Opere scelte. I. Storia e società 8814004331


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Opere scelte. I. Storia e società
 8814004331

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..9/rcanaJJmeeriU COLLANA DISCIENZA DELLA POLITICA DIRETTA DA GIANFRANCO MIGLIO

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LORENZ VON STEIN

OPERE SCELTE ISTORIA E SOCIETÀ ANTOLOGIA A UH.A DI

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ira»Operi» COLLANA DI SCIENZA DELLA POLITICA DIRETTA DA GIANFRANCO MIGLIO

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LORENZ VON STEIN

OPERE SCELTE I 4

STORIA E SOCIETA ANTOLOGIA A CURA DI

ELISABETTA BASCONE REMIDDI

GIUFFRÈ EDITORE 1986

ISBN 88-14-00433-1

Tutte le copie devono recare il contrassegno della S.LA.E.

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Dou. A. Giufr Editore, S.p.A., Milano La uaduzionc, l"adattam ento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi i m icrofilm, i film , le fotocopic), nonchè la m emorizzazione dcruonic.a, sono riscrvati pr tutti i Paesi. (1986) Tipografa MORI & C. S.p.A. - 21100

VARESE -

V F. GUIcc1ARI1 66

INDICE SOMMARIO pag. INTRODUZIONE

di Elisabetta Bascone Remiddi

Note . Notizie biografiche . . Nota sui testi e sulla traduzione BIBLIO GRAFIA



1 23 31

35 37

Capitolo Primo

IL PRINCIPIO DELL'EGUAGLIANZA E IL PROLETARIATO 51

Premessa . Il principio dell'eguaglianza

65

Il proletariato Capitolo Secondo

IL CONCETTO DI SOCIETÀ E LE LEGGI DEL SUO MOVIMENTO Introduzione alla Storia del movimento sociale in Francia dal 1789 I. Il concetto di società 11. I principi dello Stato e della società Ili. Origine e concetto dell'illibertà . IV. Il principio e il movimento della libertà V. Il movimento sociale VI. Conclusione. Germania e Francia

99 101 117 133 159 191 225

Cap.tolo Terzo LA DOTTRINA DELLA MONARCHIA

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L'essenza della monarchia Capitolo Quarto

LA DOTTRINA DELLA REPUBBLICA I. Concetto e contenuto della sovranità della società I I. Le costituzioni delle repubbliche nella realtà storica

283 307

INTRODUZIONE DI

ELISABETTA BASCONE REMIDDI

I. I testi che vengono qui presentati per la prima volta al lettore italiano sono stati scelti tra le opere storico-sociali di Lorenz Stein scritte tra il 1842 e il 1850, ossia negli anni del Vormarz che videro la nascita dei fermenti sociali e delle speranze di mutamento e di progresso, e quelli che assistettero alla rivoluzione del '48 e al crollo delle sue illusioni. La scelta dei testi, tratti da due delle sue opere giovanili più importanti S ocialismo e comunismo della Francia odierna 1 e Storia del movimento sociale in Francia 2 -, è stata operata nell'intento di dare un quadro quanto più approfondito e completo possibile della problematica e della teoria sociale steiniana. Lo studio dei fenomeni sociali, degli elementi che costituiscono la società e dei movimenti che la animano e la dominano, determinandone le crisi, delle quali le recenti rivoluzioni in Francia non sono che manifestazione e conferma, formano infatti il principale centro d'interesse del giovane Stein. Nato nel 1815 a Eckernforde, nell'estremo nord della Germania, laureatosi in giurisprudenza - con una tesi di storia del diritto danese - egli si era subito immerso nella problematica storicistica, partecipando con alcuni articoli al dibattito sulla Scuola storica del diritto 3 e si era dedicato a vaste e approfondite ricerche di storia comparata del diritto • Tuttavia, forse anche per l'influenza del gruppo di Giovani hegeliani da lui frequentato a Berlino, e già prima di recarsi a Parigi con una borsa di studio, l'attenzione di Stein era stata attratta particolarmente dalla soziale Frage; l'affermarsi del1 'idea di uguaglianza, la formazione del proletariato come classe sociale a sé e l'espandersi delle teorie socialiste e comuniste sono per Stein indice del profondo mutamento che sta avvenendo nella società e segnalano la necessità di impostare in una maniera nuova - rigorosamente scientifica - l'intero studio della questione sociale, la quale non può essere trattata in modo unitario ed esauriente né dalla dottrina dello Stato, né dalla filosofia del diritto né dall'economia.

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INTRODUZIONE

I recenti eventi rivoluzionari e le nuove e non meno rivoluzionarie dottrine sociali non possono infatti essere comprese se non sono studiate partendo dal terreno sul quale esse crescono e maturano, e tale terreno è In s o c i e tà. Questa deve essere analizzata negli elementi che In compongono e nelle forze che ne determinano i movimenti e l'evoluzione; si tratta insomma, come dichiara Stein già nella sua Premessa a Socialismo e comunismo , di porre le basi o almeno di apportare un valido contributo alla fondazione di una nuova scienza, che colmi la grave lacuna presente nelle Staatsvissenschaften, una Scienza della società. Solo una Gesellschaftswissenschaft potrebbe infatti essere in grado di fornire una risposta esauriente alla domanda come dice Stein stesso «in che cosa consiste dunque quel movimento sociale, la cui presenza ci è indicata dalle agitatorie e incalzanti azioni socialiste e comuniste? Cos'è una rivoluzione so e i a I e? Cosa vuole e a cosa porterà? Come si differenzia dalla rivoluzione po 1 i ti e a? In breve, cos'è la so c i età e come si pone rispetto allo Stato? » 6• Questi gli interrogativi che Stein si pone con estrema chiarezza già nel 1842 nel suo primo approccio alla questione sociale. Otto anni più tardi, sempre seguendo lo schema delle vicende rivoluzionarie della Francia e delle sue dottrine sociali, ma accentuando il carattere scientifico della sua analisi, nella Storia del movimento sociale in Francia Stein si propone di approfondire il concetto di società, intesa qui soprattutto nella sua contrapposizione con l'idea di Stato, e di ricercare i principi e le leggi che governano il suo sviluppo. L'esattezza della sua previsione, esposta in Socialismo e Comunismo ", di una imminente rivoluzione a carattere sociale lo conferma infatti nella convinzione che vi siano leggi universali che governano la vita della comunità umana, che possono essere individuate attraverso l'analisi della struttura e della storia della società, e compito della scienza è quindi la loro identificazione. Sia Socialismo e Comunismo che la Storia del movimento sociale avevano rapidamente raggiunto una popolarità tanto vasta, anche al di fuori degli ambienti specialistici, da diventare parte integrante della cultura politico-sociale germanica e, come osserva G. Salomon nella sua introduzione alla ristampa della Geschichte der socialen Bewegung, « la sua opera è stata assi-

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INTRODUZION E

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milata dal movimento della scienza e incorporata in maniera tale nello spirito del tempo da non poter più essere distinta dalla sua presenza ed azione viva» 8• Queste due opere, e di esse in particolar modo le parti teoriche che sono riprodotte nel presente volume, rappresentano infatti il nucleo della produzione giovanile di Stein o, se così possiamo dire, del ' primo Stein ', basata sul rapporto tra storia e società, dove la storia è intesa come studio dell'evoluzione della struttura della società, ossia come storia sociale. Un 'secondo Stein ' può essere indicato nel periodo in cui, con il System der Staatswissenschaft 9 e la Gesellschaftslehre ", oltre che con il Lehrbuch der Finanzissenschaft '' e con numerosi saggi di economia e finanza, egli sviluppò la sua dottrina della società approfondendo i rapporti tra Stato e società. Vi è infine un ' terzo Stein ', certamente non meno noto e non meno importante dei precedenti per l'intera scienza politica nel suo insieme, la cui imponente Veraltungslehre, Dottrina dell'Amministrazione ", è incentrata sul rapporto tra l'amministrazione e la società, ossia sul rapporto tra l'esecuzione della volontà statale e la molteplicità e mutevolezza della realtà sociale. La critica ha spesso troppo accentuato la separazione tra i diversi campi di ricerca di Stein e le diverse fasi della sua produzione, distinguendo nettamente tra uno Stein filosofo del diritto, o storico della società o iniziatore della sociologia tedesca, e uno Stein economista o fondatore della scienza dell'amministrazione. Proprio la fusione dei diversi elementi che compongono la sua formazione di studioso, da un lato la sua acuta capacità di analisi della questione sociale, dovuta al suo particolare interesse e sensibilità per la situazione politica e sociale e la sua approfondita conoscenza della filosofia del diritto e delle dottrine sociali, resa più vivida da brillanti intuizioni e da uno spiccato senso storico ", e dall'altro la sua solida impostazione giuridica e la sua preparazione in campo economico, il tutto non venendo mai meno all'esigenza di organicità e sistematicità, in senso prettamente hegeliano, ha invece reso possibile la monumentale costruzione della Dottrina dell'Amministrazione. Alla Verwaltungslehre, in diverse rielaborazioni ed edizioni ampliate, oltre che a numerosissimi lavori giuridici ed economici, Stein lavorò per l'intero trentennio che trascorse a

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INTRODUZIONE

Vienna, dalla chiamata alla cattedra di Economia politica presso l'Università di Vienna, nel 1855, fino alla morte, nel 1890. A causa delle conseguenze della rivoluzione del '48 e della particolare posizione dello Schleswig-Holstein, dopo diversi anni di gravi difficoltà e incertezze, Stein aveva infatti dovuto lasciare la Germania e trasferirsi in Austria. Ha quindi certamente senso distinguere tra un periodo tedesco, volto specialmente alla ricerca storica e all'analisi della società, e un periodo viennese, dedicato alla scienza dell'amministrazione; in effetti un evento tanto poderoso e sconvolgente quale la rivoluzione del '48 non poteva non produrre, come osserva Cari Schmitt ", una profonda frattura nella vita e nell'attività di Stein riflettendosi, oltre che nell'organizzazione dei suoi studi e nella scelta delle problematiche trattate, anche su tutta la sua interpretazione della realtà; vi è tuttavia nell'intero arco del pensiero di Stein un filo conduttore, una continuità, che deve essere individuata soprattutto nell'idea della funzione dello Stato come equilibratore delle disparità necessariamente insite nella società, che si esplica attraverso i suoi interventi esecutivi, la sua ' tiitige Venvaltung ' (amministrazione attiva). Riguardo alla sempre attuale problematica della tensione e mediazione tra una ' politica del generale ', propria dello Stato di diritto e una' politica del particolare ' propria dello Stato sociale, sul piano della scienza dell'amministrazione, N. Luhmann definisce Stein un interlocutore prezioso '> in quanto la sua Vervaltungslehre aveva tentato di riallacciare l'interesse analitico per le particolarità sociali di problematiche acute con i principi normativi dell'azione pubblica ". Nel giudizio di G. Salomon Stein « abbraccia tutti i campi della vita dello Stato e della società. L'universalità e la sistematicità della sua impostazione, non disgiunta da un perfetto controllo del particolare, lo fanno superare il livello della disciplina da lui elaborata... » "? e Carl Menger scrive: « non vi era mai stato nel campo delle scienze dello Stato uno scrittore che si fosse proposto traguardi più alti e più vasti di Lorenz von Stein » ". Ma proprio questo voler dare una risposta universale a tutti gli interrogativi della scienza, tipico del liberalismo tedesco, questo voler inquadrare in un sistema onnicomprensivo tutti i problemi della realtà, e la capacità di spaziare attraverso tutti i campi della scienza della società e dello Stato, passando conti-

INTRODUZIONE

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nuamente dal generale al particolare, dalla regola assoluta e universale all'osservazione geniale di un singolo dettaglio, in un'epoca in cui veniva rapidamente affermandosi l'impostazione positivistica e la tendenza a separare i singoli rami del diritto e i diversi campi del sapere in vista di una sempre maggior specializzazione, contribui certamente ad offuscare la popolarità di Stein, che pure era stata grandissima ancora nei suoi ultimi anni d'insegnamento "9, Schmitt vede questa svolta positivistica del Nachmiirz come la brusca interruzione del grande cammino vittorioso verso la sublimazione dell'assoluto: « Presto positivisti, empiristi, realisti, storicisti, naturalisti e specialisti di ogni genere poterono annunciare trionfanti che il sogno della filosofia della natura e dello spirito era giunto al suo termine » , « Per tutto il resto della sua vita Stein attese che la tendenza positivistico-naturalistica raggiungesse il suo apice, e che poi declinasse. Vide intanto il proprio compito nel mantenere in vita la mediazione tra un passato filosofico al quale egli ancora apparteneva e un futuro che non avrebbe più conosciuto. E mantenne coraggiosamente questa sua solitaria posizione nella consapevolezza della propria solitudine » ?1., Secondo H. Nitzschke, al quale si deve uno dei saggi più acuti e profondi sulla personalità di Stein, il suo tratto di carattere fondamentale fu la sua esigenza di mediazione: « Egli vuole mediare tra scuola filosofica e scuola storica sul terreno della filosofia del diritto, tra pensiero francese e pensiero tedesco, tra conservatorismo e liberalismo, tra collettivismo e individualismo, tra idealismo e realismo » 72. Anche per P. Schiera Stein appare come un « teorico ' tra due mondi' che sono diversi e quasi incommensurabili ma che al tempo stesso sono ambedue radicati in un medesimo contesto nel quale dalle contraddizioni è sorta l'unità » 23, Non come epigono di una impostazione idealistica e sistematica appartenente ad un mondo filosofico ormai tramontato, bensì come colui che attua nel pensiero tedesco il passaggio dal procedimento dialettico e critico a quello scientifico e neutrale proprio del positivismo che predominerà nell'epoca successiva è invece considerato Stein da Marcuse. In Reason and Revolution ? Marcuse sostiene che Stein, allontanandosi già al tempo della Rivoluzione di marzo dall'influenza hegeliana e soprattutto neo-hegeliana, intesa come presa

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INTRODUZIONE

di coscienza del ' dover essere ' della realtà, abbia assunto posizioni acritiche, e di conseguenza conservatrici, aprendo la via al determinismo positivistico. Seguendo quest'impostazione, che molti certamente non condividono, sono apparsi negli ultimi decenni numerosi lavori incentrati sulla maggior o minor vicinanza di Stein a Hegel, considerata in questo contesto come indice e garanzia di apertura al progresso. M. Hahn, analizzando l'evoluzione subita dal pensiero di tein dagli anni di Socialismo e Comunismo a quelli della Stoa del movimento sociale, si propone di dare una valutazione olitica del pensiero sociale di Stein: si tratta di un' Realist im lealistischen Mantel?', come di lui ebbe a dire pare [arx 25, di un conservatore borghese il quale, pur di preserare l'ordinamento presente della società opera una lucidissima natisi critica della realtà e delle sue contraddizioni, purché 1tto venga conservato e non si precipiti nella rivoluzione? In ffetti secondo Stein « il progresso deve avvenire non attraerso la distruzione del presente bensì migliorando e renendo più idonei gli elementi già esistenti! » (p. 357). Questa dichiarazione di volontà di riforma viene intesa come apologia del presente » e la scienza della società fondata da tein può essere considerata una scienza della società - aferma Hahn - purché sia chiaro· che non si tratta di una cienza d'opposizione, bensì di conservazione (« e profilassi»): La scienza della società· è realistica proprio perché è di caattere decisamente conservatore»; la seconda edizione di Soialismo e Comunismo, riveduta dopo l'allontanamento di Stein a Arnold Ruge e dal gruppo della sinistra hegeliana, e per la uale egli aveva chiesto consiglio e approvazione al liberale obert von Mohl, deve essere considerata, secondo M. Hahn, 1e ne ha curato la parziale riedizione, un esempio di « protonservatorismo borghese » 2. Di neutralità solo apparente e di ideologismo Stein è accuto anche da Blasius, e questa critica sarebbe corroborata dal·sistenza di sei rapporti scritti da Stein all'epoca del suo sog.orno parigino al Ministero degli Interni prussiano, reperibili presso l'Archivio centrale di Merseburg "7. Di tale attività di Stein come informatore segreto del governo prussiano era già data indicazione nell'Indice dei nomi delle Opere complete di Marx e Engels , indicazione che era stata per Io più ignorata dalla critica; in effetti questo episodio, oltre a sembrare in con-

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