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LA GRAFICA MO DERNA di AlRAUDO CANDIDO & BUGNANO MARIO Via lIarl oce Petìttì 12 TORINO · VI·1941·XIX
OPERA
NAZIONALE
DOPOLAVORO
DOPOLAVORO ALFREDO ORIANI TORINO
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VIA MARIA VITTORIA 21
MONOGRAFIA ILLUSTRATA DELLA CITTA DI TORINO
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UNA PAGINA DI STORIA
L'ASSEDIO DI TORINO DEL 1706
.%a fine del secolo XVII trovò l'Europa intera ~n apprensione. La minaccia di una guerra, anzi di uno dei più gravi conflitti che fino allora si fossero veduti, incombeva sull'intero continente ~ specìcrlmente sull'Italia, da secgli ormai teatro di ogni contesa e di ogni lotta, luogo di passaggio di armate francesi, spagnole e austriache, in lizza fra loro. 'La causa della guerra incombente fu lo morte del re Carlo II di Spagna, che non lasciava eredi. Il ricco trono vacante scatenò da ogni parte gli appetiti. Le due più forti potenze europee si trovarono di fronte a contendersi il prezioso bottino. Leopoldo imperatore di Austria (come discendente da Ferdinando, fratello di Corlo V), pretendeva che la Spagna fosse posta sotto lo scettro del suo figliolo " secondoçenìto l'arciduca Carlo. Luigi XIV lo chiedeva per Filippo, figliolo del Delfino (la nuora del Re Sole, Maria Teresa, madre del Delfino, era infatti figlia di Filippo IV e sorella del defunto re Carlo m. Questi erano i due principali pretendenti. E lunghi e intricati erano . stati i negoziati precedenti lo morte del re di Spagna, il quale per testamento lasciò il trono all'erede di sangue ·francese . Di qui "lo guerra, che trovò quasi tutta l'Europa schierata contro lo Francia. Il Papa e lo Repubblica di Venezia agli inizi non si pronunç:iarono. Il duca di Savoia, Vittorio Amedeo II, per lo scatenarsi del conflitto, venne a trovarsi in gravissima situazione, essendo il Piemonte povero, depauperato già dalle precedenti guerre e minacciato di inva. sione da due parti. Dopo laboriosi negoziati, Vittorio Amedeo II, si accostò ai francesi.
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Come g ià altre volte la guerra ebbe per teatro l'Ita lia. Le armate franco-piemonte si erano guidate da l mcroscìcdlo Catinat e da Vittorio Amedeo, quelle. austriache d a l pri ncipe Eugenio di Scivoia, cugino del duca piemontese. Con audacia e a ccorgimen to Eugenio calò dai mon ti del Tirolo nel Vicentino e nel Verone se . Nel fratt e mpo a Catinat, Luigi XIV sostituì nel comando il maresciallo Villeroy il quale aveva così scarse doti di stratega che, pass ando in Lombardia andò a cacciarsi in Cremona dove fu fatto prigioniero dagli austriaci. Anzichè ridare il comando a Catina t, ca duto in disgrazia per trascurabili motivi, il superbo Re Sole, mandò a capeggiare le armate francesi in Itclkr, il maresciallo Vendòrne. Questi e Eugenio si scon trorono a Guastalla con incerto successo, in una batta glia n on decisiva e non determinante la rotta complet a d'una delle due parti. I francesi intanto spadroneggiavano in Piemonte creando nel duca Vittorio Amedeo II, nella nobiltà e nel popolo, ma lconten to e livore. Tale fu l'odio del duca verso i prepotenti alleati che egli inta volò segrete tra tta tive con il cugino Euge nio. Segrete , ma 'non tanto che non giungessero ai sospettosi orecchi di Luigi XIV. Il Re Sole, senza curarsi di rispettare appieno il patto di alleanza diede ordine al Vendròm e di disarmare e far prigionieri i soldati piemontes i che militavano a fianco dei frpncesi. Era rompere pa lesemente il tratt at o. Vittorio Amedeo II, senza at ten der più oltre, si buttò dalla parte dell'Austria , volse le armi contr o i francesi e stipulò con l'imperatore un trattato di alleanza. Leopoldo d' Au stria mandò ìmmedìotornente in aiuto al nuovo alleato un contingente di tru ppe al comando del suo generale Stare mberg. I froncesì occuparono la Savoia e, pel Moncenisi o, con nuove forze , scesero in Piemonte, ponendo l'assedio alla roccaforte di Verrua (detta di poi Verru a Savoia). La fortezza resis tette strenuamente, ma alla fine dovette cedere. I francesi intano occuparono p ur e il Nizzardo. Vittorio Amedeo II vide così il suo duc ato sm embrato e inva so da più parti. Intanto la Francia subiva varie sconfitte in Germania. Ferocissima fu pure la b atta glia tra Vendò rne e Eugenio a Cassano d'Adda. Dopo aver contenuto gli austriaci alle soglie del Piemonte, nello scontro di Montechiaro, Vendò me fu richi amato da Luigi XIV e mandato a combattere nelle Fiandre , ove le cose dei francesi ' volgevano al peggio. Al posto suo in Pie monte venne mandato il duca dìOrlécms. che aveva. a lato il maresciallo duca d e la Feuillade e il
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maresciallo Marsin. L'ordine del Re Sole era di porre tutte le forze francesi attorno a Torino, cìnçerkr d'assedio, conquistarla e co sì piegare del tutto l'orgoglio e !'indipendenza dei piemontesi. Vittorio Amedeo II che già si aspettava tale attacco alla sua capitale, con l'aiuto degli architetti militari Bertola e Paciotto, a veva straordinariamente rafforzato le mura di Torino, provvisto d i ve ttovaglie la ci ttà ed erett o intorno alle sue mura le famose «opere a corno lt , che fecero di poi testo in fatto di ingegner ia bellico' del tempo. Tutta la cittadinanza - nobili, borghesi e popolo, perfino le donne - cooperarono va lid issimame nte alla costruzione di queste opere di difesa, portando tavole, fascine e quanto b isognava per i lavori. Furon requisiti per i trasporti tutti i cavalli degli attacchi gentilizi, tutto il bestiame da tiro dei cascinali all'intorno. La guarnigione (secondo quanto riferisce Carlo Botta nella sua monumentale storia . d'Italia) era costituita da 8500 p iemontesi e 1500 austriaci. Ad e ssi si a ggiunsero i cittadini formati in otto battaglioni e desiderosi di offrire al duca il loro braccio. Prima ancora che si ponesse l'assedio, Vittorio Amedeo II aveva deciso di non rimanere fra la cerchia delle mura, ma d i lasciare Torino poichè, dice il Botta, « p iù utile opera per ·lui e p er la città era il volteggiarsi alla campagna, curare le vettovaglie, ch iamare ed aspettare i soccorsi d'Austria, con essi unirsi, render le strade pericolose al nemico lt. ' Prima di lasciare Torino egli radunò il consiglio e parlò: e Sìqnori ed amiciI Grande è il pericolo in cui siamo, ma non maggiore della nostra costanza. Per me, quando me ne vò a l vostro zelo ed a quella fed eltà pensando, che voi e gli antenat i vostri per la Patria e per la libertà mostraste, facilmente avviso ed a ' me medesimo persuado che noi, con le armi, dei nostri ne mici trionfando vittoriosamente, meriteremo d'essere d'eterna memoria ornati. La preziosa libertà vogliono tòrcì. Questa fino al sangue estre mo ci conviene difendere. Vedete il nemico che col ferr o in mano min accia di . uccidervi; spogliativi dei campi ed essi barbaramente saccheggiati ed arsi. ora dalle 'v ostre case di cacciarvi s'attenta; ora vuole rapirvi quanto dalle rapaci mani dei suoi insolenti soldati p er provvidenza salvaste. So, e son certo, che gli alleati miei , per terra e per mare potenti, mi inviano soccorsi; so, e son certo, ch'essi aggiunti alle
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vostre forti destre caccieranno lunqì da queste dilette mura i francesi; so, e san certo, che il valore piemontese e tedesco a d alcun valore non cedono. Voi sarete quali sempre stati siete. Nè io sarò ingrato: ogni valoro so avrà del suo merito ric ompens a, ogni danneggiato ristoro, inoperoso ancora non starò. I miei sold at i guidando, per conservar lo vita vostra , lo mia darò. Soccorrerò lo città assedia ta , il superbo nemico sugli aperti campi tribolerò, altrove, volgerò per farmi seguitare dal suo furore. Dio darà favore a chi lo g ius tizia a ss iste ed ai desiderosi di chi ben ama e serve si inchinerà benevolo e propìzìo s. Rimaneva al comando della piazzaforte di Torino il generale austriaco conte Daun. Nello stesso consiglio Vittorio Amedeo II a lui si rivolse con queste Parole: c Quanto a vo i, signore , più a lta testimonianza della mia fede in voi non poteva darvi ch e confidandovi la guardia e lo difesa della mia capitale. Bene fortificata e ben provveduta ve lo confido. Vi è un numeroso pre sidio, vi sono sold at i valoros i, pronti e addestrati; una brava nobiltà , fedeli cittadini vi seconderanno, ed a voi come a me medesimo obbediranno. Acquistèrete una gloria immor tale, l'Europa vi ammirerà, !'imperatore, l'Ale ma gna, l'Ita lia tutta vi applaudiranno di aver ottenuto da voi quanto dal vo stro valore e dalla prudenzcr vostra si promettevano" , Il discorso d el duca fu pubblica to l'indom ani. Commosse tutto il popolo. Ognuno sentì l'ardore della guerra. Tutti a ffermarono voler piuttos to lo città distrutta che non in mano al nemico. Tutti offrirono di consumare i propri averi per lo sostentazione del presidio e della guerra. Vittorio Amed eo in tanto uscì con uno smil zo contingente d ei più svelti soldati e si gettò a lla ca mpagna . Erano a fianco del duca i principi Amedeo di Carignano ed Emanuele di Soissons, figlio il primo del vecchio Filib erto, il see"ondo del generalissimo austriaco pr incipe Eugenio. Il 16 gi ugno lo famiglia ducale aveva lasciato Torino. Il senat o e lo camera dei conti si erano trasferiti a Cherasco. Un bando sovrano vietò poscia ai cittadini d i a bbandonare lo città e costrinse coloro che vi erano usciti a ritom arvi. La Feuillade intanto marciava su Torino con 78 b a ttaglioni di fan ti e 80 squadroni di cavalleria, il cui numero sommava a più d i
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40.000 soldati. Aveva 128 grossi cannoni, 50 mortai e mumzioni m gran copia. Portava con sè sui carriaggi farina per due mesi, lasciando alle spalle, in un deposito a Susa, ben 70.000 sacchi di grano. Il 12 di maggio 1706, provenienti da Chivasso e passata lo Stura, si accostava a Torino, mentre manipoli dei loro, con estrema crudeltà, si abbandonavano al saccheggio e all'incendio di Ciriè, San Gillio, Druent, Mathi, Villanova d'Asti, San Maurizio, Front e Agliè. La Feuillade fece predisporre il campo dei suoi alla Madonna di Campagna, poggiando lo parte destra dell'attendamento Lucento e la sinistra al Regio Parco. Era evidente che egli si proponeva di battere. principalmente la Cittadella e i baluardi di porta Susina. Gli intenditori di guerra. primo fra essi il Catinat, attribuirono a questo errato piano "d'assedio lo sconfitta francese. Essi dissero che prima d'oçnì cosa era d'uopo cacciare i piemontesi dai colli dell'Oltrepò, Ciò avrebbe permesso di serrare il duca entro Torino e quindi di assaltare lo città dalle mura di porta Nuove -o da quelle di porta Palazzo, battendo soprattutto le nuove fortificazioni erette a riparo del sobborgo del Pallone, che sarebbero state cannoneggiate di fianco, allorchè i francesi si fossero approssimati al Bastion Verde. Dal campò "francese le artiglierie cominciarono a martellare lo città: volavano i tetti e cadevano i camini. La vecchia . Torino era deserta. Glì abitanti si erano rifugiati nel quartiere di Po. Il conte Daun aveva ordinqto che i poveri fossero raccolti nell'ospedale di carità: pena la, vita a chi uscisse dalla cìttò. Francesco' Antonio Tarizzo, cittadino torinese e testimone oculare, riferendo che le donne portcvcno il cibo ai dttadini ordinati in milizie e veglianti in "armi ai ripari e alle porte, soggiunse: « Sonosì vedute fin le donne in numero di 'trecento ad occuparsi dello scavare e tragittare sulle spalle lo terra nei fossati e nei luoghi più soggeti ull'inf éstomento delle batterie e starsene colà immobili e intrepide, anche in vista degli squar- . . ciati cadaveri di molte delle loro compcçne ». In tanto trambusto e confusione non vi furono ruberie. Un solo ladro. fu còlto e venne appiccato per lo gola in piazza delle Erbe. Cominciò il rincaro dei viveri, ma non si patì lo fame perchè il Municipio soccorreva i poveri e i bisognosi. Non ondò molto che cominciò a mancare la polvere. Il duca, che pure 'ne aveva radunato quanto" più fosse possibile, dopo il depauperante assedio di Verrua (durato sette mesi), finchè i passaggi nei
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dintorni non furono impediti dal nemico riuscì ad introdurre in città p iccoli carichi. Lo sforzo dei francesi, come s'è detto, si dirigeva principalmente contro i baluardi detti di San Maurizio e del Beato Amedeo, contro la mezzal una della porta del Soccorso e contro la porta Susin a . I ba luardi e la mezzaluna erano d ìfesì da tre forti esterni; la porta Susina da un'apposita «opera a corno ». Proprio contro quest'u ltima gli assedianti si os tinavano sperando di superorlcr e di pote r così bersagliare la p orta Susina e battere i due baluardi della ' Citta della. A chiudere gli accessi, anche dalla parte orientale della città, La Feuillade pose sulla destra del Po numerose fanterie e cos truì attr~erso le colline, da Cavoretto alla Madonna del Pilone, una linea d i circonvallazione continua. Due ponti CI ciascuno dei ca pi coll egavano le linee con la sinistra sponda del fiume, permettendo di sorveçlì orne la navigazione. Il comandante della piazzaforte di Torino, conte Virico Daun, verso la fine di luglio, scr iveva a Vittorio Amedeo: "I nemici sòno stabiliti a dieci passi dalla controscorpc dell'opera a corno, la qua le ha cominciato a subire notevoli danni, come pure sono già seria mente . avariate, stante il fuoco ìncesscnte e nutrìtìss ìrno, le controçuordìe e la mezzaluna. Essi vanno disponendosi ad impa dr onirsi della strada coperta della controscarpa della Citta della . Noi siamo preparati a riceverli bene » • . All'esterno dell' « op era a corno », distante un cento metri, era un ridotto d iventa to, per il lungo bombardamento, quasi un mucchio di ma cerie, ma pure difeso ancora. I francesi, due volte risospinti, finalmente, l'oc cuparono. Due ufficiali e alcuni granatieri piemontesi lo vollero ricuperare con eroica audacia. Vi 'perirono tutti salvo un ufficiale e un sergente. Nella notte fra il 2 e il 3 a gosto, con rabbioso impeto, i francesi attaccarono l' " opera a corno» e riuscirono a impossessarsene. Ma non meno accanita fu la resistenza dei nostri. Il nemico potè solo parzialmente mantenersi sulla posizione, riuscendo però a danneg- . giare seriamente i baluardi. Rafforzatisi ne l possesso di questa opera estern a nonch~ in quelle . contigue alla porta Susina, occupata alla metà di luglio, contando anche sull'effetto dei bombardamenti 'a lle mura, i francesi pensarono, come Daun scriveva , di'.rendersi padroni della strada coperta
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corrente lungo la controscarpa dei fossati di quella parte della Cittadella. Qui occorre qualche notizia intorno ai termini di fortificazione. Dei due lati del fosso che, ·ele mento principale di difesa, segue il piede delle fortificazioni, quello adiacente alle mura si chiama c scarpa »j l'opposto e, cioè" quello verso l'esterno, è detto «controscarpa ». Due metri all'incirca sotto il ciglio della controscarpa. corre una larga strtrdc protetta contro i tiri del nemico dal terreno medesimo nel quale è scavato il fosso.. Per questo si chiama strada coperta ». Sulle mura di Torino essa era munita d i una banchina, salendo sulla quale i difensori potevano, come dietro ad un solido pcrrapetto, far fuoco sugli assalitori. Agli angoli formati dalle strade coperte, nel seguire il profilo poligonale delle fortezze, si trovavano certi slorçhì per rcccoçlìervì le truppe, i quali erano detti «piazze d'armi ». Tramontato appena il sole del 5 agosto, venti compagnie di granatieri ' francesi, il fiore degli assedianti, appoggiati dal tiro del campo e dei ridotti oc cupanti, mossero all'attacco. Dopo diverse ore di lotta accanita e cruenta, gli assalitori furono respinti dalla strada coperta che già avevano invasa. Ma tre «piazze d'armi " rimasero in loro mano. In esse i francesi si fortificarono. Ringalluzzito da questo successo La Feuillade scrisse in Francia il 6 agosto: «Alla fine del mese sarò padrone di Torino ». La città circondata, affranta. esausta, cominciava a .se ntìre fortemente la penuria di vettovaglie. Era chiuso, infatti, il 9ià non grande passaggio clandestino di viveri che sino allora affluivano dalla parte della collina. Tclune- derrate salirono a prezzi eccezionali, per l'epoca. Le uova costarono fino a 48 soldi la dozzina, il burro salì a 30 e 35 soldi, la carne di vitello a 10 soldi la libbra. Il Comune, il 27 luglio, stabilì che c alli cittadini che montavano personalmente la guardia, quali sono poveri e miserabili, et ·alli fcssloncrì » si somministrassero tre oncie di riso e due oncie di lardo od olio caduno ed il. sale necessario per il condimento, ogni giorno. Fece stendere altresì una lista' di circa c 2500 tapini e di alcuni "vergognosi"» deliberando che fossero sovvenuti, dall'agosto in poi, «di mezza libra di pane di borbcrìcto s per ogni bocca. Presto però il preve ntivo delle bocche da sfamare dovette essere aumentato. Venne in soccorso la religione. Tutte le limosine si dichiararono applicate I
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in suffragio delle anime di ufficiali e soldati morti o morituri nell'assedio. Inoltre lo civica Congregazione mise mano alle riserve che aveva costituito in pascoli interni di bestiame da macello. Il 5 e il 6 agosto determinò le norme di distribuzione delle carni c in ragione di soldi 5 per caduna libbra di peso ". Se si pensa che lo carne in commercio costava da 30 a 35 soldi lo libbra, questo era un vero e proprio prezzo di calmiere Torino intanto cominciava a risentire gravemente ' 10 penuria di polvere da spero. L'Il agosto (diario di Ludovico Solerì) si cominciò a fabbricarne in città ~ con ingegni nuovi ". Tale penuria fu un .ostacolo gravissimo all'efficienza della ' difesa. Il Solaro della Margherita, .comandante generale delle artiglierie piemontesi, affermò che Torino avrel;>be potuto salvarsi da sè prima del soccorso, se provveduta della" polvere sufficiente. Lo stesso Dcrun :dichiarò . che, dovendo lo piazza limitare gli spari, il nemico faceva in ' un giorno il progresso che altrimenti non avrebbe fatto ìn quattro. L'impiego della polvere era infatti larghissimo. Basta uno ' sguardo alle diverse fonti di informazione. Dalla cronaca della Madonna di Campagna risulta che «durante l'assedio lo città tirò 20.000 cannonate, 8000 bombe, 25.000 tiri di mortai, consumando 145.000 tubi di polvere, 44.000 granate, 4000 palle luminarie, 90.000 godroni, 3000 sacchetti di 'polvere , 3183 cartucce... ". Secondo Quincy, francese, i difensori avrebbero lanciato più . di ' 6000 bombe; 144.000 palle di cannone, 51.500 granate, 700 palle illuminanti, consumando 382.000 chili di polvere e 300 fuochi artificiali a mano. Un'altra relazione attribuita all'Hackbrett, ufficiale austriaco,' l'ortlql ìerln-della piazza sparò colpi di petriere 61.910, di bombe 7023, granate reali 1500, di cannone 73.620, a cartuccia 30.183, grancite a .. mano 40.800, godroni 60.000, palle luminarie 4000. Veniamo agli storici. Cibrario affermò: "Trasse lo città 600 bombe, 75.000 colpi di cannone, più di 70.000 colpi di petriera, senza. contare le granate, le mine ecc. ". Pietro Fea, più recentemente, scrisse: "La lotta fra i due avversari schieranti .ckrscu no oltre cento pezzi in batteria, era veramente gigantesca. I francesi lanciarono . fino a 8300 pelle e bombe in un giorno, i difensori 4500, sicchè rion di rado i proiettili delle due parti si urtavano ' con fragore nell'aria ". Il 24 giugno le batterie della
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/ . piazza spararono 3860 colpi. Vi furono momenti di fuoco terribili, di rado visti prima di allora. Fra i dati riportati da div erse fonti risultano non lievi discrepanze. Un fatto però è certo: l'enorme consumo di polvere. Dei dati più attendibili all'inizio dell'assedio, erano in Torino poco più di 40.000 c rubbì » di polvere (circa 365.000 chìloçrcmmì). "Alla fine di giugno la scorte era discesa a 23.000 c rubbi ". Il consumo medio era quindi stato di 400 c rubbì » al giorno. Il consumo effettivo era maggiore, ma a sopperirvi funzionava il polverificio del Pallone, che dava circa 35 c rubbi ,. al giorno, molto al disotto del fabbisogno. Alla metà di luglio i francesi riuscirono a deviare l'acqua che muoveva le macine e così la produzione interna si ridusse ai pochi c·rubbi,. macinati con gli c ingegni nuovì s, La situazione si faceva critica. Fin dal 23 giugno il Daun aveva informato Vittorio Amedeo, uscito il 27 alla ccmpcçnrr. ,soççìunçendo con altro dispaccio (lo luglio) che si sarebbe ' servito di tutti i mezzi ed art ifici po ssibili per impedire il passo al nemico e, nel contempo, risparmiare la polvere. Il 12 luglio rinnovava il grido d 'angoscia, scrivendo che, malgrado l'economia, non credeva di aver polvere per un mese. Ed è noto (come più volte affermarono Solaro della Margherita e Mengin) che l'abilità dei cannonieri piemontesi era tale c che non fallivano un colpo ,.; Daun non era ottimista, ma tale si mostrava a bu~n fine per sollecitare gli aiuti dal dìfuorì. Fino agli ultimi di luglio si erano. ' potuti introdurre in città, dalla parte della collina, alcuni carichi di polvere: meno di 3000 c rubbi ,.. Il l° agosto il duca aveva risposto a Daun: " Se è indispensabile che introduca tutto in una volta un grosso convoglio, con la mia cavalleria rischierò ogni cosa per riuscirvi ,.. Chiusa agli inizi d'agosto la collina, ogni soccorso da quel lato diventò impossibile. Nella notte fra il 2 e il 3 pervenne ancora un esiguo convoglio. Col favore delle tenebre, fra il 18 e il 19, Vittorio Amedeo, dalle alture di Chieri, aveva ·predisposto un audace tentativo. Ma il convoglio, sorpreso all'alba da forze preponderrmtì, fu disperso. Pochi cavalieri, con pochissima polvere, riuscirono ad ' entrare in città. Si ricorse allora ad un altro stratagemma. c Vittorio Amedeo II 2
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(scrive il D enìnc), fecondo in rip ieghi più di tutti coloro che lo servivano, fece trovare degli otri che, riempiti di polvere, si gettavano n el Po, sicchè lo corrente delle acque li portava fra lo città e il mont e, d'onde g li assediati, che n'erano avvertiti, andavano a p igliarli e li reca vano nella p iazza. Questo strattagemma riuscì per qualche temp o. Ma appena i nemici se ne avvidero, fecero stendere delle reti nel fiume e con esse , arrestando gli otri, re ser o inutile quell o spedìente » , Ancora il 23 agosto, sfuggito felicemente alle re ti e alle guardie del p onte mil itare di Cavoretto, giunse al presidio torinese l'ultimo di quei soccorsi galleggianti. Le notizie intorno alla p enuria di polvere e quelle riguardanti l'ormai drammatico scarseggiare dei viveri, quale effetto' produsse sui torinesi? Il nostro popolo era uso alla guerra. E del resto i francesi, se non stringevano Torino così depresso come dal maggio 1706, si può dire che - padroni di Verrua, di Chivasso e di Susa - già da un anno le avessero posto l'assedio. La cittadinanza, fino che i francesi non furono intorn o alle mura, continuò a vivere lo sua vita. c Non v 'è qui (lettera del conte Solaro ad un amico in data 5 maggio 1706) timor e o agitazione, ma tranquillità e fermezza. Noi attendiamo lo nostra sorte con molta cclmc », . Appena giunse La Fe iullade e pose l'assedio, ognuno in città fece del suo meglio. I ricchi diedero case, lini, carrozze, cavalli. La ma ggior parte dei citta d ini si arruolò nella milizia. Già abbiamo detto delle popolane, ma di tutte Ie donne ciò potrebbe dirsi poichè og nuno, senza debolezza nè paura, serviva alle ambulanze o lavorava al pari di un uomo alle opere di palizzata o di sterro. Il sacerdòte don Torìzzo, nell' " Arpa discordato", scritta giorno per giorno sotto !'immediata impressione degli avvenimenti, narrava in versi della fiere zza delle torinesi:
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E pur le Iòmne stavo ferme I ne parlo pa dentr le caserme Ma ant i post dove pì fort Hovìo da fè i beccamort Senssa mai pòsè lo zappa O pur ccrnbìè de tappa
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En compagnia ai sòldà Onde i fransseis amirà A disio ~ Voilà des f èmmes capables c de faire la guerre aux Diables, c puìsqu'elles n' ont pas guère c à craindre des balles et des pierres •. Gli orfanelli dell'Ospedale vegliavano alle gallerie di mina, servizio dei più pericolosi per l'eventualità di essere sepolti vivi e asfissiati dalle esèdazioni delle cloache. I cunicoli erano ta lvolta seminati di cadaveri in decomposizione e non era possibile 'sqombrcrli senza minaccia di asfissia. Alcuni condarmati a morte per delitti comuni si sobbarcarono, con promessa di grazia, il macabro còmpito. L'interesse per la difesa e l'entusiasmo peìdìfensorì erano in tutti. Solaro della Margherita, comandante generale delle artiglierie, dice nel suo c Giornale dell'crssedìo »: c Mentre nella Cittadella si combatte, nella città tutto è moto, tutto si agita; le vie e le piazze dei quartieri adiacenti a i luoghi della zuffa rigurgitano di popolo; tetti e campanili sono carichi di gente; echeggiano le alte grida dei combattenti; i colpi dei carmoni e dei moschetti, continui scoppi di fuoco infiammano l'aria nereggiante per turbini di fumo e di polvere... c Intanto il rumore rallenta e si calma, le tenebre cedono il posto alla luce, la gioia allo spavento: messi di fortuna sono giunti a rassicurano la folla... Ed ecco i feriti che vengono portati agli ospedali. Nulla di più commovente. 'rutti i cuori sono inteneriti. La sventura dei poveri soldati non è men degna di pianto che non sin degna di lode la compassione dei borghesi; dovunque le lagrime si mescolano al sangue. Nè la pietà ~ ster ile poichè non v'ha maniera di soccorso che i soldati feriti o moribondi non trovino nella carità operosa dei cittadini. Gli uni varmo .cr gara nel caricarsi sulle spalle le barelle che trasportano i feriti, gli altri li forniscono di cordiali d'ogni maniera: qua si prodiga loro vino e acquavite, là i meno agiati porgono acqua, biancheria, filaccie; ciascuno vuole a ss isterli nella misura dei propri mezzi. E' veramente una bella gara di virtù cristiane e mìlìtorl. Se la carità è difesa dal valore, il valore è soccorso dalla carità • . - Il prete poeta Tarizzo cita fra gli altri degni di lode il conte
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Vergnano che diede i migliori suoi vini, certo don Grosso, i c biscots del signor Durando e i rosoli del signor Dotta... Malgrado gli orrori dell'assedio, la giovialità dei torinesi non venne meno. I pifferi e gli oboe del 'presidio davano quotidianamente dai baluardi concerto di musica per la cittadinanza. Lo udivano pure i signori dell'esercito assediante Che, bene spesso, gratificavano di applausi la fanfara. Bigliettini sarcastici e satirici venivano di quando in quando lanciati dalle mura. Una volta, dopo un vigorosissimo attacco, non meno vigorosamente respinto, essendosi raccolto nel fossato un magnifico lanternone, non tardò il messaggio: Monsi eur d'Aubusson, le erois que tu nous bemes de prendre la demi-lune avec des lanternes. Altra volta si commentò motteggiando l'arrivo di un cannone francese scaraventato nel fosso dallo scoppio d ì una mina e tratto a forza di corde entro la città. Il cannone recava infatti inciso nel bronzo il motto c Ultima rctìo reçum s. Com e s'è detto, parte del presidio di Torino assediata .era costituita da milizie cittadine, quelle milizie fondate da Emanuele Filiberto nel 1560, primo esempio in Italia di c nazione crmctc » nel senso più moderno della parola. All' inizio dell'assedio, Vittorio Amedeo II aveva stabilito l'ordinamento tattico di queste milizia Creclutate fra gli uomini dai 18 ai 50 anni) in battaglioni fissi, preludio ai reggimenti d'ordinanza provinciali (organizzati nel 1713). Il così detto c Battaglione di Piemon te», su dodici reggimenti reclutati per la maggior parte nella provincia di Torino, costituiva la truppa scelta della milizia subclpine. Otto battaglioni c cì ttcrdìnì s e un reggimento c suburbano ,. parteciparono alla difesa durante l'assedio. Non poche volte questi volontari protestarono, talora anche vivacemente, per essere di soverchio risparmiati: volevano avere la stessa sorte dei soldati regolari, dividerne i .r ìsch ì, concorrere alla vittoria. Cosicchè, mentre si era pensato di trame partito per colmare i vuoti derivanti dalla pia ga dèlla diserzione (inevitabile da parte di soldati mercenari), per animare questa milizia volon taria , si divisò di permetterle l'e lezione .de i propri ·ufficiali. Una squadra dì essa venne incaricata, il 7 agosto, di presidiare l'ìmportcnte strada coperta sotto al monte dei Cappuccini. Dal ,12 in tìnì
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poi fu adoperata promiscuamente con le truppe stonzìcli alla guar· ' dia dei forti di collina. Intorno alla metà dello stesso mese, essendo ridotto a poco più di 4000 uomini il presidio regolare, 500 militi volontari costituirono un campo scelto fra la Cittadella e lo porta Nuova, punto estremamente pericoloso nel quale si temeva sempre un attacco francese. Nel fortunato ma cruentissimo scontro del 31 agosto, il meglio della milizia disponibile, accorse entusiasta alla fortezza ed alla porta Susina. Volevano ad ogni costo sortire ed affrontare il nemico. Tale milizia cittadina si radunava per quartiere. Ve n'erano quattro. Il primo quart iere (di porta Doranea) si stendeva da piazza Castello alla torre del Comune e a quella di San Michele. Aveva piazza d'armi davanti al Palazzo di Città. Il secondo (di porta PusterIa) correva dalla torre del Comune e da quelle di San Michele (piazza «della frutta" ora Emanuele Filiberto) fino a porta ' Susina con piazza d'armi di fronte a San Dalmazzo. Il terzo (di porta Nuova) era da porta Sus ina fino alla torre di Marignano (sullo sbocco della contrada di San Frcncesco) con piazza d'armi davanti alla chiesa di San Martiniano, ora de molita. ' Il quarto (della porta Marmorse) andava dalle .torri del Comune e di Marignano fino alla porta Castello (Fibellonc) con piazza d'armi davanti 'alla chiesa di San Tommaso. Giunta l'ora della · grande battaglia, lo milizia cittadina, non mentì a sè stessa e al suo passato. Nel trionfante ritorno in città potè presentare al governatore, e deporre 'p oscìc ai piedi dell'altare, tre stendardi francesi valorosamente conquistati. Il 15 agosto 1706,: rotto finalmente Ogni indugio, data l'ìmmìnenzo del pericolo e lo , necessità di soccorrere Torino perièolante, il principe Eugenio, capo' supremo delle truppe imperiali in Italia, si avviò alla testa delle sue schiere da Reggio Emilia alla volta del Piemonte. Invano Filippo d'Orléans, generalissimo di Franda, tentò con numerose truppe di contrastargli il cammino. Il 17, lasciata sulla sinistra Parma, Eugenio accampava a Fontevivo presso San Donnìno. il 18 a Chiaravalle, il 19 a Cadeo; il 21 portava il grosso delle sue schiere a Rottofreno. Il 22 superava felicemente i peri colosi passi fra .Strc delkr e Broni, il dì stesso era a Voghera. Il 23 toccava Castehiuovo Scrivia, il 26 Bosco d'Alessandria. ' TI 27 passava lo Bormida a Borgoratto, il 29 il Tanaro a Isola. La sera dello stesso
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gio~o,
scortato da 200 dragoni piemontesi venuto ad incontrarlo, galoppava verso Carmagnola ove lo attendeva suo cugino il duca di Savoia. Qual'era intanto la situazione a Torino? Ce lo dice prete Tarizzo (LAVORO AZIIENDALE
FIAT
Riproduzione del plastico che illustra la Sede del Dopolavoro Aziendale Fiat che sorgerà presso la Fiat Miralioril: area complessiva 270.000 m. qucdratì.
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DOPOLAVORO AZIENDALE
RIV
VILLAR PEROSA
Istruzione Professionale Opere Assistenziali Fin dal 1918 veniva costru ito proprio di fronte a llo Stabilimento d i Villar Perosa ed a completamento delle case operaie e p alazzine impiegati già esistenti, il villaggio , 'lo Agnelli ", formato da 24 graziose casette tutte circondate da pic coli fioriti giardini ed abitate esclusivamente da dipendenti della fabbrica, ampliato recentemente con la co struzione di altre 12 case a 4 e 2 alloggi caduna per capi ed impiegati. Il villaggio contorna il monumento all'Alpino del Crogioli e forma il centro interno a l quale sono andate via via raggruppandosi le successive iniziative come la scuola e la chiesa di S. Aniceta eretta a ricordo della Madre del Senatore Agnelli. La bella sede d ella Colonia Elioterapica possiede imp ia nti ed attrezzature perfette, è forn ita di refetto ri, sa le .' di ritrovo, cucine ,
Ambulatorio
Scuola materna
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dispense, doccie, sale per visita medica, ambulatorio ed anche di una bella e vasta piscina, nonchè di ampi terrazzi. Questa nuova realizzazione accresce la già imponente attrezzatura assistenziale creata con generoso spirito di umana solidarietà dal Senatore Agnelli a Villar Perosa. Dedicato alla memoria della Signora Tina Nasi Agnelli, la Scuola Materna ospita giornalmente circa 100 bambini figli di . operai, permettendo così ai genitori di recarsi serenamente al lavoro poichè. le Suore del SS. Natale li accolgono e li curano impartendo loro i primi rudimenti di istruzione e di religione; la Ditta provvede alla distribuzione delle singole refezioni, al materiale didattico, agli indumenti personali ed a tutte quelle altre occorrenze che si richiedessero necessarie. Le scuole elementari nuove sono dotate di aule comode e luminose, di una palestra fornita di tutte le attrezzature occorrenti .per la ginnastica e di una grandiosa piscina coperta. Tutti gli . ìmpìcntì di riscaldamento qucmto quelli di condizionamento dell'aria sono eseguiti secondo i più progrediti concetti; eriche
Scuola professionale (E. Agnelli
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gli impianti d i trasmissione radiofonica pe r lo scuola sono stati particolarmente curati. La Scuola di Avviamento al Lavoro, pareggiata, dedicata alla memoria dell'Avv. Edoardo Agnelli, fondata nel 1936, ha colmato lo lacuna che esìstevu tra lo scuola elementare e quella professionale fondata fin dal 1930. . La Scuola ha sede nello slanciato ed arioso palazzo in cima al villaggio, arredato ed attrezzato con scelto materiale didattico e con annesso l'orto sperimentale e cllevcmento modello di polli e conigli. La Scuola Professionale « E. Agnelli", fondata il 28 ottobre 1930, ha per scopo di creare in tre anni scolastici elementi da poter, in un periodo di tempo breve, riuscire buoni operai specializzati, operatori, capi squadra, disegnatori, cronometristi. Particolarità della scuola: seno ammessi al l° Corso, in seguito ad esame di integrazione, gli allievi muniti di licenza della Scuola di Avviamento o titolo equivalente; per l'assunzione valgono le disposizioni della Legge e del Regolamento sulla disciplina nazionale delle domande e delle offerte di lavoro. L'orario di entrata è osservato mediante bollatura della cartolina. L'insegnamento (italiano, storia, geografia, cultura fascista, matematica, meccanica, chimica, metallurgia, tecnologia, fisica, organizzazione, disegno, esercitazioni d'officina) viene suddiviso in tre corsi della durata di 12 mesi ciascuno e con un orario di 48 ore settimanali. Ogni trimestre, in seguito ad accurato esame, vengono eliminati quegli allievi che per scarsa capacità o deficiente volontà e dìscìplina si ritengono non idonei alla continuazione degli studi. L'insegnamento teorico è impartito in stretta relazione con b sua applicazione pratica, integrandolo con visite interne dello stabilimento, con spiegazioni a contatto delle macchine in lavorazione, con prove, ecc. , ogni argomento ha lo sua applicazione immediata. L'insegnamento pratico è quasi esclusivamente di aggiustaggio al primo anno, nel quale gradualmente si pretende una esecuzione con tolleranza sempre più ristretta (fino a 1/100 di m/m); nel 2° e 3° anno invece comprende anche la lavorazione alle macchine utensili, in modo che ogni allievo · possa, mediante opportuna rotazione, dopo un adeguato periodo di applicazione e lavorazione ad un tipo di macchina, apprendere quelle nozioni, sia al tornio, che alla fresa,
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alla re ttifica, alla piallatrice, ecc. da far sì che ultimate le scuola ed assunto nello stabilimento possa distinguersi in breve fra gli operai qualificati. . Durante questo periodo gli allievi non si dedicano solamente a g li esercizi di prammatica, ma si dedicano alla costruzione di apparecchi d i pr ecisione (mini metri per esterni , intern i, ecc. con relativi supporti per il collaudo delle sfere e degli anelli), utili a llo Stabilimente RIV, di apparecchi in genere utili alla Scuola stesse. E questi ultimi apparecchi, tra i quali un tornio, una fresa universale, sono studia ti, progettati, costruiti, modificati, collaudati dagli allievi stessi che d i ogn i particolare stabiliscono il procedimento di lavorazione, completa in ogni minima parte. Al termine dei tre anni di insegnamento si concede ad ogni allievo, ch e avrà potuto conside rare lo sua personale tendenza ad un determ inato tipo d i lavorazione, lo scelta, entro determinati limiti,
Palestra Dopolavoro
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della mansione che de sidera svolgere nello Stabilimento, che si impegna di assumere la totalità dei diplomati. Nei Prelittoriali del Lavoro (mec canica) dell'anno XVII sui pri mi lO classificati della Provincia di Torino ben 8 sono operai dello Stabilimento di Villar Perosa e tutti elementi usciti dalle Scuole Professionali Edoardo Agnelli. Di questi lO i primi tre posti sono stati presi dai nostri operai, e il primo di e ss i è stat o classificato 6° ai Littoriali Nazionali di Roma dell'anno XVII. Questi risultati lusinghieri sono una buona dim ostrazione della utilità dell'istruzione professionale e dell 'eccellenza della scuola di ViiIar Perosa in cui essa viene ìmportìtc, A fianco di queste opere assisten zia li sorge il Dopolavoro Aziendale HIV che conta attualmente oltre 3000 iscritti suddivisi in 22 sezioni che svolgono un'attività molto intensa. Un'altra attività, molto ben efica, esercita ta dal Dopolavoro Aziendale RIV si è svolta nel campo assistenziale, dove i Dopolavoristi vengono opportunamente consigliati e favoriti nei loro acquisti con tutte le' facilitazioni possibili, tanto nel pr ezzo quanto nella rcte ìzzczione dei pagamenti. Il Cine-Teatro del Dopolavoro è stato costruito nell'Anno XVI secondo i più recenti d ettami della te cn ica per quanto riguarda 1'acustica e la visibilità ed ha una capacità ,d i 500 persone. Il soffitto a curve poroboliche, la platea a gradini C! pianta convergen te e la illuminazione tndirettc, lo fanno un piccolo modello del genere. Il salone del refettorio op erai, la sa la della mensa impieg at i ed il salone degli uffici sono dotati di apparecch i radiofonici per le audizioni, ciò che è particolarmente interessante per 'g li operai, che hanno dim ostrato più volte di apprezzare molto questa moderna e istruttiva forma di ricreazione. Anche negli acquisti delle biciclette , degli a pparecch i fotografi ci, dei 'nonii, calibri per officina, si è avuto un notevole sviluppo , fav orito dalle particolari condizioni fatt e d a lla Ditta ai proprii operai. Nelle adiacenze d el Dopol avoro hanno sede la Farma cia, l'A rri_ bulatorio medico, i Bagni, no nchè la Cooperativa con annesso Panificio. Notevoli progressi sono stati at tuati allo scopo di migliorare le condizioni di vita degli opera i sul lavoro . Vasti e luminosi spogliatoi muniti di doccìe, depositi per biciclette, at trezzatissimi serv izi sanitari'
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ed infine un enorme refettorio servito da una magnifica cucina e da una dispensa dove, a prezzi modici, gli operai possono acquistare cibi caldi, sani e nutrienti. Ancora ultimamente il paese di Villar Perosa è stato collegato . con il Colle di Pra Martino (lODO m.s.l.m.) mediante una n uova strada él.i 6 chilometri di lunghezza, che unisce il Comune ad alcune borgate ed a molti casolari della montagna. Infaticabile valorizzatore dell'industria della propria vallata, il Seno Ing. Giovanni Agnelli ha voluto che il colle di Pra Martino divenisse la mèta preferita nelle gite dopolavoristiche dei propri operai ed in vetta al colle ha fatto costruire un rifugio ristorante ed ha donato casa e strada al proprio paese. E' così che in questa rude e forte vallata pinerolese, per la precisa ferrea volontà di un 9rande capitano, si forgiano e si temprano le generazioni di queste genti alpine, nel nome dell'Italia Imperiale e di Benito Mussolini.
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DOPOLAVORO ALFREDO ORIANI - - - - - - - - - - - - - - - VIA MARIA VITTORIA 21
Nel 1933, allorquando su disposizione del DUCE tutte le csso-. ciazioni ed i circoli di carattere regionale e quelli di ricreazione famigliare dovettero sciogliersi, sorse nella sede dell'ASS OCIAZIONE REGIONALE UMBRA in Via Ca vour , n. 9, il DOPOLAVORO ALFREDO a RIANI, che ne assorbì le attività e le passività. Dopo un anno di sistemazione, durante il quale assieme alla ricreazione vera e propria yeniva pure costituita una sezione filodrammatica di media importanza, il Dopolavoro Alfredo a riani riuscì a 'sistemarsi definitivamene ed a creare quella situazione di vita degna del nome del Grande Precursore. Nel 1934 ~ssorbì il CLUB ALPINISTICO TORINO, costituì la Sezione Bandistica, formò squadre di volata e di sci che si presentarono per la pr ima volta sui campi sportivi in difesa dei .colori sociali: lo squadra di Volata vin se infatti - il Campionato Provinciale di l ' Categoria per l'ermo 1934. . La Sezione Turistica - di nuova costituzione - portò i componenti in diverse gite attraverso il nostro bel Piemonte, mentre i filodr ammatici partecipavano al Concorso Provinciale con buon p ìozzamento d'assieme ed individua le. Nel 1935-36 il. fiore della gioventù sociale si presentava volontariamente alle armi per lo guerra d 'Africa Orientale: circa un quarto dei soci vestì lo d ivisa di milite ed i distintivi della " lo Feb-' broìo » portando sull e ambe e sui greti dell'Abissinia lo fiamma . socia le della sezione Culturale. La fiamma fece ritorno a guerra . ultimata, sfilò in Roma dinanzi al DUCE, rientrò in sede con lo firma autografa dell 'Ecc. il Generale Attilio Terruzzi e del Cons. Naz. Carlo . Scor za che si degnarono dalla lontana A.O. di accettare lo .tessere sociale del Dopolavorò Alfredo ariani.
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.Lo Fiamma del Dopolavoro Alfredo Oriani sfila dinanzi al DUCE con ì Battaglioni CC. NN. reduci daU'A.O. r.
Ripresa 1'attività normale del tempo di pace furono costituite varie Sezion i che funzionarono e funzionano .second o le norme ed i regolamenti de lle superiori Gerarchie dell'O.N.D. AmVITA' CULTURAIJ
Sezione Filodrammatica - Composta di ottimi e lementi ha dato diverse rappresentazioni in Teatri cittadini. Sezione Numismatica - Composta dalla maggior parte dei numismatici torinesi ha iniziato nel 1940 la sua atti vità che va man mano fiorendo in attesa di pot er svolgere - dopo questo period o di e mergenza - Una completa attività nazionale ed internazionale. Sezione Culturale - Ha svolto d iversi cicli d i confere nze di cara tter e politico, sociale, sindacale, sanitario, ecc. Sezione Radiofonica - Con l'appareccho radio e le sue derivazion i di ' crltoporlcrite ha d a to mod o a tutti i suoi soci di seguire i maggiori 'a vvenimenti naziona li ed intern azionali cci quali la dinamicità del Regime chiamava di volta in volta l'Italia a partecipare.
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ATTIVITA' SPORTIVA
Sezione Automobilistica - Ha organizzato nel 1938, 1939, 1940 i primi tre RADUNI INTERNAZIONALI AUTOMOTOCICLISTICI, il primo a Moncenisio, il se condo a Ses triere, il terzo a Bardonecchia. Questa manifestazione , che ha sempre progred ito in fatto di organizzazione, sotto l'egida del Dopolavoro Provinciale, del R.A.Gl. e della F.l.M., avrà maggiormente nei prossimi anni la cura ma ssima da parte della Presidenza in modo da raggiungere i massimi raduni internazionali in questo ccrnpo. Sezione Motociclistica - Ha sempre seguito e collaborato con la Sezion e Automobilistica p er lo svolgimento degli automotoraduni. Sezione Ciclistica - Iniziata nel 1935 con un pugno di corridori dilettanti, si è in seguito orienta ta verso il cicloturismo, sb occiando infine nel 1940 con il lo RADUNO CICLOTURISTICO INTERPROVIN- . CIALE a Sanfrè che , sotto il patrocinio del giornale « LA STAMPA » ,
Il I Raduno Interprov inciale Cicloturistico ( Alfred o Oric ni > a Sanf rè Anno XVIII
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ha portato in questo ameno paesino oltre tremilacinquecento partecipanti. Questa manifestazione verrà ripetuta ogni anno in modo che diventerà più conosciuta e sempre più grandiosa. Sezione Turistica - Ogni stagione invernale porta sciatori ed ammiratori sulle bianchè nevi delle vicine montagne 'e nella stagione estiva organizza gite turistiche ed escursioni nelle più belle località della zona. . Sezione ricreativa - Organizza annualmente tornei e campionati sociali di boccie, biliardo, boccette, scopone e trattenimenti vari per i soci e famigliari. Nel 1937, 1938, 1939, 1940 ha organizzato il I, il II, il III ed il IV Campionato Provinciale di scopone.
Attualmente alcuni Soci volontari in questa guerra, come lo furono ancora in quella di Spagna, hanno portato in linea. di combattimento la fiamma sociale della Sezione Escursionismo, che a vittoria conquistata sarà nuova fiamma di fede nel nome del Grande Precursore.
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DOPOLAVORO MICHELIN ITALIANA
Il Dopolavoro Aziendale Michelin Italiana che ha ora la sua Sede in via Ferrara, 19, è stato fondato da un nucleo di dipendenti della S. A. Miche lin Italiana con il concors o della Società stessa fin dal 1920. Successiva mente si è trasformato da Società sportiva in Dopola, voro vero e proprio, tanto che ora con il suo fabbricato modernissimo situato fra le rive de lla Dora e la via Ferrara si erge maestoso ed imponénte occupando un'area di 18.000 mq. ' , Il Dopola voro Aziendale Michelin Italiana annovera fra i suoi dopolavoristi tutto il personale dipendente dalla S. A. Michelin ed, i loro familiari con un totale di oltre 2000 dopolavoristi i .quc lì trovano nella Sede del Dopolavoro ogni conforto e la più grande ospìtalità. Tutte le attività prettamente dopolavoristiche sono in p ìenci efficienza presso il D.A.M.I., poichè dalle sezioni a scopo prettornente culturale, a quelle sportive e ricreative, ogni dopolavorista può scegliere e dedicarsi al ramo che più gli piace e che meglio risponde alle sue particolari attitudini. Fioriscono in seno al Dopolavoro Michelin le sezioni: filodrammatica composta esclusivamente di dopolavoristi, popolaresca la quale riscuote ovunque si presenti i più calorosi consensi' per la sua freschezza e la sua gaiezza, i corsi di lingue straniere (tedesco e franceselìl corso di cucito ove un centinaio di ragazze ogni anno iniziano o si perfezionano nell'arte del cucito, arte così utile a tutte le donne. Esiste pure una banda musicale formata da una cinquantina di elementi affiatatisshni, banda ' che si presenta non solo davanti ai dopolavoristi, ma anche davanti a pubblici della città che hanno così modo di constatare il grado di efficienza raggiunto dalla banda stessa. In piena e completa attività il servizio ,di ristorante per il perso.... . .
Il Dopolavoro Aziendale M ichelin Italiana
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nale, dove tutti i dopolavoristi possono consumare i loro pasti dietro pagamento di una cifra modicissima. Il servizio bagni e docce è particolarmente frequentato dalla massa dopolavoristica che trova nelle lussuose e confortevoli cabine e docce tutto il benessere che questo servizio può dare. La sede formata da un grande fabbricato ha numerose sale adibite ai differenti usi: così oltre al grande salone degli spettacoli, capace di contenere 500 persone comodamente sedute e nel quale si svolgono gli spettacoli teatrali, cinematografici, danzanti, vi è una sala di lettura, una sala da gioco con tre biliardi, la sala della biblioteca, la mescita, il ristorante, un ampio ed elegante atrio d'ingresso, con annessi gli uffici della Direzione ed un grande salone per le r ìu. nioni. Al primo piano del fabbricato vi sono le sale di cucito, le sale per i corsi di lingua ed . una galleria nel salone spettacoli. Nei sotterranei trovano posto oltre le cucine i due grandi saloni adibiti rispettivamente a docce per uomini e donne. Dieci giochi da bocce, due g iochi da tennis, il gioco della palla al cesto, palla a volo, il pneu tennis, la pista podistica, pedane per salti in alto e lungo formano l'attrezzatura completa per coloro che vogliono dedicarsi all'atletica leggera ed alla ginnastica. Gli iscritti alpinisti e la massa di dopolavoristi che ama le gite turistiche ed escursionistiche, possono usufruire di un elegante torpedone a 35 posti, per mezzo del quale i dopolavoristi dell~ Michelin possono - domenicalmente raggiungere le vette più alte, le stazioni marine più rinomate, le zone dei laghi accoglienti e passare con una spesa modicissima le ore di libertà in sano svago. La squadra ginnastica femminile che ha già avuto occasione di . distinguersi nei precedenti concorsi. del Dopolavoro a Roma continua la sua attività, e squadre ginnastiche maschili sono pure in pieno sviluppo. Due squadre di pallacestisti, una squadra di palla a volo, giocatori di tennis, e in gran copia dopolavoristi che si dedicano al sano e popolare sport delle bocce fanno sì che i vari impianti del Dopolavoro siano sempre in attività. Inutile ricordare che tutto l'assieme degli impianti, tutto il funzionamento del Dopolavoro, non potrebbe esplicarsi senza il concorso coritinuo e generoso della Direzione della . S . A. Michelin Italiana.
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D O PO L A V O RÒ
A Z I E N D A L!E
COTON·IFICIO VALLE DI SUS.A TORINO
NIDO D'INFANZIA
CAMPO SPORTIVO
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INCET
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INDUSTRIA NAZIONALE CAVI ELETTRICI I TORINO
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FABBRICA DI CONDUTTO RI E DI CAVI ISOLA TI PER TUTTE LE APPLICAZIONI DEL L'ELE T TR ICITÀ
I
CASA FO N D'A T A NEL 1888
Nel campo dopolavoristico e assistenziale la INCET può vantare un o de i più importanti organismi del Piemonte. Il Dopola voro INCET cost ituito nel 1931 e che raccoglie circa 2000 soci , dispone di una sede sociale in corso Vigevano, con salone per mensa e d anze, impianto rcdìoçrcmrnofonico, sale da biliardo e da giuoco, b iblioteca , saletta per tennis da tavola, servizio di ristorante e mescita. Inoltre vanta un teatro proprio in cors o Vigevano 24, per circa 1000 posti, con mode rn o impianto cinematografico e un bocciodromo in via Mottarone . Da lla fondazione il -Dopolavoro INCET ha conquistato, partecipando a numerose competizioni dopolavoristiche provincia li e nazionali: 7 coppe, un trofeo, 20 medaglie e vari diplomi, senza contore i numerosi pre mi individuali a ssegnati a i suoi iscritti. Per il miglioramento sia professionale ch e morale e fisico del proprio personale, la ÌNCET è intervenuta con una vasta serie di provvidenze ed istitu zioni quali: una scuola professionale che già funziona da a lcuni anni; borse di studio per i figli dei propri ' dipendenti; acquisti di libri scolastici per quei dipendenti volontero si che dedicano le ore serali a corsi regolari di studio; premi di natalità e pacchi contenenti indumenti, giocattoli e libri che vengono offerti in occasione della Befana . La INCET ha inoltre largamente provveduto ad a deguare tutti i servizi di a ssistenza medica ed igienici all'accresciuto tono di vita dei propri dipendenti; lo stabilimento è stato poi anche dotato d i ampi ric overi di protezione antiaerea rispondenti alle p iù rigorose nor me di sicurezza ed igiene. In speciali ricorrenze sono stati d evoluti anche contributi ragguardevoli a favore delle singole istituzioni più sopra accennate come pure a favore delle istituzioni del Regime ed in particolare a quelle ch e nel rione cittadino raccolgono i molti famigliari d ei propri dipendenti. ~gi
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O.N.O.C.I.
UNIONE NAZIONALE UFFICIALI IN CONGEDO D'ITALIA - Gruppo di Torino
Istituita con R.D.L. n. 2352 del 9 dicembre 1926-IVi riordinata oon legge n . 3242 del 24 dicembre 1928-VI e successiva legge n. 2137 del dicembre l 934-XIIIi l'U.N.U .C.I. si propone di provvedere con efficace concorso .a g li scopi che lo Sta to intende ' perseguire nel campo della preparazione spirituale e tecnica degli Ufficiali in congedo delle Forze armate. Hanno obbligo di. iscrizione all'Unione noa, Ufficiali in congedo d'Italia gli Ufficiali in congedo (riserva - complemento) delle Forze armate dello Stato e quelli in aspettativa per riduzione di quadri senza richiamo, di qualsiasi grado ed in qualunque posizione si trovino, esclusi sòltanto i sacerdoti. Possono esservi iscritti a domanda i sacerdoti effett ìvcrnente rivestiti del grado di ufficiale, gli Ufficiali in congedo assoluto, nonchè gli appartenenti alla Croce Rossa Italiana ed al Sovrano Militare Ordine di Malta. L'iscrizione comporta il versamento d i una quota di prima iscrizione, pari a Lire 100 una volta tanto (art. 3 Legge 24 dicembre 1928-VI n. 3242) e d i un contributo annuale di Lire 24. L'U.N.U.C.I. non è un'cssocìozìone: ma un «Organismo tipicamente mìlìtore », come ebbe a definirla il Duce, il 18 giugno 1926, alle rappresentanze di tutti gli Ufficiali in congedo d'Italia. Lo statuto dell'U.N.U.C.I. è stato emanato con Decreto del Capo del Governo, in data Il febbraio 1936-XIV e pubblicato nella te Gazzetta Ufficia le " del 26 marzo stesso anno, puntata n. 71. L'U.N.U.C.I. ha la sede centrale in Roma ed esplica le ' sue funzion! per mezzo di Gruppi provinciali, di Sezioni e di Nuclei.
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Alla sede centrale funzionano: a) l'Ufficio della presidenza; b) il Consiglio di ornmìnìstrcaìone. : cl il Collegio dei sindaci. Presso i Gruppi provinciali e le Sezioni funzionano: a) il Comando; b) il Comitato amministrativo.
In Torino è costituito un Comando di Gruppo ' provinciale, con giurisdizione sulla intera provincia, dal quale dipendono le Sezioni . di Chivasso, Ciriè-Valli di Lanzo, Pinerolo. Il Comando del Gruppo Torino ha sede .in via Lagrange, n. 7, nel palazzo Ceriana Maineri, in locali di bello stile settecentesco, degni in tutto di una unione di ufficiali, nei quali sono sistemati uffici, sala di lettura, biblioteca, locali di riunione, ecc. Per comodità degli Ufficiali iscritti, gli uffici del Gruppo funzionano tutti i giorni, compreso il sabato pomeriggio e la domenica mattina.
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IL LAVORO
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La
o
FIAT
Sorta nel 1899 lo Fiat rappresenta oggi il più vasto campo di esperienza costruttiva ne lla tecnica motorìstìcc . il più vasto e complesso organismo industrial e che in Italia sia raccolto sotto un'unica insegna, Attualmente lo Fiat occupa 70.000 la v oratori; e considerando i familiari si può dire che oltre 250.000 persone vivono del lavoro della Fiat, che ha pure in ogni altra città 'italia na e nei principali centri esteri sedi proprie, stabilimenti e officine, tutta una vasta rete di Filiali e di organizzazioni di servizio. Gli stabilimenti torinesi della Fiat e del gruppo Fìct sono una quindicina (altri ne ha a Modena e a Marina di Pisa), oltre alla sede della Filiale di vendita con 1'officina di riparazione e al salone di esposizione. Numerose le istituzioni Fiat, tra le quali citiamo 'il Dopolavoro aziendale, forte di 60.000 iscritti, che ha lo sua bella sede . sulla riva del Po, e lo Cassa Mutua Operai Fiat in V ia Carlo Alberto, con oltre 120.000 iscritti tra dipendenti Fiat e fam iliari. Anche nel settore dopolavoristico e ossistenzicle lo Fiat, interpretando le direttive del Regime , assolve il compito con entusiasmo e cameratesco sen timento di solidarietà per favorire lo svago, le attività culturali delle maestranze e assicurare lo mossima assistenza per lo salute de i lavoratori e dei loro figli.
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RIV S . A . OFFICINE DI VILLAR PEROSA TORINO
Fin dal 1906, allorchè ad iniziativa del Senatore del Regno e Cavaliere del Lavoro Ing. G iovanni Agnelli sorsero a Villar Perosa i primi impianti per la fabbricazione dei cuscinetti a sfere, si può dire che la S. A. Officine di Villar Perosa si fosse avviata nel solco di quelle d irettive autarchiche che dovevano ·poi essere la parola d'ordine data dal Regime alle forze produttive della Nazione. Infatti , quella del cuscinetto a sfere si poteva sin d'allora definire, a giusta ragione, una industria autarchica per eccellenza; in
Stabilimento di. Torino
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primo luogo perchè essa mirava ad affrancare il nostro Paese dal, l'estero per un prodotto ' che interessa tutte le industrie, grandi e piccole, ed è di capitale importanza per la difesa militare della Nazione; in secondo luogo perchè attraverso una notevole corrente di esportazione diretta verso tutti i principali mercati del mondo dava un prezioso contributo cll'equìlìbr ìo della bilancia commerciale. . Infine perchè il cuscinetto a sfere ha lo scopo preciso di consentire una riduzione delle dìmensìonì dei motori e delle macchine in genere, una diminuzione del consumo di energia e di lubrificanti, un aumento della durata delle macchine e riduce di conseguenza il fabbisogno di materie prime, di carburanti e di lubrificanti d'importazione estera. Il favorevole affermarsi della produzione RIV rese ben tosto necessario l' ìncrcndìmento d ello stabilimento di Villar Perosa e poi la costruzione di un nuovo grande Stabilimento in Torino, presso il quale si trasferivano nel 1923 la Direzione e gli Uffici della Società. Oggi l'area coperta dai due stabilimenti supera i 110.000 metri quadrati, gli operai sono diecine e diecine di migliaia, mentre le macchine utensili, tutte modernissime, si aggirano sulle 7-8000 con una produzione di oltre 50.000 cuscinetti al giorno. Questa produzione, seguita da un vasto complesso di tecnici i quali hanno a loro dìsposizione sale di esperienza e di prova perfettamente attrezzate, comprende oltre 10.000 tipi di cuscinetti diversi, sia per quanto riguarda le loro dimensioni (da quelli piccolissimi di appena 15 mm. di diametro esterno a quelli il cui diametro raggiunge e supera i 4 metri) che per le loro caratteristiche, e precisamente: Cuscinetti a sfere rigidi - Cuscinetti a sfere oscillanti . Cuscinetti a rulli cilindrici . Cuscinetti a rulli conici - Cuscinetti a rulli elastici Cuscinetti a rullini - Cuscinetti a tre corone di sfere - Cuscinetti di altissima precisione per girobussole, orizzonti artificiali ed in genere strumenti ottici di precisione. La vendita di tutto questo complesso di prodotti viene -cura ta dall'organizzazione commerciale RIV attraverso 10 Filiali nei pr incipali centri, le quali a loro vol ta controllano e regolano l'attività di .oltre un migliaio fra depositari e rivenditori sparsi in tutti quei centri che, sia dal punto di vista automobilistico che industriale, presentano un qualche effettivo interesse. Naturalmente la RIV non si è limitata a rendere il nostro mercato indipendente dalle importazioni, ma si è anche preoccupata di /
utilizzare nella fabbricazione dei suoi prodotti materie prime nazionali cl. posto di quelle straniere. In questo , modo oltre il totalitario impiego di acciai nazionali, si è provveduto rapidamente alla sostituzione delle gabbie di bronzo con quelle di acciaio, affrontando nuove e notevoli. spese di attrezzatura pur di impiegare materiali autarchici. Merita infine di essere rilevato che la RIV oltre al fabbisogno nazionale di cuscinetti, è in grado di coprire quello di sfere per applicazioni industriali, per biciclette, di precisione (siluri, giroscopi, ecc.) con una produzione di alcuni milioni di ' sfere al giorno, nonchè quello dei rulli sciolti con una produzione di alcune centinaia di migliaia al giorno. Nei programmi di fabbricazione e di vendita della RIV sono stati anche compresi alcuni complessi meccanici le cui caratteristiche costruttive richiedono un comportamento dei cuscinetti a rotolamento particolarmente accurato, come ad esempio mandrini per mola, contropunte girevoli per tornio, boccole ferro-tranviarie. In questi ,ultimi anni la produzione della RIV è stata arricchita . di alcuni' nuovi prodotti meccanici di precisione che interessano l'automobilismo e l'aviazione e che in passato ,erano totalmente e parzialmente' importati dall'estero. Fra i . p ì ù importanti citiamo gli anelli elastici per pistoni di motore a scoppio, le valvole di aspirazione e di scarico per motori a scoppio, le articolazioni elastiche « sìlenthlocs » i supporti antivibratori, le camicie centrifugate 'per cilindri, gli ammortizzatori per auto, le .catene silenziose, le guarnizioni a pressione interna, punterie, mìnìmetrì, nonìì, referenze, ecc. Inoltre nel 1935 la RIV, forte della sua allora trentennale esperienza nella fabbricazione degli articoli della più alta precisione meccanica, entrava decisamente e vittoriosamente in un altro campo, del tutto diverso, quale mercato, da quello dei cuscinetti a rotolamento e da quelli degli altri prodotti ai quali abbiamo dianzi accennato: nel campo dei registratori di cassa. Il mercato italiano di queste macchine - veri cassieri e contabili meccanici creati esclusivamente per i commercianti - era dominato quasi interamente, allora, dalle industrie straniere e particolarmente dci quelle - americane, che detenevano praticamente il monopolio mondiale dei registratori di cassa. Per questa nuova produzione, che pure avendo le caratteri-
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stiche della macchina di altissima precisione, si scosta tanto dagli altri prodotti RIV, lo S. A. Officine di Villar Perosa, ha creato una cttrezzcturu tecnica industria le e commerciale del tutto nuova e reparti di lavorazione nuovi ed indipendent i. Occorre infatti tenere pre sente che i Registratori di Cassa RIV, per le loro nuove, ìnteresscntì caratteristiche costruttive 'Consentono di risolvere i più svari ati problemi di sis temi.di controllo degli -ìri cc ssì, di statistica delle vendite, di contabilità, ecc. Una ricca serie di modelli, a leve ed a tasti, ad azionamento elettrico ed a manovella,
Stabilimento di Villar Perosa
'c on foglio cassa dettagliato, con tasti speciali che possono stampare anche per esteso l'indicazione dell'articolo venduto, a scontrino semplice o doppio-perforato, a vidiinazione semplice e' doppia, provvisti di uno o di diversi totalizzatori e cassetti, ecc., cos tituisce questa nuova comple ssa produzione italicina , che può sostenere vantaggiosamente il confronto con le più quotate produzioni analoghe straniere. I Registratori di Cassa RIV difatti per le loro prerogative e per le loro conseguenti possibilità d'impiego - si tratta di un prodotto che può essere venduto a milioni di commercianti in tutto il mondo sono destinati a propagandare il buon nome dell'industria ita liana
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in nuovi mercati e, ciò che più conta, fra una categoria di clienti - dettaglianti - nella quale il prodotto RIV non era ancora conosciuto. Di piccole dimensioni e quindi di ,grande praticità, dato che il commerciante oggi, per un complesso di ragioni non può permettersi il lusso delle macchine ingombranÙ - di linea e di aspetto modernissimi - il Registratore di Cassa RIV 'non è, come potrebbe essere giudicato a prima vista da un profano, un semplice custode degli incassi, un cassiere automatico, ma. è bensì un occhio che vigila ed un cervello che riflette ed annota... La RIV per mezzo di una numerosa schiera di tecnici e commercialisti appassionati e competenti è andata incontro ai commercianti assistendoli e consigliandoli nella scelta del sistema e quindi del modello loro occorrente. L'adozione di un determinato sistema e quindi di un tipo di Registratore di Cassa RIV consente di aumentare le vendite, ottenere le informazioni necessarie sul rendimento del personale e dei reparti, sveltire il servizio della clientela, controllare non soltanto gli incassi, ma anche la merce, avere dati conte, bili positivi, aggiornare la statistica alle vendite, controllare gli incassi ,delle filiali lontane, ecc. ecc. Poche come numero, ma potenti come possibilità di produzione industriale e di organizzazione commerciale sono le Case estere che si occupano di questo articolo di dìffìc ìle produzione e di p iù difficile collocamento: la HIV è la prima società italiana produttrice di registratori di cassa a tasti, completi, a totali stampati che entra fiduciosa in questo nuovo campo, sorretta dalla sua più che trentennale esperienza meccanica e dalla propria organizzazione commerciale, già 'estesa a tutti i principali mercati del mondo. La perfezione dei prodotti, che ha reso giustamente famoso il nome RIV nell'Italia e nel mondo, non è soltanto frutto dei capitali investiti negli impianti e nei macchinari, ma è sopratutto una conseguenza dello spirito che anima il personale e le maestranze, spirito che il Senatore Giovanni Agnelli ha saputo infondere e conservare anche attraverso alle numerose previdenze di carattere assistenziale e Culturale.
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SOCIETÀ NAZIONALE DELLE OFFICINE DI
SAVIGLIANO Gli Stabil imenti a Savigliano
Gli Stabilimenti a Torino
La SOCIETA ' NAZIO NALE DELLE OFFICINE DI SAVIGUANO fonda ta nel 1880, è uno degli organismi industriali più antichi e fiorenti del Piemonte. / Possiede du e Stabilimenti, uno a Savigliano ed uno c Torino, entrambi raccordati a prossime linee delle Ferr ovie Sta to e capaci in efficienza norma le di occupare oltre 6000 persone. A Torino ha sede la Direzione Generale e vi si trova inol tre il gruppo degli Uffici Tecnici relativi ai numero si rami di produzione della Società. . . Questo potente organismo nazionale ha inizia ta la sua attività nel lontano 1880 provvedend o alla riparazione, in quel di Savigliano, nella fattiva Provincia di Cuneo, di vagoni e carri ferroviari. Ben presto però estendeva que sta sua a ttività, destinata poi alle più brillanti affermazioni, anche alle costruzioni metalliche, meccaniche ed elettriche, con un ritmo meravigliosamente' celere e sempre più intenso. La guerra mondia le poi, (nel periodo 'in cui all'ing. Ottavio 5
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Moreno scomparso, successe nella direzione generale delle Officine, l'lnç. Felice Guidetti-Serra) richiese per le necessità contingenti nuove energie fattive, nuove attività e le Officine di Savigliano si trovarono pronte a dare il loro valido apporto alla Nazione in armi occu- ' pandosi di quei lavori nuovi e grandiosi che la guerra richiedeva. E così si iniziarono anche le costruzioni aeronautiche (aeroplani, navicelle ed ossature per dirigibili, aviorimesse, ecc...) e la costruzione di uno svariatissimo complesso di materiali militari e civili, dal deliceto e minuscolo congegno, ai pescntissìmi elementi necessari per le postazioni d'artiglieria. Lo Stabilimènto di Savigliano è stato dotato anche di un vastissimo campo di aviazione per le prove degli apparecchi Caproni ivi costruiti. L'eccezionale tempra dell'ing. Guidetti-Serra era perfettamente con sone c on le esigenze nuove, di dinamismo, di progresso, di espansione e di rapidità d 'azione. In lui la Savigliano ha trovato il mezzo per potersi guadagnare un indiscusso primato nazionale,' per la bontà e ' la genialità delle sue costruzioni. . ./ .. A traverso una lunga serie di anni dì lavoro in te nso, di lotte tenaci, di studi, di ricerche pazienti, di sacr ifizi, la Savigliano si è creata una esperienza preziosa che la mette re almente all'avanguardia dell'industria nazionale. Importanti complessi di macchine potenti e di grande precisione, presse idrauliche (alcune delle quali della potenza di oltre 1000 tonn.) in sta lla zioni per saldatura e le ttrica , impianti per la produzione di gas d'acqua, di calandratura e prova tubazioni, fonderia di acciaio e ghisa con annesso gabinetto chimico, moderne attrezzature per la lavorazione in serie di veicoli ferroviari ' e p er la costruzione dimacch inario elettrico di qualunque tipo e potenza oltre ad un reparto per la costruzione e la riparazione di veicoli, sala prove e laboratori di misura, fom~tissimi di moderni e perfezioncrtì strumenti, cosentono ai due suddetti Stabilimenti di Savigliano e di Torino di produrre quella ' serie svariatissima di macchine ele ttrich e , meccaniche, elettromèccaniche, costruzioni metalliche, ferroviarie e tranviarie ch e vcmno .dcllcr Centrale elettrica completa di macchinario, condotte forzate, . çru, linee. ecc., alle strutture per ponti e tetto ie, agli argani, ai ' paranchi, alle potenti gru a cavalletto girevoli per porti (se ne sono .costru ìto. per portate superiori alle 400 tonn.) dai locomotori elettrici Per.;1é:l férrovie ai compressori stradali, dal velivolo militare e civile alle'
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aviorimesse, e via dicendo in una serie vastissima di prodotti i più. disparati fino al congegno più delicato della più ardita conquista" del genio italiano: 1'apparecchio radio. ' •. Grandiosi locali, indipendenti dagli altri Reparti delle Sav!-. gliano, macchinari moderni, maestranze specializzate, organizzazione accuratissima per lo studio la costruzione ed ~l ,colla udo pcrzìcle e definitivo di ogni apparecchio sono le solide basi del Reparto RADIO SAVIGLIANO che va assumendo sempre maggiore importanza e. prestigio per la bontà dei suoi prodotti. Un particolare accenno merita il «Reparto studi ed esperienze» annesso al suddetto reparto Radio ed a ·q ue llo «Telefoni »retto da valenti tecnici e studiosi . che dedicano la loro quotidiana attività al sempre più vasto possesso dello scibile nel campo dell'elettrotecnica e della fisica spronati particolarmente dal desiderio di aumentare alla .nostrcr Italia fascista il già ben meritato prestigio nel mondo. Un nuovo importante reparto è stato creato da qualche anno nelle Officine di Savigliano a Torino ed è quello relativo alla costruzione degli ormai già ben conosciuti e rinomati «TORNI FRONTALI SAVIGLIANO» con e senza contropunta, aventi tutte le caratteristiche della macchina moderna ad alto rendimento con perfezionata finitura anche nei più minuti dettagli. Severissimi controlli di tutti i 'cicli di lavorazione, dalla fonderia al montaggio, permettono di essicurare quelle garanzie di rendimento, durata, precisione e sicurezza di esercizio che si addicono alla macchina utensile veramente moderna. / Ed ancora vogliamo soffermarci un istante sopra un'altra speciale costruzione nella quale la Savigliano si è da tempo affermata. con schietto successo: i RULLI COMPRESSORI STRADALI. Essi vengono costruiti in 12 diversi tipi, corrispondenti. ai . vari pesi di servizio che vanno da 1,5 a 18 tonno e sono azionati da motore, DIESEL-SAVIGLIANO a 4 tempi, di esuberante potenza e massima garanzia di perfetto funzionamento. Le centinaia di compressori Savigliano che dci anni ed anni fun-' zionano ininterrottamente per tutta Italia e come diremò in seguito' cinche e numerosissimi nelle terre dell'Impero, sono la migliore referenza della loro bontà e , durata. Ai numerosi pregi tecnici (mcnutsn-, zioné facilissima, avviamento pure facilissimo a mezzo bombola di.. · aria compressa, possibilità di essere rapidamente smontati in piccoli
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pezzi e pertanto anche facilmente trasportabili., possibilità di superare facilmente, grazie alla grande potenza del motore ed alla generale disposizione delle varie parti, dìslìvello oltre il 25 %) è da segnalare come fattore di notevole importanza il loro ridotto costo e consumo in confronto di qualsiasi altro tipo di compressore. Con particolare riguardo alle grandi opere di rinnovamento e di sviluppo a cui il Regime ha dato in questo ventennio così magnifico impulso si può dire che non vi ~ quasi ramo di attività a cui la Savigliano non abbia partecipato con fattiva collaborazione. Ricordiamo tra le elettrificazioni ferroviarie oltre all'imponente gruppo di locomotive elettriche fornite allo Stato che superano il numero di 200 ed al notevole numero di automotrici, q uella della SAVONA-VENTIMIGLIA-PIENA (Km. 125) e la TRENTO-BOLZANOMERANO (Km. 90) col sistema trifase a 3600 volta; quella del tron co FORMIA-AVERSA e della Sta zione di Firenze a 3000 volta corrente continua, la costruzione delle primarie per alimentazione ferroviaria PARMA-FORNOVO e ROMA-ORTE, e fra il materiale rotabile il' gruppo di vetture-salone per il treno Reale, ed importanti serie di carrozze per"viaggiatori e di carri speciali a ribaltamento automatico per industrie private. Sempre per le Ferrovie dello Stato la Savigliano ha pure costruito oltre a numerosi ed arditi ponti la grandiosa tettoia centrale della Stazione ferroviaria di Milano (Lunçh, m. 340, lorçh. m. 72, peso 6600 tonn.) partecipando in modo in tenso al perfezioncmento ed allo sviluppo dell'attrezzatura tecnica generale del Paese, con la esecuzione di grandi impianti occorrenti per la costruzione e l'arredamento dei Porti, 23 gru girevoli a volata fissa e mobile per il Porto di Genova, impianti per lo scarico del carbone nei Porti di Savona, Spezia e Venezia. Importante è il contributo che la Savig liano ha dato ai fini autarchici e citiamo fra i molti impianti eseguiti per la messa in valore e lo sfruttamento delle risorse Nazionali i 4 trasformatori da 15.000 KVA fomiti alla "Socie tà Boracifera di Larderello (utilizzazione d ell'energia "dei suoi soffioni per l'alimentazione della rete ferroviaria e lettrificata) macchinario "g enerat ore e trasforma tore per la nuova centrale della Società "dell'Alluminio Italiano di Borg ofranco , la cui energià "sarà tutta 'dedicata all'aumento di produzionè di alluminio di quella So-
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cietà; macchinario elettrico per parecchie centinaia di migliaia di KVA per gli Stabilimenti di Aosta della Società Nazionale Cogne per le sue Centrali Elettriche di Champagne e di Chavonne, e per l'Azienda Elettrica Munieipale di Torino, a Bardonetto, nella valle dell'Orco. Non sarà fuori luogo, in materia di autarchia, citare le proprie centraline elettriche di Torino e di Savigliano, costruite per il fabbisogno di energia' elettrica occorrenti ai propri Stabilimenti. Numerosissime sono le realizzazioni della Savigliano nel campo dell'esportazione, dai ponti sul Danubio in Ungheria, a quelli di Zuriço, dell'Egitto, di Chalcis, in Grecia, di Dragasani in Rumenia, all'ossatura metallica della biblioteca di Vallianos in Atene, al Padiglione Halìono all'esposzione di Rio Janeiro, alle vetture ferroviarie per la Bulgaria, alle gru di 265 tonno per impianti portuali in Spagna, e via dicendo fino agli apparati elettrici di propulsione per i sommergibili delle marine Brasiliana, Portoghese e Giapponese, alle locomotive elettriche costruite' per l'U.R.S.S., 'ovunqu e portando gloriosamente i segni del genio italiano e del Littorio. 'La Savigliano ha partecipato intensamente alla campagna Etiopica fornendo in tempo da record, aviorimesse, ponti, antenne radiotrasmillenti, una quantità ingentissima di materiali di ogni genere ad uso militare, serbatoi, e non ultimo per importanza un notevole gruppo di compressori stradali grazie ai quali è stata possibile e sommamente facilitata la costruzione delle grandi strade di comunicazione dell'impero. / Fra i lavori eseguiti meritano un particolare accenno: la costruzione dei vari compì di aviazione e piste dì lancio, di notevolissIme estensioni, effettuata In brevissimo tempo In condizioni particolarmente critiche per le difficoltà che sì sono presentate (terreno, clima, trasporti) e per la quale hanno dato un valido apporto i rulli compressori SAVIGLIANO appositamente costruiti per funzionare nella torrida atmosfera africana, 1 ponti In ferro sul Mareb e sul Tacazzè perfettamente idonei al pesante ed importantissImo traffico cui erano destinati ed ancora vogliamo citare il notevole contributo dato ol problema, cjravissimo, dei trasporti nella terra dell'impero, mettendo . a disposizione dell'Intendenza dei Lavori in A.O.I. la numerosa flotta dei propri potenti autocarri che hanno reso con un Incessante e febbrile lavoro a traverso zone deserte ed inospitali un servizio Impor-
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tantissimo che h a notev olmente favorite le operazioni di riassetto e di consolidamento d ell e nuove terre d el nostro Impero.. Un fiorente Dopolavoro aziendale a .cuì sono iscritti parecchie rnìolìcdn di lavoratori dei due Stabilimenti d i Savigliano e di Torino, una Cassa mutua per operai una Ca ssa sussidi e prestiti, per impiegati, c~stituiscono con varie altre forme d i previdenza socia le (premi 'dì. studio, d i nuzialità, di natalità, befana fa scista, ecc.) una forma di ìnt ìrnrr e benefica unione fra Dirigenti impiegati ed òperai. , Là Savigliano, continuando nella 'sua antica tradizione di lavoro ~ proçresso intende proseguire ed a mpliare il proqrrrmmrr tracciatole dai' suoi ' due grandi' pionieri, l'ing. Moreno e l'ìnçr. Guìdettì-Serro, dedicando le sue molteplici attività con tenace ed oculata intraprendenza, a tutti quei vari rami dell'industria che furono' fino ad oggi lo ra g ione della 'su a vita e d ella sua prosperità coadiuvando il regime nelle risoluzione dei problemi" aUtarchici e collaborando nel superare tutte quell e difficol tà che. si oppongono, ora specia lmente per lo stato di eme rgenza; alla realizzazione di quelle vittorie del lavoro e della produzion e che in sincronismo con l'opero d ei valorosi, eròici nostri combatt enti, daranno all'Italia quella vi ttoria totale e completa che è voluta d a l Duce e da tutti noi, Italiani.
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LANCIA S.A. 'Non ' si può parlare della LANCIA senza riferirsi al Suo indimenticabile Fond a tore , il Cavaliere del Lavoro VINCENZO LANCIA, che dedicò ad, essa tutta l'eccezionale operosità della Sua vita. ' Dop o otto anni di" intelligente esperienza di lavoratore, esperìrrientctore, guidatore imbattibile e famoso di automobili, Egli fond ò nel 1906 una Fabbrica propria che denominò semplicemente LANCIA e C. - Fabbrica Automobili. Dalla piccola Officina di Via Pe trarca , d istrutta da un incendio e subito ricostruita, 'uscì nel 1908 la prima vettura LANCIA con un motore a 4 cilindri che sviluppava la potenza di 14 CV al regime di 1450 giri al minuto. ' . ,Q ue ste caratteristiche contrastavano nettamente con le tendenze costruttive del tempo, orientate verso vetture mastodontiche con mo'tori di graride cilindrciia ed a basso regme di giri. La critica ufficiale accols'e la" novità con aperta diffidenza, decretandone senz'cltro il più completo insuccesso. Ma LANCIA, certo del fat to Suo, non si scoraggiò e continuò con fiducia nella strada intrapresa. Il tempo 'confermò l'esattezza delle 'su e prevìsìoni e le vetture della sua fabbrica conquistarono a poco a poco tutti i mercati imponendosi per le loro doti di qualità alla Clientela più esìçente e raffinata. E da questo momento l'attività di VINCENZO LANCIA ingigantì anno ' per anno, le Officine si estesero sempre di più, ed i tipi di vetture si 'susseguirono tendendo alla perfezione e realizzando sempre costruzioni originali che spiccavano fra tutte le soluzioni di ovcn,gUardia' per la loro genialità e praticità. , Là 'produzione della LANCIA incise a caratteri d'oro, nella storia dell'industria automobilistica, date memorabili che si identifi'corono col progresso automobilistico stesso: 1908 '~ Vèttura leggera con motore ad alto regime di giri.
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1913.- Equipaggiamento elettrico integrale delle vetture. 1919 - Motori in monoblocco con i cilindri a V stretto. 1920 - Sospensione anteriore della vettura a ruote indipendenti. Queste realizzazioni che, alloro apparire meravigliarono i tecnici, conservano ancora oggi, dopo vent'cnn ì di vita, il loro carattere di attualità. E più innanzi vennero: la costruzione monoscocca della vettura torpedo; il telaio rigido a crociera;. la costruzione integrale del monoblocco telcìo-corrozzerìcn la sospensione posteriore a ruote indipendenti. Dal 1906 ad oggi il cammino percorso dalla LANCIA è stato veramente notevole. I grandi stabilimenti di Torino e di Bolzano furono integrati da una "fitta rete di Filiali nelle più importanti città d'Itcrlìc e dell'Impero e la sua organizzazione di vendita all'estero si estese in tutte le parti del mondo. I tipi di autoveicoli di attuale produzione sono i seguenti: Vettura APRILIA - Vettura ARDEA - Vettura ARTENA ed alcuni tipi derivanti, Autocarro ed Autobus 3 RO. Di questi autoveicoli, oramai universalmente conosciuti ed apprezzati, ci limitiamo a ripetere le principali caratteristiche tecniche: APRILIA - In questo tipo di vettura tanto le finalità generali quanto i singoli concetti costruttivi e le originali soluzioni "delle costruzioni LANCIA trovano le loro più avanzate conclusioni. La sospensione anteriore a ruote indipendenti si estende a quella posteriore e si hanno così le quattro ruote indipendenti. Il motore a 4 cilindri dr 1485 eme, di cilindrata totale, con i cilindri a V stretto. raggiunge con minimo di ingombro un massimo di elasticità, rendimento e sobrietà, conferendo alla yettura facoltà mai raggiunte di velocità ed economia. Il telaio è scomparso e l'ossatura portante è fornita esclusivamente dalla ccirrozzeria metallica ad "elementi saldati elettricamente tra loro. La carrozzeria, infine, studiata e profilata scientificamente per la maggior penetrazione, accorda la massima comodità. visibilità ed eleganza con Id moderna ed "ari stocra tica profilatura "a erod inamica . A definire sinteticamente questa vettura bastano due cifre: velocità 128 Km/h - consumo lO litri di benzina per 100 Km.
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ARDEA - Questo tipo di vettura è la sorella minore dell'APRILIA, . della quale conserva, in linea generale, le peculiari caratteristiche costruittive. Come l'APRILIA ha 11 telaio-carrozzeria monoblocco. Il motore , a 4 cilindri, a V stretto, che ha .una cilindrata totale di . . appena 903 eme . .e sviluppa una potenza ' di 30 CV circ a , p erme tte alla vettura, grazie anch e alla sua singolare legger ezza ed a l pro.filo razionalmente aerodi namico di raggiunger e la no tevole velocità di 108 Km. all'ora con un cons u mo « normale» di Litri 7,2 per 100 Km. L'intern o della vettur a , molto ampio ed arioso, offre a quattro viaggiatori ogni d esiderabile comodità anche per i lunghi percorsi. Concludendo, questa vettura modernissima e raz ionale, riassume in sè le pre stazioni della vettura di gran classe c on i consumi della vetturetta utilitaria. . 4
ARTENA 4& Sere - Questa vettura ha il motore delle serie pre-. cedenti (4 cilindri - cilindrata totale eme. 1925 - potenza massim a 51 CV a 3800 giri) che così brillantemente si è affermato per . Ie su e doti d i regolarità ed ec onomia , montato su un nuovo telaio di forma 'p iana scatolare molto rigido. Per la sua sobri a e classica eleçònzcr e le notevoli co modità che offre , costituisce il prototipo delle vetture per rappresentanza e per famiglie. AUTOCARRO 3 RO - L'autocarro 3 RO di 12.000 K ç. d i peso complessivo, ha un motore a ciclo DIESEL, ad iniezione diretta, di concezione originale LANCIA. E' il primo ed unico motore a 5 cilindri - costruito in Italia _. ed ha cilindrata total e d i 6875 eme. Sviluppa una potenza di 93 CV e mantiene il con sumo specifico di combustib ile intorno a i 175 gr. per CV/ h . La particolare struttura degli organi del motore permette un rapido ed economico a datt amento per il funz ionamento a 'me tano ed a benzina. Le . brillantissime prestazi oni d i questo autocarro, pre ttamente italiano, rappresentano quanto di meglio si è fino ad oggi realizzato in questo campo. c
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UNA GRANDE INDUSTRIA CARTARIA
IL GRUPPO. BURGO
J -:~
l ~)
, TOMO
I
La DlrezioDe geDeraie deUe Cartiere Burgo iD Piazza SolferiDo
Nel bel palazzo di Piazza Solferino: I l, aovuto al nobile talento dell'architetto Ceppi, si è trasferita da pochi mesi la Dirézione Generale delle Cartierè Burga che lo ha acquistato per adibirlo a sed e dei suoi uffici. Di qui si dirige il funzionamento del maggior Gruppo cartario italiano, che è anche fra i più importanti d 'Europa. Dieci stabilimenti cartari con numerosi reparti per la fàbbrica zion e di pastalegno, · un Laborat orio scientifico sperimentale, dotat o di modernissima attrezzatura; tre aziende agricole e dodici centrali idroelettriche della potenzialità di circa 50.000 kW installati costi-
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Cartiere Burgo. Torino
•
I
Lo Ic ol oa e d'oaore:ael.·palazzo di Pia zza Solledao
tuiscono questo nucleo di forze industria li, le cui origini risalgono al 1905, quando l'Ing. Luigi Burga fondava la Cartiera di Verzuolo col capital e di 300.000 lire e una potenzialità produttiva annua di 12.000 quintali di carta. Oggi il capital e investito supera i 350 milioni, la produzione
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UD'lmpoDeDte villoDe panoramica deUo ItabUlmeDto di Verzuolo
StabUlmento Burgo di Verzuolo, La colollale macchIDa • cont1Dua . per lo produzione deUa carta da giornale
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totcle del.Gruppo Burço ha superato, lo scorso anno, 1.250.000 quintali di 'c arta e la produzione di energia elettrica i 150 milioni di kWh. Gli stabilimenti cartari sono situati a Verzuolo, Corsico, Treviso , Roma gnano Sesia, Lugo Vicentino, Ma slianico (Folla e Morcrìno),
Stabilimento Burgo di Conico I Vaste distese di tronchi d'albero de sUnatl a trasformanl ID pastalegno /
Germa gnano, Fossano e a Poe ls (Stìric - Germania), stabilimento, quest'ultimo, che dispone di una propria centrale idroelettrica a Katzling e di una tenuta boschiva a Hopf çorten Kleinfeistritz. Gli impianti, sia per la fabbricazione della carta sl à per la pasta meccanica, si annoverano tra i più vasti e moderni d 'Europa. Le centrali idroelettriche sorgono a Calcinere (Vall e Po), Vena sca (Valle Vcrcrito), San Giorgio (Valle Mincio - Mcntovc), Giarola , Isola e Mora (Sesia), Pravato, Vicino e Ovara (Treviso), Serra , O liero e Calvene (Vicenza) . . Le a ziende agricole sono a Casale Monferrato, Prato Sesia (Novara), e Bosco di Santa Sofia (Pavia). Le Cartiere Burgo nei loro stabilimenti fa bbrica no tutti i tipi d i
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carta: di lusso ed economici, per libri, giornali 'e riviste; per disegno e biglietti da visita; per registri commerciali e quaderni scolastici; per lettere e buste, musica e fotografia; per imballo e macchine da scrivere; per fototipia, incisione, litografia, rotocalco e policromia; per affissi, almanacchi, duplicatori, bollo e carte valori, per filtri, fiori artificiali ecc. Sono così in grado di corrispondere a qualsiasi esigenza delle aziende industriali e commerciali, della stampa quotidiana e periodica, delle case editrici, degli uffici pubblici e privati, degli artigiani d'ogni mestiere, delle imprese artistiche, culturali, pubblicitarie. A un tale primato le Cartiere Burqo sono pervenute procurcn-
UD reparto dello StabUlmeDto Burgo a Lugo VlceDtiDo
dosi ' con impianti propri o con iniziative speciali le materie prime indispensabili alla fabbricazione del prodotto. .. o;n Senatore Ing. LUIGI BURGO, Presidente e Direttore Generale della Società, creatore e animatore dell'intero Gruppo, al vitale problema delle materie prime ha appunto rivolto, sin dal principio.
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la sua costante attenzione e si può dire che oggi questo arduo problema si sta avviando all'auspicata soluzione secondo i criteri che ispirano la battaglia per l'autarchia voluta dal DUCE. Tutte le iniziat ive prese dalla Burço, intensificate negli ultimi
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Torino
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Laboratorio Sperimentale delle CarUere Burga ID Cono StuplDlgi
zmnì, si palesano in realtà su un piano squisitamente autarchico, in quanto vanno attuando un programma organico inteso a svincolare I'ìndustric nos tra da ogni dipendenza verso i mercati stranieri. P~r provvedere all'industra cartaria la cellulosa, materia pr ima fondamentale, le Cartiere Burgo creavano nel maggio del 1938, in collaborazione con l' c IRI ", la " CELDIT" (Cellulosa d'Italia S. A.l e, con 1'" IRI " e la Federazione Nazionale dei Consorzi per la Difesa della . Canapicoltura; la c CELNA " (Cellulosa Na ziona le S. A.l. Si tratta d i cinque grandi stabilimenti: a Mantova , a Cuneo, a Ch ìetì, a Capua e a Final di Rero. I primi quattro appartengono alla c CELDIT ": il quinto alla « CELNA" . Quello d i Mantova era già da parecchi anni in ' funzione come proprietà della Burgo e continua ora
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a produrre per la « CELDIT» alla quale è stato apportato per unità di indirizzo nella produzione della cellulosa; gli altri q uattro sono stati espressamen te costruiti e, recentemente condotti a termin e , già stanno cvvìondo una lavorazione su vasta scala. La « CELDIT» e la «CELNA» , valendosi di mater ie prime esclusivamente nazionali, produrranno oçnì ' anno un milione di quintali d i cellulo sa. « E' possibile, quindi si deve ridurre a zero l'importazione della ce llul osa», ho detto Mussolini. L'alto comandamento addita una mèta alla quale l'industria nazionale va avvicinandosi con metodica progressione. Altra iniziat iva delle Cartiere Burgo che va sottolineata è la creazione' di un apposito Laboratorio Sperimen ta le , a disposizione a nche
Sala delle· anaU.1 Del Laboratorio SperlmeDtale Burgo
delle aziende consociate e delle a ltre cartiere e fabbriche di cellulosa nazionali, per l'esame scientifico, lo studio .e il miglioramento sia delle mcrlerie pr ime sia del prodotto. Questo Laboratorio, che abbina la ric erca scientifica a quella tecnica. costituisce, in ordine d i tempo, la. più recente tra le manife-
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stazioni del c Gruppo lt. Situato a Torino, in corso Stup inigi n. 115, dispone di settanta locali dotati di perfetti modernissimi apparecchi e oltre alle sezioni per le ricerche scientifiche sperimentali ha annesso un ampio locale di lavorazione con attrezzatura semi-industriale. Inderogabile es igenza di siffatti laboratori è quella di perennemente rinnovarsi per esser di continuo aggiornati con quanto suggeriscono la scienza e la pratica. Se così non fosse, ma nc herebbero a un loro essenzia le requisito. Il Laboratorio delle Cartiere Burço ha perciò la caratteristica che i suoi ìmp ìcntì sono stati concepì tì in mod o da po ter si agevolmente spostare, sostituire e completare con mater iale nuov o o in corso di studio. Tra i compi ti pr incipali del Laboratorio « Bur ço » si segnalcmo: la scelta di vegetali e la loro utilizzazione; lo studio di tutte le mate rie prime nece ssarie, oltre alla cellulosa, per la fabbricazione d ella carta; il migliore impiego dei sottoprodottL Anche con queste particolare a ttività le Cartiere Burgo concorrono alla valorizzazione dei prodotti naturali italiani e alla loro migliore applicazione nel campo industriale.
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LA S. A. CONCERIE ITALIANE R I U N I T E D I T' OR I N O
Un'origine più che secolare, una attrezzatura tecnica delle più moderne e razionali, una produzione la cui gamma soddisfa ogni esigenza industriale e commerciale del ramo, fanno della C.I.R. la più grande Azienda Conciaria che vanti oggi l'Italia. La Ditta Angelo Bocca, sorta in Torino nel 1820, e la Giuseppe Durio che ha inizio di v ita industriale nel 1868, si fondono nel 1905 sotto l'attuale denominazione sociale, e da questa Unione feconda di risultati la c.I.R. svolge in oltre un trentennio di vita, la sua opera. lenta, metodica, tenace e vittoriosa di p ene ira zione industriale nel Paese e fuori. Questa breve premessa storica è necessaria per esaminare in una rapid a sintesi il progressivo svilup po di questa industria che onora non soltanto Torino industriale, ma il Paese, e che a nche ne i momenti più delicati e difficili della nostra vita nazionale, ha saputo non soltanto resistere, ma rispondere in pieno ai bisogni, alle r ì, chieste , alle ne cessità molteplici del momento. Negli Stcbilìmen tì della Socie tà Anonima Concerie Italiane Riun ite di Madonna di Campagna (a lle porte d ella città) si ha subito la sen sa zione de ll'imponenza degli impianti, d ella modernità delle , installazion i, del dinamico svolgersi d i una febbrile, ma ordinata attività indu stria le, la cui frazionata illustrazione darebbe una ben pallida idea dell'importanza che questo gruppo industriale ha nel campo della economia nazionale e particolarmente ' in quello Conciario Italiano.
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Tre sono gli stabilimenti in cui si svolgono le varie e complesse lavorazioni delle pelli; quello di Ma donna di Campagna che si può definire la Casa Madre (ove ha sede la Direzione Tecnica e Amministrativa), quello di Collegno che è uno stabilimento ausiliario in cui all'occasione si compiono varie lavorazi~ni decentrate dallo stabilimento di Madonna di Campagna, e la Manifattura Italiana Cinghie MASSONI & MORONI di Mila no, nota Casa specializzata in forniture di cinghie per gran parte dell'industria italiana, e di cui la C.I.R. nel 1921, prende il controllo non solo per inquadrarla e potenziarla verso i nuovi bisogni industriali, ma per svilupparne le attività e porre fin da a llora freno alla importazione di tali articoli tecnici, sostituendo le forniture con produzione nazionale che nei confronti e nella pratica quotidiana esperienza si dimostrarono non solo eguali, ma certamente superiori a quelli esotici. Gli impianti seguono con ritmo accelerato la tecnica nuova, che impone nuov i inq uadramenti interni chimico-meccanici, i nuovi processi d i concia trovano n egli stabilimenti della C.I.R. pronta att uazione e tutto un progressivo rinnovarsi di energie e di attività attinte dalle origini dell'azienda in quanto la ditta Angelo Bocca introdusse nei suoi laboratori la prima macchina spaccatrice e la Ditta Giuseppe Durio dopo a ver fissato il trattamento razionale, di concia rapida, perfezionò la colorazione del vitellame per calzature, e quei lontani giorni segnarono la nascita di una moderna industria italiana per concia, industria che svincolandosi da un lento e statico artigianato antieconomico e antindustriale, ebbe la sua rapida fortuna . entro e fuori i confini della patria . Da questi due ceppi industriali, trent'anni fa, unitisì, scaturì l'attuale organismo industriale che con Guglielmo Bocca, sì immaturamente scomparso, affrontò per il primo il problema della concia del cromo e ne trovò la pratica soluzione affermando nel mon do, fin da allora la maturità e le possibilità di tutta l'industrie conciaria italiana. La produzione della C.I.R. si può suddividere in quattro grandi settori sistemati ad c integrazione verticale» dalle pelli grezze, bevine, delle più svariate provenienze e di tutte le latitudini che vengono selezionate per le diverse lavorazioni fino al prodotto finito pronto da rifornire i calzaturifici, le carrozzerie, le fabbriche di mobilio, le pelletterie, le manifatture di cinçhle, guarnizioni, ecc.
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Pelli nelle più svariate rifinizioni, naturali, verniciate, nere, colorate, scamosciate, vellutate, a grane fantasia, ecc. Ogni a pp licazione ed impiego industriale per guardalo, tomaia, suola per calza tur e , sellerie , buffetter ie , va ligerie e marocchinerie, tappezzerie e mob ilio, carrozzer ie; ca p otes per automobili, articoli tecnici, cingh ie di trasmissione. Cicli di lavorazione: Nel reparto concia vegetale vengono lavorate le suole dei no stri ma ce lli, i gropponi scelti per le cinghie, i cuoi
particolarmente tratt ati per guarmzlOne; prodotto questo di qualità superiore p er la speciale struttura delle pelli, per la resistenza a ll'usura. Il pellame colorato su tutta la gamma dei colori; vacche, vacchette per calzature, fianchi speciali per sandali. Nel reparto concia cromo poi si lavorano pelli di vi tello di macello per calzature di lusso, di vitellone per calzature comuni, di va cche tte per calzature sportive, pelli sca moscia te per calzature femminili; suola e tomaie per scarpe da tennis, da golf , · ecc .,· le quali devono presentare con la massima resistenza la minima legge-
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rezza, ed ancora per scarpe da montagna, da sciatori, rese impermeabili con procedimenti speciali. Il reparto pelli verniciate, riattivatosi nell'immediato dopo guerra, ebbe con la costruzione delle vetture da turismo da parte dell'industria automobilistica italiana il suo logico sviluppo, poichè questa trovò nelle Concerie Italiane Riunite l'organismo che la fiancheggiò validamente fornendo tutte le pelli verniciate necessarie a questa importante branca; pelli per cui ' la nostra industria era tota lme nte tributaria all'estero, e ch e la C.I.R. svincolò rapidamente da questa egemonia esotica che gravava non leggermente sulla bilancia commerciale. Questo reparto, malgrado le difficoltà dei momenti dovute a parecchie concause che qui è inutile enunciare, è . tuttavia in piena efficienza ed ha in parte spostato le sue produzioni verso le lavorazioni di pelli per mobili, per gli arredamenti della casa, per i pellami di fan tasia, imitazione re ttili, pelli a d «effetto" che trovano varie e va ste applicaziòni artistiche: vengono lavorati in una vasta gamma di colorazioni ed in fantasiosi giochi di sbalzi di disegni e di tinte. Nel reparto guardolo, cinghie, guarnizioni, sellerie, buffetterie, le pelli scelte già razionalmente affluiscono verso le precise macchine che le tagliano, forano, cuciono, e le varie qualità di cuoi vengono tramutati poi in guardoli per calzature, in cinghie, cìnçhìette per usi militari, in cacciatacchetti, in guarnizioni per tubazioni da aria, acqua, benzina in dischi, dischetti per ingranaggi silenziosi per tutte le applicazioni delle industrie meccaniche e tessili. L'industria italiana delle cinqhie: Come abbiamo accennato lo C.I.R. da quindici anni ha dedicato parte della sua attività verso lo fornitura dei gropponi da cinghie per trasmissioni ed altri usi industriali alla sua affiliata, lo Manifattura Italiana Cinghie, Massoni e Moroni di Milano. Come è certamente noto ai tecnici, il cuoio per cinghie da trasmissioni deve avere delle caratteristiche specifiche, essere tagliato nel senso longitudinale del groppone, presentare precise resistenze alla trazione, assenze di sbandamenti 'lat era li e flessibilità di aderenze alle puleggie. Quindi per raggiungere tali qualità tecniche, il cuoio deve subire una concia speciale al tannino che conferisce ad esso «il mezzopuntante . e deve inoltre essere completamente assestato nelle fibre.
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Ed- è così che da venti anni si può affermare svincolat o il mercato nazionale dalle importazioni di cinghie dall'estero in virtù di qeusto pratico e 'fattivo a ccordo industriale e commerciale ed anche perchè lo Massoni & Morani di Milano ha lanciato vittoriosamente sul mercato le cinghie d i p elo di cammello, per le quali ha lo propria filatura e tessitura e le guarnizioni industriali prodotte da cuoi espressamen te lavorati. Da questa rapida visione panoramica della più importante azienda conciaria d 'Italia che ha saputo, mercè lo sforzo sincrono ed ininterrotto d ei suoi dirigenti, porterai all'attuale efficienza industr iale, vanno naturalmente tra tte delle conclusioni che tra l'altro onorano questi p ionieri di una rinascita industriale e di una affermazione tecnico-prod uttiva in tutto il mondo. Quando, conseguita lo vittoria contro le Democrazie, si riapriranno i confini all'esportazione, l'attrezzatura tecnica della C.I.R. permetterà all'industria conciaria italiana di affermarsi su tutti i mercati, di combattere e vincere anche le più aspre battaglie industriali.
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La Società Anonima
NEBIOLO
Quando, alzandovi al mattino, date uno sguardo cl giornale per mettervi al corrente delle principali notizie della vita interna ed internazionale, qua ndo, in viaggio od in fcrnìçrlìc , sfogliate le pagine di una rivista o di un opuscolo, quando, in ufficio, sbrig a te la corrispondenza in arrivo, il vostro sguardo è a ttratto senza che vo i forse ve ne rendiate conto, da una parte p iuttosto ch e dall'altra del foglio stampato mercè il d isegno del carattere tipografico che compone il titolo od il testo dell'articolo che vi interessa. Il disegno come la fus ione del carattere tipografico è frutto di un 'arte 's quisitame nte italia na, che si riallaccia a nomi d i risonanza mondial e quali Aldo Manunzio e Giambattista Bodoni. Sull e orme di questi grandi, trasform at a l'atti vità sing ola nell'opera concorre nte d i tecnici e di operai sp ecializza ti, è sorta nella nostra Torino l'industria dei caratteri tìpoçrcfìcì, che è una delle principali attività della Società Nebiolo. ,Da modeste origini, la fama della Nebiolo si è divulgata ' in tutto il mondo, poichè verso tutti i Pae si del mondo si dirige l'esportazion e dei prodotti Nebiolo. Ma se, quale fonderia di caratteri, questa 'industria gode di un primato mondiale, non minore è la sua fama quale costruttrice di macchine grafiche, mettendo anche a disposizione dei tipografi tutto
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quanto loro occorre per lo svolgimento della loro attività. Infatti, oltre alle macchine tipografiche di ogni tipo' e dimensione, lo Nebiolo fabbrica pure tagliacarte ed accessori vari. . Troppo lungo sarebbe descrivere lo produzione di questo ramo di industria, ma non possiamo tralasciare di ricordarne l'ultima creazione, anche perchè importante ' ai fini dell'autarchia nazion;;:de: si
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tratta della macchina da stampa a giro continuo automatica «-Auda x » del formato cm 28 x 38, dalla produzione di oltre cinquemila copie a ll'm a, macchina che sostituisce quanto finora veniva importato dall'estero, battendo qualsiasi concorrenza. Lo stabilimento meccanico della Società Nebiolo va assumendo ogni giorno più un'importanza che .esce dalla cerchia dell'in teresse cittadino e si. va imponendo nella gamma delle più notevoli industrie italiane.
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Ciò è dovuto sopratullo allo sviluppo accresciuto dall'inizio della battaglia per l'autarchia, del settore di fabbricazione delle macchine utensili. I torni paralleli Nebiolo sono ormai diventati sinonimo di pro dotto di gran classe e sono comune dotazione de lle principali industrie nazionali; Oltre ai torni, fabbricati in differenti modelli, con a lte zza e distanza punte varie, sono degne di nota le p iallatrici, le alesatrici e le fresatrici; mentre, superba affermazione della potenzia lità di questa industria, è lo barenatrice di 42 tonnellate per lavorazioni di grosse artiglierie, macchina . la cui fabbricazione nessuna industria italiana aveva finora osato affrontare. Altre minori macchine utensili, quali le affilatrici, le spuntatrici e le rullatrici, coronano l'attività della Nebiolo in questo campo. I! segreto della perfezione raggiunta dalla Nebiolo, oltrechè delle completa attrezzatura, dalla riconosciuta competenza dei tecnici e daIi'abilità dell e mae stranze specia lizza te , consiste nel produrre essa ste ssa , nella propr ia grande fonderia di ghisa, i getti nece ssari alla costruzione delle macchine. Con l'accenno a questo terzo importante stabilimento, abbia mo terminato lo breve de scrizione di un'industria che, nel compless o delle realizzazion i cittadine, merita di es sere segna la ta ai graditi visitatori di questa no stra Torino, onusta di storiche tradizioni e sempre giovane per rinnovantesi energie.
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VENCHI UNICA SOCIETÀ ANONIMA PRODOTTI DOLCIARI ED AFFINI SEDE IN TORINO - CAPITALE SOCIALE L. 44.640.000 VERSATO
Fra i vari pod erosi organismi industria li italiani merita un posto rq gguardevole la Società Venchì-Unìcc, La sua stessa d enominazion e la pone immediatamente in primo piano nel campo dolciario. . Costituita n el sette mbre 1934 in seguito alla fusione , dichiarata di . pubblico interesse, di due grandi e ve cchie società , la Unica e la S. Venchi e C., ricche di tradizioni commerciali e , indus tria li di primissimo ordine sia in patria che all'estero, e ssa h a la sua sede in Torino, città b en nota per il suo primato nell a fabbricazion e dei ' dol ci. Da allora a tutt'oggi è a capo di questo notevolissimo organismo in dus tria le il Cav. di Gr. Croce Rag. Gerardo Gobbi, in qua lità di Pre sidente, Amministratore Delegato e Direttore Generale, che ne ha poderosa mente pot enziato i mezzi di produzione e di vendita. Poch i dati basteranno a dare un'ide a dell'importanza degli impianti: 100.000 mq. di superficie - 40.000 mq . di fabbricati - 3500 cavalli installati - una centrale frigorifera d i 1.200.000 frigorie ora - una cen tra le termica di 850 mq . di superficie riscaldata e un modernissimo e copioso macchinario specia le per la produzione di tutte le diverse sp ecialità dolciarie: cioccolato, cacao, biscotti, caramelle, ec c. L'azienda dà ' lavoro a circa 3000 p ersone tra operai e imoiegati ed alimenta una vastissima organizzazion e di vendita ed una rete di oltre 300 negozi distribuiti nei principali centri della penisola. La p osizione dell a Società Anonima Venchi -Unìcc ne i confronti dell'autarch ia si può d efinire ottima . Se il cacao, ba se prima p er la fabbricazion e del cioccolato, deve
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necessariamente importarsi, lo Direzione d ell a Venchi-Unica ha fa tto ogni sforzo per limitarne a l ma ssimo il consumo, facendo largo impiego n ei suoi dolci di nocciole, ma nd orle, lat te, miel e, di cui in Italia esiste gran copia, e di qualità pregiata. Caramelle, biscotti, pastigliaggi, panettoni e torroni, non richiedendo materie prime di importazione, so no prodotti nazionali a l cento per cento. Aut archia non solo nella fa bbrica zione d el prodotto, ma anche nella sua confezione, cioè nella veste se mpre brillante e d ecorosa della sua presentazione . Infa tti, mentre prima veniva fatt o largo us o di sta gno, ora è l'a lluminio - l'alluminio italiano - che in gran parte lo sostituisce ove ciò è stato reso possibile senza danneggiare la conservazone e lo integrità del prodotto . Per quanto poi si riferisce a ll'ing ente fabbisog no di carta e cartona gg i, esso è in teramente a ffida to a industrie ita liane ormai perfe ttamente attrezzate . La Vench i-Unica è p erciò all'avanguardia non soltanto dell'indus tria dolciaria nazi onale , per lo mol e della sua organizzazione produttiva e commerciale, ma a nc he per il n otevole contributo da ess a portato alla campagna dsll'cutcrch ìc p er lo ind ipendenza economica del Pa ese . La sua organizzazione dopolavoristica e sportiva, che annovera a ttua lmen te 2500 associati, cons ta di un Dop olavoro Aziendale vero e proprio che raggruppa tutte le attività e manifestazioni fa centi capo all'O .N.D., e di un Gruppo Sp ortivo le cui attività so no contr ollat e dal C.O .N.I. Del Grupp o Sportivo è particolarmente not a in camp o naz ionale e internazionale il valore della squa dr a fem minile, detentrice da parecchi anni del titolo d i Ca mpione Italiano assoluto, e di parecchi pr imati di cui uno mondiale. Per quanto si riferisce all'educazione morale e culturale, lo Socie tà ha costituito una bibliotec a circolante che oggi conta oltre tremila vol umi. Per quanto riguarda invece l'assistenza e protezione dell'infanzia la Vench i-Unica provvede ogni ari no ad inviare a proprie spese .un buo n gruppo di bambini alle colonie marine e montane, provvedendo non so ltanto al loro vitto e sog gi orno ma pure a tutto il corredo necessario; è inoltre iniziativa d ella Venchi-Unica il « Nid o dei bamb ini» ch e ebbe origine alcuni anni fa.
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La legge fa obbligo alle Aziende di tenere una sala di a llattamento e nulla più. La Venchi-Unica invece è andata oltre, trasformando a proprie spese la sala di semp lice a lla ttamento in un a ltro vasto e luminoso locale p oeticamente chiamato il « Nido dei bambini s , I figli d elle ,operaie che vengono c ccettotì anche prima del 40° giorno di vita, e cioè non appena la madre si trova in grado di riprendere il lavoro, trova no nel « loro » nido ,tutte quelle a ssistenze che l'içìene consiglia e quelle premure che l'effetto sugç;srisce.
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UNIVERSAL
S. A. COSTRUZIONI ELETTROTERMICHE RESISTENZE· SALDATORI ELETTRICI
La produzione di Saldatori ele ttrici e Re sistenze di questa Società risale a l 1924, quando tale la vorazion e era eseguita dalla Ditta P. S. MARCHIARO, pure di Torino. Nel 1940 si creò la « UNIVERSAL SO C. AN . COSTRUZIO NI ELETTRO-TERMICHE » che dalla Ditta P. S. Marchiaro assorbì la fa bbricazion e Saldatori elettrici portatili e Resistenze elettriche a filo di rica mbio e per altri usi; ed ora Torino vanta un primato anche in questo camp o. Portata successiva mente la Sede nella Fabbrica di via S. Donato n. 82, si migliorarono gli impianti e si perfezionò ancora l'organizzazione. Le applicazion i di questi utensili sono molt eplici in ogni campo, che va dal telefonico a ll'automobilistico, da quello elettromeccanico a quello ' elettro~himico, ferroviario, navale, aereonautico , ecc. Ed infatti 1a « UNIVERSAL» ha rapidamente conquistato il mercato nazionale per merito anche della giovane e dinamica organizzazione. La produzione di Re sistenze a filo ha pure una grande applica zione ov e si debba lavorare con forti correnti e con largo margine di sicurezza e la « UNIVERSAL» colla propria attrezzatura specia le creata si, è ora affermata pre sso le grandi e medie industrie nazionali e pure pre sso tutto il com mer cio, ove vengon o richieste sia resistenze di ricambio per i propri Saldatori, che resistenze speciali per svariati usi bellici, chimici, tecnici, ' ecc. . In tutta la produzione di questa Socie tà si riscontra una signorilità di presentazi on e e uno-praticità di applicazione che è frutto di breve tti e di continuo stud io. An ch e nel campo autarchico la « UNIVERSAL» ha già contribuito con sostituzione di materie prime rare e tali applicazioni sono state fatte con criteri altamente tecnici defin itivi e non solo di orientamento momentane o.
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GRUPPO S.I.P. ORIGINI E SVILUPPI
Il 20 giugno 1899, in Milano, si costituiva, con capitale azionario di 4 milioni di Lire, la SOCIETA' ELETTROCHIMICA DI PONT S. MARTIN, il cui scopo principale era la produzione d el carburo di calcio mediante l'utilizzazione di energia elettrica prodotta diretta mente e lo scopo su ssidiario la d istribuzione a terzi delle e ccedenze d isponibili d i energia. Col tempo, l'attività elettrica divenne sempre più pre minen te, venendo abbandonata quella elettrochimica; la Sede fu trasferita a Torino, e, nel contem po, la denominazione mu tata in quella attuale di « SOCIETA ' IDROELETTRICA PIEMONTE :t; accanto oll 'lnìzlct ìvo ele ttrica altre, man mano, se ne a gg iunsero quali quella telefonica, poi abbandonata, quella radiofonica in pieno sviluppo, nonch è quella editoriale di particolare importanza . Un aggruppamento raziona le delle azi ende fa centi parte cttuclmente del Gruppo S.I.P. può far si considerando le diverse attività - che nello stesso vengono esplicate: - attività elettrica di produzione e distribuzione; - attività radiofonica; - a ttività d iverse o ausiliarie: editoriale e tipografica, immobiliare, di propaganda. Appartengono all'attività . elettrica le seguenti Soci età: -
IDROELETTRICA PIEMONTE - Fiduciario: Pistono Cav. Uff. A. Giuseppe. Federazione naz. fase. Commercianti di olio: '
Sin da ca to Commercianti di olio - Presidente: Lavazza rag. Mario. Federazione naz. fase. Commercianti di prodotti tessili e dell'abbigliamento:
Sind a ca to Gro ssisti di tessuti, mercerie e confezioni - Commissario: Becchio Cav. Arnaldo. Sinda ca to Commercianti di materie prime tessili - Presidente: Allamandi Giuseppe. Sinda ca to Dettaglianti di tessuti - Pre sidente: Brusasco Cav. Stefa no. Sind a ca to De tta glianti di generi di abbigliamento - Commissario: Durando Cav. Carlo. Sinda cat o Commercianti di profum i - Presidente: Sala Cesare.
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Federazione naz. fase. Commercianti di pelli. cuoi ed affini:
Sinda ca to Commercianti di pelli, cuoi e affini - Presidente: Colombino Cav. Andrea. Fede razione naz. fase. Commercianti di legnamL mobili e affini:
Sinda ca to Commercianti di legname ed affini - Presidente: Rey di ViIlarey Conte Luigi. Sindacato Co mmercianti di mobili - Presidente: Ferrero Teobaldo. Federazione naz. fase. Commercianti di prodotti artistici:
Grup po Commercianti di o rodotti di arte antica e modern a - Fiduciario: Lombardi Cav. Uff, Sandro. Sinda ca to Commerci anti di arte applicata e giocattoli - Presidente: Caliari Cav. Rag. Antonio. Gru ppo Commercianti di francobolli - Fiduciario: Caliari Cav. Rag. Antonio. Fe derazione naz. fase. Commercianti del vetro e della ceramica:
Sindacato Commercianti del v e tro e della ceramica Berutto Cav. Giacomo.
- Presidente:
Federazione naz. fase. Commercianti di ferro, metalli e macchine:
Sindacato Commercianti di prodotti siderurgici, metallurgici e macchi ne - Presidente: Giovannini Rag. Cesare. Sindacato Commercianti d i radio, ottica, fotograf ia, strumenti musicali ed apparecchi ' scientifici - Reggente: Suppo Cav. Livio. Sin da ca to Co mmercianti di armi e munizioni - Reggente: Giovannini Rag. Cesare. Fed erazione naz. fase. Commercianti di automotocicli, carburanti e lubrificanti:
Sinda ca to Commercianti di automo tocic1i e acces sori - Presidente: Boeris Cav. Rag . Ma ssimo. Sinda ca to Commercianti di olii minerali, carburanti e lubrificanti Commissario: Carmagnani Dr. Emilio. Federazione naz. fase. Commercianti di prodotti chimici:
Grupp o Grossisti di prodotti farmace utici e specialità medicinali Fid uciario: De Agostini Mario. Sindaca to Comme rcianti di prodotti chimici - Reggente: Mciottì Rag. C.
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Gruppo Com mercianti proprieta ri d i far ma cie - Fiduciario: Maina Dr. Cav. Giu seppe. Gruppo Commercianti di prod otti erboristici ed affini - Fiduciario: Carrara Tomma so . Federazione naz. fase. Commercianti. di combustibili solidi:
Gruppo Importatori di combus tibili solidi - Fiduciario: Via lardi di Villano va Nob. Rag. Carlo. Sindacato Gro ssisti"di combustibili solidi - Pre sidente: Ma ine tto Carlo. Sindacato Dettaglianti di combus tib ili solidi - Presidente: Furbacco Antonio. Federazione naz. fase. Commercianti. di materiali da costruzione: Sindacato Commercianti d i materiale elettrico ed idraulico - Reggente: Talucchi Ing. Luigi Paolo. Sindacato Commercianti di materiali edili - Reggente : De Ambrogio Rag. Giuseppe. Federazione naz. fase. Commercianti orafi. argentieri orologiai ed aff.:
Sindacato, Orafi, Arg entieri ed affini - Commissario: Rossetti Cav. C. Sindacato Commercianti di orologeri e - Pres idente: De Marchi Rob erto. Federazione naz. fase. Commercianti del libro, della carta ed affini:
Sindacato Comme rcia nti del libro, della carta ed a ffini - Presidente: Aloi Comm. Rocco. Federazione naz. fase. Rivenditori di generi di monopolio:
Gruppo Magazzinieri d i generi di monopolio - Fiduciario: Ruba tto Pietro Enrico, Ch ivasso. Sindacato Rivenditori di generi d i monopolio - Presidente: Perr etti Francesco. Federazione naz. fase. Aziende di deposito e spedizione: Gruppo Magazzini Genera li - Fiduciario: Ch icco Enrico. Sindacato Spedizionieri - Presidente: Sicco Cav. Edoardo. Federazione naz. fase. Case per il Commercio d'Oltremare:
"Sinda ca to Case per il Commercio d 'Oltremare - Presidente: Boffa Tarlatta Cav. Dr. Genes io. 8
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Federazione naz. fase. Agenti e Rappresentanti di Comm«cio:
Sinda ca to Agenti e Rappresentanti di Commercio - Presidente: Monti. Com m , Geom. Enrico. Federazione naz. fase. Ausiliari del Commercio: Gruppo Imprese di Casermaggio· Fiduciario: Grandis Cav. Luigi. Gruppo Agenzie e Case di Pubblicità . Fiduciario Bondanini Comm. rag. Gino. Gruppo Soc. Fiduciarie di revisione ed organizzazione - Fiduciario: Grandis Cav. Luigi. Gruppo Istituti di Informazioni Commerciali . ' Fiduciario: Grandis Cav. Luigi. Gruppo Copisterie a macch ina · Reggente: Bollito Sig.na Piera. Sindacati Ausiliari dello Scambio - Reggente: ' Grandis Cav. Luigi. Federazione naz. fase. Dirigenti di Aziende Commerciali:
Sinda ca to Dirigenti di Aziende Commerciali . Presidente: Baracchi Nelusco. Federazione naz. fasc. Venditori ambulanti: Sinda cato Ambulanti di erbaggi, frutta e fiori - Delegato federale: Vergnano Agostino. Sindaca to Ambulanti di generi alimentari vari - Presiden te: Viberti L. Sinda ca to Ambulanti di merci e chincaglierie - Presidente: Modoni Elmo. Sinda ca to Ambulanti Rive nditori di giornali e riviste . Reggente: Mina Gia como. L'Unione dei Commercianti ha, nei pr incipali Comuni della Provincia, quattordici Delegazioni di zona, a capo di ognuna delle quali è un Delegato, e precisamente: Delegaz ione alla zona di Av igliana . Delegato: Cav. Guido Ca mpagna. Delegazione alla zona di Carignano . Delegato: Pietro Mich iardi. De leg a zione alla zona di Carmagnola - Delegato: Ra imondo Chiari. Delegaz ione alla zona di Chieri· Delegato: Cav. Giuseppe Valzania. Delegazione alla zona d i Chivasso· Delegato: Cav. Antonio Pastore. Deleg azi one alla zona di Ciriè . Delegato: Terrone Giacomo. Delegaz ione alla zona di Lanzo Torinese - Delegato: Ernesto Bonìno, Deleg az ione alla zona di Moncalieri - Delegato: Giuseppe Storari.
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Delegazione alla zona di Perosa Argentina - Delegato: Francesco Costantino. Delegazione alla zona di Pinerolo - Delegato: Giuseppe Boursier. Delegazione alla zona di Rivarolo Canavese - Delegato: Comm. An tonio Grassotti. Delegazione alla zona di Rivoli - Commissario: Prof. Comm. Rocco Aloi. Delegazione alla zona di Susa - Delegato: Giuseppe Quaglino. Delegazione alla zona di Vigone - Delegato: Giovanni Rocchia. Dalle varie Delegazioni dipendono i Fiduciari comunali, i quali rappresentano l'Unione nei singoli Comuni della provincia. L'Unione, oltre i normali uffici per lo svolgimento dei suoi compiti nel campo sindacale, ha a disposizione dei soci speciali servizi di consulenza, e precisamente: - Servizio di consulenza legale - Servizio di consulenza tributaria e assistenza negli adempimenti fiscali - Servizio di consulenza sui contratti di lavoro - Servizio di consulenza merceologica - Servizio delle analisi chimiche. L'Unione ha una Biblioteca aperta ai soci. Essa è dotata di opere di cultura generale, d'economia, di diritto, di politica e di pubblica amministrazione, di firianza, di demografia e di statistica; dì raccolte legislative, di repertori, di giurisprudenza; di pubblicazioni ufficiali; d'enciclopedie, d'annuari, ecc. Essa dispone di numerose pubblicazioni periodiche ufficiali, di periodici politici, economici, finanziari, professionali, di riviste sociali, di rassegne di legislazione e di giurisprudenza, di atti di statistiche dei Consigli provinciali dell'Economia Corporativa, di bollettini municipali, ecc. Il Bollettino settimanale dell'Unione, che si pubblica dalla metà del 1928 - oggi sotto il titolo di c Il Commercio di Torino lt - ed è distribuito gratuitamente agli associati, tratta le questioni del commercio, divulga le cognizioni economiche, presenta e illustra le espirazioni delle categorie, esercita lo difesa dei giusti interessi collettivi, comunica le disposizioni legislative, le circolari ministeriali, le norme e le istruzioni in genere riguardanti l'attività commerciale. Nel campo dell'istruzione professionale, l'Unione ha istituito 9 svolge ogni anno i c Corsi per commercianti lt , tenuti da illustri docenti,
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i quali forniscono ai commercianti che li frequentano nozioni di corcttere sindacale, economico, ·corporativo, giuridico, tributario utili all' eserce~te di un'azienda commerciale. Tra le pubblicazioni edite sotto gli auspici dell'Unione dei Commercianti, noteremo il « Massimario della Giurisprudenza torinese del Lavoro», che è uscito periodicamente dal 1929 fino al 1940 - la raccolta dei « Quaderni" nei quali, scrittori particolarmente versati nella , materia trcrttcmoquestìonì commerciali d'attualità; una serie di « Studi e documenti", i cui primi due volumi trattano le manifestazioni dell'insolvenza commerciale a Torino nella Provincia. Notevole successo, anche fuori, ha avuto la pubblicazione dei « Corsi integrativi d'istruzione professionale per commercianti" fra i quali ricordiamo i « Problemi di tecnica aziendale" del Foss ìo, « Le assicurazioni sociali » del Bernabò-Silorata, le « Nozioni di merceologia alimentare» del Possettì, e gli « Elenchi di contabilità» dell'Uberti-Bona. L'Unione ha curato pure la pubblicazione di opere su varia materia, quali « L'escme degli alimenti" del prof. Giovanni Possetto, e particolarmente « Il pensiero e la politica socìcrle di Camillo Cavour» del prof. Antonio Fossati e quello su « Il Palazzo Cavour in Torino », dell'ing. Eugenio Olìvero, uscito nell'ottobre del 1932 per onorare la presenza del Duce a Torino ed a Lui presentati in omaggio nel primo esemplare. In occasione della venuta del Duce a Torino nel maggio 1939, l'Unione dei Commercianti ha fatto uscire « La strada romana delle Gcrllìe ». monografia storica, offerta anch'essa in omaggio al Fondatore dell'Impero. Nel 1935 uscì 1'« Elenco dei Commercianti con esercìzìo nella Provincia di Torino" e nel 1938 le « Caratteristiche strutturali e funzionali dell'economia della provincia di Torino" poderoso volume che retecoçlìe dettagliati dati sul commercio, il consumo, il risparmio e la pressione tributaria nella nostra provincia.
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ARTIGIANATO TORINESE
Il settore dell' ec on om ia artigiana ha . in Italia un' importanza di primo p iano. Son o infatti 800.000 azi ende che con una media di tre dipendenti ciascuna danno una particolare fisionomia alla nostra prod uzione di qualità. Nell a provinci a di Torino - che pure é cenni ta provincia industrial e e commerci a le per eccellenza - l'ortìçkr{lat o ha un valore addirittura fondamentale. In questa Provincia infa tti oltre 25.000 aziende si dedicano alle più svariate produzioni con la tenacia , l'intell iç enzc e l'abilità caratteristiche della gente p iemontese. " r. Queste 25.000 az iende rappresentate sindacalmente dalla Segreteria Provincial e della Federazion e Naz ionale Fascista degli Arti giani, sono suddi vise nell e seguenti 22 Comunità: Com unità ' del Leçrno: Coin unità' del Ferro è Me talli; Comunità d egli Insta llat ori d' impianti; Comunità dei Pittori e 'decoratori; Comunità Sarti ed Abbigliamento; Comunità del cuoio e calzat ure; Comunità orafi, argentieri ed affin i; 'Comun ità vetro e ceramica; Comunità tessitura e ricamo; Comunità grafici; Comunità fotografi; Comunità strumenti musicali; Comunità marmo e p ie tra; 'Comunità arti ausiliarie e sanitarie; Coinunità arredamento; Comunità' mestieri a limentari;
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Comunità Comunità Comunità Comunità Comunità Comunità
rsstcurctorì opere d'arte; parrucchieri ed affini; artigianato rurale; capi operai forze armate; trasporti; mista mestieri vari.
La Segreteria Provinciale, presso la q uale ha pure sede la Delegazione dell'Ente Nazionale Fascista per l'Artigianato e le Piccole Industrie, provvede all'a ssistenza tecnico-artistica, sindacale, economica, legale e tributaria delle aziende inquadrate. Tali 22 Comunità, suddivise a loro v olta in 105 mestieri, po ssono dirsi all'avanguardia nell'Organizzazione sindacale fascista, tanto per la preparazione dei proprii dirigenti quanto per la spontanea, totale adesione degli artigiani all'Associazione. . Un esame delle principali produzioni artigiane artistiche ed artigiane della Provincia di Torino è interessantissimo. Torino vanta indiscussi primat i alla cui conquista si è pervenuti mediante anni ed anni di paziente, tenace lavoro ed in cui si sono profusi ingegno ed abilità.
MOBILIO ED ALTRI LAVORI IN LEGNO Nell'arte del legno e ' particolarmente del mobilio, che in Italia ha conservato a lungo un carattere esclusivamente artigianale, Torino non ha sostato. . Il ricchissimo e bel barocco piemontese, con i suoi infiniti modelli di mobili che adornano le belle case delle nostre antiche famiglie, apre numerose vie ed offre in fini ti spunti all'estro artistico dell'artigiano mobiliere ed intagliatore che da complessi massicci e pesanti sa trarre garbate e fantasiose ornamentazioni ispirate al sei-settecento locale e graziosissimi mobili che si ambientano anche nel moderno. A questa imitazione del passato ricco di glorie si affianca una incessante ricerca di nuove linee e di nuovi modelli i quali com pletano, nella moderna Torino, con varietà e buon gusto l'opera di architetti ed ambientatori. In questo campo si sviluppa particolarmente l'opera della Delegazione dell'Enfapi che avvicina artigiani ed artisti e da questa collaborazione ne ottie ne splendidi ris ultati.
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I mobilieri torines i con la collaborazi one dei tecnici non sostano nella ricerca di nuovi metodi per la lavorazione del legno. Recentemente si sono infat ti veduti ambienti di tipo rustico il cui legno era stat o trattato con la sa bb iatura .
Cam era ma trimonia le iD legno di cUieglo ed acero (Maio.Luigi . Torino)
Alla X Mos tra-Me rca to dell'Artigianato, a Fire nze, si è veduto il legno trattato con la soda. Con questo pr ocesso si ottengono ottime striature verdas tre che si infiltrano nella stes sa venatura del legno. La masonite, la faesite , il linoleum, sono inoltre tutte materie assai adoperate dai mobilieri torinesi nelle loro moderne produzioni .
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Ciotole e vasi decoraUvi In legno torDlto
(G rup po A rtigiani Torinesi· To rino )
Modello In legno
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LAVORAZIONE IN FERRO E METAUJ
In Torino e provincia hanno una particolare importanza anche numerica le categorie artigiane che si dedicano alle attività della meccanica e della metallurgia. Esistono infatti in tale ramo 2521 aziende. L'importanza di questa categoria , oltre che dal numero delle aziende, proviene dal fatto che queste ultime, nella loro grande maggioranza, non si limitano alla semplice prestazione di comuni servizi per il pubblico, consistenti per lo più in modeste riparazioni ma, grazie alle possibilità dei singoli laboratori, si dedicano ad una vera produzione. E questo pur restando sempre ciascuna azienda rigorosamente nei modesti limiti concessi dall'inquadramento sindacale artigiano per quanto si riferisce al numero d egli operai dipendenti. E' lo moderna attrezzatura dei laboratori e lo capacità tecnica degli artigiani che concede a costoro di affermarsi, ed a ssai no tevolmente, sul mercato. L'a ccenna ta importanza d eriva inoltre prin cipalmente dalla perfezione tecnica dei prodotti i quali per ta li pregi non sono destinati al solo mercato locale ma a quello nazionale. Molto sovente anzi superano ancora questi limiti perchè ricercati oltre frontiera dove rappresentano in modo eccellente le possibilità dell'Artigianato italiano. Il grande numero di aziende artigiane che in Torino esplicano un'attività meccanica è determinato da parecchie cause fra le quali, non ultime, lo versatilità che il piemontese ha nell'apprendere i mestieri di carattere tecnico e la passione con cui si dedica ad es si. Principale però fra tutte le cause, .quella che in Torino e provincia sono sorte da molti anni grandi industrie meccaniche e metallurgiche le quali necessitano che attorno a loro viva e prosperi una fitta schiera di officine minori a carattere familiare con l'inccrico di provvedere a quelle lavorazioni accessorie che per molte ragioni non troverebbero una giustificazione economica se prodotte in una grande industria. Nu merose aziende producono poi diretta me nte per conto dell a grande e media industria, di cui sono un com ple mento , assumendo anche, grazie all'attrezzatura d ei loro laboratori, vere e proprie lavorazioni in serie.
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In In Al In
nlto n sìnìstrc . alto o d estro , centr o , bo sso ,
TREVISAN UGO . Torino I due ...011 In alluminio oxalluato ALFIO LODI . Torino I metallo Alcod·Lodl DE GASPERI LUIGI . Torino I metalli Ibalzati Pialtra per landa caminetto Ibalzata IU laltra ottone di mm 2 (Vill a Anna Moria Ccrnloli Bounllo) I Samb uy Torino I Moggio 1940· XV III
Molte infine si dedicano a lle comuni at tività di riparazioni ed altre, grazie alle capacità tecniche ed a lla nobile ambizione d el loro . titolare, eccellono in produzioni meccaniche che, per le richieste ed il gusto di una clientela selezion ata, richiedono una particolare finitura. Si può ricordare perciò che oltre 200 officine artigiane n ell a sola Torino producono perfetti congegni per l'aeronautica. Nel campo d el ciclo circa 400 aziende costruiscono anche interamente la propri a bicicletta. Molte di queste b iciclette - sovente veri prod otti d i lusso sono un iversalmente conosciute e garegg iano sui mercati e qualch e volta nelle competizioni sportive, con le p iù grandi Case . Numerosi artigiani si dedicano inoltre alla p roduzion e in serie di parafanghi, cerchi e freni per biciclette. Qualche az ienda della provincia produce cerch ioni di duralluminio molto pregiati, ricercatissim i sui mercati stranieri. Attività artigiane pure svìluppcrtìsslme ma che purtroppo ora, per la contingente situazione, honno dovuto sostare, sono quelle dedite alla produzione del motociclo, in specia l modo della motoleggera. L'annuale Mostra del Ciclo e Motociclo di Torino ha infatti registrato magnifici successi di artigiani. Ta li attività, con il d ina mismo costruttore che le di stingue , non si sono perse d'animo ed hanno trovato un notevole campo d i lavoro nella cos truzione dei motoc arri che oggi in gran n umero sostit uiscon o gli autocarri requisiti dall'autorità militare per esigenze belliche. Tel e produzione sfrutta vecch ie motociclette e , con intellige nti revisioni, a dattamenti e trasformazioni, le utilizza proficuamente per creare un solido ed economico mezzo di trasporto u tilissimo alle e sigenze produttive della Nazione. E' un vero artigi anato moderno quello del fe rro e me ta lli della provincia di Torino. Artigiana to sorto sull'antico, glorioso e non a ncora scomparso ceppo dei ferrobattutisti, d ei damaschinatori, dei fonditori di oggetti d'arte, che oggi, ampliatosi con a ltri mestieri ris ponden ti alle nuove esigenze, serve podero samente la grande Patria Fascista. Qualche artigiano del ferro ha però te nuto fed e all e glorie della sua antica bottega ed ancora oggi da dure, ma prodigios e mani, escono capolavori d 'arte in ferro battuto. La pass ione per l'arte di qualche artigiano sa anche creare nuove forme rispondenti alle moderne esìçenze decorative. Anche il
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Ciclo portapacchl (Rosctì Rosato - Torino) - Ciclo (Arduino Camillo - Torino) Ciclo partapacchl (Rosctì Rosa to - Torino )
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peltro, lo stuçno ed il rame sono ben conosciuti e bene lavorati, dagli artigiani torinesi del ferro. Questi tendono però alla ricerca di nuovi materiali adatti alle loro lavorazioni onde poter contribuire alle necessità autarchiche della Patria.
PITTORI E DECORATORI Grande è stato in questi anni lo sforzo di quei pittori e decoratori artigiani che conservano intatta la nobile tradizione della loro arte, per resistere all'invadenza straniera la quale ha introdotto sistemi faciloni nella decorazione a base di bozzetti, stampi e spolveri, riducendo in tal modo sensibilmente il livello artistico della produzione ed anche la sensibilità artistica del pubblico. In Torino vi è però ancora fortunatamente un buon numero di ottimi pittori decoratori, tecnicamente ed artisticamente preparati per rispondere anche alle più moderne ed esigenti richieste. In Torino, città cll'cvcnçucrdìc non solo d'Italia, per la tecnica delle sue costruzioni, i pittori decoratori sono veramente degli ottimi collaboratori degli crchìtettì. degli artisti e degli ingegneri nell'esecuzione tanto delle antiche quanto delle più moderne ambientazioni.
ABBIGLIAMENTO E CALZATURE Torino, anche per sede di istituti, è il centro italiano della Moda. Il carattere gentile e fine, il buon gusto dei suoi abitanti ne hanno fatto il centro naturale di questa attività. Le aziende artigiane che si dedicano in Torino e provincia all'abbigliamento ed alla calzatura sono quindi molto numerose. Esistono infatti circa 10.000 artigiani sarti e sarte per uomo e per donna, modiste, calzolai, camiciaie, guantai, pellicciai, pellettieri, cravattai, calzettaie e mestieri affini. In questo campo la produzione ha raggiunto un alto grado di perfezione tanto nella tecnica impiegata per l'esecuzione, quanto nella creazione dei modelli e delle guernizioni. Tutto viene ora confezionato con materie prime nazionali affrancando così il mercato italiano dalle importazioni. Le attività artigiane dell'abbigliamento e della calzatura sono un yanto dell'operosa Torino . Le famose belle e scintillanti vetrine dei
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Dilla Bosio • Torino
Ditta Bosìo
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v
Torino
Dilla E. G ra zziottin . Torino
Fiori e cinture
magazzini della città dicono in questo campo certamente più di quanto si possa scrivere. La fama della moda di Torino ha già valicato i confini. Sui nuovi orizzonti imperiali che ci saranno dischiusi dalla vittoria delle armi essa saprà certamente imporsi come elemento della nostra supremazia spirituale.
Guanti
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L'OREFICERIA E L'IMITAZIONE DEI GIOIELLI. IL VETRO, LA CERAMICA
Fra le attività di carattere artistico, Torino, ricca di memorie e di fa sti, è ben rappresentata anche nell'oreficeria. Un complesso di valenti artigi ani oraf i, animati da una ferm a volontà di p erfezionamento e di indi pendenza dalle produzioni straniere, lavora con passione creando veri capolavori di orefi ceria in ogni stile. An ch e nel campo d ell'imitazione dei g ioielli, vi sono valenti artigiani che prod ucono cose perfette e belle, ottimi, graziosi ed indispensabili a cce ssori della moda .
Borllltta .era
(Ditta O. R. I. S. A. - Torino)
Scatola portacipria la tartaruga e perle (Ditta O. R. I. S. A.. Torino)
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Gioielleria
Cerllllllcbe d'arte 9
(Sa ndro Vacchelli
I
Bona S. C.
I
Allemano Vacchelli)
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Così, per 1'arte del vetro e della ceramica, vi è un buon numero di az iende d i qualità. Il vetro e lo ceramica si prestano egregiamente all'opera dell'artigiano. La vetrata artistica è un vanto particolare dell'artigianato tori- ' nese che in questo ca mpo, ispirato quasi completamente dall'arte sacra ha dato veri capola vori.
MlIllatura artbUca (Dillo Ing. Bruno Ranzo · Torino)
Gli artigiani decoratori di vetrate chiedon o poi agli architetti di adattare sempre più questa superba arte alla nu ova ambientazione. Nella vetreria da tavola Torino ha un vero primato. Nella nostra città infatti si producono le migliori e più decorose vetrerie e cristallerie decorate con decalcomanie , a gran fuoco , incise e ta gliate a ruota. Questi prodotti vetrari da tavola, prima delle sanzioni, erano ancora per lo maggior parte importati dall'estero. Nel comun e d i Druento vi è poi qua lch e vasaio ma l'attività della ceramica si es plica quasi esclusivamente in Torino e si dedica alla dec orazione su materi ali prodotti da ll'indus tria ed alla produzione di vere e proprie ceramiche sopramobili decorate poi a gran fuoco e che per i loro pregi tec nici ed artistici già si sono affermate €' sempre maggiorme nte si a ffermano in Italia ed all'estero. La cera -
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mica d'arte p iemontese , a viva ci con tra sti di colore, è prevalentemente ìndìrizzctc a realizzare la piccola statuaria di stile moderno. Anche nel campo del vetro ceramico Torino offre buone possibilità di contribuire al p iano a utarchico in misura assai superiore alle realizzazioni attuali. .
TESSITURA E FILATURA A Torino si lavora da g li artigiani il filato di canapa a più ca pi che serve per la cucitura delle ca lzatur e e per la seller ia in genere. Questi filati sostituiscono vltttoriosamente i filati d i lin'ì stranieri, che ancora recentem ente inva devano le nostre industrie. Questi filati
T....ltura rural..
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A Corio Canavese e nei comuni limitrofi si prod ucono infine pregiatissime tele e tessuti variopinti e con disegni originalissimi. Ta li tessuti sono fabbricati con cana pa, renon, ginestra ; sodolin
Te••Uura rurale
e fiocco raion e concorrono perciò poderosamente alla battaglia autarchica. Nella Val Chisone, a Pragelato, qualche azienda come quella dell'artigiano Clèr, produce ancora completamente a mano robustissime ed originali stoffe di lana, particolarmente indicate per la confezione di vestiti pesanti e sportivi.
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ARTE GRAFICA
La provincia di Torino ha il vanto di possedere un artigianato gr afico famoso. Nella sola città di Torino oltre 200 aziende artigiane si dedicano a questa attività con una attrezzatura tecnica modernissima e perfetta che può soddisfare ogni esigenza. Questi artigiani, appassionati del loro mestiere, hanno saputo affrontare nel volgere di pochi anni, i più duri sacrifici per attrezzare in modo così encomiabile le loro aziende che ora, dotate di meravigliose macchine automatiche, continuano una secolare ed invidiata tradizione di primato. La rassegna dell'artigianato torinese non si dovrebbe fermare qui. Ogni mestiere vanta le sue conquiste, le sue glorie, i suoi primati. Dagli installatori di impianti, che nella moderna Torino sono particolarmente numerosi e provetti, agli armaioli, dai sellai ai rilegatori di libri ed ai fotografi fra i quali vi sono veri artisti, da i parrucchieri per uomo a quelli per signora, a tutta la gamma delle ·numerose attività che fanno parte del settore dell'economia artigiana della nostra provincia, si può trarre un formidabile consuntivo di opere per cui non basterebbero certo poche pagine di illustrazione. L'artigiano è una tipica espressione della genialità della nostra razza italiana e ohe nel clima fascista chiede una cosa sola: lavorare per la potenza della Patria . Il granae Figlio del fabbro di Predapio guarda con particolare simpatia agli artigiani perchè conosce la loro fatica e lo spirito che li anima . E· gli artigiani torinesi, con la tenacia e con il silenzio, somme virtù della gente montana, tendono oggi ad una sola meta: Vmcere.
POGGIO
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la preparazione spirituale di quanti siano se mplici «spettatori " alla marcia dei rurali, vogliamo dir e spetta tori equanimi, senza partigianerie, spettatori avveduti e coscienti. L'agricoltura è un'arte e un'arte molto seria , tutt'altro ch e facile. Le «scienze agrarie " hanno ormai ed anche da tempo supera to il limite ris tre tto « della zappa e del letame " nel quale qualch e person a per ignoranza sua propria ritiene po ssano contentarsi.
Labor atorio R. Osservatorio di Fitopatologia
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Museo Micologico
Una rassegna quale stiamo per svolgere delle colture a grarie della nostra Provincia, dei miglioramenti che nella nostra agricoltura so no stati conseguiti, d elle Istituzion i che operano nel campo e pel campo agricolo in Provincia, vuole essere una rassegna che per le considerazioni che abbiamo sopra fa tte , im pegna, non ne dubitiamo, il lettore ad interpretare !'importanza della nostra agricoltura; a discern ere con ampiezza di vedute , senza che occorrano d issertazioni , quanto sia not evole e co mplesso il lavoro d i miglioramento che già è stato svolto e potrà e ssere svolto; a considerare come oggi l'agricol tura sia appunto d ivenuta arte e come ta le meriti di essere rigu ardata con tutta at tenzione, col maggiore rispetto, con sp irito fascista .
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In ampio quadro notiamo anzitutto i seguenti dat i: La provincia di Torino ha lo superficie territoriale di 548 mila e ttari (*). Secondo il catasto agrario questa superficie per "[ ,« è superficie agraria forestale e per lo rimanenza è improduttiva per destinazione (strade, abitati, ecc.). La superficie agraria forestale può ritenersi occupata: per '/. da seminativi, per ' ], da boschi, per ' / . dCI pascoli, ' l « da prati, ' l « da frutteti e per un altro decimo da incolti suscettibili di una produzione, sia pure non lauto, di erbe e cespugli. E' esatto il criterio di considerare lo provincia di Torino suddivisa in tre regioni: di montagna, di collina e di pianura. Ma agrariamente parlando lo regione di collina dobbiamo vederla estesa alle colline vere e proprie da Monca lieri a Chivasso ed all'alta collina che in prealpe si accoppia alla cerchia maestosa dei monti. Riesce ìnteresscnte il rilievo che lo regione di montagna copre i s / •• della superficie agraria forestale della Prov incia, men tre quell a di collina, pertanto, i 2/ ,0, Nella regione di montagna è evidente come occupino largo posto i pascoli - un po' meno della metà dell'intera superficie produttiva che le appartiene - ed i boschi - circa un terz o. I pra ti, che pure non ne sono parte trascurabile, coprono invece un sol o sesto d ella superficie agraria fores ta le ed i seminativi appena un sedicesimo. Nella regione di collina troviamo che i boschi occupano intorno ad '/, della superficie produttiva, i seminativi circa un altro terzo, i p rati '] , ed '/,0 i frutteti. .Nellc pianura hanno invece, com'è naturale, il maggior sviluppo seminativi ("/,.) ed i prati (' / '0 della superficie tota le). Una caratteristica di notevole importanza nell'economia della nostra agricoltura è lo p iccola proprietà. Non ci siamo prefissi di trattare di c economia rurale» ed omettiamo pertanto di illustrare i vari aspetti buoni e cattivi di questa caratteristica, ma dobbiamo dire che mo lte colture da noi praticate sono in diretta dipendenza dell'entità delle aziende. Vale lo spesa citare i seguenti dati: in provincia esi(0) L'ettaro. in abbreviazione Ha , è d i mq. 10.000. corri spo nde q uindi a Ua centesima parte del chilometro quadrata ed a Ua superficie d i 2.6 giornate piemontesi,
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Possiamo rilevare che l'azione intesa al miglioramento del nostro patrimonio zootecnico iniziata da lunga da ta, ha avuto notevole impulso con l'emanazi one di una nuovo legge d el 1928. A questa azione di miglioramen to sono tesi in reciproca collaborazione tutti gli Enti tecnici e le Organizzazioni agricole della Provincia c he la svolgono attraverso l'attuazione di un programmo annuale, finanziato dal Mini stero dell'Agricoltura e Foreste e dal Cons iglio Provinciale delle Corporazioni. Le produzioni agricole della Provinci a , ripetiamo quanto osservato in premessa, sono assai numerose. Q ual cuna è limitata a zone ristrette, ma ha in queste raggiunto in p ieno, co me si è detto, la maggiore perfezione o specializzazione che dire si voglia. In grandi linee, ecco quanto può meritare di esse re notato in rigu ardo alle singole prod uzion i e coltìvoz ìonì, Cereali. - I cereali coltivati si suss eguono in ordine d'importanza, come segue: frum ento, granoturco, maggengo, segale, granturco cinquantino, avena, orzo. Possiamo aggiungere che qual p iù qual meno sono coltivat i, entro ben inteso determinati limiti altimetrici, in ogni dov e. Grande
Impianto Mitscherlich
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Serra a scopo scientifico e sperimentale
è !'importanza che ha preso la coltivazione di varietà nuove e grande è lo parte che va riconosciuta a queste varietà nella realizzazione ottenuta degli aumenti di produzione che hanno fatto conseguire a numerosi agricoltori della Provincia i più ambiti premi messì in pallio dal bando della c Battaglia del Grano -. Prati e pascoli. - Possiamo limitarci ad accennare che la produzione foraggera della Provincia ammonta a parecchi' e svariati milioni di quintali; che il prato è la coltura essenziale di numerose aziende e che alla produzione foraggera dei prati si aggiunge una pure notevole produzione di foraggio fresco ottenuto con le coltivazioni di c erbai intercalari -. Ortaggi. - Possiamo dire che viene coltivata in provincia ogni sorta di ortaggi ed una mirìade di varietà. Gli ortaggi, tuttavia, che per l'entità della produzione o per la qualità pregiata di essa, hanno un'importanza particolare, sono i seguenti: AGLIO - Assai pregiato quello di Chieri. ASPARAGI - Sono famosi gli asparagi di Santena che ha dato il nome' ad una varietà speciale ottenuta nella zona di Cambiano, Villastellone, Carignano, Carmagnola, Poirino e Rivoli. BARBABIETOLA ROSSA E BIETE - Notevoli sono le colt ìvozìonì del Chivassese e dei dintorni di Torino. CARDI - Sono arcinoti i cardi di Chieri e godono pure fama quelli di Carmagnola. CAVOLI- Rinomati i cavoli verza di Chieri, Chivasso e dei grandi orti dei dintorni di Torino. CAVOLFIORI - Nel Chierese è estesamente coltivato il c ccvolfiore precoce di Chieri -. Importanti sono parimenti le coltivazioni _ di Moncalieri e di Torino. CETRIOLI - Sono oggetto di coltura nel Chivassese e specialmente a Borgaro Torinese. COCOMERI - Apprezzate le produzioni di Santena e Villastellone. FAGIOLI - Sono coltivati ovunque, ma hanno particolare importanza le coltivazioni d i Borgaro, Verolengo, Torino e Moncalieri. FAVE - Trovano posto in numerosi orti, ma assumono carattere di coltivazione specializzata in varie località della collina Torinese ed in territorio di Verma Savoia. FRAGOLE - Preçìote sono le fragole ottenute a S. Mauro ed a Gassino. INSALATE - Hanno un'importanza saliente specialmente nelle colti10
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vazioni dei din torn i di Torino. di Venaria Reale. Chivasso e Castagneto Po (ìnsclotìne). MELONI - Sono ben quota ti i meloni di Santena e d i Villastellone. PATA TE - Si coltivano num erose varietà nostrane (tra queste quelle d i Condove e di Coazze) e d'importazi one . Nella zona di Santena e Villastellon e ed a Ch ieri sono not evoli le colture specia lizzate. PEPERONI - Famoso è il peperone « lantern in » o quadrato di Carmagnola e pure importanti sono le col tivazioni di Chivasso. PISELLI - La coltivazion e dei p iselli è caratteristica nei Comuni di S. Sebastiano Po e Casalborgone. POMODORI - Ch ivasso. ma specialmente Cambiano e Santena sono centri ottimi d i produzione. Infine notiamo che sono giustamente apprezzati: i porri di Chivasso; i sedani di Chieri e di Ch ivasso e le zucchette e gli spinaci di Moncalieri, Torino. Venaria Reale e Chivasso. Picmte da frutto. - Sono numerosissime le varietà di fruttiferi coltiva ti. Per vero dire molto deve p er ò tullavia attendersi dall'agricoltur e -in riguardo al miglioramento della fru tticoltura. Meritano comunque special e cita zione le coltivazi oni del pesco a spalliera di Santen a (esistono in questo centro 30 Km, circ a di muri appositamente costruiti p er questa colti vazione) e le coltivazi oni di Rondissone e di Avigliana. Si ricordano pure le ciliegie d i Pecello Torinese. l'uva « freisa» di Ch ieri. la « bonard a » di Ch ieri « l'avanà » delle Va lli del Chisone e di Sus a . «I'cvorenao s del Pinerolese. Coltivazioni industriali. - Impo rtantissima la coltivazione della «canapa gigante di Carma gnola » otten uta oltre che nel centro di Carmagn ola in quelli di : Panca lieri, Villafranca Sabauda , Vigone. Carignano. Villastellone. Caratteristica è la produzione del seme di questa cxmapa. molto ricercato dai canapicoltori itali ani (particolarmente del Bolognese e del Ferrarese). In qualche località formano pure oggetto d i coltivazione cara tteristica; la menta (Pancalieri, Carma gnola); la saggino da scope (Fog lizzo. Volp iano); l'assenzio. la salvia solcroc, la santoreggia (nel Ch iva ssese) d estinate a lla fabbricazione del vermut; il salice di borgono (Cormo çnolese, Pìnerolese) utilizza to nell'industria dei panieri; il bagolaro (Nole e Mati Canave se) pianta legnosa specia lmente utilizza ta per kr fab bricazione dei manici da frusta.
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Un cenno particolare meritano ancora le colture floreali, sviluppate specie nel Moncalierese e specialmente va messa in risalto lo bravura dei floricoltori Torinesi nell'ottenimento di numerose e sempre nuove varietà di fiori che godono meritata fama di specialità. Delle piccole industrie complementari dell'agricoltura provinciale, meritano di essere ricordate lo pollicoltura, lo bachicoltura e lo coniglicoltura. Aggiungiamo inoltre che nella zona di Pragelato è sviluppata 1'apicoltura.
Sala dei levi ga tori Kopecky . per an al isi Iisico-chimiche de i terreni
Abbiamo espresso in premessa che era nostro intendimento fare un accenno anche a quanto è stato fatto dal nostro agricoltore per il miglioramento . delle produzioni. Senza appunto dilungarci notiamo che i nostri agricoltori hanno ampiamente corrisposto ai provvedimenti del Governo diretti alla bonifica dei terreni, all'incremento delle produzioni, ecc. Deve essere doverosamente osservato che oltre al fervore di iniziative destato negli agricoltori, le provvidenze del Regime hanno
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messo .a disposizione degli agricoltori, complete attrezzature, organizzazioni, istituzioni per la risoluzione di grandi e p iccoli problemi. . Accennere mo da uÌtimo alle Organizzazioni ed Istituzioni che agisconò in provincia a vanta ggio degli agricoltori e dell 'a gricoltur a e pertanto, rìtorncndo all'argomento « miglioramento dell e produzìon ì » rilevia mo quanto segue: An ch e in provincia di Torino sane state compiute varie op ere di bonifica a graria e di bonifica montana - s ìlvo pa storal e - . Tra le pr ime meritano di essere citate quelle compiute in territorio di Carmagnola, tenuta Casanova; nella tenuta La Mandria di Venaria Reale, non chè quelle eseguile a Cumiana nel podere annesso all a Scu ola Agraria Salesiana. Le opere di bonifica idraulica-forestale riguardano le zone alpine e preolpì ne ed ammon tano ad un numero considerevolissimo. Va notat o che 'queste bonif iche - consistenti in sis temazioni e rimbeschimenti di compressori in franamento ed in completo abbandono sono cur ate dalla Milizia Forestale con fondi dello Sta to e dello Statu e della Provincia insieme. Per citarne alcune , notevoli sono le oper e eseguite o in corso, nei bacin i: del monte Mom ell o (Germagnano), del mont e Calcante (Viù e Trcrve), del monte S. Giorio (Piosscrsco), del torrente Chisola (Cum iana), del Rio .Brun ello (Giaveno), del monte Vanda lino (Torre Pellice) . I pascoli montani bonificati da comuni e da privati col contributo dello Stcto, sommano ad una trentina ed interessano superfici estesissime , nonchè una quarantina di Alpi. Possiamo citare i pascoli: Busa-Valfredda , Rocc e (Pragelato), Pin ta s (Fenestrelle), Vandalino (Torre Pelli ce); Naressa e Rossa (Balme), Baudrone, Sagnasse, Inverso (Groscavallo), Combe (Chialamber to), Bellavarda (Cantoira), Coassolo (Mona stero di Lanzo), Piano Frigerole e .An gelino (Corio e Coassolo), Vaccarezza (Coassolo). Notevole è .Ic diffusione data all'impieg o delle macchine agricole moderne ed all'impieg o dei .concimi ch imici . .. Si sono adottat e nuove razionali ro tazion i agrarie (successione delle coltivazioni sul terr eno) , si sono diffuse - l'abbiamo già . notato - le razz e elet te di frumento, di granoturco, ecc. e le specie coltivate delle. varietà migliori. - . . Ragguardevole incremento è stato comunque realizzato nelle
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coltìvozìoru specializzate frutticole, nelle produzioni foraggere ~ nell'allevamento del bestiame che è stato miçrlìorcto ,a ttraverso unu metodica opera di selezione che si continua; nell'uso dei silos 'da foraggi, nelle industrie agrarie in genere ed ìnsommc, in 'ogni branca dell'agricoltura. Diamo ora un cenno alle ìstìtuzlon ì ed a lle organizzazioni éhe' operano in Prov incia a vanta ggio dell'agricoltura: l°) L'Union e Provincia le Fa scistà degli Agricoltori, che roppresenta gli interessi generali dell'agricoltura e ne promuove gli sviluppi, secondo le dire ttive della Corifederazione Fcscìstci degli Agricoltori di Roma. E' la ma ssima Orga nizza zione provinciale nel campo agricolo; essa rappresenta infatti tutti gli agricoltori, e quindi la massima categoria produttiva in a gricoltur a. All'Union e fanno ca po i seguenli Sindaca li Prov ìncìclì: Sind a ca to Provincial e dei Proprie tari ed Affittuari Conduttori; - Sinda ca to Provincia le de i Proprie tari con Ben i Affitta li;
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Sinda cato Provinciale Prop rie tari ed Affittur a i Coltiva tori Diretti, che rappresentano 1'80 %.circa di tutti gli agricoltori d ella Prov. ; - Sinda cato Provinciale dei Dirigenti di Aziende Agricole; - Sinda cato Provincia le dei Consorzi di Bon ifica Integral e. L'Un ion e coordina l'attività di tali Sinda cati, realizzando la ma ssima unità di indirizzo nell'esame e nella definizione dei proble mi e dell e questioni interessanti le categorie rappresentat e da i Sindacati stessi. L'Unione h a sette Uffici di Zona ; a capo d i ciascun Ufficio Zona sta un Segre tario di Zon a , che mette in pratica le direttive d ell 'Unione e coordina l'attività dei Fidu ciari Comuna li di una determinata zona della Provincia; in ciascun Comune l'Unione è rappresenta ta da un Delegato Comunale, ed i Sind a cati Provinciali dai Fiduciari di categoria, mentre in ogni frazione o borgata esiste anche il Fid uciario frazionale per rendere l'Organizzazione per quanto possibile capillare e quindi perfetta. All'Un ion e a deriscono anche a lcuni Enti assistenziali, che hanno il compito specifico di assistere determinate categorie di produttori nella loro attività economica; essi sono: a) Utenti Motori Agricoli che si occupa dei problemi tecnici ed economici relativi all'uso dei motori in agricoltura; b) Ente Produttori Selva ggina che si interessa all'incremento e miglioramento delle riserve e bandite di caccia; c) Associazione Provinciale Coltivatori Piante Erbacee Oleaginose che si occupa dell'incremento delle coltivazioni di semi oleosi. principalmente del ricino, assistendo' i coltivatori in tutta la loro attività. d) Consorzio Produttori Latte che ha il compito d i disciplinare ia produzione, la raccolta e la trasformazione industriale del latte, di promuovere ed appoggiare, in collaborazione con le Associazioni e cogli Enti di diritto pubblico e pri vati che si prefiggono gli stessi scopi, tutte le iniziative dirette alla razionale ed economica produzione del latte, di prestare l'assistenza tecnica, amministrativa e legale agli associati i tutti quei proble mi che, come produttori di latt e possono interessarli od interessino la vita lità del Consorzio, di incrementare la prod uzione d el lat te con la propag anda per la adozione dei migliori sistemi scientifici e pratici ed a tale scopo anzi appoggia -
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e finanzia varie Stazioni di fecondazione artificiale, per combattere la sterilità delle bovine. e) Gru ppo Floricoltori e Vivaisti che è costituito dai produttori di fiori e ha lo scopo di promuovere lo sviluppo della floricoltura e di assistere i floricoltori nella loro attività produttiva. f) Gruppo Orticoltori che è costituito da soli orticoltori ed ha lo scopo di stimolare, promuovere e risolvere tutti quei problemi tecnico-economici che interessano la categoria, di favorire lo svi lu ppo dell'orticoltura provinciale per raggiungere una maggiore e migliore produzione, di tutelare i soci nella vendita individuale o collettiva dei loro prodotti e negli acquisti di quelle materie necessarie alle a ziende . g) Sezione Provincia le Apicoltori Italiani che ha il compito di sviluppare l'apicoltura prov inciale e d i assistere gli apicoltori nell a esplicazi one della loro atti vità produttiva. 2°) L'Unione Provinciale Fascista de i Lavoratori dell'Agricoltura che conta cinque Uffici di Zona e compre nd e , oltre all'Ufficio Provinciale di Collocamento d ella mano d'opera agricola, i segu enti Sindacati Provinciali: Coloni e Mezzadri, Maestranze Agricole Specializzate, Impiega ti Aziende Agri cole , Salariat i e Braccianti. 3") Il Consorzio Provincia le fra i Produttori de ll'A gricoltura con le sue Sezioni: della Cerealicoltura , della Zootecnia , delle Fibre Tessili, d ell 'Ortofrutticoltura e della Viticoltura, che cura l'esecuzione degli ammassi d ei prod otti cçrrìcoltì e svol ge varie altre attività dirette alla difesa economica dei medesimi ed al loro incremento e miglioramento. 4°) L'Ispettorato Provinciale dell'Agricoltura che ' conta cinque Sezioni. E' l'organo tecnico e di propaganda agraria alle dipendenze del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste . 5°) Il Consorzio Agrario Provinciale che contribuisce a llo sviluppo dell'Agricoltura, con la vendita delle materie utili all'agricoltura stessa, a prezzi ridotti, sia a contatti, che a pagamento dilazionato. 6°) L'Istituto Federale di C~edito Agrario per il Piemonte che esercita il Credito Agrario con la concessione di mutui a condizioni di favore particolare per consentire all'agricoltore di provvedersi i mezzi per l'esecuzione migliore delle coltivazioni e per le opere di miglioramento o bonifica.
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7°) L'Istituto Zooprofilattico per il Pie monte e la Liguria, che combatte le malattie infettive del bestiame, producendo e distribuendo i sieri nec essari. 8°) L'Istituto Zootecnico e Ca seario per il Pie monte , che ha per scopo lo studio e la risoluzione dei problemi scientifici e pratici inerenti la produzione zootecnica e casearia del Piemonte. . 9") La R. Stazione Chimico Agraria per il Piemonte che ha per scopi lo studio scientifico dei problemi riguardanti la produzione del
R. Sta zione Ch ìmìco-Ag ra ria Sperimentale
suolo, il controllo analitico dei prodotti agricoli e l'applicazione delle leggi dello stato d irette a reprimere le frodi nel commercio dei prcdotti stessi. lO") Il Laboratorio Sperimentale di Fitopatologia che ha come scopo di individuare le malattie delle piante, indicandole a l Ministero mese per mese quando si manifestano, di studiare le cause delle malattie stesse e di divulgare fra gli agricoltori le norme pratiche per combatterle.
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11°) La Milizia Naziona le Forestale che in Torino ha un Comando di Legione ed un Comando di Coorte avente giuriscÙzione sulla Provincia e che si occupa principalmente di tutto il rimboschimento provinciale. 12 Il Frutteto Scuola Geisser che gestisce vivai per la produzione di scelte piantine dei fruttiferi particolarmente indicati al no stro amb iente provinciale. 13 La Società di Cultura e Propaganda Agraria, aderente all'Istituto di Cultura Fascista ed all'Istituto Fascista di Tecnica e Propaganda Agraria che ha come scopo la divulgazione fra le masse agricole di tutti i progressi tecnici in agricoltura. 14 La R. Accademia di Agricoltura che promuove gli stud i sui maggiori problemi a carattere economico agrario. Q
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L'ISTITUTO ZOOTECNICO E CASEARIO PER IL PI EMONTE TORINO
L'Istituto Zootecnico e Caseario per il Piemonte, fondato nel 1918 allo scopo di a llevare e diffondere tra gli allevatori riproduttori scelti, nonchè di d ivulgare tra gli agricoltori le norme più razionali per l'allevamento e l'utilizzazione del bestiame, si venne negli anni succes sivi via via attrezzando sempre meglio e fu elevato alla funzione sperimenta le ed al grado universitario. Esso dispone d i una adatta a ttrezzatura d i laboratori per ricerche e dirige direttamente un'azienda a graria d i oltre 40 e ttari. Possiede un ottimo allevamenb bovin o, che si prefigge la selezione della razza Valdostana pezzata rossa ed un gruppo abbastanza numeroso di suini d i razza Large White, che permette di distribuire ogni anno un centinaio di sog getti miglioratori. Q uesti all evame nti sono pure attrezzati per prove pratiche ed es perienze scientifiche sugli animali e vengono frequentemente u tìhzzotì a tal fine. L'azienda agraria è dotata di impianti di va rio tipo per indagini sulla conservazione dei foraggi e di campi sperimentali per prove d i coltivazione , specialmente di foraggere. Annesso all'Istituto vi è il Centro avicolo sperimenta le , istituito nel 1926, allo scopo di diffondere sogge tti miglioratori, di selezionare il pollame locale e di di vulg are le norme per una p iù razi on ale pollicoltura. Tale centro possiede una buona a ttrezzatura, sia per l'attività di carattere pra tico , sia per quella di ordine sperimentale. Esso d istribuisce . ogni anno parecchie migliaia d i animali mìqllortrtorì, organizza e svolge corsi di pollicoltura e conduce numerose prove sperimenta li. L'Istituto possiede inoltre una Stazione Sper-imental e d i a lpeggio (Salice d' Ulzìo), la qua le si propone di condurre studi sull'influenza
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della monticazione sopra i giovani animali, di compier e indagini sopra lo produzione foraggera alpina, sulla utilizzazione del latte e via dicendo. Tale Stazione può ospitare e mantenere oltre un centinaio di animali e possiede una buona orqcnìzzozione per ricerche di carattere agrario, zootecnico e coseano. In meno di dieci anni d i funzionamento essa ha già consentito di condurre una mole di studi di notevole interesse sia pratico che scientifico; lo sua at tività verrà in seguito sempre più sviluppata. Completa l'Istituto un moderno caseificio, attrezzato rece ntemente per ogni tipo di lavorazione casearia e lattiera e munito di .un apposito laboratorio per le indagini sui latticini. Esso p ermetterà, attraverso corsi di carattere pratico, di preparare maestranze speciali zzate per lo lavorazione del latte e darà modo all'Istituto di condurre ricerche pratiche di ordine caseario. L'Istituto Zootecnico e caseario per il Piemonte, a complemento della sua attività di ordine sperimentale e pratica, svolge infine una intensa attività didattica mediante numerosi corsi di specializzazione, tenuti agli agricoltori, ed esplica un'attiva opera d i propaganda ;:I vantaggio del progresso zootecnico e caseario del paese.
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Metalmeccanica
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Prodotti enologici
169
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Prodotti farmaceutici
200
Carboni
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Prodotti igienici
190
Cartiere
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Prodotti refrattari
191
Colori e vernici
191
Radio
170
Tele cerate
169
Tessili ed abbigliamento -
162
Tipografie
168
191
Trasporti
191
Articoli ufficio Aziende credito ed assicuro
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Concerie Concimi chimici
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Elettricità Impianti riscaldamento Industria gomma
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VENCHI· UNICA
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TORINO
Chi dice Torino, in Italia come all'estero, .è necessariamente portato a pensare. tre cose: auto, vermut e caramelle. Parliamo di queste ultime. Le caramelle di Torino portano per il mondo il profumo di una vita lieta e serena, e la dolcezza dei vespri pie mon tesi. Ma, romanticismi a parte, insieme con i cioccolatini, le caramelle hanno dato origine a un colossale cantiere: la VENCHI UNICA. Soltanto chi visita questo meraviglioso complesso di fabbriche, può farsene un'idea; altrimenti non si potrebbe immaginare come le variopinte delizie dei bimbi (e anche dei grandi) abbiano richieso una formidabile attrezzatura di macchine, che, sfruttando simpaticamente il peccato della gola, dànno lavoro a m ìçlìuìc d i famiglie. Vasta è la produzione della VENCHI UNICA: cioccolato, caramelle, confetti e biscotti. E, sotto molti aspetti, è anche interessante per l'apporto autarchico dato da essa all'economia naziona le. Se il cacao, base prima per la fabbricazione del cioccolato, deve necessariamente importarsi (è ancor lontano il tempo in cui l'Etiopia potrà sopperire anche a questo fabbisogno), la Direzione della VENCHI UNICA ha fatto ogni sforzo per limitarne al massimo il consumo, facendo largo impiego nei suoi dolci d i nocciole, mandorle, latte , miele, di cui in Italia esiste gran copia, e di qualità preqìcrtcr.: Caramelle, biscotti, pastigliaggi, panettoni e torroni, non richiedendo materie pr ime d i importazi one , sono prodotti nazionali al cento per cento. Autarchia non solo nella fabbricazione del prodotto, ma anche nella sua confezione, cioè nella veste sempre brillante e d ecoro sa della sua pr esentazi one. Infatti, mentre prima -v e n ìv cr fatto largo uso d ì stagno, ora è l'alluminio - l'allumin io italiano - che in gran parte lo sostituisce, ove ciò è stato reso possibile senza danneggiare lo conservazione e la integrità del prodotto. Per quanto poi si ri!erisca a ll'ingente fa bbisogno di carta e cartonaggi, esso è intera mente affidato a industrie italiane ormai perfettamente attrezzate. La VENCHI UNICA è perciò all'avanguardia non soltanto dell'industria dolciaria naziona le, per la mo le della sua organizzazione .prod u ttìvcr e commerciale, ma anche per il notevole contributo da essa portato alla campagna dell'autarchia per 'lo indipendenza econom ica del Paese.• Il
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'é H E COS' È IL VIS Il VIS è i l cr istallo di sicurezza formato da due lastìe d i cristallo o di vetro con i nte rme di o foglio d i materia ,. p lastica (celluloide o acetato d i cellulosa) . Le lastre J di 'cr i st a ll o e d i vetro sono aderent i e incollate torte mente -a l foglio di plastica . in modo che i n caso d i rollura sollo un urto violentissimo non si ha Il distacco d i schegge . Questa prerogativa fa del prodollo VIS Il cr istallo d i sicurezzà per eccellenza che è speclal · mente adallo per aeromob il i , parabrezza di eutomo b ili. occhial i. ecc .
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TORIN·O TURISTICA LE COMUNICAZIONI
LE COMUNICAZIONI FERROVIARIE Posta al centro dell 'arco occi denta le delle Alp i, Torino forma un importantissimo nodo di comunicazioni. Considerand o «mzitutto le comunicazioni ferroviarie , Torino è lo gra nde stazione internaziona le di smistamento di viaggiatori e merci provenienti dalla Francia. Infatti lo linea internazionale Parigi-Madane-Torino, giungendo in q uest'ultima città trova le grandi linee direttissime Torino-Genova-FirenzeRoma-Napoli e .TorinoMilano-Venezia; cçm queste due linee, di cui lo prima svolçentesì in direzione Nord-Sud, e lo seconda in direzione ovest-est, viaggiatori e merci possono essere trasportati in qualunque parte d'Italia. Nel senso opposto Torino è il centro di raccolta e di obbligato passaggio per coloro che vogliono recarsi nella Francia settentrionale, centrale ed occidentale e nelle regioni del nord-ovest d'Europa. Treni diretti, direttissimi e di lusso transitano giornalmente per Torino da e per le direzioni sopra accennate. Oltre alle suddette linee ed all'importanza come stazione internazionale, a Torino partono a raggiera numerose linee ferroviarie. Tra queste le più importanti sono:
.l0) Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza; questa linea che porta verso le riv iere italiana e francese per una via direttissima è destinata ad assurgere a sempre maggiore importanza, tanto più che con il prolungamento che questa linea ha su Arona-Domodossola,' viene formata una rapida comunicazione tra l'Europa nord-orientale e lo riviera ìtc liana e francese. -207
2°) Torino-Savona; importante comunicazione conìl centro della riviera di ponente, e con tutte le stazioni balneari e climatiche della zona;
3°) Torino-Ivrea-Aosta-S. Desiderio Terme. Questa linea, ottimemente servita da treni diretti e littorine, porta in poco tempo nel cuore della vallata d'Aosta, e cioè in una importantissima zona di villegg iatura alpina. 4°) Torino-Ciriè-Lanzo-Cere. Anche questa linea, come la precedente, ha carattere prettamente turistico, portando con tutta comodità il viaggiatore all'inizio delle tre vallate di Lanzo, giustamente rinomate per le loro località di villeggiatura.
5°) Torino-Pinerolo-Torre Pellice. Il diretto collegamento ferroviario con Pinerolo è di grande importanza per Torino, essendo quella città posta allo sbocco della Val Chisone, ricca di importanti centri turìstìcì sia estivi che invernali; la ferrovia prosegue poi, addentrandosi nella vallata del Pellice, fino a Torre Pellice, per le varie località di quella vallata, a ragione rinomata per le ottime località di soggiorno di mezza montagna. Con questa rapida rassegna delle comunicazioni ferroviarie che da Torino si d ipartono e che' vi affluiscono, si è voluto dare un'idea dellà importanza della città dal punto di vista turistico; poche città infatti possono vantare una simile cerchia di località turisticamente importanti, entro un raggio relativamente breve, e che, in genere, non supera i cento chilometri.
LE COMUNICAZIONI STRADALI Il radicale miglioramento delle strade che circondano Torino hcmilO dato vita ad un turismo cuto-moto-cìclistìco importantissimo, sulle varie 'a rterie di grande e media comunicazione che affluiscono a Torino. Prima fra tutte, di importanza è l'autostrada Torino-Milano. I 127 chilometri che l'autostrada compie per collegare le due importanti città superano solo di una diecina di chilometri la distanza in linea d'aria; con una mediocre automobile si può lasciare Pìozzo Castello a Torino ed essere in Piazza del Duomo a Milano con tutta sicurezza in un'ora e tre quarti: questa grande opera, compiuta a tempo di
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primato, ha a ssai contribuito all'avvicinamento nel te mpo d ei due importa n ti centri. Come Torino è, come detto sopra in occasione delle comunicazioni ferroviarie, il punto di smistamento per coloro che provengono dalla linea Parigi-Madane, altrettanto si può dire dal punto di vista della circolazione stradale: è infatti a Torino che il turista proveniente dalla Francia, via Madane-Moncenisio-Susa, sceglierà la direzione da seguire, verso sud, in direzione d i Savona o d i Genova-Roma, o verso est, in d irezione Milano-Venezia. Altre strade internazionali convergono su Torino: la strada proveniente dalla Svizzera attraverso il Grande S. Bernardo-Aosta-Ivrea, quelle provenienti dalla Francia a ttraverso il Piccolo S. Bernardo-Aosta-Ivrea, attraverso il Monçrìnevro, Sestriere-Pinerolo, e attraverso il Colle d i Tenda-Cuneo. Tra le a ltre strade importanti possono venire considerate: a) la Torino-Vercelli-Novara-Milano, strada ordinaria preesistente all'autostrada; b) la Torino-Chivasso-Santhià-Buronzo.Borgomanero-Arona che collega quest'ult ima città con Torino in 120 chilometri, aprendo ampie possibilità turistiche verso il Lago Maggiore; c) la Torino-Asti-Alessandria-Genova, strada di grande comunicazione che a Genova si collega alla Via Aurelia per proseguire su Firenze, su Roma, Napoli, ecc.; cl) la Torino-Savigliano-Fossano-Ceva-Savona che apre le comunicazioni sulla riviera di Ponente.
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Oltre a questa rete di grandi strade, fittissima è attorno a Torino lo rete di strade minori che portcno verso le località più rinomate di Villeggiatura, e di strade panoramiche nei dintorni della città; tra queste ultime merita un particolare risalto lo fitta rete delle strade collinari. Tutta lo collina di Torino infatti è ricoperta da numerose strade, in gran parte asfaltate e tutte perfettamente tenute, che si intersecano per i pendii della collina, offrendo visuali e spunti penoramici sulla città e sulla cerchia delle Alpi, di primaria bellezza ed importanza.
SERVIZI PUBBLICI (tram, auto, ecc.) Una fitta rete tramviaria, ammirevolmente disposta, unisce tutti i punti della città, invero assai estesa, con frequenti corse di comode carrozze. Torino è una delle poche grandi città che abbia mantenuto quasi esclusivamente il servizio tramviario. Il principale motivo di tale mantenimento è dato dal fatto che il servizio tramviario trova ìn Torino il terreno ideale per il suo sviluppo: l'estesissima rete di strade larghe e diritte, di corsi lunghissimi in cui i binari tramviari possono trovare lo loro sede particolare, lo quasi assoluta mancanza di strade strette, e quella assoluta di strade tortuose o in pendenza sono l motivi che hanno fatto preferire tale mémtenimento. Anche le strade centrali della vecchia Torino, naturalmente assai più strette di quelle della parte moderna della città hanno tutte nelle immediate vicinanze larghi corsi o strade che permettono lo circolazione trornvìorlc. La rete tramviaria, composta di una trentina di linee, si estende pe~ circa 210 chilometri, con un percorso medio di 7 chilometri per ogni linea. Inoltre lo rete tramviaria è integrata da alcune linee filoviarie, da una tramvia a dentiera dalla borgata Sassi alla Basilica di Superga e da una funicolare che porta al Monte dei Cappuccini. Oltre al principalissimo servizio pubblico fornito dalla rete tramviaria, Torino è fornita di una buona rete di autobus che servono lo zona collinare, spingendosi fino ai comuni viciniori; tale rete, interessantissima dal punto di vista turistico, va prendendo sempre maggiore sviluppo, dato l'ampliamento della rete stradale della collina e
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data l'istituzione di sempre nuovi parchi pubblici, ritrovi, ristoranti, ecc., in tal e zona. Inoltr e un buon numero di auto pubbliche stazionano in vari punti della città ; lo massa dell e a uto pubbliche va man mano rinnovandosi e tra non molto sarà interamente composta di veloci, comodi e modern i veicoli. Da ultimo, sempre per lo specifica costruzione della città, circ olano sempre un buon numero d i « carrozzelle assai ricercate, sopratutto nella buona stagione, per romantiche passeggiate nel folto del parco del Valentino, per gli ampi e spaziosi viali, sugli argini del Po. lO
TRANVIE Met r i 1 Rossa: Piazza. Sa.botino, Piazza. Oastello, Cors o Parìgi 2 Verd e : Corso Bram ant e . St az. Dora. 3 Bìanca : Val S. Martino, Borgo S. P aolo 4 Ross a : Borgata Campidoglio , Ex -Ba r riera Piacen za 4 &b. Rossa strlscle gialle : Borgata Cam o pìdog lìo, Gran Ma.dre di Dio S Verde: Borg o Vanc hlg lìetta Borgo San l' aolo l5 Bianca : Por ta Nu ova, Nuova Barri era di Francia 1 Bianca: Pia zza. Em anu ele Filiberto, Lìngot t o 8 Bìanca : Nu ovi Merc at!, Regi o P arco 9 Verde : P . )Ia.rmolad a, Borgata Vittor ia. (N uove Case Pop olari) 9 ab . Verd e st ris cie ro sse : St a.dio Mus· so lìn ì, Pi a zza Em anuele Fili berto 10 llIeu: St a dio )Iussolinl , Bor gata )Ion·
terosa 11 Rossa : Corso Opo rt o, Vial e St upi nlgl, Ippodromo 12 Bian ca : Borgata Ceni aia, Corso Re gio Parco 13 Ver de: Val sali ce ( Bivio del Nobil e), Lucen to (Chi esa) 13 ab. Verde st r ìscte rosse : Corse limi tate al tra tto Val sall ce (Corso 010r a nnì Lanza, Luc ente (Chiesa) 14 Bleu: Str, di Borgaro (Piazza. P . VII· lari), V.le Llt t orio ( P. del Gatto) 16 Bleu : Ponte Isabella, Corso VercelU
ll3IIi 7105
7810 5785 4002 7690 6425
noo 9080 S460
5820 7600
Metri 16 Rossa : Viali (Cir colare) 11 Bianca : Corso Tasson i, Bor gat a Sassl 18 Rossa: Piaz za Carducci, Bo rgat a MOD· t ero ... (Corso Sempione ) 19 llIeu : Ospedale Ma urizi ano, St r ada di Lanzo 20 RoSBa: Borgat a Cenlsla , Vilia dell a. Regina 20 lIb. Rossa st rtsc le verd i: Bor gata C.,.. nlsla , Camposan to 21 Verde : Nuo vi Merca.ti, )Iadonna del Pilone 22 Blell: Val S. )Iartlno (Piazza I1er· mada), Bor gata Parella 23 B ìanc a : St azione Porta Nuova, Sta.· zlone per Sup erga 29 Bian ca : Cors o Tr ap ani, Borgata Lesna 30 Bianca : Bor go S. Paolo (P. Sabot ino), Molin ette (Corso Spezia) 41 Bianca : Stazione Port a Nuova, )lIra· Iìori, Stupinigi
7300 6950 7040 8400 60811
6120 0020
7040 6950 1040 4831 ll480
FILOVIE
7800 .
61 'Bianca : 52 Blanca : 53 Bian ca: 55 lli an ca :
Borg. )Ionterosa, Autostrada Ponte de l Gatto, Cavoretto Piazza Sabo ti no, Aeronautica Piazza. Beng a si, Nichelino
3470 1070 34:12
21l2O
6920
ioooc 700
TRANVIA A DENTIERA DI SUPERGA
Sa ssi • Supe rg a
3L'l0
- 211
Rivoli
I
Caslello e stra d a le
MONUMENTI ARMÉRIA REA LE , p . Ca stello 13. ARSENALE DI COSTRUZIONE, v. Arsenal e 24. BALCONI CON RINGHIERE IN FERRO DEL SEC . XVIII : v. Il ellezin l. v. Botero l. v. Conte Ve rde 2. v. Garibaldi l , 2, 3 . 4, 5, O, S, 9, io, 11 11 bi s. 13, 19, ID, 21, 22, 24, 26, sr. 39, 40. Y. Mercan ti 2, 3. v. l'orta Palatlna l. 2v. S. Agostino l, 2. v. S. France sco d 'A ssisi, l. BASILICA REALE DI SUPERGA , Su pe rga . CANCELLATA p. R enJe. '
DI
FERRO tra p. Castello e
CAPPELLE : Mercanti (de i) , v. Osrlb a ld i 25. NObili ed Avvocati (d el) , v. Gari baldi 25 SII. Croe ifiseo , pal azzo Real e. SS. Sindone, Met ro poli t ana , p. OIov arml. CASE : v. llarbaroux 9, 29, 43. v. Ba silica 13. p. Carlo Felice l , 2. 3 , 4, 5, 6, 7, 8, 9, io , 12. H , 16 (Iacelata. e por t lcn . p. Ema nuele FlIlberto l, 2, 3, (Ia cci ata e po rtici ) . Y. Milano. 3, 20. p. Pa lazzo di Citt à (Iacclata e po rti ci ).
212-
NAZIONALI v. Palaz zo di Città 13, 15, 16, 18 (Iacciata e porti ci) . v. l'or t a Pal at ina 4, 13. v. S. Agostino 28. p. \"ittorio Ven eto ( Iacciat a e po rtici ). CASERME : Dabormida , v. del Ca rmi ne 13. de lta d i S. Daniele, v. del Carmi ne 12. CAST E LL I: Droseo (d el), con t onioeBe del s ee. X I V, st r ad a del Drosso (f ra zione Mir aflo rl ) . Lucento ( già re udo de l Beccuti, Lucent o. Val en tino (de l) , vl, P. A. ~I a t tl oli . CAVALER IZZA REALE, V. G. Verdi 5, 7. CHIESE : Arolveaoovado (dell'), v. Arse na le 18. Carmine, v. d el Carm ine 3. Consol a ta , p . della Consolata. Corpus Domin i, p. Palazzo di Città 16. Gran Ma dr e d i Dio, p. Gran Ma d re di Dio . S, Agos tino, v. Sant' Agostino 17. SS. Annunz ia t a , v. l'o 45. S. Ca r lo Borromeo, v. Alfieri l. S. Ch iar a , Y. S. Ch iara angolo v. delle Orf ane. S. Cris tina , p . S. Carlo a ngol o Y. Roma. S. Cr oce , p . Ca rlo E ma nu ele 11. S. Dalmazzo, v. Orfane l . S. Domenico, v. S. Domenico a ng. v. Milano. S. F ilippo (e annesso Oratorio), v. Ma ria Vittoria a ng. v. Accad emia d elie Scie nze. S. Fr a ncesco da Paola, v. l'o 16. S. Fr anceeco d'A ss is i, v. S. France sco d' Assisi "a n g, v. Darbaroux.
Il. Giovanni Battist a, p. S. Giovanni. S. Lorenzo, p. Castello ang . v. Palazzo di
CIMITERO DETTO DI S. PIETRO IN VIN· COLI, via S. Piet ro in Vincoli.
Clt t~ .
S. Maria del Monte (e a nnesso convento de l PP. Cappuccini) , Monte del Cappuccini. S. Maria di Piazza , vie. S. Maria. 1. s a. Martit'i, v. Garibaldi ang. v. Botero, &S. Maurizio e Lazzaro, v. ~ llI a n o ang. via Basilica. S, Michele , v. Mari o Gloda 44. 8. Polagla , v. Sa n Massim o 21. S, Rocco, ' v. S. Fr an cesco d ' As sisi J. S, Salvario, v. Nizza 14. Spirito Santo v. Po rta P al at ina (di fr nnt e a v. Ca ppe I Verde ). Santo Sudarlo, v. Pia ve a ngolo v. Sa n Domen ico. Santa Teresa, v, S. Teresa. 5. SS. Trinità, via Ga ri baldi ace . al 6. S. Vito, strada S. Vito 428. Vergine Annunziata, c. Casale 195. Vlslt a zione, via xx Settembre angolo via Arcivescovad o.
OSPEDALE MAGGIORE DI SAN GIOVANNI BATTI STA , via ~Iario Gioda 36. PALAZZI : Acca dem ia delle Scienze, v. Accade mia delle Scienze, 4. Balbo di Vina dio, v. Bogìno S. Banca d'italia, v. Arse na le S. Bertone di Sambuy, v. Ga ribaldi 31·33. Car ignano, p. Carigna no. Caserma Bergia, p. Ca rlo Ema nuele 11 4. Cavalchln l.Garofoll, v. S. Teresa IS·20. Cavour , v. Cavour 8. Chlabl ese , p. S. Giova nni. Cist erna, v. ~Iaria Vittoria 12-14. Cons iglio Provincial e dell e Corporazion i, via ~I a ri o Gioda 28. conti di Chiusano, v. Pr incipe Amedeo 32. d 'Azeglio, v. Pr incipe Amed eo 34. Della Vall e, v. Carlo Albe rto 16.
Statua d i Ce lar" Augulto e Porta Palatlaa (Fotoc elere I Torino)
- 213
Demaniale, v. Garibaldi 25. Ferrero d'Ormea, p. Carlo Ema nuele II 9. già Aelnar l di San Marzano, v. Maria Vlt · torla 4. . già Biandrate di San Giorgio , v. Orfa ne 6. gla del conII di Bru sasco, v. Marna, 3. già Cont er l, v. Lagrange 7. già del con II Soardl di Carpaneto, v. Maria Vittoria 26. già Durando di Villa, v. Garibaldi 23. già del marchesi Fontana di Cravenzana, via Garibaldi 28. già Grandona, v. XX Settembre 41. già lenardl dl Caraglio, v. Ilasillca 9. già marcheal d'Ormea, v. Conso la t a 12. già S. Mart ino di S. Germano, pia zza Castello 19. già Scaglia di Verrua, v. Stampa to rl 4. già Solaro della Mar garita, v. San Domenlco 11. già Trucchi di Levaldlgl, via XX Set te mbre 4{). già del marchesi Turlnetll di Priero (ora aarBaroua), v. 1IIario OIoda 1. Glrodl d i Monaatero, p. Cas te llo Il>. Hlerschel de Mlnerb l, v. Bollino 7, 9, 11. Lasc a rla, v. Alflerl 15. Luserna Raren go di Rorà , v. Ca vour 13. Madama, p. Cast ello. Massim ino di Ceva, v. Consolata 3. Municip ale, p. Palazzo di Cltth. Opera Pia Barolo, v. Orfa ne 7, 9. Provana di Collegno, v. S. Dalm azzo 15. Reale, p. Cast ello . R. Prefettura, p. Castello IO. R. Unlvereltà, v. Po 17. Ricardl di Netro, v. Alflerl 6. saluzzo.paesana, v. Consolata 1. Seminario ArclvellllOvlle, via XX Set t e mb re num, 83.
Thaon di Revel, v. Mario OIoda 24. Valperga di Maalno , v. Arsenal e lO e via Alflerl 18·1lO. Villan ia, v.Rot ero 8. già Welll Wel99 di Lain ate, v. B ogìno 31. p. S. Carlo , l , 2, 4, 5, 6, 7, 8, 9, in , 11. PONTI: Vittorio Emanuele l , sull'asse della pIazza Vit t ori o Veneto. Mosca, sull'asse del corso OIullo Cesa re.
RESTI : Cittadella di Torino, ere t t a nel 1665 da l duca Emanuele Fillberto, su disegni dell' ar chi tetto milit a re Francesco Pa cclot to da Ur bin o, cioè : masch io, rest a uro nel 1893 da l Brayda, con avanzi di bastioni annessi ; si· stema di min e della mezzalun a di soccorso, pos t e sot to Il pal azzo dell e flnan ze, nel lato ovest del corso Vin zaglio. Torino Romana, costituiti dal segu enti ava nzi di cost ru zioni dell ' Epoca di A ugu st o : cinta con t orri, gli avanzi della qual e giacciono In massima. pa rt e n el sottosuolo ; Por t a Pr lnclpalls Dext er a , detta volgarment e Porta Pa latina; Porta Decumana, ìn globat a nel P al azzo ~J adama; avamJ di t ea tro e di m ura romane nel glardtno del Pala zzo dell 'amml · nlstrazlone della Real Cas a; torre dell'a nRolo nord-ovest (basamento messo all o scoperto pr esso la Chiesa dell a Con solata); torre dell' an golo sud- est nel sotte rranei del Pal azzo de ll' Accade mia delle Scien ze ; to rr e Interrata della. fronte nord in via OIullo a no golo vIa S. Agostino e rest! di cinta innalza ntesl al d isopra del livello del suolo lung o la via. Giulio; t orre e poste m a della fronte orient ale, nell' a ra nciera del P al azzo Real e. SEPOLCRI REALI nel sot te rra nei della Real Ba silica di Su per ga , STATUE: Amedeo V (Conte Verde), p. Palazzo di Citth. Cesare BalbO, aluola Bal bo. Esercito Sardo (all'), p. Castello. Vincenzo Gioberti, ·p. Carignano. Dan iele Manln , aiuola Balbo . STATUE EQUESTRI: Carlo Alberto, p. Carlo Albe rto. Castore e Polluoe, p. Castello. Emanuele Filiberto, p. S. Carlo . TEATRO CARIGNANO, p. Ca r ign ano. VILLE : Amoretti (de gli), c. Orba ssano 190. Nigra (ora Villa Abegg), st r. S. vuo 45. Ollvle,' (degli), strada Val S. ~J artlno super lor e 60. Paradiso (con annessa cappella del seo- XVII), strada Supe rior e Val S. Martino 127) . Regina (della), v. Villa della Regin a 37. Rey st r ad a Val S. Ma rt ino 27. Tesorlera, corso itali a 186-92.
PALAZZI ACCADEMIA DI ARTIGLIERIA E GENIO (già Milita re) . - Ed lflclo qua dr ato con amp tls sìmo cortlle di forma quadra , circonda to in du e pa rti da doppio ordine m. 53,65; larghezza to-
- 233
11 ? O
tale fr a i parapetti, m. 15 ; larghezza dei mal" cìapledì, metri 2 caduno ; . della carreggiat a m. 11 ; larghe zza agli imbocchi, m. 20.80. Sull'asse del cor so Re gio Pa rco . Ponte In muratura a tre a rc hi di m. 15,50 cia sc uno. Luce tot ale fr a le spa lle . m. 50,50 ; lun ghez za totale fr a ~ Ii estre mi dei parapetti, m. 56,55 ; larghezza f rn i p arapetti: del ponte, m. 12.30, ag li Im bocc hi metri 16,12; largh ezsa del marciap iedi, m . 1,50. dell a ca r reggt ata, m. 9,30.
16. DELLE BENNE. -
ROBBINI . Sull ' asse dell e ' vie Ro ss lni e Reggio, attra verso j corsi Siena e F ìren ze . In au gura t o nel 1927 in sostit uzione di a lt r o vecchio e angust o po nt e prima esistente. E' In ceme nt o armato, a tre lu ci di m. 14.88 caduna. La luce totale fr a le sp all e è di m. 46,50 e la lun gh ezza t ot ale t ra gli es t re mi dei parape tt i, m. 49,50 ; la largh ezza fr a i parapetti: del ponte m. 14.80, del marciapi edi. m, 2, dell a ca r regaìata, m. 10,80. La ~ros sezza totale delle p ile ali' Imposta è di m. I.
17.
All' ex-b arri era del Colomba ro, sull'asse de l corso Tortona . Ponte in ceme nto a rmato a du e arch i di m. 20,16 ciascuno . Fu ina ugu rato nel 1902. Ha un a luce t otale rra le s pa lle di m. 42,46. La largh ezxa tra i parapetti è agli imbocchi di m. 23,70 e sul pon t e di m . 14. La groaeezza dell e pil e all ' impost a è d i m. 2.
18. CARLO EMANUELE I. -
Suli'asse de lia via Fo nt ancsi e della via Ippolìt c Nlevo. att rave rso i corsi v oener a e Pi et ro Colle t t a. Pon te in ceme nto armato ad una sola luc e di m. 37.50. La rgh ezza a ~ lI imbocchi, m. 18.90; s ul pon te 14, di cui m. Hl di ca r re zglata e m. 2 per ciascu n mar cia piedi.
19. E MA NU EL E FI LI BERT O. -
WA BHINGTON . - Sull'asse del corso Brianza e della via Caren no. Ponte i. calcest r uzzo, ad una sola. luce di m. 35, lun ~ hezza m. 55, larghe zza m . 18 dei quali 13 sono riservati alla ca rreguiata e i r est an ti de stinati a lle banc hine pedon al i ri al za t e. In a u~Jrato il 16 ot tobre 1932.
20. GIORGIO
PONTI SULLA STURA 111 rer ro , paral lelo a qu ello dell a stra da di Verc elU di cu i a l segu ente num er o 2. 01 uso parti cola r e delie Ferrov ie dell o Stato per la st rada rerroviaria di ~liI an o . E' a sei luci di m. 14,M cad una . Ha un a luce totale fra le spalle di m. 97,10 e la s ua lung hezza totale rra gli estremi del parapet ti è di m. 100,70. A ~li imboc chi ha la largh ezza di m. 10,00 e sul ponte di m. 9,50.
1. FERROVIA DI MILANO. -
Parallelo al precedente, se rve al regolare t ran sit o stradale. E ' cost r uito in mu ratura. a cinque arch i di m . 16 cia scuno. Luc e t ot al e rra le sp all e. m. 92; lunghezza totale rr a gli est re mi dei parapet ti. m. 108; la s ua largh eza t otale è di m. l O, con una carreggìa t a di m. 8.20 e I marciapi edi di m. 0,90 ciasc uno.
Sull 'aa ae del cors o Giulio Cesa re , olt re la soppres sa cinta da ziari a . E ' in cemento a rm ato, a quattro a rchi di m. 32 ciascuno. Ha un a lu ce t otale t ra le spalle di m. 134 e la su a lunghezza Ira gli estremi del p ara pet ti è d i m. 161. La largh ezza lotale rra I parapetti è d i m. 18 con 13 m. di carreggiata e m. 2,50 per cia scuno d ei mar ciap iedi. La ~ rogs. ezza dell e pil e ali 'impost a è di m. 2. F u ina ugura t o nel 1928.
3. FERDINANDO DI SAVOIA. -
2. VITTORIO EMANUELE Il. -
In sostituzion e del vecchio pon t e In rerro s ull' usse dell o stradale di Set ti mo. Cost r u ìto nel 1933. es so è in ce men to riv estito di pietra di F in ale Ligure. Ila cinque lu ci di m. 20 cia sc una , La lun ghez za totale è di m. 153, la larghezza di m. 20, di cui 1S so no ri se rvati alla ca r re cgtat a e 5 a i marcia piedi.
4. AMEDEO VIII. -
MOSTRE E MANIFESTAZIONI Le stcrçìonì turistiche primaverile ed autunnale di Torino son o alimentate da varie manifestaz ioni ricorrenti ogni ~no, alcune delle quali di importanza nazionale. La fa ma internazionale che Torino SI e conquistata di c Capitale della Moda Italiana » ha fatto sì che l'Ente Nazionale della Moda venisse costituito in Torino; annualmente l'Ente Nazionale della Mod a dà vi ta ad una importantissima manifestazione a carattere nazionale, e cioè la « Mostra Nazionale della Moda ». Tale mostra, alla quale
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fanno corona altre manifestaz ioni, sempr e organizza te dall'E.N.M., viene svolta in primavera nel modernissimo « Pala zzo della Moda » che l'E.N.M. ha costruito nel Parco de l Valentino. Durante il period o di apertura della Mostra vengono compiute importantissime sfilate di modelli presentati dalle pr incipali sartorie di tutta Italia, e viene aperta al pubblico per vario tempo una importa nte rassegna a carattere semi-permanente, in cu i trovano anch e posto i vari accessori di
Palazzo della Moda
moda, dalle borsette alle scarpe, dai ca ppelli alle cintur e , ecc. Inoltr e in concomitanza con lo Mostra viene a llestita nel Teatro del Pclozzo
della Moda un'importante stagione lirica cu i sono se mpre chiama ti a partecipare i migliori artisti. Il complesso delle grandiose rncnìfestazioni di moda che riempiono lo Primavera Torinese hanno già fatto assurgere lo rinomanza di tali manifestazioni ad una chiarissima e ben meritata fama. Oltre alle manifesta zioni della moda, un altro importantissimo richiamo turistico verso Torino è dato dalla Mostra Naz ion al e dell'Autarchia. Il nuovissimo « Ente per lo Biennale Nazionale dell'cutcrchio" recentemente cos tituitos i in Torino per volere del Duce sta allestendo in adatta località in riva al Po lo « Città dell'Autarchia ».
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E' infatti una vera città che si sta costruendo per pot ere accogliere il complesso edilizio in c ui troverà p osto lo Mostra. O ccorre qui fare un p o' di storia delle manifestazi oni dell'A utarchia in Torino. Per parecchi anni infatti è stata allestita in Torino una rassegna denominata « Torin o e l'Autarchia » , Mostra a carattere prov in cia le , che veniva organizzata da un apposito Comita to costituitosi presso lo Federazione dei Fa sci di Torino. La rassegna « Torino e l'Autarchia ", venne ancora a lle stita nel 1939 sempre con carattere
Ippodromo di Mlrafiorl
provincia le , seppure con orizzonti più vasti, ed ebbe l'onore di venire inaugurata in tale anno dal Duce, il quale, constatata l'importanza politica che tale mostra avrebbe potuto assumere qualora assurgesse a carattere nazionale, dispose perchè tale carattere venisse immediatamente assunto, e decretò lo costituzione dell'Ente per lo Biennale Na ziona le dell'Autarchia. Tale Ente venne prontamente costituito, ed incominciò a funz ionare. Sua prima cura fu di cercare una località ed un terreno adatti per fare so rgere i vari palazzi necessari perchè lo Mostra potesse trovare una degna sede: il terre n o fu trovato sulla sponda occidentale del Po, a monte del centro cittadino, e fu dato immedia to inizio ai lavori d i adattamento del terreno e di costruzione dei vari palazzi necessari alla manifestazione.
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Q uando la Mostra potrà aprire i suoi battenti, formerà indubbiamente un richiamo turistico di primaria importanza ed attirerà verso Torino un numero non indifferente di visitatori, che daranno un ancor maggiore movimento alla città. O ltre a queste d ue principali manifestazioni, vengono annua1.mente org anizza te in Torino a ltre manifesta zioni a carattere ricorrente. Così lo sta gione primaverile-estiva di corse dei cava lli al rin omato Ippodromo di Mìrcf ìori richiama annualmente un buon nume ro di appassionati de ll'ippica . La stagione di corse infatti che si svolge nel periodo maggio-luglio pone ogni anno molti ambitissimi premi,
Mostra canina
I
Alcuni esemplari
tra cui il principale è il c Principe Amedeo », corsa classica tra le clcssìche, ed a disputarsi lo quale scendono sempre in lizza i migliori cavalli italiani. Altro premio assai importante è il " Premio dell a Mod a »: nella giornata in cui tale pre mio viene corso, è p ure e ffettuata una presentazione di modelli di moda, il che sempre a ttira a Mirafiori un'imponente ed elegantissima massa di pubblico sopratutto femminile. Oltre a i due suddetti premi, altri assai importanti e . di cospicua entità vengono corsi ogni anno, e fanno della stagione ippica torinese una delle principali d'Italia. Sempre in tema ip p ico ogni anno viene disputato a Torino un importante concorso ippico nel campo posto nell'incantevole cornice del Valentino. Tra le altre manifestazioni deve venire ric ordata l'Annu a le Mostra della Meccanica e Metallurgia, che apre generalmente i suoi b a ttenti al pubblico nel periodo autunnale, e mediante la quale ven~ 237
gono pre senta te le più recenti invenzion i ed applicazioni nel campo me ccanico e metallurgico; inoltre lo Mostra del Ciclo e Motociclo offre ogni anno a gli appassion at i una completa rassegna della produzione nazionale in tale campo. La Mostra dei Fiori è una gentile iniziativa primaverile di Torino: tale Mostra, che concorda con il rigoglio che lo primavera porta agli innumerevoli viali e giardini della città è organizzata ogni anno nel g iardino della Cittadella che è riempito per qualche giorno di meraviglio si colori e dell'inebbriante profumo dei gentili ospiti floreali. Sempre nel giardino della Cittadella trova ogni anno sede l'ìmportante « Esposizione dei Cani». Questa esposizione che richiama a Torino i migliori a llevatori che espongono i loro più quota ti soggetti ha una grande importanza , dato che vengono dis tribuiti ai soggetti premiati i p iù alti riconoscimenti, nonchè i certificati di atti tud ine a l campiona to, sia italiano che internazionale. Oltre a tutte le suddette manife~tazioni annualmente ricorrenti, vengono effettuate in Torino varie altre manifestazioni che non hanno tale carattere: varie mostre artistiche, mostre agricole, industriali, la Mostra Naz ionale della Con i çlicolturcr, manifestazioni folcloristiche, 'ecc. E' insomma tutta una gamma d 'at tività d 'ogni genere che trova in Torino un a degna sede e ch e attira verso la città dai centri più vicini e più lontani un buon numero d i visita tori e di turi sti.
SPORT E DIVERTIMENTI Un'attrezza tur a sportiv a di primissimo ordine distingue lo città di Torino: e tale attrezza tur a sportiva a bbra ccia ogni possibile campo. Verrà qui fatta una breve illustrazione degli impianti e possibilità sporti ve della ci ttà , partendo dagli sport più diffusi : a) Calcio - Due rìqoqliosiss ìme, veterane, ed a ssa i rinomate società calcistiche hanno sede in Torino : la [uventus e il Torino. La prim a ha il suo campo di giuoco allo Stadio Mussolìnì, stadio atletico tra i più mod erni e completi del mondo, capa ce di ospitare numerosissimi spetta tori; la secon da ha il suo campo, anch'esso assai rnoderno e dotato de i più aggiornati requisiti. b) Ippica - Lo sport' ippico ha in Torino notevolissimi impi a n ti: l'Ippodromo di Miraf iori, per le corse al galoppo in piano e ad oste-
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coli è uno dei più rinomati d'Italia, e sul /qua lè vengono ogni anno disputate importantissime competizioni. Oltre crll'Ippodromo per ;e corse al galoppo esiste in Torino un modernissimo campo ostacoli per concorsi ippici, in cui viene annualmente disputato un Concorso Internazionale: se mpr e in campo ippico esiste in Torino una Società Ippica che ha a ssai recentemente (nel 1939) costruito un maneggio cop erto modernissimo. e tutto un complesso di installazioni che. fanno della sede una delle p iù complete, attrezzate ed accoglienti del mondo.
Campo oslacoli Valentino
c) Tennis - Lo sport del tennis , che conta in 'Torino parecchi a ppassionati, si è venuto man mano formando un'attrezzatura di primo ordine: varie società con p are cchie decine d i ca mpi siti al centro ed alla periferia della città danno modo a tutti gli appossionati cultori di ta le sport di prat icarlo durante tutto l'armo, ciuche per l'esistenza di un campo coperto in legno in cui ancòra recentemente è sta to dis putato un importante incontro internazi onale. d) Nuoto - Parecchie piscine sc operte ed una modernissima piscina coperta , non ch è i vari stabilimenti balneari sìti lungo il Po ed il torrente Sangone offron o agli appassionati del nuoto un a gamma di località non indifferente di possib ilità: inoltre nella bella piscina
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coperta dello Stadio Mussolini vengono organizzate periodicamente grandi gare di nuovo e di tuffi. e) Canottaqgio - Il fiume Po offre agli appassionati del canottaggio un campo meraviglioso per il loro sport: prova ne sia le v arie società di canottieri che da vari e vari anni prosperano nelle loro sedi in riva al fiume. Inoltre anche le varie barche in locazione ai vari imbarcaderi siti sulle rive del fiume sono, durante la stagione estiva, prese d'assalto da tutta lo massa della popolazione che vuole offrirsi un'ora di svago. f) Pattinaqgio su qhiaccio - Quasi tutte "le Società che d'estate gestiscono campi di tennis trasformano d'inverno, fa vorite dal clima secco e freddo di Torino, i loro campi in campi di pattinaggio. Uno strato di ghiaccio viene artificialmente deposto sul levigato terreno di più campi da tennis collegati: su tale pista vengono d isputa ti incontri di hockey, gare di pattinaggio artistico e di velocità e viene inoltre data a tutti i cultori del pa ttin a ggio la possibilità di eserciterei con tutta comodità. g) Ciclismo - L'antico motovelodromo è stato adibito a p ista ciclistica, e su di esso vengono annualmente disputate importanti gare, nonchè l'arrivo di una tappa del Giro d'Italia. Nel campo cicloturistico le organizzazioni dopolavoris tich e sono all'avanguardia organizzando diversi raduni, fra i quali spiccano per la grandiosità quello Interprovincia le (Piemonte-Liguria-Lombardia) del "Dopolavoro Alfredo Orìcnì e quello piemontese del Dopolavoro Provinciale in occasione dell'annuale Mostra del Ciclo e Motociclo. hl Tiro a volo - Lo sport del tiro a volo, assai diffuso a -Torino, offre ai suoi appassionati vari campi, nei quali vengono annualmente disputate importanti gare. il Atletica leqqera - L'attrezzatura dello Stadio Mussolini, che, oltre al vero e proprio campo di calcio, dispone di varie piste per corse, salti, lanci, ecc., poste intorno al campo di calcio, ha pure in dotazione un secondo campo, più piccolo del primo, che comprende solo piste atletiche: i due campi formano pertanto una completa cttrez-: zatura atletica di cui Torino dispone in modo preminente su quasi tutte le altre città. 1) Golf - Torino è sede di une delle più antiche società di golf italiane che dispone attualmente di un campo di nove buche: un nuovo modernissimo campo di 18 buche è in allestimento in una
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zona periferica della città: non appena il nuovo campo, che sarà corredato di un'attrezzatura sportiva (vari campi di tennis, piscina, ecc.) di primissimo ordine, sarà completo, Torino verrà a beneficiare di un nuovo notevolissimo motivo di richiamo, dato che il campo stesso diverrà tra i più belli d'Europa.
Campo di golf
m) Polo a cavallo - L'attiva passione dei giocatori di Polo torinesi ha dato a Torino uno dei primissimi posti in materia tra le città italiane. Importanti gare nazionali ed internazionali vengono ogni anno organizzate a Torino e data l'esiguità del numero di tali gare in Italia, esiguità dovuta elle non ancòra sufficiente diffusione del Polo - quantunque reali progressi vengano registrati in questo sport -i Tornei di Polo di Torino attirano tutta una folla di appassionati dalle varie città italiane. 16
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n) Sci - Parrebbe superfluo pOTIOTe di Torino come centro sciistico: infatti l'invidiabilissima posizione di Torino, posta a meno di 100 chilometri da tre delle principalissime stazioni di sport invernali d'Italia, fa d i Torino un passaggio quasi obbligato per chi, anche da altre città voglia rsccrsì a sc ìore sulle montagne p iemontesi.
Sestriere
I tre centri di Sestriere, Claviere e Bordonecchìo infa tti, distanti rispettivamente da Torino 93, 94 e 91 chilometri, ed assai vicini tra loro formano il nucleo forse più importante ed omogeneo di stazioni di sport invernali che esista in Italia. E le tre stazioni hanno un COTatte re differente; le classiche d isc ese di Sestriere, che con le sue tre funivie è cll'cvcnçucrdìc dell'attrezzatura turistico-sportiva invern a le , Claviere con le sue incomparabilmente belle e numerose gite, cori la sua perfetta neve ed il suo corctterìstìco e civettuolo aspetto di piecolo paesino d'oltcr montagna, e Bordonecchìc, moll emente adagiata in un'amplissima conca, dove il sole può spczìcre senza essere disturbato dalle alte vette che circondano la località, e dotata del più importante e moderno stadio olimpionico del ghiaccio, si completano a vicenda, offrendo all'appassionato dello sci e del pattinaggio tutta la gamma delle possibilità, senza offuscarsi, appunto per le loro differenti caratteristiche, l'una con l'altra.
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Oltre poi all'attrezzatura sportiva ed alla felicissima ubicazione delle tre località, è doveroso pure che venga considerata a parte l'imponente attrezzatura alberghiera. Anche in tale campo le tre . stazioni hanno le loro peculiari caratteristiche. Dalle ormai famose costruzioni a torre di Sestriere, si passa ai numerosi e civettuoli alberghi di Ckrvìere. .ed allo stuolo di edifici alberghieri di Bardonecchia, che per il loro numero veramente elevato, possono alloggiare una quantità notevole di ospiti. A questi tre principalissimi centri scììstìcì fanno degna corona altri minori. Per non citarne che alcuni: - Pragelato, a pochi chilometri da Sestriere del quale forma quasi una succursale;
. Borgo .ecchlo dI BardoDecchla
- Ulzìo, che ha nella frazione di Salice un centro che, sorto da pochi anni, va anno per anno sempre più affermandosi, e che tra non molto potrà rivaleggiare con i tre primi; - Meana e Chiomonte, ottimamente serviti da treni diretti con Torino , e punto di partenza per bellissime gite sulle creste che chiudono al lato sud la vallata di Susa;
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- Ba lme, in valle di Lanzo, che dischiude l'ampia zona del Piano della Mu sso e del Rifugio Gastaldi, dove è possibile fare dell'ottimo sci estivo.
Sciatori a Sestriere
Tutte queste località, sia pure meno importanti delle tre prime , sono peraltro dotate anch'esse di un'ottima attrezza ura a lberghiera, soddisfacente sotto ogni punto di vista. Tutta l'attrezzatura delle stazioni sopra dette può venire considerata come attrezzatura vera e pro pria della città di Torino: infatti il rig oglioso sviluppo d i cui tutte tali stazion i hanno goduto è dovuto principalmente alla vicinanza della grande città, che ha alimentat o, durante il p eriodo di assestamento turistic o-sportivo di ogni località con lo sua popolazione l'afflusso degli sportivi verso le monta gne. Gioverà infatti ricordare che è propri o sulle montagne di Torino che i primi sciatori - Torinesi - hanno fa tto la loro prima comparsa . Pertanto, oltre al fat to di essere lo «città d ello sci », Torino può pure vantarsi d i essere stat a, materialmente e moralmen te, la culla. A.i p ochi, sparuti manipoli d i appassiona ti, cons iderati da tutti i benpensanti del principio del secolo come dei matti p erchè avevano il cora ggio di partirsene, usufruendo dei p ochi, malsicuri e scomod i mezzi d i tra sporto verso i monti in pieno invern o, si è so stitu ita oggi una
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vera migrazione della popolazione torinese e la folla che ad ogni minima possibilità si avvia da Torino verso quella sana palestra che è la mont a gna d 'inv ern o è la più bella prova che lo scettro di « Città dello sci », spetta a Torino. o) Automobilismo e .motociclismo - Torino, culla del motore, non poteva mancare di organizzare per gli appassionati degli sport motoristici delle manifestazioni automobilistiche e motociclistiche. In tale campo sono sempre state indette varie competizioni, tra cui le più fa mose sono il Circuito del Valentino (a utomobilistico e motociclistico) e la gara in salita Sassi-Superga (automobilistica e motociclistica), corredate da altre di minore importanza e da frequenti raduni, fra i quali è rinomata anche all'Estero l'annuale edizione dell'Automotoraduno Internazionale «Alfredo Oriani », organizzato dal Dopolavoro Alfredo Oriani d i Torino.
LUOGHI DI SPORT BOCCIODROMO PROVo DELL'O .N .D . - Via Fréjus 30. IPPODROMO. - Pia zza Caio Mario 697 (c. Stupinigi) . MOTOVELODROMO TORINESE . - Corso Italo Balbo tU.
(Fotocele re
I
Torin o)
. NOR D CLU B (Tennis) . - Corso Appio Cla udio. di fr on t e a l 41. PARCO POL ISP ORT I VO J UVEN T US. - Cor so Quat t ro Novembre 151. PALESTRA ED MONDO DE AMIC IS (E .D . A.) . via Lu eio Hazzan ì 64.
'Sta d lo MUllallD1
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PISCINA COPERTA (annessa allo Stadio Mus!IOlin i) . - Piazza 8. Gabriele di Gorizia. PRINCIPE (Ten nis ) . - Corso Mont e Cucco nu m. 187. REALE RIUNIONE NAZIONALE AERONA U· TICA (R.U.N.A.), IlCUOla pilota gglo : 3Ilrafl orl • sede pr ovincia le « Gino Lisa », via S. Francesco d'Assisi 14. SFERISTERIO DE AMICIS. - Via Na plone n UID .
34.
STADIO MUSSOLINI . - Grandìosa cost rurop a, ad atta per tutti gll sport e e comp let ata da ampie piscine coperte e scoperte. In augurato nel 1988·XI. - Corso Sebastopoll ang olo corso Quattro Novembre. CAMPI DI GIOCO DEL CALCIO : « duyent us _, piazza Juventus (Propr i. t à : Soc. Spetta coll SportivI) . - La c J uvent us » gioca però all o Stadio Mussoll ni. « Tor ino _ (Soc. Anon. Civlle per AzionI) , via Fll ad elfla 56 angolo via Giorda no Bruno .
TEATRI ALFI ERI (piazza Solferino 2). - Cost ruito nel 1857 su disegno dell'architetto Pan ìzza e distrutto da un Incendio nel 1868. venn e rìcostrutto nel lu glio sullo stesso disegno. Nel 1877 veniva demollt o ìl vecchio teatro e su n uovo dise gno del medesimo arch itetto P an lzza lu rlcostrut to; nel 1901 su propost a dell'ing. cav . Pietro Fenogllo venne modificat o per modo da rend ere la sala più elegant e e gl! ingress i ed I locali accessori più ampi e conl orm i all e es tgenze modern e. Distr utto nuovament e da un Incendio nel 1927 è ' st ato completamente rlediflcat o ed in au gur at o nell'otto br e 1928. t
- BALBO (via Andrea Doria 15). - Costrutto In legno ne l 1856, ricostrutto nel 1863, lu rimodemato nel 1889, su dise gno dell'Ingegner Levi. ed arricchito di pregevoli dipinti, opera del . Na to a Verce lli nel 1477, mori in Siena nel 1549. Tr am : N. 7, 9, 14, 15, 16, 17 e 22. BEATO ANGELICO (Giovanni da Fies olel. Via privata, in ' region e Madonna di Campagna, tra le vie Paolo Veron ese e Giusepp e )lassari. Pittore (1887 t 1455). Tram: N'. 19. BEATO CAFASSO (Via), In regione Sassi, verso Il Po, normale all a via Domenico Berti e allo st ra da le di Casale, tra quest 'ul t imo e Il P o. Sace rdote, vero apostolo de ll' umani tà soflerente, che spese la vita esem plare a sollievo del pover i e d erellt ti , beatificato nel 1925
t
1811·1860).
Tram: N. 17, 23. BEAULARD (Vi a), in Borg ata Tesori era, a sìnistra del C. oltre la v. Rubi an a. Tram : N. 6, 21 e filovia X. 53. BEAUMONT Claudio, second a via parallela a pone nte del corso . Pittore che dipins e nel palazzo real e la ga l. leria an cora chiamata col suo nom e (1696 t 1769). Tr am: N. 3, 4, 6, 20, 22. BECCARIA Gia mbatt. (Corso). Tr a gli ult imi due isolati a destra della piazza Statuto. lIlatematlco e fisico nato in lIlondovl nel 1716, m. in Torino n el 1781. IIllsuratore del meridiano di Torino. Tra m : N. 4, 6, 13, 16, 19 e 22. BECCARIA (Via ), prolungam ento del corso sud detto, olt re quello Princ. Eug enio . Tram : N. 4, 6, 13, 16, 19 e 22. BEINASCO (Via) , alla sinIstra della Dora, pe rpendlcolare al corso Pri ncipe Oddon e. T ram : N. 2, 9 e 19. BEINETTE (Via) , In reg ione Lingot t o, perpe ndlcolare .a destra della via Nizza . T ram : N. 21. BELFIORE (già d ei Fiori) , seconda via paralleia a levante di via 1;1zza, da via Berthollet fin quas i al C. Dante. Tr am : N. " 7, 15, 18 e 21. BELGIO (Corso), reg. Vanchlglletta d a c. Reg, Margherita al Po. T ram : N. 5 e 17. BELGIOIOSO Cristina (Via privata), in region e Basse di Stura, tra la vla Silvestro Lega e Il c. Ver celli. . Scrittrice patriota (1S08 t 1871). Tram : N. 15. . BELGIRATE (Via privata) , nella Bor gata lIla donna di Campagn a, a 'slnlst ra della t errovia di Lanzo ed a levante dell a via Assisi. Tr am: N. 19. BELLA COMBA (St rada ), Fraz. VlIlaretto oltre Il Ponte St ura dall a Bor gata Villaretto al Ponte Alt essano. Tram : N. 15 e 19. BELLARDI Ludovico (Via), in regione Tesorler a, quasi norm al e al c. Italia vers o notte. allo sbocco della strada comunale Basse di Dora. Illustre bot ani co piem ontese. Nato a Clgliano Verc ellese nel 1741, morto nel 1826. Tram: N. 6, Filovia 53.
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BELLARDO (St ra d a consort ile del), Borgata lIladonna del Pilon e. Tr am : N. 23. BELLAVISTA, Via in regione Valsal ice, olt re Il C. Fiu me. Tram : N. 13. BELLEZIA Gia n F ra nc ., quinta via a destra di via Garibaldi. Sindaco durante la pestilen za . Tram: N. 4, 6, 8, 10 e 15. BELLINI Vinc enzo, prima via a sinis t ra del corso Oporto dopo Il cors o Re Umbe rt o. Celebre compositore di musica. Nato in Ca. . tania nel 1801, morto in Puteaux (P ar igi), nel 1885. T ram : N. 5, 12, 16. BELLINZONA (Via) , in regio ne ex-ba rri era di Ca sale, t ra la piazza Cortola no e la strad a di. Superga. Tr am: N. 17, 23. BELLO Pietrino (Via) , in reg ione Tesoriera, parallela a levante della via Domodossola . Nato in Alb a, tu consigliere di Stato del Duca Eman . Filiberto e chiarissimo gìureconsulto (1502-1575). Tram : N. 6 e 22. BELLOTTI·BON Lui gi (Via), in regione Valdocco , tra I corsi Tassoni e Regina Ele na, lun go il torrente Dor a . Celebre attore e capocomico veneziano 1819
t
1888) .
Tr am : N. 13, 14 e 17. BELLUNO , seconda via a no rd tra Il corso Reg. Margherita e la via Fo ssano in prolungamento di via Piria. Tram: Il". 17. BELMONTE (Vi a) , in Borgata )fonte Bianco, quarta perpend icolare ed a sinist ra del cor so Vercelil. Tr am : N. 15, 10 e 18. BENACO (Via pr ivat a), in reg, Regio Pa rco, t ra le vie Bolog na e Como. Tram : N. 8. BENEVELLO Cesa re (Vic olo) , a sini stra di via Gius. Verdi, tra il t eat ro di Torino e il pa lazzo già d ella Soc. P romotrice di Bell e Arti. tondata d al Benevello . Rieco e ze nero so patrizio. esimio pittore, ideatore, Del 1842, delia Soc. Pr omotrièe di Belle Art i (1788 t 1853). T ram : N. 7 e 20. BENEVENTO (Via ) , In reg ione Vanchiglietta , qui nt a a sinist ra e perp endic olare al corso Anto ne lll , da questo al corso Belgio . Tr am : N. 5 e 17. BENGASI (Pi azza dell 'ex-b arr. di 1'olzza). all'iocrocio dell e vie Nizza ed Onor at o Vigli an i. Tr am : N. 21. BERCHET Giovann i ( Via ), da via Quattro Marzo a via Torquato T asso. Poeta e patriota. Nato in )I ilan o nel !iF3. mori In Torino nel 1851. Tram: N. 4,6, 8, 9, 10 e 15. BERGAMO ' (Via privata), parall ela a sini stra della via Bologna, compresa tra il C. Pa lerm o e la via Padova. 'T ram : N. 18. BERLIA (str, vlcin ale d ella) a destra del cor ... a leva nte della Aeronautica d'Italia. Tr am: X. 6 e filovia X. 53.
(Fotocelere
I
Torin o)
BERNINI Lorenzo (Piazza), all'incontro del c.
G. d 'Annunzio, Ferrucci e Ta ssoni . Pittore, sc ultore e archite t t o, cr eatore del c barocco > (159&-1680) . Tr am: ~". 3, 6, 20 e 20 (sb arrato). BERSEZIO Vittorio (Via Priv ata), tra le vie Novi e Como. Commediografo e letteralo (1830 t 1900). Tr am: N. 8, 10, 18. BERTHOLLET Claudio Lui gi, te rza via a sinistra d i via Nizza. Medico e chimico, scrittore sapiente; scoprl le pr oprietà scolora ntì del cloro, (l7 4S t 1822). Tram : N. 1, 2, 7, 15, 18, 21, 30. BERTI Domenico (Via), in regione Sassi, ver so
il Po, fuori della nuova barro di Cas ale in direzione par all ela a notte dello st rad ale dI Casa le e che se rve di allacciamento del t ratto curvilineo del fiume. Senatore, Illosot o e scrit to re piemontese (1820-18W). Tram : N. 23. BERTINI Giovanni (Vi a), perp end icolar e e a des tra dell a via Savo na rola , t ra le linee rer roviar ie di Genova e di Susa. Celebre filosofo ca rmag nolese, morto nel 1876.
Tram: N. 8 e 11. BERTOLA Gius . I gnazio, seconda via a destra
di via Roma fino a piaz za S. Martino. Archit etto milit ar e sot to il regno di Vit t o Amedeo II, dis t int osi nell 'as sedio di Torin o del 1706 (1647 t 1719) . Tram : N. 1, 2, 3, 6, 9, 12, 13, 14, 15, 16, 19 e 20. BERTOLLA (Strad a comuna le dI) , attraversante la borgata Bertolla a giorn o della strada di S. Mauro. . Tram: N. 8.
Plazza:BenliDI
e~Cor.o!lialla
Davide, terza via a destra di piazza Solfe rino, m. 210. Letterato, nato a Torino il 2 settembre d el 1784, morto Il 12 aprile del 1860. Tr am : ~". 1, 2, 8, 13, 19. BERTRANDI Olo, Ambr ogio , via in cont in ua zion e della via Barbaroux, tra Il giardino della . Cittadella e il c. Palestro. Chirurgo di t ama europea (1723 t 1765). Tr am : N. 2, 4, 6. BERUTTI Gabriele (Vi a), tra Il corso e la via Nicola Fabrlzl, oltre Il cor so Tassonl. Caduto per la causa della Rivoluz ione ta scist a. Tram: N 6, 20 e 22, BESSANESE (Via privata), in Borg ata Cerond a. Tram : N. U . BEZZECCA, via a nord del corso Fiume dal monumento Crimea alla via al Mont e. Tram: N. 13. BIAMINO Ettore (Via), In regione Sassi, fra str, Casale e la via Beato Catasso. Medaglia d'oro, caduto glorioaamente Dosso Faitl (1896-1917). Tram: N. 17 e 23. BIAMONTI abate OIac. Lui gi (Via) , a destra della via Villa della Regin a, rlmp etto all'Imboccatura di v. Moncal vo. Poeta e fìlologo , (1762 t 1824). Tr am: N. 20, BERTOLOTTI
BIANCA MANO (V . UMBERTO BIANCAMANO ) BIANCHI Michele (Largo), determinato dall'in-
crocio delle vie Le Chiuse, Balbls, Cibrario e Piffetti. Quadrumvlro della ' Marcia su Roma (1882
t
1930).
Tr am: N. 4 e 22.
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BIANCHI Natale (Largo) , all 'incrocio dei corsi Orbassa no e Qua ttro Novembre oltre la Ierrovia . Caduto pe r la causa della Rivoluzion e fascista (\B8() t 1926). Tram: N. 9 e 10. BIANCHI Nicomede ( Via ) , in regione Tesorier a, protendimen to d ella via Nicola Fabrlzì, tra il corso Monte Grappa e la via Pietro Cossa. St orico, senat ore. Fu assessore per l'istruzione p ubbli ca nel comune di Torino. (1818 t 1886). . Tram : N. 6, BIANZE ' (Via privata), in borgata Ca mp idog lio, parall el a a not te dell a via Giacomo Medici, fra la via Rosta e Il corso Altacomba. Tram: ~". 4, 6 e 22. BIASONETTI (Strada vicinale dei) , In r razione Bertolla. Tram : N. 8, BlASONI (Strada dei) , frazione Bertolla oltre il Regio Parco. Tram: N. 8, BIBIANA (Vi a), parall ela a ponente della via Vit toria nell a Borgat a Vitt ori a. Tram: N. 19. BICOCCA, via normal e a su d del corso Fi ume, parallela all a via Mentana. . Tram: N. 13. BIDONE Giorgio (Vi a), a sinist ra di via NIzza, prim a. del corso Ralfaello . Idraulico di f am a. 1781-1839). Tram: N. 2, 7, 15, 18, 21. BIELLA ( Via) , In protend im ento della via Beecaria, fra Il corso Reg. Margher it a e la Dor a . Tram: N. 14, 17, 19. BIOGLIO (Via), a destra e par all ela alla via Aosta. e perp end icolare al cor so ~"ovara. T ram: N. 8, 18. BIONAZ (Via privata ), In reg . S. Paolo, olt re la soppressa cin ta a sud della. via Mongtnevr o . fino a via Challant. Tram: N. 5, 12 e 29. BISALTA (V ia), a des tra dell a via Nizza, seconda dopo il corso Sp ezia. • Tram: N. 7 e 21. BISTAGNO (Via. privata), perp end icol are a destra del c. Seba st opoll, fra qu esto e la via Barletta. Tram : N. 9 ab. e 10. BIXIO Nlno (Via), a gio rno dell a Case rm a di Artigli eri a, fr a la via Pi er Carlo Bogg ìo ed Il corso Ferruccl. F u uno de i Mill e ; si segna lò ne l '66 a Custoza, fu a lla pr es a di Roma (1821 t 1873) . Tram : N. 3, 5 e 12, BIZZOZERO Glullo ( Via ), parallela a lla via Nizza, In dir ezione norm al e e a giorn o di via Alassio. Illustre e ben emerito pr ofess or e d i p atologia gen er al e negli Istituti Unive rsita ri de l Valentino (1846 t 1901). Tram: ~". 7 e 21. BLIGNY n ' la ), da via ~Iil ano i via Giuli o. A ri cord o degli Italiani mor ti nella battagli a detta di IIlign y. Tr am: N. 4, 6. BOBBIO (V ia pubblica ), ex -p oligono Ferrovi er i del Genio, tra il corso e la via Pi er Carl o Bogglo. Tram: N. 3, 9 e lO,
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BOCCACCIO Giovanni (Largo), in reg ione Ma· do nna d el Pilo ne, a ll' inc rocio dellle vie Mon te u da Po, Lomellina, Giovanni Boccaccio. Tram: N. 21 e 23. BOCCACCIO Giova nni (Via), parallela a giorno del cor so Cas a le, dalla via Agostino La uro al piazz al e ~Iarco Aurelio . Novelliere e poeta, fu Il padre d ei prosatori it aliani. Scrisse parecchie opere, fra le quali va celebre il c Deca merone s, tradotto In t utte le lin gue (1818·1375). Tram : N. 21, 23. BOCCARDO Gio. Mlch . (Via), nell a Borgata Vittoria , perpen dicolare a lla. via Chiesa della Sal ute. Provvido sindaco di Torino ne l tempo del l'assedio del 1706. Tram : N. 2 - 9 e 19. BOCCHERINI Luigi (Via), protendimento di via Pergoles ì, a pon en te del corso Giulio Cesare, tra questo e la ferrovia di Mila no. Celeb re violonce llista e composito re mu sicale. Nato nel 1743, mo rto ilei 1805. Tram : N. lO, 15, 18 e filovia N. 51. BODONI Gia mbattista (Piazza) tra le vie Carlo Alberto e S. Frane. da Pa ola, Giambattista Bodoni fu uno dei più celebri tipografi e incisori di caratteri . Ebbe da Na poleone I la croce della Legion d'onore, e l'Accademia delle Scienz e di Torino lo iscri sse fra i suoi membri (174' , 6, 22. CAMPERTOGNO ( Via privata) , in borgata Lu cento, per pend icolar e a siul strn della st r ada delle Va llette. · . " Tram : N: 13.
CAMPIGLIA (Via). in regione Madonna d Campagna. dalla via nreglio alla nUOVa ci nta daziaria. Tram : N. 19. CAMPIGLIO Aldo (Via), sit uata fra la via Nicola Fabrizi e la via Scaraglìo , Caduto per la causa della Rivoluzione la· sclsta (1001 .J. 1921). Tram: N. ~2, 4, 6, 20. CAMP IGLI ONE (Via), In regione Monginevre a de stra d ella via Monginevro, intersecante la via Caraglio. Tram : N. 5. Filovia: N. 53. CAMPO (Via privata), nella Fraz. borgata Vit toria, seconda a sinistra di via Vittoria. Nome riferentesi al campo che ivi pos ero i Francesi du rante la guerra d 'a ssedio Del 1706. Tram: N. 19. CAMPOBASSO ( Via privata) , in regione Bas se di Stura, perpendicolare al corso Vercelli, f ra qu est o e la via Vistrorio. Tram : N. 15 e filovia N. 51. CANDELO ( Via pri va t a) , in r e g, Maddalent, parte dalla via Bolog na a dest ra presso il corso :S'ovara. Tram : N. 8. CANDIA (V ia), in Bor g, Mon te ro sa , a destra de lla via Santhià . Tra m: N. 10, 13. CANDIOLO (V ia pri vata), in reg. Minlfiori n uova strada del Campo di Aviazione. fuori della soppressa barrie ra di Nizza . Tram : N. 11. CANELLI (Via), normale ed a giorno del la via Passo Buole, parallela e a ponente de llo stradale di Nizza, tra la via predetta e lo via Onorato Vigliani. Tram: Il'. 7, 21. CANONICO Tancredi (Via), in r egione Bertolla, tra la str. nuova di S. Mauro e la str. vi, cinale del Cascinotto, a levante della via SantaKata . " Giuresconsulto, uomo politico e senatore del Regno (1828+1908). Tram: N. 8. CANOVA Antonio. Te rza. via t ra.sversale a via Nizza, a mezzodì del corso Dante. Ha scolpito più di 160 statue o mo numen ti L'Ttalla deve a lui il ricu pero di una :>:rap parte d ell e su e riccbez ze artisticbe tratugat> da Napoleone I (1757.1822). Tram: N. 2, 7, 15, 18, 21. CANTALUPO (passaggio privato), In Borgata San Paolo, perpendicol are alla via San Paolo, a sinistra. Tram: N. 1, 3, 5. CANTELLO IVia del), In regione Ponte 'l'rom· betta, perpendicola re a destra della vi a Luis a Del Carretto. Tram ": Il'. 3, 21, 22. CANTOIRA (Via privata). re g, Mad . di Cam o pagna, perpendicola re e a de stra della via Fo ligno. tra questa e la fe rrovia di La nzo. Tram: Ij". 19. " C'ANTORE Ant. (Via), nell a ex-plazza d 'ArmI, parallela a pone nte del corso Gius. Govon. fra i corsi Tr ieste e Montevecchlo. . Valoroso gen erale italiano, ca duto in una. aia'acisslma ricognizione contro gli autriaci (185' + 1915). ' 'l'ram : N. 10.
CANTU' Cesa re (Via), In borgata Ceronda, t ra corso Potenza e via Balangero, p a rall ela a nord di via Nole. I nsigne storico ita.liano nato a Briv io (Co mo), au t or e della • Storia Universa le. (1805 + 1&95) . Tram: N. 13. CAPELLI Ca rlo (Via ) , in region e Tesoriera, normale al corso I t al ia, parallela a notte, della via Millaures. Illustre botanico ' piemontese (1773·1831). Tram: N. 6. CAPELLINA Domenico (Via). Prolungamento di via Te nivelll, tra il corso Reg . Margherita e la via S. Donato. Distinto pedagogista e letterato (1819t1800). Tram: Il' . 13, 17. ' CAPPEL VERDE (Via), da via Venti Bettembre a via Porta Pal atina. Tram: N. 9, 14, 15. CAPPONI Gino (Via privata ), In regione Ma · don na di Campagna, tra la via G. Musari e la via Paolo Veronese. Scr ittore pat riot a (1792+1876). Tram: N. 19. CAPRERA (Via), a p onent e del c. Vinzaglio o della nuova Pia zza d' Armi, Tram: N. 9 (sbarr.) "e , 10. CAPRIE (Vi a) , t r a il co rso Italia ' ed il corso Vittorio Emanue le H , q uinta 'perpendicola re ed a sinistra de l corso I t ali a oltre Piazza Bernini . Tram : N. 6, 20, CAPUA ( Via), parallela a dest ra di via Doti Bosco, tra via Livorno e via Avellino. Tram: N. 14, 17. CARAGLIO (Via), da lla Borgata San Paolo alla Borgata Oenisch ìa, tra i corsi N. Bonservizl e Trapani. Tram: N. 5, 12, 1, 6. Fil ovia: N. 53. CARAMAGNA (Via privata), in regione ' Lin· gotto, perpendicolare e a sinistra della via Nizz a, a giorno de l corso Porto Maurizio. Tram: N. 7, 21. CARAVAGGIO (l'olidoro da Caldara), Via pri· vata), in reg . Basse d i Stura. tra la via Pescara e la via En na. Pittore (1495+1543). CARCANO Giulio (Via), compresa fra l'aiuola . a giorno del Cimitero generale ed il corso Pietro Colletta. Poeta e novelliere. Nato nel 1812, morl nel 1844.
Tram: N . S, 12. CARDEZZA (Via privata). oltre la soppressa cinta daziaria. a sud della strada antica di Coilegno. Tram : N. 6. CARDINAL ALI MONDA Gaetano (Vi a), in borgo Dora (oltre Dora), tra la via Lodi • Il corso Novara. parallela a levante del corso Giulio Cesare. Prelato ' genovese. vescovo di Albenga poi. da l 1S83, Cardinal e e Arcivescovo di Torino (1818+1&91) . Tram : N. 10, 18. CARDINAL CAGLI ERO (Via' da ap ri rsi ), n el Borgo Dora, t ra' il corso Reg. Ma rg herita e la via Borgo Dora. Missionario (1838+1926). Tram : N. 2, 14, 16, 17. CARDINAL MASSAIA (Vedi MASSAIA ).
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CARDINAL MAURIZIO, second a vi.... destra del corso Italo Balbo d opo l'imbocco dell a via
Mont errato. Quarto I1gllo di Carlo Em. 1. Tr am : N. 20, 21, 23. CARDUCCI Giosuè (PI a zza) , ex-piazzale dell 'an. t lca ba rr. di Nizza. . li m aggior poeta ' della «Terza Italia . , t enn e cattedra di let t er atura alla Un iversità (ti Bologna (1835 19(7). Tram : N. 7, 18, 21. CARENA Giacinto, via parall ela a destra di via S. Donato. Fi sico, compilatore del «Dizion ario d 'arti e Mes ti eri . e di molte pre gevoli op ere (1778
+
+ 1859).
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Tr am : N. 13, 19. CARESANA ( Via), breve t ra tto perpendic olare a ponente della via 1I010gna , tr a questa e la via Toll egno, a notte ' delle Case Economicbe Municipali. ' Tram: N. 8. CARIGNANO Eug enio Eman. (Piazza) . A metà di via Acca dem ia delle Scienze. Tram : N. 6, 15, 18, 21, CARISIO (via privata ), t ra le vie Giacomo r.l edici e Nicola Fabrizi. Tram : N. 22. ' CA R LE trat. (Vi a, già tratto di via Rivalta) parall el a a not te del cor so N. Bonservìzi, compr esa tra il corso Re Umberto ed Il cors o Cast elfidard o, m. 700. • Gius eppe ed Ant onio Carie. li primo proIessor e Univers itario di tìlosofìa del diri t t o. senatore del Regno (1~7 1917) . 11 secondo chir urgo di la rghissìma tama. sena tore del Regn o (1854 +1 927). Tram : N. 1, 9, 10, 19. CARLO ALBERTO (Pi azza), avanti , il Palazzo Carigna no. Tram : N. 14, 1&, 18, 21, CARLO ALBERTO. Pr ima via a des tra di via l'o, lino a l corso Vittorio Em anu ele Il. Re di Sardegna dal 1831 al 1849, la rgi lo Statuto e bandi la guerra per l'indipen denza d 'Italia. Abdicò la coro na d opo ia scon Utta di Novar a nel 1849, e mori In e silio ad Uporto il 28 lu glio dello stesso anno. Tr am : N. 2, 3, 5, 13, 14, 15, 16, 18, 20, 21, 23. CARLO EMANUELE Il (Piazza , detta «Car· IIna . ), sull'incon tro della via Accad emi a AI· ber tin a e via Mari a Vittoria. Duca di Sav oia e Principe di Piemonte, nato in Torino il 20 giugno 1634, morto Il 12 gi ugno 1675. Er esse il cas te llo della Venari a , ed a pri sui monti la st ra da tra Chambéry e Lion e. Tr am : N. 7, 20, 20 (sbarrato) e 21, CARLO FELICE (Piazza) , a vanti la Stazione t erroviar ia di Por t a Nuova. Tr am : N. 2, 5, 6, 9, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
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18, 21, 23. CARMAGNOLA, pr ima via a sin istra d ei corso
Giuli o Cesa re olt re il cor so Emili a . Tram: N. lO, 15. CARMINE (Via del),
pa rallel a a nor d di via Gariba idi e j5ia zza Statut o, fra la Piazza Sa voia e il corso Beccaria. Tram : N. 2, 4, 6, 16, 19. CARO Ann ibal e ( Via), st ra da comunale in regione Bertolla (tratto strada comun ale di Bertoll a) , dall a st rad a di S. Mauro a11.. stessa , a giorno. Celebre poeta it ali ano , nat o a Civit anova
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nelle Mar che nel 1507, morto a Roma nel 11i66.
Tram: N. 8. CAROSSETTO (Strada del), Frazion e Ilorg a ta
Vittoria. ,. Tram : N. 19. CAROSSIO (St r ad a del ), Fraz . Mad . di Cam o pa gn a. • Tram : N. 19. CARRARA Francesco (Pi azza ), tra il corso l t al o Balb o e la v ìa Giovanni lIoc caccio, a destra della vla Ton ello. Insigne penal ìsta e giuri sta lucch ese (1806
+
1888) . Tram : ~". 21, 23. CARRERA Val entino (Via), in borgata Tesorl er a , pr ot endim ento d ella via Giacomo ~l e ·
dici, oltre Il cor so Mon t e Grapp a. ' Geniale scrittore e commediogr afo ' t orin ese (1884·1895) . Tr am : N. 6, 22. CARROCCiO Ales sandro (Vi a privata) , in re -
gion e Madonna di Campagna , dalla strada pr ovinciale della Venaria all a vià Cesa re Lombroso. Medaglia d'oro, caduto giorio samente a Dosso del ' Pal o (1866-1917). ' Tram: N. 19. CARRU ' (Via ), in Borgata San Paolo, qu ar ta a sini stra d ella via Pollenzo. Tram : N. 1, 3, 5. CARSO (Via privata), in reg, S. Paolo, tra le vie Mon gin evro e Montenegio. Tr am : N. 5. CARTMAN ( St r a d a comunale del ), Fra zioni Sa ssi e ~Io n g reno, olt re la bor gata Madonna d el Pilone. Tram : N. 17, 21 (sb ar rato) . CA RUTTI Domenico (Via pr ivat a ) , in regione Lucent o, tra la via Forli e Ia via Bors ì Giosuè. St orico piemontese (1821 19(0). Tr a m : N. 13, 19. CASALBORGONE (Vi a) , quarta a destra del ' Corso Ital o Balb o, oltre il cor so Giu s. , Gab et tl . Tram : N. 3 , 21, 23. CASALE (Strad a Naz ion al e) dal piazz al e Marco Aur elio (i ncroci o str. provo di Chieri ) al li mite del Comune. Tram: N. 23. CASALIS Gottr edo , ott a va vi a a sinistra della via Cibrarlo. Poeta , 1lI010go, e special mente dedito agli studi di storia patria. Nac que in Sal uzzo nell' a nno 1781, mor i in Torino nel 1856. Tram : N. 3, 4, 6, :le. CASANA Sever ino (V ia), tr a il C. Agrigento e la via Onorato Viglia ni, parallela a po nente di via Arnaldo da Brescìa. In gegn ere e uomo politi co, fu sindaco di Tor ino e ministro della gu erra (10 mini st ro bor gh ese dell a guerra in Italia). Senat o del Regno (1842 1912) . Tram : N. il. CASAPINTA (Vi a pr ivata) , pa rallela a not te di via Verolengo, t ra le vie Borgaro e Gubb io. Tram : N. 19. CASCINETTE (Strada vlcinal e dell e). F razione Abbadia di Stura, t ra la st ra da di Settimo a lo stradal e d i Ver celli . . Tram : ~". 8, 18.
+
+
CASCINOTTO (Strada del) . Frazione oltre Il Regio Parco.
Bertolla
Tram : N. 8. CASELLE, prima ..la a destra del corso Princip e Eug enio. Tram : N. 11, 17, 22. CASELLETTE (Via p rivata), In Borgata cero nda parallela tra la Dora e la strada pro vinci ale di PIanezza. Tram: N. 11. CASERTA, p rIma via a dest ra del corso Re gina Ma rgherita oltre li corso P rinc. Oddone . Tram: N. 1., 17. .. CASSINI Gia n Domeni co (Via). prima a . sinIstra del corso Peschiera, oltre Il cors o Ga lileo Ferraris. Celebre astronomo italiano. org an izzator e d ell'O sservatorio dI Parigi (1625 1712). Tram: N. " 9• . CASTAGNETO (V ia), In regione Pon t e Tr om b etta dalla piaz za He rmada. Tram: N. 3, 22. CASTAGNEVIZZA (V ia privata), fr a la via Vernazza e la via Bal timora. Luo go di Importanti combatimenti nella guer ra Italo-austrìaca (17915-1918). Tram : N'. 9, 10 (sb arrato) . CASTEGGIO (Via), a nord del corso Fiume . Comune In provi ncia di Pavia, re so c elebre dall e vit t orie dei F rancesi e de gli Itali ani sug li AustriacI. Tram: N. 4. CASTELDELFINO (Via), perp endi colare a destra della via St ra della , tra questa ed Il corso Gro sseto. Brillante vit t or ia riportata in qu est a ' localItll. sul Fr an cesi dall e t r uppe piemont esi, Il 2 agosto 1628. Tram: N. 19. CASTELFI'DARDO (Co rso), ' a pone nte della vec. chi a Piazza d'Armi. Ba ttagl ia vinta dall'ese rcito italia no sul ponti ficio Il 18 settemb re 1800. Tram: N. " 5, 9, 12. CASTELGOMBERTO (Via ) , in regione Ger bi do , . fra Il co rso Orb assan o e Il corso Cesa re Coro renti Tram : N. 9 e 10 sba rr a ti. CASTELLAMONTE, ultima via a sinistra del corso Cost an zo Ciano, prima del c. Gabriele
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d'Annunzi o.
Cont e Vit t or io Amedeo, .a rchlt et t o civile ed Ingegn ere milit ar e, mor t o nel 1676. .T r a m : N . 6. CASTELLO ( Piazza). Tram : N . l , 3. 4, 6, 9, 12. 14, 15. 18. CASTELLO DI MIRAFIOR I. - (Strada vlcinale de l) dal corso Stupln lgl "al confine de l t errltorl o di ~I on c a ll e r l. Tram: N. n, 41. CASTELNUOVO ( Via ). Prima a dest ra de l corso Casal e, oltre Il corso Giuseppe Gabettl. Tram : N. 3, 21, 22, 23, CASTELNUOVO DEL LE LANZE Ca rlo (Via privata ). fr a il cor so Sebastopoll e la via Baltimora. Medaglia d' or o (+1917) . Tram : N. 9, 10, 11. CASTEL VERRES (già Verrès) (Vi a pri va t a tra il cor so P al erm o e la via Leinì, tra il corso Ver celli e la via Castiglion Dora, pubblica per i rim anenti t ratti), in bor ga t a Mont e
Bian co. ses ta pe rpe ndico la re e a sinistra del cor so Verc elli . m . 230. Tr am : N . 15; CASTIGLION DORA (già ' CM ti\ lon ) Via p rivat a t ra le vie Belmonte e Pa lest rina . pub bIca per rim an en t e t ratto ), in regìone Mont e .Bian co. . Tr am : N. 15. CASTIGLIONE (Via ), dal cors o Ital a Balbo al corso Quin tlno Sella, par all ela e a sinist ra dell a via Ga ssino. . Tram: N . 21, 23. CATALANI Alfr ed o (Vi a ). parall el a e a giorn o d ell a via Met ast a slo, fr a la via Mlrah ello e Il Po Il1ustre mu sicist a lucch ese (1854·1893) . Tr am : )0,". 17, 23. . CATANIA, seconda via: pa ra llela a s ud -est del cor so Regio P arco. T ram: N . 20 (sbarrato). CATANZARO (Via privata), alle Basse di stura. perpendicolarment e dal corso Vercelli ver so levant e. T ram : N. 15 e filovia N. 51. CATONE (V ial e) , In regione Val salic e. da lla via Bell a vista a l via le Settimlo Severo. Cat on e (Marco Porcia) detto Il censore, gr ande giurec ons ulto, fam oso per la sua se verltll. (234 149 a. · C.). Tram : N . 13. CAVAGLIA' (via pri vat a ). nella Bor gat a Mont e Ro sa. parall el a a destra del cors o P al ermo e perp endi cola re a l corso Sempio ne : Tr am : N. 10, 15, 18. . . . CAVALCANTI Guido (La rg o), in regione Valpian a. all ' inc rocio delle vie Odoardc Tabacchi e Lom ellln a . Poeta fior en t ino, amico di Dan t e e da lui piìl volte ricor da t o ne lla '- Dlvina Commedia. Tram : N . 21, 73. CAVALCANTI Guido (VI..) , breve t ratto dall a p ia zza Fran cesco Carrara al la rgo omon imo . Tr am : )0,". 21, 23. CAVALLERIZZA (V . Via Roer o' di Cortarize) . CAVALLERMAGGIORE (V ia · par all ela a ponente del corso Ferruccl, t ra via Fréjlls e via Moretta. . T ram : N. 3, 12. CAVALLI Glo. Carl o ( Via ) , fr a - il . corso Costan zo Ciano e il corso Ferrucci. Gen erale d ' A rti ~li eri a , ideò il mot o rotat or io dei proiettili med iante la ri gatu r a e da l l SW fece costrurre ca nnoni a ret roca rlca (I S(J81879) . Tram : N. 3, 5, 12. CAVO RETTO (Strada co m un , di). Frazione San Vit o, da l pon te del Gatto a Cavo retto. F razione del com une di Torino, ' sui colli, a destra del Po, In a mena posizione. T ram: N. 14. Elettrobus: N. 52. CAVORETTO • MONC ALIER I (Strada co rnun aIe tra) , ' nella regione di Cavoretto. Tram: N. 14, Elet trobus N. 52. CAVORETTO • MONCALIER I (Da lla strada d ì) , Tram: N. 14. CAVOUR (Piazza ). A levan t e dell 'ln crociam en t o dell e vie Cavo nr e Sa n Massimo . Tram: :r.... . 1, 5, 7. CAVOUR Camillo (Vi a) da via Rom a. a sini st ra. al cors o Cairoli . Uno dei pr inci pa li fattori dell ' unit a d' Italia e dei plù grandi ministri di Stato, uomo di un operosità senza pari . Nato In To -
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rlno Il lO agosto d el 1810, morto il 6 giugn o del 1861. Tr am : N. l , 2, S, 6, 14, 15, 16; 18, 23, CEBROSA ( str, dell a) , ' In regione Abb adia di Stura, a sud della st ra d a di Verc em. Tr am : N. 15, I CECCHI Antonio (Vi a) , dal corso E mili a alla piazza Genera le Baldlsser a. . Espl or ator e Afr icano (1849 1896) . T r am : N. 2, 9, 19, " CELLINI Benven. (Via ) , qu arta t ra sver sal e alla via Nizza oltre Il cors o Dante. Distinto orefice, ces ellatore, Incì aore, -scultore , Ingegn ere e st rateaa. CI rest a : pure una pregìat.a autoblogra fl a che fa t est o in letteratura (1!iOOtl570). Tr am: N. 2, 7, 18, 21. CENA Giovann i (VI& pri vat a) , in borgata Bas se di Stu ra. t r& 1& via Vistorio e il cor so Vercell]. Poet a (1867 1917) . Tr am : N. 15 e fìlovia N. 51. CENISCH IA (Via, privata tra le vie Fréjus e Spa nzot tl, pubblica per il riman en t e tratto). nell a borgata Cenlsla, trasver sal e dell a via Fréju s prima di via Ca rag lio. Tr am : N. 12 e Illovla N. 53, CENTALLO (Via) . st rada ' vlcln ale In reg ione Bertolla (d enominazion e irregola r e di .st r ada d ell e Casci nette), da lla st ra da comuna le di Settimo, olt re la strada di S. Mauro In dlrezlone nord-ovest. Tr am : N. 8. CEPPI Carlo (Viale), nel par co del Val entino. tra Il viale ' Pie r Andrea Mattioll, il vial e Diego Balsamo-Drivelll e Il pia zzal e del monumen to al Princ. Am edeo. Inslgne architetto torinese (1829 1921) . Tr am: N. l, 2, 15. CERANO (Via privata) , a sinistra del c. Vercelli , prima parallela a notte di via P ertengo. Tram : N. 15 e Illovla N. 51. CERE, via In Borgo Campldoglìo, Tr am : N. 4, 22, CERESOLE (Via) , hore. Monte Bianco, seconda p ar all ela ed a sinist ra d ello stradale d i Ver ceJII dalla via Belmonte 0)10 cas cina Ma rchesa. Tram: 1\'. 15. CERNAIA (Vi a), d a piaz za Solfe rino a piazz a San Martino. Battalllla vinta dall'Eserc ito piemon te se In Crim ea, sul fr onte Cern aia, il 16 ago sto 1855. Tram: N. 15, 18, 211 llb. CERRIONE (Vi a privata) , In regione di Ca mpagna, ver so le Bass e di Stura, parall ela ed a notte de l corso Gros seto. Tram: N: 15 e 19. CERVICNASCO (Via) , nella }lorllata S. P aolo , tra la via S. P aolo e via " lIIarb as se. Tram : N. l , 3, 5. CERVINO (Via), In Borgo Monte Bianco, seconda a sinistra del corso Ver ceJII. Tram : N. 15. CESALPINO Andr ea (Via) . Lun go la ferrovia Torino-Clrlè -Vall! di ' Lan zo, compresa fra la via Belgir ate e Il corso P otenza: Bot anico Insig ne, nato In Are zzo (1619
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+Tr1603). am :
N. 19, ( Via), n elle regioni Cenisia e San Paolo, a sini stra della vi a Fre)us lino alla via Monglnevro. . Tram : N. l , 3, 5, 12.
CESANA
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CESARE AUCUSTO (Pi azza), all 'incrocio della via Porta Palatlna colle Torri P atatine.
Nipote di Giulio Cesar e per par t e di ma dr e fu 11' prim o Imp erator e rom ano. protesse le arti e le lettere (3 a . C. 14 d. C.) . Tr am : N. 8, 9, lO, 14, 15. CEVA (Via) , In Borgo San Don ato, In pr ot endlm en to della vi a Sassari, a pon ente Ilella nuova stazione di smls ta mc nt o In Valdocco. Tr am : N. 14, 17, 19. cHABERTON (Vi a) , strada vicinal e in regione Bertoll a (strad a vecchia di Settimo). dall a via Centallo alla st r ada comunale di Settimo, Tram : N. ,8. CHALLANT (Vedi Via ViIla S. Anselm o) . CHAMBERY (Via privata), In .regione Poz zo Strad a, protendlmento della via Monte Or tlgara. Tr am : N. 6 e Illovia N. 53, , CHANOUX Pietro (Via privata) , olt re la soppr essa barriera di Franci a, tra corso Italia e via VandaIino, a pon ente dell a via Eritrea . Abate di Champorcher (Aosta) , fu per circa 50 anni rettore dell'Ospizio del Piccolo San Bern ardo (1828 1909). Tram: N. 6 e Illovla N. 53. CHERASCO (Via) . parall ela a sini stra