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Italian Pages xi+295 [155] Year 1978
Ricerche su Eschilo
Piccola Bihlioteca Einaudi
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Copynght © 1978 G1u11o Emaudl ed1t0re s p a Tormo
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Piccola Biblioteca Einaudi
Indice
p. vn
Prefazione
L’ideo1ogia del potere e la tragedia greca I. 3 16 31 37
Il problema della responsabilitfi nei Persiani 1. 2. 3. 4.
I1 dio che inganna Colpa di Serse e sventura mandata dagli dei Tempi lunghi e tempi brevi I precedenti del ‘sistema’
11. Saggezza e conoscenze tecniche ne1Prometeo 44
1. La ‘politicité’ de1Pr0mete0
50
2. La > di Zeus
64
3. 4. 5. 6. 7.
78
94 111 I20
Le 'profezie’ di Prometeo I1 modello mitico della liberazione di Prometeo La ljnea vinoente: la saggezza tradizionale Al di 15 dell’i1mnedesimazione Le tecbnai e il mondo del lavoro
111. La saggezza di Agamennone: anatomia di un personaggio 137 156 165
I. La legge del patbei matbos e Agamcnnonc 2. Da Serse ad Agamennonc
3. I1 dilemma di Agamennone
Iv. Strutture sociali e strutture etico-religiose neH’Orestea 180
I. L’elogio della povertfi
192
2. La necessitfi della guerra
VI 199 205 222
INDICE
3. La ricchezza di Atene
4. La paura come fondamento dello stato 5. L’areopago
Prefazione
V. Le Erinni: il primitivo e le istituzioni 230
I. Dal1’u.xoricidi0 a1 matricidio
238
260
2. La bipolarita delle Erinni nelle Eumenidi 3. Scomposizione e ricomposizionez la convalida del-
276
4. Sulla strutturazione interna de1l’Orestea
le strutture istituzionali
289
Indice dei nomi
Una delle caratteristiche pifi specifiche dello stile di Eschilo e il modo come egli costruisce 1e immagini. Non si ha di regola in Eschilo1’immagine di tipo omerico, ben definita e omogenea, conclusa in se stessa: 1’immagine eschilea contiene invece spesso elementi che riconducono all’oggetto che costituisce i1 termine reale di confronto, senza che si pervenga a un quadro concluso e autonomo. E del tutto estraneo ad Eschilo il vagheggiamento del bel quadro, da fruire a un livello di percezione imrnediata. La realta e per lui percorsa da linee di forza, da nervature etico-religiose, che non lasciano spazio al vagheggiamento e alla contemplazione. La ricerca del ‘bello’, del bello immediatamente fruibile, non si pone certo in primo piano in Eschilo, cosi come, a un livello pifi propriamente tematico, impressiona la quasi sistematica messa fuori campo nelle sue tragedie di un’aut0noma valorizzazione della realta dell’eros. Questi dati possono essere legittimamente messi a confronto con certe tendenze proprie delle arti figurative che afliorano in Grecia e ad Atene nella prima meta del v secolo a. C., e in particolare dopo ii 480 a. C. Ma soprattutto va notato come sia preminente in Eschilo un intento per cosi dire didattico, nel senso che egli sente con particolare forza Pesigenza di trasmettere un messaggio — un messaggio etico-1-eligioso e anche, mediatamente, politico — al suo uditorio. La tragedia greca, in quanto spettacolo organizzato dallo stato e profondamente inserito nelle istituzioni dello stato, non poteva non essere in sintonia con la classe diri-
IX
PREFAZIONE VIII
PREFAZIONE
gente della polis e con le sue strutture fondamentali: proprieta privata, divisioni in classi, farniglia e subordinazione della donna all’uomo, ecc. Ci sono sempre critici pronti ad allarmarsi ogni qual volta si voglia trovare in un singolo passo di una tragedia greca un riferimento a questo o a quell’avvenimento contemporaneo: si combatte accanitamente, per esempio, per negare che nelle Eumenidi sia ravvisabile un accenno alla campagna di Atene in Egitto. Tutta questa difesa della purezza della poesia ha qualcosa di patetico. La ‘politicita’ delle tragedie di Eschilo (e anche degli altri tragici a noi noti) non si gioca su questa o quella allusione ad eventi contemporanei (per quanto, per esempio, e fuori discussione che neIl’Orestea ci siano chiarissimi echi della riforma dell’Areopago, della alleanza fra Atene e Argo, ecc.). Cio che importa e invece un discorso su tempi piu lunghi, che coinvolge le strutture di base della societa. E in questo discorso trova posto la considerazione dei limiti della condizione umana, il modo come veniva visto il rapporto uomo/divinita, oppure come veniva valutata la realta del lavoro umano, ecc. Ed e in relazione a questi temi che si rivela, mediatamente, la politicita della tragedia greca, nel senso che di regola lo sbocco consisteva in un atteggiamento che presupponeva il riconoscimento e l’accettazione delle strutture sociali e politiche fondamentali. Cio detto, non va comunque misconosciuto quanto di specifico presenta, anche a questo livello, il teatro di Eschilo rispetto a quello di Sofocle e di Euripide, che costituiscono i piu autentici termini di confronto. In efietti in Eschilo si avverte una carica ‘didattica’ assolutamente eccezionale, e molto pifi forte rispetto a Sofocle ed Euripide. E (a parte ragioni ‘temperamentali’ per altro di£ficilmente accertabili) questa eccezionale carica didattica del teatro di Eschilo sembra a me che debba essere posta in relazione, in ultima analisi, con la situazione della polis ateniese nei decenni immediatamente successivi al 480 a. C. e con l’eccezionale tensione politica che 1’afiermazione dell’egemonia di Atene comportava: una tensione politica che, appunto grazie ai margini ‘riformistici’ che1"1mpero’ comportava, coinvolgeva e tendeva a corresp0nsab1-
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