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Italian Pages 246 [243] Year 2006
Piccola Bibl ioteca Einaudi Classici. Filosofia
«Tra le cose che esistono, le une dipendono da noi, le altre non dipendo no da noi ... Le cose che dipendono da noi sono per natura libere, senza impedimenti, senza ostacoli. Le cose che non dipendono da noi sono in uno stato di impotenza, di schiavit(r, di impedimento, e ci sono estranee». Il Manuale di Epitteto costituisce non solo una delle opere piu caratteri stiche dello stoicismo, ma anche uno dei testi piu celebri ed estremi di tutta la tradizione filosofica occidentale. t..:ampio saggio di Pierre Hadot, oltre a collocare l'opera nel suo contesto storico e a fornire un ritratto del l'autore, propone un commento preciso e puntuale, capitolo per capito lo, consentendo al lettore una comprensione adeguata e non banalizza ta del testo. Per Hadot, specialista di filosofia antica, il Manuale è stato spesso frainteso: Epitteto, piu che un trattato di morale, intendeva inse gnare come si diventa filosofi, come essere liberi, indipendenti e felici, come evitare di essere frustrati nei propri desideri. La nuova traduzione di Hadot è condotta sulla recente edizione critica di Gerard Boter. Sommario: Prefazione.-Introduzione.-Arriano ed Epitteto.-Analisi del Manuale nel la prospettiva dell'insegnamento generale di Epitteto. -l destinatari del Ma nuale e la sua fortuna. -Manuale di Epitteto. -Traduzione. -Appendice. Un testo interpolato: il capitolo 29. -Bibliografia.-Indice analitico. Epitteto, nato schiavo a lerapoli in Frigia intorno al 50 d.C., dopo esse re stato liberato apri una scuola di filosofia a Roma. Esiliato nel 90 da Domiziano, fondò a Nicopoli in Epiro una scuola stoica che diresse fino alla morte (c. 130). Il Manuale è stato scritto dallo storico Arriano, di scepolo di Epitteto, sulla base degli insegnamenti del maestro. Pierre Hadot è dal 1991 professore onorario al Collège de France. Sono usciti presso Einaudi: Esercizi spirituali e filosofia antica (1988; 2005); Che cos'è la filosofia antica? (1998); Platino o la semplicità dello sguar do (1999); Il velo di lside (2006).
ISBN 978-88-06-16852-0
€
l 111 Il
9 788806 168520
17,00
Indice
p.
xv
Prefazione
Manuale di Epitteto Introduzione
Arriano ed Epitteto 5
5 7
8 8 9 12 17
18 r8 22 27
1.
Arriano di Nicomedia, autore del Manuale di Epitteto r. I . Un
uomo di stato filosofo r. 2 . L'opera letteraria di Ardano 2 . Epitteto 2. r. 2.2. 2.3. 2.4.
Lo schiavo L'incontro con Musonio L'incontro con lo stoicismo Epitteto liberto e professore di filosofia
3 · Le Diatribe di Epitteto 3 . 1 . Le Diatribe riflettono solo in parte l'insegnamento di Epitteto 3. 2 . Arriano ha tentato di riprodurre fedelmente le parole di Epitteto che aveva ascoltato, ma non ha rinunciato a in terventi personali 3 · 3 · Rapido sguardo al contenuto delle Diatribe
Analisi del Manuale nella prospettiva dell'insegna mento generale di Epitteto 29
1-6 . LA DISTINZIONE TRA CIÒ CHE DIPENDE DA NOI E CIÒ CHE NON DIPENDE DA NOI
INDICE
VI
p. 30
1, 1 -5 . Applicare la regola della distinzione nella disciplina del giu dizio 1,
I.
Bisogna distinguere tra ciò che dipende da noi e ciò che non dipende da noi 1 , 2 . Libertà e schiavitu 1 , 3 . Il segreto della felicità I, 4· Una scelta di vita Osservazioni sull'origine della distinzione L'uso delle rappresentazioni I, 5. Applicare la regola della distinzione nella disciplina del giu dizio
30
2 . Applicare la regola della distinzione nelle discipline del deside rio e dell'azione 51
3-4. Giudizio e disciplina del desiderio e dell'azione 3 . La definizione della cosa desiderata 4· La definizione dell'azione progettata Osservazioni sulla disciplina del desiderio, dell'azione e del giu dizio
52 54 55 57
5-6. Ciò di cui siamo responsabili perché dipende da noi
57
5 · Non sono le cose, ma i nostri giudizi, cioè noi stessi, a essere responsabili dei nostri turbamenti 6. Siamo responsabili soltanto del nostro uso delle rappresenta zioni e possiamo farcene un vanto, se è conforme alla natura
59
7-11. PRECETTI CONCERNENTI LA DISCIPLINA DEL DESIDERIO:
6o
7 . Le cose a cui ci leghiamo sono doni provvisori
61
8. Bisogna volere le cose cosi come accadono
62
9·
ll. RAPPORTO CON LE COSE E CON GLI AVVENIMENTI
Gli eventi dolorosi che possono accadere al nostro corpo non pos sono raggiungere ciò che noi siamo nella nostra essenza: la no stra scelta di vita
IO.
Abbiamo in noi stessi la forza di combattere le rappresentazio ni che ci turbano
I I.
Trattare le cose come se ci fossero state imprestate
12-13. CONSIGLI AL PROGREDIENTE: BISOGNA SCEGLIERE TRA LA SCELTA DI VITA MORALE E LA CURA DELLE COSE ESTERIORI
66
14-2 I. PRECETTI CONCERNENTI LA DISCIPLINA DEL DESIDERIO:
67
14. Non volere che ciò che non dipende da noi dipenda da noi
ll. RAPPORTO CON LE COSE E CON GLI AVVENIMENTI
VII
INDICE
15 . Ricevere con misura i beni elargiti dagli dèi, ma, meglio anco
ra, non desiderarli
r6-2 I. PER PRATICARE LA DISCIPLINA DEL DESIDERIO, NON LA
SCIARSI TRASCINARE DALLE RAPPRESENTAZIONI r6. Non lasciarsi trascinare dalla rappresentazione delle pene altrui I7.
Non si sceglie il proprio ruolo nel dramma della vita
74
r S . Non lasciarsi trascinare dalla rappresentazione di una disgrazia
75
19.
imminente, poiché da qualsiasi avvenimento si può trarre be neficio Non lasciarsi trascinare dall a rappresentazione del successo di altri nelle cose che non dipendono da noi
20. Non lasciarsi trascinare dalla rappresentazione di un'offesa 2 r . Abituarsi a pensare alle cose che si immaginano temibili AL
77
22-25. CONSIGLI
PROGREDIENTE
77
2 2 . Prepararsi agli scherni dei non filosofi
So
2 3. Comportamento verso gli altri: non cercare di piacere, non cer
So
24. Il filosofo non deve pensare di essere estraneo alla città e di es
Sr
2 4 , r . Il filosofo principiante non riceverà onori, non sarà
care di apparire serle inutile
S1
24, 2 .
S1
2 4, 3.
S2
2 4, 4·
S2
24, 5 ·
«qualcuno» da nessuna parte Egli non potrà aiutare i suoi amici Egli non potrà dare denaro ai suoi amici Egli non aiuterà la patria Egli non avrà posto nella città
S2
25. Il filosofo non può pretendere di ottenere nello stesso tempo i
S3
26-28. LA DISCIPLINA DEL DESIDERIO
S3
26. La volontà della Natura, che ci indica il comportamento da te-
S5
2 7. N el cosmo non esiste la na tura del male
S6
2S. Non lasciare che gli altri siano padroni delle nostre disposizio-
S7
30-41.
SS
30. Indicazioni generali sulle cose che è conveniente fare
S9
3 1 -32. Le cose che è conveniente fare verso gli dèi
vantaggi della filosofia e i vantaggi della vita mondana. Per ot tenere vantaggi, bisogna pagarne il prezzo
nere negli eventi spiacevoli, si riconosce dal linguaggio comune
ni interiori
LA DISCIPUNA DELL'AZIONE
VITI
p. 89 91
91 92
93 93 94 95
INDICE r.
I giudizi retti riguardo agli dèi 3I , 2 . Questi giudizi retti presuppongono una nozione esatta del bene e del male, altrimenti gli uomini ingiuriano gli dèi 3I , 3-4 . Infatti ogni essere vivente cerca il proprio interesse e la devozione è sempre legata all'interesse 31, 5· Come effettuare le pratiche di culto 3 I,
32 . In che modo bisogna ricorrere alla divinazione 3 2 , 1 - 2 . Restare calmi: l'avvenimento previsto dall'indovino
non dipende da noi, non è né un bene né un male 3 2 , 3· A quale proposito bisogna consultare l'indovino 33· Doveri verso se stessi
96
33, I . Prefiggersi una regola di vita
96
33, 2-4. Niente chiacchiere o risate inopportune
97
33, 5· Per quanto possibile, non prestare giuramento
97
33, 6. Evitare, per quanto possibile, i banchetti dei non filo-
98
3 3, 7. Per il corpo, attenersi ai meri bisogni
99
33, 8. L'amore e il matrimonio
99
33, 9· Non difendersi dalle critiche
sofi
100
33, I O-I I . Non lasciarsi coinvolgere durante gli spettacoli.
Non assistere senza ragione alle letture pubbliche
10I
33, 1 2- I 3. Niente ansia nei rapporti con i potenti
roi
33, 1 4-16. Nella conversazione, niente millanteria, niente
102
34 · Come evitare di lasciarsi trasportare dalla rappresentazione di
1 03
35 · Restare fedeli alla propria decisione malgrado le critiche
1 03
36. Durante i pasti, pensare agli altri
104
37· Non assumere un ruolo al di sopra delle nostre capacità
105
38. In ogni azione, fare attenzione al principio direttivo
r o6
39· Importanza della misura
I o6
40 . I pericoli che incombono sulle giovani donne
I o6
41. Occuparsi delle funzioni corporee soltanto in modo accesso"'rio
107
42-45.
scherzi volgari, niente parole oscene un'azione che ha per fine il piacere
ESERCIZI DI ESORTAZIONE RIVOLTI A SE STESSI PER LA DISCIPLINA DELL'AZIONE
Io8
42. Dirsi: egli lo ha giudicato buono
I 09
43· Dirsi: è mio fratello
I09
44· Non dire: sono piu ricco di te, quindi sono migliore di te
IX
INDICE p. IIO
45. Dirsi solo: si lava in fretta
III
46-5 3 . CONSIGU AL PROGREDIENTE
II2
46. Filosofare non è parlare di filosofia, ma vivere la propria filosofia
IIJ
47· Niente ostentazione nell'ascetismo
II4
48. I segni distintivi del progrediente
II5
49· Filosofare non significa fare l'esegesi dei discorsi di Crisippo, ma vivere in armonia con essi
II7
50. Fermezza nell'azione, senza occuparsi di ciò che se ne dirà
I1 7
5 r. Decidersi alla fine a progredire
Ir 8
5 2 . Non basta sapere che cos'è una dimostrazione, ciò che conta è applicare i principi nella vita
I20
53· Sentenze da meditare
123
I destinatari del Manuale e la sua fortuna
124
Che cosa ha voluto fare Arriano
131
Ciò che manca nel Manuale
134
I lettori del Manuale
134 134
li neoplatonico Simplicio I monaci
136
Gli umanisti
136
Nel xvn secolo, i cinesi di Padre Ricci
137
Pasca!
137
Shaftesbury
I37
Leopardi
138
Conclusione
Manuale di Epitteto
Traduzione 143
NON DIPENDE DA NOI>
x
INDICE
p. 1 43
1 45
1 45
1 47
I 49
169
171
175
1 79
< 26-2 8 .
PRECE'ITI CONCERNENTI LA DISCIPLINA DEL DESIDE-
RIO> 179
r8r
181
i83
r83
191
191
197
1 97
197
1 99
1 99
199
201
201
207
q8.
209
209
211
di Marco Aurelio, Vita e Pensiero, Milano 1 996, pp. 305-7]. ' G. BOTER, The "Encheiridion" of Epictetus and its Three Christian Adapta· tions, Leyden, Brill 1 999.
PREFAZIONE
xvn
Simplicio al Manuale risalente al VI secolo d.C., del quale almeno un manoscritto risale al XJJ./xm secolo. La parafra si cristiana, attribuita a Nilo, che forse risale anch'essa al VI secolo, è a sua volta una testimonianza importante per la definizione_del testo. Io ho adottato il testo proposto da Boter, tranne che in un caso4• Ecco alcune indicazioni preliminari per il lettore. Dopo sintetiche indicazioni sulla vita e l'opera dell'autore del Ma nuale, il discepolo di Epitteto, Arriano, e sulla vita e l'in segnamento dello stesso Epitteto, l'Introduzione offrirà un'analisi, un'esegesi, talvolta una parafrasi, di ciascuno dei capitoli del Manuale, considerati nella prospettiva del le Diatribe (e dunque dell'insegnamento) di Epitteto, ri chiamate continuamente da questi capitoli del Manuale . Leggendo la traduzione del Manuale, il lettore potrà dun que rifarsi a quest'analisi generale per cercare un aiuto al la comprensione dei singoli capitoli, di cui spesso è diffici le cogliere precisamente il significato. Dopo quest'analisi, ci si concentrerà sul piano complessivo del Manuale e so prattutto sulle intenzioni di Arriano nella stesura di que sto testo: a quale pubblico si rivolgeva e che cosa ha dovu to o voluto omettere. Seguirà un breve studio sulla fortu na di quest'opera di Arriano nel corso dei secoli, infine il testo in greco del Manuale e la traduzione, accompagnata da note destinate soprattutto a chiarire singoli dettagli o problemi di traduzione. Sarà comunque sempre auspicabi le, nella lettura, consultare il commento ai capitoli propo sto nell'Introduzione. I riferimenti ai capitoli del Manuale saranno sempre in dicati da numeri in grassetto (26, ad esempio); quelli alle Diatribe saranno indicati dalla lettera D. seguita dal nume ro del libro, del capitolo e del paragrafo (es. D . III, 2, 2) 5• ' In 51, 2, ho preferito il testo conservato da Simplicio a quello dei ma noscritti scelto da Boter. 5 In francese, è stata sempre utilizzata, talvolta con sostanziali modifiche, la traduzione delle Diatribe eli J. Souilhé e A. Jagu. [Nella traduzione italia na, per rispettare l'interpretazione e la terminologia adottate da Hadot, il te sto delle Diatribe è stato tradotto dal francese. Per chi volesse consultarle, le traduzioni italiane esistenti sono indicate nella Bibliografia (N. d. T.)].
xvm
PREFAZIONE
Sono citati spesso, per le antiche dottrine stoiche, lo stori co antico Diogene Laerzio, Vite e dottrine deifiloso/i6, e nu merosi altri autori antichi, tra cui Cicerone, Platone, Pli nio, Seneca7• 6 In francese è stata utilizzata l'eccellente traduzione a cura di M .-0. Gou let-Cazé nella Pochothèque, Le Livre de Poche, Paris 1 999. [In italiano è sta ta utilizzata la traduzione Vite dei filosofi, Laterza, Roma-Bari 1998\ salvo esplicita indicazione (N . d. T.)]. 7 Si veda a questo proposito la Bibliografia. Le loro opere sono disponi bili in francese nella Collection cles U niversités de France, chiamata anche Collection Budé. Per i testi degli stoici si potrà ricorrere in francese alla pre ziosa raccolta pubblicata nel 1 962 nella Bibliothèque della Pléiade, ripubbli cata nella collezione Tel, raccolta che contiene testi di Diogene Laerzio, Plu tarco, Cicerone, Seneca, le Diatribe e il Manuale di Epitteto, i Pensieri di M ar co Aurelio. [In italiano, le traduzioni cui si è fatto ricorso per i diversi autori antichi sono indicate in occasione della prima citazione testuale. Per le ope re in cui manchi il riferimento a una specifica edizione italiana la traduzione è da intendersi condotta direttamente sul testo francese, allo scopo di con servare la terminologia adottata da Hadot e discostarsi il meno possibile dal la sua interpretazione del testo (N. d. T.)].
MANUALE DI EPITTETO
Arriano ed Epitteto
I.
A mano di Nicomedia , autore del