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Italian Pages 132 [138] Year 1956
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~ 38 ~ ALDO BRUSCAGLIONI del Liceo e Dante > di Firenze
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FIBBNZ:JJJ - FELICE ~E MONNIEB 196,6
ALDO BRUSCAGLIONI del Liceo « Dante )) di Firenze
LETTERATURA GRECA
FIRENZE -
FELICE LE MONNIER 1956
PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA
~
0593
227-56 - Tipografie « E. Ariani» e « L'Arte della Stampa » - Firenze
INDICE CAPITOLO J. LA LETTERATURA GRECA E I SUOI PERIODI 1. Limiti e periodi della letteratura greca, p. 9. - 2. Le origini più remote della civiltà greca, p. 10. - 3. Il periodo ellenico. Concetto di età ionica ed età attica, p. 12. - 4. Il periodo ellenistico: età alessandrina ed età greco-romana, p. 14. CAPITOLO II.
L'ETÀ IONICA I. - OMERO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1. Omero, p. 15. - 2. Iliade, p. 16. - 3. Odissea, p. 18. 4. La questione omerica, p. 20. - 5. Gli Inni omerici, p. 22. - 6. I poemi del ciclo, p. 23.
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II. - ESIODO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1. Esiodo, p. 24. - 2. La Teogonia, p. 24. - 3. Le opere e i giorni, p. 25. - 4. Altre opere, p. 25.
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Ili. - LA POESIA LIRICA DELL'ETÀ IONICA • . . . . . . Pag. 1. Prime forme della lirica, p. 26. - 2. Callino, p. 27. 3. Archiloco, p. 27. - 4. Tirteo, p. 28. - 5. Alcmane, p. 29. - 6. Terpandro, p. 29. - 7. Semonide, p. 29. - 8. Solone, p. 30. - 9. Mimnermo, p. 30. - 10. La melica monodicaeolica. Alceo, p. 31. - 11. Saffo, p. 32. - 12. La poesia corale del VI sec.: Arione, Stesicoro, Ibico, p. 33. - 13. Anacreonte, p. 34. - 14. Ipponatte, p. 35. - 15. Focilide, p. 35. - 16. Teognide, p. 36. - 17. Senofane, p. 36.
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IV. - LA PROSA DELL'ETÀ IONICA , . . . . . . . . Pag. 1. Prime forme prosastiche, p. 37. - 2. I logografi. Ecateo, p. 38.
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1. - BRUSCAGLIONI. Letteratura greca.
-6CAPITOLO III. L'ETÀ ATTICA . . . . . . . Pag.
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II. - LA LIRICA CORALE . . . . . . . . . . . Pag. 1. La lirica corale tra il VI e il V secolo, p. 41. - 2. Simonide, p. 42. - 3. Pindaro, p. 43. - 4. Bacchilide, p. 46.
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III. - LA POESIA DRAMMATICA . . . Pag. a) La tragedia. 1. Origini della tragedia, p. 47. - 2. Eschilo, p. 52. 3. Sofocle, p. 55. - 4. Euripide, p. 59.
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l. - ATENE CENTRO DELLA VITA GRECA
b) La commedia. 1. Origini della commedia, p. 63. - 2. Aristofane, p. 64. - 3. La commedia di mezzo, p. 67. . Pag. IV. - LA PROSA NELL'ETÀ ATTICA a) La storia. 1. Primi scrittori in prosa, p. 68. - 2. Erodoto, p. 69. - 3. Storici minori, p. 71. - 4. Tucidide, p. 71. - 5. Senofonte, p. 73.
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b) L'eloquenza attica e la filosofia. 1. L'insegnamento dei sofisti, p. 75 . .:... 2. Socrate, p. 76. - 3. Primi oratori. Antifonte e Andocide, p. 77. - 4. Lisia, p. 78. - 5. Iseo, p. 79. - 6. Isocrate, p. 79. - 7. Demostene, p. 81. - 8. Eschine, p. 83. - 9. I filosofi. Platone, p. 83. - 10. Aristotele, p. 86. CAPITOLO IV. L'ELLENISMO I. - L'ETÀ ALESSANDRINA . . . . . . . • . . . , . . Pag. 1. Riferimenti storici, p. 89. - 2. L'ellenismo, p. 90. 3. Teofrasto, p. 93. - 4. La commedia nuova e Menandro, p. 93. - 5. Poeti tra il IV e il III secolo, p. 95. - 7. Teocrito, p. 96. - 8. Callimaco, p. 98. - 9. Apollonio Rodio, p. 100. - 10. Eroda, p. 101. - 11. Poeti minori dal III al I secolo, p. 102. - 12. La prosa :filosofica e scientifica
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-7 dell'età alessandrina, p. 104. - 13. La filologia alessandrina, p. 105. - 14. Grammatici minori: i retori, p. 107. - 15. La storiografia ellenistica. Timeo, p. 108. - 16. Polibio, p. 109. - 17. Panezio, Posidonio e altri minori, p. lll.
IL -
• • • • • • • • • • • • • • • • Pag. 112 1. Riferimenti storici, p. ll2. - 2. Filologi e retori, p. ll3. - 3. Lo scritto De] sublime, p. 114. - 4. Plutarco, p. 114. - 5. Dione Crisostomo, ll6. - 6. Filosofi stoici del I-Il secolo d. C., p. 116. - 7. Scrittori ebraico-greci, p. 117. 8. Il Nuovo Testamento. p. ll8. - 9. La nuova sofistica. Eruditi minori, p. 119. - 10. Luciano, p. 120. - 11. Il romanzo greco nel II secolo d. C., p. 122. - 12. Scrittori di scienza nel II secolo, p. 122. - 13. Gli scrittori del III secolo: Dione Cassio, p. 122. - 14. Il neoplatonismo: Plotino, p. 123. - 15. I primi scrittori cristiani e le ultime manifestazioni del paganesimo, p. 124. - 16. Eruditi e storici del IV e V secolo, p. 126. - 17. ffitime forme poetiche: Smirneo e Nonno di Panopoli, 126. L'ETÀ ROMANA
INDICE DEI NOMI.
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Pag. 127
CAPITOLO
I
LA LETTERATURA GRECA E I SUOI PERIODI 1. Limiti e periodi della letteratura greca. - 2. Le origini della civiltà greca. - 3. Il periodo ellenico. Concetto di età ionica ed età attica. - 4. Il periodo ellenistico: età alessandrina ed età greco-romana.
1. Limiti e periodi della letteratura greca. - Dalle origini testimoniate della letteratura greca, che sono per noi i poemi omerici e si possono riportare al sec. VIII a. C., fino al sec. V d. C., quando {trasferita già dal 330 la sede imperiale da Roma a Bisanzio-Costantinopoli) è già nata e si sta sviluppando una cultura, una civiltà nuova che si può ormai chiamare bizantina, corre un intervallo di dodici-tredici secoli: tanto si estende per noi la storia della letteratura greca. Si suole distinguere in essa due periodi, quello greco o ellenico propriamente detto fino al 323 a. C., e quello ellenistico fino al V sec. d. C. (secondo alcuni fino al 529, quando, per ordine di Giustiniano imperatore in Bisanzio, viene ufficialmente chiusa la scuola di filosofia in Atene). Come vedremo, è opportuno riconoscere nel primo periodo (greco o ellenico) un'età ionica ( dal sec. VIII a. C., alle guerre persiane: Maratona 490, Salamina 480 a. C.) e un'età attica ( dalle guerre persiane al 323 a. C.: morte di Alessandro Magno; _322 a. C. morte di Demostene e di Aristotele); nel secondo periodo (ellenistico)
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un'età alessandrina (dal 323 a. C. al 31 a. C.: battaglia di Azio) e un'età greco-romana (dal 31 a. C. al 500 circa d. C.: 529 chiusura della scuola di Atene).
_ 2. Le origini più remote della civiltà greca. - Per noi, come per ogni studioso, o semplicemente per ogni persona anche mediocremente colta, la letteratura greca ha dunque inizio con i due grandi poemi epici attribuiti a Omero, l'Iliade e l'Odissea. E non solo la letteratura greca, ma ogni manifestazione letteraria di quella che possiamo variamente chiamare civiltà greca, latina, mediterranea, europea, risale a quei due grandi poemi come alla prima grande manifestazione, attraverso la parola, di una vita spirituale ininterrotta per il corso dei secoli. Ma sono, possono essere, l'Iliade e l'Odissea, nate all'improvviso, per l'incredibile forza innovatrice di un poeta, sorto d'un balzo ad aprire le fonti di una prorompente grande letteratura ? O non piuttosto la stessa altezza della materia poetica, l'intensa vita testimoniata nella vicenda drammatica, la nobile varia complessità del verso, l'esametro epico, ci fanno supporre una notevole, una ricca opera creativa precedente, che poi il trascorrere del tempo, e soprattutto la grande superiorità di quei due poemi, ha fatto mettere in disparte e finalmente dimenticare, lasciando all'ammirazione dei posteri soltanto, per così dire, gli ultimi due anelli, più splendidi e ornati, di una lunga catena? Le indagini degli studiosi molte cose ci hanno rivelato, sulla civiltà, sui fenomeni linguistici del popolo greco anteriormente al IX-VIII sec. a. C. Questo popolo, appartenente, come gli Italici, i Celti, i Germani, al comune ceppo indo-europeo, venne a stabilirsi, per ondate migratorie variamente distinte nel tempo, nella parte meridionale della penisola balcanica e di là si irradiò oltre l'Egeo verso le coste dell'Asia
-11Minore e del mar Nero (Ponto Eussino), poi verso la Sicilia e l'Italia. Ma fin dal suo primo apparire sulle coste meridionali dell'Europa (1600 circa a. C.?) ebbe tanta forza di slancio da spingersi oltre il mare fin nell'isola di Creta, dove abbattè (o contribuì ad abbattere) una fiorente civiltà che da molti secoli una gente preindoeuropea aveva creato e diffuso nell'isola stessa: la civiltà a cui noi, dal nome del mitico re cretese, diamo nome di civiltà minoica. Come tante volte si è ripetuto nella storia dell'umanità, i vincitori assimilarono la superiore civiltà dei vinti, la trapiantarono, quanto consentivano le diverse . condizioni di ambiente, nelle terre da loro ormai stabilmente occupate, specialmente nella parte centroorientale del Peloponneso, dove sorsero le città (alcune destinate a sopravvivere anche in età più propriamente storica) di Argo, Tirinto, Micene: i mitici regni degli Atridi. Perciò chiamiamo micenea questa civiltà, che possiamo considerare fiorita intorno al 1300-1000 a. C., e di cui tanto ci hanno rivelato gli scavi archeologici, fin da quelli famosi dello Schliemann. A popoli , risponde sarcastico a Mimnermo, ostinato detrattore della vecchiezza. 9. l\1imnermo, di Colofone nella Ionia, vissuto tra il VII e il VI sec. a. C., è appunto colui che, temendo e odiando· la vecchiaia più della morte, si augura, in un frammento rimastoci, di non vivere oltre 60 anni. Con lui torniamo alla colta e un po' molle cim viltà ionica; nobile di nascita, amò una flautista, e col nome di lei, N anno, volle intitolare una raccolta di carmi elegiaci; il suo tema più comune è non tanto l'esaltazione dell'amore, del piacere, quanto il rimpianto per la breve durata del piacere, per la fugace stagione bella data alla vita dell'uomo, troppo presto vinto dalla
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vecchiaia o dalla morte. Come Archiloco, diversamente da Archiloco, è vero e originale poeta, anche quando si vale di reminiscenze omeriche. 10. La melica monodica-eolica: Alceo di Mitilene nell'isola di Lesbo, contemporaneo di Mimnermo (VIIVI sec. a. C.) è di lui molto più vario per atteggiamenti e interessi, soprattutto nel campo civile: egli vive in quel particolare momento della storia greca che vede sostituirsi nella direzione dello Stato, alle ristrette oligarchie di aristocratici (succedute alle monarchie), i uosiddetti ) 14. Stesiforo 28, )) 24 Jonia 9 Jonia 29, 4 46°* 32, 8 la 38, 24 O(!X'YJGT(!CI. 49, 35 Teseo 49, 35 xwcpòv 50, 5 aÀwatr; 52, 29 •l'Xtfru5sr; 52, 1 @e'YJXlVeç 56, 2 Otoinovr; 56, 15 384 59, 16 380 59, 34 'Ynn6Àvror; 61,
64, 65, 65, 74, 79, 94, 95, 98, 101, 104, 104, 115, 125, 126, 130, 130, 131, 131,
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