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Italian Pages 2290 [2280] Year 2006
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MATHNAWT EDTZIO'\JE
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CURA Dl KHAN
POEMA
DEL MTSTTCTSMO UNIVERSALE
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Jalàl àlDJ:n Rtlmì
MATHNAWl Il poema del misticismo universale
I Introduzione, traduzione e note di Gabriele Mandel KMn Ntlr-Carla Cerati-Mandel
Prefazione di Halil Cin
n:l91 TASCABILI � BOMPJANJ
In copertina: simbolo ottomano della presenza ineffabile di Dio Realizzazione editoriale: studio g.due s.r.l. ISBN 978-88-452-5644-8 © 2006/2010 RCS Libri S.p.A. Via Mecenate 91 - 20138 Milano
II edizione Tascabili Bompiani settembre 2010
Prefazione
Gabriele Mandel .Khan mi ha chiesto una prefazione alla sua traduzione in italiano del Matfl.nawi [turco: Mesnevi]; mi sento onorato e ne gioisco profondamente, per due motivi: uno personale, l'altro culturale. Anzitutto, il mio carissimo amico prof. Mandel è al tempo stesso un vero compagno e seguace di Mawlanà [turco: Mev lana, "il nostro Maestro':· ]alai a!Din Rùmt] e un predecessore dei suoi sostenitori in Occidente. È un sufi, un celebre cera mista e un grande storico d'arte. È un uomo che assume il ruolo di ponte fra la cultura occidentale e quella orientale, so prattutto quella turco-islamica. D'altronde, la nostra amici zia è cominciata con il primo Congresso Internazionale di Mevlana organizzato nel 1 986 per l'Università Selciukide di cui ero allora il Rettore. In secondo luogo: la mancanza di una traduzione del Malk=_ nawf in Italia è veramente una grande perdita per la cultura universale, di cui l'Italia è uno dei maggiori centri. Bisogna felicitarsi col prof. G. Mandel per questo impegno veramente difficile che si è assunto. La traduzione del Malk=_ nawf in una lingua occidentale è un compito durissimo. La difficoltà viene dal modo di esprimersi di Mevlana. È vero che non è facile interpretarne il simbolismo multitensionale e coglierne il senso esoterico espressi in uno stile poetico. Mev lana tratta molti argomenti nello stesso tempo e in un solo racconto, a volte in una sola frase. Nella maggior parte dei ca si i distici del Matfl.nawf racchiudono significati multipli e so vrapposti. Motivo per cui risulta a volte - secondo Eva de Vi tray Meyerovitch - perfino difficile capire le convinzioni per sonali di Mevlana. Io sono sicuro che la profondità di erudizione del prof. Mandel è sufficiente per superare questa difficoltà e per riuscire in questo delicato impegno. In questa via, il fàtto di essere un sufì, di esse-
re un uomo di cuore, d'amore e di pace è anche un grande van taggio per lui. D'altronde i temi del Math.nawt sono essenzial mente il messaggio di universalismo, d'amore e di rispetto per l'essere umano e, di conseguenza, l'amore divino. Secondo il sufismo di Mevlana l'amore è uno stato d'animo che finalmente ci conduce verso l'amore divino e ci mostra la via. Mevlana è uno dei maggiori maestri del mondo spirituale. Non è adeguato considerarlo soltanto un maestro spirituale turco-islamico, poiché le sue idee, i suoi messaggi valgono per tutti senza differenza di religione e di etnla. In altri termini, ir raggiano come il sole. Di conseguenza, Mevlana è un maestro universale appartenente a tutta l'umanità. Il Math.nawt, il suo capolavoro, è uno dei vertici della lettera tura universale e, senza esagerazioni, "uno dei libri sacri del l'umanità", come ebbe a scrivere Abdiilbaki Géilpmarh. Mev lana non è soltanto un poeta, un filosofo, un teologo, ma è anche un maestro di etica, un leader di pace. La sua frase: "Mostrati come sei, e sii come ti mostri" è una regola etica universale. Mevlana invita tutta l'umanità ad unirsi nell'amore, nella tolleranza, nel rispetto per l'essere umano; quindi, nell'amore divino. Questi tre concetti sono la base della democrazia, della pre minenza del diritto e dei diritti dell'uomo. Mevlana li espresse 730 anni or sono. È molto significativo che KEMAL ATATDRK, il fondatore della nuova Turchia, avesse le stesse concezioni. È possibile che fosse ispirato da quelle idee di Mevlana quando diceva: "Pace nel paese, Pace nel mondo", ciò che è il principio essenziale della coesistenza pacifica fra Stati. Gli amici di Mevlana aumentano continuamente nel mondo, poiché l'umanità è stanca di guerre, di violenze e dell'ipocrisia degli esseri umani. Essa ha dunque bisogno di un porto tran quillo e affidabile; lo si trova nelle idee di Mevlana, soprattutto nel suo Matb.nawt, e in quelle di Ahmed Yesevi, di Yunus Em re e di Haji Bekta§i Veli, ognuno dei quali è un grande maestro nel mondo spirituale turco-islamico. Ru.mi, nel Matb.nawt, usa il metodo della dialettica. Vi raco
conta cronache e favole. Fa dialogare idee contraddittorie ma conseguenti. Non vi sono giudizi categorici. Egli non si pone
da arbitro e lascia ai lettori la libertà di scegliere fra alternative
diverse. A volte egli propone una sintesi fra la tesi e l'antitesi. Mevlana precisa che il Matb.nawi è stato scritto per educare lo spirito ed insegnare all'essere umano. Nel Mat.b.nawt esiste un simbolismo ricchissimo e profondo. Apogeo del simbolismo è il Sam� (detto in Occidente la danza mistica dei Dervisci rotean
ti) nella confraternita della Mevleviyya. Esso implica un profon do simbolismo cosmico, come ebbero a sottolineare Eva de Vì ttay Meyerovitch e Djamchid Mortazavì. In fin dei conti, è necessario interrogarci. Che cosa è il Mat.b.nawi? È un libro di poesia, di filosofia, un commenta rio della teologia dell'lsl�, oppure un libro di etica? Indubbiamente non è né l'uno né l'altro, ma piuttosto una sintesi di tutti. Nei paesi dell'lsl�m è considerato il più profondo commentario del Corano. Mevlana dice che l'uni co scopo e l'unico pensiero nel Matb.nawi è l'affermazione dell'unità dell'esistenza; se qualcuno vi trova altro che questo principio, si tratta soltanto di un idolo. La via che conduce a Dio è l'amore e la tolleranza. Molti scrittori convengono sul fatto che Mevlana considera la religione dell'amore "la più al ta di tutte le religioni". Soltanto nell'amore si trovano i rime di a tutti i mali. Mevlana cerca di far capire agli uomini le condizioni per di ventare perfetti al fine di giungere all'Esistenza Unica. La fe
licità per l'umanità, la pace, la tolleranza, l'amore e il rispetto per ogni essere umano vengono da un'educazione dello spiri
to quale egli presenta nel Mat.b.nawi. Dunque, traducendo il Matb.nawi in italiano il prof. Gabriele Mandel Kllm rende un servizio all'umanità. Tutti gli saranno gra ti per esser riuscito in un compito delicato e difficile. HaliiCin Rettore emerito dell'Università Statale di Konya, Presidente emerito della Commissione dell'Educazione Nazionale e della Cultura all'Assemblea Nazionale Generale della Turchia, decano della Facoltà di Giurisprudenza all'Università di Mersin.
Nota del curatore
Edizioni sulle quali è stata condotta la presente versione del Mathnawì Manoscritto di Konya, de/1278 (Konya Mevlana Muzesin de, Ms 51). Edizione d'arte in fac-simile: Pubblicazioni del Ministero della Cultura 11667. Direzione delle Pubblicazioni. Serie dei Classici turchi l 34. Ankara 1993. Ne sussistono due versioni: una in formato originale (cm 33x47,5) e una in formato ridotto (cm 23x33). Edizione detta dell'Università di Tehran [distici 25.685, ossia versi 51.370]. È stata comunque tenuta presente anche l'Edizione in .forsi di Tehran, a cura di Reynold A. Nicholson. H. 1376 l A D 1957 [distici 25.631, ossia versi 51.262], nella cui versione in inglese - ad esempio - il più delle volte le in dicazioni coraniche non sono precise.
Quando nel corso della versione si citano differenze fra le stesure, vien fatto riferimento a queste edizioni (e a vol te ai manoscritti della linea iraniano-indiana qui indica ta alla pagina 16) e non alle relative versioni.
Numerazione dei distici !;edizione più attendibile è presentata dal Manoscritto di Konya. Pertanto la numerazione dei distici è solidale per quanto possibile con questa edizione. Con essa concorda in linea di massima l'edizione cosiddetta dell'Università di Tehran, che, comunque sia, è la più filologica e attendibi le, e pertanto quella seguita. Questa numerazione differi sce (come espresso nella tabella seguente) dalla Edizione del Nicholson, dalla sua versione in inglese (per altro la più nota in Occidente) e dalla versione in francese di Eva
de Vitray Meyerovitch, la quale è del tutto solidale con la versione inglese di Nicholson. Vengono quindi espresse qui le due numerazioni: quella relativa al Manoscritto di Konya e all'edizione dell'Uni versità di Tehran, con numeri in neretto; e - come richia mo culturale - quella del Nicholson e della Eva de Vitray Meyerovitch, con numeri in chiaro tra parentesi. La versione dei passi coranici è stata tratta da: IL CORA NO, versione letterale integrale con testo a ftonte; e apparati storici, teologici efilologici a cura di Gabriele Mandel Khan. Edizione di lusso: DeAgostini, Novara 2000; edizione po polare economica: UTET, Torino 2004. Come già detto, le indicazioni relative ai Versetti del Corano presenti nelle edizioni di Nicholson (e della De Vitray Meyerovitch) so no a volte inesatte.
Quantità dei distici Edizione blu diTehràn a cura di Nicholson e versioni di Nicholson e Meyerovitch
Manoscritto di Konya ed Edizione universitaria diTehràn J• (Golpmarlt 4017)
Il"
(Golpmarlt 3821)
meno 16 (nelle versioni: 4003) meno 16 3.810 4.002
4.018 3.826
4.812 m· Edizione univ. diTehràn 4.813 (Golpmarh 4.811) 3.856 JV• (Golpmarlt 3.855)
v·
(Golpmarlt 4.240) VJ• (Golpmarlt 4.929)
4.241 4.931
25.685
ossia VERSI
4.810
meno3
3.855
meno l
4.238 4.916
meno3 meno 15
54
25.631
51.262
51.370
1 1
108
Lefonti e i criteri di traduzione adottati a) Testo originale in farsi del Matknawt-i mtrnawt (in turco: Mesnevì).
I.:opera è divisa in sei Libri (daftar). Fu dettata da Rùmi al l'allievo çelebi Husain alDin dal1258 al1273. Se ne vor rebbe aggiungere un settimo Libro, "rinvenuto" da Anka rali Ri.isùkhi Ismacil nel1652/53, ma va considerato asso lutamente apocrifo. Base essenziale per questa versione è stato il "Manoscritto di Konyà', di cui è detto più oltre. È del 1278 , ed è con servato nella Mevleviyya di Konya (Turchia). Ne sussiste oggi una bellissima edizione in fac-simile, in formato ori ginale 33x47,5; ed una medesima in formato ridotto (cm 23x33) edite dal Ministero della Cultura, Ankara1993, a cura di Abdiilbaki Golpmarlt. In stretta connessione con esso abbiamo la più importan te edizione a stampa (con abbondanti commenti ed esege si) nella cosiddetta "Edizione universitaria di Tehran': Edizioni Ketabfurùsh Zùuar (Libreria dei Pellegrini), a cu ra del prof. dott. Muhammad Esteclamiy, Tehran, terza edizione1371 H (1951 AD). In sei volumi in ottavo gran de, di circa 440 pagine ciascuno. V i è poi l'edizione (inJàrsf) a cura di Nicholson, in ottavo, di 1.334 pagine. Mùsasah Yntaillaratu (Edizioni divulgati ve) Amìr Kabir, Tehran, seconda edizione 1376 H (1957 AD). In questa mancano108 versi (54 distici). b) Versioni principali
La più importante a parer mio è quella, in lingua turca (tendenzialmente in turco ottomano), di Abdiilbaki Golpmarlt: Mesnevì. Tercemesi ve $erhi. Inlulap ve Aka Ki tabveri. Ankara 1981. Tre volumi in quarto piccolo per circa 670 pagine ciascuno.
Ulteriore versione in turco moderno, con ridisposizione· dei versi tematicamente raggruppati, a cura di �efì.c Can; edita da Oti.iken Ne§riyat A.�., Ankara/Istanbul 199 ' (e ss.) . Tre volumi in ottavo, di 552 pagine ciascuno. La più diffusa in lingua inglese (mancano 108 versi) è quel la di Reynold A. Nicholson: The Mathnawi ofjaldllu'ddi n Rumi. Londra 1924- 40. Prima edizione in India: Adam Publishers, Delhi 199 2. Sei volumi in ottavo di 47 2 pagi ne ciascuno. Nelle varie edizioni sono occasionalmente ap portate alcune correzioni relative ai molti errori di inter pretazione e alle diverse stesure dei manoscritti consultati. Da questa versione ne ha tratto una in lingua francese Eve de Vitray Meyerovitch (e Djamchid Mortazavi): Djalal od-Din Rumi: Mathnawi. La Quete de l'Absolu. Éditions du Rocher, Paris 1990, 1.708 pagine. La presente versione
Base essenziale di questa versione è come detto - il Ma noscritto di Konya, del 1 27 8, il più antico quindi; conser vato alla Mewleviyya di Konya (Turchia). Quando si fa cenno al "testo universitario di Tehràn" (quello che considero la pubblicazione in forst più com pleta e attendibile), si tratta della edizione Edizioni Ketàb furush Zuuàr (Libreria dei Pellegrini), a cura del prof. dott. Muhammad Este"làmiy, Tehràn, terza edizione 1 37 1 H ( 19 5 1 AD). Quando si fa cenno alla edizione di Nicholson è quella in forsipubblicata a Tehràn nel 1957 daÀmir Kabir. Quando si fa cenno ad Eva de Vitray Meyerovitch, si trat ta della versione in francese edita a Parigi dalle Éditions du Rocher nel 1990. Come per tutte le versioni in lingue occidentali, si è sacri ficata la versione letterale parola per parola in favore di una maggior comprensione dello spirito e dei messaggi -
che l'opera altamente mistica e pienamente caratterizzata dal concetto del Sufismo intendeva dare. Pertanto l'essenzialità a volte sin troppo stringata e frusta del verso è dilatata. Naturalmente non si sono potuti ren dere i giochi di parole e le assonanze fra termini vicini, che al lettore del testo originale possono suggerire conte nuti semantici altri e intuizioni mentali contigue, susci tando visioni altre in una sorta di significato/significante sempre rincorrentisi. A volte ho cercato di farne cenno con qualche trascrizione fra parentesi di termini originali assonanti. Una ulteriore osservazione. Scrivendo in jltrsi (come d'al tronde anche nella lingua araba) non si usano segni di pun teggiatura; vi sono stati introdotti quelli europei solo nel XIX0 secolo. Pertanto nei manoscritti originai del Mat/:è. nawi non compaiono virgolette d'apertura e di chiusura di un discorso. Occorre andare a senso, e nel Math.nawi I'a pertura e la chiusura di un discorso non sono sempre faci li da individuare. Per questo motivo in tutte le traduzioni e nelle edizioni in jltrsi di questi ultimi cento anni ogni cu ratore e ogni traduttore ha posto le virgolette a sua idea, e queste apposizioni a volte differisono fra loro.
I manoscritti Composizione. Il Math.nawi è composto da distici, in un metro (l'ottavo della prosodia islamica, 4]
185
Come l'ambasciatore interrogò 'Umar (che Dio sia soddisfatto di lui) sulla causa delle sofferenze subite dalle anime in questi corpi di argilla.
186
Sul significato interiore di: «Colui che desidera sedersi con Dio, si sieda coi Sufi [àhl àlT11$.aùùfl.• [Detto di Farid J!Din 'AÌtar, eminentepoeta su
fi di NiW.apur,
1140-1230].
187
Storia del mercante al quale il pappagallo affidò un messaggio per i pappagalli dell'India, in occasione di un viaggio che egli fece per com mercio.
189
Descrizione delle ali di quegli uccelli che sono le Intelligenze divine.
190
Come il mercante vide nella pianura i pappagalli dell'India e trasmise lo ro il messaggio del pappagallo.
192
Commento della frase di Far!d al-Din 'Anàr (Dio santifichi il suo spiri to): «Tu sei un signore dei sensi, oh uomo spensierato; inghiotti dunque terra e sangue, mentre per un essere spirituale inghiottire veleno è come inghiottire miele.
193
Come i maghi testimoniarono rispetto a Mosè (su lui la pace) dicendo: «Mosè, getti tu o siamo noi chegettiamo?» [Corano, 7•115]
195
Come il mercante raccontò al pappagallo ciò che aveva visto presso i pappagalli dell'India.
198
Come il pappagallo udl quel che avevano fatto quei pappagalli e morl nella gabbia, e come se ne lamentò il mercante.
203
Commento alle parole di !iakim [l 1 3] : •Di tutto ciò che ti fa rimanere indietro nella Via, /che importa se si tratta di incredulità o di fede? l Ogni forma che ti fa rimanere lontano dall'Amato, /che importa mai se
è bella o brutta?»; e riguardo al significato delle parole del Profeta (su lui la pace): •In verità, Sa'd è geloso, e io sono più geloso di Sa'd, e Dio è più geloso di me; a causa della Sua gelosia, Egli ha proibito le cattive
azioni sia all'esterno sia all'interno.>)
207
Tornando alla storia del mercante che se ne andò per affari.
208
Come il mercante gettò il pappagallo fuor dalla gabbia, e come il pappagallo morto volò via.
210
Come il pappagallo salutò il mercante e volò via.
210
Di quanto sia dannoso essere onorati dalla gente e farsi notare.
212
Spiegazione del "detto": «Come D i o vuole
215
Storia del vecchio suonatore d i liuto [çeng] che, a l tempo d i 'Umar (Dio sia soddisfatto di lui), un giorno in cui moriva di fame suonò per Dio il
218
Spiegazione del "detto": •Certo, nei vostri giorni d i vita, i l vostro Signo
[mà ib_à Alldh].»
liuto in un cimitero.
re si fa sentire con certi aliti! E allora preparatevi a riceverlih>
223
224
'A' ima (che Dio sia contento di lei). Come interrogò MuHaffi [il Profeta Mub_ammadj (su lui la grazia e la pace di Dio!) dicendo: •Og gi è piovuto; poiché ti sei recato al cimitero, come mai i tuoi abiti non sono bagnati?>> Storia di
Commento ai versi di Haklm
[ 142]: «Egli è nel regno dell'anima dei cie
li in atto di governare il cielo di questo Mondo. Nella Via dello spirito esistono pianure e alture, alte montagne e mari.»
225
Sul significato del "detto": •Approfittate della stagione primaverile ... » E altro.
227
Come la veridica [siddìqa,
228
Fine della storia del vecchio suonatore di liuto e spiegazione della sua morale.
230
Come la voce divina parlò a 'Umar (Dio sia soddisfatto di lui) mentre
231
Come il pilastro gemente si lagnò quando fabbricarono un pulpito per il Profeta (su lui la grazia e la pace di Dio!) - poiché i fedeli, essendo au
cio( 'Aiib_a] (che Dio sia soddisfatto di lei) in
terrogò Mu>tafà [il Profeta Mub_ammadj (su lui la grazia e la pace di Dio!) dicendo: •Quale è il senso nascosto della pioggia d'oggi?»
dormiva, dicendo: «Da' una certa quantità d'oro del tesoro pubblico al l'uomo che è addormentato nel cimitero.))
mentati di numero, dicevano: «Non vediamo più il tuo viso benedetto quando ci esorti» - e come il Profeta e i suoi compagni udirono quel la mento, e come MuHaffi (su lui la grazia e la pace di Dio!) parlò chiara mente al pilastro.
234
Come il Profeta (su lui la grazia e la pace di Dio!) mostrò un miracolo grazie alla ghiaia che parlò nella mano di Abiì Jahl (Dio lo maledica!), e la testimonianza portata dalla ghiaia riguardo alla veracità di Muham mad (su lui la grazia e la pace di Dio!).
235
Seguito della storia del menestrello e come il Califfo dei credenti, 'Umar (Dio sia soddisfatto di lui), gli trasmise il messaggio portato dalla voce celeste.
238
Come 'Umar (che Dio sia soddisfatto di lui) gli ordinò di spostare lo sguardo dal luogo dei pianti, che
è
l'esistenza del sé, al luogo dell'im
mersione in Dio, che è la non-esistenza del sé.
240
Commento sulla preghiera dei due angeli che ogni giorno, in ogni mer cato, proclamano: «Oh Dio, accorda ad ogni prodigo qualche fàvore in, cambio e dà a ogni avaro qualche calamità in cambio!•. Si spiega che il prodigo è colui che compie sinceri sforzi nella Via di Dio, e non quello che spreca i suoi beni a fini sensuali.
242
Storia del califfo che, ai suoi tempi, superava in generosità Hàtim àlià'y,
e non aveva rivali.
242
' Storia del povero arabo del deserto e della sua lite con la moglie a causa della loro povertà e miseria [ 1 56] .
243
Come i discepoli vengono ingannati nella loro necessità dagli impostori e immaginano di essere degli W.uyukb_
[plurale di maikh]. dei personaggi
venerabili e dei santi uniti a Dio, e non conoscono la differenza tra la fa vola [naq� e il contante [naqd] e fra ciò che è chiuso [bost] e ciò che è sbocciato [rost] .
245
Si spiega come accade, pur se raramente, che un discepolo dia sincera mente la sua fiducia ad un impostore, ritenendolo un personaggio san to, e, grazie a tale fiducia, raggiunga un grado spirituale che il suo W.aik/z non aveva mai sognato; e il fuoco e l'acqua non gli facciano alcun male, pur se ne fanno al suo maik/z (ma ciò accade molto raramente).
246
Come il Beduino raccomandò a sua moglie di pazientare spiegandole la grandezza della pazienza e della povertà.
248
Come la moglie consigliò suo marito dicendo: «Non parlare più del tuo merito e del tuo rango spirituale. Perché dite ciò che non fote? [Corano, 61 •2] Giacché, pur se queste parole sono vere, tuttavia tu non sei anco ra giunto al grado della fiducia in Dio; e parlare cosl al disopra del tuo "stadio" e della tua pratica religiosa è nocivo e provoca l'avversionr di Dio [Corano, 40•35].
250
Come l'uomo consigliò sua moglie dicendo: «Non guardare il povero con disprezzo, ma considera perfetta l'opera di Dio e non lasciare che i tuoi vani pensieri ed opinioni sulla tua miseria ti facciano dileggiare la povertà e insultare i poveri,))
252
Dove si spiega che le azioni di ognuno dipendono dal luogo in cui egli si trova, sicché vede tutti gli altri partendo dal cerchio della sua propria esistenza: un vetro blu fa vedere blu il Sole; un vetro rosso, rosso; ma ""
quando il vetro è privo di colore, diventa bianco, e allora è più affidabi le di tutti gli altri e diventa il modello per tutti.
254
Come la donna accettò l'opinione di suo marito, e pregò Dio di petdo narle le proprie frasi.
257
Spiegazione della frase profetica: «In verità, le donne prevalgono sul l'uomo saggio, e l'uomo ignorante prevale su di loro,,,
257
Come l'uomo cedette alla richiesta di sua moglie di cercare mezzi di sus sistenza, e considerò la sua opposizione come un'indicazione divina. •Per lo spirito di ogni uomo saggio è un dato di fatto che se un oggetto gira c'è qualcuno che lo fa girare.»
258
Dove si spiega che Mosè e Faraone erano sottomessi entrambi alla Vo lontà divina, come il veleno e l'antidoto, l'oscurità e la luce; e come Fa raone parlò in solitudine con Dio, pregandoLo di non distruggere la sua dignità.
261
Il motivo per cui quelli che non sono benedetti sono delusi dai due mondi, secondo la frase: pèrdono la vitapresente e quella ultima [Corano, 22• 1 1 ] .
263
Come gli occhi dei sensi consideravano disprezzabili e senza difensore Sàlih e la sua cammella: quando Dio sta per distruggere una armata, Egli le fa sembrare i suoi avversari disprezzabili e poco numerosi, anche se l'avversario ha una forza superiore: Egli mostrava voipoco numerosi agli occhi loro, affinché Dio completasse ciò che doveva mere eseguito [Corano,
268
Sul significato di: «Egli ha fatto confluire i due mari che si incontrano ma non superano una barriera posta fra loro.• [Corano, 55•19-20]
270
Non sta bene che le stesse azioni del wali [il santo] vengano compiute dal murid [allievo sufil dato che i dolci non fanno male al medico ma nuocciono al malato, una gelata e la neve non nuocciono all'uva matu ra, ma sono nefaste per i frutti acerbi; giacché il discepolo è ancora sulla via; egli non è ancora quello cui si rivolgono le parole: Dio ti perdona i tuoi peccati precedenti e i susseguenti [Corano, 48•2] .
8>44].
271
Morale della disputa fra l'arabo e sua moglie.
273
Come l'arabo decise di soddisfare la richiesta della sua amata e giurò che, sottomettendosi cosl a lei, egli non voleva ingannarla né metterla alla prova.
276
Come la donna indicò al marito il modo di guadagnarsi il pane quoti diano e come egli accettò.
278
Come l'Arabo portò in dono al Califfo dei credenti, a Baghdad, un or cio di acqua piovana dal centro del deserto, pensando che anche in quel la città vi fosse penuria di acqua.
279
Come la donna dell'arabo cucl l'orcio d'acqua piovana in un tessuto di feltro e vi pose un sigillo, a causa della convinzione profonda che l'ara bo aveva.
281
Si dimostra che, come il mendicante è innamorato della generosità ed ama il donatore generoso, del pari la generosità del donatore generoso è innamorata del mendicante: se il mendicante avrà più pazienza, il dona tore generoso verrà alla sua porta; e se chi ha più pazienza è il generoso donatore, il mendicante verrà alla sua porta; ma la pazienza del mendi cante è una virtù nel mendicante, mentre nel generoso donatore la pa zienza è un difetto.
282
La differenza fra colui che è un sufi
[a'> 2890 Ma quando giunge l'estate, il suo corpo si gonfia e il suo pelame diventa lucido, e vedendosi forte e grosso dice: (2890) Diventa forte e si infila in un luogo ombreggiato - infin gardo, ben nutrito, indolente, caparbio. La sua coscienza gli dice: > Oh figlio mio, non guardare soltanto questo bastone, poi ché il bastone non sarebbe come questo senza la mano di Dio. Le onde del Diluvio erano anch'esse come un bastone che, infuriato, divorò il fasto dei maghi. Se io enùmerassi i bastoni di Dio, distruggerei l'ipocrisia di quegli adepti di Faraone. Ma per qualche giorno lasciamoli pascersi di quella dolce erba avvelenata. Senza l'autorità e la potenza di Faraone, l'Inferno da dove trarrebbe il suo nutrimento? Ingrassalo e poi uccidilo, oh Macellaio; poiché i cani del l'Inferno non hanno nulla da mangiare.. Se in questo mondo non vi fosse un avversario o un nemi co, allora la collera degli uomini si spegnerebbe. Quella collera è l'Inferno: esso ha bisogno di un avversa rio, per vivere; altrimenti, la Misericordia lo ucciderebbe. Allora la demenza resterebbe senza vendetta e senza male: 1080 come dunque potrebbe manifestarsi la perfezione della Regalità? Quei miscredenti si sono burlati delle parabole e della lo- (1080) ro chiara esposizione che glorifica Dio. Burlati pure di esse, se lo desideri; quanto tempo vivrai, oh cadavere, quanto tempo? Oh innamorati, che supplicate su questa stessa soglia, ral legratevi poiché oggi la porta è aperta. Ogni pianta aromatica, quali l'aglio e i capperi, è piantata nel giardino in un posto diverso. Ognuna con quelle della sua stes�a specie, nella sua pro pria aiuola, assorbendo umidità, bevendo acqua cresce.
Tu che sei nell'aiuola dello zafferano, sii zafferano, e non mescolarti alle altre. Bevi l'acqua, oh zafferano, per poter giungere a maturità; tu sei zafferano, giungerai a quell'halwa [71] .
Non mettere il naso nell'aiuola delle rape, poiché non si accordano con te per natura e abitudini. Tu sei piantato in un'aiuola, la rapa in un'altra, poiché la terra di Dio è vasta;
1 090 soprattutto quella terra dove, per la sua estensione, i de moni e le peri [72] nei loro viaggi si perdono.
(1 090) I:immaginazione è assolutamente fuori strada in quei ma ri, in quei deserti, fra quelle montagne.
In confronto a quei deserti, questo deserto è paragonabile a un capello in tutto un mare. ·
I.:acqua silenziosa il cui percorso è nascosto è più fresca e più dolce dei ruscelli che scorrono, poiché, come lo spirito e l'anima, essa possiede in sé un corso nascosto e un moto rapido. I.:auditorio è addormentato: oh predicatore, abbrevia il tuo-discorso, non disegnare questa immagine sull'acqua; «Alzati, Bilqis! Poiché questo è un commercio delicato; fuggi lontano da quegli avari che rovinano gli affari. «Alzati, Bilqis! Adesso, di tua piena volontà, prima che nel frattempo la morte ti colga. «Dopo di che la morte ti tirerà le orecchie in tal modo che sarai nei tormenti, come un ladro davanti al magistrato� «Per quanto tempo continuerai a rubare i ferri a quegli asi ni? Se rubi, vieni a rubare un rubino! I l 00
«Le tue sorelle hanno ottenuto il regno della vita eterna; tu hai ottenuto un regno cieco e mortale.
( 1 1 00) (