La mappa del denaro. Dalla biosfera alla finanza globale e ritorno 8825514174, 9788825514179

L'evoluzione della fisica ha creato i motori termici, i motori hanno creato gli industriali, gli industriali hanno

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La mappa del denaro. Dalla biosfera alla finanza globale e ritorno
 8825514174, 9788825514179

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leonardia

2

Direttore Francesco Zanotti CSE Crescendo S.r.l., Milano, Italia

Coordinamento Scientifico Gianfranco Minati

Associazione Italiana per la Ricerca sui Sistemi (A.I.R.S.) Politecnico di Milano, Italia

Comitato scientifico Luciano Martinoli CSE Crescendo S.r.l., Milano, Italia

Tuomo Rautakivi

« International Journal of Public and Private Management » Burapha University, Thailand

Giuseppe Vitiello Dipartimento di Fisica “Eduard Renato Caianiello”, Università degli Studi di Salerno

leonardia

I pensieri elevati devono avere un linguaggio elevato Aristofane

Obiettivo della collana è quello di pubblicare opere che utilizzino tutte le forme del pensiero per capire le dinamiche di evoluzione autonoma dei sistemi umani al fine di poter “governare non direttivamente” l’emergere di un nuovo sviluppo “non equivalente”, tra gli infiniti percorsi di sviluppo possibile, giudicato socialmente etico ed estetico. Leonardia perché Leonardo Da Vinci è stato il precursore di quasi tutte le forme di pensiero che sono state sviluppate nel corso dei secoli successivi: dal pensiero classico a quello “non riduzionistico”. Le tematiche principali possono essere strutturate su due filoni strettamente intrecciati: le “fonti” e gli “impieghi”. Per “fonti” intendiamo tutti quei modelli e metafore che sono nati dalle diverse aree di conoscenza e che costituiscono la materia prima per comprendere le dinamiche di evoluzione autonoma dei sistemi umani e trovare il modo di governarle non direttivamente. Le fonti fondamentali sono: — — — — — —

le scienze “hard”: la fisica e la matematica; la biologia, l’evoluzione e le neuroscienze; le scienze umane; la complessità e la scienza dei sistemi; la filosofia e l’estetica come categoria di sintesi; le religioni come “software” sociale.

Un libro di “fonti” non dovrebbe contenere solo sintesi delle singole aree di conoscenza, ma dovrebbe presentare i “modi” di pensare che sono stati sviluppati in queste aree di conoscenza e illustrare come essi possono contribuire a comprendere

i processi di evoluzione autonoma dei sistemi umani e individuare modalità di governo non direttivo verso un nuovo sviluppo etico ed estetico. Per “impieghi” intendiamo tutti i sistemi umani che compongono una società e per i quali è necessario attivare nuovi processi di auto evoluzione “governata non direttivamente” in modo da arrivare a costruire nuovi contesti economici, sociali, istituzionali e naturali a partire da un “fondo” di ”vuoti” ricchissimi, proprio utilizzando le nuove forme di pensiero “raccontate” nelle fonti. Gli impieghi, cioè, i sistemi umani sono: — sistemi tecnologici e virtuali; — attori e sistemi economici micro (le imprese manifatturiere, distributive finanziarie, ecc.) e macro; — attori e sistemi sociali; — attori e sistemi politico–istituzionali–normativi; — sistemi psichici, biologici ed ecologici; — sistemi urbani e infrastrutturali. In sintesi, il rapporto fonti–impieghi è “circolare”, non è lineare. Non si procede solo dalle fonti verso gli “impieghi”. Vale anche il percorso inverso: gli impieghi possono suggerire la scoperta di nuove “fonti” cioè nuovi modelli e nuove metafore del conoscere.

Luigi Sertorio Erika Renda La mappa del denaro Dalla biosfera alla finanza globale e ritorno Prefazione di Giulietto Chiesa

Aracne editrice www.aracneeditrice.it [email protected] Copyright © MMXVIII Gioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale www.gioacchinoonoratieditore.it [email protected] via Vittorio Veneto, 20 00020 Canterano (RM) (06) 45551463

isbn 978-88-255-1417-9

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: aprile 2018

Indice



Prefazione di Giulietto Chiesa

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Introduzione

21

Capitolo I 'DGRYHYLHQHO¶HQHUJLD"

1.1. La dinamica del mondo organico, 21 ± 1.2. La dinamica del mondo inorganico, 22 ± 1.3. Conclusione, 24

25

Capitolo II Sfera inorganica e biosfera 2.1. Premessa, 25 ± 2.2. Concetto di dinamica aperta autoconsistente, 28 ± 2.3. Complessità e morfologia, 35

39

Capitolo III Realtà, mappa, teoria 3.1. Mappa, rappresentazione della realtà, 39 ± 3.2. Le mappe della realtà sociale, 43

45

Capitolo IV /¶XRPRLOLQJXDJJLHOHSURWHVL

4.1. Premessa generale sulla potenza additiva, 45 ± /¶DQDORJLD45 ± 4.3. La specie umana anomala, 49 ± 4.4. La scienza e la storia delle protesi, 50 ± 4.5. Commenti sulla demografia, 53

65

Capitolo V /DVSHFLHXPDQDQHOO¶HUDDJULFROD

5.1. Il concetto di limite naturale, 66 ± 5.2. Realtà sociale naturale, 69 ± 5.3. Realtà uomo ௅ biosfera, 70 ± 5.4. Era pre-motori, 71 ± 5.5. Mercato ± rotte navali, 72

75

Capitolo VI /¶HUDGHLPRWRUL

/¶HYROX]LRQHSDUDOOHOD*XHUUDHWHFQRORJLD 77 ± 6.2. Transizione da Natura a motore, 78 ± 6.3. Era GHOO¶HQHUJLDIRVVLOH, 79 ± 6.4. La transizione, 82 ± 6.5. Banca e



6

Indice delocalizzazione, 85 ± 6.6. La punizione della Natura, 86 ± 6.7. Il destino della miniera, 88 ± 6.8. Produttori ± operai ± consumatori, 95 ± 6.9. Bilanci nel sistema di riferimento del produttore, 96 ± 6.10. Era del petrolio, 98 ± 6.11. Era nucleare, 103 ± 6.12. Era spaziale, 104

109

Capitolo VII Energia, macchine, denaro 7.1. Premessa. Uomo e macchina, 109 ± ,OGHQDURQHOO¶HUDDJULFRODHQHOO¶HUDLQ dustriale, 110 ± 7.3. Motori e produzione, 113 ± 7.4. Sistemi complessi, 121 ± 7.5. Economia, 121 ± 7.6. Cronologia, 124

129

Capitolo VIII Il concetto di rete 8.1. La rete vivente sulla Terra, 129 ± 8.2. Le molte specie, 131 ± 8.3. Solidarietà e mafia, 132 ± 8.4. I motori e la giostra, 133 ± 8.5. La Terra più o meno grande, 134 ± 8.6. Specie onnivore, ࣨ elementi, 135 ± 8.7. Specie umana, ࣨ elementi, 136 ± 8.8. Osservazioni sulla violazione della reciprocità, 138

141

Capitolo IX Un esempio di rete 9.1. Cosa misura il denaro, 141 ± 9.2. Analisi di una rete, 142 ± 9.3. Banca ± mappa ± rete, 149 ± 9.4. Guerra per la proprietà, 153 ± 9.5. La finanza astratta, 154 ± 9.6. Bitcoin, 156

159

Capitolo X Prospettive 10.1. La prevedibilità, 159 ± 10.2. La previsione riferita alla specie umana, 163 ± 10.3. Capivano?, 166 ± 10.4. la mappa della globalizzazione, 167 ± 10.5. La guida intuitiva individuale, la previsione collettiva e la scienza, 169

173

Capitolo XI Ciclo, non ciclo 11.1. Ciclo, 173 ± 11.2. Non ciclo, 173

179

Capitolo XII Il futuro 12.1. Premessa. Armi e denaro, 179 ± 12.2. La rete intelligente, 180

183

Capitolo XIII Appartenenza e proprietà 13.1. Premessa: Natura, Nazione, Tecnologia, 183 ± 13.2. Il finanziamento della tecnologia, 185 ± /¶LQWHOOLJHQ]DGLVSHFLH189 ± 13.4/¶DOWHUQDWLYD192

Indice

193

%LEOLRJUD¿D

195

Indice delle figure

197

Indice delle immagini

199

Indice delle tabelle

201

Indice dei nomi

203

Indice degli argomenti

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Prefazione di Giulietto Chiesa1

Considero questo libro come un evento eccezionale per la storia del pensiero umano. Penso che, se vivessimo in una mappa diversa da questa, in cui viviamo, la sua apparizione sarebbe salutata con entusiasmo collettivo, come una festa del sapere, perfino come una liberazione, FRPHXQDSDOLQJHQHVLFRQFHWWXDOHFRPHO¶LQL]LRGLXQDPXWD]LRQHDQ tropologica. Chi non ha ancora affrontato la sua lettura potrà pensare che io esageri, ma sono certo che, alla fine, comprenderà il senso del mio giudizio, sicuramente fuori del comune. A me queste pagine í FKHKRDYXWRO¶RQRUHGLOHJJHUHLQDQWHSULPD in virtù della frequentazione con Luigi Sertorio, che la sorte mi ha consentito í KDQQRIDWWRYHQLUHDOODPHQWHXQ¶DOWUDOHWWXUDDOWUHWWDQWRVWL molante, quella di Ernesto Balducci, /¶HWjGHOWUDPRQWR. La mutazione antropologica, di cui Balducci parlava come di una speranza e di una necessità, era o avrebbe dovuto essere il punto di approdo di una riflessione collHWWLYD GHOO¶XPDQLWj GL IURQWH D un ostacolo insuperabile. 4XHOORGHOO¶HPHUJHUHGLXQDFULVLFKHQRQDYUHEEHSRWXWRHVVHUHDIIURQ tata mediante gli strumenti cognitivi così come erano venuti a formarsi í e a arenarsi í di fronte a un salto qualitativo della complessità. Solo una vera e propria mutazione antropologica, pensava Balducci, avrebbe potuto affrontare, al necessario livello, la soluzione di questioni cruciali che avrebbero investito simultaneamente tutte le discipline del sapere. E non soltanto. La complessità della crisi avrebbe imposto, per HVVHUHSULPDDQFRUDFKHULVROWDFRPSUHVDXQDGLYHUVDLGHDGHOO¶LQGL viduo, del suo rapporto con la Natura, cioè con se stesso; delle relazioni 1 Giornalista, scrittore, politico. È stato corrispondente da Mosca per venti anni, dal 1980 al 2000. Europarlamentare dal 2004 al 2009. Ha ricevuto nel 2002 il Premio Nazionale Cultura della Pace. Nel 2010 ha creato il movimento politico Alternativa. Dal 2014 è direttore di www.pandoratv.it.

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Prefazione

WUDODSUHVHQ]DGHOO¶Uomo contemporaneo HODYLWDGHOO¶HFRVLVWHPDHGL questo con lo spazio, il cosmo; del significato e della storia delle aggregazioni umane; delle forme della politica. E praticamente di tutte le attuali conoscenze umane e delle loro interconnessioni. Solo un altro Uomo avrebbe potuto essere educato, anzi educare se VWHVVRDXQ¶DOWUDYLWDLQFRPSDUDELOHFRQODQRVWUDDWWXDOH3RLFKpJOL appariva evidente che questa nostra vita sarebbe stato impossibile mantenerla nel contesto delORVSUHFRGHOODYLROHQ]DGHOO¶HJRLVPRGHOGL sordine, della sopraffazione, della guerra che essa sta producendo. In altri termini Ernesto Balducci vedeva come inevitabile il tramonto di questa civiltà. Essendo credente, e ottimista, tentava una descrizione possibile di questo passaggio. Era un filosofo, non un fisico, non uno scienziato in senso stretto, ma aveva visto lontano. Aveva egli stesso percepito il significato della complessità. Luigi Sertorio affronta la stessa questione da fisico, anzi da ecofisico, ma al tempo stesso da epistemologo, da storico, da filosofo e da umanista, da biologo, da economista, e da tanti altri punti di vista. Vede anche lui il tramonto inesorabile di questa fase della vicenda umana. E ne tenta il calcolo guardando da più SDUWLO¶RJJHWWR GHOOD VXD ULFHUFD Che í DYROHUVLQWHWL]]DUHDOO¶HVWUHPRí qO¶DQDOLVLGHOciclo e della sua radicale, insostenibile contraddizione rispetto al non-ciclo. (G q TXL DPLR DYYLVR FKH O¶$XWRUH LPSRVWD XQD YLsione radicalmente nuova della prospettiva che si affaccia. Una prospettiva che esiste nel tempo breve, ma che in un tempo lungo (la cui lunghezza dipende da molte variabili singole e variamente influenzantisi) svanisce e si annulla. Per lo meno se ci si riferisce alla prospettiva della specie umana. Quella del cosmo è qui fuori discussione, poiché su di esso noi uomini, al momento, non siamo in condizioni di influire. Aggiungerei di mio, en passant, solo questa notazione: ³per fortuna´, perché, come ha detto Steven Hawking, la stupidità XPDQDqO¶XQLFDFRVDLQILQLWDFKH esista. 0DqODSURVSHWWLYDGHOODVSHFLHíHGHOOD9LWDíqLQYHFHLQGL scussione, eccome! ©/¶HUDWHFQRORJLFDHQHUJLYRUDDOLPHQWDWDGDULVHUYDIRVVLOHqGHVWL nata a finire», scrive Sertorio nel capitolo intitolato appunto Prospettive. Perché? Perché «cLzFKHQRQIDFLFORWHQGHSUHVWRRWDUGLDOO¶LP mobilità». La sentenza finale è di una icasticità impressionante: ©/¶HTXD]LRQH3,/ (QHUJLDqO¶HTXD]LRQHGHOODFDGXFLWjRGHOODIROOLDª (QRLYLYLDPRDOO¶LQWHUQRGL«costruzioni etiche, politiche, economiche» FKHSHQFRODQRVXOO¶RUORGHOODIROOLDSURSULRSHUFKpHVFOXGRQROD1DWXUD

Prefazione

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dai loro calcoli. Cioè non abbiamo capito (e non siamo attualmente in grado di capire fino in fondo, o di capire del tutto) che tutte le costruzioni di cui sopra saranno spazzate via nella fase in cui comincerà a WHUPLQDUHLO©WUDQVLHQWHDQRPDORDFXLO¶XRPRVLqDGDWWDWRGHIRUPDQ dosi mentalmente». &RVDKDGHWHUPLQDWRO¶LQL]LRGLTXHVWRtransiente anomalo"/¶LQYHQ zione dei motori alimentati da energia fossile, che, a sua volta, da quel PRPHQWRLQDYDQWLKDGHWHUPLQDWRWXWWDODVWRULDGHOO¶XRPR/RVFRSR del libro, citando ancora OHSDUROHGHOO¶$XWRUHq©VSLHJDUHFRVDYXRO dire transiente e cosa è il non anomalo». Ma í ed è una messa in guardia fondamentale í «qui non si emettono verità assiomatiche»; qui si ragiona tenendo presente il «ULFKLDPRDOO¶XPLOWj», cioè si deve ragionare lasciando da parte tutte le centralità in cui, come pregiudizi, siamo imprigionati: DFRPLQFLDUHGDOODFHQWUDOLWjGHOO¶8RPRrispetto alla Natura. Una centralità del tutto arbitrariamente definita, insensata, presuntuosa, fonte di catastrofe. Quando il transiente sarà terminato (questione che così formulata è insoddisfacente, poiché stiamo trattando di processi estremamente complessi, che avranno fasi imprevedibili e, mentre è possibile individuare, FRPH V¶q GHWWR O¶LQL]LR GHO WUDQVLHQWH, risulta impossibile prevedere come, in che forma e quando esso finirà), non sarà la fine della dinamica della superficie terrestre, ma ³semplicemente´ O¶LQL]LRGLXQDQXRYDHUD Noi ci troviamo adesso nella fase in cui si comincia a capire cosa significa transiente, e in questo consiste la straordinaria importanza di questo libro. Scientifica, ma io direi anche politica. /¶DXWRUHQHqSHUIHWWDPHnte consapevole e, in diversi momenti della descrizione della Mappa, lo dimostra. Come quando scrive queste righe: «Ci sono uomini sciocchi e uomini saggi che camminano verso il fuWXUR)RUVHPROWLVFLRFFKLHSRFKLVDJJLqFUXFLDOHYHGHUHVHF¶qXQPL[ ottimale per guidare la specie umana nella transizione verso la continuazione della vita». Tuttavia «nei testi di economia e nei testi delle leggi dello Stato, la Natura compare unicamente come oggetto esterno». Noi siamo abituati a esaminare i diritti e a cRQVLGHUDUHO¶HWLFD©DOO¶LQ terno di un dominio rigorosamente antropocentrico», e non contemSOLDPR©O¶LQWHUD]LRQHGHOO¶XRPRFRQODVIHUDLQRUJDQLFDHFRQODELR sfera, nemmeno quando tale interazione è [divenuta] mastodontica, gravissima». Una cecità che rischia di divenire stupidità suicida. Si trova in questo nodo, a mio avviso, uno dei momenti topici della riflessione di questo libro, quando Luigi Sertorio tocca la questione

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Prefazione

della sopravvivenza della specie, anzi della vita in generale. È vero, infatti, che la dinamica della superficie terrestre continuerebbe anche VHQ]D O¶URPR PD VH VL DIIURQWD O¶HVDPH GHOOD prospettiva che lo includa, allora è indispensabile fare i conti, letteralmente, con la dinamica del mondo organico. Gli organismi viventi í VFULYHO¶$XWRUHí «si aggregano in morfologie collettive speciali che non hanno analogo QHOO¶XQLYHUVRLQRUJDQLFR4XHVWHPRUIRORJLHGLQDPLFKHVRQRSRUWDWULFL GHOO¶intelligenza della biosfera /¶HQWLWj GL TXHVWD LQWHOOLJHQ]D QRQ q quantificabile con i mezzLGHOO¶LQWHOOLJHQ]DDUWLILFLDOHGLJLWDOH(VVDFRQ tiene il concetto di autoconsistenza finalistica, che supera il concetto di feedback, costruzione matematica che compare nella teoria del controllo deterministico. Le due cose sono diverse perché la vita dell¶RUJD nismo non è riducibile agli ingredienti che compaiono in qualsivoglia problema deterministico e che possono essere prodotti in laboratorio». Questi conti O¶8RPRGHO;;,VHFRORQRQqDQFRUDFDSDFHGLIDUOLH dovrebbe cominciare a farli, poiché è venuto il tempo in cui la loro necessità emerge ormai imponente. Al contrario la nostra organizzazione VRFLDOHQRQULHVFHQHPPHQRDGDWWXDUHO¶HOHPHQWDUH principio di precauzione, che ci permetterebbe almeno di evitare di avventurarci su strade che non sappiamo dove conducono. Ahinoi! ©O¶HFRILVLFDqGRW WULQDFROWLYDWDLQGXHRWUHXQLYHUVLWjG¶DYDQJXDUGLD1RQEDVWDª Si aprono questioni che Gregory Bateson propose con raffinata eleganza e una certa dose di understatement: ha la scienza «il diritto di dire se certe tecniche debbano essere impiegate?» Ovvero: possiamo affidare a scienziati iper-specializzati (e cioè incapaci di cogliere la complessità), o a Accademie fossilizzate e pigre non meno che miopi, il compito di scegliere VHFRQVHQWLUHDOO¶XPDQLWjGLSURcedere su strade il cui sbocco non è noto? Domanda che í di fronte alle mostruose acceleUD]LRQL LQ FRUVR GDOOD URERWLFD DOO¶LUUHVLVWLELOH QDQR-incontrollabilità, DOOD YHUWLJLQH GHOO¶LQWHOOLJHQ]D DUWLILFLDOH FKH q RUPDL DUULYDWD ROWUH OD VRJOLDGHOO¶DXWR-aSSUHQGLPHQWRFLRqGHOO¶DXWRVYLOXSSRWXWWHLQWHUIHUL scono nei processi naturali, li modificano e li stravolgono imponendo tempi innaturaliFLRq³WXUEDQRO¶XQLYHUVR´í dovrebbe, a rigore di logica, imporre una risposta negativa. 0HQWUHO¶8RPRFRQWHPSRUDQHo è sempre più angosciosamente simile al personaggio di quella barzelletta americana che racconta di un signore che, caduto per caso da un grattacielo di 300 piani (ma con il cellulare in mano), risponde a una chiamata mentre si trova a passare, in caduta libera, davanti al 200-esimo piano. «Come stai?», gli chiede un amico. E lui risponde: «So far, so good».

Prefazione

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È una storiella comica irresistibile che Luigi Sertorio mi ha racconWDWRSURSULRLQXQRGHLJLRUQLLQFXLVWDYRVFULYHQGRTXHVWHULJKHDOO¶LQL zio delO¶aprile 2017, mentre tutti i caQDOLWHOHYLVLYLDQQXQFLDYDQRO¶³imPLQHQWH´ERPEDUGDPHQWRDPHULFDQRVXOOD&RUHDGHO1RUGHO¶DSSHQD DYYHQXWRERPEDUGDPHQWRFRQOD³PDGUHGLWXWWHOHERPEH´FRQYHQ]LR nali su una improbabile serie di grotte afghane. Viviamo - dice Sertorio - QHOOD©IDVHWHUPLQDOHGHOO¶HUDWHFQRORJLFDHQHUJLYRUDTXHOODLQFXLOD SHUFHQWXDOHGHOODSRSROD]LRQHXPDQDFKHYLYHQHOO¶DVVHQ]DGLDQVLDGL conoscenza ha raggiunto il massimo della storia». Ma le grandi masse umane non possono avere nessuna ansia di conoscenza essendo state FRDUWDWDPHQWHWHQXWHDOO¶RVFXURGLRJQLSRVVLELOHDOWHUQDWLYD(VVHVRQR prigioniere di Matrix, così come lo sono le Accademie scientifiche, così come lo è la grande massa degli scienziati, sempre più composta di individui che conoscono a meraviglia il loro centimetro quadrato di zolla di sapere, ma che non conoscono nulla del prato in cui quella zolla si trova. Viviamo tutti come se fossimo sdraiati a terra con il viso immerso QHOO¶HUEDÊRYYLRFKHVHUHVWLDPRLQTXHVWe condizioni, penseremo che LOPRQGRFKHFLFLUFRQGDVLDIDWWRGLILOLG¶HUED3HUFDSLUHGREELDPR DO]DUHODWHVWD9HGUHPRLOSUDWRHSRLLOFLHOR0DLILOLG¶HUEDFKHFL LPSHGLVFRQRGLYHGHUHLOPRQGRVRQRO¶HTXLYDOHQWHGHLlinguaggi di cui la storia ci KDGRWDWRTXHOOLGHOOD5HOLJLRQHGHOOR6WDWRHGHOO¶(FRQR mia. «È evidente í scrive Sertorio í che questi linguaggi dovranno essere profondamente rinnovati». «/DYLROD]LRQHGHLFLFOLQDWXUDOLGHY¶HV sere azione da proibire (Religione)ª4XLO¶$XWRUHULVSRQGHGXQTXHnegativamente, anche lui come me, alla domanda di Bateson: non si può concedere alla scienza e alla tecnica di violare i cicli naturali. È un pecFDWRFRQWUROD1DWXUDHFRQWURO¶8RPR'HYHHVVHUHYLHWDWR E, se saremo ragionevoli, lo vieteremo. Bisogna solo stabilire come si arriva a questa decisione e come sceglieremo chi questa decisione dovrà prendere a nome di tutti. Ma ci sono altre due innovazioni da compiere. La seconda suona FRVu ©/¶DFFHVVR DOOD ELRVIHUD GHY¶HVVHUH Xn diritto (Stato)». Dunque ogni idea di proprietà della biosfera GHY¶HVVHUHEDQGLWDFRPHXQGHOLWWR La terza dice che «Il flusso solare non può essere proprietà privata. (Economia)». Sembra di entrare nella fantascienza, e invece siamo già nella cronaca, solo che non lo vediamo. E non lo vediamo non perché VLDPRFLHFKLPDSHUFKpFHORQDVFRQGRQRL³SURSULHWDULXQLYHUVDOL´FKH VRQRDQFKHFRORURFKHFRQWUROODQRO¶LQIRUPD]LRQHHODFRPXQLFD]LRQH. I processi di privatizzazione stanno investendo tutte le attività umane.

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Prefazione

Già oggi, dicono le statistiche, la proprietà dei beni esistenti sul e nel SLDQHWDqSUHURJDWLYDGLXQFHQWLQDLRGLSHUVRQH(O¶HVDXULPHQWRGHOOH risorse energetiche non rinnovabili (che è inevitabile in tempi ormai umani) spinge i proprietari universali a indirizzare la ricerca delle moGDOLWj GL XQ XVR SULYDWR GHOO¶XQLFR IOXVVR HQHUJHWLFR SUDWLFDPHQWH eterno: quello dei fotoni che giungono sulla Terra dal Sole. Nella Mappa del Denaro ciò è razionale, ma produrrebbe una violazione del diritto al libero accesso alla biosfera. E sarebbe una vera e propria bestemmia, disumana e anti-umana, perché violerebbe tutti i cicli naturali. Sarebbe lo sterminio dei molti da parte dei pochi, in prima istanza, e la follia suicidaria come conclusione finale. Le masse sono come i personaggi dei war games sui nostri computer í prendo a esempio pratico il rinomato Grand Theft Auto í che si muoYRQRGHQWURXQDPDSSDDQFK¶HVVDGLVHJQDWDFRQWXWWLLSLpiccoli particolari per renderla assolutamente realistica. È una mappa che non conduce da nessuna parte e che permette di arrivare soltanto fino ai suoi FRQILQL8QSR¶FRPHTXHOODLQFXLYLYHYDVHQ]DVDSHUOR7UXPDQ%XU bank, fino a che la sua barchetta andrà a sbattere contro la parete del contenitore. Ecco: la Mappa del denaro è il war game in cui viviamo. ( TXL OD SDUROD ³ZDU´ JXHUUD q SHUIHWWDPHQWH DSSURSULDWD SHUFKp LQ quella mappa ci può essere solo guerra. In quella Mappa è possibile YHGHUH LQUHDOWjQHPPHQRTXHVWR LOLQJRWWLG¶RURFKHVLDFFXPXODQR nei forziHULFHQWUDOLPDQRQVLSRWUjPDLFDSLUHFRPHPDLO¶LQWHURVSD]LR GLVHJQDWRSHUQRLQRQFRQWHPSOLO¶LPPHQVDPDVVDGLVFDUWLHGLULILXWL che sta soffocando il mondo reale. La Mappa del denaro è ormai quella della finanza astratta, che è disegnata dalla Banca. Che ha costreWWRDOO¶REEHGLHQ]DORStato. Che si è arreso dopo essere stato soverchiato, corrotto, comprato. La Banca ha quindi scritto le leggi dello Stato, trasformando in legge la rapina che HVVDFRPSLH(FRQWHPSRUDQHDPHQWHKDIRUPDWRHDUPDWRO¶HVercito dei suoi esegeti (gli economisti), dei suoi soldati (il mainstream), dei suoi poliziotti (i servizi segreti). E la società ha perduto il controllo sulla dinamica del denaro, cioè ha perduto ogni democrazia, mentre «la fiQDQ]DDVWUDWWD>«@FRUURGHLQ modo oscuro e imprevedibile la struttura della vita collettiva». È questo un altro dei momenti alti, politici, che conseguono dal ragionamento innovativo proposto, in questo libro fondamentale, da Luigi 6HUWRULR2FFRUUHUHLPSRVWDUHULVFULYHUHLOUDFFRQWRGHOO¶HFRVLVWHPD(

Prefazione

15

questo può essere fatto solo partendo dalla complessità che intravvediamo. Bisogna guardare avanti, sempre che ve ne sia ancora il tempo, e sempre che ve ne siano le forze intellettuali capaci di farlo, per coVWUXLUHXQ¶altra teoria. In politica siamo ancora tutti í VFULYHO¶$XWRUH con una certa ironia í ai tempi di Marx, che fu colui che descrisse «il WUDQVLHQWHGHOPRWRUHQHOODVWRULDHYROXWLYDGHOODVSHFLHXPDQD>«@3R chi dei concetti formulati da Marx e penetrati nel pensiero di tutti gli HFRQRPLVWL GHO WHPSR SUHVHQWH VDUDQQR XWLOL]]DELOL QHOO¶era post-fossile». Per cancellare la Mappa del denaro, che imprigiona il genere umano, la vita, e li costringe a una somma-zero mortale, occorre costruire un movimento cosciente di popoli, di masse umane. Impresa che richiede, LQSULPROXRJRXQ¶altra teoria. Il compito politico e scientifico del presente è creare questa teoria. Aprile 2017

Introduzione

Per una piccola quantità di denaro Giuda tradì Gesù. Il re Carlo V pagò molto di più per sostenere la spedizione dei lanzichenecchi che saccheggiarono Roma nel 1527. Il progetto della basilica di San Pietro non sarebbe partito senza il flusso di denaro delle indulgenze. La fioritura dei SULPLJUDWWDFLHOLGL&KLFDJRODQDVFLWDGHOO¶DUFKLWHWWXUDDPHULFDQDSDU WLYDGDOODERQDQ]DHFRQRPLFDGHO0LGGOH:HVWDOODILQHGHOO¶2WWRFHQWR Questa stessa bonanza si trasformò in crisi nel 1929. Il più grande investimento GLGHQDURGLWXWWDODVWRULDGHOO¶XPDQLWjDYYHQQHQHOGHFHQQLR 1930-40 con la produzione bellica che portò alla Seconda guerra mondiale/¶HYROX]LRQHGHOODGLQDPLFDHFRQRPLFDDPHULFDQDGRSROD Seconda guerra mondiale è stata così rapida che la quantità di dollari emessi dalla banca centrale superava il vincolo vigente che lega il numero scritto sulle monete al numero di grammi di oro contenuti nella riserva. Questa corrispondenza fra denaro cartaceo e valore materiale di riferimento oggettivo fu annullata, per quanto riguarda il dollaro, per autorità della Stato durante la presidenza Nixon. Dal 1971 non esiste più il vincolo denaro ± oro, e la presente crisi economica è descritta con numeri e algoritmi che alcuni citano con il rispetto che si ha per le cose amate, altri con paura e odio. Amore, odio, sacralità antichissima: forse dobbiamo dire che Dio aveva bisogno dei trenta denari di Giuda per FRQFOXGHUHLOSURSULRVDFULILFLRXPDQRFRPHGHWWDJOLDWDPHQWHO¶HYDQ gelista ci racconta? Tutti questi esempi sono eventi diversissimi, eterogenei, che però hanno in comune la presenza del denaro. Il denaro ha due facce: è attore, è compartecipe del fare e del disfare umano; è conoscenza, è utilizzato infatti come descrizione della realtà. Cosa vuol dire descrizione? Per il mondo inorganico la descrizione è la fisica. Per il mondo organico la descrizione è la biologia. Il cosmo sembra immobile, ma non lo è, e la descrizione della sua evoluzione si perfeziona continuamente. La conoscenza scientifica fornisce una mappa della realtà esterna.

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Introduzione

/HYLFHQGHXPDQHOHYHGLDPRGDOO¶LQWHUQRQHVLDPRDWWRUL± spettatori. Quindi la descrizione delle vicende umane è una miscela di agire e capire, non è pura costruzione formale. La descrizione che O¶XRPRID della realtà umana è una mappa interattiva. Il fare modifica la mappa e la mappa modifica il fare. Esistono molte mappe interattive della dinaPLFDVRFLDOHSHUFKpOHVSHFLDOL]]D]LRQLGHOO¶HVSULPHUVLGHOO¶XRPRVRQR molteplici. Spesso le specializzazioni sono estreme e le relative espresVLRQL LQFRPSUHQVLELOL 1H VHJXH FKH O¶XRPR FRPXQH QRGR GHOOD UHWH della collettività, è limitato ad essere interfaccia fra strumenti dei quali QRQFRQRVFHTXDVLQXOODQRQqLOSURWDJRQLVWDSRUWDWRUHG¶LQIRUPD]LRQH ma qualcosa di simile a un veicolatore passivo. Ci chiediamo allora se esiste una intelligenza collettiva, oppure se la collettività funziona solo come un insieme statistico. In altre parole come si connettono il capire GHOO¶LQGLYLGXRHLOFDSLUHGHOODFROlettività. La descrizione della società data dal denaro è molto potente, ossia può pilotare imprese enormi, quindi è importante capire se la mappa del denaro è una descrizione fedele della realtà. A questo punto entra il binomio descrizione ± teoria. Esempio di partenza: quando vedi una scia nel cielo vuol dire che ci sono gli alieni. È una teoria molto diffusa. Osservazione insufficiente, teoria affrettata. Andiamo avanti. Le scienze della Natura, fisica, chimica, biologia, cercano di delimitare bene il dominio di fenomeni di cui si occupano e questo è importantissimo per procedere con rigore. Il più importante strumento di lavoro è la visione, la ricerca di struttura. Nella direzione del piccolo possiamo FLWDUHODULVRQDQ]DPDJQHWLFDLQELRORJLDHO¶DFFHOHratore di particelle in fisica, discendenti del microscopio. Nella direzione del grande le stazioni spaziali che misurano fotoni di altissima o di bassissima energia, discendenti del telescopio usato brillantemente nel Seicento da Galileo. La teoria fronteggia descrizioni perennemente nuove, sempre più complicate nel piccolo e nel grande. La scienza del denaro fa la sua prima apparizione quando le banche erano riserve ben protette di cose preziose, cioè di lunga durata, e di ben definito valore di scambio. Perché ben definito? Perché le cose preziose erano manufatti per i quali era precisabile la qualità e la quantità del ODYRURGHOO¶XRPR4XHVWDqO¶HUDGHOODpecunia olet. La Natura, fisica FKLPLFDHELRORJLFDHUDSUHVHQWHGLIDWWR$OSDVVDUHGHLVHFROLF¶qOD moneta metallica simbolo che non oletFRPHGLFHYDO¶LPSHUDWRUH9H VSDVLDQR /¶Lmperatore romano doveva, per volere divino, essere garante che la moneta simbolo avesse un ben preciso corrispondente nel

Introduzione

19

possesso della terra di riferimento, che per alcuni secoli dopo Augusto IX O¶DUHD DIULFDQD LQGR HXURSHD LQFOXGHQWH LO 0HGLWHUUDQHR 4Xando i PHUFHQDULFDSLVFRQRFKHTXHVWDFRUUHOD]LRQHQRQF¶qLQYHFHGLGLIHQ GHUHO¶LPSHURVLLPSRVVHVVDQRGHOOHWHUUHVXVFDODSLSLFFROD6LULGH finisce la moneta e si va avanti. Si attraversa il Medioevo e il RinasciPHQWRHVLDUULYDDOO¶HUDGHLPRWRUL Compare la sorgente di energia fossile, la terra non può più essere riferimento sufficiente, decade il ruolo GHO5HÊQHFHVVDULRFKHYHQJDIXRUL0DU[SHUODLFL]]DUHO¶HFRQRPLD( lui lo fa escludendo assiomaticamente tutta la Natura dalla sua costruzione WHRULFDULJRURVDHDXWRQRPD,OULVXOWDWRqO¶LPSLDQWRWHRULFRGHOOD scienza economica contemporanea, volontariamente disgiunta dalla realtà naturale. Segue da queste osservazioni che il dialogo scientifico fra fisici ed economisti è impossibile. Ed è per TXHVWRFKHTXLVLSDUODGL³PDSSDGHO GHQDUR´HQRQGL³HFRQRPLD´ È sensato escludere la Natura dalle costruzioni etiche, politiche, economiche? No, è sbagliatissimo. Dobbiamo capire che tutto ciò che avYLHQHQHOODVWRULDGHOO¶XRPRGRSRO¶LQYHQ]LRQHGHLmotori alimentati da HQHUJLDIRVVLOHqXQWUDQVLHQWHDQRPDORDFXLO¶XRPRVLqDGDWWDWRGHIRU mandosi mentalmente. Scopo di questo libro è spiegare cosa vuol dire transiente e cosa è il non anomalo. La struttura delle pagine che seguono è quella di appunti per una serie di lezioni universitarie, non un testo di verità rivelate. ,OFDSLWRORqXQULFKLDPRDOO¶XPLOWj&DSLUHFKHO¶XRPRDSSDUWLHQH alla Terra, la Terra al sistema solare che nasce dalla storia del cosmo. Il capitolo 2 tratteggia un problema bello e difficilissimo che la ricerca scientifica sta affrontando: il clima e la biosfera terrestre. Il capitolo 3 è un duro richiamo metodologico: qui non si emettono verità assiomatiche ma si cerca di lavorare nel dominio della descrizione, la mappa perennemente perfezionabile. Il capitolo 4 affronta il problema cruciale della specie umana, quello di acquisire protesi al proprio agire. ,OFDSLWRORFHUFDGLGHILQLUHO¶HUDDJULFRODFLRqODVWRULDGHOO¶XRPR SHUWXWWRLOWHPSRLQFXLXQSR¶SHUVDJJH]]DXQSR¶SHUFRVWUL]LRQH seguiva le vie della Natura. La parola biosfera non esisteva ancora. Il capitolo 6 è il più difficile da digerire. Fa vedere come la libertà GDOODIDWLFDFRQWDGLQDqVFKLDYLWGHOO¶XRPRDOPRWRUHGLVRFFXSD]LRQH guerra.

20

Introduzione

Il capitolo 7 afIURQWDLOWHPDGHOO¶HFRQRPLDPRWRULVWLFDLOVRPPRYL mento europeo e nordamericano SDUWLWRQHOO¶2WWRFHQWR,OYDORUHQRQq O¶XRPR O¶HFRQRPLD QRQ q VFLHQ]D VRFLDOH 2YYHUR OR q VWDWD SHU XQ breve periodo iniziale che ha illuso tutti. Il capitolo 8 cerca di GDUH GHOOH LQGLFD]LRQL SHU FDSLUH O¶DQRPDOLD della produzione motoristica, unidirezionale e non a rete. ,OFDSLWRORSDUWHGDOO¶DQDOLVLGLXQDGLQDPLFDHFRQRPLFDFRQPR GHOORDHOHPHQWLHPRVWUDFKHqGHVWLQDWDDOO¶HVWLQ]LRQH/DGLQDPLFD del denaro opera su reti nazionali o multinazionali includenti molti milioni di nodi. Questo modello a 7 nodi va capito come esempio e sarebbe ovviamente bene generalizzarlo onde applicarlo a paesi reali. Si vede come i termini transiente e anomalo sono congiunti. Si continua con O¶HVSRVL]LRQH GL DOFXQL IDWWL SDOHVL FKH SHUz LO SHQVLHUR FRUUHQWH QRQ vede. ,OFDSLWRORFHUFDGLSDVVDUHGDOODGHQXQFLDGHOO¶HUURUHDOO¶LQGLFD zione di prospettive per il futuro. Prima domanda: cosa vuol dire futuro? Il capitolo 11 è dedicato al concetto scientifico di ciclo. ,OFDSLWRORGLFHFKHLOIXWXURF¶qHSHURUDqXQSURJHWWRGLULFHUFD /¶XOWLPR FDSLWROR Appartenenza e Proprietà, è dedicato al lettore che fa fatica a capire le formule e il linguaggio tecnico del testo, e desidera avere una sintesi del libro espressa con un diretto riferimento ai problemi del presente.

Capitolo I

'DGRYHYLHQHO¶HQHUJLD"

La dinamica della specie umana esiste nel contesto cosmologico. 4XLQGLGREELDPRSDUWLUHFRQODGRPDQGD³GDGRYHYLHQHO¶HQHUJLD"´ 1.1. La dinamica del mondo inorganico Il concetto di permanenza per un sistema complesso inorganico. Noi esseri umani siamo circondati da energia. La vediamo, la luce del Sole, la sentiamo, come calore o mancanza di calore, la percepiamo, come peso che ci lega alla Terra, come il terremoto, come i venti o le EXIHUH7XWWRFLzDSSDUWLHQHDOO¶universo inorganico sul quale si posVRQRIDUHPLVXUHVSHULPHQWDOLHFRVWUXLUHWHRULHIRUPDOL/¶XQLYHUVRQRQ qXQSXQWRHQRQqORVSD]LRLQILQLWRDOO¶RSSRVWRRVSLWDPRUIROogie e movimenti. Questa dinamica è connessa nello spazio e nel tempo ed è JRYHUQDWDGDOOHLQWHUD]LRQLIRQGDPHQWDOL/DJUDYLWjqO¶LQWHUD]LRQHSL GHEROHHSHUYDGHWXWWRORVSD]LRO¶HOHWWURPDJQHWLVPRWHQGHDOHJDUHOH masse localmente in forma di atomi e molecole, con le loro mutue inteUD]LRQLHFRPXQLFDFRQO¶HVWHUQRHPHWWHQGRIRWRQL6XVFDODSLSLFFROD O¶LQWHUD]LRQHIRUWHJRYHUQDVWDWLOHJDWLHUHD]LRQLQXFOHDUL/¶HVWHUQRqLO cosmo che contiene morfologie globali estremamente complesse e sembra essere in continua espansione, a partire da un momento iniziale di FXLVLSXzSDUODUHLSRWHWLFDPHQWH&HUWDPHQWHO¶HVSDQVLRQHFRVPLFDLP plica qualcosa che si contrappone alla caratteristica della forza gravitazionale, che è attrattiva. In una certa fase primordiale sono comparse le interazioni forti ed elettromagnetiche e si sono formati i nuclei leggeri. /¶DWWUD]LRQH JUDYLWD]LRQDOH FRQWLQXDQGR OD VWRULD GHOO¶XQLYHUVR KD creato eventi di caduta in forma di stelle, dinamica che avverrà ancora per un certo tempo, ma non avverrà più nel futuro lontano. Il tempo cosmico primordiale è definito dal linguaggio della termodinamica, QHOO¶HUDVWHOODUHqGHILQLWRGDXQOLQJXDJJLRPLVWRLQFXLSUHGRPLQDOD 21

22

La mappa del denaro

gravità: è il tempo del moto delle galassie. Su scala più piccola, il tempo riguarda quei complicati sistemi confinati e attivi che sono le stelle, un gioco complesso di reazioni nucleari esotermiche tenute assieme e controllate dalla gravità. La durata della vita delle stelle, la loro luminosità, la loro massa, sono coVHFRUUHODWH6XVFDODDQFRUDSLSLFFRODF¶qOD dinamica di molecole, atomi e nuclei e qui entra il principio di indeterminazione, da cui derivano le misure più precise in possesso della fisica. /¶HVWUHPDSUHFLVLRQHGHULYDGDOIDWWRFKHODFRVWDQWHGL3ODnck, che deILQLVFHO¶LQGHWHUPLQD]LRQHqODFRVDSLSLFFRODFKHVLFRQRVFD/HVWHOOH PDFLQDQRDOORURLQWHUQRPHFFDQLVPLFRPSOLFDWLIUDFXLF¶qODSURGX zione di nuclei pesanti, e poi con una dinamica di esplosione eiettano tutto questo materiale. I prodotti di eiezione di varie stelle possono, in certe circostanze, per effetto della gravità, riformare per caduta locale la morfologia di nuove stelle dotate di corredo planetario. Nel caso particolare del sistema solare la massa dei pianeti, fatti di nuclei pesanti, è SLFFROLVVLPDULVSHWWRDOODPDVVDGHOVROHLQFXLSUHGRPLQDO¶LGURJHQR 6H O¶HVSDQVLRQH FRVPLFD q OHQWD VL SRWUDQQR IRUPDUH QHO IXWXUR FRUSL GRWDWLGLQXFOHLSHVDQWL6HO¶HVSDQVLRQHqYHORFHDOORUDODFRPSRVL]LRQH percentuale cosmica resterà con predominanza di nuclei leggeri distribuiti in modo rarefatto e non più in grado di formare stelle per caduta JUDYLWD]LRQDOH 1HOO¶HUD FRVPRORJLFD SUHVHQWH OD PDWHULD QHOOH VXH forme collettive appare in varie forme che dipendono dalla quantità dei compRQHQWLHFRQVHJXHQWHPHQWHGDOFRPSDWWDPHQWRFDXVDWRGDOO¶DWWUD zione gravitazionale. I parametri collettivi significativi sono le variabili termodinamiche temperatura, pressione e densità. Il valore di queste variabili è determinato dalla quantità della massa in gioco e quindi dalla forza di gravità che compatta. Per valori bassi della temperatura ci sono atomi neutri, e la materia appare nelle forme di solido, liquido, gas. Per valori più alti lo stato collettivo è plasma atomico, cioè nuclei, elettroni e IRWRQL3HUYDORULDQFRUDSLDOWLF¶qLOSODVPDDGURQLFRFLRqSDUWLFHOOH elementari sub nucleari.

1.2. La dinamica del mondo organico Il concetto di permanenza della biosfera. La comparsa dei pianeti nella storia cosmologica è cruciale, perché una combinazione opportuna di stella ± pianeta può realizzare le condizioni spazio-temporali compatibili con le interazioni fotone ± molecola,

I. 'DGRYHYLHQHO¶HQHUJLD"

23

e molecola ± molecola, tipici del dominio di energie che caratterizzano le reazioni della chimica organica. Queste condizioni sono estremamente stringenti, e sono realizzate per la coppia Sole ± Terra, e così appare la vita, il mondo organico realizzato nel sistema complesso biosfera. La parola sfera sta a ricordare che le condizioni di interazione fotone-pianeta adatte a ospitare e nutrire la vita sono limitate ad uno strato superficiale appunto di forma sferica nel quale i valori di tempeUDWXUDSUHVVLRQHHGHQVLWjVRQRTXHOOLJLXVWL/¶LQSXWGHLIRWRQLVRODUL VXOOD7HUUDqDEEDVWDQ]DEHQGHILQLWR6HVLDVVXPHFKHO¶HPLVVLone di fotoni dalla superficie del Sole sia approssimativamente costante, che la traiettoria della Terra intorno al Sole sia approssimativamente circoODUHHFKHO¶LQFOLQD]LRQHGHOO¶DVVHGLURWD]LRQHGHOOD7HUUDULVSHWWRDO SLDQRGHOO¶RUELWDVLDDSSURVVLPDWLYDPHQWHILVVDQHULVXOWDFKHO¶LQSXW dei fotoni solari è bi-SHULRGLFRO¶DQQRHLOJLRUQRPRGXODWLFRQOHVWD gioni. La risposta della dinamica inorganica superficiale, che implica la FURVWDULJLGDLOPDUHHO¶DWPRVIHUDqGLVVLSDWLYDHIRU]DWDGD TXHVto input bi periodico, e dunque ciclica. Similmente la dinamica della biosfera è necessariamente ciclica. Si noti che le due dinamiche, inorganica e organica sono accoppiate, e il sistema congiunto, che può essere chiaPDWRHFRVIHUDqDQFK¶HVVRFLFOLFR,Q conclusione per capire la biosfera, la vita, è stato necessario risalire alla cosmologia, e alla storia molto complicata della formazione di piattaforme spazio temporali di permanenza, le stelle e i pianeti. Trovata la permanenza si può incominciare a parlare della vita. Nella composizione della biosfera abbiamo alla base le macromolecole che non sono aggregate in solido, liquido, gas, ma sono strutturate in sistemi estremamente complessi, gli organismi viventi. Gli organismi viventi a loro volta si aggregano in morfologie collettive speciali, che QRQKDQQRDQDORJRQHOO¶XQLYHUVRLQRUJDQLFR4XHVWHPRUIRORJLHGLQD PLFKHVRQRSRUWDWULFLGHOO¶intelligenza della biosfera. /¶HQWLWjGLTXHVWD LQWHOOLJHQ]DQRQqTXDQWLILFDELOHFRQLPH]]LGHOO¶LQWHOOLJHQ]DDUWLILFLale digitale. Essa contiene il concetto di autoconsistenza finalistica, che supera il concetto di feedback, costruzione matematica che compare nella teoria del controllo deterministico. Le due cose sono diverse perché la YLWDGHOO¶RUJDQLVPRQRQqULGXFLELOe agli ingredienti che compaiono in qualsivoglia problema deterministico e che possono essere prodotti in laboratorio. Tutti gli organismi viventi hanno bisogno di energia per sussistere. Inoltre, tutti gli organismi viventi hanno una durata di vita limitata.

24

La mappa del denaro

/¶LQVLHPHGLWXWWLJOLRUJDQLVPLYLYHQWLODELRVIHUDqLOPD[L-organismo dotato di vita permanente, dove la parola permanente significa GLQDPLFDFLFOLFDDOLPHQWDWDGDOO¶HQHUJLDSURYHQLHQWHGDO6ROH&LzFKH QRQIDFLFORWHQGHSUHVWRRWDUGLDOO¶LPPRbilità. I fotoni erogati dal Sole alimentano le reazioni fotochimiche che creano le molecole organiche costitutive degli organismi vegetali, e da lì parte la catena trofica degli erbivori e carnivori che formano la complessa dinamica della biosfera. I singoli organismi fotosintetici, il primo anello della catena trofica, assumono molecole inorganiche (H O e CO GDOODGLQDPLFDGHOODVIHUDLQRUJDQLFD JOLRFHDQLHO¶DWPRVIHUD SL fotoni di origine solare, avviene la fotosintesi, e in tal modo si nutrono; questo è il metabolismo vegetale. Gli animali erbivori e carnivori hanno un metabolismo basato su reazioni termochimiche. Per tutti gli organismi viventi esiste una relazione fra massa (kg), energia sostenente il metabolismo (watt) e vita media (secondi). Inoltre per tutti gli organismi viventi esiste una vitalità energetica esterna, espressa in watt, è ciò FKHFLIDGLUHFKHO¶RUJDQLVPRqYLYRRVVLDKDODIRU]DSHUQXWULUVLHSHU interagire con la rete di tutti gli altri organismi costituenti la biosfera. In generale si può dire che le reazioni chimiche che caratterizzano il PHWDEROLVPRVRQRGLULGX]LRQHPHQWUHTXHOOHGHOO¶HQHUJLDHVWHUQDVRQR di ossidazione. La chimica sa attribuire a queste categorie di reazioni delle energie tipiche.1

1.3. Conclusione /¶XQLYHUVRLQRUJDQLFRKDODVXDRULJLQHHVSLHJD]LRQHQHOO¶DWWRGLIRU mazione iniziale, il cosiddetto big bang. Il mondo organico terrestre è un fenomeno di persistenza azionato dal flusso dei fotoni solari. Quindi bisogna partire dalla cosmologia per arrivare alla vita. La scienza oggi FDSLVFHFLzFKHO¶LQWXL]LRQHGHOODSRHVLDDYHYDSHUFHSLWRGDVHPSUH,Q fine compare la specie umana, che è anomala perché ha linguaggi e interazioni eterogenee. Si arroga destini privilegiati senza sapere perché.

1

SERTORIO L. e RENDA E., 2UELWH HYLWDQHOO¶8QLYHUVR , Aracne Editrice, Roma 2012.

Capitolo II

Sfera inorganica e biosfera

2.1. Premessa 6HSUHQGLDPRXQPDSSDPRQGRWHUUHVWUHGLXQPHWURGLUDJJLRO¶(YHUHVW sarebbe alto poco più di un millimetro, la fossa delle Marianne sarebbe profonda meno di due millimetri, un pallone sonda stratosferico salirebbe a sette millimetri. Un satellite geostazionario starebbe lì a sei metri e mezzo dal centro del mappamondo, mentre un satellite GPS girerebbe su un cerchio di quattro metri di raggio. Lo strato esterno sferico sede dei moti atmosferici e oceanici, la sfera inorganica, sarebbe spesso meno di due centimetri. Lo strato sferico occupato dagli organismi viventi, la biosfera, che include uccelli in volo e pesci di profondità, sarebbe spesso meno di mezzo millimetro. Abbiamo una teoria generale dei moti fluidi sulla sfera inorganica? Sappiamo che è una dinamica forzata dal flusso dei fotoni solari entranti, che termalizzano cedendo energia alle molecole del pianeta, e altri fotoni lasciano la Terra eiettati nel vuoto esterno in modo tale che la temperatura media resta costante. È un sistema aperto forzato in equilibrio dinamico. Ma poi sono troppe le cose che dovremmo sapere prima di partire con le equazioni. Per esempio, come girerebbero i venti HOHFRUUHQWLPDULQHVHO¶DVVHGLURWD]LRQHWHUUHVWre fosse perpendicolare DOSLDQRGHOO¶RUELWDHODGXUDWDGHOJLRUQRIRVVHGLGRGLFLRUH"1RQFL VDUHEEHUROHVWDJLRQLHO¶XQLWjGLWHPSRGLGRGLFLRUHVDUHEEHLOULIHUL mento base per tutti i fenomeni inorganici. Domanda interessante, senza risposta. Abbiamo una teoria generale della dinamica della biosfera? In questa strana Terra delle dodici ore non ci sarebbe nessuno degli alberi e degli animali che conosciamo. E cosa ci sarebbe? Nessuna risposta. Restiamo sulla Terra come essa è. I fotoni che lasciano la Terra e si indirizzano YHUVRLO&RVPRVRQRLSRUWDWRULGHOO¶LQIRUPD]LRQHVXFLzFKHVXFFHGH TXDJJL /¶LSRWHWLFR RVVHUYDWRUH FHUWDPHQWH ORQWDQLVVLPR YRUUHEEH 25

26

La mappa del denaro

decifrare informazioni che noi stessi stentiamo a capire. Osserverebbe che i fotoni emessi dalla Terra non portano il messaggio di una superficie che emette secondo la legge di corpo nero a temperatura uniforme. 6HO¶RVVHUYDWRUHDYHVVHXQFDQQRFFKLDOHFDSDFHGLIDUHXQDVFDQVLRQH spaziale molto precisa, e uno spettroscopio, osserverebbe una mappa di frequenze dotata di infinita complessità. Se fa paragoni con i fotoni che DUULYDQRGDWXWWHOHDOWUHSDUWLGHOO¶8QLYHUVRFRQFOXGHFKHKDRVVHUYDWR la complessità massima, quella della vita. 4XHVWHRVVHUYD]LRQLVHUYRQRDLQIRQGHUHXQSR¶GLXPLOWjVFLHQWLIica DOOHWWRUHFKHIRVVHDELWXDWRDOO¶DVVLRPDWLFDGLDOWUHIRUPHGHOVDSHUH Negli ultimi decenni la fisica e la biologia hanno fatto grandi progressi nella comprensione dei sistemi complessi quali appunto, quasi per definizione, sono la sfera inorganica terrestre e la biosfera terrestre. ,SDVVLGHOFDSLUHVRQRTXHVWL'DWRFKHO¶LQSXWGHLIRWRQLVRODULqSHULR dico, e lo è in quel certo ben preciso modo che è implicato dalla dinamica astronomica della coppia Sole-Terra, le misure che si riescono a fare sul mondo inorganico e sul mondo organico devono essere prima di tutto accoppiate e cicliche. Inoltre le osservazioni sulla dinamica del moto complesso, dalla potenza del vento alla potenza del metabolismo GLXQDEDOHQDGHYRQRDQGDUHG¶DFFRUGRFRQOHOHJJLGella chimica inorganica e della chimica organica che si riferiscono ai componenti elementari. Un riassunto di queste conoscenze è dato nella Figura 2.1 che segue. A. Caso ideale: pianeta completamente riflettente. Supponiamo che i fotoni incidenti sul pianeta siano provenienti da una stella e abbiano una distribuzione di frequenze data dalla legge di Planck. Supponiamo che la superficie del pianeta sia perfettamente riflettente. Supponiamo infine che lo spazio cosmico sia a temperatura zero. Ogni fotone incidente è riflesso in una direzione ben definita e conserva la propria frequenza. Il bilancio è Φ = Φ 1RQF¶qGH grado termico. È un sistema aperto con condizione al contorno ben definita.1 B. Caso ideale: pianete rigido nero, assorbimento ed emissione perfetta. Fotoni incidenti con la distribuzione di Planck. Il pianeta è rappresentato da una crosta di spessore dato, avente una data conducibilità 1

Il corpo perfettamente riflettente per qualunque frequenza dei fotoni incidenti è una astrazione teorica, non esiste in natura.

II. Sfera inorganica e biosfera

A

B

Pianeta totalmente riflettente Φ

27

Pianeta rigido nero



Φ



emissione di corpo nero

Potenza cicli di conduzione =Φ

C Terra

albedo riflessione Φ

emissione di corpo nero filtrato (colori)

Figura 2.1. Bilanci di fotoni.

termica, e interagente con la radiazione incidente secondo la legge di equilibrio di corpo nero. Il trasporto di calore lungo la crosta è ben definito e la riemissione di fotoni segue sempre la legge di corpo nero. Con queste specificazioni il problema è espresso da una equazione alle derivate parziali con ben definite condizioni al contorno, ed è risolubile analiticamente.2 C. Caso reale: la Terra dotata di biosfera. Il bilancio è fra fotoni entranti e uscenti dato che la sorgente endogena è trascurabile, come nei casi ideali A e B. Le condizioni al contorno per i fotoni entranti e uscenti non sono un dato del problema. Infatti le superfici riflettenti e le superfici emittenti sono componenti dinamiche del sistema stesso. Il problema delle condizioni al contorno non è ben posto, occorre esprimere una condizione additiva, per esempio in forma variazionale. Lo stato stazionario 2 Il corpo perfettamente emittente secondo la legge di Planck per qualunque frequenza dei fotoni

è una astrazione teorica, non esiste in natura. Nella presente era cosmologica tutte le osservazioni sperimentali, dalle galassie ai fiorellini, mostrano strutture, cioè morfologie dinamiche. E WDOLPRUIRORJLHDORURYROWDVRQRIUXWWRGHOO¶HYROX]LRQHFRVPRORJLFDche intreccia gravitazione e dinamica quantistica.

28

La mappa del denaro

q IUXWWR GL XQ ³SULQFLSLR GL DXWRFRQVLVWHQ]D´ FKH QRQ q Φ =Φ mai stato formulato.3 Sfera inorganica = Φ

Φ

+

+

(1)



= potenza cicli fluidi, = potenza cicli di conduzione, ha tanti valori. Possiamo indicare con il valor medio. I valori realizzati dalla sfera inorganica per i tre addendi della (1) HVSULPRQROD³DXWRFRQVLVWHQ]DLQRUJDQLFD´. Sfera inorganica più biosfera Φ

= Φ

+

+

+



(2)

2.2. Concetto di dinamica aperta autoconsistente Con riferimento alla Figura 2.2 il bilancio di flusso al contorno dato dal OLPLWHVXSHULRUHGHOO¶DWPRVIHUDq 100 = (6 + 20 + 4) + 6 + 38 + 26 ,OELODQFLRGHJOLVFDPELWHUPLFLSHUO¶DWPRVIHUDq (16 + 4) + 14 + 6 + 24 = 64 In questi due bilanci gli addendi fra parenWHVLVRQRIRWRQL³FDOGL´ Il bilancio alla superficie mare-terra è: 50 = 20 + 6 + 24

3

Tuttavia sono state proposte delle ipotesi interessantissime nel lavoro: GORSHKOV V.G. e MAA.M. (2002), Greenhouse Effect Dependence on Atmospheric Concentrations of Greenhouse Substances and The Nature of Climate Stability on Earth, Atmospheric Chemistry and Physics Discussions, 2(2), 289-337. KARIEVA

II. Sfera inorganica e biosfera

Figura 2.2. La Terra come sistema aperto. I numeri che compaiono in questa figura sono valori medi spaziali e temporali. Bilanci di radiazione entrante e uscente dalla Terra. Le frecce nella figura si riferiscono a fotoni. La freccia con indice 100 rappresenta la potenza dei fotoni entranti, le altre indicano le potenze percentuali dei fotoni uscenti e i numeri corrispondenti hanno come somma 100 perché lo schema rappresenta lo stato stazionario. ,IRWRQLLQWHUDJLVFRQRFRQOHVLQJROHPROHFROHGHOO¶DWPRVIHUDGHJOLRFHDQLH della crosta solida secondo le leggi della meccanica quantistica che governa sia le interazioni in cui non sono modificati i legami molecolari sia le reazioni fotochimiche. Nel primo caso si hanno le interazioni elastiche e le interazioni anelastiche nelle quali varia la frequenza del fotone a cui corrisponde una vaULD]LRQHGHOO¶HQHUJLDFLQHWLFDGHOODPROHFROD2JQLIRWRQHDUULYDGDOORVSD]LR esterno e riparte verso lo spazio HVWHUQR$OO¶RSSRVWROHPROHFROHUHVWDQROHJDWH gravitazionalmente al pianeta Terra. Lo stato di moto collettivo delle molecole forma dei cicli e i fotoni emessi sono portatori di questa informazione dinamica che caratterizza lo stato termodinamico di non equilibrio della collettività delle PROHFROH /¶RVVHUYD]LRQH GHL IRWRQL HPHVVL SXzSHUWDQWRIRUQLUH XQD PDSSD punto per punto e per tutte le frequenze dei cicli dinamici delle molecole terUHVWUL4XHVWRFLIDFDSLUHFKHO¶RVVHUYDWRUHSULYLOHJLDWRSHUORVtudio del clima qO¶RVVHUYDWRUHHVWHUQR3HUTXDQWRULJXDUGDLOWUDVSRUWRWHUPLFRGHLIRWRQLQHO gas atmosferico le molecole protagoniste sono H2 O e CO2 . Queste molecole sono anche le protagoniste della dinamica fotosintetica della biosfera. Questa oVVHUYD]LRQHFLIDFDSLUHFRPHPDLO¶LQWHUD]LRQHIUDODELRVIHUDHODVIHUDLQRU ganica, pur essendo piccola in unità di potenza (la biosfera cattura lo 0,5% del flusso solare incidente al suolo), abbia un effetto di feedback presumibilmente importante sulla dinamica congiunta. FONTE: OORT A.H. e PEIXOTO J.P., Physics of Climate, AIP, New York 1992.

29

30

La mappa del denaro

Questi numeri sono il risultato di conoscenze fondamentali di meccanica quantistica nucleare e molecolare, più osservazioni sperimentali che hanno implicato collaborazioni internazionali molto importanti. Sono un risultato che era impensabile per la fisica e la tecnologia della ILQHGHOO¶2WWRFHQWR,OGDWRSLSUHFLVRqLOIOXVVRHQWUDWH/DGLQDPLFD dettagliata dei cicli sfugge ancora a una trattazione teorica rigorosa perché il problema è del tipo forzato autoconsistente.

$XWRFRQVLVWHQ]D၉YLQFROR၉FRQWUROOR (albedo) Il flusso (albedo) non è un dato ma dipende dalla dinamica.

CICLO

(dato)

Ciclo inorganico = autoconsistente

Dinamica del clima inorganico Sfera inorganica

BIOSFERA

fotosintesi

sono flussi di molecole inorganiche, non dati ma dipendono dalla dinamica stessa Ciclo biosfera = autoconsistente

Dinamica della biosfera accoppiata alla sfera inorganica

BIOSFERA

Varie specie interagenti fra loro

Ciclo specie = autoconsistente 'LQDPLFDGHOO¶LQVLHPHGHOOHVSHFLH

Uomo Figura 2.3. Il comportamento della specie umana è autoconsistente?

II. Sfera inorganica e biosfera

31

Questo concetto non è mai stato formulato rigorosamente; possiamo fare un passo avanti con un esempio. Se il pianeta fosse semplicemente una sfera solida dotata di conduzione termica e interazione con la radiazione del tipo corpo nero di Planck-Einstein, la potenza circolante nei cicli sarebbe uguale alla potenza entrante a sua volta uguale alla potenza uscente. La presenza di interazioni più complicate fra i fotoni e le molecole partecipanti ai moti fluidi influenza la comunicazione di potenza da parte dei fotoni entranti al sistema dinamico. Ossia il termine di input è a sua volta dipendente dalla soluzione della dinamica. In senso astratto questo problema non è poi così sconvolgente: nel pilotaggio di una astronave si combinano le forze di campo di gravitazione, per esempio Sole-Terra, e le forze di spinta dei razzi guida. Però il risultato è una traiettoria voluta da un progetto esterno. Nel caso della dinamica autoFRQVLVWHQWHQRQF¶qLOSLORWDHVWHUQRWXWWDYLDODVROX]LRQHF¶qqPLVXUD bile, ma difficilmente prevedibile. 7XWWLJOLRUJDQLVPLVRQRLQHTXLOLEULRWHUPLFRFRQO¶DPELHQWHILVLFR cioè con la sfera inorganica. Le interazioni nella rete degli organismi sono tratteggiate nella catena trofica (Figura 2.4): Φ

=

+

+



(3)

Equazione fra valori medi. Ogni organismo nasce e muore e rilascia un flusso di molecole nella sfera inorganica a . I rapporti e sono determinati dalla dinamica delle e che permettono a erbivori e carnipotenze esterne YRULGLDFFHGHUHDOO¶DOLmentazione. ,YDORULUHDOL]]DWLGDOODELRVIHUDSHULWUHDGGHQGLGHOO¶HTXD]LRQH   HVSULPRQROD³DXWRFRQVLVWHQ]DRUJDQLFD´ La biosfera è formata da milioni di specie distribuite sulla superficie GHOODVIHUD/¶LQWHUD]LRQHIUDWXWWLTXHVWLRUJDQLVPLqGLuna complessità tale che sfugge a una descrizione rigorosa. Nel diagramma che segue, Figura 2.4, si evidenzia solo la catena di trasmissione di potenza secondo lo schema trofico di alimentazione: fotoni ± vegetali ± erbivori ± carnivori ± batteri. Dal mondo inorganico arriva sulla macchina della biosfera il flusso entrante dei fotoni solari, poi ci sono i flussi di molecole inorganiche che entrano ed escono in continuazione dagli organismi viventi che

32

La mappa del denaro

sono fatti di macromolecole organiche. Tutti gli organismi viventi funzionano a cicli, e i cicli più importanti sono quelli che originano la dinaPLFDGLSRWHQ]DPHWDEROLVPRHSRWHQ]DHVWHUQD/¶LQWHUIDFFLDinput è il motore di Calvin che comunica la potenza dei fotoni alle macromolecole creandole. Il ciclo di Krebs alimenta il metabolismo e la potenza esterna. Sono processi complicatissimi4. Nel grafico evidenziamo solamente il concetto di interazione a catena, cosa che ci permette di capire il funzionamento della dinamica della biosfera come ciclo. Inoltre il diagramma mostra che il ciclo della biosfera implica che formi anche ciclo lo scambio di molecole inorganiche fra biosfera e sfera inorganica. Questo è di nuovo un problema di autoconsistenza, anzi è il problema più complesso che si offre alla ricerca scientifica oggi. 3HUGDUHXQ¶LGHDGHOODGLIILFROWjGHOODWUDWWD]LRQHJHQHUDOHFRQVLGH ULDPRVRODPHQWHXQSUREOHPDSDUWLFRODUH/¶HOHPHQWRWURILFRHUELYRUR utilizzando la propria potenza esterna nutre il proprio metabolismo atWLQJHQGR SRWHQ]D GDOO¶LQWHUIDFFLD YHUGH /¶LQWHUIDFFLD YHUGH QDVFH H PXRUHGLPRUWHQDWXUDOHSLPRUWHSHUQXWULPHQWRGHOO¶HOHPHQWRWURILFR erbivoro. Analogo discorso per la coppia erbivoro ± carnivoro. Come si UDJJLXQJHO¶HTXLOLEULRGHOFLFORJOREDOH"4XHVWHGRPDQGHVRQRLPSRU tantissime peUFKp SL DYDQWL VWXGLHUHPR O¶LQWHUD]LRQH GHOOD VSHFLH umana con la dinamica congiunta di biosfera e sfera inorganica e veGUHPRFRPHVLDGLIILFLOHGHILQLUHO¶DQRPDOLDGHOO¶XRPR Oggi si pensa che i primi passi della vita sulla terra siano stati fatti da batteri mangiatori di molecole semplici, localizzati in insediamenti piccoli, là dove ci sono forti scambi termici. Questo avviene forse quattro miliardi di anni fa. Più tardi, forse tre miliardi e mezzo di anni fa, compare il fenomeno della fotosintesi, meccanismo che pone alcuni organismi privilegiati direttamente in contatto con la fonte di energia massima disponibile su un pianeta, cioè il flusso solare (o stellare, in genere). Il flusso solare è diecimila volte più potente del flusso geotermico (per la Terra). Dunque un insieme di organismi capaci di utilizzare la fotosintesi come motore, è vincente. È così che gli organismi fotosintetici, i vegetali, invadono la Terra. Plausibilmente la potenza della biosfera, che è pilotata dagli organismi fotosintetici, è la massima possibile. È fra un centesimo e un millesimo della potenza del flusso solare 4 DULBECCO R., The Design of Life, Yale University Press, New Haven 1987 (trad. it. Il progetto della vita, Cde, Milano 1989). SUPPAN P., Chemistry and Light, The Royal Society of Chemistry, Cambridge 1994.

II. Sfera inorganica e biosfera

33

LQFLGHQWH DOO¶HVWUHPLWj HVWHUQD GHOO¶DWPRVIHUD WHUUHVWUH , fotoni solari dopo varie interazioni giungono finalmente al sottile strato occupato dalla biosfera marina e dalla biosfera giacente sulla crosta solida. Qui vogliamo osservare che la potenza di questo flusso è molto maggiore Φ

, ⃗,

=

Fotosintesi

X

L

, ⃗,

=

Erbivori

Carnivori

G

G

Wint

Wint

=Φ Batteri

X

D

EAH

C

EA+

G G Wint

K

K W

W

K W

Decay

2

X G W C K EA EAH L D

1&D.6L0J36$O« IOXVVRGLPDVVD ]XFFKHURFHOOXORVDSURWHLQH« = potenza meccanica esterna = ciclo di Calvin = ciclo di Krebs = accettore di elettrone DFFHWWRUHOHJDWRDOO¶LGURJHQR = light = dark (cioè circa alla temperatura ≈ 300 K = 5800 K è la temperatura spettroscopica dei fotoni diluiti entranti

G = growth (metabolismo) Wint = potenza interna entra nel metabolismo

Decay = morte o decadimento (ossidazione)

Figura 2.4. Ciclo della biosfera semplificata come catena trofica. distribuzione spettrale e dipendenza spazio ± temporale ben definita. distribuzione spettrale e dipendenza spazio ± temporale enormemente complessa.

34

La mappa del denaro

della potenza media del flusso geotermico. Oltre a essere potente, il flusso solare è uniforme e costante, proprietà essenziali per sostenere la continuità evolutiva della biosfera stessa. La fotosintesi minimizza il rischio di estinzioni totali proprio perché è un fenomeno globale e ben distribuito. /¶DEERQGDQ]DGLYLWDIRWRVLQWHWLFDVLLQFDQDODQHOOD³FDWHQDWURILFD´ formata da erbivori e carnivori, infine la catena si chiude nel ritmo della morte di tutti gli organismi, i quali nel passo finale sono mangiati dai batteri, che così realizzano l'interfaccia di tipo ossidativo, restituendo alla Terra acqua e anidride carbonica, permettendo di continuare il ciclo generale della vita che avviene pertanto senza residui sulla Terra. (Nel OLQJXDJJLR GHOOD FKLPLFD WHRULFD OD IRWRVLQWHVL q ³ULGX]LRQH´ LO SDVVR ILQDOHGHOODFDWHQDq³RVVLGD]LRQH´O¶LQVLHPHGHLGXHIDFLFOR 4XHVWR incidentalmente fa capire il perché i batteri mangiatori di molecole semplici siano venuti per primi: per permettere che la catena della fotosintesi si chiudesse in ciclo. /¶HYROX]LRQH GHJOL DQLPDOL HUELYRUL H FDUQLYRUL q GXQTXH D]LRQDWD GDO PRWRUH SRVWR DOO¶LQWHUIDFcia fotosintetica che è in contatto diretto coi fotoni solari e fornisce un potente flusso di molecole organiche complesse al lavorio dei passi successivi della catena trofica. La specie umana è un esito recentissimo (duecentomila anni) del lavoro compiuto dal motore fotosintetico. Questa si chiama selezione verticale. La biosfera è macchina fotochimica, completamente diversa dalla sfera inorganica che è macchina fototermica. La biosfera globalmente cattura una piccola parte del flusso dei fotoni incidenti. Le foglie riflettono le frequenze del verde e catturano le frequenze nella zona del rosso e del blu. I fotoni catturati non termalizzano ma creano molecole complesse partendo da molecole inorganiche, principalmente H O dal suolo e CO GDOO¶DULD6Lformano organismi viventi che hanno durate diversissime, da ore a migliaia di anni. Globalmente le molecole inorganiche entranti diventano organismi e ritornano allo stato inorganico. Nello stato stazionario la massa totale della biosfera resta costante. La bioVIHUDQRQqGLVWULEXLWDXQLIRUPHPHQWHVXOODVXSHUILFLHWHUUHVWUHF¶qSL ELRPDVVDQHOO¶HPLVIHUR1RUGFKHLQTXHOOR6XG/DCO è un gas che si GLIIRQGHQHOO¶DWPRVIHUDWHUUHVWUHTXLQGLKDVHQVRGHILQLUHXQDSUHVHQ]D percentuale media che varia nel FRUVRGHOO¶DQQR7XWWDYLDGDWRFKHOD ELRVIHUDqSLDEERQGDQWHQHOO¶HPLVIHUR1RUGODCO è catturata dalla fotosintesi in estate (e quindi la presenza percentuale è bassa) mentre

II. Sfera inorganica e biosfera

35

invece è rilasciata in inverno (e quindi la presenza percentuale è più alta). Questa oscillazione è stata misurata. Sarebbe un ciclo che si mantiene stabile in assenza del contributo delle combustioni di fossili creato GDOO¶XRPR Il flusso totale di fotoni catturato dalla biosfera è molto difficile da calcolare. Si può dire cKHqGHOO¶RUGLQHGHOGHOIOXVVRHQWUDQWH sulla Terra ovvero 0,5% del flusso incidente al suolo. Dobbiamo tenere conto che la distribuzione della biomassa sulla superficie terrestre, oltre alla differenza fra gli emisferi Nord e Sud, è ulteriormente molto disuniforme. Passa dal valore zero nel deserto al valore massimo in una foresta. Nel deserto il suolo riceve tutti i fotoni solari diretti. Nella foresta il suolo riceve pochi fotoni solari diretti. Le foglie riflettono, catturano, e infine in piccola SDUWHODVFLDQRSDVVDUH4XLQGLO¶LQWHUD]LRQHORFDOHIUD biomassa e massa inorganica è variabilissima. Per esempio, O¶RVFLOOD zione giornaliera della temperatura al suolo misurata nel deserto o nella foresta, alla stessa latitudine, può differire di 10 o 20 K. Nella foresta la temperatura cambia poco, nel deserto cambia molto. Questa osservazione è estremamente importante. Infatti, dato che la circolazione atmosferica globale è forzata dai disequilibri termici locali, possiamo capire che la deforestazione locale incide sulla circolazione atmosferica, cioè sulla dinamica del clima. Tale effetto non è prevedibile analiticamente perché non esiste una formulazione matematica della dinamica del clima.

2.3. Complessità e morfologia La dinamica congiunta inorganica e organica forma una rete estremamente complessa. La figura a fianco mostra un esempio di rete sferica estremamente semplice. OSSERVAZIONE. Un piano più essere coperto da un numero qualsiasi di figure regolari ripetute (solo triangoli equilateri o quadrati); la superficie sferica al contrario non può essere ricoperta da un numero qualsiasi di figure identiche con un numero di lati maggiore di 2.

36

La mappa del denaro

In Figura 2.5 un esempio locale di interazione inorganico ௅ organico. La morfologia di questa piccola porzione di vita marina è già infinitamente complessa. La nostra conoscenza della realtà esterna si articola in descrizione e teoria.

Figura 2.5. Il concetto di rete non è più sufficiente, deve entrare il concetto di morfologie complesse. FONTE: Barriera corallina Jackson Reef, Isola di Tiran, Egitto, foto di Erika Renda.

Il mondo inorganico

Il mondo organico (che implica una coppia Stella ± pianeta)

Figura 2.6. Esempi di morfologie 1.

II. Sfera inorganica e biosfera

Il mondo inorganico

37

Il mondo organico

Strutture complesse

3HUO¶LQGLYLGXRVWHOODUHHSHUO¶LQGLYLGXRRUJDQLFRYDOJRQROHOHJJLDOORmetriche.5

Dinamiche collettive

Queste immagini sono fisse ma in realtà descrivono una dinamica, che è oggetto della:

FISICA

BIOLOGIA

Figura 2.7. Esempi di morfologia 2.

5

WEST G.B. e BROWN J.H., The Origin of Allometric Scaling Laws in Biology from Genomes to Ecosystems: Towards a Quantitative Unifying Theory of Biological Structure and Organization, Journal of Experimental Biology, 208, 2005, p. 1575.

Capitolo III

Realtà, mappa, teoria

3.1. Mappa, rappresentazione della realtà Vogliamo evitare di portare avanti la discussione usando schemi assiomatici prima di tutto perché nel seguito parleremo di fenomeni che implicano la società umana in maniera rapidamente mutevole, e poi per il semplice fatto che la comprensione della dinamica della biosfera è solo DJOLLQL]LHORFDOL]]DUHO¶XRPRLQTXHVWDGLQDPLFDqLPSUHVDGLIILFLOH Conviene usare un linguaggio non assiomatico deduttivo, ma fenomenologico, cioè disposto a correggersi; e qui viene utile il concetto di mappa, descrizione della realtà, e non teoria della realtà. Il navigatore di piccolo cabotaggio ha come visuale il mare aperto, poi un monte, una insenatura, uno scoglio, e memorizza queste immagini per trovare la rotta del ritorno. La navigazione a lungo raggio oceanica non ha più i riferimenti soggettivi e richiede una mappa. La mappa degli oceani è un grande problema che si è accompagnato allo sviluppo della geografia per molti secoli. È necessario definire i concetti di coordinate e di metrica. Il passaggio dalla Terra piatta alla Terra sferica ha implicato la definizione di riferimento geocentrico. Oggi la mappa della superficie terrestre, necessaria per la navigazione aeronavale, è data da triangolazioni satellitari. La mappa della navigazione extraterrestre, che JXLGDXQ¶DVWURQDYHQHOGRPLQLRGHOVLVWHPDVRODUHHROWUHqXQUDIILQD tissimo problema di gravitazione newtoniana. Il sistema di riferimento è eliocentrico, e ciò che la mappa rappresenta è il campo gravitazionale generato dal Sole e da tutti gli altri pianeti, che agisce nel punto di coordinate x,y,z,t. Il concetto di mappa, come si può capire, si estende a ogni problema relativo a un dominio definibile e descrivibile con misure dotate di un valore convenzionale, descrizione accettata da coloro che la scrivono e la consultano. Qui si parla di descrizione di una realtà esterna.

39

40

La mappa del denaro

In fisica la parola mappa dinamica ha un significato ben preciso. Per descrivere un sistema dinamico occorre definire il suo stato rappresentativo e poi indicare come tale stato si evolve nel tempo. Se lo stato è descritto da un insieme di punti in moto nello spazio la dinamica ci dice come sarà lo stato ad un tempo immediatamente successivo. Il linguaggio della fisica ha concepito due classi di sistemi, chiusi e aperti. La prima classe si specifica ulteriormente con il concetto di sistema ³DXWRQRPR FRQVHUYDWLYR´ TXDQGR OµHYROX]LRQH WHPSRUDOH dello stato del sistema è esprimibile con operazioni che implicano solamente le variabili che identificano lo stato stesso, non ci sono agenti esterni. /¶HVHPSLRSHUIHWWRGLVLVWHPDGHWHUPLQLVWLFRDXWRQRPRqLOVLVWHPDIRU mato da ܰ punti materiali interagenti con la forza di gravitazione newtoniana; è il modello che rende felici i fisici. Questa evoluzione dello stato rappresentativo si esprime dicendo che la dinamica, espressa da equazioni differenziali, mappa lo stato in sé stesso per ogni istante passato o futuro del tempo. Dato lo stato e le equazioni del moto, è noto tutto per sempre. Questa mappa dinamica conserva la densità delle traiettorie dello stato e si vede che se il sistema è confinato il moto può solo essere periodico. I sistemi aperti sono quelli che descrivono la irreversibilità, o dissipazione di energia, o crescita di entropia. Il termine forzante è una erogazione di energia e ci sono tre esiti possibili: esplosione cioè espansione senza limite, stato stazionario, andamento ciclico di espansione e contrazione. È chiaro che il segreto sta nel capire il gioco fra dissipazione e energia forzante. Definire bene lo stato e la sua dinamica è il capire deterministico, fare una teoria. Poi sappiamo che le teorie non sono eterne, la ricerca è continuo superamento di ciò che si era capito. Il cosmo sembra essere del tipo espansione senza limite. Le stelle sono del tipo con termine forzante endogeno e stato stazionario per un certo tipico intervallo di tempo, la vita media. I pianeti associati ad una stella hanno una dinamica endogena interna e una dinamica dello strato esterno che è dissipativa e forzata dal flusso di fotoni provenienti dalla stella stessa. I pianeti, così piccini, sono difficili da capire: essi possono ospitare la vita. Sulla Terra ODYLWDF¶qSDUWHODGLQDPLFDGHOODELRVIHUD si esce dalla fisica e si entra in un dominio di complessità infinita. Vediamo allora che possiamo usare questo concetto per parlare della semplice mappa di un alloggio, con relativi cambiamenti o ristrutturazioni, della mappa stradale di una città, che deve essere aggiornata una YROWD RJQL WDQWR H TXL VL HQWUD QHOOD VWRULD HYROXWLYD GHOO¶XUEDQLVWLFD

III. Realtà, mappa, teoria

41

fino alla mappa della circolazione atmosferica che vorremmo consultare per avere informazioni oggi, o fra dieci anni, se avessimo una teoria dinamica del clima. Generalizzando queste osservazioni si arriva a parlare in generale di mappa e relativa dinamica come rappresentazione opportuna della realtà: mappa fedele, rappresentazione veritiera, mappa infedele, rappresentazione inaffidabile. La mappa è dunque per definizione strumento di conoscenza e di guida di tipo non fisso ma perfezionabile, recettivo delle innovazioni. È cosa alternativa alla conoscenza e alla guida dogmatica. Nella storia GHOO¶XRPR Sossiamo trovare tanti esempi di teorie dogmatiche che si contrappongono alle conoscenze intuitive soggettive. La legge dello stato è di tipo dogmatico, e si adegua alla mutevolezza della realtà sociale talora dopo transizioni violente. La religione è una costruzione GRJPDWLFDPLVWLFDFKHFRQQHWWHO¶XRPRDXQDUHDOWjLQILQLWD,OGHQDUR è uno strumento descrittivo basato sul concetto di misura numerica del valore e quindi è misura di un aspetto importante della realtà. Le teorie economicistiche partono da questa descrizione per fare un costrutto asVLRPDWLFR/¶DUWHqFRQRVFHQ]DLQWXLWLYD(LQILQHODVFLHQ]DqODFRQR scenza non dogmatica ma perennemente perfettibile. In conclusione occorre innanzitutto definire il concetto di realtà. /DPDSSDJXLGDO¶RUJDQismo vivente nella sua interazione con questi aspetti della realtà: a) il mondo inorganico, oggetto di studio di fisica e chimica; b) il mondo organico, oggetto di studio della biologia; c) la socialità, oggetto sia di studio che di compartecipazione. ,QILQHF¶qla mappa introspettiva. 3.1.1. Esempi Ogni specie vivente ha una mappa interattiva della realtà esterna. Ma VRORO¶XRPRKDPDSSHVFULWWH/¶XRPRKDPROWLOLQJXDJJLHPROWHUDS presentazioni. E molti usi perennemente mutevoli.

42

La mappa del denaro Tabella 3.1. Tre tipi di mappe.

a) Realtà esterna inorganica ௅ Crosta terrestre Strade, ferrovie, urbanistica ௅ Mare Posizione della nave rispetto a coste e porti Correnti marine e venti di superficie ௅ Aria 3RVL]LRQHGHOO¶DHUHRULVSHWWRDTXRWDHDHURSRUWL Correnti atmosferiche a varie quote ௅ Spazio 3RVL]LRQHGHOO¶DVWURQDYHQHOVLVWHPDVRODUH b) Realtà sociale ± Mappa interattiva mappa 1 società

௅ ௅ ௅ ௅

mappa

2 società

3

Armi (tecnologia) Denaro (Economia) Politica (Stato) Fede religiosa (Chiesa) ««

c) Realtà interna ± Mappa interattiva ௅ Percezione di sé ௅ Dinamica farmacologica ««

Importante dilemma: percezione/socialità [vedere il tetraedro delle rappresentazioni, Figura 3.1] )UDODUHDOWjHODUDSSUHVHQWD]LRQHF¶qODVHPSOLILFD]LRQH Tabella 3.2. Mappa e semplificazione SPAZIO OGGETTO

SPAZIO IMMAGINE

molti pixel

pochi pixel ESEMPIO

10

10 atomi di idrogeno messi in fila

1 metro

Distribuzione spazio-temporale di innumerevoli eventi

1 transazione di denaro

Innumerevoli interscambi fra cellule

1 radiografia

III. Realtà, mappa, teoria

43

3.2. Le mappe della realtà sociale Il tetraedro delle rappresentazioni o mappe fondamentali. Esempi di interazione: a) /D%DQFDSUHVWDGHQDURDOOD7HFQRORJLDEHOOLFDFRQO¶DXWRUL]]D ]LRQHGHOOR6WDWRHO¶DSSURYD]LRQH(opposizione) della Chiesa. b) Lo Stato impone una data produzione civile per ricompensare la EDQFDLQYRFDQGRO¶(WLFDUHOLJLRVD c) «

Figura 3.1. Le quattro strutture concettuali elaborate dalla specie umana.

Capitolo IV

/¶XRPRLOLQJXDJJLHOHSURWHVL

4.1. Premessa generale sulla potenza additiva /¶XRPRKDXQPHWDEROLVPRDQDORJRDWXWWHOHDOWUHVSHFLHGLPDPPLIHUL e ha una potenza esterna analoga, per quanto riguarda i valori medi. Vedere le leggi allometriche1 che esprimono la potenza di metabolismo in funzione della massa e la vita media in funzione della massa. 4XLILQLVFHO¶DQDORJLDIUDO¶XRPRHJOLDOWULPDPPLIHUL/DGLYHUVLWj QDVFHFRQODPROWHSOLFLWjGHLOLQJXDJJLGHOO¶XRPROHVSHFLDOL]]D]LRQi VRORSDU]LDOPHQWHLQWHUFRPXQLFDQWLSHUFXLO¶HVWULQVHFD]LRQHGHOODSR tenza esterna si dirama in modi difficili da classificare a priori. Per caSLUHFRPHLOIXQ]LRQDPHQWRGHOO¶XRPRVLGLVFRVWDGDOIXQ]LRQDPHQWRGL tutti gli altri mammiferi incominciamo a descrivere le analogie. 3DUWLDPRGDOIXQ]LRQDPHQWRGHOO¶LQGLYLGXRSHUSRLSDVVDUHDOODUHWH della società. /¶DQDORJLD Procediamo con questi tre passi: Individuo ± Famiglia ± Rete. 4.2.1. Individuo /¶LQGLYLGXRXPDQRqXQRUJDQLVPRFRPSOHVVRGLFXi evidenziamo queste caratteristiche generiche di funzionamento. a) La durata della vita . È variabile per molte cause; un valore di riferimento può essere 80 anni. b) Il metabolismo . 1

WEST G.B. e BROWN J.H., op. cit.

45

46

La mappa del denaro

Per vivere deve mangiare, cioè estrarre un flusso di materia organica dalla biosfera della quale fa parte. Questo flusso di materiale organico viene trasformato in potenza di base e in potenza erogata DOO¶HVWHUQR,OPHWDEROLVPRGLEDVHVLHVSULPHLQZDWW/¶XRPRq predatore onnivoro, e mangia organismi sia vegetali che animali. Un valore di riferimento per il metabolismo umano può essere 50 ZDWW,OPHWDEROLVPRGHOO¶LQGLYLGXRqIDWWRGLPROHFROHRUJDQLFKH in ingresso, reazioni chimiche, e di altre molecole in uscita. Le molecole in uscita sono a loro volta elaborate dal ciclo GHOOµHFR sfera e dopo eventi complicatissimi, e con ritardi variabili, si ripresentano come molecole in ingresso per le reazioni fotosintetiche. (Vedere Figura 2.4). c) La potenza esterna . Il singolo organismo non è isolato e immoto, ma si nutre e interagisce, e questo avviene perché è dotato di potenza esterna, o attiva. La caratteristica fondamentale è di HVVHUHIRUWHPHQWHYDULDELOHVLDQHOO¶LQWHUYDOORGLWHPSRGHOODYLWD FKH QHOO¶LQWHUYDOOR GL WHPSR GHO JLRUQR 3HU XQ DGXOWR QRUPDOH P (t)

((watt) tt) 50

20

40

60

80

t (anni)

Figura 4.1. Il metabolismo ( ) è potenza che si trasferisce dalla biosfera al singolo organismo. In figura un esempio di andamento di ( ) nella vita.

H

1000

(watt) tt) 3

=1

8

16

24

t (ore)

Figura 4.2. /¶DWWLYLWjHVWHUQD ( ) è potenza erogata dal singolo organismo. In figura un esempio di andamento di ( ) nel giorno.

IV. /¶XRPRLOLQJXDJJLHOHSURWHVL

47

O¶DWWLYLWjHVWHUQa può essere zero, durante il sonno o il riposo, o può essere di 2 watt per alcune ore e può presentare picchi di 2000 watt per pochi secondi (un atleta sollevatore di pesi). Un valore medio di riferimento può essere 1 watt. Come si vede la potenza esterna (energia meccanica erogata) media è una piccola parte del metabolismo (energia organica catturata). ÊLPSRUWDQWHFDSLUHODUHOD]LRQHIUDO¶DWWLYLWjHVWHUQDLQGLYLGXDOH e la potenza necessaria per estrarre dalla biosfera le molecole entranti nel metabolismo . Il lavoro di estrazione, la nutrizione, può essere vaULDELOLVVLPRGLSHQGHQGRGDOOHFLUFRVWDQ]HHVWHUQHFLRqGDOO¶DPELHQWH biologico circostante. Il cibo può essere raro in certe zone e in certi moPHQWLGHOO¶DQQRRSSXUHIDFLOHGDHVWUDUre, in altre zone e altri momenti GHOO¶DQQR Consideriamo qui il caso di individui attivi e ambiente esterno variabile nello spazio e nel tempo. Per le oscillazioni temporali una strategia qO¶LEHUQD]LRQH3HUOHRVFLOOD]LRQLVSD]LDOLXQDVWUDWHJLDqODPLgrazione. Ê FKLDUR FKH VLD O¶LEHUQD]LRQH FKH OD PLJUD]LRQH VL IDQQR LQ JUXSSR sono strategie nelle quali tutti i membri del gruppo fanno la stessa cosa. /DVSHFLHXPDQDYLRODO¶DQDORJLDFRQWXWWHOHDOWUHVSHFLHGLFDUQLYRUL perché ha strategie di comportamento molto più complesse, che implicano modi di riserva e modi di trasporto su una rete interattiva sconosciuta a tutte le altre specie viventi, più altri modi di esercitare la potenza esterna in eccesso. NOTA sul concetto di efficienza nel mondo inorganico e nel mondo organico. 1RQWXWWDODSRWHQ]DGHOO¶DWWLYLWjHVWHUQDqXWLOL]]DWDSHUODQXWUL]LRQH,OJLXVWR rapporto fra cibo entrante (in watt) e lavoro per ottenerlo (in watt) è caratteriVWLFR SHU FLDVFXQD VSHFLH YLYHQWH HG q GHWHUPLQDWR GDOO¶HTXLOLbrio dinamico WRWDOHGHOODELRVIHUDFLRqGDOO¶LQVLHPHGLWXWWHOHVSHFLH4XHVWD³HIILFLHQ]DGL DOLPHQWD]LRQH JOREDOH´ q XQ FRQFHWWR GL DXWRFRQVLVWHQ]D ILQDOLVWLFD EHQ GL verso dal concetto di efficienza deterministica che la fisica sa formulare con il linguaggio della termodinamica e della fluidodinamica. La potenza dei moti ciclici fluidi della sfera inorganica (il clima) è sostenuta dalla potenza entrante del flusso dei fotoni solari intercettati dalla Terra. Il rapporto potenza dei cicli / potenza dei IRWRQLHQWUDQWLqO¶HIILFLHQ]DLQRUJDQLFDJOREDOHGHWHUPLQLVWLFDHG qFRPSUHQVLELOHWHRULFDPHQWH/¶HIILFLHQ]DGHJOLVFDPELGLDOLPHQWD]LRQHGHOOD ELRVIHUD DOO¶RSSRVWR QRQ q VWDWD DQFRUD FDSLWD H QHDQFKH IRUPXODWD WHRULFD mente. Quello che possiamo dire è FKHO¶DXPHQWRQXPHULFRGHOODVSHFLHXPDQD JURVVRODQDPHQWHYDOXWDWRQHOO¶DUFRGLWHPSRGHJOLXOWLPLGXHPLODDQQLQRQKD

48

La mappa del denaro ULVFRQWURQHOOHDOWUHVSHFLHGLPDPPLIHUL4XHVWDDQRPDOLDqOHJDWDDOO¶HYROX ]LRQHGHOODWHFQRORJLDHTXLQGLDOO¶DFFHVVRDOFLERFRQSRWenze additive (vedere in seguito il paragrafo La specie umana anomala) che superano i vincoli GHOODSRWHQ]DHVWHUQDLQGLYLGXDOHHGqFHUWDPHQWHXQDYLROD]LRQHGHOO¶HTXLOL EULRFKHJRYHUQDO¶HIILFLHQ]DGLDOLPHQWD]LRQHGHOODUHWHGHOODELRVIHUD

≤ è la parte della potenza esterna necessaria per estrarre dalla biosfera la potenza di metabolismo . La potenza ( ) fluisce dalla ³ELRVIHUD± VLVWHPDJOREDOH´DOVLQJRORRUJDQLVPRQRQOLEHUDPHQWHPD FRQOD³UHVLVWHQ]D´GLDFFHVVRVXSHUDWDXVDQGR . Questa è una forma GL³DWWULWR´RVVLDODELRVIHUDQRQqXQVLVWHPDKDPLOWRQLDQRFRQVHUYD tivo ma un sistema dissipativo aperto. Qual è il giusto rapporto ? Per la specie umana questo rapporto vale molto grossolanamente . &RQO¶DFTuisizione di protesi alimentate da energia addizionale il rapporto diminuisce e questo è correlato alla crescita numerica della specie umana. H (t) ((watt) tt) (t)

1

semina

raccolto

1 anno

t (settimane)

Figura 4.3. Un esempio di potenza esterna media giornaliera per una certa DWWLYLWjDJULFRODQHOO¶DQQR

H (t) ((watt) tt)

(̅ t) in eccesso

fascia dei valori di

1

10 20 (̅ t) in difetto dif

40

60

80 (̅ t) in difetto

t (anni)

Figura 4.4. Andamento del valor medio giornaliero ( ) nella vita.

IV. /¶XRPRLOLQJXDJJLHOHSURWHVL

49

4.2.2. Famiglia Consideriamo ora il caso di accessibilità esterna data e di efficienza individuale variabile. Variabile vuol dire i tre periodi: infanzia, capacità insufficiente, età adulta, capacità in eccesso, vecchiaia, capacità insufficiente. È necessaria una rete interattiva collettiva. Il nucleo fondamentale di questa rete è la famiglia. Il piccolo gruppo della famiglia assicura la sopravvivenza di successive generazioni di individui. Questo è il primo SDVVRFKHFROOHJDLOWHPSRWLSLFRGLYLWDGHOO¶LQGLYLGXRDOWHPSRSHUHQQH FLRqODGXUDWDGHOODELRVIHUD6LSXzGLUHFKHODIDPLJOLD³GHYHFDSLUH´ cosa è la vita della biosfera. Se perde questa nozione la specie si estingue. ÊFKLDURFKHOHVWUDWHJLHGLIDPLJOLDYDULDQRGDXQDVSHFLHDOO¶DOWUD 4.2.3. Rete /DVWUDWHJLDGLIDPLJOLDLPSOLFDSRLO¶LQWHUD]LRQHIUDIDPLJOLHLOWXWWR LQVHULWRQHOO¶DPELHQte esterno che è il portatore di due dati fondamenWDOLODSUHVHQ]DGLRUJDQLVPLDFFHVVLELOLSHUO¶DOLPHQWD]LRQHGHOPHWD bolismo, dato rappresentato da una mappa biologica, e poi la struttura geologica del territorio, dato rappresentato da una mappa geografica. /¶XQLRQH GHOOH GXH PDSSH GHWHUPLQD OD UHWH GHOOH LQWHUD]LRQL GL XQD certa collettività che vive e si muove appartenendo ad un certo territorio. Come saranno posizionate le famiglie, con quale densità, dove sarà opportuno addensarsi, come sarà necessario muoversi. Fino a questo punto abbiamo considerato le proprietà dinamiche generali che soddisfano alle leggi di analogia fra le varie specie viventi.

4.3. La specie umana anomala A questo punto entra una osservazione cruciale. La specie umana si diversifica da tutte le altre specie di mammiferi perché ha la proprietà di eterogeneità dei modi di estrinsecazione della potenza esterna. Questa proprietà si esprime nelle interazioni individuo ± individuo e nelle interazioni individuo ± ambiente. La eterogeneità dei modi di estrinsecazione è legata alla varietà di linguaggi e di protesi. Per tutte le altre specie viventi gli interscambi sono ovviamente molteplici, ma omogenei dentro una stessa specie. La dinamica di volo di un gruppo di uccelli, o di nuoto di un gruppo di

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La mappa del denaro

pesci, è estremamente complessa ma è tipica di una data specie e quella UHVWD ,QWHUVFDPELR RPRJHQHR LPSOLFD UHWH WLSLFD 3HU O¶XRPR QRQ q FRVu*OLLQWHUVFDPELVRQRHWHURJHQHLHVLHYROYRQRFRQO¶DFTXLVL]LRQH di sempre nuove protesi. Questa varietà è sconfinata. Un uomo fa lo scalpellino, un altro sa suonare il violino, un altro si dedica a calcoli di DOJHEUD/DYDULHWjGLTXHVWHDWWLYLWjVHSDUDXQLQGLYLGXRGDOO¶DOWURHLP pone speciali morfologie di rete. Sono queste morfologie di rete che distinguono la specie umana da tutte le altre. /¶HVLVWHQ]DGLLQWHUVFDPELHWHURJHQHLLPSOLFDODIRUPXOD]LRQHGLUDS presentazioni semplificatrici, che definiscano un certo grado di omogeneità logica. Queste sono le mappe fondamentali: la religione, lo stato, O¶HFRQRPLD6RQRFRVWUX]LRQLGLOHJJLGLWLSRDVVLRPDWLFR6RSUDTXHVWR triangolo conoscitivo dobbiamo mettere un quarto polo dei linguaggi: la conoscenza scientifica. Proprietà di questo quarto polo è la non assiomaticità, sostituita dalla perfettibilità. Questa asserzione può farci cadere in discussioni senza fine. Fermiamoci a questa dichiarazione di Einstein del 19132: Lo scienziato teorico non è da invidiare. Perché la Natura, o più esattamente O¶HVSHULPHQWRqXQJLXGLFHLQHVRUDELOHHSRFREHQHYROo del suo lavoro. Non GLFHPDL³6L´DXQDWHRULDQHLFDVLSLIDYRUHYROLULVSRQGH³)RUVH´QHOODVWUD JUDQGHPDJJLRUDQ]DGHLFDVLGLFHVHPSOLFHPHQWH³1R´4XDQGRXQHVSHUL PHQWRFRQFRUGDFRQXQDWHRULDSHUOD1DWXUDVLJQLILFD³)RUVH´VHQRQFRQ corda, siJQLILFD³1R´3UREDELOPHQWHRJQLWHRULDXQJLRUQRRO¶DOWURVXELUjLO VXR³1R´SHUTXDVLWXWWHFLzDYYLHQHVXELWRGRSRODIRUPXOD]LRQH

È chiaro che la perfettibilità della scienza può anche essere chiamata evoluzione di conoscenza. Questa evoluzione porta a introdurre sempre QXRYLVWUXPHQWLRVVLDSURWHVLDOO¶DJLUHHVWHUQRGHOO¶XRPR,OOLQJXDJJLR della scienza è il principale portatore della violazione della legge di analogia di comportamento fra la specie umana e le altre.

4.4. La scienza e la storia delle protesi La storia delle protesi è complicatissima. Ci limitiamo a ricordare alcune tappe orientative. Circa cinquemila anni fa compare la metallurgia, strumenti dotati di forme e durezza e movimenti lontanissimi dal 2

EINSTEIN A., Il lato umano, Einaudi, Torino 1979.

IV. /¶XRPRLOLQJXDJJLHOHSURWHVL

51

fare delle mani, dei piedi, dei GHQWL/DPHWDOOXUJLDqFROOHJDWDDOO¶XVR del calore di combustione e quindi si evolve, dalla combustione della legna alla combustione del carbone. Poi arriva la chimica del petrolio, e poi la fisica nucleare. Le protesi, pur nella loro immensa varietà, si possono classificare in categorie: possono essere di abilità individuale o di potenza additiva. 4.4.1. Abilità individuale Il violino per suonare, il pennello per dipingere, la campana per comuQLFDUHDGLVWDQ]DO¶DUFRHOHIUHFFHODIDOFHODFDUUXFRla. In tutti questi casi la potenza erogata viene dal singolo individuo. OSSERVAZIONE. &RQ O¶DUFR VL KD FKH OD IUHFFLD DUULYD ORQWDQR H FRQ JUDQGH YHORFLWjPDO¶HQHUJLDHURJDWDqVHPSUHTXHOODGHOOHEUDFFLDGHOO¶DUFLHUH&RQ la falce si ottiene con un solo movimento il taglio di una certa quantità di erba QRQIDWWLELOHDPDQROLEHUDPDO¶HQHUJLDqTXHOODGHOOHEUDFFLD&RQODFDUUXFROD si solleva un peso ad una data altezza irraggiungibile alzando le mani ma O¶HQHUJLDHURJDWDqTXHOODGHLPXVFROLGHOOHGXHEUDFFLD«

1. L¶arco

2. Il violino

4.4.2. Potenza additiva. a) Organica. /¶RULJLQHGHOO¶HQHUJLDYLHQHGDRUJDQLVPLYL YHQWLO¶DUDWURWUDLQDWRGDOEXHLOFDUURGDLFD YDOOLODVOLWWDGDLFDQL,QTXHVWLFDVLO¶LQSXW originario è il flusso dei fotoni solari che, arrivato sulla Terra, ha interagito con la materia nel modo delle reazioni chimiche di fotosintesi. Da questo segue che la potenza addi- 3. Il cavallo tiva organica ha dei limiti ben precisi.

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La mappa del denaro

b) Inorganica. Nel caso inorganico ci sono due sotto casi. í /¶HQHUJLDYLHQHGDLFLFOLIOXLGL I cicli della circolazione atmosferica e della circolazione marina e fluviale. È tutta quella parte della tecnologia che segue dal teorema GL%HUQRXOOL,QTXHVWLFDVLO¶LQSXWRULJLQDULRq il flusso dei fotoni solari che, arrivato sulla Terra, ha interagito per effetto fototermico. Dalla definizione stessa di ciclo segue che la 4. La nave potenza additiva dei cicli ha dei limiti ben preFLVL3RVVLDPRDJJLXQJHUHO¶HQHUJLDGHOOHPDUHHHTXLO¶LQSXWRUL ginario non è elettromagnetico ma gravitazionale. Esempi: la nave a vHODLPXOLQLDYHQWRRDFDGXWDG¶DFTXD« í /¶HQHUJLDQRQYLHQHGDLFLFOLIOXLGL /¶LQSXWHVWHUQRDLFLFOLSXzHVVHUHGLRULJLQHVRODUHIRWRQLHQHX trini, oppure terrestre, le riserve fossili molecolari di antica origine organica, cioè carbone e petrolio, oppure riserve fossili nucleari, di ancora più lontana origine, ossia risalenti al processo cosmologico di formazione del sistema solare. Per quanto riJXDUGDO¶LQSXWGHLIRWRQLVRODULODWHFQRORJLDQDVFHGDOODPHFFD QLFD TXDQWLVWLFD GHOO¶HIIHWWR IRWRHOHWWULFo, il fotovoltaico. Per TXDQWRULJXDUGDO¶LQSXWGHOOHULVHUYHWHUUHVWULODWHFQRORJLDQDVFH dalla termodinamica e in particolare dal teorema di Carnot. OSSERVAZIONE. La termodinamica e la fisica nucleare hanno, fra le loro estrinsecazioni tecnologiche, la produzione di motori termici. Questa tecnologia modifica i cicli inorganici e i cicli organici della biosfera.

Al momento presente la fisica non sa immaginare altre forme di energia.

5. La centrale nucleare

6. I pannelli solari

Figura 4.5. 3URWHVLGDOO¶DUFR LPPDJLQH DOSDQQHOORVRODUH LPPDJLQH .

IV. /¶XRPRLOLQJXDJJLHOHSURWHVL

53

Tabella 4.1. Storia della potenza additiva, le tre ere.

1. Era agricola í animali í cicli GHOO¶DWPRVIHUDD í carbone, metallurgia fatta tta a mano

2. Era del fossile í motori termici í combustibili chimici í carbone í petrolio í combustibili nucleari (fusione, fissione) í metallurgia e prodotti vari fatti da motori

3. Ritorno al solare fotovoltaico

t

È importante capire questa separazione fra le forme della potenza adGLWLYD 1HOODVWRULD HYROXWLYDGHOO¶XRPRTXHVWDFODVVLILFD]LRQH FRQ cettuale appare come separazione fra ere. È una separazione che avviene per passi, ma questi passi sono giganti quando compaiono i moWRULWHUPLFLIUDODILQHGHO6HWWHFHQWRHO¶LQL]LRGHOO¶Ottocento. Con la FRPSDUVDGHLPRWRULF¶qXQUDSLGRSDVVDJJLRGDOODVWUXWWXUDVRFLDOHin cui dominano le protesi del primo tipo, energia che viene da cicli, alla struttura in cui dominano le protesi del secondo tipo, energia che non viene da cicli. Il contributo delle protesi additive organiche o inorganiche cicliche non è qualsivoglia. Il contributo delle protesi additive non cicliche può essere qualsivoglia. Questa differenza ha effetti enormi sulla società umana, tanto che si può parlare di transizione fra ere. Non esiste una descrizione assiomatica di questa transizione.

4.5. Commenti sulla demografia 4.5.1. La valutazione numerica È sensato pensare che la valutazione della quantità di individui sia sempre stata una curiosità tipica per ogni collettività. Un gruppo di leoni vede un gruppo di bufali, se il gruppo dei bufali è grande non lo attacca, se è opportunamente piccolo parte la strategia di attacco. Cosa succede

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La mappa del denaro

QHOFHUYHOORGHOO¶DQLPDOHQRQORVDSSLDPRPDFKHDYYHQJDXQDYDOXWD zione e un conseguente comportamento lo vediamo. Passiamo DOO¶XRPR6LSDUWHGDXQDDQDORJLDFRQOHDOWUHVSHFLHYLYHQWL9DOXWDUH intuitivamente la quantità di vegetazione, per regolare le proprie forze di sfruttamento, valutare i branchi di animali, dato di partenza per proJHWWLGLGLIHVDRGLFDFFLDHLQILQHGLFRQWUROOR9DOXWDUHO¶DPPRQWDUH GLXQ¶DOWUDFROOHWWLYLWjXPDQDFRQODTXDOHVLYLHQHLQFRQWDWWRSHUHOD borare comportamenti di difesa, o di attacco, o di collaborazione. Più avanti nel tempo, quando una collettività si organizza in struttura con la relativa morfologia interna è necessario sapere il numero dei membri che in qualche modo sono classificati in sottogruppi di appartenenza secondo regole di comportamento sinergico. Si può pensare che questi tipi di classificazioni avvengano con la comparsa delle prime forme di Stato. Gli uomini passano dalle stime di quantità intuitive al passo dei censimenti numerici. Oggi gli studiosi cercano di fare valutazioni numeriche dei fenomeni avvenuti nel passato usando noQO¶RVVHUYD]LRQH diretta, ovviamente, ma elaborando costruzioni teoriche quantitative che ricostruiscono una struttura ipotetica partendo da dati fossili databili. È permesso avere moltissimi dubbi su tali ricostruzioni. Con lo sviluppo della matematica, che avviene in parallelo con lo sviluppo di strutture sociali complesse, le valutazioni demografiche incominciano a diventare credibili, anche se ovviamente limitate a certe collettività. Strutture statali evolute portano a valutazioni numeriche complicate e controllabili, strutture sociali non ancora arrivate alla complessità dello Stato non hanno registrazioni contabili. Per fissare le idee, nel Cinquecento avvengono sbarchi di portoghesi in America latina. Abbiamo stime della popolazione di Lisbona abbastanza credibili, ma sulla popolazione dei nativi, in parte nomadi in parte stanziali, non si sa niente. Le navi dei colonizzatori europei trasportano schiavi neri nelle stive, allo sbarco si sa con precisione quanti sono sopravvissuti al viaggio e sono vendXWL0DTXDOHIRVVHODSRSROD]LRQHG¶RULJLQHQRQqXQGDWRULQWUDF ciabile. Queste sono osservazioni elementari ma importanti per quanto segue. 4.5.2. Tecnologia e crescita demografica /¶DFTXLVL]LRQHGLVWUXPHQWLPRGLILFDO¶LQWHUD]LRQHIUDLPHPEULGLXQD FROOHWWLYLWjHO¶LQWHUD]LRQHGLTXHVWDFROOHWWLYLWjFRQDOWUHGRWDWHGLVWUX PHQWLGLYHUVLHLQILQHPRGLILFDO¶LQWHUD]LRQHGHOOHYDULHFROOHWWLYLWjFRQ

IV. /¶XRPRLOLQJXDJJLHOHSURWHVL

55

la biosfera. Prendiamo per esempio il coltello: può servire per aggredire un nemico, o per raccogliere cibo. Più in generale, gli strumenti modificano la struttura interna della vita collettiva in modo complicatissimo, articolandosi nelle direzioni di benessere e prevaricazione. Una colletWLYLWjGRWDWDGLVWUXPHQWLDFFHGHDOODGLQDPLFDHVWHUQDGHOO¶HFRVLVWHma LQPRGLQRQIDFLOPHQWHFRQIURQWDELOLFRQTXHOOLGLXQ¶DOWUDFROOHWWLYLWj dotata di strumenti diversi. Gli interventi della tecnologia sul comportamento delle collettività umane non sono descrivibili con semplici relazioni di causa-effetto. Ricordiamo i legami complessi fra la tecnologia e la dinamica del Denaro, le strutture dello Stato, e le intuizioni mistiche ed etiche, e i dettami della Religione. Non è la tecnologia da sola che VSLHJDODVWRULDGHOO¶XRPR Il primo e più rozzo parametro che si può usare per descrivere la VWRULDGHOO¶XRPRqLOFRQWHJJLRGHPRJUDILFR,OFRQWHJJLRGHOSUROLIHUDUH include la memoria e la novità. La storia della demografia è inesorabilPHQWHOHJDWDDOODVWRULDGHOO¶LQWHOOLJHQ]DGLXQDVSHFLH2UDLOSDUDPHWUR

Figura 4.6. Grafico logaritmico della recente tendenza della popolazione mondiale. FONTE: MURPHY T., The Real Population Problem, http://physics.ucsd.edu/dothe-math/2013/09/the-real-population-problem/.

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La mappa del denaro

demografico GL XQD QD]LRQH q LQ TXDOFKH PRGR PLVXUDELOH O¶LQWHOOL JHQ]DGLXQDQD]LRQHqXQDFRVDPROWRSLFRPSOLFDWDSURYDXQSR¶D dire cosa è. Peraltro il parametro demografico è importante perché è il primo indice della differenza fra la specie umana e le altre. Nella storia della biosfera, sulla scala del tempo di centinaia di milioni di anni, SULPDGHOODFRPSDUVDGHOO¶XRPRO¶HTXLOLEULRIUDOHPROWLVVLPHVSHFLH viventi è stato regolato da leggi finalistiche a noi ignote, ma certamente ³HVWHUQH´ DOOH PRYLPHQWD]Loni della tecnologia. Non abbiamo indizi che nel passato della biosfera una certa specie sia straripata numericamente rispetto a un equilibrio dinamico sconosciuto nel dettaglio, ma conosciuto in generale tanto da permetterci di dire che la vita, cioè la dinamica della biosfera, si è, appunto, preservata. Osserviamo la Figura 4.6. Questo diagramma mostra una correlazione temporale fra il salto tecnologico localizzabile nel Settecento e la crescita demografica globale. Il concetto di salto tecnologico è molto complesso. Si può far partire da Galileo la svolta della scienza sperimentale separata da religione e filosofia assiomatica. In Italia la Chiesa non favorisce lo sviluppo della ricerca scientifica, in altre nazioni euroSHH O¶DFFHWWD]LRQH GHO VHPH JDOLOHLano è maggiore. Lo sviluppo della scienza non è certo un fenomeno uniforme fra le popolazioni umane su tutta la Terra. Subito dopo Galileo compare Newton, e poi segue il camPLQRGHOO¶RWWLFDQHOPLFURVFRSLFRGHOODPDWHULDLQRUJDQLFDHRUJDQLFD e nel macrosFRSLFR GHOO¶DVWURQRPLD OD WHUPRGLQDPLFD OD FKLPLFD O¶HOHWWURPDJQHWLVPRODPHFFDQLFDTXDQWLVWLFDILVLFDHELRILVLFDLQWUHF ciate. Dalla scienza, che avanza secondo una certa logica, si dirama la tecnologia, che avanza secondo impulsi di opportunità. La tecnologia può essere la penicillina che evita la morte per infezione, e può essere ODPHWDOOXUJLDGHLFDQQRQLGL1DSROHRQHLPRWRULDJULFROLO¶HOHWWULFLWj che dà la luce e il riscaldamento per le città, la meccanica quantistica che ci fa capire i legami molecolari e il modo di operare sul DNA, i legami nucleari e il modo di costruire la bomba di Hiroshima. Ho citato Galileo per ricordare il fatto che il seme della scienza moderna nasce in Europa. Con un certo ritardo è esportato in USA verso la fine dell¶2W WRFHQWROjGRYHSULPDF¶HUDLOYXRWRDWWHFFKLVFHLQ*LDSSRQHLQFRQGL zioni diversissime, cioè su una antecedente cultura, diversa da quella europea, e così via. La diramazione della tecnologia è anche complessa. 1HOODFXOODRULJLQDULDO¶(XURSDORVYiluppo tecnologico si esplicita in JXHUUHLQWHUQHWHUUHVWULHQDYDOLIUDJOLVWDWLFRORQLDOLVWLQHOO¶2WWRFHQWR

IV. /¶XRPRLOLQJXDJJLHOHSURWHVL

57

Tabella 4.2. Stima della popolazione mondiale nel tempo (in milioni). FONTE: Popolazione mondiale, Wikipedia. NOTA. Il Nord America comprende gli stati: Canada, Stati Uniti, Groenlandia, Bermuda e Saint-Pierre e Miquelon. L¶America Latina comprende gli stati dell'America Centrale, il Messico, i Caraibi e il Sud America. ANNO MONDO AFRICA ASIA EUROPA

AMERICA NORD OCEANIA LATINA AMERICA

1000

310

1750

791

106

502

163

16

2

2

1800

978

107

635

203

24

7

2

1850

1262

111

809

276

38

26

2

1900

1650

133

947

408

74

82

6

1950

2519

221

1398

547

167

172

12,8

1955

2756

247

1542

575

191

187

14,3

1960

2982

277

1674

601

209

204

15,9

1965

3335

314

1899

634

250

219

17,6

1970

3692

357

2143

656

285

232

19,4

1975

4068

408

2397

675

322

243

21,5

1980

4435

469

2632

692

361

256

22,8

1985

4831

542

2887

706

401

269

24,7

1990

5263

622

3168

721

441

283

26,7

1995

5674

707

3430

727

481

299

28,9

2000

6070

796

3670

728

520

316

31,0

2005

6454

888

3917

725

558

332

32,9

2010

6972

1022

4252

732

580

351

35,6

&¶qXQDGLIIHUHQ]DVWRULFDFRQ86$H*LDSSRQHFKHIDQQRSUHYDOHQWH PHQWH JXHUUH HVWHUQH &RQ OD FRPSDUVD GHOO¶DYLD]LRQH OD Seconda guerra mondiale arriva a implicare continenti diversi. Altri paesi in ritardo tecnologico subiscono la prevaricazione degli stati più avanzati tecnologicamente. Queste osservazioni servono a mettere in guardia nel discutere la correlazione fra lo sviluppo tecnologico e il parametro dePRJUDILFRFLRqO¶DVVHGHOWHPSR e la funzione ( ), popolazione totale in funzione del tempo. Il valore globale ( ) è la somma di dati distribuiti geograficamente e la distribuzione geografica a sua volta ha XQDVWRULDFKHVLSXzFKLDPDUH³LQIRUPD]LRQHJHQHWLFDGHOOHSRSROD ]LRQL´8QDVHPSOLILFD]LRQHGHOODGLVtribuzione geografica è data nella Tabella 4.2 e in Figura 4.7.

58

La mappa del denaro

Questi dati si riferiscono a un segmento temporale limitato, se si conVLGHUDODVWRULDHYROXWLYDGHOO¶XPDQLWjPDKDQQRLOSUHJLRGLLQFOXGHUHLO periodo del salto tecnologico menzionato prima. Partire dal 1800 è abbastanza sensato in particolare per gli europei. È la conclusione della Rivoluzione francese con le costruzioni filosofiche e sociali ad essa connesse, e gli squilibri fra le varie potenti nazioni europee arricchite dal colonialismo. Qui certamente la tecnologia è protagonista. Si vede il passaggio GDOODWHFQRORJLDGHOO¶HUDSUHFHGHQWHDJULFRODHFRORQLDOLVWDQHOODTXDOH GRPLQDYDQRO¶HGLOL]LDHODQDYLJD]LRQHDYHODGLQDPLFKHDOHQWDHYROX ]LRQH1HOODPHWjGHOO¶2WWRFHQWRFRPSDUHOo sviluppo delle ferrovie che stravolge la dinamica delle interazioni commerciali, e più tardi, inizio del 1RYHFHQWR OD PHFFDQL]]D]LRQH GHOO¶DJULFROWXUD 4XHVWH WDSSH WXWWDYLD non sono applicabili in generale, ma entrano nella dinamica sociale in modi molto diversi e con tempi diversi nelle sei aree che compaiono nella Tabella 4.2. La suddivisione in sei aree è abbastanza sensata dal punto di vista linguistico, politico, religioso, economico. Tale suddivisione viene dal passato, quando la geografia del territorio separava. Oggi la globalizzazione degli scambi informatici e motoristici tende a distruggere queste differenze e identificazioni socio-geografiche.

Figura 4.7. Elaborazione grafica della Tabella 4.2.

IV. /¶XRPRLOLQJXDJJLHOHSURWHVL

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Tabella 4.3. Crescita della popolazione dal 1800 al 2010. NOTA. Il valore 732 VL ULIHULVFH DOO¶(XURSD GHILQLWD GD FRQVLGHUD]LRQL VWRULFKH H JHRJUDILFKH 6H VL SUHQGHODGHILQL]LRQHGL³(XURSDGHOO¶HXUR´LOGDWRqPLOLRQLQHO FATTORE DI CRESCITA

AMERICA LATINA

1022 107 4252 635 732 203 580 24

NORD AMERICA

351 7

50

OCEANIA

35.6 2

17.8

AFRICA ASIA EUROPA

9.5 6.7 3.6 24 1776 Dichiarazione di Indipendenza 1787 Costituzione USA

Le interazioni socio-geografiche sono state molto importanti nella storia della specie umana perché portatrici del mix genetico3. Le guerre DOO¶RSSRVWRVRQRSRUWDWULFLGLVFRQYROJLPHQWRGHOFRQFHWWRGLDSSDUWH nenza. Viene dal passato della relazione uomo-territorio questo dato del O¶$PHULFDGHO1RUGHUDTXDVLYXRWD PLOLRQL PHQWUHO¶$VLD  milioni) conteneva il 63% di tutta la specie umana. /D 7DEHOOD  PRVWUD FKH OD SRSROD]LRQH GHOO¶$IULFD GDO  DO 2010 cresce da 107 milioni a 1022 milioni, un fattore 9.5, e che la popolazione del Nord America cresce da 7 milioni a 351 milioni, un fattore 50. Questo è un confronto fra due collettività diversissime. La poSROD]LRQHGHOO¶$PHULFDGHO1RUGqQDWDSHUHPLJUD]ione europea su un dominio geografico occupato dai nativi pellerossa quasi totalmente eliminati, quindi sul nulla. Gli immigrati europei arrivano e poi prolifiFDQR,OSDHVHGLRULJLQHODVFLDO¶LPSURQWDGHOODWUDGL]LRQHPDLOQXPHUR cresce poi sul territoULRDPHULFDQRRYYLDPHQWH/¶$IULFDDOO¶RSSRVWRq una collettività che è la più antica portatrice della specie umana. È una discrepanza storica enorme per cui questo confronto demografico ri-

3 Si consiglia la lettura di CAVALLI-SFORZA L., Gènes, peuples et langues: une histoire de la diversité humaine, Éditions Odile Jacob, Paris 1996 (trad. it. Geni, popoli e lingue, Adelphi, Milano 1996).

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La mappa del denaro

chiede molta meditazione. Osserviamo inoltre che nello stesso interYDOORGLWHPSRODSRSROD]LRQHGHOO¶(XURSDFUHVFHGDD VHPSUH in milioni), un fattore 3.6. ,QRJQLFDVRO¶(XURSDFKHqODFXOODGHOOHFUHD]LRQLWHFQRORJLFKHq ODFROOHWWLYLWjXPDQDFKHFUHVFHGLPHQR/DSRSROD]LRQHGHOO¶(XURSDq antica (millenni) rispetto alla scala del tempo dei primi insediamenti degli immigrati in America del Nord (secoli), quindi ha senso il confronto fra popolazioni diverse ma provenienti da una storia antica: Europa ± Africa ± Asia. Questo confronto non è comprensibile con deduzioni veloci da assiomi teorici facili. Qui si vedrebbe che la tecnologia riduce la crescita demografica rispetto alla non tecnologia, ma in tempi diversi. Allora quali altre movimentazioni genetiche entrano in gioco? I dati statistici sulle popolazioni nascondono una complessità che sfugge al nostro capire. /¶(XURSD QHO  HPHUJH GD XQD OXQJD VWRULD FRVu FRPH &LQD H India e Giappone, queste tre aree hanno una densità di popolazione (perVRQHSHUFKLORPHWURTXDGUDWR HUHGLWDWDGDOO¶HUDDJULFRODTXLQdi in relativa armonia con le risorse biologiche del territorio. Forse per un breve intervallo di tempo, ordine di grandezza di tre o quattro generazioni, avviene con una certa generalità questo fenomeno: lo sviluppo della medicina allunga la vita, la meccDQL]]D]LRQHGHOO¶DJULFROWXUDDX menta la produzione di cibo, la motorizzazione dei trasporti facilita gli VFDPELF¶qEHQHVVHUHHFRVuODSRSROD]LRQHDXPHQWD4XHVWRqXQIH nomeno transiente. Compaiono poi altri fenomeni di dinamica sociale molto più difficili da capire. Europa e Giappone hanno una certa similitudine nella dinamica di precoce transizione dal pensiero filosofico e religioso allo sviluppo scientifico con le relative diramazioni tecnologiche. Per altri paesi ci furono dei ritardi variabili. Osserviamo che per esempio un ritardo di due generazioni corrisponde a squilibri fra due nazioni che si confrontano nella produzione militare e civile. Questa è una distanza temporale importante che porta a eventi di prevaricazione. Invece nel caso di due nazioni paragonabili per maturità scientifica posVLDPRFRQVLGHUDUHTXHVWRWHPSRWLSLFREUHYHO¶DFTXLVL]LRQHGLFRPSH tenze scientifiche e tecnologiche nuove in un campo specifico implica XQLPSHJQRGLVWXGLRGDFLQTXHDGLHFLDQQLSRLF¶qLOWHPSRQHFHVVDULo a mettere in opera dei processi produttivi. A questo punto le due nazioni possono rivaleggiare avendo diversi equipaggiamenti tecnologici. QueVWRWLSRGLVTXLOLEULRDSSDUHQHOSHULRGRGHOO¶RWWRFHQWRTXDQGRHQWUDQR in conflitto nazioni caratterizzate da analoghe condizioni di maturità

IV. /¶XRPRLOLQJXDJJLHOHSURWHVL

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scientifica ma dotate di flotte o eserciti terrestri che hanno differenti OLYHOOLGLDYDQ]DPHQWRQHOO¶LQQRYD]LRQHWHFQLFD&¶qXQDFHUWDVWUXWWXUD tecnologica riconoscibile nelle guerre territoriali in Europa, le analogie e differenze dette sopra, e una molto diversa struttura nelle conquiste colonialistiche da parte delle nazioni dotate di flotte militari potenti che SUHGRPLQDQRFRQIDFLOLWjVXSRSROD]LRQLGHILQLWH³DUUHWUDWH´ Vistosa violazione di questa dinamica degli squilibri dotati di tempi WLSLFLSLRPHQRJUDQGLqLOIHQRPHQRGHOO¶DFTXLVL]LRQHGHOODWHFQROR gia militare nucleare da parte degli Stati Uniti nel 1945: tempo due anni. Acquisizione di potere militare enorme (una bomba nucleare è diecimila volte più potente di una bomba classica) in un tempo brevissimo. Questo ha creato una situazione che non è più la rivalità classica fra nazioni, ma una improvvisa egemonia mondiale, nella seconda metà del Novecento. 1HOO¶2WWRFHQWR H QHOOD SULPD PHWj GHO 1RYHFHQWR HQWUDQR Ln conIURQWROHQD]LRQLGLOLYHOORWHFQRORJLFRDYDQ]DWR/¶,QGLDHO¶$IULFDVRQR regioni portatrici di storia antichissima, ma per cause molto complesse KDQQRULWDUGLQHOO¶DFFHVVRDOODWHFQRORJLDULVSHWWRD(XURSDH*LDSSRQH quindi attraversano un transiente di sottomissione colonialistica. /¶DFFHVVRDOODWHFQRORJLDFUHDSHUXQFHUWRLQWHUYDOORGLWHPSRSR tere, benessere, e aumento demografico, fenomeni che avvengono in modo molto difforme geograficamente e temporalmente. I paesi antichi per storia antropologica e radicati da tempo nel territorio, acquisendo la novità tecnologica entrano nella fase di crescita demografica non in maniera qualsivoglia, ma incontrando due tipi di vincoli: lo spazio fisico e biologico della Natura, e la presenza degli stati coQILQDQWLDQFK¶HVVLLQ fase di espansione. Questi vincoli sono ovviamente diversi per gli stati del tipo isola o penisola, e per gli stati continentali. ÊVHQVDWRGLYLGHUHO¶LQWHUYDOORGLWHPSRGHOVDOWRWHFQRORJLFRSRFR più di due secoli, in due fasi. Prima fase: dalla fine del Settecento alla prima metà del Novecento. La tecnologia opera su scala locale e mette in guerra monarchie dotate di privilegi nazionali radicati in identità storiche diverse. Seconda fase: la tecnologia diventa dinamica globale e si intreccia a movimenti monetari anche globali.

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La mappa del denaro

La separazione fra le due fasi è graduale e può essere posizionata negli anni che vanno dalla comparsa improvvisa della bomba di HiroVKLPD DOOR VJDQFLDPHQWR GHO GROODUR GDOO¶RUR 2YYLDPHQWH TXHVWD GL stinzionHVLULIHULVFHDGLQDPLFKHFRPSOHVVHHGqEHQORQWDQDGDOO¶HVVHUH una ricetta assiomatica. &RPH ULIHULPHQWR GHOOD SULPD IDVH SRVVLDPRSUHQGHUHO¶(XURSDLO Giappone, la Cina, che si avvicinano alla saturazione della crescita demografica. La seconda fase vede nuove morfologie, fra le quali la creVFLWDGHPRJUDILFDGHOO¶$IULFD&UHVFLWDFKHRIIUHODQRYLWjGLQRQHVVHUH connessa al potere militare e produttivo nazionale. La globalizzazione del denaro opera in modi inaspettati e molto diversi da quello che succHGHYDQHOO¶2WWRFHQWR Per illustrare la stranezza della seconda fase consideriamo il confronto Giappone ± Nigeria. Giappone /RVWDWRDWWXDOHqO¶HUHGHGLUHWWRGHOSDVVDWRULFFRGLFXOWXUD/DFUHVFLWD è avvenuta nella prima fase detta sopra. Area: 377.727 km Popolazione: 127 milioni Densità: 336.2 persone per km PIL pro capite: 42,830 $ Aspettativa di vita: uomini 80.1 anni, donne 87. 1 anni Tasso di fertilità (per donna): 1.4 Tasso di crescita: 0 + ≷0 + − >0 >0

≷0 QHOO¶HVHPSLRGLUHWHDHOHPHQWLLQ)LJXUD = 2] Se la morfologia della rete resta fissa altro non può seguire che →0

→0

per ogni

quindi la distribuzione iniziale ⃗( ) terminerà in una distribuzione finale fissa ⃗( ) (lo spegnimento della dinamica della rete in Figura DYYLHQHLQTXHVW¶RUGLQH-6-4-1-7-5-3). Nel caso generale se non esistono consumatori puri può instaurarsi lo stato stazionario. Se poniamo: =

∆ >0

=