava 12.256 volumi, per 8.748 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.22; I.21; II.142; III.1111; IV.5223; V.4890; VI.461; VII.65. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Lett. est. (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 14; sec. XX; inventario topografico parziale realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta]. Inventario Racc. Gen. Lett. estera [manoscritto: Inventari di stampati, 109: sec. XX; continuazione dell’inventario precedente].
R.G. LETTERATURA ITALIANA** Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo – originariamente intestato R.G. Classici italiani, dicitura presente sulle etichette e ancora utilizzata nel 1964 – contava 9.202 volumi, per 6.887 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.43; I.45; II.273; III.642; IV.3131; V.3431; VI.500; VII.158. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Lett. it. (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 15-16; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta; sono talora presenti, per la parte più antica dell’inventario, indicazioni relative alla provenienza dell’esemplare o alla sua collocazione precedentemente alla creazione dell’attuale fondo, probabilmente in massima parte desunte dall’esame dei volumi stessi].
* CIT.: R.G. Lett. Est. ** CIT.: R.G. Lett. It.
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I FONDI : R . G . GEOGR .
– R . G. MEDIC .
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R.G. LITURGIA* Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo, comprendente testi e studi di carattere liturgico, contava 4.454 volumi, per 3.769 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.87; I.159; II.283; III.483; IV.1580; V.1797; VI.517; VII.60. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Liturgia (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 17; sec. XX; inventario topografico parziale realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta]. Inventario Racc. Gen. Liturgia [manoscritto: Inventari di stampati, 110: sec. XX; inventario topografico, continuazione dell’inventario precedente].
R.G. MEDICINA** Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX la Vaticana acquisì tre cospicue biblioteche di noti medici: quella di Alceo Feliciani († 1878), la cui raccolta, comprendente anche manoscritti latini (almeno i Vat. lat. 10213 e 10281, che recano note di provenienza) fu acquisita dalla Vaticana nel 1882 (cfr. Arch. Bibl. 7, f. 394r; cataloghi della sua biblioteca negli attuali Vat. lat. 14564-14568, 14588-14590); quella di Ermete Garofani, la cui collezione entrò in Biblioteca per dono della figlia Maria il 23 aprile 1925 (cfr. Arch. Bibl. 115, f. 30r); quella di Giuseppe Lapponi (18511906), archiatra pontificio sotto Leone XIII (1878-1903) e Pio X (19031914). I volumi di Feliciani sono fra l’altro ancora riconoscibili grazie a note a matita o etichette. Accanto a una maggioranza di volumi provenienti da queste tre raccolte, il fondo ospita anche un notevole numero di stampati provenienti dalla raccolta di Anton Ruland (cfr. supra, p. 758). Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo contava 13.126 volumi, per 9.094 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.76; I.117; II.356; III.848; IV.5368; V.2338; VI.245 (non erano presenti volumi per il formato VII).
* CIT.: R.G. Liturg. ** CIT.: R.G. Medic.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
BIBLIOGRAFIA Per la collezione Feliciani, J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 241, 254 nt. 116. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Medicina (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 18; sec. XX; inventario topografico parziale realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta]. Inventario R.G. Medicina (…), [I-II] [manoscritto: Inventari di stampati, 111 (1-2): sec. XX; continuazione dell’inventario precedente].
R.G. MISCELLANEA* Il fondo raccoglie soprattutto opuscoli, oppure estratti di articoli apparsi in riviste o pubblicazioni miscellanee, donati alla Biblioteca e per lo più ivi raccolti in volumi con numerosi interni. Di essi, la sezione di più antica costituzione era ed è organizzata in raccolte che hanno segnature con primo elemento costituito da una lettera dell’alfabeto (nel 1964 furono censite le lettere A-N: complessivamente 1.147 volumi miscellanei, cfr. Arch. Bibl. 282): numerosi volumi di tale sezione (ad esempio R.G. Miscell. F.1-26) recano legature sul cui dorso sono impressi in oro lo stemma e le iniziali del cardinale bibliotecario (dal 1779) Francesco Saverio de Zelada (1717-1801), dalla cui collezione di stampati evidentemente provengono; in tali volumi si notano tracce di differenti ordinamenti e numerazioni ottocenteschi; nel novembre 2006 questa sezione del fondo con segnatura alfanumerica abbracciava le lettere A-P, per un totale di 1.238 segnature. La parte del fondo di costituzione più recente è organizzata, invece, per formato, come di norma nella Raccolta Generale: tale sezione recenziore nel 1964 contava 1.689 volumi miscellanei (ma 420 erano le miscellanee già rilegate in attesa di catalogazione e assegnazione di segnatura, cfr. Arch. Bibl. 282); nel novembre 2006 essa si era quasi raddoppiata, e raggiungeva le seguenti segnature: S.17; I.36; II.271; III.1247; IV.1384; V.318; VI.19 (non erano presenti volumi nel formato VII). BIBLIOGRAFIA Per l’apporto zeladiano, N. VIAN, Un piccolo fondo sulla Rivoluzione francese, in Studium 61 (1965), pp. 500-505: 504 [rist. in ID., Figure della Vaticana e altri scritti. Uomini, * CIT.: R.G. Miscell.
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I FONDI : R . G . MEDIC .
– R . G. MUSICA
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libri e biblioteche, a cura di P. VIAN, Città del Vaticano 2005 (Studi e testi, 424), pp. 15-20: 19]; un cenno anche in J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), p. 220 nt. 23. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Biblioteca Apostolica Vaticana. Inventari degli stampati. R.G. Miscellanee (…), [I-IV] [manoscritto: Inventari di stampati, 72-75; sec. XX; inventario topografico relativo alla parte del fondo di più antica costituzione, R.G. Miscell. A-P]. B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Miscell. (…), [I-IV] [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 19-22; sec. XX; inventario topografico relativo alla parte del fondo di più recente costituzione (quella organizzata per formato), realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
R.G. MISSIONI* Nel dicembre 1964 il fondo, contenente pubblicazioni a carattere missionario o sulla storia delle missioni soprattutto cattoliche e nei paesi extraeuropei, contava 819 volumi, per 580 segnature (cfr. Arch. Bibl. 282). Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.2; I.3; II.25; III.113; IV.551; V.158; VI.11 (non erano presenti volumi nel formato VII). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Missioni (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 23; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
R.G. MUSICA** Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo, comprendente edizioni musicali e studi di carattere musicologico, contava 2.382 volumi, per 1.958 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.54; I.314; II.690; III.733; IV.805; V.172; VI.9 (non erano presenti volumi nel formato VII).
* CIT.: R.G. Missioni. ** CIT.: R.G. Musica.
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852
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Inventario degli stampati Musicali facenti parte della sezione Musica della Raccolta Generale esistenti nella Biblioteca Vaticana al 31 Luglio 1937 (…), I-II [manoscritto, con qualche aggiunta dattiloscritta: Inventari di stampati, 24-25; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fino alla seconda metà del secolo]. Catalogo Alfabetico degli Stampati musicali Vaticani posti nella Raccolta Generale Musica (…), compilato da Giuseppe BARONCI negli anni 1935-36, I-III [manoscritto: Inventari di stampati, 78-80; indice alfabetico opera di Baronci (1857-1949), in due volumi, con un terzo di appendice del 1940, ma con aggiornamenti degli anni successivi, fino al 1943; le citazioni bibliografiche sono complete di autore, titolo, note tipografiche e segnatura]. B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Musica (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 26; sec. XX; inventario topografico che costituisce un aggiornamento di Inventari di stampati, 24-25, redatto a partire dagli anni Quaranta, e condotto sino all’inizio degli anni Settanta].
R.G. NEOLATINI* Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo – comprendente opere della e sulla letteratura in lingua latina dall’età medievale ad oggi – contava 1.053 volumi (per 945 segnature). Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.2; I.9; II.77; III.169; IV.575; V.388; VI.160; VII.13. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Neolat. (…) [manoscritto: Inventari di stampati, 27; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
R.G. NUMISMATICA** Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo, comprendente soprattutto cataloghi e studi di carattere numismatico, sigillografico e medaglistico, contava 2.347 volumi, dei quali 1.546 (per 1.018 segnature) organizzati per formato, il resto costituito da periodici, cataloghi antiquari, duplicati. Attualmente i volumi presenti nel fondo sono cresciuti fino a circa 4.000, con significative pubblicazioni e studi riguardanti monete e medaglie e una ricca raccolta di cataloghi d’aste di materiale numismatico. Nel novembre 2006 il fondo raggiungeva i seguenti numeri di * CIT.: R.G. Neolat. ** CIT.: R.G. Numism.
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I FONDI : R . G . MUSICA
– R . G. ORIENTE
853
segnatura per i vari formati: S.35; I.56; II.207; III.452; IV.592; V.104; VI.15 (non erano presenti volumi nel formato VII). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Numism. (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 28; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
R.G. ORIENTE* Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo – comprendente stampati in lingue orientali e slave e/o relativi alle Chiese orientali o alle diverse civiltà dell’Asia, dal Vicino all’Estremo Oriente (ma anche dell’Africa settentrionale e orientale) – contava 10.182 volumi, per 7.533 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.59; I.86; II.433; III.1679; IV.4823; V.2668; VI.272; VII.60 (ma alcune centinaia erano i volumi in attesa di catalogazione). STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per il materiale cinese: Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés chinois de la Bibliothèque Vaticane, A Posthumous Work by P. PELLIOT, revised and edited by T. TAKATA, Kyoto 1995 (Italian School of East Asian Studies. Reference series, 1), pp. 71-92; T. TAKATA, Supplément à l’Inventaire des livres chinois de la Bibliothèque Vaticane, Kyoto 1997. Cfr. anche: H. WALRAVENS, Preliminary checklist of Christian and Western material in Chinese in three major collections / Vorläufige Titelliste christlicher und westlicher Bücher in chinesischer Sprache in drei bedeutenden Sammlungen, Hamburg 1982 [indice per autori e opere, con rinvio agli elementi del fondo]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Oriente (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 29; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta]. Inventario Racc. Gen. Oriente [manoscritto: Inventari di stampati, 112: sec. XX; inventario topografico].
* CIT.: R.G. Oriente.
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854
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
R.G. PALEOGRAFIA-CODICOLOGIA* Di recente costituzione, il fondo raccoglie gli stampati che riguardano il libro manoscritto nei suoi vari aspetti, materiali, scrittori, decorativi. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.1; I.2; II.21; III.32; IV.35 (non erano presenti volumi nei formati V, VI e VII). R.G. PERIODICI** La Biblioteca possiede poco meno di 10.000 periodici, dei quali quasi 1.700 attualmente correnti. Essi si dividono in periodici messi a disposizione del pubblico a scaffale aperto (già collocati nelle varie sezioni della Sala Consultazione Stampati, poi trasferiti in massima parte nella nuova Sala Consultazione Periodici) e periodici conservati nei depositi, per lo più compresi nel fondo R.G. Periodici (ma non ne mancano anche in altri fondi, sia storici sia a carattere speciale: ad esempio, in R.G. Numismatica). Al fondo R.G. Periodici e ad altri fondi stampati della Biblioteca fu destinato nel 1971 un nuovo deposito a quattro piani (Deposito dei periodici) appositamente realizzato nel cosiddetto Braccio di Pio IV, ove era ubicata sino ad allora l’autorimessa vaticana. Nei successivi anni Novanta sono iniziati la costruzione e l’allestimento di una nuova sala di lettura dei periodici, la Sala Consultazione Periodici, aperta al pubblico nell’ottobre 2002: in essa sono stati trasferiti, ma conservando le precedenti segnature di sala, la quasi totalità dei periodici sino ad allora a disposizione del pubblico nella Sala Consultazione Stampati. La nuova Sala Consultazione Periodici, articolata in due ambienti e contigua all’accesso del Deposito dei periodici, si trova al primo piano del corpo centrale della Biblioteca, al piano sottostante rispetto alla Sala Consultazione Stampati. Nella Sala Consultazione Periodici si svolge, oltre alla consultazione a scaffale aperto dei periodici conservati nella Sala medesima, anche quella dei periodici del deposito, previa richiesta al relativo banco di distribuzione. Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo R.G. Periodici contava 58.277 volumi, per 8.087 segnature, corrispondenti ad altrettante testate. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura * CIT.: R.G. Paleogr.-Codicol. ** CIT.: R.G. Period.
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I FONDI : R . G . PALEOGR .- CODICOL .
– R . G. SS . PADRI
855
(9.249 testate) per i vari formati: S.170; I.139; II.729; III.1932; IV.5936; V.357; VI.37 (non erano presenti volumi nel formato VII). R.G. RIPRODUZIONI FOTOTIPICHE* Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo – comprendente in massima parte facsimili di manoscritti (per codici per lo più non conservati in Vaticana) o di stampati antichi o di pregio – contava 488 volumi (per 380 segnature). Nel novembre 2006, quasi triplicatosi, raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.159; I.124; II.245; III.198; IV.275; V.97; VI.14 (non erano presenti volumi nel formato VII). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Inventario della Racc. Gen. Riproduzioni Fototipiche [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 30; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
R.G. RITI** Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo – comprendente soprattutto positiones a stampa relative a cause della Congregazione già dei Riti, ora delle Cause dei Santi – contava 1.726 volumi, per altrettante segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.1; I.4; II.746; III.155; IV.12; V.1 (non erano presenti volumi nei formati VI e VII). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Riti (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 32; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
R.G. SS. PADRI*** Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo – comprendente edizioni di testi o studi sulla letteratura patristica – contava 2.364 volumi, * CIT.: R.G. Ripr. Fot. ** CIT.: R.G. Riti. *** CIT.: R.G. Ss. Padri.
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856
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
per 1.268 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.33; I.94; II.139; III.240; IV.892; V.469; VI.64; VII.16. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. SS. Padri (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 33; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
R.G. SCIENZE* Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo, comprendente pubblicazioni relative alle scienze esatte e naturali, contava 7.217 volumi, per 4.689 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.73; I.105; II.396; III.956; IV.2768; V.1004; VI.135; VII.16. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Scienze (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 34; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
R.G. SCIENZE SOCIALI** Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo – comprendente pubblicazioni relative alle scienze sociali (soprattutto a carattere politico, sociologico, economico, o sulla dottrina sociale della Chiesa) che non ricadano nei soggetti di altri fondi della Raccolta Generale – contava 5.416 volumi, per 4.555 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.7; I.14; II.90; III.656; IV.3624; V.1711; VI.49; VII.7. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Scienze soc. (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 35; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
* CIT.: R.G. Scienze. ** CIT.: R.G. Sc. Soc.
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I FONDI : R . G . SS . PADRI
– R . G. TEOL.
857
R.G. STORIA* Il fondo, il più cospicuo della Raccolta Generale accanto a R.G. Periodici, comprende pubblicazioni a carattere storico nel senso più ampio ed estensivo del termine. Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) raggiungeva 48.389 volumi, per 33.339 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.411; I.609; II.2642; III.7300; IV.26704; V.8828; VI.590; VII.28. Nel corso dello stesso anno il fondo è stato articolato in due sezioni; alla prima, R.G. Storia, con le consistenze indicate e non più incrementata, è stata giustapposta una seconda, R.G. Storia 2, che nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura nei vari formati: I.1; II.11; III.24; IV.192; V.5 (non erano presenti volumi per i formati Stragrandi, VI e VII). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Storia (…), [I-IX] [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 37-45; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta; sono talora presenti, per la parte più antica dell’inventario, indicazioni relative alla provenienza dell’esemplare o alla sua collocazione precedentemente alla creazione dell’attuale fondo, probabilmente in massima parte desunte dall’esame dei volumi stessi].
R.G. TEOLOGIA** Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo, comprendente testi e studi di teologia, contava 20.320 volumi, per 16.121 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.55; I.279; II.472; III.1404; IV.9052; V.7580; VI.1204; VII.80. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Teologia (…), [I-V] [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 46-50; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta; sono talora presenti, per la parte più antica dell’inventario, indicazioni relative alla provenienza dell’esemplare o alla sua collocazione precedentemente alla creazione dell’attuale fondo, probabilmente in massima parte desunte dall’esame dei volumi stessi].
* CIT.: R.G. Storia / R.G. Storia 2. ** CIT.: R.G. Teol.
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858
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
R.G. VITE* Nel dicembre 1964 (cfr. Arch. Bibl. 282) il fondo – comprendente testi a carattere biografico (e agiografico) – comprendeva 13.029 volumi, per 11.539 segnature. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.43; I.70; II.496; III.2084; IV.10881; V.4670; VI.173; VII.8. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. R.G. Vite (…), [I-III] [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 51-53; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta; sono talora presenti, per la parte più antica dell’inventario, indicazioni relative alla provenienza dell’esemplare o alla sua collocazione precedentemente alla creazione dell’attuale fondo, probabilmente in massima parte desunte dall’esame dei volumi stessi].
RACCOLTA PRIMA** Il fondo, costituito nell’attuale fisionomia a partire dalla fine del XIX secolo, ha inteso raccogliere i libri già presenti nella più antica raccolta degli stampati della Biblioteca Vaticana: punto di riferimento per tale operazione di recupero fu il lavoro dello scrittore greco della Vaticana (già coadiutore di Lorenzo Porzio dal 1675) Giorgio Grippari (16341694), che, nativo dell’isola di Creta, iniziò nel 1686 e terminò nel 1690 l’inventario generale di tutti gli stampati della Vaticana (Vat. lat. 1474814749), detti poi della «Prima raccolta» per distinguerli da quelli che entrarono più tardi (cfr. supra, p. 748). Tale inventario comprendeva 12.528 numeri, senza contare gli interni delle miscellanee. Grippari lavorò sul precedente indice redatto dal primo custode (1630-1640) Orazio Giustiniani (1580-1649) negli anni 1637-1638 (Vat. lat. 14480, 14482), sostituendovi le collocazioni con le nuove, poi dette della «Prima raccolta», e segnalando in esso con una croce quando un dato volume, doppio, era destinato a essere venduto o scambiato. Mentre negli stampati antichi della Vaticana le segnature registrate nell’inventario del 16371638 s’incontrano raramente, quelle dell’inventario del Grippari si ritrovano spesso. All’inizio del suo mandato, il secondo custode (1698-1711) Giovanni Battista De Miro (1656-1731), benedettino, compilò un quadro numerico * CIT.: R.G. Vite. ** CIT.: R. I.
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I FONDI : R . G . VITE
– R. I.
859
degli stampati che ammontava a 12.550 esemplari circa (Arch. Bibl. 15B, ff. 500r-501v). La coincidenza quasi esatta di questo numero con la rilevazione della «Prima raccolta» effettuata un secolo più tardi, nel 1800, dal primo custode (1800-1808) Gaetano Marini (1742-1815), che registrava 12.514 esemplari (Arch. Bibl. 60, ff. 40r), induce a pensare che la «Prima raccolta» fosse un fondo chiuso, e che già dal tempo di De Miro le successive accessioni, che andarono poi a formare la «Seconda raccolta», fossero conservate a parte. Intorno al 1820 la «Prima raccolta» si aggirava ancora intorno ai 12.500 volumi. Era servita da un inventario e da un indice alfabetico per autori e titoli (questo secondo, presumibilmente il seicentesco Vat. lat. 14522-14529, su schedine incollate). Ad essa, come si è appena anticipato, si erano affiancate col passare del tempo una «Seconda» e in seguito una «Terza raccolta»; ma catalogazione e ordinamento di tali raccolte furono a lungo difettosi, e non poche confusioni si produssero soprattutto nel corso del XIX secolo. Il riordino della «Prima raccolta» e la sua riduzione alle proporzioni tardo-seicentesche e, con ciò, la creazione dell’odierno fondo Raccolta Prima (o Raccolta I) si verificarono soltanto a partire dalla prefettura (1895-1914) di Franz Ehrle (1845-1934). Nel fondo non furono tuttavia inseriti gli stampati già della «Prima raccolta» – e dunque censiti da Grippari – che però erano provenienti dalla Palatina, né gli incunaboli, o gli stampati membranacei e le edizioni aldine, tutti nuclei librari, questi, oramai costituiti (o che proprio allora venivano ricostituiti) in altrettanti fondi autonomi (cfr. supra, pp. 786-788, s.v. Aldine; pp. 824-825, s.v. Incunaboli; p. 830, s.v. Membranacei; pp. 834-838, s.v. Stampati Palatini). Dalla stima generale degli stampati del 1926 risultavano presenti nel fondo 7.990 volumi (Arch. Bibl. 180, fasc. A, ff. 165v-166v; fasc. B). Nella statistica del 1964 (Arch. Bibl. 282) si contavano invece 8.034 volumi, per 7.218 segnature, così ripartite: [Stragrandi =] S.145; I.624; II.1074; III.347; IV.2251; V.2304; VI.473.
BIBLIOGRAFIA Sulla costituzione della Raccolta Prima, qualche cenno in F. EHRLE, Bibliothektechnisches aus der Vatikana, in Zentralblatt für Bibliothekswesen 33 (1916), pp. 197-227: 206; W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I: A-C, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380), pp. XLVIII-XLIX; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 32-35.
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860
DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per i rari incunaboli (o i volumi già ritenuti tali) inclusi nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), in particolare per R. I IV.2126 (10) (sub nr. P-98), V.488 (1) (sub nr. A-278), V.1333 (2) (sub nr. C-142). Di un’ulteriore edizione presente nei repertori incunabolistici (ma non censita in quello di SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula cit.: si tratta dei Modus vacandi et acceptandi beneficiorum stampati a Roma da Giacomo Mazzocchi verso il 1510) un esemplare è segnato R. I IV.1681 (33). Per gli stampati estremo-orientali antichi, cfr. Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés chinois de la Bibliothèque Vaticane, A Posthumous Work by P. PELLIOT, revised and edited by T. TAKATA, Kyoto 1995 (Italian School of East Asian Studies. Reference series, 1), p. 69. Cfr. anche: H. WALRAVENS, Preliminary checklist of Christian and Western material in Chinese in three major collections / Vorläufige Titelliste christlicher und westlicher Bücher in chinesischer Sprache in drei bedeutenden Sammlungen, Hamburg 1982 [indice per autori e opere, con rinvio agli elementi del fondo]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventario dei libri stampati. Prima Raccolta, I-II [manoscritto: Inventari di stampati, 9596; secc. XIX-XX; inventario topografico redatto al momento della ricostituzione della Raccolta Prima, all’epoca di Ehrle; le segnature in esso adottate sono quelle ancor oggi vigenti; è quasi sempre riportata la più antica segnatura della «Prima raccolta»].
RACCOLTA PROFESSIONALE* Il fondo, comprendente un migliaio di volumi, ivi compresi alcuni periodici specializzati, fa parte della dotazione della Scuola Vaticana di Biblioteconomia, dal 1934 annessa alla Biblioteca. Nel dicembre 1964 esso contava 401 volumi (cfr. Arch. Bibl. 282). Ordinato secondo una semplice classificazione alfanumerica sui generis, era ospitato fino all’autunno 2002 nell’aula della Scuola, al pian terreno dell’edificio centrale della Biblioteca costruito da Sisto V; ma a seguito del trasferimento della Scuola nella nuova sede in Via della Conciliazione, 1, anche la massima parte di tale fondo vi è stata dislocata. RISERVA** Il fondo, che raccoglie per lo più stampati rari, o a tiratura limitata, o in edizioni particolarmente pregevoli, è anche destinato, secondo una prassi bibliotecaria diffusa, a preservare meglio, anche scorporandoli da * CIT.: R. Prof. ** CIT.: Riserva.
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I FONDI : R . I .
– STAMP. ROSPIGLIOSI
861
altre collezioni, volumi considerati preziosi, o fragili, o costituiti da materiali sciolti o di formato e tipologia speciale. Nel novembre 2006 raggiungeva i seguenti numeri di segnatura per i vari formati: S.209; I.100; II.199; III.169; IV.214; V.134; VI.30; VII.10. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. Riserva (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 31; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
RONGA* Luigi Ronga (1901-1983), musicologo e docente di Storia della musica all’Università di Roma, lasciò la sua collezione (13.000 volumi) alla Vaticana con testamento del 3 giugno 1983. Il fondo, riordinato per formato (6.918 segnature per le monografie catalogate; gli altri volumi sono periodici), rappresenta l’itinerario intellettuale di un musicologo di vaglia del Novecento, e costituisce un arricchimento bibliografico moderno, sia in un settore, quello musicale, nel quale la Vaticana era ricca soprattutto di manoscritti, sia per quanto riguarda la bibliografia generale. I volumi sono tutti dotati di ex libris del possessore. BIBLIOGRAFIA Su Ronga, cfr. C. GIANTURCO, Ronga, Luigi, in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, ed. by S. SADIE, XXI, New York 20012, p. 657.
STAMPATI ROSPIGLIOSI** Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Raccolta Rospigliosi (I, pp. 512-514).
Il fondo (1.050 segnature) trae origine per la gran parte da un ricco nucleo di stampati della famiglia Rospigliosi giunto in Biblioteca nel 1931 per dono di Ludwig Mendelssohn: questi aveva infatti acquistato nel marzo di quell’anno da Girolamo Rospigliosi Gioeni (1907-1959) – oltre a vesti e paramenti appartenuti a Clemente IX Rospigliosi (16671669) e a un ritratto del pontefice, datato al 1669, di Carlo Maratti (1625* CIT.: Ronga. ** CIT.: Stamp. Rospigliosi.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
1713) – la biblioteca e l’archivio Rospigliosi che si trovavano nell’omonimo palazzo sul Quirinale, con l’intenzione di farne dono alla Santa Sede, come testimonia l’ex libris reperibile in numerosissimi volumi del fondo di stampati: «Ex libris Hieronymi Princ. Rospigliosi quos Pio XI Pontifici Maximo dono emit Ludovicus Mendelssohn D. VIII Mart. MCMXXXI». Nella medesima occasione e secondo le stesse modalità, dunque, si devono ritenere giunti in Archivio Segreto i fondi Archivio Rospigliosi e Archivio Rospigliosi-Gioeni e in Biblioteca Vaticana i manoscritti Vat. mus. 320-339 – già inseriti nel fondo Vaticano latino con le segnature 14769-14788, e recanti per la gran parte l’ex libris citato –, per i quali ultimi un inventario ora Vat. lat. 14753 fu approntato nel 1934 da Giuseppe Baronci (1857-1949). Nel fondo di stampati intitolato alla famiglia sembra, peraltro, siano confluiti anche libri provenienti dallo zio di Girolamo, il principe Giulio Cesare Francesco Rospigliosi (1859-1935), cui si ricollega invece il fondo manoscritto Raccolta Rospigliosi (cfr. supra, I, pp. 512-514, s.v.), e che a più riprese donò alla Vaticana stampati e manoscritti che ebbero destinazioni via via diverse: il 29 aprile 1929 gli attuali Vat. lat. 13333-13381, insieme a otto seicentine che furono disperse tra i fondi della Raccolta Generale e le sezioni della Sala di consultazione (Arch. Bibl. 131, ff. 10r26r; Arch. Bibl. 191, fasc. I); nel 1931, fra marzo e giugno, gli attuali Vat. lat. 13534, 13536-13643 (Arch. Bibl. 115, f. 45v; Arch. Bibl. 116, f. 8r; cfr. anche l’annotazione in calce ad Arch. Bibl. 131, f. 22r, e la relazione datata 16 luglio 1931 dello scriptor latino, effettivo dal 1909, E C [1878-1945], in Arch. Bibl. 116, f. 8r); il 17 maggio 1932 i Vat. lat. 13752-13755, con alcuni stampati e stampe che non sappiamo se inseriti nel fondo Stampati Rospigliosi (Arch. Bibl. 115, f. 48r); il 19 ottobre 1932 il Vat. lat. 13535, contenente il diploma di laurea di Giulio Rospigliosi, poi papa con il nome di Clemente IX (Arch. Bibl. 115, f. 48v); in date non accertabili, probabilmente dal ricordato principe Giulio, entrarono anche gli attuali Vat. lat. 13644, 14023-14026, 14505, 15190 (quest’ultimo già inserito nel fondo Indirizzi). Ma la maggior parte della collezione in mano al principe Giulio giunse in Vaticana il 21 febbraio 1935 (Arch. Bibl. 115, f. 55r; Arch. Bibl. 191, fasc. I), data in cui si registra l’arrivo di venti casse di stampati, presumibilmente entrati per gran parte nel fondo Stampati Rospigliosi (ma se ne reperiscono anche nei fondi della Raccolta Generale, cfr. ad esempio R.G. Lett. Est. III.227229), e di alcuni residui elementi manoscritti (fra i quali forse anche l’attuale Vat. lat. 15172, inizialmente incluso nel fondo Indirizzi): la biblioteca di Giulio, infatti, era stata da lui legata alla Vaticana in un codicillo del suo testamento datato 3 giugno 1931, stilato dunque all’in-
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I FONDI : STAMP . ROSPIGLIOSI
– STAMP. ROSS .
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domani dell’arrivo in Biblioteca, con l’intermediazione della vendita a Mendelssohn, della parte della collezione in mano al nipote Girolamo. I volumi di Giulio giunti in esecuzione del lascito recano in molti casi l’indicazione: «Ex libris quos Iulius C. e princ. Rospigliosi (MDCCCLIXMCMXXXV) Bybliothecae Apost. Vaticanae testamento legavit». A Giulio si riconnettono, infine, anche altri elementi collocati al di fuori delle segnature indicate, e per i quali non si è potuta precisare la data di arrivo in Biblioteca, quale l’album R.G. Fotografie, Oblungo I.380. A una diversa provenienza ed epoca risale invece l’entrata in Biblioteca Vaticana, nel giugno 1953, di documentazione archivistica (secc. XIIIXIX) dal ramo pistoiese della famiglia, donata da Roberto Rospigliosi e ora costituente i Vat. lat. 14907-14918 (Arch. Bibl. 191, fasc. I). In alcuni volumi del fondo a stampa si rilevano ex libris precedenti all’ingresso in Vaticana, spesso con lo stemma della famiglia Rospigliosi e indicazioni di possesso di vari personaggi del casato, fra i quali Francesca (Fanny), nata Nompère de Champagny dei duchi di Cadore (18251899), madre di Giulio. In Vaticana il fondo fu organizzato per formati; la statistica del 1964 vi registrava la presenza di 1.650 (o, con probabile errore di conto, 1.680) volumi, distribuiti in 1.063 segnature (cfr. Arch. Bibl. 282). I singoli formati raggiungono attualmente le seguenti segnature: [Stragrandi =] S.30; I.30; II.73; III.136; IV.341; V.378; VI.82. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 143, 152-153 nt. 70, 263, 278 nt. 73. Per i fondi Archivio Rospigliosi e Archivio Rospigliosi-Gioeni in Archivio Segreto Vaticano, cfr. G. GUALDO, Archivi di famiglie romane nell’Archivio Vaticano, in Archivio della Società Romana di Storia Patria 104 (1981), pp. 147-158: 154. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Inventario dei libri stampati di Girolamo Rospigliosi [manoscritto: Inventari di stampati, 97; sec. XX; inventario topografico].
STAMPATI ROSSIANI* Cfr. anche: Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti: Rossiani (I, pp. 515-520).
* CIT.: Stamp. Ross.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
Il fondo (7.935 segnature, ma molti sono i duplicati non segnati, in coda al fondo) rappresenta la sezione a stampa della ricca biblioteca raccolta, nella prima metà dell’Ottocento, da Giovanni Francesco De Rossi (1796-1854) e secondo le sue disposizioni testamentarie destinata in dono dalla moglie, la principessa Luisa Carlotta di Borbone-Parma [1802-1857; figlia del principe ereditario di Parma e re di Etruria (18011803) Ludovico I di Borbone e vedova del duca di Sassonia Massimiliano (1759-1838)], alla Compagnia di Gesù in Roma, con atto datato 6 marzo 1855. Dopo il matrimonio (1838) con Luisa Carlotta, De Rossi aveva potuto disporre di ampi mezzi, che gli avevano consentito di coltivare su larga scala, nel palazzo romano in Via del Quirinale, i suoi interessi di bibliofilo. Nel 1842 egli acquisì la biblioteca, ricchissima di incunaboli, del Collegio Capranica, originata da un lascito del card. Domenico Capranica (1400-1458) al Collegio medesimo, da lui fondato; ma continuò ad acquistare volumi rari fino alla morte. Contando migliaia fra incunaboli e stampati per lo più antichi o rari, oltre ai codici, la collezione divenne presto celebre. Molte tracce di precedenti possessori si persero, tuttavia, per la sistematica politica di rifacimento uniforme delle legature perseguita dal De Rossi; ma in alcuni casi notizie circa la provenienza sono state conservate al momento della realizzazione della nuova legatura, come ad esempio nel gruppo dei volumi – manoscritti e stampati – capranicensi, nei quali s’incontra sul dorso l’indicazione «ex bibliotheca Card.lis Firmani»; inoltre, volumi che avevano legature antiche di particolare pregio o rarità furono spesso conservati nel loro stato originario, salvando così indicazioni su di esse eventualmente presenti. Dopo la morte del marito, Luisa Carlotta continuò a incrementare la collezione: molti libri di origine inglese furono acquistati in aste dalla principessa durante i suoi viaggi. Più tardi, come si è anticipato, secondo l’espressa volontà del marito ella donò la collezione alla Compagnia di Gesù. L’atto di donazione lasciava alla Compagnia libertà circa la scelta dell’ubicazione della raccolta, a condizione, tuttavia, che in caso di soppressione dei Gesuiti la collezione passasse pro tempore all’Imperatore d’Austria, salvo restituzione in caso di loro ricostituzione. Nel 1873, in seguito alla soppressione delle corporazioni religiose romane, fu dato mandato all’inviato austriaco a Roma, barone Josef Alexander von Hübner (1811-1892), di curare il deposito della collezione presso l’ambasciata austriaca, per poi trasferirla in Austria. A seguito dell’opposizione manifestata dall’allora generale della Compagnia di Gesù, Peter Johann Beckx (1795-1887), fu disposto, tuttavia, che la collezione restasse ai religiosi, a condizione che venisse da essi trasportata fuori d’Italia. Beckx
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I FONDI : STAMP . ROSS .
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la fece trasferire a Vienna nel 1877, dove essa rimase per diversi anni nella casa dell’Universitätsplatz, per essere poi trasferita nel collegio dei Gesuiti a Lainz. Durante la permanenza in Austria, il gesuita Alois Dichtl († 1915) compilò una serie di indici per gli incunaboli (per autore, luogo di stampa ed editore) e un indice alfabetico per autori degli stampati posteriori all’anno 1500 (Ross. 1208-1212). Nel 1920, dopo la caduta dell’Impero asburgico e il ritorno dei Gesuiti in città, si prese l’iniziativa di riportare la biblioteca a Roma, aprendola alla consultazione; si giunse, quindi, alla decisione, secondo il desiderio del generale della Compagnia, Wáodzimierz Ledóchowski (1866-1942), di donarla a Benedetto XV (1914-1922). La Rossiana entrò in Vaticana verso la fine del 1921; il trasporto fu ultimato il 23 dicembre di quell’anno. Il fondo, che riflette gli interessi del De Rossi relativamente alla letteratura italiana, comprendeva, secondo la statistica generale del 1964 (Arch. Bibl. 282), 2.580 incunaboli, 5.624 altri stampati e 270 incunaboli duplicati, per un totale di 8.204 volumi. Nel fondo, pregevole per la rarità di molte edizioni, sono custoditi fra l’altro 101 stampati membranacei, un certo numero di esemplari di pregio stampati su carta colorata, e un esemplare cartaceo del primo tomo della «Bibbia delle 42 linee» (Stamp. Ross. 612). Fra i volumi, a partire da Stamp. Ross. 2200, sono presenti incunaboli d’altra provenienza, inseriti nel fondo dopo il suo arrivo in Vaticana, per lo più frutto di acquisti o scambi con altre biblioteche compiuti fra gli anni 1934-1936, ma anche di inserimenti di duplicati di provenienza rossiana. BIBLIOGRAFIA Il ritorno a Roma di un’antica biblioteca romana, in L’osservatore romano, 31 dicembre 1921, pp. 1-2; M.P., La collection De Rossi entre à la Bibliothèque Vaticane, in Journal des débats, 9 gennaio 1922; [C. DA SILVA-TAROUCA], La Biblioteca Rossiana, in La civiltà cattolica 73 (1922), vol. I, pp. 320-335; C. FRATI, Corriere delle biblioteche, in La Bibliofilia 23 (19211922), pp. 351-360: 356-360; E. TISSERANT, in Revue d’histoire ecclésiastique 18 (1922), pp. 428-429; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), p. 262; G. FAGIOLI VERCELLONE, De Rossi, Giovan Francesco, in Dizionario biografico degli Italiani, XXXIX: Deodato-Di Falco, Roma 1991, pp. 195198; Ch.M. GRAFINGER, Eine Bibliothek auf der Reise zwischen Rom und Wien. Eine Darstellung der Geschichte der Bibliotheca Rossiana, in EAD., Beiträge zur Geschichte der Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 373; Studi e documenti sulla formazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, 3), pp. 95-146; EAD., Die Katalogisierung und Benutzung von Handschriften und Inkunabeln aus der Bibliotheca Rossiana im 19. und zu Beginn des 20. Jahrhunderts, ibid., pp. 147-185; H. BERÁNKOVÁ, Tiska–ská bohemika ze 16.-18. století
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
ve Vatikánské knihovnë a v knihovnë Angelice v R˜imë, I: Historicky úvod a –ejstríky, Praha 2002, pp. 75-78. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per gli incunaboli contenuti nel fondo, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, I-IV, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 380-383), passim. Per gli stampati cinesi antichi contenuti nel fondo, cfr. Inventaire sommaire des manuscrits et imprimés chinois de la Bibliothèque Vaticane, A Posthumous Work by P. PELLIOT, revised and edited by T. TAKATA, Kyoto 1995 (Italian School of East Asian Studies. Reference series, 1), p. 62. Cfr. anche: H. WALRAVENS, Preliminary checklist of Christian and Western material in Chinese in three major collections / Vorläufige Titelliste christlicher und westlicher Bücher in chinesischer Sprache in drei bedeutenden Sammlungen, Hamburg 1982 [indice per autori e opere, con rinvio agli elementi del fondo]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Biblioteca Rossiana. Inventario degli stampati dopo il 1500 [manoscritto: Inventari di stampati, 98; sec. XX; inventario topografico secondo le attuali segnature (dal nr. 2501 al nr. 7932; in fine l’elenco di una ventina di duplicati), che non comprende gli incunaboli].
RUFFIN* Il collezionista conte Jules Paul Camille Ruffin (1870-1927 ca.), di Tours, cameriere segreto soprannumerario di spada e cappa di Sua Santità dal 24 febbraio 1922, lasciò la sua collezione di 441 fra decorazioni e medaglie e i suoi volumi di letteratura araldica a Pio XI (19221939). La vedova, Anne Marie de Laurens, poi monaca benedettina con il nome di Marie-Ange, fece giungere nel novembre 1928, con l’interessamento dell’allora scriptor orientale (dal 1908) Eugène Tisserant (18841972), la collezione in Vaticano (Arch. Bibl. 195, fasc. B). Nel fondo (600 segnature, per un totale di 897 volumi) sono compresi testi di genealogia e araldica francese, alcuni del Cinquecento e Seicento, con pregevoli legature. I volumi, che in Vaticana sono stati riorganizzati per formato, presentano tutti sulla risguardia anteriore l’ex libris di Ruffin, con l’aggiunta manoscritta «priez pour lui». BIBLIOGRAFIA G. BORGHEZIO, Pio XI e la Biblioteca Vaticana, in La Bibliofilia 31 (1929), pp. 210-231: 214-215 nt. 1; J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), p. 264.
* CIT.: Ruffin.
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I FONDI : STAMP . ROSS .
– STAMP. S . OFFIZIO
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STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Allacci, Ruffin, S. Maria in Cosmedin [manoscritto: Inventari di stampati, 113; sec. XX; inventario topografico].
STAMPATI DEL S. OFFIZIO* Il fondo, che deve il nome alla provenienza dall’omonima congregazione romana, raccoglie per la maggior parte opere proibite o per il loro contenuto o perché di autori condannati dal Tribunale dell’Inquisizione; in alcuni esemplari la data e il decreto di condanna sono ancora leggibili, vergati nel piatto o nella guardia. Comprendente 347 segnature, conserva di fatto un numero di volumi nettamente superiore (quasi 900): numerosi sono i casi di esemplari multipli dello stesso testo, anche nella stessa edizione, ora contrassegnati con una segnatura a più interni; la presenza di più copie permette di ipotizzare che i volumi siano stati raccolti a seguito di requisizioni. E infatti, il fondo conserva quasi prevalentemente pubblicazioni del secolo XVII a carattere ascetico-spirituale, legate in particolare alla «mistica della quiete». È probabile che il S. Uffizio, dopo aver condannato Miguel Molinos (1628-1696), teorico del quietismo, abbia perquisito gli ambienti religiosi, romani e non, raccogliendo le numerose opere condannate, conservate ora nel fondo. Oltre agli scritti di argomento mistico, da segnalare la presenza di opere scientifiche e astrologiche, anche cinquecentesche. Numerosi volumi affini, per contenuto e per caratteristiche esterne, agli stampati del fondo sono, inoltre, identificabili nei fondi della Raccolta Generale. La provenienza di tali materiali è sicuramente la stessa; lo smembramento sarà imputabile a scelte bibliotecarie, o più semplicemente, a versamenti alla Vaticana eseguiti in epoche diverse. L’ordinamento attuale del fondo è stato compiuto in Vaticana. In molti volumi sporge in alto un cartiglio, incollato all’interno di uno dei piatti della legatura, nel quale è annotata la segnatura del S. Uffizio, costituita da un numero romano e da uno arabo, cui segue, in qualche caso, una lettera; talvolta compare anche un generico riferimento a un registro o a una scheda, finora non identificati. L’antica segnatura, a differenza di quella attuale, distingue fra le varie edizioni d’una medesima opera.
* CIT.: Stamp. S. Offizio.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
Gli stampati del fondo furono trasferiti in Vaticana forse nel 1934, data vergata, a matita, nel primo foglio dell’inventario manoscritto redatto in occasione del trasferimento (Arch. Bibl. 228, olim Inventari di stampati, 99). Tale versamento non è tuttavia da confondere con quello del 5 maggio 1934, ricordato da J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 263, 278 n. 66: in quella data entrarono in Biblioteca 24 manoscritti (Vat. lat. 13959-13980, Vat. gr. 2593, Vat. ebr. 606) e numerosi stampati provenienti precisamente dalla biblioteca del S. Uffizio. Questi ultimi volumi, che costituivano, almeno idealmente, le fonti canoniche e i riferimenti teologici e giuridici utilizzati dagli inquisitori nel loro lavoro – e che non sono dunque, come invece gran parte del materiale del fondo in esame, frutto di requisizioni –, non furono conservati insieme, ma dispersi nei vari fondi della Raccolta Generale. Solo qualche volume, fra di essi, fu forse inserito nel fondo Stampati del S. Offizio. Nell’Archivio della Biblioteca si conserva manoscritto, come si è anticipato, un inventario topografico del fondo Stampati del S. Offizio (Arch. Bibl. 228; riproduzione in Inventari di stampati, 99), redatto in Vaticana nel 1934: vi sono elencate 347 segnature, ma le citazioni bibliografiche terminano al nr. 297, e segue una nota esplicativa in calce: «Il fondo è composto di n.i 340, le schede furono inserite prima di farle inventariare». Per i nrr. 298-339 è indicata soltanto la segnatura, probabilmente perché molti dei volumi corrispondenti erano mutili e – lo sono ancora oggi – avvolti in carta da pacco: sarebbe risultato, quindi, complesso identificare l’autore, il titolo, il luogo e la data di pubblicazione. Gli ultimi otto elementi furono registrati nell’inventario solo in epoca più recente. Non è nota la lista di versamento delle opere provenienti dalla biblioteca del S. Uffizio; si conserva, invece, una copia del catalogo alfabetico della biblioteca del S. Uffizio (Arch. Bibl. 229; una riproduzione è in Inventari di stampati, 100) nella quale sono segnati a margine i titoli dei volumi trasferiti in Vaticana. L’edizione di questo inventario con l’individuazione della collocazione attuale dei volumi è in preparazione. Oltre agli stampati che costituiscono il fondo, e ai pochi codici menzionati sopra, varrà la pena di ricordare che altri materiali manoscritti furono trasferiti in più riprese dall’archivio del S. Uffizio alla Vaticana, forse in qualche caso per tramite dell’Archivio Segreto Vaticano. Giunti in tempi diversi tra l’inizio del secolo XIX e la prima metà del XX, essi sono confluiti nel fondo Vaticano latino (fra gli altri, i Vat. lat. 8593, 8604, 12703-12847, 14657-14664). Ancora tra i Vaticani latini si prevede
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I FONDI : STAMP . S . OFFIZIO
– STEINMANN
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la prossima accessione di ulteriori 123 volumi manoscritti cartacei moderni (dei secoli XVI-XX, ma in gran parte del XVII) per lo più di argomento religioso, spesso a carattere mistico, con un piccolo gruppo di scritti astrologici e cabalistici: questi manoscritti, trasferiti dal S. Uffizio alla Vaticana probabilmente all’inizio del secolo XX e per lungo tempo rimasti privi di ordinamento e segnatura, sono ora in corso di catalogazione ad opera di chi scrive. BIBLIOGRAFIA Per le acquisizioni dell’inizio del secolo XIX di manoscritti del S. Uffizio ora fra i Vaticani latini cfr. A. RITA, Biblioteche e requisizioni librarie a Roma in età napoleonica. Cronologia e fonti romane, Città del Vaticano, in corso di stampa (Studi e testi). Cenni ad alcuni dei 123 manoscritti provenienti dal S. Uffizio da accessionarsi fra i Vaticani latini, ma che in un primo tempo erano stati destinati a costituire un fondo autonomo (e dunque sono citati nella scarsa bibliografia esistente come parte di un fondo di manoscritti «S. Offizio»), si trovano in A. RITA, Per un nuovo testimone della Guía espiritual di Miguel Molinos, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, VI: Collectanea in honorem Rev.mi Patris Leonardi Boyle, O.P., septuagesimum quintum annum feliciter complentis, Città del Vaticano 1998 (Studi e testi, 385), pp. 549-567: 549 nt. 1 [rist. in J.I. TELLECHEA IDÍGORAS, El proceso del doctor Miguel Molinos, con un saggio di A. RITA, Roma 2005 (Temi e testi, 54), pp. 99-116: 99 nt. 1]. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI Bibl. Apost. Vaticana. Inventario degli stampati del fondo S. Offizio [fotocopie dell’originale, manoscritto con sezioni dattiloscritte: Inventari di stampati, 99; l’inventario, secondo le segnature attuali, reca al f. [1]r la data 1934; l’originale è attualmente segnato Arch. Bibl. 228]. Inventario della Biblioteca del Sant’Uffizio con note dei libri prelevati per la B.V. dal 2 al 5 maggio 1934 [fotocopie dell’originale manoscritto: Inventari di stampati, 100; l’originale, copia del catalogo alfabetico della biblioteca del S. Uffizio, è attualmente segnato Arch. Bibl. 229].
Andreina Rita STEINMANN* Il fondo (915 segnature) trae origine dal lascito di Ernst Steinmann (1866-1934), direttore della Bibliotheca Hertziana in Roma e storico dell’arte italiana. La collezione, relativa soprattutto a studi su Michelangelo Buonarroti (1475-1564), si formò nel corso di oltre quarant’anni di ricerche e attività. Steinmann, dopo aver stilato vari testamenti in cui manifestava la sua volontà di lasciare i suoi libri alla Bibliotheca Hertziana in Roma, cambiò testamento alcune settimane prima della sua morte in * CIT.: Steinmann.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
Svizzera, a Basilea, il 20 agosto 1934, decidendo, anche a seguito della presa del potere da parte dei nazisti in Germania, di lasciare i suoi libri alla Vaticana. La volontà di Steinmann trovò opposizione nella KaiserWilhelm-Gesellschaft zur Förderung der Wissenschaften, amministratrice della Bibliotheca Hertziana di Roma, che ne impugnò il testamento, per cui finirono per giungere alla Vaticana, nel 1938, solamente i duplicati, in numero di 916, che furono collocati in una sala a parte, l’attuale stanza del curatore delle stampe (Arch. Bibl. 120, pp. 20-21, 101, 120 e fotogr. 20, 30). Un successivo ritiro di carte e stampati ebbe luogo il 17 dicembre 1943. Nel dicembre 1964 i volumi risultavano 1.009, per 878 segnature (Arch. Bibl. 282); segnati con un semplice numero arabo progressivo (pochi volumi stragrandi sono numerati a parte), recano ancora, visibile nel contropiatto, la vecchia segnatura, e quasi costantemente conservano ex libris, di varia fattura e dimensioni, per lo più di Steinmann stesso, ma a volte con l’aggiunta del nome della moglie, Olga von Gerstfeld, autrice, da sola o con il marito, di resoconti di viaggio in Italia. Spesso Steinmann vergò di propria mano, sull’ex libris o sul primo foglio di guardia, una nota relativa all’acquisto del volume. Col fondo si conserva pure un catalogo cartaceo su schede organizzato alfabeticamente, con vecchie segnature che superano la cifra di 11.000; ma paiono effettivamente presenti soltanto le schede dei volumi inviati in Vaticana (i restanti volumi sono conservati presso la Bibliotheca Hertziana). BIBLIOGRAFIA Ch.M. GRAFINGER, Die Auseinandersetzung um die «Michelangelo-Bibliothek» Ernst Steinmanns in den Jahren 1935-1938. Ein Konflikt zwischen der Kaiser-Wilhelm-Gesellschaft und der Biblioteca Vaticana und seine Lösung, in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 72 (1992), pp. 438-467; «Nobile munus». Origini e primi sviluppi dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma (1946-1953). Per la storia della collaborazione internazionale a Roma nelle ricerche umanistiche nel secondo dopoguerra, a cura di E. BILLIG, C. NYLANDER e P. VIAN, premessa di R. GUASCO, Roma 1996, pp. 5, 73, 163, 203-204, 215-216; D. TESCHE, Ernst Steinmann und die Gründungsgeschichte der Bibliotheca Hertziana in Rom, München 2002. STRUMENTI CATALOGRAFICI A STAMPA Per l’incunabolo in Steinmann 795bis, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, II: D-O, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 381), sub nr. D-12. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI E DATTILOSCRITTI B.A.V. Inventario degli stampati. Steinmann (…) [manoscritto, in parte dattiloscritto: Inventari di stampati, 36; sec. XX; inventario topografico realizzato e aggiornato progressivamente fra la prima metà del secolo e l’inizio degli anni Settanta].
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I FONDI : STEINMANN
– COLL . UNGHERIA
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TEDESCHI* Il fondo (640 segnature finora attribuite), di recente costituzione, raccoglie i volumi di carattere etiopistico della biblioteca personale di Salvatore Tedeschi (1914-1996), etiopista e diplomatico (fu tra l’altro console generale d’Italia in Addis Abeba). BIBLIOGRAFIA Sulla figura di Tedeschi, L. RICCI, Salvatore Tedeschi, in Rassegna di studi etiopici 37 (1993) [ma 1996], pp. 183-185.
COLLEZIONE UNGHERIA** Il governo ungherese, su proposta del ministro del culto e della pubblica istruzione conte Kuno Klebelsberg (1875-1932), decise di offrire in dono a Pio XI (1922-1939), in occasione del suo giubileo sacerdotale (1929), una raccolta di libri contenente le maggiori opere bibliografiche e biografiche della letteratura ungherese, oltre a opere relative alla storia magiara, alla storia ecclesiastica e all’archeologia (Arch. Bibl. 115, f. 65r). La raccolta fu trasferita alla Vaticana il 30 novembre 1936; il fondo che ne trae origine è costituito da 832 volumi, per 337 segnature. I volumi sono tutti rilegati in pelle bianca, e presentano lo stemma pontificio sul piatto anteriore e quello ungherese sul piatto posteriore. Presentano quasi tutti un ex libris in rosso e nero, con stemma del papa, che recita: «Ex libris Pii Papae XI ab administris Regni Hungariae Augusto Pontifici Ann. L sacerdotii 20. Xbris piis urbe et orbe gestientibus iubilanti oblatis». Alcuni stampati hanno un ex libris della «Societas Sancti Stephani litteraria» di Budapest. STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Catalogus librorum [manoscritto: Inventari di stampati, 101: inventario che elenca le attuali 337 segnature, con citazioni bibliografiche complete di autore, titolo, luogo e data di edizione e numero di volumi per ogni segnatura, scritto a mano da Magda Lörincz, moglie di Marcell Mader, a Budapest nel 1929, come si deduce da una nota sul recto dell’ultimo foglio].
* CIT.: Tedeschi. ** CIT.: Coll. Ungheria.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . SEZIONE STAMPATI :
§6
YORK* Incunaboli York (p. 826).
La biblioteca del card. Enrico Benedetto Maria Clemente Stuart (1725-1807), duca di York, vescovo di Frascati dal 1761 al 1803, già incorporata nella biblioteca del Seminario Tuscolano di Frascati, fu trasferita alla Vaticana durante la seconda guerra mondiale, tra il 2 e l’11 marzo 1944 al fine di metterla in salvo dai bombardamenti. Le notizie riferiscono del deposito di circa 15.000 stampati. Era stato lo stesso Stuart a voler annettere la sua biblioteca al Seminario, e a farvi affrescare una sala dal pittore Taddhäus Kuntz (ca. 17311793) per ospitarla, dotandola, inoltre, di scaffali lignei e di una meridiana in marmo del matematico Giuseppe Calandrelli (1749-1827). Dei libri della sua biblioteca privata Stuart aveva garantito con larghezza un incremento costante, attingendo soprattutto al mercato librario romano. Nel 1775, al compimento d’una prima fase dei lavori di allestimento, che proseguirono poi ancora per tutto il 1776, la biblioteca conteneva già circa 10.000 volumi, che crebbero ancora di alcune migliaia dopo la morte del cardinale. Naturale prevalenza, tra i volumi, hanno le edizioni del secolo XVIII, ma numerosi sono anche gli stampati del Cinque- e Seicento; accanto alle opere teologiche ed ecclesiastiche si avvertono forti gli interessi enciclopedici tipici del Settecento. Nel 1843 fu redatto un catalogo per materie che riflette l’ampiezza degli interessi dello Stuart, dal campo ecclesiastico a quelli letterario, artistico e scientifico (Vat. lat. 14949). Accanto alla biblioteca Stuart volle impiantare una tipografia, che stampò alcune edizioni. Esemplare biblioteca cardinalizia settecentesca, la raccolta è notevole, oltre che per il valore degli stampati e dei manoscritti (inclusi fra i Vaticani latini: Vat. lat. 14935-14937, 14948, 14949, 15120-15169), per quello delle legature, che meriterebbero uno studio a parte: preziose sia per i materiali che per le decorazioni, uscite dalle migliori botteghe dell’epoca, esse presentano spesso su entrambi i piatti l’elaborato stemma del cardinale. Il fondo, che nel dicembre 1964 contava 9.390 volumi (Arch. Bibl. 282), inclusi alcuni incunaboli, è ancora catalogato solo in piccola parte; i libri presentano le antiche segnature sulla risguardia anteriore o in un cartiglio inserito nel taglio superiore.
* CIT.: York.
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I FONDI : YORK
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BIBLIOGRAFIA A. SHIELD, Henry Stuart, cardinal of York and his times, London-New York (…) 1908; N. VIAN, La biblioteca del Cardinale di York, ricuperata fra le rovine di Frascati a opera della Biblioteca Vaticana, in Ecclesia 3, nr. 7 (luglio 1944), pp. 24-26; Biblioteche ospiti della Vaticana nella Seconda guerra mondiale, col catalogo dei cimeli esposti nel Salone Sistino, Città del Vaticano 1945, pp. 17-18, 32-34; I.S. MUNRO, Books and Henry Stuart, Cardinal Duke of York, in Book handbook (December 1951-March 1952), pp. 191-205; P. BINDELLI, Enrico Stuart Cardinale Duca di York, Frascati 1982, pp. 123-137; Manoscritti Vaticani latini 1466615203. Catalogo sommario, a cura di A.M. PIAZZONI — P. VIAN, Città del Vaticano 1989 (Studi e testi, 332; Cataloghi sommari e inventari dei fondi manoscritti, 1), p. XVI; M. BUONOCORE, Per un’edizione dell’inventario dei manoscritti e libri a stampa del Cardinale Henry Stuart Duca di York alla Biblioteca Apostolica Vaticana (Vat. lat. 14948-14949, 15169), in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, IX, Città del Vaticano 2002 (Studi e testi, 409), pp. 7-34; ID., La biblioteca del cardinale Henry Stuart duca di York dal codice Vaticano latino 15169, Città del Vaticano 2007 (Studi e testi, 440) [edizione dell’indice di manoscritti e stampati redatto nel 1776]; La Biblioteca del Cardinale. Enrico Benedetto Clemente Stuart Duca di York a Frascati 1761-1803, [catalogo della mostra: Frascati, Scuderie Aldobrandini, 13 dicembre 2008-18 gennaio 2009], a cura di M. BUONOCORE e G. CAPPELLI, Roma 2008 (Quaderni delle Scuderie Aldobrandini, 6). STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Cat. Bibl. Seminario Frascati [Inventari di stampati, 102: copia manoscritta del catalogo della biblioteca Vat. lat. 14948, è datata al 1948 da una nota a p. 1; si tratta di un catalogo alfabetico per autore, che riporta titolo, formato, luogo e data di edizione, numero di volumi, e l’antica segnatura; una nota a p. 1 spiega l’antico ordine delle segnature, e precisa che i libri inglesi sono catalogati in fondo, prima dei manoscritti; ma nella presente copia queste due ultime sezioni non sono state trascritte].
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DIPARTIMENTO STAMPATI GABINETTO DELLE STAMPE
a cura di Barbara Jatta*
* Dopo la sezione introduttiva, vengono descritti prima i fondi aperti (Stampe; Stampe geografiche; Disegni; Fotografie, Matrici), poi quelli chiusi (Ashby; Gismondi). La paternità della trattazione della sezione spetta complessivamente a Barbara Jatta, ma la voce relativa al fondo R.G. Fotografie (già pertinenza della Sezione Stampati) è di Paolo Vian.
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1. Cenni storici, p. 877. – 2. [I fondi del Gabinetto delle Stampe], p. 881.
1. CENNI STORICI
dipartimento stampati. gabinetto delle stampe: § 1
Il Gabinetto delle Stampe raccoglie incisioni e stampe sciolte, ossia non inserite all’interno di libri come illustrazioni o non accompagnate da testi a stampa; in esso si conserva anche un cospicuo numero sia di disegni sia di fotografie, entrati nel corso del tempo a far parte delle collezioni della Biblioteca, e posti insieme alle incisioni per ragioni di affinità e di conservazione. Attualmente è difficile stabilire con esattezza il numero delle opere, ma si può affermare che la consistenza superi le 120.000 unità. Il materiale è suddiviso in cinque fondi aperti (Disegni, R.G. Fotografie, Stampe, Stampe geografiche, Matrici) e due fondi chiusi (Ashby, Gismondi), cui si affiancano numerosi nuclei di disegni, incisioni, stampe, oleografie e fotografie di diversa provenienza, attualmente in fase di inventariazione e di sistemazione nei fondi Stampe e Disegni. Il patrimonio è incrementato grazie a lasciti, acquisti e soprattutto attraverso doni al pontefice non conservati negli appartamenti papali. La prima testimonianza della presenza di un consistente numero di stampe miscellanee nella Biblioteca Vaticana risale al 21 agosto 1773, in un documento (Arch. Bibl. 81, f. 8r-v) ove si menzionano «due Raccolte [scil. di stampe] acquistate ultimamente da N.ro Signore [scil. Clemente XIV (1769-1774)] per la Biblioteca Vaticana»; l’ammontare complessivo dei due nuclei era di circa 30.000 stampe, dalle quali furono selezionati 2.246 duplicati, dati poi ad Anton Raphael Mengs (1728-1779) in cambio di 67 vasi etruschi. Fu però il pontificato di Pio VI (1775-1799) a dare un notevole impulso alla raccolta grafica della Biblioteca, con la destinazione ad essa di una specifica «Stanza delle Stampe», allestita e decorata con affreschi da Bernardino Nocchi (1741-1812) fra il 1784 e il 1786, ubicata allo stesso livello del Salone Sistino, verso il cortile della Pigna, in parte dello spazio oggi occupato dal Museo Chiaramonti. Memoria di tale sistemazione resta in un affresco del cosiddetto «Appartamento» del cardinale bibliotecario (1779-1801) Francesco Saverio de Zelada, situato nell’emiciclo del cortile della Pigna, oggi parte del percorso espositivo del Museo Gregoriano Etrusco. Sempre al pontificato di Pio VI risale la realizzazione, nel 1779, della prima raccolta sistematica di incisioni, il cosiddetto «Fondo Antico», ora nel fondo Stampe, con oltre 15.000 inci-
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DIPARTIMENTO STAMPATI . GABINETTO DELLE STAMPE :
§1
sioni di autori diversi dal XV al XVIII secolo raccolte in 161 grandi volumi. L’iniziativa di suddividere le stampe per autore e soggetto fu del prefetto del Sacro Palazzo Apostolico (dal 1772), il card. Giovanni Archinto (ca. 1732-1799), che nel febbraio 1779 incaricò di realizzare la scelta e la suddivisione delle opere (Arch. Bibl. 81, f. 7r) Bartolomeo Boroni (1703-1787), personaggio probabilmente da identificarsi con un esponente di una nota famiglia di argentieri che ricoprì fra l’altro l’incarico di «argentiere dei palazzi apostolici» sotto i pontificati di Clemente XIII (1758-1769), e dei già ricordati Clemente XIV e Pio VI. Il lavoro di costituzione e legatura dei volumi durò almeno tre anni, poiché nell’aprile 1782 era ancora in fase di realizzazione (Arch. Bibl. 41, f. 110r). La «Stanza delle Stampe» fu distrutta nel 1820 per fare posto alla costruzione del Braccio Nuovo dei Musei Vaticani, nonostante i tentativi da parte della direzione della Biblioteca di salvarla dalla demolizione (Arch. Bibl. 41, ff. 126r-129v). La raccolta di incisioni fu forse trasferita inizialmente nella Sala del Sansone (poi Sala delle Nozze Aldobrandini), per trovare in seguito collocazione duratura, per tutto il corso del XIX secolo, nell’allora «Sala IX» della Biblioteca, facente parte dell’Appartamento Borgia: ubicazione e disposizione della collezione sono note da Arch. Bibl. 7, ff. 161v-162v, 334v, 400r, documenti che permettono di valutare anche l’incremento della raccolta durante il pontificato di Pio VII (1800-1823) e le acquisizioni successive. I numerosi inventari ed elenchi conservati per lo più nell’Archivio della Biblioteca, risalenti al XIX e inizio del XX secolo (fino al 1905, cfr. Arch. Bibl. 138-140), permettono di risalire ai nominativi dei curatori che si occuparono della raccolta. Il primo inventario dettagliato è del 1811 (Arch. Bibl. 82, ff. 1r-22v), e va probabilmente ascritto a Vincenzo Tomberli, già «scopatore» all’epoca di Pio VI. La numerazione dei volumi del «Fondo Antico» fu voluta dal secondo custode (1800-1810, 18141818), poi primo conservatore (1810-1814) Angelo Battaglini, che durante il governo francese (1809-1814) procedette al conteggio delle incisioni; il documento che ragguaglia circa l’operato del Battaglini fornisce fra l’altro la notizia che, delle stampe, «le migliori furono derubate nel 1798» (Arch. Bibl. 42, f. 198r). Fra gli altri inventari, quello del 1820 si deve ad Antonio Nibby (1792-1839, scriptor greco negli anni 1813-1814, e dal 1825 alla morte), ed è relativo a tutte le incisioni, compreso il «Fondo Antico» (Arch. Bibl. 81, ff. 41r-97r; cfr. anche Arch. Bibl. 83: «Indice del Gabinetto delle Stampe fatto dal fu Prof. Nibbi»). Due memorie sullo stato della Vaticana, datate 1882 e 1883, del primo custode (1880-1889) Stefano Ciccolini (1810-1895) delineano lo stato della collezione delle stampe alla fine del XIX secolo. Nella prima si afferma che «Le stampe
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CENNI STORICI
cenni storici
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calcografiche, la collezione delle quali riempie esclusivamente una delle sale Borgia, è rimasta (sic) allo stato in cui era cinquanta e più anni addietro. Gli esemplari venuti posteriormente in Biblioteca, che arrotolati e confusi si sono trovati sparsi in diversi armarii, sono stati trasportati in detta sala, ma conviene disporli in volumi, come stanno le antiche stampe, e di queste e di quelle formare l’Inventario e l’Indice, trovandosi dell’uno e dell’altro mancanti» (Arch. Bibl. 7, f. 334v). Nella seconda relazione Ciccolini scrive che «L’esistenza di questo Gabinetto, stabilito in una delle sale Borgia, è ignorata dagli amatori delle Arti belle, i quali, come di cosa che loro riesce nuova, ne fanno le meraviglie quando entrano in quell’appartamento (…). Eppure tale Raccolta calcografica ha un pregio rilevantissimo, e forse è la più ricca e preziosa fra le esistenti in Roma dopo quella posseduta dalla Biblioteca Corsiniana. Sono legate in volumi stragrandi le incisioni degli artisti più celebri (…). Vi si conservano eziandio le incisioni della Regia Calcografia di Parigi, mandate in dono da Carlo X, e sono contenute in grandi cartelle, ma scomposte nei fogli. Le incisioni più recenti sono collocate confusamente in rotoli o aperte, ed un numero considerevole ne fu dall’attuale Custode ritrovato sparso per la Biblioteca, ed aggiunto alla Collezione. Gli armari chiusi da cristalli, nei quali si custodiscono le stampe formate a volumi, decorosamente costruiti, portano gli stemmi di Gregorio XVI. Della preziosa raccolta non esiste né regolare Inventario, né l’Indice» (Arch. Bibl. 7, f. 400r). Un documento di verifica dei fondi di poco successivo (1885), redatto dall’assistente (fino al 1894) Giovanni Gibelli, permette di stabilire la consistenza allora raggiunta (62.257 unità: cfr. Arch. Bibl. 57, ff. 90v, 165r, 169r); successivi incrementi si riscontrano negli inventari redatti dall’assistente (1894-1905) Antonio Sacco (Arch. Bibl. 138-140). Nuovo impulso alla collezione venne all’inizio del XX secolo dall’interesse mostrato da Franz Ehrle, prima prefetto (1895-1914), poi cardinale bibliotecario (1929-1934), che promosse fra l’altro gli studi sulla topografia di Roma e del territorio del Patrimonio di S. Pietro. Nel 1921 Lamberto Donati (1890-1982) fu nominato «incaricato» delle Stampe-Incisioni; la collezione venne ordinata secondo l’ancora vigente sistema per formato, fu sviluppata la catalogazione delle opere, con uno schedario manoscritto ancora conservato, e vennero realizzati gli inventari manoscritti di alcuni volumi del «Fondo Antico» e un inventario topografico dei volumi stessi. L’odierna sistemazione del Gabinetto delle Stampe risale al pontificato di Pio XI (1922-1939), che volle trasferire la collezione in un grande ambiente voltato all’angolo sud-orientale del Cortile del Belvedere, già sede dell’armeria papale e quindi della vecchia Scuola del mosaico. Lo
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dipartimento stampati. gabinetto delle stampe: §§ 1-2
DIPARTIMENTO STAMPATI . GABINETTO DELLE STAMPE :
§§ 1-2
spostamento avvenne nel 1932, dopo l’inaugurazione della nuova sede da parte del papa (15 novembre 1931); un’iscrizione commemorativa del trasferimento si legge ancor oggi nella stanza del curatore delle stampe; negli stessi ambienti fu successivamente collocato il fondo Cicognara (cfr. supra, pp. 813-815, s.v.), ricco di stampe e volumi dedicati alle arti, e quindi valido complemento alla collezione di incisioni. Nella prima metà del XX secolo la collezione delle stampe trasse beneficio dall’inserimento, totale o parziale, nei suoi fondi aperti di un gran numero di elementi provenienti da due importanti collezioni pervenute alla Biblioteca: quella dell’archeologo e topografo inglese Thomas Ashby (1874-1931), giunta nel 1933, della quale si tratterà più avanti nella voce dedicata al fondo omonimo, e quella del marchese Benedetto Guglielmi di Vulci (1875-1945), che fra gli anni Venti e Quaranta a più riprese donò alla Vaticana una raccolta di oltre 20.000 elementi fra manoscritti (fra gli altri, i Vat. lat. 13507-13518, 14097-14108, 15302-15306), stampati, (cfr. supra, p. 766), incisioni e disegni: tale dono si affiancava alla cospicua donazione effettuata nel 1934 ai Musei Vaticani (Arch. Bibl. 120, pp. 22-23). I materiali del Guglielmi dispersi nei vari fondi dei Dipartimenti Manoscritti e Stampati della Vaticana sono individuabili grazie all’ex libris a stampa appostovi; per quanto attiene alle stampe, si tratta prevalentemente di incisioni di costume dei secoli XVII-XIX, e numerose sono anche le stampe di uniformi militari, le litografie acquerellate di moda francese del XIX secolo o le incisioni raffiguranti scene popolari; ma ben rappresentati sono anche altri generi, quali vedute, ritratti, e così via. BIBLIOGRAFIA Sulla «Stanza delle Stampe» e sul «Fondo Antico» cfr. le descrizioni del Giornale delle Belle Arti degli anni 1784-1786; O. MICHEL, La «Stanza delle Stampe» de la Bibliothèque Vaticane de 1785 à 1820, in Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. Rendiconti, ser. III, 41 (1968-1969), pp. 241-249; ID., Exempla virtutis à la gloire de Pie VI, in Bollettino [dei] Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie 3 (1982), pp. 105-141: 119 e nt. 41; R. GIOVANELLI, Nuovi contributi per Bernardino Nocchi, in Labyrinthos 7-8 (1985), pp. 119-199: 121-123; G. MORELLO, Le stampe di Pietro da Cortona nel Fondo antico della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Pietro da Cortona. Atti del convegno internazionale (Roma-Firenze, 12-15 novembre 1997), a cura di C.L. FROMMEL e S. SCHÜTZE, Milano 1998, pp. 215-219; Forma Urbis Romae. Pianta monumentale di Roma per il grande Giubileo dell’anno Duemila, a cura di B. JATTA, Città del Vaticano 2000, pp. 16-17; B. JATTA, Il «Fondo antico» di stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XV, Città del Vaticano 2008 (Studi e testi, 453), pp. 271-301. Per la donazione Guglielmi cfr. J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), pp. 263, 278 ntt. 76-77, 303, 316; C. PIETRANGELI — P. PIGNATTI, La donazione Guglielmi alla Biblioteca dei Musei Vaticani, in Bollettino [dei] Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie 6 (1986), pp. 259-275.
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CENNI STORICI
— I FONDI: STAMPE
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[2. I FONDI DEL GABINETTO DELLE STAMPE] STAMPE* Il fondo (aperto: circa 72.000 unità attualmente inventariate, oltre a diverse migliaia di stampe in attesa di inventariazione) riunisce opere acquisite con modalità e tempi diversi ed è composto da tipologie molto differenti fra loro: incisioni di old masters, stampe di costume del XIX secolo, vedute dei secoli XVII e XVIII, litografie e fotografie. La sua attuale organizzazione risale ai primi decenni del XX secolo; è ordinato in base al formato in sette sezioni di altezza crescente. Stampe I è composto attualmente da 248 nuclei (cartelle o volumi) di stampe che contengono in tutto circa 13.000 pezzi. In questo gruppo sono raccolte opere di piccole dimensioni (fino a 25 cm di altezza) fra le quali vi sono incisioni di costume, di iconografia sacra e profana e vedute diverse. Stampe II è composto attualmente da 330 nuclei di stampe che contengono in tutto circa 14.000 pezzi. In questo gruppo sono raccolte opere di piccole e medie dimensioni (fino a 35 cm di altezza) di soggetti diversi (iconografia sacra e profana) e una ricca raccolta di costumi di moda francese del XIX secolo. Stampe III è composto attualmente da 365 nuclei di stampe che contengono in tutto circa 16.000 pezzi (vi si raccolgono le opere fino a 50 cm di altezza). In questo gruppo sono raccolte opere di medie dimensioni fra le quali vi sono incisioni di vedutisti dal XVI al XIX secolo e opere dei grandi maestri del XVI e XVII secolo. Stampe IV è composto attualmente da 178 nuclei di stampe che contengono in tutto circa 10.000 pezzi (vi si raccolgono opere fino a 70 cm di altezza). In questo gruppo sono raccolte opere di grandi dimensioni fra le quali l’intero catalogo delle opere di Giovanni Battista Piranesi (1720-1778) (edizione francese), miscellanee di vedute italiane, opere della Chalcographie du Louvre e di numerosi altri autori. Stampe V è composto attualmente da 269 nuclei di stampe che contengono in tutto circa 18.000 pezzi (opere fino a 80 cm di altezza). In questo formato sono raccolti i già ricordati 161 volumi del «Fondo Antico» (Stampe V.3-163), che costituiscono la parte più preziosa, rara e storicamente importante della raccolta. Si tratta di volumi in folio, tutti legati in piena pelle decorata con motivi floreali in oro, che contengono complessivamente 15.000 stampe circa, suddivise per scuole: italiana (70 * CIT.: Stampe.
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dipartimento stampati. gabinetto delle stampe: § 2
DIPARTIMENTO STAMPATI . GABINETTO DELLE STAMPE :
§2
volumi, di cui 30 per la scuola romana, 7 per la scuola toscana, 9 per la scuola veneziana, 22 per la scuola lombarda-emiliana, 1 per la scuola spagnola e napoletana e 1 per la scuola genovese), tedesca (16 volumi), fiamminga e olandese (30 volumi), francese (18 volumi); infine, miscellanee di argomento diverso suddivise per soggetto: Stampe dall’antico, Miscellanea Sacra, Miscellanea Profana, Ritratti, Stampe di Paesi, Stampe di Vedute, Architetture, Vasi e ornati, Stampe miscellanee. Nel formato sono conservati anche altri nuclei di incisioni di grandi dimensioni, fra i quali due volumi, per un totale di 285 incisioni di autori diversi del XVI e XVII secolo, dalla collezione del prelato napoletano Gregorio Acquaviva d’Aragona (1751-1802), lasciata nel 1802 alla Biblioteca (Stampe V.1-2) insieme a 208 piccoli ritratti di pontefici a bassorilievo. Stampe VI (3 volumi, con 291 unità) comprende volumi di grande formato (fino a 95 cm di altezza) che contengono incisioni dello Speculum Romanae magnificentiae di Antoine Lafréry (ca. 1512-1577). Due tomi sono di provenienza Ashby. Stampe VII (84 cartelle o volumi, con circa 1.000 unità, oltre i 95 cm di altezza) comprende stampe provenienti dalla Chalcographie du Louvre, da dipinti di autori vari, prevalentemente francesi, del XVII e XVIII secolo. STRUMENTI CATALOGRAFICI Il fondo è stato fino a tempi recenti accessibile agli studiosi solamente attraverso schede catalografiche cartacee: esse furono messe a disposizione nel 1986 per quanto attiene a quelle per incisori, dal 1987 per quelle per inventori, dal 1989 per quelle per disegnatori; tali schede riprendevano i dati di un inventario riconducibile a un ordinamento successivo a quello impostato da Lamberto Donati. Esse non coprono la totalità del fondo; meno del 50% dei materiali esistenti è catalogato; sono disponibili in duplice copia, una delle quali annessa al catalogo cartaceo degli stampati, l’altra nel Gabinetto delle Stampe. L’ordinamento, relativo a nuclei o a singoli elementi, è per autori. Il catalogo per soggetto è solamente parziale. Dal 1988 si cominciò l’inserimento nel catalogo elettronico della Biblioteca di schede relative a materiali precedentemente non descritti nello schedario cartaceo. Nel 1999 è iniziato un progetto di catalogazione informatica del fondo Stampe che, realizzata con l’uso del formato USMARC (ora MARC 21), comprende sia schede generali dei nuclei (madri) sia schede dei singoli elementi (figlie). Contemporaneamente è stato avviato un lavoro di scansione digitale delle immagini, che vengono unite alle schede catalografiche mediante il programma GEAC-Bookline, e risultano disponibili all’interno del catalogo elettronico della Biblioteca (http://www.vaticanlibrary.va): sono state sinora catalogate e riprodotte incisioni dei formati Stampe I e Stampe II e si sta lavorando sul formato Stampe III. Attualmente diverse migliaia di schede e immagini sono disponibili in rete. Dal settembre 2004 è anche disponibile on-line allo stesso indirizzo un catalogo esclusivamente dedicato alle stampe e ai disegni, in cui sono fornite liste in ordine alfabetico degli autori presenti, dossiers tematici di vari argomenti e piccole mostre on-line con le novità catalografiche. Inventari topografici generali del fondo sono disponibili a uso interno del Gabinetto delle Stampe.
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I FONDI : STAMPE
– STAMPE GEOGR.
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Per una inventariazione sommaria del «Fondo Antico» cfr. JATTA, Il «Fondo antico» di stampe cit. Per gli incunaboli presenti nel fondo, infine, cfr. W.J. SHEEHAN, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Incunabula, II: D-O, Città del Vaticano 1997 (Studi e testi, 381), in particolare per Stampe III.172 (sub nrr. J-59, J-60), V.79 (sub nr. J-60).
STAMPE GEOGRAFICHE* Il fondo (aperto: circa 1.500 unità) raccoglie incisioni, stampe e immagini cartografiche, geografiche e topografiche sciolte. Fu istituito nei primi decenni del Novecento al momento della creazione della Raccolta Generale del Dipartimento Stampati (cfr. supra, pp. 840-841, s.v. [Raccolta Generale]); esso è ordinato in base al formato (I, II, Stragrandi, Rotoli, Rotoli stragrandi). Stampe geografiche I (650 unità, ma numerose sono le piante in più fogli): piante di grande formato delle città italiane e europee e carte geografiche dal XVI al XX secolo; una parte cospicua è rappresentata da piante e vedute panoramiche di Roma, in parte di provenienza Ashby. Stampe geografiche II (200 unità): piante di piccolo formato di città italiane e straniere, carte geografiche di località italiane ed europee dal XVI al XX secolo. Stampe geografiche stragrandi (circa 550 unità): piante di città, carte geografiche dal XVI al XX secolo. Rotoli (43 unità, ma numerosi sono i rotoli non ancora inventariati). Rotoli stragrandi (10 unità). BIBLIOGRAFIA B. JATTA, Possedere Roma: collezioni e collezionismo delle immagini della Città Eterna, in Le piante di Roma delle collezioni private dal XV al XX secolo, a cura di C. MARIGLIANI, [catalogo della mostra: Roma, Palazzo Incontro, 22 giugno-22 luglio 2007], Roma 2007, pp. 97108: 104. STRUMENTI CATALOGRAFICI Fino a qualche anno fa il fondo era accessibile agli studiosi soltanto attraverso schede cartacee ordinate per autori (editori, incisori, inventori), inserite nello schedario generale degli stampati. Il 90% di tali schede cartacee è stato, però, negli ultimi anni riversato in formato elettronico (MARC), ed è disponibile nell’OPAC della Biblioteca Vaticana (consultabile anche via web, http://www.vaticanlibrary.va). Dalle schede cartacee fu, inoltre, tratto negli anni Sessanta del XX secolo un inventario topografico ancora in uso: [Luciano DE GREGORI], Inventario delle stampe geografiche [datti* CIT.: Stampe Geogr.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . GABINETTO DELLE STAMPE :
§2
loscritto: ultimato dal De Gregori (1916-1987) nell’agosto 1966; consultabile su richiesta presso il banco della Sala Consultazione Stampati e, in copia, presso il Gabinetto delle Stampe]. Descrizioni di alcuni fra gli elementi più antichi presenti nel fondo si leggono in R. ALMAGIÀ, Carte geografiche a stampa di particolare pregio o rarità dei secoli XVI e XVII esistenti nella Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 1948 (Monumenta cartographica Vaticana, 2). Un inventario manoscritto (e in parte dattiloscritto), la cui elaborazione è riconducibile a diverse stratificazioni, reca il titolo: Inventario delle Carte geografiche (…) [Inventari di stampati, 60; sec. XX].
DISEGNI* Il fondo (aperto: attualmente oltre 2.000 unità) raccoglie disegni di autori diversi, dal XVI al XX secolo, pervenuti nel corso del tempo, riuniti in questa sezione con il criterio di massima – analogo a quello seguito per le stampe – di raccogliervi i fogli sciolti, a differenza dei disegni rilegati in volumi, di norma conservati nei fondi del Dipartimento Manoscritti. Altri disegni sono conservati, all’interno del Gabinetto delle Stampe, nei fondi Ashby e Gismondi. STRUMENTI CATALOGRAFICI Diverse centinaia di schede di disegni sono già disponibili nel catalogo elettronico della Biblioteca (http://www.vaticanlibrary.va). Del fondo è in fase di realizzazione un inventario a uso interno.
R.G. FOTOGRAFIE** La raccolta – più di 4.000 unità, a partire dagli anni Sessanta del XIX secolo, tra albums, cartelle, buste e rotoli, oltre a numerose miscellanee – fu costituita agli inizi del XX secolo con l’estrazione di fotografie prima conservate nel fondo Indirizzi (cfr. supra, I, pp. 731-736); ad esse si sono aggiunte col tempo fotografie pervenute in momenti e circostanze diversi. In ragione di tali origini, sotto i pontificati di Pio XII (1939-1958) e di Giovanni XXIII (1958-1963) la raccolta fu fusa con quella degli Indirizzi; con Paolo VI (1963-1978) i due fondi sono stati separati (ma fra gli Indirizzi sono ancora largamente presenti albums e cartelle di fotografie), e dotati di inventari e schedari propri. Il legame * CIT.: Disegni. ** CIT.: R.G. Fotografie.
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I FONDI : STAMPE GEOGR .
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– MATRICI
con gli Indirizzi – che ha indotto ancora nel 1987 Filippo Tamburini a considerare la raccolta una sezione integrante degli Indirizzi, «in qualche modo un commento per immagini agli omaggi scritti e stampati, offerti ai pontefici da ogni parte del mondo nelle varie occasioni della vita della Chiesa» – è testimoniato anche dalla contiguità degli attuali ambienti di conservazione (in un piano superiore del cosiddetto Braccio di Giulio II). Le fotografie – mancano dagherrotipi e calotipi – sono suddivise per altezza e formato e, in misura limitata, per soggetto. La responsabilità del fondo, già parte della Raccolta Generale degli stampati (cfr. supra, pp. 840-841, s.v. [Raccolta Generale]), è stata recentemente assegnata, sulla base del Regolamento della Biblioteca Apostolica Vaticana del 2005, al Gabinetto delle Stampe. BIBLIOGRAFIA UNIONE INTERNAZIONALE DEGLI ISTITUTI DI ARCHEOLOGIA, STORIA E STORIA DELL’ARTE ROMA, Guida alle raccolte fotografiche di Roma, [a cura di L. CACCIAGLIA], Roma 1980, p. 103; F. TAMBURINI, Il fondo «Indirizzi di Pio IX» della Biblioteca Vaticana e alcuni documenti della intransigenza cattolica, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, I, Città del Vaticano 1987 (Studi e testi, 329), pp. 197-227: 197, 202.
IN
STRUMENTI CATALOGRAFICI MANOSCRITTI Uno schedario cartaceo manoscritto per soggetti è conservato insieme al fondo.
Paolo Vian
MATRICI* Nel Gabinetto delle Stampe si conserva un nucleo di matrici calcografiche e xilografiche di circa 1.100 unità. Nel corso di recenti lavori di sistemazione (con stesura di inventari, documentazione digitale delle opere, restauro generale di tutte le lastre, stampa di tutte le matrici ai fini della documentazione, e conservazione ottimale in appositi contenitori) si è provveduto alla creazione di uno specifico fondo, che è stato suddiviso in sette serie (Matrici generali, Matrici Borghese, Matrici Buonanni, Matrici Cerveteri, Matrici Museo Etrusco, Matrici Museo Lateranense, Matrici S. Maria Maggiore):
* CIT.: Matrici.
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II, p. 936
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DIPARTIMENTO STAMPATI . GABINETTO DELLE STAMPE :
§2
Matrici generali dipartimento stampati. gabinetto delle stampe: § 2
La serie, aperta, è composta attualmente da 86 lastre. In essa sono raccolte matrici di autori, tecnica, formato e provenienza diversi. È questa la serie in cui sono collocate le lastre che non fanno parte di raccolte specifiche; conserva, fra le altre, matrici di Ottavio Leoni (1758 ca.1630), Bartolomeo Pinelli (1781-1835), Innocente Alessandri (1741-1803), Raffaele Persichini (sec. XIX). Nel corso del 2000 sono entrate le nove matrici in rame della Forma Urbis Romae. Pianta Monumentale di Roma per il Grande Giubileo dell’Anno Duemila. Matrici Borghese Un nucleo cospicuo di quasi 500 lastre provenienti dalla famiglia romana Borghese entrarono presumibilmente in Biblioteca nel 1891 insieme al fondo manoscritto omonimo (cfr. supra, I, pp. 354-356, s.v. Borghesiani). Circa 80 lastre sono relative ai volumi delle Illustrazioni de’ monumenti scelti Borghesiani già esistenti nella villa sul Pincio, scritte dal celebre E.Q. VISCONTI (…) e date ora per la prima volta in luce dal cav. G.G. DE ROSSI e da S. PIALE, sotto la cura di V. FEOLI, I-II, in Roma 1821. Oltre 300 lastre sono relative alle illustrazioni dei tre volumi dedicati dal Visconti alla collezione Borghese, pubblicati dalla stamperia Pagliarini: Sculture del Palazzo della Villa Borghese, detta Pinciana, I-II, in Roma 1796; Monumenti Gabini della Villa Pinciana (…), in Roma 1797. Un gruppo di undici grandi matrici è relativo alle illustrazioni del volume di Antonio NIBBY, Monumenti scelti della Villa Borghese pubblicato a Roma nel 1832. Fa inoltre parte della serie un gruppo di matrici raffiguranti statue antiche (61 lastre), anch’esse «al tratto», e un nucleo di circa 30 matrici raffiguranti rilievi e fregi antichi provenienti dalle collezioni della famiglia romana. Vi sono inoltre cinque lastre, incise da Carlo Antonini (1740-1821) da disegni dell’architetto Antonio Asprucci (17231808), relative alla decorazione della Sala Egizia della Villa Borghese. Matrici Buonanni La serie contiene 71 matrici relative alle illustrazioni dell’opera di Filippo BUONANNI, Numismata Pontificum Romanorum quae a tempore Martini V usque ad annum MDCXCIX vel authoritate publica, vel privato genio in lucem prodiere, explicata, ac multiplici eruditione sacra, et prophana (…), I-II, pubblicata a Roma dalla tipografia di Domenico Antonio Ercoli nel 1699; da notare la presenza delle matrici di alcune vedute incise da Alessandro Specchi (1668-1729), relative alle porte e alle fonta-
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I FONDI : MATRICI
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ne di Roma, e di altre vedute anonime che raffigurano obelischi, fontane ed edifici di Roma. Matrici Cerveteri La serie contiene dodici lastre relative al volume di Luigi GRIFI, Monumenti di Cere antica, spiegati colle osservanze del culto di Mitra, pubblicato a Roma, presso Alessandro Monaldi, nel 1841. Matrici Museo Etrusco La serie contiene oltre 200 lastre relative ai volumi dei Musei Etrusci quod Gregorius XVI Pon. Max. in aedibus Vaticanis constituit monimenta linearis picturae exemplis expressa et in utilitatem studiosorum antiquitatum et bonarum artium publici iuris facta, I-II, Romae 1842. Matrici Museo Lateranense La serie contiene 51 matrici relative all’opera di Raffaele GARRUCCI, Museo Gregoriano Profano ex-Lateranense, pubblicata a Roma dalla tipografia di Propaganda Fide nel 1861. Il volume, dedicato a Pio IX (18461878), comprende riproduzioni delle opere più importanti raccolte nel Museo Lateranense istituito nel 1844 da Gregorio XVI (1831-1846). Matrici S. Maria Maggiore La serie contiene 112 matrici provenienti dall’archivio del Capitolo di S. Maria Maggiore, presso il quale sono state conservate per diversi secoli. Vi sono raccolte, infatti, opere miscellanee che confluirono nell’Archivio della Basilica Liberiana in tempi e con modalità diversi. La collezione entrò in Biblioteca Vaticana contestualmente all’entrata, nel 1931, dell’archivio (cfr. supra, I, pp. 527-530, s.v. S. Maria Maggiore). Vanno segnalate vedute di Giovanni Maggi (1566-1618) ed anche quattro grandi lastre di Giuseppe Vasi (1710-1782) da invenzioni di Ferdinando Fuga. Della serie fanno anche parte numerose matrici di piccole immagini a carattere devozionale. BIBLIOGRAFIA B. JATTA, Quattro matrici di Giuseppe Vasi alla Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XII, Città del Vaticano 2005 (Studi e testi, 423), pp. 251-260.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . GABINETTO DELLE STAMPE :
§2
STRUMENTI CATALOGRAFICI B. JATTA, Il fondo Matrici del Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana: interventi di restauro e conservazione, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 471-537 [con l’inventario analitico del fondo].
ASHBY* Il fondo si ricollega all’archeologo inglese Thomas Ashby (1874-1931), fra i primi studiosi della British School di Roma, della quale fu poi direttore dal 1906 al 1925. Esso rappresenta una testimonianza di quella forma di «collezionismo scientifico» che, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, condusse alla formazione di rilevanti collezioni (come quella di Rodolfo Lanciani, 1845-1929), componente essenziale del lavoro dei loro artefici (archeologi, storici dell’arte e topografi), e da considerarsi dunque più strumenti di lavoro che raccolte di amateurs. In particolare, in ragione degli interessi dell’Ashby, il fondo ha notevole importanza per lo studio della topografia romana, laziale e italiana in genere; ma non mancano incisioni di old masters di scuole italiane e straniere, opere di costume e delle discipline più diverse. La collezione fu venduta alla Vaticana nel 1933 dalla moglie dell’archeologo, al termine di complesse trattative che videro coinvolti Eugène Tisserant (18841972), allora pro-prefetto della Biblioteca (1930-1936), la British School di Roma, Giuseppe Lugli (1890-1967), Lamberto Donati (1890-1982) e Augusto Calabi (n. 1890). Consistenza e composizione della raccolta sono testimoniate da una relazione di Calabi che elenca le opere in ordine cronologico, datata 26 febbraio 1933, ed effettuata come perizia per le trattative dell’acquisto della collezione, e da un succinto catalogo dattiloscritto della raccolta steso all’atto della vendita alla Vaticana (Arch. Bibl. 135, ff. 48r-53r, 56r-63r). Le opere provenienti dalla collezione Ashby sono identificabili grazie al timbro tondo a inchiostro con legenda «Biblioteca Apostolica Vaticana-Coll. Ashby» apposto sul verso al momento dell’ingresso in Biblioteca. Il fondo è diviso in quattro sezioni: Stampe Ashby Le incisioni (circa 7.000 unità, molte in attesa di inventariazione) sono relative a vedutisti, topografi e old masters italiani e stranieri dei * CIT.: Ashby.
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I FONDI : MATRICI
– ASHBY
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secoli XVI-XIX. Di particolare valore sono le incisioni dello Speculum Romanae magnificentiae di Antoine Lafréry (ca. 1512-1577), che l’Ashby raccolse in più esemplari, sia rilegati in volume che in fogli sciolti. Alcune incisioni di provenienza Ashby furono precedentemente inserite nei fondi Stampe, Stampe Geografiche e R.G. Arte-Archeologia, oltre che in altri fondi di stampati della Biblioteca (elenchi delle segnature sono conservati presso il Gabinetto delle Stampe). Stampe Ashby-Piranesi La raccolta di incisioni del noto incisore vedutista Giovanni Battista Piranesi (1720-1778) costituiva uno dei punti di forza della collezione Ashby. Pressoché l’intera produzione piranesiana è racchiusa in questa sezione del fondo, che ha la caratteristica di essere in fogli sciolti. Stampe Ashby-Panorami Un importante nucleo della collezione è costituito da vedute panoramiche di città, di Roma in particolare. Disegni Ashby La raccolta di disegni (un migliaio), di rilevante interesse per lo studio del vedutismo e della topografia romana e italiana, comprende opere dei maggiori artisti italiani e stranieri dal XVI al XX secolo. La sezione annovera anche alcuni fogli, con iconografie religiose e mitologiche, di artisti del XVII e XVIII secolo (fra gli altri, Federico Barocci, il Guercino, Salvator Rosa). Al di fuori del Gabinetto delle Stampe si segnalano come di provenienza Ashby i disegni della Via Appia di Carlo Labruzzi (17651817), Vat. lat. 14929-14933, e quelli della Via Latina di Richard Colt Hoare (1758-1838), Vat. lat. 14934. BIBLIOGRAFIA L.E. BOYLE, La collezione di Thomas Ashby nella Biblioteca Vaticana, in Vedute di Roma dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, collezione Ashby, [catalogo della mostra: 1988, a cura di] R. KEAVENEY, London-Città del Vaticano 1988, pp. 15-19; B. JATTA, I «fondi Piranesi» della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Piranesi e l’Aventino, [catalogo della mostra: Roma, 16 settembre-8 dicembre 1998], a cura di B. JATTA, Roma 1998, pp. 105-121: 118-120. Sui disegni di Labruzzi e Colt Hoare inclusi nel fondo cfr. T. ASHBY, Dessins inédits de Carlo Labruzzi, in Mélanges d’archéologie et d’histoire [de l’]École française de Rome 23 (1903), pp. 375-418; M. BUONOCORE, I disegni acquerellati di Carlo Labruzzi e di Richard Colt Hoare alla Biblioteca Apostolica Vaticana: tra epigrafia e antichità, in Miscellanea Greca e Romana XV, Roma 1990 (Studi pubblicati dall’Istituto Italiano per la Storia Antica, 46), pp. 347-365 e 11 tavv.
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DIPARTIMENTO STAMPATI . GABINETTO DELLE STAMPE :
§2
Sulle collezioni di fotografie e disegni frutto dell’attività di topografo dell’Ashby si vedano anche: Thomas Ashby. Un archeologo fotografa la campagna romana tra ‘800 e ‘900, [catalogo della mostra a cura della British School at Rome e dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione: 18 aprile-7 maggio 1986], Roma 1986; Archeologia a Roma nelle fotografie di Thomas Ashby, 1891-1930, Napoli 1989; Il Lazio di Thomas Ashby, 1891-1930, [catalogo della mostra a cura della British School at Rome e dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione], Roma 1994. Parte dei disegni della sezione Stampe Ashby-Panorami è presentata in Roma veduta. Disegni e stampe panoramiche della città dal XV al XIX secolo. Palazzo Poli (Fontana di Trevi), 30 settembre 2000-28 gennaio 2001, [catalogo della mostra, a cura di M. GORI SASSOLI], Roma 2000. STRUMENTI CATALOGRAFICI Per i disegni: D. BODART, Dessins de la collection Thomas Ashby à la Bibliothèque Vaticane, Città del Vaticano 1975 (Documenti e riproduzioni, 2) [descrizioni e notizie per 447 disegni fra i più rilevanti, limitatamente alle opere comprese fra il XVI secolo e gli inizi del XIX]. È in corso di realizzazione la catalogazione degli altri elementi della sezione disegni del fondo: per ora, è disponibile presso il Gabinetto delle Stampe un inventario topografico dattiloscritto; per il futuro si prevede l’inserimento nell’OPAC della Biblioteca. Per le stampe: La sezione stampe del fondo Ashby è anch’essa in corso di catalogazione analitica, in vista di una pubblicazione a stampa. Inventari topografici dattiloscritti dell’intero fondo Ashby, disegni e stampe, sono a uso interno del Gabinetto delle Stampe.
GISMONDI* Il fondo trae origine dal dono (formalizzato il 23 dicembre 1989, ma almeno in parte risalente già al 1984) delle collezioni – di dipinti, manoscritti, ceramiche, porcellane, disegni, stampe, stampati e altri materiali artistici – dello scultore Tommaso Gismondi (1906-2003), autore, per conto della Santa Sede, di numerose opere; in particolar modo per la Biblioteca Vaticana ha realizzato il Portone d’ingresso (1985) e la statua di S. Giuseppe con il Bambino (1981) nel cortile della stessa. Il fondo è diviso in quattro sezioni: Stampe Gismondi La sezione (circa 2.500 unità) raccoglie opere di vari autori dal XVI al XX secolo; sono presenti molte vedute di città italiane e straniere, oltre a un centinaio di stampe geografiche. * CIT.: Gismondi.
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I FONDI : ASHBY
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Disegni Gismondi La sezione (circa 300 unità) conserva disegni di autori diversi dal XVI al XX secolo. Un nucleo cospicuo è costituito da paesaggi e vedute di Marco Barberis; sono presenti studi accademici e un gruppo di oli su carta. Matrici Gismondi La sezione contiene 29 matrici xilografiche prevalentemente a carattere religioso e devozionale, ma sono presenti anche immagini con decorazioni floreali. Le opere sono in prevalenza di piccole e medie dimensioni e coprono un ampio arco cronologico, dal XVI al XIX secolo. Oggetti d’arte Gismondi La sezione comprende un nucleo di 66 dipinti di vari autori dal XIV al XIX secolo, 22 statuette lignee di epoche diverse e un gruppo di maioliche (vasi, piatti e mattoni). STRUMENTI CATALOGRAFICI Il fondo è attualmente consultabile solo a partire da un inventario dattiloscritto dei pezzi compilato a uso interno: Inventario della raccolta Gismondi, a cura di Barbara JATTA, dicembre 2000 [dattiloscritto: consultabile, su richiesta, nel Gabinetto delle Stampe]. Per le Matrici Gismondi, cfr. B. JATTA, Il fondo Matrici del Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana: interventi di restauro e conservazione, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XI, Città del Vaticano 2004 (Studi e testi, 423), pp. 471-537: 482, 484, 519.
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DIPARTIMENTO DEL GABINETTO NUMISMATICO
a cura di Giancarlo Alteri
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1. Cenni storici, p. 895. – 2. Prospetto delle principali collezioni, p. 905.
1. CENNI STORICI Le origini del Medagliere, o Gabinetto Numismatico, si possono forse far risalire idealmente alla biblioteca privata di Giulio II (1503-1513), che comprendeva anche alcuni nummi raccolti dal pontefice nei suoi viaggi oppure donatigli; non si ha, tuttavia, la certezza che tali reperti siano mai pervenuti alla Vaticana, come non si possono identificare gli elementi che costituivano la piccola raccolta di monete che Marcello Cervini, già cardinale bibliotecario (1550-1555), poi papa Marcello II (1555), avrebbe destinato sempre alla Vaticana. Per tutto il secolo XVI e buona parte del successivo, in effetti, le notizie circa la formazione delle prime raccolte numismatiche vaticane si rivelano vaghe e contraddittorie. Nel 1628 Urbano VIII (1623-1644) affidò al nipote Francesco Barberini (1597-1679), allora cardinale bibliotecario (1626-1633), 610 monete imperiali, trovate nell’«erario vecchio et anco commune» di Castel S. Angelo. Sempre alla Biblioteca, Francesco Gualdi († 1657) donò entro il 1633 la sua raccolta di piombi e bolle plumbee, che, insieme a quella di monete e medaglie, lo aveva reso celebre fra gli eruditi romani dell’epoca; in Vaticana la raccolta fu conservata in un piccolo mobile con le armi dei Barberini. Solo verso la metà del XVIII secolo i pontefici, a partire da Clemente XII (1730-1740), cominciarono a manifestare la volontà di formare una raccolta «pubblica» di numismatica. Nel 1738 papa Corsini acquistò, infatti, dal card. Alessandro Albani (1692-1779), nipote di Clemente XI (1700-1721), un’importante raccolta di 328 medaglioni greci e romani imperiali, con numerosi esemplari di particolare bellezza e rarità, la cui fama aveva da tempo varcato i confini dell’Italia, tanto che l’antiquario tedesco Philipp von Stosch (1691-1757) aveva più volte tentato di ottenerne la vendita al re di Prussia. A sottolineare l’importanza dell’acquisto, Clemente XII ritenne opportuno non solo estendere anche a tale «Medagliere Albani» le censure stabilite da Sisto V negli anni 1585-1589 per chi avesse osato trafugare o guastare in alcun modo libri o manoscritti della Biblioteca Vaticana, ma anche partecipare con finanziamenti privati alla grande opera di pubblicazione a stampa, in incisioni, delle medaglie della collezione Albani che l’erudito e numismatico corto-
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dipartimento del gabinetto numismatico: § 1
DIPARTIMENTO DEL GABINETTO NUMISMATICO :
§1
nese Ridolfino Venuti (1705-1763) aveva intrapreso. Questi, famoso per le sue opere di archeologia e per le descrizioni di Roma antica e moderna, pubblicò inoltre i Numismata Romanorum Pontificum praestantiora a Martino V ad Benedictum XIV, Romae 1744, a tutt’oggi catalogo indispensabile per lo studio della medaglistica pontificia. Nel 1741, d’altra parte, Benedetto XIV (1740-1758) acquistò la grande collezione del card. Gaspare Carpegna (1625-1714), Vicario di Roma per oltre un quarantennio (1671-1714), che aveva notevolmente incrementato una piccola raccolta di monete e medaglie pontificie iniziata dallo zio, il card. Ulderico Carpegna (1595-1679), arricchendola con esemplari romani quasi tutti provenienti dagli scavi di cui egli era stato sovrintendente nella sua qualità di cardinale vicario. Nella raccolta facevano anche spicco numerosissime medaglie pontificie, quasi tutte originali, come pure bronzetti, lucerne, statuette, alla cui inventariazione fece provvedere Giuseppe Simonio Assemani (1687-1768), allora primo custode (1739-1768) della Biblioteca. La collezione Carpegna fu disposta nel braccio settentrionale della Biblioteca, costruito da Clemente XII nel 1732; ricca di oltre 4.000 pezzi, comprendenti un centinaio di aurei romani e oltre 500 medaglie papali, molte anche in oro, essa venne a formare il nucleo fondamentale del Medagliere, che qualche anno più tardi accolse pure la raccolta delle bolle e dei piombi pontifici venduta dall’antiquario Francesco Ficoroni (1664-1747), e 6.666 «zolfi» di cammei e d’intagli antichi «esistenti» allora «nei migliori musei di Europa», realizzati da Pier Leone Ghezzi (16741755). Con queste accessioni il Medagliere Vaticano si avviava a diventare una delle più prestigiose istituzioni in campo numismatico allora esistenti, ulteriormente arricchita dall’acquisto nel 1746, da parte di Benedetto XIV, della vasta – forse, per l’epoca, la più completa – collezione di monete pontificie che si fosse mai formata, quella di Saverio Scilla (ca. 1670-1735). Questi, pittore di una certa fama e valente numismatico, nel 1715 aveva pubblicato la Breve notizia delle monete pontificie antiche e moderne sino alle ultime dell’anno XV del regn. Pont. Clemente XI, ancora oggi fondamentale, almeno nelle sue linee essenziali, per lo studio della monetazione pontificia, che fu utilizzata come repertorio storico, fra gli altri, da Lodovico Antonio Muratori. La collezione dello Scilla contava poco più di 5.000 pezzi, cui si aggiungevano oltre 4.100 «impronte in carta» di monete pontificie; essa fu venduta dagli eredi a Benedetto XIV per una cifra relativamente modesta. Fu, invece, soltanto nel 1754, per iniziativa dell’Assemani e del pro-maggiordomo di Sua Santità card. Girolamo Colonna (1708-1763), che dietro pressioni dell’erudito, e futuro cardinale, Giuseppe Garampi (1725-1792) venne appositamente
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CENNI STORICI
cenni storici
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costruito un elegante medagliere per accogliere la collezione Scilla, e si poté procedere a redigerne un catalogo (Vat. lat. 10830; un’altra copia nel Vat. lat. 10829), della cui stesura furono incaricati Francesco Maria Mavilio e Pietro Detoi, coadiuvati dal giovane Giovanni Elia Baldi († 1799), in Biblioteca dal 1744, scriptor greco dal 1780. Un ulteriore incremento del Medagliere si ebbe quando, in occasione di una grave carestia, Clemente XIII (1758-1769) ordinò, nel 1764, di aprire l’«Erario Sanctiore», creato nel 1586 da Sisto V per sovvenire alle più gravi necessità della popolazione, decretando però regole precise per il prelievo del denaro ivi contenuto e pene severissime per i trasgressori: si trattava di tre forzieri, tuttora conservati in Castel S. Angelo, che rivelarono la presenza di monete papali e di altri Stati anche rarissime, che il Baldi selezionò dopo un’accurata scelta e consegnò al suo diretto superiore, l’Assemani, allora primo custode, che le collocò in una sua raccolta personale. Tra le monete scelte dal Baldi alcune risalivano addirittura al pontificato di Paolo II (1464-1471). Tali monete furono poi recuperate al Medagliere, alla morte dell’Assemani, da Clemente XIII, che acquistò presso gli eredi la raccolta. Lo stesso pontefice commissionò, inoltre, all’incisore camerale Ferdinando Hamerani la serie completa in argento delle circa 450 medaglie papali, da Martino V (1417-1431) a Clemente XI (1700-1721), realizzate con i conii in possesso dell’incisore, e consegnate alla Biblioteca fra il 1765 e il 1766. Inoltre, il cardinale bibliotecario (1755-1761, già pro-bibliotecario dal 1741) Domenico Passionei prima di morire donò la propria collezione di monete alla Vaticana, ricca di numerosi e rari reperti d’epoca romana. Fatta eccezione per i pezzi più rilevanti delle collezioni Albani e Carpegna, tutte le altre raccolte finora citate rimasero praticamente stipate e inaccessibili nei loro armadietti. L’indirizzo mutò con l’elezione di Clemente XIV (1769-1774), che, appassionato di numismatica, incaricò Baldi di occuparsi delle raccolte di medaglie e monete pontificie, nominandolo nel 1770 prefetto dei Musei Cristiano e Profano della Biblioteca. Il Baldi, con una serie di acquisti, di scambi e di cessioni, riuscì ad arricchire notevolmente la serie delle monete pontificie; a lui si deve, inoltre, la compilazione di accurati inventari delle singole raccolte. Clemente XIV dispose anche che ogni anno un esemplare in ciascuno dei tre metalli – oro, argento, bronzo – della medaglia che si soleva battere per la festività di s. Pietro, come pure due esemplari di ciascuna moneta pontificia che si fosse coniata, venissero consegnati alla Biblioteca per esservi conservati nel Medagliere. Il pontefice incrementò anche le raccolte di monete antiche, acquistando la collezione di Simone Ballerini (1716-1772), bibliotecario di casa Barberini, comprendente quasi 2.000
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DIPARTIMENTO DEL GABINETTO NUMISMATICO :
§1
monete romane tra cui molte in oro dei «dodici Cesari», oltre a 170 grandi bronzi imperiali già dell’antiquario Antonio Borioni († 1732) e a diverse altre monete da antiquari di Roma e di varie città italiane e straniere (documentazione relativa alle acquisizioni del pontificato di Clemente XIV si trova anche in Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Zecca, b. 1; Antichità e Belle Arti, b. 1). Nel corso del pontificato accrebbero il Medagliere anche doni al papa da parte di sovrani europei, come la serie di 126 medaglie in oro donate nel 1772 da Luigi XV di Francia (1723-1774), rappresentanti i fatti più celebri del regno, e le 87 medaglie commemorative in oro, battute dal 1717 al 1771, inviate nel medesimo anno 1772 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria (1740-1780). La fiducia di Clemente XIV nei confronti del Baldi fu confermata dal suo successore Pio VI (1775-1799), che già come Tesoriere Generale aveva avuto modo di apprezzarne le qualità; proprio sotto tale pontificato Baldi portò a compimento, nel 1776, il catalogo manoscritto delle monete romane imperiali (Vat. lat. 9518-9519), la cui raccolta venne arricchita dal pontefice di numerosi esemplari rari. Molte altre monete, anche se non sempre rare o di ottima conservazione, giunsero al Medagliere dagli scavi archeologici, che fervevano in quel periodo nel Lazio: celebre il ritrovamento, presso Civitavecchia, di un tesoretto di 122 monete imperiali d’oro. Il Baldi ne scelse 61 per il Medagliere, mentre con i proventi della vendita delle rimanenti Giovanni Battista Visconti (1722-1784), allora Commissario alle Antichità, acquistò per lo stesso Medagliere monete di re e città ellenistiche come pure rarissime monete romane repubblicane e imperiali. Qualche buon esemplare venne inoltre ritrovato anche durante la bonifica delle Paludi Pontine. Baldi parallelamente curò l’arricchimento e la riorganizzazione delle serie medievali e moderne dei principi, delle città e degli Stati italiani. I ripetuti accrescimenti resero necessaria per il Medagliere una più adatta collocazione, che fu individuata nel vestibolo dell’ala settentrionale della Biblioteca, già sede del Museo Profano. Per rendere meglio fruibili le varie raccolte numismatiche vennero, inoltre, realizzati da Luigi Valadier (1726-1785) quattro grandi mobili-medaglieri in «diversi legni del Brasile a più colori», mentre tutta la sistemazione museale fu curata dal figlio, Giuseppe Valadier (1762-1839). Nel 1794 fu acquistata per una notevole somma la collezione Odescalchi, tra le più celebri raccolte numismatiche allora esistenti in Roma, comprendente anche le monete e le medaglie già appartenute a Cristina di Svezia (1626-1689); già a Stoccolma ella aveva collezionato oltre 15.000 monete, che erano andate mano mano aumentando per mezzo di acquisti, tra i quali quello dei celebri medaglioni romani di proprietà dell’antiquario Francesco Gottifredi († 1669). Cristina
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CENNI STORICI
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aveva nominato, infatti, erede delle sue sostanze il card. Decio Azzolini (1623-1689), che, morendo, fece testamento in favore del nipote Pompeo Azzolini, il quale poi vendette nel 1691 la collezione al principe Livio I Odescalchi († 1713), nipote di Innocenzo XI (1676-1689); e nelle mani degli Odescalchi la raccolta, sostanzialmente intatta, si era anche accresciuta di pochi pezzi, sebbene di notevole valore. Altra iniziativa di Pio VI in campo numismatico fu l’acquisto della collezione dei conii delle medaglie pontificie ancora posseduti dalla famiglia degli Hamerani, incisori camerali ininterrottamente fin dal 1676; tali conii sarebbero stati utilizzati, nel XIX secolo, dal direttore della Zecca romana, Francesco Mazio († 1833), per realizzare le famose serie di «riconiazioni» delle medaglie papali. Un grave colpo fu inferto alle collezioni del Medagliere dagli eventi seguiti alla Rivoluzione Francese. Sceso in Italia nel 1796, Napoleone impose alla Santa Sede con il Trattato di Tolentino (19 febbraio 1797) oneri tali che il pontefice si vide costretto a fondere persino gli arredi sacri in oro e in argento e a intaccare il prezioso patrimonio numismatico del Medagliere; nello stesso anno, peraltro, il cardinale bibliotecario (1779-1801) Francesco Saverio de Zelada (1717-1801) acquistava numerosi sigilli di bronzo e pietre incise di cui fece dono alla Biblioteca. Subito dopo la proclamazione della Repubblica romana (15 febbraio 1798), mentre truppe francesi si installavano in Vaticano, gruppi di soldati entrati nella Biblioteca si diedero alla razzia, particolarmente delle collezioni numismatiche. Il Medagliere, cui nocque la sua stessa celebrità, fu saccheggiato a piene mani; le monete e le medaglie vennero gettate alla rinfusa in sacchi di cotone. Solo l’arrivo dei commissari civili del Direttorio Joseph-Antoine Florent (1762-1842), Pierre-Claude-François Daunou (1761-1840) e Gaspard Monge (1746-1818) pose fine al saccheggio; essi avevano tuttavia il compito di curare il prelevamento dai Musei Vaticani delle opere più famose, compresi i pezzi di un certo valore rimasti ancora al Medagliere, per recarli in Francia: ne fecero le spese, nel maggio 1798, non solo i medaglieri Albani, Carpegna, Odescalchi, asportati nella loro interezza, ma anche le monete contenute in 52 stipetti, e, alla rinfusa, tutte le medaglie e le monete non classificate o trovate fuori posto; gli oggetti furono consegnati, il 13 del mese, al pittore Jean-Baptiste Wicar (1762-1834), delegato dei commissari. A queste drammatiche circostanze si aggiunse la morte di Giovanni Elia Baldi, avvenuta il 13 luglio 1799, sedici giorni prima dell’arrivo delle monete a Parigi. Nonostante le gravi difficoltà finanziarie, il nuovo pontefice Pio VII (1800-1823) acquistò nel 1807 per il Medagliere della Biblioteca Vaticana
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la grandiosa raccolta di monete antiche, romane e coloniali già appartenuta al dotto Pietro Maria Vitali (ca. 1755-ca. 1810), consegnandola in segreto allo scultore Antonio Canova (1752-1822), che era stato nominato nel 1802 ispettore generale di tutte le belle arti per Roma e per lo Stato Pontificio. Nel marzo 1809 lo stesso pontefice aderiva all’iniziativa dell’incisore romano Tommaso Mercandetti (1758-1821) di realizzare una serie di medaglie dedicate agli italiani illustri, di cui comprò, fra l’altro, sei esemplari con la propria effigie e il Colosseo sul rovescio, affidandoli a Gaetano Marini, allora primo custode (dal 1800 al 1808, morto nel 1815) della Biblioteca Vaticana. Dopo l’annessione di Roma all’Impero francese (1809), Martial Daru (1774-1827), nuovo soprintendente della Biblioteca nominato da Napoleone, si adoperò per ricostituire la sezione numismatica, avvalendosi della consulenza di Filippo Aurelio Visconti (1754-1831) e raccogliendo il materiale proveniente soprattutto da scavi effettuati a Roma o nelle vicinanze. Al ritorno di Pio VII, nel maggio del 1814, il papa trovò già un nucleo del nuovo Medagliere, il cui materiale era racchiuso, insieme ad altre antichità che si erano potute salvare, in diversi armadi posti nelle stanze private del primo custode (1814-1818) della Biblioteca, Francesco Baldi. Caduto Napoleone, il segretario di Stato (1800-1806, 1814-1823) di Pio VII, card. Ercole Consalvi, decise di affrettare la restituzione, da parte della Francia, dei capolavori sottratti al Vaticano a partire dal 1797. La missione di Antonio Canova per la restituzione delle statue e dei dipinti e quella di Marino Marini († 1855) per il recupero dei codici, documenti e stampe trafugati ebbero un discreto successo (ann. 1814-1815); ma il recupero di medaglie, monete e cammei, di cui era stato contestualmente incaricato Marini, si risolse in un fallimento, sia per ragioni politiche, sia per la mancata trasmissione della lista dei pezzi sottratti, sia perché Marini era del tutto digiuno di numismatica, né in questo poteva efficacemente coadiuvarlo l’abate Giovan Battista Sartori Canova (17751858), fratellastro di Antonio, il quale non era ben informato dello stato del Medagliere avanti le spoliazioni. Così fu firmato un accordo rovinoso per il Medagliere: non essendosi potuta stabilire l’esatta consistenza dei pezzi a suo tempo trafugati dalle collezioni vaticane, e non riuscendosi a individuarli con precisione, si stabilì di compensare la sottrazione genericamente con duplicati di monete possedute dal Medagliere parigino, che risultarono poi di ben minor valore e rarità; i medaglioni delle collezioni Albani e Carpegna restarono, così, a Parigi. In sostanza, a esser resa non fu che una piccola parte degli esemplari originari. Nel gennaio 1816 le monete e le medaglie recuperate cominciarono a rientrare a Roma; ben presto ad esse si aggiunse la collezione Vitali, cu-
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stodita fino ad allora da Antonio Canova. Del riordino e della classificazione di tutto questo materiale venne incaricato il figlio di Giovanni Elia Baldi, Giuseppe († 1831, scriptor latino negli anni 1810-1818, poi secondo custode fino alla morte): egli si avvalse del numismatico e archeologo Bartolomeo Borghesi (1781-1860), il quale non solo stilò un catalogo della collezione Vitali e delle altre che si poterono ricostruire in base alla documentazione archivistica e bibliografica, ma costituì anche una serie di duplicati che dovevano servire a procurare nuovi esemplari al Medagliere per mezzo di scambi e vendite. Dai provvedimenti di tutela del patrimonio artistico varati da Pio VII allo scopo di incrementare le collezioni vaticane trassero giovamento anche le raccolte numismatiche. Fu acquistata, per esempio, nel 18191820 parte della collezione del defunto avvocato romano Agostino Mariotti (1724-1806), che comprendeva fra l’altro anche 108 piombi pontifici e numerose monete, di cui varie imperiali romane, mentre nel 1821 da alcuni scavi eseguiti nelle vicinanze di Rieti giunsero al Medagliere rare monete del primo Triumvirato. La Commissione di Antichità e Belle Arti presieduta dal Canova acquistò per il Medagliere nel 1829, avvalendosi della consulenza del Baldi, circa 3.000 monete medievali e moderne, italiane ed estere, per lo più provenienti dalla raccolta del collezionista romano Luigi Tomassini. I pontificati di Leone XII (1823-1829) e di Gregorio XVI (1831-1846) – dopo il breve intermezzo di Pio VIII (1829-1830), che peraltro fin da cardinale aveva dimostrato interesse per la numismatica – si rivelarono particolarmente proficui nell’opera di progressiva reintegrazione del Medagliere, che si arricchì di altri pezzi significativi, acquistati o ricevuti come lasciti o doni. Speciale cura venne rivolta ora anche alle medaglie, soprattutto pontificie, ma anche di altri Stati, come la celebre serie delle medaglie del Granducato di Toscana portata in dono a Leone XII durante il Giubileo del 1825. Alla morte del Baldi, nell’agosto del 1831, si succedettero come secondi custodi (e, con ciò, come curatori speciali del Medagliere) Gabriele Laureani (dal 1831 al 1838) e Andrea Molza (dal 1838 al 1850; 17831851, già scriptor latinus dal 1821, infine primo custode dal 1850 al 1851), non particolarmente versati nella numismatica. Nei primi anni di pontificato di Pio IX (1846-1878), tra gli anni 1848-1850, si verificò la sottrazione di alcuni esemplari rari e preziosi da parte di Demetrio Diamilla, incaricato di stilare un inventario del Medagliere; dopo la scoperta del furto, il processo e la condanna, e il mancato recupero di gran parte degli elementi trafugati, Pio IX affidò la direzione del Medagliere (ufficiosamente dal 1850, ufficialmente dal 1854) al gesuita Pietro Tes-
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sieri († 1873), delle cui competenze numismatiche ci si era avvalsi nel processo contro il Diamilla. Nel 1853, inoltre, fu individuata una nuova sede per il Medagliere, che fu spostato dalla Cappella di s. Pio V – che aveva lo svantaggio di essere piccola e di transito verso altri ambienti – all’ultima sala di quella parte della Biblioteca, nel «Braccio di Pio V» (o Torre Pia), in un ambiente, cioè, contiguo all’«Appartamento Borgia» e prossimo all’«Aula dei papiri». Uno dei risultati più importanti raggiunti dal Tessieri, per riparare in parte alla perdita, durante l’occupazione francese, della famosa collezione di monete pontificie di Saverio Scilla, fu senz’altro l’acquisto, con l’incoraggiamento del card. Giacomo Antonelli (1806-1876), segretario di Stato (1852-1876), della non meno importante serie di monete papali di Andrea Belli (n. 1789), con oltre 2.800 esemplari, alcuni dei quali antichi e rari; il Giornale di Roma del 16 gennaio 1851 ne annunciava l’acquisto in questi termini: «La Santità di N. S., ai molti oggetti scientifici ed artistici di che aveva arricchito la Biblioteca Vaticana, si è degnata aggiungerne ora uno nuovo e più cospicuo in una pregevolissima raccolta di monete pontificie ne’ tre consueti metalli, la quale incomincia da Gregorio II [sic pro III] nel 731 e termina col pontificato di Gregorio XVI […]». Tessieri estese al contempo le sue cure anche alle monete antiche greche e romane, soprattutto quelle consolari, che in quel tempo risultavano ridotte, e non solo per le vicissitudini dell’occupazione francese, a poco più di 1.700 esemplari, di cui uno soltanto d’oro: per reintegrare la collezione Pio IX, d’intesa con il card. Antonelli, decise nel 1854 di comprare la collezione di Francesco Sibilio, composta di 33 monete d’oro, 3.205 d’argento e 967 di bronzo e considerata la più pregevole allora nelle mani di un privato. Altre monete e medaglie entrarono nel Medagliere in quel periodo per lo più a seguito di acquisti e scambi, ma anche come doni al pontefice o in quanto esemplari di medaglie emesse per suo volere: è il caso delle 25 medaglie «di Gaeta», tra le più belle realizzazioni ottocentesche nel campo medaglistico, di grande modulo, distribuite, in oro, ai membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede che nel novembre 1848 seguirono il pontefice nel suo volontario esilio a Gaeta; nel 1853 una nuova emissione, ma in bronzo, dell’intera serie fu consegnata al Medagliere (Medaglie pontificie, 3917-3939), mentre i relativi conii, incisi da Nicola Cerbara (1796-1869), sembra siano andati distrutti. Fra il 1869 e il 1870 Pio IX donò, inoltre, al Medagliere 492 monete cinesi, alcune rarissime, mandategli in dono da Henri Victor Fontanier (1830-1870), console francese a Tien-Tsin. Nell’ottobre del 1870, pochi giorni dopo l’entrata dei Piemontesi a Roma, Pio IX inviò al Medagliere le monete e le medaglie facenti parte
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CENNI STORICI
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della propria raccolta privata, contenute in una cassettina istoriata. Nel 1871 il pontefice affiancò al Tessieri, ammalato, l’orientalista Ignazio Guidi (1844-1935), poi custode del Gabinetto Numismatico (1873-1876), che, nel suo breve mandato, iniziò una nuova catalogazione scientifica e arricchì il Medagliere di pezzi di estrema rarità, in alcuni casi unici, come un tripondio della serie denominata della Ruota (Repubblica romana, 463), o alcune monete etrusche. Alla successione del Guidi fu poi chiamato, nel novembre 1876, l’archeologo e numismatico Carlo Ludovico Visconti (1828-1894), segretario della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. Con il Visconti si inaugura la prassi di redigere registri delle accessioni del Medagliere, sulla base dei quali si possono seguire gli accrescimenti delle raccolte: in quel periodo furono acquistati, fra l’altro, aurei imperiali, tra cui uno, di Pertinace (193), rarissimo (Impero romano, Pertinace, 1), e numerosi esemplari delle più antiche monete dei papi. Fu allora collocata (1888) nel Medagliere anche la famosa serie degli «zolfi» di Pier Leone Ghezzi acquisita a metà del secolo precedente e l’altra, altrettanto celebre, dell’antiquario Christian Dehn (ca. 1697-1770) – giunto a Roma intorno al 1722 come servitore e aiutante del barone Philipp von Stosch –, unica per completezza e rarità nel suo genere. Alla morte del Visconti gli successe nell’ottobre 1894 Henry Stevenson iunior (1854-1898), durante il cui mandato, precisamente sul finire del 1895, il Medagliere fu trasferito in parte dei locali attualmente occupati dalla Sezione Archivi, verso il fondo del quarto piano del cosiddetto «Braccio di Giulio II»; in tali ambienti il Medagliere rimase fino alla metà degli anni Settanta del XX secolo. A Stevenson si deve, inoltre, l’avvio delle trattative per l’acquisto della grande collezione di monete papali del card. Lorenzo Ilarione Randi (1818-1887), composta di oltre 26.000 esemplari, concluse dal successore di Stevenson, Camillo Serafini (1864-1952, custode del Medagliere nel 1898), che già da alcuni anni era stato suo collaboratore (dal 1895 quale assistente onorario al Medagliere): con l’entrata della collezione Randi, nel 1901, pervennero al Medagliere circa 13.000 esemplari di monete non possedute, oltre ad altrettanti duplicati. Tale acquisto, che rese il Medagliere Vaticano la collezione di monete papali più ricca esistente, avvenne anche per il diretto interessamento di Leone XIII (1878-1903); fu lui a stabilire, inoltre, che le innumerevoli medaglie donategli in occasione dell’Anno Santo del 1900 e del suo giubileo pontificale del 1903 fossero consegnate al Medagliere, tranne pochi esemplari di particolare interesse affettivo donati ai suoi familiari in Carpineto, suo paese natale. Sul finire del pontificato di Leone XIII fu versato, poi, al Medagliere quanto restava della collezione numismatica di Propaganda – accanto al versamento dei fondi
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dipartimento del gabinetto numismatico: §§ 12
DIPARTIMENTO DEL GABINETTO NUMISMATICO :
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manoscritti e a stampa, cfr. supra, I, pp. 356-360, s.v. [Borgiani]; p. 839, s.v. Propaganda Fide –, con oltre 12.000 monete, in massima parte in bronzo, di cui circa 5.000 greche. Dal 1910 Serafini incominciò a pubblicare l’importante catalogo in quattro volumi delle monete e delle bolle plumbee pontificie conservate nel Medagliere. Sostenuto dal vivo interesse per la numismatica di Pio XI (1922-1939), Serafini, grazie a cospicue dotazioni oculatamente amministrate, poté procedere all’acquisto di numerosi esemplari, talora pezzi unici, che ancora mancavano alle varie collezioni del Medagliere, soprattutto quelle di monete e medaglie pontificie: si possono ricordare l’acquisto, ad esempio, del doppio ducato papale di Pio II (Monete pontificie, Pio II, 158/a1), della moneta da quattro ducati papali di Paolo II (Monete pontificie, Paolo II, 258/a1), di quelle da dieci fiorini di Camera di Sisto IV (Monete pontificie, Sisto IV, 183/a1) e da cinque ducati papali di Clemente VII (Monete pontificie, Clemente VII, 368/a1), oltre alle acquisizioni di numerose monete imperiali romane. Al Serafini succedettero nel 1953 l’assunzionista Vitalien Laurent (1896-1973) col titolo di conservatore onorario del Medagliere, e dal 1959 al 1980, nell’incarico di conservatore, Luigi Michelini Tocci (19102000), sotto la cui direzione le collezioni numismatiche continuarono ad arricchirsi di monete e medaglie particolarmente importanti, in seguito ad acquisti, cambi e, soprattutto, lasciti, come quello, giunto nel 1974, del diplomatico francese Jean Pozzi (1884-1967), con oltre 700 esemplari tra monete greche, romane, bizantine, di cui quasi 150 in oro. La costante crescita del materiale rese, col passare del tempo, gli ambienti che ospitavano le varie collezioni numismatiche non più sufficienti allo scopo. Così, tra il 1975 e il 1976, poco prima che Michelini Tocci ne lasciasse la direzione, il Medagliere fu trasferito negli attuali locali, sopra la Galleria Lapidaria, occupati un tempo dalla soppressa Guardia Nobile. Nei successivi anni Ottanta, per impulso di Alfons Maria Stickler (19102007), prima prefetto della Biblioteca (1971-1983), poi pro-bibliotecario (1983-1985) e infine cardinale bibliotecario (1985-1988), fu avviato un consistente ammodernamento e ampliamento del mobilio del Medagliere, che permise di raddoppiarne quasi la ricettività. Negli ultimi anni l’afflusso di nuovo materiale, sotto forma di lasciti, di doni, di acquisti o di cambi, è proseguito. Fra i doni, significativo è stato quello, da parte di Maria Nobile Schettino, delle medaglie (in massima parte d’oro), delle decorazioni e degli oggetti commemorativi (complessivamente 46 elementi), che suo padre, il generale Umberto Nobile (1885-1978), ricevette da diversi governi, enti o personalità per lo più in occasione o a ricordo delle sue celebri spedizioni al Polo Nord (1926,
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CENNI STORICI
— PROSPETTO DELLE PRINCIPALI COLLEZIONI
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1928). Nel 2007 è entrata la collezione di Gianluigi Boccia (1936-2005), la più grande raccolta privata di medaglie papali (circa 18.000, delle quali più di 600 in oro), ed è stata acquisita per via di donazione la raccolta di Salvatore Nicolosi (circa 3.000 monete, emesse dal VI secolo a.C. al XX secolo). Alcuni cambi, inoltre, hanno permesso di arricchire la collezione delle medaglie pontificie con esemplari rari, mancanti al Medagliere, e con un gran numero delle cosiddette «riconiazioni Mazio», già ricordate. Il settore medaglistico è quello che ha avuto, da qualche anno a questa parte, il maggiore incremento, grazie soprattutto alle medaglie che da ogni continente vengono donate continuamente al papa. Tale circostanza ha permesso al Medagliere di organizzare al suo interno una raccolta di medaglie moderne unica nel suo genere per quantità e qualità, offrendo, quindi, agli studiosi una panoramica delle tendenze artistiche di tutto il mondo nel settore. Numerose sono anche le monete entrate in questi anni nel Medagliere singolarmente – più di 250 le monete d’argento greche, ellenistiche, orientali e romane; tra i pezzi moderni più significativi, il mezzo zecchino d’oro di Benedetto XIV del 1748 (Monete pontificie, Benedetto XIV, 1658/a47) – oppure in serie e in collezioni più o meno significative, come una raccolta di oltre cento «giustine» di Venezia. cenni storici — prospetto delle principali collezioni
2. PROSPETTO DELLE PRINCIPALI COLLEZIONI La più importante collezione conservata nel Medagliere, celebre in tutto il mondo, è quella delle monete pontificie, da Gregorio III (731-741) a Benedetto XVI felicemente regnante. Non meno famosa è la collezione delle monete romane d’età repubblicana, con la presenza di quasi tutti i tipi dei denari; ma non mancano pezzi di eccezionale bellezza e rarità di aes grave e aes signatum, come pure degli aurei dell’ultimo periodo della Repubblica. Per quanto riguarda le monete romane d’età imperiale, presenti in numero considerevole nei tre metalli oro, argento e bronzo, dai primi esemplari fino alle monete della Tarda Antichità e barbariche, si distingue la celebre collezione dei sesterzi, notevole per la rarità e l’ottima conservazione di moltissimi esemplari. Significative, con esemplari talora rarissimi, se non unici, anche le raccolte di monete greche e monete bizantine. Importanti anche quelle di monete medievali, rinascimentali e moderne, sia italiane sia estere, soprattutto di determinate città, come Milano, Venezia, Firenze, o dinastie, come le monete dei Medici, dei Borbone, dei Savoia o dei principi d’Europa. Particolarmente ricche le raccolte di monete orientali, in modo particolare cinesi e giap-
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dipartimento del gabinetto numismatico: § 2
DIPARTIMENTO DEL GABINETTO NUMISMATICO :
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ponesi. Un settore di notevole interesse è rappresentato, quindi, dalle bolle plumbee papali e medievali, dai sigilli in bronzo, dalle tessere plumbee romane e medievali, dalle pietre incise, soprattutto litteratae, e da un insieme di oltre diecimila calchi, in pasta di vetro, zolfo, gesso o ceralacca, di gemme, medaglie, monete e sigilli, tra cui spiccano, oltre alle collezioni, menzionate sopra, di Ghezzi e Dehn, le raccolte riconducibili al ricordato Filippo Aurelio Visconti e a Francesco Maria Dolce († 1790), genero di Dehn e per tale via erede di parte cospicua dei suoi calchi, e la collezione di calchi di gemme imperiali realizzata da Luigi Pichler (17731854), inviata in dono dall’imperatore d’Austria Francesco I a Pio VII nel 1821. Altre due celebri raccolte sono quella delle medaglie pontificie e quella delle medaglie moderne e contemporanee, entrambe uniche al mondo per il numero, la rarità e la qualità degli esemplari. Nella prima sono da segnalare per numero di esemplari e stato di conservazione le raccolte delle medaglie pontificie dei secoli XVII e XVIII. Nella seconda si conservano medaglie provenienti da tutto il mondo, per lo più inviate come omaggio ai pontefici, soprattutto da Paolo VI (1963-1978) in poi. A queste due si affiancano tutte le altre sezioni, in cui sono suddivise le medaglie italiane e straniere, dalle origini di questa forma d’arte a oggi: le medaglie sacre o devozionali; degli ecclesiastici; degli uomini illustri; delle signorie e principati italiani e stranieri (fra queste, le medaglie di Maria Teresa d’Austria, Luigi XIV, Luigi XV, Caterina di Russia); napoleoniche; di casa Savoia; borboniche; di enti; associazioni; congressi; sportive; architettoniche; e così via. Completano il quadro delle raccolte del Medagliere le ricche collezioni di conii e punzoni, e di onorificenze pontificie, italiane e straniere. Si elencano, in conclusione, i principali fondi conservati nel Medagliere: Monete: Monete greche Monete romane della Repubblica Monete romane dell’Impero [con le romano-barbariche e le bizantine] Monete pontificie Monete delle Sedi vacanti Monete delle zecche italiane [dal Medioevo all’unità d’Italia] Monete del Regno d’Italia Monete della Repubblica italiana
Monete straniere dell’Occidente Monete straniere d’Oriente Medaglie: Medaglie pontificie Medaglie delle Sedi vacanti Medaglie di Cardinali e di Prelati Medaglie delle Porte Sante Medaglie religiose e devozionali Medaglie degli Stati italiani [dal sec. XV all’unità]
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PROSPETTO DELLE PRINCIPALI COLLEZIONI
prospetto delle principali collezioni
Medaglie del Regno d’Italia Medaglie della Repubblica italiana Medaglie delle province e dei comuni d’Italia Medaglie di uomini illustri Medaglie militari Medaglie di enti, associazioni, banche Medaglie sportive Medaglie degli Stati esteri Medaglie di santuari, chiese, luoghi di culto Medaglie d’arte moderne e contemporanee, italiane e straniere
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Collezioni d’autore [principalmente di medaglie] Medaglie varie Varia: Tessere plumbee antiche Gemme antiche Calchi Conii e punzoni Bolle plumbee pontificie Sigilli varî Onorificenze Donazioni Materiale numismatico vario
È, infine, collocata nel Medagliere per servirvi da biblioteca di consultazione la Raccolta Generale Numismatica (cfr. supra, pp. 852-853, s.v.). BIBLIOGRAFIA Per la storia del Medagliere, S. LE GRELLE, Saggio storico delle collezioni numismatiche vaticane, in C. SERAFINI, Le monete e le bolle plumbee pontificie del Medagliere Vaticano, I: Adeodato (615-618) – Pio V (1566-1572), Milano 1910 (Collezioni archeologiche, artistiche e numismatiche dei Palazzi Apostolici, 3), pp. XV-LXXIX. STRUMENTI CATALOGRAFICI Le collezioni delle monete pontificie e dei medaglioni romani sono state pubblicate integralmente, rispettivamente in C. SERAFINI, Le monete e le bolle plumbee pontificie del Medagliere Vaticano, I-IV, Milano 1910-1927 (Collezioni archeologiche, artistiche e numismatiche dei Palazzi Apostolici, 3, 5, 6, 9); L. MICHELINI TOCCI, I medaglioni romani e i contorniati del Medagliere Vaticano. (…) Con un’«Appendice» riguardante alcune lamine in argento e in bronzo e alcuni dischi in bronzo, Città del Vaticano 1965 (Medagliere della Biblioteca Vaticana, 2). Per i sigilli bizantini: Les sceaux byzantins du Médaillier Vatican, présentés, décrits et commentés par V. LAURENT, Città del Vaticano 1962 (Medagliere della Biblioteca Vaticana, 1). È in corso di allestimento una catalogazione elettronica, con digitalizzazione delle immagini, per le monete papali (sinora realizzata per circa 4.000 elementi, cfr. http://www. vaticanlibrary.va); il progetto si estenderà in una seconda fase alle medaglie papali, per le quali si prevede la pubblicazione, in parallelo, di cataloghi a stampa. Gruppi di esemplari o sezioni più o meno ampie, a volte complete, di altre raccolte si trovano pubblicati in: G. ALTERI, La Roma di Giulio II e Leone X nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Raffaello e la Roma dei Papi, [catalogo della
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DIPARTIMENTO DEL GABINETTO NUMISMATICO :
§2
mostra]: Salone Sistino, gennaio/ottobre 1985-maggio/ottobre 1986, a cura di G. MORELLO (…), Roma 1986, pp. 197-221; G. ALTERI, Monete e medaglie del Sovrano Militare Ordine di Malta nel Medagliere Vaticano, in Memorie melitensi nelle collezioni della Biblioteca Apostolica Vaticana, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vestibolo del Salone Sistino, 12 maggio-12 novembre 1987], a cura di G. MORELLO, Napoli 1987, pp. 87-121; G. ALTERI, Le collezioni di calchi del Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, I, Città del Vaticano 1987 (Studi e testi, 329), pp. 7-32; ID., Maria nelle collezioni numismatiche del Medagliere Vaticano. (Piccola storia di un grande culto), Città del Vaticano 1988; ID., Tipologia delle monete della Repubblica di Roma (con particolare riferimento al denario). Catalogo della mostra, Salone Sistino (21 aprile-30 settembre 1990), Città del Vaticano 1990 (Studi e testi, 337); ID., Immagini della storia sulle monete bizantine, in Splendori di Bisanzio. Testimonianze e riflessi d’arte e cultura bizantina nelle chiese d’Italia, [catalogo della mostra: Ravenna, 1990], Milano 1990, pp. 71-83; ID., I monumenti raffigurati sulle monete imperiali romane, in Palladio. Rivista di storia dell’architettura e restauro, ser. IV, 4, nr. 7 (gennaio-giugno 1991), pp. 5-22; ID., Il Medagliere Vaticano e la monetazione sarda, in La Sardegna in Vaticano. Mostra di manoscritti, documenti, sigilli, monete, medaglie e carte geografiche delle collezioni vaticane. Guida all’esposizione, Biblioteca Apostolica Vaticana-Vestibolo del Salone Sistino, 19 novembre 1991-31 gennaio 1992, Roma 1991, pp. 68-75; ID., Aspetti della medaglistica di Leone XIII, in La medaglia pontificia da Leone XIII a Giovanni Paolo II. Rassegna degli artisti soci della Associazione Italiana Arte della medaglia, Udine 1992, pp. 15-116; ID., Le medaglie del Generale Umberto Nobile. Catalogo della mostra, Vestibolo del Salone Sistino, Roma 1992; ID., I monumenti raffigurati sulle monete imperiali romane: da Adriano a Costantino, in Palladio. Rivista di storia dell’architettura e restauro, ser. IV, 5, nr. 10 (luglio-dicembre 1992), pp. 520; ID., La numismatica di Sisto V, in Roma di Sisto V. Le arti e la cultura, a cura di M.L. MADONNA, Roma 1993, pp. 443-446; G. ALTERI, Le medaglie, ibid., pp. 447-460; ID., Appunti sugli incisori pontifici del XVII secolo (Anticipazioni al volume sugli Incisori e sulle medaglie della zecca romana nei secoli XVII e XVIII), in L’arte incisoria dall’età albertiana al XVII secolo. Atti del III Meeting dei numismatici e medaglisti europei, Mantova 1995, pp. 91-97; ID., Medaglie papali del Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della mostra (29/30 settembre-1° ottobre 1995), Vicenza-Roma 1995; ID., Monete e medaglie dei Cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme da Rodi a Malta. Dal Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della mostra (…), [Centro Studi Melitensi, Taranto-Palazzo Ameglio, 27 gennaio-18 febbraio 1996], Roma 1996; ID., I sesterzi dei Dodici Cesari dal Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della Mostra (4-6 ottobre 1996), Numismata ItaliaVicenza, Città del Vaticano-Vicenza 1996; Il metallo e la forma. X mostra della medaglia e placchetta d’arte, [catalogo della mostra: Città del Vaticano, Salone Sistino della Biblioteca Vaticana, 1997], Città del Vaticano 1997; G. ALTERI, Monete e medaglie di Sisto IV dal Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della Mostra, 20 novembre 1997-1 febbraio 1998, Vestibolo del Salone Sistino, Biblioteca Apostolica Vaticana (…), redazione a cura di M.B. MCGRATH, Roma 1997; G. ALTERI, Numismatica cinese dalle origini alla caduta dell’Impero dal Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della Mostra (3-5 ottobre 1997), Numismata Italia-Vicenza (…), Città del Vaticano-Vicenza 1997; ID., Aes Grave Librale dal Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della mostra (2-4 ottobre 1998), Numismata Italia-Vicenza, Vicenza 1998; ID., Monete e medaglie del pontificato di Clemente XIII (1758-1769), in Piranesi e l’Aventino, [catalogo della mostra: Roma, 16 settembre8 dicembre 1998], a cura di B. JATTA, Milano 1998, pp. 204-210; G. ALTERI, Il tesoretto dell’Aventino conservato nei Musei della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della mostra, Vicenzaoro 2-1998 (13-18 giugno), Città del Vaticano-Vicenza 1998; ID., Monete degli Anni Santi dal Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della mostra (1-3 ottobre 1999), Numismata Italia-Vicenza, Vicenza 1999; ID., Dall’oro di ieri all’Euro di oggi.
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PROSPETTO DELLE PRINCIPALI COLLEZIONI
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Breve storia della moneta nel bacino del Mediterraneo. Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della mostra (6-8 ottobre 2000), Vicenza Numismatica, Città del Vaticano 2000; Le medaglie pontificie degli Anni Santi: la Sardegna nei Giubilei. Catalogo della mostra, a cura di L. D’ARIENZO e G. ALTERI, Cinisello Balsamo 2000; G. ALTERI, Mirabilia Urbis in nummis. Vedute di Roma sulle monete papali conservate nel Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della mostra, 19-21 ottobre 2001, Vicenza Numismatica, Città del Vaticano 2001; ID., Il volto gentile dell’Impero. Le Auguste e le Dive sulle monete Romane conservate nel Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo della mostra, 11-13 ottobre 2002, Vicenza Numismatica, Città del Vaticano-Vicenza 2002; ID., Medaglie barocche di Roma. Catalogo della mostra, 15-17 ottobre 2004, Vicenza Numismatica, Città del Vaticano-Vicenza 2004; ID., Summorum Romanorum Pontificum historia numismatibus recensitis illustrata ab saeculo XV ad saeculum XX, Città del Vaticano 2004; ID., Di alcune emissioni straordinarie coniate durante la Repubblica romana, Città del Vaticano 2005 (Quaderni del Medagliere della Biblioteca Vaticana, 1); A. PAPALIA, Il Fondo Anastase del Medagliere Vaticano, Città del Vaticano 2006 (Quaderni del Medagliere della Biblioteca Vaticana, 2); G. ALTERI, Il fondo Zanelli del Medagliere Vaticano, catalogo a cura di A. PAPALIA, Città del Vaticano 2006; «Tu es Petrus». Il tempio di Pietro nelle medaglie dei Papi, Catalogo della mostra a cura di G. ALTERI — M. PALAZZETTI, Città del Vaticano 2007 (Quaderni del Medagliere della Biblioteca Vaticana, 3). Per la medaglistica, con indicazioni sulle nuove accessioni, si veda anche il periodico Historia mundi 1 (2009)-...
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UFFICI DELLA PREFETTURA ARCHIVIO
a cura di Christine M. Grafinger
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1. Cenni introduttivi, p. 913. – 2. La documentazione a carattere storico, p. 913.
1. CENNI INTRODUTTIVI Nello svolgimento delle loro funzioni, i diversi uffici della Biblioteca producono un’ampia documentazione che, nell’arco secolare della storia dell’istituzione, è confluita in larga parte (e, per la parte non più corrente, continua periodicamente a essere versata) in un archivio unitario, denominato Archivio della Biblioteca. Tale fondo archivistico è stato largamente messo a frutto e valorizzato nella ricostruzione del più volte ricordato La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI di Jeanne Bignami Odier (1973), che in qualche modo ne segnò la consacrazione storiografica in una logica di sussidio allo studio complessivo della storia dei fondi manoscritti della Biblioteca Vaticana. Nonostante il già ampio ricorso a tale documentazione, si deve avvertire il lettore del fatto che, in considerazione dell’intreccio esistente, in una Biblioteca dai tempi lunghi come la Vaticana, fra archivio storico e archivio corrente, per il fondo Archivio della Biblioteca, che è posto sotto la diretta custodia della Prefettura, vige un principio di discrezionalità nella concessione della consultazione del relativo materiale documentario. uffici della prefettura. archivio: §2
[2. LA DOCUMENTAZIONE A CARATTERE STORICO] ARCHIVIO DELLA BIBLIOTECA* Nel fondo, la cui serie principale è attualmente costituita da 283 segnature – in parte volumi rilegati, in parte contenitori con fascicoli sciolti –, sono conservati documenti relativi alla storia e all’amministrazione della Biblioteca Vaticana. In tale serie principale le prime 38 segnature, volumi legati in pergamena bianca, presentano sul dorso anche un’antica segnatura alfabetica (A-V). Nei primi volumi si conservano bolle papali per la Biblioteca, costituzioni e leggi, regolamenti e docu* CIT.: Arch. Bibl, seguito da numero arabo per la serie principale, oppure dal titolo della serie secondaria e relativa partizione.
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914
UFFICI DELLA PREFETTURA . ARCHIVIO :
§2
menti riguardanti gli impiegati. Alcuni volumi (ad esempio Arch. Bibl. 11-15) raccolgono documenti relativi all’acquisizione di codici, libri o oggetti d’arte della Biblioteca (secc. XVI-XIX). In Arch. Bibl. 16-24 sono conservati documenti relativi ai benefici di cui godeva la Biblioteca, come per esempio la badia di S. Maria in Venticano, in diocesi di Benevento. Richieste di consultazione di codici sono raccolte in Arch. Bibl. 26-29, 33-35, 46-50. In Arch. Bibl. 36-39 sono conservati elenchi dei libri dei conventi soppressi in epoca napoleonica e talvolta le liste di restituzione dei manoscritti e degli stampati da essi pervenuti alla Vaticana. Arch. Bibl. 39 contiene scritti di Giuseppe Simonio Assemani (1687-1768, scriptor orientalis dal 1710, secondo custode della Vaticana dal 1730, poi primo dal 1739) e un indice compilato dal benedettino Pier Luigi Galletti (1724-1790, scriptor latino dal 1758), relativo a fatti e personaggi della storia della Biblioteca. Oltre a elenchi di manoscritti rilegati nella seconda metà del secolo scorso, il fondo conserva anche inventari dei Musei della Biblioteca (Arch. Bibl. 64-66, 68-70, 72-73), del Museo di Agostino Mariotti (1724-1806), acquisito dalla Vaticana nel 1819-1820 (Arch. Bibl. 67), del Gabinetto Numismatico (Arch. Bibl. 75-76), e del Gabinetto delle Stampe (Arch. Bibl. 80-83). Documenti del periodo fra il Trattato di Tolentino (1797) e l’annessione di Roma all’Impero francese (1809-1814), in relazione alle perdite allora subite dalle collezioni, sono raccolti in Arch. Bibl. 52-56. La serie principale prosegue poi con documentazione più recente: vi si conservano appunti dei prefetti su stato e acquisti della Biblioteca (Arch. Bibl. 120: Anselm M. Albareda [1892-1966, prefetto negli anni 1936-1962], per gli anni 1936-1941), inventari dei fondi (Arch. Bibl. 109, 146, 150), cataloghi di biblioteche (ad esempio Arch. Bibl. 114: catalogo, del 1899, della biblioteca di Giovanni Battista De Rossi, 1822-1894), registri di ammissione di studiosi nell’Ottocento (Arch. Bibl. 84-89), documentazione relativa al restauro dei codici (Arch. Bibl. 153-155), documenti sull’acquisizione di raccolte (Arch. Bibl. 136: collezione Ashby), processi verbali del Congresso della Biblioteca alla fine dell’Ottocento (Arch. Bibl. 162-164). In contenitori sono poi raccolti, allo stato di carte sciolte, corrispondenze e documenti vari relativi a offerte di manoscritti e stampati, doni fatti alla Biblioteca, pubblicazioni, statistiche riguardanti lo stato di conservazione dei manoscritti. Il fondo si è recentemente arricchito, a partire dal 2000, in seguito a cospicui versamenti di documentazione precedentemente conservata presso diversi uffici o depositi della Biblioteca. Tale documentazione in parte è venuta a costituire l’ultima sessantina di elementi della serie principale già descritta, in parte è stata articolata, ad opera di Christine
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LA DOCUMENTAZIONE A CARATTERE STORICO : ARCH . BIBL .
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M. Grafinger, in un certo numero di ulteriori sezioni appositamente create, di cui si fornisce l’elenco: Accessioni, con registri, documentazione e corrispondenza relativi alle accessioni, per acquisto o per dono, di stampati (fine sec. XIX-seconda metà del sec. XX); Amministrazione, con documentazione amministrativa e contabile a partire dalla metà del XVIII secolo, anche in relazione ai rapporti con librai; Ammissione allo studio, sezione articolata per tipologie in: a) documentazione relativa all’ammissione in Biblioteca per gli anni 1763-2000; b) registri di ammissione degli studiosi dal 1895 al 1995; c) rubriche alfabetiche degli studiosi ammessi alla consultazione per gli anni 18851955; d) registri di presenza con le firme degli studiosi, dal 1885 al 2002; Biblioteca, con documentazione relativa alla storia dell’istituzione o dei suoi fondi; Corrispondenza classificata, con documentazione articolata in linea di massima in due serie: per soggetti (ann. 1950-2000 ca.) e per mittenti/ destinatari (ann. 1930-1980 ca.); Corrispondenza con case editrici e librai, per la prima metà del XX secolo; Corrispondenza generale, articolata in: a) registri di protocollo dal 1885 al 1985; b) corrispondenza dal 1880 al 1997; Fotografie, di soggetto relativo a personalità, gruppi, ambienti della Biblioteca, conservate in album, raccoglitori, o allo stato di fotografie sciolte; Indici e inventari, con copie degli inventari manoscritti e dattiloscritti di Sala oppure temptamina di inventari non terminati o non messi a disposizione del pubblico; Lavori edilizi; Musei, con inventari e documentazione relativi ai Musei Sacro e Profano della Biblioteca; Personale, con documentazione relativa al personale di ruolo e straordinario, comprendente registri di presenze e fascicoli personali; Restauro, con documentazione dalla fine del XIX secolo relativa all’attività di restauro di manoscritti e stampati. Revisioni, con documentazione relativa alle revisioni, per lo più annuali, dei fondi manoscritti e a stampa della Biblioteca dal 1885; Richieste fotografiche, con domande di riproduzioni fotografiche a partire dal 1907;
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UFFICI DELLA PREFETTURA . ARCHIVIO :
§2
Scuola, con documentazione relativa alla Scuola Vaticana di Biblioteconomia, con i dossiers relativi agli studenti, ann. 1967-1992, e registri di presenze, ann. 1934-1988; Stampati, con esemplari – in alcuni casi di presentazione al pontefice – di studi sulla storia della Biblioteca o dei suoi fondi; Statuti e regolamenti, con documentazione a partire dagli anni Novanta del XX secolo. BIBLIOGRAFIA J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272), passim (cfr. s.v. indicis, pp. 371-373); Ch.M. GRAFINGER, Monsignore Pio Martinucci und das Archiv der Präfektur der Biblioteca Vaticana in der zweiten Hälfte des 19. Jahrhunderts, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, II, Città del Vaticano 1988 (Studi e testi, 331), pp. 21-98; M. BUONOCORE, I codici dell’Archivio della Biblioteca e le collezioni epigrafiche dei Musei sacro e profano, in ID., Tra i codici epigrafici della Biblioteca Apostolica Vaticana, Faenza 2004 (Epigrafia e antichità, 22), pp. 97-102 [per i documenti di interesse epigrafico].
Christine M. Grafinger
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ADDENDA
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AVVERTENZA I riferimenti bibliografici aggiuntivi qui forniti – raccolti dai curatori ormai in fase di correzione dell’impaginato di stampa – integrano le indicazioni relative a specifici argomenti fornite suo loco nei volumi della Guida. Nelle pagine che seguono, gli addenda sono ordinati con riferimento al volume e alla pagina della Guida cui si riferiscono, evidenziati dal simbolo della manicula (). Nella Guida, invece, il lettore troverà la segnalazione del singolo addendum in margine alla pagina cui si riferisce, evidenziata mediante un richiamo (con rinvio alla pagina della presente sezione in cui l’addendum si legge, ad es.: II, p. 925) posto all’altezza della riga in cui il nuovo riferimento va idealmente a collocarsi.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[DIPARTIMENTO MANOSCRITTI, SEZIONE MANOSCRITTI] [2.1: Opere a carattere generale sulla storia della Biblioteca Vaticana] I, p. 29: addenda
A. MANFREDI, «Lo misse sopra la libreria che aveva ordinata». Note sul Tortelli bibliotecario di Niccolò V, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XVI, [2.1:117a, cit. infra], pp. 199-228 [sull’attività in Vaticana dell’aretino Giovanni Tortelli (1400-1466), scelto come bibliotecario da papa Niccolò V]. P. PIACENTINI, Platina, la Biblioteca Vaticana e i registri di introitus ed exitus, da una ricerca di Giuseppe Lombardi, Roma 2009 (RR. Inedita. Saggi, 42) [edizione e studio – già intrapresi da Giuseppe Lombardi (1950-2001) e, dopo la sua scomparsa, pubblicati postumi per le cure della Piacentini – dei quattro registri contabili di Bartolomeo Sacchi (1421-1481), detto il Platina, per il periodo dal giugno 1475 al maggio 1481, conservati a Roma, Archivio di Stato, Camerale I, Biblioteca Vaticana, bb. 1497-1499]. Precedentemente, EAD., Bartolomeo Platina e i registri di spesa per la Biblioteca Vaticana, in Roma nel Rinascimento (2008), pp. 247-254 [sullo stato del progetto di edizione di Lombardi, come rimasto alla morte dello studioso]. P. VIAN, Tra i fratelli Mercati e don Giuseppe De Luca. Note sull’Archivio Segreto e sulla Biblioteca Apostolica durante il pontificato di Giovanni XXIII (1958-1963), in L’ora che il mondo sta attraversando. Giovanni XXIII di fronte alla storia. Atti del Convegno, Bergamo, 20-21 novembre 2008, a cura di G.G. MERLO e F. MORES, Roma 2009, pp. 165-211 [storia della Vaticana fra il 1958 e il 1963, con particolare riguardo al personale, alla frequenza degli studiosi, alle accessioni, agli spazi e alle iniziative scientifiche, e con riferimento anche alle parallele vicende dell’Archivio Segreto].
I, p. 30: Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XVI, Città del Vaticano 2009 (Studi e testi, 458).
I, p. 33: Guide-manuel aux bibliothèques de Rome rédigé par l’Institut historique néerlandais, in Annales Institutorum quae provehendis humanioribus disciplinis artibusque colendis a variis in Urbe erecta sunt nationibus, II: MCMXXIXMCMXXX, Romae 1930, pp. 155-225: 157-173 [con indicazioni relative ai fondi: Cappon.; Chig.; Ross.; e inoltre, senza distinguere fra i vari fondi in cui sono articolati, indicazioni d’insieme sui manoscritti Barberiani, Borgiani, Ottoboniani, Palatini, Reginensi, Urbinati]; seguì presto una seconda edizione: Guidemanuel des bibliothèques de Rome, publié par l’Institut historique néerlandais, édition revue, augmentée et completée d’une table alphabétique, Rome 1932 (Bibliothèque des «Annales Institutorum», 1), pp. 5-22 [con aggiunte per materiali di provenienza Ferrajoli e Rospigliosi].
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ADDENDA
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[2.3: Bibliografie di cataloghi di manoscritti e guide relative a specifiche categorie di manoscritti] I, p. 35: Addenda sono pubblicati a stampa in P.O. KRISTELLER, Latin Manuscript Books before 1600. A List of the Printed Catalogues and Unpublished Inventories of Extant Collections. Ergänzungsband 2006, von S. KRÄMER, unter Mitarbeit von B.Ch. ARENSMANN (†), Hannover 2007 (Monumenta Germaniae Historica. Hilfsmittel 23), pp. 139-143.
[3.1: Cataloghi tematici o per alfabeto/lingua] I, p. 55 B i b l i c i g r e c i : Per manoscritti miniati bizantini del libro di Giobbe: PAPADAKI-OEKLAND, Byzantine Illuminated Manuscripts of the Book of Job [3.1:574a, cit. infra, p. 924]. I, p. 66 C a t a l a n i : Per manoscritti di autori e testi medievali: ARLIMA: Archives de littérature du Moyen Âge [3.1:552a, cit. infra, p. 924]. I, p. 68 Di autori c l a s s i c i g r e c i : Per traduzioni francesi e provenzali di classici greci: DUVAL — VIELLIARD, Miroir des classiques [3.1:394a, cit. infra, p. 922]. I, p. 69 Di autori c l a s s i c i l a t i n i : [Per manoscritti di classici latini copiati fra IX e XII secolo (continua)]: MUNK OLSEN, L’étude des auteurs classiques latins [3.1:235], IV/1: La réception de la littérature classique. Travaux philologiques, Paris 2009 (Documents, études et répertoires [...]). [Per aggiornamenti e integrazioni (continua)]: ID., Chronique (...), VI, in Revue d’histoire des textes, n.s. 2 (2007), pp. 49-106. I, p. 70 Di autori c l a s s i c i l a t i n i : Per traduzioni francesi e provenzali di classici latini: DUVAL — VIELLIARD, Miroir des classiques [3.1:394a, cit. infra, p. 922]. I, p. 70 Con c o l o f o n i e annotazioni: Per annotazioni ebraiche in manoscritti latini: C. SIRAT, Notes sur la circulation des livres entre juifs et chrétiens au Moyen Âge, in Du copiste au collectionneur. Mélanges d’histoire des textes et des bibliothèques en l’honneur d’André Vernet, textes réunis par D. NEBBIAI-DALLA GUARDA — J.-F. GENEST, Turnhout 1998 (Bibliologia, 18), pp. 383-403: 403 [con elenco di manoscritti dei fondi: Reg. lat.; Vat. lat.].
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
I, p. 74 Di c o p i s t i g r e c i : [Per singoli copisti (continua)], cfr. anche: P o r z i o, Lorenzo (1604-1676), [3.2: 820a, cit. infra, p. 929]. I, p. 75 Di c o p i s t i l a t i n i : [Per mani di umanisti italiani (continua)]: A.C. DE LA MARE, The Handwriting of Italian Humanists, II: A.C. DE LA MARE — L. NUVOLONI, Bartolomeo Sanvito. The Life & Work of a Renaissance Scribe, ed. by A. HOBSON & Ch. DE HAMEL, with contributions by S. DICKERSON, Paris 2009, pp. 146-147, 150-151, 164-165, 180-181, 184-185, 210-211, 212-213, 230-231, 232-233, 250-251, 258-261, 300-301, 304-305, 338-339, 374-375 [con descrizioni e riproduzioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Vat. gr.; Vat. lat.]. I, p. 82 Con d o c u m e n t i : Per cartulari manoscritti soprattutto d’area francese e belga, ma anche italiana e spagnola: CartulR – Répertoire des cartulaires médiévaux et modernes, a cura dell’Institut de recherche et d’histoire des textes, Paris (Aedilis. Publications scientifiques, 3) [consultabile via web, http://www.cn-telma.fr/cartulR/]. I, p. 83 D’interesse d o m e n i c a n o : Per manoscritti di fondazioni domenicane della diocesi di Costanza: C.M. KESSLER, Gotische Buchkultur. Dominikanische Handschriften aus dem Bistum Konstanz, Berlin 2010 (Quellen und Forschungen zur Geschichte des Dominikanerordens, n.F. 17), pp. 161-166, 204-209, 229-232, 234-237, 318-322, 353-355, 357-359 [con descrizioni dei manoscritti Vat. lat. 10769-10775]. I, p. 91 F r a n c e s i e provenzali: Cfr. anche: ARLIMA: Archives de littérature du Moyen Âge [3.1:552a, cit. infra, p. 924]. I, p. 92 F r a n c e s i e provenzali: Per manoscritti francesi con testi del ciclo troiano cfr. JUNG, La légende de Troie en France au moyen âge [3.1:941a, cit. infra, p. 926]. Per traduzioni francesi e provenzali di classici greci e latini: F. DUVAL — F. VIELLIARD, Miroir des classiques, nelle edizioni elettroniche dell’École des Chartes, Paris [http://elec.enc.sorbonne.fr/miroir/]. I, p. 94 G i u r i d i c i g r e c i : Del secondo volume del Repertorium der Handschriften des byzantinischen Rechts [3.1:405], attualmente in preparazione, è già possibile consultare via web le descrizioni di alcuni manoscritti [Ott. gr. 224, Pal. gr. 376, Reg. gr. 66, Vat. gr. 843, 846, 1182, 2184: cfr. http://www.rg.mpg.de/de/bibliothek/repertoriumhandschriften/].
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ADDENDA
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I, p. 95 G i u r i d i c i l a t i n i : Per manoscritti di quaestiones in iure civili disputatae fra la metà del Duecento e la metà del Trecento: M. BELLOMO, Quaestiones in iure civili disputatae. Didattica e prassi colta nel sistema del diritto comune fra Duecento e Trecento, Contributi codicologici di L. MARTINOLI in Appendice, Roma 2008 (Fonti per la storia dell’Italia medievale. Antiquitates, 31), pp. 1-425 e passim [con descrizioni interne dei manoscritti Arch. Cap. S. Pietro A.29 e Chig. E.VIII.245; ma si veda anche ibid., pp. 648-652, 793-794, 800-802, per indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro; Barb. lat.; Borgh.; Ott. lat.; Pal. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. anche L. MARTINOLI, Per una descrizione codicologica del manoscritto vaticano, Chigi E.VIII.245, ibid., pp. 762-771]. I, p. 100 I n g l e s i : Per autori e testi medievali, cfr. anche: ARLIMA: Archives de littérature du Moyen Âge [3.1:552a, cit. infra, p. 924]. I, p. 102 Con testi volgari i t a l i a n i : Storia della letteratura italiana, diretta da E. MALATO, Appendice, XIII: La ricerca bibliografica. Le istituzioni culturali, coordinato da S. RICCI, parte I: Le biblioteche italiane, Roma 2005, pp. 531-546 [con una rassegna relativa a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Cappon.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. I, p. 104 Provenienti da K o n s t a n z : Per manoscritti di Domenicani dalla diocesi di Costanza: KESSLER, Gotische Buchkultur. Dominikanische Handschriften aus dem Bistum Konstanz [3.1:338a, cit. supra, p. 922]. I, p. 107 L i t u r g i c i l a t i n i : Si veda ora anche la versione in rete dell’Iter Liturgicum Italicum a cura di G. BAROFFIO [http://spfm.unipv.it/baroffio/repertori.html]. I, p. 111 Provenienti da L o r s c h : Per gli inventari medievali dei manoscritti: A. HÄSE, Mittelalterliche Bücherverzeichnisse aus Kloster Lorsch. Einleitung, Edition und Kommentar, Wiesbaden 2002 (Beiträge zum Buch- und Bibliothekswesen, 42) [con la descrizione dei manoscritti Pal. lat. 57, 175, 1877, l’edizione degli inventari del IX secolo in essi presenti, e proposte di identificazione, principalmente nel fondo Pal. lat., dei manoscritti ivi menzionati; cfr. l’indice dei manoscritti citati nel commentario, ibid., pp. 408-409]. Per manoscritti musicali: Ch. MÜNCH, Musikzeugnisse der Reichsabtei Lorsch. Eine Untersuchung der Lorscher musikalischen Handschriften in der Bibliotheca Palatina in der Vatikanischen Bibliothek, Lorsch 1993 [inaccessibile a chi scrive].
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I, p. 113 Di m e d i c i n a : [Per manoscritti di autori della Scuola Salernitana (continua)]: Cfr. anche GLAZE, Gariopontus and the Salernitans [3.2:400a, cit. infra, p. 927]; AUSÉCACHE, Magister Salernus et au-delà dans la Collectio Salernitana [3.2:855a, cit. infra, p. 930]. I, p. 114 Con testi letterari m e d i e v a l i : Per elenchi di manoscritti contenenti testi letterari medievali soprattutto latini e romanzi (catalani, francesi, italiani, portoghesi, provenzali, spagnoli), ma anche inglesi, neerlandesi, tedeschi e così via, si veda il sito delle ARLIMA: Archives de littérature du Moyen Âge [http://www.arlima.net/]. I, p. 114 Di autori m e d i o - l a t i n i : Cfr. anche: ARLIMA: Archives de littérature du Moyen Âge [3.1:552a, cit. supra]. I, p. 116 M i n i a t i g r e c i : Per manoscritti del libro di Giobbe: S. PAPADAKI-OEKLAND, Byzantine Illuminated Manuscripts of the Book of Job. A Preliminary Study of the Miniature Illustrations, its Origin and Development, Athens 2009, pp. 323-330, 359-366, 368-373, 388-394 e passim [con descrizioni e analisi dei manoscritti Pal. gr. 230, Vat. gr. 749, 751, 1231]. I, p. 118 M i n i a t i l a t i n i : [Per l’età carolingia (continua)]: Die Karolingischen Miniaturen, Im Auftrage des Deutschen Vereins für Kunstwissenschaft, hrsg. von W. KOEHLER (†) und F. MÜTHERICH, VII: Die Frankosächsische Schule, unter Mitarbeit von K. BIERBRAUER und F. CRIVELLO, Redaktion: M. EXNER, [I]: Text; [II]: Tafelband: Tafeln 1-103; [III]: Tafelband: Tafeln 104-172, Wiesbaden 2009 (Denkmäler Deutscher Kunst) [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 47, 50, Reg. lat. 4, Urb. lat. 3, Vat. lat. 7224-7225, 8523; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., , p. 393]. I, p. 126 Provenienti da M u r a n o : Per manoscritti già della biblioteca del monastero di S. Michele: L. MEROLLA, La biblioteca di San Michele di Murano all’epoca dell’abate Giovanni Benedetto Mittarelli. I codici ritrovati, Premessa di R. AVESANI, Manziana 2010, p. 40 e passim [con l’indice dei manoscritti identificati ibid., pp. 756-757, per le identificazioni – e per i rinvii alle relative descrizioni – di elementi ora nei fondi: Vat. gr.; Vat. lat.]. I, p. 128 M u s i c a l i : Per manoscritti provenienti dal monastero benedettino di S. Nazario a Lorsch: MÜNCH, Musikzeugnisse der Reichsabtei Lorsch [3.1:533b, cit. supra, p. 923].
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ADDENDA
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I, p. 130 N e e r l a n d e s i : Per autori e testi medievali: ARLIMA: Archives de littérature du Moyen Âge [3.1:552a, cit. supra, p. 924]. I, p. 134 P a l i n s e s t i : Sui palinsesti della Vaticana, in generale: S.J. VOICU, Note sui palinsesti conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XVI, [2.1:117a, cit. supra, p. 920], pp. 445-454 [considerazioni sui palinsesti della Biblioteca e sulla loro inventariazione attualmente in corso; ibid., pp. 452-453, lista provvisoria dei palinsesti conservati in Vaticana, con elenco di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro; Barb. gr.; Barb. lat.; Borgh.; Borg. copt.; Borg. gr.; Chig.; Ott. gr.; Ott. lat.; Pal. gr.; Pal. lat.; Patetta; Perg. Veroli; Reg. gr.; Reg. gr. Pio II; Reg. lat.; Ross.; Urb. gr.; Urb. lat.; Vat. ebr.; Vat. gr.; Vat. lat.; Vat. sir.; ibid., p. 454, lista provvisoria dei manoscritti contenenti pergamene rasurate riutilizzate come fogli di guardia, con elenco di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]. I, p. 135 P a p i r a c e i : Per testi papiracei, ma in parte anche su altri supporti, dall’Egitto e dalla Valle del Nilo (VIII sec. a.C.-VIII sec. d.C.), soprattutto egizi, greci e latini, ma anche arabi, aramaici, carii, copti, meroitici, nabatei, cfr. Trismegistos Texts Database [http://www.trismegistos.org/tm/index.php], con gli ulteriori databases collegati, fra i quali si segnalano: per papiri letterari copti, demotici, greci e latini, Leuven Database of Ancient Books (LDAB), a cura della Research Unit Ancient History della Katholieke Universiteit Leuven [http://www. trismegistos.org/ldab/index.php]; per papiri arabi, The Arabic Papyrology Database, a cura dell’Orientalisches Seminar dell’Universität Zürich [http://orientw.uzh.ch/apd/project.jsp]; per papiri copti documentari, Banque de données des textes coptes documentaires, a cura del Centre de Papyrologie et d’Épigraphie grecque dell’Université Libre de Bruxelles [http://dev.ulb.ac. be/philo/bad/copte/]; per papiri greci e latini documentari, Heidelberger Gesamtverzeichnis der griechischen Papyrusurkunden Ägyptens, a cura dell’Institut für Papyrologie, Universität Heidelberg [http://aquila.papy.uni-heidelberg.de/ gvzFM.html]; per papiri greci para-letterari, Catalogue of Paraliterary Papyri, a cura della Research Unit Greek Studies della Katholieke Universiteit Leuven [http://cpp.arts.kuleuven.be/]. I, p. 160 S p a g n o l i : Per autori medievali: ARLIMA: Archives de littérature du Moyen Âge [3.1:552a, cit. supra, p. 924]. Per testi teatrali: M.T. CACHO, Los manuscritos teatrales españoles de la Biblioteca Apostólica Vaticana, in La buena compañía. Estudios en honor de Luciano García Lorenzo, coords. J. ÁLVAREZ BARRIENTOS, O. CORNAGO BERNAL, A. MADROÑAL DURÁN, C. MENÉNDEZ ONRUBIA, Madrid 2009, pp. 117-138 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Ferr.; Reg. lat.; Vat. lat.].
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I, p. 162 T e d e s c h i : Per testi letterari medievali cfr. ARLIMA: Archives de littérature du Moyen Âge [3.1:552a, cit. supra, p. 924]. I, p. 163 Con testi o glosse antico- t e d e s c h i : Per testi letterari cfr. anche ARLIMA: Archives de littérature du Moyen Âge [3.1:552a, cit. supra, p. 924]. I, p. 165 Con testi del ciclo t r o i a n o : Per testi della leggenda troiana (o contenenti elementi di essa) in manoscritti francesi o d’ambito francese: M.-R. JUNG, La légende de Troie en France au moyen âge. Analyse des versions françaises et bibliographie raisonnée des manuscrits, Basel-Tübingen 1996 (Romanica Helvetica, 114) [con descrizioni o indicazioni relative ai seguenti manoscritti: Reg. lat. 1505 (ibid., pp. 21, 274-287), per il Roman de Troie di Benoît de Sainte-Maure (sec. XII); Vat. lat. 5895 (ibid., pp. 351-352, 354, 355), per l’Histoire universelle detta Histoire ancienne jusqu’à César, adattamento francese dello Ps.-Darete Frigio; Reg. lat. 1900 (ibid., p. 435), per la Chronique dite de Baudouin d’Avesnes; Reg. lat. 765 (ibid., p. 566), per un manoscritto d’area francese della versione latina di Guido delle Colonne (sec. XIII), Historia destructionis Troiae; Reg. lat. 1653 (ibid., p. 568), per il Contentus historiae Troiae forse da attribuirsi a Jean de Montreuil (1354-1418), versione abbreviata del testo di Guido delle Colonne; Pal. lat. 1517 (ibid., pp. 568-569), per estratti da Guido delle Colonne; Reg. lat. 967 (ibid., p. 585), per la terza traduzione francese (il cosiddetto «Guido C») di Guido delle Colonne, Historia destructionis Troiae; Pal. lat. 1962 (ibid., p. 590), per il «Guido C» nella stesura tràdita come terzo libro del Recoeil des Historiens de Troyes di Raoul Le Fèvre (sec. XIV); Vat. lat. 14740 (ibid., p. 616), per l’Hector et Hercule; Reg. lat. 1480 (ibid., pp. 625, 627), per la materia troiana nell’Ovidius moralizatus di Petrus Berchorius (Pierre Bersuire, 1290 ca.-1362); cfr. anche ibid., p. 655, l’indice dei manoscritti citati, con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.].
[3.2: Cataloghi per autori e opere, o per altri soggetti personali] I, p. 171 A l e x a n d e r Magnus (356-323 a.C.): Per manoscritti dell’Epistola Alexandri Magni ad Aristotelem de mirabilibus Indiae: M. DE MARCO, Codici vaticani della «Epistola Alexandri ad Aristotelem», in Aevum 29 (1955), pp. 275-279 [con indicazioni, soprattutto di natura testuale, relative a manoscritti del fondo Vat. lat.]. I, p. 190 B e n o î t de Sainte-Maure (sec. XII): Per il Roman de Troie, cfr. JUNG, La légende de Troie en France au moyen âge [3.1:941a, cit. supra].
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I, p. 196 B r u n o Longoburgensis (saec. XIII): Per manoscritti delle sue opere: A.M. ADORISIO, I codici di Bruno da Longobucco. In appendice: Il «titulus finalis» inedito della Chirurgia magna, Casamari 2006, pp. 56-60 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. ebr.; Vat. lat.; ibid., p. 68, a proposito dei «Codici perduti, irreperibili o impropriamente identificati», descrizioni di manoscritti dei fondi: Ott. lat.; Pal. lat.; Vat. ebr.]. I, p. 200 C h r o n i q u e d e B a u d o u i n d’Avesnes: Cfr. JUNG, La légende de Troie en France au moyen âge [3.1:941a, cit. supra, p. 926]. I, p. 206 C r i s p u s Mediolanensis diaconus (an saec. VIII?): Per il Carmen medicinale: A. BELLETTINI, Nuovi elementi per la datazione del Carmen medicinale del diacono Crispo, in La Collectio Salernitana di Salvatore De Renzi [3.2:400b, cit. infra], pp. 127-148: 130-131 [con succinte indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 1587, Urb. lat. 668]. I, p. 207 Ps.- D a r e s Phrygius: Cfr. anche JUNG, La légende de Troie en France au moyen âge [3.1:941a, cit. supra, p. 926]. I, p. 216 G a r i o p o n t u s (vel Guarimpotus, † 1050 ca.): Per manoscritti del Passionarius: F.E. GLAZE, Gariopontus and the Salernitans: Textual Traditions in the Eleventh and Twelfth Centuries, in La Collectio Salernitana di Salvatore De Renzi, a cura di D. JACQUART e A. PARAVICINI BAGLIANI, Firenze 2008 (Edizione nazionale «La scuola medica salernitana», 3), pp. 149-190: 185-190 [«Manuscripts of Gariopontus’ Passionarius. The Eleventh and Twelfth Centuries», con indicazioni, ibid., p. 190, relative ai manoscritti Arch. Cap. S. Pietro H.44, Vat. lat. 4483, 5368]. I, p. 223 G u i d o de Columnis (G. delle Colonne, saec. XIII): Per l’Historia destructionis Troie: per il volgarizzamento fiorentino, cfr. OVIHeroides. Volgarizzamento fiorentino [3.2:707a, cit. infra, p. 929], p. 29 [con indicazioni relative ai manoscritti Barb. lat. 4104, Vat. lat. 3223, 7605]; per le versioni francesi o per manoscritti latini d’area francese, cfr. JUNG, La légende de Troie en France au moyen âge [3.1:941a, cit. supra, p. 926]. DIO,
I, p. 223 H e c t o r et Hercule: Cfr. JUNG, La légende de Troie en France au moyen âge [3.1:941a, cit. supra, p. 926].
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I, p. 228 H i s t o i r e ancienne jusqu’à César: Cfr. JUNG, La légende de Troie en France au moyen âge [3.1:941a, cit. supra, p. 926]. I, p. 230 H u g o de Folieto (1100 ca.-1174): Per il De claustro animae: M. DE MARCO, Codici Vaticani del «De Claustro Animae» di Ugo di Fouilloi, in Sacris erudiri 15 (1964), pp. 220-248 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Chig.; Pal. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]; F. NEGRI, Il De claustro animae di Ugo di Fouilloy: vicende testuali, in Aevum 80 (2006), pp. 389-421: 412 [con elenco di manoscritti dei fondi: Chig.; Pal. lat.; Reg. lat.; Urb. lat.; Vat. lat.]; ID., Ancora sul De claustro animae di Ugo di Fouilloy: tradizione manoscritta, in Aevum 83 (2009), pp. 401-409: 404 [aggiornamento dell’elenco, che include il Chig. A.V.130]. I, p. 234 I o h a n n e s Climacus (340/350 ca.-407), s.: [Per manoscritti miniati della Scala Paradisi (continua)]: N. PATTERŠEVÇENKO, Monastic challenges: some manuscripts of the Heavenly Ladder, in Byzantine Art: Recent Studies. Essays in honor of Lois Drewer, ed. by C. HOURIHANE, Princeton 2009 (Medieval and Renaissance Texts and Studies, 378), pp. 39-62 [per il Vat. gr. 394].
SON
I, p. 238 I v o Carnotensis (1040 ca.-1116): S.A. SZUROMI, From a reading book to a structuralized canonical collection. The textual development of the Ivonian Work, Berlin 2010 (Aus Religion und Recht, 14), pp. 29-33, 94-97, 125-127, 134-138 [con descrizioni e analisi dei manoscritti Barb. lat. 502, Pal. lat. 587, Reg. lat. 973]. I, p. 240 L a t i n i , Brunetto (1220 ca.-1294/1295): Per le opere (Trésor, nelle diverse versioni; Tesoretto e Favolello; Rettorica; Orazioni ciceroniane; canzone «S’eo son distretto inamoratamente»): BRUNETTO LATINI, Tresor, a cura di P.G. BELTRAMI, P. SQUILLACIOTI, P. TORRI e S. VATTERONI, Testo a fronte, Torino 2007 (I millenni), pp. XLVII-LV [con indicazioni, a cura di P. SQUILLACIOTI, relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Reg. lat.; Vat. lat.]. I, p. 240 L a u r e n t d ’ O r l é a n s (o L. de Bois, sec. XIII): Per la Somme le Roi nel volgarizzamento di Zucchero Bencivenni (sec. XIV), cfr. OVIDIO, Heroides. Volgarizzamento fiorentino [3.2:707a, cit. infra, p. 929], p. 126 [per il Barb. lat. 3904]. I, p. 249 M a u r o l i c o , Francesco (1494-1575): Per manoscritti delle opere: R. MOSCHEO, Francesco Maurolico tra Rinascimento e scienza galileiana. Materiali e ricerche, Messina 1988 (Biblioteca dell’Archivio Storico Messinese, 10), pp. 271-275, 277-283 [con indicazioni e
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trascrizione relative al Barb. lat. 2158 (fra i manoscritti autografi) e descrizione del Vat. lat. 3131 (fra i manoscritti non autografi)]. I, p. 249 M e l a n c h t o n , Philipp (1497-1560): VON DRUFFEL, Die Melanchton-Handschriften der Chigi-Bibliothek, in Sitzungsberichte der philosophisch-philologischen und historischen Classe der Akademie der Wissenschaften zu München, 1876, pp. 491-527 [a proposito dei Chig. I.VIII.193-194]. I, p. 256 O v i d i u s Naso, Publius (43 a.C.-17/18 d.C.): [Per le Heroides]: OVIDIO, Heroides. Volgarizzamento fiorentino trecentesco di Filippo Ceffi, I: Introduzione, testo secondo l’autografo e glossario, a cura di M. ZAGGIA, Firenze 2009 (Edizione nazionale degli antichi volgarizzamenti dei testi latini nei volgari italiani, I/1), pp. 151-152 [con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.]. I, p. 257 O v i d i u s Naso, Publius (43 a.C.-17/18 d.C.): [Per le Metamorphoses (continua)]: Per manoscritti del volgarizzamento del notaio Arrigo Simintendi da Prato (sec. XIV), OVIDIO, Heroides. Volgarizzamento fiorentino [3.2:707a, cit. supra], p. 42 [con indicazioni relative ai manoscritti Barb. lat. 4067, Chig. L.IV.108, Vat. lat. 7601]. Per l’Ovidius moralizatus di Petrus Berchorius (Pierre Bersuire, 1290 ca.-1362) in manoscritti d’area francese cfr. JUNG, La légende de Troie en France au moyen âge [3.1:941a, cit. supra, p. 926]. I, p. 260 P e t r a r c a , Francesco (1304-1374): Si veda anche: E. RAUNER, Petrarcae Codices Latini. Datenbank lateinischer Handschriften des Franciscus Petrarca, [1 CD-ROM + 19 pp.], Augsburg 1998 [con indicazioni e riproduzioni relative a manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro; Barb. lat.; Borg. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. gr.; Vat. lat.]. I, p. 269 P o r z i o , Lorenzo (1604-1676): Per codici greci di sua mano: G. CIARAMITARO, Lorenzo Porzio (1604-1676): cenni biografici, in Schede umanistiche, n.s. 2 (2006), pp. 151-164: 157-163 [elenco di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Vat. gr.]. I, p. 272 P t o l e m a e u s , Claudius (saec. II): Per la Geographia: R. BURRI, Übersicht über die griechischen Handschriften der ptolemäischen Geographie, in Klaudios Ptolemaios, Handbuch der Geographie. Ergänzungsband mit einer Edition des Kanons bedeutender Städte, hrsg. von A. STÜCKELBERGER und F. MITTENHUBER, unter Mitarbeit von R. BURRI, R. FUCHS, K. GEUS [et al.], Basel 2009, pp. 10-20 [con descrizioni di manoscritti dei fondi: Barb. gr.; Ott. gr.; Pal. gr.; Reg. gr.; Urb. gr.; Vat. gr.; riferimenti a codici vaticani anche in altri articoli del volume, cfr. il «Sachindex (Auswahl)», ibid., p. 484].
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I, p. 274 R i c h a r d u s de Mediavilla (1247/1249-1302/1308): W. LAMPEN, De manuscriptis Richardi de Mediavilla O.F.M., in Antonianum 16 (1941), pp. 45-52: 51 [riprende e integra l’elenco di LAMPEN, Liste alphabétique [3.2:855]; con indicazioni relative a manoscritti dei fondi: Borgh.; Chig.; Vat. lat.]. I, p. 275 S a l e r n u s magister (saec. XII): M. AUSÉCACHE, Magister Salernus et au-delà dans la Collectio Salernitana, in La Collectio Salernitana di Salvatore De Renzi [3.2:400b, cit. supra, p. 927], pp. 191-226: 209-210, 212-213 [con indicazioni relative ai manoscritti Pal. lat. 1144, 1253, 1259, 1363, Vat. gr. 300, Vat. lat. 4422, 4485]. I, p. 278 S é r o u x d ’ A g i n c o u r t , Jean-Baptiste-Louis-Georges (17301814): I. MIARELLI MARIANI, Les «Monuments parlants». Seroux d’Agincourt et la naissance de l’histoire de l’art illustrée, [accluso alla ristampa di] J.B. SEROUX D’AGINCOURT, Histoire de l’art par les monumens, I-VII, Torino 2005: VII, pp. 139-317 [schede descrittive di disegni preparatori per l’Histoire de l’Art conservati nei Vat. lat. 9839-9841, 9843-9849, 13479-13480]. Cfr. anche: I. MIARELLI MARIANI, Seroux d’Agincourt e l’histoire de l’art par les monumens. Riscoperta del Medioevo, dibattito storiografico e riproduzione artistica tra fine XVIII e inizio XIX secolo, Roma 2005, passim; D. MONDINI, Mittelalter im Bild. Séroux d’Agincourt und die Kunsthistoriographie um 1800, Zürich 2005, pp. 72-73 e passim [con indicazioni e numerose riproduzioni relative ai manoscritti Vat. lat. 9839-9849, 13479-13480]. I, p. 280 S t a t i u s , Publius Papinius (40 ca.-96 ca.): Si veda ora: H. ANDERSON, The Manuscripts of Statius, Revised Edition, I: Introduction and Catalogs of Materials; II: Indices; III: Reception: The Vitae and Accessus, Arlington, VA 2009 [ibid., I, pp. 387-446, descrizioni di manoscritti dei fondi: Arch. Cap. S. Pietro; Barb. lat.; Chig.; Ott. lat.; Pal. lat.; Patetta; Reg. lat.; Ross.; Urb. lat.; Vat. lat.; cfr. l’indice dei manoscritti, ibid., II, p. 245; i manoscritti sono discussi anche nelle «narrative portions» dello studio, nel primo e nel terzo volume, ma non vi è per esse un indice a stampa; un indice dattiloscritto per i manoscritti, a cura dello stesso autore, è però inserito nell’esemplare del terzo volume conservato in Biblioteca Vaticana (Lett. Lat. Ant. III Statius 5 [3] Cons.)]. I, p. 289 V a l e r i u s Maximus (saec. I): [Per il volgarizzamento (continua)]: cfr. anche OVIDIO, Heroides. Volgarizzamento fiorentino [3.2:707a, cit. supra, p. 929], p. 126 [con indicazioni relative al manoscritto Chig. L.VIII.299].
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ADDENDA
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I, p. 292 V i t é z , János (1408 ca.-1472), card.: [Per manoscritti a lui appartenuti (continua)]: A Star in the Raven’s Shadow. János Vitéz and the Beginnings of Humanism in Hungary. Exhibition organised by the National Széchényi Library, 14th March-15th June 2008, National Széchényi Library, Budapest 2008 [con descrizioni dei manoscritti Pal. lat. 1711 (ibid., p. 150) e Vat. lat. 3382 (ibid., p. 166, erroneamente citato come «Vat. Palat. Lat. 3382»)].
[3.5: Facsimili di manoscritti] I, p. 312 [all’interno della «Series maior» pubblicata dalla Biblioteca Vaticana]: Si veda anche: Le manuscrit B de la Bible (Vaticanus graecus 1209), Introduction au fac-similé. Actes du Colloque de Genève (11 juin 2001). Contributions supplémentaires, éd. par P. ANDRIST, Lausanne 2009 (Histoire du texte biblique, 7) [dopo l’Introduction, ibid., pp. 5-15, con contributi di P. ANDRIST — E. NORELLI — F. AMSLER e di J.K. ELLIOTT, seguono tre parti; Prolegomena, ibid., pp. 17-97, con ristampa in francese dei testi aggiornati dei Prolegomena al facsimile del 1999 (di P. CANART, P.-M. BOGAERT e S. PISANO); Atti del colloquio di Ginevra, ibid., pp. 99-195; , ibid., pp. 197-256, alcuni Suppléments, con contributi di P.B. PAYNE — P. CANART e di P. ANDRIST]. I, p. 312 [all’interno della «Series maior» pubblicata dalla Biblioteca Vaticana]: Per il commentario al facsimile dell’Urb. lat. 274: Ptolemæus Latinus. Codex Urbinas Lat. 274 conservado en la Biblioteca Apostólica Vaticana, Estudio por L. DUVAL-ARNOULD (....), D. MARCOTTE (...), A. HERNANDO (...), Traducción del francés: I. RUIZ ALBI, Città del Vaticano-Madrid 2008 (Colección Scriptorium, 21). Libro Ilustrado de Oraciones del final de la edad media (Vat. lat. 3768), original conservado en la Biblioteca Apostólica Vaticana, [I]: [Facsímil]; [II]: J. MEJÍA, (...), [Comentario], Città del Vaticano-Madrid 2009 ([Codices e Vaticanis selecti (...), 49]; Colección Scriptorium, 32) [Vat. lat. 3768; riproduzione a colori]. I, p. 316 [all’interno della «Series maior» pubblicata dalla Biblioteca Vaticana]: Infine, nella «Series maior» è recentemente apparso, sine numero, il facsimile di un incunabolo: [AENEAS SILVIUS In Europam, Memmingen, Albrecht Kunne, 1490], [I: Facsimile]; [II:] ENEA SILVIO PICCOLOMINI, De Europa. Incun. V.122 della Biblioteca Apostolica Vaticana, traduzione di F. MACINO, [con testi introduttivi di G. RAVASI e A. ZANARDI LANDI], Città del Vaticano-Roma-Fagagna 2010 [Inc. V.122; riproduzione a colori]. I, p. 324 [fra i facsimili o gli studi ampiamente illustrati di manoscritti, al di fuori delle serie di riproduzioni vaticane]: G. CRESSEDI, Un manoscritto derivato dalle «Antichità» del Piranesi (Vaticano latino 8091), Roma 1975 [Vat. lat. 8091; descrizione, trascrizioni, commento e riproduzioni].
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
I, p. 327 [fra i facsimili o gli studi ampiamente illustrati di manoscritti, al di fuori delle serie di riproduzioni vaticane]: I disegni del codice Capponiano 237 della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di M. GOBBI — S. PROSPERI VALENTI RODINÒ, Città del Vaticano 2010 (Documenti e riproduzioni, 11) [Cappon. 237; riproduzione a colori di tutti i disegni del manoscritto]. F. GUIDOBALDI — C. ANGELELLI, La «Descrittione di Roma» di Benedetto Mellini nel codice Vat. lat. 11905, con la collaborazione di L. SPADANO e G. TOZZI, Città del Vaticano 2010 (Sussidi allo studio delle antichità cristiane, 23) [con analisi, descrizione, trascrizioni e riproduzioni del Vat. lat. 11905].
[4: I fondi della Sezione Manoscritti] I, p. 335 ARCHIVIO DEL CAPITOLO DI S. PIETRO. [MANOSCRITTI]: [Strumenti catalografici a stampa:] Per i manoscritti latini dei secoli X-XII, L. AVITABILE — M.C. DI FRANCO — V. JEMOLO — F. DE MARCO, Censimento dei codici dei secoli X-XII, [II], in Studi medievali, ser. III, 11 (1970), pp. 1013-1133: 1102-1133 [con descrizioni di 88 manoscritti del fondo]. I, p. 340 [BARBERINIANI]: [Bibliografia:] I. REVERBERI, Il cardinale Antonio Barberini iunior (1608-1671) e la sua biblioteca. Considerazioni ed ipotesi, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XVI, Città del Vaticano 2009 (Studi e testi, 458), pp. 369-417. Per l’allestimento della biblioteca Barberiniana nel Seicento si veda, fra le altre, la testimonianza fornita da Girolamo Teti (1580 ca.-1645), cfr. Aedes Barberinae ad Quirinalem a comite Hieronymo TETIO Perusino descriptae (...), Romae, excudebat Mascardus, 1642, pp. 19-33, opera recentemente ripubblicata con corredo di versione italiana e commento: Hieronymus TETIUS, Aedes Barberinae ad Quirinalem descriptae. Descrizione di Palazzo Barberini al Quirinale. Il palazzo, gli affreschi, le collezioni, la corte, a cura di L. FAEDO e Th. FRANGENBERG, Pisa 2005, pp. 196-225. I, p. 359 [BORGIANI]: [Bibliografia]: G. GRANATA — M.E. LANFRANCHI, La biblioteca del cardinale Stefano Borgia (1731-1804), Roma 2008 [in particolare per la collezione a stampa]. I, p. 367 BORGIANI COPTI: [Strumenti catalografici a stampa]: [Circa i manoscritti del Museo Borgiano di Velletri oggi conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli (continua...)]: P. BUZI, Catalogo dei manoscritti copti Borgiani conservati presso la Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III» di Napoli, con un profilo scientifico di Stefano Borgia e Georg Zoega e una breve storia della formazione della collezione Borgiana, Roma 2009 (Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di scienze morali, storiche e filologiche. Memorie, ser. IX, 25/1).
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ADDENDA
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I, p. 399 CAPPONIANI: [Bibliografia]: Per l’attività collezionistica di Capponi cfr. M.P. DONATO, Un collezionista nella Roma del primo Settecento: Alessandro Gregorio Capponi, in Eutopia 2 (1993), fasc. 1, pp. 91-102; EAD., I corrispondenti di A.G. Capponi tra Roma e la Repubblica delle Lettere, in Eutopia 2 (1993), fasc. 2, pp. 39-47 [sulla testimonianza circa le vie di acquisizione offerta dal carteggio, nei Cappon. 271-283]; EAD., Il vizio virtuoso. Collezionismo e mercato a Roma nella prima metà del Settecento, in Quaderni storici, n.s. 39 (2004), nr. 115, pp. 139-160. In particolare, per i disegni: S. PROSPERI VALENTI RODINÒ, Alessandro Gregorio Capponi, un collectionneur de dessins du XVIIIe siècle, in Revue de l’art, nr. 143 (2004), pp. 13-26; EAD., La raccolta di disegni del marchese Alessandro Gregorio Capponi, in I disegni del codice Capponiano 237 della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di M. GOBBI — S. PROSPERI VALENTI RODINÒ, Città del Vaticano 2010 (Documenti e riproduzioni, 11), pp. 13-40; per la collezione di glittica: M.-L. UBALDELLI, Corpus gemmarum. Dactyliotheca Capponiana. Collezionismo romano di intagli e cammei nella prima metà del XVIII secolo, Roma 2002 (Bollettino di numismatica, Monografia 8/1 — 2001). Molteplici gli usi dell’epistolario capponiano, fra i quali si veda almeno: Epistolario tra Pier Leone Ghezzi e il marchese Gregorio Capponi, a cura di A. PAMPALONE, in Giuseppe e Pier Leone Ghezzi, a cura di V. MARTINELLI, Roma 1990, pp. 150-155. Sul ruolo, infine, di Capponi come presidente del Museo Capitolino cfr. M. FRANCESCHINI, La nascita del Museo Capitolino nel diario di Alessandro Gregorio Capponi, in Roma moderna e contemporanea 1 (1993), fasc. 3, pp. 73-80; F.P. ARATA, L’allestimento espositivo del Museo Capitolino al termine del pontificato di Clemente XII (1740), in Bollettino dei Musei Comunali di Roma, n.s. 8 (1994), pp. 45-94; Statue di Campidoglio. Diario di Alessandro Gregorio Capponi (17331746), a cura di M. FRANCESCHINI — V. VERNESI, Roma 2005 (Ricerche, fonti e testi per la storia di Roma, 4) [con l’edizione del diario (Roma, Archivio Capitolino, Archivio Cardelli, Miscellanea II serie, vol. 111) nel quale Alessandro Gregorio Capponi «racconta in prima persona le vicende dell’istituzione del Museo Capitolino e degli anni della prima presidenza antiquaria dal luglio 1733 al 25 marzo 1745, (...) conservato nell’Archivio Capitolino (...). Alla morte del marchese, ultimo esponente maschile del ramo romano della famiglia, infatti il diario, così come tutto l’archivio, passò in eredità a Francesco Maria Cardelli figlio della sorella Maria Anna, moglie di Antonio Cardelli. A sua volta, l’archivio della famiglia Cardelli fu acquistato dal Comune di Roma per l’Archivio Capitolino nel 1961»]. I, p. 412 CARTEGGI DE LUCA: [Bibliografia]: Fra le edizioni dei carteggi si aggiungano quella della corrispondenza (parte) con Romana Guarnieri (1913-2004): G. DE LUCA — R. GUARNIERI, «Tra le stelle e il profondo». Carteggio 1938-1945, a cura di V. ROGHI, postfazione di E. FATTORINI, Brescia 2010; e con Benedetto Croce (1866-1952): B. CROCE — G. DE LUCA, Carteggio, 1922-1951, a cura di G. GENOVESE, introduzione di E. GIAMMATTEI, Roma 2010. I, p. 446 NEOFITI: [Bibliografia]: D. ROCCIOLO, Documenti sui catecumeni e neofiti a Roma nel Seicento e Settecento, in Ricerche per la storia religiosa di Roma 10 (1998) [= «Dall’infamia dell’errore al grembo di Santa Chiesa». Conversioni e strategie della conversione a Roma nell’età moderna], pp. 391-452; ID., L’archivio della Pia Casa dei
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Catecumeni e Neofiti di Roma, in Ricerche per la storia religiosa di Roma 10 (1998) [= «Dall’infamia dell’errore» cit.], pp. 545-582. I, p. 454 OTTOBONIANI LATINI: [Bibliografia]: A. THEMELLY, Pier Leone Ghezzi tra «eruditione» e nuova scienza archeologica. Riflessioni sul ms. Ottoboniano latino 3109, in Eutopia 2 (1993), fasc. 1, pp. 65-89. I, p. 462 [PALATINI]: [Bibliografia]: C. MONTUSCHI, Dai Duchi di Borgogna a Heidelberg e da Heidelberg a Roma. Del Pal. lat. 1989, di alcuni manoscritti francesi e della loro inventariazione in Biblioteca Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XVI, Città del Vaticano 2009 (Studi e testi, 458), pp. 229-257. Per manoscritti provenienti dal monastero di S. Nazario a Lorsch si veda da ultimo A. HÄSE, Mittelalterliche Bücherverzeichnisse aus Kloster Lorsch. Einleitung, Edition und Kommentar, Wiesbaden 2002 (Beiträge zum Buch- und Bibliothekswesen, 42) [edizione degli inventari del IX secolo nei Pal. lat. 57, 175, 1877, e proposte di identificazione, principalmente nel fondo Palatino latino, dei manoscritti ivi menzionati]; e, per i manoscritti musicali, Ch. MÜNCH, Musikzeugnisse der Reichsabtei Lorsch. Eine Untersuchung der Lorscher musikalischen Handschriften in der Bibliotheca Palatina in der Vatikanischen Bibliothek, Lorsch 1993 [inaccessibile a chi scrive]. I, p. 463 [PALATINI]: [Bibliografia]: Per testi di medicina nei Palatini germanici cfr. M. MILLER — K. ZIMMERMANN, Die medizinischen Handschriften unter den Codices Palatini germanici 1-181, 2005; IID., Die medizinischen (…) Palatini germanici 182-303, 2005; IID., Die medizinischen (…) Palatini germanici 304-495, 2007, con descrizioni consultabili presso il sito web dell’Universität Heidelberg [http://archiv.ub.uni-heidelberg.de/voll textserver/portal/med-hs/]. Per manoscritti miniati nei fondi Palatini conservati a Heidelberg si veda anche: Spätmittelalterliche Bilderhandschriften aus der Bibliotheca Palatina [Digitale Faksimiles], nel sito web dell’Universitätsbibliothek Heidelberg [http://www.ub.uni-heidelberg.de/helios/fachinfo/www/kunst /digi/welcome. html; con descrizioni, bibliografia e riproduzioni digitali]. I, p. 488 RACCOLTA PATETTA: [Strumenti catalografici]: M. BUONOCORE, Francesco Foucault di Daugnon e la sua Raccolta alla Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XVI, Città del Vaticano 2009 (Studi e testi, 458), pp. 7-151 [inventario e indice]. I, p. 507 → [REGINENSI]: [Bibliografia]: E. NILSSON NYLANDER, Bindings of the Popes – conservation and use of the Codices Reginenses Latini at the Vatican Library, in Care and conservation of manuscripts 4. Proceedings of the fourth international seminar held at the University of Copenhagen 13th-14th October 1997, Copenhagen 1999, pp. 110-121.
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ADDENDA
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I, p. 531 → SBATH: [Bibliografia]: Per la parte della collezione ora ad Aleppo: F. DEL RÍO SÁNCHEZ, Catalogue des manuscrits de la fondation Georges et Mathilde Salem (Alep, Syrie), Wiesbaden 2008 (Sprachen und Kulturen des christlichen Orients, 16). I, p. 545 → [URBINATI]: [Bibliografia]: La libraria di Francesco Maria II Della Rovere a Casteldurante, da collezione ducale a biblioteca della città, [catalogo della mostra: Urbania 2008] a cura di M. MEI e F. PAOLI, Urbino 2008; M. PERUZZI, Considerazioni sulla biblioteca di Urbino nell’età di Guidubaldo di Montefeltro, in Humanistica 3 (2008), pp. 45-55; A. SERRAI, La ricostruzione della Biblioteca Durantina, Urbino 2009. I, p. 613 VATICANI GRECI: [Bibliografia]: L. MEROLLA, La biblioteca di San Michele di Murano all’epoca dell’abate Giovanni Benedetto Mittarelli. I codici ritrovati, Premessa di R. AVESANI, Manziana 2010, p. 40.
[DIPARTIMENTO MANOSCRITTI, SEZIONE ARCHIVI] [2: I fondi della Sezione Archivi] I, p. 676 → ARCHIVIO DEL CAPITOLO DI S. PIETRO. [ARCHIVIO]:
[Bibliografia]: Per regesti delle pergamene (ann. 1198-1304): J. JOHRENDT, Urkundenregesten zum Kapitel von St. Peter im Vatikan (1198-1304), Città del Vaticano 2010 (Studi e testi, 460). I, p. 688 ARCHIVIO BARBERINI COLONNA DI SCIARRA: [Bibliografia]: R. COLAPIETRA, Una fonte documentaria per l’Abruzzo aquilano nel Sette-Ottocento: le carte Barberini Colonna di Sciarra, in Bullettino della Deputazione Abruzzese di Storia Patria 97-98 [119-120] (2007-2008), pp. 191-245 [a proposito dell’archivio e soprattutto della figura del principe Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra (1850-1925)].
[DIPARTIMENTO STAMPATI, SEZIONE STAMPATI] [6: I fondi non in consultazione diretta] II, p. 803 STAMPATI BARBERINI. CREDENZINO DEL TASSO: [Bibliografia]: M.T. GIRARDI, In margine a un postillato tassiano dell’«Ars poetica» di Orazio, in Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati, a cura
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
di E. BELLINI — M.T. GIRARDI — U. MOTTA, Milano 2010, pp. 299-331 [sui due postillati oraziani (uno dei quali con postille ritenute frutto di falsificazione) conservati a Providence, R.I., Brown University, John Hay Library]. II, p. 814 CICOGNARA: [Bibliografia]: I. MIARELLI MARIANI, Seroux d’Agincourt e Cicognara: la storia dell’arte per immagini, in Enciclopedismo e storiografia artistica tra Sette e Ottocento. Atti della Giornata di Studi, Lecce 26 maggio 2006, a cura di D. CARACCIOLO — F. CONTE — A.M. MONACO, coordinamento editoriale di M. ROSSI, Galatina 2008, pp. 129-150: 142-150; cfr. anche: E. GRANUZZO, Temanza – Pinali – Cicognara: consonanze o coincidenze?, ibid., pp. 109-128; F. BERNABEI, Conclusioni: enciclopedismo e storiografia artistica, Lanzi e Cicognara, ibid., pp. 151-169]. II, p. 839 PROPAGANDA FIDE: [Bibliografia]: G. GRANATA — M.E. LANFRANCHI, La biblioteca del cardinale Stefano Borgia (1731-1804), Roma 2008 [con l’edizione dell’inventario della collezione libraria a stampa già del card. Stefano Borgia, redatto nel maggio 1805 da Domenico Piatti].
[DIPARTIMENTO STAMPATI, GABINETTO DELLE STAMPE] [2: I fondi del Gabinetto delle Stampe] II, p. 885 R.G. FOTOGRAFIE: [Bibliografia]: Si veda da ultimo: A.M. VOLTAN, Cento immagini del XIX secolo dalla raccolta fotografica della Biblioteca Apostolica Vaticana / One Hundred Images of the Nineteenth Century from the Photographic Collection of the Vatican Apostolic Library, Città del Vaticano 2010 (Documenti e riproduzioni, 10) [con contributi di B. JATTA, La raccolta fotografica della Biblioteca Apostolica Vaticana, ibid., pp. 13-28, e di A.M. VOLTAN, Il fondo fotografico dell’Accademia Polacca delle Scienze di Roma. Cento immagini del XIX secolo, ibid., pp. 29-112; segue un Catalogo, ibid., pp. 113-164]. [Strumenti catalografici a stampa]: Per R.G. Fotografie, scatole 1-150: Inventario generale, in VOLTAN, Cento immagini del XIX secolo cit., pp. 165-178. Precedentemente: A.M. VOLTAN, Una raccolta fotografica d’arte nel Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae, XIV, Città del Vaticano 2007 (Studi e testi, 443), pp. 485-515: 494-510 [per R.G. Fotografie, scatole 1-149].
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ELENCHI E PROSPETTI
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PROSPETTO CRONOLOGICO DEI PRINCIPALI EVENTI DELLA STORIA DELLA BIBLIOTECA VATICANA (SECC. XV-XXI) La presente cronologia riguarda fatti ritenuti – non senza una certa dose di soggettività – di maggior rilievo all’interno della storia dell’istituzione, con particolare riguardo alle accessioni di collezioni e ai lavori di sistemazione e catalogazione dei fondi, ma anche all’occupazione o all’edificazione di nuovi spazi per le esigenze della Biblioteca. Fra parentesi quadrate sono indicate le pagine della Guida nelle quali si fa riferimento ai fatti registrati; ad esse possono seguire, inoltre, rinvii bibliografici in forma abbreviata alle seguenti pubblicazioni (in cui si fa menzione degli stessi avvenimenti, anche se talvolta con dati non perfettamente concordanti): D. ZANELLI, La Biblioteca Vaticana dalla sua origine fino al presente, Roma 1857 [= ZANELLI]; I. CARINI, La Biblioteca Vaticana proprietà della Sede Apostolica. Memoria storica, Roma 18932 [= CARINI]; S. LE GRELLE, Saggio storico delle collezioni numismatiche vaticane, in C. SERAFINI, Le monete e le bolle plumbee pontificie del Medagliere Vaticano, I: Adeodato (615-618) — Pio V (1566-1572), Milano 1910 (Collezioni archeologiche, artistiche e numismatiche dei Palazzi Apostolici, 3), pp. XV-LXXIX [= LE GRELLE]. J. BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI. Recherches sur l’histoire des collections de manuscrits, avec la collaboration de J. RUYSSCHAERT, Città del Vaticano 1973 (Studi e testi, 272) [= BIGNAMI ODIER]. N. MATTIOLI HÁRY, The Vatican Library and the Carnegie Endowment for International Peace. The History, Impact, and Influence of their Collaboration (1927-1947), Città del Vaticano 2009 (Studi e testi, 455) [= MATTIOLI HÁRY]. L’attività della Santa Sede [= Attiv. S. Sede, seguito dall’indicazione dell’anno]. prospetto cronologico
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940
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
1455
inventario dei manoscritti della biblioteca papale di Niccolò V, redatto da Cosma di Monserrato subito dopo la morte del papa (Vic, Museu Episcopal, 201; Vat. lat. 3959) [supra, I, pp. 586, 624; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 11, 16 nt. 17].
1475
inventario dei manoscritti della Biblioteca Vaticana, rivisto e autenticato dal bibliotecario Bartolomeo Sacchi, detto il Platina (Vat. lat. 3953, 3954); i manoscritti erano conservati prima in tre, poi in quattro sale al pianterreno dell’ala quattrocentesca del Palazzo Apostolico, con accesso dal Cortile del Pappagallo [supra, I, pp. 586, 603, 623, 625, 655; cfr. ZANELLI, p. 15; CARINI, p. 48; BIGNAMI ODIER, pp. 21, 23, 32 nt. 9].
1475, 15 giugno
bolla Ad decorem militantis Ecclesiae, con la quale Sisto IV determina i locali, il personale e le rendite assegnati alla Biblioteca Vaticana; la bolla fu modificata nelle sue disposizioni finanziarie il 15 giugno 1477 e il 19 ottobre 1481 [CARINI, pp. 43-45; BIGNAMI ODIER, pp. 20-21].
1481
inventario topografico dei manoscritti della Biblioteca Vaticana, ultimato dal custode Demetrio Guazzelli (Vat. lat. 3947, 3952) [supra, I, pp. 553, 569, 586, 625, 655; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 23, 33 nt. 19, 35 nt. 32, 286].
1484
inventario topografico dei manoscritti della Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 3949) [supra, I, pp. 553, 569, 573; cfr. CARINI, pp. 49-50; BIGNAMI ODIER, pp. 26, 30, 38 nt. 61, 42 nt. 102].
1533
«Index omnium librorum» dei custodi Fausto Sabeo e Niccolò Maiorano (Vat. lat. 3951) [supra, I, pp. 554, 564, 573, 587, 648; cfr. CARINI, pp. 56-57; BIGNAMI ODIER, pp. 31, 43 ntt. 110-111].
1549
acquisizione della raccolta di manoscritti e stampati di Angelo Colocci, una parte della quale perverrà anche dopo il 1558 [supra, I, pp. 588, 625; II, p. 743; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 58-59 nt. 30].
1550 ca.
riordino e catalogazione dei libri latini, sia manoscritti che a stampa, ad opera di Ferdinando Ruano (Vat. lat. 3967-3969) [supra, I, pp. 625, 649; cfr. CARINI, pp. 60-61; BIGNAMI ODIER, pp. 45, 58 nt. 21, 78].
1587-1591
costruzione a opera di Domenico Fontana su mandato di Sisto V, nello spazio della scalinata di collegamento dei due
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PROSPETTO CRONOLOGICO
941
livelli del Cortile del Belvedere, di un edificio al cui piano superiore viene allestito il Salone Sistino, nel quale vengono trasferiti i manoscritti e gli stampati prima conservati nella sede niccolino-sistina della Biblioteca Vaticana [supra, I, pp. 589, 623; II, pp. 744, 745; cfr. ZANELLI, pp. 3538; CARINI, p. 64; BIGNAMI ODIER, pp. 71-72]. 1594-1597
completamento dell’inventario della quasi totalità dei codici greci allora posseduti dalla Vaticana, ad opera di Domenico Ranaldi [supra, I, p. 590].
1597
accessione della collezione di Aldo Manuzio il Giovane [supra, I, pp. 477, 625, 627; II, p. 786; cfr. CARINI, p. 71; BIGNAMI ODIER, p. 81].
1597-1643
redazione dei primi sette tomi dell’inventario dei manoscritti Vaticani latini ad opera dei Ranaldi e di loro collaboratori [supra, I, pp. 626, 627, 628; cfr. CARINI, pp. 71, 85; BIGNAMI ODIER, pp. 101, 106, 112, 134 nt. 137, 135 nt. 143].
1602, 20-22 gennaio
consegna alla Biblioteca Vaticana di manoscritti e stampati appartenuti a Fulvio Orsini [supra, I, pp. 477, 591, 619, 626; II, pp. 743, 771; cfr. ZANELLI, pp. 45-46; CARINI, pp. 72-74; BIGNAMI ODIER, p. 82].
1612, primavera
Paolo V acquista per la Biblioteca Vaticana dal duca Giovanni Angelo d’Altemps manoscritti appartenuti a Guglielmo Sirleto e, prima di lui, a Marcello Cervini [supra, I, pp. 447, 589, 592; cfr. ZANELLI, pp. 48-49; CARINI, p. 76; BIGNAMI ODIER, p. 55].
1623, febbraioluglio/agosto
trasferimento da Heidelberg a Roma e accessione alla Biblioteca Vaticana della biblioteca dei principi elettori del Palatinato e delle collezioni librarie heidelbergensi ad essa connesse [supra, I, pp. 459, 555, 574, 575, 582, 619, 656, 659; II, pp. 743, 746, 771, 835; cfr. ZANELLI, pp. 50-52; CARINI, pp. 79-80; BIGNAMI ODIER, p. 107].
1625, fine maggio
arrivo in Biblioteca Vaticana dei manoscritti già appartenuti ad Alvise Lollino, vescovo di Belluno [supra, I, p. 596; cfr. CARINI, p. 82; BIGNAMI ODIER, p. 113].
1630 ca.
completamento del cosiddetto «grande inventario» relativo ai manoscritti Vat. gr. 1-1486, ad opera di Leone Allacci (Vat. gr. 2668-2669) [supra, I, p. 595; cfr. CARINI, p. 85].
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942
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
1645
il primo custode Annibale Albani incarica Fioravante Martinelli di compilare un inventario degli stampati simile a quello dei manoscritti (Vat. lat. 14481, 14484) [supra, II, pp. 746-747].
1650
«Index librorum omnium Hebraicorum, tam impressorum quam Mss.» (Vat. lat. 13196), redatto dal cistercense Giulio Bartolocci; e seguìto, dieci anni dopo (1660), dal «Morè makòm, Index materiarum authorum & titulorum librorum M.S. Ebraicorum» (Vat. lat. 13197-13199) [supra, I, pp. 547, 575-576; II, p. 747; cfr. CARINI, p. 87; BIGNAMI ODIER, p. 126 nt. 92].
1657, novembredicembre
trasferimento in Biblioteca Vaticana della collezione manoscritta dei duchi di Urbino [supra, I, pp. 540, 547, 556, 574; II, p. 746; cfr. ZANELLI, pp. 55-58; CARINI, pp. 87-90; BIGNAMI ODIER, p. 141].
1685
dono di libri da parte del gesuita belga Philippe Couplet, missionario in Cina [supra, II, pp. 580, 748; cfr. CARINI, p. 96].
1686
completamento del catalogo dei codici orientali della Biblioteca Vaticana redatto dai maroniti Abramo Ecchellense e Giovanni Matteo Naironi (Vat. lat. 13201) [supra, I, pp. 555, 556, 564-565, 570, 648, 650, 655, 659; II, p. 748; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 140].
1686-1690
redazione da parte di Giorgio Grippari dell’inventario generale di tutti gli stampati della Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 14748-14749), poi dotato di indice (Vat. lat. 1474114747) sotto il pontificato di Clemente XI (1700-1721) [supra, II, pp. 747-748, 752, 858; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 144].
1690, marzo
acquisto della collezione manoscritta di Cristina di Svezia, consegnata alla Biblioteca Vaticana tra la fine di maggio e la fine di ottobre [supra, I, pp. 448, 477, 504, 556, 656, 659; II, p. 746; cfr. ZANELLI, pp. 60-64; CARINI, pp. 91-95; BIGNAMI ODIER, p. 144].
1696, 7 maggio
acquisto di manoscritti provenienti dalla casa teatina romana di S. Andrea della Valle, poi confluiti nei fondi Reginensi [supra, I, pp. 505, 509, 511, 556, 570; II, p. 771; cfr. ZANELLI, p. 67; CARINI, p. 96; BIGNAMI ODIER, p. 146].
1705
acquisto di manoscritti provenienti dalla casa teatina romana di S. Silvestro al Quirinale, poi confluiti nei fondi
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PROSPETTO CRONOLOGICO
943
Reginensi [supra, I, pp. 450, 505, 509, 511; II, p. 771; cfr. CARINI, pp. 97, 101; BIGNAMI ODIER, p. 158]. 1707
missione in Oriente, alla ricerca di manoscritti, di Elia Assemani, che acquista e reca a Roma manoscritti del monastero di S. Maria dei Siriani nel deserto di Nitria [supra, I, p. 650; cfr. ZANELLI, pp. 68-69; CARINI, pp. 99-100; BIGNAMI ODIER, p. 160].
1715-1717
missione in Oriente, alla ricerca di manoscritti, di Giuseppe Simonio Assemani [supra, I, pp. 557, 570, 651; cfr. ZANELLI, pp. 69-70; CARINI, p. 100; BIGNAMI ODIER, p. 160].
1718
accessione di manoscritti autografi di Pietro Della Valle (ora Ott. lat. 3382-3385), con numerosi manoscritti orientali da lui raccolti e portati a Roma nel 1626, donati dal nipote Rinaldo Del Bufalo [supra, I, pp. 454, 557, 565, 570, 582, 615, 617, 644, 648, 659; cfr. ZANELLI, p. 67; CARINI, pp. 97-98].
1738, 13 agosto
acquisto della raccolta di 328 medaglioni greci e romani imperiali del card. Alessandro Albani [supra, II, p. 895; cfr. LE GRELLE, p. XVIII; BIGNAMI ODIER, p. 162, che data l’acquisto della collezione numismatica al pontificato di Innocenzo XIII, 1721-1724].
1741
acquisto della collezione numismatica Carpegna, nucleo fondamentale del Medagliere Vaticano [supra, II, p. 896; ma si vedano, con oscillazioni nella datazione, ZANELLI, pp. 83, 89 (senza indicazione di data); CARINI, pp. 109-110 (maggio 1744); LE GRELLE, p. XIX (7 agosto 1748); BIGNAMI ODIER, p. 166 (maggio 1744)].
1745
il card. bibliotecario Angelo Maria Querini chiede e ottiene di riavere i volumi a stampa precedentemente donati alla Biblioteca Vaticana, destinati a costituire il nucleo originario della Biblioteca Civica Queriniana di Brescia [supra, II, p. 749; cfr. ZANELLI, pp. 74-76; CARINI, p. 108; BIGNAMI ODIER, p. 164].
1746
acquisto della collezione di monete pontificie di Saverio Scilla [supra, II, p. 896; cfr. ZANELLI, p. 83; CARINI, p. 116; LE GRELLE, p. XXII; BIGNAMI ODIER, p. 166].
1746, 7 dicembre
accessione della biblioteca di manoscritti e stampati di Alessandro Gregorio Capponi [supra, I, p. 398; II, pp. 771, 806; cfr. ZANELLI, p. 82; CARINI, pp. 111-112; BIGNAMI ODIER, p. 166].
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944
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806; cfr. ZANELLI, p. 82; CARINI, pp. 111-112; BIGNAMI ODIER, p. 166]. 1747, 24 aprile
acquisto dei disegni di Pier Leone Ghezzi, poi inseriti nel fondo Ottoboniano latino (Ott. lat. 3100-3119) [supra, I, p. 453; cfr. CARINI, p. 115; BIGNAMI ODIER, p. 166].
1748, dicembre
acquisto della collezione manoscritta della famiglia Ottoboni [supra, I, pp. 447, 448, 449, 450, 453, 505, 565, 589, 617; cfr. ZANELLI, pp. 79-82; CARINI, pp. 112-113; BIGNAMI ODIER, p. 55].
1756-1759
pubblicazione dei primi tre volumi, rimasti senza continuazione, del Bibliothecae Apostolicae Vaticanae codicum manuscriptorum catalogus di Giuseppe Simonio Assemani e Stefano Evodio Assemani [supra, I, pp. 557-558, 576, 652; cfr. CARINI, p. 118; BIGNAMI ODIER, p. 167].
1759, 7 febbraio
acquisto della collezione del barone Philipp von Stosch, poi inserita nel fondo Ottoboniano latino (Ott. lat. 25653099) [supra, I, pp. 453, 505, 558; cfr. ZANELLI, pp. 82-83; CARINI, p. 119; BIGNAMI ODIER, p. 167].
1763
acquisto della collezione manoscritta dell’orientalista olandese Adriaan Reeland [supra, I, pp. 558, 617, 644; cfr. CARINI, p. 120; BIGNAMI ODIER, p. 168].
1779-1782
organizzazione del «Fondo Antico» delle stampe [supra, II, pp. 877-878].
1784-1786
allestimento e decorazione della «Stanza delle Stampe», nei pressi del Salone Sistino, poi distrutta nel 1820 per far posto al Braccio Nuovo dei Musei Vaticani [supra, II, pp. 877-878; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 184, che indica la data 1785-1786].
1786
acquisto dei manoscritti, per lo più greci, del Collegio di S. Basilio di Roma, ove erano stati radunati dal generale dei Basiliani Pietro Menniti raccogliendoli da monasteri calabresi [supra, I, pp. 600-601, 656; cfr. CARINI, pp. 122123; BIGNAMI ODIER, p. 184].
1794 25 aprile
acquisto della collezione numismatica Odescalchi, contenente anche monete e medaglie raccolte da Cristina di Svezia [supra, II, p. 898; cfr. LE GRELLE, p. XXXVIII].
1797
sulla base del Trattato di Tolentino (19 febbraio 1797), prelievo di quasi 500 manoscritti vaticani trasferiti a Parigi con numerosi stampati [supra, I, pp. 460, 505, 570, 603, 604;
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II, pp. 751-752; cfr. ZANELLI, p. 95; CARINI, p. 127; BIGNAMI ODIER, pp. 185-186]. 1798
saccheggio del Medagliere Vaticano e trasferimento in Francia delle collezioni numismatiche già Albani, Carpegna e Odescalchi [supra, II, p. 899; cfr. ZANELLI, pp. 95-96; CARINI, pp. 127-128; LE GRELLE, pp. XLII-LI; BIGNAMI ODIER, p. 186].
1798, 13 maggio
consegna ai Francesi, per il trasferimento a Parigi, di numerosi incunaboli e di alcuni manoscritti particolarmente preziosi, fra i quali il Codice B della Bibbia (Vat. gr. 1209) e il Dione Cassio Vat. gr. 1288 [supra, I, pp. 603, 752, 772; cfr. CARINI, p. 127; BIGNAMI ODIER, p. 186].
entro il 1819 ca.
catalogazione dei manoscritti Vat. gr. 993-2156 ad opera prima di Domenico Calabresi, poi di Girolamo Amati senior [supra, I, p. 605; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 223 nt. 54].
1807
acquisto della collezione di monete antiche di Pietro Maria Vitali [supra, II, pp. 899-900; cfr. LE GRELLE, p. LI].
1813, 28 luglio
consegna ai Francesi di altri 342 codici, requisiti per essere inviati a Parigi [supra, I, p. 603].
1815-1816
consegna all’Università di Heidelberg di 38 manoscritti Palatini greci e latini precedentemente prelevati dai Francesi (e quindi non più rientrati a Roma), e inoltre di tutti i manoscritti Palatini germanici e di altri cinque Palatini latini [supra, I, pp. 460-461, 465, 467; cfr. ZANELLI, pp. 52, 99; CARINI, p. 131; BIGNAMI ODIER, pp. 189, 205 nt. 59, 209, 318].
1816, gennaio
rientro in Biblioteca Vaticana di quasi tutti i manoscritti sottratti dai Francesi [supra, I, p. 603; CARINI, p. 131].
1819-1820
acquisto di parte della collezione di Agostino Mariotti, comprendente fra l’altro 108 piombi pontifici e numerose monete, di cui varie imperiali romane [supra, II, pp. 901, 914; cfr. ZANELLI, p. 101; CARINI, p. 133; LE GRELLE, pp. LX-LXI; BIGNAMI ODIER, p. 295].
1821, giugno
accessione dei codici greci della famiglia Colonna, quasi tutti appartenuti nella prima metà del XVI secolo alla biblioteca del card. Giovanni Salviati [supra, I, pp. 602, 603, 605; cfr. ZANELLI, p. 101; CARINI, p. 136 (che però colloca erroneamente l’accessione nel 1825); BIGNAMI ODIER, p. 209 (che indica la data del 15 giugno)].
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
1824, 1° giugno
acquisto della collezione di manoscritti e stampati di storia dell’arte di Francesco Leopoldo Cicognara [supra, II, p. 813; cfr. ZANELLI, pp. 104, 114; CARINI, pp. 136-137 (che però colloca erroneamente l’acquisto nel 1825); BIGNAMI ODIER, p. 214 (secondo la quale la biblioteca fu installata in Vaticana a partire dal 1821, ma l’acquisto definitivo avvenne nel 1824)].
1830 ca.
completamento del trasferimento degli stampati dagli armadi del braccio settentrionale delle gallerie occidentali alle sale dell’Appartamento Borgia [supra, II, pp. 757, 813; cfr. ZANELLI, pp. 101, 107-108; BIGNAMI ODIER, p. 215].
1851, gennaio
acquisto della collezione di monete papali di Andrea Belli [supra, II, p. 902; cfr. ZANELLI, p. 114; LE GRELLE, p. LXVII].
1853-1868
catalogazione degli incunaboli vaticani per cura di Luigi Zappelli (Vat. lat. 14615-14617); un quarto volume, relativo agli incunaboli di provenienza Mai e Ruland, fu compilato negli anni 1879-1880 (Vat. lat. 14618) [supra, II, p. 772].
1854-1855
accessione della biblioteca (manoscritti e stampati) del card. Angelo Mai [supra, I, p. 629; II, pp. 758, 772, 829; cfr. ZANELLI, p. 113; CARINI, pp. 142-143; BIGNAMI ODIER, pp. 212, 233].
1854, 20 maggio
acquisto della collezione di monete antiche greche e romane di Francesco Sibilio [supra, II, p. 902; cfr. ZANELLI, p. 114; CARINI, p. 147; LE GRELLE, p. LXIX].
1865-1904
dono ai papi Pio IX, Leone XIII e Pio X, da parte di MarieDominique Sire, dei manoscritti e degli stampati con traduzioni in numerose lingue della costituzione apostolica Ineffabilis Deus (8 dicembre 1854), con la quale fu proclamato il dogma dell’Immacolata Concezione [supra, I, p. 533].
1870, 12 dicembre
precipitoso trasferimento in Vaticano dell’«Archivio de’ Musici Cantori della Cappella Pontificia», in seguito pervenuto in Biblioteca Vaticana, ove è ripartito nei tre distinti fondi intitolati alla Cappella Sistina [supra, I, p. 391; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 242].
1874-1875
acquisizione della biblioteca (manoscritti e stampati) del bibliotecario dell’Università di Würzburg Anton Ruland
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PROSPETTO CRONOLOGICO
947
[supra, I, p. 629; II, 758, 772; cfr. CARINI, pp. 143-144; BIGNAMI ODIER, p. 233]. 1880
completamento del tredicesimo tomo dell’inventario dei manoscritti Vaticani latini, ultimo della serie incominciata alla fine del XVI secolo dai Ranaldi [supra, I, pp. 629630; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 231, 232].
1882
acquisto della biblioteca di stampati, con qualche manoscritto, appartenuta al medico Alceo Feliciani [supra, II, pp. 759, 849; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 241, che indica erroneamente la data 1885].
1888, 18 luglio1° settembre
acquisto dei manoscritti e delle carte della famiglia degli antiquari romani Visconti, successivamente distribuite fra l’Archivio Vaticano, la Biblioteca Vaticana e l’Archivio Storico dei Musei Vaticani [supra, I, p. 426; cfr. CARINI, pp. 156-157; BIGNAMI ODIER, p. 241].
1891
accessione dei manoscritti della biblioteca della famiglia Borghese (con resti dell’antica biblioteca papale avignonese), oltre a un certo numero di matrici calcografiche della stessa provenienza [supra, I, p. 355; II, p. 886; cfr. CARINI, pp. 158-159; BIGNAMI ODIER, p. 238].
1891, 25 maggio11 giugno
trasferimento degli spazi adibiti alla consultazione degli stampati in quella che sarà in seguito denominata, in onore di Leone XIII, Sala Leonina (sottostante il Salone Sistino, in spazi già dell’armeria), ove trovò posto la maggior parte degli stampati sino ad allora conservati nell’Appartamento Borgia, le cui sale vennero contestualmente riaperte alle visite [supra, II, p. 761; cfr. CARINI, pp. 139, 161-162; BIGNAMI ODIER, p. 239].
1891-1896
accessione di manoscritti e stampati provenienti dal Collegio dei Neofiti di Roma [supra, I, pp. 445, 656; cfr. CARINI, p. 156; BIGNAMI ODIER, p. 141].
1892, 23 novembre
apertura, per la consultazione degli stampati, della Sala Leonina [supra, II, pp. 761, 779; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 239].
1894, 26 novembre
trasferimento della biblioteca, con carte manoscritte e stampati, di Giovanni Battista De Rossi [supra, II, p. 817; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 241].
1896
accessione in Biblioteca Vaticana, probabilmente dalla Prefettura dei Palazzi Apostolici, dei libri di conti della
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Casa pontificia, ora nel fondo Introiti-Esiti [supra, I, p. 431]. 1896
trasferimento in Biblioteca Vaticana, dall’Archivio Segreto Vaticano, della raccolta di «ruoli» della familia papale e dei Sacri Palazzi Apostolici, ora nel fondo Ruoli [supra, I, p. 520; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 242].
1901
acquisto della collezione di monete papali del card. Lorenzo Ilarione Randi [supra, II, p. 903; cfr. LE GRELLE, pp. LXXIII-LXXIV; BIGNAMI ODIER, p. 312].
1902
acquisto della biblioteca (manoscritti e stampati, insieme agli scaffali seicenteschi) e dell’archivio della famiglia Barberini (con esso entrano anche i documenti ora costituiti nei fondi autonomi: Archivio Colonna; Computisteria Ottoboni; Archivio Salviati; Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino) [supra, I, pp. 338-339, 449, 626, 677, 694, 711, 716, 727; II, pp. 772, 779, 791, 794; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 242].
1902
pubblicazione del primo volume della serie dei cataloghi a stampa dei manoscritti secondo le Leges di descrizione approntate su impulso di Franz Ehrle, relativo ai manoscritti Vat. lat. 1-678 [supra, I, p. 630; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 240].
1902, maggio
accessione di manoscritti, stampati, collezioni numismatiche provenienti dalla Congregazione de Propaganda Fide, con libri e oggetti appartenuti al card. Stefano Borgia [supra, I, pp. 357, 358, 471, 495; II, pp. 773, 839; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 242].
1904
nuova ripartizione dei papiri allora conservati nella Biblioteca e nei Musei Vaticani, con l’assegnazione a questi ultimi dei papiri egizi, alla Biblioteca degli altri, copti, greci e latini [supra, I, pp. 472, 473, 474].
1904, 24 aprile
convenzione fra il Capitolo della chiesa romana di S. Maria in Via Lata e la Biblioteca Vaticana, con il contestuale trasferimento in Biblioteca dell’archivio [supra, I, pp. 524, 724; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 257].
1905
acquisizione delle pergamene della chiesa collegiata di S. Erasmo in Veroli [supra, I, p. 490; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 256].
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PROSPETTO CRONOLOGICO
949
1910-1920 ca.
accessione dell’archivio capitolare della chiesa romana di S. Anastasia [supra, I, p. 718]; approssimativamente ai «primi anni del Novecento» deve risalire anche il trasferimento in Biblioteca Vaticana di parte dell’archivio della chiesa romana di S. Maria in Cosmedin [supra, I, p. 722].
ante luglio 1911
accessione dell’archivio capitolare della chiesa romana di S. Maria ad Martyres (Pantheon) [supra, I, p. 714].
1912
apertura dell’attuale Sala di consultazione dei manoscritti, allo stesso livello della Sala Leonina, e contestuale completamento del trasferimento dei manoscritti, dagli armadi del Salone Sistino e delle adiacenti gallerie, nel nuovo deposito, che trovò collocazione, su diversi piani, sopra la Sala manoscritti stessa [supra, II, pp. 762, 813; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 258].
1912
accessione di manoscritti e stampati dal Collegio Romano della Compagnia di Gesù [supra, I, pp. 607, 631, 660; II, pp. 762, 786-787; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 256-257].
1913
dono alla Vaticana, da parte di Stanislas Le Grelle, dell’Archivio Barberini Colonna di Sciarra, pervenuto in Biblioteca nel 1914 [supra, I, p. 683].
1917
accessione, per trasferimento dalla Congregazione del S. Uffizio, dei manoscritti con gli inventari delle biblioteche conventuali redatti nell’ambito dell’inchiesta promossa dalla Congregazione dell’Indice fra il 1598 e il 1603 (ora Vat. lat. 11266-11326) [supra, I, p. 631].
ante 1919
accessione (certamente dopo il 1909) dell’archivio della chiesa romana di S. Angelo in Pescheria [supra, I, p. 720].
1920-1952
trasferimenti, a più riprese, di manoscritti dell’Archivio Vaticano in Biblioteca Vaticana [supra, I, p. 631; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 262-263].
1921, 23 dicembre
completamento del trasferimento della Biblioteca Rossiana (manoscritti e stampati), donata dal preposito generale della Compagnia di Gesù Wáodzimierz Ledóchowski a Benedetto XV [supra, I, p. 515; II, p. 865; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 262, 266].
1921-1922
acquisizione dei manoscritti e degli stampati del Seminario di Albano, molti dei quali appartenuti al card. Giacomo Giustiniani [supra, I, p. 631; II, p. 763; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 263].
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
1922
venuta in Vaticana del sinologo francese Paul Pelliot per compilare l’inventario dei manoscritti e stampati cinesi della Biblioteca [supra, I, pp. 579, 580, 618; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 314].
1922, 29 aprile
accessione di parte della collezione di manoscritti per lo più arabi yemeniti di Giuseppe Caprotti, un primo lotto dei quali era entrato nel 1909 nella Biblioteca Ambrosiana di Milano [supra, I, pp. 560, 661; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 266, 281 nt. 108].
1922, 23 maggio
deposito delle pergamene dell’archivio capitolare di Terracina, poi donate alla Biblioteca Vaticana [supra, I, p. 489].
1922, giugno
acquisizione delle carte e delle Bibbie a stampa (con incunaboli) e manoscritte del barnabita Carlo Vercellone [supra, I, p. 632; II, p. 763; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 264].
1922, 28 dicembre
«aggregazione» della Biblioteca Chigiana alla Biblioteca Vaticana, ove è successivamente trasferita tra il 23 gennaio e il 10 febbraio 1923 [supra, I, pp. 405, 607, 641, 689; II, pp. 773, 810-811; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 140, 262].
1923-1924
missione nel Medio Oriente e nei Balcani di Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij, alla ricerca di manoscritti e stampati [supra, I, pp. 560, 566, 607-608, 646-647, 656, 660; II, pp. 763-764; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 265, 266].
1925, 23 aprile
acquisizione della biblioteca veterinaria di Ermete Garofani [supra, II, pp. 763, 849].
1926, 9 marzo
decisione di Pio XI di acquistare manoscritti e stampati appartenuti alla biblioteca dell’assunzionista Louis Petit, arcivescovo latino di Atene; i volumi, acquisiti nel corso di una nuova missione in Oriente di Eugène Tisserant, furono trasferiti in Biblioteca Vaticana il 4 maggio [supra, I, pp. 608, 609; II, p. 763; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 265].
1926, 12 marzo15 maggio
accessione della biblioteca di manoscritti, autografi e stampati della famiglia Ferrajoli; ma un primo gruppo di manoscritti e stampati fu destinato alla Biblioteca Vaticana da Gaetano Ferrajoli già nel 1890 [supra, I, pp. 418, 419-420; II, pp. 660, 822; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 262].
1926, maggio
viaggio a Roma di Henry Smith Pritchett, presidente della Carnegie Foundation for the Advancement of Teaching, per studiare le possibilità di ordinamento e catalogazione
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PROSPETTO CRONOLOGICO
951
degli stampati della Biblioteca Vaticana [supra, II, p. 774; cfr. MATTIOLI HÁRY, pp. 61-66]. 1927
relazione di William Warner Bishop, bibliotecario dell’Università del Michigan, sullo stato della Vaticana in vista dei possibili interventi finanziati dal Carnegie Endowment for International Peace, al termine di una visita in Biblioteca Vaticana, fra il 9 marzo e il 2 aprile 1927 [supra, II, pp. 774-775; cfr. MATTIOLI HÁRY, pp. 101-133].
1927, 29 aprile19 luglio
Eugène Tisserant visita varie biblioteche degli Stati Uniti; una seconda visita di Tisserant negli Stati Uniti avvenne fra il 12 ottobre e il 13 novembre 1933 [supra, II, p. 775; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 258; MATTIOLI HÁRY, pp. 135-171, 535-544].
1927-1933
formazione americana di sette bibliotecari vaticani in vista della realizzazione del catalogo unico degli stampati [supra, II, p. 775; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 259; MATTIOLI HÁRY, passim].
1927, 26 ottobre
accessione di manoscritti appartenenti alla collezione del sacerdote aleppino Paul Sbath [supra, I, p. 531; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 266, 281 nt. 111].
1928, febbraio-giugno
soggiorno a Roma di James C.M. Hanson, direttore dell’University of Chicago Graduate Library School, di Charles Martel, capo della sezione catalogo della Library of Congress, e di altri catalogatori per impostare in Biblioteca Vaticana il catalogo unico degli stampati [supra, II, p. 775; MATTIOLI HÁRY, pp. 289-355].
1928, novembre
trasferimento in Biblioteca Vaticana della collezione araldica di Jules Paul Camille Ruffin, donata a Pio XI [supra, II, p. 866; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 264, che pone il dono in connessione con il giubileo sacerdotale di Pio XI (1929)].
1928, 20 dicembre
inaugurazione da parte di Pio XI dell’attuale accesso alla Biblioteca Vaticana dal Cortile del Belvedere – allora risistemato nell’ambito dei lavori di riassetto urbanistico della futura Città del Vaticano – e del nuovo deposito degli stampati, allestito su tre piani negli antichi locali delle Scuderie all’interno del cosiddetto Braccio di Giulio II [supra, II, pp. 764, 776; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 259; MATTIOLI HÁRY, pp. 381-382].
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952
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
1929
dono a Pio XI da parte di Antonio Cani, primo postulatore della causa di beatificazione di Pio IX, di un cospicuo numero di stampati appartenuti a papa Mastai Ferretti o relativi al suo pontificato [supra, II, p. 838; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 264].
1929, 17-18 giugno
trasporto in Vaticana della biblioteca di Francesco Brandileone [supra, II, p. 764; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 264].
1929-1935
trasmissione a più riprese alla Biblioteca Vaticana di manoscritti e stampati della famiglia Rospigliosi, donati dal principe Giulio Cesare Francesco [supra, I, pp. 513-514; II, pp. 862-863; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 235].
1931
pubblicazione delle Norme per il catalogo degli stampati (seconda edizione con aggiunte e perfezionamenti nel 1939, terza edizione nel 1949) [supra, II, p. 775; MATTIOLI HÁRY, pp. 438-439, 458-460 e passim].
1931
dono a Pio XI, da parte di Ludwig Mendelssohn, dell’archivio e della biblioteca della famiglia Rospigliosi già collocati a Palazzo Rospigliosi al Quirinale, e cedutigli da Girolamo Rospigliosi Gioeni [supra, II, pp. 861-862].
1931, 19 maggio
consegna alla Biblioteca Vaticana di manoscritti, incunaboli, stampati antichi, rami incisi provenienti dalla basilica romana di S. Maria Maggiore [supra, I, p. 527; II, p. 887; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 263].
1931, 15 novembre
inaugurazione da parte di Pio XI di un ampliamento del nuovo deposito degli stampati e di due sale, per le stampe e per le carte geografiche, in un grande ambiente voltato, precedentemente occupato dallo Studio del Mosaico e ubicato nell’angolo sud-orientale del Cortile del Belvedere [supra, II, pp. 813, 879-880; cfr. MATTIOLI HÁRY, p. 486].
1931, 24 novembre
accessione di manoscritti e stampati provenienti – tramite il monastero camaldolese romano di S. Gregorio al Celio – anche dal monastero camaldolese di S. Michele in Murano [supra, I, pp. 609, 632; II, p. 765; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 263].
1931, 22 dicembre
crollo di parte del pavimento del Salone Sistino, con il coinvolgimento della sottostante Sala Leonina [supra, II, p. 765; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 270 nt. 27; MATTIOLI HÁRY, pp. 490-493].
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PROSPETTO CRONOLOGICO
953
1931-1951
accessione alla Biblioteca Vaticana, in diverse consegne, di carte, carteggi e stampati di o relativi a Ludwig von Pastor, donati dalla famiglia dello storico [supra, I, p. 478; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 265; cfr. Attiv. S. Sede (1951), p. 376].
1932, 9 marzo
accessione in Biblioteca delle carte dell’erudito e poligrafo romano Gaetano Moroni [supra, I, p. 632; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 264, 279 nt. 90].
1933
acquisto della collezione di disegni e stampe di Thomas Ashby [supra, II, pp. 880, 888].
1934
versamento alla Biblioteca Vaticana di manoscritti e stampati provenienti dalla Congregazione del S. Uffizio (altri versamenti avvennero in tempi diversi, tra l’inizio del secolo XIX e la prima metà del XX) [supra, II, p. 868; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 263, 278 nt. 66].
1934
Ernst Steinmann lascia la sua collezione di stampati, soprattutto relativi a Michelangelo Buonarroti, alla Biblioteca Vaticana, ove però giunsero nel 1938 soltanto i volumi duplicati, e altre carte e stampati nel 1943, mentre il resto della raccolta fu destinato alla Bibliotheca Hertziana di Roma [supra, II, p. 870].
1934, 17 settembre
acquisizione dei manoscritti arabi, persiani e turchi della collezione di Oskar Rescher [supra, I, pp. 560, 645, 661; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 266, 281 nt. 113].
1934-1935
accessione di una selezione della biblioteca personale di Gelasio Benedetto Anatolio Caetani, nonché dell’archivio Caetani, poi tornato alla famiglia [supra, II, p. 805].
1935-1937
acquisizione della collezione di manoscritti orientali del patriarca siro-cattolico di Antiochia Ignace Gabriel Tappouni [supra, I, pp. 561, 653, 661; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 266, 281 nt. 114].
1936, 30 novembre
arrivo in Biblioteca Vaticana della collezione di stampati relativi all’Ungheria donata a Pio XI per il suo giubileo sacerdotale (1929) [supra, II, p. 871].
1937 16 giugno
arrivo in Biblioteca Vaticana degli autografi e delle carte di Giulio Salvadori, donati in marzo da Mariano Cordovani, poi incrementati con ulteriori accessioni [supra, I, p. 522; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 265, 280 nt. 98].
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954
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
1938
trasferimento in Vaticana delle biblioteche del card. Rafael Merry del Val y Zulueta, segretario di Stato di Pio X, e di Umberto Benigni [supra, II, pp. 765, 830-831].
1940
deposito in Biblioteca Vaticana della parte antica dell’Archivio del Capitolo di S. Pietro (manoscritti, archivio, e stampati); i volumi giunsero in Biblioteca il 1° luglio, l’atto di deposito fu stilato il 15 ottobre [supra, I, pp. 334, 672; II, p. 788; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 263].
1940-1946
trasferimento dei volumi della biblioteca di Benedetto Guglielmi da Vulci, che già negli anni Venti e Trenta aveva donato alla Vaticana numerosi manoscritti [supra, II, pp. 766, 880; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 263, 316].
1941
accessione dell’archivio della Cappella Giulia [supra, I, p. 385; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 313].
1944, 2-11 marzo
trasferimento in Biblioteca Vaticana dell’Archivio della Curia di Frascati e della biblioteca (manoscritti e stampati) del Seminario Tuscolano di Frascati, con i libri già del card. Enrico Benedetto Maria Clemente Stuart, duca di York [supra, I, p. 705; II, p. 872].
1944, maggio
accessione dell’Archivio Chigi, giunto in Biblioteca Vaticana dal Palazzo Chigi di Ariccia per essere messo al riparo dalle distruzioni belliche nei giorni delle ultime battaglie intorno a Roma; il deposito in perpetuo presso la Vaticana fu formalizzato nel 1948 [supra, I, p. 689].
1945 ca.
accessione della biblioteca di Casimiro Raffaele Casimiri [supra, II, p. 807].
1946
accessione della raccolta di manoscritti, autografi e pergamene appartenuta a Federico Patetta [supra, I, pp. 480, 482; cfr. BIGNAMI ODIER, 277 nt. 62].
1948
accessione della maggior parte dell’archivio e della biblioteca Boncompagni Ludovisi [supra, I, p. 353; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 277 nt. 62], il primo destinato all’Archivio Segreto, la seconda alla Biblioteca Vaticana.
1951
dono da parte dell’arcivescovo di New York, card. Francis Spellman, di una copia dell’Index of Christian Art dell’Università di Princeton, inizialmente collocata a Roma presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, poi trasferita in Biblioteca Vaticana nel 1960, in locali inaugurati da Giovanni XXIII il 22 febbraio 1962 [supra, II, p. 784; cfr.
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PROSPETTO CRONOLOGICO
955
Attiv. S. Sede (1952), pp. 256-257; (1960), p. 332; (1962), p. 440]. 1953
dono alla Biblioteca Vaticana, da parte di Guglielmo Janni, di circa 7.000 stampati [supra, I, p. 352; II, p. 767; cfr. Attiv. S. Sede (1963), p. 330].
1953, giugno
dono alla Biblioteca Vaticana, da parte di Roberto Rospigliosi, dell’archivio del ramo pistoiese della famiglia Rospigliosi [supra, I, pp. 514, 633; II, p. 863; cfr. BIGNAMI ODIER, pp. 143, 153 nt. 70; cfr. Attiv. S. Sede (1953), p. 330].
1953-1955
dono alla Biblioteca Vaticana, da parte di Enrico Cerulli, dei manoscritti persiani ora raccolti nel fondo Cerulli persiani [supra, I, p. 402; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 281 nt. 115; cfr. Attiv. S. Sede (1954), p. 306; (1955), p. 265].
1954
dono alla Biblioteca Vaticana da parte di Enrico Cerulli dei suoi manoscritti etiopici, ora raccolti nel fondo Cerulli etiopici; stampati, con ulteriori manoscritti orientali, pervennero negli anni Cinquanta e Sessanta [supra, I, p. 400; II, pp. 767, 808; cfr. BIGNAMI ODIER, p. 281 nt. 115; cfr. Attiv. S. Sede (1954), p. 306].
1956
costituzione del fondo manoscritto dei Vaticani musicali, creato scorporando la sezione dei «codici Vaticani latini musicali» sino ad allora collocati nella «coda» dei Vaticani latini [supra, I, p. 641].
1958
accessione della biblioteca di Eugenio Zolli, già rabbino capo della comunità di Roma, battezzato nel 1945 [supra, II, p. 768].
1959-1960
accessione dei carteggi dello storico Pasquale Villari, con numerosi stampati, e inoltre decorazioni, medaglie e documenti collegati alla sua famiglia [supra, I, p. 663; II, p. 768; cfr. Attiv. S. Sede (1960), pp. 326, 330].
1960
accessione della biblioteca della Penitenzieria Apostolica [supra, II, pp. 768, 769; cfr. Attiv. S. Sede (1960), p. 326].
1961, 27 maggio
consegna alla Biblioteca Vaticana di carte lasciate da Guglielmo Janni, con una cospicua parte delle lettere autografe, da lui ereditate, di Giuseppe Gioacchino Belli [supra, I, p. 351; cfr. Attiv. S. Sede (1961), p. 382].
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956
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
1969, 28 giugno
Paolo VI affida alla Biblioteca Vaticana il Pap. Bodmer VIII, donato dal collezionista Martin Bodmer; al nuovo fondo papiraceo così costituito sarà aggiunto nel novembre 2006 il Pap. Bodmer XIV-XV, acquistato dalla famiglia Hanna per donarlo alla Santa Sede e affidato da Benedetto XVI alla Biblioteca Vaticana [supra, I, p. 470; cfr. Attiv. S. Sede (1969), p. 933; (2006), p. 1122].
1971
inaugurazione di un nuovo deposito su quattro piani, destinato ai periodici, all’interno del cosiddetto Braccio di Pio IV, nella galleria nella quale era precedentemente ospitata l’«Autorimessa nobile» [supra, II, p. 854; cfr. Attiv. S. Sede (1971), p. 830; ma si veda anche Attiv. S. Sede (1968), p. 1431; (1969), p. 933; (1970), p. 966].
1974-1976
allestimento di nuove sedi per il Gabinetto Numismatico e per la raccolta degli Indirizzi ai Pontefici in locali, soprastanti la Galleria Lapidaria, precedentemente occupati dalla Guardia Nobile Pontificia (soppressa da Paolo VI, con gli altri corpi militari pontifici, il 14 settembre 1970), e trasferimento in esse dei relativi fondi; i nuovi spazi furono concessi anche a risarcimento della perdita da parte della Biblioteca degli spazi dell’Appartamento Borgia, destinato alla Collezione d’Arte Religiosa Moderna dei Musei Vaticani, che fu inaugurata da Paolo VI il 23 giugno 1973 (supra, I, p. 732; II, p. 904; per un accenno alla temporanea chiusura al pubblico dell’Appartamento Borgia nel novembre 1969, cfr. Attiv. S. Sede [1969], p. 936); dal 1936 il Gabinetto Numismatico si trovava nella «piccola galleria sovrastante le mura di Niccolò V, lato nord del Cortile del Triangolo» [cfr. Attiv. S. Sede (1974), pp. 741-742, 744; (1975), pp. 765, 768; (1976), pp. 681, 683-684; (1977), p. 740]; per successivi lavori di ristrutturazione della nuova sede del Gabinetto Numismatico (1984-1986), conclusi con l’inaugurazione degli ambienti rinnovati da parte di Giovanni Paolo II l’11 aprile 1986, cfr. Attiv. S. Sede (1984), p. 1373; (1985), p. 1472; (1986), pp. 1452-1453; ma cfr. anche: Attiv. S. Sede (1988), p. 1664; (1994), pp. 14541455.
1975
trasferimento della biblioteca di manoscritti e stampati di don Giuseppe De Luca, peraltro acquisita già nel 1963, subito dopo la morte del proprietario (19 marzo 1962) [supra, II, pp. 773, 815; cfr. Attiv. S. Sede (1963), p. 535].
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PROSPETTO CRONOLOGICO
957
1978, 18-19 dicembre
accessione della biblioteca, soprattutto di stampati, dei principi Giustiniani Bandini della Rocca di Lanciano [supra, II, p. 769].
1978
inizio del trasferimento dei fondi archivistici dagli armadi del Salone Sistino e dalle gallerie circostanti all’attuale sede, in spazi liberati dal trasferimento del Gabinetto Numismatico [supra, I, pp. 669, 711; cfr. Attiv. S. Sede (1978), p. 773].
1981-1983
lavori per la nuova sede del Catalogo degli stampati, dell’Ufficio Accessioni e di altri uffici, nello «spazio ortivo all’esterno del cosiddetto Muro di Michelangelo e sopra il tunnel di salita alla fontana del Galeone» [Attiv. S. Sede (1981), p. 1112]; i lavori si conclusero nel 1983 [cfr. Attiv. S. Sede (1982), p. 1342; (1983), p. 1327], ma l’inaugurazione ufficiale avvenne il 7 febbraio 1984, in occasione della visita di Giovanni Paolo II alla Biblioteca [supra, II, pp. 776, 790].
1982
deposito permanente in Vaticana della raccolta di stampati dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon, con successivi accrescimenti [supra, II, pp. 785-786; cfr. Attiv. S. Sede (1982), p. 1343; (1983), p. 1328; (1984), p. 1370; (1985), p. 1468].
1982-1983
lavori per un nuovo Deposito dei manoscritti, al di sotto del Cortile della Biblioteca [cfr. Attiv. S. Sede (1982), p. 1342]; i lavori si conclusero nel 1983, come risulta dall’epigrafe conservata nel Deposito stesso; i fondi manoscritti vi furono trasferiti fra il 1983 e il 1984 [supra, I, pp. 17, 413; cfr. Attiv. S. Sede (1983), p. 1327; (1984), p. 1369].
1985
termine dell’aggiornamento dello schedario cartaceo degli stampati e inizio della catalogazione elettronica [supra, II, p. 777; cfr. Attiv. S. Sede (1986), pp. 1455-1457].
1989, 8 gennaio
deposito presso la Biblioteca Vaticana, da parte dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù, della collezione di manoscritti etiopici raccolti da Armido Gasparini, ora costituiti nel fondo Comboniani [supra, I, p. 409; cfr. Attiv. S. Sede (1989), pp. 1401-1402].
1989, 2 dicembre
acquisto di documentazione riconducibile a Lorenzo Perosi, ora costituita nel fondo Perosi, che si riconnette a quella precedentemente pervenuta, a più riprese e da diverse fonti, in Biblioteca Vaticana e ivi collocata in altri fondi [supra, I, p. 493; cfr. Attiv. S. Sede (1990), p. 1366].
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958
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
1989, 23 dicembre
donazione alla Biblioteca Vaticana delle collezioni (dipinti, manoscritti, ceramiche, porcellane, disegni, stampe, stampati e altri materiali artistici) di Tommaso Gismondi [supra, II, p. 890].
1994-1996
conversione retrospettiva del catalogo a schede degli stampati dal formato cartaceo a quello elettronico [supra, II p. 777; cfr. Attiv. S. Sede (1994), p. 1447; (1994), p. 1450; (1995), pp. 1084, 1088].
1996
atto costitutivo della rete URBS (Unione Romana Biblioteche Scientifiche), con la partecipazione della Biblioteca Vaticana e di alcune biblioteche romane, finalizzata alla catalogazione informatizzata condivisa degli stampati [supra, II, p. 777]; ma per gli anni precedenti si veda già Attiv. S. Sede (1992), p. 1359; (1993), p. 1494; (1994), pp. 1450, 1451, 1452; (1995), p. 1087.
1999
apertura del WebOPAC («Online Public Access Catalog» consultabile in internet) della Biblioteca Vaticana [supra, II, p. 778; cfr. Attiv. S. Sede (1999), p. 1215]; ma per la consultazione del catalogo via internet attraverso la rete GARR (Gruppo Armonizzazione Reti di Ricerca) si veda già precedentemente Attiv. S. Sede (1995), p. 1087; (1996), p. 1057.
1999, 1° ottobre
assegnazione del Dipartimento dei Musei della Biblioteca Vaticana alla Direzione Generale dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano [supra, I, pp. 363, 478]: «a partire da quella data, gli ambienti e le collezioni museali della Biblioteca (Salone Sistino o Biblioteca di Sisto V, Gallerie della Biblioteca, Museo Sacro, Museo Profano, Raccolta dei Doni) sono parte dei Musei Vaticani» [Attiv. S. Sede (1999), p. 1212]; ma già dal 28 maggio 1969 «la responsabilità tecnica e scientifica» del Museo Cristiano e del Museo Profano era stata assunta dalla Direzione Generale dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie [cfr. Attiv. S. Sede (1969), p. 936; (1970), p. 969; (1971), pp. 833-834; (1972), p. 798; (1973), p. 809; (1974), p. 743; (1975), p. 768; (1976), p. 683].
2002
trasferimento della Scuola Vaticana di Biblioteconomia nel Palazzo S. Paolo, all’inizio di Via della Conciliazione [supra, II, pp. 777, 784, 860; cfr. Attiv. S. Sede (2002), p. 1155;
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PROSPETTO CRONOLOGICO
959
(2003), p. 1134; ma cfr. precedentemente Attiv. S. Sede (2001), p. 1115]; nei locali liberati dalla Scuola furono trasferiti l’Economato e il Centro Elaborazione Dati [cfr. Attiv. S. Sede (2003), p. 1132; (2004), pp. 1123, 1124]; la precedente sede della Scuola, al pianoterra dell’edificio di Sisto V, con ingresso diretto dal Cortile del Belvedere, era stata inaugurata nel 1960, ma importanti lavori di ristrutturazione erano avvenuti nel 1977 [cfr. Attiv. S. Sede (1960), p. 331; (2002), p. 1155; (1977), pp. 737-738]. 2002
avvio della catalogazione elettronica nel Gabinetto Numismatico [supra, II, pp. 778, 907; cfr. Attiv. S. Sede (2002), p. 1151].
2002, ottobre
apertura della nuova Sala di consultazione delle riviste, accanto alla ricostituita Biblioteca Barberini, al piano sottostante la Sala Leonina [supra, II, pp. 780, 854; cfr. Attiv. S. Sede (2002), p. 1150; ma cfr. precedentemente Attiv. S. Sede (2001), pp. 1109-1110]; la Sala di consultazione delle riviste non era più agibile dagli inizi degli anni Novanta [cfr. Attiv. S. Sede (1991), p. 1513; Attiv. S. Sede (1992), p. 1363; (1993), pp. 1498-1499].
2004
allestimento di nuovi scaffali per la Riserva all’interno del Deposito Manoscritti [cfr. Attiv. S. Sede (2004), p. 1124].
2006
deposito presso la Biblioteca Vaticana dei manoscritti del Pontificio Istituto Biblico e del Pontificio Istituto Orientale e della biblioteca di manoscritti e stampati raccolti da Étienne Pagès e conservati dalla Società di Maria (Maristi) [supra, I, pp. 456, 497, 499; II, p. 833; cfr. Attiv. S. Sede (2006), p. 1122].
2007
apertura del catalogo elettronico dei manoscritti, alimentato a partire dal versamento dello schedario cartaceo relativo ai manoscritti vaticani allestito fra gli anni Venti e Quaranta del XX secolo e noto come «schedario Bishop» [supra, I, p. 330; cfr. Attiv. S. Sede (2007), pp. 1120, 1126; per le fasi preparatorie cfr. Attiv. S. Sede (2002), p. 1148; (2003), pp. 1127-1128; (2004), p. 1120; (2005), p. 1203; (2006), pp. 1121, 1122; cfr. anche Attiv. S. Sede (2008), pp. 991-992].
2007, luglio
accessione della collezione di medaglie papali di Gianluigi Boccia [supra, II, p. 905; cfr. Attiv. S. Sede (2007), p. 1121; (2008), p. 994].
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960
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
2007, 14 luglio
chiusura della Biblioteca Vaticana per un triennio (fino al 19 settembre 2010) a motivo di ampi lavori di ristrutturazione dei depositi (manoscritti e periodici), dei laboratori (fotografico e di restauro), delle vie di accesso dall’esterno e dei percorsi di passaggio interni [cfr. Attiv. S. Sede (2007), p. 1119; (2008), p. 991].
2009, 1° gennaio
la Biblioteca Vaticana riacquisisce il Salone Sistino, che nel 1999 era stato affidato ai Musei Vaticani insieme alle cosiddette «gallerie» e ai Musei della Biblioteca, che sono rimasti di pertinenza dei Musei.
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DENOMINAZIONI D’USO PER MANOSCRITTI VATICANI CELEBRI denominazioni d’uso per manoscritti vaticani celebri
Si elencano qui, senza pretesa di esaustività, i nomi d’uso correnti, nella bibliografia, per alcuni noti manoscritti della Biblioteca Vaticana o per loro singole parti. Nella lista che segue, in particolare, si trovano cumulativamente rifusi – ma con verifiche, correzioni, arricchimenti da altre fonti – i dati pubblicati (in inglese) in W. FITZGERALD, Ocelli nominum. Names and Shelf Marks of Famous/Familiar Manuscripts, Toronto 1992 (Subsidia Mediaevalia, 19) e quelli offerti (in italiano) in Catalogo delle pubblicazioni della Biblioteca Apostolica Vaticana. Catalogo di vendita numero 69 - 2007, Città del Vaticano 2006, pp. 129-132, ove si trova un elenco a cura di Sever J. Voicu. Si avverte il lettore che, laddove un manoscritto si trovi ora suddiviso fra più biblioteche o istituti di conservazione, si rinvierà alla sola segnatura della parte conservata presso la Biblioteca Vaticana. Per comodità d’impiego, inoltre, per ciascun elemento sono date chiavi d’accesso multiple a partire dalle varie forme alternative di denominazione, con voci di rinvio da quelle considerate secondarie a quella che si è ritenuta più diffusa e/o autorevole. Verso la denominazione principale, inoltre, possono essere istituiti rinvii da nomi personali, di istituzioni o monumenti o dalle voci geografiche, toponomastiche o di soggetto che compaiono nei nicknames dei manoscritti. Si deve avvertire che con la registrazione in questa sede dei nomi d’uso non s’intende in alcun modo canonizzarne la forma, né se ne garantisce la correttezza, che anzi spesso, specialmente per la categoria dei manoscritti liturgici, può legittimamente essere messa in discussione. L’intento, meramente pratico, che ci si propone è infatti quello di agevolare l’individuazione delle segnature di biblioteca di manoscritti spesso meglio noti, agli studiosi come al grande pubblico, in altro modo. Si noti infine che talvolta a una medesima denominazione possono corrispondere più manoscritti, non necessariamente collegati fra loro come parti della stessa opera (cfr. ad es. infra, p. 973, s.v. Messale del card. Juan Álvarez de Toledo).
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Agimundus presbyter (saec. VIII): cfr. Omeliario di Agimondo [Vat. lat. 38353836].
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Agrimensores (o Corpus Agrimensorum Romanorum): Pal. lat. 1564. Alexander VI (Rodrigo de Borja), papa (1492-1503): cfr. Messale di Alessandro VI [Borg. lat. 425]; Messale di Alessandro VI per il Natale [Borg. lat. 425]. Alexander VII (Fabio Chigi), papa (1655-1667): cfr. Libro d’ore di Alessandro VII [Chig. C.IV.109]. Alexius I Comnenus, imperator Byzantinus (1081-1118), imago: Vat. gr. 666 (f. 2r). Alexius († 1142), filius Iohannis II Comneni imperatoris Byzantini (11181143): cfr. Iohannes II Comnenus (…) [Urb. gr. 2 (f. 19v)]. Alfonso I (V), re d’Aragona, Sicilia e Sardegna (1416-1458), re di Napoli (1442-1458): cfr. Panormita (Antonio Beccadelli, detto «il —») (…) [Vat. lat. 1565 (f. 123v)]. Alfonso X il Saggio, re di Castiglia e León (1252-1284), trattato di astrologia e magia: Reg. lat. 1283A. Alighieri, Dante (1265-1321): cfr. Botticelli (…), illustrazioni della Divina Commedia [Reg. lat. 1896A]; Dante del Boccaccio [Chig. L.V.176, L.VI.213]; Dante del Petrarca [Vat. lat. 3199]; Dante Urbinate [Urb. lat. 365]. Álvarez de Toledo, Juan (1488-1557), card.: cfr. Messale del card. Juan Álvarez de Toledo [Barb. lat. 609; Vat. lat. 3805, 3807, 5590, 5591]. Andronicus II Palaeologus, imperator Byzantinus (1282-1328): cfr. Epitalamio detto di Andronico II [Vat. gr. 1851]. Angilramnus: cfr. Ingilramnus (…) [Reg. lat. 1997]. Angiò, ramo ungherese della casa d’–: cfr. Legendarium Hungaricum (…) [Vat. lat. 8541]. Antifonario della basilica di S. Pietro: Arch. Cap. S. Pietro B.79. Antifonario di Clemente VII: Capp. Sist. 4. Antifonario di Leone X: Capp. Sist. 10. Apicius, Caelius (saec. I), De re coquinaria: Urb. lat. 1146. Aracoeli, chiesa di S. Maria in — (Roma): cfr. Bibbia dell’Aracoeli [Vat. lat. 7793-7799, 7801]. Assemani, famiglia: Codex Assemanianus (…) [Vat. slav. 3]. azteco, erbario –: cfr. Codex Badianus (…) [olim Barb. lat. 241 (ora Ciudad de México, Biblioteca Nacional de Antropología e Historia, Fondo Reservado)]. Barberini (…): cfr. Codex Badianus (…) [erbario azteco] [olim Barb. lat. 241 (ora Ciudad de México, Biblioteca Nacional de Antropología e Historia, Fondo Reservado)]; Eucologio Barberini [Barb. gr. 336]; Evangeliario Barberini [Barb. lat. 570]; Salterio Barberini [Barb. gr. 372]; Bibbia di Belbello (…) [Barb. lat. 613]; Libro d’ore Barberini per Rouen [Barb. lat. 487].
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Barbo, Pietro (1417-1471), card.: cfr. Paulus II (…), papa. Bari: cfr. Evangeliario di Bari [Ott. lat. 296]. Barozzi, Giovanni (1420-1466), card.: cfr. Pontificale romano di Giovanni Barozzi [Vat. lat. 1145]. Basilius II, imperator Byzantinus (976-1025): cfr. «Menologio» di Basilio II [Vat. gr. 1613]. Basso Della Rovere, Girolamo (1434-1507), card.: cfr. Messale del card. Girolamo Basso Della Rovere [Vat. lat. 7792]. Bay⬠e Riyâ¬, novella di –: Vat. ar. 368. Beatus Liebanensis († 798), s., Commentarius in Apocalypsin: Vat. lat. 7621. Belbello, Luchino (o B. da Pavia, sec. XV): cfr. Bibbia di Belbello (…) [Barb. lat. 613]. Bembo, famiglia: cfr. Terenzio Bembino [Vat. lat. 3226]. Benedetto del Soratte: cfr. Benedictus S. Andreae (…) [Chig. F.IV.75]. Benedictus S. Andreae (saec. X), Chronicon: Chig. F.IV.75. Benincasa, Andrea (sec. XV-XVI), portolano: Borg., Carte naut. VIII. Benoît de Sainte-Maure (sec. XII), Roman de Troie: Reg. lat. 1505. Bernini, Gian Lorenzo (1598-1680): Arch. Chig. 24900, 24903-24904, 24906, 24909, 24913-24914, 24916-24918, 24920-24921, 24923, 24926, 2492824929, 24933-24934; Barb. lat. 9900; Chig. H.II.22, I.VI.205, M.VIII.60, P.VII.9, P.VII.10, P.VII.12, P.VII.13, a.I.19; Vat. lat. 13442. –, caricature: Chig. P.VI.4. –, disegni a lui attributi: Vat. lat. 14620. Berthaud d’Achy (sec. XIII): cfr. Roman de la Rose (..) [Urb. lat. 376]. Bertrand de Deux (o de Déaulx, † 1355), card.: cfr. Messale del card. Bertrand de Deux [Arch. Cap. S. Pietro B.63]. Bessarion (1399/1400 ca.-1472), card.: cfr. Messale del card. Bessarione [Barb. lat. 562]; Salterio del Bessarione [Barb. lat. 585]. Bianca di Francia (1313-1358): cfr. Breviario di Bianca di Francia [Urb. lat. 603]. Bibbia (…): cfr. anche Bible moralisée (…); Biblia pauperum; Codex (…); Epistolario (…); Evangeliario (…); Evangeliarium (…); Evangelistario (…); Giobbe (…); Giosuè (…); Lezionario (…); Ottateuco (…); Pentateuco (…); Praxapostolos (…); Profeti (…); Psalterium (…); Re (…); Salterio (…); Tetravangelo (…); Vangeli (…); Vangelo (…). Bibbia Aprutina: Vat. lat. 10220. Bibbia atlantica Palatina: Pal. lat. 3-5. Bibbia Barberini: cfr. Bibbia di Belbello (…) [Barb. lat. 613]. Bibbia del Pantheon (Codex Italicus; Codex F): Vat. lat. 12958. Bibbia della regina Cristina (o B. di Leone patrizio): Reg. gr. 1 + 1B.
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Bibbia dell’Aracoeli: Vat. lat. 7793-7799, 7801. Bibbia di Belbello (o B. Barberini; B. di Niccolò d’Este): Barb. lat. 613. Bibbia di Bovino, prima – : Vat. lat. 10511. Bibbia di Bovino, seconda – : Vat. lat. 10510. Bibbia di de Gaulle: Vat. lat. 14430. Bibbia di Farfa (o B. di Ripoll): Vat. lat. 5729. Bibbia di Federico da Montefeltro (o B. Urbinate): Urb. lat. 1-2. Bibbia di Fonte Avellana: Vat. lat. 4216. Bibbia di Jean de Berry: Vat. lat. 50-51. Bibbia di Leone patrizio: cfr. Bibbia della regina Cristina (…) [Reg. gr. 1 + 1B]. Bibbia di Malmédy: Vat. lat. 8557. Bibbia di Manfredi: Vat. lat. 36. Bibbia di Matteo di Planisio: Vat. lat. 3550. Bibbia di Niccolò d’Este: cfr. Bibbia di Belbello (…) [Barb. lat. 613]. Bibbia di Ottaviano Ubaldini: Urb. lat. 548. Bibbia di Ripoll: cfr. Bibbia di Farfa (…) [Vat. lat. 5729]. Bibbia di S. Cecilia in Trastevere: Barb. lat. 587. Bibbia di S. Crisogono: Vat. lat. 4220-4221. Bibbia di S. Maria in Vincis: Vat. lat. 10404. Bibbia di Todi: Vat. lat. 10405. Bibbia di Volterra: Urb. ebr. 1. Bibbia Urbinate: cfr. Bibbia di Federico da Montefeltro (…) [Urb. lat. 1-2]. Bible moralisée reginense: Reg. lat. 25. Biblia pauperum: Pal. lat. 871. Bobbio (Piacenza), monastero di S. Colombano: cfr. Palinsesto ariano di Bobbio [Vat. lat. 5750]. Boccaccio, Giovanni (1313-1375), autografo (con testi diversi, fra i quali la Vita nuova di Dante e le Rime del Petrarca): Chig. L.V.176. –, Decamerone francese: Pal. lat. 1989. –: cfr. anche Dante del Boccaccio [Chig. L.V.176, L.VI.213]. Bonifacius IX (Pietro Tomacelli), papa (1389-1404): cfr. Pontificale di Bonifacio IX [Vat. lat. 3747]. Borgiani, manoscritti –: cfr. Codex Borgia [Borg. mess. 1]; Codex Borgianus (…) [Borg. copt. 109 (cass. 7, 2 + cass. 18, fasc. 65)]; Mappamondo Borgiano [Borg., Carte naut. XVI]. Borja Lanzol de Romaní, Juan de – el mayor (1446-1503), card.: cfr. Messale del card. Giovanni Borgia [Barb. lat. 614]. Borromini, Francesco (1599-1667): Chig. P.VII.9, Vat. lat. 8429, 11257-11258, 13442.
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Botticelli (Sandro Filipepi, detto «il –», 1444/1445-1510), illustrazioni della Divina Commedia: Reg. lat. 1896A. Bourdichon, Jean (1457-1521): cfr. Libro d’ore di Jean Bourdichon [Vat. lat. 3781]. Bovino (Foggia): cfr. Bibbia di Bovino, prima – [Vat. lat. 10511]; Bibbia di Bovino, seconda – [Vat. lat. 10510]. Bracciolini, Poggio (1380-1459), immagini: Urb. lat. 224 (f. 2r), 431 (f. 1r). Breviario del Capitolo di S. Pietro: Arch. Cap. S. Pietro B.88. Breviario del card. Giordano Orsini: Arch. Cap. S. Pietro B.82. Breviario di Bianca di Francia: Urb. lat. 603. Breviario di Farfa: Chig. C.VI.177. Breviario di Martino V: Vat. lat. 14701. Breviario di Mattia Corvino: Urb. lat. 112. Breviario-Messale di Ferdinando il Cattolico: Chig. C.VII.205. Buonarroti, Michelangelo (1475-1564), autografi: Chig. H.II.22 (f. 25); Vat. lat. 3211. Buondelmonti, Cristoforo, Liber insularum archipelagi: Chig. F.V.110. Bury St. Edmund’s (Inghilterra): cfr. Psalterium Buriense [Reg. lat. 12]. Calendario di Saint-Mesmin de Micy: Reg. lat. 1263. Calendario Filocaliano (o C. romano; Cronografo del 354): Barb. lat. 2154. Calendario romano: cfr. Calendario Filocaliano (…) [Barb. lat. 2154]. Calendarium Runicum: cfr. Codice Runico (…) [Vat. lat. 14613]. Cancioneiro portoghese (o Canzoniere gallego-portoghese V): Vat. lat. 4803. Canoni eusebiani, tavole dei – (frammento, sec. VI): Vat. lat. 3806 (ff. 1r-2v). Canzoniere del Petrarca: Petrarca, Francesco (…), Canzoniere, autografo/idiografo [Vat. lat. 3195]; (…), Canzoniere, minute [Vat. lat. 3196]. Canzoniere francese A: Reg. lat. 1490. Canzoniere francese B: Reg. lat. 1522. Canzoniere gallego-portoghese V: cfr. Cancioneiro portoghese (…) [Vat. lat. 4803]. Canzoniere italiano CH: Chig.L.VIII.305. Canzoniere italiano V: cfr. Canzoniere Vaticano, italiano (…) [Vat. lat. 3793]. Canzoniere provenzale A: Vat. lat. 5232. Canzoniere provenzale F: Chig. L.IV.106. Canzoniere provenzale L: Vat. lat. 3206. Canzoniere provenzale O: Vat. lat. 3208. Canzoniere provenzale H: Vat. lat. 3207. Canzoniere Vaticano, italiano (o C. italiano V): Vat. lat. 3793. Capponi-Ginori, famiglia: cfr. Libro d’ore Capponi-Ginori [Barb. lat. 382]. Capua (Caserta): cfr. Evangeliario di Capua [Vat. gr. 2138].
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Carafa, Antonio (1538-1591), card.: Codex Carafianus (…) [Vat. lat. 1295912960]. Carafa, famiglia: cfr. Libro d’ore Carafa [Vat. lat. 9490]. Carlo V d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero (1520-1556): cfr. Cerimoniale per l’incoronazione di Carlo V [Borg. lat. 420]. Carlo VIII, re di Francia (1483-1498): cfr. Pontificale di Carlo VIII [Vat. lat. 3748]. Carlotta di Lusignano (1444-1487), regina di Cipro (1458-1464): cfr. Praxapostolos di Innocenzo VIII (…) [Vat. gr. 1208]; Tetravangelo di Innocenzo VIII (…) [Vat. gr. 1158]. Cartulario del S. Sepolcro: Vat. lat. 4947. Casale Monferrato (Alessandria): cfr. Necrologio di Casale Monferrato [Patetta 1438]. Casole (Lecce): cfr. Typikon del monastero di S. Nicola di Casole [Barb. gr. 350]. Cerimoniale della Curia Romana: Urb. lat. 470. Cerimoniale per l’incoronazione di Carlo V: Borg. lat. 420. Cervini, Marcello (1501-1555), poi Marcello II (1555) papa: cfr. Codex Cervinianus (…) [Ott. lat. 66]. Chieti: cfr. Codex Ingilramni (…) [Reg. lat. 1997]. Chronicon (…): cfr. anche Cronaca (…). Chronicon di S. Sofia di Benevento: Vat. lat. 4939. Chronicon paschale: Vat. gr. 1941. Chronicon Vulturnense: Barb. lat. 2724. Chronicon Zuqninense: cfr. Codex Zuqninensis rescriptus (…) [Vat. sir. 162]. Cicero, Marcus Tullius (106-43 a.C.): cfr. De re publica, palinsesto del – [Vat. lat. 5757]. Clemens VII (Giulio de’ Medici), papa (1523-1534): cfr. Antifonario di Clemente VII [Capp. Sist. 4]. Clermont-Ferrand (Alvernia): cfr. Codex Claromontanus (…) [Vat. lat. 7223]. Climaco miniato: Ross. 251; Vat. gr. 394; Vat. gr. 1754. Codex Assemanianus [Vangeli]: Vat. slav. 3. Codex aureus Laureshamensis [Vangeli]: cfr. Evangeliario di Lorsch (…) [Pal. lat. 50]. Codex B (o C. Vaticanus) [Bibbia]: Vat. gr. 1209. Codex Badianus (o C. Barberini) [erbario azteco]: olim Barb. lat. 241 (ora Ciudad de México, Biblioteca Nacional de Antropología e Historia, Fondo Reservado). Codex Barberini [erbario azteco]: cfr. Codex Badianus (…) [olim Barb. lat. 241 (ora Ciudad de México, Biblioteca Nacional de Antropología e Historia, Fondo Reservado)].
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Codex Benedictus (o Lezionario di Desiderio di Montecassino; Lezionario dei ss. Benedetto e Scolastica): Vat. lat. 1202. Codex Borgia: Borg. mess. 1. Codex Borgianus (o C. T) [Vangeli]: Borg. copt. 109 (cass. 7, 2 + cass. 18, fasc. 65). Codex Caesariensis [Vangeli]: cfr. Codex purpureus (…) [Vat. gr. 2305]. Codex Carafianus [Bibbia]: Vat. lat. 12959-12960. Codex Cervinianus (o C. Ottobonianus) [Ottateuco]: Ott. lat. 66. Codex Claromontanus [Vangeli]: Vat. lat. 7223. Codex F [Bibbia]: cfr. Bibbia del Pantheon (…) [Vat. lat. 12958]. Codex Ingilramni (o Collectio Teatina): Reg. lat. 1997. Codex Italicus [Bibbia]: cfr. Bibbia del Pantheon (…) [Vat. lat. 12958]. Codex Marchalianus (o C. Q) [Profeti]: Vat. gr. 2125. Codex N [Vangeli]: cfr. Codex purpureus (…) [Vat. gr. 2305]. Codex Ottobonianus [Ottateuco]: cfr. Codex Cervinianus (…) [Ott. lat. 66]. Codex Ottobonianus hebraicus (o Targum Onkelos): Vat. ebr. 448. Codex purpureus (o C. N; C. Caesariensis) [Vangeli]: Vat. gr. 2305. Codex Q [Profeti]: cfr. Codex Marchalianus (…) [Vat. gr. 2125]. Codex T [Vangeli]: cfr. Codex Borgianus (…) [Borg. copt. 109 (cass. 7, 2 + cass. 18, fasc. 65)]. Codex Theodosianus: Vat. lat. 5766 (ff. 25-43, 46-48). Codex Vaticanus [Bibbia]: cfr. Codex B (…) [Vat. gr. 1209]. Codex Zuqninensis rescriptus [Antico Testamento greco nelle scriptiones inferiores]: Vat. sir. 162. Codice di S. Giorgio: Arch. Cap. S. Pietro C.129. Codice messicano Vaticano A: cfr. Codice Ríos (…) [Vat. lat. 3738]. Codice messicano Vaticano B (o Codice Nahua): Vat. lat. 3773. Codice Nahua: cfr. Codice messicano Vaticano B (…) [Vat. lat. 3773]. Codice Ríos (o Codice messicano Vaticano A): Vat. lat. 3738. Codice Runico (o Calendarium Runicum): Vat. lat. 14613. Collectio Teatina: cfr. Codex Ingilramni (…) [Reg. lat. 1997]. Comneni, dinastia imperiale bizantina: cfr. Tetravangelo dei Comneni [Urb. gr. 2]; cfr. anche: Alexius I Comnenus, imperator Byzantinus (1081-1118), imago [Vat. gr. 666 (f. 2r)]; Iohannes II Comnenus, imperator Byzantinus (…), et filius eius Alexius (…), imago [Urb. gr. 2 (f. 19v)]; Manuel I Comnenus imperator Byzantinus (1143-1180) cum Maria uxore (1145-1182), imago [Vat. gr. 1176 (f. IIr)]. Concilio Vaticano II: cfr. Evangeliario di Federico da Montefeltro (…) [Urb. lat. 10]. Consuetudines Farfenses: Vat. lat. 6808. Corpus Agrimensorum Romanorum: cfr. Agrimensores (…) [Pal. lat. 1564].
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Cosmas Indicopleustes (saec. VI), Topographia Christiana, miniato: Vat. gr. 699. Cristina, regina di Svezia (1632-1654): cfr. Bibbia della regina Cristina (…) [Reg. gr. 1 + 1B]; Salterio di Everardo (…) [Reg. lat. 11]. Cronaca (…): cfr. anche Chronicon (…). Cronaca di Manasse: Vat. slav. 2. Cronografo del 354: cfr. Calendario Filocaliano (…) [Barb. lat. 2154]. Dante del Boccaccio: Chig. L.V.176, L.VI.213. Dante del Petrarca: Vat. lat. 3199. Dante Urbinate: Urb. lat. 365. De arte venandi cum avibus (o Trattato di falconeria di Federico II): Pal. lat. 1071. De balneis Puteolanis: cfr. Petrus de Ebulo (…) [Ross. 379] De re publica, palinsesto del –: Vat. lat. 5757. Decretum Gratiani: Vat. lat. 1366. Desiderius, abbas Casinensis (1058-1086), dein Victor III papa (1086-1087): cfr. Codex Benedictus (…) [Vat. lat. 1202]. Diatessaron arabo: Vat. ar. 14. Dio Cassius (155 ca.-235 ca.): cfr. Dione Cassio vaticano [Vat. gr. 1288]. Dione Cassio vaticano: Vat. gr. 1288. Dionysius (Pseudo-) di Tell Mahre, Chronicon: cfr. Codex Zuqninensis rescriptus [Vat. sir. 162]. Dioscorides Pedanius (saec. I), De materia medica, greco: Vat. gr. 284. –, –, greco-latino: Chig. F.VII.159. –, –, latino: Chig. F.VII.158. Donizo Canusinus (1070-1136), Vita Mathildis: cfr. Vita di Matilde di Canossa [Vat. lat. 4922]. Enrico VIII, re d’Inghilterra (1509-1547), Assertio septem sacramentorum: Vat. lat. 3731. –, lettere ad Anna Bolena (Anne Boleyn, 1501/1507-1536) : Vat. lat. 3731A. Epistolario di Lixheim: Pal. lat. 497. Epistolario Vallombrosano: Vat. lat. 8701. Epitalamio detto di Andronico II: Vat. gr. 1851. erbario (…): cfr. Codex Badianus (…) [olim Barb. lat. 241 (ora Ciudad de México, Biblioteca Nacional de Antropología e Historia, Fondo Reservado)]; Dioscorides Pedanius (…) [Chig. F.VII.158, F.VII.159; Vat. gr. 284]. Etymologicum Gudianum: Barb. gr. 70. Euclides (saec. III a.C.), Elementa: Vat. gr. 190. Eucologio Barberini: Barb. gr. 336. Eusebius Caesariensis (260/265-339/340): cfr. Canoni eusebiani, tavole dei – (…) [Vat. lat. 3806 (ff. 1r-2v)].
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Evangeliario (…): cfr. anche: Evangelistario (…); Lezionario (…); Tetravangelo (…); Vangeli (…). Evangeliario Barberini: Barb. lat. 570. Evangeliario di Bari: Ott. lat. 296. Evangeliario di Capua: Vat. gr. 2138. Evangeliario di Enrico II (o E. di Ratisbona): Ott. lat. 74. Evangeliario di Federico da Montefeltro (o Vangeli del Concilio Vaticano II): Urb. lat. 10. Evangeliario di Lorsch (o Codex aureus Laureshamensis): Pal. lat. 50. Evangeliario di Lotario I: Urb. lat. 3. Evangeliario di Ratisbona: cfr. Evangeliario di Enrico II (…) [Ott. lat. 74]. Evangeliario di Reichenau: Barb. lat. 711. Evangeliario di S. Maria in Via Lata: S. Maria in Via Lata I.45-45A. Evangeliarium Hierosolymitanum (o Lezionario aramaico-palestinese vaticano): Vat. sir. 19. Evangelistario (…): cfr. anche: Evangeliario (…); Lezionario (…); Tetravangelo (…); Vangeli (…). Evangelistario del Capitolo di S. Pietro: Arch. Cap. S. Pietro F.10. Everardus (Eberhard), comes Fori Iulii (846-863): cfr. Salterio di Everardo (…) [Reg. lat. 11]. Exultet di Montecassino: Vat. lat. 3784; Barb. lat. 592. Exultet di S. Pietro in Benevento: Vat. lat. 9820. Farfa (Rieti), monastero di –: cfr. Bibbia di Farfa (…) [Vat. lat. 5729]; Breviario di Farfa [Chig. C.VI.177]; Consuetudines Farfenses [Vat. lat. 6808]; Regestum Farfense [Vat. lat. 8487]. Favorinus Arelatensis (85 ca.-150 ca.), De exilio, papiro: Pap. Vat. gr. 11. Federico Barbarossa: cfr. Fridericus I (…) [Vat. lat. 2001 (f. 1r)]. Federico da Montefeltro (1422-1482), duca di Urbino: cfr. Bibbia di Federico da Montefeltro (…) [Urb. lat. 1-2]; Evangeliario di Federico da Montefeltro (…) [Urb. lat. 10]. Federico II: cfr. De arte venandi cum avibus (…) [Pal. lat. 1071]. Ferdinando II (V) il Cattolico (1452-1516), re di Castiglia, e in seguito d’Aragona, Sardegna e Sicilia, di Napoli e di Spagna: cfr. Breviario-Messale di Ferdinando il Cattolico [Chig. C.VII.205]. Firenze, Battistero di S. Giovanni: cfr. Messale del Battistero di Firenze [Barb. lat. 610]. Fonte Avellana (Pesaro-Urbino): cfr. Bibbia di Fonte Avellana [Vat. lat. 4216]. Fridericus I, imperator Sacri Romani Imperii (1155-1190), imago: Vat. lat. 2001 (f. 1r). Fridericus II, imperator Sacri Romani Imperii (1220-1250) et rex Siciliae: cfr. De arte venandi cum avibus (…) [Pal. lat. 1071].
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–, Liber Augustalis: Reg. lat. 1948. Fronto, Marcus Cornelius (100 ca.-175), Epistulae, palinsesto (o Frontone vaticano): Vat. lat. 5750. Fulda (Hessen, Germania), monastero di –: cfr. Sacramentarium Fuldense [Vat. lat. 3548]; Sacramentario Rocca (…) [Vat. lat. 3806]. Fulgentius Ruspensis (468-533), s., opere: Reg. lat. 267. Galilei, Galileo (1564-1642), lettere autografe [Barb. lat. 6479, 6480, 6481, 7943]. Gaulle, Charles de – (1890-1970): cfr. Bibbia di de Gaulle [Vat. lat. 14430]. Gelasius I (492-496), papa: cfr. Sacramentarium Gelasianum: Reg. lat. 316. Georgius, s., martire a Diospoli (Palestina): cfr. Codex S. Georgii [Arch. Cap. S. Pietro C.129]. Ghezzi, Pier Leone (1674-1755), Il mondo nuovo: Ott. lat. 3112-3119. Giobbe vaticano: Vat. gr. 749. Giosuè, Libro di –: cfr. Rotulo di Giosuè [Pal. gr. 431B]. Giuliano da Sangallo (1445-1516), disegni: Barb. lat. 4424. Giuramento di Ippocrate cruciforme: Urb. gr. 64 (f. 116r). Gonzaga, Francesco (1444 ca.-1483), card.: cfr. Omero del card. Gonzaga (…) [Vat. gr. 1626-1627]. Graduale del card. Pietro Barbo: Capp. Sist. 12. Graduale di Giulio II: Capp. Sist. 37. Gratianus (saec. XII): cfr. Decretum Gratiani [Vat. lat. 1366]. Gregorius Nazianzenus (330 ca.-389/390 ca.), s.: cfr. Nonnus (Pseudo-), Scholia mythologica (…) [Vat. gr. 1947]. Grimaldi, Giacomo (1560-1623), Descrizione della basilica di S. Pietro in Vaticano: Barb. lat. 2733; cfr. anche: Monumentorum veteris basilicae Vaticanae delineationes et exempla picta vel adumbrata a Domenico Tassellio de Lugo et etiam ab aliis cum didascaliis Iacobi Grimaldi [Arch. Cap. S. Pietro A.64ter]. Heidelberg (Germania): cfr. Salterio di Heiligenberg (…) [Pal. lat. 39]. Heiligenberg, monastero di S. Michele a – (presso Heidelberg, Germania): cfr. Salterio di Heiligenberg (…) [Pal. lat. 39]. Henricus II, imperator Sacri Romani Imperii (1014-1024), s.: cfr. Evangeliario di Enrico II [Ott. lat. 74]. Hilarius Pictaviensis (315 ca.-367), s., De Trinitate, papiro: Barb. lat. 9916. –, De Trinitate; Liber II ad Constantium: cfr. Ilario Basilicano [Arch. Cap. S. Pietro D.182]. Hippocrates (460 ca.-370 a.C.): cfr. Giuramento di Ippocrate cruciforme [Urb. gr. 64 (f. 116r)]. Historia Augusta del Petrarca: Pal. lat. 899. Homerus: cfr. Omero del card. Gonzaga (…) [Vat. gr. 1626-1627]; Poliziano (…), autografo della versione dell’Iliade [Vat. lat. 3298].
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Honorius III (Cencio), papa (1216-1227): cfr. Liber censuum Romanae Ecclesiae: Vat. lat. 8486. Hrabanus Magnentius Maurus (780 ca.-856), Laudes S. Crucis: Reg. lat. 124. Iacobus monachus Coccinobaphensis (saec. XII): cfr. Omelie mariane di Giacomo di Kokkinobaphos [Vat. gr. 1162]. Ilario Basilicano: Arch. Cap. S. Pietro D.182. Iliade del card. Gonzaga: cfr. Omero del card. Gonzaga (…) [Vat. gr. 1626]. Ingilramnus (o Angilramnus), vescovo di Metz (768-791): cfr. Codex Ingilramni (…) [Reg. lat. 1997]. Innocentius VIII (Giovanni Battista Cibo), papa (1484-1492): cfr. Praxapostolos di Innocenzo VIII (…) [Vat. gr. 1208]; Tetravangelo di Innocenzo VIII (…) [Vat. gr. 1158]. Iohannes II Comnenus, imperator Byzantinus (1118-1143), et filius eius Alexius († 1142), imago: Urb. gr. 2 (f. 19v). Iohannes Climacus (ante an. 579-650 ca.), s., Scala Paradisi: cfr. Climaco miniato [Ross. 251; Vat. gr. 394; Vat. gr. 1754]. Iulius II (Giuliano Della Rovere), papa (1503-1513): Graduale di Giulio II [Capp. Sist. 37]. Iulius III (Giovanni Maria Ciocchi del Monte), papa (1550-1555): cfr. Lezionario di Giulio III [Capp. Sist. 213]. Jacovacci, Domenico (sec. XVII), Repertori di famiglie: Ott. lat. 2548-2554. Jean de Valois (1340-1416), duca di Berry: cfr. Bibbia di Jean de Berry [Vat. lat. 50-51]. Judah b. Zara (sec. XV-XVI), portolano: Borg., Carte naut. VII. Lambach (Austria): cfr. Vangeli di Lambach [Vat. lat. 14008]. Legendarium Hungaricum (o Leggendario Angioino): Vat. lat. 8541. Leggenda del Santo Volto di Lucca: Pal. lat. 1988. Leggendario Angioino: cfr. Legendarium Hungaricum (…) [Vat. lat. 8541]. Leggendario di S. Maria della Rosa [Vat. lat. 6074]. Leo X (Giovanni de’ Medici), papa (1513-1521): cfr. Antifonario di Leone X [Capp. Sist. 10]. Leo, patricius Constantinopolitanus (saec. X): cfr. Bibbia della regina Cristina (…) [Reg. gr. 1 + 1B]. Leonardo da Vinci (1452-1519), Libro della pittura: Urb. lat. 1270. Leopardi, Giacomo (1798-1837), lettera autografa ad Angelo Mai (17821854): Vat. lat. 12895, ff. 42ar-42bv. Lettere di Enrico VIII ad Anna Bolena: cfr. Enrico VIII, re d’Inghilterra (…) [Vat. lat. 3731A]. Lezionario (…): cfr. anche: Evangeliario (…); Evangelistario (…); Tetravangelo (…); Vangeli (…). Lezionario aramaico-palestinese vaticano: cfr. Evangeliarium Hierosolymitanum (…) [Vat. sir. 19].
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Lezionario dei ss. Benedetto e Scolastica: cfr. Codex Benedictus (…) [Vat. lat. 1202]. Lezionario di Desiderio di Montecassino: cfr. Codex Benedictus (…) [Vat. lat. 1202]. Lezionario di Giulio III: Capp. Sist. 213. Lezionario di Ravensburg: Pal. lat. 502. Lezionario greco con menologio miniato (o Menologio Vaticano): Vat. gr. 1156. Liber censuum Romanae Ecclesiae: Vat. lat. 8486. Libro d’ore Barberini per Rouen: Barb. lat. 487. Libro d’ore Capponi-Ginori: Barb. lat. 382. Libro d’ore Carafa: Vat. lat. 9490. Libro d’ore di Alessandro VII: Chig. C.IV.109. Libro d’ore di Jean Bourdichon: Vat. lat. 3781. Libro d’ore di Saint-Laumer: Ross. 60. Lixheim (Moselle, Francia): cfr. Epistolario di Lixheim [Pal. lat. 497]. Lorsch (Germania), monastero benedettino di S. Nazario: cfr. Evangeliario di Lorsch (…) [Pal. lat. 50]. Lotharius I, imperator Sacri Romani Imperii (840-855, ma già coimp. dall’817): cfr. Evangeliario di Lotario I [Urb. lat. 3]; Martirologio di Lotario I [Reg. lat. 438]. Lucca: cfr. Leggenda del Santo Volto (…) [Pal. lat. 1988]. Lutero: cfr. Luther, Martin (…): [Ott. lat. 3029]. Luther, Martin (1483-1546), autografi di –: Ott. lat. 3029. Malmédy (Belgio), monastero benedettino di –: cfr. Bibbia di Malmédy [Vat. lat. 8557]. Manasses, Constantinus (saec. XII), Chronicon, traduzione slava: cfr. Cronaca di Manasse [Vat. slav. 2]. Manfredus, rex Siciliae (1258-1266): cfr. Bibbia di Manfredi [Vat. lat. 36]. Manuel I Comnenus, imperator Byzantinus (1143-1180) cum Maria uxore (1145-1182), imago: Vat. gr. 1176 (f. IIr). Manzoni, Alessandro (1785-1873), lettere autografe: Vat. lat. 12895 (ff. 48ar49bv), 14614 (f. 3r). –, Strofe per una Prima Comunione, autografo: Vat. lat. 13951. Mappamondo Borgiano (o Tavola di Velletri): Borg., Carte naut. XVI. Marcellus II (Marcello Cervini), papa (1555): cfr. Codex Cervinianus (…) [Ott. lat. 66]. Marchal, René (sec. XVI): Codex Marchalianus (…) [Vat. gr. 2125]. Martini, Francesco di Giorgio (1439-1501), taccuino di disegni: Urb. lat. 1757. Martinus V (Oddone Colonna, di Genazzano), papa (1417-1431): cfr. Breviario di Martino V [Vat. lat. 14701].
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Martirologio Cassinese: Vat. lat. 4958. Martirologio di Lotario I: Reg. lat. 438. Matteo di Planisio (sec. XIV), abate del monastero celestino di S. Michele a Napoli: cfr. Bibbia di Matteo di Planisio [Vat. lat. 3550]. Matthias I Corvinus, rex Hungariae (1458-1490): cfr. Breviario di Mattia Corvino [Urb. lat. 112]; Messale di Mattia Corvino [Ross. 1164; Urb. lat. 110]; Pontificale di Mattia Corvino [Ott. lat. 501]. Menander (342 ca.-291 a.C.), commedie, palinsesto: Vat. sir. 623 (ff. 211+218, 212+217). Menologio di Basilio II (o Sinassario B): Vat. gr. 1613. Menologio Vaticano: cfr. Lezionario greco con menologio miniato (…) [Vat. gr. 1156]. Messale del Battistero di Firenze: Barb. lat. 610. Messale del card. Bertrand de Deux: Arch. Cap. S. Pietro B.63. Messale del card. Bessarione: Barb. lat. 562. Messale del card. Giordano Orsini: Arch. Cap. S. Pietro B.66. Messale del card. Giovanni Borgia: Barb. lat. 614. Messale del card. Girolamo Basso Della Rovere: Vat. lat. 7792. Messale del card. Juan Álvarez de Toledo: Barb. lat. 609; Vat. lat. 3805, 3807, 5590, 5591. Messale del card. Lorenzo Pucci: Chig. C.VIII.228. Messale di Alessandro VI: Borg. lat. 425. Messale di Alessandro VI per il Natale: Borg. lat. 425. Messale di Mattia Corvino: Ross. 1164; Urb. lat. 110. Messale di Niccolò V: Arch. Cap. S. Pietro E.4; Ott. lat. 62; Vat. lat. 4766, 4767. Messale di Paolo II: Vat. lat. 4764, 4765. Messale di Sisto IV per la basilica di S. Pietro: Arch. Cap. S. Pietro B.69. Messale (…): cfr. anche Breviario-Messale di Ferdinando il Cattolico [Chig. C.VII.205]. messicani, manoscritti –: cfr. Codice messicano Vat. B [Vat. lat. 3773]; Codice Ríos (…) [Vat. lat. 3738]. Missale Francorum: Reg. lat. 257. Missale Gallicanum Vetus: Pal. lat. 493. Missale Gothicum (o Sacramentario Gallicano): Reg. lat. 317. Monreale (Palermo): cfr. Vangeli di Monreale [Vat. lat. 42]. Montecassino, abbazia di –: cfr. Exultet di Montecassino [Vat. lat. 3784; Barb. lat. 592]. Montecassino, abbazia di –: cfr. Martirologio Cassinese [Vat. lat. 4958]. nahua, manoscritto –: cfr. Codice Nahua [Vat. lat. 3773]. Necrologio di Casale Monferrato: Patetta 1438.
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Niccolò III d’Este, marchese di Ferrara (1393-1441): cfr. Bibbia di Belbello (…) [Barb. lat. 613]. Nicolaus V (Tommaso Parentucelli), papa (1447-1455): cfr. Messale di Niccolò V: [Arch. Cap. S. Pietro E.4; Ott. lat. 62; Vat. lat. 4766, 4767]. Nonantola (Modena): cfr. Salterio di Nonantola [Vat. lat. 84]. Nonnus (Pseudo-), Scholia mythologica in s. Gregorii Nazianzeni orationes: Vat. gr. 1947. Omeliario: cfr. anche Omelie (…). Omeliario di Agimondo: Vat. lat. 3835-3836. Omelie mariane di Giacomo di Kokkinobaphos: Vat. gr. 1162. Omero del card. Gonzaga (o O. greco-latino): Vat. gr. 1626-1627. Omero greco-latino: cfr. Omero del card. Gonzaga (…) [Vat. gr. 1626-1627]. Onkelos (35 ca.-120 ca.): cfr. Codex Ottobonianus hebraicus (…) [Vat. ebr. 448]. Orsini, Giordano († 1438), card.: cfr. Breviario del card. Giordano Orsini [Arch. Cap. S. Pietro B.82]; Messale del card. Giordano Orsini [Arch. Cap. S. Pietro B.66]. Ottateuco miniato: Vat. gr. 746; Vat. gr. 747. Ottoboni (…): cfr. Codex Cervinianus (…) [Ott. lat. 66]; Codex Ottobonianus hebraicus (…) [Vat. ebr. 448]; Pontificale di Mattia Corvino (…) [Ott. lat. 501]. Palatini, manoscritti –: cfr. Bibbia atlantica Palatina [Pal. lat. 3-5]; Salterio Palatino [Pal. gr. 381 + 381B]; Virgilio Palatino [Pal. lat. 1631]. Palinsesto ariano di Bobbio: Vat. lat. 5750. Palinsesto Vaticano slavo: Vat. gr. 2502. Panormita (Antonio Beccadelli, detto «il –», 1394-1471), Alphonsi regis Triumphus: Vat. lat. 1565 (f. 123v). Pantheon (S. Maria ad Martyres, o S. M. «della Rotonda»), chiesa detta del – (Roma): cfr. Bibbia del Pantheon (…) [Vat. lat. 12958]. Paulus II (Pietro Barbo), papa (1464-1471): cfr. Graduale del card. Pietro Barbo [Capp. Sist. 12]; Messale di Paolo II [Vat. lat. 4764, 4765]. Pentateuco ebraico-persiano: Vat. pers. 61. Pentateuco samaritano: Barb. or. 1. Pentateuco tetraplo: Barb. or. 1. Petrarca, Francesco (1304-1374), Bucolicon carmen, autografo: Vat. lat. 3358. –, Canzoniere, autografo/idiografo: Vat. lat. 3195. –, Canzoniere, minute: Vat. lat. 3196. –, De sui ipsius et multorum ignorantia, autografo: Vat. lat. 3359. –: cfr. anche Dante del Petrarca [Vat. lat. 3199]; Historia Augusta del Petrarca [Pal. lat. 899]. Petrus de Ebulo (1160 ca.-1220 ca.), De balneis Puteolanis: Ross. 379.
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Philocalus, Furius Dionysius (saec. IV): cfr. Calendario Filocaliano (…) [Barb. lat. 2154]. Poliziano (Angelo Ambrogini, detto «il –», 1454-1494), autografo della versione dell’Iliade: Vat. lat. 3298. Pontificale della Curia Romana: Vat. lat. 4748. Pontificale di Bonifacio IX: Vat. lat. 3747. Pontificale di Carlo VIII: Vat. lat. 3748. Pontificale di János Vitéz il Giovane: cfr. Pontificale di Mattia Corvino (…) [Ott. lat. 501]. Pontificale di Mattia Corvino (o P. Ottoboniano; P. di János Vitéz il Giovane): Ott. lat. 501. Pontificale Ottoboniano: cfr. Pontificale di Mattia Corvino (…) [Ott. lat. 501]. Pontificale romano di Giovanni Barozzi: Vat. lat. 1145. Praxapostolos di Innocenzo VIII (o P. di Carlotta di Lusignano): Vat. gr. 1208. Profeti, Libro dei – miniato: Vat. gr. 755. –, – con Catena miniato: Chig. R.VIII.54. –, –: cfr. anche Codex Marchalianus (…) [Vat. gr. 2125]. Psalterium: cfr. anche Salterio (…). Psalterium Buriense (o Salterio di Bury St. Edmund’s): Reg. lat. 12. Psalterium duplex graeco-latinum: cfr. Salterio di Everardo (…) [Reg. lat. 11]. Psalterium Reginense duplex: cfr. Salterio di Everardo (…) [Reg. lat. 11]. Ptolemaeus, Claudius (saec. II), Geographia: Urb. gr. 82; Urb. gr. 83; Urb. lat. 273; Urb. lat. 274; Urb. lat. 275; Urb. lat. 277; Vat. lat. 3810; Vat. lat. 3811; Vat. lat. 5698; Vat. lat. 5699; Vat. lat. 7289. –, Tabulae astronomicae: Vat. gr. 1291. Pucci, Lorenzo (1458-1531), card.: cfr. Messale del card. Pucci [Chig. C.VIII.228, C.VIII.230]. Rabano Mauro: cfr. Hrabanus Magnentius Maurus (…) [Reg. lat. 124]. Raffaello Sanzio (1483-1520), lettera autografa: Borg. lat. 800. Ratisbona: cfr. Regensburg (Germania). Ravensburg (Germania): cfr. Lezionario di Ravensburg [Pal. lat. 502]. Re, Libro dei – miniato: Vat. gr. 333. Regensburg (Germania): cfr. Evangeliario di Enrico II (…) [Ott. lat. 74]; Sacramentario Rocca (…) [Vat. lat. 3806]. Regestum Farfense: Vat. lat. 8487. Reginensi, manoscritti –: cfr. Bibbia della regina Cristina (…) [Reg. gr. 1 + 1B]; Bible moralisée reginense [Reg. lat. 25]; Salterio di Everardo (…) [Reg. lat. 11]. Reichenau (Germania), abbazia di –: cfr. Evangeliario di Reichenau [Barb. lat. 711].
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Ribero (o Rivero, Ribeiro, Ribeira), Diego († 1533), Planisfero: Borg., Carte naut. III. Ripoll (Spagna): cfr. Bibbia di Farfa (…) [Vat. lat. 5729]. Rocca, Angelo (1545-1620): cfr. Sacramentario Rocca (…) [Vat. lat. 3806]. Roman de la Rose di Berthaud d’Achy: Urb. lat. 376. Roman de Troie: cfr. Benoît de Sainte-Maure (…) [Reg. lat. 1505]. Rossiani, manoscritti: cfr. Sacramentarium Rossianum [Ross. 204]. Rotulo di Giosuè: Pal. gr. 431B. Rouen (Francia): cfr. Libro d’ore Barberini per Rouen [Barb. lat. 487]. rune: cfr. Codice Runico (…) [Vat. lat. 14613]. S. Cecilia in Trastevere, basilica di – (Roma): cfr. Bibbia di S. Cecilia in Trastevere [Barb. lat. 587]. S. Crisogono, chiesa di – (Roma): cfr. Bibbia di S. Crisogono [Vat. lat. 42204221]. S. Maria ad Martyres, o «della Rotonda» (Pantheon), chiesa di – (Roma): cfr. Bibbia del Pantheon (…) [Vat. lat. 12958]. S. Maria della Rosa, chiesa di – (Siena): cfr. Leggendario di S. Maria della Rosa [Vat. lat. 6074]. S. Maria in Aracoeli, chiesa di – (Roma): cfr. Bibbia dell’Aracoeli [Vat. lat. 7793-7799, 7801]. S. Maria in Via Lata, chiesa di – (Roma): cfr. Evangeliario di S. Maria in Via Lata [S. Maria in Via Lata I.45-45A]. S. Maria in Vincis, chiesa di – (Roma): cfr. Bibbia di S. Maria in Vincis [Vat. lat. 10404]. S. Nicola, monastero di – a Casole (Lecce): cfr. Typikon del monastero di S. Nicola di Casole [Barb. gr. 350]. S. Pietro, basilica di – (Città del Vaticano): cfr. Antifonario della basilica di S. Pietro [Arch. Cap. S. Pietro B.79]; Breviario del Capitolo di S. Pietro [Arch. Cap. S. Pietro B.88]; Evangelistario del Capitolo di S. Pietro [Arch. Cap. S. Pietro F.10]; Messale di Sisto IV per la basilica di S. Pietro [Arch. Cap. S. Pietro B.69]. S. Pietro extra muros, monastero di – (Benevento): cfr. Exultet di S. Pietro in Benevento [Vat. lat. 9820]. S. Sepolcro, basilica del – (Gerusalemme): cfr. Cartulario del S. Sepolcro [Vat. lat. 4947]. S. Sofia, monastero di – (Benevento): cfr. Chronicon di S. Sofia di Benevento [Vat. lat. 4939]. S. Vincenzo al Volturno, abbazia di – (Isernia): cfr. Chronicon Vulturnense [Barb. lat. 2724]. Sacramentario Gallicano: cfr. Missale Gothicum (…) [Reg. lat. 317]. Sacramentario Rocca (o S. di Regensburg; Sacramentarium Fuldense): Vat. lat. 3806.
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DENOMINAZIONI D’USO PER MANOSCRITTI VATICANI CELEBRI
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Sacramentarium Fuldense: Vat. lat. 3548; cfr. anche: Sacramentario Rocca (…) [Vat. lat. 3806]. Sacramentarium Gelasianum: Reg. lat. 316. Sacramentarium Rossianum: Ross. 204. Saint-Laumer, monastero di – (Blois): cfr. Libro d’ore di Saint-Laumer [Ross. 60]. Saint-Mesmin de Micy (Loiret, Francia): cfr. Calendario di Saint-Mesmin de Micy [Reg. lat. 1263]. Salterio: cfr. anche Psalterium (…). Salterio Barberini: Barb. gr. 372. Salterio del Bessarione: Barb. lat. 585. Salterio della regina Cristina: cfr. Salterio di Everardo (…) [Reg. lat. 11]. Salterio di Bury St. Edmund’s: cfr. Psalterium Buriense [Reg. lat. 12]. Salterio di Everardo (o S. della regina Cristina; Psalterium Reginense duplex; Psalterium duplex graeco-latinum): Reg. lat. 11. Salterio di Heiligenberg (o S. di Heidelberg): Pal. lat. 39. Salterio di Nonantola: Vat. lat. 84. Salterio di Urbano V: Vat. lat. 13125. Salterio Palatino: Pal. gr. 381 + 381B. Salterio pentaglotto: Barb. or. 2. Salterio Vaticano: Vat. gr. 752; Vat. gr. 1927. Salterio-Innario Ambrosiano: Vat. lat. 83. Santo Volto di Lucca: cfr. Leggenda del Santo Volto (…) [Pal. lat. 1988]. Savonarola, Girolamo (1452-1498), Philosophia universalis, autografo: Chig. E.IV.126. Scala Paradisi miniata: cfr. Climaco miniato [Ross. 251; Vat. gr. 394; Vat. gr. 1754]. Sinassario B: cfr. Menologio di Basilio II (…) [Vat. gr. 1613]. Sixtus IV (Francesco Della Rovere), papa (1471-1484): cfr. Messale di Sisto IV per la basilica di S. Pietro [Arch. Cap. S. Pietro B.69]. Strabo (64/63 ca. a.C.-23 ca. d.C.), Opera, palinsesto: Vat. gr. 2306 + Vat. gr. 2061A. Targum Neofiti: cfr. Targum Palestinese (…) [Neofiti 1]. Targum Onkelos: cfr. Codex Ottobonianus hebraicus (…) [Vat. ebr. 448]. Targum Palestinese (o T. Neofiti): Neofiti 1. Tasselli, Domenico (secc. XVI-XVII): cfr. Grimaldi, Giacomo [Arch. Cap. S. Pietro A.64ter]. Tasso, Torquato (1544-1595), poesie e lettere autografe: Barb. lat. 3995; cfr. anche Barb. lat. 3696, 4052, 4083, Chig. L.VIII.302, Vat. lat. 5309, Ott. lat. 2229, Urb. lat. 413, Vat. lat. 8262A; cfr. anche gli stampati postillati conservati in fondi manoscritti: Vat. lat. 9966, 9967, 9972, 9973, 9974.
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978
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Tavola di Velletri: cfr. Mappamondo Borgiano [Borg., Carte naut. XVI]. Terentius Afer, Publius (195 ca.-159 a.C.): cfr. Terenzio Basilicano [Arch. Cap. S. Pietro H.19]; Terenzio Bembino [Vat. lat. 3226]; Terenzio Vaticano [Vat. lat. 3868]. Terenzio Basilicano: Arch. Cap. S. Pietro H.19. Terenzio Bembino: Vat. lat. 3226. Terenzio Vaticano: Vat. lat. 3868. Tetravangelo (…): cfr. anche: Evangeliario (…); Evangelistario (…); Lezionario (…); Vangeli (…). Tetravangelo dei Comneni: Urb. gr. 2. Tetravangelo di Innocenzo VIII (o T. di Carlotta di Lusignano): Vat. gr. 1158. Tetravangelo di Pope Nikodim: Vat. slav. 5. Theodosius II, imperator, Codex: cfr. Codex Theodosianus [Vat. lat. 5766 (ff. 25-43, 46-48)]. Theodulphus ep. Aurelianensis († 821), mappa mundi: Reg. lat. 123 (ff. 143v144r). Thomas Aquinas (1225 ca.-1274), s., autografi: Vat. lat. 9850, 9851. Todi: cfr. Bibbia di Todi [Vat. lat. 10405]. Tolomeo: cfr. Ptolemaeus (…) [Urb. gr. 82; Urb. gr. 83; Urb. lat. 273; Urb. lat. 274; Urb. lat. 275; Urb. lat. 277; Vat. lat. 3810; Vat. lat. 3811; Vat. lat. 5698; Vat. lat. 5699; Vat. lat. 7289]. Tommaso d’Aquino, s.: cfr. Thomas Aquinas (…), s. (…) [Vat. lat. 9850, 9851]. Tours (Francia): cfr. Vangeli di Tours [Vat. lat. 43]. Trattato di falconeria di Federico II: cfr. De arte venandi cum avibus (…) [Pal. lat. 1071]. Typikon di Casole: Barb. gr. 350. Ubaldini della Carda, Ottaviano (1424 ca.-1498): cfr. Bibbia di Ottaviano Ubaldini [Urb. lat. 548]. Ungheria: cfr. Legendarium Hungaricum (…) [Vat. lat. 8541]. Urbanus VIII (Maffeo Barberini), papa (1623-1644): cfr. Salterio di Urbano V [Vat. lat. 13125]. Urbino: cfr. Bibbia di Federico da Montefeltro (…) [Urb. lat. 1-2]; Dante Urbinate [Urb. lat. 365]. Vallombrosa, abbazia di – (Firenze): cfr. Epistolario Vallombrosano [Vat. lat. 8701]. Vangeli (…): cfr. anche: Evangeliario (…); Evangelistario (…); Lezionario (…); Tetravangelo (…). Vangeli arabi: Borg. ar. 71; cfr. anche: Vangelo di Luca in arabo [Vat. ar. 18]. Vangeli del Concilio Vaticano II: cfr. Evangeliario di Federico da Montefeltro (…) [Urb. lat. 10]. Vangeli di Lambach: Vat. lat. 14008.
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DENOMINAZIONI D’USO PER MANOSCRITTI VATICANI CELEBRI
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Vangeli di Monreale: Vat. lat. 42. Vangeli di S. Lorenzo: Vat. lat. 41. Vangeli di Tours: Vat. lat. 43. Vangelo di Luca in arabo: Vat. ar. 18; cfr. anche: Vangeli arabi [Borg. ar. 71]. Vangelo di Matteo in persiano: Vat. pers. 4. Vergilius Maro, Publius (70-19 a.C.): cfr. Virgilio Augusteo [Vat. lat. 3256]; Virgilio Mediceo, frammento [Vat. lat. 3225 (f. LXXVI)]; Virgilio Palatino [Pal. lat. 1631]; Virgilio Romano [Vat. lat. 3867]; Virgilio Vaticano [Vat. lat. 3225]. Verrazzano, Girolamo da – (secc. XV-XVI), Planisfero: Borg., Carte naut. I. Victor III (Desiderio di Montecassino), papa (1086-1087): cfr. Codex Benedictus (…) [Vat. lat. 1202]. Villani, Giovanni (1280 ca.-1348), Cronaca, miniata: Chig. L.VIII.296. Virgilio Augusteo: Vat. lat. 3256. Virgilio Mediceo, frammento: Vat. lat. 3225 (f. LXXVI). Virgilio Palatino: Pal. lat. 1631. Virgilio Romano: Vat. lat. 3867. Virgilio Vaticano: Vat. lat. 3225. Vita di Matilde di Canossa: Vat. lat. 4922. Vitae sanctorum Patrum miniate: Vat. lat. 375. Vitéz, János, il Giovane († 1499), vescovo di Veszprém, poi di Bács, amministratore apostolico di Vienna: cfr. Pontificale di Mattia Corvino (…) [Ott. lat. 501]. Volterra (Pisa): cfr. Bibbia di Volterra [Urb. ebr. 1]. Walsperger, Andreas (sec. XIV), Planisfero: Pal. lat. 1362B. Zigabenus, Euthymius (saec. XI-XII), Panoplia dogmatica: Vat. gr. 666. Zuqnín (presso Diyarbakìr [Âmíd], Turchia), monastero di –: cfr. Codex Zuqninensis rescriptus (…) [Vat. sir. 162].
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PROSPETTO CUMULATIVO DEI FONDI MANOSCRITTI E A STAMPA DELLA BIBLIOTECA VATICANA All’interno di questo prospetto: 1) nella prima colonna è indicata l’intitolazione del fondo; 2) nella seconda è precisata la natura del fondo (per la spiegazione delle definizioni di fondo «chiuso» e «aperto», cfr. supra, I, pp. 10-11); 3) nella terza sono indicati il Dipartimento e la Sezione (o ufficio) ai quali è affidata la cura del fondo (si noti che, come già altrove nella Guida, con «Sezione Stampati» si abbrevia la più completa e corretta denominazione amministrativa di «Sezione Sale e Magazzini Stampati»); 4) nella quarta è segnalata l’abbreviazione adottata dalla Biblioteca Vaticana e vivamente consigliata agli studiosi; 5) nella quinta, infine, si rinvia alle pagine della presente Guida nelle quali il fondo è trattato. A differenza di quanto avviene nell’Elenco cumulativo delle abbreviazioni (cfr. infra, pp. 996-1031), in questo Prospetto i fondi sono alfabeticamente ordinati sulla base di un mot-vedette che, nella prima colonna, è evidenziato in grassetto; tale accorgimento, già adottato nell’ordinamento delle voci all’interno del testo stesso della Guida, permette di raccogliere insieme fondi della stessa origine che, sulla base della loro intitolazione e quindi di un ordinamento rigidamente alfabetico, sarebbero dispersi.
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982
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
INTITOLAZIONE DEL FONDO
Carte d’Abbadie Accademia dei Virtuosi Aldine Angelini Archivio del Capitolo di S. Maria Regina Coeli Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Manoscritti] Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati Archivio della Biblioteca Ashby Autografi Vaticani AV (Materiale audio-visivo) A-Z Archivio Barberini Stampati Barberini Stampati Barberini. Credenzino del Tasso Archivio Barberini Colonna di Sciarra Barberiniani greci Barberiniani latini Barberiniani orientali Carte Belli Bergamo Boncompagni Ludovisi Borghesiani Borgiani arabi Borgiani armeni Borgiani. Carte nautiche Borgiani cinesi Borgiani copti Borgiani ebraici Borgiani egiziani Borgiani etiopici Borgiani georgiani Borgiani greci Borgiani illirici Borgiani indiani Borgiani irlandesi Borgiani islandesi
NATURA DEL FONDO
fondo chiuso fondo chiuso fondo aperto fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo aperto fondo chiuso fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso
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PROSPETTO CUMULATIVO DEI FONDI MANOSCRITTI E A STAMPA
PERTINENZA AMMINISTRATIVA
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Uffici della Prefettura, Archivio Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
ABBREVIAZIONE
Carte d’Abbadie Accad. Virtuosi Aldine Angelini Arch. Cap. S. Maria Regina Coeli Arch. Cap. S. Pietro Arch. Cap. S. Pietro Stamp. Arch. Cap. S. Pietro Arch. Bibl. Ashby Autogr. Vat. AV — Arch. Barb. Stamp. Barb. Stamp. Barb. Cred. Tasso Arch. Barb. Colonna di Sciarra Barb. gr. Barb. lat. Barb. or. Carte Belli Bergamo Bonc. Borgh. Borg. ar. Borg. arm. Borg., Carte naut. Borg. cin. Borg. copt. Borg. ebr. Borg. eg. Borg. et. Borg. georg. Borg. gr. Borg. ill. Borg. ind. Borg. irl. Borg. isl.
983
TRATTAZIONE NELLA GUIDA
I, p. 332 II, pp. 785-786 II, pp. 786-788 I, pp. 332-333 I, p. 670 I, pp. 671-677 I, pp. 333-336 II, pp. 788-789 II, pp. 913-916 II, pp. 888-890 I, p. 336 II, p. 789 II, p. 790 I, pp. 677-683 II, pp. 791-796 II, pp. 796-804 I, pp. 683-688 I, pp. 340-344 I, pp. 344-347 I, pp. 348-351 I, pp. 351-352 II, p. 804 I, pp. 352-354 I, pp. 354-356 I, pp. 360-361 I, p. 362 I, pp. 362-363 I, pp. 363-365 I, pp. 365-367 I, p. 368 I, pp. 368-369 I, pp. 369-370 I, pp. 370-371 I, p. 371 I, pp. 371-372 I, pp. 372-375 I, p. 375 I, p. 375
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984
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
INTITOLAZIONE DEL FONDO
Borgiani latini Borgiani messicani Borgiani persiani Borgiani siamesi Borgiani siriaci Borgiani tonchinesi Borgiani turchi Bucciarelli Caetani Cappella Giulia Cappella Sistina. [Manoscritti] Cappella Sistina. Camerlengato Cappella Sistina. Diari Stampati Capponi Capponiani Casimiri Stampati Cerulli Cerulli etiopici Cerulli persiani Archivio Chigi Stampati Chigi Chigiani Cicognara Archivio del Circolo S. Pietro Archivio Colonna Archivio Costaguti Comboniani Carteggi De Luca Stampati De Luca De Marinis Stampati De Marinis Depositi A-E Lascito De Rossi Miscellanea De Rossi Disegni Drammaturgia Allacci Drammi Persiani Duplicati
NATURA DEL FONDO
fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo aperto fondo chiuso fondo chiuso fondo aperto fondo chiuso fondo chiuso fondo aperto
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PROSPETTO CUMULATIVO DEI FONDI MANOSCRITTI E A STAMPA
PERTINENZA AMMINISTRATIVA
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati
ABBREVIAZIONE
Borg. lat. Borg. mess. Borg. pers. Borg. siam. Borg. sir. Borg. tonch. Borg. turc. Bucciarelli Caetani Capp. Giulia Capp. Sist. Capp. Sist., Camerl. Capp. Sist., Diari Stamp. Cappon. Cappon. Casimiri Stamp. Cerulli Cerulli et. Cerulli pers. Arch. Chig. Stamp. Chig. Chig. Cicognara Arch. Circolo S. Pietro Arch. Colonna Arch. Costaguti Comb. Carteggi De Luca Stamp. De Luca De Marinis Stamp. De Marinis Dep. Lasc. De Rossi Misc. De Rossi Disegni Dramm. Allacci Drammi Persiani Duplicati
985
TRATTAZIONE NELLA GUIDA
I, pp. 376-377 I, pp. 377-378 I, pp. 378-379 I, p. 380 I, pp. 380-382 I, pp. 382-383 I, pp. 383-384 II, pp. 804-805 II, p. 805 I, pp. 384-388 I, pp. 393-395 I, pp. 395-396 I, pp. 396-397 II, pp. 805-807 I, pp. 397-400 II, pp. 807-808 II, p. 808 I, pp. 400-402 I, pp. 402-403 I, pp. 688-691 II, pp. 809-812 I, pp. 403-409 II, pp. 813-815 I, p. 692 I, pp. 692-704 I, pp. 704-705 I, pp. 409-410 I, pp. 410-412 II, pp. 815-816 I, pp. 412-413 II, pp. 816-817 I, pp. 413-415 I, pp. 416-417 II, pp. 817-818 II, p. 884 II, pp. 818-819 II, pp. 819-820 II, pp. 820-821
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986
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
INTITOLAZIONE DEL FONDO
NATURA DEL FONDO
Editti
fondo aperto
Elefante
fondo chiuso
Ferrajoli. [Manoscritti]
fondo chiuso
Autografi Ferrajoli
fondo chiuso
Stampati Ferrajoli
fondo chiuso
Carte Filippi
fondo chiuso
R[accolta] G[enerale] Fotografie
fondo aperto
Carte Francia
fondo chiuso
Archivio della Curia di Frascati
fondo chiuso
Archivi della F.U.C.I.
fondo chiuso
Archivio Gatti
fondo chiuso
Gismondi
fondo chiuso
Incunaboli
fondo aperto
Incunaboli De Luca
fondo chiuso
Incunaboli Pagès
fondo chiuso
Incunaboli York
fondo chiuso
Indirizzi
fondo aperto (ma non più incrementato)
Introiti-Esiti
fondo chiuso
Inventari di stampati
fondo aperto
Kirkendale
fondo chiuso
Lamattina
fondo chiuso
Lasinio
fondo chiuso
Legature
fondo aperto
Legature Astarita
fondo chiuso
Libri minuscoli
fondo aperto (ma non più incrementato)
Carte Liebaert
fondo chiuso
Loreto
fondo chiuso
Mai
fondo chiuso
Manoscritti fotografati
fondo aperto
Archivio Martire
fondo chiuso
Matrici
fondo aperto
Membranacei
fondo aperto
Carte del card. Giovanni Mercati
fondo chiuso
Carteggi del card. Giovanni Mercati
fondo chiuso
Merry del Val
fondo chiuso
Microfilm di manoscritti
fondo aperto
Molinari
fondo chiuso
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PROSPETTO CUMULATIVO DEI FONDI MANOSCRITTI E A STAMPA
PERTINENZA AMMINISTRATIVA
ABBREVIAZIONE
987
TRATTAZIONE NELLA GUIDA
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Editti
II, p. 821
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Elefante
II, pp. 821-822
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Ferr.
I, pp. 419-420
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Autogr. Ferr.
I, pp. 420-427
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Stamp. Ferr.
II, pp. 822-823
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Carte Filippi
I, p. 427
Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe
R.G. Fotografie
II, pp. 884-885
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Carte Francia
I, pp. 428-429
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
Arch. Frascati
I, p. 705
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
Arch. F.U.C.I.
I, pp. 706-707
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Arch. Gatti
I, pp. 429-431
Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe
Gismondi
II, pp. 890-891
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Inc.
II, pp. 824-825
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Inc. De Luca
II, p. 825
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Inc. Pagès
II, p. 826
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Inc. York
II, p. 826
Dip. Manoscritti, Sez. Indirizzi ai Pontefici
Indirizzi
I, pp. 731-736
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Intr.-Es.
I, p. 431
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Inventari di stampati
cfr. II, p. 742
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Kirkendale
II, pp. 826-827
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Lamattina
II, p. 827
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Lasinio
I, pp. 432-433
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Legat.
I, pp. 433-434
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Legat. Astarita
II, p. 827
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Libri minusc.
I, pp. 434-436
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Carte Liebaert
I, pp. 436-437
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Loreto
II, p. 828
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Mai
II, pp. 828-830
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Mss. fot.
I, pp. 437-438
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
Arch. Martire
I, p. 708
Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe
Matrici
II, pp. 885-888
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Membr.
II, p. 830
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Carte Mercati
I, pp. 438-440
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Carteggi Mercati
I, pp. 440-441
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Merry del Val
II, pp. 830-831
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Microf.
I, pp. 441-443
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Molinari
II, pp. 831-832
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988
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
INTITOLAZIONE DEL FONDO
Morello Moschetti Mulla Neofiti Notai d’Orange Computisteria Ottoboni Ottoboniani greci Ottoboniani latini Pagès Stampati Pagès Stampati Palatini Palatini greci Palatini latini Pantheon Autografi Paolo VI Papiri Bodmer Papiri Borgiani aramaici Papiri Borgiani demotici Papiri Vaticani copti Papiri Vaticani copti Doresse Papiri Vaticani demotici Papiri Vaticani greci Papiri Vaticani latini Lascito Pastor Patetta. [Manoscritti] Autografi e documenti Patetta Pergamene Patetta Racc. Patetta Pergamene di Terracina Pergamene di Veroli Perosi Raccolta Pio IX Pontificio Collegio Etiopico Pontificio Istituto Biblico Pontificio Istituto Orientale Propaganda Fide R[accolta] G[enerale]. Annuari-Repertori R[accolta] G[enerale]. Archivistica
NATURA DEL FONDO
fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo aperto fondo chiuso fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo aperto fondo aperto
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PROSPETTO CUMULATIVO DEI FONDI MANOSCRITTI E A STAMPA
PERTINENZA AMMINISTRATIVA
Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati
ABBREVIAZIONE
Morello Moschetti Mulla Neofiti Not. Orange Comp. Ott. Ott. gr. Ott. lat. Pagès Stamp. Pagès Stamp. Pal. Pal. gr. Pal. lat. Pantheon Autogr. Paolo VI Pap. Bodmer Pap. Borg. aram. Pap. Borg. dem. Pap. Vat. copt. Pap. Vat. copt. Doresse Pap. Vat. dem. Pap. Vat. gr. Pap. Vat. lat. Lasc. Pastor Patetta Autogr. Patetta Perg. Patetta Racc. Patetta Perg. Terracina Perg. Veroli Perosi R. Pio IX Pont. Coll. Et. P.I.B. P.I.O. Prop. Fide R.G. Ann.-Repert. R.G. Archivist.
989
TRATTAZIONE NELLA GUIDA
II, p. 832 I, pp. 443-444 II, p. 832 I, pp. 444-446 I, pp. 708-710 I, pp. 710-714 I, pp. 450-453 I, pp. 453-455 I, pp. 455-457 II, pp. 832-834 II, pp. 834-838 I, pp. 463-466 I, pp. 466-469 I, pp. 714-716 I, pp. 469-470 I, pp. 470-471 I, p. 471 I, p. 471 I, p. 472 I, p. 473 I, pp. 473-474 I, pp. 474-476 I, pp. 476-478 I, pp. 478-479 I, pp. 481-483 I, pp. 483-484 I, p. 484 I, pp. 485-488 I, pp. 488-490 I, pp. 490-492 I, pp. 492-494 II, pp. 838-839 I, pp. 494-497 I, pp. 497-498 I, p. 499 II, p. 839 II, p. 841 II, p. 842
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990
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
INTITOLAZIONE DEL FONDO
R[accolta] G[enerale]. Arte-Archeologia R[accolta] G[enerale]. Bibbia R[accolta] G[enerale]. Bibliografia R[accolta] G[enerale]. Braille R[accolta] G[enerale]. Cataloghi d’arte R[accolta] G[enerale]. Cataloghi di librai R[accolta] G[enerale]. Classici R[accolta] G[enerale]. Concili R[accolta] G[enerale]. Dattiloscritti R[accolta] G[enerale]. Decisioni della S.R. Rota R[accolta] G[enerale]. Diritto canonico R[accolta] G[enerale]. Diritto civile R[accolta] G[enerale]. Enciclopedie-Dizionari R[accolta] G[enerale]. Filosofia R[accolta] G[enerale]. Geografia R[accolta] G[enerale]. Letteratura estera R[accolta] G[enerale]. Letteratura italiana R[accolta] G[enerale]. Liturgia R[accolta] G[enerale]. Medicina R[accolta] G[enerale]. Miscellanea R[accolta] G[enerale]. Missioni R[accolta] G[enerale]. Musica R[accolta] G[enerale]. Neolatini R[accolta] G[enerale]. Numismatica R[accolta] G[enerale]. Oriente R[accolta] G[enerale]. Paleografia-Codicologia R[accolta] G[enerale]. Periodici R[accolta] G[enerale]. Riproduzioni fototipiche R[accolta] G[enerale]. Riti R[accolta] G[enerale]. Ss. Padri R[accolta] G[enerale]. Scienze R[accolta] G[enerale]. Scienze sociali R[accolta] G[enerale]. Storia R[accolta] G[enerale]. Teologia R[accolta] G[enerale]. Vite Raccolta Prima Raccolta Professionale Raineri
NATURA DEL FONDO
fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo chiuso fondo aperto fondo chiuso
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PROSPETTO CUMULATIVO DEI FONDI MANOSCRITTI E A STAMPA
PERTINENZA AMMINISTRATIVA
Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
ABBREVIAZIONE
R.G. Arte-Arch. R.G. Bibbia R.G. Bibliogr. R.G. Braille R.G. Cat. Arte R.G. Cat. Librai R.G. Classici R.G. Concili R.G. Dattil. R.G. Dec. Rot. R.G. Dir. Can. R.G. Dir. Civ. R.G. Enc.-Diz. R.G. Filos. R.G. Geogr. R.G. Lett. Est. R.G. Lett. It. R.G. Liturg. R.G. Medic. R.G. Miscell. R.G. Missioni R.G. Musica R.G. Neolat. R.G. Numism. R.G. Oriente R.G. Paleogr.-Codicol. R.G. Period. R.G. Ripr. Fot. R.G. Riti R.G. Ss. Padri R.G. Scienze R.G. Sc. Soc. R.G. Storia R.G. Teol. R.G. Vite R. I R. Prof. Raineri
991
TRATTAZIONE NELLA GUIDA
II, p. 842 II, pp. 842-843 II, p. 843 II, p. 843 II, pp. 843-844 II, p. 844 II, p. 844 II, pp. 844-845 II, p. 845 II, pp. 845-846 II, p. 846 II, p. 846 II, p. 847 II, p. 847 II, pp. 847-848 II, p. 848 II, p. 848 II, p. 849 II, pp. 849-850 II, pp. 850-851 II, p. 851 II, pp. 851-852 II, p. 852 II, pp. 852-853 II, p. 853 II, p. 854 II, pp. 854-855 II, p. 855 II, p. 855 II, pp. 855-856 II, p. 856 II, p. 856 II, p. 857 II, p. 857 II, p. 858 II, pp. 858-860 II, p. 860 I, pp. 499-500
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992
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
INTITOLAZIONE DEL FONDO
Rangoni Machiavelli Ravalli Reginensi greci Reginensi greci di Pio II Reginensi latini Riserva Ronga Raccolta Rospigliosi Stampati Rospigliosi Rossiani Stampati Rossiani Ruffin Ruoli Armorial épiscopal Saint-Saud Sala Consultazione Manoscritti [Sala Consultazione Stampati] Carte Salvadori Archivio Salviati S. Anastasia S. Angelo in Pescheria S. Maria in Cosmedin S. Maria in Via Lata S. Maria in Via Lata. [Archivio] S. Maria Maggiore Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino Stampati del S. Offizio Sbath Sire Stampe Stampe geografiche Carte Stefani Steinmann Tedeschi Carteggi Toniolo Collezione Ungheria Urbinati ebraici Urbinati greci
NATURA DEL FONDO
fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo aperto fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo aperto fondo aperto fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo aperto fondo aperto fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso
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PROSPETTO CUMULATIVO DEI FONDI MANOSCRITTI E A STAMPA
PERTINENZA AMMINISTRATIVA
ABBREVIAZIONE
993
TRATTAZIONE NELLA GUIDA
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
Rangoni Machiavelli Ravalli Reg. gr. Reg. gr. Pio II Reg. lat. Riserva Ronga Rospigliosi Stamp. Rospigliosi Ross. Stamp. Ross. Ruffin Ruoli Saint-Saud Sala Cons. Mss. — Carte Salvadori Arch. Salviati S. Anastasia S. Angelo in Pescheria S. Maria in Cosmedin S. Maria in Via Lata S. Maria in Via Lata S. Maria Magg. SS. Incarnazione
I, pp. 500-501 I, pp. 501-502 I, pp. 507-509 I, pp. 509-510 I, pp. 510-512 II, pp. 860-861 II, p. 861 I, pp. 512-514 II, pp. 861-863 I, pp. 515-520 II, pp. 863-866 II, pp. 866-867 I, pp. 520-521 I, pp. 521-522 cfr. II, p. 781 cfr. II, pp. 779-783 I, pp. 522-524 I, pp. 716-717 I, pp. 718-719 I, pp. 720-721 I, pp. 721-723 I, pp. 524-527 I, pp. 724-726 I, pp. 527-530 I, pp. 726-728
Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
Stamp. S. Offizio Sbath Sire Stampe Stampe Geogr. Carte Stefani Steinmann Tedeschi Carteggi Toniolo Coll. Ungheria Urb. ebr. Urb. gr.
II, pp. 867-869 I, pp. 530-532 I, pp. 532-535 II, pp. 881-883 II, pp. 883-884 I, pp. 535-536 II, pp. 869-870 II, p. 871 I, pp. 536-538 II, p. 871 I, pp. 545-549 I, pp. 549-550
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994
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
INTITOLAZIONE DEL FONDO
Urbinati latini Vaticani arabi Vaticani armeni Vaticani copti Vaticani ebraici Vaticani estremo-orientali Vaticani etiopici Vaticani greci Vaticani iberici Vaticani indiani Vaticani indocinesi Vaticani latini Vaticani mandei Vaticani musicali Vaticani persiani Vaticani rumeni Vaticani samaritani Vaticani siriaci Vaticani slavi Vaticani turchi Carteggi Villari Carte Wilmart York
NATURA DEL FONDO
fondo chiuso fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso
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PROSPETTO CUMULATIVO DEI FONDI MANOSCRITTI E A STAMPA
PERTINENZA AMMINISTRATIVA
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati
ABBREVIAZIONE
Urb. lat. Vat. ar. Vat. arm. Vat. copt. Vat. ebr. Vat. estr.-or. Vat. et. Vat. gr. Vat. iber. Vat. ind. Vat. indocin. Vat. lat. Vat. mand. Vat. mus. Vat. pers. Vat. rum. Vat. sam. Vat. sir. Vat. slav. Vat. turc. Carteggi Villari Carte Wilmart York
995
TRATTAZIONE NELLA GUIDA
I, pp. 550-553 I, pp. 553-564 I, pp. 564-568 I, pp. 568-573 I, pp. 573-579 I, pp. 579-582 I, pp. 582-584 I, pp. 584-615 I, pp. 615-616 I, pp. 616-622 I, p. 622 I, pp. 623-640 I, pp. 640-641 I, pp. 641-643 I, pp. 644-646 I, pp. 646-648 I, pp. 648-649 I, pp. 649-654 I, pp. 655-658 I, pp. 658-663 I, pp. 663-665 I, pp. 665-666 II, pp. 872-873
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI DEI FONDI MANOSCRITTI E A STAMPA E DELLE SEZIONI DELLE SALE DI CONSULTAZIONE DELLA BIBLIOTECA VATICANA Si presentano qui, rifuse in un elenco alfabetico cumulativo, tutte le abbreviazioni in uso per le segnature di fondi di manoscritti, di documenti d’archivio o di stampati conservati, all’interno della Biblioteca Vaticana, presso il Dipartimento Manoscritti, il Dipartimento Stampati e gli Uffici della Prefettura. A tal fine si noterà che viene considerato come un unico fondo di stampati, sia pure di natura particolare, l’insieme dei volumi collocati nella Sala Consultazione Stampati, per il quale tuttavia vigono nell’uso soltanto abbreviazioni specifiche per le singole sezioni anziché un’abbreviazione generale. Le forme di abbreviazione presentate nell’elenco sono quelle adottate ufficialmente e a fini amministrativi dalla Biblioteca Vaticana e, di norma, utilizzate nelle pubblicazioni a stampa da essa edite; se ne consiglia e incoraggia l’uso, pertanto, da parte dei frequentatori della Biblioteca anche nelle pubblicazioni riguardanti suoi manoscritti e stampati. Le medesime abbreviazioni sono, inoltre, adottate nei cataloghi elettronici della Biblioteca accessibili via web, sebbene si debba avvertire che in questi ultimi sono soppressi, fra i vari elementi della segnatura, lo spazio bianco e l’eventuale virgola o trattino, che vengono sostituiti da un punto (ma semplificando più punti consecutivi in uno solo). Ad esempio: «Arch.Barb.Colonna.di.Sciarra» anziché «Arch. Barb. Colonna di Sciarra»; oppure «Intr.Es.» invece di «Intr.-Es.»; o anche « Borg.Carte.naut.» al posto di « Borg., Carte naut.». Ma quando il trattino sia parte integrante del nome, esso è mantenuto anche nell’abbreviazione in uso nei cataloghi informatizzati, ad esempio: «Saint-Saud» per «Saint-Saud», oppure «Schleswig-Holstein» per «Schleswig-Holstein». Non sono registrate in quest’elenco le ulteriori abbreviazioni utilizzabili per individuare le singole serie all’interno di alcuni fondi della Sezione Archivi del Dipartimento Manoscritti, né per le sezioni, se presenti, entro i fondi del Gabinetto delle Stampe. Nella terza colonna dell’Elenco si è cercato di fornire indicazioni relative alla tipologia della parte variabile della segnatura per ciascun fondo; si è però omesso di farlo nei casi in cui l’ordinamento del fondo sia troppo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
997
complesso per articolazione interna, generando dunque una casistica di tipi di segnatura troppo varia, oppure nei casi in cui esso non sia giunto ancora a piena e definitiva maturazione. Per la notevole complessità e variabilità riscontrabili, si è analogamente rinunciato a dare conto della tipologia di segnatura delle sezioni della Sala Consultazione Stampati. L’omissione di tali dati può essere in buona parte compensata, soprattutto per i fondi di stampati, dall’accessibilità diretta via web, attraverso l’OPAC della Biblioteca, di un’ampia esemplificazione delle tipologie di segnatura adottate per ciascun fondo. Nella quarta colonna, «Intitolazione del fondo», il neretto è utilizzato per segnalare la parte dell’intitolazione medesima che è stata valorizzata ai fini dell’ordinamento alfabetico nel «Prospetto cumulativo dei fondi manoscritti e a stampa», supra, pp. 981-995 (per il criterio adottato si vedano le «Avvertenze» enunciate supra, I, pp. 11-12, alla lettera i). Nella sesta colonna, infine, come già altrove nella Guida, con «Sezione Stampati» si abbrevia la più completa e corretta denominazione amministrativa di «Sezione Sale e Magazzini Stampati».
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998
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
Accad. It.
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Accad.It.
Accad. Virtuosi
Accad.Virtuosi
Africa
Africa
Agiogr.
Agiogr.
Albania
Albania
Aldine
Aldine
America
America
Angelini
Angelini
Ann. Pont.
Ann.Pont.
Ant. Class.
Ant.Class.
Arabica
Arabica
Araldica
Araldica
Arch. Barb.
Arch.Barb.
indicazione della serie ed eventuale sottoserie, seguita dalle partizioni numeriche
Arch. Barb. Colonna di Sciarra
Arch.Barb.Colonna. di.Sciarra
numero arabo, eventualmente seguito da indicazione del fascicolo con ulteriore numero arabo
Arch. Bibl.
Arch.Bibl.
numero arabo per la serie principale, oppure titolo della serie secondaria e relativa partizione
Arch. Cap. S. Maria Re- Arch.Cap.S.Maria. gina Coeli Regina.Coeli Arch. Cap. S. Pietro Arch.Cap.S.Pietro
numero romano e numero arabo
numero romano, eventualmente preceduto dalla lettera A, e numero arabo
numero arabo
per le pergamene, l’indicazione caps. seguita da numero romano; per le altre serie, la relativa intitolazione, con ulteriori variabili elementi di partizione e numerici segnatura alfanumerica composta da lettera (A-K) e numero arabo
Arch. Chig.
Arch.Chig.
Arch. Circolo S. Pietro Arch. Colonna
Arch.Circolo.S.Pietro Arch.Colonna
numero arabo indicazione della serie ed eventuale sottoserie, seguita dalle partizioni numeriche
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
999
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
[Sala Consultazione Stampati] Accademia dei Virtuosi
Accademie Ita- Dip. Stampati, Sez. Stampati liane Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Africa
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Agiografia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Albania
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Aldine [Sala Consultazione Stampati]
America
Angelini
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Annuari Ponti- Dip. Stampati, Sez. Stampati fici Antichità Clas- Dip. Stampati, Sez. Stampati sica Arabica Dip. Stampati, Sez. Stampati
Archivio Barberini
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Araldica
Archivio Barberini Colonna di Sciarra
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
fondo chiuso
Archivio della Biblioteca
Uffici della Prefettura, Archivio
fondo aperto
Archivio del Capitolo di S. Maria Regina Coeli Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio]
Dip. Manoscritti, Sezione Archivi
fondo chiuso
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati] [Sala Consultazione Stampati]
Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Manoscritti]
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Archivio Chigi
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
fondo chiuso
Archivio del Circolo S. Pietro Archivio Colonna
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
fondo chiuso fondo chiuso
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1000
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
Arch. Costaguti
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Arch.Costaguti
Arch. Frascati
Arch.Frascati
Arch. F.U.C.I.
Arch.F.U.C.I.
Arch. Gatti
Arch.Gatti
Arch. Martire
Arch.Martire
numero arabo del contenitore
Arch. Salviati
Arch.Salviati
Argentina
Argentina
Arte-Arch.
Arte.Arch.
Ashby
Ashby
Assia
Assia
Australia
Australia
Austria
Austria
Autogr. Ferr.
Autogr.Ferr.
abbreviazione specifica della sezione (Misc. Visconti; Racc. Ferr.; Racc. Menozzi; Racc. Minervini; Racc. Odorici; Racc. prima; Racc. Visconti) seguita dal numero romano del volume (solo per Racc. prima) e dal numero arabo dei fogli
Autogr. Paolo VI
Autogr.Paolo.VI
numero arabo della cartellina, preceduto dall’abbreviazione cart., e numero del foglio; oppure, nel caso di elementi non inclusi nelle cartelline, numero arabo del contenitore (con bis o ter), preceduto dall’abbreviazione cont.
Autogr. Patetta
Autogr.Patetta
numero arabo, preceduto dall’abbreviazione cart. per la cartella-contenitore, e seguito dal numero dei fogli
Autogr. Vat.
Autogr.Vat.
numero arabo
AV
AV
numero romano e numero arabo
Baden
Baden
numero arabo
Barb. gr.
Barb.gr.
numero arabo
Barb. lat.
Barb.lat.
numero arabo
Barb. or.
Barb.or.
numero arabo
Baviera
Baviera
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
1001
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
Archivio Costaguti
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
fondo chiuso
Archivio della Curia di Frascati
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
fondo chiuso
Archivi della F.U.C.I.
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
fondo chiuso
Archivio Gatti
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Archivio Martire
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
fondo chiuso
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Argentina
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Arte-Archeologia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta fondo chiuso
Archivio Salviati
Ashby [Sala Consultazione Stampati]
Assia
[Sala Consultazione Stampati]
Australia
[Sala Consultazione Stampati]
Austria
Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe Dip. Stampati, Sez. Stampati
Autografi Ferrajoli
sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Autografi Paolo VI
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Autografi e documenti Patetta
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Autografi Vaticani
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo aperto Dip. Stampati, Sez. Stampati
AV (Materiale audio-visivo) Baden
fondo aperto
Barberiniani greci
sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Barberiniani latini
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Barberiniani orientali [Sala Consultazione Stampati]
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Baviera
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
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1002
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
Belgio
Belgio
Bergamo
Bergamo
Bibliogr.
Bibliogr.
Biogr.
Biogr.
Bolivia
Bolivia
Bonc.
Bonc.
Borg. ar. Borg. arm. Borg., Carte naut. Borg. cin. Borg. copt. Borg. ebr. Borg. eg. Borg. et. Borg. georg. Borg. gr. Borg. ill. Borg. ind. Borg. irl. Borg. isl. Borg. lat. Borg. mess. Borg. pers. Borg. siam. Borg. sir. Borg. tonch. Borg. turc. Borgh. Brandeburgo
Borg.ar. Borg.arm. Borg.Carte.naut. Borg.cin. Borg.copt. Borg.ebr. Borg.eg. Borg.et. Borg.georg. Borg.gr. Borg.ill. Borg.ind. Borg.irl. Borg.isl. Borg.lat. Borg.mess. Borg.pers. Borg.siam. Borg.sir. Borg.tonch. Borg.turc. Borgh. Brandeburgo
Brasile
Brasile
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
segnatura alfanumerica composta da lettera (A-Q) e numero arabo numero arabo numero arabo numero romano numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
[Sala Consultazione Stampati]
Belgio
Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati
Bergamo [Sala Consultazione Stampati]
Bibliografia
[Sala Consultazione Stampati]
Biografia
[Sala Consultazione Stampati]
Bolivia
1003
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
sezione di sala, aperta fondo chiuso
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Boncompagni Ludovisi
sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Borgiani arabi Borgiani armeni Borgiani. Carte nautiche Borgiani cinesi Borgiani copti Borgiani ebraici Borgiani egiziani Borgiani etiopici Borgiani georgiani Borgiani greci Borgiani illirici Borgiani indiani Borgiani irlandesi Borgiani islandesi Borgiani latini Borgiani messicani Borgiani persiani Borgiani siamesi Borgiani siriaci Borgiani tonchinesi Borgiani turchi Borghesiani [Sala Consultazione Stampati]
Brandeburgo
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Brasile
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta
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1004
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Bucciarelli Bulgaria
Bucciarelli Bulgaria
numero arabo
Caetani
Caetani
numero arabo; per volumi di grande formato, numero arabo, secondo una sequenza autonoma, preceduto dall’indicazione Folio
Canada
Canada
Capp. Giulia Capp. Sist. Capp. Sist., Camerl. Capp. Sist., Diari Cappon. Card.
Capp.Giulia Capp.Sist. Capp.Sist.Camerl. Capp.Sist.Diari Cappon. Card.
numero romano (I-XIX) e numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo
Carte Belli
Carte.Belli
Carte d’Abbadie Carte Filippi Carte Francia Carte Liebaert
Carte.d’Abbadie Carte.Filippi Carte.Francia Carte.Liebaert
Carte Mercati Carte Salvadori Carte Stefani Carte Wilmart
Carte.Mercati Carte.Salvadori Carte.Stefani Carte.Wilmart
Carteggi De Luca Carteggi Mercati
Carteggi.De.Luca Carteggi.Mercati
numero arabo del contenitore, preceduto da cont., cui segue, per i contenitori 1-12, l’indicazione del foglio numero arabo numero arabo del contenitore numero arabo del contenitore numero arabo; per le serie secondarie, autonome numerazioni arabe, precedute dall’indicazione dello specifico titolo di sezione (Lastre; Fotografie; Cass.) numero arabo del contenitore numero arabo numero arabo numero arabo del conteniore e numero arabo dell’elemento al suo interno lettera e numero arabo numero arabo del contenitore, e numero dei fogli
Carteggi Toniolo Carteggi Villari Casimiri
Carteggi.Toniolo Carteggi.Villari Casimiri
Catal.
Catal.
Cecoslovacchia
Cecoslovacchia
numero arabo numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
Bucciarelli [Sala Consultazione Stampati]
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
Bulgaria
Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati
Caetani
Dip. Stampati, Sez. Stampati
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
fondo chiuso sezione di sala, aperta fondo chiuso
Cappella Giulia Cappella Sistina. [Manoscritti] Cappella Sistina. Camerlengato Cappella Sistina. Diari Capponiani [Sala Consultazione Stampati] Cardinali
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati
Carte Belli
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
sezione di sala, aperta fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso sezione di sala, aperta fondo chiuso
Carte d’Abbadie Carte Filippi Carte Francia Carte Liebaert
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso
Carte del card. Giovanni Mercati Carte Salvadori Carte Stefani Carte Wilmart
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti
fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso fondo chiuso
Carteggi De Luca Carteggi del card. Giovanni Mercati Carteggi Toniolo Carteggi Villari Casimiri
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Canada
1005
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso Dip. Stampati, Sez. Stampati fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Cataloghi
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Cecoslovacchia Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta
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1006
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Cerulli et.
Cerulli.et.
numero arabo
Cerulli pers.
Cerulli.pers.
numero arabo
Chig.
Chig.
segnatura alfanumerica tripartita, costituita per lo più da lettera latina (maiuscola o minuscola), numero romano e numero arabo
Cicognara
Cicognara
numero romano e numero arabo
Cile
Cile
Coll. Gen.
Coll.Gen.
Coll. Ungheria
Coll.Ungheria
Colombia
Colombia
Comb.
Comb.
Comp. Ott. Concili
Comp.Ott. Concili
Costarica
Costarica
Cronol.
Cronol.
Danimarca
Danimarca
numero arabo
segnatura alfanumerica composta da lettera (A-H, O, R-T) e numero arabo (ma in R 1-9 al numero segue anche lettera minuscola) numero arabo
De Marinis
De.Marinis
numero arabo
Dep.
Dep.
lettera maiuscola e numero arabo
Diari
Diari
Diplom.
Diplom.
Dir. Can.
Dir.Can.
Dir. Civ.
Dir.Civ.
Disegni
Disegni
Diz.
Diz.
numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
1007
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
Cerulli etiopici
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Cerulli persiani
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Chigiani
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Cile
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Collezioni Generali
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta fondo chiuso
Cicognara
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Collezione Ungheria Colombia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Computisteria Ottoboni [Sala Consultazione Stampati]
Concili
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Costarica
[Sala Consultazione Stampati]
Cronologia
[Sala Consultazione Stampati]
Danimarca
[Sala Consultazione Stampati] Comboniani
De Marinis
sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
fondo chiuso sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo aperto
Depositi A-E [Sala Consultazione Stampati]
Diari
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Diplomatica
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Diritto Canonico Diritto Civile
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati] Disegni [Sala Consultazione Stampati]
Dizionari
Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta fondo aperto sezione di sala, aperta
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1008
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Diz. Or.
Diz.Or.
Dramm. Allacci
Dramm.Allacci
numero arabo per il volume miscellaneo e numero arabo per l’opuscolo al suo interno
Drammi Persiani
Drammi.Persiani
numero arabo
Duplicati
Duplicati
Ecuador
Ecuador
Editti
Editti
numero arabo del volume miscellaneo
Elefante
Elefante
numero arabo
Enciclop.
Enciclop.
Epigr.
Epigr.
Estr. Or.
Estr.Or.
Facs. BAV
Facs.BAV
Ferr.
Ferr.
Filol.
Filol.
Filol. Class.
Filol.Class.
Finlandia
Finlandia
Francia
Francia
Francoforte s.M.
Francoforte.s.M.
Fürstenberg
Fürstenberg
Geneal.
Geneal.
Geogr.
Geogr.
Germania
Germania
Gismondi
Gismondi
numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
[Sala Consultazione Stampati]
Dizionari Orientali
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
Drammaturgia Allacci
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta fondo chiuso
Drammi Persiani
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Duplicati [Sala Consultazione Stampati]
Ecuador
Editti Elefante [Sala Consultazione Stampati]
Enciclopedie
[Sala Consultazione Stampati]
Epigrafia
[Sala Consultazione Stampati]
Estremo Oriente Facsimili BAV
[Sala Consultazione Stampati] Ferrajoli. [Manoscritti]
Dip. Stampati, Sez. Stampati
1009
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Filologia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Filologia Classica Finlandia
[Sala Consultazione Stampati]
Francia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Francoforte s.M. Fürstenberg
[Sala Consultazione Stampati]
Genealogia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Geografia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Germania
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Gismondi
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe
sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta fondo chiuso
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1010
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Gramm. Or.
Gramm.Or.
Grecia
Grecia
Guatemala
Guatemala
Haiti
Haiti
Hansa
Hansa
Honduras
Honduras
Inc.
Inc.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
Inc. De Luca
Inc.De.Luca
numero arabo
Inc. Pagès
Inc.Pagès
numero arabo
Inc. York
Inc.York
numero arabo
Ind.-Concord.
Ind.Concord.
Indirizzi
Indirizzi
Inghilterra
Inghilterra
Intr.-Es.
Intr.Es.
Inventari di stampati
Inventari.di.stampati
Irlanda
Irlanda
Islanda
Islanda
Italia
Italia
Judaica
Judaica
Jugoslavia
Jugoslavia
nome del pontefice, seguito da indicazioni particolari che variano a seconda dell’articolazione interna della documentazione relativa a ciascun pontificato
numero arabo
Kirkendale
Kirkendale
Lamattina
Lamattina
numero romano e numero arabo
Lasc. De Rossi
Lasc.De.Rossi
numero arabo
numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
[Sala Consultazione Stampati]
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Grammatiche Orientali Grecia
[Sala Consultazione Stampati]
Guatemala
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Haiti
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Hansa
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Honduras
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Dip. Stampati, Sez. Stampati
1011
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
sezione di la, aperta sezione di la, aperta sezione di la, aperta sezione di la, aperta sezione di la, aperta sezione di la, aperta
sasasasasasa-
Incunaboli
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Incunaboli De Luca
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Incunaboli Pagès
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Incunaboli York
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Indici-Concor- Dip. Stampati, Sez. Stampati danze
fondo chiuso sezione di sala, aperta
Dipartimento Manoscritti, Sezio- fondo aperto ne Indirizzi ai Pontefici (ma non più incrementato)
Indirizzi
[Sala Consultazione Stampati]
Inghilterra
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
Introiti-Esiti
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Inventari di stampati
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
[Sala Consultazione Stampati]
Irlanda
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
[Sala Consultazione Stampati]
Islanda
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
[Sala Consultazione Stampati]
Italia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
[Sala Consultazione Stampati]
Judaica
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
[Sala Consultazione Stampati]
Jugoslavia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
Kirkendale
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Lamattina
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Lascito De Rossi
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
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1012
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Lasc. Pastor
Lasc.Pastor
numero arabo
Lasinio
Lasinio
numero arabo dei fogli
Legat.
Legat.
per le legature identificate, la segnatura del manoscritto o stampato d’origine; per quelle non identificate, la sigla non id. seguita da numero arabo; per quelle con identificazione provvisoria, l’abbreviazione relativa al fondo d’origine della legatura, seguita dalla sigla non id. e da numero arabo
Legat. Astarita
Legat.Astarita
Lett. Biz.
Lett.Biz.
Lett. Class.
Lett.Class.
Lett. Gr. Ant.
Lett.Gr.Ant.
Lett. Lat. Ant.
Lett.Lat.Ant.
Lett. Lat. Med.
Lett.Lat.Med.
Lett. Lat. Mod.
Lett.Lat.Mod.
Libri minusc.
Libri.minusc.
Ling. Rom.
Ling.Rom.
Liturgia
Liturgia
Loreto
Loreto
Lussemburgo
Lussemburgo
Mai
Mai
Malta
Malta
Matrici
Matrici
numero arabo
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
di norma, segnatura composta da numero romano (X o XI), lettera maiuscola, numero romano e numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
1013
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
Lascito Pastor
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Lasinio
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Legature
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Legature Astarita
fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Letteratura Bi- Dip. Stampati, Sez. Stampati zantina
sezione di sala, aperta
[Sala Consultazione Stampati]
Letteratura Classica
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
[Sala Consultazione Stampati]
Letteratura Greca Antica
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
[Sala Consultazione Stampati]
Letteratura La- Dip. Stampati, Sez. Stampati tina Antica
sezione di sala, aperta
[Sala Consultazione Stampati]
Letteratura La- Dip. Stampati, Sez. Stampati tina Medievale
sezione di sala, aperta
[Sala Consultazione Stampati]
Letteratura La- Dip. Stampati, Sez. Stampati tina Moderna
sezione di sala, aperta
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo aperto (ma non più incrementato)
Libri minuscoli
[Sala Consultazione Stampati]
Lingue Romanze
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
[Sala Consultazione Stampati]
Liturgia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe
fondo aperto
Loreto [Sala Consultazione Stampati]
Lussemburgo
Mai
[Sala Consultazione Stampati] Matrici
Malta
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1014
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Mecklemburgo
Mecklemburgo
Membr.
Membr.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
Merry del Val
Merry.del.Val
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
Messico
Messico
Microf.
Microf.
Misc. De Rossi
Misc.De.Rossi
Molinari Monaco
Molinari Monaco
Morello Moschetti Mss. fot. Mulla Musica
Morello Moschetti Mss.fot. Mulla Musica
Nassovia
Nassovia
Neofiti Norvegia
Neofiti Norvegia
numero arabo
Not. Orange Olanda
Not.Orange Olanda
numero arabo
Oldemburgo
Oldemburgo
Ord. Rel.
Ord.Rel.
Oriente
Oriente
per la serie principale, numero arabo progressivo; per i microfilm di manoscritti ambrosiani, la segnatura del codice iniziante con Ambr.; per i microfilm di stampati, l’abbreviazione stamp., seguita da numero arabo progressivo secondo una sequenza indipendente da quella dei microfilm di manoscritti numero romano per il volume miscellaneo e arabo per l’opuscolo al suo interno; il medesimo sistema di segnature, ma in sequenze autonome, è adottato per le serie Folio e Folio massimo numero arabo
numero arabo numero arabo numero romano e numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
[Sala Consultazione Stampati]
Mecklemburgo Dip. Stampati, Sez. Stampati
1015
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
Membranacei
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta fondo aperto
Merry del Val
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Microfilm di manoscritti
sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo aperto
Miscellanea De Rossi
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Messico
Molinari [Sala Consultazione Stampati]
Monaco
Morello Moschetti Manoscritti fotografati Mulla [Sala Consultazione Stampati]
Musica
[Sala Consultazione Stampati]
Nassovia
Neofiti [Sala Consultazione Stampati]
Norvegia
Notai d’Orange [Sala Consultazione Stampati]
Olanda
[Sala Consultazione Stampati]
Oldemburgo
[Sala Consultazione Stampati]
Ordini Religiosi Oriente
[Sala Consultazione Stampati]
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati fondo chiuso Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo aperto Dip. Stampati, Sez. Stampati fondo chiuso Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Archivi fondo chiuso Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta
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1016
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Ott. gr.
Ott.gr.
numero arabo
Ott. lat.
Ott.lat.
numero arabo
P.I.B.
P.I.B.
numero arabo
P.I.O.
P.I.O.
numero arabo
Paesi Baltici
Paesi.Baltici
Pagès
Pagès
numero arabo
Pal. gr.
Pal.gr.
numero arabo
Pal. lat.
Pal.lat.
numero arabo
Palatinato
Palatinato
Paleogr.
Paleogr.
Pantheon
Pantheon
numero romano seguito da numero arabo
Pap. Bodmer
Pap.Bodmer
numero romano
Pap. Borg. aram.
Pap.Borg.aram.
numero arabo
Pap. Borg. dem.
Pap.Borg.dem.
numero arabo
Pap. Vat. copt.
Pap.Vat.copt.
numero arabo
Pap. Vat. copt. Doresse
Pap.Vat.copt.Doresse
numero arabo
Pap. Vat. dem.
Pap.Vat.dem.
numero arabo
Pap. Vat. gr.
Pap.Vat.gr.
numero arabo
Pap. Vat. lat.
Pap.Vat.lat.
numero arabo
Papi
Papi
Papirol.
Papirol.
Paraguay
Paraguay
Patetta
Patetta
Patrol.
Patrol.
numero arabo
Perg. Patetta
Perg.Patetta
numero arabo
Perg. Terracina
Perg.Terracina
numero arabo
Perg. Veroli
Perg.Veroli
numero romano (eventualmente accompagnato da lettera minuscola) e numero arabo
Perosi
Perosi
Perù
Perù
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
1017
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
Ottoboniani greci
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Ottoboniani latini
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Pontificio Istituto Biblico
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Pontificio Istituto Orientale
Pagès
sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Palatini greci
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Palatini latini
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Paesi Baltici
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Palatinato
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Paleografia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta fondo chiuso
Pantheon
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
Papiri Bodmer
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Papiri Borgiani aramaici
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Papiri Borgiani demotici
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Papiri Vaticani copti
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo aperto
Papiri Vaticani copti Doresse
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Papiri Vaticani demotici
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo aperto
Papiri Vaticani greci
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo aperto Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo aperto
Papiri Vaticani latini [Sala Consultazione Stampati]
Papi
[Sala Consultazione Stampati]
Papirologia
[Sala Consultazione Stampati]
Paraguay
Patetta. [Manoscritti]
sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Pergamene Patetta
sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Pergamene di Terracina
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Pergamene di Veroli
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Perosi
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
[Sala Consultazione Stampati]
Patrologia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Perù
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
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1018
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Polonia
Polonia
Pomerania
Pomerania
Pont. Coll. Et. Portogallo
Pont.Coll.Et. Portogallo
Portorico
Portorico
Prop. Fide Prussia
Prop.Fide Prussia
numero romano e numero arabo
R. I
R.I
R.G. Ann.-Repert.
R.G.Ann.Repert.
R.G. Archivist.
R.G.Archivist.
R.G. Arte-Arch.
R.G.Arte.Arch.
R.G. Bibbia
R.G.Bibbia
R.G. Bibliogr.
R.G.Bibliogr.
R.G. Braille
R.G.Braille
R.G. Cat. Arte
R.G.Cat.Arte
R.G. Cat. Librai
R.G.Cat.Librai
R.G. Classici
R.G.Classici
R.G. Concili
R.G.Concili
R.G. Dattil.
R.G.Dattil.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero arabo
R.G. Dec. Rot.
R.G.Dec.Rot.
R.G. Dir. Can.
R.G.Dir.Can.
numero arabo
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
[Sala Consultazione Stampati]
Polonia
[Sala Consultazione Stampati]
Pomerania
Pontificio Collegio Etiopico [Sala Consultazione Stampati]
Portogallo
[Sala Consultazione Stampati]
Portorico
Propaganda Fide [Sala Consultazione Stampati]
Prussia
Raccolta Prima
1019
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati fondo chiuso Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati fondo chiuso
R[accolta] G[enerale]. AnnuariRepertori R[accolta] G[enerale]. Archivistica R[accolta] G[enerale]. Arte-Archeologia R[accolta] G[enerale]. Bibbia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Bibliografia R[accolta] G[enerale]. Braille
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Cataloghi d’arte R[accolta] G[enerale]. Cataloghi di librai R[accolta] G[enerale]. Classici
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Concili
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Dattiloscritti R[accolta] G[enerale]. Decisioni della S.R. Rota R[accolta] G[enerale]. Diritto canonico
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
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1020
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
R.G. Dir. Civ.
R.G.Dir.Civ.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Enc.-Diz.
R.G.Enc.Diz.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Filos.
R.G.Filos.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Fotografie
R.G. Fotografie
R.G. Geogr.
R.G.Geogr.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Lett. Est.
R.G.Lett.Est.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Lett. It.
R.G.Lett.It.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Liturg.
R.G.Liturg.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Medic.
R.G.Medic.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Miscell.
R.G.Miscell.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo; per la sezione più antica del fondo, invece, lettera maiuscola (A-P) e numero arabo
R.G. Missioni
R.G.Missioni
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Musica
R.G.Musica
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Neolat.
R.G.Neolat.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Numism.
R.G.Numism.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Oriente
R.G.Oriente
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Paleogr.-Codicol.
R.G.Paleogr.Codicol.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Period.
R.G.Period.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Ripr. Fot.
R.G.Ripr.Fot.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Riti
R.G.Riti
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
1021
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
R[accolta] G[enerale]. Diritto civile
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Enciclopedie-Dizionari
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Filosofia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R.G. Fotografie
Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Letteratura estera
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Letteratura italiana
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Liturgia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Medicina
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Miscellanea
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Missioni
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Musica
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Neolatini
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Numismatica
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Oriente
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Paleografia-Codicologia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Periodici
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Riproduzioni fototipiche
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Riti
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Geografia
fondo aperto
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1022
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
R.G. Sc. Soc.
R.G.Sc.Soc.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Scienze
R.G.Scienze
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Ss. Padri
R.G.Ss.Padri
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Storia
R.G.Storia
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Teol.
R.G.Teol.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R.G. Vite
R.G.Vite
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
R. Pio IX
R.Pio.IX
R. Prof.
R.Prof.
numero arabo; una serie autonoma è contrassegnata dalla sigla Misc., seguita da numero arabo sigla composta da una o più lettere maiuscole, seguita da numero arabo
Racc. Patetta
Racc.Patetta
numero arabo progressivo, ed eventualmente, tra parentesi, titolo della serie con numero arabo relativo al numero d’ordine all’interno di essa
Raineri
Raineri
numero arabo
Rangoni Machiavelli
Rangoni.Machiavelli
Ravalli
Ravalli
Reg. gr.
Reg.gr.
numero arabo
Reg. gr. Pio II
Reg.gr.Pio.II
numero arabo
Reg. lat.
Reg.lat.
numero arabo
Riserva
Riserva
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
Riv. Bibliogr.
Riv.Bibliogr.
Riv. Ebr.
Riv.Ebr.
Riv. Eseg.
Riv.Eseg.
Riv. Filol.
Riv.Filol.
Riv. Or.
Riv.Or.
Riv. Stor.
Riv.Stor.
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
1023
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
R[accolta] G[enerale]. Scienze sociali
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Scienze
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Ss. Padri
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Storia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Teologia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
R[accolta] G[enerale]. Vite
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Raccolta Pio IX
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Raccolta Professionale
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Racc. Patetta
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Raineri
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Rangoni Machiavelli
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Ravalli
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Reginensi greci
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Reginensi greci di Pio II
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Reginensi latini
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Riserva
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di la, aperta sezione di la, aperta sezione di la, aperta sezione di la, aperta sezione di la, aperta sezione di la, aperta
[Sala Consultazione Stampati] [Sala Consultazione Stampati] [Sala Consultazione Stampati] [Sala Consultazione Stampati] [Sala Consultazione Stampati] [Sala Consultazione Stampati]
Riviste Bibliografiche Riviste Ebraiche Riviste Esegetiche Riviste Filologiche Riviste Orientali Riviste Storiche
Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati
sasasasasasa-
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1024
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Riv. Suppl.
Riv.Suppl.
Riv. Teol.
Riv.Teol.
Roma
Roma
Romania
Romania
Ronga
Ronga
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
Rospigliosi
Rospigliosi
numero arabo
Ross.
Ross.
numero arabo
Ruffin
Ruffin
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
Ruoli
Ruoli
numero arabo
Russia
Russia
S. Anastasia
S.Anastasia
numero arabo
S. Angelo in Pescheria
S.Angelo.in.Pescheria
numero romano, seguito da numero arabo e dall’indicazione dei fogli
S. Maria in Cosmedin
S.Maria.in.Cosmedin
numero romano e numero arabo
S. Maria in Via Lata
S.Maria.in.Via.Lata
numero romano (VIII-IX) o lettera (A-B) seguita da numero arabo (ma sono pertinenza della Sezione Manoscritti anche I.45-45A e V.27); oppure indicazione relativa alla serie Varia, seguita da numero arabo; per le pergamene, numero arabo della cartella (cart.), seguito da numero arabo della pergamena numero romano (I-VII) seguito da numero arabo (ma I.45-45A e V.27 sono pertinenza della Sezione Manoscritti)
S. Maria Magg.
S.Maria.Magg.
S. Scritt.
S.Scritt.
Saint-Saud
Saint-Saud
Sala Cons. Mss. bianco
Sala Cons. Mss. rosso
numero arabo
numero arabo Sala.Cons.Mss.bianco numero arabo, anteposto all’indicazione bianco (ma posposto nelle segnature come espresse nel catalogo elettronico) Sala.Cons.Mss.rosso numero arabo, anteposto all’indicazione rosso (ma posposto nelle segnature come espresse nel catalogo elettronico)
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
[Sala Consultazione Stampati]
[Sala Consultazione Stampati]
Riviste Supple- Dip. Stampati, Sez. Stampati mento Riviste Teolo- Dip. Stampati, Sez. Stampati giche Roma Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Romania
[Sala Consultazione Stampati]
Dip. Stampati, Sez. Stampati
1025
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta fondo chiuso
Ronga
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Raccolta Rospigliosi
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Rossiani
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Ruffin
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Ruoli
S. Anastasia
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
sezione di sala, aperta fondo chiuso
S. Angelo in Pescheria
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
fondo chiuso
S. Maria in Cosmedin
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
fondo chiuso
S. Maria in Via Lata
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
S. Maria in Via Lata. [Archivio]
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
[Sala Consultazione Stampati]
Russia
fondo chiuso
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
S. Maria Maggiore [Sala Consultazione Stampati]
Dip. Stampati, Sez. Stampati
S. Scrittura
Armorial épiscopal Saint-Saud
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
[Sala Consultazione Manoscrit- Sala Consultazione Mss. ti] Bianco
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
[Sala Consultazione Manoscrit- Sala Consultazione Mss. ti] Rosso
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta
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1026
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
Sassonia
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Sassonia
Sbath
Sbath
Schleswig-Holstein
Schleswig-Holstein
Scienze
Scienze
Scozia
Scozia
Sire
Sire
Slavica
Slavica
Slesia
Slesia
Spagna
Spagna
SS. Incarnazione
SS.Incarnazione
Stamp. Arch. Cap. S. Pietro
Stamp.Arch.Cap.S. Pietro
numero arabo, oppure, per un numero più limitato di casi, segnatura costituita da lettera maiuscola e numero arabo
Stamp. Barb.
Stamp.Barb.
segnatura alfanumerica composta da lettera (eventualmente ripetuta), numero romano e numero arabo; da triplice lettera iniziale sono contraddistinti gli incunaboli (AAA o BBB) e le edizioni aldine (CCC o DDD)
Stamp. Barb. Cred. Tasso Stamp. Cappon.
Stamp.Barb.Cred. Tasso Stamp.Cappon.
numero arabo
Stamp. Cerulli
Stamp.Cerulli
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
Stamp. Chig.
Stamp.Chig.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo; una serie autonoma è contrassegnata dalla sigla Opusc., seguita da numero romano e numero arabo
Stamp. De Luca
Stamp.De.Luca
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
Stamp. De Marinis
Stamp.De.Marinis
numero arabo
Stamp. Ferr.
Stamp.Ferr.
numero romano e numero arabo
numero arabo
lettera maiuscola e numero arabo
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
[Sala Consultazione Stampati]
Sassonia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
SchleswigHolstein Scienze
[Sala Consultazione Stampati]
Scozia
Sbath [Sala Consultazione Stampati]
Sire
1027
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Slavica
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati
Dip. Manoscritti, Sez. Archivi
sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
Slesia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Spagna
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampati Barberini
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampati Barberini. Credenzino del Tasso Stampati Capponi
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampati Cerulli
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampati Chigi
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampati De Luca
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampati De Marinis
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampati Ferrajoli
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
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1028
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
Stamp. Pagès
Stamp.Pagès
Stamp. Pal.
Stamp.Pal.
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
Stamp. Rospigliosi
Stamp.Rospigliosi
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo
Stamp. Ross.
Stamp.Ross.
numero arabo
Stamp. S. Offizio
Stamp.S.Offizio
numero arabo
Stampe
Stampe
numero romano e numero arabo
Stampe Geogr.
Stampe.Geogr.
numero romano (I o II), o indicazione di tipologia o formato per rotoli o stragrandi (Rot.; Rot.S.; S.), seguito da numero arabo
Stati Uniti
Stati.Uniti
Steinmann
Steinmann
Stor. Eccl.
Stor.Eccl.
Stor. Gen.
Stor.Gen.
Svezia
Svezia
Svizzera
Svizzera
Tedeschi
Tedeschi
Teol.-Filos.
Teol.Filos.
Turingia
Turingia
Ungheria
Ungheria
Università
Università
numero arabo, per i volumi stragrandi preceduto dalla sigla S, in autonoma sequenza numerica
numero romano e numero arabo
Urb. ebr.
Urb.ebr.
numero arabo
Urb. gr.
Urb.gr.
numero arabo
Urb. lat.
Urb.lat.
numero arabo
Uruguay
Uruguay
Vat. ar.
Vat.ar.
numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
1029
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
Stampati Pagès
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampati Palatini
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampati Rospigliosi
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampati Rossiani
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampati del S. Offizio
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo chiuso
Stampe
Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe Dip. Stampati, Gabinetto delle Stampe
fondo aperto
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta fondo chiuso
Stampe geografiche
[Sala Consultazione Stampati]
Stati Uniti
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Steinmann
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Storia Ecclesiastica Storia Generale Svezia
[Sala Consultazione Stampati]
Svizzera
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati] [Sala Consultazione Stampati]
Dip. Stampati, Sez. Stampati Dip. Stampati, Sez. Stampati
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Tedeschi
[Sala Consultazione Stampati]
Teologia-Filosofia Turingia
[Sala Consultazione Stampati]
Ungheria
[Sala Consultazione Stampati]
Università
fondo aperto
sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta fondo chiuso
Urbinati ebraici
sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Stampati, Sez. Stampati sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Urbinati greci
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
Urbinati latini
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo chiuso
[Sala Consultazione Stampati]
[Sala Consultazione Stampati] Vaticani arabi
Uruguay
Dip. Stampati, Sez. Stampati
Dip. Stampati, Sez. Stampati
sezione di sala, aperta Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti fondo aperto
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1030
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ABBREVIAZIONE (NELLE PUBBLICAZIONI)
ABBREVIAZIONE (NEGLI OPAC E BASI DI DATI)
Vat. arm. Vat. copt. Vat. ebr. Vat. estr.-or. Vat. et. Vat. gr. Vat. iber. Vat. ind. Vat. indocin. Vat. lat. Vat. mand. Vat. mus. Vat. pers. Vat. rum. Vat. sam. Vat. sir. Vat. slav. Vat. turc. Venezuela
Vat.arm. Vat.copt. Vat.ebr. Vat.estr.or. Vat.et. Vat.gr. Vat.iber. Vat.ind. Vat.indocin. Vat.lat. Vat.mand. Vat.mus. Vat.pers. Vat.rum. Vat.sam. Vat.sir. Vat.slav. Vat.turc. Venezuela
Vesc. Mon.
Vesc.Mon.
Warmia
Warmia
Westfalia
Westfalia
Württemberg
Württemberg
York
York
—
—
TIPOLOGIA DELLA PARTE VARIABILE DELLA SEGNATURA
numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo numero arabo
numero romano (sostituito dalla lettera S per i volumi stragrandi) e numero arabo le segnature di questo fondo, prive di una parte fissa, sono formulate secondo la classificazione della Library of Congress, e dunque iniziano con una lettera alfabetica compresa fra A e Z; ma per una sezione contenente miscellanee con opuscoli si adotta invece l’abbreviazione Z. Misc., seguita da numero romano e numero arabo
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ELENCO CUMULATIVO DELLE ABBREVIAZIONI
INTITOLAZIONE DEL FONDO
INTITOLAZIONE PERTINENZA AMMINISTRATIVA DELLA SEZIONE DEL FONDO O DELLA SEZIONE
NATURA DEL FONDO O DELLA SEZIONE
York
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto fondo aperto sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta sezione di sala, aperta fondo chiuso
A-Z
Dip. Stampati, Sez. Stampati
fondo aperto
Vaticani armeni Vaticani copti Vaticani ebraici Vaticani estremo-orientali Vaticani etiopici Vaticani greci Vaticani iberici Vaticani indiani Vaticani indocinesi Vaticani latini Vaticani mandei Vaticani musicali Vaticani persiani Vaticani rumeni Vaticani samaritani Vaticani siriaci Vaticani slavi Vaticani turchi [Sala Consultazione Stampati]
Venezuela
Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Manoscritti, Sez. Manoscritti Dip. Stampati, Sez. Stampati
1031
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
VescovatiMonasteri Warmia
[Sala Consultazione Stampati]
Westfalia
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Württemberg
Dip. Stampati, Sez. Stampati
[Sala Consultazione Stampati]
Dip. Stampati, Sez. Stampati
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INDICI
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INDICE ANALITICO Nell’ordinamento alfabetico delle voci, qualunque lettera modificata da s e g n o d i a c r i t i c o posto sopra o sotto la lettera — inclusi gli Umlaute tedeschi — è considerata equivalente alla lettera priva di tale segno. Nella sequenza delle voci, in caso di i d e n t i t à d i f o r m a tra un soggetto e un toponimo o altra forma di idionimo (antroponimo, nome di ente, e così via), si colloca prima il soggetto, poi l’eventuale toponimo, infine gli altri idionimi: ad esempio, prima: CAPRANICA (Viterbo); poi: Capranica, Domenico (…); oppure, prima: persiani, manoscritti –; poi: Persiani, Luigi Giulio (…). In caso di o m o n i m i a , i nomi di papi, patriarchi, imperatori e altri regnanti — disposti in quest’ordine di precedenza, ciascuna serie a sé —, se accompagnati da un numerale ordinale, sono anteposti a qualunque altro personaggio recante lo stesso primo nome. Per quanto attiene ai t o p o n i m i , che nell’indice sono evidenziati in maiuscoletto, si adotta in genere la forma attualmente in uso nella lingua del paese (ma con eventuali rinvii da forme alternative in caso di compresenze linguistiche, o da forme storiche). Per i toponimi orientali si fa prevalere la forma italianizzata, laddove d’uso comune (Gerusalemme, Aleppo, e così via), con rinvio dalle diverse forme nelle lingue locali. Per i n o m i d i p e r s o n a , in linea di massima è stata utilizzata la forma latina (con rinvio da quella italiana se alfabeticamente distante) nei seguenti casi: – per nomi personali dell’antichità classica, d’età medievale e umanistica, o bizantini; – per i regnanti antichi e medievali (mentre per quelli moderni si adotta per lo più la forma italiana); – per i santi (venerati dalle diverse Chiese) e i beati; – per i papi (con rinvio dal nome anteriore al pontificato solo se nella Guida è ricordata l’attività prima dell’elevazione al soglio pontificio, oppure se la famiglia, nobile, è altrimenti citata nell’indice). Le sigle per ordini religiosi e congregazioni sono quelle dell’Annuario Pontificio. Quanto ai n o m i f e m m i n i l i , per le donne borghesi coniugate il cognome da sposate precede quello da nubili, con eventuale rinvio dalla forma del cognome da nubili. Le voci relative alle nobili coniugate, pur contenendo l’indicazione in posizione secondaria del nome del marito, sono invece ordinate a partire dal cognome della famiglia d’origine, con eventuale rinvio dalla forma assunta dopo il matrimonio. Si tenga, infine, presente che quando nella forma di un nome proprio il cognome è accompagnato da un p r e n o m e e s p r e s s o i n f o r m a a b b r e v i a t a (con l’iniziale, e non per esteso), ciò indica che il lemma è relativo a un personaggio che figura nella Guida esclusivamente come autore di un contributo citato fra le indicazioni bibliografiche; ma se il personaggio è ricordato nella Guida (e di riflesso è presente nell’indice) anche per altri motivi, il rinvio alle pagine relative a mere indicazioni bibliografiche è posto in fondo alla voce, preceduto dalla sigla «BIBL.» (= Bibliografia).
A AACHEN (o AIX-LA-CHAPELLE, AQUISGRANA; Nordrhein-Westfalen, Germania): I, 457. Aaron b. Menahem Volterra: acquista (1469) il manoscritto ora Urb. ebr. 2: I, 546. abachi, manoscritti con –: I, 39, 112. Cfr. anche: matematica, manoscritti di –. Abaelardus, Petrus: I, 167.
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1036
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Abbadie, Antoine d’–, fratello di Arnauld e suo compagno di viaggio in Etiopia (1838-1850): I, 332. Abbadie, Arnauld d’–, fratello di Antoine: manoscritti del resoconto del suo viaggio in Etiopia (1838-1850), ora in Biblioteca Vaticana: I, 332. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carte d’Abbadie. Abbamonte, G.: I, 258, 343. abbazie, certose, eremi, monasteri, priorati: cfr. Acqui Terme (…), S. Pietro (…); Alessandria, S. Giovanni del Cappuccio (…); Amiata, Monte – (…), S. Salvatore (…); Arena (Vibo Valentia), S. Pietro (…); Atrípê (…), Monastero Bianco (…); Banzi (Potenza), S. Maria (…); Barbana (Ancona), S. Maria Assunta (di Sitria) (…); Belmonte del Sannio (Isernia), S. Maria della Noce (…); Benevento, S. Pietro extra muros (…); Benevento, S. Sofia (…); Blois (…), SaintLaumer (…); Bobbio (…), S. Colombano (…); Bominaco (L’Aquila), S. Maria (…); Bosco (frazione di S. Giovanni a Piro, in provincia di Salerno), S. Nicola di Bosco (…); (…) Bouveret (Valais, Svizzera), (…) Saint-Benoît-de-Port-Valais; Butrio (…), S. Alberto (…); Campagnola (Reggio Emilia), SS. Trinità (…); Carbone (…), S. Elia (o Ss. Anastasio ed Elia) (…); Casamari (…), Ss. Giovanni e Paolo (…); Casauria (…), S. Clemente (…); Casole (…), S. Nicola di Casole (…); Castel S. Vincenzo (…), S. Vincenzo al Volturno (…); Cavana (…), S. Basilide (poi S. Michele) (…); Civitella Casanova (Pescara), S. Maria (…); Congiuntoli (…), Ss. Emiliano e Bartolomeo (..); Corvey (…); Coupar Angus (…); Cremona, S. Antonio (…); Cremona, S. Benedetto (…), già (…) Omnes Sancti; Cremona, S. Lorenzo (…); (…) Escorial (…), S. Lorenzo (…); Esrum (…); Faenza (…), Ss. Perpetua e Felicita (…); Fara S. Martino (…), S. Martino in Valle (…); Farfa (…), S. Maria (…); Farneta (…); Ferentillo (…), S. Pietro in Valle (…); Firenze, S. Maria degli Angeli (…); Follina (…), S. Maria di (…); Fonte Avellana (…), S. Croce, eremo (…); Forlimpopoli (…), S. Ruffillo (…); Formigine (…), S. Giacomo di Colombaro (…); Fossanova (…), S. Maria (…); Frankenthal (…), S. Maria Magdalena (…); Fulda (…); Gavello (…), S. Maria e S. Pietro Martire (…); Grottaferrata (…), S. Maria (…); Gualdo Mazzocca (…), S. Maria (…); Gunda Gunde (…); Heiligenberg (…), S. Michele (…); Licusati (…), S. Pietro dei Cosati (o Licusati) (…); Longone Sabino (…), S. Salvatore Maggiore (…); Lorsch (…), S. Nazario (…); Malmédy (…); Manfredonia (…), S. Leonardo di Siponto (…); Marola (…), S. Maria (…); Milano, S. Celso (…); Milano, S. Maria di Crescenzago (…); Monte S. Angelo (…), S. Maria di Pulsano (…); Mont-Saint-Michel (…); Montserrat (…); Morfasso (…), Ss. Salvatore e Gallo (…); Murano (…), S. Michele (…); Napoli, S. Antonio Vetere (…); Napoli, S. Maria a Cappella Vecchia (…); Napoli, S. Michele (…); Nonantola (…), S. Silvestro (…); Norcia (…), S. Eutizio (…) in Val Castoriana; Ocre (…), S. Spirito; Orvieto (…), Ss. Severo e Martirio (…); Padova, S. Giustina (…); Paris, Saint-Victor (…); Paris, Sainte-Marie (…); Patmos (…), S. Giovanni Teologo (…); Pattano (…), S. Maria (…); Pavia, S. Bartolomeo in Strada (…); Pollenza (…), S. Maria di Rambona (…); Pomposa (…), S. Maria (…); Pontigny (…); Pozzaglia Sabina (…), S. Maria del Piano (…); Prarolo (…), S. Stefano della Cittadella (o di Vercelli) (…);
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INDICE ANALITICO
1037
Rapino (…), S. Salvatore della Maiella (…); Ravenna, S. Pietro in Vincoli (…); Reichenau (…); Ripoll (…); Roma, Carmelitane scalze (…), monastero delle – presso il Palazzo del Quirinale; Roma, S. Ciriaco (…); Roma, S. Cosimato (…); Roma, S. Croce in Gerusalemme (…); Roma, S. Girolamo in Urbe (…); Roma, S. Gregorio al Celio (o Ss. Andrea e Gregorio al Celio) (…); Roma, S. Lorenzo fuori le Mura (…); Roma, S. Maria in Campo Marzio (…); Roma, S. Onofrio al Gianicolo (…); Roma, S. Pudenziana al Viminale (…); Roma, Ss. Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane (…); Roma, SS. Incarnazione del Verbo Divino (…); Rossano Calabro (…), S. Maria Hodegetria (…) (o del Patir); S. Eufemia d’Aspromonte (…), S. Bartolomeo di Trigona (…); S. Lorenzo in Campo (Pesaro-Urbino) (…); S. Martino al Cimino (…); S. Nazario (frazione di S. Mauro La Bruca, in provincia di Salerno) (…); S. Oreste (Roma); S. Andrea in Flumine (…); Saint-Benoît-sur-Loire, abbazia benedettina di –, o di Fleury; Saint-Denis (…); Saint-Pierre-de-Chartreuse (Isère, Francia) (…); Sannicola (…), S. Mauro (…); Sassoferrato (…), S. Croce (…); Sassovivo (presso Foligno […]), S. Croce (…); Úaydnâyâ (…); Schönau (…), S. Maria (…); Scurcola Marsicana (…), S. Maria della Vittoria (…); Seminara (…), Ss. Elia e Filareto (…); Sinai (…), Monastero di S. Caterina; Sivas (…), Surb Nšan («S. Croce») (…); Spineto ([…] in provincia di Siena) (…); Stilo (…), S. Giovanni Terista (…); Subiaco (…), S. Scolastica (…); Tegernsee (…); Urbania (…), S. Cristoforo (…); Valenzano (…), Ognissanti (…); Vall’Alta ([…] Bergamo), S. Maria o S. Benedetto (…); Vallombrosa (…); Venticano (…), S. Maria in – (…); Vercelli, S. Stefano di – (o della Cittadella); Verona, S. Zeno (…); Vetralla (…); Villanova (Padova), S. Eufemia (…); Villeneuve-lès-Avignon (…), Notre-Dame-du-Val-de-Bénédiction (…); Vivarium (…); Wâdí anNaýrûn (…), S. Macario (…); Wâdí an-Naýrûn (…), S. Maria «dei Siriani» (…); Zuqnín (…). Cfr. anche: monasteri, stampati relativi alla storia di – e case religiose (…); monasteri balcanici; monasteri greci; Roma, case religiose. Abbot, E.: I, 53. abbreviazioni, manoscritti con –: I, 39, 156. Cfr. anche: tachigrafica o brachigrafica, manoscritti greci in scrittura –; tironiane, note –. ‘Abdalkarím aú-Úa‘ídí al-‘Adawí: cfr. Caracciolo, Clemente (…). Abel, Leonardo, vescovo di Sidone: sua missione in Oriente (1583-1587) alla ricerca di manoscritti: I, 554-555, 564; parte della sua raccolta libraria entra in Biblioteca Vaticana: I, 555, 564. Abelardo, Pietro: cfr. Abaelardus, Petrus. ABIDO (rovine dell’antica città di ABYDOS, presso l’attuale ÇANAKKALE; Turchia), sede episcopale titolare (provincia: Ellesponto; metropoli: Cizico): I, 371. Abraham b. Meir Ibn Ezra: cfr. Ibn Ezra, Abraham b. Meir. Abraham di Tiberiade, monaco: suo Tractatus polemicus conservato nel manoscritto Barb. or. 120: I, 349. abruzzese, manoscritti d’interesse –: I, 40. ABRUZZO: I, 674, 695, 702; manoscritti con testi epigrafici classici dell’–: I, 84; riproduzioni di manoscritti latini medievali originari dell’–: I, 145; documenti relativi ai feudi dei Colonna in –, nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 699-700; documenti relativi a beni dei Colonna in –, nel Fondo Colon-
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1038
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[ABRUZZO (segue)]
na in Archivio Segreto Vaticano: I, 702; acquisto (1662), da parte dei Barberini, di feudi dei Colonna in –: I, 686. – CITRA, unità amministrativa del Regno di Napoli, poi del Regno di Sicilia e del Regno delle due Sicilie: I, 699. Abúalmudiyya: manoscritti dell’–: I, 571. ABYDOS: cfr. ABIDO (…). Accademia dell’Arcadia: cfr. Roma, Accademia dell’Arcadia. Accademia di Belle Arti: cfr. Venezia, Accademia di Belle Arti. Accademia del Cimento: cfr. Firenze, Accademia del Cimento. Accademia della Crusca: cfr. Firenze, Accademia della Crusca. Accademia Filarmonica Romana: cfr. Roma, Accademia Filarmonica Romana. Accademia d’Italia: cfr. Roma, Accademia d’Italia (…). Accademia dei Lincei: cfr. Roma, Accademia dei Lincei (…). Accademia Pontaniana: cfr. Napoli, Accademia Pontaniana. Accademia Romana: cfr. Roma, Accademia Romana (sec. XV). Accademia Romana di Archeologia, Pontificia –: cfr. Santa Sede, Accademia Romana di Archeologia, Pontificia –. Accademia di S. Tommaso d’Aquino: cfr. Santa Sede, Accademia di S. Tommaso d’Aquino (…). Accademia delle Scienze, Pontificia –: Santa Sede, Accademia delle Scienze (…). Accademia dei Virtuosi al Pantheon: cfr. Santa Sede, Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon (…). accademie: stampati con pubblicazioni di – italiane o, meno spesso, ad esse relative, nella sezione Accademie italiane della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781. Accame, M.: I, 241. Acciaiuoli, Zanobi, O.P., bibliotecario della Vaticana: cura, con l’aiuto di Lorenzo Parmenio e Romolo Mammacini, la redazione di un inventario (1518 ca.) dei manoscritti della Biblioteca Vaticana, conservato nei Vat. lat. 3948, 3950 e 3955: I, 586. Accida, Francesco, di Messina, protopapas: I, 20; manoscritti greci a lui appartenuti, acquisiti dalla Biblioteca Vaticana durante il pontificato di Gregorio XIII (1572-1585): I, 589; manoscritti greci da lui offerti (1585) a Sisto V, e da questi donati al Collegio Greco di Roma, ora nel fondo Vaticano greco della Biblioteca Vaticana: I, 593. Acconcia Longo, A.: I, 126, 149. Accurti, Tommaso, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: si dedica (prima metà del sec. XX) alla catalogazione degli incunaboli: II, 773. Açêmean, Š. (Adjémian, Ch.): I, 59. ACQUASONA, tenuta di – (Roma): cfr. Cacciarella (…). Acquaviva (poi A. d’Aragona), famiglia: I, 167. Acquaviva d’Aragona, Andrea Matteo III, duca di Atri: I, 167. Acquaviva d’Aragona, Gregorio, prelato napoletano: incisioni dalla sua collezione presenti nel fondo Stampe in Biblioteca Vaticana: II, 882.
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INDICE ANALITICO
1039
Acquaviva d’Aragona, Ottavio, senior († 1612), card.: lista di consistenza, stesa al tempo della sua legazione avignonese (1593-1601), della raccolta notarile ora nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 709. ACQUI TERME (Alessandria): diocesi di –: I, 482; S. Pietro, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. ACRI (in ebraico ‘AKKÔ, in arabo ‘AKKÂ; Israele), S. Giovanni d’–: manoscritti ivi miniati: I, 40, 77, 124. Adam de Bocfeld: I, 168. Adams, A.W.: I, 55. Addai (vel Thaddaeus) «apostolus», episcopus Edessae, s.: I, 110; «Anafora di Addai e Mari»: manoscritti dell’–: I, 110. ADDIS ABEBA (Etiopia): II, 871; Casa Provinciale dei Comboniani (Provincia dell’Etiopia): sede dell’archivio fotografico di Emilio Ceccarini († 1979): I, 442. Adelardus Bathoniensis: I, 168. Adhanom Sulù: I, 496. Adjémian, Ch.: cfr. Açêmean, Š. (…). Adler, I.: I, 126. Adler, Jakob Georg Christian, orientalista: dona al card. Stefano Borgia († 1804) il manoscritto ora Borg. isl. 1: I, 375. Adorisio, A.M.: I, 64, 552; II, 927. Adorni, G.: I, 407. Adriano I, papa: cfr. Hadrianus I, papa. Adriano, imperatore: cfr. Hadrianus, (…) imperator. Aegidius Romanus, O.E.S.A.: I, 168. Aelianus, Claudius: I, 169. Aelianus Tacticus: I, 169. Aeschines: I, 169. Aeschylus: I, 169, 288. Aesopus: I, 88, 313. AFRICA: I, 534; manoscritti arabi originari dell’– settentrionale: I, 47, 76; manoscritti arabi provenienti dall’– orientale: I, 400; stampati relativi all’– o, meno spesso, ivi pubblicati, nella sezione Africa della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781; stampati relativi alle civiltà dell’– settentrionale e orientale, nella sezione Oriente della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; stampati relativi alle civiltà dell’–, nel fondo R.G. Oriente in Biblioteca Vaticana: II, 853. Cfr. anche: cuscitica, popolazioni di lingua –. – ORIENTALE ITALIANA (possedimenti coloniali italiani nell’Africa orientale, 19361941): I, 400. Agapito, bibliotecario dei duchi di Urbino: è ritenuto autore del cosiddetto «indice vecchio» (1487 ca.) della collezione urbinate: I, 538, 545, 547, 548, 549, 550, 551. Agati, M.L.: I, 65, 153, 207, 229. Agimundus presbyter: Omeliario di – (Vat. lat. 3835-3836): II, 961, 974. agiografia: stampati relativi all’–: nella sezione Agiografia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781; nel fondo R.G. Vite in Biblio-
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1040
GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[agiografia (segue)]
teca Vaticana: II, 858; nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. agiografiche, ricerche – condotte dai Gesuiti nella biblioteca della regina Cristina di Svezia († 1689) ad Anversa: I, 503. agiografici, manoscritti – greci: I, 41-42, 442, 499, 609; miniati: I, 42, 117; con testi del corpus pseudo-clementino: I, 203; con testi di Gregorio di Cipro: I, 220; nel fondo Barberiniano greco in Biblioteca Vaticana: I, 343; nel fondo Chigiano in Biblioteca Vaticana: I, 408; nel fondo Rossiano in Biblioteca Vaticana: I, 518; appartenuti alla biblioteca di Louis Petit († 1927), ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 608. Cfr. anche: Menologio; Sinassario. –, – latini e romanzi: I, 42-43, 101, 102, 111, 246, 301, 528; con testi del corpus pseudo-clementino: I, 203. Cfr. anche: Leggendario; Martirologio. –, – orientali: etiopici: I, 442, 495, 498. Aglio, A.: I, 319. Agnes, s.: «mistero» provenzale a lei relativo, nel manoscritto Chig. C.V.151 in Biblioteca Vaticana: I, 319. Agostinelli, E.: I, 192. Agostiniani (Ordine di S. Agostino): I, 342, 360, 366, 369, 381, 458, 627, 652; II, 761; manoscritti appartenuti ad – di Cambridge: I, 43, 64; manoscritti con testi di autori –: I, 43. Cfr. anche: Aegidius Romanus (…); Biglia, Andrea (…); Ciasca, Agostino (…); Cosma (…) di Monserrato (…); Frankenthal (…), S. Maria Magdalena, convento (…); Gregorius Ariminensis (…); Grossi, V. (…); Gutiérrez, D. (…); Iacobus Viterbiensis (…); Napoli, S. Giovanni a Carbonara, convento (…); Panvinio, Onofrio (…); Paulus Venetus (…); Perini, D.A. (…); Rocca, Angelo (…); Seripando, Girolamo (…); Trapp, A.D. (…); Vegio, Maffeo (…); Zumkeller, A. (…). Agostiniani dell’Assunzione: cfr. Assunzionisti (…). Agostiniani scalzi: I, 727. Agostino d’Ippona, s.: cfr. Augustinus, Aurelius (…), s. agricoltura: stampati con opere relative all’– raccolti da Étienne Pagès († 1841), ma poi alienati e quindi ora assenti dal fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. agrimensura: manoscritti con testi di –: I, 43; II, 962, 967. AGRO ROMANO (area rurale intorno alla città di Roma): documentazione relativa all’– nell’Archivio del Circolo S. Pietro, ora conservato in Biblioteca Vaticana: I, 692. Agucchia (o Agucchi), Giovanni Battista, nunzio apostolico a Venezia: invia a Roma (1625) i manoscritti lasciati da Alvise Lollino alla Biblioteca Vaticana: I, 596. Agustín, Antonio, arcivescovo di Tarragona, canonista: manoscritti giuridici greci a lui appartenuti, giunti (1587) in Biblioteca Vaticana: I, 589, 590; antico possessore del manoscritto ora Vat. gr. 1918: I, 598. AIDONE (Enna): I, 701.
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Ailly, Pierre d’–, card.: cfr. Petrus de Alliaco, card. Aimone di Halberstadt: cfr. Haymo Halberstadensis (…). AIX-LA-CHAPELLE: cfr. Aachen (…). AKHALTSIKHE: cfr. Axalcixe (Georgia). ‘AKKÔ, o ‘AKKÂ: cfr. Acri (…), S. Giovanni d’–. AKSUM: cfr. Axum (…). ALAMANDAÉ: cfr. Galesio, Monte – (…). Aland, B.: I, 53, 54. Aland, K.: I, 32, 52, 53, 54, 55, 135. Alanus ab Insulis: I, 170. ALAÚEHIR: cfr. Filadelfia (…). albanese, lingua –: insegnamento della – nel collegio francescano romano di S. Pietro in Montorio: I, 559. Cfr. anche: Albania. ALBANI, COLLI – (Lazio): I, 694-695. Albani, famiglia: manoscritti ad essa appartenuti, ora nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro in Biblioteca Vaticana: I, 334; manoscritti ad essa appartenuti, poi passati al principe Baldassarre Boncompagni Ludovisi († 1894), ora nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 353; notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487; collezione archivistico-libraria familiare già conservata a Urbino, poi dispersa: I, 544. Albani, Alessandro, O.S.IO.HIEROS., nipote di Clemente XI, card. bibliotecario: acquista (fra 1763 e 1769) dieci manoscritti greci ora nel fondo Ottoboniano greco in Biblioteca Vaticana: I, 451, 452; raccolta, a lui appartenuta, di 328 medaglioni greci e romani imperiali, venduta (1738) a Clemente XII: II, 895, 897, 943; requisizione e trasferimento in Francia (1798) della raccolta numismatica già appartenutagli: II, 899, 900, 945. Albani, Annibale, senior († 1650), primo custode della Biblioteca Vaticana: I, 595, 637; sua attività nell’acquisizione di stampati per la Vaticana: II, 746; incarica (1645) Fioravante Martinelli e Pietro Colista della redazione di un inventario degli stampati della Vaticana simile a quello dei manoscritti: II, 747, 942. Albani, Annibale, iunior († 1751), card.: finanzia (inizio del sec. XVIII) la nuova facciata tardo-barocca della chiesa romana di S. Maria in Cosmedin: I, 722. Albani, Giovanni Francesco, senior, card.: cfr. Clemens XI (…), papa. Albani, Giuseppe, card. bibliotecario: I, 597. Albani, Orazio († 1653), ambasciatore del duca di Urbino a Roma: entra in possesso di uno spezzone dell’archivio ducale urbinate: I, 544. ALBANIA: stampati relativi all’– o, meno spesso, ivi pubblicati, nella sezione Albania della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781. Cfr. anche: albanese, lingua –; albanologico, stampati d’interesse – (…); «epirotici», stampati –. ALBANO LAZIALE (Roma): I, 430; Seminario: biblioteca di manoscritti (ora nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana) e di stampati, pervenuta (19211922) in Biblioteca Vaticana: I, 631; II, 763, 840, 949.
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albanologico, stampati d’interesse –: fra i libri e i periodici di Alessandro Serra pervenuti (1980) alla Biblioteca Vaticana: II, 769. Cfr. anche: Albania, stampati relativi all’– (…). Albareda, Anselm M., O.S.B., prefetto della Biblioteca Vaticana, poi card.: I, 23, 437, 583; II, 773; relazione sul primo quinquennio della sua prefettura (1936-1941) nel manoscritto Arch. Bibl. 120: I, 676; II, 914; ringrazia (1956) Guido Anichini dell’invio alla Vaticana di carte relative a Giuseppe Toniolo: I, 537; suoi rapporti con il bibliofilo Tammaro De Marinis: II, 816. BIBL.: I, 23, 330. ALBE (L’Aquila): I, 695; contea di –: I, 696, 699, 700. ALBENGA: cfr. Lusignano (…). Alberti, G.B.: I, 225, 287, 289. Albertus Magnus, O.P., s.: I, 44, 170, 198. ALBINO (Bergamo): cfr. Vall’Alta (…). Alcamesi, F.: I, 210, 273. alchemici, manoscritti –: I, 44, 151, 170, 243. Cfr. anche: scientifici, manoscritti con testi – (…) e magici. Alcuinus Eboracensis, abbas S. Martini Turonensis: I, 86, 171. aldine, edizioni –: I, 460; II, 748, 760, 762, 786-788, 795, 816, 829, 830, 840, 859. Cfr. anche: Manuzio, famiglia. Aldobrandini, famiglia: collezione libraria della –, acquistata da Agostino Chigi († 1520), detto il Magnifico: II, 809; archivio familiare: I, 687, 689; notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Aldobrandini, Cinzio, card.: cfr. Passeri Aldobrandini, Cinzio, (…), card. Aldobrandini, Ippolito, senior, card.: cfr. Clemens VIII (…), papa. Aldus Club: cfr. Associazione Internazionale di Bibliofilia (…). Aleandro, Girolamo († 1542), detto il Vecchio, bibliotecario della Vaticana, poi card., prozio di Girolamo Aleandro il Giovane: inventario dei codici greci della «sala comune» della Biblioteca Vaticana redatto per lui (1517-1521) da Giovanni Severo da Sparta: I, 586-587. Aleandro, Girolamo († 1629), detto il Giovane, erudito e letterato, pronipote di Girolamo Aleandro il Vecchio: collabora con il card. Francesco Barberini senior procurandogli volumi per la sua biblioteca familiare: II, 791. Alemanni, Niccolò, primo custode della Biblioteca Vaticana (praefectus registrorum et bullarum): opera (1620) uno scambio di stampati con il libraio Andrea Brogiotti: II, 745; consegna (1625) a Carlo Barberini senior, insieme ad altri volumi della Vaticana, duplicati estratti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg: II, 792; riceve (1625) da Urbano VIII l’ordine di selezionare e trasferire al S. Uffizio i libri «eretici» della Palatina: II, 835; offre duplicati di stampati, in cambio di manoscritti, ai Francescani della chiesa romana dei Ss. Apostoli: II, 745; sue carte nel fondo Barberiniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 346. ALEPPO (ÜALAB, anticamente BEROEA; Siria): I, 451, 559, 560, 644, 660; manoscritti provenienti da – nel fondo Vaticano siriaco in Biblioteca Vaticana: I, 651; Fondation Georges et Mathilde Salem: conserva la parte della collezione manoscritta di Paul Sbath († 1945) non pervenuta in Biblioteca Vaticana: I, 531; II, 935.
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Alertz, U.: I, 326. Alessandri, Innocente, incisore: matrici di sue incisioni nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 886. ALESSANDRIA: S. Giovanni del Cappuccio, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. ALESSANDRIA D’EGITTO (AL-ISKANDARIYYA; Egitto): I, 597; Patriarcato greco: manoscritti greci provenienti dal –, donati a Clemente XI (1700-1721): I, 451. Cfr. anche: (…) Cairo (al-Qâhira; Egitto), Maktaba Dâr al-Baýriyarkiyya (Biblioteca del Patriarcato copto ortodosso di Alessandria). alessandrina, manoscritti greci in maiuscola –: I, 152. Alessandro VI, papa: cfr. Alexander VI (…), papa. Alessandro VII, papa: cfr. Alexander VII (…), papa. Alessandro VIII, papa: cfr. Alexander VIII (…), papa. Alessandro di Afrodisia: cfr. Alexander Aphrodisiensis. Alessandro Magno: cfr. Alexander, vulgo dictus Magnus. Alessio I Comneno: cfr. Alexius I Comnenus (…). Alessio, figlio di Giovanni II Comneno: cfr. Alexius, filius Iohannis II Comneni (…). Alessio, G.: I, 189. Aletta, A.A.: I, 134, 153. Alexa, Francesco, parroco cattolico della colonia armena transilvana di Elisabethpol (Erzsébetváros), oggi Dumbrãveni: vende (1923) a Cirillo Korolevskij i manoscritti ora Vat. arm. 23-32: I, 566. Alexander VI (Rodrigo de Borja), papa: I, 313; II, 962, 973. Alexander VII (Fabio Chigi), papa: I, 104, 311, 521, 614, 689, 690; II, 962, 972; sua raccolta libraria all’origine della Biblioteca Chigiana: I, 403-404; II, 809; dispone il recupero di antica documentazione relativa alla famiglia Chigi: I, 691; acquista stampati tedeschi durante la sua nunziatura a Colonia (1639-1644): II, 809; acquista larga parte della biblioteca Piccolomini già di Pio II e Pio III: II, 809; destina alla propria biblioteca familiare duplicati di stampati della Biblioteca Vaticana: II, 745, 809; destina alla propria biblioteca familiare duplicati di stampati estratti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 460; II, 835; riceve (1657) da parte della comunità di Urbino l’offerta della biblioteca manoscritta dei duchi, ora suddivisa nei fondi Urbinati della Vaticana: I, 540; avvia (1666), con gli stampati della collezione urbinate, la costituzione della Biblioteca Alessandrina a servizio dell’Ateneo della Sapienza: I, 541; lapide relativa ad archivi de rebus ecclesiasticis collocata durante il suo pontificato (1658), e conservata nell’attuale sede della sezione Indirizzi ai Pontefici in Biblioteca Vaticana: I, 735; carte del periodo della sua nunziatura a Colonia presenti nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. Alexander VIII (Pietro Ottoboni), papa: I, 617, 676, 712; II, 753; sua raccolta di manoscritti: I, 447-455; acquista (1690) per la Biblioteca Vaticana la biblioteca della regina Cristina di Svezia e da essa preleva per la sua personale raccolta di manoscritti circa 240 codici: I, 448, 450, 504; destina all’Archivio Vaticano 72 manoscritti già di Cristina di Svezia: I, 504, 511; aggiunge una sala al braccio settentrionale della galleria occidentale della Biblioteca Vaticana: I, 504;
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[Alexander VIII (Pietro Ottoboni), papa (segue)]
stampati a lui appartenuti, venduti (1745-1746) e dispersi: I, 448; manoscritti a lui appartenuti, acquistati per la Biblioteca Vaticana (1748) da Benedetto XIV: I, 448. Alexander, vulgo dictus Magnus: I, 171; II, 926. Alexander, J.J.G.: I, 116, 122, 123, 126, 303, 545, 548. Alexander Aphrodisiensis: I, 171. Alexius I Comnenus, imperator Byzantinus: II, 962, 967. Alexius, filius Iohannis II Comneni imperatoris Byzantini: II, 962, 967, 971. Alfarano, Tiberio, chierico beneficiato e sottoarchivista (1591-1596) del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 671. Alfieri, famiglia (di Magliano): documenti ad essa relativi nel fondo Patetta. [Manoscritti] in Biblioteca Vaticana: I, 485. Alfieri, Pietro, musicista: sue composizioni nel fondo Ravalli in Biblioteca Vaticana: I, 501. Alfieri, Vittorio, letterato e scrittore: sue lettere ricercate da Carlo Milanesi: I, 424. Alfonso I (V) d’Aragona, re d’Aragona, Sicilia e Sardegna, e re di Napoli: I, 696; II, 962. Alfonso X Fernández, detto il Saggio, re di Castiglia e León: cfr. Alphonsus X «el Sabio», rex Castellae et Legionis. algonchine, popolazioni –: I, 534. Alighieri, Dante: I, 117, 120, 124, 171-173, 302, 308, 309, 310, 312, 552; II, 798, 803, 962, 964, 965, 968, 974, 978. Cfr. anche: oltretomba, manoscritti miniati con precedenti iconografici dell’– dantesco. Allacci, Leone (Leon Allatios), scriptor greco, poi secondo e infine primo custode della Biblioteca Vaticana: I, 338, 342, 344, 345, 346, 465; sovraintende al trasferimento (1622-1623) da Heidelberg a Roma della Biblioteca Palatina e alla sua prima sistemazione in Biblioteca Vaticana: I, 459-460; II, 834-835; seleziona gli stampati da trasferire da Heidelberg a Roma: II, 834-835; trasferisce a Roma con la Biblioteca Palatina diversi manoscritti orientali: I, 555; in Vaticana, compie un effimero tentativo di inserire fra i Vaticani greci alcuni manoscritti greci di origine palatina: I, 464, 600; durante la prefettura (1630-1640) di Orazio Giustiniani, è adibito in Vaticana alla copia di codici greci: I, 600; riorganizza la collezione Urbinate in Biblioteca Vaticana: I, 551; inventaria i manoscritti Urbinati greci: I, 542; stende un elenco di manoscritti provenienti dal Collegio dei Neofiti, ora nel fondo Vaticano arabo della Biblioteca Vaticana: I, 556; inventari, indici e initia di manoscritti del fondo Vaticano greco da lui redatti: I, 594-595, 597, 604, 611, 614; II, 941; firma (1662) una ricevuta di stampati giunti da Venezia: II, 746; suo impegno per la Biblioteca Barberiniana: I, 337, 340; quale bibliotecario della Barberiniana, collabora con il card. Francesco Barberini senior procurando volumi per la sua biblioteca familiare: II, 791; descrive numerosi manoscritti della Biblioteca Chigiana: I, 405; manoscritti a lui appartenuti, ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 592-593; raccolta di opere teatrali a stampa dei secoli XVI-XVII pubblicate in Italia, già a lui appartenute, ora nel fondo Drammaturgia Allacci in Biblioteca
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Vaticana: II, 755, 818-819; libri provenienti dalla Biblioteca Palatina da lui posseduti, ora conservati in biblioteche romane: I, 460. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Drammaturgia Allacci. Allard, A.: I, 209. Allatios, Leon: cfr. Allacci, Leone (…). Allen, Th.W.: I, 228. Alleste, Tomasso [forma del nome come attestata nella documentazione], libraio inglese attivo a Livorno (sec. XVII): suo commercio di stampati con la Biblioteca Vaticana: II, 746. Alliegro, G.: I, 581. Allier, Jeanne-Marie: pubblica (1980-1999) il resoconto del viaggio in Etiopia di Arnauld d’Abbadie: I, 332. Allodi, L.: I, 694. Allony, N.: I, 83, 350, 361, 368, 408, 446, 455, 518, 548, 578, 646, 649. Almagià, famiglia: in esecuzione della volontà del geografo Roberto Almagià, dona (1962) alla Biblioteca Vaticana alcune annate della Rivista geografica italiana e la raccolta di monografie della «Géographie universelle»: II, 768. Almagià, Roberto, geografo, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: esprime la volontà di donare alla Vaticana pubblicazioni di carattere geografico: II, 768; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 66, 363, 454; II, 884. Alpago-Novello, L.: I, 612. Alphonsus X «el Sabio», rex Castellae et Legionis: I, 312; II, 962. ALQÔŠ (Iraq): I, 618, 621. Altamura, A.: I, 275. Altemps (Hohenems), famiglia: collezione libraria appartenuta alla –, poi confluita (1690) nella raccolta della famiglia Ottoboni: I, 447, 450, 589; accrescimento della collezione nel XVII secolo: I, 447, 449; manoscritti della collezione, pervenuti in momenti diversi alla Biblioteca Vaticana: I, 22, 447, 589, 591, 592; manoscritti della famiglia acquistati da Alessandro VIII (1689-1691), poi inseriti nei fondi Reginensi in Biblioteca Vaticana: I, 504; prelievo di stampati, per lo più contenenti atti di sinodi, dalla collezione familiare a favore della Biblioteca Vaticana: II, 746. Altemps, Giovanni Angelo d’–, padre di Pietro: acquista (1611) i codici appartenuti al card. Ascanio Colonna, fra i quali quelli già di papa Marcello II poi passati a Guglielmo Sirleto: I, 447, 589, 591; vende a Paolo V (1612) alcuni manoscritti greci ritenuti già sirletiani: I, 592; II, 941; fa eseguire per la propria raccolta copie dei manoscritti sirletiani da lui ceduti (1612) a Paolo V per la Biblioteca Vaticana: I, 447, 448; manoscritti armeni da lui posseduti, ora Vat. arm. 7 e 10: I, 565; manoscritti greci da lui posseduti, ora nel fondo Reginense greco della Biblioteca Vaticana: I, 508. Altemps, Pietro d’–, figlio di Giovanni Angelo: dona (1690) al card. Pietro Ottoboni senior i manoscritti della biblioteca familiare: I, 447. Alteri, G.: I, 297; II, 907, 908, 909. Alteriis, de – (o Alteri, Altieri), famiglia: antichi possessori dei manoscritti ora Vat. gr. 2160-2161: I, 602.
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Altieri, Carlo, O.S.B., scriptor latino, poi primo custode della Biblioteca Vaticana e dell’Archivio Vaticano: in assenza del primo custode Gaetano Marini, vende (1809) duplicati di stampati ebraici e altri stampati: II, 754, 755; si adopera per la catalogazione degli stampati della «Seconda Raccolta»: II, 757. Alton, E.H.: I, 256. Altrocchi, R.: II, 802. Alvar, C.: I, 312. Álvarez Barrientos, J.: II, 925. Álvarez de Toledo, Juan, card.: II, 961, 962, 973; dona a Marcello Cervini il manoscritto ora Vat. ebr. 177: I, 574. ALVERNIA: cfr. Auvergne (…). Alverny, M.-Th. d’–: I, 183, 216, 263. Aly, W.: I, 321. Amadori, A.: I, 494. Amalteo, Attilio, nipote di Giovanni Battista: volumi a lui appartenuti, acquisiti dal card. Pietro Ottoboni senior: I, 447. Amalteo, Giovanni Battista, letterato, segretario di s. Carlo Borromeo: I, 447. Amand de Mendieta, E.: I, 187. amarici, manoscritti –: I, 584. Cfr. anche: etiopici, manoscritti –. Amati, Girolamo, senior († 1834), epigrafista, scriptor greco e conservatore della Biblioteca Vaticana: I, 602; rifà il terzo tomo del «grande inventario» dei Vat. gr. 1-1486 preparato da Leone Allacci, andato perduto nel 1798: I, 595; suo inventario, che prosegue e completa quello, forse intrapreso da Domenico Calabresi, dei Vat. gr. 1187-2156: I, 603, 605, 610, 614; II, 945; redige un inventario dei codici colonnensi (Vat. gr. 2162-2254) basandosi su quello di Raffaele Vernazza: I, 606; suoi manoscritti nel fondo Vaticano latino: I, 629. Amati, Girolamo, iunior († 1905), nipote di Girolamo Amati senior e bibliotecario della Chigiana: I, 404; II, 810; preleva per motivi di studio un manoscritto Chigiano greco e non lo restituisce (ora è il Vat. gr. 2291): I, 607; forse sottrae manoscritti e stampati alla Biblioteca Chigiana: II, 810. Amati, Pasquale, erede di Girolamo Amati senior: vende (1835) manoscritti già di Girolamo alla Biblioteca Vaticana: I, 629. Amboise, Georges d’–, senior (1460-1510), card.: manoscritti appartenutigli, acquisiti dai Petau: I, 503. Ambrogi, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Ambrogini, Angelo: cfr. Poliziano (Angelo Ambrogini, detto «il –»). Ambrogio, s.: cfr. Ambrosius Mediolanensis, s. Ambrosi De Magistris, Raffaele, autore di una Storia di Anagni (1889): I, 702. Ambrosius Mediolanensis, s.: I, 173. Ambrosius Traversari, O.S.B.CAM., b.: sua testimonianza (1432) relativa alla presenza di manoscritti greci nella biblioteca di Eugenio IV: I, 585-586. Amelli, Ambrogio Maria, O.S.B., erudito: offre a Benedetto XV (1914-1922) il manoscritto Vat. gr. 2591, già appartenuto al Seminario vescovile di Molfetta: I, 608. AMERICA: I, 534; manoscritti relativi alle Americhe: I, 33, 34, 44, 299-300; stampati relativi alle Americhe o ivi pubblicati, nella sezione America della Sala
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INDICE ANALITICO
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di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781; volumi a stampa pubblicati nell’– settentrionale, pervenuti alla Biblioteca Vaticana (1940 ca.) dalla Scuola Metodista di Teologia di Roma: II, 766. Cfr. anche: algonchine, popolazioni –; irochesi, popolazioni –; messicani, manoscritti –; nahua (…). AMIATA, Monte – (Toscana): S. Salvatore, abbazia di –: manoscritti provenienti dall’abbazia: I, 45, 345, 346. ÂMÍD (o AMIDA): cfr. Diyarbakìr (…). Amiel, Ch.: I, 100. Amiet, R.: I, 46, 105, 108, 109. Ammannati, G.: I, 85. Ammannati Piccolomini, Iacopo, card.: manoscritti a lui appartenuti: I, 173. Ammazzalorsa, Antonietta, nipote di Egilberto Martire: dona alla Biblioteca Vaticana le carte di Martire: I, 708. Ammering, E.: I, 312. Ammianus Marcellinus: I, 173. Amoretti, Raccolta –, serie presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945): I, 480. Amsler, F.: II, 931. Anacharsides: I, 173. Anafora: manoscritti siriaci dell’–: I, 110. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. ANAGNI (Frosinone): I, 430. Anassimene di Lampsaco: cfr. Anaximenes Lampsacenus. Anastasio, manoscritti greci in minuscola «tipo –» (dal nome del copista del manoscritto Paris, Bibliothèque nationale de France, gr. 1470+1476): I, 153. ANATOLIA: I, 534. Cfr. anche: Asia Minore; Turchia. Anaximenes Lampsacenus: I, 174, 178. Ancidei, G.: I, 489. ANCIRA: cfr. Ankara (…). ANCONA: II, 804; Tribunale di –: sentenza (1916) della corte di appello di – a proposito della questione dello iuspatronato del baliaggio di S. Sebastiano al Palatino, nell’ambito delle vertenze fra le famiglie Barberini e Barberini Colonna di Sciarra: I, 685. ANCYRA: cfr. Ankara (…). Anders, F.: I, 310. Anderson, A.S.: I, 54. Anderson, D.: I, 192, 281. Anderson, H.: I, 280; II, 930. Anderson, J.: I, 325. Andolina, R.: I, 530. Andreoli, Giovanni, legatore: con il fratello Gregorio, esegue (seconda metà del sec. XVII) lavori di legatoria per la Biblioteca Vaticana: II, 749. Andreoli, Gregorio, legatore: con il fratello Giovanni, esegue (seconda metà del sec. XVII) lavori di legatoria per la Biblioteca Vaticana: II, 749. Andreolli, B.: I, 77. Andrés, G. de –: I, 253.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Andrianos, Abakum, egumeno del monastero di Iviron sul Monte Athos: con lo ieromonaco Beniamin Vatatzes, offre (1726) a Benedetto XIII alcuni codici provenienti dal monastero di Iviron: I, 451, 452. Andrieu, M.: I, 108, 211. Andrist, P.: I, 45; II, 931. Andronicus II Palaeologus, imperator Byzantinus: II, 962, 968. Androuet Du Cerceau, Jacques († 1584), detto il Vecchio, disegnatore di architetture: I, 81, 174. Angelelli, C.: II, 932. Angelini, famiglia: collezione di rotoli apotropaici etiopici già di Sandro Angelini, in parte conservata presso la – e in parte donata alla Biblioteca Vaticana: I, 332333. Angelini, Sandro, architetto: raccoglie durante il suo soggiorno in Etiopia una cospicua collezione di rotoli apotropaici, ora in gran parte nel fondo Angelini in Biblioteca Vaticana: I, 332-333. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Angelini. Angelus, Demetrius: codici greci di sua mano, o da lui posseduti e annotati: I, 74, 174. Angelus, Manuel: codici greci da lui posseduti: I, 174. Angilramnus: cfr. Ingilramnus (…), episcopus Metensis. Angiò: cfr. Anjou (…). Anglés, H.: I, 643. anglo-sassoni, manoscritti con testi o note –: I, 45. Cfr. anche: britanniche, isole –, manoscritti originari o provenienti dalle – Angrisani, M.L.: I, 46, 101. ANGUILLARA SABAZIA (Roma): cfr. Tragliatella (…). Anheim, É.: I, 203. Anichini, Guido, assistente ecclesiastico centrale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): pubblica parzialmente (1952-1953) le lettere indirizzate a Giuseppe Toniolo: I, 536-537; quale postulatore della causa di beatificazione di Toniolo, ne deposita (prima del marzo 1956) i carteggi in Biblioteca Vaticana: I, 537. BIBL.: I, 537. Anjou, casa d’ –: ramo ungherese della –: II, 962, 971. Cfr. anche: Giovanna II d’Angiò Durazzo, regina di Napoli; Giovanni d’Angiò, duca di Calabria e di Lorena. ANKARA (anticamente ANCYRA, italianizzato in ANCIRA; Turchia): I, 379. ANN ARBOR (Michigan, Stati Uniti d’America): University of Michigan: II, 951; biblioteche dell’università: I, 328; corsi di biblioteconomia frequentati presso l’università da bibliotecari vaticani tra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni Trenta del XX secolo: II, 775. Anna Bolena (Anne Boleyn), regina d’Inghilterra: I, 325; II, 968, 971. Anna Geltruda, O.CARM., monaca del monastero romano della SS. Incarnazione del Verbo Divino (sec. XVII), autrice di una Relatione sul monastero: I, 727. ANNAM (regione storica dell’Indocina, nel territorio dell’attuale Vietnam): I, 382, 580.
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annamiti, manoscritti –: I, 382, 579, 580. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –; indiani e indocinesi, manoscritti –. Annibaldi, Raimondo, zio di Raimondo Annibaldi da Montefiore: acquista (1787) da Giuseppe Muscari il rotolo liturgico ora Vat. gr. 2284, insieme ad altri manoscritti rimasti nel Collegio di S. Basilio in Roma: I, 601. Annibaldi da Montefiore, Raimondo, nipote di Raimondo Annibaldi: cede (1841) alla Biblioteca Vaticana il rotolo liturgico ora Vat. gr. 2284: I, 601. Annius, Iohannes, Viterbiensis, O.P.: II, 803. Anno Santo: medaglie del Granducato di Toscana donate in occasione dell’– del 1825 a Leone XII (1823-1829): II, 901; medaglie donate a Leone XIII (18781903) in occasione dell’– del 1900, trasmesse al Medagliere Vaticano: II, 903; Esposizione Missionaria Vaticana (1924-1926) in occasione dell’– del 1925: I, 620; indirizzi inviati a Pio XI (1922-1939) in occasione dell’– del 1925: I, 734; incisione della Forma Urbis Romae in occasione dell’– del 2000: II, 880, 886. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento del Gabinetto Numismatico (…), fondi principali, Medaglie delle Porte Sante. annotazioni, manoscritti con –: cfr. colofoni (…). annuari: nel fondo R.G. Annuari-Repertori in Biblioteca Vaticana: II, 841. Annuario pontificio, periodico: volumi a disposizione dei lettori, nella sezione Annuari pontifici della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781. «anonimo K», copista greco (secc. XI-XII): I, 265. Anquetil-Duperron, Abraham-Hyacinthe, orientalista: riceve in prestito dal card. Stefano Borgia il «Thesaurus Linguae Indianae» del cappuccino Francesco Maria di Tours: I, 373. Anschütz, Karl, S.I.: redige (fine sec. XIX-inizio sec. XX) un inventario dei manoscritti della Biblioteca Rossiana, allora a Lainz: I, 519. anseatica, lega –: cfr. Hanse (…). Anselmo da Reno Centese, O.F.M.CAP.: I, 676. Anselmus Cantuariensis, O.S.B., s.: I, 163; incipitario delle sue lettere compilato da André Wilmart: I, 665. Ansteinsson, John, da Trondheim (Norvegia), bibliotecario: elabora nuove regole per il catalogo unico degli stampati della Biblioteca Vaticana: II, 775. ANTAKYA: cfr. Antiochia (…). ANTICOLI CORRADO (Roma): I, 686. antichità classica: stampati relativi all’–, nella sezione Antichità classica della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781. Cfr. anche: classici, autori –; epigrafia; filologia, stampati relativi alla – classica (…); greca, letteratura –; latina, letteratura –. Antifonario: manoscritti dell’–: I, 317; II, 962, 971, 976. anti-giudaici, manoscritti con testi polemici –: I, 45. ANTIOCHIA (ANTAKYA; Turchia): I, 371, 438, 561, 653, 661; II, 953. «antiquari»: cfr. archeologi e «antiquari». antiquiores, manoscritti latini –: I, 46, 101. –, documenti latini –: I, 81-82. ANTIVARI: cfr. Bar (…).
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Antolini, B.M.: I, 502. Antonazzi, G.: I, 412; II, 816. Antonelli, Armando, organista della Cappella Giulia, poi maestro di essa: redige un elenco dei manoscritti e degli stampati trasferiti (1941) in Biblioteca Vaticana: I, 385. Antonelli, Giacomo, card., segretario di Stato di Pio IX: incoraggia l’acquisto per il Medagliere Vaticano della collezione di monete papali di Andrea Belli (1851) e della collezione di monete antiche greche e romane di Francesco Sibilio (1854): II, 902. Antonelli, R.: I, 326. Antonetti, N.: I, 707. Antoniano, Silvio, canonico di S. Pietro in Vaticano, poi card.: I, 671, 676. Antonini, Carlo, incisore: matrici da lui incise nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 886. Antonopoulou, Th.: I, 252. Antonovics, A.V.: I, 517. ANTWERPEN (o ANVERS; Belgio): II, 796; manoscritti di Cristina di Svezia († 1689) ivi pervenuti e catalogati: I, 503. ANZIO (Roma): I, 430. Anzuini, C.A.: I, 76. AOSTA: manoscritti originari o provenienti da –: I, 46, 108. Apicius, Caelius: II, 962. apocrifi, manoscritti con testi –: I, 46, 498. apoftegmi: cfr. Apophthegmata Patrum. Apollonius Pergaeus: I, 174. Apollonius Rhodius: I, 174-175. apologetica cattolica: opere di – nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. Apophthegmata Patrum: tradizione manoscritta greca degli –: I, 175. *ApostolikhV Diakonæa tÏ" *Ekklhsæa" tÏ" &Ellavdo": cfr. Diaconia Apostolica della Chiesa di Grecia (…). Apostolius, Aristobulus sive Arsenius, metropolita Monembasiae: I, 74, 175. Apostolius, Michaël, librarius Graecus: I, 74, 175. Appia, Via – (da Roma a Brindisi): disegni di Carlo Labruzzi († 1817) con vedute della –, di provenienza Ashby, nei manoscritti Vat. lat. 14929-14933 in Biblioteca Vaticana: II, 889. Appianus: I, 175. APRILIA: cfr. Campoleone (…); Campo Morto (…). Apuleius: I, 175. L’AQUILA: I, 699; Archivio di Stato: [fondo] Colonna di Roma: I, 700; collegio elettorale nel quale è eletto deputato (1882) Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra: I, 685. Aquilecchia, G.: II, 802. AQUILEIA (Udine): I, 430, 593. Aquino, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487.
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INDICE ANALITICO
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Aquino, Ladislao d’–, vescovo di Venafro, governatore dell’Umbria, poi card.: riceve i manoscritti prelevati (1616) per ordine di papa Paolo V dalla biblioteca privata di Prospero Podiani a vantaggio della Biblioteca Vaticana: I, 555, 575. AQUISGRANA: cfr. Aachen (…). araba, lingua –: insegnamento della – nell’ateneo romano della Sapienza: I, 651; insegnamento della – nel collegio francescano romano di S. Pietro in Montorio: I, 559. arabi, manoscritti –: I, 46-47, 59, 65-66, 126, 185, 187, 188, 249, 254, 294, 295, 297, 298, 300, 302, 348, 349, 360-361, 400, 402, 444, 445, 446, 451, 459, 497, 499, 517518, 520, 531, 532, 538, 541, 553-564, 566, 571, 573, 577, 617, 620, 661, 662; II, 953, 963, 968, 978, 979; cristiani: I, 349, 360, 361, 517, 558-559, 561; islamici: I, 46-47, 348, 349, 361, 517-518, 558, 559, 561, 563; d’origine magrebina: I, 47, 125; d’origine spagnola: I, 47, 76, 306; yemeniti: I, 560; II, 950. Cfr. anche: copto-arabi, manoscritti –; øaršûní, manoscritti –; papiri arabi. –, stampati –: I, 435, 566; II, 754, 758, 767. arabistico, stampati d’interesse –: nella sezione Arabica della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781. Aragazzi, Bartolomeo, da Montepulciano: è fra i possessori di manoscritti ora fra i codici di provenienza colonnense del fondo Vaticano greco: I, 605. ARAGONA, re di –: I, 696; II, 962, 969; collezione manoscritta umanistica appartenuta ai –, largamente danneggiata e dispersa: I, 551; manoscritti provenienti dalla collezione napoletana dei –: I, 130, 176, 503. Cfr. anche: Alfonso I (V) d’Aragona (…); Ferdinando II (V) il Cattolico, re (…) d’Aragona (…); Ferdinando I d’Aragona (…). Aragona, Giovanni d’–, card.: copisti fiorentini al suo servizio: I, 75, 89, 175. araldico, manoscritti d’interesse –: I, 47, 500-501, 521-522, 633. Cfr. anche: nobiltà, manoscritti relativi alla storia della –; stemmi, manoscritti con –. –, stampati d’interesse –: nella sezione Araldica della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781; nel fondo Ruffin in Biblioteca Vaticana: II, 866, 951. aramaici, manoscritti –: cfr. papiri aramaici. aramaico-palestinesi, manoscritti –: II, 969, 971. Cfr. anche: siriaci, manoscritti –. Arata, F.P.: II, 933. Arator subdiaconus: I, 176. Aratus Solensis: I, 176. Arbizzoni, Guido: possessore di uno stampato postillato tassiano: II, 802. BIBL.: II, 802. arbores consanguinitatis et affinitatis: manoscritti con –: I, 47. arcaizzanti, manoscritti greci in scritture – dell’età dei Paleologi: I, 155. archeologi e «antiquari»: cfr. Ashby, Thomas (…); Bianchini, Francesco (…); Borghesi, Bartolomeo (…); Borioni, Antonio (…); Cardinali, Clemente (..); Cicognara, Francesco Leopoldo (…); Colocci, Angelo (…); Dehn, Christian (…); Fea, Carlo (…); Ficoroni, Francesco (…); Gatti, famiglia (…); Gottifredi, Francesco (…); Henzen, Johann Heinrich Wilhelm (…); Hoare, Richard Colt (…); Martigny, Joseph-Alexandre (…); Mau, August (…); Minervini,
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[archeologi e «antiquari» (segue)]
Giulio (…); Schneider-Graziosi, Giorgio (…); Stefani, Enrico (…); Stosch, Philipp von – (…); Visconti, famiglia di antiquari e archeologi (…); Zoega, Georg (…). archeologico, carte erudite d’interesse –: I, 414, 416-417, 423-424, 425-427, 429431, 535-536, 632, 633. –, stampati d’interesse –: fra i volumi donati (1954) alla Biblioteca Vaticana da J.B. Yates: II, 768; a disposizione degli studiosi, nella sezione Arte-Archeologia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780; nel fondo R.G. Arte-Archeologia in Biblioteca Vaticana: II, 842; stampe (o matrici di incisioni), nei fondi del Gabinetto delle Stampe in Biblioteca Vaticana: II, 886, 887, 888-889. Archini, Giuseppe, libraio a Roma: acquista la maggior parte degli stampati della Biblioteca Vaticana venduti (1809-1810) da Carlo Altieri: II, 754. Archinto, Giovanni, prefetto del Sacro Palazzo Apostolico, poi card.: incarica (1779) Bartolomeo Boroni dell’organizzazione del cosiddetto «Fondo Antico» delle stampe in Biblioteca Vaticana: II, 878. architetti: cfr. artisti (…). architettura: stampati relativi all’– fra i volumi raccolti da Francesco Leopoldo Cicognara († 1834): II, 813. Archivio italiano per la storia della pietà, periodico fondato da don Giuseppe De Luca († 1962): II, 815. archivisti: cfr. Corvisieri, Costantino (…); Depretis, Giacomo Antonio (…) [della chiesa romana di S. Maria in Via Lata]; De Pretis, Pietro Donnino (…) [della chiesa romana di S. Maria ad Martyres, o Pantheon]; De Regis, Giovanni (…) [di casa Sciarra]; Ferrari, Alessandro (…); Fiorani, Luigi (…) [della Biblioteca Vaticana]; Garampi, Giuseppe (…) [dell’Archivio di Castel S. Angelo]; Gramatowski, Wiktor (…) [della Compagnia di Gesù]; Jasoni, Erminio [del Tabularium Generale Vicariatus Urbis, ora Archivio Storico Diocesano di Roma]; Lamalle, Edmond [della Compagnia di Gesù]; Leali, Giuseppe (…) [di casa Colonna]; Menozzi, Giacinto (…) [del Senato italiano]; Novelli, Nicola Giuseppe (…) [della chiesa romana di S. Maria ad Martyres, o Pantheon]; Pecchiai, Pio (…); Pieralisi, Alessandro (…) [di casa Barberini]; Pieralisi, Sante (…) [di casa Barberini]; Presutti, Pietro (…) [di casa Colonna]; Re, Emilio (…); Reggi, Giuseppe Antonio (…) [della chiesa romana di S. Maria in Via Lata]; Salvatori, Giovambattista (…) [della Cappella Giulia]; Tomassetti, Francesco (…) [di casa Colonna]; Tomassetti, Giuseppe (…) [di casa Colonna]. Cfr. anche: Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, personale; Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano (…), Capitolo (…), Archivio, canonici e archivisti. archivistico, stampati d’interesse –: con studi ed edizioni di fonti, nel fondo R.G. Archivistica in Biblioteca Vaticana: II, 842. Arcudio, Francesco, da Soleto, vescovo di Nusco: suoi manoscritti ora nel fondo Barberiniano greco in Biblioteca Vaticana: I, 341. ARDEA (Roma): I, 695, 696. Ardissino, E.: II, 801, 803.
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INDICE ANALITICO
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Arduini, famiglia (d’Ivrea): documenti ad essa relativi nel fondo Patetta. [Manoscritti] in Biblioteca Vaticana: I, 485. Arduini, P.: I, 221. ARENA (Vibo Valentia): S. Pietro, monastero di –: manoscritti provenienti dal –: I, 601. Arensmann, B.Ch.: II, 921. Arethas Caesariensis: I, 176. ARGENTINA: stampati ad essa relativi, nella sezione Argentina della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781. Argyropoulos, R.D.: I, 177. Argyropulus, Iohannes: manoscritti greci acquistati presso di lui (entro il 1484) da Bartolomeo Manfredi: I, 586. ariani, palinsesti –: I, 324-325; II, 964. ARICCIA (Roma): I, 430; documentazione relativa ad – nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690; Palazzo Chigi: è sede di conservazione (fino al maggio 1944) dell’Archivio Chigi, ora in Biblioteca Vaticana: I, 294, 689; II, 954. ARIÈGE (regione storica della Francia): volumi relativi all’ – fra gli stampati di JeanMarie Vidal pervenuti (1940) alla Biblioteca Vaticana: II, 766. Ariosto, Ludovico: esemplare dell’Orlando Furioso stampato a Ferrara su pergamena nel 1532, ora fra i manoscritti Barberiniani latini in Biblioteca Vaticana (Barb. lat. 3942): II, 794. Aris, R.: I, 143. Aristarchis Bey, Stavrakis, grande logoteta del Patriarcato di Costantinopoli: parte cospicua del suo archivio personale, acquistata (1923) durante la missione nei Balcani e nel Medio Oriente di Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij, ora nel fondo Vaticano greco (Vat. gr. 2403-2501): I, 585, 607-608; suo figlio tratta la vendita dell’archivio alla Vaticana: I, 608. Aristides, Publius Aelius: I, 176. Aristophanes: I, 176-177. Aristoteles: I, 177-180; II, 926. Cfr. anche: Liber de causis (….); Secretum secretorum (…). aritmetica: cfr. abachi (…); matematica (…). Arlot, Aymard d’–, conte di Saint-Saud: cfr. Saint-Saud, Aymard (…) d’Arlot conte di –. Armellini, M.: I, 670, 719, 723, 725. Armeni: I, 82-83, 362, 379, 564, 566, 567, 644; genocidio degli – (1915): I, 566. armeni, manoscritti –: I, 34-35, 47, 59, 82-83, 110, 187, 188, 221, 294, 295, 300, 301, 302, 334, 348, 349, 362, 407, 457, 534, 554, 555, 564-568, 573. Cfr. anche: greci, manoscritti – (…) con scrittura armena. –, stampati –: I, 435, 566, 571; II, 754. ARMENIA: I, 82, 301, 534. Armenopulus, Constantinus: I, 180. Armstrong, L.: I, 245. Arnaldus de Villanova: I, 180. Arnesano, D.: I, 134, 149, 154. Arouet, François-Marie: cfr. Voltaire (…).
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Arrianus, Flavius: I, 180. arte: stampati di storia dell’–: a disposizione degli studiosi, nella sezione Arte-Archeologia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 781; nel fondo R.G. Arte-Archeologia in Biblioteca Vaticana: II, 842; con cataloghi di mostre, nel fondo R.G. Cataloghi d’arte in Biblioteca Vaticana: II, 843-844; con cataloghi di mostre o cataloghi di vendita, monografie e periodici d’interesse storico-artistico, nel fondo Accademia dei Virtuosi in Biblioteca Vaticana: II, 785-786; nel fondo Cicognara in Biblioteca Vaticana: II, 813, 946; nel fondo Morello in Biblioteca Vaticana: II, 832; fra i volumi di Giovanni Biasiotti († 1939) destinati all’Accademia dei Virtuosi al Pantheon: II, 766; pubblicazioni storico-artistiche di Ennio Francia: I, 428; dotazione per l’acquisto di pubblicazioni storico-artistiche, offerta alla Biblioteca Vaticana (1963) da Emilia Muñoz: II, 769. – italiana: oggetto prevalente degli studi di Ernst Steinmann († 1934): II, 869. – paleocristiana e medievale: risorse di studio ad essa relative nell’Index of Christian Art dell’Università di Princeton: II, 783-785. ARTENA (già MONTEFORTINO; Roma): I, 694. artes dictandi: manoscritti con –: I, 48. artes praedicandi: manoscritti con –: I, 48. Cfr. anche: predicazione. artisti (architetti, incisori, pittori, scultori): cfr. Alessandri, Innocente (…); Androuet Du Cerceau, Jacques († 1584), detto il Vecchio (…); Antonini, Carlo (…); Asprucci, Antonio (…); Barocci, Federico (…); Bernini, Gian Lorenzo; Borromini, Francesco; Botticelli (Sandro Filipepi, detto «il –»); Buonarroti, Michelangelo; Calabi, Augusto (…); Canova, Antonio (…); Caravaggio (Michelangelo Merisi, detto «il –»); Cellini, Giuseppe (…); De Angelis, Giulio (…); Fontana, Domenico (…); Fuga, Ferdinando (…); Ghezzi, Pier Leone (…); Giovenale, Giovanni B. (…); Gismondi, Tommaso (…); Giuliano da Sangallo (…); Guercino (Giovanni Francesco Barbieri, detto «il –») (…); Hamerani, famiglia (…); Hamerani, Ferdinando (…); Holbein, Hans, il Giovane (…); Janni, Guglielmo (…); Kuntz, Taddhäus (…); Labruzzi, Carlo; Lafréry (Lafréri), Antoine (…); Leonardo da Vinci; Leoni, Ottavio (…); Lorenzani, Giovanni Andrea (…); Maggi, Giovanni (…); Maratti, Carlo (…); Martini, Francesco di Giorgio (…); Mengs, Anton Raphael (…); Mercandetti, Tommaso (…); Mingucci, Francesco (…); Morelli, Domenico (…); Nocchi, Bernardino (…); Persichini, Raffaele (…); Perugino (Pietro Vannucci, detto «il –») (…); Pichler, Luigi (…); Piero della Francesca (…); Pinelli, Bartolomeo (…); Pinturicchio (Bernardino di Betto, detto «il –») (…); Piranesi, Giovanni Battista (…); Raffaello Sanzio; Reni, Guido; Rosa, Salvator (…); Sardi, Giuseppe (…); Scilla, Saverio (…); Sebastiano del Piombo (Sebastiano Luciani, detto –); Soria, Giovanni Battista (…); Specchi, Alessandro (…); Tiziano Vecellio; Valadier, Giuseppe (…); Vanvitelli, Luigi (…); Vasi, Giuseppe (…); Vespignani, Francesco (…); Vitali, Pietro Maria (…); Wicar, Jean-Baptiste (…). Cfr. anche: miniatori. Arx Anderson, D. von –: I, 143. Asbat, P.: cfr. Sbath, Paul (…). Ascarelli, F.: I, 543.
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INDICE ANALITICO
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Ascekian, Gregorio (Grigor Ašégean), di Bzommar, sacerdote: dona (1929) a Pio XI il manoscritto ora Vat. arm. 36: I, 566. ascetica, letteratura –: manoscritti greci di –: I, 442; manoscritti latini di –: I, 466; pubblicazioni di – o spirituale, prevalentemente del secolo XVII, nel fondo Stampati del S. Offizio in Biblioteca Vaticana: II, 867. Cfr. anche: mistico, testi a carattere –. Ascoli, A.R.: I, 173, 454. Ascoli, Graziadio Isaia, linguista e glottologo: polemizza con Domenico Comparetti: I, 433. Ašégean, Grigor: cfr. Ascekian, Gregorio (…). Asghedom, S.: I, 496. Ashby, Thomas, archeologo e topografo, direttore della British School at Rome: sua collezione di disegni e stampe pervenuta (1933) alla Biblioteca Vaticana: II, 875, 877, 880, 888-890, 953; disegni da lui posseduti: II, 884, 889, 890; nella sua raccolta, incisioni dello Speculum Romanae magnificentiae di Antoine Lafréry: II, 882, 889; piante e vedute di Roma da lui possedute: II, 883; stampe della sua collezione: II, 888-889, 890; fotografie della sua collezione: II, 890; documentazione circa l’acquisto della sua collezione, nel manoscritto Arch. Bibl. 136: II, 914; materiali a lui riconducibili non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. BIBL.: II, 889. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Gabinetto delle Stampe, fondi, Ashby. ASIA: I, 534; stampati relativi alle civiltà dell’–, nella sezione Oriente della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; stampati relativi alle civiltà dell’– nel fondo R.G. Oriente in Biblioteca Vaticana: II, 853. – MINORE: manoscritti greci originari o provenienti dall’–: I, 48. Cfr. anche: Anatolia; Turchia. Asinari di San Marzano, Alessandro, primo custode della Biblioteca Vaticana: libri, carte e oggetti a lui appartenuti, acquisiti (1876) dalla Biblioteca Vaticana: II, 758-759. ASMARA (Eritrea): I, 409. Asprucci, Antonio, architetto: suoi disegni ripresi in incisioni di Carlo Antonini: II, 886. Assemani (as-Sim‘âní), famiglia, membri della quale sono attivi come bibliotecari in Vaticana: I, 559, 560, 563, 568, 584; II, 962; catalogazione, da loro intrapresa, dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana: I, 6, 22; loro descrizioni di manoscritti orientali pubblicate da Angelo Mai nel 1831: I, 565; loro collezione familiare, che alimenta i fondi manoscritti della Biblioteca Vaticana: I, 558-559, 560, 566, 571, 582, 645, 651, 652, 656, 660; evangeliario glagolitico del X secolo appartenuto alla collezione familiare, noto quindi come Codex Assemanianus (ora Vat. slav. 3): I, 309, 324, 656; II, 962, 966; loro raccolta di monete della famiglia, acquistata da parte di Clemente XIII (1758-1769): II, 897; incendio divampato (30 agosto 1768) nei loro appartamenti: I, 558, 563. Assemani, Antonio (Anýûn as-Sim‘âní), pronipote di Giuseppe Simonio e nipote di Stefano Evodio, scriptor siriaco della Biblioteca Vaticana e docente presso il Collegio Maronita e la Sapienza di Roma: mescola fra loro manoscritti arabi di pro-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[Assemani, Antonio (segue)]
venienze diverse nel fondo Vaticano arabo della Biblioteca Vaticana: I, 559; già possessore del manoscritto ora Vat. arm. 34: I, 566. Assemani, Elia (Iliâs as-Sim‘âní), cugino di Giuseppe Simonio: acquisisce (1707) per conto di Clemente XI manoscritti provenienti dal monastero di S. Maria «dei Siriani» (Dayr as-Suryân) nel deserto di Nitria (Wâdí an-Naýrûn): I, 650; II, 943. Assemani, Giuseppe Simonio (Yûsuf as-Sim‘âní), scriptor orientale, poi secondo custode, infine primo custode della Biblioteca Vaticana: I, 546, 571, 644; raccoglie nel corso di una missione in Oriente (1715-1717) numerosi manoscritti orientali destinati alla Vaticana: I, 557, 570, 651; II, 943; nella sua Bibliotheca Orientalis (1719-1728) distingue e descrive nove nuclei all’interno dei manoscritti siriaci della Vaticana: I, 650-652; suo catalogo incompiuto dei manoscritti vaticani, pubblicato (1756-1759) con il nipote Stefano Evodio: I, 557-558, 576, 652; II, 944; è autore di descrizioni di manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 13202) pubblicate nel 1831 da Angelo Mai: I, 662; fa trascrivere il manoscritto ora Vat. arm. 9: I, 565; sua collezione privata di manoscritti confluita nei fondi manoscritti della Biblioteca Vaticana: I, 558; manoscritti a lui appartenuti, ora nel fondo Vaticano persiano: I, 645; manoscritti a lui appartenuti, ora nel fondo Vaticano turco: I, 660; è incaricato dell’inventariazione di elementi della collezione numismatica Carpegna: II, 896; per sua iniziativa viene costruito un medagliere per la collezione di monete pontificie di Saverio Scilla: II, 896-897; riceve da Giovanni Elia Baldi alcune monete estratte dall’«Erario Sanctiore» e le conserva in una sua raccolta personale: II, 897; sue carte nel fondo Vaticano greco: I, 602; suoi scritti nel manoscritto Arch. Bibl. 39: II, 914; sua edizione (Roma 1732-1746) delle opere di s. Efrem: II, 749. BIBL.: I, 452, 510, 548, 563, 568, 570, 572, 578, 579, 583, 584, 616, 621, 646, 649, 654, 662. Assemani, Simone (Sim‘ân as-Sim‘âní), numismatico e orientalista: I, 563. Assemani, Stefano Evodio (Isýifân ‘Awwâd), nipote di Giuseppe Simonio, scriptor orientale, poi primo custode della Biblioteca Vaticana: I, 571; descrive (intorno al 1750) i manoscritti arabi, turchi e persiani della Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 13202): I, 644; catalogo incompiuto dei manoscritti vaticani, pubblicato (1756-1759) con lo zio Giuseppe Simonio: I, 557-558; II, 944; è autore di descrizioni di manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 13202) pubblicate nel 1831 da Angelo Mai: I, 662; descrive i codici arabi della collezione privata familiare: I, 558-559; manoscritti a lui appartenuti, ora nel fondo Vaticano persiano: I, 645; già possessore del manoscritto ora Vat. slav. 3: I, 656; manoscritti a lui appartenuti, ora nel fondo Vaticano turco: I, 660; riceve dal card. Flavio II Chigi l’incarico del riordino e della catalogazione della Biblioteca Chigiana: II, 809; pubblica (1764) un indice degli stampati della Biblioteca Chigiana: I, 404. BIBL.: I, 548, 579, 583, 584, 646, 649, 654; II, 811, 812. ASSIA: cfr. Hessen (…). Assirelli, M.: I, 124. ASSISI (Perugia): I, 21; inventari (1327, 1339) della biblioteca papale ad –: I, 21, 585.
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INDICE ANALITICO
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–, Sacro Convento: manoscritti provenienti dalla biblioteca del –: I, 48-49, 91, 117, 124, 404, 407, 515, 517, 629, 632; inventario (1381) dei manoscritti del – ad opera di Giovanni di Iolo: I, 49. asso di picche, manoscritti greci in minuscola «ad –»: I, 153. Associazione Internazionale di Bibliofilia (o Aldus Club): I, 105. Assunzionisti (Agostiniani dell’Assunzione): I, 608; II, 904, 950; conservano a Roma, in Piazza Aracoeli, la raccolta di volumi relativi al pontificato di Pio IX (1846-1878) riuniti dal postulatore della causa di beatificazione del papa, Antonio Cani, poi donati (1929) a Pio XI per il suo giubileo sacerdotale: II, 838. Cfr. anche: Laurent, Vitalien (…); Petit, Louis (…); Wenger, A. (…). Astarita, Mario: dona (1967) a Paolo VI per i Musei Vaticani una raccolta di antichità: II, 827; dona (1969) alla Biblioteca Vaticana manoscritti e stampati, per lo più con legature notevoli: II, 827. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Legature Astarita. astrologia, scritti di –: II, 962; in un gruppo di manoscritti provenienti dal S. Uffizio da inserirsi nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: II, 868-869; in stampati del fondo Stampati del S. Uffizio e dei fondi della Raccolta Generale in Biblioteca Vaticana: II, 867. astrologici e astronomici, manoscritti –: I, 49-50, 151, 312, 466; II, 868-869, 962; miniati: I, 119. Astruc, Ch.: I, 176. ASTURA (nel comune di Nettuno, in provincia di Roma): I, 695. Astuti, G.: I, 481. Atanasio Alessandrino, s.: cfr. Athanasius Alexandrinus, s. ATENE (ATHENAI, o ATHINA; Grecia): I, 607, 608; II, 763, 950. Cfr. anche: Diaconia Apostolica della Chiesa di Grecia (…). ATESSA (Chieti): I, 696, 699. Athanasius Alexandrinus, s.: I, 86, 181. ATHENAI: cfr. Atene (…) Atherton, B.: I, 274. ATHINA: cfr. Atene (…) ATHOS, Monte – (HAGION OROS; Grecia): manoscritti greci originari del –: I, 50, 451, 452. ATHRIBIS: cfr. Atrípê (…). Atkinson, J.K.: I, 274. Atlas, A.W.: I, 387. Atrapes, Leo, librarius Graecus: I, 74, 181. ATRÍPÊ (o ATHRIBIS, presso SOHAG [SÛHAÓ]; Egitto): I, 277, 279; Monastero Bianco (Dayr al-Abya, ovvero Dayr Anbâ Šinûda): manoscritti copti provenienti dal –: I, 277-278, 367. Atsalos, B.: I, 71. Attanasio, A.: I, 703. Attavanti, Attavante, miniatore: opera al servizio di Federico da Montefeltro, duca di Urbino: I, 551.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Atti di fede, di speranza, di carità, di dolore: traduzioni settecentesche degli – in lingua siamese: I, 380. L’Attività della Santa Sede, periodico: è fonte di informazioni sulla Biblioteca Vaticana: II, 762. Auad, Paolo: cfr. ‘Awwâd, Bûlus (…). Aubreton, R.: I, 280, 288. audio-visivo, materiale –: II, 778, 789; nel fondo AV (Materiale audio-visivo) in Biblioteca Vaticana: II, 789. Cfr. anche: CD-Audio; CD-Rom; diapositive; DVD, dischi –; films; floppy disks; microfiches; microfilm; video, materiali –. Auer, Christophorus, librarius Graecus: I, 74, 75, 181, 588. AUGSBURG (Bayern, Germania): I, 458. Augustinowics, Ioannes Tobias, arcivescovo di Leopoli per gli Armeni: dona (1723, 1725) manoscritti ora nel fondo Borgiano armeno in Biblioteca Vaticana: I, 362. Augustinus, notaio operante (1547-1563) a Rignano Flaminio (Roma): sue minute presenti nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708. Augustinus, Aurelius, episcopus Hipponensis, s.: I, 87, 155, 181-183. Aulisa, I.: I, 208. Aumer, J.: I, 554. Aureli, G.: I, 406; II, 811. Ausécache, M.: I, 113, 264; II, 924, 930. Ausonius, Decimus Magnus: I, 183. AUSTRALIA: I, 534; stampati relativi all’– o ivi pubblicati, nella sezione Australia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. AUSTRIA: II, 864; manoscritti originari o provenienti dall’–: I, 162; manoscritti relativi all’–: I, 50, 297; stampati relativi all’– o ivi pubblicati, nella sezione Austria della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; Casa d’–, serie presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945): I, 480. Cfr. anche: Roma, ambasciata austriaca. Austria, Margherita Branciforte d’–: cfr. Branciforte d’Austria, Margherita (…). Austro-Ungarico, Impero –: I, 515; II, 864; caduta e dissoluzione dell’–: II, 865. Cfr. anche: Lombardo-Veneto, Regno –. Autenrieth, J.: I, 70. autentiche di reliquie: cfr. reliquie (…). autografi: I, 18, 50, 74, 75, 145, 190, 192, 197, 200, 202, 207, 217, 218-219, 239, 241, 251, 253, 260, 261, 275, 286, 307-308, 310, 311, 315, 319, 336, 351, 352, 404, 417, 418, 419, 420-427, 429, 439, 440, 454, 469-470, 479, 480, 481, 483-484, 485, 486, 492, 493, 497, 522, 523, 541, 597, 619, 632, 642, 643, 652, 657, 661, 690; II, 795, 796, 797, 798, 799, 929, 943, 950, 953, 954, 955, 964, 965, 970, 971, 972, 974, 975, 977, 978. AUVERGNE (o ALVERNIA, regione storica della Francia): I, 456. Auvray, L.: I, 89, 90. AUXERRE (Yonne, Francia): Omeliari carolingi della Scuola di –: I, 131. Auzzas, G.: I, 192. Avagliano, F., O.S.B.: I, 149.
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INDICE ANALITICO
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Avarna, famiglia: I, 702. Avarna, Antonia, madre di Isabella Gioeni Cardona: I, 700, 701, 702. Avatamsaka-sutra: cfr. Dagangguangfo huayanjing (…). AVELLA (Avellino): I, 693. Avery, M.: I, 90, 109, 148, 321. Avesani, R.: I, 204, 259, 291, 407; II, 924. Avezzano (L’Aquila): I, 699-700. Avicenna (Abû ‘Alí al-Üusayn b. ‘Abd Allâh Ibn Sínâ): I, 183. Avidich, Giovannantonio (T‘ovmaçean Awetik‘), armeno di Aleppo, ospite del romano Collegio dei Neofiti: è forse antico possessore del manoscritto ora Vat. pers. 4: I, 644. Avierino, Ch.D.: I, 531. AVIGNON (Vaucluse, Francia): I, 354, 355, 356; manoscritti miniati ad –: I, 50, 123; atti di notai di – e di altre località del Contado Venassino nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708; legazione (1593-1601) ad – del card. Ottavio Acquaviva d’Aragona: I, 709. –, archivi papali: inventari degli – ora in Archivio Vaticano: I, 709; documenti della cancelleria papale avignonese in Archivio Vaticano: I, 709; registri trecenteschi della corte temporale ora nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 633. –, biblioteca papale: I, 20, 21, 23, 24, 28, 354-355, 356; inventario (1369) della –: I, 585; trasferimento parziale della – a Peñiscola (1411) e dispersioni: I, 355; suo progressivo recupero e trasferimento a Roma da parte dei pontefici (secc. XV-XVI): I, 355, 356; acquisizione di quanto rimasto ad Avignone da parte del card. Scipione Borghese, e inclusione nella collezione della famiglia Borghese: I, 355; manoscritti già della – ora presenti in Biblioteca Vaticana: I, 634. –, Palazzo dei Papi: I, 709. –, Università: manoscritti dell’– offerti a Benedetto XIV (1740-1758), ora nel fondo Ottoboniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 453. Avitabile, L.: II, 932. avorio, oggetti d’arte in –: I, 145. Avril, F.: I, 123. avvisi: cfr. editti, proclami, bandi e avvisi (…); diari (o raccolte di avvisi […]). Awetik‘: cfr. Avidich, Giovannantonio (…). ‘Awwâd, Bûlus (Paolo Auad), arcivescovo maronita di Cipro: dona nel 1923 alla Biblioteca Vaticana dieci manoscritti arabi e tre armeni (con stampati in armeno e arabo): I, 560, 565-566. ‘Awwâd, Isýifân: cfr. Assemani, Stefano Evodio (…). AXALCIXE (Georgia): I, 615. Axters, S.G.: I, 83, 133, 287. AXUM (AKSUM; Etiopia): I, 332. Ayuso Marazuela, T.: I, 56. azeri, manoscritti –: I, 402, 403. Cfr. anche: turchi, manoscritti –. Azione Cattolica: I, 411, 537. Azione fucina, periodico della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): I, 707.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
aztechi, manoscritti –: II, 962, 966. Azzolini (Azzolino), Decio, iunior (1623-1689), card., zio di Pompeo: esecutore testamentario della regina Cristina di Svezia, decide di venderne la biblioteca: I, 504; fa testamento in favore del nipote Pompeo: II, 899. Azzolini (Azzolino), Pompeo, nipote di Decio: dopo la morte dello zio, già esecutore testamentario di Cristina di Svezia, decide di vendere la biblioteca della regina: I, 504; dallo zio riceve in eredità la collezione numismatica di Cristina di Svezia, che vende (1691) a Livio I Odescalchi: II, 899. B BABILONIA DEI CALDEI (ovvero BAGDAD), sede del Patriarcato caldeo: I, 653. Cfr. anche: BAGDAD (…). Bachmann, H.: I, 54, 55. Bachmann, M.: I, 340, 462; II, 795. Bachmann, M.B.: I, 129. Baciu, A.: I, 647. Bacon, Roger, O.F.M.: I, 183. BÁCS (Ungheria): II, 979. Badalì, R.: I, 243, 507. BADEN (antico stato tedesco, ora parte del Baden-Württemberg, Germania): stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Baden della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Badiano, Juan: I, 322. Baehr, C.: I, 461. Baer, librai: loro cataloghi di vendita conservati nel fondo R.G. Cataloghi di librai in Biblioteca Vaticana: II, 844. BAGDAD (BAØDÂD; Iraq): I, 559; luogo di acquisto (1617) da parte di George Strachan del manoscritto ora Vat. pers. 43: I, 644. Cfr. anche: Babilonia dei Caldei (…). Bagnall, R.S.: I, 161, 472, 473, 476. BAGNI DI TIVOLI: cfr. Tivoli Terme (…). BAGNOREGIO (Viterbo): I, 555, 593. Baillet, M.: I, 649. Baini, Giuseppe, cantore, camerlengo e infine abate del Collegio dei cantori della Cappella Pontificia: parte del suo lascito è incorporata nel fondo Cappella Giulia in Biblioteca Vaticana: I, 394; sue composizioni musicali nel fondo Ravalli in Biblioteca Vaticana: I, 501. Bains, D.: I, 39. Baiophorus, Georgius, librarius Graecus: I, 74, 183-184. Baker, W.W.: I, 293. Balanader, Kasipathy J.E., da Royapuram (Madras, oggi Chennai), sacerdote: offre a Leone XIII, per il suo giubileo sacerdotale (1887), il manoscritto ora Vat. ind. 69: I, 620. Balbi, Giovanni: cfr. Iohannes Balbus, seu Ianuensis (…). Balboni, Dante, assistente della Biblioteca Vaticana: II, 789. BIBL.: I, 735, 736.
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INDICE ANALITICO
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BALCANI: I, 534; manoscritti greci provenienti da monasteri dei –: I, 50-51; missione nei – e in Oriente (1923-1924) di Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij alla ricerca di manoscritti e stampati per la Biblioteca Vaticana: I, 560, 566, 567, 607-608, 646-647, 656, 660; II, 763-764, 950. Baldassarri, G.: II, 800, 801, 802, 803. Baldi, Francesco (Antonio), primo custode della Biblioteca Vaticana: I, 558; quale primo custode, riceve (1814) il passaggio di consegne da Angelo Battaglini: II, 753, 754, 772; riconosce i meriti di Battaglini nell’aver curato le raccolte a stampa e recuperato gran parte degli stampati mancanti dall’età napoleonica: II, 755; a lui sono riconducibili due anonime relazioni sulla Biblioteca Vaticana: II, 756; conserva nelle sue stanze private il nucleo del nuovo Medagliere Vaticano, come ricostituito dopo le depredazioni rivoluzionarie: II, 900. Baldi, Giovanni Elia, detto Elia, «scopatore», poi scriptor greco della Biblioteca Vaticana: esegue una copia calligrafica dell’inventario dei manoscritti Ottoboniani greci preparato da Raffaele Vernazza: I, 453; redige un inventario di una parte dei codici basiliani del fondo Vaticano greco (ora Vat. gr. 1963-2053): I, 601, 611, 615; tenta, ma non porta a termine, una nuova classificazione degli stampati della «Seconda Raccolta»: II, 752; coadiuva Francesco Maria Mavilio e Pietro Detoi nella redazione del catalogo della collezione di monete pontificie di Saverio Scilla: II, 897; sceglie dall’«Erario Sanctiore» (1764) e consegna a Giuseppe Simonio Assemani monete papali e di altri Stati: II, 897; è nominato (1770) da Clemente XIV prefetto dei Musei Cristiano e Profano e incaricato della cura delle raccolte numismatiche: II, 897-898; nei suoi confronti Pio VI conferma la fiducia di Clemente XIV: II, 898; redige una memoria sulla Biblioteca Vaticana all’inizio del pontificato di Pio VI: II, 750; sua morte (13 luglio 1799) poco dopo le asportazioni francesi dal Medagliere Vaticano: II, 899. Baldi, Giuseppe, figlio di Giovanni Elia, scriptor latino, poi secondo custode della Biblioteca Vaticana: sue aggiunte all’indice dei manoscritti Ottoboniani latini della Biblioteca Vaticana: I, 455; sua nota a proposito del codice platonico ora Vat. gr. 1: I, 604; realizza un additamentum al catalogo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vaticana di Abramo Ecchellense e Giovanni Matteo Naironi: I, 565; auspica (1829) un indice generale degli stampati della Vaticana: II, 774; offre testimonianza, in una memoria a lui attribuibile, circa lo stato della «Seconda Raccolta» degli stampati: II, 757; si adopera per la catalogazione della «Seconda Raccolta»: II, 757; è incaricato del riordino e della classificazione del materiale del nuovo Medagliere Vaticano, ricostituito dopo le depredazioni rivoluzionarie: II, 901. Baldini, Antonio, letterato e scrittore: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 412. Baldini, Sebastiano: I, 184, 305. Baldissin Molli, G.: I, 301. Balduino, A.: I, 192. Baldus de Ubaldis: I, 184. Balestrino, Maria Teresa, esponente della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 706. Ballaira, G.: I, 269.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Ballerini, Simone, bibliotecario (1744-1771 ca.) della Biblioteca Barberiniana: lascia alla Barberininiana un centinaio di suoi libri: II, 793; sua collezione numismatica acquistata da Clemente XIV: II, 897-898. Balsamon, Georgius, librarius Graecus: quale bibliotecario (sec. XVI) del card. Giovanni Salviati, lascia ampie e numerose tracce nei manoscritti greci colonnensi ora nel fondo Vaticano greco (Vat. gr. 2162-2254): I, 605-606; è copista dei manoscritti ora Vat. gr. 2240 e 2246 e antico possessore dei Vat. gr. 2234 e 2242: I, 606. BALTICI, PAESI –: stampati relativi ai – o ivi pubblicati, nella sezione Paesi Baltici della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Banca Italiana di Sconto: II, 831; acquista (1916) Palazzo Chigi a Roma: I, 689. Banca Romana: scandalo della – (1893), in cui è coinvolto Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra († 1925): I, 686. Banco di S. Spirito: per suo tramite la Biblioteca Vaticana effettua (sec. XVIII) pagamenti per l’acquisto di libri e per i pagamenti di legatori: II, 749. Bandelier, Adolph F.A.: I, 185. bandi: cfr. editti, proclami, bandi e avvisi (…). Bandini, Michele: I, 38. BIBL.: I, 293. Banesio, Fausto Naironi detto –: cfr. Naironi, Fausto (…). Banesio, Giovanni Matteo Naironi detto –: cfr. Naironi, Giovanni Matteo (…). Banesio, Giuseppe (Yûsuf al-Bâní): dona ad Abramo Ecchellense codici siriaci già appartenuti a Fausto Naironi: I, 651. BANGKOK (Thailandia): I, 380. BANGLADESH: cfr. Bengala (…). Bannister, Henry Marriott, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 64, 83, 91, 107, 247, 308, 317, 320, 449. BANZI (Potenza): S. Maria, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. BAR (in italiano ANTIVARI, in albanese TIVARI; Montenegro): I, 379, 383. Barali, famiglia (di Susa): documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. BARBARA (Ancona): S. Maria Assunta (di Sitria), abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Barbaro, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Barbaro, Ermolao, patriarca di Aquileia: manoscritti a lui forse appartenuti ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593, 598. Barbaro, Francesco, patriarca di Aquileia: I, 185; manoscritti a lui forse appartenuti ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593, 598. Barberini, famiglia: I, 337-339, 726, 727; II, 895, 897; documentazione relativa alla famiglia prima del pontificato di Urbano VIII (1623-1644): I, 680-681; corrispondenza di membri della famiglia per i secoli XVI-XIX: I, 681; acquisto (1662) di feudi colonnesi in Abruzzo: I, 686; amministrazione del Palazzo Barberini e dei feudi familiari: I, 680, 681; abbazie di cui i cardinali Barberini furono commendatari: I, 678-680, 681; terreni della famiglia a Roma, a Monte
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INDICE ANALITICO
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Cavallo, presso il Palazzo del Quirinale, sui quali viene in parte costruito il monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino (detto «delle Barberine»): I, 726-727; rapporti della famiglia con il monastero romano della SS. Incarnazione del Verbo Divino: I, 727, 728; rapporti e vertenza patrimoniale con la famiglia Ottoboni: I, 711; maggiorasco, e documentazione archivistica relativa alla successione e alle controversie che ne sorsero: I, 681, 684-685; complementarietà delle raccolte artistiche della famiglia con quelle dei Barberini Colonna di Sciarra, e loro dispersione: I, 687; lite giudiziaria con lo Stato italiano in seguito all’abbattimento (1871) del monastero e della chiesa della SS. Incarnazione del Verbo Divino: I, 727. –, Biblioteca Barberiniana: raccolte di manoscritti e stampati della –, poi pervenute (1902) alla Biblioteca Vaticana: I, 10, 336-351, 606, 626-627, 694, 711; II, 791, 932, 962, 963, 964, 966, 968, 969, 972, 976, 977; bibliotecari, custodi ed eruditi cui ne fu affidata la cura: I, 337-338, 339, 340, 342; II, 791, 793, 897; documentazione archivistica ad essa relativa: I, 681; accrescimento per doni, concessioni, diritti di spoglio (sec. XVII): II, 792, 793; ricerca di volumi in Italia e all’estero (sec. XVII), con particolare attenzione alle novità bibliografiche: II, 791, 792; accessione (1625) della biblioteca di Fabrizio Paolucci († 1625): II, 792; accessione (1625) della biblioteca di Giovanni Mozzanigo: II, 792-793; accessione (1625) della «Libraria Clementina»: II, 793; accessione (1625) della biblioteca di Pietro Dini: II, 793; accessione (1627) della biblioteca di Juan de Hozes: II, 793; accessione (1628) dalla biblioteca del romano Ospizio degli Etiopi presso S. Stefano dei Mori: II, 793; scaffali e arredi lignei seicenteschi della biblioteca, opera di Giovanni Battista Soria († 1651), ora ricomposti in Biblioteca Vaticana: I, 339; II, 779, 794, 948, 959; aggiunta alla raccolta familiare della biblioteca personale del card. Antonio Barberini iunior († 1671): I, 338, 344; II, 791-792; indici, inventari e cataloghi antichi delle collezioni della biblioteca, o liste di prestito e conti: I, 341, 342; inventario del tempo del card. Maffeo, poi Urbano VIII (1623-1644): I, 340; inventario di 138 manoscritti greci nel manoscritto Barb. lat. 3021: I, 341; indice per autori della raccolta degli stampati, pubblicato (1681) a Roma: II, 795, 798, 804; indice (1709) di 475 manoscritti greci ad opera di Jean-Joseph Bonnerue de Saint-Romain nel manoscritto Barb. lat. 3139: I, 342; inventario (1711) dei manoscritti greci e orientali nel manoscritto Barb. lat. 3138: I, 342; indici e descrizioni sommarie di manoscritti orientali nel Barb. or. 130: I, 348-349; rallentamento del ritmo delle acquisizioni nei secoli XVIII e XIX: II, 793; prestiti esterni di volumi, e apertura al pubblico: II, 792, 793; deposito temporaneo in Barberiniana (18201821) dei codici colonnensi: I, 606; furto (fra 1833 e 1835) di manoscritti e stampati: II, 794; impegno di Luigi Maria Rezzi per la cura della raccolte librarie, e sua descrizione (1836) della biblioteca: II, 793-794; testimonianza di Rezzi circa la presenza (terzo-quarto decennio del sec. XIX), nella collezione, di rami incisi, medaglie, punzoni di caratteri greci e latini: II, 794; segnature antiche dei manoscritti («numero antico», o «numero del Manzi»): I, 338, 339, 343; riordino e inventariazione della biblioteca (secc. XIX-XX), con l’attribuzione ai manoscritti di nuove segnature, ad opera di Sante e Alessandro Pieralisi: I, 338, 339, 340, 343-344, 347, 351; II, 794; segnature ora vigenti per i manoscrit-
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[Barberini, famiglia, Biblioteca Barberiniana (segue)]
ti dei fondi Barberiniani in Biblioteca Vaticana: I, 338, 339, 343. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Barberini; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, [Barberiniani] (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Barberini; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Barberini. Credenzino del Tasso. –, –, manoscritti greci: I, 337, 338, 340-342, 345; da monasteri dell’Italia centromeridionale: I, 342; dall’Abbazia di Grottaferrata: I, 342; dal convento agostiniano di S. Giovanni a Carbonara in Napoli: I, 342; dal convento di S. Marco a Firenze, già appartenuti a Niccolò Niccoli († 1457): I, 341; con copie «moderne» di testi greci o con carte di eruditi legati alla famiglia: I, 342; riconducibili a Leone Allacci († 1669): I, 342; riconducibili a Francesco Arcudio († 1641): I, 341; riconducibili a Jean-Jacques Bouchard († 1641): I, 341; legati da Lucas Holste († 1661) al card. Francesco Barberini († 1679): I, 342; riconducibili a Nicolas-Claude Fabri de Peiresc († 1637): I, 341; riconducibili a Neophytos Rhodinòs († 1659): I, 341; provenienti dallo «spoglio» di Paolo Emilio Santoro († 1635), vescovo di Urbino: I, 341-342; procurati da Carlo Strozzi († 1671): I, 341, 342. –, –, manoscritti latini: I, 337, 338, 341, 344-347; provenienti da monasteri e case religiose: I, 345; dal convento napoletano dei Cappuccini: I, 345; dall’abbazia di S. Salvatore sul Monte Amiata: I, 345, 346; dalla chiesa romana di S. Maria sopra Minerva: I, 346; con copie «moderne» di testi latini o con carte di eruditi legati alla famiglia: I, 345; riconducibili a Leone Allacci († 1669): I, 346; già di Niccolò Alemanni († 1626): I, 346; con il carteggio del card. Antonio Carafa († 1591): I, 345; già di Celso Cittadini († 1627): I, 345, 346; con carte di Felice Contelori († 1652): I, 345-346; dati in lascito da Lucas Holste († 1661): I, 346; donati da Giacomo Laderchi († 1738/1739): I, 346; già di Michele Lonigo († 1649): I, 346; già del card. Giulio Antonio Santoro († 1602): I, 346; provenienti dallo «spoglio» di Fabrizio Sirleto († 1635), vescovo di Squillace: I, 345, 346; donati da Carlo Strozzi († 1671): I, 341, 346; già di Pompeo Ugonio (sec. XVI): I, 345; già di Ferdinando Ughelli († 1670): I, 346. –, –, manoscritti orientali: I, 337, 338, 341, 342, 348-351; donati da eruditi e prelati: I, 348; donati da missionari in Estremo Oriente: I, 348; provenienti dalla Biblioteca Lincea di Federico Cesi († 1630): I, 348; già appartenuti a Paolo Emilio Santoro († 1635), vescovo di Urbino: I, 348. –, –, raccolte archivistico-documentarie e carteggi: I, 338, 339, 341, 344, 677-683, 684, 686, 687, 689, 694, 710, 711-712; ordinamento presso gli antichi proprietari: I, 677; intreccio della documentazione con quella della famiglia Barberini Colonna di Sciarra: I, 686-687; consultazione della documentazione da parte di studiosi italiani ed esteri: I, 678; estrazione (metà sec. XIX) di una
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INDICE ANALITICO
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vasta raccolta di documenti che darà poi luogo alla sezione degli Indici, articolata in quattro parti: I, 677-678. –, –, stampati: I, 337, 338, 339, 341; II, 791-796, 840; incunaboli: II, 772-773, 794, 795, 824; edizioni aldine: II, 787, 795; cinesi: I, 348; volumi con Decisiones della S.R. Rota, ora dislocati nel fondo R.G. Decisioni della S.R. Rota in Biblioteca Vaticana: II, 845; duplicati di stampati provenienti dalle raccolte dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg e da altri fondi della Biblioteca Vaticana, destinati da Urbano VIII (1623-1644) alla biblioteca familiare: I, 460; II, 745, 792, 795, 835; vendita di duplicati: II, 794. Barberini, Antonio, senior († 1646), O.F.M.CAP., fratello di Urbano VIII, zio di Francesco senior e Antonio iunior, card. bibliotecario: I, 337, 344, 345, 626, 637; II, 747; in quanto titolare (1624-1637) della chiesa romana di S. Onofrio al Gianicolo, ove morì (1595) Torquato Tasso, è possibile tramite del passaggio di stampati da lui postillati nella Biblioteca Barberiniana: II, 797. Barberini, Antonio, iunior († 1671), O.S.IO.HIEROS., fratello di Francesco, nipote di Urbano VIII, card.: I, 340; sua biblioteca personale confluita in quella familiare: I, 338, 344; II, 791-792; riceve in dono da Urbano VIII i manoscritti e gli stampati di Fabrizio Sirleto: I, 345; documenti a lui relativi nell’archivio familiare: I, 681. Barberini, Benedetto, card.: documenti a lui relativi nell’archivio familiare: I, 681. Barberini, Camilla, figlia di Carlo e di Costanza Magalotti e nipote di Urbano VIII: cfr. Innocenza dell’Incarnazione (…). Barberini, Carlo († 1630), fratello di Urbano VIII, marito di Costanza Magalotti e padre di Francesco senior, Clarice e Camilla: I, 726; riceve (1624) dal pontefice la facoltà di detenere e leggere libri proibiti: II, 792; riceve da Niccolò Alemanni, primo custode della Biblioteca Vaticana, stampati duplicati estratti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg, con altri volumi della Vaticana: II, 792. Barberini, Carlo († 1704), card.: documenti a lui relativi nell’archivio familiare: I, 681. Barberini, Carlo Maria, figlio secondogenito di Giulio Cesare III Colonna di Sciarra e di Cornelia Costanza Barberini: è nominato (1767) alla successione del maggiorasco Barberini: I, 684; sua vertenza con il fratello Urbano: I, 685, 686. Barberini, Clarice, figlia di Carlo e di Costanza Magalotti e nipote di Urbano VIII: cfr. Maria Grazia del SS. Sacramento (…). Barberini, Cornelia: cfr. Zeno Ottoboni, Cornelia (…), prima moglie (…) di Urbano Barberini senior. Barberini, Cornelia Costanza, figlia di Urbano e di Maria Teresa Boncompagni Ludovisi: sposa (1728) Giulio Cesare III Colonna di Sciarra: I, 677, 684, 716; documenti a lei relativi nell’archivio familiare: I, 681. Barberini, Francesco, senior († 1679), figlio di Carlo, nipote di Urbano VIII, card. bibliotecario: I, 340, 341, 342, 582, 626; II, 792, 795; è promotore della biblioteca familiare: I, 337-338, 344; II, 791; raccoglie manoscritti orientali: I, 348; riceve da Carlo di Tommaso Strozzi l’attuale Barb. lat. 4052, con annotazioni ritenute di mano di Torquato Tasso: II, 797-798; suo interesse per il mercato librario spagnolo: II, 792; in quanto titolare (1623-1624) della chiesa romana di S. Onofrio al Gianicolo, ove morì (1595) Torquato Tasso, è possibile tramite
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[Barberini, Francesco, senior (segue)]
del passaggio di stampati da lui postillati nella Biblioteca Barberiniana: II, 797; riceve (1628) da Urbano VIII 610 monete imperiali: II, 895; documenti a lui relativi nell’archivio familiare: I, 681. Barberini, Francesco, iunior († 1738), card.: riceve in dono manoscritti appartenuti a Giacomo Laderchi: I, 346; riceve in dono (1720) da Matteo Ripa un manoscritto cinese: I, 348; documenti a lui relativi nell’archivio familiare: I, 681. Barberini, Francesco († 1853), principe di Palestrina: I, 699; II, 793; marito di Vittoria Colonna Gioeni: I, 693; è destinatario di un memoriale di Luigi Maria Rezzi a propria discolpa (1836): II, 794; acquista in una «pubblica auzione» (1850) libri di Ottavio Falconieri con alcuni stampati postillati da Torquato Tasso: II, 798. Barberini, Lucrezia, figlia di Taddeo e di Anna Colonna, moglie del duca di Modena Francesco I d’Este: documenti a lei relativi nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 681. Barberini, Maffeo († 1644), card.: cfr. Urbanus VIII (…), papa. Barberini, Maffeo († 1685), principe di Palestrina: I, 686; documenti a lui relativi nell’archivio familiare: I, 681. Barberini, Taddeo († 1647), principe di Palestrina, prefetto di Roma: documenti a lui relativi nell’archivio familiare: I, 681. Barberini, Urbano, senior († 1722), principe di Palestrina: sposa (1690) Cornelia Zeno Ottoboni: I, 711; documenti a lui relativi nell’archivio familiare: I, 681. Barberini Colonna, Anna, moglie di Taddeo Barberini: cfr. Colonna, Anna (…). Barberini Colonna di Sciarra, famiglia (nota anche, semplicemente, come Sciarra): I, 686; vicende familiari, connesse alla questione del maggiorasco Barberini, e assunzione del cognome Barberini Colonna di Sciarra da parte di Urbano († 1796), primogenito di Giulio Cesare III Colonna di Sciarra († 1787) e di Cornelia Costanza Barberini († 1797): I, 684-685; complementarietà delle raccolte artistiche della famiglia con quelle dei Barberini, e loro dispersione: I, 687; rovina economica e vendita della collezione familiare e del Palazzo a Via del Corso, in Roma: I, 684, 686. –, archivio familiare: I, 683-688; II, 935; documentazione relativa all’amministrazione dei beni familiari: I, 684; intreccio della documentazione archivistica con quella della famiglia Barberini: I, 686-687; corrispondenze diplomatiche: I, 687; documentazione di carattere contabile e amministrativo, inclusi antichi statuti e atti di processi criminali: I, 687; inventariazione (1877-1878) a cura di Giovanni De Regis: I, 684, 688; acquisto (1913) della documentazione da parte di Stanislas Le Grelle, che la dona alla Biblioteca Vaticana, ove essa perviene nel 1914: I, 683; II, 949. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Barberini Colonna di Sciarra. Barberini Colonna di Sciarra, Carolina: cfr. d’Andrea di Pescopagano, Carolina, moglie di Maffeo I Barberini Colonna di Sciarra, madre di Maffeo II. Barberini Colonna di Sciarra, Maffeo I († 1849), figlio di Urbano: I, 685; vende (1817) a Paolina Bonaparte la villa a Porta Pia in Roma: I, 688.
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INDICE ANALITICO
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Barberini Colonna di Sciarra, Maffeo II († 1925), figlio di Maffeo I: I, 684, 685-686, 688; II, 935; esporta illegalmente (1891) 21 dipinti della collezione d’arte familiare, venduta all’asta per la parte rimanente: I, 687; è coinvolto nello scandalo della Banca Romana (1893): I, 686; vende (1913) a Stanislas Le Grelle l’archivio familiare: I, 683; vince (1916) la causa contro l’altro ramo familiare: I, 685. Barberini Colonna di Sciarra, Urbano († 1796), figlio primogenito di Giulio Cesare III Colonna di Sciarra e di Cornelia Costanza Barberini: riceve il solo patrimonio paterno e il cognome di Barberini Colonna di Sciarra: I, 684; sua vertenza con il fratello Carlo Maria: I, 685, 686. Barberini Colonna Gioeni, Vittoria, moglie di Francesco Barberini: cfr. Colonna Gioeni, Vittoria (…). Barberini Giustiniani, Olimpia: cfr. Giustiniani, Olimpia (…). Barberis, Marco: suoi paesaggi e vedute nel fondo Gismondi in Biblioteca Vaticana: II, 891. Barberito, M.: I, 429. Barbero, A.: I, 326. Barbié, Pietro, tipografo ed editore attivo a Carmagnola (sec. XIX): lettere a lui indirizzate nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 488. Barbiellini, Carlo, libraio a Roma: suo commercio di stampati con la Biblioteca Vaticana dagli anni Trenta del XVIII secolo: II, 751. Barbiellini, Filippo, libraio a Roma: acquista parte della biblioteca di Pio VI dispersa dai Francesi: II, 751. Barbiellini, Giovanni Lorenzo, libraio a Roma: suo commercio di stampati con la Biblioteca Vaticana dagli anni Trenta del XVIII secolo: II, 751. Barbier de Montault, Xavier: I, 5; dà notizia (1867) della raccolta degli Indirizzi ai Pontefici: I, 731. BIBL.: I, 19, 529, 735. Barbieri, Giovanni Francesco: cfr. Guercino (Giovanni Francesco Barbieri, detto «il –») (…). Barbo, Pietro, card.: cfr. Paulus II (…), papa. Barbour, R.: I, 141. Bargellini, Piero, letterato e scrittore: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 412. BARI: II, 963, 969. Barker, N.: II, 787. Barlaam et Ioasaph: manoscritti arabi: I, 185; manoscritti greci: I, 235; manoscritti latini e francesi: I, 185. Bârlea, O.: I, 22, 567, 735; II, 790, 821, 841, 845. Barnabiti (Chierici Regolari di S. Paolo): I, 632; II, 763, 950. Cfr. anche: Cagni, G.M. (…); Erba, A.M. (…); Pagano, S. (…); Vercellone, Carlo (…); Zagarolo (…), SS. Annunziata (…), Collegio Barnabita (…). Barocci, Federico: suoi disegni nel fondo Ashby della Biblioteca Vaticana: II, 889. Baroffio, B.G.: I, 32, 101, 105, 106, 107, 109, 128, 129, 146, 317; II, 923. Baronci, Giuseppe, bibliotecario della Chigiana e, dopo l’aggregazione di essa alla Vaticana (1923), della Biblioteca Vaticana: I, 347, 394, 395, 405, 406, 691; suoi inventari e indici dei manoscritti della Biblioteca Chigiana: I, 409; redige, con Ignazio Giorgi, un catalogo manoscritto degli incunaboli della Biblioteca Chigiana: II, 810; redige un inventario degli Opuscoli Chigiani: II, 812; concorda
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[Baronci, Giuseppe (segue)]
con Giovanni Mercati ed Eugène Tisserant il trasferimento della Biblioteca Chigiana in Biblioteca Vaticana (gennaio-febbraio 1923): II, 810-811; redige un inventario (1932-1938) dei codici allora denominati «Vaticani Latini musicali» in Biblioteca Vaticana: I, 641; redige un inventario di manoscritti musicali di provenienza Rospigliosi in Biblioteca Vaticana (ora Vat. mus. 320-339): II, 862; suo indice per autori degli stampati nel fondo R.G. Musica in Biblioteca Vaticana: II, 852; dona opuscoli di sua proprietà alla Biblioteca Vaticana, ove essi sono inseriti fra gli Opuscoli Chigiani: II, 812. Barone, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Barone, G.: I, 374. Baroni, P.G.: I, 449. Baroni Martinelli, Biagio: cfr. Martinelli (…), Biagio (…). Baronio, Cesare, C.O., card. bibliotecario: I, 590; ottiene in prestito per le sue ricerche manoscritti dell’Archivio del Capitolo di S. Pietro: I, 675. Barozzi, Giovanni, card.: II, 963, 975. Barré, H. C.S.SP.: I, 131. Barrett, S.: I, 129. Barrow, J.: I, 167, 223. Bartholomaeus a Brugis: I, 185. Bartholomaeus Salernitanus: I, 113, 186. Bartoccetti, V.: I, 716. Bartocci, A.: I, 186. Bartòla, A.: I, 208, 263. Bartoletti, V.: I, 287. Bartolo da Sassoferrato: cfr. Bartolus de Saxoferrato. Bartolocci, Giulio, O.CIST., scriptor ebraico della Biblioteca Vaticana: redige l’Index librorum omnium Hebraicorum, tam impressorum quam Mss, qui (…) in B(ibliotheca) V(aticana) extabant (1650): I, 547, 575; II, 747, 942; redige il More Ma¡om, o Index materiarum Authorum & titulorum librorum M.S. Ebraicorum Bibliothecae Vaticanae, Palatinae & Urbinatis (1660): I, 575-576; II, 747; suoi stampati nei fondi R.G. Bibbia e R.G. Oriente in Biblioteca Vaticana: I, 576. Bartolomeo da Bruges: cfr. Bartholomaeus a Brugis. Bartolomeo Salernitano: cfr. Bartholomaeus Salernitanus. Bartoloni, E.: I, 419. Bartoloni, F.: I, 725. Bartolus de Saxoferrato: I, 186. Bartsch, K.: I, 463, 468. Bartz, G.: I, 314. Baruffa, A.: II, 818. Baryla, C.: I, 125 Basa, Domenico, editore e libraio attivo a Venezia e a Roma: valuta la biblioteca del card. Guglielmo Sirleto: I, 554; sua testimonianza a proposito dei manoscritti ebraici posseduti da Sirleto: I, 574.
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INDICE ANALITICO
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Baschet, J.: I, 125. BASEL (o BASILEA; Svizzera): II, 791, 870. Basilaces, Nicephorus: I, 186. Basile, B.: II, 800, 801. BASILEA: cfr. Basel (…). Basili, Francesco, musicista: sue composizioni musicali nel fondo Ravalli in Biblioteca Vaticana: I, 501. Basiliani armeni, monaci –: I, 82-83. Basiliani d’Italia, monaci – (Ordo S. Basilii): I, 600, 601; manoscritti provenienti da monasteri dei – in Italia meridionale: nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 20, 585, 600-601, 602, 605, 610, 614; II, 944; nel fondo Vaticano slavo in Biblioteca Vaticana: I, 656. Cfr. anche: Camillis, Giuseppe de – (…); Cozza-Luzi, Giuseppe (…); Giuffa, Germano (…); Grottaferrata (…), S. Maria, abbazia (…); Menniti, Pietro (…); Muscari, Giuseppe (…); Petta, M. (…); Scarfò, Giovanni Crisostomo (…); Tardo, L. (…). Basilicus, Georgius, librarius Graecus: I, 74, 186. Basilio da Gemona, O.F.M.: cfr. Brollo, Basilio, da Gemona (…). Basilius II, imperator Byzantinus: I, 308, 313, 327, 593; II, 963, 973, 977. Basilius Magnus, episcopus Caesariensis, s.: I, 186-188, 195. Basilius Minimus, episcopus Caesariensis: I, 188. Basin, Thomas: I, 188. BAÚRA (Iraq): I, 562, 653. BASSANELLO (Viterbo): cfr. Vasanello (…). Bassi, D.: I, 44. Basso Della Rovere, Girolamo, card.: II, 963, 973. BASSORA: cfr. BAÚRA (…). Bataillon, L.-J., O.P.: I, 168, 230. batak, manoscritti –: I, 99, 616, 619, 620, 622. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –; indiani e indocinesi, manoscritti –. Batalla Rosado, J.J.: I, 316. Batatzes, Beniamin: cfr. Vatatzes, Beniamin (…). Bately, J.M.: I, 255. Batiffol, P.: I, 20, 148, 154, 612. Batllori, M., S.I.: I, 23, 339, 682. Battaglia, Carlo Giuseppe, di Mondovì: acquista dall’eredità del libraio Giuseppe Spithöver e dona (1924) a Pio XI manoscritti arabi, greci, latini e indiani, ora in Biblioteca Vaticana: I, 607, 619-620. Battaglia, Felice, giurista e filosofo: trasmette (1969) alla Biblioteca Vaticana le lettere di Angelo Camillo De Meis, ora nei Carteggi Villari: I, 663. Battaglini, Angelo, scriptor latino, poi secondo custode, quindi primo conservatore e infine primo custode della Biblioteca Vaticana: II, 754, 755; redige descrizioni di codici del fondo Capponiano: I, 398-399; sue aggiunte nell’inventario dei manoscritti Reginensi latini: I, 512; prosegue l’inventariazione dei manoscritti Urbinati latini: I, 542; sua prima inventariazione dei manoscritti Vat. lat. 6459-7058: I, 637; suo indice alfabetico degli incunaboli (ca. 1814-1818): II, 772; asseconda Martial Daru arricchendo i fondi della Biblioteca Vaticana con
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[Battaglini, Angelo (segue)]
manoscritti provenienti dalle biblioteche delle corporazioni religiose soppresse: I, 602; si occupa dei manoscritti e degli stampati trasferiti (1812) per volere di Martial Daru dal Quirinale alla Biblioteca Vaticana: II, 751; suddivide per materie gli stampati provenienti da conventi soppressi in epoca napoleonica e rimasti alla Vaticana: II, 752; durante il governo francese (1809-1814) procede al conteggio delle incisioni del cosiddetto «Fondo Antico»: II, 878; suo passaggio di consegne (1814) al primo custode Francesco Baldi: II, 753, 754; suoi meriti nella cura delle raccolte a stampa della Vaticana e nel recupero di gran parte degli stampati mancanti dall’età napoleonica: II, 755; quale canonico della chiesa romana di S. Maria in Via Lata dedica cure all’archivio della chiesa: I, 724, 725. Battaglini, Fabiano, assistente della Biblioteca Vaticana: redige un inventario e un indice del fondo Miscellanea De Rossi: II, 818. BIBL.: I, 452. Battelli, Giulio, paleografo e archivista: studia le Pergamene di Terracina: I, 489; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. BIBL.: I, 82, 95, 96, 137, 145, 166, 489. Battezzato, L.: I, 212. Baud, Marie-Louise: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 411. BIBL.: I, 665. Baudouin d’Avesnes: cfr. Chronique dite de Baudouin d’Avesnes. Bauerreis, R.: I, 51, 162. Baumgarten, P.M.: I, 735; II, 818. Baumgärtner, I.: I, 526. Bavari, Luigi, ufficiale dell’esercito pontificio: dona a Gregorio XVI manoscritti forse identificabili con gli attuali Vat. ind. 33-34: I, 618. BAVIERA: cfr. Bayern (…). Bayâ e Riyâ, novella di –: II, 963. BAYERN (o BAVIERA; Germania): I, 459; manoscritti originari o provenienti dal –: I, 51, 162; stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Baviera della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Bazzano, N.: I, 704. beati: cfr. santi e beati. beatificazione, cause di –: di Giuseppe Toniolo: I, 536, 537; di papa Pio IX: II, 838, 952; positiones a stampa relative a – presso la Congregazione dei Riti (poi presso la Congregazione delle Cause dei Santi), nel fondo R.G. Riti in Biblioteca Vaticana: II, 855. Cfr. anche: canonizzazione, cause di –. Beatus Liebanensis, s.: I, 87, 188; II, 963. Beccadelli, Antonio: cfr. Panormita (Antonio Beccadelli, detto «il –»). Beccaria, A.: I, 113. Beckx, Peter Johann, S.I., preposito generale della Compagnia di Gesù: suo impegno perché la biblioteca Rossiana, pur trasferita in Austria, rimanesse di proprietà dei Gesuiti: II, 864-865. Beda Venerabilis, s.: I, 151, 188-189. Beeson, Ch.H.: I, 236.
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INDICE ANALITICO
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Behrends, O.: I, 43. Beissel, S.: I, 115, 118. Beit-Arié, M.: I, 80, 83, 350, 361, 368, 408, 446, 454, 518, 548, 552, 578, 646. Bekker, Immanuel: esamina a Parigi (1811) il manoscritto platonico del X secolo ora Vat. gr. 1: I, 604. Belbello, Luchino (o B. da Pavia), miniatore: II, 962, 963, 964, 974. BELGIO: I, 533; II, 748, 831; manoscritti relativi al –: I, 51, 295-296; stampati relativi al – in Biblioteca Vaticana: I, 295-296; stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Belgio della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: fiamminga, area –; Fiandre. Beligatti, Giovanni Antonio Francesco Michele Gaetano: cfr. Cassiano da Macerata (…), O.F.M.CAP (…). Bell, D.N.: I, 62. Bell, H.I.: I, 141. BELLANTE (Teramo): I, 686. Bellarmino, Roberto, s.: cfr. Robertus Bellarmino (…), s. Bellettini, A.: II, 927. BELLEY (Ain, Francia): casa marista: II, 833. Belli, Andrea, numismatico: sua collezione di monete papali acquistata (1851) per il Medagliere Vaticano: II, 902, 946. Belli, Ciro, figlio di Giuseppe Gioacchino: I, 351. Belli, Giacomo, figlio di Ciro: cede le carte del nonno, Giuseppe Gioacchino, alla Biblioteca Nazionale di Roma: I, 351. Belli, Giuseppe Gioacchino: II, 767; sue lettere autografe, con lettere di altri a lui, in Biblioteca Vaticana: I, 351-352; II, 955. Belli, Maria Teresa: cfr. Janni Belli, Maria Teresa (…). Bellia, A.M.: I, 323. Bellini, E.: II, 936. Bellomo, M.: I, 197, 444; II, 923. Belloni, A.: I, 96, 133. Belloni, G. (Gino): I, 315. Bellori, Giovanni Pietro, bibliotecario a Roma della regina Cristina di Svezia: I, 504. Bellucci, N.: I, 241. BELLUNO: I, 594, 595; II, 941. BELMONTE DEL SANNIO (Isernia): S. Maria della Noce, abbazia di – (in diocesi di Trivento): documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 680. BELPASSO (Catania): cfr. Valcorrente (…). Beltrami, P.G.: II, 928. Beltrán de Heredia, V.: I, 148, 164, 215. Beltrani, G.: I, 255, 461, 612; II, 837. Bembo, famiglia: manoscritti posseduti dalla –: II, 963, 978. Bembo, Pietro, card.: I, 189; sua grafia greca nei manoscritti: I, 74, 189; papiri provenienti dai suoi eredi pervenuti alla Biblioteca Vaticana (1602) con i manoscritti di Fulvio Orsini: I, 477.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
BENARES (o VÂRÂN. ASÍ; Uttar Pradesh, India): I, 617. Bencivenni, Zucchero: II, 928. Benduhn-Mertz, A.: I, 54, 55. Bene Florentinus: I, 189. Benedetti, Enrico, assistente della Biblioteca Vaticana: si reca negli Stati Uniti (1927) per prepararsi alla catalogazione degli stampati: II, 775. Benedetti, Giovanni Antonio (Iohannes Antonius de Benedictis), senior, tipografo, editore e libraio attivo (1492-1512) a Bologna: II, 826. Benedettini (Ordo S. Benedicti): I, 404, 416, 509, 523, 593, 608, 627, 665; II, 754, 858, 914, 972; tra i frequentatori della biblioteca della regina Cristina di Svezia († 1689) a Palazzo Riario a Roma: I, 504; manoscritti provenienti da monasteri di – in area mosana: I, 123, 126; manoscritti provenienti da monasteri di – in Normandia: I, 51, 130. Cfr. anche: cfr. Albareda, Anselm M. (…); Altieri, Carlo (…); Amelli, Ambrogio Maria (…); Anselmus Cantuariensis (…); Avagliano, F. (…); Bernoldus Constantiensis (…); (…) Bouveret (…), abbazia (…); Brou, L. (…); Camaldolesi (…); Capogallo, Giovanni (…); Celestini (…); Clemens VI (Pierre Roger […]), papa; Cluniacensi (…); Corvey (…), abbazia (…); Cottineau, L.-H. (…); Dell’Omo, M. (…); De Miro, Giovanni Battista (…); Dold, A. (…); Dudik, B. (…); Dufner, G. (…); Estiennot, Claude (…); Estouteville, Guillaume d’– (…); Fischer, B. (…); Gaetani, Costantino (…); Galletti, Pier Luigi (…); Gasquet, Aidan (…); Grégoire, R. (…); Gribomont, J. (…); Guéranger, Prosper (…); Haymo Halberstadensis (…); Hrabanus Magnentius Maurus (…); Inghilterra, manoscritti originari o provenienti (…) da monasteri benedettini; Inguanez, M. (…); Itier, Bernard (…); Laurens, Marie-Ange de – (…); Leclercq, J. (…); Lentini, A. (…); Leroy, Julien (…); Lorsch (…), S. Nazario (…); Lupus Ferrariensis (…); Mabillon, Jean (…); Malmédy (…), manoscritti provenienti dal monastero benedettino di –; Martel, G. de – (…); Maurini (…); Meester, P. de – (…); Meyvaert, P. (…); Mohlberg, C. (…); Montecassino, abbazia (…); Montfaucon, Bernard de – (…); Neunheuser, B. (…); Olivetani (…); Ordericus Vitalis (…); Osbernus Glocestriensis (…); Otfridus Weissenburgensis, monachus Fuldensis (…); Paulus Diaconus (…); Petrus Cellensis (…); Petrus Damiani (…); Pitra, Jean-Baptiste (…); Pius VII (Barnaba [Gregorio (…)] Chiaramonti), papa; Reichenau (…), abbazia (…) della –; Renoux, Ch. (…); Roma, S. Girolamo in Urbe, abbazia (…); Quentin, Henri (…); Sabatier, Pierre (…); Saint-Benoît-sur-Loire (…), abbazia (…) di –, o di Fleury; Salmon, P. (…); Sankt Gallen (…), abbazia (…); Sassovivo (…), S. Croce, abbazia (…); Smaragdus (…), abbas monasterii S. Michaëlis Virdunensis; Tegernsee (…), abbazia (…); Victor III (Desiderius Casinensis abbas […]), papa (…); Villani, Cornelio (…); Walafridus Strabo (…); Wandalbertus Prumiensis (…); Wilmart, André (…). benedettino, manoscritti d’interesse –: I, 51, 189-190, 296, 301; carte conservate in Biblioteca Vaticana: I, 415. Benedetto XII, papa: cfr. Benedictus XII (…), papa. Benedetto XIII, papa: cfr. Benedictus XIII (…), papa. Benedetto XIII, papa avignonese: cfr. Benedictus XIII (…), papa Avinionensis. Benedetto XIV, papa: cfr. Benedictus XIV (…), papa.
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INDICE ANALITICO
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Benedetto XV, papa: cfr. Benedictus XV (…), papa. Benedetto XVI, papa: cfr. Benedictus XVI (…), papa. Benedetto da Norcia, maestro: cfr. Reguardati, Benedetto. Benedetto da Norcia, s.: cfr. Benedictus Casinensis, s. Benedetto del Soratte: cfr. Benedictus S. Andreae. Benedictis, Iohannes Antonius de –: cfr. Benedetti, Giovanni Antonio (…), senior, tipografo, editore e libraio (…). Benedictus XII (Jacques Fournier, O.CIST.), papa: istituisce il Collegio della Cappella Pontificia: I, 389. Benedictus XIII (Pietro Francesco [Vincenzo Maria, O.P.] Orsini), papa: riceve (1726) manoscritti provenienti dal monastero di Iviron sul Monte Athos offerti dai monaci Abakum Andrianos e Beniamin Vatatzes: I, 451. Benedictus XIII (Pedro Martínez de Luna), papa Avinionensis: I, 189, 389; trasferisce (1411) nel castello di Peñiscola parte della biblioteca papale di Avignone: I, 355. Benedictus XIV (Prospero Lambertini), papa: I, 451, 505, 628; II, 753, 757, 772; acquista per la Biblioteca Vaticana (1748) i manoscritti della raccolta libraria di Alessandro VIII Ottoboni: I, 448; riceve in dono manoscritti che vengono inseriti nel fondo Ottoboniano latino della Biblioteca Vaticana: I, 453; decide che le carte del card. Carlo Maria Marini siano conservate nell’archivio capitolare di S. Maria in Via Lata in Roma: I, 525; acquista (1741) la collezione numismatica del card. Gaspare Carpegna: II, 896, 943; acquista (1746) la collezione di monete pontificie di Saverio Scilla: II, 896, 943; mezzo zecchino d’oro di – del 1748, acquisito in anni recenti dal Medagliere Vaticano: II, 905; crea cardinale (1743) Prospero Colonna: I, 688; sua enciclica Vix pervenit (1745) contro l’usura: I, 456. Benedictus XV (Giacomo della Chiesa), papa: riceve in dono (entro il 1918) dal benedettino Ambrogio Maria Amelli il manoscritto Vat. gr. 2591: I, 608; riceve in dono dal preposito generale della Compagnia di Gesù Wáodzimierz Ledóchowski la Biblioteca Rossiana, trasferita (1921) in Biblioteca Vaticana: II, 865, 949; riceve in dono (1921) manoscritti e stampati della biblioteca del Seminario di Albano Laziale: II, 763, 949; riceve in dono da parte di Lorenzo Perosi sue opere musicali: I, 642; «indirizzi» a lui inviati: I, 734; destina alla biblioteca dell’Università di Lovanio, incendiata dai Tedeschi (1914), stampati duplicati della Biblioteca Vaticana: II, 820; fonda (1917) il Pontificio Istituto Orientale di Roma: I, 499; riordina la Pontificia Commissione per la revisione ed emendazione della Vulgata: II, 769. Benedictus XVI (Joseph Ratzinger), papa: II, 905; riceve in dono (2006) e destina alla Biblioteca Vaticana il Pap. Bodmer XIV-XV: I, 470; II, 956. Benedictus Casinensis, s.: I, 189-190, 296, 301, 312; II, 967, 972. Benedictus S. Andreae: II, 963. Benedizionale: manoscritti del –: I, 108. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. Beneševiç, V.N.: I, 614. beneventana, manoscritti in scrittura –: I, 32, 42, 57, 121, 144, 156-157, 290; biblici: I, 157; grammaticali: I, 97, 157; liturgici: I, 109, 157; miniati: I, 121, 157; palinsesti: I, 135, 157.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
BENEVENTO: S. Pietro extra muros, monastero di –: II, 969, 976; S. Sofia, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679; manoscritti originari o provenienti da –: I, 51-52, 109, 121, 126; manoscritti di canto beneventani: I, 128, 320. Cfr. anche: Chronicon di S. Sofia di Benevento; Venticano (…), S. Maria in –, abbazia di – (già in diocesi di Benevento). BENGALA, regione del subcontinente indiano (ora suddivisa fra Bangladesh e stato indiano del Bengala occidentale): I, 374. Beniamino, personaggio dell’Antico Testamento: I, 274. Benigni, Umberto, storico della Chiesa, assistente della Biblioteca Vaticana: stampati a lui appartenuti, pervenuti (1938) in Biblioteca Vaticana: II, 765, 954. Benincasa, Andrea, cartografo (sec. XVI): I, 314; II, 963. Ben-Menahem, N.: I, 87. Benocci, C.: I, 688. Benoît, F.: I, 710. Benoit, J.-L.: I, 138-139. Benoît de Sainte-Maure: II, 926, 963, 976. Benzi, F.: I, 27. Benzoni, G.: I, 25. Beránková, H.: I, 340, 407; II, 771, 788, 795, 806, 808, 811, 823, 829, 837, 841, 859, 865. Berardelli, F.: II, 819. Berchet, Giovanni: è fra gli autori di libri «perniciosi» intercettati mentre venivano introdotti nello Stato Pontificio (1837-1838) e quindi assegnati alla Biblioteca Vaticana: II, 757-758. Berchorius, Petrus: II, 926, 929. Berenini, Agostino, ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia: firma (1918) una convenzione relativa alla Biblioteca Chigiana: I, 404. Berg, K.: I, 121, 164. BERGAMO: I, 332; stampati a carattere storico-regionale relativi a – e al Bergamasco, nel fondo Bergamo in Biblioteca Vaticana: I, 804. Bergendal, collezione –: dà il nome alla sala, il cui allestimento è finanziato da J. Joseph Pope, che ospita per alcuni anni il server della Biblioteca Vaticana e della rete URBS: II, 775-776. Berger, E.: I, 58, 178, 511. Berger, S.: I, 58, 91. Bergmann, R.: I, 81, 83, 162, 163. Bergsagel, J.: I, 392. BERKELEY (California, Stati Uniti d’America): cfr. Institute of Medieval Canon Law (…). BERLIN (Germania): Staatsbibliothek-Preussischer Kulturbesitz: manoscritti della collezione di Oskar Rescher († 1972) ivi conservati: I, 561. Cfr. anche: Kaiser-Wilhelm-Gesellschaft zur Förderung der Wissenschaften (…). Bernabei, F.: II, 936. Bernabò, Angelo, tipografo attivo a Roma (sec. XVII): I, 703. Bernabò, M.: I, 55, 116, 124.
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INDICE ANALITICO
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Bernardi, M.: I, 204. Bernardinello, S.: I, 50, 74, 142, 205, 280. Bernardino di Betto: cfr. Pinturicchio (Bernardino di Betto, detto «il –») (…). Bernardinus Senensis, O.F.M., s.: I, 190. Bernardoni, V.: I, 318. Bernards, M.: I, 163. Bernardus Claraevallensis, O.CIST., s.: I, 190. Bernhard, M.: I, 162. Bernini, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Bernini, Gian Lorenzo: I, 190, 296, 428; II, 963; suoi disegni nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 689. Bernoldus Constantiensis, monachus S. Blasii, O.S.B.: I, 190. Bernt, G.: I, 312. BEROEA: cfr. Aleppo (…). Berosus: II, 802. Berra, Francesco Luigi, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: cataloga (19391960) i manoscritti del fondo Ferrajoli: I, 419-420; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 420. Berschin, W.: I, 30, 462; II, 837. Bersuire, Pierre: cfr. Berchorius, Petrus. Bertalot, Ludwig, studioso dell’Umanesimo: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Berté, M.: I, 261. Bertelli, C.: I, 313, 725. Bertelli, S.: I, 172. Berthaud d’Achy: I, 314; II, 963, 976. Berthelot, A.: I, 44. Berthier, A.: I, 332. Bertholdus Ratisbonensis: I, 190. Berti, Alessandro Pompeo, O.M.D.: aiuta Alessandro Gregorio Capponi nella compilazione del catalogo (1747) della sua collezione di manoscritti: I, 398. BIBL.: I, 399; II, 806. Bertini, C.A.: I, 130. Bertini, F.: I, 256. Bertòla, Maria, collaboratrice scientifica della Biblioteca Vaticana: I, 23, 26; è fra le «signorine» impegnate (anni Venti-Quaranta del sec. XX) nella realizzazione dell’indice su schede dei manoscritti vaticani: I, 328; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 310, 573, 639; II, 770, 773. Bertoldi, M.E.: I, 32, 238. Bertoldo di Ratisbona: cfr. Bertholdus Ratisbonensis. Bertolini, Ottorino, medievista, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: I, 347; è assunto per guidare la realizzazione dell’indice su schede dei manoscritti vaticani: I, 328; redige (1944-1969 e 1969-1975) inventari dei manoscritti Vat. lat. 13726-14233, con Luigi Michelini Tocci e Mario Pallone, e dei manoscritti Vat. lat. 14234-14665: I, 640; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414.
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Bertram, M.: I, 95, 224, 274. Bertrand de Deux (o de Déaulx), card.: I, 324; II, 963, 973. Bertucci, T.: I, 427. Berwick, Teresa: cfr. Hulton, Edith Teresa (…). Besomi, O.: I, 283. Bessarion, card.: I, 190-191; II, 963, 973, 977; manoscritti a lui appartenuti forse entrati in Biblioteca Vaticana durante il pontificato di Sisto IV: I, 586; manoscritti greci di sua mano: I, 74, 191. Bessières, M.: I, 188. Bethmann, L.: I, 103, 489, 491, 516. Bettinelli, A.: II, 801. Bettiolo, P.: I, 96. Betz, G.: I, 314, 327. Bévenot, M.: I, 206. Beyle, Henri: cfr. Stendhal (…). Beylot, R.: I, 35, 496, 498. BEYRUT (Libano): I, 560. Biagi, G.: II, 803, 804. Biagio da Cesena: cfr. Martinelli (…), Biagio (…). Bianca, figlia di Filippo V re di Francia: II, 963, 985. Bianca, C.: I, 167, 173, 191, 253, 335, 545. Bianca Maria Visconti Sforza, moglie di Francesco Sforza, duchessa di Milano: I, 166. Bianchi, F.: I, 548. Bianchi, N.: II, 800, 803. Bianchi, R.: I, 297. Bianchi-Cagliesi, Vincenzo, canonico e archivista del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 672. Bianchini, Francesco, astronomo, antiquario, erudito e bibliotecario di Alessandro VIII: sceglie per la biblioteca privata del papa 240 manoscritti appartenuti alla regina Cristina di Svezia: I, 504; cura la biblioteca di Alessandro VIII passata nelle mani del pronipote del papa card. Pietro Ottoboni iunior: I, 448. Bianchini, G.: I, 528, 530. Bianconi, D.: I, 73, 164, 219, 289. Biasiotti, Giovanni, decano del Collegio dei Prelati di Camera: stampati a lui appartenuti, dal 1938 in Biblioteca Vaticana: II, 766. Bibbia: cantici biblici: I, 55, 57, 105-106, 109, 110; glossari latini della –: I, 58; «– di Gutenberg», o «delle 42 linee»: II, 743, 773, 794, 865; stampati: I, 295, 623-624; II, 760; edizioni antiche e moderne della – nelle diverse lingue, e studi di argomento biblico, nella sezione S. Scrittura della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783; edizioni antiche e moderne della –, nelle diverse lingue, e studi di argomento biblico nel fondo R.G. Bibbia in Biblioteca Vaticana: II, 842-843; edizioni della – in scrittura Braille nel fondo R.G. Braille in Biblioteca Vaticana: II, 843; edizioni illustrate della – fra i volumi di Francesco Leopoldo Cicognara († 1834): II, 813; edizioni della – nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833; manoscritti e stampati
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INDICE ANALITICO
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della – appartenuti a Carlo Vercellone († 1869), pervenuti (1922) alla Biblioteca Vaticana: II, 763, 771, 950. –, manoscritti della –: I, 52-61, 295, 538; II, 950, 963-964. Cfr. anche: esegetici, manoscritti (…); Midrash; Origenes, Hexapla (…). –, – greci: I, 52-55, 295, 307, 312, 314, 318, 319, 322, 508, 549, 550, 603; II, 931, 945, 963, 966, 967, 968, 975; miniati: I, 55, 115-116, 321; II, 921, 924, 963. –, – gotici: I, 32. –, – latini (o romanzi): I, 55-58, 90, 102, 157, 294, 315, 466, 510, 538; II, 962, 963, 964, 967, 968, 969, 972, 973, 974, 976, 978; delle versioni latine pregeronimiane: I, 56; francesi: I, 58, 91; italiani: I, 58, 102; miniati: I, 58, 62, 92, 119-120, 129, 140, 327; di formato atlantico («Bibbie atlantiche»): I, 302; II, 963, 974; «portabili»: I, 57, 90, 101. –, – orientali: I, 59-60, 295; arabi: I, 295; armeni: I, 59, 295; copti: I, 59, 295; ebraici: I, 59, 295, 574, 577; etiopici: I, 295, 495; georgiani: I, 295; persiani: I, 295; siriaci: I, 295. –, – slavi: I, 61, 295. –, Antico Testamento: I, 307; II, 967; manoscritti ebraici: I, 324; II, 964, 979; greci: I, 52, 55; latini: I, 56; siriaci: I, 60. –, –, Pentateuco: manoscritti arabi: I, 59; ebraici: I, 324; ebraico-persiani: II, 974; samaritani: I, 573; II, 974; plurilingui: I, 348; II, 963, 974; Targum palestinese al –: I, 323. –, –, Ottateuco: manoscritti: II, 963; greci miniati: I, 55, 116; II, 974; latini: I, 57; II, 967. –, –, Levitico: manoscritti ebraici: I, 573. –, –, Giosuè: manoscritti greci: I, 307, 311, 321; II, 963, 970, 976. –, –, Giudici: manoscritti siriaci : I, 60. –, –, Ruth: I, 87, 131; nelle Bibles moralisées: I, 58. –, –, Re: manoscritti greci miniati: I, 55, 116; II, 963, 975. –, –, Maccabei: manoscritti latini: I, 56; siriaci: I, 60. –, –, Giobbe: manoscritti greci miniati: I, 55, 116; II, 921, 924, 963, 970. –, –, Salmi (Salterio): I, 86; II, 963; manoscritti: II, 963, 975, 977; armeni: I, 348; etiopici: I, 495, 498, 499, 583; greci: II, 975, 977; greci miniati: I, 55, 116, 325, 327; II, 962, 974, 977; latini: II, 963, 965, 968, 969, 970, 974, 975, 977, 978; latini miniati: I, 111, 119; plurilingui: I, 348, 349, 350, 586; II, 977; parafrasi antico-francese del Salmo 43 (44): I, 58. –, –, Cantico dei Cantici: I, 87. –, –, Libri profetici: manoscritti: II, 963; greci: I, 319; II, 967, 972, 975; greci miniati: I, 55, 116; II, 975. –, –, Isaia: I, 87; manoscritti copti: I, 571. –, –, Profeti minori: papiri copti: I, 472. –, –, Abacuc: I, 577. –, –, Sofonia: I, 577. –, Nuovo Testamento: I, 307, 322; manoscritti armeni: I, 59; copti: I, 59; greci: I, 32, 52-55, 142, 310, 586; greci papiracei: I, 54, 135, 327, 470-471; latini: I, 57, 313; siriaci: I, 60; II, 969; versione siriaca harqlense: I, 60; versioni orientali: I, 59, 60.
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[Bibbia, Nuovo Testamento (segue)]
–, –, Vangeli: manoscritti: I, 302; II, 963, 969, 971, 978, 979; arabi: I, 360; II, 978, 979; aramaico-palestinesi: II, 969, 971; copti: I, 571; II, 967; ebraici: I, 574; etiopici: I, 495; georgiani: I, 615; greci: I, 54, 286, 316; II, 965, 966, 967, 969, 971, 973, 978; greci papiracei: I, 327; greci miniati: I, 55, 116-117; II, 972; latini: I, 57, 311, 724; II, 962, 963, 966, 967, 969, 970, 971, 972, 973, 975, 976, 978, 979; latini miniati: I, 119, 322, 327; persiani: I, 379; siriaci: I, 381; slavi: I, 60, 309, 324. Cfr. anche: Diatessaron (…). –, –, –, Vangelo di Matteo: I, 86, 87; manoscritti greci: I, 54; ebraici: I, 574; persiani: I, 644; II, 979. –, –, –, Vangelo di Marco: I, 86; manoscritti greci: I, 54; etiopici: I, 59-60. –, –, –, Vangelo di Luca: I, 86; manoscritti arabi: II, 978, 979; greci: I, 54, 252, 288; greci papiracei: I, 470. –, –, –, Vangelo di Giovanni: I, 86; manoscritti greci: I, 54; papiri greci : I, 470. –, –, Atti degli Apostoli: manoscritti greci: I, 54-55; II, 963, 966, 971, 975. –, –, Epistole: II, 963, 968, 972, 978; paoline: I, 86, 87, 119, 223; manoscritti greci: I, 55; II, 966, 971, 975. –, –, –, Epistola agli Ebrei: manoscritti greci: I, 55. –, –, –, Epistole cattoliche: manoscritti greci: I, 55; copti: I, 59. –, –, –, Epistole di Pietro: papiri greci: I, 322-323, 470. –, –, Apocalisse: manoscritti italiani: I, 58; latini miniati: I, 119-120. Bible moralisée: manoscritti della –: I, 52, 58; II, 963, 964, 975. Biblia pauperum: manoscritti della –: I, 312, 317, 326; II, 963, 964. biblica, manoscritti greci in maiuscola –: I, 152. bibliografia, volumi e repertori di –: nella sezione Bibliografia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 782; come strumenti di lavoro a disposizione dei catalogatori della Biblioteca Vaticana, nel fondo [A-Z]: II, 790; nel fondo R.G. Bibliografia in Biblioteca Vaticana: II, 843. bibliotecari: cfr. Agapito (…) [dei duchi di Urbino]; Allacci, Leone (…) [di casa Barberini]; Amati, Girolamo, iunior (…) [di casa Chigi]; Ansteinsson John (…); Ballerini, Simone (…) [di casa Barberini]; Balsamon, Georgius (…) [del card. Giovanni Salviati]; Baronci, Giuseppe (…) [di casa Chigi]; Bellori, Giovanni Pietro (…) [di Cristina di Svezia, a Roma]; Bianchini, Francesco (…) [di Alessandro VIII]; Bishop, William Warner (…) [dell’Università del Michigan]; Bonnerue de Saint-Romain, Jean-Joseph (…) [di casa Barberini]; Boyer, Charles (…) [dell’Accademia Romana di S. Tommaso d’Aquino]; Catellani, Flaminio (…) [della comunità di Urbino]; Cosma (o Cosimo) di Monserrato (…) [di Callisto III]; Cugnoni, Giuseppe (…) [di casa Chigi]; Dacier, Bon-Joseph [della Bibliothèque Nationale di Parigi]; Drach, Paul Louis Bernard (…) [presso il Collegio Urbano di Propaganda Fide di Roma]; Duranti, Consalvo (…) [del card. Odoardo Farnese]; Fea, Carlo (…) [di casa Chigi]; Freinsheim, Johann (…) [di Cristina di Svezia]; Gabrieli, Giuseppe (…) [dell’Accademia Nazionale dei Lincei]; Garatoni, Gaspare [di casa Barberini]; Giorgi, Ignazio (…) [della Biblioteca Casanatense di Roma]; Grandrue, Claude de – (…) [dell’abbazia parigina di Saint-Victor]; Guerrini, Vincenzo (…) [di casa Chigi]; Hanson,
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INDICE ANALITICO
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James C.M. (…) [della Library of Congress, a Washington, e della University of Chicago Graduate Library School]; Heinsius, Nicolaas (…) [di Cristina di Svezia]; Holste, Lucas (…) [di casa Barberini e di Cristina di Svezia a Roma]; Itier, Bernard (…) [armarius di Saint-Martial de Limoges]; la Porte du Theil, Gabriel (François-Jean-Gabriel) de – (…) [della Bibliothèque Nationale di Parigi]; Lazzeri, Pietro (…) [del card. Francesco Saverio de Zelada]; Manzi, Guglielmo (…) [di casa Barberini]; Martel, Charles (…) [della Library of Congress, a Washington]; Mellini, Benedetto (…) [di Cristina di Svezia a Roma]; Menozzi, Giacinto (…) [del Senato italiano]; Moroni, Carlo (…) [di casa Barberini]; Narducci, Enrico (…); Naudé, Gabriel (…) [di Cristina di Svezia]; Nicolopoulos, Panayotis G. (…) [della *EqnikhV Biblioqhvkh tÏ" &Ellavdo", Atene]; Oberhammer, Josef (…) [dei Gesuiti a Lainz]; Pieralisi, Alessandro (…) [di casa Barberini]; Pieralisi, Sante (…) [di casa Barberini]; Plà (o Pla), Joaquín (…) [di casa Barberini]; Rezzi, Luigi Maria (…) [di casa Barberini, poi di casa Corsini]; Rosa, Carlo (…) [di casa Boncompagni Ludovisi]; Ruland, Anton (…) [dell’Università di Würzburg]; Senni, Antonio (…) [dei Teatini della chiesa romana di S. Andrea della Valle]; Suarez (o Suarès), Joseph-Marie (…) [di casa Barberini]; Sylburg, Friedrich (…) [dell’Università di Heidelberg]; Tortelli, Giovanni (…) [di Niccolò V]; Tosi, Mario (…) [di casa Ferrajoli]; Ugoni (o Ugonio), Pompeo (Pompeus Ugonius) (…) [del card. Ascanio Colonna]; Vanni, Alessandro (…) [della comunità di Urbino]; Venturelli, Vittorio (…) [della comunità di Urbino]; Veterani, Federico (…) [dei duchi di Urbino]; Visconti, Ennio Quirino (…) [di casa Chigi]; Voss, Isaac (…) [di Cristina di Svezia]. biblioteche: inventari di – delle isole britanniche: I, 62-63; manoscritti con inventari di – italiane: I, 101; inventari di – conventuali italiane, redatti nell’ambito dell’inchiesta promossa (1598-1603) dalla Congregazione dell’indice, ora nei manoscritti Vat. lat. 11266-11326: I, 631; II, 949; collezioni di – di corporazioni religiose soppresse in età napoleonica, confluite in Biblioteca Vaticana: I, 559, 602, 617; II, 748, 752, 755, 756, 757, 772; salvataggio in Biblioteca Vaticana di raccolte di – e archivi italiani durante la seconda guerra mondiale (1939-1945): I, 28-29, 294, 689; II, 872. biblioteconomia, volumi di –: come strumenti di lavoro a disposizione dei catalogatori della Biblioteca Vaticana nel fondo [A-Z]: II, 790; nel fondo R.G. Bibliografia in Biblioteca Vaticana: II, 843. Bidez, J.: I, 44, 238. Biedl, A.: I, 251, 461. Bieler, L.: I, 39. BIELLA: II, 765. Biemans, J.: I, 124. Bierbrauer, K.: I, 311; II, 924. Bigalli Luna, G.: I, 124. Biglia, Andrea, O.E.S.A.: I, 191. Bignami Odier, Jeanne: I, 5, 28, 646; è fra le «signorine» impegnate (anni VentiQuaranta del sec. XX) nella realizzazione dell’indice su schede dei manoscritti vaticani: I, 328; collaboratrice di André Wilmart in Biblioteca Vaticana, dona alla Biblioteca il manoscritto ora Vat. lat. 15024 con gli initia, da lui compilati,
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[Bignami Odier, Jeanne (segue)]
delle lettere di s. Anselmo d’Aosta: I, 665; si occupa (anni Settanta del sec. XX) del trasferimento dei fondi archivistici della Biblioteca Vaticana nella nuova, attuale sede: I, 711; tenta un riordino dell’Archivio Salviati in Biblioteca Vaticana: I, 717; nella sua storia della Vaticana (1973), utilizza e consacra storiograficamente l’Archivio della Biblioteca Vaticana: II, 913; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. BIBL.: I, 17, 22, 24, 28, 233, 268, 334, 339, 345, 353, 355, 359, 364, 387, 391, 399, 401, 403, 406, 417, 430, 437, 438, 445, 449, 450, 452, 461, 467, 479, 481, 491, 501, 506, 509, 514, 516, 521, 523, 526, 529, 543, 544, 560, 563, 567, 611, 616, 620, 620, 621, 634, 643, 647, 654, 657, 665, 676, 682, 688, 710, 713, 726; II, 770, 787, 788, 806, 811, 814, 818, 819, 823, 829, 837, 838, 850, 851, 863, 865, 866, 868, 880, 916, 939, 940, 941, 942, 943, 944, 945, 946, 947, 948, 949, 950, 951, 952, 953, 954, 955. Bila, Gheorghe, sacerdote romeno: copia il manoscritto ora Vat. rum. 4: I, 647. bilingui o plurilingui, manoscritti –: I, 61, 138, 151, 348, 349, 350, 468, 580, 586; II, 974, 977. Cfr. anche: greci, manoscritti – (…) con scrittura armena; greco-latini, manoscritti –; orientali, manoscritti e documenti – (…) con scrittura greca. Billanovich, G. (Giuseppe): I, 138. Billig, E.: II, 785, 870. Bilotta, M.A.: I, 146. Bindelli, P.: II, 873. Binh, Philipê: cfr. Felippe do Rosario (…), S.I. (…). Bini, A.: I, 502. Binni, Lorenza, F.S.P.: redige un inventario sommario dei documenti dell’Archivio del Circolo S. Pietro: I, 692. biografico, stampati con testi a carattere –: nella sezione Biografia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; nel fondo R.G. Vite in Biblioteca Vaticana: II, 858. Biondo Flavio: cfr. Blondus Flavius. Birgitta Suecica, s.: I, 191. Birkenmajer, A.: I, 179. birmani, manoscritti –: I, 99, 372, 374, 580, 616, 622. Cfr. anche: estremoorientali, manoscritti –; indiani e indocinesi, manoscritti –. BIRMANIA (ora MYANMAR): dal Vicariato Apostolico della – orientale proviene un parabaik ora nel fondo Vaticano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 620. Bischoff, Bernhard, paleografo: manoscritti da lui esaminati nel corso delle sue ricerche: I, 104. BIBL.: I, 46, 51, 69, 97, 107, 111, 155, 162, 164. Biscione, Andrea, O.P.: libri dal suo spoglio inclusi per volere di Urbano VIII nella Biblioteca Barberiniana: II, 793. Bishop, T.A.M.: I, 62, 157. Bishop, William Warner, bibliotecario dell’Università del Michigan ad Ann Arbor: sua relazione sullo stato della Biblioteca Vaticana (1927) in vista dei possibili interventi finanziati dal Carnegie Endowment for International Peace: II, 774775, 951; impulso da lui dato all’indice su schede dei manoscritti della Biblioteca Vaticana: I, 328-331; II, 959.
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INDICE ANALITICO
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Bisliches, Mordecai: vende (1816), con Salomon Stern, codici ebraici alla duchessa Maria Luigia di Parma: I, 546. Bissaiga, Giovanni, prefetto dell’Archivio Vaticano: accoglie nell’Archivio 72 manoscritti appartenuti a Cristina di Svezia: I, 504. BITONTO (Bari): manoscritti relativi a –: I, 61. bizantina, letteratura –: stampati con testi della – e studi ad essa relativi, nella sezione Letteratura Bizantina della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. bizantine, icone –: conservate nei Musei Vaticani: I, 732. –, legature –: cfr. legature (…) bizantine. –, monete –: nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 904, 905, 906. bizantini, manoscritti di autori –: I, 98, 508, 549. –, documenti –: I, 294. –, sigilli –: nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 907. bizantino, rito –: ufficio del mattutino e del vespro del Sabato Santo nel manoscritto Vat. rum. 4: I, 647. Bizzoni, Paolo, canonico di S. Pietro in Vaticano: I, 677. Black, M.: I, 52. Bladon, P.P.: I, 298. Blanchard, A.: I, 161, 476. Bloch, D.: I, 176. Bloch, H.: I, 312. Blockley, M.: I, 45. BLOIS (Loir-et-Cher, Francia): Saint-Laumer, monastero di –: II, 972, 977. Blondel, Maurice, filosofo: è maestro e padrino di battesimo di Paul Mulla: II, 832. Blondus Flavius: I, 191. Bloomfield, M.: I, 304. Blume, F.: I, 339. Blunt, W.: I, 322. Bo, Carlo, critico e letterato: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 412. BIBL.: I, 325. Boaga, E., O.CARM.: I, 716, 719, 723, 726. BOBBIO (Piacenza): S. Colombano, monastero di –: manoscritti originari o provenienti dal –: I, 61, 108, 324-325, 627; II, 964. Bobrowski, Michael, docente dell’Università di Vilnius: riceve da Angelo Mai l’incarico (1820-1821) di catalogare il fondo Vaticano slavo in Biblioteca Vaticana: I, 655-656, 658. Boccaccio, Giovanni: I, 65, 124, 191-194, 242, 261, 281, 289, 311, 316; II, 962, 964, 968; autografi: I, 192, 261, 311; II, 962, 964, 968. Boccali, G., O.F.M.: I, 287. BOCCEA (località suburbana nel comune di Roma): tenuta a –, pertinenza del Capitolo di S. Pietro: documentazione archivistica ad essa relativa nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 672. Boccia, Gianluigi, collezionista: sua collezione di medaglie papali acquistata (2007) per il Medagliere Vaticano: II, 905, 959.
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Boccini, F.: I, 219. Bock, F.: I, 543. Bodart, D.: II, 890. Bodemann, U.: I, 120. Bodmer, Martin, collezionista: dona (1969) a Paolo VI il Pap. Bodmer VIII: I, 470; II, 956. Boeckler, A.: I, 118, 145. BOEMIA: I, 463; manoscritti e stampati provenienti dalla – nelle collezioni reali svedesi, preda bellica della Guerra dei Trent’Anni (1618-1648): I, 502; manoscritti relativi alla storia della –: I, 103. Boer, Elisa: trascrive, su commissione di Wallace Martin Lindsay, appunti di August Mau sui manoscritti Palatini latini in Biblioteca Vaticana: I, 469. Boëthius, Anicius Manlius Torquatus Severinus: I, 194, 202. Boezi, Ernesto, maestro della Cappella Giulia: I, 388; si oppone inutilmente al trasferimento in Biblioteca Vaticana dei manoscritti e degli stampati della Cappella Giulia: I, 385. Boezio: cfr. Boëthius, Anicius Manlius Torquatus Severinus. Bogaert, P.-M.: I, 57, 312; II, 931. Boggi Bosi, G.: I, 721. bohairici, manoscritti –: cfr. copti, manoscritti –. Boinet, A.: I, 118. Boissonade, J.F.: I, 341. Boldrini, S.: I, 262. Bolena, Anna: cfr. Anna Bolena (…), regina d’Inghilterra. Bolino, A.C.: I, 331. BOLIVIA: stampati relativi alla –, nella sezione Bolivia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Boll, F.: I, 49, 144. Bolland, Jean, S.I.: frequenta ad Anversa la biblioteca della regina Cristina di Svezia: I, 503. Bollandistes, Société des –: I, 41. Bollati, M.: I, 121. bolle plumbee: nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 896, 901, 904, 906, 907, 945. Cfr. anche: sigilli. BOLOGNA: II, 789, 826; Arti di –, serie presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945): I, 480; Libreria Zanichelli (sec. XIX): I, 423; Università: documentazione relativa alla storia dell’–: I, 488; manoscritti originari o provenienti da –: I, 61; documentazione relativa a beni nella zona di –, nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 699. Cfr. anche: copisti latini, manoscritti di – (…) attivi a Bologna. Bologna, C.: I, 204, 326. Bolognesi, G.: I, 80. Bombaci, A.: I, 403. BOMINACO (L’Aquila): S. Maria, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679.
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INDICE ANALITICO
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Bona, Giovanni, O.CIST., card.: descrive numerosi manoscritti Chigiani: I, 405. Bona, Maurizio (detto «il Camerino»), da Camerino, libraio a Roma: suo commercio di stampati (sec. XVII) con la Biblioteca Vaticana: II, 746. Bonadonna Russo, M.T.: I, 423. Bonalumi, F.: I, 523. Bonamartini, Ugo, sacerdote e studioso di filosofia: stampati da lui posseduti, dal 1954 in Biblioteca Vaticana: II, 767-768. Bonanni, Filippo: cfr. Buonanni (…), Filippo (…). Bonaparte, Paolina: cfr. Borghese Bonaparte, Paolina (…). Bonardo, Vincenzo, O.P., vescovo di Gerace: manoscritti provenienti dallo spoglio dei suoi libri nel cosiddetto «fondo antico» dei manoscritti Vaticani latini: I, 626. Bonatti, F.: I, 27. Bonaventura de Balneo Regio, O.F.M., card., s.: I, 194, 295. Bonci, P.: I, 676. Boncompagni (poi Boncompagni Ludovisi), famiglia: raccolta archivistico-libraria della –: I, 689; la collezione è unita per via matrimoniale (1681) alla raccolta della famiglia Ludovisi: I, 352-354; contiene documentazione relativa a papa Gregorio XIII (1572-1585): I, 352; contiene documentazione della Segreteria di Stato di papa Paolo V (1605-1621): I, 352, 354; manoscritti di provenienza Albani: I, 353; manoscritti greci: I, 354; indice dei manoscritti e loro riordino (1757) ad opera del bibliotecario Carlo Rosa (erroneamente anche denominato C. Somasca): I, 353, 354; indice della biblioteca compilato (1865) da Nicola Castelli: I, 353; sede della collezione (fino alla prima metà del sec. XX) nel palazzo familiare romano in Via della Scrofa: I, 353; descrizioni di manoscritti e stampati della collezione particolare del principe Baldassarre Boncompagni Ludovisi († 1894): I, 354; dispersione, a seguito di asta (1898), della collezione particolare del principe Baldassarre, e acquisizione di alcuni manoscritti di essa da parte della Biblioteca Vaticana: I, 353, 354; la raccolta Boncompagni Ludovisi è esaminata (1902) da Ludwig von Pastor: I, 353; dono delle raccolte manoscritte residue alla Santa Sede (1947-1953) e loro destinazione alla Biblioteca Vaticana e all’Archivio Vaticano: I, 353; II, 954. Cfr. anche: Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici, Archivio BoncompagniLudovisi; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Boncompagni Ludovisi (…). Boncompagni, Gregorio: sposa in seconde nozze (1681) Ippolita Ludovisi, dando luogo all’unione delle due famiglie e dei due archivi familiari: I, 353. Boncompagni, Ugo, card.: cfr. Gregorius XIII (…), papa. Boncompagni Ludovisi, Baldassarre, matematico e storico della scienza: vendita all’asta (1898) della sua collezione di manoscritti: I, 353, 354; suo archivio privato ora nel fondo Boncompagni Ludovisi in Biblioteca Vaticana: I, 353; materiali a lui pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. Boncompagni Ludovisi, Gaetano: incarica il bibliotecario Carlo Rosa (erroneamente anche denominato C. Somasca) della redazione di un indice alfabetico (1757) dei manoscritti della biblioteca familiare: I, 353. Boncompagni Ludovisi, Ippolita: cfr. Ludovisi, Ippolita (…).
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Bond, E.A.: I, 140. Bonfante, Pietro, docente nella Sapienza romana: è tramite del dono (1929) della biblioteca di Francesco Brandileone a Pio XI da parte della vedova: II, 764. Bonfiglioli, Renzo, di Ferrara, bibliofilo: già possessore di uno stampato con postille di dubbia attribuzione a Torquato Tasso: II, 802. Bonifacius VIII (Benedetto Caetani), papa: I, 21, 316; manoscritti greci presenti nell’inventario (1295) della sua biblioteca: I, 585. Bonifacius IX (Pietro Tomacelli), papa: I, 316; II, 964, 975. BONN (Nordrhein-Westfalen, Germania): II, 768. Bonnard, J.: I, 58, 91. Bonnerue de Saint-Romain, Jean-Joseph, bibliotecario della Barberiniana: I, 342. Bonnici, A.: I, 111, 347. Bontempi, Sergio, viceassistente della Biblioteca Vaticana: I, 479, 536; propone un sistema di segnature per il fondo Sire della Biblioteca Vaticana: I, 534. Borbone (Borboni), famiglia: monete e medaglie della – nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 905, 906. Cfr. anche: Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie; Ludovico I di Borbone, principe ereditario di Parma e re di Etruria. Borbone-Parma, Luisa Carlotta di –, figlia del principe ereditario di Parma e re di Etruria Ludovico I di Borbone, vedova del duca di Sassonia Massimiliano, moglie di Giovanni Francesco De Rossi: I, 515; dopo la morte (1854) del marito Giovanni Francesco De Rossi continua a incrementarne la collezione libraria, che poi dona (1855) alla Compagnia di Gesù: I, 515; II, 864. Bordone, Mario, notaio: I, 481. Borghero, Roberta: I, 8, 640. Borghese, famiglia: I, 355; finanzia (sec. XVII) restauri nella chiesa romana di S. Lucia della Tinta: I, 670. –, archivio familiare: pervenuto all’Archivio Segreto Vaticano: I, 356, 687, 689. Cfr. anche: Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici, Archivio Borghese; Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici, Carte Borghese; Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici, Fondo Borghese; Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici, Instrumenta Burghesiana. –, biblioteca: collezione manoscritta: I, 354-356, 418; arricchimento della raccolta con i manoscritti della biblioteca pontificia rimasti ad Avignone, donati al card. Scipione Borghese da papa Paolo V (1605-1621): I, 355, 356; II, 947; manoscritti provenienti da biblioteche ecclesiastiche dei secoli XIV e XV: I, 356; inventari e indici della collezione (secc. XVII-XIX): I, 355; matrici per incisioni già nella collezione borghesiana, ora nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 885, 886, 947; messa in vendita della raccolta di manoscritti, acquisita (1891) da Leone XIII per la Biblioteca Vaticana: I, 355; II, 947. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Borghesiani. –, collezione di sculture: illustrata in volumi di Ennio Quirino Visconti (1796, 1797, 1821) e Antonio Nibby (1832): II, 886. Borghese, Camillo, card.: cfr. Paulus V (…), papa
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Borghese, Scipione, card.: cfr. Caffarelli Borghese, Scipione, (…) card. (…). Borghese Bonaparte, Paolina, sorella di Napoleone, moglie di Victor Emanuel Leclerc e poi del principe Camillo Filippo Ludovico Borghese: acquista (1817) da Maffeo I Barberini Colonna di Sciarra la villa ora detta Paolina presso Porta Pia a Roma: I, 688. Borghesi, Bartolomeo, numismatico e archeologo: collabora con Giuseppe Baldi nel riordino e nella classificazione del materiale del nuovo Medagliere Vaticano, dopo le depredazioni rivoluzionarie: II, 901; redige un catalogo della collezione Vitali: II, 901; documentazione sul suo epistolario nelle carte di Giovanni Battista De Rossi: I, 416. Borghezio, Gino, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 21, 501; II, 770, 838, 866. Borgia (Borja), famiglia: collezioni del Museo Borgiano nel Palazzo Borgia a Velletri: I, 357, 358, 359; II, 933; processo intentato dalla famiglia (1808-1809) contro la Congregazione de Propaganda Fide in relazione all’eredità del card. Stefano Borgia: I, 357; vendita delle collezioni del Museo Borgiano di Velletri a Gioacchino Murat, re delle Due Sicilie, poi passaggio di esse a Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie, e loro suddivisione, a Napoli, fra Biblioteca Nazionale, Museo Nazionale di Capodimonte e Museo Archeologico Nazionale: I, 358, 366; II, 933. Cfr. anche: Borja (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, [Borgiani] (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Propaganda Fide; Roma, Collegio Urbano di Propaganda Fide, Biblioteca; Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…). Borgia, Alessandro, arcivescovo di Fermo: manoscritti a lui appartenuti nel fondo Borgiano latino in Biblioteca Vaticana: I, 376. Borgia, Cesare, detto il Valentino, figlio naturale dell’allora card. Rodrigo de Borja (poi papa Alessandro VI), card.: con le sue truppe invade (1502) il ducato di Urbino: I, 539. Borgia, Clemente Erminio, nonno di Stefano: raccoglie a Velletri materiali archeologici, creando il primo nucleo del Museo Borgiano di Velletri: I, 357, 376. Borgia, Giovanni, card.: cfr. Borja Lanzol de Romaní, Juan de – el mayor (…), card. Borgia, Giovanni Paolo, fratello di Stefano: riceve in eredità il Museo Borgiano di Velletri: I, 357. Borgia, Stefano, card.: manoscritti appartenutigli, ora nei fondi Borgiani della Biblioteca Vaticana: I, 357-384; II, 964, 967, 972, 978; presta ad AbrahamHyacinthe Anquetil-Duperron il «Thesaurus Linguae Indianae» del cappuccino Francesco Maria di Tours: I, 373; suo carteggio con l’orientalista e missionario cappuccino Cassiano da Macerata: I, 374; riceve in dono (1802) da John Connolly, allora priore del convento domenicano di S. Clemente a Roma, il manoscritto ora Borg. irl. 1: 375; riceve in dono da Jakob Georg Christian Adler il manoscritto ora Borg. isl. 1: I, 375; invita l’ex-gesuita José Lino Fábrega a studiare il manoscritto ora Borg. mess. 1: I, 378; dona (1774) alla biblioteca di Propaganda Fide i manoscritti ora Borg. pers. 2, 10: I, 379; fa tradurre in lin-
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[Borgia, Stefano (segue)]
gua siamese il testo degli Atti di fede, di speranza, di carità e di dolore conservato nel manoscritto ora Borg. siam. 1: I, 380; dona (1785) alla biblioteca di Propaganda Fide il manoscritto ora Borg. turc. 75: I, 383; incarica Georg Zoega di catalogare i manoscritti copti del Museo Borgiano di Velletri: I, 366; donatore del manoscritto ora Vat. ind. 23: I, 618; suo interesse per le missioni in Cina: I, 364; sue lettere conservate presso l’Archivio Storico dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli: I, 364; stampati a lui appartenuti, passati alla biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda Fide e ora nel fondo Propaganda Fide in Biblioteca Vaticana: II, 839; inventario degli stampati della sua collezione, redatto (1805) da Domenico Piatti: II, 936; materiali numismatici nella sua collezione: I, 357. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, [Borgiani] (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Papiri Borgiani aramaici; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Papiri Borgiani demotici; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Propaganda Fide; Roma, Collegio Urbano di Propaganda Fide, Biblioteca; Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…); Velletri (…), Palazzo Borgia, Museo Borgiano (…). Borino, Giovanni Battista, S.D.B., scriptor latino della Biblioteca Vaticana: prosegue la catalogazione delle «code» del fondo Vaticano latino intrapresa sotto Leone XIII: I, 632; bozze di stampa di un suo catalogo mai pubblicato dei manoscritti Vat. lat. 11001-11086: I, 639; dattiloscritti con suoi inventari dei manoscritti Vat. lat. 11087-11112, 11113-11150, 11151-11265: I, 639; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 635. Borioni, Antonio, antiquario: bronzi imperiali a lui appartenuti, acquistati per il Medagliere Vaticano da papa Clemente XIV: II, 898. Borja, Alonso de –, card.: cfr. Calixtus III (…), papa. Borja, Rodrigo de –, card.: cfr. Alexander VI (…), papa. Borja Lanzol de Romaní, Juan de – el mayor († 1503), card.: II, 964, 973. Bornert, R.: I, 105. Boroni, Bartolomeo: è incaricato (1779) dal card. Giovanni Archinto dell’organizzazione del cosiddetto «Fondo Antico» delle stampe in Biblioteca Vaticana: II, 878. Borriero, G.: I, 64. Borromeo, Carlo, card., s.: cfr. Carolus Borromaeus (…), s. Borromeo, Federico Carlo, scriptor hebraicus della Vaticana: suo inventario (sec. XVII) dei manoscritti ebraici della Biblioteca Vaticana: I, 575. Borromini, Francesco: I, 81, 194, 294-295; II, 964. Borsari (?), «Sig. I. Cor. Cons.», forse da identificarsi con Jules Boursier: già possessore del manoscritto ora Vat. ind. 27: I, 618. Cfr. anche: Boursier, Jules. Borso d’Este, duca di Modena, Reggio e Ferrara: I, 437.
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Borson, E.: I, 359. Boschi Rotiroti, M.: I, 171. BOSCO (frazione di S. Giovanni a Piro, in provincia di Salerno): S. Nicola di Bosco, abbazia di –: è amministrata dal Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 674. Boselli, Paolo, politico italiano: sulla base di una convenzione (12 maggio 1918) fra la famiglia Chigi e lo Stato italiano, riceve, in veste di presidente dell’Istituto Storico Italiano, l’incarico della cura della Biblioteca Chigiana: I, 404-405. Bosi, M.: I, 688. Boskovits, M.: I, 121. BOSNIA-ERZEGOVINA: cfr. Jugoslavia (…). Bosson, Nathalie: studia il Pap. Vat. copt. 9 della Biblioteca Vaticana: I, 472. BIBL.: I, 472. botanica: stampati con opere di – raccolte da Étienne Pagès († 1841), ma poi alienati e quindi ora assenti dal fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. Cfr. anche: erbari, manoscritti con –. Boter, G.J.: I, 265. Botsis, H.V.: I, 264. Bottai, Giuseppe, politico e intellettuale: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 412. Bottaro, S.: I, 30. Botticelli (Sandro Filipepi, detto «il –»): sue illustrazioni della Commedia di Dante nel manoscritto Reg. lat. 1896A: I, 173, 194, 302, 312; II, 962, 965. Bottiglieri, C.: I, 113, 129, 279. Botto, O.: I, 359. Boüard, A. de –: I, 710. Bouchard, Jean, libraio in Roma: suo commercio di stampati (fine sec. XVIII) con la Biblioteca Vaticana: II, 750. Bouchard, Jean-Jacques, segretario del card. Francesco Barberini senior: suo impegno per la Biblioteca Barberiniana: I, 337, 340; suoi manoscritti nel fondo Barberiniano greco in Biblioteca Vaticana: I, 341. Boudon-Millot, V.: I, 210. Bougé-Grandon, D.: I, 462. bouletée, manoscritti greci in minuscola –: I, 153. Bouly de Lesdain, A.-M.: I, 91, 92, 132. Bourdelot, Jean, filologo e collezionista: I, 195; manoscritti a lui appartenuti, acquistati dalla regina Cristina di Svezia: I, 503, 508, 511. Bourdelot, Pierre: cfr. Michon-Bourdelot, Pierre (…). Bourdichon, Jean: I, 313; II, 965, 972. Bourgain, P.: I, 129. Bourgin, G.: I, 521. Bourlot, antiquario torinese: presso di lui viene acquistato dal bibliofilo Hans P. Kraus un manoscritto di provenienza Patetta ora a New Haven: I, 482. Boursier, Jules: invia a Pio IX il manoscritto ora Vat. ind. 30: I, 618. Cfr. anche: Borsari (…). Boutroue, M.-E.: I, 100.
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LE BOUVERET (Valais; Svizzera): abbazia benedettina di Saint-Benoît-de-Port-Valais: I, 74. Bouwman, antiquario olandese: manoscritti orientali recentemente acquistati presso di lui dalla Biblioteca Vaticana: I, 562, 578, 645, 653, 662. Bouyé, É.: I, 522. BOVINO (Foggia): II, 964, 965. Bower, C.M.: I, 194. Boyer, Charles, S.I., bibliotecario dell’Accademia Romana di S. Tommaso d’Aquino: è tramite della donazione da parte dell’Accademia (1937) di manoscritti e stampati alla Biblioteca Vaticana: II, 765. Boyle, Leonard Eugen, O.P., prefetto della Biblioteca Vaticana: prende la decisione di far terminare (1985) la schedatura cartacea degli stampati per passare alla sola catalogazione elettronica, anche retrospettiva: II, 777; inaugura la catalogazione sommaria a stampa delle ultime acquisizioni del fondo Vaticano latino: I, 632-633; microfilm a lui appartenuti, ora in Biblioteca Vaticana: I, 441. BIBL.: I, 27, 30, 32, 143, 150, 158, 298, 314, 315, 317, 325, 330, 446, 462, 548, 578; II, 795, 811, 837, 889. Bozzolo, C.: I, 193. BRA (Cuneo): I, 485. Bracciolini, Poggio: I, 195; II, 965; sua recensio delle commedie di Plauto: I, 266; copista: I, 75, 195. Brackmann, A.: I, 103, 215. Braga, G.: I, 230. Braille, scrittura –: stampati in –, in massima parte d’argomento religioso, nel fondo R.G. Braille in Biblioteca Vaticana: II, 843. Bräm, A.: I, 119, 129. Branca, V.: I, 191, 192, 193, 413. Brancati, Lorenzo, di Laurìa, O.F.M.CONV., primo custode della Biblioteca Vaticana, poi card. bibliotecario: I, 468, 614. Branchi, M.: I, 302. Branciforte d’Austria, Margherita, moglie, poi vedova di Federico I Colonna: sua causa contro Marcantonio V Colonna: I, 701. BRANDENBURG (o BRANDEBURGO; Germania): stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Brandeburgo della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Brandileone, Francesco, storico del diritto italiano e bizantino: sua biblioteca di stampati donata dalla vedova Ida Sannia a Pio XI per il suo giubileo sacerdotale (1929): II, 764, 952; stampati a lui appartenuti, ora nel fondo R.G. Diritto civile in Biblioteca Vaticana: II, 846; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Brandileone Sannia, Ida, vedova di Francesco Brandileone: offre a Pio XI per il suo giubileo sacerdotale (1929) la biblioteca del marito: II, 764. Brandis, Ch.A.: I, 177. Branicka, Maria Róþa, moglie del principe Jerzy Radziwiáá: manoscritti e stampati a lei appartenuti, dal 1951 in Biblioteca Vaticana: II, 767, 841. Branner, R.: I, 123, 136.
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BRASILE: I, 534; stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Brasile della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Brau de Saint-Pol Lias, F. Xavier: riporta dalle sue esplorazioni in Malesia e offre (1903) a Pio X il manoscritto ora Vat. ind. 71: I, 620. Brauer, H.: I, 691. Braun-Niehr, B.: I, 326. Brauner, M.P.: I, 387, 391, 392. Braunfels, W.: I, 322. Bravi, L.: I, 550. Bray, N.: I, 180. Brayer, E.: I, 64, 92, 132. Breccia, G.: I, 612. Bremer, J.M.: I, 213. Brenk, B.: I, 312. Brennan, J.P., Jr.: I, 226. BRESCIA: I, 424; manoscritti relativi a –: I, 420; Biblioteca Civica Queriniana: I, 424, 425; II, 749, 943; Municipio: Archivio antico del – (nel sec. XIX; ora Archivio Storico Civico, presso l’Archivio di Stato): I, 424. Bresslau, H.: I, 103. Bresson, A.: I, 342. Breuning, P.S.: I, 228. Breviario: documenti relativi alla riforma del – ad opera di una commissione istituita da Pio X (1903-1914), ora nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 633; manoscritti del –: I, 656; II, 963, 965, 969, 972, 973, 974, 976; stampati del –: II, 788. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –; Üuðrâ (Breviario caldeo). Brezzi, P.: I, 717. Bridgman, N.: I, 128, 387, 392, 643. Brieger, P.: I, 124, 173. Briggs, Ch.F.: I, 168. Brigida Kildariae in Hibernia, s.: I, 204. Brigida di Vadstena, s.: cfr. Birgitta Suecica, s. Brinkmann, B.: I, 314. Briquel-Chatonnet, F.: I, 34, 446, 654. BRITANNICHE, ISOLE –: I, 534. –, autori d’età medievale e umanistica originari delle –: I, 63, 114, 166. –, manoscritti originari o provenienti dalle –: I, 62-63; d’uso scolastico: I, 152; miniati: I, 62, 119, 122-123. Cfr. anche: anglo-sassoni, manoscritti con testi o note –; carolina, manoscritti in minuscola – dalle isole britanniche; Inghilterra; inglesi, manoscritti –; Irlanda; insulare, manoscritti latini in minuscola –. –, manoscritti relativi alle –: I, 63; con fonti documentarie per la storia moderna: I, 63. Brocchi, Giovanni Battista: chiede in prestito (1487) il manoscritto ora Vat. et. 20: I, 582. Brock, S.P.: I, 72, 158.
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Brockmann, Ch.: I, 112, 178, 265. Brogiotti (Brugiotti), Andrea, stampatore e libraio attivo a Roma (sec. XVII): opera (1620) uno scambio di stampati con la Biblioteca Vaticana: II, 745. Broglia, famiglia (di Torino): documenti ad essa relativi nel fondo Patetta. [Manoscritti] in Biblioteca Vaticana: I, 485. Brollo, Basilio, da Gemona, O.F.M., missionario in Cina: dizionari da lui compilati, nel fondo Vaticano estremo-orientale in Biblioteca Vaticana: I, 580. Brom, G.: I, 133, 353, 399. bronzo, oggetti d’arte in –: I, 145; II, 896. Brou, L., O.S.B.: I, 665. Brown, M.P.: I, 143. Brown, T.J.: I, 325. Brown, V.: I, 42, 46, 51, 52, 57, 97, 109, 135, 156, 157, 197, 290. Browning, R.: I, 67, 79, 142. Brubaker, L.: I, 115. Bruckner, A.: I, 81, 477. Brugiotti, Andrea: cfr. Brogiotti (…), Andrea (…). Brugnolo, F.: I, 315. Brumbaugh, R.S.: I, 264, 265. Brunel, C.: I, 91. Brunello, A.: I, 342. Bruni, A.M.: I, 221. Bruni, Gerardo, assistente della Biblioteca Vaticana: si reca (1927) negli Stati Uniti per prepararsi alla catalogazione degli stampati: II, 775; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 168. Bruni, Leonardo: I, 187, 195; manoscritti greci di sua mano: I, 74, 195. Bruni, R.L.: I, 205. Brunner, H.: I, 129. Bruno de Deventer, copista neerlandese al servizio di Pietro del Monte: I, 75, 195196. Bruno Longoburgensis: II, 927. Brunori, Viviano, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: incrementa con le sue trascrizioni i manoscritti greci della Vaticana: I, 588. Brunschön, C.W.: I, 112, 134. Bruscia, M.: I, 412. Bruscolini, F.R.: I, 544. BRÜSSEL: cfr. Bruxelles (…). Brut Chronicle: cfr. Cronaca Brut. BRUXELLES (o BRÜSSEL; Belgio): Université Libre de Bruxelles, Centre de Papyrologie et d’Epigraphie grecque: II, 925. Cfr. anche: Europa, Conseil de l’Europe (…). Bruzio, Giovanni Antonio: è autore di un testo relativo alla storia del Pantheon, ora nel fondo Pantheon in Biblioteca Vaticana: I, 714-715. Bucciarelli, Brenno, editore, poi direttore della Libreria Editrice Vaticana: scelta di sue edizioni nel fondo a lui intitolato in Biblioteca Vaticana: II, 804-805. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Bucciarelli.
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Buchowiecki, W.: I, 670, 719. Buchthal, H.: I, 33, 93. bucolica, manoscritti di poesia – greca: I, 63. BUDAPEST (Ungheria): II, 871; Societas Sancti Stephani litteraria: ex libris della – in alcuni stampati del fondo Collezione Ungheria in Biblioteca Vaticana: II, 871. buddiste, opere – nel fondo Vaticano estremo-orientale in Biblioteca Vaticana: I, 579, 580. Buddisti: I, 619, 622. Buermann, H.: I, 237. BULGARIA: II, 763; manoscritti e documenti relativi alla –: I, 63, 296, 298; stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Bulgaria della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Bullettino archeologico napoletano, periodico: nuova serie (1852-1858), promossa da Raffaele Garrucci e Giulio Minervini: I, 423. Buonanni (o Bonanni), Filippo, S.I., erudito e naturalista: matrici di incisioni per la sua opera Numismata Pontificum Romanorum (1699), ora nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 885, 886-887. Buonarroti, Michelangelo: I, 196, 299, 428; II, 776, 790, 957, 965; collezione di stampati soprattutto a lui relativi raccolta da Ernst Steinmann: II, 869-870, 953. Buondelmonti, Cristoforo: II, 965; acquista a Candia (Creta) il manoscritto ora Vat. gr. 338: I, 585. Buono, L.: I, 126. Buonocore, Marco, della Biblioteca Vaticana: I, 682. BIBL.: I, 28, 31, 40, 68, 84, 85, 140, 147, 149, 182, 195, 197, 198, 202, 229, 241, 243, 256, 257, 270, 271, 276, 282, 300, 346, 399, 417, 424, 426, 431, 433, 454, 482, 488, 517, 536, 635, 636; II, 825, 873, 889, 916, 934. Burchardt, J.: I, 292. Burchardus Wormatiensis: I, 196. Burckhardt, L.A.: I, 226. Bureca, A.: I, 703. BURGIO (Agrigento): I, 701. Burgmann, L.: I, 94. Burin, E.: I, 105, 123. Burley (Burlaeus), Walter: I, 196. Burmeister, K.H.: I, 462. Burn, A.E.: I, 457. Burnett, C.: I, 167, 168, 223. Burnikel, W.: I, 285. Burri, R.: II, 929. Burrus, E.J. S.I.: I, 185, 196. Bursill-Hall, G.L.: I, 97. BURY ST. EDMUND’S (Suffolk, Gran Bretagna): II, 965, 975, 977. Busbecq, Ogier Ghislain de –: I, 196. Busby, K.: I, 200.
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Buscalioni, Carlo Michele, politico ed educatore: lettere a lui indirizzate nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Buschkühl, M.: I, 435. Busi, G.: I, 84, 146. BUTERA (Caltanissetta): I, 701. Butrica, J.L.: I, 271. BUTRIO (Ponte Nizza, Pavia): S. Alberto, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Bûýrus Naúrí al-Kaldâní al-Mawúilí, presbitero: è copista di numerosi manoscritti appartenuti a Joseph Gogué, ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 562. Buzi, P.: II, 932. Byvanck, A.W.: I, 124. BZOMMAR (Libano): I, 566. C cabalistici, scritti –: in un gruppo di manoscritti provenienti dal S. Uffizio da inserirsi nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: II, 868-869. Caballero, R.: I, 267. Cabrera, Cristóbal, scrittore e teologo: I, 196; suoi manoscritti nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 627. Cacciaglia, Luigi, della Biblioteca Vaticana: I, 691, 704, 705; individua, ricompone e riordina l’Archivio Colonna, pervenuto in Biblioteca Vaticana con l’Archivio Barberini e l’Archivio Barberini Colonna di Sciarra: I, 694. BIBL.: I, 682, 691, 713, 717; II, 785, 885. CACCIARELLA (o ACQUASONA), tenuta della – (presso La Storta e Olgiata, nei dintorni di Roma): documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. Cacciotti, A., O.F.M.: I, 287. Cacho, M.T.: II, 925. Cacouros, M.: I, 200. CAERE VETUS: cfr. Cerveteri (…). Caesar, Caius Iulius: I, 197. Caesaris, A.A. de –, notaio in Roma (sec. XVIII): I, 713. ps.-Caesarius: I, 197. Caetani, famiglia: vengono ad essa sottratti (1504) da Prospero Colonna (di Genazzano) alcuni feudi in Terra di Lavoro: I, 696; entra in Biblioteca Vaticana (18 gennaio 1935) l’archivio familiare, poi tornato alla famiglia: II, 774, 805, 953; documentazione sulla storia familiare negli stampati del fondo Caetani in Biblioteca Vaticana: II, 805. Caetani, Benedetto, senior, card.: cfr. Bonifacius VIII (…), papa. Caetani, Gelasio Benedetto Anatolio, nobile dei duchi di Sermoneta, erudito, ambasciatore d’Italia a Washington, deputato, poi senatore del Regno d’Italia: promuove i contatti fra il Carnegie Endowment for International Peace e la Biblioteca Vaticana per la realizzazione di un catalogo generale degli stampati: II, 774; stampati appartenutigli, costituiti nel fondo Caetani in Biblioteca Vaticana: II,
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774, 805, 953. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Caetani. Caetani, Onorato IV, duca di Sermoneta: edizione (1870) delle sue lettere a cura di Giovanni Battista Carinci: I, 491. Caffarelli Borghese, Scipione, nipote di Paolo V, card. bibliotecario: I, 626; riceve in dono da Paolo V la parte rimasta ad Avignone dell’antica biblioteca papale: I, 355; per suo conto Leonetto Della Corbara acquista tre Corani ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 554. Caffarelli von Ludolf, Tecla: cfr. Ludolf, Tecla von –, (…) moglie del duca Filippo Caffarelli. CAGGIANO (Salerno): II, 827. Cagni, G.M., B.: I, 461. Cahn, W.: I, 119, 123. CAIAZZO (Caserta): Archivio capitolare (ora confluito, con l’Archivio Diocesano, nella Biblioteca del Seminario): manoscritti provenienti dall’–, ora nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 633. IL CAIRO (AL-QÂHIRA; Egitto): Maktaba Dâr al-Baýriyarkiyya (Biblioteca del Patriarcato copto ortodosso di Alessandria): manoscritti copti ivi conservati: I, 438; al-Matüaf al-Qibýí (Museo Copto): manoscritti copti ivi conservati: I, 438. CAIRO MONTENOTTE (Savona): documenti relativi a – conservati nel fondo Patetta. [Manoscritti] in Biblioteca Vaticana: I, 482; S. Lorenzo, chiesa di –, archivio parrocchiale: riceve libri e documenti di storia locale appartenuti allo storico del diritto Federico Patetta († 1945): I, 480, 482. Calabi, Augusto, artista e critico d’arte: suo ruolo nell’acquisizione della collezione di disegni e stampe di Thomas Ashby: II, 888. Calabresi, Domenico, scriptor graecus della Biblioteca Vaticana: è forse autore (secc. XVIII-XIX) di un nuovo inventario dei Vaticani greci a partire dal Vat. gr. 993: I, 605; II, 945. Calabretta, L.: I, 449. CALABRIA: I, 341, 696, 701; documenti relativi ai feudi Colonna in –, nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 700; documentazione relativa al movimento risorgimentale in –, nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487; manoscritti greci originari o provenienti dalla –: I, 64, 154, 158, 599; II, 944. Cfr. anche: Reggio Calabria, manoscritti greci in «stile di Reggio»; «rossanese», manoscritti greci in minuscola – (…). Calandrelli, Giuseppe, matematico: sua meridiana in marmo nel Seminario Tuscolano di Frascati: II, 872. Calbo, Andrea: cfr. Kalvos, Andreas (…). Calbucci, Michele, segretario della biblioteca del Pontificio Istituto Biblico di Roma: I, 498. calchi, in pasta vitrea, zolfo, gesso o ceralacca, di gemme, medaglie, monete e sigilli: nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 896, 903, 906, 907. calcografie: cfr. incisioni e stampe (…); matrici calcografiche e xilografiche. Caldari, C.: I, 303, 545, 548, 550. Caldelli, Elisabetta: I, 79. BIBL.: I, 75, 79, 145, 146, 636.
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Calderini, Gaspare: I, 197. Calderini, Giovanni: I, 197. Caldwell, J.R.: I, 217. Calecas, Manuel: I, 197, 599; manoscritti greci di sua mano: I, 74, 197, 599. calendari liturgici: manoscritti con –: I, 42, 109; II, 965, 977. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. Calendario Filocaliano (o C. romano; Cronografo del 354): II, 965, 968, 975. Calenzio, Generoso, C.O., scriptor latino della Biblioteca Vaticana: è segretario della commissione istituita (1889) in vista del trasferimento degli stampati dall’Appartamento Borgia nell’attuale Sala di consultazione: II, 761; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 355. Calixtus III (Alonso de Borja), papa: I, 586, 624. Calleri, M.: I, 185. Callisto III, papa: cfr. Calixtus III (…), papa. Callmer, C.: I, 506, 507. Calori Cesi, famiglia: documentazione relativa alla –, nella serie Archivio CaloriCesi presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945): I, 480. calotipi: non presenti nel fondo R.G. Fotografie in Biblioteca Vaticana: II, 885. Calvo, Andrea: cfr. Kalvos, Andreas (…). Calvo, Fabio, umanista, zio di Timoteo: due codici greci a lui appartenuti, donati alla Biblioteca Vaticana dal nipote Timoteo: I, 587. Calvo, Timoteo, nipote di Fabio: dona alla Biblioteca Vaticana due codici greci appartenuti allo zio Fabio: I, 587. Camaldolesi (Congregazione Camaldolese dell’Ordine di S. Benedetto): I, 609; II, 765, 952. Cfr. anche: Ambrosius Traversari (…); Fonte Avellana (…), S. Croce, eremo (…); Gratianus (…); Gregorius XVI (Bartolomeo Alberto [Mauro (…)] Cappellari), papa; Murano (…), S. Michele, monastero (…); Roma, S. Gregorio al Celio (o Ss. Andrea e Gregorio al Celio), monastero (…). Cambier, G.: I, 188, 247. cambogiani, manoscritti –: I, 372. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –; indiani e indocinesi, manoscritti –. CAMBRIDGE (Cambridgeshire, Gran Bretagna): manoscritti di Agostiniani di –: I, 43, 64; manoscritti di Domenicani e Francescani di –: I, 64, 83, 91, 246, 449. CAMBRIDGE (Massachusetts, Stati Uniti d’America): Harvard University, The Houghton Library: già sede di conservazione di un postillato tassiano, di sospetta autenticità: II, 802. Camera d’Afflitto, I.: I, 531. CAMERINO (Macerata): II, 746, 769; Università: documentazione relativa alla storia dell’–: I, 488. «Camerino», libraio a Roma: cfr. Bona, Maurizio (detto «il Camerino») (…). Cameron, A.D.E.: I, 203. CAMEROTA (Salerno): cfr. Licusati (…). Cametti, A.: I, 502. Camillis, Giuseppe de – (al secolo, Giovanni), di Chios, O.S.B.I., scriptor greco della Biblioteca Vaticana, poi vescovo di Munkács: sue copie di manoscritti greci nel
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fondo Vaticano greco: I, 600; suo inventario, preparato con Giuseppe de Iuliis, dei manoscritti Palatini greci: I, 609. cammei: cfr. glittica, arte della – (…). CAMPAGNA (regione storica del Lazio): documenti relativi alla storia della –: I, 488; documenti relativi ai feudi dei Colonna nella –, conservati nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 699. Campagna, Bernardo: I, 197. CAMPAGNANO DI ROMA (Roma): documentazione relativa a – nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. CAMPAGNOLA (Reggio Emilia): SS. Trinità, abbazia della –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Campana, Augusto, scriptor latino della Biblioteca Vaticana; suo catalogo (Vat. lat. 15321), non ultimato, dei manoscritti di Fulvio Orsini: I, 633-634. BIBL.: I, 30, 52, 130, 255, 725. Campanari, famiglia (di Veroli): archivio familiare della –: dopo aver acquisito (prima del sec. XVIII) documenti provenienti dall’archivio della chiesa collegiata di S. Erasmo a Veroli, confluisce nella Biblioteca Giovardiana di Veroli: I, 490. Campano, Giovanni Antonio: I, 197. Campanus Novariensis: I, 170, 198. CAMPOLEONE (nel comune di Aprilia, in provincia di Latina): documentazione relativa a una tenuta a –, nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. CAMPO MORTO (o CAMPOMORTO, località oggi detta CAMPOVERDE, frazione di Aprilia, in provincia di Latina): documentazione relativa al casale di –, nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 672, 673, 675. Canabutzes, Iohannes: I, 198. CANADA: stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Câ%akya, autore indiano (secc. IV-III a.C.): massime a lui attribuite, tradotte dal sanscrito in greco da Demetrios Galanos e pubblicate in greco e in italiano (1825) da Nikolaos Kefalas («Sommario di sentenze morali del filosofo indiano Sanakea»): I, 617. Canali, Nicola, card.: quale esecutore testamentario del card. Rafael Merry del Val y Zulueta, segretario di Stato di Pio X, cura la trasmissione (1938) di parte della di lui biblioteca personale alla Biblioteca Vaticana: II, 765, 830. Canart, Paul, scriptor greco, poi direttore del Dipartimento Manoscritti e viceprefetto della Biblioteca Vaticana: I, 38; individua le provenienze dei manoscritti fra i Vat. gr. 1487-1683: I, 592. BIBL.: I, 31, 65, 66, 72, 73, 76, 99, 134, 141, 142, 153, 154, 155, 165, 175, 177, 186, 200, 205, 207, 218, 270, 274, 298, 299, 302, 312, 314, 315, 322, 325, 335, 343, 354, 371, 408, 461, 466, 470, 472, 473, 474, 475, 476, 478, 482, 520, 592, 598, 611, 613, 643; II, 931. Canavucci, Giovanni: cfr. Canabutzes, Iohannes. Cancellieri, Francesco, erudito: per suo interessamento la Biblioteca Vaticana acquista (1824) la collezione di manoscritti e stampati di Francesco Leopoldo Cicognara: II, 813; manoscritti che a lui si riconnettono nel fondo Borgiano latino in Biblioteca Vaticana: I, 376; suoi manoscritti nel fondo Vaticano latino: I, 629; volumi a lui appartenuti acquistati dai Ferrajoli: I, 418.
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CANDIA (disusata denominazione dell’isola di CRETA, o KRETE; Grecia): guerra di – (1645-1669): resoconto nel manoscritto Vat. turc. 99 della Biblioteca Vaticana: I, 660-661. Cfr. anche: Creta (…). Canellas López, Á.: I, 143. CANEMORTO: cfr. Orvinio (…). Canfora, L.: I, 208, 462. Cani, Antonio, primo postulatore della causa di beatificazione di Pio IX: raccoglie stampati relativi al pontefice o a lui appartenuti, poi donati (1929) a Pio IX e ora conservati presso la Biblioteca Vaticana: II, 838, 952. canoni eusebiani, tavole dei –: cfr. Eusebius Caesariensis. Canonici, Matteo Luigi, S.I., collezionista: si mostra interessato (fine sec. XVIII) all’acquisto dei manoscritti greci del Collegio di S. Basilio in Roma: I, 600-601. Canonici regolari premostratensi: cfr. Premostratensi (…). Canonici regolari di S. Agostino: cfr. Steuco (o Stucchi), Agostino (…). Canonici di S. Frediano di Lucca: manoscritti appartenuti a –: I, 147. canonistici, manoscritti –: latini: I, 94-95, 466; greci: I, 614. Cfr. anche: giuridici, manoscritti – greci; giuridici, manoscritti – latini. canonistico, stampati d’interesse –: fra i volumi di Angelo Mai († 1854): II, 828-829. canonizzazione, cause di –: di Maria Maddalena de’ Pazzi: I, 727; dei martiri del Giappone (s. Paolo Miki e compagni) durante il pontificato di Pio IX: I, 733; di Giuseppe Toniolo: I, 536, 537; positiones a stampa di – presso la Congregazione dei Riti (poi presso la Congregazione delle Cause dei Santi), nel fondo R.G. Riti in Biblioteca Vaticana: II, 855. Cfr. anche: beatificazione, cause di – Canova, Antonio, scultore: I, 428; sua missione a Parigi, con Marino Marini e Giovanni Battista Sartori Canova, per il recupero delle collezioni sottratte dal 1797 alla Santa Sede: II, 900; è presidente della vaticana Commissione di Antichità e Belle Arti: II, 901; riceve in segreto da Pio VII la collezione di monete antiche già appartenute a Pietro Maria Vitali, acquistata (1807) per il Medagliere Vaticano: II, 900, 901. Canova Mariani, G.: I, 301. Cantacuzenus, Georgius: I, 198. CANTAL (dipartimento della Francia): I, 456; II, 833. Cantoni Alzati, G.: I, 132. Canzio, Giovanni, s.: cfr. Iohannes Cantius, vel de Kèty, s. canzonieri, manoscritti con – romanzi: I, 64-65, 102, 306, 324, 326, 327; II, 965. Capaccioni, A.: I, 28. Capaldo, M.: I, 420, 658. Capasso, M.: I, 359. CAPESTRANO (L’Aquila): I, 430. Capezzali, W.: I, 40. capitale, manoscritti latini in scrittura –: I, 144, 155; manoscritti in «– quadrata»: I, 290; manoscritti in «– rustica»: I, 202, 242, 275, 283, 290. Cfr. anche: maiuscola, manoscritti latini in scrittura –. Capitulare Evangeliorum: testimoni del –: I, 107. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. Caplan, H.: I, 48. Capocci, V.: I, 343.
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Capogallo, Giovanni, O.S.B., vescovo di Feltre e Belluno, poi di Novara, umanista: I, 198. Capogrossi Colognesi, L.: I, 43. Capovilla, Loris Francesco, segretario particolare di Giovanni XXIII, ora arcivescovo titolare di Mesembria: esegue la disposizione testamentaria del papa relativa alla raccolta dei suoi libri su Bergamo e il Bergamasco, trasmessa alla Biblioteca Vaticana: II, 804; suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 412. BIBL.: II, 816. Cappellari, Mauro (al secolo, Bartolomeo Alberto), O.S.B.CAM., card.: cfr. Gregorius XVI (…), papa. Cappelli, G.: II, 873. Cappello, Filippo, canonico della chiesa romana di S. Anastasia ed erudito: suoi scritti e documenti nel fondo S. Anastasia in Biblioteca Vaticana: I, 719. BIBL.: I, 719. Capponi, famiglia fiorentina: I, 397; ramo romano del casato: II, 805, 933; archivio familiare: II, 933. Capponi, Alessandro Gregorio, studioso e bibliofilo: sua collezione libraria già conservata nel palazzo familiare in Via di Ripetta a Roma, fino al trasferimento (1746) in Biblioteca Vaticana: I, 397; catalogo a stampa della sua collezione (1747), redatto con l’aiuto di Alessandro Pompeo Berti e Domenico Giorgi: I, 398; sua raccolta di manoscritti, ora nel fondo Capponiano in Biblioteca Vaticana: I, 397-400; II, 933, 943; suo epistolario nei manoscritti Cappon. 271-283: I, 397; II, 933; sua Nota della spesa de’ libri (1705-1746) nel manoscritto Cappon. 313: I, 397; stampati a lui appartenuti, ora nel fondo Stampati Capponi in Biblioteca Vaticana: II, 753, 754, 760, 805-807, 943; incunaboli a lui appartenuti ora in Biblioteca Vaticana: II, 771, 806; stampati a lui appartenuti incrementano il fondo Duplicati in Biblioteca Vaticana: II, 806; sua collezione di glittica: II, 933; è presidente del Museo Capitolino: II, 933. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Capponiani; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Capponi. Capponi, Luigi, card. bibliotecario: suoi manoscritti ora nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 628; dona (metà sec. XVII) alla Vaticana il manoscritto ora Vat. copt. 44: I, 570. Capponi, Maria Anna, sorella di Alessandro Gregorio, moglie di Antonio Cardelli: I, 398; II, 933. Capponi, Selvaggia: per le sue nozze (1498) con Bartolomeo Ginori è allestito il cosiddetto Libro d’Ore Capponi-Ginori ora Barb. lat. 382: II, 965, 972. Cappuccini (Ordine dei Frati Minori Cappuccini): I, 332, 344, 345, 348, 373, 374, 411; Provincia Romana: I, 494. Cfr. anche: Anselmo da Reno Centese (…); Barberini, Antonio, senior (…); Cassiano da Macerata (…); Francescani (prima del 1517); Francesco Maria (…) di Tours (…); Isidoro da Villapadierna (…); Loches, Gilles de (…); Marco dalla Tomba (…); Mariano da Alatri (…); Mauro da Leonessa (…); Napoli, Cappuccini, convento dei –; Ottavio da Alatri (…); Pius a Pietrelcina (…); Rincón-Gallardo, Alberto (…); Tedros Abraha (…).
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Capra, L.: II, 800, 801. CAPRANICA (Viterbo): I, 695, 696. Capranica, Domenico, card., fondatore a Roma (1457) dell’omonimo Collegio: I, 198; suo lascito alle origini della biblioteca del Collegio, manoscritti del quale, acquistati (1842) da Giovanni Francesco De Rossi, sono ora nel fondo Rossiano in Biblioteca Vaticana: I, 515, 517; II, 864. Caprotti, Giuseppe, di Magenta, commerciante e collezionista: parte della sua collezione di manoscritti orientali, soprattutto arabi, è acquisita (1922) dalla Biblioteca Vaticana, ed è ora ripartita tra i fondi orientali della Biblioteca Vaticana: I, 560, 661; II, 950; parte della sua collezione di manoscritti arabi yemeniti, dal 1909 in Biblioteca Ambrosiana: I, 560; II, 950. CAPUA (Caserta): II, 965, 969. Caracciolini (Chierici Regolari Minori): I, 540. Caracciolo, A.: I, 687. Caracciolo, Clemente (‘Abdalkarím aú-Úa‘ídí al-‘Adawí), neofito: acquista (1711) per conto della Vaticana manoscritti dal patriarca caldeo Giuseppe I: I, 651; manoscritti da lui copiati o posseduti ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 557, 563. Caracciolo, D.: II, 936. Caraci, M.: II, 808. Carafa, famiglia: II, 966, 967, 972. Carafa, Antonio, card. bibliotecario: I, 20; II, 966, 967; suoi manoscritti in Biblioteca Vaticana nei fondi Vaticano greco (Vat. gr. 1218-1287) e Vaticano latino (Vat. lat. 3454-3554): I, 149, 584, 591, 592, 623, 624, 626; riceve in dono da Alvise Lollino il manoscritto ora Vat. gr. 1233: I, 597; suo carteggio, conservato in buona parte fra i Barberiniani latini in Biblioteca Vaticana: I, 345. Carafa, Gian Pietro, card.: cfr. Paulus IV (…), papa. Carafa, Pietro Luigi, iunior (1677-1755), segretario della Congregazione de Propaganda Fide, poi card.: I, 557; raccoglie e offre manoscritti orientali a Clemente XI per la Biblioteca Vaticana: I, 652; annuncia (1723) al primo custode della Vaticana Carlo Maielli il trasferimento in Biblioteca di manoscritti e stampati orientali: I, 570-571. caramanlidici, manoscritti –: cfr. karamanlidici, manoscritti –. Caras, I.: I, 177. caratteri tipografici: – cinesi: I, 364. Cfr. anche: corsivo italiano (…); punzoni e matrici di caratteri (…) greci e latini (…). Caravaggio (Michelangelo Merisi, detto «il –»): è fra i pittori dei quali sono illegalmente esportati dipinti (1891) da Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra: I, 687. Caravale, M.: I, 687. CARBOGNANO (Viterbo): I, 685. CARBONE (Potenza): S. Elia (o Ss. Anastasio ed Elia), monastero di –: manoscritti provenienti dal – nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593-594, 601. Carbone, Francesco, O.F.M.: fonda (1466) nel convento francescano di S. Francesco in Tuscanella (Tuscania) una biblioteca, manoscritti della quale sono ora nel fondo Chigiano in Biblioteca Vaticana: I, 404.
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INDICE ANALITICO
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Carbonetti Vendittelli, C.: I, 526, 529. Carboni, Fabio: I, 305. BIBL.: I, 27, 305, 317, 634. Carcani, Giulio: è fra i discepoli e gli amici di Giulio Salvadori: I, 522. Carcarasi, Vincenzo († 1690), canonico di S. Pietro in Vaticano: documentazione probabilmente relativa all’amministrazione del suo legato in favore della Basilica, nella serie denominata Eredità Carcarasi all’interno del fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 673. Carcaterra, A.: I, 444. CARCHITTI: cfr. Mezzaselva (…). Cardano, Girolamo, matematico, medico e astrologo: I, 198. Cardelli, famiglia: archivio familiare, acquistato (1961) dal Comune di Roma per l’Archivio Capitolino: II, 933. Cardelli, Antonio, marito di Maria Anna Cardelli Capponi: I, 398; II, 933. Cardelli, Francesco Maria, figlio di Antonio e di Maria Anna Cardelli Capponi, erede di Alessandro Gregorio Capponi: I, 398; II, 933. Cardelli Capponi, Maria Anna: cfr. Capponi, Maria Anna (…). Cardinale, F.: I, 184. cardinali: stampati con biografie o studi relativi a –, o incisioni che li ritraggono (secc. XVII-XVIII), nella sezione Cardinali della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 782. Cfr. anche: Acquaviva d’Aragona, Ottavio, senior (…); Albani, Alessandro (…); Albani, Annibale, iunior (…); Albani, Giovanni Francesco, senior (…); Albani, Giuseppe (…); Albareda, Anselm M. (…); Aldobrandini, Ippolito, senior (…); Aleandro, Girolamo (…), detto il Vecchio (…); Álvarez de Toledo, Juan (…); Amboise, Georges d’–, senior (…); Ammannati Piccolomini, Iacopo (…); Antonelli, Giacomo (…); Antoniano, Silvio (…); Aquino, Ladislao d’– (…); Aragona, Giovanni d’– (…); Archinto, Giovanni (…); Azzolini (…), Decio, iunior (…); Barberini, Antonio, senior (…); Barberini, Antonio, iunior (…); Barberini, Benedetto (…); Barberini, Carlo († 1704) (…); Barberini, Francesco, senior (…); Barberini, Francesco, iunior (…); Barberini, Maffeo († 1644) (…); Barbo, Pietro (…); Baronio, Cesare (…); Barozzi, Giovanni (…); Basso Della Rovere, Girolamo (…); Bembo, Pietro (…); Bertrand de Deux (…); Bessarion (…); Bona, Giovanni (…); Bonaventura de Balneo Regio (…); Boncompagni, Ugo (…); Borghese, Camillo (…); Borgia, Stefano (…); Borja, Alonso de – (…); Borja, Rodrigo de – (…); Borja Lanzol de Romaní, Juan de – el mayor (…); Brancati, Lorenzo, di Laurìa (…); Caetani, Benedetto, senior (…); Caffarelli Borghese, Scipione (…); Canali, Nicola (…); Cappellari, Mauro (…); Capponi, Luigi (…); Capranica, Domenico (…); Carafa, Antonio (…); Carafa, Gian Pietro (…); Carafa, Pietro Luigi, iunior (…); Carolus Borromaeus (…); Carpegna, Gaspare (…); Carpegna, Ulderico (…); Casanate, Girolamo (…); Cassetta, Francesco di Paola (…); Centini, Felice (…); Cerretti, Bonaventura (…); Chigi, Fabio (…); Chigi, Flavio I (…); Chigi, Flavio II (…); Chigi, Flavio III (…); Chigi, Sigismondo († 1678) (…); Ciasca, Agostino (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento del Gabinetto Numismatico (…), fondi principali, Medaglie di Cardinali e di Prelati; Clugny, Ferry de – (…); Cobelluzzi, Scipione (…); Colonna, Ascanio (…); Colonna, Carlo
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[cardinali (segue)]
(…); Colonna, Giovanni († 1245) (…); Colonna, Girolamo (…); Colonna, Marcantonio, senior (…); Colonna, Marcantonio, iunior (…); Colonna (di Genazzano), Oddone; Colonna, Prospero, senior (…); Colonna, Prospero, iunior (…); Colonna Pamphili, Pietro (…); Consalvi, Ercole (…); Conti, Innocenzo (…); Corradi, Giacomo (…); Corsini, Lorenzo (…); Costa, Jorge da – (…); Costaguti, Giovanni Battista (…); Cristaldi, Belisario (…); Della Rovere, Francesco (…); Della Rovere, Giuliano (…); Della Somaglia, Giulio Maria (…); Ehrle, Franz (…); Estouteville, Guillaume d’– (…); Farina, Raffaele (…); Farnese, Alessandro, senior (…); Farnese, Alessandro, iunior (…); Farnese, Odoardo (…); Faulhaber, M. (…); Fesch, Joseph (…); Garampi, Giuseppe (…); Gasparri, Pietro (…); Gasquet, Aidan (…); Gioria (…), Angelo (…); Giustiniani, Giacomo (…); Giustiniani, Orazio (…); Gonzaga, Francesco (…); Gonzaga, Scipione (…); Grimani, Domenico (…); Grimani, Marino (..); Guidi di Bagno, Giovanni Francesco (…); Henricus de Segusio, seu Hostiensis (…); Homodei (Omodei), Luigi, senior (…); Hugo de Sancto Charo (…); Hugo de Sancto Victore (…); Iacobus de Vitriaco (…); Ignace Gabriel I Tappouni (…); Isidorus Kioviensis (vel I. Ruthenus) (…); Jouffroy, Jean (…); Lambruschini, Luigi (…); Langton, Stephen (…); Ludovisi, Alessandro (…); Ludovisi, Ludovico (…); Mai, Angelo (…); Marini, Carlo Maria (…); Martin, Jacques (…); Martini, C.M. (…); Massimo, Camillo (…); Mazarin, Jules (…); Medici, Giovanni de’ – (…); Medici, Giulio de’ – (…); Mejía, J.M. (…); Mercati, Giovanni (…); Merry del Val y Zulueta, Rafael (…); Mezzofanti, Giuseppe (…); Mocenni, Mario (…); Montini, Giovanni Battista (…); Nicolaus Cusanus (…); Nobili, Roberto de’ – (…); Odescalchi, Benedetto (…); Orsini, Giordano (…); Orsini, Giovanni Gaetano (…); Orsini, Vincenzo Maria (…); Ottoboni, Pietro, senior (…); Ottoboni, Pietro, iunior (…); Pallotta, Giovanni Evangelista (…); Pamphili, Giovanni Battista (…); Panciroli, Gian Giacomo (…); Parentucelli, Tommaso (…); Passeri Aldobrandini, Cinzio (…); Passionei, Domenico (…); Pentini, Francesco (…); Petrus de Alliaco (…); Petrus Damiani (…); Piccolomini, Enea Silvio, senior (…); Pio di Carpi, Rodolfo (…); Pitra, Jean-Baptiste (…); Pole, Reginald (…); Pucci, Lorenzo (…); Querini, Angelo Maria (…); Randi, Lorenzo Ilarione (…); Ratti, Achille (…); Ravasi, G. (…); Robertus Bellarmino (…); Roncalli, Angelo Giuseppe (…); Rondinini, Paolo Emilio (…); Rospigliosi, Giulio (…); Roverella, Aurelio (…); Ruspoli, Bartolomeo (…); Sadoleto, Jacopo (…); Salviati, Giovanni (…); Santa Sede, cardinali bibliotecari e archivisti di Santa Romana Chiesa; Santoro (o Santorio), Giulio Antonio (…); Segna, Francesco (…); Seripando, Girolamo (…); Sfondrato, Paolo Emilio (…); Sirleto, Guglielmo (…); Spellman, Francis Joseph (…); Stickler, Alfons Maria (…); Stuart, Enrico Benedetto Maria Clemente (…); Tardini, Domenico (…); Tauran, Jean-Louis (…); Tisserant, Eugène (…); Todeschini Piccolomini, Francesco (…); Torquemada, Juan de – (…); Tosti, Antonio (…); Tripepi, Luigi (…); Valenti Gonzaga, Luigi (…); Veralli (o Verallo, Varallo), Fabrizio (…); Villot, Jean (…); Vitéz, János (1408-1472) (…); Yu-Pin, Paul (…); Zelada, Francesco Saverio de – (…).
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INDICE ANALITICO
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Cardinali, Clemente, di Velletri, archeologo ed erudito: suoi manoscritti sono acquistati dai Ferrajoli: I, 418. Cardoni, Orazio: procura (sec. XVII) libri per la Biblioteca Barberiniana: II, 791. Carducci, Giosuè: collabora al giornale La tribuna, di proprietà di Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra: I, 685. Carena, Maria, vicepresidente centrale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): I, 707; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 706. Careri, M.: I, 64. Carinci, Giovanni Battista: pubblica (1870) le lettere di Onorato IV Caetani: I, 491. Carini, A.M.: II, 800, 802, 803. Carini, Isidoro, primo custode della Biblioteca Vaticana: I, 5; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 21, 420, 562, 621, 735; II, 823, 939, 940, 941, 942, 943, 944, 945, 946, 947. cario: cfr. papiri carii. Cariofilo, Giovanni Matteo (Iohannes Matthaeus Caryophilus), docente del Collegio Greco di Roma, poi arcivescovo titolare di Iconio: manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593. Carley, J.P.: I, 62, 63. Carlini, A.: I, 265. Carlino, L.: I, 327. Carlo I, detto Magno, imperatore del Sacro Romano Impero: cfr. Carolus I, vulgo dictus Magnus, imperator (…). Carlo IV, imperatore del Sacro Romano Impero: cfr. Carolus IV, imperator (…). Carlo V d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero: I, 314; II, 966. Carlo VIII, re di Francia: II, 966, 975; concede (1495) a Prospero Colonna l’investitura di alcuni feudi in Terra di Lavoro: I, 696; investe (1495) Fabrizio Colonna dello «stato» di Tagliacozzo: I, 700. Carlo X, re di Francia: invia in dono per la Vaticana incisioni della Regia Calcografia di Parigi: II, 879. Carlo Alberto di Savoia, re di Sardegna: I, 485. Carlo Borromeo, card., s.: cfr. Carolus Borromaeus (…), s. Carlo Emanuele I, duca di Savoia: I, 485. Carlo Emanuele II, duca di Savoia: I, 485. Carlo Emanuele III di Savoia, re di Sardegna: I, 485. Carlo Emanuele IV di Savoia, re di Sardegna: I, 485. Carlo Felice di Savoia, re di Sardegna: I, 485. Carlotta di Lusignano, regina di Cipro: dona a Innocenzo VIII i manoscritti ora Vat. gr. 1158 e 1208: I, 586; II, 966, 975, 978. Carmassi, P.: I, 101, 107, 114. Carmelitane (Moniales Ordinis Carmelitarum): I, 726-728. Cfr. anche: cfr. Anna Geltruda (…); Firenze, S. Maria degli Angeli, monastero (…); Innocenza dell’Incarnazione (…); Maria Grazia del SS. Sacramento (…); Monterotondo (…), Carmelitane, monastero delle – (dette del Monte Tabor) (…); Roma, SS. Incarnazione del Verbo Divino, monastero (…) (detto anche «delle Barberine») (…); Vetralla (…), Carmelitane, monastero delle – (…). Carmelitane scalze (Moniales Ordinis Carmelitarum Discalceatarum): cfr. Roma, Carmelitane scalze (…), monastero delle – presso il Palazzo del Quirinale.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Carmelitani (Ordo Fratrum B. Mariae V. de Monte Carmelo): manoscritti relativi all’ordine dei –: I, 65. Cfr. anche: Boaga, E. (…); Possanzini, S. (…). Carmelitani scalzi (Ordo Fratrum Discalceatorum B. Mariae V. de Monte Carmelo): I, 363, 373; – presenti a Isfahan (secc. XVII-XVIII): I, 379, 644; ai – di Isfahan George Strachan († post 1634) lascia i manoscritti orientali da lui raccolti: I, 559; manoscritti appartenuti a –, provenienti dal convento di S. Pancrazio in Roma e dall’annesso «Seminarium Missionum», ora nei fondi Vaticano indiano e Vaticano persiano in Biblioteca Vaticana: I, 617, 621, 644. Cfr. anche: Edmondo Maria della Passione (…); Filippo Maria di S. Agostino (…); Ignazio di Gesù (…); Paolino da S. Bartolomeo (…); Pieralli, L. (…); Roma, S. Maria della Vittoria (…) (già S. Paolo al Quirinale), convento (…); Roma, S. Pancrazio, convento (…). Carnegie Endowment for International Peace: cfr. Washington (…), Carnegie Endowment for International Peace. Carnegie Foundation for the Advancement of Teaching: cfr. Stanford (…), Carnegie Foundation for the Advancement of Teaching (…). Carocci, S.: I, 529, 703. carolina, manoscritti in minuscola –: I, 97, 157; dalle isole britanniche: I, 62, 157. Carolina di Savoia, principessa di Sassonia: I, 485. Carolus I, vulgo dictus Magnus, imperator Sacri Romani Imperii: I, 301, 469, 470. Carolus IV, imperator Sacri Romani Imperii: I, 487. Carolus Borromaeus, card., s.: I, 447. Caroti, S.: I, 197, 207. Carpegna, Gaspare, nipote di Ulderico, card.: sua collezione numismatica acquistata (1741) da Benedetto XIV: II, 896, 897, 943; trasferimento in Francia (1798) della collezione numismatica già appartenutagli: II, 899, 900, 945. Carpegna, Ulderico, zio di Gaspare, card.: inizia la collezione numismatica poi arricchita dal nipote Gaspare: II, 896. CARPENTRAS (Vaucluse, Francia): atti di notai di – e di altre località del Contado Venassino nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708. CARPI (Modena): I, 605. CARPINETO ROMANO (Roma): II, 903. Carrega, Michele, coadiutore di Domenico Teoli e di Mauro Coster, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: sue aggiunte (inizio sec. XIX) all’indice dei manoscritti Ottoboniani latini in Biblioteca Vaticana: I, 455. CARSOLI (L’Aquila): I, 430, 699; baronia di –: I, 696, 700; contado di –: I, 700. carta, manoscritti in –: – filigranata: I, 65, 79; – non filigranata: I, 65-66; manoscritti arabi cartacei: I, 47, 65-66; manoscritti greci cartacei: I, 65-66, 79. Cfr. anche: filigrane, repertori di – (…) carteggi: cfr. epistolari, testi –. cartografico e geografico, manoscritti d’interesse –: I, 66, 150, 296; II, 963, 964, 971, 972, 976, 978, 979. Cfr. anche: geografi greci, manoscritti con testi di –. –, stampati d’interesse –: II, 768; nella sezione Geografia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; nel fondo R.G. Geografia in Biblioteca Vaticana: II, 847-848; incisioni, stampe e immagini sciolte, nel
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INDICE ANALITICO
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fondo Stampe geografiche in Biblioteca Vaticana: II, 883; incisioni, nel fondo Gismondi in Biblioteca Vaticana: II, 890. cartonnages di mummie egiziane: frammenti di papiri letterari e documentari da –, acquistati (1985) dalla Biblioteca Vaticana e ora nel fondo Papiri Vaticani greci: I, 475. Cfr. anche: papiri. Cartotti Oddasso, Adriana, figlia di Francesco Maria Oddasso: si adopera per il trasferimento (anni Ottanta del sec. XX) in Biblioteca Vaticana della collezione libraria paterna già donata all’Accademia dei Virtuosi al Pantheon: II, 785-786. cartulari: I, 636; II, 922, 966, 976. Carusi, Enrico, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: I, 514; suo inventario dattiloscritto dei manoscritti Vat. lat. 11710-12344, 12345-12847: I, 639-640; sua relazione (1931) a proposito di manoscritti di provenienza Rospigliosi: II, 862; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 22, 40, 145, 635, 636; II, 778. Carusi, P.: I, 44, 249. Cary, E.: I, 177. Caryophilus, Iohannes Matthaeus: cfr. Cariofilo, Giovanni Matteo (…). CASACCIA (località lungo la Via Anguillarese, nel comune di Roma): documentazione relativa alla tenuta della –, nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. Casado Quintanilla, B.: I, 156. Casale, V.: I, 84. CASALE MONFERRATO (Alessandria): II, 966, 973. CASALOTTO, tenuta del – (presso Morena, nel comune di Roma): I, 430. CASAMARI (Frosinone): Ss. Giovanni e Paolo, abbazia cistercense dei –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Casamassima, E.: I, 207. Casanate, Girolamo, card. bibliotecario: conclude (1690) la transazione per l’acquisto dei manoscritti della regina Cristina di Svezia: I, 504; acquista (entro il 1686) il manoscritto ora Vat. copt. 49: I, 570. CASAURIA (Pescara): S. Clemente, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Casavecchia, R.: I, 126. Casciola, Brizio, di Montefalco, sacerdote: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 411. case d’asta, cataloghi di vendita di –: relativi a materiale librario, nel fondo R.G. Cataloghi di librai in Biblioteca Vaticana: II, 844; relativi a materiale numismatico, nel fondo R.G. Numismatica in Biblioteca Vaticana: II, 852. Casella, M.T.: I, 192, 242, 289. Caselli, G.: I, 517. Casimiri, Casimiro Raffaele, musicista e musicologo, maestro di cappella della basilica romana di S. Giovanni in Laterano: manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Vaticano musicale in Biblioteca Vaticana: I, 642; stampati a lui appartenuti ora in Vaticana: II, 766, 807-808, 954; materiali a lui pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Vaticana: I, 415. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Casimiri.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Çašoc‘: cfr. Lezionario, manoscritti del – armeno (…). CASOLE (Lecce): S. Nicola di Casole, monastero di –: Typikon del –: II, 966, 976, 978. Cassee, H.C.: I, 324. Cassetta, Francesco di Paola, card. bibliotecario: suoi diari nei manoscritti Vat. lat. 14677-14686: I, 633; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415; stampati a lui appartenuti in Biblioteca Vaticana: II, 762-763. Cassiano da Macerata (Giovanni Antonio Francesco Michele Gaetano Beligatti), O.F.M.CAP., orientalista e missionario: suo carteggio con il card. Stefano Borgia: I, 374; dona al card. Stefano Borgia il manoscritto ora Borg. ind. 11: I, 374. CASSINO: cfr. Montecassino (…). Cassiodorus, Flavius Magnus Aurelius: I, 198-199. Cassuto, U.: I, 432, 461, 548, 578. Castagnoli, Ferdinando, topografo: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Castaldi, G.: componimenti in suo onore nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Castaldi, L.: I, 114, 219, 235. CASTELDURANTE: cfr. Urbania (…). CASTEL FUSANO (o CASTELFUSANO; Roma): I, 430; tenuta di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. CASTEL GANDOLFO (Roma): I, 430. CASTEL GIUBILEO (zona suburbana di Roma): beni rustici a – di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. Castellani-Fantoni, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Castelli, L.: I, 496. Castelli, M.C.: I, 327. Castelli, Nicola: compila (1865) un indice della biblioteca Boncompagni Ludovisi: I, 353. CASTEL NUOVO (o CASTELNUOVO DI CATTARO, in montenegrino HERCEG NOVI; Montenegro): manoscritto pervenuto in Biblioteca Vaticana in seguito alla presa (1687) di – : I, 556. Castelnuovo, E.: I, 276. CASTEL PORZIANO (Roma): I, 430. CASTEL S. VINCENZO (Isernia): S. Vincenzo al Volturno, abbazia di –: II, 976; manoscritti provenienti dalla biblioteca abbaziale: I, 149. Cfr. anche: Chronicon Vulturnense. Castelvetro, Ludovico: suo commento alle Rime di Francesco Petrarca: II, 798. CASTIGLIA (CASTILLA) e LEÓN, Regno di –: I, 696; II, 962, 969. Castiglione Cardano, Girolamo: cfr. Cardano, Girolamo (…). CASTIGLIONE DI SICILIA (Catania): I, 692, 693, 701, 702. CASTILLA (regione storica della Spagna): cfr. Castiglia (…) e León, Regno di –. CASTORANO (Ascoli Piceno): I, 364, 580, 581. CASTRUM TREBANUM: cfr. Trebanum (…). Casutt, L.: I, 190. catalani, manoscritti –: I, 520; II, 921, 924.
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INDICE ANALITICO
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Cataldi Palau, A.: I, 76, 77, 104, 152, 153, 181, 183, 184, 201, 244, 245, 249, 251, 281, 454, 612; II, 787. cataloghi, stampati con –: – di manoscritti e stampati di biblioteche e collezioni, a disposizione degli studiosi nella sezione Cataloghi della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 782. – di mostre d’arte: nel fondo Accademia dei Virtuosi in Biblioteca Vaticana: II, 785; nel fondo R.G. Cataloghi d’arte in Biblioteca Vaticana: II, 843-844. – di vendita di librai e di case d’asta, nel fondo R.G. Cataloghi di librai in Biblioteca Vaticana: II, 844. CATALOGNA (CATALUNYA, CATALUÑA; regione della Spagna): manoscritti ebraici originari della –: I, 66, 84; manoscritti relativi alla –: I, 66. CATANIA: Archivio di Stato: [fondo] Archivio Gioeni: I, 701. Catarinella, G.: I, 407. catasti: nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 672, 674; nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690; nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 699, 700. catechismo: – della dottrina cristiana: I, 439; manoscritti del –: I, 456-457; edizioni del –, nel fondo Pagès in Biblioteca Vaticana: I, 456-457; edizioni del – in scrittura Braille, nel fondo R.G. Braille in Biblioteca Vaticana: II, 843. Catellani, Flaminio, bibliotecario e poi gonfaloniere della comunità di Urbino: cura (1657) il trasferimento a Roma della Biblioteca Urbinate: I, 540-541. catenari, manoscritti con commenti – a libri biblici: cfr. esegetici, manoscritti (…) greci. Caterina, imperatrice di Russia: medaglie di – nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 906. Caterina d’Austria, moglie di Carlo Emanuele I di Savoia: I, 485. Catharina Senensis, s.: I, 199. Cato, Dionysius: I, 199. Cfr. anche: Disticha Catonis. Cato, Marcus Porcius: I, 273; II, 802. Catullus, Caius Valerius: I, 199. CAUCASO, regione del –: I, 534. Caudano, A.-L.: I, 200. Cauderlier, P.: I, 161. Cavalca, Domenico, O.P.: I, 199, 219. Cavalieri di Colombo: cfr. Knights of Columbus. Cavalieri Gerosolimitani (o Giovanniti) –: cfr. Ordine di Malta (…). Cavallini, A.: I, 317. Cavallo, G.: I, 48, 82, 121, 141, 152, 230, 300, 314. CAVANA (Parma): S. Basilide (poi S. Michele), abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Cavazzi, Luigi, canonico della chiesa romana di S. Maria in Via Lata: dedica cure (fine sec. XIX) all’archivio della chiesa: I, 724. BIBL.: I, 526, 724, 725. Cavazzi della Somaglia, Giulio Maria, card.: cfr. Della Somaglia, Giulio Maria, card. bibliotecario. CAVE (Roma): I, 693, 694, 695, 697. Cfr. anche: Trebanum (…). Cavedoni, C.: II, 797.
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CD-Audio: nel fondo AV (Materiale audio-visivo) in Biblioteca Vaticana: II, 789. CD-Rom: II, 778; nel fondo AV (Materiale audio-visivo) in Biblioteca Vaticana: II, 789. CECA, REPUBBLICA –: stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Cecoslovacchia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: ceco, manoscritti d’interesse –. CECCANO (Frosinone): I, 430, 693, 696. Ceccarini, Emilio, M.C.C.I.: raccoglie e poi offre alla Biblioteca Vaticana microfilm di manoscritti etiopici del monastero di Gunda Gunde: I, 442. Cecchelli, C.: I, 670, 719, 723, 725. Cecchelli, M.: I, 497. Ceccucci, Egisto, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: suo rifacimento (1882) dell’ottavo tomo dell’inventario manoscritto del fondo Vaticano latino: I, 637. ceco, manoscritti d’interesse –: I, 347. CECOSLOVACCHIA: cfr. Ceca, Repubblica –; ceco, manoscritti d’interesse –; Slovacchia. Cedrenus, Georgius: I, 199. CEFALONIA (KEPHALLENIA), isola (Grecia): I, 600. CELANO (L’Aquila): I, 695; contea di –: I, 696. Celenza, Ch.S.: I, 335. Celestini (Congregazione Benedettina dei Celestini): II, 973. Cfr. anche: Matteo di Planisio (…) Cellerini, A.: I, 212. Celletti, V.: I, 703. Cellini, Giuseppe, pittore: affresca la Galleria Sciarra a Roma: I, 685. Cenci, C., O.F.M.: I, 48. Cenci, P.: II, 831. Cencius camerarius: cfr. Honorius III (…), papa. Cendoni, Giovanni: corregge e aggiorna (1755), con Apostolo Zeno e Carlo Lodoli, gli indici della collezione di opere teatrali italiane raccolte da Leone Allacci: II, 818. Cenni, B.: I, 28. Cenni, G.: I, 676. Cense, Anton Abraham: è autore di descrizioni (1951, 1964) di manoscritti del fondo Vaticano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 621. Centini, Felice, O.F.M.CONV., card., vescovo di Macerata: manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593, 594. Centro Nazionale, movimento politico fondato (1924) da Egilberto Martire: I, 708. ceramiche: nella collezione Gismondi donata (anni Ottanta del XX secolo) alla Biblioteca Vaticana: II, 890, 958. Cfr. anche: maioliche (…); porcellane; terracotta (…). Cerbara, Nicola: incide i conii per l’emissione (1853) delle medaglie pontificie dette «di Gaeta»: II, 902. Cerboni Baiardi, G.: I, 213, 544, 552. CERE (CAERE VETUS): cfr. Cerveteri (…).
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Ceresa, Massimo, della Biblioteca Vaticana: II, 741. BIBL.: I, 28, 31, 66, 150, 247, 613; II, 770. Ceriana, M.: I, 256. Ceriani, A.: I, 319. CERIGO: cfr. Citera (…), isola (…). cerimoniali, manoscritti contenenti –: I, 314, 457, 718; II, 966. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. Cerioli, Giovanni Battista: compila (1665) un indice degli stampati della Biblioteca Chigiana: II, 809. Cerrati, Michele, scriptor latino della Biblioteca Vaticana, poi vescovo titolare di Lidda: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Cerretti, Bonaventura, arciprete della basilica di S. Maria Maggiore, card.: acconsente al deposito (1931) in Biblioteca Vaticana della parte più antica dell’archivio del Capitolo di S. Maria Maggiore: I, 527. CERRO AL VOLTURNO (Isernia): I, 700-701. Cersoy, P.: I, 361, 382. certose: cfr. abbazie (…). Certosini (Ordo Cartusiensis): manoscritti appartenuti a –: I, 67, 167. Cerulli, Enrico, diplomatico e orientalista: sua collezione di manoscritti etiopici nel fondo Cerulli etiopici in Biblioteca Vaticana: I, 400-402; II, 955; sua collezione di manoscritti persiani nel fondo Cerulli persiani in Biblioteca Vaticana: I, 400, 402-403; II, 955; dona alla Vaticana alcuni manoscritti arabi ora nel fondo Vaticano arabo e una collezione di stampati: I, 400; II, 955; stampati a lui appartenuti ora in Vaticana: II, 767, 808, 955. BIBL.: I, 401, 403. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Cerulli etiopici; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Cerulli persiani; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Cerulli. CERVETERI (antica CAERE VETUS, in italiano CERE; Roma): matrici relative a – per l’opera di Luigi Grifi Monumenti di Cere antica (…) (1841), conservate nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 887. CERVIGNANO DEL FRIULI: cfr. Strassoldo (…). Cervini, Erennio, nipote di papa Marcello II: tratta (1574) con Guglielmo Sirleto la vendita della biblioteca di Marcello II: I, 588-589. Cervini, Marcello: cfr. Marcellus II (…), papa. CESANO (Roma): I, 430. Cesare, Caio Giulio: cfr. Caesar, Caius Iulius. ps.-Cesario: cfr. (…) Caesarius. Cesi, Federico, duca di Acquasparta, scienziato e naturalista, fondatore dell’Accademia dei Lincei: I, 200, 297, 348. CEYLON: cfr. Sri Lanka (…). Chabot, J.-B.: I, 110.
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Chacón, Alonso (Alphonsus Ciaconius), erudito, O.P.: sua relazione sulla biblioteca del card. Guglielmo Sirleto: I, 554; spoglio dei suoi libri nel cosiddetto «fondo antico» dei Vaticani latini in Biblioteca Vaticana: I, 626. Chaîne, Marius, orientalista: acquista in Oriente (1916) i manoscritti ora Vat. turc. 386-391: I, 661; manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 562. BIBL.: I, 496. Chamberlayne, Tankerville James, ufficiale dell’esercito britannico: dona alla Santa Sede (fine sec. XIX) i manoscritti ora Vat. gr. 2307-2321, 2337 e Vat. sir. 475482: I, 607. Chambers, M.: I, 327. Champollion, J.-F.: I, 475. Channell, B.J.: I, 331. CHARFEH (Libano): seminario siro di – (Dayr aš-Šarfa): manoscritti da esso provenienti, portati dall’Oriente (1879) e trasmessi al Museo Borgiano di Propaganda (1882) dall’agostiniano Agostino Ciasca: I, 360, 382. Charland, Th.-M.: I, 48. Charon, Jean-François-Joseph: cfr. Korolevskij, Cirillo (…). Chateaubriand, François-René de –: I, 428. Chatelain, É.: I, 68, 144, 155. Châtelain, Th.: I, 259. Châtillon, J.: I, 274. Chavannes-Mazel, C.A.: I, 89. Chazelle, C.: I, 171. Cheikho, Louis (Luwís Šayæû, ovvero Rizq Allâh b. Yûsuf b. ‘Abd al-Masíü b. Ya‘qûb), orientalista, S.I.: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Chelius, K.H.: I, 266. CHENNAI (già denominata MADRAS; Tamil Nadu, India): I, 620. Cfr. anche: Royapuram (…). Chenu, M.-D., O.P.: I, 166. Cherf, J.F.: I, 227. Cherubini, P.: I, 54, 77, 144, 173, 218. Chevallier, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Chiabò, M.: I, 248, 703, 704. Chiara d’Assisi, s.: cfr. Clara Assisiensis, s. Chiarini, G.: II, 803. CHICAGO (Illinois, Stati Uniti d’America): University of Chicago Graduate Library School: II, 775, 951. Chiefala, Nicola: cfr. Kefalas, Nikolaos (…). Chiekova, D.: I, 259. Chierichelli, Luigi de –, canonico del capitolo di S. Maria Maggiore in Roma: promuove (inizio sec. XVIII) l’allestimento del Bullarium Liberianum: I, 528. Chierici Regolari della Madre di Dio: I, 398. Cfr. anche: Berti, Alessandro Pompeo (…). Chierici Regolari Minori: cfr. Caracciolini (…).
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Chierici Regolari di S. Paolo: cfr. Barnabiti (…). Chierici Regolari Teatini: cfr. Teatini (…). Chiesa, P.: I, 114, 219. CHIESA, STATO DELLA –: cfr. Stato Pontificio. Chiesa Armena: I, 554. – Cattolica: in Cina e in altri paesi dell’Asia orientale: I, 580. – Greca Ortodossa: cfr. Diaconia Apostolica della Chiesa di Grecia (…). – Maronita: I, 110; liturgia della –: manoscritti della –: I, 110. Cfr. anche: Maroniti. – Melchita (C. Cattolica Greco-Melchita): I, 554. – Nestoriana (oggi C. Apostolica Assira d’Oriente): I, 554. – Ortodossa Siriaca (o C. Giacobita): I, 554. Chiese orientali: stampati relativi alle –, nel fondo R.G. Oriente in Biblioteca Vaticana: II, 853. CHIETI (anticamente TEATE): I, 699; II, 966, 967. Chigi, famiglia: I, 104; gestione e amministrazione del patrimonio della –: I, 689, 690; carte relative alla – nel fondo Depositi A-E della Biblioteca Vaticana: I, 415. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Chigi; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Chigiani; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Chigi. –, archivio: I, 294, 687, 688-691; presenza nell’– di documenti relativi alle origini della famiglia, attivamente ricercati e raccolti nell’intento di accrescere il prestigio del casato: I, 689, 691; complementarietà dell’– con le raccolte librarie della biblioteca familiare: I, 689; deposito in perpetuo dell’– presso la Biblioteca Vaticana, deciso subito dopo la seconda guerra mondiale: I, 689; II, 954. –, Biblioteca Chigiana: collezione di manoscritti e stampati della –, poi «aggregata» (1922) alla Biblioteca Vaticana: I, 23, 403-405, 607, 689; II, 809-812, 950; complementarietà delle raccolte librarie con quelle dell’archivio familiare: I, 689; fonti d’incremento della raccolta manoscritta: I, 403-407; stampati della collezione familiare in Biblioteca Vaticana: II, 809-812, 840; stampati duplicati provenienti dagli Stampati Palatini della Biblioteca Vaticana, destinati (1665) da Alessandro VII alla biblioteca familiare: I, 460; II, 745, 809, 811, 835; incunaboli pervenuti alla Biblioteca Vaticana con la Chigiana: I, 408; II, 773, 811, 812, 824; materiali pertinenti alla collezione familiare non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. Chigi, Agostino, detto il Magnifico († 1520), banchiere e armatore: è ritenuto il fondatore della biblioteca familiare: II, 809; acquista la collezione Aldobrandini: II, 809; documenti isolati a lui relativi nell’archivio familiare, ora fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. Chigi, Agostino († 1705), principe di Farnese e Campagnano, duca di Ariccia e Formello, nipote di papa Alessandro VII: documenti a lui relativi nell’archivio familiare, ora fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690.
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Chigi (Chigi Albani Della Rovere), Agostino († 1855), figlio di Sigismondo († 1793), principe di Soriano, duca di Formello, marchese di Magliano Pecorareccio: protegge Carlo Fea: II, 810. Chigi, Fabio, card.: cfr. Alexander VII (…), papa. Chigi, Flavio I († 1693), card. bibliotecario: I, 614, 690; arricchisce la biblioteca familiare: I, 404; II, 809. Chigi, Flavio II († 1771), card.: arricchisce la biblioteca familiare: I, 404; II, 809; affida a Stefano Evodio Assemani il riordino generale della biblioteca e la compilazione di un catalogo: II, 809. Chigi, Flavio III († 1885), card.: arricchisce la biblioteca familiare: I, 404; II, 809. Chigi (Chigi Albani Della Rovere), Ludovico († 1951), figlio di Mario († 1914), principe di Farnese, Campagnano e Soriano, duca di Ariccia e Formello, marchese di Magliano Pecorareccio, gran maestro dell’Ordine di Malta: decide di vendere la biblioteca familiare, alla fine acquistata dallo Stato italiano e poi (1923) trasmessa alla Biblioteca Vaticana: II, 810; firma (1918) una convenzione relativa al passaggio allo Stato italiano della Biblioteca Chigiana: I, 404. Chigi, Mariano, banchiere e ambasciatore di Siena presso la Santa Sede, antenato di Alessandro VII: testimonianze della sua attività finanziaria nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. Chigi, Mario († 1669), fratello di Alessandro VII: documenti a lui relativi nell’archivio familiare, ora nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. Chigi (Chigi Albani Della Rovere), Mario († 1914), principe di Farnese, Campagnano e Soriano, duca di Ariccia e Formello, marchese di Magliano Pecorareccio, padre di Ludovico: sua liberalità a proposito della concessione di accesso alla biblioteca familiare, lodata (1869) da Louis Prosper Gachard: II, 810. Chigi, Sigismondo († 1678), card.: arricchisce la biblioteca familiare: I, 404; II, 809. Chigi, Sigismondo († 1793), principe di Farnese, padre di Agostino († 1855): nomina (1781) bibliotecario della Chigiana Ennio Quirino Visconti: II, 809-810. Chillemi Ravalli, Marinella: dona (1996) alla Biblioteca Vaticana i manoscritti musicali di Pietro Ravalli: I, 501. Chines, L.: II, 801. CHIO (CHIOS), isola (Grecia): I, 459, 588. Chiron, P.: I, 174, 178. Chittolini, G.: I, 213, 544, 552. CHIUSA SCLAFANI (Palermo): I, 701. CHOCIM (o CHOTIN; Ucraina): battaglia di – (1621): manoscritto proveniente dalla preda bellica, pervenuto alla Biblioteca Vaticana e ora conservato nel fondo Vaticano turco: I, 658. Choniates, Nicetas: cfr. Nicetas Choniates. Chopin, M.: I, 58. Chortasmenus, Iohannes: I, 200; manoscritti greci di sua mano: I, 74. CHOTIN (Ucraina): cfr. Chocim (…). Chracas, famiglia di stampatori attivi in Roma (secc. XVII-XIX): II, 780. Chrétien de Troyes: I, 200. Christ, K.: I, 461, 468.
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INDICE ANALITICO
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Christie’s, casa d’aste: cataloghi di vendita, nel fondo R.G. Cataloghi di librai in Biblioteca Vaticana: II, 844. Christine de Pisan, scrittrice, copista e miniatrice: I, 201. Chronicon paschale (vel C. Alexandrinum, C. Constantinopolitanum): II, 966. Chronicon di S. Sofia di Benevento: II, 966, 976. Chronicon Vulturnense: II, 966, 976. Chronicon Zuqninense: II, 966, 968. Chronique dite de Baudouin d’Avesnes: II, 926, 927. Chronique de Normandie, Grande –: cfr. Grande Chronique de Normandie. Chrysococces, Georgius: I, 201; manoscritti greci di sua mano: I, 74. Chrysoloras, Manuel: manoscritti attribuiti alla sua collezione: I, 201. Church Missionary Society: cfr. London (…), Church Missionary Society (…). «chypriote bouclée», manoscritti greci in minuscola –: I, 155. Ciaconius, Alphonsus: cfr. Chacón, Alonso (…). Ciampi, Ignazio: I, 615. BIBL.: I, 568, 616, 621. Ciampi, S.: I, 658. CIAMPINO (Roma): I, 430. Ciaralli, A.: I, 50. Ciaramitaro, G.: II, 929. Ciardi Duprè Dal Poggetto, M.G.: I, 124. Ciarla, R.: I, 364. Ciasca, Agostino, O.E.S.A., scriptor per le lingue orientali della Biblioteca Vaticana, poi prefetto dell’Archivio Vaticano, infine card.: I, 573, 654; suo catalogo manoscritto dei codici orientali di recente accessione della Biblioteca Vaticana, plagiato, per la sezione relativa ai manoscritti arabi, da Carlo Crispo-Moncada: I, 560, 563, 564; descrive i Vat. copt. 81-92: I, 571; sue descrizioni dei manoscritti Vat. sir. 460-472: I, 652-653; manoscritti da lui portati a Roma dall’Oriente (1879) e donati (1882) alla Congregazione de Propaganda Fide, ora nei fondi Borgiani in Biblioteca Vaticana: I, 360, 366, 369, 370, 381, 382; è membro della commissione istituita (1889) in vista del trasferimento degli stampati dall’Appartamento Borgia nell’attuale Sala di consultazione: II, 761. BIBL.: I, 367. Ciccolini, Stefano, primo custode della Biblioteca Vaticana: sue relazioni (18821883) sullo stato della Biblioteca Vaticana: I, 732; II, 756, 759, 760, 878-879; è membro della commissione istituita (1889) in vista del trasferimento degli stampati dall’Appartamento Borgia nell’attuale Sala di consultazione: II, 761; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Ciceri, A., O.F.M.: I, 254. Cicero, Marcus Tullius: I, 140, 194, 201-202, 309; II, 798, 966, 968; De inventione: I, 140. CICILIANO (Roma): I, 695, 696. Cicognara, Francesco Leopoldo, archeologo e storico dell’arte: sua collezione di manoscritti e stampati di storia dell’arte acquistata (1824) dalla Biblioteca Vaticana: II, 761, 813-815, 936, 946; incunaboli a lui appartenuti: II, 813, 814; dislocazione di volumi a lui appartenuti, in Biblioteca Vaticana, nei fondi Duplicati, Incunaboli, o della Raccolta Generale: II, 814; trasferimento, in Vaticana, del fondo a lui intestato negli ambienti del Gabinetto delle Stampe: II, 880; materiali a lui pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Va-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[Cicognara, Francesco Leopoldo (segue)]
ticana: I, 415. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Cicognara. CICOLI, «stato» di – (ora territorio del CICOLANO, Rieti): I, 686. Cidone, Demetrio: cfr. Cydonius, Demetrius. CILE: stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Cile della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. CILENTO: I, 674. CINA: I, 534, 580; missioni in –: I, 67, 363, 364, 377, 580, 581; II, 748, 942. CINCINNATI (Ohio, Stati Uniti d’America): Comboni Mission Center. Museum: I, 410. cinese, letteratura – classica: opere della – donate a Pio XI in occasione del suo giubileo sacerdotale (1929): II, 764; traduzioni occidentali di opere della –, nel fondo Vaticano estremo-orientale in Biblioteca Vaticana: I, 580. –, lingua –: I, 580; insegnamento della – a Roma nel Collegio di Propaganda Fide: II, 764. cinesi, manoscritti –: I, 67, 294, 300, 334, 348, 350, 356, 363-365, 520, 534, 579, 580, 581; II, 950. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –. –, monete –: II, 902, 905. –, stampati –: I, 348, 356, 363-365, 497, 579, 581-582; II, 748, 758, 762, 767, 776, 942, 950; nel fondo R.G. Oriente in Biblioteca Vaticana: II, 853. Cfr. anche: cinese, letteratura – classica (…). cingalesi, manoscritti –: cfr. singalesi (…), manoscritti –. cinquecentine, edizioni –: I, 434-435, 515, 528; II, 752, 806, 813. Cipelli, Giovanni Battista, detto Egnazio, erudito e collezionista: manoscritti a lui appartenuti, ora nel fondo Palatino greco della Biblioteca Vaticana: I, 463-464. Cipriani, A.: I, 278. Cipriano di Cartagine, s.: cfr. Cyprianus, Thascius Caecilius, s. ps.-Cipriano: cfr. (…) Cyprianus. CIPRO (KYPROS), isola: I, 341, 463, 566, 586; II, 966; manoscritti greci originari o provenienti da –: I, 67-68, 117, 134; manoscritti greci datati originari o provenienti da –: I, 67, 79, 142. Cfr. anche: epsilon, manoscritti greci in minuscola «stile –»; miniati o decorati, manoscritti – greci (…) d’area palestino-cipriota (…); palestino-cipriota, manoscritti in minuscole greche d’ambito –. ÇIPROVEC (o ÇIPROVCI; Bulgaria): insurrezione di – (1688): I, 298. Ciriaco d’Ancona (C. Pizzicolli): attestazioni della sua grafia greca: I, 74, 202. cirillica, scrittura –: manoscritti con parti in –, nel fondo Ottoboniano greco in Biblioteca Vaticana: I, 452; manoscritti in – nel fondo Vaticano rumeno in Biblioteca Vaticana: I, 646. Cfr. anche: slavi, manoscritti –. Cirillo, L.: I, 497. Cirillo d’Alessandria, s.: cfr. Cyrillus Alexandrinus, s. ps.-Cirillo: cfr. (…) Cyrillus. Cistercensi (Ordine Cistercense): I, 78, 458, 547, 575; II, 747, 942; manoscritti relativi ai –: I, 68. Cfr. anche: Bartolocci, Giulio (…); Benedictus XII (Jacques Fournier […]), papa; Bernardus Claraevallensis (…); Bona, Giovanni (…); Casamari (…), Ss. Giovanni e Paolo, abbazia (…); Coupar Angus (…),
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INDICE ANALITICO
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abbazia (…); Esrum (…), abbazia (…); Fossanova (…), S. Maria, abbazia (…); Nicolaus Claraevallensis (…); Pontigny (…), abbazia (…); Rancati, Ilarione (…); Schönau (o Schönau im Steinachtal […]), S. Maria, abbazia (…); Ughelli, Ferdinando (…). CITERA (o CERIGO, in greco KYTHERA), isola (Grecia): I, 597. città: documentazione relativa a –, nella serie Città presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945): I, 480, 481. CITTÀ DEL VATICANO: II, 951. Cfr. anche: Santa Sede; Stato Pontificio. –, Archivio Segreto Vaticano: I, 26, 307, 387, 391, 439, 441, 489, 513, 520, 571, 577, 603, 652, 659; II, 754, 761, 836, 868, 920; inventari dell’archivio papale di Avignone: I, 709; trasferimento (1631-1632) a Roma, nell’Archivio di Castel S. Angelo, di documenti provenienti dall’archivio ducale urbinate: I, 540, 543; acquisto da parte di Alessandro VIII (1689-1691) e destinazione all’– di manoscritti di Cristina di Svezia († 1689), poi in parte sottratti e pervenuti alla Biblioteca Vaticana con la collezione di Philipp von Stosch († 1757), in parte rimasti nell’Archivio e in seguito anch'essi trasferiti in Biblioteca Vaticana: I, 504, 505, 511; registrazioni di prestito e consultazione (sec. XVIII) di documenti dell’–: I, 27-28, 310; deposito (fra 1812 e 1814) presso l’– di stampati e manoscritti già del card. Francesco Saverio de Zelada provenienti dal Palazzo del Quirinale: II, 751; apertura (1881) dell’– alla libera consultazione degli studiosi, per volere di Leone XIII, e conseguente impulso alle ricerche condotte da studiosi delle varie nazionalità sulle fonti documentarie per la storia dei rispettivi paesi: II, 781; accessione (1888) di carte della famiglia Visconti: I, 426; II, 947; trasferimento dall’– in Biblioteca Vaticana (1896) del fondo Ruoli: I, 520; II, 948; trasferimento in più riprese (prima metà sec. XX) dall’– in Biblioteca Vaticana del fondo Notai d’Orange: I, 709; trasferimenti in più riprese (fra 1920 e 1952) dall’– in Biblioteca Vaticana di numerosi manoscritti latini: I, 631, 641; II, 949; acquisizione (1938) delle carte di Umberto Benigni da parte dell’–, e contestuale offerta della sua collezione di stampati alla Biblioteca Vaticana: II, 765, 954; accessione (1996) di microfilm di documenti della Congregazione del Concilio e di atti di concili diocesani: I, 442, 443. –, –, fondi archivistici: I, 353, 354, 356, 449, 514, 540, 613, 697, 702, 704, 713, 716; II, 862, 863. –, –, –, Archivio Boncompagni-Ludovisi: I, 354; accessione (1947-1953) del materiale archivistico di provenienza Boncompagni Ludovisi: I, 353. Cfr. anche: Boncompagni (…), famiglia. –, –, –, Archivio Borghese: I, 356. Cfr. anche: Borghese, famiglia, archivio familiare. –, –, –, Archivio Rospigliosi: I, 514; II, 862, 863, 952; accessione a seguito del dono (1931) alla Santa Sede, da parte di Ludwig Mendelssohn, dell’archivio della famiglia Rospigliosi: I, 514; II, 952. Cfr. anche: Rospigliosi, famiglia. –, –, –, Archivio Rospigliosi-Gioeni: I, 514, 697, 702, 704; II, 862, 863, 952; accessione a seguito del dono (1931) alla Santa Sede, da parte di Ludwig Mendelssohn, dell’archivio della famiglia Rospigliosi: I, 514; II, 952. Cfr. anche: Gioeni, famiglia; Rospigliosi, famiglia.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici (segue)]
–, –, –, Archivum Arcis, Arm. E-F: I, 540; documenti provenienti dall’archivio ducale urbinate, trasferiti (1631-1632) a Roma, nell’Archivio di Castel S. Angelo, e ora conservati nel fondo: I, 540, 543. Cfr. anche: Roma, Archivio di Castel S. Angelo (…). –, –, –, Armadio LX: I, 540; documenti provenienti dall’archivio ducale urbinate, trasferiti (1631-1632) a Roma, nell’Archivio di Castel S. Angelo, e ora conservati nel fondo: I, 540, 543. –, –, –, Camera Apostolica: Introitus et Exitus: I, 431. –, –, –, Carte Borghese: I, 356. Cfr. anche: Borghese, famiglia, archivio familiare. –, –, –, Epistolae ad principes: Positiones et minutae: I, 735. –, –, –, Epistolae Latinae: Positiones et Minutae: I, 735. –, –, –, Fondo Borghese: I, 716; accessione (1891-1892) della documentazione: I, 356, 609; trasferimento in Biblioteca Vaticana di alcuni manoscritti greci del –, ora nel fondo Vaticano greco: I, 609, 613. Cfr. anche: Borghese, famiglia, archivio familiare. –, –, –, Fondo Colonna: I, 697, 702, 704. Cfr. anche: Colonna, famiglia, archivio (…). –, –, –, Fondo Ottoboni: I, 449, 713. Cfr. anche: Ottoboni, famiglia, archivio familiare. –, –, –, Fondo Salviati: I, 716. Cfr. anche: Salviati, famiglia. –, –, –, Instrumenta Burghesiana: I, 356. Cfr. anche: Borghese, famiglia, archivio familiare. –, –, –, Segreteria di Stato: I, 735. –, –, personale: archivisti: cfr. Battelli, Giulio (…); Sella, Pietro (…); prefetti: cfr. Alemanni, Niccolò (…); Altieri, Carlo (…); Bissaiga, Giovanni (…); Ciasca, Agostino; Contelori, Felice (…); De Pretis, Pietro Donnino (…); Garampi, Giuseppe (…); Iuliis, Tommaso de – (…); Lonigo, Michele (…); Marini, Calisto (…); Marini, Gaetano (…); Marini, Marino (…); Mercati, Angelo (…); Salvetti, Domenico (…); Tripepi, Luigi (…); Ugolini, Mariano (…). –, Biblioteca Apostolica Vaticana: passim; fondazione quattrocentesca, in età umanistica, della –: I, 19, 27, 29, 623; bolla Ad decorem militantis Ecclesiae (1475) di Sisto IV in favore della Biblioteca: II, 940; riordino (1475-1481) operato al tempo di Sisto IV: I, 551; documentazione relativa alla storia (secc. XV-XXI) della Biblioteca, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 913-916; bolle papali in favore della Biblioteca, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 913; prestito e consultazione (secc. XV-XVIII) di manoscritti e stampati: I, 23, 26, 27-28, 310, 573, 582; registri di conti e mandati di spese (dal sec. XV): I, 21, 587, 626; II, 920; «bibliotheca secreta»: I, 553, 554, 564, 573, 578, 588, 590, 591, 592, 625; riordino di manoscritti latini e stampati effettuato (1550 ca.) da Ferdinando Ruano: I, 625; II, 940; soppressione (1611 ca.) della «bibliotheca secreta»: I, 591, 592; rapporto, in due stesure, sullo stato della Biblioteca Vaticana, redatto (1627) da Felice
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INDICE ANALITICO
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Contelori († 1652): I, 594; II, 745; relazione (1751 ca.) circa lo «Stato della Biblioteca Vaticana» (Ott. lat. 3181): I, 399, 467; memoria (1776) di Giovanni Elia Baldi († 1799) sullo stato della Biblioteca: II, 750; relazione sullo stato della Biblioteca al tempo del primo custode (1782-1800) Giuseppe Antonio Reggi († 1802): II, 750; trasferimento a Parigi di manoscritti, stampati, monete, fra le condizioni imposte con il Trattato di Tolentino (19 febbraio 1797): I, 460, 505, 570, 603, 604, 628; II, 751-752, 772, 899, 914, 944-945; relazione sullo stato della Biblioteca al momento della presa di possesso (1800) da parte del primo custode Gaetano Marini († 1815): II, 752; vicende della Biblioteca durante il governo francese di Roma (1809-1814), e relativa documentazione: II, 751-752, 755, 878, 900, 914; cospicue accessioni di manoscritti e stampati provenienti dai conventi soppressi in età napoleonica: II, 752, 755, 756, 757; relazione sullo stato della Biblioteca al momento della presa di possesso (1814) da parte del primo custode Francesco Baldi: II, 753, 772; recupero (1815-1816) di gran parte dei manoscritti sottratti in epoca napoleonica, ma insoddisfacente risarcimento delle perdite subite dalle collezioni numismatiche: I, 460, 505, 603, 604, 628; II, 900-901, 945; relazioni di Stefano Ciccolini († 1895) sullo stato e sui bisogni della Biblioteca Vaticana (1882-1883): I, 732; II, 756, 759, 760, 878; benefici di cui godeva la Biblioteca Vaticana: documentazione ad essi relativa, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 914; frequenza e ammissione degli studiosi (secc. XVIII-XX), e relativa documentazione: I, 28; II, 915; registri di ammissione di studiosi (sec. XIX) nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 914; statuti e regolamenti della –: documentazione ad essi relativa, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 916; attuali Statuto (2004) e Regolamento (2005): I, 8; II, 885. Cfr. anche: Santa Sede, biblioteche e archivi papali prima della fondazione quattrocentesca della Biblioteca Vaticana. –, –, Consiglio (già denominato «Congresso») della Biblioteca: II, 761, 773, 831; documentazione relativa al –, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 914. –, –, Dipartimento dei Musei e Gallerie (soppresso nel 1999): II, 832, 958. –, –, Dipartimento del Gabinetto Numismatico (o, in breve, Gabinetto Numismatico, un tempo più spesso denominato Medagliere Vaticano): I, 7, 8, 9, 17, 145-146, 358, 632, 669; II, 757, 760, 893-909, 914, 943, 944, 945, 946, 948, 956, 957, 959; sedi precedenti all’attuale: I, 669, 731; II, 759, 760, 813, 898, 902, 903, 904, 956, 957; sede attuale, sopra la Galleria Lapidaria, in locali un tempo occupati dalla soppressa Guardia Nobile: I, 732; II, 904, 956. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, monete e medaglie (…). –, –, –, fondi principali: II, 906-907. –, –, –, –, Bolle plumbee pontificie: II, 907. –, –, –, –, Calchi: II, 907. –, –, –, –, Collezioni d’autore [principalmente di medaglie]: II, 907. –, –, –, –, Conii e punzoni: II, 907. –, –, –, –, Donazioni: II, 907. –, –, –, –, Gemme antiche: II, 907. –, –, –, –, Materiale numismatico vario: II, 907.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento del Gabinetto Numismatico, fondi principali (segue)]
–, –, –, –, Medaglie d’arte moderne e contemporanee, italiane e straniere: II, 907. –, –, –, –, Medaglie degli Stati esteri: II, 907. –, –, –, –, Medaglie degli Stati italiani [dal sec. XV all’unità]: II, 906. –, –, –, –, Medaglie del Regno d’Italia: II, 907. –, –, –, –, Medaglie della Repubblica italiana: II, 907. –, –, –, –, Medaglie delle Porte Sante: II, 906. –, –, –, –, Medaglie delle province e dei comuni d’Italia: II, 907. –, –, –, –, Medaglie delle Sedi vacanti: II, 906. –, –, –, –, Medaglie di Cardinali e di Prelati: II, 906. –, –, –, –, Medaglie di enti, associazioni, banche: II, 907. –, –, –, –, Medaglie di santuari, chiese, luoghi di culto: II, 907. –, –, –, –, Medaglie di uomini illustri: II, 907. –, –, –, –, Medaglie militari: II, 907. –, –, –, –, Medaglie pontificie: II, 906. –, –, –, –, Medaglie religiose e devozionali: II, 906. –, –, –, –, Medaglie sportive: II, 907. –, –, –, –, Medaglie varie: II, 907. –, –, –, –, Monete del Regno d’Italia: II, 906. –, –, –, –, Monete della Repubblica italiana: II, 906. –, –, –, –, Monete delle Sedi vacanti: II, 906. –, –, –, –, Monete delle zecche italiane [dal Medioevo all’unità d’Italia]: II, 906. –, –, –, –, Monete greche: II, 906. –, –, –, –, Monete pontificie: II, 906. –, –, –, –, Monete romane della Repubblica: II, 906. –, –, –, –, Monete romane dell’Impero [con le romano-barbariche e le bizantine]: II, 906. –, –, –, –, Monete straniere dell’Occidente: II, 906. –, –, –, –, Monete straniere d’Oriente: II, 906. –, –, –, –, Onorificenze: II, 907. –, –, –, –, Sigilli varî: II, 907. –, –, –, –, Tessere plumbee antiche: II, 907. –, –, Dipartimento Manoscritti: I, 5, 8, 9, 12, 15-736; II, 834, 880, 884, 920-935. –, –, –, Sezione Archivi: I, 17, 18, 38, 667-728; II, 903, 935; costituzione di fatto della – con il trasferimento dei fondi (seconda metà degli anni Settanta del sec. XX) nell’attuale sede: I, 669, 678, 711-712; II, 957; criteri di ripartizione dei materiali fra la – e la Sezione Manoscritti: I, 17-19, 669. –, –, –, –, fondi archivistici: 667-728; II, 935. –, –, –, –, –, Archivi della F.U.C.I.: I, 18, 706-707; natura del fondo, che raccoglie archivi personali di alcuni dirigenti e figure di rilievo della Federazione Universitaria Cattolica Italiana: I, 706; inventario analitico: I, 707. Cfr. anche: Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.). –, –, –, –, –, Archivio Barberini: I, 12, 18, 35, 40, 50, 82, 84, 142, 144, 145, 190, 295, 296, 297, 298, 337, 341, 449, 490, 669, 677-683, 688, 710, 726, 727; II, 791, 796; acquisizione dell’archivio (1902), insieme alle collezioni librarie della famiglia,
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da parte della Biblioteca Vaticana: I, 338-339, 677, 682, 710, 716, 727; II, 948; iniziale allocazione della documentazione in armadi nelle Sale Paoline ora dei Musei Vaticani: I, 678; ordinamento a cura di Stanislas Le Grelle († 1957) e Pio Pecchiai († 1965): I, 678; estrazione dall’–, e costituzione in fondi autonomi, di archivi e complessi documentari in esso via via confluiti (Archivio Colonna; Archivio del Monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino; Archivio Salviati; Computisteria Ottoboni): I, 694, 711, 716, 727; II, 948; sistemazione dei documenti (fine anni Settanta del sec. XX) nell’attuale sede della sezione Archivi: I, 678, 711; rapporti con l’Archivio Barberini Colonna di Sciarra, e interconnessione della documentazione: I, 684; presenza, nel fondo, di pergamene provenienti dall’archivio della chiesa collegiata di S. Erasmo in Veroli: I, 490; serie a disposizione degli studiosi (Abbadie I; Computisteria; Giustificazioni; Indici I-IV; Pergamene): I, 678-680, 682-683; serie in corso di sistemazione (Abbadie II; Carteggi; Computisteria II; Giustificazioni II; Indice V; Sacre Congregazioni): I, 680-682. Cfr. anche: Barberini, famiglia, Biblioteca (…). –, –, –, –, –, Archivio Barberini Colonna di Sciarra: I, 12, 337, 677, 683-688, 694, 726; II, 791, 796, 935; dono della documentazione (1913) alla Biblioteca Vaticana da parte di Stanislas Le Grelle, che l’aveva acquistata dal principe Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra: I, 683; trasferimento (1914) dell’archivio in Biblioteca Vaticana: I, 683; rapporti con l’Archivio Barberini, e interconnessione della documentazione: I, 684; allocazione, nel tempo, in sedi diverse in Biblioteca Vaticana: I, 684, 688. Cfr. anche: Barberini Colonna di Sciarra, famiglia (…), archivio familiare. –, –, –, –, –, Archivio Chigi: I, 40, 190, 294, 296, 297, 298, 403, 688-691; II, 809; accessione (maggio 1944) della documentazione in Biblioteca Vaticana: I, 688689; II, 954; prima allocazione, in Vaticana, nelle gallerie adiacenti al Salone Sistino: I, 691; complementarietà del fondo con la raccolta dei manoscritti Chigiani: I, 689; presenza, nel fondo, di documenti originali provenienti dall’Archivio dell’Opera del Duomo di Siena: I, 691; carteggi e corrispondenze nel fondo: I, 691; presenza, nel fondo, di disegni, piante, fotografie, opuscoli a stampa, stampe, alberi genealogici, matrici calcografiche: I, 691; revisione, riordino ed etichettatura con le segnature attuali: I, 691. Cfr. anche: Chigi, famiglia, archivio. –, –, –, –, –, Archivio Colonna: I, 692-704; arrivo (1902) in Biblioteca Vaticana unitamente all’Archivio Barberini, nel quale le carte erano confluite: I, 694; II, 948; sua primitiva collocazione, in Biblioteca Vaticana, in coda all’Archivio Barberini Colonna di Sciarra: I, 694; recente individuazione della documentazione colonnese, ricomposizione e separazione dell’archivio, e suo riordino: I, 694; serie in cui il fondo si articola (Accensioni di candele; Agenti di Napoli; Caterina Maria di Savoia Carignano Colonna; Colonna, Carlo; Colonna, Girolamo; Colonna, Marcantonio; Colonna Pamphili, Pietro; Eredità libera. Computisteria; Facchinetti [eredità]; Feudi di Campagna. Giuliano; Feudi di Campagna. Marino; Feudi di Campagna. Paliano; Feudi di Regno. Abruzzo. Albe; Feudi di Regno. Abruzzo. Atessa e Manoppello; Feudi di Regno. Abruzzo. Magliano dei Marsi; Feudi di Regno. Abruzzo, Tagliacozzo e Avezzano; Feudi di Regno. Calabria, Galatro, Plaisano, Orsomarso e Tropea; Feudi di Regno. Calabria. Santa
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Colonna (segue)]
Caterina; Feudi di Regno. Molise, Cerro; Feudi di Regno. Diano; Feudi di Regno. Sicilia [Archivio Gioeni]; Giuspatronati; Posizioni legali; Privilegi, titoli e investiture di feudi; Relevi [Rilievi]; Roma; Ruoli della famiglia): I, 697-702. Cfr. anche: Colonna, famiglia, archivio (…). –, –, –, –, –, Archivio Costaguti: I, 704-705; suo arrivo (1940) in Biblioteca Vaticana unitamente all’Archivio del Capitolo di S. Pietro, cui Angelo Costaguti aveva legato (1820) le proprie carte: I, 704; serie in cui il fondo si articola (Documenti; Lettere; Entrata-uscita e giustificazioni; Collectanea iurium diversorum): I, 705. Cfr. anche: Costaguti, Angelo (…). –, –, –, –, –, Archivio del Capitolo di S. Maria Regina Coeli: I, 670; fondo con documentazione relativa al Capitolo omonimo, costituito (1616) nella chiesa romana di S. Maria della Pace, poi trasferito (1628) in S. Lucia della Tinta, infine (1825) in S. Maria in Montesanto: I, 670. Cfr. anche: S. Maria della Pace, chiesa di –, Capitolo intitolato a S. Maria Regina Coeli (…). –, –, –, –, –, Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio]: I, 18, 19, 32, 34, 35, 40, 82, 101, 103, 114, 133, 142, 156, 181, 190, 241, 266, 297, 333, 385, 669, 671-677, 704; II, 788, 935; entrata in Biblioteca Vaticana, per deposito (1940), dell’archivio della basilica di S. Pietro in Vaticano, e successiva separazione del nucleo propriamente archivistico dai manoscritti e dagli stampati: I, 672; II, 954; notizie circa il fondo nella relazione dei primi cinque anni (1936-1941) di prefettura di Anselm M. Albareda: I, 676; incorporazione nel fondo di parti o di intere raccolte documentarie di istituzioni collegate con il Capitolo: I, 672; antichi inventari: I, 676-677; presenza, nel fondo, di documentazione relativa al collegio dei cantori della basilica vaticana di S. Pietro: I, 386; elencazione completa delle serie e sottoserie archivistiche: I, 672-673; serie principali: I, 673-676; [serie] Abbazie: I, 672, 674; [serie] Archivio: I, 672, 675-676; [serie] Campomorto: I, 672, 675; [serie] Cappella Giulia: I, 672, 674; [serie] Catasti e piante: I, 672, 674; [serie] Madonne coronate: I, 673, 674, 676; [serie] Mappe dei beni rustici: I, 673, 675; [serie] Mappe di beni urbani: I, 673, 675; [serie] Mastri di pigioni: I, 673, 674; [serie] Pergamene: I, 673, 675; II, 935; [serie] Privilegi e atti notarili: I, 673, 674; [serie] Puntature: I, 673, 674; [serie] S. Angelo alle Fornaci: I, 673, 675; [serie] S. Biagio della Pagnotta: I, 673, 675; [serie] S. Caterina della Rota: I, 673, 675; [serie] S. Egidio in Borgo: I, 672, 673, 675; [serie] Sagrestia: I, 673, 675; [serie] Seminario Romano: I, 673, 674; [serie] Stati della Mensa capitolare: I, 673, 674; [serie] Turni: I, 673, 674; [serie] Ufficio degli eccetti: I, 673, 675. Cfr. anche: Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano, basilica di –, Capitolo della –. –, –, –, –, –, Archivio del Circolo S. Pietro: I, 12, 692; presenza, nel fondo, di documentazione relativa all’omonima associazione religiosa e caritativa romana: I, 692; serie in cui il fondo è articolato (Commissioni; Presidenza) e relative sezioni: I, 692; inventario sommario del fondo: I, 692. Cfr. anche: Città del Vaticano, Circolo S. Pietro. –, –, –, –, –, Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino: I, 12, 337, 677, 683, 726-728; II, 791, 796, 948; presenza, nel fondo, di documenta-
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zione relativa all’omonimo monastero carmelitano femminile, sorto in Roma (1639) per volere di Urbano VIII e detto anche «delle Barberine» per via di donne della famiglia che vi condussero vita monastica: I, 726; arrivo della documentazione (1902) in Biblioteca Vaticana unitamente all’Archivio Barberini: I, 727; serie in cui il fondo è articolato (Autentiche di reliquie; Brevi, patenti, chirografi; Confessori e predicatori; Costituzioni; Dispensa; Educande; Entrata-Uscita; Filiazioni; Giornali; Giustificazioni; Inventari; Istrumenti diversi; Lettere delle fondatrici; Libri d’istrumenti; Libri mastri; Licenze; Memorie del monastero; Nomine Barberini; Novizie; Posizioni diverse; Posizioni legali; Professioni solenni; Registri dei mandati; Rincontro con i banchi; Rituale; Vestizioni; Vita e opere di s. Maria Maddalena de’ Pazzi): I, 727-728. Cfr. anche: Roma, SS. Incarnazione del Verbo Divino (…). –, –, –, –, –, Archivio della Curia di Frascati: I, 705; II, 954; arrivo (1944) della documentazione in Biblioteca Vaticana, unitamente alla Biblioteca del Seminario di Frascati: I, 705; II, 954. Cfr. anche: Frascati (…), Curia vescovile. –, –, –, –, –, Archivio Martire: I, 18, 708; fondo costituito da carte del politico e giornalista Egilberto Martire († 1952): I, 708. Cfr. anche: Martire, Egilberto (…). –, –, –, –, –, Archivio Salviati: I, 298, 716-717; accessione in Biblioteca Vaticana (1902) della documentazione, pertinente alla famiglia Salviati, unitamente all’Archivio Barberini nel quale era confluita: I, 716; II, 948; definitiva sistemazione del fondo (anni Settanta-Ottanta del sec. XX) in Biblioteca Vaticana: I, 717; grandi sezioni (Amministrazione di beni; Attività generale; Contabilità e amministrazione; Famiglia) in cui sono comprese le serie archivistiche: I, 717. Cfr. anche: Salviati, famiglia. –, –, –, –, –, Computisteria Ottoboni: I, 35, 446, 449, 710-714; II, 948; accessione in Biblioteca Vaticana (1902) della documentazione, con carte e registri amministrativi legati al card. Pietro Ottoboni († 1740), unitamente all’Archivio Barberini nel quale era confluita: I, 711; costituzione del fondo (anni Settanta del sec. XX) in occasione del trasferimento dell’Archivio Barberini nella nuova sede della sezione Archivi: I, 711-712; concordanza fra le segnature provvisorie e le segnature attuali: I, 714. Cfr. anche: Ottoboni, famiglia, archivio familiare. –, –, –, –, –, Notai d’Orange: I, 34, 708-710; nel fondo, l’antico registro notarile del Principato di Orange, e registri di notai attivi (secc. XIV-XVI) soprattutto nel Contado Venassino: I, 708; trasferimento del fondo a più riprese (prima metà del sec. XX) in Biblioteca Vaticana dall’Archivio Segreto Vaticano: I, 709; impegno sul fondo da parte di Marie-Hyacinthe Laurent († 1968): I, 710; prima serie, costituita dai registri notarili veri e propri, ordinati alfabeticamente secondo il nome del notaio: I, 709, 710; seconda serie, con Libri Causarum Curiae episcopalis et Curiae temporalis e altri Libri per ordine alfabetico di luogo: I, 709, 710; terza serie: Miscellanea: 709, 710. Cfr. anche: Orange (…), principato di –; Venaissin, Comtat – (…). –, –, –, –, –, Pantheon: I, 714-716; nel fondo, documentazione del capitolo della basilica romana di S. Maria ad Martyres (o Pantheon): I, 714; trasferimento (primi anni del sec. XX) della documentazione in Biblioteca Vaticana: I, 714; II, 949; serie archivistiche in cui il fondo è articolato: I, 714-715; antichi inventari: I, 714. Cfr. anche: Roma, S. Maria ad Martyres (…).
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[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici (segue)]
–, –, –, –, –, S. Anastasia: I, 718-719; II, 949; nel fondo, carte provenienti dall’omonima basilica romana: I, 718; all’origine del trasferimento (tra 1910 e 1920 ca.) della documentazione in Biblioteca Vaticana, forse la presenza di eruditi della Vaticana nel Capitolo della chiesa: I, 718. Cfr. anche: Roma, S. Anastasia al Palatino (…). –, –, –, –, –, S. Angelo in Pescheria: I, 103, 720-721; nel fondo, carte provenienti dall’omonima chiesa romana: I, 720; trasferimento della documentazione (prima del 1919) in Biblioteca Vaticana: I, 720; II, 949; articolazione in cinque serie (protocolli notarili, 1363-1409; archivio del Capitolo in senso proprio; cause di natura patrimoniale; trascrizioni di documenti relativi alla chiesa; documentazione di natura economica et alia): I, 720-721; documentazione relativa alle visite apostoliche: I, 721. Cfr. anche: Roma, S. Angelo in Pescheria (…). –, –, –, –, –, S. Maria in Cosmedin: I, 721-723; II, 949; nel fondo, carte provenienti dall’omonima chiesa romana: I, 721-722; divisione dell’archivio della chiesa in due tronconi, uno trasferito (inizio sec. XX) presso la Biblioteca Vaticana, l’altro ora presso l’Archivio Storico Diocesano (già Archivio Storico del Vicariato) di Roma: I, 722; serie in cui si articola il fondo conservato in Biblioteca Vaticana (Cognitione generale; Decreti capitolari; Entrate, uscite, mandati, inventari; Eredità Verotti; Giustificazioni del libro mastro; Instrumentorum; Posizioni di cause diverse; Punctorum; Ricevute; Ricevute diverse; Scritture diverse; Scritture diverse dell’arciprete Crescimbeni; Stati delle anime; Uscite ed entrate della sacrestia): I, 722-723. Cfr. anche: Roma, S. Maria in Cosmedin (…). –, –, –, –, –, S. Maria in Via Lata. [Archivio]: I, 18, 35, 82, 84, 103, 142, 144, 524, 724-726; accessione (1904) in Biblioteca Vaticana dell’archivio e della collezione manoscritta della chiesa romana di S. Maria in Via Lata: I, 724; II, 948; suddivisione della documentazione, in Biblioteca Vaticana, fra la Sezione Archivi e la Sezione Manoscritti: I, 524-525; pergamene: I, 724, 725, 726; concordanza fra segnature antiche e attuali: I, 726. Cfr. anche: Roma, S. Maria in Via Lata (…). –, –, –, Sezione Indirizzi ai Pontefici: I, 729-736. –, –, –, –, fondo in essa custodito e natura dei materiali che vi si conservano: I, 731. –, –, –, –, –, Indirizzi: I, 298, 514, 533, 731-736; II, 862; prima organizzazione e inventariazione (per le sole prime dieci serie degli Indirizzi Pio IX) a cura di Lorenzo Ilarione Randi († 1887): I, 731, 735-736; allocazioni diverse, in Biblioteca, del fondo: I, 731-732, 735; II, 956; rapporto con il fondo R.G. Fotografie: II, 884-885; schedario cartaceo per soggetti e per mittenti, e inventari parziali: I, 736; suddivisione del fondo per pontificati (Indirizzi Pio IX; Indirizzi Leone XIII; Indirizzi Pio X; Indirizzi Benedetto XV; Indirizzi Pio XI; Indirizzi Pio XII; Indirizzi Giovanni XXIII; Indirizzi Paolo VI; Indirizzi Giovanni Paolo II): I, 732735; articolazione degli Indirizzi Pio IX in quattordici serie, corrispondenti a momenti salienti del pontificato: I, 732-734. –, –, –, Sezione Manoscritti: I, 12, 15-666, 669; II, 920-935; criteri di ripartizione dei materiali fra la – e la Sezione Archivi: I, 17-19, 669; attribuzione, di norma, alla – della cura e conservazione di fondi di carte e carteggi eruditi: I, 18, 669.
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–, –, –, –, fondi manoscritti: I, 15-666; II, 920-935; appunto di Angelo Mai († 1854) sulla consistenza numerica dei vari – nei primi anni della sua prefettura (secondo-terzo decennio del sec. XIX): I, 603. –, –, –, –, –, Angelini: I, 332-333; all’origine del fondo, l’arrivo in Vaticana di gran parte della collezione di manoscritti etiopici (soprattutto rotoli) di Sandro Angelini († 2001): I, 332-333. Cfr. anche: Angelini, Sandro (…). –, –, –, –, –, Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Manoscritti]: I, 19, 22, 25, 32, 34, 35, 39, 40, 42, 46, 47, 48, 50, 53, 55, 56, 57, 58, 68, 69, 70, 71, 72, 75, 79, 83, 84, 87, 90, 94, 95, 96, 97, 98, 101, 103, 104, 106, 107, 108, 109, 112, 113, 114, 121, 123, 127, 128, 129, 131, 132, 133, 134, 136, 137, 140, 141, 142, 143, 144, 146, 150, 152, 153, 155, 156, 157, 158, 159, 160, 162, 163, 164, 165, 166, 167, 171, 172, 173, 176177, 179, 181, 182, 183, 187, 188, 191, 194, 195, 202, 208, 211, 217, 218, 219, 223, 225, 226, 227, 229, 231, 233, 234, 235, 237, 241, 242, 243, 244, 255, 260, 261, 262, 266, 268, 269, 270, 273, 274, 276, 277, 280, 281, 283, 290, 292, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 304, 305, 331, 333-336, 385, 669, 671, 672; II, 788, 923, 925, 929, 930, 932; fondo costituito dai manoscritti della biblioteca del Capitolo della basilica di S. Pietro in Vaticano, depositata (1940) con l’archivio della medesima istituzione, per la parte più antica, in Biblioteca Vaticana: I, 333, 334; II, 954; fisionomia del fondo, dovuta alla fusione (verso il 1484), nella collezione libraria del Capitolo che è all’origine del fondo attuale, di due nuclei distinti, costituiti dal fondo antico della basilica vaticana e dai manoscritti già del card. Giordano Orsini († 1438): I, 333; presenza, nel fondo, di documentazione relativa al collegio dei cantori della basilica vaticana di S. Pietro: I, 386; manoscritti greci, slavi, orientali nel fondo: I, 334, 335; antiche segnature presenti sui codici, costituite da una cifra romana di modulo grande: I, 334; antichi inventari del fondo: I, 333, 334, 335. Cfr. anche: Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano, basilica di –, Capitolo (…). –, –, –, –, –, Archivio Gatti: I, 84, 429-431; costituzione del fondo a partire dal dono (1990) di copie fotostatiche di documentazione, connessa con l’attività di archeologi della famiglia Gatti, conservata in originale presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma: I, 430; relazione dattiloscritta (1985) sulla documentazione a cura di Ferruccio Ferruzzi: I, 430. Cfr. anche: Gatti, famiglia (…). –, –, –, –, –, Armorial épiscopal Saint-Saud: I, 521-522; natura del fondo, costituito dallo schedario di araldica ecclesiastica elaborato da Aymard d’Arlot († 1951), conte di Saint-Saud: I, 521. Cfr. anche: Saint-Saud, Aymard (…) d’Arlot conte di –. –, –, –, –, –, Autografi e documenti Patetta: I, 35, 40, 50, 150, 165, 167, 205, 299, 336, 426, 427, 479, 480, 481, 483-484; fondo costituito con la sola serie Scrittori dell’originario insieme «Autografi e documenti» come era nelle mani di Federico Patetta († 1945): I, 481, 483; presenza, nel fondo, di documenti relativi a membri della famiglia Visconti: I, 426, 427; inventariazione solo parziale del fondo: I, 483. Cfr. anche: Patetta, Federico (…). –, –, –, –, –, Autografi Ferrajoli: I, 35, 40, 50, 84, 149, 165, 167, 214, 241, 246, 301, 336, 417, 418, 420-427; inizialmente collocati in Biblioteca Vaticana in coda al fondo Ferrajoli. [Manoscritti]: I, 421; labile linea di demarcazione fra gli autografi e gli elementi ora nel fondo Ferrajoli. [Manoscritti]: I, 421; inventa-
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[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Autografi Ferrajoli (segue)]
ri dattiloscritti del fondo, precedenti l’inventariazione a stampa degli anni Novanta del XX secolo: I, 423, 424, 425, 426; possibile inserimento nel fondo (prima degli anni Ottanta del sec. XX) di autografi di provenienza diversa: I, 421; articolazione del fondo in sette raccolte (Miscellanea Visconti; Raccolta Ferrajoli; Raccolta Menozzi; Raccolta Minervini; Raccolta Odorici; Raccolta prima; Raccolta Visconti), loro caratteristiche e ordinamento, ipotesi sui tempi degli acquisti da parte dei Ferrajoli e sulle attuali partizioni: I, 420-421, 424, 425, 426; Miscellanea Visconti: I, 420, 421, 426-427; prevalenza, nella Miscellanea Visconti, di carte erudite, note e appunti: I, 427; Raccolta Ferrajoli: I, 420, 421, 422-423; Raccolta Menozzi: I, 420, 421, 423; Raccolta Minervini: I, 420, 421, 423-424; Raccolta Odorici: I, 420, 421, 424-425; Raccolta prima: I, 420, 422; incunabolo presente nella Raccolta prima: I, 422; lacune (precedenti l’arrivo in Vaticana) nella serie dei volumi della Raccolta prima, materialmente colmate da contenitori: I, 422; Raccolta Visconti: I, 420, 421, 425-426; prevalenza, nella Raccolta Visconti, di corrispondenze: I, 427; presenza, nella Raccolta Visconti, di carte relative alla Pontificia Accademia Romana di Archeologia: I, 425; presenza, nella Raccolta Visconti, di lettere indirizzate a ministri dell’Interno dello Stato Pontificio: I, 425. Cfr. anche: Ferrajoli, famiglia. –, –, –, –, –, Autografi Paolo VI: I, 112, 301, 336, 469-470, 642; fondo che raccoglie gli autografi inviati in dono da diverse personalità ed enti per l’ottantesimo compleanno di Paolo VI, ed esposti (1979) in una mostra presso il Braccio di Carlo Magno in Vaticano: I, 469. –, –, –, –, –, Autografi Vaticani: I, 40, 298, 336, 421; fondo «aperto», destinato a ospitare via via le nuove accessioni di autografi in Biblioteca Vaticana: I, 336. –, –, –, –, –, [Barberiniani], insieme dei fondi –: I, 12, 45, 336-340, 460, 626-627, 677, 683, 726; II, 772, 791, 795, 796, 920, 932, 962, 963, 964, 966, 968, 969, 972, 976, 977; acquisizione (1902) delle raccolte della Biblioteca Barberiniana da parte della Biblioteca Vaticana: I, 338-339, 682; II, 772, 948; segnature dei manoscritti ora vigenti, e concordanze con le antiche: I, 338, 339, 340-341, 343. Cfr. anche: Barberini, famiglia, Biblioteca (…). –, –, –, –, –, Barberiniani greci: I, 12, 22, 25, 31, 32, 34, 35, 41, 44, 49, 50, 52, 53, 55, 64, 65, 66, 67, 70, 71, 72, 73, 74, 78, 79, 80, 84, 85, 86, 93, 94, 97, 98, 99, 102, 103, 105, 106, 114, 115, 116, 117, 121, 127, 131, 132, 133, 134, 139, 140, 141, 142, 146, 148, 149, 152, 153, 154, 155, 159, 160, 164, 165, 169, 173, 174, 175, 176, 177, 178, 186, 187, 188, 189, 195, 201, 203, 205, 207, 208, 209, 210, 212, 213, 214, 215, 219, 220, 221, 222, 225, 226, 227, 228, 229, 232, 234, 236, 237, 239, 240, 244, 245, 246, 249, 250, 251, 252, 253, 254, 256, 257, 258, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269, 270, 271, 272, 273, 276, 277, 279, 280, 282, 284, 285, 286, 288, 294, 295, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 310, 329, 331, 336, 340-344, 348; II, 798, 925, 929; manoscritti appartenuti a Francesco Arcudio († 1641): I, 341; manoscritti appartenuti a Jean-Jacques Bouchard († 1641): I, 341; manoscritti appartenuti a Nicolas-Claude Fabri de Peiresc († 1637): I, 341; manoscritti appartenuti a Neophytos Rhodinòs († 1659): I, 341; manoscritti appartenuti a Paolo Emilio
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INDICE ANALITICO
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Santoro († 1635): I, 341; manoscritti appartenuti a Carlo Strozzi († 1671), alcuni dei quali prima di Niccolò Niccoli († 1457) e del convento di S. Marco a Firenze: I, 341, 342; manoscritti provenienti da conventi e monasteri per lo più dell’Italia centro-meridionale, fra i quali il convento agostiniano napoletano di S. Giovanni a Carbonara e l’abbazia di Grottaferrata: I, 342; antichi inventari e altra documentazione sulle modalità di alimentazione della raccolta: I, 341, 342; proporzioni attuali del fondo, non troppo diverse da quelle raggiunte dalla raccolta greca barberiniana all’inizio del XVIII secolo: I, 342; articolazione del fondo, come ora sistemato, in due sezioni, per la letteratura profana (Barb. gr. 1-281) e per quella sacra (Barb. gr. 282-590): I, 340; concordanza fra antiche e nuove segnature: I, 343; sistemazione della «coda» del fondo in Biblioteca Vaticana: I, 340-341. –, –, –, –, –, Barberiniani latini: I, 12, 18, 22, 25, 32, 33, 34, 35, 39, 40, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 49, 50, 51, 56, 57, 58, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 68, 69, 70, 71, 75, 76, 79, 80, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 90, 91, 94, 95, 96, 97, 100, 101, 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 109, 111, 113, 114, 118, 119, 120, 121, 122, 123, 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 135, 136, 137, 138, 139, 140, 141, 142, 143, 144, 145, 146, 149, 150, 151, 152, 155, 156, 157, 158, 159, 160, 162, 163, 164, 165, 167, 168, 170, 171, 172, 176, 179, 181, 182, 183, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 194, 195, 196, 199, 201, 202, 203, 204, 205, 207, 210, 214, 216, 217, 218, 219, 222, 223, 226, 227, 228, 229, 230, 231, 232, 233, 237, 239, 240, 241, 242, 243, 244, 246, 247, 248, 251, 252-253, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 265, 266, 268, 269, 270, 271, 273, 275, 276, 277, 278, 280, 281, 283, 284, 287, 288, 289, 290, 291, 292, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 304, 305, 308, 331, 336, 337, 341, 342, 344347, 348; II, 792, 922, 923, 925, 926, 928, 929, 930; fondo numericamente più consistente fra quelli «chiusi» della Biblioteca Vaticana: I, 344; nella prima parte del fondo, codici medievali e testi antichi: I, 345; carteggio diplomatico nelle ultime seimila unità del fondo: I, 344; manoscritti appartenuti a Celso Cittadini († 1627): I, 345, 346; manoscritti appartenuti a Fabrizio Sirleto († 1635): I, 345, 346; manoscritti di fondazioni religiose affidate in commenda ai Barberini: I, 345; manoscritti provenienti dal monastero del S. Salvatore al Monte Amiata: I, 345, 346; presenza, nel fondo, di autografi tassiani, forse pervenuti ai Barberini per la stessa via seguita dai postillati ora in Biblioteca Vaticana nel fondo Stampati Barberini. Credenzino del Tasso: II, 797-798; presenza di pregevoli manoscritti musicali: I, 345, 347; manoscritti con legature seicentesche di pregio, in cuoio rosso decorato con ferri à la fanfare: I, 345. –, –, –, –, –, Barberiniani orientali: I, 12, 25, 33, 34, 35, 36, 41, 47, 59, 60, 67, 75, 76, 83, 88, 99, 100, 110, 125, 132, 137, 145, 146, 159, 165, 187, 294, 295, 297, 298, 300, 301, 336, 340, 348-351; lingue attestate nel fondo: I, 348; manoscritti appartenuti a Paolo Emilio Santoro († 1635): I, 348; manoscritti di provenienza missionaria: I, 348; manoscritti provenienti dall’antica biblioteca dei Lincei: I, 348. –, –, –, –, –, Boncompagni Ludovisi: I, 34, 35, 40, 43, 50, 65, 68, 79, 82, 103, 106, 107, 133, 136, 150, 160, 164, 165, 176, 179, 189, 191, 192, 198, 214, 256, 266, 276, 277, 299, 300, 305, 352-354; acquisizione (1947-1953) da parte della Biblioteca Vaticana e attuale sistemazione del fondo: I, 353; II, 954; compresenza, nel
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Boncompagni Ludovisi (segue)]
fondo, di elementi delle raccolte archivistico-librarie dei Boncompagni e dei Ludovisi, confluiti per via matrimoniale (1681) in una sola collezione: I, 351-352; presenza, nel fondo, di documentazione proveniente dalla Segreteria di Stato di Paolo V (1605-1621): I, 352, 354; manoscritti greci nel fondo: I, 354; ordinamento del fondo in quattordici classi (contrassegnate dalle lettere A-O) e indice alfabetico dei manoscritti a cura di Carlo Rosa (erroneamente anche denominato C. Somasca, † 1800): I, 353, 354; archivio privato di Baldassarre Boncompagni Ludovisi († 1894), aggiunto al fondo (con segnature inizianti con le lettere P-Q) successivamente, in Biblioteca Vaticana: I, 353, 354. Cfr. anche: Boncompagni (…), famiglia. –, –, –, –, –, Borghesiani: I, 22, 28, 32, 34, 35, 39, 40, 42, 47, 51, 57, 63, 65, 68, 69, 70, 79, 83, 86, 87, 94, 95, 96, 97, 105, 106, 107, 108, 109, 113, 114, 120, 121, 123, 127, 131, 132, 136, 137, 139, 140, 142, 143, 144, 151, 156, 158, 160, 165, 166, 168, 171, 172, 179, 180, 181, 182, 185, 194, 199, 201, 202, 203, 206, 218, 224, 226, 227, 230, 231, 232, 233, 235, 241, 242, 254, 256, 259, 262, 274, 276, 277, 280, 286, 287, 291, 294, 295, 296, 298, 301, 304, 305, 308, 329, 354-356, 607; II, 886, 923, 925, 930; acquisto (1891) dei manoscritti della collezione della famiglia Borghese, ora nel fondo, da parte di Leone XIII per la Biblioteca Vaticana: I, 355; II, 947; in Biblioteca Vaticana, iniziale inclusione dei manoscritti Borghesiani nel fondo Vaticano latino, sotto i nrr. 10500-10878: I, 355; carattere prevalentemente teologico e filosofico dei manoscritti, per lo più latini e d’età medievale: I, 355; manoscritti provenienti dalla biblioteca papale di Avignone e da altre biblioteche ecclesiastiche dei secoli XIV e XV: I, 354-355, 356; II, 947; inserimento, nella «coda» del fondo, di inventari e indici della raccolta borghesiana fra il XVII e il XIX secolo: I, 355. Cfr. anche: Borghese, famiglia, biblioteca. –, –, –, –, –, [Borgiani], insieme dei fondi –: I, 356-360, 471; II, 773, 839, 904, 920, 932-933, 964, 967, 972, 978; entrata in Biblioteca Vaticana (1902) dei manoscritti, provenienti dal Museo Borgiano di Propaganda Fide: I, 357, 358; II, 948; origine degli attuali fondi dalla fusione (dal 1805) di due nuclei originari, la parte manoscritta della biblioteca del Collegio Urbano della Congregazione de Propaganda Fide e i manoscritti raccolti dal card. Stefano Borgia († 1804): I, 357; ripartizione dei manoscritti negli attuali fondi dopo l’arrivo in Biblioteca Vaticana, con l’attribuzione delle segnature odierne: I, 358; antichi inventari: I, 358; concordanza fra le segnature odierne e quelle già vigenti nel Museo Borgiano di Propaganda: I, 359. Cfr. anche: Borgia, Stefano (…); Roma, Collegio Urbano di Propaganda Fide, Biblioteca; Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…). –, –, –, –, –, Borgiani arabi: I, 27, 33, 34, 35, 36, 47, 60, 76, 83, 126, 132, 145, 146, 187, 294, 295, 298, 302, 356, 360-361; presenza, nel fondo, di elementi già conservati nel Museo Borgiano di Velletri: I, 360; manoscritti provenienti dalla biblioteca del card. Camillo Massimo († 1677): I, 360; manoscritti appartenuti a Raphael Ýûæí († 1787) o da lui trascritti: I, 360; manoscritti portati dall’Oriente (1869) da Clemente Giuseppe David († 1890): I, 360, 361; manoscritti portati dall’Oriente (1879) da Agostino Ciasca († 1902): I, 360, 361;
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INDICE ANALITICO
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manoscritti provenienti dai collegi maroniti di Ravenna e Roma: I, 360; importanza del fondo per lo studio della letteratura arabo-cristiana: I, 360; antichi inventari: I, 360; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 361. –, –, –, –, –, Borgiani armeni: I, 33, 34, 35, 47, 59, 60, 83, 110, 187, 294, 295, 301, 302, 356, 362; manoscritti derivanti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804), i più antichi e preziosi del fondo: I, 362; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 362. –, –, –, –, –, Borgiani. Carte nautiche: I, 25, 34, 44, 66, 114, 296, 299, 300, 356, 362363; segnature vacanti: I, 362-363; permanenza di alcuni elementi del fondo presso i Musei Vaticani dopo l’assegnazione a questi (1999) dei Musei della Biblioteca Vaticana: I, 363. –, –, –, –, –, Borgiani cinesi: I, 33, 34, 67, 294, 300, 356, 360, 363-365; dopo quello latino, numericamente il più cospicuo tra i fondi Borgiani: I, 363; fondo costituito in maggioranza da antichi libri a stampa: I, 363; stampati cinesi antichi nel fondo: I, 356, 363, 365; presenza, nel fondo, di alcuni volumi giapponesi: I, 364; elementi appartenuti a Jean-François Fouquet († 1741): I, 364; elementi portati dalla Cina da Giovanni Francesco Nicolai († 1737), ordinati, catalogati e trasmessi a Propaganda Fide da Carlo Horatii da Castorano († 1755): I, 364, 365; elementi appartenuti ad Antonio Montucci († 1829): I, 364; elementi provenienti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 364; tracce di un ordinamento provvisorio inizialmente effettuato in Vaticana: I, 363; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 364. –, –, –, –, –, Borgiani copti: I, 21, 32, 33, 34, 35, 52, 53, 55, 60, 71, 75, 76, 110, 135, 141, 145, 146, 152, 187, 294, 295, 302, 331, 356, 365-367, 438; II, 925, 932; manoscritti appartenuti a Raphael Ýûæí († 1787): I, 366; manoscritti derivanti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 366; copie e originali di papiri copti già appartenuti a Marco Kabis, portati dall’Oriente (1879) da Agostino Ciasca († 1902): I, 365-366; presenza, nel fondo, di manoscritti provenienti dal Monastero Bianco presso Atrípê: I, 277-278, 367; frammenti di codici copti conservati in 29 cassette sotto la segnatura d’insieme Borg. copt. 109: I, 365; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 366, 367. –, –, –, –, –, Borgiani ebraici: I, 33, 34, 35, 36, 83, 356, 368; manoscritti appartenuti a Giovanni Pastrizio († 1708): I, 368; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 368. –, –, –, –, –, Borgiani egiziani: I, 356, 368-369; unico elemento nel fondo, copia di un papiro egizio del Museo Borgiano: I, 368-369. –, –, –, –, –, Borgiani etiopici: I, 33, 34, 35, 88, 145, 146, 187, 294, 295, 356, 369-370; manoscritti provenienti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 369; presenza, nel fondo, di manoscritti provenienti dall’Ospizio degli Etiopi in S. Stefano dei Mori: I, 369, 495; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 369. –, –, –, –, –, Borgiani georgiani: I, 11, 33, 34, 93, 356, 370-371; manoscritti provenienti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 370; manoscritti appartenuti (sec. XIX) ad Antonio Glakov: I, 370; presenza, nel fondo, di stampati: I, 370; antichi inventari: I, 370; inventariazione (1903) a cura di Michele Ta-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Borgiani georgiani (segue)]
marati (Mixeil Tamarašvili): I, 370; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 370. –, –, –, –, –, Borgiani greci: I, 11, 22, 31, 32, 34, 35, 52, 53, 55, 64, 70, 71, 72, 77, 79, 85, 98, 102, 106, 115, 117, 127, 134, 139, 140, 141, 149, 153, 154, 155, 164, 165, 177, 181, 187, 209, 214, 232, 234, 264, 265, 267, 295, 298, 299, 302, 310, 356, 371; II, 925; manoscritti più antichi presenti nel fondo, provenienti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 371; presenza, nel fondo, di stampati: I, 371; antichi inventari: I, 371; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 371. –, –, –, –, –, Borgiani illirici: I, 61, 106, 115, 159, 297, 298, 356, 359, 371-372; fondo che raccoglie i manoscritti slavi, sia «Illyrici» sia «Rutheni»: I, 371; manoscritti provenienti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 372; presenza, nel fondo, di stampati, con un incunabolo: I, 372; antichi inventari: I, 372; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 372. –, –, –, –, –, Borgiani indiani: I, 33, 34, 99, 100, 111, 134, 356, 372-375; lingue e alfabeti attestati nel fondo, che raccoglie manoscritti provenienti dal subcontinente indiano e dalla penisola indocinese: I, 372-373; presenza, nel fondo, di manoscritti di provenienza borgiana che si trovavano nel Museo Borgiano di Velletri alla fine del XVIII secolo: I, 373; assenza dal fondo di gran parte dei manoscritti «indiani» che si trovavano al Collegio Urbano di Propaganda alla fine del XVIII secolo: I, 373; manoscritti provenienti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 373; manoscritto appartenuto a Marco dalla Tomba († 1803): I, 373; manoscritti appartenuti a Paolino da S. Bartolomeo († 1806): I, 373, 374; presenza, nel fondo, di stampati: I, 373, 375; trasferimento di alcuni elementi nel fondo Borgiano tonchinese in Biblioteca Vaticana: I, 372; antichi inventari: I, 373, 374; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 374. –, –, –, –, –, Borgiani irlandesi: I, 356, 375; provenienza dall’eredità di Stefano Borgia († 1804) di uno dei due manoscritti del fondo: I, 375. –, –, –, –, –, Borgiani islandesi: I, 356, 375; provenienza dall’eredità di Stefano Borgia († 1804) dell’unico manoscritto nel fondo: I, 375. –, –, –, –, –, Borgiani latini: I, 22, 25, 32, 33, 34, 35, 40, 42, 43, 44, 49, 51, 61, 65, 66, 67, 68, 69, 70, 71, 79, 84, 85, 94, 100, 104, 106, 107, 108, 109, 114, 121, 126, 127, 128, 133, 137, 139, 142, 143, 144, 146, 149, 150, 156, 160, 164, 165, 167, 170, 171, 172, 179, 181, 182, 187, 191, 192, 194, 195, 196, 203, 207, 219, 223, 229, 230, 241, 243, 247, 256, 260, 262, 269, 271, 276, 277, 290, 291, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 302, 305, 308, 329, 356, 360, 365, 368, 373, 376-377; II, 925, 929; nel fondo, prevalenza di materiali legati a personaggi della Congregazione de Propaganda Fide e del Collegio Urbano: I, 376; manoscritti provenienti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 376; manoscritti appartenuti a Giovanni Pastrizio († 1708): I, 376, 377; manoscritti appartenuti a Jean-François Fouquet († 1741): I, 376, 377; manoscritti appartenuti a Marco dalla Tomba († 1803): I, 373; manoscritti appartenuti a Francesco Cancellieri († 1826): I, 376; manoscritti provenienti dal Collegio dei Maroniti di Ravenna: I, 376, 377; manoscritti d’interesse indologico nel fondo, in parte già nel Museo Borgiano di
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Velletri alla fine del XVIII secolo: I, 373; manoscritti d’interesse persianistico nel fondo: I, 379; manoscritti d’interesse siriacistico nel fondo: I, 381; manoscritti d’interesse turcologico nel fondo: I, 383; manoscritti con documentazione a carattere missionario, d’interesse etnografico e linguistico: I, 376, 377; aggiunte (fra 1976 e 2005) in «coda» al fondo: I, 377; antichi inventari: I, 377; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 377. –, –, –, –, –, Borgiani messicani: I, 25, 33, 34, 44, 299, 300, 356, 377-378; provenienza dall’eredità di Stefano Borgia († 1804) degli unici due elementi presenti nel fondo: I, 378. –, –, –, –, –, Borgiani persiani: I, 33, 34, 35, 137, 300, 302, 356, 378-379; manoscritti provenienti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 379; modeste proporzioni del fondo, quale riflesso del declino delle relazioni fra Italia e Persia nel Settecento: I, 378; trasferimento di elementi fra i Borgiani turchi: I, 378; antichi inventari: I, 379; concordanza fra le segnature attuali e quelle prevaticane: I, 379. –, –, –, –, –, Borgiani siamesi: I, 11, 67, 356, 380; assenza di segnature antiche: I, 380. –, –, –, –, –, Borgiani siriaci: I, 27, 33, 34, 35, 60, 72, 96, 110, 125, 187, 232, 251, 295, 302, 356, 359, 380-382; manoscritti provenienti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 381; manoscritti portati dall’Oriente (1869) da Clemente Giuseppe David († 1890): I, 381, 382; manoscritti portati dall’Oriente (1879) da Agostino Ciasca († 1902): I, 381, 382; manoscritti provenienti dal Collegio dei Maroniti di Ravenna: I, 380-381; trasferimento di elementi nei fondi Borgiano arabo, Borgiano copto e Borgiano etiopico: I, 380; antichi inventari: I, 381; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 381. –, –, –, –, –, Borgiani tonchinesi: I, 11, 33, 34, 356, 372, 382-383; manoscritti provenienti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 382; manoscritti inviati a Roma da Felippe do Rosario († 1832): I, 382; presenza, nel fondo, di stampati: I, 382; trasferimento di alcuni elementi dal fondo Borgiano indiano: I, 372; concordanza fra le segnature attuali e quelle pre-vaticane: I, 382. –, –, –, –, –, Borgiani turchi: I, 33, 34, 35, 76, 165, 356, 378, 383-384; manoscritti provenienti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804): I, 383; manoscritti donati (1687) da Giovanni Narsiete: I, 383; manoscritti donati da Andrea Zmajevich († 1694): I, 383; manoscritto donato da Giovanni Pastrizio († 1708): I, 383; trasferimento di elementi nei fondi Borgiano persiano e Borgiano latino: I, 383; antichi inventari: I, 383; concordanza fra le segnature attuali e quelle prevaticane: I, 383. –, –, –, –, –, Cappella Giulia: I, 35, 51, 107, 121, 128, 129, 297, 300, 301, 384-388, 502, 674; all’origine del fondo, il trasferimento in Biblioteca Vaticana (1941), dalla canonica di S. Pietro in Vaticano, di manoscritti e stampati musicali dell’archivio della Cappella Giulia: I, 384, 385; II, 954; elenco di manoscritti e stampati trasferiti alla Biblioteca Vaticana, redatto da Armando Antonelli († 1960): I, 385; ulteriori trasferimenti (fra 1970 e 1981) di materiale musicale: I, 385; con il fondo dei Vaticani musicali, uno dei due fondi esclusivamente musicali della Biblioteca Vaticana: I, 384; fondo articolato in 19 sezioni, che probabilmente riflettono la sistemazione degli elementi negli scaffali di una stanza adibi-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Cappella Giulia (segue)]
ta ad «Archivio de’ Musici» presso la basilica di S. Pietro all’inizio del Novecento: I, 384-385; prevalenza, nel fondo, di stampati: I, 384; presenza, nel fondo, di libri di coro di formato grande o stragrande: I, 384; presenza di opere di Giuseppe Ottavio Pitoni († 1743): I, 388; antichi inventari: I, 385; schedario delle opere musicali redatto da Ernesto Boezi († 1946), alla base dell’indice del fondo ancora in consultazione: I, 385, 388. Cfr. anche: Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano, basilica di –, Cappella Giulia, collegio dei cantori (…). –, –, –, –, –, [Cappella Sistina], insieme di fondi della –: I, 388-392; II, 946; fondi che costituiscono quanto rimane dell’«Archivio de’ Musici Cantori della Cappella Pontificia»: I, 388; trasferimento del materiale (1870) dal Quirinale in Vaticano e arrivo, in data imprecisata, in Biblioteca Vaticana: I, 390-391; II, 946; adozione (sec. XIX) dell’attuale infelice denominazione dei fondi: I, 389-390; mancanza di inventari anteriori al 1687: I, 390. Cfr. anche: Santa Sede, Cappella Pontificia, Collegio della –. –, –, –, –, –, Cappella Sistina. [Manoscritti]: I, 18, 25, 34, 35, 40, 51, 107, 121, 128, 129, 294, 295, 296, 297, 299, 300, 301, 388, 391, 393-395; fondo che raccoglie libri musicali, sia manoscritti che a stampa, e materiale archivistico: I, 393, 394; libri di coro di formato grande o stragrande, anche a stampa: I, 393; presenza, nel fondo, di stampati, materiale archivistico, inventari antichi (ma solo a partire dal 1687): I, 393, 394; lascito di Giuseppe Baini († 1844), incorporato nel fondo: I, 394; indici e inventari redatti (fra 1933 e 1941) da Giuseppe Baronci: I, 394-395. –, –, –, –, –, Cappella Sistina. Camerlengato: I, 18, 34, 35, 51, 388, 395-396; fondo costituito dai libri contabili (1600-1897) del camerlengo: I, 391, 395; lacune nella serie cronologica: I, 395; indice redatto (1863) da Vincenzo Salvati: I, 395; strumento descrittivo redatto (1941) da Giuseppe Baronci († 1949): I, 395-396. –, –, –, –, –, Cappella Sistina. Diari: I, 18, 34, 35, 51, 295, 300, 388, 396-397; fondo costituito dai diari (1535-1897) dei punctatores, noti anche come «Diari Sistini» o «libri di punto»: I, 391, 396; lacune nella serie cronologica: I, 397; inventario redatto (1863) da Vincenzo Salvati: I, 397; strumento descrittivo redatto (1941) da Giuseppe Baronci († 1949): I, 397. –, –, –, –, –, Capponiani: I, 22, 33, 34, 35, 40, 42, 43, 44, 50, 51, 58, 65, 66, 68, 70, 71, 79, 84, 85, 94, 102, 103, 107, 111, 121, 127, 130, 133, 147, 157, 165, 167, 171, 172, 181, 191, 192, 195, 202, 205, 207, 226, 229, 243, 246, 256, 260, 261, 266, 269, 271, 276, 277, 295, 296, 298, 300, 305, 308, 329, 397-400; II, 771, 806, 920, 923, 933; accessione dei manoscritti in Biblioteca Vaticana (1746) a seguito del lascito testamentario (1745) di Alessandro Gregorio Capponi († 1746): I, 398; II, 806; primitiva sistemazione in Biblioteca Vaticana: I, 398; II, 806; successiva acquisizione (1958) dei codici Capponi Cardelli (ora Cappon. 290-317): I, 398; conservazione delle segnature già in uso a Palazzo Cardelli: I, 398; catalogo a stampa (1747) della collezione capponiana, a cura dello stesso Alessandro Gregorio Capponi, con l’aiuto di Alessandro Pompeo Berti e Domenico
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Giorgi: I, 398, 399; antichi inventari e indici vaticani del fondo: I, 398-399. Cfr. anche: Capponi, Alessandro Gregorio (…). –, –, –, –, –, Carte Belli: I, 11, 305, 351-352; II, 767; accessione delle carte (1961) in Biblioteca Vaticana, in esecuzione del lascito di Guglielmo Janni († 1958), pronipote del poeta Giuseppe Gioacchino Belli († 1863): I, 351; II, 955; suddivisione ideale del fondo in cinque sezioni: I, 351; carteggi e documenti specialmente belliani, con cospicua presenza di lettere autografe di Belli: I, 351; II, 955; materiali di ricerca raccolti da Guglielmo Janni nel corso delle sue ricerche sul Belli: I, 351-352; II, 955; schedario belliano: I, 352; monografia di Janni sul Belli: I, 352; lavori letterari personali di Janni: I, 352. Cfr. anche: Janni, Guglielmo (…). –, –, –, –, –, Carte d’Abbadie: I, 332; accessione (1966) in Biblioteca Vaticana dei manoscritti, contenenti il resoconto delle esplorazioni in Etiopia (1838-1850) di Arnauld d’Abbadie († 1893): I, 332; pubblicazione (1980-1999) dei testi: I, 332. Cfr. anche: Abbadie, Arnauld d’– (…). –, –, –, –, –, Carte del card. Giovanni Mercati: I, 438-440; sistemazione del fondo (1969-1970) a cura di Luigi Michelini Tocci e Alfredo Diotallevi: I, 439; nuclei individuabili nel fondo: I, 439-440; presenza, talvolta, anche di lettere all’interno del fondo delle carte: I, 439. Cfr. anche: Mercati, Giovanni (…). –, –, –, –, –, Carte Filippi: I, 427; dono (1983) della documentazione, relativa alla famiglia Filippi, alla Biblioteca Vaticana (1983): I, 427. Cfr. anche: Filippi, famiglia (…). –, –, –, –, –, Carte Francia: I, 428-429; fondo che trae origine dal lascito di Ennio Francia († 1995): I, 428. Cfr. anche: Francia, Ennio (…). –, –, –, –, –, Carte Liebaert: I, 436-437; fondo costituito da carte e materiali fotografici raccolti da Paul Liebaert († 1915) per lo studio della paleografia e della storia della miniatura: I, 436; ripartizione ideale in quattro sezioni (fotografie; lastre fotografiche; manoscritti; schedari): I, 436. Cfr. anche: Liebaert, Paul (…). –, –, –, –, –, Carte Salvadori: I, 150, 522-524; II, 953; all’origine del fondo, il dono alla Biblioteca Vaticana (1937), da parte di Mariano Cordovani, delle carte di Giulio Salvadori († 1928): I, 522; II, 953. Cfr. anche: Salvadori, Giulio (…). –, –, –, –, –, Carte Stefani: I, 84, 535-536; all’origine del fondo, l’arrivo (19691972) in Biblioteca Vaticana di carte dell’archeologo Enrico Stefani († 1958): I, 535. Cfr. anche: Stefani, Enrico (…). –, –, –, –, –, Carte Wilmart: I, 665-666; fondo che raccoglie le carte dell’erudito benedettino, e collaboratore della Biblioteca Vaticana, André Wilmart († 1941): I, 665. Cfr. anche: Wilmart, André (…). –, –, –, –, –, Carteggi De Luca: I, 410-412; II, 815, 825, 933, 956; organizzazione del fondo, contenente i carteggi di don Giuseppe De Luca († 1962), per ordine alfabetico dei corrispondenti: I, 411; segnature secondo una serie alfanumerica preesistente all’arrivo in Biblioteca Vaticana: I, 411. Cfr. anche: De Luca, Giuseppe (…). –, –, –, –, –, Carteggi del card. Giovanni Mercati: I, 438, 440-441; sistemazione del fondo (anni Cinquanta e Sessanta del sec. XX) a cura di Nello Vian e Carlo
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carteggi del card. Giovanni Mercati (segue)]
Taddeo Matt: I, 439, 440; ordinamento del fondo: I, 441. Cfr. anche: Mercati, Giovanni (…). –, –, –, –, –, Carteggi Toniolo: I, 536-538; fondo costituito dai carteggi di Giuseppe Toniolo († 1918), depositati (prima del marzo 1956) in Biblioteca Vaticana da Guido Anichini: I, 536, 537; ordinamento del fondo: I, 537. Cfr. anche: Toniolo, Giuseppe (…). –, –, –, –, –, Carteggi Villari: I, 663-665; II, 768, 955; fondo costituito da carteggi di Pasquale Villari († 1917) e della moglie Linda Villari White († 1915), con altra documentazione relativa alla famiglia: I, 663; primo ordinamento delle lettere: I, 663. Cfr. anche: Villari, famiglia. –, –, –, –, –, Cerulli etiopici: I, 35, 88, 295, 302, 400-402; II, 767, 808; dono (1954) dei manoscritti alla Biblioteca Vaticana da parte di Enrico Cerulli: I, 400; II, 955; ultime segnature del fondo, recentemente aggiunte: I, 400-401; manoscritti liturgici: I, 401; manoscritti miniati: I, 401. Cfr. anche: Cerulli, Enrico (…). –, –, –, –, –, Cerulli persiani: I, 34, 35, 295, 400, 402-403; II, 767, 808; dono (fra 1953 e 1955) dei manoscritti alla Biblioteca Vaticana da parte di Enrico Cerulli († 1988): I, 402; II, 955; fondo che raccoglie drammi persiani anonimi, in prevalenza a carattere agiografico e tragico sciita, di ambito popolare moderno, raccolti da Cerulli, durante il suo mandato diplomatico in Iran (1950-1954), con l’aiuto di collaboratori locali: I, 402; segnature, in generale corrispondenti alla numerazione degli elenchi di spedizione: I, 402. Cfr. anche: Cerulli, Enrico (…). –, –, –, –, –, Chigiani: I, 22, 25, 27, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 55, 56, 57, 58, 59, 64, 65, 66, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 77, 78, 79, 80, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 91, 94, 95, 96, 97, 98, 102, 103, 104, 106, 107, 108, 110, 111, 113, 114, 115, 117, 119, 120, 121, 123, 124, 127, 128, 129, 131, 132, 133, 134, 136, 137, 139, 140, 141, 142, 144, 145, 146, 149, 150, 151, 152, 153, 154, 156, 157, 158, 159, 160, 162, 163, 164, 165, 166, 167, 168, 170, 171, 172, 173, 175, 176, 177, 179, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 186, 187, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 201, 202, 203, 205, 206, 207, 208, 210, 214, 215, 216, 217, 218, 219, 220, 221, 222, 223, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231, 233, 234, 235, 237, 239, 240, 241, 242, 243, 244, 246, 247, 251, 253, 254, 256, 257, 259, 260, 261, 262, 266, 267, 268, 269, 270, 271, 272, 273, 274, 275, 277, 278, 280, 281, 283, 284, 285, 287, 288, 289, 290, 291, 292, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 304, 305, 306, 310, 329, 345, 403-409, 688; II, 773, 808, 920, 923, 925, 928, 929, 930; accessione (1923) dei manoscritti in Biblioteca Vaticana, a seguito dell’aggregazione ad essa (1922) della Biblioteca Chigiana: I, 405, 607, 689; II, 950; presenza, nel fondo, di manoscritti appartenuti a membri della famiglia Piccolomini: I, 403-404, 407; manoscritti appartenuti a Celso Cittadini († 1627): I, 404, 407; manoscritti provenienti dalla Biblioteca Aniciana, fondata a Roma da Costantino Gaetani († 1650): I, 404, 407; manoscritti appartenuti a Federico Ubaldini († 1657): I, 404, 407; manoscritti provenienti dal Sacro Convento di Assisi: I, 407; manoscritti provenienti dal convento francescano di Tusca-
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INDICE ANALITICO
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nella (Tuscania): I, 404, 407; complementarietà del fondo di manoscritti con il fondo Archivio Chigi: I, 689; manoscritti greci, slavi e orientali nel fondo: I, 403, 407-408; manoscritti miniati: I, 408; manoscritti musicali, di pregio analogo a quelli conservati nel fondo Barberiniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 345, 408, 409; incunaboli presenti nel fondo: I, 408; antichi inventari: I, 405-406; tre serie di segnature («numero antico», «numero medio» e segnature attuali): I, 405. Cfr. anche: Chigi, famiglia; Roma, Biblioteca Chigiana (…). –, –, –, –, –, Comboniani: I, 302, 409-410; origine del fondo dalla collezione di manoscritti etiopici raccolti (fra 1954 e 1958) dal comboniano Armido Gasparini: I, 409; deposito (1989) dei manoscritti in Biblioteca Vaticana da parte dei Comboniani: I, 409; II, 957; articolazione del fondo in dodici serie: I, 409; assenza dal fondo di manoscritti usciti dalla raccolta prima che essa fosse depositata in Biblioteca Vaticana: I, 409-410; descrizioni dei manoscritti stilate prima dell’arrivo in Vaticana: I, 410. Cfr. anche: Gasparini, Armido (…). –, –, –, –, –, De Marinis: I, 35, 160, 165, 295, 412-413; II, 816; natura del fondo, che ospita manoscritti, raccolti da Tammaro De Marinis († 1969), notevoli per le legature antiche: I, 412; concordanza fra le descrizioni delle legature pubblicate da De Marinis ne La legatura artistica in Italia nei secoli XV e XVI. Notizie ed elenchi (1960) e le attuali segnature: I, 413. Cfr. anche: De Marinis, Tammaro (…). –, –, –, –, –, Depositi A-E: I, 413-415, 418, 436, 561; II, 768, 816, 820; nel fondo, materiali per lo più manoscritti, di diversa tipologia, in attesa di definitiva sistemazione, di norma in fondi manoscritti già costituiti in Biblioteca Vaticana: I, 413. –, –, –, –, –, [Ferrajoli], insieme dei fondi –: I, 417-419, 482; II, 821, 822, 920; accessione (1890, 1926) in Biblioteca Vaticana della collezione libraria dei Ferrajoli, e ripartizione nei diversi fondi manoscritti e a stampa intestati alla famiglia: I, 418; II, 950. Cfr. anche: Ferrajoli, famiglia. –, –, –, –, –, Ferrajoli. [Manoscritti]: I, 22, 34, 35, 40, 44, 50, 51, 58, 61, 65, 68, 76, 79, 84, 85, 106, 107, 111, 121, 130, 133, 139, 146, 149, 150, 165, 167, 181, 187, 191, 192, 194, 195, 196, 199, 214, 229, 233, 243, 251, 256, 276, 289, 291, 294, 300, 301, 305, 329, 417, 418, 419-420, 421; II, 925; labile linea di demarcazione fra i manoscritti del fondo e gli elementi ora fra gli Autografi Ferrajoli: I, 419, 421; presenza, nel fondo, di un manoscritto greco: I, 420; inserimento nel fondo (dopo il 1960) dei manoscritti Ferr. 978-1031, con opere di Michelangelo Lanci († 1867), inizialmente inseriti fra i Vaticani latini: I, 419-420; recente inserimento nel fondo dei Ferr. 1032-1039, con recuperi dagli Stampati Ferrajoli a motivo della presenza di note o parti manoscritte: I, 420; presenza sui manoscritti di indicazioni relative all’autografia, all’eventuale edizione dei testi, alla provenienza e al prezzo d’acquisto: I, 419; assenza di cataloghi pre-vaticani o di segnature anteriori alle attuali, forse attribuite proprio in Biblioteca Vaticana: I, 419. –, –, –, –, –, Introiti-Esiti: I, 18, 431; accessione (1896) della documentazione in Biblioteca Vaticana: I, 431; II, 947-948; natura archivistica del materiale presente nel fondo, contenente libri dei conti della Casa pontificia: I, 431; II, 947-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Introiti-Esiti (segue)]
948; serie archivistica complementare al fondo della Biblioteca Vaticana, conservata nell’Archivio di Stato di Roma: I, 431. –, –, –, –, –, Lascito De Rossi: I, 84, 416-417; II, 817, 947; fondo che raccoglie stampati spesso con dediche o postillati, carte manoscritte e varia documentazione di Giovanni Battista De Rossi († 1894): I, 416. Cfr. anche: De Rossi, Giovanni Battista (…). –, –, –, –, –, Lascito Pastor: I, 297, 478-479; nel fondo, carte, documenti, stampati e materiali diversi donati alla Santa Sede dalla famiglia dello storico Ludwig von Pastor († 1928) e pervenuti a più riprese: I, 478; II, 953; armadio («Erinnerungs-Schrank») in origine destinato a contenere i materiali della donazione, suo contenuto e attuale collocazione: I, 478, 479; sezioni nelle quali è articolato il fondo (Aktenproben; Beiträge zu Zeitschriften, Zeitungen und Sammelwerken; Briefe an L. von Pastor; Briefe L. v. Pastors; Ehren- und Erinnerungszeichen; Gesammelte Besprechungen; Handschriftliche Konzepte; Jugend-, Gymnasial- und Hochschulhefte; Manuskripte; Material und Manuskripte über gehaltene Vorlesungen; Tagebücher; Varia): I, 479. Cfr. anche: Pastor, Ludwig von –, senior (…). –, –, –, –, –, Lasinio: I, 84, 432-433; origine del fondo dal lascito erudito del semitista Fausto Lasinio († 1914): I, 432; ideale suddivisione del fondo in due parti, contenenti rispettivamente il carteggio e le carte: I, 432. Cfr. anche: Lasinio, Fausto (…). –, –, –, –, –, Legature: I, 299, 433-434, 470; costituzione del fondo a partire dal ritrovamento (1900), nell’antica legatoria della Biblioteca, di un gruppo di legature staccate: I, 433; attuale organizzazione del fondo in tre serie (Legature con identificazione provvisoria; L. identificate; L. non identificate), e rispettive tipologie di segnature: I, 434. –, –, –, –, –, Libri minuscoli: I, 434-436, 577; eterogeneità del fondo, costituito sulla sola base del formato dei suoi elementi: I, 434; iniziale denominazione «Edizioni minuscole» del fondo: I, 435; presenza, nel fondo, di alcuni stampati: I, 435-436. –, –, –, –, –, Manoscritti fotografati: I, 437-438, 444; costituzione del fondo, contenente riproduzioni fotografiche di manoscritti, all’inizio della prefettura (19361962) di Anselm M. Albareda: I, 437. –, –, –, –, –, Microfilm di manoscritti: I, 441-443; costituzione del fondo (a partire dal 1957): I, 441; presenza nel fondo di nuclei omogenei di maggiore consistenza: I, 441-442; presenza nel fondo di riproduzioni dei manoscritti Palatini greci di Heidelberg, donate (1986) alla Vaticana dall’Università di Heidelberg: I, 441-442, 465; microfilm della Biblioteca Ambrosiana di Milano pervenuti in Vaticana (2003) dal Medieval Institute della University of Notre Dame (Indiana, Stati Uniti d’America): I, 442, 443; microfilm di stampati, in una serie autonoma acclusa al fondo: I, 442, 443. –, –, –, –, –, Moschetti: I, 438, 443-444; natura del fondo, costituito da riproduzioni fotografiche di manoscritti giuridici medievali raccolte da Guiscardo Mo-
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INDICE ANALITICO
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schetti († 1984): I, 443; dono (1986) della raccolta alla Biblioteca Vaticana: I, 444. Cfr. anche: Moschetti, Guiscardo (…). –, –, –, –, –, Neofiti: I, 33, 34, 35, 36, 83, 106, 151, 159, 295, 297, 298, 299, 331, 444446, 656; II, 933, 947; costituzione del fondo (1891), con manoscritti per lo più orientali provenienti dal romano Collegio dei Neofiti, e suo successivo incremento (1896): I, 445; presenza, nel fondo, di un incunabolo: I, 446; trasferimento (1976) nel fondo Vaticano latino di codici d’interesse ebraistico ma in caratteri latini: I, 445, 446. Cfr. anche: Roma, Collegio dei Neofiti (…). –, –, –, –, –, [Ottoboniani], insieme dei fondi –: I, 446-450, 565, 589, 617, 710, 712; II, 920, 967, 974, 975; acquisizione (1748) da parte della Biblioteca Vaticana, successivamente alla morte (1740) del card. Pietro Ottoboni iunior, delle raccolte manoscritte della famiglia Ottoboni: I, 447, 448; II, 944; sistemazione (sec. XVIII) dei manoscritti greci e latini negli attuali fondi Ottoboniano greco e Ottoboniano latino, e contestuale dispersione dei codici orientali di provenienza ottoboniana tra i fondi aperti della Biblioteca Vaticana: I, 448; inventariazione dei manoscritti in Biblioteca Vaticana: I, 450. Cfr. anche: Ottoboni, famiglia. –, –, –, –, –, Ottoboniani greci: I, 13, 28, 31, 32, 34, 35, 41, 44, 45, 48, 49, 52, 53, 55, 64, 65, 66, 67, 70, 71, 72, 73, 74, 76, 78, 79, 84, 85, 86, 93, 94, 97, 98, 99, 102, 105, 106, 107, 114, 115, 116, 117, 126, 127, 131, 133, 134, 139, 140, 141, 142, 148, 149, 152, 153, 154, 155, 156, 159, 160, 164, 165, 169, 174, 177, 178, 179, 180, 181, 186, 187, 188, 189, 194, 197, 203, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 218, 220, 221, 222, 225, 226, 227, 228, 229, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241, 243, 245, 246, 247, 249, 250, 251, 252, 253, 254, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269, 270, 271, 272, 273, 274, 279, 280, 281, 282, 283, 284, 285, 286, 287, 288, 289, 293, 294, 295, 297, 298, 300, 310, 329, 446, 450-453, 505, 509, 589; II, 925, 929; accrescimento del fondo, a lungo considerato «aperto», con manoscritti di provenienza non ottoboniana (seconda metà del sec. XVIII): I, 448, 450-451; manoscritti raccolti durante la sua missione in Oriente (1718-1721) dal maronita Andrea Scandar († 1748): I, 451; manoscritti provenienti da Alessandria d’Egitto, portati a Roma (entro il 1719) dal maronita Abramo Massad: I, 451, 452; manoscritti provenienti dal Monte Athos, offerti (1726) a Benedetto XIII: I, 451, 452; manoscritti acquistati (fra 1763 e 1769) dal card. Alessandro Albani († 1779): I, 451, 452; manoscritti con parti in scrittura cirillica: I, 452. –, –, –, –, –, Ottoboniani latini: I, 22, 25, 32, 33, 34, 35, 36, 39, 40, 42, 43, 44, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 56, 57, 58, 62, 63, 64, 65, 66, 68, 69, 70, 71, 74, 75, 79, 80, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 94, 95, 96, 97, 100, 102, 103, 104, 106, 107, 108, 109, 111, 112, 113, 114, 118, 120, 121, 122, 123, 124, 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 136, 137, 138, 139, 141, 142, 143, 144, 146, 147, 148, 149, 150, 151, 152, 155, 156, 157, 158, 160, 162, 163, 164, 165, 168, 170, 171, 172, 173, 175, 176, 179, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 202, 203, 204, 206, 207, 210, 211, 214, 215, 216, 217, 218, 219, 220, 222, 223, 224, 226, 227, 228, 229, 230, 231, 232, 233, 235, 237, 238, 239, 240, 241, 242, 243, 244, 245, 246, 247, 248, 251, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 266, 268, 269, 270, 271, 273, 274, 275, 276, 277, 278, 279, 280, 281, 282, 283, 284, 286, 287, 288, 289, 290, 291, 292, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 304, 305, 306, 308, 329, 331, 446, 453-455, 505, 507, 509; II, 922, 923, 925,
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[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Ottoboniani latini (segue)]
927, 928, 929, 930, 934, 944; accrescimento del fondo, a lungo considerato «aperto», con manoscritti di provenienza non ottoboniana (seconda metà del sec. XVIII): I, 448, 453, 628; manoscritti appartenuti alla famiglia Salviati: I, 454; manoscritti autografi di Pietro Della Valle († 1652): I, 454; II, 943; manoscritti già di Cristina di Svezia († 1689): I, 448, 453; manoscritti appartenuti a Philipp von Stosch († 1757): I, 453-454; manoscritti appartenuti al card. Domenico Passionei († 1761): I, 454; presenza, nel fondo, di disegni di Pier Leone Ghezzi († 1755): I, 453; II, 944; incunaboli presenti nel fondo: I, 455. –, –, –, –, –, Pagès: I, 175, 455-457; II, 826, 832; fondo che accoglie la parte manoscritta della ricca biblioteca raccolta da Étienne Pagès († 1841), recentemente depositata dai Maristi presso la Biblioteca Vaticana: I, 456; II, 959; ordinamento cronologico dei manoscritti all’interno del fondo, e nuove segnature attribuite ai codici in Biblioteca Vaticana: I, 456. Cfr. anche: Maristi (…); Pagès, Étienne (…). –, –, –, –, –, [Palatini], insieme dei fondi –: I, 337, 442, 457-463, 466, 467, 506, 575, 582, 619, 650, 656, 659; II, 746, 771, 834, 920, 934, 963, 974, 977, 979; origine del fondo dalle raccolte librarie promosse in Heidelberg dagli elettori palatini, inviate a Roma, in omaggio a Gregorio XV, da Massimiliano I di Baviera, che ne aveva fatto preda bellica nella Guerra dei Trent'Anni: I, 457-458, 459; confluenza in Biblioteca Vaticana, a seguito del trasferimento (1623) a Roma, di materiali appartenenti a collezioni diverse esistenti nella città di Heidelberg: I, 457; II, 941; sistemazione dei manoscritti greci e latini negli attuali fondi Palatini: I, 459; dispersione dei manoscritti orientali nei vari fondi aperti della Biblioteca Vaticana: I, 459, 461, 555, 619, 656, 659; inventario dei manoscritti ebraici palatini (1587) nel manoscritto Pal. lat. 1951; inventariazione dei manoscritti, assegnazione di nuovi numeri di segnatura e sostituzione delle legature (a partire dal XVII secolo): I, 460, 650; cessione ai Francesi, a seguito del Trattato di Tolentino (1797), di 26 manoscritti Palatini greci e 12 Palatini latini fra quasi 500 codici complessivi della Vaticana, e loro rientro a Roma con la Restaurazione: I, 460; cessione (1815-1816) all’Università di Heidelberg dei 38 manoscritti greci e latini già inviati a Parigi, con altri cinque manoscritti latini e tutti i manoscritti tedeschi: I, 460, 465; II, 945. Cfr. anche: Heidelberg, «Bibliotheca Palatina». –, –, –, –, –, Palatini greci: I, 22, 25, 31, 32, 34, 35, 41, 44, 45, 48, 49, 52, 53, 55, 64, 65, 66, 67, 70, 71, 72, 73, 74, 78, 79, 80, 85, 86, 88, 93, 94, 97, 98, 102, 104, 105, 109, 113, 114, 115, 116, 121, 127, 131, 132, 133, 134, 139, 140, 141, 142, 146, 148, 149, 152, 153, 154, 155, 160, 169, 173, 174, 175, 176, 177, 178, 179, 180, 181, 185, 186, 187, 188, 189, 194, 195, 197, 200, 201, 202, 203, 205, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 220, 221, 222, 224, 225, 227, 228, 232, 233, 234, 235, 236, 237, 239, 240, 241, 243, 244, 245, 249, 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 262, 263, 264, 265, 267, 268, 269, 270, 271, 272, 276, 277, 279, 280, 282, 284, 285, 286, 287, 288, 289, 293, 294, 295, 297, 298, 299, 302, 310, 329, 331, 457, 460, 463-466, 609; II, 925, 929, 945; fondo costituito per la massima parte da codici della raccolta di Ulrich Fugger († 1584), all’interno della quale sono individuabili alcu-
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ni nuclei di provenienza: I, 463-464; manoscritti appartenuti a Friedrich Sylburg († 1596) e precedentemente a Giulio Pace († 1635): I, 464; incompiuto tentativo, da parte di Leone Allacci († 1669), di integrare i manoscritti greci di provenienza palatina nel fondo Vaticano greco: I, 464; presenza, nel fondo, di alcuni elementi di origine non palatina: I, 465; segnature vacanti: I, 465; sostituzione sistematica delle legature (fine del sec. XVIII) e successivo ulteriore rifacimento dei dorsi (metà del sec. XIX): I, 465-466; attuali segnature (in vigore dalla fine del sec. XVII), che riflettono in gran parte l’ordinamento della raccolta heidelbergense, e precedenti tentativi seicenteschi di diversa riorganizzazione del fondo: I, 464-465. –, –, –, –, –, Palatini latini: I, 22, 25, 32, 33, 34, 35, 39, 40, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 51, 56, 57, 58, 62, 63, 65, 66, 68, 69, 70, 71, 72, 75, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 89, 91, 92, 94, 95, 96, 97, 98, 102, 103, 104, 106, 107, 108, 109, 111, 112, 113, 114, 115, 118, 119, 120, 121, 123, 124, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 135, 136, 137, 138, 139, 141, 142, 143, 144, 146, 147, 148, 150, 151, 155, 156, 157, 158, 159, 160, 162, 163, 164, 165, 167, 168, 170, 171, 172, 173, 175, 176, 179, 180, 181, 182, 183, 185, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 199, 202, 203, 206, 207, 210, 211, 213, 214, 216, 217, 218, 219, 223, 226, 227, 228, 229, 230, 231, 232, 234, 235, 237, 239, 242, 243, 244, 247, 248, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 260, 261, 262, 263, 266, 268, 269, 270, 271, 273, 274, 275, 276, 277, 278, 280, 281, 282, 283, 284, 287, 288, 289, 290, 291, 292, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 304, 305, 306, 308, 329, 331, 457, 460, 464, 466-469; II, 922, 923, 925, 926, 927, 928, 929, 930, 934, 945; riordino del fondo per materia e attribuzione delle attuali segnature (a partire dal sec. XVII): I, 466-467; articolazione tematica, grosso modo in 13 sezioni, ravvisabile nel fondo: I, 466-467; aggiunte al fondo (a partire dai primi anni del sec. XX): I, 467; manoscritti con testi antico-tedeschi: I, 468; manoscritti con testi francesi: I, 468; presenza, nel fondo, di stampati, con alcuni incunaboli: I, 467, 468; antichi inventari: I, 466, 467. –, –, –, –, –, Papiri Bodmer: I, 53, 55, 135, 295, 302, 470-471; II, 956; fondo che ospita i Pap. Bodmer VIII e XIV-XV, donati (rispettivamente nel 1969 e nel 2006) alla Santa Sede; conservazione, in Biblioteca Vaticana, delle preesistenti segnature: I, 470. Cfr. anche: Bodmer, Martin (…). –, –, –, –, –, Papiri Borgiani aramaici: I, 356, 471. Cfr. anche: Borgia, Stefano (…); Roma, Collegio Urbano di Propaganda Fide, Biblioteca; Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…). –, –, –, –, –, Papiri Borgiani demotici: I, 356, 471. Cfr. anche: Borgia, Stefano (…); Roma, Collegio Urbano di Propaganda Fide, Biblioteca; Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…). –, –, –, –, –, Papiri Vaticani copti: I, 161, 472, 568; presenza, nel fondo, di tavolette lignee a inchiostro acquistate (1981) dalla Biblioteca Vaticana: I, 472. –, –, –, –, –, Papiri Vaticani copti Doresse: I, 12, 473, 475; dono alla Biblioteca Vaticana (inizio degli anni Sessanta del sec. XX), da parte dell’orientalista Jean Doresse, dei papiri ora nel fondo: I, 473. Cfr. anche: Doresse, Jean (…). –, –, –, –, –, Papiri Vaticani demotici: I, 295, 473-474, 474-475. –, –, –, –, –, Papiri Vaticani greci: I, 52, 146, 161, 294, 295, 472, 473, 474-476; inserimenti ed estrazioni di papiri dal fondo Vaticano greco: I, 474, 475; nel
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Papiri Vaticani greci (segue)]
fondo, anche alcuni papiri greci donati (inizio degli anni Sessanta del sec. XX) da Jean Doresse: I, 475; presenza, nel fondo, di tavolette lignee a inchiostro e cerate acquistate (1981) dalla Biblioteca Vaticana: I, 475; frammenti di papiri letterari e documentari provenienti da cartonnages di mummie egiziane, acquistati nel 1985; attribuzione ai papiri delle attuali segnature: I, 475. –, –, –, –, –, Papiri Vaticani latini: I, 135, 143, 144, 146, 155, 294, 301, 476-478; presenza nel fondo di papiri latini entrati in Biblioteca Vaticana a partire dalla fine del XVI secolo: I, 477; papiri provenienti dagli archivi di Ravenna: I, 476477; papiri provenienti dal Sancta Sanctorum lateranense: I, 477, 478. –, –, –, –, –, [Patetta], insieme dei fondi –: I, 479-481, 483; II, 922, 923, 925, 930; accessione (1946) in Biblioteca Vaticana delle raccolte di manoscritti e stampati di Federico Patetta († 1945): I, 480; II, 954; ordinamento, inventariazione e catalogazione dei materiali (anni Sessanta e Settanta del sec. XX): I, 480, 481; iniziale suddivisione della parte manoscritta della collezione in tre fondi (Patetta. [Manoscritti]; Autografi e documenti Patetta; Pergamene Patetta): I, 480; successiva creazione (2006) di un quarto fondo manoscritto (Raccolta Patetta): I, 481, 485. Cfr. anche: Patetta, Federico (…). –, –, –, –, –, Patetta. [Manoscritti]: I, 35, 40, 49, 50, 68, 71, 84, 94, 95, 106, 107, 108, 121, 132, 133, 137, 156, 160, 165, 171, 172, 191, 195, 203, 229, 231, 256, 257, 260, 266, 268, 274, 276, 280, 283, 295, 296, 298, 304, 305, 306, 479, 480, 481-483, 485, 488. fondo alimentato da intere serie dell’originario insieme patettiano degli «Autografi e documenti»: I, 481; successivo incremento del fondo con il versamento (1964) di documenti relativi a Cairo Montenotte: I, 480, 482; presenza, nel fondo, di cinque manoscritti greci: I, 481, 482; segnature attuali, probabilmente frutto del riordino avvenuto in Biblioteca Vaticana per cura di MarieHyacinthe Laurent († 1968): I, 482. –, –, –, –, –, Pergamene di Terracina: I, 18, 488-490; all’origine del fondo, deposito (1922) in Biblioteca Vaticana delle pergamene dell’archivio capitolare di Terracina, in vista del restauro, e successiva offerta delle stesse alla Biblioteca: I, 489; II, 950. Cfr. anche: Terracina (…). –, –, –, –, –, Pergamene di Veroli: I, 18, 32, 135, 144, 156, 490-492; II, 925; all’origine del fondo, acquisizione (1905) delle pergamene della chiesa collegiata di S. Erasmo in Veroli da parte della Biblioteca Vaticana: I, 490, 491; II, 948; concordanze fra antiche e attuali segnature: I, 491. Cfr. anche: Veroli, S. Erasmo (…). –, –, –, –, –, Pergamene Patetta: I, 40, 479, 480, 484, 486; nel fondo, documenti soprattutto italiani: I, 484; inventariazione solamente parziale: I, 484. Cfr. anche: Patetta, Federico (…). –, –, –, –, –, Perosi: I, 492-494, 642; II, 767; costituzione del fondo a seguito dell’acquisto (1989) di carte e documenti di Lorenzo Perosi († 1956) già in possesso del segretario, Teodoro Onofri, messi all’asta a S. Marino: I, 493; II, 957. Cfr. anche: Perosi, Lorenzo (…). –, –, –, –, –, Pontificio Collegio Etiopico: I, 33, 35, 494-497, 582; fondo che accoglie manoscritti del Pontificio Collegio Etiopico in Roma recentementi deposita-
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ti presso la Biblioteca Vaticana: I, 494. Cfr. anche: Città del Vaticano, Pontificio Collegio Etiopico. –, –, –, –, –, Pontificio Istituto Biblico: I, 497-498; fondo costituito con manoscritti del Pontificio Istituto Biblico in Roma recentemente depositati presso la Biblioteca Vaticana: I, 497; II, 959; alfabeti e lingue attestati nel fondo: I, 497. Cfr. anche: Roma, Pontificio Istituto Biblico. –, –, –, –, –, Pontificio Istituto Orientale: I, 499; fondo costituito con manoscritti del Pontificio Istituto Orientale in Roma recentemente depositati presso la Biblioteca Vaticana: I, 499; II, 959; lingue attestate nel fondo: I, 499; assenza dei manoscritti slavi, tuttora conservati presso la Biblioteca dell’Istituto: I, 499. Cfr. anche: Pontificio Istituto Orientale. –, –, –, –, –, Raccolta Patetta: I, 479, 481, 483, 485-488; II, 934; fondo costituito (2006) per accogliere il materiale manoscritto della collezione Patetta non ancora collocato negli altri tre fondi (Patetta. [Manoscritti]; Autografi e documenti Patetta; Pergamene Patetta): I, 481, 485; articolazione del fondo in serie (Casa di Prussia; Casa Savoia; Commedie; Componimenti in onore di G. Castaldi; Contado di Nizza; Docc. finanziari; Esempi morali; Famiglie; Fouché [Portefeuille de]; Frammenti di codici cartacei; Frammenti di incunaboli e altri stampati; Gesuiti; Inventari; Liguria; Lombardo-Veneto; Marionette, Maschere; Massoneria; Milizie Piemontesi; Miscellanea stampati; Nizza; Ordine Mauriziano; Papi; Patetta F.; Poesie; Poste e telegrafi; Raccolta Daugnon; Raccolta esempi morali; Regno di Sardegna; Risorgimento; Risorgimento Calabria; Ritagli di giornali; Riviera d’Orta; Sacro Romano Impero; Sicilia; Società Naz. Italiana; Spagna; Stato Pontificio; Tipografie [Barbié, Marietti, Pomba]; Toscana [Granducato]; Tragedie, Drammi, Commedie; Università [Bologna, Camerino, Fermo, Ferrara, Macerata, Mantova, Modena, Napoli, Padova, Pavia, Perugia, Reggio Emilia, Roma, Siena, Torino, Venezia]; Varia): I, 485-488; stampati e frammenti di incunaboli presenti nel fondo: I, 486, 487. Cfr. anche: Patetta, Federico (…). –, –, –, –, –, Raccolta Rospigliosi: I, 512-514; II, 861, 862, 920, 952; fondo che raccoglie i diari di Giulio Cesare Francesco Rospigliosi († 1935), con altre carte relative alla famiglia: I, 512. Cfr. anche: Rospigliosi, famiglia; Rospigliosi, Giulio Cesare Francesco (…). –, –, –, –, –, Raineri: I, 499-500; fondo di manoscritti etiopici costituito con successive donazioni (a partire dal 1997) da parte di Osvaldo Raineri: I, 499-500. Cfr. anche: Raineri, Osvaldo (…). –, –, –, –, –, Rangoni Machiavelli: I, 500-501; fondo costituito da uno schedario araldico, ordinato secondo le pezze onorevoli o le figure araldiche, compilato da Luigi Rangoni Machiavelli († 1952) sulla base delle principali raccolte e pubblicazioni del genere: I, 500; schedario manoscritto, come ausilio alla consultazione, ordinato per titolari degli stemmi: I, 501. Cfr. anche: Rangoni Machiavelli, Luigi. –, –, –, –, –, Ravalli: I, 501-502; dono (1996) alla Biblioteca Vaticana, da parte della pronipote Marinella Chillemi Ravalli, della raccolta di manoscritti e materiali relativi al musicista Pietro Ravalli († 1851): I, 501. Cfr. anche: Ravalli, Pietro (…).
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[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti (segue)]
–, –, –, –, –, [Reginensi], insieme dei fondi –: I, 448, 450, 477, 502-507, 570, 656, 659; II, 746, 771, 920, 934, 942, 964, 975, 977; all’origine del fondo, l’acquisto (1690) da parte di Alessandro VIII della collezione manoscritta appartenuta alla regina Cristina di Svezia: I, 448, 477, 504; II, 942; manoscritti orientali e slavi pervenuti in Vaticana con la biblioteca di Cristina di Svezia, inseriti, a seconda della lingua, nei rispettivi fondi aperti della Biblioteca: I, 505-506, 556, 656, 659; manoscritti provenienti (1696 e 1705) dalle fondazioni teatine romane di S. Andrea della Valle e di S. Silvestro al Quirinale, sistemati in Biblioteca Vaticana per lo più nei fondi Reginensi: I, 450, 505, 509, 511; II, 942-943. Cfr. anche: Cristina, regina di Svezia (…). –, –, –, –, –, Reginensi greci: I, 22, 25, 31, 32, 34, 35, 41, 45, 48, 49, 52, 53, 55, 64, 65, 66, 70, 71, 72, 73, 78, 79, 85, 86, 93, 94, 98, 102, 104, 105, 106, 114, 115, 116, 117, 119, 127, 131, 134, 140, 141, 142, 148, 152, 153, 154, 160, 162, 164, 169, 173, 177, 178, 184, 186, 187, 188, 194, 195, 200, 207, 208, 209, 210, 213, 220, 221, 222, 225, 227, 228, 234, 235, 236, 237, 240, 243, 244, 245, 250, 253, 254, 256, 257, 258, 262, 263, 265, 267, 268, 270, 271, 272, 279, 280, 282, 283, 284, 285, 288, 289, 294, 295, 298, 299, 301, 302, 310, 329, 331, 502, 505, 507, 507-509, 510, 609; II, 925, 929; antichi inventari: I, 508. –, –, –, –, –, Reginensi greci di Pio II: I, 22, 31, 32, 34, 35, 41, 45, 49, 52, 53, 55, 64, 70, 71, 72, 78, 79, 85, 88, 94, 97, 98, 102, 115, 117, 127, 134, 140, 141, 147, 149, 152, 153, 154, 155, 160, 164, 165, 175, 181, 186, 187, 207, 208, 212, 221, 222, 228, 234, 237, 254, 262, 272, 274, 288, 298, 329, 502, 508, 509-510, 609; II, 925; fondo costituito da manoscritti non appartenuti a Cristina di Svezia, ma per lo più provenienti dalle fondazioni teatine romane di S. Andrea della Valle e di S. Silvestro al Quirinale, alcuni dei quali già della famiglia Piccolomini e in particolare di Pio II (1458-1464): I, 509. –, –, –, –, –, Reginensi latini: I, 22, 25, 27, 32, 33, 34, 35, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 48, 45, 46, 47, 49, 50, 51, 52, 56, 57, 58, 62, 65, 66, 68, 69, 70, 71, 72, 75, 77, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 94, 95, 97, 98, 100, 101, 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 109, 111, 113, 114, 118, 119, 120, 121, 122, 123, 124, 125, 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 135, 136, 137, 138, 139, 140, 141, 142, 143, 144, 145, 146, 147, 148, 150, 151, 152, 155, 156, 157, 158, 159, 160, 162, 163, 164, 165, 166, 167, 168, 170, 171, 172, 173, 175, 176, 179, 180, 181, 182, 183, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 210, 211, 213, 214, 216, 217, 218, 219, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231, 232, 233, 235, 236, 237, 238, 239, 241, 242, 243, 244, 245, 246, 247, 248, 250, 251, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 266, 268, 269, 270, 271, 273, 274, 275, 276, 277, 278, 279, 280, 281, 282, 283, 284, 286, 287, 288, 289, 290, 291, 292, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 304, 305, 306, 308, 329, 331, 502, 505, 506, 507, 509, 510-512, 665; II, 921, 923, 925, 926, 928, 929, 930; inserimento, nel fondo, di manoscritti non cristiniani giunti in Biblioteca Vaticana nel XVIII secolo: I, 628; incunaboli presenti nel fondo: I, 511. –, –, –, –, –, Rossiani: I, 22, 23, 25, 31, 32, 33, 34, 35, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 57, 58, 62, 64, 65, 66, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 75, 76, 77, 80, 82, 83,
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[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, S. Maria Maggiore (segue)]
incongruenze nella ripartizione fra il materiale documentario trasferito in Vaticana e quello rimasto presso la basilica: I, 527; incunaboli presenti nel fondo: I, 528, 530; II, 952; catalogo analitico dei manoscritti d’interesse cultuale: I, 529; antichi inventari: I, 528-529, 530; segnature precedenti: I, 527; edizione, estratti e regesti (1904-1907) delle pergamene sino al 1500: I, 528, 529; concordanza delle pergamene: I, 530. Cfr. anche: Roma, S. Maria Maggiore (…). –, –, –, –, –, Sbath: I, 27, 34, 35, 47, 60, 80, 187, 300, 530-532; II, 935; accessione in Biblioteca Vaticana (1927) di manoscritti greci e orientali appartenuti al sacerdote aleppino Paul Sbath († 1945): I, 531; II, 951; diverse catalogazioni dei manoscritti pubblicate dallo stesso artefice della collezione: I, 531-532; inedita catalogazione sommaria del fondo da parte di Yuüannâ Malak († 1985): I, 532; manoscritti greci: I, 531; manoscritti persiani: I, 531, 532; manoscritti siriaci: I, 531; manoscritti turchi: I, 531. Cfr. anche: Sbath, Paul (…). –, –, –, –, –, Sire: I, 532-535; all’origine del fondo, l’offerta da parte di MarieDominique Sire († 1917) di volumi con traduzioni in diverse lingue della bolla Ineffabilis Deus, donati a Pio IX (1865, 1867), Leone XIII (1879) e Pio X (1904): I, 533; II, 946; primitiva collocazione del fondo nella Sala dell’Immacolata Concezione, ora pertinenza dei Musei Vaticani: I, 533; mobile d’esposizione offerto dallo stesso Marie-Dominique Sire († 1917): I, 533; dispersione di alcuni elementi dell’originaria collezione: I, 533. Cfr. anche: Sire, MarieDominique (…). –, –, –, –, –, [Urbinati], insieme dei fondi –: I, 538-545; II, 746, 819, 920, 935, 942, 962, 964, 968, 978; all’origine dei fondi, il trasferimento (1657) a Roma della collezione manoscritta dei duchi di Urbino: I, 539-541; II, 942; in Biblioteca Vaticana, ripartizione dei manoscritti in latini, greci ed ebraici: I, 541; gli altri manoscritti orientali, nella fattispecie arabi, sono dispersi nel relativo fondo «aperto» Vaticano arabo della Biblioteca Vaticana: I, 541, 543, 556; riordino dei fondi e attribuzione delle segnature: I, 541-543; incremento dei fondi, in Biblioteca Vaticana, con materiale di provenienza diversa: I, 541. Cfr. anche: Federico da Montefeltro, duca di Urbino; Urbino, duchi di –, collezioni librarie (…). –, –, –, –, –, Urbinati ebraici: I, 33, 34, 35, 36, 83, 87, 125, 145, 295, 298, 331, 541, 545-549, 575, 576; nel fondo, manoscritti in buona parte provenienti dalla biblioteca privata del mercante Menahem b. Aaron Volterra (metà del sec. XV): I, 545-546; nuove legature dei codici durante il mandato del cardinale bibliotecario (1853-1854) Angelo Mai († 1854): I, 546; antichi inventari del fondo: I, 543, 545, 547; descrizioni approntate (anni Dieci-Trenta del sec. XX) da Aaron Freimann: I, 548-549, 579. –, –, –, –, –, Urbinati greci: I, 22, 25, 31, 32, 34, 35, 41, 44, 48, 49, 52, 53, 55, 64, 65, 66, 67, 70, 71, 72, 73, 74, 78, 79, 80, 85, 88, 93, 97, 98, 102, 114, 115, 116, 117, 127, 132, 134, 140, 141, 142, 146, 150, 152, 153, 154, 160, 164, 169, 173, 174, 175, 176, 177, 178, 179, 180, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 201, 202, 203, 206, 207, 208, 209, 211, 212, 213, 214, 219, 220, 221, 222, 224, 225, 228, 229, 232, 233, 236, 237, 239,
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INDICE ANALITICO
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240, 243, 244, 249, 252, 255, 258, 262, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269, 270, 272, 273, 279, 280, 281, 282, 283, 284, 285, 287, 289, 293, 295, 298, 299, 300, 301, 302, 310, 329, 541, 549-550; II, 925, 929-930; riordino dei manoscritti per materia dopo l’arrivo in Biblioteca Vaticana: I, 550; presenza, nel fondo, di un incunabolo: I, 550; antichi inventari del fondo: I, 542-543, 545. –, –, –, –, –, Urbinati latini: I, 22, 25, 29, 32, 33, 34, 35, 36, 39, 40, 42, 43, 44, 46, 47, 49, 50, 51, 56, 57, 58, 61, 63, 65, 66, 68, 69, 70, 71, 72, 74, 75, 76, 80, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 89, 91, 94, 95, 97, 101, 102, 103, 104, 106, 107, 108, 109, 111, 114, 118, 119, 120, 121, 122, 123, 125, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 136, 137, 138, 139, 140, 141, 142, 143, 144, 146, 149, 150, 151, 152, 156, 157, 158, 159, 160, 162, 163, 164, 165, 167, 168, 170, 171, 172, 173, 175, 176, 179, 180, 181, 182, 183, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 199, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 211, 213, 214, 216, 217, 218, 219, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231, 232, 233, 235, 236, 237, 239, 240, 241, 242, 243, 244, 247, 248, 251, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 260, 261, 262, 265, 266, 268, 269, 270, 271, 273, 274, 275, 276, 277, 278, 280, 281, 282, 283, 286, 288, 289, 290, 291, 292, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 304, 305, 308, 318, 329, 331, 541, 550-553; II, 923, 925, 928, 929, 930; manoscritti miniati o decorati: I, 551; incunaboli presenti nel fondo: I, 553; antichi inventari: I, 541-542, 545; catalogazione a stampa (1902-1921) ad opera di Cosimo Stornajolo († 1923): I, 551. –, –, –, –, –, Vaticani arabi: I, 27, 29, 33, 34, 35, 41, 47, 52, 59, 60, 65, 76, 80, 125, 126, 132, 145, 146, 147, 159, 187, 188, 254, 294, 295, 297, 298, 300, 302, 444, 445, 506, 509, 541, 553-564, 566, 578, 644-645, 653, 660, 661, 662; manoscritti arabi presenti in Biblioteca Vaticana alle sue origini: I, 553; manoscritti procurati (1583-1587) da Leonardo Abel († 1605): I, 554-555; manoscritti procurati (1607-1609) da Leonetto Della Corbara: I, 554; manoscritti pervenuti (1623) con la Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 459, 555; II, 941; manoscritti pervenuti (1657) con la Biblioteca Urbinate: I, 556; manoscritti pervenuti (1662) dal romano Collegio dei Neofiti: I, 556; manoscritti pervenuti (1690) con la biblioteca di Cristina di Svezia († 1689): I, 556; manoscritti pervenuti (1696) dalla fondazione teatina romana di S. Andrea della Valle: I, 556-557, 563; manoscritti pervenuti (1710) dagli eredi di Abramo Ecchellense († 1664): I, 557; manoscritti pervenuti dalla missione (1715-1717) in Oriente di Giuseppe Simonio Assemani († 1768): I, 557; manoscritti appartenuti a Pietro Della Valle († 1652), donati alla Vaticana (1718) dal nipote Rinaldo Del Bufalo: I, 557; manoscritti procurati (1718-1721) da Andrea Scandar († 1748): I, 451, 557; manoscritti provenienti (a partire dal 1723) da Propaganda Fide: I, 557; manoscritti pervenuti (1763) con la biblioteca di Adriaan Reeland († 1718): I, 558; manoscritti provenienti dalla biblioteca privata di Giuseppe Simonio Assemani: I, 558-559, 560; manoscritti pervenuti (fra 1808 e 1812) dal Collegio Maronita di Roma: I, 559, 562; manoscritti pervenuti (prima del 1813) dal convento francescano romano di S. Pietro in Montorio: I, 559; manoscritti appartenuti a George Strachan († post 1634), sistemati nel fondo all’inizio del XIX secolo: I, 559; manoscritti della collezione yemenita di Giuseppe Caprotti († 1919): I, 560, 661; II, 950; manoscritti procurati dalla missione nei Balcani e nel Medio Oriente (1923-1924) di Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij: I, 560; manoscritti per-
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[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Vaticani arabi (segue)]
venuti (1934) con la collezione di Oskar Rescher († 1972): I, 560-561; II, 953; manoscritti pervenuti (1935-1937) con la collezione del patriarca siro-cattolico di Antiochia Ignace Gabriel Tappouni († 1968): I, 561; II, 953; manoscritti recentemente acquistati presso l’antiquario olandese Bouwman: I, 562; trasferimenti di manoscritti dal fondo Vaticano turco: I, 658; catalogazione (1831) ad opera di Angelo Mai († 1854): I, 559, 560; catalogazione delle più recenti accessioni ad opera di Agostino Ciasca († 1902), plagiato (1900) da Carlo CrispoMoncada: I, 560, 563; catalogazione dei manoscritti arabo-islamici (1935, 1965) ad opera di Giorgio Levi Della Vida († 1967): I, 561; incompiuta e inedita catalogazione (anni Trenta-Quaranta del sec. XX) dei manoscritti arabo-cristiani, ad opera di Georg Graf († 1955): I, 561-562; inedita catalogazione (19721974) dei Vat. ar. 1827-1999 ad opera di Yuüannâ Malak († 1985): I, 562; concordanza fra le segnature utilizzate da Giuseppe Simonio Assemani nella Bibliotheca Orientalis (1719-1728) e quelle attuali: I, 563. –, –, –, –, –, Vaticani armeni: I, 29, 33, 34, 35, 47, 59, 83, 110, 294, 300, 301, 302, 560, 564-568, 647, 656, 660, 764; primo manoscritto armeno attestato in Biblioteca Vaticana: I, 564; manoscritti procurati da Leonardo Abel († 1605): I, 564; manoscritto giunto fra quelli appartenuti a Pietro Della Valle († 1652), donati alla Vaticana (1718) dal nipote Rinaldo Del Bufalo: I, 454, 565; manoscritti pervenuti (1748) con la collezione manoscritta della famiglia Ottoboni: I, 448, 565; manoscritti pervenuti (primi decenni del sec. XX) dalla Congregazione del S. Uffizio: I, 565; manoscritti inviati (1923) da Bûlus ‘Awwâd († 1944): I, 566; manoscritti procurati dalla missione nei Balcani e nel Medio Oriente (1923-1924) di Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij: I, 566; manoscritti provenienti dalla dispersa biblioteca del monastero del Surb Nšan (S. Croce) di Sivas: I, 566; catalogazione (1831) di Angelo Mai († 1854): I, 565; catalogazione (1892) ad opera di Yovhannês Miskgian: I, 565; catalogazione analitica (1927) ad opera di Eugène Tisserant († 1972), con l’uso delle schede di Frederick Cornwallis Conybeare († 1924): I, 566. –, –, –, –, –, Vaticani copti: I, 29, 33, 34, 35, 53, 59, 60, 71, 75, 76, 110, 116, 145, 146, 187, 227, 294, 295, 300, 302, 438, 472, 568-573; manoscritti copti presenti in Biblioteca Vaticana alle sue origini: I, 569; manoscritti pervenuti con il lascito testamentario di Giovan Battista Raimondi († 1614): I, 569; manoscritti procurati durante la missione in Oriente (1715-1717) di Giuseppe Simonio Assemani († 1768): I, 570; manoscritti raccolti da Pietro Della Valle († 1652) e pervenuti alla Biblioteca Vaticana per dono (1718) del nipote Rinaldo Del Bufalo: I, 570; manoscritti trasferiti (1723-1727) dalla biblioteca della Congregazione de Propaganda Fide: I, 570-571; manoscritti provenienti dalla biblioteca privata degli Assemani: I, 571; copie di elementi del fondo in manoscritti Borgiani copti già appartenuti a Raphael Ýûæí († 1787), docente di copto al Collegio Urbano di Propaganda: I, 366; catalogazione assemaniana: I, 571; catalogazione (1831) ad opera di Angelo Mai († 1854): I, 571; catalogazione delle nuove accessioni ad opera di Agostino Ciasca († 1902), nella seconda metà del secolo XIX: I, 571; catalogazione (1937) ad opera di Adolphe Hebbelynck († 1939) e Arnold van
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INDICE ANALITICO
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Lantschoot († 1969): I, 571; concordanza fra le segnature utilizzate da Giuseppe Simonio Assemani nella Bibliotheca Orientalis (1719-1728) e quelle attuali: I, 571. –, –, –, –, –, Vaticani ebraici: I, 33, 34, 35, 36, 76, 83, 84, 87, 99, 125, 127, 132, 138, 145, 151, 161, 165, 294, 295, 297, 298, 300, 302, 308, 331, 506, 560, 562, 573-579, 645, 653, 660, 662; II, 925, 927; manoscritti ebraici presenti in Biblioteca Vaticana nel suo primo secolo di vita: I, 573-574; manoscritti pervenuti (1623) con la Biblioteca Palatina di Heidelberg, il cui nucleo principale è costituito dai codici raccolti da Ulrich Fugger († 1584): I, 459, 575, 576, 577; manoscritti appartenuti ad Andrea Molza († 1851): I, 577; manoscritto acquisito nel corso della sua missione in Oriente (1718-1721) da Andrea Scandar († 1748): I, 451; manoscritti recentemente acquistati presso l’antiquario olandese Bouwman: I, 578; microfilmatura dell’intero fondo, con gli altri manoscritti ebraici della Biblioteca Vaticana, per conto dell’Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts della Jewish National and University Library di Gerusalemme: I, 577; catalogazione (1650, 1660) ad opera di Giulio Bartolocci († 1687): I, 575-576; II, 942; catalogazione (1756) ad opera degli Assemani: I, 576; catalogazione (1831) ad opera di Angelo Mai († 1854): I, 576; catalogazione delle nuove accessioni ad opera di Mariano Ugolini († 1932): I, 577; descrizioni approntate (anni Dieci-Trenta del sec. XX) da Aaron Freimann: I, 548-549, 579. –, –, –, –, –, Vaticani estremo-orientali: I, 33, 34, 67, 579-582; manoscritti cinesi presenti in Biblioteca Vaticana nel XVI secolo: I, 579; costituzione dell’attuale fondo Vaticani estremo-orientale a seguito della venuta (1922) in Biblioteca Vaticana del sinologo Paul Pelliot († 1945): I, 579, 580, 619; inventariazione (1922) a cura di Pelliot: I, 580; varietà di tipologie di materiali e di supporti (pitture, calligrafie, oggetti d’arte, realizzazioni su carta, seta, legno, iscrizioni su avorio): I, 580-581; estrazione di manoscritti impropriamente inseriti nel fondo e loro trasferimento nel fondo Vaticano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 619; recente versamento nel fondo (2004) del nucleo dei «Vaticani estremo-orientali provvisori»: I, 581. –, –, –, –, –, Vaticani etiopici: I, 33, 34, 35, 59, 60, 88, 187, 189, 294, 297, 300, 302, 495, 582-584; manoscritti etiopici presenti in Biblioteca Vaticana nel suo primo secolo di vita: I, 582; manoscritto pervenuto (1623) con la Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 459, 555, 582; presenza, nel fondo, di manoscritti provenienti dal romano Ospizio degli Etiopi in S. Stefano dei Mori: I, 495, 582; manoscritti appartenuti a Pietro Della Valle († 1652), donati (1718) dal suo erede Rinaldo Del Bufalo: I, 582, 584; manoscritto proveniente dalla collezione privata degli Assemani: I, 582, 584; manoscritti donati (1911) da Menelik II, imperatore d’Etiopia, a Émile Delorme e da questi affidati a Sylvain Grébaut († 1955): I, 582-583; manoscritti acquistati da Grébaut in Etiopia e in Francia: I, 583; presenza nel fondo di manoscritti già del comboniano Armido Gasparini († 2004): I, 409-410; manoscritti amarici: I, 584; manoscritti ge‘ez: I, 584; manoscritti tigrini: I, 584. –, –, –, –, –, Vaticani greci: I, 7, 20, 22, 24, 25, 28, 29, 31, 32, 34, 35, 39, 40, 41, 44, 45, 47, 48, 49, 52, 53, 55, 56, 61, 64, 65, 66, 67, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 76, 77, 78, 79, 80, 85, 86, 88, 93, 94, 97, 98, 99, 102, 104, 105, 106, 107, 112, 114, 115, 116,
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117, 119, 120, 121, 122, 126, 127, 128, 131, 132, 133, 134, 135, 139, 140, 141, 142, 146, 148, 149, 152, 153, 154, 155, 156, 159, 160, 164, 165, 169, 173, 174, 175, 176, 177, 178, 179, 180, 181, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 194, 195, 197, 200, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 216, 218, 219, 220, 221, 222, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 232, 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241, 243, 244, 245, 246, 247, 249, 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 258, 260, 262, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269, 270, 271, 272, 273, 274, 279, 280, 281, 282, 283, 284, 285, 286, 287, 288, 289, 290, 293, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 308, 329, 331, 453, 464, 465, 466, 474, 475, 477, 584-615, 656; II, 762, 763, 764, 765, 771, 786, 922, 924, 925, 929, 930, 935; cosiddetto «fondo antico»: I, 584, 585-591, 592, 598, 599; manoscritti già del card. Antonio Carafa († 1591): I, 149, 584, 591, 592, 597; manoscritti già di Fulvio Orsini († 1600): I, 134, 584, 591-592, 598, 603; II, 941; manoscritti appartenuti alla famiglia Altemps, ritenuti già del card. Guglielmo Sirleto († 1585), acquistati (1612) da Paolo V: I, 447, 584, 589, 591, 592; II, 941; manoscritti pervenuti (tra 1611 e 1622) dal Collegio Greco di S. Atanasio in Roma: I, 584, 592-595; manoscritti già di Alvise Lollino († 1625): I, 585, 594, 595-598; II, 941; rimaneggiamento del fondo (1628), ordinato da Felice Contelori († 1652): I, 594, 596, 599, 600; effimero tentativo (fra 1645 e 1646), ad opera di Leone Allacci († 1669), di inserire nel fondo i manoscritti Palatini greci: I, 464; manoscritti «basiliani», provenienti da monasteri greci dell’Italia meridionale, acquistati (1786) presso il Collegio di S. Basilio in Roma: I, 20, 585, 600-601, 602, 605, 610; II, 944; manoscritti provenienti (1821) dalla biblioteca dei Colonna, in massima parte già appartenuti al card. Giovanni Salviati († 1553): I, 585, 602, 603, 605-606, 607; II, 945; manoscritti procurati da Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij nel corso della loro missione (1923-1924) nei Balcani e nel Medio Oriente: I, 607-608; manoscritti e documenti dell’archivio di Stavrakis Aristarchis († 1925): I, 585, 607-608; ejkklhsiastikaV “ffækia acquistati (1926) da Eugène Tisserant per la Biblioteca Vaticana presso Stavrakis Aristarchis: I, 608; manoscritti appartenuti a Louis Petit († 1927): I, 585, 608, 609, 610; II, 950; documenti degli archivi di Paros, Naxos e del Patriarcato di Costantinopoli: I, 585, 609; incunaboli presenti nel fondo: I, 614; indici e inventari del fondo: I, 596, 597; inventario (a partire dal 1582) a cura di Federico Ranaldi († 1590): I, 589, 590; inventariazione (a partire dal 1591) a cura di Giovanni da S. Maura († 1614): I, 590-591, 594, 595, 607; inventario (probabilmente già ultimato fra il 1594 e il 1597) a cura di Domenico Ranaldi († 1606), proseguito da Alessandro Ranaldi († 1649): I, 590, 604; II, 941; inventari, indici e initia a cura di Leone Allacci († 1669): I, 594, 595, 604-605, 611, 614; II, 941; inventario dei codici colonnensi (sec. XVIII) a cura di Raffaele Vernazza († 1780): I, 606; inventario (inizio del sec. XVIII) dei codici «basiliani» a cura di Giovanni Crisostomo Scarfò († 1740): I, 601, 611, 615; inventario (dopo il 1786) dei codici «basiliani» a cura di Giovanni Elia Baldi († 1799): I, 601, 611, 615; inventario intrapreso forse da Domenico Calabresi e completato (fra 1804 e 1819 ca.) da Girolamo Amati senior († 1834): I, 603, 605, 610, 614; II, 945; inventari dei codici colon-
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INDICE ANALITICO
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nensi a cura di Guglielmo Manzi († 1821) e di Luigi Maria Rezzi († 1857), stesi durante il deposito (1820-1821) dei manoscritti presso la Biblioteca Barberini: I, 606; inventario (dopo il 1821) dei codici colonnensi a cura di Girolamo Amati senior: I, 606; inventario del fondo Vaticano greco a cura di Giuseppe CozzaLuzi († 1905): I, 611, 614. –, –, –, –, –, Vaticani iberici: I, 11, 34, 60, 93, 295, 302, 615-616; presenza nel fondo di uno dei manoscritti georgiani raccolti in Oriente da Pietro Della Valle († 1652): I, 454, 615; catalogazione (1831) pubblicata da Angelo Mai († 1854): I, 615; catalogazione (1962) ad opera di Michael Tarchnišvili: I, 615. –, –, –, –, –, Vaticani indiani: I, 11, 33, 34, 35, 99, 100, 111, 134, 294, 297, 300, 477, 616-622; costituzione (seconda metà del sec. XVIII-inizio del sec. XIX) del fondo, destinato ad accogliere manoscritti in lingue del subcontinente indiano, della penisola indocinese e dell’arcipelago indonesiano: I, 616; lingue rappresentate nel fondo: I, 616, 621-622; manoscritto pervenuto (1623) con la Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 459; manoscritti pervenuti con i codici di Pietro Della Valle († 1652), donati (1718) alla Biblioteca Vaticana dal nipote Rinaldo Del Bufalo: I, 617, 621; manoscritti pervenuti (1748) con la collezione della famiglia Ottoboni: I, 448; manoscritti pervenuti (1763) con la biblioteca di Adriaan Reeland († 1718): I, 617, 621; manoscritti provenienti dal «Seminarium Missionum» dei Carmelitani scalzi di S. Pancrazio in Roma: I, 617, 621; versamento nel fondo (anni Settanta del sec. XX) dei manoscriti già «Vat. ind. provvisori 1-26», grazie alla collaborazione di George M. Moraes: I, 619-620; catalogazione sommaria (1831) pubblicata da Angelo Mai: I, 617; inventariazione ad opera di Frederick William Thomas (fine del sec. XIX): I, 618; inventariazione (1973) ad opera di George M. Moraes: I, 619. –, –, –, –, –, Vaticani indocinesi: I, 616, 622; recente costituzione (2004) del fondo: I, 622. –, –, –, –, –, Vaticani latini: I, 18, 22, 25, 27, 29, 32, 33, 34, 35, 36, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 55, 56, 57, 58, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68, 69, 70, 71, 72, 74, 75, 76, 77, 79, 80, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 94, 95, 96, 97, 98, 99, 100, 101, 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 109, 111, 112, 113, 114, 115, 118, 119, 120, 121, 122, 123, 124, 125, 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 135, 136, 137, 138, 139, 140, 141, 142, 143, 144, 145, 146, 147, 148, 149, 150, 151, 152, 155, 156, 157, 158, 159, 160, 162, 163, 164, 165, 166, 167, 168, 170, 171, 172, 173, 175, 176, 179, 180, 181, 182, 183, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 216, 217, 218, 219, 220, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231, 232, 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241, 242, 243, 244, 245, 246, 247, 248, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 265, 266, 268, 269, 270, 271, 272, 273, 274, 275, 276, 277, 278, 279, 280, 281, 282, 283, 284, 285, 286, 287, 288, 289, 290, 291, 292, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 304, 305, 306, 308, 329, 331, 344, 346, 414, 420, 445, 447, 466, 477, 492, 505, 507, 509, 580, 591, 607, 619, 623-640; II, 758, 762, 765, 766, 771, 786, 816, 828, 829, 830, 862, 868, 921, 922, 923, 924, 925, 926, 927, 928, 929, 930; cosiddetto «fondo antico»: I, 623-626, 634; riordino e catalogazione del fondo ad opera dei Ranaldi (fine sec. XVI-primi decenni del sec. XVII): I, 21, 623-626; II, 941;
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Vaticani latini (segue)]
concordanze fra le segnature dei manoscritti utilizzate fino al trasferimento nei locali voluti da Sisto V (1585-1590) e le nuove segnature introdotte dai Ranaldi: I, 634; inventari e indici manoscritti del fondo, inaugurati dai Ranaldi e proseguiti sino a Leone XIII (1878-1903): I, 626, 627, 628, 629-630, 631, 635, 637-639; II, 941, 947; restauro o rifacimento di numerose legature sotto i pontificati di Paolo V (1605-1621) e di Urbano VIII (1623-1644): I, 626, 627; consistenza del fondo verso la metà del XVII secolo: I, 627-628; rifacimento di numerose legature sotto il mandato (1779-1801) del cardinale bibliotecario Francesco Saverio de Zelada († 1801): I, 628; consistenza del fondo nel 1838: I, 628-629; doni e acquisti antiquari sistemati nel fondo a partire dalla prefettura (1895-1914) di Franz Ehrle († 1934): I, 631; inaugurazione della catalogazione a stampa, promossa da Franz Ehrle († 1934), articolata in una duplice serie di volumi, rispettivamente a partire dal primo manoscritto del fondo e dall’inizio delle «code» (le sezioni finali del fondo): I, 630, 632-633, 634-635; inventari, prevalentemente dattiloscritti, delle «code» del fondo: I, 632, 635, 639-640; scorporo (1960-1961) della sezione sino ad allora denominata dei «Vaticani latini musicali», costituita nell’autonomo fondo Vaticano musicale: I, 641-642; II, 955; acquisizioni dal 1964 al 1987: I, 633, 635; manoscritti di provenienza Albani, poi appartenuti al principe Baldassarre Boncompagni Ludovisi († 1894): I, 353; manoscritti appartenuti a Girolamo Amati senior († 1834): I, 629, 636; manoscritti di provenienza Boncompagni Ludovisi, poi appartenuti allo storico romano Oreste Tommasini († 1919): I, 353; manoscritti di provenienza Altemps, ritenuti già del card. Guglielmo Sirleto († 1585): I, 447, 627; II, 941; manoscritti di Cristóbal Cabrera († 1598): I, 627; manoscritti di Francesco Cancellieri († 1826): I, 629; manoscritti appartenuti al card. Luigi Capponi († 1659): I, 628; manoscritti già del card. Antonio Carafa († 1591): I, 591, 623, 624, 626; manoscritti liturgici appartenuti a Casimiro Raffaele Casimiri († 1943): I, 642; manoscritti già di Angelo Colocci († 1549): I, 625; II, 940; manoscritti appartenuti a don Giuseppe De Luca († 1962): I, 411, 412; manoscritti, carte e carteggi di Giovanni Battista De Rossi († 1894): I, 416, 632, 636; presenza, nel fondo, di autografi di Contardo Ferrini († 1902): I, 632; volumi riconducibili al gesuita e missionario in Cina Jean-François Fouquet († 1741): I, 364, 365; manoscritti di Costantino Gaetani († 1650): I, 627; manoscritti di Pietro Galatino († 1540): I, 627; manoscritti appartenuti a Stefano Gradi († 1683): I, 628; manoscritti di Rodolfo Lanciani († 1929): I, 632, 633, 636; manoscritti di Piero Lazzeri († 1787): I, 629; manoscritti di Angelo Mai († 1854): I, 629; II, 828; manoscritti di Aldo Manuzio il Giovane († 1597): I, 625, 627; II, 786, 941; autografi di Alessandro Manzoni († 1873): I, 632; manoscritti di Gaetano Marini († 1815): I, 636; manoscritti di Marco Mastrofini († 1845): I, 629; manoscritti di Gaetano Moroni († 1883): I, 632; II, 953; manoscritti di Fulvio Orsini († 1600): I, 591, 623, 624, 626, 634; II, 941; manoscritti appartenuti al card. Giordano Orsini († 1438), giunti a seguito di una vendita (1535) di volumi considerati inutili da parte del Capitolo di S. Pietro: I, 334; manoscritti di Onofrio Panvinio († 1568): I, 627; manoscritti di Francisco Peña († 1612): I,
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627; lettere e documenti relativi a Lorenzo Perosi († 1956): I, 642, 643; manoscritti appartenuti a Prospero Podiani († 1615): I, 627; manoscritti del card. Reginald Pole († 1558): I, 627; manoscritti appartenuti ad Anton Ruland († 1874): I, 629, 635-636; II, 946; nel fondo, disegni raccolti dallo storico dell’arte Jean-Baptiste-Louis-Georges Séroux d’Agincourt († 1814): I, 629; manoscritti appartenuti a Guglielmo Sirleto († 1585): I, 447, 627; II, 941; manoscritti di Henry Stevenson iunior († 1898): I, 632; manoscritti di Oreste Tommasini († 1919): I, 632; manoscritti e stampati postillati o di pregio appartenuti a Carlo Vercellone († 1869): I, 632; nel fondo, carte della famiglia Visconti: I, 426; manoscritti di Lorenzo Zaccagni († 1712): I, 628; manoscritti provenienti dall’Archivio Vaticano: I, 631, 639, 640, 641; II, 949; manoscritti della biblioteca pontificia avignonese, recuperati dai papi nel corso dei secoli XV e XVI con vari trasporti a Roma, e di altre biblioteche ecclesiastiche dei secoli XIV e XV: I, 355, 356, 634; manoscritti provenienti dal Collegio Romano: I, 631; II, 949; manoscritti provenienti dal Collegio di S. Basilio in Roma: I, 601; II, 944; manoscritti provenienti dalla Congregazione del S. Uffizio, con gli inventari delle biblioteche conventuali redatti nell’ambito dell’inchiesta promossa (1598-1603) dalla Congregazione dell’Indice: I, 631-632; II, 949, 953; manoscritti provenienti dall’eremo camaldolese di Fonte Avellana: I, 625; manoscritti provenienti dal Pontificio Seminario Lombardo in Roma: I, 632; manoscritti provenienti dal Sacro Convento di Assisi: I, 629, 632; autentiche di reliquie provenienti dal Sancta Sanctorum lateranense: I, 477; cartario dalla chiesa romana di S. Maria in Campo Marzio: I, 636; manoscritti provenienti dalla fondazione domenicana romana di S. Maria sopra Minerva: I, 346; manoscritti provenienti dal monastero camaldolese di S. Michele di Murano attraverso quello romano di S. Gregorio al Celio: I, 632; II, 765, 924, 952; manoscritti provenienti dal Seminario di Albano: I, 631; II, 949; manoscritti costituiti con «membra disiecta» provenienti da legature o fogli di guardia: I, 633; carte erudite presenti nel fondo: I, 632, 633; incunaboli presenti nel fondo: I, 636. –, –, –, –, –, Vaticani mandei: I, 640-641; costituzione del fondo nel XX secolo: I, 640. –, –, –, –, –, Vaticani musicali: I, 35, 40, 128, 129, 184, 282, 287, 329, 384, 490, 641643; II, 767; costituzione del fondo (1956), poi alimentato con l’inserimento (1960-1961) di un nucleo di manoscritti musicali sino ad allora conservati in una apposita sezione del fondo dei Vaticani latini, denominata «Vaticani latini musicali»: I, 641-642; II, 955; manoscritti contenenti canto gregoriano: I, 643; autografi di Franz Schubert († 1828): I, 643; autografi di Gioacchino Rossini († 1868): I, 643; manoscritti provenienti dalla biblioteca di Casimiro Raffaele Casimiri († 1943): I, 642; presenza, nel fondo, di manoscritti di Lorenzo Perosi († 1956): I, 492, 641, 642, 643; autografi di compositori otto-novecenteschi, entrati come parte degli autografi donati a Paolo VI (1963-1978) per il suo ottantesimo compleanno: I, 642, 643; schedario dattiloscritto con indice alfabetico dei compositori e, per le opere anonime, dei titoli: I, 643; concordanza fra le segnature del fondo e quelle degli aboliti «Vaticani latini musicali»: I, 643. –, –, –, –, –, Vaticani persiani: I, 33, 34, 35, 36, 83, 137, 146, 294, 295, 298, 300, 302, 561, 562, 578, 644-646, 653, 662; nucleo «antico» del fondo: I, 644; mano-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Vaticani persiani (segue)]
scritti appartenuti a Pietro Della Valle († 1652), donati (1718) dall’erede Rinaldo Del Bufalo alla Biblioteca Vaticana: I, 644, 646; manoscritti appartenuti ad Adriaan Reeland († 1718), poi acquisiti (1763) dalla Biblioteca Vaticana: I, 644; manoscritti diplomatistici: I, 644; manoscritti pervenuti da istituti missionari e da fondazioni ecclesiastiche romani: I, 644; manoscritti appartenuti agli Assemani: I, 645; manoscritto proveniente dalla dispersione (1871) della collezione di Eugenio Minutoli Tegrimi: I, 645; manoscritti appartenuti ad Oskar Rescher († 1972), acquisiti (1937) dalla Biblioteca Vaticana: I, 645, 646; II, 953; manoscritti recentemente acquistati presso l’antiquario olandese Bouwman: I, 645; trasferimenti di manoscritti dal fondo Vaticano turco: I, 645, 658; catalogazione di Giuseppe Simonio Assemani († 1768) nella Bibliotheca Orientalis (1719-1728): I, 646; catalogazione (ca. 1750) ad opera di Stefano Evodio Assemani († 1782): I, 644; catalogazione (1831) pubblicata da Angelo Mai († 1854): I, 646; catalogazione (1897) ad opera di Paul Horn: I, 646; catalogazione (1948) ad opera di Ettore Rossi: I, 645-646; concordanze fra le segnature adottate nella Bibliotheca Orientalis (1719-1728) di Giuseppe Simonio Assemani († 1768) e le attuali: I, 646; concordanza fra le segnature adottate nelle catalogazioni di Angelo Mai (coincidenti con le attuali, salvo per alcuni codici allora nel fondo Vaticano turco), di Paul Horn e le attuali: I, 646. –, –, –, –, –, Vaticani rumeni: I, 300, 646-648; manoscritti acquisiti durante la missione (1923-1924) nei Balcani e nel Medio Oriente di Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij: I, 646-647; manoscritto proveniente dal fondo Vaticano slavo: I, 647. –, –, –, –, –, Vaticani samaritani: I, 29, 33, 36, 83, 145, 649-650; manoscritto giunto fra quelli appartenuti a Pietro Della Valle († 1652), donati alla Vaticana (1718) dal nipote Rinaldo Del Bufalo: I, 648, 649; catalogazione (1831) ad opera di Angelo Mai († 1854): I, 648, 649. –, –, –, –, –, Vaticani siriaci: I, 27, 32, 33, 34, 35, 41, 52, 60, 72, 80, 96, 110, 114-115, 125, 132, 135, 145, 146, 152, 159, 164, 186, 187, 188, 222, 232, 247, 251, 270, 272, 294, 295, 297, 301, 302, 445, 459, 562, 578, 645, 649-654, 662; II, 925; manoscritti siriaci presenti in Biblioteca Vaticana nel XVI secolo: I, 649-650; manoscritti pervenuti (1623) con la Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 459, 555-556, 650; nuclei nei quali erano ripartiti i manoscritti siriaci negli anni della pubblicazione della Bibliotheca Orientalis (1719-1728) di Giuseppe Simonio Assemani († 1768): I, 650-652; «fondo antico»: I, 650; codici «amidensi»: I, 651; codici assemaniani: I, 651, 652; codici «beroensi»: I, 651; codici «nitriensi», provenienti da S. Maria «dei Siriani» (Dayr as-Suryân) nel deserto di Nitria (Wâdí an-Naýrûn): I, 650, 652; codici raccolti da Pietro Luigi Carafa († 1755): I, 652; codici appartenuti ad Abramo Ecchellense († 1664): I, 650-651, 652; codici raccolti durante la sua missione in Oriente (1718-1721) da Andrea Scandar († 1748): I, 451, 651; codici provenienti da Propaganda Fide, entrati in Biblioteca nel 1723: I, 381, 652; fusione dei diversi nuclei in un’unica serie, e catalogazione dei manoscritti ad opera di Giuseppe Simonio e di Stefano Evodio Assemani († 1782): I, 652, 654; catalogazione (1831) pubblicata da Angelo Mai
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INDICE ANALITICO
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(† 1854): I, 652, 654; manoscritti provenienti dalla biblioteca personale di Andrea Molza († 1851): I, 653; manoscritti raccolti durante un viaggio in Oriente (1926-1927) dal domenicano Jacques-Marie Vosté († 1949): I, 653; manoscritti appartenuti al patriarca siro-cattolico di Antiochia Ignace Gabriel Tappouni († 1968): I, 653; II, 953; manoscritti recentemente acquistati presso l’antiquario olandese Bouwman: I, 653; concordanza fra le segnature della Bibliotheca Orientalis (1719-1728) e le attuali: I, 654. –, –, –, –, –, Vaticani slavi: I, 25, 29, 35, 61, 103, 105, 106, 115, 117, 159, 187, 295, 296, 297, 300, 302, 445, 459, 647, 655-658; manoscritti slavi presenti in Biblioteca Vaticana nel XVI secolo: I, 655; manoscritto proveniente (1623) dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 459, 656; manoscritto proveniente (1690) dalla biblioteca di Cristina di Svezia († 1689): I, 506, 656; manoscritto proveniente dalla biblioteca privata di Stefano Evodio Assemani († 1782): I, 656; manoscritto proveniente (1786) dal Collegio di S. Basilio in Roma: I, 601, 656; II, 944; costituzione del fondo per volere del primo custode (1819-1833) Angelo Mai († 1854): I, 655; versamento nel fondo di manoscritti prima conservati in altri fondi: I, 655-656; catalogazione (1820-1821) ad opera di Michael Bobrowski († 1848), pubblicata (1831) con alcune aggiunte da Mai: I, 655-656, 658; successivo riordino (1891-1892) e inventariazione del fondo ad opera di Ulisse De Nunzio († 1915): I, 647, 656; manoscritti procurati dalla missione nei Balcani e nel Medio Oriente (1923-1924) di Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij: I, 656; manoscritti musicali di provenienza vecchiocredente: I, 656. –, –, –, –, –, Vaticani turchi: I, 33, 34, 35, 76, 150, 165, 294, 297, 298, 459, 506, 509, 561, 562, 578, 645, 653, 658-663; primi manoscritti turchi acquisiti dalla Biblioteca Vaticana: I, 658; manoscritti pervenuti (1623) con la Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 459, 555, 659; manoscriti appartenuti ad Abramo Ecchellense († 1664): I, 659; manoscritti pervenuti (1690) con la biblioteca di Cristina di Svezia († 1689): I, 659; manoscritti appartenuti a Pietro Della Valle († 1652), donati (1718) alla Biblioteca Vaticana dal nipote Rinaldo Del Bufalo: I, 659; manoscritti appartenuti a Giuseppe Simonio († 1768) e Stefano Evodio Assemani († 1782): I, 660; catalogazione (1831) pubblicata da Angelo Mai († 1854): I, 658; manoscritti appartenuti ad Andrea Molza († 1851): I, 660; manoscritti appartenuti a Gaetano Ferrajoli († 1890): I, 660; manoscritti procurati nel corso della loro missione (1923-1924) nei Balcani e nel Medio Oriente da Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij: I, 660; autografi di T‘oros Šadarevean († 1924) donati (1929) dal figlio Bernardo: I, 661; manoscritti pervenuti (1934) con i codici appartenuti a Oskar Rescher († 1972): I, 661; II, 953; manoscritti recentemente acquistati presso l’antiquario olandese Bouwman: I, 662; trasferimenti di manoscritti da e nei fondi Vaticano arabo, Vaticano indiano e Vaticano persiano in Biblioteca Vaticana: I, 645, 658, 659, 660, 662; concordanze fra le segnature adottate nelle catalogazioni di Giuseppe Simonio Assemani nella Bibliotheca Orientalis (1719-1728), di Angelo Mai (in gran parte coincidenti con le attuali), di Paul Horn e le attuali: I, 662. –, –, Dipartimento Stampati: I, 7, 8, 9, 12, 17, 429, 707; II, 741-891, 935-936.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati (segue)]
–, –, –, Gabinetto delle Stampe: I, 12; II, 755, 875-891, 936; odierna sistemazione risalente al pontificato di Pio XI (1922-1939), nell’antica sede dell’armeria papale e quindi della vecchia Scuola (o Studio) del mosaico: II, 879, 952; stanza del curatore: II, 870, 880; accessione delle collezioni di Thomas Ashby (1933) e di Benedetto Guglielmi di Vulci: II, 880, 953, 954; catalogazione informatizzata e digitalizzazione di stampe e incisioni: II, 778, 882, 883, 884, 890; documentazione relativa alla storia del –, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 914. –, –, –, –, fondi: II, 881-891, 936. –, –, –, –, –, Ashby: II, 875, 888-890, 914; arrivo (1933) della collezione di Thomas Ashby († 1931) in Biblioteca Vaticana: II, 888, 953; timbro che identifica gli elementi dell’originaria collezione, presenti in Biblioteca Vaticana non solo nel fondo Ashby: II, 888, 889; documenti relativi alla collezione, stesi prima e dopo la vendita alla Biblioteca Vaticana: II, 888; cospicua presenza, nel fondo, di disegni: II, 884; suddivisione del fondo in quattro sezioni (Disegni Ashby; Stampe Ashby; Stampe Ashby-Panorami; Stampe Ashby-Piranesi): II, 888-889. Cfr. anche: Ashby, Thomas (…). –, –, –, –, –, Disegni: II, 875, 876, 884; fondo che raccoglie disegni su fogli sciolti: II, 884; catalogazione informatizzata: II, 884. –, –, –, –, –, Gismondi: II, 875, 890-891; dono (a partire dal 1984) della collezione raccolta dall’artista Tommaso Gismondi, comprendente dipinti, manoscritti, ceramiche, porcellane, disegni, stampe, stampati e altri materiali artistici: II, 884, 890, 958; suddivisione del fondo in quattro sezioni (Disegni Gismondi; Matrici Gismondi; Oggetti d’arte Gismondi; Stampe Gismondi): II, 890-891. Cfr. anche: Gismondi, Tommaso (…). –, –, –, –, –, Matrici: II, 875, 885-888; suddivisione del fondo in sette serie (Matrici Borghese; Matrici Buonanni; Matrici Cerveteri; Matrici generali; Matrici Museo Etrusco; Matrici Museo Lateranense; Matrici S. Maria Maggiore): II, 885887; matrici provenienti dalla basilica romana di S. Maria Maggiore: II, 885, 887, 952. –, –, –, –, –, R.G. Fotografie: I, 732; II, 875, 884-885, 936; fondo costituito a partire dall’estrazione di fotografie prima conservate nel fondo Indirizzi: II, 884885; assegnazione del fondo, solo di recente, alle competenze del Gabinetto delle Stampe: II, 885; schedario cartaceo manoscritto per soggetti: II, 885. –, –, –, –, –, Stampe: II, 875, 876, 877, 881-883, 889; fondo ordinato in base al formato, in sette sezioni di altezza crescente: II, 881-882; presenza in esso di stampe di provenienza Ashby: II, 882; incunaboli presenti nel fondo: II, 883; schedario cartaceo, catalogo elettronico e scansione digitale delle immagini: II, 882. –, –, –, –, –, Stampe geografiche: II, 875, 883-884, 889; costituzione del fondo nei primi decenni del Novecento: II, 883; fondo ordinato in base al formato: II, 883; presenza in esso di piante e vedute panoramiche di Roma di provenienza Ashby: II, 883; inventario topografico, schedario cartaceo e catalogo elettronico: II, 883-884.
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INDICE ANALITICO
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–, –, –, Sezione Accessioni: sede della – negli spazi ricavati (inizio degli anni Ottanta del sec. XX) all’interno del «Muro di Michelangelo» (o «Bastioni di Michelangelo»): II, 776, 957. –, –, –, Sezione Catalogo (e riferimenti all’Ufficio Catalogo prima della costituzione dell’attuale Sezione): II, 776, 790, 957. –, –, –, Sezione Stampati (più propriamente, Sezione Sale e Magazzini Stampati): II, 741-873, 935-936. –, –, –, –, fondi a stampa: II, 785-873, 935-936. –, –, –, –, –, Accademia dei Virtuosi: II, 785-786; trasferimento in Biblioteca Vaticana (anni Ottanta del sec. XX) della raccolta di libri d’arte già di Francesco Maria Oddasso († 1964), da lui donata all’Accademia dei Virtuosi al Pantheon: II, 785-786, 957. Cfr. anche: Oddasso, Francesco Maria; Santa Sede, Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon (…). –, –, –, –, –, Aldine: I, 460, 477; II, 748, 760, 762, 786-788, 830, 840; fondo che raccoglie esemplari di edizioni aldine, che si scelse di non inserire nel fondo Raccolta Prima al momento (fine sec. XIX) della sua costituzione: II, 859; presenza, nel fondo, di stampati provenienti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 460; dislocazione degli incunaboli nel fondo Incunaboli: II, 787; versamento nel fondo delle edizioni aldine provenienti dal fondo Mai: II, 829, 830; inserimento nel fondo (probabilmente nel 1912 ca.) di esemplari di edizioni aldine provenienti dal Collegio Romano, conservati in una serie autonoma: II, 786-787; collocazione materiale in coda al fondo, ma senza di fatto integrarle in esso, delle edizioni aldine degli Stampati Barberini: II, 787, 795. –, –, –, –, –, Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati: I, 19, 333, 385, 669, 671, 672; II, 788-789, 824; trasferimento in Biblioteca Vaticana (1940), insieme all’archivio e alla biblioteca, anche degli stampati antichi del Capitolo di S. Pietro: II, 788, 954; inclusione nel fondo anche di un certo numero di stampati estratti dalla serie dei manoscritti dell’Archivio del Capitolo, conservandone però le segnature alfanumeriche: II, 788, 789; cospicua presenza, nel fondo, di libri liturgici, talvolta con legature di pregio: II, 788; incunaboli presenti nel fondo, conservati separatamente accanto al fondo Incunaboli, conservando però le segnature del fondo di appartenenza: II, 788-789; antichi indici e inventari: II, 789. Cfr. anche: Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano, basilica di –, Capitolo della –. –, –, –, –, –, AV (Materiale audio-visivo): II, 789; suddivisione del fondo in sei sezioni, secondo i diversi tipi di materiali conservati: II, 789. –, –, –, –, –, [A-Z]: II, 790, 840; ordinamento del fondo (che contiene strumenti bibliografici un tempo a disposizione dei catalogatori della Biblioteca) secondo la classificazione alfanumerica della Library of Congress: II, 790; sezione contenente opuscoli ed estratti riguardanti prevalentemente la biblioteconomia: II, 790. –, –, –, –, –, Bergamo: II, 804; raccolta con opere soprattutto a carattere storicoregionale relative al bergamasco, pervenuta dall’appartamento privato di Giovanni XXIII dopo la sua morte (3 giugno 1963): II, 804; presenza dell’ex libris di Giovanni XXIII sulla maggioranza dei volumi: II, 804. Cfr. anche: Iohannes XXIII (…), papa (…).
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa (segue)]
–, –, –, –, –, Bucciarelli: II, 804-805; fondo che ospita una scelta di edizioni di Brenno Bucciarelli († 1988): II, 804. Cfr. anche: Bucciarelli, Brenno (…). –, –, –, –, –, Caetani: II, 774, 805, 953; all’origine del fondo, il dono (1934-1935), da parte della nipote Lidia Durazzo, di una scelta della biblioteca personale di Gelasio Benedetto Anatolio Caetani († 1934): II, 805; presenza in numerosi volumi dell’ex libris di Caetani, alcuni con un’immagine tratta da un’incisione di Hans Holbein il Giovane: II, 805. Cfr. anche: Caetani, Gelasio Benedetto Anatolio (…). –, –, –, –, –, Casimiri: II, 766, 807-808; all’origine del fondo, l’acquisto (1945 ca.) della biblioteca di Casimiro Raffaele Casimiri († 1943): II, 807, 954; ordinamento del fondo per formato: II, 808; presenza sui volumi dell’ex libris di Casimiri: II, 807; catalogo alfabetico e inventario topografico: II, 808. Cfr. anche: Casimiri, Casimiro Raffaele (…). –, –, –, –, –, Cicognara: II, 761, 813-815, 880, 936, 946; acquisizione (1824) della collezione di Francesco Leopoldo Cicognara († 1834), per interessamento di Francesco Cancellieri († 1826) e di Angelo Mai († 1854): II, 813, 946; prima collocazione in Biblioteca Vaticana, e sue diverse sedi: II, 813; dislocazione di volumi in altri fondi della Biblioteca Vaticana: II, 814; estrazione degli incunaboli, versati nel fondo Incunaboli: II, 813, 814; consistenza del fondo nelle statistiche del 1926 e del 1964: II, 814; catalogo sistematico, critico e valutativo pubblicato (1821) dallo stesso Francesco Leopoldo Cicognara († 1834): II, 813; concordanza fra le segnature pre-vaticane e quelle vaticane: II, 813, 815. Cfr. anche: Cicognara, Francesco Leopoldo (…). –, –, –, –, –, Collezione Ungheria: II, 871; fondo costituito con volumi relativi all’Ungheria donati dal governo ungherese in occasione del giubileo sacerdotale (1929) di Pio XI, ma pervenuti in Biblioteca Vaticana nel 1936: II, 871, 953; legature in pelle bianca, con gli stemmi pontificio e ungherese, ed ex libris all’interno: II, 871. –, –, –, –, –, Drammaturgia Allacci: I, 12; II, 755, 818-819; nel fondo, opere teatrali dei secoli XVI-XVII, raccolte da Leone Allacci († 1669): II, 818; primitiva conservazione del fondo accanto ai manoscritti Urbinati: II, 819. Cfr. anche: Allacci, Leone (…). –, –, –, –, –, Drammi Persiani: II, 819-820; nel fondo, opere teatrali soprattutto dei secoli XIX-XX, raccolte da Luigi Giulio Persiani († post 1953): II, 819. Cfr. anche: Persiani, Luigi Giulio (…). –, –, –, –, –, Duplicati: II, 806, 814, 820-821; fondo che raccoglie «duplicati» di stampati, forse costituitosi nella forma attuale a partire da un’estrazione di doppi realizzata sotto il pontificato di Benedetto XV (1914-1922): II, 820. –, –, –, –, –, Editti: II, 821; fondo (presumibilmente organizzato agli inizi del sec. XX) che raccoglie editti e bandi dello Stato Pontificio: II, 821; ordinamento prevalentemente cronologico: II, 821; presenza, nel fondo, di volumi di provenienza Ferrajoli: II, 821. –, –, –, –, –, Elefante: II, 821-822; fondo che ospita volumi pubblicati dalle romane Edizioni dell’Elefante, traendo origine da una mostra tenutasi (1992) in
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INDICE ANALITICO
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Biblioteca Vaticana: II, 821. Cfr. anche: Crea, Enzo (…); Edizioni dell’Elefante (…). –, –, –, –, –, Incunaboli: I, 29, 460; II, 748, 787, 788, 795, 796, 824-825, 830; fondo «aperto» che raccoglie gli incunaboli posseduti dalla Biblioteca Vaticana, inclusi quelli di più antica accessione, che dunque non furono inseriti nel fondo Raccolta Prima al momento (fine sec. XIX) della sua costituzione: II, 859; presenza, nel fondo, di esemplari di edizioni aldine, anche provenienti dalla biblioteca di Aldo Manuzio il Giovane († 1597): II, 787; incunaboli provenienti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 460; versamenti, nel fondo, di incunaboli provenienti dai fondi Stampati Capponi, Cicognara, Loreto, Mai: II, 806, 813, 814, 828, 829, 830; sistemazione materiale in coda al fondo di incunaboli dei fondi Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati, Stampati Barberini, Stampati Chigi, Stampati Ferrajoli, Steinmann, che però conservano le segnature dei fondi di appartenenza: II, 788, 795, 811, 823, 824. –, –, –, –, –, Incunaboli De Luca: I, 410, 411; II, 773, 815, 816, 824, 825; fondo recentemente costituito con l’estrazione degli incunaboli dagli Stampati De Luca: II, 825. Cfr. anche: De Luca, Giuseppe (…). –, –, –, –, –, Incunaboli Pagès: I, 455; II, 824, 826, 832; fondo recentemente costituito con l’estrazione degli incunaboli dagli Stampati Pagès: II, 826. Cfr. anche: Maristi (…); Pagès, Étienne (…). –, –, –, –, –, Incunaboli York: II, 824, 826, 872; fondo recentemente costituito con l’estrazione degli incunaboli dal fondo York: II, 826. Cfr. anche: Frascati, Seminario Tuscolano; Stuart, Enrico Benedetto Maria Clemente, duca di York (…). –, –, –, –, –, Kirkendale: II, 826-827; all’origine del fondo, il dono (anni Novanta del sec. XX) della collezione musicologica di Warren e Ursula Kirkendale: II, 826; presenza, nel fondo, di estratti e opuscoli: II, 826. Cfr. anche: Kirkendale, Ursula (…); Kirkendale, Warren (…). –, –, –, –, –, Lamattina: II, 827; all’origine del fondo, un dono (anni Ottanta del sec. XX) di volumi da parte di Gaetano Lamattina († 1996): II, 827. Cfr. anche: Lamattina, Gaetano (…). –, –, –, –, –, Legature Astarita: I, 12; II, 827; nel fondo, di stampati con legature papali, o legature staccate, donati (1969) da Mario Astarita († 1996): II, 827. Cfr. anche: Astarita, Mario (…). –, –, –, –, –, Loreto: II, 828; fondo che raccoglie gli stampati antichi della S. Casa di Loreto e del locale Collegio Illirico della Compagnia di Gesù, trasferiti (1936) in Biblioteca Vaticana: II, 828; ordinamento per formato: II, 828; incunaboli estratti dal fondo e versati nel fondo Incunaboli: II, 828; consistenza numerica secondo una stima del 1964: II, 828. Cfr. anche: Loreto (…), Collegio Illirico; Loreto (…), S. Casa (…). –, –, –, –, –, Mai: II, 758, 828-830, 946; fondo che trae origine dalla collezione a stampa del card. Angelo Mai († 1854): II, 828; primitiva collocazione, in Biblioteca Vaticana, nelle stanze X (detta «della vita di Maria Vergine») e XI («dei Pontefici») dell’Appartamento Borgia: II, 829, 830; ordinamento originario della raccolta, modificato in Biblioteca Vaticana: II, 829; ex libris in genere presenti sulla risguardia anteriore dei volumi: II, 829; estrazione di esemplari
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Mai (segue)]
di edizioni aldine e incunaboli, trasferiti nei fondi omonimi: II, 829, 830; estrazione di stampati con note manoscritte, trasferiti fra i manoscritti Vaticani latini: II, 829, 830; estrazione di volumi trasferiti in altri fondi o in sezioni della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 829, 830; consistenza numerica del fondo nelle stime del 1885 e del 1926: II, 829; segnature preesistenti: II, 829. Cfr. anche: Mai, Angelo (…). –, –, –, –, –, Membranacei: I, 29, 460; II, 748, 830; fondo «aperto» che accoglie gli stampati su pergamena, tradizionalmente conservati a parte: II, 830; incunaboli conservati nel fondo: II, 830; nel fondo, anche stampati provenienti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 460; presenza, nel fondo, degli stampati membranacei di più antica accessione, che non furono inseriti nel fondo Raccolta Prima al momento (fine sec. XIX) della sua costituzione: II, 859. –, –, –, –, –, Merry del Val: II, 830-831; nel fondo, di recente istituzione, una parte della raccolta del card. Rafael Merry del Val y Zulueta († 1930), pervenuta (1938) alla Biblioteca Vaticana: II, 830-831; iniziale destinazione di gran parte dei volumi ai fondi della Raccolta Generale: II, 831. Cfr. anche: Merry del Val y Zulueta, Rafael (…). –, –, –, –, –, Miscellanea De Rossi: I, 416; II, 817-818, 947; all’origine del fondo, costituito da miscellanee con estratti e opuscoli a stampa, il lascito di Giovanni Battista De Rossi († 1894): I, 416; II, 817; ordinamento preesistente, conservato in Biblioteca Vaticana: II, 817-818. Cfr. anche: De Rossi, Giovanni Battista (…). –, –, –, –, –, Molinari: II, 831-832; all’origine del fondo, l’arrivo in Biblioteca Vaticana (1919) della raccolta di stampati di Gustave de Molinari († 1912), pervenuta con il mobilio dello studio in cui era ospitata: II, 831; vecchie segnature: II, 831. Cfr. anche: Molinari, Gustave de – (…). –, –, –, –, –, Morello: II, 832; fondo che raccoglie stampati donati (2008) da Giovanni Morello: II, 832. Cfr. anche: Morello, Giovanni (…). –, –, –, –, –, Mulla: II, 832; all’origine del fondo, l’arrivo (1960) della raccolta di stampati di Paul Mulla († 1959): II, 832. Cfr. anche: Mulla, Paul (…). –, –, –, –, –, Propaganda Fide: I, 356; II, 773, 839, 904, 936; fondo che raccoglie gli stampati antichi della biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda Fide, trasmessi (1902) alla Biblioteca Vaticana: II, 839; incunaboli nel fondo: II, 824, 839. Cfr. anche: Roma, Collegio Urbano di Propaganda Fide (…). –, –, –, –, –, [Raccolta Generale], insieme dei fondi della –: I, 400, 429, 445, 460, 514; II, 762, 763, 764, 776, 814, 815, 830, 840-841, 856, 857, 862, 867, 868, 883, 885; natura dei fondi, «aperti», destinati ad accogliere, suddivise per materia (o per tipologia), le accessioni di stampati (escluse quelle di collezioni che si decida di costituire in fondi «chiusi»): II, 840; costituzione sotto la prefettura (18951914) di Franz Ehrle: II, 840, 948; presenza, nei fondi, di un certo numero di stampati provenienti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 460; fondi della Raccolta Generale successivamente aboliti: II, 840-841; fondi della Raccolta Generale costituiti in anni più recenti, dopo il 1964: II, 841; ordinamento prevalente di ciascun fondo per formato: II, 841.
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INDICE ANALITICO
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–, –, –, –, –, R.G. Annuari-Repertori: II, 841; costituzione del fondo dopo il 1964: II, 841. –, –, –, –, –, R.G. Archivistica: II, 842; costituzione del fondo dopo il 1964: II, 841. –, –, –, –, –, R.G. Arte-Archeologia: II, 842, 889; articolazione del fondo (dal 2006) in due sezioni: II, 842. –, –, –, –, –, R.G. Bibbia: I, 576; II, 843-844. –, –, –, –, –, R.G. Bibliografia: II, 843; costituzione del fondo prima del 1926: II, 841. –, –, –, –, –, R.G. Braille: II, 843. –, –, –, –, –, R.G. Cataloghi d’arte: II, 843-844; costituzione del fondo dopo il 1964: II, 841. –, –, –, –, –, R.G. Cataloghi di librai: II, 844. –, –, –, –, –, R.G. Classici: II, 844; indicazioni relative alle provenienze degli esemplari in un inventario manoscritto/dattiloscritto del fondo: II, 844. –, –, –, –, –, R.G. Concili: II, 844-845. –, –, –, –, –, R.G. Dattiloscritti: II, 845; costituzione del fondo dopo il 1964: II, 841. –, –, –, –, –, R.G. Decisioni della S.R. Rota: II, 845-846; costituzione del fondo prima del 1926: II, 841; nuclei del fondo provenienti da raccolte preesistenti: II, 845. –, –, –, –, –, R.G. Diritto canonico: II, 846; indicazioni relative alle provenienze degli esemplari in un inventario manoscritto/dattiloscritto del fondo: II, 846. –, –, –, –, –, R.G. Diritto civile: II, 766, 846; presenza, nel fondo, di stampati appartenuti a Francesco Brandileone († 1929): II, 846. –, –, –, –, –, R.G. Enciclopedie-Dizionari: II, 776, 847. –, –, –, –, –, R.G. Filosofia: II, 847; indicazioni relative alle provenienze degli esemplari in un inventario manoscritto/dattiloscritto del fondo: II, 847. –, –, –, –, –, R.G. Geografia: II, 847-848. –, –, –, –, –, R.G. Letteratura estera: II, 769, 848. –, –, –, –, –, R.G. Letteratura italiana: II, 848; originaria intitolazione «R.G. Classici italiani»: II, 848; indicazioni relative alle provenienze degli esemplari in un inventario manoscritto/dattiloscritto del fondo: II, 848. –, –, –, –, –, R.G. Liturgia: II, 849. –, –, –, –, –, R.G. Medicina: II, 759, 849-850; presenza, nel fondo, di volumi provenienti dalle biblioteche di Alceo Feliciani († 1878), Ermete Garofani e Giuseppe Lapponi († 1906) e dalla raccolta di Anton Ruland († 1874): II, 849-850, 947. –, –, –, –, –, R.G. Miscellanea: II, 850-851; fondo costituito da opuscoli ed estratti di stampa: II, 850; nucleo più antico, in parte proveniente dalla collezione di stampati del card. Francesco Saverio de Zelada († 1801), caratterizzato da segnature che hanno come primo elemento una lettera dell’alfabeto: II, 850-851. –, –, –, –, –, R.G. Missioni: II, 851. –, –, –, –, –, R.G. Musica: II, 851-852. –, –, –, –, –, R.G. Neolatini: II, 852. –, –, –, –, –, R.G. Numismatica: II, 852-853, 854, 907. –, –, –, –, –, R.G. Oriente: I, 445, 576; II, 767, 769, 776, 853.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa (segue)]
–, –, –, –, –, R.G. Paleografia-Codicologia: II, 854; fondo di recente creazione: II, 841, 854. –, –, –, –, –, R.G. Periodici: II, 854-855, 857. –, –, –, –, –, R.G. Riproduzioni fototipiche: II, 855. –, –, –, –, –, R.G. Riti: II, 855. –, –, –, –, –, R.G. Scienze: II, 856. –, –, –, –, –, R.G. Scienze sociali: II, 856. –, –, –, –, –, R.G. Ss. Padri: II, 855-856. –, –, –, –, –, R.G. Storia: II, 857; fondo numericamente più cospicuo della Raccolta Generale: II, 857; articolazione del fondo (dal 2006) in due sezioni: II, 857; indicazioni relative alle provenienze degli esemplari in un inventario manoscritto/dattiloscritto del fondo: II, 857. –, –, –, –, –, R.G. Teologia: II, 857; indicazioni relative alle provenienze degli esemplari in un inventario manoscritto/dattiloscritto del fondo: II, 857. –, –, –, –, –, R.G. Vite: II, 858; indicazioni relative alle provenienze degli esemplari in un inventario manoscritto/dattiloscritto del fondo: II, 857. –, –, –, –, –, Raccolta Pio IX: II, 838-839; costituzione del fondo, contenente stampati relativi al pontificato di Pio IX o a lui appartenuti, a seguito del dono dei volumi a Pio XI in occasione del suo giubileo sacerdotale (1929): II, 838, 952; presenza, nel fondo, di volumi offerti a Pio IX, o di stampati da lui posseduti anche prima del pontificato: II, 838; opuscoli raccolti in miscellanee: II, 838; inventario topografico su schede: II, 839. Cfr. anche: Pius IX (…), papa. –, –, –, –, –, Raccolta Prima (o Raccolta I): I, 29, 460; II, 748, 824, 858-860; costituzione del fondo (fine sec. XIX), parallelamente alla ricostituzione del fondo Stampati Palatini, attraverso l’individuazione e il recupero degli stampati compresi nell’inventario (1686-1690) di Giorgio Grippari († 1694): II, 836, 858, 860; esclusione, dalla Raccolta Prima così costituita, degli stampati provenienti dalla Biblioteca Palatina, degli incunaboli, degli stampati membranacei e delle edizioni aldine, nuclei librari costituiti in altrettanti fondi autonomi: II, 859; presenza, nel fondo, di un certo numero di stampati provenienti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg, evidentemente a causa dell’imperfezione dell’operazione di selezione: I, 460; rare presenze, nel fondo, di incunaboli, o volumi già ritenuti tali: II, 860; presenza, nel fondo, di stampati estremo-orientali antichi: II, 860. –, –, –, –, –, Raccolta Professionale: II, 860; fondo di stampati in dotazione alla Scuola Vaticana di Biblioteconomia, della quale ha seguito gli spostamenti: II, 860; ordinamento e collocazione secondo una classificazione alfanumerica sui generis: II, 860. –, –, –, –, –, Riserva: I, 435; II, 860-861; fondo destinato a raccogliere stampati rari, pregevoli o fragili: II, 860-861. –, –, –, –, –, Ronga: II, 861; fondo a carattere musicologico, che raccoglie stampati appartenuti a Luigi Ronga († 1983): II, 861; ex libris di Ronga sui volumi: II, 861. Cfr. anche: Ronga, Luigi (…).
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INDICE ANALITICO
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–, –, –, –, –, Ruffin: II, 866-867, 951; fondo che raccoglie stampati d’argomento soprattutto genealogico e araldico appartenuti a Jules Paul Camille Ruffin († 1927 ca.): II, 866. Cfr. anche: Ruffin, Jules Paul Camille (…). –, –, –, –, –, Stampati Barberini: I, 12, 337, 460, 677, 682, 726; II, 773, 791-796, 824, 840; nel fondo, gli stampati della Biblioteca Barberini, acquisita (1902) da parte della Biblioteca Vaticana: I, 338, 682; II, 773, 794, 948; presenza, nel fondo, di un certo numero di stampati provenienti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 460; stampati spagnoli: II, 796; stampati con postille autografe di Torquato Tasso, per la gran parte identificati e separati (già a partire dal sec. XIX) dal resto della collezione a stampa barberiniana, e ora costituiti in un piccolo fondo autonomo intitolato Stampati Barberini. Credenzino del Tasso: II, 795; sporadica presenza residuale, nel fondo Stampati Barberini, di stampati postillati tassiani: II, 799; esemplari di edizioni aldine (anche incunaboli), materialmente separati dal fondo e sistemati in coda al fondo Aldine, mantenendo però le segnature proprie del fondo Stampati Barberini: II, 787, 795; esemplari di incunaboli, materialmente separati dal fondo e sistemati in coda al fondo Incunaboli, mantenendo però le segnature proprie del fondo Stampati Barberini: II, 794, 795, 796; antichi indici e inventari manoscritti relativi agli stampati del fondo: II, 796, 804. Cfr. anche: Barberini, famiglia. –, –, –, –, –, Stampati Barberini. Credenzino del Tasso: I, 12, 337, 677, 682, 726; II, 791, 795, 796-804, 935-936; ipotesi sui motivi della presenza, già seicentesca, di stampati postillati da Torquato Tasso e dal padre Bernardo nella Biblioteca Barberini: II, 797; volumi forse estratti e raccolti in una sezione a sé stante della Biblioteca Barberiniana dal bibliotecario (fra 1821 e 1835) Luigi Maria Rezzi: II, 798; incrementi ottocenteschi per via d’acquisto: II, 798; incrementi in Biblioteca Vaticana, per estrazione di ulteriori esemplari dagli Stampati Barberini: II, 799; unico elemento non tassiano nel fondo: II, 796; incunaboli rimasti all’interno del fondo: II, 824; incunaboli trasferiti nel fondo Incunaboli in Biblioteca Vaticana: II, 796. Cfr. anche: Barberini, famiglia. –, –, –, –, –, Stampati Capponi: I, 397, 400; II, 750, 753, 754, 760, 771, 805-807; accessione in Biblioteca Vaticana (1746) a seguito del lascito (1745) di Alessandro Gregorio Capponi († 1746): I, 398; II, 806; catalogo stampato nel 1747: II, 754, 806-807; primitiva sistemazione, in Biblioteca Vaticana, nel cosiddetto «braccio nuovo»: II, 806; ordinamento per formato: II, 806; estrazione degli incunaboli, trasferiti nel fondo Incunaboli in Biblioteca Vaticana, ove sono però riconoscibili sulla base del timbro con lo stemma Capponi: II, 806. Cfr. anche: Capponi, Alessandro Gregorio (…). –, –, –, –, –, Stampati Cerulli: I, 400, 401, 402; II, 767, 808; fondo costituito da stampati appartenuti a Enrico Cerulli († 1988): II, 808; ordinamento per formato: II, 808. Cfr. anche: Cerulli, Enrico (…). –, –, –, –, –, Stampati Chigi: I, 11, 403, 404, 460, 688; II, 773, 809-813, 824, 840; nel fondo, la raccolta a stampa della Biblioteca Chigiana, aggregata e poi trasferita (1923) alla Biblioteca Vaticana: II, 811, 950; presenza, nel fondo, di un certo numero di stampati provenienti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 460; II, 811; indice pubblicato (1764) da Stefano Evodio Assemani († 1782): I, 404, 406; II, 809, 811; ordinamento per formato: II, 811; stime numeriche
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Chigi (segue)]
della consistenza nel 1926 e nel 1964: II, 811; volumi miscellanei con opuscoli: II, 811, 812; incunaboli solo materialmente estratti dal fondo, e conservati, mantenendo le segnature del fondo di appartenenza, insieme al fondo Incunaboli in Biblioteca Vaticana: II, 811, 812. Cfr. anche: Chigi, famiglia; Roma, Biblioteca Chigiana (…). –, –, –, –, –, Stampati De Luca: I, 410, 411; II, 773, 815-816, 825, 956; nel fondo, gli stampati della biblioteca raccolta da don Giuseppe De Luca († 1962): II, 815; stima della consistenza numerica della raccolta nel 1964, prima del suo trasferimento in Biblioteca Vaticana: II, 815; ex libris presente sui volumi: II, 815; estratti e miscellanee: II, 816; incunaboli, costituiti in un fondo a sé stante intitolato Incunaboli De Luca: II, 816, 824, 825. Cfr. anche: De Luca, Giuseppe (…). –, –, –, –, –, Stampati De Marinis: I, 412, 413; II, 816-817; natura del fondo, che ospita stampati raccolti da Tammaro De Marinis († 1969), particolarmente notevoli per le legature antiche: II, 816; concordanza fra le descrizioni delle legature pubblicate da De Marinis ne La legatura artistica in Italia nei secoli XV e XVI. Notizie ed elenchi (1960) e le attuali segnature: I, 413; II, 817; presenza, nel fondo, di incunaboli ed edizioni aldine: II, 787, 816, 817. Cfr. anche: De Marinis, Tammaro (…). –, –, –, –, –, Stampati del S. Offizio: I, 460; II, 867-869; arrivo (forse nel 1934) in Biblioteca Vaticana degli stampati, provenienti dalla biblioteca del S. Uffizio: II, 868; presenza, nel fondo, di opere proibite per il contenuto o condannate dal Tribunale dell’Inquisizione, prevalentemente pubblicazioni del XVII secolo a carattere ascetico-spirituale: II, 867; possibile presenza, nel fondo, di stampati provenienti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg: I, 460; segnature in uso presso il S. Uffizio: II, 867; inventario topografico del fondo, nell’Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 868, 869. –, –, –, –, –, Stampati Ferrajoli: I, 417, 418; II, 775, 821, 822-823, 824; nel fondo, la parte a stampa della biblioteca della famiglia Ferrajoli, giunta in Biblioteca Vaticana per la gran parte nel 1926: II, 822-823; consistenza numerica del fondo secondo stime del 1926 e del 1964: II, 822; volumi con miscellanee di opuscoli: II, 822; scarti di duplicati e versamenti in altri fondi: II, 822; volumi recentemente trasferiti nel fondo Ferrajoli. [Manoscritti] a motivo della presenza di note o parti manoscritte: I, 420; incunaboli, materialmente collocati in coda al fondo Incunaboli in Biblioteca Vaticana, pur conservando le segnature del fondo di appartenenza: II, 823. Cfr. anche: Ferrajoli, famiglia. –, –, –, –, –, Stampati Pagès: I, 455; II, 826, 832-834, 959; fondo che raccoglie la parte a stampa della ricca biblioteca raccolta da Étienne Pagès († 1841), recentemente depositata dai Maristi presso la Biblioteca Vaticana: II, 833, 959; incunaboli, costituiti in un fondo a sé stante intitolato Incunaboli Pagès: II, 824, 826. Cfr. anche: Maristi (…); Pagès, Étienne. –, –, –, –, –, Stampati Palatini: I, 457, 459-460; II, 745, 747, 748, 752, 755, 760, 771, 792, 809, 834-838; nel fondo, la parte a stampa della Biblioteca Palatina di Heidelberg, trasferita (1623) a Roma, in omaggio a Gregorio XV, da Massimilia-
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INDICE ANALITICO
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no I di Baviera, che ne aveva fatto preda bellica nella Guerra dei Trent'Anni: II, 835; prima sede di conservazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 835; volumi «duplicati» passati (sec. XVII) dalla Biblioteca Vaticana alle biblioteche delle famiglie Barberini e Chigi e ad altre collezioni romane: I, 337, 460, 462; II, 745, 792, 809, 835; dispersioni di stampati della Palatina in altri fondi della Biblioteca Vaticana: I, 460, 462; trasferimento al S. Uffizio dei «libri eretici», poi recuperati alla Biblioteca Vaticana da Lucas Holste († 1661) e da Franz Ehrle († 1934): II, 835; raccolta trascurata dal personale, in Biblioteca Vaticana, per motivi linguistici: II, 755; notizie circa la vendita, in età napoleonica, di alcuni volumi da parte di Carlo Altieri († 1837): II, 755; conservazione dei volumi con altre raccolte di stampati della Biblioteca Vaticana, fino alla ricostituzione (anni Ottanta del sec. XIX) della raccolta originaria nell’attuale fondo, in occasione delle celebrazioni del quinto centenario di fondazione (1886) dell’Università di Heidelberg: I, 459-460; II, 835-836; conseguente decisione di non inserire gli stampati di provenienza palatina nel fondo Raccolta Prima al momento (fine sec. XIX) della sua costituzione: II, 859; consistenza numerica del fondo secondo le statistiche del 1926 e del 1964: II, 836; stampati ebraici: II, 836; stampati estremo-orientali antichi: II, 837-838; stampati tedeschi, sempre conservati a parte in Biblioteca Vaticana: I, 459; II, 836; incunaboli presenti nel fondo: II, 837; legature antiche, molte delle quali tipiche dell’area tedesca: II, 836; inventario seicentesco, piuttosto sommario e imperfetto, relativo a stampati e manoscritti tedeschi: II, 836; riproduzione su microfiches dell’intero fondo, realizzata in occasione del sesto centenario (1986) della fondazione dell’Università di Heidelberg: II, 836, 837; antiche segnature: II, 835-836. Cfr. anche: Heidelberg (…), «Bibliotheca Palatina». –, –, –, –, –, Stampati Rospigliosi: I, 512, 513; II, 861-863, 952; compresenza, nel fondo, di stampati della famiglia Rospigliosi acquistati da Ludwig Mendelssohn e da lui donati (1931) a Pio XI, e di stampati già di Giulio Cesare Francesco Rospigliosi († 1935): II, 862, 952; ex libris presenti sui volumi: II, 863. Cfr. anche: Rospigliosi, famiglia; Rospigliosi, Giulio Cesare Francesco (…). –, –, –, –, –, Stampati Rossiani: I, 512, 520; II, 863-866; nel fondo, la parte a stampa della collezione libraria di Giovanni Francesco De Rossi († 1854), che riflette fra l’altro i suoi interessi per la letteratura italiana: II, 865; presenza, nel fondo, di un esemplare cartaceo del primo tomo della «Bibbia delle 42 linee» (Stamp. Ross. 612): II, 865; esemplari di pregio stampati su carta colorata: II, 865; consistenza numerica degli incunaboli conservati nel fondo: II, 865; incunaboli di provenienza non Rossiana, inseriti nel fondo in Biblioteca Vaticana: II, 865; presenza di «duplicati», in parte privi di segnatura, in coda al fondo: II, 864, 865; stampati membranacei conservati nel fondo: II, 865; indici preparati da Alois Dichtl († 1915): II, 865. Cfr. anche: De Rossi, Giovanni Francesco (…). –, –, –, –, –, Steinmann: II, 869-870, 953; a seguito dei contrasti fra Biblioteca Vaticana e Kaiser-Wilhelm-Gesellschft zur Förderung der Wissenschaften, presenza nel fondo conservato in Vaticana dei soli duplicati delle opere possedute da Ernst Steinmann († 1934): II, 870; sui volumi vecchie segnature, ex libris e note di Steinmann anche relative agli acquisti: II, 870; presenza, nel fondo, di
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Steinmann (segue)]
un incunabolo, materialmente collocato in coda al fondo Incunaboli in Biblioteca Vaticana, conservando però la segnatura del fondo di appartenenza: II, 824, 870; catalogo cartaceo su schede del fondo, organizzato alfabeticamente: II, 870. Cfr. anche: Steinmann, Ernst (…). –, –, –, –, –, Tedeschi: II, 871; nel fondo, volumi soprattutto d’interesse etiopistico appartenuti a Salvatore Tedeschi († 1996): II, 871. Cfr. anche: Tedeschi, Salvatore (…). –, –, –, –, –, York: I, 294, 705; II, 826, 872-873; nel fondo, la parte a stampa della collezione del card. Enrico Benedetto Maria Clemente Stuart († 1807), già incorporata nella biblioteca del Seminario di Frascati: II, 872; arrivo (marzo 1944) dei volumi in Biblioteca Vaticana: II, 872, 954; nel fondo, presenza di volumi che testimoniano gli interessi enciclopedici del Settecento: II, 872; legature preziose per materiali e decorazioni, spesso con lo stemma del card. Enrico Benedetto Maria Clemente Stuart († 1807): II, 872; catalogazione solo parziale del fondo: II, 872; incunaboli, di cui è in corso l’estrazione dal fondo e la costituzione in un fondo a sé stante intitolato Incunaboli York: II, 824, 826, 872; antiche segnature presenti nei volumi: II, 872. Cfr. anche: Frascati, Seminario Tuscolano; Stuart, Enrico Benedetto, Maria Clemente, duca di York (…). –, –, epigrafi commemorative in ambienti della Biblioteca: I, 19, 28, 731, 735; II, 763, 784, 785, 880, 957. –, –, esposizioni di manoscritti, stampati, oggetti della Biblioteca: I, 78, 115, 122, 229, 241, 275, 276, 293-303, 445, 446, 462, 469, 470, 523, 535, 544, 545, 548, 550, 578; II, 786, 800, 802, 821, 873, 883, 889, 890, 907-909, 931, 935; manoscritti rari o esotici che si era soliti mostrare ai visitatori, nei primi secoli di vita della Biblioteca: I, 580, 619. –, –, Index of Christian Art, copia cartacea dell’– di Princeton: fra gli strumenti di studio in uso nelle Sale di consultazione: II, 783-785; dono del card. Francis Spellman († 1967) a Pio XII (1939-1958): II, 784, 954; iniziale collocazione a Roma presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana: II, 784, 954; trasferimento (1960) in Biblioteca Vaticana: II, 784, 954; analisi sistematica dei soggetti iconografici: II, 783-784; criteri di ordinamento degli schedari: II, 783-784. –, –, iscrizioni: cfr. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, epigrafi commemorative (…). –, –, Medagliere Vaticano: cfr. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento del Gabinetto Numismatico (…). Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, monete e medaglie (…). –, –, mostre: cfr. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, esposizioni (…). –, –, Musei della Biblioteca (Museo Profano e Museo Cristiano, o M. Sacro, dal 1999 pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento dei Musei e Gallerie (…); Città del Vaticano, Musei Vaticani; Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Cristiano (…); Città del
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Vaticano, Musei Vaticani, Museo Profano (…); Città del Vaticano, Musei Vaticani, «Raccolta dei Doni» (…). –, –, personale: I, 24, 25, 28, 328, 329, 414; II, 776, 790, 920, 940; documentazione relativa al –, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 914, 915. –, –, –, assistenti e viceassistenti: cfr. Balboni, Dante (…); Battaglini, Fabiano (…); Benedetti, Enrico (…); Benigni, Umberto (…); Bontempi, Sergio (…); Bruni, Gerardo (…); De Gregori, Luciano (…); Gibelli, Giovanni (…); Giordani, Igino (…); Graglia, Giuseppe (…); Korolevskij, Cirillo; Matt, Carlo Taddeo (…); Matta, Riccardo (…); Mazzini, Giovanni (…); Michelini Tocci, Luigi (…); Monaci, Alfredo (…); Raineri, Osvaldo (…); Sacco, Antonio (…); Scalia, Carmelo (…); Tamburini, Filippo (…); Vian, Nello (…); Weston, Paul Gabriele (…). –, –, –, bibliothecarii (secc. XV-XVI): cfr. Acciaiuoli, Zanobi (…); Aleandro, Girolamo, detto il Vecchio (…); Manfredi, Bartolomeo (…); Platina (Bartolomeo Sacchi detto «il –»); Steuco (o Stucchi), Agostino (…). –, –, –, bidelli, custodi, «scopatori»: cfr. Federici, Ferdinando (…); Federici, Paolo (…); Santoloni, Rinaldo (…); Tomberli, Vincenzo (…); Volpini, Salvatore (…). –, –, –, collaboratori scientifici: cfr. Accurti, Tommaso (…); Almagià, Roberto (…); Bannister, Henry Marriott (…); Bertòla, Maria (…); Bertolini, Ottorino (…); Bignami Odier, Jeanne (…); Graf, Georg (…); Gramatica, Luigi (…); Grébaut, Sylvain (…); Guizard, Louis (…); Hebbelynck, Adolphe (…); Hyvernat, Henri (…); Kuttner, Stephan (…); Lebreton, Marie-Madeleine (…); Levi Della Vida, Giorgio (…); Maier, Anneliese (…); Malak (Malâk), Yuüannâ (…); Marucchi, Adriana (…); Michelini Tocci, Luigi (…); Morseletto, Maria (…); Moschetti, Guiscardo (…); Nasalli Rocca, Emilio (…); Pallone, Mario (…); Pecchiai, Pio (…); Rossi, Ettore (…); Rossignani, Elena (…); Wilmart, André (…). –, –, –, «conservatori» (fra 1810 e 1813): cfr. Amati, Girolamo, senior (…); Battaglini, Angelo; Visconti, Filippo Aurelio (…). –, –, –, «correttori» (sec. XVI): cfr. Orsini, Fulvio (…). –, –, –, custodi, primi e secondi –: cfr. Albani, Annibale, senior (…); Alemanni, Niccolò (…); Allacci, Leone (…); Altieri, Carlo (…); Asinari di San Marzano, Alessandro (…); Assemani, Giuseppe Simonio (…); Assemani, Stefano Evodio (…); Baldi, Francesco (Antonio) (…); Baldi, Giuseppe (…); Battaglini, Angelo (…); Brancati, Lorenzo, di Laurìa (…); Carini, Isidoro (…); Ciccolini, Stefano (…); Contelori, Felice (…); De Miro, Giovanni Battista (…); Ehrle, Franz (…); Giustiniani, Orazio (…); Gradi, Stefano (…); Guazzelli, Demetrio (…); Holste, Lucas (…); Laureani, Gabriele (…); Lonigo, Michele (…); Mai, Angelo (…); Maielli, Carlo (…); Maiorano, Niccolò (…); Mammacini, Romolo (…); Marini, Gaetano (…); Martinucci, Pio (…); Mezzofanti, Giuseppe (…); Molza, Andrea (…); Parmenio, Lorenzo (…); Pellegrini, Matteo (…); Ranaldi, Alessandro (…); Ranaldi, Domenico (…); Ranaldi, Federico (…); Ranaldi, Marino (…); Reggi, Giuseppe Antonio (…); Sabeo, Fausto (…); Schelstrate, Emmanuel (…); Sirleto, Guglielmo (…); Sirleto,
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[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, personale, custodi, primi e secondi – (segue)]
Tommaso (…); Visconti, Ennio Quirino (…); Zaccagni, Lorenzo (…). Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, personale, prefetti (…). –, –, –, custodi o conservatori del Medagliere (o Gabinetto Numismatico): cfr. Baldi, Giovanni Elia (…); Guidi, Ignazio (…); Laurent, Vitalien (…); Michelini Tocci, Luigi (…); Serafini, Camillo (…); Stevenson, Henry, iunior (…); Tessieri, Pietro (…); Visconti, Carlo Ludovico (…). –, –, –, direttori del Dipartimento Manoscritti: cfr. Canart, Paul (…); DuvalArnould, Louis (…). –, –, –, direttori del Dipartimento dei Musei e Gallerie (precedentemente, della Sezione Oggetti d’arte): cfr. Morello, Giovanni (..); Sauget, Joseph-Marie (…). –, –, –, direttori del Dipartimento Stampati: cfr. Duval-Arnould, Louis (…); Sheehan, William J. (…). –, –, –, direttori della Sezione Archivi: cfr. Fiorani, Luigi (…). –, –, –, economi: cfr. Werlen, Franz (…). –, –, –, prefetti, pro-prefetti e viceprefetti: cfr. Albareda, Anselm M. (…); Boyle, Leonard Eugen (…); Devreesse, Robert (…); Ehrle, Franz (…); Farina, Raffaele (…); Mercati, Giovanni (…); Pasini, Cesare (…); Ruysschaert, José (…); Stickler, Alfons Maria (…); Tisserant, Eugène (…); van Lantschoot, Arnold (…). Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, personale, custodi, primi e secondi –. –, –, –, prefetti (o responsabili, incaricati) dei Musei Sacro e Profano: cfr. Baldi, Giovanni Elia (…); De Rossi, Giovanni Battista (…). –, –, –, responsabili del Gabinetto delle stampe: cfr. Diotallevi, Alfredo (…); Donati, Lamberto (…). –, –, –, scriptores: cfr. Allacci, Leone (…); Altieri, Carlo (…); Amati, Girolamo, senior (…); Assemani, Antonio (…); Assemani, Giuseppe Simonio (…); Assemani, Stefano Evodio (…); Baldi, Giovanni Elia (…); Baldi, Giuseppe (…); Bartolocci, Giulio (…); Battaglini, Angelo (…); Berra, Francesco Luigi (…); Borghezio, Gino (…); Borino, Giovanni Battista (…); Borromeo, Federico Carlo (…); Brunori, Viviano (…); Calabresi, Domenico (…); Calenzio, Generoso (…); Camillis, Giuseppe de – (…); Campana, Augusto (…); Canart, Paul (…); Capocci, V. (…); Carrega, Michele (…); Carusi, Enrico (…); Ceccucci, Egidio (…); Cerrati, Michele (…); Ciasca, Agostino (…); Colista, Pietro (…); Costanzi, Giovanni Antonio (…); Costanzi, Vincenzo Alessandro (…); Coster, Mauro (…); Cozza-Luzi, Giuseppe (…); Cugnoni, Giuseppe (…); De Maio, Romeo (…); De Nunzio, Ulisse (…); De Rossi, Giovanni Battista (…); Devreesse, Robert (…); Duval-Arnould, Louis (…); Ecchellense, Abramo (…); Florio, Emilio (…); Franceschi, Alessandro (…); Franchi de’ Cavalieri, Pio (…); Galletti, Pier Luigi (…); Giannelli, Ciro (…); Giona (…), Giovanni Battista (…); Giordani, Igino (…); Giorgi, Giovanni (…); Gloeckle, Ferdinand (…); Gozzadino, Francesco (…); Grippari, Giorgio (…); Honorius, Iohannes (…); Iuliis, Giuseppe de (…); Iuliis, Tommaso de (…); Künzle, Paul (…); Lanci, Michelangelo (…); Laurent, Marie-Hyacin-
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the (…); Le Grelle, Stanislas (…); Liebaert, Paul (…); Lilla, Salvatore (…); Marchesi, Giacomo Vincenzo (…); Martinelli, Fioravante (…); Marucchi, Orazio (…); Massi, Francesco (…); Mauromates, Iohannes (…); Mercati, Angelo (…); Mercati, Giovanni (…); Molza, Andrea (…); Morosini, Giulio (…); Naironi, Fausto (…); Naironi, Giovanni Matteo (…); Nebbia, Antonio (…); Nibby, Antonio (…); Pangalo, Teodoro (…); Pastrizio, Giovanni (…); Pelzer, Auguste (…); Pieralisi, Alessandro (…); Porzio, Gregorio (…); Porzio, Lorenzo (…); Porzio, Simone (…); Ranaldi, Federico (…); Regolotti, Domenico (…); Ruano, Ferdinando (…); Ruysschaert, José (…); Santamaura (S. Maura), Giovanni da – (…); Sauget, Joseph-Marie (…); Scapaticci, Paolo (…); Spalletti, Giuseppe (…); Spinelli, Andronico (…); Stevenson, Henry, iunior (…); Stevenson, Henry M., senior (…); Stornajolo, Cosimo (…); Syropulus, Iohannes (…); Teoli, Domenico (…); Tisserant, Eugène (…); Tolli, Filippo (…); Ugolini, Mariano (…); van Lantschoot, Arnold (…); Vattasso, Marco (…); Vercellone, Carlo (…); Vernazza, Raffaele (…); Vincenzi, Luigi (…); Visconti, Alessandro (…); Winckelmann, Johann Joachim (…); Zappelli, Luigi (…). –, –, –, segretari: cfr. Vian, Nello (…). –, –, –, vice-bibliotecari (fine sec. XIX): cfr. Cozza-Luzi, Giuseppe (…); Panici, Agapito (…). –, –, raccolte: passim. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento del Gabinetto Numismatico (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Uffici della Prefettura. Archivio. –, –, –, aldine, edizioni –: I, 460; II, 748, 760, 762, 786-788, 795, 816, 829, 830, 840, 859. –, –, –, autografi: I, 18, 50, 74, 75, 145, 190, 192, 197, 200, 202, 207, 217, 218-219, 239, 241, 251, 253, 260, 261, 275, 286, 307-308, 310, 311, 315, 319, 336, 351, 404, 417, 418, 419, 420-427, 429, 439, 440, 454, 469-470, 479, 480, 481, 483-484, 485, 486, 492, 493, 497, 522, 523, 541, 597, 619, 632, 642, 643, 652, 657, 661, 690; II, 795, 796, 797, 798, 799, 929, 943, 950, 953, 954, 955, 964, 965, 970, 971, 972, 974, 975, 977, 978; conservati in autografoteche: I, 18, 336, 420-427, 469-470, 480, 481, 483-484. –, –, –, dattiloscritti: I, 48, 304, 330, 340, 352, 387, 391, 427, 428, 429, 430, 463, 512, 523, 535, 676, 714, 731; II, 742, 766, 819, 845, 930; con strumenti catalografici, descrittivi o bibliografici relativi a fondi di manoscritti o stampati della Biblioteca Vaticana: I, 13, 32, 67, 79, 94, 99, 121, 173, 329, 335, 347, 351, 352, 354, 365, 367, 374, 377, 380, 388, 400, 409, 423, 424, 425, 426, 429, 431, 443, 454, 479, 483, 484, 501, 518, 519, 520, 521, 522, 524, 527, 530, 532, 535, 536, 537, 538, 544, 562, 563, 572, 581, 616, 622, 632, 635, 636, 639-640, 643, 646, 654, 662, 665, 666, 682, 683, 691, 704, 712, 714, 716, 719, 721; II, 742, 766, 768, 769, 773, 781, 786, 787, 789, 790, 796, 804, 812, 823, 826, 832, 842, 843, 844, 845, 846, 847, 848, 849, 850, 851, 852, 853, 855, 856, 857, 858, 861, 869, 870, 883-884, 888, 890, 891, 915.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte (segue)]
–, –, –, disegni: I, 80-81, 145, 174, 194, 294, 326, 401, 453, 536, 540, 629, 673, 675, 684, 688, 691, 715, 727, 731; II, 764, 877, 880, 882, 884, 889-890, 891, 930, 932, 933, 944, 953, 958, 963, 970, 972. –, –, –, documenti (e manoscritti a carattere archivistico): I, 17-19, 26, 46, 63, 8182, 92, 142, 144, 196, 294, 296, 299, 300, 301, 334, 335, 338, 339, 344, 348, 352, 354, 376, 386, 391, 394, 414, 427, 429, 441, 480, 481, 482, 483, 484, 485, 486, 487, 488, 513, 524, 525, 527, 528, 529, 530, 585, 607-608, 609, 644, 669-728; II, 746, 827, 863, 913-916, 922, 935, 946, 948, 949, 954, 955, 957; – membranacei («pergamene»): I, 18, 479, 480, 481, 484, 486, 488-492, 524, 526, 527-528, 530, 633, 673, 675, 680, 683, 697, 717, 719, 724, 725, 726; II, 935, 948, 950, 954; – su papiro: I, 81-82, 135, 473, 475, 476; – bizantini: I, 294; – ravennati: I, 81, 82, 139, 477; – orientali: I, 294, 348, 644; – pontifici: I, 82, 145, 394, 480, 486, 490, 525, 527, 528, 674, 675, 687, 715, 719, 722; II, 913. –, –, –, fotografie: I, 410, 411, 428, 429, 432, 436, 437-438, 442, 443-444, 493, 512, 691, 708, 715, 731, 732; II, 775, 783, 863, 877, 881, 884-885, 915, 936. –, –, –, incisioni e stampe (calcografie, litografie, xilografie, zincografie): I, 486, 497, 514, 691, 715; II, 760, 764, 772, 778, 780, 813, 862, 875-891, 944, 958; prima testimonianza della presenza in Vaticana di un consistente numero di stampe miscellanee (1773): II, 877; stampe date ad Anton Raphael Mengs († 1779) in cambio di vasi etruschi: II, 877; «Fondo Antico», costituito (1779) durante il pontificato di Pio VI, comprendente circa 15.000 incisioni raccolte in 161 volumi (ora parte del fondo Stampe in Biblioteca Vaticana): II, 877-878, 879, 880, 881-882, 883, 944; sistemazione nella «Stanza delle Stampe», allestita fra 1784 e 1786: II, 877, 878, 880, 944; sottrazioni avvenute nel 1798: II, 878; distruzione (1820) della «Stanza delle Stampe», e diverse sedi nel XIX e XX secolo, fino all’attuale (1932): II, 878-880; testimonianze (1882-1883) di Stefano Ciccolini († 1895) sullo stato della raccolta: II, 878-879; consistenza della raccolta nel 1885: II, 879; litografie acquerellate di moda francese fra le incisioni donate da Benedetto Guglielmi di Vulci († 1945): II, 880; curatori e inventari della raccolta: II, 878-879; incisioni con ritratti di cardinali (secc. XVII-XVIII), nella Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780. –, –, –, incunaboli: I, 69, 145, 197, 202, 270, 271, 302, 372, 408, 446, 455, 468, 486, 511, 515, 527, 528, 530, 550, 614; II, 748, 752, 753, 754, 757, 760, 763, 764, 765, 771-774, 787, 788-789, 794, 795, 796, 806, 807, 810, 811, 813, 816, 817, 823, 824825, 826, 829, 830, 859, 864, 872, 883, 931, 952; estrazione e costituzione in una raccolta autonoma (a partire dall’ultimo quarto del sec. XVIII): II, 771-772, 824; sedi di conservazione: II, 772; numero degli esemplari attualmente posseduti dalla Biblioteca: II, 773, 824. –, –, –, –, accessioni (e sottrazioni): prime acquisizioni: II, 771; incunaboli appartenuti al card. Ferry de Clugny († 1483): II, 771; incunaboli appartenuti a Fulvio Orsini († 1600), con volumi postillati da celebri umanisti: II, 771, 824; incunaboli provenienti (1623) dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg: II, 771; perdite fra il Trattato di Tolentino (1797) e il Congresso di Vienna (1815): II, 752,
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772, 945; esemplari asportati (1798) da Jean-Baptiste Wicar († 1834) per trasferirli in Francia: II, 752, 772; accessioni, in età napoleonica, con le biblioteche delle congregazioni religiose soppresse: II, 772; incunaboli appartenuti al card. Francesco Saverio de Zelada († 1801): II, 772, 824; incunaboli appartenuti ad Angelo Mai († 1854): II, 772, 828, 829, 830, 946; incunaboli appartenuti a Carlo Vercellone († 1869): II, 763, 950; incunaboli appartenuti ad Anton Ruland († 1874): II, 772, 946; sottrazione di esemplari durante il pontificato di Leone XIII (1878-1903): II, 772; incunaboli pervenuti (1902) con la Biblioteca Barberiniana: II, 772-773; incunaboli pervenuti (1902) con le raccolte del Collegio Urbano di Propaganda Fide: II, 773, 839; scambio di duplicati con la Biblioteca Ambrosiana di Milano (1919): II, 773; incunaboli pervenuti (1923) con la Biblioteca Chigi: II, 773; scambio-acquisto con la biblioteca dell’Abbazia di Montserrat (1935-1936), che frutta alla Biblioteca Vaticana circa 70 incunaboli: II, 773. –, –, –, –, catalogazione: inventariazione (1853-1868, 1879-1880) ad opera di Luigi Zappelli († post 1902): II, 772, 946; catalogazioni novecentesche: II, 773; indici e inventari: II, 772. –, –, –, legature di manoscritti e stampati: I, 104-105, 295, 299, 345, 412, 433-434, 465-466, 516, 532, 567, 586, 589, 596, 606, 614, 615, 626, 633, 640, 656, 710, 720, 721, 724, 732; II, 749, 755, 759, 764, 765, 788, 816, 817, 821, 824, 827, 830, 836, 838, 850, 864, 867, 871, 872, 881, 914, 934; restauro e rifacimento di numerose legature di manoscritti durante i pontificati di Paolo V (1605-1621) e di Urbano VIII (1623-1644): I, 626, 627; rifacimento di numerose legature di manoscritti durante il mandato (1779-1801) del cardinale bibliotecario Francesco Saverio de Zelada († 1801): I, 465, 628. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, spazi e ambienti, legatoria; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, restauro di manoscritti e stampati o di legature. –, –, –, manoscritti: I, 15-736 e passim; iniziale indistinzione degli stampati dai –, e progressiva separazione a partire dal XVI secolo: II, 744; – rari ed esotici, che si era soliti mostrare ai visitatori nei primi secoli di vita della Biblioteca: I, 580, 619; registri di ingresso o di accessione dei – (con informazioni relative anche a stampati): I, 587, 630, 631; II, 762; revisioni periodiche delle raccolte (secc. XIX-XX): I, 329, 656, 714; documentazione relativa alle revisioni periodiche delle raccolte, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 915; denominazioni d’uso corrente («nicknames») per – celebri: I, 331, 961-979; bibliografia dei –: I, 31-32, 329. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, autografi; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, disegni; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, documenti (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, papiri. –, –, –, –, accrescimenti e sottrazioni: II, 920, 939; trasferimento a Parigi di manoscritti (oltre a stampati e materiali numismatici), fra le condizioni imposte con il Trattato di Tolentino (19 febbraio 1797): I, 460, 505, 570, 603, 604, 628; II, 751-752, 900, 944; consegna ai Francesi (1813) di altri 342 manoscritti: I, 603; II, 945; accessioni, in età napoleonica, di manoscritti dalle biblioteche di corporazioni religiose soppresse: I, 602, 628; II, 752; recupero (1815-1816) di
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, manoscritti, accrescimenti e sottrazioni (segue)]
gran parte dei manoscritti sottratti in epoca napoleonica: I, 460, 505, 603, 604, 628; II, 900-901, 945; invio all’Università di Heidelberg (1815-1816) di manoscritti di provenienza palatina: I, 460-461, 465, 467; II, 945. –, –, –, –, antichi possessori o donatori, e collezioni preesistenti: cfr. Aaron b. Menahem Volterra; Abbadie, Arnauld d’– (…); Abel, Leonardo (…); Accida, Francesco (…); Adler, Jakob Georg Christian (…); Agustín, Antonio (…); Albani, famiglia; Albani Alessandro (…); Albano Laziale (…), Seminario; Aldobrandini, famiglia; Alemanni, Niccolò (…); Alessandria d’Egitto (…), Patriarcato greco; Alexa, Francesco (…); Alexander VII (…), papa; Alexander VIII (…), papa; Allacci, Leone (…); Almagià, Roberto (…); Altemps (Hohenems), famiglia; Altemps, Giovanni Angelo d’– (…); Altemps, Pietro d’– (…); Alteriis, de – (…), famiglia; Álvarez de Toledo, Juan (…); Amalteo, Attilio (…); Amati, Girolamo, senior (…); Amboise, Georges d’–, senior (…); Amelli, Ambrogio Maria (…); Amiata, Monte – (…), S. Salvatore, abbazia di –; Ammannati Piccolomini, Iacopo (…); Andrianos, Abakum (…); Angelini, Sandro (…); Angelus, Demetrius; Angelus, Manuel; Annibaldi, Raimondo (…); Annibaldi da Montefiore, Raimondo (…); Aragazzi, Bartolomeo (…); Aragona, re di –; Arcudio, Francesco (…); Arena (…), S. Pietro, monastero di –; Argyropulus, Iohannes; Aristarchis Bey, Stavrakis (…); Ascekian, Gregorio (…); Ashby, Thomas (…); Asinari di San Marzano, Alessandro (…); Assemani (…), famiglia (…); Assemani, Antonio (…); Assemani, Giuseppe Simonio (…); Assemani, Stefano Evodio (…); Assisi (…), Sacro Convento; Astarita, Mario; Atrípê (…), Monastero Bianco (…); Augustinowics, Ioannes Tobias (…); Avidich, Giovannantonio (T‘ovmaçean Awetik‘) (…); Avignon (…), biblioteca papale; Avignon (…), Università; ‘Awwâd, Bûlus (Paolo Auad) (…); Balanader, Kasipathy J.E. (…); Balestrino, Maria Teresa (…); Balsamon, Georgius (…); Banesio, Giuseppe (Yûsuf al-Bâní); Bannister, Henry Marriott (…); Barbaro, Ermolao (…); Barbaro, Francesco (…); Barberini, famiglia; Barberini, Antonio iunior (…); Barberini, Francesco, senior (…); Barberini, Francesco, iunior (…); Barberini Colonna di Sciarra, famiglia (…); Basiliani d’Italia, monaci – (…); Battaglia, Carlo Giuseppe (…); Battelli, Giulio (…); Bavari, Luigi (…); Belli, Giuseppe Gioacchino; Bembo, famiglia; Bembo, Pietro (…); Benedettini (…); Berra, Francesco Luigi (…); Bertalot, Ludwig (…); Bertòla, Maria (…); Bertolini, Ottorino (…); Bessarion, card.; Bignami Odier, Jeanne; Bobbio (…), S. Colombano, monastero di –; Bodmer, Martin (…); Bonardo, Vincenzo (…); Boncompagni (poi Boncompagni Ludovisi), famiglia; Boncompagni Ludovisi, Baldassarre (…); Bonifacius VIII (…), papa; Borbone-Parma, Luisa Carlotta di – (…); Borghese, famiglia; Borghezio, Gino (…); Borgia, Alessandro (…); Borgia, Stefano (…); Borino, Giovanni Battista (…); Bouchard, Jean-Jacques (…); Bourdelot, Jean (…); Boursier, Jules; Brandileone, Francesco (…); Branicka, Maria Róþa (…); Brau de Saint-Pol Lias, F. Xavier; Brollo, Basilio (…); Bruni, Gerardo (…); Buondelmonti, Cristoforo; Busbecq, Ogier Ghislain de –; Cabrera, Cristóbal (…); Caffarelli Borghese, Scipione (…); Caiazzo (…),
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INDICE ANALITICO
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Archivio capitolare (…); Calenzio, Generoso (…); Calvo, Fabio (…); Cancellieri, Francesco (…); Canonici di S. Frediano di Lucca; Capponi, Alessandro Gregorio (…); Capponi, Luigi (…); Capranica, Domenico (…); Caprotti, Giuseppe (…); Caracciolo, Clemente (‘Abdalkarím aú-Úa‘ídí al-‘Adawí) (…); Carafa, Antonio (…); Carafa, Pietro Luigi, iunior (…); Carbone (…), S. Elia (o Ss. Anastasio ed Elia), monastero di –; Carbone, Francesco; Cardinali, Clemente (…); Carena, Maria (…); Carini, Isidoro (…); Cariofilo, Giovanni Matteo (…); Carlotta di Lusignano (…); Carmelitani scalzi (…); Carusi, Enrico (…); Casanate, Girolamo (…); Casimiri, Casimiro Raffaele (…); Cassetta, Francesco di Paola (…); Cassiano da Macerata (…); Castagnoli, Ferdinando (…); Castel S. Vincenzo (…), S. Vincenzo al Volturno, abbazia di –; Centini, Felice (…); Certosini (…); Cerulli, Enrico (…); Cesi, Federico (…); Chacón, Alonso (…); Chaîne, Marius (…); Chamberlayne, Tankerville James (…); Charfeh (…), seminario siro di – (…); Cheikho, Louis (Luwís Šayæû […]) (…); Chigi, famiglia; Chigi, Agostino, detto il Magnifico (…); Chrysoloras, Manuel; Ciasca, Agostino (…); Ciccolini, Stefano (…); Cicognara, Francesco Leopoldo (…); Cipelli, Giovanni Battista, detto Egnazio (…); Città del Vaticano, Circolo S. Pietro; Città del Vaticano, Pontificio Collegio Etiopico; Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano, basilica di –, Capitolo (…); Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano, Cappella Giulia, collegio dei cantori della –; Città del Vaticano, S. Stefano dei Mori (…); Cittadini, Celso (…); Clemens XI (…), papa; Clermont-Ferrand (…), antico Collegio gesuitico; Coelho, Victor (…); Colocci, Angelo (…); Colonna, famiglia; Colonna, Ascanio (…); Colonna, Marcantonio, senior (…), card. (…); Columnis, Bartolomeo de – (…); Como, S. Croce, convento francescano di –; Connolly, John (…); Conti, Augusto (…); Conti, Innocenzo (…); Corradi, Giacomo (…); Corvey (…), abbazia benedettina di – (…); Corvisieri, Costantino (…); Costaguti, Angelo (…); Costantinopoli (…), Patriarcato Ecumenico; Costantinopoli (…), S. Giovanni Prodromo nel quartiere di Petra (…); Costantinopoli (…), S. Giovanni Prodromo nel quartiere di Studio (…); Coupar Angus (…), abbazia cistercense di –; Couplet, Philippe (…); Cristina, regina di Svezia (…); Danè, Antonio; Daniel, François (…); Daniel, Pierre (…); David, Clemente Giuseppe (Yûsuf Dâwud) (…); De Cupis, Cesare (…); De Gregori, Luciano (…); Del Bufalo, Rinaldo (…); De Leva, Giuseppe (…); Della Casa, Giovanni (…); Della Corbara, Leonetto (…); Della Seta, Alessandro (…); Della Somaglia, Giulio Maria (…); Della Valle, Pietro (…); Del Lungo, Isidoro (…); De Lorenzo, Antonio Maria; Del Ton, Giuseppe (…); De Luca, Giuseppe (…); De Marinis, Tammaro (…); De Rossi, Giovanni Battista (…); De Rossi, Giovanni Francesco (…); Deviornes Quatremère (…); Devreesse, Robert (…); De Zoysa, W. (…); Domenicani (…); Donati, Duilio; Dore, Giampietro (…); Doresse, Jean (…); Drach, Paul Louis Bernard (…); Duchesne, André (…); Duchesne, Louis (…); Ecchellense, Abramo (Ibrâhím al-Üâqilâní) (…); Eparchus, Antonius; Esteve, José (…); Eugenius IV (…), papa; Falconieri, famiglia; Falconieri, Ottavio (…); Farnese, Alessandro, iunior, card.; Farneta (…), Certosa di – (…); Fauchet, Claude (…); Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.); Federico da Montefeltro (…); Feliciani, Alceo (…);
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[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, mss., antichi possessori (segue)]
Felippe do Rosario (…); Ferahian, Joseph (…); Fernando, Romuald (…); Ferrajoli, famiglia; Ferrajoli, Alessandro (…); Ferrajoli, Gaetano (…); Ferrajoli, Giuseppe (…); Ferrières-en-Gâtinais (…); Fesch, Joseph (…); Filippi, famiglia (…); Filippi, Leone; Filippo Maria di S. Agostino (…); Firenze, S. Marco, convento di –; Fireza, George (…); Fontanabona, Ettore (…); Fonte Avellana (…), S. Croce, eremo camaldolese della –; Foppa, Marco Antonio; Foucault de Saint-Germain-Beaupré, François, conte di Daugnon; Fouché, Joseph (…); Fouquet, Jean-François (…); Francescani (prima del 1517); Francescani (Ordine dei Frati Minori); Francescani Conventuali (…); Franceschi, Alessandro (…); Francesco Maria I Della Rovere (…); Francesco Maria II Della Rovere (…); Francia, Ennio (…); Frankenthal (…), S. Maria Magdalena, monastero di –; Frascati, Curia vescovile; Frascati, Seminario Tuscolano; Fugger, Ulrich (…); Fulda (…), manoscritti provenienti dal monastero di –; Gabriel hieromonachus (…); Gaetani, Costantino (…); Gaillon (…), castello di –; Galanos, Demetrios (…); Galassi, Maria; Galatino, Pietro (…); Galesio, Monte – (…), monastero della Theotokos sul –; Galletti, Pier Luigi (…); Garampi, Giuseppe (…); Garatone, Cristoforo (…); Gasparini, Armido (…); Gasparri, Pietro (…); Gasquet, Aidan (…); Gasser, Achill Pirmin (…); Gatti, famiglia (…); Gatti, Giuseppe (…); Gaudenzio, Paganino (…); Gennadius II (Georgius Scholarius), patriarcha Constantinopolitanus; Gerusalemme (…), manoscritti (…) già dei Canonici regolari del S. Sepolcro a –; Gesuiti (…); Ghezzi, Pier Leone (…); Giannelli, Ciro (…); Gibelli, Gaetano (…); Ginori, Bartolomeo; Gioeni, famiglia; Gismondi, Tommaso (…); Giuseppe I (…), patriarca caldeo; Giustiniani, Giacomo (…); Giustiniani Bandini della Rocca di Lanciano, famiglia; Glakov, Antonio (…); Glossner, Michael (…); Gogué, Joseph (Yûsuf Gogì) (…); Goldast, Melchior (…); Gotelli, Angela (…); Gradi, Stefano (Stjepan Gradiò) (…); Grébaut, Sylvain (…); Gregoras, Nicephorus; Gregorius XIII (…), papa; Gregorius XVI (…), papa; Grolier, Jean (…); Grotius, Hugo (…); Grottaferrata (…), S. Maria, abbazia di –; Gualteruzzi, Carlo (…); Guarini, Guarino (…); Guglielmi, Benedetto, (…) di Vulci; Guglielmo Africano, convertito (…); Guizard, Louis (…); Gustavo II Adolfo, re di Svezia; Gvarama¯e, Ioane (…); Hailé Selassié I (..); Hanna, famiglia; Hauréau, Barthélémy (…); Heidelberg (…), «Bibliotheca Palatina»; Heidelberg (…), Università di –; Heinsius, Nicolaas (…); Heywood, Joseph (…); Holste, Lucas (…); Iacobus de Marchia (…); Ignace Denys Efrem II Rahmani (…), patriarca siro-cattolico di Antiochia; Ignace Gabriel I Tappouni (…), patriarca siro-cattolico di Antiochia (…); Iohannes XXIII (…), papa (…); Isfahan (…), Carmelitani scalzi (…); Isidorus Kioviensis (vel I. Ruthenus) (…); Iulius II (…), papa; Janni, Guglielmo (…); Jehiel b. Samuel; Jervolino, Angelo Raffaele (…); Jervolino de Unterrichter, Maria (…); Jitkow, Olga N.; Jouffroy, Jean (…); Kabis, Marco (…); Kefalas, Nikolaos (…); Korolevskij, Cirillo (…); Künzle, Paul (…); Kuyumjan («Cuiumgijan»), Giorgio (…); Laderchi, Giacomo (…); Lagomarsini, Girolamo (…); Lamalle, Edmond (…); Lamattina, Gaetano (…); Lanci, Michelangelo (…); Lanciani,
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INDICE ANALITICO
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Rodolfo (…); Landuzzi, Tommaso (…); Lasinio, Fausto (…); Laurent, Marie-Hyacinthe (…); Lazzeri, Pietro (…); Le Bon, Olivier Simon (…); Lebreton, Marie-Madeleine (…); Lefebvre, Charles (…); Le Grelle, Stanislas (…); Leidradus, archiepiscopus Lugdunensis; Lenore, Robellgey Anthony (…); Leo XIII (…), papa; Liebaert, Paul (…); Limoges (…), Saint-Martial, abbazia di –; Lollino, Alvise (…); Lonigo, Michele (…); Lorenzani, Giovanni Andrea (…); Lorsch (…), S. Nazario, monastero di –; Ludovico di Strassoldo (…); Ludovisi, Ludovico (…); Luigi Filippo, re di Francia; Lunati, Giuseppe (…); Luxeuil-les-Bains (…); Maffei, famiglia (…); Maffei, Scipione (…); Mai, Angelo (…); Maier, Anneliese (…); Mainz (…), duomo di –; Maiorano, Niccolò (…); Malaxos, Manuel (…); Mamunas, Marcus; Manetti, Giannozzo (…); Mangano, Vincenzo (…); Manuzio, Aldo, detto il Giovane (…); Marcellus II (…), papa; Marchal, René (…); Marco dalla Tomba (…); Margunius, Maximus (…); Marini, Carlo Maria (…); Marini, Gaetano (…); Marini, Luigi; Maristi (…); Marshall, John; Marsuppini, Carlo; Martin, Jacques (…); Martino, Anna (…); Martire, Egilberto (…); Martorelli, Baldo (…); Marucchi, Adriana (…); Marucchi, Orazio (…); Massimo, Camillo (…); Mastrofini, Marco (…); Matal, Jean (Iohannes Metellus) (…); Maurini (…); Maximos III Mazlum (…) patriarca di Antiochia; Mazarin, Jules (…); Mazzini, Giovanni (…); Mazzucchelli (…), Giammaria (…); Mechitar di Sebaste (Mxitar Sebastac‘i) (…); Medici, famiglia; Meletios Pigas (…), patriarca greco di Alessandria; Menahem b. Aaron Volterra (…); Mendelssohn, Ludwig; Menelik II, imperatore d’Etiopia; Menozzi, Giacinto (…); Mercati, Giovanni (…); Mercati, Silvio Giuseppe (…); Merry del Val y Zulueta, Rafael (…); Messina, SS. Salvatore, monastero del –; Michelini Tocci, Luigi (…); MichonBourdelot, Pierre (…); Minervini, Giulio (…); Minutoli Tegrimi, Eugenio (…); Molza, Andrea (…); Montecassino, abbazia benedettina di – (…); Monteprandone (…), convento francescano di –; Mont-Saint-Michel (…), abbazia di –; Montucci, Antonio (…); Mordini, Antonio (…); Moroni, Gaetano (…); Moschetti, Guiscardo (…); Murano (…), S. Michele, monastero camaldolese di –; Muret, Marc-Antoine (…); Muschard, Paul-Josef-Hubert; Naironi, Fausto (…); Napoli, Cappuccini, convento dei –; Napoli, S. Giovanni a Carbonara, convento agostiniano di –; Narducci, Enrico (…); Narsiete, Giovanni; Nasalli Rocca, Emilio (…); Natanaele, Giovanni (…); Niccoli, Niccolò; Nicolai, Giovanni Francesco, da Leonessa (…); Nicolaus V (…), papa; Nicolaus Modrussiensis (…); Nicot, Jean (…); Nolhac, Pierre de – (…); Nonantola (…), S. Silvestro, abbazia di –; Nucius, Andronicus (Nicander) (…); Nurigian, Michele; Odorici, Federico (…); Odorici, Odorico (…); Olschki, Aldo (…); Ordine di Malta (…); Orsini, Fulvio (…); Orsini, Giordano (…); Orsini de’ Rilli, Fabrizio; Ottheinrich, elettore del Palatinato; Ottoboni, famiglia; Ottoboni, Pietro, iunior (…); Pace, Giulio (…); Padova, S. Giustina, monastero di –; Pagès, Étienne (…); Pallone, Mario (…); Panvinio, Onofrio (…); Paolino da S. Bartolomeo (Johann Philipp Wesdin) (…); Paris, S. Victor, abbazia di –; Passeri Aldobrandini, Cinzio (…); Passionei, Domenico (…); Pastor, Ludwig von –, senior (…); Pastrizio, Giovanni (Ivan Paštriò) (…); Patetta, famiglia –; Patetta, Federico (…); Patrizi Piccolomini, Agosti-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, mss., antichi possessori (segue)]
no (…); Paulus V (…), papa; Paulus VI (…), papa; Pecchiai, Pio (…); Peiresc, Nicolas-Claude Fabri de – (…); Peña, Francisco (…); Pentini, Francesco (…); Perosi, Lorenzo (…); Perotti, Niccolò (…); Persiani, Luigi Giulio (…); Perugia, S. Domenico, convento domenicano (…); Petau, Alexandre (…); Petau, Paul (…); Petit, Louis (…); Petrarca, Francesco (…); Petrucci, Paolo (…); Phillipps, Thomas (…); Piastrelli, Luigi (…); Piazza, Ugo (…); Piccolomini, famiglia; Piccolomini, Giacomo (…); Pini, Giandomenico (…); Pio di Carpi, Alberto III; Pio di Carpi, Rodolfo (…); Pisani, Pietro (…); Pius II (…), papa; Pius III (…), papa; Podiani, Prospero (…); Pole, Reginald (…); Politi-Flamini (…); Pompadour, Jeanne-Antoinette Poisson marchesa di –; Pomposa (…), S. Maria, abbazia di –; Postel, Guillaume (…); Pritzipio, Giovanni; Proverbio, Delio V. (…); Quatremère, Étienne-Marc (…); Quentin, Henri (…); Raffelis-Tertulle, Francesco de – (…); Raimondi, Giovan Battista (…); Raineri, Osvaldo (…); Ranaldi, famiglia (…); Rangoni Machiavelli, Luigi; Ravalli, Pietro (…); Ravenna, Collegio dei Maroniti; Ravius (…), Christian (…); Redi, Francesco (…); Reeland, Adriaan (…); Reggi, Giuseppe Antonio (…); Rescher, Oskar (…); Rhodinòs, Neophytos (Neofito Rodinò) (…); Rimpertinis, Bartolomeo de –; Ripa, Matteo (…); Ripoll (…), abbazia di –; Rivet, André (…); Roma, Biblioteca Aniciana (…); Roma, Biblioteca Chigiana (…); Roma, Biblioteca Farnese (…); Roma, Biblioteca Sforziana (…); Roma, Castel S. Angelo; Roma, Collegio Capranica; Roma, Collegio Greco (…); Roma, Collegio Inglese; Roma, Collegio Maronita; Roma, Collegio dei Neofiti (…); Roma, Collegio Romano; Roma, Collegio di S. Basilio (…); Roma, Collegio Urbano di Propaganda Fide; Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…); Roma, Pontificio Istituto Biblico; Roma, Pontificio Istituto Orientale; Roma, S. Anastasia al Palatino, chiesa di – (…); Roma, S. Andrea della Valle, chiesa di – (…); Roma, S. Angelo in Pescheria, chiesa di –; Roma, S. Ciriaco, monastero di – (…); Roma, S. Croce in Gerusalemme, chiesa di – (…); Roma, S. Eustachio in Campo Marzio, chiesa di – (…); Roma, S. Giovanni in Laterano, basilica di – (…); Roma, S. Gregorio al Celio (o Ss. Andrea e Gregorio al Celio), monastero camaldolese di –; Roma, S. Maria ad Martyres (o «S. M. della Rotonda», nota anche come Pantheon), chiesa di – (…); Roma, S. Maria in Aracoeli (…) al Campidoglio, chiesa di – (…); Roma, S. Maria in Campo Marzio, chiesa di –; Roma, S. Maria in Cosmedin (…), chiesa di – (…); Roma, S. Maria in Via Lata, chiesa di – (…); Roma, S. Maria Maddalena in Campo Marzio, chiesa di –; Roma, S. Maria Maggiore, basilica di – (…); Roma, S. Maria sopra Minerva, chiesa di – (…); Roma, S. Maria della Vittoria, chiesa di – (…); Roma, S. Pancrazio, convento dei Carmelitani scalzi di –; Roma, S. Pietro in Montorio, convento francescano di –; Roma, S. Pudenziana al Viminale, chiesa di – (…); Roma, S. Silvestro al Quirinale, fondazione teatina di –; Roma, SS. Incarnazione del Verbo Divino, monastero della – (…); Roma, Seminario Lombardo (…); Ronconi, Ercole (…); Rondinini, Paolo Emilio (…); Rospigliosi, famiglia; Rospigliosi (Rospigliosi Gioeni), Girolamo (…); Rospigliosi, Giulio Cesare Fran-
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cesco (…); Rospigliosi, Roberto (…); Rossano Calabro (…), S. Maria Hodegetria, monastero di – (o del Patir); Rubeis, Giovanni de –; Ruini, Lelio (…); Ruland, Anton (…); Ruspoli, Camillo; Russo, Petronio (…); Ruysschaert, José (…); S. Eufemia d’Aspromonte (…), S. Bartolomeo di Trigona, monastero di –; Šadarevean, T‘oros; Sadoleto, Jacopo (…); Saint-Benoît-sur-Loire (…), abbazia benedettina di –, o di Fleury; Saint-Denis (…), abbazia di –; SaintPierre-de-Chartreuse (…), Grande Chartreuse; Saint-Saud, Aymard (…) d’Arlot conte di –; Salem, Leonzio (Lâwnidas Sâlim) (…); Salvadori, Giulio (…); Salvetti, Domenico (…); Salviati, famiglia; Salviati, Averardo; Salviati, Giovanni (…); Samuel b. Jehiel (…); Samuel Kapasulis, patriarca greco di Alessandria; Sankt Gallen (…), abbazia benedettina di –; Santa Sede, Accademia di S. Tommaso d’Aquino (…); Santa Sede, biblioteche e archivi papali (…); Santa Sede, Cappella Pontificia; Santa Sede, Casa Pontificia; Santa Sede, Congregazione per le Chiese orientali (…); Santa Sede, Congregazione dell’Indice (…); Santa Sede, Congregazione de Propaganda Fide (…); Santa Sede, Congregazione del S. Uffizio (…); Santa Sede, Penitenzieria Apostolica; Santoro (…), Giulio Antonio; Santoro, Paolo Emilio (…); Sapeto, Giuseppe (…); Sauget, Joseph-Marie (…); Savelli, Mariano (…); Savoia, casa; Úaydnâyâ (…), monastero di Nostra Signora (…); Sbath, Paul (…); Scandar, Andrea (…); Schneider-Graziosi, Giorgio (…); Schönau (…), S. Maria, abbazia cistercense di –; Schryver, Peter (…); Scrimger (Scrimgeour), Henry (…); Seminara (…), Ss. Elia e Filareto, monastero dei –; Seripando, Antonio (…); Seripando, Girolamo (…); Séroux d’Agincourt, Jean-Baptiste-Louis-Georges (…); Severus, Gabriel (…); Sfondrato, Paolo Emilio (…); Sforza, duchi di Milano; Sforza, famiglia (di Pesaro); Sforza, famiglia (di Roma); Siena, Duomo; Sinai (…), Monastero di S. Caterina; Sire, Marie-Dominique (…); Sirleto, Domenico (…); Sirleto, Fabrizio (…); Sirleto, Guglielmo (…); Sirleto, Tommaso (…); Sivas (già Sebasteia […]), Surb Nšan («S. Croce»), monastero del –; Sixtus V (…), papa; Šnorhk‘ Galustean (Kalustian), patriarca armeno apostolico di Costantinopoli; Società Italiana per la Ricerca dei Papiri greci e latini in Egitto; Solov’ev, Sergej (…); Spinola, famiglia; Spinola, Paolo Alerame (…); Spithöver, Josef (…); Stefani, Enrico (…); Stella, Luca (…); Steuco (…), Agostino (…); Stevenson, Henry, iunior (…); Stevenson, Henry M., senior (…); Stilo (…), S. Giovanni Terista, monastero di –; Stojkoviò, Ivan (…); Stosch, Philipp von – (…); Strachan, George (…); Strozzi, Carlo (…); Stuart, Enrico Benedetto Maria Clemente, duca di York (…); Sylburg, Friedrich (…); Tardini, Domenico (…); Teatini (…); Tegernsee (…), abbazia benedettina di –; Terracina (…), archivio capitolare; Thrissur (già Trichur […]), St. Thomas College; Tjondronegoro (o Tjondro Negoro), famiglia; Tolli, Filippo (…); Tolomei, Francesco (…); Tômâ al-Alqôší al-Kaldâní; Tommasini, Oreste (…); Toniolo, Giuseppe (…); Tragudistes, Hieronymos (…); Trebnic, Jerzy (…); Ýûæí, Raphael (…); Turriano, Alessandro (…); Tuscania (…), S. Francesco, convento di –; Ubaldini, Federico (…); Ubaldini della Carda, Ottaviano (…); Ughelli, Ferdinando (…); Ugolini, Mariano (…); Ugoni (o Ugonio), Pompeo (…); Urbanus VIII (…), papa; Urbino, duchi di –; Urupgì, Hacciadur (Xaç‘atur); Vacca, Giovanni (…); Valenti Gonzaga, Luigi (…); Valenti-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, mss., antichi possessori (segue)]
ni di Sanseverino, collezione –; Valla, Giorgio (…); Vallombrosa (…), abbazia di –; van Lantschoot, Arnold (…); Vanni degli Onesti, Eusebio (…); Vatatzes, Beniamin (…); Vattasso, Marco (…); Vecchietti, Giovan Battista (…); Vecchietti, Girolamo (…); Velletri, Palazzo Borgia, Museo Borgiano (…); Vercellone, Carlo (…); Veroli, S. Erasmo, chiesa collegiata di –; Vian, Nello (…); Villari, famiglia; Villari, Luigi (…); Villari, Pasquale (…); Villari White, Linda (…); Villeneuve-lès-Avignon (…), Notre-Dame-du-Val-de-Bénédiction, certosa di –; Visconti, famiglia, duchi di Milano; Visconti, famiglia di antiquari e archeologi (…); Visconti, Bartolomeo (…); Visconti, Pietro Ercole (…); Vitelleschi, famiglia; Vitéz, János (…), card.; Vivarium, monastero di – (…); Vlaçiò, Matthias (Flacius Illyricus); Volpini, Salvatore (…); Volta, Luigi e Domenica (…); Voss, Gerhard Johan (…); Voss, Isaac (…); Vosté, Jacques-Marie (…); Wâdí an-Naýrûn (deserto di Nitria […]), S. Macario, monastero di – (…); Wâdí an-Naýrûn (deserto di Nitria […]), S. Maria «dei Siriani», monastero di – (…); Wilmart, André (…); Yangon (già Rangoon […]), monastero buddista a – (…); Yousef Emmanuel II Thomas (…), patriarca caldeo di Babilonia; Yovhannês III Xul, patriarca armeno di Costantinopoli; Zaccagni, Lorenzo (…); Zagarolo (…), SS. Annunziata (…), Collegio Barnabita (…); Zappelli, Luigi (…); Zelada, Francesco Saverio de – (…); Zeno, Antonio; Zmajevich (Zmajeviò), Andrea (…); Zolli, Eugenio Pio (Israel Anton Zoller) (…). –, –, –, –, catalogazione, iniziative di – (relative a più d’uno degli attuali fondi, esclusi i cataloghi a stampa a partire dalla fine del sec. XIX): I, 20, 21, 26, 28, 34, 328330; II, 939; inventario (1455) della biblioteca di Niccolò V a cura di Cosma di Monserrato: I, 24, 26, 29, 586, 624; II, 940; inventario generale del 1475: I, 24, 586, 603, 625, 655; II, 940; inventario generale del 1481: I, 24, 553, 569, 586, 625, 655; II, 940; inventario del 1484: I, 24, 553, 569, 573, 586; II, 940; inventari (fra 1508 e 1513) a cura di Fabio Vigili († 1553): I, 24, 553, 564, 569, 586; inventario del 1518 ca.: I, 24, 28, 586, 625; inventario (1533) a cura dei custodi Fausto Sabeo e Niccolò Maiorano: I, 24, 27, 29, 554, 564, 573, 587, 588, 648; II, 940; inventario (1550 ca.) a cura di Ferdinando Ruano, per i manoscritti latini e gli stampati: I, 26, 29, 625, 639; II, 940 catalogazioni (1650, 1660) di manoscritti (e stampati) ebraici ad opera di Giulio Bartolocci: I, 547, 575-576; II, 747, 942; catalogazioni (1660, 1686) dei manoscritti orientali ad opera di Abramo Ecchellense († 1664) e Giovanni Matteo Naironi († 1708): I, 555, 556, 557, 564-565, 570, 644, 648, 650, 655, 656, 659; II, 748, 942; catalogazioni, soprattutto di manoscritti orientali (pubblicate solo in parte, 1719-1728 e 1756-1759), ad opera degli Assemani: I, 6, 22, 546, 557-558, 565, 571, 576, 644, 650, 651, 652; II, 944; catalogazioni di manoscritti slavi e orientali pubblicate (1831) a cura di Angelo Mai († 1854): I, 559, 560, 565, 571, 576, 577, 580, 582, 615, 617, 646, 648, 652, 655, 656, 658, 659, 662, 663; Inventario dei manoscritti orientali negli armadi 290-544 (seconda metà del sec. XIX), nel manoscritto Vat. lat. 13252: I, 615, 645; catalogazione (seconda metà del sec. XIX) delle nuove accessioni di manoscritti orientali ad opera di Agostino Ciasca († 1902): I, 560,
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563, 571, 652-653; avvio della catalogazione analitica a stampa secondo le Leges vaticane varate nel 1897 e pubblicate nel 1902: I, 328, 630; II, 948; descrizione dei manoscritti miniati, di cui Franz Ehrle († 1934) affida l’incarico a Paul Liebaert († 1915): I, 436; riordino (1922) e catalogazione dei manoscritti estremo-orientali intrapreso da Paul Pelliot († 1945): I, 579, 580, 618, 619; II, 950; indice alfabetico su schede, o «schedario Bishop» (iniziato negli anni Venti del sec. XX), relativo a un certo numero di fondi manoscritti: I, 328-331, 444; II, 959; schedario cartaceo manoscritto dei manoscritti e stampati cinesi iniziato (a partire dagli anni Trenta del sec. XX) da sacerdoti cinesi: I, 581-582; II, 776; recente avvio (2007) della catalogazione informatizzata dei manoscritti: I, 330331; II, 959; conservazione di copie di indici e inventari manoscritti e dattiloscritti nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 915. –, –, –, –, facsimili e riproduzioni: I, 31, 32, 36, 82, 129, 140-146, 306-327, 378, 407, 436, 437-438, 439, 441-443, 470, 471, 506; II, 782, 931-932; riproduzioni di manoscritti miniati su videodischi: I, 125. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, riproduzione di manoscritti, stampati e oggetti. –, –, –, –, lingue, alfabeti o ambiti geografico-culturali rappresentati: manoscritti algonchini: I, 534; – amarici: I, 584; – annamiti: I, 382, 579, 580; – arabi: I, 46-47, 59, 65-66, 76, 125, 126, 185, 187, 188, 249, 254, 294, 295, 297, 298, 300, 302, 306, 348, 349, 360-361, 400, 402, 444, 445, 446, 451, 459, 497, 499, 517-518, 520, 531, 532, 538, 541, 553-564, 566, 571, 573, 577, 617, 620, 653, 661, 662; II, 950, 963, 968, 978, 979; – aramaico-palestinesi: II, 969, 971; – armeni: I, 34-35, 47, 59, 82-83, 110, 187, 188, 221, 294, 295, 300, 301, 302, 334, 348, 349, 362, 407, 457, 534, 554, 555, 564-568, 573; – australiani: I, 534; – azeri: I, 402, 403; – aztechi: II, 962, 966; – balcanici: I, 50-51, 534; – batak: I, 99, 616, 619, 620, 622; – belgi: I, 533; – birmani: I, 99, 372, 374, 580, 616, 622; – brasiliani: I, 534; – britannici: I, 62-63, 119, 122-123, 152, 534; – cambogiani: I, 372; – catalani: I, 520; II, 921, 924; – caucasico-anatolici: I, 534; – cinesi: I, 67, 294, 300, 334, 348, 350, 356, 363-365, 520, 534, 579, 580, 581; II, 950; – copti: I, 21, 59, 75-76, 145, 187, 227, 277-278, 294, 295, 300, 302, 348, 349, 365-367, 518, 520, 568-573, 577; II, 932, 964, 967; – coreani: I, 534, 580; – croati: I, 445, 446, 552; – ebraici: I, 35, 36, 59, 66, 80, 81, 83-84, 87, 105, 125, 126-127, 132, 145, 151, 161, 294, 295, 297, 298, 300, 302, 303, 308, 323, 324, 348, 350, 361, 368, 408, 445, 446, 451, 454, 457, 458, 459, 508, 516, 518, 520, 538, 541, 545-549, 552, 560, 562, 573-579, 661, 662; II, 925, 927, 942, 967, 974, 977, 979; – egizi: I, 368-369, 520; – estremo-orientali: I, 348, 350, 579-582, 622, 661; – etiopici: I, 33, 35, 59-60, 88, 187, 189, 294, 295, 297, 300, 302, 332-333, 348, 350, 369-370, 400-402, 409-410, 459, 494-497, 498, 499-500, 518, 520, 555, 582-584, 661; II, 955, 957; – fiamminghi: I, 520, 533; – francesi e provenzali: I, 58, 64-65, 82, 88, 91-92, 193, 223, 305-306, 467, 468, 481, 518, 520, 533; II, 921, 922, 924, 926, 927, 928, 929, 964, 965; – øaršuni: I, 348, 350, 445, 446, 499, 650, 652, 653; – ge‘ez: I, 584; – georgiani: I, 93, 110, 295, 302, 370-371, 520, 615-616; – giapponesi: I, 348, 350, 364, 520, 534, 579, 580, 581; – giavanesi: I, 99, 616, 622; – gotici: I, 52; – greci: I, 22, 23, 28, 31, 32, 35, 38, 41-42, 48, 49, 50, 52-55, 63, 64, 65-66, 67-68, 70-71, 72-74, 76-77, 78-79, 85-86, 87-88, 93, 94, 96-99, 101, 102, 105-106, 112, 114-118, 120, 121, 126, 127, 131, 132, 133-134, 139,
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140, 141, 142, 145-146, 148-149, 152-155, 160-161, 164, 165-166, 169, 171, 173, 174, 175, 176-179, 180, 181, 183-184, 185, 186-188, 189, 190-191, 194, 195, 197, 199, 200, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 216, 217, 218, 219, 220-222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 232, 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241, 243, 244, 245, 246, 247, 249, 250, 251, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 260, 262, 263, 264, 266, 267, 268, 269, 270, 271, 272, 273, 274, 276, 277, 279, 280, 281, 282, 283, 284, 285, 286, 287, 288, 289, 290, 293, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 307, 308, 309, 310, 311, 312, 313, 314, 315, 316, 317, 318, 319, 321, 322, 325, 327, 329, 334, 335, 337, 338, 340-344, 345, 354, 367, 371, 403, 404, 408, 420, 447, 448, 450-453, 458, 459, 460, 463-466, 470, 474-476, 481, 482, 497, 499, 507-510, 518, 520, 531, 534, 538, 541, 549-550, 552, 554, 557, 570, 573, 584-615; II, 764, 921, 922, 924, 928, 929, 930, 935, 941, 944, 945, 962, 963, 964, 965, 966, 967, 968, 969, 970, 971, 972, 973, 974, 975, 976, 977, 978, 979; – guatemaltechi: I, 534; – hindi: I, 99, 372, 374; – indiani e indocinesi: I, 34, 99-100, 294, 297, 300, 348, 372-375, 459, 534, 616-622; – inglesi: I, 100; II, 923, 924; – irlandesi («ibernesi»): I, 375; – irochesi: I, 534; – islandesi: I, 375; – italiani: I, 43, 58, 64, 74-75, 102, 240, 481, 520, 533, 538; II, 806, 923, 924, 929, 965; – karamanlidici: I, 499; – khmer: I, 99, 374, 580, 616, 622; – konkani: I, 616; – laotiani: I, 581, 622; – latini: passim; – lituani: I, 534; – malayâ/am: I, 100, 111, 348, 351, 372, 373, 374, 518-519, 520, 616, 621, 622; – malesi: I, 99, 534, 616, 621, 622; – mançu: I, 348, 350, 534; – messicani: I, 318-319, 320, 321, 377-378; II, 962, 964, 967, 973; – mongoli: I, 534, 579, 580; – nahua: I, 377; II, 967, 973; – neerlandesi: I, 533; II, 924, 925; – nepalesi: I, 372; – newari: I, 616; – orientali: I, 22, 33, 34, 39, 112, 125, 132, 145-146, 294, 295, 300, 337, 338, 340, 341, 342, 348-351, 403, 454, 459, 461, 506, 516, 538, 557, 561, 562, 564, 566, 578, 582, 591, 615, 617, 619, 645, 648, 650, 653, 659, 662; II, 764, 942, 943, 944, 953, 955; – pâli: I, 99, 100, 134, 372, 374, 616, 622; – persiani: I, 137, 294, 295, 298, 300, 302, 334, 348, 350, 378-379, 400, 402-403, 497, 519, 520, 531, 532, 534, 555, 561, 562, 617, 644-646, 661-662; II, 953, 955, 974, 979; – portoghesi: I, 533; II, 924, 965; – pracritici: I, 616; – rumeni: I, 300, 534, 646-648; – samaritani: I, 348, 648-649; II, 974; – sanscriti: I, 99, 372, 374, 520, 616, 620, 622; – scandinavi: I, 534; – siamesi: I, 99, 348, 350, 373, 374, 380, 580, 581, 616, 622; – singalesi (sinhala): I, 99, 580, 616, 622; – siriaci: I, 34, 60, 72, 80, 96, 110, 125, 131, 145, 159, 187, 188, 209, 220, 222, 232, 247, 251, 270, 272, 294, 295, 297, 301, 302, 309-310, 318, 348, 350, 380-382, 445, 451, 459, 499, 531, 555, 556, 561, 562, 577, 649-654; II, 966, 968, 969, 971, 973, 979; – siro-mesopotamici: I, 534; – slavi: I, 34, 39, 61, 125, 159, 187, 295, 296, 297, 300, 302, 316, 317, 318, 322, 324, 334, 335, 346, 371-372, 403, 408, 445, 446, 452, 459, 506, 534, 566, 647, 655-658; II, 764, 962, 966, 968, 972, 974, 978; – spagnoli: I, 347, 520, 533; II, 924, 925; – svizzeri: I, 533; – tamil: I, 99, 348, 351, 373, 616, 622; – tedeschi: I, 83, 120, 138, 162, 460, 463, 468, 520, 534; II, 924, 926, 934, 945; – telugu: I, 616; – thai: I, 580; – tibetani: I, 99, 373, 374, 534, 580; – tigrini: I, 584; – tonchinesi: I, 382, 579; – turchi: I, 165, 294, 297, 298, 300, 348, 349, 350, 383-384, 402, 408, 459, 499,
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INDICE ANALITICO
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519, 520, 531, 555, 562, 577, 658-663; II, 953; – ungheresi: I, 534; – urdu: I, 373; – yiddish: I, 84. –, –, –, –, manoscritti miniati o decorati: I, 40, 112, 113, 122, 166, 193, 276, 294, 307, 434, 436, 516, 517, 519, 532, 538, 551, 731; arabi: I, 47, 185, 517; ebraici: I, 83, 84, 105, 125; etiopici: I, 401; greci: I, 41, 55, 67, 74, 79, 102, 114118, 142, 154, 221-222, 282, 284, 408, 497, 518; II, 924; latini: I, 50, 108, 118125, 145, 146, 157, 218, 240, 255, 283, 290, 307, 408; orientali: I, 33, 125; siriaci: I, 125, 159, 309-310, 577; slavi: I, 125, 159, 322, 324, 335; tedeschi: I, 120, 162; originari o provenienti: da Assisi: I, 49, 117, 124; da Avignone: I, 123; dall’area beneventano-cassinese: I, 121, 321; dalle isole britanniche: I, 119, 122-123; da Cipro: I, 67, 117, 134, 154; da Ferrara: I, 88, 122; dall’area fiamminga: I, 123-124; da Firenze: I, 89, 121-122, 213; dalla Francia: I, 92, 119, 123; dall’area italiana: I, 121, 122; da Lione: I, 105, 123; da Lisbona: I, 84, 105, 125; dalla Lombardia: I, 111, 119, 121; da Mont-SaintMichel: I, 123; dalla regione mosana: I, 123, 126; da Napoli: I, 119, 120, 129-130, 147; da Padova: I, 121, 133, 301; dai Paesi Bassi: I, 123-124, 133; dall’area palestino-cipriota (manoscritti greci, riferibili al «decorative style»): I, 67, 117, 134, 154; da Parigi: I, 123, 136; da Ripoll: I, 124, 140, 315; da Roma: I, 146; da S. Giovanni d’Acri: I, 124; da Sankt Gallen: I, 149-150; dall’area tedesca: I, 123, 162; dall’area toscana: I, 121, 164; dall’area veneta: I, 122, 167. –, –, –, –, manoscritti musicali o d’interesse musicologico: I, 23, 32, 35, 52, 63, 70, 101, 109, 117, 121, 126-129, 145, 146, 308, 322, 345, 347, 384-397, 408, 409, 467, 492-494, 501-502, 530, 641-643, 656; II, 861, 923, 924, 934, 955, 957; bizantini: I, 127, 499. –, –, –, –, manoscritti palinsesti: I, 112, 127, 134-135, 145, 154, 255, 321, 324-325, 607; II, 925, 964, 966, 967, 968, 970, 973, 974, 977, 979. –, –, –, materiali audio-video: II, 778, 789; CD-Audio: II, 789; CD-ROM: II, 778, 789; diapositive: II, 789; DVD, dischi –: II, 789; films: II, 789; floppy disks: II, 789; microfiches: II, 789; microfilms: I, 441-443, 465; II, 789; registrazioni musicali: II, 778, 789; video: II, 789. –, –, –, matrici calcografiche (rami incisi) e xilografiche: I, 527, 691; II, 875, 885888, 889, 891, 947, 952. –, –, –, monete e medaglie o altri materiali numismatici e paranumismatici: I, 7, 20, 145-146, 358, 663; II, 773, 778, 839, 866, 893-909, 943, 944, 945, 946, 948, 955, 959; sedi delle raccolte, nel tempo: I, 669, 731, 732; II, 759, 760, 813, 898, 902, 903, 904, 956, 957; sistemazione (fine sec. XVIII) degli ambienti e dei mobili che ospitavano le collezioni, dovuta a Luigi († 1785) e Giuseppe Valadier († 1839): II, 898; cure prestate alle collezioni da Giovanni Elia Baldi († 1799): II, 897-899; cure prestate alle collezioni da Filippo Aurelio Visconti († 1831): II, 757, 900; cure prestate alle collezioni da Pietro Tessieri († 1873): II, 901903; cure prestate alle collezioni da Carlo Ludovico Visconti († 1894): II, 903; cure prestate alle collezioni da Ignazio Guidi († 1935): II, 903; cure prestate alle collezioni da Camillo Serafini († 1952): II, 903-904; documentazione relativa a –, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 914;
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, monete e medaglie (segue)]
recente avvio (2002) della catalogazione informatica e della digitalizzazione delle immagini di monete e medaglie: II, 778, 907, 959. –, –, –, –, accessioni (e sottrazioni) principali: primi nuclei di nummi raccolti all’inizio del Cinquecento, la cui presenza nelle attuali collezioni della Biblioteca Vaticana è incerta: II, 895; monete imperiali trovate nell’«erario vecchio et anco commune» di Castel S. Angelo, affidate (1628) da Urbano VIII al nipote card. Francesco Barberini: II, 895; piombi e bolle plumbee raccolte da Francesco Gualdi, donate (entro il 1633) alla Biblioteca Vaticana: II, 895; medaglioni greci e romani imperiali raccolti dal card. Alessandro Albani, acquistati (1738) da Clemente XII, poi asportati dai Francesi e non recuperati dalla Santa Sede dopo il 1815: II, 895-896, 897, 899, 900, 943, 945; collezione del card. Gaspare Carpegna, acquistata (1741) da Benedetto XIV, poi asportata dai Francesi e non recuperata dalla Santa Sede dopo il 1815: II, 896, 897, 899, 900, 943, 945; collezione di monete pontificie raccolta da Saverio Scilla, acquistata (1746) da Benedetto XIV, poi perduta durante l’occupazione francese: II, 896897, 902, 943; bolle e piombi pontifici venduti dall’antiquario Francesco Ficoroni († 1747): II, 896; acquisizione (1746) degli «zolfi» di cammei e d’intagli antichi realizzati da Pier Leone Ghezzi († 1755): II, 896, 903; monete provenienti (1764) dall’«Erario Sanctiore» di Castel S. Angelo: II, 897; collezione di monete donata dal card. Domenico Passionei († 1761): II, 897; collezione di monete antiche di Simone Ballerini († 1772) acquistata da Clemente XIV (17691774): II, 897-898; medaglie in oro donate (1772) dal re di Francia Luigi XV e dall’imperatrice d’Austria Maria Teresa: II, 898; collezione di monete e medaglie della famiglia Odescalchi, acquistata (1794) da Pio VI, poi asportata dai Francesi: II, 898-899, 944; collezione di conii di medaglie pontificie conservata dalla famiglia di incisori Hamerani e acquistata da Pio VI (1775-1799) per il Medagliere Vaticano: II, 897, 899; depredazioni francesi e napoleoniche: II, 899-900, 945; mancato recupero dei materiali numismatici trafugati dai Francesi durante il periodo rivoluzionario: II, 900; collezione di monete antiche, romane e coloniali appartenuta a Pietro Maria Vitali, acquistata (1807) da Pio VII: II, 899-901, 945; duplicati utilizzati (inizio sec. XIX) per scambi e vendite: II, 901; collezione di piombi pontifici e di monete, con monete imperiali romane, già di Agostino Mariotti, acquisita (1819-1820) da Pio VII: II, 901, 945; acquisto (1829) di monete medievali e moderne dalla raccolta di Luigi Tomassini: II, 901; accessione (1839) di materiali numismatici provenienti dal Museo Borgiano di Propaganda: I, 358; sottrazione (fra 1848 e 1850) di esemplari rari e preziosi da parte di Demetrio Diamilla: II, 901-902; collezione di monete papali di Andrea Belli acquistata (1851) da Pio IX: II, 902, 946; collezione di monete di Francesco Sibilio acquistata (1854) da Pio IX: II, 902, 946; monete cinesi donate da Henri Victor Fontanier a Pio IX e da questi trasmesse (18691870) al Medagliere: II, 902; registrazione delle accessioni (dalla fine del sec. XIX): II, 903; collocazione nel Medagliere (1888) delle serie di «zolfi» di Christian Dehn († 1770) e di Pier Leone Ghezzi: II, 903; collezione di monete papali del card. Lorenzo Ilarione Randi, acquistata (fra 1901 e 1902) da Leone XIII:
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INDICE ANALITICO
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II, 903, 948; trasferimento in Biblioteca Vaticana (1902) delle collezioni numismatiche della Congregazione de Propaganda Fide: II, 903-904, 948; accessione (2007) della collezione di medaglie papali di Gianluigi Boccia († 2005): II, 905, 959; accessione (2007) della raccolta di monete di Salvatore Nicolosi: II, 905. –, –, –, oggetti d’arte e arredi: I, 28, 145, 339, 478; II, 744, 746, 747, 749, 750, 752, 753, 755, 756, 757, 759, 760, 776, 779, 794, 831, 882, 890, 891, 898, 904, 948, 958, 959; descrizioni (1884-1886) degli –, per cura di Salvatore Volpini: I, 731-732; quadreria con i ritratti dei cardinali bibliotecari: I, 28. –, –, –, papiri: I, 135-136, 145, 451, 452; II, 925, 948; aramaici: I, 471; copti: I, 365-366, 472, 473, 474, 475; II, 948; egizi (ora in gran parte presso i Musei Vaticani): I, 21, 368-369, 471, 472, 473-474, 520; II, 948; greci: I, 54, 135, 142, 295, 315-316, 322-323, 470-471, 473, 474-476; II, 948, 956, 969; latini: I, 81-82, 135-136, 144, 155, 301, 474, 476-478; II, 948, 970. –, –, –, stampati: I, 204, 255, 337, 338, 341, 352, 398, 400, 404, 411, 412, 416, 418, 429, 433, 434, 434, 435, 440, 445, 458, 459-460, 467, 468, 486, 487, 499, 574, 604, 623, 663, 669, 674, 691, 719, 720, 728, 731; II, 741-873, 890, 935-936 e passim; iniziale indistinzione degli – dai manoscritti, da cui sono progressivamente separati a partire del XVI secolo: II, 743, 744; armadi e scaffali ove erano riposti (secc. XVI-XIX): II, 744, 746, 747, 749, 750, 752, 753, 755, 756, 757, 759, 760; trasferimento degli stampati (completato negli anni Trenta del sec. XIX) dalle gallerie adiacenti al Salone Sistino nelle stanze dell’Appartamento Borgia, voluto da Angelo Mai († 1854): II, 757, 813; consistenza dei fondi secondo una statistica del giugno 1885: II, 760; memoria (1885) di Giovanni Battista De Rossi († 1894) per l’individuazione di una nuova sede per gli stampati: II, 759; trasferimento degli stampati (1891) dall’Appartamento Borgia nella nuova «Sala Leonina», voluto da Leone XIII (1878-1903) e realizzato da Franz Ehrle († 1934): II, 761, 947; nei Depositi, coesistenza di fondi storici (o «chiusi») e di raccolte generali (fondi «aperti») organizzate per materia: II, 776; all’interno dei fondi «aperti», specularità fra le sezioni di Sala e le raccolte generali dei depositi suddivise per materia e per formato: II, 790; consistenza dei fondi secondo una statistica del 1926: II, 762, 764, 779-780, 806, 811, 813, 822, 836, 840, 859; consistenza dei fondi secondo una statistica del 1964: II, 742, 766, 768, 769, 770, 780, 781, 787, 794-795, 806, 811, 813, 815, 820, 822, 828, 836, 842, 844, 846, 847, 848, 849, 850, 851, 852, 853, 854, 855, 856, 857, 858, 859, 860, 863, 865, 870, 872; consistenza attuale, secondo un’approssimativa stima: II, 770; documentazione relativa alle revisioni periodiche delle raccolte a stampa, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 915. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, aldine (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, incisioni e stampe (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, incunaboli. –, –, –, –, accrescimenti e sottrazioni principali: più antiche accessioni: II, 743744, 940; accessioni tra il XVII e il XVIII secolo: II, 746-751, 941, 942, 943; duplicati, tradizionalmente utilizzati per vendite e scambi: II, 745, 748, 749, 750, 754, 755, 756, 820, 822, 852, 858, 864; doni ai papi e volumi ad essi presentati, di norma trasmessi alla Biblioteca Vaticana dal maestro del Sacro Palazzo: II, 748, 749; deposito (dagli inizi del sec. XVIII) in Biblioteca Vaticana di un
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, stampati, accrescimenti e sottrazioni principali (segue)]
esemplare di ogni volume pubblicato a Roma: II, 749, 750, 755-756; prelevamento di duplicati per accrescere la biblioteca privata di Pio VI (1775-1799): II, 750-751, 754; trasferimento a Parigi di stampati (oltre a manoscritti e materiali numismatici), fra le condizioni imposte con il Trattato di Tolentino (19 febbraio 1797): II, 751-752, 772, 944-945; cospicue accessioni di manoscritti e stampati provenienti dai conventi soppressi in età napoleonica: II, 748, 752, 755, 756, 757; accessioni nel XIX secolo: II, 758-759, 946, 947; accessione di stampati «perniciosi», intercettati (1837-1838) mentre venivano introdotti negli Stati pontifici: II, 757-758; acquisti di edizioni di autori classici greci e latini promossi da Angelo Mai († 1854): II, 756; accessioni nei secoli XX e XXI: II, 762769, 948, 949, 950, 951, 952, 953, 954, 955, 957, 958, 959; acquisizioni ad opera di Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij, nel corso della loro missione (1923-1924) nei Balcani e nel Medio Oriente: I, 566, 646-647; II, 763-764, 950; stampati e periodici russi o relativi al mondo ortodosso trasferiti (1925) al Pontificio Istituto Orientale di Roma: II, 763, 764; registri di accessione (sec. XX): II, 762, 840, 915; documentazione relativa ad accessioni, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 915. –, –, –, –, antichi possessori o donatori, e collezioni preesistenti: cfr. Albano Laziale (…), Seminario; Alexander VII (…), papa; Almagià, Roberto (…); Altemps (Hohenems), famiglia; Ashby, Thomas (…); Asinari di San Marzano, Alessandro (…); Assunzionisti (…); Astarita, Mario; ‘Awwâd, Bûlus (Paolo Auad) (…); Ballerini, Simone (…); Barberini, famiglia; Barberini, Antonio, iunior (…); Barberini, Carlo († 1630) (…); Barberini, Francesco, senior († 1679) (…); Barberini, Francesco († 1853) (…); Baronci, Giuseppe (…); Bartolocci, Giulio (…); Benigni, Umberto (…); Biasiotti, Giovanni (…); Biscione, Andrea (…); Bonamartini, Ugo (…); Borgia, Stefano (…); Brandileone, Francesco (…); Branicka, Maria Róþa (…); Bucciarelli, Brenno (…); Budapest (…), Societas Sancti Stephani litteraria; Caetani, Gelasio Benedetto Anatolio (…); Cancellieri, Francesco (…); Cani, Antonio (…); Capponi, Alessandro Gregorio (…); Casimiri, Casimiro Raffaele (…); Cassetta, Francesco di Paola (…); Cerulli, Enrico (…); Chigi, famiglia; Cicognara, Francesco Leopoldo (…); Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano, basilica di –, Capitolo (…); Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano, Cappella Giulia, collegio dei cantori della –; Città del Vaticano, S. Stefano dei Mori (…); Clugny, Ferry de – (…); Colocci, Angelo (…); Colonna, famiglia; Costa, Jorge da – (…); Couplet, Philippe (…); Crea, Enzo (…); De Luca, Giuseppe (…); De Marinis, Tammaro (…); Dengel, Philipp Ignaz (…); De Rossi, Giovanni Battista (…); De Rossi, Giovanni Francesco (…); Dini, Pietro (…); Falconieri, famiglia; Falconieri, Orazio († 1778); Falconieri, Orazio († 1849); Falconieri, Ottavio (…); Fea, Carlo (…); Feliciani, Alceo (…); Ferrajoli, famiglia; Ferrajoli, Alessandro (…); Ferrajoli, Gaetano (…); Ferrajoli, Giuseppe (…); Fireza, George (…); Foppa, Marco Antonio; Francia, Ennio (…); Frascati (…), Seminario Tuscolano; Frézals, Georges de –; Fugger, Ulrich (…); Galassi, Maria; Garofani, Ermete (…); Gasser, Achill Pirmin (…); Germania, Re-
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INDICE ANALITICO
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pubblica Federale Tedesca; Gerolamini (…); Gesuiti (…); Giannelli, Ciro (…); Gismondi, Tommaso (…); Giustiniani Bandini della Rocca di Lanciano, famiglia; Glossner, Michael (…); Guglielmi, Benedetto, (…) di Vulci; Heidelberg (…), «Bibliotheca Palatina»; Heidelberg (…), Università di –; Hozes (Orez), Juan de – (…); Iokibe, Shinjiro (…); Janni, Guglielmo (…); Kirkendale, Ursula (…); Kirkendale, Warren (…); Kneafsey, John, di Limerick (…); Lamattina, Gaetano (…); Lanata Coudy, Luís Felipe (…); Lapponi, Giuseppe (…); Leto, Domenico (…); Loreto (…), Collegio Illirico; Loreto (…), S. Casa (…); Luigi Filippo, re di Francia; Mai, Angelo (…); Manuzio, Aldo, detto il Giovane (…); Marcellus II (…), papa; Marini, Luigi; Maristi (…); Martinucci, Pio (…); Mendelssohn, Ludwig; Mercati, Giovanni (…); Merry del Val y Zulueta, Rafael (…); Molinari, Gustave de – (…); Molinari, Tito (…); Montserrat (…), abbazia di –; Morello, Giovanni (…); Moroni, Gaetano (…); Mozzanigo (o Mocenigo, Mozanega), Giovanni (…); Mulla, Paul (Ali Mehmet Mulla-Zâde) (…); Nibby, Antonio (…); Nompère de Champagny, Francesca (Fanny) Maria Carlotta (…); Oddasso, Francesco Maria; Orsini, Fulvio (…); Pagès, Étienne (…); Paolucci, Fabrizio (…); Passionei, Domenico (…); Pastor, Ludwig von –, senior (…); Perosi, Lorenzo (…); Persiani, Luigi Giulio (…); Petit, Louis (…); Petrucci, Paolo (…); Pinna, Michele; Pius IX (…), papa (…); Poma, Cesare (…); Pompadour, Jeanne-Antoinette Poisson marchesa di –; Roma, Biblioteca Chigiana (…); Roma, Collegio Capranica; Roma, Collegio dei Neofiti (…); Roma, Collegio Romano; Roma, Collegio Urbano di Propaganda Fide; Roma, S. Andrea della Valle, chiesa di – (…); Roma, S. Girolamo in Urbe, abbazia benedettina di – (…); Roma, S. Gregorio al Celio (o Ss. Andrea e Gregorio al Celio), monastero camaldolese di –; Roma, S. Maria Maggiore, basilica di – (…); Roma, S. Silvestro al Quirinale, fondazione teatina di –; Ronga, Luigi (…); Rospigliosi, famiglia; Rospigliosi (Rospigliosi Gioeni), Girolamo (…); Rospigliosi, Giulio Cesare Francesco (…); Royal Society of Antiquaries of Ireland (Dublin); Ruffin, Jules Paul Camille (…); Ruland, Anton (…); Ruspoli Melitense-Vaticana, «Biblioteca –»; Santa Sede, Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon (…); Santa Sede, Accademia di S. Tommaso d’Aquino (…); Santa Sede, Accademia delle Scienze (…); Santa Sede, Congregazione dei Riti (…); Santa Sede, Congregazione del S. Uffizio (…); Santa Sede, Penitenzieria Apostolica; Serafini, Alberto (…); Sirleto, Fabrizio (…); Steinmann, Ernst (…); Stuart, Enrico Benedetto Maria Clemente, duca di York (…); Tasso, Bernardo (…); Tasso, Torquato; Teatini (…); Tedeschi, Salvatore (…); Ubaldini, Federico (…); Ungheria, stampati (…) donati dal governo ungherese (…); Urbanowski, Antoni; Urbanowski, Krzysztof; Urbanus VIII (…), papa; Vacca, Giovanni (…); Vercellone, Carlo (…); Vidal, Jean-Marie (…); Villari, famiglia; Villari, Luigi (…); Villari, Pasquale (…); Villari White, Linda (…); Villot, Jean (…); Watson (o Waltson […]), raccolta –; Yates, J.B.; Yu-Pin, Paul (…); Zelada, Francesco Saverio de – (…); Zolli, Eugenio Pio (Israel Anton Zoller) (…). –, –, –, –, articolazione (fino al sec. XIX) degli stampati in «raccolte» costituitesi progressivamente: II, 748.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, stampati, articolazione (segue)]
–, –, –, –, –, «Prima Raccolta» (o «Raccolta antica», con gli stampati accessionati entro il 1690 ca., ora parzialmente ricostituita nel fondo Raccolta prima): II, 747748, 749, 752, 753, 756-757, 761, 824, 835, 836, 858, 859; natura di fondo chiuso, riconosciutale sin dagli inizi del Settecento: II, 859; quadro numerico compilato all’inizio del suo mandato (1698-1711) dal secondo custode Giovanni Battista De Miro († 1731): II, 858-859; quadro numerico compilato nel 1800 da Gaetano Marini († 1815): II, 859; consistenza numerica intorno al 1820: II, 859; riordino (dalla fine del sec. XIX) e riduzione alle proporzioni tardo-seicentesche, con la creazione del fondo Raccolta Prima (o Raccolta I): II, 858-859. –, –, –, –, –, «Seconda Raccolta» (o «Nuova Raccolta», con le accessioni settecentesche): II, 748, 752, 753, 754, 756, 757, 761, 840, 859; vendita di volumi della – da parte di Carlo Altieri († 1837): II, 754. –, –, –, –, –, «Terza Raccolta» (costituita a partire dalle accessioni di età napoleonica): II, 748, 761, 840, 859. –, –, –, –, catalogazione: I, 625, 633; II, 744, 745, 746, 747, 748, 759, 774-779, 790, 939, 940, 942, 950-951; ad opera di Ferdinando Ruano (1550 ca.): I, 625, 639, 649; II, 940; affidata (1645) a Fioravante Martinelli; II, 746-747, 942; catalogazione (1650-1672) di stampati ebraici ad opera di Giulio Bartolocci, con appendici di Giovanni Giorgi († 1827): I, 547, 575-576; II, 747, 942; inventariazione generale degli stampati (1686-1690) ad opera di Giorgio Grippari († 1694): II, 747-748, 752, 756, 858, 942; prime regole per la catalogazione e Indice generale degli stampati, avviato durante la protocustodia (1880-1889) di Stefano Ciccolini († 1895): II, 759; catalogazione dei libri cinesi e giapponesi, ad opera di Ulisse De Nunzio († 1915): II, 762; schedario cartaceo manoscritto dei libri cinesi, per titolo e autore, realizzato (anni Trenta del sec. XX) da due sacerdoti cinesi: I, 581-582; II, 776; catalogo «a dizionario» in forma di schedario cartaceo: I, 328, 500; II, 774-777, 839; introduzione della macchina da scrivere per la compilazione delle schede, precedentemente manoscritte: II, 775; regole di catalogazione formulate da John Ansteinsson († 1961): II, 775; pubblicazione delle Norme per il catalogo degli stampati (1931, 19392, 19493): II, 775, 952; inventari manoscritti e dattiloscritti (secc. XIX e XX), non più in uso, dei fondi stampati: II, 742, 840; catalogazione informatizzata: I, 330; II, 742, 778779, 821, 882, 883, 884; definitiva sospensione (1985) della produzione di schede cartacee: II, 777, 957; iniziale collegamento in rete (e catalogazione condivisa, fino al 2003-2004) con le biblioteche di istituti di ricerca romani: II, 777778, 958; conversione retrospettiva dello schedario cartaceo in formato elettronico (1994-1996): II, 777, 958; apertura (1999) del WebOPAC («Online Public Access Catalog»): II, 958. –, –, –, –, lingue, alfabeti o ambiti geografico-culturali rappresentati: stampati americani: II, 766, 781; – arabi: I, 435, 566; II, 754, 758, 767; – armeni: I, 435, 566; II, 754; – «caldei»: II, 754; – cinesi: I, 348, 356, 363-365, 497, 579, 581-582; II, 748, 758, 762, 767, 776, 942, 950; – croati: II, 754; – ebraici: I, 368, 445, 574, 575-576; II, 747, 753, 754, 757, 836, 942; – «epirotici»: II, 754; – estremo-orientali: II, 837-838, 860; – etiopici: II, 754; – francesi: II, 762, 792; – georgiani: I, 370; II, 754; – giapponesi: II, 754, 762; – greci: I, 371;
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INDICE ANALITICO
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II, 763, 764, 835; – «illirici»: II, 754; – indiani: I, 373, 375; II, 754; – inglesi: II, 754, 766, 873; – irlandesi («ibernesi»): II, 754; – italiani: II, 806; – orientali: I, 566; II, 753, 754, 757, 760, 764; – persiani: II, 754, 767; – peruviani: II, 768; – polacchi: II, 754; – rumeni: I, 647; – russi: II, 754, 763; – siriaci: I, 650, 651; II, 754; – slavi: I, 372, 566; II, 754, 764, 769; – spagnoli: II, 762, 792, 796; – tedeschi: I, 459; II, 750, 752, 753-754, 755, 758, 767, 792, 809, 836; – tonchinesi: I, 382; – turchi: II, 767. –, –, –, –, membranacei: I, 29, 460; II, 748, 830, 859, 865. –, –, –, –, musicali: I, 384, 385, 388; II, 861. –, –, –, –, pergamenacei: cfr. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, stampati, membranacei. –, –, –, –, periodici: II, 760, 765, 766, 769, 778, 780, 782, 784, 785, 790, 852, 854-855, 860, 861. –, –, –, –, postillati: I, 416, 489, 523, 632; II, 763, 771, 795, 796-804, 820, 824, 830, 935-936, 977. –, –, –, –, su seta: I, 435. –, –, –, strumenti e oggetti scientifici: I, 296; II, 902. –, –, restauro di manoscritti e stampati o di legature: I, 24, 25, 229, 433, 435, 437, 460, 465-466, 490, 546, 596, 597, 606, 626, 627, 628; II, 749, 765, 878; documentazione relativa al – nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 914, 915. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, legature di manoscritti e stampati; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, spazi e ambienti, legatoria; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, uffici e servizi, Laboratorio di restauro (…). –, –, riproduzione di manoscritti, stampati e oggetti: I, 21, 23, 145; documentazione (a partire dal 1907) nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 915. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, manoscritti, facsimili e riproduzioni; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, uffici e servizi, Laboratorio fotografico (…); riprodotti, manoscritti – in specimina paleografici e facsimili. –, –, spazi e ambienti: I, 19, 21, 28, 731-732; II, 920, 939, 940; antica sede, al piano terreno dell’ala quattrocentesca del Palazzo Apostolico («libraria vecchia», o biblioteca di Niccolò V e di Sisto IV, nella sala ora detta Aula Vecchia del Sinodo e altri ambienti contigui, non più pertinenti alla Biblioteca): I, 623, 624, 625; II, 743, 940, 941; nuovo edificio costruito da Sisto V (1585-1590) per ospitare la Biblioteca, in forma di braccio trasversale a tagliare il Cortile del Belvedere: I, 26, 589, 623, 625, 634; II, 744, 745, 940-941; incendio (1605) nelle sale inferiori dell’edificio sistino: II, 745; pianoterra dell’edificio sistino, occupato (sec. XX) prima dalla Scuola Vaticana di Biblioteconomia e dall’Index of Christian Art, poi dall’Ufficio Economato e dal Centro Elaborazione Dati della Biblioteca Vaticana: II, 777, 784, 954, 959; primo piano dell’edificio sistino, sottostante la Sala Leonina, già sede di lavoro (anni Cinquanta-Ottanta del sec. XX) del Catalogo degli stampati, ora occupato dalla Sala Consultazione Periodici: II, 776, 790; ambiente al primo piano dell’edificio sistino, in cui è stata di recente ricostituita la scaffalatura lignea seicentesca della Biblioteca Barberini: 339, 478; II, 794, 959; lavori edilizi: documentazione relativa a –, nel fondo Archivio della Biblio-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, spazi e ambienti (segue)]
teca in Biblioteca Vaticana: II, 915. Cfr. anche: Città del Vaticano, Musei Vaticani; Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, «Bastioni di Michelangelo» (…); Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Braccio di Giulio II (…); Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Braccio di Pio IV (…); Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Palazzo Apostolico. –, –, –, accessi: porta di Sisto V (accesso alla sede sistina della Biblioteca dalla Galleria Lapidaria): II, 759; apertura (1928) dell’odierno accesso alla Biblioteca dal Cortile del Belvedere: II, 764, 951; attuale Portone d’ingresso sul Cortile del Belvedere, realizzato (1985) da Tommaso Gismondi († 2003): II, 890. –, –, –, «appartamento degli Assemani» (sec. XVIII): incendio sviluppatosi nell’– (30 agosto 1768): I, 558, 563. –, –, –, «Appartamento Borgia» (ora pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, «Appartamento Borgia» (…). –, –, –, «Appartamento» del card. bibliotecario Francesco Saverio de Zelada (ora pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, «Appartamento» del card. bibliotecario Francesco Saverio de Zelada (…). –, –, –, «Aula dei Papiri»: cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, gallerie della Biblioteca (…), Sala dei papiri (…). –, –, –, «Camera detta dell’Archivio d’Avignone» (inizio sec. XIX): II, 755. –, –, –, «Camera dei Scopatori» (inizio sec. XIX): II, 755. –, –, –, Cappella di s. Pio V (ora pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, Cappella di s. Pio V (…). –, –, –, Cortile della Biblioteca (già cortile «della Stamperia»): I, 17; II, 779, 957; piccolo edificio quadrangolare, costruito (anni Novanta del sec. XIX) nell’angolo sud-orientale del – per collegare il Salone Sistino con il livello sottostante: II, 779; collocazione nel – della statua di S. Giuseppe con il Bambino, realizzata (1981) da Tommaso Gismondi: II, 890. –, –, –, Deposito della Sezione Archivi: I, 684. –, –, –, Deposito degli stampati: I, 17, 669; II, 742, 764, 766, 775-776, 788, 795, 811, 951. Cfr. anche: Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Braccio di Giulio II (…). –, –, –, Deposito dei manoscritti: I, 477; vecchia sede, su più piani, sopra l’attuale Sala Consultazione Manoscritti: II, 762, 813, 949; attuale sede, interrata, sottostante il Cortile della Biblioteca: I, 17, 413, 477; II, 957, 960; Riserva: II, 959; ambiente destinato alla conservazione dei papiri (o «Sala Mater Verbi»), inaugurato nell’ottobre 2010: I, 477. –, –, –, Deposito dei periodici: II, 790, 960; è inaugurato (1971) in spazi sino ad allora occupati dall’autorimessa vaticana: II, 854, 956. Cfr. anche: Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Braccio di Pio IV (…). –, –, –, «Gabinetto dei Papiri»: cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, gallerie della Biblioteca (…), Sala dei papiri (…). –, –, –, gallerie della Biblioteca (ora pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, gallerie della Biblioteca (…).
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INDICE ANALITICO
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–, –, –, legatoria: antica sede della –, sottostante alla Sala delle Nozze Aldobrandini: I, 433; sede ottocentesca della –: II, 760. –, –, –, «Sala degli affreschi antichi»: cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, Sala delle Nozze Aldobrandini (…). –, –, –, Sala Alessandrina (ora pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, gallerie della Biblioteca (…), Sala Alessandrina (…). –, –, –, «Sala dei bolli laterizi» (ambiente già di pertinenza della Biblioteca): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, Galleria delle Terre Sigillate (…). –, –, –, Sala di consultazione dei manoscritti (o, più brevemente, Sala Consultazione Manoscritti): I, 303, 438, 443, 444, 466, 467, 643, 676; II, 762, 788, 813, 949; suddivisione in due ambienti (Sala Consultazione Manoscritti I e II), il secondo dei quali già detto «Sala Barberini» perché ospitava (sino agli anni Ottanta del sec. XX) parte della ricomposizione della scaffalatura seicentesca della Biblioteca Barberini: II, 779; presenza, nella Sala Consultazione Manoscritti II, di strumenti bibliografici, per lo più a stampa, a servizio della consultazione dei manoscritti, e inoltre di cataloghi, inventari, indici (manoscritti, dattiloscritti e a stampa) relativi ai fondi manoscritti della Biblioteca Vaticana: II, 780, 781. –, –, –, Sala di consultazione dei periodici (o, più brevemente, Sala Consultazione Periodici): I, 339, 478; II, 780, 784, 790, 794, 854, 959. –, –, –, Sala di consultazione degli stampati (o, più brevemente, Sala Consultazione Stampati): I, 501, 514; II, 775, 776, 779-783, 854, 862, 884; Sala Leonina (ambiente principale dell’attuale Sala di consultazione degli stampati; già «Sala dell’armeria», ove erano state ospitate l’armeria di Urbano VIII e le armi in disuso dell’esercito pontificio): I, 28; II, 761, 765, 779, 780, 796, 947, 949, 952; decorazione della Sala Leonina: II, 762; inaugurazione della Sala Leonina (23 novembre 1892): II, 761-762, 779, 947; Sala Leonina minore (secondo ambiente della Sala di consultazione degli stampati): II, 780; articolazione dei volumi della Sala di consultazione degli stampati in sezioni organizzate per materie o per nazioni o denominazioni geografiche (in parte ora obsolete), funzionale anche al lavoro dei ricercatori attivi in Archivio Vaticano sulle fonti storiche dei rispettivi paesi: I, 10, 11; II, 780-783; denominazioni attuali delle sezioni di Sala: II, 781-783; numero dei volumi a disposizione nel 1926: II, 779-780; volumi ritirati dalla Sala per motivi di spazio, poi reinseriti: II, 781; sezioni di stampati denominate Sala Consultazione Mss. Bianco e Sala Consultazione Mss. Rosso, poste a servizio dello studio dei manoscritti, e ospitate in Sala Consultazione Manoscritti: II, 783. –, –, –, Sala degli Indirizzi (già «Sala delle pitture del Medio Evo», ora pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, Sala degli Indirizzi (…). –, –, –, Sala degli Indirizzi di Pio IX (o «Sala dei paramenti», ora pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, Sala degli Indirizzi di Pio IX (…).
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, spazi e ambienti (segue)]
–, –, –, Sala delle Nozze Aldobrandini (o «Sala degli affreschi antichi», «Stanza del Sansone», ora pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, Sala delle Nozze Aldobrandini (…). –, –, –, «Sala del Pallone» (ambiente già di pertinenza della Biblioteca, in spazi ora dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, «Stanza del Pallone» (…). –, –, –, Sala dei papiri (o «Aula dei Papiri», «Gabinetto dei Papiri», ora pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, gallerie della Biblioteca (…), Sala dei papiri (…). –, –, –, «Sala delle pitture del Medio Evo»: cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, Sala degli Indirizzi (…). –, –, –, Sale Paoline (ora pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, gallerie della Biblioteca (…), Sale Paoline (…). –, –, –, Sale Sistine (ora pertinenza dei Musei Vaticani): cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, gallerie della Biblioteca (…), Sale Sistine (…). –, –, –, Salone Sistino: I, 26, 392, 433, 477, 589, 669, 672, 684, 691; II, 745, 753, 761, 762, 813, 814, 835, 877, 908, 941, 944, 947, 958, 960; armadi, ove erano conservati i manoscritti, liberati in occasione dell’allestimento del Deposito dei manoscritti allora soprastante la nuova (1912) Sala di consultazione dei manoscritti, e successivamente occupati da volumi a stampa della Raccolta Generale: II, 762, 775, 949, 957; crollo (22 dicembre 1931) di parte del pavimento: II, 765, 952; vestibolo del Salone Sistino (già detto anche «Camera degli scrittori», in parte utilizzato, nella seconda metà del sec. XIX, come sala di studio): II, 759, 760, 779. –, –, –, «stanza cardinalizia» (inizio sec. XX), ovvero l’ufficio del cardinale bibliotecario, in prossimità del Vestibolo del Salone Sistino: II, 831. –, –, –, «stanza del Congresso» (inizio sec. XX), in cui si tenevano le riunioni del Congresso della Biblioteca, in prossimità del Vestibolo del Salone Sistino: II, 831. –, –, –, «Stanza del Sansone»: cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, Sala delle Nozze Aldobrandini (…). –, –, –, «Stanza delle Stampe» (distrutta nel 1820 per far posto alla costruzione del Braccio Nuovo dei Musei Vaticani): II, 877, 878, 880, 944. –, –, uffici e servizi: II, 774, 778, 913, 914, 957. –, –, –, Accessioni: cfr. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Accessioni (…). –, –, –, Catalogo: cfr. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Catalogo (…). –, –, –, Centro Elaborazione Dati (CED) [servizio]: sue sedi, prima all’interno degli spazi ricavati (inizi degli anni Ottanta del sec. XX) nei «Bastioni di Michelangelo», poi al pianterreno dell’edificio di Sisto V: II, 776, 777, 784, 959. –, –, –, Economato [ufficio]: sua sede attuale al pianterreno dell’edificio di Sisto V (1585-1590): II, 777, 784, 959.
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INDICE ANALITICO
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–, –, –, Laboratorio fotografico [servizio]: I, 23; II, 960. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, riproduzione di manoscritti, stampati e oggetti. –, –, –, Laboratorio di restauro [servizio]: I, 21; II, 960. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, restauro di manoscritti e stampati o di legature; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, spazi e ambienti, legatoria. –, –, –, Scuola Vaticana di Biblioteconomia [articolazione del Servizio Scuole]: sue sedi, prima al pianterreno dell’edificio della Biblioteca Vaticana costruito da Sisto V, poi (dal 2002) nel Palazzo S. Paolo in Via della Conciliazione: II, 777, 784, 860, 958-959; ex-allievi della –, impiegati (anni Novanta del sec. XX) nella conversione in formato elettronico dello schedario cartaceo degli stampati della Biblioteca Vaticana: II, 777; nella sua dotazione è il fondo di stampati della Raccolta Professionale: II, 860; documentazione relativa alla –, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 916. –, –, Uffici della Prefettura. Archivio: I, 38. –, –, –, fondi archivistici: II, 911-916. –, –, –, –, Archivio della Biblioteca: I, 17, 26, 27-28, 38, 40, 84, 189, 229, 245, 249, 298, 401, 427, 628, 630, 648; II, 868, 911-916; fondo posto sotto la diretta custodia della Prefettura: II, 913; sua ubicazione nel 1885: II, 760; trasferimento in esso di documenti provenienti dalle carte Visconti, pervenute alla Biblioteca Vaticana con la biblioteca Ferrajoli (1926): I, 427; fondo largamente messo a frutto e valorizzato dal punto di vista storiografico da Jeanne Bignami Odier († 1989): II, 913; cospicuo incremento recente, con versamenti di documentazione precedentemente conservata presso diversi uffici o depositi della Biblioteca: II, 914; «serie principale»: II, 913-914; serie (o sezioni) secondarie (Accessioni; Ammissione allo studio; Amministrazione; Biblioteca; Corrispondenza classificata; Corrispondenza con case editrici e librai; Corrispondenza generale; Fotografie; Indici e inventari; Lavori edilizi; Musei; Personale; Restauro; Revisioni; Richieste fotografiche; Scuola; Stampati; Statuti e regolamenti): II, 915-916. –, Circolo S. Pietro: II, 707; fondazione (1869) del –: I, 692; attività religiosa e caritativa: I, 692; documentazione archivistica (1869-1969) relativa al –, conservata in Biblioteca Vaticana: I, 692. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio del Circolo S. Pietro. –, Giardini Vaticani: I, 732; Casino di Pio IV (o Villa Pia): I, 732. –, Governatorato: Direzione Generale dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie: II, 958. Cfr. anche: Città del Vaticano, Musei Vaticani. –, –, Istituto per le Opere di Religione (I.O.R.): cfr. Santa Sede, Istituto per le Opere di Religione (…). –, Libreria Editrice Vaticana: I, 567; II, 804. –, Musei Vaticani: I, 534, 678; II, 761, 899; vi si conserva un indirizzo singalese su foglie di palma inviato a Leone XIII (1878-1903): I, 620; papiri ivi conservati fino al complessivo riordino e alla ripartizione (1904) delle collezioni papiracee fra Musei e Biblioteca Vaticana: I, 472, 473, 474; II, 948; donazione di
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[CITTÀ DEL VATICANO, Musei Vaticani (segue)]
Benedetto Guglielmi di Vulci († 1945): II, 880; collezione di antichità donata (1967) da Mario Astarita: II, 827; attribuzione (1999) ai – di collezioni museali della Biblioteca Vaticana e degli ambienti che le ospitavano: I, 19-20, 363, 478; II, 958, 960. Cfr. anche: Città del Vaticano, Governatorato, Direzione Generale dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie. –, –, Archivio Storico dei –: conserva carte della famiglia Visconti: I, 426; II, 947. –, –, Collezione d’Arte Religiosa Moderna: I, 428, 732; II, 956. –, –, Museo Chiaramonti: II, 877. –, –, Museo Cristiano (o Museo Sacro, già della Biblioteca Vaticana, dal 1999 pertinenza dei Musei Vaticani): I, 19, 145, 632; II, 753, 760, 761, 817, 897, 958; avori: I, 145; bronzi: I, 145; terrecotte: I, 145; documentazione relativa al –, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 914, 915. –, –, Museo Gregoriano Egizio (o Museo Egizio): I, 473; accoglie (1839) reperti provenienti dal Museo Borgiano di Propaganda Fide: I, 358; papiri: I, 472; II, 948. –, –, Museo Gregoriano Etrusco (o Museo Etrusco): II, 877; accoglie (1839) reperti provenienti dal Museo Borgiano di Propaganda Fide: I, 358; matrici di incisioni illustranti le collezioni del –, relative all’opera Musei Etrusci quod Gregorius XVI Pon. Max, in aedibus Vaticanis constituit monimenta (…) (1842), conservate nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 887. –, –, Museo Gregoriano Profano (già nel Palazzo del Laterano): matrici relative all’opera di Raffaele Garrucci Museo Gregoriano Profano ex-Lateranense (1861), conservate nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 887. –, –, Museo Missionario Etnologico (già nel Palazzo del Laterano): I, 620. –, –, Museo Sacro: cfr. Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Cristiano (…). –, –, Museo Profano (già della Biblioteca Vaticana, dal 1999 pertinenza dei Musei Vaticani): I, 145; II, 753, 760, 897, 898, 958; avori: I, 145; bronzi: I, 145; documentazione relativa al –, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 914, 915. –, –, Pinacoteca: I, 732; vecchia sede (dal 1816 ca.) della – (allora detta anche «Galleria de’ quadri») negli spazi dell’Appartamento Borgia: II, 756. –, –, «Raccolta dei Doni» (già pertinenza della Biblioteca), con doni ai pontefici da parte di capi di Stato e personalità: II, 958. –, –, spazi e ambienti: –, –, –, «Appartamento Borgia» (già pertinenza della Biblioteca Vaticana): I, 19-20, 533, 731, 732; II, 759, 807, 813, 814, 829, 830, 878, 879, 902, 956; trasferimento degli stampati della Biblioteca Vaticana nelle sale dell’–, voluto da Angelo Mai († 1854), completato negli anni Trenta del XIX secolo: II, 757, 946; sgombero delle sale dell’–, voluto da Leone XIII (1878-1903), e trasferimento degli stampati della Biblioteca Vaticana nella nuova «Sala Leonina», realizzato (1891) da Franz Ehrle: II, 761, 947; «camerette» dell’–, ove trova iniziale sistemazione (fra 1913 ca. e 1929), dopo l’arrivo in Biblioteca Vaticana, la documentazione dell’Archivio Barberini Colonna di Sciarra: I, 684.
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INDICE ANALITICO
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–, –, –, «Appartamento» del card. bibliotecario Francesco Saverio de Zelada († 1801), ora occupato dal Museo Gregoriano Etrusco: II, 877. –, –, –, Braccio Nuovo: II, 878, 944. –, –, –, Cappella di s. Pio V (articolata su tre livelli, con altrettante aule dedicate a s. Michele arcangelo, s. Pietro Martire e s. Stefano): I, 19, 731; II, 759, 902; aula mediana intitolata a s. Pietro Martire (già pertinenza della Biblioteca Vaticana): I, 731. –, –, –, Galleria delle Carte Geografiche (o Galleria di Gregorio XIII): II, 744. –, –, –, Galleria Lapidaria: I, 732; II, 759, 760, 904, 956. –, –, –, Galleria delle Terre Sigillate (già denominata «Sala dei bolli laterizi», un tempo pertinenza della Biblioteca Vaticana): I, 19. –, –, –, gallerie della Biblioteca (nel Braccio di Pio IV, o «Corridore di ponente») e sale (o «stanze») in cui sono suddivise (spazi ora pertinenza dei Musei Vaticani): I, 398, 477, 504, 669, 684, 691; II, 750, 752, 753, 756, 757, 760, 772, 806, 813, 835, 896, 898, 946, 949, 957, 958; «Galleria di Benedetto XIV» (da identificarsi negli spazi ove il pontefice aveva allestito il Museo Sacro): II, 753; Galleria Clementina (o «Corsiniana», detta anche «Galleria di Pio VI» dal nome del pontefice che la fece ristrutturare suddividendola nelle cinque Sale Clementine): II, 750, 752, 753, 806; Galleria di Urbano VIII: I, 478; II, 757, 772, 835; Sala Alessandrina (o Galleria di Alessandro VIII, detta anche «Biblioteca della Regina»): I, 504; II, 750, 753; Sala dei papiri (o «Aula dei Papiri», «Gabinetto dei Papiri», già di pertinenza della Biblioteca Vaticana): I, 19, 474, 476, 477, 731; II, 756, 902; Sale Paoline (o di Paolo V): I, 678; II, 750, 757; Sale Sistine (o di Sisto V): II, 750, 757, 835. –, –, –, Sala dell’Immacolata Concezione: I, 533. –, –, –, Sala degli Indirizzi (già «Sala delle pitture del Medio Evo», un tempo pertinenza della Biblioteca Vaticana): I, 731. –, –, –, Sala degli Indirizzi di Pio IX (o «Sala dei paramenti», un tempo pertinenza della Biblioteca Vaticana): I, 731. –, –, –, Sala delle Nozze Aldobrandini (o «Stanza del Sansone», «Sala degli affreschi antichi», un tempo pertinenza della Biblioteca Vaticana): I, 19, 433, 731; II, 756, 878. –, –, –, «Sala del Pallone» (inizio sec. XIX: ambiente già di pertinenza della Biblioteca Vaticana, prossimo all’attuale Sala delle Nozze Aldobrandini, da localizzarsi negli spazi della Torre Pia): II, 756. –, –, –, Sala Sobieski (così denominata dal 1883, dal soggetto della tela di Jan Matejko che raffigura la vittoria a Vienna, nel 1683, del re polacco Giovanni III Sobieski sui Turchi): I, 533. –, –, –, Stanze di Raffaello: II, 757. –, Palazzi Vaticani: cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, spazi e ambienti; Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti. –, –, armeria: diverse sedi dell’antica –: II, 761, 779, 879, 947. –, –, «Bastioni di Michelangelo» (o «Muro di M.»): al loro interno si ricavano (inizio degli anni Ottanta del sec. XX) nuovi spazi per ospitare il personale del Catalogo degli stampati, l’Ufficio Accessioni e il Centro Elaborazione Dati della Biblioteca Vaticana: II, 776, 790, 957.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, Palazzi Vaticani (segue)]
–, –, Braccio di Giulio II (o «Corridore di Bramante», «Corridoio di Levante»): I, 17, 732; II, 775-776, 788, 794, 795, 811, 813, 885, 903, 951; spazi nel – già occupati dall’armeria papale, poi dal Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Vaticana: II, 879-880; spazi nel – già della Scuola (o Studio) del mosaico, poi assegnati alla Biblioteca Vaticana, nei quali viene depositata al suo arrivo in Vaticano (1902) la Biblioteca Barberini: II, 794, 879; spazi nel – già delle scuderie papali, poi occupati dal Deposito degli stampati della Biblioteca Vaticana: II, 764, 775-776, 951; spazi all’interno dei «soffittoni» del –, in locali già assegnati alla Guardia Nobile, soppressa da Paolo VI (1963-1978), poi acquisiti dalla Biblioteca Vaticana: I, 732. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, spazi e ambienti, Deposito degli stampati. –, –, Braccio di Pio IV (o «Corridore [Corridoio] di Ponente»): II, 744, 780, 790, 854, 956; spazi nel – adibiti ad autorimessa (sino agli anni Sessanta del sec. XX), poi occupati dal nuovo Deposito dei periodici della Biblioteca Vaticana: II, 854, 956. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, spazi e ambienti, Deposito degli stampati; Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, gallerie della Biblioteca (…). –, –, Cortile del Belvedere: I, 17, 589; II, 776, 879, 951, 959; scalea che collegava i due livelli del –, al posto della quale fu costruito (1587-1591) il nuovo edificio della Biblioteca Vaticana voluto da Sisto V: II, 744, 940-941; restauro del – voluto da Pio XI (1922-1939): II, 764, 951. –, –, Cortile della Pigna: I, 17, 504; II, 877. –, –, Fontana del Galeone (o della Galea, della Galera): II, 957. –, –, Palazzo Apostolico: I, 388, 389, 390, 698; II, 878, 940; Aula vecchia del Sinodo (fra gli ambienti dell’antica sede della biblioteca di Niccolò V e di Sisto IV): I, 623, 625; «Capella sancti Nicolai» (distrutta al tempo di Paolo III): I, 389; Cappella Paolina: I, 389; Cappella Sistina: I, 299, 388, 389, 492; Cortile del Pappagallo: II, 940; Cortile del Triangolo: II, 956; Sala (o Aula) Ducale: I, 388. –, –, Torre Pia (o «Braccio di Pio V»): II, 902. –, Palazzo della Cancelleria: cfr. Roma, Palazzo della Cancelleria (…). –, Palazzo della Canonica: cfr. Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano (…), Palazzo della Canonica (…). –, Palazzo di Propaganda Fide, in Piazza di Spagna: cfr. Roma, Palazzo di Propaganda Fide, in Piazza di Spagna (…). –, Palazzo S. Callisto: cfr. Roma, Palazzo S. Callisto (…). –, Palazzo S. Paolo: cfr. Roma, Palazzo S. Paolo (…). –, Palazzo del S. Uffizio: I, 493. –, Pontificia Università Lateranense: cfr. Roma, Pontificia Università Lateranense. –, Pontificio Collegio Etiopico: recente deposito in Biblioteca Vaticana dei suoi manoscritti: I, 494-497. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Pontificio Collegio Etiopico.
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INDICE ANALITICO
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–, S. Giovanni in Laterano, basilica di – (…): cfr. Roma, S. Giovanni in Laterano, basilica di – (…). –, S. Lorenzo in Damaso, chiesa di – (…): cfr. Roma, S. Lorenzo in Damaso, chiesa di – (…). –, S. Maria Maggiore, basilica di – (…): cfr. Roma, S. Maria Maggiore, basilica di – (…). –, S. Pietro in Vaticano, basilica di –: I, 317, 333, 384, 389, 428, 495, 501, 704; II, 962, 973, 976, 977; storia (secc. XIV-XVI) del canto liturgico nella –: I, 385-387; documentazione relativa a sinodi tenuti nella basilica: I, 671; documentazione relativa a donazioni in pias causas: I, 671. Cfr. anche: «Liturgia di S. Pietro». –, –, Braccio di Carlo Magno: I, 469, 470. –, –, Capitolo della –: I, 333, 334; II, 965, 969, 976; abbazie amministrate dal –: I, 674; beni in Roma di proprietà del –: descrizioni, indici e piante relativi a case, e documentazione relativa alle pigioni: I, 674; monasteri in Roma abitati e amministrati dai canonici: I, 671; presenza dei canonici alla recita dell’ufficio divino: I, 674. Cfr. anche: Roma, Seminario Vaticano (o di S. Pietro […]). –, –, –, Archivio: documentazione dell’– e collezione libraria manoscritta e a stampa con essa conservata: I, 18-19, 22, 333-336, 385, 671-677, 704; conservazione nell’–, in tempi remoti, delle promissae dei pontefici, degli atti dei sinodi tenuti nella basilica e dei documenti delle donazioni in pias causas: I, 671; presenza, nell’–, dei manoscritti legati al Capitolo dal card. Giordano Orsini († 1438): I, 333; organizzazione (secc. XVI-XVIII) e ordinamento della documentazione in base a criteri moderni: I, 671; accessione di manoscritti etiopici (1729) dall’Ospizio degli Etiopi in S. Stefano dei Mori, e successiva trasmissione di essi al Collegio Urbano di Propaganda (1759) e in piccola parte alla Biblioteca Vaticana (1929): I, 369, 495; presenza, nell’–, di manoscritti di provenienza Albani: I, 334; vicende in epoca napoleonica: I, 671; ordinamento nel corso dei secoli XIX e XX: I, 672; deposito (1940) dell’archivio e della collezione libraria antica in Biblioteca Vaticana, ove forse avviene la separazione dei manoscritti dal corpo archivistico vero e proprio: I, 672; dopo il deposito, permanenza presso l’Archivio della documentazione più recente e della serie dei Diari: I, 334, 335; antiche descrizioni dell’–: I, 671; antichi inventari dell’–: I, 333, 334, 335, 336, 671. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio]; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Manoscritti]; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati. –, –, –, canonici e archivisti: cfr. Alfarano, Tiberio (…); Antoniano, Silvio (…); Bianchi-Cagliesi, Vincenzo (…); Bizzoni, Paolo (…); Carcarasi, Vincenzo (…); Costaguti, Angelo (…); Debellini, Enrico (…); Farabulini, David (…); Francia, Ennio (…); Galli, Aurelio (…); Grimaldi, Giacomo (…); Lancellotti, Giovanni Battista (…); Paolini, Bernardino (…); Ravanat, Félix (…);
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[CITTÀ DEL VATICANO, S. Pietro in Vaticano, basilica di –, Capitolo della –, canonici e archivisti (segue)]
Sindone, Raffaele (…); Stornajolo, Cosimo (…); Veralli (o Verallo, Varallo), Fabrizio (…). –, –, Cappella della Concezione (o «Capella Sixtina», nell’antica basilica di S. Pietro): è destinata da Sisto IV (1471-1484) a sede dei cantori della basilica: I, 385, 386. –, –, Cappella Giulia, collegio dei cantori della –: I, 501, 502; denominazione del collegio dalla «Capella Julia» progettata da Giulio II (1503-1513) e destinata a nuova sede del collegio dei cantori della basilica: I, 384, 386; riorganizzazione del collegio al tempo di Paolo III (1534-1549) e creazione di un nuovo repertorio: I, 386; manoscritti e stampati musicali del collegio: I, 384-388; inventari seicenteschi dei libri musicali del collegio: I, 385; schedario delle opere musicali nei libri del collegio, redatto dal maestro della Cappella (dal 1905) Ernesto Boezi († 1946): I, 385; trasferimento in Biblioteca Vaticana (1941) di parte dei libri del collegio, ed elenco allora redatto da Armando Antonelli, organista della Cappella: I, 385; II, 954; ulteriori trasferimenti (1970-1981) di materiale musicale in Biblioteca Vaticana: I, 385; documentazione archivistica, nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 672, 674. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Cappella Giulia. –, –, Cappellani Innocenziani, Collegio dei –: documentazione archivistica ad esso relativa, nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 673. –, –, Fabbrica di S. Pietro, Reverenda –: Archivio della –: I, 428, 671, 676; Studio del Mosaico (o «Scuola del mosaico», «Fabbrica dei mosaici»): antica sede dello –, nel Braccio di Giulio II, ora occupata dal Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Vaticana: II, 794, 879-880, 952. Cfr. anche: Santa Sede, Congregazione della Reverenda Fabbrica di S. Pietro (…). –, –, Palazzo della Canonica: I, 335, 385. –, –, Sacrestia (ora ubicata nel Palazzo della Canonica): documentazione archivistica relativa alla – della basilica, nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 673, 675. –, –, Tesoro della – (ora ubicato nel Palazzo della Canonica): I, 334; descrizione (secc. XVI-XVIII), ad opera di Giacomo Grimaldi, del –: I, 334. –, S. Stefano dei Mori (o degli Abissini, o degli Indiani, o S. Stefano Maggiore), chiesa di –: I, 494, 495, 582; Ospizio degli Etiopi presso la – (dal sec. XV): I, 494, 495, 497; manoscritti e stampati trasferiti (1628) nella Biblioteca Barberini: II, 793; manoscritti etiopici trasferiti prima presso il Capitolo di S. Pietro in Vaticano (1729), poi al Collegio Urbano di Propaganda (1759): I, 369, 495. –, Studio (o Scuola) del Mosaico: cfr. Città del Vaticano, Fabbrica di S. Pietro (…), Studio del Mosaico (…). –, Tipografia Vaticana: è trasferita (1909) in un edificio a sé, liberando gli spazi per una nuova sala di consultazione dei manoscritti della Biblioteca Vaticana inaugurata nel 1912: II, 762. Cfr. anche: Santa Sede, Tipografia Vaticana (sec. XVI). CITTÀ DELLA PIEVE (Perugia): II, 792.
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INDICE ANALITICO
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Cittadini, Celso, filologo e linguista: I, 203; manoscritti a lui appartenuti, acquisiti da Alessandro VII e ora conservati nel fondo Chigiano in Biblioteca Vaticana: I, 404, 407; acquisizione da parte dei Barberini (1640 ca.) di numerosi manoscritti a lui appartenuti: I, 345. CIUDAD DE MÉXICO (Messico): Instituto Nacional de Antropología e Historia: I, 322. CIVITA LAVINIA: cfr. Lanuvio (…). CIVITAVECCHIA (Roma): II, 766; ritrovamento (1778), nei dintorni di –, di un tesoretto di monete imperiali d’oro, in parte pervenute al Medagliere Vaticano: II, 898. CIVITELLA, casale di – (Roma): cfr. Tragliatella (…). CIVITELLA CASANOVA (Pescara): S. Maria, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. CIVITELLA ROVETO (L’Aquila): I, 700. Clagett, M.: I, 89, 151. Clara Assisiensis, s.: I, 287. Clark, Ch.U.: I, 156, 173. Clark, J.M.: I, 150. Clark, K.W.: I, 443. Clarke, M.: I, 138. Clarke, P.D.: I, 63. classici, autori –: acquisti, per la Vaticana, di edizioni a stampa di – greci e latini promossi da Angelo Mai († 1854): II, 756; edizioni a stampa di – in ottavo per cura di Aldo Manuzio († 1515): II, 743, 786; stampati con edizioni di – greci e latini, nel fondo R.G. Classici in Biblioteca Vaticana: II, 844. Cfr. anche: antichità classica; commenti, manoscritti con – ad opere di autori greci e latini; greca, letteratura –; filologia, stampati relativi alla – classica (…); latina, letteratura –; traduzioni, manoscritti con – e commenti di autori greci e latini. –, manoscritti di – greci: I, 98, 508; miniati: I, 300-301; nelle collezioni dei duchi di Urbino: I, 549; in traduzioni francesi e provenzali: II, 921, 922. –, manoscritti di – latini: I, 68-70, 89, 295, 300, 345, 376, 466, 511; II, 921; con colofoni: I, 71; con notazione neumatica: I, 70, 127; datati: I, 70, 80; miniati: I, 300-301; nelle collezioni dei duchi di Urbino: I, 538, 552; in traduzioni francesi e provenzali: II, 921, 922. –, manoscritti ed edizioni di – italiani del Trecento raccolti da Alessandro Gregorio Capponi († 1746): II, 806. Claudel, Paul: I, 428. Claudianus, Claudius: I, 203. Clemens I, papa, s.: I, 42, 203, 349; scritti pseudo-clementini: I, 203, 349. Clemens V (Bertrand de Got), papa: manoscritti delle Constitutiones Clementinae: I, 96. Clemens VI (Pierre Roger, O.S.B.), papa: I, 203. Clemens VII (Giulio de’ Medici), papa: I, 587; II, 962, 966; ducati papali di –, acquistati dal Medagliere Vaticano: II, 904. Clemens VIII (Ippolito Aldobrandini), papa: I, 336, 397, 431, 520, 589, 592, 595, 659, 676, 677; II, 789; ordina di trasferire (1597) in Biblioteca Vaticana manoscritti e stampati appartenuti ad Aldo Manuzio il Giovane: II, 786, 787, 941.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Clemens IX (Giulio Rospigliosi), papa: I, 521, 595, 614; suo diploma di laurea, ora conservato in Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 13535): II, 862; lettere da lui inviate prima del pontificato: I, 513; vesti e paramenti a lui appartenuti, acquistati (1931) da Ludwig Mendelssohn: I, 514; II, 861; suo ritratto eseguito (1669) da Carlo Maratti, e acquistato (1931) da Ludwig Mendelssohn: I, 514; II, 861; canonizza (1669) Maria Maddalena de’ Pazzi: I, 727. Clemens X (Emilio Altieri), papa: I, 614. Clemens XI (Giovanni Francesco Albani), papa: I, 450, 508, 556, 558, 609, 659; II, 748, 752, 895, 897, 942; patrocina l’acquisizione (1707), per tramite di Elia Assemani, di manoscritti siriaci provenienti dal monastero di S. Maria «dei Siriani» (Dayr as-Suryân) nel deserto di Nitria (Wâdí an-Naýrûn): I, 650; invia Giuseppe Simonio Assemani in missione in Oriente (1715-1717) alla ricerca di manoscritti: I, 570, 651; per porre fine alle dispute nella comunità maronita, invia il monaco maronita Gabriele Eva (1718-1721) ad Aleppo, donde questi reca codici siriaci per la Vaticana: I, 651; riceve (entro il 1719) venti codici greci recati a Roma da Abramo Massad e inviati in dono al papa probabilmente dal patriarca greco di Alessandria Samuele Kapasulis, ora conservati nel fondo Ottoboniano greco in Biblioteca Vaticana: I, 451; acquista (1720) per la Biblioteca Vaticana manoscritti di Giovanni Andrea Lorenzani, inseriti nel fondo Urbinate latino: I, 541; dona i manoscritti greci ora nel fondo Reginense greco di Pio II: I, 509-510; riceve da Pietro Luigi Carafa manoscritti orientali offerti per la Biblioteca Vaticana: I, 652; riceve in dono da Mechitar di Sebaste il manoscritto ora Vat. arm. 9: I, 565; dispone che alla Biblioteca Vaticana sia destinata una copia di ogni libro stampato a Roma: II, 749. Clemens XII (Lorenzo Corsini), papa: fa costruire (1732) il braccio settentrionale delle Gallerie della Biblioteca Vaticana (o Galleria Clementina), del cui allestimento incarica Alessandro Gregorio Capponi, per ospitare fra l’altro i libri di Angelo Maria Querini, poi non rimasti in Biblioteca: I, 398; II, 896; riceve in dono (1740) da Scipione Maffei un esemplare della bolla dell’Unione con i Greci del 1439 e alcuni papiri: I, 451, 452; acquista (1738) dal card. Alessandro Albani una raccolta di 328 medaglioni greci e romani imperiali: II, 895, 943; estende al «Medagliere Albani» le censure stabilite da Sisto V per chi avesse trafugato manoscritti o stampati della Vaticana, e finanzia la pubblicazione di Ridolfino Venuti relativa alla medesima raccolta: II, 895-896. Clemens XIII (Carlo Rezzonico), papa: I, 656; II, 878; ordina (1759) al Capitolo di S. Pietro di cedere alla Congregazione de Propaganda Fide alcuni manoscritti etiopici ora nel fondo Borgiano etiopico in Biblioteca Vaticana: I, 495; acquista (1759) la collezione di manoscritti di Philipp von Stosch, ora nel fondo Ottoboniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 453-454; II, 944; ordina (1764) l’apertura dell’«Erario Sanctiore»: II, 897; commissiona all’incisore Ferdinando Hamerani una serie completa di medaglie papali da Martino V a Clemente XI: II, 897; acquista la personale raccolta numismatica di Giuseppe Simonio Assemani: II, 897. Clemens XIV (Giovanni Vincenzo Antonio [Lorenzo, O.F.M.CONV.] Ganganelli), papa: II, 878; acquista due raccolte di stampe per la Biblioteca Vaticana: II, 877; suo particolare interesse per il Medagliere Vaticano: II, 897-898; nomi-
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INDICE ANALITICO
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na (1770) Giovanni Elia Baldi prefetto dei Musei Cristiano e Profano della Biblioteca Vaticana e lo incarica della cura delle raccolte numismatiche: II, 897. Clement, R.W.: I, 219. Clemente, C.: I, 302. Clementina, «Libraria –»: entrata (1625) di sue raccolte nella Biblioteca Barberini: II, 793. Clementinae, Constitutiones –: cfr. Clemens V (…), papa. ps.-clementini, scritti –: cfr. Clemens I, papa, s. Cleomedes: I, 203, 259. Cleri, B.: I, 30. CLERMONT-FERRAND (in latino CLAROMONTIUM; Puy-de-Dôme, Francia): II, 966, 967; antico Collegio gesuitico: dispersione (fine sec. XVIII) della biblioteca del –, dalla quale provengono il Codex Marchalianus Vat. gr. 2125 e il Codex Claromontanus Vat. lat. 7223: I, 602. Clive, H.P.: I, 91, 305. Clogan, P.M.: I, 239, 281. Clough, C.H.: I, 543, 550. Clugny, Ferry de –, vescovo di Tournai, card.: I, 203-204: incunaboli a lui appartenuti, fra i primi libri a stampa entrati (1483) in Biblioteca Vaticana: II, 771. CLUJ (o CLUJ-NAPOCA; Romania): I, 566; manoscritti slavi e rumeni acquistati (gennaio 1924) a – da Cirillo Korolevskij per la Biblioteca Vaticana: I, 647. Cluniacensi: cfr. Jouffroy, Jean (…); Paschalis II (Raniero di Bleda o Galeata, […]), papa; Richard le Poitevin (…). Coarelli, F.: I, 84, 147. Cobelluzzi, Scipione, card. bibliotecario: I, 204, 596, 626. Codex Iustinianus: cfr. Corpus iuris civilis. Codex Theodosianus: II, 967, 978. codicologia: stampati relativi alla paleografia e alla –, nella sezione Paleografia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 782; stampati relativi alla –, nel fondo R.G. Paleografia-Codicologia in Biblioteca Vaticana: II, 854. Codrington, H.W.: I, 105, 110. Coelho, Victor, da Karwar: dona a Pio XI il manoscritto (entrato in Biblioteca nel dicembre 1929) ora Vat. ind. 40: I, 619. Cogitosus: I, 204. Cogliati Arano, L.: I, 121. cognomi italiani: schedario di – appartenuto a Cesare Poma, poi pervenuto (1932) in Biblioteca Vaticana: II, 765. Cohen-Mushlin, A.: I, 92. Colapietra, R.: II, 935. Coleman, W.E.: I, 65, 192, 193. Colin, Jean-Claude, fondatore della congregazione missionaria dei Maristi: I, 456. Colino, Pablo, maestro di cappella della basilica di S. Pietro in Vaticano: riordina (1995 ca.) i manoscritti musicali di Pietro Ravalli: I, 501. Colista, Pietro, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: riceve da Annibale Albani l’incarico (1645) di affiancare come copista Fioravante Martinelli nella redazione
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[Colista, Pietro (segue)]
di un inventario degli stampati della Vaticana simile a quello dei manoscritti: II, 747; suo impegno per la Biblioteca Barberiniana: I, 340. collane editoriali: – di studi eruditi, nella sezione Collezioni Generali della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. COLLEPARDO (Frosinone): I, 695. «collezione filosofica», manoscritti greci nello stile di minuscola della –: I, 152-153. collezioni editoriali: cfr. collane editoriali. Colli, V.: I, 184, 211. Collins, M.: I, 85, 114. Collombet, F.-Z.: I, 457; II, 834. Colocci, Angelo, vescovo di Nocera Umbra, letterato, antiquario e collezionista: I, 204; sua collezione libraria acquisita (1549, e in parte dopo il 1558) dalla Biblioteca Vaticana: II, 940; codici greci a lui appartenuti, in Biblioteca Vaticana: I, 588; sue carte erudite nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 599; manoscritti della sua collezione nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 625; silloge epistolare e documentaria a lui ricollegabile nel manoscritto Vat. lat. 14869: I, 633; stampati a lui appartenuti, conservati in Biblioteca Vaticana: II, 743. colofoni (o sottoscrizioni): manoscritti con –: I, 70-72; manoscritti greci con – o annotazioni: I, 70-71; manoscritti greci con – contenenti elementi formulari: I, 71; manoscritti latini con – contenenti elementi formulari: I, 71; manoscritti latini con – o annotazioni ebraici: I, 70, 255; II, 921; manoscritti di autori classici latini con –: I, 70; manoscritti siriaci con – contenenti elementi formulari: I, 72. Colomb de Batines, P.: I, 172. Colombi, E.: I, 352. COLOMBIA: stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Colombia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. COLOMBO (Sri Lanka): I, 619, 620. Colombo, U.: I, 524. COLONIA: cfr. Köln (…). COLONNA (Roma): I, 430, 694, 695. Colonna, famiglia: I, 684, 703; II, 799; diversi rami genealogici: I, 694; suddivisione della famiglia in tre rami, di Gallicano, di Genazzano e di Palestrina: I, 695; ramo di Gallicano: I, 695; ramo di Genazzano, poi detto di Paliano: I, 692, 695, 696, 697, 703; suddivisione del ramo di Genazzano in due famiglie, di Genazzano e di Marino: I, 697; ramo di Palestrina, poi denominato Colonna di Sciarra: I, 684, 692, 695; ramo di Zagarolo, distaccatosi (fine sec. XV) dal ramo di Palestrina: I, 692; istituzione (1448) della primogenitura e della successione del fedecommesso Colonna: I, 687; cessioni di feudi dei Colonna laziali e abruzzesi (1630 e 1662) alla famiglia Barberini: I, 686; dispute familiari in seguito al testamento di Filippo III Colonna († 1818), del ramo di Genazzano, concluse (1852) con un accordo fra le parti: I, 692-693. –, archivio (già nel romano Palazzo Colonna a Piazza Ss. Apostoli): I, 687, 692-704; suoi archivisti fra XIX e XX secolo: I, 703; sua utilizzazione in sede storio-
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INDICE ANALITICO
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grafica: I, 702-703; parte di esso conservata (dal 1902) in Biblioteca Vaticana, con la documentazione relativa ai beni liberi: I, 692-704; parte di esso più consistente conservata (dal 1995) a Subiaco, presso la Biblioteca del Monastero di S. Scolastica, in seguito a una convenzione tra la famiglia, il monastero e la Soprintendenza archivistica per il Lazio: I, 697, 698, 702-703. Cfr. anche: Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici, Fondo Colonna; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Colonna; Subiaco (…), S. Scolastica, abbazia di –. –, biblioteca (dispersa, già nel romano Palazzo Colonna a Piazza Ss. Apostoli): è alimentata dal versamento dei manoscritti, acquisiti per via matrimoniale (1718), della biblioteca della famiglia Salviati: I, 606; manoscritti colonnensi per lo più greci, quasi tutti già appartenuti nel XVI secolo al card. Giovanni Salviati, acquisiti (1821) da Angelo Mai per la Biblioteca Vaticana: I, 585, 602, 603, 605606, 607; II, 945; vendita all’asta della collezione libraria familiare e sua dispersione dopo l’accordo (1852) fra i rappresentanti del patrimonio fidecommissario e primogeniale e quelli del patrimonio libero: I, 693; della sua dispersione si avvantaggiano le collezioni librarie dei Ferrajoli: I, 418. Colonna, Adoardo (Odoardo), nipote di Martino V: riceve dallo zio alcune terre: I, 695. Colonna, Anna, moglie di Taddeo Barberini: documenti a lei relativi nell’archivio familiare, ora nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 681. Colonna, Antonio (sec. XV, prima metà), nipote di Martino V: riceve alcune terre dallo zio: I, 695. Colonna, Antonio († 1523), padre di Prospero Colonna: I, 696. Colonna, A. (Aristide): I, 224, 225. Colonna, Ascanio, card., pro-bibliotecario: acquista (1588) per la propria raccolta codici appartenuti a Guglielmo Sirleto, fra i quali quelli già di Marcello II: I, 447, 574, 589; antico possessore dei manoscritti ora Vat. arm. 7 e 10: I, 565; emana un’ordinanza (1592) che prescrive tra l’altro la compilazione di un «indice universale» dei libri della Vaticana: I, 590; sua collezione libraria acquisita (1611) da Giovanni Angelo d’Altemps: I, 447. Colonna (Colonna Doria), Aspreno, nipote ed erede dei beni fidecommissari e primogeniali di Filippo III Colonna, principe di Paliano: I, 693; lite giudiziaria con la cugina Margherita Colonna Gioeni: I, 702. Colonna, Carlo, figlio di Lorenzo Onofrio e di Maria Mancini, card.: documenti a lui relativi nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 698. Colonna, Fabrizio († 1520), conte di Tagliacozzo: ottiene (fra 1497 e 1507) dal re di Francia Carlo VIII e dal re di Castiglia e d’Aragona, Sardegna e Sicilia Ferdinando II il Cattolico l’investitura di terre, con alcuni feudi tolti agli Orsini: I, 696, 699. Colonna, Fabrizio II († 1755), principe di Paliano, marito di Caterina (Zefirina) Salviati, padre di Marcantonio e di Pietro Colonna Pamphili: I, 698; con il suo matrimonio (1718) acquisisce alla biblioteca familiare manoscritti già del card. Giovanni Salviati: I, 606.
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Colonna, Federico I, duca di Tagliacozzo, marito di Margherita d’Austria Branciforte: sua lite giudiziaria con il padre Filippo I: I, 701. Colonna, Filippo I († 1639), principe di Paliano, marito (dal 1597) di Lucrezia Tomacelli: con il matrimonio entra in possesso di feudi calabresi e molisani: I, 700, 701; sua lite giudiziaria con il figlio Federico I: I, 701; sua lite giudiziaria con il marchese Della Valle: I, 701. Colonna, Filippo III († 1818), principe di Paliano: I, 692-693, 697, 698, 699; sposa (1780) Caterina di Savoia Carignano: I, 693; nel testamento affida i beni fidecommissari e primogeniali al nipote ex fratre germano Aspreno Colonna e i beni liberi alle tre figlie Margherita, Vittoria e Maria Colonna Gioeni: I, 693. Colonna, Francesco IV (Francesco Maria), principe di Carbognano, marito di Vittoria Salviati, padre del card. Girolamo Colonna: I, 698, 716. Colonna, Giovanni († 1245), figlio di Oddone, card.: I, 695. Colonna (di Genazzano), Giovanni: senza figli maschi, lascia (1332) Genazzano ai cugini Pietro di Agapito e Stefanuccio di Giovanni del ramo dei Colonna di Palestrina: I, 695. Colonna (Colonna Doria), Giovanni Andrea, duca di Paliano e di Tursi, figlio di Aspreno Colonna Doria: è parte citata in una «Transazione» (1852) con le tre sorelle Colonna a proposito della divisione delle scritture dell’archivio: I, 693. Colonna, Girolamo, figlio di Francesco Colonna e Vittoria Salviati, fratello minore del principe Giulio Cesare III Colonna di Sciarra, card.: per sua iniziativa, in Biblioteca Vaticana viene costruito (1754) un medagliere in cui conservare la collezione di monete pontificie di Saverio Scilla: II, 896-897; documenti a lui relativi nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 698. Colonna, Giulio Cesare: cfr. Colonna di Sciarra, Giulio Cesare (…). Colonna, Landolfo, canonico di Chartres: suoi segni di attenzione e marginalia in manoscritti appartenuti a Francesco Petrarca: I, 261. Colonna, Lorenzo Onofrio, principe di Paliano, marito di Maria Mancini, padre del card. Carlo Colonna: I, 698, 700, 704. Colonna, Marcantonio II († 1584), detto il Grande, principe di Paliano, ammiraglio, vincitore di Lepanto (1571), viceré di Sicilia (1577-1584), padre del card. Ascanio Colonna: I, 692, 701, 704. Colonna, Marcantonio, senior († 1597), card. bibliotecario: dona alla Biblioteca Vaticana otto manoscritti greci ora nel fondo Vaticano greco: I, 589; antico possessore del manoscritto ora Reg. gr. Pio II 49: I, 509. Colonna, Marcantonio V († 1659), principe di Paliano, marito (dal 1629) di Isabella Gioeni Cardona: con il matrimonio acquisisce al patrimonio Colonna feudi calabresi e siciliani: I, 700, 701; sua lite giudiziaria con la cognata Margherita d’Austria Branciforte: I, 701. Colonna, Marcantonio, iunior († 1793), figlio di Fabrizio II e di Caterina [Zefirina] Salviati, card.: documenti a lui relativi nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 698. Colonna, M.E.: I, 160. Colonna, Oddone, figlio di Petrus de Columpna: cede (1151) a Eugenio III terre in cambio di altre: I, 694. Colonna (di Genazzano), Oddone, card.: cfr. Martinus V (…), papa.
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INDICE ANALITICO
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Colonna, Oddone II, padre di Pietro: I, 695. Colonna, Oddone III († 1256/1257), figlio di Giordano: procede con il cugino Pietro alla divisione (1252) di beni familiari: I, 695. Colonna, Odoardo: cfr. Colonna, Adoardo (…). Colonna, Pietro (Petrus de Columpna, secc. XI-XII): tenta di impadronirsi dei castelli del territorio prenestino, che poi ottiene da Onorio II: I, 694; è ritenuto da Antonio Coppi e Giuseppe Tomassetti membro della famiglia dei conti di Tuscolo: I, 694. Colonna, Pietro, figlio di Oddone II: procede con il cugino Oddone III alla divisione di beni familiari (1252): I, 695. Colonna (di Palestrina), Pietro († 1347), figlio di Agapito: riceve (1332) Genazzano dal cugino Giovanni Colonna (di Palestrina): I, 695. Colonna, Pietro († ante 1378), figlio di Giordano, nipote di Pietro di Agapito e nonno di Oddone Colonna (poi papa Martino V): riceve per eredità Genazzano: I, 695. Colonna, Pompeo († 1661), principe di Gallicano, duca di Zagarolo: alla sua morte, feudi colonnesi in Abruzzo sono ceduti (1662) ai Barberini: I, 686. Colonna, Prospero, senior († 1463), nipote di Martino V, card.: riceve dallo zio alcune terre: I, 695. Colonna (di Genazzano), Prospero († 1523), figlio di Antonio: sottrae ai Caetani alcuni feudi in Terra di Lavoro e ne ottiene (1495) l’investitura dal re di Francia Carlo VIII, poi confermata (1497) da Ferdinando d’Aragona: I, 696. Colonna, Prospero, iunior († 1743), figlio di Francesco Colonna e Vittoria Salviati, fratello minore del principe Giulio Cesare III Colonna di Sciarra, card.: I, 684; sue carte e conti nel fondo Archivio Barberini Colonna di Sciarra in Biblioteca Vaticana: I, 688; si insedia a Roma nel Palazzo Sciarra: I, 688; acquista in Roma dai Valenti Gonzaga la villa a Porta Pia: I, 688. Colonna, P. (Prospero), autore di una monografia (pubblicata nel 1927) sulla famiglia Colonna: I, 703. Colonna (di Palestrina), Stefanuccio, di Giovanni: riceve (1332) Genazzano dal cugino Giovanni Colonna: I, 695. Colonna (di Genazzano), Vespasiano: I, 697. Colonna di Sciarra, Giulio Cesare III, principe di Carbognano, figlio di Francesco Colonna e Vittoria Salviati: suo matrimonio (1728) con Cornelia Costanza Barberini: I, 677, 684, 716. Colonna Gioeni, Margherita, figlia di Filippo III Colonna e di Caterina di Savoia Carignano, moglie di Giulio Cesare Rospigliosi: I, 693; eredita, con le due sorelle, i beni liberi della successione familiare: I, 693; causa con il cugino Aspreno Colonna: I, 702; sposa (1803) Giulio Cesare Rospigliosi: I, 702; archivio relativo ai beni liberi di cui è coerede, ora in Biblioteca Vaticana: I, 697. Colonna Gioeni, Maria, figlia di Filippo III Colonna e Caterina di Savoia Carignano, moglie (dal 1818) di Giulio Lante della Rovere: I, 693; eredita, con le due sorelle, i beni liberi della successione familiare: I, 693; archivio relativo ai beni liberi di cui è coerede, ora in Biblioteca Vaticana: I, 697. Colonna Gioeni, Vittoria, figlia di Filippo III Colonna e Caterina di Savoia Carignano, vedova Rospigliosi Pallavicini, poi moglie (dal 1812) di Francesco Barberini:
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[Colonna Gioeni, Vittoria (segue)]
I, 693; eredita, con le due sorelle, i beni liberi della successione familiare: I, 693; archivio relativo ai beni liberi di cui è coerede, ora in Biblioteca Vaticana: I, 697. Colonna Gioeni Cardona, Isabella: cfr. Gioeni Cardona, Isabella (…). Colonna Pamphili, Pietro, figlio di Fabrizio II Colonna e di Caterina [Zefirina] Salviati, fratello di Marcantonio iunior, card.: documenti a lui relativi nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 698. Columella, Lucius Iunius Moderatus: I, 204. Columnis, Bartolomeo de –, di Chio, stampatore (sec. XV): manoscritti greci a lui appartenuti, acquisiti (1553) dalla Biblioteca Vaticana: I, 588. Combi, Sebastiano, libraio a Venezia, in società con Giovanni La Nou: procura (1657-1661) stampati per la Biblioteca Vaticana: II, 746. Comboniani (Missionari Comboniani del Cuore di Gesù): I, 409-410; II, 957; Curia Generalizia dei – (in Roma, Via Luigi Lilio): conserva carte di Armido Gasparini relative all’acquisizione di manoscritti etiopici: I, 410. Cfr. anche: Addis Abeba (…), Casa Provinciale dei Comboniani (…); Ceccarini, Emilio (…); Cincinnati (…), Comboni Mission Center. Museum; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Comboniani; Gasparini, Armido (…); Verona, Casa Madre dei Missionari Comboniani. Museo Africano. commedie: cfr. drammi (…). commentari biblici, manoscritti con –: cfr. esegetici, manoscritti (…); Midrash. commenti, manoscritti con – ad opere di autori greci e latini: I, 72, 164. Commissione Leonina per l’edizione delle opere di S. Tommaso d’Aquino: cfr. Domenicani (…), Commissione Leonina (…). Comneni, dinastia imperiale bizantina: II, 967, 978. Cfr. anche: Alexius I Comnenus (…); Alexius, filius Iohannis II Comneni (…); Iohannes II Comnenus (…); Manuel I Comnenus (…); Maria, uxor Manuelis I Comneni. COMO: S. Croce, convento francescano di –: manoscritti da esso provenienti, nel fondo Vaticano arabo della Biblioteca Vaticana: I, 559. Compagnia di Gesù: cfr. Gesuiti (…). Compagnie des Prêtres de Saint-Sulpice: cfr. Sulpiziani (…). Comparetti, Domenico, filologo e storico: sua polemica con Graziadio Isaia Ascoli: I, 433. BIBL.: I, 432. computo, manoscritti con testi di – cronologico: I, 72. Comtat Venaissin: cfr. Venaissin, Comtat – (…). comuni italiani: manoscritti con documenti relativi alla storia dei –: I, 481–, stati e città d’– (…). Conca, F.: I, 161. Concasty, M.-L.: I, 181. concili e sinodi: atti di –: I, 349; II, 746; storia di –: I, 349; volumi a stampa relativi a –, nella sezione Concili della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; edizioni di atti di – e studi relativi nel fondo R.G. Concili in Biblioteca Vaticana: II, 844-845; sinodi diocesani: documentazione
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relativa a – nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 678. Cfr. anche: Santa Sede, Congregazione del Concilio (…); statuti (…), manoscritti con – sinodali d’area francese. Concilio di Ferrara-Firenze (1437-1441): I, 624. Concilio Vaticano I (1869-1870): I, 733. Concilio Vaticano II (1962-1965): II, 967, 969, 978. concordanze: cfr. indices verborum. Condello, E.: I, 155. CONDRÒ (Messina): I, 701. Confederazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri: cfr. Oratoriani (…). CONGIUNTOLI (comune di Scheggia e Pascelupo, Perugia): Ss. Emiliano e Bartolomeo, abbazia dei –: documentazione ad essa relativa nell’Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 680. Congourdeau, M.-H.: I, 200. Congregatio a S. Basilio: cfr. Preti di S. Basilio (…). Congregazione Benedettina dei Celestini: cfr. Celestini (…). Congregazione Benedettina di S. Maria di Monte Oliveto: cfr. Olivetani (…). Congregazione Camaldolese dell’Ordine di S. Benedetto: cfr. Camaldolesi (…). Congregazione Mechitarista: cfr. Mechitaristi (…). Congregazione della Missione: cfr. Lazzaristi (…). Congregazione di Saint-Maur dell’Ordine Benedettino: cfr. Maurini (…). Congregazione dello Spirito Santo: cfr. Spiritani (…). Conihout, I. de –: II, 795. conii e punzoni: II, 897, 899, 906, 907. Cfr. anche: punzoni e matrici di caratteri. Connolly, John, O.P., priore dei Domenicani irlandesi di S. Clemente a Roma, poi vescovo di New York: dona (1802) al card. Stefano Borgia il manoscritto ora Borg. irl. 1: I, 375. Connors, J.: I, 339. Conradus III, imperator Sacri Romani Imperii: I, 487. Consalvi, Ercole, card., segretario di Stato di Pio VII, ma con funzioni di fatto anche di bibliotecario in età napoleonica (dal 1801 al 1806, e fra 1814 e 1823): II, 756; incarica Gaetano e Marino Marini del recupero dei manoscritti della Vaticana requisiti dai Francesi: I, 603; suo impegno per la restituzione da parte francese degli oggetti sottratti alla Santa Sede dal 1797: II, 900; trasmette (1820 e 1821) al primo custode della Biblioteca Vaticana Angelo Mai somme per l’acquisto di stampati: II, 756. Conseil de l’Europe: cfr. Europa (…). Consortium GARR: cfr. Gruppo per l’Armonizzazione delle Reti di Ricerca (…). CONSTANA: cfr. Costanza di Scizia (…). Constantinides, C.N.: I, 67, 79, 142. Constantinus I (Flavius Valerius Constantinus), vulgo dictus Magnus, imperator, s.: I, 213. Constantinus, librarius Graecus necnon pictor (saec. XI): I, 74. Constitutiones Clementinae: cfr. Clemens V (…), papa. Contado Venassino: cfr. Venaissin, Comtat – (…).
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Contardus Ferrini, historiae iuris peritus, b.: collabora con Giovanni Mercati all’edizione del libro VII dei Basilici: I, 439; è amico di Federico Patetta: I, 480; suoi autografi nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 632. Contatore, Domenico Antonio: suo De historia Terracinensi nel manoscritto ora Vat. lat. 12633: I, 489. BIBL.: I, 489. Conte, F.: II, 936. Contelori, Felice, primo custode della Biblioteca Vaticana e prefetto dell’Archivio Vaticano: I, 495; suo rapporto in due stesure (1627) sullo stato della Biblioteca Vaticana: I, 594; II, 745; rinumera (1628) i manoscritti del fondo Palatino greco: I, 464; trasferisce in Biblioteca Vaticana (1628) manoscritti etiopici da S. Stefano dei Mori in Roma: I, 582; dirige la redazione di un inventario di una sezione di manoscritti Vaticani greci e promuove un riordino di una larga parte del fondo: I, 594; prepara un inventario in latino dei manoscritti Vat. gr. 14871628: I, 595; prepara un inventario e un indice dei codici greci già di Alvise Lollino ora nel fondo Vaticano greco: I, 596; suo inventario di manoscritti vaticani (anche turchi): I, 659; suoi mémoires nel fondo Barberiniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 345-346. Contentus historiae Troiae: II, 926. contes e fabliaux: manoscritti con –: I, 91. CONTESSA ENTELLINA (Palermo): I, 701. Conti, Augusto, filosofo e pedagogista: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Conti, Ildebrandino, vescovo di Padova: segni di attenzione e marginalia di sua mano in manoscritti appartenuti a Francesco Petrarca: I, 261. Conti, Innocenzo, card.: provenienza dalla sua biblioteca del manoscritto ora Vat. slav. 9: I, 656. Conti Rossini, C.: I, 496, 584. «Contrastum Mahumeti cum Philaton [= Platone]»: cfr. Kitâb ar-rawâbí‘ li-lAflâýûn (…). Contugi, Matteo, da Volterra, copista: opera al servizio di Federico da Montefeltro duca di Urbino: I, 551. conventi: cfr. monasteri (…). Conversini, Giovanni, umanista: I, 204. Conybeare, Frederick Cornwallis: schede da lui redatte in vista di un catalogo dei manoscritti armeni della Biblioteca Vaticana: I, 566. BIBL.: I, 47, 349, 362, 407, 568. COPENAGHEN: cfr. København (…). «copista dei Menologi metafrastici»: I, 74. copisti greci, manoscritti di –: I, 72-74, 118, 142, 165-166, 265, 269; II, 922; al servizio dell’imperatore bizantino Giovanni VI Cantacuzeno (1347-1354): I, 233. Cfr. anche: Allacci, Leone (…); Angelus, Demetrius; «anonimo K» (…); Apostolius, Aristobulus (…); Apostolius, Michaël (…); Atrapes, Leo (…); Auer, Christophorus (…); Baiophorus, Georgius (…); Balsamon, Georgius (…); Basilicus, Georgius (…); Bessarion, card.; Bruni, Leonardo; Brunori, Viviano (…); Calecas, Manuel; Camillis, Giuseppe de – (…); Chortasmenus, Iohannes; Chrysococces, Georgius; Ciriaco d’Ancona (…); Constantinus, librarius (…) necnon pictor (…); «copista dei Menologi metafrastici»;
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INDICE ANALITICO
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Cydonius, Demetrius; Damilas, Demetrius (…); Darmarius, Andreas (…); Debares, Matthaeus (…); Debares, Petrus (…); Ephraem, librarius Constantinopolitanus (…); Ficino, Marsilio; Filelfo, Francesco; Gabriel hieromonachus (…) S. Georgii t§n Maggavnwn; Galesio, Monte – (…), monastero della Theotokos sul –, manoscritti greci (…) trascritti da copisti galesioti; Giovanni Francesco da Candia; Glynzunius, Manuel (…); Gozzadino, Francesco (…); Gregoras, Nicephorus; Honorius, Iohannes (…); Isidorus Kioviensis (…); Iuliis, Giuseppe de – (…); Lascaris, Constantinus; Lascaris, Iohannes (Giano); Malaxos, Iohannes (…); Malaxos, Manuel (…); Mamunas, Marcus; Margunius, Maximus (…); Mauromates, Iohannes (…); Moreau, Pierre (…); Moschus, Demetrius (…); Musurus, Marcus; Niceforo Cartofilace (…); Niceta Mendrino (…); Nicola, prete, del monastero di S. Giovanni Teologo a Patmos; Nicolaus Turrianus (…); Nicolaus-Nectarius Hydruntinus (…); Nucius, Andronicus (Nicander) (…); Poliziano (…); Porzio, Lorenzo (…); Porzio, Simone (…); Probatares (…), Manuel (…); Regolotti, Domenico (…); Rhesinus, Constantinus (…); Rosaites, Michaël (…); Santamaura (…), Giovanni (…); Santamaura (…), Giulio (…); Scutariotes, Iohannes (…); Severus, Gabriel (…); Severus, Iohannes, Lacedaemonius (…); Stephanus, metropolita Mediae (…); Syropulus, Iohannes (…); Tessalonica (…), manoscritti di copisti greci attivi a –; Theodorus Hagiopetrites (…); Theophanes Iberites (…); Torres, Francisco (…); Tragudistes, Hieronymos (…); Zygomalas, Theodosius (…). copisti latini, manoscritti di –: I, 74-75; II, 922; attivi a Bologna: I, 61, 75; attivi a Firenze: I, 75, 89, 158, 165; al servizio, a Firenze, del card. Giovanni d’Aragona († 1485): I, 75, 175; al servizio di Mattia I Corvino, re d’Ungheria (1458-1490): I, 75, 248; attivi a Roma nel XV secolo: I, 292; con testi in volgare: I, 74-75. Cfr. anche: autografi; Boccaccio, Giovanni; Bracciolini, Poggio; Bruno de Deventer (…); Christine de Pisan (…); Colista, Pietro (…); Contugi, Matteo (…); Giovanni da Itri (…); Patrizi Piccolomini, Agostino (…); Perotti, Niccolò (…); Petrarca, Francesco; Sanvito, Bartolomeo (…); Tasso, Torquato; umanisti, manoscritti di mano di – italiani; Veterani, Federico; Vlessentop, Iohannes (…). copisti orientali: cfr. Bûýrus Naúrí al-Kaldâní al-Mawúilí (…); Salem, Leonzio (Lâwnidas Sâlim) (…); Morosini, Giulio (…); Moses b. Avigdor. Coppi, Antonio, procuratore legale di casa Colonna: pubblica (1855) una monografia sulla storia della famiglia Colonna: I, 703. BIBL.: I, 694. copti, manoscritti –: I, 21, 59, 75-76, 145, 187, 227, 277-278, 294, 295, 300, 302, 348, 349, 358, 365-367, 437, 438, 518, 520, 568-573, 577; II, 932, 964, 967; bohairici: I, 570. Cfr. anche: papiri copti. copto-arabi, manoscritti –: I, 571. Corano: manoscritti o edizioni a stampa del –: I, 76, 349, 435, 497, 554, 555; frammenti manoscritti del – appartenuti ad Antonio Mordini († 1902), ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 562. Corbeau, A.: I, 240. Corbelletti, eredi –, stampatori attivi in Roma (secc. XVII e XVIII): I, 703. Corbett, S.: I, 723.
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CORCOLLE (Roma): I, 686. Cordier, H.: I, 581. Cordovani, Mariano, O.P., maestro del Sacro Palazzo Apostolico: riceve per legato le carte di Giulio Salvadori e le dona (1937) alla Biblioteca Vaticana: I, 522; II, 953. COREA: I, 534. coreani, manoscritti –: I, 534, 580. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –. Corelli, Arcangelo, musicista: è nell’entourage del card. Pietro Ottoboni iunior: I, 712. CORFÙ (KERKYRA), isola (Grecia): I, 587. Cornago Bernal, O.: II, 925. Cornazzano, Antonio, letterato: I, 205. Cornero, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Cornutus, Lucius Annaeus: I, 205. Corpus Agrimensorum: cfr. agrimensura, manoscritti con testi di –. Corpus iuris civilis: manoscritti del –: I, 95; Codex Iustinianus: I, 95; Digestum (e sua parte detta Infortiatum): I, 95; Institutiones: I, 95. Corradi, Giacomo, card.: manoscritti a lui appartenuti, acquisiti dal card. Pietro Ottoboni senior: I, 447. Corrado III, imperatore del Sacro Romano Impero: cfr. Conradus III, imperator Sacri Romani Imperii. corrispondenze: cfr. epistolari, testi –. Corsano, K.: I, 28, 356, 634. CORSICA, isola (Francia): I, 533; manoscritti relativi alla –: I, 76. Corsini, Lorenzo, card.: cfr. Clemens XII (…), papa. Corsini, Tommaso, principe di Sismano: incarica (1836) Luigi Maria Rezzi della cura della Biblioteca Corsiniana: II, 794. corsiva romana, manoscritti latini in –: I, 155. corsivo italiano, carattere tipografico utilizzato nell’officina di Aldo Manuzio il Vecchio († 1515) per le prime edizioni di autori classici latini e greci di piccolo formato: II, 786. Corso, G.: I, 517. Cortesi, M.: I, 222, 239. Cortonesi, A.: I, 491. Corts, R.: I, 24, 339, 682. CORVARO (comune di Borgorose, Rieti): I, 699. CORVEY (nei pressi di HÖXTER; Nordrhein-Westfalen, Germania): abbazia benedettina di – (in diocesi di Paderborn): manoscritti provenienti dall’–: I, 76. Corvisieri, Costantino, storico e archivista: sue carte presso la Biblioteca Vallicelliana in Roma: I, 525. Corvo, Giuseppe, libraio a Roma: suo commercio di stampati (sec. XVII) con la Biblioteca Vaticana: II, 746. Cosma, R.: I, 82.
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INDICE ANALITICO
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Cosma (o Cosimo) di Monserrato (Cosme de Montserrat), O.E.S.A., bibliotecario e confessore di Callisto III, poi vescovo di Girona e infine di Vic: inventario, da lui redatto, dei manoscritti della biblioteca papale di Niccolò V: I, 24, 26, 586; II, 940. Cosmas Indicopleustes: I, 308; II, 968. Costa, Jorge da –, card.: I, 205; incunaboli a lui appartenuti ora in Biblioteca Vaticana: II, 774. Costaguti, famiglia, marchesi di Sipicciano: possiedono immobili a Roma e Sipicciano: I, 704. Costaguti, Angelo, canonico di S. Pietro in Vaticano: sue carte e documenti personali nel fondo Archivio Costaguti in Biblioteca Vaticana: I, 704-705. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Costaguti. Costaguti, Giovanni Battista, card.: I, 704. Costaguti, Vincenzo, card.: I, 704. Costantino I, detto il Grande, imperatore: cfr. Constantinus I (…), imperator (…). Costantino, copista e miniatore (sec. XI): cfr. Constantinus, librarius Graecus necnon pictor (saec. XI). COSTANTINOPOLI (KONSTANTINUPOLIS, ora ÌSTANBUL; Turchia): I, 559, 564, 567, 586, 590, 659, 661; II, 792; Patriarcato Ecumenico: I, 607; documenti provenienti dal Patriarcato Ecumenico di –, nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 585, 609; S. Giorgio dei Mangani, monastero di –: I, 215; S. Giovanni Prodromo nel quartiere di Petra, monastero di –: manoscritti che ne provengono: I, 76-77, 104; S. Giovanni Prodromo nel quartiere di Studio, monastero di –: manoscritti che ne provengono: I, 76, 99; S. Maria Draperis, chiesa di –, in Pera: I, 565; manoscritti copiati a – nella cerchia di Giorgio Crisococca (sec. XV): I, 201; manoscritti provenienti da monasteri di –: I, 76-77; manoscritti turchi acquistati a – per la Vaticana, durante la missione (1923-1924) di Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij nei Balcani e nel Medio Oriente: I, 660; viaggio a – (1967) di Paolo VI: I, 568. COSTANZA (Baden-Württemberg; Germania): cfr. Konstanz (…). COSTANZA DI SCIZIA (anticamente TOMI, ora CONSTANA; Romania), sede episcopale titolare (provincia: Scizia): I, 619. Costanzi, Giovanni Antonio, padre di Vincenzo Alessandro, scriptor hebraicus della Biblioteca Vaticana: è il principale artefice delle descrizioni dei manoscritti ebraici pubblicate dagli Assemani nel primo tomo (1756) del Catalogus dei manoscritti vaticani: I, 576. Costanzi, Vincenzo Alessandro, figlio di Giovanni Antonio, scriptor hebraicus della Biblioteca Vaticana: elenco, da lui compilato entro il 1801, dei manoscritti ebraici della Vaticana: I, 576; è bibliotecario della Chigiana: I, 809. COSTARICA: stampati relativi al –, nella sezione Costarica della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Coste, Jean, S.M.: I, 530. BIBL.: I, 529, 695, 703.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Coster, Mauro, scriptor della Biblioteca Vaticana: redige (1797) un indice complessivo dei manoscritti Urbinati latini: I, 542; trascrive (a partire dal 1804) l’indice dei manoscritti Ottoboniani latini: I, 455. costo, manoscritti con indicazioni di –: I, 77, 419. costume, storia del – e della moda: cfr. vestiti e costumi. Cottineau, L.-H., O.S.B.: I, 679. Coulie, Bernard: ha in preparazione un catalogo delle più recenti accessioni del fondo Vaticano armeno: I, 568. BIBL.: I, 34, 35, 221, 566, 567, 568. Coulson, F.T.: I, 257. Council of Europe: cfr. Europa (…). COUPAR ANGUS (in gaelico CÙBAR AONGHAIS; Pertshire, Scozia): abbazia cistercense di –: manoscritti che ne provengono: I, 317. Couplet, Philippe, S.I., missionario in Cina: porta a Roma (1684) e presenta a Innocenzo XI un’incisione della stele nestoriana di Si-ngan-fu, ora conservata nel Vat. estr.-or. 34: I, 580; dona (1685) a Innocenzo XI libri missionari cinesi poi trasmessi alla Biblioteca Vaticana: II, 748, 942. Courcelle, J.: I, 125, 290. Courcelle, P.: I, 125, 290. COURTHÉZON (Vaucluse, Francia): atti di notai di – e di altre località del Contado Venassino nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708. Courtney, E.: I, 256. Coury, E.M.: I, 324. Cousin, J.: I, 273. Cozza-Luzi, Giuseppe, O.S.B.I., abate di Grottaferrata, scriptor greco della Biblioteca Vaticana, poi vice-bibliotecario: I, 603; suo inventario dei manoscritti Vat. gr. 1501-2402: I, 611, 614; fa trascrivere a Germano Giuffa l’inventario di Giovanni Crisostomo Scarfò relativo ai manoscritti basiliani del fondo Vaticano greco: I, 601; inserisce (anni Ottanta del sec. XIX) alcuni papiri nel fondo Vaticano greco: I, 474; è membro della commissione istituita (1889) in vista del trasferimento degli stampati dall’Appartamento Borgia nell’attuale Sala di consultazione: II, 761. BIBL.: I, 319, 476. Cozzo, G.S.: I, 399, 400. CRACOVIA: cfr. Kraków (…). Cramer, M.: I, 76. Cranz, Ferdinand Edward: collezione di microfilm, in Biblioteca Vaticana, del corpus di inventari inediti di manoscritti da lui allestito: I, 442. CRATI, fiume (Calabria): cfr. Val di Crati (…). Crea, Enzo, fondatore delle Edizioni dell’Elefante: dona (1992) alla Biblioteca Vaticana volumi pubblicati dalla sua casa editrice, ora nel fondo Elefante: II, 821822. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Elefante. Cremascoli, G.: I, 57. CREMONA: S. Antonio, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679; S. Benedetto, abbazia di –, già di Omnes Sancti: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini
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in Biblioteca Vaticana: I, 679; S. Lorenzo, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Cremonini, Cesare, filosofo: I, 205. Crescentini, C.: I, 27. CRESCENZAGO: cfr. Milano, S. Maria di Crescenzago, abbazia di – (…). Crescenzi, famiglia, feudatari di Preneste: I, 694. Crescenzi, Emilia dei –: secondo una tradizione storiografica settecentesca è madre di Petrus de Columpna: I, 694. Crescimbeni, Giovanni Mario, letterato, canonico della chiesa romana di S. Maria in Cosmedin: dedica cure all’archivio della chiesa, al quale poi lascia i suoi manoscritti e parte del suo epistolario: I, 722, 723. BIBL.: I, 723. Cressedi, G.: II, 931. CRETA (KRETE, già detta anche CANDIA), isola (Grecia): I, 464, 585, 588, 590, 593, 595, 660-661; II, 832, 858; manoscritti greci o greco-latini originari o provenienti da –: I, 77, 97, 585; missione archeologica italiana a – nei primi decenni del secolo XX, testimoniata nelle Carte Stefani in Biblioteca Vaticana: I, 536. Cfr. anche: Candia (…), guerra di – (…): Creuzer, F.: I, 463. Creytens, R., O.P.: I, 246, 449. Cribiore, R.: I, 152, 161. Crick, J.C.: I, 216. Crisci, E.: I, 152. Crisococca, Giorgio: cfr. Chrysococces, Georgius. Crisolora, Manuele: cfr. Chrysoloras, Manuel. Crispo-Moncada, Carlo: plagia (1900) l’inedito catalogo manoscritto dei codici arabi della Vaticana di nuova accessione compilato da Agostino Ciasca: I, 560, 563. BIBL.: I, 563, 621. Crispus Mediolanensis diaconus: II, 927. Cristaldi, Belisario, card.: in qualità di tesoriere della Camera Apostolica si interessa al trasferimento (1824) della collezione di Francesco Leopoldo Cicognara in Biblioteca Vaticana: II, 813. Cristina, regina di Svezia, figlia di Gustavo Adolfo II Vasa: I, 206, 294, 298, 477; II, 963, 964, 968, 971, 975, 977; manoscritti a lei appartenuti ora alla Biblioteca Vaticana: I, 502-512; II, 934; primo nucleo della sua biblioteca, proveniente dalle collezioni reali svedesi: I, 502; suoi bibliotecari: I, 503-504; acquista la biblioteca dei Petau (1650) e quella dei Bourdelot (1655): I, 503; sua biblioteca sistemata a Roma nel Palazzo Riario (1663) e descritta da Bernard de Montfaucon: I, 503-504; sue relazioni con Stefano Gradi: I, 628; sua collezione manoscritta acquistata (1690) da Alessandro VIII per la Biblioteca Vaticana e ivi sistemata per lo più nei fondi Reginensi: I, 448, 504; II, 942; manoscritti della sua collezione prelevati da Alessandro VIII per la sua biblioteca personale e ora nei fondi Ottoboniani della Biblioteca Vaticana: I, 448, 450, 504-505; nucleo di suoi manoscritti trasferiti in Archivio Vaticano, in parte trafugati, poi pervenuti alla Vaticana con l’acquisto (1759) della collezione di Philipp von Stosch: I, 504-505; manoscritti orientali in suo possesso, ora in diversi fondi della Biblioteca Vaticana: I, 506, 556, 659; provenienza dalla sua collezione del manoscrit-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[Cristina, regina di Svezia (segue)]
to ora Vat. slav. 6: I, 656; dispersione della sua collezione di stampati: I, 504; monete e medaglie a lei appartenute, acquisite dalla famiglia Odescalchi e poi pervenute in Biblioteca Vaticana: II, 898-899, 944. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, [Reginensi] (…). Critelli, M.G.: I, 316. crittografica, manoscritti greci con scrittura –: I, 77. Crivello, F.: II, 924. Crivellucci, A.: I, 517. croati, manoscritti –: I, 445, 446, 552. Cfr. anche: slavi, manoscritti –. –, stampati –: II, 754. Cfr. anche: slavi, stampati –. CROAZIA: I, 464. Cfr. anche: Jugoslavia (…). Croce, Benedetto, filosofo e critico letterario: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: II, 933. Croce, G.: I, 705. crociato, manoscritti d’ambito –: I, 77, 124. Cronaca Bizantina, periodico: è acquistato da Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra († 1925): I, 685. Cronaca Brut: I, 196. cronache, manoscritti con –: I, 77-78; II, 966, 968; bizantine: I, 77, 161; II, 968; emiliano-romagnole: I, 77. Cfr. anche: Chronicon (…); Chronique (…). Cronier, M.: I, 209. Cronografo del 354: cfr. Calendario Filocaliano (…). cronologia: repertori e studi di –, nella sezione Cronologia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: computo, manoscritti con testi di – cronologico. Crook, E.J.: I, 43, 64. Crowley, J.P.: I, 109. Crown, A.D.: I, 648. Crozier, Jean, libraio in Roma: suo commercio di stampati (fine sec. XVII) con la Biblioteca Vaticana: II, 746. Csapodi, Cs.: I, 248. Csapodi-Gárdonyi, K.: I, 75, 248, 292. cucina, manoscritti con ricette di –: I, 78. Cudini, P.: I, 717. Cugnoni, Giuseppe, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: è bibliotecario della Chigiana: I, 404, 405; constata la sottrazione di alcuni manoscritti e stampati dalla Biblioteca Chigiana, forse da addebitarsi a Girolamo Amati iunior: II, 810; è tra i soci fondatori della Società Romana di Storia Patria: II, 810; sua disponibilità nel garantire l’accesso alla Biblioteca Chigiana, lodata (1869) da Louis Prosper Gachard: II, 810. BIBL.: I, 407, 682, 691; II, 795. Cuiumgijan: cfr. Kuyumjan (…), Giorgio (…). Cumont, F.: I, 44, 49. Curia Romana: cfr. Santa Sede.
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Cursi, M.: I, 192. Cusanus, Nicolaus, card.: cfr. Nicolaus Cusanus, card. cuscitica, popolazioni di lingua –: I, 534. Cfr. anche: Africa. Cutler, A.: I, 55, 116. Cydonius, Demetrius: I, 206; sua versione greca delle opere di Tommaso d’Aquino: I, 286; manoscritti greci di sua mano: I, 74, 599. Cyprianus, Thascius Caecilius, s.: I, 138, 206. ps.-Cyprianus: I, 206. Cyrillus Alexandrinus, s.: I, 206. ps.-Cyrillus: I, 206-207. Czerny, Carl, musicista: sue composizioni nel fondo Ravalli della Biblioteca Vaticana: I, 501. D Dabbene, L.: I, 302-303. Dacier, Bon-Joseph, direttore del Dipartimento dei manoscritti della Bibliothèque Nationale di Parigi: concede in prestito a François Peyrard il manoscritto Vat. gr. 1038, fra i codici vaticani requisiti dai Francesi: I, 603-604. D’Addario, A.: I, 544. Dagangguangfo huayanjing (Avatamsaka-sutra): I, 579. dagherrotipi: non presenti nel fondo R.G. Fotografie in Biblioteca Vaticana: II, 885. Dagnino, A.: I, 30. D’Agostino, A.: I, 312. D’Agostino, M.: I, 65, 153. Dahan, G.: I, 230. Dahly, J.F.: I, 454. Dain, A.: I, 169, 224, 240, 255, 287. Dainotto, S.: I, 705. D’Aiuto, Francesco: II, 741. BIBL.: I, 50, 54, 74, 97, 112, 118, 132, 174, 215, 222, 229, 234, 276, 302, 313, 517, 518, 567, 616. Dalarun, J.: I, 43, 58. D’Alessandro, G.: I, 248, 703. D’Alisera, S.: I, 32, 142. Dallari, Teodoro: è rappresentato nel fondo Autografi e documenti Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 483. DALMAZIA (regione storica, sulla costa adriatica degli attuali stati di Croazia, BosniaErzegovina e Montenegro): I, 379, 383, 556. Dalpiaz, V.: II, 831. Daly, J.F.: I, 112. Daly, Lowrie J., S.I.: copie microfilmate, realizzate per suo impulso, di manoscritti vaticani, conservate nella Saint Louis University, Missouri: I, 331. BIBL.: I, 23, 44, 138, 331. «da mano», manoscritti –: cfr. formato, manoscritti particolari per – o dimensioni o supporto; «portabili», manoscritti –; tascabili, manoscritti –. DAMASCO (DIMAŠQ; Siria): I, 348, 360, 381, 651.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
D’Ambrosio, A.: I, 429, 692. Damilas, Demetrius, librarius Graecus: I, 74, 207. D’Ancona, P.: I, 88, 89, 121, 122. d’Andrea di Pescopagano, Carolina, moglie di Maffeo I Barberini Colonna di Sciarra, madre di Maffeo II: I, 683-684. Danè, Antonio: appone (1804) una nota di possesso nel manoscritto Borg. pers. 20: I, 379. Danella, P.: I, 94. D’Angelo, E.: I, 72, 129. Daniel, Ch.: I, 735. Daniel, François, fratello di Pierre: manoscritti a lui appartenuti, acquistati dai Petau: I, 503. Daniel, Pierre, umanista: manoscritti a lui appartenuti, acquistati dai Petau: I, 503, 507. DANIMARCA: manoscritti originari o provenienti dalla –: I, 78; stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Danimarca della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Danjou, F.: I, 128. D’Annunzio, Gabriele, scrittore: suoi rapporti con Giulio Salvadori: I, 522; è collaboratore del giornale La tribuna, di proprietà di Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra: I, 685. Danos, Antonio, armeno di Ancira, ex-alunno del Collegio Urbano di Propaganda Fide, forse da identificarsi con Antonio Danè: I, 379. Dante: cfr. Alighieri, Dante. Dante, Giulio, avvocato: quale amico di Luigi Villari, si adopera per l’esecuzione del suo lascito alla Biblioteca Vaticana: I, 663. Danzi, M.: I, 189. d’Aquino, Ladislao: cfr. Aquino, Ladislao d’–. D’Arelli, F.: I, 364, 365, 374, 581. ps.-Dares Phrygius: I, 207; II, 926, 927. D’Arienzo, L.: I, 150; II, 909. Darmarius, Andreas, librarius Graecus: incrementa con le sue trascrizioni i manoscritti greci della Biblioteca Vaticana: I, 588; copia codici greci per Giulio Pace, ora nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 464. D’Aronco, M.A.: I, 152. Darrouzès, J.: I, 67. Daru, Martial, intendente dei beni della corona per i Dipartimenti del Tevere e del Trasimeno, commissario per la Biblioteca Vaticana: arricchisce i fondi della Biblioteca Vaticana con manoscritti provenienti dalle biblioteche delle corporazioni religiose soppresse: I, 602; fa sgombrare il Quirinale (1812) di libri che vengono trasferiti in Biblioteca Vaticana: II, 751; si adopera, con la consulenza di Filippo Aurelio Visconti, per ricostituire il Medagliere Vaticano dopo le depredazioni rivoluzionarie: II, 900. datati, manoscritti –: greci: I, 65, 67, 78-79, 142, 310; greci miniati: I, 115, 142; latini: I, 79-80, 145; di autori classici latini: I, 70, 80; latini di contenuto
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grammaticale: I, 80, 97; orientali: I, 80, 145; ebraici: I, 80, 83, 84, 145; siriaci: I, 80, 145, 159, 652. dattiloscritti: I, 48, 304, 330, 352, 427, 428, 429, 430, 463, 512, 523, 676, 714, 731; II, 742, 766, 819, 930; nel fondo R.G. Dattiloscritti in Biblioteca Vaticana: I, 340, 387, 391, 535; II, 845; con strumenti catalografici, descrittivi o bibliografici relativi a fondi di manoscritti o stampati della Biblioteca Vaticana: I, 13, 32, 67, 79, 94, 99, 121, 173, 329, 335, 347, 351, 352, 354, 365, 367, 374, 377, 380, 388, 400, 409, 423, 424, 425, 426, 429, 431, 443, 454, 479, 483, 484, 501, 518, 519, 520, 521, 522, 524, 527, 530, 532, 535, 536, 537, 538, 544, 562, 563, 572, 581, 616, 622, 632, 635, 636, 639-640, 643, 646, 654, 662, 665, 666, 682, 683, 691, 704, 712, 714, 716, 719, 721; II, 742, 766, 768, 769, 773, 781, 786, 787, 789, 790, 796, 804, 812, 823, 826, 832, 842, 843, 844, 845, 846, 847, 848, 849, 850, 851, 852, 853, 855, 856, 857, 858, 861, 869, 870, 883-884, 888, 890, 891, 915. Daugnon, conte di –: cfr. Foucault de Saint-Germain-Beaupré, François, conte di Daugnon. Daugnon, Raccolta –, serie presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 486-487. Daunou, Pierre-Claude-François, commissario civile del Direttorio: pone fine al saccheggio (1798) del Medagliere Vaticano, ma ne preleva le raccolte più preziose per trasferirle in Francia: II, 899. David, re d’Israele: I, 317. David, Clemente Giuseppe (Yûsuf Dâwud), corepiscopo di Mossul, poi arcivescovo di Damasco: manoscritti da lui trasferiti a Roma dall’Oriente (1869), ora nei fondi Borgiano arabo e Borgiano siriaco della Biblioteca Vaticana: I, 360, 381, 382. Davies, M.: I, 544. Dawe, R.D.: I, 169. Dâwud, Yûsuf: cfr. David, Clemente Giuseppe (…). Dazzi, M.: I, 250. Dean, J.J.: I, 391. De Angelis, A.: I, 502. De Angelis, Giulio, architetto: progetta come sede per il periodico La tribuna la Galleria Sciarra a Roma: I, 685. De Angelis, P.: I, 325, 529. Déaulx, Bertrand de –: cfr. Bertrand de Deux (…), card. Debares, Matthaeus (Matthaios Devaris), librarius Graecus: è nominato (1541) «emendator codicum Graecorum»: I, 587. Debares, Petrus (Petros Devaris), librarius Graecus: I, 74, 207, 589. De Bartholomaeis, V.: I, 40, 145. Debellini, Enrico, sottoarchivista del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: prepara (1846) un indice delle materie di un seicentesco Index instrumentorum et scripturarum dell’Archivio del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 677. de Benedictis, Iohannes Antonius: cfr. Benedetti, Giovanni Antonio (…), senior, tipografo, editore e libraio (…). de Camillis, Giuseppe: cfr. Camillis, Giuseppe de – (…). De Capua, D.A.: I, 61.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Decembrio, Pietro Candido, umanista: I, 313. Deçev, D.: I, 252. Declerck, J.: I, 343. Declercq, G.: I, 135. De Clercq, J.: I, 377. Decorps-Foulquier, M.: I, 174. De Cupis, Cesare, storico: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. De eligendis magistratibus fragmentum Vaticanum: cfr. Theophrastus. De Faveri, L.: I, 243. De Felice, R.: I, 412. Defensor Locogiacensis: I, 207. De Gasperi, Alcide: I, 708. Degenhart, B.: I, 80. Degli Innocenti, M.: I, 228. Degl’Innocenti, A.: I, 246, 301, 302. Degni, P.: I, 80, 97. Degórski, B.: I, 227. De Gregori, Luciano, assistente della Biblioteca Vaticana: suo inventario delle stampe geografiche della Vaticana: II, 883-884; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. De Gregorio, G.: I, 48, 72, 77, 98, 99, 155, 178, 201, 245, 293. De Gubernatis, A.: I, 374, 432. de Hamel, Ch.: II, 922. Dehn, Christian, antiquario, servitore e aiutante di Philipp von Stosch: sua collezione di «zolfi» acquisita dalla Santa Sede e collocata nel Medagliere Vaticano: II, 903, 906. de Iuliis, Giuseppe: cfr. Iuliis, Giuseppe de – (…). de Iuliis, Tommaso: cfr. Iuliis, Tommaso de – (…). de la Mare, A.C.: I, 75, 79, 89, 158, 165, 175, 193, 552; II, 922. Delatte, A.: I, 44. Del Bufalo, Rinaldo, erede e nipote di Pietro Della Valle: dona (1718) alla Biblioteca Vaticana manoscritti appartenuti allo zio, ora distribuiti in diversi fondi orientali: I, 557, 565, 570, 582, 615, 617, 644, 648, 659; II, 943. Delehaye, H., S.I.: I, 41, 343, 518. De Leva, Giuseppe, storico: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. D’Elia, D.: I, 150, 326. Delisle, Léopold, storico: I, 604. BIBL.: I, 92, 319, 457. Della Casa, Giovanni: sillogi epistolari e documentarie a lui ricollegabili nel fondo Vaticano latino (Vat. lat. 14825-14837): I, 633. Della Corbara, Leonetto, visitatore apostolico e inquisitore a Malta (1607-1609): acquista tre Corani ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 554; dona alla Biblioteca Vaticana manoscritti ora nel fondo Vaticano turco: I, 659. Della Fonte, Bartolomeo (Bartholomaeus Fontius), umanista: manoscritti copiati nella sua cerchia, o copie di suoi autografi: I, 75, 207. Della Rovere, famiglia: cfr. Basso Della Rovere, Girolamo, card.; Chigi (Chigi Albani Della Rovere), Agostino (…); Chigi (Chigi Albani Della Rovere), Ludovi-
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INDICE ANALITICO
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co (…); Chigi (Chigi Albani Della Rovere), Mario (…); Francesco Maria I Della Rovere, duca di Urbino (…); Francesco Maria II Della Rovere, duca di Urbino; Guidubaldo II Della Rovere, duca di Urbino (…); Lante Della Rovere (…). Della Rovere, Francesco, card.: cfr. Sixtus IV (…), papa. Della Rovere, Giuliano, card.: cfr. Iulius II (…), papa. Della Rovere, Vittoria, nipote del duca di Urbino Francesco Maria II della Rovere, moglie di Ferdinando II de’ Medici, granduca di Toscana: I, 540. Della Seta, Alessandro: già possessore del manoscritto ora Vat. turc. 360: I, 661. Della Somaglia, Giulio Maria, card. bibliotecario: acquista (1827) il papiro ora Pap. Vat. gr. 6: I, 474. Della Valle, marchese: sua causa con Filippo I Colonna e con la moglie di lui Lucrezia Tomacelli: I, 701. Della Valle, Pietro, viaggiatore, scrittore e collezionista: I, 6; traduce in latino un suo trattato di polemica religiosa composto in persiano nel 1621: I, 379; manoscritti orientali da lui acquisiti, ora in diversi fondi della Biblioteca Vaticana: I, 454, 557, 565, 568, 570, 582, 584, 615, 616, 617, 621, 644, 646, 648, 649, 659; II, 943; suoi manoscritti autografi nel fondo Ottoboniano latino della Biblioteca Vaticana: I, 454; II, 943. Dell’Era, A.: I, 283. Dell’Omo, Giuseppe, vescovo di Acqui: per suo interessamento si incrementa il fondo dei manoscritti Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 482. Dell’Omo, M., O.S.B.: I, 126, 300, 301. Dell’Oro, F.: I, 106. Del Lungo, Isidoro, storico e critico letterario: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Delmedigo, Elijah b. Moses (Helias Hebraeus Cretensis): I, 208. De Lorenzo, Antonio Maria: dona alla Santa Sede i manoscritti ora Vat. gr. 23222323: I, 607. Delorme, Émile: riceve (1911) da Menelik II, imperatore d’Etiopia, e affida a Sylvain Grébaut i manoscritti ora Vat. et. 82-93: I, 582-583. Delouis, O.: I, 285. del Piombo, Sebastiano: cfr. Sebastiano del Piombo (…). Del Punta, F.: I, 168. Del Re, N.: I, 231, 481, 692. Del Ton, Giuseppe, sacerdote e latinista: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. De Luca, Attilio: I, 489. BIBL.: I, 489. De Luca, F.: I, 716, 719, 723, 726. De Luca, Giuseppe, sacerdote ed erudito: in giovinezza frequenta la biblioteca Ferrajoli a Roma: I, 419; sua biblioteca di manoscritti e stampati, ora in Biblioteca Vaticana: I, 411; II, 815-816, 956; incunaboli a lui appartenuti ora in Biblioteca Vaticana costituiti in fondo autonomo: II, 773, 816, 824, 825; suoi carteggi in Biblioteca Vaticana: I, 410-412; II, 933; sue carte presso l’Associazione don Giuseppe De Luca a Roma: I, 411; materiali a lui pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. BIBL.: I, 419, 665; II, 933. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana,
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[De Luca, Giuseppe (segue)]
Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carteggi De Luca; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Incunaboli De Luca; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati De Luca. De Luca, Maddalena (detta Nuccia), sorella di don Giuseppe De Luca: I, 411. De Maio, Romeo, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: suo inventario dattiloscritto dei manoscritti Vat. lat. 11151-11265: I, 639. BIBL.: I, 24, 413; II, 817. De Marco, F.: II, 932. De Marco, M.: II, 926, 928. De Marinis, Tammaro, libraio antiquario, collezionista e studioso di storia della legatura: manoscritti e stampati a lui appartenuti, ora in Biblioteca Vaticana: I, 412-413; II, 816-817; incunaboli ed edizioni aldine a lui appartenuti: II, 787, 816, 817; sue relazioni con le maggiori personalità della Biblioteca Vaticana del XX secolo: II, 816. BIBL.: I, 104, 130, 176, 291, 413, 543; II, 817. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, De Marinis; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati De Marinis. de Martel, G.: cfr. Martel, G. de – (…). de Martinellis, Biagio: cfr. Martinelli (…), Biagio (…). De Meis, Angelo Camillo, scienziato e filosofo: sue lettere nei Carteggi Villari in Biblioteca Vaticana: I, 663. De Miro, Giovanni Battista, O.S.B., abate di Monte Cassino, secondo custode della Biblioteca Vaticana: intraprende la redazione di un inventario dei manoscritti Urbinati latini: I, 542; all’inizio del suo mandato (1698) compila un quadro anche numerico degli stampati della Vaticana e degli armadi che li contenevano: II, 749, 858-859. Democrazia Cristiana, partito politico italiano: I, 706. Demosthenes: I, 208. Dengel, Philipp Ignaz, storico, direttore dell’Istituto Austriaco di Studi Storici: frequenta (fine sec. XIX) l’Archivio Barberini: I, 678; stampati a lui appartenuti, ora in Biblioteca Vaticana: II, 767. De Nonno, M.: I, 97. De Nunzio, Ulisse, scriptor per le lingue orientali e slave della Biblioteca Vaticana: I, 445; inserisce alcuni manoscritti nel fondo Vaticano slavo, ne compie un riordino e ne redige un inventario (1891-1892): I, 647, 656; redige un catalogo dei libri in lingua cinese e giapponese della Biblioteca Vaticana: II, 762. BIBL.: I, 658. Denzinger, G.: I, 118, 311. De Paolis, P.: I, 97. Depretis, Agostino, politico italiano: I, 685. Depretis, Giacomo Antonio, priore (1716-1727) ed archivista della chiesa romana di S. Maria in Via Lata: I, 724; appone nuove segnature alle carte dell’archivio capitolare: I, 526, 527.
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INDICE ANALITICO
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De Pretis, Pietro Donnino, canonico e archivista della basilica romana di S. Maria ad Martyres (Pantheon) e prefetto dell’Archivio Vaticano: redige (1706) con Nicola Giuseppe Novelli un inventario dell’archivio della basilica di S. Maria ad Martyres: I, 714. Deproost, P.-A.: I, 87, 226. De Raedemaeker, J.: cfr. Raedemaeker, J. de –. De Regis, Giovanni, archivista di casa Sciarra: I, 688; inventaria una parte dell’Archivio Barberini Colonna di Sciarra: I, 684. de Ricci, S.: cfr. Ricci, S. de –. Der Nersessian, S.: I, 185. De Robertis, D.: I, 172, 311. De Robertis, T.: I, 275, 276. Déroche, F.: I, 80. Déroche, V.: I, 241. Derolez, A.: I, 157, 158, 165. De Romanis, Mariano, libraio a Roma: acquista parte della biblioteca di Pio VI dispersa dai Francesi: II, 751; opera uno scambio di stampati (1821) con il primo custode della Biblioteca Vaticana Angelo Mai: II, 756. De Rosario, Ambrogio, «nativo della città di Rangom»: compie una perizia sul manoscritto ora Vat. ind. 27: I, 618. de’ Rossi, Francesco: cfr. Rossi, Francesco (…), da Valenza, tipografo (…). De Rossi, Giovanni Battista, scriptor latino e prefetto del Museo Sacro della Biblioteca Vaticana: I, 429; conclude la catalogazione manoscritta del fondo Vaticano latino: I, 630, 635; redige inventari dei manoscritti Vat. lat. 7245-8471 (con l’aiuto di Odoardo Marchetti), Vat. lat. 8472-9019 (insieme a Francesco Massi, Paolo Scapaticci, Luigi Vincenzi), Vat. lat. 9020-9445 e Vat. lat. 9446-9851 (con l’aiuto di Luigi Vincenzi): I, 638; cura l’indice dei tomi X, XI-XIII dell’inventario dei manoscritti Vaticani latini (Vat. lat. 7245-8471, 8472-9851): I, 639; descrive (1884) la raccolta degli «Indirizzi ai Pontefici»: I, 731; sua memoria (7 maggio 1885) sulla sede degli stampati della Biblioteca Vaticana: II, 759; sua eredità letteraria ed erudita in Biblioteca Vaticana, e sua biblioteca, con carte manoscritte e stampati, ivi trasferita (1894): I, 414, 416-417; II, 817, 947; catalogo (1899) della sua biblioteca nel manoscritto Arch. Bibl. 114: II, 914; sue schede manoscritte e carteggi nel fondo Vaticano latino: I, 416, 426, 430, 632, 636; estratti di stampa a lui inviati nel fondo Miscellanea De Rossi in Biblioteca Vaticana: I, 416; II, 817-818; opere a stampa e fogli manoscritti scorporati dalla sua biblioteca e ora nel fondo Lascito De Rossi in Biblioteca Vaticana: I, 416-417. BIBL.: I, 20, 467, 735. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Lascito De Rossi; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Miscellanea De Rossi. De Rossi, Giovanni Francesco, figlio di Giovanni Gherardo, marito (dal 1838) di Luisa Carlotta di Borbone-Parma; sua bibliofilia e acquisti, da parte sua, di collezioni librarie: II, 864; acquista (1841) manoscritti appartenuti a s. Giacomo della Marca: I, 516, 517; acquista (1842) i manoscritti del Collegio Capra-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[De Rossi, Giovanni Francesco (segue)]
nica: I, 515, 517; acquista manoscritti provenienti dal convento di S. Francesco in Assisi: I, 516, 517; persegue, per i volumi della sua collezione, una sistematica politica di uniforme rifacimento delle legature: II, 864; manoscritti e stampati da lui raccolti nella cosiddetta «Biblioteca Rossiana», ora conservati nella Biblioteca Vaticana: I, 23, 26, 515-520; II, 863-866, 949, 976; incunaboli a lui appartenuti: II, 864, 865; stampati membranacei a lui appartenuti: II, 865. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Rossiani; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Rossiani. De Rossi, Giovanni Gherardo, letterato, padre di Giovanni Francesco: I, 515. BIBL.: II, 886. De Rossi, Natalia: cfr. Ferrajoli De Rossi, Natalia (…). De Rossi Filibeck, E.: I, 374. Deroux, C.: I, 247. Derron, P.: I, 263, 272. Dersâna Mikâ’êl («Omeliario per l’arcangelo Michele»): manoscritti del –: I, 495. de Rubeis, Giovanni: cfr. Rubeis, Giovanni de –. De Sanctis, D.: I, 703. De Sanctis, Francesco, storico della letteratura italiana: è maestro di Pasquale Villari: I, 663. de Schryver, A.Ph.: I, 204, 318; II, 774. Desiderius Casinensis abbas: cfr. Victor III (…), papa (…). Desreumaux, A.: I, 34, 446, 654. Destrez, J.: I, 137, 166, 286. de Strycker, É., S.I.: I, 271. De sublimitate, anonimo trattato –: I, 208. de Thomeis, Antonio: cfr. Thomeis, Antonio de –. Detienne, C.: I, 34. Detoi, Pietro: con Francesco Maria Mavilio è incaricato (metà sec. XVIII) della redazione, in Biblioteca Vaticana, di un catalogo della collezione di monete pontificie di Saverio Scilla: II, 897. de Tortis, Baptista: cfr. Torti, Battista (…), tipografo attivo a Venezia (…). Deux, Bertrand de –: cfr. Bertrand de Deux (…), card. Devaris, Matteo: cfr. Debares, Matthaeus (…). Devaris, Pietro: cfr. Debares, Petrus (…). Deviornes Quatremère, M.e: dona (1938) a Pio XI il manoscritto ora Vat. arm. 40: I, 567. De Vocht, C.: I, 343. devozionali, testi –: cfr. preghiere, manoscritti con – e testi devozionali anticofrancesi. Devreesse, Robert, scriptor greco e viceprefetto della Biblioteca Vaticana: I, 587, 589; sue schede per un incipitario dai manoscritti greci della Biblioteca Vati-
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INDICE ANALITICO
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cana: I, 303; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 23, 24, 76, 77, 78, 85, 102, 152, 176, 246, 449, 611, 613. De Waal, A.: I, 735. de Wald, E.T.: I, 321. De Zoysa, W., di Colombo (Sri Lanka): dona il manoscritto ora Vat. ind. 60: I, 620. Diaconia Apostolica della Chiesa di Grecia (*ApostolikhV Diakonæa tÏ" *Ekklhsæa" tÏ" &Ellavdo"): I, 317. dialetti italiani: cfr. Piemonte, testi poetici di autori originari del – o in dialetto piemontese; romanesco, dialetto –. dialettica: testi di – raccolti nel manoscritto Pagès 1, donato dall’arcivescovo Leidrado (sec. IX) alla chiesa di Lione e ora in Biblioteca Vaticana: I, 457. Cfr. anche: filosofia; logica. dialettologici, manoscritti con testi – greci: I, 80. Dialogus Papisci et Philonis Iudaeorum cum monacho: I, 208. Diamilla, Demetrio: incaricato di stilare (1848-1850) un inventario del Medagliere Vaticano, ne sottrae alcuni esemplari rari e preziosi: I, 901; processo, e mancato recupero di quanto sottratto: I, 901-902. DIANO, terra di – (nel Cilento, nel territorio dell’attuale provincia di Salerno): documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 701. diapositive: nel fondo AV (Materiale audio-visivo) in Biblioteca Vaticana: II, 789. DIARBEKIR: cfr. Diyarbakìr (…). diari (o raccolte di avvisi e notizie d’interesse pubblico): stampati con –, nella sezione Diari della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Diari di Roma, stampati dai Chracas: nella sezione Diari della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780. Diatessaron arabo: II, 968. Díaz y Díaz, M.C.: I, 156. Di Bacco, G.: I, 127. Di Capua, Angelo: redige il catalogo dei manoscritti Orientali della Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II» di Roma: I, 546-547. BIBL.: I, 548. Di Carpegna Falconieri, T.: I, 526, 529. Dichtl, Alois, S.I.: redige (fine sec. XIX-inizio sec. XX) un indice dei manoscritti della Biblioteca Rossiana, allora a Lainz: I, 520; compila indici per gli incunaboli e un indice alfabetico per autori degli stampati posteriori al 1500 della Biblioteca Rossiana: II, 865. Dickerson, S.: II, 922. Diedrichs, E.P.: I, 83. Diehl, Ch.: I, 185. Diels, H.: I, 112, 215. Dieten, J.L. van –: I, 251. dietetici, manoscritti con testi sui regimi –: I, 113. Dietrich von Freiberg: I, 208, 284. Díez Macho, A.: I, 324. Di Febo, A.: I, 299.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Difranco, R.A.: I, 306. Di Franco Lilli, M.C.: I, 203, 346, 407; II, 932. Digestum: cfr. Corpus iuris civilis. Diggle, J.: I, 242. Di Gregorio, L.: I, 225. Dijk, S.A. van –: I, 110. Di Lello-Finuoli, A.L.: I, 175. Diller, A.: I, 66, 78, 169, 198, 213, 217, 222, 259, 264, 265, 272, 281, 282, 612. Diller, H.: I, 227. Dilts, M.R.: I, 26, 169, 175, 224, 611. Di Maria, G.: I, 194, 202. DIMAŠQ: cfr. Damasco (…). Di Mauro, A.: II, 807. Dimitrakopulos, Ph.A.: I, 73. Dimitrov, B.: I, 296, 298. Dinale, M.T.: I, 58. Dini, Pietro, arcivescovo di Fermo: la sua biblioteca è inclusa (1625) per ordine di Urbano VIII nella Biblioteca Barberiniana: II, 793. Dio Cassius: I, 308, 603; II, 945, 968. Dio Chrysostomus vel Prusensis: I, 208-209. diocesi: stampati relativi alla storia di –, nella sezione Vescovati-Monasteri della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. DIOCLEA (ora DOÉLA; Turchia), sede episcopale titolare (provincia: Frigia Pacaziana I; metropoli: Laodicea): I, 562. Diodorus Siculus: I, 209. Diogenes Laërtius: I, 209. ps.-Dionigi Areopagita: cfr. (…) Dionysius Areopagita. Dionigi Periegeta: cfr. Dionysius Periegetes. Dionisi, F.L.: I, 676. Dionisotti, A.C.: I, 171, 188. Dionisotti, C.: II, 787. ps.-Dionysius Areopagita: I, 209. Dionysius Periegetes: I, 213. Dionysius di Tell Mahre: II, 968. Diophantus Alexandrinus: II, 209. Dioscorides Pedanius: I, 209-210, 311, 316; II, 968. Dioscorus Aphroditopolitanus: papiri in Biblioteca Vaticana già ritenuti parte del suo archivio: I, 473. DIOSPOLIS (o LYDDA, ora LOD; Palestina): II, 970. Diotallevi, Alfredo, responsabile del Gabinetto delle stampe della Biblioteca Vaticana: I, 8, 380, 381; sistema, in Vaticana, le carte erudite del card. Giovanni Mercati: I, 439. BIBL.: I, 361, 377. Di Pasquale, M.G.: I, 72. dipinti: nella collezione Gismondi donata alla Biblioteca Vaticana negli anni Ottanta del XX secolo: II, 890, 891, 958; – di «primitivi» (ovvero, maestri dei primi secoli della pittura italiana), ora conservati nella Pinacoteca Vaticana: I, 732.
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INDICE ANALITICO
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diplomatica: I, 524; stampati con studi di –, nella sezione Diplomatica della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Direttorio: cfr. Francia, Repubblica (prima) di – (…). Di Rienzo, E.: I, 198. diritto: volumi a stampa relativi al –: II, 743; appartenuti a Ugo Bonamartini, pervenuti (1954) alla Biblioteca Vaticana: II, 768. Cfr. anche: giuridici, manoscritti – (…). – bizantino: oggetto di studio di Francesco Brandileone († 1929): II, 764. – canonico: volumi a stampa di –, nella sezione Diritto canonico della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; volumi a stampa di –, nel fondo R.G. Diritto canonico in Biblioteca Vaticana: II, 846; testi di –, nella biblioteca del card. Rafael Merry del Val y Zulueta, trasferita (1938) in Biblioteca Vaticana: II, 765, 831. Cfr. anche: canonistici, manoscritti –; canonistico, stampati d’interesse –. – civile: stampati relativi al –: nella sezione Diritto civile della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; nel fondo R.G. Diritto civile in Biblioteca Vaticana: II, 846. Cfr. anche: quaestiones in iure civili disputatae (…). – italiano: oggetto di studio di Francesco Brandileone († 1929): II, 764. Dirksen, P.B.: I, 60. Di Sante, A.: I, 29, 634. disegni: I, 80-81, 145, 174, 194, 294, 326, 401, 453, 536, 540, 629, 673, 675, 684, 688, 691, 715, 727, 731; II, 764, 877, 880, 882, 884, 886, 889-890, 891, 930, 932, 933, 944, 953, 958, 963, 970, 972. dissertazioni accademiche, di laurea o dottorato: nel fondo R.G. Dattiloscritti in Biblioteca Vaticana: II, 845. Disticha Catonis: I, 210, 273. Di Tomassi, Giovanna: con Anna Maria Lanciotti, descrive analiticamente (19781981) gli Archivi della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.) in Biblioteca Vaticana: I, 707. Di Tommaso, L.: I, 132. Diversini, Biagio (Blaise Diversin o Deversin), di origini piccarde, libraio e stampatore in Roma (sec. XVII): suo commercio di stampati con la Biblioteca Vaticana: II, 746. Divjak, J.: I, 226. DIYARBAKÌR (DIARBEKIR, o ÂMÍD, anticamente AMIDA; Turchia): I, 362, 651; nucleo di manoscritti che ne proviene, ora nel fondo Vaticano siriaco in Biblioteca Vaticana: I, 651. Cfr. anche: Zuqnín (…). Di Zio, S.: I, 65. dizionari, manoscritti con –: I, 81, 580; per la lingua cinese: I, 580; ebraici a carattere scientifico: I, 81, 151; per la lingua giapponese: I, 580; greci a carattere giuridico: I, 94; greco-latini: I, 81, 99; di lingue del subcontinente indiano: I, 373; di lingue della penisola indocinese: I, 382; latino-antico altotedeschi: I, 81, 163; latino-ebraici: I, 457; persiani: I, 378; di termini marinareschi turchi: I, 661; plurilingui: I, 468. Cfr. anche: glossari biblici, manoscritti con – latini; indices verborum, manoscritti con – di testi latini.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[dizionari (segue)]
–, volumi a stampa con –: I, 604; II, 790; a disposizione degli studiosi nelle Sale di consultazione della Biblioteca Vaticana: II, 759, 760, 781; di lingue occidentali antiche e moderne, nella sezione Dizionari della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; di lingue orientali antiche e moderne, nella sezione Dizionari Orientali della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; nel fondo R.G. Enciclopedie-Dizionari in Biblioteca Vaticana: II, 847. Djaparidzé, D.: I, 34. Dmitrievskij, A.: I, 105. Doane, A.N.: I, 45. Dobszay, L.: I, 128. documenti: – e manoscritti a carattere archivistico: I, 17-19, 26, 46, 81-82, 142, 144, 196, 296, 299, 300, 301, 334, 335, 338, 339, 344, 352, 354, 376, 386, 391, 394, 414, 427, 429, 441, 480, 481, 482, 483, 485, 486, 487, 488, 513, 524, 525, 527, 528, 529, 530, 539, 540, 543, 585, 607-608, 609, 626, 669-728; II, 746, 827, 863, 913916, 935, 946, 948, 949, 954, 955, 957; – membranacei («pergamene»): I, 18, 479, 480, 481, 484, 486, 488-492, 524, 526, 527-528, 530, 633, 673, 675, 680, 683, 697, 717, 719, 724, 725, 726, 935, 948, 950, 954; – su papiro: I, 81-82, 135, 473, 475, 476; II, 925; – bizantini: I, 294; – latini: riproduzioni di –: I, 82, 144; – d’area belga: II, 922; – francesi o d’interesse francese: I, 82, 92; II, 922; – d’interesse inglese: I, 63; – italiani o d’area italiana: I, 481, 484; II, 922; – d’area piemontese: I, 481; – ravennati: I, 81, 82, 139; – d’area spagnola: II, 922; – orientali: I, 294, 348; – persiani: I, 644; – pontifici: I, 82, 145, 394, 441, 480, 486, 490, 525, 527, 528, 674, 675, 687, 715, 719, 722; II, 913, 940. Doda, A.: I, 32, 129, 146, 153. Dogaer, G.: I, 124. DOÉLA: cfr. Dioclea (…). Doinov, D.: I, 298. Dolbeau, F.: I, 68, 634. Dolce, Francesco Maria, genero ed erede di Christian Dehn: sua raccolta di calchi, conservata nel Medagliere Vaticano: II, 906. Dold, A., O.S.B.: I, 107. Dolezalek, Gero: I, 95. BIBL.: I, 94, 95, 96. Doleàalová, L.: I, 199. Dölger, F.: I, 185, 235. La Domenica Letteraria, periodico: è acquistato da Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra († 1925): I, 685. Domenicani (Ordine dei Frati Predicatori): I, 137, 375, 522, 554, 626, 653, 658; II, 793; Commissione Leonina per l’edizione delle opere di s. Tommaso d’Aquino: I, 295. Cfr. anche: Acciaiuoli, Zanobi (…); Albertus Magnus (…); Annius, Iohannes (…); Bataillon, L.-J. (…); Benedictus XIII (Pietro Francesco [Vincenzo Maria (…)] Orsini), papa; Biscione, Andrea (…); Bonardo, Vincenzo (…); Boyle, Leonard Eugen (…); Cambridge (…), manoscritti di Domenicani e Francescani di –; Cavalca, Domenico (…); Chacón, Alonso (…); Chenu,
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INDICE ANALITICO
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M.-D. (…); Connolly, John (…); Cordovani, Mariano (…); Creytens, R. (…); Dondaine, H.F. (…); Durand, G.-M. (…); Firenze, S. Marco, convento (…); Franceschi, Alessandro (…); Francisco de Vitoria (…); Guyot, B.-G. (…); Gy, P.-M. (…); Hinnebusch, W.A. (…); Hugo de Sancto Charo (…); Iacobus de Cessolis (…); Iacobus de Varagine (…); Iohannes Balbus, seu Ianuensis (…); Israel Erlandi (seu Erlandsson) (…); Kaeppeli, Th. (…); Konstanz (…), manoscritti appartenuti a fondazioni domenicane della diocesi di –; Künzle, P. (…); Lacordaire, Henri-Dominique (…); Laurent, Marie-Hyacinthe (…); Loenertz, R.J. (…); Meersseman, G. (…); Oudenrijn, M.A. van den (…); Perugia, S. Domenico, convento (…); Pius V (Antonio [Michele (…)] Ghislieri), papa (…); Praepositinus Cremonensis (…); Rainini, M. (…); Ridolfi, Niccolò (…); Ríos, Pedro de los – (…); Roma, S. Clemente al Laterano (…), convento; Roma, S. Maria sopra Minerva (…), manoscritti latini provenienti dal convento (…); Saffrey, H.D. (…); Savonarola, Girolamo (…); Spicq, C. (…); Stojkoviò, Ivan (Iohannes) (…); Thomas Aquinas (…); Thomas Cantimpratensis (…); Torquemada, Juan de – (…); Trebnic, Jerzy (…); Vincentius Bellovacensis (…); Vosté, Jacques-Marie (…). –, manoscritti di autori dell’Ordine dei –: I, 83, 131-132; – attivi in Armenia (Fratres Unitores): I, 82-83; – attivi nei Paesi Bassi: I, 83, 133. –, manoscritti relativi a –: I, 82-83; II, 922. Domenichi, Domenico, vescovo di Torcello, poi di Brescia, umanista e teologo: I, 210. Dominicus, fundator Ordinis Praedicatorum, s.: I, 315. Dommarco, F.: I, 697, 703. Donati, Duilio: dona (1992) alla Santa Sede il manoscritto ora Vat. et. 325: I, 583. Donati, G.: I, 252, 254. Donati, Lamberto, «incaricato» (dal 1921) delle stampe e incisioni della Biblioteca Vaticana: II, 879, 882; suo ruolo nell’acquisizione della collezione di disegni e stampe di Thomas Ashby: II, 888. BIBL.: I, 245, 317; II, 814. Donati, S.: I, 180. Donato, G.: I, 387. Donato, M.P.: II, 933. Donatus, Aelius: I, 210, 274, 284. Dondaine, H.F., O.P.: I, 286. Dondi, C.: I, 93. Doneda, A.: I, 32. Doni, A.F.: I, 318. Doni, Giovanni Battista, erudito: collabora con il card. Francesco Barberini senior procurando volumi per la sua biblioteca familiare: II, 791. Donizo Canusinus: Vita Mathildis: I, 313; II, 968, 979. Donnadieu, J.: I, 231. Donnet, D.: I, 233, 249. D’Onofrio, M.: I, 526. Donoso Cortés, Juan, pensatore e politico: è rappresentato nella biblioteca di Étienne Pagès: II, 833. Donzelli, G.: I, 209.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Dorandi, T.: I, 81, 82. Dorati da Empoli, M.C.: I, 454. Dore, Giampietro, esponente della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): I, 707; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 706. Dore, G. (Grazia): I, 688. Doresse, Jean, orientalista: dona alla Biblioteca Vaticana all’inizio degli anni Sessanta del XX secolo papiri greci e copti: I, 473, 475. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Papiri Vaticani copti Doresse. Dorez, L.: I, 21. Dörrie, H.: I, 148. Doucet, V., O.F.M.: I, 262. Douteil, H.: I, 310. Doyle, A.I.: I, 63. Drach, Paul Louis Bernard, bibliotecario presso il Collegio Urbano di Propaganda Fide di Roma: sovraintende alla redazione di una serie di inventari dei manoscritti del Museo Borgiano di Propaganda Fide: I, 368; redige (1837) un indice della raccolta di manoscritti e stampati appartenuti ad Angelo Mai: II, 828; manoscritto a lui appartenuto, ora nel fondo Borgiano ebraico in Biblioteca Vaticana: I, 368. Drachmann, A.B.: I, 206. Drago, C.: I, 98. drammi, manoscritti con –: persiani: I, 402; spagnoli: II, 925; tedeschi d’argomento sacro: I, 83, 162; turchi azeri: I, 402. –, stampati con testi di –: italiani: I, 485, 488; pubblicati in Italia nei secoli XVIXVII, raccolti da Leone Allacci († 1669) e ora conservati nel fondo Drammaturgia Allacci in Biblioteca Vaticana: II, 818-819; pubblicati in Italia nei secoli XIXXX, raccolti da Luigi Giulio Persiani († post 1953) e ora conservati nel fondo Drammi Persiani in Biblioteca Vaticana: II, 819-820. Drechsler, H.: I, 326. Dreizehnter, A.: I, 178. Dreyer, P.: I, 312. Driver, G.R.: I, 55. Drogin, M.: I, 143. Drower, Ethel Stefana: è autrice di ricerche su testi mandei pubblicate nella collana «Studi e testi» della Biblioteca Vaticana: I, 640-641. Druffel, A. von –: II, 929. DUBLIN (Irlanda): cfr. Royal Society of Antiquaries of Ireland (…). Duchenne, M.C.: I, 291. Duchesne, André, geografo e storico: manoscritti a lui appartenuti, acquistati da Cristina di Svezia: I, 503. Duchesne, Louis, storico, direttore dell’École Française de Rome: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414, 633. BIBL.: I, 510, 694. Ducrot, A.: I, 385, 387. Dudik, B., O.S.B.: I, 103. Dufner, G., O.S.B.: I, 199, 219.
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INDICE ANALITICO
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Dufrenne, S.: I, 314. Duggan, A.: I, 286. Dujçev, I.: I, 159, 296, 322, 335, 346, 372, 408, 446, 452, 468, 553, 658. Dukan, M.: I, 59. Dulong, M.: I, 179. DUMBRÃVENI (già ERZSÉBETVÁROS, ELISABETHPOL, ELISABETHSTADT; Romania): colonia armena transilvana a –: I, 566. Dumitriu-Snagov, I.: I, 147, 300, 647, 648. Dummer, J.: I, 71, 211. Dunkan, J.: I, 63. Dupaix, M.G.: I, 319. Dupèbe, J.: I, 100. Dupuy, Christophe: è destinatario di una lettera (1604) di Giuseppe Giusto Scaligero: I, 555. Duran, E.: I, 24, 339, 682. Durand, G.-M., O.P.: I, 247. Durand, Guillaume, vescovo di Mende, canonista e liturgista: I, 211. Duranti, Consalvo, bibliotecario del card. Odoardo Farnese: consegna (1602) a Domenico Ranaldi i manoscritti e gli stampati lasciati da Fulvio Orsini alla Biblioteca Vaticana: I, 591-592. Durazzo, Lidia, nipote di Gelasio Benedetto Anatolio Caetani: dona (1934) una selezione della biblioteca dello zio alla Biblioteca Vaticana: II, 805. Durling, R.J.: I, 112, 215. Durrieu, P.: I, 123. Durrive, F.: I, 457; II, 834. Dürst, A.: I, 312, 314. du Theil, Gabriel de la Porte –: cfr. la Porte du Theil, Gabriel (…) de – (…). Dutschke, D.J.: II, 800. Duval, F.: II, 921, 922. Duval-Arnould, Louis, scriptor latino, direttore prima del Dipartimento Stampati, poi del Dipartimento Manoscritti della Biblioteca Vaticana: I, 413, 437, 483; redige una concordanza provvisoria per il fondo De Marinis: II, 817. BIBL.: I, 27, 149, 296, 312, 327, 535; II, 931. Düwell, H.: I, 228. DVD, dischi –: nel fondo AV (Materiale audio-visivo) in Biblioteca Vaticana: II, 789. Dykmans, M., S.I.: I, 204, 318; II, 774. Dàurova, A.: I, 115, 125, 159, 296, 316, 317, 324, 335, 346, 372, 408, 446, 452, 468, 499, 552, 567, 657, 658. E Eastwood, B.: I, 244. Eberhard: cfr. Everardus (…), comes Fori Iulii. Eberhardt, H.-J.: I, 81. Ebner, A.: I, 107.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
ebraici, manoscritti –: I, 35, 36, 59, 81, 83-84, 87, 105, 126-127, 132, 151, 161, 294, 295, 297, 298, 300, 302, 303, 308, 323, 324, 348, 350, 361, 368, 408, 445, 446, 451, 454, 457, 458, 459, 497, 516, 518, 520, 541, 554, 560, 562, 573-579, 661, 662; II, 925, 927, 942, 967, 974, 977, 979; datati: I, 80, 83, 84, 145; miniati: I, 125; ebraico-latini: I, 574; d’origine catalana: I, 66, 84; provenienti da Lisbona: I, 84, 105, 125; d’origine romana: I, 84; appartenuti alla regina Cristina di Svezia († 1689): I, 508; presenti nelle collezioni dei duchi di Urbino: I, 538, 545-549, 552. Cfr. anche: colofoni (…), manoscritti latini con – o annotazioni ebraici; yiddish, manoscritti –. –, stampati –: I, 368, 445, 574, 575-576; II, 746, 747, 753, 754, 757, 836, 942. ebraistico, manoscritti d’interesse –: I, 445, 446. –, stampati d’interesse –: nella sezione Judaica della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Ebrei: documentazione riguardante la condizione degli – in Piemonte al tempo del Regno di Sardegna: I, 487; discriminazioni subìte dagli – in Italia a motivo delle leggi razziali fasciste (1938-1939): II, 768. Ecchellense, Abramo (Ibrâhím al-Üâqilâní), zio di Giovanni Matteo Naironi, scriptor arabicus et syriacus della Biblioteca Vaticana: cataloga (1686), con Giovanni Matteo Naironi, i codici orientali della Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 13201): I, 555, 556, 557, 564-565, 570, 648, 650, 655, 656, 659; II, 748, 942; redige un inventario dei manoscritti persiani della Vaticana (Vat. lat. 13200): I, 644; suoi eredi vendono alla Vaticana numerosi codici a lui appartenuti: I, 557, 650-651; manoscritti a lui appartenuti ora in diversi fondi orientali della Vaticana: I, 644, 650-651, 652, 659. Ecchellense, Dionisio, erede di Abramo Ecchellense: vende (1710 ca.) alla Biblioteca Vaticana codici appartenuti ad Abramo Ecchellense: I, 557, 650-651. Ecchellense, Leopoldo, erede di Abramo Ecchellense: vende (1710 ca.) alla Biblioteca Vaticana codici appartenuti ad Abramo Ecchellense: I, 557, 650-651. ecclesiologia: corsi di – presenti nel fondo Pagès in Biblioteca Vaticana: I, 457; testi di –: I, 170, 217. Eckhardt, C.D.: I, 216. economia politica: oggetto degli studi di Gustave de Molinari († 1912), rappresentato negli stampati del fondo Molinari in Biblioteca Vaticana: II, 831. economica, storia –: manoscritti greci con annotazioni interessanti per la – tardobizantina: I, 71; pubblicazioni di teoria e – nel fondo R.G. Scienze sociali in Biblioteca Vaticana: II, 856. ECUADOR: stampati relativi all’– o ivi pubblicati, nella sezione Ecuador della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Eden, P.T.: I, 277. Eder, Ch.E.: I, 163. editti, proclami, bandi e avvisi, manoscritti o a stampa: I, 487, 488; II, 821. Cfr. anche: diari (o raccolte di avvisi e notizie d’interesse pubblico). Edizioni dell’Elefante (Roma): volumi pubblicati dalle –, presenti nel fondo Elefante in Biblioteca Vaticana: II, 821-822. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Elefante.
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INDICE ANALITICO
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Edizioni di Storia e Letteratura (Roma): I, 410, 411, 412; II, 815. Edmondo Maria della Passione, O.C.D.: I, 621. Edmunds, S.: I, 124, 276. Edwards, B. Van Name: I, 171. Edwards, S.A.: I, 471. EFESO (EPHESOS, rovine presso SELÇUK; Turchia): II, 758. Efrem, copista greco: cfr. Ephraem, librarius Constantinopolitanus. Efrem, s.: cfr. Ephraem Syrus, s. Efthymiadis, S.: I, 72. Egidi, Pietro, storico: frequenta (fine sec. XIX) l’Archivio Barberini: I, 678. Egidio Romano: cfr. Aegidius Romanus (…). EGITTO: I, 360, 366, 451, 569; II, 763, 925. egizi, manoscritti –: I, 368-369, 520. Cfr. anche: papiri egizi. Egler, U.: I, 70. Egnazio: cfr. Cipelli, Giovanni Battista (…). Ehrensberger, H.: I, 107. Ehrhard, A.: I, 41. Ehrle, Franz, S.I., primo custode, poi prefetto della Biblioteca Vaticana, infine card. bibliotecario: I, 8, 24, 307, 308, 618, 683; è artefice del rinnovamento impresso alla Vaticana da Leone XIII: I, 630; cura il trasferimento degli stampati della Vaticana dall’Appartamento Borgia alla Sala Leonina (1891): II, 761-762; doni e acquisti sotto la sua prefettura: I, 631; cura l’acquisizione alla Vaticana (1891, 1896) di manoscritti e stampati dal Collegio dei Neofiti di Roma: I, 445; suo impulso all’elaborazione (1897) e pubblicazione (1902) delle Leges vaticane per la descrizione dei manoscritti: I, 328, 630, 632; II, 948; promuove l’acquisto (1902) per la Santa Sede della Biblioteca Barberiniana: I, 338; promuove la catalogazione delle «code» dei manoscritti Vaticani latini: I, 630; sue aggiunte nell’inventario settecentesco dei manoscritti Reginensi latini in Biblioteca Vaticana: I, 512; invita Paul Liebaert alla preparazione di un catalogo delle miniature dei manoscritti della Biblioteca Vaticana: I, 436; sue difficoltà nel trovare una sede alla raccolta degli «Indirizzi ai Pontefici»: I, 732; promuove la realizzazione di un indice generale degli stampati: II, 774; al tempo della sua prefettura (1895-1914) viene avviata la ricostituzione della «Prima Raccolta» (con gli stampati presenti in Biblioteca Vaticana dalle origini sino al 1686-1690) nel fondo Raccolta Prima, escludendone però gli Stampati Palatini, gli Incunaboli, i Membranacei e le edizioni aldine: II, 748, 858, 859, 860; un suo cenno ai postillati tassiani fra gli stampati di provenienza barberiniana: II, 799; completa agli inizi del XX secolo il recupero per la Vaticana degli stampati «eretici» della Biblioteca Palatina di Heidelberg, trasferiti nel XVII secolo al S. Uffizio: II, 835; promuove la materiale ricostituzione, nel fondo Stampati Palatini, della collezione a stampa della Biblioteca Palatina di Heidelberg, prima dispersa fra altri fondi a stampa della Biblioteca Vaticana: II, 836; durante la sua prefettura è istituita e organizzata la «Raccolta Generale» degli stampati: II, 840; promuove studi sulla topografia di Roma e del territorio del Patrimonio di S. Pietro: II, 879; sue relazioni con Tammaro De Marinis: II, 816; miscellanea
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[Ehrle, Franz (segue)]
di studi in suo onore (1924): I, 439. BIBL.: I, 20, 21, 26, 142, 148, 163, 164, 339, 355, 378, 612; II, 770, 778, 783, 799, 837, 859. EICHSTÄTT (Bayern, Germania): Katholische Universität Eichstätt-Ingolstadt: Universitätsbibliothek: vi si conservano libri appartenuti al teologo, filosofo e orientalista Michael Glossner († 1909): I, 435. Einarson, B.: I, 285. Eleen, L.: I, 62, 92, 119. Elen, A.J.: I, 81. Eleuteri, P.: I, 71, 72, 73, 142, 165, 174, 185, 214, 250, 263. Eliano, Claudio: cfr. Aelianus, Claudius. Eliano Tattico: cfr. Aelianus Tacticus. Eliodoro di Emesa: cfr. Heliodorus Emesenus. ELISABETHPOL (o ELISABETHSTADT): cfr. Dumbrãveni (…). Elliott, J.K.: I, 32, 53; II, 931. Eloisa: cfr. Heloissa (…). Elze, Reinhard: I, 95. BIBL.: I, 94, 636. Elzevier, famiglia di tipografi, editori e librai attivi in Olanda (secc. XVI e XVII): loro edizioni nella biblioteca di Étienne Pagès: II, 833. Emanuele Volterra: cfr. Menahem b. Aaron Volterra (…). Emery, K. Jr.: I, 224. EMILIA: sottrazione (1859-1860) delle province dell’– e della Romagna (Legazione delle Romagne) allo Stato della Chiesa: I, 733; manoscritti con testi cronachistici dell’– o della Romagna: I, 77-78. Emmart, E.W.: I, 321. Emmel, S.: I, 277, 278. Emmerson, R.K.: I, 119. E.M.M.L.: cfr. Ethiopian Manuscripts Microfilm Library (…). enciclopedie: a disposizione dei lettori nella sezione Enciclopedie della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; nel fondo R.G. Enciclopedie-Dizionari in Biblioteca Vaticana: II, 847. Engelmann, R.: I, 454. Ennodius, Magnus Felix: I, 211. Enoch, Libro di –: manoscritti etiopici del –: I, 498. Enrico II, imperatore del Sacro Romano Impero: cfr. Henricus II, imperator Sacri Romani Imperii (…). Enrico V, imperatore del Sacro Romano Impero: cfr. Henricus V, imperator Sacri Romani Imperii. Enrico VII, imperatore del Sacro Romano Impero: cfr. Henricus VII, imperator Sacri Romani Imperii. Enrico VIII, re d’Inghilterra: I, 325; II, 968, 971. Enrico di Gand: cfr. Henricus de Gandavo. Enrico da Susa, detto l’Ostiense: cfr. Henricus de Segusio, seu Hostiensis, card. Eparchus, Antonius: codici greci a lui appartenuti, acquisiti dalla Biblioteca Vaticana: I, 588.
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INDICE ANALITICO
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EPHESOS: cfr. Efeso (…). Ephraem, librarius Constantinopolitanus: I, 74, 211. Ephraem Syrus, s.: edizione assemaniana delle sue opere, stampata a Roma (17321746): II, 749. epici, manoscritti con testi – antico-francesi: I, 91. Epictetus: I, 211. Epifanio di Cipro, s.: cfr. Epiphanius Cyprius vel Constantiensis, s. epigrafi: I, 718; manoscritti referenti – o d’interesse epigrafico: I, 40, 84-85, 147, 149, 346, 417, 424, 426, 429-431, 454, 482, 534, 633, 636; relativi a epigrafi orientali: I, 348. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, epigrafi commemorative in ambienti della Biblioteca. epigrafia: stampati relativi all’–, nella sezione Epigrafia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Epiphanius Cyprius vel Constantiensis, s.: I, 211. «epirotici», stampati –: II, 754. Epistola Alexandri Magni ad Aristotelem de mirabilibus Indiae: II, 926. epistolari, testi –: manoscritti con – originali del Medioevo latino: I, 85; lettere e raccolte di –, carteggi, corrispondenze: I, 18, 185, 186, 188, 192, 195, 202, 206, 214, 219, 220, 221, 226, 234, 237, 241, 244, 246, 254, 262, 264, 266, 272, 275, 277, 279, 281, 283, 286, 303, 309, 338, 341, 344, 345, 347, 348, 351, 352, 353, 354, 364, 374, 375, 376, 394, 397, 410-412, 416, 417, 421, 423, 424, 425, 426, 427, 428, 429, 432, 436, 439, 440-441, 470, 478, 479, 483, 485, 486, 487, 488, 491, 492, 493, 512, 513, 522, 523, 525, 536-538, 555, 558, 563, 570, 571, 585, 602, 608, 617, 618, 627, 631, 632, 633, 642, 643, 648, 661, 663-665, 680, 681, 683, 684, 687, 691, 697, 698, 699, 705, 706, 707, 708, 717, 722, 727; II, 791, 792, 797, 914, 915, 933, 953, 955, 968, 970, 971, 972, 975, 977. Epistolario: cfr. Bibbia, Nuovo Testamento, Epistole. Epitteto: cfr. Epictetus. epsilon, manoscritti greci in minuscola «stile –»: I, 154. Eraclide Lembo: cfr. Heraclides Lembus. Erasmus Roterodamus: I, 212. Erba, A.M., B.: I, 359. erbari, manoscritti con –: I, 85, 114, 321; II, 962, 966, 968. Ercoli, Domenico Antonio, tipografo attivo a Roma (fine sec. XVII): II, 886. eremi: cfr. abbazie (…). Ericus (Erik), rex Sueciae, s.: I, 321. Ermatinger, Ch.J.: I, 34, 112, 331, 454. ERMLAND (o WARMIA, regione storica fra Pomerania e Polonia nord-orientale): stampati relativi all’– o ivi pubblicati, nella sezione Warmia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. Ernstbrunner, P.: I, 127. Erodoto: cfr. Herodotus. Eroli, Giovanni, erudito e già canonico della basilica romana di S. Maria ad Martyres (Pantheon): dona al Capitolo una raccolta di immagini della chiesa ora nel fondo Pantheon in Biblioteca Vaticana: I, 715; consulta e utilizza i documenti dell’archivio della chiesa prima dell’entrata di esso (entro il 1911) in Biblioteca Vaticana: I, 715.
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Erone Alessandrino: cfr. Hero Alexandrinus. Erone di Bisanzio: cfr. Hero Byzantius. Errani, P.: II, 770. ERZEGOVINA: cfr. Jugoslavia (…). ERZSÉBETVÁROS: cfr. Dumbrãveni (…). esaplari, manoscritti con frammenti –: cfr. Origenes. Esch, A.: I, 316. Eschilo: cfr. Aeschylus. Eschine: cfr. Aeschines. EL ESCORIAL (Spagna): S. Lorenzo, monastero di –: copia di un manoscritto del – ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593. esegetici, manoscritti –: ebraici: I, 87, 323, 573, 574; greci: I, 85-86; II, 975; latini: I, 86-87, 466; latini con testi di autori polacchi: I, 86; latini con testi di autori spagnoli: I, 86; orientali: I, 87. Cfr. anche: Midrash. –, stampati con testi –: fra i libri di Eugenio Zolli pervenuti (1958) alla Biblioteca Vaticana : II, 768. esempi morali: cfr. morali, exempla –. eserciti e milizie: documentazione relativa a –, nella serie Milizie presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945), ora denominata Milizie Piemontesi all’interno della Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 486; documentazione relativa a –, nella serie Esercito presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta: I, 480. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento del Gabinetto Numismatico (…), fondi principali, Medaglie militari; Stato Pontificio, esercito; uniformi militari. ESFAHAN: cfr. Isfahan (…). Esiodo: cfr. Hesiodus. Esopo: cfr. Aesopus. esploratori e viaggiatori: cfr. Abbadie, Antoine d’– (…); Abbadie, Arnauld d’– (…); Brau de Saint-Pol Lias, F. Xavier; Della Valle, Pietro (…); Kefalas, Nikolaos (…); Mandeville, John; Nobile, Umberto (…); Sapeto, Giuseppe (…); Strachan, George (…); Vecchietti, Giovan Battista (…); Vecchietti, Girolamo (…); Verrazzano, Girolamo da – (…). Cfr. anche: missionari. Esposito, M.: I, 204. Esposito Aliano, A.: I, 77, 212. Esposizione Missionaria Vaticana (1924-1926): cfr. Anno Santo; Santa Sede, Esposizioni Vaticane (…). ESRUM (Danimarca): abbazia cistercense di –: I, 78. Esser, K., O.F.M.: I, 215. Este, famiglia: cfr. Borso d’Este, duca di Modena, Reggio e Ferrara; Niccolò III d’Este, marchese di Ferrara. Estensi, Stati – (Ducato di Modena e Reggio): documentazione ad essi relativa, nella serie Stati Estensi presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945): I, 480.
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Esteve, José, vescovo di Vieste e poi di Orihuela: antico possessore dei manoscritti ora Vat. gr. 2594-2600: I, 613. Esther, personaggio dell’Antico Testamento: I, 502. Estiennot, Claude, O.S.B., procuratore generale della Congregazione di Saint-Maur: stende liste e compie trascrizioni da manoscritti della biblioteca di Cristina di Svezia: I, 504. Estoire de Monseigneur Tristan: cfr. «Tristano in prosa» (…). ESTONIA: cfr. baltici, paesi –. Estouteville, Guillaume d’–, O.S.B., card.: I, 212. estremo-orientali, manoscritti –: I, 348, 350, 579-582, 622, 661. Cfr. anche: annamiti, manoscritti –; batak, manoscritti –; birmani, manoscritti –; cambogiani, manoscritti –; cinesi, manoscritti –; coreani, manoscritti –; giapponesi, manoscritti –; giavanesi, manoscritti –; indiani e indocinesi, manoscritti –; khmer, manoscritti –; laotiani, manoscritti –; malesi, manoscritti –; mançu, manoscritti –; mongoli, manoscritti –; siamesi, manoscritti –; thai, manoscritti –; tonchinesi, manoscritti –. –, stampati: II, 837-838, 860; – o relativi alla storia e alle culture dell’Asia Orientale, nella sezione Estremo Oriente della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: cinesi, stampati –; giapponesi, stampati –. Étaix, R.: I, 131, 219. Ethiopian Manuscripts Microfilm Library (E.M.M.L.): I, 60. etimologici, manoscritti con testi – greci: I, 87-88, 212; II, 968. ETIOPIA: I, 332, 497, 583. etiopici, manoscritti –: I, 33, 35, 59-60, 88, 187, 189, 294, 295, 297, 300, 302, 332333, 348, 350, 369-370, 400-402, 409-410, 438, 442, 459, 494-497, 498, 499-500, 518, 520, 555, 582-584, 661; II, 955, 957. Cfr. anche: amarici, manoscritti –; ge‘ez, manoscritti –; tigrini, manoscritti –. –, stampati –: II, 754. etiopistico, stampati d’interesse –: I, 400; nel fondo Tedeschi in Biblioteca Vaticana: II, 871. etnografico, manoscritti d’interesse –: raccolti da Adolph F.A. Bandelier († 1914): I, 185. ETRURIA, Regno di – (1801-1807): I, 515; II, 864. Cfr. anche: Toscana. –, Ufficio Scavi dell’– Suburbana (inizio sec. XX): descrizioni di rinvenimenti archeologici nelle Carte Stefani in Biblioteca Vaticana: I, 536. etrusche, monete –: nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 903. etruschi, vasi –: offerti alla Biblioteca Vaticana da Anton Raphael Mengs († 1779) in cambio di duplicati di stampe: II, 877. Etymologicum Gudianum: manoscritti dell’–: I, 212; II, 968. Etzkorn, G.J.: I, 90. Euclides: I, 603; II, 968. Eucologio: manoscritti dell’–: nel fondo Barberiniano greco in Biblioteca Vaticana: I, 343, 439; II, 962, 968. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –.
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Eugenius III (Bernardo, di Pisa), papa, b.: riceve (1151) da Oddone Colonna alcune terre compensate con la cessione di altre: I, 694. Eugenius IV (Gabriele Condulmer), papa: I, 20, 70, 295, 389; suoi manoscritti nel cosiddetto «fondo antico» dei Vaticani latini in Biblioteca Vaticana: I, 624; manoscritti greci presenti nella sua biblioteca, in parte riconoscibili nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 585. Euripides: I, 212-213. EUROPA: I, 373, 436, 497, 533; II, 784, 905; Conseil de l’Europe (o Council of Europe): I, 457. Eusebius Caesariensis: I, 213; sue tavole di concordanza dei Vangeli (canoni eusebiani): I, 54, 117, 119; II, 965, 968. Eustathius archiepiscopus Thessalonicensis: I, 213. Euw, A. von –: I, 149, 311. Eva, Gabriele (Óibrâ’íl Üawwâ), monaco maronita: durante un suo soggiorno (1718-1721) ad Aleppo raccoglie manoscritti siriaci per conto di Clemente XI: I, 651. Evangelatu-Notara, Ph.: I, 70, 73. Evangeliario: cfr. Bibbia, Nuovo Testamento, Vangeli. Evangelistario: cfr. Bibbia, Nuovo Testamento, Vangeli. Evangelium Nicodemi, testimoni dell’–: I, 213. Everardus (Eberhard), comes Fori Iulii: II, 968, 969, 975, 977. Évieux, P.: I, 237. Ewald, P.: I, 103, 219. Excidium Troiae: manoscritti dell’–: I, 213. exempla: cfr. morali, exempla –. Exner, M.: I, 311; II, 924. Exultet, rotoli di –: I, 109, 148, 300, 310, 314, 321, 325; II, 969, 973, 976. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. F Fabian, B.: II, 741. Fabius Pictor: II, 802. fabliaux: cfr. contes e fabliaux. Fabre, P. : I, 20, 21, 694. Fábrega, José Lino: studia, su invito del card. Stefano Borgia, il manoscritto ora Borg. mess. 1: I, 378. Fabri de Peiresc, Nicolas-Claude: cfr. Peiresc, Nicolas-Claude Fabri de – (…). Facchinetti, famiglia: documenti ad essa relativi, nella serie Eredità Facchinetti dell’Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 699. facsimili e riproduzioni fototipiche: I, 31, 32, 129; – di manoscritti della Biblioteca Vaticana: I, 21, 23, 32, 36, 82, 129, 140-146, 306-327, 378, 407, 436, 437-438, 439, 470, 471, 506; II, 931-932; – di manoscritti della Vaticana, conservati nella sezione Facsimili BAV della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; – di manoscritti o di stampati antichi per lo più non della Vaticana, nel fondo R.G. Riproduzioni fototipiche in Biblioteca Vaticana:
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II, 855. Cfr. anche: riprodotti, manoscritti – in specimina paleografici e facsimili. Faedo, L.: II, 932. FAENZA (Ravenna): Ss. Perpetua e Felicita, abbazia delle –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Faes de Mottoni, B.: I, 168, 230. Fagioli Vercellone, G.: I, 419, 516; II, 865. Fagiolo dell’Arco, M.: I, 713. Failler, A.: I, 257. Faits des Romains: manoscritti dei –: I, 213. Faivre d’Arcier, L.: I, 207. ps.-Falaride: cfr. (…) Phalaris. Falcone, L.: II, 839. falconeria, manoscritti con trattati di –: I, 88, 316, 326; II, 968, 978. Falconieri, famiglia: biblioteca della –, con una cospicua raccolta di materiali relativi a Torquato Tasso e con stampati da lui postillati: II, 798, 799, 802. Falconieri, Orazio († 1778): II, 799. Falconieri, Orazio († 1849): ultimo possessore della ricca raccolta familiare di opere di Torquato Tasso, con alcuni postillati tassiani poi comprati in una «pubblica auzione» (1850) da Francesco Barberini: II, 798. Falconieri, Ottavio, accademico della Crusca e del Cimento, nunzio apostolico nelle Fiandre: raduna (sec. XVII) una vasta collezione di materiali relativi a Torquato Tasso, inglobando anche la raccolta tassiana di Marco Antonio Foppa: II, 798. Falk, F.: I, 92, 111. famiglie nobili: documentazione relativa a –, nella serie Famiglie presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945): I, 480. Cfr. anche: nobiltà. FANO (Pesaro e Urbino): I, 420. Fanti, C.: II, 800. Faone: cfr. Phaon (…). FARA FILIORUM PETRI (Chieti): I, 699. FARA S. MARTINO (Chieti): S. Martino in Valle, abbazia di –: è amministrata dal Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 674. Farabulini, David, archivista e canonico del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 672. Farenga, P.: I, 77, 173, 335. FARFA (Rieti): S. Maria, abbazia di –: II, 964, 965, 967, 969, 975, 976; documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Farüi, Isaac: è autore del testo conservato nel manoscritto Vat. ebr. 177, donato (1551) da Marcello Cervini alla Biblioteca Vaticana: I, 574. Farina, Raffaele, S.D.B., prefetto della Biblioteca Vaticana, poi card. bibliotecario: I, 6, 8. BIBL.: I, 28, 327, 471; II, 771. farmacologia, manoscritti con testi di –: cfr. erbari, manoscritti con –; medicina, manoscritti di –.
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FARNESE (Viterbo): documentazione relativa a – nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. Farnese, Alessandro, senior, card.: cfr. Paulus III (…), papa. Farnese, Alessandro, iunior, card.: dona (1549) alla Biblioteca Vaticana una Bibbia ebraica manoscritta: I, 574. Farnese, Odoardo, card.: I, 591. FARNETA (nel comune di Maggiano, in provincia di Lucca): Certosa di – (nota anche come C. di Lucca): manoscritti che ne provengono, conservati nel fondo Rossiano in Biblioteca Vaticana: I, 516 Fassò, A.: II, 801. Fattorini, E.: II, 933. Fauchet, Claude, umanista: suoi manoscritti acquistati dai Petau: I, 503. Faulhaber, M., card.: I, 85. Fauser, W.: I, 170. Faveto, Albino, figlio di Erminio: offre (1928) al podestà di Genova i manoscritti raccolti dal padre: I, 498. Faveto, Erminio, allievo di Giuseppe Sapeto: acquista parte dei manoscritti riportati dall’Etiopia da Sapeto: I, 497-498. favolistici, manoscritti con testi –: I, 88, 91. Cfr. anche: contes e fabliaux. Favorinus Arelatensis: I, 327; II, 969. Fayen, A.: I, 506. Fea, Carlo, archeologo: è bibliotecario (1801-1836) della Chigiana: I, 404; II, 810; volumi a lui appartenuti, acquistati dai Ferrajoli: I, 418. Fedele, Pietro, storico e politico: suo interessamento per l’entrata in Biblioteca Vaticana delle Pergamene di Terracina: I, 489. Fedeli, P.: I, 271. Feder, A.: I, 226. Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): archivi personali di alcuni dirigenti e figure di rilievo della –, conservati in Biblioteca Vaticana: I, 706-707. Cfr. anche: Azione fucina, periodico (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivi della F.U.C.I. Federici, C.: I, 161, 476, 552. Federici, Ferdinando, fratello di Paolo, «bidello» della Biblioteca Vaticana, poi cassiere dell’Amministrazione Vaticana: compila l’indice dei manoscritti Vat. lat. 6026-6477: I, 638. Federici, Paolo, fratello di Ferdinando, «bidello», poi capo-custode della Biblioteca Vaticana: I, 638; ritrova e sistema il nucleo iniziale di legature staccate che avrebbero costituito il fondo Legature in Biblioteca Vaticana: I, 433; è forse lui a segnalare (1911) la mancanza di alcune unità nel fondo Pantheon in Biblioteca Vaticana: I, 714; verga una nota a proposito della ricostituzione, in Vaticana, della «Prima Raccolta» degli stampati: II, 748. Federici, V.: I, 143, 526, 530, 725. Federico I Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero: cfr. Fridericus I, imperator Sacri Romani Imperii.
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INDICE ANALITICO
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Federico II, imperatore del Sacro Romano Impero: cfr. Fridericus II, imperator Sacri Romani Imperii. Federico II, re di Prussia: I, 485. Federico da Montefeltro, duca di Urbino: I, 89, 122, 213-214, 303, 315, 324, 550, 551, 552; II, 964, 967, 969, 978; sue collezioni librarie ora in Biblioteca Vaticana: I, 538-553; manoscritti greci nella sua collezione: I, 549-550; vicende dei manoscritti ebraici all’interno della sua collezione: I, 547; acquisisce (1472) i manoscritti della biblioteca di Menahem b. Aaron Volterra, a seguito del sacco di Volterra: I, 546; stato della sua raccolta al momento della compilazione dell’«indice vecchio» da parte del bibliotecario Agapito (1487 ca.): I, 538. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, [Urbinati] (…). Federico Guglielmo I, re di Prussia: I, 485. Federico Guglielmo III, re di Prussia: I, 485. Federico Guglielmo IV, re di Prussia: I, 485. Fedro: cfr. Phaedrus. Fedwick, P.J.: I, 186, 188. Fehl, Philipp, storico dell’arte: si occupa, con la moglie Raina, dello studio e della riproduzione in microfiches del fondo Cicognara in Biblioteca Vaticana: II, 814. BIBL.: II, 814. Fehl, Raina Maria, storica dell’arte: si occupa, con il marito Philipp, dello studio e della riproduzione in microfiches del fondo Cicognara in Biblioteca Vaticana: II, 814; BIBL.: II, 814. Feininger, L.: I, 23, 387. Feist, A.: I, 305. Feliciani, Alceo, medico: manoscritti e stampati a lui appartenuti, dal 1882 in Biblioteca Vaticana, rispettivamente nei fondi Vaticano latino e R.G. Medicina: II, 759, 761, 849, 850, 947. Feliciano, Felice: I, 314. Felippe do Rosario (Philipê Binh), S.I., missionario operante in territorio annamita (secc. XVIII-XIX): invia a Roma manoscritti ora nel fondo Borgiano tonchinese in Biblioteca Vaticana: I, 382. Feller, L.: I, 702. Feoli, V.: II, 886. Fera, V.: II, 801. Ferahian, Joseph (Yovsêp‘ Fêrahean), vescovo per gli Armeni cattolici di Diyarbakìr (Âmíd): invia a Roma (1893) quattro manoscritti ora nel fondo Borgiano armeno in Biblioteca Vaticana: I, 362. Ferdinando II (V) il Cattolico, re di Castiglia, e in seguito d’Aragona, Sardegna e Sicilia, di Napoli e di Spagna: II, 965, 969, 973; concede (1497) a Fabrizio Colonna l’investitura di terre in Abruzzo e nel Lazio: I, 696; reinveste (1497) Prospero Colonna di alcuni feudi in Terra di Lavoro: I, 696; cede ai Colonna (1497 e 1507) feudi tolti agli Orsini: I, 699, 700. Ferdinando I d’Aragona, re di Napoli: sua lotta con Giovanni d’Angiò, duca di Calabria e di Lorena: I, 696. Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie: I, 358.
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Ferdinando II de’ Medici, granduca di Toscana: I, 540. Ferdinando III di Lorena, granduca di Toscana: lettere da lui inviate, nella Raccolta Rospigliosi in Biblioteca Vaticana: I, 513. FERENTILLO (Terni): S. Pietro in Valle, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Ferguson, A.C.: I, 271. FERMO: I, 376; II, 793; Università di – (secc. XVI-XIX): documentazione relativa alla sua storia: I, 488. Fernández Vargas, V.: I, 316. Fernando, Romuald, O.M.I., di Galkissa (Sri Lanka): è forse donatore dei manoscritti ora Vat. ind. 54-55: I, 619. Feron, E.: I, 452. Ferrajoli, famiglia: I, 417-427; sua ascesa economica e sociale nel corso del XIX secolo: II, 822; biblioteca familiare di manoscritti e stampati, poi pervenuta alla Biblioteca Vaticana: I, 11, 415, 417-427, 482; II, 775, 803, 822-823, 950; vie e modalità di acquisizione delle raccolte librarie: I, 417-418; II, 823; destinazione delle raccolte alla Biblioteca Vaticana, parte per lascito testamentario (1890) di Gaetano, parte per liberalità degli eredi (1926): I, 418; II, 822, 950; incunaboli della raccolta: II, 823, 824; editti a stampa provenienti dalla collezione familiare, ora nel fondo Editti in Biblioteca Vaticana: II, 821; materiali librari, pertinenti alle raccolte Ferrajoli, non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, fondi manoscritti, Autografi Ferrajoli; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, fondi manoscritti, [Ferrajoli] (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Ferrajoli. Ferrajoli, Alessandro, figlio di Giuseppe, fratello di Gaetano e Filippo, storico ed erudito: incrementa la collezione libraria familiare: I, 417-419; II, 822-823; apre la biblioteca familiare al pubblico: II, 823; sue note sui manoscritti della collezione: I, 419; è forse promotore dell’acquisizione degli autografi riconducibili a Giulio Minervini: I, 424; prepara cataloghi della collezione familiare: II, 822; esegue la disposizione testamentaria di Gaetano in favore della Biblioteca Vaticana: II, 822. BIBL.: I, 521. Ferrajoli, Filippo, figlio di Giuseppe, fratello di Gaetano e Alessandro, marito di Natalia De Rossi: II, 822; apparentemente estraneo alla passione bibliofila dei fratelli: I, 417-418. Ferrajoli, Gaetano, figlio di Giuseppe, fratello di Alessandro e Filippo: I, 21; incrementa in maniera cospicua la collezione libraria familiare: I, 417-419; II, 822-823; prepara cataloghi della collezione: II, 822; suoi rapporti con Giacomo Manzoni e Domenico Gnoli: II, 823; sue note sui manoscritti della collezione: I, 419; manoscritti a lui appartenuti, ora nel fondo Vaticano turco in Biblioteca Vaticana: I, 660; sue note manoscritte sugli stampati della collezione: II, 823; a lui appartiene un volume già della biblioteca privata di Pio Martinucci, primo custode della Biblioteca Vaticana: II, 806-807; probabilmente non è coinvolto nell’acquisizione degli autografi riconducibili a Giulio Minervini:
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I, 424; acquisisce forse gli autografi riconducibili a Federico Odorici: I, 424; è il probabile acquirente delle carte di Pietro Ercole Visconti: I, 425-426; lascia (1890) alcuni manoscritti e stampati alla Biblioteca Vaticana e alla Biblioteca Nazionale di Roma: I, 418, 420; II, 822, 950. Ferrajoli, Giuseppe, padre di Gaetano, Alessandro e Filippo: II, 823; è al servizio della famiglia Torlonia: II, 822; ottiene la gestione del monopolio pontificio (o «Regìa») dei sali e tabacchi: II, 822; intraprende la raccolta di una collezione libraria: I, 417. Ferrajoli De Rossi, Natalia, figlia di Giovanni Battista De Rossi, moglie di Filippo Ferrajoli: I, 417; suoi legami con Giovanni Mercati: I, 418; d’intesa con Giovanni Mercati, predispone il trasferimento (1926) delle collezioni Ferrajoli in Biblioteca Vaticana: II, 822; invia alla Biblioteca Vaticana (estate 1949) un pacco di schizzi e autografi: I, 421. FERRARA: II, 802, 813; manoscritti originari o provenienti da –: I, 88, 122; «mensa di –» (complesso di beni e rendite ecclesiastici): documentazione relativa alla – all’interno della documentazione riferibile al card. Pietro Ottoboni iunior (1667-1740) conservata nel fondo Computisteria Ottoboni in Biblioteca Vaticana: I, 712; Università di –: documentazione relativa alla sua storia, nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 488; Orlando Furioso di Ludovico Ariosto stampato a – (1532) da Francesco Rosso da Valenza: II, 794. Cfr. anche: Concilio di Ferrara-Firenze (…). Ferrari, Alessandro, archivista: stende (1855) un «Rapporto sull’Archivio dell’Eredità libera Colonna ora riunito nel Palazzo Barberini»: I, 694. Ferrari, A. (Anna): I, 64. Ferrari, M.: I, 204. Ferrari, M.C.: I, 129. Ferraù, G.: II, 801. Ferrazza, M.: I, 470. Ferreri, L.: I, 236, 239, 258, 343; II, 771. Ferretti, Jacopo: è autore del libretto della composizione di Pietro Ravalli Giuditta figura profetica di Maria santissima: I, 502. Ferretti, Luigi, cognato di Ciro Belli: prende in consegna manoscritti e carte di Giuseppe Gioacchino Belli: I, 351. Ferri, Giovanni, editore delle pergamene di S. Maria Maggiore: I, 528, 529, 530. Ferri Garofani, Maria, figlia di Ermete Garofani: dona (1925) a Pio XI la biblioteca di stampati di argomento veterinario raccolta dal padre: II, 763, 849. FERRIÈRES-EN-GÂTINAIS (Loiret, Francia): manoscritti provenienti da –: I, 89. Ferrini, Contardo, storico del diritto, b.: cfr. Contardus Ferrini, (…), b. Ferruzzi, Ferruccio: è autore di una relazione (1985) circa la formazione del fondo Archivio Gatti, conservata in copia in Biblioteca Vaticana: I, 430. Féry-Hue, F.: I, 279. Fesch, Joseph, card.: acquista (1804) manoscritti dei Benedettini della Congregazione di Saint-Maur, poi acquisiti (1843) dalla Biblioteca Vaticana e ivi inseriti nel fondo Vaticano latino: I, 629. feste: soggetto rappresentato fra i volumi di Francesco Leopoldo Cicognara († 1834): II, 813.
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feudale, giurisdizione –: esercitata dalle famiglie nobili romane nei territori in loro possesso: I, 687. feudalità, leggi eversive della – (1806): I, 687. Cfr. anche: Italia, Regno d’–, legge (nr. 1766, 16 giugno 1927) di liquidazione dell’antico regime degli usi civici e dei residui dei diritti promiscui. fiamminga, area –: manoscritti miniati di –: I, 123-124. –, lingua: territori francesi di –: I, 533. –, scuola: stampe da pittori di – nel fondo Stampe in Biblioteca Vaticana: II, 882. Cfr. anche: olandese, scuola –. fiamminghi, manoscritti –: I, 520, 533. Cfr. anche: neerlandesi, manoscritti –. FIANDRE: II, 798. FIANO ROMANO (Roma): I, 449, 713. Fichte, J.O.: I, 392. Ficino, Marsilio: I, 214; attestazioni della sua grafia greca: I, 74, 214. Ficoroni, Francesco, antiquario: sua raccolta di bolle e piombi pontifici acquistata dalla Santa Sede: II, 896. FIESOLE (Firenze): I, 706. Figlie di S. Paolo (Pia Società Figlie di S. Paolo): cfr. Binni, Lorenza (…) Figueroa Ortega, R.: II, 831. FILACCIANO (Roma): I, 417. FILADELFIA (PHILADELPHIA, ora ALA‹EHIR; Turchia), sede metropolitana della Chiesa Greca (provincia: Isauria): I, 597. Filagato da Cerami: cfr. Philagathus Cerameus. Filelfo, Francesco: I, 214; attestazioni della sua grafia greca: I, 74, 214. filigrane: repertori di – a disposizione degli studiosi nella Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781. Filipepi, Sandro: cfr. Botticelli (Sandro Filipepi, detto «il –»). Filippi, famiglia nobile di Roma e Velletri: documenti ricollegabili a vari membri della famiglia, nel fondo Carte Filippi in Biblioteca Vaticana: I, 427. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carte Filippi. Filippi, Giovanni, libraio a Roma: propone (1779) al card. bibliotecario Alessandro Albani uno scambio di stampati: II, 750. Filippi, Leone: dona (1983) alla Biblioteca Vaticana documenti della sua famiglia: I, 427. Filippini: cfr. Oratoriani (…). Filippo II (Filippo Augusto), re di Francia: cfr. Philippus II (Philippus Augustus), rex Franciae. Filippo Maria di S. Agostino, O.C.D., vescovo di Isfahan: invia (1741 ca.) alla Congregazione di Propaganda Fide il manoscritto ora Borg. pers. 18: I, 379. Filliozat, J.: I, 99, 100, 134, 351, 374, 622. Fillitz, H.: I, 311. films: nel fondo AV (Materiale audio-visivo) in Biblioteca Vaticana: II, 789. filologia: stampati relativi alla –, nella sezione Filologia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; stampati relativi alla – classica,
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nella sezione Filologia Classica della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. filosofia: manoscritti con testi di –: I, 89, 151, 304, 355, 466; manoscritti con testi di – su papiro: I, 135; corsi di – presenti nel fondo Pagès in Biblioteca Vaticana: I, 457; stampati di –, nella sezione Teologia-Filosofia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783; stampati con testi e studi di – antica, medievale e moderna, nel fondo R.G. Filosofia in Biblioteca Vaticana: II, 847; stampati di – appartenuti a Ugo Bonamartini, pervenuti (1954) alla Biblioteca Vaticana: II, 768. Cfr. anche: dialettica; logica. Filow, B.D.: I, 309. Finch, Ch.E.: I, 111, 213, 282. Fini, C.: I, 211. FINLANDIA: stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Finlandia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: Scandinavia. Finscher, L.: I, 392. Fiorani, Luigi, direttore della Sezione Archivi della Biblioteca Vaticana: I, 8, 483, 484, 676, 682, 683, 684, 714, 719; con Giovanni Incisa della Rocchetta e Giovanni Morello riordina e dota di segnature (anni Sessanta-Settanta del sec. XX) i documenti dell’Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 691. BIBL.: I, 316, 635, 728. Fioravanti, Valentino, compositore e maestro della Cappella Giulia, maestro di Pietro Ravalli: I, 501. Fioravanti, Vincenzo: sue composizioni musicali nel fondo Ravalli in Biblioteca Vaticana: I, 501. Fioretti, P.: I, 98. Fiorilla, M.: I, 192, 261. FIRENZE: I, 269, 453, 552, 716; –, manoscritti originari o provenienti da –: I, 89, 121-122, 152; esposizione di manoscritti e documenti orientali, in occasione del IV Congresso internazionale degli orientalisti (1878): I, 498; mercato librario: I, 549; monete di –, nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 905. Cfr. anche: Concilio di Ferrara-Firenze (…); copisti latini, manoscritti di – (…) attivi a Firenze (…). –, Accademia del Cimento: II, 798. –, Accademia della Crusca: I, 432; II, 798. –, Archivio di Stato: [fondo] Archivio di Urbino: I, 540; [fondo] Carte Strozziane: I, 716. –, Biblioteca Medicea Laurenziana: I, 551. –, Biblioteca Riccardiana: conserva un’edizione cinquecentesca del Convivio dantesco con postille tassiane: II, 803. –, Consiglio Comunale: diploma di conferimento della cittadinanza (19 settembre 1908) a Pasquale Villari († 1917): I, 664. –, Istituto di Studi Superiori: I, 432, 663. –, Libreria antiquaria L. Gonnelli: tavolette lignee e papiri acquistati presso di essa (1981, 1985) dalla Biblioteca Vaticana: I, 472, 475. –, S. Giovanni, battistero di –: II, 969, 973.
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[FIRENZE (segue)]
–, S. Marco, convento domenicano di –: manoscritti greci che ne provengono, nel fondo Barberiniano greco in Biblioteca Vaticana: I, 341. –, S. Maria degli Angeli, monastero carmelitano di –: I, 726; riassorbe (1907) la comunità del monastero femminile romano della SS. Incarnazione del Verbo Divino: I, 727. –, Tipografia Medicea: I, 569. –, Università: I, 497; Biblioteca Umanistica: conserva libri appartenuti a Fausto Lasinio († 1914): I, 432. Fireza, George, S.I., sacerdote romeno di rito greco, poi gesuita: suoi contatti con Cirillo Korolevskij durante la missione di quest’ultimo con Eugène Tisserant nei Balcani e nel Medio Oriente (1923-1924) per l’acquisizione di manoscritti e stampati per la Biblioteca Vaticana: I, 647; già possessore del manoscritto ora Vat. rum. 2: I, 647. firmani turchi: I, 348. Fischer, B., O.S.B.: I, 52, 56, 57. Fischer, J., S.I.: I, 309. Fischer, K. von –: I, 128. Fischer, P.: I, 127. Fischer-Heetfeld, G.: I, 120. Fischetti, G.: I, 621. Fish, C.R.: I, 33, 44. fisica: manoscritti con testi di –: cfr. meccanica; ottica; scientifici, manoscritti con testi –. Fitzgerald, W.: I, 331; II, 961. FIUMICINO (Roma): I, 430; «casino» di proprietà della famiglia Colonna a –: I, 702. Cfr. anche: Porto (…); Tragliata (…). Flacius Illyricus: cfr. Vlaçiò, Matthias (…). Flandorfer, I.: II, 843. Flavio Giuseppe: cfr. Iosephus, Flavius. Fleith, B.: I, 231. Fléjou, L.: I, 457; II, 834. FLEURY, abbazia di –: cfr. Saint-Benoît-sur-Loire (…), abbazia benedettina di – (…). floppy disks: nel fondo AV (Materiale audio-visivo) in Biblioteca Vaticana: II, 789. Florent, Joseph-Antoine, commissario civile del Direttorio: pone fine al saccheggio (1798) del Medagliere Vaticano, ma ne preleva le raccolte più preziose per trasferirle in Francia: II, 899. Floriani, P.: I, 213, 544, 552. florilegi medievali referenti autori classici latini: I, 69. Florilegium Rossianum: manoscritti del –: I, 214. Florio, Emilio, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: trascrive (1613) l’indice nel terzo tomo dell’inventario ranaldiano dei manoscritti Vaticani latini: I, 637. Floristán, J.M.: I, 613. Florus Lugdunensis: I, 214.
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Flüeler, Ch.: I, 180. Flutre, L.-F.: I, 213. Foa, Moses Benjamin: è proprietario di codici ebraici poi venduti (1816) da Salomon Stern e Mordecai Bisliches alla duchessa Maria Luigia di Parma: I, 546. ps.-Focilide: cfr. (…) Phocylides. Foerster, H.: cfr. Förster […], H. (Hans Philipp). Foffano, T.: I, 204. Fógel, G.: I, 248. Fögen, M.Th.: I, 94. Fohlen, J.: I, 26, 29, 68, 70, 71, 276, 277, 334, 339, 346, 399, 406, 449, 462, 482, 507, 516, 529, 544, 634, 639. Fojas, S.A.O.: I, 290. Folchieri, Giuseppe: è fra i discepoli e gli amici di Giulio Salvadori: I, 522. Folda, J.: I, 40, 77, 124, 223. FOLIGNO (Perugia): I, 405; II, 810. Cfr. anche: Sassovivo (…). Follieri, E.: I, 77, 126, 141, 152, 176, 420. FOLLINA (Treviso): S. Maria di –, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 680. FONDI (Latina): contea di –: I, 696; documenti originari di –: I, 491. Fonkiò, B.L.: I, 73. Fontaine, J.: I, 55. Fontana, Domenico, architetto: progetta le nuove sale della Biblioteca Vaticana volute da papa Sisto V: I, 623; II, 940-941. Fontanabona, Ettore, allievo di Giuseppe Sapeto: acquista parte dei manoscritti portati da Sapeto in Europa dall’Etiopia, e in seguito li destina (1941) al Pontificio Istituto Biblico di Roma: I, 497-498. Fontanier, Henri Victor, console francese a Tien-Tsin: dona a Pio IX monete cinesi: II, 902. FONTE AVELLANA (nel comune di Serra S. Abbondio, in provincia di Pesaro e Urbino): S. Croce, eremo camaldolese della –: carte ad esso relative conservate in Biblioteca Vaticana: I, 415; manoscritti da esso provenienti: I, 90, 303, 625; II, 964, 969. Fontius, Bartholomaeus (Bartolomeo Fonzio): cfr. Della Fonte, Bartolomeo (…). Foppa, Marco Antonio: sua cospicua collezione di materiali relativi a Torquato Tasso, confluita alla morte del Foppa (1673) nella collezione di Ottavio Falconieri: II, 798, 799. Forcella, V.: I, 147, 399. Forchielli, G.: I, 218. FORDONGIANUS (anticamente FORUM TRAIANI; Oristano): I, 430. FORLÌ: I, 493, 539, 574, 626. FORLIMPOPOLI (Forlì-Cesena): S. Ruffillo, abbazia di –: è amministrata dal Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 674. Forma Urbis Romae. Pianta Monumentale di Roma (2000): matrici in rame ad essa relative nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 886. formato, manoscritti particolari per – o dimensioni o supporto: I, 90. Cfr. anche: Bibbia, manoscritti della –, latini (…), di formato atlantico (…); Città del
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[formato, manoscritti particolari per – (segue)]
Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Libri minuscoli; palma, manoscritti su foglie di –; parabaik (…); «portabili», manoscritti –; rotolo, manoscritti in forma di –; tascabili, manoscritti –. FORMELLO (Roma): documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Chigi, ora in Biblioteca Vaticana: I, 690. Formentin, M.R.: I, 250. FORMIGINE (Modena): S. Giacomo di Colombaro, priorato di –: documenti ad esso relativi nel fondo Computisteria Ottoboni in Biblioteca Vaticana: I, 712. Formisano, L.: II, 801. formule tradizionali nei colofoni: cfr. colofoni (…). Förster, H. (Hans): I, 473. Förster [Foerster], H. (Hans Philipp): I, 143. Fortuna, S.: I, 112, 216. Fortuzzi, C.: I, 205, 340. FORUM TRAIANI: cfr. Fordongianus (…). Fosi, I.: I, 682. FOSSANOVA (Latina): S. Maria, abbazia cistercense di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Fossier, F.: I, 246, 449. Fossier, L.: I, 82, 92. fotografia e tecniche fotografiche: I, 23. fotografie: I, 410, 411, 428, 429, 432, 436, 437-438, 442, 443-444, 493, 512, 691, 708, 715, 731, 732; II, 775, 783, 863, 877, 881, 884-885, 890, 915, 936. fototipiche, riproduzioni – di manoscritti e stampati antichi: cfr. facsimili (…). Foucault de Saint-Germain-Beaupré, François, conte di Daugnon: I, 486-487. Fouché, Joseph, ministro di polizia a Parigi (dal 1799): documentazione a lui ricollegabile, nella serie Portefeuille de Fouché presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 486. Fouquet, Jean-François, S.I., missionario in Cina: manoscritti che a lui si riconnettono nei fondi Borgiano cinese, Borgiano latino e Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 364-365, 376, 377. Fournet, J.-L.: I, 473. Fournier, Marie-Nicolas, vescovo di Montpellier: ha fra i suoi segretari Étienne Pagès: I, 456. Fowler-Magerl, L.: I, 95. Fox, M.: I, 86, 171. Fozio, patriarca di Costantinopoli: cfr. Photius, patriarcha Constantinopolitanus. Fradejas Rueda, J.M.: I, 316. Fraenkel, D.: I, 52. Fraknói, G.: I, 248. frammentari, manoscritti – e recuperi codicologici: I, 486, 609, 610, 611, 633. Cfr. anche: incunaboli, fogli di guardia manoscritti in –.
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Francescani (prima del 1517): manoscritti appartenuti a –: I, 64, 83, 91, 146, 246, 404, 407, 449, 516, 559; testi francescani: I, 91, 305. Cfr. anche: Assisi (…), Sacro Convento; Bacon, Roger (…); Bernardinus Senensis (…); Bonaventura de Balneo Regio (…); Cambridge (…), manoscritti di Domenicani e Francescani di –; Carbone, Francesco (…); Como, S. Croce, convento (…); Iacobus de Marchia (…); Iohannes de Fonte (…); Lakmann, Nicolaus (…); Ludovico di Strassoldo (…); Monteprandone (…), convento (…); Nicolaus Minorita (…); Olivi, Petrus Iohannis (…); Pacioli, Luca (…); Richardus de Mediavilla (…); Roma, S. Maria in Aracoeli (o Ara Coeli) al Campidoglio (…), manoscritti provenienti dal convento (…); Roma, S. Pietro in Montorio, convento (…); Servasanctus Faventinus (…); Sixtus IV (Francesco Della Rovere […]), papa; Thomas Celanensis (…); Tuscania (già Tuscanella […]), S. Francesco, convento (…). Francescani (Ordine dei Frati Minori): I, 295, 580, 661; manoscritti appartenuti a –: I, 64, 83, 91, 146, 246, 364, 404, 407, 449, 559, 627, 644; postulazione generale: I, 522. Cfr. anche: Boccali, G. (…); Brollo, Basilio, da Gemona (…); Cacciotti, A. (…); Cambridge (…), manoscritti di Domenicani e Francescani di –; Cenci, C. (…); Ciceri, A. (…); Como, S. Croce, convento (…); Doucet, V. (…); Esser, K. (…); Galatino, Pietro (…); Gattucci, A. (…); Horatii (Orazi), Carlo, da Castorano (…); Katterbach, B. (…); Lemmens, L. (…); Lioi, R. (…); Monteprandone (…), convento (…); Nicolai, Giovanni Francesco, da Leonessa (…); Oliger, L. (…); Pacetti, D. (…); Pagnani, G. (…); Roma, S. Isidoro (…), Collegio S. Bonaventura, Francescani del – (già a Quaracchi […]); Roma, S. Maria in Aracoeli (o Ara Coeli) al Campidoglio (…), manoscritti provenienti dal convento (…); Roma, S. Pietro in Montorio, convento (…); Šadarevean, Bernardo (…); Scipioni, Fortunato (…); Sella, P. (Pacifico) (…); Vázquez Janeiro, I. (…); Tuscania (già Tuscanella […]), S. Francesco, convento (…). Francescani Cappuccini: cfr. Cappuccini (…). Francescani Conventuali (Ordine dei Frati Minori Conventuali): manoscritti appartenuti a –: I, 91, 404, 407; II, 745. Cfr. anche: Assisi (…), Sacro Convento; Brancati, Lorenzo, di Laurìa (…); Centini, Felice (…); Clemens XIV (Giovanni Vincenzo Antonio [Lorenzo (…)] Ganganelli), papa; Mrkonjiò, T. (…); Sixtus V (Felice Peretti […]), papa. francescano, manoscritti d’interesse –: I, 90-91. Franceschi, Alessandro, O.P., scriptor hebraicus della Biblioteca Vaticana, poi vescovo di Forlì: spoglio dei suoi libri nel cosiddetto «fondo antico» dei Vaticani latini in Biblioteca Vaticana: I, 626; già possessore dei manoscritti ora Vat. ebr. 79, 267-268: I, 574-575. Franceschini, E.: I, 179. Franceschini, G.: I, 543. Franceschini, M.: II, 933. Francesco I, imperatore d’Austria: dona (1821) a Pio VII la collezione di calchi di gemme imperiali realizzata da Luigi Pichler: II, 906. Francesco d’Assisi, s.: cfr. Franciscus Assisiensis, s.
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Francesco Maria I Della Rovere, duca di Urbino, nipote di Guidubaldo: entra in possesso (1513) di alcuni elementi della biblioteca di Giovanni Sforza: I, 539. Francesco Maria II Della Rovere, duca di Urbino: I, 540, 545, 550; arricchisce la biblioteca ducale: I, 539; suo testamento (1628) e disposizioni relative alla biblioteca: I, 540. Francesco Maria (François-Marie) di Tours, O.F.M.CAP.: è autore di un «Thesaurus Linguae Indianae» prestato dal card. Stefano Borgia ad Abraham-Hyacinthe Anquetil-Duperron: I, 373. Francesco Saverio, s.: cfr. Franciscus Xaverius (…), s. Francesco Sforza, duca di Milano: I, 166. francese, moda –: litografie acquerellate con soggetti di – fra le incisioni donate alla Biblioteca Vaticana da Benedetto Guglielmi di Vulci († 1945): II, 880; stampe nel fondo Stampe in Biblioteca Vaticana: II, 881. –, pittori di scuola –: stampe da – nel fondo Stampe in Biblioteca Vaticana: II, 882. francesi, stampati –: II, 762, 792; nel fondo Molinari in Biblioteca Vaticana: II, 831; – del XVIII secolo, nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. francesi e provenzali, manoscritti –: I, 58, 64-65, 82, 88, 91-92, 193, 223, 305-306, 467, 468, 481, 518, 520, 533; II, 921, 922, 924, 926, 927, 928, 929, 964, 965. Franchi de’ Cavalieri, Pio, S.M.O.M., scriptor onorario della Biblioteca Vaticana: I, 307, 308, 589; per suo tramite l’Ordine di Malta dona (1930) a Pio XI il manoscritto ora Vat. ind. 41: I, 619. BIBL.: I, 41, 141, 309, 367, 371, 408, 613, 634. Franchi Vicerè, L.: II, 814. FRANCIA: I, 533, 583; II, 899, 900, 945; manoscritti originari o provenienti dalla –: I, 92, 538; manoscritti relativi alla –: I, 92, 298, 511; manoscritti provenienti da monasteri della –: I, 503; collezioni manoscritte di collegi universitari in –: I, 503; collezioni manoscritte di umanisti attivi in –: I, 503; storia delle relazioni della Santa Sede con la – (dal sec. VIII): I, 92, 298; trasferimento in – (dopo il 1499) della biblioteca viscontea-sforzesca: I, 551; guerre di religione in – (sec. XVI): I, 503, 709; espulsione dalla – (1764) della Compagnia di Gesù: I, 698; rivoluzione francese (1789): II, 899; restituzione alla Santa Sede (1815-1816) dei manoscritti e delle opere d’arte trafugati in – durante il periodo rivoluzionario: II, 900, 945; diocesi della –: inventari per anno degli indirizzi da esse rivolti ai pontefici (da metà sec. XIX), conservati nel fondo Indirizzi in Biblioteca Vaticana: I, 735; territori di lingua fiamminga in –: I, 533; stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Francia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: Santa Sede, ambasciata di Francia presso la –. –, Impero di –: I, 685; annessione di Roma (1809-1814) all’–: I, 628, 685; II, 914. –, Regno di –: I, 700. –, Repubblica (prima) di –: Direttorio: II, 899. –, Repubblica (terza) di –: lettera (fine sec. XIX) al governo della – da parte della comunità samaritana di Shekem (o Nablus, Palestina): I, 648. Francia, Ennio, storico dell’arte, canonico di S. Pietro in Vaticano: sue carte e stampati a lui appartenuti, conservati in Biblioteca Vaticana: I, 428-429; II, 769.
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INDICE ANALITICO
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Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carte Francia. Francisco de Vitoria, O.P., teologo e filosofo: I, 215. Franciscus Assisiensis, s.: I, 215. Franciscus Xaverius (Francisco Javier), S.I., s.: manoscritti annamitici d’interesse saveriano: I, 383. Franco, N.: I, 206, 286. François-Marie di Tours: cfr. Francesco Maria (…) di Tours (…). Frangenberg, Th.: II, 932. Frank, G.: I, 100. Fränkel, H.: I, 174. FRANKENTHAL (Rheinland-Pfalz, Germania): S. Maria Magdalena, convento agostiniano di –: manoscritti da esso provenienti: I, 92; manoscritti confluiti nella «Bibliotheca Palatina» di Heidelberg: I, 458. FRANKFURT AM MAIN (Hessen, Germania): stampati relativi a – o ivi pubblicati, nella sezione Francoforte s.M. della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Frankl, W.: I, 723. Fransen, G.: I, 196. FRASCATI (Roma): I, 695, 696; II, 872. –, Curia vescovile: archivio della – trasferito (1944) in Biblioteca Vaticana: I, 705; II, 954. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio della Curia di Frascati. –, Seminario Tuscolano: Biblioteca del –: ambienti affrescati e dotati di scaffali lignei e di una meridiana: II, 872; catalogo per materie: II, 872; manoscritti e stampati già della – ora in Biblioteca Vaticana: I, 294, 705; II, 872-873, 954; tipografia, situata accanto alla Biblioteca: II, 872. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Incunaboli York; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, York. –, «tenuta delle Fosse», di proprietà della famiglia Colonna: I, 702. Frasso, G.: I, 204. Frati, C.: II, 865. Frati, L.: I, 305. Fratres Unitores: cfr. Domenicani (…), manoscritti di autori dell’Ordine dei – (…) attivi in Armenia (…). FRATTOCCHIE (nel comune di Marino, in provincia di Roma): I, 430. Frazier, A.K.: I, 42, 101. Frede, H.J.: I, 52, 56. Freeman, P.: I, 143. Freimann, Aaron, bibliografo: I, 579; stende (inizio del sec. XX) appunti per descrizioni dei manoscritti Vaticani ebraici e Urbinati ebraici in Biblioteca Vaticana: I, 548-549. BIBL.: I, 350, 368, 446, 579. Freinsheim, Johann, bibliotecario della regina Cristina di Svezia: I, 503. Frey, H.-W.: I, 391.
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Frézals, Georges de –: stampati a lui appartenuti, donati (1918) dalla vedova alla Biblioteca Vaticana: II, 762. Fridericus I, imperator Sacri Romani Imperii: I, 487; II, 969. Fridericus II, imperator Sacri Romani Imperii: I, 215, 310, 316, 326, 487; II, 969970; De arte venandi cum avibus: I, 316; II, 968, 969, 978. Friedensburg, W.: I, 521. Friedman, R.: I, 193. Friedrich III, principe elettore del Palatinato: presso di lui trova rifugio Ulrich Fugger, passato alla causa protestante: I, 458. Friedrich, B.: I, 312. Friis-Jensen, K.: I, 63. Fritz, B.: I, 298. Fritz, W.: I, 283. Frommel, C.L.: II, 880. Frontinus, Sextus Iulius: II, 802-803. Fronto, Marcus Cornelius: II, 970. Frugoni, C.: I, 314, 326. Frühmorgen-Voss, H.: I, 120. Fryde, E.B.: I, 249, 269. Fuchs, R.: II, 929. F.U.C.I.: cfr. Federazione Universitaria Cattolica Italiana (…). FUCINO, lago del – (Abruzzo): I, 701. Fuga, Ferdinando, architetto: suoi disegni riprodotti in incisioni di Giuseppe Vasi nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 887. Fugger, Anton, senior, zio di Ulrich: I, 458. Fugger, Ulrich, commerciante, banchiere e bibliofilo: I, 573; raccoglie manoscritti e stampati, poi trasferiti (1567) a Heidelberg e quindi inclusi nelle collezioni Palatine: I, 458-459; manoscritti greci a lui appartenuti, ora nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 463; manoscritti ebraici a lui appartenuti, ora nel fondo Vaticano ebraico in Biblioteca Vaticana: I, 575. Fuhrmann, H.: I, 237. Fuhrmann, M.: I, 174, 178. FULDA (Hessen, Germania): manoscritti provenienti dal monastero di –: I, 92-93; II, 970; manoscritti del Sacramentario di –: I, 93, 107; II, 970, 976, 977. Fulgentius Ruspensis, s.: II, 970. Fumagalli, G.: I, 735. Fumagalli, V.: I, 313. funebri, manoscritti con orazioni – bizantine: I, 93. Funghi, M.S.: I, 96. FÜRSTENBERG: stampati relativi alla contea o principato del – e all’omonimo casato, nella sezione Fürstenberg della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. G Gabra Manfas Qéddus, Vita di –: manoscritti della –: I, 498. Gabriel, A.L.: I, 443.
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INDICE ANALITICO
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Gabriel hieromonachus, oeconomus monasterii Constantinopolitani S. Georgii t§n Maggavnwn: I, 215; attestazioni della sua grafia greca: I, 74, 215. Gabrieli, Giuseppe, bibliotecario e orientalista: I, 497. BIBL.: I, 33, 445, 498, 562, 572, 620, 649, 653. Gabrielli, E.: I, 470. Gachard, Louis Prosper: riferisce (1869) di una sua visita alla Biblioteca Chigiana: II, 810. BIBL.: I, 406; II, 811. Gadla Musê («Atti di s. Mosé»): manoscritti del –: I, 443. Gadla Takla Haymanot («Atti di Takla Haymanot»): manoscritti del –: I, 495. Gaehde, J.E.: I, 118. GAETA (Latina): serie di medaglie in oro commemorative dell’esilio a – (1848-1849) di Pio IX, destinate ai membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede che seguirono il pontefice: II, 902. Gaetani, Costantino, O.S.B., erudito: I, 215; fondatore della Biblioteca Aniciana a Roma: I, 404; dona (1619) alcuni manoscritti a Paolo V: I, 627; manoscritto a lui appartenuto, ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593. GAGLIANO ATERNO (già GALLIANO; L’Aquila): I, 686. GAILLON (Francia): castello di –: manoscritti ivi conservati dal card. Georges d’Amboise († 1510): I, 503. Gajanoung, «celebre Brachmano»: a Benares avrebbe dato (1824) a Nikolaos Kefalas il manoscritto sanscrito ora Vat. ind. 20 (in realtà consegnato a Kefalas dall’indologo greco Demetrios Galanos): I, 617. Galanos, Demetrios, indologo greco: I, 617. Galassi, ing., fratello di Maria: II, 764. Galassi, Luigi (1817-1895), medico: II, 764. Galassi, Maria: con la sorella dona (1930) alla Biblioteca Vaticana libri di vario soggetto, con incisioni e disegni: II, 764. Galassi Paluzzi, C.: I, 22, 725. Galasso, G.: I, 687. Galatino, Pietro, O.F.M., teologo: suoi manoscritti fra i doni di Paolo V alla Biblioteca Vaticana: I, 627. GALATRO (Reggio Calabria): I, 700. Galavaris, G.: I, 55, 115, 116, 118, 221. Galbiati, G.: I, 735. Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, figlio di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti: I, 166. Galenus, Claudius: I, 137, 215-216, 263. GALESIO, Monte – (ora ALAMANDAÉ, nei pressi di Efeso, in Turchia): monastero della Theotokos sul –: manoscritti greci provenienti dal – o trascritti da copisti galesioti: I, 93. Galilei, Galileo: II, 970. Galindo Sjöberg, N.: I, 194. GALKISSA (Sri Lanka): I, 619. Galland, B.: I, 82, 478. Gallavotti, C.: I, 250, 264, 284. Gallay, P.: I, 221.
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GALLESE (Viterbo): I, 686. Galletti, Pier Luigi, O.S.B., scriptor latino della Biblioteca Vaticana: I, 337; suo inventario, redatto (1748-1760) in collaborazione con Domenico Teoli, dei manoscritti Ottoboniani latini in Biblioteca Vaticana: I, 455; suo indice su schede, solo parzialmente conservato, dei manoscritti Ottoboniani latini in Biblioteca Vaticana: I, 455; parziali trascrizioni dei protocolli notarili di Antonio Scambi nei manoscritti Vat. lat. 7929-7931, 8029, 8054: I, 720; sua relazione (1760 ca.) sull’ordinamento dell’archivio della chiesa romana di S. Angelo in Pescheria: I, 721; copie e sunti da lui tratti da documenti dell’archivio capitolare di S. Maria in Via Lata in Roma: I, 525, 526, 530; suo indice relativo a fatti e personaggi della Biblioteca Vaticana nel manoscritto Arch. Bibl. 39: II, 914; suo «Necrologio romano» nei manoscritti Vat. lat. 7871-7899: II, 793; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Galli, Aurelio, canonico e sottoarchivista del Capitolo di S. Pietro in Vaticano, poi card.: I, 672. GALLIANO: cfr. Gagliano Aterno (…). gallicana, opere di tendenza – nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. GALLICANO NEL LAZIO (Roma): I, 430, 686, 694, 695. Gallicet, E.: I, 313. Gallick, S.: I, 62, 139, 140, 201, 202, 216, 248, 273. Gallina, F.: I, 496. Gallo, I.: I, 267. Galustean, Šnorhk‘: cfr. Šnorhk‘ Galustean (…), patriarca armeno apostolico di Costantinopoli. Gamber, K.: I, 106, 107. Gambescia, Carla: suo inventario provvisorio di tutto il materiale relativo a Lorenzo Perosi conservato in Biblioteca Vaticana: I, 494. Gameson, R.: I, 62. Gamillscheg, E.: I, 48, 72. Garampi, Giuseppe, prefetto dell’Archivio Vaticano, prefetto dell’archivio di Castel S. Angelo, poi card.: sue insistenze per la costruzione (1754) di un medagliere per la collezione di monete pontificie di Saverio Scilla: II, 896-897; suo ruolo nella vendita (1786) dei manoscritti del Collegio di S. Basilio in Roma: I, 601; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Garand, M.-C.: I, 90. Garatone, Cristoforo, umanista, nunzio apostolico di Eugenio IV, vescovo di Corone nel Peloponneso: I, 216; manoscritti greci della sua collezione, acquistati da Giovanni Tortelli per Niccolò V: I, 586. Garatoni, Gaspare, bibliotecario (dal 1781) della Barberiniana: II, 793. Garbarino, G.: I, 313. García Villada, Z.: I, 156. Gardthausen, V.: I, 73. Garfagnini, G.C.: I, 214. Gargan, L.: I, 132, 204. Gargiulo, P.: I, 392.
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Garibaldi, Giuseppe: I, 487. Gariopontus (vel Guarimpotus): II, 927. Garitte, G.: I, 22, 71, 567, 735; II, 790, 821, 841, 845. Garofani, Ermete, medico: biblioteca di stampati di argomento veterinario a lui appartenuta, donata (1925) dalla figlia Maria a Pio XI: II, 763, 849, 950. Garofani, Maria: cfr. Ferri Garofani, Maria (…). GARR: cfr. Gruppo per l’Armonizzazione delle Reti di Ricerca (…). Garrastachu, J.M.: I, 288. Garrison, E.B.: I, 121, 147. Garrucci, Raffaele, S.I., epigrafista: promuove con Giulio Minervini la nuova serie del Bullettino archeologico napoletano: I, 423; dedica a Pio IX la sua opera sul Museo Gregoriano (1861): II, 887. øaršûní, manoscritti –: I, 348, 350, 445, 446, 499, 650, 652, 653. Cfr. anche: arabi, manoscritti –; siriaci, manoscritti –. Garzaniti, M.: I, 61. Garzelli, A.: I, 89, 122, 213, 324, 552. Garzya, A.: I, 210, 216, 267, 285. Gasparini, Armido, M.C.C.I., missionario, poi vicario apostolico di Awasa: durante la sua permanenza ad Asmara (1954-1958) raccoglie manoscritti etiopici, ora per la gran parte nel fondo Comboniani in Biblioteca Vaticana: I, 409-410; II, 957. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Comboniani. Gasparri, Pietro, card., segretario di Stato di Benedetto XV e Pio XI: riceve in dono (1924) da ras Tafari il manoscritto ora Pont. Coll. Et. 22, attualmente conservato in Biblioteca Vaticana: I, 495. Gasquet, Aidan, O.S.B., card. bibliotecario e archivista: dona (1918, 1926) i manoscritti Vat. gr. 2328, 2503 e 2523: I, 607, 608. Gasser, Achill Pirmin, medico e amico di Ulrich Fugger: è amico del teologo protestante croato Matthias Vlaçiò (Flacius Illyricus): I, 464; suoi libri passano a Ulrich Fugger: I, 459. Gathercole, P.M.: I, 124, 193, 194, 240. Gatti, famiglia di archeologi, topografi ed epigrafisti romani: copie della documentazione da loro raccolta e prodotta, conservate in Biblioteca Vaticana: I, 429-430. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Archivio Gatti. Gatti, D.: I, 77. Gatti, Edoardo, figlio di Giuseppe, disegnatore presso la Soprintendenza Archeologica di Roma e incaricato dell’aggiornamento della Forma Urbis di Rodolfo Lanciani: I, 430. Gatti, Giuseppe, epigrafista, direttore dell’Ufficio Scavi di Roma, membro della Commisione Archeologica Comunale di Roma: I, 429-431; sue schede epigrafiche conservate nel fondo Vaticano latino (Vat. lat. 15247-15289): I, 429, 633; collabora con Giovanni Battista De Rossi nell’elaborazione degli indici (18761878) dei tomi XI-XIII dell’inventario dei manoscritti Vaticani latini (Vat. lat. 8472-9851): I, 639.
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Gatti, Guglielmo, figlio di Edoardo, funzionario della Ripartizione Antichità e Belle Arti del Comune di Roma, poi direttore dei Musei, Monumenti e Scavi del Comune di Roma: I, 430. Gattucci, A., O.F.M.: I, 517. Gaudenzio, Paganino, docente nell’ateneo pisano (sec. XVII): suoi manoscritti, per lo più con opere autografe, inseriti nel fondo Urbinate latino in Biblioteca Vaticana: I, 541. Gaufridus Monemutensis (Geoffrey of Monmouth): I, 216, 217. Gaufridus de Vino Salvo (Geoffrey of Vinsauf): I, 140, 216. Gaulle, Charles de – (1890-1970), statista: II, 964, 970. GAVELLO (Rovigo): S. Maria e S. Pietro Martire, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. GEAC Computer Corporation, società franco-canadese: fornisce il primo sistema informatico per la gestione amministrativa delle accessioni e per la catalogazione degli stampati in Biblioteca Vaticana, e altri successivamente: II, 777, 778. Gébra hémâmât («Rituale della Settimana Santa»): manoscritti del –: I, 495. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. ge‘ez, manoscritti –: I, 584. Cfr. anche: etiopici, manoscritti –. Géhin, P.: I, 198, 211. Gehl, P.F.: I, 152. Geiger, L.-B.: I, 163. Gelasius I, papa, s.: I, 311; II, 970. Gellius, Aulus: I, 216-217. Gemayel, N.: I, 349. Gemayel, P.-E.: I, 110. Gemistus, Georgius Plethon: I, 217, 266. gemme: cfr. glittica, arte della – (intagli, gemme incise, cammei, e relativi calchi e riproduzioni). GEMONA (Udine): I, 430, 580. GENAZZANO (Roma): I, 692, 693, 694, 695, 697. genealogiche, ricerche storico- –: I, 486-487. Cfr. anche: nobiltà. genealogici, alberi –: I, 691. genealogico, pubblicazioni d’interesse –: I, 487; nella sezione Genealogia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; nel fondo Ruffin in Biblioteca Vaticana: II, 866. Genest, J.-F.: II, 921. GENÈVE (Svizzera): I, 464. Gengaro, M.L.: I, 121. Gennadius II (Georgius Scholarius), patriarcha Constantinopolitanus: manoscritti a lui appartenuti, forse entrati in Biblioteca Vaticana durante il pontificato di Sisto IV: I, 586. GENOVA: I, 704; Comune di –: Archivio Storico del –: riceve (1928) manoscritti etiopici già appartenuti a Giuseppe Sapeto († 1895), ora nel Museo delle Culture del Mondo in Castello d’Albertis: I, 498; Università di –: I, 497. Genovese, G.: II, 933. Gentile, S.: I, 301, 302.
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INDICE ANALITICO
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GENZANO (Roma): I, 430, 696. Geoffrey of Monmouth: cfr. Gaufridus Monemutensis (…). Geoffrey of Vinsauf: cfr. Gaufridus de Vino Salvo (…). Geoffroi de Paris: I, 58. Geoffroy de Fontaines: cfr. Godefridus de Fontibus (…). geografi greci, manoscritti con testi di –: I, 66. geografico, manoscritti d’interesse –: cfr. cartografico e geografico, manoscritti d’interesse –. –, stampati d’interesse –: cfr. cartografico e geografico, stampati d’interesse –. «Géographie universelle», collana di monografie: è donata (1962) alla Biblioteca Vaticana dalla famiglia Almagià: II, 768. geologia: stampati con opere di – raccolti da Étienne Pagès († 1841), ma poi alienati e quindi ora assenti dal fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. geometria: cfr. matematica (…). georgiani, manoscritti –: I, 93, 110, 295, 302, 370-371, 520, 615-616. –, stampati –: I, 370; II, 754. Georgius, martyr Diospoli in Palaestina, s.: I, 327; II, 967, 970. Georgius Cyprius: cfr. Gregorius II (…) Cyprius, patriarcha Constantinopolitanus. Georgius Monachus: continuazione della sua Chronica («Georgius Monachus Continuatus»): I, 217. GERACE (Reggio Calabria): I, 626; manoscritti greci provenienti dalla diocesi di –: I, 64. Gerber, A.: I, 244. Geremia di Montagnone: cfr. Hieremias de Montagnone. GERMANIA: I, 487, 534; II, 780; manoscritti e stampati provenienti dalla – nelle collezioni reali svedesi, come preda bellica della Guerra dei Trent’Anni (16181648): I, 502; avvento al potere del nazismo in –, che induce Ernst Steinmann a modificare il suo testamento (1934) in favore della Biblioteca Vaticana: II, 870; stampati relativi alla –, nella sezione Germania della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: tedesca, manoscritti originari o provenienti dall’area –; tedesca, stampati provenienti dall’area –. –, Repubblica Federale Tedesca: opere storiche moderne offerte (1953) dalla – alla Biblioteca Vaticana in segno di riconoscenza per l’ospitalità accordata (19471953) ai volumi dell’Istituto Storico Germanico di Roma, e volumi di soggetto numismatico donati successivamente: II, 767, 768. Germano, A.: I, 359. Gerolamini (Ordine di S. Girolamo, soppresso nel 1933): nella fondazione romana dei – a S. Onofrio al Gianicolo, muore Torquato Tasso (25 aprile 1595): II, 797; dopo la soppressione dell’Ordine, invio alla Biblioteca Vaticana (1945-1948) di volumi a stampa provenienti dalle fondazioni romane dei – sul Gianicolo e a Monte Mario: II, 767. Gerosolimitani, Cavalieri –: cfr. Ordine di Malta (…). Gerson, Jean: I, 170, 217.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Gerstinger, H.: I, 115, 612. Gertz, N.: I, 220. GERUSALEMME (YERUSHALAYIM; Israele): II, 969, 971; manoscritti provenienti da –: I, 93; manoscritti liturgici già dei Canonici regolari del S. Sepolcro a –: I, 93; Cartulario del S. Sepolcro: II, 966, 976; Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts, presso la Jewish National and University Library (già Institute of Hebrew manuscripts [del] Ministry of Education and Culture [dello] Stato di Israele): I, 83, 350, 361, 368, 408, 446, 454, 455, 548, 552, 577, 578, 646, 649. Gervasius Tilberiensis: I, 217. Gesù di Nazareth, detto il Cristo: cfr. Iesus Christus. Gesuiti (Compagnia di Gesù): I, 364, 376, 377, 378, 382, 405, 423, 497, 499, 580, 607, 647; II, 748, 793, 864, 865, 901, 942; manoscritti relativi ai –: I, 94, 147, 299; presenza dei – a Roma: I, 147, 299, 378; sono tra i frequentatori, ad Anversa (1654-1656), della biblioteca della regina Cristina di Svezia: I, 503; soppressione ed espulsioni, in diversi Stati, dei – (seconda metà del sec. XVIII): I, 486, 631, 698; ricevono in dono (1855) da Luisa Carlotta di Borbone-Parma la raccolta di manoscritti e stampati (Biblioteca Rossiana) costituita da Giovanni Francesco De Rossi, poi donata (1920-1921) alla Biblioteca Vaticana: I, 515; II, 864, 949; dono (1912) alla Biblioteca Vaticana di manoscritti greci, latini e orientali e di stampati provenienti dal Collegio Romano dei –: I, 415, 607, 631; II, 762, 786-787, 949; reggono il Collegio Illirico di Loreto, i cui volumi sono (dal 1936) in Biblioteca Vaticana: II, 828; altri manoscritti latini provenienti dai –, conservati in Biblioteca Vaticana: I, 633; carte relative ai – conservate in Biblioteca Vaticana: I, 415, 486; serie Gesuiti presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 486. Cfr. anche: Anschütz, Karl (…); Batllori, M. (…); Beckx, Peter Johann (…); Bolland, Jean (…); Bollandistes, Société des –; Boyer, Charles (…); Buonanni (o Bonanni), Filippo (…); Burrus, E.J. (…); Canonici, Matteo Luigi (…); Cheikho, Louis (…); Clermont-Ferrand (…), antico Collegio gesuitico; Couplet, Philippe (…); Daly, Lowrie J. (…); Delehaye, H. (…); de Strycker, É. (…); Dichtl, Alois (…); Dykmans, M. (…); Ehrle, Franz (…); Felippe do Rosario (Philipê Binh) (…); Fireza, George (…); Fischer, J. (…); Fouquet, Jean-François (…); Franciscus Xaverius (…), s.; Garrucci, Raffaele (…); Gramatowski, Wiktor (…); Grisar, H. (…); Halkin, F. (…); Jerphanion, G. de – (…); Kircher, Athanasius (…); Lagomarsini, Girolamo (…); Lainz (…), residenza a – della Compagnia di Gesù (…); Lamalle, Edmond (…); Ledóchowski, Wáodzimierz (…); Lohr, Ch.H. (…); Lucas, Th.M. (…); Martini, C.M. (…); Monachino, V. (…); Muret, Marc-Antoine (…); Oberhammer, Josef (…); Ortiz de Urbina, I. (…); Paulus Miki (…), et socii martyres Iaponiae, ss.; Peitz, W.M. (…); Pelster, F. (…); Pisano, S. (…); Plà (o Pla), Joaquín (…); Poggi, V. (…); Poncelet, A. (…); Raes, A. (…); Rhodes, Alexandre de – (…); Robertus Bellarmino (…), s.; Roma, Gesuiti, Casa Professa dei – (…); Samir, S.K. (…); Schurhammer, G. (…); Siwek, P. (…); Tacchi Venturi, Pietro (…); Tarouca, Carlos da Silva – (…); Tessieri, Pietro (…);
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INDICE ANALITICO
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Torres, Francisco (…); Vaccari, Alberto (…); Vollmar, E.R. (…); Wien (…), Gesuiti, casa dei – nell’Universitätsplatz. –, Archivio Storico della Compagnia di Gesù (Roma): I, 567. Geus, K.: II, 929. Geyer, A.: I, 325. Ghezzi, Pier Leone, pittore e caricaturista: suoi disegni, acquistati (1747) per la Biblioteca Vaticana, conservati nel fondo Ottoboniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 453; II, 944, 970; «zolfi» di cammei e d’intagli antichi da lui realizzati, acquisiti (1746) dalla Biblioteca Vaticana e sistemati (1888) nel Medagliere Vaticano: II, 896, 903, 906. Ghignoli, A.: I, 691. Ghisu, M.I.: I, 178. Giacomo, apostolo, s.: cfr. Iacobus apostolus, s. Giacomo da Cessole, O.P.: cfr. Iacobus de Cessolis, O.P. Giacomo di Kokkinobaphos, monaco: cfr. Iacobus Coccinobaphensis monachus. Giacomo della Marca, s.: cfr. Iacobus de Marchia (…), s. Giacomo di Sarug: cfr. Iacobus Sarugensis. Giacomo da Varagine: cfr. Iacobus de Varagine (…). Giacomo da Viterbo: cfr. Iacobus Viterbiensis (…). Giacomo da Vitry, card.: cfr. Iacobus de Vitriaco, card. Giacone, F.: I, 100. Gialdroni, G.: II, 823. Gialdroni, M.T.: II, 823. Giamberti, Giuliano: cfr. Giuliano da Sangallo (…). Giamblico: cfr. Iamblichus. Giammaria, G.: I, 491. Giammattei, E.: II, 933. Giangrande, G.: I, 267. Giannelli, Ciro, scriptor greco della Biblioteca Vaticana, poi docente all’Università di Roma: intraprende l’individuazione delle provenienze dei manoscritti che compongono la sezione Vat. gr. 1487-1683 del fondo Vaticano greco: I, 592; sue schede per un incipitario dai manoscritti greci della Biblioteca Vaticana: I, 303; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414; stampati da lui posseduti ora in Biblioteca Vaticana: II, 769. BIBL.: I, 446, 613, 657. gianseniste e antigianseniste, opere – nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. Gianturco, C.: II, 861. GIAPPONE: I, 534, 580; documentazione relativa alla storia ecclesiastica del –, conservata nella Biblioteca Vaticana: I, 415; canonizzazione (1862) dei martiri del – nel pontificato di Pio IX: I, 733; opere relative al – fra i volumi offerti alla Biblioteca Vaticana (1940) da Shinjiro (Giuseppe) Iokibe: II, 766. giapponesi, manoscritti –: I, 348, 350, 364, 520, 534, 579, 580, 581. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –. –, monete –: nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 905-906. –, stampati –: II, 754, 762. Giardina, G.C.: I, 277.
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giavanesi, manoscritti –: I, 99, 616, 622. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –; indiani e indocinesi, manoscritti –. Gibelli, Gaetano, letterato e biografo: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Gibelli, Giovanni, assistente della Biblioteca Vaticana: indicazioni relative alla consistenza numerica delle stampe della Biblioteca, in un documento (1885) di verifica dei fondi da lui redatto: II, 879. Gibin, F.: I, 117, 121, 129. Óibrâ’íl Üawwâ: cfr. Eva, Gabriele (…). Gibson, M.: I, 270. Giggi de Borgo, pseudonimo di Luigi Giulio Persiani: cfr. Persiani, Luigi Giulio (…). Gilbertus Porretanus, episcopus Pictaviensis: I, 217. Gildea, J.: I, 87, 261. Gilles-Raynal, A.-V.: I, 68. Gillespie, V.: I, 63. Gilson, J.P.: I, 141. Ginori, Bartolomeo: per le sue nozze (1498) con Selvaggia Capponi è allestito il cosiddetto Libro d’Ore Capponi-Ginori ora Barb. lat. 382: II, 965, 972. Gioacchino da Fiore: cfr. Ioachim de Flore. Gioacchino Murat, re delle Due Sicilie: acquista dalla famiglia Borgia il Museo Borgiano di Velletri: I, 358. Giobbe, personaggio dell’Antico Testamento: I, 116. Gioberti, Vincenzo: suoi autografi nel fondo Autografi Ferrajoli in Biblioteca Vaticana: I, 422. Gioeni, famiglia: I, 702; documenti dell’archivio familiare, nei fondi Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana, Archivio Rospigliosi-Gioeni in Archivio Segreto Vaticano e Archivio Gioeni dell’Archivio di Stato di Catania: I, 701, 702. Cfr. anche: Catania, Archivio di Stato, [fondo] Archivio Gioeni; Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici, Archivio Rospigliosi Gioeni. Gioeni, Lorenzo, padre di Isabella Gioeni Cardona: I, 701. Gioeni Cardona, Isabella, moglie (dal 1629) di Marcantonio V Colonna: reca nel patrimonio Colonna feudi calabresi e siciliani: I, 700, 701. Giona (o Iona, Jona), Giovanni Battista (prima della conversione, Judah Jonah), neofito, scriptor ebraico della Biblioteca Vaticana: è autore di un inventario dei manoscritti Urbinati ebraici in Biblioteca Vaticana: I, 547, 548. Giordani, Igino, assistente, poi scriptor della Biblioteca Vaticana: si reca (1927) negli Stati Uniti per prepararsi alla catalogazione degli stampati: II, 775. Giordano, E.: I, 412. Giorgi, Domenico: sue annotazioni nel catalogo (1747) della collezione di manoscritti e stampati di Alessandro Gregorio Capponi: I, 398. BIBL.: I, 399; II, 806. Giorgi, Giovanni, scriptor ebraico della Biblioteca Vaticana: mette in evidenza il mediocre valore delle descrizioni dei manoscritti ebraici pubblicate dagli Assemani nel primo tomo (1756) del Catalogus dei manoscritti della Vaticana: I, 576; compila appendici agli inventari e indici seicenteschi dei libri ebraici redatti da Giulio Bartolocci: II, 747.
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Giorgi, Ignazio, direttore della Biblioteca Casanatense di Roma: compie (1917) una ricognizione della Biblioteca Chigiana in vista dell’acquisto da parte dello Stato italiano: I, 405; redige, con Giuseppe Cugnoni, un catalogo manoscritto degli incunaboli della Biblioteca Chigiana: II, 810. BIBL.: I, 406, 489; II, 811. Giorgio, s.: cfr. Georgius, (…), s. Gioria (o Giori), Angelo, maestro di camera, poi card.: è tramite (1632) di una consegna di stampati concessi da Urbano VIII alla Biblioteca Barberiniana: II, 793. Giosuè, personaggio dell’Antico Testamento: I, 307, 311. Giovanelli, R.: II, 880. Giovanna II d’Angiò Durazzo, regina di Napoli: in cambio dell’investitura da parte di Martino V concede (1419-1420) ai Colonna il principato di Salerno e la contea di Albe: I, 696. Giovanni XXIII, papa: cfr. Iohannes XXIII (…), papa (…). Giovanni XIII Glykys, patriarca di Costantinopoli: cfr. Iohannes XIII Glykys, patriarcha Constantinopolitanus. Giovanni II Comneno, imperatore bizantino: cfr. Iohannes II Comnenus, imperator Byzantinus. Giovanni VI Cantacuzeno, imperatore bizantino: cfr. Iohannes VI Cantacuzenus, imperator Byzantinus. Giovanni, apostolo ed evangelista, s.: cfr. Iohannes apostolus et evangelista, s. Giovanni d’Angiò, duca di Calabria e di Lorena: sua lotta con il re di Napoli Ferdinando I d’Aragona: I, 696. Giovanni Canzio, o da Kèty, s.: cfr. Iohannes Cantius, vel de Kèty, s. Giovanni Climaco, s.: cfr. Iohannes Climacus, s. Giovanni di Cracovia, s.: cfr. Iohannes Cantius, vel de Kèty, s. Giovanni Crisostomo, s.: cfr. Iohannes Chrysostomus, s. Giovanni Damasceno, s.: cfr. Iohannes Damascenus, s. Giovanni Diacono: cfr. Iohannes Hymmonides, seu Diaconus. Giovanni diacono Veneto: cfr. Iohannes diaconus Venetus. Giovanni Francesco da Candia: codici greci da lui copiati: I, 588. Giovanni Giacomo, O.A.D.: in qualità di visitatore (1697), rivede e fa trascrivere la Relatione di suor Anna Geltruda relativa al monastero romano della SS. Incarnazione del Verbo Divino: I, 727. Giovanni Immonide: cfr. Iohannes Hymmonides, seu Diaconus. Giovanni di Iolo: è autore dell’inventario della biblioteca conventuale di Assisi (1381): I, 49. Giovanni Italo: cfr. Iohannes Italus. Giovanni da Itri, copista: I, 75, 218. Giovanni Lido: cfr. Iohannes Lydus. Giovanni Paolo I, papa: cfr. Iohannes Paulus I (…), papa. Giovanni Paolo II, papa: cfr. Iohannes Paulus II (…), papa (…). Giovanni di Salisbury: cfr. Iohannes Saresberiensis. Giovanni di S. Vittore: cfr. Iohannes de Sancto Victore. Giovanni Scoto Eriugena: cfr. Iohannes Scotus Eriugena. Giovanni Sforza, signore di Pesaro: elementi della sua biblioteca entrano nella biblioteca dei duchi di Urbino: I, 539.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Giovanniti, Cavalieri –: cfr. Ordine di Malta (…). Giovannoni, G.: I, 496. Giovè Marchioli, N.: I, 39. Giovenale, Decimo Giunio: cfr. Iuvenalis, Decimus Iunius. Giovenale, Giovanni B., architetto: opera (fine sec. XIX-inizio sec. XX) un restauro radicale della chiesa romana di S. Maria in Cosmedin: I, 722. BIBL.: I, 723. Gioventù Cattolica Italiana (nell’ambito dell’Azione Cattolica Italiana): I, 706. Cfr. anche: Società della Gioventù Cattolica Italiana (…). Gioventù nova, periodico della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): I, 706. Girardi, M.T.: II, 802, 803, 935, 936. Girelli, A.M.: I, 691. Girolamini: cfr. Gerolamini (…). Girolamo di Stridone, s.: cfr. Hieronymus Stridonensis, s. Girotto, C.A.: I, 318. Gismondi, Tommaso, scultore: sua collezione di dipinti, manoscritti, ceramiche, porcellane, disegni, stampe, stampati e altri materiali artistici donata (1989) alla Biblioteca Vaticana: II, 875, 877, 890-891, 958; disegni: II, 884, 890; matrici: II, 885, 891; stampe: II, 890; oggetti d’arte: II, 891; dona il manoscritto ora Vat. et. 329: I, 583. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Gabinetto delle Stampe, fondi, Gismondi. Gitlbauer, M.: I, 319. giubileo (…): cfr. Anno Santo. Cfr. anche: Kufâle («Libro dei Giubilei» etiopico). Giuda di Menachem Coen: cfr. Judah b. Menahem Kohen (…). giudeo-arabi, codici scientifici –: nel fondo Vaticano ebraico in Biblioteca Vaticana: I, 579. Giuditta, personaggio dell’Antico Testamento: I, 502. Giuffa, Germano, O.S.B.I.: su richiesta di Giuseppe Cozza-Luzi trascrive in un manoscritto ora criptense l’inventario di Giovanni Crisostomo Scarfò dei codici basiliani del fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 601. GIULIANA (Palermo): I, 701. Giuliano Augusto, Flavio Claudio, imperatore: cfr. Iulianus Augustus, Flavius Claudius, imperator. GIULIANO DI ROMA (Frosinone): I, 693, 695, 699. Giuliano Pomerio: cfr. Pomerius, Iulianus. Giuliano da Sangallo (Giuliano Giamberti), architetto, ingegnere e scultore: I, 308; disegni: I, 81; II, 970. Giulio II, papa: cfr. Iulius II (…), papa. Giulio III, papa: cfr. Iulius III (…), papa. Giulio Valerio Polemio: cfr. Iulius Valerius Polemius. Giuntella, M.C.: I, 707. giuridici, manoscritti – greci: I, 94, 614; II, 922; appartenuti alla biblioteca di Louis Petit († 1927), ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 608. Cfr. anche: canonistici, manoscritti –.
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INDICE ANALITICO
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–, manoscritti – latini: I, 94-96, 443, 444, 466; II, 923; realizzati mediante pecia: I, 96, 137. Cfr. anche: canonistici, manoscritti –; Padova, Università di –, manoscritti con testi di giuristi dell’–. –, manoscritti – orientali: I, 96. Giuseppe, padre putativo di Gesù di Nazareth, s.: cfr. Ioseph, pater putativus Iesu, s. Giuseppe I (Yousef), patriarca caldeo: manoscritti siriaci a lui appartenuti, passati alla sua morte (1707) in Biblioteca Vaticana: I, 651. Giuseppe Emanuele II Toma, patriarca caldeo di Babilonia: cfr. Yousef Emmanuel II Thomas (…), patriarca caldeo di Babilonia. Giuseppe Flavio: cfr. Iosephus, Flavius. Giustiniani, Giacomo, card.: incrementa con un lascito la biblioteca del Seminario di Albano Laziale: II, 763; manoscritti a lui appartenuti, pervenuti alla Biblioteca Vaticana con i codici di proprietà del Seminario di Albano (Vat. lat. 1266312702): I, 631; II, 949. Giustiniani, Olimpia, moglie del principe di Palestrina Maffeo Barberini († 1685): documenti a lei relativi nell’archivio familiare, ora nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 681. Giustiniani, Orazio, C.O., primo custode della Biblioteca Vaticana, poi card. bibliotecario: I, 595; corregge e integra (1637) un indice per autori relativo agli stampati e lo prosegue (1638) per i numeri successivi: II, 745-746, 747, 748, 858; sua numerazione (1637-1638) degli Stampati Palatini: II, 835. Giustiniani Bandini, Maria Sofia, moglie di Manfredi Gravina dei principi di Ramacca: lascia per testamento la biblioteca familiare alla Biblioteca Vaticana: II, 769. Giustiniani Bandini della Rocca di Lanciano, famiglia: biblioteca familiare trasportata (1978) alla Biblioteca Vaticana: II, 769, 957. Giustiniano I, imperatore bizantino: cfr. Corpus iuris civilis. Glakov, Antonio, ex-alunno del Collegio Urbano di Propaganda Fide in Roma: dona (dopo il 1841) al Museo Borgiano quattro manoscritti ora nel fondo Borgiano georgiano in Biblioteca Vaticana: I, 370. Glatzer, M.: I, 80. Glauch, S.: I, 463. Glaze, F.E.: II, 924, 927. glittica, arte della – (intagli, gemme, cammei, e relativi calchi e riproduzioni): II, 896, 899, 900, 903, 906, 907, 933. Cfr. anche: calchi (…) di gemme (…). Glöckner, S.: I, 280. Gloeckle (Glöckle), Ferdinand, scriptor «per le lingue del Nord» della Biblioteca Vaticana, poi scriptor latino: si occupa dei volumi tedeschi fra gli Stampati Palatini in Biblioteca Vaticana: II, 755, 836. Glorieux, P.: I, 136, 139, 163, 166. glossari, manoscritti con –: cfr. dizionari, manoscritti con –. – biblici, manoscritti con – latini: I, 58. Glossner, Michael, teologo e filosofo neotomista, conoscitore di lingue orientali: è possessore di alcuni elementi ora nel fondo Libri minuscoli in Biblioteca Vaticana: I, 435; «libro minuscolo» ebraico a lui appartenuto, ora Vat. ebr. 612: I, 577.
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Glynzunius, Manuel, librarius Graecus: I, 74, 218. Gneuss, H.: I, 45. Gnoli, Domenico, poeta, storico e critico d’arte: suoi rapporti con Gaetano Ferrajoli: II, 823. gnomologi: manoscritti con – siriaci: I, 96. Gobbi, M.: II, 932, 933. Godefridus de Fontibus (Godefroid de Fontaines): I, 218. Godenzi, G.: I, 544. Goffredo di Fontaines: cfr. Godefridus de Fontibus (…). Gogué, Joseph (Yûsuf Gogì), arcivescovo caldeo di Baúra: manoscritti provenienti dalla sua collezione, ora in diversi fondi orientali della Biblioteca Vaticana: I, 562, 653. Goldammer, Y.: I, 162. Goldast, Melchior, scrittore e collezionista: manoscritti da lui posseduti, acquistati dalla regina Cristina di Svezia: I, 503, 508. Goldsmith, E.C.: I, 704. Golinelli, P.: I, 313. Göller, K.H.: I, 392. Gollob, E.: I, 516, 518. Golub, I.: I, 377. Golzio, V.: I, 691. GONDAR (Etiopia): castelli di –: I, 332. Gonnelli, libreria antiquaria – (Firenze): cfr. Firenze, Libreria antiquaria L. Gonnelli. Gonzaga, Francesco († 1483), card.: II, 970, 971, 974. Gonzaga, Scipione, card.: riceve (entro il 1° marzo 1591) in temporaneo deposito da Torquato Tasso un cospicuo gruppo di manoscritti e stampati: II, 797. González Manjarrés, M.A.: I, 311, 316. Gori Sassoli, M.: II, 890. Gorman, M.M.: I, 45, 69, 87, 181, 182, 183, 223, 273, 335, 346. GORODEC’ (Ucraina): cfr. Horodziec (…). Gotelli, Angela, presidente nazionale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.), poi parlamentare: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 706. gotica, manoscritti in scrittura –: I, 144, 157; d’area padovana: I, 132, 157. gotici, manoscritti –: I, 52. Gotoff, H.C.: I, 243. Gotor, J.L.: I, 795. Gottifredi, Francesco, antiquario: medaglioni a lui appartenuti, acquistati dalla regina Cristina di Svezia: II, 898. Goy, R.: I, 230, 274. Gozzadino, Francesco, scriptor greco della Biblioteca Vaticana, poi (dal 1654) vescovo di Zante e di Cefalonia: sue copie di manoscritti nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 600; suo inventario dei Vat. gr. 1-430: I, 600. Gozzano, N.: I, 704. Grabar, A.: I, 102, 117. Graciotti, S.: I, 446.
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Gradi, Stefano (Stjepan Gradiò), secondo, poi primo custode della Biblioteca Vaticana, letterato e politico dalmata: numera e inventaria (entro il 1671) i manoscritti Urbinati latini in Biblioteca Vaticana: I, 541; fa prelevare libri, per lo più atti di sinodi, dalla «libreria» Altemps, a vantaggio della Vaticana: II, 746; sua testimonianza a proposito della presenza di manoscritti del monastero di S. Elia di Carbone in Basilicata fra i manoscritti Vaticani greci in Biblioteca Vaticana: I, 593; già possessore dei manoscritti ora Vat. gr. 1950 e 1953: I, 598, 600; suoi manoscritti nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 628; già possessore dei manoscritti ora Vat. slav. 16-18: I, 655, 657. Graduale: manoscritti del –: II, 963, 970, 971, 974; manoscritti beneventani del –: I, 320; manoscritti del – romano: I, 107. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. Graf, Georg, collaboratore scientifico (dal 1930) della Biblioteca Vaticana: sua incompiuta catalogazione dei manoscritti arabo-cristiani: I, 561. GRAFFIGNANO: cfr. Sipicciano (…). Grafinger, Christine M., della Biblioteca Vaticana: II, 741; responsabile della più recente organizzazione del fondo Archivio della Biblioteca: II, 914-915. BIBL.: I, 26, 27, 28, 205, 297, 335, 340, 346, 365, 377, 392, 454, 462, 463, 516, 572, 612, 613, 682; II, 770, 771, 774, 788, 795, 814, 837, 839, 865, 870, 916. Grafton, A.: I, 300. Graglia, Giuseppe, assistente della Biblioteca Vaticana: si reca (1931) negli Stati Uniti per prepararsi alla catalogazione degli stampati: II, 775. Gramatica, Luigi, già prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano, poi collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: si dedica alla catalogazione degli incunaboli della Vaticana: I, 773. Gramatowski, Wiktor, S.I., archivista della Compagnia di Gesù: è tramite del dono (1985) alla Biblioteca Vaticana del manoscritto ora Vat. arm. 45: I, 567. grammaticali, manoscritti –: greci: I, 96-97; latini: I, 97, 157, 466; latini datati: I, 80, 97. grammatiche, stampati con –: di lingue orientali antiche e moderne, nella sezione Grammatiche Orientali della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Granata, G.: I, 359; II, 801, 839, 932, 936. Grande Chronique de Normandie: I, 200. Grandrue, Claude de –, bibliotecario dell’abbazia parigina di Saint-Victor: compila (1514) un inventario dei manoscritti dell’abbazia: I, 136. Graniò, B.: I, 78. Grant, W.L.: I, 130. Granuzzo, E.: II, 936. Grasset, François, libraio di Losanna: offre (1758) alla Biblioteca Vaticana alcuni stampati in cambio dell’edizione assemaniana delle opere di s. Efrem: II, 749750. Gratianus (saec. XII), O.S.B.CAM.: I, 124, 218; II, 968, 970. Gravina, Maria Sofia: cfr. Giustiniani Bandini, Maria Sofia (…). Graziosi, E.: I, 704.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Grébaut, Sylvain, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: riceve da Émile Delorme e quindi trasmette (1925) alla Biblioteca Vaticana i manoscritti ora Vat. et. 82-93: I, 582-583; grazie a lui vengono acquistati (1925) in Etiopia e poi portati (1928) in Biblioteca Vaticana i manoscritti ora Vat. et. 110-231, 232247: I, 583. BIBL.: I, 88, 350, 369, 496, 518, 583. greca, letteratura –: stampati con testi o studi di – a disposizione degli studiosi nelle sezioni Letteratura greca e Letteratura Classica della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 782; stampati con testi o studi di – nel fondo R.G. Classici in Biblioteca Vaticana: II, 844; non è compresa fra le materie rappresentate negli stampati del fondo R.G. Letteratura estera in Biblioteca Vaticana: I, 848. Cfr. anche: antichità classica; classici, autori –; filologia, stampati relativi alla – classica (…); traduzioni, manoscritti con – e commenti di autori greci e latini. –, linguistica: cfr. dialettologici, manoscritti con testi – greci. greche, monete –: nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 898, 902, 904, 905, 906; – ellenistiche di re e città, acquistate da Giovanni Battista Visconti († 1784) per il Medagliere Vaticano: II, 898; medaglioni: II, 895, 900, 943. greci, manoscritti –: I, 22, 23, 28, 31, 32, 35, 38, 41-42, 48, 49, 50, 52-55, 63, 64, 6566, 67-68, 70-71, 72-74, 76-77, 78-79, 85-86, 87-88, 93, 94, 96-99, 101, 102, 105106, 112, 114-118, 120, 121, 126, 127, 131, 132, 133-134, 139, 140, 141, 142, 145146, 148-149, 152-155, 160-161, 164, 165-166, 169, 171, 173, 174, 175, 176-179, 180, 181, 183-184, 185, 186-188, 189, 190-191, 194, 195, 197, 199, 200, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 216, 217, 218, 219, 220-222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 232, 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241, 243, 244, 245, 246, 247, 249, 250, 251, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 260, 262, 263, 264, 266, 267, 268, 269, 270, 271, 272, 273, 274, 276, 277, 279, 280, 281, 282, 283, 284, 285, 286, 287, 288, 289, 290, 293, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 307, 308, 309, 310, 311, 312, 313, 314, 315, 316, 317, 318, 319, 321, 322, 325, 327, 334, 335, 337, 338, 340-344, 345, 354, 367, 371, 403, 404, 408, 420, 441, 442, 447, 448, 450-453, 458, 459, 460, 463-466, 470, 474-476, 481, 482, 497, 499, 507-510, 516, 518, 520, 531, 534, 538, 541, 549-550, 552, 554, 557, 570, 573, 584-615; II, 764, 921, 922, 924, 928, 929, 930, 935, 941, 944, 945, 962, 963, 964, 965, 966, 967, 968, 969, 970, 971, 972, 973, 974, 975, 976, 977, 978, 979; datati: I, 65, 67, 78-79, 142, 310; miniati: I, 41, 42, 55, 67, 74, 79, 114-118, 134, 142, 154, 221-222, 282, 300-301, 307, 308, 309, 311, 313, 315, 316, 317, 318, 321, 325, 327, 518; II, 921, 924, 928, 962, 963, 967, 970, 971, 972, 973, 974, 975, 976, 977, 978, 979; bizantini di origine «provinciale»: I, 153-155, 298; con scrittura armena: I, 97-98; con scrittura cirillica: I, 452. Cfr. anche: greco-latini, manoscritti –; italogreci, manoscritti –; karamanlidici, manoscritti –; papiri greci. –, stampati –: I, 371; II, 763, 764, 835. Greci, R.: I, 77. GRECIA: I, 487, 534; stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Grecia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Greco, S.: I, 530.
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INDICE ANALITICO
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greco-latini, manoscritti –: I, 98, 586; II, 975, 977; provenienti da Creta: I, 99. Green, M.H.: I, 113, 289. Grégoire, Ernest: stampati a lui appartenuti in Biblioteca Vaticana: II, 763. Grégoire, R., O.S.B.: I, 131, 280, 296, 302. Gregoras, Nicephorus: attestazioni della sua scrittura greca e manoscritti da lui posseduti: I, 74, 218-219. gregoriano, canto –: cfr. musicali, manoscritti – (…) contenenti musica monofonica («canto gregoriano»); neumatica, manoscritti con notazione – (…). Gregorius I, vulgo dictus Magnus, papa, s.: I, 199, 219, 293-294, 303, 615. Gregorius II, papa, s.: II, 902. Gregorius III, papa, s.: II, 902, 905. Gregorius XI (Pierre Roger de Beaufort), papa: I, 20. Gregorius XIII (Ugo Boncompagni), papa: I, 20, 25, 352, 389, 431, 588, 589; II, 744; dona manoscritti alla Biblioteca Vaticana: I, 625; rifonda (1577) a Roma il Collegio dei Neofiti: I, 444, 556. Gregorius XV (Alessandro Ludovisi), papa: I, 431, 520, 592, 627; II, 835; riceve in dono da Massimiliano I di Baviera la biblioteca dei principi elettori del Palatinato: I, 459; II, 834. Gregorius XVI (Bartolomeo Alberto [Mauro, O.S.B.CAM.] Cappellari), papa: I, 597, 615; II, 879, 901, 902; dono a lui indirizzato ora nel fondo Vaticano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 618; doni a lui indirizzati ora nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 629; durante il suo pontificato viene completato il trasferimento degli stampati della Biblioteca Vaticana nelle stanze dell’Appartamento Borgia: II, 757; approva (1836) la congregazione missionaria dei Maristi: I, 456; istituisce (1844) il Museo Lateranense: II, 887; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. Gregorius II (antea Georgius) Cyprius, patriarcha Constantinopolitanus: I, 220. Gregorius Ariminensis, O.E.S.A.: I, 220. Gregorius Corinthius: cfr. Pardus, Gregorius, metropolita Corinthius. Gregorius Nazianzenus, s.: I, 118, 220-222; II, 970, 974. Gregory, C.R.: I, 52, 53. Greith, K.J.: I, 138. Grémont, D.-B.: I, 89. Gribomont, J., O.S.B.: I, 188, 254. Grifi, Luigi: matrici relative alla sua pubblicazione dei Monumenti di Cere antica, spiegati colle osservazioni del culto di Mitra (1841), nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 887. Griggio, C.: I, 185. Grimaldi, Giacomo, sacrista della basilica vaticana, sottoarchivista e chierico beneficiato del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 336, 671; II, 789, 970, 977; descrive (1598, 1599, 1603) manoscritti, stampati e documenti dell’archivio del Capitolo di S. Pietro: I, 334, 671; II, 789. BIBL.: I, 310. Grimani, Domenico, card.: I, 22, 222. Grimani, Marino, card.: I, 22. Gripkey, M.V.: I, 43, 102, 111.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Grippari, Giorgio, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: compila (fra 1686 e 1690) un inventario generale di tutti gli stampati della Vaticana (che, sulla base della presenza in tale inventario, saranno detti poi della «Prima Raccolta»): II, 747-748, 752, 756, 858, 859, 942. Grisar, H., S.I.: I, 723. Grolier, Jean, umanista: manoscritti a lui appartenuti, acquistati dai Petau: I, 503. Groot, Hugo (Huig) de –: cfr. Grotius, Hugo (…). Grossi, V., O.E.S.A.: I, 182. Grossman, Eitan: prepara un’edizione del Pap. Vat. copt. 9 della Biblioteca Vaticana: I, 472. Grotius, Hugo (Huig de Groot), filosofo e giusnaturalista: manoscritti da lui posseduti, acquistati dalla regina Cristina di Svezia: I, 503. GROTTAFERRATA (Roma): I, 430. Cfr. anche: Molara (…); Tuscolo (…). –, Collegio S. Bonaventura, Francescani del – (già di Quaracchi): cfr. Roma, S. Isidoro (…), Collegio S. Bonaventura, Francescani del – (già a Quaracchi […]). –, S. Maria, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 601, 604, 679; manoscritti dell’– poi pervenuti alla Biblioteca Vaticana: I, 20, 99, 593, 594, 598, 599, 602; manoscritti dell’– poi pervenuti nella collezione barberiniana: I, 342. Gruber, J.R.: I, 298. Grünbart, M.: I, 303. Gruppo per l’Armonizzazione delle Reti di Ricerca (in sigla, GARR; attualmente, Consortium GARR): rete del –, attraverso la quale avveniva in origine la consultazione via web del catalogo elettronico della Biblioteca Vaticana: II, 958. Gruter, Konrad, da Werden an der Ruhr: I, 326. Gryson, R.: I, 56, 57, 87, 226, 324. Gualdi, Francesco, numismatico e collezionista: dona (1633) alla Biblioteca Vaticana la sua raccolta di piombi e bolle plumbee: II, 895. Gualdo, G.: I, 354, 356, 514, 704; II, 863. GUALDO MAZZOCCA (Benevento): S. Maria, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Gualdo Rosa, L.: I, 195, 258, 343. Gualteruzzi, Carlo, letterato e filologo, amico di Giovanni della Casa: sillogi epistolari e documentarie a lui ricollegabili nel fondo Vaticano latino (Vat. lat. 1483614837): I, 633. Guaramadzé, Jean: cfr. Gvarama¯e, Ioane (…). GUARCINO (Frosinone): I, 695. Guarimpotus: cfr. Gariopontus (…). Guarini, Guarino, umanista: è fra i possessori di manoscritti ora presenti nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593. Guarnieri, Romana: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: II, 933. BIBL.: I, 412; II, 816, 933. Guasco, R.: II, 785, 870. Guasti, C.: I, 545; II, 797. GUATEMALA: I, 534; stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Guatemala della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782.
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INDICE ANALITICO
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Guazzelli, Demetrio, custode della Biblioteca Vaticana: collabora alla realizzazione degli inventari (1481, 1484) dei manoscritti della Biblioteca Vaticana: I, 553, 586; II, 940. GUBBIO (Perugia): I, 626. Guéranger, Prosper, O.S.B., abate di Solesmes: sua corrispondenza con Giovanni Battista De Rossi: I, 416. Guercino (Giovanni Francesco Barbieri, detto «il –»), pittore: suoi disegni nel fondo Ashby in Biblioteca Vaticana: II, 889. guerra di Cipro (1570-1573): cfr. Lepanto (…), battaglia navale di (1571). – dei Trent’Anni (1618-1648): I, 459, 502; II, 834. – di Candia (1645-1669): I, 660-661. – di Morea (1684-1699): I, 556. – di indipendenza italiana, prima – (1848-1849): I, 487. – di indipendenza italiana, seconda – (1859): I, 733. – mondiale, prima – (1914-1918) (o Grande Guerra): I, 515; II, 774; documenti militari riservati relativi al fronte italo-austriaco nel fondo Raccolta Rospigliosi in Biblioteca Vaticana: I, 513. – mondiale, seconda – (1939-1945): I, 29, 329, 427, 665, 689, 705; II, 872. guerre di religione in Francia (1562-1598): I, 503, 709. Guerrero-Bote, V.P.: I, 331. Guerrini, L.: I, 454. Guerrini, Vincenzo, bibliotecario (sec. XVIII) della Chigiana: II, 809; è autore di un catalogo manoscritto delle collezioni manoscritte chigiane: I, 405, 406. Guerrini Ferri, G.: I, 261. Gugel, K.: I, 92. Guglielmetti, R.E.: I, 87, 236. Guglielmi, Benedetto, dei marchesi di Vulci: dona alla Biblioteca Vaticana, fra gli anni Venti e Quaranta del XX secolo, manoscritti ora nei Vaticani latini, e inoltre stampati, incisioni e disegni: II, 766, 880, 954; sua donazione (1934) ai Musei Vaticani: II, 880; editti provenienti dalla sua collezione, ora nel fondo Editti in Biblioteca Vaticana: II, 821; materiali a lui pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. Guglielmi, Pietro Alessandro, musicista: sue composizioni musicali nel fondo Ravalli in Biblioteca Vaticana: I, 501. Guglielmo I, re di Prussia e imperatore di Germania: I, 485. Guglielmo II, re di Prussia e imperatore di Germania: I, 485. Guglielmo Africano, convertito presente nel romano Collegio dei Neofiti: manoscritti che a lui si ricollegano, ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 556. Guglielmo d’Auxerre: cfr. Guillelmus Autissiodorensis. Guglielmo di Conches: cfr. Guillelmus de Conchis. Guglielmo di Tiro: cfr. Guillelmus Tyrius. Guibertus Novigentensis: I, 222. Guida, A.: I, 180, 264. Guidacerio, Agazio, umanista: chiede in prestito (1524-1526) un Commento ai Salmi di Abraam b. Meir Ibn Ezra conservato in Biblioteca Vaticana: I, 573.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
guide: di Roma e di altre città europee, fra i volumi di Francesco Leopoldo Cicognara († 1834): II, 813. Guidi, Ignazio, orientalista, custode (dal 1873) del Gabinetto Numismatico della Biblioteca Vaticana: fa da tramite per l’acquisto (1870) dei codici arabi del card. Francesco Pentini alla Biblioteca Vaticana: I, 560; arricchisce le collezioni numismatiche della Vaticana e ne intraprende una nuova catalogazione scientifica: II, 903. BIBL.: I, 361. Guidi di Bagno, Giovanni Francesco, card.: I, 222. Guido de Columnis (G. delle Colonne): II, 926, 927. Guido de Monte Roterio: I, 223. Guidobaldi, F.: II, 932. Guidubaldo I da Montefeltro, duca di Urbino, figlio di Federico: I, 538-539. Guidubaldo II Della Rovere, duca di Urbino, figlio di Francesco Maria I: I, 539, 547. Guillelmus Autissiodorensis: I, 163. Guillelmus de Conchis: I, 223, 244. Guillelmus Tyrius: I, 223. Guitton, J.: I, 323. Guizard, Louis, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: I, 94; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Gukovskij, M.A.: II, 802. Gullotta, G.: I, 130. Gulyás, P.: I, 248. GUNDA GUNDE (Etiopia): monastero di –: manoscritti etiopici in esso conservati: I, 442, 443. Günther, H.-Ch.: I, 212. Gustavo II Adolfo, re di Svezia: raccoglie manoscritti come preda bellica durante la Guerra dei Trent’Anni (1618-1648): I, 502. Gutenberg, Johann, prototipografo: esemplare membranaceo della Bibbia da lui stampata («Bibbia delle 42 linee»), nella Biblioteca Barberiniana, ora nel fondo Stampati Barberiniani in Biblioteca Vaticana (Stamp. Barb. AAA.IV.16-17): II, 773, 794; esemplare della Bibbia da lui stampata nella Biblioteca Rossiana, ora nel fondo Stampati Rossiani in Biblioteca Vaticana (Stamp. Ross. 612): II, 865. Gutiérrez, D., O.E.S.A.: I, 232. Gutmann, J.: I, 125. Guy, J.-C.: I, 175. Guyot, B.-G., O.P.: I, 304. Guyot-Bachy, I.: I, 236. Guzmán, E.: I, 114. Guzman, G.G.: I, 291. Gvarama¯e, Ioane (Jean Guaramadzé), sacerdote cattolico: traduce in georgiano la Regula pastoralis di Gregorio Magno e offre il manoscritto a Leone XIII in occasione del giubileo sacerdotale (1887) del pontefice: I, 615. Gy, P.-M., O.P.: I, 230.
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INDICE ANALITICO
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H Haase, F.G.: I, 612. Haase, W.: I, 253. Haberl, F.X.: I, 391, 394. Habersaat, K.: I, 84. Hadot, I.: I, 279. Hadrianus I, papa: riedifica la chiesa romana di S. Maria in Cosmedin: I, 722. Hadrianus, Publius Aelius Traianus, imperator: rovine della sua villa a Tivoli: I, 430. HAGION OROS: cfr. Athos, Monte – (…). Hahn, W.: I, 267. Hailé Selassié I (Æayla Ùéllâse, precedentemente ras Tafari), negus e imperatore d’Etiopia (dal 1930): dona (1924) al card. Pietro Gasparri il manoscritto ora Pont. Coll. Et. 22 in Biblioteca Vaticana: I, 495. Hain, Ludwig Friedrich Theodor, bibliografo: II, 824. HAITI: stampati relativi ad – o, meno spesso, ivi pubblicati, nella sezione Haiti della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. ÜALAB: cfr. Aleppo (…). Hale, W.G.: I, 199. Halkin, F., S.I.: I, 93. Halkin, L.-E.: I, 51. Hall, J.B.: I, 203, 242. Hamerani, famiglia di incisori camerali: loro collezione dei conii delle medaglie pontificie acquisita da Pio VI: II, 899. Hamerani, Ferdinando, incisore camerale: realizza, sulla base dei conii conservati nel suo laboratorio, una serie completa di medaglie papali, da Martino V a Clemente XI, depositate (1765-1766) nella Biblioteca Vaticana: II, 897. Hamesse, J.: I, 58, 70, 151, 203, 235, 273, 304. Hamm, C.: I, 387. Hammer-Jensen, I.: I, 44. Hammer-Purgstall, J. von – (G. de Hammer; J. de Hammer): I, 349, 562, 645, 662. Hammermayer, L.: I, 461; II, 837. Hammond, F.: I, 682. Hänggi, A.: I, 106. Hankins, J.: I, 195, 266, 290. Hanna, famiglia: II, 956; Sally and Frank Hanna Family Foundation: I, 470. Cfr. anche: Mater Verbi/Hanna Papyrus Trust; Solidarity Association (…). Hannesschläger, I.: I, 297, 535. Hannibal, Arkady, consigliere tecnico del Museo di Etnografia di Teheran: collabora con Enrico Cerulli nella formazione della sua collezione di manoscritti persiani: I, 402. HANSE, DEUTSCHE – (alleanza commerciale fra città nordeuropee e baltiche): stampati relativi alla –, nella sezione Hansa della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Hanselmann, J.F.: I, 462. Hanslik, R.: I, 198.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Hanson, A.E.: I, 161. Hanson, James C.M., bibliotecario e biblioteconomo, direttore della sezione catalogo della Library of Congress, direttore dell’University of Chicago Graduate Library School: suo viaggio a Roma (1928) per impostare il catalogo generale degli stampati della Biblioteca Vaticana: II, 775, 951. Häring, N.M.: I, 217. Harisijadis, M.: I, 657. Harlfinger, D.: I, 65, 72, 73, 79, 112, 134, 142, 153, 165, 177, 259. Harlfinger, J.: I, 65, 79. «harqlense», versione siriaca – del Nuovo Testamento: cfr. Tommaso (…) di Üarqal. Härtel, H.: I, 86. Hartmann, Ludo Moritz: è editore, con Margarete Merores, delle pergamene dell’archivio di S. Maria in Via Lata: I, 725, 726. BIBL.: I, 525, 526, 527, 725. Hartzell, K.D.: I, 63, 129. Häse, A.: I, 311; II, 923, 934. Haseloff, G.: I, 92, 119. Hasenohr, G.: I, 143. Haskell, F.: I, 713. Hatch, W.H.P.: I, 53, 80, 142, 145, 159. Haubst, R.: I, 252, 292. Hauréau, Barthélemy, storico e scrittore: suoi schedari nel fondo Vaticano latino (Vat. lat. 14995-15000): I, 633. Hausmann, F.-R.: I, 70, 80, 197. Haverals, M.: I, 108. Üawwâ, Óibrâ’íl: cfr. Eva, Gabriele (…). Hay, M.V.: I, 339; II, 795. Haydn, Michael (Johann Michael), musicista: sue composizioni musicali nel fondo Ravalli in Biblioteca Vaticana: I, 501. Haye, A.: I, 124. Hayes, Walter M.: I, 98. BIBL.: I, 98, 187. Æayla Ùéllâse: cfr. Hailé Selassié I (…). Hâymânota ’Abaw: manoscritti del –: I, 498. Haymo Halberstadensis, O.S.B.: I, 87, 223. Hebbelynck, Adolphe, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: suo catalogo dei manoscritti copti della Vaticana: I, 571; suo inventario sommario dei manoscritti del fondo Borgiano copto in Biblioteca Vaticana: I, 365. BIBL.: I, 75, 349, 367, 518, 572. Hector et Hercule, testo franco-italiano: II, 926, 927. Heeg, I.: I, 49. Heiberg, J.L.: I, 44, 612. HEIDELBERG (Baden-Württemberg, Germania): I, 458, 459, 464, 465, 468, 582; II, 941, 970, 977. –, «Bibliotheca Palatina»: I, 24, 297, 457-469, 574; II, 834-838, 963, 974, 977, 979; diverse collezioni librarie ad essa pertinenti (Schloßbibliothek, raccolte dell’Università, biblioteca del Collegium Sapientiae, collezioni annesse alla Heiliggeistkir-
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che): I, 458; II, 834; antichi inventari delle sue raccolte manoscritte: I, 466, 467; confluenza in essa della collezione personale radunata nel castello di Neuburg dall’elettore palatino Ottheinrich († 1559): I, 458; confluenza in essa di raccolte di monasteri soppressi e di manoscritti del duomo di Mainz (sec. XVI): I, 458, 462; incorporazione nella Palatina della raccolta libraria di Ulrich Fugger († 1584): I, 458, 463; vie di incremento della raccolta di manoscritti greci: I, 463-464; manoscritti e stampati orientali in essa presenti: I, 555; manoscritti ebraici, in Biblioteca Vaticana non conservati separatamente: I, 575; le collezioni librarie sono offerte quale preda bellica dal duca Massimiliano I di Baviera († 1651) a Gregorio XV (1621-1623): I, 459; II, 834; scelta degli stampati compiuta da Leone Allacci († 1669) prima del trasferimento in Vaticano, in considerazione dell’elevato numero di duplicati: II, 834; trasferimento della – a Roma (1622-1623): I, 459; II, 834-835, 941; stampati di provenienza palatina ora in Biblioteca Vaticana: II, 743, 834-838; incunaboli di provenienza palatina ora in Biblioteca Vaticana: II, 771. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, [Palatini] (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Palatini. –, Università di –: I, 461, 464; II, 934; facoltà e collegi dell’– e loro dotazioni librarie (fino al sec. XVII): I, 458; celebrazioni per il quinto centenario della fondazione dell’– (1886) e iniziative scientifiche assunte in Biblioteca Vaticana per l’occasione: II, 836; celebrazioni per il sesto centenario della fondazione dell’– (1986), e iniziativa, realizzata in quell’occasione, di riprodurre su microfiches l’intero fondo Stampati Palatini della Biblioteca Vaticana, oltre a stampati di provenienza palatina conservati in altri fondi della Biblioteca e di altre istituzioni: II, 836, 837; Institut für Papyrologie: II, 925. –, –, Universitätsbibliothek: I, 469; fondi manoscritti con elementi di provenienza palatina: cataloghi dei –: I, 463, 467-468; manoscritti miniati: II, 934; Palatini germanici: restituzione all’Università di Heidelberg dei manoscritti – da parte della Biblioteca Vaticana (1815-1816), e loro successivo incremento con il Pal. germ. 848: I, 460; II, 945; manoscritti di medicina fra i Palatini germanici: II, 934; Palatini greci: restituzione all’Università di Heidelberg di alcuni manoscritti – da parte della Biblioteca Vaticana (1815-1816): I, 460, 465, 466; II, 945; copie su microfilm dei manoscritti Palatini greci conservati a Heidelberg, donate (1986) alla Biblioteca Vaticana: I, 441-442; Palatini latini: restituzione (1815-1816) di alcuni – da parte della Biblioteca Vaticana all’Università di Heidelberg: I, 460-461, 467, 468; II, 945. HEILIGENBERG (presso Heidelberg; Baden-Württemberg, Germania): monastero di S. Michele a –: II, 970, 977. Heimann, A.: I, 321. Heinsius, Nicolaas, erudito e bibliofilo, nell’entourage di Cristina di Svezia: ricerca e fa copiare per lei manoscritti in Europa: I, 503; manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Reginense greco in Biblioteca Vaticana: I, 508. Helias Hebraeus Cretensis: cfr. Delmedigo, Elijah b. Moses (…). Heliodorus Emesenus: I, 223.
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Heller, J.L.: I, 78. Heloissa, quam Petrus Abaelardus amavit: I, 223. Hemmerdinger, B.: I, 224, 293. Henkel, W., O.M.I.: I, 359, 375, 377, 378, 380. Henneberg, J. von –: cfr. Von Henneberg, J. Henningsen, G.: I, 100. Henricus II, imperator Sacri Romani Imperii, s.: I, 327; II, 969, 970, 975. Henricus V, imperator Sacri Romani Imperii: I, 487. Henricus VII, imperator Sacri Romani Imperii: I, 487. Henricus de Gandavo: I, 224. Henricus de Segusio, seu Hostiensis, card.: I, 224. Henry, P.: I, 266. Henry of Kirkestede: I, 62, 224. Henze-Döhring, S.: I, 392. Henzen, Johann Heinrich Wilhelm, epigrafista e archeologo, segretario dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma: sua corrispondenza con Giovanni Battista De Rossi: I, 416. Heraclides Lembus: I, 224. Herbert, J.A.: I, 141. HERCEG NOVI: cfr. Castel Nuovo (o Castelnuovo di Cattaro […]; Montenegro). Hermanin, F.: I, 88, 122. Hermans, J.M.M.: I, 123. Hernández Lobato, J.: I, 129. Hernando, A.: II, 931. Herndon, T.: I, 120. Hero Alexandrinus: I, 224. Hero Byzantius: I, 224. Herodotus: I, 224-225, 289. Herrero Ingelmo, M.C.: I, 311, 316. Hesburg, Theodor M., presidente dell’University of Notre Dame (Indiana): conclude un’intesa con l’arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini per la riproduzione in microfilm dei manoscritti della Biblioteca Ambrosiana: I, 442. Hesiodus: I, 225. Hesse, Benedikt, teologo: I, 86, 225. HESSEN (Germania): stampati relativi all’–, nella sezione Assia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 781. Hettlingen, V. von –: II, 831. Heyberger, B.: I, 452. Heyink, R.: I, 129. Heyse, M.: I, 169. Heywood, Joseph: la sua vedova dona (1900) alla Santa Sede i manoscritti ora Vat. gr. 2327, 2336: I, 607. Hiat, P.: I, 298, 446, 548, 578. Hieatt, C.B.: I, 78. Hieremias de Montagnone: I, 225-226. Hierocles Alexandrinus: I, 226.
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Hierocles grammaticus: I, 226. Hieronymus Stridonensis, s.: I, 8, 87, 226-227. Hiersemann, librai ed editori (Leipzig, Stuttgart): loro cataloghi di vendita conservati in Biblioteca Vaticana nel fondo R.G. Cataloghi di librai: II, 844. Higgitt, J.: I, 63. Hilarius Pictaviensis, s.: I, 320; II, 970, 971. Hilka, A.: I, 171, 240, 304. Hiller, E.: I, 63. Hillyard, B.: I, 267. hindi, manoscritti –: I, 99, 372, 374. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –. Hine, H.M.: I, 277. Hinnebusch, J.F.: I, 231. Hinnebusch, W.A., O.P.: I, 137. Hippocrates: I, 227-228; II, 970. Hirsch-Reich, B.: I, 233. Histoire de Joseph, testo antico-francese: I, 58. Histoire universelle (o Histoire ancienne jusqu’à César): II, 926, 928. Historia Augusta: II, 970, 974. Historia de preliis Alexandri Magni: I, 171. Hoare, Richard Colt, antiquario e disegnatore: suoi disegni della Via Latina, di provenienza Ashby, ora nel manoscritto Vat. lat. 14934: II, 889. Hobson, A.: II, 922. Hoeck, J.M.: I, 253. Hoek, K. van der –: I, 124. Hoepli, librai ed editori (Milano): loro cataloghi di vendita conservati in Biblioteca Vaticana nel fondo R.G. Cataloghi di librai: II, 844. Hoffmann, E.: I, 248. Hoffmann, L.: I, 221. Hoffmann, Ph.: I, 106. Hofmann, G.: I, 452. Hofmann, H.: I, 545. Hohenems, famiglia: cfr. Altemps (…). Holbein, Hans, il Giovane, pittore e incisore: sua incisione dell’Astrologo, scelta per l’ex libris dei volumi della biblioteca personale di Gelasio Benedetto Anatolio Caetani: II, 805. Holder-Egger, O.: I, 103. Holl, K.: I, 211, 235. Höllger, W.: I, 220. Holste, Lucas, primo custode della Biblioteca Vaticana: I, 338, 340, 341, 342, 344, 345, 346, 671; suo impegno per la Biblioteca Barberiniana: I, 337, 340; quale bibliotecario della Barberiniana, collabora con il card. Francesco Barberini senior procurandogli volumi: II, 791; presunto autore, con Carlo Moroni, dell’indice a stampa (1681) per autori della raccolta degli stampati barberiniani: II, 795, 804; recupera per la Vaticana (1657) parte degli stampati «eretici» della Biblioteca Palatina, già trasferiti al S. Uffizio: II, 835; suo ruolo nel tra-
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[Holste, Lucas (segue)]
sferimento (1657) della biblioteca dei duchi di Urbino a Roma: I, 540, 544; riorganizza la collezione Urbinate in Biblioteca Vaticana: I, 551; censisce a Roma (1660) i manoscritti della regina Cristina di Svezia: I, 503; descrive numerosi manoscritti Chigiani: I, 405; acquista per la Vaticana (1657-1661) stampati sul mercato librario veneziano: II, 746; antico possessore del manoscritto ora Vat. gr. 1941: I, 598. Holtz, L.: I, 97, 210, 290. Holzer, B.: I, 613; II, 770. Homerus: I, 228; II, 970, 971, 974, 975. Homodei (Omodei), Luigi, senior, card., legato di Pesaro-Urbino: suo ruolo nel trasferimento della biblioteca dei duchi di Urbino a Roma (1657): I, 540. HONDURAS: stampati relativi all’– o, meno spesso, ivi pubblicati, nella sezione Honduras della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Honorius II (Lamberto Scannabecchi), papa: concede a Petrus de Columpna i castelli del territorio prenestino: I, 694. Honorius III (Cencio), papa: II, 971; conferma (1216) la composizione del Capitolo della basilica romana di S. Maria ad Martyres (Pantheon): I, 715. Cfr. anche: Liber censuum. Honorius, Iohannes (Giovanni Onorio, da Maglie), librarius Graecus, scriptor Bibliothecae Vaticanae: I, 229, 255; è nominato (1535) «instaurator librorum graecorum»: I, 587; sua attività come copista: I, 74, 588. Honorius Augustodunensis: I, 228. Hoogewerff, G.J.: I, 133. Horaist, B.: I, 733, 734, 735. Horatii (Orazi), Carlo, da Castorano (Ascoli Piceno), O.F.M., missionario: I, 581; dizionari da lui compilati nel fondo Vaticano estremo-orientale in Biblioteca Vaticana: I, 580; ordina e cataloga i libri di Giovanni Francesco Nicolai ora nel fondo Borgiano cinese in Biblioteca Vaticana: I, 364. Horatius Flaccus, Quintus: I, 229, 299; II, 936. Cfr. anche: Licenza (…). Horbaç, O.: I, 657. Horn, Paul, orientalista: I, 658; sue descrizioni dei manoscritti del fondo Vaticano persiano in Biblioteca Vaticana: I, 646; suo catalogo dei manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana: I, 662. BIBL.: I, 646, 663. Hornus, J.-M.: I, 209. HORODZIEC (GORODEC’; Ucraina): biblioteca ivi raccolta da Krzysztof e Antoni Urbanowski († 1842): II, 767. Horologion: manoscritti orientali dell’–: I, 349. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –; Sa’âtât (…). Hostiensis: cfr. Henricus de Segusio (…), card. Houlis, K.: I, 299. Hourihane, C.: II, 928. Hourlier, J.: I, 89. Hovannisian, R.G.: I, 567. Howard, D.R.: I, 232, 304.
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Hoyle, M.: I, 125. Hozes (Orez), Juan de –, arcivescovo di Tarragona: libri a lui appartenuti, inclusi (1627) per volere di Urbano VIII nella Biblioteca Barberiniana: II, 793. Hrabanus Magnentius Maurus, O.S.B.: I, 229-230, 273; II, 971, 975. Huber, P.: I, 55, 116. Hubert, É.: I, 527, 726. Hübner, Josef Alexander von –, diplomatico, inviato austriaco a Roma: cura il deposito presso l’ambasciata austriaca di Roma (1873) della Biblioteca Rossiana, in vista del suo trasferimento in Austria: II, 864. Üuðrâ (Breviario caldeo): manoscritti dell’–: I, 110. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. Hudson, B.: I, 530. Huelsen, Ch.: I, 308, 311, 496, 670. Hughes, B.: I, 231. Huglo, M.: I, 108, 128, 156. Hugo de Folieto: I, 230; II, 928. Hugo de Sancto Charo (Hugues de Saint-Cher), O.P., card.: I, 137, 230. Hugo de Sancto Victore (Hugues de Saint-Victor), card., b.: I, 230. Hugutio Pisanus: I, 230-231. Hulton, Edith Teresa (lady Teresa Berwick), figlia di William Hulton e Costanza Mazini e moglie di Thomas Henry Noel-Hill, barone di Berwick: quale erede della famiglia Villari, cura l’esecuzione (1959-1960) del lascito di Luigi Villari alla Biblioteca Vaticana: I, 663. Hulton Mazini, Costanza, figlia di Vincenzo Mazini e di Linda Villari e madre di Edith Teresa Hulton: I, 663. Humphrey, primo duca di Gloucester, figlio di Enrico IV d’Inghilterra: I, 231. Humphreys, K.W.: I, 62. Hunger, H.: I, 72, 200. Hunzinger, Ch.: I, 106. Hurtubise, P., O.M.I.: I, 717. Hutter, I.: I, 102, 117, 118, 205, 315. Huygens, R.B.C.: I, 222, 223. al-Æwârizmí, Abû ‘Abd Allâh Muüammad b. Mûsà: I, 231. Hyginus, Caius Iulius: I, 231. Hyvernat, Henri, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: I, 651. BIBL.: I, 76, 145, 572, 653, 654. I Iacobus apostolus, s.: I, 271. Iacobus de Cessolis, O.P.: I, 314. Iacobus Coccinobaphensis monachus: I, 315, 316; II, 971, 974. Iacobus de Marchia, O.F.M., s.: manoscritti a lui appartenuti, provenienti dal convento di Monteprandone (Ascoli Piceno), acquisiti da Giovanni Francesco De Rossi e ora nel fondo Rossiano in Biblioteca Vaticana: I, 516, 517. Iacobus Sarugensis: I, 232. Iacobus de Varagine, O.P.: I, 231.
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Iacobus Viterbiensis, O.E.S.A., b.: I, 232. Iacobus de Vitriaco, card.: I, 231. Iamblichus: I, 232. Ianni, E.: I, 192. Ibarburu Asurmendi, M.E.: I, 124, 140. «ibernesi», manoscritti e stampati –: cfr. irlandesi (…). Ibn Ezra, Abraham b. Meir: I, 324, 573. Ibn Sínâ, Abû ‘Alí al-Üusayn b. ‘Abd Allâh: cfr. Avicenna (…). Ibrâhím al-Üâqilâní: cfr. Ecchellense, Abramo (…). icone: I, 732. iconografia: risorse di studio relative all’– paleocristiana e medievale nell’Index of Christian Art di Princeton: II, 783-785; incisioni con soggetti di – sacra e profana nel fondo Stampe in Biblioteca Vaticana: II, 881. Cfr. anche: modelli iconografici, manoscritti con – ad uso di pittori e artisti; oltretomba, manoscritti miniati con precedenti iconografici dell’– dantesco. Iehuda b. Zara: cfr. Judah b. Zara (o Judah Abenzara) (…). Ierocle Alessandrino: cfr. Hierocles Alexandrinus. Ierocle grammatico: cfr. Hierocles grammaticus. Iesus Christus: I, 547, 553, 583; II, 815. Cfr. anche: Trasfigurazione di Cristo, manoscritti greci con omelie per la festa della –. Igino, Caio Giulio: cfr. Hyginus, Caius Iulius. Ignace Denys Efrem II Rahmani (Iønâýiyûs Afrâm Raümâní), patriarca siro-cattolico di Antiochia: dona (1926) a Pio XI il facsimile di un manoscritto cairense, ora Mss. fot. 130: I, 438. Ignace Gabriel I Tappouni (Iønâýiyûs Óibrâ’íl Tabbûní), patriarca siro-cattolico di Antiochia, card.: manoscritti a lui appartenuti, acquisiti (fra 1935 e 1937) dalla Biblioteca Vaticana, ora nei fondi Vaticano arabo, Vaticano persiano, Vaticano siriaco, Vaticano turco: I, 561, 653, 661; II, 953. Ignatius Loyola, s.: I, 299. Ignazio di Gesù (al battesimo, Carlo Leonelli), O.C.D.: è autore di un Dictionarium Latino-Persicum conservato nel manoscritto ora Borg. pers. 15: I, 379. Ihm, S.: I, 214. IJsewijn, J.: I, 24, 70, 260, 296. Ilario di Poitiers, s.: cfr. Hilarius Pictaviensis, s. «illirici», stampati –: II, 754. Cfr. anche: slavi, stampati –. Immanuel b. Isaac, da Magonza: già possessore del manoscritto ora Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», ms. Orientale 51: I, 546. imperatori: cfr. regnanti. inchiostri, manoscritti con ricette per la preparazione di –: I, 99. Cfr. anche: pigmenti, manoscritti con ricette per la preparazione di –. incipitari: I, 303-306; a disposizione degli studiosi nelle Sale di consultazione della Biblioteca Vaticana: II, 781. – di testi castigliani di poesia: I, 306. – di testi francescani: I, 305. – di testi francesi antichi: I, 305-306; a carattere devozionale e di preghiere: I, 306; in prosa: I, 305; in poesia: I, 306.
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– di testi greci: I, 303; di epistolografi bizantini: I, 303. – di testi italiani di poesia: I, 102, 305; d’argomento religioso o morale: I, 305. – di testi latini: I, 304; filosofici bassomedievali: I, 304; medievali a carattere scientifico: I, 151, 304; medievali su virtù e vizi o sul Pater noster: I, 304; poetici bassomedievali: I, 304. Incisa della Rocchetta, Giovanni, storico ed erudito: I, 691; prepara (anni Trenta del sec. XX) un indice dell’Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 691; riordina e dota di segnature (anni Sessanta e Settanta del sec. XX) i documenti dell’Archivio Chigi: I, 691; redige un inventario relativo all’archivio di S. Maria in Cosmedin in Biblioteca Vaticana: I, 723. BIBL.: I, 691. incisioni e stampe (calcografie, litografie, xilografie, zincografie): I, 397, 486, 497, 514, 691, 715; II, 760, 764, 772, 778, 780, 813, 862, 875-891, 944, 958. Cfr. anche: matrici calcografiche e xilografiche; xilografici, stampati –; zincografie. incisori: cfr. artisti (…). incunaboli: I, 145, 302, 372, 408, 446, 455, 468, 486, 511, 515, 527, 528, 530, 550, 614; II, 748, 752, 753, 754, 757, 760, 763, 764, 765, 771-774, 787, 788-789, 794, 795, 796, 806, 807, 810, 811, 813, 816, 817, 823, 824-825, 826, 828, 829, 830, 839, 859, 864, 872, 883, 931, 945, 946, 950, 952; fogli di guardia manoscritti in –: I, 69, 197, 202, 270, 271; II, 825. Index of Christian Art (Princeton): II, 783-785; copia presso la Dumbarton Oaks Research Library, Washington, D.C. (dal 1939-1940): II, 784; copia nella biblioteca della Facoltà di Lettere della Rijksuniversiteit, Utrecht: II, 784; copia nella University of California, Los Angeles (fino al 2002), poi nel Getty Research Center nella stessa città: II, 784; copia vaticana (dal 1951-1952), prima depositata presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (sino al 1960), poi in Biblioteca Vaticana: II, 784-785, 954; sua redazione aggiornata in formato elettronico: II, 784-785. INDIA: I, 11, 534, 616. indiani, stampati –: I, 373, 375; II, 754. Indiani d’America: cfr. algonchine, popolazioni –; irochesi, popolazioni –. indiani e indocinesi, manoscritti –: I, 34, 99-100, 294, 297, 300, 372-375, 459, 534, 616-622. Cfr. anche: annamiti, manoscritti –; batak, manoscritti –; birmani, manoscritti –; cambogiani, manoscritti –; giavanesi, manoscritti –; hindi, manoscritti –; indologico, manoscritti d’interesse –; khmer, manoscritti –; konkani, manoscritti –; laotiani, manoscritti –; malayâ/am, manoscritti –; malesi, manoscritti –; nepalesi, manoscritti –; newari, manoscritti –; pâli, manoscritti –; pracritici, manoscritti –; sanscriti, manoscritti –; siamesi, manoscritti –; thai, manoscritti –; singalesi (…), manoscritti –; tamil, manoscritti –; telugu, manoscritti –; tibetani, manoscritti; tonchinesi, manoscritti –; urdu, manoscritti –. INDIANO, SUBCONTINENTE –: I, 616. Cfr. anche: India. indices verborum: manoscritti con – di testi latini: I, 100; stampati con – o concordanze di testi, per lo più greci e latini, nella sezione Indici-Concordanze della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
indirizzi ai Pontefici: I, 514, 533, 620, 729-736; definizione degli – e loro origine storica: I, 731; eterogeneità delle tipologie di materiali: I, 731; presenza di –, oltre che nel fondo Indirizzi in Biblioteca Vaticana, in altri fondi manoscritti e a stampa della Biblioteca e in diversi fondi dell’Archivio Segreto Vaticano: I, 735. INDOCINA, penisola: I, 534, 616, 622. indocinesi, manoscritti –: cfr. indiani e indocinesi, manoscritti –. indologico, manoscritti d’interesse –: I, 373. INDONESIANO, ARCIPELAGO –: I, 616. Infortiatum: cfr. Corpus iuris civilis. INGHILTERRA: II, 830. –, manoscritti originari o provenienti dall’–: I, 62-63; da monasteri benedettini: I, 51; d’età normanna: I, 62; musicali: I, 63, 129; con scritti di retorica: I, 139-140, 201, 273. Cfr. anche: anglo-sassoni, manoscritti con testi o note –; britanniche, isole –; carolina, manoscritti in minuscola – dalle isole britanniche; inglesi, manoscritti –; insulare, manoscritti latini in minuscola –. –, stampati relativi all’– o ivi pubblicati, nella sezione Inghilterra della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: inglese, letteratura –, stampati di – moderna (…); inglesi, stampati –. Ingilramnus (vel Angilramnus), episcopus Metensis: II, 962, 966, 967, 971. inglese, letteratura –: stampati di – moderna nella biblioteca del card. Rafael Merry del Val y Zulueta, trasferita (1938) in Biblioteca Vaticana: II, 765, 831. inglesi, manoscritti –: I, 100; II, 923, 924. Cfr. anche: anglo-sassoni, manoscritti con testi o note –. –, stampati –: II, 754, 766, 873. Ingrosso, L.: I, 716, 719, 723, 726. Inguanez, M., O.S.B.: I, 321. Innario: manoscritti dell’–: II, 977. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. Innocentius III (Lotario dei conti di Segni), papa: I, 232-233, 308-309. Innocentius VIII (Giovanni Battista Cibo), papa: II, 966, 971, 975, 978; riceve in dono dalla regina di Cipro Carlotta di Lusignano i manoscritti ora Vat. gr. 1158, 1208: I, 586. Innocentius X (Giovanni Battista Pamphili), papa: I, 521; II, 835; ordina il trasferimento (1647) in Biblioteca Vaticana del manoscritto ora Vat. slav. 23: I, 656. Innocentius XI (Benedetto Odescalchi), papa, b.: I, 468; II, 899; riceve un’incisione, portata a Roma (1684) dal missionario gesuita Philippe Couplet e ora Vat. estr.-or. 34, della stele nestoriana di Si-ngan-fu: I, 580; riceve in dono (1685) da Philippe Couplet libri missionari cinesi poi trasmessi alla Biblioteca Vaticana: II, 748, 942. Innocentius XII (Antonio Pignatelli), papa: I, 505. Innocentius XIII (Michelangelo Conti), papa: I, 651; II, 943. Innocenza dell’Incarnazione (al secolo, Camilla Barberini), O.CARM., figlia di Carlo Barberini e Costanza Magalotti e nipote di Urbano VIII: per volere del papa si trasferisce (1639) con altre consorelle da Firenze a Roma: I, 726; raccolta di sua corrispondenza e varie scritture nel fondo Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino, in Biblioteca Vaticana: I, 727. Innocenzo III, papa: cfr. Innocentius III (…), papa.
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INDICE ANALITICO
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Innocenzo VIII, papa: cfr. Innocentius VIII (…), papa. Innocenzo X, papa: cfr. Innocentius X (…), papa. Innocenzo XI, papa: cfr. Innocentius XI (…), papa (…). Innocenzo XII, papa: cfr. Innocentius XII (…), papa. Innocenzo XIII, papa: cfr. Innocentius XIII (…), papa. INNSBRUCK (Austria): Università di –, Facoltà Teologica: dona (1986) alla Biblioteca Vaticana corrispondenza di Ludwig von Pastor († 1928): I, 478-479. Inquisizione: manoscritti relativi all’–: I, 100. Cfr. anche: Santa Sede, Congregazione del S. Uffizio (…). Institute of Medieval Canon Law (ora denominato Stephan Kuttner Institute of Medieval Canon Law, con sede a München; precedentemente a Washington, Yale, Berkeley): I, 636. Institutiones: cfr. Corpus iuris civilis. insulare, manoscritti latini in minuscola –: I, 156, 317. insulari, manoscritti –: cfr. anglo-sassoni, manoscritti con testi o note –; britanniche, isole; Inghilterra (…); inglesi, manoscritti –; Irlanda (…). intagli, gemme, cammei: cfr. glittica, arte della – (…). International Fund for Monuments: cfr. World Monuments Fund (…). internet, siti –: cfr. websites (siti internet). Ioachim de Flore: I, 233. Iob: cfr. Giobbe, personaggio dell’Antico Testamento. Iohannes XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli), papa, b.: I, 567; II, 884, 954; riceve in omaggio e destina alla Vaticana gli attuali Libri minusc. 16 e 16A: I, 435; «indirizzi» a lui inviati: I, 734; suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 412; libri a stampa pervenuti dal suo appartamento privato dopo la morte, ora nel fondo Bergamo in Biblioteca Vaticana: II, 804. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Bergamo. Iohannes XIII Glykys, patriarcha Constantinopolitanus: I, 233. Iohannes II Comnenus, imperator Byzantinus: II, 962, 967, 971. Iohannes VI Cantacuzenus, imperator Byzantinus: I, 233. Iohannes apostolus et evangelista, s.: I, 54, 86, 327. Iohannes Balbus, seu Ianuensis, O.P.: I, 234. Iohannes Cantius, vel de Kèty, s.: I, 234. Iohannes Chrysostomus, s.: I, 118, 234. Iohannes Climacus, s.: I, 118, 234; II, 928, 966, 971, 977. Iohannes Damascenus, s.: I, 234-235. Cfr. anche: Barlaam et Ioasaph. Iohannes diaconus Venetus: I, 235. Iohannes de Fonte, O.F.M.: I, 235. Iohannes Hymmonides, seu Diaconus: I, 235. Iohannes Ianuensis: cfr. Iohannes Balbus (…). Iohannes Italus: I, 235-236. Iohannes Lydus: I, 236. Iohannes Paulus I (Albino Luciani), papa: non è rappresentato fra i destinatari di «indirizzi» nel fondo Indirizzi ai Pontefici in Biblioteca Vaticana: I, 732.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Iohannes Paulus II (Karol Wojtyáa), papa, b.: I, 321, 583, 656, 731; II, 956, 957; «indirizzi» a lui inviati: I, 732, 735. Iohannes de Sancto Victore: I, 236. Iohannes Saresberiensis: I, 236. Iohannes Scotus Eriugena: I, 236. Iokibe, Shinjiro (Giuseppe), di Kobe: dona (1940) alla Biblioteca Vaticana una trentina di opere sul Giappone: II, 766. Iona, Giovanni Battista: cfr. Giona (…), Giovanni Battista (…). Ioseph, pater putativus Iesu, s.: II, 890. Iosephus, Flavius: I, 236, 498. Iosue: cfr. Giosuè, personaggio dell’Antico Testamento. Iozzo, M.: II, 827. Ippocrate: cfr. Hippocrates. IRAN: I, 400, 402. Cfr. anche: Persia. Irigoin, J.: I, 65, 152, 153, 227, 259, 263, 317. IRLANDA: II, 768; autori originari dell’ –: I, 63, 114, 166; stampati relativi all’– o ivi pubblicati, nella sezione Irlanda della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; raccolta di pubblicazioni relative alla storia e all’archeologia dell’–, giunta in Biblioteca Vaticana (1922) per dono della Royal Society of Antiquaries of Ireland: II, 763. Cfr. anche: britanniche, isole (…); carolina, manoscritti in minuscola – dalle isole britanniche; insulare, manoscritti latini in minuscola –. irlandesi («ibernesi»), manoscritti –: I, 375. –, stampati –: II, 754. Irmer, D.: I, 208. Irmscher, J.: I, 71, 211. irochesi, popolazioni –: I, 534. Isaac Farüi: cfr. Farüi, Isaac. «Isaac Maronita archiepiscopus Tripolis Syriae» (o «Isaac Sciadrensis»): cfr. Isüâq aš-Šadrâwí (…). Isaac b. Solomon Israeli: cfr. Israeli, Isaac b. Solomon. Isaia, profeta: I, 571. iscrizioni: cfr. epigrafi; epigrafia. ISERNIA: I, 700. ISFAHAN (o ESFAHAN; Iran): I, 379, 402. –, Carmelitani scalzi presenti a – (secc. XVII-XVIII): I, 379, 644; ad essi George Strachan († post 1634) affida i manoscritti orientali da lui raccolti: I, 559. Isüâq aš-Šadrâwí («Isaac Maronita archiepiscopus Tripolis Syriae», o «Isaac Sciadrensis»): sottoscrive una descrizione di manoscritti orientali ora nel fondo Barberiniano orientale in Biblioteca Vaticana, conservata nel manoscritto Barb. or. 130: I, 348, 349. Isidoro di Siviglia, s.: cfr. Isidorus Hispalensis, s. Isidoro da Villapadierna, O.F.M.CAP.: I, 692. Isidorus Hispalensis, s.: I, 236-237. Isidorus Kioviensis (vel I. Ruthenus), card.: I, 237, 657; manoscritti greci a lui appartenuti, acquisiti durante il pontificato di Paolo II: I, 586; antico posses-
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INDICE ANALITICO
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sore del manoscritto ora Vat. gr. 1891: I, 598; secondo Giorgio Levi Della Vida, antico possessore dei manoscritti ora Vat. slav. 8 e 14: I, 655; attestazioni della sua scrittura greca: I, 74, 237. Isidorus Pelusiota, s.: I, 237. Isidorus Ruthenus, card.: cfr. Isidorus Kioviensis (…), card. AL-ISKANDARIYYA: cfr. Alessandria d’Egitto (…). islamici, manoscritti –: I, 33, 34, 35, 46-47. Cfr. anche: arabi, manoscritti –; persiani, manoscritti –; turchi, manoscritti –. ISLANDA: stampati relativi all’– o ivi pubblicati, nella sezione Islanda della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. islandesi, manoscritti –: I, 375. Išo‘barnûn, patriarcha Seleuciae Nestorianorum: I, 96, 237. Isocrates: I, 237. ISOLA SACRA (nel comune di Fiumicino, in provincia di Roma): cfr. Porto (…). Israel Erlandi (seu Erlandsson), O.P.: cfr. Miracula s. Erici regis Sueciae et martyris (…). ISRAELE: Stato di –: Ministry of Education and Culture: Institute of Hebrew Manuscripts: cfr. Gerusalemme (…), Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts (…). Israeli, Isaac b. Solomon: I, 113. ÌSTANBUL: cfr. Costantinopoli (…). Istituto Storico Italiano (ora I.S.I. per il Medio Evo): I, 405; II, 810. ITALIA: I, 29, 533; II, 899, 907; – antica: documentazione relativa alla topografia dell’– nel fondo Ashby in Biblioteca Vaticana: II, 888, 889; invasioni barbariche: I, 663; documentazione (secc. XIII-XIX) relativa ad abbazie dell’– centrale e meridionale amministrate dal Capitolo di S. Pietro in Vaticano, conservata nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 674; relazioni dell’– con la Persia (sec. XVIII): I, 378; Risorgimento italiano: carte e documenti relativi alla storia del –, in particolare in Calabria, nella serie presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 487. Cfr. anche: comuni italiani, manoscritti con documenti relativi alla storia dei –; Tevere (…), Dipartimento del – (circoscrizione amministrativa dell’Italia centrale in epoca napoleonica); Trasimeno (…), Dipartimento del – (circoscrizione amministrativa dell’Italia centrale in epoca napoleonica). –, manoscritti: originari o provenienti dall’–: I, 503, 515; miniati: I, 102, 115116, 121, 122; provenienti da monasteri basiliani delle regioni meridionali: I, 601. Cfr. anche: italogreci, manoscritti –. –, – latini: I, 503, 515; antiquiores: I, 46, 101, 102; in onciale: I, 155; biblici: I, 57, 102; liturgici: I, 101, 109; liturgici con notazione musicale: I, 101; delle regioni settentrionali: I, 101, 109, 302-303; musicali, delle regioni settentrionali: I, 128; trascritti o posseduti da umanisti italiani: I, 75, 111, 158, 165, 166, 241, 278, 291, 922. –, – con testi di autori latini altomedievali d’ambito italiano: I, 101, 114; con testi agiografici latini rinascimentali d’area italiana: I, 42, 101.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[ITALIA, manoscritti (segue)]
–, – relativi alla storia dell’Italia settentrionale: I, 481. –, opere teatrali pubblicate in – (secc. XVI-XVII), raccolte da Leone Allacci e conservate nel fondo Drammaturgia Allacci in Biblioteca Vaticana: II, 818-819. –, pubblicazioni relative all’–, nella sezione Italia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 782. –, Regno d’–: I, 515; II, 774; Senato: documentazione ad esso relativa, nella serie R. Senato presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945): I, 480; Ministero delle Colonie: I, 400; Ministero della Pubblica Istruzione: I, 404, 405, 482, 489, 663; causa tra la famiglia Barberini e il governo italiano in seguito all’abbattimento (1871) a Roma del monastero e della chiesa della SS. Incarnazione del Verbo Divino: I, 727; legge (nr. 1766, 16 giugno 1927) di liquidazione dell’antico regime degli usi civici e dei residui dei diritti promiscui: I, 687; Concordato con la Santa Sede (1929): I, 515; discriminazioni subìte dagli Ebrei a motivo delle leggi razziali fasciste (1938-1939): II, 768; entrata in guerra, nel corso della seconda guerra mondiale (1940): I, 665; monete e medaglie del –, nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 906, 907. –, Repubblica Italiana: Sottosegretariato di Stato alla Pubblica Istruzione: I, 706; Sottosegretariato di Stato alla Sanità, Lavoro e Previdenza sociale: I, 706; monete e medaglie della –, nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 906, 907. –, stati e città d’– (prima dell’unità): I, 736; monete e medaglie coniate da –: II, 898, 906. Cfr. anche: comuni italiani (…). italiana, letteratura –: I, 663; II, 806, 865; stampati relativi alla – nel fondo R.G. Letteratura italiana in Biblioteca Vaticana: II, 848. Cfr. anche: poesia italiana; romanze, lingue e letterature –. italiani, manoscritti –: I, 43, 58, 64, 74-75, 102, 240, 481, 520, 533, 538; II, 806, 923, 924, 929, 965. –, stampati –: II, 806. italogreci, manoscritti –: I, 102, 272, 286, 302, 342, 589, 590, 593, 598, 599, 600601, 611; miniati: I, 117; del Sinassario: I, 41-42, 102 Cfr. anche: Calabria, manoscritti greci originari o provenienti dalla –; Puglia, manoscritti greci originari o provenienti dalla –; Salento, manoscritti greci del –; Sicilia, manoscritti greci originari o provenienti dalla –. ITHACA (New York, Stati Uniti d’America): Cornell University Library, Department of Rare Books: postillati tassiani ivi conservati: II, 802. Itier, Bernard, O.S.B., cronista, armarius (sec. XII-XIII) della biblioteca di SaintMartial di Limoges: sue note nei manoscritti ora Reg. lat. 267 e 2024 in Biblioteca Vaticana: I, 507. itinera eruditi, manoscritti esaminati nel corso di – (secc. XIX-XX): I, 102-104. Itzkowitz, J.B.: I, 243. Iudith: cfr. Giuditta, personaggio dell’Antico Testamento. Iulianus Augustus, Flavius Claudius, imperator: I, 238. Iulianus Pomerius: cfr. Pomerius, Iulianus.
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INDICE ANALITICO
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Iuliis, Giuseppe de –, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: sue copie di manoscritti nel fondo Vaticano greco: I, 600; estensore dei cosiddetti pinaces Allatiani presenti in buona parte dei Vat. gr. 1-210: I, 600; suo inventario, preparato con Giuseppe de Camillis, dei manoscritti Palatini greci: I, 609. Iuliis, Tommaso de –, scriptor latino della Biblioteca Vaticana e prefetto dell’Archivio Vaticano: trascrive un inventario, redatto da Leone Allacci, dei manoscritti Urbinati greci in Biblioteca Vaticana: I, 542. Iulius II (Giuliano Della Rovere), papa: I, 17, 20, 24, 297, 586, 732; II, 776, 788, 794, 795, 811, 813, 885, 903, 970, 971; sue provvidenze in favore del collegio dei cantori, o Cappella Giulia, della basilica di S. Pietro in Vaticano: I, 384, 386; destina la sua collezione manoscritta alla Biblioteca Vaticana: I, 625; nummi da lui raccolti nella sua biblioteca privata: II, 895. Iulius III (Giovanni Maria Ciocchi del Monte), papa: I, 70, 520, 587; II, 971, 972. Iulius Valerius Polemius: I, 238. Iustinianus I, imperator Byzantinus: cfr. Corpus iuris civilis. Iuvenalis, Decimus Iunius: I, 238. Ivanova-Mavrodinova, V.: I, 324. Ivo Carnotensis, s.: II, 928. IVREA (Torino): I, 485. Izarn, R.R.: I, 332. Izbicki, T.M.: I, 170, 217, 635. Izydorczyk, Z.: I, 213. J Jachmann, G.: I, 309. Jackson, D.F.: I, 28, 612. Jacob, A.: I, 41, 79, 90, 102, 106, 141, 148, 149, 154, 253, 272, 286, 342, 343. Jacob, W.: I, 198. Jacobus (…): cfr. Iacobus (…). Jacovacci, Domenico: è autore di Repertori di famiglie romane (sec. XVII): II, 971. Jacquart, D.: I, 151, 186; II, 927. Jacques de Vitry, card.: cfr. Iacobus de Vitriaco (…), card. Jagiò, V.: I, 372, 657. Jaksche, H.: I, 658. James, M.R.: I, 83, 449. Janecek, A.: I, 313. Janert, K.L.: I, 34. Janini, J.: I, 106. Jannacconi, Giuseppe, musicista: sue composizioni musicali nel fondo Ravalli della Biblioteca Vaticana: I, 501. Janni, Giuseppe, padre di Guglielmo: I, 351. Janni, Guglielmo, pittore e letterato, pronipote ex matre di Giuseppe Gioacchino Belli; sue carte con studi belliani, e carteggi autografi tra il Belli e suoi corrispondenti, entrati (1961) per sua volontà in Biblioteca Vaticana e ora conservati nel fondo Carte Belli: I, 351-352; II, 955; dona (1953) alla Vaticana circa 7.000 volumi a stampa: I, 352; II, 767, 955. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblio-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[Janni, Guglielmo (segue)]
teca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carte Belli. Janni Belli, Maria Teresa, figlia di Ciro Belli, madre di Guglielmo Janni: I, 351. Janssens, B.: I, 134. Janz, B.: I, 392. Janz, Timothy, della Biblioteca Vaticana: I, 38. BIBL.: I, 255. Japundàiò, M.: I, 159, 335, 346, 372, 408, 446, 452, 468, 552, 657, 658. Jasoni, Erminio, «archivista degli archivi del palazzo lateranense» (direttore del Tabularium Generale Vicariatus Urbis, o Archivio Storico del Vicariato [ora Archivio Storico Diocesano] di Roma): sua ricevuta (1910) all’atto della consegna in Laterano di documenti dell’archivio familiare Ottoboni, ora conservati presso l’Archivio Storico Diocesano di Roma: I, 713. Jatta, Barbara, della Biblioteca Vaticana: suo inventario della collezione Gismondi: II, 891. BIBL.: I, 28, 29; II, 880, 883, 887, 888, 889, 891, 908, 936. Javier, Francisco, s.: cfr. Franciscus Xaverius (…), s. Javierre, J.M.: II, 831. Jean la Fontaine: cfr. Iohannes de Fonte (…). Jean de Montreuil: I, 322; II, 926. Jean de Saint-Victor: cfr. Iohannes de Sancto Victore. Jean de Valois, duca di Berry: II, 964, 971. Jeantin, Jean, S.M.: cura (sec. XIX) la collezione di manoscritti e stampati di Étienne Pagès: I, 456. Jeauneau, E.: I, 223, 244. Jedin, H.: I, 343, 412. Jehiel b. Samuel: vende (1469) ad Aaron b. Menahem Volterra il manoscritto ora Urb. ebr. 2: I, 546. Jemolo, A.C.: I, 568. Jemolo, V.: I, 32, 146; II, 932. Jensen, K.: I, 240. Jenšovský, B.: I, 347. Jerphanion, G. de –, S.I.: I, 309. JERSEY CITY (New Jersey, Stati Uniti d’America): Snead & Co., ditta –: è incaricata della costruzione e collocazione (1929) degli scaffali metallici nel deposito degli stampati della Biblioteca Vaticana: II, 776. Jervolino, Angelo Raffaele, esponente della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.), poi parlamentare: I, 707; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 706, 707. Jervolino de Unterrichter, Maria, esponente della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.), poi parlamentare: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 706, 707. JESI: Studio per le Arti della Stampa, in Palazzo Pianetti Vecchio: I, 544. Jeudy, C.: I, 68, 210, 269, 270, 274, 281, 334, 339, 346, 399, 406, 449, 462, 482, 507, 516, 529, 544. JILIN (Cina): cfr. Kirin (…).
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INDICE ANALITICO
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Jitkow, Olga N.: cede (1936) alla Biblioteca Vaticana i manoscritti ora Vat. slav. 54-62: I, 656. Jobe, P.H.: I, 100. Jocelyn, H.D.: I, 242. Jodogne, P.: I, 183. Johannes (…): cfr. Iohannes (…). John, J.J.: I, 46. John of Salisbury: cfr. Iohannes Saresberiensis. Johnson, D.: I, 266. Johnson, R.P.: I, 246. Johrendt, J.: II, 935. Jona, Giovanni Battista (Judah): cfr. Giona (…), Giovanni Battista (…). Jones, Ch.W.: I, 151, 189. Jones, H.G.: I, 347; II, 796. Jones, L.W.: I, 125, 164, 283. Josephson, Å.: I, 204. Jostmann, C.: I, 278. Jouanna, J.: I, 210, 216. Jouffroy, Jean, O.S.B.CLUN., card.: I, 238; suoi manoscritti nel cosiddetto «fondo antico» dei Vaticani latini in Biblioteca Vaticana: I, 624. Joyal, M.: I, 266. Juan de Palomar, teologo: I, 238. Juan de Segovia, teologo: I, 238-239. Judah b. Menahem Kohen («Giuda di Menachem Coen»): possessore (sec. XV) del manoscritto ebraico ora Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», ms. Orientale 52: I, 547. Judah b. Zara (o Judah Abenzara), cartografo (secc. XV-XVI): I, 312; II, 971. JUGOSLAVIA, ex Repubblica Federale di –: stampati relativi ai territori della – o ivi pubblicati, nella sezione Jugoslavia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: I, 11; II, 782. Julianus (…): cfr. Iulianus (…). Jülich, T.: I, 311. Julius (…): cfr. Iulius (…). Jullien de Pommerol, M.-H.: I, 26, 173, 356. Jung, M.-R.: II, 922, 926, 927, 928, 929. K Kabealo, T.B.: I, 304. Kabis, Marco, ex-alunno del Collegio Urbano di Propaganda Fide di Roma: originali e copie di papiri copti a lui appartenuti, ora in Biblioteca Vaticana: I, 365366. Kaeppeli, Th., O.P.: I, 137, 346. Kaestli, J.-D.: I, 271. Kaiser-Wilhelm-Gesellschaft zur Förderung der Wissenschaften (Berlin): contesa tra la – e la Biblioteca Vaticana a proposito del testamento di Ernst Steinmann († 1934): II, 870.
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Kallen, G.: I, 253. Kallendorf, C.: I, 290. Kalli, M.K.: I, 270. Kalustian, Šnorhk‘: cfr. Šnorhk‘ Galustean (…), patriarca armeno apostolico di Costantinopoli. Kalvos, Andreas (italianizzato in Andrea Calbo, o Calvo), di Zante, poeta: lettere a lui indirizzate, nella Raccolta Ferrajoli all’interno del fondo Autografi Ferrajoli in Biblioteca Vaticana: I, 421. Kampf, H.: I, 253. KANDY (Sri Lanka): I, 620. Kanter, L.B.: I, 89, 122, 166. Kantner, L.M.: I, 387, 392, 502. Kapasulis, Samuel: cfr. Samuel Kapasulis, patriarca greco di Alessandria. karamanlidici, manoscritti –: I, 499. Karo, G.: I, 85. Karwacka Codini, E.: I, 717. KARWAR (Karnataka, India): I, 619. Karyophilos, Ioannes Matthaios: cfr. Cariofilo, Giovanni Matteo (…). Kasser, Rodolphe, orientalista: studia il Pap. Vat. copt. 9 della Biblioteca Vaticana: I, 472. BIBL.: I, 327, 471, 472. Katterbach, B., O.F.M.: I, 144, 491. Kaufhold, H.: I, 96. Kay, R.: I, 108. Keaveney, R.: II, 889. Kefalas, Nikolaos, di Zante, avventuriero e viaggiatore: I, 621; porta a Roma (1825) il manoscritto ora Vat. ind. 20, e ne pubblica una versione greca e italiana: I, 617. Kehr, Paul Fridolin, storico e diplomatista: frequenta (fine sec. XIX) l’Archivio Barberini: I, 678; utilizza largamente l’Archivio Colonna ora a Subiaco: I, 703; sua valutazione dell’archivio di S. Maria in Via Lata: I, 724. BIBL.: I, 491, 516, 676, 725. Keidel, G.C.: I, 88, 91. Keil, H.: I, 97. Kelly, Th.F.: I, 52, 90, 109, 126, 128, 148. Kempers, B.: I, 388. Kennedy, L.A.: I, 205. Kenyon, F.G.: I, 55, 141. Kephalas, Nikolaos: cfr. Kefalas, Nikolaos (…). KEPHALLENIA: cfr. Cefalonia (…). Ker, N.R.: I, 45, 62, 64, 83, 91, 246, 449. KERALA (India): I, 619. KERKYRA: cfr. Corfù (…), isola (…). Kéry, L.: I, 95. Kessler, C.M.: II, 922, 923. Kessler, E.: I, 24.
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INDICE ANALITICO
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khmer, manoscritti –: I, 99, 374, 580, 616, 622. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –; indiani e indocinesi, manoscritti –. Kibre, P.: I, 44, 151, 170, 216, 227, 304. Kidân za-nagh («Testamentum matutinum»), manoscritti del –: I, 495. KIEV (KYIV; Ucraina): I, 657; biblioteca raccolta da Krzysztof e Antoni († 1842) Urbanowski, accresciuta da Bolesáaw Starzyñski, infine acquistata (1913) da Maria Róþa Branicka Radziwiááowa e trasferita (1917) a – ove confluì nella Biblioteca del Museo Terešçenko, ora Museo statale dell’arte russa (Nacional’nij Muzej Rosijskogo Mistectva), e nella Biblioteca nazionale ucraina (Nacional’na biblioteka Ukraini): II, 767. Kim, S.J.: I, 317. King, H.H.: I, 188. Kingsborough, E.K.: I, 319. Kircher, Athanasius, S.I., orientalista e scienziato: I, 572; censisce (1636) i manoscritti copti allora in Biblioteca Vaticana: I, 569-570. Kirchner, I.: I, 143, 144. KIRIN (o JILIN; Manciuria, Cina): Vicariato apostolico di –: II, 764. Kirkendale, Ursula, musicologa, moglie di Warren: con il marito, dona una raccolta di volumi d’argomento musicologico alla Biblioteca Vaticana: II, 826-827. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Kirkendale. Kirkendale, Warren, musicologo, marito di Ursula: con la moglie, dona (fine sec. XX) una raccolta di volumi d’argomento musicologico alla Biblioteca Vaticana: II, 826-827. BIBL.: II, 826. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Kirkendale. Kirkham, V.: I, 193. Kirsch, W.: I, 129. Kisch, G.: I, 312. Kitâb ad-dawra wa-ba‘¬ aý-ýurûüât: I, 571. Kitâb ad-dilâl: I, 571. Kitâb ad-dilâl as-subüa: I, 571. Kitâb ar-rawâbí‘ li-l-Aflâýûn («Contrastum Mahumeti cum Philaton [= Platone]»): I, 553. Klaes, M.: I, 48. Klauser, Th.: I, 107. Klebelsberg, Kuno, ministro ungherese del culto e della pubblica istruzione: propone di donare a Pio XI per il suo giubileo sacerdotale (1929) una raccolta di stampati relativi all’Ungheria: II, 871. Klibansky, R.: I, 175. Kneafsey, John, di Limerick (Irlanda): dona (1959) alla Biblioteca Vaticana pubblicazioni relative alla Massoneria: II, 768. Knights of Columbus: I, 331. Cfr. anche: Saint Louis (…), Saint Louis University, Knights of Columbus Vatican Film Library. Knoepfler, D.: I, 259. Knox, D.: I, 179.
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KØBENHAVN (Danimarca): I, 375. Köbler, G.: I, 162. Koehler, W.: II, 924. Köhler, F.W.: I, 226. Kolev, P.: I, 298. KÖLN (Germania): nunziatura a – (1639-1644) di Fabio Chigi: I, 690; II, 809. Kominis, A.D.: I, 613. König, E.: I, 275, 313, 314, 315, 316, 325, 334. konkani, manoscritti –: I, 616. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –. KONSTANTINUPOLIS: cfr. Costantinopoli (…). KONSTANZ (Baden-Württemberg; Germania): manoscritti appartenuti a fondazioni domenicane della diocesi di –: II, 922, 923. Korolevskij, Cirillo (Jean-François-Joseph Charon), assistente della Biblioteca Vaticana: manoscritti e stampati da lui acquisiti durante la missione nei Balcani e nel Medio Oriente (1923-1924) compiuta insieme a Eugène Tisserant: I, 560, 566, 567, 607-608, 646-647, 656, 660-661; II, 763-764, 950; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. KOSOVO: cfr. Jugoslavia (…). Koster, W.J.W.: I, 177. Kotter, B.: I, 234. Kotzabassi, S.: I, 48, 93, 178, 220, 235, 240. Kowalsky, N.: I, 383. Koztur, H.-J.: I, 229. Krafft, P.: I, 205. Krajçar, J.: I, 657. KRAKÓW (o CRACOVIA; Polonia): I, 49-50, 77; Università di –: I, 49. Krämer, S.: I, 35, 74, 104, 162, 462; II, 921. Kranz, H.: I, 326. Krasnosel’cev, N.: I, 105. Kraus, Hans P., bibliofilo e antiquario: acquista presso l’antiquario torinese Bourlot un manoscritto di provenienza Patetta ora a New Haven: I, 482. Krause, K.: I, 118, 234. Krautheimer, R.: I, 321, 719, 723. Kresten, O.: I, 288, 297. KRETE: cfr. Creta (…). Krinsky, C.H.: I, 292. Kristeller, P.O.: I, 35, 113, 165, 186, 214, 250, 484, 529; II, 921. Krohn, E.C.: I, 23. Kroll, G.: I, 49. Krusch, B.: I, 42. Kufâle («Libro dei Giubilei» etiopico): manoscritti del –: I, 498. Kunitzsch, P.: I, 272. Kuntz, Taddhäus, pittore: affresca per volere del card. Enrico Benedetto Maria Clemente Stuart, duca di York, una sala del Seminario Tuscolano destinata a ospitare la biblioteca: II, 872.
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INDICE ANALITICO
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Künzle, Paul, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Künzle, P. (Pius), O.P.: I, 246, 449. Kurras, L.: I, 121, 313. Kurz, J.: I, 309. Kurz, O.: I, 33. Kut, A.T.: I, 662. Kuttner, Stephan, storico del diritto canonico, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: I, 94. Cfr. anche: Institute of Medieval Canon Law (…). BIBL.: I, 94, 95, 223, 636. Kuyumjan («Cuiumgijan»), Giorgio, «di Pietro Chrmisi (…) Armeno Ancirano»: già possessore (tra gli anni 1778-1781) di manoscritti ora nel fondo Borgiano armeno in Biblioteca Vaticana: I, 362. KYIV: cfr. Kiev (…). KYPROS: cfr. Cipro (…), isola. KYTHERA: cfr. Citera (…), isola (…). L Laborde, A. de –: I, 182. Labory, G.: I, 200. Labowsky, L.: I, 190. Labrador Herraiz, J.J.: I, 306. Labriola, A.: I, 545. Labrunie, Arnaud, P.S.S., teologo: autore di uno scritto sul prestito a interesse portato alla luce (1819) da Étienne Pagès: I, 456. Labruzzi, Carlo: suoi disegni della Via Appia, di provenienza Ashby, ora nei manoscritti Vat. lat. 14929-14933: II, 889. Lacombe, G.: I, 179, 269. Lacordaire, Henri-Dominique, O.P.: è rappresentato nella biblioteca di Étienne Pagès: II, 833. Lactantius Placidus: I, 239. Laderchi, Giacomo, C.O., storico della Chiesa e agiografo: manoscritti a lui appartenuti, donati al card. Francesco Barberini iunior: I, 346. LADISPOLI (Roma): I, 430. La Farina, Giuseppe, patriota e storico: lettere a lui indirizzate nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. LA FAVORITE (Lyon; Rhône-Alpes, Francia): casa dei Maristi a –: I, 456; II, 833. Lafontaine, G.: I, 221. Lafréry (Lafréri), Antoine, cartografo e incisore: suo Speculum Romanae magnificentiae: II, 882, 889. Lagercrantz, O.: I, 44. Lagomarsini, Girolamo, S.I., erudito: suoi manoscritti, provenienti dal Collegio Romano, ora nel fondo Vaticano latino (Vat. lat. 11616-11709): I, 631. Lagorio, V.M.: I, 70, 127, 189, 282. LAINZ (sobborgo di Wien; Austria): residenza a – della Compagnia di Gesù ove era conservata (dal 1895) la Biblioteca Rossiana: I, 515, 519; II, 865.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Laistner, M.L.W.: I, 188, 269. Lake, K.: I, 78, 142, 237. Lake, S.: I, 78, 142. LAKEDAIMON: cfr. Sparta (…). Lakmann, M.-L.: I, 471. Lakmann, Nicolaus, O.F.M.: I, 239. LALIBELA (anticamente ROHA; Etiopia): I, 333; chiese monolitiche e ipogee: I, 332. Lalli, C.M.F.: I, 28. Lalou, É.: I, 161. Lamalle, Edmond, S.I., archivista della Compagnia di Gesù: consegna (1983) alla Biblioteca Vaticana gli attuali manoscritti Vat. gr. 2658-2660 e Vat. lat. 1506715118: I, 610; dona (1985) alla Biblioteca Vaticana il manoscritto ora Vat. arm. 45: I, 567. Lamattina, Gaetano, studioso di storia, soprattutto locale d’ambito cilentano: volumi da lui donati (anni Ottanta del sec. XX) alla Biblioteca Vaticana: II, 827. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Lamattina. LAMBACH (Austria): II, 971, 978. Lambert, B.: I, 226. Lambert, C.: I, 78. Lamberz, E.: I, 50. Lambruschini, Luigi, card. bibliotecario: I, 618. Lameere, W.: I, 220. Lamennais (La Mennais), Félicité Robert de –, polemista e giornalista: è rappresentato nella biblioteca di Étienne Pagès: II, 833. Lampakis, S.: I, 257. Lampen, W.: I, 90, 274; II, 930. Lampros, S.: I, 343. Lampsidis, O.: I, 245. Lana, I.: I, 313. Lanata Coudy, Luís Felipe, ambasciatore del Perù presso la Santa Sede (19571962): dona (1959) alla Biblioteca Vaticana opere pubblicate nel suo paese: II, 768. Lancellotti, Giovanni Battista, canonico e archivista del Capitolo di S. Pietro in Vaticano, poi (1615-1655) vescovo di Nola: I, 677. Lanci, Michelangelo, scriptor arabo della Biblioteca Vaticana, filologo e letterato: suoi codici acquistati (1871) dai Ferrajoli: I, 417-418; sue opere nei manoscritti Ferr. 978-1031 in Biblioteca Vaticana: I, 419-420. Lanciani, Rodolfo, topografo: I, 239, 430; II, 888; frequenta (fine sec. XIX) l’Archivio Barberini: I, 678; sue carte nei manoscritti Vat. lat. 13031-13047: I, 147, 632; sue schede topografiche nei manoscritti Vat. lat. 15216-15229: I, 147, 633. BIBL.: I, 425, 426, 695. Lanciotti, Anna Maria: con Giovanna Di Tomassi, descrive analiticamente (19781981) gli Archivi della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.) in Biblioteca Vaticana: I, 707.
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INDICE ANALITICO
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Lanconelli, A.: I, 147, 160, 238. Landa Ábrego, M.E.: I, 326. Landgraf, A.M.: I, 163. Landry, A.-M.: I, 163. Landucci, G.: I, 433. Landuzzi, Tommaso, canonico e parroco di S. Maria in Via Lata (sec. XVIII): sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 525. Lanfranchi, M.E.: II, 932, 936. Langella, R.: I, 359. Långfors, A.: I, 306. Langlois, E.: I, 91, 275. Langton, Stephen, card.: I, 239. La Nou, Giovanni, libraio a Venezia, in società con Sebastiano Combi: procura (1657-1661) stampati per la Biblioteca Vaticana: II, 746. Lante Della Rovere, Giulio, marito (dal 1818) di Maria Colonna: I, 693, 699. Lante Della Rovere Colonna Gioeni, Maria: cfr. Colonna Gioeni, Maria. LANUVIO (anticamente CIVITA LAVINIA; Roma): I, 430, 696. laotiani, manoscritti –: I, 581, 622. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –; indiani e indocinesi, manoscritti –. Lapidge, M.: I, 62, 110, 204. Lapière, M.-R.: I, 51, 123, 126. La Plante, H.: I, 331. la Porte du Theil, Gabriel (François-Jean-Gabriel) de –, conservatore della Bibliothèque Nationale di Parigi: suggerisce ai Francesi le segnature dei manoscritti greci da requisire alla Biblioteca Vaticana (1797-1798): I, 603. Lapponi, Giuseppe, archiatra pontificio: stampati a lui appartenuti ora nel fondo R.G. Medicina in Biblioteca Vaticana: II, 849. LAR (Uttar Pradesh, India): I, 617. LA ROQUE-ALRIC (Vaucluse, Francia): I, 593. Larson, P.: I, 326. Lascaris, Constantinus: I, 239; attestazioni della sua scrittura greca: I, 74, 239. Lascaris, Giano: cfr. Lascaris, Iohannes (…). Lascaris, Giovanni Paolo, gran maestro dei Cavalieri di Malta: dona al card. Francesco Barberini senior il manoscritto ora Barb. or. 2: I, 348. Lascaris, Iohannes (Giano): I, 239; attestazioni della sua scrittura: I, 74, 239. Lasinio, Fausto, semitista: sua corrispondenza e carte in Biblioteca Vaticana: I, 432-433. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Lasinio. LA SPEZIA: I, 425. Lassandro, D.: I, 258. Lassus, J.: I, 55, 116. LATINA: I, 488. latina, letteratura –: stampati con testi della – o studi ad essa relativi a disposizione degli studiosi nelle sezioni Letteratura Classica, Letteratura latina antica, Letteratura latina medievale e Letteratura latina moderna della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 782; testi della – antica o studi
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[latina, letteratura – (segue)]
ad essa relativi nel fondo R.G. Classici in Biblioteca Vaticana: II, 844; opere della – d’età medievale, moderna e contemporanea nel fondo R.G. Neolatini in Biblioteca Vaticana: II, 852; non è compresa nel fondo R.G. Letteratura estera in Biblioteca Vaticana: II, 848. Cfr. anche: antichità classica; classici, autori –; filologia, stampati relativi alla – classica (…); medio-latini, manoscritti con testi di autori –; neo-latini, manoscritti con testi –; poesia latina, incipit di testi di – medievale (…); traduzioni, manoscritti con – e commenti di autori greci e latini. Latina, Via – (da Roma a Capua): disegni di Richard Colt Hoare († 1838) con vedute della –, di provenienza Ashby, nel manoscritto Vat. lat. 14934 in Biblioteca Vaticana: II, 889. latini, manoscritti –: passim. Cfr. anche: papiri latini. Latini, Brunetto: I, 240; II, 928. Lattanzio Placido: cfr. Lactantius Placidus. Lattès, S.: I, 204. Laureani, Gabriele, primo custode della Biblioteca Vaticana: II, 901. Laureati Cattolici, Movimento dei –: I, 707. Laurence, Richard, orientalista: acquista due manoscritti etiopici provenienti dall’Ospizio degli Etiopi, trafugati dalla Congregazione di Propaganda Fide, e li dona (1822) alla Bodleian Library: I, 495. Laurens, Marie-Ange de –, O.S.B. (al secolo, Anne Marie, vedova di Jules Paul Camille Ruffin): fa pervenire alla Biblioteca Vaticana (1928) la collezione araldica appartenuta al marito: II, 866. Laurent, Marie-Hyacinthe, O.P., scriptor latino della Biblioteca Vaticana: I, 400; suo impegno per i fondi Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480-482, 485; preleva e trasferisce negli Autografi Patetta alcuni documenti dalle carte Visconti pervenute in Vaticana con la Biblioteca Ferrajoli: I, 427; opera (1960-1961) lo scorporo dei manoscritti già denominati «Vaticani Latini musicali» dal fondo Vaticano latino e la costituzione del fondo autonomo dei manoscritti Vaticani musicali: I, 641-642; sua concordanza fra i manoscritti Vaticani musicali e i «codici Vaticani latini musicali»: I, 643; sua cura del fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 710; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 199, 437, 491, 545, 635. Laurent, Vitalien, A.A., conservatore onorario (dal 1953) del Medagliere Vaticano: II, 904. BIBL.: II, 907. Laurent d’Orléans (o L. de Blois): II, 928. Laurent de Premierfait, traduttore in francese delle opere di Giovanni Boccaccio: I, 124, 193, 240. Laurentius Aquileiensis: I, 240. Laurioux, B.: I, 78, 250, 113. LAUSANNE (Svizzera): II, 749. Lavenant, R.: I, 654. Lavin, M.A.: I, 682. Lavrova, O.: II, 802.
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Lazarev, V.: I, 114, 115, 125, 159. LAZIO: I, 681, 696; – antico: documentazione relativa alla topografia del – nel fondo Ashby in Biblioteca Vaticana: II, 888; documentazione relativa alla storia del –: I, 488, 490; beni dei Colonna nel –: documentazione ad essi relativa nel Fondo Colonna in Archivio Segreto Vaticano: II, 702; feudi dei Salviati nel –: documentazione ad essi relativa nel fondo Archivio Salviati in Biblioteca Vaticana: I, 717; scavi archeologici nel – (fine sec. XVIII), che contribuiscono all’incremento del Medagliere Vaticano: II, 898. Cfr. anche: Roma, Soprintendenza archivistica per il Lazio. Lazzari, L.: I, 152. Lazzaristi (Congregazione della Missione): I, 497. Cfr. anche: Sapeto, Giuseppe (…). Lazzeri, Pietro, bibliotecario e teologo del card. Francesco Saverio de Zelada: suoi manoscritti nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 629. Leali, Giuseppe, archivista (sec. XIX) di casa Colonna: chiosa l’opera di Francesco Valesio, Della Istoria di Casa Colonna: I, 703. Le Bon, Olivier Simon, vescovo titolare di Metellopoli e vicario apostolico per Siam e Tailandia: invia da Bangkok (1773) una seconda redazione della traduzione siamese degli Atti di fede, di speranza, di carità e di dolore: I, 380. Lebrecht, F.: I, 461, 578. Lebreton, Marie-Madeleine, collaboratrice scientifica della Biblioteca Vaticana: I, 483, 522, 666; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. BIBL.: I, 635. Leclercq, J., O.S.B.: I, 68, 190, 252. Lecuona Ribot, E.: I, 156. Le Déaut, R.: I, 445. Ledóchowski, Wáodzimierz, S.I., preposito generale della Compagnia di Gesù: dona (1921) la Biblioteca Rossiana a Benedetto XV: II, 865, 949. Lee, E.: I, 717. Lefebvre, Charles, canonista: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. Le Fèvre, Raoul: II, 926. Lefevre, R.: I, 406, 476, 496, 691; II, 811. legature di manoscritti e stampati: I, 104-105, 295, 412, 433-434, 465-466, 532, 567, 586, 589, 596, 606, 614, 615, 626, 627, 633, 656, 710, 720, 721, 724; II, 749, 755, 759, 764, 765, 788, 816, 817, 821, 824, 827, 830, 838, 850, 867, 871, 872, 881, 914; bizantine: I, 104, 299; bizantine, connesse con il monastero costantinopolitano di S. Giovanni Prodromo nel quartiere di Petra: I, 104; italiane: I, 104; di area tedesca, in pelle suina decorata con impressioni a secco: II, 836; à la fanfare: I, 105, 345; metalliche: I, 724; papali: I, 104-105, 295, 433, 434, 452, 453, 465, 466, 468, 567, 596, 614, 615, 640, 656, 732; II, 827, 830, 838, 850, 871, 934; barberiniane: I, 345; per manoscritti delle collezioni dei duchi di Urbino: I, 538, 539; per manoscritti e stampati Rossiani in Biblioteca Vaticana: I, 516; II, 864. Leggendario: manoscritti del –: I, 219, 314, 324; II, 962, 971, 976, 978. Leggiero, A.: I, 422. LEGNANO (Milano): battaglia di – (1176), settimo centenario (1876): I, 734.
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Le Grelle, Stanislas, scriptor aggiunto onorario della Biblioteca Vaticana: I, 542, 549, 684; ritrova (1900) e sistema il nucleo iniziale di legature staccate poi costituito nel fondo Legature in Biblioteca Vaticana: I, 433; ordina, in Vaticana, l’eredità scientifica di Paul Liebaert: I, 436; sue aggiunte nell’inventario dei manoscritti Reginensi latini in Biblioteca Vaticana: I, 512; preleva e trasferisce nel fondo Archivio della Biblioteca alcuni documenti dalle carte Visconti pervenute con la biblioteca Ferrajoli: I, 427; è incaricato dell’ordinamento, in Vaticana, dell’Archivio Barberini: I, 678; acquista (1913) da Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra l’archivio familiare e lo dona alla Biblioteca Vaticana: I, 683; II, 949; si dedica alla catalogazione degli incunaboli: II, 773; si occupa degli incunaboli fra gli Stampati Chigi: II, 812; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 545; II, 907, 939, 943, 944, 945, 946, 948. Legry-Rosier, J.: I, 91. Lehmann, Paul: I, 104. BIBL.: I, 76, 144, 155, 461, 467. Lehtinen, A.I.: I, 137, 230. LEIDEN (Paesi Bassi): I, 465; Università di –: Peshiýta Institute: I, 60; Universiteitsbibliotheek: elementi delle collezioni librarie della regina Cristina di Svezia († 1689) ora nei fondi della –: I, 507. Leidradus, archiepiscopus Lugdunensis: dona alla sua chiesa un manoscritto con testi di dialettica, ora Pagès 1 in Biblioteca Vaticana: I, 457. Leiter, T.: I, 80. Lemaître, J.-L.: I, 327. Lemmens, L., O.F.M.: I, 91, 146. Lendinara, P.: I, 62, 152. Lenore, Robellgey Anthony, di Colombo (Sri Lanka): dona alla Santa Sede il manoscritto ora Vat. ind. 53: I, 619. Lentini, A., O.S.B.: I, 312. Lenz, F.W.: I, 176. Leo III, papa, s.: I, 301. Leo X (Giovanni de’ Medici), papa: I, 297, 520, 539, 586, 625; II, 962, 971. Leo XII (Annibale della Genga), papa: II, 756; riceve in dono (1824) il catalogo della raccolta di caratteri di stampa cinesi allestita da Antonio Montucci: I, 364; riceve in dono durante il giubileo del 1825 una serie di medaglie del Granducato di Toscana: II, 901. Leo XIII (Vincenzo Gioacchino Pecci), papa: I, 20, 21, 24, 25, 28, 306, 319, 433, 614, 623, 634, 641; II, 772, 779, 849; sotto il suo pontificato, è aperto agli studiosi (1880-1881) l’Archivio Vaticano: II, 781; imprime un nuovo corso di rinnovamento alla Biblioteca Vaticana: I, 630; decide di partecipare alle celebrazioni per il quinto centenario dell’Università di Heidelberg (1886) promuovendo la catalogazione dei manoscritti e degli stampati di provenienza palatina della Biblioteca Vaticana: II, 836; decide (1889) il trasferimento degli stampati della Biblioteca Vaticana dall’Appartamento Borgia nell’attuale sede, poi denominata «Sala Leonina», inaugurata nel 1892: II, 761, 947; acquista (1891) per la Biblioteca Vaticana i manoscritti Borghesiani: I, 355; è fautore dell’acquisto (1902) della Biblioteca Barberiniana da parte della Santa Sede: I, 338; riceve in dono (1887) per il suo giubileo sacerdotale da Kasipathy J.E. Balanader, sacer-
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dote di Royapuram (Madras, oggi Chennai), il manoscritto ora Vat. ind. 69: I, 620; analogamente riceve in dono (1887) la traduzione georgiana della Regula pastoralis di Gregorio Magno offertagli dal traduttore Ioane Gvarama¯e: I, 615; nella stessa occasione riceve in dono da Clemente Pagnani, vescovo di Kandy in Sri Lanka, un «indirizzo» singalese su foglie di palma, ora ai Musei Vaticani: I, 620; riceve in dono (1888) da Luigi e Domenica Volta il manoscritto ora Vat. arm. 14: I, 565; manoscritti etiopici a lui donati: I, 582; riceve in dono da Lorenzo Perosi sue opere musicali: I, 642; riceve traduzioni in diverse lingue della bolla Ineffabilis Deus (8 dicembre 1854) di Pio IX, ora nel fondo Sire in Biblioteca Vaticana: I, 533; II, 946; «indirizzi» a lui inviati: I, 731, 732, 734; approva il progetto per una nuova sede del Museo Cristiano della Biblioteca Vaticana: II, 761; suo interessamento, e misurazioni eseguite, per il Medagliere Vaticano: II, 903-904; fonda (1879) l’Accademia Romana di S. Tommaso d’Aquino: II, 765. Leo VI Sapiens, imperator Byzantinus: I, 240. Cfr. anche: Synopsis maior (…). Leo archipresbyter Neapolitanus: I, 240. Leo Magentinus: I, 240. Leo patricius Constantinopolitanus: I, 314; II, 963, 964, 971. LEÓN (regione storica della Spagna): cfr. Castiglia (…) e León, Regno di –. Leonardi, C.: I, 26, 247, 301, 302, 399, 450, 462, 507, 545, 635, 639. Leonardi, L.: I, 43, 58, 102, 326. Leonardo da Vinci: I, 240, 311; II, 971. Leone III, papa: cfr. Leo III, papa, s. Leone X, papa: cfr. Leo X (…), papa. Leone XII, papa: cfr. Leo XII (…), papa. Leone XIII, papa: cfr. Leo XIII (…), papa. Leone VI, detto il Sapiente, imperatore bizantino: cfr. Leo VI Sapiens, imperator Byzantinus. Leone, P.L.M.: I, 264. Leone arciprete napoletano: cfr. Leo archipresbyter Neapolitanus. Leone Magentino: cfr. Leo Magentinus. Leone patrizio: cfr. Leo patricius Constantinopolitanus. Leonelli, Carlo: cfr. Ignazio di Gesù (…). Leoni, Ottavio, pittore e incisore: sue matrici ora nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 886. Leoni, Pietro, medico di Lorenzo il Magnifico: I, 241. Leontius episcopus Neapolitanus: I, 241. Leopardi, Giacomo: I, 241; II, 971. LEOPOLIS: cfr. L’viv (…). Leowitz, Cyprianus, astronomo e astrologo boemo: manoscritti che si credevano a lui appartenuti, conservati nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 463. LEPANTO (NAUPAKTOS; Grecia): battaglia navale di – (1571): I, 692. LE PUY-EN-VELAY (Haute-Loire, in Alvernia, Francia): Notre-Dame, cattedrale di –: offerta alla –, da parte di Marie-Dominique Sire († 1917), di una raccolta di volumi sulla storia e sulla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione: I, 532-533; Seminario di – (sec. XVIII): I, 456.
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Lerner, R.E.: I, 314. Leroy, F.J.: I, 270. Leroy, H.: I, 325. Leroy, Julien, O.S.B.: microfilm a lui appartenuti, ora in Biblioteca Vaticana: I, 441. BIBL.: I, 125, 140, 154, 159, 205, 285, 343. Lesage, A.: I, 222. lessici, manoscritti con –: cfr. dizionari, manoscritti con –. Leto, Domenico, notaio: stampati da lui posseduti, soprattutto relativi alla Sicilia, pervenuti (fra 1940 e 1941) alla Biblioteca Vaticana: II, 766. Leto, Giulio Pomponio: I, 241. letterati italiani, manoscritti di mano di –: cfr. autografi. letterature occidentali: manoscritti con testi delle – medievali: II, 924; stampati con testi e studi relativi alle –, nel fondo R.G. Letteratura estera in Biblioteca Vaticana: II, 848. Cfr. anche: drammi (…); inglese, letteratura – (…); italiana, letteratura –; romanze, lingue e letterature –; Ungheria, stampati relativi (…) alla letteratura (…); volgari, manoscritti nei – nazionali; poesia (…). lettere e sillogi epistolari: cfr. epistolari, testi –. LETTONIA: cfr. baltici, paesi –. LEUVEN (o LOUVAIN, in italiano LOVANIO; Belgio): Università di – (Katholieke Universiteit Leuven/Université Catholique de Louvain, separatasi dal 1968 in diverse sedi per le due sezioni fiamminga e francofona, con sede a Louvain-la-Neuve per la seconda): incendio della biblioteca dell’– da parte delle truppe tedesche (26 agosto 1914) e soccorso deliberato dalla Santa Sede con l’invio di volumi duplicati della Biblioteca Vaticana: II, 820; Research Unit Ancient History (Leuven): II, 925; Research Unit Greek Studies (Leuven): II, 925. Levárdy, F.: I, 324. Levi, G.: I, 694. Levi Della Vida, Giorgio, orientalista, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: I, 555, 564, 649, 655; sua catalogazione dei manoscritti arabo-islamici della Vaticana: I, 561; è tramite del passaggio (1935) alla Biblioteca Vaticana del manoscritto ora Vat. turc. 360, già posseduto da Alessandro Della Seta: I, 661. BIBL.: I, 22, 46, 47, 76, 349, 350, 361, 401, 433, 445, 461, 517, 543, 562, 563, 567, 572, 583, 617, 620, 645, 654, 657, 662, 735; II, 790, 821, 841, 845. Levillain, Ph.: I, 735. Levine, E.: I, 324. Levison, W.: I, 42. Lewis, R.E.: I, 232. Lewis, S.: I, 119. Lezionario: manoscritti latini del –: I, 312; II, 967, 972; manoscritti del – Ambrosiano: I, 107; manoscritti del – armeno (Çašoc‘): I, 110. Cfr. anche: Bibbia (…); liturgici, manoscritti –. – dei Vangeli: cfr. Bibbia, Nuovo Testamento, Vangeli. Lezzani, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487.
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LIBANO, Monte –: manoscritti provenienti dal – nel fondo Vaticano siriaco in Biblioteca Vaticana: I, 651. Liber censuum: I, 605; II, 971, 972. Liber de causis pseudo-aristotelico: I, 180, 241. Liber de passione Christi: I, 553. Liber pontificalis: I, 242, 718. Liberman, S.: I, 323. librai: cataloghi di vendita di –, nel fondo R.G. Cataloghi di librai in Biblioteca Vaticana: II, 844. Cfr. anche: Roma, librai e stampatori; stampatori, tipografi, librai; Venezia, librai e stampatori. Libri d’ore: I, 108, 298, 313, 314, 315, 516; II, 931, 962, 965, 966, 972, 976, 977. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. LICENZA (Roma): Villa di Quinto Orazio Flacco, ruderi della –: I, 430. Licurgo: cfr. Lycurgus. LICUSATI (frazione di Camerota, in provincia di Salerno): S. Pietro dei Cosati (o Licusati), abbazia di –: è amministrata dal Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 674. Liebaert, Paul, scriptor onorario aggiunto della Biblioteca Vaticana: sue carte, fotografie e schedari in Biblioteca Vaticana: I, 415, 436-437. BIBL.: I, 142. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carte Liebaert. Lietzmann, J.: I, 85, 141. Ligi, B.: I, 544. LIGURIA: documentazione relativa alla – nell’omonima serie presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 486. Lilla, Salvatore, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: I, 7; riunisce (1968) i resti di manoscritti greci ritrovati fra le carte del card. Giovanni Mercati e forma con essi i manoscritti compositi Vat. gr. 2644-2647: I, 609-610. BIBL.: I, 209, 218, 611, 613. LIMA (Perù): I, 719. LIMERICK (Irlanda): II, 768. LIMOGES (Haute-Vienne, Francia): Saint-Martial, abbazia di –: biblioteca dell’–: frammenti di manoscritti che ne provengono, ora nei manoscritti Vat. lat. 1443614437 della Biblioteca Vaticana: I, 507. Limone, O.: I, 259. Lincoln, H.B.: I, 408. Lindberg, D.C.: I, 132. Lindberg, S.G.: I, 506. Linder, A.: I, 236. Lindley Cintra, L.F.: I, 324. Lindsay, Wallace Martin, filologo e paleografo: commissiona a Elisa Boer la trascrizione degli appunti di August Mau sui manoscritti Palatini latini in Biblioteca Vaticana: I, 469. BIBL.: I, 39, 156. Lioi, R., O.F.M.: I, 272, 517. LIONE: cfr. Lyon (…).
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Lionnet, Jean: I, 409. BIBL.: I, 392. Lippi, E.: I, 192, 242. Lippmann, F.: I, 387, 391, 392, 713. LISBOA (Portogallo): manoscritti ebraici copiati e miniati a –: I, 84, 105, 125. Lisia: cfr. Lysias. litanie di santi: manoscritti con – d’ambito insulare: I, 62, 110. litografie: cfr. incisioni e stampe (…). Litta, P.: I, 703. Little, A.G.: I, 83, 449. LITUANIA: I, 534. Cfr. anche: baltici, paesi –. liturgia eucaristica: commentari bizantini alla – («Divina Liturgia»): I, 105. «Liturgia di S. Pietro»: I, 105, 110. Cfr. anche: Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano, basilica di –. liturgici, manoscritti –: I, 105-110, 294, 299, 300. Cfr. anche: Anafora; Benedizionale; Breviario; calendari liturgici; Capitulare Evangeliorum; cerimoniali (…); Gébra hémâmât (…); Eucologio; Exultet (…); Graduale; Horologion; Üuðrâ (…); Innario; Lezionario (…); Libri d’ore; litanie di santi; Menei; Messale; Ordinale; Ordines Romani; Pontificale; Processionale; Qulasta (…); Sa’âtât (…); Sacramentario; Úoma déggwâ (…). – armeni: I, 110. – copti: I, 571. – etiopici: I, 401, 583. – georgiani: I, 110. – greci e slavi: I, 105-106, 499, 508, 608, 656; in forma di rotolo: I, 106, 148, 452, 597, 601, 605, 607, 657; con ufficiature (acolutie) greche, appartenuti a Louis Petit († 1927) e ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 608; con ejkklhsiastikaV “ffækia greci, acquistati (1926) da Eugène Tisserant per la Biblioteca Vaticana presso Stavrakis Aristarchis: I, 608. – latini: I, 106-110, 386, 466, 499; II, 923; miniati: I, 120, 166; in forma di rotolo: I, 109, 148; in scrittura beneventana: I, 42, 51-52, 109, 128, 157, 320; originari o provenienti dall’Italia settentrionale: I, 101; provenienti da Aosta: I, 46, 108; originari o provenienti da Bobbio: I, 61, 108; provenienti da Lione: I, 105, 109; appartenuti ai Canonici regolari del S. Sepolcro di Gerusalemme: I, 93; appartenuti a Casimiro Raffaele Casimiri († 1943): I, 642; nel fondo S. Maria Maggiore in Biblioteca Vaticana: I, 528, 529. – mandei: I, 640. – orientali: I, 110. – rumeni: I, 646, 647. – siriaci: I, 110. – slavi: cfr. liturgici, manoscritti – greci e slavi. liturgico, documentazione d’interesse –: relativa alla riforma del Salterio, del Breviario e del Messale Romano ad opera di una commissione istituita da Pio X, ora conservata nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 633. –, stampati d’interesse –: I, 294; II, 743; con edizioni di testi o con studi ad essi relativi, nella sezione Liturgia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; con edizioni di testi o con studi ad essi relativi, nel
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fondo R.G. Liturgia in Biblioteca Vaticana: II, 849; nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. Stampati in Biblioteca Vaticana: II, 788; con ufficiature greche (acolutie), appartenuti a Louis Petit e acquistati (1926) dalla Biblioteca Vaticana: II, 763. Livadaras, N.A.: I, 225. Livesey, S.J.: I, 179. Livius, Titus: I, 192, 242. LIVORNO: II, 746, 791. LIXHEIM (Moselle, Francia): II, 968, 972. Llorens, J.M.: I, 385, 388, 391, 394. Llull, Ramón: I, 44, 243, 244. Lobel, E.: I, 178. Loches, Gilles de –, O.F.M.CAP.: è tramite del dono (1637) del manoscritto ora Barb. or. 2 da parte di Giovanni Paolo Lascaris al card. Francesco Barberini senior: I, 348; dona al card. Francesco Barberini senior alcuni manoscritti orientali: I, 348. LOD (Israele): cfr. Diospolis (…). Lodoli, Carlo: corregge e aggiorna (1755), con Apostolo Zeno e Giovanni Cendoni, gli indici della collezione di opere teatrali italiane raccolte da Leone Allacci: II, 818. Loenertz, R.J., O.P.: I, 206, 253. Loew, E.A.: cfr. Lowe, E.A. Loewinger, D.S.: I, 83, 350, 361, 368, 408, 446, 455, 518, 548, 578, 649. Loewinger, N.: I, 646. Löfgren, O.: I, 496. Loggi, G.: I, 517. logica: corsi di –, presenti nel fondo Pagès in Biblioteca Vaticana: I, 457. Cfr. anche: dialettica; filosofia. Lohr, Ch.H., S.I.: I, 179, 259. Lohrmann, D.: I, 326, 613. Lollini, F.: I, 201, 327. Lollino, famiglia veneziana: I, 595. Lollino, Alvise, vescovo di Belluno: suoi codici nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana (Vat. gr. 1684-1807): I, 585, 594, 595-598; II, 941; suoi autografi: I, 597. Lombardi, A.: I, 64. Lombardi, Giuseppe: II, 920. BIBL.: I, 27, 101, 173, 335. LOMBARDIA: manoscritti originari o provenienti dalla –: I, 111, 119, 121. Lombardo-Veneto, Regno –: documenti relativi al –, nella serie Lombardo-Veneto presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 486. Cfr. anche: Austro-Ungarico, Impero –. Lo Monaco, F.: I, 129. LONDON (Gran Bretagna): I, 495; II, 768; Church Missionary Society (già Society for Missions in Africa and the East): acquisisce (1817) un manoscritto etiopico già trafugato da Propaganda Fide, in precedenza conservato nel romano Ospizio
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[LONDON (Gran Bretagna) (segue)]
degli Etiopi in S. Stefano dei Mori: I, 495. Cfr. anche: Maggs Bros., librai antiquari (…). Long, J.: I, 312. ps.-Longinus: cfr. De sublimitate, anonimo trattato –. Longo, A.: cfr. Acconcia Longo, A. Longo, N.: I, 544. Longo, V.: I, 194. LONGONE SABINO (Rieti): S. Salvatore Maggiore, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Lonigo, Michele, praefectus registrorum et bullarum della Biblioteca Vaticana: sue carte nel fondo Barberiniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 346. López, Ignacio (Íñigo), de Loyola, s.: cfr. Ignatius Loyola, s. LORENA (LORRAINE, regione storica della Francia): I, 696. Lorena, dinastia di – (Granducato di Toscana): carteggi di personaggi della – nel fondo Raccolta Rospigliosi in Biblioteca Vaticana: I, 513. Lorenzani, Anna, figlia di Giovanni Andrea: vende (1720) a Clemente XI manoscritti del padre: I, 541. Lorenzani, Giovanni Andrea, artista e letterato: suoi manoscritti, in buona parte autografi, inseriti nel fondo Urbinate latino in Biblioteca Vaticana: I, 541, 544. Lorenzo d’Aquileia: cfr. Laurentius Aquileiensis. LORETO (Ancona): Collegio Illirico: volumi provenienti dal –, retto dalla Compagnia di Gesù, conservati nel fondo Loreto in Biblioteca Vaticana: II, 828; S. Casa di –: volumi provenienti dalla biblioteca della –, conservati nel fondo Loreto in Biblioteca Vaticana: II, 828. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Loreto. Lori Sanfilippo, I.: I, 721. Lorimer, W.L.: I, 178. Lörincz, Magda: cfr. Mader Lörincz, Magda. LORRAINE: cfr. Lorena (…). LORSCH (Hessen, Germania): S. Nazario, monastero di –: manoscritti da esso provenienti: I, 111; II, 966, 969, 972; manoscritti musicali: II, 923, 924, 934; manoscritti confluiti nella raccolta personale dell’elettore palatino Ottheinrich († 1559) nel castello di Neuburg, e dunque nella «Bibliotheca Palatina» di Heidelberg: I, 458; II, 934; inventari medievali della collezione libraria del monastero: II, 923, 934. LOS ANGELES (California, Stati Uniti d’America): Getty Research Center: copia dell’Index of Christian Art di Princeton ivi collocata (dal 2002): II, 784; University of California: copia dell’Index of Christian Art di Princeton ivi collocata (fino al 2002): II, 784. Lotharius I, imperator Sacri Romani Imperii: I, 315; II, 969, 972, 973. Lotti, L.: I, 705.
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Loubat, Joseph Florimond duca di –, americanista: I, 320, 378; promuove la riproduzione in fotocromografia (1898) del manoscritto ora Borg. mess. 1: I, 378. LOUGHBOROUGH (Leicestershire, Gran Bretagna): Loughborough University of Technology: II, 834. LOUVAIN (o LOVANIO): cfr. Leuven (…). Lovatt, R.: I, 63. Lowden, J.: I, 52, 55, 58, 116. Lowe, C.G.: I, 268. Lowe, E.A.: I, 39, 46, 135, 144, 155, 156, 157, 182, 214, 244, 290, 457. Loyola, Ignacio (Íñigo) López de –, s.: cfr. Ignatius Loyola, s. Loyrette, H.: I, 278. Lucà, S.: I, 64, 72, 134, 141, 153, 154, 158, 165, 207, 288, 302, 613. Lucanus, Marcus Annaeus: I, 243. Lucas, Th.M., S.I.: I, 299. Lucas evangelista, s.: I, 54, 86, 252, 288, 327; II, 978, 979. LUCCA: documenti provenienti da –: I, 82; Leggenda del S. Volto di –: II, 971, 972, 977; dispersione della collezione, allocata a –, del conte Eugenio Minutoli Tegrimi: I, 645. Cfr. anche: Canonici di S. Frediano di Lucca, manoscritti appartenuti a –; Farneta (…), Certosa di – (nota anche come C. di Lucca). Lucchi, P.: I, 201. Luchaire, A.: I, 506. Luchs, A.: I, 242. Luciani, A.G.: I, 173, 198, 335. Luciani, L.: I, 35. Luciani, Sebastiano: cfr. Sebastiano del Piombo (…). Lucianus Samosatensis: I, 243-244. Lucilius iunior, cui Lucius Annaeus Seneca epistulas misit: I, 277. LUCOLI (L’Aquila): I, 686. Ludolf, Tecla von –, contessa, moglie del duca Filippo Caffarelli: trasmette (1960) alla Biblioteca Vaticana lettere di Domenico Morelli ora nel fondo Carteggi Villari in Biblioteca Vaticana: I, 663. Ludovico I di Borbone, principe ereditario di Parma e re di Etruria: I, 515. Ludovico III, principe elettore del Palatinato: cfr. Ludwig III, principe elettore del Palatinato. Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, duca di Milano: I, 551. Ludovico di Strassoldo, O.F.M., umanista: codici greci della sua collezione acquistati da Giovanni Tortelli per Niccolò V: I, 586. Ludovicus IV, imperator Sacri Romani Imperii: I, 487. Ludovicus IX, rex Franciae: I, 123, 136. Ludovisi, famiglia: I, 352. Cfr. anche: Boncompagni (poi Boncompagni Ludovisi), famiglia. Ludovisi, Alessandro, card.: cfr. Gregorius XV (…), papa. Ludovisi, Giovanni Battista: dona (1676) al card. Pietro Ottoboni senior i manoscritti del card. Ludovico Ludovisi: I, 447. Ludovisi, Ippolita, moglie di Gregorio Boncompagni: I, 353.
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Ludovisi, Ludovico, card.: manoscritti a lui appartenuti, acquisiti (1676) dal card. Pietro Ottoboni senior: I, 447. Ludwig III, principe elettore del Palatinato: fonda la biblioteca annessa alla Heiliggeistkirche a Heidelberg: I, 458. Lugli, Giuseppe, topografo: suo ruolo nell’acquisizione (1933) della collezione di disegni e stampe di Thomas Ashby da parte della Biblioteca Vaticana: II, 888. LUGOJ (Romania): manoscritti paleoslavi e rumeni acquistati a – da Cirillo Korolevskij (gennaio 1924) per la Biblioteca Vaticana: I, 647. Luigi IX, re di Francia: cfr. Ludovicus IX, rex Franciae. Luigi XV, re di Francia: dona (1772) a Clemente XIV una collezione di 126 medaglie in oro commemorative dei fatti più celebri del regno: II, 898; sue medaglie nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 906. Luigi XVIII, re di Francia: I, 486. Luigi Filippo, re di Francia: suoi manoscritti e stampati acquisiti dai Ferrajoli: I, 418. Luisa Carlotta di Borbone-Parma: cfr. Borbone-Parma, Luisa Carlotta (…). Luisi, F.: I, 387. Luisi, R.: I, 326. Lullus, Raymundus: cfr. Llull, Ramón. Lumbroso, G.: I, 474, 476. Luna, C.: I, 168. Lunati, Giuseppe, politico, senatore del Regno d’Italia e facente funzioni di sindaco (1870) di Roma: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Lupus Ferrariensis, O.S.B.: I, 244. Luscombe, D.: I, 167, 223. LUSIGNANO (frazione di Albenga, in provincia di Savona): I, 586. Lusignano, casato: cfr. Carlotta di Lusignano, regina di Cipro. Lusini, G.: I, 401; II, 808. LUSSEMBURGO (LUXEMBOURG): stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Lussemburgo della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Lutero (Luther), Martin: I, 313; II, 972. Lütolf, M.: I, 128. Lütten, J.: I, 48. LUXEMBOURG: cfr. Lussemburgo (…). LUXEUIL-LES-BAINS (Haute-Saône, Francia): manoscritti provenienti da –: I, 70; manoscritti in minuscola del «tipo di Luxeuil»: I, 156. Luzzatto, M.: I, 717. Luzzi, A.: I, 41, 42, 102, 126. L’VIV (in latino LEOPOLIS; Ucraina): I, 362. Lycurgus: I, 268. LYDDA: cfr. Diospolis (…). LYON (Francia): I, 357, 456, 457, 618; II, 791, 833; manoscritti originari o provenienti da –: I, 105, 109, 123; École Normale Supérieure de Sciences de l’Information et des Bibliothèques (E.N.S.S.I.B.): II, 834; Société Linnéenne: I,
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456; Università di –: Facoltà di Teologia (sec. XIX): I, 456. Cfr. anche: La Favorite (…); Puylata (…); Sainte-Foy-lès-Lyon (…). Lysias: I, 244. M Mabillon, Jean, O.S.B., erudito: visita a Roma (1685) la biblioteca della regina Cristina di Svezia: I, 504. Mac Aodhagáin, P.: I, 375. Maccarrone, Michele, storico della Chiesa: raccoglie e offre alla Biblioteca Vaticana gli archivi personali di alcuni esponenti della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): I, 706. BIBL.: I, 232, 412. McCormick, M.: I, 325. MacCoull, L.B.: I, 473. McDiarmid, J.B.: I, 285. MACEDONIA, Repubblica di –: cfr. Jugoslavia (…). MACERATA: I, 593; Università di –: I, 479; documentazione relativa alla storia dell’Università: I, 488. McGrath, M.B.: I, 27; II, 908. McGurk, P.: I, 57, 119. Machiavelli, Niccolò: I, 244; è oggetto di studi di Pasquale Villari: I, 663. Machmann, M.: I, 463. Macino, F.: I, 95; II, 931. MacKay, T.W.: I, 325. Macken, R.: I, 224. McKinlay, A.P.: I, 176. MacKinney, L.C.: I, 113, 117, 120. Macomber, W.F.: I, 110, 251. Macrembolita, Eustathius: I, 244. Macrobius, Ambrosius Aurelius Theodosius: I, 244; glossato da Guglielmo di Conches: I, 223. MacSwiney of Mashanaglass, Valentine Emmanuel Patrick: è tramite del dono (1922) alla Biblioteca Vaticana di pubblicazioni sulla storia e l’archeologia dell’Irlanda da parte della Royal Society of Antiquaries of Ireland: II, 763. MADAGASCAR: documentazione relativa alla storia ecclesiastica del – conservata nella Biblioteca Vaticana: I, 415. Maddalo, S.: I, 262, 300, 392, 517, 704. Mader, Marcell, marito di Magda Mader Lörincz: II, 871. Mader Lörincz, Magda: redige a Budapest (1929) l’inventario manoscritto della collezione di stampati ora nel fondo denominato Collezione Ungheria in Biblioteca Vaticana: II, 871. Madonna, M.L.: II, 908. MADRAS: cfr. Chennai (…). Madre, A.: I, 254. Madroñal Durán, A.: II, 925. Maehler, H.: I, 141. «Maestro dei putti», miniatore (sec. XV): I, 245.
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Maffei, famiglia nobile di Volterra, e suo ramo romano: I, 245; manoscritti appartenuti ai –, passati agli Altemps e poi agli Ottoboni: I, 449. Maffei, D.: I, 407. Maffei, Scipione, erudito: offre in dono (1740) a Clemente XII un esemplare della bolla dell’unione con i Greci del 1439 e alcuni papiri: I, 451, 452. Maffei, S. (Sonia): I, 318. Magalotti, Cesare, priore (dal 1663) di S. Maria in Via Lata in Roma: è autore del Liber transumptorum, con copie o sunti di documenti dell’archivio capitolare di S. Maria in Via Lata: I, 526, 527. Magalotti, Costanza, cognata di Urbano VIII, moglie di Carlo Barberini e madre di Clarice e Camilla: I, 726. Magdelaine, C.: I, 473. Maggi, Giovanni, disegnatore: matrici di sue vedute nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 887. Maggioni, G.P.: I, 231. Maggs Bros., librai antiquari (Londra): loro cataloghi di vendita conservati in Biblioteca Vaticana nel fondo R.G. Cataloghi di librai: II, 844. MAGHREB (AL-MAØRIB; Africa settentrionale): manoscritti originari del –: I, 47, 125; manoscritti del Corano originari del –: I, 555. magici, manoscritti con testi –: I, 312, 332-333, 499, 583; II, 962. Cfr. anche: scientifici, manoscritti con testi – e magici. Magionami, L.: I, 28, 185. Magistrale, F.: I, 98. MAGLIANO ALFIERI (Cuneo): I, 485. MAGLIANO DEI MARSI (L’Aquila): I, 699. MAGLIANO ROMANO (fino al 1911 MAGLIANO PECORARECCIO; Roma), documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. MAGLIE (Lecce): I, 587, 588. Magnani, L.: I, 309. Magnusson, B.: I, 507. Magoun, F.P.: I, 171, 240. AL-MAØRIB: cfr. Maghreb (…). Magrini, S.: I, 57, 194. Mai, Angelo, primo custode della Biblioteca Vaticana, poi card. bibliotecario: I, 466, 475, 546, 602, 603, 617; II, 971; pubblica (1831) un inventario dei manoscritti Vaticani arabi: I, 559, 560; pubblica (1831) un succinto inventario relativo ai manoscritti Vat. arm. 1-13: I, 565; pubblica (1831) un inventario dei manoscritti cinesi: I, 580; pubblica (1831) descrizioni dei manoscritti del fondo Vaticano copto: I, 571; descrive il Vat. copt. 77: I, 571; pubblica (1831) un’appendice al catalogo dei manoscritti ebraici della Vaticana: I, 576-577; pubblica (1831) descrizioni dei manoscritti etiopici della Vaticana: I, 582; acquista il manoscritto ora Vat. et. 71: I, 582; assegna le attuali segnature ai manoscritti Vat. gr. 1-2: I, 604; descrive i manoscritti ora Vat. gr. 2157-2160 nel cosiddetto «inventario Amati»: I, 605; acquista (1821) per la Vaticana, su consiglio di Barthold Georg Niebuhr, i codici colonnensi (Vat. gr. 2162-2254) e il Liber censuum Vat. lat. 8486: I, 605; attribuisce le segnature definitive ai codi-
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ci colonnensi (Vat. gr. 2162-2254): I, 606; compera a un’asta (1844) il palinsesto di Strabone ora Vat. gr. 2306: I, 607; pubblica (1831) descrizioni dei manoscritti Vaticani iberici: I, 615; pubblica (1831) descrizioni dei primi 22 elementi del fondo Vaticano indiano: I, 617; pubblica (1831) descrizioni dei manoscritti persiani: I, 646; pubblica (1831) una descrizione del Vat. sam. 3: I, 648; pubblica (1831) descrizioni dei manoscritti siriaci già della biblioteca privata degli Assemani, poi passati alla Vaticana: I, 652; costituisce il fondo Vaticano slavo affidandone la catalogazione (1820-1821) a Michael Bobrowski, di cui poi pubblica (1821) le descrizioni: I, 655-656, 658; pubblica (1831) descrizioni dei manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana: I, 658, 662, 663; integra le descrizioni dei manoscritti del fondo Vaticano turco contenute nel Vat. lat. 13202: I, 659-660; si adopera (1831) per l’acquisto degli attuali Pap. Vat. gr. 2, 3 e 5: I, 474; critica la disposizione degli stampati della «Seconda Raccolta» e ne ordina il trasporto nelle stanze dell’Appartamento Borgia: II, 757; riceve (1820 e 1821) dal card. Ercole Consalvi somme per l’acquisto di stampati: II, 756; promuove (1821) uno scambio di stampati con il libraio De Romanis: II, 756; per suo interessamento la Biblioteca Vaticana acquista (1824) la collezione di manoscritti e stampati di Francesco Leopoldo Cicognara: II, 813; manoscritti e stampati a lui appartenuti, destinati per testamento (1853) alla Vaticana in cambio d’una somma da impiegarsi in beneficenza, e acquistati da Pio IX: I, 629; II, 758, 828-830, 946; incunaboli a lui appartenuti, pervenuti alla Vaticana con la sua biblioteca: II, 772, 828, 829, 830, 946; edizioni aldine a lui appartenute, pervenute alla Vaticana con la sua biblioteca: II, 829, 830; copia, fra le sue carte, di alcuni inventari del Museo Borgiano di Propaganda: I, 358. BIBL.: I, 476, 563, 568, 572, 579, 581, 584, 616, 621, 646, 649, 654, 658, 662. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Mai. MAIELLA, massiccio montuoso (Abruzzo): I, 699. Maielli, Carlo, primo custode della Biblioteca Vaticana: riceve (novembre 1723 e febbraio 1727), rispettivamente da Pietro Luigi Carafa e Bartolomeo Ruspoli, l’annuncio del trasferimento di manoscritti e stampati orientali dalla Congregazione de Propaganda Fide alla Vaticana: I, 570-571. Maier, Anneliese, collaboratrice scientifica della Biblioteca Vaticana: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 24, 158, 355, 356, 635. Maïer, I.: I, 249, 268. MAINZ (Germania): I, 546; II, 794; duomo di –: manoscritti provenienti dal –, confluiti nella raccolta personale dell’elettore palatino Ottheinrich († 1559) nel castello di Neuburg, e poi nella «Bibliotheca Palatina» di Heidelberg: I, 458, 462. maioliche (vasi, piatti e mattoni): nel fondo Gismondi in Biblioteca Vaticana: II, 891. Cfr. anche: ceramiche; porcellane; terracotta (…). Maiorano, Niccolò, custode della Biblioteca Vaticana, poi vescovo di Molfetta: Index omnium librorum da lui redatto (1533) con Fausto Sabeo: I, 554, 564, 573, 587; II, 940; aiuta Guglielmo Sirleto nella redazione di un inventario (1548) della biblioteca greca pubblica della Vaticana: I, 587, 588; codici greci a lui appartenuti, acquisiti dalla Biblioteca Vaticana: I, 588. Maisano, R.: I, 199, 201.
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Maistre, de –, famiglia: annovera fra i suoi precettori Étienne Pagès: I, 456. Maistre, Joseph de –, politico, diplomatico e pensatore: è rappresentato nella biblioteca di Étienne Pagès: II, 833. Maitre, M.E.: I, 122. maiuscola, manoscritti greci in scrittura –: I, 152. Cfr. anche: alessandrina, manoscritti (…) in maiuscola –; biblica, manoscritti (…) in maiuscola –. –, manoscritti latini in scrittura –: I, 144, 155. Cfr. anche: capitale, manoscritti (…) in scrittura –; onciale, manoscritti (…) in scrittura –. Majnoni, Massimiliano, banchiere e intellettuale: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 412. Malagoli, L.: I, 316. Malak (Malâk), Yuüannâ, sacerdote, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana, poi vescovo titolare di Dioclea: redige una sommaria descrizione dei manoscritti Vat. ar. 1827-1999, 2001-2004, 2015-2023: I, 562; compila un inventario del fondo Sbath: I, 532; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. Malatesta Zilembo, M.G.: I, 99. Malato, E.: II, 923. Malaxos, Iohannes, librarius Graecus: I, 74, 245. Malaxos, Manuel, librarius Graecus: I, 74, 245; antico possessore del manoscritto ora Vat. gr. 689: I, 588. malayâ/am, manoscritti –: I, 100, 111, 348, 351, 372, 373, 374, 518-519, 520, 616, 621, 622. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –. MALBORGHETTO (località lungo la Via Flaminia, nel comune di Roma): beni rustici a –, di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. Maleci, S.: I, 212. malesi, manoscritti –: I, 99, 534, 616, 621, 622. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –; indiani e indocinesi, manoscritti –. MALESIA: I, 534; esplorazioni in – di F. Xavier J.J.H. Brau de St. Pol Lias († 1914): I, 620. Malgeri, F.: I, 707. Mallerini, Prospero, computista della famiglia Barberini: con Sante e Alessandro Pieralisi e con Luigi Maria Rezzi cura la sezione dell’Archivio Barberini che assumerà poi il titolo di Indici: I, 678; copia un inventario della sezione Indici, probabilmente compilato da Sante Pieralisi: I, 682. Mallon, J.: I, 143. MALMÉDY (Belgio): manoscritti provenienti dal monastero benedettino di –: II, 964, 972. MALTA: I, 348, 554; manoscritti provenienti da –: I, 659; manoscritti relativi a –: I, 111, 298, 347; stampati relativi a – o ivi pubblicati, nella sezione Malta della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: Ordine di Malta (…). Maltese, E.V.: I, 239. Mammacini, Romolo, custode della Biblioteca Vaticana: redige, al tempo di Giulio II (1503-1513), una lista di legature: I, 586; con Lorenzo Parmenio, assiste Zanobi Acciaiuoli nella redazione di un inventario dei manoscritti (1518 ca.) della Biblioteca Vaticana, conservato nei Vat. lat. 3948, 3950 e 3955: I, 586; elen-
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chi di manoscritti della Vaticana, da lui stesi con Lorenzo Parmenio prima del sacco di Roma (1527), conservati nel Vat. lat. 7131: I, 554. Mammucari, R.: I, 359. Mamunas, Marcus: manoscritti appartenutigli, o con attestazioni della sua scrittura greca: I, 74, 245. Manaresi, C.: I, 143. Manasses, Constantinus: I, 245, 316, 322; II, 968, 972. Mancini, Maria, nipote del card. Giulio Mazzarino, moglie di Lorenzo Onofrio Colonna, madre di Carlo: I, 698, 704. Mancini, M. (Mario): II, 801. MANCIURIA: I, 534. mançu, manoscritti –: I, 348, 350, 534. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –. mandei, manoscritti –: I, 640-641. Mandeville, John: I, 246. Manetti, Giannozzo, umanista: manoscritti a lui appartenuti nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 464. Manfredi, re di Sicilia: cfr. Manfredus, rex Siciliae. Manfredi, A.: I, 26, 27, 28, 29, 30, 138, 160, 173, 198, 206, 238, 242, 248, 252, 517, 544, 611, 612, 634; II, 920. Manfredi, Bartolomeo, bibliotecario della Biblioteca Vaticana: acquista manoscritti greci da Giovanni Argiropulo: I, 586. Manfredini, M.: I, 71, 267, 268. MANFREDONIA (Foggia): S. Leonardo di Siponto, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Manfredus, rex Siciliae: II, 964, 972. Mangano, Vincenzo, esponente del movimento cattolico: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Mangoni, L.: I, 412. Maniaci, M.: I, 47, 48, 302. Mann, N.: I, 268. Manoni, Paola, della Biblioteca Vaticana: I, 8. BIBL.: I, 330. MANOPPELLO (Chieti): I, 699. Mansion, A.: I, 178. Manteyer, G. de –: I, 506. MANTOVA: I, 539; Università di –: documentazione relativa alla storia dell’–: I, 488. Manuel I Comnenus, imperator Byzantinus: II, 967, 972. Manuzio, famiglia: corrispondenza di membri della –: I, 246. Cfr. anche: aldine, edizioni –; Venezia, Tipografia Aldina (…). Manuzio, Aldo, detto il Vecchio († 1515), padre di Paolo, tipografo: esemplari di edizioni della sua tipografia nel fondo Aldine in Biblioteca Vaticana: II, 760, 762, 786-788, 859; esemplari di edizioni della sua tipografia nel fondo De Marinis in Biblioteca Vaticana: II, 787, 816; sue edizioni di classici in ottavo: II, 743; suo epistolario: I, 246.
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Manuzio, Aldo, detto il Giovane († 1597), figlio di Paolo, tipografo, docente nella Sapienza romana, direttore della Tipografia Vaticana, correttore della Biblioteca Vaticana: dona (1585) a Sisto V il manoscritto ora Vat. gr. 360: I, 589; manoscritti latini a lui appartenuti, ora nel fondo Vaticano latino: I, 625, 627; II, 786; manoscritti greci a lui appartenuti, ora nel fondo Vaticano greco: I, 592; II, 786; antico possessore del papiro ora Pap. Vat. lat. 20, pervenuto con i suoi manoscritti (1597) alla Biblioteca Vaticana: I, 477; stampati a lui appartenuti, nel fondo Aldine in Biblioteca Vaticana: II, 760, 762, 786-788, 859; incunaboli a lui appartenuti, ora in Biblioteca Vaticana: II, 787; suo epistolario: I, 246. Manuzio, Paolo, figlio di Aldo il Vecchio, padre di Aldo il Giovane, umanista, tipografo, direttore della Stamperia del Popolo Romano: suo epistolario: I, 246. Manzari, F.: I, 50, 123, 316. Manzi, Guglielmo, bibliotecario (1816-1821) della Barberiniana: I, 338, 339; II, 793; redige un inventario dei manoscritti greci della famiglia Salviati entrati nella collezione dei Colonna, allora depositati (1820-1821) nella Biblioteca Barberiniana: I, 606. Manzo, A.: I, 707. Manzoni, Alessandro: suoi autografi nei manoscritti ora Vat. lat. 12895, 13951, 14614: I, 632; II, 972. Manzoni, Giacomo, bibliografo e bibliofilo: suoi rapporti con Gaetano Ferrajoli: II, 823. Maometto: cfr. Muüammad (…). Mappae clavicula, ricettario tecnico-artistico: I, 246. Cfr. anche: pigmenti, manoscritti con ricette per la preparazione di –. Maracchi Biagiarelli, B.: I, 29. Maranesi, P.: I, 440. Maratti, Carlo, pittore: suo ritratto (1669) di Clemente IX, acquistato (1931) da Ludwig Mendelssohn: I, 514; II, 861. Marbodus Redonensis: I, 246. MARC 21 (precedentemente USMARC), formato di descrizione bibliografica: è adottato dalla Biblioteca Vaticana per la catalogazione informatizzata degli stampati: II, 777, 882. Marcellus II (Marcello Cervini), papa: I, 28, 199, 246-247, 588, 624, 625; II, 966, 967, 972; è nominato da Paolo III protettore della Biblioteca Vaticana: I, 587; dona alla Biblioteca Vaticana (fra 1549 e 1555) manoscritti ebraici: I, 574; destina una sua piccola raccolta di monete alla Biblioteca Vaticana: II, 895; sua collezione libraria acquisita da Guglielmo Sirleto, poi in parte entrata in Biblioteca Vaticana con manoscritti sirletiani acquistati (1612) da Paolo V presso gli Altemps: I, 447, 449, 588-589, 592; II, 941; già possessore del manoscritto ora Vat. et. 2: I, 582. March, J.M.: I, 163, 694. Marchal, René (sec. XVI): I, 319, 602; II, 967, 972, 975. Marchand, F.: I, 259. MARCHE: I, 428, 501. Cfr. anche: Piceno (…). Marchesi, Giacomo Vincenzo, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: compila l’indice (1678) dell’inventario dei manoscritti Palatini latini in Biblioteca Vatica-
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na: I, 468-469; suo indice (1671) dei manoscritti Urbinati latini in Biblioteca Vaticana: I, 541. Marchetti, Odoardo: collabora con Giovanni Battista De Rossi nell’inventariazione dei manoscritti Vat. lat. 7245-8471: I, 638. Marchetti-Longhi, Giuseppe: prima menzione (1919), da parte sua, dei documenti del fondo S. Angelo in Pescheria come presenti in Biblioteca Vaticana: I, 720. BIBL.: I, 721. Marchi, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Marco dalla Tomba, O.F.M.CAP., missionario in Tibet: dona (1774) a Stefano Borgia manoscritti ora nei fondi Borgiano indiano e Borgiano latino in Biblioteca Vaticana: I, 373, 374. Marcocchi, M.: I, 707. Marcon, S.: I, 193; II, 787. Marcotte, D.: II, 931 Marcucci Fanello, G.: I, 707. Marcus, A.: I, 452. Marcus evangelista, s. : I, 54, 59, 86; Liturgia di s. Marco: I, 597. Marcus monachus: I, 247. MARDIN (Turchia): I, 651. Marenghi, G.: I, 178. Margiotti, F.: I, 377, 380. Margunius, Maximus, episcopus Cytherae: suoi autografi tra i codici già di Alvise Lollino all’interno del fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 597; trasmette alcuni codici ad Alvise Lollino: I, 597. Mari, discipulus Addai «apostoli», s.: I, 110. Mari, Francesco: redige la descrizione di alcuni manoscritti Borgiani arabi: I, 360. Mârí b. Sulaymân: suo Kitâb al-miódal («Liber Turris»): I, 445. Maria, uxor Manuelis I Comneni imperatoris Byzantini: II, 967, 972. Maria, virgo, mater Iesu, s.: I, 43, 102, 111-112, 120, 302, 314, 315, 316, 502, 673, 674, 676, 724; II, 830, 971, 974; dogma dell’Immacolata Concezione di –: I, 532-535; II, 946. Cfr. anche: mariane, immagini –; mariano, manoscritti con miniature di soggetto –; mariano, testi agiografici italiani d’argomento –. Maria Grazia del SS. Sacramento (al secolo, Clarice Barberini), O.CARM., figlia di Carlo Barberini e di Costanza Magalotti e nipote di Urbano VIII: per volere del papa si trasferisce (1639) con altre consorelle da Firenze a Roma: I, 726; raccolta di sua corrispondenza e di varie scritture nel fondo Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino, in Biblioteca Vaticana: I, 727. Maria Luigia d’Asburgo-Lorena, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla: acquista (1816) codici ebraici da Salomon Stern e Mordecai Bisliches: I, 546. Maria Magdalena de Pazzis, s.: atti del processo di canonizzazione e altri documenti a lei relativi nel fondo Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino, in Biblioteca Vaticana: I, 727. Maria Teresa d’Austria, imperatrice: medaglie commemorative in oro donate (1772) a Clemente XIV, conservate nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 898, 906.
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mariane, immagini –: documentazione relativa al privilegio della corona d’oro concesso a – di numerosi santuari dal Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 673, 674, 676. Mariani Canova, G.: I, 122, 166, 167. mariano, manoscritti con miniature di soggetto –: I, 112, 120, 302, 315, 316, 532; II, 971, 974. –, testi agiografici italiani d’argomento –: I, 43, 102, 111. Mariano da Alatri, O.F.M.CAP.: I, 496, 692. Marichal, R.: I, 81, 135, 143, 477. Marietti, Giacinto, tipografo ed editore attivo a Torino (sec. XIX): lettere a lui indirizzate nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 488. Marigliani, C.: II, 883. Marigo, A.: I, 230, 234. Marin, M.: I, 206. marinareschi, termini –: dizionario di – di Rüstem Ahmed Bey († 1888) nel manoscritto Vat. turc. 377 della Biblioteca Vaticana: I, 661. Marini, Calisto, prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano: estrae (1781) dall’archivio di Terracina alcune pergamene ora nel manoscritto Vat. lat. 12634: I, 489; suo interesse per la storia di Terracina: I, 489. Marini, Carlo Maria, card.: sue carte nel fondo S. Maria in Via Lata. [Manoscritti] in Biblioteca Vaticana: I, 525. Marini, Gaetano, zio di Marino, prefetto dell’Archivio Vaticano e primo custode della Biblioteca Vaticana: I, 568; II, 754, 755, 757; resoconto dello stato della Biblioteca Vaticana al momento della sua presa di possesso (1800): II, 752; effettua (1800) una rilevazione della «Prima raccolta» degli stampati della Vaticana: II, 859; stima (1806) i manoscritti, gli stampati, gli oggetti antichi e le monete appartenuti a Stefano Borgia: I, 357; riceve una serie di medaglie dedicate agli italiani illustri incise da Tommaso Mercandetti, acquistate (1809) da Pio VII per il Medagliere Vaticano: II, 900; si adopera per il recupero dei manoscritti vaticani requisiti dai Francesi: I, 505, 603; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414, 430, 636. Marini, Luigi: manoscritti e stampati a lui appartenuti ora in Biblioteca Vaticana: II, 758. Marini, Marino, nipote di Gaetano, prefetto dell’Archivio Vaticano: sua missione a Parigi, con Antonio Canova e Giovanni Battista Sartori Canova, per ottenere la restituzione dei manoscritti e degli oggetti d’arte e reperti sottratti (dal 1797) alla Santa Sede: I, 603, 604; II, 900; sostanziale fallimento della missione a Parigi per quanto riguarda il recupero di medaglie, monete e cammei appartenuti al Medagliere Vaticano: II, 900. MARINO (Roma): I, 430, 693, 695, 697, 699. marionette: cfr. maschere e marionette (…). Mariotti, Agostino, avvocato della Congregazione dei Riti e collezionista: parte della sua raccolta numismatica, con piombi pontifici e monete, di cui alcune imperiali romane, è acquistata (1819-1820) per il Medagliere Vaticano: II, 901, 945; inventari del suo museo nel manoscritto Arch. Bibl. 67: II, 914. Mariotti Bianchi, U.: I, 429.
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Maristi (Società di Maria): soppressione (1880) dei –: I, 456; II, 833; trasferimento a Roma (1902) della biblioteca di Étienne Pagès: I, 456; II, 833; recente deposito in Biblioteca Vaticana dei manoscritti e degli stampati raccolti da Étienne Pagès: I, 456; II, 833, 959. Cfr. anche: Belley (…), casa marista; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Pagès; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Incunaboli Pagès; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Pagès; Coste, Jean (…); Jeantin, Jean (…); La Favorite (…), casa dei Maristi (…); Puylata (…), casa dei Maristi; Roma, Maristi, Curia generalizia (…); Sainte-Foy-lèsLyon (presso Lyon […]), casa dei Maristi. Markowski, M.: I, 50, 77. Marmo, V.: I, 120. Marocco, G.: I, 491. Maroi, F.: I, 481. MAROLA (Reggio Emilia): S. Maria, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Marongiu, A.: I, 444. Maroniti: I, 360, 376, 380-381, 451, 651. Cfr. anche: Assemani (as-Sim‘âní) (…); ‘Awwâd, Bûlus (Paolo Auad) (…); Chiesa Maronita; Eva, Gabriele (Óibrâ’íl Üawwâ) (…); Isüâq aš-Šadrâwí («Isaac Maronita archiepiscopus Tripolis Syriae», o «Isaac Sciadrensis»); Massad, Abramo (…); Naironi, Fausto, detto Banesio (Murhió an-Nimrûní al-Bâní) (…); Naironi, Giovanni Matteo, detto Banesio (Yûüannâ-Mattâ an-Nimrûní al-Bâní) (…); Ravenna, Collegio dei Maroniti; Roma, Collegio Maronita; Scandar, Andrea (Andrâwus b. Sim‘ân Skandar) (…). Marrocchi, M.: I, 45, 346. MARSEILLE (Bouches-du-Rhône, Francia): II, 791, 845. Marshall, John: offre al card. Aidan Gasquet i manoscritti ora Vat. gr. 2503 e 2523: I, 608. Marshall, P.K.: I, 69, 251. MARSI, ducato dei – (in territorio per la gran parte nell’odierno Abruzzo): I, 696. Marsilius de Padua: I, 247. Marston, Thomas E.: acquisisce (1958) presso Hans P. Kraus un manoscritto di provenienza Patetta ora a New Haven: I, 482. Marsuppini, Carlo: è fra i possessori di manoscritti ora fra i codici colonnensi (Vat. gr. 2162-2254) del fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 605. Martel, Charles, bibliotecario e biblioteconomo, capo della sezione catalogo della Library of Congress: suo viaggio a Roma (1928) per impostare il catalogo generale degli stampati della Biblioteca Vaticana: II, 775, 951. Martel, G. de –, O.S.B.: I, 87, 131, 261. Martelli, A.: I, 319. Martelli, C.: I, 545. Martialis, Marcus Valerius: I, 247. Martianus Capella: I, 247.
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Martignone, V.: I, 283; II, 802. Martigny, Joseph-Alexandre, ecclesiastico e archeologo: sua corrispondenza con Giovanni Battista De Rossi: I, 416. Martin, Jacques, card.: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. Martin, J. (Jean): I, 176. Martin, J.-M.: I, 41, 73; II, 771. Martin, J.R.: I, 118, 234. Martin, V.: I, 327, 471. Martín de la Cruz: è autore di un Libellus de medicinalibus Indorum herbis: I, 322. Martin-Hisard, B.: I, 73; II, 771. Martinelli (o de Martinellis, Baroni Martinelli), Biagio (detto Biagio da Cesena), maestro delle cerimonie pontificie: I, 247. Martinelli, Fioravante, scriptor della Biblioteca Vaticana: compila un indice (1636) relativo ai primi sei tomi dell’inventario dei manoscritti Vaticani latini (Vat. lat. 1-6025): I, 638; incaricato (dal 1636) anche della descrizione dei manoscritti ebraici, compila un indice latino dell’inventario dei manoscritti ebraici della Vaticana preparato da Federico Carlo Borromeo (Vat. lat. 13195): I, 575; suoi estratti di documenti dell’archivio capitolare di S. Maria in Via Lata in Roma: I, 525; è incaricato (1645) da Annibale Albani di compilare un inventario degli stampati della Vaticana simile a quello dei manoscritti: II, 747, 942. BIBL.: I, 725. Martinelli, V.: II, 933. Martinelli Tempesta, S.: I, 201, 237, 265, 268. Martinetti, A.: I, 676. Martínez Manzano, T.: I, 239. Martini, A.: I, 298, 429, 692. Martini, C.M., S.I., card.: I, 310, 316, 322, 323, 470, 471. Martini, E.: I, 44, 263. Martini, Francesco di Giorgio, architetto, ingegnere e pittore: I, 247-248, 315; II, 972. Martini, Giuseppe: incunaboli a lui appartenuti pervenuti (1954) alla Biblioteca Vaticana: II, 773. Martino V, papa: cfr. Martinus V (…), papa. Martino, Anna, esponente della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 706. Martinoli, L.: II, 923 Martinucci, Pio, secondo, poi primo custode della Biblioteca Vaticana: acquista per la Vaticana (1870) otto manoscritti arabi già appartenuti al card. Francesco Pentini: I, 560; acquista per la Vaticana (1852) manoscritti latini e orientali già di Andrea Molza: I, 577; un volume a stampa della sua biblioteca privata è tra i libri appartenuti a Gaetano Ferrajoli: II, 806-807. Martinus V (Oddone Colonna, di Genazzano), papa: I, 21, 248, 585, 695, 697, 703; II, 897, 965, 972; riorganizza (tra 1417 e 1421) i cantores capellani et clerici capellae della Cappella Pontificia: I, 389; in cambio dell’investitura di Giovanna II d’Angiò Durazzo, regina di Napoli, ottiene (1419-1420) per la sua famiglia alcune terre nel regno di Napoli: I, 696; con la bolla Etsi tamen (1427) costitui-
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sce in fidecommesso il patrimonio familiare acquisito e destina ai nipoti altre terre: I, 695. Martire, Egilberto, giornalista e politico: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 708; sue carte conservate presso la Biblioteca Painiana del Seminario arcivescovile di Messina: I, 708. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Martire. Martirologio: manoscritti del –: I, 42, 109; II, 972, 973. Märtl, C.: I, 238. Martorelli, Baldo, precettore di Galeazzo Maria e Ippolita Sforza: manoscritto a lui appartenuto ora in Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 1854): I, 166. Martorelli, L.: I, 676. Marucchi, Adriana, collaboratrice scientifica della Biblioteca Vaticana: sue schede relative a stemmi reperiti nei manoscritti vaticani: I, 633; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. BIBL.: I, 68, 79, 160, 260, 334-335, 339, 346, 399, 406, 449, 462, 482, 507, 516, 529, 544, 634. Marucchi, Orazio, scriptor latino della Biblioteca Vaticana, direttore del Museo Egizio Vaticano: sua descrizione dell’unico elemento presente nel fondo Borgiano egiziano in Biblioteca Vaticana: I, 369; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 474, 475, 476, 478. Marx, H.J.: I, 713. Marziale, Marco Valerio: cfr. Martialis, Marcus Valerius. Marziano Capella: cfr. Martianus Capella. Mas‘ad, Íbrâhím: cfr. Massad, Abramo (…). Mascardi, Vitale, stampatore a Roma (sec. XVII): con l’assenso di Leone Allacci, pubblica (1666) gli indici della collezione di opere teatrali raccolte dall’Allacci stesso: II, 818, 819. maschere e marionette: I, 486. Mascheroni, C.: I, 240. Mascherpa, E.: I, 523. Masciarelli, Luciano, calligrafo, attivo in Biblioteca Vaticana (dal 1872): trascrive i tomi XI-XIII dell’inventario dei manoscritti Vaticani latini (1880) e l’indice ad essi relativo: I, 638; mette in pulito alcune descrizioni dei manoscritti Urbinati latini: I, 542; trascrive un inventario dei manoscritti Urbinati greci: I, 543. Masetti Zannini, G.L.: I, 692. MASHHAD (MAŠHAD; Iran): I, 402. Masi, M.: I, 194. Masoero, M.: II, 803. masoretici, manoscritti –: I, 324. Masotti, Zenobi, libraio ed editore fiorentino attivo a Roma (sec. XVII), socio del libraio e stampatore Biagio Diversini: II, 746. Massa Positano, L.: I, 279. Massad, Abramo, maronita (forse da identificarsi con l’omonimo mercante maronita aleppino attivo in Egitto, Íbrâhím Mas‘ad): reca (entro il 1719) a Clemente XI manoscritti greci inviati in dono dal patriarca greco di Alessandria Samuele Kapasulis: I, 451, 452.
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Massi, Francesco, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: collabora con Giovanni Battista De Rossi nell’inventariazione (1852-1855) dei manoscritti Vat. lat. 84729019: I, 638. Massimiliano I, duca ed elettore di Baviera: offre (1622) a Gregorio XV la biblioteca dei principi elettori del Palatinato: I, 459; II, 834. Massimiliano, duca di Sassonia, primo marito di Luisa Carlotta di Borbone-Parma: I, 515. Massimo di Tiro: cfr. Maximus Tyrius. Massimo, Camillo, card.: manoscritti arabi di origine spagnola a lui appartenuti ora nel fondo Borgiano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 360. massoneria: documentazione ad essa relativa, nella serie Massoneria presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 486; stampati relativi alla storia e al rituale della –, nelle pubblicazioni donate alla Biblioteca Vaticana (1959) da John Kneafsey: II, 768. Mastrofini, Marco, erudito: suoi manoscritti nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 629; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Mastronarde, D.J.: I, 213. Mastruzzo, A.: I, 85. Masucci, Eugenio: è fra i discepoli e gli amici di Giulio Salvadori: I, 522. Matal, Jean (Iohannes Metellus), erudito e collezionista: redige (1545) un inventario parziale dei manoscritti greci della Biblioteca Vaticana: I, 587; redige (1546) l’inventario della biblioteca del card. Giovanni Salviati: I, 605; è fra i possessori di codici ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593. matematica, manoscritti di –: I, 49, 112, 151, 466. Cfr. anche: abachi, manoscritti con –; scientifici, manoscritti con testi –. Mater Verbi/Hanna Papyrus Trust: I, 470. Mathiesen, Th.J.: I, 127. Mathildis Canusiae comitissa: I, 313. Mathis, famiglia: cfr. Matis (…), famiglia (…). Mathon, G.: I, 666. Matilde di Canossa: cfr. Mathildis Canusiae comitissa. Matis (Mathis), famiglia (di Bra): documenti ad essa relativi nel fondo Patetta. [Manoscritti] in Biblioteca Vaticana: I, 485. Matitti, F.: I, 449, 713. matrici calcografiche e xilografiche: di provenienza Borghese, ora nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 885, 886, 947; nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 691; provenienti dalla basilica romana di S. Maria Maggiore, ora nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: I, 527; II, 885, 887, 952; nel fondo Gismondi in Biblioteca Vaticana: II, 891; nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: I, 527, 691; II, 885-888, 947, 952; presenti (inizio sec. XIX) nella Biblioteca Barberini: II, 794. matrici di caratteri tipografici: cfr. punzoni e matrici di caratteri. Matt, Carlo Taddeo, viceassistente della Biblioteca Vaticana: I, 352; sistema, in Vaticana, i carteggi del card. Giovanni Mercati: I, 439, 440.
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INDICE ANALITICO
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Matta, Riccardo, assistente della Biblioteca Vaticana: si reca (1929) negli Stati Uniti per prepararsi alla catalogazione degli stampati: II, 775. Matteo, apostolo ed evangelista, s.: cfr. Matthaeus apostolus et evangelista, s. Matteo di Planisio, abate del monastero celestino di S. Michele a Napoli: I, 327; II, 964, 973. Matteo di Vendôme: cfr. Matthaeus Vindocinensis. Matthaeus apostolus et evangelista, s.: I, 54, 86, 273, 574, 644; II, 979. Matthaeus Vindocinensis: I, 140, 248. Matthias I Corvinus, rex Hungariae: I, 75, 248; II, 965, 973, 974, 975, 979. Matthiessen, K.: I, 213. Mattioli Háry, N.: I, 29, 330; II, 939, 951, 952. Mau, August, archeologo e storico: stende (1875) appunti sui manoscritti Palatini latini in Biblioteca Vaticana: I, 469. Maurini (Congregazione di Saint-Maur dell’Ordine Benedettino): I, 183, 504; manoscritti appartenuti ai – nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 629. Cfr. anche: Benedettini. Mauro da Leonessa, O.F.M.CAP.: I, 496. Maurolico, Francesco: II, 928. Mauromates, Iohannes, librarius Graecus, scriptor Bibliothecae Vaticanae: I, 74, 249; incrementa con le sue trascrizioni i manoscritti greci della Vaticana: I, 588. Maurus, discipulus s. Benedicti, s.: I, 312. Maurus, Scholae Salernitanae medicus et scriptor: I, 113. Mavilio, Francesco Maria: con Pietro Detoi è incaricato (metà sec. XVIII) della redazione, in Biblioteca Vaticana, di un catalogo della collezione di monete pontificie di Saverio Scilla: II, 897. Mavromatis, Giovanni: cfr. Mauromates, Iohannes (…). MAWÚIL: cfr. Mossul ([…] Iraq). Maximos III Mazlum (Maksímûs [Michel] Maÿlûm), arcivescovo greco-melkita di Abido e poi di Mira, infine (dal 1833) patriarca di Antiochia: dona a Pio VII il manoscritto ora Borg. gr. 27: I, 371. Maximus Tyrius: I, 249. May, G.: I, 196. Mayali, L.: I, 95. Mayo, P.: I, 312. Mayr-Harting, H.: I, 118. Mazal, O.: I, 311. Mazarin, Jules, card.: manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Reginense greco in Biblioteca Vaticana: I, 508. Mazini, Costanza: cfr. Hulton Mazini, Costanza (…). Mazio, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Mazio, Francesco, direttore della Zecca romana: utilizza (inizio sec. XIX) i conii di medaglie papali degli Hamerani per riconiazioni di medaglie papali: II, 899, 905. Mazlum, Maximos III: cfr. Maximos III Mazlum (…) patriarca di Antiochia. Mazzarino, Giulio, card.: cfr. Mazarin, Jules, card.
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Mazzi, C.: I, 461. Mazzini, Giovanni, assistente della Biblioteca Vaticana: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: II, 837. Mazzocchi, Giacomo, tipografo, editore e libraio attivo a Roma (sec. XVI): II, 860. Mazzoli, G.: I, 277. Mazzoni, A.: II, 770. Mazzotta, O.: I, 149. Mazzucchelli (Mazzuchelli), Giammaria, letterato ed erudito: I, 249, 635. Mazzucchi, C.M.: I, 208. Mazzucco, G.: I, 299. Mc(…): cfr. Mac(…). Mearns, J.: I, 55, 57, 105, 109, 110. meccanica: manoscritti di –: I, 326. Cfr. anche: fisica; scientifici, manoscritti con testi –. Mechitar di Sebaste (Mxitar Sebastac‘i), fondatore dell’Ordine Mechitarista: fa trascrivere da un antigrafo veneziano e dona a Clemente XI il manoscritto ora Vat. arm. 9: I, 565. Mechitaristi (Congregazione Mechitarista, o Ordo Mechitaristarum, Monachorum Armenorum sub Regula Sancti Benedicti): I, 565; manoscritti relativi a –: I, 112. MECKLEMBURG (regione della Germania settentrionale, parte dell’attuale Land di MECKLEMBURG-VORPOMMERN): stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Mecklemburgo della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. medaglie: cfr. monete e medaglie (…). medaglistico, stampati d’interesse –: nel fondo R.G. Numismatica della Biblioteca Vaticana: II, 852-853. Cfr. anche: numismatico, stampati d’interesse –. Medici, famiglia: II, 979; manoscritti della «biblioteca privata» della –: I, 249, 551; manoscritti della – ora fra i codici colonnensi (Vat. gr. 2162-2254) del fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 605; monete della –, nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 905. Medici, Giovanni de’ –, card. : cfr. Leo X (…), papa. Medici, Giulio de’ –, card.: cfr. Clemens VII (…), papa. medicina, autori greci di opere di –: I, 112. –, manoscritti di –: I, 112-114, 151, 467, 468; II, 924; miniati: I, 113, 117, 120; greci: I, 112, 587; greci palinsesti: I, 112; orientali: I, 112. Cfr. anche: dietetici, manoscritti con testi sui regimi –; erbari, manoscritti con –. –, stampati di –: II, 758, 759, 760; nel fondo R.G. Medicina in Biblioteca Vaticana: II, 849-850. MEDIO ORIENTE: missione in – (1923-1924) di Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij alla ricerca di manoscritti e stampati per la Biblioteca Vaticana: I, 607-608, 646647; II, 950. medio-latini, manoscritti con testi di autori –: I, 114, 304; II, 924. Cfr. anche: latina, letteratura –. Medioli Masotti, P.: I, 30. Meersseman, G., O.P.: I, 346.
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INDICE ANALITICO
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Meester, P. de –, O.S.B.: I, 105. Mei, M.: I, 517, 544; II, 935. Meier, L.: I, 239. Meiss, M.: I, 124, 173. Meisterlieder, manoscritti con –: I, 129. Mejía, J.M., card. bibliotecario: I, 28; II, 931. Melanchton, Philipp: II, 929. Meletios Pigas (Pegas), patriarca greco di Alessandria: trasmette alcuni codici ad Alvise Lollino: I, 597. Mellini, Benedetto, bibliotecario a Roma della regina Cristina di Svezia: I, 503. Melnikas, A.: I, 124, 218. membranacei, stampati –: I, 29, 418, 460; II, 748, 830, 859, 865. Menahem b. Aaron Volterra (noto anche come Emanuele Volterra): sua biblioteca per buona parte presente nel fondo Urbinate ebraico in Biblioteca Vaticana: I, 546-548. Menahem b. Menahem ha-Rofé: secondo una nota vende a Menahem b. Aaron il manoscritto ora a Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», ms. Orientale 52: I, 546-547. Menander: II, 973. Menchelli, M.: I, 208, 209, 237. Mendelssohn, Ludwig: acquista (1931) da Girolamo Rospigliosi Gioeni la biblioteca e l’archivio Rospigliosi del Palazzo Rospigliosi al Quirinale: I, 514; II, 861863, 952; dona (1931) a Pio XI per la Biblioteca Vaticana manoscritti e stampati provenienti dalla biblioteca della famiglia Rospigliosi: II, 861, 952; dona (1931) a Pio XI per l’Archivio Vaticano l’archivio Rospigliosi e l’archivio Rospigliosi-Gioeni: I, 514; II, 952. Menei: manoscritti italogreci dei –: I, 604. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. Menelik II, imperatore d’Etiopia: dà (1911) a Émile Delorme i manoscritti ora Vat. et. 82-93: I, 582-583. Menéndez Onrubia, C.: II, 925. Menestrina, G.: I, 221. Menghini, F.: I, 543. Mengs, Anton Raphael, pittore e teorico dell’arte: riceve dalla Biblioteca Vaticana duplicati di stampe in cambio di vasi etruschi: II, 877. Menna, M.: II, 816. Menniti, Pietro, O.S.B.I., abate generale dei Basiliani: raccoglie a Roma, nel Collegio di S. Basilio, manoscritti greci dei monasteri basiliani dell’Italia meridionale: I, 601; II, 944. Menniti Ippolito, A.: I, 450, 713. Menologio: manoscritti del –: I, 313, 327; II, 963, 972, 973, 977. Cfr. anche: «copista dei Menologi metafrastici». Menozzi, Giacinto, avvocato, libraio, infine bibliotecario-archivista della Biblioteca del Senato: autografi che a lui e alla trama di rapporti da lui intrattenuti si ricollegano nel fondo Autografi Ferrajoli in Biblioteca Vaticana: I, 421, 423. Menozzi, Pietro, libraio, fratello di Giacinto: I, 423. Menozzi, Vincenzo, libraio, nipote di Giacinto: I, 423.
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Mentzel-Reuters, A.: I, 104. Mercandetti, Tommaso, medaglista e litografo: realizza (1809) una serie di medaglie dedicate agli italiani illustri: II, 900. Mercantini, A.: I, 491. Mercati, Angelo, fratello di Giovanni e di Silvio Giuseppe, scriptor della Biblioteca Vaticana, poi prefetto dell’Archivio Vaticano: durante la sua prefettura numerosi manoscritti vengono trasferiti dall’Archivio Vaticano alla Biblioteca Vaticana: I, 631; documenti a lui relativi nelle carte del fratello Giovanni in Biblioteca Vaticana: I, 439. BIBL.: I, 452, 526. Mercati, Giovanni, scriptor greco, poi prefetto della Biblioteca Vaticana, infine card. bibliotecario: I, 8, 307, 328, 343, 344, 438, 447, 453, 468, 478, 589, 604, 607, 630, 640, 660, 661, 655; sue aggiunte nell’inventario dei manoscritti Vat. gr. 1501-2402 allestito da Giuseppe Cozza-Luzi: I, 614; assegna l’attuale segnatura al manoscritto Vat. gr. 2170B: I, 606; sue schede per un incipitario dai manoscritti greci della Biblioteca Vaticana: I, 303; resti di manoscritti greci ritrovati fra le sue carte e riuniti (1968) da Salvatore Lilla a formare i manoscritti compositi Vat. gr. 2644-2647: I, 609-610; ulteriori recuperi codicologici ritrovati fra le sue carte e costituenti ora il manoscritto Vat. gr. 2662: I, 610; concorda con Giuseppe Baronci ed Eugène Tisserant il trasferimento (1923) della Biblioteca Chigiana in Biblioteca Vaticana: I, 405; II, 810-811; raccoglie descrizioni di manoscritti Chigiani: I, 406; d’intesa con Natalia Ferrajoli De Rossi, predispone il trasferimento (1926) della Biblioteca Ferrajoli in Biblioteca Vaticana: II, 822; fa provvedere di ex libris i volumi provenienti (1929) dalla biblioteca di Francesco Brandileone, poi dispersi nei vari fondi della Raccolta Generale: II, 764; durante la sua prefettura (1919-1936) ed essendo poi lui card. bibliotecario (1936-1957) vengono trasferiti numerosi manoscritti dall’Archivio Vaticano alla Biblioteca Vaticana: I, 631; suo intervento (1941) presso Pio XII per la permanenza in Biblioteca Vaticana delle Carte Salvadori: I, 522; in quanto canonico (dal 1902) della chiesa romana di S. Anastasia, è forse all’origine della presenza del fondo S. Anastasia in Biblioteca Vaticana: I, 718; s’interessa del trasferimento in Biblioteca Vaticana dei volumi provenienti dalla biblioteca della S. Casa di Loreto e dall’antico Collegio Illirico della Compagnia di Gesù, ora nel fondo Loreto: II, 828; suoi rapporti con Tammaro De Marinis: II, 816; suoi rapporti con Natalia Ferrajoli De Rossi: I, 418; suoi rapporti con Federico Patetta: I, 480; auguri autografi per il suo novantesimo compleanno (17 dicembre 1956): I, 439, 440; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 438440; suoi carteggi in Biblioteca Vaticana: I, 440-441; stampati a lui appartenuti, destinati alla biblioteca del Seminario diocesano di Reggio Emilia: I, 440. BIBL.: I, 21, 22, 23, 49, 61, 114, 148, 154, 197, 206, 216, 237, 260, 263, 288, 309, 334, 342, 346, 356, 407, 449, 451, 452, 454, 467, 517, 612, 613, 614, 657, 710; II, 770. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carte del card. Giovanni Mercati; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carteggi del card. Giovanni Mercati.
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INDICE ANALITICO
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Mercati, Silvio Giuseppe, fratello di Giovanni e Angelo, bizantinista: già possessore di due fogli membranacei della fine del XII secolo, ora nel Vat. gr. 2626: I, 609. BIBL.: I, 215. Merisi, Michelangelo: cfr. Caravaggio (Michelangelo Merisi, detto «il –»). Merkel, J.: I, 103. Merkelbach, R.: I, 143. Merlo, G.G.: II, 920. meroitico, alfabeto –: cfr. papiri meroitici. Merolla, L.: I, 32, 146; II, 924, 935. Merores, Margarete: è editrice, con Ludo Moritz Hartmann, delle pergamene dell’archivio di S. Maria in Via Lata: I, 725, 726. BIBL.: I, 525, 526, 725. Merry del Val y Zulueta, Rafael, card., segretario di Stato di Pio X: parte della sua biblioteca privata è trasferita (1938) in Biblioteca Vaticana: II, 765, 830-831, 954; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Merry del Val. Mervyn Jones, D.: I, 177. MESOPOTAMIA: I, 534. Messa degli Artisti: cfr. Unione Nazionale delle Messe degli Artisti. Messale: I, 313, 324; II, 961, 962, 963, 964, 965, 969, 973, 974, 975, 976, 977; manoscritti beneventani del –: I, 109; – Ambrosiano: manoscritti del –: I, 108; – croato raguseo: I, 445, 446; – Romano: manoscritti del –: I, 107. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. messicani, manoscritti –: I, 318-319, 320, 321, 377-378; II, 962, 964, 966, 967, 973. Cfr. anche: nahua (…). MESSICO: manoscritti relativi al –: I, 114, 318-319, 320; stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Messico della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. –, Repubblica del –: I, 321. MESSINA: I, 589; manoscritti greci provenienti da –: I, 114; SS. Salvatore, monastero del –: manoscritti da esso provenienti nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593, 610; Seminario arcivescovile, Biblioteca Painiana: conserva carte di Egilberto Martire: I, 708. METELLOPOLI (MEDELE; Turchia), sede episcopale titolare (provincia: Frigia Pacaziana II; metropoli: Gerapoli): I, 380. Metellus, Iohannes: cfr. Matal, Jean (…). Methodius, apostolus Slavorum, s.: I, 297. METZ (Moselle, Francia): II, 971. Metzger, B.M.: I, 55, 59, 60. Metzger, T.-M.: I, 84, 105, 125. Metzger, W.: I, 462, 468. Metzinger, A.: I, 451. Meyendorff, J.: I, 258. Meyer, C.: I, 127. Meyer, O.: I, 196. Meyer, Paul: I, 306.
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Meyier, K.A. de –: I, 73, 506. Meysztowicz, Walerian: quale esecutore testamentario di Maria Róþa Branicka Radziwiááowa, deposita (1951) in Biblioteca Vaticana manoscritti e stampati da lei posseduti: II, 767. Meyvaert, P., O.S.B.: I, 189, 312. MEZZASELVA (ora CARCHITTI, nei pressi di Palestrina; Roma): I, 686. Mezzofanti, Giuseppe, primo custode della Biblioteca Vaticana, poi card.: dispone (1835) il pagamento di due manoscritti in favore di Tômâ al-Alqôší al-Kaldâní: I, 618; scrive (1842) all’antico possessore del manoscritto ora Vat. ind. 27: I, 618. Miani, Luigi: dona (1940 ca.) alla Biblioteca Vaticana volumi della Scuola Metodista di Teologia di Roma rimasti presso l’attuale Villa Miani a Monte Mario, da lui acquisita: II, 766. Miano, S.: II, 801. Miarelli Mariani, I.: II, 930, 936. Miccoli, G.: I, 261. Micha, A.: I, 200. Michaël archangelus, s.: I, 495. Michaël syncellus Hierosolymitanus, s.: I, 249. Michaud, L.-G.: I, 457; II, 834. Michel, E.: I, 76, 111, 406; II, 811, 823. Michel, O.: II, 880. Michelangelo: cfr. Buonarroti, Michelangelo. Michele arcangelo, s.: cfr. Michaël, archangelus, s. Michele sincello di Gerusalemme, s.: cfr. Michaël syncellus Hierosolymitanus, s. Michelini Tocci, Luigi, collaboratore scientifico, poi assistente, infine (dal 1959) conservatore del Medagliere della Biblioteca Vaticana: II, 904; redige (19441969), con Ottorino Bertolini e Mario Pallone, un inventario dei manoscritti Vat. lat. 13726-14233: I, 640; sistema (1969-1970), in Vaticana, le carte erudite del card. Giovanni Mercati: I, 439; si dedica alla catalogazione degli incunaboli della Vaticana: II, 773; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 294, 295, 310, 311, 313, 315, 317, 434, 543, 544; II, 770, 774, 825, 828, 907. Micheloni, P.: I, 113. Michon-Bourdelot, Pierre, nipote ed erede di Jean Bourdelot, medico (1651-1653) della regina Cristina di Svezia: I, 195; manoscritti da lui posseduti, di provenienza soprattutto italiana e in particolare veronese, acquistati (prima del 1655) dalla regina Cristina di Svezia: I, 503, 508, 511. microfiches: nel fondo AV (Materiale audio-visivo) in Biblioteca Vaticana: II, 789; riproduzione su – del fondo Cicognara in Biblioteca Vaticana: II, 814; riproduzione su – dell’intero fondo Stampati Palatini, in occasione del sesto centenario di fondazione (1986) dell’Università di Heidelberg: II, 836, 837. microfilm: nel fondo AV (Materiale audio-visivo) in Biblioteca Vaticana: II, 789; – di manoscritti: I, 151, 264-265, 710; – di manoscritti della Biblioteca Vaticana, nella Knights of Columbus Vatican Film Library presso la Saint Louis University, Missouri: I, 23, 34, 44, 331; – di manoscritti per lo più di altre istituzioni, nel fondo Microfilm di manoscritti conservato in Biblioteca Vaticana: I, 441-443, 465; – di manoscritti della Biblioteca Ambrosiana presso l’University of Notre
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Dame (Indiana) e nel fondo Microfilm di manoscritti in Biblioteca Vaticana: I, 442, 443; – di stampati, conservati insieme al fondo Microfilm di manoscritti in Biblioteca Vaticana: I, 442, 443. Cfr. anche: Ethiopian Manuscripts Microfilm Library (E.M.M.L.); Gerusalemme (…), Institute of Microfilmed Hebrew Manuscripts (…). Midrash: Bereshit Rabba (= Genesi Rabba): I, 323; Levitico Rabbah: I, 323; Seder Eliyahu Rabba: I, 323; Seder Eliyahu Zuta: I, 323; Sifrei di Numeri e Deuteronomio: I, 323; Torat Kohanim (Sifra): I, 323. Mielle de Becdelièvre, D.: I, 67. Mierow, C.C.: I, 227. Miftâü al-Üikma, trattato alchemico: I, 44, 249. Miggiano, G.: I, 406; II, 811. Miglio, M.: I, 77, 173, 269, 279, 335, 704. Migne, Jacques-Paul: I, 665. BIBL.: I, 509. Miguel Franco, R.: I, 129. Mijoviò, P.: I, 42, 117. Miki, Pauro, s.: cfr. Paulus Miki (…), et socii martyres Iaponiae, ss. Milanese, G.: I, 254. Milanesi, Carlo, collaboratore e poi direttore dell’Archivio storico italiano: chiede informazioni (1863) a Federico Odorici sulla presenza di lettere di Vittorio Alfieri nella «Raccolta Odorici»: I, 424. MILANO: I, 337, 440, 442, 486; II, 793; Cinque giornate di – (1848): carte ad esse relative, nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487; manoscritti originari o provenienti da –: I, 114; monete di –, nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 905. –, Biblioteca Ambrosiana: conserva (dal 1909) parte della collezione di manoscritti arabi yemeniti di Giuseppe Caprotti: I, 560; II, 950; effettua (1919) uno scambio di duplicati di incunaboli con la Biblioteca Vaticana: II, 773; microfilm di manoscritti della –, conservati presso l’University of Notre Dame (Indiana) e presso la Biblioteca Vaticana: I, 442, 443. –, Biblioteca Braidense: I, 424. –, Collegio internazionale di scienze, lettere ed arti (Società Daugnon), fondato (1861) a Milano per la ricerca storico-genealogica: I, 486-487. –, S. Celso, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. –, S. Maria di Crescenzago, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. –, Università cattolica del Sacro Cuore: I, 522. Milçetiò, I.: I, 657. Milde, W.: I, 86. Milham, M.E.: I, 78, 264, 280. milizie: cfr. eserciti e milizie; uniformi militari. Millar, E.G.: I, 122. Millares Carlo, A.: I, 156. Millàs i Vallicrosa, J.M.: I, 66, 84.
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Mille, spedizione garibaldina dei – in Sicilia (1860): documentazione ad essa relativa, nella serie Sicilia all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Miller, M.: I, 463; II, 934. Miller, P.E.: I, 298, 446, 548, 578. Minelli, Fausto, editore: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 412. Minervini, Giulio, antiquario e archeologo: autografi che a lui e alla trama di rapporti da lui intrattenuti si ricollegano nel fondo Autografi Ferrajoli in Biblioteca Vaticana: I, 421, 423-424. Mingucci, Francesco, pittore: I, 325. miniati o decorati, manoscritti –: I, 40, 112, 113, 122, 166, 193, 276, 294, 307, 434, 436, 516, 517, 519, 532, 538, 551, 731; provenienti da Assisi: I, 49, 117, 124; originari di Avignone: I, 123; originari delle isole britanniche: I, 122-123; originari o provenienti da Ferrara: I, 88, 122; originari o provenienti da Firenze: I, 89, 121-122, 213; originari o provenienti da Lione: I, 105, 123; provenienti dalla Lombardia: I, 111, 119, 121; originari o provenienti da Mont-SaintMichel: I, 123; d’origine mosana: I, 123, 126; originari di Napoli: I, 119, 120, 129-130, 147; originari di Padova: I, 121, 133, 301; originari dei Paesi Bassi: I, 123-124, 133; originari di Parigi: I, 123, 136; originari di Roma: I, 146; provenienti da S. Giovanni d’Acri: I, 124; originari di Sankt Gallen: I, 149-150. – greci: I, 41, 42, 55, 67, 74, 79, 114-118, 134, 142, 154, 221-222, 282, 300-301, 307, 308, 309, 311, 313, 315, 316, 317, 318, 321, 325, 327, 518; II, 921, 924, 928, 962, 963, 964, 965, 966, 967, 968, 969, 970, 971, 972, 973, 974, 975, 976, 977, 978, 979; in «stile blu»: I, 117; d’area palestino-cipriota («decorative style»): I, 67, 117, 134, 154. – latini: I, 50, 108, 118-125, 145, 146, 149-150, 157, 182, 218, 240, 255, 283, 290; II, 924, 962, 963, 964, 965, 966, 967, 968, 969, 970, 971, 972, 973, 974, 975, 976, 977, 978, 979; d’area italiana: I, 121, 122; d’area beneventano-cassinese: I, 121, 321; d’area toscana: I, 121, 164; d’area veneta: I, 122, 167; d’area fiamminga: I, 123-124; d’area francese: I, 92, 119, 123; d’area inglese: I, 119, 122-123; d’area tedesca: I, 123, 162. – orientali: I, 33, 125; arabi magrebini: I, 47, 125; arabi cristiani: I, 517; ebraici: I, 83, 84, 105, 125; etiopici: I, 401; siriaci: I, 125, 159, 309-310, 577. – slavi: I, 125, 159, 322, 324, 335. miniatori: bizantini: I, 118; italiani: I, 121; parigini: I, 123, 136. Cfr. anche: Attavanti, Attavante (…); Christine de Pisan (…); Constantinus, librarius Graecus necnon pictor (saec. XI); «Maestro dei putti» (…). miniatura, storia della –: stampati ad essa relativi nel fondo R.G. Paleografia-Codicologia in Biblioteca Vaticana: II, 854. Minio-Paluello, Lorenzo, filologo e medievista: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 411. BIBL.: I, 179. Mink, G.: I, 54, 55, 59. MINTURNO (anticamente TRAETTO o TRAIETTO; Latina): I, 696. minuscola, manoscritti greci in –: I, 152-155; – antica: I, 152; dei secoli XI e XII: I, 153; datati (fino al sec. XII): I, 78-79, 142; datati (secc. XIII e XIV):
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I, 79, 142. Cfr. anche: Anastasio, manoscritti (…) in minuscola «tipo –» (…); arcaizzanti, manoscritti (…) in scritture – dell’età dei Paleologi; asso di picche, manoscritti (…) in minuscola «ad –»; bouletée, manoscritti (…) in minuscola –; «chypriote bouclée» (…); «collezione filosofica», manoscritti (…) nello stile di minuscola della –; epsilon, manoscritti (…) in minuscola «stile –»; «niliana», manoscritti (…) in minuscola –; otrantina (…) «barocca»; palestino-cipriota, manoscritti in minuscole greche d’ambito –; «quadrata» (…); Reggio Calabria, manoscritti (…) in «stile di Reggio»; «rossanese» (…); salentine, scritture greche –. –, manoscritti latini in –: I, 155-158. Cfr. anche: beneventana (…); carolina (…); corsiva romana (…); gotica (…); insulare (…); Luxeuil-les-Bains (…), manoscritti in minuscola del «tipo di Luxeuil»; «romanesca» (…); semionciale, manoscritti latini in scrittura –; umanistica, scrittura –; visigotica (…). Minutoli Tegrimi, Eugenio, collezionista: manoscritto proveniente dalla dispersione (1871) della sua biblioteca, ora Vat. pers. 88: I, 645. Mioni, E.: I, 251, 612. MIRA (MYRA, rovine presso l’attuale KALE o DEMRE; Turchia), sede metropolitana titolare (Licia): I, 371. Miracula s. Erici regis Sueciae et martyris, auctore Israele Erlandi: I, 321. MIRAGLIA, feudo della – (o dell’Ammiraglio), in territorio di Troina (Enna): I, 693, 701. Miriello, R.: I, 57, 90, 102. Mischiati, O.: I, 387. Misiti, M.C.: I, 204, 406, 413; II, 795, 811, 817. Miskgian (Misk‘çean), Yovhannês, sacerdote, docente di lingua armena presso il Collegio Urbano in Roma: sue descrizioni in armeno (1892) di manoscritti del fondo Vaticano armeno: I, 565. BIBL.: I, 568. missionari: manoscritti con opere di – attivi in Cina: I, 67, 581. Cfr. anche: Brollo, Basilio, da Gemona (…); Cassiano da Macerata (Giovanni Antonio Francesco Michele Gaetano Beligatti) (…); Couplet, Philippe (…); Felippe do Rosario (Philipê Binh) (…); Fouquet, Jean-François (…); Gasparini, Armido (…); Horatii (Orazi), Carlo, da Castorano (…); Marco dalla Tomba (…); missionaria, manoscritti di provenienza –; missionario, pubblicazioni a carattere –; missioni in Cina; Nicolai, Giovanni Francesco, da Leonessa (…); Rhodes, Alexandre de – (…); Rhodinòs, Neophytos (Neofito Rodinò) (…); Ripa, Matteo (…); Sapeto, Giuseppe (…). Missionari Comboniani del Cuore di Gesù: cfr. Comboniani (…). Missionari Oblati di Maria Immacolata: cfr. Fernando, Romuald (…); Henkel, W. (…); Hurtubise, P. (…); Pattin, A. (…); Rommerskirchen, J. (…). Missionari del Sacro Cuore di Gesù: cfr. Russo, F. (…). missionaria, manoscritti di provenienza –: I, 357, 358, 364, 376, 377, 580, 616, 652; II, 748. missionario, pubblicazioni a carattere – o sulla storia delle missioni, soprattutto cattoliche e nei paesi extraeuropei, nel fondo R.G. Missioni in Biblioteca Vaticana: II, 851.
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missioni in Cina: I, 67, 363, 364, 377, 580, 581; II, 748, 942. Cfr. anche: missionari, manoscritti con opere di – in Cina. «Mistero di S. Agnese», testo provenzale: I, 319. mistico, testi a carattere –: in un gruppo di manoscritti provenienti dal S. Uffizio che saranno inseriti nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: II, 868869. Cfr. anche: ascetica, letteratura –; quiete, «mistica della –» (…). Mita, L.: I, 161, 476. mitologico, manoscritti con miniature di soggetto –: I, 119, 125. Mittenhuber, F.: II, 929. Mitthof, F.: I, 473. Mittler, E.: I, 297, 462; II, 795, 811, 837. Mizuno, R.: II, 801. Mocenigo, Giovanni: cfr. Mozzanigo (…), Giovanni (…). Mocenni, Mario, card., maggiordomo dei Palazzi Apostolici: invia (1894) all’Archivio Vaticano il nucleo principale dei «ruoli» ora nel fondo Ruoli in Biblioteca Vaticana: I, 520. Mochi Onori, L.: I, 303, 340, 346, 545, 548, 550; II, 795. moda, storia della –: cfr. vestiti e costumi. modelli iconografici, manoscritti con – ad uso di pittori e artisti: I, 125. MODENA: Libreria Zanichelli (sec. XIX): I, 423; Università: I, 479, 536; documentazione relativa alla storia dell’Università: I, 488; viaggio (1857) di Pio IX a –: I, 733; volontari provenienti da –, aderenti ai moti risorgimentali: documentazione ad essi relativa nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Cfr. anche: Estensi, Stati – (…). modernismo e anti-modernismo: opere relative a – nella biblioteca di Umberto Benigni, conservata (dal 1938) in Biblioteca Vaticana: II, 765. Modigliani, A.: I, 77. MODRUSSA (MODRUŠ; Croazia): I, 655, 657. Mogenet, J.: I, 343. Mogrovejo, Toribio Alfonso de –, s.: cfr. Turibius Alfonsus de Mogrovejo (…), s. Mohan, G.E.: I, 89, 91, 304, 305. Mohlberg, C., O.S.B.: I, 320. MOLARA (località tra Grottaferrata e Montecompatri, in provincia di Roma): I, 695, 696. Molette, Ch.: II, 832. MOLFETTA (Bari): I, 553, 564, 573, 587; Seminario vescovile: I, 608. Moli Frigola, M.: I, 173. Molinari, Gustave de –, studioso di economia politica: volumi a lui appartenuti ora in Biblioteca Vaticana: II, 831-832. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Molinari. Molinari, Tito, erede di Gustave: ne continua la raccolta libraria, poi donata alla Biblioteca Vaticana: II, 831. Molinari Bronner, Elisa: dona alla Biblioteca Vaticana (1919) i volumi ora nel fondo Molinari: II, 831. Molinier, Ch.: I, 100.
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Molinos, Miguel, teorico del quietismo, condannato dal S. Uffizio: II, 867. MOLISE: documenti relativi ai feudi Colonna in –, nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 700-701. Molza, Andrea, scriptor latino, poi secondo custode e primo custode della Biblioteca Vaticana: I, 576; II, 901; manoscritti a lui appartenuti, acquistati (1852) dalla Biblioteca Vaticana: I, 577; manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Vaticano ebraico: I, 577; manoscritto indiano a lui appartenuto ora Vat. ind. 35: I, 618; manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Vaticano siriaco: I, 653; manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Vaticano turco: I, 660. Mommsen, Theodor, storico e filologo: frequenta (fine sec. XIX) l’Archivio Barberini: I, 678; sua corrispondenza con Giovanni Battista De Rossi: I, 416, 417; invia suoi estratti di stampa a Giovanni Battista De Rossi: II, 817; incendio della sua casa (12 luglio 1880), nel quale viene distrutto il manoscritto Pal. lat. 921: I, 467. BIBL.: I, 242. Monachino, V., S.I.: I, 692. Monaci, Alfredo, assistente della Biblioteca Vaticana: trascrive (1890-1894) l’indice del decimo tomo dell’inventario dei manoscritti Vaticani latini (Vat. lat. 72458471): I, 639. Monaci, E.: I, 142, 145, 319, 525, 526. MONACO, principato di –: stampati relativi a – o ivi pubblicati, nella sezione Monaco della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Monaco, A.M. (Angelo Maria): II, 936. Monaco, A. (Attilio): I, 367. Monaldi, Alessandro, tipografo attivo a Roma (sec. XIX): II, 887. monasteri: stampati relativi alla storia di – e case religiose, nella sezione VescovatiMonasteri della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. Cfr. anche: abbazie (…). – balcanici: manoscritti greci provenienti da –: I, 50-51. – benedettini: manoscritti provenienti da –: cfr. Benedettini (…). – greci: manoscritti provenienti da –: I, 48, 50. Monastero Bianco: cfr. Atrípê (…). Mondini, D.: II, 930. MONDOVÌ (Cuneo): I, 620. Mondrain, B.: I, 174, 177, 227, 233. Monégier du Sorbier, M.-A.: I, 250. MONEMVASIA (MONEMBASIA, italianizzato in MALVASIA; Grecia): I, 175. Moneta, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. monete e medaglie o altri materiali numismatici e paranumismatici: I, 7, 20, 145146, 357, 358, 397, 663; II, 773, 778, 794, 839, 852, 866, 893-909, 943, 944, 945, 946, 948, 955, 959; monete antiche: I, 145-146; II, 895, 896, 897, 898, 900, 901, 902, 903, 904, 943, 945, 946; monete medievali: II, 898, 901, 903, 905, 906; monete rinascimentali: II, 905; monete moderne e contemporanee: II, 898, 901, 905, 906; medaglie e medaglioni antichi: I, 146; II, 895, 898, 900, 943; medaglie rinascimentali: I, 146; medaglie moderne e contemporanee: II, 897, 898, 900, 901, 902, 903, 904, 905, 906, 907, 909. Cfr. anche: bizantine, mone-
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[monete e medaglie o altri materiali numismatici e paranumismatici (segue)]
te –; bizantini, sigilli –; bolle plumbee; Borbone (…), monete e medaglie (…); calchi, in pasta vitrea, zolfo, gesso o ceralacca, di gemme, medaglie, monete e sigilli; Caterina, imperatrice di Russia, medaglie di – (…); cinesi, monete –; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento del Gabinetto Numismatico (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, monete e medaglie (…); conii e punzoni; etrusche, monete – (…); Firenze, monete di – (…); giapponesi, monete –; glittica, arte della – (intagli, gemme, cammei, e relativi calchi e riproduzioni); greche, monete –; Italia, Regno d’–, monete e medaglie del – (…); Italia, Repubblica Italiana, monete e medaglie della – (…); Italia, stati e città d’– (…), monete e medaglie coniate da –; Luigi XIV, re di Francia; Luigi XV, re di Francia; Maria Teresa d’Austria, imperatrice; medaglistico, stampati d’interesse –; Medici, famiglia, monete della – (…); Milano, monete di – (…); Napoleone I Bonaparte (…), sue medaglie; numismatico, stampati d’interesse –; orientali, monete –; papi, bolle plumbee di – (…); papi, medaglie di – (…); papi, monete pontificie (…); romane, monete – (…); romano-barbariche, monete –; Savoia, casa, monete e medaglie della – (…); sigilli; sigillografico, stampati d’interesse –; tessere plumbee; Toscana, Granducato di –, medaglie del – (…); Triumvirato, primo –, monete del – (…); Venezia, monete di – (…). Monfrin, J.: I, 26, 176, 356. Monge, Gaspard, commissario civile del Direttorio: pone fine al saccheggio (1798) del Medagliere Vaticano, ma ne preleva le raccolte più preziose, trasferite in Francia: II, 899. mongoli, manoscritti –: I, 534, 579, 580. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –. MONGOLIA: I, 580. Moniales Ordinis Carmelitarum: cfr. Carmelitane (…). Moniales Ordinis Carmelitarum Discalceatarum: cfr. Carmelitane scalze (…). Monneret de Villard, U.: I, 47, 125. MONREALE (Palermo): II, 973. Montagnini, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Montalembert, Charles Forbes de –, politico, storico e giornalista: promuove un’iniziativa poi all’origine della pratica dell’«obolo di s. Pietro»: I, 731. MONTALTO DI CASTRO: cfr. Vulci (…). Montanari, T.: I, 450. MONTECASSINO, abbazia benedettina di – (nel comune di Cassino, in provincia di Frosinone): manoscritti originari o provenienti dall’–: I, 52, 109, 121, 126, 301, 321; II, 969, 973. MONTECOMPATRI (Roma): I, 695. Cfr. anche: Molara (…); Tuscolo (…). MONTE FLAVIO (Roma): documentazione relativa all’amministrazione del territorio di –, all’interno dello «stato» di Montelibretti, nel fondo Archivio Barberini Colonna di Sciarra in Biblioteca Vaticana: I, 684. MONTEFORTINO: cfr. Artena (…).
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MONTELIBRETTI (Roma): I, 430, 686; documentazione relativa all’amministrazione dello «stato» di –, nel fondo Archivio Barberini Colonna di Sciarra in Biblioteca Vaticana: I, 684. Cfr. anche: Montemaggiore (…). MONTEMAGGIORE (o MONTE MAGGIORE, frazione di Montelibretti, in provincia di Roma): tenuta di –, nei pressi di Passo Corese, di proprietà di Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra († 1925): I, 685. MONTENEGRO: cfr. Jugoslavia (…). MONTEPORZIO CATONE (Roma): I, 694. Cfr. anche: Tuscolo (…). MONTEPRANDONE (Ascoli Piceno): convento francescano di –: manoscritti da esso provenienti, già appartenuti a s. Giacomo della Marca († 1476), conservati nel fondo Rossiano in Biblioteca Vaticana: I, 516, 517. MONTEPULCIANO (Siena): I, 588, 605. MONTEROTONDO (Roma): Carmelitane, monastero delle – (dette del Monte Tabor), fondato (sec. XVII) come filiazione del monastero romano della SS. Incarnazione del Verbo Divino: documentazione ad esso relativa: I, 728. MONTE S. ANGELO (Foggia): S. Maria di Pulsano, abbazia di –: manoscritti da essa provenienti: I, 317. MONTE S. GIACOMO (Siena): I, 701. MONTE S. GIOVANNI CAMPANO (Frosinone): I, 695. Montfaucon, Bernard de –, O.S.B., erudito: esamina i manoscritti greci di monasteri basiliani dell’Italia meridionale raccolti da Pietro Menniti nel romano Collegio di S. Basilio: I, 601; visita a Roma, durante il suo viaggio in Italia (fra 1698 e 1701), la biblioteca della regina Cristina di Svezia: I, 504; pubblica (1739) la prima inventariazione della biblioteca di Cristina di Svezia utilizzando per le segnature i cosiddetti «numeri Reginae»: I, 504, 508, 509, 510, 511. BIBL.: I, 508. Monti, C.M.: I, 138, 206. Monticelli, famiglia: notizie genealogiche e documenti ad essa relativi, nella Raccolta Daugnon all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Monticolo, G.: I, 235. Montini, Giovanni Battista, card.: cfr. Paulus VI (…), papa. MONTOPOLI (Rieti): I, 254. MONTORIO ROMANO (Roma): documentazione relativa all’amministrazione del territorio di –, all’interno dello «stato» di Montelibretti, nel fondo Archivio Barberini Colonna di Sciarra in Biblioteca Vaticana: I, 684. MONTPELLIER (Francia): I, 456. MONT-SAINT-MICHEL (Francia): abbazia di –: manoscritti originari o provenienti dall’–: I, 123, 126. MONTSERRAT (Catalogna, Spagna): I, 586; abbazia di –: vendita e scambio (19351936), con la Biblioteca Vaticana, di stampati, fra i quali un certo numero di incunaboli: II, 773. Montucci, Antonio, sinologo: collezione libraria da lui posseduta, acquisita (1827) dalla Congregazione de Propaganda Fide, ora nel fondo Borgiano cinese in Biblioteca Vaticana: I, 364. Montuschi, C.: I, 316; II, 934.
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Monumenta Germaniae Historica: manoscritti e documenti esaminati da Ludwig Bethmann († 1867) nei suoi itinera eruditi, utilizzati per la pubblicazione di volumi della serie dei –: I, 103. Moore, E.: I, 172. Moore, J.M.: I, 269. Moore, P.: I, 271. Mor, C.G.: I, 481. Moraes, George M., indologo: con la sua collaborazione sono accessionati nel fondo Vaticano indiano (1973) i manoscritti ora Vat. ind. 49-74: I, 619; redige un succinto inventario manoscritto del fondo Vaticano indiano: I, 619. BIBL.: I, 100, 351, 374, 375, 519, 622. morali, exempla –: nella serie Esempi morali all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487. Moran, N.K.: I, 127, 134. Morani, M.: I, 251. Moranti, L.: I, 543, 544, 545. Moranti, M.: I, 544, 545. Moravcsik, G.: I, 160. MORAVIA (regione storica dell’attuale Repubblica Ceca): manoscritti relativi alla storia della –: I, 103; manoscritti e stampati provenienti dalla – nelle collezioni reali svedesi, come preda bellica della Guerra dei Trent’Anni (1618-1648): I, 502. Mordecai b. Isaac: è menzionato in note apposte nel codice Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», ms. Orientale 52: I, 547. Mordini, Antonio, parlamentare e ministro del Regno d’Italia, collezionista: frammenti coranici già a lui appartenuti nel manoscritto Vat. ar. 1802: I, 562. MOREA (disusata denominazione del PELOPONNESO; Grecia): cfr. guerra di Morea. Moreau, Pierre, umanista e filologo: I, 75, 250; attestazioni della sua scrittura greca: I, 74, 250. Morelli, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Morelli, Domenico, pittore, cognato di Pasquale Villari: sue lettere nei Carteggi Villari in Biblioteca Vaticana: I, 663. Morelli, G.: I, 40, 61, 139, 149, 167, 184, 346, 420, 544. Morelli, M.: I, 26, 130, 399, 450, 462, 507, 545, 639. Morello, Giovanni, direttore del Dipartimento dei Musei e Gallerie della Biblioteca Vaticana: I, 347, 354, 431, 484, 521, 537, 538, 665, 716; con Giovanni Incisa della Rocchetta e Luigi Fiorani (anni Sessanta-Settanta del sec. XX) riordina e dota di segnature i documenti dell’Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 691; volumi a lui appartenuti ora in Biblioteca Vaticana: II, 832. BIBL.: I, 108, 166, 190, 297, 298, 300, 301, 302, 313, 314, 325, 392, 484, 567-568, 616; II, 786, 880, 908. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Morello. Morellus, Petrus: cfr. Moreau, Pierre (…). MORENA (località nel comune di Roma): cfr. Casalotto, tenuta del – (…). Mores, F.: II, 920. Moreschini, C.: I, 221.
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INDICE ANALITICO
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Moretti, M.: I, 664. Moretti, W.: II, 801. Morey, Charles Rufus, docente dell’Università di Princeton, tra i fondatori dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma: I, 125, 283; è il promotore dell’Index of Christian Art creato nell’Università di Princeton: II, 783; epigrafe in suo onore in Biblioteca Vaticana: II, 784. MORFASSO (Piacenza): Ss. Salvatore e Gallo, abbazia dei – in Val di Tolla: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Morgan, John Pierpont, senior (1837-1913), finanziere e collezionista: dona alla Biblioteca Vaticana riproduzioni fotografiche di suoi manoscritti copti restaurati in Vaticana: I, 437. Morgan, N.: I, 122. Mori, E.: II, 823. Moro, R.: I, 412, 707. MOROLO (Frosinone): I, 695. Moroni, Carlo, bibliotecario (sec. XVII) della Barberiniana: I, 337, 340; II, 793; con Lucas Holste, è ritenuto responsabile dell’indice a stampa (1681) per autori della raccolta di stampati della Biblioteca Barberiniana: II, 795, 804. Moroni, Gaetano, aiutante di camera di Gregorio XVI, bibliofilo, erudito e poligrafo: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414, 632; II, 953; manoscritti e stampati a lui appartenuti, acquistati dai Ferrajoli: I, 418. BIBL.: I, 491. Moroni, O.: I, 172. Morosini, Giulio, scriptor ebraico della Biblioteca Vaticana: trascrive (1687) il manoscritto ora Urb. ebr. 59: I, 547. Morpurgo, S.: I, 102. Morpurgo Castelnuovo, M.: I, 517. Morseletto, Maria, collaboratrice scientifica della Biblioteca Vaticana: I, 377. MOSANA, REGIONE –: manoscritti originari della –: I, 123, 126. Moscheo, R.: II, 928. Moschetti, Cesare Maria, figlio di Guiscardo: dona (1986) alla Biblioteca Vaticana la raccolta di riproduzioni fotografiche di manoscritti giuridici medievali appartenuta al padre: I, 444. Moschetti, Guiscardo, storico del diritto e collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: sua raccolta di riproduzioni fotografiche di manoscritti giuridici medievali, ora nel fondo Moschetti in Biblioteca Vaticana: I, 443-444. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Moschetti. Moschopulus, Manuel: I, 250. Moschus, Demetrius, librarius Graecus: I, 74, 250. Mosè di Nisibi (Mûše’ Núibnoyo’), egumeno (sec. X) del cenobio di S. Maria «dei Siriani» (Dayr as-Suryân) nel deserto di Nitria (Wâdí an-Naýrûn): sue note autografe in manoscritti del fondo Vaticano siriaco: I, 652. Moses, s. (an Moses Aethiops?): cfr. Gadla Musê (…). Moses b. Avigdor: trascrive per Mordecai b. Isaac il manoscritto ora Roma, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», ms. Orientale 52: I, 547.
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Mossay, I.: I, 221. MOSSUL (MAWÚIL; Iraq): I, 360, 381. Mostert, M.: I, 69, 89. Motolese, M.: I, 50. Motta, U.: II, 936. Mottironi, Sergio: I, 490. BIBL.: I, 491. Mouhanna, A.: I, 110. Moutsoulas, R.: I, 211. Moynihan, R.: I, 314. Mozzanigo (o Mocenigo, Mozanega), Giovanni, arcivescovo di Scitopoli: la sua biblioteca per ordine di Urbano VIII confluisce (1625) nella Biblioteca Barberiniana: II, 792-793. Mrkonjiò, T., O.F.M.CONV.: I, 377. Mugnos, F.: I, 703. Muüammad (Maometto): I, 553, 658. MUKAÇEVO (o MUKAÇIV, in ungherese MUNKÁCS; Ucraina): I, 600. Mulla, Paul (Ali Mehmet Mulla-Zâde), docente di islamistica nel Pontificio Istituto Orientale di Roma: stampati a lui appartenuti ora in Biblioteca Vaticana: II, 832. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Mulla. Müller, C.W.: I, 112. mummie egiziane: cfr. cartonnages (…). Munafò, P.F.: I, 47. Munari, F.: I, 248, 256, 257. Münch, Ch.: II, 923, 924, 934. MÜNCHEN (Bayern, Germania): I, 459. Cfr. anche: Institute of Medieval Canon Law (…). Mundó, A.M.: I, 87, 124, 140, 156, 188, 315. Munk Olsen, B.: I, 69; II, 921. MUNKÁCS: cfr. Mukaçevo (…). Muñoz, Antonio, storico dell’arte: II, 769. BIBL.: I, 406, 408; II, 811. Muñoz, Emilia, sorella di Antonio: in memoria del fratello, dona (1963) alla Biblioteca Vaticana una somma per l’acquisto di libri di storia dell’arte: II, 769. Munro, I.S.: II, 873. Münster, Sebastian: I, 327. Müntz, E.: I, 20. Munzi, L.: I, 258, 343. MURANO (Venezia): S. Michele, monastero camaldolese di –: manoscritti provenienti dalla biblioteca del –, nei fondi Vaticano greco e Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 609, 632; II, 765, 924, 952. Murano, G.: I, 61, 75, 137, 216. Muraro, M.T.: I, 714. Murat, Gioacchino: cfr. Gioacchino Murat, re delle Due Sicilie. Murata, M.K.: I, 346. Muratore, D.: I, 262, 293.
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INDICE ANALITICO
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Muratori, Ludovico Antonio, sacerdote, storico ed erudito: utilizza la Breve notizia delle monete pontificie di Saverio Scilla: II, 896. Murdoch, J.E.: I, 89, 151. Muret, Marc-Antoine, S.I., poeta e letterato: suoi manoscritti, provenienti dal Collegio Romano, ora nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 631. Murgia, Ch.E.: I, 278. Murphy, D.J.: I, 265. Musaeus: I, 250. Musandinus, Petrus: I, 250. Muscari, Giuseppe, O.S.B.I., procuratore generale dei Basiliani: vende (1787) a Raimondo Annibaldi il rotolo liturgico ora Vat. gr. 2284, insieme ad altri codici rimasti nel Collegio di S. Basilio in Roma: I, 601. Muschard, Paul-Josef-Hubert: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. Mûše’ Núibnoyo’: cfr. Mosè di Nisibi (…). musica sacra: I, 642; è coltivata e insegnata da Casimiro Raffaele Casimiri († 1943): II, 807. musicali, manoscritti – o d’interesse musicologico: I, 23, 32, 35, 52, 63, 70, 101, 109, 117, 121, 126-129, 145, 146, 308, 322, 345, 347, 384-397, 409, 467, 492-494, 501-502, 530, 641-643, 656; II, 861, 923, 924, 934, 955, 958; bizantini: I, 127, 499; contenenti musica monofonica («canto gregoriano»): I, 384, 393, 643; contenenti musica polifonica: I, 128-129, 384, 387, 393; contenenti musica organo-cembalistica: I, 408; di provenienza vecchiocredente, nel fondo Vaticano slavo in Biblioteca Vaticana: I, 656. Cfr. anche: neumatica, manoscritti con notazione – (…); ritmi musicali e musica non liturgica. musicisti e musicologi: cfr. Alfieri, Pietro (…); Antonelli, Armando (…); Basili, Francesco (…); Boezi, Ernesto (…); Casimiri, Casimiro Raffaele (…); Corelli, Arcangelo (…); Czerny, Carl (…); Fioravanti, Valentino (…); Fioravanti, Vincenzo (…); Guglielmi, Pietro Alessandro (…); Haydn, Michael (Johann Michael) (…); Kirkendale, Ursula (…); Kirkendale, Warren (…); Jannacconi, Giuseppe (…); Paisiello, Giovanni; Perosi, Lorenzo (…); Pitoni, Giuseppe Antonio (…); Ravalli, Pietro (…); Ronga, Luigi (…); Rossini, Gioacchino (…); Sacchetti, Arturo (…); Schubert, Franz (…); Terziani, Pietro (…). musicologico, stampati con edizioni e studi d’interesse –: I, 384, 385, 388; II, 861; nella sezione Musica della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; nel fondo Casimiri in Biblioteca Vaticana: II, 807; nel fondo Kirkendale in Biblioteca Vaticana: II, 826; nel fondo R.G. Musica in Biblioteca Vaticana: II, 851-852; nel fondo Ronga in Biblioteca Vaticana: II, 861. Mussato, Albertino: I, 250-251. Mussolini, Benito: annuncia l’«aggregazione» (28 dicembre 1922) della Biblioteca Chigiana alla Biblioteca Vaticana: I, 405; II, 810. Musti, D.: II, 819. Musurus, Marcus: I, 251; attestazioni della sua scrittura greca: I, 74, 251. Mutafian, C.: I, 301. Mütherich, F.: I, 118; II, 924.
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Mutschmann, H.: I, 249. Muzi, L.: I, 317. Muzzioli, M.P.: I, 426. MYANMAR: cfr. Birmania (…). Mynors, R.A.B.: I, 62. MYRA: cfr. Mira (…). Mxitar Sebastac‘i: cfr. Mechitar di Sebaste (…). N nabateo, alfabeto –: cfr. papiri nabatei. NABLUS (NÂBULUS, o SHEKEM; Palestina): lettera della comunità samaritana di – al governo francese, nel manoscritto Vat. sam. 4 della Biblioteca Vaticana: I, 648; lettera (1875) della comunità samaritana di – a Vittoria, regina del Regno Unito, nel manoscritto London, British Library, Or. 1381: I, 648. NAGASAKI (Giappone): martiri di –: cfr. Paulus Miki (…) et socii martyres Iaponiae, ss. nahua, testi –: I, 377; II, 967, 973. Naironi, Fausto, detto Banesio (Murhió an-Nimrûní al-Bâní), maronita, fratello di Giovanni Matteo, docente di siriaco all’Ateneo della Sapienza e secondo, poi primo custode della Biblioteca Alessandrina in Roma: manoscritti siriaci a lui appartenuti, poi passati ad Abramo Ecchellense e infine pervenuti alla Biblioteca Vaticana: I, 651. Naironi, Giovanni Matteo, detto Banesio (Yûüannâ-Mattâ an-Nimrûní al-Bâní), maronita, fratello di Fausto, nipote di Abramo Ecchellense, scriptor orientale della Biblioteca Vaticana: suo catalogo (1686), redatto con Abramo Ecchellense, dei manoscritti orientali della Vaticana (Vat. lat. 13201): I, 555, 556, 557, 564565, 570, 648, 650, 655, 659; II, 748, 942. NANKING (Cina): II, 764. Nanni (o Nenni), Giovanni: cfr. Annius, Iohannes, Viterbiensis (…). Naoumides, M.: I, 293. Napoleone I Bonaparte, imperatore dei Francesi: I, 628; II, 900; oneri imposti alla Santa Sede con il Trattato di Tolentino (19 febbraio 1797): II, 899; nomina Martial Daru soprintendente della Biblioteca Vaticana: II, 900; sue medaglie nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 906. Napoleone III Bonaparte, imperatore dei Francesi: manoscritti e stampati a lui appartenuti, acquistati dai Ferrajoli: I, 418. napoleonico, impero –: cfr. Francia, Impero di –. NAPOLI: I, 562, 663, 701; II, 816, 827, 882, 962, 969; manoscritti miniati a –: I, 119, 120, 129-130, 147; manoscritti provenienti dalla collezione dei re d’Aragona a –: I, 130, 176, 503; Regno di –: I, 681, 685, 686, 692, 696, 697, 700-701; documenti del Regno di – nel fondo Pergamene di Veroli in Biblioteca Vaticana: I, 490; feudi dei Colonna nel Regno di –: documentazione ad essi relativa nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 699-701; Regia Corte di –: atti di cause conservati nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 697, 701. Cfr. anche: Sicilia, Regno di – (…). –, Accademia Pontaniana: I, 423.
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INDICE ANALITICO
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–, Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III» (già Biblioteca Reale Borbonica): conserva manoscritti copti dall’eredità di Stefano Borgia († 1804), provenienti dal Museo Borgiano di Velletri: I, 358, 366, 367, 438; II, 932. –, Cappuccini, convento dei –: manoscritti latini da esso provenienti: I, 345. –, Collegio dei Cinesi: I, 348. Cfr. anche: Napoli, Università degli Studi di – l’Orientale (…). –, Museo Archeologico Nazionale: I, 359, 423; conserva oggetti e reperti provenienti dalle collezioni museali del Museo Borgiano di Velletri: I, 358, 423. –, Museo Nazionale di Capodimonte: conserva parte delle collezioni museali del Museo Borgiano di Velletri: I, 358. –, S. Antonio Vetere, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. –, S. Giovanni a Carbonara, convento agostiniano di –: manoscritti greci che ne provengono, già appartenuti a Girolamo Seripando († 1563), poi passati nella collezione barberiniana: I, 342. –, S. Maria a Cappella Vecchia, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. –, S. Michele, monastero celestino di –: II, 973. –, Università di –: documentazione relativa alla storia dell’–: I, 488; Biblioteca Universitaria (sec. XIX): I, 423. –, Università degli Studi di – l’Orientale (già Istituto Universitario Orientale): Archivio Storico dell’Università: lettere di Stefano Borgia († 1804) ivi conservate: I, 364. Cfr. anche: Napoli, Collegio dei Cinesi. Narducci, Enrico, bibliotecario, erudito e bibliofilo: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 249, 260, 354, 635. Narkiss, B.: I, 125. narrativa: volumi di – nel fondo Molinari in Biblioteca Vaticana: II, 831. Narsai, poeta e teologo siro: I, 251. Narsiete, Giovanni: dona (1687) alla Biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda Fide di Roma i manoscritti ora Borg. turc. 6 e 15: I, 383. Nasalli Rocca, Emilio, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: I, 347; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. NASSAU (Rheinland-Pfalz, Germania): stampati relativi a – e all’omonimo casato, nella sezione Nassovia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Natanaele, Giovanni, sacerdote, «cappellano» dei Greci a Venezia: manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 464, 466; parte dei suoi manoscriti è acquisita da Alvise Lollino: I, 597-598. nativi americani: cfr. algonchine, popolazioni –; irochesi, popolazioni –; nahua (…). Nau, F.: I, 349, 531. Naudé, Gabriel, erudito, bibliotecario di Cristina di Svezia: I, 503; suo impegno per la Biblioteca Barberiniana: I, 337, 340. NAUPAKTOS: cfr. Lepanto (…). navigazione, lessico della –: cfr. marinareschi, termini –.
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NAXOS, isola (Grecia): documenti d’archivio da – nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 585, 609. Naya, E.: I, 100. nazismo: avvento al potere del –, che induce Ernst Steinmann a modificare il suo testamento (1934) in favore della Biblioteca Vaticana: II, 870. Nazor, A.: I, 318. Nebbia, Antonio, scriptor soprannumerario latino della Biblioteca Vaticana: redige alcune descrizioni di codici del fondo Capponiano della Biblioteca Vaticana e, per ovviare alle carenze dell’indice del catalogo a stampa del 1747 della collezione Capponiana, un indice alfabetico relativo ai manoscritti e agli stampati: I, 398399. Nebbiai Dalla Guarda, D.: I, 27, 101, 148, 335; II, 921. Nechepsus, rex Saites: I, 260. Necrologi (o Obituari): manoscritti con –: II, 966, 973. necrologiche, compilazioni erudite con notizie –: II, 793. Nectarius: cfr. Nicolaus-Nectarius Hydruntinus, seu Casulanus. NEDERLAND: cfr. Paesi Bassi (…). neerlandesi, manoscritti –: I, 533; II, 924, 925. Cfr. anche: fiamminghi, manoscritti –. Negri, F.: II, 928. Nelson, A.: I, 321. Nelson, R.S.: I, 55, 116, 118, 284. Nemesius Emesenus: I, 251. NEMI (Roma): I, 696; lago di –: navi romane ivi rinvenute: I, 430. Nenni (o Nanni), Giovanni: cfr. Annius, Iohannes, Viterbiensis (…). neo-latini, manoscritti con testi –: I, 130. Cfr. anche: latina, letteratura –. NEPAL: I, 374. nepalesi, manoscritti –: I, 372. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –; newari, manoscritti –. Nepos, Cornelius: I, 251. NEROLA (Roma): documentazione relativa all’amministrazione del territorio di – all’interno dello «stato» di Montelibretti, nel fondo Archivio Barberini Colonna di Sciarra, in Biblioteca Vaticana: I, 684. Nerozzi, S.: I, 412. nestoriana, stele – di Si-ngan-fu: cfr. Si-ngan-fu (…), stele nestoriana di –. Nettario (Nicola) di Casole: cfr. Nicolaus-Nectarius Hydruntinus, seu Casulanus. NETTUNO (Roma): I, 695, 696. NEUBURG AN DER DONAU (Bayern, Germania): castello di –, sede della collezione libraria personale dell’elettore palatino Ottheinrich († 1559): I, 458. neumatica, manoscritti con notazione –: I, 127-128; contenenti testi classici latini: I, 70, 127. Cfr. anche: musicali, manoscritti – o d’interesse musicologico. Neunheuser, B., O.S.B.: I, 311. NEW HAVEN (Connecticut, Stati Uniti d’America): Yale University: Beinecke Rare Book and Manuscript Library: manoscritti della collezione di Oskar Rescher († 1972) ivi conservati: I, 561, 661. Cfr. anche: Institute of Medieval Canon Law (…).
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INDICE ANALITICO
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NEW YORK (New York, Stati Uniti d’America): I, 375; II, 784, 954. Cfr. anche: World Monuments Fund (…). –, Columbia University: corsi di biblioteconomia frequentati da bibliotecari vaticani tra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni Trenta del XX secolo: II, 775; manoscritti copti ivi conservati: I, 438. –, The Morgan Library and Museum: manoscritti copti ivi conservati: I, 437, 438. newari, manoscritti –: I, 616. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –; nepalesi, manoscritti –. Newman, J.K.: I, 78. Newton, F.: I, 126. Nibby, Antonio, scriptor latino, poi greco della Biblioteca Vaticana: I, 629; II, 886; sue aggiunte nell’indice dei manoscritti Ottoboniani latini in Biblioteca Vaticana: I, 455; inventario (1820) di tutte le incisioni della Biblioteca Vaticana: II, 878; volumi a lui appartenuti, acquistati dai Ferrajoli: I, 418. Niccoli, Niccolò: manoscritti a lui appartenuti, pervenuti a Carlo Strozzi e quindi confluiti nel fondo Barberiniano greco in Biblioteca Vaticana: I, 341. Niccolò I, papa: cfr. Nicolaus I, papa. Niccolò III, papa: cfr. Nicolaus III (…), papa. Niccolò V, papa: cfr. Nicolaus V (…), papa. Niccolò III d’Este, marchese di Ferrara: II, 964, 974. Niccolò da Modrussa, vescovo: cfr. Nicolaus Modrussiensis episcopus. NICE (in italiano NIZZA; Alpes Maritimes, Francia): documentazione relativa a –, presente nella serie Nizza all’interno dell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora nell’omonima serie del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 486; documentazione relativa alla regione di –, nella serie Contado di Nizza all’interno del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Niceforo Cartofilace, monaco e igumeno (secc. XVI-XVII) del monastero di S. Giovanni Teologo a Patmos: esegue su commissione di Alvise Lollino copie di manoscritti scelti della biblioteca del monastero di Patmos: I, 597. Niceta Mendrino, prete (secc. XVI-XVII), del monastero di S. Giovanni Teologo a Patmos: esegue su commissione di Alvise Lollino copie di manoscritti scelti della biblioteca del monastero di Patmos: I, 597. Nicetas Choniates: I, 251. Nicetas Heracleensis metropolita, seu Serrensis: I, 252. Nicetas Paphlago, seu David: I, 252. Nicola, prete, del monastero di S. Giovanni Teologo a Patmos: esegue su commissione di Alvise Lollino copie di manoscritti scelti della biblioteca del monastero di Patmos: I, 597. Nicola da Reggio: cfr. Nicolaus Rheginus. Nicola-Nettario di Casole: cfr. Nicolaus-Nectarius Hydruntinus, seu Casulanus. Nicolai, Giovanni Francesco, da Leonessa, O.F.M., missionario in Cina, vicario apostolico in Cina e arcivescovo titolare di Berito e poi Mira: porta con sé dalla Cina (fine sec. XVII) libri ora nel fondo Borgiano cinese in Biblioteca Vaticana: I, 364, 365. Nicolai, N.M.: I, 489.
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Nicolaj, G.: I, 82. Nicolás, Antonio, bibliografo: plaude alla ricchezza e all’organizzazione (sec. XVII) della Biblioteca Barberiniana: II, 791. Nicolas de Clairvaux: cfr. Nicolaus Claraevallensis (…). Nicolaus I, papa, s.: I, 252. Nicolaus III (Giovanni Gaetano Orsini), papa: I, 110, 520; supplica a lui indirizzata, con minuta di risposta, conservata in Archivio Segreto Vaticano: I, 489. Nicolaus V (Tommaso Parentucelli), papa: I, 19, 20, 24, 26, 27, 252, 258, 623, 624, 625, 634, 687; II, 743, 920, 940, 973, 974; canone bibliografico da lui redatto: I, 551; manoscritti greci presenti nella sua biblioteca: I, 586; esemplari di Livio presenti nella sua biblioteca: I, 242. Nicolaus Claraevallensis, O.CIST.: I, 252. Nicolaus Cusanus, card.: I, 206, 252-253. Nicolaus de Dinkelspuhel: cfr. Nikolaus von Dinkelsbühl (…). Nicolaus Minorita, O.F.M.: I, 253. Nicolaus Modrussiensis episcopus: I, 657; secondo Giovanni Mercati, antico possessore del manoscritto ora Vat. slav. 2: I, 655. Nicolaus Rheginus, qui Galeni opera Latine vertit: I, 263. Nicolaus Turrianus, librarius Graecus: I, 74, 253. Nicolaus-Nectarius Hydruntinus, seu Casulanus: I, 253. Nicoletti, Paolo: cfr. Paulus Venetus (Paolo Nicoletti), O.E.S.A. Nicolopoulos, Panayotis G. (Panagiotis G. Nikolopulos): riordina e fa rilegare in codici (1966), inclusi nel fondo Vaticano greco, documenti degli archivi di Paros e Naxos (Vat. gr. 2633-2643) e del Patriarcato di Costantinopoli (Vat. gr. 2643): I, 609. BIBL.: I, 234, 612. Nicolosi, Salvatore: sua collezione di monete donata (2007) al Medagliere Vaticano: II, 905. Nicolosi Grassi, G.: I, 197. Nicomachus Gerasenus: I, 253. Nicot, Jean, umanista: manoscritti a lui appartenuti, acquistati dai Petau: I, 503. Nicoud, M.: I, 113, 273. Niebuhr, Barthold Georg, storico dell’antichità: suggerisce ai Francesi (1797-1798) segnature di manoscritti greci da requisire presso la Biblioteca Vaticana: I, 603; suggerisce ad Angelo Mai l’acquisto (1821) per la Vaticana dei codici colonnensi ora Vat. gr. 2162-2254, insieme al Liber censuum ora Vat. lat. 8486: I, 605. Niggl, R.: I, 310. Nikephoros Chartophylax: cfr. Niceforo Cartofilace (…). Niketas Mendrinos: cfr. Niceta Mendrino (…). Nikola Modruški: cfr. Nicolaus Modrussiensis episcopus. Nikolaos (…): cfr. Nicola (…); Nicolaus (…). Nikolaus von Dinkelsbühl (Nicolaus de Dinkelspuhel): I, 254. Nikolopulos, Panagiotis G.: cfr. Nicolopoulos, Panayotis G. «niliana», manoscritti greci in minuscola –: I, 153. NILO, valle del – (Egitto e Sudan): II, 925. Nilsson Nylander, E.: I, 299, 507; II, 779, 934. Nilus Ancyranus: I, 254.
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INDICE ANALITICO
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Nimmo Smith, J.: I, 222, 254. an-Nimrûní (…): cfr. Naironi (…). NISIBI (NUÚAYBÍN, o NUSAYBÌN; Turchia): I, 651. NITRIA, deserto di –: cfr. Wâdí an-Naýrûn (…). Niutta, F.: I, 276, 279. Nixon, T.: I, 200. NIZZA: cfr. Nice (…). Noack, B.: I, 178. Nobbe, C.F.A.: I, 272. Nobile, Maria: cfr. Schettino Nobile, Maria (…). Nobile, Umberto, ingegnere ed esploratore: medaglie, decorazioni, oggetti commemorativi da lui raccolti, donati dalla figlia Maria Schettino Nobile alla Biblioteca Vaticana: II, 904-905. Nobili, Roberto de’ –, card. bibliotecario: trasmette (1556) a Fausto Sabeo e Guglielmo Sirleto, custodi della Biblioteca Vaticana, due Bibbie ebraiche: I, 574. nobiltà: manoscritti relativi alla storia della –: I, 130. Cfr. anche: araldico, manoscritti d’interesse –; araldico, stampati d’interesse –; famiglie nobili; genealogiche, ricerche storico- –; genealogici, alberi –; genealogico, stampati d’interesse –; Roma, famiglie nobili di –. Nocca, M.: I, 359, 364. Nocchi, Bernardino, pittore: affresca (1784-1786) la «Stanza delle Stampe» in Biblioteca Vaticana: II, 877. Nogara, B.: I, 191, 290, 635. Nolhac, Pierre de –, storico ed erudito: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 255, 612; II, 825. Nompère de Champagny, Francesca (Fanny) Maria Carlotta, dei duchi di Cadore, moglie (dal 1846) di Clemente Francesco Rospigliosi, madre di Giulio Cesare Francesco: I, 512-513; II, 863. NONANTOLA (Modena): S. Silvestro, abbazia di –: manoscritti originari o provenienti da essa: I, 130, 302-303; II, 974, 977; documentazione relativa all’abbazia nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Nonius Marcellus: I, 254. ps.-Nonnus: I, 222, 254; II, 970, 974. NORCIA (Perugia): S. Eutizio, abbazia di – in Val Castoriana: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Nordenfalk, C.: I, 117, 119, 324. Norelli, E.: II, 931. Noret, J.: I, 343. NORMANDIA (regione storica della Francia): I, 503; manoscritti originari o provenienti dalla –: I, 51, 130. Nortier, G.: I, 51, 130. NORVEGIA: stampati relativi alla –, nella sezione Norvegia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: Scandinavia. notarili, carte e protocolli –: nel fondo Archivio Salviati in Biblioteca Vaticana: I, 717; nel fondo Computisteria Ottoboni in Biblioteca Vaticana: I, 712; nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708-710; nel fondo S. Anasta-
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[notarili, carte e protocolli – (segue)]
sia in Biblioteca Vaticana: I, 719; nel fondo S. Angelo in Pescheria in Biblioteca Vaticana: I, 720, 721; nel fondo S. Maria in Cosmedin in Biblioteca Vaticana: I, 722; nell’archivio del Capitolo della basilica romana di S. Maria Maggiore: I, 527. notazione musicale: cfr. musicali, manoscritti – o d’interesse musicologico (…); neumatica, manoscritti con notazione –. Note di archivio per la storia musicale, periodico fondato (1924) da Casimiro Raffaele Casimiri: II, 807. Notiziario d’arte, periodico: I, 428. Notizie degli scavi di antichità, periodico, sezione degli Atti [della] Classe di Scienze morali, storiche e filologiche [dell’]Accademia Nazionale dei Lincei: I, 536. NOTRE DAME (Indiana, Stati Uniti d’America): University of –: detiene copia su microfilm di gran parte dei manoscritti della Biblioteca Ambrosiana di Milano: I, 442, 443. Novelli, A.: I, 735. Novelli, Nicola Giuseppe, canonico e archivista della basilica romana di S. Maria ad Martyres (Pantheon): redige (1706) con Pietro Donnino De Pretis un inventario dell’archivio della chiesa: I, 714. Nowotny, K.A.: I, 310. Noyé, G.: I, 41. Noye, I.: I, 535. Nucius, Andronicus (Nicander), librarius Graecus: è fra i possessori di manoscritti ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593. Numa Pompilius, rex Romae: I, 268. numismatici: cfr. Assemani, Simone (…); Belli, Andrea (…); Boccia, Gianluigi; Borghesi, Bartolomeo (…); Carpegna, Gaspare (…), card.; Carpegna, Ulderico (…), card.; Detoi, Pietro (…); Gualdi, Francesco (…); Mariotti, Agostino (…); Mavilio, Francesco Maria; Odescalchi, famiglia (…); Scilla, Saverio (…); Sibilio, Francesco (…); Visconti, Filippo Aurelio (…); Zoega, Georg (…). numismatico, stampati d’interesse –: fra i volumi di Francesco Leopoldo Cicognara († 1834): II, 813; fra i volumi donati (1953) alla Biblioteca Vaticana dal governo della Repubblica Federale Tedesca: II, 768; nel fondo R.G. Numismatica in Biblioteca Vaticana: II, 852-853. NUOVA CALEDONIA (attualmente dipartimento francese d’oltremare, nell’Oceano Pacifico): I, 534. Nuovo Testamento: cfr. Bibbia, Nuovo Testamento. Nurigian, Michele: dona (1668) un manoscritto ora nel fondo Borgiano armeno in Biblioteca Vaticana: I, 362. NUÚAYBÍN, o NUSAYBÌN: cfr. Nisibi (…). NUSCO (Avellino): I, 341. Nuti, Isidoro: esegue (1649-1650) lavori di legatura per la Biblioteca Vaticana: II, 749. Nuvoloni, L.: II, 922.
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INDICE ANALITICO
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Nuzzo, A.: I, 275. Nylander, C.: II, 779, 785, 870. Nylander, E.: cfr. Nilsson Nylander, E. O Oberhammer, Josef, S.I., bibliotecario: redige (inizio sec. XX) un inventario dei manoscritti della Biblioteca Rossiana, allora a Lainz: I, 519. Oberleitner, M.: I, 181. Obituari: cfr. Necrologi (…). «obolo di s. Pietro», pratica formalizzata (1860) da Pio IX, in seguito a un’iniziativa di Charles de Montalembert: I, 731. O’Boyle, C.: I, 185. occitanici, manoscritti –: cfr. francesi e provenzali, manoscritti –. OCEANIA: I, 534. Ochser, S.: I, 161. OCRE (L’Aquila): S. Spirito, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Oddasso, Adriana: cfr. Cartotti Oddasso, Adriana (…). Oddasso, Aldo, figlio di Francesco Maria: si adopera per il trasferimento (anni Ottanta del sec. XX) in Biblioteca Vaticana della collezione paterna già donata all’Accademia dei Virtuosi al Pantheon: II, 785. Oddasso, Francesco Maria: dona alla Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon la sua raccolta di cataloghi di mostre d’arte e di letteratura storico-artistica, ora in Biblioteca Vaticana: II, 785-786. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Accademia dei Virtuosi. Oddi, Niccolò, O.S.B.OLIV.: riceve in affidamento (forse nel 1590) da Torquato Tasso i suoi libri: II, 797. Odescalchi, famiglia: collezione numismatica della –, comprendente le raccolte della regina Cristina di Svezia, acquistata (1794) da Pio VI per il Medagliere Vaticano: II, 898-899, 944; requisizione in Vaticano e trasferimento in Francia (1798) dei materiali già appartenuti alla collezione: II, 899, 945. Odescalchi, Benedetto, card.: cfr. Innocentius XI (…), papa (…). Odescalchi, Livio I, duca di Bracciano, nipote di Innocenzo XI: acquista (1691) la collezione numismatica della regina Cristina di Svezia: II, 899. Odo, Pietro, da Montopoli, umanista: I, 252, 254. Odorici, Federico, storico: autografi che si ricollegano alla sua attività collezionistica, e sua corrispondenza, nel fondo Autografi Ferrajoli in Biblioteca Vaticana: I, 421, 424-425; materiali a lui pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. Odorici, Odorico, padre di Federico: intraprende la raccolta di autografi poi proseguita dal figlio: I, 424. O’Gorman, R.F.: I, 289. Ohlgren, T.H.: I, 122, 123. OLANDA: cfr. Paesi Bassi (…).
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olandese, scuola –: stampe da pittori di – nel fondo Stampe in Biblioteca Vaticana: II, 882. Cfr. anche: fiamminga, scuola –. OLDENBURG (Niedersachsen, Germania): stampati relativi a – o all’omonimo casato, nella sezione Oldenburgo della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Oldfather, W.A.: I, 227. OLEVANO ROMANO (Roma): I, 695. OLGIATA (località presso La Storta, nel comune di Roma): documentazione relativa a una tenuta all’–, nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. Oliger, L., O.F.M.: I, 278. Oliger, R.: I, 215. Olini D’Ascola, L.: II, 800. Oliva, A.M.: I, 704. Oliva, Giacomo, da Cremona: traduce (sec. XVI) i carmi di s. Gregorio Nazianzeno: I, 221. Olivetani (Congregazione Benedettina di S. Maria di Monte Oliveto): II, 797. Cfr. anche: Oddi, Niccolò (…). Olivi, Petrus Iohannis, O.F.M.: I, 87, 254. Olivier, J.-M.: I, 35, 85, 250, 550. Olschki, Aldo, editore: dona (1953) alla Santa Sede il manoscritto ora Vat. gr. 2608: I, 609. oltretomba: manoscritti miniati con precedenti iconografici dell’– dantesco: I, 117, 120, 173, 308. Omero: cfr. Homerus. omiletici, manoscritti –: I, 131-132; II, 974; francesi: I, 92, 132; greci: I, 131; etiopici: I, 495, 583; latini: I, 131-132, 219, 287, 466; siriaci: I, 131. Cfr. anche: artes praedicandi, manoscritti con –; Trasfigurazione di Cristo, manoscritti greci con omelie per la festa della –. Omodei, Luigi, senior, card.: cfr. Homodei (…), Luigi, senior, card. (…). Omont, H.: I, 21, 506. Onasander: I, 255. onciale, manoscritti latini in scrittura –: I, 56, 144, 155, 182, 202, 242; d’origine italiana: I, 155. Cfr. anche: maiuscola, manoscritti latini in scrittura –. onirocritica e prognostica, manoscritti con –: I, 132. Onofri, F.: I, 335. Onofri, Teodoro, segretario di Lorenzo Perosi: raccoglie, in vista della costituzione di un museo dedicato al musicista, manoscritti perosiani, poi venduti (1989) dagli eredi di Onofri a una casa d’aste di S. Marino e acquisiti dalla Santa Sede per la Biblioteca Vaticana: I, 493; compila (anni Settanta del sec. XX) un inventario dei manoscritti del musicista allora in suo possesso: I, 492. BIBL.: I, 494. onomastica: cfr. cognomi italiani. Onorio II, papa: cfr. Honorius II (…), papa. Onorio III, papa: cfr. Honorius III (…), papa. Onorio, Giovanni, da Maglie: cfr. Honorius, Iohannes (…). Onorio di Autun: cfr. Honorius Augustodunensis. Opera Nazionale Maternità e Infanzia (O.N.M.I.): I, 706.
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Opera Nazionale Montessori: I, 706. Opitz, H.-G.: I, 181. Oppianus Anazarbensis: I, 255. ORANGE (Vaucluse, Francia): principato di –: antico archivio notarile del –, ora nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708-710; documenti dell’originaria collezione notarile rimasti in Archivio Vaticano, e non trasferiti in Biblioteca Vaticana: I, 709. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Notai d’Orange. –, Archives Municipales: vi è conservata in microfilm copia dell’intero fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 710. Orano, Domenico, storico: frequenta (fine sec. XIX) l’Archivio Barberini: I, 678. Oratoriani (o Filippini; Confederazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri): II, 761. Cfr. anche: Baronio, Cesare (…); Calenzio, Generoso (…); Giustiniani, Orazio (…); Laderchi, Giacomo (…); Roma, S. Maria in Vallicella (…) (o Chiesa Nuova); Theiner, A. (…). Orazi, Carlo, da Castorano: cfr. Horatii (…), Carlo (…). Orazio Flacco, Quinto: cfr. Horatius Flaccus, Quintus. Orbaan, J.A.F.: I, 133, 399. ORBETELLO (Grosseto): I, 546. Ordericus Vitalis, O.S.B.: I, 320. Ordinale: manoscritti dell’– di Montecassino e Benevento: I, 52, 109, 126. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. Ordine Cistercense: cfr. Cistercensi (…). Ordine dei Frati Minori: cfr. Francescani (…). Ordine dei Frati Minori Cappuccini: cfr. Cappuccini (…). Ordine dei Frati Predicatori: cfr. Domenicani (…). Ordine di Malta, Sovrano Militare – (già detti Giovanniti o Gerosolimitani): manoscritti provenienti da prede di cavalieri dell’Ordine, ora nel fondo Vaticano turco in Biblioteca Vaticana: I, 659; dona (1930) a Pio XI il codice batak ora Vat. ind. 41: I, 619. Cfr. anche: Albani, Alessandro (…); Barberini, Antonio, iunior (…); Chigi (Chigi Albani della Rovere), Ludovico (…); Franchi de’ Cavalieri, Pio (…); Lascaris, Giovanni Paolo (…); Ricci, Orazio (…); Roma, S. Sebastiano al Palatino (…), documentazione relativa al baliaggio (…); Ruspoli Melitense-Vaticana, «Biblioteca –». Ordine Mauriziano (Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro): documentazione relativa all’–, nella serie Ordine Mauriziano presente all’interno dell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 486. Ordine di S. Agostino: cfr. Agostiniani (…). Ordine di S. Girolamo: cfr. Gerolamini (…). Ordines Romani: testimoni manoscritti degli –: I, 108. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. ordini religiosi: stampati relativi a storia e prosopografia di –, nella sezione Ordini Religiosi della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 782.
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Ordo Cartusiensis: cfr. Certosini (…). Ordo Fratrum B. Mariae V. de Monte Carmelo: cfr. Carmelitani (…). Ordo Fratrum Discalceatorum B. Mariae V. de Monte Carmelo: cfr. Carmelitani scalzi (…). Ordo Mechitaristarum: cfr. Mechitaristi (…). Ordo S. Benedicti: cfr. Benedettini (…). Orez, Juan de –: cfr. Hozes (…), Juan de –, arcivescovo di Tarragona. Orfini, Tommaso, vescovo di Foligno: è autore di una relazione (1564-1566) a proposito della chiesa romana di S. Anastasia: I, 718. orientali, lingue –: stampati in –: I, 566; II, 753, 754, 757, 760, 764; stampati in – o grammatiche di –, edizioni e studi relativi alle rispettive letterature, nel fondo R.G. Oriente in Biblioteca Vaticana: II, 853. Cfr. anche: dizionari, volumi a stampa con – (…) di lingue orientali (…); grammatiche, stampati con – di lingue orientali; orientalistico, stampati d’interesse –. –, manoscritti e documenti –: I, 22, 33, 34, 39, 112, 125, 145-146, 294, 295, 300, 337, 338, 340, 341, 342, 348-351, 403, 432, 442, 454, 459, 461, 506, 516, 538, 557, 559, 561, 562, 578, 582, 591, 615, 617, 619, 645, 648, 650, 653, 659, 662; II, 764, 942, 943, 944, 953, 955; con scrittura greca: I, 132. –, monete –: nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 905, 906. orientalisti: cfr. Adler, Jakob Georg Christian (…); Anquetil-Duperron, Abraham-Hyacinthe (…); Assemani, Antonio (…); Assemani, Giuseppe Simonio (…); Assemani, Simone (…); Assemani, Stefano Evodio (…); Bartolocci, Giulio (…); Borgia, Stefano (…); Borromeo, Federico Carlo (…); Brollo, Basilio, da Gemona (…); Cassiano da Macerata (…); Cerulli, Enrico (…); Chaîne, Marius (…); Cheikho, Louis (…); Ciasca, Agostino (…); Conybeare, Frederick Cornwallis; Couplet, Philippe (…); De Nunzio, Ulisse (…); Doresse, Jean (…); Ecchellense, Abramo (…); Fouquet, Jean-François (…); Franceschi, Alessandro (…); Gabrieli, Giuseppe (…); Giona (…), Giovanni Battista (…); Giorgi, Giovanni (…); Graf, Georg (…); Grébaut, Sylvain (…); Guidi, Ignazio (…); Hebbelynck, Adolphe (…); Hyvernat, Henri (…); Horatii (Orazi), Carlo, da Castorano (…); Horn, Paul (…); Kasser, Rodolphe (…); Kircher, Athanasius (…); Lanci, Michelangelo (…); Lasinio, Fausto (…); Laurence, Richard (…); Levi Della Vida, Giorgio (…); Malak (Malâk), Yuüannâ (…); Marco dalla Tomba (…); Miskgian (Misk‘çean), Yovhannês (…); Molza, Andrea (…); Montucci, Antonio (…); Moraes, George M. (…); Morosini, Giulio (…); Naironi, Fausto (…); Naironi, Giovanni Matteo (…); Paolino da S. Bartolomeo (…); Pastrizio, Giovanni (…); Pelliot, Paul (…); Postel, Guillaume (…); Quatremère, Étienne-Marc (…); Quecke, Hans (…); Raimondi, Giovan Battista (…); Raineri, Osvaldo (…); Ravius (Raue), Christian (…); Reeland, Adriaan (…); Rescher, Oskar (…); Rhodes, Alexandre de – (…); Ripa, Matteo (…); Rossi, Ettore (…); Sapeto, Giuseppe (…); Sauget, Joseph-Marie (…); Tedeschi, Salvatore (…); Thomas, Frederick William (…); Tisserant, Eugène (…); Ugolini, Mariano (…); Vacca, Giovanni (…); van Lantschoot, Arnold (…); Vecchietti, Giovan Battista (…); Vincenzi, Luigi (…); Vosté, Jacques-Marie (…); Zoega, Georg (…). Cfr. anche: esploratori e viaggiatori.
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INDICE ANALITICO
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orientalistico, stampati d’interesse –: nella sezione Oriente della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; nel fondo R.G. Oriente in Biblioteca Vaticana: II, 853; appartenuti a Enrico Cerulli († 1988), ora nel fondo Stampati Cerulli in Biblioteca Vaticana: II, 808. Origenes: Hexapla, palinsesto ambrosiano degli –: I, 439. ORIHUELA (Spagna): I, 613. Orioli, G.: I, 352. Orlandi, Giovanni, calligrafo: trascrive l’inventario dell’Archivio Barberini Colonna di Sciarra compilato (1877-1878) da Giovanni De Regis: I, 688. Orlandi, G. (Giovanni) (1938-2007): II, 787. Orlandi, Luigina, della Biblioteca Vaticana: I, 8. Orlandi, M.A.: I, 703. Orlandini, Alessandro: procura (sec. XVII) libri per la Biblioteca Barberiniana: II, 791. Orofino, G.: I, 300, 302. Orosius, Paulus: I, 255. Orsatti, P.: I, 47, 76, 358, 359, 361, 362, 363, 364, 366, 368, 369, 370, 371, 372, 374, 375, 377, 378, 379, 381, 382, 383. Orsini, famiglia: feudi loro tolti e assegnati (tra i secc. XV e XVI) a Fabrizio Colonna: I, 699, 700. Orsini, Fulvio, correttore della Biblioteca Vaticana: I, 255, 603; acquisizione (1602), da parte della Biblioteca Vaticana, di manoscritti e stampati appartenutigli: II, 941; suoi codici nei fondi Vaticano greco (Vat. gr. 1288-1421) e Vaticano latino (Vat. lat. 3195-3453) in Biblioteca Vaticana: I, 584, 591-592, 623, 624, 626; palinsesti fra i suoi manoscritti greci (Vat. gr. 1288-1421): I, 134; già possessore del manoscritto ora Vat. gr. 1948: I, 598; carte di Augusto Campana (ora Vat. lat. 15321) per la preparazione del catalogo dei suoi manoscritti latini: I, 633-634; manoscritto a lui appartenuto ora nel fondo Vaticano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 619; papiri latini, provenienti dagli eredi di Pietro Bembo, a lui appartenuti e pervenuti alla Biblioteca Vaticana con i suoi manoscritti: I, 477; stampati nella sua raccolta libraria acquisita (1602) dalla Vaticana: II, 743, 744; incunaboli a lui appartenuti, entrati in Biblioteca Vaticana con la sua raccolta: II, 771, 824. Orsini, Giordano, card.: I, 255-256, 335; II, 965, 973, 974; manoscritti a lui appartenuti, confluiti per legato nella biblioteca dell’Archivio del Capitolo di S. Pietro: I, 333, 334; sottoscrizioni ebraiche in manoscritti a lui appartenuti: I, 70, 255. Orsini, Giovanni Gaetano, card.: cfr. Nicolaus III (…), papa. Orsini, P.: I, 152. Orsini, Vincenzo Maria (al battesimo, Pietro Francesco), di Gravina, O.P., card.: cfr. Benedictus XIII (…) papa. Orsini, Virginio: feudi abruzzesi a lui confiscati e concessi (tra i secc. XV e XVI) a Fabrizio Colonna: I, 700. Orsini de’ Rilli, Fabrizio: possiede manoscritti dispersi del convento di S. Francesco in Assisi ora nel fondo Rossiano in Biblioteca Vaticana: I, 516, 517. ORSOGNA (Chieti): I, 699.
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ORSOMARSO (Cosenza): I, 701; baronia di –: I, 700. ORTA, lago d’–: cfr. Riviera d’Orta (…). Ortalli, G.: I, 77. ORTE (Viterbo): I, 430. Ortiz de Urbina, I., S.I.: I, 496. ortografici, testi – greci: cfr. grammaticali, manoscritti – greci. Ortoleva, V.: I, 210, 264, 290. ORVIETO (Terni): Ss. Severo e Martirio, abbazia dei –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. ORVINIO (già CANEMORTO; Rieti): I, 679. Cfr. anche: Pozzaglia Sabina (…). Osbernus Glocestriensis, O.S.B.: I, 256. L’osservatore romano, giornale: I, 428. OSTIA (Roma): I, 430. Ostiense: cfr. Henricus de Segusio, seu Hostiensis, card. Otfridus Weissenburgensis, monachus Fuldensis, O.S.B.: I, 460. otrantina, manoscritti greci in minuscola – «barocca»: I, 154. OTRANTO, TERRA D’–: cfr. Salento (…). Ott, N.H.: I, 120. Ottaviani, Berardo, «notaro in Napoli» (1636): I, 701. Ottavio da Alatri, O.F.M.CAP.: I, 676. Ottheinrich, elettore del Palatinato: arricchisce le collezioni librarie di Heidelberg: I, 458; manoscritti a lui appartenuti nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 464; riceve in pegno (1555) da Guillaume Postel manoscritti da lui acquistati in Oriente, ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 555-556. ottica: manoscritti con testi di –: I, 132. Cfr. anche: fisica; scientifici, manoscritti con testi –. Ottoboni, famiglia: I, 447, 449, 589; vertenza patrimoniale fra Barberini e Ottoboni, insorta alla morte (1691) di Cornelia Zeno Ottoboni, sposa di Urbano Barberini, e conseguente divisione dell’eredità Ottoboni (1743): I, 711, 713. –, archivio familiare: I, 447, 449, 687; documentazione contabile e amministrativa del card. Pietro Ottoboni iunior, ora nel fondo Computisteria Ottoboni in Biblioteca Vaticana: I, 710-714; deposito (1910) di documenti dell’– presso l’Archivio Storico Diocesano (già Archivio Storico del Vicariato) di Roma: I, 449, 713; documentazione riconducibile alla famiglia, ora conservata nell’Archivio Vaticano e nell’Archivio di Stato di Roma: I, 449, 713. Cfr. anche: Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici, Fondo Ottoboni; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Computisteria Ottoboni; Roma, Vicariato di –, Archivio Storico Diocesano di Roma (…), fondi archivistici dell’–, Ottoboni Duca di Fiano. –, collezione libraria: I, 447-449, 505; II, 967, 974, 975; modalità di incremento (sec. XVII): I, 447-448; acquisizione (1690) della raccolta della famiglia Altemps: I, 447, 589; incorporazione (1690-1691) nella raccolta familiare di manoscritti della collezione della regina di Svezia Cristina acquisiti (1690) dalla Biblioteca Vaticana, e contestuale cessione alla medesima di manoscritti altem-
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INDICE ANALITICO
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psiani ora nei fondi Reginensi: I, 448, 504; dispersione della raccolta degli stampati (1745-1746) e acquisizione della collezione manoscritta da parte della Biblioteca Vaticana (1748): I, 448; II, 944. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, [Ottoboniani] (…). Ottoboni, Cornelia: cfr. Zeno Ottoboni, Cornelia (…). Ottoboni, Marco, duca di Fiano, figlio di Alessandro e di Costanza Boncompagni Ludovisi, nonno di Augusto Ruspoli Ottoboni: dopo la sua morte (1909), una parte dell’archivio familiare è depositata (1910) dal nipote ed erede Augusto presso il Tabularium Generale Vicariatus Urbis, ora Archivio Storico Diocesano (già Archivio Storico del Vicariato) di Roma: I, 449. Ottoboni, Pietro, senior, card.: cfr. Alexander VIII (…), papa. Ottoboni, Pietro, iunior, card., pronipote di Alessandro VIII: riceve per fedecommesso la biblioteca di Alessandro VIII e ne accresce la consistenza: I, 448; registri contabili e amministrativi relativi alla sua attività, nel fondo Computisteria Ottoboni in Biblioteca Vaticana: I, 710-714. Ottoboni Ruspoli, Augusto, duca di Fiano, figlio di Mario Ruspoli e Costanza Ottoboni, nipote di Marco Ottoboni: deposita (1910) un consistente nucleo dell’archivio familiare nel Tabularium Generale Vicariatus Urbis, ora Archivio Storico Diocesano (già Archivio Storico del Vicariato) di Roma: I, 713. Oudenrijn, M.A. van den, O.P.: I, 47, 82. Ouy, G.: I, 136, 322. Overgaauw, E.A.: I, 195. Ovidius Naso, Publius: I, 256-257; II, 927, 928, 929, 930; Ovidius moralizatus di Pierre Bersuire: II, 926. OXFORD (Oxfordshire, Gran Bretagna): Bodleian Library: conserva elementi delle collezioni librarie della regina Cristina di Svezia († 1689): I, 507; acquisisce (1822) per dono di Richard Laurence due manoscritti etiopici già trafugati da Propaganda Fide, provenienti dal romano Ospizio degli Etiopi in S. Stefano dei Mori: I, 495; conserva (dal 1867) lettere e carte di Linda Villari White e Luigi Villari: I, 663. P Pace, Giulio (Iulius Pacius a Beriga), giurista: manoscritti a lui appartenuti, acquistati (1591) da Friedrich Sylburg, ora nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 464. Pace, V.: I, 52, 121, 157, 313. PACENTRO (L’Aquila): I, 686. Pacetti, D., O.F.M.: I, 190. Pachovsky, A.: I, 392. Pachymeres, Georgius: I, 257. Pacioli, Luca, O.F.M.: I, 326. Pacius, Iulius, a Beriga: cfr. Pace, Giulio (…). Pade, M.: I, 268. PADOVA: manoscritti originari o provenienti da –: I, 132-133; manoscritti latini miniati: I, 121, 133, 301.
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[PADOVA: manoscritti originari o provenienti da – (segue)]
–, S. Giustina, monastero di –: manoscritti da esso provenienti: I, 132. –, Università di –: documentazione relativa alla storia dell’–: I, 488; manoscritti con testi di giuristi dell’–: 96, 133. PAESI BALTICI: cfr. baltici, paesi –. PAESI BASSI (NEDERLAND, in italiano anche OLANDA): I, 533; manoscritti relativi ai –: I, 133; manoscritti miniati originari o provenienti dai –: I, 123-124, 133; manoscritti di autori domenicani attivi nei –: I, 83, 133; manoscritti con testimonianze relative ad artisti ed eruditi dei –: I, 133; manoscritti con composizioni di musicisti dei –: I, 129, 133; stampati relativi ai – o ivi pubblicati, nella sezione Olanda della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; colonie olandesi nel Sud-est asiatico: I, 533. Cfr. anche: fiamminga, area –; Fiandre; neerlandesi, manoscritti –; olandese, scuola –. Pagano, S., B.: I, 354, 356, 494, 514, 643, 704, 719. Pagès, Étienne, ecclesiastico e bibliofilo: manoscritti da lui raccolti ora nel fondo Pagès in Biblioteca Vaticana: I, 456-457; II, 959; stampati a lui appartenuti ora in Biblioteca Vaticana: II, 832-834, 959; incunaboli a lui appartenuti ora in Biblioteca Vaticana, costituiti in fondo autonomo: II, 824, 826. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Pagès; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Incunaboli Pagès; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Pagès. Pagliarini, librai e stampatori attivi a Roma (secc. XVIII e XIX): II, 886; loro commercio di stampati (sec. XVIII) con la Biblioteca Vaticana: II, 750. Pagliaroli, S.: I, 225, 289. Pagnani, Clemente, vescovo di Kandy in Sri Lanka: dona a Leone XIII, per il suo giubileo sacerdotale (1887), un «indirizzo» singalese su foglie di palma, ora ai Musei Vaticani: I, 620. Pagnani, G., O.F.M.: I, 517. Pagnin, B.: I, 133, 157. Paisiello, Giovanni: sue composizioni musicali nel fondo Ravalli in Biblioteca Vaticana: I, 501. Palacky, F.: I, 103. Palamas, Gregorius: I, 258. PALATINATO: cfr. Pfalz (…). Palazzetti, M.: II, 909. Palazzo, E.: I, 93, 107, 108, 120. paleografia: I, 436, 524; stampati con studi e repertori di –, nella sezione Paleografia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 782; stampati con studi e repertori di – nel fondo R.G. Paleografia-Codicologia in Biblioteca Vaticana: II, 854. Paleologi, dinastia imperiale bizantina: I, 73, 98, 164. Cfr. anche: Andronicus II Palaeologus (…); arcaizzanti, manoscritti greci in scritture – dell’età dei Paleologi.
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INDICE ANALITICO
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Palese, S.: I, 716, 719, 723, 726. PALESTINA: I, 555; II, 763; manoscritti greci provenienti dalla –: I, 67-68, 117, 133-134, 159. Cfr. anche: aramaico-palestinesi, manoscritti –; epsilon, manoscritti greci in minuscola «stile –»; miniati o decorati, manoscritti – greci (…) d’area palestino-cipriota (…); palestino-cipriota, manoscritti in minuscole greche d’ambito –. palestino-cipriota, manoscritti in minuscole greche d’ambito –: I, 154-155. PALESTRINA (anticamente, PRAENESTE; Roma): I, 430, 686, 692, 695, 698, 699, 711, 716; II, 798; castelli del territorio di –, di cui si impadronisce (inizio sec. XII) Petrus de Columpna: I, 694; principato di – ceduto (1630) dai Colonna ai Barberini: I, 686; documentazione relativa alla giurisdizione del patrimonio di – nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 678. Cfr. anche: Mezzaselva (…). pâli, manoscritti –: I, 99, 100, 134, 372, 374, 616, 622. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –. PALIANO (Frosinone): I, 606, 692, 695, 697, 699, 702; S. Andrea, chiesa collegiata di –: documenti ad essa relativi nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 699. palinsesti, manoscritti –: I, 145; II, 925, 964. – greci: I, 134, 135, 255, 321, 439, 607; II, 966, 967, 968, 973, 974, 977, 979; con testi di medicina: I, 112, 134; musicali: I, 127, 134; d’area salentina: I, 134, 154. – latini: I, 135; II, 966, 968, 970; ariani da Bobbio: I, 324-325; II, 974; con scriptio inferior in scrittura beneventana: I, 135. – slavi: II, 974. Palla, R.: I, 220, 221, 222. Pallone, Mario, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: I, 347; redige (1944-1969), con Ottorino Bertolini e Luigi Michelini Tocci, un inventario dei manoscritti Vat. lat. 13726-14233: I, 640; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Pallotta, Giovanni Evangelista, card.: I, 676, 677. palma, manoscritti su foglie di –: nel fondo Vaticano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 616, 618; ai Musei Vaticani: I, 620. Palma, M.: I, 32, 126, 130, 146, 326. PALMAROLA (frazione del comune di Roma): beni rustici a – di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. PALUDI PONTINE (nel territorio dell’attuale provincia di Latina): lavori di bonifica delle – intrapresi (dal 1777) da Pio VI: materiali numismatici rinvenuti durante i –, poi pervenuti al Medagliere Vaticano: II, 898. Palumbo, M.: I, 340; II, 795. Pampalone, A.: II, 933. Pamphili, famiglia: archivio familiare: I, 687, 689; prelatura istituita (1747) dal principe Camillo Pamphili Aldobrandini: I, 698. Pamphili, Giovanni Battista, card.: cfr. Innocentius X (…), papa. Pamphili, Olimpia, madre di Fabrizio II Colonna, sorella di Camillo Pamphili Aldobrandini: I, 698.
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Pamphili, Pietro: cfr. Colonna Pamphili, Pietro (…). Pamphili Aldobrandini, Camillo, fratello di Olimpia Pamphili: fonda (1747) la prelatura Pamphili a favore di membri della casa Colonna discendenti da Fabrizio II: I, 698. Panciroli, Gian Giacomo, nunzio apostolico, poi card.: procura per Francesco Barberini senior stampati spagnoli (1639-1641): II, 792. Panegyrici Latini: I, 258. Pangalo, Teodoro (Theodoros Pankalos), scriptor greco della Biblioteca Vaticana: con la collaborazione di Domenico Regolotti, prepara (fine sec. XVII-inizio sec. XVIII) un catalogo dei manoscritti dei fondi Reginense greco e Reginense greco di Pio II in Biblioteca Vaticana: I, 508, 510, 609. Panici, Agapito, vice-bibliotecario per l’amministrazione e l’economia della Biblioteca Vaticana: è membro della commissione istituita (1889) in vista del trasferimento degli stampati dall’Appartamento Borgia nell’attuale Sala di consultazione: II, 761. Pankalos, Theodoros: cfr. Pangalo, Teodoro (…). Pankhurst, R.: I, 583. Panormita (Antonio Beccadelli, detto «il –»): II, 962, 974. Pantiò, M.: I, 657. Panuzzi, Raffaele: compila (1687) il primo inventario a noi pervenuto dei manoscritti e degli stampati dell’archivio del Collegio dei cantori della Cappella Pontificia: I, 394. Panvinio, Onofrio, O.E.S.A., storico della Chiesa ed erudito: suoi manoscritti nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 627. PAOLA, lago di –: cfr. Sabaudia (…), lago di – (…). Paoli, A.: 28. Paoli, F.: II, 935. Paolini, Bernardino, canonico e archivista del Capitolo di S. Pietro in Vaticano, poi datario di Clemente VIII: I, 336; II, 789. Paolini, L.: I, 77. Paolino di Nola, s.: cfr. Paulinus Nolanus, s. Paolino da S. Bartolomeo (Johann Philipp Wesdin), O.C.D., indologo: I, 359, 363, 374; descrive dettagliatamente (fine sec. XVIII) i codici indiani del Museo Borgiano di Velletri e quelli di Propaganda Fide: I, 373; già possessore di manoscritti indiani ora solo parzialmente presenti nel fondo Borgiano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 373, 374. Paolo II, papa: cfr. Paulus II (…), papa. Paolo III, papa: cfr. Paulus III (…), papa. Paolo IV, papa: cfr. Paulus IV (…), papa. Paolo V, papa: cfr. Paulus V (…), papa. Paolo VI, papa: cfr. Paulus VI (…), papa. Paolo Diacono: cfr. Paulus Diaconus (…). Paolo di Tarso, s.: cfr. Paulus apostolus, s. Paolucci, Fabrizio, vescovo di Città della Pieve: la sua biblioteca per volere di Urbano VIII è inclusa (1625) nella Biblioteca Barberiniana: II, 792. Papadaki-Oekland, S.: II, 921, 924.
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INDICE ANALITICO
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Papaioannou, E.N.: I, 272. papali, monete e medaglie –: cfr. papi, medaglie di – (…); papi, monete pontificie (…). Papalia, A.: II, 909. Papanghelis, Th.D.: I, 174. papi: celebrazione, da parte di –, delle messe natalizie dell’aurora nel titulus Anastasiae: I, 718; promissae di – anticamente conservate nell’archivio e biblioteca depositati presso la confessione di S. Pietro: I, 671; profezie relative a –: I, 314; ritorno a Roma dei – dopo il grande scisma (1378-1415): I, 623; manoscritti allestiti per –: I, 77; documenti papali nei fondi della Biblioteca Vaticana: I, 82, 145, 394, 441, 480, 486, 490, 525, 527, 528, 674, 675, 687, 715, 719, 722; II, 940; diplomi con concessioni fatte da – alla basilica di S. Pietro in Vaticano: I, 674, 675; documenti papali all’interno della documentazione storico-geneaologica negli archivi di famiglie nobili romane: I, 687; documenti papali e documentazione relativa a –, nella serie Papi presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 486; bolle di – riguardanti la Biblioteca Vaticana, nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 913; bolle di – per il Collegio della Cappella Pontificia, nel fondo Cappella Sistina. [Manoscritti] in Biblioteca Vaticana: I, 394; lettere di – (1682-1714) per l’indulgenza plenaria all’altare di s. Turibio de Mogrovejo nella chiesa romana di S. Anastasia: I, 719; indirizzi rivolti a –, da Pio IX (1846-1878) a Giovanni Paolo II (1978-2005), per lo più nel fondo Indirizzi ai Pontefici in Biblioteca Vaticana: I, 620, 729-736; II, 884, 885; stampati presentati a –, nei fondi della Biblioteca Vaticana: I, 435; II, 830, 838, 843, 916; stampati membranacei in sontuose legature, presentati a –, nel fondo Membranacei in Biblioteca Vaticana: II, 830; edizioni in scrittura Braille presentate a –, a partire da Pio XII (1939-1958): II, 843; stampati relativi a –, nella sezione Papi della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; legature di manoscritti e stampati eseguite per – o con loro stemmi (secc. XVXX): I, 104-105, 295, 433, 434, 452, 453, 465, 466, 468, 567, 596, 614, 615, 640, 656, 732; II, 827, 830, 838, 850, 871, 934-935; bolle plumbee di –, nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 896, 901, 904, 906, 907, 945; medaglie di –, nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 896, 897, 899, 901, 902, 904, 905, 906, 908, 959; monete pontificie, nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 896, 897, 902, 903, 904, 905, 906, 907, 908, 943, 946, 948; monete e medaglie delle sedi vacanti: II, 906; ritratti a bassorilievo di –, donati (1802) alla Biblioteca Vaticana da Gregorio Acquaviva d’Aragona: II, 882. Cfr. anche: Alexander VI (…); Alexander VII (…); Alexander VIII (…); Avignon, Palazzo dei Papi; Benedictus XII (…); Benedictus XIII (…); Benedictus XIII (…), papa Avinionensis; Benedictus XIV (…); Benedictus XV (…); Benedictus XVI (…); Bonifacius VIII (…); Bonifacius IX (…); Calixtus III (…); Clemens I (…); Clemens V (…); Clemens VI (…); Clemens VII (…); Clemens VIII (…); Clemens IX (…); Clemens X (…); Clemens XI (…); Clemens XII (…); Clemens XIII (…); Clemens XIV (…); Eugenius III (…); Eugenius IV (…); Gelasius I (…); Gregorius I,
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[papi (segue)]
vulgo dictus Magnus (…); Gregorius II (…); Gregorius III (…); Gregorius XI (…); Gregorius XIII (…); Gregorius XV (…); Gregorius XVI (…); Hadrianus I (…); Honorius II (…); Honorius III (…); Innocentius III (…); Innocentius VIII (…); Innocentius X (…); Innocentius XI (…); Innocentius XII (…); Innocentius XIII (…); Iohannes XXIII (…); Iohannes Paulus I (…); Iohannes Paulus II (…); Iulius II (…); Iulius III (…); Leo III (…); Leo X (…); Leo XII (…); Leo XIII (…); Marcellus II (…); Martinus V (…); Nicolaus I (…); Nicolaus III (…); Nicolaus V (…); Paschalis II (…); Paulus II (…); Paulus III (…); Paulus IV (…); Paulus V (…); Paulus VI (…); Petrus, apostolus (…); Pius II (…); Pius III (…); Pius IV (…); Pius V (…); Pius VI (…); Pius VII (…); Pius VIII (…); Pius IX (…); Pius X (…); Pius XI (…); Pius XII (…); Santa Sede, biblioteche e archivi papali prima della fondazione quattrocentesca della Biblioteca Vaticana; Santa Sede, familia papale (…); Sixtus IV (…); Sixtus V (…); Urbanus V (…); Urbanus VIII (…); Victor III (…). Papini, Giovanni, scrittore e poeta: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 412. Papini, M.L.: I, 399. papiri: I, 135-136, 145, 451, 452, 470-478; II, 925, 948; da cartonnages di mummie: I, 475; filosofici: I, 89, 135; cristiani: I, 135, 322-323; giudaici: I, 135; letterari: II, 925; documentari: I, 81-82, 135, 473, 475, 476; II, 925; stampati con edizioni di – e studi di papirologia, nella sezione Papirologia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. – arabi: II, 925. – aramaici: I, 471; II, 925. – carii: II, 925. – copti: I, 365-366, 472, 473, 474, 475; II, 925, 948; documentari: I, 473; II, 925; letterari: II, 925. – egizi: I, 21, 368-369, 471, 472, 473-474, 520; II, 925, 948; letterari demotici: II, 925. – greci: I, 54, 135, 142, 295, 322-323, 470-471, 473, 474-476; II, 925, 948, 956, 969; documentari: I, 135, 475; II, 925; cristiani: I, 135, 322-323; letterari: II, 925; neotestamentari: I, 54, 135, 470-471; para-letterari: II, 925. – latini: I, 135-136, 144, 155, 301, 474, 476-478; II, 925, 948, 970; documentari: I, 81-82, 476; II, 925; letterari: II, 925. – meroitici: II, 925. – nabatei: II, 925. Papisci et Philonis Iudaeorum dialogus (…): cfr. Dialogus Papisci et Philonis Iudaeorum cum monacho. Papp, A.: I, 128. Papponetti, G.: I, 256. Pappus Alexandrinus: I, 258. parabaik (manoscritti pieghevoli a fisarmonica della penisola indocinese): I, 620.
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INDICE ANALITICO
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PARAGUAY: stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Paraguay della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Paravicini Bagliani, A.: I, 73, 170, 183, 186, 198, 276, 296, 312, 355, 483, 530; II, 771, 927. Pardus, Gregorius, metropolita Corinthius: I, 220, 258. Paredi, A.: I, 119. Parentucelli, Tommaso, card.: cfr. Nicolaus V (…), papa. PARIS (Francia): I, 486, 505, 592, 604; II, 899; manoscritti originari o provenienti da –: I, 136; manoscritti dovuti a miniatori attivi a –: I, 123; manoscritti relativi a –: I, 136; nunziatura a – (1760-1766) di Pietro Colonna Pamphili: I, 698. –, biblioteche di –: requisizioni, a vantaggio di –, di stampati provenienti dalla biblioteca privata di Pio VI (1775-1799): II, 751. –, Bibliothèque nationale de France: I, 603, 604; copie, eseguite fra il 1605 e il 1621, di manoscritti attualmente alla –, ora conservate nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593; elementi delle collezioni librarie della regina Cristina di Svezia († 1689), ora ivi conservati: I, 507; manoscritti etiopici della collezione d’Abbadie e carte di Antoine d’Abbadie († 1897), ora ivi conservati: I, 332; manoscritti, stampati e materiali numismatici requisiti alla Biblioteca Vaticana e trasferiti a Parigi, presso la – e il Cabinet des Medailles, a seguito del Trattato di Tolentino (1797) e durante l’età napoleonica, poi in buona parte recuperati con la Restaurazione: I, 460, 465, 505, 570, 603, 604, 628; II, 751-752, 754, 772, 899, 914, 944-945. –, Calcographie Royale du Louvre: II, 879, 881, 882. –, Collège de Sorbonne (sec. XVII): I, 503. –, Corte di Cassazione: sentenza (1811) relativa alla vertenza sul maggiorasco Barberini: I, 685, 686. –, Institut de France: II, 831. –, Institut de Recherche et d’Histoire des Textes (in seno al Centre national de la recherche scientifique): I, 32; II, 922; Section grecque: I, 98. –, Saint-Victor, abbazia di –: manoscritti provenienti dalla biblioteca abbaziale: I, 136. –, Sainte-Marie, abbazia di –: vi si trasferisce André Wilmart dopo l’entrata in guerra (giugno 1940) dell’Italia: I, 665. –, Università: manoscritti con opere di maestri dell’–: I, 136, 163. Parise, N.: II, 818. Parisio, Giovan Paolo: cfr. Parrasio, Aulo Giano (…). PARMA: I, 515, 546; II, 864. – Biblioteca Palatina (già denominata, nel sec. XIX, Biblioteca Nazionale): I, 424; manoscritti etiopici conservati presso la –: I, 442, 443. Parma, M.: I, 193. Parmenio, Lorenzo, custode della Biblioteca Vaticana: con Romolo Mammacini, assiste Zanobi Acciaiuoli nella redazione di un inventario (1518 ca.) dei manoscritti della Biblioteca Vaticana, conservato nei Vat. lat. 3948, 3950 e 3955: I, 586; elenchi di manoscritti da lui stesi con Romolo Mammacini prima del sacco di Roma (1527): I, 554.
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Parodi, Piergiorgio, della Biblioteca Vaticana: I, 38, 433, 436. BIBL.: I, 316. PAROS, isola (Grecia): documenti d’archivio da – nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 585, 609. Parrasio, Aulo Giano (Giovan Paolo Parisio), umanista: I, 258. Parthey, G.F.C.: I, 572. Partini, A.M.: I, 507. Partito Popolare Italiano, partito politico: I, 706, 708. Parvi Flores, testo attribuito a Iohannes de Fonte: I, 235. Pascalicchio, F.: I, 299. Paschalidis, S.A.: I, 252. Paschalis II (Raniero di Bleda o Galeata, O.S.B.CLUN.), papa: I, 694. Paschini, P.: I, 703. Paschke, F.: I, 42, 46, 71, 203, 211. Pasini, Cesare, prefetto della Biblioteca Vaticana: I, 8, 38. BIBL.: I, 29, 443. Paso y Troncoso, F. del –: I, 320. Pasolini, P.D.: II, 802. Pasquale II, papa: cfr. Paschalis II (…), papa. Pasquali, G.: I, 77. Passageriis, Rolandinus de –: cfr. Rolandinus de Passageriis. Passalacqua, M.: I, 97, 194, 216, 269, 270. Passeri Aldobrandini, Cinzio, nipote di Clemente VIII, card.: eredita (1595) da Torquato Tasso carte del poeta già in precedenza da questi lasciate presso di lui: II, 797; dona a Giovan Battista Raimondi († 1614) alcuni manoscritti ora nel fondo Vaticano copto in Biblioteca Vaticana: I, 569; già possessore dei manoscritti ora Vat. turc. 8 e 17: I, 659. Passionei, Domenico, card. bibliotecario: I, 467; suoi manoscritti ora nel fondo Ottoboniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 454; offre (1756-1757 ca.) stampati alla Biblioteca Vaticana in cambio di un esemplare dell’edizione assemaniana di Efrem Siro: II, 749; dona la sua collezione di monete alla Biblioteca Vaticana: II, 897. PASSO CORESE (frazione di Fara in Sabina, in provincia di Rieti): I, 685. Pasternak, N.: I, 83, 350, 361, 368, 408, 446, 454, 518, 548, 552, 578, 646. Pastor, Constanze von –, moglie di Ludwig senior: con il figlio Ludwig iunior, offre alla Santa Sede (fra 1931 e 1951) carte, carteggi e stampati del marito: I, 478. Pastor, Ludwig von –, senior, storico del papato: I, 702-703; esamina la biblioteca Boncompagni Ludovisi: I, 353; sue carte, carteggi e stampati in Biblioteca Vaticana: I, 478-479; II, 953. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Lascito Pastor. Pastor, Ludwig von –, iunior, figlio di Ludwig senior e Constanze: con la madre, offre alla Santa Sede carte, carteggi e stampati del padre: I, 478. BIBL.: I, 353, 479. pastorale, cura –: opere relative alla – nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. Pastorello, E.: I, 246.
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Pastrizio, Giovanni (Ivan Paštriò), docente nel Collegio Urbano di Propaganda Fide di Roma, scriptor hebraicus della Biblioteca Vaticana: I, 575; dona alla biblioteca del Collegio Urbano la maggior parte dei manoscritti ora nel fondo Borgiano ebraico in Biblioteca Vaticana: I, 368; sue carte e manoscritti ora nel fondo Borgiano latino in Biblioteca Vaticana: I, 368, 376, 377; antico possessore del manoscritto ora Borg. gr. 14: I, 371; antico possessore del manoscritto ora Borg. ill. 23: I, 372; dona alla biblioteca del Collegio Urbano il manoscritto ora Borg. turc. 77: I, 383. Pasut, F.: I, 27. Pásztor, L.: I, 34, 44, 296, 339, 345, 353, 359, 363, 377, 378, 406, 419, 449, 454, 461, 506, 516, 544, 552. Pater noster: testi mediolatini sul –: I, 304. Patetta, famiglia –: dona (1964 ca.) alla Biblioteca Vaticana documenti relativi a Cairo Montenotte (Savona), poi inclusi nel fondo Patetta. [Manoscritti] in Biblioteca Vaticana: I, 482. Patetta, Federico, storico del diritto e collezionista: manoscritti, autografi, pergamene a lui appartenuti, ora in Biblioteca Vaticana: I, 479-488; II, 954; sua amicizia con Contardo Ferrini: I, 480; suoi rapporti con Giovanni Mercati: I, 480; materiali a lui pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. BIBL.: I, 481, 482. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, fondi manoscritti, Autografi e documenti Patetta; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, fondi manoscritti, [Patetta] (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Pergamene Patetta; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Raccolta Patetta. PATMOS, isola (Grecia): S. Giovanni Teologo, monastero di –: copie di manoscritti ivi conservati, commissionate da Alvise Lollino († 1625) e ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 597. patriarchi orientali: Cyrillus Alexandrinus (…); Gennadius II (…), patriarcha Constantinopolitanus; Giuseppe I (…), patriarca caldeo; Gregorius II (antea Georgius) Cyprius, patriarcha Constantinopolitanus; Gregorius Nazianzenus, s.; Ignace Denys Efrem II Rahmani (…), patriarca siro-cattolico di Antiochia; Ignace Gabriel I Tappouni (…), patriarca siro-cattolico di Antiochia; Iohannes XIII Glykys, patriarcha Constantinopolitanus; Iohannes Chrysostomus, s.; Išo‘barnûn, patriarcha Seleuciae Nestorianorum; Maximos III Mazlum (…), patriarca di Antiochia; Meletios Pigas (Pegas), patriarca greco di Alessandria; Photius, patriarcha Constantinopolitanus; Samuel Kapasulis, patriarca greco di Alessandria (…); Šnorhk‘ Galustean (Kalustian), patriarca armeno apostolico di Costantinopoli (…); Yousef Emmanuel II Thomas (Yûsif ‘Amânû’íl Tûmâ), patriarca caldeo di Babilonia; Yovhannês III Xul, patriarca armeno di Costantinopoli. Patrinelis, Ch.G.: I, 73. patristici, manoscritti – greci: I, 98, 301, 442; nelle collezioni dei duchi di Urbino: I, 538, 549, 550.
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[patristici (segue)]
–, manoscritti – latini: I, 136-137, 301, 345, 510; nelle collezioni dei duchi di Urbino: I, 538, 552. –, stampati con edizioni di testi – o con studi d’interesse patristico: nella sezione Patrologia nella Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; nel fondo R.G. Ss. Padri in Biblioteca Vaticana: II, 855-856; nel fondo Mai in Biblioteca Vaticana: II, 828; nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. Patrizi Piccolomini, Agostino, vescovo di Pienza, amanuense di Pio II e segretario del card. Francesco Todeschini Piccolomini: manoscritti a lui appartenuti: I, 259, 404. patrologia: cfr. patristici, manoscritti (…); patristici, stampati (…). Patroni, Giuseppe, canonico della chiesa romana di S. Maria in Cosmedin e storico: riordina (fine sec. XIX) l’archivio della chiesa: I, 722. BIBL.: I, 723. PATTANO (Salerno): S. Maria, abbazia di –: documentazione su di essa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Pattin, A., O.M.I.: I, 286. Paulinus Nolanus, s.: I, 325. Paulus II (Pietro Barbo), papa: I, 624; II, 963, 970, 973, 974; manoscritti greci acquisiti durante il suo pontificato: I, 586; monete del suo pontificato trovate da Giovanni Elia Baldi nell’«Erario Sanctiore»: II, 897; sua moneta da quattro ducati papali acquistata (prima metà sec. XX) dal Medagliere Vaticano: II, 904. Paulus III (Alessandro Farnese), papa: I, 20, 587; – e la Cappella Giulia: I, 386; fa costruire (tra 1538 e 1540) la Cappella Paolina nel Palazzo Vaticano: I, 389; istituisce a Roma (1543) il Collegio dei Neofiti: I, 444, 556. Paulus IV (Gian Pietro Carafa), papa: I, 520, 588; concede ai Teatini il monastero di S. Silvestro a Monte Cavallo (ovvero, al Quirinale) a Roma: I, 554. Paulus V (Camillo Borghese), papa: I, 24, 352, 520, 585, 589, 592, 596, 623, 626, 677; II, 757; dona alla Biblioteca Vaticana, forse all’inizio del suo pontificato, manoscritti greci: I, 590; dona (1609-1610) numerosi manoscritti alla Biblioteca Vaticana, fra i quali quelli del teologo francescano Pietro Galatino: I, 627; fa entrare in Biblioteca Vaticana (presumibilmente dopo il 1610) parte della raccolta libraria di Leonardo Abel: I, 555; acquista (1612) numerosi codici greci dagli Altemps (ora nei Vat. gr. 1422-1457): I, 584, 589, 591, 592; II, 941; riceve in dono (1615) dal card. Paolo Emilio Sfondrato il «Menologio di Basilio II» (Vat. gr. 1613): I, 593; fa estrarre (1616) dalla biblioteca di Prospero Podiani manoscritti a vantaggio della Biblioteca Vaticana: I, 555, 575; riceve in dono (1619) manoscritti dal benedettino Costantino Gaetani: I, 627; riceve in dono (1619) da Francesco de Raffelis-Tertulle, signore di La-Roque-Alric, manoscritti già appartenuti al card. Jacopo Sadoleto, ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593; dona al nipote Scipione Borghese, cardinale-legato di Avignone negli anni 1607-1621, la parte ivi rimasta dell’antica biblioteca papale: I, 355; approva la fondazione (1616) da parte di Orazio Ricci del Capitolo intitolato a S. Maria Regina Coeli nella chiesa romana di S. Maria della Pace: I, 670; durante il suo pontificato viene edificata e consacrata (1617) la Cappella Pao-
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INDICE ANALITICO
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lina nel Palazzo del Quirinale: I, 389; atti della sua Segreteria di Stato nel fondo Boncompagni Ludovisi: I, 354. Paulus VI (Giovanni Battista Montini), papa: I, 295, 322, 428, 608, 609, 656, 707, 708; II, 884, 906; riceve in dono (1967) da Šnorhk‘ Galustean (Kalustian), patriarca armeno apostolico di Costantinopoli, il manoscritto ora Vat. arm. 43: I, 567, 568; riceve in dono (1969) da Martin Bodmer il Pap. Bodmer VIII, che destina alla Biblioteca Vaticana: I, 470; II, 956; riceve in dono (1969) da un membro della famiglia Tjondronegoro il manoscritto ora Vat. ind. 48: I, 619; riceve in dono (1973) da un esponente buddista il manoscritto ora Vat. indocin. 1: I, 622; riceve in dono (1976) dalla Libreria Editrice Vaticana il manoscritto ora Vat. arm. 44: I, 567; autografi a lui offerti (1977) per l’ottantesimo compleanno, poi costituiti nel fondo Autografi Paolo VI in Biblioteca Vaticana: I, 469470, 642; riceve in omaggio e destina alla Biblioteca Vaticana gli attuali Libri minusc. 19 e 19A: I, 435; durante il suo pontificato vengono raccolti e offerti da Michele Maccarrone alla Biblioteca Vaticana gli archivi personali di alcuni esponenti della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): I, 706; «indirizzi» a lui inviati: I, 734; manoscritti latini e orientali provenienti dalla sua eredità, distribuiti in diversi fondi della Biblioteca Vaticana: I, 661-662; suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 412; prima del pontificato, quale arcivescovo di Milano conclude un’intesa, con il presidente dell’University of Notre Dame (Indiana) Theodore M. Hesburg, per la riproduzione in microfilm dei manoscritti della Biblioteca Ambrosiana: I, 442; al tempo del suo archiepiscopato a Milano invita Nello Vian alla stesura di una biografia del card. Giovanni Mercati: I, 440-441; durante il suo pontificato, sono soppressi (1970) i corpi armati pontifici, fra i quali la Guardia Nobile: I, 732; II, 956; inaugura (23 giugno 1973) la Collezione d’Arte Religiosa Moderna dei Musei Vaticani: II, 956. Paulus apostolus, s.: I, 55; è legato alle origini leggendarie della chiesa romana di S. Maria in Via Lata: I, 724; diciottesimo centenario (1868) del suo martirio: I, 733. Paulus Diaconus, O.S.B.: I, 259. Paulus Miki (Pauro Miki), S.I., et socii martyres Iaponiae, ss.: canonizzazione (1862) di – : I, 733. Paulus Pergulensis: II, 825. Paulus Venetus (Paolo Nicoletti), O.E.S.A.: I, 253, 259. Pausanias: I, 259. PAVIA: S. Bartolomeo in Strada, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679; biblioteca visconteosforzesca a –: I, 551; Università: documentazione relativa alla storia dell’–: I, 488. Payne, P.B.: II, 931. Payne, R.: I, 322. Pazzi, Maria Maddalena de’ –: cfr. Maria Magdalena de Pazzis, s. Pearson, J.D.: I, 34, 445, 549, 562, 572, 578, 579, 620. Peca Conti, R.: I, 433. Pecchiai, Pio, storico e archivista, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: I, 347, 676; riordina (anni Trenta-Quaranta del sec. XX) l’Archivio del
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[Pecchiai, Pio (segue)]
Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 672; è incaricato dell’ordinamento dell’Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 678; in una sua nota (19441946), fornisce indicazioni sull’Archivio del Capitolo di S. Pietro e sull’Archivio Barberini: I, 676, 678; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 339, 682, 683, 717, 728. Pecere, O.: I, 300. pecia, manoscritti realizzati mediante –: I, 137; di contenuto giuridico: I, 96, 137; con opere di Galeno: I, 137, 216; con opere di Hugues de Saint-Cher: I, 137. Pecoraro, M.: II, 802. Pediasimus, Iohannes: I, 203, 259. Pedretti, C.: I, 311. Pegas, Meletios: cfr. Meletios Pigas (…), patriarca greco di Alessandria. Pegrari, M.: I, 25. Peiresc, Nicolas-Claude Fabri de –, erudito: manoscritti da lui procurati per la collezione barberiniana, ora nel fondo Barberiniano greco in Biblioteca Vaticana: I, 341, 342; affida per legato al card. Francesco Barberini senior il manoscritto ora Barb. or. 1: I, 348. Peitz, W.M., S.I.: I, 309. Pélissier, L.: I, 339; II, 795. Pelle, M.-L.: I, 457; II, 834. Pellegrin, É.: I, 25, 42, 68, 90, 111, 131, 136, 166, 188, 195, 260, 278, 291, 334, 339, 346, 399, 406, 449, 450, 462, 482, 506, 507, 509, 516, 529, 543, 544, 634. Pellegrini, Carlo: acquista stampati in Spagna per conto del card. Francesco Barberini senior: II, 792. Pellegrini, L.: I, 131. Pellegrini, Matteo, primo custode della Biblioteca Vaticana: redige (1651) un inventario degli stampati della Biblioteca, distinguendo i libri sacri dai profani: II, 747. Pellegrino, P.: I, 426. Pellico, Silvio, patriota e scrittore: è fra gli autori di libri «perniciosi» intercettati mentre venivano introdotti (1837-1838) nello Stato Pontificio e quindi attributi alla Biblioteca Vaticana: II, 757-758. Pelliot, Paul, sinologo: sua venuta (1922) in Biblioteca Vaticana, all’origine della costituzione del fondo Vaticano estremo-orientale: I, 579-580, 618, 619; II, 950. BIBL.: I, 67, 350, 365, 380, 581; II, 838, 853, 860, 866. Pelosini, R.: I, 58. Pelster, F., S.I.: I, 196. Pelzer, Auguste, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: è canonico (dal 1921 ca.) della chiesa romana di S. Anastasia: I, 718. BIBL.: I, 20, 39, 144, 218, 286, 330, 355, 612, 635. Peña, Francisco, decano della S. Rota: manoscritti a lui appartenuti ora nei fondi Vaticano greco e Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 593, 594, 627.
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INDICE ANALITICO
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PEÑISCOLA (Spagna): parziale trasferimento a – (1411) della biblioteca pontificia avignonese: I, 355. Penna, A.: I, 60. Penna, Pietro, libraio: in un documento a sua firma (1756) si specifica il tipo di materiali usati per realizzare legature per la Biblioteca Vaticana: II, 749. Pennacchietti, Fabrizio: I, 8. PENNAPIEDIMONTE (Chieti): I, 699. Pennington, K.: I, 223. Pensa, famiglia (di Marsiglia): documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Pentini, Francesco, card.: manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 560. Pepe, L.: II, 801. Peraldus, Guilielmus: I, 259-260. Perarnau i Espelt, J.: I, 66, 180, 189. Pereira, M.: I, 44, 243. Pérez Martín, I.: I, 185, 212, 215, 220, 235, 264, 289, 313. Pérez Martínez, L.: I, 243. pergamene: cfr. documenti (…) membranacei («pergamene»). Peri, A.: I, 80, 97. Peri, V.: I, 25, 31, 343, 371, 408, 520. Perilli, L.: I, 216. Perini, D.A., O.E.S.A.: I, 361, 367, 370, 382. periodici: II, 760, 763, 765, 766, 769, 778, 780, 782, 784, 785, 790, 852, 854-855, 860, 861; d’argomento bibliografico, nella sezione Riviste Bibliografiche della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; di studi ebraici, nella sezione Riviste Ebraiche della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; di esegesi scritturistica, nella sezione Riviste Esegetiche della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; di filologia, nella sezione Riviste Filologiche della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; di orientalistica, nella sezione Riviste Orientali della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; di studi storici, nella sezione Riviste Storiche della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; di teologia, nella sezione Riviste Teologiche della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782; di più recente accessione in Vaticana, nella sezione Riviste Supplemento della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: Annuario pontificio (…); Archivio italiano per la storia della pietà (…); (…) Attività della Santa Sede (…); Azione fucina (…); Bullettino archeologico napoletano (…); Città del Vaticano, autorimessa, sino agli anni Sessanta del XX secolo ubicata negli spazi poi occupati dal nuovo deposito dei periodici della Biblioteca Vaticana; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, ambienti, Deposito dei periodici; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, ambienti, Sala Consultazione Periodici; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, R.G. Periodici; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vati-
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[periodici (segue)]
cana, stampati, periodici; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, stampati russi, periodici (…); Cronaca bizantina (…); (…) Domenica Letteraria (…); Gioventù nova (…); Note di archivio per la storia musicale (…); Notiziario d’arte (…); Notizie degli scavi di antichità (…); (…) Osservatore romano (…); (…) Popolo (…); (…) Rassegna romana (…); Rivista geografica italiana (…); Santa Sede, Accademia delle Scienze (…), deposito in Biblioteca Vaticana (1939) della sua collezione di periodici; Santa Sede, Pontificio Istituto Orientale, periodici russi o relativi al mondo ortodosso ivi trasferiti (1925) dalla Biblioteca Vaticana (…); Studium (…); (…) tribuna (…). Pernigotti, A.: II, 778. Pernigotti, S.: I, 161, 472, 476. Pernoud, R.: I, 313. Perosi, Felicina, sorella di Lorenzo: I, 493; insieme alle sorelle Maria e Pia, consegna alla Biblioteca Vaticana (1960 e 1964) manoscritti con opere del fratello Lorenzo: I, 641, 642. Perosi, Lorenzo, ecclesiastico e musicista: suoi doni ai papi, da Leone XIII a Pio XII: I, 642; sue carte e manoscritti nei fondi Perosi e Vaticano musicale in Biblioteca Vaticana: I, 492-494, 641, 642; II, 957; carte e carteggi nei manoscritti Vat. lat. 14817-14819: I, 492, 642, 643; stampati da lui posseduti, ora in Biblioteca Vaticana: II, 766-767. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Perosi. Perosi, Maria, sorella di Lorenzo: I, 493; insieme alle sorelle Felicina e Pia, consegna alla Biblioteca Vaticana (1960 e 1964) manoscritti con opere del fratello Lorenzo: I, 641, 642. Perosi, Pia, sorella di Lorenzo: I, 493; insieme alle sorelle Felicina e Maria, consegna alla Biblioteca Vaticana (1960 e 1964) manoscritti con opere del fratello Lorenzo: I, 641, 642. Perotti, Niccolò, arcivescovo di Siponto, umanista e filologo: per manoscritti di sua mano, o a lui appartenuti: I, 75, 260. Perrat, Ch.: I, 143. Perria, L.: I, 41, 42, 77, 98, 117, 126, 133, 141, 152, 153, 154, 159, 161, 176, 211, 265. Perriccioli Saggese, A.: I, 120, 130, 147. Perrin, M.: I, 229. PERSIA: I, 378, 379, 534. Cfr. anche: Iran. persiani, manoscritti –: I, 137, 294, 295, 298, 300, 302, 334, 348, 350, 378-379, 400, 402-403, 497, 519, 520, 531, 532, 534, 555, 561, 562, 617, 644-646, 661-662; II, 953, 955, 974, 979; miniati: I, 519. persiani, stampati –: II, 754, 767. Persiani, Luigi Giulio, autore teatrale (anche sotto lo pseudonimo di Giggi de Borgo), attore e regista: sua raccolta di testi teatrali per lo più italiani dei secoli XIXXX, ora in Biblioteca Vaticana: II, 819-820; materiali a lui pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. Cfr. anche: Cit-
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tà del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Drammi Persiani. Persichini, Raffaele, incisore: sue matrici ora nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 886. Pertinax, Publius Helvius, imperator: suo aureo imperiale acquisito (fine sec. XIX) dal Medagliere Vaticano: II, 903. Pertz, G.H.: I, 102. PERÙ: II, 768; stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Perù della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. PERUGIA: I, 20, 593, 680; II, 765; inventario (1311) della biblioteca papale, allora ivi conservata: I, 585; S. Domenico, convento domenicano di –: manoscritti da esso provenienti: I, 137; Università: documentazione relativa alla storia dell’–: I, 488. Perugino (Pietro Vannucci, detto «il –»), pittore: suo autografo nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. peruviani, stampati –: II, 768. Peruzzi, M.: I, 303, 544, 545, 548, 550; II, 935. PESARO: II, 746; passaggio (1513) della signoria di – ai duchi di Urbino: I, 539; Legazione di Pesaro-Urbino: I, 540. Pesati, Leone, libraio ebreo: suo commercio di stampati ebraici (sec. XVII) con la Biblioteca Vaticana: II, 746. Pesato, Abraham: presso di lui la Biblioteca Vaticana acquista (1654) numerosi libri ebraici: I, 575, 578. Petau, Alexandre, figlio di Paul: manoscritti a lui appartenuti, acquistati (1650) dalla regina Cristina di Svezia: I, 503, 508, 511; catalogo alfabetico dei manoscritti della sua biblioteca: I, 508. Petau, Paul, padre di Alexandre: manoscritti a lui appartenuti, acquistati (1650) dalla regina Cristina di Svezia: I, 503, 508, 511. Peters, U.: I, 120. Petersen, E.: I, 78. Petit, Louis, A.A., arcivescovo di Atene: manoscritti e stampati a lui appartenuti, acquisiti (1926) dalla Biblioteca Vaticana: II, 763, 950; codici a lui appartenuti, ora nel fondo Vaticano greco fra i manoscritti Vat. gr. 2502-2643: I, 585, 608, 609, 610. Petitmengin, P.: I, 24, 26, 55, 634; II, 770, 747. Petosiridis epistula ad Nechepsum regem: I, 260. Petrarca, Francesco: I, 192, 260-261, 301, 307-308, 310, 315, 319; II, 798, 929, 962, 964, 965, 968, 970, 974; per manoscritti autografi o con attestazioni della sua mano: I, 75, 261, 307-308, 310, 315, 319; II, 965, 974. PETRELLA TIFERNINA (Campobasso): I, 699. Petrini, P.: I, 694, 695. Petrocchi, G.: I, 172, 310. PETRONELLA (località nel comune di Pomezia, in provincia di Roma): tenuta della –, proprietà dei Colonna: I, 702. Petrucci, A.: I, 81, 85, 261, 326, 330, 399, 477; II, 806.
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Petrucci, Ottaviano, tipografo ed editore musicale attivo a Venezia e Fossombrone (sec. XVI): stampati proveniente dalla sua tipografia ora nel fondo Cappella Sistina. [Manoscritti] in Biblioteca Vaticana: I, 393. Petrucci, Paolo, libraio a Roma: presso di lui vengono acquistati (anni Settanta del sec. XIX) gli attuali Vat. lat. 9966-9967, 9972-9974, con stampati postillati da Torquato Tasso: II, 799. Petrucci Nardelli, F.: I, 413, 526; II, 817. Petrus, apostolus et papa, s.: I, 315-316, 322-323; papiro con il testo delle sue epistole canoniche donato (1969) da Martin Bodmer a Paolo VI e da questi affidato alla Biblioteca Vaticana: I, 470; è legato alle origini leggendarie della chiesa romana di S. Maria in Via Lata: I, 724; diciottesimo centenario del suo martirio (1868): I, 733. Cfr. anche: «obolo di s. Pietro» (…). Petrus Abaelardus: cfr. Abaelardus, Petrus. Petrus de Alliaco, card.: I, 170, 217, 322. Petrus Aponensis, seu Paduanus: cfr. Pietro d’Abano. Petrus Blesensis: I, 87, 261. Petrus Cellensis, O.S.B.: I, 261. Petrus Comestor: I, 325. Petrus Damiani, O.S.B., card., s.: I, 261. Petrus de Ebulo: I, 262, 326; II, 968, 974. Petrus Lombardus: I, 262. Petrus de Vineis: I, 262. Petta, M., O.S.B.I.: I, 139, 149. Petti Balbi, G.: I, 314. Peyrafort-Huin, M.: I, 138. Peyrard, François, matematico: ottiene in prestito il Vat. gr. 1038, fra i codici della Biblioteca Vaticana requisiti dai Francesi: I, 603-604. Peyron, B.: I, 476. Pezzano, M.: I, 161, 476. PFALZ (regione storica della Germania, parte dell’attuale Land del Rheinland-Pfalz): stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Palatinato della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Pflugk-Harttung, J. von –: I, 82, 491. Phaedrus: I, 262. ps.-Phalaris: I, 262. Phaon, Lesbius puer quem Sappho amavisse narratur: I, 256. PHILADELPHIA: cfr. Filadelfia ([…] ora Ala›ehir; Turchia) (…). Philagathus Cerameus: I, 262-263. Philippus II (Philippus Augustus), rex Franciae: I, 319. Phillipps, Thomas, collezionista: manoscritti tassiani a lui appartenuti, precedentemente in possesso di Marco Antonio Foppa e della famiglia Falconieri, poi acquistati (1911) dalla Biblioteca Vaticana alla vendita della collezione Valentini di Sanseverino (ora Vat. lat. 10973-10980): II, 799. Philocalus, Furius Dionysius: II, 975. Cfr. anche: Calendario Filocaliano (…). ps.-Phocylides: I, 263. Photius, patriarcha Constantinopolitanus: I, 263.
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INDICE ANALITICO
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Piacentini, P.: cfr. Scarcia Piacentini, P. Piale, S.: II, 886. Piastrelli, Luigi, di Perugia, assistente ecclesiastico centrale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. Piatti, Domenico: suo inventario (1805) degli stampati già della collezione di Stefano Borgia: II, 936. Piazza, Carlo Bartolomeo, autore dell’Euseuologio romano (1698): documenti a lui relativi nel fondo S. Maria in Cosmedin in Biblioteca Vaticana: I, 723. Piazza, Ugo, medico e amico di Paolo VI, esponente della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): I, 707; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 706. Piazzoni, A.M.: I, 28, 301, 302, 315, 316, 330, 412, 517, 544, 568, 616, 635, 643; II, 873. PICCARDIA (regione storica della Francia): II, 746. Picchi, M. (Mario): I, 412. Picchi, M. (Michela): I, 412. Piccolomini, famiglia: collezioni librarie della –, acquistate per larga parte da Alessandro VII: I, 403-404, 407; II, 809; presenza di manoscritti già di membri della – nelle raccolte delle due chiese teatine romane di S. Andrea della Valle e di S. Silvestro al Quirinale: I, 505, 509, 556-557. Cfr. anche: Ammannati Piccolomini, Iacopo, card.; Patrizi Piccolomini, Agostino (…); Pius III (Francesco Todeschini Piccolomini), papa; Roma, Palazzo Piccolomini (…). Piccolomini, E. (Enea) († 1910): I, 407. Piccolomini, Enea Silvio, senior, card.: cfr. Pius II (Enea Silvio Piccolomini), papa. Piccolomini, Giacomo, di Castiglia e di Aragona, nipote di Pio II: manoscritti a lui appartenuti, acquisiti da Alessandro VII: I, 404. Piccolomini, P.: I, 521. PICENO (regione storica italiana, nel territorio delle Marche): sottrazione (1860) delle province del – allo Stato della Chiesa: I, 733. Cfr. anche: Marche. Pichler, Luigi, incisore, esponente dell’arte della glittica: collezione di calchi di gemme imperiali da lui realizzati, donata (1821) dall’imperatore d’Austria Francesco I a Pio VII: II, 906. Pico della Mirandola, Giovanni: I, 22, 263, 300. Picone, M.: I, 316. PIEMONTE: manoscritti archivistici relativi a comuni del –: I, 481; testi poetici di autori originari del – o in dialetto piemontese: I, 486, 487; lettere pastorali di vescovi del –: I, 487; documentazione relativa a tipografie e stampatori attivi in – (secc. XVIII-XIX): I, 488; documentazione riguardante la condizione degli Ebrei in – al tempo del Regno di Sardegna: I, 487. Cfr. anche: piemontesi, milizie –; Sardegna, Regno di –. Piemontese, A.M.: I, 403, 517, 518, 519, 532. piemontesi, milizie –: documentazione relativa alle –: I, 486, 487. PIENZA (Siena): I, 404. Pier Damiani: cfr. Petrus Damiani (…), s. Pier delle Vigne: cfr. Petrus de Vineis.
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Pieralisi, Alessandro, nipote di Sante, archivista e bibliotecario della famiglia Barberini, poi, dopo l’acquisto (1902) della biblioteca da parte della Santa Sede, scriptor aggiunto della Biblioteca Vaticana: I, 338, 339, 340, 347, 350; II, 794; insieme allo zio Sante, con l’aiuto di Luigi Maria Rezzi e di Prospero Mallerini cura la sezione dell’Archivio Barberini che assumerà poi il titolo di Indici: I, 678. Pieralisi, Sante, zio di Alessandro, archivista e bibliotecario (dal 1836) della famiglia Barberini: I, 338, 339, 340, 343, 347, 349, 350, 351, 682; II, 794, 803; insieme al nipote Alessandro, con l’aiuto di Luigi Maria Rezzi e di Prospero Mallerini cura la sezione dell’Archivio Barberini che assumerà poi il titolo di Indici: I, 678; suo indice per autori degli stampati della Barberiniana: II, 796, 804; suo inventario topografico degli stampati della Barberiniana: II, 796. Pieralli, L., O.C.D.: I, 41, 158-159. Piérart, M.: I, 259. Pierleoni, G.: I, 408. Piero della Francesca, pittore: I, 326. Pierre d’Ailly: cfr. Petrus de Alliaco (…). Pierre de Blois: cfr. Petrus Blesensis. Pierre de Celles: cfr. Petrus Cellensis (…). Pierre Jean-Olieu: cfr. Olivi, Petrus Iohannis (…). Pierucci, C.: I, 90. Pietrangeli, C.: I, 688; II, 880. pietre incise: cfr. glittica, arte della – (…). Pietri, Ch.: I, 55. Pietro, apostolo e papa, s.: cfr. Petrus, apostolus et papa, s. Pietro d’Abano: I, 216, 261, 263. Pietro di Blois: cfr. Petrus Blesensis. Pietro Comestore: cfr. Petrus Comestor. Pietro da Eboli: cfr. Petrus de Ebulo. Pietro Lombardo: cfr. Petrus Lombardus. Pigas, Meletios: cfr. Meletios Pigas (…), patriarca greco di Alessandria. pigmenti, manoscritti con ricette per la preparazione di –: I, 138. Cfr. anche: inchiostri, manoscritti con ricette per la preparazione di –; Mappae clavicula (…). Pignani, A.: I, 186. Pignatti, F.: II, 798, 801. Pignatti, P.: II, 880. Pinchera, V.: I, 717. Pindarus: I, 263, 317. Pinelli, Bartolomeo, pittore e incisore: matrici di sue incisioni ora nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 886. Pini, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Pini, A.I.: I, 77. Pini, Giandomenico, assistente ecclesiastico centrale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): I, 707; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 707.
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INDICE ANALITICO
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Pinna, Michele: stampati a lui appartenuti, relativi soprattutto alla Sardegna, conservati (dal 1938) in Biblioteca Vaticana: II, 765-766. Pintaudi, Rosario, papirologo: sistema (2000) e numera gli attuali Pap. Vat. gr. 64105: I, 475. BIBL.: I, 161, 471, 472, 473, 474, 475, 476, 478. Pinturicchio (Bernardino di Betto, detto «il –»), pittore: suoi affreschi nelle stanze dell’Appartamento Borgia nei Palazzi Vaticani: II, 757. Pio II, papa: cfr. Pius II (…), papa. Pio III, papa: cfr. Pius III (…), papa. Pio IV, papa: cfr. Pius IV (…), papa. Pio V, papa: cfr. Pius V (…), papa (…). Pio VI, papa: cfr. Pius VI (…), papa. Pio VII, papa: cfr. Pius VII (…), papa. Pio VIII, papa: cfr. Pius VIII (…), papa. Pio IX, papa: cfr. Pius IX (…), papa (…). Pio X, papa: cfr. Pius X (…), papa (…). Pio XI, papa: cfr. Pius XI (…), papa. Pio XII, papa: cfr. Pius XII (…), papa. Pio di Carpi, Alberto III: manoscritti a lui appartenuti: I, 22, 447; è fra i possessori di manoscritti ora nei codici colonnensi (Vat. gr. 2162-2254) nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 605. Pio di Carpi, Rodolfo, card.: manoscritti a lui appartenuti: I, 22, 447. Pio da Pietrelcina (…), s.: cfr. Pius a Pietrelcina (…), s. PIOLENC (Vaucluse, Francia): atti di notai di – e di altre località del Contado Venassino nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708. piombi: cfr. bolle plumbee. PIOMBINO (Livorno): I, 447. PIPERNO: cfr. Priverno (…). Pirandello, Luigi: collabora al giornale La tribuna, di proprietà di Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra: I, 685. Piranesi, Giovanni Battista, incisore: sue opere nel fondo Stampe in Biblioteca Vaticana: II, 881, 931; sue opere nel fondo Ashby in Biblioteca Vaticana: II, 889. Piroþyñski, J.: I, 86. Pirrotta, N.: I, 317. PISA: Scuola Normale Superiore: vi si conserva l’Archivio Salviati: I, 716, 717; Università: I, 432, 479, 536, 541, 663. Pisan, Christine de –: cfr. Christine de Pisan (…). Pisani, Pietro, arcivescovo di Costanza di Scizia: dona (1931) a Pio XI due manoscritti indiani, ora Vat. ind. 43 e forse Vat. ind. 44: I, 619. Pisano, S., S.I.: I, 312; II, 931. PISONIANO (già PISCIANO; Roma): I, 695, 696. PISTOIA: I, 514; II, 955. Pitagora: cfr. Pythagoras. Pitoni, Giuseppe Antonio, maestro della Cappella Giulia: sue opere nel fondo Cappella Giulia in Biblioteca Vaticana: I, 388. Pitra, Jean-Baptiste, O.S.B., card. bibliotecario: I, 614, 629, 656.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
pittori: cfr. artisti (…). pittura: stampati relativi alla – fra i volumi raccolti da Francesco Leopoldo Cicognara († 1834): II, 813. Cfr. anche: ritratti. Pius II (Enea Silvio Piccolomini), papa: I, 508, 509-510, 624; II, 931; sua biblioteca acquistata per larga parte da Fabio Chigi (poi Alessandro VII): I, 403; II, 809; manoscritti a lui appartenuti, passati a chiese teatine romane e ora nei fondi Reginensi in Biblioteca Vaticana: I, 505; suo doppio ducato papale acquistato dal Medagliere Vaticano: II, 904. Pius III (Francesco Todeschini Piccolomini), papa: I, 520; sua biblioteca acquistata per larga parte da Fabio Chigi (poi Alessandro VII): I, 403-404; II, 809; manoscritti a lui appartenuti, passati a chiese teatine romane e ora nei fondi Reginensi in Biblioteca Vaticana: I, 505. Pius IV (Giovan Angelo Medici), papa: I, 477, 588, 732; II, 744, 780, 790, 827. Pius V (Antonio [Michele, O.P.] Ghislieri), papa, s.: I, 19, 588, 690, 721, 731; II, 759, 902; concede (1569) ai Colonna di Genazzano il titolo di principi di Paliano: I, 697. Pius VI (Giannangelo Braschi), papa: I, 431, 452, 460, 465; II, 750, 753, 772, 878; ordina (1780) il trasferimento in Biblioteca Vaticana del manoscritto ora Vat. slav. 19: I, 656; acconsente (1786) all’acquisto dei codici basiliani ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana (Vat. gr. 1963-2123): I, 600; ordina di compilare un elenco dei duplicati di stampati della Biblioteca Vaticana: II, 750; destina alla raccolta di stampe in Biblioteca Vaticana una specifica «Stanza delle Stampe»: II, 877, 944; durante il suo pontificato, viene costituito (1779) e organizzato il cosiddetto «Fondo Antico» delle stampe, con oltre 15.000 incisioni: II, 877-878, 944; conferma a Giovanni Elia Baldi la fiducia già accordatagli da Clemente XIV per la cura del Medagliere Vaticano: II, 898; acquista la collezione di conii delle medaglie pontificie posseduti dalla famiglia Hamerani: II, 899; sua biblioteca privata: I, 604; accresce la sua biblioteca privata con i meno comuni fra i duplicati di stampati della Biblioteca Vaticana: II, 750-751; le asportazioni a favore della sua biblioteca privata sono indicate come causa della mancanza in Biblioteca Vaticana di molti libri a stampa: II, 754; la sua biblioteca privata viene in parte requisita dai Francesi a vantaggio di biblioteche parigine, in parte venduta a librai romani: II, 751. Pius VII (Barnaba [Gregorio, O.S.B.] Chiaramonti), papa: I, 450, 576, 685; II, 756, 824, 878, 900; invia all’Università di Heidelberg (1815-1816) tutti i manoscritti Palatini germanici e 43 manoscritti fra latini e greci di provenienza palatina: I, 460-461; riceve in dono da Maximos III Mazlum, arcivescovo greco-melkita di Abido e Mira, poi patriarca di Antiochia, il manoscritto ora Borg. gr. 27: I, 371; acquista gli stampati appartenuti al card. Francesco Saverio de Zelada: II, 751; acquista (1807) per il Medagliere Vaticano la raccolta di monete antiche di Pietro Maria Vitali: II, 899-900, 945; acquista (1809) medaglie incise da Tommaso Mercandetti, dedicate a italiani illustri, e le consegna a Gaetano Marini: II, 900; colloca (1818) il Medagliere Vaticano nell’aula mediana, intitolata a s. Pietro Martire, della Cappella di s. Pio V: I, 731; riceve in dono (1821) dall’imperatore d’Austria Francesco I la collezione di calchi di gemme imperiali realizzata
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da Luigi Pichler: II, 906; suoi provvedimenti per la tutela del patrimonio artistico: II, 901. Pius VIII (Francesco Saverio Castiglioni), papa: suo interesse per la numismatica: II, 901. Pius IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), papa, b.: I, 19, 306, 319, 433, 466, 520, 606, 623, 626, 629, 630, 643, 656, 731; II, 758, 768, 827; acquista per la Biblioteca Vaticana manoscritti e stampati appartenuti ad Angelo Mai: II, 828; sotto il suo pontificato giungono in Biblioteca Vaticana i manoscritti ora Vat. ind. 2831: I, 618; dona (1859) alla Biblioteca Vaticana alcuni manoscritti ora nel fondo Vaticano turco: I, 660; raccolta di sue lettere nei manoscritti Vat. lat. 14707, 15119: I, 633; «indirizzi» a lui inviati, particolarmente numerosi e preziosi, ripartiti in quattordici serie: I, 731, 732-734, 735-736; stampati relativi al suo pontificato o a lui appartenuti, raccolti da Antonio Cani e ora nel fondo Raccolta Pio IX in Biblioteca Vaticana: II, 838-839, 952; affida (ufficiosamente dal 1850, ufficialmente dal 1854) al gesuita Pietro Tessieri la cura del Medagliere Vaticano: II, 901-902; suoi acquisti e doni al Medagliere Vaticano: II, 902-903; suo esilio da Roma (1848-1849): I, 733; sua bolla Ineffabilis Deus (8 dicembre 1854) per la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, e iniziative riguardo ad essa da parte di Marie-Dominique Sire: I, 532535; II, 946; allestisce la Sala dell’Immacolata Concezione al di sopra dell’Appartamento Borgia: I, 533; viaggio nel Granducato di Toscana e a Modena (1857): I, 733; formalizza (1860) la pratica dell’«obolo di s. Pietro», nata per iniziativa di Charles de Montalembert: I, 731; è dedicatario (1861) dell’opera di Raffaele Garrucci sul Museo Gregoriano: II, 887; sotto il suo pontificato, canonizzazione (1862) dei martiri giapponesi Paolo Miki e compagni: I, 733; sua lettera apostolica Quanta cura (1864): I, 733; celebrazione del diciottesimo centenario (1867) del martirio degli apostoli Pietro e Paolo e primo annuncio del Concilio ecumenico Vaticano I: I, 733; suo giubileo sacerdotale (1869): I, 733; dà inizio (1869) al Concilio ecumenico Vaticano I: I, 733; eguaglia (1871) gli anni di pontificato tradizionalmente attribuiti a quello di Pietro: I, 733; suo ottantaduesimo compleanno (1874): I, 733; suo giubileo episcopale (1877): I, 734; lascia per testamento al Seminario Pio una cospicua raccolta di stampati, ora nella biblioteca della Pontificia Università Lateranense: II, 838. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Raccolta Pio IX. Pius X (Giuseppe Melchiorre Sarto), papa, s.: I, 435; II, 830, 849; riceve in dono (1903) da F. Xavier J.J.H. Brau de St. Pol Lias il manoscritto ora Vat. ind. 71: I, 620; dona (1912) alla Biblioteca Vaticana manoscritti greci, latini e orientali provenienti dal Collegio Romano della Compagnia di Gesù: I, 607, 660; riceve in dono da parte di Lorenzo Perosi opere musicali: I, 642; sotto il suo pontificato giungono gli ultimi materiali entrati a far parte del fondo Sire in Biblioteca Vaticana: I, 533; II, 946; raccolta di sue lettere, conservata nei manoscritti Vat. lat. 14819, 14875: I, 633; «indirizzi» a lui inviati: I, 731, 734; fonda (1909) il Pontificio Istituto Biblico in Roma: I, 497; istituisce una commissione per la riforma del Salterio, del Breviario e del Messale Romano, i cui docu-
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[Pius X (segue)]
menti costituiscono ora i manoscritti Vat. lat. 14969-14993: I, 633; istituisce la Pontificia Commissione per la revisione ed emendazione della Vulgata: II, 769. Pius XI (Achille Ratti), papa: I, 5, 21, 22, 329, 495, 527, 585, 608-609; II, 763, 831; è prefetto (1914-1918) della Biblioteca Vaticana: I, 630; durante la sua prefettura fa trasferire parte della raccolta degli «indirizzi» dal Casino di Pio IV, nei Giardini Vaticani, alla sala allora denominata «delle pitture del Medio Evo»: I, 731, 732; suoi rapporti, dal tempo della sua prefettura, con il bibliofilo Tammaro De Marinis: II, 816; durante la sua prefettura promuove la realizzazione di un indice generale degli stampati della Biblioteca Vaticana: II, 774; all’inizio del pontificato, dispone una missione nei Balcani e nel Medio Oriente alla ricerca di manoscritti e stampati per la Biblioteca Vaticana, compiuta (19231924) da Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij: I, 560, 608; II, 763-764, 950; riceve in dono (1923) da Bûlus ‘Awwâd (Paolo Auad) i manoscritti ora Vat. arm. 18-20: I, 566; riceve in dono (1924) da Carlo Giuseppe Battaglia manoscritti ora nei fondi Vaticano arabo, Vaticano greco, Vaticano latino e Vaticano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 619-620; riceve in dono (1926) da Ignace Denys Efrem Rahmani, patriarca siro-cattolico di Antiochia, il facsimile di un manoscritto cairense, ora Mss. fot. 130: I, 438; trasmette (fra 1926 e 1938) alla Biblioteca Vaticana manoscritti siriaci di diversa provenienza, ora nel fondo Vaticano siriaco: I, 653; riceve in dono (1927) manoscritti siriaci raccolti dal domenicano Jacques-Marie Vosté durante un viaggio in Oriente: I, 653; riceve in dono (fra 1929 e 1932 ca.) manoscritti ora nel fondo Vaticano indiano: I, 619; riceve in dono (1929) dal patriarca caldeo di Babilonia Yousef Emmanuel II Thomas il manoscritto ora Vat. sir. 510: I, 653; per suo volere viene acquistato (1930) l’attuale Pap. Vat. gr. 11: I, 475; riceve in dono (1930) da Giovanni Treccani il facsimile della «Bibbia di Borso d’Este», ora Mss. fot. 57-68: I, 437; riceve in dono (1938) da M.e Deviornes Quatremère il manoscritto ora Vat. arm. 40: I, 567; riceve in dono da parte di Lorenzo Perosi sue opere musicali: I, 642; manoscritti etiopici a lui donati: I, 582; inaugura (1933) l’armadio in memoria di Ludwig von Pastor, destinato a conservare, in Vaticana, il suo lascito erudito: I, 478; dona alla Biblioteca Vaticana (1934) libri appartenuti a Michael Glossner, ora soprattutto nel fondo Libri minuscoli in Biblioteca Vaticana: I, 435; dona alla Biblioteca Vaticana gli attuali Libri minusc. 1 e 2: I, 435; «indirizzi» a lui inviati: I, 732, 734; auspica il trasferimento in Biblioteca Vaticana, poi realizzato (1940) sotto il suo successore Pio XII, dei manoscritti, degli stampati e di gran parte della documentazione dell’Archivio del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 334, 672; riceve in dono (1931) da Ludwig Mendelssohn l’archivio e la biblioteca Rospigliosi del Palazzo Rospigliosi al Quirinale: II, 862, 952; sotto il suo pontificato, invio periodico di volumi dall’appartamento pontificio alla Biblioteca Vaticana: II, 764; offre nuovi spazi per il deposito degli stampati della Biblioteca Vaticana: II, 775-776; riceve in dono (1925) la biblioteca di stampati di argomento veterinario di Ermete Garofani: II, 763, 950; a lui è destinata per lascito (1928) la collezione araldica di Jules Paul Camille Ruffin: II, 866, 951; in occasione del suo giubileo sacerdotale riceve in dono
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(1929) la biblioteca di Francesco Brandileone e volumi cinesi (1930) da parte di Paul Yu-Pin: II, 764-765; in occasione del suo giubileo sacerdotale (1929) riceve stampati relativi al pontificato di Pio IX o a lui appartenuti, raccolti dal postulatore della causa di beatificazione Antonio Cani: II, 838, 952; per il suo giubileo sacerdotale (1929) è destinatario del dono (pervenuto nel 1936) di una raccolta di stampati relativi all’Ungheria: II, 871, 953; inaugura (15 novembre 1931), in Biblioteca Vaticana, la nuova sede del Gabinetto delle Stampe e i nuovi scaffali metallici destinati a ospitare anche il fondo Cicognara: II, 813, 879-880; sostiene Camillo Serafini nell’incremento delle collezioni del Medagliere Vaticano: II, 904; sotto il suo pontificato, si celebra l’Anno Santo del 1925: I, 734; istituisce (1926) il Museo Missionario Etnologico nel Palazzo del Laterano, poi (dal 1973) allestito nell’attuale sede nei Musei Vaticani: I, 620; fa restaurare il Cortile del Belvedere e aprire (1928) un nuovo ingresso alla Biblioteca Vaticana: II, 764, 951; sua costituzione apostolica per il Pontificio Collegio Etiopico (12 febbraio 1930): I, 495; istituisce (1933) l’Abbazia di S. Girolamo in Urbe per l’edizione della Vulgata: II, 769; fonda (1936) la Pontificia Accademia delle Scienze: II, 766. Pius XII (Eugenio Pacelli), papa: I, 428, 640; II, 884; delibera (1940) il trasferimento in Biblioteca Vaticana di manoscritti, archivio e gran parte della documentazione dell’Archivio del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 672; II, 788; decide (1941) che le Carte Salvadori rimangano in Biblioteca Vaticana: I, 522-523; acquista la biblioteca di Casimiro Raffaele Casimiri e la trasmette (1945 ca.) alla Biblioteca Vaticana: II, 807; riceve in omaggio e destina alla Biblioteca Vaticana gli attuali Libri minusc. 18 e 18A: I, 435; riceve in dono da parte di Lorenzo Perosi opere musicali: I, 642; «indirizzi» a lui inviati: I, 734, 736; esemplari di presentazione in scrittura Braille a lui offerti, conservati in Biblioteca Vaticana: II, 843; riceve in dono (1951), da parte del card. Francis Spellman, una copia dell’Index of Christian Art dell’Università di Princeton: II, 784, 954. Pius a Pietrelcina, O.F.M.CAP., s.: sue relazioni con don Giuseppe De Luca: I, 411. Pizan, Christine de –: cfr. Christine de Pisan (…). Pizzi, I.: I, 432. Pizzicolli, Ciriaco: cfr. Ciriaco d’Ancona (…). Plà (o Pla), Joaquín, S.I., bibliotecario (fino al 1816) della Barberiniana: II, 793. PLAISANO (o PLAESANO, nel comune di Feroleto della Chiesa; Reggio Calabria): baronia di –: I, 700. Plantin, Christophe, e suoi successori, tipografi attivi in Anversa (secc. XVI e XVII): II, 796; esemplari di loro edizioni nella biblioteca di Étienne Pagès: II, 833. Planudes, Maximus: I, 210, 264. Platearius, Mathaeus: I, 264. Platel, Francesco: cura la trascrizione (1691) di un testo di Giovan Carlo Vallone relativo alla storia del Pantheon, ora nel fondo Pantheon in Biblioteca Vaticana: I, 715. Platen, M. von –: I, 450, 506, 509. Platina (Bartolomeo Sacchi detto «il –»), bibliotecario della Vaticana: I, 78, 264; inventario dei manoscritti della Biblioteca Vaticana (1475) da lui rivisto e autenticato: I, 586; II, 940; inventario dei manoscritti della Vaticana (1481), alla cui
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[Platina (Bartolomeo Sacchi detto «il –») (segue)]
realizzazione sovrintende insieme a Demetrio Guazzelli: I, 553, 586; II, 940; suo riordino dei manoscritti latini della Vaticana: I, 625; registri contabili della Vaticana da lui tenuti (1475-1481): II, 920. Platner, S.B.: I, 202. Plato: I, 264-266, 604. Cfr. anche: Kitâb ar-rawâbí‘ li-l-Aflâýûn (…). Plautus, Titus Maccius: I, 195, 266. Plethon: cfr. Gemistus, Georgius Plethon. Plinius Caecilius Secundus, Caius: I, 266. Plotinus: I, 266-267. plurilingui, manoscritti –: cfr. bilingui o plurilingui, manoscritti –. Plutarchus: I, 267-268, 288. Podiani, Prospero, di Perugia, erudito e bibliofilo: I, 268; manoscritti prelevati (1616) per ordine di Paolo V dalla sua biblioteca privata, ora in diversi fondi della Biblioteca Vaticana: I, 555, 575, 593, 627. poesia italiana: d’ispirazione politica: I, 486; satirica: I, 486; in dialetto piemontese o di ambito piemontese: I, 486, 487. – latina: incipit di testi di – medievale nelle carte erudite di André Wilmart († 1941): I, 665; incipit di testi di – d’età bassomedievale: I, 304. – romanza: cfr. canzonieri (…). – tedesca: manoscritti di – medievale: I, 138. POFI (Frosinone): I, 696. Poggi, V., S.I.: I, 499, 567. Pogius, Iacobus, Bononiensis: II, 826. Poisson, Jeanne-Antoinette: cfr. Pompadour (…). polacchi, stampati –: II, 754. Pole, Reginald, card.: suoi manoscritti e carteggi pervenuti in Biblioteca Vaticana durante il pontificato di Gregorio XV e ora nel fondo Vaticano latino: I, 627. Polemius, Iulius Valerius: cfr. Iulius Valerius Polemius. Poli, D.: I, 507. Polibio: cfr. Polybius. Polistena, L.: I, 65. Politi-Flamini, M. (Marzio?), conte: manoscritti a lui appartenuti, acquistati (tra 1888 e 1890) dai Ferrajoli: I, 418. politica: manoscritti con testi di teoria –: I, 138; stampati relativi alla scienza – nel fondo R.G. Scienze sociali in Biblioteca Vaticana: II, 856. Cfr. anche: poesia italiana d’ispirazione politica. Poliziano (Angelo Ambrogini, detto «il –»): I, 268-269, 300; II, 970, 975; copista: I, 74; manoscritti da lui utilizzati, commissionati per la Medicea o posseduti: I, 249. POLLENZA (Macerata): S. Maria di Rambona, abbazia di –: documentazione relativa all’– nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. POLO NORD: spedizioni (1926, 1928) di Umberto Nobile al –: II, 904-905. POLONIA: manoscritti con testi esegetici latini di autori attivi in –: I, 86; documentazione relativa alla storia ecclesiastica della –, conservata in Biblioteca Vaticana:
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I, 415; stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Polonia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Polybius: I, 269. Poma, Cesare, diplomatico, studioso di storia biellese e di onomastica: sua raccolta di stampati, con uno schedario di cognomi italiani, donata (1932) dalla madre Clelia alla Biblioteca Vaticana: II, 765. Poma, Clelia, madre di Cesare: dona (1932) alla Biblioteca Vaticana la raccolta libraria del figlio: II, 765. Pomba, famiglia di tipografi attivi a Torino (sec. XIX): lettere indirizzate al tipografo Pietro Barbié nel fondo Raccolta Patetta della Biblioteca Vaticana: I, 488. POMERANIA: cfr. Pommern (…). Pomerius, Iulianus: I, 269. POMEZIA (Roma): cfr. Petronella (…). POMMERN (o POMERANIA, regione storica oggi compresa tra la Germania nordorientale e la Polonia nordoccidentale): stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Pomerania della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Pompadour, Jeanne-Antoinette Poisson marchesa di –: volumi a lei appartenuti acquistati dai Ferrajoli: I, 418. POMPEI (Napoli): I, 430. POMPOSA (nel comune di Codigoro, in provincia di Ferrara): S. Maria, abbazia di –: manoscritti da essa provenienti: I, 138; documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Poncelet, A., S.I.: I, 42. Pontal, O.: I, 92, 159. Pontani, A.: I, 201, 202, 239, 563. Pontani, F.: I, 228. pontefici: cfr. papi. PONTICELLI SABINO (nel comune di Scandriglia, in provincia di Rieti): documentazione relativa all’amministrazione del territorio di Ponticelli all’interno dello «stato» di Montelibretti, nel fondo Archivio Barberini Colonna di Sciarra in Biblioteca Vaticana: I, 684. Pontificale: manoscritti del –: I, 108, 211, 307, 316, 318; II, 963, 964, 973, 974, 975, 979; miniati: I, 108, 120. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. pontificie, bolle plumbee –: cfr. bolle plumbee; papi, bolle plumbee di – (…). pontificie, monete e medaglie –: cfr. papi, medaglie di – (…); papi, monete pontificie (…). pontificio, esercito –: cfr. Stato Pontificio, esercito. PONTIGNY (Yonne, Francia): abbazia cistercense di –: manoscritti da essa provenienti: I, 138-139. Pop, S.: I, 22, 567, 735; II, 790, 820, 841, 845. Pope, J. Joseph: finanzia l’allestimento della sala (detta Sala Bergendal) che ospita per alcuni anni il server della Biblioteca Vaticana e della rete URBS: II, 775-776. Il Popolo, giornale: I, 428. Porcari, Stefano: I, 269.
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porcellane: nella collezione Gismondi donata (anni Ottanta del sec. XX) alla Biblioteca Vaticana: II, 890, 958. Cfr. anche: ceramiche; maioliche (…); terracotta (…). Porena, M.: I, 310. «portabili», manoscritti –: della Bibbia: I, 57, 90, 101. Cfr. anche: formato, manoscritti particolari per – o dimensioni o supporto; tascabili, manoscritti –. PORTO (all’Isola Sacra, località presso Fiumicino, in provincia di Roma): beni rustici a –, di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. PORTOGALLO: I, 533; stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Portogallo della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. portoghesi, manoscritti –: I, 533; II, 924, 965. PORTORICO: stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Portorico della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Porzio, Gregorio, zio di Lorenzo e di Simone, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: I, 596, 600. Porzio, Lorenzo, nipote di Gregorio, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: II, 858; trascrive il «grande inventario» dei Vat. gr. 1-1486 preparato da Leone Allacci, con i relativi indice e initia: I, 595, 609, 610-611, 614; prepara un indice per autori dei codici già di Alvise Lollino conservati in Biblioteca Vaticana: I, 596; manoscritti greci di sua mano: II, 922, 929; sue copie di manoscritti nel fondo Vaticano greco: I, 600. Porzio, Simone, nipote di Gregorio, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: sue copie di manoscritti nel fondo Vaticano greco: I, 600. Possanzini, S., O.CARM.: I, 728. Post, L.A.: I, 265. postali, servizi –: documentazione relativa alla storia dei –, nella serie Poste e telegrafi presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 486. Postel, Guillaume, orientalista: acquista in Oriente manoscritti arabi, poi passati in pegno all’elettore palatino Ottheinrich († 1559), e ora nel fondo Vaticano arabo della Biblioteca Vaticana: I, 555-556; antico possessore del manoscritto ora Vat. et. 27: I, 582. postillati, stampati –: I, 416, 489, 523, 632; II, 763, 771, 795, 796-804, 820, 824, 830, 935-936, 977. Pouey-Mounou, A.-P.: I, 100. Powell, J.E.: I, 287. Powitz, G.: I, 234. Pozza, Neri, scrittore ed editore: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 411. POZZAGLIA SABINA (Rieti): S. Maria del Piano, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Pozzi, Jean, diplomatico francese e collezionista: suo lascito al Medagliere Vaticano (giunto nel 1974) di monete greche, romane e bizantine: II, 904. pracritici, manoscritti –: I, 616. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –. PRAENESTE: cfr. Palestrina (…). Praepositinus Cremonensis, O.P., cancellarius Parisiensis: I, 269.
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PRAROLO (Vercelli): S. Stefano della Cittadella (o di Vercelli), abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 680. Pratesi, A.: I, 144, 313. Prati, Giulio: è controparte in un «istrumento di retrovendita» di Cerro, in Terra di Lavoro, compiuta (1607) da Filippo Colonna e da sua moglie Lucrezia Colonna Tomacelli: I, 701. PRATO: I, 545. Prato, G.: I, 79, 115, 153, 155, 200, 211. Praxapostolos: cfr. Bibbia, Nuovo Testamento, Atti (…); Bibbia, Nuovo Testamento, Epistole (…). Préaux, J.: I, 247. predicazione: opere relative alla – nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. Cfr. anche: artes praedicandi; omiletici, manoscritti –. preghiere: manoscritti con –: I, 457; manoscritti con – latine: I, 109; manoscritti con – e testi devozionali antico-francesi: I, 91-92; manoscritti turchi con prescrizioni di –: I, 349. Preisendanz, K.: I, 461. Prelog, J.: I, 196. Premostratensi (Canonici regolari premostratensi): cfr. van Lantschoot, Arnold (…). PRENESTE: cfr. Palestrina (…). Prentki, A.: I, 78. prestito a interesse: dibattito circa la liceità del –: I, 456; stampati relativi al – nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. Presutti, Pietro, archivista (sec. XIX) di casa Colonna: chiosa l’opera di Francesco Valesio, Della Istoria di Casa Colonna: I, 703. Prete, S.: I, 183, 323, 346. Preti di S. Basilio (Congregatio a S. Basilio): cfr. Sheehan, William J. (…). PRETORO (Chieti): I, 699. PREUSSEN (o PRUSSIA), Regno di –: II, 895; documentazione ad esso relativa, nella serie Prussia presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 485; stampati ad esso relativi, nella sezione Prussia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Prevostinus, Gilbertus, Cremonensis: cfr. Praepositinus Cremonensis (…). prezzo di manoscritti: cfr. costo, manoscritti con indicazioni di –. Prezzolini, C.: I, 45, 346. Prezzolini, Giuseppe, intellettuale e scrittore: suo carteggio con don Giuseppe De Luca: I, 412. PRINCETON (New Jersey, Stati Uniti d’America): Princeton University, Department of Art and Archaeology: Index of Christian Art, presso il –: II, 783-785, 954. Cfr. anche: Stanford (…), Carnegie Foundation for the Advancement of Teaching (già con sede a Princeton, N.J.).
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PRINCIPATO CITRA (suddivisione amministrativa del Regno di Sicilia, poi di Napoli, poi delle Due Sicilie, corrispondente al territorio dell’attuale provincia di Salerno): I, 701. Prinzivalli, V.: II, 803. priorati: cfr. abbazie (…). Priscianus Caesariensis: I, 269-270, 274. Pritchett, Henry Smith, presidente della Carnegie Foundation for the Advancement of Teaching: suo viaggio a Roma (1926) in vista della realizzazione in Biblioteca Vaticana di un catalogo generale degli stampati: II, 774, 950-951. Pritzipio, Giovanni: dona (1854) il manoscritto ora Vat. gr. 2280: I, 607. PRIVERNO (già PIPERNO; Latina): I, 417. Probatares (Provataris), Manuel, librarius Graecus: trascrive e cura l’acquisto di codici greci per la Biblioteca Vaticana: I, 588; in Vaticana redige, verso la fine del pontificato di Paolo IV (1555-1559), un nuovo inventario della biblioteca segreta: I, 588; sue carte in codici compositi del fondo Vaticano greco: I, 602; attestazioni della sua scrittura greca: I, 74, 270. Probst, V.: I, 467, 468. Procaccioli, P.: I, 50. Processionale: manoscritti del –: I, 108, 128. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. proclami: cfr. editti, proclami, bandi e avvisi (…). Proclus Constantinopolitanus: I, 270. Procopius Caesariensis: I, 270. profezie sui papi: I, 314. prognostica: cfr. onirocritica e prognostica, manoscritti con –. Propertius, Sextus: I, 271. Prosperi Valenti Rodinò, S.: II, 932, 933. Protevangelium Iacobi: I, 271. Provataris, Emanuele: cfr. Probatares (…), Manuel (…). PROVENCE (o PROVENZA, regione storica della Francia): fonti per la ricostruzione della storia sociale della – nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708. provenzali, manoscritti –: cfr. francesi e provenzali, manoscritti –. Proverbio, Delio V., della Biblioteca Vaticana: dona (2005) alla Vaticana due manoscritti sanscriti: I, 620. BIBL.: I, 277, 572, 548, 578, 579, 621. PROVIDENCE (Rhode Island, Stati Uniti d’America): Brown University, John Hay Library: postillati tassiani (uno dei quali ritenuto frutto di falsificazione) ivi conservati: II, 802, 936. Pruett, J.W.: I, 391. PRUSSIA: cfr. Preußen (…). Przychocki, G.: I, 221. Psellus, Michaël: I, 102, 271-272. Ptolemaeus, Claudius: I, 272, 309, 312; II, 929-930, 931, 975, 978. Pucci, Lorenzo, card.: II, 973, 975. PUGLIA: manoscritti relativi alla –: I, 139; manoscritti greci originari o provenienti dalla –: I, 139. Cfr. anche: Salento, manoscritti greci del –. Pujades i Bataller, R.J.: I, 66.
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INDICE ANALITICO
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Pullini, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. PULSANO: cfr. Monte S. Angelo (…), S. Maria di Pulsano, abbazia di –. Pulsiano, Ph.: I, 45. Pulsoni, C.: I, 65. punzoni e matrici di caratteri: – greci e latini, presenti (inizio sec. XIX) nella Biblioteca Barberini: II, 794. purpurei, manoscritti –: II, 967. PUYLATA (Lyon; Rhône-Alpes, Francia): casa dei Maristi: I, 456; II, 833. Pyle, C.M.: I, 313. Pythagoras: I, 272. Q AL-QÂHIRA:
cfr. (…) CAIRO (…). QOM (Iran): I, 402. «quadrata», manoscritti greci in minuscola –: I, 153. quaestiones in iure civili disputatae, manoscritti con –: II, 923. Quaglieri, B.: I, 354. Quaglio, A.E.: I, 192. Quaglioni, D.: I, 279. Quaresima, canti etiopici per la –: I, 583. Quatremère, Étienne-Marc, orientalista: probabile possessore del manoscritto ora Vat. arm. 40: I, 567. Quatremère, M.e: cfr. Deviornes Quatremère, M.e. Quecke, Hans, orientalista: studia il Pap. Vat. copt. 9 della Biblioteca Vaticana: I, 472. BIBL: I, 472. Quentin, Henri, O.S.B., erudito: sue carte nel fondo Vaticano latino (Vat. lat. 1488114894) in Biblioteca Vaticana: I, 633. BIBL.: I, 57. Querini, Angelo Maria, card. bibliotecario: I, 25, 398; chiede e ottiene di riavere (1745) gli stampati precedentemente da lui donati alla Biblioteca Vaticana: I, 398; II, 749, 943; fonda a Brescia (1747), dotandola dei propri libri riavuti dalla Vaticana, la Biblioteca Civica Queriniana: II, 749. Questa, C.: I, 70, 175, 195, 255. Quesvel, Petrus: I, 272-273. quiete, «mistica della –» (o quietismo): pubblicazioni legate alla – o a carattere ascetico-spirituale nel fondo Stampati del S. Offizio in Biblioteca Vaticana: II, 867. Quinn, M.B.: II, 831. Quintilianus, Marcus Fabius: I, 140, 273. Quintus Smyrnaeus: I, 273. Qulasta, collezione di testi liturgici mandei: nel manoscritto Vat. mand. 1 in Biblioteca Vaticana: I, 640. quodlibetali, manoscritti con questioni –: I, 139, 163. Cfr. anche: teologici, manoscritti –. R Rabano Mauro: cfr. Hrabanus Magnentius Maurus (…).
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rabbinico, pensiero –: stampati relativi al – fra i volumi di Eugenio Zolli pervenuti (1958) alla Biblioteca Vaticana: II, 768. Rabe, H.: I, 342. RACHNI LISOVI (o RACHNY-LASOWE; Ucraina): biblioteca raccolta a – da Krzysztof e Antoni Urbanowski († 1842): II, 767. Raçki, F.: I, 657. Radiciotti, P.: I, 98, 99, 167, 199, 457, 529. RADICONDOLI (Siena): raccolta di editti a stampa provenienti dal tribunale di –, ora nel fondo Editti della Biblioteca Vaticana: II, 821. Radojiçiò, Ð.: I, 657. Radziwiááowa Branicka, Maria Róþa: cfr. Branicka, Maria Róþa (…). Raedemaeker, J. de –: I, 179, 180. Raes, A., S.I.: I, 110. Raffaelli, R.: I, 175. Raffaello Sanzio: I, 273, 297-298; II, 757, 975. Raffelis-Tertulle, Francesco de –, signore di La-Roque-Alric (Vaucluse): offre (1619) a Paolo V manoscritti appartenuti al card. Jacopo Sadoleto, ora nel fondo Vaticano greco: I, 593. Rahlfs, A.: I, 52, 60, 496. Rahmani, Ignace Denys Efrem: cfr. Ignace Denys Efrem II Rahmani (Iønâýiyûs Afrâm Raümâní), patriarca siro-cattolico di Antiochia. Raia, A.: I, 112, 216. Raimondi, Giovan Battista, matematico e orientalista, fondatore a Roma (1584 ca.) della Tipografia Medicea Orientale: manoscritti a lui appartenuti, ora nel fondo Vaticano copto in Biblioteca Vaticana: I, 569. Raineri, Osvaldo, assistente della Biblioteca Vaticana: sua collezione di manoscritti etiopici donata, in più riprese, alla Biblioteca Vaticana: I, 499-500; pubblica (2000) il catalogo del fondo Comboniani in Biblioteca Vaticana: I, 410; suo inventario del fondo Cerulli etiopici in Biblioteca Vaticana, e sua trascrizione di schede descrittive relative ai manoscritti del medesimo fondo preparate da Enrico Cerulli: I, 400. BIBL.: I, 88, 333, 401, 410, 438, 442, 496, 497, 500, 535, 583, 584. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Raineri. Rainero, R.H.: I, 296. Rainini, M., O.P.: I, 233. Ramacciotti, G.: I, 431. RAMBONA (presso Pollenza, in provincia di Macerata): cfr. Pollenza (…), S. Maria di Rambona, abbazia di –. rami incisi: cfr. matrici calcografiche e xilografiche. Ranaldi, famiglia, alcuni membri della quale sono stati attivi come bibliotecari in Vaticana (secc. XVI-XVII): I, 21, 626, 627, 629, 634; II, 941, 946; nuova classificazione dei manoscritti della Biblioteca da loro operata: II, 744; minute del loro Inventarium dei manoscritti latini della Vaticana: I, 628; carte riconducibili all’attività in Vaticana di membri della famiglia, ora nel fondo Reginense latino: I, 505.
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INDICE ANALITICO
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Ranaldi, Alessandro, nipote di Federico e Marino, secondo custode (1606-1645) della Biblioteca Vaticana: I, 24, 569, 570, 591, 592; cura, insieme a Domenico Ranaldi, l’ordinamento del cosiddetto «fondo antico» dei manoscritti Vaticani latini: I, 623; prepara e cura, insieme a Domenico Ranaldi, la trascrizione dei primi cinque tomi dell’Inventarium dei manoscritti latini della Vaticana: I, 626; II, 941, 946; continua l’inventario dei manoscritti greci della Vaticana intrapreso da Domenico Ranaldi: I, 590; compila un indice alfabetico per gli stampati della Vaticana: II, 744. Ranaldi, Domenico, nipote di Federico e Marino, custode (dal 1594) della Biblioteca Vaticana: I, 591, 592; cura l’ordinamento del cosiddetto «fondo antico» dei manoscritti Vaticani latini: I, 623; prepara e cura la trascrizione, insieme ad Alessandro Ranaldi, dei primi cinque tomi dell’Inventarium dei manoscritti latini della Vaticana: I, 626, 637; II, 941, 946; suo inventario (1594-1597) della quasi totalità dei manoscritti greci della Vaticana, con nuova disposizione e numerazione dei codici: I, 590, 604; II, 941; sua testimonianza a proposito dei papiri presenti in Biblioteca Vaticana: I, 478. Ranaldi, Federico, fratello di Marino, zio di Domenico e Alessandro, scriptor, poi custode (dal 1559) della Biblioteca Vaticana: I, 25, 554, 569, 574; copia in pulito il nuovo inventario della biblioteca segreta redatto verso la fine del pontificato di Paolo IV (1555-1559): I, 588, 590; sue correzioni in un inventario di manoscritti (1570 ca.) redatto dal fratello Marino (Arch. Bibl. 15A): I, 649, 658; redige (a partire dal 1582) un nuovo inventario dei codici greci della Vaticana e assegna e appone sui manoscritti il nuovo numero assegnato: I, 589, 590; si occupa dell’acquisto e della sistemazione di stampati della Vaticana: II, 744. Ranaldi, Marino, fratello di Federico, zio di Domenico e Alessandro, custode (15761602) della Biblioteca Vaticana: I, 554, 569; suo inventario (1570 ca.) di manoscritti (Arch. Bibl. 15A) annotato dal fratello Federico: I, 649-650, 658. Rancati, Ilarione, O.CIST., abate di S. Croce in Gerusalemme a Roma: scambia stampati (sec. XVII) con la Biblioteca Vaticana: II, 746. Rand, E.K.: I, 155, 164. Randi, Lorenzo Ilarione, card.: incomincia a raccogliere (1867 ca.) gli «Indirizzi ai Pontefici» e ne redige un inventario: I, 731, 733, 735-736; sua collezione di monete papali acquistata (1901-1902) da Leone XIII per il Medagliere Vaticano: II, 903, 948. Rangoni Machiavelli, Luigi: suo schedario araldico in Biblioteca Vaticana: I, 500501. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Rangoni Machiavelli. Rangoni-Terzi, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. RANGOON: cfr. Yangon (…). Ranieri, C.: I, 248, 279, 703. Ranieri, R.: I, 28. Raphaël, P.: I, 349. RAPINO (Chieti): I, 699; S. Salvatore della Maiella, abbazia di –: è amministrata dal Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 674. Rapp, C.: I, 72.
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Rashed, M.: I, 178. RASHT (Iran): I, 402. Rasmussen, N.K.: I, 108. La Rassegna romana, periodico: I, 708. RATISBONA: cfr. Regensburg (…). Rattenbury, R.M.: I, 223. Ratti, Achille, card.: cfr. Pius XI (…), papa. Raue, Christian: cfr. Ravius (…), Christian (…). Rauer, M.: I, 86. Rauner, E.: II, 929. Rausch, A.: I, 127. Ravaglioli, A.: I, 429. Ravalli, Fortunato, organista, fratello di Pietro: I, 501. Ravalli, Marinella: cfr. Chillemi Ravalli, Marinella (…). Ravalli, Pietro, musicista: suoi manoscritti in Biblioteca Vaticana: I, 501-502. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Ravalli. Ravanat, Félix, canonico e archivista del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 672. Ravasi, G., card.: II, 931. RAVENNA: II, 793; documenti provenienti da –: I, 81-82, 139, 477; Collegio dei Maroniti: sua chiusura (1665) e trasferimento a Roma, nella biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda, di suoi manoscritti, ora nei fondi Borgiani in Biblioteca Vaticana: I, 360, 376, 377, 380-381; S. Pietro in Vincoli, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. RAVENSBURG (Baden-Württemberg, Germania): II, 972, 975. Ravius (Raue), Christian, teologo e orientalista: manoscritti da lui posseduti, ora nel fondo Reginense greco in Biblioteca Vaticana: I, 508. ar-rawâbí‘ li-l-Aflâýûn, Kitâb –: cfr. Kitâb ar-rawâbí‘ li-l-Aflâýûn (…). Raynaud, G.: I, 65, 306. Raynaud de Lage, G.: I, 170. razziali, leggi – fasciste (1938-1939): discriminazioni subìte dagli Ebrei a motivo delle –: II, 768. re: cfr. regnanti. Re, Emilio, archivista: è fra i discepoli e gli amici di Giulio Salvadori: I, 522. Re, M.: I, 154. Reaney, G.: I, 128. recuperi codicologici: cfr. frammentari, manoscritti – (…). Redi, Francesco, letterato: manoscritti appartenuti ai suoi eredi, ora nel fondo Vaticano persiano in Biblioteca Vaticana: I, 644. Redig de Campos, Deoclecio, direttore dei Musei Vaticani: propone (metà sec. XX) un sistema di segnature per il fondo Sire in Biblioteca Vaticana: I, 534. Redlich, V.: I, 163. Reeland, Adriaan, orientalista: manoscritti a lui appartenuti, acquistati (1763) per la Biblioteca Vaticana e ora in diversi fondi orientali: I, 558, 617, 618, 620, 621, 644; II, 944.
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Reeve, M.D.: I, 69, 242, 257. Reeves, M.: I, 233. Regen, F.: I, 175. REGENSBURG (anticamente RATISBONA; Bayern, Germania): I, 493; II, 969, 975, 976; manoscritti miniati a –: I, 298. REGGELLO (Firenze): cfr. Vallombrosa (…). Reggi, Giuseppe Antonio, canonico e archivista di S. Maria in Via Lata in Roma e primo custode della Biblioteca Vaticana: I, 526, 724; sua relazione sullo stato della Biblioteca Vaticana al tempo della sua protocustodia (1782-1800): II, 750; consegna (1798) a Jean-Baptiste Wicar numerosi incunaboli della Vaticana: II, 772; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 525. REGGIO CALABRIA: I, 700; manoscritti greci in «stile di Reggio»: I, 154. REGGIO EMILIA: I, 423; manoscritti provenienti da –: I, 303; Seminario diocesano, biblioteca del –: riceve volumi a stampa già del card. Giovanni Mercati († 1957): I, 440; Università: documentazione relativa alla storia dell’–: I, 488. Cfr. anche: Estensi, Stati – (…). regimina sanitatis, manoscritti contenenti –: I, 113. registrazioni sonore o musicali: II, 778, 789 regnanti: cfr. Alexander, vulgo dictus Magnus; Alexius I Comnenus, imperator Byzantinus; Alfonso I (V) d’Aragona, re d’Aragona, Sicilia e Sardegna, e re di Napoli; Alphonsus X «el Sabio», rex Castellae et Legionis; Andronicus II Palaeologus, imperator Byzantinus; Anna Bolena (…), regina d’Inghilterra; Basilius II, imperator Byzantinus; Carlo V d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero; Carlo VIII, re di Francia; Carlo X, re di Francia; Carlo Alberto di Savoia, re di Sardegna; Carlo Emanuele III di Savoia, re di Sardegna; Carlo Emanuele IV di Savoia, re di Sardegna; Carlo Felice di Savoia, re di Sardegna; Carlotta di Lusignano, regina di Cipro; Carolus I, vulgo dictus Magnus, imperator Sacri Romani Imperii; Carolus IV, imperator Sacri Romani Imperii; Caterina, imperatrice di Russia; Comneni, dinastia imperiale bizantina; Conradus III, imperator Sacri Romani Imperii; Constantinus I (…), vulgo dictus Magnus, imperator (…); Cristina, regina di Svezia (…); David, re d’Israele (…); Enrico VIII, re d’Inghilterra; Ericus (Erik), rex Sueciae (…); Federico II, re di Prussia; Federico Guglielmo I, re di Prussia; Federico Guglielmo III, re di Prussia; Federico Guglielmo IV, re di Prussia; Ferdinando II (V) il Cattolico, re di Castiglia, e in seguito d’Aragona, Sardegna e Sicilia, di Napoli e di Spagna; Ferdinando I d’Aragona, re di Napoli; Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie; Francesco I, imperatore d’Austria (…); Fridericus I, imperator Sacri Romani Imperii; Fridericus II, imperator Sacri Romani Imperii; Gioacchino Murat, re delle Due Sicilie; Giovanna II d’Angiò Durazzo, regina di Napoli; Guglielmo I, re di Prussia e imperatore di Germania; Guglielmo II, re di Prussia e imperatore di Germania; Gustavo II Adolfo, re di Svezia; Hadrianus, Publius Aelius Traianus (…); Hailé Selassié I (…), negus e imperatore d’Etiopia (…); Henricus II, imperator Sacri Romani Imperii (…); Henricus V, imperator Sacri Romani Imperii; Henricus VII, imperator Sacri Romani Imperii; Iohannes II Comnenus, imperator Byzantinus; Iohannes VI Cantacuzenus, imperator Byzantinus; Iulianus Augustus, Flavius Clau-
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[regnanti (segue)]
dius (…); Iustinianus I, imperator Byzantinus; Leo VI Sapiens, imperator Byzantinus; Lotharius I, imperator Sacri Romani Imperii (…); Ludovicus IV, imperator Sacri Romani Imperii (…); Ludovicus IX, rex Franciae; Luigi XV, re di Francia (…); Luigi XVIII, re di Francia; Luigi Filippo, re di Francia (…); Manfredus, rex Siciliae; Manuel I Comnenus, imperator Byzantinus; Maria, uxor Manuelis I Comneni imperatoris Byzantini; Maria Teresa d’Austria (…); Matthias I Corvinus, rex Hungariae; Menelik II, imperatore d’Etiopia; Napoleone I Bonaparte, imperatore dei Francesi; Napoleone III Bonaparte, imperatore dei Francesi; Paleologi, dinastia imperiale bizantina; Pertinax, Publius Helvius (…); Philippus II (Philippus Augustus), rex Franciae; Rogerius II, rex Siciliae; Savoia, casa; Theodosius II, imperator Orientis; Vittoria, regina del Regno Unito e imperatrice d’India. Cfr. anche: papi. Regolotti, Domenico, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: collabora (inizio sec. XVIII) con Teodoro Pangalo alla catalogazione dei manoscritti dei fondi Reginense greco e Reginense greco di Pio II in Biblioteca Vaticana: I, 508, 510, 609; trascrive i manoscritti ora Ott. gr. 467, 469: I, 451. Reguardati, Benedetto: I, 273. Rehberg, A.: I, 704. REICHENAU, isola di – (Baden-Württemberg, Germania): abbazia benedettina della –: I, 315; II, 969, 975. Reifferscheid, A.: I, 136, 137. Reinhard, W.: I, 354. Reinhardt, K.: I, 86. Reitzenstein, R.: I, 87. religiosi, ordini –: volumi relativi a storia e prosopografia degli –, a disposizione degli studiosi nella sezione Ordini religiosi della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 782. reliquie, autentiche di –: I, 82, 477, 478, 728. Remigius Autissiodorensis: I, 87, 273. Renan, E.: I, 653. Rengakos, A.: I, 174. Reni, Guido: è fra i pittori dei quali sono illegalmente esportati dipinti (1891) da Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra: I, 687. Renouard, A.A.: II, 787. Renoux, Ch., O.S.B.: I, 110. REPUBBLICA DOMINICANA: Nunziatura Apostolica presso la –: stampati pervenuti (1981) alla Biblioteca Vaticana dalla –: II, 769. Rescher, Oskar (Osman Re›er), orientalista e collezionista di manoscritti: suoi manoscritti arabi, persiani, turchi acquisiti (1934) dalla Biblioteca Vaticana: I, 560561, 645, 646, 661; II, 953; altri manoscritti della sua collezione costantinopolitana pervenuti (fra 1963 e 1972) alla Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University, New Haven (CT) e (1974) alla StaatsbibliothekPreussischer Kulturbesitz di Berlino: I, 561, 661. Resta, G.: I, 276.
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INDICE ANALITICO
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restauro librario: cfr. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, restauro di manoscritti e stampati o di legature; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, uffici e servizi, Laboratorio di restauro (…). RETIMNO (RHETHYMNO), nell’isola di Creta (Grecia): I, 593. retorica: manoscritti con opere di –: I, 62, 466; manoscritti con opere di – circolanti in ambito inglese in età medievale: I, 139-140, 201, 273; manoscritti con corsi di –, nel fondo Pagès in Biblioteca Vaticana: I, 457. Reumann, J.: I, 59. Reuss, J.: I, 86. Reuters, F.H.: I, 173. Revelli, P.: I, 44. Reverberi, I.: II, 932. Reynhout, L.: I, 71. Reynolds, A.: I, 388. Reynolds, C.: I, 193. Reynolds, L.D.: I, 69. Rézeau, P.: I, 91, 306. Rezzi, Luigi Maria, docente alla Sapienza romana, bibliotecario (1821-1835) della Barberiniana: II, 793-794; riordina, cataloga e cerca di incrementare la Biblioteca Barberiniana: II, 793; vende stampati duplicati della Barberiniana, e rivendica per essa il privilegio di ricevere una copia di ogni libro stampato da Propaganda Fide: II, 794; con Sante e Alessandro Pieralisi e con Prospero Mallerini cura la sezione dell’Archivio Barberini che assumerà poi il titolo di Indici: I, 678; è forse autore della separazione degli stampati con postille di Torquato Tasso dagli altri stampati della Biblioteca Barberiniana: II, 798; memoriale da lui indirizzato a Francesco Barberini a propria discolpa (1836), a motivo di un furto commesso da un aiutante, e sue dimissioni: II, 794; diviene bibliotecario (1836-1855) della Biblioteca Corsiniana: II, 794; redige un inventario dei manoscritti Salviati entrati nella biblioteca dei Colonna: I, 606; è maestro di Giuseppe Cugnoni: II, 810. Rhesinus, Constantinus, librarius Graecus: I, 74, 274; incrementa con le sue trascrizioni i manoscritti greci della Biblioteca Vaticana: I, 588. RHETHYMNO: cfr. Retimno (…). Rhode, G.F.: I, 59. Rhodes, Alexandre de –, S.I., missionario in Estremo Oriente: è autore di un Dictionarium Annamiticum Lusitanum, et Latinum, di cui due copie manoscritte sono conservate nei manoscritti ora Borg. tonch. 8 e 26 in Biblioteca Vaticana: I, 382. Rhodes, D.E.: I, 29. Rhodes, E.F.: I, 59. Rhodinòs, Neophytos (Neofito Rodinò), cipriota, missionario e scrittore ecclesiastico: suoi manoscritti nel fondo Barberinano greco in Biblioteca Vaticana: I, 341, 342. Riamond, P.-J.: I, 68. Ribero (o Rivero, Ribeiro, Ribeira), Diego, cartografo: II, 976. Riccardi, A.: I, 708. Riccardo di S. Vittore: cfr. Richardus de Sancto Victore.
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Ricci, A.: I, 703. Ricci, L.: I, 401; II, 808, 871. Ricci, L.G.G.: I, 303. Ricci, Niccolò: acquista stampati in Spagna per conto del card. Francesco Barberini senior: II, 792. Ricci, Orazio, di Voghera, dell’Ordine di Malta: fonda nella chiesa romana di S. Maria della Pace il Capitolo intitolato a S. Maria Regina Coeli: I, 670. Ricci, S.: II, 923. Ricci, S. de –: I, 343. Ricciardi, A.: I, 244. Ricciardi, M.L.: I, 544. ricettari: cfr. cucina, manoscritti con ricette di –; inchiostri, manoscritti con ricette per la preparazione di –; Mappae clavicula (…); pigmenti, manoscritti con ricette per la preparazione di –. Richard, M.: I, 85. Richard de Cluny: cfr. Richard le Poitevin (…), Richard of Middleton: cfr. Richardus de Mediavilla (…). Richard le Poitevin, O.S.B.CLUN.: sue opere in manoscritti della Biblioteca Vaticana: I, 511. Richards, J.F.C.: I, 285. Richards, M.P.: I, 45. Richardus de Mediavilla, O.F.M.: I, 274; II, 930. Richardus de Sancto Victore: I, 274. Richler, B.: I, 35, 83, 350, 361, 368, 408, 446, 454, 518, 548, 552, 578, 646. Richter, G.: II, 837. Ricordi, casa editrice in Milano: pubblica opere di Lorenzo Perosi: I, 492. Ridolfi, Niccolò, O.P., maestro del Sacro Palazzo, poi maestro generale (1629-1642) dell’Ordine Domenicano: II, 793. Riedinger, R.: I, 197. Riedweg, Ch.: I, 206. Riet, S. van –: cfr. Van Riet, S. Rietbergen, P.J.A.N.: I, 339. RIETI: manoscritti con testi epigrafici classici da –: I, 84, 140; scavi (1821) nelle vicinanze di –, da cui provengono materiali numismatici per il Medagliere Vaticano: II, 901. Rifkin, J.: I, 391. Riforma: manoscritti con testi relativi all’età della –: I, 466; stampati con testi teologici della – nella «Bibliotheca Palatina» di Heidelberg: II, 835. rigatura a secco, manoscritti greci membranacei con –: I, 140. Rigg, J.M.: I, 63. Righetti, Igino, presidente nazionale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): I, 707; raccoglie le carte di Giulio Salvadori dietro procura dell’erede Mariano Cordovani, al quale infine (1928-1929) le trasmette: I, 522; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 707. RIGNANO FLAMINIO (Roma): carte di notai di –, inspiegabilmente presenti nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708.
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INDICE ANALITICO
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Rigo, A.: I, 233. Rilliet, F.: I, 27, 654. RIMINI: I, 724; carte di notai di –, inspiegabilmente presenti nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708. Rimpertinis, Bartolomeo de –: è fra i possessori di manoscritti ora nei codici colonnensi (Vat. gr. 2162-2254) nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 605. Rinaldi, G.: I, 497. Rinaldi, M.D. (Maria Donata): I, 288. Rinaldi, Mario: è autore di un incompleto «Elenco delle opere» di Lorenzo Perosi: I, 492. BIBL.: I, 494. Rincón-Gallardo, Alberto, O.F.M.CAP.: riceve (1942) da un erede di Arnauld d’Abbadie i manoscritti contenenti il resoconto del viaggio in Etiopia dei fratelli d’Abbadie: I, 332. Río Sánchez, F. del –: II, 935. Ríos, Pedro de los –, O.P., redattore del codice messicano Vat. lat. 3738 (detto «Codice Ríos»): II, 967, 973. Riou, Y.-F.: I, 68, 70, 127, 281, 284, 334, 339, 346, 399, 406, 449, 462, 482, 507, 516, 529, 544. Ripa, Matteo, sacerdote, missionario, fondatore del Collegio dei Cinesi in Napoli: dona (1720) al card. Francesco Barberini iunior il manoscritto cinese ora Barb. or. 147: I, 348. RIPI (Frosinone): I, 695. RIPOLL (Catalogna, Spagna): abbazia di –: manoscritti miniati da essa provenienti: I, 124, 140, 315; II, 964, 976. riprodotti, manoscritti – in specimina paleografici e facsimili: I, 31, 32, 82, 129, 140-146, 306-327, 437-438, 439, 470, 471; II, 855, 931-932; copti: I, 145; ebraici datati: I, 145; greci: I, 140-142; latini, inclusi documenti e carte d’archivio: I, 140-145; orientali: I, 140-141, 145. Cfr. anche: facsimili e riproduzioni fototipiche. Risorgimento italiano: carte e documenti relativi alla storia del –, in particolare in Calabria, nella serie presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 487. Rita, Andreina, della Biblioteca Vaticana: I, 38; II, 741. BIBL.: I, 29, 563, 670; II, 771, 869. Rita, G.: I, 544. riti orientali: I, 657; liturgia celebrata secondo il rito bizantino nella chiesa romana di S. Maria in Cosmedin: I, 722. ritmi musicali e musica non liturgica: I, 129. ritratti: manoscritti bizantini miniati contenenti –: I, 117; II, 962, 967, 971; manoscritti in volgare con – d’autore: I, 120-121; incisioni con – di pontefici: I, 486; – a bassorilievo di papi, donati (1802) alla Biblioteca Vaticana da Gregorio Acquaviva d’Aragona: II, 882; quadreria con – dei cardinali bibliotecari, conservati in Biblioteca Vaticana: I, 28. Rivero, Diego: cfr. Ribero (…), Diego (…).
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Rivet, André, teologo ugonotto: manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Reginense greco in Biblioteca Vaticana: I, 508. Rivier, A.: I, 227. RIVIERA D’ORTA, principato vescovile, poi soggetto ai Savoia (nei territori delle località rivierasche del lago d’Orta, nelle attuali province di Novara e di VerbanoCusio-Ossola): documentazione relativa alla –, nella serie Riviera d’Orta presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 487. Rivista geografica italiana, periodico: annate della – donate alla Biblioteca Vaticana (1962) dalla famiglia Almagià: II, 768. riviste: cfr. periodici. Rizzo, S.: I, 202; II, 801. Roberts, Ph.B.: I, 239, 287. Robertson, D.S.: I, 175. Robertus Bellarmino, S.I., card., s.: I, 349. Robin, D.: I, 255. Rocca, Angelo, O.E.S.A., fondatore della Biblioteca Angelica in Roma: II, 975, 976, 977. ROCCA DEI VIVI: cfr. Roccavivi (…). ROCCA DI BOTTE (L’Aquila): I, 699-700. ROCCA DI CAVE (Roma): I, 695. ROCCA DI MEZZO (L’Aquila): I, 686. ROCCA DI PAPA (Roma): I, 430, 695. ROCCAMONTEPIANO (Chieti): I, 699. Roccati, G.M.: I, 217. ROCCAVIVI (o ROCCA DEI VIVI, frazione di S. Vincenzo Valle Roveto, in provincia de L’Aquila): I, 699. Rocciolo, D.: I, 716, 719, 723, 726; II, 933. Rochais, H.-M.: I, 190, 207. Rochard, F.: I, 80. Roddewig, M.: I, 171. Rodén, M.-L.: I, 298; II, 779. Rodinò, Neofito: cfr. Rhodinòs, Neophytos (…). Rodinson, M.: I, 35, 496, 498. Rodriquez, M.T.: I, 134. Roger Bacon: cfr. Bacon, Roger (…). Rogerius II, rex Siciliae: I, 142. Roghi, V.: II, 933. ROIO (L’Aquila): I, 686. Rolandi, famiglia (Liguria): documentazione ad essa relativa nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana : I, 486. Rolandinus de Passageriis: I, 274. Rollo, A.: I, 201. ROMA: I, 21, 24, 29, 166, 297, 300, 303, 338, 355, 373, 378, 382, 389, 390, 397, 417, 424, 427, 428, 449, 451, 456, 459, 465, 481, 501, 502, 503, 515, 536, 540, 541, 550,
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INDICE ANALITICO
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569, 574, 580, 582, 586, 587, 588, 596, 601, 604, 608, 617, 623, 628, 647, 651, 661, 674, 677, 683, 685, 689, 690, 692, 699, 702, 704, 709, 733, 736; II, 744, 745, 746, 749, 756, 758, 765, 768, 774, 791, 793, 797, 818, 831, 833, 838, 864, 865, 872, 886, 887, 896, 898, 899, 900, 909, 932, 941, 943, 945, 951, 954, 955; storia delle relazioni di – con la Francia (dal sec. VIII): I, 92, 298; sacco di – (1527): I, 29, 334, 554, 578, 587, 625, 724; ricorrenti esondazioni del Tevere nel tratto urbano: I, 724; arte rinascimentale a –: documentazione relativa all’–, nel fondo Archivio Salviati in Biblioteca Vaticana: I, 717; descrizioni di – antica e moderna, di Ridolfino Venuti († 1763): II, 896; occupazione francese (1798) di –: I, 603, 604; prima Repubblica Romana (1798-1799): I, 390, 513, 602-605, 617, 628, 671, 705, 724; II, 752, 899; annessione di – all’Impero francese (18091814): I, 628, 685; II, 751-752, 900; seconda Repubblica Romana (1849): I, 513; entrata a – (20 settembre 1870) delle truppe piemontesi: I, 390, 630, 733; II, 902; soppressione (1873) delle corporazioni religiose romane: II, 864; – «bizantina» (fine sec. XIX): giornali letterari della –: I, 522; stampati relativi a –, nella sezione Roma della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 780, 783; stampati a carattere storico-artistico relativi a –, nella collezione di Giovanni Biasiotti († 1939), ora in Biblioteca Vaticana: II, 766. Cfr. anche: Agro Romano (…); Appia, Via – (…); Boccea (…); Cacciarella (o Acquasona) (…); Casaccia (località lungo la Via Anguillarese […]); Casalotto, tenuta del – (presso Morena […]); Castel Fusano (…); Castel Giubileo (…); Castel Porziano (…); Malborghetto (…); Olgiata (…); Tragliatella (…). –, abbazie: cfr. Roma, case religiose. –, Accademia dell’Arcadia: è fondata da Giovanni Mario Crescimbeni († 1728): I, 722. –, Accademia Filarmonica Romana: I, 502. –, Accademia d’Italia, Reale – (soppressa nel 1944): I, 310. –, Accademia dei Lincei (ora Accademia Nazionale dei Lincei): I, 297, 400, 503; II, 808; Biblioteca Lincea di Federico Cesi: I, 348. Cfr. anche: Notizie degli scavi di antichità (…). –, Accademia Romana (sec. XV): I, 241. –, ambasciata americana: II, 783. –, ambasciata austriaca: I, 515; II, 864. –, American Academy in Rome: cooperazione dell’–, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 777. –, Ara Pacis: I, 430. –, archeologia di –: documentazione relativa all’–, nel fondo Archivio Gatti in Biblioteca Vaticana: I, 429-431 –, Archiginnasio Romano: cfr. Roma, Università di – (…). –, Archivio Capitolino: II, 933. –, Archivio di Castel S. Angelo (Archivum Arcis): I, 540, 709. Cfr. anche: Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici, Archivum Arcis (…). –, Archivio Centrale dello Stato: conserva gli originali della documentazione presente in copia nel fondo Archivio Gatti della Biblioteca Vaticana: I, 430.
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[ROMA (segue)]
–, Archivio di Stato di Roma: I, 26; conserva libri di conti della Casa pontificia: I, 431; fondi archivistici: Camerale I: I, 391, 521; ruoli della familia papale e dei Sacri Palazzi Apostolici conservati nel fondo Camerale I: I, 521. –, Archivio Storico della Compagnia di Gesù: cfr. Gesuiti, Archivio Storico della Compagnia di Gesù (…). –, Archivio Storico Diocesano di Roma: cfr. Roma, Vicariato di –, Archivio Storico Diocesano di Roma (…). –, Arco di Travertino (località): tenuta dell’– (detta anche del Corvo) di proprietà dei Colonna: I, 702. –, argentieri: II, 878. –, arti e mestieri: cfr. Roma, argentieri; Roma, cocchieri (…); Roma, librai e stampatori; Roma, pescivendoli; Roma, tintori (…). –, Associazione don Giuseppe De Luca, conserva carte di don Giuseppe De Luca († 1962): I, 411. –, Aventino, colle –: I, 722. –, Banco di S. Spirito: cfr. Banco di S. Spirito. –, biblioteche: II, 958; manoscritti con inventari di – nel Quattrocento: I, 101. –, Biblioteca Alessandrina: è fondata (1666) da Alessandro VII a servizio dell’Ateneo della Sapienza: I, 541; Pio IX destina ad essa (1855 ca.) volumi della «biblioteca Watson»: II, 758. –, Biblioteca Angelica: manoscritti greci dispersi, in parte poi entrati nella raccolta di Giovanni Francesco De Rossi e ora presenti nel fondo Rossiano in Biblioteca Vaticana: I, 23. –, Biblioteca Aniciana (sec. XVII), fondata dal benedettino Costantino Gaetani († 1650), con sede a S. Gregorio al Celio: manoscritti che ne provengono, nella Biblioteca Chigiana: I, 404, 407. –, Biblioteca Casanatense: I, 405, 460. –, Biblioteca Corsiniana: II, 794, 879. –, Biblioteca Chigiana (aggregata, nel dicembre 1922, alla Biblioteca Vaticana): I, 23, 403-409, 607, 689; II, 809-812; complementarietà della raccolta manoscritta con quella archivistica: I, 689; presenza in essa di stampati provenienti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg, assegnati, in quanto «duplicati», da Alessandro VII (1655-1667) alla collezione familiare: II, 745, 809; presenza in essa di numerosi stampati tedeschi acquisiti da Fabio Chigi all’epoca della sua nunziatura apostolica a Colonia (1639-1651): II, 809; riordino della collezione e compilazione di un catalogo alfabetico degli stampati (1764) a cura di Stefano Evodio Assemani: I, 404; II, 809, 811, 812; incrementi della collezione dovuti al card. Flavio II Chigi († 1771): II, 809; visita alla – e descrizione di essa (1869) da parte di Louis Prosper Gachard: II, 810; sottrazione di volumi da parte del bibliotecario Girolamo Amati iunior († 1905): II, 810; catalogazione manoscritta degli incunaboli ad opera di Giuseppe Baronci († 1949) e Ignazio Giorgi († 1924): II, 810; vendita allo Stato italiano (1918) e sua successiva «aggregazione» alla Biblioteca Vaticana (1922): I, 404-405; II, 810-811; oggetti d’arte e arredi, alienati insieme alle raccolte librarie: I, 404; antiche segnature dei
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INDICE ANALITICO
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manoscritti: I, 405; antichi inventari: I, 404, 405-406; bibliotecari chigiani: I, 404, 405, 406; II, 809-810. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Chigi; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Chigiani; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Chigi. –, Biblioteca Farnese (secc. XVI-XVII): vi sono depositati manoscritti e stampati di Fulvio Orsini († 1600) subito dopo la sua morte, prima di essere consegnati alla Biblioteca Vaticana: I, 591-592. –, Biblioteca Hertziana: cfr. Roma, Bibliotheca Hertziana. –, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II»: conserva manoscritti indiani e d’interesse indologico appartenuti all’indologo carmelitano scalzo Paolino di S. Bartolomeo (Johann Philipp Wesdin, † 1806): I, 373, 374; riceve stampati membranacei e «opuscoli letterari, storici, politici» dal lascito di Gaetano Ferrajoli († 1890): I, 418; conserva carte di Giuseppe Sapeto († 1895) e manoscritti etiopici a lui appartenuti: I, 497; riceve (1898) carte di Giuseppe Gioacchino Belli († 1863): I, 351. –, Biblioteca del Senato: I, 423. –, Biblioteca Sforziana (sec. XVII): I, 23; da essa proverrebbe il manoscritto della Biblioteca Vaticana ora Vat. gr. 1: I, 604. –, Biblioteca Vallicelliana: conserva stampati provenienti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg, poi appartenuti a Leone Allacci († 1669): I, 460; conserva copie e regesti di documenti dell’archivio di S. Maria in Via Lata: I, 525. –, Bibliotheca Hertziana: II, 869, 870, 953. –, British School at Rome: II, 888; cooperazione della –, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 777. –, Campo de’ Fiori: cfr. Roma, Piazza Campo de’ Fiori. –, Campo Marzio, rione –: I, 670. –, Carmelitane scalze (o Teresiane), monastero delle – presso il Palazzo del Quirinale: è abbattuto (1871) per la costruzione del Ministero della Guerra: I, 727. –, Casaletto di S. Pio V, tenuta del – (presso la Via Aurelia Antica): documentazione relativa alla vigna della –, nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. –, case religiose: libri di biblioteche di – soppresse, trasmessi alla Biblioteca Vaticana durante l’annessione della città all’Impero Francese (1809-1814), e in gran parte non restituiti: I, 628. Cfr. anche: Roma, Carmelitane scalze (…); Roma, Gesuiti (…); Roma, Maristi (…); Roma, S. Andrea della Valle (…) [e voci successive fino a: Roma, SS. Incarnazione del Verbo Divino (…)]. –, Castel S. Angelo: manoscritti trasferiti (1614) da – in Biblioteca Vaticana: I, 627; monete dell’«erario vecchio et anco commune» a –, affidate (1628) da Urbano VIII al nipote card. Francesco Barberini: II, 895; apertura (1764), per ordine di Clemente XIII, dell’«Erario Sanctiore» di –, creato (1586) da Sisto V: II, 897. Cfr. anche: Roma, Archivio di Castel S. Angelo (Archivum Arcis). –, Centocelle (quartiere): tenuta a –, proprietà della famiglia Colonna: I, 702. –, Chiesa Nuova: cfr. Roma, S. Maria in Vallicella (…).
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[ROMA (segue)]
–, chiese: I, 501, 718. Cfr. anche: Roma, S. Agata dei Goti (…) [e voci successive fino a: Roma, SS. Incarnazione del Verbo Divino (…)]. –, –, archivi di – romane, nella Sezione Archivi della Biblioteca Vaticana: I, 669. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi archivistici, Archivio del Capitolo di S. Maria Regina Coeli; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi archivistici, Pantheon; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi archivistici, S. Anastasia; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi archivistici, S. Angelo in Pescheria; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi archivistici, S. Maria in Cosmedin; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi archivistici, S. Maria in Via Lata. [Archivio]. –, Circo Massimo: I, 718, 722. –, Circolo S. Pietro: cfr. Città del Vaticano, Circolo S. Pietro. –, Circolo universitario cattolico: I, 706. –, cocchieri, «Compagnia dei –» (sec. XVI): I, 670. –, Collegio Capranica: I, 628; manoscritti e stampati (soprattutto incunaboli) provenienti dal –, acquistati (1842) da Giovanni Francesco De Rossi († 1854): I, 515, 517; II, 864. –, Collegio Greco (o C. di S. Atanasio): manoscritti del –, poi pervenuti alla Biblioteca Vaticana: I, 20, 584, 589, 592-595; conserva stampati provenienti dalla Biblioteca Palatina di Heidelberg, poi appartenuti a Leone Allacci († 1669): I, 460. –, Collegio Inglese: manoscritti del – nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593, 594. –, Collegio Lombardo: cfr. Roma, Seminario Lombardo (…). –, Collegio Maronita: I, 566; manoscritti arabi trasferiti (1808-1812) in Biblioteca Vaticana, ora nel fondo Vaticano arabo: I, 559, 562; manoscritti arabi trasferiti nella biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda, ora nel fondo Borgiano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 360; manoscritti persiani provenienti dal –, ora nel fondo Vaticano persiano in Biblioteca Vaticana: I, 644. –, Collegio dei Neofiti (secc. XVI-XIX): I, 644; II, 933-934; fondazione (1543) e rifondazione (1577) del –: I, 444; manoscritti orientali trasferiti in diverse epoche dal – nella Biblioteca Vaticana, e codici (soprattutto ebraici) e stampati da questa acquisiti negli anni 1891-1896: I, 444-445, 556, 656; II, 947; vendita (1892) della biblioteca : I, 445. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Neofiti. –, Collegio Romano: I, 546; cattedra di S. Scrittura presso il –, retta (fine sec. XVIII) da Giuseppe Antonio Reggi († 1802): I, 525; manoscritti e stampati provenienti dal –, nei fondi manoscritti Vaticano greco, Vaticano latino, Vaticano turco e nei fondi a stampa della Biblioteca Vaticana: I, 599, 607, 610, 631, 660;
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II, 762, 786-787, 949; carte riguardanti il –, conservate in Biblioteca Vaticana: I, 415. –, Collegio di S. Atanasio: cfr. Roma, Collegio Greco (…). –, Collegio di S. Basilio (secc. XVII-XVIII): I, 600, 601, 610; II, 944. –, Collegio Urbano di Propaganda Fide: I, 368, 376; II, 764; alunni: I, 360, 362, 366, 370, 379, 383, 497; docenti: I, 360, 366, 368, 371, 376, 383. –, –, Biblioteca: collezioni di manoscritti, di provenienza per lo più missionaria, confluite (inizio sec. XIX) nel Museo Borgiano di Propaganda al momento della sua creazione, poi trasferite (1902) con le raccolte di questo alla Biblioteca Vaticana: I, 356-357, 415; II, 773, 948; manoscritti, oggetti antichi e monete giunti dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804), trasferiti (1805) a Propaganda dalla sua residenza romana di Palazzo Altemps, e organizzati nel Museo Borgiano di Propaganda Fide allora istituito: I, 357, 358, 360-361, 362, 364, 366, 368, 369, 370, 371-372, 373, 375, 376, 377, 378, 379, 381, 382, 383; descrizione del lascito Borgia fatta (1806) da Filippo Aurelio Visconti e Gaetano Marini: I, 357. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Propaganda Fide; Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…). –, –, –, manoscritti arabi: I, 360-361; donati in diverse occasioni da alunni ed ex-alunni del Collegio: I, 360; provenienti dal Collegio dei Maroniti in Ravenna, chiuso nel 1665: I, 360; provenienti dalla biblioteca del card. Camillo Massimo († 1677): I, 360; provenienti dal Collegio dei Maroniti in Roma: I, 360; trasferiti in Biblioteca Vaticana a partire dal 1723: I, 557; provenienti dalla raccolta del docente di copto Raphael Ýûæí († 1787): I, 360; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 360-361; concordanze fra antiche segnature e attuali del fondo Borgiano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 361. –, –, –, manoscritti armeni: I, 362; dono (1688) di Michele Nurigian: I, 362; inviati (1723 e 1725) da Ioannes Tobias Augustinowics († 1752 ca.), arcivescovo per gli Armeni di Leopoli (dal 1713): I, 362; oggetto di scambio (1777) con Hacciadur (Xaç‘atur) Urupgì: I, 362; già appartenuti (1778-1781) alla raccolta di «Don Giorgio di Pietro Chrmisi Cuiumgijan» (Kuyumjan): I, 362; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 362; concordanze fra antiche segnature e attuali del fondo Borgiano armeno in Biblioteca Vaticana: I, 362. –, –, –, manoscritti e stampati cinesi: I, 363-365; recati dal francescano e missionario in Cina Giovanni Francesco Nicolai († 1737), ordinati e catalogati dal francescano Carlo Horatii da Castorano († 1755) e consegnati (1739) a Propaganda: I, 364, 365; riconducibili al gesuita e missionario in Cina Jean-François Fouquet († 1741): I, 364, 365; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 364; concordanze fra antiche segnature e attuali del fondo Borgiano cinese in Biblioteca Vaticana: I, 364. –, –, –, manoscritti copti: I, 365-367; provenienti dalla raccolta del docente di copto Raphael Ýûæí († 1787): I, 366; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 366; concordanze fra antiche segnature e attuali del fondo Borgiano copto in Biblioteca Vaticana e dei manoscritti della Biblioteca Nazionale di Napoli: I, 366, 367.
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[ROMA, Collegio Urbano di Propaganda Fide, Biblioteca (segue)]
–, –, –, manoscritti ebraici: I, 368; donati dal docente di greco e di ebraico Giovanni Pastrizio (Ivan Paštriò, † 1708): I, 368; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 368; concordanze fra antiche segnature e attuali del fondo Borgiano ebraico in Biblioteca Vaticana: I, 368. –, –, –, manoscritti etiopici: I, 369-370; già del romano Ospizio degli Etiopi in S. Stefano dei Mori, poi passati (1729) al Capitolo della basilica di S. Pietro in Vaticano, infine al Collegio Urbano (1759) e in piccola parte alla Biblioteca Vaticana (1929): I, 369; uno di essi è donato in vita dal card. Stefano Borgia († 1804): I, 369; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 369; concordanze fra antiche segnature e attuali del fondo Borgiano etiopico in Biblioteca Vaticana: I, 369. –, –, –, manoscritti georgiani: I, 370; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 370; concordanze fra antiche segnature e attuali del fondo Borgiano georgiano in Biblioteca Vaticana: I, 370. –, –, –, manoscritti greci: I, 371; donati dal docente di greco e di ebraico Giovanni Pastrizio (Ivan Paštriò, † 1708): I, 371; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 371; concordanze fra antiche segnature e attuali del fondo Borgiano greco della Vaticana: I, 371. –, –, –, manoscritti indiani e indocinesi: I, 372-375; descrizioni approntate (fine sec. XVIII) dall’indologo carmelitano scalzo Paolino da S. Bartolomeo (Johann Philipp Wesdin, † 1806): I, 373, 374; dono del cappuccino Cassiano da Macerata (Giovanni Antonio Francesco Michele Gaetano Beligatti, † 1791): I, 374; con opere del cappuccino Marco dalla Tomba († 1803), missionario in Tibet: I, 373, 374; appartenuti a Paolino da S. Bartolomeo: I, 373, 374; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 373; dispersioni subite, e conseguente non rintracciabilità di parte dei manoscritti nell’attuale fondo Borgiano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 373; concordanze fra antiche segnature e attuali del fondo Borgiano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 374. Cfr. anche: Roma, Collegio Urbano di Propaganda Fide, Biblioteca, manoscritti siamesi; Roma, Collegio Urbano di Propaganda Fide, Biblioteca, manoscritti tonchinesi. –, –, –, manoscritti irlandesi: I, 375; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 375. –, –, –, manoscritti islandesi: I, 375; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 375. –, –, –, manoscritti latini: I, 376-377; provenienti dal Collegio dei Maroniti in Ravenna, chiuso nel 1665: I, 376, 377; riconducibili a Giovanni Pastrizio (Ivan Paštriò, † 1708), docente di greco e di ebraico presso il Collegio Urbano di Propaganda Fide: I, 368, 376, 377; riconducibili al gesuita e missionario in Cina Jean-François Fouquet († 1741): I, 364, 365, 376, 377; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804), in parte già di Alessandro Borgia (1682-1764), arcivescovo di Fermo: I, 376, 377, 381. –, –, –, manoscritti messicani: I, 377-378; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 378.
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INDICE ANALITICO
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–, –, –, manoscritti persiani: I, 378-379; dono di Andrea Zmajevich (Zmajeviò, † 1694), arcivescovo di Antivari (Bar): I, 379; manoscritto inviato (1741) dal carmelitano scalzo Filippo Maria di S. Agostino († 1749), vescovo di Isfahan: I, 379; già di Antonio Dané (forse l’armeno Antonio Danos, alunno del Collegio alla fine del XVIII secolo): I, 379; donati in vita dal card. Stefano Borgia († 1804): I, 379; dal lascito del card. Stefano Borgia: I, 379. –, –, –, manoscritti siamesi: I, 380. –, –, –, manoscritti siriaci: I, 380-382; provenienti dal Collegio dei Maroniti in Ravenna, chiuso nel 1665: I, 380-381; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 381. –, –, –, manoscritti slavi («Illyrici» e «Rutheni»): I, 371-372; già del docente di greco e di ebraico Giovanni Pastrizio (Ivan Paštriò, † 1708): I, 372; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 371-372; concordanze fra antiche segnature e attuali del fondo Borgiano illirico della Vaticana: I, 372. –, –, –, manoscritti tonchinesi: I, 382-383; dal lascito del card. Stefano Borgia († 1804): I, 382. –, –, –, manoscritti turchi: I, 383-384; donati (1687) da Giovanni Narsiete: I, 383; donati da Andrea Zmajevich (Zmajeviò, † 1694), arcivescovo di Antivari (Bar): I, 383; dono del docente di greco e di ebraico Giovanni Pastrizio (Ivan Paštriò, † 1708): I, 383; dono in vita del card. Stefano Borgia († 1804): I, 383; dal lascito del card. Stefano Borgia: I, 383. –, –, –, stampati: II, 839, 948; incunaboli: II, 773. –, colli di –: cfr. Roma, Aventino, colle –; Roma, Gianicolo, colle –; Roma, Palatino, colle –. –, Colosseo: riprodotto nelle medaglie realizzate (1809 ca.) dall’incisore Tommaso Mercandetti, con una serie di italiani illustri: II, 900. –, Comune di –: II, 933; Commissione Archeologica Comunale (secc. XIX-XX): I, 429; Ripartizione Antichità e Belle Arti (sec. XX): I, 430. –, confraternite: cfr. Roma, S. Egidio in Borgo (…); Roma, S. Salvatore in Campo (…), «Congregazione del SS. Sacramento» (…). –, Conservatorio di S. Cecilia: Biblioteca musicale: I, 502. –, Consulta (durante l’amministrazione francese della città, 1809-1814): I, 398. –, conventi: cfr. Roma, case religiose. –, Corso: cfr. Roma, Via del Corso. –, Curia Generalizia dei Comboniani, in Via Luigi Lilio: cfr. Comboniani (…), Curia Generalizia (…). –, Det Danske Institut for Videnskab og Kunst i Rom: cooperazione del –, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 777. –, Deutsches Archäologisches Institut Rom: cooperazione del –, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 777-778. –, Deutsches Historisches Institut (già Istituto Storico Prussiano): I, 636; II, 767, 810; cerca di acquisire (inizio sec. XX) la Biblioteca Chigiana, ma è ostacolato dalla Santa Sede: II, 810.
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[ROMA (segue)]
–, Diari di –: serie nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 673. –, diocesi di –: I, 698. Cfr. anche: Roma, Vicariato di –, Archivio Storico Diocesano di Roma (…). –, École française de Rome: I, 125; cooperazione dell’–, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 777. –, epigrafia classica di –: documentazione relativa all’–, nel fondo Archivio Gatti in Biblioteca Vaticana: I, 429-431. Cfr. anche: Roma, manoscritti, con testi epigrafici greci pagani (…). –, Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma: cooperazione dell’–, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 778. –, famiglie nobili di –: archivi di –, nella Sezione Archivi della Biblioteca Vaticana: I, 669, 687. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Barberini; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Barberini Colonna di Sciarra; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Chigi; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Colonna; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Costaguti; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Salviati; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Computisteria Ottoboni. –, Farnesina: cfr. Roma, Villa della Farnesina. –, Galleria Sciarra: è fatta costruire da Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra († 1925) come sede per il giornale La tribuna: I, 685. Cfr. anche: Roma, Palazzo Sciarra (…). –, Gesuiti: presenza dei – nella città: I, 147, 299, 378; Casa Professa dei – in Via degli Astalli: I, 515. –, Ghetto: I, 720. –, Gianicolo, colle –: I, 686; II, 767. –, Gruppo dei Romanisti: cfr. Roma, Romanisti, Gruppo dei –. –, guide di –: fra i volumi di Francesco Leopoldo Cicognara († 1834): II, 813. –, Historisches Institut beim Österreichischen Kulturforum Rom (già Istituto Austriaco di Studi Storici, poi, dal 1935, Sezione per gli Studi Storici del neonato Istituto Austriaco di Cultura): II, 767; cooperazione dell’–, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 778. –, Institutum Romanum Finlandiae: cooperazione dell’–, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 778.
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INDICE ANALITICO
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–, Istituto Austriaco di Studi Storici: cfr. Roma, Historisches Institut beim Österreichischen Kulturforum Rom (…). –, Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte: conserva carte della famiglia Visconti: I, 426. –, Istituto Patristico «Augustinianum»: cooperazione dell’–, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 778. –, Istituto Storico Germanico: cfr. Roma, Deutsches Historisches Institut (…). –, Istituto Svizzero di Roma: cooperazione dell’–, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 778. –, Koninklijk Nederlands Instituut te Rome: II, 920; cooperazione del –, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 778. –, librai e stampatori: II, 745, 746, 748, 750, 751, 754, 756, 799; obbligo di consegna alla Biblioteca Vaticana (dagli inizi del XVIII secolo) di un esemplare di ogni volume stampato a Roma: II, 749, 750, 755-756. Cfr. anche: Archini, Giuseppe (…); Barbiellini (…); Basa, Domenico (…); Bernabò, Angelo (…); Bona, Maurizio (detto «il Camerino») (…); Bouchard, Jean (…); Brogiotti (Brugiotti), Andrea (…); Chracas, famiglia (…); Corbelletti, eredi – (…); Corvo, Giuseppe (…); Crozier, Jean (…); De Romanis, Mariano (…); Diversini, Biagio (Blaise Diversin o Deversin) (…); Ercoli, Domenico Antonio (…); Filippi, Giovanni (…); Manuzio, Paolo (…); Mascardi, Vitale (…); Masotti, Zenobi (…); Mazzocchi, Giacomo (…); Monaldi, Alessandro (…); Pagliarini (…); Penna, Pietro (…); Petrucci, Paolo (…); Roma, Tipografia Camerale (…); Roma, Tipografia di Propaganda Fide (…); Santa Sede, Tipografia Vaticana (…); Spithöver, Josef (Giuseppe) (…); Tramezzino, famiglia (…); Zanetti (…), Bartolomeo (…). –, L.U.M.S.A.: cfr. Roma, Università «Maria SS. Assunta», Libera – (…). –, Lungara: cfr. Roma, Via della Lungara. –, «maestri delle strade»: ricorrente contenzioso con il Capitolo della basilica di S. Maria ad Martyres (Pantheon): I, 715. –, manoscritti: ebraici, copiati a Roma o in area romana: I, 84, 146; latini, copiati (sec. XV) a Roma: I, 75, 146, 292; copiati e miniati a Roma per i pontefici: I, 77; eseguiti per Canonici di S. Frediano di Lucca a Roma: I, 147; musicali, d’età barocca: I, 129; relativi a Roma e alla sua storia: I, 147; con testi epigrafici greci pagani di Roma: I, 77, 147; con testi statutari romani: I, 146, 160. –, Maristi, Curia generalizia dei –, in via Alessandro Poerio: già sede della «Bibliotheca Pagesiana»: I, 456. –, Ministero della Difesa (già M. della Guerra): per la sua costruzione (1871) vengono abbattuti il monastero e la chiesa della SS. Incarnazione del Verbo Divino e l’adiacente monastero delle Carmelitane scalze: I, 727. –, monasteri: cfr. Roma, case religiose. –, Monte Cavallo: I, 726. –, Monte Mario: II, 767.
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[ROMA (segue)]
–, Monte di Pietà: I, 418. –, Musei Capitolini (secc. XVII-XVIII): I, 397; II, 933. –, Museo Borgiano di Propaganda Fide: cfr. Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…). –, Museo Kircheriano (sec. XVIII): riceve gli oggetti di scavo raccolti da Alessandro Gregorio Capponi († 1746), ora al Museo Nazionale Romano: I, 398. –, Det Norske Institutt i Roma for Kunsthistorie og Klassisk Arkeologi: cooperazione del –, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 778. –, Ospizio degli Etiopi: cfr. Città del Vaticano, S. Stefano dei Mori (…), Ospizio degli Etiopi (…). –, Palatino, colle –: I, 678, 680-681, 685, 718. –, Palazzo Albani-Del Drago, alle Quattro Fontane: I, 727. –, Palazzo Altemps, in Piazza S. Apollinare: conserva (fino al 1690) le raccolte librarie della famiglia Altemps: I, 447; diviene residenza romana del card. Stefano Borgia († 1804) e sede delle sue collezioni di manoscritti, oggetti antichi e monete, poi passate a Propaganda Fide: I, 357, 358, 366, 378. –, Palazzo Barberini, alle Quattro Fontane: I, 337, 677, 680, 693, 694, 698, 727; II, 791. –, Palazzo Boncompagni, in Via della Scrofa: I, 353. –, Palazzo della Cancelleria (ora zona extraterritoriale dello Stato della Città del Vaticano): residenza del card. Pietro Ottoboni iunior († 1740) e sede (dopo il 1689) della collezione libraria familiare: I, 448; è sede (inizio sec. XVIII) di attività artistica e culturale, al tempo della residenza in esso del vicecancelliere (dal 1689) card. Pietro Ottoboni: I, 712; vi ha sede operativa la Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon: II, 785. –, Palazzo Capponi, in Via di Ripetta: I, 397, 398; II, 805, 806; collezione museale ivi raccolta da Alessandro Gregorio Capponi († 1746): I, 397; alla morte del Capponi, destinazione delle raccolte di scavo al Museo Kircheriano, e loro successivo passaggio all’attuale Museo Nazionale Romano: I, 398; collezione libraria ivi raccolta da Alessandro Gregorio Capponi († 1746): I, 397; biblioteca danneggiata (1734) da un incendio: I, 398; catalogazione della raccolta per impulso dello stesso Capponi: I, 398, 399; documentazione relativa alle accessioni librarie: I, 397; legato testamentario, con lascito della collezione libraria in favore della Biblioteca Vaticana: I, 398; permanenza presso la famiglia di alcuni manoscritti (nei cosiddetti codici Capponi Cardelli, acquisiti dalla Biblioteca Vaticana nel 1958) e di duplicati degli stampati: I, 398. –, Palazzo Chigi, ai Ss. Apostoli (ora Palazzo Odescalchi): è sede della raccolta libraria chigiana promossa da Alessandro VII (1655-1667): I, 404. –, Palazzo Chigi, in Piazza Colonna: è sede (tra la fine del sec. XVII e il 1923) della Biblioteca Chigiana: I, 404; II, 810, 811, 812; è venduto (1916) alla Banca Italiana di Sconto: I, 689. –, Palazzo Colonna, ai Ss. Apostoli: I, 692, 693, 697, 702, 703. –, Palazzo Corsini, alla Lungara: cfr. Roma, Palazzo Riario (…).
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INDICE ANALITICO
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–, Palazzo Costaguti, in Piazza Mattei: I, 704. –, Palazzo Ferrajoli, in Piazza Colonna: I, 417. –, Palazzo del Laterano: I, 713. Cfr. anche: Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Gregoriano Profano (…); Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Missionario Etnologico (…). –, Palazzo Piccolomini (non più esistente): abbattuto, su di esso sorge (secc. XVIXVII) la chiesa di S. Andrea della Valle: I, 505. –, Palazzo di Propaganda Fide, in Piazza di Spagna (ora zona extraterritoriale dello Stato della Città del Vaticano): I, 357. –, –, Museo Borgiano di Propaganda Fide, costituito (inizio sec. XIX) a seguito dell’arrivo delle collezioni di manoscritti, oggetti antichi e monete del lascito del card. Stefano Borgia († 1804), unite alle preesistenti collezioni di materiali per lo più di provenienza missionaria: I, 21, 357-358, 376, 378, 382; nel XIX secolo si accresce ulteriormente di manoscritti e oggetti: I, 358; inventari ottocenteschi delle raccolte: I, 358, 359, 363, 364, 370, 381; inventari dei manoscritti suddivisi per lingue, databili per lo più al 1839 o agli anni Trenta del XIX secolo: I, 358, 360, 364, 368, 370, 372; inventario generale del Museo Borgiano (1855): I, 358, 370; inventario topografico dei manoscritti arabi: I, 360; inventari di manoscritti indiani, indocinesi ed estremo-orientali: I, 373; segnature dei manoscritti vigenti nel XIX secolo e concordanze con quelle attribuite dopo il trasferimento (1902) in Biblioteca Vaticana: I, 358, 359, 361, 362, 364, 366, 367, 369; trasferimento (1839) di parte delle collezioni museali in Vaticano, nel Museo Egizio, nel Museo Etrusco e nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: I, 358; trasferimento (1902) delle collezioni manoscritte e numismatiche in Biblioteca Vaticana, insieme agli stampati antichi della biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda: I, 358, 415; II, 948; trasferimento (1926) di parte delle collezioni museali nel Museo Missionario Etnologico del Laterano, poi (dal 1973) riallestito nei Musei Vaticani: I, 358. –, –, –, manoscritti arabi: I, 360-361; portati dall’Oriente (1869) da Clemente Giuseppe David (Yûsuf Dâwud, † 1890), corepiscopo di Mossul, poi arcivescovo di Damasco: I, 360; provenienti dal seminario siro di Charfeh (Dayr aš-Šarfa), portati dall’Oriente (1879) e trasmessi a Propaganda (1882) dall’agostiniano Agostino Ciasca († 1902): I, 360. –, –, –, manoscritti armeni: I, 362; inviati (1893) da Joseph (Yovsêp‘) Ferahian, vescovo di Diarbekir (Diyarbakìr): I, 362. –, –, –, manoscritti e stampati cinesi: I, 363-365; acquistati (1827) con la collezione sinologica del senese Antonio Montucci († 1829): I, 364. –, –, –, manoscritti copti: I, 21, 365-366; su papiro (originali e copie), portati dall’Oriente (1879) dall’agostiniano Agostino Ciasca († 1902) e donati (1882) a Propaganda: I, 365-366. –, –, –, manoscritti ebraici: I, 368; già dell’ebraista Paul Louis Bernard Drach († 1865), bibliotecario presso il Collegio Urbano: I, 368. –, –, –, manoscritti etiopici: I, 369-370; uno di essi è donato dall’agostiniano Agostino Ciasca († 1902): I, 369, 370. –, –, –, manoscritti georgiani: I, 370; donati (1841) dall’ex-alunno del Collegio Urbano Anton Glakov: I, 370.
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[ROMA, Palazzo di Propaganda Fide, Museo Borgiano di Propaganda Fide (segue)]
–, –, –, manoscritti greci: I, 371; donati a Pio VII (1800-1823) da Maximos III Mazlum, arcivescovo greco-melkita di Abido e Mira: I, 371. –, –, –, manoscritti indiani e indocinesi: I, 372-375. Cfr. anche: Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…), manoscritti siamesi; Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…), manoscritti tonchinesi. –, –, –, manoscritti latini: I, 376-377; riconducibili all’erudito romano Francesco Cancellieri († 1826): I, 376. –, –, –, manoscritti messicani: I, 377-378. –, –, –, manoscritti persiani: I, 378-379. –, –, –, manoscritti siamesi: I, 380. Cfr. anche: Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…), manoscritti indiani e indocinesi. –, –, –, manoscritti siriaci: I, 380-382; portati dall’Oriente (1869) da Clemente Giuseppe David (Yûsuf Dâwud, † 1890), corepiscopo di Mossul, poi arcivescovo di Damasco: I, 381, 382; provenienti dal seminario siro di Charfeh (Dayr ašŠarfa), portati dall’Oriente (1879) dall’agostiniano Agostino Ciasca († 1902): I, 381, 382. –, –, –, manoscritti slavi: I, 371-372. –, –, –, manoscritti tonchinesi: I, 382; inviati dal gesuita Felippe do Rosario (Philipê Binh, † 1832): I, 382. Cfr. anche: Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…), manoscritti indiani e indocinesi. –, –, –, manoscritti turchi: I, 383-384. –, –, –, papiri: copti: I, 365-366; copia di un papiro egizio non identificato: I, 368-369. –, Palazzo del Quirinale: I, 390-391, 726; utilizzazione del – come residenza pontificia: I, 389; vi vengono in un primo momento portati gli stampati del card. Francesco Saverio de Zelada († 1801) acquistati da Pio VII (1775-1799): II, 751; trasferimento in Biblioteca Vaticana (1811-1814) per ordine di Martial Daru degli stampati (e dei manoscritti) conservati nel Palazzo: II, 751; Cappella Paolina: I, 389. –, Palazzo Riario (ora Palazzo Corsini), alla Lungara: sistemazione nel – (dal 1663) della biblioteca di Cristina di Svezia († 1689): I, 503. –, Palazzo Rospigliosi, al Quirinale: II, 764; biblioteca e archivio della famiglia Rospigliosi nel –, acquistati (1931) da Ludwig Mendelssohn per farne dono alla Santa Sede: I, 514; II, 862, 952. –, Palazzo S. Callisto (zona extraterritoriale dello Stato della Città del Vaticano): II, 815. –, Palazzo S. Marco: cfr. Roma, Palazzo Venezia (…). –, Palazzo S. Paolo, in Via della Conciliazione 1 (zona extraterritoriale dello Stato della Città del Vaticano): è sede (dal 2002) della Scuola Vaticana di Biblioteconomia: II, 777, 784, 860, 958. –, Palazzo Sciarra, al Corso: residenza del card. Prospero Colonna († 1765), che vi fa sistemare la sua «libraria» da Luigi Vanvitelli († 1773): I, 688; restauro per
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iniziativa di Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra († 1925): I, 685; vendita (1898) del palazzo da parte della famiglia Barberini Colonna di Sciarra in seguito a un dissesto economico: I, 684, 686. Cfr. anche: Roma, Galleria Sciarra. –, Palazzo Venezia (già Palazzo S. Marco), in Piazza Venezia: è residenza del card. Pietro Ottoboni senior (dal 1689 papa col nome di Alessandro VIII) e sede della collezione libraria familiare fino alla sua morte (1691): I, 448; sede (sec. XIX) dell’ambasciata austriaca, ove viene trasportata (1873) la Biblioteca Rossiana: I, 515. Cfr. anche: Roma, Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte. –, Pantheon: cfr. Roma, S. Maria ad Martyres (…); Santa Sede, Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon (…). –, Parione, rione –: II, 746. –, «Pasquino», statua «parlante» detta – (forse copia, frammentaria, del gruppo statuario ellenistico di Menelao che sorregge il corpo di Patroclo morente, dello scultore Antigono): cfr. Roma, Piazza Pasquino. –, «pescaria»: cfr. Roma, S. Angelo in Pescheria (…). –, pescivendoli, «arte» (o compagnia, «università») dei –: I, 720. Cfr. anche: Roma, S. Angelo in Pescheria (…). –, piante e vedute di –: nei fondi Stampe geografiche e Ashby in Biblioteca Vaticana, in parte di provenienza Ashby: II, 883, 889, 890; matrici di incisioni con vedute, nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 886-887; incisione della pianta monumentale di Roma, preparata a cura della Biblioteca Vaticana in occasione del giubileo del 2000: II, 886. –, Piazza Aracoeli: II, 838. –, Piazza Barberini: II, 791. –, Piazza Campo de’ Fiori: II, 764. –, Piazza Madama: casa in – di proprietà dei Colonna: I, 702. –, Piazza Mattei: I, 704. –, Piazza Navona: II, 746. –, Piazza dell’Orologio: II, 746. –, Piazza Pasquino: II, 745, 746, 750. –, Piazza del Popolo: I, 670. –, Piazza S. Apollinare: I, 692. –, Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon: cfr. Santa Sede, Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon (…). –, Pontificia Accademia Romana di Archeologia: cfr. Santa Sede, Accademia Romana di Archeologia (…). –, Pontificia Università Lateranense: I, 444; collegamento in rete della biblioteca della –, per la catalogazione condivisa degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 778; raccolta di stampati lasciata per testamento da Pio IX (1846-1878) al Seminario Pio, ora conservata nella biblioteca della –: II, 838. –, Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana: primitiva sede della copia vaticana dell’Index of Christian Art: II, 784, 954. –, Pontificio Istituto Biblico: è destinatario del legato (1941), da parte di Ettore Fontanabona, dei manoscritti etiopici da lui acquisiti dall’eredità di Giuseppe Sapeto († 1895): I, 498; recente deposito in Biblioteca Vaticana dei manoscrit-
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[ROMA, Pontificio Istituto Biblico (segue)]
ti del –: I, 497-498; II, 959. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Pontificio Istituto Biblico. –, Pontificio Istituto di Musica Sacra (precedentemente, Pontificia Scuola Superiore di Musica Sacra): II, 807. –, Pontificio Istituto Orientale: I, 566; II, 832; periodici russi o relativi al mondo ortodosso ivi trasferiti (1925) dalla Biblioteca Vaticana, insieme ad altri stampati greci, orientali e slavi acquisiti nel corso di una missione nei Balcani e nel Medio Oriente (1923-1924) da Eugène Tisserant e Cirillo Korolevskij: II, 763764; manoscritto proveniente dal –, ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 610; recente deposito in Biblioteca Vaticana dei manoscritti greci, latini e orientali (con esclusione degli slavi) del –: I, 499; II, 959. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Pontificio Istituto Orientale. –, Porta Angelica: beni rustici, nei pressi della –, di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. –, Porta Cavalleggeri: I, 675. –, Porta Fabbrica: beni immobili, nei pressi della –, di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. –, Porta Pia: I, 688. –, Porta S. Paolo: I, 702. –, Quirino, Teatro –: primo teatro popolare della capitale, fatto costruire da Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra († 1925): I, 685. –, rioni: cfr. Roma, Campo Marzio (…); Roma, Parione (…); Roma, S. Angelo (…); Roma, Trastevere (…). –, Ripa Grande, porto di –: I, 722. –, Romanisti, Gruppo dei –: I, 428. –, S. Agata dei Goti, chiesa di –: autentica di reliquia conservata a –: I, 82. –, S. Anastasia al Palatino, chiesa di – (basilica minore): storia della – dal Tardo Antico al Novecento: I, 718, 719; visite apostoliche: I, 718, 719; Capitolo: I, 718, 719; archivio del Capitolo: II, 949; documentazione ora conservata presso l’Archivio Storico Diocesano (già Archivio Storico del Vicariato) di Roma: I, 718, 719; documentazione relativa alla gestione economico-amministrativa della basilica, ora nel fondo S. Anastasia in Biblioteca Vaticana: I, 718-719; presenza (primi decenni del sec. XX) nel Capitolo di eruditi della Biblioteca Vaticana, forse all’origine del trasferimento di parte della documentazione archivistica in Biblioteca Vaticana: I, 718; altare, nella basilica, dedicato a s. Turibio de Mogrovejo: I, 719. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, S. Anastasia. –, S. Andrea della Valle, chiesa di – (basilica minore): manoscritti provenienti dalla fondazione teatina presso la –, in Biblioteca Vaticana: I, 6, 23, 146-147, 161, 505, 509, 511, 556-557, 570; II, 942-943; incunaboli provenienti da –, in Biblioteca Vaticana: II, 771.
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–, S. Angelo, rione –: I, 720. –, S. Angelo alle Fornaci, chiesa di – (non più esistente): documentazione archivistica relativa alla –, nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 673, 675. –, S. Angelo in Pescheria, chiesa di –: Capitolo: I, 720; inventario (sino al 1717) della biblioteca del Capitolo: I, 721; ordinamento (intorno al 1760) dell’archivio del Capitolo: I, 721; trasferimento dei canonici a S. Lorenzo in Lucina dopo la soppressione (1909) della parrocchia, e smembramento dell’archivio: I, 720; parte dell’archivio capitolare entra (prima del 1919) in Biblioteca Vaticana: I, 720-721; II, 949; documentazione relativa alla collegiata, trasferita a S. Lorenzo in Lucina, e documentazione relativa alla parrocchia, ora conservata nell’Archivio Storico Diocesano (già Archivio Storico del Vicariato) di Roma: I, 720; «pescaria» (mercato del pesce) nei pressi della –: asta all’ingrosso (cottio) del pesce proveniente dal lago del Fucino, e relativa documentazione legale nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 701; sede, presso la –, dell’«arte» (o compagnia, «università») dei pescivendoli: I, 720. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, S. Angelo in Pescheria; Roma, Vicariato di –, Archivio Storico Diocesano di Roma (…), fondi archivistici dell’–, Fondo Parrocchie, [serie] S. Angelo in Pescheria. –, S. Antonio dei Portoghesi (o in Campo Marzio), chiesa di –: I, 502. –, S. Biagio della Pagnotta, chiesa di –: originario luogo di conservazione del lascito del card. Giordano Orsini († 1438) alla biblioteca del Capitolo di S. Pietro: I, 333; documentazione archivistica relativa alla chiesa, nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 673. –, S. Carlo di Nancy, convento femminile di –: vi muore (1913) Carolina Barberini Colonna di Sciarra: I, 683. –, S. Caterina della Rota, chiesa di –: documentazione archivistica ad essa relativa, nel fondo Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 673, 675. –, S. Cecilia in Trastevere, chiesa di – (basilica minore): I, 593; II, 964, 976. –, S. Ciriaco, monastero di – (o dei Ss. Ciriaco e Niccolò, denominato anche S. Cyriacus de Camiliano, nei pressi della Via Lata, soppresso nel 1435): archivio del –, ricco di manoscritti e pergamene: I, 724; Evangeliario (ora S. Maria in Via Lata I.45 e I.45A in Biblioteca Vaticana) commissionato dalle monache del –, con legatura originale rivestita da una lamina d’argento sbalzata e incisa: I, 724; unione con la chiesa di S. Maria in Via Lata e passaggio delle sue proprietà al capitolo della stessa chiesa (1435-1436): I, 524, 724. –, S. Clemente al Laterano, chiesa di – (basilica minore): convento domenicano annesso: I, 375. –, S. Cosimato, chiesa e monastero di –: I, 684, 686. –, S. Crisogono, chiesa di – (basilica minore): II, 964, 976. –, S. Croce in Gerusalemme, chiesa di – (basilica minore): monastero annesso alla –: I, 32, 146, 602; II, 746; manoscritti «sessoriani» provenienti dal monastero, poi in parte pervenuti alla Biblioteca Vaticana: I, 32, 146, 602; manoscritti provenienti dal monastero, nel fondo Reginense latino in Biblioteca Vaticana: I,
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[ROMA, S. Croce in Gerusalemme, chiesa di – (segue)]
505; manoscritto proveniente dal monastero, nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 602. –, S. Egidio in Borgo, chiesa di – (non più esistente): I, 673, 675; arciconfraternita presso la –, assistita dai canonici del Capitolo di S. Pietro: documentazione archivistica ad essa relativa, nell’Archivio del Capitolo di S. Pietro. [Archivio] in Biblioteca Vaticana: I, 672, 675. –, S. Eustachio in Campo Marzio, chiesa di – (basilica minore): ricorrente contenzioso della – con il Capitolo della basilica di S. Maria ad Martyres (Pantheon): I, 715; carte relative alla –, conservate presso la Biblioteca Vaticana: I, 415. –, S. Francesco d’Assisi a Monte Mario, chiesa di –: dall’annessa casa, già del soppresso (1933) Ordine dei Gerolamini, vengono inviati (1945) in Biblioteca Vaticana alcuni stampati: II, 767. –, S. Giovanni in Laterano, basilica di – (ora zona extraterritoriale dello Stato della Città del Vaticano): manoscritti miniati nello scriptorium della –: I, 146; Cappella musicale della –, diretta (dal 1911) da Casimiro Raffaele Casimiri: I, 642; II, 807; Sancta Sanctorum: autentiche di reliquie ora nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 82, 477, 478; papiri latini provenienti dal Sancta Sanctorum, ora nel fondo Papiri Vaticani latini in Biblioteca Vaticana: I, 477, 478. Cfr. anche: Roma, Palazzo del Laterano. –, S. Girolamo della Carità, chiesa di –: I, 502. –, S. Girolamo in Urbe, abbazia benedettina di – (fondata da Pio XI, ora soppressa, dal 1983 sede del Pontificio Istituto di Musica Sacra): I, 441, 665; II, 769. –, S. Gregorio al Celio (o Ss. Andrea e Gregorio al Celio), monastero camaldolese di –: vendita (1931) alla Biblioteca Vaticana di manoscritti greci e latini del monastero camaldolese di S. Michele di Murano, con alcuni stampati: I, 609, 632; II, 765, 952; documentazione relativa al –, nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Cfr. anche: Roma, Biblioteca Aniciana (…). –, S. Isidoro, convento francescano di –: Collegio S. Bonaventura, Francescani del – (già a Quaracchi, poi a Grottaferrata): I, 295. –, S. Lorenzo in Damaso, chiesa di – (basilica minore; zona extraterritoriale dello Stato della Città del Vaticano): I, 337; II, 793. –, S. Lorenzo fuori le Mura, chiesa di – (basilica minore): documentazione relativa al monastero annesso alla –, nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. –, S. Lorenzo in Lucina, chiesa di – (basilica minore): trasferimento presso la – dei canonici di S. Angelo in Pescheria e della documentazione relativa alla collegiata: I, 720. –, S. Lucia della Tinta (o S. Lucia ad quattuor portas), chiesa di –: vi viene trasferito (1628) da S. Maria della Pace il Capitolo intitolato a S. Maria Regina Coeli: I, 670. –, S. Maria ad Martyres (o «S. M. della Rotonda», nota anche come Pantheon), chiesa di – (basilica minore): II, 766, 785, 963, 967, 974, 976; ricorrente contenzioso con il clero della chiesa di S. Eustachio e con i «maestri delle strade»: I, 715; visite apostoliche compiute nella – (secc. XVII-XIX): I, 715; documentazione grafica (disegni, fotografie, zincografie, incisioni), relativa alla –, donata
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al Capitolo da Giovanni Eroli († 1904): I, 715; documentazione del Capitolo conservata nel fondo Pantheon in Biblioteca Vaticana: I, 714-716; II, 949; documentazione conservata presso l’Archivio Storico Diocesano (già Archivio Storico del Vicariato) di Roma: I, 715. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Pantheon; Roma, Vicariato di –, Archivio Storico Diocesano di Roma (…), fondi archivistici dell’–, Archivio del Capitolo di S. Maria ad Martyres; Santa Sede, Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon (…). –, S. Maria in Aquiro, chiesa di –: I, 698. –, S. Maria in Aracoeli (o Ara Coeli) al Campidoglio, chiesa di – (basilica minore): manoscritti provenienti dal convento francescano annesso alla –: I, 91, 146, 404, 628; II, 962, 964, 976. –, S. Maria in Campo Marzio, chiesa di –: cartario del monastero annesso alla –, nei manoscritti Vat. lat. 11391-11413 in Biblioteca Vaticana: I, 636. –, S. Maria in Cosmedin (già detta S. Maria in Schola Graeca), chiesa di – (basilica minore): storia e vicende architettoniche della – dalle origini al Novecento: I, 721-722; liturgia di rito bizantino celebrata nella –: I, 722; accoglienza e soccorso alla colonia greca: I, 722; archivio: cure prestate dai canonici Giovanni Mario Crescimbeni († 1728) e Giuseppe Patroni († 1904): I, 722; smembramento della documentazione in due tronconi ora conservati rispettivamente nell’Archivio Storico Diocesano (già Archivio Storico del Vicariato) di Roma e nella Biblioteca Vaticana: I, 722; II, 949. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, S. Maria in Cosmedin; Roma, Vicariato di –, Archivio Storico Diocesano di Roma (…), fondi archivistici dell’–, Fondo Parrocchie, [serie] S. Maria in Cosmedin. –, S. Maria Maggiore, basilica di – (ora zona extraterritoriale dello Stato della Città del Vaticano): I, 527-530; Capitolo: affidamento alla Biblioteca Vaticana della parte più antica dell’archivio, con stampati e manoscritti: I, 527; II, 952; manoscritti già nell’archivio capitolare, poi pervenuti alla Biblioteca Vaticana: I, 18; II, 952; matrici (rami incisi) già nell’archivio capitolare, ora nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 887, 952. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, S. Maria Maggiore. –, S. Maria sopra Minerva, chiesa di – (basilica minore): manoscritti latini provenienti dal convento domenicano annesso alla –, nel fondo Barberiniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 346. –, S. Maria in Montesanto (o Monte Santo), chiesa di – (basilica minore): vi viene trasferito (1825) il Capitolo di S. Maria Regina Coeli: I, 670; Messa degli Artisti, celebrata (dagli anni Quaranta del sec. XX) presso la chiesa: I, 428; II, 769. –, S. Maria della Pace, chiesa di –: Capitolo intitolato a S. Maria Regina Coeli, ivi fondato nel 1616 da Orazio Ricci: I, 670. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio del Capitolo di S. Maria Regina Coeli. –, S. Maria in Trastevere, chiesa di – (basilica minore): I, 698. –, S. Maria in Vallicella, chiesa di – (o Chiesa Nuova): I, 502.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[ROMA (segue)]
–, S. Maria in Via Lata, chiesa di – (basilica minore): storia della chiesa, dalle origini al XX secolo: I, 724-725; luogo di culto mariano: I, 724; unione ad essa (1435-1436) del monastero di S. Ciriaco: I, 724; manoscritti provenienti dalla –, in Biblioteca Vaticana: I, 18, 524-527; II, 969, 976; Capitolo della chiesa: I, 724; archivio capitolare: I, 724-726; ordinamento dell’archivio fra Settecento e Ottocento: I, 724; edizione delle pergamene dell’archivio (1895-1913) a cura di L.M. Hartmann e di M. Merores: I, 725; smembramento della documentazione dell’archivio in due tronconi, ora conservati rispettivamente presso l’Archivio Storico Diocesano (già Archivio Storico del Vicariato) di Roma e presso la Biblioteca Vaticana: I, 725; convenzione (24 aprile 1904) per il deposito perpetuo dell’archivio in Biblioteca Vaticana: I, 524; II, 948; documentazione rimasta, dopo il 1904, presso la chiesa: I, 524. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, S. Maria in Via Lata; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, S. Maria in Via Lata. [Manoscritti]; Roma, Vicariato di –, Archivio Storico Diocesano di Roma (…), fondi archivistici dell’–, Archivio del Capitolo di S. Maria in Via Lata. –, S. Maria in Vincis, chiesa di – (già ubicata presso il Campidoglio, non più esistente): II, 964, 976. –, S. Maria della Vittoria, chiesa di – (già S. Paolo al Quirinale, poi ridenominata a seguito della vittoria della Montagna Bianca [Bílá Hora, ora in Praga], nel 1620, nel corso della Guerra dei Trent’Anni): I, 644; convento di Carmelitani scalzi annesso alla –: manoscritti persiani provenienti dal –, ora nel fondo Vaticano persiano in Biblioteca Vaticana: I, 644. –, S. Maria Maddalena in Campo Marzio, chiesa di –: manoscritto greco proveniente dalla –, in precedenza appartenuto al Collegio di S. Basilio in Roma, ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 610. –, S. Onofrio al Gianicolo, monastero di – (già dei Gerolamini): vi muore (25 aprile 1595) Torquato Tasso: II, 797; dono (1945-1948) di stampati alla Biblioteca Vaticana, dopo la soppressione (1933) dell’Ordine: II, 767. –, S. Pancrazio, convento dei Carmelitani scalzi di –: manoscritti persiani provenienti dal –, ora nel fondo Vaticano persiano in Biblioteca Vaticana: I, 644; «Seminarium Missionum» presso il –, dal quale provengono manoscritti ora nel fondo Vaticano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 617, 621. –, S. Paolo al Quirinale, convento dei Carmelitani scalzi di –: cfr. Roma, S. Maria della Vittoria (…). –, S. Pietro in Montorio, convento francescano di –: I, 559; manoscritti arabi provenienti dal –, pervenuti (prima del 1813) in Biblioteca Vaticana, ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 559; manoscritti persiani provenienti dal –, ora nel fondo Vaticano persiano in Biblioteca Vaticana: I, 644; manoscritto turco proveniente dal –, pervenuto (prima del 1813) in Biblioteca Vaticana, ora nel fondo Vaticano turco in Biblioteca Vaticana: I, 660; collegio
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INDICE ANALITICO
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missionario annesso al – (secc. XVII-XVIII), per l’insegnamento dell’arabo e in seguito dell’albanese: I, 559. –, S. Pietro in Vaticano, basilica di –: cfr. Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano (…). –, S. Pudenziana al Viminale, chiesa di – (basilica minore): manoscritti appartenuti a Giulio Bartolocci († 1687), provenienti dal monastero annesso alla –, ora nel fondo Vaticano ebraico in Biblioteca Vaticana: I, 576. –, S. Salvatore in Campo, chiesa di –: «Congregazione del SS. Sacramento» (secc. XVIII-XIX): I, 705. –, S. Sebastiano al Palatino, chiesa di –: documentazione relativa al baliaggio della – nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 678, 681, 685. –, S. Silvestro al Quirinale, fondazione teatina di –: biblioteca del card. Guglielmo Sirleto ivi conservata (fine sec. XVI): I, 554; manoscritti provenienti dalla –, in Biblioteca Vaticana: I, 6, 23, 450, 505, 509, 511, 602; incunaboli provenienti dalla –, in Biblioteca Vaticana: II, 771. –, S. Spirito in Sassia, ospedale di –: I, 27; II, 758. –, S. Stefano dei Mori (o degli Abissini, o degli Indiani, o S. Stefano Maggiore), chiesa di –: cfr. Città del Vaticano, S. Stefano dei Mori (…). –, S. Teresa, chiesa di – (demolita nel 1871 insieme al monastero delle Carmelitane scalze cui era annessa, ubicato presso il Palazzo del Quirinale): I, 727. Cfr. anche: Roma, Carmelitane scalze (…), monastero delle – presso il Palazzo del Quirinale. –, Ss. Andrea e Gregorio al Celio: cfr. S. Gregorio al Celio (…). –, Ss. Apostoli, chiesa dei – (basilica minore): I, 692, 693, 697, 702, 703; II, 745. –, Ss. Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane, abbazia dei –: I, 679, 688, 698; documentazione relativa all’–, nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. –, SS. Incarnazione del Verbo Divino, monastero carmelitano della – (detto anche «delle Barberine»), non più esistente: I, 726-728; fondazione (1639) e storia: I, 726-727; è abbattuto (1871), insieme alla chiesa annessa, per la costruzione del Ministero della Guerra: I, 727; archivio, nel fondo omonimo in Biblioteca Vaticana: I, 726-728. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio del monastero della SS. Incarnazione del Verbo Divino. –, Sapienza, Ateneo della –: cfr. Roma, Università di – (…). –, scavi archeologici a – (inizio del sec. XIX): forniscono materiali numismatici per la ricostituzione del Medagliere Vaticano dopo le depredazioni francesi: II, 900. –, Scuola Metodista di Teologia: II, 766. –, Seminario Lombardo, Pontificio –: manoscritti provenienti dal – nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 632; destinazione per lascito al – dei volumi a stampa della collezione di Giovanni Biasiotti († 1939) non accessionati in Biblioteca Vaticana o all’Accademia dei Virtuosi al Pantheon: II, 766. –, Seminario Pio (fondato nel 1853 da Pio IX per gli alunni delle diocesi dello Stato Pontificio, attivo fino alla riorganizzazione dei seminari romani nel 1913): II, 758, 838.
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[ROMA (segue)]
–, Seminario Romano Maggiore (a partire dal 1913, erede del Seminario Romano): I, 428; II, 807. –, Seminario Romano Minore (a partire dal 1913, erede del Seminario Vaticano): I, 428. Cfr. anche: Roma, Seminario Vaticano (…). –, Seminario Vaticano (o di S. Pietro, talvolta anche detto «Seminario Romano», sottoposto al Capitolo Vaticano, e attivo dal sec. XVII fino alla riorganizzazione dei seminari romani nel 1913): I, 502, 672, 673, 674. Cfr. anche: Roma, Seminario Romano Minore (…). –, Società Romana di Storia Patria: II, 810. –, Soprintendenza Archeologica (secc. XIX-XX): I, 430. Cfr. anche: Roma, Ufficio Scavi (…). –, Soprintendenza archivistica per il Lazio: convenzione (1995) con la famiglia Colonna e con il monastero di S. Scolastica di Subiaco per la conservazione della parte più consistente dell’Archivio Colonna: I, 697. –, Strada Pia: cfr. Roma, Via XX Settembre (…). –, Studium Urbis: cfr. Roma, Università di – (…). –, Svenska Institutet i Rom: cooperazione dello –, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 777, 778. –, teatri: I, 712, 714. Cfr. anche: Roma, Quirino (…). –, tintori, contrada dei –: I, 670. –, tipografi: cfr. Roma, librai e stampatori. –, Tipografia Camerale (secc. XVI-XVII): I, 569. –, Tipografia di Propaganda Fide (sec. XVII): I, 569; II, 948. –, Tipografia Vaticana: cfr. Città del Vaticano, Tipografia Vaticana; Santa Sede, Tipografia Vaticana (sec. XVI). –, topografia di – antica: documentazione relativa alla – nel fondo Ashby in Biblioteca Vaticana: II, 888, 889; documentazione relativa alla – nel fondo Archivio Gatti in Biblioteca Vaticana: I, 429-431; manoscritti relativi alla –, con carte di Rodolfo Lanciani († 1929): I, 147, 239; opere a stampa relative alla – nella collezione di Giovanni Biasiotti († 1939): II, 766; studi sulla – promossi da Franz Ehrle († 1934): II, 879. –, Tor di Quinto, quartiere: beni rustici a – di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. –, Torrevecchia (località): beni rustici a – di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. –, Trastevere, rione –: beni rustici nel – di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. Cfr. anche: Roma, S. Cecilia in Trastevere (…); Roma, S. Maria in Trastevere (…). –, Tre Fontane, abbazia delle –: cfr. Roma, Ss. Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane (…). –, Tribunale di –: sentenza della Corte di Cassazione parigina (1811) a proposito della causa sul maggiorasco Barberini, confermata in appello presso il – e successivamente dalla Corte di Cassazione (1875): I, 685.
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–, Tribunale della Grascia: cfr. Stato Pontificio, Tribunale della Grascia (…). –, Ufficio Scavi e Scoperte di antichità in Roma e suburbio (secc. XIX-XX): I, 429. Cfr. anche: Roma, Soprintendenza Archeologica. –, Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma: II, 783, 885. –, Unione Romana Biblioteche Scientifiche (URBS): promuove una rete informatica fra la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e numerosi istituti, per lo più non italiani, di studi umanistici con sede a Roma, finalizzata alla catalogazione condivisa degli stampati in rete: II, 776-778, 958. –, Università di – (primo ateneo romano, detto della Sapienza, antico Studium Urbis, o Archiginnasio Romano, ora denominato Sapienza Università di Roma): II, 479, 488, 505, 522, 541, 566, 651; II, 758, 764, 768, 769, 786, 793, 861; Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari (non più esistente dal novembre 2010): I, 29-30, 340, 670. –, Università «Maria SS. Assunta», Libera – (L.U.M.S.A.): cooperazione della –, per la catalogazione condivisa in rete degli stampati, con la Biblioteca Vaticana (fino al 2003-2004) e altri istituti di ricerca in Roma: II, 777, 778. –, Valle Aurelia (detta anche Valle dell’Inferno), area di –: beni immobili nella –, di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. –, vedute di –: cfr. Roma, piante e vedute (…). –, Velabro, area del –: I, 722. –, Via Appia: cfr. Appia, Via – (da Roma a Brindisi). –, Via degli Astalli: I, 515. –, Via Cernaia: I, 456; II, 833. –, Via della Conciliazione: II, 777, 784, 958. –, Via del Corso: I, 684, 724; II, 750, 754. –, Via Giulia: I, 675; beni immobili in –, di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. –, Via Latina: cfr. Latina, Via – (da Roma a Capua). –, Via della Lungara: I, 503; beni immobili in –, di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675; case e giardino in –, di proprietà della famiglia Colonna: I, 702. –, Via Merulana: palazzo con giardino in –, di proprietà della famiglia Colonna: I, 702. –, Via Monserrato: I, 675. –, Via di Monte Brianzo: I, 670. –, Via Alessandro Poerio: I, 456; II, 833. –, Via del Quirinale: II, 864. –, Via di Ripetta: I, 397, 398; II, 805. –, Via XX Settembre (già detta «Strada Pia»): I, 727. –, Vicariato di –: I, 411. Cfr. anche: Roma, diocesi di –. –, –, Archivio Storico Diocesano di Roma (già Tabularium Generale Vicariatus Urbis, poi Archivio Storico del Vicariato di Roma): fondi archivistici dell’–: Archivio del Capitolo di S. Anastasia: I, 718, 719; Archivio del Capitolo di S. Maria ad Martyres: I, 715, 716; Archivio del Capitolo di S. Maria in Via Lata: I, 725, 726; Fondo Parrocchie: [serie] S. Angelo in Pescheria: I, 720; Fondo Parroc-
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[ROMA, Vicariato di –, Archivio Storico Diocesano di Roma (segue)]
chie: [serie] S. Maria in Cosmedin: I, 722, 723; Ottoboni Duca di Fiano [fondo che trae origine dal deposito, nel 1910, di documenti dell’archivio familiare degli Ottoboni]: I, 449, 713. –, Vicolo del Leonetto: I, 670. –, Villa Borghese: I, 688; Sala Egizia: decorazione della –: II, 886. –, Villa della Farnesina: I, 690. –, Villa Paolina (o Villa Bonaparte, precedentemente Villa Valenti Gonzaga) a Porta Pia: vi muore il card. Prospero Colonna († 1765): I, 684. –, Villa Sciarra al Gianicolo («Villa e Orto di S. Cosimato»): I, 684; vendita (1902) al diplomatico americano George G. Wurts: I, 686, 688. ROMAGNA: I, 674; manoscritti con testi cronachistici dell’Emilia o della –: I, 7778; legazioni in – del card. Carlo Maria Marini († 1747) testimoniate da scritture nel fondo S. Maria in Via Lata. [Manoscritti]: I, 525. Cfr. anche: Emilia. Roman, S.: I, 34, 563. Roman de Fortune et Félicité: I, 274. Roman de la Rose: I, 275, 314; II, 963, 976. Roman de Troie: cfr. Benoît de Sainte-Maure. romane, monete – d’età repubblicana e imperiale: II, 895, 896, 897, 898, 900, 902, 903, 904, 905, 906, 945; medaglioni: I, 146; II, 895, 898, 943. Romanelli, G.D.: II, 814. «romanesca», manoscritti in minuscola –: I, 147, 157. romanesco, dialetto –: opere teatrali scritte in – da Luigi Giulio Persiani († post 1953): II, 819. ROMANIA: I, 534, 647; II, 763; manoscritti relativi alla –: I, 147, 300; stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Romania della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. Cfr. anche: rumeni, manoscritti –. romano-barbariche, monete –: II, 906. romanze, lingue e letterature –: manoscritti con testi – di: I, 145; II, 924; stampati relativi alle –, nella sezione Lingue Romanze della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: agiografici latini e romanzi, manoscritti –; Bibbia, manoscritti latini o romanzi della –; canzonieri, manoscritti con – romanzi; catalani, manoscritti –; francesi e provenzali, manoscritti –; italiana, letteratura –; letterature occidentali; portoghesi, manoscritti –; spagnoli, manoscritti –; volgari, manoscritti nei – nazionali. romanzi: manoscritti con testi di – greci: I, 148; manoscritti miniati di – cavallereschi: I, 120, 130, 147. Römer, F.: I, 226. Rommerskirchen, J., O.M.I.: I, 383. Roncali, R.: I, 169, 244. Roncalli, Angelo Giuseppe, card.: cfr. Iohannes XXIII (…), papa (…). Roncalli, M.: I, 412. RONCIGLIONE (Viterbo): I, 430.
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Ronconi, Ercole, avvocato (sec. XVII): manoscritti a lui appartenuti, acquisiti dal card. Pietro Ottoboni senior: I, 447. Rondinini, Paolo Emilio, card.: manoscritti a lui appartenuti, acquisiti dal card. Pietro Ottoboni senior: I, 447. Ronga, Luigi, musicologo e docente di storia della musica: stampati a lui appartenuti, nel fondo Ronga in Biblioteca Vaticana: II, 861. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Ronga. Roos, A.G.: I, 180. Roosen, B.: I, 134. Roper, G.: I, 35, 531. Rosa, Carlo (secondo altra fonte, erroneamente, C. Somasca), bibliotecario: compila (1757) un indice alfabetico dei manoscritti della biblioteca Boncompagni Ludovisi: I, 353, 354. Rosa, Salvator, pittore: suoi disegni nel fondo Ashby in Biblioteca Vaticana: II, 889. Rosaites, Michaël, librarius Graecus: redige l’indice alfabetico (1539 ca.) di un inventario di manoscritti greci della Biblioteca Vaticana: I, 587. Roselli, A.: I, 210. Rosini, Giovanni, letterato: pubblica (1831) secondo la trascrizione di Luigi Maria Rezzi le postille tassiane, di discussa autenticità, contenute nel volume ora Stamp. Barb. HHH.II.38: II, 798. Rosivach, V.J.: I, 248. Rospigliosi, famiglia: manoscritti e stampati provenienti dalla –: I, 415, 512-514; II, 861-863, 952; archivio familiare e parte della biblioteca donati (1931) da Ludwig Mendelssohn alla Santa Sede e ora rispettivamente in Archivio Vaticano e in Biblioteca Vaticana: I, 514, 702; II, 861-862, 952; documentazione originata dalla confluenza patrimoniale, per via matrimoniale, con la famiglia Gioeni, conservata nell’Archivio Segreto Vaticano: I, 702, 704; archivio del ramo pistoiese della famiglia, donato (1953) da Roberto Rospigliosi alla Biblioteca Vaticana ed ora nel fondo Vaticano latino: I, 514, 633; II, 863, 955; stampati della biblioteca familiare nel fondo Stampati Rospigliosi in Biblioteca Vaticana: II, 861863; stemma sugli ex libris presenti in volumi del fondo Stampati Rospigliosi: II, 863; materiali librari pertinenti alla famiglia, non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. Cfr. anche: Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici, Archivio Rospigliosi; Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici, Archivio Rospigliosi Gioeni; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Raccolta Rospigliosi; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Rospigliosi. Rospigliosi, Francesca (Fanny): cfr. Nompère de Champagny, Francesca (Fanny) Maria Carlotta (…). Rospigliosi (Rospigliosi Gioeni), Girolamo, nipote di Giulio Cesare Francesco Rospigliosi: vende (1931) a Ludwig Mendelssohn la biblioteca e l’archivio Rospigliosi del Palazzo Rospigliosi al Quirinale: I, 514; II, 862-863, 952. Rospigliosi, Giulio, card.: cfr. Clemens IX (…), papa.
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Rospigliosi, Giulio Cesare († 1859), marito (dal 1803) di Margherita Colonna Gioeni: I, 693, 699, 702. Rospigliosi, Giulio Cesare Francesco († 1935), zio di Girolamo Rospigliosi Gioeni: trasmette a più riprese e infine lega (1931) alla Biblioteca Vaticana gran parte della collezione familiare di manoscritti e stampati: I, 513-514; II, 952; manoscritti a lui appartenuti ora in Biblioteca Vaticana nel fondo Raccolta Rospigliosi e fra i Vaticani latini: II, 862; suoi diari, nella Raccolta Rospigliosi in Biblioteca Vaticana: I, 512; lettere a lui indirizzate: I, 513; stampati a lui appartenuti, confluiti in Biblioteca Vaticana nel fondo Stampati Rospigliosi, insieme agli stampati già di Girolamo Rospigliosi Gioeni: II, 862-863. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Raccolta Rospigliosi; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati Rospigliosi. Rospigliosi, Margherita, nata Colonna: cfr. Colonna Gioeni, Margherita (…). Rospigliosi, Roberto, del ramo di Pistoia: dona (1953) alla Santa Sede la piccola serie archivistica relativa al ramo pistoiese della famiglia, ora nei manoscritti Vat. lat. 14907-14918 in Biblioteca Vaticana: I, 514, 633; II, 863, 955. Ross, D.J.A.: I, 171, 238, 240, 255. «rossanese», manoscritti greci in minuscola – (o «stile di Rossano»): I, 148, 153154. Cfr. anche: Rossano Calabro (…). ROSSANO CALABRO (Cosenza): manoscritti provenienti dall’area di –: I, 148. –, S. Maria Hodegetria, monastero di – (o del Patir): manoscritti da esso provenienti: I, 148, 593, 601; documentazione ad esso relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Cfr. anche: «rossanese», manoscritti greci in minuscola – (…). Rossi, Ettore, collaboratore scientifico della Biblioteca Vaticana: suo catalogo dei manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana: I, 660. BIBL.: I, 137, 165, 350, 379, 384, 403, 408, 519, 621, 645, 662. Rossi, Filippo, libraio: suo commercio di stampati (sec. XVII) con la Biblioteca Vaticana: II, 746. Rossi, Francesco (o F. Rosso, de’ Rossi, Franciscus Rubeus), da Valenza, tipografo attivo a Ferrara (sec. XVI): pubblica (1532) un’edizione dell’Orlando Furioso dell’Ariosto, un cui esemplare membranaceo era conservato nella Biblioteca Barberiniana (ora Barb. lat. 3942): II, 794. Rossi, M.: II, 936. Rossi, P. (Paolo): I, 77. Rossi, Pino de’ –, destinatario di una lettera consolatoria di Giovanni Boccaccio: I, 191. Rossi Taibbi, G.: I, 262. Rossiana, Biblioteca –: cfr. De Rossi, Giovanni Francesco (…). Rossignani, Elena, collaboratrice scientifica della Biblioteca Vaticana: I, 354, 665, 691. Rossini, Gioacchino, musicista: suoi autografi nel manoscritto Vat. mus. 476: I, 643. Rosso, Francesco: cfr. Rossi, Francesco (…), da Valenza, tipografo (…).
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Rost, H.: I, 56. Rostirolla, G.: I, 35, 387, 392. Rota, D.: I, 583; II, 800, 829. Roth, Adalbert, della Biblioteca Vaticana: I, 394. BIBL.: I, 313, 316, 317, 387, 391, 392. Roth, C.: I, 125. Rothschild, J.-P.: I, 81, 151. rotolo, manoscritti in forma di –: I, 90, 106, 109, 148, 300, 310, 314, 321, 325, 332, 333, 452, 499, 583, 601; II, 969, 970, 973, 976. Rotondi Terminiello, G.: I, 30. Rotundo, D.: I, 412. ROUEN (Seine Maritime, Francia): I, 315; II, 962, 972, 976. Rouse, M.A.: I, 62, 123, 287. Rouse, R.H.: I, 62, 123, 287. Roverella, Aurelio, card.: quale esecutore testamentario del card. Francesco Saverio de Zelada († 1801), alla sua morte ne mette in vendita gli stampati, acquistati da Pio VII: II, 751. ROVIANO (Roma): I, 686. Rowland, I.D.: I, 406-407; II, 811. Royal Society of Antiquaries of Ireland (Dublin): dona (1922) alla Biblioteca Vaticana una raccolta di pubblicazioni relative alla storia e all’archeologia dell’Irlanda: II, 763. ROYAPURAM (località di Madras, oggi Chennai; Tamil Nadu, India): I, 620. Ruano, Ferdinando, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: I, 26; realizza un importante riordino della sezione latina dei manoscritti della Vaticana: I, 625; II, 940; suo inventario (1550-1555) dei manoscritti Vaticani latini (Vat. lat. 3968): I, 639; II, 940; nel suo inventario testimonia la presenza in Biblioteca Vaticana di manoscritti siriaci: I, 649. Rubeis, Giovanni de –: è fra i possessori di manoscritti ora nei codici colonnensi (Vat. gr. 2162-2254) nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 605. Rubeus, Franciscus: cfr. Rossi, Francesco (…), da Valenza, tipografo (…). Rubsamen, W.H.: I, 530. Rudberg, S.Y.: I, 71, 187. Rudy, K.M.: I, 124. Ruffin, Jules Paul Camille, collezionista: suo lascito a Pio XI di una raccolta di decorazioni, medaglie e letteratura araldica: II, 866, 951. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Ruffin. Ruffin de Laurens, Anne Marie: cfr. Laurens, Marie-Ange de – (…). Ruffo, Ippolita, madre di Lucrezia Tomacelli: I, 700. Ruggeri, O.: I, 339. Ruggero II, re di Sicilia: cfr. Rogerius II, rex Siciliae. Ruggieri, V.: I, 158. Ruini, C.: I, 127. Ruini, Lelio, vescovo di Bagnoregio: manoscritti del Corano provenienti dalla sua biblioteca, ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 555; mano-
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[Ruini, Lelio (segue)]
scritti a lui appartenuti ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593, 599. Ruiz Albi, I.: II, 931. Ruiz Asencio, J.M.: I, 156. Ruland, Anton, sacerdote, deputato al Landtag di Baviera e bibliotecario dell’Università di Würzburg: manoscritti e stampati a lui appartenuti, acquisiti (18741875) dalla Biblioteca Vaticana: I, 629; II, 758, 946; stampati a lui appartenuti, distribuiti in Biblioteca Vaticana nei vari fondi della Raccolta Generale: II, 840; stampati a lui appartenuti ora nel fondo R.G. Medicina in Biblioteca Vaticana: II, 849; incunaboli a lui appartenuti, pervenuti alla Vaticana con la sua biblioteca: II, 772, 946; materiali a lui pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. BIBL.: I, 461. rumeni, manoscritti –: I, 300, 534, 646-648. –, stampati –: I, 647. rune: II, 965, 967, 976. Ruprecht I, principe elettore del Palatinato: fonda (1386) a Heidelberg la biblioteca dell’università: I, 458. Rusconi, A.: I, 138. Ruspoli, Augusto: cfr. Ottoboni Ruspoli, Augusto (…). Ruspoli, Bartolomeo, segretario della Congregazione di Propaganda Fide, poi (dal 1730) card.: annuncia (1727) al primo custode della Vaticana Carlo Maielli il trasferimento in Biblioteca di manoscritti e stampati orientali: I, 570-571. Ruspoli, Camillo: già possessore del manoscritto ora Vat. slav. 66: I, 657. Ruspoli Melitense-Vaticana, «Biblioteca –»: è citata nel «Confronto dei libri Stampati della Biblioteca Vaticana» redatto (1814) all’inizio del mandato del primo custode Francesco Baldi: II, 755. russi, stampati –: II, 754, 763. Cfr. anche: slavi, stampati –. RUSSIA: Missione Cattolica in –, alla quale Sergej Solov’ev, nipote del filosofo e teologo Vladimir Solov’ev († 1900), invia (1924) un autografo dello zio perché sia conservato in Biblioteca Vaticana: I, 657; documentazione relativa ad attività caritativa «Pro Russia» nel fondo Archivio del Circolo S. Pietro in Biblioteca Vaticana: I, 692; stampati relativi alla – (o ad altri paesi dell’ex-Unione Sovietica) o ivi pubblicati, nella sezione Russia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: I, 11; II, 783. Russo, Emilio: I, 8. BIBL.: I, 50; II, 787, 801, 802, 803. Russo, E. (Eugenia): I, 126. Russo, F., M.S.C.: I, 449. Russo, P. (Paolo): I, 387. Russo, Petronio, sacerdote siciliano: dona (1906) alla Santa Sede i manoscritti ora Vat. gr. 2331-2332: I, 607. Rüstem Ahmed Bey: suo dizionario di termini marinareschi nel manoscritto Vat. turc. 377: I, 661. Ruth, personaggio dell’Antico Testamento: I, 58, 87, 131.
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INDICE ANALITICO
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Ruysschaert, José, scriptor latino, poi viceprefetto della Biblioteca Vaticana: I, 5, 28, 83, 91, 104, 353, 443; è estensore di una nota a proposito dei manoscritti Borgiani. Carte nautiche in Biblioteca Vaticana: I, 362; sue aggiunte nell’inventario dei manoscritti Reginensi latini in Biblioteca Vaticana: I, 512; sue note a proposito dei manoscritti Vaticani indiani in Biblioteca Vaticana: I, 622; ritiene Isidoro di Kiev antico possessore del manoscritto ora Vat. slav. 2: I, 655; è incaricato dell’edizione delle autentiche di reliquie provenienti dalla cappella del Sancta Sanctorum in Laterano: I, 82; sue cure per il fondo Depositi A-D in Biblioteca Vaticana: I, 413; dà impulso al trasferimento (inizi degli anni Settanta del XX secolo) dei fondi archivistici della Biblioteca Vaticana nella nuova, attuale sede: I, 711; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415; microfilm a lui appartenuti ora in Biblioteca Vaticana: I, 441. BIBL.: I, 17, 24, 25, 26, 29, 30, 79, 105, 130, 146, 159, 176, 196, 203, 204, 215, 241, 245, 248, 295, 296, 298, 313, 318, 334, 335, 339, 345, 346, 350, 353, 355, 359, 372, 387, 391, 399, 403, 406, 407, 408, 417, 430, 437, 438, 445, 446, 449, 452, 461, 467, 468, 479, 481, 491, 501, 506, 514, 516, 521, 523, 526, 529, 544, 553, 563, 567, 578, 611, 621, 634, 635, 647, 657, 658, 665, 676, 682, 688, 710, 726, 735; II, 770, 774, 787, 788, 806, 811, 814, 818, 819, 823, 829, 837, 838, 850, 851, 863, 865, 866, 868, 880, 916, 939. S S. ARSENIO (Salerno): I, 701. S. CATERINA DELLO IONIO (Catanzaro): feudo pervenuto per via matrimoniale (1629) alla famiglia Colonna: I, 700. S. EUFEMIA D’ASPROMONTE (già S. EUFEMIA DI SINOPOLI; Reggio Calabria): S. Bartolomeo di Trigona, monastero di –: manoscritti provenienti dal –: I, 601. S. GIOVANNI A PIRO (Salerno): cfr. Bosco (…). S. LORENZO IN CAMPO (Pesaro-Urbino): abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. S. MARIA RIOPETRA (Forlì): I, 493. S. Maria in Venticano, abbazia di –: cfr. Venticano (…), S. Maria in –, abbazia di – (già in diocesi di Benevento). S. MARINO, Repubblica di –: I, 493. S. MARTINO AL CIMINO (Viterbo): abbazia di –: è amministrata dal Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 674. S. Maura, Giovanni da –: cfr. Santamaura (…), Giovanni (…). S. Maura, Giulio: cfr. Santamaura (…), Giulio (…). S. MAURO LA BRUCA (Salerno): cfr. S. Nazario (…). S. NAZARIO (frazione di S. Mauro La Bruca, in provincia di Salerno): abbazia di –: è amministrata dal Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 674. S. ORESTE (ROMA): S. Andrea in Flumine, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. S. PIETRO AL TANAGRO (Salerno): I, 701. S. PIETROBURGO: cfr. Sankt-Peterburg (…). S. SALVATORE DELLA MAIELLA: cfr. Rapino (Chieti), S. Salvatore della Maiella, abbazia di –. S. SEVERINA (Crotone): I, 341, 348.
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S. SEVERINO MARCHE (Macerata): manoscritti con testi epigrafici da –: I, 85, 149; manoscritti relativi a –: I, 149. S. STEFANO (Frosinone): cfr. VILLA S. STEFANO (…). S. VINCENZO VALLE ROVETO: cfr. ROCCAVIVI (…). S. Vincenzo al Volturno, abbazia di –: cfr. Castel S. Vincenzo (…), S. Vincenzo al Volturno (…). S. VITO ROMANO (Roma): I, 695, 696. S. VITTORINO ROMANO (Roma): documentazione sulla giurisidizione del patrimonio di – nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 678. Sa’âtât (Horologion etiopico): manoscritti del –: I, 495. Cfr. anche: Horologion; liturgici, manoscritti –. Sabatier, Paul, storico: suo carteggio con Giulio Salvadori: I, 523. Sabatier, Pierre, O.S.B., erudito, biblista: I, 56. Sabatini, G.: I, 299. SABAUDIA (Latina), lago di – (o lago di PAOLA): I, 430. Sabba, F.: I, 204. Sabbadini, R.: I, 308. Sabeo, Fausto, custode della Biblioteca Vaticana: I, 574; II, 743; Index omnium librorum della Vaticana (1533) da lui redatto con Nicolò Maiorano: I, 554, 564, 573, 587; II, 940. Sabunde, Ramón: I, 275. Sacchetti, Arturo, musicologo: sue cure per i manoscritti di Lorenzo Perosi: I, 493, 494. Sacchetti, G.B.: I, 692. Sacchi, Bartolomeo: cfr. Platina (Bartolomeo Sacchi detto «il –») (…). SACCO, fiume: valle del – (nel Lazio): I, 695. Sacco, Antonio, assistente della Biblioteca Vaticana: suoi inventari delle stampe della Vaticana: II, 879. Sacerdote, G.: I, 446. Sachot, M.: I, 131. SACHSEN (o SASSONIA; Germania): I, 485; Ducato di –: I, 515; II, 864; stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Sassonia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. Sacra Scrittura: cfr. Bibbia (…). Sacramentario: manoscritti del –: I, 93, 107; II, 975, 976, 977; manoscritti del – Gallicano: I, 320; II, 973, 976; manoscritti del – Gelasiano: I, 311; II, 977. Cfr. anche: liturgici, manoscritti –. Sacro Romano Impero: documenti e diplomi di imperatori del –: I, 487; documentazione ad esso relativa, nella serie Sacro Romano Impero presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora in parte anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 487. SACROFANO (Roma): documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690. Šadarevean, Bernardo, O.F.M., figlio di T‘oros: dona (1929) alla Biblioteca Vaticana manoscritti autografi del padre: I, 661.
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INDICE ANALITICO
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Šadarevean, T‘oros: suoi autografi nei manoscritti ora Vat. turc. 109-117: I, 661. Sadie, S.: II, 861. Sadoleto, Jacopo, card.: manoscritti a lui appartenuti, donati (1619) a Paolo V da Francesco de Raffelis-Tertulle, signore di La-Roque-Alric (Vaucluse), e ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593. Safar, Atanasio (Aõanâsiyûs Safar), vescovo di Mardin e Nisibi: manoscritti siriaci da lui vergati: I, 651. Safarik, E.A.: I, 704. Saffo: cfr. Sappho. Saffrey, H.D., O.P.: I, 222. Sagaria Rossi, V.: I, 531. Saint, Jean: mette a disposizione una somma con la quale Sylvain Grébaut acquista manoscritti etiopici poi trasmessi alla Biblioteca Vaticana: I, 583. SAINT-BENOÎT-SUR-LOIRE (Loiret, Francia): abbazia benedettina di –, o di FLEURY: manoscritti provenienti dall’–: I, 42, 69, 89-90, 131. SAINT-DENIS (Seine-Saint-Denis, Francia): abbazia di –: manoscritti provenienti dall’–: I, 148. SAINT LOUIS (Missouri, Stati Uniti d’America): Saint Louis University: Knights of Columbus Vatican Film Library: microfilm ivi conservati di manoscritti della Biblioteca Vaticana: I, 23, 34, 36, 44, 331. Saint-Maur, Congregazione di – dell’Ordine Benedettino: cfr. Maurini (…). SAINT-MESMIN DE MICY (Loiret, Francia): II, 965, 977. SAINT-PIERRE-DE-CHARTREUSE (Isère, Francia): Grande Chartreuse: manoscritti provenienti dalla –: I, 67. Saint-Saud, Aymard (Jean-Marie-Hippolyte-Aymar) d’Arlot conte di –: suo schedario di araldica ecclesiastica in Biblioteca Vaticana: I, 521-522. BIBL.: I, 521. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Armorial épiscopal SaintSaud. Saint-Sulpice, Compagnie des Prêtres de –: cfr. Sulpiziani (…). SAINT-URCIZE (Cantal, Francia): I, 456; II, 833. SAINTE-FOY-LÈS-LYON (presso Lyon; Rhône-Alpes, Francia): casa dei Maristi: I, 456; II, 833. Sajdak, I.: I, 222. SALAMANCA (Spagna): manoscritti con testi della Scuola teologica di –: I, 148, 163164. Salem, Leonzio (Lâwnidas Sâlim), sacerdote melchita aleppino, scrittore e traduttore: è copista di manoscritti ora nel fondo Vaticano arabo della Biblioteca Vaticana, e antico possessore del manoscritto ora Vat. turc. 74: I, 660. salentine, scritture greche –: I, 148-149, 154. Cfr. anche: otrantina (…) «barocca». SALENTO: manoscritti greci del –: I, 79, 134, 139, 148-149; datati: I, 148-149; omerici con scolii: I, 149; palinsesti: I, 149, 154. Cfr. anche: salentine, scritture greche –. SALERNO: I, 701; II, 827; principato di – (sec. XV): I, 696. Cfr. anche: Scuola Salernitana.
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Salernus magister: II, 930. Salesiani (Società Salesiana di San Giovanni Bosco): cfr. Borino, Giovanni Battista (…); Farina, Raffaele (…); Stickler, Alfons Maria (…); Triacca, A.M. (…). Úalíba b. Yûüannâ al-Mawúulí: suo Kitâb al-miódal («Liber Turris»): I, 445. Sallustius Crispus, Caius: I, 275, 468. Sally and Frank Hanna Family Foundation: cfr. Hanna, famiglia. Salmatoris, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Salmi, M.: I, 310. Salmon, P., O.S.B.: I, 105, 106, 156. Salomon, R.: I, 321. SALONICCO: cfr. Tessalonica (…). Salterio: cfr. Bibbia, Antico Testamento, Salmi (…). Salutati, Coluccio, politico e letterato: I, 275. Saluzzo, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Salvadori, Giulio, poeta e letterato: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 522-523; II, 953; mostra a lui dedicata (1949) in Biblioteca Vaticana: I, 523; suo carteggio con Paul Sabatier: I, 523; suo carteggio con Cornelio Villani: I, 523. BIBL.: I, 523. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carte Salvadori. Salvati, C.: I, 120. Salvati, Vincenzo: redige (1863) un indice della documentazione ora nel fondo Cappella Sistina. Camerlengato della Biblioteca Vaticana: I, 395; redige (1863) un inventario della documentazione ora nel fondo Cappella Sistina. Diari della Biblioteca Vaticana: I, 397. Salvatori, Giovambattista, cantore e archivista della Cappella Giulia: I, 387, 388. Salvetti, Domenico, prefetto dell’Archivio Vaticano, possessore di autografi di Sisto V: manoscritti a lui appartenuti, acquisiti da Alessandro VII: I, 404. Salviati, famiglia: ramo toscano e ramo romano della famiglia: I, 716; fusione di un nucleo di documentazione della – con l’archivio della famiglia Barberini, forse dovuta al matrimonio di Francesco IV Colonna († 1750) con Vittoria Salviati e alla successiva confluenza dei Colonna nella famiglia Barberini in occasione del matrimonio (1728) di Giulio Cesare III Colonna di Sciarra con Cornelia Costanza Barberini: I, 716; documentazione archivistica relativa alla – conservata nei fondi Borghese e Salviati in Archivio Segreto Vaticano, nelle Carte Strozziane in Archivio di Stato di Firenze e nell’Archivio Salviati presso la Scuola Normale Superiore di Pisa: I, 716, 717; corrispondenza di cardinali della – nel fondo Archivio Salviati in Biblioteca Vaticana: I, 717; registri e atti relativi alla – nel fondo Archivio Salviati in Biblioteca Vaticana: I, 716-717; manoscritti greci appartenuti alla –, poi passati alla famiglia Colonna e ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 605-606; II, 945; manoscritti latini appartenuti alla –, ora nel fondo Ottoboniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 454. Cfr. anche: Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, fondi archivistici,
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INDICE ANALITICO
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Fondo Salviati; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Archivio Salviati. Salviati, Averardo: vende (1776) manoscritti latini della biblioteca familiare, ora in parte nel fondo Ottoboniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 454. Salviati, Caterina [Zefirina], moglie (dal 1718) di Fabrizio II Colonna, madre di Marcantonio e di Pietro Colonna Pamphili: I, 698; con il suo matrimonio manoscritti di casa Salviati confluiscono nella biblioteca della famiglia Colonna: I, 606. Salviati, Giovanni, card.: antico possessore di quasi tutti i codici colonnensi (Vat. gr. 2162-2254) ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 605-606; II, 945. Salviati, Jacopo, politico fiorentino: dà avvio (inizio sec. XVI) al ramo romano della famiglia: I, 716. Salviati, Vittoria, moglie di Francesco IV Colonna, madre di Girolamo: I, 698, 716. Samaran, Ch.: I, 181, 188. samaritani, manoscritti –: I, 348, 577, 648-649; II, 974. Samir, S.K., S.I.: I, 563. Samuel b. Jehiel, di Orbetello: antico possessore del manoscritto ora Urb. ebr. 2: I, 546. Samuel Kapasulis, patriarca greco di Alessandria: invia in dono (entro il 1719) a Clemente XI codici greci: I, 451. Sanakea, «filosofo indiano»: cfr. Câ%akya (…). Sánchez Mariana, M.: I, 87, 188. Sandler, L.F.: I, 122. Sandri, L.: II, 838. Sanford, E.M.: I, 243. Sangsprüche: manoscritti con –: I, 129. SANKT GALLEN (Svizzera): abbazia benedettina di –: manoscritti miniati originari o provenienti dall’–: I, 149. SANKT-PETERBURG (Russia): I, 370; Gosudarstvennyj Ermitaà: postillato tassiano ivi conservato: II, 802; Rossijskaja Nacional’naja Biblioteka: postillato tassiano ivi conservato: II, 802. Sannazaro, Iacopo: I, 275. Sannia, Ida: cfr. Brandileone Sannia, Ida (…). SANNICOLA (Lecce): S. Mauro, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679. Sansaini, Pompeo, fotografo: riproduce fotograficamente (fra 1912 e 1923) manoscritti copti di proprietà di John Pierpont Morgan senior: I, 437. sanscriti, manoscritti –: I, 99, 372, 374, 520, 616, 620, 622. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –. Sansolini, C.: I, 517. Santa Sede: I, 18, 298, 332, 344, 405, 415, 472, 514, 631, 642; II, 768, 862, 890, 899, 956; storia delle relazioni della – con la Francia (dal sec. VIII): I, 92, 298; diritti (sec. XVII) della – sul ducato di Urbino: I, 540; recupero, da parte della –, dei manoscritti e delle opere d’arte trafugate dai Francesi durante il periodo rivoluzionario: II, 900; acquisto (1888), da parte della –, di carte della famiglia
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[Santa Sede (segue)]
Visconti, poi distribuite fra l’Archivio Vaticano, la Biblioteca Vaticana e l’Archivio Storico dei Musei Vaticani: I, 426; Concordato della – con l’Italia (1929): I, 515; Curia Romana: I, 428, 677; II, 792, 966, 975; documentazione relativa all’attività di alcune congregazioni della Curia Romana nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 681-682; manoscritti provenienti da uffici della Curia Romana, pervenuti alla Biblioteca Vaticana in età napoleonica: I, 628. Cfr. anche: Città del Vaticano; Stato Pontificio. –, Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, Pontificia – (già Accademia dei Virtuosi al Pantheon, dal 1861 con il titolo di «Pontificia»): II, 766, 785-786, 957; sede nel Palazzo della Cancelleria: II, 785. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Accademia dei Virtuosi. –, Accademia Romana di Archeologia, Pontificia –: II, 903; carte relative alla – nel fondo Autografi Ferrajoli in Biblioteca Vaticana: I, 425. –, Accademia di S. Tommaso d’Aquino, Pontificia – (già Accademia Romana di S. Tommaso d’Aquino): II, 768; manoscritti, stampati e periodici dell’– trasmessi (1937) alla Biblioteca Vaticana: II, 765. –, Accademia delle Scienze, Pontificia –: deposito in Biblioteca Vaticana (1939) della sua collezione di periodici: II, 766. –, ambasciata di Francia presso la –: I, 411; II, 766. –, biblioteche e archivi papali prima della fondazione quattrocentesca della Biblioteca Vaticana: I, 20, 21, 26, 29, 248, 585, 586; biblioteca avignonese: I, 20, 21, 23, 24, 28, 354-355, 356, 585; II, 947; inventari: I, 20, 21, 26, 29. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana. –, Camera Apostolica: I, 395, 560, 688; II, 813; confisca da parte della –, per debiti insoluti, della biblioteca di Aldo Manuzio il Giovane († 1597), poi confluita in Biblioteca Vaticana: II, 786; libri di conti e registri della –, nel fondo Camerale I nell’Archivio di Stato di Roma: I, 391; Collegio dei Prelati di Camera: II, 766. Cfr. anche: Roma, Tipografia Camerale. –, Cappella Pontificia: Collegio della –: I, 384, 386, 393, 394, 395, 396; storia del Collegio: I, 389-390, 391, 393; personale e organizzazione del Collegio: I, 395, 396; archivio dei cantori del Collegio: I, 388-397; II, 946; antichi inventari dell’archivio: I, 394, 395, 397. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, [Cappella Sistina] (…). –, cardinali bibliotecari e archivisti di Santa Romana Chiesa: I, 5, 6, 8, 24, 25, 28, 329, 337, 343, 355, 369, 398, 409, 418, 438, 440, 447, 451, 452, 454, 465, 466, 467, 468, 474, 478, 480, 504, 505, 509, 522, 546, 554, 565, 566, 567, 570, 571, 574, 582, 587, 589, 590, 591, 596, 597, 600, 602, 603, 606, 607, 609, 614, 618, 625, 626, 627, 628, 629, 630, 633, 637, 640, 656, 718; II, 747, 749, 750, 751, 756, 758, 760, 761, 762, 772, 791, 792, 809, 824, 828, 850, 877, 879, 895, 897, 899, 904, 943. Cfr. anche: Albani, Alessandro (…); Albani, Giuseppe (…); Barberini, Antonio, senior (…); Barberini, Francesco, senior (…); Baronio, Cesare (…); Brancati, Lorenzo, di Laurìa (…); Caffarelli Borghese, Scipione (…); Capponi, Luigi
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INDICE ANALITICO
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(…); Carafa, Antonio (…); Casanate, Girolamo (…); Cassetta, Francesco di Paola (…); Chigi, Flavio I (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, raccolte, oggetti d’arte e arredi, quadreria con i ritratti dei cardinali bibliotecari; Città del Vaticano, Musei Vaticani, spazi e ambienti, «Appartamento» del card. bibliotecario Francesco Saverio de Zelada (…); Cobelluzzi, Scipione (…); Colonna, Ascanio (…); Colonna, Marcantonio, senior (…); Della Somaglia, Giulio Maria (…); Ehrle, Franz (…); Farina, Raffaele (…); Gasquet, Aidan (…); Giustiniani, Orazio (…); Lambruschini, Luigi (…); Mai, Angelo (…); Marcellus II (Marcello Cervini), papa; Mejía, J.M. (…); Mercati, Giovanni (…); Nobili, Roberto de’ – (…); Passionei, Domenico (…); Pitra, Jean-Baptiste (…); Querini, Angelo Maria (…); Sirleto, Guglielmo (…); Stickler, Alfons Maria (…); Tauran, Jean-Louis (…); Tisserant, Eugène (…); Tosti, Antonio (…); Valenti Gonzaga, Luigi (…); Zelada, Francesco Saverio de – (…). –, Casa Pontificia: libri di conti della – (secc. XVI-XVIII), ora in Biblioteca Vaticana e all’Archivio di Stato di Roma: I, 431; II, 947-948. Cfr. anche: Santa Sede, Prefettura dei Palazzi Apostolici (…); Santa Sede, familia papale (…). –, cerimonieri e maestri delle cerimonie pontificie: archivio dei –: I, 390; diari tenuti dai –: I, 247. –, Congregazione delle Cause dei Santi: cfr. Santa Sede, Congregazione dei Riti (…). –, Congregazione per le Chiese orientali (già C. Orientale, C. per la Chiesa Orientale): I, 329, 439, 566; provenienza dalla – di un manoscritto greco ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 609; provenienza dalla – di due manoscritti persiani ora nel fondo Vaticano persiano in Biblioteca Vaticana: I, 645. –, Congregazione del Concilio (ora Congregazione per il Clero): I, 344, 428; documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 682. –, Congregazione per la Dottrina della Fede: cfr. Santa Sede, Congregazione dell’Indice (…); Santa Sede, Congregazione del S. Uffizio (…). –, Congregazione per l’Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi): cfr. Santa Sede, Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi (…). –, Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli: cfr. Santa Sede, Congregazione de Propaganda Fide (…). –, Congregazione dell’Immunità Ecclesiastica (dal 1879 unita alla Congregazione del Concilio, ora denominata Congregazione per il Clero): documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 681. –, Congregazione dell’Indice (dal 1917 unita alla Congregazione del S. Uffizio, ora denominata Congregazione per la Dottrina della Fede): I, 344; inventari di biblioteche conventuali redatti nell’ambito dell’inchiesta promossa (fra 1598 e 1603) dalla –, ora nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 631; II, 949. Cfr. anche: Santa Sede, Congregazione del S. Uffizio (…). –, Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica: cfr. Santa Sede, Congregazione dei Vescovi e dei Regolari (…). –, Congregazione Orientale: cfr. Santa Sede, Congregazione per le Chiese orientali (…).
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[Santa Sede (segue)]
–, Congregazione de Propaganda Fide (ora Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli): I, 357, 358, 360, 362, 363, 364, 366, 376, 381, 495, 559, 570, 571, 651, 688; Tipografia (o Stamperia) della –: I, 569; II, 948; decisioni (1638, 1762) della – di trasmettere alla Biblioteca Barberiniana una copia di ogni libro impresso nella Stamperia: I, 337; II, 793, 794; decisione della – (21 aprile 1902) di trasferire alla Biblioteca Vaticana i manoscritti e le monete presenti nel Museo Borgiano e gli stampati antichi della biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda: II, 839, 932; trasferimento delle collezioni numismatiche della – in Biblioteca Vaticana: II, 903-904, 948; manoscritti greci provenienti dalla –, ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 599, 600; manoscritti siriaci provenienti dalla –, ora nel fondo Vaticano siriaco in Biblioteca Vaticana: I, 652; manoscritto slavo proveniente dalla –, ora nel fondo Vaticano slavo in Biblioteca Vaticana: I, 656; documentazione relativa alla – nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 682. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, [Borgiani] (…); Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Propaganda Fide; Roma, Collegio Urbano di Propaganda Fide, Biblioteca; Roma, Palazzo di Propaganda Fide (…), Museo Borgiano di Propaganda Fide (…). –, Congregazione della Reverenda Fabbrica di S. Pietro (soppressa nel 1967): documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 681. Cfr. anche: Città del Vaticano, S. Pietro in Vaticano (…), Fabbrica di S. Pietro (…). –, Congregazione dei Riti (fino al 1969, quando parte delle sue funzioni passò alla C. per le Cause dei Santi allora istituita, ora denominata C. delle Cause dei Santi): positiones a stampa relative a cause, nel fondo R.G. Riti della Biblioteca Vaticana: II, 855; causa di beatificazione e di canonizzazione di Giuseppe Toniolo: I, 536-537; documentazione relativa alla – nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 682; Pontificia Commissione storico-liturgica: I, 439. –, Congregazione del S. Uffizio (ora denominata Congregazione per la Dottrina della Fede): I, 428, 441, 460; II, 830; manoscritti greci, latini e orientali già della –, ora in Biblioteca Vaticana: I, 565, 631-632; II, 868-869, 949, 953; copie di documenti della –, un tempo presso l’Archivio Segreto Vaticano, ora a Dublin, Trinity College, e loro riproduzioni in Biblioteca Vaticana nel fondo Microfilm di manoscritti: I, 441; stampati di provenienza palatina trasferiti (sec. XVII) alla – e poi recuperati per la Biblioteca Vaticana da Lucas Holste († 1661) e da Franz Ehrle († 1934): I, 460; II, 835; stampati della biblioteca della –, con gli strumenti di lavoro dei membri della medesima, trasferiti in Biblioteca Vaticana (1934) e ivi dispersi nei fondi della Raccolta Generale: II, 868, 953; stampati, soprattutto frutto di sequestri e requisizioni da parte della –, ora nel fondo Stampati del S. Offizio e nei fondi della Raccolta Generale in Biblioteca Vaticana: II, 867, 953; inventario alfabetico della biblioteca della – (Arch. Bibl. 229): II, 868; documentazione relativa alla –, nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 682. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana,
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Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Stampati del S. Offizio; Inquisizione. –, Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi (ora C. per l’Educazione Cattolica [dei Seminari e degli Istituti di Studi]): II, 768. –, Congregazione dei Vescovi e dei Regolari (soppressa nel 1908, le cui attribuzioni passarono per la parte relativa ai vescovi alla C. Concistoriale, ora C. per i Vescovi, e per la parte relativa ai regolari alla C. dei Religiosi, ora C. per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica): documentazione relativa alla – nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 681. –, Congregazione della Visita Apostolica (istituita da Clemente VIII nel 1592, ora soppressa): documentazione relativa alla – nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 681-682. –, Dataria Apostolica (soppressa nel 1967): I, 428, 431. –, Esposizioni Vaticane (1870, 1888, 1925): I, 415, 620. –, familia papale: membri della – nei ruoli: I, 520; II, 948. Cfr. anche: Santa Sede, Casa Pontificia. –, Istituto per le Opere di Religione (I.O.R.): acquista e deposita (1989) in Biblioteca Vaticana autografi, carte e materiali diversi legati alla figura di Lorenzo Perosi, ora costituenti il fondo Perosi: I, 493. –, maestro del Sacro Palazzo: I, 522; II, 793; presenza, nel fondo Reginense latino in Biblioteca Vaticana, di manoscritti inviati al – per ottenerne l’«imprimatur»: I, 505; regolare trasmissione alla Biblioteca Vaticana, da parte del –, di libri presentati ai pontefici: II, 749. Cfr. anche: Santa Sede, Prefettura dei Palazzi Apostolici; Santa Sede, Sacri Palazzi Apostolici. –, Nunziatura Apostolica nella Repubblica Dominicana: stampati pervenuti (1981) dalla – alla Biblioteca Vaticana: II, 769. –, Penitenzieria Apostolica: manoscritto slavo da essa trasferito (1780) in Biblioteca Vaticana: I, 656; stampati pervenuti (1960) alla Biblioteca Vaticana dalla –: II, 768, 769, 955. –, Pontificia Commissione Biblica: I, 439. –, Pontificia Commissione per l’edizione Vaticana dei libri liturgici gregoriani (ora soppressa): I, 439. –, Pontificia Commissione per la Redazione del Codice di Diritto Canonico Orientale (soppressa nel 1991): I, 439. –, Pontificia Commissione per la revisione ed emendazione della Vulgata (ora soppressa): I, 441; II, 769. –, Pontificia Commissione storico-liturgica della Congregazione dei Riti: cfr. Santa Sede, Congregazione dei Riti. –, Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana: cfr. Roma, Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana. –, Pontificio Istituto Biblico: cfr. Roma, Pontificio Istituto Biblico. –, Pontificio Istituto di Musica Sacra: cfr. Roma, Pontificio Istituto di Musica Sacra (…). –, Pontificio Istituto Orientale: cfr. Roma, Pontificio Istituto Orientale.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[Santa Sede (segue)]
–, Prefettura dei Palazzi Apostolici: I, 431; II, 947. Cfr. anche: Santa Sede, Casa Pontificia; Santa Sede, familia papale; Santa Sede, maestro del Sacro Palazzo; Santa Sede, Sacri Palazzi Apostolici. –, Sacra Romana Rota (ora Tribunale della Rota Romana): I, 593, 627; Decisiones della –: I, 96; II, 845. –, Sacri Palazzi Apostolici: membri dei – nei ruoli: I, 520; II, 948. Cfr. anche: Santa Sede, maestro del Sacro Palazzo; Santa Sede, Prefettura dei Palazzi Apostolici. –, Segnatura di Grazia (Tribunale, già Congregazione, con attribuzioni ora del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica): I, 688. –, Segreteria di Stato: I, 493, 540; carte e documenti riguardanti la – conservati nella Biblioteca Vaticana: I, 352, 354, 415; Sezione Affari ordinari (metà sec. XX): I, 428; Sezione Affari straordinari (inizio sec. XX): II, 765. –, Tipografia Vaticana (sec. XVI): II, 786. Cfr. anche: Città del Vaticano, Tipografia Vaticana. –, Tribunali: cfr. Santa Sede, Penitenzieria Apostolica (…); Santa Sede, Sacra Romana Rota (…); Santa Sede, Segnatura di Grazia (…); Stato Pontificio, Tribunale della Grascia (…). Santagata, M.: I, 305. Santamaura (S. Maura), Giovanni, padre di Giulio, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: inventari di manoscritti greci della Vaticana da lui redatti: I, 590-591, 594, 595, 607; è copista di alcuni manoscritti nel fondo Vaticano greco: I, 592, 593, 600. Santamaura (S. Maura), Giulio, figlio di Giovanni: collabora con il padre alla redazione di un inventario dei manoscritti greci della Vaticana: I, 590. Santi, F.: I, 26, 57, 399, 450, 462, 507, 545, 639. santi e beati: cfr. Addai (vel Thaddaeus) «apostolus», episcopus Edessae (…); Agnes (…); Albertus Magnus (…); Ambrosius Mediolanensis (…); Ambrosius Traversari (…); Anselmus Cantuariensis (…); Athanasius Alexandrinus (…); Augustinus, Aurelius (…); Basilius Magnus (…); Beatus Liebanensis (…); Beda Venerabilis (…); Benedictus Casinensis (…); Bernardinus Senensis (…); Bernardus Claraevallensis (…); Birgitta Suecica (…); Bonaventura de Balneo Regio (…); Brigida Kildariae in Hibernia (…); Carolus Borromaeus (…); Catharina Senensis (…); Clara Assisiensis (…); Clemens I, papa (…); Constantinus (…), vulgo dictus Magnus, imperator, (…); Contardus Ferrini (…); Cyprianus, Thascius Caecilius (…); Cyrillus Alexandrinus (…); Dominicus, fundator Ordinis Praedicatorum (…); Ephraem Syrus (…); Epiphanius Cyprius vel Constantiensis (…); Ericus (Erik), rex Sueciae (…); Eugenius III (…), papa (…); Franciscus Assisiensis (…); Franciscus Xaverius (…); Fulgentius Ruspensis (…); Gelasius I, papa (…); Georgius, martyr Diospoli in Palaestina (…); Gregorius I, vulgo dictus Magnus, papa (…); Gregorius II, papa (…); Gregorius III, papa (…); Gregorius Nazianzenus (…); Henricus II, imperator Sacri Romani Imperii (…); Hieronymus Stridonensis (…); Hilarius Pictaviensis (…); Hugo de Sancto Victore (…); Iacobus apos-
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tolus (…); Iacobus de Marchia (…); Iacobus Viterbiensis (…); Ignatius Loyola (…); Innocentius XI (…); Innocentius XII (…); Innocentius XIII (…); Iohannes XXIII (…), papa (…); Iohannes apostolus et evangelista (…); Iohannes Cantius, vel de Kèty (…); Iohannes Chrysostomus (…); Iohannes Climacus (…); Iohannes Damascenus (…); Iohannes Paulus II (…); Ioseph, pater putativus Iesu (…); Isidorus Hispalensis (…); Isidorus Pelusiota (…); Ivo Carnotensis (…); Leo III, papa (…); Lucas evangelista (…); Marcus evangelista (…); Matthaeus apostolus et evangelista (…); Maurus, discipulus s. Benedicti (…); Mari, discipulus Addai «apostoli» (…); Maria, virgo, mater Iesu (…); Maria Magdalena de Pazzis (…); Methodius, apostolus Slavorum (…); Michaël archangelus (…); Michaël syncellus Hierosolymitanus (…); Moses (…) (an Moses Aethiops?); Nicolaus I, papa (…); Paulinus Nolanus (…); Paulus apostolus (…); Paulus Miki (…) et socii martyres Iaponiae (…); Petrus Damiani (…); Pius V (…), papa (…); Pius IX (…), papa (…); Pius X (…), papa (…); Pius a Pietrelcina (…); Robertus Bellarmino (…); Scholastica (…); Šenûte, archimandrita di Atrípê (…); Takla Haymanot, s.; Theodorus Studita (…); Thomas Aquinas (…); Thomas Becket, archiepiscopus Cantuariensis (…); Turibius Alfonsus de Mogrovejo, archiepiscopus Limae in Peruvia (…); Urbanus V (…); Victor III (…), papa (…). Santiago-Otero, H.: I, 86, 223, 238, 275, 506. santità: manoscritti e documenti illustranti la storia della –: I, 301. Santoloni, Rinaldo, scopatore, poi primo custode della Biblioteca Vaticana: è accusato d’aver bruciato (forse nel 1798) alcuni inventari del fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 604-605. Santoro (o Santorio), Giulio Antonio, card., arcivescovo di S. Severina in Calabria: promuove la missione (1583-1587) di Leonardo Abel in Oriente alla ricerca di codici: I, 554-555; suoi manoscritti nei fondi Barberiniano greco e Barberiniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 341-342, 346, 348. Santoro, Paolo Emilio, nipote del card. Giulio Antonio Santoro, arcivescovo di Urbino: suoi manoscritti nei fondi Barberiniano greco e Barberiniano orientale in Biblioteca Vaticana: I, 341, 348. Santos Dias, C.E. dos –: I, 194. Santos Otero, A. de –: I, 46. Santucci, C.: I, 276. Santucci, L.: I, 119. Sanvito, Bartolomeo, copista: II, 922 Sanzio, Raffaello: cfr. Raffaello Sanzio. Sapeto, Giuseppe, C.M., missionario ed esploratore: porta in Europa numerosi manoscritti etiopici: I, 497-498. Sappho: I, 256. SARDEGNA: I, 430, 696; II, 962, 969; manoscritti relativi alla –: I, 150, 299; manoscritti con rappresentazioni cartografiche della –: I, 66, 299; stampati relativi alla – nella collezione di volumi di Michele Pinna acquistata (1938) dalla Biblioteca Vaticana: II, 765-766. –, Regno di –: documenti ad esso relativi, nella serie Regno di Sardegna presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di
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[SARDEGNA, Regno di – (segue)]
Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 487. Cfr. anche: Piemonte. Sardi, Giuseppe, architetto: progetta (inizio del sec. XVIII) la nuova facciata tardobarocca della chiesa romana di S. Maria in Cosmedin: I, 722. aš-Šarfa, Dayr –: cfr. Charfeh (…), seminario siro di – (…). SARTEANO (Siena): I, 680. Sartori Canova, Giovanni Battista, fratellastro di Antonio Canova e vescovo di Mindo (dal 1826): sua missione a Parigi (1814-1815), con Antonio Canova e Marino Marini, per la restituzione dei manoscritti e delle opere d’arte sottratti alla Santa Sede dal 1797: II, 900. SASSA (L’Aquila): I, 686. SASSANO (Salerno): I, 701. SASSOFERRATO (Ancona): S. Croce, abbazia della –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679-680. SASSONIA: cfr. Sachsen (…). SASSOVIVO (presso Foligno, in provincia di Perugia): S. Croce, abbazia benedettina della –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 680. satirica, poesia – italiana: I, 486. Sauget, Joseph-Marie, scriptor orientale e direttore della poi soppressa Sezione Oggetti d’arte della Biblioteca Vaticana: I, 381, 563, 572, 646, 651, 653, 654, 662; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 401, 415, 531, 561. BIBL.: I, 27, 96, 110, 131, 237, 359, 367, 381, 563. Sautel, J.-H.: I, 140. Savage, J.J.H.: I, 278. Savelli, Mariano, vescovo di Gubbio: manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 592; spoglio dei suoi libri nel cosiddetto «fondo antico» dei Vaticani latini in Biblioteca Vaticana : I, 626. saveriano, manoscritti d’interesse –: cfr. Franciscus Xaverius (…), s. Savoca, G.: I, 260. SAVOIA: cfr. Savoie (…). Savoia, casa: manoscritti miniati legati a membri della –: I, 124, 276; documentazione ad essa relativa, nella serie Savoia presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 485; monete e medaglie della –, nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 905, 906. Cfr. anche: Carlo Alberto di Savoia (…); Carlo Emanuele I (…); Carlo Emanuele II (…); Carlo Emanuele III (…); Carlo Emanuele IV (…); Carlo Felice (…); Carolina di Savoia (…); Savoia Carignano, Caterina Maria (…). Savoia Carignano, Caterina Maria: sposa (1780) Filippo III Colonna: I, 693; documenti a lei relativi nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 697. SAVOIE (dipartimento della Francia): I, 456. SAVONA: I, 480, 482.
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Savonarola, Girolamo, O.P.: II, 977; è oggetto di studi di Pasquale Villari: I, 663. Savorelli, A.: I, 326. Saxer, V.: I, 529, 530. Saxl, F.: I, 50, 119, 125. ÚAYDÂ: cfr. Sidone (…). ÚAYDNÂYÂ (nei pressi di Damasco; Siria): monastero di Nostra Signora (Dayr Sayyida): manoscritti che ne provengono, ora nel fondo Vaticano siriaco in Biblioteca Vaticana: I, 651. Šayæû, Luwís: cfr. Cheikho, Louis (…). Sayyid Aümad b. Zayn al-‘Âbidín, teologo e filosofo persiano: è autore di un trattato di polemica religiosa conservato nel manoscritto Borg. pers. 5: I, 379. Sbath, Paul (Bûlus Sbâý), di Aleppo, sacerdote e collezionista: raccolta di manoscritti da lui posseduti, in parte in Biblioteca Vaticana, in parte passati alla Fondation Georges et Mathilde Salem, ad Aleppo: I, 530-532, 935, 951; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. BIBL.: I, 531, 532. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Sbath. Sbordone, F.: I, 321-322. Sbrilli, M.: I, 717. scacchi, gioco degli –: manoscritti relativi al –: I, 150, 326. Scaccia Scarafoni, Paolo: I, 491. Scaffai, M.: I, 232. Scaglia, G.: I, 247. Scalia, Carmelo, assistente della Biblioteca Vaticana: si reca (1927) negli Stati Uniti per prepararsi alla catalogazione degli stampati: II, 775. Scaliger, Joseph Juste, umanista: I, 555. Scambi, Antonio, figlio di Lorenzo di Stefanello, padre di Lorenzo, notaio: suoi protocolli conservati nel fondo S. Angelo in Pescheria in Biblioteca Vaticana: I, 720. Scambi, Lorenzo, detto Impoccia, figlio di Antonio, notaio: suoi protocolli conservati nel fondo S. Angelo in Pescheria in Biblioteca Vaticana: I, 720. Scandar, Andrea (Andrâwus b. Sim‘ân Skandar), maronita, docente di lingua araba nella Sapienza romana: raccoglie (fra 1718 e 1721) nel corso di una missione in Oriente manoscritti greci e orientali ora in Biblioteca Vaticana: I, 451, 557, 651; antico possessore del manoscritto ora Vat. ebr. 447: I, 576, 579. SCANDINAVIA: I, 534. Cfr. anche: Finlandia; Norvegia; Svezia. Scano, G.: I, 218. Scapaticci, Paolo, scriptor orientale della Biblioteca Vaticana: collabora con Giovanni Battista De Rossi nell’inventariazione dei manoscritti Vat. lat. 8472-9019: I, 638. Scappaticci, L.: I, 61, 108. Scarcia Piacentini, P.: I, 68, 77, 241, 248, 279, 450, 462, 516, 529, 544, 634, 703; II, 920. Scarfò, Giovanni Crisostomo, O.S.B.I.: suo inventario dei manoscritti di monasteri dell’Italia meridionale radunati da Pietro Menniti nel Collegio di S. Basilio in Roma, ora Vat. gr. 1963-2123: I, 601, 611, 615.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Scarfoglio, Edoardo, giornalista e scrittore: collabora al giornale La tribuna, di proprietà di Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra: I, 685; suoi rapporti con Giulio Salvadori: I, 522. Scatizzi, P.: I, 703. Scerbo, F.: I, 432. Schade, G.: I, 174. Schadl, S.: I, 327. Schadt, H.: I, 47. Schaller, H.M.: I, 262. Schefers, H.: I, 311. SCHEGGIA e PASCELUPO (Perugia): I, 680. Scheller, R.W.: I, 125. Schelstrate, Emmanuel, primo custode della Biblioteca Vaticana: I, 464; in Vaticana, accoglie (1690) i manoscritti della regina Cristina di Svezia: I, 504; è attivo nell’acquisizione di stampati per la Vaticana: II, 746. Schembra, R.: I, 228. Schenkl, H.: I, 284. Schepens, L.: I, 246. Scher, A.: I, 381. Scherg, Th.I.: I, 636; II, 770. Schettino Nobile, Maria, figlia di Umberto Nobile: dona al Medagliere Vaticano medaglie, decorazioni e oggetti commemorativi del padre: II, 904-905. Scheuermann, A.: I, 196. Scheuner, M.P.: I, 298. Schiano, C.: I, 208. Schiaparelli, L.: I, 672, 676. ‹chiau, O.: I, 647. Schiavo, A.: I, 714; II, 786. SCHILPARIO (Bergamo): ai poveri di –, suo paese natale, il card. Angelo Mai destina per legato il ricavato dalla vendita della sua biblioteca: II, 828. Schimmelpfennig, B.: I, 314, 392. Schipper, W.: I, 230. Schlechter, A.: I, 462. SCHLESIEN (regione storica oggi compresa tra Germania, Polonia e Repubblica Ceca): stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Slesia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. SCHLESWIG-HOLSTEIN (Germania): stampati relativi allo – o ivi pubblicati, nella sezione Schleswig-Holstein della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. Schmidt, M.G.: I, 272. Schmidt, T.S.: I, 188. Schmidt-Beste, T.: I, 392. Schminck, A.: I, 94. Schmitt, A.: I, 80. Schmitt, C.-B.: I, 179. Schmitt, J.-C.: I, 315.
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Schmitz, F.-J.: I, 59. Schmitz, W.: I, 319. Schneider, F.: I, 104, 309. Schneider, J.: I, 96, 97. Schneider-Graziosi, Giorgio, archeologo: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Schneyer, J.B.: I, 131. Scholarius, Georgius: cfr. Gennadius II (…), patriarcha Constantinopolitanus. Scholastica, s.: I, 312; II, 967, 972. SCHÖNAU (o SCHÖNAU IM STEINACHTAL; Baden-Württemberg, Germania): S. Maria, abbazia cistercense di –: manoscritti da esso provenienti, confluiti nella «Bibliotheca Palatina» di Heidelberg: I, 458. Schottenloher, K.: I, 461; II, 837. Schrammek, B.: I, 388. Schreckenberg, H.: I, 236. Schreiner, Peter: I, 589. BIBL.: I, 71, 200, 613. Schrijver, Pieter: cfr. Schryver, Peter (…). Schryver, A. de –: cfr. de Schryver, A.Ph. Schryver, Peter (Pieter Schrijver, o Petrus Scriverius), storico e filologo: manoscritti da lui posseduti, acquistati dalla regina Cristina di Svezia: I, 503. Schuba, L.: I, 468. Schubert, Franz, musicista: suoi autografi nel manoscritto Vat. mus. 18: I, 643. Schucan, L.: I, 187, 195. Schuller, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Schullian, D.M.: I, 289. Schulte, F.: I, 249. Schultz, H.: I, 225. Schulz, S.A.: I, 621. Schulze, M.: I, 313. Schunke, I.: I, 461; II, 837. Schurhammer, G., S.I.: I, 383. Schüssler, K.: I, 59. Schütze, S.: I, 340, 346; II, 795, 880. Scialanga, D.: I, 65, 342. Sciarra, famiglia: cfr. Barberini Colonna di Sciarra, famiglia (…). Sciarra, E.: I, 149, 228. scientifici, manoscritti con testi –: – e magici: I, 150-151, 304, 312, 347; – giudeoarabi, nel fondo Vaticano ebraico in Biblioteca Vaticana: I, 579. Cfr. anche: alchemici, manoscritti –; meccanica; ottica. –, stampati con testi –: II, 760; nella sezione Scienze della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783; nel fondo R.G. Scienze in Biblioteca Vaticana: II, 856; nel fondo Stampati del S. Uffizio in Biblioteca Vaticana: II, 867; raccolti da Étienne Pagès († 1841), ma poi alienati e quindi ora assenti dal fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. –, strumenti e oggetti –: I, 296, 456; II, 833, 902. scienza, storia della –: manoscritti latini relativi alla –: I, 113.
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scienze sociali: pubblicazioni relative alle – nel fondo R.G. Scienze sociali in Biblioteca Vaticana: II, 856. Scilla, Saverio, pittore e numismatico: sua collezione di monete pontificie acquistata (1746) da Benedetto XIV: II, 896-897, 943; perdita della sua collezione, sottratta al Medagliere Vaticano durante l’occupazione francese: II, 902. Scipioni, Fortunato, O.F.M.: I, 523. Scipioni, S.: I, 216. Scisma d’Occidente (1378-1415): I, 623; manoscritti relativi allo –: I, 66. SCOLACIUM: cfr. Squillace (…); Vivarium (…). Scolario, Giorgio: cfr. Gennadius II (…), patriarcha Constantinopolitanus. scolastica, teologia –: manoscritti di –: I, 345; stampati con edizioni di testi di – nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. Cfr. anche: teologici, manoscritti –; tomistici, manoscritti –. Scolastica, s.: cfr. Scholastica, s. scolastico, manoscritti d’uso –: I, 152; in forma di tavolette: I, 161; latini: I, 62; d’area insulare: I, 152; da Firenze o dall’area toscana: I, 152; con corsi di logica, filosofia, retorica, ecclesiologia, nel fondo Pagès in Biblioteca Vaticana: I, 457. Sconocchia, S.: I, 552. Scott, D.: I, 264. Scott, K.L.: I, 122. Scotti, Girolamo, vescovo di Soana: chiede in prestito (1487) il manoscritto ora Vat. ebr. 21: I, 573. Scotti, L.: II, 800. SCOZIA: I, 464; stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Scozia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. Scrimger (Scrimgeour), Henry, scozzese, docente di diritto e filosofia a Ginevra (sec. XVI): manoscritti a lui appartenuti nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 464. scrittori e letterati: autografi di –, per lo più italiani, nella serie Scrittori, presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945): I, 480. Cfr. anche: autografi. scrittura greca, stili di –: I, 152-155. Cfr. anche: alessandrina, manoscritti (…) in maiuscola –; Anastasio, manoscritti (…) in minuscola «tipo –»; arcaizzanti, manoscritti (…) in scritture – dell’età dei Paleologi; asso di picche, manoscritti (…) in minuscola «ad –»; biblica, manoscritti (…) in maiuscola –; bouletée, manoscritti (…) in minuscola –; «chypriote bouclée», manoscritti (…) in minuscola –; «collezione filosofica», manoscritti (…) nello stile di minuscola della –; epsilon, manoscritti (…) in minuscola «stile –»; maiuscola, manoscritti (…) in scrittura –; minuscola, manoscritti greci in –; otrantina, manoscritti (…) in minuscola – «barocca»; palestino-cipriota, manoscritti in minuscole greche d’ambito –; «quadrata», manoscritti (…) in minuscola –; Reggio Calabria, manoscritti (…) in «stile di Reggio»; «rossanese», manoscritti (…) in minuscola – (…); salentine, scritture greche –. scrittura latina, stili di –: I, 155-158. Cfr. anche: beneventana, manoscritti in scrittura –; capitale, manoscritti (…) in scrittura –; carolina, manoscritti in
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minuscola –; corsiva romana, manoscritti (…) in –; gotica, manoscritti in scrittura –; insulare, manoscritti (…) in minuscola –; Luxeuil-les-Bains (…), manoscritti in minuscola del «tipo di Luxeuil»; onciale, manoscritti (…) in scrittura –; «romanesca», manoscritti in minuscola –; semionciale, manoscritti (…) in scrittura –; umanistica, scrittura –; visigotica, manoscritti in minuscola –. scritturistici, manoscritti –: cfr. Bibbia (…). Scrivener, F.H.A.: I, 53, 57, 60. Scriverius, Petrus: cfr. Schryver, Peter (…). Scudacchi, Francesco, notaio: sottoscrive un inventario della libreria urbinate (1631-1632): I, 545, 547. Scudder, G.: I, 412. scultori: cfr. artisti (…). scultura: collezione di opere di – della famiglia Borghese, illustrata in volumi di Ennio Quirino Visconti (1796, 1797, 1821) e Antonio Nibby (1832): II, 886; statua di S. Giuseppe con il Bambino realizzata (1981) da Tommaso Gismondi, collocata nel Cortile della Biblioteca Vaticana: II, 890. Cfr. anche: avorio, oggetti d’arte in –; bronzo, oggetti d’arte in –; ritratti; statuette lignee (…). Scuola Salernitana: manoscritti con testi medici di autori della –: I, 113; II, 924. SCURCOLA MARSICANA (L’Aquila): I, 699; S. Maria della Vittoria, abbazia di –: I, 701. Scutariotes, Iohannes, librarius Graecus: copia manoscritti greci per Federico da Montefeltro, duca di Urbino: I, 549. Scutariotes, Theodorus: I, 276. SCUTINO (presso Sassoferrato, Ancona): I, 430. SCYLACIUM: cfr. Squillace (…); Vivarium (…). SEBASTE (SEBASTEIA): cfr. Sivas (…). Sebastiano del Piombo (Sebastiano Luciani, detto –): è fra i pittori dei quali sono illegalmente esportati dipinti (1891) da Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra: I, 687. Sebo, F.: I, 128. Secretum secretorum pseudo-aristotelico: I, 180, 531. Sedulius: I, 276. Segna, Francesco, card.: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. SEGNI (Roma): I, 430. Segré, Gino, giurista: stampati da lui posseduti, dal 1943 in Biblioteca Vaticana: II, 766. seicentine, edizioni –: II, 806; esemplari di – donati (1929) da Giulio Cesare Francesco Rospigliosi alla Biblioteca Vaticana: II, 862. Seider, R.: I, 56, 135, 142, 144, 202, 242, 275, 283, 290. Seitz, Ludwig, «direttore delle pitture» dei Musei Vaticani: è membro della commissione istituita (1889) in vista del trasferimento degli stampati dall’Appartamento Borgia nell’attuale Sala di consultazione: II, 761. Selassié, Hailé: cfr. Hailé Selassié I (…). Seler, Eduard: è autore del commentario (1904-1909) accluso alla riproduzione in fotocromografia del manoscritto Borg. mess. 1: I, 378. BIBL.: I, 320, 322.
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SELEUCIA (SELEUCIA-CTESIPHON, rovine dell’antica città della Mesopotamia, 30 km circa a sud di Bagdad; Iraq), sede patriarcale della Chiesa Nestoriana: I, 237. Sella, P. (Pacifico), O.F.M.: I, 287. Sella, Pietro, archivista dell’Archivio Segreto Vaticano: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. SEMINARA (Reggio Calabria): Ss. Elia e Filareto, monastero dei –: manoscritti greci che ne provengono, ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593, 599. semionciale, manoscritti latini in scrittura –: I, 56, 144, 155; delle Confessiones di s. Agostino: I, 182. semitica, popolazioni di lingua –: I, 534. Semmler, J.: I, 311. Sempronius Tuditanus, Caius: II, 802. Seneca, Lucius Annaeus: I, 198, 276-277. Senni, Antonio, C.R., bibliotecario dei Teatini in S. Andrea della Valle: vende (1696) numerosi manoscritti alla Biblioteca Vaticana: I, 556-557. Senofonte: cfr. Xenophon. ps.-Senofonte: cfr. (…) Xenophon. Šenûte, archimandrita di Atrípê, s.: I, 277-278, 279. Serafini, Alberto, biografo di Pio IX: stampati da lui posseduti, dal 1963 in Biblioteca Vaticana: II, 768-769. BIBL.: I, 438. Serafini, Camillo, custode (dal 1898) del Gabinetto Numismatico della Biblioteca Vaticana: conclude le trattative per l’acquisto (1901) della collezione di monete papali del card. Lorenzo Ilarione Randi: II, 903; suo catalogo a stampa (19101927) delle monete e delle bolle plumbee pontificie: II, 904; è sostenuto da Pio XI nell’incremento delle collezioni del Medagliere Vaticano: II, 904. BIBL.: II, 907, 939. Serao, Matilde, scrittrice: collabora al giornale La tribuna, di proprietà di Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra: I, 685. SERBIA: II, 763. Cfr. anche: Jugoslavia (…). Seripando, Antonio, fratello di Girolamo: suoi manoscritti passati al convento agostiniano di S. Giovanni a Carbonara, a Napoli, poi pervenuti alla Biblioteca Barberiniana: I, 342. Seripando, Girolamo, O.E.S.A., fratello di Antonio, card.: suoi manoscritti passati al convento agostiniano di S. Giovanni a Carbonara, a Napoli, poi pervenuti alla Biblioteca Barberiniana: I, 342. SERMONETA (Latina): I, 491; II, 774. sermoni e sermonari: cfr. omiletici, manoscritti –. Séroux d’Agincourt, Jean-Baptiste-Louis-Georges, storico dell’arte: disegni d’interesse storico-artistico a lui appartenuti, nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: I, 81, 278, 629; II, 930. BIBL.: II, 930. Serra, Alessandro: stampati d’interesse albanologico a lui appartenuti, ora in Biblioteca Vaticana: II, 769. SERRA S. ABBONDIO: cfr. Fonte Avellana (…), S. Croce, eremo camaldolese (…). Serra Zanetti, P.: I, 232. Serrai, A.: I, 339, 340, 342, 406, 450, 454; II, 787, 795, 811, 935.
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SERRONE (Frosinone): I, 695. Servasanctus Faventinus, O.F.M.: I, 278. Servius: I, 278. Sessa, famiglia di tipografi ed editori attivi a Venezia (secc. XVI e XVII): II, 803. «sessoriani», manoscritti –, ovvero della basilica romana di S. Croce in Gerusalemme (nell’area dell’antico Sessorium), poi in parte pervenuti in Biblioteca Vaticana: I, 32, 146, 602. Sesti, E.: I, 124. seta, stampati e realizzazioni grafiche su –: I, 435, 581. SETEIA (Krete): cfr. Sitia (…). Ševçenko, I.: I, 218. Ševçenko Patterson, N.: I, 118, 205, 282; II, 928. Severus, E. von –: I, 312. Severus, Gabriel, metropolita Philadelphiensis: suoi autografi tra i codici già di Alvise Lollino all’interno del fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 597. Severus, Iohannes, Lacedaemonius, librarius Graecus: redige (1517-1521) per volere di Girolamo Aleandro un inventario dei codici greci della «sala comune» della Biblioteca Vaticana: I, 586-587. Sferra, F.: I, 622. Sfondrato, Paolo Emilio, card.: offre (1615) a Paolo V il cosiddetto «Menologio di Basilio II» (Vat. gr. 1613): I, 593. Sforza, duchi di Milano: I, 278; biblioteca: I, 291; manoscritti di umanisti lombardi alla loro corte: I, 111, 166, 278, 291. Sforza, famiglia (di Pesaro): loro manoscritti entrati nella biblioteca dei duchi di Urbino: I, 543. Sforza, famiglia (di Roma): manoscritti loro appartenuti: I, 23, 604. Sforza, Bianca Maria: cfr. Bianca Maria Visconti Sforza (…). Sforza, Francesco: cfr. Francesco Sforza, duca di Milano. Sforza, Galeazzo Maria: cfr. Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano (…). Sforza, Giovanni: cfr. Giovanni Sforza, signore di Pesaro. Sforza, Ippolita, figlia di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti: I, 166. Sforza, Ludovico Maria: cfr. Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, duca di Milano. sfragistica: cfr. bizantini, sigilli –; bolle plumbee; calchi (…) di gemme, medaglie, monete e sigilli; papi, bolle plumbee (…); sigilli; sigillografico, stampati d’interesse –. Shaowei Xiansheng gaoming da zi zizhitongjian jieyao («Sommario, del signor Shaowei, dell’opera Specchio storico»), nel Vat. estr.-or. 66: I, 579-580. Shari’ati Zog ‘Ali-Shah, Hosein, dirigente in Persia di una sede di confraternita mistica: collabora con Enrico Cerulli alla formazione della sua collezione di manoscritti persiani: I, 402. Sharpe, R.: I, 62, 63, 101, 114, 166. Sheehan, William J., C.S.B., direttore del Dipartimento Stampati della Biblioteca Vaticana: I, 8; II, 741; suo catalogo (1997) degli incunaboli della Biblioteca Vaticana: II, 773. BIBL.: I, 372, 408, 422, 446, 455, 468, 511, 530, 550, 553, 614, 636; II, 774, 788, 796, 807, 811, 814, 817, 823, 825, 826, 828, 829, 830, 837, 839, 859, 860, 866, 870, 883.
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SHEKEM: cfr. Nablus (…). Sherr, R.: I, 391, 392. Sherry, A.F.: I, 323. Sherry, A.P.: I, 323. Sherwood, P.: I, 209. Shield, A.: II, 873. Shiloah, A.: I, 126. Shipley, F.W.: I, 242. SHIRAZ (Iran): I, 402. Shooner, H.V.: I, 286. Shrader, C.R.: I, 290. Shurgaia, G.: I, 616. SIAM: cfr. Tailandia (…). siamesi, manoscritti –: I, 99, 348, 350, 373, 374, 380, 580, 581, 616, 622. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –, indiani e indocinesi, manoscritti –. Sibilio, Francesco, numismatico e collezionista: sua collezione di monete antiche greche e romane acquistata (1854) per il Medagliere Vaticano: II, 902, 946. Sibilla Erithea Babilonica: I, 278. Sicherl, M.: I, 214, 220, 232, 251. SICILIA: I, 696, 701, 702; II, 962, 969; manoscritti greci originari o provenienti dalla –: I, 64, 154, 158, 599; documentazione relativa alla –, nella serie Sicilia presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 487; beni fidecommisari in – lasciati da Filippo III Colonna († 1818) alla figlia Margherita Colonna Gioeni: I, 693; documenti relativi ai feudi Colonna in –, nel fondo Archivio Colonna in Biblioteca Vaticana: I, 701, 702; documentazione relativa alla spedizione garibaldina dei Mille in – (1860), nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 487; collezione di opuscoli relativi alla – appartenuta a Domenico Leto, pervenuta (fra 1940 e 1941) alla Biblioteca Vaticana: II, 766. –, Regno di – (o delle due Sicilie): I, 358, 700. Cfr. anche: Napoli, Regno di – (…). Sickenberger, J.: I, 86, 252, 288. Sideras, A.: I, 93. SIDONE (ÚAYDÂ; Libano): manoscritti provenienti da –: I, 158, 564. Sidrac: I, 279. SIENA: I, 364, 404, 573. –, Collegio Tolomei: I, 705. –, Duomo: è sede della raccolta libraria di Pio II (1458-1464) e Pio III (1503): I, 404; cappella della Madonna del Voto: documentazione archivistica relativa al patronato esercitato dalla famiglia Chigi sulla –, nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690; Archivio dell’Opera del Duomo: documenti originali che ne provengono, fra i manoscritti Chigiani in Biblioteca Vaticana: I, 691. –, S. Agostino, chiesa di –: autografo di Pietro Vannucci, detto il Perugino († 1523), relativo alla pala Chigi nella –, conservato nel fondo Archivio Chigi in Biblioteca Vaticana: I, 690.
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–, S. Maria della Rosa, chiesa di –: II, 971, 976. –, Università: I, 432, 479, 488. –, Villa alle Volte: I, 403. Sigerist, H.E.: I, 321. sigilli: II, 899, 906, 907. Cfr. anche: bizantini, sigilli –; bolle plumbee; calchi (…) di gemme, medaglie, monete e sigilli; papi, bolle plumbee (…). sigillografico, stampati d’interesse –: nel fondo R.G. Numismatica in Biblioteca Vaticana: II, 852-853. Signorini, M.: I, 74. Sijpesteijn, P.J.: I, 161, 472, 476. SILA, altopiano della – (Calabria): manoscritti latini originari o provenienti dall’–: I, 64. Silva-Tarouca, Carlos da –: cfr. Tarouca, Carlos da Silva – (…). Silvaticus, Matthaeus: I, 279. Silverstein, T.: I, 347. Silvestre, H.: I, 188. Silvestrelli, G.: I, 696. Silvestri, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Silvia, D.S.: I, 226. ‹IMANDU (Romania): I, 647. as-Sim‘âní (…): cfr. Assemani (…). Simar, T.: I, 247, 271. Simeone il Metafrasta: cfr. Symeon Metaphrastes. Simintendi, Arrigo, da Prato, notaio (sec. XIV), volgarizzatore di Ovidio: II, 929. Simocatta, Theophylactus: I, 279. Simon, D.: I, 94. Simon, J.: I, 498, 654. Simon, W.: I, 313. Simonetta, M.: I, 303, 545, 548. Simplicius: I, 279. SINAI, Monte – (SÍNÂ’; Egitto): manoscritti greci e orientali originari o provenienti dal –: I, 133, 158-159, 653; Monastero di S. Caterina: manoscritti arabi e greci conservati presso il –: I, 442. Sinassario: manoscritti del –: I, 41, 102; II, 973, 977. Sinatora, G.: I, 449. Sinclair, K.V.: I, 91, 92, 232, 306. Sindone, Raffaele, chierico beneficiato e sotto-archivista del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 336; II, 789. Sinesio di Cirene: cfr. Synesius Cyrenensis. singalesi (sinhala), manoscritti –: I, 99, 580, 616, 620, 622. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –. SI-NGAN-FU (oggi denominata XI’AN, capoluogo dello Shaanxi; Cina): stele nestoriana di –: incisione raffigurante la – portata a Roma (1684) da Philippe Couplet, ora nel fondo Vaticano estremo-orientale in Biblioteca Vaticana: I, 580. Singleton, C.S.: I, 124, 173.
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sinhala: cfr. singalesi, manoscritti –. Sinkewicz, Robert E.: I, 98. BIBL.: I, 98. sinodi: cfr. concili e sinodi; statuti (…), manoscritti con – sinodali d’area francese. SINOPOLI (Reggio Calabria): cfr. S. Eufemia d’Aspromonte (…). Sinuthius archimandrita Atripensis, s.: cfr. Šenûte, archimandrita di Atrípê, s. SIPICCIANO (frazione di Graffignano, in provincia di Viterbo): I, 704. SIPONTO: cfr. Manfredonia (…), S. Leonardo di Siponto, abbazia di –. Sirat, C.: I, 80; II, 921. Sire, Marie-Dominique, P.S.S.: sua raccolta di traduzioni in diverse lingue della bolla Ineffabilis Deus (8 dicembre 1854) di Pio IX, conservate in Biblioteca Vaticana: I, 532-535; II, 946. BIBL.: I, 533, 535. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Sire. SIRIA: I, 534, 555; II, 763. siriaci, manoscritti –: I, 34, 60, 72, 96, 110, 131, 159, 187, 188, 209, 220, 222, 232, 247, 251, 270, 272, 294, 295, 297, 301, 302, 309-310, 318, 348, 350, 380-382, 445, 451, 459, 497, 499, 531, 534, 547, 555, 556, 561, 562, 577, 649-654; II, 966, 968, 969, 971, 973, 979; datati: I, 80, 145, 159; miniati: I, 125, 159. Cfr. anche: aramaico-palestinesi, manoscritti –; øaršûní, manoscritti –. –, stampati –: I, 650, 651; II, 754. Sirinian, A.: I, 97, 112, 567. Sirleto, Domenico, convertito, presente nel romano Collegio dei Neofiti: manoscritti che a lui si riconnettono, ora nel fondo Vaticano arabo in Biblioteca Vaticana: I, 556. Sirleto, Fabrizio, nipote di Guglielmo, vescovo di Squillace: manoscritti e stampati a lui appartenuti, pervenuti ai Barberini: I, 345, 346. Sirleto, Giovandomenico, erede del card. Guglielmo Sirleto: I, 574. Sirleto, Guglielmo, custode della Biblioteca Vaticana, poi card. bibliotecario: I, 20, 345, 574, 588; II, 743; collabora, nella cura del fondo manoscritto greco della Vaticana, con il protettore della Vaticana, poi cardinale bibliotecario Marcello Cervini (infine papa Marcello II): I, 587; redige (1548) con l’aiuto di Niccolò Maiorano un inventario della biblioteca greca pubblica: I, 587, 588; in Vaticana forse cura, verso la fine del pontificato di Paolo IV (1555-1559), un nuovo inventario della biblioteca segreta: I, 588; acquista (1574) la biblioteca di Marcello II, ma ne trattiene i manoscritti nella sua biblioteca privata: I, 588-589, 591; suoi codici acquisiti (1588) dal card. Ascanio Colonna: I, 447; alcuni manoscritti già appartenutigli, ceduti (1612) da Giovanni Angelo d’Altemps alla Biblioteca Vaticana, sono ora nei fondi Vaticano greco e Vaticano latino: I, 447, 592, 627; II, 941; fra i suoi codici, manoscritti di Domenicani e di Francescani di Oxford: I, 449; antico possessore dei manoscritti ora Vat. arm. 7 e 10: I, 565; antico possessore dell’attuale Vat. et. 8: I, 582; dona alla Biblioteca Vaticana i manoscritti ora Vat. gr. 866 e 916: I, 589; antico possessore del manoscritto, già di Alvise Lollino, ora Vat. gr. 1451: I, 598; sorte dei manoscritti arabi a lui appartenuti: I, 554; sorte dei manoscritti ebraici a lui appartenuti: I, 574;
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sue carte nel fondo Reginense latino in Biblioteca Vaticana: I, 505; sue carte nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 599, 602. Sirleto, Matteo, erede del card. Guglielmo Sirleto: I, 574. Sirleto, Scipione, erede del card. Guglielmo Sirleto: I, 574. Sirleto, Tommaso, nipote di Guglielmo, custode della Biblioteca Vaticana, poi vescovo di Squillace: è erede del card. Guglielmo Sirleto: I, 574; spoglio dei suoi libri nel cosiddetto «fondo antico» dei Vaticani latini: I, 626. siro-romano, diritto –: I, 96. Siropulo, Giovanni: cfr. Syropulus, Iohannes (…). Sisto IV: cfr. Sixtus IV (…), papa. Sisto V: cfr. Sixtus V (…), papa. siti web: cfr. websites (siti internet). SITIA (SETEIA, nell’isola di Creta; Grecia): I, 590. SIVAS (già SEBASTEIA; Turchia): I, 565, 566; Surb Nšan («S. Croce»), monastero del –: manoscritti armeni provenienti dalla dispersa biblioteca del –: I, 566. Siwek, P., S.I.: I, 177, 178. Sixtus IV (Francesco Della Rovere, O.F.M.), papa: I, 5, 20, 25, 27, 279, 388, 553, 569, 586, 623, 624, 625, 634; II, 973, 976, 977; sua bolla Ad decorem militantis Ecclesiae (1475) in favore della Biblioteca Vaticana: II, 940; – e la Cappella Giulia: I, 385-386; sua moneta da dieci fiorini di Camera acquistata dal Medagliere Vaticano: II, 904. Sixtus V (Felice Peretti, O.F.M.CONV.), papa: I, 24, 25, 389, 520, 589, 623, 625, 634; II, 757, 759, 777, 835, 860; fa costruire (a partire dal 1587) un nuovo edificio per la Biblioteca Vaticana: II, 744, 745, 940; dona manoscritti alla Biblioteca Vaticana: I, 625; sue censure contro chi trafughi o danneggi manoscritti o stampati della Biblioteca Vaticana: II, 895; crea (1586) l’«Erario Sanctiore»: II, 897; suoi autografi appartenuti a Domenico Salvetti, poi acquisiti da Alessandro VII: I, 404. Sjöqvist, E.: II, 785. Skandar, Andrâwus b. Sim‘ân: cfr. Scandar, Andrea (…). slavi, manoscritti –: I, 34, 39, 61, 125, 159, 187, 295, 296, 297, 300, 302, 316, 317, 318, 322, 324, 334, 335, 346, 371-372, 403, 408, 445, 446, 452, 459, 499, 506, 534, 566, 647, 655-658; II, 764, 962, 966, 968, 972, 974, 978. Cfr. anche: cirillica, scrittura –; croati, manoscritti –. –, paesi –: manoscritti relativi alla storia dei –: I, 103, 296. –, stampati –: I, 372, 566; II, 754, 763, 764, 769; nella sezione Slavica della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783; nel fondo R.G. Oriente in Biblioteca Vaticana: II, 853. SLESIA: cfr. Schlesien (…). SLOVACCHIA: stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Cecoslovacchia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. SLOVENIA: II, 763. Cfr. anche: Jugoslavia (…). Smaragdus, O.S.B., abbas monasterii S. Michaëlis Virdunensis: I, 280. Smet, J.: I, 65. Smeyers, M.: I, 123. Smijers, A.: I, 129, 133.
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Smith, C.L.: I, 282. Smith, L.: I, 48, 194. Smith, M.M.: I, 89. Smith, O.L.: I, 169, 224, 288. Smyth, H.W.: I, 169. Šnorhk‘ Galustean (Kalustian), patriarca armeno apostolico di Costantinopoli: dona (1967) a Paolo VI il manoscritto ora Vat. arm. 43: I, 567, 568. SOANA: cfr. Sovana (…). sociale, dottrina – della Chiesa: pubblicazioni ad essa relative nel fondo R.G. Scienze sociali in Biblioteca Vaticana: II, 856. Società Antischiavista Italiana: I, 707. Società della Gioventù Cattolica Italiana (fondata nel 1868, articolazione dell’Opera dei Congressi): I, 707. Cfr. anche: Gioventù Cattolica Italiana (nell’ambito dell’Azione Cattolica Italiana). Società Italiana per la Ricerca dei Papiri greci e latini in Egitto: I, 475. Società di Maria: cfr. Maristi – (…). Società Nazionale Italiana (sec. XIX): documentazione relativa alla –, nella serie Società Nazionale Italiana presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 487; Comitato femminile per il soccorso ai feriti: documentazione relativa al –: I, 487. Society for Missions in Africa and the East: cfr. London (…), Church Missionary Society (…). sociologico, pubblicazioni a carattere –: nel fondo R.G. Scienze sociali in Biblioteca Vaticana: II, 856. Soden, H. von –: I, 53. Soetermeer, F.: I, 96, 137. Soffietti, I.: I, 481. Sofocle: cfr. Sophocles. SOHAG (SÛHAÓ): cfr. Atrípê (…). Sokoloff, M.: I, 323. Solana Pujalte, J.: I, 277. Solaro, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Solerti, A.: II, 803. Solervicens, J.: I, 24, 339, 682. SOLETO (Lecce): I, 341. Solidarity Association, fondata da Frank Hanna: I, 470. Solinas, F.: I, 340, 346; II, 795. Solinus, Caius Iulius: I, 280. Solon: I, 268. Solov’ev, Sergej, prete cattolico di rito orientale, nipote di Vladimir Solov’ev: invia in dono (1924) alla Missione Cattolica di Russia, per la Biblioteca Vaticana, un autografo dello zio: I, 657. Solov’ev, Vladimir S., filosofo e teologo: suo autografo nel manoscritto ora Vat. slav. 64: I, 657.
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INDICE ANALITICO
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Soltner, L.: I, 666. Úoma déggwâ (Canti etiopici per la Quaresima): I, 583. Somasca, Carlo: cfr. Rosa, Carlo (…). Somers, V.: I, 221. Sonderkamp, J.A.M.: I, 285. Sonet, J.: I, 91, 185, 306. SONNINO (Latina): I, 696. Sopater: I, 280. Sophocles: I, 280, 288. SORANO: cfr. Sovana (…). Soria, Giovanni Battista, architetto: progetta gli scaffali e arredi lignei seicenteschi della Biblioteca Barberiniana: I, 339. Sorrentino, D.: I, 537, 708. Sörries, R.: I, 115, 118. Sosower, M.L.: I, 26, 28, 244, 611, 612. Sotheby’s, casa d’aste: cataloghi di vendita conservati in Biblioteca Vaticana nel fondo R.G. Cataloghi di librai: II, 844. Sotiroudis, A.: I, 217. Sottili, A.: I, 204. SOTTO IL MONTE (ora ufficialmente denominata SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII, in provincia di Bergamo): è paese natale di Angelo Roncalli, poi papa Giovanni XXIII: II, 804. sottoscrizioni, manoscritti con –: cfr. colofoni (…). SOVANA (o SOANA, frazione di Sorano, in provincia di Grosseto): I, 573. Sovrano Militare Ordine di Malta: cfr. Ordine di Malta (…). Sozzi, B.T.: II, 802. Spadano, L.: II, 932. SPAGNA: I, 533, 589; II, 791, 792, 793, 969; manoscritti arabi originari della –: I, 47, 76, 360; manoscritti con testi esegetici latini di autori attivi in –: I, 86; documentazione relativa alla storia della –, nella serie Spagna del fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 488; stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Spagna della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. –, Regno di –: I, 696. spagnola, scuola –: stampe da pittori di – nel fondo Stampe in Biblioteca Vaticana: II, 882. spagnoli, manoscritti –: I, 347, 520, 533; II, 924, 925. –, stampati –: II, 762, 792, 796. Spalletti, Giuseppe, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: in Biblioteca, aiuta Raffaele Vernazza nell’inventariazione dei manoscritti Ottoboniani greci e redige poi l’indice dell’inventario: I, 453. Spallone, M.: I, 202. SPARTA (SPARTE, o LAKEDAIMON; Grecia): I, 586. Spatharakis, I.: I, 79, 115, 117, 142. Speake, G.: I, 280.
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Specchi, Alessandro, architetto e incisore: matrici di vedute da lui incise nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 886-887. Speciale, L.: I, 314, 325. Speculum Astronomiae auctore Alberto Magno vel potius Campano Novariense: I, 170, 198. Spedicato, M.: I, 149. Spellman, Francis Joseph, card.: dona (1951) alla Biblioteca Vaticana una copia dell’Index of Christian Art dell’Università di Princeton: II, 784, 954. Spicciani, A.: I, 537. Spicq, C., O.P.: I, 86. Spinelli, Andronico, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: suo indice per autori degli stampati della Vaticana: II, 745. SPINETO (nei pressi di Sarteano, in provincia di Siena): abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 680. Spinola, famiglia: manoscritti della prelatura romana della famiglia – acquistati dai Ferrajoli: I, 418. Spinola, Paolo Alerame, marchese: vende (1888) manoscritti ai Ferrajoli: I, 418. Spiritani (Congregazione dello Spirito Santo): cfr. Barré, H. (…). Spissarevska, I.: I, 298. Spithöver, Josef (Giuseppe), libraio ed editore in Roma: dalla sua eredità Carlo Giuseppe Battaglia acquista manoscritti arabi, greci, indiani e latini, donati (1924) a Pio XI: I, 619-620. «spogli» di cardinali e prelati, quale fonte di alimentazione della Biblioteca Barberini: I, 337, 341, 345; II, 792-793. spoglio, manoscritti pervenuti alla Biblioteca Vaticana per «diritto di –»: I, 623, 624; dalla biblioteca di Vincenzo Bonardo († 1601): I, 626; dalla biblioteca di Alonso Chacón († 1599): I, 626; dalla biblioteca di Alessandro Franceschi († 1601): I, 574-575, 626; dalla biblioteca del card. Jean Jouffroy († 1473): I, 624; dalla biblioteca di Mariano Savelli († 1599): I, 626; dalla biblioteca di Tommaso Sirleto († 1601): I, 626. SPOLETO (Perugia): I, 553, 564, 586. sport: cfr. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento del Gabinetto Numismatico (…), fondi principali, Medaglie sportive. Spranger, J.A.: I, 212, 321. Spreti, V.: I, 427. Springer, C.P.E.: I, 276. SQUILLACE (anticamente SCYLACIUM, o SCOLACIUM; Catanzaro): I, 345, 626; manoscritti greci dalla diocesi di –: I, 64. Cfr. anche: Vivarium (…). Squillacioti, P.: II, 928. SRI LANKA (già detta CEYLON): I, 619, 620. Staab, K.: I, 86. Staehelin, M.: I, 392. Stagni, E.: I, 85. Stahmer, E.: I, 215. Stamm, H.: I, 314.
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stampati antichi: riproduzioni fototipiche di –, per lo più non conservati in Vaticana, nel fondo R.G. Riproduzioni fototipiche in Biblioteca Vaticana: II, 855. stampatori, tipografi, librai: cfr. Alleste, Tomasso (…); Archini, Giuseppe (…); Baer (…); Barbié, Pietro (…); Barbiellini, Carlo (…); Barbiellini, Filippo (…); Barbiellini, Giovanni Lorenzo (…); Basa, Domenico (…); Benedetti, Giovanni Antonio (…), senior (…); Bernabò, Angelo (…); Bona, Maurizio (…); Bouchard, Jean (…); Brogiotti (Brugiotti), Andrea (…); Chracas, famiglia (…); Columnis, Bartolomeo de – (…); Combi, Sebastiano (…); Corbelletti, eredi (…); Corvo, Giuseppe (…); Crozier, Jean (…); De Marinis, Tammaro (…); De Romanis, Mariano (…); Diversini, Biagio (Blaise Diversin o Deversin) (…); Elzevier, famiglia (…); Ercoli, Domenico Antonio (…); Filippi, Giovanni (…); Grasset, François (…); Gutenberg, Johann (…); Hiersemann (…); Hoepli (…); La Nou, Giovanni (…); Maggs Bros. (…); Manuzio, Aldo, detto il Vecchio (…); Manuzio, Aldo, detto il Giovane (…); Manuzio, Paolo (…); Marietti, Giacinto (…); Mascardi, Vitale (…); Masotti, Zenobi (…); Mazzocchi, Giacomo (…); Menozzi, Giacinto (…); Menozzi, Pietro (…); Menozzi, Vincenzo (…); Monaldi, Alessandro (…); Pagliarini (…); Penna, Pietro (…); Pesati, Leone (…); Pesato, Abraham; Petrucci, Ottaviano (…); Petrucci, Paolo (…); Plantin, Christophe, e suoi successori (…); Pomba, famiglia (…); Rossi, Filippo (…); Rossi, Francesco (o F. Rosso, de’ Rossi, Franciscus Rubeus), da Valenza (…); Sessa, famiglia (…); Spithöver, Josef (Giuseppe) (…); Torti, Battista (Baptista de Tortis) (…); Tramezzino, famiglia (…); Trincet, monsù (…); Turrini, famiglia (…); Vespasiano da Bisticci (…); Zanetti (o Zannetti), Bartolomeo (…). Cfr. anche: Roma, librai e stampatori; Venezia, librai e stampatori. stampe: cfr. incisioni (…); matrici calcografiche e xilografiche; xilografici, stampati –; zincografie. Stançev, K.: I, 159, 335, 346, 372, 408, 446, 452, 468, 499, 552, 567, 657, 658. STANFORD (California, Stati Uniti d’America): Carnegie Foundation for the Advancement of Teaching (già con sede a Princeton, N.J.): II, 774, 950. Starzyñski, Bolesáaw: accresce la biblioteca raccolta da Krzysztof e Antoni Urbanowski e la trasferisce (tra 1863 e 1868) a Zahiniec: II, 767. STATI UNITI D’AMERICA: dibattito negli – dopo la prima guerra mondiale sulle prospettive di miglioramento dei servizi della Biblioteca Vaticana: II, 774; rapporti fra istituzioni degli – e la Biblioteca Vaticana: I, 328; viaggi e formazione di bibliotecari vaticani negli – (1927-1933): II, 775, 951; viaggi negli – di Eugène Tisserant (1927, 1933), e visite da lui compiute presso biblioteche americane: II, 775, 951; copie dell’Index of Christian Art conservate negli –: II, 784. Cfr. anche: Roma, ambasciata americana. Statius, Publius Papinius: I, 192, 280-281; II, 930. STATO PONTIFICIO: I, 425, 736; II, 899; intercettazione (1837-1838) di libri «perniciosi» introdotti nello –, poi trasmessi alla Biblioteca Vaticana: II, 757-758; dispersioni (1848-1849) dagli archivi dello –: I, 425; dispersioni da archivi e biblioteche con la fine dello –: II, 823; carte riguardanti lo – conservate nella Biblioteca Vaticana: I, 415, 488; documentazione relativa allo –, nella serie Stato Pontificio presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
[STATO PONTIFICIO (segue)]
documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 488; stampati relativi allo –, nella sezione Stato Pontificio della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783; editti e bandi dello –, a partire dal XVI secolo, nel fondo Editti in Biblioteca Vaticana: II, 821; studi sulla topografia del Patrimonio di S. Pietro promossi da Franz Ehrle († 1934): II, 879. Cfr. anche: Città del Vaticano; Santa Sede. –, Annona pontificia: I, 520. –, «argentieri dei Palazzi Apostolici»: II, 878. –, Banco di S. Spirito: cfr. Banco di S. Spirito. –, Congregazione delle Acque (o C. delle Acque e Strade): documentazione (secc. XVII-XVIII) ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 681. –, esercito: I, 618, 685; II, 761, 956; ufficiali: I, 427, 618, 685, 690, 732; Guardia Nobile di Sua Santità: I, 427, 732; II, 904, 956; soppressione (1970) dei corpi armati dell’– pontificio: I, 732; II, 904, 956. Cfr. anche: Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, armeria (…). –, Regìa pontificia dei sali e tabacchi (sec. XIX): I, 417; II, 822. –, Tribunale della Grascia (sec. XVIII): I, 688. statuette lignee, nel fondo Gismondi in Biblioteca Vaticana: II, 891. statuti: manoscritti con testi di – da Roma: I, 146, 160; manoscritti con – sinodali d’area francese: I, 92, 159. Statuti, A.: I, 349. Stefani, Enrico, archeologo: sue carte consegnate (fra 1969 e 1972) alla Biblioteca Vaticana dalla vedova e dal figlio Fabrizio: I, 535-536. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carte Stefani. Stefani, Fabrizio, figlio di Enrico: con la madre, consegna (fra 1969 e 1972) alla Biblioteca Vaticana le carte del padre: I, 535. Stefania, senatrice, feudataria di Preneste (sec. X): secondo una tradizione storiografica settecentesca, ascendente di Emilia dei Crescenzi, madre di Petrus de Columpna: I, 694. Stefano di Bisanzio: cfr. Stephanus Byzantius. Stefano di Midea: cfr. Stephanus, metropolita Mediae (…). Stefano di Tournai: cfr. Stephanus Tornacensis (…). Steffens, F.: I, 143. Stefoska-Vasiljev, Lj.: I, 657. Stegemann, V.: I, 76, 145. Stegmüller, F.: I, 86, 262. Steinitz, K.T.: I, 240. Steinmann, Ernst, storico dell’arte e direttore della Bibliotheca Hertziana in Roma: destina per testamento (1934) alla Biblioteca Vaticana la sua collezione di stampati, soprattutto relativa a Michelangelo Buonarroti: II, 869-870, 953; opposizione al lascito da parte della Kaiser-Wilhelm-Gesellschaft zur Förderung der
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Wissenschaften: II, 870; parte più cospicua della sua biblioteca ora alla Bibliotheca Hertziana a Roma: II, 870, 953; incunaboli appartenutigli, ora conservati in Biblioteca Vaticana contiguamente al fondo Incunaboli: II, 824; materiali a lui pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Steinmann. Steinmann Gerstfeld, Olga, moglie di Ernst Steinmann: è autrice di resoconti di viaggi in Italia: II, 870. Steinschneider, M.: I, 432. Stella, F.: I, 72, 129. Stella, Luca, vescovo di Retimno (Creta), poi di Zara (Croazia), Candia (Creta), Vicenza e infine Padova: manoscritto da lui offerto (1615), ora nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593. stemmi, manoscritti con –: I, 160, 252, 633. Cfr. anche: araldico, manoscritti d’interesse –. Stemmler, T.: I, 325. Stendhal (pseudonimo di Henri Beyle): I, 428. Stephan Kuttner Institute of Medieval Canon Law: cfr. Institute of Medieval Canon Law (…). Stephanus Aurelianensis: cfr. Stephanus Tornacensis (…). Stephanus Byzantius: I, 281. Stephanus, metropolita Mediae, librarius Graecus: I, 74, 281. Stephanus Tornacensis, seu Aurelianensis: I, 281. Stern, Salomon: vende (1816), con Mordecai Bisliches, codici ebraici alla duchessa Maria Luigia di Parma: I, 546. Steuco (o Stucchi), Agostino (al battesimo, Guido), C.R.S.A., vescovo di Kissamos (Creta), bibliotecario della Vaticana: I, 587; suoi manoscritti entrati (1549) nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 588. Stevenson, Henry, iunior († 1898), scriptor greco e conservatore (dal 1894) del Gabinetto Numismatico della Biblioteca Vaticana: II, 903; riceve, in occasione del quinto centenario della fondazione dell’Università di Heidelberg (1886), l’incarico della ricostituzione ideale e della catalogazione degli stampati di provenienza palatina in Biblioteca Vaticana: II, 836; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414, 415, 632. BIBL.: I, 20, 461, 467; II, 837. Stevenson, Henry M., senior († 1890), scriptor greco della Biblioteca Vaticana: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414, 415, 430. BIBL.: I, 466, 467, 508, 510. Stevenson, T.B.: I, 325. Stickler, Alfons Maria, S.D.B., prefetto della Biblioteca Vaticana, poi card. bibliotecario: ammoderna e amplia (anni Ottanta del sec. XX) il mobilio del Medagliere Vaticano: II, 904. BIBL.: I, 218. Stiegemann, C.: I, 301. Stiennon, J.: I, 143. STILO (Reggio Calabria): S. Giovanni Terista, monastero di –: I, 601. Stirnemann, P.: I, 138. Stocchi, M.: I, 335. STOCKHOLM (Svezia): I, 502; II, 898.
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Stockmann, U.: I, 313. Stojkoviò, Ivan (Iohannes), di Ragusa (o Dubrovnik, in Croazia), O.P.: I, 281; manoscritti provenienti dalla sua collezione nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 104. Stok, F.: I, 210, 282. Stoklasková, Z.: I, 104. Stoneman, W.P.: I, 62. Stones, A.: I, 200. Stoppacci, P.: I, 129. Storey, H. Wayne: I, 315. storia, stampati con fonti o studi di –: nella sezione Storia Generale della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783; nel fondo R.G. Storia in Biblioteca Vaticana: II, 857; nelle raccolte del card. Rafael Merry del Val y Zulueta e di Umberto Benigni, trasferite (1938) in Biblioteca Vaticana: II, 765, 830-831; nel fondo Raccolta Pio IX in Biblioteca Vaticana: II, 838. storia dell’arte: cfr. arte. storia ecclesiastica, stampati di –: nella sezione Storia Ecclesiastica della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783; nelle raccolte del card. Rafael Merry del Val y Zulueta e di Umberto Benigni, trasferite (1938) in Biblioteca Vaticana: II, 765, 830-831; nel fondo Raccolta Pio IX in Biblioteca Vaticana: II, 838. storia sociale, stampati di –: nel fondo Molinari in Biblioteca Vaticana: II, 831. storiche, manoscritti con fonti –: bizantine: I, 160; latine: I, 466. Stork, H.-W.: I, 315. Stornajolo, Cosimo, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: I, 307, 335; è canonico e archivista del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 672. BIBL.: I, 308, 316, 318, 545, 550, 552, 735. Storti, N.: I, 544. Stosch, Philipp von –, antiquario e collezionista: tenta di ottenere la vendita al re di Prussia della raccolta di 328 medaglioni greci e romani imperiali del card. Alessandro Albani, poi acquisita (1738) da Clemente XII: II, 895; sua collezione di manoscritti acquistata (1759) dalla Biblioteca Vaticana per volere di Clemente XIII, ora nel fondo Ottoboniano latino: I, 453-454, 505, 506; II, 944; manoscritti arabi pervenuti alla Biblioteca Vaticana con la sua collezione: I, 558. Strabo: I, 282, 321, 322, 607; II, 977. Strachan, George, scozzese, viaggiatore in Oriente: acquista in Oriente numerosi manoscritti, poi lasciati (1621 ca.) ai Carmelitani scalzi in Isfahan e in parte pervenuti alla Biblioteca Vaticana: I, 559, 644. STRANGOLAGALLI (Frosinone): I, 695. STRASBOURG (Francia): Bibliothèque Nationale et Universitaire: manoscritti copti conservati presso la –: I, 438. STRASSOLDO (frazione di Cervignano del Friuli, in provincia di Udine): I, 586. Stricker, S.: I, 162. Strnad, A.-A.: I, 407. Strozzi, Carlo, figlio di Tommaso, erudito e bibliofilo fiorentino: suoi manoscritti nei fondo Barberiniano greco e Barberiniano latino: I, 341, 342, 346; cede al
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INDICE ANALITICO
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card. Francesco Barberini senior il manoscritto ora Barb. lat. 4052, con correzioni ritenute di mano di Torquato Tasso: II, 797-798. strumenti musicali, manoscritti miniati con raffigurazioni di –: I, 117, 121, 129. Strunk, O.: I, 127. Strycker, É. de –: cfr. de Strycker, É. (…). Stuart, Enrico Benedetto Maria Clemente, duca di York, card.: I, 282; biblioteca di manoscritti e stampati a lui appartenuta, già incorporata per suo volere nella biblioteca del Seminario Tuscolano, a Frascati, poi trasferita (1944) alla Biblioteca Vaticana: II, 872-873, 954; fa affrescare da Taddhäus Kuntz una sala del Seminario Tuscolano destinata alla biblioteca: II, 872; impianta una tipografia accanto alla biblioteca del Seminario Tuscolano: II, 872; suoi manoscritti nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana: II, 872; incunaboli appartenutigli, in Biblioteca Vaticana: II, 826, 872. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Incunaboli York; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, York. Stucchi, Agostino: cfr. Steuco (…), Agostino (…). Stückelberger, A.: II, 929. «Studi e testi», principale collana editoriale della Biblioteca Vaticana: I, 439. studiti, manoscritti –. cfr. Costantinopoli (…), S. Giovanni Prodromo nel quartiere di Studio, monastero di –, manoscritti (…). Studium, casa editrice (Roma): I, 706, 707. Studium, periodico della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.): I, 707. Stumpf, M.: I, 104. Sturlese, L.: I, 180, 208. Sturzo, Luigi, sacerdote, fondatore del Partito Popolare Italiano: è amico di Angelo Raffaele Jervolino: I, 706. Stutz, E.: I, 52. Suarez (o Suarès), Joseph-Marie, erudito, bibliotecario della Barberiniana, vescovo di Vaison: collabora con il card. Francesco Barberini senior procurando volumi per la sua biblioteca familiare: I, 337, 340; II, 791, 792. SUBIACO (Roma): I, 430 –, S. Scolastica, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 680; conserva (dal 1995) la parte più consistente dell’Archivio Colonna, sulla base di una convenzione tra la famiglia Colonna, il monastero e la Soprintendenza archivistica per il Lazio: I, 697, 698, 702, 703. Sublime, «anonimo del –»: cfr. De sublimitate (…). Suchla, B.R.: I, 209. Suetonius Tranquillus, Caius: I, 282. SÛHAÓ: cfr. Atrípê (…). Sulis, Ubaldo: I, 484. Sullivan, J.: I, 247. Sulpiziani (Compagnie des Prêtres de Saint-Sulpice): I, 456, 532. Cfr. anche: Labrunie, Arnaud (…); Sire, Marie-Dominique (…).
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SUPINO (Frosinone): I, 695. Supino Martini, P.: I, 147, 157, 526, 726. supporto, manoscritti su particolari tipi di –: cfr. formato, manoscritti particolari per – o dimensioni o supporto. Surdich, F.: I, 498. SUSA (Torino): I, 485. SVEZIA: I, 206, 294, 298, 448, 477, 502, 503, 508, 510, 556, 628, 656, 659; II, 898, 942, 944, 968; stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Svezia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. Cfr. anche: Scandinavia. SVIZZERA: I, 533; II, 870; stampati relativi alla – o ivi pubblicati, nella sezione Svizzera della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. Svoronos, N.G.: I, 94. Swarzenski, H.: I, 123, 162. Swellengrebel, J.L.: I, 621. Swiggers, P.: I, 377. Sykutris, J.: I, 280. Sylburg, Friedrich, bibliotecario dell’Università di Heidelberg: manoscritti a lui appartenuti nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 464. Symeon Metaphrastes: I, 118, 282-283. Synesius Cyrenensis: I, 283. Synopsis maior dei Basilici di Leone VI, imperatore bizantino: I, 94. Syropulus, Iohannes, librarius Graecus: quale scriptor greco della Biblioteca Vaticana, ne incrementa con le sue trascrizioni i manoscritti greci: I, 588. Szarmach, P.E.: I, 171. Szerwiniack, O.: I, 236. Szyller, S.: I, 304. T Ta’amméra Iyasus («Miracoli di Gesù»): I, 583. Tabbûní, Iønâýiyûs Óibrâ’íl: cfr. Ignace Gabriel I Tappouni (…), patriarca sirocattolico di Antiochia (…). Tacchi Venturi, Pietro, S.I.: suo ruolo nelle trattative per l’acquisizione della Biblioteca Chigiana da parte della Santa Sede: I, 405. BIBL.: I, 670, 719, 723, 725. tachigrafica o brachigrafica, manoscritti greci in scrittura –: I, 319, 475. Cfr. anche: abbreviazioni, manoscritti con –. Tachinoslis, N.: I, 228. Tacus, R.: I, 723. Taddese Beyene: I, 333, 583. Tafari Makonnen, ras: cfr. Hailé Selassié I (…). TAFRESH (Iran): I, 402. TAGLIACOZZO (L’Aquila): I, 692, 697, 699-700; «Stato» di –: ne sono investiti (secc. XV-XVI) i Colonna: I, 696, 700. TAILANDIA (già SIAM): I, 380. Cfr. anche: siamesi, manoscritti –; thai, manoscritti –.
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Takata, T.: I, 67, 350, 365, 380, 581; II, 838, 853, 860, 866. Takla Haymanot, s.: Atti di –: I, 495. Talamo, E.A.: I, 392. Talmud: manoscritti del –: I, 161, 323; stampati con testi e commenti talmudici fra i volumi di Eugenio Zolli, ex rabbino capo di Roma convertitosi al cristianesimo, pervenuti (1958) alla Biblioteca Vaticana: II, 768. Tamarašvili, Mixeil (italianizzato come Michele Tamarati), sacerdote e studioso, cappellano delle religiose del Sacro Cuore a Trinità dei Monti: redige (1903) un inventario dei manoscritti del fondo Borgiano georgiano della Biblioteca Vaticana: I, 370. Tamba, G.: I, 274. Tamburini, Filippo, assistente della Biblioteca Vaticana: I, 736; II, 885; suo inventario provvisorio di tutto il materiale relativo a Lorenzo Perosi conservato in Biblioteca Vaticana: I, 494. tamil, manoscritti –: I, 99, 348, 351, 373, 616, 622. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti. Tancioni, Filippo, rettore del Collegio Urbano di Propaganda Fide di Roma: prende in consegna (1856) il Museo Borgiano: I, 370. Tancredi, Mario, avvocato, esecutore testamentario di Guglielmo Janni: I, 351. Tango, Antonio, «regio ingegniere»: è l’estensore di un documento (1650, 1651) conservato nel fondo Archivio Barberini Colonna di Sciarra in Biblioteca Vaticana: I, 686. Tanturli, G.: I, 275. Tappouni, Ignace Gabriel: cfr. Ignace Gabriel I Tappouni (…), patriarca sirocattolico di Antiochia (…). ÝARÂBULUS AŠ-ŠÂM: cfr. Tripoli ([…] Libano). Tarasconi, R.: I, 116. Tarchnišvili, Michael (Mixeil Tarxnišvili): pubblica (1962) una catalogazione a stampa dei manoscritti georgiani della Biblioteca Vaticana: I, 615. BIBL.: I, 93, 371, 616. Tardini, Domenico, card., segretario di Stato di Giovanni XXIII: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. Tardo, L., O.S.B.I.: I, 127. Targum: manoscritti del –: I, 547; manoscritti del – Onkelos (o Targum Babilonese): I, 324; II, 967, 974, 977; manoscritti del – palestinese al Pentateuco: I, 323; II, 977; manoscritti del – ai cinque Megillot: I, 324. Cfr. anche: Bibbia, manoscritti della –, Antico Testamento (…). Tarouca, Carlos da Silva –, S.I.: descrive numerosi manoscritti del fondo Rossiano in Biblioteca Vaticana : I, 519-520. BIBL.: I, 144, 491, 516; II, 865. Tarquini, B.M.: I, 97, 157. TARRAGONA (Spagna): I, 589; II, 793. Tarrant, J.: I, 96. Tarxnišvili, Mixeil: cfr. Tarchnišvili, Michael (…). tascabili, manoscritti –: I, 90. Cfr. anche: formato, manoscritti particolari per – o dimensioni o supporto; «portabili», manoscritti –. Tasselli, Domenico (secc. XVI-XVII): II, 970, 977.
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Tasso, Bernardo, padre di Torquato: sue postille autografe in volumi del fondo Stampati Barberini. Credenzino del Tasso in Biblioteca Vaticana: II, 796. Tasso, Torquato: I, 283, 677, 683; II, 977; trascorre le sue ultime settimane e muore nella fondazione romana dei Gerolamini di S. Onofrio al Gianicolo, alla quale lascia alcuni oggetti personali: II, 797; deposita (1593) e infine lascia sue carte al card. Cinzio Passeri Aldobrandini: II, 797; stampati a lui appartenuti e con sue postille autografe nei fondi Barberiniani in Biblioteca Vaticana: II, 795, 796-804; postille tassiane in manoscritti e stampati presenti in altri fondi della Biblioteca Vaticana: II, 799, 977; incunaboli fra i suoi stampati postillati in Biblioteca Vaticana: II, 824; stampati da lui postillati ora in collezioni o biblioteche diverse dalla Vaticana: II, 800, 801, 802-803, 935-936. Tassoni, Alessandro, letterato: I, 283. Tatianus: cfr. Diatessaron (…). Tauran, Jean-Louis, card. bibliotecario: I, 28. tavolette lignee o cerate: I, 90, 136, 161, 472, 475, 610; d’uso scolastico: I, 152, 161. Tavoni, M.: I, 377. Taylor, D.S.: I, 190. Taylor, R.: I, 202. Taylor, R.C.: I, 180, 241. TEATE: cfr. Chieti (…). Teatini (Chierici Regolari Teatini): I, 554, 556-557, 570, 602; manoscritti provenienti da loro fondazioni: I, 6, 146-147, 161, 450, 505, 509, 511, 556-557, 563, 570, 602; II, 942-943; incunaboli ora in Biblioteca Vaticana, provenienti da fondazioni teatine romane: II, 771. Cfr. anche: Roma, S. Andrea della Valle (…); Roma, S. Silvestro al Quirinale (…); Senni, Antonio (…). teatrali, testi –: cfr. drammi (…). teatro: documenti per la storia del – nel fondo Computisteria Ottoboni in Biblioteca Vaticana: I, 712. tedesca, manoscritti originari o provenienti dall’area –: I, 50, 93, 123, 162, 462, 502. –, scuola –: stampe da pittori di – nel fondo Stampe in Biblioteca Vaticana: II, 882. –, stampati provenienti dall’area –: I, 502. tedeschi, manoscritti –: I, 83, 120, 138, 162, 460, 463, 468, 520, 534; II, 924, 926, 934, 945. Cfr. anche: dizionari, manoscritti con – (…) latino-antico altotedeschi. –, manoscritti con testi o glosse antico- –: I, 162-163, 468; II, 926. –, stampati –: I, 459; II, 750, 752, 753-754, 755, 758, 767, 792, 809, 836. Tedeschi, J.: I, 100. Tedeschi, Salvatore, etiopista e diplomatico: stampati a carattere etiopistico a lui appartenuti, ora nel fondo Tedeschi in Biblioteca Vaticana: II, 871; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Stampati, Sezione Stampati, fondi a stampa, Tedeschi. Tedros Abraha, O.F.M.CAP.: I, 535.
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INDICE ANALITICO
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TEGERNSEE (Bayern, Germania): abbazia benedettina di –: manoscritti originari o provenienti dall’–: I, 163. TEHERAN (Iran): I, 402; II, 808; Museo di Etnografia: I, 402. Tellechea Idígoras, J.I.: II, 869. telugu, manoscritti –: I, 616. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –. Temistio: cfr. Themistius. Temple, E.: I, 122. Tenneroni, A.: I, 305. Teocrito: cfr. Theocritus. Teodoro Agiopetrita: cfr. Theodorus Hagiopetrites (…). Teodoro Studita: cfr. Theodorus Studita (…). Teodulfo d’Orleans: cfr. Theodulphus Aurelianensis episcopus. Teofane di Iviron, copista: cfr. Theophanes Iberites, librarius Graecus. Teofane Nonno: cfr. Theophanes Chrysobalantes, vel Nonnus. Teofilatto di Bulgaria: cfr. Theophylactus, archiepiscopus Bulgariae. Teofilatto Simocatta: cfr. Simocatta, Theophylactus. Teofrasto: cfr. Theophrastus. Teognide: cfr. Theognis. Teoli, Domenico, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: suo inventario, redatto (tra 1748 e 1760) in collaborazione con Pier Luigi Galletti, dei manoscritti Ottoboniani latini in Biblioteca Vaticana: I, 455; prepara (entro il 1751) un inventario e un indice dei manoscritti del fondo Reginense latino in Biblioteca Vaticana: I, 511-512. teologia, stampati con testi e studi di –: nella sezione Teologia-Filosofia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783; nel fondo R.G. Teologia in Biblioteca Vaticana: II, 857; nelle raccolte del card. Rafael Merry del Val y Zulueta e di Umberto Benigni, trasferite (1938) in Biblioteca Vaticana: II, 765, 831; fra i volumi pervenuti alla Biblioteca Vaticana (1940 ca.) dalla Scuola Metodista di Teologia di Roma: II, 766; appartenuti a Ugo Bonamartini, pervenuti (1954) alla Biblioteca Vaticana: II, 768; relativi in particolare alla teologia morale, nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833; d’ambito riformato e non, nella «Bibliotheca Palatina» di Heidelberg: II, 835; periodici, nella sezione Riviste Teologiche della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 782. Cfr. anche: Riforma; scolastica, teologia –. teologici, manoscritti –: I, 163-164, 196, 345, 355, 466, 627; con opere di teologi dell’Università di Parigi: I, 163. Cfr. anche: quodlibetali, manoscritti con questioni –; Riforma; scolastica, teologia –; tomistici, manoscritti –. Tepedino Guerra, A.: I, 327. Terentius Afer, Publius: I, 124, 210, 283-284, 309, 323, 327; II, 963, 978. Ter-Movsesjan (Ter Movsêseanc‘), M.: I, 59. TERRACINA (Latina): I, 430; archivio capitolare: pergamene e documenti da esso provenienti, conservati in Biblioteca Vaticana e nell’Archivio Segreto Vaticano: I, 488-489; II, 950; archivio vescovile, custodito nell’archivio capitolare: documenti conservati in Biblioteca Vaticana: I, 488; comune: archivio del – in età medievale, custodito nell’archivio capitolare: documenti conservati in Biblioteca
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[TERRACINA (Latina) (segue)]
Vaticana: I, 488, 489; carte erudite relative alla storia di –: I, 489. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Pergamene di Terracina. terracotta, oggetti d’arte e reperti in –: I, 145 Cfr. anche: ceramiche; maioliche (…); porcellane. TERRA DI LAVORO (regione storica dell’Italia, oggi suddivisa fra Campania, Lazio e Molise): I, 696, 701. Terziani, Pietro, musicista: sue composizioni musicali nel fondo Ravalli in Biblioteca Vaticana: I, 501. Tesche, D.: II, 870. tesi di laurea o di dottorato: cfr. dissertazioni accademiche, di laurea o dottorato. Tesnière, M.-H.: I, 193. TESSALONICA (THESSALONIKE, in italiano anche SALONICCO; Grecia): manoscritti di copisti greci attivi a –: I, 73, 164; manoscritti provenienti da monasteri di –: I, 164. tessere plumbee: – romane e medievali, nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 906, 907. Tessieri, Pietro, S.I.: è incaricato da Pio IX (ufficiosamente dal 1850, ufficialmente dal 1854) della cura del Medagliere Vaticano: II, 901-902; ci si avvale delle sue competenze nel processo contro Demetrio Diamilla: II, 902; è affiancato (1871) da Ignazio Guidi: II, 903. Testuz, M.: I, 323, 470. Teti, Girolamo (Hieronymus Tetius), erudito: II, 932. Tetravangelo: cfr. Bibbia, Nuovo Testamento, Vangeli. TEVERE, fiume (Italia centrale): I, 722, 724; esondazioni, nel tratto romano, che coinvolgono la chiesa di S. Maria in Via Lata e il suo archivio: I, 724; Dipartimento del – (circoscrizione amministrativa dell’Italia centrale in epoca napoleonica): II, 751. Thaddaeus ep. Edessae, s.: cfr. Addai (vel Thaddaeus) «apostolus» (…), s. thai, manoscritti –: I, 580. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –; indiani e indocinesi, manoscritti –. Theiner, A., C.O.: I, 461. Thelen, H.: I, 295. Themelly, A.: II, 934. Themistius: I, 284. Theocritus: I, 250, 284; lavoro filologico di Massimo Planude sugli Idyllia di –: I, 264. Theodoricus Teutonicus: cfr. Dietrich von Freiberg. Theodorus Hagiopetrites, librarius Graecus: I, 74, 284. Theodorus Studita, s.: I, 285. Theodosius II, imperator Orientis: II, 978. Cfr. anche: Codex Theodosianus. Theodulphus Aurelianensis episcopus: II, 978. Theognis: I, 285. Theophanes Chrysobalantes, vel Nonnus: I, 285.
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INDICE ANALITICO
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Theophanes Iberites, librarius Graecus: I, 50. Theophrastus: I, 285, 321. Theophylactus, archiepiscopus Bulgariae: I, 102, 286. Theophylactus Simocatta: cfr. Simocatta, Theophylactus. THESSALONIKE: cfr. Tessalonica (…). Thiel, H. van –: I, 143. Thiermann, P.: I, 81, 99. Thijssen, J.M.M.H.: I, 185. Thillet, P.: I, 171. Thoma, H.: I, 163. Thomas, Frederick William, orientalista: redige (prima del marzo 1900) un abbozzo di inventario dei manoscritti Vat. ind. 1-37, 39: I, 618. Thomas, J.D.: I, 60. Thomas, Yousef Emmanuel II: cfr. Yousef Emmanuel II Thomas (…), patriarca caldeo di Babilonia. Thomas Aquinas, O.P., s.: I, 206, 286, 295, 552; II, 978. Cfr. anche: Domenicani (…), Commissione Leonina per l’edizione delle opere di S. Tommaso d’Aquino; tomistici, manoscritti –. Thomas Becket, archiepiscopus Cantuariensis, s.: I, 286-287. Thomas Cantimpratensis, O.P.: I, 287. Thomas Celanensis, O.F.M.: I, 287. Thomas de Hibernia: I, 287. Thomas a Kempis: I, 287. Thomeis, Antonio de –: I, 27, 634. Thompson, E.M.: I, 140, 141. Thomson, R.M.: I, 62. Thomson, S.H.: I, 143, 168, 292. Thomson, W.R.: I, 292. Thorndike, L.: I, 44, 49, 89, 112, 113, 150, 151, 216, 263, 287, 304. Thrasher, Allen W.: I, 8, 621. THRISSUR (già TRICHUR; Kerala, India): St. Thomas College: ne proviene (1936 ca.) un manoscritto ora nel fondo Vaticano indiano in Biblioteca Vaticana: I, 619. Thucydides: I, 287, 327. Thulin, C.: I, 43. THÜRINGEN (o TURINGIA; Germania): stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Turingia della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. TIANJIN (o TIEN-TSIN; Cina): II, 902. Tibaldi, R.: I, 32, 129, 146. TIBET, altopiano del – (Asia Centrale): I, 373, 374, 534. tibetani, manoscritti –: I, 99, 373, 374, 534, 580. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –. Tibullus, Albius: I, 288, 297. TIEN-TSIN: cfr. Tianjin (…). Tietze, H.: I, 519. tigrini, manoscritti –: I, 584. Cfr. anche: etiopici, manoscritti –.
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Tihon, A.: I, 200, 272. Tilliette, J.-Y.: I, 68, 634. tipografi: documentazione relativa a – e stampatori d’ambito piemontese (secc. XVIII-XIX), nella serie Tipografie presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 488. Cfr. anche: Roma, librai e stampatori; stampatori, tipografi, librai; Venezia, librai e stampatori. tironiane, note –: I, 319. Cfr. anche: abbreviazioni, manoscritti con –. Tischendorf, K.: I, 52. Tisserant, Eugène, scriptor orientale, poi pro-prefetto della Biblioteca Vaticana, infine card. bibliotecario: I, 8, 328, 369, 564, 567; concorda con Giuseppe Baronci e Giovanni Mercati il trasferimento (gennaio-febbraio 1923) della Biblioteca Chigiana in Biblioteca Vaticana: I, 405; II, 810-811; sua missione (19231924) nei Balcani e nel Medio Oriente con Cirillo Korolevskij alla ricerca di manoscritti e stampati per la Biblioteca Vaticana: II, 763-764, 950; manoscritti e stampati acquisiti durante la missione in Oriente (1923-1924), distribuiti in diversi fondi della Vaticana: I, 560, 566, 567, 607-608, 646-647, 656, 660-661; acquista per la Vaticana, durante una nuova missione (1926), altri documenti dell’archivio di Stavrakis Aristarchis: I, 608; acquista per la Vaticana (1926) manoscritti e stampati appartenuti all’assunzionista Louis Petit: I, 608; II, 950; per aggiornamento, visita (1927) diverse biblioteche americane: II, 775, 951; utilizza schede di Frederick Cornwallis Conybeare nella redazione del suo catalogo (1927) dei codici armeni della Biblioteca Vaticana: I, 566; cura personalmente l’acquisto per la Vaticana (1927) dei manoscritti posseduti da Paul Sbath: I, 531; s’interessa al trasferimento in Vaticana (1928) della collezione araldica di Jules Paul Camille Ruffin: II, 866; suo ruolo nell’acquisizione (1933) della collezione di disegni e stampe di Thomas Ashby: II, 888; suo nuovo viaggio (1933) negli Stati Uniti d’America: II, 951; per suo interessamento entrano in Vaticana manoscritti etiopici donati dai Comboniani, ora fra i Vaticani etiopici: I, 409-410; suoi rapporti con Tammaro De Marinis: II, 816. BIBL.: I, 22, 24, 47, 88, 145, 330, 349, 350, 361, 362, 369, 407, 438, 496, 518, 565, 567, 568, 578, 583, 735; II, 790, 820, 841, 845, 865. Titchener, J.B.: I, 267. Titus Bostrensis: I, 86, 288. TIVARI: cfr. Bar (…). TIVOLI (Roma): I, 430. Cfr. anche: Tivoli Terme (…); Villa Adriana (…). TIVOLI TERME (già BAGNI DI TIVOLI, frazione di Tivoli, in provincia di Roma): Acque Albule: I, 430. Tiziano Vecellio: è fra i pittori dei quali sono illegalmente esportati dipinti (1891) da Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra: I, 687. Tjäder, Jan-Olof: I, 477, 478. BIBL.: I, 81, 82, 452, 477, 478. Tjondronegoro (o Tjondro Negoro), famiglia: un membro della – dona (1969) a Paolo VI un manoscritto ora nel fondo Vaticano indiano della Biblioteca Vaticana: I, 619. Todd, R.B.: I, 203, 259. Todeschini Piccolomini, Francesco, card.: cfr. Pius III (…), papa.
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INDICE ANALITICO
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TODI (Perugia): II, 964, 978. Toesca, I.: I, 174. Toesca, Pietro, storico dell’arte: frequenta (fine sec. XIX) l’Archivio Barberini: I, 678. TOLENTINO (Macerata): Trattato di – (19 febbraio 1797): condizioni imposte con il – allo Stato della Chiesa, e in particolare trasferimento a Parigi di manoscritti, stampati, monete della Biblioteca Vaticana: I, 460, 505, 570, 603, 604, 628; II, 751-752, 772, 899, 914, 944. Tolles, Th.G.: I, 260, 331. Tolli, Filippo, scriptor latino della Biblioteca Vaticana, presidente del Circolo S. Pietro, giornalista ed esponente del laicato cattolico: I, 707; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 707. Tolomei, Francesco, patrizio senese, docente alla Sapienza romana: suoi manoscritti passati alla fondazione teatina romana di S. Silvestro al Quirinale, ora nel fondo Reginense latino in Biblioteca Vaticana: I, 505. Tolomei, Lattanzio, umanista: I, 288. Tolomeo: cfr. Ptolemaeus, Claudius. Tômâ al-Alqôší al-Kaldâní: antico possessore dei manoscritti ora Vat. turc. 81-83: I, 618, 621. Tomacelli, Girolamo, signore di Galatro, padre di Lucrezia: I, 700. Tomacelli, Lucrezia, figlia di Girolamo e Ippolita Ruffo, moglie (dal 1597) di Filippo I Colonna: reca nel patrimonio Colonna feudi calabresi e molisani: I, 700, 701; causa sua e del marito Filippo Colonna contro il marchese Della Valle, per la terra di Orsomarso in Calabria: I, 701. Tomacelli, Silvestro: I, 700. Tomagian: cfr. Avidich, Giovannantonio (…). Tomasi, F.: II, 801. Tomassetti, Francesco, figlio di Giuseppe, archivista di casa Colonna: I, 703. BIBL.: I, 703. Tomassetti, Giuseppe, padre di Francesco, archivista di casa Colonna: compila un regesto dei documenti dell’Archivio Colonna di maggiore interesse storiografico: I, 703; con Antonio Coppi, ritiene Petrus de Columpna un membro della famiglia dei conti di Tuscolo: I, 694. BIBL.: I, 703. Tomassini, Luigi, collezionista: monete medievali e moderne provenienti dalla sua collezione, acquistate (1829) per il Medagliere Vaticano: II, 901. Tomberli, Vincenzo, «scopatore» della Biblioteca Vaticana sotto Pio VI: sua probabile paternità del primo inventario dettagliato (1811) delle stampe della Biblioteca Vaticana: II, 878. TOMI: cfr. Costanza di Scizia (…). tomistici, manoscritti –: I, 519. Cfr. anche: scolastica, teologia –; teologici, manoscritti –. Tommasini, Oreste, storico: manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 13650-13668): I, 353, 632. Tommaso di Alqôš: cfr. Tômâ al-Alqôší al-Kaldâní. Tommaso d’Aquino, s.: cfr. Thomas Aquinas (…), s. Tommaso Becket, s.: cfr. Thomas Becket (…), s.
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Tommaso da Cantimpré (…): cfr. Thomas Cantimpratensis (…). Tommaso da Celano (…): cfr. Thomas Celanensis (…). Tommaso (Tômâ) di Üarqal: sua versione siriaca, detta «harqlense», del Nuovo Testamento: I, 60. Tommaso d’Irlanda: cfr. Thomas de Hibernia. Tommaso da Kempis: cfr. Thomas a Kempis. tonchinesi, manoscritti –: I, 382, 579. Cfr. anche: estremo-orientali, manoscritti –; indiani e indocinesi, manoscritti –. –, stampati –: I, 382. TONCHINO (TONKIN, o TONGKIN, regione storica dell’Indocina, nel territorio dell’attuale Vietnam): I, 382, 580. Tondelli, L.: I, 233. Toneatto, L.: I, 43. Tonetti, F.: I, 491. Tongerloo, L. van –: I, 377. Tongiorgi Tomasi, L.: I, 325. Toniolo, famiglia: I, 537. Toniolo, F.: I, 301, 545. Toniolo, Giuseppe, sociologo, economista ed esponente del movimento cattolico: suoi carteggi alla Biblioteca Vaticana: I, 536-538; materiali a lui pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carteggi Toniolo. TONKIN (o TONGKIN): cfr. Tonchino (…). Tontini, A.: I, 266. topografiche, carte –: I, 536, 690. topografico, incisioni e immagini sciolte di soggetto –, nel fondo Stampe geografiche in Biblioteca Vaticana: II, 883. –, manoscritti d’interesse –: I, 633. TORINO: I, 482, 485. –, Università: I, 479, 488; acquisisce stampati appartenuti allo storico del diritto Federico Patetta († 1945), collocati a Palazzo Carignano in una biblioteca a lui intitolata: I, 481. Torlonia, famiglia: rapporti con essa di Giuseppe Ferrajoli († 1870): II, 822. Torlonia, Alessandro, principe: I, 417. tornei: I, 418; manoscritti miniati con scene di –: I, 121, 313. TORNINPARTE (L’Aquila): I, 686. TORONTO (Canada): Pontifical Institute of Mediaeval Studies: I, 97. Torquemada, Juan de –, O.P., card.: I, 288. Torres, Francisco, S.I., ellenista: attestazioni della sua scrittura in manoscritti greci: I, 74, 288. Torri, P.: II, 928. Torrigiani, F.: I, 432. Tortelli, Giovanni, bibliotecario di Niccolò V: I, 288; II, 920; acquista per la Vaticana codici greci delle collezioni di Cristoforo Garatone e (nel giugno 1453) di Ludovico di Strassoldo: I, 586.
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Torti, Battista (Baptista de Tortis), tipografo attivo a Venezia (sec. XVI): II, 825. Tortoreto, A.: II, 800. TOSCANA: manoscritti originari della –: I, 152; miniati: I, 121, 164. –, Granducato di –: medaglie del – donate a Leone XII durante il Giubileo del 1825: II, 901; viaggio (1857) di Pio IX nel –: I, 733; documentazione (circolari, editti e manifesti) relativa al – (sec. XIX), nella serie Toscana presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 488. Cfr. anche: Etruria, Regno di – (…); Lorena, dinastia di – (…). Toscano, B.: I, 84. Tosi, Mario, bibliotecario (inizio sec. XX) della famiglia Ferrajoli: I, 418. BIBL.: I, 419. Tosone, L.: I, 28. Tosti, Antonio, card. bibliotecario: I, 606. Toubert, P.: I, 726. Touliatos-Banker, D.: I, 127. TOURNAI (Belgio): II, 771. TOURS (Indre-et-Loire, Francia): manoscritti originari di –: I, 164; II, 978; con autori classici latini: I, 69-70, 164. Toussain (o Toussaint), Jacques (Iacobus Tusanus): è autore di un lessico grecolatino pubblicato a Parigi nel 1552: I, 604. Touwaide, A.: I, 210. T‘ovmaçean, Awetik‘: cfr. Avidich, Giovannantonio (…). Tozzi, G.: II, 932. traduzioni, manoscritti con – e commenti di autori greci e latini: I, 72, 164. – in lingue o dialetti dei cinque continenti della bolla Ineffabilis Deus (1854) di Pio IX, nel fondo Sire in Biblioteca Vaticana: I, 532. TRAETTO (odierna MINTURNO; Latina): ducato di –: I, 696. tragedie: cfr. drammi (…). TRAGLIATA (località nel comune di Fiumicino, in provincia di Roma): beni rustici a – di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. TRAGLIATELLA (già casale di CIVITELLA; nel territorio dei comuni di Anguillara Sabazia e Roma, in provincia di Roma): beni rustici in –, di proprietà del Capitolo di S. Pietro in Vaticano: I, 675. Tragudistes, Hieronymos, librarius Graecus necnon rei musicae scriptor: manoscritti a lui appartenuti nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 463464. TRAIETTO: cfr. Traetto (…). Traini, R.: I, 47. Tramezzino, famiglia di tipografi, editori e librai attivi a Roma e Venezia (sec. XVI): stampati acquisiti (1554) dalla Biblioteca Vaticana per loro tramite: II, 743-744. Trapp, A.D., O.E.S.A.: I, 220. Trasfigurazione di Cristo, manoscritti greci con omelie per la festa della –: I, 131. Cfr. anche: omiletici, manoscritti –.
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TRASIMENO, lago (Umbria): Dipartimento del – (circoscrizione amministrativa dell’Italia centrale in epoca napoleonica): II, 751. Trasselli, F.: I, 32, 146. Traube, L.: I, 144, 457. Traversari, Ambrogio: cfr. Ambrosius Traversari (…), b. TREBANUM (o CASTRUM TREBANUM, in età altomedievale luogo fortificato che pare da identificarsi con l’attuale CAVE, in provincia di Roma, piuttosto che con TREVI NEL LAZIO, in provincia di Frosinone): I, 694. Trebnic, Jerzy, O.P.: dona (1621) il manoscritto ora Vat. turc. 11: I, 658. Treccani degli Alfieri, Giovanni, imprenditore e mecenate: dona (1930) a Pio XI un facsimile della Bibbia di Borso d’Este: I, 437. Trent’Anni, guerra dei –: cfr. guerra dei Trent'Anni. Trenta, Domenico Antonio: è procuratore dei creditori dell’eredità del card. Pietro Ottoboni iunior († 1740): I, 713. Trenti, L.: I, 241. Treu, K.: I, 71, 211. Treutwein, C.: I, 83. TREVI NEL LAZIO (Frosinone): cfr. Trebanum (…). Treweek, A.P.: I, 258. Triacca, A.M., S.D.B.: I, 106. La tribuna, giornale romano: è acquistato da Maffeo II Barberini Colonna di Sciarra († 1925): I, 685. TRICHUR (Kerala, India): cfr. Thrissur (…). Triclinius, Demetrius: I, 73, 74, 288-289; parti a lui riconducibili in codici compositi all’interno del fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 599. Trigona, S. Bartolomeo di –: cfr. S. Eufemia d’Aspromonte (…), S. Bartolomeo di Trigona, monastero di –. Trincet, monsù, «libraro»: suo commercio di stampati (sec. XVII) con la Biblioteca Vaticana: II, 746. Trinitari Scalzi: I, 494. Tripepi, Luigi, prefetto dell’Archivio Vaticano, poi card.: riceve (1894) il nucleo principale dei «ruoli» trasmessi dal card. Mario Mocenni, ora nel fondo Ruoli in Biblioteca Vaticana: I, 520. TRIPOLI (ÝARÂBULUS AŠ-ŠÂM; Libano): I, 348. Tristano, C.: I, 157, 185, 258. «Tristano in prosa» (o Estoire de Monseigneur Tristan): I, 289. Triumvirato, primo –: monete del – ritrovate (1821) in scavi nelle vicinanze di Rieti, trasmesse al Medagliere Vaticano: II, 901. TRIVENTO (Campobasso): diocesi di –: cfr. Belmonte del Sannio (…), S. Maria della Noce, abbazia di – (in diocesi di Trivento). TRIVIGLIANO (Frosinone): I, 695. trobadorica, manoscritti di lirica –: cfr. canzonieri, manoscritti con – romanzi. troiano, manoscritti francesi con testi del ciclo –: II, 922, 926. Cfr. anche: Excidium Troiae. TROINA (Enna): cfr. Miraglia, feudo della – (o dell’Ammiraglio) (…). Trombetta, Pio: è persona vicina a s. Pio da Pietrelcina: I, 411.
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Troncarelli, F.: I, 167, 194, 199, 233. TROPEA (Vibo Valentia): I, 700; manoscritti greci provenienti da –: I, 165. Trost, V.: I, 297, 311. Trotula, nucleo di scritti di medicina e ginecologia di controversa attribuzione alla figura di Trotula de Ruggiero (sec. XI-XII), esponente della Scuola Salernitana: I, 289. Tsirpanlis, Z.N.: I, 342. Tsougarakis, D.: I, 72. Tubiana, J.: I, 332. Tucidide: cfr. Thucydides. Ýûæí, Raphael (Rufâ’íl), allievo e poi docente (sec. XVIII) del Collegio Urbano di Propaganda Fide a Roma: suoi manoscritti nei fondi Borgiano arabo e Borgiano copto in Biblioteca Vaticana: I, 360, 366. Tuilier, A.: I, 212. Tûmâ, Yûsif ‘Amânû’íl: cfr. Yousef Emmanuel II Thomas (…), patriarca caldeo di Babilonia. Turchi: I, 692. turchi, manoscritti –: I, 165, 294, 297, 298, 300, 348, 349, 350, 383-384, 402, 408, 459, 499, 519, 520, 531, 555, 561, 562, 577, 658-663; II, 953; miniati: I, 519. Cfr. anche: azeri, manoscritti –; karamanlidici, manoscritti –. –, stampati: II, 767. TURCHIA: I, 645; II, 763, 832. Cfr. anche: Anatolia; Asia Minore. Turibius Alfonsus de Mogrovejo, archiepiscopus Limae in Peruvia, s.: altare a lui dedicato nella basilica romana di S. Anastasia: I, 719. Turletti, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Turner, C.H.: I, 237. ps.-Turpinus: I, 289. Turriano, Alessandro, vescovo di Sitia in Creta: dona a Paolo V il manoscritto ora Vat. gr. 1190: I, 590. Turrini, famiglia di tipografi attivi a Venezia (sec. XVII): I, 703. Turyn, A.: I, 79, 142, 169, 212, 263, 280, 310. Tusanus, Iacobus: cfr. Toussain (…), Jacques (…). TUSCANIA (già TUSCANELLA; Viterbo): S. Francesco, convento francescano di –: manoscritti provenienti dal –, ora nel fondo Chigiano in Biblioteca Vaticana: I, 404, 407. TUSCOLO (anticamente TUSCULUM, rovine ubicate nel territorio degli attuali comuni di Monteporzio Catone, Grottaferrata e Montecompatri, in provincia di Roma): I, 694; conti di –: I, 694. Typika monastici: manoscritti greci con –: II, 966, 976, 978. Tyson, D.B.: I, 196. Tyssens, M.: I, 64. U Ubaldelli, M.-L.: II, 933. Ubaldi, Baldo degli –: cfr. Baldus de Ubaldis.
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Ubaldi, Vincenzo, computista (sec. XIX) di casa Colonna: I, 699. Ubaldini, Federico, segretario del card. Francesco Barberini senior: libri a lui appartenuti, confluiti nella Biblioteca Barberiniana: II, 793; manoscritti a lui appartenuti, acquisiti da Alessandro VII per la propria collezione familiare: I, 404, 407. Ubaldini della Carda, Ottaviano, nipote e collaboratore di Federico da Montefeltro nell’allestimento della sua biblioteca: I, 538-539; II, 964, 978; sua biblioteca personale dispersa e solo in minima parte inclusa nella biblioteca ducale urbinate: I, 539, 543. UCRAINA: II, 767. UDINE: I, 477. Ughelli, Ferdinando, O.CIST.: suoi manoscritti nel fondo Barberiniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 346. BIBL.: I, 703. Ugo di Fouilloy: cfr. Hugo de Folieto. Ugo di S. Caro: cfr. Hugo de Sancto Charo (…). Ugo di S. Vittore: cfr. Hugo de Sancto Victore (…). Ugolini, Mariano, scriptor ebraico della Biblioteca Vaticana, poi prefetto dell’Archivio Vaticano: I, 579; redige un auctarium relativo alle nuove accessioni di manoscritti ebraici: I, 577; si occupa, in occasione del quinto centenario dell’Università di Heidelberg (1886), dell’individuazione e della catalogazione degli stampati ebraici di provenienza palatina in Biblioteca Vaticana: II, 836; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Ugoni (o Ugonio), Pompeo (Pompeus Ugonius), bibliotecario del card. Ascanio Colonna, correttore della Tipografia Vaticana: suoi manoscritti nel fondo Barberiniano latino in Biblioteca Vaticana: I, 345. Ugonotti: I, 503. Uguccione da Pisa: cfr. Hugutio Pisanus. Uhlig, S.: I, 88, 410, 500, 583. Ullman, B.L.: I, 157, 165, 195, 225, 231. ultramontana, opere di tendenza –, nel fondo Stampati Pagès in Biblioteca Vaticana: II, 833. Uluhogian, G.: I, 188. umanisti: – italiani: I, 75, 111, 158, 165, 166, 241, 278, 291; manoscritti di mano di – italiani: I, 75, 165, 241; II, 922; opere di – in manoscritti latini appartenuti ai duchi di Urbino: I, 552; collezioni manoscritte di – francesi: I, 503; stampati postillati da – nella biblioteca di Fulvio Orsini: II, 771. Cfr. anche: Blondus Flavius; Bracciolini, Poggio; Bruni, Leonardo; Calvo, Fabio (…); Campano, Giovanni Antonio; Capogallo, Giovanni (…); Ciriaco d’Ancona (…); Conversini, Giovanni (…); Daniel, Pierre (…); Decembrio, Pietro Candido (…); Della Fonte, Bartolomeo (…); Domenichi, Domenico (…); Fauchet, Claude (…); Ficino, Marsilio; Filelfo, Francesco; Garatone, Cristoforo (…); Grolier, Jean (…); Guarini, Guarino (…); Guidacerio, Agazio (…); Lascaris, Constantinus; Lascaris, Iohannes (Giano); Leto, Giulio Pomponio; Ludovico di Strassoldo (…); Manetti, Giannozzo (…); Manuzio, Aldo (…), detto il Vecchio; Manuzio, Paolo (…); Moreau, Pierre (…); Niccoli, Niccolò; Nicot, Jean (…); Odo, Pietro, da Montopoli (…); Panormita (Antonio Bec-
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cadelli, detto «il –»); Parentucelli, Tommaso (…); Parrasio, Aulo Giano (…); Perotti, Niccolò (…); Pico della Mirandola, Giovanni; Platina (Bartolomeo Sacchi detto «il –») (…); Poliziano (Angelo Ambrogini, detto «il –»); Salutati, Coluccio (…); Sannazaro, Iacopo (…); Scaliger, Joseph Juste (…); Tolomei, Lattanzio (…); Tortelli, Giovanni (…); Valla, Giorgio (…); Valla, Lorenzo (…); Vegio, Maffeo; Vespasiano da Bisticci (…); Widmanstetter, Johann Albrecht von – (…). umanistica, letteratura d’età –: manoscritti di –: I, 466, 551; con opere di autori delle isole britanniche: I, 63, 114. Cfr. anche: umanistici e rinascimentali, manoscritti –. –, scrittura –: I, 75, 89, 157-158, 165; manoscritti in – nelle collezioni dei duchi di Urbino: I, 538. umanistici e rinascimentali, manoscritti –: I, 165-166, 345, 538, 624, 627, 633, 717. Cfr. anche: umanisti; umanistica, letteratura d’età –. UMBRIA: I, 555, 575, 719; sottrazione (1860) delle province dell’– allo Stato della Chiesa: I, 733. U.N.E.S.C.O. (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization): I, 332. UNGHERIA: I, 248, 534; II, 962, 973, 978; manoscritti e documenti relativi all’–: I, 166, 296; stampati relativi all’– o ivi pubblicati, nella sezione Ungheria della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783; stampati relativi alla storia, alla letteratura e all’archeologia dell’–, donati dal governo ungherese a Pio XI per il suo giubileo sacerdotale (1929), ora nel fondo Collezione Ungheria in Biblioteca Vaticana: II, 871, 953. uniformi militari: incisioni che ritraggono – fra quelle donate alla Biblioteca Vaticana da Benedetto Guglielmi di Vulci († 1945): II, 880. Unione con la Chiesa greca (1439): esemplare della bolla dell’– nel fondo Ottoboniano greco in Biblioteca Vaticana: I, 451, 452. Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (U.R.S.S.): documentazione relativa alla storia ecclesiastica nell’–, conservata in Biblioteca Vaticana: I, 415. Unione Elettorale Cattolica Italiana (1906-1919): I, 707. Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma: cfr. Roma, Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma. Unione Nazionale delle Messe degli Artisti: I, 428. Unione Romana Biblioteche Scientifiche (URBS): cfr. Roma, Unione Romana Biblioteche Scientifiche (…). United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization: cfr. U.N.E.S.C.O. (…). United States of America: cfr. Stati Uniti d’America. università: documentazione relativa alla storia delle – italiane, nella serie Università presente nell’originario assetto dell’insieme degli «Autografi e documenti» nelle mani di Federico Patetta († 1945) e ora anche nella Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 480, 488; stampati relativi alla storia delle –, nella sezione Università della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783.
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universitario, manoscritti d’ambito –: I, 166; con exemplaria o liste ad essi relative: I, 166. Cfr. anche: Paris, Università, manoscritti con opere di maestri dell’–; pecia, manoscritti realizzati mediante –. Unterrichter, Maria de –: cfr. Jervolino de Unterrichter, Maria (…). URBANA-CHAMPAIGN (Illinois, Stati Uniti d’America): University of Illinois Library: progetto di riproduzione in microfiches del fondo Cicognara conservato in Biblioteca Vaticana: II, 814; University of Illinois Musicological Archives for Renaissance Manuscript Studies: I, 387, 392. URBANIA (già CASTELDURANTE; Pesaro-Urbino): I, 541; S. Cristoforo, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 679; SS. Crocifisso, convento del –: Caracciolini (Chierici Regolari Minori) del –: ricevono da Francesco Maria II Della Rovere († 1631) per via testamentaria gli stampati della biblioteca urbinate conservati a Casteldurante: I, 540; Palazzo Ducale: Francesco Maria II Della Rovere († 1631) vi deposita e raccoglie parte dei codici, dei disegni e degli stampati della biblioteca ducale urbinate: I, 540. Urbanowski, Antoni: raccoglie, con Krzysztof Urbanowski, una biblioteca in Ucraina: II, 767. Urbanowski, Krzysztof: raccoglie, con Antoni Urbanowski, una biblioteca in Ucraina: II, 767. Urbanus V (Guillaume de Grimoard), papa, b.: I, 20, 354; II, 977. Urbanus VIII (Maffeo Barberini), papa: I, 338, 342, 345, 478, 596, 626, 627, 677, 680, 686; II, 746, 757, 772, 791, 835, 978; nucleo di suoi volumi all’origine della biblioteca familiare: I, 337, 344; II, 791; inventario della sua biblioteca: I, 340; favorisce l’accrescimento della biblioteca familiare: I, 337; in quanto cardinale titolare (1610-1623) della chiesa romana di S. Onofrio al Gianicolo, ove morì (1595) Torquato Tasso, è possibile tramite del passaggio di stampati da lui postillati nella Biblioteca Barberiniana: II, 797; destina alla biblioteca familiare duplicati di stampati provenienti dalla Biblioteca Vaticana e libri da lui ricevuti in dono: II, 745, 792; concede (1624) al fratello Carlo la facoltà di detenere e leggere libri proibiti: II, 792; fa confluire (1625-1627) nella Biblioteca Barberiniana le biblioteche di Fabrizio Paolucci, Giovanni Mozzanigo, Pietro Dini e libri dallo spoglio di Andrea Biscione e di Juan de Hozes: II, 792-793; fa estrarre (1625) stampati, soprattutto duplicati, dalla Biblioteca Palatina heidelbergense a vantaggio della sua biblioteca familiare: I, 460; II, 835; ordina (1625) al primo custode della Vaticana Niccolò Alemanni di selezionare e trasferire al S. Uffizio i libri «eretici» della Biblioteca Palatina: I, 460; II, 835; commissiona nuove legature per i manoscritti Palatini in Biblioteca Vaticana: I, 460; dispone (1628) che siano trasportati in Biblioteca Vaticana manoscritti etiopici del romano Ospizio degli Etiopi presso S. Stefano dei Mori: I, 495, 582; affida (1628) al nipote card. Francesco Barberini senior 610 monete imperiali: II, 895; annette (1631) il ducato di Urbino allo Stato della Chiesa: I, 539; crea senatore di Roma (1633) Orazio Albani: I, 544; riceve il manoscritto ora Vat. arm. 1, trasmessogli per lascito (1634) dal patriarca armeno di Costantinopoli Yovhannês III Xul: I, 564; fa trasferire (1639) le nipoti suor Innocenza dell’Incarnazione e suor Maria Grazia del SS. Sacramento da Firenze a Roma: I, 726;
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INDICE ANALITICO
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armeria delle milizie pontificie, da lui collocata in spazi che saranno trasformati da Leone XIII in Sala di consultazione degli stampati: II, 761. URBINO: I, 341, 538, 539, 540, 551; II, 969, 978. –, Compagnia della Grotta (confraternita): per disposizione testamentaria (1628) del duca Francesco Maria II, ad essa è destinata in seconda istanza la biblioteca ducale urbinate nel caso di inadempienza dei legatari: I, 540. –, Comunità di – (sec. XVII): I, 539, 540. –, duchi di –: I, 318, 538. –, –, archivio ducale: I, 540, 543-544; trasferimento (1631-1632) di parte dell’– a Roma dopo l’annessione del ducato allo Stato della Chiesa: I, 540; trasferimento a Firenze dell’archivio dinastico e diplomatico in seguito alle nozze (1634) della nipote di Francesco Maria II, Vittoria Della Rovere, con il granduca di Toscana Ferdinando II de’ Medici: I, 540; spezzone dell’– rimasto nelle mani di Orazio Albani († 1653) e poi disperso con la collezione Albani di Urbino: I, 544. –, –, collezioni librarie dei –: I, 538-553, 556, 574, 575, 576; II, 746, 935, 942; inventario topografico (1487 ca.) noto come «Indice vecchio», attribuito al bibliotecario Agapito: I, 538, 545, 547, 548, 549, 550, 551; danni recati ai manoscritti in occasione dell’invasione (1502) delle truppe di Cesare Borgia: I, 539; trasferimento delle raccolte a Forlì, e successivo rientro (1504) a Urbino: I, 539; inventario (1508-1512) trascritto da Fabio Vigili: I, 539, 545; inventario (1511-1521) di Federico Veterani: I, 538-539, 545; accessione (1513 ca.) di alcuni elementi della biblioteca di Giovanni Sforza († 1510), signore di Pesaro: I, 539; trasferimento delle raccolte (1516 ca.) a Mantova, e successivo rientro a Urbino (1521-1522): I, 539; indice redatto dopo il 1543: I, 547; inventario (1616) di Vittorio Venturelli: I, 539, 547; codici e disegni raccolti a Casteldurante (oggi Urbania) da Francesco Maria II Della Rovere: I, 540; alla morte (1631) di Francesco Maria II, passaggio della parte manoscritta della collezione alla comunità di Urbino: I, 540; inventario topografico redatto (1631-1632) dopo la morte di Francesco Maria II: I, 545, 547; indice (1640) con aggiunte di Alessandro Vanni: I, 539; dispersioni di codici prima del trasferimento a Roma: I, 551; trasferimento a Roma dei manoscritti (1657) e degli stampati (1667): I, 540-541; II, 942. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, [Urbinati] (…). –, –, –, manoscritti: arabi: I, 538, 556; ebraici: I, 538, 545-549, 552; greci: I, 538, 549-550, 552; latini: I, 538, 541, 542, 550-553; italiani e francesi: I, 538, 552. –, –, –, stampati: I, 539, 540, 552. URBS (Unione Romana Biblioteche Scientifiche): cfr. Roma, Unione Romana Biblioteche Scientifiche (…). urdu, manoscritti –: I, 373. Cfr. anche: indiani e indocinesi, manoscritti –. U.R.S.S.: cfr. Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (…). URUGUAY: stampati relativi all’– o ivi pubblicati, nella sezione Uruguay della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Urupgì, Hacciadur (Xaç‘atur): offre (1777) il manoscritto ora Borg. arm. 7 in cambio di un libro a stampa della biblioteca del Collegio Urbano di Propaganda Fide di Roma: I, 362. U.S.A.: Stati Uniti d’America. USMARC: cfr. MARC 21 (…). usura: I, 456. Cfr. anche: prestito a interesse. UTRECHT (Paesi Bassi): Rijksuniversiteit: Facoltà di Lettere, biblioteca della –: conserva una copia dell’Index of Christian Art: II, 784. V Vacca, Giovanni, sinologo e orientalista: manoscritti a lui riconducibili nel fondo Vaticano estremo-orientale in Biblioteca Vaticana: I, 580; stampati in lingua cinese a lui appartenuti, donati (1953) dalla vedova alla Biblioteca Vaticana: II, 767. Vaccari, Alberto, S.I.: I, 498. Vaciago, P.: I, 58, 81. Vaiani, E.: I, 359; II, 839. Vajs, J.: I, 309. Valadier, Giuseppe, figlio di Luigi, architetto: cura la sistemazione museale del Medagliere Vaticano: II, 898. Valadier, Luigi, padre di Giuseppe, orafo: realizza quattro grandi mobili-medaglieri per la Biblioteca Vaticana: II, 898. VALCORRENTE (contrada nel comune di Belpasso, in provincia di Catania): I, 701. VAL DI CRATI (nel territorio della provincia di Cosenza): manoscritti latini provenienti dalla –: I, 64. Val di Tolla: cfr. Morfasso (…), Ss. Salvatore e Gallo, abbazia dei – in Val di Tolla. Valenti, T.: I, 543. Valenti Gonzaga, famiglia: vende al card. Prospero Colonna una villa a Porta Pia, in Roma: I, 688. Valenti Gonzaga, Luigi, card. bibliotecario: lascia (1808) alla Vaticana alcuni manoscritti greci e latini: I, 602. Valentini di Sanseverino, collezione –: alla vendita della – (1911), la Biblioteca Vaticana acquista manoscritti tassiani già di Thomas Phillipps, precedentemente appartenuti a Marco Antonio Foppa e alla famiglia Falconieri: II, 799. VALENZA (Alessandria): II, 794. VALENZANO (Bari): Ognissanti, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 680. Valerius Maximus: I, 192, 289; II, 930. Valerius Polemius, Iulius: cfr. Iulius Valerius Polemius. Valesio, Francesco, erudito (1670-1742): è autore della prima monografia storica organica sulla famiglia Colonna: I, 703. Valgiglio, E.: I, 267. Valla, Giorgio, umanista: è fra i possessori di manoscritti ora nei codici colonnensi (Vat. gr. 2162-2254) nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 605. Valla, Lorenzo, umanista: I, 289, 327; sua traduzione latina di Erodoto: I, 225.
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INDICE ANALITICO
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VALL’ALTA (frazione di Albino, in provincia di Bergamo): S. Maria o S. Benedetto, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 680. Vallavanthara, A.: I, 100, 111, 374, 518, 621, 622. VALLECORSA (Frosinone): I, 696. VALLE ROVETO (Abruzzo): I, 700. VALLOMBROSA (località nel comune di Reggello, in provincia di Firenze): abbazia di –: II, 968, 978; manoscritti che ne provengono, nel fondo Rossiano in Biblioteca Vaticana: I, 516. Vallone, G. (Giancarlo): I, 184. Vallone, Giovan Carlo: è autore di uno scritto (1670) relativo alla storia del Pantheon, ora nel fondo Pantheon in Biblioteca Vaticana: I, 715. VALONA (in albanese VLORA o VLORË; Albania): manoscritto pervenuto in Biblioteca Vaticana in seguito alla presa di – (1690): I, 556. Valperga, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Valtorta, B.: I, 114. Vanautgaerden, A.: I, 212. Van den Abeele, B.: I, 88, 230. Van den Oudenrijn, M.A.: cfr. Oudenrijn, M.A. van den (…). Van Derveeghde, D.: I, 51. Van Deun, P.: I, 134. Van de Vorst, C.: I, 41, 518. Van de Vyver, É.: I, 286. Van Egmond, W.: I, 39, 112. van Haelst, J.: I, 135. Van Hoesen, H.B.: I, 155. van Lantschoot, Arnold, O.PRAEM., scriptor orientale, poi viceprefetto della Biblioteca Vaticana: suo catalogo dei manoscritti copti della Biblioteca Vaticana: I, 571; corregge le descrizioni di Georg Graf relative ai manoscritti arabo-cristiani della Vaticana: I, 561; trattiene presso di sé per un certo periodo i manoscritti acquistati in Oriente da Marius Chaîne, ora Vat. turc. 386-391: I, 661; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 75, 159, 349, 350, 367, 446, 572, 584, 654. Vanni, Alessandro, ultimo bibliotecario della «libreria» urbinate: sue aggiunte in un indice della collezione libraria dei duchi: I, 539. Vanni degli Onesti, Eusebio, da Udine: dona il papiro ora Pap. Vat. lat. 22: I, 477. Vannucci, Pietro: cfr. Perugino (Pietro Vannucci, detto «il –») (…). Van Riet, S.: I, 183. Van Tongerloo, L.: cfr. Tongerloo, L. van –. Vanvitelli, Luigi (Lodewijk van Wittel), architetto, figlio di Gaspare Vanvitelli (Gaspar van Wittel) e di Anna Lorenzani: conserva presso di sé manoscritti del nonno materno, Giovanni Andrea Lorenzani: I, 541; sistema la «libraria» del card. Prospero Colonna nel Palazzo Sciarra a Roma: I, 688. Varallo, Fabrizio, card.: cfr. Veralli (…), Fabrizio, (…) card. VÂRÂN. ASÍ: cfr. Benares (…).
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Vári, R.: I, 255. Varille, M.: I, 118. VASANELLO (Viterbo): I, 685, 686. Vasi, Giuseppe, incisore, vedutista e architetto: sue incisioni da invenzioni di Ferdinando Fuga, nel fondo Matrici in Biblioteca Vaticana: II, 887. Vasiljev, Lj.: I, 657. Vasiloudi, M.: I, 112, 134. Vasina, A.: I, 77. Vatatzes, Beniamin, ieromonaco: con Abakum Andrianos, offre (1726) a Benedetto XIII codici greci provenienti dal monastero di Iviron sul Monte Athos: I, 451, 452. VATICANO, CITTÀ DEL –: cfr. Città del Vaticano. Vattasso, Marco, scriptor latino della Biblioteca Vaticana: I, 308; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. BIBL.: I, 260, 634, 635; II, 799. Vatteroni, S.: II, 928. VAUCLUSE (Francia): I, 593. Vázquez Janeiro, I., O.F.M.: I, 44, 299. Vecce, C.: I, 311. Vecchi, G.: I, 322. Vecchietti, Giovan Battista, orientalista, viaggiatore: esamina (1598) il manoscritto ora Vat. pers. 4 e ne trae un apografo ora Vat. pers. 3: I, 644; antico possessore del manoscritto ora Vat. pers. 61: I, 644. Vecchietti, Girolamo, viaggiatore: procura al card. Cinzio Passeri Aldobrandini manoscritti ora nel fondo Vaticano copto: I, 569. vecchiocredente, manoscritti musicali di provenienza – nel fondo Vaticano slavo in Biblioteca Vaticana: I, 656. Vecellio, Tiziano: cfr. Tiziano Vecellio. Vegetius Renatus, Flavius: I, 290. Vegio, Maffeo, O.E.S.A., poeta: I, 290. VEIO (Roma): descrizioni di scoperte effettuate in scavi a – (a partire dal 1920), nelle Carte Stefani in Biblioteca Vaticana: I, 536. Velinova, V.: I, 316. VELLETRI (Roma): II, 972, 978. –, Palazzo Borgia: Museo Borgiano nel –: costituzione delle collezioni museali, con materiali archeologici provenienti da scavi condotti nei dintorni, raccolti (fine sec. XVII) da Clemente Erminio Borgia: I, 357; accrescimento e cura delle collezioni da parte del card. Stefano Borgia: I, 357; alla morte del card. Stefano Borgia (1804), le collezioni conservate a Velletri sono trasmesse in eredità al fratello Giovanni Paolo: I, 357; collezioni vendute dagli eredi Borgia a Gioacchino Murat, re delle Due Sicilie, poi passate a Ferdinando I di Borbone, oggi a Napoli divise fra Biblioteca Nazionale, Museo Nazionale di Capodimonte e Museo Archeologico Nazionale: I, 358; II, 932. Cfr. anche: Borgia, Stefano, card.; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, [Borgiani] (…). –, –, carte nautiche: già conservate a Velletri, solo in parte ora in Biblioteca Vaticana: I, 360.
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INDICE ANALITICO
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–, –, classe dei monumenti arabi: manoscritti arabi già conservati a Velletri, ora in Biblioteca Vaticana: I, 360. –, –, classe di antichità egizie: manoscritti copti in essa compresi: I, 366; catalogazione dei manoscritti copti ad opera di Georg Zoega († 1809): I, 366, 367; smembramento della raccolta dei manoscritti copti alla morte (1804) del card. Stefano Borgia, con il passaggio al Collegio Urbano di Propaganda dei manoscritti già trasferiti nel romano Palazzo Altemps, e il trasferimento a Napoli, ove ora sono conservati nella Biblioteca Nazionale, di quelli rimasti presso gli eredi: I, 366; II, 932. –, –, manoscritti indiani e d’interesse indologico: descrizioni approntate (fine sec. XVIII) dall’indologo carmelitano scalzo Paolino da S. Bartolomeo: I, 373, 374; accresciuti dal dono (1774) delle opere del cappuccino Marco dalla Tomba, missionario in Tibet: I, 373. –, Palazzo Comunale: I, 359. –, Palazzo Filippi: archivio della famiglia Filippi ivi conservato, poi donato (1983) alla Biblioteca Vaticana: I, 427. VENAFRO (Isernia): I, 555, 575. VENAISSIN, COMTAT – (o CONTADO VENASSINO, regione storica della Francia): documenti di notai che rogavano in diverse località del –, ora nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708-710. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Archivi, fondi archivistici, Notai d’Orange. Venditti, G.: I, 354. Vendruscolo, F.: I, 267, 288, 343. VENETO: manoscritti miniati originari del –: I, 167. VENEZIA: I, 371, 463, 596; II, 744, 746, 798, 813, 818, 819, 825; comunità dei Greci a – (sec. XVI): I, 597, 598; manoscritti appartenuti ad Antonio Eparco, acquistati (1551) a – per la Biblioteca Vaticana: I, 588; manoscritti provenienti da possedimenti veneziani, nel fondo Vaticano greco in Biblioteca Vaticana: I, 593; monete di – (fra le altre, giustine), conservate nelle collezioni numismatiche della Biblioteca Vaticana: II, 905. –, Accademia di Belle Arti: II, 813. –, Biblioteca Nazionale Marciana: legature bizantine conservate presso la –: I, 299. –, librai e stampatori: cfr. Basa, Domenico (…); Combi, Sebastiano (…); La Nou, Giovanni (…); Manuzio, famiglia; Petrucci, Ottaviano (…); Sessa, famiglia (…); Torti, Battista (…); Tramezzino, famiglia (…); Turrini, famiglia (…); Venezia, Tipografia Aldina (…); Zanetti (…), Bartolomeo (…). –, Tipografia Aldina, di Aldo Manuzio e dei suoi eredi e continuatori (secc. XV e XVI): II, 786. Cfr. anche: Manuzio, famiglia. –, Università: documentazione relativa alla sua storia: I, 488. VENEZUELA: stampati relativi al – o ivi pubblicati, nella sezione Venezuela della Sala di consultazione degli stampati in Biblioteca Vaticana: II, 783. Venier, M.: I, 291. Venini, Diego, segretario particolare di Pio XI: sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
VENTICANO (Avellino): S. Maria in –, abbazia di – (già in diocesi di Benevento): beneficio spettante alla Biblioteca Vaticana, e relativa documentazione nel fondo Archivio della Biblioteca in Biblioteca Vaticana: II, 914. Venturelli, Vittorio, bibliotecario della comunità di Urbino: suo indice (1616) della collezione urbinate: I, 539, 547. Venturi, G.: II, 801. Venuti, Ridolfino, erudito: sue pubblicazioni d’interesse medaglistico: II, 895-896. Veralli (o Verallo, Varallo), Fabrizio, canonico del Capitolo di S. Pietro in Vaticano, prefetto della biblioteca e dell’archivio del Capitolo, poi vescovo di S. Severo e infine card.: I, 336; II, 789. VERCELLI: S. Stefano di – (o della Cittadella), abbazia di –: cfr. Prarolo (…), S. Stefano della Cittadella (o di Vercelli). Vercellone, Carlo, B., biblista, scriptor onorario della Biblioteca Vaticana: manoscritti, carte e stampati postillati o di pregio (con incunaboli), in particolare con Bibbie o studi d’interesse scritturistico, a lui appartenuti, ora in Biblioteca Vaticana: I, 414, 577, 632; II, 763, 771, 950. BIBL.: I, 319. Vergiani, V.: I, 622. Vergilius Maro, Publius: I, 125, 210, 282, 290-291, 296, 300, 307, 308, 311, 313, 324, 325; II, 974, 979; edizione manuziana (1501): II, 786. Verheijen, L.: I, 182. VERNAZZA (La Spezia): I, 425. Vernazza, Raffaele, scriptor greco della Biblioteca Vaticana: suo inventario dei manoscritti Ottoboniani greci in Biblioteca Vaticana: I, 452-453; trascrive un indice del fondo Urbinate greco in Biblioteca Vaticana: I, 543; redige un inventario dei manoscritti di provenienza Salviati entrati (1721) nella Biblioteca Colonna: I, 606. Vernesi, V.: II, 933. Vernet, A.: I, 188, 665. VEROLI (Frosinone): I, 490, 491; II, 948. –, Biblioteca Giovardiana: fondo Campanari: I, 490, 491. –, S. Erasmo, chiesa collegiata di –: acquisizione della parte più antica dell’archivio della – da parte della Biblioteca Vaticana (1905): I, 490; II, 948; dispersioni di documenti: I, 490, 491; permanenza della parte più recente della documentazione a Veroli, presso l’archivio capitolare di S. Erasmo: I, 490. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Pergamene di Veroli. VERONA: manoscritti originari di –, raccolti dai Bourdelot e poi acquistati dalla regina Cristina di Svezia: I, 503; carte di notai di –, inspiegabilmente presenti nel fondo Notai d’Orange in Biblioteca Vaticana: I, 708 –, Casa Madre dei Missionari Comboniani. Museo Africano: I, 410; –, S. Zeno, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 680. Veronese, A.: I, 548. Verotti, Agostino († 1694), canonico della chiesa romana di S. Maria in Cosmedin: documentazione relativa al suo lascito in favore del capitolo della chiesa, – nel fondo S. Maria in Cosmedin in Biblioteca Vaticana: I, 723.
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INDICE ANALITICO
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Verrazzano, Girolamo da –, navigatore e cartografo: II, 979. versioni: cfr. traduzioni (…). Verweij, M.: I, 259. Vespasiano da Bisticci, umanista e libraio: I, 75. Vespignani, Francesco, architetto pontificio: fa eseguire (1892 ca.) per la Sala Leonina della Biblioteca Vaticana una decorazione simile a quella del Salone Sistino: II, 762. vestiti e costumi: stampati illustranti – fra i volumi di Francesco Leopoldo Cicognara († 1834): II, 813; litografie acquerellate di moda francese fra le incisioni appartenute a Benedetto Guglielmi di Vulci († 1945): II, 880; incisioni di moda, anche francese, nel fondo Stampe in Biblioteca Vaticana: II, 881. Cfr. anche: uniformi militari. VESZPRÉM (Ungheria): II, 979. Veterani, Federico, bibliotecario dei duchi di Urbino: suo inventario (1511-1521) delle collezioni urbinati: I, 538-539, 545; è copista al servizio del duca di Urbino Federico da Montefeltro: I, 551. veterinaria, biblioteca di – appartenuta a Ermete Garofani, pervenuta (1925) alla Biblioteca Vaticana: II, 763, 950. VETRALLA (Viterbo): Carmelitane, monastero delle –, fondato (1669) come filiazione del monastero romano della SS. Incarnazione del Verbo Divino: documentazione ad esso relativa: I, 728. Vezin, Jean: riceve l’incarico dell’edizione delle autentiche di reliquie provenienti dalla cappella Sancta Sanctorum nel complesso di S. Giovanni in Laterano a Roma: I, 82. viaggiatori: cfr. esploratori e viaggiatori. Viale Ferrero, M.: I, 713. Vian, A.: I, 707. Vian, F.: I, 176, 273. Vian, G.M.: I, 86, 181. Vian, Nello, assistente, poi segretario della Biblioteca Vaticana: I, 352, 524, 537; si reca (1932) negli Stati Uniti per prepararsi alla catalogazione degli stampati: II, 775; suo impegno per le Carte Salvadori in Biblioteca Vaticana: I, 523; è esortato dall’arcivescovo Montini a stendere una biografia del card. Giovanni Mercati: I, 440-441; sistema i carteggi del card. Giovanni Mercati in Vaticana: I, 439, 440-441; pubblica parzialmente le lettere indirizzate a Giuseppe Toniolo: I, 536-537; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 415. BIBL.: I, 28, 330, 470, 494, 523, 537, 568, 707; II, 770, 850, 873. Vian, Paolo, della Biblioteca Vaticana: I, 336, 440; II, 741. BIBL.: I, 26, 28, 29, 87, 91, 146, 161, 254, 301, 330, 340, 352, 353, 399, 412, 418, 419, 422, 423, 424, 425, 426, 427, 440, 441, 449, 462, 470, 479, 482, 484, 507, 517, 523, 526, 529, 537, 544, 545, 563, 635, 639, 643, 664, 665; II, 771, 785, 816, 823, 851, 870, 873, 920. Vianello, N.: I, 238. Victor III (Desiderius Casinensis abbas, O.S.B.), papa, b.: I, 312; II, 967, 968, 972, 979. Victor, U.: I, 73.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Vidal, Jean-Marie, consultore canonista dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede: stampati a lui appartenuti, pervenuti (1940) in Biblioteca Vaticana: II, 766. video, materiali –: nel fondo AV (Materiale audio-visivo) in Biblioteca Vaticana: II, 789. videodischi: I, 125. Vidmanová, A.: I, 314. Vielliard, F.: I, 327; II, 921, 922. Vielliard, J.: I, 167. VIENNA: cfr. Wien (…). VIESTE (Foggia): I, 613. VIETNAM: cfr. Annam (…); Tonchino (…). Vigili, Fabio, vescovo di Spoleto: I, 24; suo inventario (1508-1513) dei manoscritti della Biblioteca Vaticana: I, 553, 564, 569, 586; suo inventario (trascritto fra 1508 e 1512) delle collezioni manoscritte urbinati: I, 539, 545. Villa, C.: I, 210, 283. VILLA ADRIANA (frazione di Tivoli, in provincia di Roma): Villa dell’imperatore Adriano, rovine della –: I, 430. Villani, A.: I, 407. Villani, Cornelio, O.S.B.: suo carteggio con Giulio Salvadori: I, 523. Villani, Giovanni: I, 309, 326; II, 979. VILLANOVA (Padova): S. Eufemia, abbazia di –: documentazione ad essa relativa nel fondo Archivio Barberini in Biblioteca Vaticana: I, 680. Villari, famiglia: stampati, documenti, decorazioni e medaglie della – destinati alla Biblioteca Vaticana: I, 663; II, 955; lettere e carte conservate (dal 1967) presso la Bodleian Library di Oxford: I, 663. Cfr. anche: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Dipartimento Manoscritti, Sezione Manoscritti, fondi manoscritti, Carteggi Villari. Villari, Luigi, figlio di Pasquale e Linda: lascia per testamento alla Biblioteca Vaticana i carteggi dei genitori, con alcuni stampati, decorazioni e medaglie commemorative appartenute alla famiglia: I, 663; stampati a lui appartenuti, pervenuti (1959) in Biblioteca Vaticana: II, 768; carte a lui relative nel fondo Carteggi Villari in Biblioteca Vaticana: I, 664; sue lettere conservate alla Bodleian Library di Oxford: I, 663. BIBL.: I, 664. Villari, Pasquale, storico, marito di Linda, padre di Luigi: sua corrispondenza passiva e, in misura minore, attiva e altri documenti a lui relativi, ora in Biblioteca Vaticana: I, 663-665; II, 955; la figliastra Costanza Hulton Mazini compie un primo ordinamento delle lettere: I, 663; stampati a lui appartenuti, pervenuti (1959) in Biblioteca Vaticana: II, 768, 955. Villari White, Linda, vedova di Vincenzo Mazini, poi moglie di Pasquale Villari, madre di Costanza Hulton Mazini e di Luigi Villari: sua corrispondenza passiva e, in misura minore, attiva e altri documenti a lei relativi, ora in Biblioteca Vaticana: I, 663-665; sue lettere e carte conservate alla Bodleian Library di Oxford: I, 663; stampati a lei appartenuti, pervenuti (1959) in Biblioteca Vaticana: II, 768. VILLA S. STEFANO (già S. STEFANO; Frosinone): I, 695.
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INDICE ANALITICO
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VILLENEUVE-LÈS-AVIGNON (Gard, Francia): Notre-Dame-du-Val-de-Bénédiction, certosa di –: manoscritti provenienti dalla –: I, 167. Villot, Jean, card., segretario di Stato di Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II: stampati a lui appartenuti, dal 1979 in Biblioteca Vaticana: II, 769. VILNIUS (o VILNA; Lituania): Università di –: I, 655. Vincentius Bellovacensis, O.P.: I, 291. Vincenzi, Luigi, scriptor per la lingua ebraica della Biblioteca Vaticana: descrive (1846) il manoscritto ora Vat. sam. 3: I, 648; collabora con Giovanni Battista De Rossi nell’inventariazione dei manoscritti Vat. lat. 8472-9019: I, 638. Viora, M.E.: I, 444. Viré, G.: I, 231. Virgili, M.: II, 800. Virgilio Marone, Publio: cfr. Vergilius Maro, Publius. virtù, testi mediolatini su – e vizi: I, 304. Visconti, famiglia, duchi di Milano: I, 111, 278; biblioteca della –: I, 291; manoscritti di umanisti lombardi alla loro corte: I, 166. Visconti, famiglia di antiquari e archeologi (originaria di Vernazza, poi trapiantata a Roma): carte della – acquisite (1888) dalla Biblioteca Vaticana: I, 21, 415; II, 947; carte della – nel fondo Autografi Ferrajoli in Biblioteca Vaticana: I, 420, 425-427; materiali ad essa pertinenti non ancora definitivamente sistemati in Biblioteca Vaticana: I, 415. Visconti, Alessandro, scriptor soprannumerario della Biblioteca Vaticana: I, 425, 427; redige alcune descrizioni di codici del fondo Capponiano in Biblioteca Vaticana: I, 398-399. Visconti, Bartolomeo, vescovo (dal 1429) di Novara: manoscritti a lui appartenuti, ora Urb. lat. 437 e Vat. lat. 1903: I, 166. Visconti, Bianca Maria, moglie di Francesco Sforza: cfr. Bianca Maria Visconti Sforza, (…) duchessa di Milano. Visconti, Carlo Ludovico, nipote di Pietro Ercole, custode (dal 1876) del Gabinetto Numismatico della Biblioteca Vaticana, direttore dei Musei e Gallerie pontificie: I, 425, 427; inizia la pratica di redigere registri delle accessioni del Medagliere Vaticano: II, 903. Visconti, Ennio Quirino, figlio di Giovanni Battista, secondo custode della Biblioteca Vaticana: I, 425, 427; II, 886; è nominato (1781) bibliotecario della Chigiana da Sigismondo Chigi: I, 404; II, 809-810. BIBL.: II, 886. Visconti, Felice Aurelio, figlio illegittimo di Pietro Ercole: disperde la biblioteca familiare: I, 426. Visconti, Filippo Aurelio, figlio di Giovanni Battista, conservatore (1810-1814) della Biblioteca Vaticana: I, 425, 427; stima (1806) i manoscritti, gli stampati, gli oggetti antichi e le monete appartenuti a Stefano Borgia: I, 357; inizia, ma non porta a termine, un inventario degli stampati della «Seconda Raccolta» della Biblioteca Vaticana: II, 757; aiuta Martial Daru nella ricostituzione del Medagliere Vaticano dopo le depredazioni rivoluzionarie: II, 900; sua raccolta di calchi nel Medagliere Vaticano: II, 906.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
Visconti, Giovanni Battista, commissario papale alle Antichità: I, 425, 427; acquista (dopo il 1778) per il Medagliere Vaticano monete ellenistiche e romane: II, 898. Visconti, Pietro Ercole, figlio di Alessandro, segretario perpetuo della Pontificia Accademia Romana di Archeologia: I, 425-426, 427; manoscritti a lui appartenuti, acquistati dai Ferrajoli: I, 418. visigotica, manoscritti in minuscola –: I, 156. visite apostoliche: I, 678. Vistalli, F.: I, 537. Vita s. Erici regis Sueciae: I, 321. Vitae Patrum: II, 979. Vitale di Blois: cfr. Vitalis Blesensis. Vitaletti, G.: I, 407. Vitali, D.: I, 129. Vitali, Pietro Maria, incisore: sua raccolta di monete antiche acquistata (1807) da Pio VII per il Medagliere Vaticano: II, 899-900, 901, 945; catalogo della sua collezione redatto da Bartolomeo Borghesi: II, 901. Vitalis Blesensis: I, 291-292. Vitelleschi, famiglia: documenti dell’archivio della – nel fondo Vaticano latino in Biblioteca Vaticana (Vat. lat. 14962-14963): I, 633. Vitellio: cfr. Witelo (…). VITERBO: istituzioni monastiche ed ecclesiastiche nel territorio di –: I, 674. Vitéz, János (1408-1472), card.: I, 292; II, 931. Vitéz, János († 1499), il Giovane, vescovo di Veszprém, poi di Bács, amministratore apostolico di Vienna: II, 975, 979. Viti, P.: I, 160, 300. Vitruvius Pollio: I, 292. Vitte, S.: I, 518. Vittone, famiglia: documenti ad essa relativi nel fondo Raccolta Patetta in Biblioteca Vaticana: I, 485. Vittore III, papa: cfr. Victor III (…), papa (…). Vittoria, regina del Regno Unito e imperatrice d’India: lettera a lei indirizzata dalla comunità samaritana di Nablus: I, 648. VIVARIUM, monastero di – (nei pressi di SCYLACIUM, l’attuale SQUILLACE in provincia di Catanzaro): manoscritti provenienti dal –: I, 167. Cfr. anche: Squillace (…). vizi: cfr. virtù, testi mediolatini su – e vizi. Vlaçiò, Matthias (Flacius Illyricus): manoscritto a lui appartenuto nel fondo Palatino greco in Biblioteca Vaticana: I, 464. Vlessentop, Iohannes, librarius (saec. XV): I, 75, 292. Vlist, E.T. van der –: I, 124. VLORA (o VLORË): cfr. Valona (…). Vocht, C. de –: cfr. De Vocht, C. Voci, A.M.: I, 313, 314, 664. Vogel, B.: I, 262. Vogel, M.: I, 73. Vogels, H.J.: I, 53.
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INDICE ANALITICO
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VOGHERA (Pavia): I, 670. Voicu, Sever J., della Biblioteca Vaticana: I, 38; II, 961. BIBL.: I, 32, 142, 234, 285, 299, 327, 471; II, 925. Vojtov, A.: II, 802. volgari, manoscritti nei – nazionali: nel fondo Rossiano in Biblioteca Vaticana: I, 516; nella biblioteca dei duchi di Urbino: I, 552. Volk, O.: I, 48, 76, 164. Völkel, M.: I, 340. Vollmann, B.K.: I, 72. Vollmar, E.R., S.I.: I, 23. Volpicelli, M.L.: I, 714. Volpini, Salvatore, bidello della Biblioteca Vaticana: sua descrizione (1884) della Biblioteca Vaticana: I, 731-732; sue carte in Biblioteca Vaticana: I, 414. Volta, Luigi e Domenica, parrocchiani di S. Maria Draperis in Pera, a Costantinopoli: donano (1888) a Leone XIII il manoscritto ora Vat. arm. 14: I, 565. Voltaire (François Marie Arouet, detto –): è fra gli autori di libri «perniciosi» intercettati mentre venivano introdotti nello Stato Pontificio (1837-1838) e quindi attributi alla Biblioteca Vaticana: II, 757-758. Voltan, A.M.: II, 936. VOLTERRA (Pisa): I, 449; II, 964, 979; sacco della città (1472): in occasione del –, Federico da Montefeltro entra in possesso di manoscritti ora nel fondo Urbinate ebraico in Biblioteca Vaticana: I, 546. Volterra, famiglia: I, 548. Cfr. anche: Aaron b. Menahem Volterra; Menahem b. Aaron Volterra (…). VOLTURNO, fiume (in Italia meridionale, tra Molise e Campania): I, 700. Vongrey, F.: I, 310. Von Henneberg, J.: I, 454. Vööbus, A.: I, 60, 96, 232. Voorbij, J.B.: I, 171, 238, 291. Voss, Gerhard Johan, filologo arminiano, padre di Isaac: manoscritti a lui appartenuti, acquistati da Cristina di Svezia: I, 503. Voss, Isaac, bibliotecario di Cristina di Svezia: I, 503, 506; sottoscrive (1655) il cosiddetto «catalogo di Anversa» della collezione di Cristina, ora Vat. lat. 8171: I, 503; manoscritti a lui appartenuti ora nel fondo Reginense greco in Biblioteca Vaticana: I, 508. Vosté, Jacques-Marie, O.P., biblista e orientalista: raccoglie durante un viaggio in Oriente numerosi manoscritti, poi offerti (1927) a Pio XI e ora nel fondo Vaticano siriaco in Biblioteca Vaticana: I, 653. BIBL.: I, 654. VULCI (antica città etrusca nel territorio dell’odierna MONTALTO DI CASTRO, in provincia di Viterbo): II, 766, 821, 880. W Waal, A. de –: cfr. De Waal, A. Wachinger, B.: I, 129. Wachtel, K.: I, 54.
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GUIDA AI FONDI MANOSCRITTI, NUMISMATICI, A STAMPA
WÂDÍ AN-NAÝRÛN (deserto di NITRIA; Egitto): S. Macario, monastero di – (Dayr Anbâ Maqâr): I, 348; manoscritti copti provenienti dal monastero di S. Macario, acquisiti in seguito alla missione in Oriente (1715-1717) di Giuseppe Simonio Assemani, ora conservati nel fondo Vaticano copto in Biblioteca Vaticana: I, 570; S. Maria «dei Siriani», monastero di – (Dayr as-Suryân): I, 348; manoscritti siriaci provenienti dal monastero di S. Maria «dei Siriani», acquisiti (1707 e 1715-1717) per conto di Clemente XI da Elia e Giuseppe Simonio Assemani, ora conservati nel fondo Vaticano siriaco in Biblioteca Vaticana: I, 650, 651, 652; II, 943. Waitz, G.: I, 103, 242. Walafridus Strabo, O.S.B.: I, 322. Wald, E.T. de –: cfr. de Wald, E.T. Waley, M.I.: I, 80. Wallis, F.: I, 113, 186. Walpole, R.N.: I, 289. Walravens, H.: I, 350, 365, 581; II, 853, 860, 866. Walsperger, Andreas, cartografo: I, 312; II, 979. Walter, C.: I, 325. Walters, L.: I, 200. Walther, H.: I, 304. Waltson, raccolta –: cfr. Watson (…), raccolta. Walz, D.: I, 326, 467. Wandalbertus Prumiensis, O.S.B.: I, 315. Ward, A.: I, 457; II, 834. WARMIA: cfr. Ermland (…). Warner, G.F.: I, 141. Warren, M.: I, 210, 284. Wartelle, A.: I, 177. WASHINGTON (District of Columbia, Stati Uniti d’America): II, 774. Cfr. anche: Institute of Medieval Canon Law (…). –, Carnegie Endowment for International Peace: I, 21, 22, 29, 326, 328; II, 951; collaborazione del – per l’allestimento di un catalogo unico dei fondi a stampa della Biblioteca Vaticana: II, 774-776. –, Dumbarton Oaks Research Library: copia dell’Index of Christian Art ivi conservata: II, 784. –, Library of Congress: collaborazione della – con la Biblioteca Vaticana: I, 328; II, 775, 951; sistema di classificazione della –, adottato in Biblioteca Vaticana per le segnature alfanumeriche della sezione di stampati con strumenti bibliografici e biblioteconomici già a disposizione dei catalogatori, ora fondo A-Z: II, 776, 790; conserva microfilm di manoscritti greci e arabi del Monastero di S. Caterina sul Sinai, realizzati (1950) nel corso di una missione: I, 442, 443; formato di descrizione bibliografica USMARC (ora MARC 21), ivi utilizzato, adottato anche dalla Biblioteca Vaticana per la catalogazione elettronica degli stampati: II, 777, 882; periodo di apprendistato presso di essa (1927) di bibliotecari vaticani: II, 775.
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INDICE ANALITICO
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Watson (o Waltson in fonti documentarie), raccolta –: è acquisita (1855 ca.) dalla Biblioteca Vaticana: II, 758. Cfr. anche: Watson, Flavia; Watson, Robert. Watson, A.G.: I, 62, 63, 246, 449. Watson, Flavia: appone la sua firma in calce al catalogo di una raccolta di stampati acquisita (1855 ca.) dalla Biblioteca Vaticana: II, 758. Watson, P.F.: I, 193. Watson, Robert: è forse l’antico possessore degli stampati di una raccolta acquisita (1855 ca.) dalla Biblioteca Vaticana: II, 758. Wattenbach, G.: I, 144. Webber, T.: I, 63. websites (siti internet): Altdeutsch. Katalog aller allgemein bekannten altdeutschen Handschriften. Althochdeutsch, Altsächsisch, Altniederfränkisch, von G. Köbler (http://homepage.uibk.ac.at/~c30310/Altdeutsch/Handschriftenkatalog.pdf): I, 162163; The Arabic Papirology Database, a cura dell’Orientalisches Seminar dell’Universität Zürich (http://orientw.uzh.ch/apd/project.jsp): II, 925; ARLIMA: Archives de littérature du Moyen Âge (http://www.arlima.net/): II, 921, 922, 923, 924, 925, 926; Banque de données des textes coptes documentaires, a cura del Centre de Papyrologie et d’Épigraphie grecque dell’Université Libre de Bruxelles (http://dev.ulb.ac.be/philo/bad/copte/): II, 925; Biblioteca Apostolica Vaticana: Cataloghi (http://www.vaticanlibrary.va/home.php?pag=cataloghi_online): II, 778, 882, 883, 884, 907; Biblioteca Apostolica Vaticana: Cataloghi. Manoscritti (http:// www.mss.vatlib.it/gui/html/index.jsp): I, 330; Bibliotheca Hagiographica Latina Manuscripta, a cura della Société des Bollandistes (http://bhlms.fltr.ucl.ac.be): I, 41; CartulR – Répertoire des cartulaires médiévaux et modernes, a cura dell’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes, Paris (http://www.cn-telma.fr/cartulR); Catalogue of Paraliterary Papyri, a cura della Research Unit Gre