Elenco di drammi religiosi persiani 8821001369, 9788821001369


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Elenco di drammi religiosi persiani
 8821001369, 9788821001369

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STUDI E TESTI -----------

209

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ETTORE ROSSI - ALESSIO BOMBACI

ELENCO DI DRAMMI RELIGIOSI PERSIANI (FONDO MSS. VATICANI CERULLI)

CITTÀ DEL VATICANO BIBLIO TECA A PO STO LICA VA TICA N A

1961

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STUDI E TESTI --------------

209

-------------

ETTORE ROSSI - ALESSIO BOMBACI

ELENCO DI DRAMMI RELIGIOSI PERSIANI (FONDO MSS. VATICANI CERULLI)

CITTÀ DEL VATICANO BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA

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IM P R IM A T U R î Fr. P e t r u s Canisitjs

van

Ui e r d e

Vie. Gen.lis

e Vicariatu Civit. Vaticanae

die 22 Octobris 1961

T IP O G R A F IA

P IO

X



V IA

DEG EI ETRU SCHI

7-9

ROM A.

1961

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SOMMARIO Pag.

Pr e f a z io n e ......................... ......................................... ....

m

I n t r o d u z io n e ....................................................................................

xv

I. II.

Il teatro religioso persiano e i suoi problemi

. . . .

xv

Da Collezione C e r u lli...........................................................

xxvi

I m anoscritti............................................................................ Autori e copisti........................................................................

xxvi x x x ii

Iva cron ologia.......................................................................................

x e ii

D a p r o v e n ie n z a ..................................................................................

x e iv

Gli a r g o m e n ti........................................................................

x e v iii

II I. Criteri seguiti nellaredazione dell’E le n c o .....................

un

E lenco dei manoscritti nn. 1-1055 ..........................................

1

A ggiunte E c o r r e z io n i ......................................................

341

IN D IC I I.

Indice Sommario degli a r g o m e n ti............................

.

II.

Indice dei personaggi.......................................................

347 366

II I . Indice dei nomi di persona che figurano nelle sottoscrizioni e nelle n o t e .................................................

394

IV . Indice dei nomi di luogo e e t n i c i ...............................

400

V.

.

405

. . . .

407

Indice dei luoghi di provenienza dei manoscritti

V I. Indice dei manoscritti in turco e in arabo

A PPEN D ICE litografie di drammi religiosi persiani possedute dalla Biblio­ teca Apostolica Vaticana.....................................................

408

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PREFAZIONE H o già detto altrove (ή come, durante i quattro anni del mio soggiorno in Persia, dal 1950 al 1954, io abbia raccolto questa collezione di manoscritti del teatro religioso persiano. Desidero qui soltanto ripetere che è stata per me una gioia sincera quella di poter donare la mia raccolta alla Biblioteca Vaticana, spirituale rifugio -— in ogni tempo — ed indimenti­ cabile asilo negli anni tristissimi della guerra. Ma non solo per questa mia riconoscenza lo ho fatto, quanto —

e più

ancora — perchè in tal modo i risultati del mio lavoro di rac­ colta siano a disposizione degli studiosi, nella Biblioteca così riccamente dotata di mezzi moderni di ricerca, a vantaggio delle scienze storiche ed insieme della migliore conoscenza della nobilissima nazione persiana. Già in questi anni di preparazione del volume, che oggi qui presento, alcuni manoscritti della mia collezione hanno formato oggetto di pubblicazioni: una diretta da Bouis Massignon sulla tragedia tra teologo e mistico (2) nella storia di a lHallàg (ed altra è in preparazione sui drammi relativi a Fatima) ; due di Alessandro Bausani sui drammi concernenti la tradi-

(!) Cfr. le notizie preliminari in Rendiconti Accademia Lincei, se. m or., 1953, p. 76-77; e ibidem, 1954, p. 40; e gli articoli: Una nuova collezione di mano­ scritti persiani della Biblioteca Vaticana in Rendiconti Accademia Lincei, se. mor. 1954, p. 507-515; le Théâtre Persan et ses origines in La Nouvelle Clio, Bruxelles, 1955-1957, p. 181-188. (2) Le M ajlis de M ansûr-e Ipallâj, de Shams-e Tabrézi et du Molld de Roum in Revue des Etudes Islamiques, 1955, p. 69-91.

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IV

P R E F A Z IO N E

zione di Salomone e la Regina Saba (4) e su uno dei drammi del ciclo ‘ Adam o ed È va ’ (2) . Em ilio Garcia Gómez ha detto del valore di questa letteratura drammatica persiana per gli studi islamici (3) ; mentre altri ne faceva cenno per quanto di tradi­ zioni bibliche, filtrate attraverso l ’Islam, ha dato m otivo ad al­ cuni drammi (4) ; ed, in una riunione a Bruxelles, A . Severyns ha tratto m otivo dalla mia collezione per acute comparazioni con le origini del teatro nelle letterature classiche (5). Ma, se così l’ attenzione degli orientalisti era ormai stata richiamata su questi manoscritti e, di conseguenza, sui problemi del teatro religioso persiano, ricerche maggiori presupponevano —

al

di là delle amichevoli informazioni già scambiate personal­ mente —

la redazione di un completo catalogo. Fu perciò

decisa dal Prefetto della Biblioteca Vaticana il P. Anseimo Albareda, O. S. B ., cui tanto devono gli studi e gli studiosi, la pubblicazione di un Indice della collezione nella serie dei volumi che hanno già dato egregia notizia di altre raccolte di codici orientali. E parve subito naturale che l’incarico di redigere tale catalogo fosse affidato ad Ettore Rossi. Non è qui il luogo di parlare di quel che Ettore Rossi aveva dato ed ottenuto negli anni del suo lavoro nella V ati­ cana. Certo, se i cataloghi dei codici turchi e persiani erano stati una sua nuova solida affermazione in questa attività, la massima soddisfazione gli era stata data dalla rivelazione(*) (*) Drammi popolari inediti persiani sulla leggenda di Salomone e della Regina di Saba in Atti del Convegno Internazionale di Studi Etiopici, Accademia Nazionale dei Lincei, Rom a, 1960, p. 167-209. (2) Persia religiosa, Milano 1959, p. 434-453. (3) In al-Andalus, X X , 1955, p. 243-244. (4) In Internationale Zeitschriftenschau fü r Bibel-Wissenschaft und Grenzgebiete, Tübingen, III, 1955, n° 1375. (5) Cfr. le Théâtre Persan, cit. p. 187-188.

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P R E F A Z IO N E

V

dell’antica epopea turca del Dede Qorqut, da lui fatta in quel dotto ed insieme sensibile libro che costituisce e costituirà, nel mondo scientifico orientalistico e nella cultura nazionale turca, un durevole titolo di onore e di riconoscenza per la memoria di lui. Così Ettore Rossi, dopo aver accettato l ’inca­ rico col solito disinteressato slancio, si era poi davvero appas­ sionato alla letteratura drammatica persiana di cui vedeva in tal modo le testimonianze; ed al catalogo della mia colle­ zione dedicò con crescente interesse gli ultim i anni della sua breve vita. Non può dimenticarsi che, gravemente ed irri­ mediabilmente ammalato, egli continuò a venire a lavorare nella sala dei manoscritti della Vaticana; ed in quella sala un giorno il suo lavoro fu interrotto da un attacco del suo m ale; sì che fu portato in deliquio fuori, strappato ai suoi manoscritti ed al suo lavoro da quel segno dell’imminente fine della sua vita terrena. Felice, sì, chi come lui può dare tanta ferma prova di mantener fede al dovere! La dolorosa scomparsa di Ettore Rossi, il

23

agosto

1955, poneva il problema della scelta di chi ne continuasse e compisse l'opera, della quale erano state poste intanto le basi. E d è commovente qui ricordare che di questa succes­ sione nel suo lavoro lo stesso Rossi nei suoi ultim i giorni si preoccupava parlandone con i suoi, nella sua assoluta coscenziosità. Finalmente l ’incarico fu dato ad Alessio Bombaci, che —

come dirà egli stesso qui di seguito — ha dedicato

diuturna opera, ed espertissima, alla redazione del catalogo, riprendendo quanto Ettore Rossi aveva già redatto in una prima visione di una larga sezione dei manoscritti e comple­ tando egregiamente il lavoro, che equamente quindi porta il suo nome.

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P R E F A Z IO N E

VI

*

*

*

La collezione di manoscritti qui presentata nell’Indice pone m olti nuovi problemi che interessano non soltanto la storia religiosa e culturale della Persia, ma anche, come si è accennato, le indagini sulle origini e lo sviluppo del teatro in Asia. D i tali problemi ho dato qualche cenno preliminare nel­ le mie precedenti pubblicazioni, che per altro non sono più che un annunzio. Tuttavia ritengo non inutile elencarne qual­ cuno: e, beninteso, non già per dam e — e nemmeno propor­ ne —

ima soluzione, ma per indicare direzioni di ricerche:

1. Quale carattere ha questa poesia drammatica: è poesia d’arte od è poesia, come suol dirsi, di popolo? Ovviamente lo studio completo dei drammi — ora più di mille in questa collezione in confronto della trentina sin adesso nota — per­ metterà una risposta sicura, dal punto di vista del linguaggio, della metrica, degli argomenti religiosi e storici ed anzi tutto del valore estetico. Ma il valore estetico, appunto, va misu­ rato con equanime m etro; e non più, come localmente si fa in Persia, in relazione con l’antica rigida ed irrigidita tradi­ zione letteraria; oppure, al contrario, secondo i modernissimi prindpii delle innovatrici scuole occidentali nuovamente im ­ portate. E probabilmente questi opposti criteri vigenti in opposti circoli della Persia di oggi spiegano perchè si sia con­ cordi, da una parte e dall’altra nel mondo letterario persiano, a considerare con avversione, se non addirittura con disprez­ zo, questa letteratura drammatica. Ora che il tono di questa poesia sia basso sembra possa ben dedursi da quanto sin oggi si sa e vede. Ma non vanno dimenticate alcune circostanze, che dovranno utilmente es-

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P R E F A Z IO N E

VII

sere oggetto di esame da parte degli studiosi. Anzi tutto la singolare situazione della letteratura drammatica nei con­ fronti del potere politico e degli ambienti religiosi della Per­ sia. Nello scorso secolo abbiamo avuto prima un particolare favore di alcuni Sovrani della dinastia Qagar verso le rap­ presentazioni dei drammi, che venivano anche fatte alla corte od in presenza dello stesso Sovrano. Successivamente il pro­ gresso delle idee riformatrici ed il rinnovamento, particolar­ mente, della vita persiana iniziato energicamente dallo sah Reza, fondatore della dinastia PahlavI, modificò radicalmente tale situazione, relegando le « sacre rappresentazioni » tra le vecchie cose del passato da eliminare perchè non vi fossero ostacoli psicologici alla creazione dello Stato moderno. D ’altra parte gli ambienti religiosi ortodossi e di stretta osservanza avevano costantemente guardato, già nei vecchi tempi, con una certa diffidenza questa letteratura, nella quale non era difficile infiltrare idee e slanci non troppo corrispondenti con la teologia tradizionale, anche se grati al sentimento popolare. Pertanto quel che abbiamo notato di menomato giudizio nel campo letterario corrisponde alle circostanze sociali. Ma appunto queste circostanze non sembrano escludere che valga la pena di ricercare se, nel periodo di gradimento alla Corte oppure quando si siano precisamente voluti espri­ mere sentimenti non accetti ai più rigidi seguaci dell’or­ todossia, alcun poeta si sia giovato di questa forma popola­ reggiante per rappresentare fatti e persone che non avrebbero trovato posto

2.

agevolmente nella letteratura di stile nobile.

Quando è sorta questa letteratura drammatica, di cui

abbiamo ora così vasta traccia, nonostante la travagliata

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vm

P R E F A Z IO N E

storia su accennata e la diversità di situazione della Persia di oggi? Dissi già che la tradizione persiana — queha auten­ tica e non già le informazioni raccolte da giovani studenti immigrati nelle Università europee — fa risalire i primi drammi agli inizi della dinastia dei Safawidi ed alla diffusione dello Sciismo duodecimano che i Safawidi resero dominante dot­ trina in tutto il paese. Ora tutti conosciamo il valore della tradizione orale nei paesi d’Oriente, valore che non va disco­ nosciuto nè esagerato; e non è inverosimile in principio che Ism â'ïl Süfï si servisse per la propaganda dello Sciismo di questo mezzo, sia esso stato nuovo o meno nuovo ai suoi tem ­ pi. Resta però il fatto che sin ora nessuna altra prova ne è stata trovata nè perciò si può legittimamente fissare, allo stato delle cose, senza esitazioni, l’inizio delle « sacre rappresentazioni » nella prima m età del X V I secolo. D ’altra parte confesso che mi lascia perplesso l ’argomen­ to che si suol trarre dal silenzio dei viaggiatori europei circa questi drammi prima del secolo X V I I I . A lla debolezza ovvia delYargumentum ex silentio si aggiungono nella specie i dubbi che le vicende di maggiore o minor favore per le rappresenta­ zioni, quali le abbiamo riscontrate nel secolo X I X , abbiano avuto analoghi precedenti nei tempi anteriori, rendendo dif­ ficile assistere od anche aver notizia di questi riti e di questa letteratura sgradita. Ed infine lo stesso gran numero di dram­ mi, come oggi la collezione vaticana mostra, lascia supporre forse una tradizione non breve. Anche questo problema resta dunque aperto alle future discussioni e, meglio, alle future ricerche. Vorrei qui aggiungere ancora due osservazioni. Oggi il teatro in Persia non consiste soltanto nei drammi sacri. Lascio

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IX

P R E F A Z IO N E

da parte, si intende, le traduzioni ed adattazioni modernissi­ me di drammi o commedie su modello europeo od americano; fenomeno che non ha qui importanza per la nostra questione attuale.

Ma

tipi

rappresentazioni

di

desidero richiamare l’attenzione teatrali

ancor

su

due

altri

oggi popolarmente

praticati, seppure in via di disparire, e che sono invece parte del folklore, o, se si preferisce, della drammaturgia popolare. Essi sono: a) i drammi ispirati ad episodi dell’epopea persiana. Questo teatro si ispira alla grande poesia epica come i rias­ sunti nelle litografie popolari, dove i temi epici sono interpre­ tati come novelle e romanzi brevi per il pubblico non lette­ rato. Ogni dramma rappresenta un episodio di un poema epi­ co, e nei tratti culminanti gli attori recitano i versi stessi del­ l’antico poema, che è così diffuso tra il popolo anche in visione. E ’episodio epico è poi intrecciato con il contrappunto grot­ tesco di personaggi comici, quasi tipiche maschere, come il Turco, bravo soldato ma di scarso comprendonio, ed il Con­ tadino di Rest, dal dialetto campagnolo e dalla rozza furberia.

b)

gli intermezzi comici, farse brevissimi, spesso salaci,

ma alcune volte, invece, del tipico umorismo rassegnato dei Persiani (come l ’intermezzo: « Col velo o senza velo », nel quale si m otteggiava il predominio delle donne, sia prima che dopo l’abolizione del cader decretata dallo sàh Reza). Questa produzione drammatica che, in notevole parte, è vera « com­ media dell’arte » improvvisata dagli attori su brevi canovacci di repertorio meriterebbe di essere egualmente raccolta con opportuni mezzi meccanici alla recitazione, prima che essa scompaia del tutto, sopraffatta dal teatro moderno o dal ci­ nema e dalla radio e televisione, livellatrici di ogni originalità. Ma intanto ne ho voluto parlare qui per ricordare che non solo

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X

P R E F A Z IO N E

i drammi religiosi sono stati composti e rappresentati tea­ tralmente in Persia. Altra osservazione che, però, va contro una datazione precisa del teatro religioso, mi è stata suggerita, con la solita cortesia e competenza, da Richard Ettinghausen, il quale mi ha segnalato l’interpretazione che il Nicholson diede di un verso del Mathnawì (V I, 780) di Gelai ad-dln Rumi. Tra­ ducendo il verso: y****3ÿ

v

A

J

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iAÌ

‘ raccontano i torti e le tribolazioni che la Famiglia soffrì da Yazid e da Simr ’, il Nicholson commenta « The verse fore­ shadows the subsequent development and dramatic presen­ tation of this theme in the Persian passion-play (ta'ziyah) ». Ora è chiaro che comunque il verso non prova chiaramente che già al tempo di Gelai ad-din Rumi (1207-1273 A .D .) si rap­ presentassero drammi in occasione del lutto del 10 muharram per Kerbela’ , ma soltanto che gli Sciiti — fatto ben noto — ricordavano in quel giorno il fato del loro martire al-H usayn e della sua famiglia. Anche questo secondo quesito rimane perciò aperto alle ricerche avvenire.

3.

Può invece apparire oziosa un’altra domanda: la Per­

sia è così la sola nazione musulmana che abbia una letteratura drammatica, sia pure popolareggiante. Come è avvenuto ciò? In una sua lettera personale di anni or sono, rispondendo ad ima mia prima informazione sulla mia raccolta allora in corso, Enno Eittmann accennava alla repugnanza che nel mondo semitico le due grandi religioni monoteistiche: l’Islam ed il

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XI

P R E F A Z IO N E

Giudaismo hanno per la rappresentazione plastica della D i­ vinità, repugnanza che nel Giudaismo è reazione psicologica al politeismo minaccioso e che l’IsIàm ha adottato per ragioni forse non dissimili e non solo per assimilazione. Tale atteggia­ mento ha come conseguenza nella letteratura la avversione ad una rappresentazione drammatica degli avvenimenti in­ nanzi agli occhi degli spettatori e quindi la negazione del teatro. Ma, accanto a questa ipotesi dell’insigne maestro del­ l’orientalismo germanico, va forse considerata la situazione, di singolarissima eccitazione nella quale, come è ben noto, le folle persiane si pongono durante le celebrazioni del 10

muharram. I cortei di flagellanti che percorrevano le vie tra il pianto ed i lamenti dei devoti, l’atmosfera di lutto straziante che in un popolo così ricco di manifestazioni sentimentali giungeva facilmente ad alto grado di calore affettivo possono da sè essere stati il presupposto ed il m otivo, sia pure stori­ camente occasionale, perchè — come quei colpi di flagello e quelle incisioni con pugnali nel corpo dei devoti del corteo simboleggiavano e rappresentavano i colpi e le ferite ricevute dal martire al-H usayn a Kerbelà’ — così la vicenda stessa del martirio sia stata poi, fuori del simbolo del corteo, ripro­ dotta in azione scenica e quindi per opera di poeti più o meno im provvisati.

Siamo

sostanzialmente

non lontani

da note

ipotesi fatte sull’origine del teatro greco.

4.

U n ultim o problema, tra i tanti che pure si formule­

rebbero ancora a proposito di questa raccolta, è quello di eventuali influenze storiche dall’esterno su questo teatro per­ siano. Due ipotesi ovviamente si presentano, nella situazione geografica della Persia, istmo tra l’Asia Anteriore mediterra­

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X II

P R E F A Z IO N E

nea ed il continente asiatico centrale ed estremo orientale: una influenza dal mondo mediterraneo oppure dalla penisola indiana o dalla Cina. Elim inata subito l ’ingenua spiegazione di imitazioni dall’Europa del secolo X V I I I , periodo nel quale le sacre rappresentazioni in Europa appartenevano ormai al lontano passato; rimarrebbe per l’ Occidente la sola, più re­ m ota, possibilità che i secolari contatti dell’Impero Persiano con l’Impero Bizantino fanno presentare all’immaginazione. Ma è chiaro che nulla lascia seriamente pensare — fuori di fantasia — che i drammi religiosi persiani, se pur non hanno corta storia, ne abbiano avuto invece una così lunga. E d’al­ tronde, come osservò Henri Grégoire in una discussione a Bruxelles, alludere al teatro bizantino nella questione del teatro persiano significherebbe praticamente voler spiegare ignotum per ignotius. Il problema resta perciò lim itato, se di influenza esterna si può discutere, all’India ed alla Cina. I rapporti millenari della Persia, via di transito del commercio terrestre, con questi due Paesi spiegherebbero teoricamente l’una e l’altra ipotesi. Ma anche per tale questione sono da attendere nuove ricerche. Per mio conto vorrei segnalare l’interesse che per la no­ stra questione potrà avere lo studio di un elemento materiale di questo teatro. E cioè quello delle maschere in uso per gli attori e quello degli abbigliamenti e costumi teatrali: argo­ menti, anche questi, il cui esame è urgente prima che oggetti ed abiti vadano definitivamente dispersi. *

*

*

H o così elencato alcuni dei molti problemi cui lo studio di questa collezione darà — ne sono certo — una soluzione.

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P R E F A Z IO N E

X III

Già ad essi accenna qui di seguito, esprimendo i primi risul­ tati del suo attento esame dei manoscritti, Alessio Bombaci, al quale va sicuramente la riconoscenza degli studiosi per aver reso accessibile alle ricerche questa raccolta, in nome anche dell’ammirata amicizia che legava e lega lui stesso e tutti noi alla cara memoria di E ttore Rossi.

E nrico Cerurri

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IN T R O D U Z IO N E

I. IL TE A TR O R ELIG IO SO PER SIAN O E I SU O I PR OBLEM I

L ’esistenza di un teatro religioso persiano è da tempo nota in Oc­ cidente. Ne diede le prime notizie precise un viaggiatore inglese, il Franklin, alla fine del Settecento (*) e nel secolo successivo altri autori, principalmente il Berezin (2), il Gobineau (3), il Chodzko (4), lasciarono ampie e accurate descrizioni che lo mostrano in pieno rigoglio: le recite erano patrocinate dallo Scià, alti dignitari, ricchi personaggi; ad esse erano assegnati appositi locali, taluni capaci di accogliere varie migliaia di persone e addobbati in maniera sontuosa; gli spettacoli a volte ave­ vano aspetto sfarzoso e gli attori, riuniti in vere e proprie compagnie, raggiungevano grande popolarità. L ’attenzione fu rivolta anche alla produzione drammatica e alcuni ebbero cura di raccogliere manoscritti, come il Chodzko, il Pelly e il Litten. Solo la raccolta del Chodzko si è però conservata negli origina­ li (6). Il Pelly lasciò solo le traduzioni di trentasette drammi dei cinquan-

C1) W . F r a n k l in , Tour from Bengal to Persia, London 1790, p. 239. (2) I. B e r e z in , Putesestvie po severnoj Persii, K azan’ 1852, ρρ. 297-347. (3) Comte de Go b i n e a u , Les religions et les philosophies dans l’Asie Cen­ trale, Paris 1865, pp. 359-459. (4) A . Ch o d z k o , Théâtre persan, Choix de téaziéh ou drame, Traduits pour la première fois du persan, Paris 1878, pp. i-x x x v i. (Bibliothèque Orien­ tale Elzèvirienne, X I X ). (5) Sono trentatrè drammi acquistati dal Chodzko a Teheran nel 1833, che oggi si conservano raccolti in un volume di 325 ff. presso la Bibliothèque Nationale di Parigi, n° 993, fonds persan, supplement, ci. E . B e o c h e t , Catalogue des mss. persans de la Bibliothèque Nationale, IV , Paris 1928, pp. 379-380, n ° 1878. Una copia incompleta è ivi al n° 1132, cf. E . B e o c h e t , op. cit., n ° 1879. Per le edizioni e traduzioni di drammi della raccolta Chodzko ved. appresso p. x x .

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XVI

IN T R O D U Z IO N E

tadue che ebbe a disposizione (l), e dei manoscritti del I^itten sono ri­ masti solo i facsimile da lui stesso pubblicati (2). La traduzione di un dramma («he nozze di Qàsim») ha pubblicato il Gobineau, senza dire di qual testo persiano si sia servito (3). Altri si procurarono litografie (4) : sei di esse (una apparsa nel 1856 e le altre fra il 1897 e il 1900), delle quali ignoro la provenienza, si tro­ vano nella biblioteca della École des Langues Orientales Vivantes di Parigi (s). Nove datate fra il 1896 e il 1903 furono acquistate dal Krymski e donate all’Istituto Lazarev di lin g u e Orientali di Mosca; oggi figu­ rano nella biblioteca dell’Istituto per le Relazioni Intemazionali (In­ stitut Mezdunarodnych Otnosenijach) della stessa città (e). Sei infine, appartenute al noto iranista E . G. Browne, sono a Cambridge (7). Come si vede nel complesso i drammi persiani sono assai scarsa­ mente rappresentati nelle biblioteche, tanto più che m olti figurano in più di una raccolta. Il fatto è che, come ebbe a dichiarare il Browne (8), è difficile pro­ curarsi i « libretti » originali dei drammi, e non solo per eventuali scru-(*) (*) Sir L. PEIAY, The Miracle Play of Hasan and Husain, 2 v o li., London 1879. I l Pelly si procurò i testi nel corso di un soggiorno di undici armi a Bushir. (2) W . LiTTEN, Das Drama in Persien, Berlin u. Leipzig 1929, pp. x ix e 371 di facsim ili. Tre drammi sono datati rispettivamente 1247 (1831-1832), 1254 (1838-1839) e 1255 Egira (1839-1840), gli altri sono certo presso a poco contemporanei. Sull’edizione del Litten ved. appresso p. x x . (®) Op. cit., pagg. 405-437. (4) L ’esistenza di litografie è attestata fin dal regno di Muhammad Sàh (1834-1843): una fu acquistata nel 1843 a Teheran dal Berezin e portata in Russia (ignoro ove si trovi attualm ente), cf. I. B e r e z in , op. cit., p. 307. (5) Cf. C h . V ik o ia Ea u d , Le Théâtre Persan ou Le Drame de Kerbéla, Paris 1950, p. 11 n. 1. (e) Così ho accertato nel corso di un soggiorno a Mosca in occasione del X X V Congresso intem azionale degli orientalisti (agosto 1960). Le litografie sono legate insieme in un volum etto e recano la collocazione 55/8 D 62. Non m i son reso conto perchè nel catalogo figurino sotto il nome di « D jevad ». Che si tratti in effetti dei drammi donati dal Krym ski si rileva da im a annotazione, in data 17 settembre 1904: V biblioteku specjalnych klassov Vost. Jaz. Lazar. Inst, ot prof. A . Krymskogo. Cf. appresso p. x x i n. 2. (7) Cf. R . A . N ic h o eso n , A Descriptive Catalogue of the Oriental Mss. belong­ ing to the late E . G. Browne, Cambridge 1932, p. 286. Cf. appresso p. XXI n. 2. (8) Cf. E . G. B r o w n e , A History of Persian Literature in Modern Times, London 1924, p. 190.

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IN T R O D U Z IO N E

X V II

poli religiosi nei confronti di non musulmani, e le litografie suppliscono fino a un certo punto. Perchè una caratteristica di questo genere letterario è che i dram­ m i sono stati si messi per iscritto, ma in genere a solo uso degli attori, eccezionalmente a scopo di lettura, sempre con intenti devozionali. In fogli sciolti o quadernucci scritti in un corsivo spesso frettoloso e sgrammaticato, o in litografie, riproducenti per lo più gli stessi pochi drammi, stampate in poche copie e buone per essere esposte su muric­ cioli: ecco come si presentano i testi della drammatica persiana! In­ somnia in forma di materiale soggetto a dispersione e a rapido depe­ rimento. Quale differenza con i manoscritti dei poemi epici e roman­ zeschi, dei divani della lirica, della prosa narrativa e storiografica, cui a volte anche i miniaturisti hanno prestato l’ornamento della loro arte ! h a ragione di questo stato di cose è che nella comune estimazione, specialmente degli ambienti colti persiani, la produzione drammatica è relegata nella letteratura popolaresca. A tale giudizio, cui principal­ mente è da attribuire in definitiva la scarsezza del materiale di studio, ha dato massimamente m otivo, a mio avviso, lo stato di decadenza del teatro che, sebbene dia ancora manifestazioni di vita, è ormai pros­ sim o a estinguersi. In passato esso provocò apprezzamenti addirittura entusiastici, ad esempio da parte del Gobineau, dettati dal decoro e dall’efficacia delle recite. A l periodo di fulgore corrispose un notevole impegno letterario. I prodotti dell’epoca, che in parte si possono indi­ viduare nelle raccolte del Chodzko e del hitten (meno in quella del Pelly) continuarono, è vero, a esser recitati sino ai nostri giorni, ma ac­ canto a essi, in misura sempre maggiore, si schierarono le nazira (‘ J, ossia le repliche, così care alla tradizione letteraria persiana, e le ver­ sioni di scarso valore, sino a giungere a puerili raffazzonature. ha produzione drammatica, dunque, tutta, senza eccezione, in versi e in un linguaggio avente pretese letterarie, è almeno per una parte non priva di valore artistico. Comunque essa rappresenta un lato nuovo e originale, anche se forse non altrettanto ricco di pregi estetici, rispet(l) Per la trascrizione da m e usata ved. appresso p. u n e sg.

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to alla rimanente letteratura, a prescindere dall’interesse storico cultu­ rale del contenuto, die meglio illustrerò in seguito. Il Cerulli, guidato dal suo straordinario intuito di ricercatore di storia letteraria religiosa, è stato il primo a intendere a pieno l ’impor­ tanza che ha per gli studi la produzione drammatica persiana e a rac­ cogliere le disiecta membra con grande impegno, quanto mai provvido, perchè vi è il pericolo di una rapida consunzione. Come risultato, dav­ vero inaspettato, egli ha messo a disposizione degli studiosi una colle­ zione di oltre mille manoscritti, contenenti alcune centinaia di dram­ mi diversi: materiale incommensurabile con quanto si conosceva in precedenza. ha Collezione fu donata alla Biblioteca Apostolica Vaticana e il compianto Prof. Ettore Rossi fu incaricato di redigerne l’denco, ri­ masto incompiuto alla quattrocentesima scheda. Invitato da Padre Albareda, Prefetto della Biblioteca, a proseguire il lavoro iniziato dal Rossi, accettai volentieri, sebbene d ò mi portasse fuori dal mio consueto campo di studi, perchè intesi di far così omaggio alla memoria di per­ sona cui molto sono debitore e che molto mi fu cara. Ma anche perchè convinto che la Collezione fosse destinata a dar luogo a una nuova im­ portante fase nello studio del teatro religioso persiano, ha strada è stata ormai aperta dal Cerulli e altri lo han seguito (l). U n esame della letteratura che si è venuta formando sull’argo­ mento mostra la mancanza di una aggiornata monografia che esponga la storia del teatro e lo descriva esaurientemente, h ’unica trattazione complessiva è quella del Krymski (a), la quale peraltro ha l’inconveniente (1) Si vedano i due articoli: Una nuova collezione di manoscritti persiani della Biblioteca Vaticana, in « Rendiconti » dell’Accademia Nazionale dei Lincei, classe di scienze morali, ecc., serie V i l i , vol. I X (1954), pp. 507-515 e Le théâtre persan et ses origines, in « La nouvelle Clio » tomes V I I -V I I I -I X (1955-19561957), pp. 181-188. Per scritti di A . R . F erh ad i (sotto la guida di L. Mas signon ) e A . B ausani si veda appresso. (2) Pers’kyj Teatr, zvidky vin uzjavs' i jak rozvyvavs’, rozvidka akad. A gatangela K r y m s ’ kogo , [« Zbim yk istoryéno-filologiénogo viddilu Ukrajns’koj Akademij Nauk, N ° 6 »] = A . K ry m sk i , Théâtre persan, son origine et son dé­ veloppement, K iev 1925, 96 pp. Una accurata bibliografia è ivi, pp. 47-57. D a aggiungere A u b in , Le chiisme et la nationalité persan, in « Revue du Monde Musulmane » IV (1908),

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di essere scritta in una lingua comunemente poco nota quale l’ucrai­ no i1). Essa va completata sotto il punto di vista letterario e storico religioso e integrata sia nella parte storica che in quella descrittiva con lo studio di altre fonti (tra l’altro il Krymski non ha tenuto affatto conto delle importanti notizie del Gobineau che pure cita nella bibliografia). Come gentilmente mi ha comunicato la Eambton, utili notizie possono ricavarsi da fonti persiane dell’Ottocento. Il Cerulli poi mi ha segnalato 1’esistenza di miniature della stessa epoca raffiguranti le recite, he vicende del teatro fino agli ultimi tempi e il suo aspetto odierno sono ancora interamente da trattare. Il problema delle origini è da riprendere in esame dopo le considerazioni del Cerulli, che, nella « Prefazione » ha da par suo inquadrato il teatro religioso persiano nella storia generale del teatro. E ’apporto della Collezione alla conoscenza della storia e della pra­ tica del teatro è notevole, come già ha mostrato il Cerulli, dopo un esame « prima facie » dei manoscritti, e qualche complemento aggiun-

pp. 457-490 e gli scritti indicati da H . M assé , Croyances et coutumes persanes, vol. I, Paris 1938, ρ. 122, n. 2 e dal L an da u (cit. qui sotto). Dopo lo scritto del Krym ski sono apparsi: H. L ammens , L ’Islam, Croyan­ ces et institutions, Beyrouth 1926 (2.a ed. 1941, pp. 188, 226); H . RiTTER, in « Der Isla m », X V (1926), p. 107; art. Ta'ziya di R . STro Thmann , in «E n cy­ clopédie de l ’Isla m » (1929) (non è stata tenuta presente l ’opera del Krym ski); J. R y p k a , in « Archiv Orientâlni » II (1930), pp. 174-183; H . W . D u d a , Das persische Passionsspiel, in « Zeitschrift für Missionskunde und Religionswissenschaft », 49 (1934), pp. 97-114; J. HvTiER, La vie et la mort de la tragédie reli­ gieuse persane, in « L ’Islam et l ’ Occident », « Cahiers du Sud », 1947, pp. 264270; Ch . V iroed Ea u d , op. cit., G. E . von Grun Ebaum , Muhammadan Festivals, New Y ork 1951, pp. 85-94; J. M. L a n d a u , Studies in the Arab Theater and Cinema, Philadelphia 1958, pp. 5 -8 ; J. R y p k a , Ivanische Literaturgeschichte, Leipzig 1959, pp. 527-530; A . B au sani , Persia religiosa, Milano 1959, pp. 412-457. A ltre indicazioni sono nella « Prefazione » del Cerulli. Un segno del destarsi in Iran di interesse per i drammi religiosi è la co­ municazione che ho ascoltato a Washington il 2 maggio 1960, al quarto con­ gresso della International Association for Iranian A rt and Archaeology, da Mehdi F orough : Abraham’s Sacrifice in Persian Passion Plays and Western M ystery Plays (gli atti del congresso non sono stati ancora pubblicati). Per le edizioni e traduzioni ved. appresso. (l) U n ampio resoconto è nell’art. cit. di J. R y p k a , in « Archiv Orien­ tâlni ».

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gerò nel corso di questa introduzione. Ma il contributo della Collezione si rivela in tutta la sua importanza anche in un’altra serie di problemi. Non si può dire che l’edizione dei drammi si sia svolta sinora in maniera soddisfacente. Solo cinque dei trentatrè drammi appartenenti alla raccolta Chodzko sono stati editi nel testo originale persiano, e precisamente due da parte dello stesso Chodzko (l) e uno rispettiva­ mente da parte del Virolleaud (a) e del Generet (s). I facsimili del kitten non sono sempre di facile lettura e il testo andrebbe meglio stabilito (4). Che ciò non fosse facile per l'editore è chiaro dalla serie di errori nei quali egli è incorso nel leggere soltanto i titoli (5). È passato inosservato il fatto che cinque drammi terminano in tronco (nn. 1, 3, 7, 8 e 10) e la impaginazione dei facsimili di altri due è sbagliata, con fogli finiti fuori posto (*). Altri autori hanno ristretto il loro compito alla traduzione. Così il Chodzko per tre drammi della sua collezione (7) e il Gobineau e il (x) Il primo e il secondo (« Le Messager de Dieu » e « La Mort du Prophète ») editi a Parigi nel 1852 con il doppio titolo: Répertoire du Théâtre persan, pre­ mière livraison [la sola pubblicata] e Djungui Chehadet, le cantique du martyr,

ou recueil des drames religieux que les Persans du rite Cheta font annuellement représenter dans le mois de Moharrem, publié pour la première fois, 30 pp. Cf. « Zeitschrift der deutschen morgenlândischen Gesellschaft », 9 (1855), pp. 330 sg. Le traduzioni, assieme a quelle di altri tre drammi, sono comprese nel volume pure del Chodzko, Théâtre persan, cit. Si vedano le osservazioni di J. R y p k a , art. cit., in « Archiv Oiientalni » e Ch . V iroee EAUd , op. cit., p. 20 sg. (2) Ch V ir o ie Eau d , La passion de l'Imam Hosseyn, Paris 1927. Si veda il giudizio negativo di H. de G en eret , op. cit. nella nota seguente, pp. 20 sg. (3) A b b é R . S . de GENERET, Le Martyre d’A li Akbar, Drame persan, Texte établi et traduit, avec une Introduction et des Notes (Bibliothèque de la Faculté de Philosophie et Lettres de l ’Université de Liège, Fascicule X C V ), Liège-Paris 1946. (4) Si vedano le osservazioni di J. R y p k a , art. cit. in « Archiv Orientâlni », che è appunto una recensione del libro del Litten, pp. 179 sgg. L ’inizio del dramma « Sacrificio di Abramo » è stato tradotto da H. D u d a , art. cit., pp. 110 e sg. (s) Si vedano le osservazioni di Ch . V eroie Eau d , Le théâtre persan., cit., p. 10 n. 3 (dove però al posto di Zohra è da leggere Zahrà e al posto di Zahra Zuhri!). Si aggiunga che al n. 8 (p. xvi) invece di Simr veled-i Z i Gauè [sic, per Zi òausan] è da leggere Simr valad-i zinà. (e) I l secondo dramma comincia alle pp. 1-18, prosegue alle pp. 29-30, 23-28, 19-22, 31-35); il decimo inizia alle pagine 251-268 e prosegue alle pagi­ ne 273-274, 269-272! (7) Ved. sopra n. 1.

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Pelly die lavorarono su manoscritti di cui non è rimasta traoda. Della raccolta del Cliodzko si servì pure probabilmente, per la traduzione di un dramma, un allievo del Krymski (*). Su una litografia, praticamente fuori mano tanto quanto i manoscritti inediti, fu condotta la traduzio­ ne di un dramma da parte del Bertel’s (2). È superfluo osservare che la traduzione è sempre benvenuta poiché raggiunge lo scopo di far conoscere almeno il contenuto di un dramma, ma che essa da sola è insuffidente ai fini filologid. Il sistema di dare la sola traduzione è stato continuato da chi ha già posto mano alla Col­ lezione Cerulli. Il giovane afghano Abdu ’l-G hafur Ravan Farhadi ha infatti pubblicato la traduzione di un dramma su Mansür al-H allâg, scusandosi di non dare il testo perchè esso sarebbe stato difficile a co­ stituire su di un solo manoscritto (8): orbene, la traduzione presuppone un testo costituito, sia pure in via di congettura ! Anche il Bausani di un dramma ha dato solo la traduzione, ma la cosa si giustifica perchè la sede non consentiva la pubblicazione del testo (4). In seguito egli ha pub­ blicato in maniera esemplare un altro dramma, nel testo in caratteri arabi e nella traduzione, tenendo conto delle varianti di più di un ma­ noscritto (5). f1) In A . K r y m s k i , op. cit., pp. 58-70. Il Krym ski dichiara che la tradu­ zione in ucraino fu eseguita dal suo allievo quando egli nel 1906 era professore a Mosca, « senza dubbio avendo presente non soltanto il testo persiano, ma anche la traduzione del Chodzko » [op. cit., pp. 71 sgg.]. Non è specificato meglio di quale testo persiano il traduttore si sia avvalso. Tra le litografie del Krym ski non è rappresentato il dramma, che ha per argomento « I l giardino di Fadak ». Non nascondo l ’impressione che la traduzione sia stata condotta su quella francese del Chodzko, con l ’omissione di intere frasi. (2) E . B er TEU’S Persidskij teatr, Leningrad 1924 (Vostoényi Teatr, v ypusk IV ), pp. 37-61. ha traduzione in russo è condotta su ima litografia stam ­ pata a Teheran nel 1314 Egira (1897), verosimilmente una di quelle acquistate dal Krym ski stam pata nel 1314. Un brano del « Martirio di Hurr » è stato pure riprodotto e tradotto dal B r o w n e , da una delle litografie in suo possesso (op. cit., pp. 190 sgg.). Un brano del «M artirio di Q àsim », tradotto da testo non citato, è in H . MASSÉ, Anth. persane, Paris 1950, pp. 390-392. (3) Cf. nell’Elenco, n. 721. (4) Cf. nell’Elenco, n. 74. (6) A . B a u s a n i , Drammi popolari inediti persiani sulla leggenda di Sa­ lomone e della Regina di Saba, in « A tti » del Convegno Intem azionale di Studi

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La Collezione Cernili ripropone su nuove basi il problema della edizione dei drammi. Per una diecina di drammi, che son quelli più di frequente recitati e che quindi han ricevuto una maggiore elabora­ zione, disponiamo ora, fuori e dentro la Collezione, di numerose versioni e varianti della stessa versione. È quindi possibile vagliare criticamente la tradizione, individuare personalità di poeti, sceverare le versioni più antiche e migliori dal punto di vista letterario, appurare le eventuali contaminazioni, stabilire infine un testo critico della versione prescelta, tenendo conto delle varianti. Lo studio andrà inoltre rivolto a ricercare i precedenti dei drammi nella estesissima letteratura agiografica ante­ riore e contemporanea al fiorire del teatro, con opere in prosa e in versi, 0 in prosa mescolata a versi, letteratura pressoché inesplorata. Il pas­ saggio dai testi poetici ai drammi era facilissimo: alcuni testi erano addirittura già dialogati. Se e in che misura un travaso sia avvenuto è ancora da vedere. Solo dopo aver compiuto un adeguato lavorio filologico potrà pronunciarsi un giudizio ponderato sul valore estetico e letterario della produzione drammatica. Se l’interesse letterario è ristretto a un lim it a t o numero di dram­ mi, all’intera raccolta si estende l’interesse storico culturale. Il teatro, cosi come esso si presenta nella Collezione, è un vero e proprio archivio delle tradizioni religiose popolari della Persia sciita. Nel valutare l’apporto che esso può dare va tenuto presente che 1 drammi

sono

il luogo di

approdo

recente di leggende formatesi

nel corso dei sècoli e già consegnate a una letteratura narrativa che si è venuta man mano stratificando. Ancor prima della fase immediatemente anteriore ai drammi, alla quale questi hanno attinto, esiste un mare magnum su cui pochi si sono ancora avventurati. Chi voglia stu­ diare i m otivi leggendari ricorrenti nei drammi dovrà di volta in volta consultare il Corano, biografie leggendarie del Profeta, di 'A li, di imam e di imàmzàda e vari altri scritti agiografici e fantastici. Dopo avere ac-

Btiopici (Rom a 2-4 aprile 1959), Rom a 1960, p. 169. È notevole anche il com ­ mento degli aspetti leggendari del dramma. L ’edizione si riferisce al ms. 679 con le varianti dei mss. 73 (uguale al 527) e 421 (uguale al 1014).

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X X III

certato tempo e luogo di apparizione dei m otivi in campo islamico, potrà procedersi a una più vasta indagine comparativistica, che appare già promettente da alcune suggestive indicazioni del Cerulli e del Bausani. È difficile dire, prima di una compiuta analisi, se e quanti motivi dei drammi si trovino testimoniati già in precedenza in fonti che hanno importanza primaria rispetto a essi. Questa riserva non sminui­ sce il valore dei d r a m m i quale testimonianza attuale di quanto del pa­ trimonio religioso leggendario è vivo e operante nella fantasia popolare. La Collezione Cerulli è inoltre il documento più eloquente e com­ pleto che si possa desiderare dei teologumena della coscienza popolare persiana. È fuori discussione che il teatro religioso persiano, così come altri ben noti (pensiamo ad esempio alla recente tesi del Ridgeway sulle origini del teatro greco), trae origine dal rito e precisamente dal culto prestato a un eroe morto. L ’eroe è Husain, nato dal califfo 'A li e da Fatim a, figlia di Mao­ m etto, ucciso in inique e crudeli circostanze a Karbalà, in 'Iraq, il 10 muharram dell’anno 61 dell’Egira, corrispondente al 10 ottobre 680 A . D ., in uno scontro con truppe umayyadi, dopo che si era rifiutato di prestare atto di omaggio a Y azid, successo l’anno prima a Mu'àwiya sul trono di Damasco. La vicenda del nipote del Profeta si è configurata, secondo la pietas popolare sciita di Persia, in mito cosmico soteriologico, essendo pas­ sione e morte della vittim a di Karbalà trapassate a strumento di re­ denzione. Le rappresentazioni, dette tcCziya-saình o ta'ziya-gardânï * com­ memorazioni funebri teatrali ’ (o semplicemente ta'ziya o Sabïh) (*) non

P) Cf. J. R y p k a , art. cit., in A . O. Lo studioso cèco dubita che ta’ziya sia usato da solo in Persia per le rappresentazioni drammatiche; lo vediam o però, ad es., in una nota di recita (cf. appresso, p. x u ) ; il termine Sabih ricorre, ad es., nel testo della litografia n. 4 (v. « Appendice ») (distico metro mugtass: ~ W — /

/ W ~ W ~ / W W - )·

A yâ gurûh-i muhibbân-i é5h-i taèna-gigav B i-y-à va rïd sabïh-i èahâdat-i Akbar! ' O schiera di amici del R e dai visceri assetati [Husain], eseguite la rap-

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sono quindi soltanto una pia rievocazione della tragedia di Karbalà — gli argomenti, come vedremo, si estesero anche al di fuori, ma conser­ varono sempre intenti edificanti — ma un vero e proprio rito, mediante il quale attori e spettatori partecipano simpateticamente al martirio e si liberano dal pondo dei peccati e dalla minaccia del fuoco infernale. I drammi compongono un unico ciclo cosmico, che comincia nel­ l’età primordiale, prima del dispiegarsi del tempo storico, allorché Husain stringe con Dio il patto del sacrificio, culmina nella tragedia di Karbalà, si conclude con il Giudizio Universale, con lo schiudersi delle porte del Paradiso dinanzi a coloro per i quali Husain ha interceduto. II mito di Husain, sboccante in un caratteristico fenomeno di iperdulia, essendo attribuito un valore universale, unico e insostituibile alla intercessione del martire di Karbalà, attende ancora una adeguata analisi storica. D’argomento è di largo interesse perchè alle idee proprie del sistema ortodosso dello sciismo duodecimano si sono sovrapposte idee a sfondo gnostico e mistico (le mistiche peraltro già informate dallo gnosticismo), con manifesti influssi cristiani che varrà la pena di accer­ tare i1). Poco da dire vi è infine sul valore della letteratura drammatica come specchio della società persiana, perchè in essa, dati i soggetti, non vi è posto per l’elemento realistico. Nei drammi della Collezione occorrono soltanto descrizioni di commemorazioni in onore di Husain e di cerimonie funebri e nuziali, ispirate agli usi correnti; in qualche dramma ove si parla di conviti, ho notato lunghe liste di cibarie enun­ ciate con evidente compiacimento gastronomico; altrove la parodia di un barbiere che tiene a bada uno stuolo di clienti che han fretta. A i nomi di mestiere sotto cui figurano molti personaggi dei drammi non rispondono particolari descrittivi della loro attività. A fatti della storia recente sono ispirati soltanto due drammi che han per protagonisti due sovrani della dinastia qagiara, F a th -'A lì *()

presentazione del « Martirio di ['Ali] Akbar » ’ . — Cf. pure nell’Elenco, n. 707. Un altro termine adoperato per i drammi è maglis, cf. appresso p. x x x . (*) Suggestive indicazioni sono nel bel libro del B a u s a n i , Persia religiosa, già citato.

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(1797-1834) e N asini ’d-D In

XXV

(1848-1896), ed uno che si riferisce al

mondo degli attori: gli attori di Teheran sono in subbuglio perchè il pubblico deserta le loro recite per affollare invece quelle degli attori di Kâsân; si rivolgono al loro capo M u'inu Ί -B u k à, che, dopo aver tentato di intimidire i rivali inutilmente, invia gli attori a recitare in vari quartieri della città, imponendo loro contributi che gli serviranno a spassarsela, egli e il suo amasio (*). M u'inu Ί -B u k â è l’unico personaggio di età recente oggetto di satira. Esiste nei drammi l’elemento grottesco, rilevato già dal Cerulli, volentieri condito di scurrilità, ma di esso fan le spese soltanto personaggi antichi come Abu. Bakr, 'Um ar, 'Usmàn, ecc. Alcuni atteggiamenti che affiorano nei drammi e precisamente il sentimento nazionalistico e un senso di simpatia verso i cristiani, que­ st’ultimo ispirato dalle tendenze superconfessionali del culto di Husain, in accordo con analoghe tendenze del misticismo, richiedono più lungo discorso e esemplificazione di quanto mi sia per ora possibile. H o parlato sin qui dei drammi persiani, ma nella Collezione esi­ stono anche alcuni drammi in turco azeri, ossia nella parlata turca dell’Azerbaigian. Basterà dire che il teatro di ta'ziya in turco, come forse anche quello in arabo (*) e in urdu (3), non è altro che una mera eco di quello persiano e analogamente le rispettive letterature drammatiche.

(*) Mu'inu Ί -B u k à , ossia « Colui che aiuta a piangere », è imo dei titoli che assumevano i registi di ta’ziya. h o portarono due personaggi storici, padre e figlio, che per lungo tempo, nel secolo scorso e agli inizi dell’attuale, diressero le rappresentazioni nel « teatro » (takya ) dello Scià (Cfr. A u b in , art. cit., pp. 485 sgg.). Non so a quale dei due precisamente si riferisca il dramma, che non è datato. I l K r y m s k i attribuisce, credo erroneamente, il titolo di Mu'inu Ί -B u k à a tu tti i registi di ta'ziya (cf. op. cit., p. 41). (2) A l riguardo non conosco altro che non siano la citata nota di H . RiTTER in « Der Islam » [cf. pure Studies in Islamic Cultural History, edit, da G. E . v o n G r u n e b a u m , Menasha, W isconsin, 1954 (The American Anthropologist, avril 1954), p. 21] e i dati riferiti dallo S t r o Th m a n n nel cit. art. Ta'ziya dell ’Enc. de l ’Islam , i quali, in mancanza di indicazione di fonti, sembrano dettati da esperienza diretta. Sembra che oggi non sia rimasta traccia di teatro reli­ gioso in 'Iraq e nel Bahrain, cf. E . Ce r u i a i , a.rt. cit., in « Rend. », p. 513. (3) L ’esistenza di drammi religiosi in urdu è stata segnalata al Cerulli.

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XXVI

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Sebbene 1’esistenza di una letteratura drammatica in turco azeri fosse già nota da uno scritto di J. Lassy (4), i drammi raccolti dal Cerulli sono i primi che si abbiano. Il loro interesse è non solo letterario, ma anche linguistico, ha lingua che vi compare ha veste letteraria piuttosto che volgare. Come è noto il turco dell’Azerbaigian sia cauca­ sico che persiano ha una propria tradizione letteraria nella quale han gran parte proprio gli scritti di devozione (a).

II.

LA

CO LLEZIO N E

CER U LEI

I MANOSCRITTI

La Collezione Cerulli comprende 1055 manoscritti, pervenuti a Roma in varie riprese, e precisamente, come risulta da appunti esi­ stenti in biblioteca: i nn. 1-532 nel dicembre 1953; i nn. 533-816 il 18 giugno 1954, i nn. 817-827 nell’ottobre 1954; i nn. 828-844 il 12 di­ cembre 1954; i nn. 845-878 il 2 febbraio 1955; i nn. 879-1027 nel maggio o giugno 1955; i mss. turchi o persiano-turchi nn. 1028-1054 sono per­ venuti con la terza, quarta, quinta e sesta spedizione (rispettivamente così raggruppati: nn.

1028-1031,

1032-1036,

1037-1043,

1044-1054);

non mi risulta la data di arrivo degli indici (jìhrist) (a), compresi sotto il n. 1055 (4). La numerazione segue, con qualche mutamento, l’ordine degli elenchi che accompagnavano i pacchi (5). (4) J. L a s s y , The Muharram Mysteries among the Azerbeifan Turks of Caucasia, Helsingfors [Helsinki], 1916, pp. 98-108. Ved. la notizia comunicata da E . B ertei /S al Cerulei , e da questo riferita nell’art. cit. in « La Nouv. Clio », p. 183 n. 1. (a) Cf. A . B ombaci, Storia della letteratura turca, Milano 1956, p. 258. (3) Sul termine si veda appresso p. x x ix . (4) D a un appunto appare che il Cerulli inviò in tutto 120 indici destinati a completare i manoscritti del primo gruppo che ne erano sprovvisti. Ne ho collocato una parte nei manoscritti dei drammi cui si riferivano; una parte invece è rim asta a costituire il n. 1055 perchè non corrispondevano esatta­ mente. Questi fihrist appaiono redatti frettolosamente e sommariamente; molti sono lim itati alle prime battute. (5) Con la prima spedizione pervennero alcuni mss. non compresi nel re­ lativo elenco, essi furono inseriti ai nn. 41, 233, 234, 474, 475, 528 (due ai

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X X V II

I manoscritti, eccetto i nn. 795, 879, 906, 995 (x), contengono dram­ mi in persiano o in turco: di regola un dramma, più o meno completo, talora anche più di un dramma (2), sì che il numero dei drammi rappre­ sentati nella Collezione è di qualche decina superiore al numero dei manoscritti. I manoscritti sono per la massima parte in persiano. Solo quelli di ventidue drammi (più qualche frammento di dramma) sono in turco. Un fatto singolare è che in alcuni drammi in persiano ricorrano, inaspettatamente, battute in turco. È verosimile che questo sia un atto di omaggio verso un pubblico che capiva il persiano, ma aveva il turco quale lingua materna, come del resto anche attori e copisti: vi sono ex­ plicit in turco e taluni copisti sono estensori di drammi sia in persiano che in turco (ad es., Ahmad e 'A li Ôân Rizà’ ï, ôazanfar ôùyrâyï). Diverso è il caso che battute in altre lingue siano poste in bocca a personaggi di cui si vuole rappresentare al vivo l’idioma originale. Questo accade con il turco (ad es. in un dramma relativo a uno schiavo turco che a Karbala si sarebbe immolato) e con l’arabo (nel caso di annunci di messaggeri arabi e di omelie del Profeta o di imam). Una caratteristica del teatro di taiziya è che gli attori non recitano le loro parti a memoria o le improvvisano, ma le leggono su copioni scritti su fogli sciolti o fascicoletti; una sorta di regista che li guida

nn. 41 e 528 presero il posto di mss. elencati, ma m ancanti: « Martirio di Qasem » e « I prigionieri di Kerbela entrano ad Aleppo ». A i nn. 879, 1023, 1024, 1025, 1026, 1027 sono assegnati m anoscritti non elencati pervenuti con Γultim a spe­ dizione. A i nn. 530, 531, 532 furono assegnati tre drammi che risultavano in più nei mss. n. 7, 97 e 357 (si veda appresso n . 5 a p. l i e η. 1 a p. un). Il n. 333 fu invertito con il 334, il 476 con il 487, il 508 con il 511. I mss. 977, 996, 1008, 1021 hanno preso il posto di mss. mancanti, elencati con i seguenti tito li: « Hascim ibn H antale fa la guerra a A li », « La natività di Gesù », « L ’ambasciatore europeo alla corte di Yazid », « I l matrimonio di Zuhri ». (*1) I nn. 795 e 879 sono due cantilene grottesche rivolte a deridere il califfo ’ Umar, detestato dagli Sciiti: esempi del genere sono stati segnalati dal Krym ski (op. cit., p. 78) e dal Massé {op. cit., I, pp. 167 sgg.). I nn. 906 e 995 comprendono racconti, l’uno in versi l ’altro in prosa, ap­ partenenti alla letteratura religiosa narrativa popolare. (2) Sulla presenza di più drammi o parti di drammi nello stesso mano­ scritto si veda appresso, p. h e sgg.

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χχνπι

IN T R O D U Z IO N E

pure lia in mano un copione del dramma (1). I manoscritti della col­ lezione sono per l’appunto questi copioni. I meno recenti sono assai logori per la continua usura. L ’aspetto in generale attesta la poca cura, ma anche la povertà dell’ambiente. La carta impiegata è di solito carta comune, senza la apparecchia­ tura a colla caratteristica dell’Oriente Musulmano. In molti manoscritti è impiegata carta di provenienza russa come si rileva dalle filigrane (2). È adoperato solo inchiostro nero; in tempi vicini a noi anche inchiostro stilografico e matita. La scrittura è di regola di tipo ta'lïq, più o meno tendente al nashì. I manoscritti antichi sono i migliori. Nei moderni la sciatteria giunge a volte al punto da reimpiegare fogli in parte scritti e da usare carta da imballaggio, margini di giornali, cartoncini di pacchetti di sigarette; la scrittura diventa un corsivo brutto e frettoloso, pullulante di errori di ortografia, che mette il lettore a dura prova. Sono adoperati comunemente grandi fogli, approssimativamente di cm. 3 6 x 2 2 , o fascicoli, approssimativamente di cm. 18 X 11, ossia di un quarto di foglio. Non mancano fascicoli di dimensioni minori e anche minime (3). Le carte sono scritte sulle due facce, e, se larghe, su colonne. Non appaiono, a differenza delle litografie, illustrazioni vere e proprie, ma soltanto e raramente rozzi disegni e figure. Fogli e fascicoli eran certo abitualmente custoditi in sacchetti [ktsa), dei quali è rimasto qualche esempio (cf. n. 515, ecc.); comune-

t1) Il fatto è attestato già in epoca antica, cf. G o b in e a u , Les religions et les philosophies dans l’A sie Centrale, Paris, 1865, pp. 372 e 39 3 e A . K r y m s k i , op. cit., p. 40. (2) L ’uso di carta russa è come vedremo un indice per assegnare un’epoca a manoscritti sprovvisti di data. Su tale carta sono esemplati (in tutto o in parte) i mss. nn. 5, 9, 23, 34, 40, 57, 61, 63, 64, 65, 83, 84 , 85, 88, 106, 127, 130, 135, 146,

153, 156,

200,

201,

160, 162, 163, 168, 204, 205, 207, 208,

212, 213, 214, 215, 216, 218, 220, 223, 236, 245,

172, 177, 178, 184,

185, 186, 191, 192,

195,

246, 354,

247, 368,

250, 252, 254, 264, 417, 438, 439, 443,

272, 273, 281, 285, 292, 299, 300, 301, 306, 309, 475, 503, 537, 587, 629, 639, 669, 707, 710, 712,

715,

761,

832, 929, 973, 990,

1001.

Dei nomi di fabbrica si leggono ad es. Przevskaja Fabrika, Vserrossiski Fabriki. (s) N el corso del tem po variano i tipi preferiti, cf. appresso p. x u m e sg.

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INTRODUZIONE

X X IX

mente sono tenuti assieme da legacci o da copertine affatto recenti (qualcuna meno recente si ha però ad es. nei nn. 198 e 744). I manoscritti dei singoli drammi si presentano in due forme di­ verse: o a m o' di « libretti », nei quali le battute dei singoli perso­ naggi si succedono in ordine di intervento, o come tanti copioni quanti sono i personaggi, ogni copione su fogli sciolti (fard: avval, dumum, ecc.) 0 su fascicoli (nusha). Eccezionalmente i copioni di due o più perso­ naggi sono riuniti nello stesso foglio o fascicolo. In alcuni manoscritti 1 copioni di tutti i personaggi si succedono su vari fogli o su un solo fascicolo. Ea prima forma va bene per l’uso del regista e per la lettura. Eo conoscevamo già attraverso i facsimili del Eitten, un saggio di facsimile della raccolta Chodzko (x) e le litografie. E’altra forma è invece evidentemente a uso dei singoli attori. In questo caso, per il regista che non disponesse di nn « libretto », o per l ’eventuale lettore, è aggiunto di regola (su un foglio o fascicolo a sè, o a tergo di qualche «parte ») un indice chiamato fihrist (o fihris), che riporta le prime parole di ogni battuta, in ordine di intervento. E nella Collezione Cerulli che facciamo per la prima volta la conoscenza di manoscritti redatti nel secondo modo, imposto dalla pratica quotidiana della scena. Gli attori, come vedremo a proposito delle note di copia, solevano redigere essi stessi le parti, per proprio uso o per uso di altri, attori o soltanto devoti. Ee parti venivano infatti rilasciate a volte a spet­ tatori che avessero apprezzato la recita (2) e potevano esser destinate alla lettura (s). I drammi appaiono messi per iscritto a volte da una sola per­ sona, a volte da più di una: in ogni caso i copioni di singole « parti » (J) Ved. H . de GENERET, op. cit., tavola di fronte a p. 6. (2) Cf. appresso a p. x x x i x la nota al n. 225. (3) In alcune note di copie è contemplata la eventualità che la parte venga non solo recitata, ma anche letta: . . . har hi in nusharâ ba -h vâ n a d y à m utala’ a k u n a d . . . ‘ . . . chiunque reciti questa copia, o la legga . . . ’ (n. 68), . . . har ki in nusharâ ba -h vâ n a d yâ m u rür kunad . . . ‘ . . . chiunque reciti questa copia o la scorra . . . ’ (η. 95).

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XXX

INTRODUZIONE

han ciascuno una vita indipendente. Accadeva che taluni si perdes­ sero o si logorassero e occorresse riprodurli, o addirittura rifarli: in una sottoscrizione di mano di Mïrzà Husain 'A li âahriyârï (η. 217) è detto, ad esempio, che le parti di Maometto, di Hasan e di Husain erano andate smarrite e che egli le aveva composte (sàhta) di nuovo. Più spesso scomparivano del tutto: son rari nella collezione i manoscrit­ ti antichi com pleti; a volte mancano proprio le parti principali. I titoli sono indicati agli inizi dei « libretti » ovvero dei copioni contenenti le parti di singoli personaggi, o dei fihrist. Sono annotati anche a tergo di fogli o di fascicoli o sulle copertine. Nei titoli i drammi sono comunemente definiti magiis ‘ sedute ’, termine generico adoperato in particolare nella letteratura agiografica narrativa, dalla quale la drammatica manifestamente dipende, per designare i singoli racconti di cui veniva data lettura nel corso delle pie « sedute » commemorative di Husain (*). È usato anche il termine m aglis-i ta’ziya. I drammi più frequentemente recitati han titoli convenzionali, espressi in brevi termini. Esistono anche titoli di una certa lunghezza, specialmente quelli in testa ai fihrist o sulle copertine, in quest’ultimo caso anche m olto lunghi, che meglio andrebbero definiti sommari (a). Come può capitare che il titolo manchi, capita anche che esso sia va­ riamente indicato in posti differenti. Non di rado i titoli delle copertine, apposti di recente, non cor­ rispondono in tutto o in parte al contenuto dei drammi. A d esempio, per sviste dovute a omonimie, il dramma del n. 290 relativo all’imâmzàda Sultan Mahmud è attribuito a Mahmùd di Ghazna e nel n. 839 si parla di 'Abdullah, marito di Zainab, sorella di Husain, mentre Γ'A bd­ ullah del dramma è il padre della protagonista Durratu ’ s-Sadaf. Generalmente la discrepanza è dovuta al riferirsi dei titoli a epi­ sodi o particolari che nel testo figurano in maniera diversa o non figu­

ri Vedasi, ad es., E. G. Browne, A Catalogue of the P ersia n M a n u sc r ip ts U n iversity of Cam bridge, Cambridge, 1896, pp. 122-142. Per i termini usati a designare le rappresentazioni ved. avanti, p. x x m . (2) Esempi di titoli-somm ari ricorrono anche nei manoscritti pubblicati dal bitten, di data antica. of the L ib ra ry of the

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INTRODUZIONE

XXXI

rano del tutto, ma che forse rispondono a varianti diverse o a parti perdute dello stesso dramma o di dramma originariamente unito nello stesso manoscritto (*). Ai titoli in persiano si affiancano titoli in francese, apposti nel corso della raccolta, talora diversi dai primi; rispetto al testo, non mancano di presentare discrepanze analoghe a quelle che si rilevano nei titoli in persiano. Frequenti gli errori di lettura di nomi propri (basti ad es. B i’ru ’L-'Alam letto Sairu ’l-Qalam, n. 225). A ll’inizio di un dramma (n. 765) figura un prologo nel quale è preannunciata la recita e sono esposti gli antefatti: interessante segno del trapasso dalla forma narrativa alla drammatica. Τ,ο pronunciava certo il·regista, il qualche assolve anche un po’ il com pito dello «sto­ rico » delle nostre Sacre Rappresentazioni. Nei drammi a volte vengono distinti episodi, indicati con i termini güsa ‘ angolo ’ (usato anche per le singole «parti »), fiqra ‘ aneddoto ’ , qaziyya ' caso, storia ’. Re « parti », chiamate nusha, onde gli attori che le recitano son detti nushahvdn, recano in alto a destra il nome del personaggio, spesso con una breve specificazione del dramma: ad es. Zainab-i Vurüd-i Madïna ‘ Zainab del dramma « Arrivo a Medina » ’ . Nel corso della parte, non sempre però, sono indicati gli interlocutori. Nei «libretti» il nome del personaggio è ripetuto all’inizio di ogni battuta in ordine di intervento. Re battute sono separate da tratti di penna. Re sticomitie sono introdotte con il termine misra' ‘ emistichio ’ . Re didascalie sono contenute in termini sommari. Re più in uso sono gà'ib ‘ assente ’ per un personaggio defunto che si immagina parli dall’aldilà, niqàbdàr ‘ velato ’ (sulla scena angeli profeti imam defunti compaiono velati), mubàriz ‘ che sfida a singoiar tenzone ’ , guft o dastgam' ‘ in coro ’ , amai ‘ che parla per primo ’ . Non mancano brevi riferimenti all’azione, ad es.: ba-ravad bïrün, m ï-y-âyad ba-hvânad

P) A d es. il nome|Zaid-i Nassâg deln . 64 figura nella variante dello stesso dramma contenuta nel n. 203. Circa la circostanza di più di un dramma nello stesso manoscritto ved. appresso p. Di sgg. Nei drammi relativi a im âm zâd a i titoli spesso suppliscono il nome o la località nei quali essi sono sepolti.

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r m

INTRODUZIONE

' esce, rientra e recita

ba-asb ba-hvànad ‘ recita rivolto al cavallo

munâdVi (MvuSï) güyad ' proclama ’ , mì-gangad ' com batte kard ‘ è rimasto per qualche tempo svenuto

vaqtì gaSy

ecc.

Su foglietti a sè, o più comunemente su una delle parti, figurano liste (sürat, sürat-i fihrist, sürat-i asâmi, sibt, sumâra) delle ‘ parti ’ (nusha) o dei personaggi (nushahvân). Alle esigenze della recita rispondono le liste (sürat) di trovarobato, ossia delle cose (o anche comparse) occorrenti alla recita (asbàb, ascis, luzümat), che dànno un’idea di come i drammi venivano messi in scena.

Esse sono comunemente redatte di seguito al fihrist, a volte anche a tergo di qualche « parte ». Eccone una in traduzione (n. 579, dram­ ma «Y azdagird»): «Velluti, 2; cavalli di legno, 2; mazze, 2 ; ceppi e catene, 2; rami, un certo numero; letto, 1; vestito per Sahrbânü, 1; braciere e ruta, con dolcium i; uri, 1; sorbetti, 2; samovar acceso; porta di fortezza, 1; fune, 1; parasole, 1; cavalli, 4; trono per Yazdagird, con un pacchetto di sigarette ». A u to ri e

c o pisti

Una caratteristica della produzione drammatica religiosa persiana è l’anonimato. Sembra che i poeti rifuggissero dal legare il nome alla propria opera. Nella Collezione le indicazioni di autore sono rare. Gli unici che si dichiarino tali sono Muhammad Han Ta'ziyahvân, che dice di aver com posto egli stesso le parti (sàhta-i hvadam, az munM’ât-i haqïr) (n. 539) e Gazanfar Güyrâyï, che le qualifica frutto del suo ingegno (asar-i tab') (n. 944). A costoro va aggiunto il già menzionato Mirzà

Husain 'A li Sahriyàri, rifacitore di alcune parti. Nei nn. 5 e 34, il copista dice di aver preso (giriftam) da Mirzà Muhammad Muhâlifhvân Qaumi che potrebbe esser l ’autore. Molti drammi provenienti da Qumm recano la dicitura (sempre di mano recente, tranne i n. 744 e 1024) : guftâr-4 M ïr -i Ά ζ ά ‘ versione di M ïr-i 'Azâ ’ ; il titolo M ir-i 'Azà ‘ Capo del Compianto ’ è uno di quelli che solevan prendere i registi. Altrove è genericamente detto che il dramma è di un poeta (M'ir) di Gandaq e Biyàbànak (n. 780).

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INTRODUZIONE

x xxm

Non è improbabile che taluni di coloro che firmano come copisti siano anche autori: uno dei copisti più rappresentati nella Collezione è Gazanfar Güyràyï ricordato dianzi come autore. Nella Collezione facciamo la conoscenza con ima vera folla di co­ pisti, alcune centinaia, tutti presumibilmente attori. Ricorrono comu­ nissimi l’epiteto generico ta'ziyahvdn ‘ recitatore di tcCziya ’, o quelli specifici imàmhvdn, baótahvdn, muhdlifhvdn, Simrhvdn, 'alì-akbarhvdn, ecc. ossia attore nelle parti di Imam Husain, di fanciullo, di nemico, di Simr, di ‘A li Akbar, ecc. Sono gente pia: sayyid, mulld, hdgï, nagafi, mashadï, karbald’ï (in turco karbaldlï), ossia discendenti dal Profeta, dotti religiosi, persone in regola con i pellegrinaggi alla Mecca, a Nagaf (tomba di 'A li), a Maéhad (tomba di Imam Riza), a Karbala (tomba di Husain). Sottoscrizioni e note ci introducono nella loro vita giro­ vaga e grama. Vorremmo saperne di più, ma per questo bisogna atten­ dere che in Persia, ove solo è possibile attingere informazioni, la curio­ sità folkloristica giunga, come altrove, alla minuzia di occuparsi di siffatti umili personaggi (*). I manoscritti terminano con i consueti explicit·, tamdm, tamdm Sud ecc.; in alcuni casi in turco, pur essendo il manoscritto in persiano: tamdm oidi (n. 354, 542). He note di copia iniziano o terminano pure con formule usuali: kataba, katabahu, barrarahu, ba-hatt, ba-qalam, raqam, kdtib, kdtibu 'V-hurüf, ba-dast, fi yad, ba-yad, nimsanda, nigdriS, niviStam, tahrïr Sud (pazìruft), ecc. Il nome del copista qualche volta è scritto a lettere staccate, una volta in caratteri cirillici (n. 667). Ta­ lora oltre al nome, più o meno com pleto nelle varie parti, è indicato il luogo di origine o di residenza. Ha formula mal ‘ proprietà ’, scritta con lo stesso ductus del testo, e quindi da attribuire allo stesso copista, ci informa che egli riservava la copia a se stesso (diremo subito delle formule di dedica) ; altre volte, (*) Diffuse notizie sulle « compagnie » di attori verso la metà del secolo scorso son date dal Gobineau, op . cit., pp. 372 e sgg.; si veda inoltre K rymski, op . cit., pp. 40 sg. (non v i si tien conto dei dati del Gobineau); per oggi: E. Ce ruiai, art. cit., in « Rend. » cit. pag. 509, ove è notevole l ’informazione che taluni attori di ta’z iy a « non disdegnano anche altre form e di teatro popolare o meglio popolareggiante ».

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X XX IV

INTRODUZIONE

invece, ricorre la formula yddgdr ‘ ricordo

la quale, da sola o inse­

rita in una nota di copia, esprime l’intenzione che il ms. perpetui la memoria di chi l’ha vergato: ùaraz naqs-ast hi y ad mànàd hi hastïrd na-mï-bïnam baqd’ï « In­ tento è lo scritto, che rimanga a ricordo; poiché non vedo che l’esistenza sia eterna! » (n. 512) (distico del Gulistdn di Sa'di adottato spesso dai copisti; per hi y ad: k’ dz ma bdzì). Nelle note di copia spesso ricorre il nome della persona per uso o richiesta della quale la scrittura è stata eseguita, preceduto da for­ mule come bardy, az bardy, gihat, az gihat ‘ per ’, az gihat-i yddgdrì az bardy, ba-yddgdr az bardy ‘ come ricordo per . . . ’ , hidmat, dar hidmat ' in servigio ’ , hasba ’hhvdhiS, ‘ per desiderio ’, hasba Ίτ-farmàyii ‘ per ordine ’ mdlr-i . . . bdsad ‘ sia proprietà di . . . ! ’ , ecc. Molte espressioni sono caratteristiche dell’ambiente devoto nel quale i manoscritti circolano. Il copista si dichiara ad es. turdb-i aqdâm-i zdkirïn ' polvere dei piedi di coloro che invocano il nome [di Husain] ’ , sag-i dar-i hdna-i Sayyidu ’s-Suhadd ‘ cane sulla porta della casa del Signore dei Martiri [Husain] ’ , ecc. Egli chiede che si faccian voti (du a) per lui o si reciti la fdtiha (prima sura del Corano che si suole recitare per i defunti) per il padre (si veda ad es. appresso, p. xxxrx, n. 225). L,a formula comunemente usata è iltim ds-i du' d az hvdnanda ddram ‘ supplico chi recita (o legge) di far voti [per me] ’. Si fan voti per chi intraprenda il mestiere di attore: Hudd fidar a h d bi-y-dmurzad hi ba-ravad dars ba-ìivdnad va ba'd tarziyahvdnïrd fis ba-girad: ‘ Dio perdoni il padre di chi va a imparare a recitare e poi si avvia come attore di ta'ziyaì ’ (n. 201). Alle benedizioni per coloro che faranno buon uso del manoscritto si accompagnano le maledizioni per chi invece si comporterà male: Har bacca’ï bad ba-hvdnad yd para kunad yd siydh kunad ya tama* kunad yd kam kunad gavdnmarg bdsad; ‘ Quel fanciullo [attore] che re­ citerà male [questa « parte »], o la strapperà, o la macchierà, o vorrà rubarla, o la perderà sia maledetto! ’ (n. 180). ■

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INTRODUZIONE

X XX V

Har ki ïn nusharà siyâh kunad gigaraïrà 'A lt kabâb kunad ! : ''A l! bruci le viscere di chi macchierà questa copia! ’ (n. 188). È consuetudine dei copisti qui come altrove scusarsi della cat­ tiva scrittura (metro ramai): Hatp-i man zi§t-ast ïn bàSad tabàh haif ïn kàgaz ki kardam [man] tabàh ' La mia scrittura è brutta, questo riuscirà male! Peccato pèr la carta che ho sciupato! ’ (n. 227). Si lagnano di aver lavorato di notte: ba-caSm-i hvàbàlü [ !] óahàr sâ'at az Sab guzaSta tahrïr Sud] ‘ è stata scritta con gli occhi insonnoliti, a quattro ore di notte ’ (n. 99) ; in fretta (ita'gtlan), turbati (bà dimàg-Â sühta) (n. 277), inquieti (dar 'ain -i parïëànï) (n. 265), afflitti dalla miseria: Harrarahu Mullà Culàm-Husain valad-À marhüm Mullâ Sartf dar rüz-i 4 Sanba sayyum -i 'ïd -i naurüz, dar 'ain -i tn-dimâgï u bt—pülï nivistam) Hudàrà qasam mï-daham ba-haqq-i anvàr-i hamsar-i tayyiba M i bandedairà dastairà az ïn gïfa-i dunyâyï halt na-kunad ki ft 'lr-vâqi' bad marazï büda ïn cand kalima ba-gihatr-i yâdgârï tahrïr sud: ‘ Scrisse Mullâ Gulâm-Husain figlio del defunto Mullâ Sarif, mercoledì terzo giorno della festa del Naurüz, proprio di malumore e senza quattrini. Giuraddio, per le Luci delle Cinque Buone Persone (Muhammad, 'A ll, Hasan, Husain, Fâtima), possa Egli non lasciar nessun suo servo a mani vuote di questi sudici beni mondani, che questa è una brutta m alattia! Queste poche parole sono state scritte a ricordo ’ (n. 438) (vedi pure appresso n. 64). La colpa è pure dei compagni i quali fan chiasso mentre egli scrive: rufaqà mt-gunbad (nn. 20, 50, 77, 102). Curiosi e spesso divertenti sono altri riferimenti alle circostanze. Concernono a volte la persona dello scrivente: 'A n qartb ast ki az ma asari bàqt ntst ‘ tra poco non resterà di me traccia ’ (n. 711). Si ama nominare i compagni; piccoli episodi della vita girovaga sembran degni di esser tramandati: R üz-i pangSanba Sdnzdahum-i sahr-i safaru 'l-^muzaffar dar LàMgàn dar hâna-i A M ullâ Rizà Ta'ziyaàrà bà gam'ï az ta'ziyahvànhà-i

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INTRODUZIONE

X XX V I

qazvïnï: Mullâ Hasan 'Alt, A Mullâ Rizà Bü'ïnï, Hâgï Ibrâhîm M uhàlifhvân nistasta büdïm, vaqt-i nahâr; muntazir büdïm 'A lï-Q ulï az bazàr nân bi-y-âvarad. An maTünam ham na-m î âmad, ba'èï bïdâr ba’zî dar hvâb ba'zï dar óurt büdand; az §ihat-4 yâdgàrî tahrïr kardam, az hvânanda iltim âs-i du'à dâram, în haqïrra ba-du'à-i hair Sâd numâyand. Harrarahu Muhammad Sarïf Imâmhvân: 4

H giorno di giovedì, sedici del mese di safar il Vittorioso, in Là-

hïgân, nella casa di À [Âqà] Mullâ Rizâ Ta'ziyaârâ (ossia ' allestitore di ta'ziya ’), eravamo seduti con un gruppo di attori di ta'ziya di Qazvïn: Mullâ Hasan 'A li, Â Mullâ Rizâ Bü’ ïnï, Hâgï Ibrâhîm Muhâlifhvân. Era tempo di pranzare; aspettavamo che 'A lï-Q u lï portasse il pane dal mercato. Quel mio maledetto non veniva. Alcuni erano svegli, alcuni dormivano alcuni sonnecchiavano. Io ho scritto come ricordo. Supplico chi reciterà di pregare per me; conforti questo misero con preghiera di bene. Ha scritto Muhammad Sarïf Imâmhvân ’ (η. 65). Si fa riferimento anche a fatti storici o magari di cronaca: Tamàm Sud, dar Gîrkü dar scfatì hi 3 bazàr nafar-4 hizb bà 6 bazàr nafar-i hizb-4 dìgar da'va Sud va Gîrkü mà büdïm az tars mï-larzïdïm va HuShbìgàrrà gàrat kardan [!]. In nuska tamàm Sud dar tàrih-i 1 rabì'-i avval sana 1324. Haqìr HàSim Simrhvàn: ‘ Explicit. In ô ïrk ü l1), quando 3000 uomini di un partito vennero a lite con 6000 uomini di un altro partito; noi eravamo a ôïrk ü e tremavamo di paura; depredarono Huskbïgâr (>). Questa copia è stata terminata il 1 rabi' I 1324 [anno solare] (s). Ho spregevole Hàsim Simrhvàn’ (n. 244). Harrarahu Muhammad Sarïf rüz-i sizdahumr-i ragab: ïn nusharâ làkin dar kamâl-4 parïSânï az gihat-i ïn hi nahvaSï-yi sar-zukâm han-

(!) Località dello ia h n stâ n di R ast dihistân di Huskbïgâr, cf. F a r h a n g -i II, 73. (a) Località dello Sahristân di Rast, cf. op . cit., II, 102. (8) Su com e stabilire se si tratti d i anno solare o lunare, v. appresso, p. χι,π e sgg.; qui in particolare ci soccorre la circostanza che i mss. di questo copista son tu tti recenti (sull’uso dei mesi dell’anno lunare con date riferite all’anno solare, v. appresso p. x e h ). L a data corrisponde dunque al 1 r a b f I 1365 dell’ègira e al 3 febbraio 1946 A . D. Per i torbidi nell’Iran settentrionale in quel periodo, cf. «O riente M oderno», X X V I (1946), p. 34. g u g r â fy â -y i Ir a n ,

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INTRODUZIONE

xxxvn

gâma mï-kard; hama rüza dah nafar kamtar bïStar mï-murdand; gam 7-i mardum muztarib va hâkim-i gaur Sa'du 's-S altana ham amrûz ma'zül sud, lâkin haqïr hvadam nâhvaS va parïSân büdam az gihat-i yâdgârï tahrïr Sud sana 139 [1309] : ' Scrisse Muhammad Sarïf, il tredici di ragab, ma [scrisse] questa copia in condizioni di grande malessere per l’influen­ za che imperversava; ogni giorno dieci persone, più o meno, morivano; tutta la gente soffriva. Il governatore prepotente Sa'du ’s-Saltana poi oggi è stato destituito; l’umile [scrivente] però, per conto suo, stava male e era inquieto. È stato scritto per ricordo, l’anno 1309 (iniziò 7.8.1891 A. D.) ’ (n. 64). Harrarahu Muhammad Sarïf az gihat-i yâdgârï·, ïn dû halima tahrïr pazïruft dar rüzt hi tanbâkü va qalyân taraqqï Suda', mardum bï-havâs bï-qalyân dar kamâl-i bï-dimâgï. In dû kalimarâ niviStam. Gumâzï *s-sânï 1309: * Scrisse Muhammad Sarïf, in ricordo. Queste poche pa­ role sono state scritte il giorno che il tabacco e il narghilè sono aumen­ tati di prezzo, ha gente di malumore senza narghilè è proprio seccata. Ho scritto queste poche parole il gumâdï I I dell’anno 1309 (Iniziò il 2.1.1892) ’ (n. 66). (Si veda pure appresso il ricordo del viaggio dello Scià Muzaffaru ’d-D ïn in Europa). Anche le recite sono oggetto di note: Harrarahu Muhammad Sarïf dar HuSk-i-Bïgâr yak sâcat baazân-i subh mânda dar hâlat-i bârïdan-i bârân bâ gam’ï az ta'ziyahvânhâ bârângïr Suda büdïm. Muddat—ί sï rüz mï-bâSad fiânzdah maglis-i ta'ziya hvândïm. A z huSünat-i havâ hvâbam na-burd, rufaqâ dar hvâb büdand, man ïn nusharâ az gihatr-i yâdgâr niviStam. A sâm ï-i rufaqâ Mïrzâ H idâyat, Mïrzâ 'Abdullâh RaStï, Mullâ Rizâ Tâlaqânï, Tâlib Karbalâ'ï, Husairir-i hvadimân baccahvânhâ) ‘ Inâyatu 'llâh, Muhammad cAlï, Abu Ίτ-Qâsim 'A lï, Mullâ 'A lt Ùân 24 Sahr-i ragab 1320\ ‘ Scrisse Muham­ mad Sarïf in Husk-i Bïgàr (l), un’ora prima dell’invito alla preghiera del mattino, mentre pioveva, con un gruppo di attori di ta'ziya. Rimanem­ mo prigionieri della pioggia. In trenta giorni abbiamo recitato quindici drammi. Per il cattivo tempo non mi è venuto sonno; mentre i compagni

(J) Huskbïgàr, cf. sopra p. xxxvi n. 2.

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χχχνηι

INTRODUZIONE

dormono, ho scritto in ricordo questa copia. I compagni si chiamano cosi: Mïrzâ Hidâyat, Mïrzâ 'Abdullah Rastï, Mullâ Rizâ Tâlaqâni, Tâlib Karbala’i e il nostro Husain, attori in parti di fanciullo; Tnâyatu ’Hah, Muhammad 'A li, Abü Ί-Qâsim 'A li, Mullâ 'A l! ôân. 24 del mese di ragab 1320 (= 27.12.1902 A. D.) ’ (n. 61). (Si noti: una « compagnia » al com pleto; Muhammad Sarif, il copista, era imâmhvân ossia recitava la parte di Husain). Y aum -i higdahum-i sahr-4 muhanam al-haràm dar ddru 's-scdtana Tabriz avvalgi subh; baScahâ masgül-i hvândan-i nusha büdand. Dar sàl-d hi Muzaffaru ’ d-dïn Sdh Firangistàn raft dû rüz büd az Tabrïz harakat karda büd va tcCziya-i mâ ta'hïr uftâd va bïkâr büdîm va Hâss Canâb ham bâ Âqâ Mïrzâ Muhammad 'A lï £ün Tihrân ta'ziya na-büd Tabriz âmada büdand. A z gihat-4 târïh va yâdgâr tahrïr Sud, sana 1318: ‘ H giorno sedici del mese sacro di muhanam, nella residenza impe­ riale Tabriz, al principio del mattino. I fanciulli erano intenti a recitare le parti. È l’anno che Muzaffaru ’ d-D in Sàh è andato in Europa. Due giorni fa è partito da Tabriz e le nostre recite sono state rimandate e siamo rimasti senza lavoro. Pure Hâss Ôanâb e Mïrzâ Muhammad 'A li, poiché a Tihrân non si recitava, erano venuti a Tabriz. E stato scritto come data e in ricordo, anno 1318 (iniziò il 1.5.1900 A. D.) ’ (n. 61). T am dm

Sud; b a -h a tt-i haqïr M a sh a d ï H d U m

Sim rhvdn

T ihrdn l

dar G ïrkür-yi RaSt bd ta 'ziya h và rih â -yi Gïlân va T ihrân dah ddStim, in nusha dar dngd n ivistam târïh 1 3 2 4 :

' Fine. Di mano dell’umile Maëhadï Hâ§im Simrhvân Tihrânï, in ôïrkü di Rast (χ), con gli attori del Gïlân e di Tihrân abbiamo reci­ tato durante i « Dieci » (la prima decade di muhanam). Di ho scritto questa parte in data 1324 (anno solare = 1945-1946 A. D.) (2) ’ (n. 244). Non mancano accenni al compenso ricevuto.

Harrarahu Mullâ ùulâm^Husain valadr-i marhüm-i gannatmakân-i huldâSïyân Mullâ Sarïf imâmhvân dar haftum-i Sahr-i Sa'bân al-mu'azzam rüz-i âhir-i tcCziya-i sardâr-i marhüm büd; hamânrüz maglis-i 0) Y. sopra ρ. χχχνι η. 1. (2) Cf. sopra ib.

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INTRODUZIONE

X X X IX

Simr u Muhtâr; ba'd az hiVat giriftan in nushard tahrìr kardam ba-gihat-i yddddSt 'arz Sud. Istid'â az hvànanda-i In nusha ml-kunam ba-yak fdtiha rühr-i purfutüiy-i abavt-yi marhüm Mulld Sarifrd Sdd kunad td dnki az nazar-i Abd 'Abdulldh va az nazar-i zdkirln mahv na-Suda bàSam 1331: ‘ Scrisse Mulla Gulàm Husain figlio del perdonato [da Dio], abi­ tatore del Paradiso, che in Cielo ha il nido, Mullâ Sarïf Imâmhvân, 11 7 del mese onorato di Sa'bdn, ultimo giorno della commemorazione .funebre (ta'ziya) del Sardàr (‘ generale ’) perdonato [da Dio] ; lo stesso giorno [che è stato recitato] il dramma (maglis) « Simr e Muhtâr». Ho scritto questa copia dopo aver ricevuto in dono la veste d’onore, e l’ho offerta in ricordo. Prego colui che reciterà questa parte di con­ fortare con una fdtiha l’anima gloriosa di mio padre perdonato [da Dio] Mullâ Sarïf, affinchè io non abbia a scadere dalla considerazione di Abâ 'Abdullâh [Husain] e di coloro che [lo] invocano. 1331 [7 Sa'bdn = 12 luglio 1913] ’ (n. 225). Tamdm Sud dar Darbandsar subh züd. Hüb mardumam büdand, Hudd fidar u mddariSdnrd bi-y-dmurzad: ‘ Pine. Darbandsar di buo­ n’ora (*). Erano brava gente, che Dio perdoni ai loro genitori! ’ (n. 276). D’indicazione della località dove il copista si trovò è frequente. Spesso lo stesso copista — da considerare anche attore — scrive in -più luoghi diversi, generalmente villaggi, prova della sua vita girovaga. A volte è nominata la casa che gli diede ospitalità, e forse fu sede delle recite; luoghi di dimora sono anche stanze di caravanserragli, recinti ■di santuari e specialmente qahvahdna ‘ caffè ’ (nei quali però, almeno a memoria d’uomo, si beve solo tè). Talune indicazioni ci mostrano il copista-attore spostarsi verso luoghi di pellegrinaggio: più volte ri­ corre la dicitura dar rdh-i Hurdsdn ‘ sulla via del Khorasan ’ (ossia verso Mashad, sede del santuario famoso di Imâm Rizà), un’altra volta è detto: dar m auqi'-i raftan bardy-i Imdmzdda Ddvud ‘ in occasione del viaggio verso l’Imâmzâda Dâvüd ’ (il copista era solo: gdy-i hama rufaqd hall büd) (n. 562).

i1)

Darbandsar; località dello iah ristan di Tihràn, cf. F a rh a n g cit., I 87.

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X I,

INTRODUZIONE

Oltre alle note di copia, a volte piuttosto lunghe, come s’è visto, perchè l’autore tende a fam e storia del suo piccolo mondo, altre ve ne sono che pure non son prive di dati curiosi. Sono note di possesso {mal), commemorative (yàdgàr) e specialmente note di recita. he rappresentazioni avevano luogo in qahvahàna, in casa di gente ricca (n. 439: «in casa del Sartib ' generale ’), dinanzi a takya (n. 398: dar sar-4 takya-i QüUï), in piazze (n. 533: maidànr-i salutai ?uhr). Alle recite possono anche riferirsi in definitiva le circostanze di luogo e di tempo delle note di copia, h e date si estendono a tutti i mesi dell’anno, anche fuori dunque del periodo canonico della prima decade di ramaèàn, fatto questo già attestato in antico (l). ha nota di copia del n. 225 (v. sopra) fa pensare a recite tenute in occasione di onoranze a defunti, h o stesso sembra sia il caso per un’altra nota: Ùulàm Husain darida-sina, 28 sahr-4 7 r. [ = rabi'-ή avval] dam-i madrasa-i Sardàr hàna-i dahbâSï ùulâm -Rizâ-yi Pahlavân, maglis-i fâtiha büd, valida’ as rahmat-4 Hudâ rafta büd: ' ôu lâ m -Husain dal seno straziato, 28 del mese di raW I [manca l’anno], davanti alla madrasa del Sardàr, in casa del dahbdéi (grado militare) Gulàm -Rizà Pahlavân, è stata tenuta una cerimonia con let­ tura della fâtiha-, sua madre era andata incontro alla misericordia del Signore ' (n. 16). Vi sono drammi che sembrano legati a particolari ricorrenze. Una nota di recita (n. 771) ci informa che un dramma rivolto a satireggiare il califfo 'Umar fu recitato la notte della « festa di 'Umar » {Sab-i 'idr-i ’ Umar) in un qahvahàna. È probabile che taluni altri drammi dedicati anch’ essi a 'Umar fossero riservati alla stessa festa, ben nota per il suo carattere carnevalesco (2). Non è improbabile che i drammi aventi per protagonisti Maometto, 'A li, Hasan fossero recitati in occasione delle rispettive feste. Il Cerulli ci informa che i drammi dedicati a imàmP) Si veda in proposito, per il passato, il Gobineau, op . cit., pagg. 367 e 374 e Krymski, op. cit., pag. 42 (il quale ignora i dati del Gobineau). Cf. pure E. Ceruiai, in « Rend. », cit., pag. 508. Nei primi tem pi le recite sembra avve­ nissero solo di giorno, più tardi e oggi preferibilmente di notte (cf. Aubin, art. cit. e E. CERUIAI, ib.). (a) Sulla « festa di 'Umax » ved. H. Massé, op. cit., I, pagg. 166 sgg.

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INTRODUZIONE

Χ Ι,Ι

zâda sono generalmente destinati a esser recitati nei luoghi ove essi sono venerati, verosimilmente in occasione di pellegrinaggi. Il teatro nato dal culto di Husain appare dunque esteso a altri culti e questo contribuì certamente a allargare la sfera degli argomenti. A proposito dei compensi ricevuti, di cui si è già detto qualcosa, ecco un commento scherzoso in una nota di recita: Ba-târïh-i 20 ξ. 1 dar qahvahâna-i Karbalâ’ï Ga'far ta'ziya-4 Sahàdat-i 'A ll Akbar büd. Âqâ Saih Hasan du'â hard £îzî na-dâdand hailï badas âmad; M â-Sâ’-A llah Tâtü du'â hard künas gusâda sud dû 'abbasì girift . . . : ‘ In data 20 gumâdï I nel caffè di Karbalâ’ ï Ôa'far fu [rappresentato] il dramma « Martirio di 'A li Akbar ». Aqâ Saih Hasan formulò voti [alla fine della recita per bocca dei personaggi principali sono espressi voti per i presenti], ma non gli diedero niente, se l’ebbe molto a male! M â-ââ’-A llâh Tatù formulò voti, ebbe fortuna [traduco libe­ ramente], acchiappò due 'abbâsï . . . ’ (n. 209). Quanto segue in questa nota è troppo sconcio per essere riportato: anche altrove compaiono frasi scherzose oscene. Su qualche manoscritto sono pure i conti delle oblazioni ricevute: per una recita tenuta nel 1915, in un villaggio, diciassette persone, a esempio, contribuirono ciascuna con un 'abbâsï. Óltre alle note di recita, abbiamo ancora liste di drammi o avver­ tenze per gli attori, ad es.: Dar maglis-i Imâm Rizà cand fiqr [!]-» mu'giz-ast hi bâyad hvànda savad;

in

ast . . . In cand jìqra dar miyân marqüm-ast ma-bâd-âiu-ki

ba-gû'ïd na-dârad, man nivista-am hvâtir [!] gam' bâsîd: ‘ Nel dramma di Imam Rizâ sono alcuni episodi di miracoli che occorre recitare; sono i seguenti [segue l’elenco di sei episodi] . . . Tutti questi episodi sono scritti nel testo; non avvenga che diciate che non ci sono! Io li scrissi, state attenti! ’ (n. 94). Altre note contengono imprecazioni contro i nemici di Husain, formule devote, versi di vario contenuto. Nel n. 57 ho notato un verso in turco (metro mugtass): Ùarìb olanda qalur sïnesinde dâg-i firàq Ùarïbe làzimedir tufraq Uste gàn virmag

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INTRODUZIONE

ΧΕΠ

' Nel seno dell’esule rimane impresso il marchio della nostalgia —

E inevitabile per l’esule render l’anima sulla nuda terra ’ .

La

c ro no lo gia

I manoscritti per buona parte sono datati. Le date seguono il ca­ lendario lunare (qamarï) dall’Egira o il calendario solare (iamsî, hvarSïdï) pure dall’Egira, introdotto quest’ultimo ufficialmente al tempo di Rizà ââh, ma già prima in uso fra il popolo. Spesso non è specificato se è seguito l’un calendario o l’altro, sicché si rimane nel dubbio. Non vale a risolverlo l’indicazione dei mesi, diversi nei due calendari, giacché si riscontra che i mesi dell’anno lunare sono a volte usati anche con gli anni solari. Ovviamente gli anni posteriori al 1332 (o al 1333 e 1334 per i manoscritti pervenuti a Roma nelle spedizioni successive alla prima) non possono essere che lunari (gli anni solari 1332, 1333 e 1334 iniziarono rispettivamente il 21 marzo 1953, 1954 e 1955). Vedremo tra poco i criteri che possono condurre a precisare la data. V i sono esempi di date secondo il calendario popolare del ciclo turco dei dodici animali, sempre in concomitanza con l’anno dell’Egira. Si nota l’uso di omettere gli zeri, così 139 per 1309, o quello di di­ stinguere migliaia, centinaia e decine rispettivamente con tre, due e un punto (ad es. 1; 3:1.4) o di scrivere la cifra da destra a sinistra an­ ziché da sinistra a destra (5331 == 1335, n. 6). Due manoscritti, i nn. 734 e 752, recano una data relativamente antica, il 1212, iniziato il 26 giugno 1797. Nel n. 734 la lettura della cifra non lascia adito a dubbi; si osserva soltanto che essa non è stata apposta dalla stessa mano che vergò il manoscritto. Nel n. 752 invece il tratto curvo del primo 2 è m olto allungato e vi è, quasi impercettibile, -un tratto che potrebbe essere interpretato come il dentino che contrad­ distingue il 3 dal 2, nel qual caso sarebbe da leggere 1312 e non 1212. I due manoscritti che, isolati, precedono di molto tutti gli altri, provengono da mani diverse e differiscono tra loro per carta e tipo di scrittura. Le due copertine recenti che li racchiudono, con l’indica­ zione dei titoli, provengono invece dalla stessa persona e sono state

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XUIII

INTRODUZIONE

verosimilmente aggiunte al momento della raccolta. Va rilevato che colui che ha compilato queste due copertine ha annotato su entrambe l’anno 1312 e non 1212. Peccato che non si possa essere sicuri della data di questi due mano­ scritti. Essi sarebbero presso a poco contemporanei con le prime notizie di recite, risalenti al 1787, alle quali alcuni autori hanno collegato la data di nascita del teatro vero e proprio (così il Krymski). I soggetti dei due drammi (« Vendette di as-Saffàh » e « Pellegrinaggio di Husain alla Mecca nell’infanzia ») ci mostrano un repertorio che ha già molto ra­ mificato di là dal tema originale, ossia la tragedia di Karbala, e quindi testimonierebbero una vita del teatro già lunga. Verrebbe quindi a ricevere una conferma la tesi, sostenuta dal Cerulli con vari argomenti, che il teatro di ta'ziya sia più antico di quanto comunemente si creda. I due drammi dei nn. 734 e 752 sarebbero di gran lunga i più an­ tichi di cui si sia conservato il testo. Ad essi seguono, in ordine crono­ logico, i nn. 284 (1829), 807 (1834), 796 (1836), 700 (1840) e 360 (1842). Il primo di essi è pure precedente agli altri drammi che prima si cono­ scevano nel testo (dei quali il più antico di data certa è quello conte­ nuto in un manoscritto della raccolta Ifitten dell’anno 1247 dall’Egira, iniziato il 12 giugno 1831). Circa settanta dei manoscritti datati appartengono alla seconda metà del X IX secolo, dei quali più di trenta all’ultima decade. I ri­ manenti han tutti date contemporanee, per lo più intorno al 1950. Sull’epoca dei manoscritti sprovvisti di data ci orienta anzitutto l’aspetto; per buona parte essi sono palesemente di fresca compilazione e la data di arrivo a Roma, anticipata di qualche mese intercorso per la raccolta e il viaggio, può servire come termine non post quem. Eo stato più meno invecchiato della carta e dell’inchiostro e la maggiore o minore vetustà della scrittura contraddistinguono i mano­ scritti non proprio contemporanei. Quando è adoperata carta di pro­ venienza russa, la data è da presumere anteriore al 1925, anno dopo il quale non si trovano manoscritti datati vergati su tale carta. Alla fine del sec. X IX - principio sec. X X

sono generalmente

da attribuire i manoscritti non datati composti da fogli interi perchè

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χι,ιν

INTRODUZIONE

a quell’epoca nella grande maggioranza appartengono i manoscritti datati di quel tipo (x). Un altro mezzo per stabilire l’epoca è infine offerto dalle note di copia, quando si lia la ventura di trovare accanto a un manoscritto non datato di un copista qualche altro del medesimo copista che invece è datato. Avvalendomi dei criteri esposti ho assegnato i manoscritti non datati a una delle seguenti tre epoche: fine sec. X IX (non me ne pare ve ne sia di più antichi), principio sec. X X , metà sec. X X (epoche ov­ viamente da intendere con l’approssimazione di qualche decennio). Una statistica in base alle date apposte sui manoscritti o soltanto congetturali si presenta, in percentuali, come segue: sec. X IX : 10%, principio sec. X X : 30% , metà sec. X X : 60% . ha maggioranza dei manoscritti è dunque di data recente. Molti evidentemente sono stati redatti su richiesta di coloro che attesero alla raccolta.

I/A

PROVENIENZA

Qualche manoscritto isolato prima del n. 309 e quasi tutti dopo questo numero recano sulla copertina diciture come In nusha màìr-i Isfahan ‘ questa copia è di Isfahan ', guftàr-i Isfahan ‘ versione di Isfahan ’ e simili, ripetute per il Màzandaràn, Tihràn, Oiimm, ecc. Fa sempre riscontro il termine francese « version », che a volte è il solo a figurare. I / ambasciatore Cernili mi ha chiarito che siffatte diciture si rife­ riscono in primo luogo a dove il manoscritto è stato raccolto e solo

i1) Ve ne sono anche di recenti, cf. ad es. nn. 468, 473, 508. Mss delle di­ mensioni approssimative di 18 x 11 sono anche antichi, ad es. nn. 360, 700, 807; di cm. 18 x 6 ve ne è degli ultimi decenni del secolo scorso, ad es. nn. 19, 66, 400 a 404, 415, 441, 672.

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INTRODUZIONE

XUV

indirettamente le indicazioni topografiche potrebbero rispondere a vere e proprie « versioni » locali: non vi è infatti dubbio che nel campo della produzione drammatica vi siano «scuole» legate a diversi centri^). ha rispondenza fra « versione » locale e luogo di reperimento è però turbata dal fatto che le compagnie menano vita girovaga e le « versioni » le seguono. Quanto poco sia possibile attribuire le versioni a un dato centro lo si vede nella Collezione in maniera così manifesta che vai la pena dame conto. Accade invero che la stessa versione, ossia la stessa redazione, è attribuita a parecchi centri differenti. Prendiamo a esempio i seguenti drammi, indicando per ciascuno i manoscritti nei quali essi compaiono nella medesima redazione e per ogni manoscritto la località di prove­ nienza. — « Giuseppe è gettato nel pozzo »: n. 332 (Isfahan), 593 (Kâsân), 760 (Tafris), 768 (Qunun). — « botta di 'A li con il figlio di 'A bd V udd»: 557 (Kâsân), 682 (Rast), 724 (Qumm), 753 (Tafris), 940 (Sïrâz). — « 'A li e Fattàh »: 442 (Mâzandarân), 448 (Tihràn), 541 (Rast), 631 (Kâëân), 660 (Qumm), 759 (Tafris). — « 'A li a Ô àbulsâ»: 453 (Isfahan), 518 (Kâëân), 601 (Qumm), 763 (TafriS), 909 (Sïrâz). — « Husain e l’ebreo Sàlih »: 596 (Kâëân), 903 (Maëhad), 959

(Sïrâz), 968 (Maëhad), 1021 (Tâlaqàn). — «D urratu’s-Sadaf»: 490 (Mâzandarân), 797 (Qumm), 990 (Sïrâz). — «M orte di Zainu Ί-'Â b id ïn »: 570 (Qumm), 573 (Kâëân), 598 (Qumm), 769 (Qumm), 917 (Sïrâz). — « Imâm Rizâ e Hurmuz di Balh »: 571 (Qumm), 572 (Tihràn), 861 (Hurâsân), 933 (Sïrâz). — « Il Dodicesimo Imâm e il governatore di Bahrain »: 524 (Raët), 843 (Qazvïn), 930 (Sïrâz).

P) Cf. B. Ce r u ia i , art. cit. in « Rend. A cc. Lincei », p. 509, d. Già il G o­ bineau parla di una scuola di Isfahan dalla quale provenivano i migliori attori; si è già visto (p. x x v ) l ’antagonismo fra gli attori di Tihràn e quelli di Kâsân: è ov v io che a scuole di attori corrispondessero scuole di poeti.

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χχ,νι

INTRODUZIONE

Non è il caso di moltiplicare gli esempi. Dirò solo che un controllo io ho effettuato in tutti i casi nei quali la medesima versione compare in più di un esemplare (sono alcune decine di drammi, con spesso cinque o sei esemplari per ognuno), giungendo sempre allo stesso risultato. I drammi non presentano coloriture dialettali o appigli storici e topografici che d orientino verso determinati centri, fatta eccezione per qualche singolo caso e per i drammi relativi a imâmzâda, ossia a discen­ denti di 'A l! che le vicende della vita, volentieri leggendarie, portarono a morire e esser sepolti in vari posti della Persia. Ma, anche in que­ st’ultimo caso, abbiamo per lo più a che fare con trame identiche, o quasi, adattate di volta in volta all’uno o all’altro imâmzâda median­ te la semplice sostituzione di nomi propri di persona o di luogo (*). D’errare d d manoscritti un po’ dovunque è testimoniato dalle discordanze fra le date di luogo e le indicazioni di « versione », ossia fra il luogo in cui il manoscritto è stato esemplato e quello in cui è stato raccolto, e dal fatto assai frequente che manoscritti dello stesso copista sono stati rinvenuti in più di un luogo. È ovviamente possibile che sia stato proprio egli a spostarsi da un luogo all’altro. I dati che seguono sono lim itati naturalmente ai casi in cui è possibile un controllo (ossia quando il nome di un copista figura in più di un manoscritto, e limitatamente ai mss. recanti l’indicazione della versione; (per ogni co­ pista è indicato il numero dei manoscritti con la sua firma): Abù Ί-Qâsim Mu'allim Kahakï: Mashad 1, Sïrâz 1. Ahmad Rizâ: Tihrân 1, Isfahân 2. Ahmad Rizâ’ ï: Tafris 12, Mashad 8, Sïrâz 11, ArdabïL 3. 'A li Sâbirï: Kâsân 14, Rast 2, Mashad 2, Qumm 1, Sïrâz 1. 'A lï Tihrânï: Tihrân 2, Qumm 2, Sâhrüd 1, Maâhad 1. 'A lï ôân Rizâ’ ï: Tafris 12, Mashad 1, Sïrâz 1. Gazanfar ôüyràyï: Rast 23, Mâzandarân 2, Mashad 1, Sïrâz 1, Zangân 1. ôulâm -H usain di Mullâ Sarïf: Qazvïn 19, Sïrâz 8, Talaqân 1.

P) V ed., ad es., nell’Indice I i gruppi X V .C .l e X V .D che com prendono la maggior parte dei drammi relativi a im âm zâda.

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INTRODUZIONE

XE V II

Gulâm-Husain Sâbiri: Kâsân 12, Tihrân 1. Gulâm -Rizâ Haidarï: Tihrân 1, Sïrâz 1. Husain Gulâmsâhï: Tafris 1, Sïrâz 1. Husain M ikï: Qumm 4, Tihrân 1, Talaqân 1. Ibrâhîm Hazârhvânï: Tafris 2, Sâhrüd 1, Mashad 1, Hurâsân 1. M ïr-i Gam: Tafris 1, Hurâsân 2. Muhammad Mîrzâ: Kâsân 2, Tihrân 1. Muhammad 'A lï (= Mashadï HâSim) : Rast 1, Sïrâz 1. Muhammad Bâqir: Sâhrüd 1, Qumm 1. Muhammad Husain (I): Rast 5, Tihrân 1. Muhammad Husain (II): Tafris 1, Sïrâz 1. Murtazà Saffarïyân: Sâhrüd 2, Tafris 1, Qumm 1. Murtazà Sulaimânï: Tihrân 1, Tafris 1. Sayyid Rasül: Mâzandarân 1, RaSt 1. T aq ï'A zïzï: Kâsân 10, Tihrân 2, Rast 2, Mashad 1, Qumm 1, Tafriâ 2. Zainu ’ d-D ïn : Qumm 3, Sïrâz 1, Hurâsân 1. Si posson costituire nella raccolta gruppi che fan capo ai copisti maggiormente rappresentati, taluni, sembra, accostabili a altri in fa­ miglie: per fare i nomi, Gulàm Husain di Qazvin con il padre Muham­ mad Sarïf e il fratello 'Abbàs, Ahmad e 'A li Gân Rizâ’ ï di Tafris, 'A li e Gulâm Husain Sâbiri di Kâsân, Taqï 'A zïzï di Kâsân, Gazanfar Güyrâyï di Rast (*). Costoro, che oltre che copisti potrebbero essere anche poeti (come Gazanfar Güyrâyï), son persone viventi ai nostri giorni e, penso, direttamente contribuirono alla formazione della collezione, con mano­ scritti propri o altrui (magari di famiglia). Due altri copisti che han contribuito alla raccolta in misura note­ vole sono rimasti anonimi. A loro si debbono due gruppi di manoscritti contemporanei rispettivamente di Tihrân e di Isfahan che sono esem­ plati ciascun gruppo con lo stesso ductus (2). (x) Si confronti l ’indice III. (2) È interessante notare una tradizione nei manoscritti provenienti da Isfahan, che hanno generalmente, sia gli antichi che i contemporanei, presso a p oco le medesime dimensioni (esempi di mss. meno recenti: 311, 368, 591, 780, 787).

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xi,vm

INTRODUZIONE

G u ARGOMENTI

Come le nostre Sacre Rappresentazioni, le ta'ziya drammatiche sono narrazioni sceneggiate, sicché i drammi lungi dal presentare unità di tempo, di luogo o di azione, si risolvono in una successione di episodi, svolgentisi sovente in tempi e luoghi diversi di questo e del­ l’altro mondo. La difficoltà di cambiar luogo risolta con le « scene mul­ tiple », nelle cosiddette « stazioni » del teatro medioevale, non si pone in quello persiano, ove il palcoscenico non ha quinte e fondali e l’appa­ rato è rudimentale. Va avvertito che il rapporto fra drammi e episodi è labile, vale a dire che lo stesso episodio, che fornisce il soggetto a un intero dramma, lo si ritrova anche come parte in altro dramma e non sempre dello stesso, qualche volta ridotto a accenni contenuti in pochi versi (*). Si aggiunga che gli episodi hanno vita a sè stante anche come redazione e quindi possono presentare più di una versione (2). Sarebbe interessante studiare come i singoli episodi vengono a comporre i drammi; qui basterà dire che gli accostamenti hanno in genere una giustificazione e di solito sono tradizionali. Gli argomenti possono esser disposti nei seguenti cid i o gruppi: 1) Personaggi biblid e cristiani, 2) Maometto, 3) I tre califfi, 4) 'A li, 5) Fatima, 6) Imam Hasan, 7) Imam Husain (infanzia e martirio), 8 ) 'Abbas, 9) Martiri di Karbala, 10) Vicende della sacra famiglia di i1) A d es. l ’episodio di Abram o che sacrifica Ismaele form a da solo un dramma nei nn. 11, 272, 847, 848, 941, 1003; nel n. 463 invece è associato agli episodi « A bram o costruisce la Caaba » e « Abram o ospita lo zoroastriano », il secondo dei quali in altri muneri è com binato con altri episodi. E d ancora l ’episodio di Husain che induce a uscire dalla stanza M aometto disperato per la sorte dei peccatori si trova di volta in volta im ito agli episodi: 1. Sa vada chiede la pena del taglione (nn. 567 e 641), 2. M aometto ode il ton fo della pietra che cade nel pozzo infernale di Vail (327, 418, 705, 902), 3. Morte di M aom etto (567, 641), 4. Gabriele non dà a Husain la canfora portata dal Paradiso (nn. 567, 641), 5. Il figlio ribelle (121/1, 227, 246, 418, 705, 902): insomma a vari altri episodi della vita di M aometto o della infanzia di Husain che a loro volta sono variamente com binati tra loro e con altri episodi ancora. (2) A d es., l ’episodio citato per secondo nella nota precedente nei mss. n. 121, 227, 246, 418, 705, 902 compare in due redazioni, ima nei nn. 121 e 227, l ’altra nei rimanenti.

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INTRODUZIONE

ΧΠ,ΙΧ

Husain dopo «Karbala, 11) Fatima Sugrà, 12) Zainab, 13) Sostenitori e vendicatori di Husain (Martiri di Küfa, soccorritori, vendicatori), 14) Imam dopo Husain, 15) Imàmzâda, 16) Pellegrini a Karbala, 17) Ce­ rimonie e drammi commemorativi, 18) Personaggi vari, 19) Varie storie edificanti (l).

*

Gli episodi (dato il carattere composito dei drammi il calcolo va fatto per episodi e non per drammi, a evitare ripetizioni) ripartiti nei suddetti cicli o gruppi raggiungono il numero di oltre quattrocento: appena un decimo erano sinora conosciuti! Il Cerulli ha richiamato l’attenzione sul fatto che i drammi non vertono soltanto sulle vicende di Husain, culminate nel martirio a Karbala, ma anche su altri e vari eventi. Vero è che quasi sempre la tragedia di Karbala è rievocata e che si rimane nel campo della storia sacra islamica, della quale fan parte, come è noto, racconti biblici e cristiani; siamo quindi al cospetto di personaggi antenati, veri o presunti, o discendenti di Husain. Un gruppo tuttavia, l’ultimo, di dieci drammi (2) è del tutto estraneo non solo a Husain, cui nemmeno si fa riferimento, ma addirittura alla storia sacra islamica. Mai la varietà di argomenti del teatro persiano era apparsa con tanta evidenza. Si conoscevano infatti drammi estranei, alla tragedia di Karbala, rappresentanti tutti i gruppi della mia classificazione — tranne però l’ultim o! — ma erano solo sporadici esempi. ha tendenza del teatro religioso persiano a uscire dall’orizzonte di Karbala e a spaziare nei più svariati campi fu avvertita, nel secolo scorso, dal Gobineau: ha. testimonianza è interessante e vai la pena di riportarla per esteso: « . . . On commençe à sortir de la légende de Kerbela et à composer des pièces sur les aventures et la vie d’un assez grand nombre de saints. Jusqu’ici, il est vrai, les compositions de ce genre excitent moins

(i) Cf. Indice I. (a) Ossia tu tto il gruppo η. X I X dell’Indice I tranne gli ultimi due nu­ meri, ossia i drammi dedicati a P a th -'A li e a Nasini 'd -D ïn nei quali Husain appare in sogno ai sovrani qagiari protagonisti.

Sàh

Sâh,

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INTRODUZIONE

X,

d’intérêt que celles qui ont trait aux Alydes; mais voici qui est plus sérieux, parce que le public y prend manifestement goût et que cela répond à des préoccupations générales: l’usage s’introduit de faire pré­ céder les pièces proprement dites de prologues qui tendent à les égaler en longueur et en importance. Ces prologues sont de la» nature la plus diverse et embrassent l’universalité des sujets » i1). Come esempio il Gobineau adduce quindi la storia di Tamerlano vindice a Damasco della famiglia di Husain e quella di Giuseppe Ebreo. Egli quindi prosegue: « Il paraît donc vraisemblable que ces prologues se sépareront un jour du tazyèh et constituiront une brandie particulière de repré­ sentations scéniques qui, empruntant de toute main, finisront [sic] par toucher aussi à tout et embrasseront dans leur domaine tous les pays, tous les temps et toutes les natures d’idées » (a). I / informazione del Gobineau ci addita quale via si seguisse per ampliare la scelta degli argomenti: l’uso di prologhi. Questo uso spiega perchè in taluni manoscritti si trovino riuniti due drammi. Bausani, che ha studiato i drammi della Collezione concernenti le nozze di Sa­ lomone con Bilqis, regina di Saba, osserva che il concetto centrale è l’ingiustizia della sorte che ha concesso a Salomone tanta letizia nuziale, mentre il povero Qàsim, nipote e genero di Husain, è stato ucciso ap­ pena sposato, sul campo di battaglia: è evidente dalla chiusa delle ta'ziya salomoniche che esse sono intese come un preludio, un prologo alla celebrazione d d dramma del martirio di Qàsim, novello sposo (*). Per l’appunto n d n. 421 il dramma « Nozze di Salomone » è asso­ ciato al dramma « Martirio di Qàsim ». Esistono altri casi del genere. Nel n. 603 il dramma «M osè e il Derviscio » è ovviamente destinato a esser redtato prima dell’altro dedicato al « Martirio di Husain »: infatti il dervisdo rimprovera Dio di non aver misericordia per i peccatori e Mosè lo confuta adducendo il sacrificio redentore di Husain voluto dalla Provvidenza (i due drammi C) O p . c it . , pp. 368 sgg. (a) I b . , pp. 370 sg. (s) A . B a u s a n i , D r a m m i

p o p o la r i ,

ecc., cit., pag. 169.

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INTRODUZIONE

U

sono uniti anche nel n. 938) (*). Nel n. 324 al fìhrist del dramma « Tamerlano » segue quello del dramma « Morte di Zainab », evidentemente perchè Tamerlano figura vindice contro il governatore di Damasco delle pene ivi un giorno sofferte dalla sorella di Husain. Casi particolari son quelli di recite di « dramma nel dramma », così i nn. 3, 126 e 354/1: « Vendita della figlia per pagar le spese della commemorazione di Husain » (2) e « Attore ebreo (o indù) nella parte di 'Abbàs »]. Nel n. 407 è solo il prologo, « Il re Qànyà », ma alla fine della recita è annunciato il dramma «M artirio di 'A bbàs» (3). Un caso simile è il n. 226, mentre nel n. 949 manca il prologo. Quanto si è esposto serve a spiegare come mai nello stesso ms. si trovino a volte uniti due drammi. In altri casi la ragione è che si tratta di episodi che si prestano a essere accoppiati: nn. 247/1 e II, 251/11 e III, 274, 419, 563, 698, 701/1 e II, 957, 1009, 1051 (4). In altri casi non si possano collegare gli argomenti dei due drammi uniti in un manoscritto, ma un vincolo, sia pure estrinseco, sussiste: nei nn. 113 e 1041 (6) il titolo è in comune e nel n. 514 i due fihrist sono compresi in un solo fascicolo) (e) : i due drammi si presentano uniti an­ che nel n. 507. D’ accoppiamento si ripete più di una volta, e quindi probabilmente non è casuale, nei nn. 293 e 723. Nei nn. 282 e 700 i due drammi sono scritti di seguito. Nessun rapporto è possibile stabilire per i due drammi del n. 819 e i tre del n. 290.

fi) Cf. le litografie X I I e X I V della B iblioteca Vaticana (ved. A ppendice). (а) N ella litografia X della Biblioteca Vaticana l ’analogo dramma « Ven­ dita del figlio » serve da prologo per il dramma « Martirio di Qàsim ». (3) Nelle litografie IV e V il re Qànyà invita a recitare il dramma ( Sabïh ) «M artirio di 'A li Akbar » (ved. sopra n. l a p . X X I I I ). (4) Do stesso accoppiam ento del n. 698 si ritrova nel dramma η. IV di quelli pubblicati dal Pelly, risalente alla metà del secolo scorso; anche la reda­ zione è la stessa. I due episodi del η. 701/1 e I I sono uniti nel dramma η. 247/1. Per i nn. 247/1 e II, 251/11 e I I I e 1051/I I e I I I cf. le litografie vaticane I I I e V II, V I, X I I e X IV . (б) N el fih r is t del n. 1050 sono comprese parti del dramma « Martirio di Vahab » unito nel 1041 a quello del « Martirio di Qàsim ». (e) Anche al fih r is t del n. 530 segue quello del n. 7, pervenuto da Teheran unito al n. 530 e separato dal Rossi al m om ento della numerazione.

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ΕΠ

INTRODUZIONE

Diversi sono naturalmente i casi in cui si trovano riunite due copie (nn. 156 e 158), o due varianti (n. 176 e 711, una variante in persiano e una in turco) dello stesso dramma i1). Singole « parti » estranee aggiunte a manoscritti di m olti drammi potrebbero esser residui di episodi in origine facenti parte del d r am m a o di drammi destinati a esser rappresentati contemporaneamente, ha loro presenza il più delle volte sembra però del tutto fortuita: così nel caso di parti scritte in un secondo tempo su spazi in bianco (nn. 128/11, 283/11, 765/II-V, 974/11,

1001 / II-V ). A dimostrazione di quanto

siano frequenti i fogli sciolti o fascicoletti da ritenere verosimilmente adesposti, valga la seguente lista: nn. 121, 125, 132, 160, 202, 203, 212, 245, 249, 251 (Π e III), 262, 264, 266, 267, 298 (II-V II), 305, 307 (tre partì), 359, 398, 569, 613, 663, 701, 1010 (Π e III), 1032, 1036, 1039, 1054. Capita addirittura che interi manoscritti risultino composti di «p a rti» indipendenti (n. 116/I-IV, 133/I-IV, 189/I-IV, 300/I-V). Quasi sempre le parti aggiunte son prive dell’indicazione del dram­ ma cui appartengono e magari perfino del nome del personaggio; tal­ volta sono frammenti mutili comprendenti poche battute: sono riuscito a identificarle, a fatica, (tranne un paio di casi) solo quando tutto il repertorio mi fu familiare (2). Potrebbe essere affacciata l’idea che parecchi drammi siano stati inventati da chi direttamente contribuì alla raccolta. Il sospetto ovvia­ mente coinvolge soltanto i manoscritti redatti contemporaneamente all’opera di raccolta, i quali invero sono assai numerosi (il sessanta per cento circa, come s’è detto). Osservo anzitutto che un manoscritto con­ temporaneo non implica affatto che il dramma sia di fattura contem­ poranea; esso è verosimilmente la copia di un manoscritto più o meno

H Due varianti dello stesso dramma eran pure rispettivamente nelle coppie nn. 97 e 531 e 357 e 532, in origine due soli manoscritti, scissi p oi dal Rossi. (2) H o anche esaminato la possibilità che qualche foglio o fascicolo sia inav­ vertitamente passato nel corso della raccolta o della spedizione da un manoscritto all’altro ed h o perciò confrontato i tip i d i carta e di ductus. Solo in due casi ho p otu to accertare che ciò si era effettivamente verificato, e precisamente per il η. 122/11 che appartiene al n. 121 e per il η. 43/II che fa parte del n. 38.

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INTRODUZIONE

ΕΠΙ

antico del quale il possessore non volle privarsi. Sta poi di fatto che l’autenticità di molti manoscritti contemporanei è provata dal loro esser conformi a esemplari antichi (come può desumersi dall’Indice II) e la cosa è garanzia sufficiente anche per gli altri. Comunque si rimane sem­ pre nell’ambito di determinati temi e nulla nello svolgimento induce a pensare a mistificazioni.

H o notato soltanto che taluni manoscritti

contemporanei (in numero per nulla rilevante) sono doppioni di altri già esistenti nella Collezione di data più antica e che drammi identici o quasi son riferiti ora a uno ora a altro martire di Karbala o imàmzdda ed è possibile che siano doppioni creati a bella posta per far numero. I drammi estranei assolutamente non solo a Karbala e a Husain ma alla storia sacra islamica (il gruppo 19) sono tutti, tranne uno (n. 999), rappresentati da manoscritti contemporanei; l’unico mano­ scritto che fa eccezione, a mio avviso, vale a garantire la genuinità del genere e quindi dei drammi che lo rappresentano.

III. CRITERI

SEGUITI

NEUUA

REDAZIONE

DEEE’EEENCO

I criteri da me seguiti sono gli stessi, salvo qualche accorgimento, di quelli adottati dal Rossi nelle sue schede dei primi quattrocento mss. Schede queste provvisorie e non ancora pronte per la pubblicazione: è evidente che Egli le avrebbe ritoccate e completate (alcune sono in­ fatti incomplete), se gli fosse stato consentito di giungere al termine del lavoro di schedatura. Fu perciò necessaria da parte mia una revi­ sione nel corso della quale apportai numerose modifiche e aggiunte. Ho riconsegnato le schede del Rossi alla Biblioteca Vaticana e gli stu­ diosi potranno consultarle e rilevare dalla differenza di mano quanto scritto da me: siano a me attribuite le responsabilità che mi toccano, mentre nessuna responsabilità di eventuali errori può ricadere sul Rossi, che la morte strappò dal suo tavolo di lavoro. La trascrizione è la stessa di quella adoperata dal Rossi nel suo Elenco dei manoscritti persiani della Biblioteca Vaticana (Studi e Testi

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INTRODUZIONE

UV

n. 136), Città del Vaticano 1948. Ho normalizzato l’ortografia. Nelle voci persiane ho risolto l’alternanza q ~ g e ripristinato la labiovelare hv ove fosse stata resa con h. In quelle arabe la normalizzazione concerne l’uso delle enfatiche, delle interdentali e della 'ain. H o mantenuto le deviazioni che avessero un valore fonetico, cosi Muqtazir per Muqtadir, Màlik Azdar per Màlik Astar (per accostamento a aïdar ‘ drago’ !). Asaf, leggendario ministro di Salomone, è a volte scritto 'A s.f (la se­ conda vocale, breve, non figura) in modo da suggerire la lettura 'Asif e quindi una etimologia semidotta: 'asif significa ‘ vento violento ’ e Salomone dominava i venti! (x). Nei nomi propri mi sono attenuto alle forme correnti in Persia, quindi Sakina per Sukaina, Ruqiyya per Ruqayya, Simr per Samir, Vahab per Vahb, e ho conservato le forme volgari Abà e A bi per Abü. La numerazione progressiva corrisponde a quella della segnatura dei manoscritti. Questi sono persiani a meno che non sia altrimenti indicato. Le voci nelle quali è ripartita la trattazione di ogni manoscritto non rispondono sotto qualche riguardo alle norme correnti nelle com­ pilazioni di cataloghi, ma sono appunto adatte a questi manoscritti sui generis. Esse sono nell’ordine, quando vi è occasione per tutte: a) descri­ zione, b) titolo, c) personaggi del dramma, d) sottoscrizioni e note, e) apparato scenico, /) provenienza, g) edizioni, h) richiami all’indice per argomenti. Nei manoscritti comprendenti più di un dramma i singoli drammi sono contraddistinti con i numeri romani; la descrizione può essere comune. In particolare osservo: 1. Descrizione. — Contempla la data, le dimensioni, il computo delle carte. Circa la materia scrittoria e la scrittura rimando a quanto esposto in generale. Non sono indicati di regola versi preghiere e an­ notazioni varie non pertinenti ai drammi. (x) Cfr. A.

B

a u s a n i,

D ra m m i popolari, e c c . ,

c it .,

pag. 168 n. 3.

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INTRODUZIQNE

UV

Per gli anni dell’Egira è indicato l’anno dell’era volgare in cui eb­ bero inizio. Nel computo delle carte non sono comprese quelle in bianco all’inizio e alla fine, le copertine di fascicoletti e quelle che rac­ chiudono gli interi manoscritti. Son computate per due le carte piegate. Va tenuto presente che i copioni destinati a singoli personaggi sono in realtà altrettanti manoscritti, diversi talora per epoca e aspetto: la « descrizione », unica per tutti i copioni di un dramma, è approssi­ mativa. Le date sono ricavate dai copioni che ne sono provvisti; gli altri, salvo non appaia diversamente, è da ritenere siano della stessa epoca; ho tralasciato di riferire il giorno e il mese per rimanere nel­ l’approssimazione; ho altresì omesso di segnalare aggiunte apportate in età recente, se di entità trascurabile. Le misure sono quelle dei copioni delle « parti » principali, i quali di solito sono tra loro omogenei: brevi parti secondarie e fihrist sono comunemente scritti su carte di dimen­ sioni minori. Le date di luogo, ricavate dalle note di copia, sono ripor­ tate nella descrizione solo quando si riferiscono palesemente all’intero manoscritto. 2.

Titoli. — Nel caso che vi sia più di un titolo ho sempre indicato

quello breve convenzionale e degli altri ho prescelto quello o quelli che meglio rispecchiassero il contenuto. I titoli non rispondenti ai dram­ mi o contenenti particolari non esistenti nei drammi sono racchiusi rispettivamente in tutto o in parte fra parentesi tonde. Come ho accennato si tratta di dati non privi di utilità. Al titolo in persiano segue la traduzione, a meno che il titolo sia soltanto un nome proprio. Ho riportato qualche titolo in francese che mi è sembrato potesse essere utile. I titoli assegnati da me sono fra parentesi quadre. Si badi che lo stesso dramma, anche nella medesima redazione, di volta in volta può apparire con titoli diversi. Ho reso Am ìr o Amìru ’l-M u ’mimn (capo dei credenti) o Maulà con 'A li, Sayyidu ί-Suhadâ ' Signore dei Martiri ’ con Husain, Halil con Abramo, Abü Ί-F azl con 'Abbas, Saggàd con Zainu Ί-'À bidïn. Ho omesso le espressioni di riguardo (hazrat, ganàb) e le formule di

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INTRODUZIONE

I,VI

eulogia o esecrazione. Il termine « Gente della Tenda » (Ahh-i Bait) indica la famiglia di Husain e « Decimo Giorno » ÇdSürd) il 1Ò del mese di muharram, data della tragedia di Karbalà. 3. Liste dei personaggi. — Quando il copione è unico per l’intero dramma (in tal caso ho apposto la dicitura « copione » fra parentesi) e quindi le battute degli interlocutori si susseguono l’una all’altra, i personaggi sono elencati in ordine di intervento. Quando invece esi­ stono tanti copioni quanti sono i personaggi, l’ordine di questi corri­ sponde all’ordine dei fogli o fascicoli nel computo delle carte. Se le « parti » di due o più personaggi sono comprese nello stesso foglio o fascicolo, questi personaggi sono elencati separati da un trattino e non da ima virgola. Allo stesso modo, sono usati trattini di separa­ zione se le « parti » dei singoli personaggi, anziché essere scritte su fogli 0 fascicoli separati, sono scritte di seguito su una serie di fogli o su un fascicolo solo. In fine alla lista è indicato se esiste un fihrist. Ho omesso le espressioni di riguardo (come hazrat o ganàb) e le formule di eulogia o esecrazione. Ho omesso altresì il termine imam, se seguito dal nome; se solo, esso va inteso riferito a Husain, o all’imàm protagonista del dramma. Capita che il nome del personaggio appaia in varie forme nelle intestazioni o nel corso della parte o nel fihrist: ho prescelta quella apposta in testa al copione e indicato le altre fra parentesi. Capita pure, e spesso, che nel fihrist siano indicate parti che nel manoscritto non figurano, perchè andate perdute, o perchè la versione del fihrist non risponde esattamente a quella del manoscritto: in tali casi 1 personaggi in più sono compresi fra parentesi dopo il termine fihrist. Molti drammi non son completi di tutte le « parti »: per le ragioni che dirò appresso ho indicato le parti che mancano solo se nel ms. vi è espresso riferimento vuoi nel fihrist, come si è detto, vuoi altrove. Tra parentesi quadre figurano i personaggi identificati in mancanza di intestazione della parte. 4. Edizioni. — Sono indicate soltanto le edizioni di manoscritti della Collezione. Per edizioni e traduzioni di drammi da altri testi si veda l’indice degli argomenti.

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INTRODUZIONE

EVII

I / elenco dei manoscritti è completato dai seguenti indici: I. - Indice degli argomenti. Era mio com pito indicare per ogni dramma elencato se di esso esistessero altri esemplari nella Collezione o in altre raccolte, nella me­ desima o in altre redazioni. Un sistema di richiami da un dramma al­ l’ altro sarebbe stato troppo complicato perchè i drammi, come ho spie­ gato (ved. sopra p. xi/vm ), sono in genere composti da episodi staccati che seguono ciascuno mia propria redazione, sicché i richiami avrebbro dovuto aver luogo spesso non da un dramma all’altro, ma da ogni sin­ golo episodio ai corrispondenti episodi di altri drammi. Mi è sembrato perciò miglior partito compilare un indice per argomento degli episodi e per ogni dramma far riferimento a questo indice, che, non nascondo, mi è costato non poca fatica; eppure non è, come avrei voluto, del tutto soddisfacente, e non solo per le impreci­ sioni in cui immagino di esser facilmente caduto, ma anche per quanto dirò qui appresso. ha. distinzione per episodi è sommaria e in certo modo arbitra­ ria. In taluni casi, specialmente per i drammi relativi alla vita di Mao­ metto, di 'A li, di Husain, alla tragedia di Karbala e alla dolorosa odis­ sea dei superstiti, ai miracoli di Imam Riza, insomma per gran parte dei drammi, si sarebbero potute introdurre ulteriori distinzioni (per qualche dramma, forse, sarebbe risultato ridotto il numero delle reda­ zioni) : a costo però, nel più dei casi, di dipanare un groviglio a tutta prima inestricabile, cosa che non mi è sembrata indispensabile in questo primo approcciò. Nell’ambito di ogni episodio sono , indicate le singole redazioni, opera di un solo poeta o prevalentemente di un solo poeta, giacché in prodotti del genere abbondano le contaminazioni e si ripetono mecca­ nicamente clichè. In taluni casi se si volesse giungere alle estreme unità di composizione bisognerebbe considerare singole scene o addirittura singole battute. Nei manoscritti non solo i drammi non sono sempre completi di tutte le « parti », perchè alcune sono andate evidentemente smarrite.

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iiVm

INTRODUZIONE

ma talora non tutte le parti, o le parti stesse rispetto al fihrist, appar­ tengono alla stessa redazione, quindi il dramma è eterogeneo. Solo una integrale lettura di tutti i drammi — veramente penosa perchè oc­ corre tener dietro alle battute da un copione all’altro delle singole parti (si immagini poi se manca il fihrist !) — avrebbe consentito di mettere in evidenza siffatte lacune e anomalie. Una tale lettura ho com piuto per moltissimi drammi, forse per la maggior parte, ma, lo confesso, non per tutti i mille e più manoscritti; perciò ho rinunciato a indicare siste­ maticamente i drammi incompleti e quanto a redazione mi sono limi­ tato a considerare quella che nel manoscritto è principalmente rappre­ sentata, lasciando il com pito di andare più a fondo a chi intraprenderà l’edizione dei singoli drammi. Uè redazioni figurano spesso nella Collezione in più esemplari che, si capisce, non sono sempre fedeli riproduzioni l’ uno dell’altro, ma posson presentare, nel confronto, omissioni e aggiunte, anticipazioni e posticipazioni, varianti formali. Tra parentesi tonde sono indicati i drammi rappresentati unica­ mente da titoli apposti a mss. contenenti altri drammi. Tra parentesi quadre, alla fine di ogni gruppo, figurano i drammi i cui argomenti sono dubbi per insufficienza di dati. Gli argomenti sono enunciati succintamente, in alcuni casi di più potrà ricavarsi dai titoli dei singoli drammi riportati nel corso dello Elenco. Più estese notizie si avranno dai sunti che ho steso nel corso del lavoro, se, come spero, potrò rivederli e pubblicarli. Nei riferimenti ai drammi testimoniati altrove ho tenuto presenti le raccolte del Chodzko, del Pelly e del Uitten, le litografie di Cambridge e di Mosca e quelle raccolte dal Cerulli. Di queste ultime è data notizia in appendice; delle rimanenti opere si è detto in precedenza. I con­ fronti per appurare se c’è identità di redazione o meno sono naturalmente limitati ai testi che ho potuto esaminare direttamente, ossia i facsimili del Uitten, le traduzioni del PeËy, i drammi editi o tradotti della raccolta Chodzko, le litografie Cerulli e le altre litografie se tradotte in tutto o in parte. I riferimenti ai drammi della raccolta Chodzko di cui si conoscono solo i titoli sono congetturali.

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INTRODUZIONE

DIX

II. Indice dei personaggi. Ho riportato in corsivo i nomi comuni e in tondo i nomi propri o i nomi comuni usati come nomi propri. Quanto ai propri, dove ricor­ rono izdfat, ho distinto i patronimici dagli appellativi. I personaggi non indicati per nome, ma secondo il loro rapporto di parentela o dipendenza da altri (ad es. mâdar, pidar, pisar, duhtar, birddar, gulâm, vazïr-i . . . ‘ madre, padre, figlio, figlia, fratello, schiavo, visir di . . . ’) non sono riportati nell’indice se essi figurano in drammi nei quali è presente il personaggio con il quale sono in relazione, essendo sufficiente l’indicazione di quest’ultimo con il numero del ms. Altri­ menti sono riportati in fine, a parte, sotto il nome dello stesso perso­ naggio principale (ved. ad es. s. v. 'Abdullah b. 'A ffi). Agli aggettivi derivati da nomi di luogo è fatto riferimento nel­ l’Indice IV. Alla fine dell’indice è aggiunta una nota di commento. III. Indice dei nomi compresi nelle sottoscrizioni e nelle note. V i figurano autori, copisti, persone cui le « parti » son dedicate, estensori di note. Taluni si firmano in vari modi e di ciò ho cercato di dar conto con parentesi. Naturalmente nell’assegnare i manoscritti all’uno o all’altro dei copisti omonimi ho tenuto presente il ductus. Agli appellativi derivati da nomi di luogo è fatto riferimento nell’Indice IV. IV . Indice dei toponimi. Vi son compresi sia i toponimi ricorrenti nei titoli sia quelli ricor­ renti nelle sottoscrizioni e note, he citazioni relative a località dell’Iran si riferiscono al noto Farhang-i gugrdfyd-yi Iran, curato dal Razmàrà, con l’indicazione dello sahristàn, suddivisione amministrativa, o, in via suppletiva (con la sigla K. II), al secondo volume dell’opera di Mas'üd K a ih â n , Cugrdyd-yi mufassal-i Iran, Tihràn 1311 [1932]. Se le ci­

tazioni mancano, significa che non ho rintracciato la località. I riferimenti agli Indici II e III sono rispettivamente in corsivo e tra parentesi quadre.

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Ι,Χ

INTRODUZIONE

Taluni toponimi sono comuni a più località e pertanto l’assegna­ zione a questo o quello Sahristàn è congetturale. V. Indice dei luoghi di provenienza dei manoscritti. VI. Indice dei manoscritti in altre lingue. Si tenga presente quanto h o osservato sopra a p.

x x v ii.

Mi sono

limitato ai mss. contenenti parti in arabo di una certa estensione: brevi battute in arabo ricorrono in numerosissimi mss. * * *

Al termine del lavoro rivolgo il mio ringraziamento al Prof. Giorgio Pevi della Vida e all’ambasciatore Enrico Cerulli per saggi consigli, alla Prof.ssa Paura Veccia Vaglieri, per aver letto tutta l’opera suggeren­ domi modifiche e correzioni; al dott. Hishmat Muayyad per aver rive­ duto le bozze di stampa, segnalandomi vari errori in cui ero incorso. Grato son pure al Padre Albareda per la cordialità con la quale mi ha assistito e per la grande indulgenza nell’accettare i molteplici rimaneggiamenti che ho apportato nel corso della stampa. Per la cura e la pazienza riposte nel lavoro sono altresì grato alla Tipografia Pio X .

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1 1333/1914, 1369/1949, 1371/1951; cm. 18x6; fi. 3 + 1 + 1 + 3 + 1 + 1 + 3 + 4 + 4 + 2. Z a n -i

S im r : «ha

moglie di Simr».

Paigambar gai b, Fatima g ai b , Hasan g ai b , Gibra’ïl, Amir gai b, Malak, Simr, Zan-i Simr, Ibn Sa'd. — Fibrist. Il fascicolo intitolato a Fatima è in bianco. òulàm-Husain figlio di Mullâ Sarif.

1354/1935, 1371/1951; cm. 17,5x5,5; fi. 6 + 9 + 1 5 + 2 + 2 + 4 + 2 + 4 + 3 + 2+2+2+4+2. Q aisa r-i

Rum:

« I/imperatore bizantino».

Amir, Hasan, Qaisar, Gulàm-i Qaisar, Qanbar, Gulàm-i Hasan, ôulâm -i Mu'âviya, Mu'âviya, Yazïd, 'Â lim -i nasârà, 'Â lim -i yahüdi, A hl-i Madina, 'A m r-i 'A s. — Fibrist. Òulàm-Husain figlio di Mullâ Sarif.

1369/1949; cm. 17,5x5,5; fi. 1 1 + 9 + 2 + 5 + 2 + 8 + 7 + 2 + 6 + 5 + 1+3. 'A bb â s-i

hindü:

«[Attore] indù [nella parte di] 'Abbas ».

Rauzabvàn yâ sabïb-i Imam Husain — Husain g a i b , Zan-i 'azâdâr ·— Zainab — [Zan-i bindü], Dubtar-i 'azâdâr — Dubtar-i bindü, Zan-i bindü (altra copia), Salcina, Ibn Sa'd — Fuzül, êimr, Mard-i bindü, 'Abbâs-i bindü, Fâtima g ai b , 'Abbâs g a i b . — Fibrist. òulàm-Husain figlio del defunto Mullâ Sarif.

V 13; νΠ Ι 10; XVII 9

4 1369/1949; cm. 17x5,5; fi. 7 + 5 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 . Z a n -i

H àsir:

«F a moglie di Hâsir».

Paigambar, Gibra’Il, Husain, Mâdar-i Hâsir. — Fibrist.

Malak-i 'azâb,

Hâsir,

Zan-i Hâsir,

Òulàm-Husain. II

29;

VII

A

25 1

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2

ELENCO D I DRAMMI RELIGIOSI

5 1332/1913; cm. 17,5x11, 17,5x12; ff. 6 + 3 + 6 + 3 + 3 + 4 + 2 . A frm ad-i

Saffàh.

Ahmad-i Saffàh, Vazir-i Ahmad, Sudaif, 'Abdu ’l-Malik, Vazir-i 'Abdu ’l-Malik, Darban. — Fihrist. Ûulâm-Husain figlio di Mullà Sarif.

X III

C 9

6 1331/1912; cm. 17,5x5,5; fi. 3 + 5 + 2 + 4 + 2 + 2 + 1 + 2 + 2 + 2 + 1 . 'A m r

ib n -i

'Abd

Vudd.

Paigambar, Amir, ôibrâ’ïl, 'Amr, Yahüdï - 'Umar, Ôâbir, Qâsid, Sahâba, Salmân, Hvâhar-i 'Amr, ôulâm -i 'Amr. IV 11

7 1371/1951; cm. 17,5x15,5; ff. 4 + 4 + 2 + 2 + 3 . S a 'îd

u

M a s'ü d -i

zuvvâr:

« I pellegrini Sa'ïd e M as'üd».

Sa*ïd-i zaw àr, Mas'üd, Husain, Rizâ, Ôibra’îl. X IV

22

8 1320/1902, 1371/1951; cm. 17,5x5,5, 17,5x12; ff. 5 + 2 + 2 + 2 + 3 + 4 + 2 + 14-24-34-2 + 2. Ô a d ïr-i

Humm :

«Uo stagno di Tfnmm ».

Paigambar, Amir, Fâtima, Hasan, Husain, ôibra’ïl, Qanbar-Maïak, Bilâl, Abâ Bakr, 'Umar, 'Usmân. — Fihrist. Muhammad Sarîf, 1320; Ôulâm-Husain, 1371.

II

26;

IV

9

9 1334/1915; cm. 17,5x11, 17,5x5,5; ff. 4 + 8 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 3 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 4 -3 . Q â sim -i

sânî :

« Qâsim Secondo ».

Qâsim-i sani, Mâdar-i Qâsim, Amir g ai b , Husain g ai b , âahrbànü, Pïr-i zan, Duhtar-i 'Ammâr, Ibn Haggâg, ôulâm -i Haggâg, 'Azrâ’il, Tiflân-i maktab, Tiflân II, Mu'allim. — Fihrist. ôulâm-IIusain. XV B 2

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PERSIANI E TURCHI 5-14

3

10 1363/1943; cm. 18x5,5; ff. 6 + 9 + 5 + 4 + 2 + 5 + 1 + 1 + 4 + 2 . H ild fa t-i

Abu

Bakr:

« Il califfato di A M Bakr ».

Amïr, Vazïr-i firangï, Abâ Bakr, Salmân, Pisar-i sâb, 'Umar, Kabütar, Hangar, 'Arab. — Fibrist. Ôulâm-Husain. IV

34

11 1333/1914; cm. 17,5x5,5; ff. θ + 4 + 6 + 7 + 5 + 3 + 4 . Q u rbâ n -i

I sm â 'ïl:

« Il sacrificio di Ismaele ».

Ibrâbïm, Ismâ'ïl, Hâgar, Ôibra’il, Saitân, Rafïqân-i maktab - Mu'allim. — Fibrist. ôulàm-Husain. I

9

12 1369/1949; cm. 17x5 e x l l ; ff. 3 + 4 + 1 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 2 + 2 . Z a n -i

zâniya

: « Fa fornicatrice ».

Zan-i zâniya, Zan-i 'azâdâr, Zâkirïn, Mard-i 'azâdâr, Duhtar, Rauzahvân, Gibra’îl, Malak-i 'azâb, Maïak II, Husain. — Fibrist. Gulâm-Husain.

1312/1894, 1371/1951; bàhïgàn; cm. 18x11; ff. 10 + 5 + 6 + 2 + 2 + 2 + 2 + 3+2+2+3+2+4. S a h â d a t-i

A m ïr:

« Il martirio di 'A li».

Amïr, Qanbar, Zainab, Hasan, Husain, Nu'mân, Umm Kulsüm, Zan-i sâliha, Zan-i bamsâya, Hâtif, Mard-i âï'a, Ibn Mulgam. — Fibrist. Muhammad Sarîf, 1312; ôulàm-Husain, 1371. IV 28, 47

14 1349/1930; cm. 17x5; ff. 9 + 2 + 1 + 1 + 1+ 1+ 1 + 2 + 2 + 1 + 2 . Sast

b a sta n -i

dïv:

«['Ali] lega i pollici del demone».

Banï Gân-i dïv, Gibra’ïl, Amïr, Adam, Nüh, Müsà, Sulaimân, 'ïsà, Sahâba, Paigambar. — Fibrist.

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ELENCO D I DRAMMI RELIGIOSI

4

Ôulâm-Husain; Asgar Saipürcï Gurgânî figlio di Mashadi Ragab Ta'ziyahvàn, Firüzâbàd di Tihràn per òulàm-Husain; òulàm-Husain Sürbâhï, Fïrüzâbàd di Tihràn per Mïrzâ Yüsuf; Sayyid 'Ali Asgar Tahthvàn figlio di Saihi Qazvini per òulàm-Husain. IV 6

15 1324/1906, 1333/1914; cm. 17x11; fi. 4 + 3 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 2 + 2 + 4 + 2 + 2 4 -2 + 2 + 3 + 2 + 2 + 2+2. S a b -i

C u m ' a:

« La notte del venerdì».

Husain, ôa'far-i Sâdiq, Fâtima-i Zahrâ, Ôibra’îl, Malà’ika I, Malâ’ika II, 'Abbâs, Amir, 'Ali Akbar, Ibn Vahab, Sulaimân-i A'mas, Rizâ, 'Abdullah, 'Abdu ’r-Rahmân, Kâhür, Hâsir-i sunni, Zan-i Hâsir, Zaw âr-i garïb. — Fihrist (Paigambar, Qâsim). û-ulâm-Husain, figlio di Mullâ Sarïf. X IV

22;

XVI

3 ,4 ,5 , 7

16 1334/1915; cm. 17 x 5; fi. 3 + 9 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 3 + 2 + 2 + 1 + 1+7. Sâhzâda

'A b d u

'/ - ' A ?ïm .

'A li an-Naqï, 'Abdu Ί-'A zïm , Zan-i sâhzâda, Qâsim, Duhtar, Husain, Rizâ, 'Abdu ’l-ôabbàr, Muqtazir, ôulâm -i Muqtazir, Vâlï-yi Rayy, Vazïr-i Muqtazir, Munâdï, 'Azrâ’ïl. — Fihrist in data 1333/1914. òulàm-Husain figlio di Mullâ Sarïf. XV

E

1

17 1370/1950; cm. 17x11, 17x5; ff. 4 + 6 + 4 + 2 + 2 + 5 + 2 + 2 + 1 + 2 + 2 . C a rh rtsï-yi If u s a in :

za n -i

sâliha

va

' azâdârt

k ard a n -i

Im âm

« La pia donna fila la lana e commemora Husain».

Maïak - Malak-i Hâtif, Zan-i sâliha, Duhtar-i sâliha, Gulâm, 'Alim, Zâkir, Maïak I, II, III, IV . — Fihrist. ôulàm-Husain. XV II

4

18 1335/1916; cm. 17 x 11; fE. 7 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 2 + 2 +

2 + 2 + 2. Z a n -i

*a l a v i y y a :

«L a donna discendente da 'A li».

Zan-i 'alaviyya, Duhtar-i buzurg, Duhtar-i kücik, Mu’azzin, Hâkim,

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5

PERSIANI E TURCHI 15-22

Zan-i Hâkim, Qâzï, Gibra’ïl (2 copie), Paigambar, Amir, Hasan, Fâtima, Husain, Murda I, II. — Fihrist. ôu làm -H u sain figlio d i M ullâ Sarïf. V II

A

23

19 1371/1951; cm . 1 7 x 5 ; fi. 4 + 7 + 4 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 +

1308/1890, 3+2+3. Y a h yà -yi

Z akariyy à

: «Giovanni figlio di Zaccaria».

Yahyà, Zakariyyâ, Mâdar-i Yahyà, 'Affân, Duhtar-i 'Affân, Vazîr-i 'Affân, Gulâm-i 'Affân, Sahâba, Saitân, êabân, ôibra’ïl, Zan-i 'Affân. — Fihrist. M ullâ Sarïf, 1308; ôu làm -H u sain , 1371. I

26

20 1369/1949; 2 + 2 + 3 + 3 ._ F â tim a -i

cm. 1 7 x 5 ; iï. 1 3 + 2 9 + 5 + 5 + 3 + 3 + 3 + 3 + 2 + 2 + 2 + 1 + 1 +

Zahrâ.

Amïr, Fâtima, Zainab, Fizza, Hasan - Bilâl, Husain — Maïak, Eür, Pai­ gambar g ai b, 'Umar, 'Azrâ’ïl, Sam'ün, Nakïrain, Gulâm-i 'Umar, Salmân, A h l-i Madina, Hürî. — Fihrist. ôu làm -H u sain .

V 8 21

1370/1950; cm . 1 7 x 5 e x l l ; fi. 1 2 + 6 + 6 + 9 + 2 + 3 + 2 + 1 + 2 + 1 + 1 + 1, ù a vâ n m a rd -i

qassâb:

« Il macellaio Gavânmard».

Amïr, Sa'ïd, Mas'üd, Gavânmard, Zan-i Gavânmard, Pisar-i Gavân­ mard, Mard-i si'a, Duhtar-i sï'a, Firangï, 'Azrâ’il, Hâtif. — Fihrist. Ô ulàm -H usain. IV

30

22 1371/1951; ôammdl

u

cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 2 + 2 + 2 + 2 + 5 + 3 + 2 + 2 + 1 . B agd i i :

« Il cammelliere e Bagdil ».

Paigambar, Amïr, Fâtima, Hasan, N a's-i Husain, Hâtif, Gammâl, Bagdil. — Fihrist. ôu làm -H u sain figlio di M ullâ Sarïf. X

A

5

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ELENCO D I DRAMMI RELIGIOSI

6

23 1330/1911, 1333/1914, 1368/1948, 1371/1951; cm. 1 7 x 5 ; ff. 2 + 4 + 2 + 1 + 1+ 1 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 3 . Q atlgâh



zahm Sum drï:

« Il luogo del massacro e il conto delle

ferite ». 'Abbâd, Zainab, Kulsüm, A hl-i Bait, Raziyya, Marziyya, Malak-i bàtif — Fizza, Fàtima-i nau'arüs, Simr, Ibn Sa'd, Bü Haliq. — Fibrist. Gulàm-Husain. X

A

2, 3, 4, 6

24 1370/1950

e 1371/1951; cm. 1 7 x 5 ; ff. 7 + 8 + 2 + 4 + 2 + 8 + 2 + 2 .

D a stb u rï-yi

qassàb:

« I l macellaio si taglia la mano».

Amfr, Qassâb, Mard-i sï'a, Zan-i sâliha, Ahmad-i sàlih, Kaniz, Hasan, Malak. IV

32

25 cm. 1 7 x 1 1 ; ff. 5 + 2 + 2 + 2 + 1 + 3 + 1 + 4 + 2 + 1 + 2 .

1370/1950; SayyâdkuSï :

« L ’uccisione del cacciatore».

'Abbâd, Zainab, Fatima, Ruqiyya, Munahbid, ôulâm, Yazïd, Sayyâd, Zan-i sayyâd — Bacca (Zan-Duhtar-Baccabà-yi sayyâd) (2 copie). — Fibrist. ôulâm -H usam . X

D

4

26 1335/1916; cm. 1 7 x 1 1 ; ff. 5 + 2 + 1 + 8 + 2 + 2 + 4 + 2 . 'A bis

u

È auzab:

«'Àbis e àauzab ».

Husain, Zainab, Satina, 'Âbis, Sauzab gulâm-i 'Abbàs Ibn Sa'd, Muhâlif Sam'àn. — Fibrist.

(/. 'Àbis),

ôulâm -H usain, figlio di Mullâ Sarïf, Simnân, G ûs-i Muqân; 'Abbâs, figlio di Mullâ Sarïf, Simnân; 'A li Asgar Baccahvàn, figlio di  qâ Saihi Husain, H â q -i Daqân. IX 2

27 1369/1949e 1371/1951; cm. 1 7 x 5 ; ff. 1 1 + 6 + 1 3 + 1 1 + 2 + 1 + 2 + 5 + 2 + 3 + 4 + 1+ 1 + 1 + 4 . S a h â d a t —i

Q àsini:

« I l martirio di Qâsim ».

fusain, Zainab, Qâsim, Mâdar-i Qâsim, Mâdar-i 'Ali Akbar, 'Abdul-

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J:"*

•T '

7

PERSIANI E TURCHI 23-30

lâh -i Hasan, Umm Kulsüm, Fâtima-i nau'arüs, Azraq, Simr, Ibn Sa'd, Pisar-i Azraq I-II, III-IV , Hürïyân. — Fihrist. òu làm -H u sain , figlio d i M ullâ Sarïf. IX

14

28 1371/1951; cm . 1 7 x 5 ; ft. 3 2 + 1 5 + 1 + 1 + 2 + 3 + 4 + 2 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 3 + 1+ 1 + 4 + 4 + 2 + 1 + 1 + 5 . § a h â d a t-i

Im âm

H u sain

: « I l martirio di Imam Husain ».

Husain, Zainab, 'Abbàd, 'Abdullah., Sakïna, Darvïs, 'Arab, Sultan Qais, Vazïr-i Sultan Qais, Gibra’ïl, Malak-i Barq, Malak-i Ra'd, Malak-i Zamïn, Za'far-i ginnï, Anbiyâ, Fâtima gâ'ib, Ibn Sa'd, Simr, Sinân, Harmala, Baccahâ. — Filuist. G ulâm -H usain, figlio d i M ullâ Sarïf. V II

B

15

29 1333/1914, 1356/1937, 1368/1948, 1371/1951; Tihran; cm . 1 7 x 5 ; ff. 9 + 7 + 1 + 5 + 5 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 1+ 1 + 2 . ( Q a t l g â h u z a h m S u m â r ï : « Il luogo del massacro; conto delle ferite»). [«Fuga di Sahrbânü»].

'Abdullâh-i Yazdagird, Vazïr-i 'Abdullah - ûulâm, Mïrâhür, Sahr­ bânü, Zainab, 'Abbâd, Umm Kulsüm, Fâtima-i nau'arüs, Sakïna, Ruqiyya, Simr, Maïak, Ibn Sa'd. — Fihrist. Ô ulâm -H usain. X

A

1,

3

30 1335/1916 e 1371/1951; cm . 1 7 x 1 0 ; fi. 5 + 5 + 4 + 3 + 1 + 5 + 5 + 2 + 2 + 2 + 2+2+3. S a rd â rï-yi

Im am

Hasan]

a sïrï-yi

Sahrbânü



Sâh-

z a n â n : «Imâm Hasan comanda una spedizione e fa prigioniere Sahrbânü e Sâhzanân ».

Amir, Hasan, Husain, Zainab, Fâtima g ai b , Sahrbânü, Sâhzanân, Sardâr-i Imâm Hasan, Sahriyâr, Vazïr-i Sahriyâr, 'Um ar-i Hattâb, Gulâm -i 'Umar. — Fihrist. G ulâm -H usain.

VI

1

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8

ELENCO D I DRAM M I RELIG IO SI

31 1317/1899, 1371/1951; cm. 1 7 , 5 x l l ; f f . 2 + 1 + 8 + 5 + 4 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 +

2 + 2 + 2 + 1+ 2 + 2. Sahâdat-i

H a s a n : «H martirio di Imam Hasan ».

Im am

Paigambar, Fatima, Hasan, Husain, Zainab, 'Abbâs, Qâsim-i 'Abdullah, Mu'àviya, Vazïr, Qaisar, 'Agüza, Asma, 'À ’isa, Gulâm-i 'À ’iëa, Mâdar-i Qâsim - Muhammad-i Hanafiyya. — Fihrist. Muhammad Sarïf, 1317; Gulâm-Husain, 1371. VI

4, 6

32 1364/1944; cm. 1 7 x 1 1 ; S. 4 + 1 1 + 8 + 2 + 2 + 3 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 3 + 4+6+2+2+12.

V afât-i

Ruqiyya



kanïzkuSi:

«Fa morte di

Ruqiyya e

l’uccisione dell’ancella ». 'Abbàd, Zainab, Ruqiyya, Gulâm-i Yazïd, Sayyàd, Hinda, Kanïz-i Hinda, Kulsüm, Duhtar-i Yazïd, Gassala, Hâlid, Yazïd, Kanïz-i Yazïd, Paigambar, Fâtima, ôibra’Ü, Tahir, Husain gâ’ib — Fihrist. Ôulàm-Husain. X

D

3, 4, 8, 9, 10, 17, 19

33 1369/1949; cm. 1 7 x 1 1 ; £E. 4 + 1 2 + 4 + 2 + 2 + 2 + 2 + 5 + 2 + 2 + 2 + 2 .

Vafât-i

Zainab

« Fa morte di Zainab ».

‘Abbàd, Zainab, Kulsüm, Sakïna, Fâtima-i Sugrà, Gassala, Qassâb, Simr, Yazïd, A hl-i Madina, Gulàm, Husain gâ’ib. — Fihrist, al quale segue il fihrist del dramma Hvâb dïdan- ί Fang Tan: « Sogno dei Cinque ». II

27;

X II

6;

X IV

6

34 1332/1913, 1356/1937; cm. 1 7 x 1 1 ; ££. 6 + 4 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 .

óisr-i

M usayyib;

«H ponte di Musayyib».

Musayyib, Vazïr-i Musayyib, 'Arab, Qâsid, Husain, Zainab, 'Abbâs, Sakïna, Hâtü[n]-i haram, Zan II. — Fihrist. ôulàm-Husain. X III

B

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1

9

PERSIANI E TURCHI 31-39

35 1371/1951; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; fi. 2 + 3 + 3 + 1 3 + 9 + 5 + 2 + 3. D ïvâr

g u zâ rd a n -i

'A q ïl:

« 'Aqïl è mutato vivo ».

Amir g ai b , Mansür, Vazïr-i Mansür, 'Aqïl, Mâdar-i 'Aqïl, Fâtima hvàhar-i 'Aqïl, Bannà. — Fihrist. ôulâm -H usain figlio di Mullâ

Sarif. VI

7

36 1369/1949; cm. 1 7 x 5 ; fi. 22 + 2 + 2 + 1 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 5 + 2 + 1 + 2 + 2 . Im am

M üsà.

Müsà, Rizâ, Husain gai b, Musayyib, Birâdar-i Musayyib, 'ïsà, Sulaimân, Hürï, Kanïz, Hârün, Ibn Sâ’ik vazïr-i Hârûn, Gulâm-i Hârün, Gulâm, Nasârà. Ôulâm-Husain. X IV

14

37 1309/1891, Qarya-i Bahtiyâr, Ibrâhïmëik, 1332/1913, 1 8 x 1 1 ; fi. 5 + 4 + 4 + 4 + 6 + 1 + 1 + 3 + 6 + 2 + 2 + 3 .

M à lik -i

1371/1951;

cm.

Aitar.

Paigambar, Amir, Husain, Hasan, Fâtima, Salmân, Qanbar, Hâris, Mâlik-i Astar, ôibra’ïl, Mïkâ’ïl. — Fihrist. [Muhammad 1332, 1371.

Sarif], 1309, in casa di Malik Hân N à’ib; ôulâm -H usain, V II

38 1370/1950; cm. 1 7 x 5 ; fi. 5 + 1 + 6 + 4 + 1 + 3 . S â hi b u

*l - A m r : « I l Signore del Comando (il Dodicesimo Imam) ».

Sâhibu [l-A m r], Gulâm, Muhammad 'ïsà, Sï'a I, II. — Fihrist. ôulâm -H usain. X IV

27

39 1328/1910, Hamïràn di Anzali, 1369/1949; cm. 1 7 ,5 x 1 1 ; fi. 3 2 + 4 + 4 + 9 + 2+3+2+2+4+3+3+2+2. S ah â da t-i

Im am

Zainu

’ l-'À b id ïn :

«Martirio dell’Imàm

Zainu ’l-'Àbidïn ».

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10

ELENCO D I DRAM M I RELIG IO SI

Zainu Ί-'Âbidïn, Muhammad-i Bàqir, Zauga-i Zainu ’l-'Àbidin, Zuhri, Murda, Malak, Malak-i 'azàb, Qassàb, 'Abdu ’l-Malik, Gulàm-i ‘Abdu ’l-Malik, Hi§âm, Vazïr-i Hisâm. — Fihrist. ôulâm —Husain. X IV

6, 7

40 1305/1887, 1309/1891; cm. 1 8 x 1 1 ; fi. 4 + 4 + 3 + 4 + 3 + 2 + 2 + 2 + 1 + 2 + 2+3+4+2+3. T â l-i

M a gribï.

Paigambar, Amìr, Fatima, Hasan, Husain, Qanbar, ôibra’îl, Sàlih-i sì'a, Mu'allim, Sam'ûn-i yah,üdî, Gulâm, 'Agüza, T âl-i Magribï, Vazïr-i Tàl. — Fihrist. Muhammad Sarïf. V II

A

4

41 1332/1913, 1370/1950; cm. 1 7 x 5 ; ff. 9 + 6 + 2 + 1 + 1 + 4 + 2 + 1 + 1 + 1 + 1 + 6 + 2 + 3 + 2 + 2 + 2 + 1 + 1+ 1 + 2 + 3 . M a rh a b -i

H aibarï.

Paigambar, Amïr, Fàtima, Hasan, Husain, Bilâl, Gibra’ïl, Hâtif, 'Um ar-i IJattâb, 'Usmân, Abâ Bakr, Marhab, Hâris, Sa'd-i 'Ubâda, Dïdabân, Munaggim, Salmân, Qanbar, Huyayy-i Ahtab, Safiyya, Mâdar-i Marhab. — Fihrist. Gulàm-Husain, figlio del defunto Mullâ

Sarïf. IV

10

42 1368/1948, 1369/1949; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 9 + 4 + 3 + 2 + 2 + 2 + 1 + 2 + 2 + 3 +

2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 2 + 1. H aggatu

Ί -v id â ’:

«H Pellegrinaggio di addio ».

Husain, Zainab, 'Abbâs, 'A li Akbar, Qâsim, Fâtima, Sakïna, Gadda, Paigambar g ai b , Valid, Marvân, Qâsid I-II, Muhammad-i Hanafiyya, Abdullâh-i Ga'far, Mâdar-i Qâsim, Mâdar-i 'Abbâs. — Fihrist. Gulâm—Husain. V II

B

1, 2;

V IH

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4

PE RSIA N I E TORCHI

11

40-46

43 1335/1916, 1324 èamsï, sâl-i murg/1945; 1370/1950; cm. 1 0 + 3 + 15 + 1 0 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 4 + 8 + 4 . B â zâ r-i

Sâm

1 7 x 1 1 ; ff. 4 +

: « Il mercato di Damasco».

'Abbâd, Zainab, Sakma, Yazîd, Simr-i Zü ’l-Gausan, Fâtima, Zan-i sâliha, Gulâm, 'A m r-i 'Às, Tabïb, Vazir, Hâkim, Firangi. — Fihrist. Mashadï Ôulâm-Husain figlio di Mullâ

Sarîf Imâmhvàn. X

D

18

44 1370/1950; cm. 1 7 x 5 ; fi. 2 + 2 + 1 0 + 1 0 + 2 + 2 + 4 + 1 0 + 8 -1 -1 + 3 + 1 + 5 + 3 + 1 + 1. L ibâs

pas

cLâdan



sar

m ulhaq

kardan:

«Restituzione

degli abiti » e « Riattaccatura della testa ». Paigambar gai b, Fàtima g a i b — Fàtima-i nau'arüs, 'Abbâd, Zainab, Kulsüm, Sakïna, Ôibra’Ü, Yazîd, Simr, Haulî, Sinân, Ibn Sa'd, Basïr-i ôuzlam, Gulâm, Mâdar-i Qâsim. — Fihrist. ôulàm -H usain figlio di Mullâ

Sarif. X

D

21;

E

1

45 1298/1880; cm. 1 7 x 1 1 ; ff. 4 + 6 + 3 + 3 + 2 + 2 + 7 + 2 + 6 + 5 + 2 . Ù a sb -i

F ad a k :

« D’usurpazione di Fadak ».

Amïr, Fâtima, Hasan, Husain, Zainab, Salmân, Bâgbân, Umm Aiman, 'Umar, Abâ Bakr, Qanbar. Muhammad

Sarîf.

V

2

46 1371/1951; cm. 1 7 x 5 ; ff. 1 6 + 8 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 1 + 2 + 3 + 2 + 2 + 5 + 2 + 4 + 1 + 3 + 2 + 1 + 2 + 1 + 2 + 2 + 1 + 4 + 1.

I. M uhtâr.

Muhtâr, Ibrâhîm, Vazïr-i Muhtâr, ôulâm -i Muhtâr, Hvâhar-i Muhtâr, Muhammad-i Hanafiyya, Gulâm-i Muhammad-i Hanafiyya, Zan-i Haulî, Haulî, 'Abdullâh-i 'Umar, Kasir-i mu'allim, Qâtil-i 'Abbâs, Ibn Sa'd, Yazîd, Ibn Ziyâd, Gulàm-i Ibn Ziyâd, Simr, Saih

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12

EEENCO D I DRAM M I R ELIG IO SI

'Abdi, Zâkir, Maïak I, II, III, Rauzahvân.— [Rista dà personaggi]. — Fihrist. Gulàm-Husain.

X III

C

6

II. Parte di Ibn Ziyàd di dramma relativo all’arresto di Muhtàr. X III

C

1

(?)

47 1369/1949; cm. 1 7 x 5 ; fi. 14 + 1 5 + 2 + 3 + 4 + 7 + 2 + 2 + 4 + 3 + 2 + 1 + 6 . T iflà n -i

M u slim

: « I bambini di Muslim ».

Ibrâhîm, Muhammad, Amir g ai b , Muslim g a i b , Maëkûr-i zindânbân, Hâris, Zan-i Hâris, Kanïz-i Hâris, Ibn Ziyâd, Gulâm-i Ibn Ziyâd, Cüpân, Suraih, Pisar-i Suraih — Fihrist. Gulàm-Husain.

X IH

48

A

3

(— turco)

1371/1951; cm. 1 7 x 5 ; fi. 1 3 + 8 + 9 + 2 + 2 + 1 1 + 3 + 5 + 2 + 2 + 2 + 2 + 3 . V u rü d -i

M adina.

F â tim a -i

Sugrà



m u rg-i

hünin:

« I / arrivo a Medina », « Fâtima Sugrà », « I / uccello insanguinato ». Fâtima-i Sugrà, Ba§ïr-i ôuzlam, Gadda, Muhammad-i Hanafiyya, Sakïna, Zainab, 'Ali Akbar, 'Abbâd, Mâdar-i 'Abbâs, Rafïqân, Murg-i hünin, 'Abdullàh-i Ga'far. — Fihrist. Versi di Zainab in turco. Ôulàm-Husain.

X

49

E

5;

XI

4

(— turco)

1365/1945; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 7 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 6 + 6 + 2 + 1 + 2. S ah â da t-i

'A li

Akbar:

« Il martirio d i 'Ali Akbar ».

Husain, 'Abbâd, Zainab, Tiflân-i Zainab: ôa'far, Tiflân-i Zainab: birâdar-i kücik, Sakïna, 'Ali Akbar, Umm Railà, Simr, Ibn Sa'd. — Fihrist. Versi di 'Ali Akbar in turco. Gulâm-Husain Sarïfzâda.

IX

4, 20

50 1369/1949; cm. 1 7 x 5 ; fi. 14 + 1 5 + 5 + 4 + 1 + 4 + 1 + 1 + 1 + 1. V a fd t-i

H adiga:

«Morte di Hadïga ».

Paigambar, Hadïga, Fâtima-i Zahrâ, ôibra’il, 'Azrâ’il, Mard-i yahüdi, Miqdâd, Darvïs, Zan-i faqïra, Zanân-i Banï Hââim. Gulâm -Husain.

II

12

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13

PERSIANI E TURCHI 47-54

51 1370/1950,1371/1951; cm. 17 x 5; fi. 1 1 + 2 + 2 8 + 2 + 3 + 3 + 2 + 1 + 1 0 + 9 + 4 . H a zra t-i

'A bb a s.

Husain, Zainab, 'Abbas, 'Ali Akbar, Qâsim, Sakina, Amir gai b, Fatima Ibn Sa'd - Hâtif - Hakam ibn-i Tufail - Sinân-i mufiâlif, Simr. — Fibrist. gaib,

òulàm -H usain figlio di Mullâ Sarïf.

V ili

6

52 1323/1905, 1324/1906, 1363/1943, 1364/1944; cm. 1 4 x 1 1 ; fi. 4 + 17 + 1 + 2 + 2 + 2 + 1+ 2 + 2 + 5 + 4 + 2 + 1 + 2 . S a h d d at-i

M u slim

i b n-i

' A q ï l : «Martirio di Muslim figlio di

'AqÜ ». Husain, Muslim, Zan-i Muslim, Tiflan-i Muslim (2 copie), Qàsid, Multar, Hânï, Suraih, Ibn Ziyàd, Muhammad-i Aè'as, Tau'a, Pisar-i Tau'a. — Fibrist. Òulàm-Husain figlio di Mullâ Sarif. X III

A

2

53 1332/1913, 1369/1949; cm. 1 7 x 5 ; fi. 7 + 2 + 4 + 1 + 1 + 1 + 3 + 4 + 16 + 2 + 1+ 1+ 3 + 1+ 2 + 4 + 2 + 1 + 5 + 1 + 4 . S ah d da t-i

H urr:

« I l martirio di H u^ »·

Husain, Zainab, 'Abbâs, Qàsim, 'Ali Akbar, Qàsid, 'Arab-i Musbm, Zahir, Hurr. Pisar-i Hurr, Biràdar-i Hurr, Òulàm-i Hurr, Ibn Sa'd, Pisar-i kùcik-i Ibn Sa'd, Pisar-i buzurg-i Ibn Sa'd, Ibn Ziyâd, Hatib, Hâtif, Sitnr, Sârbân. — Fibrist. Òulàm-Husain. IX

12

54 1332/1913; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 4 + 3 + 7 + 3 + 3 + 3 + 3 + 4 + 1. l ì ab s u

’ Ι- m u ' a n i d in :

« Imprigionamento dei ribelli ».

Amir, Hasan, Husain, Gibra’îl, Saih-i zindânbân, Simr, Ibn Sa'd, Ibn Ziyâd. — Fibrist. Òulàm-Husain, figlio di Mullâ Sarif; 'A li Asgar Asqiyàhvàn.

V II

A

26

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14

ELENCO D I DRAM M I RE LIG IO SI

55 1333/1914, 1334/1915, Dastgird; cm. 1 7 x 1 1 ;

£f. 2 + 6 + 4 + 3 + 3 + 1 + 1 +

7+2. Z a n -i

za rgar-i

su nn ï:

« ha moglie dell’orafo sunnita ».

Amir gai b, Zan-i zargar, Zargar-i sunnï, Pïr-i mard, Pir-i zan, Malak, Hâtif, Darvïs. — Fihrist. ôulâm Husain figlio di Mullâ Sarïf. IV

37

56 1333/1914, 1369/1949; Z a n -i

S im r:

cm. 1 7 x 5 ; fi. 6 + 2 + 4 + 1 + 1 + 1 + 4 + 7 + 2 + 3 .

«ha moglie di èimr ».

Paigambar, Fàtima-i Zahrâ, Gibra’ïl, Malak, Amir, Hasan, Simr, Zan-i Simr, Ibn Sa'd. — Fihrist, in data 1371/1951. òulàm -H usain figlio di Mullâ Sarïf. X

D

7

57 1324/1906, 1331/1912, Rast, 1332/1913; cm 1 7 x 5 e x l l ; fi. 8 + 3 + 2 + 2 + 3 + 3 + 2 + 3 + 2 + 2 + 3 + 1+3. S a h û d a t-i

« Il martirio di Ibrâhîm ».

Ibrâhîm :

Sahzâda Ibrâhîm, ' Abdullah, pidar-i Ibrâhîm, Màdar-i Ibrâhîm, Rizà, Muhammad-i Taqï, Gulam-i Ma’mûn, Gulâm-i Ibrâhîm, Pîr-i zan, Sarhâb, Qâsid-i câvus, Gulâm-i Sarhâb, Gibra’ïl, Sipâh-i Ibrâhîm — Fihrist in data 1369/1949. Gulâm-Husain figlio di Mullâ Sarïf. XV

D

10

58 1324/1906, 1349/1930; cm. 1 9 x 5 ; fi. 6 + 6 + 3 + 4 + 1 + 2 . G irgîs-i

paigam bar

:

«H profeta Girgîs ».

Girgïs, Gibra’ïl, Pâdsàh, Gulâm, Hammâl. — Fihrist. Muhammad Sârîf.

I

29

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15

PERSIANI E TURCHI 55-62

59 1333/1914; cm. 1 7 x 1 1 ; ff. 5 + 2 + 5 + 3 + 2 + 2 + 1 + 1 + 3 + 2 + 2 + 2 . G a 'fa r-i

Tayydr.

Paigambar, Amir, Ga'far-i Tayyâr, Gibra’ïl, 'Abdullâh-i Ga'far, Asma zan-i Ga'far, Sa'd-i 'Ubâda, Sahâba, Sarhail, Vazïr-i Sarhail, Sardâr-i Sarhail. — Fihrist. ôulâm -H usain. II

15

60 1371/1951; cm. 1 7 x 5 ; ff. 7 + 4 + 1 4 + 8 + 1 0 + 5 + 9 + 3 . Sâh

Cirâg.

Ma'süma, Qâsid-i Imam Rizâ, Sâh Cirâg, Sahzàda Ibrâhîm, 'Alâ’u ’d-Dîn, Qutluq, Vazïr-i Qutluq. — Fihrist. Ôulâm-Husain. XV

D

20

61 1318/1900, Tabriz; 1320/1902, H aska-i Bigâr; 1369/1949; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; ff. 2 + 4 + 2 + 2 + 11 + 2 + 2 + 4 + 1 + 4 + 1 + 3 + 2 + 2 + 1 + 1 + 1 + 2 + 3 . Abâ

Z ar r:

« Abu. Zarr ».

Paigambar, Amir, Hasan, Husain, Abâ Zarr, Zan-i Abâ Zarr, Pisar, Duhtar, 'AqÜ, 'Usmân, Marvân, Gulâm, Mu'âviya, Ah,l-i Sâm, Mâlik-i Astar, Tâgir, Ka'bu Ί-Ahbâr, 'Azrâ’ïl. — Fihrist. Muhammad Sarif, 1318, 1320; Ôulàm-Husain, 1369. X V III

3

62 1369/1949; cm.

1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; ff. 7 + 6 + 1 + 3 + 3 + 2 + 1 1 + 7 + 7 + 4 + 2 +

1+4. S â h ru h -i

hurâsânï.

Paigambar, Amïr, Gibra’ïl, Bilâl, ëàhruh, Vazïr-i ëâhruh, Sahpûr-i hurâsânï, Sam'ün, Mïnâ, Farisâ, Husain, Sutur. — Fihrist. Ôulàm-Husain, figlio di Mullà Sarif.

II

19

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16

ELENCO D I DRAM M I RELIG IO SI

63 1313/1895, Ivâhïgân; 1371/1951; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 5 + 2 + 7 + 5 + 3 + 2 + 2 + 3+3. S ah â da t-i

Vahab:

« Martirio di Vahab ».

Husain, Zainab, Vahab, Màdar-i Vahab, 'Arüs-i Vahab, Muhâlif, Simr, Ibn Sa'd. — Fihrist. Muhammad Sarif [non ha firmato, ma è indicato dalla data di tempo e di luogo identiche a quelle del n. 65, ove egli ha apposto la firma], 1313; ò u là m Husain, 1371.

1309/1891; cm. 17 x 5, 1 7 x 1 1 ; fi. 2 + 5 + 4 + 3 + 3 + 1 + 3 . (Z a id -i

Nassà^:

«Zaid, il tessitore»). [«'A li punisce il brigante

sulla via di Nagaf»]. Amïr, Hàla, Duhtar, Sàriq, Zan-i Sàriq, Küfï. — Fihrist, in data 1369/1949. Muhammad Sarif, 1309; Culàm-Husain, 1369. IV

49

65 1313/1895,

'A rü sî-yi

Làhîgàn;

p isa r-i

cm.

17x5,

Z u h rï:

17x11;

«he

fi.

3 + 4 + 2 + 2 + 4 + 5 + 1+2·

nozze del figlio di Zuhri».

'Abbàd, Zainab, Kulsüm, Sakïna, Zuhri, Zan-i Zuhri, Pisar-i Zuhri. — Fihrist. Muhammad Sarif. X V II

1

66 1309/1891; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 4 + 2 + 2 + 2 + 3 + 2 + 1 + 1 + 2 . T a 'ziya

g irifta n -ì

H a zra t-i

M ü sà :

«Mosè compie la Ceri­

monia di lutto ». Müsà, ôibra’ïl, Ummat, Mard-i èï'a, Zan-i si'a (Za'ïfa), Pisar-i sfa, Husain, Saitan. — Fihrist, in data 1371/1951. Muhammad Sarif, 1309; Òulàm-Husain, 1371.

I

14

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17

PERSIAN I E TU RCH I 63-71

67 1369/1949; cm. 1 7 x 5 ; fi. 5 + 2 + 1 + 3 + 9 + 2 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 2 + 2 . R ü z - i z a r r a t : « Il giorno mondo germinale ».

germinale».



'A l a m - i

« Il

zarr\

Paigambar, Amir, Hasan, Husain, Gibra’ïl, Mïkà’ïl, Mard-i si'à, 'Um ar-i Hattâb, 'Usmàn, Abâ Bakr, Yazïd, Simr. — Fihrist, in data 1371/1951. ôulâm Husain. V II

A

1

68 1333/1914; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; fï. 4 + 2 + 2 + 7 + 2 + 2 + 2 + 5 + 2 + 2. M u gira ;

q a ziyya -i

kusta

su d a n -i

R u qiyya

d u h ta r-i

' U s m à n ; «Mugira; Ruqiyya, figlia del Profeta, è uccisa per mano di 'Usmàn ».

Paigam bar

ba-da st--i

Paigambar, Amir, Fatima, Ruqiyya, Gibra’ïl, 'Azrâ’Ü, Mugira, 'Usmàn, Zan-i bamsàya. — Fihrist. ôulàm -H usain; Muhammad Husain.

II

13

69 1370/1950; c -η. 1 5 x 5 , 1 5 x 1 0 ; fi. 4 + 5 + 6 + 1 + 1 + 3 + 2 + 3 + 2. Sàh

Argun.

Paigambar, Amir, Gadà, Gibra’il — Ginniyàn (ff. 1 + 1), Sultan Argun, Gulàm, Sir. — Fihrist. ôulâm -Husain.

IV

22

70 1334/1915, 1369/1949; cm. H u rm u z-i

17x5,

b a lh l-y i ódryàrl:

1 7 x 1 1 ; fi. 7 + 3 + 8 + 3 + 3 + 2 + 3 - f 3.

« Il sunnita Hurmuz di Balkfi ».

Hurmuz-i balhï-yi sunnï-yi tàgir, Gulàm-i Hurmuz, Ibrahim-i Hurmuz, Mâdar-i Ibrâhîm, Darvïs, Rizâ, Mutavallibâsï. — Fihrist. Ôulàm-Husain.

X IV

17

71 1334/1915; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 4 + 6 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 1 + 3 .

' A r û sï-y i za n h â -yi

Q uraiS:

« Ue nozze delle donne dei Qurai§ ».

Paigambar, Fàtima, Umm Salma, Zan-i ansar, Hvâhar-i Abü Gahl, Gibra’il, hu'iyyâ, 'Arüs-i quraisï, Nakïr. — Fihrist, in data 1371/1951. Ôulâm-Husain.

V

3

2

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18

E l e n c o d i d r a m m i r e l ig io s i

72 1334/1915; cm.

18x11;

2 + 1+ 2 + 2 + 2. N u zü l-i

sitar a:

fi. 7 + 3 + 2 + 3 + 4 + 2 + 2 + 2 + 1 + 2 + 2 + 2 + 2 +

« La discesa della stella ».

Paigambar, Fatima, Amìr, Umm Salma, Gibra’îl, Salmân, Hamza, Faqïr, Bilâl, Hatîb, Rizvân, Malak-i Mahmüd, Râhïl, 'Umar, 'Usmân, Abâ Bakr, Gulâm-i Abâ Bakr. — Fihrist, in data 1369/1949. Gulâm-Husain.

IV

3

73 1371/1951; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; ff. 7 + 3 + 3 + 3 + 3 + 2 .

*A r ü s ï - y i

S ulaim ân :

« Le nozze di Salomone ».

Sulaimân, Âsaf, Bilqïs, Gibra’ïl, Hudbud. — Fibrist. Gulâm-Husain.

I

21

74 1372/1952; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 5 + 3 + 4 + 1 + 1. Âdam

u

Havvâ:

«Adamo e E va».

Adam, H aw à, Gibra’ïl, Saitân. — Fihrist. Gulâm-Husain.

I

2

Traduzione di A . B a u s a n i , Persia religiosa, Milano, 1959, pp. 438-453.

75 1334/1915, 1372/1952, cm. 1 7 x 5 ; fi. 1 8 + 1 0 + 2 + 2 + 2 + 1 + 2 + 3 . Taim ür

Sâh:

«Tamerlano».

Taimüi Sâh, Vazïr-i Taimür Sâh, Gulâm-i Taimür, Vâlï-yi Sâm, Vazir-i vali, 'Am m a-i 'arüs, Darvîs. — Fihrist. Gulâm-Husain; 'Abbàs figlio di Sarïf.

X III

C

10

76 1334/1915; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; fi. 4 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 1. H âéim

ib n -i

'U tb a .

Hâsim, Zan-i Hâëim, Gulâm-i Hâsim, Husain, Ibn Sa'd, Qàsim. — Fihrist, in data 1372/1952. Gulâm-Husain.

IX

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10

p e r s ia n i

E

Tu r c h i

72-81

19

77 1369/1949; cm. 1 7 x 5 ; fi. 11 + 1 3 + 5 + 4 + 8 + 2 + 2 + 2 + 1 + 2 + 3 + 5 + 3 + 2+4. Ó à sa llq -i

n asrân ï:

« I l patriarca cristiano ».

Amïr, Gâsalïq, Vazïr-i Gâsalïq, 'Um ar-i IJattâb, Abâ Bakr, Aflal) gulàm-i 'Umar, 'Arüs, Dâmâd, Dâya, KaSïs, Salmân, Qanbar, Ôavân-i garïb, Qâtil. — Fihrist. ô u lâ m -Husain.

IV

33

78 1333/1914; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; fi. 4 + 3 + 1 + 3 + 2 + 3 . K ü r-i

« Il cieco di Mossul ».

M ausili

Hasan, Husain, 'Abbâs, Paigambar, K ür-i Mausilï, Gâbir. — Fihrist (scritto sul fascicolo della parte di Hasan). VI

2

79 1370/1950; cm. 1 7 x 5 ; ff. 5 + 3 + 1 + 1 + 2 + 3 + 2 + 2 + 3 + 1 . ùàr

ra fta n -i

Paigam bar :

« H Profeta si rifugia nella caverna ».

Paigambar, Amìr, Fatima, Hadiga, Gibra’il, Abü ôahl, Abâ Bakr, Qurais, Sahâba. — Fihrist. Ôulâm-Husain.

II

9

80 1369/1949; cm. 1 7 x 5 ; ff. 1 + 2 + 2 + 8 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1. S ast

bastan -i

dïv

: «['Ali] lega i pollici del demone».

Paigambar, 'Ali, Gibra’ïl, Dïv, Salmân, Sulaimân, Adam, Nüh, Müsà, 'Isà, Sahâba. — Fihrist. ôulâm -H usain.

IV

6

81 1333/1914; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 3 + 5 + 7 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 . Q a isa r-i

Rüm:

«

D’imperatore bizantino ».

Amïr, Hasan, Qaisar, Gulâm-i Qaisar, Qanbar, Gulâm II, Gulâm-i Mu'âviya, Mu'âviya, Yazïd, 'Âlim -i nasârà, 'Ahm -i yahüdï, Ahl-i Madina, 'A m r-i 'As. — Fihrist. VI

3

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20

B IA N C O D I DRAM M I RELIG IO SI

82 1320/1902; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 5 + 3 + 4 + 3 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 1. T a va llu d -i

'I s à

: «Nascita di Gesù».

'Isà, Maryam, Gibra’îl, Pâdsâh, Murda, Zan-i 'Imrân, 'Imran, Zakariyyà — Banï Isrà’ïl, Gulâm-i Pâdsâh. — Fihrist, in data 1372/1952. Muhammad Husain, 1320. I

25

83 1324/1906; cm. 1 7 x 1 1 ; ff. 8 + 2 + 4 + 5 + 5 + 3 + 2 + 3 + 4 . R ifa' u

’ l - U m m a t : « I / assoluzione della Comunità (islamica)».

Paigambar, Amir, Fatima, Hasan, Husain, Gibra’îl, Hâtif, 'Â ’isa. — Fihrist, in data 1370/1950. Muhammad Husain, 1324; ôulâm -H usain, 1370. IV

4; V II A

15, 27

84 1336/1917; cm. 17x11, 17x5; fi. 3 + 4 + 6 + 3 + 3 + 2+ 3 + 1 + 2 + 2 + 3 . H abib

ib n -i

M u zâh ir.

Amir, Muzâhir, Habib, Mâdar-i Habib, Paigambar, Gibra’il, Mu'allim, Sayyâd, Hasan, Husain. — Fihrist, in data 1331 [&msi]/1951. Ôulâm-Husain. V II

A

12, 21

85 1334/1915: cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; ff. 1 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 1 + 4 + 3 + 2 + 2 + 2 + 1 + 2 + 1+ 1 + 2 + 2 + 1 + 2 + 2 + 2 + 2 . Im am

M u h a m m a d-i

B âqir.

Muhammad-i Bâqir, Ga'far-i Sâdiq, Birâdar-i Imam, Zaid ibn-i Hasan, H âtif-i kârd, H âtif-i sang — H âtif-i dirait, Hi§âm, Gulâm-i Hisâm, Vâlï-yi Madina, Pïr-i nasârà, Qissïsïn-i nasârà, Qissïsïn II, A h l-i zindân, Zindânï II, Zauga-i Imâm, Zainab duhtar-i Imâm, Zainu Ί - 'Abi­ din gâ’ ib, Sahâba, A hl-i Madyan, Pïr-i ahl-i Madyan, Hâtif, Ahl-i Madina. Ôulâm-Husain figlio di Mullâ Sarïf.

X IV

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10

PE RSIAN I E TURCH I 82-90

21

86 1328/1910; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; fi. 2 + 2 + 1 + 1 8 + 5 + 3 + 3 + 2 + 1 + 2 + 2 + 2 . S a 'ïd

ib n -i

M urra.

Husain, Zainab, Hürï-yi hâtif, Sa'ïd, Mâdar-i Sa'ïd, 'Arüs-i Sa'ïd, Subaih, A hl-i Basra I, II, §imr, Ahl-i küfï [ !]. — Fihrist, in data 1372/1952. Ôulàm-Husain figlio di Mullâ Sarïf. X III

A

4

87 1370/1950; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; fi. 3 + 3 + 3 + 1 + 1. Nâma

n iviH a n -i

Im am

H usain

ba-atrâf

: «Imâm Husain

scrive una lettera ai territori attorno ». Husain, 'Abbâs, Zainab — Sakïna, Qâsid-i Imam. — Fihrist. Ôulàm-Husain. V II

B

5

88 1331/1912, R ast; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; fi. 3 + 9 + 8 + 4 + 8 + 1. V a fà t-i

Salm àn

: «Morte di Salman ».

Amïr, Salmân, Asbag, ôibra’ïl — 'Azrâ’ïl, Murda. — Fihrist, in data 1372/1952. Ôulàm-Husain figlio di Mullâ Sarif.

X V III

2

89 1370/1950; cm. 1 7 x 5 ; fi. 6 + 8 + 2 + 3 + 1 + 2 + 1 + 2 + 1 + 1 . Laékarârâ’î -y i

Sulaim ân:

« Sulaimân appronta l’esercito ».

Sulaimàn, Vazïr-i Sulaimân, Qâsid, Zan I, II, Maïak I, II, 'Arab I, II. — Fihrist. ôulâm -H usain.

X III

B

5

90 1371/1951; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; ff. Θ + 4 + 8 + 6 + 4 + 5 + 2 . Rahm

u

m u r u v v at

: « Clemenza e magnanimità ».

Müsà, 'Âbid, Qâzï-yi mulaqqab ba-Sultân, Pisar-i qâzï, Ûulâm-i qâiï, Hâtif, Saitân. — Fihrist (inserito nella parte di Pisar-i qâzï). Ôulàm-Husain figlio di Mullâ Sarif Imàmhvân.

I

13

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22

ELENCO DI DRAMMI RELIGIOSI

91 1370/1950; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; fi. 2 + 3 + 3 + 3 + 1 . LaSkarârâ’ ï - y i

Ibn

S a 'd :

« Ibn Sa'd schiera l’esercito».

Ibn Sa'd, Qàsid, Husain, 'Abbâs — Yâvarân. — Fihrist. Ôulâm-Husain, figlio di Mullâ Sarïf. V II

B

7

92 1368/1948; cm. 1 7 x 5 , 1+ 1+ 1 + 4 . S ah â da t-i qir·.

Sultan

1 7 x 1 1 ; fi. 3 + 2 + 6 + 2 + 1 + 3 + 2 + 2 + 6 + 2 + 2 +

'A lï

p isa r-i

Im am

M uha m m a d-i

Bâ­

« Martirio di Sultan 'Ali, figlio di Imam Muhammad Bâqir ».

Amir g ai b , Muhammad-i Bâqir, Sultan 'Ali, Sultan Mahmüd, Qâsid, 'Âmir, Zubair, Azraq, Hàris-i Zarrinkafs, Maliksâh, Kalagârî, Ârû’ï, Tahtkas, Pilpâ. — Fihrist. òulàm -H usain.

XV

E

2

93 1320/1902; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; fi. 7 + 2 + 3 + 7 + 3 + 4 + 2 + 2 + 2 . § a h â d a t-i

Ibrâhîm

p isa r-i

P ai ga m b a r :

«Martirio di Ibrâ­

hîm, figlio del Profeta ». Paigambar, Fâtima, Mu'allim. — Fihrist.

Husain,

Ibrâhîm,

Ôibra’Ü,

'Azrâ’Ü,

Rafiqân, II

94

25

(— turco)

1320/1902 1369/1949, 1372/1952; cm. 1 7 x 5 ; fi. 2 1 + 7 + 5 + 5 + 2 + 4 + 2 + 3 + 7 + 3 + 6 + 2 + 2 + 3 + 3 + 2 + 1+3. Im âm

R izâ.

Rizâ, Muhammad-i Taqï, Abâ Sait, Bâgbân, Sayyâd, Salmânï, Turàb, H û r î-jû hâtif, Ma’mûn, Vazir-i Ma’mûn, Pïr-i zan, Pisar-i pïr-i zan, Sang-i qadamgâh, Saih-i mu’min, Fâtima gai b, 'Azrà’îl — Nakirain, Munkir. — Fihrist. Versi di Rizâ in turco. Muhammad Sarif, 1320/1902; Ôulâm-Husain, 1369, 1372. X IV

16, 19, 20

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23

PERSIANI E TORCHI 91-98

95 1334/1915; cm. 1 7 x 5 , 1+2+3. Im am

H a sa n -i

1 7 x 1 1 ; fi. 9 + 2 + 4 + 2 + 2 + 1 + 1 + 1 + 3 + 2 + 2 +

'A skart.

Hasan-i 'Askarï, Abü Ί-Adyân, Ahmad, Pisar-i Ahmad, 'Aqïd, Mâdar-i Imam, Hvâhar-i Imam, Mu'tamid, Hâtif, Gulâm-i Mu'tamid, Maïak II, Sàhib, Ga'far-i Kazzâb. — Fihrist, in data 1370/1950. Ôulâm-Husain figlio di Mullâ Sarîf. X IV

26

96 1331/1912, Rast; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; f f . 1 3 + 8 + 2 + 2 + 3 + 2 + 2 + 1 + 2 + 3 . B i' s a t - i

P ai ga mb ar

: «F a missione profetica di Maometto ».

Paigambar, Hadlga — Kanìz-i 'Abdullah — Zan-i Hamza — Fatima — Maïak, Gibra’il, Abü Ôahl, Abü Fahab, Hamza, Amir, Umm Gamïla, Yahüdî. — Fihrist, in data 1356/1937. Ôulâm-Husain. II

4, 7, 8, 11

97 1372/1952; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; fi. 1 2 + 4 + 9 + 1 1 + 2 + 5 + 2 + 2 + 2 . T a va llu d -i

Im am

H u sain :

« Nascita di Imam Husain ».

Paigambar, Amir, Fàtima-i Zahrâ, ôibra’ïl, Mîkâ’il, Fatrus, Maïak, Rizvàn. — Fihrist. ô u l âm -H us ain. V II

A

2

98 1334/1915;

cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; fi. 2 + 2 + 4 + 2 + 2 + 2 + 2 + 4 + 2 + 1 + 2 +

2 + 2. D a ir-i

Sïrïn:

« Il convento di Sirin ».

'Abbàd, Zainab, Sakïna, Fâtima g ai b , Ibn Sa'd, Simr, Sârbân, 'Azïz, Vazïr-i 'Aziz, Müsà, 'ïsà, Sïrin. — Fihrist. Ôulàm-Husain.

X III

B

6

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24

ELENCO D I DRAMMI RELIGIOSI

99 1329/1911, 1372/1952; cm. 1 7 x 5 , 1 7 x 1 1 ; ff. 5 + 2 + 5 + 3 + 2 + 3 + 2 + 2 4 2 -f 1 + 2 + 2 + 2 + 2 + 4 . Yüsuf

dar

bàzàr-i

M isr

: «Giuseppe nel mercato d’Egitto».

Yüsuf, Ru’d, Ôibra’ïl, Mâlik, Gulâm-i Mâlik, Zulaiha, 'A zïz-i Misr, Mard-i haddâd — Darvïs, Gulâm-i Zulaiha, Kanïz-i Zulaiha, Zan-i Misr I, II, Zindânbân, Pîr-i zan. — Filirist. ôulâm -H usain. I

16

100 1334/1915; cm. 1 7 x 5 , 2+2+2+4. Im am

M u h a m m a d -i

1 7 x 1 1 ; fî. 8 + 4 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 2 + 2 + 2 + 1 +

Taqï.

Muhammad-i Taqï, 'Ali an-Naqï, Rizâ gai b, Duhtar-i Imam, Zauga-i Imam, Hakîma hvâhar-i Imam, A hl-i Madina, Mu'tasim, Vazïr-i Mu'tasim, Gulâm-i Mu'tasim, Zan-i dallâla, Ummu Ί-F a zl-i 'arüs duhitar-i Ma’mün, Fâtima g ai b , Hâtif. — Fihrist, in data 1372/1952. ôulâm-Husain. X IV

24

101 1333/1914; Yüsuf

cm. 1 7 x 1 1 ; ff. 5 + 3 + 2 + 3 + 1 + 1 + 2 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 2 .

d ar 6 âh

andâhtan:

« Giuseppe è gettato nel pozzo».

Yüsuf, Ya'qüb, Gibra’ïl, Rü’ïl, Zan-i Rü’il, DarviS, Yahüdà, âam'ün, Harqd, Qadirâ, Hâris, Malihâ. — Fibrist. ôulâm -H usain. I

15

102 1369/1949; cm. 1 7 x 5 ; ff. 6 + 2 + 2 + 2 + 8 + 1 0 + 4 + 5 + 3 + 2 + 2 . T urkm âniyya:

«[Il dramma] dei Turcomanni».

Rizâ, Kilïddâr, Gâvus I, II, Mard-i sâlih, Zan-i sâliha, Pisar-i zavvâr, Duhtar-i zavvâr, Turkmân I, II. — Fibrist, in data 1372/1952. ôulâm -Husain.

X IV

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21

PERSIAN I E TU RCH I 99-107

25

103 1370/1950; cm. 17x5; fE. 8 + 6 + 8 + 2 + 2 + 2 + 8 + 4 + 2 + 3 + 3 + 2 + 4 + 3 . Im am

ó a 'fa r-i

Sâdiq.

ôa'far, Müsà, Ibn Vahab, Husain gai b, Hamida zauga-i Imam, Duhtar-i Imam, Mansür, R abf vazïr-i Mansür, Pisar-i Rabî', Muhammad ibn-i Sulaimân-i vali, Gulâm-i Mansür, Nadîm-i fuzül, Malak-i azdahà — Hâtif. — Fihrist. Gulâm-Husain.

X IV

11;

XVI

5

104 1369/1949; cm. 17x5, 17x11; fi. 1 2 + 4 + 6 + 4 + 10+10-1-2+ 2+ 4 + 1+2. Ahmad

u

Abu

Ί -Q d sim

« Ahmad e Abu Ί-Q âsim ».

Husain, Zainab, âimr, Ibn Sa'd, Ahmad pisar-i Imam Hasan, Abu Ί-Qâsim pisar-i Imam Hasan, 'Abdullah ibn-i Hasan, Qâsim ibn-i Hasan, Mâdar-i Ahmad u Abu Ί-Qâsim, A hl-i Bait. — Fihrist. Gulâm-Husain.

IX

3, 14

105 1309/1891; cm. 17x11; fi. 2 + 2 + 3 + 4 + 3 + 4 + 1+ 1 + 1+ 7 + 3 . 'A bà

gum

kardan:

«F a perdita del mantello».

Husain, Zainu Ί-'Âbidïn, Zan-i sï'a, Pisar-i sfa, Zan-i yahüdî, Mard-i yahüdî, Mard-i hamsâya, Tiflân, Hâtif, Pisar-i yahüdî. — Fihrist. Ôulâm-Husain. X IV

4

106 1327/1909; cm. 17x5, 17x11; fi. 3 + 3 + 4 + 3 + 3 + 2 . H â k b â zï-yi

Im âm

H usain·.

« Imâm Husain gioca con la terra».

Paigambar, Hasan, Husain, Habib, Ibn Sa'd. — 1368/1948. Gulàm-Husain.

Fihrist, in data V II

A

16

107 1372/1952; cm. 17x5; fi. 12 + 5 + 4 + 2 + 1 + 4 + 4 + 2 + 4 + 3 + 1 + 2 + 1 + 1+2+1+3. Im âm

'A il

a n -N aqî.

'A li an-Naqï, Hasan-i 'Askari, Halima duhtar-i Imâm, A hl-i Madina, Muhammad ibn-i 'Ali, Mutavakkil, Gulâm-i Mutavakkil, Vazïr-i Muta-

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26

ELENCO D I DRAM M I RELIG IO SI

vakkil, Fatima duhtar-i Imam, Ôahâr gulâm, Husain gâ'ib, Rizâ gâ'ib, Muhammad-i Taqï, Sir, Fatima gâ'ib, Gibra’Q. — Fihrist. Ôulàm-Husain.

X IV

25

108 1370/1950; cm. 1 7 x 5 , ff. 8 + 5 + 5 + 7 + 3 + 5 + 3 . 'Id ï

h vâ sta n -i

H asanain

: « Hasan e Husain chiedono un dono

per la festa ». Paigambar, Fàtima, Hasan, Husain, ôibra’Ü, Malak-i hayyàt. — Fihrist. ôulâm -H usain. V II

A

9, 13

109 1330/1911; cm. 1 7 x 1 1 ; ff. 4 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 . H a d ïs-i

kisâ :

« ^ ’episodio del mantello ».

Paigambar, Amir, Fàtima, Hasan, Husain, Hâtif, Ôibra’îl. — Fihrist. û u la m -Husain. II

18

no 1336/1917, 1337/1918; cm. 1 7 x 5 ; ff. 5 + 6 + 8 + 6 + 4 + 5 + 2 + 4 + 3 + 3 + 3 . M uhallab

u

Qanbar

: «Muhallab e Qanbar ».

Muhammad-i Bâqir, Qanbar, Muhallab, Zan-i Muhallab, Duhtar-i Muhallab, Abü Ί-Qâsim, Amir gâ'ib, Pïr-i zan-i 'agüza, Haggâg, Gulàm -i Haggâg. — Fihrist in data 1372/1952. Ôulâm-Husain.

X IV

8;

X V III

4

111 1309/1891, 1312/1894, Lahìgàn; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 8 + 1 + 3 + 3 + 4 + 3 + 6 + 3+4+2+3+2+2. ù a n g -i

Siffin:

«Da battaglia di Siffïn ».

Amir, Hasan, Husain, 'Abdullâh-i 'Abbàs, Màlik-i Astar, Muhammad-i Hanafìyya, Mu'àviya, 'Am r-i 'As, Abu Ί-A 'v a r-i gulâm, Zabarqa, Hâtif, âimr. — Fihrist. Muhammad Sarïf; Ôulàm-Husain [fihrist).

IV

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12

27

PERSIANI E TURCHI 108-115

112 1320/1902, 1324/1906; cm. 1 7 x 1 1 ; fE. 4 + 3 + 4 + 2 + 3 + 2 + 2 + 1 + 2 + 1 + 2 . Q â n yd -yi

«Qânyâ, l’europeo».

f i r an g:

Qânyâ, Vazïr-i Qânyâ, Mard-i §ï'a, Zan-i ëï'a, Husain, Paigambar, Rauzahvàn, Malak-i 'azâb, Duhtar, Malak-i habardih,. — Fihrist. Muhammad

Sarïf, 1320; Ôulâm-Husain, 1324. X V II

6

113 1369/1949; cm. 1 5 x 5 , 1 7 x 5 , 2 0 x 5 , 1 2 x 1 1 ; fE. 2 + 2 + 4 + 2 + 6 + 2 + 2 + 2+2+1+2+5+2.

I. Z a vvâ r-i

g ari b :

« Il pellegrino derelitto ».

Paigambar, Husain, Rizâ, Câvus, Zaw âr, Pidar-i zawâr, Qibra’îl, 'Azrâ’ïl, Nakïrain. Foglio con lista dei personaggi. Ôulâm-Husain.

V II

B

18

IV

17

D

12

II. F a ttâ h .

Amïr, Fattâh, Askbüs.

114 Fine sec. X I X ; cm. 1 8 x 1 1 ; fE. 6 + 2 + 2 + 2 . Sahzâda

Ism â 'ïl.

êahzâda Ismâ'ïl, Ma’mün, Qâsid, Hâtif. XV

115 Princ. sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; ff. 1 + 2 + 2 + 1 + 1 + 1 + 1. Hvâb

d ïd a n -i

Zainab

dar

M a dina '.

«Sogno di Zainab a

Médina ». 'Abbâd, Paigambar, Fâtima, Amïr, Hasan, Husain, Hâtif. Manca la parte di Zainab, richiesta dal titolo e dall’elenco dei personaggi scritto a tergo della parte di Fatima.

X II

6

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28

EEENCO D I DRAM M I RELIG IO SI

116 Princ. sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; fï. 1 + 2 + 1 + 2 + 2 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1 + 1.

I. Haggâg

d u sm a n -i

sâdât:

« Haggâg nemico dei sa y y id (discen­

denti dal Profeta) ». Haggâg, Muhammad-i Bàqir, Ibrahim, [Gulàm], X IV

8

II. Parti di Hisàm, Vazïr, Hàdim — Sahàba, Husain, Hâtif del dramma [«Morte di Zainu Ί-'Â b id in »]. X IV

7

III. Parte di Zan-i "Abdullah del dramma [« Durratu ’s-Sadaf »]. X III

B

2

IV. Parte di Zan-i Bakr — di dramma non accertato. 117 1315/1897; S ah â da t-i

cm. 1 8 x 1 1 ; fi. 2 + 3 + 1 0 + 5 + 3 + 2 + 2 + 2 + 4 + 2 .

Sàh

Ibrâhîm

«Martirio di Sâh Ibrâhîm».

Husain, Ga'far-i Sâdiq, Sâh Ibrâhîm, Sahzâda 'Abbàs, Hâtif, 'Abdu Ι -Malik, Gulâm, Sultân Abü Sa'îd, Ya'qüb, Saili Halaf. In un elenco a tergo del fascicolo contenente la parte di Sâh. Ibrâhîm sono indicate inoltre le parti di Sayyid Mansür, Tâhir-i Varâmïnï, Hàdim, A h l-i Cihil Hisârân.

1324/1906, 1333/1914, 1336/1917; cm. 18 X 11; ff. 8 + 6 + 3 + 8 + 3 + 2 + 1 + 1. A h m a d -i

Saffâh;

intiqâm

az q â t i l â n - i

H usain:

«Ahmad

Saffàh; vendetta sugli uccisori di Husain ». Ahmad-i Saffâh, 'Abdu Ί-Malik, Vazïr, Sudaif, Subaih, Darbân, Munàdï I, II. Mashadî Hàsim Simrhvân Tihrânï, Raikân; 'A bbàs; 'A li; Hasan Âqà Baccahvàn, K and; Sayyid Valiyyullàh, Kand; ô a'far Âqà Baccahvàn. Note in ricordo di Mashadî 'A li  qà figlio del defunto Mïrzâ Husain Ta'ziyagardàn Tihrànï; Amànullàh figlio di Hâgï Habib.

X III

C

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9

29

PERSIANI E TURCHI 116-122

119 Prine, sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; fi. 9 + 2 + 3 + 2 + 1 + 5 + 3 + 2, S a h à d a t-i

Im am

M u h a m m a d -i

B â qir

: «Martirio deU’Imàm

Muhammad Bâqir ». Muhammad-i Bâqir, ôa'far-i Sâdiq, Ôavân-i sàmï, Mard-i sâmï, Diraht, 'Abdu Ι -Malik, Vazïr, Zaid. Manca la parte di Im am Zainu Ί - ' Abidin che è registrata nell’elenco dei personaggi a tergo della parte di Muhammad-i Bâqir. X IV 9, 10

120 1280/1863, 1281/1864; T à l-i

la 'ìn :

cm. 3 4 x 2 2 ; fi. 2 + 2 + 1 + 1.

i'g à z-i

P a i g a m bar

: « Tàl il maledetto; miracolo

del Profeta ». Paigambar, Hasan, Amir, Mard II. Mïrzà Hàsim.

V II

A

4

121 Princ. sec. X X ; cm. 35 x 22; fi. sciolti 12.

I. (V af â t -i

Paigam bar :

« Morte del Profeta »). [« Il figlio ribelle »].

Paigambar (2 varianti, fi. 4 + 1 ) —: Hasan, ôibrâ’îl (ff. 2, incompleto), Fâtima, Amïr, Bilâl — Salmân, Husain. V II

A

14, 22

II. Fa parte di Surfis del dramma [«'A li lega i pollici del demone»]. IV

6

122 1 + 1.

1348/1929,

1351/1932;

cm.

18x11;

fi.

10 + 1 + 1 + 1 + 3 + 1 + 3 + 2 + 1 +

I. V a fà t-i

Z ainu

’ l - ' À b i d i n :« Morte di Zainu ’l-'Â bidïn».

Zainu Ί - 'Âbidîn, Imàm niqübdâr, 'Abbâs, 'Ali Akbar, Muhammad-i Bâqir, Sahàba, Hisàm, Vazïr, Qassâb, Hâtif, Hâdim. M ïr-i Ôam.

X IV

7

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30

ELENCO D I DRAM M I RELIG IO SI

II. Prine, sec. X X ; cm. 3 5 x 2 2 , 3 5 x 1 1 ; fi. sciolti 2.

Parte di Pïr-i zan, del dramma [«Il figlio ribelle»]. V II

A

22

123 1324 [Sanisi]/1945; cm. 1 1 x 9 ; fi. 2 + 1 1 + 7 + 6 + 4 + 1 2 + 5 + 5 + 2 + 3 + 1 + 1. R a fta n -i bd

'A li

nasdrdydn;

b a -sa h r-i m usalm dn

óàbu lsd; Sudan-i

g a n g -i H a zra t-i a h l-i

éahr

'A ll

ba -d a st-i

«'A ll si reca alla città di óàbulsà; combatte con i cristiani; gli abitanti della città abbracciano l’Islam per opera di lui ».

'A li:

Paigambar, 'Ali, Hasan, Husain, ôibra’îl, óamsid, Farrufi, Pîr-i tarsâ, Faqïr, Husrau, Sa'd-i Vaqqàs, Vazïr-i Husrau. Mashadï Hàsim Simrhvàn Tihrànî.

IV

21

124 1325[iamsÊ]/1946; cm. 1 4 x 9 ; fi. 8 + 3 + 3 + 4 . ô a n g - i ' A b d u l l d h - i ' A f ï f bd I b n Z i y d d : di 'Abdullàh figlio di 'Afïf con Ibn Ziyàd ».

«Combattimento

'Abdullàh ibn-i 'Afïf, Umm 'Amir, Ibn Ziyàd, Gulàm-i Ibn Ziyàd. Mashadi Hàsim Simrhvàn Tihrânï.

Princ. sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; fi. 6 + 3 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 1 + 1.

I, V arid

S u dan-i

kard a n-i

H a tra t-i

H a zra t-i

M a 'sü m a

M a 'sü m a

dar

dar

Qumm

Qumm:

va

vafdt

«Arrivo della

Ma'süma a Qumm e sua morte in questa città ». Ma'süma, Muhammad-i Taqï, Fàtima-i Zahrâ, Kanïz, Qâsid I, II, Mardum-i Qumm. In aggiunta: « lamento » (nauha) di Ma'süma.

XV

D

II. Famento di Zainab pertinente a altro dramma.

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15

PE RSIA N I E TURCHE

31

123-128

126 1364/1944; cm. 1 2 x 9 ; £E. 7 + 5 + 5 + 2 + 3 + 4 + 3 + 2 + 2 . a z b a r â y - - - i ' a z â d â r ï - y i S a y y i d u yS - S u «Vendita della figlia per (le spese del) Compianto per Imam Husain ». — (' A b b â s â b â d - i H i n d : « 'Abbâsâbâd d’india »). [« Indù nella parte di 'Abbàs »]. [Il secondo titolo si riferisce a dramma reci­ tato come parte integrante del dramma indicato dal primo titolo]. D uhtar furuhtan

hadâ:

Zan, Duhtar — Hvàhar-i sabih-i 'Abbàs-i hind, Fatima, Hâtif — Fuzül, Pisar-i ëabïh-i 'Abbâs, Mard-i munâfiq, Zan, 'Abbàs, Sakïna. V

13;

X V II

9

127 Prine, sec. X X ; cm. 18x11; ff. 5 + 4 + 3 + 3 + 1+ 1+ 1 +1 + 1+ 1+1 + 1+ 1. H alïl

u

Nam rüd:

«Abramo e Nembrod ».

Ibrâhîm, Âzar, Namrüd, ôibra’il, Hâtif, Malak-i abr, Malak-i bahr, Malak-i bàd, Bandagân-i Namrüd, Pïr-i mard-i gabr, Kasïë, Saitân, Malak-i zamïn. I

6, 8

128 1280/1863; cm. 3 5 x 2 2 , 3 5 x 1 1 ; ff. sciolti 13.

I. (T a va llu d -i

Im dm u

'z-Z a m â n

va)

Sahâdat-i

Im âm

Ha­

«(Nascita delTImâm del Tempo) e martirio dell’Imàm Hasan 'Askari ». san- i

'A sk a ri;

Hasan-i 'Askari (fi. 2), Mâdar, 'A qid-i gulâm, Sâhibu Ί-Am r, Ahmad (ff. 2), Pisar-i Ahmad, Abü Ί-Adyàn, Mu'tamid (ff. 2), Gulâm, òa'far-i Kazzàb. Mïrzâ Muhammad Ingizâbï; Dâs Husain. X IV

26

II. Alla parte di Sâhibu Ί-A m r fa seguito la parte di Simr del dramma [« Il servo turco di Zainu Ί -'Àbidïn »]. IX

15

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32

ELENCO D I DRAM M I R ELIG IO SI

129 1350/1931; cm. 1 7 ,5 x 1 1 ; fi. 1 1 + 3 + 4 + 5 + 3 + 2 + 2 + 1 + 2 + 5 + 1 + 2 + 2 . V a fà t-i

Zainab

dar ya k

fa rsa n g -i

Sdm:

«Morte di Zainab,

ad un farsang da Damasco ». Zainab, 'Abbàd, Kulsüm, Sakïna, Fàtima-i Sugrà, ôassâla, Sahàba, Tiflàn-i Zainab, Yazïd, Simr, Qâsid, Fâtima[-i Zahra], Husain. Mïrzâ 'A li Tihrânï. X II

6

130 Prine, sec. X X ; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 2 + 3 + 2 + 2 + 2 + 2 + 1 + 3 + 2 + 2 + 1 . Âhü

â vurd a n-i

sayyâd

dar

hardba

va

bd

kanïzkuSï :

«Il cacciatore porta una gazzella nel rudere » e « L ’uccisione dell’ancella». Paigambar, Fatima, 'Abbàd, Zainab, Ruqiyya, 'Arüs-i Qàsim, Gibra’il, Sayyâd, Kanïz, Yazïd, Gulâm.

Non posteriore al 1935; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 1 + 1 + 4 + 1 + 1 + 1 + 7 + 3 . 'A la m -i zarr;

qabül

kard a n-i

Sahddat-i

Ifa zra t-i

Im âm

« Il mondo germinale; Imam Husain accetta il martirio e beve la coppa d’oro ». H u sain

va

n ü H d a n -i

g â m -i

zar-rd\

Paigambar, Amir — Dàvùd, Husain, Zainab, Abü Gahl — Ibn-i Mulgam, Simr, ôibra’ïl, Hâtif. Annotazione a lapis sull'ultimo foglio, in data 1354/1935, dalla quale risulta che la parte è stata recitata da Mïrzâ Ibrâhîm, figlio del defunto Mollà Muhsin Kàsànì nella ricorrenza del Decimo Giorno, a Kand. V II

A

1

132 Princ. sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; fi. 5 + 3 + 3 + 1 + 4 + 4 + 1.

I. S a h d d a t-i

Im dm zdda

G a 'fa r

: « Martirio di Imâmzâda Ga'far ».

Ga'far, Kanïz, Muhammad-i Taqï, Qâsid, Ma'süma, Fahru ’d -D in -i Haddâd. XV

D

12

II. Parte di Sayyid Mansür del dramma [« Sahzâda Ibràlnm»]. XV

E

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3

33

PERSIANI E TURCHI 129-135

133 Prine, sec

X X ; cm. 1 7 X 1 1 ; fE. 9 + 1 + 1 + 3 + 1 + 3 + 6 .

I. S a h â d a t-i

Sahzdda

'A b b â s;

(qabraS dar K d S â n ) :

«Martirio

di Sahzâda 'Abbâs; (la sua tomba si trova a Kâsân) ». 'Abbâs, Azraq Sâh (2 copie). II. Parte di Ma'süma del dramma [« Martirio di 'Ali figlio di 'Abbâs »]. XV

D

4

III. Parte di Qasid che porta a Qumm notizia della morte di Imam Riza. IV. Parti di 'Abdu Ί-M a'âli e 'Abdu [’1-] Hamid di dramma relativo agli imâmzâda 'Imrân e Abü Ί - Hasan, figli di 'Ali. XV

A

5

134 Sec. X X , 1+2+3. V arid

αοη posteriore al 1927; cm. 1 7 x 1 1 ; fE. 7 + 4 + 1 + 2 + 6 + 2 +

Sudan-"'

usard

dar

K ùf a

: « Arrivo a Küfa dei prigionieri

[di Karbalà] ». Ibn Ziyâd, Ôulâin, Qâsid, 'Abbàd, Zainab, Kulsüm, Ruqiyya, Muslim-i gackar, Muhtàr. Nota di recita, in data 1346/1927, di Sayyid Mustafà, figlio di M ir-i gam -i Kâsâni. X B 1, 5; X I I I C 2

135 Princ. sec. X X ; cm. 1 7 x 1 1 ; fE. 8 + 4 + 2 + 3 + 2 + 2 + 1 + 2 . k a r d a n -i ' A b d u lla h , j>id a r-i M u h a m m a d i b n - i ' A b d u lla h , dar r â h -i H u d d : « 'Abdullâh, padre di Mao­ metto, offerto in sacrificio in onore del Signore». Qurbânï

Saibatu ’l-Ham d, Hâtif, 'Abdullâh, Fâtima, Abu Tâlib, Hamza, Mâdar-i Hamza, Gulâm. II

2

3

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34

ELENCO D I DRAMMI RELIGIOSI

136 Priac. sec. X X ; cm. 1 7 x 1 1 ; ff. 4 + 2 + 1 + 1 + 1 + 2 + 2 . K âfü r

â vurd a n-i

P ai g a m b ar

G ibra 'ïl

az

BihiSt

b a râ y-i

H a zra t-i

: «Gabriele porta dal Paradiso canfora per il Profeta ».

Paigambar, Gibra’il, Fatima, Hasan (nel titolo della parte erroneamente: Husain; a tergo di questa parte è una parte di Husain in versione diffe­ rente dalle due che seguono), Amir, Husain (ripetuta in altra versione oltre quella già indicata a tergo della parte di Hasan). V II

A

11

137 Princ. sec. X X ; cm. 1 7 x 1 1 ; fi. 5 + 4 + 5 + 2 + 3 + 2 + 5 + 2 + 1 . Dâr

za d a n -i G a 'fa r-i

T ayyàr

: « Ga'far Tayyàr è messo al pati­

bolo ». Paigambar, Gibra’il, Ga'far-i Tayyàr, Zaid, Sarhail, Hàris, Salar, 'A b­ dullah, Tiflàn — Bilàl. II

15

IV

17

138 1368/1948, 1369/1949; cm. 1 7 x 1 1 ; 9 + 9 + 5 + 4 + 1. F ail

u

F atta h

«F a il e Fattâh ».

Amïr, Fattâh, Askbüs, Fail, Haskar. M ïrz â 'A l l T ih râ n ï.

139 1330[i-îi, y^mw-ρ^ιψ^

PERSIANI E TURCHI 730-734

z i/ iu d a n -i az va

G i b r a ’ ï l az t a r a f - i

Hudâ

213

va

libâs

âvurdan

b a r â y - i I m a m H u s a i n az B i h i i t va d a s t ü r d â d a n p ü i â n d a n - i I m a m H u s a i n az t a r a f - i H u d â : « Hasan e

Husain si presentano al Profeta e cliiedono un dono per la festa Çïd). Gabriele scende dal cielo, inviato dal Signore, porta dal Paradiso un vestito per Husain e dà ordine; [Maometto] lo fa indossare a Husain da parte del Signore ». — « I/a n g e Gabriel apporte du ciel un habit rouge pour Im am Hossein (signe de martyre) et un habit vert pour Im am Hasan ». Paigambar, Ôibra’ïl, Hasan, Husain, Fàtim a. — (Copione). V II

A

9, 13

II.

N a n p u lit a n : «[Fatim a] cuoce il pane». Amîr, Fatima, Sam'ün, Fizza. — (Copione incompleto). (Qumm; guftâr-i H azrat-i M a'süm a: guftâr-i MïrM, Ά ζ α ).

V

4, 5

733 Princ. sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; fi. 7 + 4 + 1 + 3 + 2 + H - 3 + 1 + 1 + 1 + 1 + 2 .

S a h â d a t - i Habib i b n - i M ü s à i b n - i G a ' f a r ; (m a r q a d - i ü d a r K d ià ri): «Martirio di Habib, figlio di Müsà figlio di G a'far; (la sua tomba è a Kâsân) ». Sultan

Habib, Sahzâda Tayyib,

Qàsid, Sardàr, Sarà Sultan, Fini,

Hvâga M uhamm ad-i Tâhir, Ma’ mün, H âtif, Rizà, Müsà. — Fihrist. (Qumm; guftâr-4 M ïr -i rAzâ).

XV

D

6

734 .

1312/1894; cm. 36 x 23; fi. 2.

A h m a d - i S a f f â h az s i l s i l a - i B a n ï

'Abbas

ki

duimanàn

u qâtilân -i Im âm H u s a i n u B a n ï H â iim ïr à da'vat m ï - k u n a d va ï i â n r â b a - q a t l m ï - r a s â n a d va â m a d a n - i S u d a i f az K a r b a l â g u l â m - i ' A l ï A k b a r dar n a z d - i S a f f â h : « Ahmad Saffâh, della casa degli Abbasidi, convoca i ne­ mici ed uccisori di Im âm Husain con i Banü Hâsim e li [i primi] mette a morte; Sudaif servo di 'A li Akbar viene da Karbalâ presso Ahmad Saffâh ». M arvân-i Hakam, Sudaif, H isâm , A hm ad-i Saffâh, Darbân,

Gulâ-

mân, Subaih-i gulâm. — (Copione). (Qumm; guftâr-i H azrat-i Ma'süma).

X III

C

9

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214

BILENCO DI DRAMMI RELIGIOSI

735 1316/1898; cm. 3 7 x 2 3 ; f. 1.

$ ahâdat-i

'A b is:

«M artirio di 'À bis ». —

'A bis

u

Sauzab

gulâmas d ü s t â n —i Abu ' Abdullah a l - Husain tan-i b a r a h n a g a n g k a r d a n va g u z v - i s u h a d à - y i Karbala S u d a n d : «'À b is e Sauzab, suo servo, amici di Husain, combattono a corpo nudo e cadono fra i martiri di Karbalà ». Im am - 'À bis - 'Abbàd - Fatim a - Sauzab - Zainab - Sakina - Simr. Muhammad Ism â'ü, in poesia (mutahallis) Su'à'î al-Vazvatì(P). (Qumm; Hazrat^i M a’ süma).

IX

2

736 1311/1893; cm. 3 6 x 2 2 , 1 8 x 1 1 ; fi. 4 + 6 + 14-1 + 1 + 4 + 1 + 2 .

B a h r a i n ï. H i k à y a t - i r a f t a n bà z a n - i h v ad b a - z i y d r a t b a - K a r b a l à v a N a g a f v a à m a d a n az K a r b a l à d a r r à h - i N a g a f va à m a d a n - i 'I s à - y i ' a r a b - i s a r - i r à h - z a n va k u S ta n bahr a i n t - r à va à m a d a n - i hazrat-i M a n ia ; furù r a f t a n -i 'Is à ba-zam tn va i ' g d z - i M d u l à ki bahraintrà

zinda

m ï-n u m â ya d :

«Il

[pellegrino] di Bah-

rain. Racconto di come egli andasse colla moglie in pellegrinaggio a Karbalà e N agaf. Sulla strada tra Karbalà e Nagaf si im batte nel brigante arabo 'Isà, che lo uccide. Sopraggiunge 'A li. 'Isà sprofonda sottoterra. 'A li fa miracolosamente rivivere l’ upmo Bahrain». Bahraini, Zan, Câvus, Maïak I, II , 'ïs à -y i 'arab, Am ir. — Fihrist. Nota di ôafEâr, 1324 [iarnsÎ]/1945. Murtazà figlio di Babà Gân, 1325 [SamsÎ]/ 1946 {fihrist). Qumm (Hazrat-i M a’ süma).

IV

50

737 Princ. sec. X X ; cm . 1 8 x 1 1 ; ff. 8 + 4 + 4 + 1 + 3 + 2 + 1 + 1 + 1 + 3 + 2 .

T a ' m t r n a m ü d a n - i b âr g â h I b n Z i y â d va d a s t ü r d â d a n - i âvurdan A h l - i B a i t - i Im a m H u s a i n r â va â v u r d a n - i Muhtâr ba-tam âsâ-yi A h l-i B a it-i Im am H usain: «Ib n Ziyâd fa approntare la sala di udienza e dà ordine di condurre la Gente della Tenda di Im am Husain; fa venire Muhtàr a vederli ».

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215

PERSIANI E TURCHI 735-740

Ib n Ziyàd, òulàm , Zainab, Um m Kulsüm, 'Abbâd, M uslim -i gackâr, Z a n -i küfî, Ruqiyya, M ard-i küfï, Muhtar. — Fihrist. (Qumm; guftâr-i M ïr -i Ά ζ α ).

X

B

1, 2, 5;

X III

C

2

738 Prine, sec. X X ; cm. 3 4 ,5 x 2 2 ; fi. 2.

H v à b d ï d a n - i F â t i m a - i S u g r à : «Sogno di Fâtim a Sugrà». — B ï - q a r â r ï - y i H a z r a t - i F à t i m a - i S u g r à dar M a d i n a va â m a d a n - i I m a m H u s a i n bà ' A l i A k b a r b a - h v à b - i F â ­ tim a-i

Sugrà

va

dildârï

dâdan-i

' Ali

Akbar

ba-F â-

t i m a - i S u g r à ( va) h v â h a r a S va h v a s h à l S u d a n : «Fâtim a Sugrà è inferma a Medina; Husain con 'A li Akbar le appaiono in sogno; 'A li Akbar conforta lei (e) sua sorella ed essa si consola ». F âtim a-i Sugrà - Umm Salmà - ['A li Akbar]. (Qumm, H azrat-i M a ' sùma; m al-i M ïr -i 'Azâ).

XI

2

739 . 1354/1935, 1356/1937, 1358/1939; cm. 2 0 x 8 e varie dimensioni minori: £E. 13 + 1 5 + 7 + 4 + 3 + 2 0 + 6 + 3 .

T iflà n-i

M u slim :

« I bambini di M uslim ».

Ibrâhîm, Muhammad, Suraih —

Ibn Ziyâd, Cüpàn, U ulâm -i Hâris,

Hâris, Z a n -i Hâris. — Fihrist (Maskür). Mullà Muhammad ô â n Turk èabïhsàz Fïrüzkühï, Hasan Tülà'ï, 1358. (Màzandaràn).

1354

e

1356;

X III

èaih A

3

740 Metà sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; fï. 4 + 4 + 1 + 1 + 2 + 2 + 2 + 1 + 4 + 1.

D ü t i f l â n —i M u s l i m ; a s t r S u d a n b a - d a s t - i H â r i s va s a h t d s u d a n - i har dü b i r à d a r b a - d a s t - i H â r i s : a l due bambini di Muslim; sono presi prigionieri da Hâris e muoiono entrambi martiri per mano di lui ». Muhammad, Ibrâhîm, Suraih, Gulâm, Maskür, Cüpân, Z a n -i Hâris, K an ïz-i Hâris, Hâris. — Fihrist (Ibn Ziyâd). (Rast).

X III

A

3

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4

;.* i

216

ELENCO D I DRAMMI RELIGIOSI

741 1333

[& m »]/1954; cm. 1 8 x 1 1 ; fi. 2 + 8 + 7 + 1 + 2 + 1 + 2 + 2 + 1 + 8 + 2 +

1 + 2. S a h à d a t - i t i f l à n - i M u s l i m : « Martirio dei bambini di Muslim ». — H v d b - i M a S k û r - i z i n d à n b d n H a z r a t - i A m i r u ' l - M u' mi n i n va d a s t ü r â t - i H a z r a t - i A m i r va n a g d t d à d a n - i d û t i f l d n tâ â h i r b a - d a s t - i

Hâris

har d û b i r â d a r s a h i d

m ï - S a v a n d : «Il carceriere Maskür vede in sogno 'A li; questi gli dà ordini; egli libera i due bambini; alla fine i due fratelli muoiono martiri per mano di Hâris ». êuraih, Ibrahim, Muhammad, Ibn Ziyâd, ôulâm , Pisar-i âuraih, Cüpân, Maskür, Am ir, Hâris, Zauga-i Hâris, Kanïz. — Fihrist. Husain Sâvagï, per Mïrzà 'A li Âqâ Mu'ïnï. (Qumm; az guftâr-i M îy-i ’A zâ).

X III

A

3

742 1332/1913; cm. 18 X 7 e varie dimensioni; fi. 8 + 4 + 2 + 2 + 2 + 5 + 3 + 2 + 1 + 4+1+8.

Vafât-i

Z a i n a b : « Morte di Zainab ».

Zainab, 'Abbâd, Kulsüm (3 copie), Sakina, F âtim a-i Sugrà, M ardum -i Madina, Y azïd, Simr, 'A li Akbar niqâbddr. — Fihrist. Apparato scenico; Rabtihvdb, ' alam, raht-i 'A li Akbar, rabici 'A li Asgar, raht-i Qâsim, rabici Imam Hasan, âftdba, ' amdma, ga'ba, k a fa n ,___ 'A bbâs Zâkir Sanàyï. (Tafri§).

X II

6

743 1345/1926; cm. 1 1 x 9 ; fi. 6 + 4 + 2 + 3 + 1 + 2 .

R u q i y y a dar S à m dar m a k t a b : « Ruqiyya a scuola, a Dama­ sco ». — À m a d a n - i R u q i y y a b a - d a r - i m a k t a b h d n a dar S â m va s a d â ’ i b a - g ü S a § m i - r a s a d u az d u h t a r s u ' di m i k u n a d ki ' A l i A k b a r n d m dar m a k t a b - i é u m d h a s t ? M i g ü y a d h a i r va ûr â m u h a b b a t m ï - k u n a d ; ma'lüm m ï - S αν ad ki m u ' a l l i m guldm -i Amiru ' l —M u ' m i n i n

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PERSIANI E TURCHI 741-745

217

b uda va y a k i az d ü s t â n - i I m a m H u s a i n a s t : « R u q i y y a arriva sulla porta della scuola, a Damasco; le giunge all’orecchio una voce; essa chiede ad una fanciulla: " Uno a nome 'A li Akbar è nella vostra scuola? ” — [Da fanciulla] risponde di no e la tratta con affetto. Risulta che il maestro era stato servo di 'A li e che egli è un amico di Im am Husain ». — « A Damas, Roqieh, fille de Imam Husain, entend une voix qui ressemble à celle de A h Akber. Elle demande à la porte de l’école si ce n’est pas son frère qui chante. (De maître lui dit que AU Akber est tué à Kerbela, voyant l’angoisse des prisonniers meurt lui même de tristesse) ». Ruqayya, Muqbil mulaqqab ba-M ucallim, D uhtar-i maktabï, 'Abbâd, Zainab. — Fihrist. Murtazà Safïârïyânï (sic) Rizâ’ï Baccahvàn, figlio di Mïrzâ 'A li Tihrânï Ta'ziyahvân. (Sàhrüd).

X

D

1

744 1324/1906, 1359/1940; cm. 1 8 x 7 ,5 ; S. 1 + 5 + 1 + 6 + 9 + 5 + 4 + 1 + 1 + 7 .

P i s a r f u r ü h t a n : «Vendita del figlio ». — N izâ 'ï kardan-i b i r â d a r u h v â h ar barây-i furühtan sa rf-i ' azâ-yi S a y y i d u S—S u h a d â : « Rite fra fratello e sorella per esser venduti, per le spese del lutto di Husain ». Gibra’ìl, Sa'id, M u'allim, Zan -i Sa'ïd, Ibrâhîm (2 copie), Dubitar, Fatim a -i Zahrâ, Niqâbdâr. — Fihrist. (Nauhahvàn). Husain Turâbï, figlio di Abü Turâb Safïdàbï, 1359; Muhammad Yüsuf Farâhânï, 1324. (Tafris). Copertina in pergamena con la data 1316, e l'annotazione: Z am în-i Tafrü ‘ territorio di Tafris ’ . X V II 2

745 Prine, sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; fase, di fï. 12.

R aftan-i

Im am

Husain

u

Im am

Hasan

ba-pîsvàzï-yi

p i d a r A m ï r u ‘ Ι- M u ' m i n ï n va g i r i f t â r s u d a n b a - d a s t - i M â l i k - i A i d a r va n â z i l S u d a n - i G i b r a ’ ï l va h a b a r dâda n b a - P a i g a m b a r va r a f t a n - i A m ï r u ' Ι- M u ' m i n ï n va

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218

ELENCO D I DRAMMI RELIGIOSI

nagât

dâdan-i

farzandân-i

h v a d : «Husain e Hasan vanno

incontro al padre 'A li; cadono nelle mani di Màlik A star; l ’angelo Ga­ briele scende dal cielo ed informa il Profeta; 'A li va e libera i figli ». Màlik, Fatima, Paigambar, Hàris, Hasan, Gibra’îl, Am ir. — (Copione).

Gulâm,

Husain, Mïkâ’il,

(Qumm; az guftâr-i M ïr-i Ά zâ).

V II

A

5

746 Princ. sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 , 1 8 x 5 ,5 ; f t 6 + 4 + 3 + 2 + 1 .

M a u ' i z a f a r m ü d a n - i ' A l i dar m a s g i d va z a n - i v a g i h (dar r à h - i b a r g a s t az ' i y à d a t ) y a k m u s a l m à n - i n à m a h r a m ï ü r â d i d va d a S m - i h v a d r â kür k a r d ; H a z r a t - i ' A l i s a f à d a d a va ü r â b a r â y - i

àn

' à s i q ' aqd b a s t : « 'A li

predica nella moschea, una donna avvenente per strada (ritornava dalla visita ad una persona m alata); un musulmano estraneo alla famiglia la vede; lei si acceca; 'A li la guarisce e la dà in moglie a quel tale che ne era innamorato ». — « Ali prêche à la mosquée. Une belle femme qui se rendait pour visiter un malade rencontre un jeune homme qui était amoureux d’elle et sur sa requête lui montre son visage. Pour expier ce péché elle crève ses yeux. AH la guérit et la donne en mariage au jeune amoureux ». Amir, 'ïs à -y i tâza musalmàn, D uljtar-i sàhibgamàl, G avânak-i saidà. — Fihrist. (Rast).

IV

39

747 Metà sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; f t 3 + 1 + 3 + 1 + 2 + 1 .

Sakk n a m ü d a n - i yahüdï b a -g u ft â r -i ' A li râ gi' bam i ' r â g - i P ai g a m b a r va z a n é u d a n - i ü; b a ' d az 6 ah à r b a de a b âz m a r d Sud: « Un ebreo si mostra incredulo alle parole di 'A li circa l’ascensione in cielo del Profeta; egh è mutato in donna; dopo [aver generato] quattro figh ritorna uomo ». Amir, Salmân, Yahüdï, Zan -i yahüdï, Ra'iyyat dar sahrà. — Fihrist. (Rast).

IV

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40

219

PERSIANI. E TURCHI 746-750

748 Princ. sec. X X ; cm. 35 x 22, 31 x 11; fi. sciolti 10 + 2.

S u p u r d a n - i M u' t a m i i ' ay â l - i hvadr à b a - qâzï ; buhtân b a s t a n - i q â z ï h a - ' a y â l - i M u ' t a m i d va f a r m â n - i s a n g b â r â n d â d a n u â m a d a n - i v a b à va t â ' ü n az n a f r ï n - i ân z a n va m u n â g â t k a r d a n - i ân z a n b a - H u d â va b a h s ï d a n - i ï S â n r â : « Mu'tamid affida la moglie ad un cadi; questi inventa contro di lei una calunnia e decreta che sia lapidata; per le maledizioni della donna scoppia colera e peste; lei si rivolge a Dio, e perdona loro [i suoi offensori] ». Paigambar, M u'tam id, Pàdsàh, Zan (ff. 3), Qâzï, Malâ’ ika, Dairbân, Gulâm. — Fihrist. (ëâhrüd).

X IX

11

749 Princ. sec. X X ; cm. 3 5 ,5 x 1 1 ; f. 1.

B urair-i

H azïr-i

H a m a z ânï

bib

Muzâhir

m ï-ravand

ibn-i

r â y-i

A h l-i

Bait

àb

ki

dar

dar

m i - â v ar an d

Karbalà

sab-i va

' âsürâ

tiflh â -yi



Ha­

az

ba-

Imâm

H u s a i n az t a b —i t i s n i g î ba -rü y-i maSk u f t â d a n d va âb b a - z a m ï n rï ht va har s i h n a f a r g â n i S â n r â f i d â - y i Im âm H usain m ï-num àyand guzv-i S u ha dâ : « Burair Hazïr di Hamadân va a Karbalà con Habib figlio di Muzâhir; nella notte precedente il Decimo Giorno, portano acqua alla Gente della Tenda; i bambini di Husain, per la febbre causata dalla sete, cadono sull’otre e l’acqua si versa per terra; tutti e tre [!] sacrificano la vita per Husain, tra i martiri ». Sakîna, Ruqiyya, Zainab, Habib, Burair, Muhàlif, 'Abbas, Husain. — (Copione). (Qumm).

IX

7

750 1353/1934; cm.

18x11;

fi.

3+ 2 + 2 + 2 + 8 +

3 + 9 + 2 + 2 + 4 + 1 + 3+4 +

1 + 2. Sahàdat-i Amlru Ί-Mu'mimn·. « Martirio di 'A li ».

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ELENCO D I DRAMMI RELIGIOSI

220

Qassâb, Z an -i Ahmad, Kanîz (2 copie), Amir (3 copie), Hasan — Husain (2 copie), Qanbar, Sahàba, Ibn Mulgam, Zainab, Z an -i biva. — Fibrist (Paigambar, Umm Kulsüm, H âtif). 'AH Â qâ Baccahvân TLhràni, Qazvïn. (Qumm, guftâr-i Hazrât-i M a'süma; m al-i M ïr -i Άζ α ) .

IV

28, 32, 47

751 1336/1917, metà sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; fi. 4 + 5 + 2 + 1 + 2 -f 4 + 1 + 1 + 1 + 2 + 3 + 5 + 2+4 + 2+2.

K â f ü r â v u r d a n - i C i b r a ’ ï l az B i h i S t va â v u r d a n - i s a y y â d âhü h i d m a t - i P a i g a m b a r - i A k r a m va h i k à y a t - i ân : «Gabriele porta canfora dal Paradiso; un cacciatore porta una gazzella al Profeta; racconto di ciò». — M a r d - i s a y y à d âhü â v u r d a n az b a r à y - i Muhammad i b n - i ’ A b d u l l à h va b ah S ï d a n â h ü r â b a - I m â m H a s a n -i M ugtabà ' alayhi ’ s - s a l à m va à m a d a n - i I m a m H u s a i n va d i l g i r Sudan va âhü h v à s t a n az H a z r a t - i R a s ü l : « Un cacciatore porta una gazzella al Profeta, che la regala a Hasan; giunge Husain e si dispiace; egli chiede al Profeta la gazzella ». Paigambar, Husain

(2 copie),

Hasan, Fatima, ôibra’ïl, Am ir, Say­

yâd — Qàsid, Rafïqân, Habib, Ibn Sa'd, 'A bdullâh-i Zubair, M âdar-i 'A bdullàh-i Zubair, Zubair, Mu'allim. — Fihrist. 'A ll ô à n Rizà’ï (metà sec. X X ) ; Husain Baccahvân; Ibrâhîm Hazârhvânî (metà sec. X X ) ; M îr-i gam. N ota in ricordo di Mashadi Zabïhullàh 'Iràqï, Porta di Simrân. (Tafris).

V II

A

11, 12, 16, 21

752 1312/1894; cm. 3 6 x 2 2 ,5 ; fi. 2.

Hagg

raftan-i

Imam

Husain

bà m ï r - i

hagg:

« Husain

va in pellegrinaggio alla Mecca con il Capo del Pellegrinaggio ». — R a f t a n - i I m â m H u s a i n dar k ü â i k ï b a - M a k k a - i M u ' a z z a m a va m a r i é S u d a n - i d a r d - i sar b a - à n Hazrat[\\ va n â m a n a v i S t a n A m ïru Ί - M u ’ minïn

b a - M a d ï n a va à m a d a n - i H a z r a t - i dar M a k k a - i M u ' a z z am a va i s t i h à s a

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221

PERSIANI E TORCHI 751-755

[1.: i s tigâsa] k a r d a n b a - d a r g â h - i H a q q u s i f â g i r i f t a n - i I m â m H u s a i n « Husain nell’infanzia si reca alla Mecca; ivi è preso da mal di testa; scrive una lettera a Medina; 'A li viene alla Mecca, chiede aiuto alla Corte Divina e Husain guarisce ». Am ir, Zainab, M ir-i hagg, Husain, Surüs, Qâsid, Dallàk. — (Copione). (Qumm, H azrat-i Ma'süma).

V II

A

19

753 Metà sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; ff. 4 + 3 + 1 + 1 + 1 + 6 + 2 + 1 + 1 + 1 + 1 + 2.

' Amr

ibn-i ' Ab dVadd

va l a q a b - i ü F à r i s - i

Y a l i l : «' Amr

figlio di 'A bd Vadd, detto Fàris Y alil ». Paigambar, Amïr, Salmàn, Yahüdi, Qâsid, 'Am r, Ôâbir, H vâhar-i 'Am r, Gulam -i 'Am r. — Fihrist.

ôibra’ïl., 'U m ar,

'A li ô â n Rizâ’ ï Arâkï. (Tafris).

IV

11

754 Metà sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; ff. 2 + 3 + 2 + 1 + 2 + 1 + 1 + 1.

C â b i r i b n - i ' A b d u l l â h - i A n s â r ï : s ü h t a n - i z a n dar t a n nür; b a -m u ' g i z a - i P ai g a m b a r zinda sudan-i zan-i C â b i r : «ô â b ir figlio di 'Abdullâh Ansârï; la moglie muore bruciata nel forno; per miracolo del Profeta essa ritorna viva ». — « Mohammad ressuscite une femme qui s’était jetée dans le fourneau par ordre de son mari, Djaber ebn Abdollah ». Paigambar, Ôâbir, Z an -i Ôâbir, Yahüdi, T iflân-i Ôâbir, Ôibra’ ïl, Hu­ sain. — Fihrist. (RaSt).

II

21

755 Metà sec. X X ; cm. 1 8 x 1 1 ; ff. 2 + 2 + 1 + 2 + 2 + 2 + 1 .

Car

ra ftan -i

Paigambar



Abu

Ba k r\

hv â b ï d a n - i

' A l t b a - g â y g â h : « I l Profeta si rifugia in una caverna con Abü Bakr; 'A li dorme nell’abitazione [di lui] ». Paigambar, Amïr, Ôibra’ïl, Abü Bakr, Abü Ôahl, Abü Sufyàn. — Fihrist. (Rast).

II

9

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2 22

ELENCO D I DRAMMI RELIGIOSI

756 1338/1 919; cm. 1 8 x 1 1 ; ff. 6 + 2 + 4 + 4 + 1 + 2 + 3 + 2 + 1 .

'A rü sï-yi a Medina ».

Hazrat-i

Zainab

dar M a d i n a :

« Nozze di Zainab

Amir, Hasan, Husain, Zainab, 'A bdullàh-i Ga'far, K aniz-i Fatim a, Cibra’il (2 copie). — Fibrist. Âqâ Rizâ; Mirzâ Husain 'Ali. (Oumm, H azrat-i Ma'süma; az guftâr- ί M ir -i Ά ζ α ) .

X II

2

757 1330

[î SiA.h£ftiS M ^ l+i lE&tìlMes, A . Severyns

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8 & H i < S M !â â é i t r i f â l f l o M a p f i ç i l ^ mento ai Aaam o accettato; Caino uccide Abele per istigazione di Sa&tf&pztone(

S ^ t a ^ ç l j y u m °m & fc & # te n

€7 ^ a a à s e fù è n ia / stàaptòbien^ «del «bèatre f a r i b - d â d a n - i ü : «Viene GaT religioso persiano,,ncerchfe maggiori presupponevano — al bnefe per comando del Sonore e ordina a_Eva dr concepire. Satana dìteiàieàilte ingiaiiÉfiKQji informazioni già scambiate personaléçû êM àm adan-i

$.aitàn . b a r à y - i

m m , 5 a v A G Ò S ÌÌF & s M ,

Fu perciò d e ci^ ^ a ljj Prefetto della Biblioteca Vaticana il P. Anseÿtn^ Albareda, O. S. B., cui tanto devono gli studi e gli studiosi, la pubblicazione di un Itttìiè 8 $®tìa>) collezione nella serie dei volumààche. tesqn9n.gièxdi3tqs. «sgrggi^aqdà^+dif- gjftre raccolte

tfadàgere' Aató-ejdalQgawfoase ’affidati»» affi ìB XtM d’ «Rà&ssi. S u d a n

lair, Jtiinüa, Mtiùammai

rfgfêï. suapgpftYa solida’ la n^ 8 kVffl. soddisfazione gli era stata data dalla rivelagiotjL| (x) D ram m i popolari i&sdiii persian i sulla leggenda di Salomone e della in A tti del C ^ v e g n o ^ ^ r m m S m S P ia i Studi E tiop ici, Accademia

Regina di Saba

N a z i e s ^ » h ^ S # î a î k â î ? ^ -( B è l à f # % v â r ) ; cm. 18x11; fi. 4 + 3 + 3 + 1+ 1^>7 4*Ρφφφ2φ1

secolo X I X , abbiano

avuto analoghi precedenti nei tempi anteriori, rendendo dif­ ficile assistere od, anche averSaoïizia di questi riti e di questa P a iè u m h fu r ; λ Mercatura del Profeta». , letteratura sgradita. Kd infine Io stesso gran numero di dram-

T igàrat-i

râhib, Yabüm^M msara-i £ulâm, Kanîz, Varaqa.

forse una tradizione non breve. Anche questo problema rgpt% dunque aperto alle future fe q ussioni e, meglio, alle future TScntidUotàn: « I l palm eto».

P a i g t o i f i Jgffîr.a^gêfâgeBüsâfiÇOîSErâtee B SfêSiàY a^a& nP ggiail iSsfltìfe in Persia non consiste soltanto nei drammi sacri. Lascio IV

26

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PERSIANI E ]®

^ i o ^ 5/ X X X V m - 1'1

3S^

dell’antica epopea turea del H^exJHe Qorqut , da lui fatta inique!*· ËkM êaw k ÀnSiÿàm ?8eW6ÌbMiRuKtero ecfiglocogtètuìsce è costituirà,

âelaiffl@ndé^ifetâBiitS@é. StâdiitdlisKifâtasi^iüà, dMtm^inaaasioiiale

turca, un durevole titolo di onore e di riconoscenza per la memoria di lui. Così Ettore

dopo aver accettato l’inca-

A & fë b i ^fit^dfèftìteressato slancio, si era poi davvero appas-

Gulâm, Sâdât, Âbyâr, Pidar-i âbyâr, Hâtif.

in tal modo le testimonianze; ed al catalogo della

ο^1 θί

zione dedicò con crescente i&tftiEEse gli ultimi anni della sua :pnÒ,adÙiìàìltìCHbia^eieigSffigniente ed irriiHadj^tataj&teSsafflggalKfian, e^bbà2φ |0» S3ft ^

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