Poetica pre-platonica. Testimonianze e frammenti
 8822114612, 9788822114617

  • 0 0 0
  • Like this paper and download? You can publish your own PDF file online for free in a few minutes! Sign Up
File loading please wait...
Citation preview

POETICA PKE-PLATONICA TESTIMONIANZE

E

FRAMMENTI

T E S T O , T R A D U Z IO N E E C O M M E N T O A CURA D I

GIULIANA LANATA

« L A

NUOVA

ITALIA» F IR E N Z E

EDITRICE

Copyright 1963 by «La Nuova Ita lia * Editrice Firenze Printed in Italy

P R O P R I E T À

L E T T E R A R I A

R IS E R V A T A

PREM ESSA

L a presente raccolta si propone di offrire riunite in u n unico corpo le testim onianze delle prim e riflessioni critiche dei Greci sulla poesia : sia quelle dei poeti che, in modo p iù o meno allusivo, a seconda delle leggi dei rispettivi « generi », rivelano in m aniera p u r sempre abbastanza trasparente la loro concezione della poesia ; sia quelle dei p rim i critici che, con maggiore o m inore ingenuità o scaltrezza, vanno alla ricerca d i u n metodo per inter­ pretare la poesia e d i u n criterio per giudicarla ; sia quelle dei filosofi che cercano d i inserire un'interpretazione del fenomeno artistico nel sistema della loro interpretazione del mondo. Intendevo in u n prim o tempo includere nella raccolta anche le im portantissim e testimonianze sulla poe­ tica offerte dalla commedia antica, e soprattutto da A r i ­ stofane ; costretta a modificare il piano prim itivo e a sa­ crificare buona parte del materiale raccolto, non dispero d i potere, in u n futuro che m i auguro prossimo, offrire quello che ritengo Vindispensabile completamento di questa ricerca. I due saggi di H . Koller, D ie M im esis in d e r A n tik e , B ern 1954, e d i F . Lasserre, P lu ta rq u e . D e la m u s iq u e . T e x te tr a d u c tio n c o m m e n ta ire p récéd é s d ’u n e é tu d e s u r l ’é d u c a tio n m u sicale d a n s la G rèce a n tiq u e , Olten-Lausanne 1954, pubblicati mentre

attendevo alla preparazione d i questo commento, m i hanno dissuasa dal ristudiare ex p ro fesso le teorie di critica m u ­ sicale della Grecia antica, che v i sono am piam ente analiz­ zate, e dall'accogliere in questa raccolta i fram m enti, poniam o, d i u n Dam one, già pubblicati e commentati da Lasserre. 'L'apparente eterogeneità dei testi qui accolti — la poe­ tica d i Omero accanto ai tentativi di storia letteraria di Glauco d i Reggio, il credo poetico di Eschilo accanto alle

VI

PR EM ESSA

pedanterie dell’interpretazione grammaticale di Protagora — trova una sua prim a ed ovvia giustificazione storica nel testo della P o e tic a aristotelica, in cui convivono in se­

parabilmente geniali in tu izio n i estetiche e m inute pedan­ terie interpretative. M a u n ’altra e p iù sostanziale g iu sti­ ficazione può essere offerta dal moderno concetto d i « poe­ tica »; le m igliori ricerche storicistiche hanno ormai chia­ rito come anche la p iù originale « poetica » di u n singolo poeta non s i spiega senza tener conto delle « poetiche » dell’età sua, al di fuori del gusto e della cultura del tempo suo, m a ne è condizionata e al tempo stesso li condiziona in u n sottile processo di reciproci in flu ssi ; e la poetica d i una scuola o d i u n ’età è ricostruibile non solo attra­ verso le testim onianze offerte dalle opere d i poesia e di critica letteraria, m a anche attraverso quelle che possono essere offerte dalla storia della cultura. I n u n a ricostruzione delle teorie poetiche della Grecia antica trovano quindi posto anche, poniam o, le discussioni « extraestetiche » degli allegoristi ; ed è d ’altronde lecito supporre che quando Erodoto negava l ’autenticità omerica di una parte dei poem i del Ciclo egli fosse guidato, oltre che da ragioni d i carattere storico e antiquario, anche da u n suo gusto e intuito d i lettore. P u ò darsi che talvolta io abbia esagerato, accogliendo povere e secche notizie biografiche, tramandate da tardi compilatori, e cercando d i intravedere d i là da esse p iù corposi tentativi d i storia letteraria ; o facendo gran conto di isolate e m inute inter­ pretazioni, e tentando d i ricostruire attraverso d i esse u n intero sistema esegetico ; può darsi che u n eccessivo zelo e u n malinteso desiderio di completezza abbiano fatto velo all’oculatezza metodologica della scelta ; m a su questo punto ovviamente il giudizio definitivo non spetta a me. Il commento non pretende, naturalmente, ad u n ’assoluta originalità. Specialmente nel caso d i alcuni autori che presentavano una problematica particolarmente complessa m i sono largamente valsa dei risultati acquisiti da alcuni critici, le cui conclusioni m i sembrano particolarmente persuasive ; e del resto il lettore vedrà da sé quanto io

PREM ESSA

V II

debba agli studi di Pohlenz, Rostagni, Untersteiner, W ehrli (per non citare che i p iù im portanti) e quanto possa essere riconosciuto come m ia personale interpreta­ zione. Verso il Professor M ario Untersteiner ho u n debito di particolare g r a t u l i n e per la sollecitudine con cui ha se­ guito questo m io lavoro. A l Professor Rodolfo M ondolfo esprimo qui la m ia gratitudine per u n ’illum inante conver­ sazione ; al Comune d i Genova per la sua liberalità, che m i ha permesso d i portare a termine p iù roridam ente questa ricerca in u n fruttuoso soggiorno fiorentino. G iu l ia n a L a n a t a

G e n o v a - F ire n z e , m a rz o 1958

P . S . R agioni editoriali hanno ritardato d i vari anni la stam pa del volum e. N o n ho potuto tener conto se non occasionalmente degli stu d i e degli articoli pubblicati dopo la data della P re m e s s a ; e così rinuncio anche a modificare quello a cu i oggi, come accade, darei una diversa form ulazione. G. L . F ire n z e , d ic e m b re 1963

BIBLIOGRAFIA AS — A rtium Scriptores. (R e ste d e r v o ra ri sto telisc h o n R h e to rik ), h c ra u s g . v o n L . R a d e rm a c h e r, « S tzb . d. ö s te rr. A k . W ise.» , P h ilo s o p h .-h is t. K la ss e , 227, 3, W ie n 1951. A t k in s , Criticism — J . W . H . A t k in s , Literary Criticism in Antiquity, L o n d o n 1952 *. B a t e s -H e r s m a n n , Alleg. — A . B a t e s -H e r s m a n n , Studies in Greek Allegorical Interpretation, (D iss.) C hicago 1906. B ergk, vedi PLG . B ö h m e , Orpheus — R . B ö h m e , Orpheus. Das Alter des Kitharoden, B e rlin 1953. B ö r n e r , Künstlerpsych. — W . B ö r n e r , Die Künstlerpsychologie im Altertum. E in Beitrag zur Geschichte der Aesthetik, « Z e it­ s c h rift fü r A e s th e tik » 7 (1912) p p . 82-103. B o w r a , GLP — C. M. B o w r a , Greek Lyric Poetry from Aleman to Simonides, O x fo rd 1936. B o y a n c é , Culte des Muses — P . B o y a n o é , Le culte des Muses chez les philosophes grecs, P a ris 1937. B u e f iè r e , Mythes — F . B u f f iè r e , Les mythes d’Hcmère et la pensée grecque, P a ris 1956. B u z io — C. B u z io , Esiodo nel mondo greco sino alla fine delVetà classica, M ilano 1938. C a n t a r e l l a , Introduzione — R . C a n t a r e l l a - G. S o a rpa t , Bre­ ve introduzione ad Omero, R o m a - N a p o li - C ittà d i C astello 1956. C a t a u d e l l a , Apate — Q. C a t a u d e l l a , Sopra alcuni concetti della poetica antica, I. Α Π Α Τ Η , « R iv . d i F ilo l. e I s tr . C lass. * N . S. 9 (1931) p p . 382-387. Ce s s i — C. C e s s i , Storia della letteratura greca dalle origini all'età di Giustiniano, vo i. I (ed u n ico ), T o rin o 1933. Ch a s e -G r e e n e , Criticism — W . Ch a s e -G r e e n e , The Greek Cri­ ticism of Poetry. A Reconsideration, in “ P e rs p e c tiv e s of C ritic ism ” , « H a rv . S tu d . C o m p a ra t. L it. » 20 (1950) p p . 19-53. C o r n f o r d , P. S. — F . M. C o r n f o r d , Principium sapientiae. The Origins of Greek Philosophical Thought, C am b rid g e 1952. C o u s in , Études — J . C o u s in , Études sur la poèsie latine. Nature et M ission du Poète, P a ris 1945. D .' — Anthologia lyrica graeca e d id it E rn e s tu s D ieh l, L ip sia e 1936 s, 1954 s. D e B e u y n e , Aesthetica — E . D e B r u y n e , Geschiedenis van de Aesthetica, I . De griekse Oudheid, A n tw e rfe n 1952.

X

B IB L IO G R A F IA

D e c h a r m e , Muses — P . D e c h a r m e , Les Muses. Étude de mythologie grecque, (T hèse) P a ris 1869. D e l a t t e , Enth. — A . D e l a t t e , Les conceptions de Venthousiasme chez les philosophes prèsocratiques, P a ris 1934. D e l a t t e , Trois, livre — A . D e l a t t e , Le troisième livre des Sou­ venirs socratiques de Xènophon. Étude critique, « B ibl. d e la F a c u lté de P h il, e t L e ttre s d e l ’U n iv . d e L iège », L V I I I , L ièg e-P a ris 1933. D e l G r a n d e , Espressione — C. D e l G r a n d e , Espressione m usi­ cale dei poeti greci, N a p o li 1932. D e l l a V a l l e , Poetica — E . D e l l a V a l l e , Lezioni di poetica clas­ sica, N a p o li 1945. D e l l a V a l l e , Possibilità — E . D e l l a V a l l e , Possibilità e limiti

di una deduzione di teorie critiche e poetiche dai comici e dai tragici greci, « A ctes d u I er C ongrès d e la F é d . I n t e r n a t , des A ssociat, d. E t. C lassiq u es », P a ris 1951, p p . 366-377. D e P r o p r is , Eschilo — A. D e P r o p r is , Eschilo nella critica dei Greci, T o rin o -M ilan o -G en o v a 1941. D ia n o , Poetica dei Feaci — C. D ia n o , L a poetica dei Feaci, * M e­ m o rie d e lla A cc. P a ta v in a di SS. L L . A A. » voi. L X X (195758) p p . 1-28 (d ell’e s tra tto ) (v e d i o ra « B elfagor» 18 [1963] p p . 403-424). D i e h l , v e d i D. D i e h l , Poetae — E . D i e h l , “ ... fuerunt ante Homerum poetae”, « R h ein . M us.» 89 (1940) p p . 82-114. D ie l s , v e d i D K . D ie l s , Anfänge — H . D ie l s , Die Anfänge der Philologie bei den Griechen, « N e u e J a h r b . f. d. k lass. A lte rtu m sw . » 13 (1910) p p . 1-25. D il l e r , Kosmos — H . D i l l e r , Der vorphilosophische Gebrauch von κόσμος und κοσμεΐν, « F e s ts c h rift B ru n o S n ell z u m 60. G e b u r ts ta g ... ü b e rre ic h t» , M ü n ch en 1956, p p . 47-60. D K — Die Fragmente der Vorsokratiker griechisch u n d deutsch von Hermann Diels. S ech ste v e rb e s se rte A u flag e h e ra u s g e g e ­ b e n v o n W a lth e r K ra n z , B e rlin 1951. D o d d s , Greeks — E . R . D o d d s , The Greeks and the Irrational, B erk ele y - Los A ngeles 1951 [tra d . it. : I greci e Virrazionale, F ire n z e 1951], D u c h e m in , Pindare — J . D u c h e m in , Pindare poète et prophète, P a r is 1955. D u n c a n , Gorgias — Τ η . S. D u n c a n , Gorgias’ Theories of Art, « Class. J o u m . » 33 (1938) p p . 402-415. D u p r é e l , Sophistes — E . D u p r é e l , Les sophistes. Protagoras, Gorgias, Prodicus, Hippias, N e u c h ä te l 1948. E g g e r , Essai — E . E g g e r , Essai sur Vhistoire de la critique chez les Grecs, P a ris 1849, 1886 s. E g g e r k in g , Affect, trag. — G. E g g e r k in g , De graeca artis tragicae doctrina, imprimis de affectibus tragicis, (D iss.) B e r­ lin 1912.

B IB L IO G R A F IA

XI

E l s e , Im itation — G. F . E l s e , “ Im itation ” in the F ifth Century, « C lass. P h ilo l. * 53 (1958) p p . 73-90. E R E — Encyclopaedia of Religion and Ethics e d ite d b y J . H a ­ stin g s (13 v o ll.), E d in b u rg h 1908-1926. E b n e s t i — Lexicon Technologiae Graecorum Rhetoricae co n g essit e t a n im a d v e rs io n ib u s illu s tr a v it J o . C h rist. T h eo p h . E m e s ti, L ip siae 1795. F a l t e r — O. F a l t e r , Der Dichter und sein Gott bei den Griechen und Römern, (D iss.) W ü rz b u rg 1934. F G H — Die Fragmente der griechischen Historiker v o n F e lix J a ­ c o b y , B e rlin 1923 ss. F H G — Fragmenta historicorum graecorum co lle g it d is p o s u it... C. M u lie ra s, P a risiis 1853-1872. F t.asttar, Ion —■H . F la sh a r , Der Dialog Ion als Zeugnis plato­ nischer Philosophie, « D e u tsc h e Akacl. d. W iss. z u B erlin . S c h rifte n d. S e k t. f. A lte rtu m sw . * 14 (1958). F o u g è r e s — G. F o u g è r e s , Socrate, critique d’art, « P u b lic a tio n s de l ’I n s t i t u t de F ra n c e » 29 (1923) p p . 73-96. F . P h . G. — Fragmenta philosophorum graecorum co lleg it re c e n ­ s u it v e r t i t . . . F . G. A . M u lla c h iu s, 3 voll., P a risiis 1860-1867. F r a e n k e l , Agamemnon — A e s c h y l u s , Agamemnon e d ite d w ith a C o m m e n ta ry b y E d . F ra e h k e l, 3 voll., O x fo rd 1950. F r a n k e l , D. u . Ph. — H . F r ä n k e l , Dichtung und Philosophie

des frühen Griechentums. Eine Geschichte der griechischen L i­ teratur von Homer bis Pindar, N ew Y o rk 1951. F r e e m a n , Companion — E . F r e e m a n , The Pre-Socratic Philo­ sophers. A Companion to Diels’ “ Fragmente der Vorsdkratiker ”, O x fo rd 1946. F b o n m ü l l e r , Dem. — W . F r o n m ü l l e r , Demokrit, seine HomerStudien und Ansichten, (D iss.) E rla n g e n 1901. G e h e c k e n , Hegriff — J . G e h e c k e n , Der Begriff des Tragischen in der Antike, « V o rträ g e d e r B ib lio th e k W a rb u rg » 1927-28, L eip zig 1930. G e h e c k e n , G IG — J . G e h e c k e n , Griechische Literaturgeschichte, 2 v o ll., H e id e lb e rg 1926-1934. G ig o n , Ursprung — O. G ig o n , Der Ursprung der griechischen Philosophie von Hesiod bis Parmenides, B a se l 1945. G i l b e r t -K u h n , Aesthetics — K . E . G i l b e r t - H . K u h n , A History of Aesthetics, N ew Y o rk 1939. G o m pe r z — T h . G o m pe b z , Pensatori greci, tr a d , it., 4 v o ll., F i­ re n z e 1933-1962. G u d e m a n , Poetica — A r is t o t e l e s , Π Ε Ρ Ι Π Ο ΙΗ Τ ΙΚ Η Σ m it E in le itu n g , T e x t usw . v o n A. G u d e m a n , B e rlin u n d L eip zig 1934. G u n d e r t , Pindar — H . G u n d e r t , Pindar und sein Dichter beruf, F r a n k f u r t a. M . 1935. H i l l e r , Glaukos — E . H eller , Die Fragmente des Glaukos von Rhegion, « R h e in . M us. » 41 (1886) p p . 398-435.

B IB L IO G R A F IA

H o WALD, Anfänge — E . H o w a l t ) , Die Anfänge der literarischen K ritik bei den Griechen, (D iss.) Z ü rich s. a. (m a 1910). I m m isc h , Go. — G o r g ia e Helena re c o g n o v it e tc . O. Im m isc h , B e rlin u . L eip zig 1927. J a c oby , v e d i F G H . J a c oby , Glaukos — F . J a c oby , s . v . Glaukos (36), R E V I I , 14171420. J a e g e r , Paid. — W . J a e g e r , Paideia, tr a d , it., 3 v o ll., F ire n z e 19532-1959. K e r e n v i, Apollon — K . K e r é n y i , Apollon. Studien über antike Religion und Humanität, W ie n -A m ste rd a m 1937. KLEINGÜNTHER, Πρ. εύρ .— A . KLEINGÜNTHER, Π Ρ Ω Τ Ο Σ Ε Υ Ρ Ε Τ Η Σ . Untersuchungen zur Geschichte einer Fragestellung, « P h ilo lo ­ g u s » S u p p le m e n th a n d X X V I, 1933. K o l l e r , Mimesis — H . K o l l e r , Die Mimesis in der Antike, « D isse rta tio n e s B ern en ses » I , 5, B e rn 1954. K o l l e r , Prooimion — H . K o l l e r , Das kitharodische Prooimion. Eine formgeschichtliche Untersuchung, « P h ilo lo g u s * 100 (1956) p p . 159-206. K r a n z , Kosmos — W . K r a n z , Kosmos, « A rc h iv fü r B eg riffsg e­ sc h ic h te » I I , 1, 1955. K r a n z , Stasimon — W . K r a n z , Stasimon, B e rlin 1933. K r a n z , Urform — W . K r a n z , Die Urform der attischen Tragödie und Komödie, « N eu e J a h r b . f ü r d. k la ss. A lte rtu m sw . » 22 (1919) p p . 145-169. K r a n z , Verhältnis — W . K r a n z , Das Verhältnis des Schöpfers zu seinem Werk in der althellenischen Literatur, « N e u e J a h r b . fü r d. k lass. A lte rtu m sw . » 27 (1924) p p . 64-86. K r a u s , Dichterb. — W . K r a u s , Die Auffassung des Dichterbe­ rufes im frühen Griechentum, « W ie n e r S tu d ie n * 68 (1955) p p . 65-87. K r o l l , Studien — W . K r o l l , Studien zum Verständnis der römi­ schen Literatur, S tu t tg a r t 1924. K u h l m a n n , Poetae — G. K u h l m a n n , De poetae et poematis appel­ lationibus, (D iss.) M a rb u rg 1906. L a s s e r r e , Plut. — P l u t a r q u e , De la musique. T e x te tr a d u c tio n c o m m e n ta ire p réc é d é s d ’u n e é tu d e s u r l ’é d u c a tio n m u sic a le d an s l ’a n tiq u ité p a r F . L asse rre , O lte n -L a u sa n n e 1954. L a t t e , Dichterweihe — K . L a t t e , Hesiods Dichterweihe, « A n tik e u n d A b e n d la n d » 2 (1946) p p . 152-163. L e h r s , Arist. — K . L e h r s , De Aristarchi studiis homericis, Lipsia© 1882 3. L e s k y , GGL — A . L e s k y , Geschichte der griechischen Literatur, B e rn 1957-58. L e s k y , Tr. Dicht. — A . L e s k y , Die tragische Dichtung der Hel­ lenen, G ö ttin g e n 1956. L ie n h a r d , Poetik — M. K . L ie n h a r d , Zur Entstehung und Ge­ schichte von Aristoteles’ Poetik, (D iss.) Z ü rich 1950.

B IB L IO G R A F IA

X III

L tjeìa 1 — S. L u r ia , E in Gegner Homers, « B u ll, de l ’A cad. des S ciences de R u ssie » , S. V I, 12-18 (1921) p p . 373-382. L u r ia * — S. L u r ia , Z u P. Oxy. I I I , 414, «C lassical Q u a rte rly * 22 (1928) p p . 176-178. M a d t d a , Poetica — L . Ma d i d a , De arte poetica post Aristotelem exculta quaestiones selectae, « A rc h iw u m F ilo lo g iczn e » 22, K ra k ó w 1948. M a r g , Charakter — W . M a r s , Der Charakter in der Sprache der frühgriechischen Dichtung, W u rz b u rg 1938. M a r g , Dicht. — W . M a r g , Homer über die Dichtung, « O rbis a n ­ tiq u u s » 11, M ü n ste r 1957. M a r t in a z z o l i , Ethos — F . M a r t in a z z o l i , Ethos ed Eros nella poesia greca, F ire n z e s. a. M a t e r , M usai — M. M a t e r , s . y . Musai, R E X V I, 680-755. M e h m e l , Homer — F . M e h m e l , Homer und die Griechen, « A n ­ tik e u n d A b e n d la n d » 4 (1954) p p . 16-41. M u l l a c h , v e d i F . P h . G. Mü ller , v ed i FH G . M ü l l e r , Theor. d. K . — E . M ü l l e r , Geschichte der Theorie der K unst bei den Alten, B re sla u 1831-37 (2 v o ll.). M u m o , Irr. — G. M u t k o , L ’irrazionalità della poesia nel pensiero dei presocratici, « C o n v iv iu m » 9 (1937) p p . 59-73. N.* — Tragicorum graecorum fragmenta re c e n s u it A u g u stu s N a u c k , L ip siae 1889*. N auck, v ed i Ν Λ N e s t l e , E ur. — W . N e s t l e , Euripides der Dichter der grie­ chischen Aufklärung, S tu t tg a r t 1901. N e s t l e , v . M . z . L. — W . N e s t l e , Vom Mythos zum Logos. Die Selbstentfaltung des griechischen Denkens, S tu t tg a r t 1940, 1942*. Ot t o , Hesiodea — W . F . O t t o , Hesiodea, in « V a ria v a rio ru m *. F e s tg a b e K . R e in h a r d t d a r g e b r a c h t..., K ö ln 1952, p p . 49-57. O t t o , M usen — W . F . O t t o , Die Musen und der göttliche Ur­ sprung des Singens und Sagens, D a rm s ta d t 1956. P a g l ia r o , Terminologia — A . P a g lia r o , La terminologia poetica di Omero e l’origine dell’epica, « R icerc h e lin g u istic h e » 2 (1951) p p . 1-46 (poi in Saggi di critica semantica, M essinaF ire n z e 1953, p p . 1-62). P a s q u in e l l i — I Presocratici. Frammenti e testimonianze, I. In tro d u z io n e , tra d u z io n e e n o te d i A . P a sq u in e lli, T o rino 1958. P l e b e , Origini ■— A . P l e b e , Origini e problemi dell’estetica antica, in « M o m en ti e p ro b le m i d i s to ria d e ll’e ste tic a . P a r to I. D a ll’a n tic h ità classic a al b a ro c c o », M ilano 1959, p p . 1-80. P l e b e , Platone — P l a t o n e . Antologia di critica letteraria a c u ra ■ di A . P le b e , R o m a -N a p o li-C ittà d i C astello 1955. P L G — Poetae lyrici graeci re c e n s u it T h e o d o ru s B e rg k , L ip siae 1878-1882*. P o h l e n z , Anfänge — M . P o h l e n z , Die Anfänge der griechischen

B IB L IO G R A FIA

Poetik,

« N a c h ric h te n d. G ö tt. g el. G esellscli. * 1920, p p . 142-178. P o h l e n z , Furcht — M. P o h l e n z , Furcht und Mitleid ? E in Nach­ wort, « H erm es * 84 (1956) p p . 50-74. P o h l e n z , Gr. Tr. — M. P o h l e n z , Die griechische Tragödie, G o t­ tin g e n 1954*. P o h l e n z , Η. Μ . — . Μ. P o h l e n z , Der hellenische Mensch, G ö t­ tin g e n 1947 [tra d , i t . : L ’uomo greco, F ire n z e 1962], P o st , Horn, to Men. — L . A . P ost , From Homer to Menander. Forces in Greek Poetic Fiction, B e rk e le y a n d L o s A n g eles 1951. R A C — Redllexikon fü r Antike und Christentum h e ra u s g . v o n T h . K la u se r, L eip zig 1941 ss. R a d e r m a c h e r , v e d i A S. R a d e r m a c h b r , Frösche — A r is t o p h a n e s , Frösche. E in le itu n g , T e x t u n d K o m m e n ta r v o n L u d w ig R a d e rm a c h e r. M it ein e m N a c h w o r t... v o n W . K ra u s , W ien 1954*. R a g g h ia n t i , Problemi — C. L . R a g g h ia r t i , Arte greca e romana. Problemi di estetica, di poetica e di forma, « C ritic a d ’A rte > 29 (1958) p p . 3-80. R E — Paulys Real-Encyclopädie der classischen Altertumswissen­ schaft. N eu e B e a r b e itu n g ... h e ra u sg . v . G. W isso w a, S t u t t ­ g a r t 1894 ss. R o s e n m e t e r , Gorgias — T h . G. R o s e n m e t e r , Gorgias, Aeschy­ lus and Apate, « A m erican J o u r n a l of P h ilo lo g y * 76 (1955) p p . 225-260. R o s t a g n i , Aesthetica — A . R o sta g n i , Scritti minori, I . Aesthetica, T orino 1955. R o s t a g n i , Poetica — A r is t o t e l e , Poetica. In tro d u z io n e te s to e co m m en to d i A . R o sta g n i, T o rin o 1945’. S a n d t s — J . E . S a n d t s , A History of Classical Scholarship, I, C am b rid g e 1903. S o h a d ., Furcht — W . S c h a d e w a l d t , Furcht und Mitleid, « H e r­ m es * 83 (1955) p p . 129-171. S o h a d ., Welt — W . S c h a d e w a l d t , Von Homers Welt und Werk, S tu t tg a r t 1944’. S c h a e r e r , Έ π ισ τ . — R . S c h a e r e r , Ε π ισ τ ή μ η et τέχνη . Étude sur les notions de connaissance et d’art d’Homère à Platon, (D iss. L a u sa n n e ) M àcon 1930. S o h m id , GGL — W . S c h m id , Geschichte der griechischen Literatur, I-V , M ü n ch e n 1929-1948. S o h r a d e r , Quaest. hom. — P o r p h t r ii Quaestionum homericarum ad Iliadem pertinentium reliquias c o lle g it d is p o su it e d id it H . S c h rad e r, L ip sia e 1880. S c h u h l , Essai — P . M. S c h u h l , Essai sur la formation de la pensée grecque, P a ris 1934, 1949’.

B IB L IO G R A F IA

XV

S c h u h l , Platon — P . M. S c h u iil , Platon et Vari de son temps (arts plastiques), P a r is 1952*. S c h w e it z e r , Bitd. Künst. — B . S c h w e it z e r , Der bildende K ünst­ ler und der Begriff des Künstlerischen in der Antike, « N eue H e id e lb e rg e r J a h r b . » N . F . 2 (1925) p p . 28-132. S c h w e it z e r , Xenokrates — B . S c h w e it z e r , Xenokrates von Athen, « S ehr. d. K ö n ig sb . g e le h rt. G esellsch. » 9 (1933). S c h w e x n , J . P. — F . S c h w e n n , Der junge Pindar, B e rlin 1940. S e t t i , Memoria — A . S e t t i , La memoria e il canto. Saggio di poetica arcaica greca, « S tu d i I t a l. d i F ilo l. C lass. » 30 (1958) p p . 129-171. S i k e s , Poetry — E . E . S i k e s , The Greek View of Poetry, L o n d o n 1931. S n e l l , Ausdrücke — B. S n e l l , Die Ausdrücke fü r den Begriff des Wissens in der vorptaionischen Philosophie, B e rlin 1924. S o l m s e n , Gift — F . S o l m s e n , The “ Gift ” of Speech in Homer and Hesiod, « T ra n s, a n d P ro c e e d , of th e A m . P h ilo l. A ss. * 85 (1954) p p . 1-15. S o l m s e n , Hes. and Aesch. — F . S o l m s e n , Hesiod and Aeschylus, I t h a c a - N ew Y o rk 1949. S p e r d u t i , Poetry — A . S p e r d u t i , The Divine Nature of Poetry in Antiquity, « T ra n s, a n d P ro c e e d , of th e A m . P h ilo l. A ss. * 81 (1950) p p . 209-240. S t e f a n i n i , Poet. isp. — L . S t e f a n in i , L a poetica dell’ispirazione nei prim i poeti della Grecia, « Q u a d e rn i d i R o m a » 2 (1948) p p . 32-41. S t e f a n i n i , Preimaginismo — L . S t e f a n in i , I t preimaginismo dei Greci. Pitagora - Eraclito - Parmenide - Gorgia, P a d o v a 1953. S u e s s , Ethos — W . S u e s s , Ethos, L eip zig 1910. S v o b o d a , Conception — K . S v o b o d a , La conception de la poésie chez les plus andens poètes grecs, « C h a ris te ria T h a d d a e o Sink o ... o b la ta » , V a rsa v ia e -W ra tisla v ia e 1951, p p . 349-360. S v o b o d a , Fonction — K . S v o bo d a , Sur la fonction de la poésie, , R e v . d ’E s th é t. » 8 (1955) p p . 234-258. T r a g l ia , Em p. — A . T r a g l ia , Studi sulla lingua di Empedocle, B a ri 1952. T r e u , Test. Ale. — M. T r e u , Una testimonianza di Alceo sulta sua vocazione di poeta, « M aia » 2 (1949) p p . 232-255. U n t e r ., Origini — M. U n t e r s t e in e r , Le origini della tragedia e del tragico. Dotta preistoria a Eschilo, T o rin o 1955. U n t e r ., Pindaro — M. U n t e r s t e in e r , L a formazione poetica di Pindaro, M cssin a-F ire n z e 1951. U n t e r ., Sof. Fr. — M. U n t e r s t e in e r , Sofisti. T e stim o n ia n z e e fra m m e n ti. F a se . I- IV , F ire n z e 1949-1962. U n t e r ., Sofisti — M. U n t e r s t e in e r , I sofisti, T o rin o 1949. U t it z , Altgr. Kunstth. — E . U t it z , Bemerkungen zur altgriechi­ schen Kunsttheorie, « D e u tsc h e A k a d . d . W iss. z u B erlin » , S c h rifte n d. S e k t. f. A lte rtu m s w . 18 (1959).

XVI

B IB L IO G R A F IA

V a l g im ig l i , Poetica — A r is t o t e l e , Poetica. T ra d u z io n e , n o te , in tro d u z io n e d i M. V aig im ig li, B a ri 1916, 1946“. ViCAiRE, Platon — P . V ic a ir e , Platon critique liitéraire, P a ris 1960. V o l l g r a f f , Oraison — W . V o l l g r a f f , L ’oraison funèbre de Gorgias, L e id e n 1952. W at,t e r . — J . W a l t e r , Die Geschichte der Ästhetik im Altertum ihrer begrifflichen Entwicklung nach, L eip zig 1893. W e b s t e r , Theories — T. B. L . W e b s t e r , Greek Theories of A rt and Literature down to 400 B. C., « C lassical Q u a rte rly * 33 (1939) p p . 166-179. W e h r l i — Die Schule des Aristoteles. T e x te u n d K o m m e n ta r v o n F ritz W eh rli. H . 1. Dichaiarchos, B a se l 1944. H . 2. Arisloxenos, B asel 1945. Π . 3. Klearchos, B a se l 1948. Π . 4. Demetrios von Phaleron, B a se l 1949. H . 5. Straton von Lampsakos, B asel 1950. H . 6. Dykon und Ariston von Keos, B a se l 1952. H . 7. Herakleides Pontikos, B a se l 1953. Π . 8. Eudemos von Rhodos, B asel 1955. H . 9. Phainias von Eresos. Chamaileon. Praxiphanes, B a se l 1957. H . 10. Hieronymos von Rhodos. Krito-

laos und seine Schüler. Rückblick: der Peripatos in vorchrist­ licher Zeit. Register, B a se l 1959. W e h r l i , Alleg. — F . W e h r l i , Zur Geschichte der allegorischen Deutung Homers im Altertum , (D iss. B asel) B o n n u n d L eip zig 1926. W e h r l i , Kunsttheorie — F . W e h r l i , Die antike Kunsttheorie und das Schöpferische, «M useum H e lv e tic u m » 14 (195 7) p p . 39-50. W e h r l i , S til — F . W e h r l i , Der erhabene und der schlichte Stil in der poetisch-rhetorischen Theorie der Antike, in « P h y llo b o lia f ü r P . .v . d e r M ü h ll z u m 60. G e b u rts ta g » , B a se l 1946, p p . 9-34. W i l ., I . u. H. — U . V. W il a m o w it z -M o e l l e n d o r f f , Die Ilias und Homer, B e rlin 1920“. W i l ., Pindaros — U . v. W il a m o w it z -M o e l l e n d o r f f , Pindaros, B e rlin 1922. W il ., S. u . S. — U . v . W i l a m o w i t z - M o e l l e n d o r f f , Sappho und Simonides, B e rlin 1913. Z e l l e r -M o n d . — E . Z e l l e r - R . M o n d o l fo , La filosofia dei Greci, p a r t e I, voll. I - I I , F ire n z e 1932-1938. Z ie g l e r , Tragoedia — K . Z ie g l e r , s . v . Tragoedia, R E V I A 2, co ll. 1899-2075. Z u e c a n te — G. Z u c c a n t e , I l bello e l’arte nella dottrina di So­ crate, in « R en d ic. 1 st. L o m b . Se. A rti » S. I I , 35 (1902) p p . 920-934 (poi in Fra il pensiero antico e il moderno, M ilano 1905, p p . 145-165).

POETICA PRE-PLATONICA

1. H O M E R U S 1. A 1 Μηνιν άειδε, θεά, Πηληιάδεω Ά χιλη ος 2. α 1, 10

’Άνδρα μοι έννεπε, Μοΰσα, πολύτροπον ... των άμόθεν γε, θεά, θύγατερ Διός, είπέ καί ήμΐν. 1. Cfr. Theb., fr. 1 Κ . e la p a ro d ia di Ip p o n a tte , fr. 77 D . — θεά : secondo la concezione o m erica, il p o e ta n o n è l ’in v e n to re d ella m a te r ia ch e n a r ra , m a solo lo s tru m e n to , il ric e v ito re d i ciò che gli d e t t a im a d iv in ità , la M usa (v edi K ra n z , Verhältnis, p . 67 ss. ; F a lte r, p . 3 ss. ; K e ré n y i, Apollon, p p . 105-120,· S p e rd u ti, Poe­ try, p p . 209-240 ; F . R o b e rt, Homere, P a r is 1950, p p . 1 2 -1 4 ; D o d d s, Greeks, p . 80 ss. ; S v o b o d a, Conception, passim ; S olm sen, Gift, p p . 1-15 ecc.). L a p o esia è il c a n to d ella M usa : è u n a riv e la z io n e d e ll’essere delle cose, ch e p o sso n o sv e la rsi solo n e l c a n to , ch e an zi v i ­ v o n o p e r la p rim a v o lta p ro p rio s o lta n to n el c a n to (O tto , M usen, p. 69 ss.). N e lla M usa il p o e ta o g g e t­ t iv a q u ello che gli a p p a re il m irac o lo d ella creazio n e p o e tic a : è q u e sto il « m o tiv o g e rm in a le d ella p o e tic a classica » in cui la n o s tra co n sa p ev o lezz a d i m o d ern i p o tre b b e essere t e n t a t a di sco rg ere l ’a n tic ip a z io n e del « “ n o n so c h e ” delle e s te tic h e p re ro m a n tic h e , (del)la “ in tu iz io n e ” delle e ste tic h e a ttu a li, (del)le esperienze d el p o e ta “ v e g g e n te ” ch e in u n o s ta to d i ac risia e di in g e n u ità p e n e tr a il senso p ro fo n d o d ell’essere ». M a b iso g n e rà a n d a r c a u ti, e a ttr ib u ir e a g li a n tic h i solo q u elle co n seg u en ze che essi h a n n o e f fe ttiv a m e n te t r a t t o d a i lo ro p rin c ip i (S tefa n in i, Poet, isp., p. 34). D el re sto p e r O m ero la M usa n o n è u n ’a s t r a t t a personificazione, m a l ’o g g e tto di u n a re a le e sp e rie n z a p o e tic a : il f a tto ch e t a n t o nelYIliade q u a n to n e ll’O dissea l ’in v o cazio n e a lla M u sa sia g ià fo rm u la (vedi F a lte r , p. 4 ; G. P a sq u a li, I l proemio delVOdissea, « M iscellanea G a lb ia ti », M ilano 1951, voi. I, p . 1), n o n significa a ffa tto ch e essa n o n c o rris p o n d a a d u n a fede g e n u in a e ch e n o n sia f r u tto d i u n a e sp e rie n z a a u te n tic a .

1.

OM ERO

1. L ’ir a c a n ta , o d e a , d i A chille figlio d i P eleo. 2. L ’u o m o n a r ra m i, o M usa, d a ll’ingegno m o lte p lic e ... Q u e sti f a t t i in iz ia n d o d a u n q u a lsia si p u n to , o d ea , fig lia d i Z eu s, n a r r a a n c h e a noi. 2. V. i. μοι: q u e sto accen n o a lla p e rso n a del p o e ta d à a l p ro e m io d e ll’O dissea u n to n o m o lto p iù p erso n ale di q u ello d ell ’Ilia d e : cfr. v . 10 : ήμΐν, e F a lte r , p. 5 ; M arg, Dicht., p . 8. — ΜοΟσα: p e r le etim o lo g ie p ro p o ste v e d i a d es. D e c h a rm e , M uses, p . 9 e n . 1 ; p . 10 e n. 0 ; M ayer, M u sa i, coll. 727-28 ; O tto , M usen, p . 26 ; e s o p r a ttu tto S e tti, M em oria, p . 129 ss. e n n . ivi. N el nom e d ella M usa, co m e in q u ello d e lla m a d re delle M use, M nem osin e, è d a rico n o sc ere la ra d ic e del « p e n sa re » e del « r i ­ c o rd a re », m en (cfr. μιμνήσκω, m em in i ecc.). C om pito d e lla M u sa è in f a tti quello d i co n se rv a re c o n u n a fe d e l­ t à m a g g io re d i q u e lla co n cessa a u n a m e n te u m a n a il « ric o rd o » delle g e s ta ero ic h e : cfr. p iù in n a n z i il c o m ­ m e n to a 3 (B 492). — io . άμόθεν: che il ra c c o n to inizi « d a u n p u n to q u a lsia si » significa che a ll’o rd in e c ro ­ n o logico, o m eglio c ro n ach istico , n e è so s titu ito u n o d iv e rso e p iù a lto , p o e tic o (cfr. in p ro p o sito an ch e M arg , D icht., p . 8). L a felice e o rig in ale in tu iz io n e o m e ­ r ic a d e lla n e c e s s ità di tr a s p o r ta r e su b ito i le tto ri in m edias res tro v ò la p ie n a a p p ro v a z io n e d i A risto tele (Poet., 1451 a 22 ss., 1459 a 29 ss.), e fu d iv u lg a ta p o i in fo rm a p r e c e ttis tic a d a O razio (A. P ., 136 ss. : nec sic incipies ...): cfr. F . C up aiu o lo , Intorno a u n precetto della poetica antica, « P a ro la d el P a s s a to » 39 (1954) p p . 406-424. Cfr. a n c h e -9- 500 : ενύεν έλών, e J . A . N o to p o u lo s, C ontinuity and Interconnexion in Homeric Oral Composition, « T ra n s, a n d P ro ce ed , o f th e A m . P h ilo l. A ss. » 82 (1951) p . 83 ss. ; J a e g e r, P aid., I, p p . 101, n . 20 ; 102-103 ; M arg, Dicht., p. 8. — θ ύ γ α τερ Δ ιά ς : cfr. E sio d o , Theog., v v . 36, 52 ss. L e M use a p p a rte n g o n o q u in d i a lla s c h ie tta re lig io sità o lim pica, a n z i, seco n d o P in d a ro , sono s ta te c re a te p ro p rio p e r

P O E T IC A P R E -P L A T O N IC A

3. B 484-492 Έ σ π ε τε νϋν μοι, Μοϋσαι ’Ολύμπια δώ ματ’ έχουσαι— ΰμεϊς γάρ -θεαί έστε, πάρεστέ τε, ί'στε τε πάντα, ήμεϊς δέ κλέος οΐον άκούομεν ουδέ τι ϊδμεν — c e le b rare l ’o rd in e in s ta u r a to d a Z eus : cfr. P in d a ro , 1 (Paean. V I), n . in tr o d u ttiv a . — ή μ ΐν : si cfr. il μοι d el v . 1 . N o n si t r a t t a d i u n p lu ra le m ajestatis, m a il p o e ta a d d ita q u i p ro b a b ilm e n te a n c h e la c e rc h ia d ei su o i a s c o lta ­ to ri (vedi H . Z illiacus, Selbstgefühl und Servilität, « Soc. S cien t. F e n n ic a , C om m . H u m . L itt. » X V I I I , 3 [1 9 5 3 ] p . 13), p e r i q u a li in te r p r e ta il m essaggio d iv in o . 3. v. 484. = Λ 218 = Ξ 508 = Π 112 ; cfr. A ntim a c o , Theb., fr. 1 K . L ’a u te n tic ità del Catalogo delle navi in g en ere, e d i q u e sto p asso in p a rtic o la re , è e s tr e ­ m a m e n te d iscu ssa (si v e d a n o p e r t u t t i G. J a c h m a n n , Der homerische Schiffskatalog und die Ilia s, K ö ln u n d O p la d e n 1958, e la lu n g a re cen sio n e d i F . C odino, S u i rapporti fra V lliade e la storia, « B e lfa g o r » 14 [1959] p p . 1-13) ; m a , p iu tto s to ch e a c c u m u la re te stim o n ia n z e in fa v o re d e ll’a u te n tic ità « o m e ric a » del p asso (ric h ia m o in p ro p o s ito s o lta n to S ch ad ., Welt, p . 77 e n . 2, con cu i s o s ta n z ia lm e n te concordo), p re ferisc o fa r n o ta re , c o n S e tti, M em oria, p. 145, ch e t a n t o quello ch e egli c h ia m a « il m ed io cre e coscienzioso c o m p o sito re del ca ta lo g o d elle n a v i ... q u a n to il v e ro p o e ta d el c a n to d i D em o d o co » sono co n c o rd i n el d efinire il c o m p ito d ella p o esia, così d a te s tim o n ia re « u n a c o n v in zio n e s a ld a ­ m e n te r a d ic a ta n e lla co m u n e o rigine d i u n p en sie ro t r a ­ d izio n ale ». L a p re s e n te te s tim o n ia n z a p u ò q u in d i e s ­ sere tra n q u illa m e n te u s a ta p e r la ric o stru z io n e d ella p o e tic a o m erica. — ΜοΟσαι: q u i sono g ià ric o rd a te com e im a p lu r a lità d i dèe, com e in A 604, ω 60 (dove il lo ro n u m e ro è fissato in n o v e ; m a il v erso e ra c o n sid e ra to sp u rio g ià d ag li a n tic h i : cfr. E sio d o , Theog., v . 60 e n. P e r le v a rie tra d iz io n i su l n u m e ro delle M use cfr. M ay er, M u sa i, 687 ss. ; O tto , M usen, p . 25). L a in v o caz io n e alle dèe, o ltre c h é a ll’inizio del p o e m a , p o te v a ric o rre re a n c h e q u a n d o il p o e ta si tr o v a v a in p a rtic o la re d ifficoltà, e spesso s o tto lin e a v a u n m o m e n to cru ciale e in te n s a m e n te d ra m m a tic o d e ll’az io n e : v e d i G. M.

OM ERO, 3

5

3. N a r ra te m i o ra , o M use che d im o ra te su ll’O lim po — v o i in f a tti siete dèe, e siete p re s e n ti, e ogni cosa s a p e te , m e n tre n o i u d ia m o solo la fa m a , e n u lla s a p ­ p ia m o — q u a li e ra n o i c o n d o ttie ri e i sig n o ri dei D a n a i. C alh o u n , The Poet and the M uses in Homer, « Class. P h ilo l. » 33 (1938) p p . 157-166. — ’Ολύμπια δώματ’ εχουσαΐ! cfr. E sio d o , Theog., v . 25 e n . ivi. — 485. I l p o e ta c h e h a s c r itto q u e sto v erso « co n o scev a la fa llib ilità d e lla tra d iz io n e , e n e e r a tu r b a to . M a in u n ’e tà che n o n p rò d u c e v a d o c u m e n ti s c ritti, do v e si p o te v a tro v a re u n a te s tim o n ia n z a di p rim a m a n o ? Com e la v e r ità su l fu tu r o si p o te v a co n seg u ire solo se si e ra in co m u ­ n ic a z io n e c o n im a co n o scen za p iù a m p ia della p ro p ria , cosi la v e r ità su l p a s s a to p o te v a essere c o n s e rv a ta solo in a n a lo g h e c o n d iz io n i » (D o d d s, Greeks, p . 81). P e r O m ero q u in d i u n ele m e n to di e s tre m a im p o rta n z a nella cre a z io n e p o e tic a è la m a ssim a p re cisio n e n ei p a rtic o la ri ch e p o sso n o re n d e re u n a scen a v iv a e a lta m e n te c re d i­ b ile, è la K ra ft der Vergegenwärtigung (L a tte , Dichter weihe, p . 159) : cfr. a n c h e p iù a v a n ti, -5 (-9- 491). A n c h e se n e i p o e m i o m erici n o n c ’è a n c o ra tra c c ia d e ll’o p p o siz io n e esio d ea t r a ψεύδεα e άλη-9-έα, O m ero n o n c o n s id e ra v a la su a p o e sia com e u n sem plice « o rn a ­ m e n to d e ll’e siste n z a ... che n o n in te n d e v a co m u n ica re n é u n ’u tile c o n o sc e n z a n é u n ’in te rp re ta z io n e del m o n d o » (L a tte , Dichterweihe, p . 159). T ro v ia m o p iu tto s to in O m ero la te n d e n z a a so d d isfa re l ’u m a n o d esid erio di s a p e re (K ra u s, Dichterb., 71), o m eglio a n c o ra la « c o n ­ v in z io n e s a ld a m e n te ra d ic a ta ... ch e il c o m p ito e il p re g io d e ll’o p e ra p o e tic a s t a esse n zialm en te n e lla v e r ità d el ra c c o n to », n e lla co m u n ica zio n e d i u n sa p e re « s to ­ rico » (S e tti, M em oria, p . 144), e q u in d i, in d efin itiv a, n e lla c o m u n ic a z io n e di u n a e sp e rie n z a u m a n a che p e rò n o n h a in sé n u lla di in te n z io n a lm e n te o sc o p e r­ ta m e n te p ed a g o g ic o , in q u a n to n o n tr a s m e tte a ll’asco l­ ta to r e n e s s u n e sp licito in se g n a m e n to , m a solo n e ra s se ­ re n a l ’a n im o , « d ile tta n d o lo », col p e rm e tte rg li la co n o ­ sce n za d ei f a t t i d iv in i e d u m a n i : così chi h a u d ito il c a n to d elle S iren e τερψάμενος νεΐται καί. πλείονα είδώς (μ 188 ; cfr. a n c h e K ra u s , Dichterb., p . 72 e n. 14). — πάρεστε τε ίστε τε πάντα: ihr w isst als Augenzeugen :

P O E T IC A P R E -P L A T O N IC A

490

οΐ τινες ήγεμόνες Δαναών καί κοίρανοι ή σαν πληθύν δ ’ ούκ αν έγώ μυθήσομαι ούδ’ όνομήνω, ούδ’ εϊ μοι δέκα μεν γλώσσα ι, δέκα δε στόματ’ εΐεν, φωνή δ’ (άρρηκτος, χάλκεον δέ μοι ήτορ ένείη, εί μή ’Ολυμπιάδες Μοϋσαι, Διός αίγιόχοιο θυγατέρες, μνησαίαθ’ δσοι υπό ’Ίλιον ήλθον 4 . θ 4 3 - 4 5 ; 6 2 -6 4 ; 7 3 -7 4

■καλέσασθε δέ θειον αοίδόν, Δημόδοκον' τώ ι γάρ ρα θεός πέρι δώκεν άοιδήν S nell, Ausdrücke, ρ . 25. L e M use po sso n o p erciò fo rn ire m ia co n o scen za d i p rim a m a n o (cfr. P in d a ro , 1 [Paean. V I], 5 4 -5 5 : ΐσ[α]τ[ε] Μο[ΐ]σαι || πάντα), e p e r esse « la c o a rta n te m isu ra d el te m p o è a b o lita e, p e r u n v e d e re p o etico , t u t t o si ra ffig u ra in u n a p re s e n z ia lità che h a la sp ecie d e ll’e te r n ità » (S tefa n in i, Poet, isp ., p. 37). Cfr. E sio d o , Theog., v . 38 e n. ivi. — 4 8 8 . Ι γ ώ : l ’io del p o e ta h a già, n e l p ro cesso c re a tiv o , u n a s u a p a r te a c ­ c a n to a lla p o te n z a d e lla d iv in ità , d i cui c o sc ie n te m e n te a c c e tta d i fa rsi p o rta v o c e . V e d i a d es. F a lte r , ρ . 7, e n. a 2 (α 1), μοι. — 489"49°· S econdo N o to p o u lo s, art. cit., n . a 2 (α 10), p p . 81-83, è d a v e d e re in q u e ste p a ro le u n accen n o a i lim iti fisici che s ’im p o n e v a n o al c a n to re d u ra n te la re citazio n e. — 4 9 2 . μ ν η σ α ία θ ’ : le M use e ra n o figlie di M nem osine, e v e n iv a n o c h ia m a te esse stesse Μνεΐαι : P lu ta rc o , Quaest. conv. 743 D ; secondo P a u s a n ia I X 29, 2 u n a delle M use E lico n ie a v e v a n o m e Μνήμη (vedi l ’e tim o lo g ia del n o m e Μοϋσα s o s te n u ta d a O tto , M usen, p . 26 ; e cfr. M ay er, M u sa i, coll. 691-692; S e tti, M em oria, p. 132). P ro p rio in q u a n to d is p e n s a tric i d e lla m e m o ria , le M use a v e v a n o a n c h e il p o te re d i p riv a r n e ch i n e fosse in d eg n o : cfr. B 59495 ; 599-600 : ... Μοϋσαι || άντόμεναι Θάμυριν τον Θρήικα παϋσαν άοιδής ||. .. αί δε χολωσάμεναι πηρον θέσαν, αύτάρ άοιδήν II θεσπεσίην άφέλοντο καί έκλέλαθον κιθαριστύν. V e d i a n c h e E sio d o , Theog., v . 55 e n . ivi. 4 . V. 4 3 . θ ε ιο ν : cfr. Σ 604; α 33 6 ; δ 17; θ 87, 5 3 9 ; v 27 ; π 252 ; ρ 35 9 ; ψ 133, 1 4 3 ; ω 439. È , in siem e a θέσπις ( ρ 385 ; cfr. α 328, θ 498 : θέσπιν άοιδήν ; Β 599-600 : άοιδήν II θεσπεσίην), a t t r i b u t o c o s ta n te dello aed o , ch e è θείος p e rc h é is p ira to d a l dio , p e rc h é u n a

OM ERO, 3 -4

Io n o n p o tre i e n u m e ra rli, n é fa rn e i av e ssi d ieci lin g u e e dieci b o cc h e, e ca b ile , e se av e ssi in p e tto u n cu o re M use O lim p ie, figlie d e ll’egioco Z eus, q u a n ti n e v e n n e ro s o tto T ro ia .

7 n o m i, n e a n c h e se u n a v o ce in s ta n ­ d i b ro n z o , se voi, n o n m i ric o rd a s te

4. C h ia m a te il d iv in o aed o , D em o d o co : a lu i in f a tti u n d io in c o p ia co ncesse il c a n to , p e rc h é p o te sse a llie ­ t a r e g li u o m in i co m e T an im o suo lo sp in g e a c a n ta re . d iv in ità in te rv ie n e n e ll’a t t o d e lla cre a z io n e p o e tic a (cfr. a d es. D ieh l, Poetae, p . 82 ; S p e rd u ti, Poetry, p . 224 ; O tto , M usen, p . 33, e gli e p ite ti o rm a i s te re o tip i sacer, sanctus, d ivin u s n e i p o e ti la tin i, p e r cui v e d i C ousin, Études, p . 238). — άοιδόν: « c a n to r e » . È T unico t e r ­ m in e u s a to n e i p o e m i o m erici p e r d e sig n a re il p o e ta , e p u ò in d ic a re il « m u sico » ch e c o n la c e tr a a c c o m p a g n a la d a n z a (a d es. Σ 604, ψ 133 ecc.), o il p o e ta lirico (a d es. Ω 720 ss.), o fin a lm e n te il p o e ta epico (θ 43, 87, p 518 ecc.). P e rc h é n e i poem i o m erici c o m p a ia il t e r ­ m in e άοιδός p iu tto s to ch e ραψωιδός, che c o rrisp o n d e ­ re b b e m eg lio a lla re a le e sp e rie n z a p o e tic a d i O m ero, h o c re d u to d i sp ie g a re n e lT a rtic o lo II problema della tecnica poetica in Omero, « A n tiq u ita s » 9 (1954), p p . 27-36. — 44. Oeòs: la M u s a : cfr. 5 (θ 4 9 8 ); 6 (χ 347). N e lla lo ro q u a lità d i d o m in a to ri del m o n d o , spesso gli d è i o m erici si co n fo n d o n o in urna u n ità , in cui gli in d iv i­ d u i n o n h a n n o p iù b isogno d i essere d is tin ti (cfr. F ra n k e l, D . u. P h ., p . 80 e a n c h e C. D ian o , Linee per una feno­ menologia dell'arte, V e n ezia 1956, p p . 16-17). — δώκεν: cfr. S- 6 4 ; 8 (a 348) ; S p e rd u ti, Poetry, p. 225, n. 61 ; E sio d o , Theog., v. 93. I l v e rb o δίδωμι in d ic a q uel p a r t i ­ c o la re r a p p o r to fr a la M u sa e il p o e ta , che h o illu s tra to in n . a 2 (a 10), θεά. L ’esp ressio n e θεών δώρον n ella p o e sia e p ic a n o n in d ic a , com e il n o s tro « d o n o d i n a ­ t u r a », q u a lc h e co sa ch e v e n g a co n cessa alT uom o e d e n tr i a f a r p a r te d e lla s u a n a tu r a , m a è u n a specie d i p r e s tito su cu i l ’u o m o n o n h a p o te re d i sce lta , e ch e rim a n e se m p re le g a to al d o n a to re , ch e p u ò rip re n d e rlo a d o g n i m o m e n to : cfr. a d es. Γ 165 s. ; 8 (a 346-49) ; M arg, Charakter, p p . 61-63; D o d d s, Creeks, p . 80. L ’esp ressio n e fu p o i u s a ta , in m o d o o rm a i irrig id ito , t a n t o d a i g reci che

P O E T IC A P R E -P L A T O N IC A

45

τέρπειν, οππηι θυμός έποτρύνηισιν άείδειν Κηρυξ 8’ εγγύθεν ήλθεν άγων έρίηρον άοΐδόν, τον πέρι Μοϋσ’ έφίλησε, δίδου δ’ άγαθόν τε κακόν τε' οφθαλμών μεν άμερσε, δίδου δ’ ήδείαν άοιδήν

d a i la tin i (dare, donare m u n u s : cfr. C ousin, Études, p.235). Se la M u sa d à , p u ò , n a tu r a lm e n te , a n c h e to g lie re: v e d i s o p ra n . a 3 (B 492). — άοιδήν: te rm in e u su a le p e r in d ic a re il c o n te n u to d ella p o e sia e p ica . — 45· τέρπειν: è il te rm in e con cu i O m ero in d ic a a b itu a lm e n te il p iace re, il d ile tto che la p o e sia p ro d u c e su chi l ’a s c o lta (cfr. a 347, e a n c h e 368 ss. ; 422 ; θ 91, 368 ; μ 188 ; p 385, 606; σ 304 ; a ltro v e la ste ssa concezione è esp re ssa co n te rm in i d iv ersi : cfr. i 3-4 = a 370-71 ; ω 197-98), o a n c h e g o d i­ m e n ti p iù m a te ria li e sen su a li (cfr. a 107, ε 74, 227 ecc., e S v o b o d a, Conception, p . 353). Si p o tre b b e q u in d i p e n s a re — t a n t o le te stim o n ia n z e o m eric h e sono n in n ero se ed esp licite — che p e r O m ero la p o e sia fosse so l­ ta n to u n a fo n te di g o d im e n to , u n o d ei t a n t i s p le n d id i o rn a m e n ti d e lla v i t a n e l m o n d o eroico (cfr. a n c o ra a 152 : μολπή e όρχηστύς com e άναθήματα δαιτός), com e p o te v a n o esserlo a n c h e le a r ti fig u ra tiv e : si p en si n o n solo p e r esem pio al te rm in e άγαλμα (Δ 144, γ 438, μ 347 ecc.) ch e il Lessico omerico di A pollonio in te r p r e ­ ta v a com e παν έφ’ώ ι τις άγάλλεται (ν. in p ro p o sito S c h w e it­ zer, B ild. K u n st., p . 37, e W e b ste r, Theories, p p . 166, 173), m a a n c h e a t u t t a la descrizio n e dello scu d o di A ch ille (M arg, Dicht., p . 20 ss.). E ch e la p o e sia o m eric a av esse com e suo fine p re c ip u o il delectare è co n v in zio n e d i m o lti s tu d io si (Sikes, Poetry, p p . 1-2; P o h le n z , A n ­ fänge, p. 150, e Furcht, p . 71 ; K ra u s , Dichterb., p. 68, e v ia elen c an d o ). M a n o n si p u ò d im e n tic a re che, se il fine d e lla p o esia è la τέρψις, il suo o g g e tto è la v e r ità (vedi so p ra , n . a 3 [B 485]). O ra, si è p o sto O m ero il p ro b le m a d i co n ciliare i d u e e le m e n ti d e lla s u a p o e tic a , ossia l ’in te n to di fo rn ire ai su o i a s c o lta to ri u n « c o n te ­ n u to » d i v e r ità u m a n a e s to ric a e quello d i d ile tta rli ? R ico n o sc e v a egli d u e tip i d iv e rsi d i p o esia, u n a « a n n u n ­ c ia tric e d i v e r it à » e d u n a « fo n te d i d ile tto » ? C redo im ­ p o r ta n te n o ta re in p rim o luogo ch e la τέρψις n o n è, o

OM ERO,

4

9

E l ’a ra ld o si a v v ic in ò c o n d u c e n d o il fedele aed o , che la M u sa a ssa i am ò , e u n b en e gli d ied e e d u n m ale : lo p riv ò degli o cchi, m a gli concesse il d o n o d el dolce c a n to ... L a M u sa d u n q u e sp in se l ’aed o a c a n ta re le a lm e n o n o n è u n ic a m e n te f r u tto d ella p erfez io n e fo r­ m a le d e l c a n to . O m ero, e co n lu i il suo u d ito rio , av e v a n o c e rto u n g u s to e u n a se n sib ilità assai fini p e r la p e rfe ­ z io n e te c n ic a e s tilis tic a d e lla performance a e d ic a (lo te s tim o n ia , fra l ’a ltro , la ricc h ezz a di te rm in o lo g ia te c n ic a , p e r cui si v e d a D ieh l, Poetae, passim , e S e tti, M em oria, p . 164 e n. 1) ; m a n ei p assi in cui p iù e sp li­ c ito è il ric h ia m o a l p ia c e re p ro d o tto d a l c a n to , q u esto p ia c e re a p p a re il f r u tto d e lla sc e lta o p e ra ta d a l p o e ta d i u n d e te r m in a to a rg o m e n to : è q u in d i il ra c c o n to d i c e rti κλέα άνδρών, c o n fig u ra to n e l p a r tic o la re a s p e tto ch e g li a ttr ib u is c e la m a n ie ra a e d ic a d el c a n ta re , che d i l e t ta g li u o m in i. Mi p a r e ch e q u e sto sia espresso m o lto c h ira m e n te in μ 188, ove si a ffe rm a che l ’uom o ch e h a u d ito il c a n to delle S irene τερψάμενος νεΐτοα καί πλείονα εΐδώς. N o n d irei, co n S e tti, M em oria, p . 163, ch e in q u e s to p a sso la p arific azio n e fra είδένοα e τέρπεσθοα « è solo su p erficiale e im p lica in re a ltà , d in a ­ m ic a m e n te , u n o sq u ilib rio dei d u e te rm in i, ch e possono a p p a rire p re v a le n ti l ’u n o di fro n te a ll’a ltro a seco n d a d el f a tto r e a cu i si d à p iù im p o rta n z a ». Q ui n o n si t r a t t a d i sem p lice p a rific a z io n e : l ’u o m o ch e h a u d ito il c a n to d elle S iren e, d ice il p o e ta in q u ella fo rm a p a r a ta ttic a ch e è c a r a tte r is tic a d el suo stile, è lieto perché conosce p iù cose, p e rc h é n e l c a n to d ile tto so d elle S irene h a a p ­ p re so a n c h e u n a p iù la rg a e sp e rie n z a di v ita . V edi a n c h e la n o ta a 5 (θ 489): κατά κόσμον. — θυμός: n o n v o ­ lizio n e ra z io n a le , m a p iu tto s to s ta to di ec citazio n e p s i­ ch ica , tr a s p o r to p a ssio n a le (J. B ö h m e, D ie Seele und das Ich im homerischen E pos, B e rlin 1929, p p . 53 e 75-76). I l c a n to d e l p o e ta n o n è q u in d i s tr e tta m e n te co n d i­ z io n a to d a l δώρον del dio ; m a , u n a v o lta ric e v u to l ’im ­ p u lso d a ll’a lto , il p o e ta p u ò seg u ire lib e ra m e n te le so lle c ita z io n i d e lla p ro p r ia v o lo n tà . L a co m u n io n e col d iv in o n o n a n n u lla la lib e rtà d e l p o e ta , m a an z i la e s a lta (v ed i F a lte r , p p . 8-9 ; S te fa n in i, Poet, isp., p. 36) ; e p ro p rio q u a n d o , com e i su o i eroi, e n tr a in co m u n io n e

P O E T IC A P R E -P L A T O N IC A

Μοϋσ’ άρ’ άοιδόν άνηκεν άειδέμεναι κλέα άνδρών, οί'μης της τότ’ άρα κλέος ουρανόν εύρύν ικανέ

480

5. θ 4 7 9 -4 8 1 ; 4 8 7 -4 9 2 ^ 4 9 6 -4 9 8 ^ πασι γάρ άνθρώποισιν έπιχθονίοισιν άοιδοί τιμής έμμοροί είσι καί αίδοϋς, οΰνεκ’ αρα σφέας ο’ί μας Μοϋσ’ εδίδαξε, φίλησε δέ φΰλον άοιδών Δημόδοκ’, έξοχα δή σε βροτών αίνίζομ’ απάντωνcon la d iv in ità , il p o e ta om erico e sp rim e p iù c o m p iu ta m e n te se stesso. N o n c ’è a lc u n b iso g n o d i p e n sa re —e in n e s s u n luogo d e i p o e m i om erici se n e tro v a n o tra c c e — a im a d o ttr in a d e ll’e sta si o d e l raptus p o etico (v ed i S e tti, M em oria, p. 137 ss.) : l ’ae d o om erico è b e n conscio d el c a r a tte r e anche u m a n o d e lla creaz io n e p o e ­ tic a . V ed i a n c h e 6 (χ 347) e n . — 63. Ιψίλησε: cfr. 5 (θ 481). O ltre a δίδωμι (v ed i so p ra , n . a l v . 44) a n c h e φιλέω p u ò in d ic a re il ra p p o r to fr a la d iv in ità che d o n a u n a επι­ στήμη e l ’u o m o ch e la ric e v e : cfr. E 60-61 : χερσίν έπίστατο δαίδαλα πάντα || τεύχειν ' έξοχα γάρ μιν έφίλατο Παλλάς Ά θή νη (cfr. S ch ae rer, Έ π ισ τ ., ρ . 2). Cfr. a n ­ c o ra Horn. H ym n , in M u s., v . 5, e in g en erale, p e r la fig u ra d el θεοφιλής, P fis te r, R E X I , 2128 ; S u p p lb . IV , 320 ; F a lte r , p . 61. — 64. L a c e c ità è u n t r a t t o t r a ­ d izio n ale n e lla raffig u razio n e degli a e d i in g en ere (S chm id, GGL, I , p . 60, n . 3) e d i O m ero in p a rtic o la re (Cessi, p . 554 e n n . iv i ; D e lla V alle, Poetica, p . 28, n . 1 ; v ed i an c h e Horn. H ym n , in A p ., v. 172). L ’ae d o n o n h a b i ­ sogno degli occhi del co rp o , p e rc h é c a n ta ciò che la M usa gli « d i t t a d e n tro » : m itic a m a n ie ra d i e sp rim e re la li­ b e r tà d ella fa n ta s ia d a ogni c o n d iz io n a m e n to e ste rio re (per a ltre spiegazioni, v e d i K ra n z , Verhältnis, p . 72. S econdo S te fa n in i, Poet, isp., p p . 35-36 è « u n eccesso d ella n o s tra in iz ia tiv a ra v v is a re n e lla c e c ità d i D em odoco, p iù che u n rife rim e n to a co n d izio n i fisiche, u n a allu sio n e alle co n d izio n i s p iritu a li del p o e ta »). I l p asso n o n è d a c o n fro n ta re co n quello d i T a m iri (vedi so p ra n . a 3 [B 492]), d o v e l ’ac c e c a m e n to è u n a p u n izio n e e n o n , com e q u i, in c e rto m o d o u n p riv ileg io . — ήδεΐαν : v e d i so p ra n o ta a 4 (θ 45) : τέρπειν. — 73· άνηκεν: cfr. P i n ­ d aro , fr. 151 S. : Μοισ’ άνέηκέ με. — κλέα άνδρών:

OM ERO, 4 - 5

11

g e s ta deg li ero i, u n a s to ria la cu i fa m a a llo ra g iu n g ev a fino a ll’a m p io cielo. 5. D a t u t t i gli u o m in i ch e v iv o n o su lla t e r r a gli ae d i ric e v o n o la lo ro p a r te d i o n o re e d i ris p e tto , p e rc h é a lo ro la M u sa in s e g n a le sto rie , e d a m a la classe degli a e d i ... O D e m o d o co , io lo d o t e a ssa i p iù d i og n i a ltro m o rta le : c e rto o la M u sa t ’insegnò, figlia d i Z eus, opl ’esp ressio n e p re s u p p o n e l ’e siste n z a d i u n g en ere epico c h e h a p e r a rg o m e n to le g e s ta degli eroi. A n c h e A chille c a n ta , a c c o m p a g n a n d o si co n la φόρμιγξ, i κλέα άνδρών : v e d i I 189, e cfr. S v o b o d a, Conception, p . 353 ; Sikes, Poetry, p . 2. In v e c e P a g lia ro , Terminologia, p . 10 (o ra in Saggi p . 16), esclu d e ch e l ’esp ressio n e κλέα άν­ δρών si rife ris c a u n ic a m e n te a l g en e re epico. — 74. οΐμης: v e d i n. a 5 (O 481). ----- k \ | o s ουρανόν κτλ : W . M arg , D as erste L ied des Demodokos, in « N a v ic u la Chilo n ien sis », L e id e n 1956, p p . 28 e n n ., 29, tr o v a q u e s ta esp ressio n e tro p p o s c o p e rta m e n te e lo g ia tiv a p e rc h é p o s ­ s a esse re a t t r i b u i t a a l p o e ta dell ’Iliade ; e p e n sa p erciò ch e la si d e b b a a ttr ib u ir e a u n su o sco laro (tale è p e r lu i il p o e ta d el l ’Odissea), ch e e s a lte re b b e q u i i ’o p e ra del m a e s tro . 5. V. 481. ο ΐμ α ςs cfr. 4 (-9- 74) ; 6 (χ 347). Si a m m e tte in g e n e re u n a p a r e n te la se m a n tic a d i q u e sto te rm in e con οίμος e g li si a ttrib u is c e q u in d i il sig n ificato d i « v ia » {Gang, P fa d , B a h n : v e d i O. B eck e r, D as B ild des W e­ ges, B e rlin 1937, p p . 36-37 ; 69 e n. 5 ; J . B . H o fm a n n , Etymologisches Wörterbuch des Griechischen, M ü nchen 1949, s. V. [d u b b io sa m e n te ] ; W . S ch ad e w a ld t, I lia s Studien, L e ip z ig 1928, p . 25. D ieh l, Poetae, p . 88 p r o ­ p o n e u n a d iv e rs a etim o lo g ia ). O m ero a v re b b e q u in d i sce lto , a in d ic a re il c o n te n u to d el suo c a n to , im o dei p iù a n tic h i sim b o li del lin g u ag g io u m a n o , quello d ella v ia (cfr. B . S nell, Tradition und Geistesgeschichte. Vom W andel der Symbole, « S tu d iu m G e n erale » 4 [1951] p. 341), e οΐμη sig n ifich ereb b e la « v ia » , il « te m a » d ì e il p o e ta se g u iv a n e lla su a re c ita z io n e , co n l ’a iu to della te c n ic a fo rm u la re ch e gli p e r m e tte v a d i im p ro v v isa re in to rn o a u n a οί'μη u n d e te rm in a to c a n to (Μ. P . N ilsson, Der homerische Dichter in der homerischen W elt, in Opuscu-

P O E T IC A P R E -P L A T O N IC A

490

496

ή σέ γε Μοϋσ’ έδίδαξε, Διάς πάϊς, ή σέ γ ’ ’Απόλλων, λίην γάρ κατά κόσμον ’Αχαιών οίτον άείδεις, δσσ’ Ιρξαν τ ’ έπαΟόν τε καί όσσ’ έμόγησαν ’Αχαιοί, ώς τέ που ή αυτός παρεών ή άλλου άκούσας. άλλ’ άγε δή μετάβη&ι καί ίππου κόσμον άεισον αΐ κεν δή μοι ταϋτα κατά μοίραν καταλέξτμς, αύτίκ’ εγώ πασιν μυΟήσομαι άνΟρώποισιν ώς άρα τοι πρόφρων θεός ώπασε Οέσπιν άοιδήν. 6. χ 347-348 αΰτοδίδακτος δ’ είμί, θεός δέ μοι έν φρεσίν οϊμας παντοίας ένέφυσεν

Ια Selecta, L u n d 1951-52,11, ρ .5 1 ). M a cred o ch e sia p r e ­ ferib ile la n u o v a etim o lo g ia p ro p o s ta d a P a g lia ro , T e rm i­ nologia, p . 27 (o ra in Saggi, p . 37) e a c c e tta ta a n c h e d a S e tti, M em oria, p . 151 e n . 1, secondo cu i οΐμη è d a in te r p r e ta r e nel sig n ificato d i « tra c c ia », « le g a m e » che u n isce fr a lo ro i v a rii e v e n ti che il p o e ta v u o l n a r r a r e : « la n o v ità del p o e ta re epico è c o s titu ita d al “ le g a m e ” c o n te n u tis tic o che in fo rm a l ’esib izio n e del c a n to re ... I l te rm in e s e m b ra a v e re , d u n q u e , im a su a le g ittim a z io n e in fu n z io n e del g en e re epico n ei c o n fro n ti d e lla liric a », e si sp ieg a p erciò com e esso n o n sia so p ra v v issu to a l ­ l ’e p ic a (P ag liaro , Terminologia, p p . 29-30 ; o ra Saggi, p . 40). — έδίδαξε : cfr. 488 ; 6 (χ 347) e n. ivi. — 488. ή ... Μ οθσ(α) ... ή ... ’Α π ό λ λ ω ν : la co n nessione d i A pollo co n le M use, p e r q u a n to b e n d o c u m e n ta ta , n o n è o rig i­ n a r ia (L. R . F a m e ll, The Cults oj the Greek States, O x ­ fo rd 1907, voi. IV , p. 242, u n . 227-228). A n ch e n el caso d i A pollo e delle M use si è v e rific a to q u el fenom eno, co m u n o n el p o lite ism o greco, p e r cui d u e d iv in ità indip e n d e n ti, ch e ric o p riv a n o in lo c a lità d iv erso id e n tic h e fu n z io n i, fu ro n o p re sto o ta r d i s u b o rd in a te l ’u n a a ll’a l ­ t r a : A pollo d iv e n n e così Μουσηγέτης (ibid., p . 244). Cfr. A 603-4, e Μ. P . N ilsso n , Geschichte der griechischen Religion, M ü n ch en 1941, I , p. 531 ; F a lte r , p. 8 ; O tto , M usen, p . 54. — 489. κατά κόσ μ ον: O m ero lo d a q u i, p e r b o cc a d i U lisse, la s u a ste s s a p o e sia in q u a n to riesce a ra g g iu n g e re u n p e r fe tto « o rd in e », ch e v a i n ­ te so n o n t a n t o com e « o rn a m e n to » (com e v o rre b b e K ra n z , Kosm os, p. 10) m a p iu tto s to , com e ris u lta

O M ER O , 5 - 6

13

p u r e A p o llo : co n tro p p o a rtis tic o o rd in e t u c a n ti il fa to d eg li A ch ei, ciò che fecero e p a tiro n o e q u a n te fa tic h e d u ra ro n o , com e se t u stesso fossi s ta to p re se n te o n e av e ssi u d ito il ra c c o n to d a m i a ltro . O rsù d u n q u e , p a s s a a d u n a ltr o a rg o m e n to e c a n ta m i la p e r f e tta c o ­ s tru z io n e d el c a v a llo ... E se m i s a p ra i - n a r r a r e con o rd in e q u e s t’im p re sa , io su b ito ra c c o n te rò a t u t t i gli u o m in i ch e b en ig n o il dio t i concesse il d o n o del c a n to d iv in o . 6. I o h o a p p re so d a m e ste sso , e il dio h a c o n n a ­ tu r a t o n e l m io a n im o sto rie d i ogni genere. d a i v e rsi su ccessivi, com e « v e r ità » : u n a v e r ità che « a p p a re com e “ o rd in e ” c o rrisp o n d e n te m e n te a lla c o n ­ cezio n e e p ic a d el c o r re tto lin g u ag g io ch e a llin e a p a ­ ro la a p a r o la » (D iller, Kosm os, p . 57), o, m eglio a n c o ­ ra , im a v e r ità ch e è « o rd in e » in q u a n to n o n a m m e tte la ­ cerne n e lla b e n o r d in a ta te s s itu r a del ra c c o n to (vedi W e b s te r, Theories, p . 175, e g ià M üller, Theor. d. K ., p . 9 ; o ra a n c h e L e sk y , GGL, p . 24). Κόσμος è q u in d i t a n t o la fo rm a q u a n to il c o n te n u to d el c a n to ; e n o n d ire i, c o n S e tti, M em oria, p . 149, che « in q u e s ta in d i­ stin z io n e l ’a c c e n to , q u i, b a t t e su l c o n te n u to di v e r ità in s e g n a to d alle c r e a tu re d iv in e » p iu tto s to che su lla fo rm a . — 491. C fr. il co m m e n to a 3 (B 484 s.). — π α ­ ρ εώ ν : cfr. πάρεστε 3 (B 485 s.). — 492. μ ε τ ά β η θ ι: il p o e ­ t a p u ò lib e ra m e n te p a ssa re d a u n a rg o m e n to a ll’a ltro o m e tte n d o , « s a lta n d o » q u a lc h e p a rtic o la re d e lla n a r r a ­ zio n e : v e d i 2 (a 10), n . a d άμόθεν, e F ra n k e l, D . u. P h ., p . 17, n . 13. — ίπ π ο υ κόσ μ ον: κόσμος è q u i la p e r f e tta c o stru z io n e d el ca v allo di legno (K ra n z , K o s­ mos, p . 10), la co o rd in a zio n e di p a r ti d iv erse che q u a ­ lifica u n o g g e tto a d e te r m in a ti scopi (D iller, Kosm os, p . 51). — 496· κα τά μ ο ίρ α ν : è v icin o p e r significato a l κατά κόσμον d el v . 489. V e d i a n c h e G u n d e rt, P in ­ dar, p . 63, n . 299. — κ α τ α λ έ ξ η ις : cfr. la n. a 2 (a 1) : εννεπε, e D ie h l, Poetae, p. 87. i— 498. ώ π α σ ε: cfr. 4 (Ό 44), n . a δώκεν. — θ έ σ π ιν : cfr. 4 (·& 43), n. a fteüov, e P a g lia ro , Terminologia, p . 7, n . 1 {Saggi, p . 12, n . 8). 6. v . 347. αύτοδίδακτος : m e n tre in 5 (·& 481, 488) il v erb o διδάσκω è u s a to , a l p o sto d ell’u su a le δίδωμι, a d indi-

7. Z 357-358 οΐσιν έπ'ι Ζεύς θηκε κακόν μύρον, ώς καί όπίσσω άνθρώποισι πελώμεθ’ άοίδιμοι έσσομένοΐσι. ca re il ra p p o rto p iù v o lte illu s tra to M u sa -p o e ta , q u i e v id e n te m e n te h a u n v a lo re d iv erso , p e rc h é F e m io a f ­ fe rm a d i a v e re « a p p re so d a se stesso ». Che co sa ? N o n c e rto il c o n te n u to del suo c a n to (cfr. R . S ealey, F rom Phem ios to Io n , «R ev. des É t . grecques» 70 [1957] p . 315), ch e gli v ien e d a lla d iv in ità (θεός ... ένέφυσεν), m a l ’a rte , la te c n ic a p o e tic a co n cu i d a r fo rm a a q u el c o n te n u to ch e gli v ien e d a ll’a lto . C on ciò e v id e n te m e n te O m ero n o n in te n d e n e g a re i suoi d e b iti v erso la tra d iz io n e a e d ic a p re c e d e n te , n o n in te n d e rin n e g a re l ’e sp e rie n z a a c c u m u la ta n ei su o i Lehrjahre p o etici, « q u a n d o p e r im ­ p a r a r l ’a r te im p a ra v a lu n g h i c a n ti a ltru i, e s e n tiv a crescersi la fo rz a d i fa r p iù v a rio , p iù n u o v o » (S etti, M em oria, p . 153), m a solo d iffe ren z ia re la su a d i fro n te a lla p o e sia degli a ltr i ae d i. Che F e m io sia u n αύτοδίδακτος significa p erciò che la s u a p o esia si d istin g u e p e r p a r tic o la ri c a ra tte ris tic h e di te c n ic a e d i stile in m ezzo a q u e lla d i a ltr i aed i. C ’è, secondo O m ero, im a lib e rtà del p o e ta d i fro n te a lla m a te r ia ch e c a n ta , a n c h e se essa n o n r ig u a r d a il c o n te n u to , m a se m p lic e m e n te il m o d o sin g o lare e irrip e tib ile co n cu i esso si co n fig u ra : e sono co m p re se n ti, n e ll’a t t o d ella creazio n e p o etica , u n e le m e n to irra z io n a le , l ’isp irazio n e , e Γέπιστήμη, la p e riz ia te c n ic a e s tilis tic a b a s a ta su lla co n o sc en za di d e te rm in a te regole e p ro c e d im e n ti. Cfr. λ 368 : μύθον δ’ ώς οτ’ άοιδος έπισταμένως κατέλεξας. U n ’an a lisi del v a lo re della te c n ic a nel m o n d o d ei F e a c i e, co n se g u e n te m e n te , n ella lo ro p o e tic a si p u ò tr o v a r e in D ian o , Poetica dei Feaci, p p . 21-24. — &eòs : cfr. so p ra , n. a 4 (θ 44). — ο ϊ μ α ξ ! cfr. so p ra , 5 (θ 481) e n . iv i. ■ — 348. Ιν έ ψ υ σ ε ν : il v e rb o φύω, ch e n o rm a lm e n te in d ic a il p rocesso della c re s c ita com e u n a t t o fisico, s t a q u i a in d ic a re la genesi d i u n p ro cesso sp iritu a le . L a d iv in ità n o n co ncede al p o e ta s ta b ilm e n te il « n a tu r a le dono » del c a n to , m a « fa crescere » (ένέφυσεν) in lu i d i v o lta in v o lta le singole οίμαι : v e d i M arg, Charakter, p p . 63 e 100, e cfr. la n . a 4 (θ 44) : δώκεν. P e r u n ’an a lisi u n p o ’ d iv e rsa d i t u t t o q u e sto p asso si v e d a S te fa n in i, Poet, isp., p . 39.

OMERO, 7

15

7. A n o i Z eus h a im p o sto u n a c a ttiv a s o rte , p e rc h é a n c h e in fu tu ro siam o o g g e tto d i c a n to p e r gli u o m in i a v e n ire . 7. C fr. 5 579-80 : τον [scZ. ’Ίλιον] δέ θεοί μεν τεΰξαν, έπεκλώσαντο δ’ολεθρον || άνθρώποις ΐνα ήισι καί έσσομένοισιν άοιδή ; γ 203-204: ’Αχαιοί || οϊσουσι κλέος εύρύ καί έσσομένοισιν άοιδήν. C o m p ito d e lla p o esia, o ltre quello di d ile tta re , è q u ello d i c o n se rv a re , e te rn a n d o lo , il ric o r­ do d elle g e s ta ero ich e, dei κλέα άνδρών (cfr. n . a 4 [θ 73] e il cap . R u h m und Ehre in H . S chrade, Götter u n d M enschen Homers, S tu t t g a r t 1952, p p . 211-224). I l c a n to re d i c o rte d i U lisse h a il n o m e a ssa i sig n ificativ o d i Φήμιος (α 154, 337; χ 331; πολύ­ φημος άοιδός è d e tto in χ 376), colui che co n se rv a, p e r il d ile tto degli u o m in i, la φήμη d el κλέος ch e s o p ra v ­ v iv e e te r n a m e n te n e l c a n to (K ra u s, Dichterb., p. 70; W e b s te r, Theories, p . 173). O m ero p e rò n o n afferm a ch e q u e s ta fa m a p o ssa a v e re v a lo re d i « esem pio » p e r le g e n e ra z io n i fu tu re , n o n si fa so ste n ito re di im a nozione d e ll’a r te com e s tru m e n to di ed u c azio n e, a v a n z a ta m a g a ri co m e p ra tic o co m p ro m e sso p e r b a tte r e su l suo stesso te rr e n o la scu o la b e o tic o -e sio d e a (com e v o rre b b e Sikes, Poetry, p . 4). L ’a ltissim o v a lo re n o rm a tiv o dei p o em i o m eric i (si v e d a n o le classiche p a g in e su O m ero e d u c a ­ to re n e lla P aideia ja e g e ria n a ) n o n d e v ’essere confuso con u n in te n to d id asca lic o del loro a u to re (K ra u s, D ich­ terb., p . 70 ; v e d i a n c h e P o h le n z , Furcht, p . 71 ; S p e rd u ti, Poetry, p . 228). N o n è n e p p u re e s a tto a fferm a re che Y lliade e l ’Odissea sta b ilisc a n o n e ll’id en tico m o d o la fu n z io n e d el p o e ta (così P o s t, Horn, to M en., p. 34). Se m a i, u n a co n cezione p e d a g o g ic a d ell’a r te è r a v v is a ­ b ile solo n el se g u e n te p asso d ella sec o n d a N ekyia , ω 196-202 : τώ ι οί κλέος ου ποτ’ όλεϊται || ής αρετής, τεύξουσι δ’ έπιχθονίοισιν άοιδήν || άθάνατοι χαρίεσσαν εχεφρονι Πηνελοπείηι, || ούχ ώς Τυνδαρέου κούρη κακά μήσατο έργα || κουρίδιον κτείνασα πόσιν, στυγερή δέ τ ’ άοιδή || έσσετ’ επ’ άνθρώπους, χαλεπήν δέ τε φήμιν οπάσσει || θηλυτέρηισι γυναιξί, καί ή κ ’ εύεργός έηισιν. M a su ll’a u te n tic ità o m e ­ ric a d ella se c o n d a N e k y ia si p ossono a v a n z a re fo n d a ti d u b b i : v e d i p e r t u t t i S olm sen, FIes. and Aesch., p . 38, n . 119.

POETICA PRE-PLA TO N IC A

325

330

340

345

8. α 325-330; 336-342; 345-352 τοΐσι δ’ άοιδος άειδε περικλυτός, οί δέ σιωπηι ήατ’ άκούοντες- ό δ’ ’Αχαιών νόστον άειδε λυγρόν, δν έκ Τροίης έπετείλατο Ποιλλάς Ά θήνη. τοϋ δ’ ύπερωιόθεν φρεσί σύνθετο θέσπιν άοιδήν κούρη Ίκαρίοιο, περίφρων Πηνελόπεια· κλίμακα δ’ υψηλήν κατεβήσετο οΐο δόμοιο δακρύσασα δ’ έπειτα προσηύδα θειον άοιδόν’ " Φήμιε, πολλά γάρ άλλα βροτών θελκτήρια οίδας, έργ’ άνδρών τε θεών τε, τά τε κλείουσιν άοιδοίτών έν γέ σφιν άειδε παρήμενος, οί δέ σιωπηι οίνον πινόντω ν ταύτης δ’ άποπαύε’ άοιδής λυγρής, ή τέ μοι αίεί ένί στήθεσσι φίλον κήρ τείρει, έπεί με μάλιστα καθίκετο πένθος άλαστον . τήν δ’ αδ Τηλέμαχος πεπνυμένος άντίον ηϋδα" μήτερ έμή, τί τ ’άρα φθονέεις έρίηρον άοιδόν τέρπειν δππηι οί νόος δρνυται ; ου νύ τ ’άοιδοί αίτιοι, άλλα ποθι Ζευς αίτιος, δς τε δίδωσιν 8. V. 325· σιω-π-ηι: cfr. λ 333 ; ν 1; α 369. I l sile n ­ zio è u n o d ei segni del ris p e tto d a cu i è c irc o n d a to l ’aedo, e in siem e u n a p r o v a del r a p ito g o d im e n to (vedi o ltre , θελκτήρια) che l ’aed o s a s u s c ita re n e ll’a n im o di ch i lo a sc o lta . ■— 337. θ ε λ κ τ ή ρ ι α : cfr. λ 333-334 = v 1-2: ώς εφαθ’, οί δ’άρα πάντες άκήν έγένοντο σιωπηι, || κηληθμώι δ’ έσχοντο κατά μέγαρα σκιόεντα ; ρ 518-521: ώς δ’ δτ’ άοιδόν άνήρ ποτιδέρκεται, δς τε θεών εξ || άείδηι δεδαώς επε’ ίμερόεντα βροτοΐσι, || τοϋ δ’ άμοτον μεμάασιν άκουέμεν, όππότ’ άείδηι· || ώς εμέ κείνος έθελγε παρήμενος έν μεγάροισι. L a p o esia q u in d i n o n « d ile tta » (τέρπει) s o lta n to , essa « a ffa sc in a , in c a n ta » (θέλγει). C’è a p p e n a b iso g n o d i r i ­ c o rd a re q u e i r a p p o r ti fr a m a g ia e p o e sia ch e l ’a n tic h ità g reca sim b o leggiò in figure com e q u elle d i L in o , P a n fo , O leno, C risotem i, e s o p r a ttu tto d i O rfeo (v ed i a d es. B o y an cé , Culte des M uses, p p . 33-59 ; C o rn fo rd , P .S ., p p . 88-106 ; J . C o m b arieu , Histoire de la musique, P a ris 19305, I, sp ecie alle p p . 66-67, ecc.). D i q u e ste p rim itiv e co n cezio n i q u a lc h e cosa è rim a s to n e i p o e m i om erici (v ed i S ch ad ., Welt, p. 78 ; seco n d o S e tti, M em oria, p. 142, q u a n d o « del c a n to si dice ... ch e è in c a n to p e r i

OMERO, 8

17

8. F r a i P ro c i c a n ta v a l ’in c lito aed o , ed essi in s i­ len zio s e d e v a n o a s c o lta n d o : e d egli c a n ta v a il lu ttu o s o r ito r n o deg li A ch ei, ch e v e rso T ro ia in g iu n se P a lla d e A te n a . D a ll’a lto d e lla c a sa la figlia di Ic a ro , la sag g ia P e n e lo p e , acco lse n e l cu o re il suo c a n to d iv in o , e scese l ’a l t a s c a la d e lla c a sa ... e p ia n g e n d o si riv o lse a l d iv in o a e d o : « O F e m io , c e rto t u conosci m o lti a ltr i c a n ti ch e affa sc in a n o i m o rta li, im p re se d i ero i e d i dèi, quelle ch e gli a e d i so n s o liti c e le b ra re : u n o d u n q u e di q u e sti se d e n d o a c c a n to a lo ro t u c a n ta , e d essi in silenzio b e ­ v a n o il lo ro v in o ; e in te rro m p i q u e sto c a n to lu ttu o s o , ch e s e m p re m i to r m e n ta il cu o re n e l p e tto , d ac ch é m i h a c o lp ito l ’in t oller a b ile d o lo re ». .. E a lei di c o n tro disse l ’a s s e n n a to T ele m a co : « M ad re m ia , p e rc h é m a i v u o i im p e d ire al fed ele aed o di a llie ta rc i com e il suo cu o re lo m u o v e ? N o n gli a e d i c e rto sono re sp o n sa b ili, m a lo è fo rse Z eu s, ch e co n c ed e ciò ch e m eglio gli a g g ra d a a *I2 m o rta li, n o n si su p e ra n o i lim iti d i u n a m e ta fo ra » ) ; n o n solo le S iren e « in c a n ta n o » (θέλγουσιν) c h iu n q u e g iu n g a fino a lo ro (μ 39-40), m a a n c h e n el c a n to d e l­ l ’a e d o c ’è u n a fo rz a fa s c in a tric e ch e p ie g a l ’uo m o a d asco l­ t a r e (Sikes, Poetry, p . 3 ; S v o b o d a, Conception, p . 353). L a p o e s ia è q u in d i c o n c e p ita d a O m ero « com e q u a lc h e co sa ch e ag isce irra z io n a lm e n te , ch e s o tto m e tte l ’a n i­ m o a d u n p o te re e ste rn o » ; e il θέλγειν in d ic a « u n c e rto e ffe tto c a lm a n te , se re n a to re , ch e p la c a i d o ­ lo ri d e ir a n im o » (K ra u s, Dichterb., p . 69). S inonim o d i θέλγειν è κηλεΐν (vedi so p ra , λ 334 = v 2 : κηληθμώι). — 342. τ ε ί ρ ε ι : il c a n to d ell’ae d o ch e a ffascin a e ch e p u ò a n c h e le n ire l ’ir a o il d o lo re (così A chille p la c a la s u a ir a c a n ta n d o su lla φόρμιγξ i κλέα άνδρών: vedi I 186-189 e K ra u s , Dichterb., p. 69) p u ò p ro d u rre u n ’im ­ p re s sio n e d o lo ro sa, e a n c h e in d u rre al p ia n to , se chi a s c o lta è tro p p o m a te r ia lm e n te in te re ss a to a ciò ch e si n a r r a p e r la sc ia rsi v in c e re d a lla sed u zio n e d e ll’a rte . Così, in θ 82 ss., m e n tre i F e a c i tra g g o n o il co n su e to g o d im e n to d a l c a n to di D e m o d o co (91 : τέρποντ’ έπέεσσι) il solo O disseo p ia n g e (86 e 93 : δάκρυα λείβων), g em e ( 9 2 : γοάασκεν; 9 5 : βαρύ ... στενάχοντος). _ Cfr. G o rg ia, 1 (Hel. 9), n . a φιλοπενθής. — 347· vóos: r is p e t­ to a θυμός d i 4 (θ 45) in d ic a p iu tto s to u n a volizione 2

POETICA PRE-PLA TO N IC A

άνδράσιν άλφηστηισιν δπως έθέληισιν έκάστωι. τούτωι δ ’ ού νέμεσις Δαναών κακόν οίτον άείδειν' τήν γάρ άοιδήν μάλλον έπικλείουσ’ άνθρωποι, ή τις άκουόντεσσι νεωτάτη άμφιπέληται ” . ra zio n ale. — 3 4 7 " 4 8 : οΰ νύ τ ’ ά οιδοί α ίτ ιο ι: « fu o ri d a l tem p o , il p o e ta è fu o ri d a lla co lp a ... L ’ae d o n o n serv e in te re ssi c o n tin g e n ti, n o n e n tr a c o n im a su a in te n z io n e di co lp ire e fe rire n elle v ic e n d e delle n o s tre p assio n i, m a c a n ta p e r d ile tta r e ... L e g a n d o il c a n to a lla c a u s a lità o a lla re s p o n sa b ilità d iv in a (c a u sa lità e re s p o n sa b ilità si co n fo n d o n o a n c o ra n e lla in d istin z io n e d ella m e n ta lità a rc a ic a ), O m ero lo leg a a u n p rin c ip io a sso lu to ch e solo è legge a se stesso e n o n h a a lc u n fin e d a co n seg u ire fu o ri del suo co n su m arsi in se m e d e ­ sim o » (S tefa n in i, Poet, isp., p p . 37-38). — 352. ν ε ω τ ά τ η : il te rm in e è s ta to v a ria m e n te fra in te so (cfr. D e lla V alle, Poetica, p . 15 ss., ch e d à u n a ra sse g n a d elle v a rie i n t e r ­ p re ta z io n i : a d es. E g g er, E ssai, p . 4 in te n d e : « l ’u ltim o

OMERO, 8

19

ciasc u n o deg li u o m in i o p ero si. C o stu i n o n h a c o lp a se c a n ta l ’in felice fa to dei D a n a i : ché gli u o m in i celeb ran o s o p r a tt u t t o q u el c a n to ch e riesce p iù n u o v o a i loro o re cch i ». c a n to ch e è s ta to u d ito » ; S v o b o d a, Conception, p. 353 : « il c a n to ch e d escriv e gli a v v e n im e n ti re c e n ti »). P e n so , c o n m o lti a ltr i (vedi p e r t u t t i S te fan in i, Poet, isp., p . 37 e n . 5), che sia q u i d a in te n d e re n e l senso d i « il p iù n u o v o , il p iù o rig in ale ». O m ero c e rto e ra conscio d el f a tto ch e la s u a p o e sia ra p p re s e n ta v a q u a l­ ch e co sa d i p ro fo n d a m e n te n u o v o ris p e tto a lla t r a d i ­ zio n e a e d ic a p re c e d e n te (vedi a n c h e S ealey, art. cit., p p . 315-16), e ch e solo la p o esia o rig in ale è d e s tin a ta a d u ra re . P e r l ’o rig in a lità dei p o e m i o m erici v e d i F r. M. C o m b ellack , Contemporary U nitarians and Homeric O riginality, « A m . J o u r n . o f P h ilo l. » 71 (1950) p p . 33764, e le re c e n ti c o n ferm e di C. M. B o w ra , Homer and his Forerunners, E d in b u rg h 1955, p a ssim (specie p . 9 ss.).

2. H E S IO D U S

Θ ΕΟ ΓΟ Ν ΙΑ Μουσάων Έ λικωνιάδων άρχώ μεθ’ άείδειν, οί'ί F ’ Έ λικώνος εχουσιν ορος μέγα τε ζάθεόν τε

L ’a u te n tic ità e l ’u n ità d el p ro e m io d e lla Teogonia, n e g a te n e ll’O tto c e n to , sono s ta te in g en ere co n c o rd e m e n te ria ffe rm a te d a i filologi d el N o v e c e n to , ch e sono to r n a ti così spesso su q u e sto p ro b le m a ch e è im p o ssib ile ric o r­ d a rn e q u i t u t t i i c o n trib u ti. P o tr à n a tu ra lm e n te re s ta re d u b b ia l ’a u te n tic ità di q u a lc h e v erso , o g ru p p o d i versi, p e r cui d i v o lta in v o lta si d o v rà p ro c e d e re a u n a an a lisi rig o ro sa m e n te m e to d ic a (cfr. W il., I . u. H p. 463 ss. ; S olm sen, Hes. and Aesch., p . 4). S econdo m o lti dei su o i in te rp re ti, il ra c c o n to che E sio d o d à in q u e sto p ro e m io d e lla su a v o ca zio n e p o e tic a n o n c o rrisp o n d e a d u n a a u te n tic a esp e rien za , e n o n fa a ltro ch e v a r ia re p iù o m en o im m a g in o sa m e n te la tra d iz io n a le in v o c a ­ zio n e a e d ic a a lla (o alle) M use. M a n o n p a r e p o ssib ile e sa u rire co n u n ric h ia m o a lla tra d iz io n e la s p le n d id a o rig in a lità p o e tic a di E sio d o , e la p ro fo n d a sin c e rità con cu i egli c e le b ra u n a fede che, lu n g i d a ll’a c c e tta r e p a s s i­ v a m e n te , c o n fig u ra in m a n ie ra p e rso n a lissim a (vedi in p ro p o s ito L a tte , Dichterweihe, p a s s im ; D o d d s, Greeks, p . 117 e n n . iv i ; K . v . F ritz , D as P roöm ium der hesiodischen Theogonie, in « F e s ts c h rift B . S n e l l ... ü b e r re ic h t », M ü n ch en 1956, p p . 29-45 ; O tto , M usen, p . 32). In o gni caso, la « r e a ltà » d e lla « v o ca zio n e » n a r r a t a in q u e ­ s to p ro e m io è q u e lla di u n ’e sp e rie n z a p o e tic a che, in q u a n to ta le , ric h ie d e v erifich e d iv e rse d a q u elle di n a ­ t u r a u n ic a m e n te religiosa, o psicologica, o d em o lo g ica ch e sono s ta te t e n t a t e d a i v a r i in te rp re ti : di q u e s ta « r e a ltà » si d ev e g iu d ic a re s o p r a tt u t t o su l p ia n o d ella p o etica .

2. E S IO D O

T E O G O N IA C o m in ciam o il n o s tro c a n to d a lle M use E lico n ie che a b ita n o l ’E lic o n a , m o n ta g n a g ra n d e e d iv in a ... M u o ­ v e n d o d i là , a v v o lte in u n a f i t t a n e b b ia , esse cam m iV. i. *Ελικωνιάδων: il f a tto che qui, com e ai v v . 2, 7 e 23, sia ric o rd a to com e sede delle M use l ’E lic o n a , e in v e c e a i w . 25, 37, 42, 51, 52, 62, 68, 75, 114 l ’O lim po, e ra u n o d ei p rin c ip a li a rg o m e n ti a d d o tti d a i n e g a ­ to r i d e ll’u n ità d el p ro e m io (vedi p e r t u t t i E . G. E v e ly n W h ite , «C lass. R ev iew » 31 [1917] p p . 157-58) ; m a la p lu r a lità d ei lu o g h i di c u lto e delle re la tiv e p re d ic a ­ zio n i è u n fe n o m e n o tip ic o d e lla relig io n e g re ca (vedi a d es. W il., I . u. H ., p . 472 ; B ischoff, « H e rm e s » 72 [1937] p . 361 ; U . v . W ilam o w itz, Der Glaube der H el­ lenen, B e rlin 1931-32, I , p . 250 s. ; J . H . W a szin k , The Proem, of the A nnales of E n n iu s, « M nem osyne » S. IV , 3 [1950] p . 213 ; O tto , M usen, p p . 62-63 ; v o n F r itz , art. cit., p . 32). P e r u n p a r tic o la re cu lto t r i b u ­ t a t o alle M use p re sso l ’E lic o n a cfr. B . A. v a n G roningen, Les trois M uses de VHélicon, « A n tiq . C lass.» 22 (1948) p p . 287-296. — άρχώ μ €θ(α): n o n è p iù , com e n ei poem i o m erici, la M u sa ch e c a n ta p e r b o cc a del p o e ta , m a il p o e ta ch e in iz ia il suo c a n to co n u n a in v o cazio n e ris p e tto s a e a ffe ttu o s a in siem e a q u e lla d iv in ità a cui è le g a to in m o d o così p erso n a le . I l ra p p o rto M u sa-p o e ta d iv e n ta in E sio d o p iù lib ero , e la p e rs o n a lità e l ’in iz ia ­ t iv a d el p o e ta co m in cian o a d a ssu m e rv i u n a p a r te rile ­ v a n te . A n c h e q u e s to tip o d i esordio, com e quello o m e ­ ric o , e r a d e s tin a to a p e r p e tu a rs i in u n a fo rm u la : cfr. Horn. H y m n . I I , v . 1 ; X I , v . 1 ; X I I I , v . 1 ; X X V I, v . 1 ; X X V I I I , v. 1 ; E pigon., fr. 1 K . ; K . K e y ssn e r, Gottesvor­

stellung u n d Lebensauffassung im griechischen H y m n u s, S t u t t g a r t 1932, p p . 9-11 ; K o lle r, Prooim ion, p . 180. —

POETICA PR E-PLA TO N IC A

10

25

ένθεν άπορνύμεναι, κεκαλυμμέναι ήέρι πολλήι, έννύχιαι στεϊχον περικαλλέα οσσαν ίεϊσαι αί' νύ π ο θ ’ Η σίοδον καλήν έδίδαξαν άοιδήν, άρνας ποιμαίνονθ’ Έλικώνος ύπο ζαθέοιο' τόνδε δέ με πρώτιστα θεαί προς μύθον έειπον, Μοϋσαι ’Ολυμπιάδες, κοϋραι Διός αίγιόχοιο' " ποιμένες άγραυλοι, κάκ’ έλέγχεα, γαστέρες οΐον,

9 · κ εκ α λυμ μ ένα ι ή έρ ι π ο λ λ ή ι: E sio d o n o n h a q u in d i v isto le M use, m a h a se m p licem en te u d ito le lo ro v o ci (L a tte , Dichterweihe, p . 155 ss. ; D o d d s, Greeks, p . 117, n . 86 ; W a szin k , art. cit., p . 235, n. 62 ; v o n F r itz , art. cit., p. 32) ; la r e a ltà d e lla su a esp e rie n z a co n siste t u t t a in q u e s ta « v o c a z io n e » . — io . έ ν ν ύ χ ια ι: le M use s a r e b ­ b e ro d u n q u e a p p a rs e a d E sio d o in sogno (vedi W . R . H a rd ie , The D ream of E n n iu s, « C lass. Q u a rte rly » 7 [1913] p . 188), e com e u n sogno la v isio n e d i E sio d o fu in te r p r e ta ta g ià d a C allim aco, e sulle su e o rm e d a i p o e ti la tin i (vedi E . R e itz e n s te in , Z u r Stiltheorie des K allimachos, in « F e s ts c h rift R . R e itz e n s te in », L eip z ig 1931, p. 53 ; C ousin, Etudes, p . 236 ; F a lte r , p p . 79-81) ; m a E sio d o a fferm a d i a v e r realmente in c o n tra to le M use, se p u r n o n le h a v e d u te d is tin ta m e n te (cfr. so p ra , n. al V. 9 e v e d i an c h e R e itz e n s te in , l. cit.). — 22. * Η σίο­ δ ο ν : P . W a ltz , « R e v . d es É t . G recq u es » 27 (1914) p . 229 ss. e H . G. E v e ly n -W h ite , n e lla su a ed izio n e d i E sio d o (L ondon, « L o eb C lassical L ib r a r y », 1936, p . x v ) so sten g o n o ch e E sio d o n o n è la ste ssa p e rso n a ch e d ice « io » al v. 24, p e rc h é il p assa g g io d a lla te rz a a lla p rim a p e rso n a a p p a re lo ro tro p p o b ru sc o . Ma v e d in e la c o n fu ta z io n e in J a e g e r, P a id ., I , p. 123, n . 3; T . A. S in clair, Hesiod. W orks and D ays, e d ite d b y T. A. S., L o n d o n 1932, p . x x x v n ; S olm sen, Hes. and Aesch., p . 5, n . 0, e cfr. A rchiloco, 1 (1 D .), e n . i v i ; T eo g n id e, 1 (1, v v . 22-23) e n . ivi. — έδ ίδ α ξ α ν : : cfr. O m ero, 6 (χ 347) e n. ivi. L a m e d e sim a esp ressio n e ric o rre in Opp., v. 662 : Μοΰσαι ... μ’ έδίδαξαν άθέσφατον ΰμνον άείδειν. I l ra p p o r to M u sa -p o e ta è a ltro v e in d ic a to d a E sio d o p e r m ezzo d el v e rb o τίθημ ι (vedi

ESIODO

23

n a v a n o n e lla n o tte , fa cen d o ris u o n a re u n c a n to s t u ­ p e n d o ... E d esse u n g io rn o in se g n a ro n o a E sio d o u n b el c a n to , m e n tre p a s c e v a gli a g n e lli su lle p e n d ic i del d iv in o E lic o n a : e d a m e p e r la p rim a v o lta le dèe, le M use O lim p ie, figlie deH’egioco Z eus in d iriz z a ro n o q u e ­ s te p a ro le : « P a s to r i selv ag g i, c r e a tu re m ise ra b ili, v e n ­ t r i s o lta n to , n o i s a p p ia m o d ire m o lte m e n zo g n e sim ili fr. 197 R z .3 : Μουσάων, od τ ’ άνδρα πολυφραδέοντα τι&εϊσι || θέσταον αύδήεντα), ch e g ià in O m ero è te r m i­ n e te c n ic o p e r in d ic a re l ’in te rv e n to d iv in o nel d e s ti­ n o u m a n o : v e d i a d es. B 599, Z 357, λ 555, e cfr. A lc m a n e , 1 (67 D .), v . 3 ; Solone, 2 (20 D .), v . 2. V edi a n c h e p iù o ltre la n o ta al v . 31, ένέπνευσαν. — 24. π ρ ώ τισ τα : n o n è q u e sta , q u in d i, l ’u n ic a v o lta in cui le M use a p p a rv e ro a d E sio d o : cfr. F a lte r , p . 15. — 25. E u n co m u n e v e rso fo rm u la che ric o rre a n c h e in B 598 e d E sio d o Theog., 52, 966, 1022. I l p ro b le ­ m a d e lla te c n ic a fo rm u la re in E sio d o è s ta to r i s t u ­ d ia to re c e n te m e n te d a A. H o e k stra , Hésiode et la tradition orale, « M n e m o sy n e » S. IV , 10 (1957) p p . 193-225. V e d i a n c h e O tto , Hesiodea, p . 50. — ’ Ολυμπιάδες s q u e s to e p ite to in d ic a q u a n to p ro fo n d o s ia il leg am e f r a le M use e Z eus ; esse sono, con Z eus, le um iche d iv in ità ch e g o d an o d i q u e s ta p r e ­ d ic a z io n e ; i g ra n d i dèi, d a O m ero in poi, sono c h ia ­ m a ti in g e n e ra le « gli O lim p ii », m a n essu n o sin g o la r­ m e n te ric e v e q u e s to a p p e lla tiv o (W ila m o w itz, Glaube c it., I , p . 250 s. ; O tto , M usen, p p . 24-26). — 26. L e p a ro le d elle M use a d E sio d o c o m in cian o con u n a v io ­ le n ta in v e ttiv a ch e è s t a t a spesso p a r a g o n a ta a quelle d ei p ro fe ti e ch e è urna p re s a d i p o sizio n e d a p a r te di E s io d o n e i c o n fro n ti del m o n d o ch e lo c irc o n d a : l ’e so r­ ta z io n e a s ta c c a rs i d a u n a v i t a p u ra m e n te fe rin a è r iv o lta a t u t t i i p a s to ri, m a il solo E sio d o si se n te to c ­ c a to (v ed i K ra u s , Dichterb., p. 72). — γαστέρες οΐον: p e r la p r im a v o lta im a creaz io n e s p iritu a le v ie n e s e n tita co m e q u a lc h e co sa d i d iv erso e d i p iù a lto ris p e tto alle o c c u p a z io n i d i u n ’e s iste n z a p u ra m e n te a n im a le sc a (K rau s, Dichterb., p . 72, n . 15) ; in O m ero in v e c e la g io ia del c a n to si a c c o m p a g n a se m p re a q u e lla t u t t a sen su ale

POETICA P R E -P L A T O N I CA

Ι'δμεν ψεύδεα πολλά λέγειν έτύμοισιν όμοια· Ι'δμεν δ’, εύτ’ έθέλωμεν, άληθέα γηρύσασθαι del b a n c h e tto , del cibo e d el v in o v e d i O m ero, 4 [θ 45 ] e n. ivi). — 27-28. V ersi m o lto d iscussi e di im p o r­ ta n z a c a p ita le p e r la c o m p re n sio n e d e lla p o e tic a esio ­ d ea . Si a m m e tte in g en ere ch e l ’esp ressio n e « m en zo g n e sim ili a lla v e r ità » v a d a rife rita a lla p o e sia o m eric a : d i fro n te allo sp len d id o q u a d ro o m erico d e lla v i t a d ella so cietà ca v a lle re sc a n e l m ed io ev o ionico, ch e c o n tr a ­ s ta v a così d u ra m e n te co n l ’e sp e rie n z a q u o tid ia n a d i u n a v i t a ta n to p iù m ise ra ed a n g u s ta , le g a ta a v a lo ri p ro fo n d a m e n te d iv ersi, E sio d o a v re b b e s e n tito e c o n ­ d a n n a to la p o e sia o m eric a com e m e n z o g n a , in v e ste n d o se stesso d ella d iv in a m issio n e d i a n n u n c ia to re d ella « v e r ità », e m o s tra n d o s i così com e il p rim o so ste n ito re d i u n a co ncezione « d id a sc a lic a » d e lla p o esia : così, a u n d ip resso , S ikes, Poetry, p p . 5-6 ; J a e g e r, P aid., I , p . 154 ; W . L u th e r, W ahrheit %md Lüge im äl­ testen Griechentum, B o rn a u n d L e ip z ig 1935, p p . 124125 (m a si v e d a , o ra , dello stesso Der frühgriechische Wahrheitsgedanke im Lichte der Sprache, « G y m n asiu m » 65 [1 9 5 8 ] p p . 80-82 e spec. p . 81, n. 11) ; M a rtin a z z o li, Ethos, p p . 83-84 ; C hase-G reene, Criticism , p . 21 ; M ehm el, Homer, p . 19 ; S e tti, M em oria, p . 157. C he O m ero « m e n tisse » e ra o p in io n e a b b a s ta n z a d iffu sa n e ll’a n tic h ità (cfr. G u d e m a n , Poetica, p . 411; M ad y d a , Poetica, p. 56 ss.; M ehm el, Homer, passim ) p ro p ria , a d esem p io , an c h e d i A risto te le , Poet. 1460 a 18-19 : δεδίδαχεν δέ μάλιστα "Ομηρος καί τούς άλλους ψευδή λέγειν ώς δει, d o v e è p e r a ltro e v id e n te che A risto te le a p p r o v a il g iu sto (ώς δει) uso d ella « m en zo g n a », d e lla lib e rtà fa n ta s tic a . P e r c o m ­ p re n d e re l ’a tte g g ia m e n to d i E sio d o n ei c o n fro n ti delle « m en zo g n e » delle M use b iso g n a te n e r b e n p re se n te che a n c h e l ’a s p e tto « in g a n n a to re » d e lla p o e sia è d iv in o , e ric o rd a re « la d o p p ia g en e alo g ia delle M use che, se ­ co n d o im a tra d iz io n e , sono figlie d i U ra n o e d e lla T e r ­ ra , secondo u n ’a ltr a , d i Z eus e d i M nem osine. S p e tta , d u n q u e , a esse u n a posizione in te rm e d ia fr a il m o n d o deg li d èi c to n ic i e d i q u elli d e ll’O lim po : oscillano t r a il m o n d o d el m iste ro irra z io n a le , ch e h a c re a to d a l suo seno a n c h e il n u m e ’Απάτη, e il m o n d o logico degli

ESIODO

25

a lla v e r ità ; m a s a p p ia m o a n c h e , q u a n d o vo g liam o , p ro c la m a re la v e r ità ». Così d issero le e lo q u e n ti figlie

dèi d e ll’O lim p o » (U n te r., S o fisti, p . 137, e cfr. K e ren y i, A pollon, p p . 110-111). I n E sio d o le M use a ffe r­ m a n o con p a r i orgoglio ί'δμεν ψεύδεα πολλά λέγε tv e ί'δμεν άληθ-έα γηρύσασθ-αι, l ’a c c e n to p o g g ia con p a ri in te n s ità ta n t o su ll’u n o ch e s u ll’a ltro ί'δμεν (cfr. K erén y i, A pollon, p . 118 ; O tto , Hesiodea, p. 51 ; S te fa n i­ n i, Poet, isp ., p . 38, e a n c h e S e tti, M em oria, p. 159, ch e in te r p r e ta p e rò in m a n ie ra p iù sfu m a ta ) ; e an c h e l ’ep o s ero ico è, in siem e a lla Teogonia e a lla Gigantomachia, o g g e tto del c a n to delle M use (vedi Theog., v v . 44-52 e p a r tic o la rm e n te i v v . 45 e 50 : v o n F r itz , art. eit., p p . 35-36). A p p a re q u in d i im p ro b a b ile che E sio d o fo rm u li d i fr o n te ai p o em i om erici delle riserv e di n a t u r a etico -relig io sa com e quelle a v a n z a te p iù ta r d i d a S en o fa n e o d a P la to n e (von F r itz , l. cit.; p e r a ltri in v ece E sio d o a v re b b e esp resso la p rim a c ritic a « filo­ sofica » a d O m ero : v e d i N e stle , v. M . z. L ., p . 44 ; G igon, U rsprung, p p . 14-15 ; H . D iller, Hesiod und die A nfänge der griechischeil Philosophie, « A n tik e u n d A b e n d ­ la n d » 2 [1 9 4 6 ] p p . 141-142). E sio d o se n tì p iu tto s to il d u p lic e a s p e tto , irra z io n a le e ra z io n a le , d ella p o esia ; ed a n c h e se te n d e v a con t u t t e le fo rze d ella su a se v e ra n a t u r a e d e lla s u a r o b u s ta isp ira z io n e e tic a a lla v e rità , n o n fu so rd o a lla sed u zio n e d i u n ’a r te d iv e rsa d a lla s u a (K e ré n y i, Apollon, l. cit. ; O tto , Hesiodea, l. cit. ; v o n F r itz , art. cit., l. cit.), e sen tì, e c e rto g o d e tte , in O m ero il lib e ro g ioco d e lla f a n ta s ia che c re a v a im a p ro p r ia r e a ltà p o e tic a ; e nelle p a ro le « m en zo g n e sim ili a lla v e r ità » si d e v e v e d e re u n te n ta tiv o di E sio d o di d efin ire la n a t u r a p a r tic o la re di q u e s ta re a ltà . E n o n è d a esc lu d e re ch e l ’afferm a zio n e ί'δμεν ψεύδεα πολλά ecc. p o s s a in te n d e rs i n el senso ch e anche n e ll’o p e ra di E sio d o so n o c o n te n u ti e n tra m b i i d o n i delle M use, p u r ferm o r e ­ s ta n d o ch e l ’ele m e n to ch e E sio d o d o v e v a se n tire com e n u o v o e p ro p rio d e lla s u a p o e sia e ra in ogni caso la v e r ità (K ra u s, Dichterb., p . 73). — 27. έτύμοισιν: cfr. Opp., V. 10 : έγώ δέ κε Πέρσηι έτήτυμα μυθησαίμην, e Stesico ro , 1 (12 D .), e n. ivi. — 28. c u t ’ εθελωμεν: q u esto

PO ETICA PRE-PLA TO N IC A

30

36

ως έφασαν κοϋραι μεγάλου Διδς άρτιέπειαι, καί μοι σκηπτρον εδον δάφνης έριθηλέος οζον δρέψασθαι ·9ηητόν ένέπνευσαν δέ μ’άοιδήν θέσπιν, ί'να κλείοιμι τά τ ’έσσόμενα πρό τ ’ έόντα, καί μ’ έκέλονθ’ ύμνεϊν μακάριον γένος αίεν έόντων, σφας δ’ αύτάς πρώτον τε καί ύστατον αίεν άείδειν. τύνη, Μουσάων άρχώμεθα, ταί Δ ιί πατρί ύμνεϋσαι τέρπουσι μέγαν νόον έντός Ό λυμπου, είρεϋσαι τά τ ’ έόντα τά τ ’ εσσόμενα πρό τ ’ έόντα

inciso « ra c c h iu d e in g erm e t u t t o il p ro p o s ito d i n o v ità d ella p o e sia esio d ea » (S etti, M em oria, p . 158). — 30. σ κ ή π τρ ο ν : lo σκηπτρον d e ll’aed o n o n e ra c e rto se m p li­ c e m e n te u n b a s to n e a cu i egli p o tesse a p p o g g ia rsi n ella s u a v i t a e rra b o n d a (S chad., Welt, p. 61, n . 2). I l b a ­ sto n e è u n o dei p iù a n tic h i sim boli, e, com e la m ag g io r p a r te d ei sim boli, h a p iù d ’u n sig n ificato (R . H irz el, Them is, D ike und Verwandtes, L eip zig 1907, p . 71 ss.) ; e ra co m u n q u e o p in io n e co m u n e dei G reci che in esso o p erasse u n a p a rtic o la re fo rza, che v e n iv a u tiliz z a ta d a ch i lo p o r ta v a (F r. P fis te r, D ie Religion der Griechen und Röm ern, L eip zig 1930, p p . 314-315), fosse q u e s ti il p o e ta o il μάντις (vedi a d es. A 15 ; λ 91 ; F a lte r, p . 67) o il κηρυξ (si v e d a n o ese m p i in H irz e l, l. cit.). — δάφνης : il ra m o d ’allo ro è il sim bolo del d iv in o , a p o l­ lin eo d o n o del c a n to (K o ller, Prooim ion, p. 165 e n n . 3-4) : com e E sio d o d irà e sp re ssa m e n te p iù o ltre (cfr. V. 94) A pollo d iv id e co n le M use la fu n z io n e d i is p ira ­ to re d e lla p o e sia (cfr. F a lte r , p. 16 e O m ero, 5 [F 488] e n . ivi). — 31. δ ρ έψ α σ θ α ι: Ω : δρέψασαι Ψ (sigle R z a c h 3). Δρέψασθαι è la lezione d a a c c e tta r e : E sio d o n o n h a veduto d is tin ta m e n te le M use, m a n e h a solo udito la v o ce (cfr. n . al v. 9) ; n o n p u ò q u in d i ric e v e re il r a m o ­ scello d ’allo ro dalle m a n i delle M use, m a su lo ro o rd in e (εδον ) lo coglie, e co n q u e sto a t t o sim b o lico e sp rim e l ’a c c e tta z io n e d ella su a v o ca zio n e p o e tic a (cfr. L a tte , Dichterweihe, p . 157 ; D o d d s, Greeks, p . 117, n . 86 ; W aszin k , art. cit., p p . 234-235 ; v o n F r itz , art. cit., p . 32). — ένέπνευσαν : n o n è d a v e d e re q u i u n ac cen n o a lla te o ria d e lla isp irazio n e p e r m ezzo d i u n o ιερόν πνεύμα

ESIODO

27

d e l g ra n d e Z eus, e m i o rd in a ro n o d i cogliere com e b a s to n e u n ra m o d i fio re n te allo ro , s tu p e n d o : e m i isp ira ro n o u n c a n to d iv in o , p e rc h é ce le b rassi il fu tu ro e il p a s s a to , e m i o rd in a ro n o d i glorificare la s tirp e d ei b e a ti se m p re v iv e n ti, e di c a n ta rle se m p re a ll’inizio e a lla fine d i o gni c a n to ... O tu , co m in ciam o dalle M use, che c a n ta n d o i lo ro in n i a llie ta n o il g ra n cu o re d i Z eu s p a d re , s u ll’O lim po, n a r ra n d o ciò che è, ciò che (p er cu i v e d i D e m o c rito , 3 [68 B 18 D K ] ). ’Εμπνέω è g ià in O m ero esp ressio n e ric o rre n te e te c n ic a p e r in d i­ c a re l ’az io n e d e lla d iv in ità ch e c o m u n ic a il suo δώρον a l m o rta le (vedi a d es. i 381 : αύτάρ θάρσος ένέπνευσεν μέγα δαίμων e cfr. F ra e n k e l, A gam em non, I I , p. 6 5 ). — 3 2 . θ έ σ π ιν : cfr. O m ero, 5 (θ 4 9 8 ) e n . iv i. — τά τ ’ έσσόμενα κ τ λ : cfr. A 7 0 . N e l fa re d e l p o e ta e del v e g g e n te u n a so la p e rs o n a E sio d o se g u iv a u n a tra d iz io n e m o lto a n ­ tic a : v e d i D o d d s, Greeks, p . 10 0 , η. 118,- K o ller, Prooim ion, p . 16 8 e n n . 2 -3 . — 3 3 . έ κ έλ ο ν θ ’ : cfr. Cousin, ÉtvxLes, p . 2 3 6 . — 3 6 . ά ρ χ ω μ έ θ α : cfr. n . a l v. 1. — 3 7 . == v . 51 : cfr. w . 3 9 -4 1 : των (sci. delle M use) δ’ ακά­ ματος ρέει αύδή || έκ στομάτων ήδεϊα ' γελάι δέ τε δώματα πατρός || Ζηνός έριγδούποιο θεάν όπί λειριοέσσηι ; e, p iù a v a n ti, i v v . 5 5 ; 61 ; 9 7 ss. I n E sio d o q u in d i il delectare si p r e s e n ta assiem e a l prodesse (vedi n. a l v . 27) p u r sen za esser p o s to in p re c isa re la z io n e co n q u e sto . Sikes, Poe­ try, p p . 5 -6 , v e d e in ciò s o lta n to u n riec h eg g iam en to d i u n a con cezio n e o m erica, e m a g a ri la s u a assu n zio n e a sem p lice tito lo d i « c o n c o rre n z a » co n la scu o la riv ale. M a ch e E sio d o v ed esse n e l « d ile tto » p ro c u ra to d a l c a n ­ to u n a d im en sio n e e te r n a delle p o e sia è p ro v a to d ai n o m i ch e egli tro v ò p e r d u e delle M use, Ευτέρπη e Τερ­ ψιχόρη (v ed i n . a i w . 7 7 -7 9 ). Cfr. a n c h e S te fa n in i, Poet, isp ., p . 3 6 . — 3 8 . Cfr. v. 3 2 . L ’a te te s i del v erso , p ro ­ p o s ta d a m o lti, n o n è g iu s tific a ta : cfr. I . S ellschopp, Stilistische Untersuchungen zu Hesiod, (D iss.) H a m b u r g 1 9 3 4 , p p . 4 7 -4 8 . A n ch e O m ero a v e v a a t t r i b u i t o alle M use la m e d e s im a o n n isc ie n z a (cfr. 3 [B 4 8 5 ] e n . ivi) : p e r i d u e p o e ti q u in d i « l ’a r te conosce a n c h e il m o d o d i v in c e re il te m p o , a ttu a liz z a n d o il p a s s a to e il fu tu ro in u n ’e te r n a p re s e n z ia lità n o n o ffu sc a ta d a i ric o rd i e n o n c o n te s a d a lla successione » (S tefa n in i, Preim agi-

POETICA PR E-PLA TO N IC A

55

τάς έν Πιερίηι Κρονίδηι τέκε πατρί μιγεϊσα Μνημοσύνη, γουνοϊσιν Έ λευθήρος μεδέουσα, λησμοσύνην τε κακών άμπαυμά τε μερμηράων

60

ή δ’ έτεκ’ έννέα κουράς όμόφρονας, ήισιν άοιδή μέμβλεται έν στήθεσσιν, άκηδέα θυμόν έχούσαις, τυτθόν ά π ’ άκροτάτης κορυφής νιφόεντος ’Ολύμπου' ένθα σφιν λιπαροί τε χοροί καί δώματα καλάπάρ δ’ αύτηις Χάριτές τε καί "Ιμερος οίκί’ έχουσιν.

75

ταϋτ’ δέρα Μοϋσαι άειδον, ’Ολύμπια δώ ματ’ έχουσαι, έννέα θυγατέρες μεγάλου Διάς έκγεγαυΐαι,

nism o, ρ . 87. ; cfr. Poet, isp ., ρ . 37). — 53· *ν Πιερίηι: cfr. M ay er, M usai, 706 s. ; O tto , M usen, ρ . 62 ss. — 54. Μνημοσύνη: è u n ’a n tic a d iv in ità del m o n d o tita n ic o (cfr. Theog., v . 135) ; m a il suo n o m e la p o n e d i d iritto fr a le d iv in ità p iù re c e n ti (O tto , M usen, p p . 25-26), e al m o n d o tita n ic o essa è in r e a ltà e s tra n e a in q u a n to in c a rn a u n p o te re s p iritu a le (Solm sen, Hes. and Aesch., p p . 69-70. I l suffisso -(ο)σύνη in d ic a im a q u a lità o u n c o n c e tto a s tr a tto : E . S chw yzer, Griechische G ram m atik, M ü n ch en 1934, I , ρ . 529, § 33). M nem osyne, la « m e ­ m o ria », il « ric o rd o », è il sim bolo d e lla p o e sia ch e s o t­ t r a e a lla d im e n tic a n z a le g e sta d eg li u o m in i, e te rn a n d o n e la m e m o ria n e l c a n to (vedi O m ero, 7 [Z 357-58] e n n . ivi, e S olm sen, H es. and Aesch., p . 43) ; m a c ’è a n c h e n e ll’is titu ito ra p p o rto d i filiazione f r a M n em osine e le M use u n te n ta tiv o d i sp ieg azio n e psico lo g ica d e ll’a t t i ­ v ità a r tis tic a , ch e p re s e n ta a p p im to com e elem e n to e s­ sen ziale il p o te re d i rip re sa , d i rip ro d u z io n e , d i m e m o ­ r ia (v a n G ro n in g en , Les trois M uses c it., p . 288) : la m e m o ria è la d e p o s ita ria fed ele e fe c o n d a d i t u t t e le esp e rien ze del p o e ta , e gliele re s titu is c e i n t a t t e al m o m e n to d e lla creazio n e. (N on m i p e rs u a d e l ’i n t e r ­ p re ta z io n e d i J . A. N o to p o u lo s, M nem osyne in Orai Literature, « T ra n s, a n d P ro c e e d , o f th e A m . P h ilo l. A ss. » 69 [1938 ] p p . 465-493, rip re s a o ra a n c h e d a L a sse rre , P lu t., p . 15). — 55. S econdo K . K e ré n y i, M nemosyne-Lesmosyne. Über die Quellen « E rinnerung » und « Vergessenheit » in der griechischen M ythologie, « S chw eitz. M o n atsh . » 1945 (poi in D ie Geburt der Helena,

ESIODO

29

s a r à θ ciò che fu ... I n P ie ria , u n ita s i a l p a d r e Cron id e , le g en erò M nem osine, ch e re g n a su i colli d i E le u te r a , p e rc h é fo ssero oblio dei m a li, sollievo ag li a ffan n i... N o v e figlie c o n c o rd i, ch e n e l lo ro cu o re se m p re p e n ­ sa n o a l c a n to e h a n n o l ’a n im o sg o m b ro d a affan n i, ella g en e rò , u n p o ’ s o tto la p iù a l t a c im a d e ll’O lim po n e v o so : là so n o i loro s p le n d id i co ri e la b e lla d im o ra : Z ü ric h 1945, p . 94 ss.), M n em o sy n e riu n isc e in sé d u e q u a lità o p p o ste , il ric o rd o e la d im e n tic a n z a , M n em o ­ s y n e e L esm o sy n e, p u r tra e n d o il n o m e solo d a l la to p o s itiv o d el su o d o m in io : m e n tre la d u p lic ità del suo a s p e tto d iv e n ta c h ia ra m e n te v isib ile n elle figlie, ch e sono a n c h e λησμοσύνη κακών κτλ. Cfr. dello stesso K e ré n y i L a M ythologie des Grece, P a ris 1952, p . 103. — λ η σ μ ο ­ σύνην κ τ λ : cfr. n. a l v . 37. — 6o. εννέα: il n u m e ro c o m p a re g ià in u n p a sso d e ll’O dissea (ω 60 : cfr. O m ero, 3 [B 4 8 4 ] e n. ivi) che p e rò è d a rite n e rs i co n ogni p ro b a b ilità sp u rio (vedi S olm sen, Hes. and Aesch., p. 38, n . 119), a n c h e se n u lla ci v ie ta d i c re d e re che g ià p e r O m ero le M use fossero u n a p lu r a lità (G. M. C al­ h o u n , The Poet and the M uses in Homer, « Class. P h ilo l. » 33 [1938] p . 165, n. 11). — ■ 64. X àpires: o rig in a rie d i­ v in ità cto n ie , e q u in d i p r o te ttr ic i d i t u t t o ciò ch e n asce d a lla te r r a , d ei fio ri, delle p ia n te ecc., le C ariti, s p ir itu a ­ lizza n d o si, si a v v ic in a ro n o p o i a l d o m in io d ella d a n z a , d e lla m u s ic a e d e lla p o e sia (vedi E sc h e r, s. v. Gharites, R E I I I 2, 2160-63 ; T h. Z ielinski, Gharis and Ghari­ tes, « C lass. Q u a rte rly » 18 [1924] p p . 158-163, e p o i in Iresione, L eo p o li 1936, I I , p p . 258-267) e si a c c o m p a ­ g n a ro n o in s e g u ito re g o la rm e n te alle M use (vedi O tto , M usen, p . 57). I n q u e sto p a sso esse si p re s e n ta n o p e r la p r im a v o lta n e lla sfe ra d e lla p o e sia a n c h e se la lo ro fu n z io n e n o n è a n c o ra p re c is a ta . E sio d o n o n o g g e ttiv a la re la z io n e f r a M use e C a riti in u n ra p p o r to g en e alo ­ gico ; il sim b o lism o lo cale (οίκΡ εχουσι) b a s ta a d i n ­ d ic a re ch e esse h a n n o u n a co m u n e sfe ra d i d o m in io (S olm sen, H es. and Aesch., p . 79). H im e ro s ci r ip o r ta n e ll’a m b ito d ei s e n tim e n ti e delle im m a g in i a cui a p p a r ­ tie n e a n c h e E r a to (S olm sen, l. cit., cfr. n . a l v. 77). P e r i r a p p o r ti f r a M use e C a riti si v e d a n o a n c h e Horn. H ym n , in A rt., v . 15 ; D u c h e m in , Pindare, p . 59. —

POETICA PRE-PLA TO N IC A

85

90

Κλείω τ ’ Εύτέρπη τε Θάλειά τε Μελπομένη τε Τερψιχόρη τ ’ Έ ρ ά τω τε Πολύμνια τ ’ Ούρανίη τε Καλλιόπη Ο’ - ή δε προφερεστάτη έστίν άπασέων. ή γάρ καί βασιλεϋσιν άμ’ αίδοίοισιν όπηδεΐδν τινα τιμήσωσι Διός κοϋραι μεγάλοιο γεινόμενόν τε ίδωσι διοτρεφέων βασιλήων, τώ ι μέν επί γλώσσηι γλυκερήν χείουσιν έέρσην, τοϋ δ’ έπε’ έκ στόματος ρεΐ μείλιχα- οΐ δέ τε λαοί πάντες ές αύτόν όρώσι διακρίνοντα Οεμίστας ίΟείηισι δίκηισιν· δ δ’ άσφαλέως άγορεύων αΐψά κε καί μέγα νεικος έπισταμένως κατέπαυσεν· τουνεκα γάρ βασιλήες έχέφρονες, οΰνεκα λαοϊς βλαπτομένοις άγορήφι μετάτροπα έργα τελεϋσι ρηιδίως, μαλακοισι παραιφάμενοι έπέεσσιν77. Κλειώ κτλ: in o g n u n o dei n o m i esiodei d elle M use « si m o s tra u n p a r tic o la re a s p e tto di q u e lla r e a ltà d e ll’e siste n z a ch e è la p o esia : in Clio è l ’im p o r­ ta n z a d e lla p a ro la p o e tic a , il suo p o te re d i o p e ­ r a r e a lu n g o n el fu tu ro ; in C alliope la b ellez za d i q u e s ta p a ro la ; in M elpom ene la p ie n e z z a del suo t o ­ n o s q u illa n te ; in P o lin n ia il tra b o c c a re d e i su o i in n i ; in T ersic o re il p ia c e re d e lla d a n z a ch e a le i a p p a rtie n e ; in E u te r p e il felice g o d im e n to , q u e lla g ra n d e e p ro fo n d a g io ia ch e la p o e sia è p e r l ’u m a n ità ; in T a lia la fresch ez za e il fio rire d e lla p o esia, le g a to a q u ello delle p ia n te ; in E r a to il ca lo re e ro tic o n o n solo d e lla p o e sia d ’am o re, m a d i og n i v e r a creaz io n e p o e tic a ; e d in fin e in U ra n ia ciò ch e v i è di ce leste n e lla p o e sia » (K e ré n y i, Apollon, p . 113). È n o te v o le il f a tto c h e n essu n o dei n o m i delle M use ev o ch i l ’id e a d e lla « v e r ità » : S olm sen, Gift, p . 6, n . 18. P . W a lc o t, The Problem of the Prooem ium of H e ­ siod's Theogony, « S y m b o la e O sloenses » 33 (1957) p . 44, p e r d im o s tra re l ’u n ità s tr u ttu r a le d i t u t t o il p ro e m io s o tto lin e a il f a tto , n o ta to g ià a d es. d a F rie d lä n d e r, D as Pro'òmium der Theogonie, « H e rm e s» 49 (1914) p p . 1-16, passim , ch e i n o m i delle M use sono a n tic ip a ti d a a llu sio n i n e lla p a r te p re c e d e n te d e l p ro e m io : p e r E u ­ te rp e cfr. i v v . 37 e 61 ; p e r T a lia 65 ; p e r M elpom ene 66 e 69 ; p e r T ersic o re 7, 37 e 51 ; p e r E r a to 67 e 7 0 ; p e r P o lin n ia 11, 33, 37, 48, 51, 7 0 ; p e r U ra n ia 71 e p e r C alliope 10, 41 e 68. — 79. C alliope è d e t t a

ESIODO

31

e a c c a n to a d esse h a n n o le lo ro case le C a riti e il D e ­ sid e rio ... Q u e sto c a n ta v a n o le M use, ch e h a n n o d im o ra s u irO lim p o , le n o v e sorelle n a te d a l g ra n d e Z eus, Clio ed E u te r p e e T a lia e M elpom ene e T ersic o re e d E r a to e P o lin n ia ed U r a n ia e C alliope, ch e è la p iù im p o r­ t a n t e d i t u t t e . E lla in f a tti si a c c o m p a g n a a n c h e a i re v e n e ra n d i : e se u n o fr a i re n u t r i t i d a Z eus le figlie d e l g ra n d e Z eu s o n o ra n o e g u a rd a n o a l suo n asc ere , esse v e rs a n o su lla s u a lin g u a u n a dolce ru g ia d a , e dalle su e la b b ra le p a ro le sco rro n o dolci com e m iele. E t u t t i g li u o m in i lo g u a rd a n o m e n tre re n d e g iu stiz ia co n r e tt i g iu d iz i ; e d egli a r rin g a n d o co n sicu re zza sa a b ilm e n te p o r s u b ito fine a n c h e a im a g ra n d e c o n te sa : in f a tti i

προφερεστάτη p e rc h é il suo n o m e o ffriv a p iù fa c ilm e n te a d E sio d o im a tra n siz io n e a l c o n c e tto di « ling u ag g io p e rs u a s iv o » ch e n o n a d es. quello di T ersico re o M el­ p o m e n e (Solm sen, Gift, p . 7). C fr. A lcm an e, 1 (67 D .), e n . iv i. ■ — 80-93. Q u e sti v e rsi ra p p re s e n ta n o u n a m ­ p lia m e n to d e ll’o rig in a ria (om erica) sfe ra d i a t t i v it à d elle M use. L a p o esia, secondo E sio d o , n o n è so l­ ta n t o a n n u n c ia tric e di v e r it à e d a tric e di sollievo e d i gio ia, m a p u ò , e deve, d iv e n ta r e u n a fo rza p o si­ t i v a n e ll’o rd in a m e n to s p iritu a le e p o litic o d ella socie­ t à (S p e rd u ti, Poetry, p . 231) : il re riesce a m a n te n e re l ’o rd in e e la p a c e n o n ta n t o p e r o p e ra di g iu s tiz ia e di v e r ità , q u a n to p e r l ’irra z io n a le p o te re di p ersu asio n e ch e egli c o n d iv id e co n il p o e ta (vedi S olm sen, Gift, p . 6). L ’az io n e p a ra lle la delle M use su i p o e ti e su i re te s tim o n ia u n a in d is tin z io n e f r a p o e sia e o ra to r ia che n o n e ra s t a t a d i O m ero (D ella V alle, Poetica, p. 37 ss.), e ch e e ra d e ­ s t i n a t a a su ccessiv e elab o ra z io n i n e lla te o ria d ella r e to ­ r ic a co m e a r te so re lla d e lla p o esia (vedi S olm sen, Gift, p . 6, e cfr. G orgia, 1 [Hel., 9], n . a λόγον εχοντα μέτρον ). 82. γεινόμ ενόν τε ίδω σι: cfr. C allim aco, A itia , fr. 1, w . 37-38 P feiffer: Μοϋσαι γάρ όσους ίδον ο·&ματι παϊδας || μή λοξώι, πολιούς ούκ άπέΌεντο φίλους, e c f r , Α . Ρ . V I I 525 = C allim aco, E pigr. X X I P feiffer, v v . 5-6, e l ’a p p a r a to di P feiffer. V e d i a n c h e F a lte r , p p . 66-67. ■ — · 83-84. C fr. w . 97 e 39-40. — 84 ss. C fr. ■&169-173. C redo che E sio d o r ie ­ ch eggi O m ero (cosi S olm sen, Gift, p p . 8-15) e n o n vice-

POETICA PRE-PLA TO N IC A

95

100

έρχόμενον δ’ άν’ αγώνα θεόν ώς ίλάσκονται αίδοϊ μειλιχίηι, μετά δέ πρέπει άγρομένοισιντοίη Μουσάων ιερή δόσις άνθρώποισιν. έκ γάρ τοι Μουσέων καί έκηβόλου ’Απόλλωνος άνδρες άοιδοί έασιν επί χθόνα καί κιθαρισταί, έκ δέ Διός βασιλήες- δ δ ’ δλβιος, δν τινα Μοϋσαι φίλωνται- γλυκερή οί άπδ στόματος ρέει αύδή" εί γάρ τις καί πένθος έχων νεοκηδέι θυμώ ι άζηται κραδίην άκαχήμενος, αύτάρ άοιδδς Μουσάων θεράπων κλέεα προτέρων άνθρώπων ύμνηση ι μάκαράς τε θεούς οϊ ’Όλυμπον έχουσιν, αΐψ’ δ γε δυσφροσυνέων έπιλήθεται ούδέ τι κηδέων μέμνηται- ταχέως δέ παρέτραπε δώρα θεάων. χαίρετε, τέκνα Διός, δότε δ’ ΐμερόεσσαν άοιδήν. v e rs a (com e p e n sa n o a d es. W il., I . u. Η ., p . 477, e S ellschopp, op. cit., p p . 49-50). — 94. ’Α π ό λ λ ω ν ο ς : p e r i ra p p o r ti fr a A pollo e le M use cfr. n. al v. 30. — 96. N o n c ’è c o n tra d d iz io n e c o n q u a n to è a ffe rm a to n e i w . 80 ss. : i re ric e v o n o d a Z eus la lo ro a u to r ità , m a d alle M use il p o te re d i p e rsu a sio n e ch e re n d e le lo ro p a ro le sim ili n e ll’e ffe tto a quelle d ei p o e ti. — 97. φ ίλ ω ν τ α ι: cfr. O m ero, 4 (θ 63) e n. ivi. —- 98 ss. Cfr. n n . ai w . 37 e 55 ; e, p e r la s o p ra v v iv e n z a d i q u e s ta concezione

ESIODO

33

sono sag g i p ro p rio q u a n d o co n fa c ilità ag li u o m in i offesi s a n re s titu ir e n e ll’a d u n a n z a i lo ro d ir itti, p e r s u a ­ d e n d o li co n m iti p a ro le . E q u a n d o a v a n z a n e ll’a sse m ­ b le a lo acco lg o n o fe sto sa m e n te com e u n dio, co n m ite ris p e tto , e d egli sp ic c a in m ezzo a lla fo lla : ta le è p e r g li u o m in i il sac ro d o n o d elle M use. I n g ra z ia d u n q u e d elle M use e d i A p o llo ch e v o le n tie ri s a e tt a su lla t e r r a v i sono c a n to r i e c ita re d i, e p e r o p e ra di Z eus re. F e ­ lice ch i è a m a to d alle M use : dolce d a lla su a b o cc a sco rre la v o ce ; e se q u a lc u n o , che p o rti n el cu o re n u o ­ vo a lla so fferen za u n d o lo re, soffre n e ll’a n im o a n g u s tia to , e u n a e d o s e rv ito re delle M use c e le b ra le g e s ta degli a n tic h i ero i e gli d èi b e a ti a b ita to r i d e ll’O lim po, su b ito egli d im e n tic a le su e an sie, e n o n ric o rd a p iù i suoi affarm i : ra p id a m e n te n e lo h a n n o d is to lto i d o n i delle dèe. S alv e, o figlie di Z eus, e c o n c e d e te m i u n a m a b ile c a n to . γθ

del p o te re c o n so la to re d e lla p o esia, v e d i M ad y d a , Poetica, § 21 : De dolorum m edicina in arte latente, p p . 75-77. Q u e sto p o te re n o n è ris e r v a to solo a lla « v e ra c e » p o esia esio d ea, m a a n c h e a lla « m e n d a c e » p o e sia dei ra p so d i (v. 100 : κλέεα προτέρων ανθρώπων) : v e d i so p ra , n. al V . 27. — io o . θ ε ρ ά π ω ν : cfr. H y m n . Horn. X X X I I , 20; M argit, fr. 1 K ., v . 2 ; T eo g n id e, 2 (v. 769 D .), e n. iv i ; F a lte r , p . 74. — 102-103. έ π ιλ ή θ ε τ α ι ουδέ τ ι ... μ έ μ ν η τ α ι: cfr. V. 55. — 104. ίμ ερ ό εσ σ α ν: cfr. V. 64.

3

3. A R C H I L O C H U S 1. A t h e n . X IV

6 2 7 C (1 D .)

είμί δ’ εγώ θεράπων μεν Ένυαλίοιο άνακτος καί Μουσέων έρατόν δώρον έπιστάμενος.

1. V. I . είμ ί δ ’έγώ : cfr. ζ 1 96 : είμί δ’ εγώ θυγάτηρ ... I I δέ in iziale fa p e n sa re che il d istic o arch ilo ch eo a n o i n o to d a lla tra d iz io n e n o n sia co m p leto , m a av u lso d a u n ’eleg ia p iù lu n g a ; t a n t o p iù ch e il fra m m e n to è t r a ­ m a n d a to a n c h e d a P lu ta rc o , Phoc. 7, 6 in u n a d iv e rsa re d azio n e : άμφότερον, θεράπων μεν Ένυαλίοιο θεοΐο [| καί Μουσέων έρατάν δώρον έπιστάμενος. Δέ p u ò , in casi p a r t i ­ co lari, tro v a r s i a ll’inizio di u n p asso in d ip e n d e n te (cfr. J . D . D e iin isto n , The Greek Particles, O x fo rd 1 9 3 4 , p p . 1 7 2 -1 7 3 ) ; m a , com e n o ta R . H a rd e r, Z w ei Zeilen von Archilochos, « H e rm e s » 8 0 (1 9 5 2 ) p p . 3 8 1 -3 8 2 , u n c o n ­ fro n to con E sio d o , Theog., w . 2 2 -2 4 : αί νύ π ο θ’ 'Η σ ίο ­ δον ... τόνδε δέ με [vedi η. ad I. e cfr. T eo g n id e, 1 (ν ν . 2 2 -2 3 D .) e n . iv i], in cui il p o e ta a lte rn a , n e lla p r o ­ p ria p re se n ta z io n e , la te r z a e la p r im a p e rso n a , su g g e ri­ sce la p o s s ib ilità ch e a n c h e nel p asso d i A rch ilo co Γ εγώ, in posizio n e di fo rte riliev o , segni il p assag g io a lla p r e ­ se n ta z io n e d ire tta . Q uesto gioioso είμί δ’ έγώ a ll’inizio d el v erso s o tto lin e a il f a tto ch e n el ra p p o rto M usap o e ta il c e n tro d i g r a v ità si è o rm a i s p o s ta to verso q u e s t’u ltim o (G. P a s q u a li, Pagine meno stravaganti, F i ­ re n ze 1 9 3 5 , p. 91 ) ; A rchiloco n o n si s e n te p iù o rm a i u n m u to s tru m e n to nelle m a n i delle M use, m a p ie n a m e n te p a r te c ip a co n u n a p e riz ia a n c h e te c n ic a (έπιστάμενος) a lla creazio n e p o e tic a (cfr. L. M assa P o sita n o , L'elegia di S o ­ lone alle M use, N a p o li 1 9 4 7 , p p . 8 1 -8 2 ). V edi a n c h e 2 (77 D .), V. 2 : οΐδα, e n. ivi. — 2 . Μ ουσέων ... δ ώ ρ ο ν : cfr. O m ero, 4 (θ 44) e n. ivi. S econdo M arg, Charakter, p. 6 3 , la c o n ­ v e n z io n a lità d e ll’esp ressio n e in d ic h e re b b e che g ià con A rchiloco si è g iu n ti a u n co m p leto s v u o ta m e n to d ella fo rm u la tra d iz io n a le d e ll’in v o c a z io n e alle M use, e t u t to

3.

A R C H IL O C O

1. Io so n o scu d iero del tre m e n d o sig n o re d e lla g u e rra e conosco l ’a m a b ile d o n o d elle M use. il v e rso n o n sig n ifich ereb b e a ltro che « io sono e sp e rto d i p o e sia ». M a, in u n così b re v e c o n te sto , è difficile g iu d ic a re che co sa p o ssa ce la rsi d ie tro l ’in n eg ab ile c o n ­ v e n z io n a lità d e ll’esp ressio n e. R ic o rd o ch e u n a ep ig ra fe p u b b lic a ta p e r la p rim a v o lta d a N . Μ. Κοντολέων in «’Αρχαιολογική Έφημερίς», 1952 (A ten e 1955), rip u b b lic a ta d a W . P e e k , N eues von Archilochos, «Philologus» 99 (1955) p . 7 (e cfr. p p . 20-21), e d a G. T a r d iti, L a nuova epi­

grafe archilochea e la tradizione

biografica del poeta,

« P a r o la d el P a s s a to » 47 (1956) p p . 129-30, n a r r a con a b b o n d a n z a d i p a r tic o la ri u n « in c o n tro » fr a A rchiloco e le M use. I l ra c c o n to di q u e s ta « v o cazio n e » è in g en e re in te r p r e ta to com e im a le g g e n d a b io g rafic a di o rig in e p o p o la re o ra p so d ic a , s o r ta su lla b a se del n o ­ s tro fra m m e n to e p e r c o n ta m in a z io n e c o n il ra cco n to , c e rto a ssa i n o to , d i E sio d o n el p ro e m io d e lla Teogonia (v ed i T a r d iti, art. cit., p . 130 e n . 1 ; B . Snell, « A n ti­ k e u n d A b e n d la n d » 6 [19 5 7 ] p . 155). Solo O tto , M u ­ sen, p p . 89-91, p e n s a ch e la le g g e n d a co n se rv i il ric o r­ d o d i im a re a le v ic e n d a b io g ra fic a : o p in io n e che n o n p o sso co n d iv id ere. — -èparòv : cfr. il n o m e esiodeo di u n a delle M use, Έ ρ ά τω , Theog., v. 78. L ’e p ite to n o n è d a rite n e re se m p lic e m e n te « o rn a n te », m a si c o n tr a p ­ p o n e sig n ific a tiv a m e n te a ll’esp ressio n e Ένυαλίοιο άνακτος d e l v e rso p re c e d e n te : E n ia lio è il dio ch e s u sc ita l ’o rro re, il te r r o r p a n ic o d e lla g u e rra : q u in d i i d u e v ersi d el d istic o in d ic a n o , in m a n ie ra fo rte m e n te r ile v a ta , le d u e o p p o s te v o c a z io n i ch e si u n isco n o a co m p o rre la p e r s o n a lità d i A rch ilo co (H a rd e r, art. cit., p. 384). — έπιίττάμενος : il p o e ta p o ssied e u n a επιστήμη, u n a p e r i­ z ia te c n ic a s u a p ro p r ia ch e è la m is u ra d ella su a lib e rtà d i fro n te a lla M usa. Cfr. O m ero, 4 (-9· 63) e n. iv i ; 6 (χ 347) e n . iv i ; Solone, 1 (1 D .), v. 52.

POETICA PRE-PLA TO N IC A

2. A t h e n . X I V 628 A (77 D .) ώς Διωνύσοι’ ανακτος καλόν έξάρξαι μέλος οΐδα διθύραμβον οί'νωι συγκεραυνωθείς φρένας. 3. Ρττττ,οη. d e m u s. ρ . 44 v a n K re v e le n (106 D .) κηλ[εΐ]ται δ’ δτις [έστί]ν άοιδαϊς. 3.

V. I .

ε ξ ά ρ ξ α ι:

per

έξάρχειν si

vedano

Z iegler,

Tragoedia, 1906 ss. ; U n te r ., Origini, ρ . 243 ss. e ηη . iv i ; P a g lia ro , Terminologia, p . 24 {Saggi, p . 33) ; G. A. P riv ite ra , Archiloco e il ditirambo letterario p re sim o nideo, « M a ia » 9 (1957) p. 96 ss. — 2. ο ΐ δ α : in O m e­ ro , 3 (B 484 ss.) Γείδέναι è a ttr ib u ito u n ic a m e n te alle M use : q u i A rch ilo co lo riv e n d ic a o rg o g lio sa m e n te a se stesso . I n m o ltissim i fra m m e n ti A rch ilo co si r i ­ v o lg e in p rim a p e rso n a a i su o i a s c o lta to ri, a n n u n z ia n d o l ’a rg o m e n to del suo c a n to (cfr. i frr. 19, 52, 76, 81 D . ecc.) secondo u n u so d e s tin a to a v o lg a riz z a rsi neg li in n i o m erici (II, 1 ; V I, 2 ; X , 1 ; X I , 1 ; X I I I , 1 ; X V , 1 ; X X I I I , 1 e c c .) .— ο ΐν ω ι σ υ γ κ ε ρ α υ ν ω θ ε ΐξ : è il p iù a n tic o accen n o a q u e lla te o ria d e lla fo llia p o e tic a s o lle c ita ta d a l v in o (G u d e m an , Poetica, p . 308) e n o n p iù d alle M use (S v o b o d a, Conception, p . 357), ch e e b b e la rg a d iffu sio n e f r a i G reci (vedi E p ic a rm o , fr. 132

ARCHILOCO, 2 - 3

37

2. Io so in to n a re u n d itira m b o , b e lla m e lo d ia del sig n o re D io n iso , fu lm in a to n el cu o re d a l v in o . 3. T u t t i sono a m m a lia ti d a i c a n ti. K . c ita to in n o ta al fr. 1 [23 B 3 D K ], v e rso la fine ; S p e rd u ti, Poetry, p p . 222-23 ; K ro ll, Studien, p . 3 0 ec c.) e ch e d iv e n tò locus com m unis n e lla p o e sia la tin a (vedi C ousin, Études, p . 236). κ ηλ[ίΐ]τα ι; cfr. F . L asse rre, Les épodes d'Archi1950, p. 210. P e r κηλεΐν, sin o n im o di θέλγε tv, cfr. n . a Ò m ero, 8 (a 337). P e r A rchiloco, co m e g ià p e r O m ero e p e r E sio d o , la p o esia h a d u n q u e il p o te re d i se d u rre , d ’in c a n ta re , e p u ò a n c h e d a re g io ia (cfr. il fr. 20 D . : καί μ’ ουτ’ ιάμβων ούτε τερπωλέων μέλει, e L a sse rre , op. cit., p . 302), m a n o n si p ro p o n e alcu n o scopo e d u c a tiv o (com e v o rre b b e W e b ste r, Theories, p . 172). Q uel ta n t o d i n o rm a tiv o che si r itr o v a n e lla p o e ­ s ia a rc h ilo c h e a (Ja e g e r, P a id ., I , p . 232 ss., 236-37) è d el t u t t o in v o lo n ta rio (K ra u s, Dichterb., p . 75), o r i e n t r a t u t t ’a l p iù nel q u a d ro di q u e l «libre en g a g em en t» d i cu i p a r la L a sse rre , Archiloque. Fragments, P a ris 1958, p . X L V T ii ss. 3.

loque, P a r is

4. A L C M A N 1 . S y r i a n , i n H e rm o g . I 61, 14 R . (67 D .) Μ ώσ’ άγε Καλλιόπα, θύγατερ Δ ιός, &ρχ’ έρατών έπέων, έπί 8’ ίμερον ΰμνωι καί χαρίεντα τίθη χορόν.

1. C he in A lcm an e la p re g h ie ra a lla M u sa fosse d e t ­ t a t a a n c o ra d a u n a co n v in zio n e a u te n tic a è p ro v a to d al g ra n n u m e ro d ’in v o caz io n i che ric o rro n o n ei su o i fr a m ­ m e n ti, e n o n si esa u risco n o in u n a fo rm u la s te re o tip a e co n v e n zio n ale (com e v o rre b b e F a lte r , p . 38), m a ogni v o lta si rin n o v a n o p e r u n o slancio s p o n ta n e o (e ta lv o lta p e rsin o a ffe ttu o so : v e d i fr. 40 D ., v v . 1-2 : Μώσα, Διάς θύγατερ || ... φίλ ; B o w ra , G LP, p . 68 ; O tto , M usen, p . 34) : cfr. i frr. 7 D ., v v . 1-3, d o v e la M u sa è i n v i ta ta a in to n a re u n μέλος νεοχμόν (esigenza d i o rig in a lità già d i O m ero, 8 [ a 3 5 1 s .] ; cfr. S ch m id , GGL , I , p . 463, n. 9) ; 10 D ., in cu i è id e n tific a ta c o n im a S ire n a (p er i r a p p o r ti f r a M use e S iren e v e d i J . R . T . P o lla rd , M uses and Sirens, «C lass. R e v ie w » Ν'. S. 2 (1952) p p . 60-63 e O tto , M usen, p. 58) ; 34 D .; 41 D ., in c u i si p a r la d i μέλεα μελιπτέρωτα delle M use (p er il p a ra g o n e p o esia — m iele v e d i P in d a ro , 1 [Paean. V I ], 59 e n n . ivi) ; 42 D. ; 69 D ., do v e P o lin n ia è d e fin ita παντερπής κόρα, co n u n ac cen n o a d u n a concezio n e e d o n istic a d e lla p o e ­ sia a n c h ’esso d i d e riv a z io n e o m e ric a ; P . Oxy. 2837, co n le in te g ra z io n i d i W . P eek , D as neue A lkm an-P artheneion, « P h ilo lo g u s » 104 (1960) p . 165. Cfr. a n c o ra il fr. ad esp . 2 D . I I , p . 203 : άμές δ’ είρήναν- τόδε γάρ θέτο Μ ώσα λίγεια a ttr ib u ito a d A lcm ane: v ed i B o w ra , G LP, p . 58. — V. i. Μ ώ σ(α): p e r la fo rm a cfr. D . L . P a g e , A lem an. The Partheneion, O x fo rd 1951, p . 131 ; essa a m m e tte u n ’a lte r n a n z a c o n Μούσα (cfr. frr. 42 D . ; 102 D ., V. 1 ; A. G a rz y a , Alcm ane. I fram m enti. T esto c ritic o , tra d u z io n e , c o m m e n ta rio a c u r a d i A . G ., N a p o ­ li 1954, p p . 82-83 ; E . R isc h , D ie Sprache Alìcm ans,

4. A L C M A N E 1. O rsù , o M u sa C alliope, figlia d i Z eus, in to n a gli a m a b ili v e rs i e re n d i a t t r a e n t e il m io in n o , e u n iscig li u n a d a n z a p ie n a d i g ra zia.

« M u se u m H e lv e tic u m » 11 [1954] p p . 23-24). M ai Μοΐσα in A lc m a n e (P ag e, I. eit.; G a rz y a , op. d t., p. 83 ; R isc h , art. d t., p . 37). — α γ ε : cfr. fr. 7 D ., v. 1; P in d a ro , N e. V I, 28 ; O razio, Carm. I I I , 4, 1 ; W . T h eiler, D as M usengedicht des Horaz, « S ehr. d. K ö n ig sb . g e le h rt. G esellsch. » 12, 4 (1935) p. 3 (255). — Κ α λ λ ιό π α : n e ll’ep o c a classica r a ra m e n te la M usa v ien e in v o c a ta co n u n n o m e specifico ; l ’esiodeo Καλλιόπη ric o rre a n c h e in S affo, fr. 124 L .-P . = 155 D . ; S tesico ro , fr. 18 D . ; cfr. F a lte r , p p . 48-49, e l ’e p ite to προφερεστάτη p e r C alliope in E sio d o , Theog., v. 79. — 2. ίίρ χ ε : cfr. fr. 7 D ., v . 3 ,· Horn. H ym n , in Sol., v. 1. — έρ α τώ ν : cfr. A rch ilo co , 1 (1 D .), v. 2. — έ π έ ω ν : p o ich é qu i n o n p u ò esse rv i allu sio n e a l g en ere epico, il te rm in e in ­ d ic a se m p lic e m e n te le « p a ro le » del te sto . — ίμ ερ ο ν : F . M. P o n ta n i, Note alcmanee, « M a ia » 3 (1950) p. 41, p re fe risc e leg g ere ΐαρόν [ιερόν co d d . ] ύμνον, p e rc h é in q u e s to m o d o si tro v e r e b b e n e l n o s tro fra m m e n to m e n ­ zio n e d ei tr e e le m e n ti fo n d a m e n ta li d e lla m e lic a corale, il te s to p o e tic o (επη) il te s to m u sicale (ύμνον) e la d a n z a (χορόν), d e fin iti ciasc u n o d a u n a g g e ttiv o . M a q u e s ta lezio n e, ch e in tro d u c e u n a n o rm a liz z a z io n e s in ta ttic a , è triv ia le . P e r ίμερος cfr. E sio d o , Theog., v v . 64, 104; A lc ­ m a n e fr. 60 D ., v . 1 (c ita to in n . al fr. s.). — 3. χ α ρ ίεν τ α : p e r l ’u n io n e d i ίμερος e χάρις cfr. E siodo, Theog., v. 64. — τ ί θ η : cfr. n. a d E sio d o , Theog., v. 22. -— χο ρ ό ν : la d a n z a è q u a lc h e co sa che si « ag g iu n g e » al te s to p o e tic o , ch e in te rv ie n e a c o m p le ta rlo in u n sec o n ­ do m o m e n to ; n o n c ’è d u n q u e m o tiv o di p e n sa re , con K ra u s , Dichterb., p. 78, che A lcm an e a ttr ib u is c a m a g ­ g io r im p o rta n z a a lla m u sic a e a lla d a n z a ch e a lla p a ro la .

40

PO ETICA PRE-PLA TO N IC A

2. P . L o u v r . E 3320 ( I D , w . 39-40) έγών δ’ άείδω Ά γ ιδ ώ ς το φως 3. A t h e n . I X 390 A (92 D.) έπη δέ γε καί μέλος ’Αλκμάν εύρε γεγλωσσαμένον κακκαβίδων στόμα συνθέμενος. 2. Cfr. i frr. 9 D . : έγώ δ’ άείσομαι || έκ Διός άρχομένα; 60 D ., ν ν . 1-2 : "Αρτεμι, σοί μέ τι φρήν έφίμερον || ύμνον ύ< φαινέμ> εναι. L a c o n tra d iz io n e fr a l ’orgogliosa co scien za d ella p ro p r ia in d iv id u a lità p o e tic a (έγών p e r d u e v o lte in p o sizio n e d i rilievo) e l ’in v o caz io n e alle M use d ei frr. s o p ra ric o r d a ti è solo a p p a re n te . Si v e d a n o , a d es., i frr. 40 D. : Μώσα, Διός θύγατερ, || ώρανία αθάνατοι τι[μώσι, τούτωι κα'ι βροτών φήμαν έπ[εσθαι. 2* C l e m . S tro m . V , 68, 5 (fr. 5 Snell) έτερος έξ ετέρου σοφός τό τε πάλαι τό τε νΰν. (ούδε γάρ ράιστον] αρρήτων έπέων πύλας έξευρεϊν. 3. C l e m . P a e d a g . I l l , 100, 2 (fr. 26 Snell) ού γάρ ΰπόκλοπον φορεϊ βροτοϊσι φωνάεντα λόγον f έστε λόγος f σοφία.*I, άλλά II Μοϋσά νιν τρ[έφει]. G u n d e rt, P indar, ρ . 130, η. 248, n o ta n d o la fre q u e n z a n eg li e p in ici b a c c h ilid e i del m o tiv o d i άλάθεια co lleg a to a q u ello d e ll’e te r n a d u r a ta delVaretà n el c a n to (vedi, o ltre a i p a ssi c ita ti, a n c o ra V i l i , v v . 20-21 ; I X , v . 82 ss. ; fr. 14), è del p a r e re ch e esso p re s u p p o n g a « u n c o n c e tto d e ll’a r e t à e d e lla re s p o n s a ­ b ilità d el p o e ta a ltr im e n ti ig n o to a B a c c h ilid e ... e t r a ­ d isc a u n p e n s a to re p iù g ra n d e », ch e p o tre b b e essere P in d a ro o a n c h e S im o n id e (cfr. B a c c h ilid e , X I I I , v v . 205-206 : δ τε πανδαμάτωρ || χρόνος e S im o n id e, fr. 5 D ., v . 5 : ούδ’ ό πανδαμάτωρ ... χρόνος). M a, com e m o s tra n o i v v . 190-191, B a c c h ilid e riec h eg g ia, o ltre a lla tra d iz io n e liric a , a n c h e l ’a n tic a concezio n e esio d e a d e lla poesiav e r ità . — 187. ά λ α θ ε ία ? : cfr. P in d a ro , 6 (Ol. I I , v . 92), n . a άλαθεΐ νόωι. — ι8 8 . φ θ ό νο ν : cfr. P in d a ro , 8 (Ol. I , v . 53), n . a κακαγόρους. — 190. c i t i s εδ π ρ ά σ σ ο ι : cfr. P in d a ro , 7 (Ne. V I I , v . 11) e n . ivi. 2. Q u e sto fra m m e n to c o n tie n e u n a re p lic a , n o n p riv a d i u n c e rto hum our (Je b b ), a P in d a ro , 6 (Ol. I I , v . 86 ss.). A lla co n cezione p in d a ric a d e lla σοφία r a d ic a ta n e lla φυά, B acc h ilid e c o n tra p p o n e , c o n u n a s o r ta d i a rtig ia -

B A C C H ILID E, 1 -3

103

p e r c a n ta r e il v o s tro v a lo re ... Si d e v e lo d a re in n o m e d e lla v e r ità , re sp in g e n d o con a m b o le m a n i l ’in v id ia , ch i è f o r tu n a to fra i m o rta li. Q u esto afferm ò l ’uom o d i B eo zia , E sio d o s e rv ito re delle dolci M use, che chi è o n o ra to d a g li im m o rta li, a n c h e la fa m a dei m o rta li lo segue. 2. L a p o e s ia d i u n o n a sc e d a lla p o e sia di u n a ltro , a n tic a m e n te com e oggi. (E n o n è ce rto facile?) tro v a re le p o r te d i p a ro le m a i p ro n u n z ia te . 3. I n f a t t i la p o e sia n o n diffo n d e fr a gli u o m in i u n disco rso che p a r li in m o d o oscuro. n a ie m o d e s tia , u n a n o zio n e p iù te c n ic a del p o e ta r e (per l ’a m m ira z io n e b a c c h ilid e a p e r le τέχναι o rm a i c o m p le ­ ta m e n te la ic iz z a te si v e d a l ’elogio d elle a b ilità u m a n e , X , V. 36 ss., sp ecie v v . 38-39 : μυρίαι δ’ άνδρών έπισταμαι πέλονται- || ή γάρ σ[ο]φός ή Χαρίτων τιμάν λελογχώς κτλ e S c h a e re r, Έ π ισ τ ., ρ . 5) in cu i h a p a r te r ile v a n te l ’apprentissage : ού γάρ έν μέσοισι κεΐται || δώρα δυσμάχητα Μοισαν τώ πιτυχόντι φέρειν (fr. 55 Snell, dubium ). « I l p o e ta (in te n d e d ire B acc h ilid e) è d e b ito re a lla tra d iz io n e e a lla c u ltu r a d ei su o i p re d e c e sso ri, com e d e l re sto lo era, a su o m o d o , a n c h e P in d a ro , s o p r a ttu tto in q u elle p a r ti p i ù s tr e tta m e n te le g a te a l " g e n e re ” en c o m ia stico » (G en­ tili, Bacchilide c it., p . 28). E , del re s to , l ’in se rim e n to n e lla tra d iz io n e n o n im p ed isce p e r q u e sto la n o v ità : cfr. X I X , w . 8-11 : υφαινέ νυν έν |j τα ϊς πολυηράτοις τι καινόν || όλβίαις, εύαίνετε Κ ηΐα μέριμνα. — I. σοφός: « p o e ta » : cfr. P in d a ro , 6 (Ol. I I , v. 86) e n . ivi. — 3. πόλας: cfr. P in d a ro , 11 (Pyth. IV , v v . 247-48) e n n . iv i ; Ol. V I, v . 27. — 4. έξευρεΐν: il v e rb o è u sa to o rm a i in u n ’accezio n e q u a si te c n ic a : cfr. i p assi p in d a ric i c it a t i in n . a P in d a ro , 11 (Pyth. IV , v v . 247-48). 3. I l fr a m m e n to , p a rz ia lm e n te c o rro tto , se co n tien e , co m e s o s te n n e J e b b , m a com e n o n è d ’a ltro n d e s ic u ­ r a m e n te d im o s tra b ile (cfr. G e n tili, Bacchilide c it., p . 26, n . 2), u n ’allu sio n e p o le m ic a a ll’a r te p in d a ric a , e n u n c ia p e r così d ire il p ro g r a m m a d i u n a p o e sia che, c o n tr a ­ ria m e n te a l l ’eso terism o p in d a ric o , si p ro p o n e di riv o l­ g ersi a lla p iù la rg a c e rc h ia p o ssib ile d i a s c o lta to ri.

14. T H E A G E N E S R H E G IN IIS 1. T a t i a n . 31 p . 31, 16 Schw . (8, 1 D K ) περί γάρ της 'Ομήρου ποιήσεως γένους τε αύτοϋ καί χρόνου καδ-’δν ήκμασεν προηρεύνησαν πρεσβύτατοι μέν Θεαγένης τε ό 'Ρ ηγΐνος κατά Καμβύσην γεγονώς καί Στησίμβροτος ό Θίσιος κτλ.

2. Schol. D io n y s. T h ra c . p . 164, 23 H ilg . (8, l a D K ) διττή δέ έστιν ή γραμματική - ή μέν γάρ περί τούς χα ρ α ­ κτήρας καί τάς των στοιχείων έκφωνήσεις καταγίνεται ..., ή δέ περί τον ελληνισμόν, ήτις καί νεωτέρα έστίν, άρξαμένη μέν άπό Θεαγένους, τελεσ&εΐσα παρά των Π εριπατη­ τικών Πραξιφάνους τε καί Άριστοτέλους. 1 1 . π ερ ί ... π ο ιή σ ε ω ξ ί l ’esp ressio n e è g en e rica, e n o n è po ssib ile, in b ase a d essa so lta n to , d e te rm in a re m eg lio il tip o d e ll’esegesi di T eag en e. V ed i a n c h e Suda, s. V. Θεαγένους χρήματα (fr. 8, 4 D K ) : εΐσί δέ καί άλλοι δύο Θεαγένεις, είς μέν ό περί 'Ομήρου γράψας κτλ. — yévous τε ... καί χρ ό νο υ : l ’in te re sse genealogico e quello c ro n o ­ grafico p e r la fig u ra di O m ero so rsero a ssa i p re s to (vedi F e re c id e , 3 F 167 F G H ; S enofane, 21 B 13 D K ; E llan ico , 1 [4 F 5 F G H ] ; D a m a s te , 1 [5 F 11 F G H ] ; G orgia, 82 B 25 D K , e cfr. F . M arx , D ie Ueberlieferung über die Persönlichkeit Homers, « R h e in . M us.» 74 [1925] p p . 395-431) ; n a tu ra lm e n te il c a r a tte r e di q u e ste r i ­ cerch e e ra p iù s to ric o -a n tiq u a rio ch e n o n c ritic o -le t­ te ra rio . — π ρ εσ β ύ τ α το ι: p iù a n tic a a n c o ra d o v e v a essere, n a tu ra lm e n te , la filologia o m eric a degli O m erid i (cfr. S ch ad ., Welt, p . 55, e F la s h a r, Jon, p . 226). I l W eh rli, Alleg., p. 91, te n d e a s v a lu ta re la te s tim o n ia n z a d i T az ian o , p erch é, egli afferm a, essa a llin e a a u to ri di assa i d iv e rs a im p o rta n z a (o ltre a T ea g en e e a S tesim b ro to , E ro d o to , A n tim a c o d i C olofone ecc.). M a u n a p a r te alm en o degli in te re ssi c ritic i di T e a g e n e è a t t e s t a t a an c h e d a a ltre fo n ti. -— ό ' Ρ η γ ϊν ο ς : p e r la diffusione d ei p o em i o m erici n e lla M ag n a G re cia e in S icilia in r a p p o rto c o n l ’a t t i v i t à di T eag en e v e d i U . M ancuso,

14. T E A G E N E D I R E G G IO 1. I p iù a n tic h i ch e fecero ric e rc h e su lla p o esia di O m ero , su lla s u a s tirp e e s u ll’e p o c a in c u i fiorì fu ro n o T ea g en e d i R eg g io , v issu to al te m p o d i C am bise, S tesim b ro to d i T a so ecc. 2. V i sono d u e tip i d i g ra m m a tic a : u n o che si o c ­ c u p a d e lla flessione e d e lla p ro n u n c ia delle le tte r e ..., e u n o p o i ch e t r a t t a d e ll’ellen ism o , e d è a n c h e p iù re c e n te ; q u e s t’u ltim o fu in iz ia to d a T ea g en e, e p e rfe ­ z io n a to d a i P e rip a te tic i P ra ssifa n e e d A risto te le . *IX .

L a lirica classica in S icilia e nella M agna Grecia, P is a 1912, p p . 35-36. 2. Cfr. Schol. Lond. in D ionys. Thrac. p. 448 H ilg a r d : διαφέρει δέ γραμματική νεωτέρα άπο Θεαγένους, τετέλεσται δέ άπο των Π εριπατητικών Πραξιφάνους τε καί Άριστοτέλους κτλ. — ή ... π ερ ί τον ελ λ η ν ισ μ ό ν: è difficile s ta b ilire e s a tta m e n te ch e co sa fosse q u e sto tip o d i g ra m m a tic a , e che p a r te T ea g en e a b b ia a v u to n ella srra e la b o ra z io n e (cfr. W . A ly, s. v . P raxiphanes, R E X X I I , 2, 1778 ; F . W e h rli, D ie Schule des Aristoteles. I X . P h a in ia s von Eresos. Ghamaileon. Praxiphanes, B a ­ sel 1957, p . 108). Cessi, p . 574, n . 55, in te n d e « la g ra m ­ m a tic a ch e si o c c u p a n o n solo d e lla p u r a l e t t u r a e degli e le m e n ti g ra m m a tic a li, m a a n c h e d el c o n te sto » ; R . L aq u e u r, s. v. Theagenes, R E V A 2, 1347, ac c o sta n d o q u e s ta alle te s tim o n ia n z e s u ll’esegesi o m e ric a d i T eag en e, p e n sa ch e 1’έλληνισμός sia d a id e n tific a re coll’u so om erico ; B u ffière, M ythes, p . 103, in t e r p r e t a « q u e lla p a r te della g r a m m a tic a ch e fu l ’e m b rio n e d e lla n o s tr a sin ta ssi o d e lla n o s tr a s tilis tic a » . W . A ly, s. v. c it., 1778, d à u n a s to ria d el te rm in e a c o m in c ia re d a A risto te le , Rhet. I l i 5, 1407 a 19 ss. fino a Schol. D ionys. Thrac. p p . 109, 37 ; 446, 6 (per le ac cez io n i in cu i il te rm in e έλληνισμός fu u s a to n e ll’e p o c a elle n istic a e r o m a n a si v e d a an c h e

POETICA PR E-PLA TO N IC A

3. S chol. H orn. B a d Y 67 [P o rp h y r. I , 24p, 14 S ch ra d .] (8, 2 D K ) του άσυμφόρου μέν ό περί θεών έχεται καθόλου λόγος, ομοίως δέ καί του άπρεπους · ού γάρ πρέποντας τούς υπέρ των θεών μύθους φησίν. προς δέ τήν τοιαύτην κατη­ γορίαν οί μέν άπό της λέξεως έπιλύουσιν, άλληγορίαι πάντα είρήσθαι νομίζοντες ύπέρ της τών στοιχείων φύσεως, οιον έναντιώσεσι τών θεών, καί γάρ φασι το ξηρόν τώι ύγρώι καί το θερμόν τώ ι ψυχρώι μάχεσθαι καί το κοϋφον τώ ι βαρεϊ. έτι δέ το μέν ύδωρ σβεστικόν είναι τοϋ ττυρός, Η . S te in th a l, Geschichte der Sprachwissenschaft bei den Griechen u n d Röm ern, B e rlin 1890-912, I I , p p . 121, 129 n . 1, 361 s.). N e ll’in c e rte z z a su l s ig n ific a to d a a t t r i ­ b u ire a q u e sto te rm in e , è a n c h e difficile d ire q u a li r a p ­ p o r ti q u e s ta a t t i v i t à g ra m m a tic a le d i T ea g en e avesse co n l ’a l t r a s u a d i in te r p r e te allegorico d i O m ero . I l g u sto d i T ea g en e p e r la m in u ta esegesi te s tu a le è a t t e ­ s ta to a n c h e d allo Schol. H om . A a d A 381 (8, 3 D K ) o ve egli è c ita to a p ro p o s ito d i im a v a r ia n te del t e ­ s to o m erico : έπεί μάλα οί φίλος ήεν' Σέλευκός φησιν έν τηι Κυπρίαι καί Κρητικίμ 'έπεί ρά νύ οί φίλος ήεν’. καί Θεαγένης ούτως προφέρεται. 3. où ... π ρ έπ ο ν τα ς : il c o n c e tto di πρέπον è ra d ic a to n e l g u sto g reco p e r l ’a rm o n ia e la p ro p o rz io n e , e d assu m e s fu m a tu re e c o lo ritu re d iv e rse n elle v a rie ep o ch e e p re sso i v a r i a u to r i in cu i è u s a to (vedi M. P o h le n z, Tò πρέπον. E in B e itra g z u r G e sc h ich te d e r g rie c h isc h e n G eistes, « N a c h r. d. G ö tt. geh G esellsch. » 1933, p p . 53-92). P e r Saffo, 3 (150 L .-P .) πρέπον c o s ti­ tu isc e u n ’esigenza e tic a ed e s te tic a a d u n te m p o ; T eag en e lo in te n d e v a , com e a p p a re e v id e n te d a t u t t o il c o n te sto , n e l senso d i c o n v e n ie n z a m o ra le (così an c h e P le b e, Origini, p. 12). Πρέπον d iv e n n e u n c o n c e tto s o s ta n z ia lm e n te e ste tic o solo n e l p e rio d o d ella sofistica: cfr. E ro d o to , 2 ( I I 1 1 6 ); I p p ia , 3 (18 A 10 D K ) e n . iv i ; D e m o c rito , 8 (68 B 23 D K ), e n . iv i. — έπ ιλ ύ ο υ σ ιν : s e m b ra q u in d i ch e i p rim i t e n t a t i v i d i in te rp re ta z io n e alleg o ric a av essero u n o scopo ap o lo g etico (vedi K . M ü l­ ler, s. V. Allegorische Dichtererklärung, R E S u p p lb . IV , 16-17 ; «I. G effcken, s. v . Allegory, E R E , I , p. 328 ; Sikes, Poetry, p . 12 ; N e stle, v. Μ . ζ. L ., ρ . 128, ecc.)

TEAGENE, 3

107

3. L a d o t t r i n a in to rn o ag li dèi t r a t t a in g en e rale i loro a s p e tti in o p p o rtu n i, e cosi p u re q u elli sco n v e n ie n ti : affe rm a in f a tti che i m iti su g li dèi sono sco n v e n ie n ti. A lcu n i lo d ife n d o n o c o n tro q u e s ta a c c u sa in b a se al te s to , a ffe rm a n d o ch e t u t t o è s ta to d e tto a lle g o ric a m e n te in r a p p o r to a lla n a t u r a degli e le m e n ti, com e p e r ese m ­ p io n e lle lo tte degli dèi. E in f a tti a fferm a n o che il

e ch e m ira s s e ro a sc a g io n a re O m ero d alle accu se di im m o r a lità e sc o n v e n ie n z a ch e e ra n o s ta te m osse c o n ­ t r o d i lu i a d es. d a P ita g o r a (cfr. D io g en e L aerzio , V i l i , 21) o d a S en o fan e, 2 (21 B 11 D K ). P e r c o n tro J . T a te , On the H istory of Allegorism , «Class. Q u a rte rly » 28 (1934) p p . 105-114, ric o rd a , e m i p a re a ra g io n e , che la f u n ­ zio n e d el m e to d o alleg o rico n o n e ra o rig in a ria m e n te n e g a tiv a o d ifen siv a, m a p iu tto s to p o s itiv a o ese g etica : esso e ra p r a tic a to p e r re n d e re p iù esp licite le d o ttrin e ch e i c ritic i c re d e v a n o realmente c o n te n u te nelle p a ro le del p o e ta , e n o n se m p lic e m e n te p e r d ife n d e re il p o e ta d a lle ac cu se ch e v e n iv a n o fo rm u la te c o n tro di lui. N e ll’o p e ra dei p rim i in te r p r e ti di O m ero, di u n T eagene com e d i u n M e tro d o ro , m a n c a in f a tti ogni artifiz io eseg etico : c re sc iu ti a lla scu o la del n a tu ra lis m o ionico, essi ritr o v a n o n a tu r a lm e n te a n c h e n e lla p o e sia i p r in ­ cipi d e lla n u o v a scien z a (cfr. N e stle, v. M . z. L ., p. 126). N a tu r a lm e n te , q u e sto m o d o d ’in te r p r e ta r e la p o e sia n o n tie n e c o n to dei v a lo ri p o e tic i v e ri e p ro p ri, m a m e n tre , p ro m u o v e n d o u n a se m p re m ag g io re fa m i­ lia r ità c o n l ’o p e ra d ei p o e ti così g iu stific a ti, m a n tie n e d e s ta l ’a tte n z io n e p e r la p o e sia (com e o sserv a H o w ald , A nfänge, p . 11 ; m a v e d i g ià E g g er, E ssai, p . 64), d ’a ltro c a n to so d d isfa q u e ll’esig en za m o ra lis tic a che è u n a d elle c o m p o n e n ti essenziali di q u asi t u t t e le p o etich e d e ll’a n tic h ità . Κατηγορία, έπιλύειν sono espressioni c a ra tte r is tic h e d ella te rm in o lo g ia c ritic a a le ssa n d rin a : T eag en e sa re b b e cfr. L e h rs, A risi., p. 200, n . 122. q u in d i il p rim o λυτικός. — ά λ λ η γ ο ρ ία ι: il te rm in e è ta r d o : in iz ia lm e n te il p ro cesso esegetico p e r cu i si sc o p riv a u n senso rip o s to al d is o tto d ella le tte r a del te s to e ra d e tto κ α θ’ υπόνοιαν: cfr. S en o fo n te, S ym p ., I l i , 6 ; P la to n e , B esp. 378 D ; P lu ta rc o , De and. poet.

POETICA PRE-PLA TO N IC A

το δέ πϋρ ξηραντικόν τοΰ ΰδατος. όμοίως δέ καί πάσι τοϊς στοιχείοις, έξ ών το παν συνέστηκεν, ύπάρχειν έναντίωσιν, καί κατά μέρος μέν έπιδέχεσθαι φθοράν άπαξ, τά πάντα δέ μένειν αιωνίως, μάχας δέ διατίθεσθαι αυτόν, διονομάζοντα το μέν πΰρ ’Απόλλωνα καί "Ηλιον καί "Ηφαιστον, τό δέ ύδωρ Ποσειδώνα καί Σκάμανδρον, τήν δ’ αδ σελήνην ’Ά ρτεμιν, τον άέρα δέ "Ηραν καί τά λοιπά, ομοίως έσθ’ οτε καί τα ϊς διαθέσεσιν ονόματα θεών τιθέναι, τη ι μέν φρονήσει τήν ’Αθήναν, τηι δ’ άφροσύνηι τον "Αρεα, τη ι δ’ έπιθυμίαι τήν Ά φροδίτην, τώ ι λόγωι δέ τόν Έ ρμήν, καί προσοικειοϋσι τούτοις ’ οδτος

19 Ε . — σ τ ο ιχ ε ίω ν : si t r a t t a d i u n ’a lle g o ria « fisic a » q u ale p o te v a so rg ere n e ll’a m b ito d el n a tu ra lis m o io ­ nico : così S ch m id , GGL, I , p. 745 ; F re e m a n , Com ­ panion, p . 41 ; R . P e tta z z o n i, L a religione della Grecia antica f ino ad Alessandro, T o rin o 1953, p . 141 ; M ehm el, Homer, p . 32. T u tto q u e sto p asso p r e s e n ta u n fo rte co lo rito sto ico (W ehrli, Alleg., p . 89, c o n fro n ta a d es. la sezione κατά μέρος ... αιωνίως c o n [P lu ta rc o ], H e vita et poesi Horn., 99) t a n t o ch e a lc u n i in te r p r e ti (a d es. S c h ra d e r, Quaest. hom., I , p. 384 e S. W e in sto c k , D ie platonische H om erkritik u n d ihre N achw irkung, « P h ilo ­ lo g u s » 82 [1926] p . 122) p e n sa n o a d d i r i t t u r a che n o n sia p iù p o ssib ile conoscere a ttr a v e r s o d i esso il p en sie ro d i T eag en e. A ltri stu d io si ra v v is a n o n elle i n t e r p r e t a ­ zio n i d i T eag ene in flu ssi p ita g o ric i ; così A. D e la tte , É tudes sur la littérature pythagoricienne, P a ris 1915, p . 115, ch e scopre p e rsu a siv e a n a lo g ie f r a le allegorie p ro p o s te d a T ea g en e ed a ltre sim ili a v a n z a te d a i P i t a ­ gorici, e W eh rli, Alleg., p . 90 e n . 1, ch e c o n fro n ta la d o ttr in a degli o p p o sti q u i e sp o sta co n A lcm eone 24 B 4 D K (v ed i a n c h e E d . T ièche. « M us. H e lv . » 2 [1945] p p . 73-74). N o n b iso g n a in f a tti d im e n tic a re ch e l ’o ­ rig in a rio a tte g g ia m e n to d i in tra n s ig e n te condanna d ella p o e sia o m erica, p ro p rio d i P ita g o r a (cfr. D iogene L ae rzio V i l i , 21), si e ra p o i m itig a to n e i discep o li che u tiliz z a ro n o a fini p ed ag o g ici v a rie sezioni d ei p o em i o m erici (v ed i D e la tte , op. cit., p . 115 ss. e a n c h e B o y a n cé, Culte des M uses, p p . 120 ; 122 ss. ; 244). D i P i t a ­ g o ra e dei P ita g o ric i com e in te r p r e ti d i O m ero t r a t t ò g ià O. F rie d e l, De philosophorum Graecorum studiis ho-

TEAGENE, 3

109

secco c o m b a tte co n l ’u m id o , e il c a ld o col fre d d o , e il leg g ero col p e s a n te . E d in o ltre l ’a c q u a h a la p r o p r ie tà d i sp eg n e re il fu o co, e il fuoco d i p ro sc iu g a re l ’a c q u a . E così p u re c ’è o p p o sizio n e fr a t u t t i gli e le m e n ti d i cui è fo rm a to il t u t t o , e d essi sin g o la rm e n te sono so g g e tti a te m p o ra n e a d is tru z io n e , m a il t u t t o rim a n e e te rn o . E d egli co m p o n e le b a tta g lie c h ia m a n d o il fuoco A pollo e d E lio s ed E fe s to , l ’a c q u a P o sid o n e e S c a m a n d ro , la lu n a A rte m id e , l ’a r ia E r a e così v ia . E così ta lv o lta d à n o m i d i dèi a n c h e alle co n d izio n i s p iritu a li : alla sag g ezza il n o m e d i A te n a , a lla d isse n n a te z z a quello d i A res, a l d esid erio quello d i A fro d ite , a lla ra g io n e q u ello d i E rm e s , e d e n o m in a z io n i d el g en ere. Q uesto

mericis, p . I , « P ro g r. d. D o m g y m n a siu m zu M erse b u rg » 1879, p p . 7-17. — έναντι ώσεσι: n o n sa p p ia m o se T eagene si sia lim ita to a in te r p r e ta r e a lle g o ric a m e n te la Teo­ machia, o a b b ia esteso la su a esegesi a n c h e a d a ltr i passi, co m e su p p o n e N e stle , v. M . z. L ., p . 128. C he gli a lle ­ g o ris ti si e se rc ita sse ro d i p re fe re n z a su lla Teomachia è p r o v a to d a P la to n e , Resp. 378 D : -9-εομαχίας δσας "Ομη­ ρος πεποίηκεν ού παραδεκτέον εις τήν πόλιν, ουτ’ έν ύπονοίαις πεποιημένας ούτε άνευ υπονοιών. — αέρα..." Ηραν: i giu o ­ c h i e tim o lo g iz z a n ti fu ro n o c a ri ag li a lleg o risti d i t u t t i i te m p i : cfr. N e stle , v. M . z. L ., p . 128, n . 4 ; D e la t­ te , op. cit., p . 1 1 4 ; P le b e , Platone, p . 71. — ταΐς διαθέσεσι: a c c a n to alle alleg o rie fisiche, quelle p sico lo ­ g ich e : cfr. P . D e c h a rm e , L a critique des traditions reli-

gieuses chez les Grecs des origines au temps de Plutarque, P a r is 1904, p . 275. — τώι λόγωι κτλ: cfr. A I 3 A S. — πρώ τος: cfr. A n a ss a g o ra . Si è discusso se T eagene sia v e ­ r a m e n te 1’εύρετής d e lla in te rp re ta z io n e allegorica. J . T a te , The Beginnings of Greek Allegory, « Class. R e v ie w » 41 (1927) p p . 214-215 (e c o n lu i Sikes, Poetry, p . 12 ; v e d i a n c h e Cessi, p p . 198 e n . 7, 574; C a n ta re lla , Introduzione, p . 42, n . 2), p e n s a ch e q u e sto m e to d o d i in te rp re ta z io n e p o s s a essere f a tt o risa lire a E erecid e d i S iro (vedi il fr. 7 B 5 D K : il T a te a c c e tta la co rrezio n e ύπονοήσαντα p e r ουτώ νοη&έντα). C erto q u e sto m e to d o d i in te rp re ta z io n e d ev e essersi fo rm a to a p o co a poco. I l N e stle , v. M . z. L ., p . 129, p e n s a che d ei p re c e d e n ti si p o ssan o tro -

POETICA PRE-PLA TO N IC A

μεν oijv τρόπος άπολογίας αρχαίος ών πάνυ καί άπο Θεαγένους τοϋ 'Ρηγίνου, δς πρώτος εγραψε περί 'Ο μήρου, τοιοϋτός έστιν άπο της λέξεως. v a re n e ll’orfism o. — α π ό τή ς λέξεως: p e r λέξις n el senso d i « te s to d i u n ’o p e ra p o e tic a o p ro s a s tic a » cfr. B u ffière, M ythes, p . 103. Q. C a ta u d e lla , I fram m enti dei presocratici tradotti da Q. C., P a d o v a 1958, p. 53, tr a d u c e : « q u e s to m o d o ... è ta le d a l la to d e lla fo rm a d e ll’esp ressio n e ». A l m e to d o alleg o rico v a ric o n o sc iu ­ to « u n m e rito fo n d a m e n ta le : quello cioè d i a v e r p o r ta to p e r la p rim a v o lta l ’a tte n z io n e dei c ritic i d a lla a s tr a tte z z a delle sp ec u la zio n i m e ta fisic h e al c o n c re to esam e del te s to p o e tic o » (P leb e, O rigini, p . 12). — H o w a ld , A nfänge, p . 11, d à u n g iu d izio co m p lessiv o a s ­ sai fa v o re v o le su T ea g en e com e in te r p r e te d i O m ero, in q u a n to p e r p rim o te n tò d i d im o s tra re l ’u n i t à d i O m ero d a l p u n to d i v is ta sto ric o e d a rtis tic o , e il suo m e to d o d i in te rp re ta z io n e fu p iù lib e ro d a p re g iu d iz i d i q u ello d ei filosofi su o i c o n te m p o ra n e i (S enofane, e an c h e E ra c lito ), p e rc h é egli n o n c o s trin g e v a la p o esia

TEAGENE, 3

111

tip o d i d ifesa , ch e è m o lto a n tic o e che fu in iz ia to d a T ea g en e d i R eg g io , il p rim o che a b b ia s c r itto su O m ero, h a co m e b a s e il te s to stesso.

d i O m ero n elle s tr e tto ie d i u n siste m a . I l T a te invece (Beginnings c it., p . 215, n. 5) p e n s a ch e l ’o p e ra di T ea g en e n o n d ev e a v e re a v u to m o lta im p o rta n z a se p iù t a r d i p o te v a essere c ita to com e « in v e n to re » del m e to d o alleg o rico A n a ssa g o ra (m a v e d i n . a d A n a ss a ­ g o ra, 1 [59 A 1 D K ]). L a scarsezza delle te s tim o ­ n ia n z e (ric o rd iam o , co n B u ffiè re , M ythes, p . 105, che ci sono c o n s e rv a ti solo i p rin c ìp i, n o n i p a rtic o la ri d ella esegèsi d i T eag en e) n o n p e r m e tte d i c o n d iv id e re il g iu ­ d izio e n tu s ia s tic o d i H o w a ld ; m a d ’a l t r a p a r te è sic u ­ ra m e n te a t t e s t a t a p e r T ea g en e u n a m o lte p lic ità d ’in ­ te re s s i (cro n o g rafìa, cro n o lo g ia, g ra m m a tic a , esegèsi t e ­ stu a le ), ch e b a s ta a re n d e re in te re ss a n te il suo m e to d o . Così a n c h e B u ffière, M ythes, p. 104. P e r l ’im p o rta n z a d i T ea g en e n e lla s to ria d ell’in te rp re ta z io n e del m ito , cfr. M. U n te rs te in e r, L a fisiologia del mito, M ilano 1946, p p . 204-207, e B u ffière, l. cit.

15. X E N O P H A N E S 1. H e r o d i a n . π. διχρ. p . 296, '6 [C ra m e r, A n. O x. I l l ] (21 B 10 D K ) έξ άρχής κ α θ’ 'Όμηρον έπεί μεμα·9ήκασι πάντες

2.

S e x t . I X 193 (21 Β 11 D K ) πάντα Οεοϊς’ άνέΟηκαν "Ομηρός Ο’ 'Η σίοδός τε δσσα παρ’ άνΟρώποισιν όνείδεα καί ψόγος έστίν, κλέπτειν μοιχεύειν τε καί άλλήλους άπατεύειν.

3. A t h e n . X I 462 F (21 Β 1 D K ν ν . 19-23) άνδρών δ’ αίνεΐν τούτον δς εσΟλ’ έπιών άναφαίνει,1 1 . με μ α θ ή κασι : il v a lo re d id asca lic o è e sp re ssa m e n te n e ­ g a to a lla p o e sia e p ic a tra d iz io n a le , e riv e n d ic a to a lla p o esia filosofica (vedi i frr. 2 [21 B 11 D K ], e n n ., 3 [21 Β 1 D K ] e n n . ; K ra u s , Dichterb ., p . 74). L a discu ssio n e e s te tic a c o n tin u a q u in d i sul te rre n o d e lla p o le m ic a t r a p o e ti e filosofi, p iù che su q u ello d ella sp ec u la zio n e su ll’a r te (G ilb e rt-K u h n , Aesthetics, p . 1 ; v e d i an c h e C o m fo rd , P . S ., C ap. I X . The Quarrel of P hilosophy and Poetry, p p . 134-155) ; il filo so fo -p o eta n o n si a p p a g a del m o n d o d e lla p u r a f a n ta s ia (cfr. K ra u s , Dichterb., p . 74), m a c e rc a a ltro v e la v a lid ità d e lla p o esia. Q u esto a tte g g ia m e n to d i S en o fan e n o n s a r à sen z a c o n ­ seg u en ze a n c h e p e r la filosofia p la to n ic a (v ed i F la s h a r, Io n , p . 109 e n . 2, e cfr. a n c h e E ro d o to , 1 [H , 5 3 ]).

2. Cfr. D io gene L a e rz io I X , 18 = 21 A 1 D K : S en o fan e γέγραφε δέ έν επεσι καί έλεγείας καί ιάμβους κ α θ ’ 'Ησιόδου καί 'Ομήρου, έπικόπτων αύτών τά περίΟεών είρημένα ; T im o n e fr. 60 = 21 A 35 D K : Ξεινοφάνης θ ’ύπάτυφος, Ό μ ηρα πάτης έπικόπτης e cfr. a n c h e 21 A 22 D K . P e r la c r itic a a lla p o e ­ sia e p ic a in g en e rale v e d i n . al fr. s. ; p e r la c ritic a a l ­ l ’an tro p o m o rfism o v e d i J a e g e r, P a id ., I , p p . 3 1 8 -1 9 ; M. U n te rs te in e r, Senofane. Testim onianze e fram m enti, F i ­ re n ze 1956, p . c x x x s. ; M ehm el, Hom er, p p . 22-23. E s s a

15. S E N O F A N E 1. P o ic h é fin d a p rin c ip io t u t t i h a n n o im p a ra to se ­ co n d o O m ero. 2. O m ero e d E sio d o a ttrib u iro n o ag li d èi t u t t e le co lp e ch e a g iu d izio degli u o m in i sono v e rg o g n a e b i a ­ sim o : ru b a re , c o m m e tte re a d u lte rio e in g a n n a rsi l ’u n l ’a ltro . 3. M a (b iso g n a) lo d a re q u e ll’u o m o che esp o n e u n g ra n d e a rg o m e n to e lo d esc riv e secondo ch e la m e m o ria e ra d e s tin a ta a d iv e n ta r e p iù t a r d i u n luogo co m u n e : v e d i a d es. Is o c ra te , B usir., 38. — v. ι. "Ομηρος κτλ: d a ll’o rd in e in c u i n o m in a i d u e p o e ti, a p p a re ch iaro ch e S en o fa n e rite n e v a O m ero a n te rio re a d E sio d o , c o ­ m e è del re s to e s p re ssa m e n te a t t e s t a t o d a G ellio, N . A . I l i , 11 (21 B 13 D K ) : alii H om erum quam H esiodum

m aiorem natu fuisse scripserunt, in quibus Philochorus et X enophanes etc. Cfr. U n te rs te in e r, ad. I. ; B uzio, p . 29, n . 1. 3. II te s to è m o lto to r m e n ta to : rip ro d u c o q u i quello d i U n te r ., ed. cit., al cu i c o m m e n to rim a n d o p e r u n a a m p ia g iu s tific a z io n e delle lezio n i a c c e tta te . S enofane esp o n e q u i i su o i c r ite ri su lla s c e lta dei te m i p o e tic i : p u rtro p p o , essen d o il fra m m e n to m u tilo , n o i n o n p o s ­ siam o co n o sc ere le p ro p o s te p o sitiv e che in d u b b ia m e n te a lla fine egli fo rm u la v a (F rä h k e l, D . u. P h ., p . 424). È c h ia ro in o g n i caso ch e a n c h e q u i q u el che si rich ie d e a lla p o e sia è d i e s e rc ita re u n ’az io n e p ed a g o g ic a (vedi K ra u s , Dichterb., p . 74) : le « in v e n z io n i » (πλάσματα) d eg li a n tic h i n o n sono c o n d a n n a te solo p e rc h é m e n z o ­ g n e re , e co m e ta li n o n p iù c re d ib ili p e r u n p en siero p iù e v o lu to (F rä h k e l, D. u. P h., p . 424), m a s o p r a t­ t u t t o p e rc h é , com e gli στασιωτικά di p iù re c e n ti p o e ti (cfr. n . al v . 23), n o n c o n te n g o n o n u lla d i u tile , οόδέν χρηστόν : « e la s c e lta del te rm in e è sig n ificativ a. Χρη-

POETICA PR E-PLA TO N IC A

20

ώς οί μνημοσύνη καί τον δς άμφ ’ άρετης, ουτι μάχας διέπει Τιτήνων ούδε Γιγάντων ουδέ Κενταύρων, πλάσματα των προτέρων, ή στάσιας σφεδανάς, τοϊσ’ ούδέν χρηστόν ένεστι 4. A t h e n . X

414 A (21 Β 2 D K , ν ν . 11-12) ρώμης γάρ άμείνων άνδρών ήδ’ 'ίππων ήμετέρη σοφίη

5» A t h e n . I X 368 Β (21 Β 6 D K , ν ν . 3-4) τοϋ κλέος Ε λλά δα πάσαν έφίξεται ούδ’ άπολήξει, έστ’ αν άοιδάων ήι γένος Έ λλαδικώ ν στός è u n u so in d ic a M. B o w ra , 127). C’è p o e sia ch e

te rm in e q u a si in te ra m e n te p o litic o , e il suo ch e esso sig n ific a “ b u o n o p e r la c i t t à ” « (C. E arly Greek Elegists, H a r v a r d 1938, p p . 126q u in d i in q u e s ti v e rsi u n a c r itic a c o n tro la a n tic ip a q u ella di P la to n e n e l I I I lib ro d ella Repubblica (vedi F ra n k e l, D . u. P h., p . 423, n. 6 e U n te r ., ed. cit., n. al v. 23). — v . 20. μ ν η μ ο σ ύ ν η : è il re p e rto rio d i p o esie c o n se rv a to d a lla m e m o ria , q u ella m e m o ria che e ra p e rso n ific a ta com e m a d re d elle M use (vedi E sio d o , Theog., v. 54). È q u e s ta l ’esegèsi di K . R e in h a rd t, Parm enides, B o n n 1916, p . 133, a c c e tta ta d a U n te r ., ed. cit., n. ad l. — 21-22. L a p o le m ic a c o n ­ tr o O m ero ed E sio d o si a lla rg a fino a c o in v o lg ere t u t t a la p o e sia e p ic a tra d iz io n a le , p e r q u a n to sia difficile oggi in d iv id u a re gli a u to ri di q u e ste Titanom achie e Gigantomachie. B u zio , p. 30, p e n s a ch e q u i S e n o fa n e a llu d a a lla l o t ta d ei T ita n i e dei G ig a n ti n e lla Teogonia e a q u ella dei L a p iti e d ei C e n ta u ri nello Scu tu m p s e u ­ doesiodeo. P e r m ag g io ri p a r tic o la ri v e d i U n te r ., n . ad l. — σ τ ά σ ια ς : la p o lem ica è q u i r iv o lta c o n tro A lceo, com e su g g eriscono D ieh l, ad l.; B o w ra , op. cit., p. 126 ; I. L a n a , « R iv . di F ilo l. e I s tr . C lass. » 79 (1951) p. 205, n . 3. 4. v. 12. σ ο φ ίη : il sig n ificato d a a ttr ib u ir e a σοφίη in q u e sto p asso è m o lto discusso : v e d i U n te r ., ed. cit., p p . 113-114. Σοφία, ch e o rig in a ria m e n te in d ic a v a u n a p a rtic o la re p e riz ia te c n ic a , a n c h e e s o p r a tt u t t o m a n u a le (si v e d a n o a d es. S nell, A usdrücke, p. 5 ss. e N e stle, v. Μ . ζ. L ., ρ ρ . 13-14), q u a n d o p e r q u e s ta a b ilità si

SENO FAN E, 3-5

115

g li d e tta , e co lu i che t r a t t a d e lla v irtù , e n o n n a r r a b a tta g lie d i T ita n i n é d i G ig a n ti n é d i C e n ta u ri, fin ­ zio n i deg li a n tic h i, o v io le n te lo tte civili, in cui n o n v ’è n u lla d i u tile . 4. L a m ia p o e sia filosofica è p re fe rib ile a lla fo rza d eg li u o m in i e dei cav alli. 5. E la s u a g lo ria si s te n d e r à p e r t u t t a l ’E lla d e , e n o n m o rrà , fin ch é e s is te rà la s tirp e dei c a n to ri ellenici. v e n n e a d u s a r e d i p re fe re n z a il te rm in e τέχνη (vedi S c h a e re r, Έ π ισ τ ., p . 1 ss.) si specializzò in v a ri signifi­ c a ti p a rtic o la ri, in d ic a n d o o ra la m u sic a (cfr. a d es. E sio d o , frr. 193, 212 R z .3 ; N estle, v. M . z. L ., p. 14 ; L a sse rre , P lu t., p . 121), o ra la p o e sia (cfr. a d es. S o ­ lone, 1 [1 L>.], v . 52 e n n . ivi), o ra la « sa p ie n z a » filosofica co m e n u o v a e d o rig in ale v isio n e d ella v ita . N e l te s to sen o fan eo n o n cred o che si p o ssa d a re a σοφίη p u r a m e n te e s e m p lic e m e n te il sig n ificato d i « a r te », co m e v o rre b b e ro a d es. J . B u rn e t, E a rly Greek P h i­ losophy, L o n d o n 19304, p . 117, n . 2 ,· G. S. K irk , H e­ raclitus. The Cosmic Fragm ents etc., C am b rid g e 1954, p . 390 ; O. G igon, Untersuchungen zu H eraklit, L eip zig 1935, p . 144 ; cred o p iu tto s to che, d a t a la in d istin z io n e a r c a ic a d ei v a lo ri che fa v o risce e an z i p ro v o c a le s o v ra p ­ p o sizio n i s e m a n tic h e , n e lla σοφίη se n o fa n e a sia d a v e ­ d e re ta n t o la p o e sia q u a n to la o rig in ale v isio n e filoso­ fica, o p e r m eg lio d ire q u e lla v isio n e filosofica ch e si e sp rim e n e lla p o e sia (vedi a n c h e P a sq u in e lli, p. 357, n . 23) : m i p a re , q u in d i, che colga so sta n z ia lm e n te n el seg n o (m a v e d i le p a rz ia li re ttific h e d i U n te r., ed. cit., p . 113 n.) l ’in te rp re ta z io n e d i C. M. B o w ra , Xenophanes and the Olimpie Games, «A m . J o u r n . o f P h ilo l. » 59 (1938) p. 260-61 (o ra in Problems in Greek Poetry, O x fo rd 1953, p p . 16-18). A i πλάσματα d ella p o e sia ep ic a t r a ­ d izio n ale (vedi fr. p rec.) S en o fan e c o n tra p p o n e , com e u n ic a v a lid a , la p ro p r ia σοφίη. v . 3· τ ο υ : v e d i il c o m m e n to d i U n te r., ed. cit., N o n o s ta n te le su e v io le n te p o lem ich e co n tro O m ero, S en o fa n e è a b b a s ta n z a « om erico » p e r s e n tire in m o d o a ssa i v iv o il v a lo re d e ll’im m o r ta lità d a t a d a l 5.

ad i.

16. H E R A C L IT U S 1. E th . E u d e m . H 1, 1235 a 25 (22 A 22 D K ) καί Η ράκλειτος έπιτιμάι τώ ι ποιήσαντι “ ώς Ιρις εκ τε θεών καί άνθρώπων άπόλοιτο” [Σ 107] ' ού γάρ άν είναι αρμονίαν μή δντος οξέος καί βαρέος ούδέ τά ζώια άνευ θήλεος καί άρρενος έναντίων οντων. 2. H t p p o l . I X 9 (22 Β 56 D K ) έξηπάτηνται, φησίν, οί άνθρωποι προς τήν γνώσιν των φανερών παραπλησίως Ό μ ήρω ι, δς έγένετο τών Ελλήνω ν σοφώτερος πάντων, έκεϊ- 1 c a n to (cfr. O m ero, 7 [Ζ 357-358] e n. ivi) : egli n o n c ritic a la p o e sia in sé, m a solo l ’e p ic a tra d iz io n a le (cfr. V ollgraff, Oraison, p. 132) e forse a n c h e la p e rs o n a lità u m a n a d i a lc u n i p o e ti, v is to a d es. che a S en o fan e v a f a t t a risa lire la tra d iz io n a le a c c u sa d i a v a riz ia m o s­ s a a S im o n id e : v e d i 21 B 21 D K e U n te r ., ed. cit., ad l. — άοιδάων : è m a sch ile : cfr. E . S chw yzer, Griechische G ram m atik, M ü n ch en 1934, I , p . 559, e U n te r ., ed. cit.,

ad l. 1. Cfr. N u m e n io fr. 16 T h e d in g a e S im plicio, in Cat. p . 412 K a lb fle isc h ; P lu ta rc o , de I s . 48, 370 D (22 A 22 D K ) ; Schol. A ad II. X V I I I , 107. N o n o s ta n te le n u m e ro se te s tim o n ia n z e è im p o ssib ile ric o s tru ire e s a t­ ta m e n te il te s to e ra c lite o : cfr. G. S. K irk , Heraclitus. The Cosmic Fragments etc., C am b rid g e 1954, p p . 24244. Si cfr. an c h e, p iù o ltre , il fr. 6 (22 B 106 D K ). E ra c lito p ro seg u e la p o le m ic a c o n tro la p o e sia o m eric a che a v e v a p re so l ’a v v io d a S en o fan e (l’a tte g g ia m e n to d i E ra c lito n e i c o n fro n ti d i O m ero f u s tu d ia to g ià d a O. F rie d e l, De philosophorum graecorum studiis homericis, p. I I , « P ro g r. d. G y m n . z u S te n d a l », 1886, p p . 1-20). C om e S enofane, E ra c lito e r a in se n sib ile a i v a ­ lo ri p ro p ria m e n te p o e tic i, e dei p o e ti egli g iu d ic a v a sem p licem en te la concezione d el m o n d o (H o w ald , A n ­ fänge, p . 9 ; v e d i a n c h e M ehm el, Hom er, p . 21 e D e

16. E R A C L IT O 1. E d E ra c lito c ritic a il p o e ta che scrisse : « P o ssa s p a rire , e d ag li d èi e d ag li u o m in i, la c o n te sa » : in f a tti n o n p o tre b b e esse rv i a rm o n ia se n o n v i fossero to n i a c u ti e g ra v i, n é gli esseri v iv e n ti sen z a il m asch io e la fe m m in a , che sono f r a lo ro o p p o sti. 2. G li u o m in i, afferm a , sono t r a t t i in in g a n n o r ig u a r ­ d o a lla co n o sc en za delle cose e v id e n ti, p ro p rio com e O m ero , che p u re fu p iù s a p ie n te d i t u t t i gli E lle n i. B ru y n e , Aesthetica, p. 41) : così p u ò a c c a d e re ch e nel fr. 7 (22 B 40 D K ) E sio d o sia n o m in a to a c c a n to a P ita g o r a e a S en o fane. L a c ritic a o m eric a e la c ritic a le tte r a r ia in g e n e re (vedi il fr. 8 [22 B 104 D K ]) si in g o lfa v a così in u n vicolo cieco, e la g en e raz io n e della so fistica a v re b b e d o v u to r ip a r tir e d a zero (Sikes, P oe­ try, p . 17). — Ι π ι τ ι μ ά ι : cfr. P ro ta g o ra , 2 (80 A 29 D K ), e n . ivi. 2. N o n v i è ra g io n e d i d u b ita re d e ll’a u te n tic ità del fra m m e n to , o d i a lc u n e sezioni d i esso : v e d i G. S. K irk , The M ichigan-A lcidam as P a p yru s ; H eraclitus fr. 56 D . ; the Riddle of the Lice, «C lass. Q u a rte rly » 44 (1950) p p . 157-160. L ’in d o v in ello si r itr o v a in t u t t e le b io g ra ­ fie a le s s a n d rin e d i O m ero (v ed i le v a rie v e rsio n i in K ir k , art. cit., p p . 164-165) ; E ra c lito , ch e c e rto lo r i ­ c e v e tte d a lla tra d iz io n e p o p o la re (in cui l ’a n e d d o to s o p ra v v isse : cfr. W . K ra n z , « H e rm es» 74 [1939] p. 224), lo riferì p e r d im o s tra re in m o d o poco rig u a rd o so (vedi a n c h e il fr. 3 [22 B 42 D K ]), a n z i v iv a c e m e n te p o le ­ m ico l ’in a d e g u a te z z a d e lla p o esia — a n c h e d ella p o esia del σοφώτερος deg li E lle n i ! — a ra g g iu n g e re u n ’e ffe t­ t i v a co n o sc en za d e lla re a ltà . — ίξ η π ά τ η ν τ α ι: il c o n ­ c e tto d e ll’« in g a n n o » e s e rc ita to d a lla p o esia (vedi E s io ­ do, Theog., v . 27 e n . iv i ; G orgia, 1 [Rei., 8] e n . ivi) si p re s e n ta q u i c a p o v o lto : è il p o e ta stesso ch e rim a n e

POETICA PR E-PLA TO N IC A

νόν τε γάρ παϊδες φθείρας κατακτείνοντες έξηπάτησαν είπόντες · δσα εΐδομεν καί έλάβομεν, ταϋτα άπολείπομεν, δσα δέ ούτε εϊδομεν ουτ’ έλάβομεν, ταΰτα φέρομεν” . 3. DiOG. I X 1 (22 Β 42 D K ) τόν τε "Ομηρον έφασκεν άξιον έκ των αγώνων έκβάλλεσθαι και ραπίζεσθαι καί ’Αρ­ χίλοχον ομοίως. 4» Schol. H orn. A T a d Σ 251 (22 Β 105 D K ) 'Ηράκλειτος έντεϋθεν άστρολόγον φησ'ι τον "Ομηρον καί έν οίς φησι “ μοίραν δ’ ου τινά φημι πεφυγμένον έμμεναι άνδρών” κτλ. 5 . H i p p o l . I X 10 (22 Β 57 D K ) διδάσκαλος δέ πλείστων 'Ησίοδος · τούτον έπίστανται πλεΐστα είδέναι, δστις ήμέρην καί εύφρόνην ούκ έγίνωσκεν- εστι γάρ εν.

6. P l u t . C am ill. 19, 2 (22 Β 106 D K ) Η ράκλειτος έπέπληξεν Ή σιόδω ι τάς μέν άγαθάς ποιουμένωι, τάς δέ φαΰλας [sci. ήμέρας, cfr. Ο ρρ. 765 ss.], ώς άγνοοΰντι φύσιν ήμέρας άπάσης μίαν οδσαν. « in g a n n a to », ch e n o n riesce a cogliere la r e a ltà delle cose, com e p iù ta r d i a ffe rm e rà a n c h e P la to n e (Besp. 382 D ; cfr. R o se n m e y e r, Gorgias, p . 226, n . 3). N o n è, q u in d i, d el t u t t o im p ro b a b ile l ’o p in io n e d el M unno, Irr., p. 68, che id e n tific a c o n i p o e ti q u eg li ψευδών τέκτονας καί μάρτυρας cu i E ra c lito a c c e n n a n el fr. 22 B 28 D K , a ffe rm a n d o ch e u n g io rn o s a ra n n o c o lp iti d a D ik e. 3. Cfr. A rchiloco, fr. A 21, p . c ix L a sse rre . O m ero è a n ­ c o ra im a v o lta d u ra m e n te a tta c c a to in q u a n to in c a r n a u n id eale c u ltu ra le to ta lm e n te d iv erso d a q u ello d i E r a ­ clito (v ed i A. v o n B lu m e n th a l, D ie Schätzung des A rchilochos im A ltertum s, S tu t t g a r t 1922, p . 2), ch e q u i p o lem izza n o n s o lta n to co n O m ero, m a a n c h e c o n il g u sto d el p u b b lic o greco, ch e n e a c c e tta v a e n tu s ia s ti­ c a m e n te le p u b b lic h e re c ita z io n i (cfr. p iù o ltre il fr. 8 [2 2 B 104 D K ] ). — ρ α π ίζ ε σ θ α ι: F ra n k e l, D. u. P h., p . 500, n o ta il gioco d i p a ro le co n il te rm in e « rapsodo», secondo l ’etim o lo g ia d a ράβδος. — ’Α ρ χ ίλ ο χ ο ν : N e stle , V. Μ . ζ. L ., ρ. 98, su p p o n e che l ’o s tilità d i E ra c lito n e i c o n fro n ti d i A rch ilo co sia d o v u ta al d isd eg n o a ris to c ra tic o p e r lo sp irito p leb eo ch e a n im ò p iù t a r d i

ERACLITO, 2 - 6

119

I n f a t t i d e i fa n c iu lli ch e a m m a z z a v a n o p id o c c h i lo in g a n ­ n a ro n o d icen d o : « N o i lascia m o t u t t o ciò che ab b ia m o v is to e p re so ; p o rtia m o in v ece v ia c o n n o i t u t t o ciò ch e n o n a b b ia m o n é v isto n é p re so ». 3. E d a ffe rm a v a ch e O m ero e ra degno di essere c a c ­ c ia to d ag li a g o n i e p erco sso ; e così p u re A rchiloco. 4. E ra c lito d efinisce O m ero a stro n o m o in b a se a q u e ­ s to p a sso , e a n c h e a quello in cui dice : « Io p enso che n o n v i sia a lc u n u o m o ch e sia sfu g g ito al d e stin o ». 5. M a e stro d e lla fo lla è E sio d o . C redono ch e egli sap e sse q u a s i t u t t o , m e n tre n o n co n o sc ev a n e a n c h e il g io rn o e la n o tte , ch e ce rto sono u n a cosa sola. 6. E ra c lito c ritic ò E sio d o p e rc h é scrisse che a lc u n i g io rn i sono p ro p iz i, a ltr i in fa u s ti ; n o n c a p iv a , d icev a, ch e t u t t i i g io rn i sono p e r n a t u r a id e n tic i. l. a n c h e C rizia, 4 (88 B 44 D K ). L ’a c c o sta m e n to Om ero -A rch ilo co te s tim o n ia c o m u n q u e che q u e s t’u ltim o p o e ­ t a d e v e a v e r o c c u p a to u n p o sto p a rtic o la rm e n te c e n ­ tr a le n e lla c u ltu r a del suo te m p o (vedi v o n B lu m e n th a l,

l. cit.). 4. N o n è c h ia ro se c o n q u e s te p a ro le E ra c lito in te n ­ desse lo d a re o c ritic a re O m ero (vedi N e stle, v. M . z. L ., p . 97, n . 67), a n c h e se la sec o n d a ip o te si è la p iù p r o ­ b a b ile (v ed i W . K ra n z , Vorsokratisches I, « H e rm e s » 69 [1934] p . 116). A d u n a lode in c o n d iz io n a ta p e n sa C. M a z z a n tin i, Eraclito, T o rin o 1945, p. 253. A ltri (Byw a te r p re sso K irk , op. cit., p . 158, e K ir k stesso, ivi) g iu d ic a n o il fra m m e n to sp u rio p e r l ’uso del te rm in e άστρολόγος, che in E ra c lito n o n p o tre b b e significare « astro lo g o », m a « a stro n o m o » (cfr. W . C apelle, Spuren der Astrologie bei den Griechen, « H e rm e s » 50 [1925] p p . 374-376 ; E . B oll, K leine Schriften zur Sternkunde des A ltertum s, L eip z ig 1950, p. 27) ; m a v e d a si l ’in t e r ­ p re ta z io n e d i K ra n z , art. cit. 5-6. Si è d iscusso a lu n g o sui r a p p o r ti ch e in te rc o r­ ro n o fra q u e s ti d u e fr a m m e n ti : u ltim a m e n te è to rn a to su lla q u e s tio n e K irk , op. cit., p p . 155-161, di cui si

PO ETICA PR E-PLA TO N IC A

7. D io g . I X 1 (22 B 40 D K ) πολυμαθίη νόον εχειν ού διδάσκει. · Η σίοδον γάρ άν έδίδαξε καί Πυθαγόρην αδτίς τε Ξενοφάνεά τε καί Έ καταϊον.

8. P b o c l . in Ale. I p . 525, 21 (22 B 104 D K ) τίς γάρ αύτών νόος ή φρήν; δήμων άοιδοϊσι πείθονται καί διδασκάλωι χρείωνται όμίλωι ούκ είδότες οτι “ οί πολλοί κακοί, ολίγοι δέ αγαθοί” . p u ò a c c e tta r e Γ o p in io n e che il fr. 106 n o n r a p p r e s e n ti che u n a v a r ia n te del 57. G io rn o e n o tte , seco n d o E ra c lito , n o n p o sso n o essere d is tin ti, com e a v e v a f a tt o E sio d o (O pp ., V. 765 ss.) : essi sono e sse n z ia lm e n te la s te s s a cosa, p e rc h é si succed o n o a u to m a tic a m e n te l ’u n o a l ­ l ’a ltro e fo rm a n o d u e p a r ti d i u n singolo p rocesso; u n i t à q u e s ta n o n ric o n o s c iu ta d a i p o e ti, in q u a n to essi « si a rre s ta n o alle sen sa zio n i m o lte p lic i e m u ta b ili » (M unn o, Irr., p . 66). L a c ritic a a d E sio d o è q u in d i d e lla ste ssa n a t u r a d i q u elle m o sse a d O m ero . — δ ιδ ά σ κ α λ ο ς ... π λ ε ίσ τ ω ν : e v id e n te m e n te , a l te m p o d i E ra c lito , E s io ­ do e ra o rm a i a ffia n c a to a d O m ero com e p o e ta n a z io ­ n a le d e ll’E lla d e (cfr. S en o fan e, 2 [21 B 11 D K ] ) . S ul fr. 6 (22 B 106 D K ) si p u ò o ra v e d e re : A. N . Z oubos. D as 106. Fragm ent des Herakleitos unter dem Licht der netieren K r itik , A th e n 1956. 7. π ο λ υ μ α θ ίη i è l ’e ru d iz io n e tu m u ltu o s a e in d is c ri­ m in a ta , che E ra c lito c o n tra p p o n e a lla γνώσις del filo ­ sofo (cfr. in p ro p o sito Z eller-M ond., I I , p p . 316-17 ; 397 e n . 1 ; S ch u h l, E ssai, p. 280 ; A. R iv ie r, L'hom -

me et Vexpérience hum aine dans les fragm ents d'H éraclite, « M u se u m H e lv e tic u m » 13 [1956] p . 151, ecc.). È sig n ificativ o il f a tto che E sio d o sia a ssim ila to a filosofi com e P ita g o ra e S enofane, o a d u n o sto rico

ERACLITO, 7-8

121

7 . L ’a p p re n d e re m o lte cose n o n in se g n a a d a v e re sen n o ; l ’a v re b b e in f a tti in se g n a to a d E sio d o e a P i ­ ta g o ra , e a n c o ra a S en o fan e e a d E c a te o .

8. Q u a l’è in f a tti la lo ro in te llig e n z a o la lo ro c a ­ p a c ità d i g iu d izio ? Si la sc ia n o in c a n ta re d ag li ae d i p o p o la ri e p re n d o n o a m a e s tr a la folla, sen z a sa p e re ch e « i m o lti so n o d a p p o c o , solo i p o ch i v a lg o n o » . com e E c a te o (vedi Z eller-M ond., I I , p . 648) : a n c h e q u i E r a c lito n o n h a di m ira dei v a lo ri p ro p ria m e n te p o e tic i, m a p e n s a t u t t ’al p iù a u n p ro b le m a d i f o r m a ­ zio n e c u ltu ra le , che p e r lu i si co n fig u ra s o p r a tt u t t o com e u n p ro b le m a d i s c e lta (vedi H . F u c h s, s. v. B ildung, R A C I I , 346, e cfr. a n c h e F . J a c o b y , Griechische Ge­ schichtsschreibung, in Abhandlungen zur griechischen Ge­ schichtsschreibung, L e id e n 1956, p. 80). 8. Si cfr. la te s tim o n ia n z a di P o lib io IV , 40 = 22 A 23 D K : ούκ αν ετι πρέπον εί'η ποιηταϊς καί μυθογράφοις χρήσθαι μάρτυσι περί των αγνοουμένων, δπερ οί προ ήμών περί των πλείστων, απίστων άμφίσβητουμένων παρεχόμενοι βεβαιωτάς κατά τον Η ράκλειτον. G u d e m a n , Poetica, p. 90, o sserv a che in q u e sto p asso si a v re b b e im o dei p rim i ese m p i del te rm in e ποιητής: sem p rech é, n a tu ra lm e n te , esso sia v e ra m e n te q uello u s a to d a E ra c lito , e n o n in tr o d o tto d a P o lib io , c o m ’è p iù p ro b a b ile (cfr. nel n o s tro fra m m e n to , άοιδοϊσι). — ■ π ε ίθ ο ν τ α ι: il c a r a tte r e irra z io n a le d e lla p e rs u a s iv a sed u zio n e d e lla p o esia o m e ­ ric a d o v e v a l u t a r e la s e rie tà filosofica di E ra c lito assai p iù d i q u a n to n o n u rta s s e la s e rie tà c o n ta d in a di E s io ­ d o (cfr. Theog., v . 27 e n.). — δ ιδ α σ κ ά λ ω ι ... ό μ ίλ ω ι: cfr. il fr. 5 (22 B 57 D K ).

17. C E R T A M E N H O M E R I E T H E S I O D I V it. H o m . e t H e s. 13, p . 41, 16 W il. Οαυμάσαντες δέ καί έν τούτωι τον "Ομηρον οι "Ελληνες έπήινουν, ώς παρά το προσηκον γεγονότων των έπών, καί έκέλευον διδόναι την νίκην, ό δε βασιλεύς τον 'Ησίοδον έστεφάνωσεν είπών δίκαι­ ον είναι τον επί γεωργίαν καί ειρήνην προκαλούμενον νικάν, ού τον πολέμους καί σφαγάς διεξιόντα. της μέν οδν νίκης ούτως φασί τυχεϊν τον Η σίοδον. R ip o rto q u i la p a r te finale d e ll’Agone, in cui v ie n e esp o sto il c rite rio in b a se al q u a le E sio d o è p ro c la m a to v in c ito re . Gli ag o n i p o etici, d i cui si tro v a n o te s tim o ­ n ia n z e n e lla ste ssa p o e sia o m e ric a e d esio d ea (vedi O m ero, B 595 ss. : g a ra fr a T a m iri e le M use, e cfr. E sio d o , Opp., 654 ss. ; fr. 265 R z .3) e ch e e ra n o d iffu sissi­ m i in G recia (M eier, s. v. Agones, R E I , 839-40 [μου­ σικοί αγώ νες]) o ltre a fa v o rire n e i c o m p e tito ri l ’a f fi­ n a m e n to e il p e rfe z io n a m e n to d ella te c n ic a p o e tic a e m u sicale (col pericolo, al lim ite , del v irtu o sism o esib izio n istico : cfr. S chm id, GOL, I , p p . 23-24) f a ­ v o riro n o an c h e, in d u b b ia m e n te , la fo rm a z io n e del g u sto critico e d i c rite ri d i giu d izio le tte ra rio d a p ­ p rim a grosso lani, e v ia v ia p iù sicu ri (vedi Sikes, Poetry, p . 17 ; A tk in s, Criticism , p . 12, il q u a le ric o rd a g iu s ta m e n te l ’im p o rta n z a ch e a ssu n se p iù t a r d i l ’ag o n e n e lla co m m ed ia), c o n te n e n d o se m p re « q u a lc h e g e rm e su s c e ttib ile d i sv ilu p p i n e l c a m p o d e lla siste m a z io n e ra z io n a le e d e lla concezione filosofica » (S te fa n in i, Poet, isp ., p . 32). P e r le v a rie q u e stio n i rig u a r d a n ti la c ro ­ n o lo g ia d e ll’A gone, il p ro b a b ile r e d a tto r e ece. si v e d a la b ib lio g ra fia in G. S. K irk , The M ichigan - A lc id a ­ m as P apyrus etc., « Class. Q u a rte rly » 44 (1950) p p . 149-150, e l ’a rtic o lo d i E . V o g t, D ie Schrift vom W ett­ ka m p f Homers u n d Hesiods, « R h e in . M us. » 102 (1959) p. 219 ss. Io sono d ’ac co rd o c o n C. G a lla v o tti, Genesi e

tradizione- letteraria dell'Agone tra Omero ed Esiodo, « R iv . d i F ilo l. » N . S. 7 (1929) p p . 31-59, n el fa r r i s a ­ lire l ’in v en zio n e del c e rta m e a « u n ra p so d o ch e si

17. C E R T A M E

DI

OM ERO

E

D I E S IO D O

I G reci a m m ira ro n o O m ero a n c h e in q u e s ta p a r te d e lla s u a re c ita z io n e , e lo lo d a v a n o , g iu d ic a n d o i suoi v e rsi s u p e rio ri a d ogni a s p e tta tiv a , e v o le v a n o che gli fo sse a t t r i b u i t a la v itto r ia . M a il re in co ro n ò E sio d o , a ffe rm a n d o ch e e ra g iu sto che vin cesse il p o e ta che e s o r ta v a a ll’a g ric o ltu ra e a lla p a c e , n o n quello che e sp o ­ n e v a g u e rre e s tra g i. E dico n o d u n q u e che E sio d o o t ­ te n n e la v i t to r ia p e r q u e sto m o tiv o . tr o v a v a in d ir e tto c o n ta tto co n l ’a r te esiodea, m a già s o tto l ’in flu sso d ei p rim i t e n ta tiv i d e lla c ritic a le t t e ­ r a r ia » (p. 50). P e r l ’e tà , il G a lla v o tti p e n sa al V I secolo a. C. (pp. 51-52 ; così an c h e S chm id, GGL, I, p . 254 ; G effcken, GLG, I , A n m ., p . 102, n . 0 ; contra Cessi, p . 547. B u zio , p p . 14-15, v o rre b b e risa lire a d d ir it­ t u r a al V I I secolo). NelV Agone è d a v e d e re « q u a si già la m a n o d i u n c ritic o d e ll’a rte , u n p re c u rso re d i quel p rim o risv eg lio n e ll’in te re ssa m e n to p el p a ssa to , che a v e ­ v a in sé i g e rm i d e lla c ritic a le tte r a r ia e filosofica ». L ’Agone ci p re s e n ta im a « concezione u tilita r ia e m o ra ­ lis tic a d e ll’a r te ... I l g iu d izio su i p o e ti av v ien e , al d i fu o ri d q o g n i v a lu ta z io n e e ste tic a , in b ase al c o n te ­ n u to ... È q u e s to ... il p rim o p asso d e lla c ritic a b a m ­ b in a : ... p rim a d i t u t t o in O m ero si s tu d ia q u ello che il p o e ta n a z io n a le sa d ire a lla s tirp e dei G reci » (G al­ la v o tti, art. cit., p p . 47-48). D el re sto , lo stesso crite rio d i v a lu ta z io n e « a g o n a le » è n o n -e ste tic o : m a esso n o n fu m a i s u p e r a to d a i G reci, che sem p re g iu d ic a ro n o u n p o e ta solo in q u a n to c r e d e tte ro d i p o te rlo d ic h ia ra re s u p e rio re o in fe rio re a d u n a ltro (Sikes, Poetry, p. 10), g iu n g e n d o , n e l p e rio d o a le ssa n d rin o , a d u n a rig id a « c a ­ n o n iz z a z io n e » d ei v a lo ri re la tiv i. I l c rite rio u tilita rio m o ra lis tic o e n o n p iù ed o n istico d i v a lu ta z io n e della p o e sia b e n s ’in q u a d ra fr a le a ltr e te stim o n ia n z e d ella p o e tic a del V I secolo : cfr. S olone, 5 (21 D .) e 6 ; S en o fan e, 2 (21 B 11 D K ) , 3 (21 B 1 D K ) , 4 (21 B

2 D K ).

18. E P IC H A R M U S

5

D iog . I l l 14 (23 B 3 D K , 153 O liv ie ri^ — άρ’ έστιν αδλησίς τι πράγμα ; — πάνυ μέν οδν. — άνθρωπος οδν αυλησίς έστιν ; — ού-θ-αμώς. — φέρ(ε) ΐδω, τί δ’ αύλητάς; τις εΐμέν τοι δοκεΐ ; άν-θ-ρωπος, ή ού γάρ ; — πάνυ μέν οδν. — ούκ οδν δοκεϊς ούτως έχειν καί περί τάγα-θοΰ ; το μέν άγα-θον το πράγμ εΐμεν κα-ii’ αΰ·9·’ - οστις δέ κα είδήι μα-θ-ών την (ο), άγα-θύς ήδη γίγνεται. ώσπερ γάρ έστ’ αυλή σι ν αύλητάς μα-θ-ών L a p rim a q u e stio n e d a a f fro n ta re rig u a rd o a l f r a m ­ m e n to è q u e lla d e ll’a u te n tic ità . R ite n g o v a lid e le a r ­ g o m en taz io n i di A. P ic k a rd -C a m b rid g e , D ithyram b, T r a ­ gedy and Comedy, N ew Y o rk 1927, p p . 377-78 ; Z ellerM ond., I I , p p . 319-20, 631 ss. ; N e stle , v. M . z. L ., p . 123 ; M. G ig an te, Epicarm o, Pseudo-Epicarm o e P la ­ tone, « P a ro la d el P a s s a to » 8 (1953) p p . 161-175, che v a ria m e n te n e d ifen d o n o l ’a u te n tic ità c o n tro lo s c e t­ tic ism o o le p o sizioni re c isa m e n te n e g a tiv e di D iels; C o v o tti, I Presocratici, N a p o li 1934, p p . 146-149 ; A . O livieri, F ram m enti della commedia greca e del m im o ecc., voi. I , N a p o li 19462, p p . 88-89 ; P a sq u in e lli, p. 348, n . 2. A . M ad d a le n a, I Pitagorici, B a ri 1954, p. 121, n . 9 rim a n e d u b b io so . S econdo B ö rn e r, K ünstlerpsych., p p . 89-90, in q u e sto fra m m e n to di E p ic a r ­ m o s a re b b e d a v e d e re im o dei p o c h i t e n t a t i v i c o m p iu ti d a l p en siero greco p e r su p e ra re il co m im e em p irism o psicologico co n cu i v e n iv a c o n sid e ra to il f a tto a rtis tic o m e d ia n te u n p rin c ip io d i spieg azio n e tra s c e n d e n te : l ’a r ­ te esiste « in sé », e l ’a r ti s t a d iv e n ta ta le a p p r e n d e n ­ d o la ; q u e ste esp ressio n i n o n d e b b o n o p e rò in te n d e rsi n e l senso p la to n ic o « che rig u a r d a s o p r a ttu tto la d is tin ­ zione fr a g en e rale e in d iv id u a le , m a p iu tto s to n e l senso d ella d istin z io n e f r a a s t r a tt o e c o n c re to ». L o stesso p rin c ip io tra s c e n d e n te v e n iv a a ffe rm a to n e lla Politela d i C risogono (cfr. il fr. 23 B 57 D K , v . 7 : ού γάρ άνθ-ρω-

18. E P IC A R M O « L ’a u le tic a è u n a co sa ? ». « C e rta m e n te ». « L ’u o ­ m o a llo ra è l ’a u le tic a ? ». « I n n e ssu n m o d o ». « V e d ia ­ m o d u n q u e , ch e c o s’è u n a u le ta ? C hi t i se m b ra che s ia ? U n u o m o , o p p u re n o ? ». « C e rta m e n te u n u o m o ». « M a n o n t i s e m b ra ch e sia così a n c h e rig u a rd o a l b ene, ch e cioè il b e n e s ia la co sa in sé, e che ch i lo h a a p ­ p re so e lo conosce, d iv e n ti p erciò stesso b u o n o ? I n ­ f a t t i co m e ch i h a a p p re so l ’a u le tic a è a u le ta , o chi h a a p p re s o la d a n z a d a n z a to re , o c h i h a a p p re so l ’a r te di *I πος τέχναν τιν’ εδρεν, ό δέ θεός το παν, p e r cui v e d i anche W e b s te r, Theories, p . 174, n. 6). — v. 8. μ α θ ώ ν : il c o n ­ c e tto , d iv e rs a m e n te espresso, r ito r n a in [E p ic a rm o ], 23 B 33 D K : ά δε μελέτα φύσιος άγαθας πλέονα δωρεΐται, φίλοι.. M i p a r e ch e il te rm in e μαθών c a ra tte riz z i b en e il fra m m e n to n e ll’e p o c a in cu i fu sc ritto , in cui co n tro la d o ttr in a d e lla d iv in a isp ira z io n e si a n d a v a a ffe r­ m a n d o se m p re d i p iù la p o ssib ilità d ella μάθησις. P e r E p ic a rm o il τεχνικός n o n rice v e la su a τέχνη (che esiste d i p e r sé e a l d i fu o ri d i lui) d a u n dio, m a la « a p p re n d e » (p e r q u e s ta laicizzazio n e del co n c e tto di τέχνη v e d i S ch ae rer, Έ π ισ τ ., pp. 4-6). I n p o ch i a ltr i fr a m m e n ti d i E p ic a rm o si p ossono cogliere accenni, oggi n o n p iù p re cisab ili, a d a rg o m e n ti d i p o e tic a o d i c r itic a le tte r a r ia . N e l fr. 23 B 5 D K = 173 K . = 154 b 01. egli svolge co n sid erazio n i su lla r e la tiv ità del bello (θαυμαστόν ούδεν άμε ταϋθ’ οΰτω λέγειν || καί άνδάνειν αυτοϊσιν αυτούς καί δοκεΐν || καλώς πεφύκειν · καί γάρ ά κύων κυνί II κάλλιστον είμεν φαίνεται καί βούς βοΐ, || βνος δ’ ονωι κάλλιστον, υς δέ θην ύ ΐ. D e l t u t t o s u p e ra te le co n sid erazio n i che su q u e s to fra m m e n to svolge H . S p itz er, Der Satz des Epichar-

m os u n d seine Erklärungen. Betrachtungen zur biologischen Ä sthetik, « Z eitsch r. fü r Ä s th e tik » 3 [1908] p p . 177-206; 409-422) ; n e l fr. 214 K . = 194 Ol. è r ic o r d a ta urna c ritic a d i E p ic a rm o a d E sch ilo (vedi D e P ro p rie , Eschilo, p . 62, n . 2) ; n e l fr. 4 (e 105) K . = 2 (e 57) 01.

POETICA P R E -P LATONI CA

10

ή ορχησιν όρχηστάς τις ή πλοκεύς πλοκάν, ή πδίν γ ’ ομοίως των τοιούτων 6 τι τύ ληις, ούκ αύτός εΐη κα τέχνα, τεχνικός γα μάν. è ric o rd a to , non. si sa b en e a q u a le p ro p o sito , u n p o e ta q u a si ig n o to , D io m o ; n el fr. 88 K . = 112 01. è c ita to , fo rse con lode, A risto ssen o ; e fin a lm e n te n el fr. 132 K . = 78 01. E p ic a rm o so stie n e ch e sen z a v in o e se n z a e b ­ b re z z a d io n isia ca n o n si p u ò co m p o rre u n d itira m b o (vedi, p e r la fo r tu n a di q u e sto m o tiv o n e lla co m m e d ia a ttic a , G. W . B a k e r, De comicis graecis litterarum iudicibus, « H a r ­ v a r d S tu d , in C lass. P h ilo l. >> 15 [1904] p p . 134-35, e H o w ald , A nfänge, p p . 17-18). E p o ssib ile q u in d i che g ià n e l­ la c o m m ed ia e p ic a rm e a , com e p iù t a r d i e in la rg h issim a m is u ra n e lla c o m m ed ia a ttic a , fo ssero a f f r o n ta ti a r g o ­ m e n ti d i c ritic a le tte r a r ia (vedi a n c h e D e lla V alle,

EPICA RM O

127

in tre c c ia re g h irla n d e g h irla n d a io , e così p e r q u a lsiv o ­ g lia a t t i v i t à del g en ere, c e rto ch i l ’h a a p p re s a n o n p u ò essere a r te , m a a r ti s t a ».

Poetica, p . 89 ; Possibilità, p . 370).

N o n si p u ò p erò a v e re la c e rte z z a ch e già E p ic a rm o , com e gli A ttic i, a b b ia d e d ic a to in te re co m m ed ie a p o lem ich e le tte ra rie : H o w a ld , A nfänge, p . 18, n. 2, suggerisce che forse p o t e ­ v a t r a t t a r e a rg o m e n ti d i q u e sto g en ere la M egaride ’ e c ita il fr. 91 K . = 115 O h, ch e p e rò p u ò essere a n c h e d iv e rs a m e n te in te r p r e ta to (vedi a d es. O livieri ad l.). L a c o m m e d ia Μοϋσαι, com e ch iarisc o n o i frr. 41-74 K . = 11-39 01., a v e v a q u e sto tito lo sem plicem e n te p e rc h é le M use c a n ta v a n o u n in n o p e r le nozze d i E b e , com e g ià p e r quelle d i C adm o e A rm o n ia (vedi K a ib e l, s. v . E picharm os [2 ], R E V I, 36).

19. E M P E D O C L E S

1. S e x t . V I I 125 (31 B 3 D K , v v . 3-8) 5

καί σέ, πολυμνήστη λευκώλενε παρθένε Μοϋσα, άντομαι, &ν θέμις έστίν έφημερίοισιν άκούειν, πέμπε παρ’ Εύσεβίης έλάουσ’ εύήνιον άρμα, μηδέ σέ γ ’ εύδόξοιο βιήσεται άνθεα τιμής I I fra m m e n ti di E m p ed o c le , ch e offrono te s tim o n ia n z e in te re ss a n tis s im e p e r u n a s to ria d ella p o e tic a a n tic a , sono s t a t i p a rz ia lm e n te s tu d ia ti s o tto q u e sto a s p e tto n el lib ro d i T ra g lia , E m p ., passim , ch e rip re n d e e s v i­ lu p p a m o tiv i g ià a f f r o n ta ti d a R o s ta g n i. A c c a n to a lla afferm azio n e, o rm a i o v v ia , del c a r a tte r e s o p r a n n a tu ­ ra le d ella p o esia (vedi fr. 1 [31 B 2 D K ] e n n . ; F a l ­ te r, p . 40), e a d u n p ro g ra m m a d i p o e sia rig o ro sa m e n te d id a ttic a , « v e r itie r a », ch e n o n è n e p p u r esso cosa n u o ­ v a (v ed i frr. 1 [31 B 3 D K ], v . 5 ss.; 2 [31 B 17 D K ] e n.) si tro v a n o n e i fr a m m e n ti d i E m p e d o c le v a ri n u o v i c o n c e tti e ste tic i (αρμονία, μίμησις [fr. 6 = 31 B 23 D K ], καιρός [fr. 5 = 31 B 35 D K ], ψυχαγωγία [fr. 3 = 3 1 Β 112 D K ]), ch e egli h a ric e v u ti d a lla s p e ­ cu lazio n e p ita g o ric a e ch e a ttr a v e r s o la su a m e d ia z io n e sono p o i g iu n ti a G orgia, il q u a le n e h a d a to u n ’o rig in ale rie la b o ra z io n e (T rag lia, E m p ., p p . 42-43 ; m a si v e d a g ià H . D iels, Gorgias und Em pedokles, « S itz b . d. K ö n ig , p reu ss. A k a d . d. W iss. z u B eri. » 19 [1884] p p . 1926 [361-68], e in g en e rale p e r i r a p p o r ti fr a E m p e d o c le e G o rg ia J . Z afiropulo, Empédocle d'Agrigente, P a ris 1953, p p . 190-227). E m p e d o c le n o n si lim ita a fo r m u ­ la re q u e s ti c o n c e tti in m o d o g en erico e n o rm a tiv o , m a li in d ic a c o n c re ta m e n te com e p u n ti p ro g ra m m a tic i d ella p ro p r ia p o etica . 1 . v. 3 . π ο λ υ μ ν ή σ τ η : « c h e m o lto ric o r d a » (la M u sa figlia d i M nem osine !) secondo l ’in te rp re ta z io n e d i K a r ­ sten , ad l., L id d e ll-S c o tt, s. v. e F ra e n k e l, Agam em non, p p . 378 e 723 : e cfr. F ra n k e l, D . u. P h., p p . 310 n .

19. E M P E D O C L E 1. E te , v e rg in e M u sa d alle c a n d id e b ra c c ia , che m o lte cose ric o rd i, io su p p lico : verso ciò che gli u o ­ m in i effim eri p o sso n o a s c o lta re g u id a il cocchio docile alle b rig lie , e fallo p ro c e d e re d a lla p a r te d e lla p ie tà ; e il d esid erio d i co gliere d a i m o rta li i fiori d ella n obile g lo ria n o n t i c o s trin g a a d ire co n tr a c o ta n z a q u alch e 25, 372. D iv e rs a m e n te D iels, ad l. (« v ie lg e fe ie rte »), K ra n z e B ig n o n e ad l. (« m o lto c o n te sa » : cfr. O m ero, δ 770). — Μούσα: l ’o rig in e s o p ra n n a tu ra le d ella p o esia n e g a ra n tis c e , a n c o ra im a v o lta , il c a r a tte r e d ’in fallib ile v e r i t à : cfr. fr. 31 B 4 D K , v. 2 : ήμετέρης?... πλατώ­ ματα Μούσης, e T ra g lia , E m p ., p . 54. U n ’a l t r a in v o c a ­ zio n e a lla M u sa (C alliope) p e rc h é a ssista (v. 3 : παρίστασο) il p o eta-filo so fo n e lla su a a ssid u a (v. 2 : μελέτας) ric e rc a d e lla v e r ità (v. 4 : άγαθ-òv λόγον) n el fr. 31 B 131 D K . C a ra tte ris tic a l ’in d istin z io n e fr a sp e c u la z io ­ n e filosofica e fed e re lig io sa : E m p ed o c le c o n se rv a la fed e n e lla riv e la z io n e d ella M usa n o n o s ta n te il c a r a t ­ te re fo r te m e n te ra z io n a listic o d ella su a F isica (W . J . V e rd e n iu s, « M n em o sy n e » S. IV , 1 [1948] p . 11). — 4. ών θέμ ις ΙστΙν: la riv e re n z a d i E m p ed o c le di fro n te a lla M u sa « si m a n ife s ta com e u n a co scien te a u to - lim ita ­ zione» (W . J a e g e r, The Theology of the E arly Greek P hiloso­ phers, O x fo rd 1947, p . 234, n . 20 = tr a d , it., p . 235). — 5. αρμα: l ’im m a g in e del « cocchio delle M use » che sim b o le g g ia la co lla b o ra z io n e fra l ’uom o e il dio d iv e n ta c o rre n te co n P in d a ro : v e d i M. U n te r ste in c r, P a r­ m enide. Testim onianze e fram m enti, F ire n z e 1958, p. L iv e n n . 9-10. — 6. εύδόξοιο ... α ν θ εα τ ιμ ή ξ : la p a ro la col suo p o te re d i sed u z io n e (vedi fr. 3 [31 B 112 D K ]), p u ò , a n z ic h é g u a rire , e s e rc ita re u n in flu sso n e fa sto (la πει-θ-ώ κακή d i G o rg ia, 1 [Hel., 14]), se il p o e ta si la s c ia a t ­ t r a r r e d a u n m irag g io d i g lo ria. Com e g ià E sio d o (cfr. Theog., v v . 27-28 e n . ivi), E m p e d o c le n o n è sordo a lla se d u z io n e d e lla p o esia, m a p iù d e c isa m e n te d i E sio 9

PO ETICA PR E-PLA TO N IC A

130

προς θνητών άνελέσθαι, έφ’ ώι θ ’ όσίης πλέον είπεϊν θάρσε'ί — καί τότε δή σοφίης επ ’ ακροισι θοάζει,ν. 2. S i m p l . P h y s.

157, 25 (31 Β 17 D K , ν . 26) συ δ’ ακούε λόγου στόλον ούκ απατηλόν

3. C lem . S tro m . V I 30 (31 Β 112 D K , ν ν . 10-12) oi δ’ επί νούσων παντοίων έπύθοντο κλυεΐν εύηκέα βάξιν, δηρόν δή χαλεπηί.σι,ν πεπαρμένοι, 4. P l e t .

de d e fe c tu orae. 15 p. 418 C (31 B 24 D K ) κορυφάς έτέρας έτέρηισι προσάπτων μύθων μη τελέειν ατραπόν μίαν

5. Simpl , de caelo 528, 30 (31 Β 35 D K , ν ν . 1-2) αύτάρ εγώ παλίνορσος έλεύσομαι ές πόρον ύμνων, των πρότερον κατέλεξα, λόγου λόγον έξοχετεύων do egli p ro p u g n a u n id eale di p o e sia filo so fico -d id attic a . Cfr. S enofane, 3 (21 Β 1 D K , w . 19-23) e 5 (21 B 6 D K , w . 3-4). — 8. σοψίηε: com e c h ia risc e il c o n te sto , q u i non è d a in te n d e re nel senso d i « p o e sia ». 2. I n q u e sto fra m m e n to il c a r a tte r e d i in fa llib ile v e ­ r i t à d ella p o e sia è a ffe rm a to d a E m p e d o c le in p o le m ic a co n la p o e tic a p a rm e n id e a (vedi T ra g lia , E m p ., p . 113 ss.). I l v e rso em p ed o cleo è u n a n e t t a r ip re s a v e rb a le del fr. 28 B 8 D K , v . 52 d i P a rm e n id e : μάνθανε κόσμον έμών έπέων απατηλόν άκούων, in cu i l ’esp ressio n e κόσμον ... έπέων άπατηλόν è d a in te n d e re , co n U n te r s te in e r, Parm enide c it., p . 151, « l ’a r te fa n ta s tic a delle m ie p a ­ ro le ». ’Απατηλός n el te s to p a rm e n id e o n o n v a in te so com e « in g a n n e v o le » secondo il sig n ificato logico del te rm in e che im p lic h e re b b e u n a c o n d a n n a d i tip o p l a t o ­ n ico d e lla p o esia, m a in d ic a « l ’esp ressio n e di u n a a t t i ­ v i t à c re a tric e , u n a tto dello s p irito ch e tra s f o rm a im a co sa in u n ’a l t r a » (U n te rs te in e r, Parm enide c it., p . C L X i x , n . 0, che rip re n d e u n a in te rp re ta z io n e d i R o s ta g n i, Aesthetica, p p . 18-19), secondo il sig n ificato che la p a ro la a v r à p o i n e lla d o ttr in a e s te tic a g o rg ia n a (cfr. G o r­ gia, 1 [Hel., 8], n. a d άπατήσας, e, p e r m ag g io ri p a r tic o la ri su t u t t a q u e s ta in te rp re ta z io n e , U n te r s te in e r, l. cit.). 3. L a te o ria del v a lo re m ag ico e ta u m a tu rg ic o d e lla p a ro la , che risa le a lla p iù g ra n d e a n tic h ità (vedi S ch u h l,

E M PE D O C LE , 1 - 5

131

co sa ch e v a d a o ltre la p ie tà ; e q u in d i p o sa sulle v e tte d e lla sag g ezza. 2. T u a s c o lta il p ro c e d e re n o n in g a n n e v o le d elle m ie p a ro le . 3. E d ale im i, d a te m p o o rm a i tr a f it t i d a d o lo ro si affa n n i, p e r le lo ro sofferenze d ’ogni g en ere im p a ra ro n o a d a s c o lta re l a p a r o la ch e sa n a . 4. L e u n e alle a ltr e in tre c c ia n d o le cim e dei discorsi, n o n p e rc o rre re u n a so la v ia . 5. M a io p ro c e d e n d o a ritro s o rip e rc o rre rò la v ia degli in n i ch e g ià h o e sp o sti, d e riv a n d o a rg o m e n to d a a rg o m e n to .

E ssa i, p . 38 ss.), e b b e u n a p rim a siste m a z io n e filoso­ fica n e lla scu o la p ita g o ric a , d a cui la ric e v e tte E m p e ­ d o cle (vedi R o s ta g n i, Aesthetica, p . 1 ss. ; T ra g lia , E m p ., p p . 75, 82). E s s a fu in se g u ito rip re s a d a G o r­ g ia (v ed i 1 [Hel., 9], n . a δυνάστης) che la elab o rò in d irez io n e p iù p ro p r ia m e n te e s te tic a . L a p a ro la « s a n a » e s e rc ita n d o u n a efficace p e rsu a sio n e : cfr. il fr. 31 B 133, v v . 2-3 D K , o v e si p a r la d e lla μεγίστη πειθοΰς α ­ μαξιτός ch e εις φρένα πίπτει. C fr. G orgia, 1 {Hel., 8), n . a πείσας. 4. I n q u e s to fra m m e n to « si p u ò cogliere ... im a p a r ­ tic o la re e n u n c ia z io n e » di q u e lla « te o ria d el καιρός, c h e s a rà a fo n d a m e n to d e lla re to r ic a g o rg ia n a » e che « h a le sue o rig in i, co m e è s ta to g iu s ta m e n te o sserv a to (R o s ta g n i), n e l p ita g o rism o , e risp o n d e ... a u n id eale di a rm o n ia , d i p ro p o rz io n a lità e q u in d i di r e la tiv ità » (T ra ­ g lia, E m p ., p . 82). Q u e sta te o ria è s t a t a p iù a m p ia ­ m e n te s v ilu p p a ta d a P in d a ro ; e il p re s e n te fra m m e n to c o n tie n e p iù d i u n ’eco p in d a ric a . O ltre alle p u n tu a li c o rrisp o n d e n z e v e rb a li n o ta te d a T ra g lia , E m p ., p . 162, n . 4 (ατραπόν co οδόν λόγων: 0 1 . 1, 111, N e. V II , 51; κορυφάς ... μύθων οο λόγων ... κορυφάν: P yth. I l l , 80) v e d i a n c o ra a d esem p io Isth m . IV , 1 : έστι μοι θεών εκατι μυρία πανται κέλευθος, e P in d a ro , 11 {Pyth. IV , 247-48) e n n . iv i ; G u n d e rt, P indar, p . 41 ; U n te r ., P indaro, p . 101. 5. L a legge d i καιρός, ch e n o n è q u e lla di u n o rd in e p u ra m e n te logico, p u ò in d u rre il p o e ta a rip e rc o rre re , m a g a ri in v e rte n d o n e l ’o rd in e, i suoi a rg o m e n ti, p e rc h é

POETICA PR E-PLA TO N IC A

6. S i m p l . P h y s. 159, 27 (31 B 23 D K ) ώς δ’ όπόταν γραφέες αναθήματα ποικίλλωσι, άνέρες άμφί τέχνης ύπό μήτιος εδ δεδαώτε, οί τ ’ έπεί οδν μάρψωσι πολύχροα φάρμακα χερσίν, άρμονίηι μείξαντε τα μέν πλέω, άλλα δ’ ελασσω, έκ των εϊδεα πασιν άλίγκια πορσύνουσι, δένδρεά τε κτίζοντε καί άνέρας ήδέ γυναίκας θήρας τ ’ οιωνούς τε καί ύδατοθρέμμονας ίχθϋς V . q u e lla ch e a d u n g iu d izio b a n a le p o tre b b e s e m b ra re rip e tiz io n e h a in v ece u n a su a g iu stific azio n e e s te tic a : καί δίς γάρ, δ δει, καλόν έστιν ένισπεΐν (31 Β 25 D K , e cfr. W a lte r, ρ . 111). E m p e d o c le « n o n è il t r a t t a t i s t a ch e co n c rite rio sc ie n tific o , d istrib u isc e le p a r ti della su a o p e ra », m a « il p o e ta ch e v a g a c o n la su a fa n ta s ia , seg u en d o , p u r d e n tro i lim iti di u n a in te la ia tu r a g ià d e lin e a ta , i m o ti ca p riccio si d e ll’asso ciazio n e p sic o lo ­ g ica » (T rag lia, E m p ., p. 20. S u lla te c n ic a d ella r i p e ­ tiz io n e in E m p e d o c le v e d i H . M u n d in g , Z u r B ew eis­ führung des Empedoldes, « H e rm e s » 82 [1954] p . 129 ss.). N o n cred o , q u in d i, che in q u e s to fra m m e n to d e b b a v e d e rsi se m p licem en te l ’e n u n c ia z io n e d i u n m e to d o lo ­ gico p o s tu la to d i c h ia re z z a (vedi a d es. S ch m id , GGL, I , p . 321 e n . 3, e, contra, T ra g lia , E m p ., p . 82). — V. I . π ό ρ ο ν : v e d i n el fr. p re c. ατραπόν, e cfr. O. B eck e r,

D as B ild des Weges und verwandte Vorstellungen im frühgriechischen D enken, « H e rm e s » E in z e lsc h r. 4, B e rlin 1937, p . 148 e n . 22. 6. F ra m m e n to in te re ssa n tissim o , ricc o c o m ’è d i a c ­ ce n n i p re g n a n ti a p ro b le m i e s te tic i a ssa i v iv i a l te m p o d i E m p ed o c le . E g li, p e r sp ieg are la creaz io n e del m o n d o d a q u a ttr o e lem e n ti, ric o rre a l p a ra g o n e esem p lifica tiv o d ella p i t tu r a , che co n q u a ttr o soli colori fo n d a m e n ta h c re a il v a rio p in to m o n d o dei q u a d r i (vedi W . K ra n z , D ie ältesten Farbenlehren der Griechen, « H e rm e s » 47 [1912] p p . 127-128). P a ra g o n a n d o così la g en esi del cosm o a q u e lla d i u n d ip in to , E m p e d o c le m o s tra ch e al su o te m p o la p i t tu r a e ra c o n s id e ra ta u n ’a t t i v i t à c re a tiv a (vedi E . P a n o fs k y , Idea, t r . it., F ire n z e 1952, p . 102, n . 5 ; W e h rli, Kunsttheorie, p . 43) e n o n p u ra m e n te m a ­ n u a le e a rtig ia n a le , secondo la concezione c o rre n te n e lla

E M PE D O C L E , 6

133

6. C om e q u a n d o i p itto r i, u o m in i ch e la lo ro a b ilità re n d e b e n e s p e rti n e ll’a r te , d ip in g o n o v a r io p in te t a ­ v o le tte v o tiv e , e, d o p o a v e r p re so con le m a n i succhi d a i v a r i co lo ri e a v e rli a rm o n ic a m e n te m e sc o la ti, p r e n ­ d e n d o p iù o m e n o d i o g n u n o , n e tra g g o n o figure sim ili a o g n i cosa, c re a n d o a lb e ri e u o m in i e d o n n e e b e lv e e u cc elli e p esci n u t r i t i d a l m a re , e a n c h e dèi d a lla lu n g a

g re c ità a rc a ic a , e p e rs is te n te a n c h e n el p e rio d o classico (cfr. S ch w e itze r, B ild. K u n st., passim , e le co n ferm e d i R . B ia n c h i B a n d in e lli, L 'artista nell'antichità classica, « A rc h e o lo g ia c lassica » 9 [1957] p p . 1-17). D o v ev a, in o ltre , essere o rm a i c o rre n te il p a ra g o n e sim onideo d i p i t t u r a e p o e sia (cfr. S im o n id e, 1), giacch é E m p ed o c le a p p lic a q u i a lla p i t t u r a u n a serie di p rin c ip i e stetici ch e sono in g en e re a p p lic a ti a lla re to r ic a e a lla poesia. — X. ττοικίλλωσι : p e r la ποικιλία τοϋ λόγου, co n n essa c o n άπάτη, com e la ποικιλία των φαρμάκων è q u i co n n essa c o n άπάτη (v. 9), cfr. a d es. P in d a ro , 8 ( 01. I, 29) e R osta g n i, Aesthetica, p . 22, n. 2. — 2. μήτιοξ: n o n è « d o te d i n a t u r a » (Begabung ) com e in te n d o n o a d es. D iels, B ö rn e r, K ünstler psych., p . 91, eco., m a p iu tto s to l ’a b ilità , « d ie lis te n s in n e n d e K lu g h e it, die sie [die M aler] z u r T ä u s c h u n g b e fä h ig t » (H . D re x ler, Ueber die K om po­ sition der Frösche, « 100. J a h r e s b . d. schles. G esellsch. f. d. v a te r l. K u l t u r » 1927, B re sla u 1928, p . 174 n. 0). — 3. φ ά ρ μ α κ α : il te rm in e p ro b a b ilm e n te so tto lin e a l ’a s p e tto m ag ico d e l l ^ à - r ^ : D re x le r, l. cit. Cfr. G orgia, 1 (H el., 10), e i φάρμακα d el § 14. — 4 . ά ρ μ ο ν ίη ι: il c o n ­ c e tto ch e la b ellez za è u n a «com posizione» d i p a r t i è e s­ se n z ia lm e n te p ita g o ric o (W a lte r, p . 1 09 ; R o s ta g n i, A e ­ sthetica, p . 14 ss. ; D e B ru y n e , Aesthetica, p . 19) ; m a, m e n tr e p e r P ita g o r a l ’a rm o n ia è u n a com posizione di c o n tra ri, p e r E m p e d o c le è p iu tto s to u n p rin c ip io re g o ­ la to r e d i m esco la n ze e d i a d a tta m e n ti (T raglia, E m p., p . 1 5 3 , n . 4 1 ). — τά μέν π λ έ ω κ τ λ : l ’a rm o n ia n o n p r e ­ s u p p o n e s o lta n to urna m esco la n za, m a u n a m esco la n za in u n a d e te r m in a ta m is u ra (D e B ru y n e , l. cit.). — 5; e‘Sea π ά σ ιν ά λ ίγ κ ια : c o n tie n e , in nuce, la te o ria d e lla m im esi : p r o d u r re « fig u re sim ili a ogni co sa » v a le « p ro d u rre so ­ m ig lia n z a » : v e d i D re x le r, l. cit. ; W e b ste r, Theories,

POETICA PR E-PLA TO N IC A

10

καί τε θεούς δολιχαίωνας τιμήισι φερίστους · ουτω μή σ’ απάτη φρένα καινύτω άλλοθεν είναι θνητών, δσσα γε δήλα γεγάκασιν άσπετα, πηγήν, άλλα τορώς ταϋτ’ ϊσθι, θεοϋ πάρα μϋθον άκούσας. ρ . 168. — 9· απάτη: c ’è q u i u n ’im p o r ta n te a n tic ip a ­ zio n e del c o n c e tto e ste tic o d i άπάτη ch e v e r r à p iù t a r d i s v ilu p p a to d a G o rg ia (vedi 1 [Hel., 8] : άπατήσας e n. ivi) : così D re x le r, l. cit., che i n te r p r e ta (a m io p a re re e s a tta m e n te ) : com e i p itto r i άπατώ σιν, m e sc o la n d o i colori, così t u n o n d e v i la s c ia rti in g a n n a re d a lla m e sc o ­ la n z a degli e lem e n ti, in te rp re ta b ile a d u n p rim o sg u a rd o

EM PE D O C LE , 6

135

v ita , so m m i p e r le lo ro p re ro g a tiv e d iv in e : così n o n t i v in c a n e lla m e n te Γ in g a n n o che a ltro v e sia la fo n te deg li in fin iti esse ri m o rta li, q u a n ti n e son m a n ife sti, m a e s a tta m e n te s a p p i q u e ste cose, a p p re se d a lla voce d i u n dio. ecc. L a te c n ic a illu sio n istic a , a b a se d i trompe-Voeìl e d i a rtifiz i p ro s p e ttic i, u s a ta d ag li a r tis ti del V -IV see., c o n trib u ì a ll’a c c e tta z io n e , d a p a r te d i P la to n e , d i q u e s ta te o r ia d e ll’« in g a n n o » e s e rc ita to d alle a r t i fig u ­ r a tiv e : v e d i S ch u b l, Platon, p . 21 ss. — η . θεού: la M usa, n o n E m p e d o c le : così D iels, ad l. ; B ig n o n e, a d l.

20. A E S C H Y L U S

105

1. A g am . 104-107 κύριός είμι θροείν οδιον κράτος αίσιον άνδρών έντελέων · ετι γάρ θεόθεν κ α τα ν εύ ει πειθώ, μολπαν άλκάν, σύμφυτος αιών 2. M a c b o b . S a tu rn . I 18, 6 (fr. 341 N .2, 86 M ette) ό κισσεύς ’Απόλλων, ό βακχεύς, ό μάντις

975

3. A gam . 975-996 τίπ τε μοι τόδ’ έμπέδως δειμα προστατήριον 1 P e r la p o e tic a esch ilea a c c e tto la ric o s tru z io n e p r o ­ p o s ta d a M. U n te rs te in e r, L a poetica d i Eschilo, « D io ­ n iso » 1ST. S. 15 (1952) p p . 312-330 = Origini, p . 308335, d i cu i riferisco , in m a n ie r a ria s s u n tiv a , le c o n c lu ­ sioni essenziali. 1. V. 105. θ ε ό θ ε ν : a n c h e l ’a r te del p o e ta tra g ic o , com e q u e lla del p o e ta epico o lirico, è di o rigine d iv in a ; m a p e rc h é si crei la p o e sia l ’isp ira z io n e d iv in a n o n è su fficien te : « si richiede anche u?ia lunga esperienza d i a n n i [v. 107 : σύμφυτος αιών] — cioè, d ire m m o noi, u n ’affin ità , u n a s e n sib ilità — capace di ispirare una forza di “ persuasione, che dia vigore al canto ” » (U n te r., O ri­ gini, p . 319). — 106. π ε ι θ ώ : cfr. G orgia, 1 (H él ., 8), n. a πείσας. L a m a g ia d e lla p a r o la c o stitu isc e il m o m e n to orfico d e lla p o e sia : cfr. A g., v. 1630 : ό μεν (sci. Όρφεύς) γάρ ήγε πάντ’ άπό φθογγης χαραι, e v e d i a n c h e Prom ., v v . 172-173 ; 378-379 ; Cho., v v . 821-823, d a cu i r is u lta ch e q u e s to p o te re di sed u z io n e ch e v iv ific a la p o esia fa sì ch e essa p ro d u c a u n p ia c e re : v e d i U n te r ., Origini, p p . 308-310 e d a n c h e E . M o u tso p o u lo s, Une philosophic de la m usìque chez Eschyle, « R e v . des É t . G recq u es » 72 (1959) p . 28 ss. V e d i a n c h e P rom ., v . 631 : μοίραν ήδονής, e la n o t a d i U n te r s te in e r ad l. — 107. σύμφυτος : cfr. O m ero, 6 (χ 347-348) : θεός ... ένέφυσεν, e n n . ivi.

20. E S C H IL O 1. H o il p o te re di e s a lta re , a c c o m p a g n a n d o lo fino al su o c o m p im e n to , il v ig o re d i g u e rrie ri a c c o m p a ­ g n a ti d a felice au sp icio : a n c h e o ra in f a tti il te m p o , in iz ia to co n m e, m i isp ira u n a d iv in a p e rsu a sio n e , che è il n e rb o d el m io c a n to . 2. L ’A p o llo in c o ro n a to d ’e d e ra , il .p ro feta in v a s a to d i B acc o , l ’in d o v in o . 3. P e rc h é m a i q u e sto te rro re , s a ld a m e n te p ia n ta to d in a n z i al m io p ro fe tic o cu o re, sv o lazz a ; e s p o n ta 2. I l fra m m e n to è t r a t t o d alle Bassaridi, la seco n d a tr a g e d ia d i u n a trilo g ia p e r d u ta , la Licurgia, che p o n e v a il p ro b le m a d e lla v a lid ità d e ll’a r te d i O rfeo, ossia della liric a , n e i c o n fro n ti d e ll’a r te di D ioniso, la p o esia t r a ­ g ica. L ’« A p o llo in c o ro n a to d ’e d e ra » è D ioniso, che n e lla p rim a tra g e d ia , gli E doni, v e n iv a d efin ito μουσόμαντις (fr. 60 X .23= 75 M e tte ) « p ro f e ta is p ira to dalle M use ». L e B assaridi ra p p re s e n ta v a n o il trio n fo del n u o v o dio, D io n iso , su O rfeo, ra p p re s e n ta n te d ella m a n ­ tic a ap o llin e a , che, seco n d o la n a rra z io n e d i E ra to s te n e (Gatast. p . 29, 6 O livieri = fr. 82 M ette), v e n iv a d ila c e ra to d alle B a s s a rid i (M enadi), ch e n e d isp e rd e v a n o le m e m b ra , le q u a li p e rò v e n iv a n o ric o m p o ste e se p o lte d alle M use. L a s p ir itu a lità o rfico -ap o llin ea che si e sp rim e v a n e lla p o e sia liric a e ra q u in d i n o n n e g a ta , m a s u p e r a ta d a q u e lla d io n is ia c o -tra g ic a (U n te r., Origini, p p . 311-316). L ’o p p o sizio n e fr a p o e sia liric a e p o esia tra g ic a è an c h e d i E u rip id e , 6 (M e d ., 190-203 e n n . ivi). P e r i ra p p o r ti fr a A p o llo e D io n iso v e d i a n c h e S p e rd u ti, Poetry, p . 215 e n . 30. 3. « I l c a n to è, p e r E sch ilo , p ro fe tic o e, q u in d i, si p re s e n ta com e q u a lc h e co sa di s p o n ta n e o (άκέλευστος, άμισθος), p o ich é in tim a isp ira z io n e (αύτοδίδακτος) h a il cu o re d i ch i p o e t a . .. I n o ltr e E sch ilo p re c isa lo s ta to

POETICA PRE-PLA TO N IC A

980

985

990

995

καρδίας τερασκόπου πω ταται, μαντιπολεϊ 8’ άκέλευστος άμισθος άοιδά, ούδ’ άποπτύσας δίκαν δυσκρίτων όνειράτων θάρσος εύπειθές ΐζει φρενός φίλον θρόνον; χρόνος δ’ έπεί f πρυμνήσιων ξύν έμβολαϊς ψαμμίας άκάτα f παρήβησεν, εδθ’ ύ π ’ ’Ίλιον ώρτο ναυβάτας στρατός, πεύθομαι δ’ ά π ’ όμμάτων νόστον, αύτόμαρτυς ών ' τον δ’ άνευ λύρας όμως ύμνωιδεϊ θρήνον Έ ρινύος αύτοδίδακτος έσωθεν θυμός, ού το παν έχων έλπίδος φίλον θράσος. σπλάγχνα 8’ ουτοι ματάιζει 4. Ρ . Ο χ υ . 2162, fr. la , col. I , w . 7, 33-35; fr. 2a, col. I I , v v . 1-2 (fr. 17 M e tte , v v . 7 ; 33-35 ; 73-74) το Δαιδάλου μ[ί]μημα φωνής δει μόνον.

d ’a n im o d i ch i p o e ta , q u a n d o è s o tto l ’im p re ssio n e d ella

paura suscitata dal tragico delle cose [che in q u e s te p a ­ ro le del co ro tr o v i esp ressio n e il φόβος tra g ic o è p o sto in riliev o g ià d a E g g e rk in g , A ffect, trag., p p . 12-16, che c ita a n c h e Sept., 720 ss. (πέφρικα) : cfr. G orgia, 1 (Hel., 9), n . a φρίκη περίφοβος ; 790 ; 834 ; Prom ., 181 s. (φόβος, δέδια) ; 540 (φρίσσω) ; A g ., 1164 ss. (πέπληγμαι ... δήγματι φοινίωι) ; 1242 ss. (πέφρικα καί φόβος μ’έχει) ; Gho., 4 6 3 ] : c o stu i n o n riesce p iù a im p o ­ s ta r e ra z io n a lm e n te (εύπειθές, cioè ch e " p e r s u a d e r a z io n a lm e n te ” , sen za le a n tin o m ie in e re n ti n e lla p u ra e sem p lice πειθώ ...) la p ro p ria p e rso n a lità . I l δεΐμα s u s c ita to d a l tra g ic o p ro b le m a : “ C he cosa a c c a d rà ? ” tra v o lg e colui ch e c a n ta e che, t u t ta v ia , c a n ta (vv. 979; 991-92). L a p o e sia è, d u n q u e , v isio n e irre sistib ile e

E S C H IL O ,

3-4

139

n e a m e n te , se n z a b r a m a di co m p en so , il m io c a n to fo r­ m u la u n v a tic in io ? P e rc h é m a i, se io sp u to com e si fa p e r irn sogno d i difficile in te rp re ta z io n e , u n a rd ire che n u t r a u n a lie ta p e rsu a sio n e n o n si p o n e a c c a n to al seggio d e l m io cuore? È tra s c o rs o m o lto te m p o d a c c h é ... (?) q u a n ­ d o l ’e se rc ito im b a rc a to su n a v i m osse verso Ilio . Io so, e p o sso te s tim o n ia rlo p e r a v e rli v e d u ti, il lo ro r ito r n o ; e t u t t a v i a il m io c u o re, ch e tr a e d a se stesso la s u a isp ira z io n e , le v a il c a n to del rito rn o com e u n la m e n to d ’E rin n i n o n a c c o m p a g n a to d a lira : il m io cu o re che n o n p o ssied e a f fa tto il g ra d ito a rd im e n to d ella s p e ra n z a . L a m ia m e n te n o n è c e rto folle. 4. A lla s t a t u a , o p e ra d e ll’a r te im ita tiv a di D e d alo , n o n m a n c a ch e la p a ro la ... T u a v re s ti d o v u to p iu t- *4

irrazionale d e ll’irra z io n a le r e a ltà delle cose, an zi delle lo ro an g o scio se c o n tra d d iz io n i : l ’ese rcito è rito rn a to v itto r io s o d a T ro ia e, t u t ta v ia , il coro è s p o n ta n e a ­ m e n te p o r ta to a in to n a re il coro delle E rin n i (vv. 98992). C hi v u o le p o e ta re , in te rp re ta n d o u n a situ a z io n e tra g ic a , n o n e folle (v. 994) : m a sa, e n e è tu r b a to (cfr. a n c h e v v . 1030-34), che ogni co lp a rich ie d e e s p ia ­ zio n e in e s o ra b ilm e n te e irra z io n a lm e n te (cfr. Gho., 310 e A g ., 1019-25) » (U n te r., Origini, p p . 317-318, e cfr. M o u tso p o u lo s, art. cit., p . 29 ss.). 4. I fr a m m e n ti p ro v e n g o n o d a i Θεωροί ή Ίσθμιασταί, ch e r a p p re s e n ta v a n o il tra g ic o dissidio o rig in a to d a lla o p p o sizio n e d i d u e m o n d i d iv in i, quello d i D ioniso e q u ello d i P o sid ò n e , ch e si tra s f o rm a v a p o i n el c o n tra sto d a n z a co rale (tra g e d ia ) - giochi ag o n istici (associati a lla s ta tu a r ia ) : U n te r ., Origini, p . 326 ss. — col. I, v . 7. I l v e rso d esc riv e im a s t a t u a che som iglia a d im o d ei p e rso n a g g i p re s e n ti su lla sce n a (cfr. v . 6). I n q u e ­ s t a p rim a p a r te E sc h ilo e s a lta la s ta tu a r ia , cui v a ric o ­ n o s c iu to u n o s tra o rd in a rio p o te re d i ra p p re s e n ta z io n e (U n ­ te r ., O rigini, p . 3 2 6 ).— Δ α ιδά λ ο υ μ [ ί] μ η μ α : cfr. E u rip id e , fr. 372 N .2, e, p e r la ric c a tra d iz io n e 's u D e d alo , m a e stro n ello sco lp ire s ta tu e ομοιότατα τοΐς έμψόχοις, S chw eitzer, X enokrates, p p . 20-31. P e r la te o ria d e lla m im esi n e l­ l ’a m b ito d elle a r ti f ig u ra tiv e v e d i E m p ed o c le , 6 (31 B 23 D K ) e n n . iv i ; S im o n id e, l e n . iv i ; G orgia, 1 (Hel.,

POETICA PR E-PLA TO N IC A

35

τοΰρχημα μάλλον είκος ήν σ’ έ[πισκοπ]εΐν σύ δ’ ίσ&μιάζεις καί τρόπους και[νούς μ]α·9·ών βραχ[ίον’’ ά]σκεϊς, χρήματα ψ-9-είρων έμά κούδείς παλαιών ούδέ των νεωτέρω[ν έκών άπεστι τώνδε διστοίχω[ν χορών 5. A t h e n . V i l i 347 Ε [A eschylus] τάς αύτοϋ τραγωιδίας τεμάχη είναι Ιλεγε τών 'Ομήρου μεγάλων δείπνων.*2 18) e n n . ivi. S econdo E lse, Im ita tio n , p . 78 e passim , μίμος, μιμεϊσ-9-αι, μίμησις ecc. in d ic a n o l ’im ita z io n e di esseri a n im a ti — a n im a li o u o m in i — c o n il co rp o o co n la v oce (n o n n e c e ssa ria m e n te col c a n to ). L ’e s te n ­ sione alle a r ti fig u ra tiv e — im ita z io n e d i esseri a n i­ m a ti m e d ia n te o g g e tti in a n im a ti, p ittu r e , s ta tu e ecc. — a v v e n n e solo in u n secondo m o m e n to , b e n c h é sia a n c h e essa a t t e s t a t a assa i p re s to , com e n e l n o s tro p a sso e neg li a ltr i cit. (ove p e rò c o m p a re il c o n c e tto , n o n il te rm in e : μίμημα s o lta n to in E sch ilo ). C erto , a n c h e a m ­ m e tte n d o che il c o n c e tto d i im ita z io n e sia n a to n e l­ l ’a m b ito d ella p a ro la , del c a n to , d e lla d a n z a , d el « m im o d ra m m a tic o » in so m m a , l ’e ste n sio n e alle a r ti fig u ra tiv e d o v e v a a p p a rire delle p iù n a tu r a li : lo a t t e s t a il te rm in e stesso p e r « s t a t u a », είκών, che si a ffe rm a a p a r tir e d a l V secolo a. C. (cfr. W e b ste r, Theories, p . 166). — 33. τοΰρχημα: com e ch iarisc e l ’esp ressio n e d i col. I I , 2 : διστοίχων χορών, ch e a llu d e a l d o p p io coro p re s e n te n e lla tra g e d ia , la « d a n z a » d i cu i q u i si p ro c la ­ m a la s u p e rio rità su i g io ch i istm ic i (e su ll’a r te p la s tic a a d essi a s s o c ia ta : cfr. v. 7), è la d a n z a c o rale d e lla tra g e d ia , e q u in d i la tra g e d ia ste ssa (U n te r., O rigini, p p . 326-27 ; L asse rre, P lu t., p. 49). — fr. 2 a , col. I I ,

E S C H IL O ,

4-5

141

to s to c o n se rv a re la p r a tic a d e lla d a n z a : in v ece t u cele­ b ri le fe s te d e ll’Is tm o e, a p p re s a la n u o v a m o d a , e s e r­ c iti il b ra c c io , ro v in a n d o le cose m ie ... E n essu n o , né v ec ch io n é g io v a n e , si tie n e v o lo n ta ria m e n te lo n ta n o d a q u e s ti d o p p i cori. 5. E sc h ilo a ffe rm a v a che le su e tra g e d ie e ra n o f e tte to lte d a i g ra n d i p ra n z i d i O m ero. *5 w . 1-2. Q u e sti d u e v e rsi e ra n o p ro n u n c ia ti d a D ioniso stesso (R . C a n ta re lla , I nuovi fram m enti eschilei di Ossirinco, N a p o li 1 9 4 8 , p p . 9 4 -9 5 ; U n te r ., O rigini , p . 3 2 7 ): fa c e n d o g li asse rire che « n essu n o d i p ro p r ia v o lo n tà p u ò rin u n c ia re a i d u e co ri » ... « E sch ilo , p e r b o c c a d i D io n i­ so, il ra p p r e s e n ta n te d e lla tra g e d ia , cu i q u esto dio a v e v a d a to il su o s p u n to e il sig n ificato filosofico p r o ­ p rio d e lla s u a s te ssa essen za d iv in a , p ro c la m a la s u ­ p e r io r ità d e lla tra g e d ia » (U n te r., Origini, p . 3 2 8 ). 5. τεμ ά χη : n o n sig n ific a « b ric io le » (Brocken, K r u ­ m en) , m a « f e tte » {Tranchier-Schnitten) (W . S chadew a ld t, A ischylos’ Achilleis, « H e rm e s » 71 [1 9 3 6 ], p . 5 2 , n . 3 ; cfr. L e sk y , Tr. Dicht., p . 84, n. 2), ossia «“ b re v i u n i t à co n clu se d i fro n te a i d iffu si sv ilu p p i d ell’epos ” ... E sc h ilo v o le v a così p re c isa re l ’a m p ie z z a d ella s u a o p era e il n o v ello c a r a tte r e u n ita rio , in c o n fro n to a l p ro c e d e ­ re d e ll’e p o s» (U n te r., O rigini, p p . 3 3 0 -3 3 1 ). — ‘Ομήρου: p e r E sch ilo , q u in d i, O m ero e ra a u to re d i t u t t i o d i g ra n p a r te d ei p o e m i d el ciclo : v e d i S an d y s, I , p. 2 4 ; S chm id, GGL, I , p . 19 9 , n . 10. — δ ε ίπ ν ω ν : il co n fro n to della p o e sia c o n c ib i e b e v a n d e si fo n d a sul p en siero del p ia c e re , d e lla τέρψις che è p r o d o tta d a lla p o esia : S c h a d e w a ld t, l. cit. ; U n te r ., I. cit. ; cfr. A g., 1 630.

21. S O P H O C L E S 1. S oph. V ita 6 φησί δέ καί ’Ίστρος ... αυτόν [sci. S o ­ p h o c le m ] ... ταϊς ... Μούσαις θίασον έκ των πεπαιδευμένων συναγαγεϊν. 2* S u d a s . v . Σοφοκλής: έγραψεν... καί λόγον καταλογάδην περί του χοροϋ, πρός Θέσπιν καί Χοιρίλον άγωνιζόμενος. 1 . θ ία σ ο ν : e ra v e risim ilm e n te u n circolo in c u i si racco g liev a n o gli A te n ie si c o lti p e r d is c u te re p ro b le m i le tte r a r i e in ispecie d i c ritic a d ra m m a tic a (v e d i Im m is c h , Go., p. 29 ; T . B . L . W e b ste r, A n Introduction to S o ­ phocles, O x fo rd 1936, p . 7 ; N e stle , v. M . z. L ., p . 489; P o h ., Gr. T r., I , p . 220), e ch e e ra p erciò d e d ic a to alle d iv in ità tra d iz io n a li d ella p o esia, le M use. W e b s te r (Z. cit., e cfr. L esk y , T r. Dicht., p . 101) c o n fro n ta il θ ία ­ σος Μουσών ch e secondo A risto fa n e , Thesm ., 41, a v e v a la su a sed e n e lla ca sa d i A g a to n e , c o lla b o ra n d o a lla co m p o sizio n e delle sue opere. — έκ τω ν π ε π α ιδ ε υ μ έ ν ω ν : a lc u n i (a d es. A. v o n B lu m e n th a l, s. v . Sophokles, R E I I I A 1, 1049) in te r p r e ta n o « g li a t t o r i is tr u iti » d a S o­ focle, in q u a n to il p asso d i I s t r o è e s tr a tto d a lla se ­ zione del βίος ch e t r a t t a a p p u n to d eg li a t t o r i (m a è d a te n e r p re s e n te ch e q u i l ’a u to re del βίος s t a s u n te g ­ g ia n d o sezio n i d iv e rse d i u n ’o p e ra p iù lu n g a ) ; io cred o ch e si p o ssa in te r p r e ta r e c o n W e b ste r, Z. cit., « co lti, le tte r a ti» . Così g ià K ö h le r, « R h e in . M u s.» 38 (1884) p . 295, e o ra a d es. H . H e r te r , Platons A kadem ie, B o n n 195212, p. 28 ; P o h ., Gr. T r., I I , p . 93. D e l θίασος p o tre b b e ro a v e r f a tto p a r te E ro d o to , ch e d i Sofocle fu am ico (S ch m id , GGL, I I , p . 318 e n n . 1-5) e si in te re ssò alle q u e s tio n i d i s to ria l e tte r a r ia (D iels, A nfänge, p . 21), e Io n e d i C hio ; m a si t r a t t a , n a tu ra lm e n te , solo d i ip o ­ te s i (J a c o b y , «C lass. Q u a rte rly » 41 [1947] p . 3, n. 3).

2. L a n o tiz ia f o r n ita d a l lessico S u d a è s t a t a fr e q u e n te ­ m e n te p o s ta in d u b b io : O. C ru siu s, Lobon u n d seine

21. S O F O C L E 1. I s tr o affe rm a ch e Sofocle riu n ì u n circolo di u o ­ m in i c o lti d e d ic a to alle M use. 2. Sofocle scrisse a n c h e u n ’o p e ra in p ro sa S ulla T r a ­ gedia, in cu i p o le m iz z a v a co n T esp i e co n C herilo.

Verwandten, « P h ilo lo g u s» 80 (1924) p . 178, p e n s a che si t r a t t i d i u n a fa lsa n o tiz ia d iffu sa d a L o b o n e (che fa b b ric ò a ltr i falsi di q u e sto g en ere e la cui o p e ra fu u tiliz z a ta a m p ia m e n te n e l lessico Suda), s o p r a ttu tto p erch é, a su o p a re re , a l te m p o di Sofocle im a p o lem ica c o n tro T esp i e C herilo, e n o n c o n tro F rin ic o e d E schilo, a v re b b e a v u to sa p o re e c c essiv am en te archeologico. D e l­ la s te s s a o p in io n e è B lu m e n th a l (art. cit., 1050, e « B u rs. J a h r e s b . » 259 [1938] p . 69), il q u a le o sserv a che p e r g iu s tific a re s to ric a m e n te la p o lem ica c o n tro T esp i e C h erilo b iso g n e re b b e p o rre il Περί χοροϋ n e l p rim o q u a r ­ to d el V secolo a. C. ; m a d ’a ltro n d e sa re b b e diffìcile p e n s a re ch e in q u e sto p e rio d o sia s t a t a c o m p o sta u n a o p e ra in p ro s a su q u e s ti a rg o m e n ti, p e rc h é p ro b le m i del g e n e re v e n iv a n o t r a t t a t i p iu tto s to in fo rm a p o e tic a (si v e d a il fa m o so fra m m e n to 1 D . d i P r a tin a ) . Gli ste s s i d u b b i a v a n z a n o , m a in m a n ie ra p iù sfu m a ta , a n c h e G u d e m a n , Poetica, p . 139 e L esk y , T r. Dicht., p . 102 (e cfr. p . 139). M a, com e o sserv a W . A ly, Form probleme der frühen griechischen Prosa, « P h ilo lo g u s » S u p p lb . X X I , 3 (1929) p . 93, η. 25, Sofocle p o tè b e n is­ sim o s e n tire il d esid erio d i g iu stific a re le p ro p rie t r a ­ g ed ie n e i c o n fro n ti d i q u elle d ei p o e ti a rc a ic i ,· o forse, d irei, la Suda, o m eglio la su a fo n te , secondo u n uso a b ­ b a s ta n z a fre q u e n te n e ll’a n tic h ità , c ita v a forse solo il c o n te n u to d e lla p a r te in iziale d el lib ro d i Sofocle sulla tra g e d ia . I l te rm in e χορός n e l lin g u ag g io d el te m p o in d ic a v a t u t t a la tr a g e d ia (Aly, l. cit. ; così a n c h e W e b ­ s te r, op. cit., p . 7 ; U n te r ., Origini, p . 228) : q u in d i n e ll’o p e ra n o n e ra n o t r a t t a t e s o lta n to le q u e stio n i con-

PO ETICA PR E-PLA TO N IC A

3. A t h e n . X 428 F μεθύων γοϋν [sci. A e sc h y lu s] εγραφε τάς τραγωιδίας. διό καί Σοφοκλής αύτώι μεμφόμενος έ'λεγεν δτι “ ώ Αισχύλε, εί καί τά δέοντα ποιείς, άλλ’ οδν n esse con l ’a u m e n to dei c o re u ti d a 12 a 15 (Soph. V ita, 4 e p assi p a ra lle li in O. J a h n , Sophoclis Electra in u s u m sc h o la ru m e d id it O. J ., B o n n a e 18823, p p . 4-5) e co n la te c n ic a co rale in g en ere (H o w ald , A nfänge, p . 15 ; S ch m id , GGL, I I , p. 69, n . 6 ; N e stle , v. M . z. L ., p. 489), m a a n c h e p ro b le m i ch e in v e s tiv a n o t u t t a l ’a r te d ra m m a tic a d i Sofocle : in essa co n t u t t a p ro b a b ilità tro v a v a n o p o sto i g iu d izi d i Sofocle s u ll’a r te p ro p r ia n ei c o n fro n ti d i q u e lla esch ilea e d e u rip id e a (così g ià F . G. W e lc h er, D ie aeschyleische Trilogie. Prometheus, D a rm s ta d t 1824, p . 524, n . 822 ; W e b ste r, op. cit., p p . 8 e 143 ; I d ., Theories, p . 170). C. M. B o w ra , P ro ­ blems in Greek Poetry, O x fo rd 1953, p p . 108-109 esclu d e ch e a p p a rte n e s s e al Π ερί χοροϋ alm en o il g iu d izio r i ­ p o r ta to d a P lu ta rc o , de project, in virt. 7 (Sofocle, 4), p e rc h é in P lu ta rc o la c ita z io n e d a Sofocle è in t r o d o t ta d a ελεγεν, e n o n d a έγραψεν, com e sa re b b e s ta to p iù v erisim ile se P lu ta rc o avesse c ita to d a u n t r a t t a t o . B o w ra cred e che la fo n te d el d e tto sia d a in d iv id u a re n elle E p id em ia i d i Io n e d i Ohio (Sofocle, 6 e n . ; e cfr. P e r r o tta , Sofocle, M ilano 1935, p . 8. A lle E p id em ia i com e fo n te d el g iu d izio d i Sofocle su E sc h ilo tr a m a n d a to d a A te n e o [Sofocle, 3] p e n s a v a E . K o e p k e , De Ghameleonte peripatetico, « J a h r e s b . d. F rie d ric h -G y m n . zu B e rlin » 1856, p . 34). G u d e m a n , Poetica, p . 328, p e n sa che, se q u e s to t r a t t a t o sofocleo e r a a u te n tic o e n o to a d A risto te le , esso p o tre b b e a v e r fo rn ito a q u e s t’u ltim o a lc u n i s p u n ti, s u n te g g ia ti in Poet. 1456 a 25-27. A lta ­ m e n te im p ro b a b ile , com e n o ta a n c h e G effcken, GLG, I, p . 162, n. 39, l ’ip o te si fo r m u la ta d a C h rist-S c h m id , Geschichte der griechischen Literatur, M ü n ch e n 19126, I , p . 317, n . 6, ch e Sofocle in q u e sto t r a t t a t o in te n d e sse se m p lic e m e n te g iu stific are l ’in n o v a z io n e te c n ic a p e r cui le tra g e d ie n o n p re n d e v a n o il tito lo d a l coro, com e in g en ere q u elle eschilee, m a d a l p e rso n a g g io p rin c ip a le . 3. I l te s to d i A te n e o 428 F è m ig lio re d i 22 A (C am eleo n te, fr. 40b W e h rli), ch e v ie n e d i so lito c ita to . I p assi p a ra lle li sono ra c c o lti d a O. J a h n , ed. cit., p . 3.

SO FOCLE, 3

145

3. E s c h ilo s c riv e v a le su e tra g e d ie in s ta to d i e b ­ b re z z a . P e rc iò a n c h e Sofocle e r a so lito riv o lg e rg li q u e ­ sto rim p ro v e ro : « 0 E sc h ilo , a n c h e se co m p o n i o p ere ris p o n d e n ti alle esig enze d e ll’a r te , lo fa i p e rò c e rto inP e r r o tt a , op. cit., p . 7, n o n c red e a ll’a u te n tic ità del d e t­ to , e c o n fro n ta n d o P la to n e , Resp. 598 E (ανάγκη γάρ τον αγαθόν ποιητήν, εί μέλλει περί ών αν ποιήι καλώς ποιήσειν, είδότα άρα ποιεΐν) p e n s a che q u a lc u n o a b b ia a ttr ib u ito a Sofocle u n ’afferm a zio n e d i P la to n e . M a la co in ci­ d e n z a v e rb a le n o n d ev e t r a r r e in in g a n n o : P la to n e ritie n e n e c e s s a ria p e r il b u o n p o e ta u n a p ie n a co n o ­ sc e n z a d elle cose ch e in te n d e ra p p re s e n ta re , Sofocle u n a c h ia r a co n sa p ev o lezz a d e i m ezzi e degli in te n ti d ella s u a a r te . I l g iu d iz io d i Sofocle n o n è n ec e ssa ria m e n te n e g a tiv o , com e in te r p r e ta v a C am eleo n te (μεμφόμενος) : esso c o n tie n e p iu tto s to u n a lo d e e u n a c ritic a assiem e, com e n o ta n o M üller, Theor. d. K ., p . 18, n . 4 ; B o w ra, op. cit., p . 113. N o n s a p p ia m o se già Sofocle a ttrib u is s e a E sc h ilo il μεθύειν, o se d i q u e sto facesse m en zio n e p e r p rim o C am eleo n te, com e p e n s a a d es. T h . G om perz, H ellenika, L e ip z ig 1912, voi. I , p . 241, n . 1 ; in ogni caso , la n o tiz ia n o n c o n tie n e n u lla di irriv e re n te c o n tro E sc h ilo , a n z i è im p lic ito in essa il ric o n o sc im e n to dello s p irito d io n isia co ch e a n im a v a le sue tra g e d ie : v e d i a n c h e P lu ta rc o , Quaest. conv. V I I , 10, 715 E (e cfr. W e h rly , S til, p. 15) : ώσπερ καί τον Αισχύλον ίστοροϋσι τάς τραγωιδίας έμπίνοντα ποιεΐν, κα'ι ούκ, ώς Γοργίας εΐπεν, έν των δραμάτων αύτοϋ μεστόν ’Ά ρεως είναι, τούς Ε π τ ά επί Θήβας, άλλα πάντα Διονύσου. Solo n e ll’a n e d ­ d o tic a t a r d a a n d ò a po co a poco p e r d u to il senso o rig in a rio d e lla n o tiz ia , e fio riro n o le sto rielle su E sc h ilo vinosus (v ed i i p a ssi ra c c o lti n e ll’edizione dei Sette a c u r a d i R itsc h l-S c h ö ll, L e ip z ig 1875, x l -x l v i i . I l colm o d e ll’in su lsa g g in e è ra g g iu n to d a P a u s a n ia I , 21, 3 = XL v i i S ch ö ll ; v e d i a n c h e S ch m id , GGL, I I , p . 184, n . 5. L ’a c c u s a fu p o i r i p e t u t a p e r m o lti a ltri p o e ti : v e d i G u d e m a n , Poetica, p . 308). Se, d u n q u e , il g iu d iz io d i Sofocle n o n e ra n e c e ssa ria m e n te n e g a tiv o , se a l · g ra n d e p re d e c e sso re egli ric o n o sc e v a Γ ingenium (q u e sto in d ic a n o il τα δέοντα e d il μεθύων, se è di S o­ focle), g li n e g a v a p e rò l 'ars, n o n solo p e r q u a n to rig u a r10

PO ETICA PR E-PLA T O N IC A

ούκ είδώς γε ποιείς ” , ώς ιστορεί Χαμαιλέων έν τώ ι Αισχύλου.

Περί

4. P l u t . d e p ro fe c t. in v ir t. 7, [p. 79 B ώσπερ γάρ ό Σοφοκλής ελεγε, τον Αισχύλου διαπεπαιχώ ς δγκον, (_εϊτα d a v a l a p e rfe z io n e fo rm a le (vedi Sofocle, 4, n. a d δγκον), m a a n c h e la co n sa p ev o lezz a dei p ro p ri in te n ti. N on c o n d iv id o l ’in te rp re ta z io n e di G effcken, Begriff, p . 102, seco n d o cu i είδέναι a llu d e a l n u m e ro se m p re c re sc e n te d i q u e stio n i e tic h e e filosofiche d ib a ttu te , c o n fo rm e ­ m e n te al n u o v o sp irito d e lla so fistica, m e lla tra g e d ie d i Sofocle e d i E u rip id e . 4. I l p asso, d i n o n facile in te rp re ta z io n e , è m o lto i n ­ te re s s a n te p e rc h é , se rife risce fe d e lm e n te il p e n sie ro d i Sofocle, ci offre il p rim o esem p io di u n g iu d izio su lla ev o lu zio n e a r tis tic a di u n p o e ta ; il c o n c e tto d i e v o lu ­ zio n e (μεταβολή, μετάβασις : cfr. q u i μεταβάλλειν) d elle fo rm e a r tis tic h e d iv e n te r à p o i c o rre n te in A ris to te le e n el p e rip a te tis m o : cfr. Poet. 1449 a 14, 20, 37 ecc. U n o ttim o c o n trib u to a lla c o m p re n sio n e del p a sso è d a to d a C. M. B o w ra , Sophocles on H is Own Development, « A m . J o u rn . o f P h ilo l.» 61 (1940) p p . 385-401 (o ra in Problems in Greek Poetry, O x fo rd 1953, p p . 108-125) p e r cui si v e d a a n c h e la re cen sio n e di H . L lo y d -J o n e s in « J o u r n . o f H e ll. S tu d ie s » 75 (1955) p p . 158-159. È n ec essario ch ied e rsi in p rim o luogo se P lu ta r c o rife riv a e s a tta m e n te le p a ro le d i Sofocle, o se n e rie la b o ra v a lib e ra m e n te il g iu d izio n el lin g u ag g io c ritic o del suo te m p o . S econdo B o w ra , il g iu d izio p o tè essere p r o ­ n u n c ia to d a Sofocle così com e noi lo leg g iam o : m a cred o ch e a b b ia ra g io n e L lo y d -J o n e s (nella re cen sio n e c i t a t a : e si v e d a a n c h e L . A. P o s t, Aeschylean Onkos in Sophocles and Aristotle, « T ra n s, a n d P ro c e e d , o f th e A m . P h ilo l. A ss. » 78 [1947] p p . 250-251, e Horn, to M en., p p . 89-90) a d o b b ie tta re ch e la te rm in o lo g ia u s a ­ t a è q u e lla p ro p r ia d e lla c ritic a ta r d a , e ch e il g iu d izio d i Sofocle è r ip o r ta to p ro b a b ilm e n te in m o d o fedele, m a n o n ad verbum. E sso n o n r ig u a r d a u n ic a m e n te lo s tile (com e v o rre b b e a d es. W ila m o w itz , « H e rm e s » 40 [1905] p p . 150-151), m a p u ò essere rife rito a t u t t i g li a s p e tti d e ll’a r te d i Sofocle, p e rc h é n é ογκος n é κατα-

SOFOCLE, 3-4

147

c o n s c ia m e n te », com e r a c c o n ta C am eleo n te nel suo lib ro

S u E schilo. 4. Sofocle so le v a d ire che, d o p o a v e r p r a tic a to ed e s a u rito o rm a i la g ra n d io s ità di E sc h ilo , ed in se g u i­ to la sg ra d e v o le a rtific io s ità n e lla s t r u t t u r a dei suoi *I,V . σκευή si rife risco n o n e c e ssa ria m e n te solo allo stile : v e d i p iù a v a n ti. — διαπεπαιχ«!^: è la lezione m a n o ­ s c r itta , ch e è s t a t a p iù v o lte c o r re tta (δι,απεπλιχώς B e m h a r d y , διαπεπλακώς B erg k , διαπεφευγώς Schöll, διαπεπαλοακώς W e b s te r, op. cit., p . 14 3 , n . 1 e S chm id, GGL, I I , p . 3 1 3 , n . 5 ; q u e s t’u ltim a co rrezio n e n o n d i­ sp ia c e a U n te r s te in e r, Sofocle. S tudio critico, F ire n z e 1 9 3 5 , I , p . 5 2 1 , n . 7 0 ), m a se n z a n e c e ssità p e rc h é il te s to m a n o s c r itto d à u n senso so d d isfa c e n te . 1ST. F e s ta , D i u n

giudizio di Sofocle sullo svolgimento delVarte propria, « R iv . In d o -G re c o -Ita lic a » 3 (1 9 1 9 ) p p . 9 -1 1 , i n t e r ­ p r e ta διαπαίζειν co m e σκώπτειν e legge n e lla p ro p o ­ sizio n e se g u e n te αύτοϋ; così a n c h e U n te rs te in e r, S o ­ focle c it., p . 5 21 e n n . : Sofocle a v re b b e c o n tra ffa tto in m a n ie ra sch e rzo sa p rim a l ’a m p o llo sità esch ilea e po i la s u a d u re z z a e a rtific io sità . Q u esto significato d i διαπαίζειν è p ro p rio in m o d o p a rtic o la re d e lla c ritic a t a r d a : v e d i a d es. D e m e trio , De elocut., 147. B o w ra , op. cit., p . I l i , ric o rd a ch e παίζω è spesso u s a to p e r in d ic a re il p ro cesso d i a r ti d iv erse , c a n to , d an z a, p o e s ia (A n a c re o n te , fr. 2 D ., v. 4 ; S o m . H ym n. I l i , V. 2 0 6 ; P in d a ro , Ol. I , 16 ; A risto fa n e, R an., 2 3 0 ecc.) : q u in d i Sofocle in te se d ire che egli a v e v a o rm a i e s a u rito (δια- e p a rtic ip io p e rfe tto ) d u e s ta d i della p r o p r ia ev o lu z io n e a r tis tic a : διαπεποαχώς « h a v in g p la y e d o u t, h a v in g p ra c tis e d to th e lim it » (vedi an ch e P o s t, Horn, to M en., p. 9 0 ). — ο γ κ ο ν : il te rm in e è a ssa i fre q u e n te n e l lin g u ag g io d ella c ritic a le tte r a r ia a c o m in c ia re d a A ris to te le , e p u ò essere u s a to in u n ’a c ­ cezio n e p o s itiv a (« g ra n d io s ità , m a e s to s ità » : a d es. A ris to te le , Rhet. 1 4 0 7 b 2 6 ; Poet. 1 4 5 9 b 35 ecc., e cfr. a n c h e O. H iltb ru n n e r, V ir gravis, in « S p ra c h g e ­ sc h ic h te u n d W o r tb e d e u tu n g . F e s ts c h rift A. D e b ru n ­ n e r », B e rn 1 9 5 4 , p . 198) e in im a s p re g ia tiv a (« p o m ­ p o s ità , a m p o llo s ità » : Subi. 3, 1-4), p ro p r ia q u e s t’ul-

POETICA PRE-PLA TO N IC A

τό πικρόν καί κατάτεχνον της αύτοϋ κατασκευής, τρίτον ήδη τό της λέξεως μεταβάλλειν είδος, δπερ ή-9-ικώτατόν έστι καί βέλτιστον. tim a d ella c ritic a t a r d a : v e d i P o s t, Aeschylean Onkos c it., p . 244 ss. È p ro b a b ile ch e Sofocle u sasse il te rm in e p iù n e l senso di A risto te le ch e in quello d i L on g in o , a n c h e se, n a tu ra lm e n te , l ’a m m ira z io n e p e r la « g r a n ­ d io s ità » esch ilea n o n e ra e se n te d a im a p u n t a d i ris e rv a (v ed i il c o m m e n to a l p asso p re c .), o m eglio, com e n o ta a c u ta m e n te il B o w ra , op. cit., p. 113, a n c h e se p ro p rio l ’o p e ra deU’im ita to re , e p e r d i p iù n o n con g en iale, d o v e v a fa c ilm e n te m e tte re in lu ce i p eric o li im p lic iti in u n a p o e sia sem p re te s a e su b lim e. N o n d iv erso , del re sto , è il g iu d izio su lla p o e sia esch ilea fo rm u la to d a A ris to ­ fa n e n elle R ane : p u r a m m ira n d o il genio eschileo, A ri­ s to fa n e n e in d iv id u a c o n p re c isa in te llig e n z a c ritic a i lim iti n e ll’eccessiv a te n sio n e d i c e rte s itu a z io n i e n e lla p o m p a b a ro c c a dello stile. I n u n ’e p o c a d i in c ip ie n te classicism o, il g iu d izio d i Sofocle e d i A risto fa n e p u ò se n z ’a ltro essere id e n tific a to col g iu d izio c o rre n te (K ra n z , Stasim on, p . 276). H a n n o in d iv id u a to tra c c e d i stile eschileo in Sofocle a d es. B o w ra , op. cit., p . 116 s. ; K . R e in h a rd t, Sophokles, F r a n k f u r t a. Μ. 19473, p p . 15-20, 48 ; W e b ste r, op. cit., p . 144 ss. ; U n te rs te in e r, Sofocle c it., I , p . 517. — αύτοΟ: il te s to tr a d ito , difeso a d esem p io d a F e s ta e U n te rs te in e r, è αύτοΰ ; la c o rre ­ zione in αύτοΰ è g ià d i M üller, Theor. d. K ., I , p . 223, e p o i d i W ila m o w itz , l. cit. ; P e r r o tta , Sofocle c it., p . 8, n . 1 ; B o w ra , op. cit., p p . 10y-110, il q u a le o sse rv a ch e sa re b b e a ssu rd o p e n s a re a d u e p e rio d i eschilei d i S o fo ­ cle. Q u e sta co rrez io n e p e r m e tte d i in te r p r e ta r e in m o d o p iù so d d isfac en te il re s to d e ll’espressione, το πικρόν καί κατάτεχνον της κατασκευής. Πικρός n e lla c ritic a t a r d a sig n ific a « rozzo » (D ionigi d i A lic a m a sso , De comp., 22, 154), o « p u n g e n te » (D e m etrio , De elocut., 1 7 7 ; cfr. B o w ra , op. cit., p. 118) ; M üller, Theor. d. K ., I , p . 18, in te n d e « im m a tu ro » ; U n te rs te in e r, Sofocle c it., I , p. 521, « d u ro » ; P e r r o tta , Sofocle, l. cit., « difficile ». B o w ­ ra , op. cit., p. 119, ric o rd a che n e l V secolo πικρός è u s a to s o p r a ttu tto com e c o n tra p p o s to d i ήδύς, q u in d i in te r p r e ta « sg ra d ev o le » (così a n c h e P o s t, Horn, to M en.,

SOFOCLE, 4

149

p ro p r i d ra m m i, in u n te rz o te m p o s ta v a o rm a i p a s s a n ­ d o a q u ello stile , che è il p iù esp ressiv o d el c a ra tte re e d il m ig lio re. p . 90 ; L lo y d J o n e s , l. cit.). K ατάτεχνος n o n è a t t e ­ s ta to n e lla l e t t e r a tu r a c ritic a ; m a si p u ò in te rp re ta re « artific io so », e p o ich é è im ito a πικρόν sen z a che sia r ip e tu to l ’a rtic o lo , d ev e fo rm a re co n esso u n u n ico c o n ­ c e tto (B o w ra, op. cit., p . 119) : q u in d i l ’in te r a e sp res­ sio n e p u ò essere in t e r p r e t a t a « sg ra d ev o le a rtific io sità ». F in a lm e n te κατασκευή è in te r p r e ta to com e « in v e n ­ zio n e» (B o w ra), o « elab o razio n e» (L lo y d J o n e s, Z. cit., che tr a d u c e così t u t t a la sezione : « w h a t w as d isp leasin g a n d a rtific ia l in m y o w n m a n n e r o f e la b o ra tin g m y th e ­ m e »). C o n fro n ta n d o l ’esp ressio n e τεκτόναρχος μοΰσα d el fr. 159 P . = 162 X .2 (dal Dedalo) co n cui, secondo u n a m e ta f o ra m o lto d iffu sa, Sofocle p a ra g o n a l ’o p e ra d i p o e s ia a d u n a c o stru z io n e a rc h ite tto n ic a (cfr. A ri­ s to fa n e , R a n . 1004 ; Eq. 530 ; K u h lm a n n , Poetae, p . 9, ecc.), p en so si p o ssa in te n d e re κατασκευή com e « co m p o sizio n e, s t r u t t u r a » . — λέξεως: λέξις n o n è se m p lic e m e n te l ’elocuzione (com e v o rre b b e B o w ra , op. cit., p . 121), m a in d ic a spesso lo stile in senso p iù a m p io (cfr. L lo y d -Jo n e s, Z. cit.). — μεταβάλλειν: n o n è n e c e s s a ria la co rrez io n e μεταλαβεϊν di B ernh a r d y , a c c e t t a t a d a W ila m o w itz : a n z i 1’ήδη in d ic a ch e q u a n d o Sofocle fo rm u la v a q u e sto g iu d izio su lla lin e a e v o lu tiv a d ella su a a r te , il te rz o sta d io e ra a n c o ra in a t t o (P e r r o tta , Sofocle c it., p p . 8, 41 ; B o w ra , op. cit., p p . 120 e 125). — οπερ εστιν κτλ: g ra m m a tic a lm e n te , p u ò s p ie g a re t u t t a la p ro p o siz io n e p re c e d e n te , o p p u re s o lta n to είδος : q u e s ta sec o n d a in te rp re ta z io n e d à u n sen so d e c is a m e n te m ig lio re (vedi B o w ra , op. cit., p . 121). — ήθικώ τατον: u n o stile « ch e fosse a d e g u a to a lla ra p p re s e n ta z io n e dei c a r a tte r i n e lla lo ro n a tu ra le z z a e v iv a c ità . Sofocle d u n q u e realizzò c o n sa p e v o lm e n te , d o ­ p o im a lu n g a e sp e rie n z a p o e tic a , l ’u n ità d i fo rm a e di c o n te n u to (che fu r i t e n u t a in d isp e n sa b ile d a ll’e p ic u ­ re ism o p e r p rim o , n e lla s to ria d e ll’e s te tic a a n tic a ) » (U n te rs te in e r, Sofocle c it., I , p . 521 e n . 74 ; v e d i a n c h e W ila m o w itz , art. cit., p . 151. P e r in te rp re ta z io n i p iù o m e n o v icin e a q u e s ta si v e d a n o B o w ra , op. cit..

PO ETICA PR E-PLA TO N IC A

5. Ab is t . Poet. 25, 1460 b 33 Σοφοκλής εφη αύτύς μέν οϊους

δει ποιεΐν,

Εύριπίδης δε οίοι εΐσίν.

6 . A t h e n . Χ Ι Π 603 F (392 F 6 F G H ) έτι πολύ μάλλον έρυθριάσαντος τοϋ παιδός, είπε [sol. S ophocles] πρός τον συγκατακείμενον · ώς καλώς Φρύνιχος έποίησεν είπας λάμπει δ’ επί πορφυρέαις παρήισι φως έρωτος, και προς τάδε ήμείφθη ό Έ ρετριεύς [ή Ή ρυθράϊος], γραμ­ μάτων έών διδάσκαλος · σοφός μεν δή σύ γε εΐ, ώ Σοφόκλεις, έν ποιήσει · δμως μέντοι γε ούκ εύ είρηκε Φρύνιχος πορφυρέας είπών τάς γνάθους τοϋ καλοϋ. εί γάρ ό ζωγράφος χρώ ματι πορφυρέωι έναλείψειε τουδί τοϋ παιδός τάς γνάθους, ούκ αν ετι καλός φαίνοιτο. ού κάρτα δή το καλόν τώ ι μή καλώι φαινομένωι είκάζειν ” . άγγελάσας επί τώ ι Έ ρ ετρ ιεΐ Σοφοκλής · “ ούδέ τάδε σοι άρέσκει άρα, ώ*I

ρ. 122 ; Sophoclean Tragedy , O x fo rd 1944, p p . 369-70 ; P o s t, Horn, to M en., p. 90). P e r l ’im p o rta n z a ch e A ri­ s to te le a n n e tte v a a lla ra p p re s e n ta z io n e d ei c a r a tte r i v e d i Poet. 1449 b 36 ss. ; 1450 a 21 eco. 5 . D e ll’a u te n tic ità

del d e tto

d u b ita n o

G. P e r r o tta ,

I

tragici greci. Eschilo Sofocle E uripide, B a ri 1931, p . 190 ; I d ., Sofocle c it., p . 41 (v ed in e la co n fu ta z io n e in U n te rs te in e r, Sofocle c it., I , p . 526 e n . 106) e Ito s ta g n i, Poetica, ad l., ch e su p p o n e ch e A risto te le a ttin g a d a l dialo g o d i u n a c o m m ed ia ; m a se m b ra c h e A ris to ­ te le r ip o r ti delle p a ro le e f fe ttiv a m e n te p ro n u n c ia te d a Sofocle (Σοφοκλής εφη). — oious δει: n o n p e rs o ­ n ag g i « id eali », eroi p a ra d ig m a tic i di u n m o n d o e ro i­ co o rm a i a v v ia to al declino, secondo u n ’in te r p r e ta ­ zione classicistica (vedi R . C a n ta re lla , « R iv . In d o G re c o -Ita lic a » 10 [1926] p p . 94-95 ; S c h m id , GGL, I I , p . 313 ; W e b ste r, Theories, p . 172; D . W . L u c a s, The Greek Tragic Poets, L o n d o n 1950, ρ . 118 eco.), m a p e rs o ­ n ag g i « q u a li d ev o n o essere in u n a tr a g e d ia », « c re a ti co n p r o p r ie tà d ra m m a tic a », com e p o r ta a in te r p r e ta r e il c o n te s to a risto te lic o in cu i l ’a ffe rm a z io n e d i Sofocle è c it a t a (vedi B o w ra , op. cit., p p . 123-124 ; Sophoclean Tragedy c it., p p . 368-70). U n p o ’ d iv e rs a m e n te U n t e r ­ ste in e r, Sofocle c it., p. 526 : « Sofocle d u n q u e ric o n o sc e ­ v a a sé u n ’a r te r iv o lta a lla ra p p re s e n ta z io n e di fig u re u m a n e ch e fossero ca p a c i d i re a liz z a re d a sole, p e r v ia

SOFOCLE, 5 - 6

151

5. Sofocle a ffe rm a v a ch e egli ra p p re s e n ta v a i suoi p e rs o n a g g i q u a li d o v e v a n o essere, E u rip id e in v ece q u a li e ra n o . 6. E p o ich é il ra g a z z o a rro ssì a n c o r d i p iù , v o lto si a l su o v ic in o Sofocle disse : « C om e h a d e tto b en e F rin ic o , q u a n d o scrisse " s p le n d e su lle p u rp u re e g u a n c e il fuoco d ’a m o re ” ». E g h risp o se l ’E re trie s e , ch e e ra m a e s tro d i scuola : « C erto , o Sofocle, t u sa i com e co m p o rre lo tu e o p ere d i p o e sia ; m a t u t t a v i a F rin ic o n o n h a d e tto b en e, q u a n d o h a c h ia m a to p u rp u re e le g u an c e del b e l f a n ­ ciu llo . Se in f a tti il p itto r e colorasse di ro sso le g u an c e d i q u e s to fa n ciu llo , n o n se m b re re b b e p iù bello. E c e r­ ta m e n te n o n è b ello fa r im ita re a ciò ch e è bello ciò ch e n o n a p p a re b ello ». R ise Sofocle p e r le p a ro le dell ’E re trie s e , e d i rim a n d o : « A llo ra n o n t i p ia c e n ea n ch e, d e lla c o m p le s s ità in te rio re , u n a p ro p r ia p e rs o n a lità ... Gli u o m in i e le d o n n e eu rip id e e, invece, si a b b a n d o n a n o a ll’im p u lso , a lla p assio n e, a ll’a rd im e n to e lo lasciano p a r la r e ... A s c o lta n o la v i t a com e è : sono d a v v e ro r a p p r e s e n ta ti d a l p o e ta otoi είσίν ». 6. P e r t u t t e le q u e s tio n i re la tiv e a i r a p p o rti t r a Sofo­ cle e Io n e , a lla d a t a d e ll’in c o n tro fr a i d u e, a lla s to ric ità d e ll’a n e d d o to q u i r ip o r ta to , a lla fe d e ltà d ella c itaz io n e d i A te n e o , si v e d a n o I . B ru n s, D as literarische .Porträt der Griechen usw ., B e rlin 1896, p p . 51-52 ; T . B . L. W e b s te r, Sophocles and Io n of Chios, « H e rm e s » 71 (1936) p p . 263-274, e s o p r a ttu tto J a c o b y , F G H , I I I b 1, p. 197 e I I I b 2, p p . 128-129 ; e, dello stesso, le A bhand­ lungen zu r griechischen Geschichtsschreibung, L eid e n 1956, p . 147 ss. L ’a n e d d o to d im o s tr a che n e lla so c ie tà c o lta d el te m p o d i Sofocle d iscu ssio n i d i c ritic a le tte r a r ia eran o a b b a s ta n z a fre q u e n ti (D iels, A nfänge, p . 21) : secondo la m a n ie r a in s ta u r a ta d a i sofisti si t r a t t a v a n o q u e stio n i a n c h e m in u te d i a n a lisi te s tu a le com e, in q u e sto caso, l ’a g g e ttiv a z io n e . I l m a e s tro di scuola, co n p e d a n te sc a esig en z a d i re alism o , c ritic a l ’esp ressio n e « g u an c e p u r ­ p u re e », p e rc h é u n a fig u ra dalle g u an c e tin te d i p o r ­ p o ra gli a p p a re g ro tte s c a . Sofocle so rrid e d i q u e sta in te rp re ta z io n e ch e si b a s a su u n p re te so significato

PO ETICA PR E-PLA TO N IC A

ξένε, το Σιμωνίδειον κάρτα δοκέον τοϊς Έ λλησ ιν εδ είρήσθαιπορφυρέου άπό στόματος ίεισα φωνάν παρθένος ούδ’ό ποιητής, εφη, λέγων “ χρυσοκόμαν ’Απόλλωνα” ; χρυσέας γάρ εί έποιήσεν ό ζωγράφος τάς τοϋ θεού κόμας καί μή μελαίνας, χεϊρον αν ήν το ζωγράφημα. ούδέ ό φάς “ ροδοδάκτυλον” ; εί γάρ τις εις ρόδεον χρώμα βάψειε τούς δακτύλους, πορφυροβάφου χείρας καί ού γυναικος καλής ποιήσειεν . 7. S t o b . F lo r. 113, 12 ( f r . 259 P e a rso n , 238 N . 2) ένεστι γάρ τις καί λόγοισιν ήδονή, λήθην όταν ποιώσι των όντων κακών. 8. Ic h n e u t. w . 317-19 ; 322-23 P e a rs o n καί τούτο λύπη[ς] έ'στ’άκεστρον καί παραψυκ[τ]ήρ[ιο]ν κείνωι μόνον, χα[ί]ρει δ ’άλύων καί τι προσφων[ών μέλος « le tte ra le » d e ll’a g g e ttiv o ; p ro b a b ilm e n te , se m a i a v e s ­ se d o v u to g iu stific a re c o n u n p re ciso te rm in e critic o l ’uso d i a g g e ttiv i com e πορφυρούς ο χρυσοκόμας, egli lo a v re b b e forse d efin ito « m e ta fo ric o », com e A risto te le , Rhet. I l i , 1405 b 17-21 : τάς δέ μεταφοράς έντεύθεν οίστέον, άπό καλών ή τη ι φωνήι ή τηι δυνάμει ή τηι όψει ή άλληι αίσθήσει. διαφέρει δ’ είπεΐν, οίον ροδοδάκτυλος ήώς μάλλον ή φοινικοδάκτυλος ή έτι φαυλότερον έρυθροδάκτυλος. A risto te le g iu stific a l ’a g g e ttiv o « d alle d ita d i ro s a », p e rc h é la m en zio n e d e lla « ro s a » risv e g lia u n m a g g io r n u m e ro d i sen sa zio n i, d el p ro fu m o o ltre ch e d el colore, d i qu elle che p o tre b b e risv e g lia re la sem p lice « p o r ­ p o ra » (v ed i H . D iels, Ueber das dritte B uch der aristo­ telischen Rhetorik, « A b h . d. K ö n ig l. A k a d . d. W iss. », B e rlin 1886, p . 30). — είκάξειν: cfr. S o c ra te , 2 (S en o fo n te, M em ., I l l , 10, 1) e n n . ivi. — καί μή μελαίνας : il te s to d i A te n e o è e v id e n te m e n te c o rro tto , p e r d u e m o tiv i : p e rc h é μελαίνας n o n si sp ieg a d o p o χρυσοκόμαν, e p e r ­ ch é A pollo e ra d i so lito r a p p r e s e n ta to c o n i cap elli b io n d i. J . D . B eaz ley , A Passage in Io n of Chios, « C lass. R e v ie w » 53 (1949) p . 83, p ro p o n e d i in te g ra re καί μ ή μελαίνας, ric o s tru e n d o così l ’a r g o m e n ta ­ zione d i Sofocle : il m a e s tro d i scu o la, il cui c rite rio d i g iu d izio è la « n a tu ra le z z a », p e n s a ch e i ca p elli d i A pollo p o ssan o essere « b io n d i » o « b ru n i » (e n tra m b i co lo ri

SOFOCLE, 6-8

153

o o s p ite , q u e l v erso d i S im o n id e, ch e se m b ra a i G reci così bello : d a lla b o c c a p u rp u r e a lan ciò u n grid o la fa n c iu lla , e n e p p u re il p o e ta ch e c h ia m a A pollo “ C h io m ad o ro ” ; se i n f a t t i il p itto r e ra p p re s e n ta s s e le ch io m e del dio d o ra te , e n o n n e re , la p i t t u r a sa re b b e peggiore. E n e p p u r e co lu i ch e h a d e tto “ d a lle d ita d i ro sa Se in f a t t i q u a lc u n o tin g e sse le d ita in u n color rosso, o t ­ te r r e b b e le d ita d i u n tin to r e , e n o n d i u n a d o n n a b e lla ». 7. C ’è in f a t t i u n p ia c e re a n c h e nelle p a ro le , q u a n d o riesco n o a p r o d u r re l ’oblio d ei m a li p re s e n ti. 8. E p e r lu i q u e s to è il solo sollievo, il solo co n fo rto a l suo d o lo re ; e p ien o d ’em ozione egli go d e nel cann a tu r a li p e r i ca p elli, a n c h e se il b ru n o n o n è il colore a d a tto p e r A p ollo), m a n o n , in og n i caso, « d ’oro ». E. G rassi, p resso A . L a P e n n a , M arginalia. « M aia » N . S. 7 (1955) p p . 145-146, p ro p o n e ξανθάς pro μελαίνας. 7. Cfr. E m p e d o c le , 3 (31 B 112 D K ), e n n . ivi ; G o r­ g ia , 1 (Hel., 8), λύπην άφελεϊν e n. iv i ; 10, επαγωγοί ήδονης, άπαγω γοί λύπης e n . ivi. A n c h e Sofocle, c o ­ m e E u rip id e (6 [Med. 190-203] e n n . iv i ; 7 [Tro. 608-609] e n n . ivi) e b b e p e r lo m en o l ’in tu iz io n e del v a lo re c a ta rtic o d ella p o e sia : λόγοισι,ν n o n ric h ia m a n e c e s s a ria m e n te s o lta n to la p o esia, m a p e r u n p o e ta la « p a r o la » è o v v ia m e n te in n a n z itu tto la p a ro la p o e ­ tic a : v e d i le c o n ferm e che i p a ssi degli Ichneutae r i ­ p o r t a t i d i se g u ito offrono p e r la m u sica. 8. N eg li Ichneutae d i Sofocle e ra ra p p re s e n ta to r i n ­ c o n tro d i d u e d iv in ità , A pollo e d E rm e s, « il fu rb o e l ’illu m in a to , l ’a c u to e l ’is p ira to » ; e d a q u e sto in c o n tro , e d a lla su ccessiv a a llea n za, n a sc e v a « la lira , che è q u a n ­ to d ire il c a n to , ch e è q u a n to d ire l ’a r te m e d e sim a ». I n q u e sto d ra m m a sa tire sc o Sofocle espose, n o n d o t t r i ­ n a r ia m e n te m a « co n u n v iv e n te a lfa b e to d i c o n c rete fig u ra zio n i », l ’id e a « d e ll’a p p a re n te c o n tra s to e d e lla re a le c o n flu e n z a d i fa c o ltà d iv erse , l ’in te llig e n z a e la sc a ltre z z a , l ’isp ira z io n e e la riflessio n e, l ’id e a lità e la

PO ETICA PR E-PLA TO N IC A

ξύμφωνον · έξα[ί]ρει γάρ αύτον αίόλισμα της λ[ύ]ρας. πρεπτά διά τόνου φάσματ’ έγχω ρ ’ έπανθεμίζει p r a tic ità , a c o s titu ire l ’a r te » (G. C o n fle n ti, I l Ciclope, gli Ichneulae e il dram m a satiresco, R o m a 1932, p . 27). N e i v e rs i q u i r ip o r ta ti, C illene d esc riv e la g io ia d i E r ­ m es che, in v e n ta ta la lira , « v a so p ie n o d i p ia c e re » (ήδονης I] έμμεστον α[γγος ; w . 281-282 P .), g o d e n el m a n e g g ia re il n u o v o s tru m e n to . — v. 31 7 · λύ π η ξ ... α κ ίσ τρ ο ν καί π α ρ α ψ υ κ [τ ]ή ρ [ιο ]ν : v e d i la n . al p asso p r e ­ c e d en te. — 3 1 8 . χ α [ ί] ρ € ΐ : cfr. G orgia, 1 (Hel., 8), n . a χαράν. È sig n ificativ o il f a tt o ch e l ’a c c o sta m e n to λύπην άφελεΐν, χαράν ένεργάσασθαι si r itr o v i t a l q u a le a n c h e in G o rgia. — ά λ ύ ω ν : in d ic a u n tra s p o r to , u n ’e c citazio n e v io le n ta e irra z io n a le , com e d im o s tra il c o n fro n to co n i p a ssi o m erici in cu i q u e sto te rm in e ric o rre , e s p e c ia lm e n te co n σ 393. — 3 1 9 . I |a [ i ] p € i : lo s ta to d i e sa lta z io n e e d i ra p im e n to v icin o a lla follia, ch e la m u sic a p ro d u c e t a n t o n e ll’ese c u to re ch e n e ll’asc o l­ ta to r e (cfr. G orgia, 1 [Hel., 10], ένθεα e n. iv i; P e r r o tta , Sofocle c it., p . 286), e ra ra p p re s e n ta to d a Sofocle a n c h e in u n p asso d ella tra g e d ia p e r d u ta Θαμύρας (che m e t­ te v a in scen a la g a r a fr a T a m iri e le M use, e il con-

SOFOCLE, 8

155

t a r e a n c h e q u a lc h e m e lo d ia che s ’a c c o rd i a q u e l su o n o : i n f a t t i le v a rie m o d u la z io n i d e lla lira lo fa n n o u sc ir di sé ... E v o c a te d alle c o rd e, im m a g in i s tra o rd in a rie fiori­ sco n o q u i a tto r n o . s e g u e n te a c c e c a m e n to d i q u ello : cfr. B 594 ss., c ita to in n . a O m ero , 3 [B 492]; S ch m id , GGL, I I , p . 426. C on il Θαμύρας, ch e p o te v a c o n te n e re e le m e n ti in te re s ­ s a n ti p e r la p o e tic a d i Sofocle, è forse d a id en tific a re la tra g e d ia Μοϋσαι, d i cu i ci è n o to s o lta n to il tito lo r e s titu ito c i d a u n c a ta lo g o : cfr. fr. 408 P . = 380 1ST.2 e le n o te d el P e a rs o n ivi), fr. 245 P . = 224 1ST.2 : μουσομανεΐ δ’ έλάμφΟην δ’ αν καί το ποτί δεφάν, || εχομαι δ’ ί γ τε λύρας εκ τε νόμων || οδς Θαμύρας || περίαλλα μουσοποιεΐ. È difficile d ire fino a ch e p u n to il μουσομανεΐ (v erb o o a g g e ttiv o ?) e d il μουσοποιεΐ r if le tta n o u n a e ffe ttiv a fed e d i Sofocle n elle M use e n e ll’isp ira z io n e d iv in a (per la co n n e ssio n e fr a le M use e il c u lto d ionisiaco v e d i a n c h e A n tig ., v v . 964-65). U n accen n o a ll’isp irazio n e a p o llin e a è, fo rse, n e l fr. 14 N .2 = 15 P . (vedi T h. G o m p erz, H ellenika, L eip z ig 1912, I , p . 47). — φ ά σ μ α τ α : o ltre a u n p o te re c a ta rtic o , la m u sic a e la p o esia h a n n o a n c h e q u ello d i c re a re im m a g in i : cfr. il ποιείτε φαίνεσδ-αι d i S o c ra te , 2 (S enofonte, M em ., I l i , 10, 3) e le n n . a l p asso .

22. E U R I P I D E S

750

1. P h o e n . 749-752 τάξω λοχαγούς προς πύλαισιν, ώς λέγεις, ί'σους ί'σοισι, πολεμίοισιν άντι-9-είς. M anca, alm en o in p a r te , a ch i si a c c in g a a s tu d ia re la p o e tic a d i E u rip id e , il v a lid o s u p p o rto ch e p o tre b b e ro offrire gli s tu d i e le ric e rc h e su lla s u a p o esia, p o ic h é i m o lti e co m plessi p ro b le m i ch e essa p re s e n ta sono fi­ n o ra lo n ta n i d a ll’a v e r tr o v a to delle so lu zio n i so d d isfa ­ c e n ti e la rg a m e n te a c c e tta te (com e la m e n ta a d es. an c h e L esk y , Or. T r., p. 207) ; e d a n c h e alle d ic h ia r a ­ zio n i p ro g ra m m a tic h e d i E u rip id e n o n è s t a t a fin o ra d e d ic a ta t u t t a l ’a tte n z io n e ch e esse m e rita n o (tro p p o so m m arie le o sserv azio n i d i N e stle , E u r., p p . 24-41, e d i D e lla V alle, Possibilità, p p . 372-374). E p p u r e le r i ­ flessioni su ll’a r te p ro p r ia e gli s p u n ti p o lem ici e c ritic i c o n tro le o p ere d i a ltr i p o e ti sono n e ll’o p e ra d i E u rip id e , o ltre ch e fre q u e n ti, così tr a s p a r e n ti e così im m e d ia ta ­ m e n te a v v e rtib ili ch e m o lti su o i critic i, a n tic h i e m o ­ d ern i, h a n c re d u to n ec essario s o tto lin e a re la s tra n e z z a d i q u e s ta r o t t u r a d e ll’illu sio n e sce n ic a e d i q u e s ta i n ­ tru s io n e d e lla p e rs o n a lità del p o e ta n el b e l m ezzo d e l­ l ’az io n e d ra m m a tic a , in tru s io n e ch e tro v e r e b b e il suo p o sto , si è d e tto , p iù in u n a p a r a b a s i c o m ica ch e n o n in u n a tra g e d ia (vedi a d es. P . D e c h a rm e , E u rip id e et Vesprit de son theatre, P a ris 1893, p. 333 ss. ; H o w a ld , A nfänge, p . 32 ; S ch m id , GOL, I I I , p p . 786, η. 1 ; 788 ; m a sono rim a n d i p u ra m e n te in d ic a tiv i). M a u n p rim o e im p o rta n te m o tiv o d e lla p o e tic a d i E u rip id e si p u ò cogliere p ro p rio in q u e s ta s u a concezio n e d e lla p o e sia com e f r u tto d i u n a co n sa p ev o le a t t i v i t à in te lle ttu a le , ch e h a c o n tin u a m e n te b iso g n o di c h ia rire a se ste ssa e ag li a ltr i i m o d i d el suo fa rsi, a n c h e a ttr a v e r s o il c o n ­ fro n to e la p o le m ic a co n i m o d i a ltr u i (cfr. A n d r., v v . 476-78 : τεκδντοιν 5-’ ύμνον έργάταιν δυοΐν || έ'ριν Μοϋσαι φίλου σι κραίνειν [per τίκτειν ύμνον si cfr. K u h lm a n n ,

22. E U R I P I D E 1. S ch iererò , com e t u m i consigli, d e i c a p ita n i d i­ n a n z i alle p o rte , o p p o n e n d o ciasc u n o a u n a v v e rsa rio

Poetae, p p . 14-15] ; il P a rm e n tie r, ad l., ric h ia m a i v e rs i esiodei καί κεραμεύς κεραμεϊ κοτέει ... καί άοιδος άοιδώι [Ορρ., 25-26], ch e p e rò a llu d o n o , com e n o ta S chw eitzer, B ild. K u n st., p . 44, a r iv a lità d i c a r a tte r e econo­ m ico p iù che a rtis tic o ). Q u a n ta p a r te a b b ia a v u ta , n e lla s u a fo rm a z io n e p o e tic a , u n a lu n g a e d a t t e n t a e d u c a z io n e le tte ra ria , lo affe rm a p iù v o lte E u rip id e stesso p e r b o c c a s o p r a ttu tto dei su o i cori : cfr. H ippol., v v . 451-53 : δσοι μεν οδν γραφάς τε των παλαιτέρων || εχουσιν αυτοί τ ’ είσίν εν μούσαις άεί [| ϊσασι κτλ ; A le., ν ν . 962-966 : εγώ καί διά μούσας || καί μετάρσιος ήιξα, καί || πλείστων άψάμενος λόγων || κρεϊσσον ούδεν Ά νά γκα ς || ευρον κτλ e Io Schol. 962 : ό ποιητής διά τοΰ προσώπου του χοροΰ βούλεται δεΐξαι, δσον μετέσχε παιδεύσεως; cfr. N e stle, È ur., p . 373, n . 14 e v e d i a n c o ra , a d es., Here., v v . 1314-1321. G ià g li a n tic h i, del re sto , tra m a n d a v a n o n o tiz ie sulla ric c a b ib lio te c a d i E u rip id e che era, al suo te m p o , u n a r a r i t à : v e d i A te n e o I , 3 A e S ch m id , GGL, I I I , p . 318, n n . 2-4 e cfr. p . 13, n . 1. E in a c c e tta b ile , n a tu ra lm e n te , la sem p lificazio n e c ritic a d i A risto fa n e (che n o n d ispiace a q u a lc h e m o d ern o ) che id e n tific a v a q u e s ta p r e p a r a ­ zio n e le tte r a r ia co n u n a p re te s a m a n c a n z a d ’isp irazio n e (v ed i a d es. R a n ., 943 : από βιβλίων άπη-9-ών e cfr. N estle, B u r., I. cit. ; R . C a n ta re lla , Le R ane di Aristofane. Introduzione, traduzione e commento, Com o 1943, p. 146); e d ’a ltro n d e n o n b a s ta definire « ra z io n a listic o » l ’in te ­ re sse d i E u rip id e p e r il fen o m e n o a rtis tic o . C erto, n o n si p u ò n e g a re ch e a risv eg liarlo a b b ia concorso il g u sto t u t t o so fistico e ra z io n a listic o p e r i p ro b le m i d i s to ria e d i esegesi le tte r a r ia ; m a spesso q u ella ch e p u ò p a ­ re re , e ta lv o lta è, p e d a n te s c a p o lem ica, si tra s f o rm a in così is p ir a ta a u to d ife s a e in cosi a p p a s s io n a ta e s a lta ­ zione d ella p r o p r ia o p e ra (com e, a d esem pio, n el g ra n d e

PO ETICA PR E-PLA T O N IC A

όνομα δ ’έκάστου διατριβή πολλή λέγειν, εχθρών ύ π ’αύτοϊς τείχεσιν καθημένων. co rale dAV Eracle e n ell 'A ntiope), che la g iu stific azio n e d ella p o e sia d iv e n ta essa ste ssa p o esia, e n o n è p iù il caso d i p a rla re d i ra z io n a lism o c ritic o (n o n v oglio con ciò a fferm a re che q u e s ta felice u n ità sia se m p re re a liz ­ z a ta , e che ta lv o lta E u rip id e n o n sia critic o p iù che p o e ta , e m a g a ri critic o a d is p e tto d el p o e ta ). N o n è c e rto d o v u to a u n a co in cid e n za c a su a le il f a tt o che ta n t o E u rip id e nelle sue tra g e d ie q u a n to l ’E u rip id e ra p p re s e n ta to d a A risto fa n e n elle R a n e a b b ia n o com e b ersag lio d e lla lo ro c ritic a s o p r a tt u t t o E sch ilo . C o n tro q u a lc h e p asso o a s p e tto d ella tra g e d ia so fo clea E u r i ­ p id e p u ò a v e r fo rm u la to delle c ritic h e o ccasio n ali e m a rg in a li : a d es., si p o tre b b e p e n sa re che il fr. 165 N .2 àe\V A ntigone di E u rip id e : άκουσον · ού γάρ οΐ κακώς πεπραγότες || σύν ταΐς τύχαισι τούς λόγους άπώλεσαν sia riv o lto p o le m ic a m e n te c o n tro Sofocle, A n t., 563-64: ού γάρ ποτ’, ώναξ, ούδ’ δς αν βλάστηι μένει || νους τοϊς κ α ­ κώ ς πράσσουσιν, άλλ’ έξίσταται (cfr. N a u c k a d ì. e S ch m id , GGL, I I I , p. 333, n . 1), se fosse le c ito t r a r r e q u a lc h e co n seg u en za s ic u ra d a u n a c ita z io n e così iso la ta . P iù im p o rta n te sa re b b e s ta b ilire se l 'Elettra e u rip id e a c o n ­ tie n e v e ra m e n te , com e so ste n n e H . S te ig er, W arum schrieb E uripides seine E lektra ?, « P h ilo lo g u s » 56 (1897) p p . 561-600 (e co n lu i a d es. S ch m id , GGL, I H , p . 493 e n . 4 ; G effcken, GLG, I , A n m ., p . 188, n n . 25-30) u n a c ritic a s e r ra ta aW Elettra sofoclea e alle co n cezio n i m o ra li e relig iose in essa espresse. M a in p rim o luogo è n ec essario ric o rd a re ch e n o n a b b ia m o n e ssu n a n o tiz ia e n e s s u n c rite rio v e ra m e n te sicu ro p e r s ta b ilire i r a p p o r ti cro n o lo g ici f r a le d u e Elettre, e d an c h e se c o n m o lta p r o b a b ilità la p r io r ità v a a s s e g n a ta all 'Elettra sofoclea (v ed i J . D e n n isto n n e lla su a edizio n e d ell’ Elettra d i E u ­ rip id e , O x fo rd 1939, p. x x x v e la b ib lio g ra fia iv i c i t a t a : cantra P o h ., Gr. T r., I I , p . 128) l a q u e stio n e rim a n e in d e fin itiv a a p e r ta (L esky, T r. D icht., p . 124 e n . 2) ; e, c o m u n q u e , ogni te n ta tiv o v o lto a in d iv id u a ­ re in q u e s ta o in q u e lla sezione d i u n a q u a lu n q u e delle delle d u e tra g e d ie u n a p o le m ic a c o n tro l ’a l t r a è del t u t t o in u tile (D e n n isto n , op. cit., p . x x x v i) . P iù e v id e n ti

E U R IP ID E ,

1

159

d i p a r i v a lo re . M a d ire il n o m e di o g n u n o c a u se re b b e u n g ra v e in d u g io , m e n tre i n em ici s ta n n o p ro p rio s o tto le m irra . e im m e d ia ta m e n te in d iv id u a b ili sono in v e c e gli s p u n ti c ritic i d i E u rip id e c o n tro le tra g e d ie eschilee. E schilo, p iù a n c o ra d i Sofocle, è a d u n te m p o il m odello t r a ­ gico e il b e rsa g lio p o lem ico d i E u rip id e , ch e n o n o sta n te le p u n tu a li re m in is c e n z a eschilee n el lessico, n e lla v e rs i­ ficazio n e, n e lla te c n ic a d ra m m a tic a , negli a rg o m e n ti (cfr. S ch m id , GGL, I I I , p. 759 e b ib lio g ra fia iv i c ita ta ; G-. I ta lie , De E u rip id e Aeschyli imitatore, « M nem osyne » S. IV , 3 [1950] p p . 178-182), fre q u e n ti s o p r a ttu tto nelle tra g e d ie p iù ta r d e , n o n si t r a t t e n n e d a l c ritic a re n e l­ l ’o p e ra d el su o p re d ece sso re t u t t o quello che gli a p p a riv a e r r a to o in a c c e tta b ile d a l p u n to di v is ta d ella p ro p ria co n cezio n e d e lla tra g e d ia e del tra g ic o . D a q u e s ta p o le m ic a si p o sso n o p re n d e re le m osse p e r in d iv id u a re le lin ee d ella p o e tic a d i E u rip id e . 1 1. V. 749. P a r la E te o c le riv o lto a C reo n te. E u ri­ p id e h a q u i d i m ira la d escrizione di E sch ilo , Sept., v. 375 ss. (D ella V alle, Possibilità, p . 373). D e P ro p rie, Eschilo, p p . 73-75, p a rla , a p ro p o sito d ella c ritic a c o n ­ t e n u t a in q u e s ti v e rsi, d i « sfa c c ia to ra z io n a lism o ». C erto , E u rip id e n o n h a co m p reso la p o esia dei Sette (che d ’a ltro n d e n o n p u ò essere in te r p r e ta ta o difesa co n facili ric h ia m i a u n irra z io n a lism o critico p iù o m e n o fra c c a ro lia n o , com e q u elli d i cui si serve il D e P ro p rie ), m a n e h a c r itic a to la te c n ic a d ra m m a tic a in b a s e a lla s u a p ro p r ia p o e tic a . E u rip id e o sserv a : q u a n d o i n em ici s ta n n o s o tto le m u ra , n o m in a re i sin g o li c a p i c re a u n in d u g io in to lle ra b ile . E g li n o n c r itic a l ’e n u m e ra z io n e in sé e p e r sé, t a n t ’è v e ro che essa tr o v a p o s to a n c h e n e lla s u a tra g e d ia , a i w . 106181 (è la sc e n a d e lla teichoscopia, d ella cui a u te n tic ità si è a t o r t o s o s p e tta to : cfr. F . S au er, in Festschrift Poland, « P h ilo lo g isch e W o c h e n sc h rift » 35-38 [1932] coll. 51-54 ; S c h m id , GGL, I I I , p. 575 e n n . iv i ; v ed i an ch e il c a ta lo g o d elle n a v i in I . A ., v . 164 ss.), m a tr o v a in o p p o rtu n o il p u n to in cu i essa è in se rita . Se in f a tti è v e ro sim ile ch e A n tig o n e , ch e è sem p re v is s u ta nel

POETICA PR E-PLA TO N IC A

850

855

2. S uppi. 846-856 εν δ’ούκ έρήσομαί σε, μή γέλω τ’οφλω, δτω ι ξυνέστη τώνδ’εκαστος èv μάχηι ή τραύμα λόγχης πολεμίων έδέξατο. κενοί γάρ ούτοι των τ ’άκουόντων λόγοι καί του λέγοντος, οστις έν μάχηι βεβώς λόγχης ίούσης πρόσθεν όμμάτων πυκνής σαφώς άπήγγειλ’όστις έστίν αγαθός, ούκ αν δυναίμην οΰτ’έρωτησαι τάδε ουτ’αυ πιθέσθαι τοϊσι τολμώσιν λέγειν · μόλις γάρ αν τις αύτά τάναγκαί’όραν δύναιτ’άν έστώς πολεμίοις ενάντιος.

3. E le c tr. 527-544 Η λ. επειτα χαίτης πώ ς συνοίσεται πλόκος, ό μεν παλαίστραις άνδρός εύγενοϋς τραφείς, ό δέ κτενισμοΐς -θήλυς ; άλλ’άμήχανον. 530 πολλοϊς δ’ αν ευροις βοστρύχους όμοπτέρους καί μή γεγώσιν αίματος ταύτοϋ, γέρον. ch iu so d el παρθενών, d esid eri v e d e re l ’ese rcito n em ico e salg a sulle m u ra a fa rse n e in d ic a re i c a p i d a l p ed ag o g o , a lta m e n te in v e ro sim ile a p p a re a d E u rip id e ch e q u a n d o il p erico lo è in c o m b e n te il d ifen so re in d u g i in d e sc ri­ zio n i a p p a re n te m e n te in u tili e d ila to rie (v ed i p e r t u t t a q u e s ta in te rp re ta z io n e F ra e n k e l, A gam em non, p . 824). N o n c o n te n to , q u in d i, d i fo rm u la re u n a c ritic a , E u r i ­ p id e v i h a im ito u n a lezione di te c n ic a d ra m m a tic a : p iù a n c o ra che d i a v e r v io la to c e rte leggi d i n a tu r a le v ero sim ig lia n za, egli a c c u sa q u i E sc h ilo d i n o n sa p e r cogliere il g iu sto m o m e n to , il καιρός, p e r in tr o d u r r e d e te rm in a te descrizioni, e p iù a n c o ra gli rim p ro v e r a la s ta tic ità dei su o i d ra m m i — e q u e sto , si n o ti, è u n o d ei ca p i d i a c c u sa d i E u rip id e c o n tro E sc h ilo a n c h e in A risto fa n e , R a n ., v. 911 ss. — o p p o n e n d o a q u e lla esc h i­ le a u n a d iv e rs a concezione d ella tra g e d ia , in te s a so ­ p r a t t u t t o com e « az io n e » d ra m m a tic a r a p id a e in c a l­ z a n te . 2. U n a p e d a n te r ia c ritic a p iù g re tta m e n te sc o la stic a (S chm id, GGL, I I I , p . 458) è d a v e d e re se m a i in q u e sto p asso . A n c h e q u i E u rip id e h a d i m ira E sc h ilo (in u n p asso degli E le u sin ii o degli A rg iv i : W ila m o w itz p resso

E U R IP ID E , 2 - 3

161

2. U n a so la co sa n o n t i ch ied e rò , p e r n o n a t tir a r e il riso : c o n ch i si s c o n trò ciasc u n o d i c o sto ro in b a t ­ ta g lia , e d a q u a l n em ico fe rite di la n c ia ric e v e tte . V a n i so n o in f a tti q u e s ti ra c c o n ti e p e r ch i li a s c o lta e p e r ch i li fa, ed a v e n d o p a r te c ip a to a im a b a tta g lia , in cui le la n c e gli v o la v a n o fitte d in a n z i ag li occhi, sa rife rire c o n e s a tte z z a ch i è s ta to v alo ro so . Io n o n p o tre i c h ie ­ d e re sim ili p a rtic o la ri, e n e p p u re p r e s ta r fede a ch i osa rife rirli ; p e rc h é ch i s ta r i t t o di fr o n te al n em ico riesce a p p e n a a v e d e re q u e l ch e gli è n ec essario . 3. Elettra. P o i, com e p o tre b b e ro so m ig liare d u e cioc­ ch e d i cap elli, l ’u n a d ’u n u o m o n o b ile, a v v e z z a alle p a ­ le s tre , l ’a l t r a fe m m in e a , a v v e z z a al p e ttin e ? M a è im p o ssib ile. M o lti u o m in i p o tr e s ti tro v a r e , o vecchio, G effcken, GLG, voi. I , A n m ., p . 181, n. 166 e P a rm e n t ie r n e lla Notice a lla su a ed izio n e delle Su p p lici, P a ris 1923, p. 83, e ad l.). Si t r a t t a q u i d i c ritic a ra z io n a li­ s tic a d i tip o so fistico ; d u b b i su lla c re d ib ilità d ei r a c ­ c o n ti d i b a tta g lie sollevò a n c h e T u cid id e, V I I , 44, 1 (cfr. S ch m id , GGL, I I I , p . 458, n . 7). V e d i a n c h e D e P ro p rie , Eschilo, p . 73. 3. R ip o rto , d e lla scen a fa m o sa deirdcvayvcoptaig delΓ Elettra, la p a r te in cui è p iù s c o p e rta la c ritic a a lla sce­ n a c o rris p o n d e n te delle Coefore eschilee. I l vecchio p e d a g o g o ra c c o n ta che, re c a to s i a lla to m b a d i A g a ­ m e n n o n e , v i h a t r o v a to tra c c e di u n sacrificio re cen te, e ricc io li re cisi d a im a b io n d a c h io m a ch e gli fa n n o p e n s a re a u n ’im p ro v v is a v e n u ta d i O re ste : e dice a d E l e t t r a : σκέψοα Ss χαίτην προστιθεΐσα σηι κόμηι || εί χρώμα ταότον κουρίμης εσται τριχός ' || φιλεΐ γάρ, αίμα ταύτόν οΐς αν ήι πατρός, || τά πόλλ’ δμοια σώματος πεφυκέναι (ν ν . 520-523). L e p a ro le ch e r ip o rto n el te s to fa n n o p a r te d e lla r is p o s ta di E le ttr a . U n a q u e stio n e d a a f­ f r o n ta r e p re lim in a rm e n te è q u e lla r ig u a r d a n te l ’a u te n ­ ti c i tà d e ll’in te r a sc e n a (e p iù p re c isa m e n te dei v v . 518544), d e c is a m e n te n e g a ta d a F ra e n k e l, Agam em non, p p . 821-26 (che rip re n d e u n a p ro p o s ta d i a te te s i d el M au ). L e o b iezio n i ch e P o h le n z , Or. T r., I I , p p . 128-129, so llev a c o n tro q u e s ta a te te s i, m i se m b ra n o c o n v in ­ ti

PO ETICA PR E-PLA TO N IC A

ΠΡ. σύ δ’ είς ίχνος βάσ’ άρβύλης σκέψαι βάσιν εί σύμμετρος σώι ποδί γενήσεται, τέκνον. 535

Η λ. πώ ς δ’ αν γένοιτ’ άν έν κραταιλέωι πέδωι γαίας ποδών έκμακτρον; εί δ’ εστιν τάδε, δυοΐν άδελφοΐν πούς άν ού γένοιτ’ ίσος άνδρός τε καί γυναικός, άλλ’ άρσην κρατεί. Π ρ. ούκ εστιν, εί καί γην κασίγνητος μολών R a d e rm a c h e r, E uripides als litterarisches M u s.» 58 [1 9 0 3 ] p p . 546-551 — m a v e d in e la Παλινωιδία in « Z e itsc h r. f. d. ö ste rr. G y m n . » 66 [1 9 1 5 ] p p . 1-7 — g iu d ic a sp u rii i v v . 532-544, su cui v e d i a n c h e R . B ö h m e , A ischylos u n d der Anagnorism os, « H e rm e s » 73 [1 9 3 8 ] p p . 203-204). L a sc e n a h a im a s u a p re c isa n e c e ssità n ello sv o lg i­ m e n to del d ra m m a , in fu n z io n e del c a r a tte r e d e lla p r o ta g o n is ta e del suo d ra m m a psicologico (com e è o p in io n e a n c h e d i G. S chiassi, E u rip id e , Elettra, con in tro d u z io n e e c o m m e n to d i G. S., B o lo g n a 1956, p p . 27-28, e n n . al p asso. L a c ritic a a d E sc h ilo a v re b b e u n v a lo re del t u t t o m a rg in a le , com e so stie n e del re sto a n c h e W . H . F rie d ric h , E uripides und D iphilos, M ü n ­ ch e n 1953, p p . 80-81, seco n d o cu i n e lla sce n a in q u e stio n e n o n è E u rip id e ch e fa la lezio n e a E sch ilo , m a E l e t t r a ch e fa la lezione a l v ecch io , e p e r g iu n ta a to r to , g ia c ­ ch e la v e r ità su l c o n to d i O re ste s ta p iu tto s to d a lla p a r te d el v ecch io ; l ’in te r a scen a, q u in d i, s e rv ire b b e s o lta n to a c a ra tte riz z a re la fig u ra d i E le ttr a ) ; m a n o n si p u ò n e g a re ch e in essa sia c o n te n u ta a n c h e u n a c ri­ tic a a lla s c e n a fa m o sa delle Goefore eschilee, com e è d im o s tra to , f r a l ’a ltro , d a lle p re cise co in cid en ze v e rb a li fr a le d u e tra g e d ie : cfr. E sch ilo , Gho., 230 e E u rip id e , E l., 5 2 0 ; Gho., 174 e E l., 529, e v e d i D e P ro p rie , Eschilo, p . 69, n . 1 ; S a n d y s, I , p . 52. N o n s a r à c e rto il caso d i g rid a re allo sc a n d a lo p e r il g iu d izio d i E u rip id e (che co n le sue c ritic h e « in sip id e » si c o m p o rte re b b e « com e la s u a c a r ic a tu r a nelle R ane » [B öhm e, art. cit., p . 204]), n é d i g iu stific are o d i sc a g io n a re E sc h ilo : n o n , in ogni caso, p e r m ezzo d i q u e lla c ritic a « psico lo g ica » d i cui si serv e il D e P ro p ris , Eschilo, p p . 69-72; a ta c e re , o v v ia ­ m e n te , d ei c rite ri ip e r-ra z io n a listic i, p o n ia m o , d i T .G . T u c k e r, A esch y lu s, The Goephori, C am b rid g e 1901, p . c e n ti.

(L.

K ritiker, « R h e in .

E U R IP ID E , -3

163

ch e h a n n o sim ili i cap elli, e p p u re n o n so n n a ti dallo stesso sa n g u e . ■ — Vecchio. M a t u p o n i il p ie d e s u l­ l ’o rm a im p re s s a d a l c a lz a re , e g u a rd a n e la fo rm a , se è p ro p o r z io n a ta a q u e lla d el tu o p ie d e , o figlia. — Elettra. C om e sa re b b e p o ssib ile la sc ia re l ’im p ro n ta di u n p ied e su u n te rr e n o ro ccioso ? M a se a n c h e così fosse, n o n p o tre b b e ro essere sim ili il p ie d e d i u n fra te llo e d i u n a so re lla, m a il p ie d e m asch ile è se m p re p iù g r a n d e .— Vecchio. M a n o n s a re b b e p o ssib ile, se tu o fra te llo fosse g iu n to a q u e s ta t e r r a ... ch e t u riconoscessi la sto ffa Lxvm . L a p o e sia d e lla sc e n a delle Coefore è in t e r ­ p r e ta t a , in m o d o ch e m i p a re d efin itiv o , nel lib ro di M. Y a lg im ig li, Eschilo. L e Coefore, B a ri 1926, p p . 104-112 ; e la m a n ie ra in cui è c o n d o tta 1’άναγνώρισις in E sc h ilo tr o v a v a g ià l ’a p p ro v a z io n e , sia p u re n o n in ­ c o n d iz io n a ta , d i A ris to te le (Poet., 1455 a 4 s.), che n o n t r o v a v a n u lla d a eccep ire sul « ra g io n a m e n to » (συλ­ λογισμός) p e r cu i E l e t t r a g iu n g e v a a rico n o scere O reste (« ra g io n a m e n to » ch e E u rip id e t r o v a d ifetto so ), m a che n o n a p p r o v a v a p ie n a m e n te la sc e n a del rico n o sc im e n to , p e rc h é esso n o n s c a tu r iv a d allo sv o lg im e n to stesso della az io n e d ra m m a tic a . Q u a n to a d E u rip id e , l ’in te re sse su o p e r le scene d i « ric o n o sc im e n to » n ei d ra m m i e sc h i­ lei si sp ie g a fa c ilm e n te , te n e n d o p re s e n te la fre q u e n z a e l ’im p o rta n z a ch e q u e sto m o tiv o h a nelle sue p ro p rie tra g e d ie ; n o n fa q u in d i m e ra v ig lia che egli n é a b b ia s tu d ia to a tte n ta m e n te la te c n ic a , e d a b b ia fo rm u la to g iu d iz i s u ric o n o sc im e n ti b u o n i e c a ttiv i (anche A ris to ­ fa n e , del re s to , n o n a v e v a m a n c a to d i a c c e n n a rv i : cfr. N u b ., v v . 534-536 : νϋν οδν Ή λέκτραν κ α τ’ έκείνην ήδ’ ή κωμωιδία || ζητοΰσ’ ήλ·9·’, ήν που ’πιτύχηι θεαταΐς ουτω σοφ οΐς- II γνώσεται γάρ, ήνπερ ’ίδηι, τάδελφοϋ τον βόστρυχον e G u d e m a n , Poetica, ρ . 289) co n u n a c h iarezz a q u asi p a r i a q u e lla d i A risto te le (così F r. S olm sen, E uripides' Io n im Vergleich m it anderen Tragödien, « H e rm e s » 69 [1934] p . 395 ; m a si v e d a t u t t o il saggio, che co n tien e u n ’a n a lisi fin issim a d e lla te c n ic a del ric o n o sc im e n to n elle tra g e d ie e u rip id e e , e a n c h e il lib ro d i H . S tro h m , E u rip id es. Interpretationen zur dramatischen Form , « Zete m a t a » 15, M ü n c h e n 1957, sp e c ia lm e n te p . 77 ss.), che in u n in te ro c a p ito lo d e lla s u a Poetica, il X V I , sta -

POETICA PR E-PLA TO N IC A

540

κερκίδος οτωι γνοίης αν έξύφασμα σης, εν ώι π ο τ’ αύτόν έξέκλεψα μή -9-ανεΐν ; Η λ . ούκ οίσθ’, Ό ρέστης ήνίκ’ εκπίπτει χ&ονός, νέαν μ’ έτ’ οδσαν ; εί δέ κάκρεκον πέπλους, πώ ς αν τό τ’ ών παίς ταύτά νΰν έχοι φάρη, εί μή ξυναύξοινίί’ οί πέπλοι τώ ι σώ ματι; 4. Ρ . O xy. V I, 852 fr. 1, col. 3, ν ν . 16-17 (H y p sy p ., S u p p i. E u r., p . 51) Δαναών δέ πόνους έτερος άναβοάτω b ili u n a m in u z io sa g ra d u a to ria d ei v a r i είδη άναγνωρίσεως. M a b iso g n a su b ito a v v e rtire ch e i c r ite ri di E u rip id e e quelli d i A risto te le sono fo n d a m e n ta lm e n te d iv ersi. P e r A risto te le il tip o m ig lio re d i ric o n o sc im e n ­ to è ’ q u ello che sc a tu risc e d a i f a t t i ste ssi (ή έξ αυτών τών πραγμάτων : Poet., 1455 a 16), m e n tre s o m m a m e n te a r ­ tificioso, b en c h é a ssa i u s a to p e r m a n c a n z a d i c a p a c ità a rtis tic h e , è quello o tte n u to p e r m ezzo d i seg n i e s te ­ rio ri (ή άτεχνοτάτη καί ήι πλείστηι χρώνται δι’ άπορίαν, ή διά τών σημείων [sci. άναγνώρισις] : 1454 b 20-21). E u rip id e in v ece n o n c o n d a n n a i σημεία in sé ; di σημεία επίκτητα, p e r serv irci d ella te rm in o lo g ia a r is to ­ te lic a , egli fa u so t a n t o ne\V Elettra stessa, v . 573 s., ove il segno in d isc u tib ile d i ric o n o sc im e n to è ra p p re s e n ta to d a ll’o i ^ παρ’ όφρύν (cfr. A risto te le , Poet., 1454 b 24) q u a n to n ell’Io n e , v . 1417 ss., ove i σημεία sono r a p p r e ­ s e n ta ti dalΓöφασμα e d ag li a l t r i o g g e tti ch e C reu sa lasciò n e lla c a s s e tta a c c a n to a l figlio (cfr. A ris to te le , Poet., 1454 b 24-25) ; egli c o n d a n n a u n d e te r m in a to u so d ei σημεία ch e g iu d ic a p a rtic o la rm e n te in v ero sim ile . I n ­ f a t t i il c o n c e tto delΓείκóς, d ella v e ro sim ig lia n z a p o e tic a (d a n o n c o n fo n d ersi co n l a v e ro sim ig lia n z a n a t u r a l i ­ stica) ch e d e v e essere legge su p re m a d e ll’o p e ra d ’a r te , fu , p rim a a n c o ra d i essere te o riz z a to d a A risto te le n e lla Poetica (1452 a 19 p e r q u a n to rig u a r d a i ric o n o sc im e n ti), o sse rv a to com e n o rm a c o s ta n te d a E u rip id e ch e lo d e ­ riv ò , v e risim ilm e n te , d a lla so fistica e, p iù p re c isa m e n te , d a A n tifo n te (v e d i F r . S olm sen, A n tip h o n -S tu d ien , « N e u e P h ilo l. U n te rs .» V i l i [1931] p p . 54-55, e cfr. S ch m id , GOL, I I I , p p . 485, n. 0 ; 512, n. 2 ; 754, n . 0 ; D e

E U R IP ID E , 3-4

165

in te s s u ta d a lla t u a sp o la, in cui lo a v v o lsi u n te m p o , p e r s o ttr a r lo a lla m o rte ? — Elettra. N o n sai d u n q u e che q u a n d o O re ste fu esilia to d a lla p a t r i a io ero a n c o ra fa n c iu lla ? M a a n c h e se io av essi te s s u to d e i p e p li, com e p o tre b b e oggi in d o ssa re quegli stessi a b iti che p o r ta v a q u a n d o e ra ra g a z z o , a m en o che i p ep li n o n crescan o assiem e a l co rp o ? 4. U n a ltr o la m e n ti p u re a g ra n v o ce i tra v a g li dei D a n a i. I. P ro p rie , Eschilo, p . 76 ; L esk y , T r. Dicht., p . 203 ; v e d i a n c h e il c o m m e n to a Phoen. 749-752 e J . D u c h em in , Α ’άγών dans la tragèdie grecque, P a ris 1945, p p . 202203. P e r i p ro b le m i tecn ic i ch e n a sc e v a n o d a lla n ec es­ s ità di c o n se rv a re la « v e risim ig lia n z a » n e ll’azio n e d ra m ­ m a tic a si v e d a t u t t a la p rim a p a r te del v o lu m e di F . G u g lielm in o , A rte e artifizio nel dram m a greco, C a ta n ia 1912, p p . 1-145). T a lv o lta p ro p rio l ’an sio sa p re o c c u p a z io n e d i E u rip id e di e v ita r e le in v e ro sim i­ g lia n z e c re a d elle a u te n tic h e in v ero sim ig lia n ze (vedi L e sk y , T r. Dicht., p . 204) ; m a d i so lito i ric o n o sc i­ m e n ti sono d a lu i p r e p a r a ti c o n c u r a m in u z io sa e « p o ­ liziesca a c u te z z a » (S olm sen, E u rip id es’ Io n ecc. c it., p . 396), e d a t t u a t i p e r m ezzo di in fallib ili segni : il s e n tim e n to , la « v o ce del cu o re » n o n vi h a n n o p a rte , e la co m m o zio n e n o n e ro m p e se n o n q u a n d o la ra g io n e è s t a t a p e rs u a s a d a u n ’in ecc ep ib ile d im o strazio n e. O v ­ v ia m e n te , q u in d i, la sce n a d elle Coefore, in cui il ric o n o ­ sc im e n to a v v ie n e a d o p e ra di n u n im p ro v v isa in tu iz io n e e illu m in a z io n e se n tim e n ta le , e i σημεία sono a d d o tti d a E l e t t r a solo co m e u n a specie di c o n fe rm a accesso ria d in a n z i alle esita z io n i d el co ro (cfr. V algim igli, op. cit., I. cit.) d o v e v a a p p a rire a d E u rip id e te c n ic a m e n te d ife t­ to s a e p e rsin o rid ic o la (p er u n ’an a lisi a b b a s ta n z a v ic in a a lla m ia d ella sce n a n e l suo com plesso si v e d a D ennisto n , n e lla s u a c i t a t a edizione, p . 114). 4. I l fra m m e n to a p p a rte n e v a a lla parodos. Ip sip ile re sp in g e i ric h ia m i, ch e il coro h a f a tto , a ll’in c a lz a n te e se rc ito a rg iv o , e d ice ch e il suo cu o re d esid e ra s o lta n to v e d e re le im p re se degli A rg o n a u ti e u d ire il su ono d ella

POETICA PR E-PLA TO N IC A

800

190

5. I p h . A ul. 797-800 ε ΐτ ’ έν δέλτοις Πιερίσιν μϋθοι τά δ’ές ανθρώπους ήνεγκαν παρά καιρόν άλλως 6. M ed. 190-203 σκαιούς δέ λέγων κούδέν τι σοφούς τούς πρόσθε βροτούς ούκ αν άμάρτοις, οΐτινες ύμνους έπί μεν θαλίαις επί τ ’είλαπίναις καί παρά δείπνοις *I, c e tr a d i O rfeo : c a n ti p u r a ltr i i tra v a g li d ei D a n a i (p er la ric o stru z io n e v e d i U . S c a te n a , Studio sulla Ip sipile euripidea, « S cu o la d i filol. c lassica d e ll’U n iv . d i R o m a », I , 3, 5-7, 1934, p . 56). M e n tre E sc h ilo s e n tiv a l ’e r e d ità o m eric a com e p a r te r ile v a n te d e lla p r o p r ia p o esia, E u rip id e s e n te la n e c e ssità d i u n rin n o v a m e n to a n c h e c o n te n u tis tic o d e lla tra g e d ia , che n o n p u ò rip e te re c o n tin u a m e n te , sia piu· in n o v a n d o n e lo sp irito , i vecch i m iti, m a d ev e a ttin g e re a n u o v e fo n ti. È a p p e n a il caso d i ric o rd a re la p re d ile z io n e d i E u rip id e p e r m iti po co n o ti e « ro m a n tic i », o p e r d ra m m i a in tre c c io in te ra m e n te n u o v o (vedi p e r t u t t i S ch m id , GGL, I I I , p. 333 s. ; 687 ; 759 s. ecc.). L o stesso fa s tid io p e r gli a rg o m e n ti tra d iz io n a li d e ll’e p ic a in Ib ic o , 3 D ., v. 23 ss. 5. I n n o n p o ch i p assi delle tra g e d ie c o n se rv a te d i E u ­ rip id e e in q u a lc h e fra m m e n to d elle p e r d u te si tro v a n o c ritic h e riv o lte n o n a lla te c n ic a d ra m m a tic a , m a p i u t ­ to s to al c o n te n u to m itico -relig io so di p o esie di cu i spesso n o n si riesce a id e n tific a re l ’a u to re (cfr. S ch m id , GGL, I I I , p . 704 e n . 1). Così, a d es., n e ll’-EVacZe T eseo, c e r­ ca n d o d i d isto g liere E ra c le d a i su o i p ro p o s iti su icid i esce in q u e s te p a ro le : ούδε'ις δέ θνητών τα ϊς τύχαις άκήρατος, || ού θεών, άοιδών εΐπερ ού ψευδείς λόγοι (ν ν . 13141315) ; e p ro seg u e e n u m e ra n d o le m a lv a g ità , gli a d u l­ te ri, le vio len ze, ch e n o n im p ed isco n o ag li dèi di a b ita r e s e re n a m e n te l ’O lim po. M a E ra c le risp o n d e sd e g n o ­ sa m e n te d i n o n c re d e re p o ssib ile ch e gli dèi si m acc h in o d i ta li e m p ie tà : άοιδών οΐδε δύστηνοι λόγοι (v. 1346), « q u e s te n o n sono che s c ia g u ra te in v e n z io n i d i p o e ti ».

E U R IP ID E , 5-6

16 7

5 . S ia ch e i ra c c o n ti delle ta v o le tte P ie rie a b b ia n o in o p p o rtu n a m e n te d iv u lg a to f r a gli u o m in i q u e ste fu tili n a rra z io n i.

6. N o n sb a g lie re sti, d icen d o sciocchi e p riv i d i ogni sag g e zza g li u o m in i d ’u n te m p o , ch e in v e n ta ro n o gli in n i p e r le fe s te e i c o n v iti e p e r a c c o m p a g n a re b a n ­ c h e tti, com e a u d iz io n i a t t e a ra lle g ra re la v i t a ; m a n e s ­ su n o se p p e tr o v a r e il m o d o d i p la c a re con la p o e sia e L a re lig io s ità t u t t a in te rio re e p e rso n a le di E u rip id e (ve­ d i in p ro p o s ito il saggio d i F . C h a p o u th ie r, E uripide et Vaccueil du divin, in « E n tr e tie n s su r l ’a n tiq u ité classiq u e. I . L a n o tio n d u d iv in d e p u is H o m è re ju s q u ’à P la to n », V a n d o e u v re s-G e n è v e 1952, p p . 205-237 ; p e r il p asso d el VEracle v e d i in p a r tic o la re la p . 212) si r i ­ b e lla c o n tro d e te r m in a ti a s p e tti d ella relig io n e t r a d i ­ zio n ale , c o n s id e ra ti d ep lo re v o li in v e n z io n i dei p o e ti : E u rip id e p ro se g u e c o n ciò u n a tte g g ia m e n to ch e e ra s ta to g ià d i S en o fan e, E ra c lito , Solone eco. — 798· èv δέλτοις: cfr. I . A . , v v . 98, 116. L e « ta v o le tte p ierie » so n o , n a tu ra lm e n te , i lib ri dei p o e ti. — 8oo. π α ρ ά καιρόν: l ’im p o rta n z a d e lla d o ttr in a p ita g o ric o -g o rg ia n a del και­ ρός p e r la p o e tic a e u rip id e a è s t a t a g ià m essa in luce n e l c o m m e n to a 1 (P hoen ., 749-752). N o n è escluso che in E u rip id e il c o n c e tto di καιρός si c a ric h i d i sfu m a ­ tu r e m o ra lis tic h e : q u i παρά καιρόν sono d efin ite le d e ­ scriz io n i deg li a m o ri co lp ev o li d i L e d a e d i G iove (I. A ., w . 796-797). che, in q u a n to αισχρά, sa re b b e s ta to m eglio ta c e re . V ed i a n c h e la n. a 11 (T ro ., 384-385). 6. E u rip id e n u tr ì d isp rezzo , o q u a n to m en o in c o m ­ p re n s io n e p e r le fo rm e di p o e sia d iv e rse d a lla tr a g e ­ d ia . E g li p ro n u n c iò a d esem p io u n a sd eg n o sa c o n ­ d a n n a d e lla co m m e d ia (άνδρών δέ πολλοί του γέλωτος είνεκα II άσκοΰσι χάριτας κερτόμους· εγώ δέ πω ς || μισώ γελοί­ ους, οϊτινες τήτει σοφών || άχάλιν’ ε'χουσι στόματα κτλ : fr. 492 Ν .2), in c u i è d a v ed e re, o ltre che lo sfogo dello sp ie g a ­ b ile ris e n tim e n to d i m i p o e ta ch e delle in v e n z io n i dei co m ici fu il b ersag lio p re fe rito (E u rip id e re a g iv a forse alle in te m p e ra n z e del g io v a n e A risto fa n e : cfr. S chm id, GGL, I I I , p. 319, n . 4 ; 414, n . 10), a n c h e l ’espressione d i u n a co n cezio n e p a r tic o la rm e n te a u s te r a d e lla p o esia,

POETICA PR E-PLA TO N IC A

200

ηυροντο βίου τερπνάς άκοάς · στυγίους δε βροτών ούδείς λύπας ηΰρετο μούσηι καί πολυχόρδοις ώιδαΐς παύειν, έξ ών -9-άνατοι δειναί τε τύχαι σφάλλουσι δόμους, καίτοι τάδε μεν κέρδος άκεΐσθαι μολπαΐσι βροτούς - ί'να δ ’ευδειπνοι δαΐτες, τί μάτην τείνουσι βοήν ; το παρόν γάρ έχει τέρψιν άφ’αύτοΰ δαιτός πλήρωμα βροτοΐσιν. 7. Τ γο . 608-609 ώς ήδύ δάκρυα τοΐς κακώς πεπραγόσι •θρήνων τ ’όδυρμοί μοΰσά ·9·’ή λύπας έχει. *Il co n fo rm e del re sto a u n a se n sib ilità p iu tto s to d iffu sa : c fr. Is o c ra te , A n tid . 2 8 4 ; Pac. 14. N e l p a sso d ella M edea q u i rip o r ta to il p o te re p ro p rio d e lla p a r o la di p la c a re , d i c u ra re (άκεΐσθαι, v. 199) i d o lo ri e le p a s ­ sioni, in a ltr i te rm in i il p o te re c a ta rtic o d e lla p o esia n o n è rico n o sc iu to a d ogni « g en e re », n o n , c o m u n q u e , a lla liric a ; e d a ltro v e è e s p re ssa m e n te n e g a to a n c h e a lla p o esia o rfic a (vedi Ale., v v . 966-970: ούδέ τι φάρμακον Il (sci. ηδρον) Θρήισσαις έν σανίσιν, τάς || Ό ρ φ εία κατέγραψεν || γήρυς, e cfr. K ra n z , Stasim on, p. 188), b e n c h é a d essa si ric o n o sc a u n p a rtic o la re v a lo re di sed u z io n e : v e d i a d es. A le., v v . 357-359 : εΐ δ’ Ό ρφ έω ς μοι γλώσσα καί μέλος παρήν, || ώστ’ ή κόρην Δήμητρος ή κείνης πόσιν || ΰμνοισι κηλήσαντά σ’ έξ "Αιδου λαβεΐν...; I . Α ., ν ν . 1211-1213: εί μέν τον Ό ρφ έω ς εΐχον, ώ πάτερ, λόγον, || πείΟ-ειν έπάιδουσ’, ώσ-9·’ όμαρτεΐν μοι πέτρας, || κηλεΐν τε τοΐς λόγοισιν οΰς έβουλόμην ... e cfr. Βα., ν . 562 ss. ; M ed., v. 543. Q u e lla di fa r ce ssare i d o lo ri è p re ro g a tiv a di D ioniso, dio d ella p o esia tra g ic a : cfr. B a., v v . 378-381 : τά δ’ έχει (sci. D io ­ niso) Il θιασεύειν τε χοροΐς || μετά τ ’ αύλοϋ γελάσαι || άποπαΰσαί τε μέριμνας (p er la co n n essio n e d i D io n iso co n le M use e con la p o e sia cfr. Ba., v v . 409 ss. e n n . D o d d s ivi ; I . T ., v v . 1243-44). P e r E u rip id e q u in d i, com e g ià p o r E sch ilo (2 [fr. 341 N .2] e n n . ivi) l ’a r te di D ioniso è s u p e rio re a ll’a r te d i O rfeo, in q u a n to è la so la c a p a c e d i e s e rc ita re u n a fu n z io n e c a ta r tic a . — ν . 191. t o ù s πρόσθε ßpoToüs! O m ero, o i p o e ti lirici. Si ric o rd in o

E U R IP ID E , 6-7

169

col m u ltis o n o c a n to gli odiosi d o lo ri dei m o rta li : e p p u re p e r c a u s a lo ro m o rti ed o rre n d e sc ia g u re ro v in a n o le case. E p p u r e s a re b b e s ta to u n v a n ta g g io che gli u o m i­ n i q u e s ti d o lo ri o rn a sse ro col c a n to ; m a là ove so n la u ti b a n c h e tti, a ch e le v a re u n in u tile s tre p ito ? I l p re se n te , i n f a tti, h a in se stesso u n g o d im e n to p e r i m o rta li, la p ie n e z z a d el c o n v ito . 7. Q u ale sollievo a rre c a n o ag li s v e n tu r a ti le lacrim e , e i fu n e b ri c a n ti la m e n to si, e u n a p o esia ch e c a n ta il d o lo re ! p o e ti com e T eo g n id e o A n a c re o n te (vedi D . L . P ag e, E u rip id es. M edea. T h e t e x t e d ite d etc. b y D . L . P ., O x fo rd 1952, ad l.). — 194. repirvàs: p e r il m o tiv o d e lla τέρψις p r o d o tta d al c a n to cfr. O m ero, 4 (θ 45) e n n . iv i ; E u rip id e , 9 (Suppl. 183) e n . ivi. — 196. μ ο ύσ η ι: il c a n to . L ’u so tr a s la to del te rm in e è assa i co m u n e in E u r i p i d e : cfr. H ip p ., v. 1135; Io ., v v . 1091, 1 0 9 7 ; Phoen., v . 1028 ; H el., v . 165, eco. 7. v. 608. ήδύ : la p o e sia h a u n p o te re c o n so la to re n o n o s ta n te il c o n te n u to lu ttu o s o , o, m eglio, u n p o te re c o n so la to re che s u p e ra il c o n te n u to lu ttu o s o , u n p o te re c a ta r tic o (v ed i n n . al p asso p re c e d e n te ). L e e sp re s­ sio n i δάκρυα, -θρήνων όδυρμοί p o sso n o a llu d e re sem p li­ c e m e n te al sollievo ch e è offerto dallo sfogo fisiologico d el p ia n to (cfr. O m ero, Ψ 10, 98 ; λ 212 ; Ω 513 ; τ 203 ecc. ; G o rg ia, 1 [Hel. 9], n. a έλεος πολύδακρυς e a πόθος φκλοπενθής ; E u rip id e , S u p p l., v. 79 : άπληστος ... χάρις γόων ecc.) ; m a c o n fro n ta n d o col n o stro u n a serie di p a ssi, ra c c o lti e a n a liz z a ti g ià d a E g g e rk in g , A ffect, trag., p p . 23-29, in cui il coro, o q u a lc h e perso n ag g io in v e s tito m o m e n ta n e a m e n te d ella fu n z io n e d i s p e t t a ­ to re , esp rim e il senso di co m p assio n e che lo p re n d e di fr o n te alle tra g ic h e v icen d e , e ch e lo sp in g e al p ia n to (M ed ., v. 906: κάμοί κατ’ οσσων χλωρόν ώρμήθη δάκρυ, e cfr. v v . 996, 1221, 1233; Heracl., v. 129: ώστε μ ’ έκβαλεΐν οΐκτωι δάκρυ, e cfr. w . 232, 445 (ώικτιρα, κατοικτίρω) ; H ippol., w . 853-4 : δάκρυσί μου βλέφαρα || ... τέγγεται ; 1464 : πολλών δακρύων ; A ndrom ., ν . 421 (ώικτιρα) ; Hec., w . 296298 : ούκ έστιν οΰτω στερρός άνθρώπου φύσις, || ήτις γόων σών καί μακρών όδυρμάτων || κλύουσα θρήνους ούκ αν έκβάλοι

POETICA PRE-PLA TO N IC A

8. T ro . 1242-1245 εί δέ μή θ-εός έστρεψε τάνω περιβαλών κάτω χθ-ονός, άφανεϊς άν οντες ούκ άν ύμνήθημεν άν μούσαις άοιδάς δόντες ύστέρων βροτών. 180

9. S u p p i. 180-183 τόν θ-’ύμνοποιον αύτός άν τίκτηι μέλη χαίροντα τίκτειν * ήν δέ μή πάσχηι τάδε,*I δάκρυ θ v e d i a n c o ra fr. 407 Ν .2; S u p p i., w . 48 s., 280 s. ; Here., v . 449 s. ; Tro., v v . 4 72-73; E I., v . 1168, ecc.), se n e p u ò d e d u rre che E u rip id e a n tic ip ò in q u a l­ che m o d o in tu itiv a m e n te la d o ttr in a a ris to te lic a dello έλεος (per φόβος v e d i E g g e rk in g , l. cit., e cfr. G o rg ia, 1 [Hel. 9], n . a φρίκη περίφοβος) a ttr a v e r s o cu i si o p e ra la c a ta rs i tra g ic a . L ’esp ressio n e μοΰσα ή λύπας έχει n o n p u ò in d ic a re ch e « la p o esia che n a r r a casi d o lo ­ ro si, la p o esia tra g ic a », e d il sollievo (ήδύ) ch e essa offre d e v ’essere o v v ia m e n te d ’a l t r a natu ra che q u ello im m e ­ d ia to dello sco p p io d i p ia n to , in q u a n to è m e d ia to a ttra v e rs o l ’espressione le tte r a r ia (μοΰσα). V e d i a n c h e le n n . a 9 (S u p p l ., 180-183). — 609. λύπαξ: è il c o n te n u to lu ttu o s o d ella p o e sia tra g ic a , ch e E u rip id e o p p o n e v a co n sa p e v o lm e n te alla liric a : cfr. S u p p l., v v . 975-76: άοιδαί ·9·’άς χρυσοκόμας || ’Απόλλων ούκ ένδέχεται ; I. Τ., ν ν . 182185 : τάν έν θρήνοισιν μούσαν || νέκυσι μελομέναν, τάν έν μολπαΐς || 'Ά ιδας ύμνεΐ δίχα παιάνων ; H y p sy p ., Ρ . O x y . V I, 852, fr. 1, col. 4, ν ν . 5-9 = S u p p l. E u r. p . 52, w . 4-8 : τα δ ’ έμά πάθεα || τίς αν ή γόος ή μέλος ή κι-9-άρας II έπί δάκρυσι μοϋσ’ άνοδυρομένα || μετά Καλλιόπας |] έπιπονοϋσ’ άν έλθοι ; e cfr. a n c o ra I . Τ ., ν . 143 ss. ; Tro., w . 120-21 ; 511 ss. ; H el., ν . 164 ss. ecc. 8. L a concezione d ella p o esia com e e te r n a tric e della fa m a e d e lla s v e n tu ra u m a n a , ch e è im a e r e d ità o m erica, r ito r n a sp esso in E u rip id e : cfr. S u p p l., v v . 1224-25 ; Here., ν . 355 ss. ; Tro., w . 1 1 8 8 -8 9 ; A le., v v . 4 4 5 -5 4 ; H ip p ., v v . 1428-30. P ro p rio a p ro p o s ito d i q u e s t’u ltim o p a sso T h . G o m p erz, H ellenika, L eip z ig 1912, I , p . 77, sc riv e v a che solo u n p o e ta « d ise rta to d a t u t t e le G razie» p o te v a im m a g in a re ch e Ip p o lito a v re b b e t r o v a to u n a co n so lazio n e n e l f a tt o che il ric o rd o d e lla p a ssio n e san -

E U R IP ID E , 8-9

171

8. Se u n d io n o n ci avesse p r o s tr a ti, sco n v o lg en d o o g n i co sa a tto r n o a n o i, sa re m m o s o lta n to d e i m o rti o sc u ri e n o n sa re m m o c e le b ra ti p e r a v e r fo rn ito m a te r ia d i c a n to alle o p ere d ei p o e ti fu tu ri. 9. I l p o e ta , q u a n d o c re a i su o i c a n ti, d ev e c re a rli n e lla g io ia ; ch é, se il suo s ta to d ’a n im o è d iv erso , n o n g u in o s a d i F e d r a sa re b b e s o p ra v v is s u to n e lla p o esia. E p ­ p u re a n c h e a lla fine di im a delle tra g e d ie p iù dolorose di E u rip id e , le Troadi, l ’u n ic a voce d i consolazione è q u e lla ch e a n n u n c ia la c a ta rs i del d o lo re n e lla poesia. Cfr. P o h le n z , Gr. T r., I , p p . 355-371 ; I I , p . 152 ; S chm id, GGL, I I I , p . 739 e n n . iv i ; e v e d i a n c h e Tro., v v . 120121 : μοϋσα δέ χαυτη τοΐς δυστήνους || ατας κελαδεΐν άχορεύτους. — 1244· άφανεΐ;: cfr. S affo, 4 (55 L .-P .), ν . 3. 9. U n a q u e s tio n e p re lim in a re rig u a r d a l ’a u te n tic ità d i q u e s ti v e rs i che, s o s p e tta ti d a M a tth ia e e M ark la n d , fu ro n o r ite n u ti s p u ri ed e s p u n ti a d es. d a T y rw h itt, N a u c k , D in d o rf, W eck lein , nelle ris p e ttiv e edizioni. I . A. H a r tu n g , E uripides restitutus. V o lu m en a lte ru m , H a m b u r g i 1844, p . 422, seg u en d o l ’ip o tesi del R eisk e, ch e i v e rs i in q u e stio n e a p p a rte n e s s e ro a u n ’a ltr a tra g e d ia e u rip id e a , li in se riv a , p e r a ffin ità di a rg o ­ m e n to , t r a g li a ttu a li frr. 215 N i2 e 201 N .2 d ell’A ntiope, co n cui, a suo p a re re , essi fo rm a v a n o u n t u t t o u n ita rio . M a g ià G. H e rm a n n (E u rip id e s, Supplices, re c e n s u it G. Ξ ., L ip sia e 1811, ad l.) o b ie tta v a a l R e i­ sk e : « aliunde illa tu m (il ν . 180 e i seg u e n ti) nihil

persuadeas, n is i quod cur adscriptum fuerit probabi­ lem rationem reddideris ». M e to d ic a m e n te , in f a tti, n o n si v e d e la ra g io n e d e ll’esp u n zio n e. Gli e d ito ri m o d e rn i (M u rray , P a rm e n tie r) seg n a n o u n a la c u n a d o p o il v. 179 (il P a rm e n tie r , n e lla Notice p re m e ssa a lla su a e d i­ zio n e d elle S u p p lic i, P a ris 1923, p . 84-85, v e d e a n c h e in q u e s to p a sso im a p o le m ic a c o n tro E schilo) ; m e n tre u n t e n t a t i v o d i d im o stra z io n e d ell’in te g rità del te s to t r a d i t o si t r o v a in L . K re tz , Persönliches bei E u r ip i­ des, (D iss.) Z ü ric h 1934, p p . 76-77. C o m u n q u e d e b b a n o in s é rirsi n e l lo ro co n te sto , il sig n ificato d i q u e s ti v e rsi è c h ia ro : E u rip id e p o s tu la p e r il p o e ta m ia a sso lu ta s in c e rità d ’isp ira z io n e , u n ’id en tificaz io n e senza re sid u i

POETICA PR E-PLA TO N IC A

ουτοι δύναιτ’άν οίκοθέν γ ’ άτώμενος τέρπειν αν άλλους · ούδέ γάρ δίκην έχει. 10. S c h o l . A r. V esp. 1074 (fr. 663 N .2) ποιητήν δ’άρα Έ ρ ω ς διδάσκει, καν άμουσος ήι τό πριν. co n la s u a o p era, che so la re n d e p o ssib ile la c o m u n ic a ­ zione sul p ia n o p o etico . — v. ι8 ο . ύμνοποιόν: cfr. la ύμνοποιός ... Μοϋσα d i Rhes., v v . 651-652. A d E u r i ­ p id e m a n c a u n te rm in e specifico p e r in d ic a re il p o e ta tra g ic o : egli u s a u n p a io di v o lte μουσοποιός (T ro ., v . 1189 ; H ip p ., v . 1428), u n a v o lta μουσοπόλος (Ale., v . 445, e cfr. Phoen., v . 1499) e a b itu a lm e n te άοιδός (cfr. 12 [Here. v v . 678-79]). — τίκτηι: cfr. Here., 767 : έτεκον άοιδάς ; A n d r., v . 476 ; K u h lm a n n , P oe­ tae, p p . 14-15 ; C ousin, Études, p . 240 ; A risto fa n e , R a n ., v . 96 : γόνιμον ... ποιητήν. T u tte q u e s te m e t a ­ fore in sisto n o su l v a lo re c re a tiv o , s u ll’o rig in a lità d e lla p o esia. — ι 8 ι . χαίρονται cfr. G orgia, 1 (H el., 8), χαράν, e n . iv i. — 183. τέρπειν: v e d i so p ra , 6 (M ed ., 194), e n . iv i. E u rip id e n o n c o n d a n n a , q u in d i, la τέρψις com e e ffe tto d e lla p o esia, m a solo q u e lla τέρψις ch e è e ffetto d i u n a d e te r m in a ta poesia, q u e lla τέρψις che n o n è il su p e ra m e n to di u n dolore. D el p o te re se re n a to re d ella p o e sia E u rip id e h a f a tto u n o sp le n d id o elogio m itic o n el te rz o sta sim o dell’Elena. D eò (o N e m e si : v e d i C. P a ig e G o lan n , The T hird Stasim on of E u rip id e s’ H e­ lena, « T ra n s , a n d P ro c e e d , o f th e A m . P h ilo l. A ss. » 76 [1945] p p . 31-46) e r ra d is p e r a ta a lla ric e rc a d e lla figlia r a p it a : e p e r p la c a re il suo d o lo re Z eu s si riv o lg e alle C ariti ( w . 1341-1352) : βάτε, σεμναί Χάριτες, || ίτε, τά ι περί παρθένωι || Δηοϊ θυμωσαμέναι || λύπαν έξα^Ο,άξατ’ άλαλάι, II Μοΰσαί θ ’ υμνοισι χορών. || χαλκού δ ’ αύδάν χθονίαν II τύπανά τ ’ έλαβε βυρσοτενή || καλλίστα τότε πρώτα μακά || ρων Κύπρις · γέλασέν τε θεά || δέξατό τ ’ές χέρας || βαρύβρομον αύλόν || τερφθεϊσ’ άλαλαγμώι (si n o ti, t r a l ’a ltro , ch e il c a n to c o n so la to re è in to n a to d a Κύπρις, la d e a d e ll’a m o re : cfr. il fr. seg u en te). Si v e d a n o a n c o ra A le., v v . 343-347 ; Tro., v . 529, ecc. — aXXous i si stab ilisc e, q u in d i, u n a c o rre n te di συμπάθεια (cfr. v. 181 : πάσχηι) f r a il p o e ta e l ’ascol-

E U R IP ID E , 9-10

173

p o tre b b e , col cu o re a m a re g g ia to , a llie ta re gli a ltr i ; e n o n n e h a il d ir itto . 10. A m o re è m a e s tro d el p o e ta , a n c h e se p rim a e ra ig n a ro d i p o esia. ta to r e (v ed i D e lla V alle, Possibilità, p . 373), συμπάθεια ch e p u ò essere e ffe tto a n c h e di u n a p o e sia lu ttu o s a : cfr. il fr. 407 N .2, w . 1-2 : άμουσία τοι μηδ’ επ’ οίκτροΐσιν δάκρυ II στάζειν (cfr. Hec., ν ν . 296-98, e in g enere t u t t i i p assi c ita ti in n. a 7 [Tro., 608-609], sp e c ia lm e n te M ed., V. 996 : μεταστένομαι δέ σόν άλγος κτλ. V edi E g g erk in g , A ffect, trag., p . 23 ss.). E u rip id e a n tic ip a , q u in d i, p e r in tu iz io n e p o e tic a , u n a ltro d ei p rin c ip i d ell’e ste tic a a r is to te lic a : v e d i G orgia, 1 (H el., 9), n. a ΐδιόν τι πάθημα ; A jis to te le , Poet., 1455 a 30-32 : πιθα νώ τα το ι... οί έν τοις πάθεσίν είσιν, καί χειμαίνει ό χειμαζόμενος καί χαλεπαίνει ό όργιζόμενος άληθινώτατα, e cfr. l ’o ra z ia n o ut ridenti­ bus adrident, ita flentibus adsunt || hu m a n i vultus, eco. (A . P ., 101-102) e la n . del R o s ta g n i ivi. 10. I l fra m m e n to , t r a t t o d a lla Stenebea, e p iù v o lte c ita to n e ll’a n tic h ità (cfr. l ’a p p a ra to del N a u c k ; i n t e ­ re s s a n te P la to n e , S y m p ., 196 E : πας γοϋν ποιητής γίγνεται καν άμουσος ήι το πριν, ου αν ’Έ ρω ς άψηται) fa c e v a fo rse p a r te d i u n discorso d e lla n u tric e , che sv e la v a a B e lle ro fo n te l ’a m o re d i S te n e b e a (cfr. S ch m id , GGL, I I I , p . 391 e n . 8). — v . 2. Έ ρ ω ς: cfr. H el., v . 1349, c ita to in n o t a a 9 (S u p p l., 183) : q u i è, in d u b b ia m e n te , l ’a m o re p e r ciò ch e è o g g e tto d e lla p o esia, p e r le u m a n e v ic e n ­ d e ch e sono o g g e tto del c a n to (su q u e sto p u n to si v e d a l ’a c c e n n o d i D ian o , Poetica dei Feaci, pp. 22-23), com e n el fr. 773 1ST.2, w . 44-46 (dal Fetonte) : κόσμον 8’ υμεναίων δεσποσύνων || έμέ καί το δίκαιον [cfr. 9 {Suppi., 183)] άγει καί ερως || ύμνεϊν ; m a p u ò essere a n c h e l ’a m o re stesso p e r la p o esia. I n f a t t i , nell’A ntiope, al coro ch e gli c h ie­ d e co sa gli a b b ia p erm e sso di d iv e n ta re in v e n to re d ella m u sic a , A m fione risp o n d e (fr. 192 N .2): χρόνος θεών τε πνεϋμ’ ερως θ ’ ύμνωιδίας, ossia il c o n tin u o esercizio, l ’isp i­ ra z io n e d iv in a e l ’a m o re p e r il c a n to (cfr. N . W eck lein , D ie A ntiope des E uripides, « P h ilo lo g u s » 79 [1923] p. 58). Se q u in d i E u rip id e ric o n o sc e v a im a p a rtic o la re im p o rta n z a a lla p e riz ia te c n ic a ch e s ’a c q u is ta col te m p o

POETICA P R E -P LATONI CA

385

11. T ro . 384-385 σιγάν άμεινον τάισχρά, μηδε μοϋσά μοι γένοιτ’ άοιδός η τις υμνήσει, κακά. 12. H e re . 673-695 ού παύσομαι τάς Χάριτας Μούσαις συγκαταμειγνύς,*1 (χρόνος: cfr. E schilo, 1 [Ag., ν . 107] : σύμφυτος αιών. P e r θεών πνεύμα v e d i p iù in n a n z i, 12 [Here. 686 e n .]), a n c o r p iù im p o rta n te e ra p e r lu i l ’a b b a n d o n o s p o n ta n e o a u n a v o cazio n e a p p a s s io n a ta m e n te s e n tita . — άμουσος : άμουσία è l ’asse n z a d a lla p o esia, m a a n c h e la m a n c a n z a d i se n sib ilità , la d u re z z a d i c u o re d i ch i n o n è s ta to in g e n tilito d a lla p o esia e n o n p u ò ac co g liern e il m e s ­ saggio (vedi il g ià c it. fr. 407 N .2, w . 1-2 : άμουσία τοι μηδ’ έπ ’ οίκτροϊσιν δάκρυ || στάζειν). ’Άμουσος in o l­ t r e p u ò significare « ro zzo , n o n e la b o ra to , in d eg n o d ’u n p o e ta » : del C iclope e b b ro d ice E u rip id e che άιδει ... άμουσ(α) (Gycl ., v v . 425-426) ; e u n ig n o to p e r s o ­ n ag g io è r a p p re s e n ta to άμουσ’ ύλακτών ώστε βαρβάρωι μαθεϊν (fr. 907 Ν .2, ν . 2, e cfr. A le., ν . 760). Q ui άμουσος, q u in d i, p u ò sig n ificare ta n t o « ch e n o n h a m a i co n o sc iu to la p o esia, che n o n è m a i s ta to p o e ta », q u a n to « ch e n o n h a m a i ra g g iu n to l ’is p ir a ta p e rfe z io n e n e lla p o e sia » ; e l ’in te ro fra m m e n to : « l ’am o re re n d e p o e ta a n c h e chi n o n lo è m a i s ta to », o p p u re : « l ’a m o re re n d e p o e ta a n c h e il c a ttiv o p o e ta ». N e l com plesso, la p r im a i n ­ te rp re ta z io n e m i se m b ra la p iù p ro b a b ile : ποιητήν e άμουσος so n o n e tta m e n te c o n tra p p o s ti e in d ic h e ra n n o , q u in d i, l ’u n o il p o e ta , l ’a ltro chi p o e ta n o n è in a lc u n m odo. 11. I v e rsi sono p ro n u n c ia ti d a C a ssa n d ra , che i n t e r ­ ro m p e l a riev o c azio n e delle d olorose v ic e n d e d e lla g u e rra d i T ro ia p e r n o n d o v e r ric o rd a re gli a d u lte r i ch e si c o m m e tte v a n o n elle case d ei G reci, a b b a n d o n a te d ag li sposi. S e m b ra q u in d i ch e E u rip id e s e n ta la n e c e ssità d i p o rre a lla p ro p r ia lib e r tà c re a tric e dei lim iti d e t t a t i d a p recise p re o c c u p a z io n i e tic h e , a c c e tta n d o così u n a co ncezione p ed a g o g ic a d ell’a r te . Che E u rip id e si p r o ­ p o n esse, in q u a n to p o e ta tra g ic o , d i essere s o p r a tt u t t o e d u c a to re d e l su o p o p o lo , sec o n d o l a concezio n e ch e gli

E U R IP ID E ,

11-12

175

11. È m eg lio c h ’io ta c c ia i f a t t i ig n o m in io si : e m a i io a b b ia p e r is p ira tric e u n a m u s a cho celeb ri il m alo . 12. N o n cesserò d a ll’u n ire le C a riti alle M use, d o l­ cissim o a c c o p p ia m e n to . C h ’io n o n v iv a se n z a le M use, fa p ro fe s s a re A ris to fa n e (nelle Rane, v . 1009 ss.), è s ta to s o s te n u to , co n m a g g io r c o n v in zio n e e co n m ag g io r ca lo re c h e d a o gni a ltr o c ritic o , d a l P o h le n z , in v a r i su o i s c r itti m a s o p r a tt u t t o in Gr. T r. (vedi l ’in d ic e del I voi. a l le m ­ m a Dichter als Erzieher seines Volkes), e re c is a m e n te n e ­ g a to a d es. d a S ch m id , GGL, I I I , p . 687. M a m i p a r e che la d ic h ia ra z io n e d i E u rip id e , d i c h ia ro sa p o re p ro g ra m ­ m a tic o , n o n p o s s a la sc ia r d u b b i sulle su e in te n z io n i. S a re b b e fin tro p p o fa cile o p p o rg li il f a tt o ch e egli spesso p o rtò su lla sc e n a m iti e p erso n ag g i ch e a lla m o rale c o ­ m u n e p o te v a n o a p p a rire r ip u g n a n ti (cfr. A risto fa n e , R a n ., V.1079 ss.), o ch e a d es. in A n d r., v v . 1040-41 n o n si p e r itò d i ric o rd a re q u elle m ed esim e a d u lte r e che q u i r i ­ f iu ta d i n o m in a re . I l c rite rio secondo cui E u rip id e a c ­ c e tta v a , o rifiu ta v a , di in tr o d u r r e d e te r m in a ti m iti o d e te r m in a ti p erso n a g g i n elle su e tra g e d ie , n o n p o te v a essere se n o n q u ello d i im a m o ra le p e rso n a le e del και­ ρός p o e tic o (cfr. 5 [I . A . , 8 0 0 ] e n . ivi). 12.

In

q u e sto

sta sim o

d e ll’EraeZe e n e i fr a m m e n ti

dell’A ntiope r ip o r ta ti p iù o ltre E u rip id e n o n e sp rim e u n a p a r tic o la re concezione d el tra g ic o , m a u n a a p p a s ­ s io n a ta c e le b ra z io n e d ella p o e sia e in siem e, com e h a d e tto P o h le n z in u n a p a g in a a ssa i b e lla (Gr. T r., I, p . 304 ; v e d i a n c h e F a lte r , p p . 31-32 e O tto , M usen, p . 39), la riv e n d ic a z io n e del suo d ir itto d i v iv e re in m ezzo ag li a ltr i u o m in i la p ro p r ia v ita di p o e ta . I l c o ra le del YEracle esp rim e, com e dice il R o s ta g n i (Poe­ ti alessandrini, T o rin o 1916, p . 12) u n « v o to ... di p o e ta e d i le tte r a to m o d e rn o , a l q u a le il c u lto dei sogni i n te ­ rio ri b a s ta a rie m p ire la v ita ». I n esso l ’a r te è in te s a s o p r a tt u t t o co m e u n a b e a tific a n te a t t i v i t à dello sp irito ch e n o n h a b iso g n o d i g iu stific a z io n i a llo trie , p e rc h é t r o v a in se s te s s a la su a ra g io n e d ’essere : ch e n ella su a p ie n e z z a p u ò n a tu r a lm e n te c o m p re n d e re ogni e sp e ­ rie n z a d i v i t a (v ed i n . a l p a sso p re c e d e n te ) s e n z a che

176 675

680

685

POETICA PR E-PLA TO N IC A

άδίσταν συζυγίαν. μή ζώιην μέτ’ άμουσίας, αίεί 8’ έν στεφάνοισιν εϊην ’ έτι τοι γέρων άοιδός κελαδεΐ Μναμοσύναν ' έτι τάν Ή ρακλέους καλλίνικον άείδω παρά τε Βρόμιον οίνοδόταν παρά τε χέλυος έπτατόνου μολπάν καί Λίβυν αύλόν ' ουπω καταπαύσομεν Μούσας, αϊ μ ’ έχόρευσαν. p e r a ltro sia n ec essario fa re a d essa u n o specifico r i ­ ch iam o . — V. 673. Χ άριτας : n o n sono, q u in d i, solo p r o ­ te ttr ic i d ella liric a (vedi a d es. S affo, 1 [128 L .-P .] ; S tesicoro, 2 [14 D .]) m a a n c h e d e lla tra g e d ia , ch e n o n o ­ s ta n te il su o c o n te n u to lu ttu o s o o p e ra se m p re u n a c a ta rs i se re n a tric e . —■ 674. Μούσας: cfr. v. 686. — σ υ γ κ α τα μ ε ιγ ν ύ ς : l ’u n io n e delle G razie e delle M use n o n in d ic a se m p lic e m e n te il c a n to di rin g ra z ia m e n to (cfr. U . v . W ilam o w itz, E uripides Herakles, "Berlin 19332, ad l.), m a ra p p re s e n ta il le g a m e in te rio re , il ra p p o r to d i συμπάθεια (vedi n . a 9 [Suppl., 180-183]) ch e si s ta b i­ lisce fra il p o e ta e gli a s c o lta to ri (P o h len z, Η . M ., p. 2 5 6 ; Gr. T r., I, p . 304). — 675. ά δ ίσ τ α ν : in senso a t ­ tiv o , che p ro d u c e Γ ηδονή p ro p r ia dello s p e tta c o lo t r a ­ gico (cfr. A risto te le , Poet., 1453 b 10-12 ; 1459 a 2021). —■676. ά μ ουσ ία ς : q u i è, in senso p ro p rio , la m a n ­ c a n z a delle M use, l ’a sse n z a di p o e sia : cfr. 10 (fr. 663 N .2) e n. al v. 2 : άμουσος. — 677. èv σ τεφ ά νοισ ιν : i c o re u ti p o r t a ­ v a n o im a co ro n a. « C h ’io sia se m p re f r a le c o ro n e » significa q u in d i « ch e io p o ssa c o n tin u a re la m ia m is ­ sio n e d i p o e ta » . — 678. I t i t o i : cfr. E sc h ilo , 1 {Ag., 105 s.) (F ra e n k e l, Agam em non, v o i. I I , p p . 63-64). — 678-79. γέ ρ ω ν ά ο ιδ ό ς : c o m m o v e n te p ro fessio n e d i im a fe d e ltà a ll’a r te ch e a lim e n ta l ’in te r a e sisten za . — 679. Μ ναμοσύναν: p ro p ria m e n te : i v ec ch i c o re u ti n o n h a n n o a n c o ra d im e n tic a to il p a s s a to . M a q u i il γέρων άοιδός è e v id e n te m e n te d a id e n tific a re col p o e ta stesso , ch e co n se rv a, n elle su e o p ere, la m e m o ria del p a s s a to e al te m p o stesso la tra s f o rm a in u n « ric o rd o » p e r gli uo-

E U R IP ID E ,

12

177

m a t r a le c o ro n e sem p re . I l vecch io c a n to re fa a n c o ra ris u o n a re il n o m e d i M n em osine : io c o n tin u o a c a n ta re l ’in n o d e lla v i tto r ia d i E ra c le , a c c a n to a B ro m io , l a r ­ g ito re d i v in o , e alle m elo d ie d e lla lira d alle s e tte corde e d el fla u to lib ico . M ai rin u n c e rò alle M use, che m i h a n f a tt o p o e ta . L e fa n c iu lle d i B e lo , d esc riv en d o in cerchio le loro b elle d a n z e d in a n z i alle p o rte d el te m p io , in n a l­ za n o il p e a n a al b el figlio d i L a to n a ; d in a n z i al tu o *V . m in i a v e n ire , seco n d o u n a concezione p iù v o lte illu ­ s t r a t a . I n M ed., v v . 830-32, m a d re delle M use è n o n M ne­ m o sin e, m a A rm o n ia : ένθα (sci. in A ten e) ποθ’ άγνάς || έννέα Πιερίδας Μούσας λέγουσι || ξανθών'Αρμονίαν φυτεΰσαι: d e lla p o e sia si v e d o n o c o n c iò s o p r a ttu tto le q u a lità di g ra z ia e d i p ro p o rz io n e (vedi p e r q u e s ta genealogia, S ittig , s. V. H arm onia, R E V I I , 2381 ; il P ag e, nel suo c ita to c o m m e n to a lla M edea, ad l., in te n d e Μούσας com e so g g e tto , n o n com e o g g etto , e in te r p r e ta : q u a n d o le M use sono assiem e esse crean o u n a n u o v a essenza, la fig lia n o n d i u n a so la m a d i t u t t e . A rm o n ia). — 682. Bpó μιον: il dio d e lla tra g e d ia s ’a c c o m p a g n a alle M u ­ se : cfr. 6 {Med., 190-203), n. in tr o d u ttiv a . — 686. Μούσα? κτλ: q u i, co m e n el g ià c ita to fr. 192 1ST.2 de\Y A ntiope (cfr. a n c h e 10 [fr. 663 N .2] e n . ivi), è e sp re ssa l a fede n e ll’isp ira z io n e d elle M use, spesso ric o r d a te com e d iv in i­ t à d e lla p o e sia (cfr. E l., v. 875; S u p p i., w . 489, 883; M ed., V. 831 ; A n d r., v . 477; H el., v. 1345), an c h e se m a n c a , n a ­ tu ra lm e n te , n elle tra g e d ie eu rip id e e, la fo rm a d ’in v o c a z io ­ n e p r o p r ia d e ll’e p ic a e della liric a ( T ro ., v v . 511-13 : άμφί μοι ’Ίλιον, ώ || Μούσα καινών ύμνων || ώεισον έν δακρύοις ώιδάν έπικήδειον è u n a re m in isc e n z a epico -liric a : cfr. W . B re i­ te n b a c h , Untersuchungen zu r Sprache der euripideischen L y r ik , « T ü b . B e itr. » 20, S tu t t g a r t 1934, p. 285 ; F a l ­ te r , p . 40 ; S ch m id , GGL, I I I , p . 480, n. 2). I n u n solo p a sso (lirico) il p o te re d i elarg ire la p o e sia è a t t r i ­ b u ito a d A pollo : v e d i M ed., v v . 424-26 : ού γάρ έν άμετέραι γνώ μαι λύρας || ώπασε θέσπιν άοιδάν || Φοίβος, άγήτωρ μελέων (p e r il te r m in e ώπασε v e d i O m ero, 5 [θ-498]). — 692. κύκνο? ώ?: cfr. Here., v v . 109-110 : άοι-||δος ώστε πολιός δρνις.· I l c a n u to c a n to re si p a r a g o n a col cigno non solo p e r il c a n d o re delle su e p e n n e , m a a n c h e p e rc h é esso è a n im a le sa c ro alle M use : cfr. I . T ., v v . 1104-1105: κύκνος 12

POETICA PRE-PLA TO N IC A

178

690

695

παιάνα μέν Δηλιάδες ύμνοϋσ’άμφί πύλας τον Λατοϋς ευπαιδα γόνον είλίσσουσαι καλλίχορον * παιάνας δ ’έπί σοϊς μελάθροις κύκνος ως γέρων άοιδός πολιάν έκ γενύων κελαδήσω · το γάρ εδ τοϊς ύμνοισιν ύπάρχει. S t o b . Ill 12 (fr. 199 N .2, S u p p i. E u r . p . 14, 23-25) τό δ ’ασθενές μου καί το θήλυ σώματος κακώς έμέμφθης ' εΐ γάρ εδ φρονεΐν έχω, κρεϊσσον τόδ’έστί καρτεροϋ βραχίονος *I,

13.

μελωι-||δος Μούσας θεραπεύει (cfr. O tto , M usen, p. 61). — 694. το ... eu: « lie to a r g o m e n to » : cfr. 11 ( T ro ., 38485) e n n . ivi.

13. A q u ei p ro b le m i d ella p o e sia ch e a v e v a n o c o ­ s titu ito l ’in te re sse d i t u t t a la su a v i t a E u rip id e d ed icò p ro p rio sul d e c lin a re d e lla v i t a u n in te ro d ra m m a , VAntiope (p er la c ro n o lo g ia v e d i S ch m id , GGL, III, p. 559, n. 6). N o n è m io in te n to te n ta r e u n a n u o v a ric o ­ s tru z io n e d ell’in te r a tra g e d ia , d a ag g iu n g e re alle m o lte g ià p ro p o s te (vedi H a rtu n g , E uripides restitutus c it., I I , p p . 415-430 ; H . W eil, Etudes sur le drame antique, P a ris 1897, p p . 218-246 ; A. T acco n e, L 'A n tio p e di E uripide, «R iv. d i Filol.» 33 [1905] p p . 32-66, 225-263; H . S ch aal, De E u rip id is A ntiopa, (Diss.) B e rlin 1914 ; N . W ecld ein , Die A ntiope usw., c it. in n o ta a 10 [fr. 663 N .2]; S ch m id , GGL, III, p . 558 ss.), e n e p p u re u n ’e s a tta r e s ti ­ tu z io n e d e ll’ag o n e (per cui v e d i a n c h e D u c h e m in , L 'k γών c it., p p . 85-87), fa m o sissim o in t u t t a l ’a n tic h ità (che v e d e v a in esso o p p o ste e te o riz z a te le d u e co n c e ­ zio n i del βίος πρακτικός e del βίος θεωρητικός : v e d i p e r t u t t i A. G rilli, I l problema della vita contemplativa nel mondo greco-romano, M ilano 1953, spec. p. 26 e n. 2), di cu i rip o rto nel te s to s o lta n to i fra m m e n ti ch e esp rim o n o il p en siero d i A n fio n e -E u rip id e su lla poesia. L ’ag o n e d o v e v a a v e re n e lla tra g e d ia im p o rta n z a n o n m a rg in a le (c o n tra ria m e n te a q u a n to c red o n o a d es. W eil, op. cit., p p . 238-239 ; W e ck lein , art. cit., p . 69 ; S ch m id , GGL,

E U R IP ID E ,

12-13

179

p a la z z o com e u n cigno io, vecch io c a n to re , c o n tin u e rò a fa r ris u o n a re d alle c a n u te g u an c e il p e a n a : lie to a rg o m e n to i n f a t t i si offre a i m ie i in n i. 13. A t o r t o r im p ro v e r a s ti la m ia d eb o lez za e il m io a s p e tto fe m m in eo : se in f a tti io posso p e n sa re co n sag g ezza, q u e s to m i d à m a g g io r fo rza che u n b ra ccio ro b u s to . I l i , p . 560, n . 6 ; D u c h e m in , l. cit.). E sso a v e v a luogo n e l p rim o ep iso d io (T accone, art. cit., p . 225 ; W e ck lein , art. cit.), f r a d u e fra te lli, A m b o n e e Z eto , il p rim o in v e n to ­ re d ella lira (v ed i il fr. 190 N .a e W eil, op. cit., p . 218; W e ck lein , art. cit., p p . 57-58 ; P o h le n z, Gr. T r., I , p . 411) e a m a n te d e lla m u sic a e d e lla p o esia, d ella v i t a tra s c o rs a in se re n a s o litu d in e c re a tiv a ; il secondo p a rtig ia n o d i u n a co n cezio n e d ella v ita in te s a com e o p e ro sa e p u g n ac e a t t i ­ v ità , v irilm e n te im p e g n a ta nelle v ic e n d e del v iv e re c itta d in o e sociale, e q u in d i a c c e sa m e n te polem ico n ei c o n fro n ti del fra te llo d a lu i g iu d ic a to u n in u tile p e r ­ d ig io rn o . M e d ia n te il p erso n ag g io d i Z e to E u rip id e si a n tic ip a , p e r p o te rle c o n fu ta re , n o n ta n t o le critich e , p o n ia m o , d i u n A risto fa n e (W eil, op. cit., p . 24 0 ; N e s t­ le, E u r., p . 35), che in E u rip id e c ritic a v a n o n il p o e ta , m a solo q u ello ch e a i su o i occhi e ra u n c a ttiv o p o e ta , q u a n to p iu tto s to q u elle d e ll’u o m o d ella s tra d a , d e l­ l ’a te n ie s e q u a lu n q u e ch e v e d e v a n e l p o e ta u n uo m o in u tile , ozioso, d e d ito al b ere, e, co sa sca n d a lo sa p e r i b e n p e n s a n ti d i o gni te m p o , sp re g ia to re del d e n a ro : v e d i fr. 184 N .a = S u p p l. E u r., p. 12, 11-12 : μοϋσάν τιν’ άτοπον εισάγεις, άσύμφορον, || άργόν, φίλοινον, χρημάτων άτημελη. E Z e to e sp rim e b en e a n c h e le p re o ccu p a zio n i d e ll’u o m o p o litico , ch e n e lla sc a rsa v irilità del p o e ta , a i su o i occhi fe m m in eo d ’a s p e tto , sch iav o del p ia c e re e c a p a c e solo d i e le g a n ti v irtu o sism i, in d iv id u a u n pericolo p e r la v i t a d ella so cietà : cfr. fr. 185 N .a = S u p p l. E u r., p . 12, 5-8 : ’Ά μφιον], άμελεΐς ών σε φροντίζειν εχρην. || φύσιν γάρ [αύτος] ώδε γενναίαν [λαχών] || γυναικομίμωι διαπρέπεις μορφώματι ; fr. 187 N .a = S u p p l. E u r. p . 12, 15-20 : άνήρ γάρ δστις εδ βίον κεκτημένος || τά μεν κατ’, οί'κους άμελίαι πάρεις έόα || μολπαϊσι δ’ ήσθείς τοϋτ’ άεί θ η ­ ρεύεται II άργος μεν οΐκοις καί πόλει γενήσεται, || φίλοισι δ’ούδείςή φύσις γάρ οίχεται || δταν γλυκείας ήδονης ήσσων τις ήι

POETICA PR E-PLA TO N IC A

14. S t o b . I l l 27 (fr. 202 N .2, S u p p i. E u r. p . 15, 34-35) έγώ μέν οδν άιδοίμι καί λέγοιμί τι σοφόν, ταράσσων μηδέν ών πόλις νοσεί. 15. P h o t . L ex. p. 34, 15 (fr. 197 N .2, S u p p i. E u r. p . 14, 11 - 12 ) (μουσικής δ ’άτερ] βροτοΐσιν ευκρας ού γένοιτ’άν ηδονή*I (cfr. S u p p i., V. 882 ss., d o v e è d e s c ritto u n p e rso n ag g io che sa re b b e p ro p rio secondo il cu o re d i Z eto, p e rc h é παΐς ών έτόλμησ’ εύθύς ού προς ήδονάς || Μουσών τραπέσθαι προς το μαλθακόν βίου, || αγρούς δε ναίων, σκληρά τηι φύσει διδούς II εχαιρε προς τάνδρεϊον κτλ); fr. 188 Ν .2 : άλλ’ έμοϊ πιθοϋ· II παϋσαι μελωιδών, πολέμων δ’εύμουσίαν ]| ασκεί ' τοιαϋτ’ άειδε καί δόξεις φρονεϊν, || σκαπτών, άρών γην, ποιμνίοις επιστατών, || άλλοις τά κομψά ταϋτ’ άφείς σοφί­ σματα, II έξ ών κενοΐσιν έγκατοικήσεις δόμοις (l’a g ­ g e ttiv o κομψός, « e le g a n te , r a ffin a to », è u n te rm in e tecn ic o d e lla c ritic a le tte ra ria , ed è u s a to fr e q u e n te ­ m e n te n e lla co m m ed ia, in senso iro n ico e c o n im a p u n t a d i sp reg io : cfr. C ra tin o , frr. 169 e 307 K . ; A risto fa n e , R an. v. 967 = B X V 6 A S [T h eram en es] ; E rn e s ti, s. ν . κομψεύεσθ-αι ; E . N o rd e n , D ie antike K unstprosa, L eip zig 19234, I , p . 69, n. 1. P e r σόφισμα n el senso d i « t r o v a t a v irtu o s is tic a » cfr. A risto fa n e , R an., v v . 17, 872, 1104). N o n rim a n e , se c o n d o il p en sie ro co m u n e, ch e p ro c la m a re la s u p e r io r ità d e i f a tt i sulle p aro le , che ta lv o lta po sso n o o tte n e re m i in g a n n e v o le successo m e d ia n te i lo ro κάλλη (fr. 206 Ν .2, ν . 2) ; m a , dice Z eto , έγώ τά πράγματα || κρείσσω νομίζω των λόγων άεί ποτέ (ν ν . 5-6). C o n tro q u e s te a rg o m e n ta z io n i degli άμουσοι, A m fio n e -E u rip id e co stru isce la p ro p r ia d ifesa d ella p o esia. — v . 3. κρεϊσσον: q u e s ta a s s e rita s u p e ­ rio r ità del p en siero su lla fo rz a fisica p u ò essere u n a g iu stific azio n e n o n solo d el p o e ta , m a an c h e , p o n iam o , del filosofo o d i c h iu n q u e v iv a lo n ta n o d a lla v i t a p u b ­ b lic a : p e r E u rip id e q u in d i il p o e ta v a sem p re p iù id e n tific a n d o si co n Γ« in te lle ttu a le ».

E U R IP ID E , 1 4 - 1 6

181

1 4 . C h ’io p o ssa c o n tin u a re a c a n ta re e a p ro n u n c ia re p a ro le d i sag g ezza, se n z a risv eg liare a lc u n o d ei tra v a g li d a cu i la c i ttà è a g ita ta . 1 5 . S en za la p o e sia , g li u o m in i n o n o tte rre b b e ro u n a p e r f e tta fe lic ità.

14. V. 2. σοφόν: la g iu stificazio n e della p o esia è d u p lice : essa n o n t u r b a la p a c e d ella c ittà , p o ich é n o n su g g erisce p erico lo se a v v e n tu r e g u erresch e, com e A m fio n e affe rm a a n c h e nel fr. 194 N .2 = S u p p l. E u r. p. 14, 19-21 : ó S’ ήσυχος φίλοισί τ ’ άσφαλής φίλος || πόλει τ ’ άριστος. μή τά κινδυνεύματα || αινείτε κτλ. (la p a c e in f a t t i è p e r il p o e ta p re fe rib ile a lla g u e rra , è Μούσαισι προφιλεστάτη [Suppi., v . 489] : p e r le te n d e n z e p a c ifìste d i E u rip id e v e d i S ch m id , GGL, I I I , p p , 697, n . 7 ; 733) ; in o ltre , q u a n d o la c it t à è tr a v a g lia ta (νοσεί), il p o e ta p u ò d ire u n a p a ro la d i saggezza. E g li p u ò q u in d i a b u o n d ir itto s e n tirs i u n b u o n c itta d in o (εύ-9-ύδημον : fr. 227 N .2) com e l ’u o m o p o litic o n e ll’a g o rà (P o h len z, Gr. T r., I , p . 412 ; v e d i an c h e S olm sen, E u ­ rip id es’ Io n c it., p . 415). 15. F o z io d à s o lta n to il v. 2 ; l ’in te g ra z io n e μουσι­ κής δ ’ άτερ è d i v o n A rn im . A m fione ric o rd a al fra te llo , c h e h a r im p ro v e r a to il su o c a n to com e χρημάτων άτημελή (v e d i so p ra ), q u a n to sian o in s ta b ili e a n c h e in c a p a c i d i d a re u n a c o m p le ta so d d isfaz io n e i b e n i m a te ria li, ch e p re s to g e n e ra n o s a z ie tà (vedi i frr. 201, 213 N .2) ; n o n c ’è q u in d i che la c u ltu r a (μελέτη) ch e sia κρεΐσσον ολβου κτήμα (fr. 191 N .2), n o n c ’è che la p o esia ch e p o ssa d a re u n a fe lic ità p e r fe tta . "Οστις νέος ων μου­ σών άμελεϊ || τόν τε παρελθόντ’ άπόλωλε χρόνον || καί τον μέλλοντα τέ&νηκεν com e a ffe rm a E u rip id e in u n fra m ­ m e n to di u n a tra g e d ia sc o n o sc iu ta (fr. 1028 N .2). E d H e rm e s , ch e a p p a riv a ex m achina a lla fine dell ’A ntiope p e r a u to riz z a re e c o n sa c ra re c o n i su o i o rd in i l ’a t t i v i t à m u sic a le d i A m fione (Suppl. E u r. p . 21, v v . 63-70) p o ­ n e v a u n suggello d iv in o a ll’a p p a s s io n a ta a u to d ife sa d i E u rip id e .

23. A N A X A G O R A S D io g . I I 11 (59 A 1 D K ) δοκεϊ δέ πρώτος [sci. ’Ανα­ ξαγόρας], καθά φησι Φαβωρϊνος έν Παντοδαπηι ίστορίαι, τήν 'Ομήρου ποίησιν άποφήνασθαι είναι περί άρετης καί δικαιο­ σύνης. πρώτοξ : v e d i T eag en e, 3 (8, 2 D K ), n . a πρώ τος. A n a s ­ sa g o ra e v id e n te m e n te a p p ro fo n d ì (vedi C a n ta re lla , I n ­ troduzione, p. 42) il m e to d o in te r p r e ta tiv o d i T ea g en e, e F a v o rin o u sò l’a g g e ttiv o πρώτος co n im a c e r ta a p p ro s ­ sim azio n e (B a te s-H e rsm a n n , Alleg., p . 11 ; a n c h e W e h rli, Alleg., p . 67, fa n o ta r e ch e A n a ssa g o ra n o n fu c e rto il p rim o in senso a sso lu to a d a ttr ib u ir e a d O m ero delle in te n z io n i p ed ag o g ich e), o m eglio egli co n sid erò l ’a lle ­ g o ria d i A n a ssa g o ra « p iù s p ic c a ta m e n te e tic a ». A n ch e M. U n te rs te in e r, L a fisiologia del mito, T o rin o 1946, p . 203, n . 5, s o tto lin e a « la s o ttile d iffe ren z a che d istin g u e T eag en e d a A n a ssa g o ra : in f a tti le alleg o rie d i q u e s t’u ltim o e ra n o s p ic c a ta m e n te m o ra li, m e n tre T eag en e p a r tiv a d a u n a p re m e ssa p sico lo g ica ». S e­ co n d o N e stle, v. M . z. L ., p . 187 (m a v e d i g ià S ch m id , GGL, I I , p . 679), la te s tim o n ia n z a d i D io g en e L ae rzio n o n d ev e n e c e ssa ria m e n te f a r p e n sa re che A n a ssa g o ra si sia d e d ic a to e sp re ssa m e n te a lla in te rp re ta z io n e a l ­ leg o rica d i O m ero ; è possibile che egli a b b ia sem p li­ c e m e n te s o tto lin e a to il v a lo re etico d i a lc u n e a ffe rm a ­ zio n i o m eriche, com e a n c h e S o c ra te o c c a sio n a lm e n te

23. A N A S S A G O R A A q u a n to p a re , A n a ssa g o ra , com e affe rm a F a v o ­ rin o n e lla Storia varia, p e r p rim o d im o strò che la p o e sia d i O m ero h a p e r o g g e tto la v i r t ù e la g iu stiz ia . fa c e v a (v ed i S o c ra te , 1 [P la to n e , A poi., 22 C], n. a πολλά καί καλά). C e rta m e n te n o n c o n tie n e u n ’esegesi om erica, com e v o rre b b e P le b e , Origini, p . 12, il fr. 59 B 19 DK. A ltri p o i (H o w ald , A nfänge, p. 12 ; S chm id, GGL, I I , p . 717, n . 7 ; D . C iurnelli, L a filosofia di Anassagora, P a d o v a 1947, p . 13, n . 26, eoe.) escludono ch e A n a ss a g o ra p o te sse p r a tic a r e q u e sto tip o d i i n te r ­ p re ta z io n e , te n u to co n to del suo rifiu to s iste m a tic o di o g n i te n d e n z a e tic a . M a q u e s ta o biezione a p p a re n te ­ m e n te in ecc ep ib ile si fo n d a su l p re su p p o sto che l ’i n te r ­ p re ta z io n e alleg o ric a avesse se m p re u n o scopo ap o lo ­ g etico , il ch e è v e ro s o lta n to in u n c e rto m u n e ro di casi. A n a ssa g o ra , il φυσικός ασεβής, e d i suoi scolari (che in re la z io n e a lla lo ro m a n ie ra alleg o rica d ’in te rp re ­ ta r e la p o e sia v e n iv a n o a p p u n to c h ia m a ti Άναξαγόρειοι : efr, M e tro d o ro fr. 61, 6 D K ) c o n le lo ro alleg o rie c e rc a ­ v a n o b e n a ltr o ch e u n a m e d ia z io n e teo lo g ica, e n o n d ife n d e v a n o , m a a tta c c a v a n o la fed e tra d iz io n a le (v e­ d i I . H e in e m a n n , D ie wissenschaftliche Allegoristik der Griechen, « M n e m o sy n e » S. IV , 2 [1949] p p . 7-8). V edi a n c h e E g g e r, E ssai, p p . 61, 62 e n . 2 ; P leb e, Platone, p . 27.

24. P R O T A G O R A S 1. P l a t o P r o t. 338 E (80 A 25 D K , B I I I 14 AS) ήγοϋμαι ... άνδρί παιδείας μέγιστον μέρος είναι περί έπών δεινόν είναιέστιν δέ τοΰτο τα ύπο των ποιητών λεγάμενα οΐόν τ ’εΐναι 1 . π α ιδ εία ς μ έγισ το ν μ έρος: p e r P r o ta g o r a lo s tu d io d ella p o esia è u n a p a r te im p o r ta n te d e lla fo rm a z io n e c u ltu ra le , a n c h e se è d a esc lu d e re p e r il so fista u n a n o zio n e stricto sensu p e d a g o g ic a d e ll’a r te (v e d i o ltre , n . a òp-9-ώς). — ε π ώ ν : n o n sono s o lta n to « le p a r o le » d ei p o e ti (A. C apizzi, Protagora. Le testim onianze e i fram m enti. E d iz io n e r iv e d u ta e a m p lia ta eco., F ire n z e 1955, p . 200), m a p iù g e n e ra lm e n te l ’o p e ra p o e tic a (e sp ec ia lm e n te , a n c h e se n o n u n ic a m e n te , la p o e sia ep ica ), co m e m o s tra l ’a g g iu n ta e s p lic a tiv a έστιν δέ τοΰτο τά ύπο των ποιητών λεγάμενα κτλ. — - σ υ ν ιέ ν α ι: c ’è u n a s t r e t t a c o rris p o n d e n z a v e rb a le fr a q u e s ta a fferm a zio n e d i P r o ­ ta g o ra e u n a d elle b a t t u t e in tr o d u ttiv e d e ll’Ione di P l a ­ to n e , 530 C, in cu i S o c ra te a ffe rm a : ού γάρ αν γένοιτό ποτέ άγα-9-άς ραψωιδός, εί μη συνείη τά λεγάμενα υπό του ποιητοϋ. Ε e v id e n te ch e n e ll’Io n e P la to n e p re n d e le m osse d a lla co n cezio n e so fistica d e lla p o e sia e d e lla c ritic a , sia p u re p e r g iu n g e re a co n clu sio n i del t u t t o o p p o ste (v ed i in p ro p o s ito F la s h a r, Io n , sp e c ia lm e n te p. 32). —- ό ρ θ ω ς : sul sig n ificato d a a ttr ib u ir e a lla όρ-9-ότης p ro ta g o r e a si è m o lto discusso (b ib lio g rafia in C apizzi, op. cit., p. 330 ss., ch e p e rò n o n ric o r d a ad es. l ’in te rp re ta z io n e d i L eh rs, A risi., p . 4 0 : « quae poetae sententiae rectae, quae pravae sint », ch e n o n cred o a c c e tta b ile ). I n t e r p r e t a r e Γόρ-9-ότης com e p u r a Sprachrichtigkeit, o co m e 1’a ttu a zio n e d i u n p rin c ip io p u ra m e n te logico, n o n esa u risce la co m p lessa p re g n a n z a di q u e sto c o n c e tto . N el seg u ito d e lla d iscu ssio n e co n S o cra te , a p p lic a n d o la ric e rc a d e lla όρ·ί)ότης allo Scolio a Scopa d i S im o n id e, P r o ta g o r a n e e s a m in a d u e esp ressio n i c o n te n u te in d u e d iv e rse s tro fe (p ro ced e n d o q u in d i a u n a v e rific a v e rb a le d e lla όρ-9-ότης), e tr o v a ch e in esse έναντία λέγει αύτός αύτώι ό ποιητής

24. P R O T A G O R A 1. Io cred o che, p e r u n u o m o , p a r te essenziale d ella c u ltu r a sia l ’a b ilità n e ll’in te rp re ta z io n e delle opere di p o esia, ossia il s a p e r ca p ire q u a li, fr a le o p ere dei p o e ti, cosicché ήτοι, το πρότερον ή ύστερον ούκ όρθώς λέγει. (Prot., 339 B -D ). Si n o ti, in p rim o luogo, l ’in d iffe re n z a di P r o ta g o r a p e r im a esegesi m o ra listic a : u n a qualunque, n o n im p o r ta q u ale, delle a ffe rm a z io n i di S im o n id e n o n è ορθή. N e ll’esa m e del te s to di S im onide, P ro ta g o ra si t r o v a d a v a n ti a « c o n tra d iz io n i » ch e gli se m b ra n o i n ­ sa n a b ili. D i ch e n a t u r a sono q u e s te « c o n tra d iz io n i » ? C om e h a n o ta to c o n finezza H . G u n d e rt (Die S im o ­ nid es-Interpretation in Platons Protagoras, in « Ε Ρ Μ Η ­ Ν Ε ΙΑ » . F e s ts c h r if t O. R e g e n b o g e n ... d a rg e b ra c h t, H e id e lb e rg 1952, p p . 74-75), S im o n id e esp o n e il suo p e n sie ro n u o v o , m o d e rn o , « sofistico », n e lla v e c c h ia m a n ie r a d ella liric a a rc a ic a , in cui le p ro p o sizio n i si d isp o n g o n o p a r a ta ttic a m e n te l ’u n a d o p o l ’a ltr a e i v a r i s ta d i d e l p en sie ro si su cced o n o e si c o n tra p p o n ­ g o n o se m p lic e m e n te l ’u n o a ll’a ltro . P ro ta g o ra h a s e n ­ t i to q u e s ta in c o n g ru e n z a fr a sp irito m o d e rn o e fo rm a a rc a ic a , m a sicco m e le sue ca te g o rie c ritic h e n o n gli p e r m e tte v a n o d i a f fe rr a rla e di defin irla, h a p a r la to di « c o n tra d iz io n i ». N e l p e n sie ro di P ro ta g o ra sono q u e ­ ste, com e v u o le il P le b e, Platone, p . 36 (m a si legga, alle p . 31 ss., t u t t o il c o m m e n to a ll’in te ra discussione fr a P r o ta g o r a e S o cra te ), c o n tra d iz io n i p u ra m e n te e s te ­ tic h e , ch e rig u a r d a n o u n ic a m e n te la « co e ren z a fo rm a le ..., (la) s o lid ità d e lla ... co stru z io n e fa n ta s tic a »? O P r o ­ ta g o r a le v e d e v a , a n c h e e p iù sem p licem en te , com e c o n tra d iz io n i d i c a r a tte r e logico ? A ffe rm a P ro ta g o ra : ήτοι το πρότερον ή ΰστερον ούκ όρθώς λέγει : in u n o dei due casi, il p o e ta n o n scriv e όρθώς ; delle d u e afferm a zio n i u n a (n o n im p o rta q u ale), n o n p u ò essere ορθή. Q ui, m i p a re , P r o ta g o r a n o n in d ic a t a n t o la d iso rg a n ic ità fa n ta s tic a d i u n ’o p e ra d i p o esia, m a la c o n tra d itto -

POETICA PR E-PLA TO N IC A

συνιέναι ά τε όρθώς πεποίηται καί α μή, καί έπίστασθαι διελεΐν τε καί έρωτώμενον λόγον δούναι. 2. A r i s t . P o e t. 19, 1456 b 15 (80 A 29 D K ) τι γαρ άν τις ύπολάβοι ήμαρτησθαι α Πρωταγόρας επιτιμαι ότι ευχεσθαι οΐόμενος έπιτάττει εΐπών “ μήνιν άειδε θ εά ” ; το γάρ κελεϋσαι, φησί, ποιεϊν τι ή μή, έπίταξίς έστιν. 3. Α μ μ ο ν . Schol. H o rn , a d Φ 240 [Ρ . O x y . I I , 68, col. X I I , 20 ] (80 A 30 D K ) Πρωταγόρας φησίν προς το δια- *I,

rie t à logica di d u e c o n c e tti. N o n voglio co n ciò n e g a re che n e lla όρθότης p ro ta g o re a n o n si p o ssa d a v e d e re a n c h e in i a s p e tto e s te tic o : m a a d u n a concezio n e p u ra m e n te e s te tic a d e lla όρθότης n o n giu n se, n o n c h é P ro ta g o ra , n e a n c h e A ris to te le (cfr. Poet., 1460 b 14, e la n o ta del R o s ta g n i ad l. V e d i a n c h e A risto fa n e , R a n ., v . 1181 e R a d e rm a c h e r, Frösche, p p . 308-309 ; P o h le n z , A nfänge, p . 146). — διελεΐν: p e r chi id e n tific a la όρθότης con la SprachrichtigJceit, διελεΐν in d ic a la sep a ra z io n e delle singole p a ro le o fra si o t t e n u t a s o p r a ttu tto m e d ia n te la in te rp u n z io n e (vedi H . S te in th a l, Geschichte der Sprach­ wissenschaft bei den Griechen und Röm ern, B e rlin 1890-912, I , p . 131 ; S ch m id , GGL, I I I , p . 23, n . 8) ; io cred o che p e r διαίρεσις si d e b b a in te n d e re p iu tto s to l ’an a lisi d el te s to p o e tic o n ei suoi v a lo ri v e rb a li, logici e d e s te ­ tic i : cfr. Ip p ia , 1 (86 A 11 D K ) e n. a διαιρεΐν. (R i­ co rd o , p e r inciso, che d el Protagora p la to n ic o è in te re s ­ s a n te la sezione 340 A - 341 E , do v e S o c ra te , co n sc o p e rta in te n z io n e p a ro d is tic a , s o tto p o n e il te s to di S im o n id e a s o ttili d istin z io n i sin o n im ich e , p e r cui c h ia m a in a iu to P ro d ic o . I l p asso è in te re ss a n te p e rc h é a tte s ta , senza p o s s ib ilità d i d u b b io , che le ric e rc h e b e n d o c u m e n ta te (vedi frr. 84 A 13-19 D K ] d i P ro d ic o su lla όρθότης ονομάτων, b e n c h é d e t t a t e s o s ta n z ia lm e n te d a u n ’esi­ g e n z a log ica [vedi U n te r ., Sofisti, p . 263], tro v a v a n o a p p lica zio n e a n c h e n e ll’in te rp re ta z io n e d ei p o e ti [G und e r t, art. cit., p . 77 e cfr. A risto fa n e , R a n ., v . 1128 ss. ; R a d e rm a c h e r, Frösche, p. 308], a n c h e se il te n o re di q u e ste in te rp re ta z io n i n o n è p e r n o i oggi e s a tta m e n te ric o s tru ib ile , g iacch é le te s tim o n ia n z e d i P la to n e ci

PROTAGORA,

1-3

187

so n o s ta to co m p o sto in m o d o p e r fe tto e q u a li n o , e sap e rlo a n a liz z a re e d isc o rre rn e se in te rro g a ti. 2. Q u a le e rro re si p o tre b b e a m m e tte re ch e O m ero a b b ia co m m esso n e l p asso ch e P r o ta g o r a c ritic a , giacché, egli d ice, c re d e n d o d i riv o lg e re u n a p re g h ie ra , d à i n ­ vece u n o rd in e , d icen d o « L ’ira c a n ta , o d e a » ? I n f a t ti , egli dice, in v ita re a fa re u n a cosa o a n o n fa rla è u n o rd in e . 3. P r o ta g o r a a ffe rm a che l ’episodio se g u e n te d ella b a t t a g l i a t r a X a n to . e il m o rta le è s ta to co m p o sto p e r d a n n o d elle d o ttr in e d i P ro d ic o u n q u a d ro poco a t t e n ­ d ib ile e d e fo rm a to : v e d i U n te r ., I. cit.). 2. P r o ta g o r a p e r p rim o d istin se q u a ttr o fo rm e di e sp re ssio n e : d esid erio , d o m a n d a , risp o sta , co m an d o , e fece in te re s s a n ti o sserv a zio n i su l g en ere d ei n o m i (frr. 80 A 1 D K = B I I I 10 A S ; 80 A 27-28 D E ; Q u in tilia n o , I I I , 4 e Suda, s. v . Πυθμήν = fr. 29a C apizzi ; la p a r o d ia d i A risto fa n e , N ub., v . 658 ss. = 80 C 3 D E ; S te in th a l, Sprachw. c it., I , p p . 131-32 ; D iels, A nfänge, p . 12 ; G u d e m a n , s. v . Grammatik, R E V II , 178182 ; J . W a c k e m a g e l, Vorlesungen über Syntax, B asel 1928*23, I I , p p . 4-5 ; S ch m id , GGL, I I I , p . 23 co n le n n . 9-12 ; U n te r ., Sof. F r., I , n n . ai frr. cit. ; D upréel, Sophistes, p p . 49-51). N o n ci si d ev e, q u in d i, im p a ­ z ie n tire c o n lu i, co m e fece A risto te le , se egli, con zelo d i n o v a to re , h a a p p lic a to q u e ste su e sc o p e rte a i te s ti p o e tic i c o n u n a c e r ta p e d a n te r ia (G u d em an , Poetica, p . 336 ; S ikes, Poetry, p . 28). — Ι π ι τ ι μ α ι : è v e rb o te c n ic o p e r in d ic a re u n g iu d izio critic o n e g a tiv o : cfr. E rn e s ti, s. v ., e F . Z u ck e r, Α Ν Η Θ Ο Π Ο ΙΗ Τ Ο Σ , « S tz b . d. A k a d . d. W iss. z u B e rlin , » 1952, 4, p . 23. — μ ή ν ιν : q u e s to v o c a b o lo e ra s ta to a n c h ’esso e s a m in a to d a P r o ­ ta g o ra rig u a r d o al g e n e re : cfr. A risto te le , Soph. E l., 14, 173 b 17 = 80 A 28 D K . 3. H o om esso l ’u ltim a p a r te del fra m m e n to , che è tro p p o la c u n o s a p e r d a re u n senso c o m p iu to . N o n c’è b iso g n o , co n H o w a ld , A nfänge, p. 28, n . 3, d i d u b ita re d e ll’a u te n tic ità dello scolio. L a T e o m a ch ia, com e si è

λαβεΐν την μάχην το έπεισόδιον γεγονένοα το έξης της Ξάν­ θου καί θνητού μάχης ί'ν’είς την θεομαχίαν μεταβηι, τάχα δέ ί'να καί τον ’Αχιλλέα αύξησην v isto (cfr. T eag en e, 3 [8, 2 D K ], n . a έναντιώσεσι) risv eg liò b e n p re sto l ’in te re sse degli in te r p r e ti p e r i p r o ­ b lem i teo lo g ici e m o ra li ch e e ssa p o n e v a : m a n c a n o q u e ste p re o c c u p a z io n i in P ro ta g o ra , p e r c u i la p o e sia è lib e ra finzione del p o e ta (U. v. W ila m o w itz , « G ö tt. g e le h rt. A nz. » 1900, p . 40), e che b a d a solo a verifi-

PROTAGORA,

3

189

s u d d iv id e re la b a tta g lia in fasi, allo scopo d i c o stitu ire il p assa g g io a lla T e o m a c h ia , e fo rs ’an c h e d i e sa lta re A chille. c a re Γ όρθότης n e lla s t r u t t u r a e n e lla com posizione g e ­ n e ra le d e lla p o e sia (v ed i a n c h e S ch m id , GGL, I I I , p. 24 ; P le b e , Origini, p . 14). — δ ια λ α β ε ΐν : la διαίρεσις c r itic a (v ed i 1 [80 A 25 D K ] , n . a διελεΐν), si e se rc ita a n c h e co ll’in d iv id u a re le v a rie sezioni d i u n ’o p e ra e il m o d o in c u i esse sono co lleg a te fr a d i lo ro .

25. G O R G IA S 1. H el. 8 -1 0 ; 14 ; 18 (82 B 1 1 D K ) (8) εί δέ λόγος ό πείσας καί την ψυχήν άπατήσας, ούδέ προς τοϋτο χαλεπόν L a s to ria d ella ric c a b ib lio g rafia g o rg ik n a d e ll’u ltim o c in q u a n te n n io co stitu isc e u n ca p ito lo m o lto im p o r ta n te degli s tu d i s u ll’e s te tic a a n tic a , p e rc h é p ro p rio a t t r a ­ verso le ric e rc h e su lla so fistica in g en e re e su G o rg ia in p a rtic o la re si è c o m p iu to u n n o te v o le rin n o v a m e n to d e lla tra d iz io n a le p r o s p e ttiv a s to ric a secondo cu i a P la to n e d o v e v a essere ric o n o sc iu ta la p a t e r n i tà d i a lcu n i c o n c e tti c e n tra li d e ll’e s te tic a a n tic a (com e quello a d es. d i m im esi), e solo in P la to n e q u in d i p o te v a n o r ic e r ­ ca rsi i p re c e d e n ti d e lla Poetica a ris to te lic a (così G. F in sle r, Platon u n d die aristotelische Poetik, L eip z ig 1900). M a se p e r m o lto te m p o la definizione g o rg ia n a d e lla tra g e d ia fu c o n s id e ra ta poco p iù di im b rilla n te p ara d o sso (v ed i p e r t u t t i M üller, Theor. d. K ., p . 22 ; E g g e r, E ssai, p . 78 : « p é n ib le a m p h ig o u ri » ; m a a n c o ra re c e n te m e n te D u p ré e l, Sophistes, p . 91, l ’h a d e fin ita u n « b o n m o t ») e d ell’Elena, v is ta n e a n c h e la d isc u ssa a u t e n ­ tic ità , n o n si fa c e v a p a ro la , oggi si riv e n d ic a n o a l p ita g o ­ rism o e a lla so fistica m o lti c o n c e tti g ià r i te n u ti o rig in ali d e lla Poetica a ris to te lic a , m e n tre il rig o rism o m o ra listic o d i P la to n e è in te r p r e ta to com e u n a d ev iaz io n e ris p e tto a l n o rm a le sv ilu p p o d i q u e i c o n c e tti (v e d i a d es. R o s ta g n i, Aesthetica, p . 158). W . S uess {Ethos, L e ip z ig 1910) iniziò la riv a lu ta z io n e dell ’Elena, sc o rg e n d o v i g ià d e li­ n e a te la te o ria p la to n ic o -a ris to te lic a d e lla φιλανθρωπία e q u e lla a ris to te lic a d e lla κάθαρσις παθημάτων (e in ciò a n d a v a in d u b b ia m e n te tro p p o o ltre : v e d i n. a 1 {Elei., 9]: ίδιον τι πάθημα). U n d ecen n io p iù ta rd i, P o h le n z (A nfänge, p p . 142-178 ; e v e d i a n c h e Η . M ., p. 273 ; Gr. T r., I , p . 481 s. ; Π , p. 192 ss. ; Furcht, p . 72 ss. ; Z iegler, Tragoedia, 2010 ss.), lu m e g g ia n d o i r a p p o r ti t r a le te o rie e s te tic h e d ei so fisti e q u elle d i A risto fa n e (e sulle co n elu sio n i a cu i g iu n g e a q u e sto rig u a rd o n o n

25. G O R G IA 1. (8) Se fu la p a ro la ch e p e rsu a se E le n a e sedusse la s u a a n im a , n e a n c h e c o n tro q u e s ta im p u ta z io n e è diffip o sso tro v a r m i d ’ac co rd o co n lu i : v e d i p iù a v a n ti 2 [82 B 23 D K ] e n n . iv i), o ltre a d a re p e r il p rim o u n q u a d ro s to ric a m e n te sald o d ell’im p o rta n z a d ella sofi­ s tic a n e lla s to ria d e lla c r itic a le tte r a r ia dei G reci, riv e n ­ d ic a v a a G o rg ia c o n c e tti c ritic i com e q u elli d i άπάτη, γοητεία, ψυχαγωγία, συμπάθεια, ελεος, φόβος, σύστασις ecc., fo rn e n d o così u n c o n trib u to d i eccezionale im p o rta n z a , a n c h e se d is c u tib ile in m o lte con clu sio n i p a rtic o la ri. D u e a n n i p iù ta r d i A. R o s ta g n i (U n nuovo capìtolo nel­ la storia delVestetica e della sofistica, « S tu d i I t . di F ilol. C lass. » 1ST. S. 2 [1922] p p . 148-201 ; Aristotele e Varisto-

telismo nella storia delVestetica antica. Origini, significato e svolgimento della «.Poetica », ivi, p p . 1-147; o ra e n tra m b i in Aesthetica, p p . 1-59 ; 76-237) in d a g a n d o p ù i siste m a ­ tic a m e n te q u e l m o v im e n to d i id ee che S uess e P o h le n z a v e v a n o riv e la to , e c o n tin u a n d o così il processo di storiciz zaz io n e d ella Poetica a ris to te lic a d a essi in iz ia to , r i ­ tr o v a v a l ’o rig in e d i m o lti fra q u e s ti c o n c e tti, com e q u elli d i ψυχαγωγία, καιρός, μίμησις, p o te re del λόγος ecc., n e lla te o ria e n e lla p ra s si d ell’a n tic a scu o la p i t a ­ g o ric a . E d e lla v a lid ità d e lla n u o v a d ire ttric e sto ric a tr a c c i a t a d a R o s ta g n i n o n v i è ra g io n e d i d u b ita re , a n ­ c h e se la v o ce, a u to re v o le m a iso la ta , di P o h le n z c o n ­ t i n u a a in d ic a re in u n a g e n e ric a « p o e tic a p o p o la re » l ’o rig in e d i ta li c o n c e tti ; a n c h e a d es. K o ller, in u n l i ­ b ro re c e n te (M im esis), ris tu d ia n d o a fo n d o la q u e stio n e e piu: p a r te n d o d a p re m e sse d iv ersissim e d a quelle di R o s ta g n i, h a ra g g iu n to r is u lta ti a n a lo g h i (alm eno p e r q u e l ch e r ig u a r d a il q u a d ro sto ric o nelle sue lin ee g en e­ r a li : d iv e rs a è p o i l ’in te rp re ta z io n e dei p ro b le m i sin ­ goli). W e h rli p o i (Stil) h a s tu d ia to , s o p r a ttu tto sulla b a s e d elle te s tim o n ia n z e p la to n ic h e dell ’Ione e d el F e ­ dro, i r a p p o r ti f r a G o rg ia e D e m o c rito n el ca m p o della

άπολογήσασ&αι καί την αίτίαν άπολύσασ&αι ώδε. λόγος δυνά­ στης μέγας έστίν, δς σμικροτάτωι σώματι καί άφανεστάτωι θειότατα έργα αποτελεί · δύναται γάρ καί φόβον παϋσαι καί p o e tic a (il secondo s v ilu p p a le in tu iz io n i del p rim o in u n c o e re n te siste m a p o e tic o -re to ric o ), r a p p o r ti e s a m in a ti a n c h e d a K o ller, che in d iv id u a in e n tra m b i i filosofi u n ’e r e d ità p ita g o ric a , a v v e r s a ta o d o rig in a lm e n te r i ­ p e n s a ta , m a c o m u n q u e o p e ra n te . L a p o le m ic a a n t i p i ­ ta g o ric a d i G orgia, ch e d e riv a v a d a l P ita g o ris m o la t e r ­ m in o lo g ia e la p ro b le m a tic a , a rriv a n d o p e rò a soluzioni o p p o s te ris p e tto a qu elle d ei P ita g o ric i, è s t a t a a n a liz ­ z a ta d i re c e n te d a P le b e , O rigini , p p . 16-18. A lla sofi­ s tic a q u in d i v a riv e n d ic a to n o n solo il m e rito d i a v e r p ro m o sso im v iv o in te re sse p e r le q u e stio n i d i c ritic a m in u ta e d ’in te rp re ta z io n e te s tu a le , a n tic ip a n d o così le rice rch e a ris to te lic h e περί προβλημάτων καί λύσεων (Poet., cap. x x v ) , m a a n c h e q u ello d i a v e re , alm en o co n G orgia, fo rm u la to u n a c o e re n te te o ria s u ll’a i te . I n t e r p r e t a ­ zio n i d ’in siem e d ella p o e tic a g o rg ia n a si tro v a n o n e l­ le b re v i, m a den se p a g in e d i N e stle , v. M . z. L ., p p . 319-325, e s o p r a ttu tto nel v o lu m e d i U n te r ., Sofisti, p p . 132 ss. ; 224-34, che, riu n e n d o in u n sald o leg am e in te rp re ta tiv o l ’o n to lo g ia , la g noseologia e l ’e s te tic a g o r­ g ia n a , riesce in u n ’in te rp re ta z io n e ta n t o p iù p e rsu a siv a q u a n to p iù co e re n te . C onferm e alle te si di U n te rs te in e r si p o ssono tr o v a r e in C. D el G ra n d e , Τ Ρ Α Γ Ω ΙΔ ΙΑ , N a ­ poli 1952, p p . 164-65 ; R o se n m e y e r, Gorgias, p a ssim , e T ra g lia , E m p ., p p . 47-48. 1 1. (8) Xóyoss l ’in te re sse di G orgia n o n è v o lto p rin c ip a l­ m e n te a lla p o esia, m a a lla p a r o la in sé, ta n t o a q u ella d e ll’o ra to re , c o m ’è n a tu ra le , q u a n to a q u e lla del p o e ta . U n te r ., Sofisti, p p . 132-133, ric o rd a le a n tic h e cred en z e religiose su l p o te re m ag ico d e lla p a ro la . — πείσαε : la p a ro la g e n e ra u n a p e rsu a sio n e , t a n t o q u e lla d e ll’o ra ­ to re (a G o rg ia v a c e rto f a t t a risa lire la d efin izio n e della re to ric a co m e πειθ-οΰς δημιουργός ch e si tr o v a in P la to n e , Gorg. 453 A = 82 A 28 D K ; p e r i d u b b i, in g iu s tifi­ c a ti, su ll’a u te n tic ità g o rg ia n a di q u e s ta defin izio n e v e ­ d asi U n te r ., Sof. F r., I I , ad l., e il fr. B I I 13 A S e n . ivi) ch e q u e lla d e l p o e ta . U n te r ., Sofisti, p p . 133-

GORGIA, 1

193

eile d ife n d e rla e c o n fu ta re l ’a c c u sa in q u e s ta m a n ie ra . L a p a r o la è u n p o s se n te sig n o re, ch e co n corpo p ic c o ­ lissim o e a f fa tto in v isib ile co m p ie az io n i v e ra m e n te 134, m e tte in lu ce Γ a m b iv a le n z a d el c o n c e tto di πειθώ ch e d allo s p irito ellenico e ra s e n tita t a n t o com e p o ­ s itiv a fo rz a s p iritu a le , q u a n to com e p o te re d em onico [cfr. § 10, n o t a a πειθοϊ τινι κακήι e P in d a ro , 1 {Paean. V I, 52) e n . iv i). — ά π α τ ή σ α ;: cfr. § 10, δόξης «πατή­ ματα ; 2 (82 B 23 D K ). ’Απάτη è u n o d ei c o n c e tti c e n tra li d e ll’e s te tic a com e d e lla gn o seo lo g ia g o rg ian a , e d è s ta to a m p ia m e n te e sa m in a to , a n c h e n e lla su a g e ­ n esi s to ric a , d a U n te r ., Sofisti, p p . 134-143. P e r le « m en z o g n e » d e lla p o e sia v e d i g ià E sio d o , Theog., v . 27 e n . iv i ; Solone, 5 (21 D .), 6 ; P in d a ro , 7 (Ne. V I I , 22), ecc. M a, s ig n ific a tiv a m e n te , in t u t t i q u e sti p o e ti n o i tro v ia m o u s a to il te rm in e ψευδός, ch e in d ic a l ’a s p e tto o b b ie ttiv o del falso (U n te r., Sofisti, p . 134) e p re s u p p o n e u n g iu d izio alm en o p a rz ia lm e n te n e g a tiv o s u ll’o p e ra d i p o e sia ; m e n tre απάτη, che n e è il m o ­ m e n to s u b b ie ttiv o e p re s u p p o n e u n a in te n z io n a lità , p u ò tr o v a r e u n a s u a g iu stificazio n e. P e r m o lti άπάτη è d a in te n d e re co m e « illu sio n e », co n p a rtic o la re r i ­ g u a rd o a ll’« illu sio n e tr a g ic a » (vedi a d es. R . P e ts c h ,

D ie Theorie des Tragischen im griechischen Altertum , « Z e its c h r. fü r Ä sth . » 9 [1914] p p . 217-18 ;

P o h le n z ,

A nfänge, p . 160 ; G effcken, Begriff, p . 117 ; S chuhl, Platon, p p . 34-35 ; Sikes, Poetry, p . 32 ; S v o b o d a, Fonction, p . 235) ; m a q u e sto te rm in e è forse q uello che m en o b e n e tr a d u c e άπάτη (com e g ià o sse rv a v a C atau della, A pate, p . 383, di cu i p e r a ltro n o n è a c c e tta b ile l ’in te rp re ta z io n e d i άπάτη com e « sed u z io n e » ch e lib e ­ ra n d o F a n im a d alle p a ssio n i e s e rc ita u n benefico in flu s ­ so morale). N o n si t r a t t a , o v v ia m e n te , di u n p ro b le m a lessicale, m a in n a n z itu tto c o n c e ttu a le : e l ’an a lisi del c o n c e tto è s t a t a c o m p iu ta d a U n te rs te in e r, secondo cui άπάτη in d ic a la n a t u r a irra z io n a le d e lla p o esia che, n e lla m o lte p lic ità c o n tr a d d itto r ia d e l re ale, im p o n e u n a p ro p r ia v isio n e, f r u tt o d e ll’a t t i v i t à fa n ta s tic a . « I l lo ­ gos, p e r m ezzo d ell’“ in g a n n o ” , p o la riz z a la m ia a n im a e la m ia v o lo n tà , d isto g lien d o le d a ll’im p o ssib ile c o n o ­ sc e n z a o b b ie ttiv a , v e rso q u e lla sin te si p a rz ia le degli ele13

PO ETICA PR E-PLA TO N IC A

λύπην άφελεΐν καί χαράν ένεργάσασθαι καί έλεον έπαυξήσαι. ταΰτα δε ώς ούτως έχει δείξω ' (9) δει δε καί δόξηι δεϊξαι τοΐς άκούουσι · τήν ποίησιν άπασαν καί νομίζω καί ονομάζω m e n ti d i u n te rm in e degli o p p o sti, d e s tin a ta a fa rsi c o n c re ta n e lla sed u z io n e d e ll’a r te » (S o fisti, p . 226). L a p a ro la , l ’o ra to r ia ra p p re s e n ta n o q u in d i l ’u n ic a fo rm a p o ssib ile e v a lid a di co n o sc en za (vedi a n c h e S te fa n in i, P reim aginism o, p p . 131-133 ; R o se n m e y e r, Gorgias, p . 230 ss. ; cfr. Palam . 35 = 82 B 11 a D K : εί μεν οδν ήν διά των λόγων τήν αλήθειαν των έργων καθαράν τε γενέσθαι τοΐς άκούουσι φανεράν, εύπορος αν είη κρίσις ήδη άπό των είρημένων ' επειδή δε ούχ ούτως έχει κτλ). Così G o rg ia s u p e ra la c o n d a n n a m o ra lis tic a d elle « m e n ­ zogne » d e lla p o e sia ; e p ro p rio n e lla tra sp o siz io n e del c o n c e tto d i απάτη δικαία, e q u in d i d e ll’irra z io n a lità d e lla p o esia, d a lla c a te g o ria e tic a a q u e lla e s te tic a , è t u t t a l ’o rig in a lità d e ll’e s te tic a g o rg ia n a (cfr. N e stle , v.M .z.L·., p . 319; U n te r ., Sofisti, p . 141 ss.) I l c o n c e tto di άπάτη, e s tra n e o a lla p o e tic a a r is to te lic a (l’esp ressio n e ψυχαγωγεί ή τραγωιδία d i Poet., 1450 a 33 m i s e m b ra o rm a i p iu tto s to s c o lo rita : cfr. G u d e m a n , Poetica, p . 182, p e r a ltr i e se m ­ p i a n c h e t a r d i di ψυχαγωγεΐν com e te rm in e te c n ic o p e r in d ic a re l ’e ffe tto o p e ra to d a lla tra g e d ia ), so p ra v v isse p e rò a lu n g o n e lla c ritic a a n tic a : v e d i P o h le n z , A n ­ fänge, p. 162 ; W e h rli, S til, p p . 17-18 ; M a d y d a , Poetica, p . 40 ss. ; P o lib io I I , 5 6 , 1 2 ; IV , 2 0 ,5 , e F . W . W a lb a n c k , A Historical Commentary on Polybius, O x fo rd 1957, v o i. I , n n . ai p assi c ita ti. C fr. 2 (82 B 23 D K ), n . in tr o d u ttiv a . — δυνάστης : p u ò in f a t t i im p o rre , com e G o rg ia h a sp ie g a to in p re c e d e n z a , le su e r a p ­ p re s e n ta z io n i a d o p e ra d i πειθώ e d i άπάτη, e n o n è q u in d i m ero o rd ig n o o sc h ia v o d e lla d esc rizio n e, a n z i la d o m in a (R o sen m ey e r, Gorgias, p . 231). T ra g lia , E m p ., p . 75, tr o v a in q u e s ta p ro so p o p e a d el λόγος u n ’eco d elle te o rie p ita g o ric h e e d em p ed o c lee su l v a lo re ta u m a tu rg ic o d ella p a r o la (cfr. E m p e d o c le , 3 [31 B 112 D K ]). — σώ ματι: la lin g u a : Im m isc h , Go., p. 23, e U n ­ te r ., Sof. F r., I I , p . 98. — θειότατα: allu sio n e alle te o rie s u l­ l ’isp ira z io n e d i v i n a : cfr. il co m m e n to a l § 10: ένθεοι... έπωιδαί ; Im m isc h , Go., p . 24 e R o se n m e y e r, Gorgias, p . 233. — φόβον κτλ: il λόγος h a q u in d i lo stesso p o te re cude-

GORGIA, 1

195

d iv in e : p u ò in f a tti fa r ce ssare il tim o re , to g lie re il d o ­ lo re, p ro d u r re la g io ia e accre scere la co m p assio n e. E d im o s tre rò che q u e s ta a fferm a zio n e co rrisp o n d e a lla vem o n istic o e p sicag o g ico ch e l ’a n tic a d o ttr in a p ita g o ric a a t ­ tr ib u iv a a lla m u sic a (cfr. R o sta g n i, Aesthetica, p p . 154-155; K o lle r, M im esis, p . 158 e passim ) ; m a G o rg ia com pie u n a ra d ic a le tra s fo rm a z io n e d e lla te o r ia p ita g o ric a in q u a n to , in fra n g e n d o l ’a n tic a u n i t à e sp re ssiv a d i λόγος, ρυθμός e αρ­ μονία, iso la il λόγος a ttr ib u e n d o a d esso s o lta n to q u esto s tra o r d in a rio p o te re (K oller, M im esis, p. 158 ss., e cfr. a n c h e K . G laser, Platons Stellung zum K a m p fe von Philosophie und tragischer Dichtung, « W ie n e r S tu d ie n » 58 [1940] p p . 54-57). — χ α ρ ά ν : il p ia c e re p ro d o tto d a l­ la p o e sia è d i so lito c h ia m a to ηδονή : χαρά è « il p ia c e re e ste tic o » ch e « p o s tu la ..., com e s u a o rigine u ltim a , u n m o tiv o m ag ico » (U n te r., Origini, p . 309). Se irra z io n a le è la n a t u r a d e lla p o esia, d i n a t u r a irra z io n a le e m a ­ g ica s a r à a n c h e il p ia c e re c h ’essa p ro d u c e . — ελ εο ν: cfr. il § 9, n . a ελεος πολύδακρυς. — (9) την π οίη σ ιν α π α σ α ν : R o s ta g n i, Aesthetica, p . 158, p e n s a che q u i G orgia a b b ia p re s e n te u n g en e re d ’a r te p a rtic o la re , la tra g e d ia a ttic a , g iacch é A ris to te le , Poet., 1449 b 27 in d ic a έ'λεος e φόβος co m e s e n tim e n ti s u s c ita ti a p p u n to d a lla tr a g e ­ d ia : così g ià P o h le n z , A nfänge, p . 168, e p o i C atau d ella, - A pate, p p . 382 ; 384, n . 2 ; D u n c a n , Gorgias, p. 408 ; N e stle , υ. Μ . ζ. L ., ρ . 321 ; Z iegler, Tragoedia, 2015 ; U n te r ., Sof. F r., I I , p . 99. M a m i p a re che την ποίησιν απασαν n o n p o ssa significare ch e « la p o esia t u t ­ t a », « la p o e sia n elle sue v a rie fo rm e » (così M. T im p a ­ n a ro C a rd in i, I S o fisti, B a ri 19542, p . 73) : v e d i o ltre, n . a φρίκη περίφοβος. — ν ο μ ίζ ω καί ο ν ο μ ά ζ ω : l ’e n e rg ia d e ll’esp ressio n e p u ò s o tto lin e a re il le g ittim o orgoglio di G o rg ia ch e si rite n e v a in v e n to re d i q u e s ta definizione (P o h le n z , A nfänge, p . 167 ; U n te r ., Sof. F r., I I , ad l. ; contra D u n c a n , Gorgias, p . 407), m a p u ò a n c h e s o t t in ­ te n d e r e u n a p o le m ic a (vedi G u d e m a n , Poetica, p . 86). A ris to te le p o le m iz z e rà a s u a v o lta co n q u e s ta d efin i­ zio n e {Poet., 1447 b 13 SS.). — λό γο ν εχοντα μέτρον: p o e sia e re to ric a , che fa n n o p a r te e n tra m b e del g en ere λόγος, si d is tin g u o n o solo p e r il m e tro : an zi, p oiché a n c h e la p ro s a n e lla concezione g o rg ia n a s o tto s ta v a a

POETICA PRE-PLA TO N IC A

λόγον έχοντα μέτρον ' ής τούς άκούοντας είσηλθε καί φρίκη περίφοβος καί έλεος πολύδακρυς καί πόθος φιλοπενθής, έ π ’ άλλοτρίων τε πραγμάτων καί σωμάτων εύτυχίας καί δυσπραd e te rm in a te leggi ritm ic h e , « n o n il m e tro , m a u n c e r­ to m e tro , p o te v a d istin g u e re p e r lu i la p ro s a d a lla p o e ­ sia » (T rag lia, E m p ., p . 61 e cfr. U n te r ., So fisti, p . 233 ; d iv e rs a è l ’in te rp re ta z io n e d i P le b e , O rigini, p . 46 s.). M a, se d u e sono le τέχναι d e lla p e rsu a sio n e (§ 10 : δισσαί τέχναι), in e n tra m b e o p e ra u g u a lm e n te il p o te re s o v ra n o del λόγος : e G o rg ia g iu d ic a la p o e sia e la p ro s a n o n seco n d o la τέχνη, m a secondo il lo ro c o n te n u to em o tiv o (cfr. P le b e , O rigini, p. 17) : l ’essen za d e lla p o e ­ sia s ta n e ll’ap p e llo a i s e n tim e n ti co n l ’a iu to d e lla f a n t a ­ sia (W eh rli, Stil, p p . 18 e 21 ; H . F la s h a r, D ie m edizi­

nischen Grundlagen der Lehre von der W irkung der D ich­ tung in der griechischen Poetik, « H e rm e s » 84 [1956] p . 18). I n ciò egli si d iffe ren z ia e d ire i s u p e ra gli in ­ te re s s i d e l suo te m p o , che co n v e rg e v a n o p iu tto s to v erso la τέχνη (vedi R o se n m e y e r, Gorgias, p . 236). Se d u n q u e la d efinizione d e lla p o esia com e λόγος έχων μέτρον p u ò s e m b ra re e ste rio re (e ta le p ro b a b ilm e n te se m b rò a d A ri­ s to te le , Poet., 1447 b 13 ss.) t u t t a v i a riv e la u n ’in tu iz io n e t u t t ’a ltro ch e b a n a le d e ll’u n ità delle a r ti s o tto l ’an g o lo v isu a le d ell’em ozione e s e rc ita ta (vedi il § 18 p e r le a r ti fig u ra tiv e ). P e r i ra p p o r ti fr a διάνοια e μέτρον cfr. a d es. Is o c ra te , E uag., 11. — φ ρίκη π ε ρ ίφ ο β ο ς : n o n so n o in d ic a ti se m p lic e m e n te i s e n tim e n ti d i tim o re e d i p ie tà ch e il φόβος p u ò su sc ita re , m a i lo ro s in to m i e ste rn i, che G o rg ia tro v ò g ià s tu d ia ti e d e s c ritti in u n a ric c a l e tte r a tu r a m e d ic a (vedi F la s h a r, art. cit., p a ssim , s p e ­ cie p . 18. A n c h e p re sso i tra g ic i del re s to la commotio a n im i è a ssa i spesso coniuncta cum corporis m olestiis co m e ric o rd a E g g e rk in g , A ffect, trag., p. 29, ch e c ita in p ro p o s ito E sch ilo , Sept., v . 834 ; A gam ., v v . 1121 e 1164, e ric h ia m a O razio, A . P ., v v . 429-30 : pallescet super his, etiam stillabit am icis || ex oculis rorem). N o n d ire i p e r a ltro , co n S uess, Ethos, p . 85, ch e q u e sto a c c e n n o a lla « fo rm a m o to ria d e lla lib e ra z io n e d alle p a ssio n i » p e r ­ m e tta d i a ttr ib u ir e a G o rg ia la d o ttr in a d e lla κάθαρσις παθημάτων (v edi o ltre , n . a Ι'διόν τι πάθημα) ·. com e n o n cred o che έλεος e φόβος sian o q u i d a in te n d e r e com e

GORGIA, 1

197

r i t à : (9) g iacch é b iso g n a a n c h e c h ’io la d im o s tri a l ­ l ’o p in io n e d i q u a n ti m i a sc o lta n o . L a p o e sia t u t t a io co n sid ero e definisco p a r o la c o n m e tro , ch e in ch i l ’ascole ffe tti s o lta n to d e lla tra g e d ia (vedi so p ra , n . a τήν ποίησιν άπασαν). K o lle r h a d im o s tra to che ελεος e φόβος si tr o v a v a n o g ià im iti n e lla te o ria d e lla m im e si m u sicale d e i P ita g o ric i (M im esis , p p . 94 ; 102 ss. ; 150 ss. e passim ) : G o rg ia h a tra s f e rito al n u d o λόγος, a lla « W o r t­ p o esie » g li e f fe tti che i P ita g o ric i a ttrib u iv a n o a lla m u ­ sic a (M im esis , p p . 160-61 ; cfr. § 8, n. a φόβον κτλ.). A co n clu sio n i sim ili ci p o r t a l ’a n a lisi d i P la to n e , Io n 535 C : εγώ γάρ όταν ελεεινόν τι λέγω, δακρύων έμπίμπλανταί μου οί οφθαλμοί, όταν τε φοβερόν ή δεινόν, όρθαί αί τρίχεις ΐστανται ύπο φόβου (cfr. F la s h a r, art. cit., p p . 19-20 e Io n , p p . 68-69). Gli e ffe tti fisiologici, che sono gli stessi di cu i p a r la G o rg ia, sono e s e rc ita ti d a lla p o e sia epica, o a lm e ­ n o d a lla re c ita z io n e ra p s o d ic a d i essa: p erciò in τήν ποίησιν άπασαν d e v ’essere c o m p re sa a n c h e alm en o la p o e sia ep ica, ch e g ià G o rg ia a v e v a u n ific a to e id e n tific a to , in b a s e al c o n te n u to s e n tim e n ta le , co n la p o e sia tra g ic a , seco n d o u n a classificazione a c c e tta ta a d esem p io d a P la to n e , R esp., 595 A - 608 B (vedi sp e c ia lm e n te 607 A ) ; A ris to te le , Poet., 1449 b 9-10, che fa d i O m ero il p rim o tra g ic o (cfr. E g g e rk in g , A ffect, trag., p. 37 : « ut ab

Helenae orationis auctore vidim us illos duos affectus quos vocamus tragicos om ni arti poeticae addictos esse, h. e. praecipue tragoediis et carm inibus epicis, ita videm us a Platone et Aristotele H om erum uno loco haberi cum poe­ tis tragicis » ; W e h rli, Stil, p. 21 ; u n p o ’ d iv e rsa m e n te Im m is c h , Go., p . 26 ; N e stle , v. M . z. L ., p . 321). L a rid u z io n e d i έ'λεος e φόβος a d e ffe tti c a ra tte ris tic i della tr a g e d ia fu p o i o p e r a ta d a A ris to te le (vedi F la s h a r, art. cit., p . 18, n . 6 ; K o lle r, M im esis, p. 158). — φρίκη: φρίττω è p iu tto s to ra ro n e lla p ro s a a t t i c a : cfr. P la to n e , R esp. 387 C, e A risto te le , Poet., 1453 b 5 : φρίττειν καί έλεεϊν. R ic o rre in v e c e fre q u e n te m e n te n e lla tra g e d ia , d o v e in d ic a a p p u n to il te rr o re d a cui è in v aso il coro, o q u a lc u n o d ei p erso n ag g i, d i fr o n te al p re c ip ita re d ella v ic e n d a tr a g ic a : cfr. E sch ilo , Sept., v. 720 ss. ; Prom ., 539 ; A gam ., 1243 (v ed i E sch ilo , 3 [Agram., 975 ss. ] e n. ivi) ; Sofocle, Oed. R ., v . 1306 (φρίκη) ; E l., v . 1408; Track.,

POETICA PRE-PLA TO N IC A

γίας ίδιον τι πάθημα διά των λόγων έπαθεν ή ψυχή, φέρε δη προς άλλον ά π ’ άλλου μεταστώ λόγον. (10) αί γάρ ένθεοι V. 1 044; E u rip id e , H ippol., w . 8 5 5 , 1 2 0 2 , 1 2 1 6 (φρικώδης) ;

P h o e n .,v . 1 2 8 4 (φρίκη) (cfr. E u rip id e , 7 [ T ro . 6 0 8 - 6 0 9 ] e n n . ivi). E g g e rk in g , A ffect, trag., p p . 1 2 -2 8 , p e n s a c h e in t u t t i q u e s ti p a ssi sian o in q u a lc h e m o d o a n tic ip a te d a i tra g ic i stessi le te o rie ch e p iù t a r d i fu ro n o r im e d ita te in m a n ie ra s is te m a tic a d a i filosofi. — π ο λύδ α κ ρ υς : cfr. O m ero, θ 5 2 1 -5 2 2 : τα ΰ τ’ άρ’ άοιδός άειδε περικλυτός- αύτάρ’ Οδυσσεύς || τήκετο, δάκρυ δ’ έδευεν ύπό βλεφάροισι παρει­ άς. P e r P la to n e , im o degli a s p e tti d e te rio ri d e ll’a r te è p r o ­ p rio q uello d i so d d isfare, a n z i d i so lle tic a re το πεπεινηκός του δακρΰσαί τε καί άποδύρασθαι (R e sp . 6 0 6 A ). — πόθος : è il d esid erio in te n so e a p p a s s io n a to d i e g u a g lia re le g lo rie degli ero i d e ll’e p o p e a e d e lla tra g e d ia (Vollg raff, Oraison, p. 89 ss.). — ψ ιλ ο π εν θ ή ς : p e r la « v o ­ l u t t à del p ia n to » offre esem pi su ffic ie n ti g ià O m ero (vedi l ’e m istic h io fo rm u la re τεταρπώμεσθα γόοιο Έ 10, 98 ; λ 2 1 2 : cfr. Ω 5 1 3 , τ 2 0 3 eco.) ; cfr. P o h le n z , A nfänge, p. 1 6 8 . S uess, Ethos, p p . 9 3 -9 4 , v e d e in q u e sto φιλοπενθής il g erm e d ella d o ttr in a p la to n ic a d e lla ξυμπάθεια e d i q u e lla a ris to te lic a del φιλάνθρωπον. — ευ τυ ­ χ ία ς : Im m is c h , Go., p. 2 7 , p ro p o n e d i c o rreg g e re in δυστυχίας « quoniam perspectum est in § 9 om nia referri ad aegritudines tristesque affectus. » M a « il do lo re, la p ie tà eco. c o rrisp o n d o n o solo a im a p o ssib ilità . I n f a t ti , poi, si p a r la di esp erien ze che l ’a n im a fa ta n to d i v i ­ c e n d e liete, q u a n to di quelle c o n tra rie » (U n te r., Sofisti, p. 144, n. 54 ) ; e m i p a r e u n a rg o m e n to d i p iù p e r c o n ­ fe rm a re che co n την ποίησιν άπασαν G o rg ia n o n in te n d e solo la tra g e d ia . Che εύτυχίας καί δυσπραγίας p o ssa sig n i­ ficare, com e a lcu n i v o rre b b e ro , la μεταβολή έξ εύτυχίας εις δυστυχίαν (A risto tele, Poet., 1451 a 14) e q u in d i la c a ta s tro fe tra g ic a , n o n m i p a re possibile. — ίδ ιά ν ti π ά θ η μ α : in q u e s ta p o ssib ilità di riv iv e re com e p ro p rie le a ltru i p assio n i p e r o p e ra d e lla fo rz a p e rs u a s iv a d ella p o esia (in P la to n e συμπάσχειν: v e d i R esp. 6 0 5 D ) n o n se m b ra n e c e s sa ria m e n te im p lic ita (e ta n t o m en o c o n s a ­ p e v o lm e n te esp ressa, com e so steim e Suess, Ethos, p . 8 4 ss.) « l ’id e a d ella c a ta rs i, o, alm en o , d ella ίασις των π α ­ θημάτων » (R o sta g n i, Aesthetica, p . 158. P e r il p ro b le m a

GORGIA, 1

199

t a in fo n d e u n b riv id o d i tim o re e u n a co m p assio n e c a ­ r ic a di p ia n to e u n a b ra m o s ia ch e in d u lg e al d o lo re ; e d in a n z i a lla p r o s p e r ità e a lla s fo rtu n a di a v v e n im e n ti e d in d iv id u i e s tra n e i, p e r o p e ra d e lla p a r o la l ’a n im a p r o ­ v a u n a s e n sa z io n e p ro p ria . M a o rsù , p a ssia m o d a u n a a d u n ’a l t r a a rg o m e n ta z io n e . (10) L ’in c a n to d iv in o che d e lla c a ta rs i in G orgia, v e d a n si U n te r ., Sofisti, p. 154 e n . 9 4 ; P o h le n z , Or. T r., I I , p. 1 9 6 ; D u n c an , Gorgias, p p . 407-8 ; 412 ; F . D irlm e ie r, Κάθαρσις παθημάτων, « H e rm e s » 75 [1 9 4 0 ] p p . 8 8 -8 9 ; K o ller, M im esis, p p . 158-9) ; an z i. G o rg ia se m b ra m o lto lo n ta n o dalle te o rie p ita g o ric h e su l v a lo re te ra p e u tic o d e ll’a r te : v e d i p iù in n a n z i § 18, n . a νόσον ήδεΐαν. U n o s tr e tto le ­ g a m e fra la te o r ia g o rg ia n a (o g e n e ric a m e n te sofistica) e q u e lla a ris to te lic a è am m esso oggi a d es. d a S ch ad ., F urcht, s p e c ia lm e n te p . 145, che p e n sa di p o te r e s tra rre d al p re s e n te p asso u n a defin izio n e d ella tra g e d ia com e μίμησις (σύστασις) έλεεινών καί φοβερών πραγμάτων, d a a t t r i ­ b u ire a G o rg ia o a lla s u a c e rch ia. — φέρε δέ κτλ: q u e ­ s ta fo rm u la p re s e n ta q u a lc h e difficoltà. Im m isc h , Go., p . 26, p e n s a che essa in d ic h i il tra p a s s o d a l λόγος d e lla p o e s ia e p ic o -tra g ic a a u n secondo λόγος d ella p o e ­ sia d id a s c a lic a : m a , si c h ie d e v a g ià C a ta u d e lla , Apate, p . 384, n . 2, « p e rc h é d o v re b b e su p p o rsi solo e p ro p rio in q u e s to g en e re d i p o e sia l ’azione delle έπωιδαί ? ». N e l § 10 il p en siero di G o rg ia « n o n p ro c ed e a n u o v e c o n q u iste , p e rc h é , in v ece, v u o le a p p ro fo n d ire q u a n to h a g ià d e tto » (U n te r., So fisti, p . 146), ra p p re s e n ta n d o « il p r o ­ cesso p sico lo g ico e gnoseologico p e r il q u a le il logos riesc e a d o m in a re l ’a n im a » (S o f. F r., I I , p . 100) ; q u in d i la fo rm u la φέρε δέ κτλ in d ic a se m p lic e m e n te il tra p a sso a d u n a u lte rio re a rg o m e n ta z io n e che c o n fe rm a la p r e ­ c e d e n te . — (io ) ένθεοι: cfr. § 8 : θειότατα. L a te o ria d e ll’ ενθουσιασμός, ch e in G o rg ia è p ro b a b ilm e n te di o ri­ g in e p ita g o ric a (v edi K o lle r, M im esis, p p . 158-9), n o n è t r a t t a t a ex professo d a G orgia, m a r ie n tr a nello sch e m a d ella s u a p o e tic a (D u n c an , Gorgias, p . 405). Solo il p o e ta ch e è ένθεος, che è p o sse d u to d a l dio, p o t r à a s u a v o lta p o ssed e re (ψυχαγωγεΐν, θέλγειν, γοητεύειν) i su o i a s c o lta to ri, secondo q u e l pro cesso ch e S o cra te n e ll’Io n e (dialo g o ch e rie c h e g g ia d o ttrin e g o rg ian e e

POETICA PR E-PLA TO N IC A

διά λόγων έπωιδαί έπαγωγοί ήδονής, άπαγω γοί λύπης γίνον­ ται ' συγγινομένη γάρ τηι δόξηι της ψυχής ή δύναμις της έπωιδής έθελξε καί έπεισε καί μετέστησεν αυτήν γοητείαι. γοητείας δέ καί μαγείας δισσαί τέχναι ευρηνται, αϊ είσι ψυd em o critee) 533 D - 536 D , re n d e v ero sim ile col fam oso p a ra g o n e d ella c a la m ita (W ehrli, Stil, p . 13 ss.)· U n ’a l­ t r a te s tim o n ia n z a d ella te o ria d e ll’ ένθουσιασμός è in Hel., § 2 : ή ... των ποιητών άκουσάντων πίστις o v e άκουσάντων si spiega, com e a v e v a v isto E . N o rd e n , P . Ver­ gilius. A eneis. Buch V I erk l. v o n E . N ., L eip zig 1916, p p . 208-209 c o n fro n ta n d o O m ero B 484-86 : « il p o e ta conosce solo la fa m a delle g e sta , n e lla cu i r e a ltà a sso lu ta p e n e tra solo p e r in te rv e n to delle Muse» (U n te r., Sof. F r., I I , ad l.). Così 1’άπάτη della poesia, p e r m ezzo d i ενθουσιασμός, si tra s fo rm a in πίστις, « in fallib ile sa p ie n z a ». — Ιπωιδαί: sono le p aro le p ien e d i p o te re m ag ico (vedi U n te r ., Sofisti, p. 146, n. 59, e cfr. O m ero, 8 [a 337] n. a θελκτήρια ; P fis te r, s. v . Epode, R E , S u p p lb . IV , 323 ss.). — έπαγωγοί ήδονης : cfr. § 8, n . a χαράν. N o n si t r a t t a d i u n c o n c e tto n u o v o n e lla s to ria d e lla p o e tic a g reca, m a esso rice v e u n a tra sfo rm a z io n e n e lla n u o v a e p ro fo n d a v isu a le g o rg ian a . « L a g io ia ch e l ’a r te sa su sc ita re deve la s u a ra g io n e d ’essere a lla so d d isfaz io n e p e r la c o n o ­ scen za c o n q u is ta tric e d e ll’irra z io n a lità del m o n d o e del suo v a rio p in to sp len d o re p ien o di g ra z ia ; a lla se re n a co n sap ev o lezza d e lla tra g ic ità d e ll’irra z io n a le nelle sue irrid u c ib ili a n tite s i ; a ll’a c c o rta c a p a c ità d e ll’ingegno, ch e sa a d a tta r e le creaz io n i p ro p rie al v a ria re delle “ o c­ ca sio n i” » (U n te r., Sofisti, p . 231). I l f a tto che, a d o p era d ella poesia, ήδονή e λύπη re g n in o nello s ta to al p o sto del νόμος è u n a rg o m e n to di p iù p e r la c o n d a n n a p la ­ to n ic a d e lla p o esia (Resp. 607 A). P e r la p iù t a r d a te o ria p la to n ic a άβΙΓήδονή αβλαβής cfr. Leg. 658 E -660A . I l te m a d ella ήδονή com e έργον d ella tra g e d ia è rip re so d a A risto te le , Poet., 1453 b 1 0 -1 2 ; 1459 a 20-21 (cfr. N e stle , v. M . z. L ., p p . 322-323 ; W e h rli, Stil, p . 19). — άπαγωγοί λύπης: cfr. § 8, n. a φόβον παϋσαι. — τηι δόξηι: il ra p p o rto άπάτη-δόξα è s tu d ia to n el § 11, ove p erò il p ro b le m a è a ffro n ta to in m a n ie ra p iù g en erale, e n o n in r a p p o rto a lla so la p o esia : d i fro n te a lla δόξα « m a lsic u ra e p riv a d i fo n d a m e n to » 1’άπάτη del λόγος

GORGIA, 1

201

o p e ra n e lla p a r o la a v v ic in a il p ia c e re , a llo n ta n a il d o ­ lo re : in sin u a n d o s i in f a tti n e ll’o p in io n e d e ll’a n im a , il p o te re d e ll’in c a n to la a m m a lia e la p e rs u a d e e la t r a ­ sfo rm a c o n il su o fascin o . D el fascin o e d e lla m a g ia sono s ta te in v e n ta te d u e a r ti, che c o stitu isc o n o u n e rro re p e r d o m in a l ’a n im a s u p e ra n d o cosi, co n u n a t t o irra zio n ale, l ’im p o s sib ilità d i im a co n o scen za o b b ie ttiv a (U n te r., Sofisti, p . 147). — δύναμίξ: cfr. § 8 : δυνάστης. —· εθελξε: u n a ltro te rm in e allu siv o a l p o te re m agico delle έπωιδαί (cfr. O m ero, 8 [a 337] : θελκτήρια), com e i se­ g u e n ti γοητεία, μαγεία. — δισσα'ι τέχναι: la p o esia e la p ro sa d ’a r te (U n te r., Sofisti, p . 147, n. 64) : cfr. § 8, n o ta a λόγον εχοντα μέτρον. — (14) S u q u e sto passo, o ltre che su φιλοπεν■9ά)ς del § 9, Suess, Ethos, p. 84 ss. si fo n d a v a p e r a ttr ib u ir e a G o rg ia la d o ttr in a d e lla c a ta rs i : m a q u i l ’esem pio dei f a r ­ m a c i è in tr o d o tto com e sem plice p a ra g o n e (com e n o ta v a g ià E g g e rk in g , A ffect, trag., p p . 36-37 : « etsi auctor in itia

quaedam illiu s doctrinae Aristotelis praebet orationibus et m edicam entis inter se comparatis, tamen longe abest ut... dicat e. g. tim oris κάθαρσιν effici ipso timore excitato, sed monet praecipue quam varium sit orationis effectus partim gratus utilisque, ... partim molestus et in u tilis ». V e d i p o i le o b iezio n i a lla te si di Suess m osse d a P o h le n z,

A nfänge, p p . 172-174), ch e so stie n e ch e q u i, com e a n ­ ch e in I s o c ra te , V i l i , 39 = B X X I V 41 AS l ’esem pio d e i fa rm a c i è in tr o d o tto com e sem p lice p a ra g o n e ; v e d i q u a n to h o d e tto in n . a l § 9 ; ί'διόν τι πάθημα. — ròv αύτόν δε λόγον κτλ : « fu ro n o i P ita g o ric i i p rim i a is titu ire n e lla p o e sia e c o ltiv a re n e lla p r a ­ tic a il fam o so p a ra lle lo fr a la c u ra del co rp o p e r m e z ­ zo d e lla m e d ic in a e la c u ra d e ll’a n im a p e r m ezzo d e l­ la m u s ic a » (R o s ta g n i, Aesthetica, p . 15). — τώ ν φ α ρ ­ μ ά κ ω ν : l ’in te re sse d i G o rg ia p e r la m e d ic in a (vedi F la s h a r, art. cit., in n . a l § 9 : φρίκη περίφοβος) so tto lin e a a n c o ra m ia v o lta i leg am i ch e lo u n iv a n o a lla scu o la p ita g o ric a ; n o n si d im e n tic h i « c o m ’egli avesse f o r m a ta la s u a e d u c a z io n e s o tto gli in flu ssi d i E m p e ­ docle, p e rs o n a lm e n te a ssiste n d o ... alle o p e ra z io n i di te ra p e u s i m is tic a e d ’in c a n to che q u e sto filosofo a d o ­ p e r a v a » (R o sta g n i, Aesthetica, p . 156, e cfr. a n c h e E m ­ ped o cle, 1 [31 B 3 D K ] n. in tr o d u ttiv a ) . M a a ltre t-

POETICA PRE-PLATONICA

χής αμαρτήματα κ al δόξης άπατήματα. ... (14) τον αύτόν δε λόγον έχει ή τε του λόγου δύναμις προς την της ψυχής τάξιν ή τε των φαρμάκων τάξις προς την των σωμάτων φύσιν. ώσπερ γάρ των φαρμάκων άλλους άλλα χυμούς έκ του σώματος εξάγει, καί τά μεν νόσου τά δε βίου παύει, οΰτω καί των λόγων οί μέν έλύπησαν, οί δε ετερψαν, οί δε έφόβησαν, οί δέ εις θάρσος κατέστησαν τούς άκούοντας, οί δε πειθοϊ τινι κακήι την ψυχήν έφαρμάκευσαν καί έξεγοήτευσαν. ... (18) άλλα μην οί γραφείς όταν έκ πολλών χρωμάτων καί σωμάτων έν σώμα καί σχήμα τελείως άπεργάσωνται, τέρπουσι τήν όψιν · ή δε τών άνδριάντων ποίησις καί ή τών άγαλμάτων εργασία όσον ήδεΐαν παρέσχετο τοϊς όμμασιν. ουτω ta n t o e v id e n te è la p o le m ic a co n il P ita g o ris m o stesso : in fa tti la p o te n z a p e rs u a s iv a d ella p a ro la n o n m ira « a lla te r a p ia m o ra le com e v o le v a n o i P ita g o ric i », m a p u ò in d u rre , com e è d e tto su b ito d o p o , « a d d i r i t t u r a a l tra v ia m e n to d e ll’a n im a » (P leb e, Origini, p . 18). — oi μέν έλύπησαν κτλ : q u e sto p asso m e tte in e v id e n z a t u t t a la tra g ic a a m b iv a le n z a del λόγος (U n te r., Sofisti, p. 154) : solo le έπωιδαί ch e sian o ένθεοι (§ 9), solo la p o e sia ch e ra g g iu n g a u n a is p ir a ta p erfez io n e h a u n p o ­ te re s e re n a to re ; m a c ’è a n c h e u n λόγος ch e p u ò essere is p ira to d a lla p o te n z a d e m o n ic a d i u n a p e rsu a sio n e m a l­ v a g ia , e che riesce q u in d i επαγωγός λύπης, άπαγω γός ήδονής. — ετερψαν: è l ’a n tic a p a ro la o m eric a (cfr. O m ero , 4 [■9- 45] e n . iv i ; 8 [a 347 ss.] e n n . ivi, e v e d i F la s h a r, art. cit., p . 18, n. 6), e, com e p e r O m ero, il λόγος p e r essere επαγωγός τέρψεως d e v ’essere il p iù p o ssib ile n u o v o e o rig in ale : τό γάρ τοϊς είδόσιν ά ϊσασι λέγειν πίστιν μέν έχει, τέρψιν δέ ού φέρει (Hel., § 5). — π ε ιθ ο ΐ τινι κακήι: p e r l ’a m b iv a le n z a di πειθώ v e d i n. al § 8 : πείσας. — έφαρμάκευσαν καί έξεγοήτευσαν: v e d i n . al § 10: έθελξαν. — ( ι 8 ) οί γραφείς : p e r il c o n fro n to f r a p o e sia e a r ti fig u ­ r a tiv e è d ’o b bligo il ric h ia m o al n o to d e tto di S im o n id e (S im onide, 1 e n n . ivi) : cfr. N e stle , v. M . z. L ., p. 324; U n te r., Sof. F r.,1 1 , p p . 108-109; n a tu ra lm e n te , G o rg ia d à u n a p iù a r tic o la ta d im o stra z io n e d e ll’u n ita delle v a rie a r ti, ch e h a n n o in co m u n e il m ezzo, άπάτη (vedi n . a l § 18: έκ πολλών κτλ) e il fine, τέρπειν. I n o ltre , il f a tt o ch e G o rg ia p a re g g i « il “ g iu sto i n g a n n o ” d e lla p o e sia a q u e l­ lo d e lla p ittu r a , sen z a a p p a re n te g e ra rc h ia d i a t t i v i t à »

GORGIA, 1

203

l ’a n im a e u n a sed u z io n e p e r l ’o p in io n e. ... (14) Lo ste sso ra p p o r to h a n n o il p o te re d e lla p a ro la rig u a rd o a lla d isp o sizio n e d e ll’a n im a e la p re sc riz io n e d e i f a r ­ m a c i rig u a rd o a lla n a t u r a d e l co rp o . C om e a lc u n i fa rm a c i p u rg a n o il co rp o d a c e rti u m o ri, a ltr i d a a ltr i e a lc u n i fa n n o cessare la m a la ttia , a ltr i la v ita , così a n c h e fr a le p a ro le a lc u n e a d d o lo ra n o , a ltr e a llie ta n o , a ltr e a tte rris c o n o , a ltr e in fo n d o n o a rd ire n eg li a s c o lta ­ to ri, a ltre a n c o ra con im a specie d i m a lv a g ia p e rsu a sio n e a v v e le n a n o ed affa sc in a n o l ’a n im a . ... (18) I p itto r i, q u a n d o d a m o lti co lo ri e c o rp i tra g g o n o l ’im m a g in e d i im sol co rp o e d i u n a so la fig u ra p e r fe tta , d a n n o gioia a lla v is ta : c re a re s ta tu e d i u o m in i e p la s m a re effigi di d è i c a u s a u n a dolce m a la ttia a g li occhi. C osì p e r loro (R a g g h ia n ti, Problem i, p . 8), d im o s tra che, a n c h e n e lla c o n sid e ra z io n e d ei su o i c o n te m p o ra n e i, l ’a r ti s t a fig u ra ­ tiv o n o n e r a p iù c o n fin a to in q u e lla sfe ra in ferio re e b a n a u s ic a in c u i lo re le g a v a n o i c o n te m p o ra n e i d i O m e­ ro (cfr. d el re s to g ià la n. a S im o n id e, 1). P e r il p a r a ­ g o n e f r a p o e sia e p i t t u r a v e d i an c h e P la to n e , Resp. 603 A ; A risto te le , Poet., 1450 a 25 ss. ; p e r la su a fo r tu n a n e lla c ritic a t a r d a v e d i S. Ferri, I l discorso di F id ia in D ione Crisostomo, « A n n a li d ella S cuola N o rm . S u p . d i P is a » S. I I , 5 (1936) p. 2 4 9 .— ■ «κ πολ λώ ν κτλ : « è c h ia ro che il p itto r e o lo scu lto re rip ro d u c o n o , in g a n ­ n a n d o , la r e a ltà » : N e stle, v. M . z. L ., p . 324. C om e il λόγος d o m in a il ra c c o n to , così la ποίησις del p itto r e o dello scu lto re d o m in a e tra s f ig u r a le cose ra p p re s e n ­ t a t e , « im ita te » (άπεργάσωντοα = im itantur : Im m isc h , Go., p . 26). A l c o n c e tto d i im ita z io n e n e ll’a m b ito delle a r t i fig u ra tiv e e a ll’a n e d d o tic a fio rita a tto r n o a d esso (v ed i p e r t u t t i W e b ste r, Theories, p . 176 ss. ; cfr. E m p e d o c le , 6 [31 B 23 D K ] e n n . ivi) si s o v ra p ­ p o n e il c o n c e tto g o rg ian o d i άπατη, ch e n o n ric o rre q u i e s p re s s a m e n te , m a in u n p asso d i P la to n e {Resp. 598 B-C) ch e c o n tien e u n ’e v id e n te p o lem ica con G orgia (v ed i N e stle , v. M . z. L ., p . 325 ; M. U n te rs te in e r, P la ­ tone. Repubblica, L . X . I n t r . e co m m e n to d i M. U ., N a p o li 1937, p . 73 e cfr. a n c h e E lse, Im ita tio n , p . 90, n . 64). — €v σ ώ μ α : cfr. S o cra te , 2 (S enofonte, M em ., I l i , 10, 2), n n . a συνάγοντες e πιθανώτατον). L ’in g an n o

204

POETICA PRE-PLA TO N IC A

τά μέν λυπεΐν τά δέ ποθεϊν πέφυχε την δψιν. πολλά δέ πολλοϊς πολλών έρωτα καί πόθον ένεργάζεταί. πραγμάτων καί σωμάτων. 2. P ltjt . d e g lo ria A th . 5 p . 348 C (82 B 23 D K ) ήνθησε δ ’ή τραγωιδία καί διεβοήθη θαυμαστόν άκρόαμα καί θέαμα των τ ό τ ’ άνθρώπων γενομένη καί παρασχοϋσα το ϊς d ell’a r te riesce q u in d i in u n a id ealizz azio n e d e lla n a t u r a (cfr. N e stle, υ. M . z. L ., p . 3 2 5 ; U n te r ., S o fisti, p . 2 2 7 ). — νόσον ή δ ε ΐα ν : G o rg ia è q u in d i m o lto lo n ta n o d al rico n o sc ere a ll’a r te q u e l v a lo re te ra p e u tic o ch e le a ttrib u iv a n o i P ita g o ric i : « si d ire b b e q u a s i u n a c o n ­ cezione p re ro m a n tic a d e ll’a r te q u e sto v e d e re in essa u n p ia c e v o le p e r tu r b a m e n to d elle n o s tre fa c o ltà » (P le ­ b e, Origini, p . 16). — rà μέν λυπεΐν κτλ: la m e d e sim a a m b iv a le n z a si è ris c o n tr a ta p e r il λόγος : v e d i § 14, n . a οί μέν έλύπησαν κτλ. « A G o rg ia n o n im p o r ta ... ch e l ’a r te co n ferisca a l b e n e o a l m a le m o ra le deH’a n im a ; ciò ch e c o n ta è che essa crei u n suo m o n d o d i e m o tiv ità , il q u ale an zi, c o n fro n ta to co n la n o rm a lità d e lla v ita , è com e u n a m a la ttia , p e rò è u n a dolce m a la ttia » (P lebe, O rigini, p p . 1 7-18). 2, L a te o ria e s te tic a di άπάτη tr o v a im a s u a p a r t i ­ co lare a p p lica zio n e n el caso d ella tra g e d ia . L a c itaz io n e g o rg ia n a co m in cia n o n d a άπάτη, m a d a θαυμαστόν, com e h a n n o d im o s tra to S uess, Ethos, p . 97, n . 1 ; Ito sta g n i, Aesthetica, p . 160 ; Z ieg ler, Tragoedia, 2013, n . 35. Z ieg ler fa n o ta re il c a r a tte r e s p ic c a ta m e n te gorg ian o degli o m o io te le u ti άκρόαμα e θέαμα, e p e n s a che si d e b b a riv e n d ic a re a lla p o e tic a g o rg ia n a il c o n c e tto critico d i θαυμαστόν, che (com e g ià fu n o ta to p e r έλεος e φόβος), è b ru s c a m e n te in tr o d o tto n e lla Poetica a r is to ­ te lic a sen z a a lc u n a sp ieg az io n e (1452 a 4 ss. ; cfr. 1454 a 4 : εκπληκτικόν). C he θαυμάζειν, έκπλήττειν sian o c o n ­ c e tti affini a q u elli di ψυχαγωγεϊν, γοητεύειν a p p a re e v id e n te , e d è s to ric a m e n te d im o s tra b ile in b a se a P o ­ libio I I , 56, 11 (che c o n tien e la n o ta p o lem ica sul m odo d i scriv e re la sto ria , d ir e tta c o n tro F ila rc o e s o p r a ttu tto c o n tro E fo ro [cfr. P o lib io IV , 20, 5 = 70 F 8 F G H ] seg u ace delle d o ttrin e g o rg ian e e d em o critee) : έκπληξαι και ψυχαγωγήσαι, e a lla V ita Aesch. 7 : προς έκπληξιν τέρα-

GIORGIA,

1-2

205

n a t u r a a lc u n i s p e tta c o li a d d o lo ra n o la v is ta , a ltr i la rie m p io n o d i b ra m o sia . E m o lti su sc ita n o in m o lti a m o re e d esid erio d i m o lte o p ere e co rp i. 2. F io rì la tra g e d ia e v e n n e c e le b ra ta in q u a n to fu m e ra v ig lio s a a u d iz io n e e s p e tta c o lo p e r gli u o m in i di q u e l te m p o , e offrì con i su o i m iti e c o n le sue p asτώδη μάλλον ή προς απάτην (cfr. P o h le n z, A nfänge, p p . 16061 ; C a ta u d e lla , A pate, p p . 384-86; W e h rli, S til, p . 14). — πάθεσιν: gli άλλότρια πάθη che si tra s fo rm a n o in ίδια : cfr. § 9. — δικαιότερος : cfr. U n te r., Sof. F r., I I , p p . 1 4 3 -4 4 .— σοφώτερος: P lu ta r c o s p ie g a : εύάλωτον γάρ ύφ’ ήδονης το μή άναίσθητον. P e r su b ire l ’in g a n n o e ste tic o si rich ie d e q u in d i u n a p a r tic o la re s e n sib ilità (cfr. P lu ta rc o , de aud. poet. 15 C = G o rg ia 4 B 23a in U n te r., Sof. F r., I I , p. 142 ; contra R o s e n m e y e r, Gorgias, p . 233 ; v e d i a n c h e R o s ta g n i, Aesthetica, p . 159, n. 2). R ico rd o , com e esem ­ p io d i u n a in te rp re ta z io n e ch e n o n co n d iv id o , q u e lla di Z ieg ler, Tragoedia, 2014 : q u e l p o e ta , che e s e rc ita 1’άπάτη con successo, raggiunge il suo scopo morale, ed è q u in d i p iù g iu sto d i ch i n o n l ’e s e rc ita ; e l ’a sc o lta to re ch e si s o tto p o n e a lla p sicag o g ia tra g ic a n e sp e rim e n ta a n c h e l ’e ffe tto m o ra le , e d è q u in d i σοφώτερος, ossia in siem e klüger e sittlicher d i ch i n o n v i si s o tto p o n e (Z iegler, n a tu ra lm e n te , n e g a ogni v a lo re a ll’in te r p r e ­ ta z io n e d i P lu ta rc o ). H o già o sse rv a to (vedi n . al § 8 : άπατήσας, v erso la fine) ch e a m io m o d o d i v ed e re u n ’in te rp re ta z io n e m o ra lis tic a d e ll’e s te tic a g o rg ia n a n o n tr o v a g iu stific azio n i a ll’in te rn o d el siste m a filosofico di G o rg ia ; m a p o ic h é u n ’in te rp re ta z io n e di q u e sto genere (che fu g ià a d es. d i P o h le n z, A nfänge ; C atau d e lla, A pate) è s t a t a rip ro p o s ta a n c h e re c e n te m e n te (vedi S ch ad ., Furcht, p p . 129-171, ch e esclude u n a in te r p r e ­ ta z io n e e tic a p e r A risto te le , m a la a m m e tte [p. 165] p e r i so fisti ; P o h le n z , Furcht, p p . 60-74, che rib a d isc e le su e n o te te s i ; L a sse rre , F lu t., p . 81 ; R . S ta rk , Aristotelesstudien, « Z e te m a ta » 8, M ü n ch en 1954, p. 47), cred o n o n s ia in u tile to r n a r e a n c o ra u n a v o lta su lla q u estio n e . N e lla p o e tic a d ei sofisti, com e h a m o s tra to c o n m o lta c h ia re z z a O. G igon, Sokrates, B e rn 1947, p p . 275-76, co n flu isco n o d u e o p p o sti in te re ssi : d a u n

μύθοις καί τοϊς πάθεσιν απάτην, ώς Γοργίας φησίν, ήν δ τε άπατήσας δικαιότερος τοΰ μή άπατήσαντος καί ό άπατηθείς σοφώτερος τοΰ μή άπατηθέντος. 3. P l u t . Q u a est. conv. V I I 10, 2 p . 715 E (82 B 24 D K ) Γοργίας εΐπεν Iv των δραμάτων αύτοΰ [sci. A e sc h y li] μεστόν ’Ά ρεω ς είναι, τούς Ε π τ ά έπί Θήβας. la to l ’in te re ss e sp e c u la tiv o p e r l a n a t u r a d e lla p o e sia , p e r i suoi m ezzi e p e r il fine a c u i q u e s ti te n d o n o ; d a l­ l ’a ltro la te n d e n z a t u t t a so fistica a s u b o rd in a re la p o e sia a ll’ed u cazio n e, a im p ie g a rla a scopi sp ec ific am en te p e ­ dagogici. M a, ag g iu n g o , q u e s ta te n d e n z a a s t r u m e n t a ­ lizzare la p o e sia a fini e tic o -p ra tic i n o n im p e d ì a P r o t a ­ g o ra (cfr. 1 [80 A 25 D K ] e n n . ivi) com e n o n im p e d ì a G o rg ia d ’in v e stig a re la n a t u r a d el f a tt o a rtis tic o d i p e r sé in te so , e d i ra g g iu n g e re in q u e s ta ric e rc a r is u lta ti a p p re z z a b ili (v ed i P le b e , Origini, p . 16 ss., p iù v o lte c ita to ). N ell 'E lena G o rg ia n o n in d ic a m a i co m e fine d ella p o esia l ’ed u c a re , m a il d ile tta r e (cfr. S ikes, P oe­ try, p . 33 ; N e stle, v. M . z. L ., p . 322 ; W e h rli, Stil, p . 20) : e 1’έπάγειν ήδονήν, άπάγειν λύπην n o n p u ò id e n ti­ ficarsi co n u n p ro cesso e d u c a tiv o . N e l p re s e n te p asso , p o i, δικαιότερος e σοφώτερος tro v a n o im a sp ieg azio n e so d d isfa c e n te e c o e re n te co n il s is te m a d e lla filosofia g o rg ian a , sen z a ch e sia n ec essario ric o rre re a im a i n t e r ­ p re ta z io n e e tic a . Q u e lla ch e si v o rre b b e fosse la p a ro la d ’o rd in e d e lla p o e tic a so fistica, ossia la te n d e n z a a g iu ­ d ic a re la p o e sia secondo la s u a c a p a c ità d i βελτίους ποιεΐν τούς ανθρώπους (A risto fan e, B a n ., v v . 1009-1010) n o n è in r e a ltà ch e la p a r o la d ’o rd in e d i im a c ritic a p o p o ­ la re sc a che a b b ia m o v is to d o c u m e n ta ta g ià a d esem p io neH’M