Storia di Roma. Caratteri e morfologie [Vol. 4] 9788806116446

L’analisi di qualunque dettaglio, per risultare davvero significativa, deve sempre rinviare alle coordinate d’insieme, o

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Italian Pages 1099 Year 1989

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Storia di Roma. Caratteri e morfologie [Vol. 4]
 9788806116446

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Storia di Roma Progetto di Arnaldo Momigliano e Aldo Schiavone Direzione di Aldo Schiavone

I

Roma in I tali a n

L'impero mediterraneo r. La repubblica imperiale 2. I principi e il mondo m

L'età tardoantica r. Crisi e trasformazioni 2. I luoghi e le culture IV

Caratteri e morfologie

Questo volume è stato curato da Emilio Gabba e Aldo Schiavone Hanno collaborato al progetto: Carmine Ampolo, Andrea Carandini, Guido Clemente, Filippo Coarelli, Lellia Cracco Ruggini, Emilio Gabba, Andrea Giardina, Domenico Musti, Mario Torelli.

Storia di Roma Volume quarto Caratteri e morfologie

Giulio Einaudi editore

Coordinamento: W alter Barberis. Redazione e reolizzfJ7.ione tecnico: Mario Bassotti, Gloriano Bosio, Giuseppe Bongiovanni, Nino Colombo, Gianfranco Folco, Mario Giovenale, Enrica Melossi, Angelo Moranelli. Indici: Piero Arlorio e Valerio Marotta. Consulenzo editoriale: Corrado Vivanti. Traduzioni di Piero Arlorio, pp. 459·86; Isabella Andorlini, pp. 513-55; Anna Vivanti Salmon, pp. 631-59.

© 1989 Giulio Einaudi editore s. p. a., Torino ISBN

88-o6·II644-4

Indice

p. 3

Premessa

Parte prima Le economie, gli ambienti ALDO SCHIA VONE

La struttura nascosta. Una grammatica dell'economia romana 7 I

5

20

48

Una storia invisibile L'ombra del capitalismo 3. Un sistema agrario· mercantile a base espansionistica e schiavistica, senza autoriproduzione 4· Lavoro e contraddizioni I.

2.

ANDREA GIARDINA

Uomini e spazi aperti 7I

I.

74

2.

78 85

3. 4·

87



9I

6.

Il paese degli automi Pastorizia e civiltà Popoli briganti Tipi etnici e forme economiche La nuova economia e le comunità dell'entroterra Transumanza e transumanze

ANDREA CARANDINI

La villa romana e la piantagione schiavistica I

o1

I I2 I 18 155

I92

La vil/4 perfecta (secondo le fonti letterarie) La villa romana tra formazione e decadenza (secondo le fonti archeologiche) 3. La vil/4 perfecta eli un senatore in Etruria 4· Alcune ville dell'Italia centrale tirrenica (una «visita guidata») 5· Paesaggi con ville nella pittura vesuviana I.

2.

vw

Indice LELLIA CRACCO RUGGINI

La città imperiale p. 20I 206 2I4 226 23I 240 256

I. 2. 3· 4· 5. 6. 7.

La formazione del modello Gerarchie politico-giuridiche Le «non-città» Anatomia e fisiologia dei rapporti esterni Strutture politiche e autonomia municipale Funzioni economiche, religiose, culturali: i riscontri morfologici La dinamica città-territorio e la (( pseudomorfosi »della città tardoantica

GUGLIELMO CAVALLO

Il segno delle mura. L'iconografia della città nel libro antico PIERO A. GIANFRO'ITA

Le vie di comunicazione 30I 303 3IO 3I9

1. Roma: i colli, il fiume, il mare 2. Le strade 3· Trasporti e navi 4.Lerotte

FERRUCCIO FRANCO REPELLINI

Tecnologie e macchine 3 23 3 30 3 33 338 34I 362

1. La natura,la tecnica, le macchine 2. Le macchine pneumatiche 3. L'architetto-ingegnere-meccanico 4· Le macchine secondo Vitruvio 5· Le macchine romane 6. Il valore delle macchine

GIUSEPPE PUCCI

I consumi alimentari 369 372 374 376 379 381 385 387

I. Sussistenza e demografia nel Lazio arcaico Il vino in età arcaica: tra sacro e profano 3· Dalla povertà alla luxuria: la diversificazione dei costumi alimentari 4· Frumento per i cittadini 5· Il pane quotidiano 6. Non di solo pane ... 7. Una città di parassiti? 8. Il cibo dello schiavo 2.

Indice MARIO VEGETTI

e PAOLA MANUU

La medicina e l'igiene I.

SANITÀ E PROFESSIONE MEDICA I. 2.

Patocenosi, igiene e organizzazione sanitaria La condizione sociale del medico

II.

IL SAPERE MEDICO

402 4I o 4I5 4I8 420 422 428

I. 2.

I medici greci Le scuole di medicina La medicina domestica Divulgazione e formazione

3· 4· 5. Medicus amicus 6. Galeno e la formazione di un sistema scientifico 7. Il galenismo

Parte seconda Poteri e forme sociali FRANCESCO DE MARTINO

Il modello della città-stato 433 436 438 44I 444 447 449 45I 453 454 457

I. 2.

3· 4· 5. 6. 7. 8. 9· I~.

I 1.

La città-stato: una creazione moderna Cittadinanza e forme di governo Il preteso equilibrio dei poteri nella costituzione mista I limiti territoriali ai diritti politici La pretesa inadeguatezza della costituzione Autonomia municipale e nuovi cittadini La violenza nella politica L'uso distorto degli organi costituzionali. La dittatura L~~: libertà romana l-e singole libertà. La provocatio La liPc:rtà privata

CLAUDE NICOLET

Il modellp dell'Impero 459 462 465 472 4 76 480

I.

2. 3. 4· 5. 6.

La Repubblica imperiale Impero e organizzazione del potere Spazio e politica L'ambiente sociale e umano Centro e periferia Il potere in gioco

IX

x

Indice EMILIO GABBA

Le strategie militari, le frontiere imperiali p. 487

I.

491 494 499

2.

502 509

3. 4· 5· 6.

L'esercito tardorepubblicano Il riassetto augusteo Eserciti e frontiere nell'età di Augusto I confini dell'impero nel I secolo d. C. Esercito e società civile tra n e m secolo d. C. Il problema militare nel tardo Impero

RICHARD SALLER

5I5 5I7 5I9 52 I

52 3 534 546 55 I

I rapporti di parentela e l'organizzazione familiare 1.

Le fonti

Definizioni della famiglia 3· La famiglia nucleare 4· Il matrimonio 5. Genitori e figli 6. Discendenza ed eredità 7. La parentela allargata 2.

EVA CANTARELLA

La vita delle donne I. TRA PADRE E MARITO

557 56 I 562 565 569

La famiglia e i poteri del pater La posizione della moglie in manu 3. L' usurpatio trinoctis: scelta femminile o imposizione famigliare? 4· Il cosiddetto matrimonio consensuale 5. Matrimonio e adulterio nell'età di Augusto 1.

2.

n. LA NUOVA ETICA FAMILIARE

575 576 578 580 58 I

Metamorfosi della morale pagana o influsso cristiano? Il buon marito e la felicità coniugale 3· Gli effetti dell'«etica della continenzu sulla vita delle donne 4· Le regole giuridiche nell'età degli Antonini e dei Severi: il matrimonio come libera scelta? 5· L'influenza cristiana I.

2.

m. LO SCIOGLIMENTO DEL MATRIMONIO

585 587 592

Il divorzio di Carvilio Ruga L'età classica: il diritto e la pratica sociale. La cessione della moglie incinta 3· L'età imperiale e la riforma giustinianea: I.

2.

Indice IV. PERMANENZE MENTALI E PRINCIPi GIURIDICI

P-595 596

r. L'aborto come lesione di un diritto maschile 2. L'esclusione dai virilia officia

v. 6oo

CAPACITÀ PATRIMONIALE E RICCHEZZA PEMMINILE

6o6

n. PARADOSSO ROMANO

VI.

AUGUSTO FRASCHETI1

Le feste, il circo, i calendari 6o9 6Io 6 rr 6I4 6I7 6zo 623 626

r. 2. 3. 4· 5· 6. 7· 8.

Vita quotidiana e tempo civico: il caso dei ludi I cittadini e i ludi Iludi e il principe Ludi e politica Feste in onore degli dèi, feste in onore degli uomini Le feste del principe Feste antiche e nuove Due calendari tardoantichi

Parte terza Le culture JOHN SCHEID

63I

Religione e società

634 637 643 653

I. 2. 3· 4·

Religione e comunità

I ruoli nel cui t o Una religione politica Un ritualismo senza dogmi

Sll.VANO BOSCHERINI

La costruzione del latino 66I 67I

r. Le origini 2. Lingua letteraria e lingua parlata ENRICO CAMPANILE

679

Le lingue dell'impero

68o 682

I. La latinizzazione dell'Italia 2. Celti e Germani

XI

XII

Indice p. 685

686 689

3· L'area balcanica 4· La diffusione del greco 5· L'Africa GUGLIELMO CA VALLO

Libro e cultura scritta 693 699 708 7I8 726

I.

2. 3· 4· 5·

Le tipologie Dal codice al rotolo Il libro sulla scena Cultura scritta e spazi urbani Un campo di tensioni

LUCIANO CANFORA

L'educazione 735 74I 744 746 749 755 759 763 768

I.

2. 3· 4· 5· 6. 7· 8. 9·

Catone tra figli e schiavi L'augusta genitrice terrorizza Coriolano I due fratelli Città e campagna La famiglia, lo Stato, la Storia «Fin qui si abbeverano i piu » L'insegnamento Da Treviri ad Antiochia Efficacia durevole

ANTONIO LA PENNA

La cultura letteraria 77I

1.

776

2.

78I 784 788 792 799 805

3· 4· 5. 6. 7. 8.

8I 4

9.

8I9

IO.

I caratteri e la «preistoria» La condizione del letterato e il teatro arcaico La nascita dell'epica La storiografia arcaica Satura e lirica. La scoperta dell'individuo Gli inizi della prosa classica Letteratura e potere nell'età augustea Le nuove vie della letteratura dopo Ovidio Il tramonto dei grandi generi letterari La rinascita letteraria del tardo IV secolo

SALVATORE SETTIS

Un'arte al plurale. L'impero romano, i Greci e i posteri 827 833

1.

2.

Un modello additivo Un'arte «bipolare»?

Indice 3· Evoluzione, decadenza, origini 4· Diffusione, selezione, funzione

5. Interpretazioni ALDO SCHIA VONE

Il pensiero giuridico I. 2.

Diritto «giurisprudenziale» romano e Corpus iuris civi/is giustinianeo «Calcolo» romano e ragione moderna

ARNALDO MOMIGLIANO

895

La storiografia della religione nella tradizione occidentale

Indici 9I 3 92 r

933 949

Personaggi e altri nomi antichi Luoghi e popoli Autori moderni e altri nomi non antichi Fonti

xm

Indice delle illustrazioni fuori testo

tra le pp. 734-35: I. Sarcofago etrusco da Cerveteri (particolare), IV secolo a. C. Città del Vaticano, Musei Vaticani. (Foto del Museo). 2.

Ara di Domizio Enobarbo (particolare), u-1 secolo a. C. Parigi, Louvre. (Foto del Museo).

3-4. Affreschi da Pompei, prima del79 d. C. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. (Foto Pedicini, Napoli).

5· Affresco dalla Casa di Giulia Felice a Pompei, prima del79 d. C. Ibidem.

6-7. Affreschi da Pompei, prima del 79 d. C. Ibidem.

8. Affresco da Pompei, prima del79 d. C. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. (Foto Foglia, Napoli).

9· Affresco da Pompei, prima del79 d. C. Ibidem.

IO. Pompei, Affresco dalla Casa del primo piano, codice di tavolette, prima del 79 d.C. (Foto Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Roma).

I I. Penna e calamaio, prima del79 d. C. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. (Foto Pedicini, Napoli).

I 2. Ritratto di Paquio Proculo con la mulier, Affresco da Pompei. Napoli, Museo Archeologico Nazionale.

I 3. Fanciulla con tavolette e stilo accanto alla compagna, Affresco da Pompei. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. (Foto Istituto Archeologico Germanico, Roma).

I 4· Pompei, Affresco dalla Casa di Cornelio Dadunanio, prima del 79 d. C. (Foto Fototeca Americana, Roma).

I5. Ultime colonne, autore e titolo di un rotolo in scrittura greca, I secolo a. C. Napoli, Biblioteca Nazionale, Officina dei papiri. (Foto Gabinetto Fotografico Nazionale, Roma).

I6. Frammento di un rotolo, tra il46 a. C. e i179 d. C. Napoli, Biblioteca Nazionale, Officina dei papiri. (Foto Istituto di Patologia del libro, Roma).

I 7. Frammento di un rotolo contenente le Storie di Sallustio, u secolo d. C. Manchester, John Rylands library. (Foto della Biblioteca).

XVI

Indice delle illustrazioni fuori testo r8. Il cosiddetto Ò «Sestinum». «Curo iUfuat!» et évergétisme municipol de t'eou en Italie, in REL, LXII (1984), pp. 236-74; EAD., Fiscolité cit.; w. ECK, Die Wosservrnotgung im romischen Reich: soxiopolitische Bedingungen, Recht und Administmtion, in Die Wosservrnotgung ontiker Stiidte. Petgamon Recht/Verwoltung, Brunnen/Nymphiien, Bouelemente, Mainz 1987, pp. 49·IOI. 120 G. BEJOR, L'edificio teatrale netl'urbon~xozione augusteo, in «Athenaeum•, nuova serie, LVII (1979), pp. 126-38; E. FRÉZOULS, Le thétitre romoin dans la culture urboine, in ÙJ città antico ci t., pp. 105·30; ID., ÙJ consi:Tuction du «theoi:Tum lapideum» et san contexte politique, in Thétitre et rpectacles dans t'ontiquité. Actes du Cotloque de Strosboutg (5-7 Novembre 1981), Strasbourg 1983, pp. 193·214; ID., Aspects de t'histoire orchitecturaledu thétitre romoin, in ANR W, serie 2, XII/I (r982), pp. 343-441; piu in generale M.-H. QUET, Remorques sur la piace de la fete dans le discours de morolistes grecs et dans t'éloge des cités et des évergètes aux premirn siècles de t'empire, in ÙJ fete, pratique et discours: d'Alexandrie hellénistique à la Mission de Besonçon, Paris •981, pp. 41-84. Per riferimenti piu generali, cfr. ora la meditata sintesi di P. GROS e M. TOREJ.J..I, Storia delt'urbanistica. Il mondo romano, Roma-Bari 1988, pp. r67 sgg., con ricca e aggiornata bibliografia tematica. 121 Cfr. sopra, nota 118; AnnEpigr, 1928, p. ro, n. 38 (databile fra il 253 e il29r); sulle associazioni religioso-sportive e pararnilitari dei «giovani», punta avanzata delle aristocrazie cittadine, cfr. specialmente R. MACMULLEN, Soldierond Civilian in the ÙJter Romon Empire, Cambridge Mass. 1963, pp. 135 sgg.; M. JAC·

246

Parte prima

Le economie, gli ambienti

Teodosio, anche la celeste «città di Cristo», nella fantasiosa e «popolare>> Apocalisse di Paolo apocrifa, in ambiente siriaco, si immaginerà dotata di 122 qualcosa come dodici cerchie di mura e dodicimila torri munite • In non pochi casi sembra emergere una precisa corrispondenza fra aspetti urbanistici e aspetti giuridici e (o) politici: ad esempio nella stretta relazione cronologica tra la metamorfosi dell'ordito monumentale di una città, registrata dall'archeologia, e il conferimento alla stessa di un epiteto imperiale onorifico o di uno statuto superiore nella gerarchia amministrativa: a Lilibaeum (Marsala) la concessione del titolo Colonia Helvia Augusta al tempo di Pertinace o, piu probabilmente, di Settimio Severo si accompagnò a un rilancio edilizio, esattamente come a Palermo, divenuta essa pure Colonia Augusta in età severiana; Augustodunum (Autun) -la civitas degli Edui che sostitui l' oppidum gallico di Bibracte ed ebbe tutta l' artificiosa attrezzatura urbanistica della '". In certe zone, come per esempio in Gallia, non soltanto continuano a svolgersi in ambito cittadino l'industria del vetro e della ceramica (che se ne allontaneranno soltanto verso il vn/vm secolo), ma è pure raro trovare archeologicamente attestate presenze di vasai nelle «ville)); e sembra che per circa nove decimi l'approvvigionamento ceramico provenisse da città relativamente lontane, dopo essersi concentrato in località piu vicine. Nell'Italia del Nord invece- ad esempio nell'area del Verbano, Canton Ticino, Lomellina -le officine manifatturiere ceramiche e vetrarie risultano distribuite piuttosto nei villaggi, lungo vie d'acqua navigabili che facilitavano la distribuzione dei prodotti: cos.f nel grosso vicus Sebuinorum - oggi Angera -, ben sviluppato come agglomerato a carattere preurbano . al v secolo U9 . f mo Le nundinae stesse, cioè i mercati periodici, per lungo tempo ebbero luogo esclusivamente nelle città o nei vici (castella) del territorio (per lo meno là ove esistettero: ché mancano per esempio attestazioni di questi mercati periodici nelle Gallie, forse in rapporto a strutture socioeconomiche peculiari). E quando certi proprietari-imprenditori incominciarono a prospettare la possibilità, per meglio commercializzare i loro prodotti, d'istituire nundinae fuori città, sulle proprie campagne - che talvolta si estendevano sopra diversi territori cittadini- e ne chiesero l'autorizzazione al senato di Roma, l'opposizione delle autorità municipali fu assai vivace: fu "' Sull'economia monetaria romana, le correnti interregionali di tasse, scambi, ecc., facendo uso della documentazione archeologica, cfr. K. HOPKINS, Taxes and Trade cit. Su Palladio (di origine gallica ma proprietario di terre in Italia), cfr. G. CAMODECA, Rapporti socio-economici cit., pp. 6oo-2; inoltre Codice teodosi.ano, 12.1.146 (del395), 14.7 .I (del 397); L. CRACCO RUGGINI, Le associazioni professionali ci t., pp. r8o sgg. m A. FERDIÈRE, Organisation et contrO/e de l'erpace rural parla ville. Contribution au débat, in P.-A. FÉ· VRIER e PH. LEVEAU (a cura di), Villes etcampagnes cit., pp. 95-100 (basandosi su Chartres e Dambron). Per le «industrie» del vetro e della ceramica a Treviri e a Magonza nel tardo impero, cfr. A. GIARDINA, Aristocrazie ferriere e piccola mercatura. Sui rapporti tra potere politico e formazione dei prezzi nel tardo impero romano, in QUCC, VII (1981), pp. 123-46 (specialmente p. 124). Per il vicus Sebuinorum, cfr. G. SENA CHIESA, Scavi nella necropoli romana di Angera (Varese), in Scavi e ricerche archeologiche degli anni 1976-1979, Roma 1985, pp. 385-410.

Cracco Ruggini

La città imperiale

261

il caso di Lucio Bellido Sollerte, proprietario di grandi tenute nell'agro vicentino ma soprattutto veronese, interessato anche alla produzione laterizia su larga scala, piu tardi console suffecto sotto Traiano, che quando nel 105 d. C. si rivolse al senato per ottenere un permesso del genere, si scontrò con la resistenza della municipalità vicentina, evidentemente preocçupata delle possibili ripercussioni negative sull'economia della città 160 • E questo, peraltro, già segno precoce di una tendenza che s'imporrà poi nel tardo impero e nell'età gotica: l'affermarsi di grandi mercati periodici campagnoli, talvolta d'attrazione addirittura interregionale e, proprio per questo, osteggiati invece dai proprietari locali gelosi dei propri monopoli di vendita. T aie sarà in Lucania la fiera di San Giovanni al Fonte presso l'antica Consilinum nella Lucania e Bruzii, al tempo di Cassiodoro. Apparirà allora definitivamente compiuto lo scavalcamento delle partizioni territoriali urbane e provinciali e il distacco della ricchezza e dell'attività economica dai centri cittadini 161 • Fino al v secolo e oltre, in ogni caso, la circolazione economica, sociale e culturale tra città e campagne permane nell'insieme vivace, e già se ne sono rilevati molteplici segni ed esempi in quanto si è andato dicendo. Soprattutto i notabili locali non cessarono mai, sin dall'alto impero, di trattenersi per periodi piu o meno prolungati nelle loro dimore di campagna, ove spesso amarono collocare monumenti funerari della famiglia, statue e iscrizioni ricevute in omaggio dal populus cittadino o da collegi urbani, e cos{ via. Se l'evergetismo monumentale privato e imperiale avvantaggiò precipuamente gli abitanti delle città - stimolando, per conseguenza, anche lo sviluppo artigianale -, neppure i vici ne furono del tutto tagliati fuori. La costruzione di strade senza dubbio fece sentire i suoi benefici effetti anche nelle campagne. Teatri, anfiteatri e circhi attirarono verso le città gli abitanti delle campagne, quando non stimolarono all'emulazione i piccoli notabili locali, che si fecero evergeti e costruttori di monumenti analoghi anche nei villaggi. Se la città fu centro del culto imperiale, spesso 160 PUNIO, Epistole, 5-4, 5·I3 (I05 d. C.); L. POLVERINI, Le città ci t., p. I89; L. CRACCO RUGGINI, Storia totale di una piccola città ci t., pp. 255·58, con ulteriori approfondimenti. Sul ruolo globalmente importantissimo di complementarità economica svolto dai vari mercati rurali nelle città ma soprattutto nei vici- sul raggio di poche decine di miglia di distanza- nelle diverse aree dell'impero (Siria, Africa del Nord, Italia, ecc.), dr. specialmente la documentazione raccolta e vagliata da R. MACMULLEN, Market-Days in the Roman Empire, in «Phoenix», XXIV (I97o), pp. 333-4I. 161 CASSIODORO, Varie, 8.33, del527 d. C., sul conventus Lucaniae presso il centro cultuale di San Cipriano sulla strada Capua-Reggio, ove affluivano merci, bestiame e schiavi da Campania, Apulia, Calabria e Bruzii; E. GABBA, Mercati efiere nell'Italia romana, in SCO, XXIV (I975l, pp. I4I-63; F. BURGA.RELLA, Tardo antico e alto Medioevo bizantino e longobardo, in Storia del Vallo Diano, II, Salerno I982, pp. I 3-4I (specialmente pp. I 3-20); L. CRACCO RUGGINI, Tra la Sicilia e i Bruzii: patrimoni, poteri politici e assetto amministrativo nell'età di Gregorio Magno, in Miscellanea di Studi Storici, Università degli Studi della Calabria, Dipartimento di Storia, II, Cava dei Tirreni 1982, pp. 59-77 (specialmente p. 64); EAD., Società provinciale cit., pp. 247·48, 259 e note I2-IJ.

262

Parte prima

Le economie, gli ambienti

associato con quello della divinità indigena protettrice della civitas, l'organizzazione di questo si presenta a volte in forme curiose, per cosi dire «federali» all'interno della stessa civitas, la quale coordinava al numen dell'imperatore anche i numina dei singoli pagi del territorio, ciascuno con un suo santuario, come si può vedere con chiarezza attraverso alcune iscrizioni di sacerdoti a Rennes, civitas dei Riedones 162 • Piu ovvio è il fenomeno del culto di divinità locali, legate al municipio quasi fossero suoi decuriones, secondo la testimonianza di Tertulliano e di Minucio Felice 163 • L'irradiarsi capillare della civilitas nel territorio urbano si tocca con mano anche se si considera l' onnipresenza della scrittura quale mezzo vero e proprio di comunicazione di massa, «littérature cles rues» attraverso testi epigrafici di tutti i tipi e per tutti i tipi di pubblico !6>) 16 ' Cfr. sopra, nota 6o. 16 ' TAM, fV/r, 2 II; G. SALMERI, La politico e il potere cit., pp. 77. 166 GREGORIO DI NISSA, Contro Eunomio, 1.49, in PG, XLV (r86J), col. 264 =Opero, a cura di W. Jaeger, l, Leiden 1960, p. 39; L. CRACCO RUGGINI, l vescovi e il dinamismo socio/e ci t., p. "5 e nota 35· 167 E. WIPSZVCKA, Le degré d'olphobétisotion en EJ!Ypte byzontine, in REAug, XXX (r984), pp. 28r-96. 168 Codiceteodosiono, 7.ro.r, 7.10.2.

Cracco Ruggini

La città imperiale

263

municipali. Tutto ciò è espressione di un polarizzarsi dell'attenzione governativa- nel segno delle cure, non soltanto del drenaggio fiscale spietato - sulle strutture rurali paganico-vicane, di un loro rivalorizzarsi anche a livello burocratico in quanto giunti dell'ingranaggio tributario 169 • Nella già menzionata Institutio Traiani fra IV e v secolo, se nella gerarchia finanziaria e tributaria pubblica si riconosceva in metafora il ruolo di «ventre e intestino» del gran corpo dell'impero- potenzialmente pericolosi, qualora dotati di smoderato appetito-, agli agricolae veniva assegnata la funzione di «piedi» che sostenevano il peso dell'intero corpo, auspicando quindi che se ne prendesse cura la «testa» stessa dello stato (cioè l'imperatore), per il suo proprio bene 170 • A parte proprietari sul tipo di quelli del Codice teodosiano sopra menzionati, probabilmente di rango modesto e che non sembra frequentassero abitualmente la città (tanto che era il governatore a recarsi in ispezione presso di loro), la presenza dell'aristocrazia cittadina nelle campagne dovette essere importante in ogni epoca dell'impero, anche a prescindere dai doveri inerenti alla gestione degli affari municipali. Paiono confermarlo le tracce di ville rurali del n/m secolo sia nella Gallia meridionale sia nell'Italia del Nord, con bei pavimenti musivi, per quanto ancora lontane dallo splendore di certi impianti residenziali campagnoli del IV secolo quali la villa del Casale presso Piazza Armerina o quelle, analoghe e coeve, di Patti e di Eloro, sempre in Sicilia. Fu per esempio in una dimora rurale gallica presso Agen che il clarissimus Claudio Lupicino, governatore della Maxima Senonia, ricevette e conservò una tavola di patronato che lo riguardava. E fu nelle campagne, evidentemente su proprietà ove solevano risiedere con frequenza, che usarono collocare la propria sepoltura molti notabili cittadini, come testimoniano numerose iscrizioni funerarie di magistrati municipali (duoviri, quattuorviri), curiali, seviri, augustali, membri di associazioni importanti"'. Sulla linea di un fattivo patronato rurale, già consacrato dalla tradizione dei ceti possidenti, si mosse in seguito anche l'azione dei chorepiscopi o «vescovi delle campagne», che in molte regioni sia dell'Occidente sia dell'Oriente e dell'Africa si presero cura delle popolazioni rurali non soltanto dal punto di vista pastorale, ma spesso anche con coinvolgimenti in faccende pratiche, di carattere economico e fiscale: in Cappadocia, nell'inoltrato IV secolo, Basilio di Cesarea informa di chorepiscopi che aiutavano i contadini a sfuggire alle leve militari facendoli entrare nel 169 17

Cfr. sopra, nOla 38.

° Cfr. sopra, notar 16, con testo corrispondente.

m Per Claudio Lupicino cfr. CIL, XIII, 921; P.-A. FÉVRIER e PH. UlVEAU (a cura di), Vii/es et campagnes cit.; per le ville siciliane tardoimperiali cfr. sopra, nota 139; per le sepolture rurali dei notabili, cfr. sopra, nota 162.

264

Parte prima

Le economie, gli ambienti

clero 172 • Funzioni analoghe, nella rete fittissima delle borgate rurali d'Africa, ebbero molti vescovi che in esse avevano sede m. Il cambiamento profondo del rapporto città-territorio, durante il tardo impero, si operò attraverso un'inversione nel rispettivo peso delle due entità. A poco a poco le campagne acquisirono sopravvento e centralità a livello economico-fiscale, e per conseguenza a quello politico e persino culturale. Le prime, remote avvisaglie si erano delineate fra II e m secolo, nel momento in cui tensioni sociali, ribellismo, in seguito anche contrasti religiosi, avevano cominciato ad avere per scenario non piu le città bensi le aree rurali, dall'Egitto dei «pastori» ribelli sotto Marco Aurelio alle Gallie prima di Materno e poi della Bagauda, all'Africa dei Quinquagentanei e piu tardi dei Circoncellioni e Donatisti '". Nelle campagne tese a spostarsi il fulcro economico deipotentes, che a partire dal IV secolo vi costruirono ville grandiose in cui risiedevano sempre piu a lungo, e alle quali vennero subordinati servizi, attività artigianali, movimenti di mercanti e di navi, rete viaria, presenze culturali (era in queste ville che i nobili leggevano ed emendavano i classici con l'aiuto di grammatici, ovvero componevano le loro opere letterarie). «Potenti» diventa, appunto, il termine generico e onnicomprensivo per designare questo ceto ristretto che, al di là delle distinzioni tradizionali di classe e di carriera, monopolizza ormai il potere economico e non si connota piu come imperiale o municipale, p1a rappresenta la supremazia di fatto dei grandi proprietari fondiari"'. E a costoro che guarda principalmente anche il sistema amministrativo dell'impero post-dioclezianeo- piramidale e accentratore-, tentando di affondare le sue propaggini burocratiche nei latifondi, nei villaggi, nei pagi, nei vici. Per i vertici del potere, nel v secolo, l'impero è fatto di subiecti, provinciae e populi, ed è a costoro- non alle città- che per esempio si rivolge Teodosio II nel proporre il nuovo Codice nel438" 6 • Per altro verso tutta172 BASILIO DI CESAREA, Epistole, 54; L. CRACCO RUGGINI, [vescovi e i/ dinamismo sociale cit., m o. BUCCI, Episcopato delle campagne e Co~iscopi. Un caso emblematico del Cristianesimo

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orientale fra proletariato rurale ririaco e predominio culturale delle «poleir» ellenistiche. L 'imprerrioiiiJnte parallelismo al· l'interno del Cristianesimo occidentale, in Atti dell'Accademia Romanirtica Costantiniana, IV. In onore di M. De Dominicir, Perugia 1981, pp. 97·163; R. A. MARKUS, Country Birhopr in By:zantine Africa (1979), in ID., From Augustine to Gregory the Great. Hirtory and Chrirtianity in Late Antiquity, IX, in« Variorum Reprints», London

1983. 174 L. CRAcco RUGGINI, Sicilia, reco/o cit.; EAD., Bai!Pudi e Santi Innocenti: un'awentura demonizzazione e martirio, in E. GABBA (a cura di), «Tria corda». Scritti in onore di A. Momig/iano, Como 1983, pp. 121-42; R. VAN DAM, Leadership and Community in Late Antique Gaul, Berkeley· Los Angeles. London 1981. "' Cfr. ad esempio Exporitio totiur mundi et gentium, 55. in CXXIV (I966), p. '94; G. CAMODECA, Rapporti socio-economici cit.; sugli «ozii» intelletruali dell'aristocrazia senatoria nelle campagne cfr. L. CRACCO RUGGINI, Simmaco: «otia et negotia» di classe, conservazione e rinnovamento, in F. PASCHOUD, G. FRY, Y. RUT· SCHE (a cura di), Symmaque, à l'occarion du mille rix centième anniversaire du conflit de l'autel de la Victoire (Genève, 4·7 Juin r984), Paris 1986, pp. 97·1 18. 176 Novella Theodorii, 2. I; G. G. ARCHI, Il diritto nell'azione politica di Giustiniano, in SDHI, XLVII (1981), pp. 31·46 (specialmente p. 35).

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Cracco Ruggini

La città imperiale

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via, in questo trasmutare di rapporti amministrativi e di gerarchie, è la città che riguadagna peso rispetto alle partizioni imperiali, i cui contorni smarriscono ç>peratività e significato man mano che il potere centrale perde di forza. E infatti proprio nelle aree ove i problemi militari sono piu drammatici e pr~coci che l'accentuazione policentrica si coglie con maggiore nitidezza: ad esempio nelle regioni illirico-balcaniche, ave le cittàcon i loro maggiÒrenti, vescovi e militari - nel v e VI secolo acquistano valore autonomo ed entrano in rapporto diretto con il potere centrale di Costantinopoli, mentre i funzionari provinciali e prefettizi perdono d'importanza, e si oscura perfino il senso di distinzione tra diocesi e prefetture 177 • Nelle città- romane o ex romane- del v/vi secolo lo scenario monumentale, là dove ne è rimasta traccia, sembra essere cambiato di poco; ma si sono trasformate le strutture interne e le funzioni; decomposte, cancellate, svuotate o snaturate le istituzioni municipali nelle loro sparse sopravvivenze. Strutture cittadine e strutture ecclesiastiche tendono a compenetrarsi, tanto che Giustiniano (527-65 d. C.) sancirà poi nelle aree di dipendenza bizantina la definitiva, legale collocazione dei vescovi come agenti civili imperiali. D'altro canto in Italia, nei territori occupati dai Langobardi a partire dal_568, per almeno un secolo il fulcro politico farà perno piu sulle campagne -luoghi preferenziali d'insediamento da parte dei nuovi dominatori - che non sulle città (le stesse sedi urbane di ducato furono espressione soprattutto simbolica di sovrapposizione e continuità rispetto alle tradizioni del passato). Soltanto l'Africa sopravvisse fino ai Vandali, o forse agli Arabi, come ,diventa ideologia politica di ritorno alla grandezza passata. Ma v'è di piu. E questa, anche, l'epoca della fine della città «romea» in Oriente (incursioni crociate, caduta di Costantinopoli), e della nascita, nel contesto della civiltà comunale, di una nuova coscienza urbana, e quindi della città moderna in Occidente. Roma invece, fino al Quattrocento e oltre, può ancora rappresentare il passato nel perèorso di immagini reali, simboliche o fantastiche, alle quali il mito originariO: conferisce spessore insieme storico e ideologico. Si può ritrovare cosi Roma antica rivissuta nei furori laici della sua identità municipale, compianta nella grandiosità delle sue rovine, rivisitata nella dimensione erudita del suo assetto topografico, riconvertita nelle valenze e nei significati politici dei suoi reperti, riproposta nelle scomposizioni e negli assemblaggi dei suoi monumenti'. ·· 1 Bibliografia utilizzata: F. CASTAGNOU, Le «formae» delle colonie romane e le miniature dei codici dei gromatici, in MCSM, serie 7, IV (1944), pp. 83-u8; P. LAVEDAN, Représentation des vii/es dans l'artdu Moyen Age, Paris 1954; A. P. FRUTAZ, Le piante di Roma, voli. I-III, Roma 1962; o. A. w. DILKE, Illustrationsfrom Roman Suroeyor's Manuals, in «