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Italian Pages 316 [159] Year 2002
PENSARE LO SPETTACOLO
collana diretta da Orio Caldiron
3
FABIO ROSSI
LA LINGUA IN GIOCO Da Totò a lezione di retorica
Prefazione di Tullio De Mauro
BULZONI EDITORE
Alla cara memoria degli amici Gigi, Mario e Raffaele Capozzi
TUTTI I DIRITTI RISERVATI È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica,
la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibi!e a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22/04/1941 ISBN 88-8319-697-X © 2002 by Bulzoni Editore 00185 Roma, via dei Liburni, 14 http://www.bulzoni.it e-mai!: bulzoni@bulzonLit
INDICE
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Prefazione di Tullio De Mauro
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INTRODUZIONE: TOTÒ, IL PARLATO FILMICO E I GIOCHI LINGUISTICI l. La lingua dei film dì/con Totò
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2. 3.
La paternità del testo filmico e l'improvvisazione La tipologia linguistica e testuale del film e i criteri di trascrizione Tra gioco, retorica, realismo e sperimentalismo
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4.
41
I.
41 42 46
1.2. 1.3.
49 50
1.4. 1.5.
«vìglìacchìbus mascalzonìbus farabuttìbus»: il Iatìnorurn, lingua del potere «Audax fortuna iuventus»: i proverbi Il toagon-lit e il vagon qui: le altre lingue
63 64 67 69
n.
«E PARLI ITALIANO BENEDETTO IDDIO!»: I DIALETTI
LI.
«MODESTAMÈNDE QUALCHE LINGUA LA PARLO»: LE LINGUE STRANIERE «bìsìssìs bisis»: la pronuncia Nella hall... «fa più fino»: derisione dei forestierismi
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Tra terroni e polentonì: Totò dialettofobo n.2. «Ostreghetal»: intercalari dialettali e usi non censori 11.3. «Sarà latino coll'accento sardo»: il dialetto spacciato per lingua straniera nA. «Sciumìnòx». dialettalismi inventati
77
III.
77
III.l. «Ma mi faccino il piacere'». i congiuntivi alla Fantozzi e la semplificazione analogica III.2. «Punto punto e virgola punto punto e virgola»: scrittura e punteggiatura
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n.l.
«VENIAMO NOI CON QUESTA MIA ADDIRVh: L'ITALIANO POPOLARE
12
INDICE
Prefazione di 202
XX. l.
204 205
XX.2.
xx.s.
«In maniche di mutande»: deformazione di collocazioni, espressioni idiomatiche e proverbi «Desto o son sogno?»: modi di dire invertiti «Prima abbiamo perduto la guerra// Adesso abbiamo perduto la pace»: modi di dire intesi in senso letterale anziché traslato o viceversa ! ]OE: Tu ? SINDACO: ! No!## ]OE: In my paese/ sfottere me?! [...]! (urla indistinte) ROCCO: (dal balcone, verso Antonio) A casal ti aspetto io/ a te! A casa! (rincorrendo]oe) Signor Pellecchia!## ]OE: (tornando verso la macchina, furente) Prendete tutti i pacchi! Tutti i pacchi indietro! Via! Come on! Let's go! Let leave me alone! Get on! I don't want to have anything to do with you! Go on! Come on! l'm disappointedl
AIUTANTE: Go on! ]OE: Come on! Go on! Let's get aut of thìs piace!
Whisky è italianizzato in «vischio» da Peppino De Filippo [Una di quelle, 1953]. A Totò che lo chiama in inglese ( ... ANTONIO: sbanda// ONOREVOLE: Scusi! a me sembra che abbia ragione il conduuore// CAPOTRENO: Oh! ONOREVOLE: Ha detto "wagon-lit"//È in francese// < Significa/ vagone letto>// ANTONIO: ... ma è tre ore/ che glielo dico// Hm... la cosa/ non è venuta vagliata// // CAPOTRENO: // È tre ore/ che io glielo spiego/ e lei non capisce! Intanto mi favorisca il biglietto// ANTONIO: È tre ore/ che glielo sto mostrando! CAPOTRENO: Ah! ... ANTONIO: ... GIARDINIERE: ! Stette ferme/ : ANTONIO: Capri// Sono andati a Capril/ lo po... potrò... potrei raggiungerli// Eh già// GIARDINIERE: Eh// ANTONIO: lo posso raggiungerlìz/ E chi me lo vieta? GIARDINIERE: Eh// ANTONIO: Nessuno// Che ore so'? Sì! So' le cose e tando! GIARDINIERE: Eh// Ce manga 'n guarte// ANTONIO: Ce manga un guarto// Faccio a tempo//Vado// ... GIARDINIERE: ? ANTONIO: Come/ dove vado?! È tre ore/ che lo stiamo parlando/ no? Lo stiamo dicendo! Vado a Capri! A Crepi! L'isola delle sirene! L'iso... Marina piccola! Marina grande! L'unghia marinal/ (fa finta di graffiare il giardiniere) GIARDINIERE: Eh// ANTONIO: Baccalà! Ah! Di una scritta inglese, a Milano, si dice: «è scritto in milanese»; nel capoluogo lombardo, inoltre, secondo Totò e Peppino, si parla tedesco e un vigile urbano milanese è «un generale austriaco» lTotò, Peppino e... la malafemmina, 1956]: il fatto che conosca anche un po' d'italiano Ca dire il vero assai regionalizzato), dunque, meraviglia oltremodo i due compagni di viaggio: ANTONIO: Excuse meli [...] Scusi/ ehi lei è di qua? VIGILE: Dica//
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IT.4.LlA.' An 'I h ' Chì/ a Milàn/ gh e la nebìal E penculusl ,-, . r Anzr g e penso m' /'1 (Il" , E periculùsll Vai chìa I E . 1/, \a autzsta) SCluminòX/1 n, non correr' Si sg 'hl M'l " l'ld medesimo film è l'e ' ' UIS r», I anesìssrma, invece . ' spresslone «se gh'è» C' h 'o , , d c e cosa c e?), detta da To to in risposta alle minacce dell' . "l' iracon o cognat presa anche in Totò R 'hh ' o SICI iano Rocco e rieyyzno e.., la malafemmi 19 6 ìD!i,,'e volte dal vigile urbano ' n ' mina, 5, pronunciata ?eppino, I reazIOne alle farneticanti domande di Totò o
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Anche se pseudodialettalismi' , , , ,pr~pn~mentedetti SI nscontrano soìtan. gIa &r4ate, che al dialet~o rimand vIstljaltn ca~i di parole fortemente defor. ano so o allUSIvamente· h ' , -cefre- 'cifre' «cacaina 'co ' , C . «ore erette» orchi~"as.sonanza con c~ca~e) ," . cama "usa~o perché fa ridere, per via del, «ImpIagato» ImpIegar ' C a piagato) e gli altri Sopra citati lO. o usato perché è molto in Totò a colon' si sono
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TOTÒ: Sursum corda// Che significa? SERVITORE: lo mica parlo il francese// TOTÒ: Ah già/ questo è sicilìanoz/ [Signori si nasce, 1960J.
«Sursum corda! Su colle corde!- [Il monaco di Monza, 1963]. La commistione dialetto/lingua straniera è finemente sfruttata, infine, anche in Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi, 1960, allorché l'insegnante d'inglese legge una poesia con pronuncia impeccabilmente britannica e poi, rivolgendosi all'alunna indisciplinata, prorompe in una marcata cadenza siciliana,
II,4. «Sciuminox». dialettalismi inventati
A conferma del fatto che, a parte qualche eccezione, i dialetti sono per Totò degli strumenti ludici, non realistici, citiamo alcune forme inventate, o quantomeno ibridate sulla base di diverse provenienze regionali: «sciumìnòx- (deformazione del settentrionale giuinòt 'giovanotto') e «si sguish» (deformazione del toscano e centro-meridionale si sguiscia 'si scivola'), in Totò a colori, 1952, e ancora gli improbabili (a Milano) -chìan» e
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esempi. tratti dai film di Totò sui temi dell' .' . . trovare m Brunetta 1996 _, e lmgue StraOlere e del dìaler. , pp. 5153, Ruffìn 1996; Romeo 1997 e 1998b,
III. «VENIAMO NOI CON QUESTA MIA ADDIRVh: L'ITALIANO POPOLARE
m.l. "Ma mi faccino il piacere». i congiuntivi alla Fantozzi e la ~mplifkauoneanawgka
Con italiano popolare i linguisti intendono quella varietà di italiano appresa da chi ha per madrelingua il dialetto. È una sorta di italiano regìonalìzzato, sì (nell'orale, perché nello scritto la regionalità è, ovvìamen[e, meno evidente), ma .con fenomeni comuni a tutta l'Italia, caratterizzada numerosi errori di morfosintassi nell'accordo del genere e del numero delle parole, nell'uso delle persone, dei tempi e dei modi verbali; errori di segmentazìone delle parole e di punteggiatura; dalla rnesco.b,~ di espressioni auliche e burocratiche a espressioni triviali e dialettadal pleonasmo e dall'anacoluto l. Tra le caratteristiche ricorrenti nella ~produzione (sempre, beninteso, con intento umoristico) dell'italiano :!?to,pollar'e ricordiamo gli usi substandard del congiuntivo (di solito con '*:srrlenlze errate) e la tendenza al livellamento analogico dei paradigmi ~i e nominali. Per il congiuntivo, spiccano gli esempi seguenti: «ma mi faccino il pia[Totò cerca casa, 1949; Totò e le donne, 1952]; «venghi- (detto da o Benti); «passino» [Totò a colori, 1952]; «digli che ti dasse- [Totò moglie, 1950]; «se ne vadino» [Totò e le donne, 1952]; «vadìno» Vittorio e la dottoressa, 1957; I tartassati, 1959]; «faccino» [Totò luna, 1958]; «mi permettino» (1 tartassati, 1959]; «Mi facci scendeetto 4 volte da un personaggio secondario, in Signori si nasce, . «venghìno» [Totò, Peppino e... la dolce vita, 1961]; «se ne vadi» (Il
i'~;iJ'itaJiano
popolare unitario cfr. almeno De Mauro [1963] 1993 e 1970; Corte976; Sanga 1981; Poggi Salani 1982. Sul significato di pleonasmo cfr. infra, 'L'anacoluto indica un cambio di progetto, ovvero un passaggio sìntattìco da un che rimane in sospeso, all'altro, nell'ambito dello stesso enunciato: per es., un termine che dapprima sembra un soggetto diventa poi un complemento: e:b:e muoiono, bisogna pregare Iddio per loro» CA. Manzoni, I promessi sposi,
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LA LINGUA IN GIOCO
"tVENL-'L\lO NOI CON QUESTA MIA ADDIRVI»: L'ITALIANO POPOLARE
79 monaco di Monza, 1963]. Abbiamo anche un ìpercorrettìsmo: «mi saprebbe dire che significhi Palìatone?» [Totò e i re di Roma, 1952]. Com'è noto, il più grande erede di Totò nell'uso del congiuntivo popolare sarà Paolo Villaggio nei panni di Fantozzì. Tra gli altri fenomeni dell'italiano popolare si incontrano alcuni plurali analogici: «sindachi» 'sindaci' [47 morto che parla, 1950]; «le nostre coniughe- 'coniugi' [Totò, Peppino e le fanatiche, 1958]; «monachi- 'monaci' [Il monaco di Monza, 1963]. Errori di genere e di desinenza: -arrìvederk» [detto da una comparsa salutando Aldo Fabrizi, in Guardie e ladri, 1951]; «scapole» 'nubili'; «lei è proprio il giornalista/ autentica» [Totò, Peppino e le fanatiche, 1958]; «conìugìa- 'coniuge' [Lo smemorato di Collegno, 1962]. Livellamenti analogici del paradigma verbale si incontrano in: «pungìato- 'punto: participio passato di pungere' [Figaro qua... Figaro là, 1950]; in analogia con il tema di nascere abbiamo «nascìo» 'nasco' e «nascìano 'nascono': GIULIA SOFIA: Come nasci!stella? LEOPOLDO: Ah già// ANTONIO: Come nascio io? LEOPOLDO: Ehm... GIULIA SOFIA: Sì// ANTONIO: E nasc... nascio come nasciano gli altri! no? (mimando un grande sforzo, come per tirar fuori qualcosa) Hm// [Totò a colori, 1952]. Ma l'analogia è possibile anche col tema di nasco: «il bambino nasca quando vuol nascare!» [Il monaco di Monza, 1963]. Sempre in Il monaco di Monza, 1963, Nino Taranto dice «morse» invece di morì (che, in effetti, può essere valutato come arcaismo, oltreché come popolarismo); quest'utilma forma serve qui unicamente per riattivare un gioco linguistico già introdotto: Totò crede infatti che l'avo di Taranto, anziché discendere dai «Borboni», discenda dai «barboncini», sicché appena sente «morse» dice: «tutti i barboni hanno questo difetto di mordere...». Il participio passato di parere, infine, è ora paruo «,
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01 medesim d' o I persona! vi1 mandano questo!/ C' d' . ino Q ilp acco con i soldi' . uesto!! ') In tca a
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rché il giovanotto! e' studente che studia! che si d Laura// eve prendere una
gola/ noi" PEPPINO: noì... TOTÒ o funool,hpeoe ehe qu,,"'nnol una pacol>! qu"","nol c'è ,",wl una grande moria delle vacche// PEPPINO: Una grande". TOTÒ: Come voil ben sapete// Punto// PEPPINO: punto!/ TOTÒ, Due punti' Ma ," Fai a ved' cne "'bandiamo' ',,"bOn""''''' adbO> dandum"// no/ PEPPINO: ,,· moneta/ servono/ questa moneta! servo TOTÒ: questa ma servono a che voi/ vi consolate". Ah6/ shcrivi prestai PEPPINO: Con ..· ate"// TOTÒ: / vi consolate ... PEPPINO: Con ... Ah/ "con"." Avevo ! al solito posto/! Cioè! Cioè". ! ROCCO: ! SORELLA: : è superfluo, e la madre Concetta (Titina De Filippo) • , [Totò cerca 1950]; questa paronomasìa viene ripresa, rovesciata, in Letto a tre 1960: -sìgnor presbite» dice 'Iotò al preside della scuola; in Il mo Monza, 1963, invece, presbite è sostituito con prestito: «leggi tu/ pe non ci vedo bene// lo cj ho un occhio miope// L'altro è prestito». De plici amnesie diventano «amnìstìe cerebrali» [Totò cerca moglie, 19501; ATTORE (Mario Castellani): Tal quale mi vedi! io sono un uomo/ che la nel di soppiatto/ devastai e che l'affetto uccide! FIGARO (Totò, nei panni di Pulcinella): Anche a me/ sai? ATTORE: Che cosa? FIGARO: Anch'io/ sono un uomo/ che cj ho la passione/ per un bel piatto ~ gìolì/ e la pasta! e due fettuccine [...]1/ [Figaro qua... Figaro là, 1
«Pediluvio» viene usato al posto di «plenilunio», allorché, alla ric dell'età, Totò risponde: ANTONIO: Quattro eclissi/ due alluvioni/ e un pediluvio// ALBERGATORE: Ma cosa dice?! Ma non è possibile! ANTONIO: Non li dìmostro// Anche nella foresta/ tutti mi davano due pe di meno// [Tototarzan, 1950].
Nel medesimo film, mentre è in aereo e sta per lanciarsi col paracac te, per il rumore dei motori Totò non riesce a sentire quello che gli di.. no e quindi fraintende tutte le indicazioni: COMMILITONE: Ci si lancia col paracadute// ANTONIO (Totò): si mangia [...] banane crudeli COMMILITONE: Ci vuole coraggio/ quando ci si buttali ANTONIO: Formaggio e frutta//'
L'equivoco si sviluppa, tanto che Totò crede di andare a un banch mentre invece sta per gettarsi dall'aereo. «Fama>' è frainteso come -f LUKAS (Luigi Pavese): Un uomo con la vostra fama!
TOTÒ: Si vede?
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GIOCHI DEL SIGNIFICANTE E DEL SIGNIFICATO...
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[Le sei mogli di Barbablù, 1950]. «lussuriosa» per «lussuosa». «Predone>' è da Totò fraìn, tanto che aggiunge: «io sono un laìcone-, il Patto Atlan~tto atlantico»; «colluttorio» 'colluttazione' e «colpo d'in'insolazione, colpo di sole' [Totò sceicco, 1950]. «Asmatico» [Guardie e ladri, 1951]. In luogo di «chi mi frena'», detestro Tiburzi (Virgilio Riento) capisce «chi mi frega>' e inveìche lo fregal/ Lei è un manìacol», in luogo di «ostetrico» (la 'onorevole Cosimo Trombetta/Mario Castellani), Totò capiquesto è il suo commento: «beh! se capisce// Per forza// [...] 'che/ si guadagna poco» [Totò a colori, 1952]. «Zio fraterno» 'Iotò come ' sta per «centurione>' ;~di Roma, 1952]. «Esequie>, 'ossequi' [Totò e le donne, 1952; Ucre uccellini, 1966]; «esequie>' viene utilizzato anche per 'condo-esequìe/ sìgnoraz/ Le mie esequie>' [Siamo uomini o caporali, are>' 'combinare' [Totò e le donne, 1952]. «Un evaso da notte>' ), detto da Totò, allude paronomasticamente a «un vaso da turco napoletano, 1953; Totò contro Maciste, 1962]. Totò dice e Peppìno capisce «vitamina>' [Una di quelle, 1953]. Totò, contan«nuova>' per «nove»: «abbassìamo due cifre e porta nuovaz/ E porta Castellani prontamente ribatte: :; :