Le élites locali nella provincia d'Egitto di prima età imperiale 8832360969, 9788832360967

L'Egitto romano è una realtà assai sfaccettata, complessa e per molti aspetti contraddittoria, oggetto quindi di in

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Italian Pages 184 [91] Year 2008

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Le élites locali nella provincia d'Egitto di prima età imperiale
 8832360969, 9788832360967

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SilviaBussi

CISALPINO IstitutoEditorialeUniwrsitario

www.monduzzieditore.it/cisalpino

Il presente lavoro è stato finanziato da un contributo del MIUR.

Indice

Nota introduttiva:i punti focali del lavoro Capitolo 1 - Procedure di selezione e individuazione di gruppi d'élite



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1. Élites e modalità di selezione 2. Gli èmò yuµvcwiou 3. rEpoucria e crt Tr1pécrtov 4. Gli iEpEÌç: aspetti sociali, economici e politici 5. Vendogamia come strategia?

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Capitolo 2 - Il controllo dello Stato sui contribuenti

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1. Il fenomeno dell'àvaxcopricrtç 2. Le liturgie

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In copertina: Alessandria d'Egitto, Catacombe di Kom el-Shoqqafa

Capitolo 3 - Romani in Egitto Realizzazione editoriale: GRAFORAM - Milano www.graforam.it

ISBN 88-323-6096-7 Copyright © 2008 CISALPINO. Istituto Editoriale Universitario - Monduzzi Editore S.p.A. VIA B. EUSTACHI, 12 - 20129 MILANO Te!. 02/20404031 [email protected] Finito di stampare nel mese di maggio 2008 da Grafiche Speed 2000 snc, Peschiera Borromeo (MI)

1. I veterani 1.1. Cittadinanza ed eredità 1.2. Vèn(Kptcrtç 1.3. Status e posizione sociale dei veterani 2. I soldati 2.1. Il reclutamento 2.2. Vesercito come veicolo di promozione sociale? a. Piccoli avanzamenti: alcuni esempi b. Qyalche caso di carriera c. Il Mons Claudianus e il Mons Porphyrites d. Altre presenze militari in Egitto

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Capitolo 4-Autorappresentazione nell'iconografia

delle élites p. 111 »

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Tavole

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Capitolo 5 - Élites e alfabetizzazione greco-latina

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Note conclusive: ipotesi e problemi aperti

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a. Ritratti maschili b. Ritratti femminili c. Documentazione iconografica e papirologica a confronto · d. Il realismo nell'iconografia e. Ipotesi interpretativa

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Bibliografia

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Indice delle cose notevoli

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Nota introduttiva: i punti focali del lavoro* A Laura

uoco problematico di questa ricerca, da me jniziata ormai parecchi a1;ni addietro in collaborazione con l'Ecole Pratique des Hautes Etudes (Paris, Sorbonne), sono le élites locali, come precisato dal titolo, piuttosto che le rare "aristocrazie" imperiali capaci di esprimersi in personaggi del livello di un Tiberio Giulio Alessandro, notissimo governatore di Giudea e poi di Egitto, scaturito dalla particolare realtà di Alessandria ad Aegyptum. Il concetto di élites1, come ogni teorizzazione e categorizzazione di fenomeni complessi, sembra ambiguo ed è stato oggetto di numerose analisi teoretiche 2 , anche se mai è stata messa in discussione l'uni-

'Vorrei innanzituttoporgereun ringraziamento particolare ai proff.DanieleForaboschi e JosephMélèzeModrzejewski, sottola cuiegidaha presoawio questamiaricercae con i qualiho costantemente potutodibatternei contenuti.Inoltre,ringrazio perconsiglie suggerimentii colleghie Maestridella Sezionedi StoriaAntica del Dipartimentodi Scienze dell'Antichitàdell'UniversitàdegliStudidi Milano,nonchéi proff. A. Bowman,G. Brizzi,E. Cantarella,M. Cébeillac-Gervasoni, F. Cenerini,A. Coppola,A. Giardina,A. Giua,A. Marcane, F.Petraccia,P.Piacentini,D. Rathbone,K. Ruffing.Ringrazioinfineil prof. R.Bagnali che, purdiscutendo accesamente le mie posizioni, mi hafornitoimportanti suggerimenti e spuntidi riflessione. Owiamente,qualsiasi erroreè da imputarsi a me sola. 1 MireilleCébeillac, nell'introduzione a M. CÉBEILLAC-GERVASONI - L. lAMO!NE, Leséliteset /eurs facettes.Lesélitesloca/esdans le monde hellénistiqueet romain,Rame2003, p. 1 O,definiscele "élites,termecommodemaisquirecouvredesréalitésmultiples". 2 G. SOLA, Lateoriadelleélites,Bologna2000; M. PISATI, Lamobilitàsociale,Bologna2000; G.ALFòLDI, Storiasocialede/l'anticaRoma,Bologna1987, pp. 139-214.R.SYME ha messo in lucecomeln epochee in spazidiversimutanoi comportamenti delleélites(Colonia/ élites.Rame,Spainand theAmericas,Oxford1958). Nel mondoromanoin particolarele

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versale struttura gerarchica delle società storiche, né la cosiddetta "superiorità del piccolo numero", cioè delle "aristocrazie" sociali. Proprio a proposito degli ànò yuµva0iou delle metropoli egiziane, eccepisce a questo universale consenso Peter Van Minnen 3, il quale afferma 4: It does not sujjice that someone enjoys a privilege to regard him as a member of an élite. E prosegue poi ponendo a titolo di esempio i 150.000

cittadini maschi adulti (questa la cifra da lui fornita, senza discuterla) che nella città di Roma ricevevano le distribuzioni gratuite di grano e che certamente non potevano essere considerati tutti facenti parte dell' élites dell'Urbe. Tale punto mi pare assai discutibile: innanzitutto, non vedo come si possano porre a paragone sullo stesso piano dei cives romani in Roma e dei peregrini (tali sono, ovviamente, gli ànò yuµ va0iou egiziani) in una provincia, per di più così spinosa come l'Egitto, strappata dai Romani al fatale monstrum Cleopatra. Inoltre, non credo davvero si possano cancellare l'importanza e il profondo significato contenuto nel riferimento esplicito al ginnasio, fucina della paideia greca, luogo per eccellenza della formazione dei cittadini nella Grecia classica. La pregnanza di tale denominazione credo che segnali inoppugnabilmente una distinzione di status superiore, come confermato anche dalla sua permanenza tanto in aree alto-egiziane sostanzialmente marginali, quanto per un arco temporale decisamente lungo 5 • E a maggior ragione possiamo parlare di élites se consideriamo il ruolo svolto da queste categorie di status nello svolgimento di funzioni fiscali e amministrative - e quindi "dirigenziali"-, sia su base volontaria che liturgica, come si analizzerà nel Cap. IV. Come ha sottolineato Mireille Cébeillac, si tratta di «personnalités qui, dans leur cité, par

élites sono ben diverse dalle classi sociali moderne e ancor più dalle caste (L. DUMONT, Homohierarchicus.Le systèmedes casteset sesimplications,Paris1966). 3 AI Ano I'YMNALIOY, "Greek"Womenand the Greek "élite"in the Metropofeisof RomanEgypt,in H. MElAERTS - L. MooREN (edd.),Le r6/eet le statutde fa femmeen Égypte hellénistique, romaineet byzantine.Actesdu colloqueinternational, Bruxelles- Leuven 27-29 novembre1997, Paris- Leuven2002, pp. 337-353. 4 p. 338. 5 Contrariaa Van Minnen è anchel'opinione di G. RUFFINI, Genea/ogy and the Gymnasium, "BASP"43 (2006), pp. 71-99, che analizzail casoemblematicodi Ossirincoe valutasu basedemograficail numerodegliànò yuµ vacr(ou a circa4.000 persone,una élitenumericamente consistente, cheavrebbegiustificato le normerestrittive impostedaiRomani all'ingressonellacategoriafiscalmenteprivilegiatasu baseassaipiù fondatache non l'ipotesi di Van Minnen per cui the Romanswereconservative(pp. 85-86).

Il

leurs fonctions politiques ou simplement civique, se distinguent de leurs contemporains» 6 In questa sede, dunque, il termine élite verrà impiegato nel senso lato - e inevitabilmente labile - di gruppi dirigenti definiti da uno status di prestigio più che dalla ricchezza delle proprietà: in tal senso portano le testimonianze papirologiche egiziane, che attestano fianco a fianco ginnasiarchi che gestiscono ampie tenute agricole (come appare ad esempio nell'archivio di Laches - o Patron? 7-) e membri del ginnasio che risultano vivere quasi a livelli di sopravvivenza8. In Egitto le élites presentano connotazioni specifiche rispetto a molte altre aree dell'Impero romano, soprattutto sul piano del loro coinvolgimento nella gestione dell' organizazione provinciale: come si vedrà, il controllo di Roma fu capillare e rigoroso sul piano fiscale e amministrativo, ma la gestione di tali funzioni non vedrà mai una promozione a livello esterno alla provincia delle suddette élites locali. Il fenomeno non è in assoluto esclusivo dell'Egitto: come è emerso da vari studi regionali, anche in Macedonia 9, Spagna nord-occidentale o Mauretania furono posti degli ostacoli o comunque sorsero delle difficoltà alla mobilità sociale ascensionale. Ma non tali da non consentire l'emergere di personalità dalla carriera strepitosa, come nel caso del mauretano Lusio Qµieto.

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o.

CÉBEILLAC-GERVASONJ - LAMO!NE, Leséliteset /eursfacettes,p.1

P.Mil.Vogl.I 25, 11,4;V.W. BAGNALL, TheArchive of Laches,Prosperous Farmersof the Fayumin the SecondCentury,Ann Arbor 1974; D. FORABOSCHI, Commentoa P.Mif.Vagi. - C. GALLAZZI, Archivio dei dis24 (117 d.C), "SCO"XVII 1968, pp. 43-55; w. ClARYSSE cendentidi Lacheso dei discendentidi Patron?,"Anc. Soc." 24 (1993), pp. 63-68. 8 Il concettodi statusvenne definito- in contrapposizionea quellodi contractus- già nel 1861 da H.S.Maine nel capitolo 5 di Ancient Society(uscitoa Londrae ripetutamente tradottoe ristampato),sostanzialmente ripresoe rielaboratoda K.PoLANYI in Lagrandetrasformazione(uscitonel 1944),Torino1974, in partic.al cap.4, dovesi differenzianoeconomie · embeddedin una rete di valorisocialied economiedisembedded. perchédominateda un mercatoautoregolato. Si vedaanchelo., Economie primitive,arcaiche,moderne,Torino 1980, in partic.cap. 6 e E. GRENDI, Pofanyi,Milano 1978. Questofenomenodella preminenzadeglistatusesprimeuna peculiaritàqualificantedellesocietàpre-borghesi. 9 A. R1ZAK1s, Recrutement et formationdesélitesdans/esco/oniesromaines de laprovince de Macédonie,in CÉBEILtAc-GrnvASONI - LAMOINE, Leséliteset/eurs facettes,pp.107-128; P. LERoux,À fa recherchedes élitesloca/es,le Nord-ouesthispanique,in CÉBEILlAC-GERVASONI - LAMOINE, Les élites et leurs facettes,pp.171-184; S. Bussi,Lusia Quieto, un "maghrebino"ai verticidell'Impero,in M.W., L'Africaromana.Atti del XVI convegnodi studio, Rabat15-19 dicembre2004, Roma2006, pp. 721-728; S. Bussi,Éfitesmauretane e lororicchezze: alcunicasi,in corsodi stampain L'AfricaRomanaXVII.

In aggiunta agli sbarramenti alla carriera, si aggiungono le responsabilità liturgiche in materia fiscale, rese assai gravi dal sempre più dilagante fenomeno della anachoresis, la "fuga fiscale" dei contribuenti drammaticamente depauperati, che finì progressivamente per opprimere sul piano economico le élites locali. Sembra questa una peculiarità dell'Egitto sotto l'impero di Roma, dove accanto a rapidi processi di romanizzazione (in una difficile dialettica di continuità/rottura), a cominciare dalla fiscalità e dalla burocrazia, sopravvivono singolarità millenarie: la religione, certa cultura, il permanere della lingua demotica che prelude al "riemergere" miracoloso della lingua copta ... Entriamo quindi nel vivo del decennale problema dell'originalità (o meno) dell'Egitto. Claire Préaux, "grande dame beige de la papyrologie et de l'histoire hellénistique" 10, aveva brillantemente approfondito la questione sostenendo che, malgrado le innovazioni grecoromane, gli elementi di continuità faraonica caratterizzeranno l'Egitto per lunghi secoli quasi immobili 11_ Qyesto connotato di forte continuità tra l'Egitto ellenistico e quello romano viene tuttavia criticamente e magistralmente messo in discussione da N. Lewis, che nel 197O sottolineò indiscutibili elementi di innovazione romana 12. Lo stesso Lewis, però, sedici anni più tardi ritenne necessario ritornare sul problema, chiarirne alcuni aspetti estremizzati dagli studiosi e trarre un nuovo quadro generale della situazione: Much of dai!y !ife in Egypt remained unchanged under Roman ru!e, most notab!y [ . .] those imbedded in re!igious or socia! tradition. Even in its governmenta! pian and apparatus "lestatut augustéen de l'Égypte" was notali change. Some institutions and practices that had existed under the Ptolemies were continued far a time bifore being discarded; others,faund to be usefu!, were retained and even de'uelopedfurther; stili others [ . .} were terminated at once and rep!aced with Roman cadres and personne/ 13 •

Inoltre,

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J.Mélèze Modrzejewski

sottolineerà come non si possa

P. VIDAL NAQUET, Mémoirs,2, Paris1998, p.163. CL.PRÉAUX, La singularitéde l'Égyptedans le mondegréco-romaine,"Chr.d'É" 1950, pp. 110-123. 12 Greco-RomanEgypt Factor Fiction?,in M W., Proceedingso/ the Twelfth Congress o/Papyrology,Toronto 1970, pp. 3-14. 13 N. LEWIS, TheRomanityo/ RomanEgypt a GrowingConsensus,in M.W., Alti del XVII Congr.fntern.di Pap.,Napoli 1984, pp. 1077-1084, in partic. pp. 1083-1084. 11

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parlare di una singolarità dell'Egitto tale da opporsi come una barriera alla penetrazione del•diritto romano 14 . Diventa questa la "nuova ortodossia" storiografica, con poche eccezioni 15. Vale la pena di citare ancora G. Geraci che, in un importante lavoro, senza negare le persistenze ancestrali, sostiene che già con Augusto l'innovazione romana appare evidente 16, nonché un lavoro di A.K. Bowman e D. Rathbone i quali, in modo irrefutabile, sostengono che, malgrado la permanenza di some important details ofPtolemaic practice17, i mutamenti amministrativi, fiscali e sociali introdotti dai Romani furono, nel corso di lunghi anni, qualitativamente radicali. Restano in ogni caso almeno quattro originalità di rilievo e non facilmente omologabili al resto dell'impero 18. I;Egitto restò una provincia 19 separata e interdetta dal resto: "Narn Augustus, inter alia dominationis arcana, vetitis nisi permissu ingredi senatoribus aut equitibus Romanis inlustribus, seposuit Aegyptum" 20. Non si permise che degli Egiziani divenissero senatori romani 21 , benché nel Senato di Roma crescessero le presenze di tutti i popoli (dai Celti ai Greci). In questo modo le élites locali non potevano avere saldature politiche e di clientela a livello imperiale. La moneta egiziana restò per secoli diversa da tutte: il paese si precluse dal punto di vista monetario alle esportazioni e alle importazioni22. 14 A propos de fa tute/ledativedes femmesdansl'Égypteromaine,in M.W., Akten des Xfff fntem. Papyrologenkongress, MOnchen1974, p. 292. 15 D. FORABOSCHI, L'Egittoromano,in R.ROMANO (ed.) Storiad'Italia66, Milano1989, pp. 289-312. 16 Genesidellaprovinciaromanad'Egitto,Bologna1983, pp. 193-194; L. CAPPONI, AugustanEgypt,the creationo/ a roman province,New York - London2005, in partic. pp. 169-177. 17 CitiesandAdministrationin RomanEgypt,"JRS"LXXXII(1992), p.111. 18 Del resto, se gli ultra-tecnologiciimperialismimoderni faticanoa globalizzare il mondo l'obiettivo erapraticamente improponibile in unasocietàpre-industriale. 19 NelleResGestaeDiviAugusti nonvienenemmenodefinitaprovincia. 20 TAC., Anna/es,1159. 21 CAss1us DI0 LI,17 confermatoanchedalle iscrizioni(v. M W., Epigrafiae ordinesenatorio, Il, Roma1982, pp. 672-674). 22 F. DURYAT - O. P1CARO (edd.),L'exceptionégyptienne,Le Caire2005 (vedi la recensione di D. Foraboschiin "RIN" CIX(2008), pp. 589-596).

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Soprattutto, osserviamo una religione, una cultura e una lingua perduranti nei secoli, per riemergere nella crisi dell'Impero TardoAntico, dopo essersi diffuse in gran parte dell'Impero stesso. Attorno, dunque, a questi nuclei problematici centrali, il lavoro si organizza in una prima parte tesa ad individuare e caratterizzare tali élites locali, descrivendone le difficoltà alla sopravvivenza, all'interno del controllo scrupoloso e inesorabile della macchina burocratica e fiscale romana (Capp. 1 e 2). Nella seconda parte si cercherà invece di rintracciare eventuali casi di emersione di nuove élites o di fenomeni di mobilità sociale ascensionale, in particolare tramite la carriera nell'esercito - generalmente veicolo di romanizzazione, soprattutto per peregrini che per tale tramite potevano raggiungere la civitas romana. Si cercheranno tracce di romanizzazione nell'iconografia attraverso la quale le élites locali si auto-rappresentavano -laddove le forme dell'arte e dell'architettura pubblica conservano in modo evidente la tradizione egizia-, e infine si indagherà il livello di romanizzazione culturale, tramite un riscontro della penetrazione sul territorio delle lingue dell'impero: il greco, già di tradizione nell'Egitto ellenistico, ed il latino, a fronte di demotico, geroglifico, ieratico e più tardi copto (Capp. 3, 4, 5). Naturalmente il limite cronologico dell'indagine è da porsi al 212 d.C., quando la concessione della cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero determinerà la cessazione della condizione di peregrini e quindi il progressivo sgretolamento del!' organizzazione sociale dei primi due secoli di gestione della provincia. Come è ovvio, le cesure nella Storia non possono quasi mai dirsi radicali, e quindi anche la Constituitio Antoniniana avviò un processo che impiegò almeno alcuni decenni a maturare.

CAPITOLO

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Procedure di selezione individuazionedi gruppi d'élite

1. Élitese modalitàdi selezione el noto dialogo tra Agrippa e Mecenate riferito da Cassio Dione 1 nel LII libro della sua Storia Romana appaiono molto chiari i parametri necessari alla selezione ed alla scelta delle élites da introdurre in Senato nella prospettiva di Mecenate. Al paragrafo 19 .2 così difatti egli afferma: -i;oi\ç'CEyEWato-i;awuç Kai wùç àpi0-i;ouç wi\ç 'CEn,\ou0wnawuç ànE0ayayE, µiì µ6vov ÈK -i;fìç 0uµµaxwv 'COÌV 'CEÙnT)KOCDV ÈntÌcEC,a"l-i;a,\foçà,\,\à KaÌ napà 'COÌV µEVOç.Nobiltà di natali e ricchezza 2 , che sempre accompagnano la virtù, sono dunque i prerequisiti suggeriti da Mecenate per la scelta dei collaboratori del princeps, i quali vanno cercati sia tra le élites italiche che presso quelle provinciali e comunque tra gli uomini più capaci e valenti. D'altra parte Agrippa in un'ottica più conservatrice aveva affermato3 che la stirpe e la ricchezza sono motivo di vanto e di ecce!-

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U. ESPINOSARu1z, DebateAgrippa-Mecenas en Dian Cassio.Respuesta senatoria/a la crisisde/ImperioRomanoen épocaSeveriana, Madrid1982, in partic.pp. 28-168; E.GABBA, Progettidi riformeeconomiche e fiscaliin unostoricodell'etàdeiSeveri,in E. GABBA,Del buon uso dellaricchezza,Milano1988, pp. 189-212. 2 Le stessecategorie ricorronoanchenel discorsodell'imperatore Claudio,conservato nellaTavoladi Lione (CILXlii 1668), bonorum scilicet virorum et /ocupletium.Come è stato rilevatoda E. GABBA, La concezioneanticadi aristocrazia,"RANL"IX, 6 (1995), in partic. p. 465, in età repubblicanail nobile si connotavain quantonotabile,owero personanotaperle sueimpresee per il consenso ottenutotra i cittadini. 3 D10 LII 11.8.1.

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lenza (oi µèv yÉvEt oi èìè nìcou·npoi èìèÈ'rÉpqiènmp6µEvot). Non differente appare l'opinione di Mare' Antonio, nel discorso pronunciato nel 44 a.C.4, secondo cui 'rÒ µf]'rE ànò 'rauwµciwu uvà àìcìc'ÈKnapaoKEu\ìç ouyyEvo'ilç àya0òv yEvfo0m. La virtù, prosegue poco oltre, è diretta conseguenza di una nobile origine, ereditata da generazioni (ÈK noìcìco'ilonÉpµa àvèìpaya0iaç) 5. Proprio l'ereditarietà come fattore necessario e imprescindibile emerge chiaramente dai documenti papiracei quale base della selezione di élites medio-alte nell'Egitto romano imperiale. Alcune categorie di maschi adulti di età compresa tra i 14 ed i 60 anni godevano, come è noto 6, nell'Egitto romano, del privilegio dell'esenzione totale o parziale dalla tassa personale o ìcaoypacpia 7. Al fine di appurare il loro diritto di appartenenza all' élite essi dovevano sottoporsi ad un' apposita procedura di selezione che prende il nome di èniKptotç 8 e che risulta attestata nella documentazione papiracea finora conosciuta tra il I ed il III secolo d.C. 9. Il termine, già esistente

5 D10 XXVIII 37.2.Lostessocriteriosi ritrovaancheinV21.1 a propositodei Fabiièn( ':pmtç,si trattadi ÈKne5taKoiì ÈntKp(crrroç(P.Oxy.X 1287, del lii sec.d.C.;P.Wisc.Il 56, del 209; PSIXli1240, del 222; P.Oxy.XLIII 3100,del 225; P.Ryl.IV599, del 226; P.Oxy.XLIII 3099dupl.,del 225; PSIV 450, del 11/lllsec. d.C.),che da Wilckenè stataritenutaunaformulasinonimicarispettoa Km' o(K(av ànoypaq,17,U.Wilckenin "AFP"12 (1937),pp. 86-88.Lastessa interpretazione nelcommentoa PSI1240e nellanotadiC.PRÉAUX in"Chr.d'É." 43 (1947), p. 149. 17 O.Badi.111123. 18 PSIV457.

Delle due categorie, i soli sacerdoti sono tenuti al pagamento di una tassa, l'EtaKpt1:tK6Vo unÈp ÈntKptcrncoç, il cui ammontare, diverso a seconda del luogo, deve essere versato al momento dell'immissione nella categoria privilegiata (che poi consentirà l'esenzione fiscale parziale). Il pagamento dell'Ei0Kpt1:tK6vè attestato nei papiri fino al 205 d.C. 19 . I.;/:niKptotçdunque, forse introdotta dai Romani nella sua accezione di selezione di categorie di status, e certamente da porre in relazione con le procedure di censimento della popolazione nella provincia 20 , consentiva allo Stato di valutare la legittimità delle domande di concessione dei privilegi cui alcune categorie di popolazione avevano diritto. Innanzitutto, era sancita l'esenzione totale dalla tassa personale a coloro che godevano della cittadinanza romana o di quella delle quattro n6ÀEtçd'Egitto: Alessandria, Naukratis, Ptolemais e, dalla sua fondazione, Antinoupolis. Al di sotto di costoro, vi sono coloro che pagano la Àaoypacpia, ma ad un tasso ridotto: gli ànò µrp;pon6ìcscoç, gli ànò yuµvaoiou (un gruppo privilegiato all'interno degli ànò µrp;pon6ìcscoç,una sorta di élite dell'élite), i K