Commento al Libro IX dell'Eneide di Virgilio. Con le aggiunte del cosiddetto Servio Danielino


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Commento al Libro IX dell'Eneide di Virgilio. Con le aggiunte del cosiddetto Servio Danielino

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TESTI E M A NU A LI PER L'INSEGNAMENTO UNIVERSITA RIO DEL L ATINO Collana diretta da ALFONso TRAINA 48

SERVI O

COMMENTO AL LIBRO IX DELLENEIDE DI VIRGILIO Con le aggiunte del cosiddetto Servio Danielino

Introduzione, bibliografia, edizione critica a cura di GIUSEPPE RAMIRES

PÀTRON EDITORE BOLOGNA 1996

Copyright

© 1996 by Pàtron editore 12, 40050 Quarto Inferiore- Bologna

Via Badini

I diritti di traduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo

sono riservati per tutti i Paesi. È inoltre vietata la riproduzione, anche parzia­ le, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata.

Prima edizione, novembre

1996

Ristampa

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200 l

2000

1999

1998

1997

Opera pubblicata con il contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche. In copertina: Sankt Gallen, Stiftsbibliothek,

Sangallensis Lat. 862(S), saec. X, p. 6.

PRIMA CHE IL LIBRO SCIENTIFICO MUOIA Il libro scientifico

è un organismo che si basa su un equilibrio delicato.

Gli elevati costi iniziali (le ore di lavoro necessarie all'autore, ai redattori, ai compositori, agli illustratori) sono ricuperati se le vendite raggiungono un certo volume. La fotocopia riducendo le vendite contribuisce alla crescita del prezzo ed elimina alla radice la possibilità economica di produrre nuovi libri, soprattutto scientifici. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non dan­ neggi l'autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l'acquisto di un libro è illecita. La fotocopia non soltanto è illecita, ma minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la scienza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica

è nella situazione di chi raccoglie un fiore

di una specie protetta: forse sta per cogliere l'ultimo fiore di questa specie.

Stampato nello Stabilimento Editoriale Pàtron

40050 Quarto Inferiore - Bologna

a

Giuseppe Pennisi

SOMMARIO

Introduzione .............................................................................. p. Codices

......................................................................................

IX

" XXVII

Siglorum compendiorumque explicatio .................................... "

XLVII

Conspectus editionum quas praecipue adhibui ......................... "

LI

Conspectus operum ad Seruii textum pertinentium .................. "

L XIII

Commentariorum Seruii G. in Aeneidos Vergilii [libros] liber nonus .................................................................... " Codicum errores singulares

... .

.

Variae codicum lectiones ad orthographiam pertinentes Index locorum . . ...

"

143

.. "

147

"

151

............. . . . . . . ........................ ......

.. . .

.

...

....... ..............................................................

INTRODUZIONE

Ho a lungo riflettuto sull'opportunità di pubblicare l'edizione di un solo libro del Commento di Servio all'Eneide di Virgilio. Un "saggio" più ampio avrebbe sì incrementato l'approfondimento critico, se non la soluzione, di singoli problemi, ma poco o nulla avrebbe aggiunto rispetto alla tecnica editoriale da me adottata. Ho dunque deciso di dare subito alle stampe questo volume (nato dalla mia tesi di dottorato in Filologia greco-latina, IV ciclo) per la pubblicazione della quale mi sono avvalso di un contributo del CNR, il cui comitato filologico è presieduto da Paolo Fedeli. Esso può essere considerato una sorta di specimen dell'edizione integrale dei Commentarii serviani che spero di poter via via pubblicare con la guida del mio maestro Giuseppe Pennisi

e

confortato dall'autorevole sostegno di Scevola Mariotti e Sebastia­ no Timpanaro. Una nuova edizione di Servio è, come si sa, in cantiere da oltre sessant'anni, da quando cioè E. K. Rand ne diede l'annuncio e i suoi allievi della scuola di Harvard iniziarono uno straordinario "viaggio" testuale lungo la tradizione manoscritta serviana, che s'intreccia con quella assai più esigua, ma non meno complessa, del cosiddetto Servio Danielino1• Quella degli Harvardiani fu, di

1

In effetti, la nuova edizione venne annunciata da E. K. Rand (Rancf-) quando già

x

INTRODUZIONE

tutta la materia, una rilettura ampia e profonda, che si presenta oggi come un insostituibile monumento di dottrina, ma non fina­ lizzata allo scopo principale, a quello cioè di fornire una nuova edizione del testo. Opera necessaria, che avrebbe dovuto sostituire quella di Georg Thilo (completata nell'ormai lontano 1887), fondata su un numero assai ristretto di codici, limitata dunque dal punto di vista dell'ap­ parato critico, anche se ancora oggi apprezzabile, son convinto, dal punto di vista della costituzione del testo. Riprendendo in esame la questione serviana, si trattava dunque di mettere a frutto proprio la formidabile mole di ricerche testuali che gli Harvardiani avevano portato avanti almeno sino al 1965, data dell'uscita del III volume, comprendente i Commentarii ai libri III-IV-V dell'Ene ide . Proprio quel volume, tuttavia, che seguiva il primo a distanza di diciotto anni, mostrava i segni di una comprensibile stanchezza2• La convinzione, forse troppo fideistica, di poter restituire, sulle orme del cosiddetto Servio Danielino\ il

erano usciti alcuni lavori fondamentali di studiosi della scuola di Harvard: Savage3, Sa­ l'(l�e". Sa \'age'. Samge", Waldrop', Waldrop". Il secondo volume (ma il primo ad essere ultimato), che vide la luce dopo la scomparsa di Rand, venne pubblicato nel 1946 (Harv. //), il terzo e sinora ultimo volume uscì nel 1965 (Han•. Il[). " Dopo la "most devasting" (Mountford 288) recensione di E. Fraenkel (Fraenke/1) al vol. II. le perplessità degli studiosi sulla tecnica editoriale degli Harvardiani vennero ribadite e ben sintetizzate da S. Mariotti all'indomani dell'uscita del vol. III (Mariotti). J Sulla genesi del Seruius auctus (convenzionalmente indicato con la sigla DS dopo Georgii, Aeneiskritik) sono ancora oggi fondamentali le pagine scritte da G. Thilo (Thilo, Prae.f l V-XVI) in cui lo studioso ribadiva la tesi di fondo di un compilatore d'area insu­ lare. Furono soprattutto i lavori di Lammert' e di Wessner' (da vedere anche Rand', Ra/1(1', Thomson'. Savage5, Savage") a proporre l'identificazione di DS con il perduto commento virgiliano di Elio Donato. Questa tesi venne successivamente ribadita da San­ toro'. Oggi si è propensi a darle minor credito, per la complessa stratificazione scoliasti-

INTRODUZIONE

XI

testo del perduto commento donatiano a Virgilio e una adesione qualche volta acritica ai principi della stemmatica sono forse i motivi che stanno alla base del mancato completamento di quel progetto. L'uscita, nel 1975, di un importante lavoro del filologo statunitense Charles E. Murgia aveva riacceso non poche speranze che l'edizione serviana venisse presto ripresa e conclusa. I suoi Prolegomena to Servius 5 (al libro quinto dell'edizione secondo il progetto di Harvard, comprendente cioè il commento serviano ai libri IX-XII dell'Eneide) dimostravano la necessità di un profondo mutamento di prospettiva editoriale rispetto al lavoro di Savage e degli altri, non escludendo la possibilità di una totale revisione dei volumi già pubblicati. Mettendo a frutto il materiale raccolto dagli studiosi di Harvard e puntando decisamente sull'originalità della propria ricerca, Murgia stabiliva l'esistenza di due subarchetipi per il testo di Servio (A e f), ponendo in risalto tutto un sistema di relazioni orizzontali e verticali tra i singoli manoscritti, poi ben sintetizzato in uno stemma assai complesso quanto raffinato4• Non sappiamo, però, se tale stemma sarebbe sufficientemente efficace ne li' atto, fondamentale, di costituire il testo. Ed è questo il punto. Murgia non ha purtroppo dato sinora seguito ai suoi Prolegomena5 e quell'edizione di Servio sembra essersi definitivamente arenata. Per chiunque avesse voluto "tentare l'avventura", il suo libro -

ca che riguarda anche il testo DS, e di conseguenza "il recupero, da questa stratificazio­ ne, del Commentarius originario donatiano è impresa probabilmente irrealizzabile" (Bru­ gnoli1 810). 4 Cf. Murgia, Prolegomena 5 e 168: schematicamente da 1ì avremmo 11 (non piena­ mente ricostruibile da L K J 9) e f (ricostruibile day a). ' Dal 1975 ad oggi, Murgia ha però pubblicato altri importanti articoli sulla questione serviana (Murgia1, Murgia2), confermandosi un'autorità in materia.

XII

INTRODUZIONE

ancor più delle ricerche degli Harvardiani - restava pur tuttavia un eccellente termine di paragone e un insostituibile punto di parten­ za. A distanza di vent'anni dall'uscita di quel libro, però, neanche Murgia ha pubblicato l'edizione. È possibile che la sua spiccata tendenza verso l'atetesi abbia alla fine frustrato e indebolito per­ sino quelle certezze - direi abbastanza fondate - che provenivano da una quantomeno coerente costituzione dello stemma codicum. Certo, atetesi a parte, non ci sarebbe neanche il bisogno di essere diffidenti nei confronti della stemmatica (sui cui limiti mi è però difficile non consentire con Timpanaro)\ per comprendere l'insuf­ ficienza di un metodo fondato in modo preponderante su criteri meccanici. Nonostante alcune posizioni oltranziste, certe contrad­ dizioni affiorano sempre a conferma che - soprattutto per le tradi­ zioni contaminate, ma in generale per tutte - la stemmatica non può bastare. In questo senso, l'operazione più complessa e rischiosa è senza dubbio quella dell'eliminatio codicum descriptorum, anche perché il più delle volte essa si fonda su collazioni parziali. Stabi­ lendo lo stemma di Servio, io son convinto che Murgia abbia ecce­ duto nel bollare alcuni codici con il "marchio d'infamia" dell'inter­ polazione. Per converso mi sembra che qualche volta sia caduto nell'eccesso opposto, giurando senza mezzi termini sulla "purezza"

6 Tra i suoi contributi, mi sembra costruttivo citare un passo della prefazione a Tim­ panaro, Nuovi Contributi, VIII: "Credo che, nella scelta tra varianti, il primum debba essere la valutazione attenta secondo criteri interni (lectio dijjìcilior in senso lato, usus scribendi), che, se si sanno applicare con intelligenza [ ... ]si rivelano assai meno 'sogget­ tivi' di quanto spesso si dica. Tanto meglio, naturalmente, se la scelta di una lezione sarà convalidata da una sua maggiore autorità stemmatica. Tale autorità non è quasi mai asso­ luta, perché la contaminazione e gli interventi congetturali dei copisti hanno arrecato agli stemmi perturbazioni forse maggiori di quanto Pasquali stesso ritenesse".

INTRODUZIONE

XIII

di taluni codici. Le mie ricerche sulla tradizione manoscritta di Ser­ vio mi hanno condotto ad ipotizzare l'esistenza di una nuova classe di manoscritti (che ho chiamato a), che conserva molto spesso un migliore testo di Servio, e che contiene un numero assai elevato di "aggiunte" sinora conosciute soltanto grazie ai codd. serviano­ danielini (in particolare F). Di questa nuova classe fanno parte due mss. (il Parisinus lat. 7961, Pc, del X-XII sec., e il Leidensis Voss.

lat. F. 25, Le, del IX-X sec.) e un bifolium (r, sec. X-Xl) attual­ mente foglio di guardia del Reginensis lat. 1495. Bisogna altresì considerare l'edizione di Stephanus (Parigi 1532), che parzialmen­ te contiene le aggiunte da me rinvenute nella classe a7• L'origine di questa classe dovrebbe risalire all'V III secolo. La mia ipotesi è che, subito dopo la parentesi insulare (attestata dal frammento Spangenberg)8, si sarebbe costituito - probabilmente nel Nord della Francia - un testo di Servio ricco di aggiunte interlineari e margi­ nali, non privo di doppie lezioni (un pre-archetipo)9• Era tutto

7 Nella sua edizione, Stephanus pubblicava circa 1'80% delle aggiunte da me rinvenu­ te in a., concentrate però nei libri III-VIII. Il grande filologo francese utilizzò quindi par­ zialmente il manoscritto in suo possesso. Ciò si può spiegare con un mutamento di "pro­ spettiva editoriale", oppure con l'eventualità che il manoscritto fosse mutilo dei libri IX­ XII. La presenza di alcune aggiunte anche nei libri X-XII lascia però pensare che Stepha­ nus abbia in effetti lavorato per collazione. Di conseguenza, l'utilizzazione parziale del suo codice a. potrebbe addebitarsi a limiti di tempo. 8 Originario del Sud Ovest dell'Inghilterra, scritto nel primo quarto dell'VIII secolo, contiene estratti del commento serviano ai libri 3-5 e 7 dell' Eneide (cf. Murgia, Pro­ legomena 71; Munk 0/sen 797). Riproduzione in CLA, Suppl. 1806, 39. 9 Una situazione molto simile a quella supposta da G. Pennisi per Fulgenzio (Pennisi, Fulgenzio1 93): "Un archetipo con abbreviature e soprascritture: non solo. Esso presentava dei fenomeni ancor più interessanti e determinanti ai fini della ricostruzione del testo: ag­ giunte e glosse interlineari, le glosse, s'io non erro, più pericolose e insidiose per qualunque tradizione". Per il passaggio dagli scolii al commentario continuo cf. Spallone 423-434.

XIV

INTRODUZIONE

materiale serviano? Impossibile rispondere in modo esaustivo, certo è che quel testo stratificato era globalmente riconosciuto come opera di Servio, e in quella forma veniva riprodotto. È a que­ sto punto che si ha la prima profonda bipartizione. Il testo di Ser­ vio prende due strade. Un primo archetipo (o subarchetipo, lJ) restituisce un testo "normalizzato", ovvero purgato da tutte (o quasi tutte) le aggiunte interlineari, imponendosi una scelta lad­ dove si trova in presenza di doppie lezioni. Un secondo archetipo (o subarchetipo, a.), trascrive diligentemente tutto il materiale non regolarmente inserito nel testo, comprese le doppie lezioni10• Suc­ cessivamente, viene prodotta una copia, in cui un dotto amanuense inserisce al posto giusto le aggiunte in margine e interlineari, lasciando tuttavia traccia di questo suo paziente lavorio, con segni diacritici e con note esplicative". Sembra proprio di trovarci di fronte ad un'antica "edizione" di Servi o, il che non può farci escludere - in questa fase - l'utilizzazione di qualche altro mano­ scritto della tradizione lJ (direi, anzi, che una certo grado di conta­ minazione orizzontale è pressoché sicuro). Se contaminazione c'è stata, tuttavia, essa nulla può togliere al valore di questa classe, che comunque e in larga misura, presenta le vestigia di una tradi-

1° Come ad Aen. 2, 128, 2 Harv. (= Thilo 239, 22), dove, in una citazione da Cic. Cat. 2. l. si legge ahiit, excessit, euasit, erupit. Alcuni codici (J Pa Ta, ma anche Lips. H), al posto di euasit, leggono euanuit. I codd. a leggono invece euasit euanuit, testimoniando così l'esistenza di una doppia lezione, come conferma anche Pa2 che soprascrive uel euasit. 11 Ad Aen. 8, 453, i codd. a, insieme ad F, leggono l'aggiunta has tamenforcipes [ ... ] quihus solent in bello spicula extrahi. Dopo extrahi, in Pc si legge glosa. Stesso termine (glosa) precede in Pc l'aggiunta ad Aen. 8, 458 a/ii ca/ceos senatorios [ ... ]a tuscis sump­ tum est. Sempre in Pc, ad Aen. 8, 728, prima di pontem i. a. hic armeniae fluuius si ha lwec in quodam reperta sunt codice.

INTRODUZIONE

xv

zione diversa (e molto spesso migliore) rispetto a quella sinora conosciuta. Non possiamo stabilire se a sia stato copiato più di una volta, certo è che i tre codici superstiti mostrano tra di loro qualche differenza, per cui la definizione di un antigrafo in carolina, del­ l'ultimo quarto dell'ottavo secolo o dell'inizio del nono ( a), non esclude la possibilità di un codice gemello ( a1). Mentre la prima strada - dalla quale dipende tutta la tradizione sinora conosciuta (l;)

-

si sarebbe diramata seguendo grosso modo

lo stemma di Murgia, la seconda si sarebbe interrotta invece assai presto, in parte confluendo nel testo cosiddetto auctus. Il cod. F e, parzialmente, G sono il frutto di una vasta contaminazione nel corso della quale il Compilator ha utilizzato - io credo - anche un cod. a. Nel solo commento al libro IX le prove sono molte, al di là delle aggiunte : 82. 8 quotienscumque F a : quotiens lì; 230. l campi spatio F a : campi (campis Q Se E Y corr. Sc2 E2) statio lì (erat add. Z2 stacio W) campi stadio Canon. campi est statio Ott.

Steph.; 352. 2 resolutos F a (resulotus Le u supra l. Le2) : solutos lì; 448. 5 euocarentur lì : uocarentur F a; 564. 6 aquila militaria si­ gna comitetur F a : aquilae militum signa comitentur lì (commit­ tentur Y committerentur Z contemnentur U); 792. 3 et F a nec e. m.

Reg.1674 : nec a Pa Q Se et Lb uel 'Y· Queste prove non sarebbero sufficienti, per converso, a sottrarre la classe a dal sospetto di dipendere da F. Non sono tuttavia pochi i luoghi in cui a non segue la lez. di F, mentre quest'ultimo cod. mostra i segni di contaminazione con altre classi di mss.: 84. l beneficiis a (benefe- Pc) Pa Se Darmst. Da : -cio F 'Y a -eia a -cii Q; 127. 2 e contrario a T Darmst. a Da : de contrario F a Z2 Ta contrarium y; 134. 2 fingant a T Reg.1669 Reg.1674 : confringant F confingant a 'Y a fingunt Lips. confingunt Lips.2; 141. 2 decebat

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INTRODUZIONE

a Q Se a : oporte- F dice- a Pa y corr. E2 Y2 Z2; 219. interruptum oratione a Pa Se2 Ld : interrupta oratione F 1J (interruptam oratio­ nem Y); 394. 2 receptui a f : receptus Fa receptuis J id est ( om. M X) ut recipiantur milites ipsi et colligantur add. E2 M ( om. et colligantur) X; 472. l quoniam a f : quia F /::,.; 483. l relinquere a : linquere F T a linquere solam /::,. y; 644. l maioris meriti es a Pa Se2 a Reg.1669 Ld : maior es meritis F A 2 S2 Ta maiorem meritis J A O maiores meritis S maioris meritis Q Se maioris meriti y ex maiores meriti Z maiores meritos G maiores meriti Lips.; 665. 3 religatur a J f : ligatur F a; 792. l recedens a Lb Pa Se2 : retro caedens F retro cedens lJ. Ci sono poi le tante omissioni di F, quelle non colmabili per via congetturale, che sono inequivocabili prove disgiuntive12• Secondo Murgia, in una dotta quanto gentile lettera privata, la classe a raggruppa dei codici contaminati da DS, che appartengo­ no al ramo di Pa della famiglia di Tours (T). È una soluzione, forse, per rispondere a una questione, che allo studioso americano può essere sembrata, se non spinosa, almeno imbarazzante; ma Murgia non spiega perché il copista di a, collazionando un codice DS [ma quale? per i libri III-XII l'unico che restituisca integrai-

12 Nel solo commento al libro IX: 4. 1-4 PARENTIS [ ... ] dictum est om. F; 25. 4 suos [ ... ]in alueos om. F; 448. 1-3 DOMVS [ . . . ]aedificare om. F; 467. l uolunt [ . . .]militum om. F: 618. 3-4 aut phrygiae [ . . . ] habent cauernas om. F 1:1 a; 619. 3 esse uolunt [ ... ] generis feminini om. F Q Se Da N U; 643.3 quae fatali[ ...]thebana om. F; 681. 1-3 geminae[ . . . ] eleuantur quercus om. F; 684. 1-2 hoc est [ ... ] personam om. F; 705. 9-13 sane [ ... ] iacu­ latus est om. F; 706. 2-4 TAVREA [ ...]descripsit om. F; 709. 1-2 super [ ... ]ingens om. F M; 720. 2 inuenta [ ... ] troiana om. F; 747. 2-3 telum [ ... ] ensem om. F; 764. 2-4 ne [ ... ] inci­ derit om. F; 771. 3-4 ergo [ . .. ]excuteret om. F; 773. l speciose [ . .. ]ferrum om. F; 776. 23 hoc[ ... ]componebat om. F.

INTRODUZIONE

XVII

mente (?) il testo auctus è F] si sarebbe limitato a copiare solo una porzione di aggiunte. Aveva un suo criterio il copista di a? Io non lo credo. C'è poi un'altra questione a cui né Murgia né altri even­ tuali assertori della tesi contaminatoria possono dare una risposta accettabile: come mai in molti luoghi delle aggiunte il testo a è poziore (nel senso che è più corretto) rispetto a quello di F13? Forse F dipende a sua volta da un altro codice meno mendoso, da cui avrebbe attinto l'antigrafo di a? Stando così le cose, dovrem­ mo ipotizzare l'esistenza di un codice poi scomparso (e già la tesi s'indebolisce), senza tuttavia rispondere alla domanda di prima: perché il copista di a si sarebbe limitato a copiare una piccola por­ zione di aggiunte? O bisogna, invece, anche in questo caso, costruire ali'uopo la figura di un altro Compilatore? Un Com­ pilatore che va di fretta (il quale copia un numero assai ristretto di aggiunte) ma che è anche un abile congetturatore14? Non è più

1 3 Riporto qui alcuni degli esempi che ho inserito in un articolo (Per una nuova edi­ zione di Servio) di prossima pubblicazione sulla >: Aen. 3, 151 (Thilo l, 371 4 Harv. III, 72 12-13) MVLTO LIMINE eum nimbo suo q u i c i r c a (circa a Steph. : ciria F) d e o s s o l e t u i d e ri; 8, 382 (Thilo II, 257 16) EA DEM quae tunc scilicet silui q u a e n i h i l p e t i i (petii a : peti F G); 9, 155 (Thilo II, 323 23-25) ut ostendatur perisse eum qui potuit esse terrori e t s a t i s h e c t o r i d e d i t q u a s i (quasi a: quia si F) p l u s e s s e t d i f f e r r e q u a m u i n c e r e per quod uult aenean nihil fortiter in bello fecisse troiano; IO, 5 (Thilo I l, 382 5-6) unde et modo bipatentibus apertis intellegi­ mus q u o d ·i n t r a n t i b u s p a t e a n t (pateant a T: patrant F patent Bern.184); 10, 220 (Thilo Il, 415 25-416 2) dieta cybele uel ÒiTÒ Toil Ku�[crm Tl']V KEcj>aÀTjv i d e s t c a p i t i s r o t a t i o n e (rotatione a Pa T Pb2 : ratione F corr. man. ree. ratione G) quod semper galli, per furorem motu capitis comam rotantes, ululatu futura praenuntia­ bant; 12, 41 (Thilo Il, 580 12-13) FORS DICTA REFVTET parenthesis qUa s i d i s s i mU­ ) a t i o u e l (uel Le Pc F: aut Pa) r e m o t i o (remotio Le Pc Pa: remo F) piena abominationis. 14 Recentemente, S. Timpanaro (Timpanaro, Nuovi Contributi 457) rimprovera a Murgia di attribuire troppe "cose" al Compilatore del commento DS: "Verso il Compila=

XVIII

INTRODUZIONE

logico ipotizzare che proprio a, al pari di lì, è fonte del testo DS? Il compilatore del Servius auctus ha sicuramente utilizzato più redazioni di Servio contaminandole con materiale non-serviano (donatiano o altro). Il testo DS, infatti, consente una volta con Il., un'altra volta con re altre volte con a, il cui testo è spesso poziore anche nelle parti tradizionalmente serviane. Per quanto concerne il testo a, è necessario ribadire che esso venne in parte pubblicato neli'edizione di Robert Estienne (Parigi 1532). Lo stesso Thilo ne dà ampia notizia in apparato, senza però porsi, che io sappia, in modo cogente il problema della provenienza di quelle aggiunte che Stephanus pubblicava oltre cinquant'anni prima dell'edizione di Daniel, limitandosi a credere alla possibilità che Stephanus avesse in effetti utilizzato degli ottimi codici15• Ma in che misura i codici a ci restituiscono un testo autonomo rispetto a DS? Non solo nella misura che deriva dall'evidente rap­ porto con i codici DS (F e, assai parzialmente, G T v), dai quali a non può tuttavia dipendere a meno che non si voglia dare credito alla tesi dell'abilissimo "congetturatore". I codici a mostrano gran­ de coerenza interna e un minore grado di contaminazione rispetto, ad esempio, alla classe T, in particolare al codice Pa con il quale ci

tore [ . . ]il Murgia ha un curioso sentimento di odi et amo: da un lato lo considera I'adul­ teratore dei testi serviani e preserviani, dall'altro un adulteratore così abile da avere ben poco da invidiare ai vecchi scoliasti. E spesso il Murgia stesso per restaurare i testi origi­ nari, si arroga le libertà di Compilator alter". 15 Scriveva Thilo (Thilo, Praef /, XCIII): "neque dubitari potest quin satis boni codices ei praesto fuerint". Nella stessa pagina, Thilo avvertiva che (limitatamente ai libri III e V) non erano poche le aggiunte pubblicate da Stephanus: "'et non nulla pleniorum codicum ad­ ditamenta recepii". La qual cosa suggeriva, a detta di Thilo, l'utilizzazione da parte di Stephanus di codici non estranei al testo del Casseliano (C) per i libri III-VI. Affermazione .

XIX

INTRODUZIONE

sono indiscutibili rapporti di relazione, ma dal quale non si può assolutamente ipotizzare la dipendenza16, essendo anche in grande copia i luoghi dove a differisce, quasi sempre restituendoci la lezione migliore17• Per fare un esempio, la situazione di a (e dell'e­ dizione di Stephanus) nella tradizione di Servio è forse compa­ rabile a quella della recensio ramusiana del Milione (descritta come exemplum da Pasquali)18, che contiene circa duecento ag­ giunte, la cui origine è stata per molto tempo sospetta, fino a quan­ do si è scoperto che esse derivavano da autorevoli fonti manoscrit­ te. Con ciò voglio dire che, dimostrando la loro indipendenza dai codici DS e non essendo altresì dimostrabile la loro dipendenza diretta da alcun altro codice (non si tratta dunque di codici descrip­

ti)19, i codici a rappresentano uno stadio a sé stante della tradizione

perentoria e analiticamente infondata. La filologia serviana, ai tempi di Thilo, era però ancora ai suoi albori, e comunque la sua edizione, condotta da solo e in pochi anni, sa an­ cora di "prodigioso". 16 Dipendenza già negata da Murgia (Murgia, Prolegomena 37), il quale, però, ri­ badisce, in un'altra lettera privata, la sua convinzione che a sia un sottogruppo della famiglia di Tours, interpolato da DS. Nel solo commento al IX ci sono alcuni casi di omissione (per omoteleuto) da parte di Pa, che confermano in modo assoluto l'impossi­ bilità che da questo codice dipenda la classe a (96. 3-4 ita corporis [ .. ] inmortalia sunt om. Pa; 239. 2 signum[ ... ]erigitur om. Pa). 17 Per esempio, ad Aen 2, 80. 3 Harv., i codici a, correttamente, leggono fallacem, mentre Pa Ta leggono fallax, lezione errata, successivamente corretta da Pa2• Sempre nel commento al secondo libro. 40 l. l Harv., a legge esse, mentre Pa Ta hanno ire, errore corretto da Ta2• Dovendo spiegare gli innegabili rapporti di parentela esistenti tra a e Pa, credo sia corretto ipotizzare che l'amanuense di Pa utilizzava in modo parziale una copia di a, mentre il correttore si avvaleva anche di una copia di F, o comunque di un codice che conteneva l'aggiunta non serviana, di notevoli dimensioni, copiata in margine da Pa2 a 9, 641. La correzione ad Aen. 2, 706. 4 Harv. (uoluunt al posto di uolunt che è anche la lez. di a) dimostra che a non può dipendere neanche da Pa già corretto. IX Pasquali, Critica del testo 104-108. 19 Vale la pena di ricorrere ancora una volta a Pasquali, Critica del testo 43: "o un .

xx

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servtana, non riducibile ad alcun matematico schema di conta­ minazione e, di conseguenza, da utilizzare nella costituzione del testo. L'esiguità di una tradizione, inoltre, non è sufficiente - mi sembra - a stabilime la fallacia. Sull'esistenza del "Sistematore" o "Editore" che dir si voglia, non credo sia possibile avere dubbi, a meno che non piaccia pensare ad una doppia redazione antica del testo serviano, ma questa ipotesi è messa in discussione (e negata) dal fatto che molte delle aggiunte di a sono perfettamente funzionali al testo (qualche volta addirittura essenziali per la sua com­ prensione)20, il che porta a dedurre che la loro assenza in lì è dovuta anche ad omissione meccanica. Una doppia redazione, dunque, ma non volontaria. Con una metafora, penserei ad uno stesso fiume, il cui ramo più limpido venne ad un certo punto a deviare e ad estin­ guersi. Che poi l'amanuense (Editore?) di a non sia né da esaltare né da demonizzare è dimostrato dal fatto che permangono in a molti er­ rori, che un Compilatore con intento "editoriale" si sarebbe impegna­ to a emendare sia per congettura sia per collazione. Operazioni di cui non si rinviene traccia, se non nella misura in cui tracce di questo ge­ nere si possono rinvenire negli altri testimoni serviani. Non sap­ piamo poi quanto valida sia l'ipotesi di un archetipo sempre zeppo di errori e omissioni, il che dovrebbe portare a considerare "migliore" il codice più scorretto e mendoso. Mi limiterei a dubitare, se questo può essere segno di positiva distinzione; d'altra parte, in materia di errori, i codici a non hanno nulla da invidiare ai più "puri" codici L J K.

ms. si può provare derivato in tutto e per tutto da un altro superstite, e allora va eli­ minato; o non si può provare, e allora è dovere preciso dell'editore determinare in quali relazioni di parentela sia con gli altri testimoni della tradizione di quell'opera". 20 Se n'era accorto Thilo, il quale, proprio a proposito di alcune aggiunte da me poi rinvenute in a, ne proponeva dubitanter l'attribuzione a Servio.

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Dal punto di vista grafico, ho preferito fare un passo indietro e tornare all'impostazione di Thilo. Presento, quindi, un unico testo (non un doppio testo come proponevano gli Harvardiani), con le "aggiunte" serviano-danieline in grassetto (Thilo usava il corsivo, che io ho invece destinato alle citazioni), ma accedo al doppio apparato, distinguendo le varianti del testo serviano da quelle del testo auctus. Per mettere in evidenza quelle aggiunte rinvenute anche in a, e da me attribuite senz'altro a Servio, ho utilizzato, su suggerimento di S. Mariotti, una diversa spazieggiatura. L'apparato delle varianti è sia positivo che negativo, a seconda dei vantaggi che all'uopo poteva fornire una tecnica editoriale o l'altra. Nel primo apparato, di molto più ampio rispetto a quello proposto da Thilo, sono elencati i foci simifes (preceduti da cf, sia nei casi in cui si indica la presunta fonte di Servio, sia in quelli in cui Servio è fonte presunta di altri autori) e quelli trascritti inte­ gralmente (preceduti da exscr. , come nel caso dei Mitografi o, tal­ volta, di I sidoro ). Sulla scorta dell'edizione Harvardiana, ho approfondito la ricerca di foci simifes nelle raccolte di glosse21• Ho inoltre accolto gli esiti dell'ottimo lavoro di M. Mtihmelt, che pure non esaurisce il campo della ricerca sulle fonti greche di Servio (sia in ambito grammaticale e scoliastico, che in quello della sto­ riografia) così fortemente propugnata da E. Fraenkel22• In ogni

21

Quella pubblicata da G. Goetz (CGL) e quella edita da W.M. Lindsay (Gl.L). è tuttavia esente da forzature, che fi­ niscono con dare spazio a fonti greche più del dovuto (cf. le obiezioni mosse allo stu­ dioso tedesco in Timpanaro, Contributi 557-567). Non credo, in ogni modo, che gli esiti di una pur esauriente ricerca dovrebbero finire in un'edizione critica. Quando si stabili ­ sce un testo, soprattutto un testo contenente scolii, i riferimenti ad altri autori possono diventare innumerevoli, e allora conviene che, quei riferimenti più distanti e dubbi siano citati, ma solamente se utili ai fini di una emendazione o di una congettura.

22 Fraenke/1, passim. Il lavoro di Mi.ihmelt non

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INTRODUZIONE

pagina sono indicati, subito dopo il primo apparato, 1 mss. uti­ lizzati, una soluzione questa che ho ripreso dagli Harvardiani e che si rivela particolarmente utile per il testo auctus . La possibilità, infatti, di mostrare subito le omissioni dei singoli mss. (con l'ab­ breviazione exc. seguita dall'indicazione del verso omesso), evita di gravare ulteriormente l'apparato critico, che comunque ho deci­ so di alleggerire, ponendo in due distinte appendici una scelta delle varianti ortografiche e delle lezioni singolari. I mss. utilizzati in ogni pagina sono stati raggruppati per classi. Così, per Servio, viene prima indicato il cod. F, poi la classe a. Di seguito tutti gli altri gruppi che, secondo lo stemma di Murgia, servono a ricostrui­ re il testo lì. Murgia raggruppa le diverse sottoclassi in due subar­ chetipi (à e f), ma è bene specificare che per il testo del Commen­ to al libro nono il subarchetipo A (attraverso le sottoclassi 8 e €) è ricostruibile soltanto in quelle parti, di cui possediamo la testimo­ nianza di J (e di 8, ovvero per i vv. 274-71 5), mentre il basic-text della classe T è f23• Ho di conseguenza usato la sigla Il (ovvero la concordanza di J 8) solo per i versi 274-71 5, mentre ho sempre usato la sigla r (per la concordanza di T 'Y a), anche se - per la natura del testo T il subarchetipo r sarebbe ricostruibile sulla sola base di 'Y a. Ma è qui che probabilmente la stemmatica comincia a -

mostrare i propri limiti, perché - come è stato giustamente os­ servato da Pasquali in poi e sino a Timpanaro - il grado di contaminazione orizzontale non è mai tenuto abbastanza in consi-

2J Cf. Murgia, Prolegomena 87-88. Rimane suh iudice, a parere dello stesso studioso statunitense (Murgia, Prolegomena, passim) la posizione della classe e. In una delle sue lettere private, Murgia ribadisce però che è errato considerare e una classe del subarcheti­ po li per Serv. Aen. 9. 1-271 "where J has no text and no witness to Delta survives".

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derazione. Lo stemma di Murgia suggerisce di restituire Il. sulla base di J 8, ma come spiegare quei casi in cui il testo Il. concorda con a e con qualche altro ms. contro il resto della tradizione24? D'onde ha origine il processo contaminatorio? Sempre da Il. verso a, come vorrebbe Murgia? Con quali prove negare l'ipotesi contra­ ria, e perché escludere del tutto che la lez. genuina si è tramandata in due rami della tradizione in modo indipendente? Mi rendo conto che l'ipotesi di un testo a gemello auctus di li conferma la ten­ denza a creare stemmi bipartiti, ma è anche vero che la situazione potrebbe dar perfettamente luogo ad una ipotesi di stemma triparti­ to ( a Il. r). Per non ripetere quanto sinora è stato scritto sui pregi e sui difetti della stemmatica, credo che per la questione serviana si possa sottoscrivere - pur al cospetto di una nuova edizione critica - quanto ebbe a scrivere S. Timpanaro in un articolo del 1957: "Un difetto degli studi serviani negli ultimi decenni è stato appunto questo, di insistere quasi esclusivamente su questioni generali senza dubbio molto interessanti - curandosi troppo poco della lezione e interpretazione dei singoli scolii"25. Un difetto al quale era difficile sottrarsi del tutto, dovendo scrivere un'introduzione all'edizione di un testo la cui ultima trattazione critica risale ad oltre un secolo fa. Al di là dell'impostazione di fondo, che potrà anche non essere condivisa, spero di aver contribuito alla sistema­ zione di alcuni passi che rimanevano incerti o perlomeno di aver sollevato dei problemi proponendo possibili soluzioni.

24 Nel libro nono: 300. 2, sed iurare possumus Fa Il. Pa U W : non i. non p. Q Se Sc2 nam curare p. Pb nam i. p. E Y Z Darmst. Bon. (possimus) Ott. nam i. non

corr.

p. N.

25 Timpanaro1

155

=

Timpanaro, Contributi 427.

XXIV

INTRODUZIONE

Nell'apparato critico che raccoglie le varianti serviane ho quasi sempre specificato i casi in cui la lez. è soprascritta (con l'abbre­ viazione supra l. ), qualche volta anche riproducendo la situazione in modo grafico, e gli altri casi in cui la lez. si trova in margine (con l'abbreviazione in mg. ). Il criterio è stato mantenuto in linea di massima anche per le varianti del Seruius auctus, ad eccezione dei codd. T v Pe Montp. e le cui lezioni si trovano sempre o in margine o nell'interlinea del testo di Virgilio. Per il cod. T in parti­ colare si potevano distinguere le varie mani, che hanno prodotto gli scolii, basandosi sull'ottimo studio di J.J. Savage26, ma non ho voluto gravare ulteriormente l'apparato critico con informazioni forse più utili agli studiosi di paleografia. Una prima appendice raccoglie le lezioni singolari e anche alcu­ ne varianti di editore di cui non è traccia nei manoscritti. Di molte presunte congetture (soprattutto del Fabricius) ho rinvenuto la fonte manoscritta (quasi sempre codici della classe y). Di altre con­ getture, più o meno ingegnose, non si può escludere la provenienza da un codice, almeno sino a quando non si sarà attuata una recensio che comprenda anche tutti i numerosi codici del XV secolo. Per quanto concerne l'ortografia, un notevole numero di varian­ ti è registrato in una seconda appendice. Non ho invece voluta­ mente indicato tutta una serie di varianti più minute e meno signi­ ficative, come nichil, nimfa, rethorica, frigius, reliquid, set e altre ancora. Neppure ho indicato la riduzione dei dittonghi (e al posto di ae) o gli scambi c l t e viceversa, come in adulescencia, inpa-

26 Savage3• Delle sei mani che trascrissero gli scolii, la prima, la quarta e la quinta an­ notano tutte le opere di Virgilio. La sesta soltanto l'Eneide. La quinta mano, in par­ ticolare, fa uso di note tironiane.

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ciens, audatia, t l d, c l g. Talune forme ho livellato secondo l'uso, per cui in- passa ad im-, mentre a irrumpo ho preferito inrumpo. Riguardo ai nomi propri, eccezion fatta per alcuni lemmata, non dò notizia di varianti, anche se è bene specificare che Vergilius, in quasi tutti i manoscritti si legge Virgilius, Horatius qualche volta

Oratius. Per quanto riguarda le parole di origine greca, ho preferito la traslitterazione dei singoli termini, in particolare per quelli del les­ sico grammaticale, sintattico e retorico, come hysterologia, homoeoteleuton, acyrologia, cacosyntheton e altri. Un criterio nor­ malizzatore che ha pure i suoi rischi, ma che è preferibile ad un'ambigua alternanza di greco e latino27• In ultimo, i ringraziamenti, che sono tanti ed è impossibile qui elen­ care in modo esaustivo. Non voglio però esimermi dal ringraziare il per­ sonale di tutte le biblioteche italiane ed estere da me contattate. In particolare quello della Biblioteca Apostolica Vaticana, del Deutsches Archiiologisches Institut di Roma, della Biblioteca Regionale di Messi­ na, della Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Messina e della Biblioteca dell'Istituto di Lettere Classiche della Facoltà di Magistero dell'Università di Messina. Un grazie ad Antonio Mazzarino per la cortesia che ha sempre voluto riservarmi. Un grazie a Gianvito Resta per l'ospitalità nei miei confronti. Molto affettuosamente desidero ringraziare Sebastiano Timpanaro, a cui debbo molto per la liberalità del dialogo e comunque più di quanto - e non è poco - si evin­ ce dalla mole e importanza delle sue proposte di emendazione da me ac­ colte nel testo o citate nell'apparato. Grazie a Scevola Mariotti per i

27

Cf. Fraenke/1 136.

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consigli nella discussione, gli incoraggiamenti e il suo sostegno. A Char­ les E. Murgia, grande conoscitore della questione serviana, dico grazie per quanto ha sinora scritto e per quanto scriverà, con l'auspicio che presto possa completare la tanto attesa edizione Harvardiana. Un senti­ to ringraziamento rivolgo ad Alfonso Traina, che ha letto con benevolen­ za pari alla dottrina il mio lavoro e ha accettato di ospitarmi in questa prestigiosa collana da lui diretta. Al mio maestro Giuseppe Pennisi il ringraziamento più forte e profondo. Il suo magistero, che mi ispirò dieci anni fa la necessità di riprendere gli studi serviani, si è profuso in innu­ merevoli consigli, indicando sempre la via maestra, sorreggendo l'allie­ vo nei momenti più difficili, risolvendo con acribia le non poche asperità di una tradizione vasta e complessa. Un ringraziamento particolare devo ai grafici dello studio Microprint di Messina, che con grande professionalità e pazienza mi hanno assistito nella non facile opera di impaginazione del testo. Grazie a Sandra Simo­ ni, della casa editrice Pàtron, per i preziosi consigli e la cortesia unita alla professionalità con cui ha seguito e incoraggiato le fatiche di un esordiente. Sono infine grato a Giuseppe /annello, allievo del compianto slavista Pietro Zveteremich, per la traduzione dal russo di un importante articolo di A. /. Malein, e ad Annamaria Fiorenza, fine latinista, che nel lavoro di revisione delle bozze, condotto con passione e competenza, mi ha salvato da non poche sviste. Di eventuali errori sono l'unico respon­ sabile, come peraltro di questa edizione, che vuole essere un contributo agli studi serviani, ma anche l'inizio di una nuova edizione dell'opera che l'antico Esegeta dedicò a Virgilio.

CODICES

Ho collazionato i mss. attraverso riproduzione in microfilm, fatta eccezione per i codd. della Biblioteca Apostolica Vaticana, che ho collazionato in maniera autoptica. SERVIVS AVCTVS

Paris, B ibl iothèque nationale, Parisinus Lat. 7929, saec . IX. Proviene da Fleury. È i l cod. Floriacensis di P. Daniel , oggi diviso in due parti (la prima è costituita dal Bernensis 1 72, che contiene gli Opera di Virgilio sino al libro V de li' Eneide). Contiene l'Eneide di Virgilio (VI, 1 4 - XII, 8 1 8) e in margine i l Commentario di Servio, con le aggiunte pubblicate per la prima volta d a Daniel nel 1 600. Il Commentario al libro IX va da 52v a 69v. Non è stato edito né da Thilo né dagli editori precedenti lo scolio al v. 769, aggiunto forse in un secondo momento, senza lemma, ma dal l a medesima mano. Sebbene in forma ridotta, lo scolio si legge anche nel Parisinus 7930 ( Pe ) : F

769. id est a dextera parte, uel tumulo aggeris sublimior fac­

tus. uel tumulo om. Pe Il sublimior factus om. Pe

Totalmente inedita anche la variante aggiunta in margine al v. 47 1 , dalla mede­ sima mano, ma forse in un secondo momento. La lez. uidebant è peraltro di P, il Palatino di Virgilio e di alcuni codd. Virgiliani del IX secolo fra cui v . In F di Ser­ vio, e in T, che nel testo virgiliano hanno mouebant, essa è riportata come variante, e potrebbe essere un relitto, forse di uno scol io del tipo "a/ii legunt uidebant": 471. uel uidebant

XXVIII

CODICES

Pubblicata da Lucius e da Lion, ma non da Thilo, l ' aggiunta al v. 772, si­ curamente della stessa mano che ha vergato tutte le aggiunte serviano-danieline: 772. [ . ]est autem mira breuitate inducta descriptio . .

[ Thomas, Essai 96; Thomas, Suppl. I, XVIII; Thilo, Praef I LIX; Funaioli, Ese­ gesi 1 1 - 1 3; Savage7 1 00; Murgia, Prolegomena 9- 1 0; Munk Olsen 705 ] .

G Bern , B ti rgerbibl i othek, Bernensis Lat. 1 67 , saec. I X - X . Originario dell a B retagna, contiene Virgilio e i n margine i l Commentario di Servio (ad A en. IX l 60r - l 73v) con le aggiunte danieline, ma lacunoso e mendoso rispetto a F, dal quale tuttavia non sembra dipendere direttamente1: 397. 3 twnultum G: -tu F; 657. l sermone G : serinoe F sermo est Dan. Thilo; 710. 5 ueteres G : uetes F. [Hagen 689-692 ; Thomas, Essai 92, 286; Thomas, Suppl. XXX ; Thilo, Praef I LXI ; Funaioli, Esegesi 1 4 ; Savage7 1 03 ; Murgia, Prolegomena l 0- 1 4; Munk 0/sen 704] . Bern, Btirgerbibliothek, Bernensis Lat. 1 65 , saec. IX. Scritto a Tours, i l codice contiene Virgilio con copiosissimi scolii interlineari e in margine, re­ datti da sei mani di verse come ha stabilito Savage3• Il libro IX va da 1 60r a 1 73v. [ Thomas, Essai 3 2 8 ; Thilo, Praef I LXII-LXV; Sa vage3 9 1 - 1 64; Funaioli, Ese­ gesi 6- 1 8 ; Sa vage7 1 06- 1 08 ; Murgia, Prolegomena 1 9; Munk Olsen 703-704] . T

v Vaticano, Vaticanus Lat. 1 570, saec. IX-X. Scritto in Francia (Fiavi­ gny), contiene gli Opera di Virgilio con glosse interlineari e marginali. Si leggo-

Per la tesi di G apografo di F propende ancora Ch. E. Murgia (dopo Murgia, Pro­ 10-14, ora anche in una lettera privata inviatami dallo studioso nel marzo del 1994). Secondo Murgia "The trivial improvements which G has made in F's text simply illustrate the capacities of ninth-century scribes in making minor emendations". Dell'av­ viso che la questione sia ancora aperta è invece Timpanaro2 171. Gli editori più recenti hanno attribuito notevole valore a G: cf. Thilo, Praef l LXI; Harv. III VIII-IX. 1

legomena

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XXIX

no anche estratti di diversa dimensione del Commentario serviano. Numerose tracce di materiale serviano-danielino, soprattutto nei libri V-VIII-IX-X. Il ms. è più vicino a T che a F. Il libro IX va da 1 67r a 1 79r. Da 1 74r a 1 80v i l testo di Virgilio appare completamente privo di glosse, ma è altresì evidente la caduta dei fogli originali, l ' intero quaternio XXIII, che è stato rimpiazzato in un se­ condo momento. Alla fine del fol . 1 73 v si legge infatti : "ibi deest [ . . . ] " . Questa lacuna, poi suppl ita, va da Aen. 9, 407 ad A en. 1 0, 42. In 1 8 1 r, infatti , il testo di Virgilio torna ad essere arricchito di note interlineari e marginal i . [Savage1 1 1 6- 1 1 7; Mu rgia, Prolegomena 22-26, 1 5 9- 1 67; Munk Olsen 7 8 5 786] . Paris, B ibl iothèque nationale, Parisinus Lat. 7930, saec . Xl. Vergato Pe probabilmente nell ' Est della Francia. Contiene gli Opera di Virgilio con nume­ rose glosse interlineari e in margine. Il libro IX va da 1 5 1 r a 1 62v. S i leggono pure interi scoli i di chiara origine serviana anche se parafrasati o contaminati . [ Thomas, Essai 1 1 8- 1 24, 307; Thilo, Praef I LXV-LXVI; Savage2 229-24 1 ; Fu­ naioli, Esegesi 3 1 ; Savage1 1 1 1 - 1 1 5; Murgia, Prolegomena 20-22; Munk Olsen 756-75 7 ] . Montp. Montpellier, Facoltà di Medicina, Montepessulanus Lat. H 253, saec . IX-X. Scritto nel Nord-Est della Francia, contiene Virgilio con numerose glosse i n margine e i nterlineari vergate da due man i . Il libro IX inizia a 1 6Ir e si con­ clude a 1 74v. Il poco materiale serviano-danielino che vi ho rinvenuto sugge­ risce una relazione più forte del ms. con Pe piuttosto che con F o con T. [Savage-� 1 02- 1 03; Savage1 1 1 6; Mu rgia, Prolegomena 35; Munk Olsen 737738].

Mtinchen, Bayeri sche Staatsbibliothek, Monacensis Lat. 1 8059, saec . Xl. È un cod. proveniente dal monastero di Tegernsee in Germania. Da 2r a 1 62r contiene i Commentarii di Servio (classe y, vedi infra) indicato da Thilo con la sigla E. Da 1 63r contiene Virgilio copiosamente annotato (il libro IX va da 2 1 1 r a 2 1 5r). Si leggono anche glosse in tedesco antico. Si tratta di scolii spesso di origine serviana, soprattutto se scritti in margine, ma qualche volta di materiale serviano-danielino, e comunque risalente alla medesima fonte di T Pe Montp. In e, tra l ' altro, questo materiale si presenta talvolta in una redazione più ampia, e

xxx

CODJCES

come ha dimostrato Timpanaro, Contributi 427-508 analizzando uno scolio ad Aen. 2, 1 5 . [ Savage8 1 98-200; Timpanaro 1 156- 1 71

=

Timpanaro, Contributi 427-508; Mur­

gia, Prolegomena 40; Munk Olsen 740-742] .

Paris, Bibl iothèque nationale, Parisinus Lat. 7965 , saec . XV. Scritto a Ferrara nel 1469, contiene Servio notevol mente ampliato con aggiunte, cosid­ dette "italiane", che sono quasi totalmente prive di contatti con i l materiale ser­ viano-danielino presente in F G T v e Montp. Pe. Non ho pubblicato in appara­ to queste aggiunte come invece aveva parzialmente fatto Thilo. Ho tuttavia rac­ colto questo vasti ssimo materiale che merita di essere indagato, seppure a parte. Il Commento al libro IX va da 329r a 345v. Lezioni di D si trovano nelle edi­ zioni dello Stephanus, del Daniel e, in modo più consistente, del Fabricius. Il te­ sto di Servio appartiene alla classe a, più vicino a W che a N, e per questo mo­ tivo merita di essere preso in considerazione, nonostante presenti vasti segni di contami nazione sia con y che con T. D, insieme ad un ms. di Bologna, è inoltre testimone di un lungo scolio (v. 116), probabilmente di origine serviano-danie­ lina, che altrove si legge solamente in F G. Il cod. Parisinus, insieme al Bononiensis, è anche testimone di un' aggiunta (v. 1 89: et sepulti [ . . . ] sentientes) che si trova già nelle edizioni del Lucius, del Fabricius e del Lion, e che Thilo ha pubblicato in corsivo, senza alcuna notizia in apparato, e facendo dunque intendere di averla rinvenuta in F dove i nvece, di questa medesima aggiunta, non vi è traccia alcuna. D

[ Thomas, Essai 26-30; Thilo, Praef l XCI-XCIII; Savage7 119; Harv. Il IX-X ; Murgia. Prole gomena 5! ]. Bon. Bologna, B iblioteca uni versitaria, Bononiensis Lat. 2301, saec . XV. Contiene i Commentari i serviani a Virgilio. Quello al IX dell ' Eneide va 265r a 27 8v. Tramanda le aggiunte "italiane" nel testo di D, in modo più esteso per ciò che concerne le citazioni greche. Per i l materiale serviano-danielino nel Com­ mento al libro IX vale lo stesso discorso fatto sopra per D. [Thomas, Essai 3 29; Thilo, Praef l XCI; Savage7 1 20; Murgia, Prolegomena 5 3 ] .

Pa Paris, B ibliothèque nationale, Parisinus Lat. 7959, saec . IX. Il Com­ mento al IX va da 207v a 217r. Per la descrizione e la bibl. vedi infra. Contiene,

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nel Commento al IX, aggiunte della classe a., ma anche, in due casi, aggiunte in comune solamente con F, vergate in margine da una seconda mano. Al v. 268 alii deicere [ . . . ] id est sortiri praedam; al v. 64 1 macte ergo pro mactus esto [ . . . ] macte hoc uino inferio esto . SERVIVS

a. Paris, B ibliothèque nationale, Parisinus Lat. 796 1 , saec . X-XII. È un codice di origine francese. Contiene Servio. Il Commento al l ibro IX va da 1 53 v a 1 60r. Il ms. è stato sinora completamente sottovalutato dagli studiosi. Scriveva E. Thomas nel 1 880: "Aucune addition d 'aucun genre". Io ho invece rinvenuto oltre duecento aggiunte, e ciò basta, io credo, a dimostrare la non sufficiente attenzione dedicata dallo studioso al ms. Né migl iori cure i l Parisinus ebbe da uno studioso sia pure attentissimo come J. J. Savage che, dubitanter, scri veva: "this book seems to be a copy of Paris . 7959" . Affermazione provvisoria e che sicuramente non soddisfaceva lo stesso S avage pur contenendo un fondo di verità, e cioè l ' esi stenza di un rapporto di parentela che andava però capovolto. E se è vero che Ch. E. Murgia ha poi rifiutato l ' affermazione di Savage: "is not a copy of Pa", nulla ha poi aggiunto lo studioso di Berkeley a supporto di tale "certezza". Se poi queste cosiddette "aggiunte" siano di provenienza serviano­ danielina e frutto dunque di contaminazione, oppure, come io credo, siano ser­ viane "tout court", è questione che ho già posto supra. La subscriptio al commento del l e Georgiche reci ta: EXPOSICIO GERGICORV EXPLICITA FELIC/TER & SEQV/TVR ENEIDVOS (sic) TRACTATVS. L'inscriptio del com­ mento del l'Eneide legge: COMENTV EIVS6E SERV/1/N LIBRIS ENEIDVOS (sic) . Il codice non ha subscriptio, anche perché è mutilo, infatti si conclude al verso 874 del libro XII (uenienti). [ Thomas, Essai 308-309; SavageB 1 88- 1 89; Murgia, Prolegomena 37; Munk 01sen 8 1 7] . Pc

Leiden , B ibliotheek der Rij ksuniversiteit, Leidensis Voss. Lat. F. 25, saec . IX-X. Scri tto in Francia, contiene Virgilio con in margine il Commento servi ano . Quando E. Thomas, a proposito del Pa risinus 796 1 , scriveva "bon

Le

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texte de la Vulgate très analogue au Voss. de B urman", si riferiva proprio al codice che ho siglato Le. L' inscriptio del commento dell'Eneide legge: COMENT SERV/1 IN LIBRI ENEIDVM. La subscriptio recita: COMENTVM SERV/1 GRAMATICI IN BVCOL/CA GEORGICA HENEIDA PVBL/1 VIRG/L/1 MARONIS EXPLICITV FELICITER.

[ Thilo, Praef 727]

l

XC ; De Meyi"e r 52-56; Murgia, Prolegomena 64; Munk Olsen

Vaticano, Reginensis Lat. 1 495, FDG, 1 24r- 1 25v, saec . X-Xl. Si tratta di un bifolium di guardia collocato alla fine del Reginensis 1 495, che contiene

r

Virgilio e Servio. I l bifolium è ciò che resta di un ms. di origine tedesca (Munk Olsen) o francese (Pellegrin). Contiene Virg . , A en. I I , 604-759 e il Commento di Servio ai versi 93-346 del libro IX. Le pagine sono state inoltre posposte, per cui l ' ordine corretto è 1 25 - 1 24 : 1 25r Verg. A en. I l , 604-64 1 - Serv. a d A e n . 9 , 94- 1 53 ; 125v Verg. A en. I l , 642-679 - Serv. ad Aen. 9 , 1 55 -222; 1 24r Verg. Aen. I l , 680-720 - Serv. ad A en. 9, 223-274; 1 24v Verg. Aen. I l , 72 1 -759 - Serv. ad Aen. 9, 274-348 . La p. 1 24r è assai rovinata e per buona parte completamente illegibile. lo l ' ho collazionata più volte con l ' ausilio di lenti e della lampada di Wood. Sono grato a G. Pennisi - che sta studiando il ms. per quanto attiene al testo di Virgilio - che con la sua competenza paleografica mi ha soccorso nei punti più disperati . Mi è stato così possibile ricostruire alcune lezioni di importanza capitale al fine di af­ fermare il grande valore del bifolium e, quindi , del perduto ms. ori ginale. [Savage8 1 77 ; Munk Olsen 780; Manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane, catalogue établi par E. Pellegrin, 2, Paris 1 975- 1 982 ( = Pellegrin) , 2, l ' 240-242]

Metz, B ibliothèque municipale, Metensis Lat. 292, saec. IX (t). Scrit­ J to in Francia, conteneva il Commento serviano alle Georgiche e all'Eneide. Il ms. è oggi perduto, essendo andato distrutto, insieme a molti altri , nell ' i ncendio divampato al Fort du Mont Saint-Quentin, sulle alture di Metz, nella notte fra il 3 1 agosto e l ' l settembre del 1 944. Devo queste informazioni a Philippe Hoch,

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XXXIII

responsabile del fondo antico alla Biblioteca Mun. di Metz. Il ms. era stato per fortuna precedentemente fotografato su commissione degli studiosi della Scuola di Harvard. Per il commento al IX, ho potuto collazionare il codice grazie alle xerocopie inviatemi da Ch.E. Murgia, che possiede le foto per i l ibri IX-XII (le foto delle altre parti del cod. sono attualmente affidate a G. Goold e P. Mar­ shal l ) . Per quanto attiene al valore di J, pur basandomi sulla sola collazione del Commento al IX, sono d ' accordo con Murgia, che nella sua proposta di stemma lo fa dipendere dal subarchetipo Il, attraverso 8 che si ricostruisce sulla base di L (Leidensis B . P.L 52), K ( Caroliruhensis Aug. 1 86), €, il cui testo si restituisce su l i ' accordo di J, e (A, Caroliruhensis Aug. 1 1 6; S, Sangallensis 86 1 -862; O, Oxoniensis Laud. 1 1 7), T (Pa, Parisinus 795 9 ; Q, Laurentianus Plut. 45, 1 4 ; Se, Laurentianus S. Crucis 22 sin. 1 ) . Quest' ultima famiglia risulta però contamina­ ta da r, attraverso y, e, come ho cercato di dimostrare altrove, da a.. Ciò che di J rimane del Commento al l ibro IX ( 1 98v-204v) va dal verso 276 al verso 720, esattamente alle parole Turnum uic[torem] . [ Thilo, Praef l XC-XCI; Harv. Il VIII; Murgia, Prolegomena passim; Munk Ol­ sen 8 1 1 ] .

e Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, Caroliruhensis Lat. Aug. 1 1 6, A saec . IX. Scri tto i n Germania, proveniente da Reichenau, contiene i Com­ mentarii di Servi o. Quello al l ibro IX de li' Eneide va da 264r a 279v. [ Thilo, Praef l LXXX; Savage8 1 59- 1 62 ; Harv. Il VIII; Murgia, Prolegomena 1 05- 1 07 , passim; Munk Olsen 805-806] . Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, Sangallensis Lat. 862, saec . X. E' la seconda parte di un ms. diviso i n due, che conteneva i Commentarii serviani alla seconda parte dell ' Eneide. Il commento al l ibro IX va dal f.6 al f. 82. Io credo che il ms. meriti di essere rivalutato, giacché gli studiosi, e da ultimo Murgia, lo hanno meramente considerato dipendente da A. Alcune lezioni discordanti, e qualche volta superiori , rispetto al ms. di Karlsruhe mi fanno dubitare. [ Thomas, Essai 325 ; Thilo, Praef l LXXX I ; Savage8 1 63 - 1 65 ; Murgia, Pro­ legomena 1 07 - 1 1 1 ; Munk Olsen 820-82 1 ] . S

XXXIV

COMMENTARIORVM S ERVII

G.

Oxford Bodleian Library, Oxoniensis Laud. Lat. 1 1 7, saec. Xl. Scritto in Germania, contiene i Commentarii di Servi o. I foll. l 06v- 1 1 7v contengono il Commento al libro IX. Murgia crede che il ms. sia un testimone indipendente della classe e . [Murgia, Prolegomena 47 ; Munk Olsen 8 1 4] . O

T

Paris, B ibliothèque nationale, Parisinus Lat. 7959, saec. IX. Il cod. è originario del l ' Ovest della Francia. Contiene i Commentarii serviani . Sem­ brerebbe imparentato con il Reg. 1674 (R di Thilo) e contiene i segni non solo di una contaminazione da y , ma anche da a.. [ Thomas, Essai 1 79- 1 8 1 ; Thilo, Praef I LXXXVIII-LXXXI X ; Savage8 1 701 73 ; Harv. II IX; Funaioli, Esegesi 3 2 ; Murgia, Prolegomena 97- 1 05 ; Munk Olsen 8 1 6] . Pa

Firenze, B iblioteca Laurenziana, Laurentianus Plut. Lat. 45 . 1 4, saec. Q IX. Scritto in Francia, contiene Servio e Filargirio. Il Commento al libro IX ini­ zia da 1 85 v. Il ms. è, insieme a Se, il testimone più autorevole della classe T non ancora contaminata da a. e da 'Y · [ Thilo, Praef I LXXXIX ; Funaioli, Esegesi 8-9; Savage8 1 87 ; Murgia, Pro­ legomena 83-94; Munk Olsen 803-804] . Firenze, B iblioteca Laurenziana, Laurentianus Plut. 22. l (Sanctae Crucis Lat. 22 sin. l ), saec. IX. Probabilmente originario della Francia, contiene i Commentarii serviani . È già stato parzial mente utilizzato da Thilo (sigla N). Per il valore del ms. vedi quanto già detto a proposito di Q. Un correttore, forse la medesima mano, è più volte i ntervenuto con lezioni che sembrano il frutto di collazione di un codice molto simile a Pa. [ Thilo, Praef I LXXXI ; Savage8 1 88 ; Murgia, Prolegomena 93 ; Munk Olsen 804] . Se

Leiden, Bibliothek der Rijksuniversiteit, Leidensis B . P. L. 52 II, saec. IX. Come ha stabilito G . l . Lieftink, questo ms. di Leiden si compone chiara­ mente di due parti : la prima, più antica (sigla L) , che risale alla fine del l ' VIII Lb

CODICES

xxxv

secolo, la seconda della metà del IX. Dei tredici 'quaderni' che sono rimasti, il II e i l XII sono sicuramente quelli più tardi. Murgia identifica i l copista dei 'quadern i ' II e XII con il correttore degli altri 'quaderni ' , e giunge alla convin­ zione che egli correggesse, e quindi integrasse a � che i due 'quaderni' mancanti, sulla base di un testimone della famiglia T. Per questo motivo, Murgia adotta, per i 'quadern i ' II e XII, la sigla Lb. Per i 'quaderni' più antichi, la mia col­ lazione del Leidensis conferma il grande valore che a questo testimone attribui­ sce Murgia. Per esempio, Aen. 7 , 3 1 ( 1 28 , 1 8-20 Thilo), si legge : et sciendum exi­ tum Tiberini fluminis naturalem non esse nisi circa Ostiam, ubi prima Aeneas castra constituit. Thilo sceglie la lezione Ostiam sulla base· del Monacensis 6394, del Lipsiensis rep. I n . 36b e del correttore del Caroliruhensis 1 1 6 che leggono Hostiam e, soprattutto, sulla scorta di una non trascurabile osservazione: il ms. Hamburgensis 52, che legge Ostia, propone la lezione inubi al posto di ubi, frutto direi scontato di errore da parte dell' amanuense che scambiava per in la m finale di Ostiam. Ragionamento direi impeccabile e che trova conferma proprio nel Lei­ densis dove si legge appunto Ostiam. Nel commento a 7, 47 ( 1 30, 3 Thilo), L re­ stituisce la lez. Hygini mentre tutto il resto della tradizione concorda su ygini. In 7, 637 [ 1 75, 2 1 - 1 76, l Thilo] L legge: TESSERA signum simbolum (sic) bellicum quod ad pugnam exeuntibus datur scilicet propter confusionem ut fuit in exercir a . m.

tum arii ba.fdeus in apollo delphicus in caesaris uenus genetrix. Thilo pubblica­

va in bello Marii t bardeus, e nell' apparato: bello L H M : exercitu S R F I l bardeus libri praeter H, q u i basdaeus praebet : Lar deus Fabricius, quod W.H.

Roscher (ann. philol. CXIX p. 347) defendit. Liber deus F. Schoellius. cf. Plin . N. H . XXXIII § 1 50, Val . Max . III, 6, 6 . malim Mars Gradivus. I o credo che s i potrebbe accogliere nel testo la lez. Bal deus (bardeus difende invece Keave­ ney), anche sulla scorta di Seru. Aen. l , 729 (cf. Isid. Orig. 8, 1 1 , 23) : Primus rex Assyriorum, ut supra dictum est, quos constat Saturnum, quem et Solem dicunt, lunonemque coluisse, quae numina etiam apud Afros postea culta sunt. unde et lingua Punica Bal deus dicitur. apud Assyrios autem Bel dicitur quadam sacrorum ratione et Saturnus et Sol. Sempre nel Commento al libro VII, v. 728, a proposito della città di Cales, Servio dice : est et in Gallia hoc nomine, quam Sallustius captam a Perperna commemorar. I mss. di Thilo leggono: perna R H perpenna reliqui. In L si trova invece la lez. corretta perperna anche se una seconda mano ha poi banalizzato in perna : pérperna.

XXXVI

CODICES

[ Thomas, Suppl. XXXI; Thilo, Praef. I LXXXIX; Savage8 1 67- 1 69 ; Lieftinck V­ XX; Murgia, Prolegomena 3-5, 72-86, passim; Munk Olsen 796-797] .

'Y E Escorial, Rea! Biblioteca, Escorialensis Lat. T.II . 1 7, saec. IX. Scritto in Italia, contiene i Commentarii serviani. Quello al libro nono inizia a 1 93v e termina a 204r. [ Thomas, Essai 324; Murgia, Prolegomena 65, 1 24- 1 35 ; Munk Olsen 802-803 ; Catalogo de los C6dices Latinos de la Real Biblioteca del Escorial, por el P. Guillermo Antolfn, 1 -5 , Madrid 1 9 1 0- 1 923 (= Antolfn), 4, 1 35 ] . Darmst. D armstadt, H e s s i sche Landes- u n d Hochs c h u l b i b l i othek, Darm­

stadtiensis Lat. 3245 . Frammento di un codice di origine italiana, della seconda

metà del IX secolo, che contiene brani del Commento serviano al libro IX. Si tratta di un bifolium, ciò che resta di un intero ternio, come si dimostra sulla base delle poche parole che si leggono nei margini dei foll . , del l ' evidente segno della piegatura originale della pergamena, e del calcolo approssimativo delle pa­ role contenute in ogni folium. Questa la successione, secondo la mia ricostruzione del frammento. Tra pa­ rentesi tonda indico il verso d ' inizio o di fine della colonna che non è pervenuta integra. Serv. ad Aen. 9. 2-24 [ l r] ; 24-53 [ l v] ; 53-86 [2r] ; 87- 1 28 [2v] ; 293(343) [2v] ; (343)-367 [2r] ; 367-(4 1 2) [ l v] ; (4 1 2)-450 [ 1 r] . Riguardo a l testo integralmente pervenuto (va comunque ricordato che il fol . 1 r risulta in qualche parte illeggibile) esso è il seguente: Serv. A en. 9, 2 (num­ quam) 1 28 (IPSE) ; 293 (epitheton) - 306 (idem) ; 360 (sensus) 3 85 (habenas); 433 lfuerit) - 450 (RVTVLI) . [Murgia, Prolegomena 52, 1 34- 1 35 , 1 88 ; Munk Olsen 80 1 ] . -

-

Pb Paris, Bibliothèque nationale, Parisinus Lat. 1 6236, saec X-XI. Pro­ babilmente scritto in Italia, il codice contiene Virgilio con il Commento ser­ viano. [ Thomas, Essai 309-3 1 0; Funaioli, Esegesi 32-3 3 ; Savage8 1 93- 1 95 ; Harv. II IX; Murgia, Prolegomena 1 87 , passim ; Munk Olsen 766-767 ] .

CODICES

XXXVII

Y Trento, B iblioteca comunale, Tridentinus Lat. W. 72, saec. IX. È un cod. originario del Nord Italia. Contiene, con diverse lacune, il Commento di Servio a Virgilio. [Murgia, Prolegomena 1 1 6- 1 1 9 ; Munk Olsen 82 1 ] .

Milano, B iblioteca Ambrosiana, Mediolanensis Lat. C 1 57 inf. , saec . Z X. Scritto in Francia, probabilmente i n località vicina a Corbie. Contiene i l Commento serviano. [ Thomas, Essai 329; Murgia, Prolegomena 5 5 ; Munk Olsen 8 1 1 ] . a

Napoli, B iblioteca Nazionale, Vindobonensis Lat. 5 , saec. X (secondo N Petrucci-Romeo è invece databile all ' ultimo quarto del IX) . Si tratta di un co­ dice scritto in beneventana nel Sud dell ' Italia, probabilmente Napoli , secondo G. Orofino, anche se Petrucci-Romeo parlano di scrittura simile alle protobe­ neventane posate adoperate da alcuni sottoscrittori salemitani alla fine del s . IX. Il ms. contiene il testo di Virgilio (Bucoliche ed Eneide) intercalato al Commen­ to di Servio, nel quale le citazioni del poeta sono accompagnate da una notazio­ ne neumatica beneventana, come si afferma nei lavori di Y.F. Riou. [Stocker1 pas s i m ; Stocker2 passim; Harv. /1 VII; Mu rgia, Prolegomena 1 8 8 ; Munk Olsen 747 ; Y. F. Riou, Codicologie e t notation neumatique, « Cahiers de civilisation médiévale » 33 ( 1 990) 255-280; Y. F. Riou, Chronologie et prove­ nance des manuscrits latins neumés, « Revue d ' histoire des textes » 2 1 ( 1 99 1 ) 77- 1 1 3 ; A . Petrucci-C. Romeo, Scrittu ra e alfabetismo nella Salerno del IX secolo, in A. Petrucci-C. Romeo, "Scriptores in urbibus ". A lfabetismo e cultura scritta nell 'Italia altomedievale, Bologna ( 1 992) 1 43- 1 94; G . Orofino, I codici decorati dell 'A rchivio di Montecassino. l. I secoli V/Il-X, Roma 1 994] . Berlin, Staatsbibliothek Preussischer Kulturbesitz, Berolinensis Lat. U 4° 2 1 9-1, saec. XII. Scritto probabilmente in Italia, contiene il solo Commento serviano all ' Eneide. Murgia considera questo ms. un testimone i ndipendente di a, imparentato con N. [Murgia, Prolegomena 1 8 1 - 1 85 ; Munk Olsen 798] .

W

Wolfenbiittel, Herzog August Bibliothek, Guelferbytanus Lat. 209 1 ,

XXXVIII

CODICES

saec. XIII. Scritto in Italia, manu Gothica, contiene il Commento di Servio a Vir­ gilio. [ Thomas, Essai 348; Thilo, Praef l XCI; Stocker passim; Harv. Il VII; Murgia, Prolegomena 1 36- 1 39, passim] . CODICES HIC ILLIC ADSCITI

Oxford , B odleian Li brary, Bodleianus A uct. Lat. F. l . l 6 , saec . X . Scritto i n Germania, contiene l e Georgiche e l'Eneide abbondantemente anno­ tate, e i Commentarii serviani (T) . [Savage8 1 85- 1 87; Murgia, Prolegomena 1 48- 1 5 1 ; Munk Olsen 748-749 ] .

Bodi.I

Oxford, Bodleian Library, Bodleianus A uct. Lat. T. l . 25, saec . X. È un codice originario della Francia, che contiene il Commento di Servio a Virgi­ lio (T) . [Savage8 1 83 - 1 85 ; Munk Olsen 8 1 3-8 1 4] .

Bodi.II

Oxford, Bodleian Library, Canonicianus Lat. 50, saec . XI. Vergato nel Sud de l i ' Italia in scrittura beneventana del tipo di B ari , contiene Virgilio con Servio in margine (y) . [Savagé 20 1 -202; Munk Olsen 750-75 1 ] . Canon.

Da Deventer, Athenaeum Bibl iotheek, Daventriensis I, 84 (Il F 5 ) , saec . XI. Contiene il Commento serviano alle Georgiche e al i ' Eneide. È un codice probabilmente di origine italiana (forse già utilizzato dal Maswich nella sua edi­ zione del 1 736), palesemente contaminato con T, in particolare risente di Q Se, giacché questi due mss. sono testi moni più puri , rispetto a Pa, della tradizione r che caratterizza la classe T nel Commento al libro IX. Non mancano tuttavia lezioni singolari . Il cod. è stato corretto (in rasura o con interventi in margine e negli spazi interli neari) sulla base di un manoscritto della classe 'Y · Non si esclu­ de però la possibilità che in alcuni luoghi il cod. Da sia testimone della pura lezione di 'Y· Il Commento al libro IX inizia a l 68v. [ Cornelissen; Thomas, Essai 327; Thilo, Praef l XC ; Murgia, Prolegomena 40, 1 3 3- 1 34; Munk Olsen 80 1 ] . H

Hamburg , Staats- und Universi taetsbibl iothek, Hamburgensis Lat.

CODICES

XXXIX

Scrin. 52, saec. IX. Originario della Francia, "probably St. Germain des Prés", contiene Virgilio con il Commento di Servio in margine (T) . [ Thilo, Praef I LXXXI-LXXXIII; Savage8 1 79- 1 80; Murgia, Prolegomena 3 7 ; Munk Olsen 722] .

London, British Library, Harleyanus Lat. 2182, saec . IX. Scritto i n Francia, probabilmente Arras, contiene i Commentarii servi a n i (T) . [Savage4; Savage8 1 88 ; Murgia, Prolegomena 3 7 ; Munk Olsen 8 1 0] .

Harl.

Inn. Innsbruck, Universitats-Bibliothek, Aenipontinus Lat. 70, saec. X . S i tratta di due distinti frammenti . I l primo bifolium contiene Servio (T, forse prima della contaminazione con f) Aen. 9, 628 ( + + lis due in . . . ) - I O, 8 (dissensionem aut. . . ), con diverse lacune. E più esattamente : l r = 9, 628 [(iuuena)lis duo in capitolia] - 63 1 [cognouit augu(rium)]; l V = 9, 654 (MAGNUS APOLLO) - 655 (PARIBUS NON); 2r = 9, 8 1 6 (suo gurgite - seruaretur); 2v = I O, 8 [(ABNUE)RAM BELLO. . . dissensionem aut] . Il secondo bifolium contiene, sempre in modo lacunoso, Servio (probabil­ mente T) Aen. 1 0, 8 7 ( + + em autem prouinciam) - 1 84 (tranquillita + + ) . Più esattamente : l r = 1 0, 87 [(urb)em autem prouinciam] - 9 1 [graecis foe(dus)]; l v = 1 0, 92 (diximus) - 94 [incongru(um)]; 2r = I O, 1 72 ( uenerant) - 1 74 [stric(turam)] ; 2v = I O, 1 83 (fugientem) - 1 84 [tranquillita(te)] . [Munk Olsen 805 ] .

Leiden, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, Leidensis B . P. L. 5 , saec . XII. Scritto in Germania, contiene le opere di Virgilio e, a seguire, il Commento di Servio (T) in questo ordine: Eneide, Bucoliche, Georgiche. [Mu rgia, Prolegomena 64; Munk Olsen 724-725 ] . Ld

Leipzig, Uni versitatsbibliothek, Lipsiensis rep. l . (4) 3 6 b , saec. IX. Scritto in Germania (ma "probably circle of Corbie" secondo Murgia), contiene i Commentarii serviani (T) . Le lezioni citate in apparato dipendono dal l ' edizione di Thilo, non avendo potuto personalmente collazionare il ms. perché in restauro. [Savage8 1 80- 1 8 1 ; Murgia, Prolegomena 37, 1 90 ; Munk Olsen 809 ] . Lips.

XL

CODICES

M Miinchen, B ayerische Staatsbibliothek, Monacensis Lat. 6394, saec . Xl. Scritto in Germania (Freising), contiene il Commento di Servio (y) a Virgilio. [Savage8 1 95 - 1 97 ; Murgia, Prolegomena 3 8-39; Munk Olsen 8 1 2] .

M ii n c h e n , B ayeri s c h e S taats b i b l i o t hek, Monacensis Lat. 1 8059, saec . Xl. Scritto in Germania (Tegernsee), contiene, tra l ' altro, le opere di Virgilio (annotate, vedi supra), I 'Appendix e i Commentarii serviani (y) . [Savage8 1 98-200; Timpana ro 1 1 56- 1 7 1 = Timpanaro, Contributi 427-508; Mur­ gia, Prolegomena 40; Munk Olsen 740-742] . Mon. 1 8059

Vaticano, Ottobonianus Lat. 1 290, saec . XV. Scritto a Ferrara nel 1 450. Appartiene alla classe 'Y (20. 7 discessus 1 44. 3 caelo est 75. 4 ex taedis 1 58. 3 inferre timorem) , secondo Murgia contaminata da T. È però interessante per alcune lezioni genuine (2. 3 nam praeter Homerum) e per alcune aggiunte considerate fino adesso serviano-danieline, che, sulla base del testo a, ho attri­ buito a Servio (88. 2-3 eum dixisse de arboribus, cum non dicantur trabes, sed a. m. 214. 2 sit) . Il commento al libro IX presenta una lacuna, che si estende dal v. 504 al v. 767 [Murgia, Prolegomena, 6 1 ; Pellegrin l , 5 1 1 ] . Ott.

Paris.7761 Paris, B ibliothèque nationale, Parisinus Lat. 776 1 , saec . IX-X . Frammento di un codice di Corbie. Rimane, in modo lacunoso, il Commento

servi ano (T) ad A e n. 9- 1 O. [ Thomas, Essai 309; Savagé 1 89- 1 90; Murgia, Prolegomena 5 1 ; Munk Olsen 8 1 58 1 6] . Pari s . , Bibliothèque nationa1e, Parisinus Lat. 7 960, saec. IX. Scri tto i n Francia, contiene Filargirio, la Brevis expositio alle Georgiche e i Commentarii di Servio (T, con tracce di 8) . [Thomas, Essai 278-28 1 ; Funaioli, Esegesi 9- 1 0; Savage8 1 87; Munk Olsen 8 1 68 1 7] . Paris.7960

Paris, Bibliothèque nationale, Parisinus Lat. 1 0307, saec. IX. Probabilmente originario di Lorraine, nell ' Est della Francia. Contiene Virgilio con il Commento di Servio (T). Paris. 10307

XLI

CODICES

[ Thomas, Essai 304-305 ; Savage8 1 89 ; Mu rgia, Prolegomena 37. 49; Munk 01sen 764-765 ] .

Vaticano, Reginensis Lat. 1 669, saec . I X . Scritto i n Francia (Reims), proviene probabilmente da Fleury-sur-Loire. S i leggono note di pugno di Pierre Daniel, essendo il codice appartenuto al fratello François. Contiene Virgilio con in margine i Commentarii serviani (T, con tracce di a.) vergati dalla medesima mano. Si leggono anche note interlineari, molte di derivazione serviana. [Murgia, Prolegomena 6 1 ; Munk Olsen 7 8 1 ; Les manuscrits de la Rei ne de Suède au Vatican, réédition du catalogue de Montfaucon et cotes actuelles, Città del Vaticano 1 964 ( = Montfaucon), 95 ; Pellegrin 2, l , 347-349 ] . Reg. 1 669

Vaticano, Reginensis Lat. 1 674, saec . IX. Scritto i n Franc ia (Corbie), contiene i l Commento serviano (T) ai libri VI-XII dell Eneide . È il co­ dice R di Thilo. [ Thilo, Praef l LXXX-LXXXI; Savagé 1 82 ; Munk Olsen 824-825 ; Montfaucon 94; Pellegrin 2, l , 357-35 8 ] . Reg.1674

'

Trier, Stadtbibliothek, Treverensis Lat. l 086, saec . IX. Scritto in FranTa cia (Tours), contiene i Commentarii serviani in una forma molto vicina a Pa. [Funaioli, Esegesi 20-22; Sa vage8 1 7 3 - 1 7 7 ; Murgia, Prolegomena pas s i m ; Munk Olsen 82 1 ] . Vaticano, Vaticanus Lat. 1 5 1 1 , saec . IX. S cri tto i n Francia, Vat. 1 5 1 1 contiene il Commento di Servio (T) a Virgilio. [Savage8 1 82- 1 83 ; Murgia, Prolegomena 3 7 ; Munk Olsen 825 ] . Paris, Bibliothèque nationale, Parisinus Lat. 7964, saec . XIV. Contiene i Commentarii di Servio (y) . [ Thomas, Essa i 3 1 1 -3 1 2 ; Sa vage8 203 ; Murgia, Prolegomena 1 3 1 - 1 3 3 , 1 35 , 1 87 ] .

X

CETERI CODICES

Bern. 184

Bern, B tirgerbibliothek, Bernensis Lat. 1 84, saec . IX-X. Scritto nel-

CODICES

XLII

l ' Ovest del la Francia, contiene Virgilio (sigla c dell ' edizione di Geymonat) con glosse marginali e interl ineari estratte in parte da Servio. Alcune glosse afferi­ scono al testo auctus : 45. claudunt Il faciunt frequenter 46. in 68. campum 90. resolue timorem meum se nuo

94. nauibus

1 81. de lan ugine barbae

1 1 1 . splendor deorum

198. festinantem

322. prouide

1 34. ante 337. conti-

343. sine nobilitare sine fama et memoria id est plebe ios interficiebat

374. incautum

393. ipse silens

fortes picta scuta habebant [Murgia, Prolegomena

491. id est caput

673. educauit

548. quia tiro erat nam

675. clausa

734. odiosam .

66-67 ; Munk Olsen 705-706] .

Budapest, Orszagos Széchényi Konyvtar, Budapestiensis Lat. 7, saec . X-Xl. Scritto in Germania, contiene Virgilio con in margine i Commentarii ser­ viani . Appartiene sicuramente alla classe y : 2. 3 om. nam p raeter Homerum Bu

4. I l captan tur. [Murgia, Prolegomena

1 22- 1 24, 1 32- 1 34, 1 88 ; Munk Olsen 7 1 1 ] .

Karlsruhe, B adische Landesbibliothek, Ca roliruhensis Lat. 339, saec . X. Fram­ mento del Commento serviano al libro IX del l ' Eneide (vv. 265-398; 648-773) contenuto in un codice miscellaneo. Probabilmente originario della Francia, è affine alla classe T contaminata da y (forse più vicino ai codici Q Se) : 289. 3 talia ex taliam 294. 3 impietatem 300. 2 non iura re non possumus 307. l alia 3 1 9. 3 om. plerumque sibilo Il om. sign(ficant. Lezioni singolari : 3 1 5. 2 consequentibus [Die Karlsruher Handschriften , mit einem Vorwort von W. Brambach, Wiesba­ den 1 970] . Mi.inchen, B ayerische Staatsbibliothek, Monacensis Lat. 1 5 953, saec . Xl. Originario della Germania, contiene il Commento di Servio (y ) a Vir­ gilio. [Munk 0/sen 8 1 2] . Mon. 1 5953

Vaticano, Ottobon ianus Lat. 1 4 1 0, saec . XII-XIII. Scritto probabilmente in Francia (o in Inghilterra), contiene Virgilio copiosamente annotato negli spazi interlineari e in margine. Gli scoli i sono in parte estratti da Servio (testo r). [Murgia, Prolegomena 62; Munk Olsen 777; Pellegrin l , 550-5 5 2 ] . Ott.1410

CODICES

XLIII

Vaticano, Ottobon ianus Lat. 2838, saec . X V. Scritto in Italia, contiene Servio, secondo Murgia in un testo assai vicino a N, ma spesso contamina­ to con 'Y (2. 3 om. nam praeter Homerum 4. I l captantur 10. 3 quia 20. 7 discessus) . [Murgia, Prolegomena 62; Pellegrin l , 797-798] . Ott.2838

Oxford, Bodleian Library, Bodleian us A uer. Lat. F. l . l 6, saec . X . Scritto i n Ger­ mania, contiene i Commenta ri i serviani (T), le Georgiche e l ' Eneide abbondan­ temente annotate con glosse e scolii in parte estratti da Servio e dal Se rvius auc­ tus (68. id est campum pro silens

96. secu rus

675. quae eis comm issa est Il clausa [Sa vage8

198. festinantem

249. firma

393.

622. id est setis eq uel quia in arcubus nerui equini soleballt esse 676. ad moenia ) .

1 85- 1 8 7 ; Murgia, Prolegomena 1 48- 1 5 1 ; Munk Olsen 748-749 ] .

Pal.1 646 Vaticano, Palatinus Lat. 1 646, saec . X l . Scritto in Germania, il codice contiene Servio secondo la tradizione 'Y (30. 9 supelfunditur 75. 4 ex taedis 289. 3 talia ) , ma pi ù vicino a Da Darmst. (20. 7 recessus 141. 2 dicebat ex decebat 448. 7 abire 517. 1 -2 om. hic ostendit [ . . ] TEGMJNA 570. 2 repperiebatur) con lezioni deri vate da un codice T (479. l quia petit solen t), forse più vicino a Pa (4. I l captabantur 158. 3 sociis inferre terrorem 254. 2 dicit 505. 8 irci 644. l maioris meriti es; ma 448. I O capitolii prmw pars tecti patet) e con correzioni da a (230. l uel spacio supra statio 505. 8 .

hirci) . [Murgia, Prolegomena

6 1 ; Munk Olsen 823 ; Pellegrin 2, 2, 299-300 ] .

Pari s, B ibl iothèque nationale, Parisinus Lat. l 0308, saec X l . Scritto in beneventana nel Sud del l ' Ital ia (forse Napoli), contiene Virgilio con glosse e scoli i estratti in parte da Servio. Secondo Murgia, per il libro I I I dell ' E­ neide, contiene lezioni del subarchetipo li. Per il resto, è vicino alla classe 'Y· Nel libro IX ho ri nvenuto, nel l ' i nterl inea o in margine, alcuni scol ii di prove­ nienza serviano-danielina (90. dissolue o nate metus meos 134. iuxta se uel ante se 314. transeunt 324. nobilem (sic) 350. reicit 354. parenthesis Paris. 1 0308

386. imprudens . ualde prudens . ualde prudens uel quia laetum reuersus incidit in hostes

397. propter difficultatem locis spinosi

ad senectutem m ilitamus

676. intra menia

601. s. ad

734. odiosam ) .

612. usque

XLIV

CODJCES

[ Thomas, Essai 309-3 1 0; Savage7 1 1 7- 1 1 9 ; Murgia, Prolegomena 3 5 , 5 1 ; Munk Olsen 765-766 ] . Reg.5993 Vaticano, Reginensis Lat. 5 9 9 3 , saec . Xl. Scritto i n Germania, con­ tiene il Commento di Servi o al l ' Eneide con molte lacune. Il libro IX si conclude al v. 467 (praefigunt). Appartiene alla tradizione 'Y (2. 3 om. nam praeter Home­ rum 4. 12 sede). [Munk Olsen 826] .

Trento, B iblioteca comunale, Tridentinus Lat. 1 660 TC, saec . X l . Scritto nel l ' Ovest della Germania o in Austria, il codice contiene gli Opera di Virgilio con glosse marginali e interl ineari ricavate da Servio. [Murgia, Prolegomena 57; Munk 0/sen 774] .

Trident. 1660

Vaticano, Vaticanus Lat. 1 57 3 , saec . XI e XIII-XIV. Per la prima parte (f. 1 -95, sino ad A en. 7 , 37 1 ) è scritto in beneventana originaria del Sud del l ' Italia; la seconda parte (f. 96- 1 49), in scrittura gotica, risale al XIII o al XIV secolo. Contiene Virgilio con glosse e scolii marginali e interlineari . Per il libro IX, compreso nella seconda parte del manoscritto, si leggono glosse tratte da Servio e anche dal Servius auctus ( 13. 2 inordinata propter absentiam eneae 68. campum planum). [Murgia, Prolegomena 58; Munk 0/sen 786] . Vat. 1 573

Vat. 1 574 Vaticano, Vaticanus Lat. 1 574, saec . XII. Il codice è stato scritto in Germania o in Ital ia. Contiene Virgilio con scoli i marginali e interl ineari estratti da Servio (T) . Qulche glossa di provenienza serviano-danielina o serviana a (90. meos 1 70. pinnas murorum 270. equum scilicet 393. ipse silens). [Murgia, Prolegomena 5 8 ; Munk Olsen 7 86-787]. Vat. 1 575 Vaticano, Vaticanus Lat. 1 575, saec . XII. Il codice è stato scritto in Francia o in Italia. Contiene Virgilio con scoli i marginali e interlineari , probabil­ mente più tardi (forse saec. XV), estratti in parte da Servio. Qualche glossa ser­ viano-danielina (676. ad menia). [Murgia, Prolegomena, 58; Munk Olsen, 7 87 ] .

CODICES

XLV

Vaticano, Vaticanus Lat. 325 1 , saec . Xl. Il codice è originario del l ' Italia, secondo M . Vattasso proviene da " u n monastero si tuato nel territorio compreso tra Lodi e Novara". Contiene Virgilio e, in margine, Servio (y ). [M. Vattasso, Contributo alla storia della poesia ritmica latina medievale, « SM » l ( 1 904- 1 905) 1 20- 1 25 ; Murgia, Prolegomena 59; Munk Olsen 7 88-789] . Wolfenbtittel, Herzog August B ibliothek, Guelferbytanus Lat. 404. l ( 3 ) Novi , saec . X I I . Originario della Germania. S i tratta di un frammento "quatuorfolia , del Commento servi ano. Contiene esattamente A en. 8, 678- 1 O, 6, ma con grandi lacune. Per i l libro nono, mancano completamente gli scoli i ai versi 40-50; 5460; 63-64; 75; 8 1 ; 92-93 ; 1 02- 1 07 ; 1 24-674; 677 ; 684; 688; 700; 707; 727; 748749; 760; 763 ; 767 ; 773 ; 778; 787; 803-804; 807 . Gli scolii rimanenti si presen­ tano quasi sempre in una stesura ridotta, come se si trattasse di estratti. Il codice appartiene alla classe 'Y ( 19. l nam 30. 8 inter 84. l beneficio 96. 3 sicut 97. l nec regi 679. l LIQ VENTIA 686. l primos), ma non mancano lezioni singolari (20. 2 yrim per chasma 7 15. 2 dixit 3 de e a fusus : effusus 729. pro insuper) o varianti di un certo valore attestate da una parte della tradizione. Per esempio: 4. 3 deus est pistorum 13. l propter 16. 2 sit ( = F) 80. l initio ex initiu 709. 2 super 772. l iungendis ( = F ) . [Munk Olsen 826] . Vat.325 1

"

SIGLORVM COMPENDIORVMQVE EXPLICATIO

SERVJYS F

=

Le

=

Le2

=

Pc

=

Pc2

=

r

=

a.

J

=

=

J2

=

A

=

o

=

02

=

Parisinus Lat. 7929, saec. IX Leidensis Voss. Lat. F. 25, saec. IX-X codicis Le corrector eiusdem temporis Parisinus Lat. 796 I, saec. X-XII codicis Pc corrector eiusdem temporis fragmentum saec. X-XI, quod Reginensis Lat. I495 continet consensus codicum Le Pc

r

Metensis Lat. 292, saec. IX (t) codicis J correctiones antiquae Caroliruhensis Lat. Aug. I I 6, saec. IX Oxoniensis Laud. Lat. II 7, saec. XI codicis O correctiones antiquae uei recentiores

s

=

S2

=

codicis S correctiones antiquae uei recentiores

e

=

consensus codicum A O S

Pa

=

Pa2

=

Q

=

Sangallensis Lat. 862, saec. X

Parisinus Lat. 7959, saec. IX codicis Pa corrector antiquus Laurentianus Piut. Lat. 45.I4, saec. IX

Q2

=

Se

=

Sc2

=

codicis Se corrector antiquus

Lb

=

codicis Leidensis B.P.L. 52 (L) corrector antiquus, qui duos

codicis Q corrector antiquus Laurentianus Piut. [Sanctae Crucis] Lat. 22 sin. I, saec. IX

quaterniones suppieuit, saec. IX =

=

=

codicis A corrector antiquus, saec. X consensus codicum Pa Q Se Lb (A2) Escoriaiensis Lat. T. II. I 7, saec. IX

XLVIII

SIGLORVM COMPENDIORVMQVE EXPLICATIO

E2

=

Darmst.

=

Darmstadtiensis Lat. 3245, saec. IX

Darmst.2

=

codicis Darmst. corrector, saec. X

codicis E corrector, saec. X-XI uel XV

Pb

=

Parisinus Lat. 16236, saec. X-XI

y

=

Tridentinus Lat. W. 72, saec. IX

Y2

'Y N u

=

codicis Y correctiones antiquae uel recentiores

=

Ambrosianus Lat. C 157 inf., saec. X

=

codicis Z corrector antiquus

=

consensus codicum E Darmst. Pb Y Z

=

Neapolitanus ex Vind. Lat. 5, saec. X

=

Berolinensis Lat. 4° 219-I, saec. XII

w

=

Guelferbytanus Lat. 2091, saec. XIII

W2

=

codicis W corrector eiusdem temporis

a

=

consensus codicum N U W

SERVIVS AVCTVS Parisinus Lat. 7929, saec. X

F

=

G

=

Bernensis Lat. 167, saec. IX-X

T

=

Bernensis Lat. 165, saec. IX

v

=

Vaticanus Lat. 1570, saec. IX-X

CODICES HIC ILLIC ADSCITI:

SERVIVS Bodl.I

=

Bodleianus Auct. Lat. F. l .16, saec. X

Bodi.II

=

Bodleianus Auct. Lat. T.l.25, saec. X

Canon.

=

Canonicianus Lat. 50, saec. XI

Da

=

Daventriensis Lat. I, 84 (Il F 5), saec. XI

Da2

=

codicis Da corrector antiquus

H

=

Hamburgensis Lat. scrin. 52, saec. IX

Harl.

=

Harleyanus Lat. 2782, saec. IX

Inn.

=

fragmentum Aenipontinum 70, saec. X.

Ld

=

Leidensis B. P. L. 5, saec. XII.

SIGLORVM COMPENDIORVMQYE EXPLICATIO Lips.

=Lipsiensis rep. I (4) 36 b, saec. IX

Lips.2

=codicis Lips. corrector antiquus

M

=Monacensis Lat. 6394, saec. XI

M2

=codicis M corrector antiquus

Mon.18059

=Monacensis Lat. 18059, saec. XI

Ott.

= Ottobonianus Lat. 1290, saec. XV

Paris.7761

=Parisinus Lat. 7761, saec. IX-X

Paris.7960

=Parisinus Lat. 7960, saec. IX

Paris.10307

=Parisinus Lat. 10307, saec. IX

Reg.1669

= Reginensis Lat. 1669, saec. IX

Reg.1674

= Reginensis Lat. 1674, saec. IX

Ta

=Treverensis Lat. l 086, saec. IX

Ta2

=codicis Ta corrector eiusdem temporis

Vat.lSll

=Vaticanus Lat. 1511, saec. IX

x

=Parisinus Lat. 7964, saec. XIV

SERVIVS AVCTVS Pe

=Parisinus lat. 7930, saec. XI

Montp.

= Montepessulanus lat. H 253. saec. IX-X

e

=scholia apud Monacensis lat. 18059, saec. XI

D

=Parisinus lat. 7965, saec. XV

Bon.

= Bononiensis lat. 2301, saec. XV

+

=littera erasa uel quae legi non potest

t add.

=addidit, addiderunt

ad. loc.

=ad locum

a.

=altera manus, altera manu

m.

=locus corruptus

cf codd.

=confer

coli.

=collato, collatis

coni.

=coniecit, coniecerunt

=codices

corr.

=correxit, correxerunt

def

=defendit, defenderunt

del.

=deleuit, deleuerunt

XLIX

L

dist.

SIGLORVM COMPENDIORVMQVE EXPLICATIO =distinxit

dub.

=dubitanter

edd.

=editiones, editores

e. m.

=eadem manus, eadem manu

exe.

=excerptum

exser.

=exscripsit, exscripserunt

fort.

=fortasse

gl.

=glossa

incl.

=inclusit, incluserunt

inf

=inferiori (in margine)

in mg.

=in margine

in ras.

=in rasura

ma n.

=manus

om.

=omisit, omiserunt

prop.

=proposuit, proposuerunt

ree.

=recentior

rell.

=reliqua

se.

=scilicet

se cl.

=seclusit, secluserunt

suppl.

=supplevit, suppleverunt

supra l.

=supra lineam

susp.

=suspicatus

transp.

=transposuit, transposuerunt

u.

=uersus, uersum

< . . .>

=quae supplenda

[ ..]

=quae delenda

.

CONSPECTVS EDITIONVM QVAS PRAECIPVE ADHIBVI

SERVII EDITIONES

Steph.

Robertus Stephanus, P. Virgilii Maronis opera. Mauri Servii Honorati grammatici in eadem commentarii [ ...], Paris 1532.

Fabr.

Georgius Fabricius, Pub. Vergilii Maronis opera [ ...] cum veris[ ...] commentariis[ ...]Servii Honorati, Base1 1561.

Dan.

Petrus Danie1, Pub. Virgilii Maronis [ ...] Buco!. [ ...] Georg. [ ...] Aeneid. [ ...]. Et in ea Mauri Servii Honorati Grammatici commentarii, Paris 1600.

Lucius

H. Ludovicus Lucius, Pub. Vergilii Maronis opera cum [ ...] commentariis[ ...]Servi Honorati, Base) 1613.

Commel.

Abrahamus Commelinus, P. Virgilii Maronis cum veterum om­ nium commentariis nova editio, Leiden 1646.

Masv.

Pancratius Masvicius, P. Virgilii Maronis opera cum integris commentariisServii[ ...], Leeuwarden 1717.

Burm.

Petrus Burmannus maior et Petrus Burmannus iunior, P. Virgi­ lii Maronis opera cum integris et emendatioribus commen­ tariisServii[ ... ],Amsterdam 1746.

Lion

H. A1bertus Lion, Commentarii in Virgilium Serviani [ ...], Gottingen 1826.

Thilo

Georgius Thilo et Hermannus Hagen,Servii grammatici quife­ runtur in Vergilii carmina commentarii, 3 voli., Leipzig 1878-

1887 [rist. Hildesheim 1961]. Harv. II

Servianorum in Vergilii Carmina Commentariorum, editionis

LII

CONSPECTVS EDITIONVM

Harvardianae, vol. I I, quod in Aeneidos 1ibros I et II exp1anationes continet, Lancaster 1946. Harv. III

Servianorum in Vergilii Carmina Commentariorum, editionis

Harvardianae, vol. III, quod in Aeneidos 1ibros III- V exp1anationes continet, Oxford 1965. Penn.

Iosephi Pennisi coniecturae.

Schoell

Friderici Schoell coniecturae emendationesque apud Thilo.

Timp.

Sebastiani Timpanaro coniecturae per epistulas traditae.

VERGILII EDITIONES De La Cerda

P. Virgilii Maronis opera [ ... ], auctore I. L. de la Cerda [ ... ],

Frankfurt am Main 1608-1617. Ribbeck

P. Vergilii Maronis opera, [ ... ] ree. O. Ribbeck, Leipzig 1859-

1862. Forbiger

P. Vergilii Maronis opera [... ] edidit [...] illustravit atque indicem

rerum locup1etissimum adiecit A. Forbiger, 3 voli., Leipzig 18721875]. Conington- Nettleship

The Works of Vìrgil, with a commentary by J. Coning-

ton and H. Nettleship, 3 voli., London 1883-1898 [rist. Hilde­ sheim 1963]. Marmora/e

Virgilio, Eneide IX, a cura di E. V. Marmora1e, Firenze 1942

[Firenze 19502]. Mynors

P. Vergilii Maronis opera, recognovit [... ] R. A. B. Mynors,

Oxford 1969 [19869]. Geymonat

P. Vergilii Maronis opera, post R. Sabbadini et A. Castigliani

recensuit M. Geymonat, Torino 1973. Paratore

Virgilio, Eneide, a cura di E. Paratore, 6 voli., Milano 1978-

1983.

CONSPECTVS EDITIONVM

L III

SCRIPTORES INTERPRETESQVE ANTIQVI Ace.

L. Accia, l Frammenti delle Tragedie, a cura di V. D' Antò,

Lecce 1980. Adn. Luc.

Adnotationes super Lucanum, ed. I. Endt, Leipzig 1909.

Anon. Arat. Il

Aratus Latinus cum scholiis, in E. Maass, Commentariorum in Aratum reliquiae, Berlin ( 1898) 172-306.

App.

Appiani, Historia Romana, 1, ed. P. Viereck - A.G. Roos, edi­

tio stereotypa correctior, addenda et corrigenda adiecit E. Gabba, Leipzig 1962. Ariston.

Aristonici, Tkpl aT]pdwv' l Atd8oç reliquiae emendatiores, ed.

L. Friedlaender, Gottingen 1853 [rist. Amsterdam 1965]. Arn.

Arnobi, Adversus Nationes libri VII, ree. C. Marchesi, Torino 1934.

Arus.

Arusianus Messius, Exempla elocutionum, a cura di A. Della

Casa, Milano 1977 [ Asper

=

GLK V II, 449-514].

Vergilius Aspri (Grammatica Vergiliana), in Appendix Servia­ na, ree. H. Hagen, Leipzig 1902, 531-540.

A. Tomsin, Étude sur le Commentaire Virgilien d'Aemilius Asper, Paris 1952.

P. Wessner, Aemilius Asper. Ein Beitrag zur romischen Litera­ turgeschichte, Halle 1905. Athen.

Athenaei Naucratitae, Dipnosophistarum libri X V , ree. G.

Kaibel, Leipzig 1887-1890 [rist. Stuttgart 1961-1962]. Auct. Her.

Incerti auctoris, De ratione dicendi ad C. Herennium libri IV,

ed. F. Marx, Leipzig 1894. Cornifici, Rhetorica ad C. Herennium, a cura di G. Calboli,

Bologna 1969. [Aur. Vict. ]

Sexti Aure li i Victoris, 'Li ber de Caesaribus '. Praecedunt

LIV

CONSPECTVS EDITIONVM

'Origo gentis Romanae' et 'Liber de uiris illustri bus urbis Romae', subsequitur 'Epitome de Caesaribus , ree. F. Pichl­ mayr, Leipzig 1911, 19662 (con aggiunte di R. Gruendel). '

Anonimo, Origini del popolo romano, a cura di G. D' Anna,

Milano 1992. MAZZARINO,

A., Appunti sul metodo III. Per un'edizione criti­

ca dell'Origo gentis Romanae,

«

Hlk

»

33-34 (1993- 1994)

461-512. Aus.

D. Magni Ausonii, Opuscula, ed. K. Schenkl, Berlin 1883.

Bruns

Fontes /uris Romani Antiqui, ed. C. G. Bruns, Tiibingen 1871.

Caes.

Bellum Gallicum, ed. W. Hering, Leipzig 1987 Bellum ciuile, ed. A. Klotz - W. Trillitzsch, Leipzig 19692•

Cato Orig.

Catonis, Les Origines (Fragments), texte établi, trad. et

comm. par M. Chassignet, Paris 1986. [cf. HRR, l, 55-97]. Cato. Agr. Charis.

Catonis, De agri cultura, ree. A. Mazzarino, Leipzig 19822. Flavii Sosipatri Charisii, Artis grammaticae libri V, ed. K.

Barwick, Leipzig 1925 [ed. stereotypa correctior editionis prioris addenda et corrigenda collegit et adiecit F. Kiihnert, Leipzig 1964]. Cic.

Ciceronis, Orationes, ed. A.C. Clark- W. Peterson, 6 voli.,

Oxford, 1901-1911 Cic. Phil.

Ciceronis, Philippicae, ed. P. Fedeli, Leipzig 1982.

Cic. Har. Resp.

Ciceronis, Oratio de haruspicium responsis, ed. A. Quaglia­

none, Milano 1968. Cic. lnv.

Ciceronis, De inuentione, ed. E. Strobel, Leipzig 1915.

Cic. Leg.

Ciceronis, De legibus, ed. J. Vahlen, Berlin 18832•

Cic. Or. fr.

Ciceronis, Orationum deperditarum fragmenta, ed. G. Puccio­

ni, Milano 1972.

CONSPECTVS EDITIONVM

LV

Comm. Bern. Luc. M. Annaei Lucani Commenta Bernensia, ed. H. Usener, Leip­

zig 1869 [rist. Hildesheim 1967]. Cornutus

R. Reppe, De L. Annaeo Cornuto, Leipzig 1906. Cf. GRF M

CRF Ribb.

Comicorum Romanorum fragmenta, ree. O. Ribbeek, Leipzig

1873 [rist. Hildesheim 1962]. Diod.

Diodore de Sicile, Bibliothèque historique, livre XII, texte éta­

bli et traduit par M. Casevitz, Paris 1972. Dion. Halic.

Dionysi Halicarnasensis, Antiquitatum Romanarum quae supersunt, ed. C. Jaeobi, Leipzig 1885- 1905.

Don. Verg.

Aelii Donati commenti Vergiliani, reliquiae praeter vitam, praefationem, prooemium, seripsit l. Ender, diss. Greifswald

1910. Don. Ter.

Aeli Donati, Commentum Terenti. Accedunt Eugraphi Com­ mentum et Scholia Bembina, ree. P. Wessner, 2 voli., Leipzig

1902-1905. Enn. Ann.

T he Annals of Q. Ennius, edited with Introduetion and Com­

mentary by O. Skutseh, Oxford 1985. Ennianae Poesis Reliquiae, iteratis euris ree. l. Vah1en, Leip­

zig 19032• Enn. Scaen.

T he Tragedies of Ennius . The Fragments edithed with an

Introduetion and Commentary by H.D. Joee1yn, Cambridge 1967 (1969). Scaenicae Romanorum Poesis Fragmenta, seeundis euris ree.

O. Ribbeek, vol. 1: Tragicorum Fragmenta, Leipzig 187 1 (rist. Hi1desheim 1962). Enn. . . , ree. l. Vah1en, eit. EtG.

Etymologicum Gudianum quod vocatur, ree. A. de Stefani,

Leipzig 1920, fase. I, Il A-Z. Etymologicum Graecae Linguae Gudianum. .. , ed. F.G. Stur­

zius, Leipzig 18 18.

LV I EtM.

CONSPECTVS EDITIONVM

Etymologicum Magnum, opera F. Sylburgii, editio nova cor­

rectior, Leipzig 1816. Etymologicum Magnum, ree. Th. Gaisford, Oxford 1848 [rist.

Amsterdam 1962]. Eust.

Eustathii, Commentarii ad Homeri lliadem ad fidem exempli Romani editi, tom. I-IV, Leipzig 1827-1830.

Fest.

Sexti Pompei Festi, De verborum significatu quae supersunt cum Pauli epitome, ed. W.M. Lindsay, Leipzig 1913.

FGrHist

Die Fragmente der griechischer Historiker von F. Jacoby,

Berlin-Leiden 1926-1958. Fior.

L. Annaei Fiori quae exstant, ed. E. Malcovati, Roma 19722•

Firm. Math.

lulii Firmici Materni, Matheseos libri V /11, ed. W. Kroll-F.

Skutsch-K. Ziegler, 2 voli., Leipzig 1897-1913. FPL M

Fragmenta poetarum Latinorum epicorum et lyricorum prae­ ter Ennium et Lucilium, ed. W. Morel, Leipzig 1927. Fabii Planciadis Fulgentii, Opera, ree. R. Helm, Leipzig

1898 [rist. con addenda di J. Préaux, Stuttgart 1970]. Fabio Planciade Fulgenzio, Definizione di parole antiche,

introduzione, testo, traduzione e note a cura di U. Pizzani, Roma 1968

=

Pizzani

PENNISI, G., Fulgenzio e la "Expositio Sermonum Antiquo­ rum", Firenze 1963.

=

Pennisi, Fulgenzio1

PENNISI, G., L'art. 5 del/ '"Expositio Sermonum Antiquorum" di Fulgenzio, in Poeti e Intellettuali nella Roma antica e tar­ doantica, Reggio Calabria 1979. Geli. Gl.L

=

Pennisi, Fulgenzio2

A. Gel/i, Noctes Atticae, ed. P.K. Marshall, Oxford 1968, 19902•

W. M. Lindsay, Glossaria Latina, 5 voli., Paris 1926-1931. Ansi/.

:

Glossarium Ansileubi sive Librum glossarum l, 15-604;

Abav.: Abavus, 2, 23-121;

,

CONSPECTVS EDITIONVM

Philox.

LV II

Philoxeni, 2, 122-291;

:

Abstr. : Abstrusa, 3, 1-90; Abol. : Abolita, 3, 92-183. CGL

Corpus Glossariorum Latinorum, ed.G. Goetz, 7 voli., Leip­

zig 1888-1923. Lat. Graec. : Glossae Latinae-Graecae, 2, 1-212; Graec. Lat. : Glossae Graeco-Latinae, 2, 213-483; Min. : Glossaria Minora, 2, 485-597; Mont. : Hermeneumata Montepessulana, 3, 281-343; Var. : Hermeneumata Varia, 3, 391-531; Vatic. : Glossae Codi cis Vaticani 3321, 4, 1- I 98; Sangall. : Glossae Codicis Sangallensis 9 12, 4, 199-298; Leid. : Glossae Codicis Leidensis 67, 4, 299-581; App. : Appendix, 4, 583-605; Plac. : Glossae Placidi, 5, 1-158; Exc. ex l. gloss.

:

Excerpta ex libro glossarum, 5, 159-255;

Ampi.: Glossaria Amploniana, 5, 257-431; Cass. : Excerpta ex glossariis Romanis et Cassinensibus, 5,

433-586; Miscell. GLK

:

Miscellanea, 5, 587-664.

Grammatici Latini, ex recensione H. Keilii, 8 voli., Leipzig

1855-1880 [rist. Hildesheim 1961]. Gran. Licin.

Grani Liciniani Reliquiae, ed. N. Criniti, Leipzig 1981.

GRF F

Grammaticorum Romanorum Fragmenta, ed. G. Funaioli,

Leipzig 1907 [rist. Stuttgart 1969]. GRF M

Grammaticae Romanae Fragmenta aetatis Caesareae, col1.,

ree. A. Mazzarino, vol. I, accedunt volumini Funaioliano addenda, Torino 1955. Hes. Th.

Hesiod, Theogony, edited with Prolegomena and Commentary

by M.L. West, Oxford 1966. Hse h.

Hesychii Alexandrini Lexicon, ree. et em. K. Latte, I, A-il.; Il, E-X, Kopenhagen 1953, 1966.

CONSPECTVS EDITIONVM

LV III Hse h.

Hesychii Alexandrini Lexicon, post l. Albertum ree. M. Sch­

midt, 1- V, Jena 1858-1868 [rist. Amsterdam 1965]. Hom.

Homeri, Opera, ed. D.B. Munro - T.W. Allen, Oxford 1912-1920.

Hor.

Q. Horatii Flacci, Opera, ed. F. Klingner, Leipzig 19593•

HRR

Historicorum Romanorum Reliquiae, ed. H. Peter, 2 voli.,

Leipzig 1906-1914 [rist. Stuttgart 1967] fsid.

lsidori Hispaliensis, Opera, ed. F. Arevalo, 7 voli. Roma

1797-1803. lsid. Orig.

lsidori Hispalensis Episcopi, Etymologiarum sive Originum libri XX, ree. W.M. Lindsay, 2 voli., Oxford 1911.

luu.

A. Persi Flacci et D. funi luvenalis Saturae, ed. W. V. Clausen,

Oxford 1959. Lact. Plac.

Lactantii Placidi qui dicitur Commentarios in Statii Thebaida et Commentarium in Achilleida, ree. R. Jahnke, Leipzig 1898

[cf. SWEENEY, R.D., Prolegomena to an edition of the Scholia to Statius, Leiden 1969. Liu.

Titi Liui, Ab urbe condita, ed. W. Weissenborn-M. Miiller-W.

Heraeus-0. Rossbach, Leipzig, 1881 [rist. parziale Stuttgart 1959]. Luc. Luci!.

Lucani, Opera, ree. R. Badalì, Roma 1992. C. Luci/ii, Carminum Reliquiae, ree. enarr. F. Marx, 2 voli.,

Leipzig 1904-1905 [rist. Amsterdam 1963]. Lucilius, Satiren, lateinisch und deutseh von W. Krenkel, 2

voli., Berlin 1970. Lucilius, Satire.1·, texte établi, traduit et annoté par F. Charpin,

3 voli., Paris 1978-1991. Lucr.

Lucreti, De Rerum Natura, ree. C. Bailey, Oxford 19222•

Macrob. Sat.

Macrobius, ed. J. Willis, Leipzig 19702•

LIX

CONSPECTVS EDITIONVM

I Saturnali di Macrobio Teodosio, a cura di N. Marinone,

Torino 1967, 19772• Mela

Pomponii Melae, De Chorographia libri tres, ree. C. Frick,

Leipzig 1880 [rist. Stuttgart 1968]; Pomponii Melae, De Chorographia libri tres, introd., ed. crit.

e comm. a cura di P. Parroni, Roma 1984. [cf. PARRONI, P., Il proemio della Chorographia di Pomponio Mela, ( 1968) 184-197 (Seru. Aen. 9, 30)

=

«

RFIC

»

96

Parroni].

Pomponius Mela, Chorographie, texte établi, traduit et annoté

par A. Silberman, Paris 1988. Mythogr.

Scriptores Rerum Mythicarum Latini tres Romae nuper re­ perti, ed. ac scholiis illustr. G.H. Bode, Cellis 1834 [rist. Hil­

desheim 1968]. Naev.

S. Mariotti, Il Bellum Poenicum e l 'arte di Nevio, Roma 1955; [rist. Roma 1966]. Cn. Naevi, Belli Punici Carminis quae supersunt, ed. [ . ..]

commentariolo metrico instr. W. Strzelecki, Leipzig 1964. Cn. Naevi, Belli Poenici Carminis Fragmenta, coli. A. Mazza­

rino, Messina 1966, 19692• Non.

Nonii Marce/li, De Compendiosa Doctrina libri XX, ed. W.M.

Lindsay, 3 voli., Leipzig 1903. Pac.

M. Pacuuii Fragmenta, ed. G. D' Anna, Roma 1967.

Pers.

A. Persi Flacci et D. funi luuenalis Saturae, ed. W. V. Clausen,

Oxford 1959. Petr.

Pétrone, Le Satiricon, texte établi et traduit par A. Ernout,

Paris 1923 [rist. Paris 1990] Plaut.

T. Macci Plauti, Comoediae, ree. W.M. Lindsay, 1-11, Oxford

19102• Plin. N. H.

C. Plini Secundi, Naturalis Historiae libri XXXVII, ed. L. Jan

- C. Mayhoff, 6 voli., Leipzig 1892-1909.

LX Plin. N. H.

CONSPECTYS EDITIONYM

Pfine l'Ancien, Histoire Naturelle livre VII, texte établi, tra­

duit et commenté par R. Schilling, Paris 1977. Pline l'Ancien, Histoire Naturelle livre XXI, texte établi, tra­

duit et commenté par J. André, Paris 1969. Piin l 'Ancien, Histoire Naturel/e liv re XXXIII, texte établi, tra­

duit et commenté par H. Zehnacker, Paris 1983. Piot.

Plotin, Ennéades, ed. É. Bréhier, Paris 1954.

Plut.

Plutarchii, Vitae Parallelae, recognoverunt C. Lindskog et K.

Ziegler, 4 voli., Leipzig 1914-1940. Porf Hor.

Pomponi Porfyrionis, Commentum in Horatium Flaccum, ree.

A. Holder, Innsbruck 1894 [rist. Hildesheim 1967]. Preibisch

Fragmenta librorum pontificiorum, ed. P. Preibisch, Tilsit 1878.

Probus

J. Steup, De Probis Grammaticis, Jena 1871. B. Kuebler, De M. Valerii Probi Berytii commentariis Vergi­ lianis, diss. Berlin 1881.

I. Aistermann, De M. Valerii Probi Berytii vita et scriptis, diss. Bonn 1909. Ps. Acr.

Pseudacronis, Scholia in Horatium uetustiora, ed. O. Keller, 2

voli., Leipzig 1902-1904. Rabir.

C. Rabirius, Bellum Actiacum e papyro Herculanensi 817, ed.

l. Garuti, Bologna 1958 [cf. FPL M, 120-121]. Regell Sali.

Fragmenta auguralia, ed. B. Regell, Heinsberg 1882. C. Sallusti Crispi, Catilina, Jugurtha, Historiarum fragmenta

selecta. Appendix Sallustiana, ree. L.D. Reyno1ds, Oxford 1991. Sali. Hist.

Gai Sallusti Crispi quae supersunt, ree. R. Dietsch, vol. II,

Historiarum reliquiae. lndex, Leipzig 1859, 18764• C. Sallusti Crispi, Historiarum Reliquiae, ed. B. Maurenbre­

cher, 2 fase., Fragmenta, argumentis [ .. ] instructa, accedunt .

indices, Leipzig 1891-1893.

CONSPECTVS EDITIONVM

sch. Arat.

E.

LXI

Maass, Commentario rum in Aratum reliquiae, Berlin 1898.

Scholia in Aratum vetera, ed. J. Martin, Stuttgart 1974. sch. Arist.

Scholia in Aristophanem, ed. G. Dindorf, Oxford 1838. Scholia Graeca in Aristophanem, ed. Fr. Diibner, Paris 1877

[rist. Hildesheim 1969]. sch. Cali.

Callimachus, ed. R. Pfeiffer, I-11, Oxford 1949-1953.

sch. Hor.

Scholia in Horatium À ifJ 1/J codicum Parisinorum Latinorum 7972, 7974, 7971, ed. H.J. Botsehuyver, Amsterdam 1935.

sch. Il. AB

Scholia Graeca in Homeri lliadem, ex eodieibus aueta et

emendata, ed. G. Dindorf, I-IV, Oxford 1875- 1877. sch. Il. D

Homeri llias et Odyssea, et in easdem Seholia sive interpreta­

tio veterum. Opera, studio et impensis I. Barnes, 2 voli., S. T. B. Cambridge 1711. sch. Il. vet.

Scholia Graeca in Homeri lliadem (scholia vetera), ree. H.

Erbse, 1-V, Berlin 1969-1977. sch. Lyc.

Lycophronis Alexandra, ree. E. Seheer, vol. II seholia eonti­

nens, Berlin 1881 [rist. Berlin 1958]. sch. Pind.

Scholia vetera in Pindari carmina, ree. A.B. Draehmann; I­ III, Leipzig 1903, 1910, 1927.

sch. Theocr. sch. Ver.

Scholia in Theocritum vetera, ree. C. Wendel, Leipzig 19 14. Scholiorum Veronensium in Vergilii Bucolica, Georgica, Aeneidem Fragmenta, in Appendix Serviana, ree. H. Hagen,

Leipzig 1902 [

=

Thilo, vol. III].

BASCHERA, C., Per un'edizione degli Scholia Vergilii Vero­

nensia, Tesi di laurea, Univ. di Padova 1992- 1993. sch. uet. Juu.

Scholia in Juuenalem uetustiora, ed. P. Wessner, Leipzig 193 1.

sch. uet. Pers.

Auli Persi Flacci, Satirarum Liber, cum scholiis antiquis, ed.

O. Jahn, Leipzig 1843 [rist. Hildesheim 1967].

LXII

Sen. N. Q.

CONSPECTVS EDITIONVM

Seneca, Natura/es quaestiones, ed. Th.H. Corcoran, 2 voli., London-Cambridge 197 1-1972.

Stat. Steph. By::..

Statii, Opera, ed. A. Klotz - Th.C. Klinnert, Leipzig 1973. Stephani Byzantii, Ethnicorwn quae supersunt, ex ree. A. Meinekii, Berlin 1849.

Strabo

Strabonis, Geographica, ree. A. Meineke, I-III, Leipzig 1903-

1907. Ter.

P. Terenti Afri, Comoediae, ree. brevique adnotatione critica instr. R. Kauer - W.M. Lindsay, Oxford 1926.

Tib. Don.

Tiberi Claudi Donati, lnterpretationes Vergilianae, ed. H. Georgii, 2 voli., Leipzig 1905, 1906-19 12 [rist. Stuttgart 1969].

TRF Ribb.

Tragico rum Romanorum fragmenta, ree. O. Ribbeck, Leipzig

187 1 [rist. Hildesheim 1962]. Varr. L. L.

M. Terenti Varronis, De lingua Latina quae supersunt, ed. G. Goetz - F. Schoell, Leipzig 19 1 O.

Varr. R. R.

M. Terenti Varronis, Rerum rusticarum libri tres, ed. G. Goetz, Leipzig 1912.

Van: Logist.

M. Terentii Varronis, Saturarum Menippearum Reliquiae, ed. A. Riese, Leipzig 1865. E. Bolisani, l Logistorici varroniani, Padova

Van: Rer. Diu.

1937.

M. Terentii Varronis, Antiqq. Rerum Diuinarum, apud P. Qui­ dii Nasmzi.\· Fastorum Libri sex, ed. R. Merkel, Berlin ( 184 1) CVI-CCXLVII.

M. Terenti Varronis, Antiquitates Rerum Diuinarum librorum l-Il fragmenta, ed. A.G. Condemi, Bologna 1965. B. Cardauns, M. Terentius Varro, Antiquitates Rerum Diuina­

rum, 2 voli., Wiesbaden 1976. Vt:m: Vita Pop. Rom.

B. Riposati, M. Terenti Varronis, De Vita Populi Romani,

fonti, esegesi, edizione critica dei frammenti, Milano 1939 [rist. Milano 1972].

CONSPECTVS OPERVM AD SERVII TEXTVM PERTINENTIVM

INDEX COMPENDIORVM

AAntHung

=Acta Antiqua Academiae Scientiarum Hungaricae

AAPel

= Atti della Accademia Peloritana dei Pericolanti. Classe di

AAT

=Atti della Accademia delle Scienze di Torino

AAW W

= Anzeiger der Òsterreichischen Akademie der Wissenschaften

Lettere, Filosofia e Belle Arti

in Wien AC

= L' Antiquité Classique

AFC

=Anales de Filologia Chisica

AFLN

= Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia della Università

AJPh

=American Journal of Philology

ALLG

=Archiv ftir Lateinische Lexikographie und Grammatik

di Napoli

ANRW

=Aufstieg und Niedergang der Romischen Welt

A&R

=Atene e Roma

ASNP

= Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia

ASP

=Archivio Storico Pugliese

Ath

=Athenaeum

AU

=Der Altsprachliche Unterricht

BASR

= Bulletin de l' Académie des Sciences de Russe

BFS

= Bulletin de la Faculté des Lettres de Strasbourg

BPhW

= Berliner Philologische Wochenschrift

CB

= The Classica) Bulletin

ccc

=Civiltà Classica e Cristiana

CJ

= The Classica) Journal

LXIV

CONSPECTVS 0PERVM

CPh

=Classica! Philology

CPhi

=Commentationes Philologae Ienenses

CQ

=Classica! Quarterly

CR

=Classica! Review

CRAI

= Comptes Rendus de l'Académie des Inscriptions et Beli es

C&S

=Cultura e Scuola

CSCA

= California Studies in Classica! Antiquity

Lettres

DA

=Dissertations Abstracts

EChis

=Estudios Chisicos

Em

=Emerita

EV

=Enciclopedia Virgiliana

GIF

= Giornale Italiano di Filologia

Gym

= Gymnasium

H

= Hermes

Hlk

= Helikon

HSPh

= Harvard Studies in Classica! Philology

IMU

=Italia Medioevale e Umanistica

InvLuc

=Invigilata Lucernis

JAW

= Bursians Jahresbericht tiber die Fortschritte der Klassischen

JCPh

=Jahrbticher fiir Klassische Philologie

JPh

=Journal of Philology

Altertumswissenschaft

JRS

=Journal of Roman Studies

Lat

= Latomus

LCM

= Liverpool Classica! Monthly

LEC

= Les Études Classiques

M

=Maia

MB

=Musée Beige

MD

=Materiali e Discussioni per l'analisi dei testi classici

MDAI(R)

= Mitteilungen des Deutschen Archliologischen Instituts (Rom.

MEFR

= Mélanges d'archéologie et d'histoire de l'École Française

MH

=Museum Helueticum

Abt.) de Rome

LXV

CONSPECTVS 0PERVM

Mn

=Mnemosyne

NC

=Numismatic Chronicle

NPhM

= Neuphilologische Mitteilungen

NRD

=Nouvelle Revue historique de Droit français et étranger

NTF

=Nordisk Tidsskrift for Filologi

PBSR

=Papers of the British School at Rome

Phil

=Philologus

PhS

= Philologische Studien

PhW

=Philologische Wochenschrift

pp

=La Parola del Passato

PVS

=Proceedings of the Virgil Society

QuadFoggia

= Quaderni dell'Associazione italiana di cultura classica,

QUCC

= Quaderni Urbinati di Cultura Classica

RAL

= Rendiconti dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di

RBi

=Revue Biblique

Deleg. di Foggia

Scienze morali, storiche e filologiche RBPh

=Revue Beige de Philologie et d'Histoire

RCCM

=Rivista di Cultura Classica e Medioevale

RE

= Real-Encyclopiidie der classischen Altertumswissenschaft

REL

=Revue des Études Latines

RFC

=Rivista di Filologia Classica (cfr.

RFIC

=Rivista di Filologia e di Istruzione Classica

RhM

=Rheinisches Museum

RHPh

=Revue d'Histoire et de Philosophie religieuses

RHR

=Revue de l'Histoire des Religions

RIL

=Rendiconti dell'Istituto Lombardo. Classe di Lettere, Scien-

infra RFIC) (1944-1949 =RFC)

ze morali e storiche RMAL

=Revue du Moyen Age Latin

RPAA

=Rendiconti della Pontificia Accademia di Archeologia

RPh

= Revue de Philologie, de Littérature et d'Histoire anciennes

RPL

=Res Publica Litterarum

RSF

=Rivista critica di Storia della Filosofia

sco

=Studi Classici e Orientali

Scr

=Scriptorium

LXVI

CONSPECTVS 0PERVM

=Studi Etruschi

SE SIFC

=Studi Italiani di Filologia Classica

Sii

=Sileno

SLI

=Studi Latini e Italiani

SM

=Speech Monographs

StudMed

=Studi Medievali

StudNon

=Studi Noniani

SOliv

=Studia Oliveriana

Sp

=Speculum

su

=Studi Urbinati di Storia, Filosofia e Letteratura

TAPhA

= TraQsactions and Proceedings of the American Philological

Tr

=Traditio

Vieh

=Vichiana

WJA

=Wtirzburger Jahrbticher ftir die Altertumswissenschaft

Association

ws

=Wiener Studien

Y CIS

=Yale Classica! Studies

ZA

=Zeitschrift ftir die Altertumswissenschaft

ZRG(R)

=Zeitschrift der Sav igny-Stiftung ftir Rechtsgeschichte

zvs

=Zeitschrift ftir Vergleichende Sprachforschung

CONSPECTVS OPERVM

AKIELASZEK, S.A., A preliminary text of the Servian commentary on the Eclo­ gues of Virgil, diss. John Casimir Univ. Poland 1951 [riass. in Fordham

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IO (1989) 245-272.

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))

14

CONSPECTVS 0PERVM

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AUSTIN, R.G., Aeneid Il, 567-588, « CQ »Il (1961) 185 -198. AVERY, W.T., /sidore (Orig. 3, 71, 9) and Servius (in Aen. l, 744), « CPh » 49

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Baehrens

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=

Barabino

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CONSPECT VS 0PERVM

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BORO VSKY, J., Spicilegium Servianum ex codice Bibliothecae Leninopolitanae

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Quatre fragments du Commentaire de Servius, -

Les fragments de Corsendonck,

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Lat » l (1937) 57-71.

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CPh »43 (1948) 126-130.

CONSPECT VS 0PERVM

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l 09 (1965)

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CONSPECT VS 0PERVM

LXX

CIPRIANI, G., I Galli fra stupidità e acume. Spunti di determinismo geografico in

Trogo-Giustino, Servio e Isidoro,

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QuadFoggia

»

2-3 (1982-1983) 131-141.

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HSPh

«

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JRS

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=

Fraenkel1

- Zum Text von Aeneis VI, 852, FRANCHINA, D.,

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MH

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2, 385)

=

Timpanaro2

Servius on the Saturnian metre, « CQ

>>

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