Nuova edizione Lezioni di grammatica storica italiana [Second ed.]


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Italian Pages 161 [154] Year 1998

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Nuova edizione 
Lezioni di grammatica storica italiana [Second ed.]

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LEZIONI DI GRAMMATICA STORICA ITALIANA Nuova e, VIII 1979, pp. 115-71. Diversi istituti granunaticali dell' italìa110antico sono descritti infine nella "garzantina" di L. Serianni, Italiano (con un glossario di G. Patota), Milano, 1997 (o nell' editio princeps col titolo Grammatica italian,1, Torino, UTET 1988 e UTET-Libreria 1989).

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G r a m m .a t i c h e d e s e r i t t i v e. In molti casi può bastare la propria grammatica scolastica, utilizzata nel biennio delle superiori. Due strumenti più elaborati sono Serianni, Italiano, cit., e. Grande gram,natica italiana di consultazione, a cura di L. Renzi, Bologna, Il Mulino, 1988-1995, 3 voll. (ricca e aggiornata, specie sul versante sintattico; presuppone però un lettore abbastanza esperto di linguistica). Per la fonetica italiana: solido.e chiaro A. Camilli, Pronunzia e grafia dell'ita· liano, e e < indicano rispettivamente «passa a» e «proviene da» (quindi: CANEM > cane; cane < CANEM). Un asterisco anteposto a una forma scritta in caratteri maiuscoli indica che si tratta di una base latino volgare, non documentata ma Iicostn1ita dai linguisti (ad esempio: passare < *PASSARE); davanti a una parola in corsivo, rappresenta invece un esito virtuale che si sarebbe prodotto a detenninatc condizioni, ma che non è mai esistito nella realtà stolica di una certa lingua (ad esempio: in italiano ADIUTARE avrebbe dovuto svolgersi in *aggiuta,-eo *azzutare). Nelle basi latine, una o più lettere poste entro parentesi tonde rappresentano altrettanti suoni che scotnpaiono nel passaggio al volgare. Una lettera fra due trattini indica che il relativo suono si trova in posizione intervocalica (per es.: >= "la m finale latina ecc."). Nelle trascrizioni dal greco non si indica l'accento nelle parole piane e non si dà conto della diversa lunghezza delle vocali. Il segno t, vale «diverso da», ~. Nonostante la revisione a cui il testo è stato sottoposto, possono residuarvi incongn1enze e mende: scorie che lo studente eliminerà da sé, badando a non adagiarsi pigramente su quel che legge rna a esercitare qui con1eper qualsiasi altro libro - il proprio spirito c1itico.

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1. PRELIMINARI FONETICI

l .1 l-JL_f_QJ.L~ ..LU..!!_ ..tJL~tic;!l~U.b~ ...s.t1Jf!.t~-e ..çJl!.iiii.UÌQ!l. L".,:'.?f!...~-~~!!_i___del ling!:l_~p. facendo ricorso a strumenti anche molto elaborati. Per rendersi conto del funzionamento dell'apparato fonatorio e dei criteri che presiedono alla classificazione dei suoni basteranno qui poche nozioni ele1nentari. È importante prima di tutto distinguere tra L.Q...ni e to !l..