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Italian Pages 139 [194] Year 1970
STUDI --------------
E TESTI 259 --------------
M ARIA CLARA DI FRA NCO LILLI
LA BIBLIOTECA M ANOSCRITTA DI
CELSO CITTADINI
CITTÀ DEE VATICANO B IB L IO T E C A A PO STO LIC A V A T IC A N A 1970
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STUDI 171. Franchi de’ Cavalieri, Pio. Constantiniana. 1953. pp. 207, [1], 172. Graf, Georg. Geschichte der christlichen arabischen Literatur. V. Bd. Register. 1953. pp. 1, 196. 173. Honigmann, Emest. Patristic Studies. 1953. pp. vii, 255. 174. Rossi, Ettore. Elenco dei manoscritti turchi della Biblioteca Vaticana. 1953. pp. xxn, 416. 175. Franchi de’ Cavalieri, Pio. Note agiografiche. Fascicolo 9. 1953. pp. [5], 253. 176. The Haran Gawaita and The Baptism of Hibil-Ziwa . . . translation, notes and commentary by E. S. Drower, 1953. pp. xi, 96. Facs. 177. Andreu, Francesco. Le lettere di s. Gae tano da Thiene. 1954. pp. xxxiv, 144, 3 tav. 178. Mercati, Angelo. I costituti di Niccolò Fran co (1568-1570) dinanzi l’Inquisizione di Ro ma, esistenti nell’Archivio Segreto Vaticano. 1955. pp. [2], 242. 179. Patzes, M. M. Kpiroü t o S IlaT^Tj TmoôxctToç. Librorum LX Basilicorum summarium. Libros XXXIX-XLVIII edid. St. Hoermann et E. Seidl. 1955. pp. xxiv, 287. 180. Baur, Chrysostomus, O. S. B. Initia Patrum graecorum. Vol. I. A -A 1955. pp. cxiii, [2], 661. 1 8 1 . ------ Vol. II. M-Q. 1955. pp. xlvi, 720. 182. Gullotta, Giuseppe. Gli antichi cataloghi e i codici della abbazia di Nonantola. 1955. pp. xxviii, 539. 182-bis. Puysschaert, José. Les manuscrits de l ’abbaye de Nonantola. 1955. pp. 76. 183. Devreesse, R. Les manuscrits grecs de l’Ita lie méridionale. 1955. pp. 67, 7 tav. 184 Biedl, Artur. Zur Textgeschichte des Laertios Diogenes. Das Grosse Exzerpt tf> . . . 1955. pp. 132, ili.
E TES T I 187. Bidawid, Raphael J. Les lettres du patriarche nestorien Timothée Ier. Etude critique avec, en appendice, la lettre de Timothée Ier aux moines du couvent de Mär Märön. 1956, pp. XIII, 132, [48]. 188. Aly, Wolfang. De Strabonis codice rescripto, cuius reliquiae in codicibus Vaticanis Vat. gr. 2306 et 2061 A servatae sunt. Corollarium adiecit Fr. Sbordone. 1956. pp. xiv, 285, 36 tav. 189. Päsztor, Lajos e P ini, Pietro. L’Archivio dei Governi provvisori di Bologna e delle Provincie Unite del 1831. 1956. pp. lxxx, 635. 190. Santifaller, Leo. Quellen und Forschungen zum Urkunden- und Kanzleiwesen Papst Gregors VII. I. Teil. 1957. pp. xxvi, 479, 25 tav. 191. Incisa della Rocchetta, G. e Vian, N. Il primo Processo per s. Filippo N eri. . . Voi. I. Testimonianze dell’inchiesta romana: 1595. 1957. pp. xxvii, 419. 192. Van Lantschoot, A. Les « Questions Théodore » . . . 1957. pp. vili, 303.
de
193. Patzes, M. M. Kpt-roö toö IlaT^rj Tmouxsito?. Librorum LX Basilicorum Summarium. Libros XLIX-LX edid. St. Hoermann et E. Seidl. 1957. pp. xil, 351. 194. Rouét de Joumel, M. J., S. J. Nonciatures de Russie. Voi. V: Interim de Benve nuti, 1799-1803. 1957. pp. XL, 471. 195. Rotondi, Giuseppe. Il « De otio religioso » di Francesco Petrarca. 1958. pp. xv, 113. 196. Incisa della Rocchetta, G. e Vian, N. Il pri mo Processo per s. Filippo Neri. Voi. II. Testimonianze dell’inchiesta romana: 15961609, 1958. pp. xvi, 366. 197. Pratesi, Alessandro. Carte latine di abbazie calabresi provenienti dall’Archivio Aldobrandini. 1958. pp. lv, 585.
198. Cerulli, Enrico. Scritti teologici etiopici dei
185. Tarchnisvili, Michael. Geschichte der kirch lichen georgischen Literatur . . . 1955. pp. 540.
sec. XVI-XVII. Voi. I. Tre opuscoli degli gnostici Mikaeliti, 1958. pp. xxii-331.
186. Loenertz, Raymond J., O. P. Démétrius Cydonès Correspondance. Vol. I . . . 1956. pp. xvi, 220.
199. Ressuli, Namik. Il « Messale » di Giovanni Buzuku. Riproduzione e trascrizione. 1958. pp. xix, 407.
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CELSO C I T T A D I N O G E N T I L V O M O TAÑESE.Jta u lu f (r
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STUDI
E TESTI 259 ------
MARIA CLARA DI FRANCO LILLI
LA BIBLIOTECA MANOSCRITTA DI
CELSO CITTADINI
C IT T À D E L
V A T IC A N O
B IB L IO TE C A A PO STO LICA V A T IC A N A
1970
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T I P O G R A F I A S. P I O X - V I A D E G L I E T R U S C H I, 7-9 - R O M A
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P R E M E S S A
N el corso della preparazione del catalogo dei manoscritti prove nienti dal Convento di S. Pantaleo in Parione e conservati attualmente nella Biblioteca Nazionale di Rom a, mi è parso meritevole di parti colare attenzione un gruppo di codici che presentava note di possesso e postille autografe di Celso Cittadini (1553-1627), il linguista senese la cui biblioteca risultava notoriamente dispersa. D a ciò la sensazione di essere di fronte ad un frammento di quella raccolta famosa e il desiderio quindi di accertare come, nel corso del tempo, fosse pervenuta, attraverso la libreria degli Scolopi, alla N a zionale di Rom a. Da ricerca, in un primo momento puramente occa sionale, ha rivelato, nel suo procedere, l’esistenza di un ricco m ate riale, reperibile nei fondi di varie biblioteche italiane e straniere, verso le quali m i è sembrato opportuno estendere le indagini, il risultato delle quali ha dato vita al presente lavoro, che la benevola conside razione del Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, P. Alfonso Raes, ha voluto accogliere nella collana « Studi e Testi ». Il lavoro, inteso a fornire nei limiti del possibile un utile contri buto agli studiosi, non è stato scevro, data la sua stessa natura e lo stato di dispersione del materiale, di difficoltà, a superare le quali si è avvalso anche del sostegno e dell’autorevole consiglio di Mons. José Ruysschaert,
di
Francesco
Barberi,
di Emanuele
Casamassima,
di
Armando Petrucci, ai quali esprimo la più viva riconoscenza. Da mia gratitudine va inoltre ai bibliotecari degli Istituti italiani e stranieri presso i quali la ricerca ha avuto occasione di essere svolta e, in particolare, a tu tti i colleghi ed amici della Sezione manoscritti e rari della Biblioteca « Vittorio Emanuele I I » di Roma.
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INDICE DEERE OPERE CITATE
A ldobrandino da Siena . Le regime du corps de maître Aldebrandin de Sienne. Texte français du X I I I e siècle . . .
publié . . . par . . . Rouis
Randouzy et Roger P é pin . . . , Paris, 1911. — Trattato della Fisonomía del maestro Aldobrandino traslatato di fran
cese in fiorentino volgare per Zucchero Bencivenni, introduzione di O. T ar gioni
T ozzetti, Divorilo, 1868.
A lighieri, Dante. La Commedia secondo l’antica vulgata, a cura di G. P e trocchi. I. Introduzione, Milano, 1966 (Le opere di Dante Alighieri. Edizione Nazionale a cura della Società Dantesca Italiana, V II). — I l trattato « De vulgari eloquentia », a cura di Pio R ajna , Firenze, 1896.
A llacci, Peone. De Ecclesiae Occidentalis atque Orientalis perpetua con sensione libri tres, Coloniae Agrippinae, 1648. — De libris ecclesiasticis
Graecorum dissertationes duae, Parisiis,
1645.
— Graeciae Orthodoxae tomus primus-secundus in quo continentur scrip
t o r e s ..., Romae, 1652-59, voli. 2.
A lmagià , Roberto. L ’opera geografica di Luca Holstenio, Città del Vati cano, 1942 (Studi e testi, 102).
A rmellini, Mariano. Le chiese di Roma dal sec. I V al X I X . Nuova edi zione con aggiunte inedite dell’Autore. Appendici critiche e documenta rie e numerose illustrazioni, a cura di Carlo Cecchelli, e una nota bio grafica scritta da Pietro T acchi V enturi, Roma, 1942, voli. 2.
A ssemani, Giuseppe Simone. S. Ephrem Syri opera omnia in sex tomos distributa, Romae, 1732-46.
A thanasius (pseudo). Simbolo della fede cattolica, in Gr EGOrius (S.) Magnus. I l libro della regola pastorale di S. Gregorio Magno, volgariz zamento inedito del secolo X I V , tratto da un manoscritto della biblio teca Ambrosiana da Antonio Ceruti . . . , Milano, 1869, pp. 251-4.
A ugustinus (pseudo). Volgarizzamento dei sermoni, a cura di E. Manni, Firenze, 1731.
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vin
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
— Volgarizzamento dei soliloqui di S. Agostino. Testo di lingua del buon
secolo tratto da ottimi mss., a cura di P. Z anotti, Verona, 1830. A u v r a y , Lucien. Les manuscrits de Dante des bibliothèques de France. Essai
d’un catalogue ra iso n n é..., Paris, 1892 (Bibliothèque des Écoles fran çaises d'Athènes et de Rome, L VI).
B andini , Angelo Maria. Catalogus codicum italicorum Bibliothecae Mediceae Laurentianae, Gaddianae et Sanctae C r u c is ..., Florentiae, 1778.
B aron , Hans. Leonardo Bruni aretino. Humanistisch-philosophische Schrif ten mit einer Chronologie seiner Werke und Briefe, Leipzig, 1928 (Veröf fentlichungen der Forschungsinstitut an der Universität Leipzig. In stitut für Kultur- und Universalgeschichte. Quellen zur Geistesgeschichte des Mittelalters und der Renaissance, Bd. I).
B atteria, Guido. Le più belle leggende cristiane tratte da codici e da anti che stampe commentate e illustrate, Milano, 1942.
B ernardus (S.) Claravallensis . La caccia dell’anima, in Allegorie cri stiane dei primi tempi della favella messe ora a stampa sopra codici palatini da F. P alermo, Firenze, 1856, pp. 13-28. —· Lettere. Versione e note di Lorenzo Giovando , Torino, 1941 (Corona
Patrum Salesiana, Series latina, X II). — Meditazioni piissime
...
Testo di lingua pubblicato dall’abate Luigi
R azzolimi, Reggio, 1850. —
(pseudo). Volgarizzamento del trattato della coscienza. Testo di lingua del
l’aureo secolo tratto la prima volta da ottimi manoscritti, Verona, 1828. Biblioteca manoscritta di Tommaso Giuseppe Farsetti patrizio v e n e to ..., [prefazione di Iacopo M orelli], Venezia, 1771.
Biblioteca (La) Rossiana, in Studi Danteschi, V I (1923), pp. 138-9. Biblioteca (La) Rossiana, in La Civiltà cattolica, L X X H I (1922), pp. 320-35.
B occaccio, Giovanni. L ’Ameto. Lettere. I l Corbaccio, a cura di N. B ru scoli, Bari, 1940 (Scrittori d'Italia, 182). — I l Corbaccio. Introduzione, testo critico e note a cura di Tauno N urmela , in Annales Academiae Scientiarum Fennicae, Se.B., 146 (1968). — Lettera di M . Giovanni Boccaccio scritta a M . Pino de’ Rossi sopra l’esi
lio, Livorno, 1770. — Teseida. Delle nozze d'Emilia, a cura di A. R oncaglia, Bari,
(Scrittori d’Italia, 185).
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1941
Indice delle opere citate
IX
Boffito , Giuseppe. Saggio di bibliografia egidiana, Firenze, 1911. B onaventura (S.). Cento meditazioni di S. Bonaventura sulla vita di Gesù Cristo. Volgarizzamento antico toscano. Testo di lingua cavato dai mano scritti per cura di Bartolomeo Sorio, Roma, 1847. — Lo specchio della disciplina, Vistruzione e la regola dei novizi, Roma, 1891.
B ongi, Salvatore. Annali di Gabriel Giolito de’ Ferrari da Trino di Monferrato
stampatore in Venezia,
Roma,
1890-95
{Indici e cata
loghi, X I ) , voli. 2.
B ranca , Vittore. La prima diffusione del Decamerone, in Studi di filologia italiana, V i l i (1950), pp. 29-143. —
Tradizione delle opere di Giovanni Boccaccio, Roma, 1958 {Storia e let teratura. Raccolta di studi e testi, 66).
Briquet , Charles Moïse. Les filigranes. Dictionnaire historique des mar ques du papier, Genève, 1907, voli. 4.
B runi , Gerardo. Le opere di Egidio Romano, Firenze, 1937. Bruni, Leonardo. Novella di Leonardo Bruni aretino secondo un codice Marucelliano inedito, Livorno, 1870 (Nozze Ghinassi-Ugolini). — La prima guerra punica. Testo di lingua riprodotto su un codice a penna
dell’Ambrosiana da Antonio Ceruti, Bologna, 1878 (Scelta di curio sità letterarie, C L X V). —
Versione del Pluto di Aristofane {vv. 1-269), introduzione e testo critico di Maria ed Enzo Cecchini, Firenze, 1965 {Istituto Nazionale di Stu di sul Rinascimento. Teatro latino del Rinascimento a cura di S. M ariotti e A . Per osa, I).
B uonaccorso da Montemagno. O razioni... con le rime di Buonaccorso da Montemagno il vecchio. Testi di lin g u a ... con note di Michele D eleo Russo, Napoli, 1862.
B utler , Cuthbert. The Lausiac History of Palladius..., Cambridge, 1898 {Texts and Studies Contributions to Biblical and Patristic Literature, VI). Capitoli (/) tratti dai fiori della Somma del Maestruzzo, Venezia, 1846.
Capocci, Valentino. Codices Barberiniani Graeci. To. I , codices 1-163, Città del Vaticano, 1958 {Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu
scripti recensiti).
Carini D ainotti, Virginia. La Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele al Collegio Romano, I, Firenze, 1956 {Collana di monografie delle biblio teche d’Italia, II).
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
X
Catalogne des manuscrits en écriture latine portant des indications de date, de lieu ou de copiste, par Ch. Samaran et R. Marichal, I, Paris, 1960; II, ibid, 1962.
Caterina (S.) da Siena . Lettere ridotte a miglior lezione e in ordine nuovo disposte con note di N. Tommaseo, a cura di P. Misciettelli,Siena, 1913-21, voli. 6.
Cavalca , Domenico. Dialogo di S. Gregorio. Volgarizzamento . . . Testo di lingua ridotto alla vera lezione da Carlo Baudi di V esme, Torino, 1851. — Disciplina degli spirituali col trattato delle trenta stoltizie, a cura di Gio vanni B ottari, Roma, 1757. — Disciplina degli spirituali col trattato delle trenta stoltizie
...
ridotto
alla sua vera lezione da Mons. G. B ottari, Milano, 1838. — Medicina del cuore ovvero trattato della pazienza, a cura di G. B ottari, Roma, 1756. — Medicina del cuore ovvero trattato della pazienza ridotto alla sua vera
lezione da Mons. Giovanni B ottari, Milano, 1838. — Opere edite ed inedite, I, Roma, 1846 (Biblioteca classica sacra . . . ordi
nata e pubblicata da Ottavio Gigli, sec. X I V , 15). — Specchio di croce, ora ridotto alla sua vera lezione coll’aiuto di più testi
a penna e stampati per cura di Bartolomeo Sorio , Venezia, 1840 (B i blioteca classica italiana di scienze, lettere ed arti, cl. I, V). —
Vite de’ Santi Pad ri. . . colle vite di alcuni altri santi postillate e recate a miglior lezione . . . per cura di B. Sorio e di A. R acheli , Trieste, 1858 {Biblioteca classica italiana, sec. X I V , 8).
—
Volgarizzamento del dialogo di S. Gregorio e della epistola di S. Giro lamo a Eustochio, a cura di Giovanni B ottari, Roma, 1764.
Cavalcanti, Guido. Le rime, a cura di G. F avati , Milano-Napoli, 1957 [Documenti di filologia, 1).
Cencetti, Giorgio. Lineamenti di storia della scrittura latina, Bologna, 1954.
Ceruti, Antonio. La prima guerra punica. Testo di lingua riprodotto su un codice a penna dell’Ambrosiana, Bologna, 1878 (Scelta di curiosità letterarie, C L X V).
Chatelain , limile. Paléographie des classiques latins, Paris, 1884-92.
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Indice delle opere citate
XI
Ciak , Vittorio. Recensione di: A. V annini. Notizie intorno alla vita e alla opera di Celso Cittadini scrittore senese del sec. X V I , in Giornale sto rico della letteratura italiana, X X X V I I I (1920), pp. 173-4.
Cicero , Marcus Tullius. Orationes . . . Recognovit Gulielmus P eterson , Oxonii, s.d. (Scriptorum classicorum Bibliotheca Oxoniensis). — Scripta quae manserunt omnia recognovit C. F. W . MullER, P.
I li,
Lipsiae, 1904. — Scripta quae manserunt, Fase. 11 recognovit A. K lotz, Ripsiae, 1923. — Cicéron. Discours. Texte étahli et traduit par H . de F a V ii.ee de Mirmont, t. I, IV , Paris, 1921-5 (Collection des XJniversités de France, publiée
sous le patronage de l’Association Guillaume Bude).
Cittadini , Celso. Le cose da Celso Cittadini segnate nella esposizione del M .ro Egidio Colonna Romano degli Eremitani sopra la Canzone d’Amore di Guido Cavalcanti, Siena, 1602. — Delle antichità delle armi gentilizie. Trattato di Celso Cittadini colle an
notazioni di Giovan Girolamo Ca r l i , Cucca, 1741. — L'esposizione del M .ro Egidio Colonna Romano degli Eremitani, sopra
la Canzone d’Amore di Guido Cavalcanti fiorentino con alcune brevi annottazioni intorno ad essa di Celso Cittadini, Accademico Sanese, insieme con una succinta descrittion della vita e con le Rime di esso Ca valcanti, Siena, 1602. — Lettere inedite di Celso Cittadini, Firenze, 1890 (Nozze Stromboli-Rohr). — Opere di Celso Cittadini gentiluomo senese con varie altre del medesimo
non più stampate, raccolte da Girolamo G ig l i , Roma, 1721. — Le origini della volgar toscana favella, Siena, 1604. — Rime Platoniche. Alla virtuosissima e graziosissima Madonna Hippo-
lita . . . soprannominata la Fiamma, Venezia, 1585. — Trattato della vera origine, e del processo, e nome della nostra lingua, Venezia, 1601.
Clark , Albert Curtis. The Descent of Manuscripts, Oxford, 1918. Colomb DE B atin ES, Paul. Bibliografia dantesca, ossia catalogo delle edi zioni, traduzioni, codici manoscritti e commenti della Divina Commedia e delle opere minori di Dante, seguito dalla serie dei biografi di lui, Prato, 1845-83, voli. 3.
Colophons de manuscrits occidentaux des origines au X V I e siede, bourg, 1965 (Spicilegii friburgensis subsidia, 2).
Fri-
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
X II
Conti (de’), Giusto. La bella mano. Libro di messere Giusto de’ Conti . . . Per M . Jacopo de Corbinelli . . . ristorato, Parigi, 1595. — Il canzoniere, I ed. completa, a cura di L. V itetti , lanciano, 1918.
Corti, Maria. Le fonti del Fiore di virtù e la teoria della Nobiltà nel Duecento, in Giornale storico della letteratura italiana, L X X V T (1959), pp. 1-82.
Cu Gnoni, Giuseppe. Agostino Chigi il Magnifico, Roma, 1878. D e A ngeris, Luigi. Biografia degli scrittori sanesi, Siena, 1824. D e L uca, Giuseppe, vedi Prosatori minori. D e Marinis , Tammaro. La legatura artistica in Italia nei secoli X V e X V I .
Notizie ed elenchi, Firenze, 1960, voli. 3. D e R icci, Seymour. Liste sommaire des manuscrits grecs de la Bibliotheca
Barberina, in Revue des Bibliothèques, X V I I (1907), pp. 81-125. D e R obertis , Domenico. Censimento dei manoscritti di rime di Dante, in
Studi danteschi, X L I I (1965), pp. 419-74. — Due altri testi della tradizione nenciale, in Studi di filologia italiana, XXV
(1967), pp. 109-53.
Di B enedetto , Virgilio. Per un’edizione delle Laude del B. Ugo Panziera, 0. M in., c. 1330, in Miscellanea Francescana, L V I (1956), pp. 262-81. Dizionario biografico degli Italiani, III, Roma, 1961; V i l i , ibid., 1966.
D obschütz, Ernst. Christusbilder. Untersuchungen zur Christlichen Legende, Leipzig, 1889, voli. 2 (Texte und Untersuchungen zur Geschichte der
Altchristlichen Literatur, N. F., Bd. III). Dodici conti morali d’anonimo senese. Testo inedito del sec. X I I I , a cura di F. Z ambrini, Bologna, 1862 (Scelta di curiosità letterarie, IX ).
D ominicus Sabinensis. De commodis et incommodis mulierum, Daventer, 1479.
D ondaine , Hyacinthe François. L ’objet et le medium de la vision beatifi que chez les théologiens du X I I I e siècle, in Recherches de théologie an cienne et médiévale, X I X (1952), pp. 60-131. Dottrina dello Schiavo di Bari secondo la lezione di tre antichi testi a penna, a cura di G. R omagnoli, Bologna, 1865 (Scelta di curiosità letterarie, X I).
D ’Ovidio , Francesco. P ei plagiarii del Tolomei, in Rassegna bibliografica della letteratura italiana, I (1893), pp. 46-9.
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Indice delle opere citate
X III
F errari , Carola - P intor , Antonietta. La Biblioteca Universitaria Ales sandrina, Roma, 1960 (Guida delle biblioteche del Lazio e dell’ Umbria, I).
F idati , Simone. Gli evangelii del B. Simone da Cascia esposti in volgare dal suo discepolo fra Giovanni da Salerno. Dilucidati con prefazione e glossario dal P. Nicola Mattioli, Roma, 1902 (Antologia Agosti niana, IV).
F ierville , Charles. Une grammaire latine inèdite du X I I I e siede, Paris, 1886.
Fioretti (/) di S. Francesco. I Fioretti di Sancto Franciescho secondo la le zione del codice fiorentino scritto da Amaretto Mannelli . . .
pubblicati
di nuovo da Luigi Manzoni, Roma, 1902. — I Fioretti di San Francesco riveduti nel testo e commentati da M. Casella , Firenze, 1926.
F orcella, Vincenzo. Iscrizioni delle chiese e d’altri edifici di Roma dal secolo X I fino ai giorni nostri, V II, Roma, 1876. Frammenti del libro V del Maestruzzo pubblicati da F. Z a n n in i , Venezia, 1846.
F rati , Carlo. Dizionario dei bibliotecari e bibliofili italiani dal sec. X I V al X I X , Firenze, 1934.
F rati , Carlo - Segarizzi, Arnaldo. Catalogo dei codici Marciani italiani, II, Modena, 1911.
F rati , Ludovico. I codici Trombeili della R. Biblioteca Universitaria di Bologna, in Rivista delle Biblioteche, V (1895), pp. 65-76. — D i alcuni testi di lingua appartenenti a Celso Cittadini, in Ballettino
Senese di storia patria, V I I (1900), pp. 151-9. — Due manoscritti iacoponiani della Biblioteca Universitaria di Bologna, in Miscellanea Francescana, IV (1889), pp. 4-9. — Giunte agli « Inizii di antiche poesie italiane religiose e morali » a cura
di A. T enneroni, in Archivum Romanicum, I (1917), pp. 441-80, II (1918), pp. 185-325, I II (1919), pp. 63-94. — Indice dei codici latini conservati nella R. Biblioteca Universitaria di
Bologna, in Studi italiani di filologia classica,
X V I -X V I I
(1909),
pp. 103-603. — Indice dei manoscritti italiani della R. Biblioteca Universitaria di Bo
logna, I, Forlì, 1909
(Inventari dei manoscritti delle biblioteche di
Italia, X V ).
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
XXV
Gamba , Bartolomeo. Serie dei testi di lingua e di altre opere importanti nella italiana letteratura scritte dal sec. X I V al X I X , Venezia, 1839.
Gardthausen , Victor. Wie und wann kam der Fuldensis des Ammianus Marcellinus in den Vatican, in Hermes. Zeitschrift für classische Philo logie, V I (1872), pp. 243-8. Geschichte der Textüberlieferung antiken und mittelalterlichen Literatur, II, Zürich, 1964.
Giacosa, Piero. Magistri Salernitani nondum editi. Catalogo ragionato della Esposizione di storia della medicina aperta in Torino, 1898, Torino, 1901.
Giorgi, Ignazio. Aneddoto di un codice dantesco, in Giornale di filologia romanza, II (1879), pp. 213-9. —
Cenni sulla Biblioteca Chigiana recentemente acquistata dallo Stato, in Rendiconti della R. Accademia dei Lincei, Classe di scienze morali, storiche e filologiche, s.V., X X V I I (1918), pp. 151-6.
Georieux , Palémon. Repertoire des maitres en théologie de Paris au X I I I ‘ siècle, Paris, 1934 (Études de Philosophie medievale, X V III).
Gregorius (S.) Magnus. Il libro della regola pastorale di S. Gregorio Magno, volgarizzamento inedito del secolo X I V , tratto da un manoscritto della biblioteca Ambrosiana da Antonio Ceruti . . . , Milano, 1869.
H ieronymus (S.). Le lettere, a cura di Mons. E. LoGi, Siena, 1935-6 (I classici cristiani, 57-9). —
(pseudo). Dei fondamenti della vita spirituale. Epistola attribuita a San
Girolamo
e volgarizzata da Maestro Zanobi
dell’ Ordine
dei
Frati
Predicatori. Testo di lingua per la prima volta messo a stampa da B. F abricatore , Napoli, 1863. — (pseudo). Norma del vivere a Dio prescritta dal massimo S. Girolamo
ad Eustocchio e alle di lei compagne, Venezia, 1745.
H üesen, Christian. Le chiese di Roma nel Medio Evo, Firenze, 1927. H uierard-B réholees, Alphonse. Historia diplomatica Friderici secundi, Parisiis, 1852-61, voli. 6.
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Indice delle opere citate
xv
I ncisa della R occhetta, Giovanni. Gli appunti autobiografici di Alessan dro V I I nell’Archivio Chigi, in Mélanges Eugene Tisserant, V I, Città del Vaticano, 1964 (Studi e Testi, 236), pp. 439-57. — Osservazioni sugli autografi delle « Epistolae ad Tyrrhenum » di Giano
N id o Eritreo, in Studi di bibliografia e di argomento romano in memoria di Luigi De Gregori, Roma, 1949, pp. 215-26.
I ustinus. Delle Istorie di Giustino abbreviatore di Trogo Pompeio. Volga rizzamento del buon secolo tratto dai codici Riccardiano e Laurenziano per cura di Luigi Calori, Bologna, 1820.
K risteller , Paul Oskar. Iter Italicum, I-II, London, 1963-7. L ancia , Andrea. Compilazione della Eneide di Virgilio fatta volgare in sul principio del sec. X I V
da Ser Andrea Lancia fiorentino, pubblicata
secondo la lezione dell’antichissimo codice Martelli, Firenze, 1851. Laudi spirituali del Bianco da Siena povero gesuato del sec. X I V [prefa zione di Telesforo B ini], Lucca, 1851.
L aurent , Marie Hyacinthe. Fabio Vigili et les bibliothèques de Bologne au debut du X V I e siècle, Città del Vaticano, 1943 (Studi e Testi, 105). LECLERCQ, Henri. Dom Mabillon, I-II, Paris, 1953-7.
Libri (I) di Tobia, di Giuditta e di Ester. Volgarizzamento antico tratto da un cod. della Marciana, corredato di annotazioni filologiche di C. Cit tadini e di Mons. G. Bottari e delle dichiarazioni di Mons. Antonio Martini, a cura di F. B erlan , Venezia, 1844. Luiso, Francesco Paolo. Le edizioni della « Cronica » di Giovanni Villani, in Bollettino dell'Istituto Storico Italiano, X L I X (1933), pp. 279-315.
L usini, Vittorio. La cronaca di Bindino da Travale (1315-1416), Siena, 1903.
Maccari, Latino. Istoria del Re Giannino di Francia, Siena, 1893. Madan , Falconer. A Summary Catalogne of Western Manuscripts in thè Bodleian Library of Oxford, V , Oxford, 1905.
Maier , Anneliese. Zu einingen Handschriften der Biblioteca Alessandrina in Rom und ihrer Geschichte, in Rivista di storia della Chiesa in Italia, X V I I I , (1964), pp. 1-12.
Manitius , Max. Geschichte der lateinischen Literatur des Mittelalters, Mün chen, 1931
(Handbuch der Altertumswissenschaft neu hrsg. von W .
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
XVI
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Mattioli, Nicola. Fra Giovanni da Salerno dell’ordine Romitano di S. Ago stino del sec. X I V e le sue opere volgari inedite pubblicate dal P. Mat tioli con uno studio comparativo di altre attribuite al P. Cavalca, Roma,
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plici purgativi et delle medicine composte..., Venetiis, 1589. — Joannis Mesuae . . .
Opera, Venetiis, 1602.
Meyer , Paul. Les premières compilations françaises d’histoire ancienne. I, Les faits des Romains', I I , Histoire ancienne jusqu’à César, in Roma nia, X I V (1885), pp. 1-81.
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Indice delle opere citate
X V II
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Migliorini, Bruno. Storia della lingua italiana, Firenze, 1963. Mommsen, Theodor. C. Julii Solini Collectanea rerum memorabilium, Berolini, 1864. Edward. Contributions to the Textual Criticism Commedia, Cambridge, 1889.
M oore ,
of the Divina
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N ardu CCi , Enrico. Catalogo dei codici petrarcheschi delle biblioteche Bar berina, Chigiana, Corsiniana, Vallicelliana e Vaticana... e delle edi zioni petrarchesche esistenti nelle biblioteche pubbliche di Roma, Roma, 1874. — Catalogus codicum manuscriptorum praeter orientales qui in Bibliotheca
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N ovati, Francesco. Le serie alfabetiche proverbiali e gli alfabeti disposti nella letteratura italiana de’ primi tre secoli, in Giornale storico della letteratura italiana, X V I I I (1891), pp. 104-27.
N urmela, Tauno. Manuscrits et editions du Corbaccio, in Neuphilologische Mitteilungen, E IV (1953), pp. 102-34.
Omont, Henri. Mabillon et la Bibliothèque du Roi à la fin du X V I P siede, in Melanges et documents publiés à Voccasion du 2 « centenaire de la mori de Mabillon, Paris, 1908 (Archives de la France monastique, V), pp. 107-23.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
X V III
Otto Frisingensis. Chronica sive historia de duabus civitatibus. Editto altera. Recognovit A. H ofmeister, Hannoverae, 1912 (Scriptores rerum Germanicarum in usum scholarum ex Monumentis Germaniae historicis separatim editi).
P area vicino , Pietro Sforza. Della vita di Alessandro V I I libri cinque, Prato, 1839.
P arenti, Piero. Delle nozze di Lorenzo de’ Medici con Clarice Orsini nel 1469: informazione di Piero P arenti fiorentino, Firenze, 1870. Parodi, Ernesto Giacomo. I rifacimenti e le traduzioni italiane dell’Eneide di Virgilio prima del Rinascimento, in Studi di filologia romanza, II (1887), pp. 97-368.
P asquali, Giorgio. Gregorù Nysseni epistulae, editto altera, Leiden, 1959. P assavanti, Iacopo. Lo specchio di vera penitenza. Introduzione e testo a cura di M. LEnardon , Firenze, 1925. P atetta , Federico. Giunte e correzioni al saggio sulla Glycephila di Mario Filelfo, in Atti della R. Accademia delle Scienze di Torino, Classe di scienze morali e storiche, L X X V II(1 9 4 1 -2 ), pp. 54-66. — Sulla Glycephila di Mario Filelfo in un nuovo esemplare autografo di
Giovanni Sabadino degli Arienti e sulla data di composizione della Gynevera de le dare donne, in Atti della R. Accademia d’Italia. Rendiconti della Classe di scienze morali e storiche, s. V II, I I (1941), pp. 275-341.
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l’inizio delle feste centenarie (27 agosto 1948), Roma, 1949.
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Indice delle opere citate
X IX
Piccolomini, Giulio. Orazione per l’esequie del Sig. Dottor Celso Cittadini. Recitata nell’Accademia dei Filomati da Giulio Piccolomini Lettor Pub blico della Toscana favella nello studio di Siena à 15 marzo 1627, Siena, 1628.
P iccolomini, Paolo. La vita e l’ opera di Sigismondo Tizio (1458-1528), Siena, 1903.
P lautus, Titus Maccius. M . Accius Plautus ex fide atque auctoritate complurium librorum manuscriptorum opera Dionys. Lambini . . . emendatus . .. Adiecta sunt Plautina loca ex antiquis grammaticis collecta : ex com mentario antiquarum lectionum Justi Lipsii multorum Plauti locorum illustrationes et emendationes. . . , Rutetiae, 1577.
P rete , Sesto. Codices Barberiniani latini. Codices 1-150 recensuit Sextus P rete , [Città del Vaticano], 1968 (Bybliothecae Apostolicae Vaticanae codices manu scripti recensiti). Principio del Maestruzzo tratto da un manoscritto che fu di Daniele Manin, [a cura di P. F errato], Venezia, 1868. Prosatori minori del Trecento, to. I. Scrittori di religione, a cura di don Giu seppe D e Duca , Milano-Napoli, 1954.
Quaglia , Giovanni Genesio. De Civitate Jesu Christi, Reggio Emilia, 1501. R ajn a , Pio. Quando fu composto « I l Cesano»?, in La Rassegna, già Ras segna bibliografica della Letteratura italiana, s. I l i , II (1917), pp. 107-37.
R azzoline, Duigi. Leggenda di S. Orsola tratta da un codice ricasoliano per cura dell’Abate D. R azzoline Bologna, 1858. R iant , Paul Édouard. Inventaire sommane des manuscrits relatifs à l'histoire et à la géographie de l’Orient latin, in Archives de l’ Orient latin, II (1884), pp. 133-204.
R uysschaert, José. Costantino Gaetano, O.S.B. chasseur de manuscrits, in Mélanges Eugène Tisserant, V II, Città del Vaticano, 1964 (Studi
e Testi, 237), pp. 261-326. — · Miniaturistes « romains » sous Pie I I , in Enea Silvio Piccolomini papa
Pio I I , Siena, 1968, pp. 245-82.
Sallustius, Caius Crispus. I l Catilinario ed il Giugurtino. Libri due volgariz zati da F. Bartolomeo da S. Concordio, Napoli, 1827. Salmi penitenziali tradotti da diversi eccellenti autori con alcune rime spi rituali, Verona, 1749.
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XX
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
Sanesi, Ireneo. Bindo Bonichi da Siena e le sue rime, in Giornale storico della letteratura italiana, X V I I (1891), pp. 73-5.
SAntha, György. P. Cosmus Chiara a Jesu et Maria (1616-1681) tertius S. Josephi Calasanctii successor. Historia redintegrationis plenae Ordi nis nostri, in Ephemerides Calasanctianae, X X X (1961), n. 12, X X X I (1962), nn. 1-2.
Savigny (von), Friedrich Carl. Histoire du droit romain au moyen âge, Paris, 1839.
Sbaragli, Luigi. Claudio Tolomei umanista senese del Cinquecento. La vita e le opere con prejazione di G. Mazzoni, Siena, 1939. Schaeeer, Hans Martin. Studien zur Brief Sammlung des Kardinals Thomas von Capua, in Deutsches Archiv für Erforschung des Mittelalters, X X I (1965), pp. 371-518.
Schiaffine Alfredo. Testi fiorentini del Dugento e dei primi del Trecento, con introduzione, annotazioni linguistiche e glossario, a cura di A. Schiaf fine Firenze,
1954 (Autori classici e documenti di lingua pubblicati
dall’Accademia della Crusca).
Schneider, Friedrich. Dantes Briefe an die Fürsten und Völker Italiens und an Kaiser Heinrich V I I , Zwickau, 1930.
Schneyer , Johannes Baptist. Wegweiser zu lateinischen Predigtreihen des Mittelalters, München, 1965 (Bayerische Akademie der Wissenschaften. Veröffentlichungen der Kommission für die Herausgabe ungedruckter Texte aus der mittelalterlichen Geisteswelt, Bd. 1).
Schnorr von Carolsfeed, Franz. Katalog der Handschriften der königl. öffentlichen Bibliothek zu Dresden, I, Leipzig, 1882.
Segre , Cesare. Volgarizzamenti del Due e Trecento, Torino, 1953 (Classici italiani, V).
Sensi, Filippo. Per la storia della filologia neolatina in Italia, in Archivio glottologico italiano, X I I (1892), pp. 441-60.
Serdini, Simone detto il Saviozzo. Storia di una fanciulla tradita da un suo amante di messer Simone Forestani da Siena, a cura di F. Z ambrini, Bologna, 1862 (Scelta di curiosità letterarie, VI).
Simar , Théophile. Les manuscrits de Martial au Vatican, Louvain-Paris, 1910 (Publication du Musée Belge. Revue de philologie classique, 16).
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Indice delle opere citate
XXI
T ab ANELLI, Mario. Albucasi, un chirurgo arabo dell'Alto Medioevo, Firenze, 1961 (Biblioteca della Rivista di storia delle scienze mediche e natu
rali, IX ).
T enneroni, Annibaie. Inizii di antiche poesie italiane religiose e morali, Firenze, 1909.
Testi di lingua inediti tratti da codici della Vaticana, a cura di G. Manzi , Roma, 1816.
T hurot, Charles. Notices et extraits de divers manuscrits latins pour servir à l’histoire des doctrines grammaticales au M oyen Àge, Paris, 1868 (N o tices et extraits des manuscrits de la Bibliothèque Imperiale, X X I I , p. II).
T offanin , Giuseppe. Il Cinquecento, 7a ed., Milano, 1965 (Storia letteraria d’Italia). T olom Ei , Claudio. I l Cesano, dialogo, Vinegia, 1555.
T rabalza , Ciro. Storia della grammatica italiana, Milano, 1908. U berti (degli), Fazio. I l Dittamondo e le rime, a cura di G. Corsi, Bari, 1952 (Scrittori d'Italia, 206-7).
U gurgieri A zzolini, Isidoro. Le Pompe Sanesi o vero relazione detti huomini e donne illustri di Siena, Pistoia, 1649.
V alentinelli, Giuseppe. Bibliotheca manuscripta ad S. Marci Venetiarum. Digessit et commentarium addidit Joseph V alentinelli praefectus, V I, Venetiis, 1868.
V annini, Armando. Notizie intorno alla vita e all’opera di Celso Cittadini, scrittore senese del sec. X V I , Siena, 1926. Vetera Romanorum itineraria, sive Antonini Augusti Itinerarium cum integris . . . notis . . . curante Petro W esselingio qui et suas addidit adnotationes, Amstelodami, 1735. Viaggi in Terra Santa descritti da anonimo trecentista e non mai fin qui stampati [a cura di M. Mel Ga], Napoli, 1862. ViCiNELLi, Augusto. Gli scritti di S. Francesco d'Assisi e « I Fioretti », a
cura di A. ViCiNELLi, Milano, 1955.
V idier , Alexandre. Un ami de Mabillon Dom Claude Estiennot, in Mélanges et documents publiés à l’occasion du 2e centenaire de la mori de M abitton, Paris, 1908 (Archives de la France monastique, V ), pp. 281-312.
V illani , Giovanni. Cronica a miglior lezione risolta con l’aiuto de’ testi a penna, Firenze, 1823.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
X X II
V ogel , Ernst Gustav. Nachweisungen von Kalligraphen, Illuminatoren und
Miniatoren von Handschriften in dem abendländischen Europa während des Mittelalters bis zum Schluss des X V I Jahrhunderts, in Serapeum, X I (1850), pp. 257-66; 273-83; 289-99; 305-15; 321-9; 337-67.
Volgarizzamento di un dialogo di Luciano tratto da un testo a penna del secolo X V , a cura di C. Minuto li , Lucca, 1868. Volgarizzamento di Vangeli. Testo di lingua, a cura di E. Cicogna, Venezia, 1823.
W alther , Hans. Initia carminum ac versuum M edii Aevi posterioris lati norum, Göttingen, 1959 (Carmina M edii Aevi posterioris latina, I).
Z ambrini, Francesco. Collezione di leggende inedite scritte nel buon secolo della lingua toscana, Bologna, 1855. — Leggenda di Santo Jeronimo scritta nel buon secolo della lingua e non
mai fin qui stampata, a cura di F. Zambrini, Imola, 1852.
Zarncke , Friedrich. Der Priester Johannes, in Abhandlungen der phil. hist. Classe des K . Sächsischen Gesellschaft der Wissenschaften, V II Bd., Leipzig, 1879, pp. 827-1028.
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C E LSO C IT T A D IN I L IN G U IS T A E D E R U D IT O
Gran parte delle notizie biografiche che abbiamo potuto racco gliere intorno a Celso Cittadini, linguista,
erudito, bibliofilo senese
del secolo X V I , provengono dal codice D . V I I . 11 della Biblioteca Co munale di Siena, contenente notevole parte del suo carteggio; esse vanno ad integrare le brevi biografie dovute a Giulio Piccolomini fi) e a Girolamo Gigli (2). D i famiglia senese, che vantava tra i suoi antenati anche Cecco Angiolieri, Celso Cittadini nacque il 1° aprile 1553 a Rom a (3), dove suo padre Francesco, sfuggito ai disordini politici che in quel periodo travagliavano Siena,
ricopriva la carica di Procuratore della Corte
romana. In tale ambiente non gli fu difficile acquistare quella eleganza di tratto e quella pratica della etichetta, che in seguito lo avrebbero reso bene accetto a molte corti principesche; né gli mancò la possibi lità di dedicarsi alle discipline giuridiche, nelle quali ottenne poi il dottorato. M a in lui presero ben presto il sopravvento, secondo la moda dell’epoca, gli interessi per gli studi letterari e la poesia. Si dedicò con impegno alle lingue greca, latina e ad alcune delle orientali. L a poesia fu in lui alimentata da un amore, forse non corrisposto, per una Fiam ma (4) : probabile manifestazione anch’esso di un costume letterario dell’epoca, piuttosto che espressione di un autentico sentimento. Che ne volesse accentuare la forza dell’ispirazione è provato dal nome di
Infiammato, assunto nell’Accademia Romana, e da quello di Incitato (5), che prese più tardi in quella senese dei Filomati.
fi) Piccoi.omini, Orazione per Vesequie. (2) Cittadini, Opere raccolte da G. Gigdi ; cf. l’introduzione passim. (3) Per una biografia ampia e documentata del Cittadini cf. V annini, Notizie intorno alla vita e all’opera. fi) Ippolita Calcagni (cf. ms. D . VII. 11 della Biblioteca Comunale di Siena, cc. 66-7). fi) A c. 278r del codice Chig. G. I I . 47 il Cittadini è ricordato com e l’in c i tato nell’Accademia de’ Filomati.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
2
D i natura irrequieta e volubile, il Cittadini peregrinò da una corte all’altra al seguito di questo o quel signore, da Paolo Orsini a Marco Antonio Pescara arcivescovo di Conza, da Giacomo Boncompagni duca di Sora a Ranuccio I Farnese duca di Parma, a Francesco Maria I I della Rovere duca di Urbino, per nominarne solo alcuni, presso i quali, benché ricoprisse cariche spesso importanti e ricevesse forti compensi, non riusciva a fermarsi a lungo. Soltanto in età più matura, quando intorno al 1589 strinse amicizia con i letterati senesi Belisario Bulgarim e Scipione Bargagli, iniziò un’attività più seria e produttiva di erudito e letterato. F a sua attenzione si rivolse allora alla questione della lingua, oggetto in quell’epoca, nell’ ambiente senese, di vivaci discussioni. Dopo avergli conferito la carica di primo archivista perpetuo degli Archivi di Siena, che permise al Cittadini di accumulare una minuta erudizione su vicende storiche e sui casati di molte famiglie senesi, italiane e straniere, il granduca Ferdinando I lo chiamò nel 1598 a succedere a Diomede Borghesi nella cattedra di lingua toscana, che aveva istituito intorno al 1570 nell’Università senese. Versato in più rami della cultura, il Cittadini rivolse le sue cure costanti a costituire ed arricchire una propria biblioteca, che, dopo la sua morte avvenuta in Siena il 29 marzo 1627 nella curia di San Pietro in Castelvecchio, andò sfortunatamente dispersa (1). Del Cittadini poeta, storico, linguista, molto è stato detto, non sempre con pareri concordi; né questo studio si propone di presentare, del contributo che egli portò ai movimenti letterari dell’epoca, una valutazione
tale da modificare quella ormai tradizionale, nel com
plesso piuttosto modesta. Re rime, ammirate dai contemporanei, s’inse riscono nella corrente di imitazione petrarchesca, che, instaurata dal platonismo amoroso del Bem bo, era ancora vitale nel tardo Cinque cento (2). Da sua attività, piuttosto che di storico, deve essere consi derata di erudito, di accurato indagatore di documenti e di fonti, di esperto archivista. Maggior merito egli ebbe negli studi di linguistica, soprattutto per i testi grammaticali di cui fu autore e per le postille riguardanti questioni di lingua, fatte a una grande quantità di opere:
P) Giovanni Girolamo Carli si rammarica della dispersione, per circo stanze accidentali, di numerosissime altre biblioteche senesi ricche di pre gevoli mss. (cf. Cittadini, Delle antichità delle armi, pp. x -x i). (2) Cittadini, Rime Platoniche.
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3
Celso Cittadini linguista ed erudito
basta ricordare la D ivina Commedia (*), il Vocabolario et orthographia
della lingua volgare di Alberto Accarisi (2), le Novelle del Boccaccio (3), la traduzione del D e vulgari eloquentia di Dante (4). Considerato dai contemporanei uno degli studiosi più illustri del tempo (5),
la fama di cui godette
mediatamente
successiva
fu
anche presso la
oscurata da Uberto
generazione im Benvoglienti,
che
gli rivolse l’ accusa di aver plagiato le teorie linguistiche di Claudio Tolomei (6) e di aver tratto tutte le sue idee dalle opere di lui (7). P) Cod. L. VII. 251 (n° 42) del fondo Cliigiano presso la Biblioteca A po stolica Vaticana. (2) Cf. Vannini, Notizie intorno alla vita e all’opera, p. 45. (3) Cf. Cittadini, Le cose da Celso Cittadini segnate nella esposizione del M .ro Egidio Colonna, p. 55; le lettere di C. Cittadini a Giulio Cini relative alle edizioni delle Novelle del B occaccio, pubblicate da G. G lo ri nell'introdu zione all’edizione romana del 1721 delle opere del Cittadini; l’esemplare p o stillato dal Cittadini delle Annotazioni e discorsi sopra alcuni luoghi del Deca meron, Firenze, 1573, che si trova conservato nella Biblioteca Comunale di Siena, legato al voi. II degli Avvertimenti della lingua sopra il Decameron, del Saiviati . Un altro esemplare della stessa edizione dell’opera con postille del C. si conserva nella B iblioteca Nazionale Centrale di Firenze, con la segnatura Magliai). V I. 17, prov. Marmi (cf. Branca, La prima diffusione del Decamerone, p. 86 e qui Appendice I, n° 118). È di particolare interesse anche una lettera del C. a Uorenzo Usimbardi da Siena, del 12 agosto 1598, in Cittadini, Lettere inedite (cf. Vannini, Intorno alla vita e all’opera, p. 46). (4) La prima notizia circa 1’esistenza della traduzione del Cittadini fu data nel 1824 dall’abate DE A ngeeis, Biografia, I, p. 247, che com unicò anche l’im p row isa sparizione del ms., interamente di mano del C. Il Colomb de Batines vide a Rom a, nel 1847, il codice nella biblioteca di Francesco de Rossi; questa, passata nel 1870 a Vienna, fu affidata ai Gesuiti, presso i quali il codice ebbe la segnatura W 4. (cf. ALIGHIERI, I l Trattato « De vulgari elo quentia » p. G x x x v iil sgg. e T rabalza, Storia della grammatica, p. 288). Attual mente il codice è il Ross. 1118 della Biblioteca Vaticana (cf. Appendice I, n. 117). Per notizie intorno alle vicende della Biblioteca Rossiana cf. oltre p. 90, nota 2. (s) Basta ricordare Giugio Piccoeomini che, nell’Oratione per l’esequie, p. 5, lo definisce « . . .uno dei più chiari lumi del Toscano Ci e l o . . . » e I sidoro Ugurgieri, che, ne Le pompe sanesi, I, pp. 595-6, gli dedica un lungo e parti colare elogio. (e) Claudio Tolomei, letterato ed erudito senese (1492-1556), intervenne nelle polemiche per la lingua con due dialoghi, I l Polito, pubblicato nel 1525, e II Cesano, nel 1555, sostenendo la tesi della toscanità. (7) Il senese Uberto Benvoglienti (1668-1733) fu erudito di grande leva tura; tale lo giudicava il Muratori, di cui fu anche collaboratore. Superando l’ormai consueto tipo di erudizione locale al quale si erano dedicati il Citta dini e Girolamo Gigli, il Benvoglienti sentì la necessità di un rinnovamento
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini Questo giudizio modificò notevolmente la posizione che il Cittadini
aveva fino a quel momento occupato tra i linguisti del tardo Cinque cento; le valutazioni che ne dettero i filologi in epoche successive oscil larono tra una demolizione dei suoi meriti e un moderato riconosci mento dei reali contributi recati alle questioni della lingua. Verso la fine del secolo scorso Filippo Sensi gli confermava « . . .la fama di precursore per ciò che riguarda l ’italiano, di quella moderna dottrina che della nostra lingua, considerata non più isolatamente, m a come parte integrante della vasta unità romanza, ricerca le origini nel così detto latino volgare. . . », ma lo definiva anche, attraverso un’aspra critica delle sue opere, «n o n intento ad altro che a perpe trare il plagio con la minor fatica possibile » (1). U na riabilitazione al meno morale del Cittadini propose Francesco D ’Ovidio. Costui, pur riconoscendo nelle teorie del Tolomei la fonte principale delle sue opere, sottolineò almeno i sentimenti di gratitudine e d ’ammirazione che per il linguista il Cittadini
aveva sempre espresso (2). Il tentativo non
trovò seguaci; poco più tardi Pio Rajna, riportando una notizia data dall’abate D e Angelis relativa al Cittadini (3), commentava: «D e ‘ note
m etodologico su basi filologiche, di una storiografia fondata sulle discipline ausiliarie e sullo studio diretto delle fonti. (Per notizie biografiche e bibliogra fiche cf. la v oce B ENVOGUENt i in Dizionario biografico degli italiani, V i l i , pp. 705-9 compilata da A. PETRlJCCl). Parlando de Le Origini della toscana fa vella egli afferma: « . . .fuora che nell’ordine che è piaciuto dare a Celso Citta dini sono invero quasi tutta fatica di Mons. Claudio Tolom ei com e si può osser vare nei suoi trattati grammaticali. . .» (cf. BenvogeiEnTI, Miscellanea, cod. C.V. 2, della Biblioteca Comunale di Siena, c. 329). Il cod. H. VII. 15 della Comunale di Siena è la copia dei trattati grammaticali del Tolomei, posseduta dal Benvoglienti e redatta nel sec. X V I I ; la prima parte è di ima mano che gli ha fornito gran quantità di codici, la seconda è di m ano diversa. Secondo il Vannini solo alcuni trattati contenuti nel codice sono del Tolom ei; in parti colare il Vannini nega al Tolom ei la paternità del trattatello D e’ fonti de la lin gua Toscana, che costituisce la base de Le origini della volgar toscana favella del Cittadini. Secondo il Vannini l ’opera De' fonti de la lingua Toscana sarebbe stata stesa dal C. come disegno di un’opera maggiore, cioè de Le origini·. lo spunto sarebbe stato dato dal Trattato de le Forme del Tolomei. La prima avvertenza di questo trattato è stata infatti riportata dal C. quasi per intero nel proem io del de Le origini della volgar toscana favella (cf. Vannini Notizie intorno alla vita e all'opera, p. 53 sgg. e Sbaragli, Claudio Tolomei, pp. 24-6). f1) Sensi, P er la storia della filologia neolatina, passim. (2) D’Ovidio, P ei plagiarii del Tolomei, passim. (3) DE A ngEEIS, Biografia, I, p. 248.
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Celso Cittadini linguista ed erudito
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assai erudite ’ di cui parla il D e Angelis sono una creazione fantastica », e più oltre aggiungeva « . . . il citar se stesso è in lui, come dice il Sensi, una vera mania » i 1). Per una rivalutazione del Cittadini linguista si espresse invece favorevolmente Ciro Trabalza agli inizi del Novecento. Prendendo spunto dal Cesano del Tolomei (2), dal Cittadini postillato e segnato di molte correzioni per compiacere il possessore Belisario Bulgarini, il Trabalza non esitò a definirlo addirittura filologo e ad affermare che il Cittadini non può essere cancellato dalla nostra storia letteraria; gli riconobbe inoltre il merito di aver almeno compreso il va lore delle dottrine del Tolomei, del Castelvetro e del Bartoli, merito che da molti, e soprattutto dal Sensi, era stato misconosciuto, considerando il Cittadini un volgare plagiario. Osserva d’altra parte il Trabalza che nell’uso che il Cittadini fece degli sciitti del Tolomei e di altri bisogna saper riconoscere quel che egli aggiunse di suo; rileva inoltre che il biso gno, avvertito dal Cittadini, di leggere, tradurre, postillare il D e vulgari
eloquentia conferma quanto egli vivam ente sentisse il problema della lingua, forse più e meglio di altri contemporanei. Affermando il con cetto della derivazione della lingua italiana dal latino parlato e la ne cessità di lasciare allo scrittore libertà di scelta senza cristallizzarsi nel senese o nel fiorentino, il Cittadini trasferì, a giudizio del Trabalza, il problema della lingua su un piano storico in un momento in cui, dopo l ’empirismo grammaticale del Borghini e del Salviati, la lingua stava codificandosi nel vocabolario. Nella sua Storia della lingua italiana Bruno Migliorini riserva al Cittadini appena due righe in una nota in margine alla pagina: « . . . Dei materiali rimasti inediti alla morte di Claudio Tolomei, si valse larga mente (anzi troppo largamente) Celso Cittadini » (3). Dalle ricerche filologiche degli ultimi anni non sono emersi d ’al tronde elementi nuovi, tali da poter essere contrapposti a quelli che determinarono la posizione ormai tradizionalmente dal Cittadini occu pata nella storia delle questioni della lingua, che tanto impegnarono gli eruditi del tempo. In verità, sia che lo si voglia considerare un pla giario del Tolomei, sia che lo si riconosca soltanto suo seguace e inter prete, entro certi limiti autonomo, la lettura delle opere grammaticali del Cittadini offre senza dubbio
un’intuizione originale e moderna
fi) A lig h ie r i , I l trattato « De vulgari eloquentia », p. rxxxvi sgg. fi) T rabalza, Storia della grammatica, pp. 143, 276, 286. Il Cesano p o stillato dal Cittadini è contenuto nel ms. S. Pant. 86 (n° 74) della Biblioteca Nazionale di Roma. fi) Migliorini, Storia della lingua, p. 353, nota 1.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
della derivazione del volgare italiano dal latino popolare ed un insieme di suggerimenti sensati ed equilibrati, di tendenze moderatrici e acco modanti, favorevoli
ad
una
lingua
toscana
in
senso
ampio,
che
si avvalga però in concreto anche dei contributi del dialetto senese. Pur se non chiaramente manifesto, c’è senza dubbio nel Cittadini l’in tento di contribuire alla realizzazione, anche nella questione della lin gua, di quel programma di unità regionale che i Medici cercavano di attuare in campo politico. Occorre soprattutto non dimenticare che nella seconda metà del Cinquecento la polemica linguistica, vigorosa e fertile di idee nei pri mi anni del secolo, si era progressivamente affievolita: forse come conse guenza dei mutamenti politici avvenuti in Firenze con la restaurazione medicea del 1530 e dell’impoverimento delle capacità creative degli autori fiorentini. Alle accademie era ormai affidato il compito di con tenere la lingua in precisi canoni, mettendo in atto il tecnicismo tipico del tardo Cinquecento; la figura del linguista ardito viene ormai sosti tuita da quella del filologo, dell’esperto di testi in volgare del Due cento e del Trecento, sui quali svolgere sottili indagini filologiche alla ricerca di un linguaggio esemplare. D’interesse dello studioso tende ora a riconoscere negli scrittori volgari la stessa dignità dei classici greci e latini, a individuare e a valutare negli antichi autori toscani simiglianze e dissimiglianze di lingua e di stile. Il ruolo attribuito al Cittadini tra gli studiosi del suo tem po sembra in definitiva essere quello di un tardo epigono della questione della lingua, di un erudito dell’ul tim o Cinquecento, di « uno scienziato della grammatica volgare » come piacque al Toffanin definirlo (1). U n Cittadini meno noto potrà peraltro apparire attraverso la ricostruzione della sua biblioteca manoscritta,
conosciuta finora solo
parzialmente e per la maggior parte dispersa. D all’esame della sua composizione potranno emergere gli interessi particolari del raccogli tore, i criteri di scelta dei testi, il metodo di studio, il sostrato cultu rale insomma, attraverso i quali egli potrà probabilmente essere meglio inserito nell’epoca cui appartenne; verrà quanto meno in luce il par ticolare valore della sua personalità di bibliofilo. Da raccolta di manoscritti dell’erudito e linguista si presenta con carattere organico, rispondente a un preciso criterio logico e storico di scelta che, partendo dai testi migliori dei classici, si estende alle testimonianze della tarda latinità, fino a quelle in volgare del Due-
f1) Toffanin, Il Cinquecento, p. 117.
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Celso Cittadini linguista ed erudito
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cento e del Trecento e agli autori del tardo Umanesimo. V i è comun que più largamente rappresentata quella letteratura,
che sviluppa
tasi in Toscana verso la fine
del secolo X I I I e il principio del X I V
attraverso
i trattatelli teologici,
i volgarizzamenti,
le
composizioni
didascaliche d’ispirazione classica e romanza, fu espressione di una cultura nuova, creata da una società di mercanti, di notai, di banchieri, di artigiani, più assai che da una minoranza colta o di privilegiato li vello sociale. Quale fu il movente di tale scelta? Per poter rispondere al quesito è necessario soffermarsi prima su alcuni brani del Trattato dell’origine della volgare lingua (x) : « . . . Resta dunque, al parer nostro, concluso, che in Rom a furono sempre, come dicemmo, due maniere di lin g u a , l’una pura latina, e solamente de’ nobili, e de’ letterati, e l’ altra mescolata di barbarismi, e di falsi latini, del volgo, de’ citta dini, de’ contadini, e de' forestieri idioti, e senza lettere . . .
Ua cagione
della mutazione in volgare del parlar latino non fu l ’avvenimento in Italia de’ Goti, de’ Longobardi, e degli altri barbari . . . ma sì la insta bilità, e la variabilità della umana volontà, cioè degli uomini che la u s a v a n o .. . ». Dopo essersi soffermato sui m otivi che determinarono la crescente diffusione della lingua latina corrotta non solo tra la « gente bassa » ma anche tra gli scrittori ed averne accostato a scopo esem plificativo
alcuni vocaboli ai corrispondenti del volgare italiano, il
Cittadini prosegue: « . . .N o n è adunque tanto lontana e strana dalla Lingua volgare de’ latini, se non pur dalla latina istessa, la Volgar nostra, quanto alcuni si hanno
a c r e d e r e ...»
altro non è, che la Lingua volgare degli
e conclude:
antichi
« ...e l l a
R om an i. . . .
Onde
si può con molta ragione concludere, che ella non debba esser chia m ata né Italiana, né Fiorentina, m a sì ben volgare. . . ». N on poteva sfuggire agli storici della lingua italiana la modernità di questa teoria circa la sua origine. L o stesso Sensi, pur in un breve cenno, ebbe a riconoscerla (2); m a poiché, a suo parere, la tesi non era sostenuta da un’adeguata ricerca sul modo attraverso cui l'italiano derivasse dal « latino popolare », accusò il Cittadini d ’incongruenza, di trascuratezza, di faciloneria nel mettere insieme i vari capitoli ed espresse un più severo giudizio su L e origini della volgar toscana favella, l’opera successiva, con la quale il senese intendeva offrire l ’esemplifica zione chiara e completa di quanto aveva teorizzato nella prima. Le
origini sarebbero, secondo il Sensi, « un mal riuscito affastellamento P) Cit ta d in i , Trattato della vera origine, capp. X V II , X X I V . (2) Cf. sopra p. 4.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
di operette inedite di C. Tolomei, sulle quali il Cittadini, probabilmente mentre era a Siena, potè mettere le mani ». Se si tratti di vero e proprio plagio (x) o se l ’opera del Cittadini rappresenti un contributo positivo o meno alle questioni della lingua non spetta a noi giudicare. Alla luce, comunque,
della organica documentazione rappresentata dalla rico
struzione della sua biblioteca manoscritta, riteniamo di poter almeno esprimere l ’opinione che, nella ormai corrente valutazione dell’opera linguistica del Cittadini, i critici hanno conferito scarso risalto al si gnificato della sua tesi sulla origine
del volgare,
concentrando in
vece la loro attenzione sulle debolezze e le incertezze strutturali dei suoi lavori e soprattutto sulle usurpazioni di quelli altrui. N on s’imposero certo per maggiore originalità le teorie sulla origine della lingua for mulate dal Muzio, dal Tolomei, dal Salviati, dal Varchi, dal Borghesi, dal lom bardelli,
dal Castelvetro, dal Bargagli, dal Politi, oscillanti
quasi costantemente tra l’affermazione della fiorentinità o della to scanità della lingua; tuttavia nessuno ha denunciato nelle loro opere analogie di fonti, di metodo, di ricerca, tanto che i loro nomi figurano degnamente, anche se modestamente, nelle storie letterarie. Quanto al plagio di cui il Cittadini è accusato, è inoltre da considerare che le opere di questi letterati nacquero per la maggior parte in ambienti accademici dove lo scambio di opinioni, le reciproche influenze, il la voro di seminario non potevano non produrre impostazioni e linee di trattazione comuni alle quali sarebbe impossibile pretendere che pro prio il Cittadini rimanesse estraneo. N on gli si può comunque negare, anche a volergli rifiutare il pregio dell’originalità, il merito di aver sa puto apprezzare, attraverso una conoscenza diretta e approfondita, il va lore del D e vulgari eloquentia, e di averne affermato la validità in una epoca in cui trionfavano il Boccaccio, il Petrarca, il Bembo e i loro seguaci. In quanto poi alle ricerche ortografiche svolte sui vocaboli latini e volgari per lo studio dell’evoluzione grafica, presenti nelle sue come nelle opere dei contemporanei, si può annotare a suo vantaggio la trascrizione di epigrafi latine, dalle più antiche a quelle della tarda latinità, di cui il Cittadini offre una ricca raccolta soprattutto nel Trat
tato dell’origine della volgare lingua, e per il testo delle quali certamente
A) Cf. sopra pp. 3-4, nota 7. È da notare che nel cap. X I I , che conclude Le origini della volgar toscana favella, il Cittadini stesso, nell’elencare gli autori dai quali ha tratto ispirazione e suggerimenti, cosi si esprime nei riguardi del Tolom ei: « . . .e sopra tutti Monsignor Tolomei che in ciò mi è stato spezialissimo e sovranissimo M aestro. . . ».
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Celso Cittadini linguista ed erudito
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non si avvalse del lavoro di altri, essendo i codici autografi da noi se gnalati (*) testimonianza della sua personale trascrizione. Potrebbe anzi essere non privo di interesse un approfondimento della figura del Cit tadini anche sotto il profilo dello studioso di epigrafi. Per tornare alla domanda che ci siamo posti, circa il movente che determinò la scelta dei testi per la formazione della sua biblioteca, possiamo constatare dunque come questa sia strettamente connessa con la sua tesi sull’origine della lingua, h e postille manoscritte, che è ora possibile leggere in considerevole quantità nei codici appartenutigli, testimoniano un metodo paziente e coscienzioso di studio, basato sulla osservazione
analitica dello svolgimento
dell’ortografia latina attra
verso la lettura dei classici, la verifica della loro progressiva corru zione ad opera dei trascrittori, documentata dalla collazione fra vari esemplari manoscritti dello stesso testo e il confronto dei testi latini con i rispettivi volgarizzamenti, e viceversa. Si può anche constatare come egli riservasse una particolare attenzione alle prediche, alle leg gende di santi, alle cronache, ai testi di abaco, in genere alla lettera tura prodotta dalla cultura e dalla lingua popolare, senza tuttavia trascurare i testi latini degli umanisti e dei classici nelle redazioni più tarde. A questi scopi rispondono dunque i criteri con i quali il Citta dini sceglieva i manoscritti: ad essi va pertanto attribuita anche l ’omo geneità e l’originalità della raccolta, che presenta un’esemplificazione quanto mai varia di scritture usuali, di scritture individuali e singole, alle quali appunto era solita affidarsi la letteratura minore e comune dei secoli X I V
e X V . Fra le scritture librarie prevalgono indubbia
mente quelle elaborate in scrittori modesti della Toscana, forse anche monastici, dove si faceva spesso uso di pergamene erase; tanto che non è raro riconoscere la mano dello stesso copista in codici conser vati ora in fondi diversi (2). N on mancano tra i manoscritti del secolo XV
esemplari più raffinati ed eleganti, raccolti dal Cittadini non per
la loro nobiltà esteriore, m a in quanto testimonianze di redazioni più tarde di testi classici. h a raccolta non è dunque prodotto di pura e semplice bibliofilia né realizzazione di uno spirito collezionistico. Sotto questo aspetto essa non trova il suo posto tra le grandi biblioteche dei privati facoltosi, dei nobili, degli ecclesiastici, degli eruditi del Cinquecento, i quali le
(x) Cf. Appendice I, nn. 128, 140. (2) Cf. per esempio i mss. 43 (tav. xxm a), 51 (tav. xxvia), 53 (tav. xxvib), 65 (tav. xxm b), 73 (tav. x x v ii ), 110.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
costituirono per intenti apologetici o per soddisfare i loro gusti parti colarmente raffinati, gareggiando nella ricerca di esemplari di ecce zionale valore estetico o di illustre provenienza. Sotto questo riguardo la raccolta di manoscritti del Cittadini non regge al confronto con quelle di Angelo Colocci, di Aulo Giano Parrasio, di Niccolò Ridolfì, di Fulvio Orsini, di Girolamo Seripando, di Marcello Cervini, di Gugliel mo Sirleto, per tacere di altri. F a sua singolare importanza consiste nel rispecchiare gli interessi specifici di un cultore di studi linguistici, fiducioso ancora nella funzione filologica del testo manoscritto. Ci ren diamo tuttavia conto che un giudizio più circostanziato circa l’ampiezza di tali interessi non potrebbe prescindere dalla conoscenza anche della sua raccolta di libri a stampa.
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LA BIBLIOTECA MANOSCRITTA DI CELSO CITTADINI I F O N D O B A R B E R I N I D E L L A B IB L IO T E C A V A T IC A N A
Sulle vicende della biblioteca del Cittadini e sulla dispersione se guita alla di lui morte s ’incontrano generiche espressioni di ramma rico da parte degli studiosi che hanno avuto occasione di occuparsene. Fin
dai
primi
particolare
tempi
interesse,
della per
non
dispersione dire
i
avidità,
bibliofili di
venire
dimostrarono in
possesso
di quanto era possibile recuperare o si trovava in vendita presso librai. Anche se parziale,
Tunica testimonianza
circa
la
consistenza,
l ’importanza e il carattere di una parte della biblioteca manoscritta del Cittadini è un elenco dei testi di lingua appartenutigli, che ha tratto Uberto Benvoglienti (x) da una copia del vocabolario della Crusca po stillata dal Cittadini, della quale era venuto in possesso. Abbiam o ri tenuto utile riportare in appendice il testo completo dell’elenco, stru mento di confronto di grande utilità per il reperimento dei codici in volgare appartenuti al Cittadini e per l ’attribuzione alla sua biblioteca di quelli che non presentassero tracce o elementi evidenti di appar tenenza. Il
primo possessore di una parte almeno della biblioteca dell’eru
dito senese fu Giulio Piccolomini, suo discepolo e successore nella cat tedra di lingua toscana nelTUniversità di Siena (2). Ma il Piccolomini non conservò per sè i codici di cui era venuto in possesso: nel novem bre del 1640 li offrì al cardinale Francesco Barberini (3), accompagnan do il dono con una lettera che ne conteneva l’elenco (4). Il Piccolo0) L ’elenco, da lui redatto, dei testi di lingua appartenuti al Cittadini, è conservato ora in Benvogijenti, Miscellanea, cc. 175-6, cod. C. I V . 8 della Biblioteca Comunale di Siena (cf. Appendice II). (2) Mazzi, Alcune reliquie·, Frati, D i alcuni testi di lingua, passim. (3) Il cardinale Francesco Barberini (1597-1679) fondò intorno al 1638 la celebre Biblioteca, che, acquistata da Leone X I I I , fu aggregata alla V ati cana nel 1902. (4) La lettera conservata nel ms. Barò. Lat. 3924 (n° 111) alle cc. 1-3 n.n. è stata pubblicata dal Mazzi in Alcune reliquie, p. 102. Riteniam o utile trascri
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
mini teneva in. gran conto i codici del Cittadini e dovè privarsene mal volentieri: il dono al Barberini non fu certo spontaneo, ma determi nato da costanti pressioni, come rivelano le lettere che Guglielmo Sohier, probabilmente libraio in Siena (1), scriveva da questa città a Buca Holstenio (2), incaricato dal cardinale di cui era bibliotecario,
di far
acquisti di codici di particolare interesse per la sua nascente biblio teca (34 ). Il 2 8 maggio 5
1640 il Sohier scrive
da Siena
all’Holstenio:
« . . . Quanto a ’ manoscritti dell’istesso Cittadini, non troviamo fin hora altri che n ’habbia ch’el Sig. Giulio Piccolomini. Ricercato da Monsig.r Ill.m o di lasciaglirne prender copia invece di rispondere e prometter
vere della lettera la parte contenente l ’elenco dei testi inviati dal Piccolomini al cardinale Barberini, con le segnature corrispondenti attualmente nella Bi blioteca Vaticana: «. . .Indice delle materie contenute nel presente libro. 1) Trat tato dell’Antichità dell’Arm i o Insegne delle Case. D i car. 26. Opera erudita del già signor Celso Cittadini fatta da lui copiare (come dal fine dell’ Opera si raccoglie) per darla alla stampa, alla quale son fatte m olte note di sua pro pria mano [Barò. Lat. 3924 (n° 111), cc. 6r-31v]. 2) Il Segretario di Stato. Opera un p oco antica del medesimo autor; di car. 46. Fatta copiare . . . Il Sottosegre tario o Cancelliere di car. 4 del medesimo Autore che va annesso al Segretario di Stato ed è de’ libri di detto segretario [Barò. Lat. 3924 (n° 111), cc. 36r-86v]. 3) M olti luoghi notabili estratti ingegnosamente da varii R om anzi e divisi in Teologici c. 24, Politici c. 18, Morali c. 44, Militari c. 5, Cavallereschi c. 16, Am orosi c. 8 e Cortigianeschi c. 20. . . [Barò. Lat. 3924 (n° 111), cc. 89r-225v]. 4) Alcune R im e di Poeti Sanesi di car. 13, scritte e postillate dal medesimo A utore e da lui copiate nel V aticano [Barò. Lat. 3924, (n° 111), cc. 226r-238r]. 5) Un’ altra copia delle medesime Rim e di car. 10 forse più distinta e abbon dante, che vivente il Cittadini fu fatta da un A m ico mio. [Barò. Lat. 3924, (n° 111), cc. 242r-253]. 6) Una lettera del 1457 scritta di R om a alla Balia di Siena . . . [Barò. Lat. 3924 (n° 111), cc. 254r-256v]. 7) Informatione intorno a chi fosse il Ciscranna poeta de’ Piccolom ini chiesta un tem po fa da detto signor C. Ubaldini [Bar. Lat. 3924 (n° 111), cc. 239r-241r], Indice delle opere che si mandano fuor del presente libro. 1) La Bella Mano di Messer Giusto Conti manoscr. e corretta tutta e postillata dal Cittadini alquanto maltrat tata per altro e con qualche mancanza .. . [Barò. Lat. 3968 (n° 15). 2) Le Poe sie latine manoscritte di Pietro Crinito, miniate diligentissimamente [non iden tificato]. 3) La Cronica dello scambio del R e Giovanni di Francia manoscr. di c. 61. Opera non mai stampata, . . . [Barò. Lat. 3958 (n° 14). 4) Un Marziale scritto a penna con m olte note di non so quale autore e con alcune postille del Cittadini le quali soglion sempre mostrare la sua varia erudizione [Barò. Lat. 54 (n° 6)]. 5) Il Turammo del Cavalier Bargagli della Lingua Sanese . . . [non identificato tra i manoscritti]. (b Barb. Lat. 6500 (cf. Mercati, Scritti d’Isidoro, Aggiunte, II, pp. 5-6). (2) A tmagià, L ’opera geografica di Luca Holstenio. (3) Barb. Lat. 6500, c. 144.
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I. Fondo Barberini della Biblioteca Vaticana
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prontamente, cominciò a celebrar questo suo tesoro. Concluse però che S. Sig.ria Ill.m a n’era padrone, m a con maniera freddotta. Monsig.r Ill.m o pensa però che al ristretto quel Sig.r non sia per dirgli di n o. . . » (1). Il « Monsignor Ill.m o Arcivescovo », di cui parla il Sohier, è Asca nio Piccolomini, anche lui in corrispondenza da Siena con rH olstenio, nel febbraio dello stesso anno 1640, al medesimo scopo di raccogliere rarità per il Barberini: « . . . verrà costà una cassetta indirizzata a V .S . franca di porto e segnata qui di sotto, con dentrovi quattro libri delle reliquie del Sig. Celso C itta d in i.. .»(2). I « libri » del Cittadini non erano quindi tu tti in possesso del Piccolomini, m a si trovavano in vendita anche presso librai di Siena e dovevano essere considerati ben degni di figurare in una biblioteca della nobiltà della Barberiniana. Tale era anche l’opinione dei bibliofili e dei librai, come risulta da un’altra let tera indirizzata all’Holstenio dal Sohier il 29 marzo 1640: « I o scrissi a V .S . la settimana passata che Monsig. Ill.m o Arcivescovo adoperava i suoi amorevoli [ . . . ? ] per raccogliere li fragmenti della libraria nau fragata del già Celso Cittadini. . .
N oi non mancheremo di diligenza
per tirar a salvamento altri pezzi di questo naufragio m iserab ile.. . » (3). Ancora Guglielmo Sohier scrive all’Holstenio: « . . .H abbiam o in trac cia un residuo della libreria del Sig. Celso Cittadini, huomo di quella stima che sa V .S . Subito che Mons. Arcivescovo se ne sarà fatto pa-
(‘ ) Nel ms. V.E. 1340 della Biblioteca Nazionale di Rom a, che contiene la storia della famiglia Sohier, si conserva un albero genealogico, in cui figura un Guglielmo, letterato ed erudito, nato a Colonia, vissuto in Italia, morto a R om a nel 1654. Il codice è quasi certamente copia manoscritta dell’opera a stampa di Jean Baptiste CarpenTier , La véritable origine de la très illustre maison de Sohier avec une table généalogique de sa tigne principale et directs embellie d’un court récit des branches qui en soni sorties. . ., Leyden, 1661, che non ci è stato possibile consultare. (2) Barb. Lat. 6494, cc. 74-6, 89; cf. Mercati, Gli scritti d’ Isidoro, A g giunte, II, pp. 5-6. (3) Barb. Lat. 6500, c. 143. Trascriviamo parte della lettera contenente l’elenco dei codici inviati dal Sohier, con le segnature di quelli che è stato pos sibile identificare nel fondo Barberiniano: « . . .H ora d ’ordine di S. Sig.ra Ill.ma invio a V.S. . . . una cassetta marcata L .H . che contiene questi seguenti libri. Proclus in lib. 4 Eleni. Euclidis [Barb. Gr. 145 (n° 4)]. Aristotelis Mechanica, Zoroastris Magia, Eschines. Polib. Politica et Militia R om anorum [Barb. Gr. 22 (n° 2)]. Pollucis Onomasticon [Barb. Gr. 28 (n° 3)], Comment. in Divum Paulum e tutti questi son manoscritti greci. . . . L i seguenti son manoscritti latini. Curtius [Barb. Lat. 95 (n° 8)]; Caesar [Barb. Lat. 111 (n° 10)]; Orosius, Pastorale S. Gregorii. . . » [non identificato].
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
drone, assicurasi che adoprerà V .S . acciochè col mezzo di lei si possa ricoverar nell’ asilio della biblioteca del Sig. Card. Padrone» (l).
p) Barò. Lat. 6500, c. 140r. Riteniam o utile trascrivere altri brani delle lettere del Sohier all’Holstenio contenute nel ms. cit. Da Siena il 13 febbr. 1640 (c. 136r): « . . . P e r empir la cassetta nella quale vengon à V.S. inviati, ho preso ardir di porci, col consenso però di Monsig.r due altri suoi libri m ano scritti ciò è un in latino che contiene le leggi de’ Longobardi [Vai. Lat. 8782 (n° 103)] et un in greco, al qual manca il principio; m a è una raccolta di Pa negyrici, Apologie et altri trattatelli de’ quali ho osservati alcuni dedicati a Emanuel Paleologo. Ella si compiacerà di dar loro un occhiata e se non me ritassero 1’honor di quegl’altri, almeno, com e som m o amator delle lettere, li preservi dal pericolo di cader nelle mani de’ pizzicaiuoli. ..». Da Siena il 12 giugno 1640 (c. 147): «. . .Però, al presente non m ’occorre dirle altro se non, che subito che fu di ritorno l ’amico aspettato, si ha avuto da lui quel tanto ch'egli si trovava haver della libraria periclitata del Sig. Cittadini, e non è altro che un Ottone Frisingense manoscritto [Barò. Lat. 2596 (n° 13)] et un’al tro greco che contien parecchi trattatelli theologici, dè quali descritti troverà notati alcuni [Barò. Gr. 291 (n° 5)]. A me paiono curiosi assai, e tali che stanno meglio nella libreria dell’Em. Padrone, ch ’esposti a vista di chi v u ole............ Tra li trattatelli del manoscritto greco ho notato questi che seguono: Discorso di Photio contra i latini, dello Spirito S.to. Di Nicolò, V escovo di Modena, sopra l ’istesso soggetto. Di Germano, Patriarca di Costant. della dissention de’ Greci e Latini quan do cominciasse la dissention intorno alla processione dello Spirito S . t o . . . » [tutti contenuti nel Barò. Gr. 291 (n° 5)]. D a Siena il 26 giugno 1640 (cc. 148-149): «. . .Coll’ultima mia avvisai V.S. R .m a la qualità de’ libri fin allhora ri cuperati della dispersa libreria del già Sig.r Cittadini, e che Monsig. Ill.m o A rcivesc.vo era per far presto nuovo acquisto d ’un altro manoscritto greco, come poi è anco seguito. Non m ’è stato possibile d ’intender il nome dell’autore, per esser m olto sudicci li primi fogli di questo libro; dirò anco liberamente per non esser io de’ più pratichi de’ caratteri greci m anoscritti. . . quanto le posso dir è questo; l ’argomento è morale . . . Ha di più Monsig.r Ill.m o acquistato un Diogene Laertio greco [Barò. Gr. 21 (n° 1)], pur manoscritto. Non è m olto antico, ma pur Monsig.r m i ha com andato ch ’a lei io l’invii con quegl’altri. Cosi dunqu’io f o . . . . Quanto a’i manoscritti volgari ci vorrà del tem po per haverli. Già le ho scritto le occupationi rilevantissime di chi n ’è padrone [Giu lio Piccolom ini?]. Quand’egli me ne parla, ne fa tanti raggiramenti che mi fa sospettar che voglia verificar il proverbio spagnolo . . . Avvertisca che le notarelle di carattere più minuto che troverà nell’ Ottone Frisingense son di mano del C itta d in i.. .». Da Siena il 5 agosto 1640 (c. 151r): « .. .Fra le scrit ture che’l Sih.r Giulio Piccolomini si trova d ’haver del già Sig. Celso Cittadini, la più stimata da lui è un trattato dell’officio del Segretario e questa scrittura il Sig. Piccolomini custodisce con più gelosia che quel serpente li pom i d ’oro degl’horti Hesperidi. Però m ’ha promesso farmela veder un giorno. Ma secondo il suo stil di tratar non è ancor t e m p o . . . ».
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I. Fondo Barberini della Biblioteca Vaticana
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Con quanta cura l ’Holstenio ricercasse i codici provenienti dalla biblioteca
dispersa del linguista senese è documentato
lettera da lui inviata da Firenze il 27 luglio
1641,
da un’altra
durante il suo
viaggio in Toscana, a Carlo Moroni, «clien te» della casa Barberina: «F asciai a Siena in casa di Monsignor Arcivescovo un fagotto de’ libri ivi da me comprati, parte per servitio di sua Eminenza, parte per me stesso come lei vedrà nell’aggionta notarella. Poco innanzi la mia par tenza trovai in una botega alcuni manoscritti eh’erano stati del Signor Celso Cittadini; li quali per essermi messi a prezzo alquanto esorbi tante, non volsi comprare senza l’aviso di sua Em inenza; et erano i seguenti: 3 essemplari manoscritti di D a n t e . . . » (1). I documenti finora esaminati, che offrono notizie di eccezionale importanza riguardo la presenza di codici Cittadini nella Barberiniana, permettono di attribuire dunque aU’Holstenio il merito principale di averla arricchita di tali manoscritti. De indagini condotte inoltre negli inventari a completamento delle notizie raccolte, hanno permesso di reperire complessivamente un gruppo di 16 codici (11 nel fondo la tino, 5 nel greco), che rappresentano un nucleo abbastanza omogeneo, per contenuto e aspetto esteriore, della biblioteca Cittadini. Databili tra i secoli X I V e X V , questi codici, ad eccezione di tre in volgare, contengono per lo più testi di autori classici o della tarda latinità e dei Padri della Chiesa. In alcuni di essi il Cittadini ha annotato osser vazioni erudite, varianti in seguito a collazione o, per propria como dità, ha indicato, dopo il riscontro, la suddivisione in capitoli. In altri egli ha lasciato ancora più evidente la sua impronta segnando note di possesso o d ’acquisto, ovvero disegnando lo stemma di famiglia. V a messo in particolare rilievo, come prova della intelligenza del Cittadini nello scegliere i testi per la formazione della sua raccolta, la presenza nei codici greci della sigla « Pt. », corrispondente alle ini-
(l) Fa lettera è stata pubblicata dal Mazzi in Alcune reliquie e dal mede simo in Luca Holstein a Siena, da una copia da lui ottenuta dal ms. autografo dell’H olstenio Iter per Etruriam 1641, che si conserva nella Biblioteca di Dresda con la segnatura F . 192 (cf. Schnorr von Caroesfei.d , Katalog, p. 425). Uno dei tre « essemplari » è da identificare nel Barò. Lat. 3974. Gli altri codici, che l’Holstenio elenca nella sua lettera oltre ai mss. di Dante, e che dice di aver visto in Siena, non sono stati individuati nel fondo dei mss. Barberiniani e con ogni probabilità non provengono dalla biblioteca Cittadini: si tratta di una Historia Langobardica Pauli Diaconi, di un Ovidii Methamorphosis, di un Commento fratesco sopra le Declamationi di Quintiliano e di una Chronica di Eusebio.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
ziali di Lattanzio Tolomei, senese di grande cultura (m. 1543) e pos sessore di una scelta biblioteca (1).
Secondo l ’attendibile ipotesi di
Giovanni Mercati, il Cittadini, consapevole del valore della raccolta del Tolomei, dopo la sua morte cercò con ogni probabilità di procu rarsi tutti quei codici che gli fu possibile reperire.
1. Bari). Gr. 21: (cc. lr-284v) D io g e n e s L a e r t iu s , De clarorum philosophorum vitis. Cart.; sec. X V I ; m m . 161 x 108; cc. I V , 289, num. coeva in let tere greche, num. più recente in cifre arabe. Annotazioni marginali coeve in inchiostro rosso e nero. Titoli e iniziali rubricati. A c. 284v sigla del possessore Lattanzio Tolomei. A ll’interno del piatto ant. titolo dell’opera probabilmente di mano dello stesso Tolomei. Legatura coeva in pelle marrone con fregi a secco e taglio dorato impresso. Il manoscritto, successivamente al Tolomei, appartenne al C., pur non presentando sue note autografe (cf. MERCATI, Gli scritti d’Isidoro, Aggiunte, I I , pp. 5-6). B da identificarsi nel «D iogene Laertio greco pur manoscritto » di cui parla G. Sohier nella lettera inviata da Siena a Luca Holstenio il 26 giugno 1640 (cf. sopra p. 14, nota 1). b ib e .
Per una descrizione analitica e la bibliografia relativa al
cod. cf. Capo cci , Codices Barberiniani, pp. 23-4.
2 . Barò. Gr. 22: 1 (cc. lr-27v) A r is t o t e l e s , Medianica. 2 (cc. 29r-53v) G eo r g iu s G e m istu s P l e t h o , Tractatus de legibus (frammenti).
(r) Per notizie relative al Tolom ei e ai suoi codici pervenuti nella Biblio teca Vaticana cf. Mercati, Gli scritti d’Isidoro, p. 143 e Aggiunte, II, pp. 5-6; I d ., Note per la storia di alcune biblioteche, p. 126; R uysschaerT, Costantino Gaetano, p. 281. Gli studi sopra indicati segnalano in vari fondi mss. della Biblioteca Vaticana altri codici appartenuti al Tolomei. Ma in nessuno di questi, pur non escludendone in m odo assoluto il passaggio attraverso la bi blioteca del Cittadini, si sono rilevati elementi che possano confermare tale ipotesi. I codici esaminati sono i seguenti: Vai. Gr. 717, 955; 1334, 2390; Barb. Lai. 70, 709; Chigi H .V . 99, B .V . 70, R. V II. 53; Ottob. Lat. 897, 2110; Ross. 897, 2110; Urb. Lat. 292. Per brevi cenni sulla dispersione della biblio teca di Lattanzio Tolom ei cf. Cittadini, Delle antichità delle armi, p. x i.
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I. Fondo Barberini della Biblioteca Vaticana
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3 (cc. 54r-65v) Z o r o ast r es , Oracula magica (con scolli di Giorgio Gemisto Pletone). 4 (cc. 79r-192v) A e s c h in e s , In Timarchum; D e falsa legatione; Contra Ctesiphontem (precede una breve vita di Eschine). 5 (cc. 197r-304v) P o i y b i u s , Historiae (frammenti). Cart., (membr. le cc. 1-66); sec. X V I in .; mm. 169 X 114; cc. I I, 304. Composito di 4 pezzi. Bianche le cc. 67-78 e 193-196; num. in let tere greche. Titoli, note marginali e iniziali rubricati. A c.Ir nota sul contenuto del volume di mano di Lattanzio Tolomei del quale è la sigla a c. 304v. Legatura coeva in pelle marrone e fregi a secco sui piatti. Il manoscritto proviene dalla biblioteca del C. (cf. M e r c a t i , Gli
scritti d’Isidoro, Aggiunte, pp. 5-6).
E da
identificarsi in «Aristotelis
Mechanica, Zoroastris Magia, Eschines, Polib. Politica et Militia Ro manorum » indicato da
G.
Sohier nella lettera
del 29
marzo
1640
inviata all’Holstenio (cf. sopra p. 13, nota 3). b ib e . pocci ,
Per la descrizione del cod. e la bibliografia relativa cf. C a
Codices Barheriniani, pp. 24-7.
3 . Barò. Gr. 28: (cc. 2r-301v) I u n u s P o n u x , Onomasticon. Cart.; sec. X V I ; m m . 167 x 117; cc. I, 302, num. mecc., num. varia antica in rosso. Iniziali e titoli rubricati. A c. Ir titolo dell’opera di mano di Lattanzio Tolomei. Legatura coeva in pergamena. L a scritta a c. Ir, al di sotto di quella del Tolom ei: Onomastichon sive nomenclatura J u lii Pollucis ad Comnodum Casarem [così] è di mano del C.
E con
ogni probabilità il « Pollucis Onomastichon » indicato da
G. Sohier nella lettera inviata all’Holstenio da Siena il 5 agosto 1640 (cf. sopra p. 13, nota 3). b ib i.
Per una descrizione analitica del cod. e la bibliografia rela
tiva cf. Cap o cc i , Codices Barheriniani, p. 30.
4 . Barò. Gr. 145: (cc. lr-200v)
P ro c lu s , In primum Euclidis elementorum librum
commentarii. Cart.; sec. X V I ; m m . 236 X 168; cc. I (membr.), 200, num. in lettere greche nel marg. sup.; num. saltuaria in cifre arabe nel marg. inf. in buona parte smarginato. Annotazioni marginali coeve in inchio-
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
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stro rosso e nero. Disegni geometrici sui margini. A c. 200r sigle di pos sesso di Lattanzio Tolomei. Legatura in pelle marrone coeva, con fregi impressi a secco e impronte delle borchie originali perdute. Il manoscritto appartenne anche al C. Il MERCATI in Gli scritti
d’Isidoro, Aggiunte, I I , pp. 5-6, lo identifica infatti nel « Proclus in lib. 4 Elem . Euclidis » inviato dal Sohier all’Holstenio nel febbraio del 1640 (cf. sopra, p. 13, nota 3). b ib l .
Per la descrizione analitica e la bibliografia relativa al co
dice cf. Capo cci , Codices Barberiniani, pp. 251-2.
5 . Barò. Gr. 291 : (cc. 1-296) Raccolta di « florilegia » e di testi teologici relativi alla polemica con i Latini sulla processione dello Spirito Santo e alla questione palamitica. Cart.; sec. X I V ex.; m m . 133 x 9 7 ; cc. I l i , 296 (di c. 1 rimane solo un fram m ento; c. 259 è stata inserita fra c. 2 e c. 3 ; c. 295 appare fuori posto). Scrittura di una sola mano (cf. il giudizio del P a s q u a l i , p. l x x v della prefazione a Gregorii N ysseni epistulae, « ab una manu neque eleganti neque constanti exaratus »). Didascalie, iniziali e alcune note marginali in rosso. Sigla di Lattanzio Tolomei sul recto deH’ultima carta m olto deteriorata. Legatura originale in pelle rossa con fregi a secco su assi lignee. D i mano del C. sono l ’indice del contenuto, la numerazione e al cune annotazioni marginali che consistono in traduzioni in latino di nomi di autori e titoli. b ib l .
Il codice è stato ampiamente utilizzato da Leone Allacci
(1588-1669)
per numerose citazioni e pubblicazioni contenute
nelle
opere: D e libris ecclesiasticis Graecorum dissertationes, nn. 25, 30, 33, 4 3 ; D e Ecclesiae Occidentalis atque Orientalis perpetua consensione, nn. 15, 22, 29, 31, 41, 4 4 ; Graeciae Orthodoxae, t. I, nn. 25, 29, 31, 41, 42, 43, 44. E citato tra i codici Barberiniani che contengono scritti di S. Efrem Siro (v. n. 36) in A s s e m a n i , S . Ephrem S yri opera omnia, I, p. c x l i x , n. 12 (con l ’antica segnatura c c l ix : «C odex Barberinus c c l ix . in 8. bombycinus, chart. 296 »). I l P a s q u a l i , in Gregorii N yssen i epistulae, pp. l x x v - l x x v i i i , nel descriverlo minutamente, lo attribuisce all’ini zio del secolo X V o piuttosto alla fine del X I V e ne nota l’importanza « cum iis qui Byzantinorum theologiam indagantur, tum iis qui in florilegiorum patristicorum historiam incum bunt» (p. l x x v i i ). N e uti-
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I. Pondo Barberini della Biblioteca Vaticana lizza il testo, per
l ’edizione
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dell’epistola V di S. Gregorio di Nissa
(v. n. 39), alle pp. 92-5. Esiste una descrizione manoscritta del contenuto del codice nel catalogo della Biblioteca Barberiniana redatta nel secolo scorso da Sante Pieralisi che si conserva nella Biblioteca Vaticana. Essa è ripro dotta, con alcune inesattezze, da D e R icc i , Liste sommaire des ma-
nuscrits grecs (1).
6. Barò. Lat. 54: (cc. lr-218r) M. V a e e r iu s M ar t ia r is , Epigrammatum liber. Cart.; sec. X V ; m m . 206 x 140; cc. I, 218, num. recente a penna. Precedono tre fogli, aggiunti probabilmente quando il codice fu rac-
commodato nel 1827 (come da nota all’int. del piatto ant.), sul secondo dei quali, di mano del sec. X I X , sono annotati libro per libro gli epi grammi mancanti. Scrittura italica di una sola mano. Iniziali calligrafiche nel testo e miniate in oro su fondo azzurro e fregi di bianchi girari a c. Ir, 2r e 6 v ; nel margine inf. della c. 2r è anche un fregio che racchiude uno stemma (cf. T av. X ) .
Legatura in pergamena bianca
restaurata. Molte postille marginali in latino del C., per lo più varianti da collazione con altro cod. È il «Marziale» di cui fa cenno Giulio Piccolomini nella lettera inviata nel 1640 da Siena al cardinale Francesco Barberini (cf. sopra, pp. 11-2, nota 4). Ee numerose note interlineari e marginali, da c. 22r a c. 33r, sono di altra mano del sec. X V I . b ib e . st e l e e r ,
Il codice è citato da S im ar , Les manuscrits, p. 215 e da K r i Iter, I I , p. 442; è descritto da P r e t e , Codices barberiniani,
pp. 91-3.
7. Barb. Lat. 91: 1 (cc. lr-15r) P. V erg iriu s M a r o , Bucolicorum liber. 2 (cc. 15r-52r) I d ., Georgicorum libri 1-4. 3 (cc. 52r-219r) I d ., Aeneidos libri 1-12. M em br.; sec. X V ; m m . 244 X 155; cc. I I , 220, num. a penna. Scrittura antiqua di una sola mano. A c. Ir iniziale miniata in oro su
(!) D ebbo la descrizione del cod. e le informazioni bibliografiche relative alla cortesia della Prof. Enrica Pollieri cui esprimo il mio vivo ringraziamento.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
20
fondo azzurro e fregio di bianchi girari, che scende lungo il margine interno; (cf.
nel
T av .
margine inf.
X V );
identica
stemma
eraso
entro
un
fregio
decorazione intorno alle iniziali
analogo auree
al
principio dei libri. A c. 2 19v sottoscrizione del copista: Silvester P isa -
nus progenie Palmierorum natus hunc X X I M aronem foeliciter scripsit (cf. VoGEL, Nachweisungen, p. 34 6 ; D b M a r in is , L a legatura, I, p. 1065; Catalogue des manuscrits en écriture latine, I I , Texte, p. 504, n. 645; K r is t e l l e r , Iter, I I , p. 442). Legatura restaurata nel 1828 con il recupero dei piatti originali del sec. X V in pelle marrone con fregi impressi a secco, su assi lignee. N el margine inf. della c. Ir, di mano del sec. X V I I : b ib l .
Cittadini.
Il cod. è descritto da P r e t e , Codices Barberiniani, pp. 159-60.
8 . Barò. Lat. 95: (cc. lr-145v) Q. Cu r t iu s R u f u s , De rebus gestis Alexandri M a gni regis Macedonum libri 3-10. M em br.; sec. X V ; m m . 250 X 162; cc. 145, num. recente a penna. Scrittura antiqua di due mani (A : cc. lr-123r; B : cc. 123v-145v). A c. Ir iniziale aurea su fondo azzurro e cornice floreale sui quattro lati; nel margine inf. essa include uno stemma sostenuto da due putti, in cui si riconoscono tracce di un’aquila in campo d ’oro (cf. T av. X I ) . Legatura originale del sec. X V - X V I in pelle marrone su piatti lignei, con fregi impressi a secco, borchie e fermagli originali, restaurata re centemente. N el margine inf. della c. Ir, accanto alla nota di possesso: Citta dini di mano del sec. X V I I , si legge, di mano più antica: d’ Orlando M a rischotti (cf. U gurgieri, L e P om pe Sanesi, II, p. 295). b ib l .
Il cod. è descritto da P r e t e , Codices Barberiniani, pp. 168-9.
9. Barb. Lat. 97: (cc. lr-253r) T . M ac ciu s P l a u t u s , Comoediae (come dall’elenco di mano del sec. X V , a c. I Iv , le commedie sono: Mostellaria, Menaechmi,
Miles
gloriosus,
Mercator,
Pseudolus,
Poenulus,
Persa, Rudens, Stichus, Trinummus, Truculentus). M em br.; sec. X V ; mm . 251 x 175; cc. I I I , 256, num. recente a matita e saltuaria precedente a penna. Scrittura personale di base se
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I. Fondo Barberini della Biblioteca Vaticana
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migotica con influenze umanistiche, di una sola mano. Iniziali auree miniate a c. Ir e all’inizio delle commedie, con decorazione a bianchi girari su fondo azzurro; iniziali minori alternate in rosso e azzurro. Alcune postille coeve sui margini. Legatura restaurata recentemente di cui si conservano frammenti dei piatti originali del sec. X V in pelle marrone con fregi impressi a secco, con borchie e fermagli, su assi lignee. Alcune postille marginali del C. sono varianti al testo che testi moniano la collazione da lui fatta con l ’edizione delle commedie di Plauto curata dal flipsio (cf. c. 67r e c. 69r; P l a u t u s , M . A cciu s . . .
emendatus . . . ) . N el margine inf. della c. Ir fregio floreale con putto che sostiene lo stem m a Cittadini disegnato a colori, sotto il quale si legge: A n geli Colae de Cittadinis 1360 (cf. M ar u c c h i , Stemmi, p. 33); fregio, stemma e nota di possesso si possono attribuire al sec. X V I (cf. T av . X I I b). A ll’estremità del margine inf. della stessa carta, di mano del sec. X V I I : Cittadini. b ib e .
Il cod. è descritto da P r e t e , Codices Barberiniani, pp. 169-71.
10. Barò. Lat. 111: 1 (cc. l-155r) C. I u u u s Ca e s a r , Commentarli (nel cod. sono con tenuti anche i testi del Corpus Caesarianum). 2 (c. 156r) Totius Galliae nomina locorum, terrarum, montium, fluviorum et aliarum quae Cesaris tempore alieno vocabulo quam moderno noncupabantur inferius declarantur; ine. Una ex parte
H elvetii continentur
...
H elvetii ergo sunt qui ho die dicuntur
Suisseri. M em br.; sec. X V (a c. 70r: 23 settembre 1453); mm. 265 X 185; cc. I (cart.), 159 (159 guardia cart.). Scrittura antiqua. Iniziali miniate su fondo aureo nel testo. A c. Ir miniature rappresentanti un musico sotto un albero (marg. int.), un albero con stem m a disegnato a penna nel tronco (marg. est.), m onogramma I.H .S . in oro su fondo azzurro, soste nuto da due putti (marg. inf.; cf. T av. X I V ) . A c. 70r sottoscrizione del copista: Commentariorum belli Gallici liber Bartholomeo de Regno descriptus Genue inceptus B u ri extremam manum accepi M C C C C L tertio
die X X I I I septembris (cf. Colophons de manuscrits, I, 22 8 ; K r isteee Er , Iter, I, pp. 73-4, 370, 399, 423 e I I , p. 54, 333). Legatura in pergamena bianca del sec. X I X . Numerazione a penna del C. del quale sono anche le rare postille marginali (cf. c. 29r). b ib e .
Il cod. è descritto da P r e t e , Codices Barberiniani, pp. 188-90.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
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11. Barò. Lat. 630: 1 (cc. lrA -45rA ) A m b r o siu s (S.), Exameron (cf. C .S .E .L ., X X X I I ) . 2 (cc. 46rA -284vA ) H ie r o n y m u s (S.), Epistolae (l) (cf. P .L ., X X I I ) . 3 (cc.
286rA -303vA )
Questioni
di filosofia
morale,
adesp;
ine.
Queritur utrum sit consonum legi nature vel dictamine nature quod homo superbiat. M em br.; sec. X I V ; m m . 186 X 26 0 ; cc. I I , 304, num. recente ad inchiostro; num. del sec. X V a penna, frammentaria. Scrittura gotica di mani diverse su
2 coll. Titoli rubricati, iniziali alternate in azzurro
e rosso, a c. 46r due iniziali decorate. Postille marginali di mani diverse coeve o di poco posteriori al testo. Legatura moderna in pergamena bianca. L a c. 304 è un frammento recuperato di un codice che rico priva l ’interno del piatto inf. della legatura originale. Rare postille di mano del C. (cf. c. 276v). N el margine inf. della c. Ir su rasura: Bibliothecae Cittadinae, di mano del sec. X V I - X V I I (cf. T av. X I X b).
12. Barb. Lat. 665: (cc.
lr-40v)
Meditationes seu sermones incerti super illud « ut
iumentum factus sum apud te. »; ine. P ro
fundamento nostre materie. N ota quod Spiritus humanus una cum populo (S c h n e yer,
Wegweiser, p. 485; risulta noto solo questo cod.).
Cart.; sec. X I V - X V ; m m . 200 X 285; cc. 44, num. del sec. X V I nel margine inf. esterno, altra num. precedente ad inchiostro errata. A c. Ir, nel margine sup., titolo dell’opera di mano del sec. X V I I I . Scrittura di tipo semigotico. A c. Ir disegno tracciato a penna rappre sentante Cristo sul giumento fra figure allegoriche (cf. T av. X l X a ) . Legatura moderna in mezza pergamena. N el margine inf. della c. Ir nota di possesso di mano del sec. X V I I :
Cittadini, in parte perduta.(*)
(*) L ’indice delle epistole contenute nel cod. è stato redatto da mano del sec. X IY e x nel verso della c. 45 e nel margine inf. della c. 46r.
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I. Fondo Barberini della Biblioteca Vaticana
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13. Barò. Lat. 2596: (cc. lr-145v) O tto F r is in g e n s is , Clironìca sive historia de duabus civitatibus
(cf.
O tto
F r is in g e n s is , Chronica-,
il
cod.
è
descritto a p. x x ix ). Cart.; sec. X V ; m m . 205 X 2 8 5 ; cc. I, 145, num. recente a penna. Scrittura bastarda tedesca. Alcune postille coeve. Legatura coeva in pelle rossa con fregi impressi a secco. D i mano del C. note marginali, richiami, date e parte del titolo dell’opera a c. Ir: Otto Frisingensis de mutatione rerum ab orbe condito
usque ad X I I annum 1146 libri V I I . D e duabus civitatibus liber unus. ì ì da identificarsi nell’« Ottone Frisingense manoscritto », trovato nella « libreria periclitata del Signor Cittadini. . . »
del quale fa cenno
Guglielmo Sohier nella lettera inviata all’Holstenio da Siena il 12 giugno 1640 (cf. sopra, p. 14, nota 1).
14. Barb. Lat. 3958: (cc. lr-61r) Istoria del re Giannino di Francia (ed. M a c c a r i , Isto
ria del Re Giannino). Cart.; sec. X V ; m m . 168 X 2 3 5 ; cc. I, 6 2 (c. 62 guardia), num. coeva a penna. Scrittura usuale di base semigotica con influenze uma nistiche (cf. T av. X X X c ) . Alla c. Ir nota di possesso erasa di cui s1 legge ancora: D i M . Grossi. Legatura moderna in mezza pergamena. Alcune postille marginali di mano del C. È) da identificarsi nella « Cronica dello scambio del Re Giovanni di Francia » che figura nel l’elenco di Giulio Piccolomini (cf. sopra, pp. 11-2, nota 4). b ib e .
Per notizie relative al codice cf. M a c c a r i , cit. e V a n n i n i ,
N otizie intorno alla vita e all’opera, p. 47.
15. Barb. Lat. 3968: (cc. lr-32v) G iu s t o d e ’ Co n t i , L a bella mano. Cart.; sec. X V ; m m . 250 X 170; cc. 32, num. antica a penna, num. precedente in parte tagliata nel margine sup. Scrittura italica di una mano. Legatura moderna in mezza pergamena. Molte postille marginali del C. derivanti da collazione con l ’edi zione a stampa del 1595 (cf. Co n t i , L a bella mano). È « L a Bella Mano
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I,a biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
di Messer Giusto Conti » descritto brevemente da Giulio Piccolomini (cf. sopra, pp. 11-2, nota 4). b ib l .
Il cod. è descritto brevemente in M a z z i , Alcune reliquie,
p. 104 e in V a n n i n i , N otizie intorno alla vita e all’opera, p. 45.
16. Barb. Lat. 3974: (cc. lr-240v) D a n t e A l ig h ie r i , Divina Commedia (il testo s’in terrompe al v . 57 del canto X X X I I I del Paradiso). M em br.; sec. X V ; m m . 250 X 158; cc. 240, num. recente a penna. Scrittura antiqua di una sola mano. A c. Ir iniziale aurea in fregio di bianchi girari con elementi zoomorfi che incornicia la pagina (cf. T av. X I I I ) . Iniziali auree decorate all’inizio delle cantiche (cc. 81r e 162r). Legatura originale in pelle marrone con fregi a secco, restaurata. N el margine inf. esterno della c. Ir nota di possesso di mano del sec. X V I I : Cittadini. A ll’interno del piatto anteriore, sul legno origi nale della legatura, nota autografa del C.: Io Celso Cittadini ho com prato questo Dante per lire sei dal Comparacelo quest’anno 1624 del mese
di settembre in Siena. N el margine inf. della c. 240v il C. ha annotato: mancano due carte. b ib e . Il cod. è citato da C oeomb d e B a t in e s , Bibliografia dante sca, I I , 3 7 2 ; da M a z z i , Alcune reliquie, p. 103, da P etrocchi in A l ig h ie r i , L a Commedia secondo l ’antica vulgata, p. 484.
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II F O N D O C H IG I D E L L A
B IB L IO T E C A V A T IC A N A
Mentre le circostanze che determinarono il confluire dei mano scritti del Cittadini nella biblioteca Barberiniana possono essere indi viduate e accertate attraverso il reperimento e l’esame di una docu mentazione piuttosto vasta, restano, al contrario, fondate quasi esclu sivamente su ipotesi le vicende che determinarono l’acquisizione di alcuni codici del linguista da parte della Chigiana. Certa è senz’altro l’amicizia che legava il senese Fabio Chigi (1599-1667), divenuto pon tefice nel 1655 col nome di Alessandro V I I , al Cittadini molto più an ziano di lui, del quale, secondo la curiosa testimonianza del contem poraneo Pietro Sforza Pallavicino, « frequentava la conversazione. . . e più ne imparava di quel che l’ altro sapeva» (!). Fabio Chigi, che dalle biografie appare uomo di notevoli inte ressi culturali e di particolare intelligenza, fu anche appassionato rac coglitore di codici; egli lasciò il suo nome legato alla fondazione di due famose biblioteche, l’Alessandrina (2) e la Chigiana (s). Fondò la prima, presso lo « Studium Urbis » e le dette il primo ordinamento con la bolla del 21 aprile 1667; al nucleo librario fondamentale, costituito dai du plicati della Chigiana, si aggiunse, per iniziativa del medesimo Ales sandro V I I , una parte della libreria impressa dei duchi di Urbino (4).
P) P allavicin o , Della vita di Alessandro VII, I, p. 40 sgg.; cf. anche I ncisa d ella R occhetta , Gli appunti autobiografici di Alessandro VII, passim. SulFamicizia di Fabio Chigi con Celso Cittadini danno brevi notizie Cugnoni , Agostino Chigi, p. 33 e Gio rg i , Cenni sulla Biblioteca Chigiana', cf. anche I ncisa d elta R occhetta , Osservazioni sugli autografi, passim. (2) Per una bibliografia aggiornata ed una breve storia della biblioteca Alessandrina cf. F e r r a r i -P in Tor , La Biblioteca Alessandrina. (3) h a biblioteca Chigiana fu venduta allo Stato italiano dal principe Ruigi Chigi nel 1918 e nel 1922, per concessione dello Stato stesso, aggregata alla Biblioteca Vaticana; cf. G iorg i , Cenni sulla Biblioteca Chigiana. (4) Di trasferire invece nella Biblioteca Vaticana i manoscritti urbinati Alessandro V II incaricò Duca H olstenio (1657).
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
Costituì la seconda coll’intendimento di creare la sua biblioteca per sonale, acquistando e procurandosi i testi non per occasionali circo stanze, m a seguendo un determinato schema, conforme ai gusti e alle tendenze intellettuali proprie e dell’epoca. A l primo nucleo, costituito dalla parte superstite della biblioteca Piccolomini, che Pio I I I aveva creato nel Duom o di Siena in onore del grande zio Pio II, si aggiunsero in parte le biblioteche private di due letterati intimi di Fabio, Celso Cittadini e Federico Ubai dini. N on sono finora venuti alla luce docu menti che illustrino come e in quali circostanze avvenisse il passaggio di parte di queste raccolte alla biblioteca di Fabio, sia perché l ’archi vio Chigi, depositato presso l’Archivio Vaticano, è stato finora solo parzialmente esplorato e riordinato, sia perché uno studio sugli ap punti di Alessandro V I I e sulle note da lui apposte ai suoi manoscritti non è ancora stato sistematicamente condotto (x). N é sono di ausilio, per quanto riguarda le vicende dell’acquisizione, gli inventari della biblioteca che si conservano nell’ attuale fondo Chigi presso la V a ti cana; in essi è possibile individuare i codici provenienti dalla biblioteca Cittadini, m a senza notizie che superino i limiti di un’informazione bibliografica (2). Poiché la maggiore, più attendibile testimonianza circa l’ amicizia che legava Fabio Chigi al Cittadini resta tuttora la biografia di Pietro Sforza Pallavicino, non sembra infondata l’ipotesi che l’ammi razione e la consapevolezza del livello culturale del suo maestro abbiano originato nel Chigi la determinazione di venire in possesso di una parte almeno delle raccolte librarie di lui (3). (1) Gli studi più recenti svolti sui documenti deU’archivio Chigiano sono quelli sopra citati di I ncisa d e u a R occhetta . (2) Fra gli inventari reperibili attualmente nella Chigiana il più interes sante è senza dubbio il Chigi S. V. 18, che è la minuta àeW Indice di tutti i codici e M ss. esistenti nella biblioteca Chigiana, redatto dall’abate Francesco Guerrini nel sec. X V I I I ; egli sostituì con l’attuale la segnatura originale dei codici, numericamente progressiva, avendo riscontrato mancanti numerosi manoscritti. Sebbene incom pleto esso è, per esattezza, il più im portante in ventario del quale si sono serviti gli studiosi. Il Chigi I. I I I . 19 è copia del precedente. I manoscritti Chigi S. V. 14-15 contengono l ’indice dei libri a stampa posseduti da Agostino Chigi; il Chigi S. V. 13 un indice per materia dei mss., intendendo con questo termine esclusivamente docum enti storici e non manoscritti letterari. Il Chigi T. IV . 7 7, redatto dal bibliotecario Baronci, contenente i suoi appunti giornalieri, si riferisce al periodo che precede il pas saggio della biblioteca dalla proprietà del Chigi allo Stato italiano; il Chigi T. I V . 2 infine è l’inventario della Chigiana redatto da Ignazio Giorgi nel 1917. (3) Anche il Gigli, nella biografia del Cittadini precedente l’edizione delle sue opere, accenna alla « premura » con cui Alessandro V II raccolse per la sua
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II. Fondo Chigi della Biblioteca Vaticana
27
Fino ad ora è stato possibile individuare nella Chigiana un gruppo di 27 manoscritti, dei quali la provenienza dalla biblioteca Cittadini risulta certa in base all’esame delle postille, delle note e dello stemma di famiglia, che l’erudito senese vi ha tracciato di suo pugno. F a maggior parte dei codici è databile tra i secoli X I V e X V , pur non mancando testimonianze del X I I e del X I I I secolo. Prevalgono testi di classici latini, in minor numero compaiono autori latini me dievali; le opere in volgare sono rappresentate in tre codici del sec. X V , dei quali due contengono la D ivina Commedia, il terzo vite di santi. D i particolare interesse sono le H istoriae Senenses di Sigismondo Tizio, in dieci volumi, nella stesura originale e tuttora inedite, con nume rose postille del Cittadini. In molti
codici compare il suo stemma
tracciato a penna o acquarellato, nel margine inferiore o all’interno del l’iniziale della prima carta; in alcuni, oltre alle consuete annotazioni, più o meno frequenti, di carattere linguistico, si leggono note pur esse autografe, relative all’acquisto o alla provenienza del codice. D ’aspetto esterno dei codici è nell’insieme modesto; dal punto di vista paleografico alcuni offrono ulteriori, interessanti esemplificazioni di scritture correnti dei secoli X I V e X V , che si sviluppano numerosis sime al di fuori di quelle canonizzate, sfuggendo pertanto a una nomen clatura certa e definitiva. Ancora una volta risalta come nella scelta del materiale librario l’interesse del Cittadini si concentrasse sui testi piuttosto che sui valori estrinseci dei volumi. Undici codici del gruppo sono legati in pergamena tinta in verde con titoli e fregi in oro sul dorso, opera indubbia di una stessa mano, con ogni probabilità del sec. X V I I (1). È interessante anche notare che le carte di guardia del
Chigi G. I I
47
(n° 31),
Com posizioni dell’Accadem ia dei Filom ati,
e del Chigi L . V I . 222 (n° 41), Petrarca , D e vita solitaria, presen tano una filigrana raffigurante una corona e una stella (2) . Da parti colarità della legatura e il tipo della filigrana ricorrente nelle carte
biblioteca i testi posseduti dal linguista senese; cf. Cittadini, Opere . . . rac colte da G. Gigli, p. [14], f1) N on solo i codici di provenienza Cittadini, ma buona parte dei mss. della Chigiana sono rilegati con la medesima pergamena tinta in verde, con fregi talvolta limitati al dorso e con gli stemmi della famiglia impressi in oro anche sugli angoli dei piatti. A proposito della tinta verde e della sua proba bile funzione antiparassitaria cf. M lcim piN l-Toeci, Agapito, bibliotecario « dodo », p. 251, nota 3. (2) Cf. BRIQUET, Les filigranes, II, n. 4833.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
di guardia sono
elementi di rilievo nella nostra indagine, intesa a
ricostruire la biblioteca Cittadini.
17. Chigi B . V I . 92: (cc. lrA -1 1 2 v B ) A e g id iu s R o m a n u s , Tractatus de regimine principum. M em br.; sec. X I V ; m m . 2 8 5 x 2 0 5 ;
cc.
II
(cart.),
114
(113-114
guardie cart.), num. m ecc.; num. a penna del sec. X V . Scrittura gotica scolastica di mani diverse su 2 coll. Postille e annotazioni marginali coeve. Letterine iniziali, titoli, p arafi in rosso. A c. Ir, all’interno dell’iniziale E , disegnato a penna, il leone ram pante dello stem m a Cittadini. N el margine inf. della stessa c. su rasura, la nota di possesso Bibliothecae Cittadiniae (cf. T av. V ile ). Legatura in pergamena tinta in verde, come quella conservata in alcuni codici del fondo S. Pantaleo. b ib i ,.
Il cod. è citato da B r u n i , Le opere di Egidio Romano, pp. 90,
9 4 ; per una bibliografia delle opere cf. anche B o ff it o , Saggio di bi
bliografia.
18. Chigi C. V I. 158: 1 (cc. lr-58v) I o a n n e s G e n e s iu s Q u a ia d e P a r m a , D e civitate Jesu Christi (cf. Q u a g l ia , D e civitate). 2 (cc. 58v-73r) I d ., Expositio super Pater noster; ine. Pater filius
D ei volens discipulos docere. 3 (cc. 73v-80v) I d ., Libellus proverbiorum; ine. Deus primus pe
tendis instituit nos. M em br.; sec. X I V ; mm . 227 X 153; cc. I I I (cart.), 8 3 (83 guardia cart.), num. m ecc.; num. a penna del sec. X V (cc. 1-80). Scrittura ba starda di una sola m ano; alcune note marginali coeve; indicazione del contenuto dei capitoli e delle parti del testo nel margine sup., ad in chiostro. Letterine iniziali e p arafi in rosso e in azzurro. A c. Ir, nel margine superiore, di mano del C.: D e civitate Jesu Christi fratris Joannis Genesii de Parm a ordinis m inorum prohemium. Poche postille in latino del medesimo da c. 74r alla fine. A c. 80v, alla fine del testo, di mano del C.: Intuitu nobilis viri P . Andreae Gamba-
curtae (cf. N a r d u c c i , Sentenze morali, pp. 129-31; T a v . IV c ). A c. Ir,
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II. Fondo Chigi della Biblioteca Vaticana
nella parte superiore dell'iniziale A , disegnato a penna, il leone ram pante dello stemma della famiglia Cittadini (cf. T a v . V l lb ) . Legatura in pergamena tinta in verde come quella che ricopre alcuni codici del fondo S. Pantaleo.
19. Chigi C. V I. 167: (cc. lrA -1 5 8 v A ) G u ib e r t u s T o r n a c e n sis , Sermones (per notizie biografiche su Guibert de Tournai, sui mss. e le edd. delle sue opere cf. G l o r ie u x , Répertoire des maitres en théologie, n. 311). M em br.; sec. X I V ; m m . 243 X 170; cc. I l i (cart.), guardie cart.), num.
a penna
161
(159-161
(sec. X V I ?) da c. 1 a c. 158;
num.
mece, da c. 1 a c. 161. Scrittura gotica scolastica di una sola mano su 2 coll. Letterine iniziali e parafi! alternativamente in rosso e in azzurro. A c. 158 v. nota di mano del C.: S i porti a frati di San Francesco
se ’l vogliono comprare se no io Celso Cittadini deputato etc. concedo etc. (cf. T av . I ll a ) . Legatura in pergamena tinta in verde come quella che si conserva in alcuni codici del fondo S. Pantaleo.
20. Chigi E . V. 168: 1 (cc. lr-25v) A . M a n l iu s T o r q u at u s S e v ERINu s B o è t h iu s , De consolatione philosophiae libri V
(il testo s’interrompe al cap.
X I del lib. I l i ; cf. Corpus Christianorum, Series Latina, X C IV ). 2 (cc. 32r-54v)
P ro sper T iro
A q u it a n u s
(S.), Epigrammatum
liber (cf. P .L ., L I, 498). Membr.; sec. X V ; mm . 246 X 164; cc. I l i , 58, num. mecc. Scrit tura di tipo semigotico di mani diverse. N ote interlineari coeve. Numerazione a penna di mano del C., al quale appartiene anche lo stemma disegnato su fondo rosso nel margine inferiore della c. Ir (cf. M a r u c c h i , Stemmi, p. 39). Legatura in pergamena tinta in verde come quella che si conserva in alcuni codici del fondo S. Pantaleo.
2 1 -3 0 . Chigi G. I . 31-40: Sig is m u n d u s T it iu s , Historiarum Senensium libri X . 10 mss. cart.; sec. X V I ; m m . 290 X 215. Scrittura italica in gran parte di mano dell’A . Legatura in pergamena bianca del sec. X V I I . Agapito Tizio, nipote ed erede di Sigismondo, alla morte dello
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ha biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
zio fece dono dell’opera da lui scritta alla Signoria senese, per ottenerne in cambio un incarico nella Sapienza. N el 1530 le H istoriae furono affidate per un anno ad Alessandro Guglielmi perché le migliorasse. M a le vicende storiche che seguirono fecero dimenticare le Historiae che, invece di tornare al vero proprietario, il Comune, rimasero presso la famiglia Guglielmi. Furono così postillate da Tom m aso Guglielmi e Celso Cittadini. D’ultimo volume, che era sfuggito ai Guglielmi, fu donato da Domenico Maria Grazi, parroco di S. Giorgio in Siena, a mons. Volunnio Bandinelli, che a sua volta lo donò, nel 1658, ad Alessandro V I I (Fabio Chigi). Nello stesso anno Flavio Guglielmi donò al Ponte fice anche gli altri volumi che attualmente si conservano nella Chigiana. N el 1668 circa il principe Chigi permetteva a Francesco Piccolomini di trarre una copia delle H istorie dall’originale (x). (Su Sigismondo Tizio e sulla sua opera, che risulta inedita, cf.
Mazzi, A lcune reliquie, pp. 100-6; P iccolomini, L a vita e l ’opera ; V annini, N otizie intorno alla vita e all’ opera, p. 46). 21. G. I . 31: cc. I I , 414; num. mecc. H oc est voluminis prim i pars prima
quae ab in itiis Senarum Urbis extenditur usque ad annum D om ini 1267 libris decem comprehensa. U na nota di mano del C. a c. 6r avverte che il ms. è mutilo in prin cipio. Alle cc. 2r-3r, di mano del sec. X V I I , brevi notizie biografiche dell’autore e prospetto generale dell’opera. A c. 2r una nota avverte che le postille nei tom i sono di Tom maso Guglielmi, di Celso Cittadini e di Duca Holstenio.
2 2 . G. I . 32: cc. I I , 395, num. mecc. H oc est voluminis prim i pars al
tera quae ab anno 1267 ad annum usque 1399 extenditur libris X I I comprehensa. Molte postille del C. (cf. cc. 37r, 38r, 105r, 257r ecc.) di cui è anche la num. a penna che registra 388 carte. 2 3 . G. I . 33: cc. II, 484 secondo una num. mecc., 478 secondo una num. del sec. X V I . H oc est volumen secundum: ab anno 1300 ad
annum 1402 libris X X comprehensum. A c. Ir di mano del C.: Tictio. Secunda pars H istorie senensis a Sigismundo Litio a Castillione Fiorentino scripte. I1) Probabilmente è la copia che si conserva nel ms. B. I I I . 6-15 della Biblioteca Comunale di Siena.
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II. Fondo Chigi della Biblioteca Vaticana
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2 4 . G. I . 34: cc. I I , 328 secondo una num. mecc., 3 23 secondo una num. ad inchiostro del sec. X V I . H oc est voluminis tertii pars prima
ab anno 1402 ad annum 1459 X I V libris comprehensa. 2 5 . G. I . 3 5: cc. I I, 342 secondo una num. mecc., 339 secondo una num. ad inchiostro del sec. X V I . H oc est voluminis tertii pars se
cunda: ab anno 1459 ad annum i48 6: X V I I libris comprehensa (1). D a c. 318 a c. 3 36 fogli mutili a stam pa che portano il titolo som mario: Fragmenta Senensium Historiarum. Alcune postille del C. (cf. cc. 93r, 102v ecc.). 2 6 . G. I . 3 6: cc. V , 429, num. ad inchiostro e mecc. H oc est volumen
quartum ab anno 1476 ad annum 1505 X X libris comprehensum. Molte postille di mano del C. (cf. cc. 62r, 201r, 193r, 233r ecc.).
2 7 . G. I . 37: cc. I I , 360 secondo una num. mecc., 351 secondo una num. coeva ad inchiostro. H oc est voluminis quinti pars prim a: ab anno
1505 ad annum 1515 libris X I comprehensa. 2 8 . G. I . 38: cc. I I , 267 secondo una num. mecc., 255 secondo una num. precedente ad inchiostro. H oc est voluminis quinti pars se
cunda ab anno 1515 ad annum 1520 libris I X
comprehensa (2).
Molte postille di mano del C. (cf. cc. 23r, 106v, 240r ecc.). 2 9 . G. I . 39: cc. 420 secondo una num. mecc., 412 secondo la num. ad inchiostro del C. H oc est volumen sextum: ab anno 1520 ab annum
1525 libris X I V comprehensum (3). Postille del C. (cf. c. 18v). 3 0 . G. I . 40: cc. 373 secondo una num. mecc., 378 secondo la num. ad inchiostro di mano del C. H oc est volumen miscellanea continens tum pro supplendis iam scriptis voluminibus , tum prosecutionis historiae ab anno 1525 ad annum 1528. Fuerat D om inici M ariae
(0 Gli indici dei codici G. I. 33-35 (nn° 21 - 30 ) sono contenuti nel Chigi S. V. 72, costituito di tre fascicoli rispettivamente di cc. 18, 20, 20. (2) Nel volum e manoscritto sono inseriti alcuni opuscoli a stampa. (3) Il cod. contiene alcuni inserti a stampa.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini Gratii Presbiteri S. Georgii Senensis a quo acceperat Volumnius Bandinellius Patriarca Constantinopolitanus Praefectus Domus P on tificis Alexandri 7, cui dono dedit anno 1658 mense Octobri (1). Postille dei C. (cf. cc. 40v, 116v, 267, 345 ecc.).
31. Chigi. G. I I . 47: (cc. lr-281v) Raccolta di alcune composizioni (in prosa e in poe sia) lette nell’Accademia de’ Filomati di Siena il 1603, avute dal Dottore Gio. Battista Nini detto il Mesto. Cart.; sec. X V I I ; m m . 290 X 208; cc. I, 282 (282 guardia), num. m ecc.; num. a penna coeva irregolare. Scritture autografe. Legatura in pergamena bianca del sec. X V I I . Dopo il titolo segue una nota di mano del sec. X V I I : N .B . Le
postille di lingua toscana di inchiostro p iù negro, e mano più ferma sono del N . Fabio Sergardi figlio di Curtio. Le altre di carattere più sottile, e men fermo sono del Sig. Celso Cittadini. L e Regole, o leggi della detta Accademia con alcuni nom i di Accadem ici sono aggi onte nel principio di questa raccolta. E le dette com positioni sono per lo p iù di propria mano de’ loro Autori. Varie postille del C. L a c. 282 presenta la filigrana « co rona e stella ».
3 2 . Chigi. G. I I . 55: (cc.
lr-118r)
Esposizione degli articoli e verbali delle testimo
nianze rese davanti ai giudici, commissari e deputati (2), dele gati da Callisto I I I nella causa vertente tra Pietro de Bichis, attore, e Marco, priore dell’abbazia delle SS. Trinità e Mustiola di Torre, convenuto (Siena, 1457-1458). M em br.; sec. X V ; Siena, m m . 293 X 210; cc. I l i (cart.), 121 (119121 guardie cart.), num. m ecc.; saltuarie num. a penna coeve o di poco posteriori, in parte tagliate nei margini. Scrittura minuscola notarile di mani diverse (cf. T av. X X V I I I b ) .
0) Il cod. contiene anche alcuni inserti a stampa. (2) Tra questi figurano: Fortunato, priore dell’abbazia dei SS. Giacomo e Filippo di Siena chiamata la Badia N uova dell’ordine di Vallombrosa, il giu rista Luca de Mitifariis da S. Genesio, Bernardo Fruii, vescovo di Spoleto, Marco Cattaneo, vescovo d ’Alessandria, Enea Silvio Piccolomini, cardinale e vescovo di Siena.
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II. Pondo Chigi della Biblioteca Vaticana
A c. 118r, nel margine superiore, di mano del C.: Charte in u n i
versum 118. Filigrana «corona e stella» nelle carte di guardia in prin cipio e in fine. Legatura in pergamena tinta in verde come quella con servata in alcuni codici del fondo S. Pantaleo.
3 3 . Chigi. H . I V . 91: (cc. lr-48v) M. T u eeiu s Cice r o apocr., Rhetoricorum ad C. Heren nium libri (il testo s’interrompe al cap. 5 2 del lib. IV ). M em br.; sec. X I V ; m m .
196 x
138; cc. I l i
(cart.),
51
(49-51
guardie cart.), num. m ecc.; mutilo in fine; parzialmente palinsesto. Scrittura semigotica di mani diverse; glosse e note interlineari coeve. A c. Ir iniziale figurata con decorazione floreale in rosso e azzurro, lombarde alternate in rosso e azzurro. A c. Ir, nel margine inferiore, stemma della famiglia Cittadini, disegnato a penna (cf. T av . X X I ) . Filigrana « corona e stella » nelle carte di guardia anteriori e posteriori. Legatura in pergamena tinta in verde come quella che ricopre alcuni codici del fondo S. Pantaleo
3 4 . Chigi. H . I V . 109: 1 (cc. lr-37v) C. S a e e u st iu s Cr is p u s , Bellum Catilinae. 2 (cc. 3 8 r -ll lr ) I d , Bellum Iugurthinum. Cart.; sec. X V ; m m . 2 08 X 137; cc. II (112-114
guardie
sec.
X V II).
Scrittura
(guardie sec. X V I I ) ,
corsiva
di tipo
114
umanistico
di una sola mano. Numerazione di mano del C., di cui sono anche le varianti al testo e i commenti annotati sui margini. A c. Ir, nella iniziale O, stemma del C. disegnato a colori (cf. T a v . V d ). Filigrana « corona e stella » nelle carte di guardia. Legatura in pergamena tinta in verde come quella conservata in alcuni codici del fondo S. Pantaleo.
3 5 . Chigi. H . V. 144: 1 (cc. lr-41r) M. T u e e iu s Cic e r o , D e inventione rethorica libri. 2 (cc. 42r-49v) I d . (pseudo), Rhetoricorum ad C. Herennium libri (lib. I e parte del lib. II). M em br.; sec.
X I le x -X I V ;
mm.
158 X 250;
cc.
Ili
(cart.),
52
(50-52 guardie cart.), num. mecc. Scrittura gotica primitiva di più mani del sec. X I l e x -X I I l i n ; gotica del sec. X I V
alle cc. lr -v , 24r-25v, 34r-
3
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34
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
35v, 40r-43v, 48r-49v palinseste. Glosse marginali e interlineari coeve. Alcune iniziali decorate a colori. Stem m a del C. disegnato a penna nel margine inferiore della c. Ir (cf. T av. Ve). Legatura in pergamena tinta in verde come quella con servata in alcuni codici del fondo S. Pantaleo. 3 6 . Chigi. H . V . 153: 1 (cc. Ir A -llO v B , 168rA) L,. A nnaeus Seneca , Epistolarum mo ralium libri ad Lucilium. 2 (cc. lllr A -1 6 7 v B ) I d ., Dialogorum libri. M em br.; sec. X I V ; m m . 268 X 163; cc. I l i , 171 (169-171 guardie cart.), num. mecc. Scrittura semigotica di mani diverse; corsiva nota rile alle cc. 109 v B , 110 r-v, 168rA; 2 coll. Correzioni al testo e note marginali coeve. Del C. è la numerazione nel margine superiore relativa ai libri e quella nel margine interno relativa alle epistole. A c. 168v, di mano del C.: L. A n n ei Senecae epistolae ad Lucilium et de Providentia D ei et
de ira. Consolatoria ad M arciam uxorem. A d Gallionem de V ita beata. A d Serenum de tranquillitate anime. A d Elbiam de exilio absque initio. N el margine inferiore della c. Ir stemma della famiglia C. Legatura in pergamena tinta in verde come quella conservata in alcuni codici del fondo S. Pantaleo. 3 7 . Chigi. H . V . 163: (cc.
lr-144v)
P. V ergilius Maro , Aeneidos libri X I I
(il testo
s’interrompe al v. 166 del lib. X I I ) . M em br.; sec. X I V ; m m . 242 X 164; cc. I l i (cari;.), 147 (145-147 guardie cari.), num.
m ecc.;
mutilo in fine.
Scrittura semigotica di
mani diverse. Commento e note coeve marginali e interlineari di più mani. Iniziali al principio di ogni libro decorate in rosso e azzurro. Legatura in pelle marrone del sec. X V I I I . Stem m a del C. nel margine inferiore della c. Ir, disegnato su fondo rosso. 3 8 . Chigi. H . V I I . 225: (cc. lr-134r) V aeerius Maximus , Dictorum factorumque memo rabilium libri X . Cari.; sec. X V ; mm . 308 X 21 2 ; cc. I l i (sec. X V I I ) , 137, num. a penna del sec. X V I . Scrittura posata del tipo della minuscola can
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II. Fondo Chigi della Biblioteca Vaticana
35
celleresca di una sola mano. Commento, note marginali e interlineari coeve di varie mani. A c. Ir iniziale figurata con fregio floreale, lom barde decorate in rosso e azzurro. A c .lr , nel margine inferiore, disegnati a penna gli stemmi delle famiglie
Cittadini-Boccacci
(cf.
Marucchi, Stemmi, p. 44, tav. IV ,
n. 27). A c. 135r di mano del C.: Si concede che questo libro si possa ven
dere questo dì 8 di gennaio 1602. Celso Cittadini Deputato (cf. T av . IIZ>). le g a tu ra in pergamena tinta in verde come quella che si conserva in alcuni codici del fondo S. Pantaleo.
3 9 . Chigi. H . V i l i . 252:
(cc. lr-96r) M. T u ix iu s Cicero, Epistolarum ad familiares li bri X V I . Cart.; sec. X V (a c. 96rA : 12 aprile 1421); m m . 325 X 2 3 4 ; cc. I l i (sec. X V I I ) , 99
(97-99 guardie sec. X V I I ) ,
num,
a penna del sec.
X V I I - X V I I I . Scrittura del tipo della semigotica delle carte (cf. Cen-
CETTi, Lineam enti, p. 290) di una sola mano su 2 coll.; annotazioni marginali coeve. Iniziale miniata a c. Ir; iniziali alternate in rosso e azzurro, decorate. A c. 96rA sottoscrizione del copista: M a rci Tulli Ciceronis Epistolarum ad Tironem explicit. Cum exem plari exemplaris magistri Guasparini Pergamensis doctoris fam osissim i per Dom inicum
Trivisanum auditorem suum. M C C C C ° X X I die X I I aprelis in Rochi Plebis prope Centum B ononiensis diocesis. Nelle prime carte rare note marginali del C. della cui mano è anche la numerazione frammentaria nel margine inferiore. A c. 96r di mano del C.: E m i ego Celsus Cittadinus a Fabio P au lin io librorum veterum
venditore a di 21 octobris M D C I I I I Senis (cf. T av. V a). Eegatura in pergamena tinta in verde come quella che ricopre alcuni codici del fondo S. Pantaleo (cf. T av. XE&).
4 0 . Chigi. L. I V . 109: (cc. lr-90r) D ante A eighieri, Divina Commedia. Inferno. M em br.; sec. X V ; m m . 198 X 110; cc. I l i , 96, num. mecc. Scrit tura antiqua di una sola mano. Iniziali decorate in oro su fondo azzurro e rosso. Sui margini varianti al testo di mano del C. di cui è anche il nu mero d ’ordine dei canti, segnato nel margine superiore, in gran parte tagliato dal legatore. A c. Ir, nel fregio del margine inferiore, stemma
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
36
del C. disegnato a penna. Legatura in pergamena tinta in verde come quella che ricopre alcuni codici del fondo S. Pantaleo. bibl . Il
cod. è citato da Coi.omb db B atines , Bibliografia dante e da Petrocchi in A lighieri, L a Commedia secondo
sca, I I , p. 381
l’ antica vulgata, p. 486.
4 1 . Chigi. L . V I. 222: (cc. lrA -64rA ) F rancesco P etrarca , D e vita solitaria. Cart.; sec. X V ; m m . 278 X 195; cc. I l i
(sec. X V I I ) , 69
(67-69
guardie sec. X V I I ) , num. mecc. Scrittura bastarda su 2 coll. Sul margine superiore della c. Ir, in gran parte tagliato dal lega tore, restano tracce di una scritta che con ogni probabilità è di mano del C. A c. 64r sottoscrizione del copista: E xplicit liber dom ini Francisci Petrarche laureati de vita solitaria scriptus de manu mei Ieronim ì
de Cittadinis quem Deus votive dirigat per secula A m en (cf. T av. X X X I b ) . Filigrana « corona e stella » sulle carte di guardia. Legatura in perga mena tinta in verde come quella che si conserva in alcuni codici del fondo S. Pantaleo. bibl . Il
cod. figura in N arducCI, Catalogo dei codici petrarcheschi,
p. 26, n. 54.
4 2 . Chigi. L . V I I . 251: (cc. lr-121v) D ante A lighieri, Divina Commedia (inizia con il v. 76 del canto V del Purgatorio). M em br.; sec. X V ; m m . 285 X 20 5 ; cc. I I , 124 (123-124 guardie). Scrittura di tipo semigotico di una sola mano (cf. T av. X X I I a ) . Sal tuariamente palinsesto su testo liturgico di cui si intravedono i neumi. Iniziali e titoli rubricati. Legatura in pergamena verde del sec. X V I I con stemmi chigiani. Numerazione a penna di mano del C. Sul foglio di guardia ant. è applicato un foglietto cartaceo con un’ annotazione di mano del sec. X V I I I : Parte della Comedia di Dante. V i manca tutto l ’Inferno e quat tro capitoli e parte del 5° del Purgatorio, copia assai antica. Con poche
postille di mano del S. Celso Cittadini [cc. 4 2 v e 121v] al quale fu donato dal P . Rutilio del Gulia nel 1603 et era stato nel 1453 di ser Jacomo P a ccinelli, vedi nell’ultimo foglio. A c. 121v in fine, nota di possesso: Questo libro è di ser Jacomo di Andrea Pacinéli et delle sue rede et questa segnatura fu facta nell’anno
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II. Fondo Chigi della Biblioteca Vaticana
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M C C C C quinquagesimo tertio addì 18 di febraio. Segue la nota di mano del C.: F u cortesemente donato a me Celso Cittadini dal P . Rutilio N ic-
colucci del Golia questo dì 10 di dicembre 1603 in Siena (cf. T av. Ile ). bibl . Il cod. figura in
Colomb
db
B atines, Bibliografia dantesca,
II, n. 37 9 ; ne dà notizia V annini, N otizie intorno alla vita e all’opera,
p. 4 6 ; è citato da P etrocchi in A lighieri, La Commedia secondo l ’an tica vulgata, p. 486.
4 3 . Chigi. M . V. 118: 1 (cc. lr-7v) Leggenda di S. Giovanni Evangelista; ine. Essendo
il glorioso collegio de Sancii A postoli per la Pentecosta tutti in fiammati. 2 (cc. 7v-14v) L a vita e la passione della benedetta A gata ver gine e martire; ine. N el tempo che Decio imperatore faceva inqui-
sitione del thesoro del suo anticessore (cf. per redaz. simile Z ambrini , Collezione di leggende, I I , p. 335). 3 (cc. 15r-22r) L a vita e la passione di S. Lucia vergine e mar tire; ine. Secondo che si conta nella storia di uno sancto mar
tire che ebbe nome Sancto Ipolito p oi che Decio imperadore (cf. per redaz. simile Z ambrini, cit., I, p. 237). 4 (cc. 22r-28r) L a leggenda di S. Agnese; ine. Incom incia la leg
genda di S. A gnese secondo che la compuose (cf. per redaz. simile
B attelli, L e più belle leggende, p. 301 sgg.). 5 (cc. 28r-38r) L a leggenda di S. Niccolò da Bari (cf. Battelli , cit., p. 553 sgg.). 6 (cc. 38r-46r) L a leggenda di S. Gregorio; ine. E l glorioso sancto
Gregorio fu romano et di nobile schiatta nato. 7 (cc. 46r-50v) Leggenda di S. Ansano martire nella città di Siena; ine. E l glorioso sancto Ansano fu romano nato di nobile schiatta
di padre e di madre ma erano pagani. 8 (cc. 50v-56r) L a leggenda di S. Cecilia (cf. B attelli, cit., p. 3 18 sgg.). 9 (cc. 56r-58v) Leggenda di S. Cristina (cf. Z a m b r in i , cit., I, p. 227 sgg.). 10 (cc. 58v-65v)
Quattordici miracoli della Vergine Maria; ine.
Leggesi ne miracoli dela nostra D onna che fue uno cavaliere che era Signore d’uno castello al quale si gli apparbe il diavolo. 11 (cc. 65v-74r) L a leggenda di S. Maria Maddalena (cf. Z amb r in i , cit., I I ,
p. 159).
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I,a biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
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12 (cc. 74r-77r) L a vita di S. Monica; ine. Pregoti e confortati di
lectissima sposa di Christo che in ogni cosa ti studi di piacere a D io come tu sai che fece la tua carissima madre. ine. A p a rendo nel mondo el Salvatore nostro messer Iesus Christus allora
13 (cc. 77r-86v) La leggenda dei diecimila crocefixi;
secondo che canta el salmista la verità è nata de la terra e la giu stizia. 14 (cc. 86v-95r) Leggenda di S. Colomba vergine e martire (cf. B a t t e l l i , cit., p. 401). 15 (cc. 95r-97v) L a leggenda di S. Eufemia vergine e martire; ine. E ufem ia figliuola di Crisogono la cui madre fu chiamata
Teodora vedendo li cristiani al tempo di Dioclitiano. 16 (cc. 98r-101r) L a leggenda di S. Degnamerita vergine e mar tire; ine. Degnamerita fu figliuola del re Y sop o e fu amaestrata et piena di tutte le liberali arti et d’ogni scientia. 17 (cc. 101r-115r) Libro di Tobia profeta; ine. Tobbia fue de la
schiatta e de la cittade di N eptalun la qual cittade è nele parti di sopra di Galilea sopra N aasona doppo la via che vae ad occi dente et dal lato manco la cittade (cf. Ca v a l c a , Vite, p. 643 sgg.). 18 (cc.
115r-144v) L a leggenda di S. Sebastiano (cf. B a t t e l l i ,
cit., p. 250 sgg.). 19 (cc. 144v-170r) L a leggenda di S. Brandano; ine. M essere san
cto Brandano fu nobile huomo figliuolo di Singolaio. 20 (cc. 170r-177v) L a leggenda di S. Martino (cf. B a t t e l l i , cit., p. 56 5 ; Z a m b r in i cit., I I , p. 235). 21 (cc.
177v-181v)
L a leggenda di S.
Galgano confessore; ine.
Galgano per natione fu di Toschana del contado de la città di Siena. 2 2 (cc. 181v-189r) L a leggenda di S. Herena vergine e martire (cf. Z ambrini , cit., I I , p. 181). Cart. e m em br.; sec. X V ; mm. 200 X 135; cc. I (cart.), 190, num. antica in rosso. Scrittura personale di tipo semigotico (1). Legatura in pergamena bianca del sec. X V I I . Sulla c. Ir è scritto, da mano del sec. X V I I : Postillata dal Sig.
Celso
Cittadini.
Oltre
le
numerose
postille
linguistiche,
(cf.
T av .
X X X I I I « ) . I l C. ha anche compilato l ’indice a c. 190r, alla fine del quale ha scritto le iniziali del suo nome.
0) L della stessa mano che ha copiato il S. Pani. 32 (n° 65), cf. Tav. X X II I6 .
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Ill F O N D O S. P A N T A L E O D E L L A B IB L IO T E C A N A Z IO N A L E D I R O M A
U n consistente gruppo di codici del Cittadini, di contenuto lette rario, si distingue tra i manoscritti del fondo S. Pantaleo, compreso tra i cosidetti Fondi Minori della Biblioteca Nazionale Centrale di Rom a (1). Venuti in nucleo compatto dalla Biblioteca di S. Pantaleo di Parione (2), questi manoscritti presentano, oltre all’ex libris degli Scolopi di mano del sec. X V I I I (che compare di regola nel margine superiore o inferiore della prima carta nella forma « Bibliothecae Patrum Scholarum Piarum Sancti Pantaleonis » oppure « Domus Sancti Pantaleonis Patrum Scholarum Piarum »), una nota di provenienza, egualmente di mano del sec. X V I I I , « ex haereditate Francisci de R ubeis ». Nella maggior parte questi codici sono inoltre accomunati da una medesima legatura secentesca in pergamena tinta in verde, con titolo e fregi in oro sul dorso; per alcuni codici, la cui legatura, dete riorata o irrecuperabile, è stata in epoca recente sostituita, soccor rono, per l’ assegnazione alla raccolta de Rubeis, le carte di guardia ori ginali, che presentano la filigrana «corona e stella» uguale a quella dei codici che conservano ancora la legatura caratteristica (3). E indubbio che ci troviamo di fronte a una
biblioteca
con precisa fisionomia.
(!) In seguito alla legge per la soppressione delle corporazioni religiose di Rom a, pubblicata il 19 giugno 1873, le biblioteche degli enti monastici sop pressi confluirono in buona parte nella Biblioteca Nazionale « V ittorio Ema nuele II », inaugurata nel marzo del 1876. I manoscritti di tale provenienza conservano ancora oggi le segnature delle biblioteche conventuali; secondo la provenienza possono distinguersi in tre gruppi: F ondo Sessoriano, Fondo Ge suitico, Fondi Minori (cf. Carini Dainotti, La Biblioteca Nazionale). (2) Per la storia del Convento di S. Pantaleo cf. HùrSEN, Chiese di Roma, p. 411; ARMEWNI, Le chiese di Roma, p. 463; Picanyoi,, Brevis conspectus, p. 75, sgg.; I d ., L ’eco dei nostri centenari, passim. (s) Cf. sopra, p. 27
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini Chi è questo bibliofilo del sec. X V I I che compare sotto il nome
latinizzato di « Franciscus de Rubeis »?
F a sua identificazione non
presenta particolari difficoltà. Nella chiesa di S. Giovanni de’ Fioren tini di R om a si legge una iscrizione, riportata dal Forcella, il cui testo è il seguente: « Petrus Franciscus de Rubeis / patritius Romanus / Podii Sum m ae Villae Marchio / Castri Foleae in Sabinis comes / utriusque signaturae referendarius / S. consistorialis aulae Fisci et Camerae advocatus / fideique promotor / ab Urbano V i l i Innocentio X Alexan dro V I I / Clemente I X et X
Pontt. M axx. / arduis Sedis Apostolicae
adhibitus ac omnibus fere congregationibus adscriptus / . . .v ix it annis I , X X X I I obiit X I decembris M D C U X X I I I » (4). È lo stesso «Petrus Franciscus de Rubeis », di cui Carlo Cartari (2) lasciò una nota biografica ed encomiastica nel suo Advocatorum Sacri Consistorii Syllabum, con servato manoscritto nell’Archivio di Stato di Rom a (3). Oltre agli elogi che il Cartari gli tributa, e dai quali il de Rubeis risalta per « literarum scientia », « vitae ac morum honestate », si rile vano interessanti notizie e dati cronologici relativi alla sua carriera in seno al Collegio degli avvocati concistoriali (4), di cui nel 1646 era an cora decano. Il de Rubeis appare nominato in tale carica anche in altri passi dello stesso Archivio Cartari-Febei (5) ; egli risulta inoltre elabo ratore di un piccolo trattato dal titolo D e origine Advocationis Con
sistorialis (8). Fin qui, però, pur trattandosi di notizie utili a porre in evidenza la sua attività e il suo livello culturale, nessun elemento emerge dal quale il de Rubeis possa risultare anche raccoglitore e possessore di manoscritti. Senonché, nell’Archivio dell’Università della Sapienza, ab biamo rinvenuto un elenco di 10 manoscritti, donati dal de Rubeis nel 1672 alla Biblioteca dell’Università, preceduto dalla nota: « Opuscula,
P) F o rch ila , Iscrizioni delle Chiese, V II, p. 33, n. 80. (2) A vv oca to concistoriale e archivista della S. Sede (1614-1697). (3) A rchivio Cartari-Febei nell’A rchivio di Stato di Rom a, Busta 147, Advocatorum Sacri Consistorii Syllabum Carolus Cartarius exarabat. (4) Gli avvocati concistoriali avevano tra gli altri incarichi anche la so vrintendenza della Biblioteca Alessandrina, della quale dovevano eleggere il bibliotecario e i custodi (cf. Ferrari- PinTor, La Biblioteca Universitaria Alessandrina, p. 8). (5) A rchivio Cartari-Febei nell’Archivio di Stato di Rom a, Busta 146, Gesta pro meo ingressu in officium Advocationis Consistorialis. (6) Id., Busta 145, Fase. 3. De origine Advocatorum consistorialium elabo rata a D . Petro Francisco D e Rubeis.
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III. Pondo S. Pantaleo della Biblioteca Nazionale di Roma
41
ex materiae, que continentur in libris mss. a D . de Rubeis dono datis, pergamena viridi circumtectis » (l) . A d eccezione di uno, il n. 9 del l’elenco, non più reperibile, sono i manoscritti che il Narducci descrive nel suo
catalogo
dei
segnature: 78, 79, 80, nel
margine
inferiore
codici della 81,
82,
della
120, prima
Biblioteca Alessandrina 121,
140,
carta
la
141 (2). nota
sotto le
T utti recano
di
provenienza:
E x dono R .P .D . P etri Francisci de Rubeis, scritta da una mano del sec. X V I I I . Attualm ente i codici deH’Alessandrina non conservano più la le gatura indicata
dall’elenco
dell’Archivio
deU’Università;
opportuna
mente, però, sul foglio di guardia anteriore moderno sono stati appli cati alcuni frammenti del dorso di quella tipica legatura, nei quali appaiono ancora il colore verde della pergamena ed i titoli scritti in oro. Risulta evidente che questi frammenti appartenevano a legature identiche a quelle che, ancora integre,
proteggono molti codici del
fondo S. Pantaleo; anche i caratteri delle iscrizioni appaiono chiaramenti impressi dagli stessi ferri (3). Alla luce di tali elementi riteniamo di poter identificare nel de Rubeis che legò i propri codici alla biblioteca di S. Pantaleo, il Petrus Franciscus de Rubeis, avvocato concistoriale, donatore di codici alla Biblioteca Alessandrina. U n ’unica considerazione potrebbe forse porre in dubbio l’identità e cioè la relativa diversità del nome: nelle note dei codici di S. Pantaleo lo troviamo nella forma « Franciscus de Ru beis », mentre in quelle dell’Alessandrina il nome del donatore figura come « Petrus Franciscus de Rubeis ». M a uno studio del p. Gyòrgy Sàntha, bibliotecario del Collegio di San Pantaleo in Parione, dissolve ogni incertezza al riguardo: questi, nella storia della Congregazione di S. Giuseppe Calasanzio, che di recente ha scientificamente ricostruito, mette in luce l’attività svolta intorno al 1669 dal decano degli avvo cati concistoriali Pietro Francesco de Rossi nell’opera di reintegra zione della Congregazione stessa (4). Questo concreto rapporto del de
(‘ ) Archivio di Stato di Rom a. A rchivio dell’Università della Sapienza, Busta 203, cc. 139r-140v. (2) Narducci, Catalogus codicum manuscriptorum; Maier, Z u einigen Handschriften der Biblioteca Alessandrina. (») Cf. Tav. XUab. (4) SÀNTHA, P . Cosmus Chiara a Jesu et Maria, pp. 414-5, 425: « .. . Princeps totius causae prom otor fuit advocatus Petrus Franciscus de Rubeis q u i .. . votum suum exprompsit, sententiam manifestans Institutum Scholarum Piarum in pristinum statum redintegrari posse et debere. . . ».
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42
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
Rossi con la Congregazione degli Scolopi, la sua qualità di benefattore dell’Istituto stesso, come il p. Sàntha non esita a presentarlo, vengono a confermare che i due nomi appartengono allo stesso personaggio. Ci si può domandare in quali circostanze il de Rossi venisse in pos sesso dei codici del Cittadini. Come si è visto, non mancano notizie sull’ amicizia che intorno al 1620 l’allor giovane Fabio Chigi, poi papa Alessandro V I I , ebbe col linguista senese (1). Il de Rossi, che fu poi av vocato del Concistoro di questo Papa e partecipò con lui attivamente alla reintegrazione dell’Ordine degli Scolopi, faceva parte dell’ ambiente più vicino ad Alessandro; non sembra quindi impossibile, anche a non voler supporre una sua diretta familiarità col Cittadini, che il de Rossi potesse apprezzare il valore e l’importanza della sua biblioteca e cer casse in seguito d ’impossessarsi della parte non ancora dispersa. F a quasi certa familiarità del de Rossi con Fabio Chigi e il conse guente svolgimento della sua attività negli ambienti più vicini al Pon tefice lasciano anche supporre una comune origine delle legature che ricoprivano i volumi delle loro biblioteche private. Sia l’uno che l’ altro le commissionavano probabilmente ad un medesimo legatore operante in Rom a, esattamente nella seconda metà del Seicento; egli, usando un unico tipo di pergamena tinta in verde, utilizzava gli stessi caratteri per le iscrizioni e decorava con fregi e stemmi chigiani sul dorso e sui piatti le legature destinate ai codici del Pontefice (2). I codici Cittadini compresi nel fondo S. Pantaleo sono complessi vamente 31; più largamente dei nuclei confluiti nelle biblioteche Barberiniana e Chigiana rappresentano i testi volgari che il Cittadini aveva avuto cura di raccogliere; essi corrispondono infatti in gran numero ai testi compresi nell’elenco che Uberto Benvoglienti ha tratto dal vocabo lario della Crusca postillato dal Cittadini (3). Costui in molti annotò di suo pugno osservazioni di carattere linguistico relative all’ opera; in altri la data e il luogo d ’acquisto; in altri ancora, come si è detto, tracciò lo stemma della sua casata. Grazie all’elenco del Benvoglienti possiamo attribuire alla biblio teca Cittadini anche due codici del fondo S. Pantaleo privi di note di possesso o di annotazioni marginali del linguista, ma contenenti testi indicati nell’elenco stesso: S . Pant. 6/110 (n° 4 4 ), Esposizione del Can
tico dei Cantici e dei Vangeli del sec. X V ; S. Pant. 51/77 (n° 69), G. V il 0) Cf. sopra p. 26. La familiarità del de Rossi con Alessandro V II può essere all’origine del dono di parte dei suoi codici alla Biblioteca dell’Univer sità, fondata dal Papa nel 1667. (2) Cf. Tav. X L a b . (3) Cf. Appendice II.
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III. Fondo S. Pantaleo della Biblioteca Nazionale di Roma
43
FANI, L e storie fiorentine del sec. X V . N el loro aspetto esterno gran parte dei codici, per lo più dei secoli X I V - X V , somigliano a quelli con tenenti testi volgari, dei medesimi secoli, identificati nei fondi mano scritti di altre biblioteche. Alcuni sembrano provenire da uno stesso scrittorio, di estrema modestia calligrafica; in altri (per esempio 5 . Pani.
32 (n° 65) tav. X X I I I b e Chig. M . V. 118 (n° 4 3 ), tav. X X I I I a ) è riconoscibile la mano di uno stesso copista: quasi che il Cittadini, sco perta una fonte preziosa di testi redatti in
lingua senese o toscana
nella loro forma più viva, ne attingesse per i suoi studi sul volgare.
4 4 . S. Pant. 6 (1 0 ): 1 (cc. lrA -3v B ) Tavola. 2 (cc. 4 r A -llr A ) Cantica di Salomone; ine. L o mio sposo glorioso
colla sua bocca m i debba baciare. 3 (cc. llr A -1 2 7 r A ) le zio n e ed esposizione dei Vangeli; ine. Que
sto è lo vangelio di sancto Matheo lo quale si dice nella natività di Iesu Christo nostro salvatore. L o libro del parentado di Iesu Christo de la schiatta di David et d’Abraam. [ha prima disposi zione comincia a c. 20r:] h a dispositione del Vangelio di Santo Giovanni; ine. I n questo vangelio messer santo Giovanni è co
mandato che elle fu predicatore de la verità et amaestratore. Cart.; sec. X V ; m m .
331 x 23 5 ; cc. II
(sec.
X V II),
129 (128-
129 guardie del sec. X V I I ) , num. recente a m atita, num. ad inchio stro del sec. X V
alle cc. 2-125. Scrittura usuale di tipo mercantesco
di una sola mano su 2 coll. Iniziali e titoli in rosso. A c. 4r, nel mar gine inf., stemma inquartato con quattro stelle azzurre in campo d ’oro. Nel margine inf. della c. Ir, di mano del sec. X V I I I , nota di pos sesso: Dom us Sancii Pantaleonis P P . Scholarum Piarum ex haereditate
Francisci de Rubeis. le g a tu ra moderna in pergamena bianca che ha sostituito quella in pergamena tinta in verde irrimediabilmente dete riorata. U na E sposizione dei Vangeli figura nell’elenco dei testi di lin gua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , n° 63).
4 5 . S. Pant. 7 (1 0 0 ): (cc.
lr-62v )
A ndrea
U a n c ia , Eneide volgarizzata
(cf.
U a n c ia ,
Compilazione dell’Eneide) P a r o d i , I rifacim enti e le traduzioni ; S f g r e , Volgarizzam enti). Cart.; sec. X I V ex.; m m . 304 X 2 3 0 ; cc. I I, 64 (63-64 guardie), num. recente a m atita, num. ad inchiostro del sec. X V I alle cc. 1-62
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44
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
(del C. ?). Scrittura minuscola cancelleresca di una sola mano. Nelle prime cc. letterine iniziali decorate con filettature a penna. N ote marginali del C. alle cc. Ir e 2r; a c. 61 v , nel margine inf., su rasura, si legge di mano del sec. X V I (del C. ?): di Celso Cittadini-, più in basso, di mano del medesimo, titolo dell’opera: Virgilio in -prosa. N el margine inf. della c. Ir, di mano del sec. X V I I I : Dom us S.ti P an -
taleonis P P . Schol. Piarum . E x haereditate F rancisci de Rubeis. b egatura recente in pergamena bianca che ha sostituito quella in pergamena tinta in verde del sec. X V I I , deteriorata e inutilizzabile, di cui sono superstiti le cc. I, 63, 6 4 che presentano la filigrana « corona e stella ». U n Volgarizzatore dell’Eneide di Virgilio figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , n ° 75).
4 6 . S . Pani. 8 (1 0 1 ): 1 (cc.
2rA -131vA )
D ante
A l ig h ie r i ,
Divina
Commedia
(ine.
col v . 113 del I canto. Alle cc. 86r-89r, tra la seconda e la terza cantica, sono inseriti i due canti anonimi D e usurariis e D e gu-
losis editi da G io r g i , Aneddoto di un codice, pp. 216-9). 2 (cc. 132rA-133vA) B o so n e d a G u b b io , Versus rithmici super expositionem totius Comedie (cf. M a z z a t in t i , Bosone da Gubbio). 3 (c. 133vB) G io v a n n i d e l V ir g ilio [?], Versus editi de morte Dantis; ine. Teologus Dantes nullius dogmatis expers.
4 (cc. 134r-136r) D a n t e A l ig h ie r i , Canzoni. Poscia c’ amor del tutto m ’ à lasciato. I o son venuto al punto della rota. E m ’increscie di me sì duramente. L a dispietata mente che pur mira. Tre donne intorno al cor m i son venute. A m or da eh’et conven pur ch’io m i doglia. 5 (c. 136r) G u id o Ca v a l c a n t i , Canzone. Donna me prega per ch’ i
voglio dire (cf. Ca v a l c a n t i , L e Rim e, p. 8). 136r-136bis.v) D a n t e A l ig h ie r i , Canzoni. V oi ch’entendendo il terzo d e l movete. Così nel mio parlar non gli esser aspro. Doglia m i reca nell’orecchie ardire.
6 (cc.
7 (cc.
137r-141v).
(alle cc.
I d .,
Epistula
missa
ad
137r-140r in versione italiana,
Regem
alle cc.
Romanorum 140r-141v
in
versione latina; ed. in facsimile da S c h n e id e r , Dantes B riefe). 8 (cc. 142r-143v) I d ., Epistola ai re e principi d ’Italia (ed. facsimile da S c h n e id e r , Dantes Briefe).
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in
III. Fondo S. Pantaleo della Biblioteca Nazionale di Roma
45
9 (cc. 144r-146v) I d ., Canzoni e sonetti. Parole mie che per lo mondo
andate. 0 dolci rime che parlando andate. A m or che nella mente mi ragiona. L e dolci rime d ’amor ch’io solia. A m or che muovi tua virtù dal cielo. Io sento si d’amor la gran possanza. A l poco giorno e dal gran cerchio d’ombra. A m or tu vedi ben che questa donna. Donna pietosa di novella etade. Donne c’ avete intelletto d ’amore. M em br.; sec. X I V , min. 290 X 222; cc. II (cart.), 147, num. anti camente ad inchiostro per 146 essendo ripetuto il n. 136; mutilo in principio. Scrittura cc.
134r-147v
a
minuscola cancelleresca di tre mani su 2 coll.,
piena
pag.
Titoli
rubricati,
iniziali
minori
deco
rate in rosso e azzurro; a c. 43r iniziale decorata, a c. 90r iniziale figurata. A lla c. 89rB si legge: E xpliciunt duo capitula [De usurariis e De
gulosis ] facta per alium quam per Dantem ; segue annotazione di mano del C.: quisquis ille fuerit senensis videtur fuisse absque dubio ex idiomate proprio. N el margine inf. della c. 2r, di mano del sec. X V I I I , nota di possesso: Dom us Sancii Pantaleonis P P . Schol. Piarum . E x haere-
ditate F rancisci de Rubeis. le g a tu ra recente in pergamena bianca che ha sostituito quella in pergamena tinta in verde del sec. X V I I assai deteriorata e inutilizzabile. U na D ivina Commedia figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , n° 7). b ib l . Il cod. è citato e descritto da C olomb d e B a t in e s , Biblio grafia dantesca, II, n. 38 8 ; M o o r e , Contributions, pp. 6 3 9 -4 0 ; M o r pu r g o , L e opere volgari .. . Supplemento, n. 2 9 3 ; P et r o c c h i , L ’antica tradizione, p. 277; Geschichte der Textùberlieferung, I I , p. 459; M ostra di codici ed edizioni dantesche, p. 4 9 ; da P e t r o c c h i in A l ig h ie r i ,
La Commedia secondo l ’antica vulgata, p. 549.
4 7 . S. Pant. 9 (1 0 2 ): 1 (cc. pp.
lrA -34rB ) 4 6 8 -5 2 4 ;
Leggenda di S.
Girolamo
Z a m b r in i , Leggenda
di
(cf. Ca v a l c a ,
Vite,
S. Jeronimo ).
2 (cc. 34vA -6 2 v B ) G iro lam o (S.), Epistola ad Eustochio (cf. Ca valca,
Volgarizzamento del Dialogo di S. Gregorio, pp. 355-438).
3 (cc. 63rA-99rB ) frate
Agostino
A gostino da
(pseudo), Sermoni volgarizzati da
Scarperia
(cf. A u g u st in u s
(pseudo),
Vol
garizzamento dei serm oni ).
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46
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini 4 (cc. 100rA-129vB) A g o s t in o (S.), Libro della vita cristiana; ine.
A n im a christiana per quante volte tu ti senti tentare di tentatione (per il testo latino cf. P .L ., X L , 1031). 5 (cc. 130rA-151rB) Leggenda di S. Paolo; ine. Questo nome P a -
volo fue interpretato (dalla c. 134 è un volgarizzamento della leggenda di S. Paolo di Iacopo da Varazze; cf. I a c o p o d a V a razze,
Leggenda, p. 371 sgg.).
6 (cc. 151vA -152rA) G ir o l a m o (pseudo), Orazione (ed. D e L u c a in Prosatori minori, p. 1210). 7 (cc. 152vA -185rA) Sermone et trattato contra molti difecti di molti che paiono et sono trovati buoni et spirituali della infra scritta epistola di sancto Pavolo apostolo la quale mandò ad quegli di Ghalathas; ine. Fratres si vivimus spiritu et ambulamus. [Segue:] Expositione in volghare della predetta epistola secondo frate Simone da Grascia; ine. L o beatissimo apostolo Pavolo ve
dendo nella chiesa di D io. 8 (cc. 190rA-300rB) C a t e r i n a r in a
(S.) d a S i e n a , Lettere (cf. C a t e
(S.) d a S i e n a , Lettere, in cui il cod. figura citato a p. X L I
del t. I). Cart.; sec. X V ; m m . 282 x 212; cc. I I , 302 (301-302 guardie), num. recente a m atita che ripete il n. 3 6 ; num. del C. (1-44 =
1-34
della num. a matita) da cui risulta che anteriormente all'attuale num. mancava un quinione (cc. 11-20). Scrittura personale di tipo mercan tesco di unica mano su 2 coll. Alcune note marginali di mano del C. A c. Ir nel margine inf. nota di possesso: Dom us Sancii Pantaleonis P P . Scholarum P iarum ex haere-
ditate Francisci de Rubeis. Legatura moderna in pergamena bianca, che ha sostituito quella in pergamena tinta in verde, deteriorata e irre cuperabile, di cui restano le cc. I e 301 che presentano la filigrana « co rona e stella ».
4 8 . S. Pani. 10 (1 0 3 ): 1 (cc. lr-212v) Storia dal principio del mondo alla morte di Enea; ine. [ ...] ta e Adamo sì Ila righuarda e ssi Ile disse questa è delle
mie ossa e delle mie carne fatta (cf. M e y e r , H istoire ancienne, pp. 36-81) C). fi) È una redazione che fonde insieme una riduzione italiana dell’Histoire ancienne jusqu'à Cesar e II Fiore d’Italia di frate Guido da Pisa.
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III. Pondo S. Pantaleo della Biblioteca Nazionale di Roma
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2 (c. 213r) Volgarizzamento della bolla con cui Clemente V I in disse il giubileo per l’anno 1350 (1343, gennaio 27). Cari.; sec. X I V - X V ; m m . 285 X 205; cc. I, 220
(216-220 guar
die del sec. X V I I ) , num. recente a m atita che sostituisce quella ad in chiostro del sec. X V ; è invertito l ’ordine delle cc. 16 e 17. Mutilo in principio.
Scrittura mercantesca di carattere personale di una sola
mano da c. Ir a c. 212v (cf. T av . X X V I I I « ) , di altra mano da c. 213r a c. 215v. Titoli e iniziali dei capitoli rubricati. Alcune note marginali di mano del C. A c. Ir, nel margine sup., di mano del sec. X V I I I : Dom us Sanati Pantaleonis P P . Scholarum P ia ru m ; nel margine inf., della stessa mano: ex haereditate Francisci
de Rubeis. le g a tu ra moderna in pergamena bianca che sostituisce quella in pergamena tinta in verde del sec. X V I I , deteriorata ed irrecupera bile, di cui si conservano i fogli di guardia che presentano la filigrana « corona e stella ». b ib l .
Il cod. è citato da P a r o d i , I rifacim enti, pp. 166-70.
4 9 . S . Pani. 11 ( ¡ 0 4 ) : (cc. lr-160r) G io v a n n i B occaccio , h a Teseida. Cart.; sec. X V (a c. Ir: 13 settembre 1444); mm. 285 X 210; cc. II (sec. X V I I ) , c. 163 (161-163 guardie del sec. X V I I ) , num. recente a m atita, num. ad inchiostro di mano del copista (x). Scrittura di tipo mercantesco di una sola mano. N el margine sup. della c. Ir, di mano del C., titolo dell’opera in gran parte tagliato dal legatore e ripetuto più in basso. N el margine inf. della c. Ir, di mano del sec. X V I I I : Bibliothecae P P . Scholarum P iarum Sancii Pantaleonis ex haereditate F rancisci de Rubeis. Legatura moderna in pergamena bianca che sostituisce quella in pergamena tinta in verde, assai deteriorata e irrecuperabile, di cui sono superstiti le cc. I T I , 161-162 che presentano la filigrana «corona e stella». Una Teseide figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appen dice I I , n°. 13). b ib l .
Il cod. è citato da B r a n c a , Tradizione, p. 68.
(b In questa numerazione la c. 100 è tra le cc. 90 e 91, mentre tra le cc. 99 e 101 appare ripetuto il numero 91 e ciò per il fatto che il bifolio esterno del fascicolo (cc. 91 e 101) è stato cucito rovesciato e il copista, che aveva saltato sette strofe dopo la c. 91, le ha trascritte su un altro foglio al quale ha dato lo stesso numero.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
48
50. S . Pani. 12 (1 0 5 ): (cc.
lrA -1 0 3 v B )
F a z io
d egli
U b e r t i , Il
Dittam ondo (s’inter
rompe al lib. V I , cap. X I , v. 60). Cart.; sec. X V ;
m m . 287 X 22 5 ; cc. I I
(sec. X V I I ) ,
108
(108
guardia del sec. X V I I ) , num. recente a m atita, che ripete la precedente ad inchiostro del sec. X V . Scrittura di tipo mercantesco su 2 coll. Nei margini il C. ha tracciato passim alcuni richiami e date citate nel testo; alle cc. 21r e 40r ha sommariamente disegnato a penna due stemmi, con riferimento al testo; ha segnato inoltre la num. dei capi toli dividendoli per libri, fino al cap. 13 del lib. I I (c. 28r). N el margine inf. della c. Ir, di mano del sec. X V I I I , nota di possesso: Dom us Sancti
Pantaleonis P P . Scholarum Piarum . E x haereditate F rancisci de Rubeis. le g a tu ra moderna in pergamena bianca che ha sostituito la precedente legatura in pergamena tinta in verde del sec. X V I I , in cattivo stato di conservazione e irrecuperabile, di cui sono superstiti le cc. I I e 108 che presentano la filigrana « corona e stella ». U n Dittamondo figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , n° 34). b ib l .
Il cod. è citato dal C o r s i in U b e r t i , I l Dittamondo, I I , p. 118.
5 1 . S. Pant. 13 (1 0 6 ): (cc. lr-183r) Trattato d ’abbaco. Incomincia lo prolago dell’arte d’ arismetricha; ine. prol. Chon ciò sia chosa che tutti gli animali ragionali viventi ; (c. 2v) ine. Dichiarasi qui che cosa è arisme-
tricha. Arism etricha è una delle 4 arti liberale. Cart.; sec. X V ; m m . 280 X 196; cc. IV , 187
(184-187
guardie),
num. recente a m atita, num. ad inchiostro di mano del C. da c. 1 a c. 187 (10-201) (1). Scrittura mercantesca di una sola mano (cf. T av. X X V I a ) (2). Tavola dei capitoli, lombarde, titoli, tabelle, figure geome triche in inchiostro rosso. A c. Ir, nel margine inf., nota di possesso: Dom us Sancti Panta leonis P P . Scholarum P iarum . E x haereditate Francisci de Rubeis. Uegatura moderna in pergamena bianca. fi) Originariamente il codice era preceduto da un fase, bianco e ugual mente concluso da un fase, bianco; si presentava ancora in questa form a quando il C. ne numerò le carte; più tardi venne allontanato dal codice il fase, che lo precedeva mentre quello che lo concludeva venne diviso in due parti: 4 cc. (num. Cittadini 198-201) rimasero in fine e le altre (attuali I-IV num. a mati ta, cc. 203-206 num. Cittadini) vennero collocate al principio del codice. Ca duta di 3 cc. fra c. 150 e c. 151, altra lacuna di 2 cc. tra c. 154 e c. 155. (2) fi il medesimo copista del ms. S. Pant. 75 (n. 53), cf. Tav. X X V I6 .
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5 2 . 5 . Pant. 14 (1 0 7 ): 1 (cc. lr-195v) L o ren zo d i I acopo d e g l i o b b iz i , Libro di Tapinello; ine. prol. Volendo condurre a -perfectione questa mia isto
ria la quale collo aiuto et favore del sommo monarcha etterno Iddio intendo prin cipiare ; ine. P er rispetto che io truovo nelle storie franzesi recitate da Tur pino una vagha leggiadra bella et gientile istoria poco o forse niente nota a nessuno latino. 2 (cc. 196r-197r) I d ., Rime
(ed. D e
R o b e r t is ,
D ue altri testi,
pp. 118-21) 0). Cart.; sec. X V (a c. 195v: 29 marzo 1475-1 settembre 1476); Fi renze; m m . 273 X 20 3 ; cc. I V (sec. X V I I ) , 198 (198 guardia sec. X V I I ) , num. recente a m atita; num. del sec. X V a penna con correzioni coeve (2). Scrittura di tipo mercantesco di mano del volgarizzatore Lorenzo di Iacopo degli Obbizi, di cui si legge la sottoscrizione a c. 195v: F in ito el
libro dello ardito francho et forte chavalieri Tapinello figliuolo di Rinaldo el quale non so se mai di ghagliardia pari al mondo s’ ebbe et composto di linghua frarnese in linghua latina per me Lorenzo di Iacopo de gli Obbizi da Lucha benché nato el allevato a Prato di Toschana; fussi cominciato sotto gli anni del nostro signiori Giesu Christo dalla sua salutifera incarnatione 1475 adi 29 di marzo et finito adì prim o di settembre nel 1476 nella magnifica città di Firenze sotto al pontifichato del reverendissimo in Chri sto padre singniore et singnior Sixto per divina providentia papa quarto (cf. T av. V i l l a ) . N ote ortografiche e linguistiche di mano del C. sul margine di molte carte. N el margine inf. della c. Ir, di mano del sec. X V I I I , nota
Dom us Sancii Pantaleonis P P . Scholarum Piarum . E x haereditate F rancisci de Rubeis. Legatura moderna in pergamena bianca di possesso:
P) Autografi di Lorenzo degli Obbizi, recanti la sua sottoscrizione, sono anche altri codici conservati in biblioteche fiorentine: nella Biblioteca Nazionale (II, II, 32, già Magi. Cl. VI I , n. 259) si trova la Storia dei quattro cavalieri di Francia cui segue il poem a Tiburtino (cf. Mazzatinti, Inventari dei mano scritti, V i l i , pp. 145-6); nella stessa Biblioteca Nazionale si trova il Libro del Francho Malingnietto (Magi. Cl. V I n. 13; cf. MazzaTinTi , Inventari dei mano scritti, X I I , p. 130). Nella Biblioteca Laurenziana è invece conservato il Libro del valentissimo Arghuto figliuolo del danese Uggieri (Plut. L X I cod. X X ; cf. B andini, Catalogus codicum italicorum, pp. 249-50). (2) Nel rilegare, la c. 115 della num. antica è stata posta prima della c. 114; ugualmente, per errore del legatore, il fase. 19 è stato collocato prima del fase. 18.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
che sostituisce quella in pergamena tinta in verde del sec. X V I I , dete riorata e inutilizzabile, di cui è superstite la c. I V che presenta la fili grana « corona e stella ».
5 3 . 5 . Pani. 15 (1 0 8 ): 1 (cc. lrA -2 9 v B ) A l b u c a s is (1), Libro servidore di Bocasin; ine.
D isse l ’agregatore di questa opera da poscia (cf. T a b a n e l l i , A l b ica si, un chirurgo). 2 (cc. 30rA -40vA ) Dizionario di termini medici latini con i corri spondenti in volgare. 40vB -94rB ) G io v a n n i M e s u e (2), 1 / antidot ario; ine. La prim a distinzione dell’antidatare di M esue si pone due parti (cf.
3 (cc.
per il testo latino M e s u e , Opera ; per redaz. simile in volgare cf. M e s u e , I libri di Gio. M esue). 4 (cc.
94vA -138rB )
Dizionario
di
termini
medici
arabi, greci,
latini. Cart.; sec. X V , m m . 200 X 176, cc. I I , 140, num. mecc. e a matita. Scrittura mercantesca di una sola mano (3) su 2 coll. (cf. T a v . X X V I 6 ) Spazio vuoto per le iniziali. Legatura in pergamena bianca. Alcune postille marginali del C. e titolo dell’opera di sua mano a c. 40 v. N el margine inf. della c. Ir nota di possesso di mano del sec. X V I I I : Dom us S. Pantaleonis P P . Scholarum Piarum . E x haere-
ditate F rancisci de Rubeis. b ib e .
Il c o d . è d e s critto d a G ia c o s a , M agistri Salernitani, p . 460,
n°. 46.
5 4 . S . P ani. 16 (1 0 9 ): 1 (cc.
lrA -44rB )
D o m e n ic o
Ca v a l c a ,
Dialogo
di S.
Gregorio,
mutilo di parte del cap. I del lib. I (cf. Ca v a l c a , Dialogo di S.
Gregorio).
6) Latinizzazione del nome arabo al-Zahràwi, A bu '1-Qàsim. (2) Volgarizzamento del nome arabo Y ahyà Ib n Màsawaìh. (3) È il medesimo copista del ms. S. Pani. 13 (n° 51), cf. Tav. X X V I « .
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51
2 (cc. 48rA -73vB ) Fiore di virtù, mutilo in principio e in fine; ine. [ . . . ] rare la morte considerando che le cose di questo mondo
erano niente (cf. Co r t i , L e fonti del F iore). Cart.; sec. X V ; cc. I, 73, num. recente a matita. Composito di due pezzi. 1 (cc. 1-47; a c. 44r: 16 agosto 1431); Santa Fiora; mm. 284 X 21 0 ; num. antica a penna (1-48) che comprende nel computo anche la c. I (guardia). Scrittura semigotica di una sola mano su 2 coll. A c. 44r sottoscrizione del copista: F in isce el quarto libro del dyalogo di
san Gregorio scripto nel terra di Sancta F iora per me Pietro di Giovanni Cechini et compiuto adì X V I d’agosto M C C C C X X X I Indict. V I I I I . 2 (cc. 4 8 -7 3 ); m m . 280 x 21 4 ; num. antica a penna (2-28).
Scrittura
cancelleresca di una sola mano. Alcuni disegni a penna che illustrano il testo da c. 50v alla fine. F a numerazione a penna del primo pezzo e le note marginali sono di mano del C. N el margine inf. della c. 5r nota di possesso di mano del sec. X V I I I : Dom us Sancii Pantaleonis P P . Scholarum Piarum . E x
haereditate Francisci de Rubeis. le g a tu ra moderna in pelle marrone che ha sostituito quella in pergamena tinta in verde del sec. X V I I di cui, neH’interno del piatto anteriore, è stato incollato il dorso. U n Volga-
rizzator de’ Dialogi di S. Gregorio e un F iore di virtù figurano nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I, nn. 68,48). b ib l .
Il cod. è citato da M a t t io l i , F ra Giovanni da Salerno, p. 216.
5 5 . S. Pant. 17 (1 1 0 ): (cc.
lr-64r)
D om en ico
Ca v a l c a , Disciplina degli spirituali
(cf.
Ca v a l c a , D isciplina) per questa ed. (1757) il B o tt a r i ha uti lizzato il cod., cf. p. X V I I I ) . Cart.; sec. X I V ;
m m . 296 X 20 5 ; cc. I I
guardie sec. X V I I ) , num. recente a matita, sec. X V
(sec. X V I I ) , 66 (65-66 num. ad inchiostro del
(1-64). Scrittura minuscola cancelleresca di una sola mano.
A c. Ir, nel margine inf., stemma del C. tracciato a penna. Segue, di mano del sec. X V I I I , la nota: Dom us Sancii Pantaleonis P P . Scho
larum Piarum . E x haereditate F rancisci de Rubeis (cf. T av. V lla ) . Le gatura recente in pergamena bianca che sostituisce quella in perga mena tinta in verde del sec. X V I I , deteriorata e inutilizzabile, di cui sono superstiti le carte di guardia con filigrana « corona e stella ». U na
D isciplina spirituale del Cavalca figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice II, n°. 39). b ib l .
Il cod. è citato da M a t t io l i , Fra Giovanni da Salerno, p. 217.
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52
Da biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
5 6 . S. Pan i. 18 (1 1 1 ): 1 (cc. lrA -53rB ) D om enico Ca v a l c a , Medicina del cuore ovvero trattato
della
pazienza
(cf.
Ca v a l c a ,
M edicina
del
cuore,
ed. 1756; I d ., ed. 1838. Per queste edd. è stato utilizzato il cod., rispettivamente citato a p. X sgg. e a p. X I I sgg.). 2 (cc.
5 3 v A -83v A )
valca
I d .,
D isciplina
Da
degli
disciplina
spirituali,
degli
ed.
spirituali (cf. Ca
1757;
I d .,
ed.
1838.
Per queste edd. è stato utilizzato il cod., rispettivamente citato a p. X V I I I sgg., e a p. X 3 (cc. 85rA-96rA ) valca,
[?],
Id .
sgg.).
Trattato
delle
trenta
stoltizie
(cf.
Ca
D isciplina degli spirituali, ed. 1757, pp. 203-67).
4 (cc. 96r-99r) I d ., Trenta sonetti (cf. Ca v a l c a , D isciplina degli
spirituali, ed. 1757, pp. 268-99). 5 (c. 99r) Alcuni detti dell’abate Macario; ine. D isse l ’abate M a c
ellano se per volere riprendare. 6 (c. 99v) T rattatalo mutilo in fine che s ’intitola: Come la per sona si diè aparecchiare quando si vole chumunichare; ine.
Im agina tu che sse del numaro de’ christiani. Cart.; sec. X I V ex; m m . 3 00 X 2 0 0 ; cc. I I (sec. X V I I ) , 100 (100 guardia sec. X V I I ) , num. recente a m atita; alle cc. 1-99 num. a penna in cifre romane del sec. X V nel margine est. sup., in alcune cc. tagliata dal legatore. Scrittura semigotica di due mani su 2 coll. Alcune note marginali del C. di mano del quale è anche il titolo dell’opera nel margine sup. della c. 5 3 v : Della D isciplin a de’ Religiosi
o della spirituale. Nel margine inf. della c. Ir, di mano del sec. X V I I I , nota di possesso: Domus Sancii Pantaleonis P P . Scholarum Piarum .
E x haereditate Francisci de Rubeis. Degatura moderna in pergamena bianca che ha sostituito quella in pergamena tinta in verde del sec. X V I I , deteriorata e inutilizzabile, di cui sono superstiti le cc. I -I I e 100. A c. I filigrana « corona e stella ». U na M edicina del cuore e una D isciplina spirituale del Cavalca figurano nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , nn. 41, 39). b ib l . Il cod. è citato da M orptxrgo, L e opere volgari. . . Supple mento, n. 293 e da M a t t io l i , F ra Giovanni da Salerno, p. 217.
57. S. Pant. 19 (1 1 2 ): 1 (cc. lr-v) Chonfessione capitolatta al modo de la Comedia di D antte di fra Giovanni di Neri de l’ordine terzo di messer S. Franciesscho; ine. A ve reina ecielsa umile e p pia / piena di grazia e di divino amore.
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53
2 (c. lv ) Ballata; ine. Uno sparviere gentile di penna sano. 3 (c. 2r-v) Serie di elenchi di carattere catechistico (sacramenti, peccati, opere di misericordia). 4 (c. 3r) Ballata; ine. 0 vaga damigella onesta e p ia (cf. M o rpu rg o ,
L e opere volgari . . .
Supplemento, I I , n. 4 5 5 ).
5 (cc. 3v-14r) G io v a n n i D o m in ic i [?], Sermoni, nel ms. col titolo, di mano del C .: Sermone su quelle parole di Christo « Caro mea vere
est Cibus », di fra Giovanni D om inici 1402; ine. Caro mea vere est cibus. Vegendo in Jesu Christo che tutti gl’uom ini del mondo nostro. 6 (cc. 15v-22r) G io v a n n i D o m in ic i [?], Sermone del Sabato Santo [sermone sull’epistola di S. Paolo ai Colossesi, I I I , 3]; ine. M ortus
est Cristus et vita vestra abschondita est chum Christo in Deo. In epistola hodierna m orti in verità siete coll’anima vostra. 7 (c. 22r-v) I ac o po n e d a T o d i [?], Baude; ine. Ghoditi ghodi nella
pena ghodi / ghodi di mal pastura (cf. TENNERONI, In izii di an tiche poesie, p. 119; F r a t i , Giunte agli « In iz ii di antiche poesie », I I , p . 20 2 ). 8 (cc. 22v-23r) B ia n c o d a S i e n a , Dande; ine. Chi vuol venire a
vera libertà (cf. Laudi spirituali del B ianco da Siena, pp. 175-6, n. B X X X ; T e n n e r o n i , cit. p. 81). 9 (c. 30r-v) Appunti presi durante le prediche tenute il 13 febbraio e il 2 marzo 1403 da G io v a n n i D o m in ic i in S. Maria Novella; nel ms. col titolo: A l nome di D io a di X I I I di febraio 1403 fu ’l prim o dì di quaresima mercholedì e predichò a Santa M a ria N o-
vela fra Govanni Dominici-, ine. D el digiuno contro al pecatto dela gola per lo quale nostre giente. 10 (cc. 31r-77v)
Trattato
di carattere morale-didascalico,
mutilo
in principio; expl. chiari e lucenti sie sengnio di buanna [così]
natura e di bene costumata. A m en A m en Am en. Qui finiscie i libro d’Arisstotille. Cart.; sec. X V ; m m . 295 X 22 0 ; cc. I I , 79, num. recente a matita; n um . a penna varia del sec. X V I , dalla quale risulta che il codice è composito. Bianche le cc. 23v-29v. Scritture mercantesche personali di più mani. D a
c. 31r alla fine iniziali calligrafiche in rosso e titoli
rubricati. D i mano del C., oltre al titolo a c. 3v , annotazioni varie e po stille derivanti dal confronto con testi di altri autori o con altre reda zioni. A c. Ir, nel margine inf., di mano del sec. X V I I I nota di pos sesso: Dom us Saneti Pantaleonis P P . Scholarum Piarum . E x haereditate
Francisci de Rubeis. Legatura recente in pergamena bianca che ha sosti
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
tuito quella in pergamena tinta in verde, di cui restano le carte di guardia con la filigrana « corona e stella ». 5 8 . S . Pan i. 20 (1 1 3 ): (cc. lr-101v) M . T u ll io Cic e r o n e , Pistole tradocte in volgare da Piero di Marco Parenti (*) a Ifionardo di Benedetto Strazi; ine.
M . Tullio Cicerone a Publio Lentolo -proconsolo salute. Benché con tutto el mio sforzo, et ogni mio debito (2). Cart.; sec. X V ; mm. 290 X 270; cc. I I guardia
sec.
X V II),
num.
recente
a
(sec.
m atita.
X V II),
Scrittura
104 italica
(104 di
una sola mano. A c. Ir letterina aurea miniata e decorata; a c. 4r nel l’iniziale B è miniato il busto di un retore in abito rosso; nella stessa c. fregio floreale in più colori e oro nei margini sup. e in t.; nel margine ini. stem m a tra due putti con arma erasa in cui si possono forse rico noscere le mezze lune dei Piccolomini; miniatura fiorentina della se conda m età del sec. X V . Annotazioni filologiche del C. nei margini est. di alcune carte. N el margine inf. della c. Ir nota di possesso del sec. X V I I I : Domus
Sancti Pantaleonis P P . Scholarum Piarum . E x haereditate Francisci de Rubeis. Legatura recente in pergamena bianca che ha sostituito quella in pergamena tinta in verde del sec. X V I I , deteriorata e quindi inuti lizzabile. Epistole di Cicerone figurano nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , n° 93). 5 9 . S . Pani. 21 (1 1 4 ): 1 (cc. 5r-63r) G io v a n n i B occaccio , Il Corbaccio, mutilo in prin cipio e lacunoso. 2 (c. 63v) Cinque sonetti; A m ai amor a me venir mo
a tondo. I n qual parte del cielo in quale è dea (cf. P e t r a r c a , Rim e, p. 278, n. 159). I n ira al celo al mondo e a la giente. L ’ ochio del tuo bel viso o mio Signore. Solo cacciando un dì come amor volle (cf. canzoniere, p. 99, n. 90).
C o n t i (de’) Giusto, I l
(1) Del fiorentino Piero di Marco Parenti (1450-1519) si conoscono una Storia d'Italia del sec. X V I (Fondo Cappugi della Bibl. Naz. di Firenze) e i volgarizzamenti del Cane di L. B. Alberti e dell’Orazione di D. Acciaioli a Sisto I V (cf. K ris TELLER, Iter, I, pp. 110-1; cf. anche l’introduzione dell’ope retta P a r en ti , Delle nozze di Lorenzo). (2) Le lettere contenute nel cod. corrispondono nell’ed. latina del Müller (Cicero , Scripta, pt. I l i ) : I (1,3); II (2,4-6,14); II I (9-11,13); IV (1-15); V (12-19,21); V I (1-7,9-11,13-15,21); V II (1,3); X (1-4).
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Cart.; sec. X V ; m m . 278 X 190; cc. I I (sec. X V I I ) , 66 (64-65 guar die sec. X V I I ) ; num. recente a matita. Scrittura di tipo semigotico di una sola mano (cf. T av. X X X b ) .
L,a numerazione del C. dalla c. 3 è stata in gran parte tagliata del C .: I l Laberinto d’A m ore di m. Giovanni Boccacci. I l Corbaccio di m. Giovanni Boccacci.
dal legatore. A c. Ir titolo dell’opera di mano
A c. 5r, nel margine interno, nota del C.: fu stampata in Venetia 1583 (1).
Gioliti. Il primo fascicolo è stato ricostruito dal C. che ha sostituito le carte cadute (1,2,3,4,7,9) con bifolii sui quali ha riscritto parte del testo mancante. N ei margini frequenti note di varianti al testo e ag giunte di mano del linguista. N el margine inf. della c. 3r nota di pos sesso di mano del sec. X V I I I :
Bibliothecae P P . Scholarum Piarum
Sancii Pantaleonis ex haereditate Francisci de Rubeis. le g a tu ra moderna in pergamena bianca che ha sostituito quella in pergamena tinta in verde del sec. X V I I di cui sono superstiti le cc. I e 64 che presentano la filigrana « corona e stella ». È con ogni probabilità il Laberinto d’amore che figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , n ° 6). BiBp. Il cod. è citato da N tjrm eea , M anuscrits et éditions du Cor baccio, p. 104, da B r a n c a , Tradizione, p. 26 e figura in B occaccio ,
I l Corbaccio, p. 26.
60. S . Pani. 24 (4 2 ): 1 (cc. lr-26v) B e r n a r d o (S.), Il libro delle meditazioni (cf. B e r nardus
(S.), M editazioni).
2 (cc. 27r-30v) I d ., L,a caccia dell’ anima, mutilo in fine (cf. B e r nardus
(S.), L a caccia).
3 (cc. 31r-86r) I d . (pseudo), fiibro della coscienza, mutilo in prin cipio; ine. disolata sarà percossa di confugione (cf. B e r n a r d u s (pseudo), Volgarizzamento del trattato; Prosatori minori, pp. 703-19). M em br.; sec. X V ; m m . 228 X 165; cc. I (cart. sec. X V I I ) , 87, num. recente a matita. Scrittura semigotica di una sola mano. Palinsesto tutto il codice, su carte da codici e documenti del sec. X I V (cf. T av . X X I I ò ) . Iniziali dei capitoli alternate in rosso e azzurro, maiuscole rilevate d ’oro. Del C. sono le frequenti note marginali di carattere linguistico e la nota nel margine inferiore della c. 31r: 5 . Bernardo della Coscienza
manca la prim a carta·, nel margine interno della stessa carta il C. ha (l) 1 /edizione non risulta in B ongi, Annali.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
annotato i segni convenzionali ed il corrispondente significato. Nel margine inferiore della c. Ir nota di possesso di mano del sec. X V I I I :
Dom us Sancii Pantaleonis P P . Scholarum Piarurn ex haereditate Francisci de Rubeis. le g a tu ra in pergamena tinta in verde. Un
Volgarizzatore del trattato di coscienza figura nell’elenco dei
testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice II, n° 88).
61. S . Pant. 25 (4 3 ): (cc. lr-80r) D om en ico Ca v a l c a , Specchio della croce (cf. Ca v a l c a ,
Specchio di croce). M em br.; sec. X V ; m m . 232 x 160; cc. I l i (cart. sec. X V I I ) , 83 (81-83 cart. sec. X V I I ) , num. recente a m atita. Scrittura di tipo semi gotico di due mani (A : cc. lr -5 0 v ; B : cc. 51r-80r). N el margine sup. della c. Ir una mano del sec. X V ha scritto a penna in caratteri cor sivi: S i quis vult scire cui liber pertinet iste in E nnoli [così] est natus
Angelus est ipse vocatus. S i quis. A c. Ir titolo dell’opera: Specchio della Croce di M esser Jacomo Cavalca di mano del C., che ha anche numerato a penna i capitoli nel margine est. in cifre arabe e ha scritto una breve nota al testo a c. 56r. N el margine inf. della c. Ir, su rasura, si legge la nota di possesso di m ano del sec. X V I I I : Domus Sancii Pantaleonis P P . Scholarum Piarum .
E x haereditate Francisci de Rubeis. Legatura in pergamena tinta in verde del sec. X V I I , con titoli e fregi in oro sul dorso. U no Specchio di croce figura nell’elenco dei testi di lingua appar tenuti al C. (cf. Appendice I I , n° 42). 6 2 . S. Pant. 27 (4 5 ): (cc. lrA -1 8 1 vA ) Sim o n e F id a t i d a Ca s c ia , Gli evangeli del Beato Simone da Cascia esposti in volgare da frate Giovanni da Sa lerno (il testo dei Vangeli è quasi completamente eraso in tutto il codice). M em br.; sec. X I V ,
m m . 225 X 160; cc. I l i
(cart. sec. X V I I ),
186 (184-186 guardie cart. sec. X V I I ) , num. recente a matita, tracce di altra num. ad inchiostro più antica. Scrittura semigotica di una sola mano su 2 coll. Iniziali decorate a penna. A c. 182v nota di possesso di mano del sec. X V - X V I : Questo libro si è d i M archo di Domenico di
N ieri rigattere el quale si chiama e libri de vangeli sonii evangelii e le pistole tucte di tucto l’ anno ma non sono già per ordine. A c. 183r, su rasura, altra nota di provenienza del codice (sec. X V ) : libro de vangelio
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che fu già del convento di santo Donato di Scopeto, cui segue in corsivo la nota di possesso: ogi ene di M arco di Dom enico di N eri. D a c. Ir a c. 75r varie annotazioni filologiche marginali di mano del C. di cui è anche la numerazione ad inchiostro nel margine sup., in parte tagliata dal legatore (cf. T av. X X I V b ) . Nel margine sup. della c. Ir si legge ancora il titolo dell'opera scritto dal C.: Tesoro de poveri
di fra
Gio. da S a le r n o ...
A
c.
183v nota
autografa
di
possesso:
I o Celso Cittadini com prai questo libro da Fabio P a u lin i rivenditor di libri vecchi a dì 20 luglio 1602 in Siena. Nel margine inf. della c. Ir nota di mano del sec. X V I I I : Dom us Sancii Pantaleonis P P .
Scholarum
P iarum ex haereditate Francisci de Rubeis. fregatura in pergamena tinta in verde del sec. X V I I , con titoli e fregi in oro sul dorso (cf. T a v . X D # ) . Delle Annotazioni sopra i Vangeli figurano nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice II, n ° 71). b ib l .
Il cod. è citato in F i d a t i , Gli Evangeli, p. ix .
6 3 . S. Pant. 28 (4 6 ): 1 (cc. lr-107v) D om en ico Ca v a l c a , V ita di S. Girolamo (cf. Ca
Vite p. 468 sgg.).
valca,
2 (cc. lllr -1 1 3 v ) G iro lam o (S.), Epistola ad Asella (cf. H ie r o (S.),
nym us
Le
lettere,
n. 4 3 ; cf.
Clavis Patrum Latinorum,
n. 620). 3 (cc. 113v-148r) I d . (pseudo), Da regola delle monache (cf. H ie ronym us
(pseudo), N orm a ;
per il testo latino cf. P L . X X X ,
391). 4 (cc. 148v-157r) G iro lam o (S.), Epistola a Rustico (cf. H ie r o nym us
(S.), L e lettere, n. 101; cf. Clavis cit., n. 620).
5 (cc. 157r-176v) I d ., Dibro dell’ammonizione di S. Girolamo a Santa Paula grandissima matrona romana sua divota (cf. Ca valca, g li
Opere edite, pp. 8 3 -2 6 9 ; il cod. è stato utilizzato dal G i
per questa ed.).
6 (cc. 117r-206v) I d . (pseudo), Epistola [di P el ag io ] a Demetriade volgarizzata da M . Zanobi
(cf. H ie r o n y m u s
(S.)
apocr., D ei
fondam enti ; per il testo latino cf. P .L ., X X X , 15). 7 (cc. 207r-229v) I d . (pseudo), Volgarizzamento dell’epistola [di M a s sim o d i
T o rino ] «ad amicum aegrotum» (cf. per il testo latino
P .L ., X X X , 6 2 ); ine. Benché io certissimamente abbia conosciuto la tua experientia non avere.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini 8 (cc. 223v-229v) G iro lam o (S.), Volgarizzamento dell’epistola ad Eliodoro (per il testo latino cf. P .L ., X X I I , 547); ine. Cum quanto
amore et studio io m i sformai che tu et io insieme dimorassimo. M em br.; sec. X V ; mm . 218 X 155; cc. I l i (cart. sec. X V I I ) , 232 (230-232 guardie cart. sec. X V I I ) , num. recente a matita. Scrittura semigotica di mani diverse. Titoli rubricati e iniziali decorate in rosso e azzurro. A c. 9r, nell’iniziale, miniatura raffigurante Eusebio che scrive e fregio zoomorfo lungo i margini sup. int. e inf. Annotazioni marginali autografe del C. N el margine inf.
della
c. Ir nota di possesso di mano del sec. X V I I I : Domus Sancii Panta-
leonis P P . Scholarum Piarum . E x haereditate Francisci de Rubeis. Le gatura in pergamena tinta in verde del sec. X V I I . U na Vita di S. Gi rolamo e un Volgarizzator delle pistole di S. Girolamo figurano nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , nn 56, 84).
6 4 . 5 . Pant. 30 (7 6 ): (cc. lr-90v) I acopo n e d a T o d i , Laudi (cf. M a z z a t in t i , A lcu ni
codici delle rime, pp. 3 3 -4 ; D i B e n e d e t t o , P er un’ edizione delle Laude, pp. 262-81). M em br.; sec. X V ; m m . 280 X 198; cc. I I
(cart. sec. X V I I ) , 92
(91-92 guardie cart. sec. X V I I ) . Scrittura gotica libraria di una sola mano. Legatura in pergamena con scritta color seppia sul dorso del sec. X V I I - X V I I I . Note marginali del C. in gran parte derivanti dal confronto con altro esemplare, come risulta da una nota del medesimo a c. 9r: in alio
meo codice non extant. N el margine inf. della c. Ir nota di mano del sec. X V I I I : Dom us Sancii Pantaleonis P P . Scholarum P iarum ex haeredi
tate Francisci de Rubeis. Filigrana « corona e stella » nei fogli di guardia. U n Libro di laude di fra Iacopo da Todi figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , n° 47). b ib l .
Il cod. è citato da T e n n e r o n i , In izii di antiche poesie, p. 18.
6 5 . S. Pant. 32 (1 6 ): 1 (cc. lr-23r) Sim o n e F id a t i d a Ca sc ia [?], Esposizione sopra il Vangelo delle vergini; ine. (Vang.) D ix e Iesu a li suoi discepoli:
I l regno del cielo è sim ile ; ine. (Esp.) P er non multiplicare troppe parole exporrem o questo vangelio.
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2 (cc. 23r-32v) Trattato a lode e commendazione della verginità; ine. P erciò che lo sposo commendando la sua sposa ne la canti
ca dice ch’ella è come giglio. 3 (cc. 32v-85r) G iro lam o (S.), Epistola ad Eustochio vergine di Rom a (cf. Ca v a l c a , Volgarizzamento del Dialogo di S. Grego
rio, pp. 3 5 5 -4 3 8 ; per il testo latino cf. P .L ., X X I I , 394). 4 (cc. 85r-105r) I d ., Epistola a Demetriade vergine di R om a; ine.
Fra tutte le altre materie grandissime le quali da la gioventudine (per il testo latino D e servanda virginitate, cf. P .L ., X X I I , 1107). 105r-115r) I d ., Epistola a Reta; ine. L ’appostolo Paolo scrivendo a ’ Corinti et la rozza et nuova (per il testo latino, De
5 (cc.
institutione filiae, cf. P .L ., X X I I , 867). 6 (cc. 115v-164r) I d . (pseudo), Ra regola e il modo di vivere ad Eustochio e alle sue compagne (cf. H ie r o n y m u s (S.) apocr,
N orm a del vivere). 7 (cc. 164r-186r) D om en ico Ca v a l c a , R' ammonizione che santo Ieronimo mandò a santa Paula (cf. Ca v a l c a , Opere edite ed
inedite, pp. 130-2; per questa ed. il G ig l i ha utilizzato il cod.). 8 (cc. 186r-197v) G iro lam o (S.), Rettera a Furia; ine. Con molta
istantìa senpre m i preghi ch’io ti scriva (per il testo latino D e viduitate servanda, cf. P .L ., X X I I , 550). 9 (cc. 197r-206r) I d ., Epistola a Principia vergine; ine. Spessa
mente con epistole o P rin cip ia vergine (per il testo latino cf. P .L ., X X I I , 1087). 10 (cc. 206r-209r) I d ., Epistola a santa Marcella; ine. Nullo mi
riprenda se nele pistole nostre alcuni lodiamo (per il testo latino D e laudibus Asellae cf. P .L ., X X I I , 427). 11 (cc. 209r-212) I d ., Epistola a santa Asella; ine. Se io mi penso
che io ti possa remunerare o rendare grate (per il testo latino cf. P .L ., X X I I , 480). 12 (cc. 212v-230v) A g ostino
(S.), Rettera a Proba; ine. A ugu
stino epischopo servo di Christo et servo de’ servi di Christo (per il testo latino cf. P .L ., X X X I I I , 493). 13 (cc. 230v-234v)
G iro lam o
(S.)
apocr.,
Epistola ad Oceano;
ine. Soffronio Eusebio et Gieronimo Occeano loro salutano pre
ghimi (per il testo latino D e vita clericorum cf. P .L ., X X X , 288). 14 (cc. 234v-238v)
I d ., Epistola ad Oceano molto increpatoria;
ine. Quello albergatore che invita l ’etiopo lo quale di sua natura
è nero (per il testo latino cf. P .L ., X X X , 239-42).
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15 (cc. 238v-247v) G ir o l a m o (S.), Epistola a Eliodoro; ine. Con
quanto studio et amore io m i sforzai (per il testo latino cf. P .L ., X X I I , 547). 16 (cc. 247v-267v) I d . (pseudo), Volgarizzamento dell’epistola di Massimo
di Torino
Ad
amicum
aegrotum ; ine. Allonga che
certissimamente cognoscha per sperienza (cf. P .L ., X X X , 62). 17 (cc. 267v-270v) A g o s t in o (S.), Epistola a Felicita e a Rustico; ine. A la santissima et dilettissima madre Felicita et frate R u
stico (per il testo latino cf. P .L ., X X X I I I , 957). M em br.; sec. X V ; m m .
180 X 120; cc. I I
(cart.), 271
(270-271
guardie cart.), num. coeva in cifre romane ad inchiostro rosso, num. recente a m atita che ha omesso nel conteggio la c. X V I I I . Scrittura personale di tipo semigotico
(cf. T av. X X I I I b ) f1). Titoli, iniziali e
parafi! in rosso. Eegatura del sec. X V I I I in pergamena bianca. Molte note marginali di carattere linguistico del C. A c. Ir nota di possesso del sec. X V I I I : Domus Sancti Pantaleonis P P . Scholarum
Piarum . E x haereditate F rancisci de Rubeis. U n Volgarizzator delle p i stole di S. Girolamo figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice II, n° 84).
6 6 . S. Pant. 33 ( 3 ) : (cc. lr-96v) D o m e n ic o C a v a l c a , Volgarizzamento del Dialogo di S. Gregorio (cf. Ca v a l c a , Dialogo di S. Gregorio ; S e g r e , V o l-
garizzamenti, pp. 239-40). Cart.; sec. X V ; m m . 218 X 140; cc. I l i , 9 9 ; num. recente a ma tita che ripete la precedente ad inchiostro di mano del C. Scrittura di tipo semigotico, ricca di elementi corsivi, di una sola mano. Eombarde e titoli rubricati. Legatura in pergamena bianca del sec. X V I I I . Molte note marginali linguistiche e segni di richiamo a margine autografi del C., il quale ha anche trascritto sulla c. 97r il testo man cante, e nel verso della c. 9 6 ha annotato: manca una carta. N el mar gine sup. della c. Ir, di mano del sec. X V I I I , nota di possesso: Biblio-
thece P P . Scholarum P iarum Sancii Pantaleonis, cui segue, nel mar gine inf.:
Ex
hereditate Francisci
de Rubeis.
Un
Volgarizzator de’
f1) È della stessa m ano che ha copiato il cod. Chigi. M . V. 118, (n° 43), Tav. X X I I I a .
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61
Dialogi di S. Gregorio figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice II, n° 68). b ib l .
Il cod. è citato da M a t t i o l i , Fra Giovanni da Salerno, p. 217.
67. S. Pant. 35 (3 0 ): 1 (cc.
2r-79v)
D o m e n ic o
C a v a l c a , Medicina
del cuore ovvero
trattato della pazienza (*) (cf. C a v a l c a , M ed icin a ; per questa ed. (1838) il Bottari ha utilizzato il cod., p. 229 sgg.). 2 (cc. 79v-87v) I a c o p o P a s s a v a n t i , Esempi tratti dallo Specchio della vera penitenza (cf. P a s s a v a n t i , L o specchio ; un’antologia di esempi, estratti dal cod., è stata edita da D e D u c a in Prosa
tori minori, pp. 85-102). M em br.; sec. X I V ; m m . 162 x 121; cc. I (cart. sec. X V I I ) , 90 (90 guardia cart. sec. X V I I ) , num. recente a m atita, num. coeva ad inchiostro rosso (4-89) in cifre romane. Il bifolio costituito dalle cc. 8 8 -8 9 rappresenta il frammento di un fascicolo che in origine faceva probabilmente parte del codice e che, precedentemente alla legatura attuale, è stato impiegato come guardia; l’ultima faccia reca tracce d ’essere stata incollata nell’interno di un piatto posteriore. Scrittura semigotica di una sola mano. Dombarde e titoli rubricati. A c. Ir titolo e contenuto dell’opera di mano del C.: M edicina del cuore overo della Patientia di m.re Dom enico Cavalca da Vico P isano
de' Predicatori. Del modo di conservarsi nell’amor di D io c. 73. E sem pli tratti dal libro della vera penitenza c. 75. Del C. sono anche le rare e brevi nota del C .: a carta 51 (c. 54 della num. a m atita), dove continua il testo che s’inter
annotazioni marginali. N el margine inf. della c. 8 7 v
rompe a c. 8 7v. A c. Ir, nel margine inf., di mano del sec. X V I I I , nota di possesso: Domus Sancii Pantaleonis P P . Scholarum P iarum ex haereditate Francisci de Rubeis. Degatura in pergamena tinta in verde del sec. X V I I ;
dorso restaurato in pelle sul quale sono
stati
applicati
alcuni frammenti del dorso originale, con iscrizione e fregi in oro. Una
(*) Alle cc. 56v-57r si trovano due capitoli tratti dalle Vite dei Santi Padri (cf. Cavalca , Vite, pp. 64, 302). È una redazione che fonde in ima unica serie di capitoli il Trattato detta Pazienza del Cavalca e due capp. di un altro trat tato del Cavalca, pure edito dal Bottari (cf. Cavalca , Medicina, cit., p. 229 sgg.). I capp. II e II I di questo trattato corrispondono ai capp. X X V I I I e X X I X del cod. nel quale la successione dei capp. differisce da quella dell’ed. del Bottari, fondata sulla stampa fiorentina del 1490.
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62
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
M edicina del cuore e uno Specchio di penitenza figurano nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I, nn. 41, 20).
6 8 . S. Pani. 46 (7 2 ): 1 (cc. 2rA-53rA ) A l d o b r a n d in o d a S i e n a , L a Fisica, volgariz zamento di Zucchero Bencivenni. 2 (cc. 53rB -56vB ) I d ., Trattato della fisonomía, volgarizzamento di Zucchero Bencivenni (cf. A l d o b r a n d in o d a
Si e n a , L e re
gime du corps ; I d . Trattato della F ison om ía ; S chiaffine , Testi ,f iorentini , pp. 185-201). Cart.; sec. X V ; m m . 285 X 205, cc. 58 (57-58 guardie sec. X V I I ) , num. recente a m atita che ripete una num. ad inchiostro del sec. X V I X V I I . Scrittura mercantesca di una sola mano su 2 coll. Lombarde e titoli rubricati. A c. Ir nome dell’A . e titolo dell’ opera di mano del C.: La F isica del maestro Aldobrandino Gratiani medico da Siena volgarizzata dal
francese per Zucchero B encivenni da Fiorenza nel 1310. Alcune annota zioni marginali autografe del C. Nel margine inf. della c. 2r nota di possesso di mano del sec. X V I I I : Domus Sancii Pantaleonis P P . Scho-
larum P iarum ex haereditate Francisci de Rubeis. Legatura moderna in pergamena bianca, che ha sostituito quella in pergamena tinta in verde del sec. X V I I I , deteriorata e irrecuperabile, di cui sono super stiti le carte di guardia (57-58) che presentano la filigrana « corona e stella». U n Volgarizzator del Trattato di M edicina del Maestro A ldo
brandino da Siena figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice II, n° 66).
6 9 . S . Pant. 51 (7 7 ): (cc. lrA -9 2 v A ) G io v a n n i V il l a n i , Le istorie fiorentine (comincia col cap. V I del lib. I ; cf. V il l a n i , C ronica ; L u iso, L e edizioni
della « Cronica », pp. 279-315). Cart.; sec. X V
in.; m m . 280 X 210, cc. II, 95 (93-95 guardie),
num. recente a matita, num. ad inchiostro del sec. X V da cui risulta la caduta di 2 cc. in principio. Scrittura' semigotica di tipo documentario su 2 coll.: da c. 1 a c. 24 più ricca di elementi corsivi e di varie mani, più posata e di una sola mano da c. 25 a c. 92 (cf. T av. X X I X 6 ) . Legatura moderna in pergamena bianca.
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III. Pondo S. Pantaleo della Biblioteca Nazionale di Roma
63
Tra le cc. 30 e 31 foglietto applicato al margine int. con la nota, di mano del sec. X V I (Cittadini ?) : qui manca una carta ciò è la carta 32. Tra le cc. 86 e 87 un altro foglietto, scritto dalla stessa mano, segnala la mancanza di una carta: qui manca una carta (l). N el margine inf. della c. Ir, di mano del sec. X V I I I , nota di possesso: Dom us Sancii
Pantaleonis P P . Scholarum P iarum ex haereditate Francisci de Rubeis. U na Istoria overo Cronaca di Giovanni V illani figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I, n° 18).
70. S. Pani. 73 (4 7 ): 1 (cc. lr-60r) Leggenda di S. Caterina; ine. A l tempo de Diocle
tiano et M axim iano imperatori. 2 (cc.
60r-108r)
Leggenda
di
S.
Domitilla
Leggenda
di
S.
Eugenia
(cf.
Ca v a l c a ,
Vite
pp. 525-39). 3 (cc.
108-125r)
(cf.
Ca v a l c a ,
Vite,
pp. 628-37). 4 (cc. 125-132r) L a vita e la passione di S. A gata; ine. N el tempo
di Decio imperadore el quale faceva inquisitione. 5 (cc. 132r-138r) L a vita e la passione di S. Lucia; ine. Secundo
che se conta d’uno sancto martyre ch’ebbe nome H yppolyto. 6 (cc. 138v-144r) Leggenda di S. M arta; ine. N el tempo d’uno san
cto Propheta di D io eh’ebe nome Famulo. 7 (cc. 144r-150r) Leggenda di S. Orsola; ine. N el tempo che regnava
in Rom a uno imperadore el cui nome non era scripto (per redaz. simile cf. R a z zo l in i , Leggenda di S. Orsola). 8 (cc. 150r-157v) Leggenda di S. Margherita (cf. Ca v a l c a , Vite, pp. 387-93). 9 (cc.
158r-159r)
Leggenda di S.
Reparata
(cf. Ca v a l c a ,
Vite,
pp. 615-8). (Le leggende di S. Caterina, di S. Agata, di S. Lucia e di S. Marta si trovano in redazione diversa in Z a m b k in i , Collezione di leggende ; cf. anche B a t t e l l i , L e più belle leggende e M a n n i , Vite di alcuni santi). M em br.; sec. X V (a c. 159r: 2 luglio 1455); m m . 243 x 160; cc. II, 160, num. recente a matita. Scrittura antiqua di una sola mano. Titoli rubricati, iniziali in rosso e azzurro decorate con sottili filettature a
f1) Ma sia dal confronto del testo con redizione, sia dal controllo della antica numerazione ad inchiostro, non risultano lacune nel codice.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
64
penna; a c. Ir iniziale A miniata su fondo oro. Il codice è interamente palinsesto. A c. 60r nota marginale del C. N el margine inf. della c. Ir nota di possesso di mano del sec. X V I I I : Dom us Saneti Pantaleonis P P .
Scholarum P ianini. E x haereditate Francisci de Rubeis. le g a tu ra del sec. X V - X V I in pelle marrone con fregi impressi a secco, su piatti li gnei, restaurata. Leggende tratte dalle Vite dei SS. Pad ri figurano nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , n° 52).
71. S. Pant. 78 (5 0 ): 1 (cc. 2vA -78rB ) Fioretti di S. Francesco. 2 (cc. 78rB-106rB ) Esem pi e miracoli di S. Francesco. 3 (cc. 106rB-128vB) Considerazioni sopra le stimmate (*) (cf.
Fioretti . . .
pubblicati di nuovo da E . M a n z o n i ; I d . . . .
I
com
mentati da M . Ca s e l l a ; V i c i n e l l i , Gli scritti di S. Francesco ). M em br.; sec. X V ; m m . 227 x 155; cc. I l i (cart.), 131 (131 guardia cart.); num. recente a matita, num. a inchiostro del sec. X V I alle cc. 7-130. Scrittura di tipo semigotico, con ductus ed elementi corsivi, di una sola mano su 2 coll. A c. 7r iniziale decorata con fregio lungo il margine interno; letterine iniziali nel testo in rosso e azzurro alternate, con filettatura a penna; titoli rubricati. Legatura in pergamena del sec. X V I I I - X I X con titolo ad inchiostro color seppia sul dorso. Annotazioni
marginali
autografe
del
C.,
alcune
delle
quali
sono varianti dal testo, collazionato evidentemente con altro esem plare, mentre altre sono osservazioni di carattere linguistico. A c. l v
f1) A lcuni capp. dei Fioretti del codice non com paiono nelle edizioni a stampa confrontate e precisamente mancano i capp. indicati nel cod. con i un. X V I, X X X I I I , X X X I V , L IIII, LV, L V I. I primi tre capp. figurano anche nel cod. dei Fioretti della Biblioteca dei PP. di S. Isidoro a Rom a, segnato 1182 (cf. I Fioretti . .. pubblicati di nuovo da L. M an zo n i , p. 69); gli altri fanno parte della Vita di Frate Ginepro. I capp. L X I I -L X X X X V I I I , che contengono esempi e miracoli di S. Francesco, non figurano nelle edizioni moderne a stampa, ma si trovano con la stessa successione nel cod. Capponiano 168 della Biblioteca Vaticana (cf. I Fioretti, cit., p. 134). Essi figurano in buona parte neiredizione a stampa de I Fioretti ( I . G . I . 4054), indicata com e rarissima (probabilmente del 1470), posseduta dalla Biblioteca Nazionale di Palermo (cf. P en n in o , Ca talogo ragionato, p. 516) e dalla Biblioteca Corsiniana di R om a (segnatura: 51. E. 35).
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65
III. Fondo S. Pantaleo della Biblioteca Nazionale di Roma
breve elenco autografo di segni convenzionali usati dal C. nelle note marginali: /
parole o sanesi, o da notare
\
y
dubio di menda modo di parlar da notare
>
sententia
fosse •|· id est f
A c. 128v, di mano del C.: Scritto e composto per Frate Ugolino fo. 52,
57 I doppo il 1343 p. 73, c. 74. N el margine inf. della c. Ir stemma del C. A c. 2 v nota di possesso di mano del sec. X V I I I : Bibliothecae P P . Scholarum P iarum
Sancii Pantaleonis.
Ex
haereditate
Francisci
de
Rubeis. b ib l .
Il cod. è citato da M a n z o n i , D i una nuova edizione dei F io
retti, p. 116.
7 2 . 5 . Pant. 80 (5 4 ): 1 (cc.
lr-207v)
D o m e n ic o
Ca v a l c a ,
Volgarizzamento
del
Dia
logo di S. Gregorio (cf. C a v a l c a , Dialogo di S. Gregorio). 2 (cc. 207v-228v) I a c o p o P a s s a v a n t i , D o specchio di vera peni tenza [Alcuni esempi] (cf. P a s s a v a n t i , Lo Specchio). 3 (cc. 231r-249v) B o n a v e n t u r a (S.), Regola dei novizi (anche se con notevoli divergenze nella redazione cf. B o n a v e n t u r a
(S.),
L o Specchio della disciplina). Cart.; sec. X V ; m m . 226 X 145; cc. I l i , 252, num. recente a ma tita, che ha sostituito una num. del sec. X V I I in gran parte erasa. Scrittura semigotica di una sola mano. Betterine iniziali, titoli e paraffi rubricati. Alcune note marginali linguistiche e filologiche del C. nelle cc. 1-7 e in alcune carte successive. N el margine inf. della c. Ir, nota di pos sesso di mano del sec. X V I I I : Bibliothecae P P . Scholarum P iarum S. Pantaleonis ex haereditate Francisci de Rubeis. Begatura moderna in pergamena bianca che ha sostituito quella in pergamena tinta in verde del sec. X V I I , deteriorata e inutilizzabile, di cui è superstite la c. I che presenta la filigrana « corona e stella ». Uno Specchio di vera peni-
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
66
lenza e un Dialogo di S. Gregorio figurano nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , nn. 20, 68).
7 3 . S. Pant. 83 (6 1 ): (cc. lr-217v) Trattato dei fioretti della Somma del Maestruzzo. Questa è la som m a nobile de frati predicatori tratti tutti i fio retti; ine. D el sacramento in generale. Cap. I . Sacramento è di
sacra cosa sengno overo sacramento è visibile form a di visibile grafia
(per
redazioni
analoghe
cf.
P rin cipio
del Maestruzzo·,
Fram menti del libro V ). Cart.; sec. X V (a c. Ir: 18 settembre 1452); mm. 230 X 145; cc.218, num. recente a m atita. Scrittura semigotica di una sola mano fino a c. 216v (cf. T a v . X X V I I ) ; di altra mano è la c. 217. Iniziali, lombarde e paraffi in rosso, le g a tu ra moderna in pergamena bianca. Nel margine inf. della c. Ir, nota di possesso di mano del sec. X V I I I :
Dom us Sancti Pantaleonis P P . Scholarum Piarum . E x haereditate Francisci de Rubeis. U n Volgarizzatore della Somma Pisanella detta M aestruzza figura nell’elenco dei testi di lingua posseduti dal C. (cf. Appen dice II, n ° 51).
7 4 . S. Pant. 86 (5 8 ): (cc. lr-71r) C l a u d io T o l o m e i , Il Cesano (cf. T o l o m e i , I l Cesano) (l). Cart.; sec. X V I ; mm . 212 x 145; cc. I I , 7 3 ; num. recente a m a tita. Scrittura cancelleresca all’antica di una sola mano. Legatura m o derna in pergamena bianca. I
richiami al testo e le numerose note marginali sono autografe
del C. Si tratta di correzioni fondate sul testo dell’edizione a stampa o di correzioni ortografiche dello stesso C. ; sembra certo che egli non abbia utilizzato altri testimoni per il confronto (cf. R ajna , Quando fu com
posto « I l Cesano »?). D i mano del C. è anche la nota scritta su un fram mento applicato sul recto della c. I : Collationato per me Celso Cittadini
(x) Il cod. è indipendente dalla stampa del 1555 poiché è trascrizione da un esemplare diverso da quello usato dall’editore (vedi per es. la lacuna a p. 2). Anche un esame grafico indurrebbe a datare il codice tra il com pim ento della opera (1528-1529) e la metà del secolo (cf. R ajn a , Quando fu composto « Il Cesano »?).
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III. Fondo S. Pantaleo della Biblioteca Nazionale di Roma
67
col testo stampato in Venetia dal Giolito nel 1555 (1). H o trovato questo e quello in molti luoghi esser mendoso, ma più quello per haverlo ridotto a parlar fiorentino e cantra l ’uso del Tolom ei: in questo sono alcuni idio tism i pur contra la lingua di esso Tolomei, e mille scorrezzioni e pieno d’errori di stampa. A c. I I v (che ha sostituito la I a c. originale del 1° quinione) appunti in forma di lettera, scritti dal C. a Belisario Bulgarini, con osservazioni sulla lingua e sull’ortografia usata dal Tolomei (cf. T av. I). b ib l . Il cod. è cit. e analizzato da R a j n a in A l i g h i e r i , I l Trat tato « D e vulgari eloquentia », p . B X V I sg g .; da V a n n i n i , N otizie in torno alla vita e all’opera, p p . 4 5 -6 ; da S b a r a g l i a , Claudio Tolomei,
p. 204.
(l) Cf. B onGI, Annali, I, p. 460.
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IV B IB L IO T E C A U N I V E R S I T A R I A D I B O L O G N A
Nella prima m età del secolo X V I I I era ancora possibile trovare in vendita presso librai senesi codici appartenuti al Cittadini,
se il
P. Giovanni Crisostomo Trombelli (1697-1784) ne acquistò alcuni per sè e per la biblioteca del monastero di S. Salvatore presso Bologna, di cui fu Canonico Regolare e poi abate generale nel 1760 (x). In seguito alla soppressione delle corporazioni religiose i codici del monastero, come è noto, passarono nel 1866 alla Biblioteca Universitaria di B o logna. Ludovico Frati, che ne fu per oltre quarant’anni conservatore e bibliotecario li ha identificati nei codici del fondo italiano: 1791, 1789, 1554, 2070, 2650 (2). L ’esame a cui ora sono stati sottoposti ha con ferm ato la loro provenienza dalla biblioteca Cittadini. In quali precise circostanze il Trombelli abbia potuto effettuare l’ acquisto non è possibile per ora stabilire; fonte di eventuali notizie a riguardo potrebbe essere il carteggio eccezionalmente interessante del Trombelli raccolto in cinque grossi volum i manoscritti, conservati nella stessa Biblioteca con le segnature 2480, 2481, 2482, 2486 e 2487. Tale fittissima corrispondenza con letterati, eruditi e scienziati della epoca, più o meno illustri, in buona parte inedita, sottoposta a uno studio sistematico permetterebbe certamente una conoscenza più ap profondita dell’attività erudita e della figura del Trombelli di quanto non consentano le biografìe finora pubblicate e rivelerebbe forse parti colari, sinora sconosciuti, anche sulla provenienza di parte almeno dei suoi codici. Poiché una indagine di così vaste proporzioni non poteva essere inserita in questo lavoro, abbiamo limitato la ricerca ad una visione
(1) Per notizie sul fondo di S. Salvatore della Biblioteca Universitaria di Bologna cf. P r a t i , Indice dei manoscritti italiani, I, p. 6 e L au re n t , Fabio Vigili et les bibliothèques de Bologne, passim. (2) Cf. F r a t i , D i alcuni testi di lingua.
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IV. Biblioteca Universitaria di Bologna
69
rapida e saltuaria del materiale, nella speranza di incontrare elementi 0 indizi utili a localizzare o datare gli acquisti del Trombelli, ma il ri sultato è stato negativo (1). In possesso comunque di elementi di valu tazione e di confronto di maggiore autorità e ampiezza di quanto po tesse disporre Uudovico Frati, si è ritenuto opportuno esaminare anche 1 46 codici che, nel fondo italiano della Biblioteca Universitaria, furono certamente acquistati dall’abate Trombelli (2), allo scopo di rinvenire tracce della raccolta Cittadini; ma in nessuno di essi abbiamo rilevato elementi che ne potessero provare tale provenienza. In modo analogo abbiamo svolto la ricerca anche nel fondo dei manoscritti latini, limitando l’esame a quelli che dal catalogo, anch’esso redatto dal Frati nel 1909 (3), risultassero per contenuto o per età meno lontani dal tipo di testi che il Cittadini am ava raccogliere, o che, per note di acquisto del Trombelli, rendessero presumibile un’origine se nese. M a poiché anche in tale fondo non è dato riscontrare la pre senza di codici provenienti dalla raccolta del linguista, non sembra arbitrario concludere, allo stato attuale delle indagini, che i codici Cit tadini siano i sei membranacei del sec. X I V individuati dal Frati, con tenenti testi in volgare e volgarizzamenti dal latino con postille erudite di sua mano.
7 5 . 1554: 1 (cc. 3r-70v)
B onaventura
(S.), Meditazioni sopra la vita
di
Gesù Cristo (cf. F r a t i , D i alcuni testi di lingua, pp. 153-5). 2 (cc. 71r-104v) Volgarizzamento dei Vangeli. In itiu m sancii Evan-
gelii secundum M atheum ; ine. I n quel tempo disse lesu a di scepoli suoi'. S i come la folgore esce da oriente (cf. F r a t i , cit.).
(L) 1 /elenco dei 46 codici acquistati dal Trombelli è stato pubblicato dal P r a t i in / codici Trombelli, pp. 74-6. (2) L udovico Prati aveva condotto un’indagine simile alla nostra indi candone i risultati in I codici Trombelli, pp. 55-66 e segnalando la presenza nel carteggio di moltissime lettere del Tiraboschi, del Muratori, del Morgagni, del Morelli, del Mazzuchelli, dello Zaccaria, del Bottari, del Bandini e di mol tissimi altri illustri eruditi, scienziati e bibliofili dell’epoca. Per notizie biblio grafiche di edizioni parziali del carteggio del Trombelli cf. P r a t i , Dizionario dei bibliotecari, pp. 551-3. (3) F r a t i , Indice dei codici latini.
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70
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini 3 (cc. 1 0 5 r -lllv ) Leggenda della vendetta della morte di Cristo; ine. I n quel temporale nel quale Tiberio era imperadore di Roma
et era signore di tucto ’l mondo (cf. F r a t i , cit.). 4 (c. 114) Frammento di una esposizione del Pater noster. M em br.; sec. X I V ; m m . 250 X 180; cc. 114, num. a penna del sec. X V I I . Scrittura gotica di una sola mano. Iniziali e lombarde de corate con filettature a penna in rosso e azzurro; titoli alternati in rosso e azzurro. U na nota, scritta da fi. Frati nel 1919, all’interno del piatto ant., avverte della caduta delle cc. 112-113, che dovevano contenere la fine della Leggenda della vendetta della morte di Cristo e parte di una
E sposizione del Pater N oster di cui si legge la fine a c. 114v. Legatura in pergamena del sec. X V I I I . Acquistato dal Trombelli a Siena come risulta dalla nota auto grafa del medesimo a c. Ir. Del C. è la nota nel margine inf. della c. 3r (cf. T a v . X X ) . 7 6 . 1789: (cc. lr-79r) R u t il io T a u r o E m il ia n o P a l l a d i o , Trattato di agri coltura (per il testo del volgarizzamento, che differisce da quelli editi, cf. F r a t i , D i alcuni testi di lingua, pp. 155-7). M em br.; sec. X I V ; mm . 210 X 140; cc. I (cart.), 81 (80-81 guar die m em br.), num. a matita. Scrittura gotica di una sola mano su 2 coll. (cf. T av. X X I V a ) . Iniziali, lombarde, paraffi, titoli rubricati. Le gatura del sec. X I X in mezza pelle. Moltissime postille marginali del C., in gran parte riscontri col testo latino o con parole senesi. N el margine inf. della c. Ir stemma del C. a colori (cf. T av. V I). U n Volgarizzatore di Palladio figura nell’elenco dei testi di lingua del C. (cf. Appendice II, n ° 49). 7 7 . 1791: 1 (cc. 17r-113r) B o n a v e n t u r a (S.), Meditazioni sopra la vita di Gesù Cristo, mutilo in principio (comincia con la fine del cap. V I I ; cf. B o n a v e n t u r a (S.), Cento m editazioni; F r a t i , D i alcuni
testi di lingua, pp. 152-3). 2 (cc.
113v-164r)
Volgarizzamento dei Vangeli. Sequentia sancii
Evangelii secundum M atheum ; ine. I n quello tempo disse Iesù a discepoli suoi: S i come la folgore escie da oriente et appare in fino in occidente (il testo differisce dal Volgarizzamento di V an geli . . . a cura di E . Ci c o g n a ; cf. F r a t i , cit.).
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71
IV. Biblioteca Universitaria di Bologna
M em br.; sec. X I V ; m m . 192 X 140; cc. I V (cart.), 164 (mancano le cc. 1-16), num. a penna (di mano del C. ?). Scrittura gotica di una sola mano (cf. T av. X X V a ) . Proviene dalla biblioteca del can. G. Gia como Am adei, come risulta da una nota del sec. X V I I I alla c. IV . Pegatura del sec. X I X in mezza pergamena. Molte postille linguistiche del C. A c. I I è notato, di mano del sec. X V I I I : che f o t le osservazioni e postille marginali siano state fatte da
Celso Cittadini lo fa vedere il rapportarsi egli in queste bene spesso ad una sua opera intitolata « le ore del M eriggio » la qual’ opera non fu mai data alla luce, come narra l ’ Ugurgieri nelle sue P om pe senesi. Vedi ivi nel codice fol. 23, 109 tergo e altrove (cf. F r a t i , cit.). 7 8 . 2070: 1 (cc. lr-10v)
Proverbi (ed. N o v a t i , Le serie alfabetiche prover
biali) . 2 (c. 1 Ir) Sonetto; ine. Tanto può l ’uomo la rosa portare (cf. F r a t i , D i alcuni testi di lingua, p. 158). 3 (cc. llv -3 8 v ) Esem pi in volgare tratti dalle Vite dei Santi P a
dri e dai Verba Seniorum; ine. D isse sancta Sincletice: S i come con grande et forte medicamento si rid d e la infermitade del corpo (per il testo latino cf. P .L ., IVX X I I I passim; F r a t i , cit., p. 158). Membr.; sec. X I V ; m m . 210 X 143; cc. 38, num. a penna. Scrit tura gotica di una sola mano (cf. T av . X X V b ) . Iniziali e lombarde alternate in rosso e azzurro, decorate con filettature a penna; titoli rubricati. Legatura in pergamena bianca del sec. X V I I I ; all’interno del piatto ant. nota di mano del sec. X V I I I (Trombelli ?): è del 1300
di lingua ottima ma senese di que’ tempi. Se, come suppone il N ovati, il codice originariamente faceva parte di un unico manoscritto con il 2650 I e il 2650 I I
(rispettivamente
n ° 7 9 e n° 80), ipotesi che sembra molto attendibile e per l’ aspetto esterno e per il carattere omogeneo dei testi, può considerarsi certa anche per il ms. 2070, la provenienza dalla biblioteca del C., di mano del quale è la nota nel margine est. della c. 19r del ms. 2650 II. 7 9 . 2650. I : (cc. lr-28v) Racconti sacri toscani (ed. D odici conti morali d’ ano
nimo sen ese. . .
a cura di F . Z a m b r in i ) .
M em br.; sec. X I V ; m m . 210 X 148; cc. I I, 29 (29 guardia), num. recente a penna. Scrittura gotica di una sola mano. Iniziali e lombarde
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Fa biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
72
decorate con filettature a penna, alternativamente in rosso e azzurro. Parzialmente mutila la c. 1. N el recto della c. I, di mano del Trom belli, si legge: Racconti sagri in toscano antico. E ’ stato copiato in Siena
e scritto in lingua senese antica. Segue l ’ex-libris della biblioteca di S.
Salvatore. Legatura in pergamena del sec. X V I I I . N on vi compaiono postille del C., ma la provenienza dalla sua
biblioteca può esser considerata certa dal confronto con la I I parte del codice segnato 2650 I I (n° 80), dove, a c. 19r, si riconosce una nota del linguista. I due pezzi, con il ms. 2070 (n° 7 8 ), dovevano costituire un solo manoscritto. Il codice fu acquistato in Siena dal Trombelli.
8 0 . 2650. I l : 1 (cc. 2r-7v) Massime e sentenze morali; ine. m ut. non possi fare
danno a nessuno e spezialmente prego per coloro che temono Idio. 2 (cc. 8v-9r) I ac opo n e d a T o d i [?], Lauda; ine. Dunde ne veni
tu pelegrino amore (cf. F r a t i , D ue manoscritti iacoponiani, p. 5 ; I d ., D i alcuni testi di lingua, p. 158; I d ., Giunte agli « In iz ii di
antiche poesie », p. 193). 3 (cc. 9v-12v) Versi di anonimo; ine. F u e uno peccatore ke stava
infermo. 4 (cc. 13v-20r) Dottrina dello schiavo di Bari (ed. Dottrina dello Schiavo di B a r i . . . a cura di G. R o m ag n oli ) . 5 (cc. 21r-22v) I ac opo n e d a T o d i , Lauda; ine. Quanto t’allegri
homo d’ altura va (cf. F r a t i , D ue manoscritti iacoponiani, p. 5; I d . D i alcuni testi di lingua, p. 158; I ac opo n e d a T o d i , L e laude p. 51). 6 (cc. 23r-27r) Viaggi in Terra Santa (ed. Viaggi in Terra Santa, a cura di M . M e l g a ). 7 (cc. 27v-28v) Orazione; ine. Questa oratione e buona a dire quando
si leva el corpo del nostro Signore. Ostia D ei venerabilis imma culata tu miserere mei. 8 (cc. 29r-31v) Massime; ine. Signore datore di grafie e tucto bene
diriza la mia spene in tuo amore . . . P er virtù s ’acquista lo gran valore honore e pregio chi la sa usare. 9 (cc. 32r-37v) Salmi penitenziali (cf. Salmi penitenziali).
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IV. Biblioteca Universitaria di Bologna
73
10 (cc. 38r-44v) I acopone d a T o d i [?], Lauda; ine. Tergo keran
Uomini d id i con veritade
(cf. F r a t i , D ue manoscritti iacopo-
niani, p. 5 ; I d ., D i alcuni testi di lingua, p. 158). M em br.; sec. X I V ; m m . 210 X
148; cc. I, 45 (45 guardia), num.
recente a penna (manca la c. 1). Scrittura gotica di una sola mano (cf. T av. X X V c ) . Iniziali, lombarde, p arafi alternativamente in rosso e azzurro decorati con filettature a penna. A c. I v nota del Trombelli:
Questo codice sembra del 1300 verso il 400 in circa. Contiene vari amonimenti, sembra essere stato fatto per uso proprio di qualche uomo dabbene. .. (cf. T av. X X X I X ) . Legatura in pergamena del sec. X V I I I . Per l’appartenenza del codice al Cittadini cf. ms. 2650 I
(n° 79).
U n Libro di Laude di Iacopo da Todi figura nell’elenco dei testi di lin gua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , n° 47).
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V B IB L IO T H È Q U E N A T I O N A L E D I P A R IG I
Henri Omont, nel suo studio M abitton et la Bibliothèque du R oi
à la -fin du X V I I siècle (*), dando notizia dei manoscritti raccolti da Jean Mabillon, per arricchire le collezioni della Biblioteca Reale, du rante il viaggio compiuto in Italia tra il 1685 e il 1686, pubblicò dal
Registre des livres acquis pour la Bibliothèque du R oi depuis l ’année 1684 una lista di quarantacinque codici acquistati dal celebre benedettino e pervenuti in Francia nel 1686. L ’Omont, che non era in possesso di notizie sulla provenienza dei singoli pezzi, fu tuttavia in grado di at tribuire una origine comune a un gruppo di ventiquattro manoscritti (a), che si presentavano coperti da un medesimo tipo di legatura in per gamena tinta in verde, con titoli in oro sul dorso. Inoltre l’argomento di alcuni testi che interessavano direttamente Siena e la nota di pos sesso di Celso Cittadini figurante su uno di essi [Paris. Lat. 8276, n° 94) suggerirono
all’illustre studioso l’ipotesi di una provenienza senese
dell’intero gruppo, tanto da indurlo a porre un interrogativo a conclu sione del suo studio: « . . .Peut-être une partie de ces volumes vientelle de la bibliothèque dispersée au cours du X V I I siècle, de ce célèbre bibliophile siennois? ». L ’intuizione non era del tutto infondata, perché quindici dei ventiquattro manoscritti (3) provengono certamente dalla raccolta privata
(x) Omon T, Mabillon et la Bibliothèque du Roi. (2) Corrispondono alle attuali segnature del fondo Latino: 7579; 7489; 1782; 7517; 6813; 2330; 5750; 7776; 3924; 8522; 8119; 8781; 6714; 3530; 8629; 4726; 4725; 2642; 8619; 4714; 8276; 8630; 3588; 2879. Questi codici ancora oggi conservano l ’originale legatura verde. (3) Non presentano tracce di appartenenza al Cittadini, anche se rilegati nella foggia consueta, i Paris. Lat. 2330, 2879, 3530, 4714, 7489, 8119, 8629. Qualche riserva si può fare per il Paris. Lat. 4726 (Instrumentorum formulae in foro Senensi usitatae, 1414), che non contiene postille del Cittadini, ma un testo di chiaro interesse senese e analogo, per genere, a quello del Paris. Lat. 4725 (n» 85) e del Chigi. H. IV . 91 (n° 32).
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V. Bibliothèque Nationale di Parigi
75
del Cittadini. Estendendo le ricerche all’intero gruppo dei quarantacinque codici acquistati dal Mabillon in Italia, la stessa provenienza può essere provata anche per altri quattro [Par. Lat. 5819, 8068, 8194,
8702), che, pur coperti da legature di tu tt’altro tipo, presentano chiare testimonianze di aver fatto parte della stessa libreria. Quando Jean Mabillon e il confratello Michel Germain iniziarono il loro viaggio per scopi letterari ed eruditi attraverso l’Italia, ebbero certamente fra i molti incarichi anche quello di acquistare oggetti pre ziosi, manoscritti e libri pregiati, degni di figurare nelle già ricche rac colte reali. D i predisporre il viaggio e rendere agevoli le ricerche e gli studi che il Mabillon avrebbe dovuto svolgere aveva assunto l’incarico il più devoto e fedele dei suoi confratelli, Claude Estiennot, il quale, in Italia da molti anni per rappresentare a Rom a la sua congregazione, era in corrispondenza fittissima con Saint-Germain-des-Prés (1).
Con
fervore e perspicacia egli era riuscito a introdursi nella Biblioteca V a ticana, in collezioni private quali la Barberina, la Chigiana, l’Altem psiana, in quelle di Cristina di Svezia e del cardinale Casanate, in molte altre appartenenti a ordini religiosi, quali la biblioteca dei Padri del l’ Oratorio alla Chiesa N uova e quella di S. Croce in Gerusalemme, ric che di testi preziosi e inediti, che in parte copiava o della cui esistenza aveva cura di informare il Mabillon; aveva allacciato rapporti con gli studiosi più noti di Rom a, di Firenze, di Napoli e individuato librai e antiquari in possesso di materiale pregiato da acquistare. Da instan cabile attività di Estiennot, che traspare con vivezza dalla corrispon denza col grande amico (2), ha senza dubbio contribuito in notevole misura non solo a facilitare gli studi al Mabillon, m a a consentirgli anche di realizzare un p o’ dovunque, m a soprattutto a Roma, l’ acqui sto di libri e manoscritti, che, inviati a Parigi, venivano poi registrati da Nicolas Clément (3). In una lettera del confratello Germain inviata in Francia da Rom a il 12 febbraio 1686 si legge tra l ’altro: « . . .
Dom
Jean [Mabillon] a pu acheter encore hier trente-cinq manuscrits, entre lesquels est un des plus beaux Am m ien Marcellin [Paris. Lat. 5819, n°. 86] qu’on puisse voir, le tout
pour cinquante écus romains. . . ».
P) V id ie r , Un ami de Mabillon Dom Claude Estiennot, passim. (2) Sulla corrispondenza del Mabillon e dei suoi confratelli cf. L eceERCQ, Dom Mabillon. Nell’ appendice II si trova un catalogo di questa corrispondenza dal titolo: Les lettres écrites par Mabillon et les lettres écrites à Mabillon outre un certain nombre d'autres qui contiennent une mention de ses écrits. (3) Cf. O mont , cit., p. 109; L eci .ercq , cit., I, p. 411.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini N on compaiono nelle lettere e negli elenchi d ’acquisto della cor
rispondenza del Mabillon e dei suoi confratelli i nomi dei librai o, co munque, notizie che possano orientare sulla provenienza dei codici acquistati a Rom a; m a non è impossibile immaginare che nella città, verso la seconda metà del secolo X V I I , si potessero ancora trovare sul mercato librario residui della biblioteca del Cittadini. Che nell’ambiente romano il suo valore fosse noto e l’interesse a raccoglierne i resti fosse vivamente sentito dimostrarono chiaramente, come si è visto, Fabio Chigi e Francesco de Rossi. Poiché nello stesso ambiente si erano in trodotti, anche se un poco più tardi, Claude Estiennot e, per suo merito, Jean Mabillon, non poteva sfuggire loro il pregio di una rac colta da grande bibliofilo. Chi procurò al monaco benedettino il fortu nato acquisto? Ancora una volta occorre concentrare l ’attenzione sulla caratteristica legatura, che si ripresenta ora nel gruppo dei codici acqui stati a Rom a dal Mabillon. L ’ipotesi già avanzata dell’esistenza in Rom a di un legatore, al quale sia il Chigi che il de Rossi avrebbero commissionato la legatura di parte delle loro raccolte, prende nuova consistenza: si delinea anzi, ancora più probabile, la figura di un lega tore allo stesso tempo libraio e antiquario, che avrebbe svolto in Rom a due attività nella seconda metà del
secolo
X V II,
pontificia, fornendo al Mabillon il gruppo più
forse
nella
interessante
Corte e
pre
giato della raccolta del linguista senese. I diciannove codici ora conservati nel fondo latino della Bibliothèque Nationale contengono infatti per la maggior parte testi colia zionati e usati dai filologi per edizioni critiche: basti ricordare la Summa
dictaminis di Tom m aso di Capua del Paris. Lat. 8630 (n° 97), gli E p i grammi di Marziale del Paris. Lat. 8068 (n° 9 2 ), le Verrine di Cicerone del P aris. Lat. 7776 (n° 91), il testo grammaticale di Paolo di Camaldoli contenuto nel P aris. Lat. 7517 (n° 8 9 ), il Nonio Marcello del Paris. Lat.
7579 (n° 90), il Giulio Solino del P aris. Lat. 6813 (n° 8 8 ). N on mancano testi non ancora, o solo di recente, editi, quali il Domenico Sabini, il Girolamo de’ Santuzzi, conservati nel Paris. Lat. 8761 (n° 99) e la versione del Pluto di Aristofane di Leonardo Aretino contenuta nel Paris. Lat. 6714 (n° 87). L ’ Acerba di Cecco d ’Ascoli, probabilmente non acquistata dal Mabillon, m a individuata nei fondi italiani con la segna tura Paris. Ital. 579 (n° 100) per una notizia fornita da Diomede Bor ghesi (1), va ad integrare il gruppo dei codici provenienti dalla raccolta
f1) Cf. ms. n° 100.
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V. Bibliothèque Nationale di Parigi
Cittadini, esistenti nella Bibliothèque Nationale, che in tal modo rag giungono il numero di venti. Il gruppo si differenzia dagli altri nuclei finora esaminati anche perché particolarmente curato sia dal punto di vista calligrafico che da quello ornamentale.
8 1 . P aris. Lat. 1782: (cc. 3vB -175vA ) I ohannes (S.) Chrysostomus, Expositio in sanctu m evangelistam Johannem a Burgundione iudice pisano cive de greco in latinum translata; ine. Qui agonum qui foris sunt
inspectores existunt cum aliquem nobilem (cf. P .G ., L I X , 23-482 con versione diversa). M em br.; sec. a penna;
X I V ; m m . 270 X 190; cc. 176 (176 bianca) num.
scrittura rotunda
di una
sola mano
su 2
coll.;
iniziali
dipinte alternativamente in rosso e blu, decorate con fili e filigrana in rosso; titoli correnti in rosso e blu, rubricati nel testo. A c. 175v, nel marg. inf., nota erasa (sec. X V ? ) . Alla c. Ir, di mano del C., annotazioni marginali di carattere cro nologico e cronachistico relative a Burgundione e ai personaggi da lui nominati nel prologo. Altre scarse note marginali di mano del C. di commento al testo, con riferimento ad altri passi del medesimo o ad altri testi. Legatura in pergamena tinta in verde con fregi e titoli in oro sul dorso, uguale a quella che copre molti codici del fondo S. Pan taleo. bibe . L ’omelia X V di S. Giovanni Crisostomo contenuta nel cod.
alle cc. 31v-32rA è stata pubblicata da D ondaine , L ’objet et le medium, pp. 100-2. Il ms. è ricordato anche da Savigny , H istoire du droit, IV , p. 89, n. 12 e brevemente descritto da Omont, M abillon, p. 113.
8 2 . P aris. Lat. 2642: (cc.
lr-104v)
Membr.,
sec.
A mbrosius (S.), De officiis X I le x ;
mm.
(P .L ., X V I ,
23-184).
200 X 135; cc. 104, num. a penna;
scrittura gotica incipiente di una sola mano. Alle c. Ir, 50r, 79v ini ziali decorate in rosso ed oro, iscritte in quadrato azzurro e ornate di racemi bianchi; iniziali minori calligrafiche alternate in rosso e in blu, titoli in rosso. A c. Ir, nel marg. inf., scrittura erasa [sec. X V ? ]. Scarse note marginali di mano del C .; a c. 3 9 v come commento a
fiere cepit del testo il C. annota: io non piango altri che me stesso; altre note sono di carattere linguistico (c. 84r) o identificano l ’A . di una
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78
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
espressione del testo (c. 84r o 65v) o contengono osservazioni perso nali (c. 80v). Legatura in pergamena tinta in verde con fregi e titoli in oro sul dorso, identica a quella che copre alcuni codici del fondo S. Pantaleo. bibl . Il
cod. è brevemente descritto da Omont, M abillon, p. 113.
83. Paris. Lat. 3588: 1 (cc. 3 r -l llr ) I oannes V allEnsis, Ordinarium seu alphabetum vitae religiosae (cf. Glorieux , Répertoire des maîtres en théolo
gie, I I, p. 116). 2 (cc. 113r-222v) Palladius , Historia Lausiaca (per il testo greco ed uno studio completo sulle versioni latine dell’H istoria cf.
Butler , The Lausiac H istory, in cui il ms. figura citato a p. 60). M em br.; sec. X I I I - X I V ; m m . 182 x 120; cc. 224, num. a penna, num. sporadica in rosso nel margine inf. esterno. Scrittura gotica di una sola mano. Alle cc. 3r, 68r, 77v, 124v iniziali figurate con religiosi oranti su fondo azzurro o rosa; a c. 123r iniziale probabilmente raffi gurante l’aurora; a c. 4v iniziale decorata in azzurro, oro, grigio e rosa, con fregio che scende lungo il margine esterno; iniziali minori dipinte in rosso e azzurro decorate con fili e filigrane; segni paragrafali in rosso e azzurro, titoli rubricati. A c. 2 24v note di possesso di mano del sec. X I V :
Sanato (?) isto libro dedit Laurencius unum francum ; Iste liber est fratrìs Iohannis Tharcie conventus Tbolo se quem emit anno D om ini M C C C X C V II. A c. Ir il C. ha scritto di sua mano i titoli dei testi contenuti nel codice; numerose sue annotazioni si leggono soprattutto in margine al testo di Palladio: si tratta per lo più di spiegazione di termini latini e di confronto con i loro equivalenti in volgare oppure di annotazioni cronologiche. Legatura in pergamena tinta in verde con fregi e titolo in oro sul dorso, come quella
che
ricopre
molti
codici
del
fondo
S. Pantaleo. 8 4 . Paris. Lat. 3924: 1 (cc.
lr-137v)
Estratti da decreti e trattati ecclesiastici; ine.
(c. 3r) Omnipotens Deus Pater et F iliu s et Spiritus sanctus unus est
atque trinus unus videlicet in natura trinus in personis (cf. P .L ., X L I I , 1199 passim). 2 (cc. 136r-137) Estratti da canoni diversi, mutilo in fine (cf. P .L ., C L X I I I , 1361).
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V. Bibliothèque Nationale di Parigi
79
M em br.; sec. X I I ex; m m . 262 X 162; cc. I, 138 (138 guardia). Scrittura gotica incipiente di più mani. Alcune iniziali decorate in rosso, titoli rubricati. A c. 135r, nel margine inf., nota di possesso erasa, del sec. X I V - X V , di cui si legge: . . .civitatis P i s i s . . . anno D om ini m . . .
die X X julii. Alcune postille marginali del C. contengono
commenti e riferi
menti ad altri testi latini giuridici (cf. T av. X V I I I b ). le g a tu ra in per gamena tinta in verde come quella che ricopre alcuni codici del fondo S. Pantaleo.
8 5 . P aris. Lat. 4725: (cc. lr-90r) A cta notarli senensis ab anno 1283 ad annum qui formulas hoc tempore usitatas exhibent,
1287
nihil quod ad
historiam spectet (*). Sulle cc. I e I I sono applicate le copie di due atti relativi agli anni 1283-1285. Cart.; sec. X I V ; mm. 2 2 5 x 150; cc. I I, 9 3 (92-93 guardie). Scrittura minuscola notarile di una sola mano (cf. T avv. X X X a , X X X a ) . Sono del C. rare postille di carattere genealogico relative ai nomi di persona che figurano negli atti e un foglietto volante tra le cc. 74 e 75 con appunti analoghi, le g a tu ra in pergamena tinta in verde come quella che ricopre alcuni codici del fondo S. Pantaleo. b ib l .
Il cod. è brevemente descritto da O m o n t , M abillon, p. 114.
8 6 . Paris. Lat. 5819: (cc. lr-237v) A mmiantjs M arcem jntts , D e gestis romanorum im peratorum. M em br.; sec. X V (a c. 237v : 20 luglio 1462); mm. 260 x 170; cc. I l i (cart.), 237, num. a penna. Scrittura italica di una sola mano. A c. 237v sottoscrizione del copista: F in is postremi libri ab Am m iano M arcellino
cum reliquis aediti ad rerum gestarum enucleationem quos ego Petrus H onestus magnifici viri gratta D om ini Graegorii Piccolom inei stilo membranis im praessi in quattuor trigintaque dierum interkalatione ac poenitus absolvi die X I I I ma K L rum A u g arum anno D om inico millesimo CCCCmo L X I I sedente P io summo pontifice. A . c. Ir, sui quattro lati, cornice a bianchi girari su fondo rosso, verde, azzurro con figure di animali e di perso6) Tale titolo, di mano del sec. X V I I -X V I I I , si legge sul recto della c. I. Si tratta effettivamente di copie di atti di un notaio senese, di cui non si rin viene il nome, eseguite più tardi da unica mano.
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80
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
naggi della storia romana; iniziale in oro raffigurante un uomo con in mano un rotolo, probabilmente l’autore; titolo in oro, fregio floreale interlineare tra le prime righe del testo; titoli ed iniziali in oro con fregio a bianchi girari su fondo, rosso, verde, azzurro lungo il margine esterno
aU’inizio
miniature e della
dei
singoli libri
decorazione,
(cf. T a v . I X ;
probabilmente
per l’ autore
Giuliano
delle
Am edei,
cf.
R u y s s c h a e r t , M iniaturistes « rom ains », p. 2 63 sgg.; cf. T av. I X ) . l e gatura in pelle rossa del sec. X V I I - X V I I I con doppia riquadratura in oro sui piatti e sul dorso. D i mano del C. notabilia e annotazioni di carattere per lo più di carattere storico geografico o contenenti a volte confronti tra il ter mine latino e l’equivalente volgare; a volte indicanti le varianti ri scontrate dalla collazione con altro testo. b ib l . Il cod. è stato descritto e studiato da G a r d t h a u s e n , W ie und wann kam, p. 24 7 ; brevemente descritto da O m o n t , M abillon,
p . 115; figura in Catalogne des manuscrits en écriture latine, I I , Texte, p. 289 e T av. C X X X I I .
8 7 . Paris. Lat. 6714: 1 (cc. lr-15v) P o ggius F l o r e n t in u s , A d Franciscum Aretinum contra hypocrytas liber. 2 (cc. 16r-36r) I d ., De infelicitate principum liber. 3 (cc. 37r-55v) I d ., A d Franciscum Barbarum in avaritiam liber. 4 (cc. 56r-68v) I d ., A d doctissimum virum Thom am de Serezano de vera nobilitate liber. 5 (cc. 69r-71r) D e o n a r d u s A r e t in u s , Super commediam Aristo phanis prefatio (Segue la versione latina del Bruni del 1° atto del P luto di Aristofane; per l’ed. cf. B r u n i , Versione del Pluto). 6 (c. 72) I d ., Prologus in Basilii epistolam ad nepotes (cf. B a r o n ,
Leonardo B runi, p. 90). 7 (cc. 72v-77v) B a s il iu s (S.) M a g n u s , A d adolescentes qui sequi de beant ad capessendam virtutem libellus; ine. M ulta sunt filii
que me hortantur ad ea vobis consulenda quae optima esse duco (cf. B a r o n cit., p. 160). 8 (cc.
80r-84)
P o ggius F l o r e n t in u s , Facetiae
(testo parziale;
precede il prologo dell’A .). Cari:.; sec. X V ; mm . 2 30 X 160; cc. 84, num. a penna; scrittura italica di 3 mani (A: cc. lr -6 8 v ; B : 69r-77v ; C: 80r-84v). Spazi bianchi per le iniziali.
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V. Bibliothèque Nationale di Parigi
Alcune postille marginali di mano del C., per lo più di commento erudito a passi del testo, le g a tu ra in pergamena tinta in verde con fregi e titoli in oro sul dorso, uguale a quella che ricopre alcuni codici del fondo S. Pantaleo. b ib l .
Il cod. è brevemente descritto da O m o n t , Mabitton, p. 116.
8 8 . P aris. Lai. 6813: (cc. 3r-27v) C. I ulius Sobinus, Collectanea rerum memorabilium, sive Polyhistor. M em br.; sec. X I l e x .; m m . 270 X 175; cc. I I (28-30
cart.
del sec.
X V III).
Scrittura
gotica
(guardie cart.), 30 incipiente
di
una
sola mano (cf. T av. X V I I I a ). Iniziali e titoli rubricati, alcune iniziali decorate con inchiostro bruno. A c. 2r mappamondo disegnato a penna con le indicazioni dei nomi dei continenti e delle principali regioni del m ondo; a c. 2 7 v disegno raffigurante la rosa dei venti. N ote marginali coeve. Rare postille marginali del C., risultanti da collazione con altro esemplare. A c. 3r il C. ha aggiunto accanto al nome dell’ autore: P o ly
histor Ponticus. Legatura in pergamena tinta in verde con fregi in oro come quella che ricopre alcuni mss. del fondo S. Pantaleo. b ib b .
Il codice è stato esaminato e descritto da M o m m sen , C. Iu lii
Solini collectanea, p. L X X X V I ; brevemente descritto da O m o n t , M abillon, p. 116.
8 9 . Paris. Lat. 7517: (cc. lr-26r) Paueus Camaedueensis, Liber tam de Donato quam de Prisciano (manca l’ultimo cap.). M em br.; sec. X I l e x ; m m . 255 X 180; cc. I l i (guardie cart.), 86, num. antica a penna. Scrittura gotica incipiente di mani diverse. Ini ziali maggiori decorate in rosso; iniziali minori, lombarde, parafi! e ti toli rubricati. Postille grammaticali del C. e osservazioni derivanti dal confronto con testi di autori classici. Il C. ha annotato a c. 8 5 v : desit capitulum
ultimum operis istius. Legatura in pergamena tinta in verde come quella che ricopre alcuni mss. del fondo S. Pantaleo. b ib l .
Il cod. è citato da M a n it iu s , Geschichte, I I I , pp. 1 8 2-3; ri
cordato da P i e r v i i x e , Une grammaire latine, p. 94, n. 2 ; indicato da
8
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
82
T h u r o t , Notices et extraits, pp. 24 -5 ; brevemente descritto da O m o n t ,
M abillon, p. 116.
9 0 . P aris. Lat. 7579: (cc. lr-131r) N o n iu s M a r c e l l u s , D e compendiosa doctrina libri X X . M em br.; sec. X V ; m m . 350 X 22 0 ; cc. 131, num. a penna. Scrit tura italica di una sola mano (cf. T av. X X X I I ) ; spazi bianchi per le iniziali. In varie carte note marginali di mano del C. che indicano varianti rilevate dalla collazione con altro codice. Legatura in pergamena tinta in verde con fregi e titolo in oro sul dorso, uguale a quella che rico pre molti codici del fondo S. Pantaleo. b ib l .
Il cod. è stato preso in esame da M e y l a n , N onius M arcellus,
pp. 187-8 e brevemente descritto da O m o n t , M abillon, p. 117.
9 1 . Paris. Lat. 7776: 1 (cc. lr-9r) M . T u ll iu s Cic e r o , In Q. Caecilium divinatio (nel ms. col titolo I n C. Verrem liber I ) . 2 (cc. 9r-14bis) I d ., In C. Verrem actio prima. 3 (cc. 14bis-173v) I d ., In C. Verrem actio secunda. 4 (cc.
173v-174v)
Itinerarium insularum
(cf.
Vetera romanorum
itineraria, p. 512). M em br.; sec. X I ex; m m . 248 X 160; cc. 175, num. a penna 174 essendo stata erroneamente saltata nel computo la c. 14bis. Scrittura minuscola carolina di almeno due mani. A c. Ir iniziale decorata, ini ziali calligrafiche e titoli rubricati. A c. Ir, nel margine inf., stemma della famiglia Cittadini; nel mar gine sup. nota di mano del C., in parte tagliata dal legatore (cf. T av. X V I I ) . In
varie carte note marginali di sua mano, indicanti per lo
più varianti riscontrate in seguito a collazione del ms. con altri testi; più raramente sono brevi spiegazioni di vocaboli. Il C. ha anche aggiunto titoli e a c. 173v ha scritto: F in is Verrinarum M . Tullii. Legatura in pergamena tinta in verde con fregi e titolo in oro sul dorso, come quella che ricopre molti codici del fondo S. Pantaleo. bibe . Il ms. è citato da P e t e r so n ,
The M ss. of thè Verrines, p. 165;
brevemente descritto da O m o n t , M abillon, p. 117 e studiato da Cl a r k ,
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83
V. Bibliothèque Nationale di Parigi
The Descent of M anuscripts, pp. 252-5. È stato inoltre coliazionato per l’ed. delle Verrine dal P eterson , dal Müller e dal K lotz (rispettiva mente in Cicero , Orationes ; I d . Scripta, 1904; I d ., Scripta, 1923). Ga c. 14bis è riprodotta in Châtelain , Paléographie, tav. 31.
9 2 . Paris. Lat. 8068: 1 (cc. l-191r) M . V a l e r iu s M a r t ia l is , Epigram m ata. 2 (cc.
191r-211r)
Godefridus P rior W intoniensis, Epigram .
mata (cf. W alther , In itia carminum, 19646). 3 (cc. 211v-215r) M . V a l e r iu s M a r t ia l is , Amphiteatrum (cf. W a l ther,
cit., 2071).
4 (cc. 216-218r) Versi sulla bellezza del fico; ine. A lm a parens
hominum tellus rerumque creatrix (W a l t h e r , cit., 790 conosce solo questo cod.). 5 (cc. 219r) Epitafio per Geonardo Aretino; ine. Siste pedem ad
tumulum qui fletis lumina. M em br.; sec. X V , m m . 230 X 150; cc. I I (guardie cart. sec. X V I I X V I I I ) , 222 (221-222 guardie cart. sec. X V I I - X V I I I ) ; scrittura italica di una sola mano. A c. Ir decorazione con elementi floreali in bianco verde e rosso su fondo azzurro, lungo il margine interno e parte del margine superiore. N el margine inferiore decorazione analoga, al cen tro della quale era uno stemma ora completamente eraso (cf. T av. X V I ) . N el testo maiuscole auree su fondo azzurro e rosso e iniziali minori semplicemente disegnate in azzurro. Gegatura in pelle rossa del sec. X V I I - X V I I I con doppia riquadratura in oro sui piatti e scritta sul dorso. Del C. molte postille marginali,
che sono
lazione con altri testi a stampa, come c.
il
risultato
di
col
dimostra ad es. la nota a
153v.
bibl . Il cod. p. G X X X V I I .
è
descritto
in
Martialis ,
Epigrammaton,
I,
9 3 . Paris. Lat. 8194:
(cc. lr-162r) P. T erentius A per , Comoediae (Andria, Eunuchus, Heautontimorumenos, Adelphoe, Hecyra, Phormio). M em br.; sec. X V ; m m . 220 X 150; cc. I l i (163-165
guardie
cart.),
secondo
una
num.
(guardie cart.),
165
a
sec.
penna
dei
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84
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
X V II
(Cittadini?) nel marg. est. superiore. Scrittura antiqua di una
sola mano. A c. Ir iniziale aurea su fondo azzurro e rosso, decorazione a bianchi girali con fregio che si prolunga anche lungo il margine in terno (cf. T av. X X X I V ) . Altre iniziali con la medesima decorazione all’inizio di ogni commedia. Iniziali auree minori su fondo azzurro e lieve decorazione nel testo in corrispondenza dell’entrata in scena dei singoli personaggi. Legatura in pelle rossa del sec. X V I I - X V I I I con doppia riquadratura in oro sui piatti e scritta sul dorso. L e postille marginali del C. (c. lv , 2r) indicano varianti da colla zione con altro testo a stampa, come si desume dalla nota del C. a c. Ir:
im pr. alium pater de Griphis. b ib e .
Il cod. è brevemente descritto da O m o n t , M abillon, p. 118.
9 4 . Paris. Lat. 8276: (cc. 3r-86r) A u eu s P er siu s F eaccu s , Satyrae
(precede alle cc.
lr -2 v la vita di Persio probabilmente tratta da un commentario di Probo Valerio). Cart.; sec. X V ; m m . 214 X 170; cc. 8 6 , num. a penna. Scrittura italica di una sola mano (cf. T av. X X X I I I ) . A c. Ir iniziale decorata con fregio vegetale, non colorata; spazi bianchi per le altre iniziali. N el margine inf. della c. Ir nota di possesso autografa del C.: Io Celso Cittadini Deputato et cetera concedo et cetera. E m i ego qui supra Celsus a Fabio Paulino et cetera (cf. T av . I ld ). Nelle prime carte alcune postille marginali di mano del C., contenenti per lo più spiegazioni di vocaboli latini inusitati e confronti con gli equivalenti in volgare. Legatura in pergamena tinta in verde, con fregi e titoli in oro sul dorso, uguale a quella che ricopre m olti codici del fondo S. Pantaleo. b ib l .
Il cod. è stato brevemente descritto da O m o n t , M abillon,
p. 118.
9 5 . Paris. Lat. 8522: 1 (cc.
lr-155v)
M. T uixitjs Cice r o ,
Epistolarum ad familiares
libri X V I . 2 (cc. 156r-161v) I d ., Epistola ad Quintum fratrem (e la I a dei lib. I).
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85
V. Bibliothèque Nationale di Parigi M em br.; sec. X V ; m m . 245 X 170; cc. I l i
(cart.), 161, num. a
penna. Scrittura antiqua di una sola m ano; a c. Ir iniziale aurea in scritta in quadrato azzurro e decorata con racemi bianchi, iniziali cal ligrafiche dipinte alternativamente in rosso e in blu. Numerose postille marginali di mano del C. indicanti le varianti riscontrate in seguito a collazione del codice con altri testi. Legatura in pergamena tinta in verde con fregi e titoli in oro sul dorso uguale a quella che ricopre molti codici del fondo S. Pantaleo. b ib l .
Il cod. è brevemente descritto da O m o n t , M abillon, p. 118.
9 6 . Paris. Lat. 8619: (cc. 10r-191r) Miscellanea di opere di autori classici (per la de scrizione analitica dei testi cf. O m o n t , M abillon, pp. 118-20). Cart.; membr. le cc. esterne del I fascicolo, e la c. 2 7 ; sec. X V - X V I ; m m . 2 12 X 142; cc. 181, m a 191 perché la numerazione comincia con il n. 10. Scritture umanistiche di molte mani e di epoche diverse. D i segni a penna. Alcune
postille
del
C.
di
carattere erudito
(cf.
c. 129r).
L e
gatura in pergamena tinta in verde con fregi e scritta sul dorso come quella che ricopre alcuni mss. del fondo S. Pantaleo. b ib b .
Il cod. è indicato da R i a n t , In ven tan e sommaire, p. 104
per le cc. 93-1 0 2 (Pius I I , Contra Tureas) e per le cc. 133v-137r (A n t o n iu s
I u c i n u s , D e expugnatione C.P. 1493). Il testo contenuto nella
c. 121 (Epistola Lentuli) è cit. da D o bsch u tz , Christusbilder , p. 308 **.
9 7 . P aris. Lat. 8630: (cc. lr-30v) T h o m as Ca p u a n u s , Sum m a dictaminis. M em br.; sec. X I V ; m m . 180 X 120; cc. I l i (cart.) 300, I I I (cart.), num. a penna. Scrittura minuscola cancelleresca di una sola mano; iniziali calligrafiche, titoli e segni paragrafali in rosso. Scarsissime glosse marginali, più che altro notabilia, di mano del C. Legatura in pergamena tinta in verde, con fregi e titoli in oro sul dorso uguale a quella che copre molti codici del fondo S. Pantaleo.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
bibl . Il cod. è stato coliazionato da H uirrard-B réhorres, H istoria diplomatica, V , pp. I I , 708. Per uno studio critico sulla raccolta
di lettere di Tom m aso di Capua cf. Scharrer, Studien zur Briefsamm
lung, che cita il cod. alle pp. 443 e 503.
9 8 . Paris. Lat. 8702:
(cc. lrA -142rA ) Benvenuto
da
I mora, Commento allTnfem o di
Dante Alighieri. M em br.; sec. X V ; m m . 260 X 172; cc. I l i , 142, I I , num. a penna. Scrittura di tipo semigotico di una sola mano su 2 coll. A c. Ir ini ziale decorata; fregio floreale e zoomorfo in verde, azzurro e lilla lungo il margine interno e quello inferiore. Mutilo il margine inf. in cui si in travede la parte superiore di uno stem m a; iniziali minori in oro, tin teggiate di verde e rosa, inscritte in riquadro azzurro. Legatura in marocchino giallo del sec. X V I I I , con stemma della Biblioteca Reale impresso in oro sui piatti. A c. Ir, nel margine superiore, titolo dell’opera di mano del C.:
Commento antico sopra Dante. Mancano postille di sua mano. b ib r .
Il cod. è stato descritto da A u v r a y , Les manuscrits, pp. 97-8
e brevemente da O m o n t , M abillon, p. 120.
9 9 . Paris. Lat. 8761 : 1 (cc.
lr-42r)
D omrnicus S a b in e n s is , De comparatione trium
scientiarum; ine. M arcum Portium Catonem eumque ob ipsius
magistratus quem severissime gesserat. 2 (cc. 42r-68r) I d ., De uxorum commodis et incommodis (cf. D o m in ic u s
S a b in e n s is , D e commodis ).
3 (cc. 69r-74r) Egloga. Licidas-Iollas; ine. H em quod agis Licida
cur non properamus in antrum ? 4 (c. 74r-v) Epitaphium magistri Guidonis Calliensis fìsici om nium prestantissimi; ine. Qui fuerat toto meritis celebrandus in
evo I H ic iacet. 5 (cc. 75r-121v) L e o n a r d u s A r e t in u s , V ita Ciceronis. 6 (cc. 127r-138v) Oratio de laudibus scientiarum edita a dom ino J e r o n y m o d e S a n c t u t u s d e U r b in o ; ine. N on sum nescius hodierno die me ridiculum celeberrimo conspectui vestro specta
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V. Bibliothèque Nationale di Parigi culum prebuisse cum omni dicendi copia ste e e e r ,
(per l’A .
cf.
K r i-
Iter, I I , p. 320).
7 (cc. 141r-142v) Q. Cu r t iu s R u f u s , Oratio Scitharum (H isto
riarum Alexandri M agni, lib. V i l i , cap. V I I , 12-30). 8 (cc. 142v-143r) M. T u eeiu s Cic e r o , Estratti dalle Filippiche e da altre orazioni. 9 (cc. 143r-146r) M ic h a e l A n g e l u s P a n ic a l e n s iu s Dominico Suo Sabino salutem; ine. Reddite tandem mihi fuere tue littere: que
quo optatiores eo plus iucunditatis attulerunt (per l’A . cf. K r i -
STELEER, Iter, I, p. 44). 10 (cc. 146v-147r) P ius PP. I I , Pro decernendo in Turcos bello oratio in conventu mantuano inita V I 0 Kal. Octobris; ine. Cum bellum adversus im piam Tureorum gentem pro D ei honore ac salute rei publice christiane suasuri sumus (cit. in R i a n t , I n
ventane sommaire, p. 140). 11 (cc. 151r-151v) Oratio Scipionis ad Euteium cui uxorem red didit; ine. Iuvenis, inquit, iuvenem appello quo m inor sit inter
nos sermonis verecundia. Cart, membr. le cc. esterne di ogni fascicolo; sec. X V ; m m . 215 X 140; cc. I I I , 154 (152-154 guardie), num. a penna. Scrittura italica di tre mani (A : cc. lr-1 2 1 v ; 141r-146r; 151r-v; B : cc. 127r-138v; C: cc. 146v-147r); alcune iniziali calligrafiche e titoli in rosso. Alle cc. 42r e 68r approva zione ai due trattati di Domenico Sabini in data 8 gennaio 1603, di mano del domenicano senese Gregorio Dombardelli, consultore a Siena del Santo Ufficio delPInquisizione. Scarsissime glosse linguistiche mar ginali di mano del C. Degatura in pergamena tinta in verde con fregi e titoli in oro sul dorso, uguale a quella che si trova in alcuni codici del fondo S. Pantaleo. b ib e .
U cod. è brevemente descritto da O m o n t , M abillon, p. 120.
100. Paris. Ital. 579 (già 7264): (cc. 3r-68r) Cecco d ’A scoli, D’Acerba; da c. 3r a c. 13v, lungo i margini, commento continuo in latino di mano coeva, che ine. :
Ultra non segue eteetera hic dicit quod ultra prim um coelum id est nonum nostra lux. M em br.; sec. X I V ; m m . 325 X 22 5 ; cc. 69, num. a penna moderna, che calcola nel computo anche le due cc. di guardia (ant. e post.) del
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
sec. X I , contenenti un frammento di messale; altre numerazioni irre golari, di cui una più antica e saltuaria nel margine inf. Scrittura minu scola cancelleresca di almeno due mani. Iniziali alternate in rosso e azzurro con decorazione di filettature a penna; titoli rubricati e paraffi alternativamente in rosso e azzurro. Legatura in pelle marrone del sec. X V I I , con fregi in oro sul dorso e stemma della Biblioteca Reale sui piatti. Rare postille del C. e nota di possesso di sua mano a c. 68r: Com prai questo libro io Celso Cittadini in Siena da Gio. M aria pizzicaiuolo
in P arione 1613 giulii etc (cf. T av . IV a ). È il ms. di cui dà notizia Diomede Borghesi nelle N otizie sugli scrittori senesi contenute nel cod. P . I V . 14 della Biblioteca Comunale di Siena (cf. V annini, N otizie
intorno alla vita e all’opera, p. 23, nota 1).
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VI FO N D I D I V A R IE
B IB L IO T E C H E
Codici della raccolta Cittadini si rinvengono anche in forma spo radica e occasionale in fondi manoscritti di alcune biblioteche, dove pervennero per circostanze che non è stato possibile accertare. D i grande interesse sono due manoscritti conservati nel fondo che il giurista piemontese Federico Patetta, morendo nel 1945, lasciò alla Biblioteca Vaticana (x). Il primo, con la segnatura Patetta 353 (n° 101), contenente testi di Beonardo Bruni e del Prete Gianni, ha la nota del Cittadini « Compr. da me Celso Cittadini l’anno 1614 di novembre a bando ed altri libri in Siena. . . ». Il Patetta acquistò questo codice nel 1920 dalla libreria D e Marinis e probabilmente si procurò attra-
(x) Il prof. Federico Patetta (Savona 1867-A lessan d ria 1945) lasciò per volere testamentario il materiale manoscritto della sua raccolta privata alla B iblioteca Vaticana, d o v ’è in corso di sistemazione sotto il nome di Fondo Patetta. Un gruppo di codici, interessanti l’Umanesimo, tra i quali i due ap partenuti al Cittadini, è stato visto da P a c i , O skar K risteeeer e menzionato nel suo Iter Italicum (voi. II, pp. 606-7). Si noterà che citiamo i codici Patetta con la segnatura definitiva stabilita dopo lo studio del Kristeller. Gli stampati della raccolta Patetta furono invece dalla famiglia venduti all’Università di Torino, dove costituirono il prim o nucleo dell’attuale Biblioteca Patetta. La pre senza di codici del Cittadini nella raccolta dell’illustre giurista fu segnalata per la prima volta da V ittorio Cia n nella sua Recensione all’opera del V a n n in i , Notizie intorno alla vita e all'opera di Celso Cittadini. È interessante segnalare che il Patetta possedeva anche un codice, non appartenuto al Cittadini, oggi conservato nella Vaticana, Vita di Vittorino da Feltre (Patetta, 380) che porta la nota Domus S. Pantal. P P . Scholarum Piarum. E x hered. Francisci de Rubeis; da una annotazione dello stesso Patetta, risulta acquistato a Milano, il 27 apr. 1936, dalla libreria antiquaria Hoepli. Nella consultazione dei manoscritti mi è stato di grande aiuto il P. H yacinthe Laurent.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
90
verso il mercato antiquario anche l’altro, recante la segnatura Patetta
366 (n° 102), che contiene la Glycephila di Mario Filelfo, di mano di Sabbadino degli Arienti e rare postille del Cittadini. N el fondo Vaticano-Latino della Biblioteca Vaticana il ms. 8782 (n° 103) del sec. X I I - X I I I , contenente le Leges Langobardorum, pre senta, oltre ad alcune postille del Cittadini, anche lo stemma della sua casata, disegnato a colori nel margine inferiore della c. Ir. V a identi ficato nel manoscritto « . . .
in latino che contiene le leggi dei Longo
bardi. . . », che Guglielmo Sohier spedì a Luca Holstenio da Siena (1). Il manoscritto Ross. 759 (n° 104), cartaceo del sec. X V , contenente vol garizzamenti dal latino e dal francese, di cui alcuni inediti, conservato nel fondo Rossiano della stessa biblioteca (2), appartenne certamente al Cittadini, come documenta la nota autografa d’acquisto sulla c. I I v : « Io Celso Cittadini comprai questo libro. . . ». Nella
Bodleian
Library
di
Oxford
abbiamo
trovato un
altro
codice Cittadini (n° 105): un Orazio del X V secolo, che il linguista si era procurato, come risulta dalla nota a c. 95r, daU’ormai noto « Fabius Paulinius, librorum veterum venditor » (3) . Proveniente dalla biblioteca privata Piccolomini-Cineghi, si con serva nell’Archivio di Stato di Siena la Cronaca di Bindino di Travale (n° 106)
del sec. X I V , in cui il Cittadini, oltre ad alcune postille di
carattere genealogico, ha lasciato la sua nota di possesso. L a Biblioteca Comunale di Siena, così ricca di documenti relativi alla vita e all’attività letteraria di Celso Cittadini, di lettere autografe e di miscellanee da lui postillate, conserva ben poco di quella che fu la sua biblioteca privata. L a sua origine e le sue vicende rendono d’altro canto comprensibile questa circostanza.
N a ta come biblioteca della
Università, quando nel 1758 Sallustio Bandini donò la sua libreria
(x) Ms. Barò. Lat. 6500, c. 136r; cf. sopra p. 12 note 1-2, p. 13 nota 3'. (2) Tra il 1838 e il 1854 Giovanni Francesco de Rossi, figlio del letterato Giovanni Gherardo, costituì in R om a una preziosa biblioteca. Alla sua morte (1854) la vedova, principessa Luisa Carlotta di Borbone, tem endo che i tesori ivi raccolti andassero perduti, donò la raccolta alla Compagnia di Gesù, con l’obbligo di conservarla nella sua integrità. Ma nel 1871, per maggior sicu rezza e per interessamento dellTm peratore d ’Austria, la biblioteca fu traspor tata a Vienna, da dove nel 1922 fu riportata a R om a e messa a disposizione degli studiosi nella Biblioteca Vaticana; cf. La Biblioteca Rossiana in La Ci viltà Cattolica; La Biblioteca Rossiana in Studi danteschi; V a n n in i , Notizie intorno alla vita e all’opera, p. 43. (3) Cf. i mss. n° 39, 94, 105, 107.
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VI. Fondi di varie biblioteche
91
privata, essa si arricchì di altri fondi, donati da studiosi e recuperati dalla soppressione delle corporazioni religiose verso la metà del X I X secolo; acquisì nel 1932 la denominazione di Biblioteca degli Intronati quando, dai locali dell’Università, le raccolte librarie furono trasferite nella sede dell’Accademia omonima, che aveva cessato di esistere in torno al 1810. Da sua formazione, avvenuta perciò quando la libreria privata del Cittadini era già andata dispersa, è il motivo determinante per il quale mancano nei suoi fondi manoscritti codici a lui apparte nuti. Divenuta invece depositaria del materiale di lavoro degli accade mici, acquisì naturalmente
anche i documenti relativi all’ attività di
Celso, che tanto vivamente aveva partecipato alla vita dell’Accademia p). Tra i manoscritti dell’attuale Biblioteca degli Intronati sono stati individuati soltanto tre codici, provenienti, non si sa per quali vie, dalla
libreria
del
Cittadini;
in
essi
si riconoscono
le
sue
postille
e lo stemma del suo casato: una raccolta di sonetti e canzoni di Nicolò Angeli dal Bucine, del sec. X V con ogni probabilità inedita ( /. I I . 35 [n° 108]), un testo del sec. X I V contenente volgarizzamenti da S. A go stino ( /. I I . 23 [n° 107]) e un gruppo di lettere di S. Caterina (1. I I . 12 [n° 109]) (2). Tra i manoscritti italiani della Biblioteca Nazionale Marciana il
M a rc. it. V . 18 (n° 110), Leggende di santi in volgare, del sec. X V , di mano dello stesso copista del S. Pant. 83 (n° 73), ricco di postille margi nali del Cittadini, offre un particolare interesse; sotto la rasura è ancora leggibile la nota di possesso del Convento di S. Pantaleo e, sotto questa, quella ben nota di Francesco de
Rossi. Come il manoscritto passasse
a far parte, intorno al 1760, della raccolta dei conti Trieste di Asolo non ci è dato sapere; forse l’acquisizione avvenne attraverso Giovanni Bottari, che nel sec. X V I I I lo ebbe tra le mani, come testimoniano le numerose annotazioni autografe, e se ne servì largamente per le sue edizioni erudite di testi in volgare. Intorno al 1780 il codice si trovava nella biblioteca privata di Tom m aso Giuseppe Farsetti (3), passata poi a far parte della Marciana. (1) 1 /A ccadem ia degli Intronati, interrotta la propria attività nel 1568 e riattivatasi solennemente nel 1603, si fuse con l ’Accadem ia senese dei Filomati, di cui fece parte anche il Cittadini. Am bedue si trasferirono nei locali dove ha attualmente sede la Biblioteca Comunale. Per la storia dell’Accadem ia degli Intronati cf. P e Tracchi -C osTan tin i , 1/ Accademia degli Intronati. (2) Non consultabile nel 1968 un altro ms. contenente la leggenda di S. Ansano (C. V I. 8) che risulta postillato dal Cittadini. (3) Per notizie intorno alla raccolta Farsetti cf. Biblioteca manoscritta di T. G. Farsetti e VAEENTiNEm, Bibliotheca manuscripta, I, pp. 101-4.
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92
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
Città
del
V aticano
B iblioteca A postolica V aticana
101. Patetta 353: 1 (cc. lr -ΙΟν) Calendario mutilo in principio e in fine. 2 (cc. llr -8 8 v ) L eonardo A retino , L a prima guerra punica, libro I (cf. per redazione analoga, B runi , L a prim a guerra punica). 3 (cc. 89r-97v) Epistola del presto Johanni mandata ad Manuelle gobernatore de Romania; ine. P reti Johanni per la virtù et po-
tentia dell’altissimo D io et del mio Signiore Yhesu X hristo Re detti Re. (Per notizie relative al Prete Gianni e alle varie reda zioni latine della lettera cf. Z arncke , D er Priester Johannes). 4 (cc. 97v-98v) Simone Serdini detto il Saviozzo, Serventese (sono
19 quartine del serventese pubblicato da Z ambrini in
Serdini , Storia di una fanciulla tradita, pp. 17-20). Cart.; sec. X V 1425); m m . 200
(a c. 8 3 v : 17 settembre 1452; a c. 92r: 10 ottobre
X 130; cc. I l i , 98, num. meccanica, num. antica a
penna da cui risulta la caduta di una carta. Scrittura semigotica di mano
unica. Sottoscrizione
del copista
Ansano
da
Siena a c. 8 3 v :
Scripta per me frairem A nsanum die X X V I I mensis settembris in insula Planose apud insula Corsice [1452] e a c. 92r: Questo libro è mio di frate Sano da S i e n a .. . scripto di mia propria mano. Incom inciato in corte del magnificho Signiore di Piom bino et finito nell’ isola di Pianosa addi X d’octobre 1452. Iniziali decorate con filettature ad inchiostro rosso e nero alle cc. Ir e 30v. Lombarde e titoli rubricati. A c. Ir il Patetta ha annotato: ms. acquistato dalla Libreria D e M a rin is in luglio 1920. Del
C. numerazione a penna alle cc.
1-12
e
alcune
postille,
che contengono riferimenti cronologici e storici in seguito a confronti con testi di Plinio e del Villani (c. 38,64) o varianti da collazione con altri codici. Oltre ad aver numerato le prime 12 carte ed aver annotato a c. 12v: mancano 2 carte, a c. 2r, nel margine inferiore, si legge di sua mano: Compr. da me Celso Cittadini l ’anno 1614 di novembre a bando
ed altri libri in Siena. Copiato da un frate Sano da Siena nel 1452 adun que composto il latino molto tempo inanzi (cf. T av. I ll b ) .
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VI. Fondi di varie biblioteche
93
102. Patetta 366: 1 (cc. lr-72v) Mario F ieeefo, Glycephila. 2 (cc. 76r-76v) Serventese; ine. Zentil done et donzelle pelegrine
innamorate / Compagni et scudieri innamorati. Cart.; sec. X V ; m m . 235 X 170; cc. I (guardia membr.), 77, num. coeva a penna. Scrittura umanistica corsiva di mano di Sabadino degli Arienti che si sottoscrive a c. 7 2 v : Qui finisse l ’opera chiamata Gly
cephila. . . scripta per me Zoanne Sabadino di Larienti... (cf. T av. V lI I b ). Altra mano, forse più tarda, che ha scritto anche il testo della c. 76, ha annotato a c. 7 2v: 1482 a di 29 marzo. Titoli rubricati, iniziali dei capitoli alternativamente in rosso e azzurro, decorate con filettature a penna. A c. Ir iniziale decorata in rosso, azzurro e verde su fondo d ’oro; nel margine inf. stemma d ’oro con banda d ’azzurro nella quale si ri conosce una mezzaluna (famiglia Libri di Bologna? cf. P atetta , Sulla
Glycephila, p. 27 7 ; cf. T av. X l l a ) . A c. I v si legge una nota coeva in scrittura antiqua e con inchiostro rosso sbiadito: M C C C C L X I I I in
Bologna a di V i l i marzo Zuanne de M aistro Sabadino di la rien ti me donò questo libro. L a tavola de l ’ opera he a cart’ 74. Legatura coeva in pelle marrone con decorazione di rombi impressi a secco, piccoli bulloni, tracce di fermagli, restauro sul dorso. Poche annotazioni marginali del C., che indicano il nome dei per sonaggi cui si riferiscono i capitoli. bibe . Per uno studio sul Filelfo, sul testo inedito e sul codice cf.
P atetta , Sulla Glycephila ; del medesimo cf. anche Giunte e correzioni.
103. Vat. Lat. 8782: 1 (cc. lrA -4 6 v B ) Leges Langobardorum (cf. M .G .H ., X X L , L e
gum, IV , pp. 13-90. 2 (cc. 49r-96v) I ustinianus, Institutiones. M em br.; sec. X I I - X I I I ;
m m . 300
X 250;
cc.
I
(cart.), 97
(97
guardia cart.), num. recentemente a matita. Scrittura gotica incipiente di mani diverse su 2 coll. Lom barde, paraffi e titoli rubricati. A c. 49r disegno a penna lungo il margine int. raffigurante figura umana ignuda su un albero. N ote e glosse marginali coeve. Legatura in pelle rossa del sec. X I X .
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
94
Rare annotazioni marginali del C. (cc. 4v, 5r, 16v passim), di mano del quale sono anche le annotazioni relative al testo, sul cartiglio all’in terno del piatto ant. Nel margine inf. della c .lr stemma Cittadini di segnato sul fondo rosso.
104. Ross. 759: 1 (cc.
lr-22r)
G io v a n n i B occaccio , Getterà a Pino de’ Rossi
(cf. B occaccio , Lettera). 2 22r-28v) G e o n a r d o A r e t in o , Novella di Antioco; ine. A me è
sempre parato gientilissim e donne (per redazione simile cf. B r u n i , Novella). 3 (cc. 28v-52r) B u onaccorso d a M o n t e m a g n o , Trattato di no biltà (cf. B uonaccorso d a M o n t e m a g n o , Orazioni). 4 (cc. 52r-56v) Volgarizzamento del decimo dei Dialoghi dei morti di Guciano; nel ms. col titolo: Questione tra Annibale cartagi
nese et Alessandro di M acedonia et Scipione A fricano (cf. Vol garizzamento di un dialogo). 5 (cc. 57r-59v) Brani tratti dal volgarizzamento del Catilinario di Sallustio (cf. S a e e u st iu s , I l Catilinario, passim). 6 (cc. 60r-60v) Getterà per Gentulo ufficiale romano in Giudea dell’ avvento di Cristo (cf. Testi di lingua, p. 80). 7 (cc. 60v-62r) Differenza della vita e costumi di Filippo re di Macedonia e d’Alessandro suo figliuolo (è il cap. V i l i del lib. I X delle Istorie di G iu s t in o ; cf. I u s t in u s , Delle Istorie, pp. 155-157). 8 (cc. 62r-105v) St e f a n o P o r c ar i , Orazioni (cf. Testi di lingua, pp. 1-55). Cart.; sec. X V ; m m . 214 x 142; cc. I l , 108, num. a penna. Scrit tura di una sola mano di tipo umanistico con elementi corsivi e in fluenze della mercantesca. Ga c. 44, aggiunta in seguito ad eliminare una lacuna del testo, è di altra mano. Disegni zoomorfì e ornamenta zione a penna coevi. Alle cc. I -I I indice degli opuscoli contenuti nel cod., frammentario e di mano coeva. Gegatura in pelle marrone del sec. X I X . A c. IIv . nota autografa del C.: Io Celso Cittadini com prai questo
libro in P arione di Siena a 2 di maggio 1 6 . . . (cf. T av. I la ). Il titolo Lettera del Boccaccio a messer P in o de’ R ossi intorno al suo esilio è di mano del C., del quale sono anche le numerose postille e osservazioni. A c. Ir, nel margine inf., ha annotato: questo libro mostra che fu copiato
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VI. Fondi di varie biblioteche
95
da alcuno senese (cf. T av. IV b ). U na Lettera a P in o de’ R ossi e Rime del Montemagno figurano nell'elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appendice I I , nn. l i ,33).
O xf o r d B o d l e ia n L ib r a r y
105. Add. B. 54: 1 (cc. 2r-94v) Q. H o r atiu s F la cc u s , Carmina. 2 (cc. 94v-95r) Vita Horatii; ine. Horatius Q. Flaccus Ubertino. M em br.; sec. X V (a c. 95r : 1454); m m . 157 X 115; cc. I I , 98, num. moderna a m atita. Scrittura antiqua di mano unica. A
c. 95r: L i
brum hunc Laurentinus P etrin i filius et (?) Bellanteae domus suis ma nibus scripsit anno M C C C C L I I I I . Titoli e rubriche in oro come anche alcuni notabilia marginali; a c. 2r grande fregio a bianchi girari in verde, azzurro e rosso intorno aH’iniziale M. N ote marginali del C., frutto di collazione del testo (cc. 45v, 93r, 94v). A c. 95r, nel margine ini., nota autografa: E m i ego Celsus Cit-
tadinus a Fabio Paulinio librorum veterum venditore die X X ianuarii 1603 iulios duodecim (cf. T av. X b). A c. II v , in cartiglio cart. appli cato sulla membrana, si legge di mano del sec. X V I I I : Codex iste n iti dissimus sec. X V exharatus continet Q. H oratii Flacci Epodon perti nuit olim Celso Cittadinio Senensi. bibl . H cod. è descritto da
Madan , A summary catalogne, V , pp. 53.
S ie n a A r c h ivio d i S tato
106. D . 153: (cc. 2-261) B indtno d a T r a v a l e , Cronaca (1315-1416) s in i ,
(ed. Uu-
L a cronaca di Bindino).
Cart.; sec. X I V ;
m m . 300 X 22 0 ; cc. I l i
(membr.), 262, num.
varia in cifre romane ed errata in alcune cc. Mancano le cc. 176, 178 e 179. Scrittura mercantesca di due mani (cf. T av . X X X a ; per una des
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
96
crizione analitica, esterna ed interna del cod., cf. Mu s in i cit.). le g a tu ra coeva in assi coperta di cuoio rosso; traccia di borchie. N ote marginali del C. che, a c. Ir, ha posto la sua firma al di sotto della dichiarazione di possesso del codice; richiami genealogici di sua mano lungo i margini.
BIBLIOTECA COMUNALE 107. I. I I . 23: 1 (cc. lr-52r) A gostino
(S.), I Soliloqui (cf. A u g u st in u s
(S.),
Volgarizzamento dei soliloqui ). 2 (cc. 56r-75r) L a leggenda di S. Agostino; ine. Angustino egregio
dottore fu de la città di Cartagine de la provencia d'A ffrica nato d’ onesti padre et madre. E l padre ebbe nome P atricio et la madre ebbe nome M onicha (per redazione analoga cf. B a t t e l l i , Le p iù belle leggende, pp. 595-606). 3 (cc. 76r-78v). A ta n a s io (pseudo), Simbolo della fede cattolica (cf. A t h a n a s iu s (pseudo), Simbolo della fede). Cart.; sec. X I V ; m m . 205 X 145; cc. 79, num. recente a penna; composto originariamente di due parti, delle quali s’intravedono ancora le due serie numeriche distinte. Scrittura gotica di mani diverse. Ini ziali e titoli rubricati. Legatura del sec. X V in assi coperte di pelle con tracce di fermaglio e restauro del sec. X V I I I sul dorso. Moltissime osservazioni sulla lingua autografe del C. che, a c. 2r, ha disegnato nell’iniziale il leone rampante
dello
stemma
del suo
casato. A c. 78v ha annotato: Ego C.C. em i a Fabio Paulinio [ . . . ]
duos die 20 novembris Senis presente D . lu lio Caesare Colombino in domo eius in Camporegio. U n Volgarizzatore del Soliloquio di S. A go stino figura nell’elenco dei testi di lingua appartenuti al C. (cf. Appen dice I I , n° 86).
108. / . I I . 35: (cc. l r - l l l r ) N icolò A n g e l i d a l B u c in e (*),
Sonetti e canzoni.
In lode di Francesca figliuola di misser Bartolomeo de’ Benassai che fu maritata nel 1474-75 ad Onofrio di Francesco Accarigi;
(!) Per notizie biografiche e bibliografiche sull’A. cf. T en To ri , voce A ng eli , N icolò, in Dizionario biografico degli italiani, III, pp. 199-200. L ’opera risulta inedita.
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VI. Fondi di varie biblioteche
ine. L o angelico intellecto et el bel costume / di questa mia F ra n
cesca cerca altera / fa che la nostra vita tanto spera, (cit. K ristel -
LER, Iter, I I , pp. 155, 515). M em br.; sec. X V ; m m . 230 X 150; cc. I, 111, num. a penna. Scrit tura umanistica corsiva su base mercantesca di una sola mano. Manca la prima c. della dedica a mons. Teodoro di Monferrato protonotario apo stolico. In azzurro le iniziali delle canzoni e dei sonetti. N ell’interno del piatto ant.: A nnibai B ichi emit die 13 martii 1695 ere proprio 1695. A c. Ir, nel marg. sup.: di me G. Ciaccheri 1785. Legatura in pergamena. Alle cc. 2r e 55r postille del C. A sulla pergamena corrosa dai tarli, di
di M onferrato Protonotario apostolico
c. Ir
si
legge
a
stento,
A M ons. Teodoro . . . Angelico da Bucino Lettore sua
m ano:
publico . . . nello studio di Siena . . . filosofia nel 14. . .
109. I . V I . 12: (cc.
lr-107v) Caterina (S.) da Siena , Lettere (sono 54 lettere
per il cui testo cf. Caterina (S.) da Siena , L e tte r e ...
a cura
di P. Misciattelli). Cart.; sec. X V ; mm . 285 X 20 0 ; cc. I I , 107, num. a penna. Scrit tura umanistica corsiva di base mercantesca di una sola mano. Titoli rubricati, iniziali in rosso decorate con filettature a penna. A c. Ir fi gura di S. Caterina disegnata a inchiostro in un riquadro a fondo bianco e acquerellata. Legatura in pergamena del sec. X V I I I . Alle cc. 105r-107v il C. ha copiato un’intera lettera di S. Caterina, alla quale ha premesso questa nota: Copiata da una lettera di man pro pria di S. Caterina donata da me al S. H ippolito A gustini Bali di Siena
per me Celso Cittadini. E oggi si conserva in S.ta Lucia di Siena. L a let tera corrisponde al n. C C C L X V II, voi. V dell’ed. cit. Molte postille marginali di mano del C. si trovano passim nel codice.
V enezia B iblioteca Marciana 110. M arc. It. V. 18: (cc. lr-174v) Leggende dei santi apostoli e d ’altri santi. Cart.; sec. X V canica, ma
(dopo 1441); mm. 135 X 20 2 ; cc. 174, num. mec
la numerazione a penna
(11-180)
di mano
del
C.
di
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
mostra che mancano 10 cc. Titoli e p arafi in rosso; iniziali dei capitoli alternate in rosso e azzurro. Scrittura semigotica di una sola mano (1). Il cod. proviene dal convento di S. Pantaleo, al quale apparteneva per lascito di Francesco de Rossi, come testimonia la nota in parte erasa nel margine inf. della c .lr : Dom us S. Pantaleonis P P . [ . . . ] E x haeredi-
tate Francisci de Rubeis. Passò poi alla biblioteca dei conti Trieste di Asolo nel 1760 e alla biblioteca Farsetti nel 1780. Gran parte delle no tizie relative al codice si ricavano da note autografe di Giovanni B ot ta li scritte sul v. della c. I e sul verso del cartone posteriore. Legatura in cartoni foderati di carta fiorata del sec. X V I I I , con titolo sul dorso. Molte osservazioni linguistiche e varianti ortografiche annotate sui margini dal C., che si nomina anche nella nota nel margine inferiore della c. 89v. bibl . Per ridentifìcazione dei testi, le note autografe del Bottari
e la bibliografia relativa al cod.
cf.
F rati-Segarizzi, Catalogo, II,
pp. 251-3.
f1) È il medesimo copista del cod. S. Pani. 83 (n° 73), Tav.
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A p p e n d ic e I M A N O S C R IT T I A U T O G R A F I D E L C IT T A D IN I
I manoscritti di mano del Cittadini, gli autografi cioè delle sue opere edite o inedite e le copie di testi eseguite da lui per soddisfare precisi interessi di studioso, sono stati tralasciati, perché ritenuti estra nei alla conoscenza della sua personalità di bibliofilo, scopo essenziale di
questo lavoro,
e alla valutazione
della sua raccolta privata. Ma
poiché il numero occasionalmente riscontrato nei fondi manoscritti di alcune biblioteche è risultato notevole, sembra utile darne notizia pur nei limiti di un sommario elenco.
Ci t t à d e e V a t ic a n o Biblioteca Apostolica Vaticana 111. Barb. Lai. 3924. C. Ci t t a d i n i , D ell’antichità delle armi. [Precede lettera di Giulio Piccolomini (1640) al card. Barberini sul con tenuto del volume che gli invia in dono] (*) 112. Chigi. G. I I . 4 1 . I d ., Notizie genealogiche di famiglie senesi, stemmi, notizie araldiche, storiche, politiche relative a Siena. [Contiene anche altri inserti autografi del C. a carattere miscellaneo]. 113. Chigi. G. I I . 42. I d ., Arm e delle famiglie nobili di Siena. [Raccolta di stemmi disegnati a penna o acquarellati] (cf. T av. X X X V I I ) . 114. Chigi. L. I V . 122. De rime di Guido Cavalcanti nuovamente rac colte, et mandate in luce da Ce e s o Ci t t a d i n i dell’Angelieri con la sposizione di M. Egidio Rom ano sopra la canzon « Donna mi prega » (il cod. è citato in Geschichte der Textuberlieferung, I I , p. 409, 417 e da D e R o b e r t i s , Censimento dei manoscritti, p. 44 4 ; cf. T av. X X X V a .b ) . 115. Chigi. M . V. 100. C. C i t t a d i n i , Gli ardori dellTnfiammato Acca demico Acceso Celso Cittadini, alla Divina Gentildonna Madonna Hippolita
(Caleagnina)
detta Fiam m a. [Contiene anche il Trat
tato degli Id iom i toscani ] (cf. T av. X X X V I ) . (q Per un elenco particolareggiato degli altri testi cf. sopra p. 11, nota 4 e DE R obertis in Studi danteschi, p. 421.
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La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
100
116. Chigi. R.
V.
e.
Alberi
genealogici
completi
e incompleti,
in
fogli grandi, in fogli volanti, soprattutto relativi alla famiglia Chigi, in gran parte di mano del Cit t a d in i . 117. Ross. 1118. Trattato D e Vulgari Eloquentia. Autografo del Ci t t a d in i
(il cod. è citato in A l ig h ie r i , I l trattato « D e vulgari elo
q u en tia » p. F X X X V I I I , sgg.).
F ir e n z e Biblioteca Nazionale Centrale 118. Magliah.
V I.
17. Annotazioni dei Deputati al Decamerone del
Boccaccio. Stam p. in Firenze nella Stamperia di Filippo e Jacopo Giunti e fratelli, 1573. [Precedono m olte carte manoscritte auto grafe del Cit t a d i n i , e tu tta l’opera è completamente postillata da lui] (cf. T av. X X X V I I I ) . 119. Magliah. X X V I .
184. D ell’antichità delle armi o insegne delle
case. Discorso di Celso Cit t a d in i dell’Angiolieri nobil Sanese. A ll’Ill.m o ed ecc.mo Signor il Signor Tom m aso Malaspina Mar chese di Villafranca e Governator Generale dello Stato di Siena. 120. Magliah. X X X V .
19. Esposizione dell’orazione del Signore vol
garmente il Paternostro appellato, per Celso
Cit t a d in i nobil
sanese e lettor pubblico di Tosca favella nello studio di Siena.
S ie n a Biblioteca Comunale (*) 121-123. A .
V. 20-22. C. Cit t a d in i , Minute originali autografe delle
genealogie delle famiglie senesi o sieno alberi delle medesime da lui compilati,
con armi gentilizie a
penna
e raccolte in tre
volumetti. 124. A . V . 23. I d ., Abbozzi e frammenti di alberi di famiglie nobili. 125. A . V . 24. I d ., Alberi genealogici di famiglie nobili sanesi con indice. 126. C. I I . 25. D . Ch ia r it i , Sonetti a C.C. [Cittadini] e a B .B . [Bulgarini] con loro risposte.
(l) I titoli sono stati tratti, per. la maggior parte, da I lari, L a biblioteca al quale si rimanda per notizie bibliografiche più partico lareggiate.
pu bblica di S ien a ,
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Appendice I. Manoscritti autografi del Cittadini
101
127. C. I I I . 13. C. Cittadini , Trattato degli Idiomi Toscani. 128. C. I I I . 27. Iscrizioni che sono in Rom a, in altre città e luoghi dello
Stato
Rom ano,
neU’Um bria,
in
M antova,
in
Milano,
copiate da Celso Cittadini e da T eofilo Gallaccini. 129. C. V . 11. Sigilli dei Capitani delle Compagnie militari e del ram pino riportati in penna ed illuminati [raccolti da C. Cittadini], 130. C. V . 12. C. Cittadini , Delle Antichità delle armi gentilizie. 131. C. V . 19. I d ., Discorso. N ota di nomi propri storpiati. Annota zioni del Sig. Celso Cittadini sopra il Cesano, dialogo di M. Clau dio
Tolomei
stam pato
in
Venezia
(Miscellanea
Benvoglienti,
T. X V III). 132. C. V . 24. I d ., Della nobiltà di Siena. 133. C. V i l i . 3. D e medicina universali qua omnes Immani corporis aegritudines indifferentur, et mirabili modo sanantur. Collectanea per Celsum Cittadinum . 134. C. V i l i . 4. C. Cittadini . Delle antichità delle armi gentilizie. Vari appunti sull’antica Toscana e sopra l ’origine di Siena. 135. D . V I I . 11. Lettere di Celso Cittadini e documenti a lui relativi. 136. H. V. 39. I d ., Del compendio della scienza civile. 137. H. X . 2. Rime mss. di alcuni autori sanesi in parte trecentisti che si trovano con altre di altri autori in un antico volume scritto a penna esistente nella Vaticana, con annotazioni di Celso Cit tadini
(1).
138. H. X . 47. Rim e d’alcuni antichi poeti sanesi che si trovano con quelli d’altri diversi autori in quattro antichi volumi scritti a penna nella Lib. Vaticana. (Dedicato ad Ippolito Agostino Signore di Caldare e Bali di Siena) (2) con annotazioni di C. C. 139. K .
V ili.
4. Arm i gentilizie di diverse famiglie sanesi.
V e n e z ia Biblioteca Nazionale Marciana
140. M arc. Lat. X I V .
116. Inscriptiones antiquae a C e l s o C i t t a d i n i
exscriptae cum adnotationibus, anno 1604.
(!) Cf. San e si , Bindo Bonichi da Siena , passim. (2) Un altro esemplare è contenuto nelle cc. 226-238 del Barò. Lat. 3924 (n° 111).
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A p p e n d ic e II U’E U E N C O D I U B E R T O B E N V O G U E N T I
Elenco dei testi di lingua appartenuti al Cittadini, tratto dal Benvoglienti da una copia del vocabolario della Crusca postillata dal Cittadini (Sie n a , Bibl. Comunale, CocL. C. IV . 8. cc. 175-6) (1). Celso Cittadini nobile Sánese non solo fu celebre antiquario ma fu anco intelligentissimo della favella Toscana. Egli aveva in uso di scrivere in margine de’ libri che leggeva diverse considerazioni, delle quali molte ne sono in un Vocabolario della Crusca stampato in Vene zia in f. nel 1612. D i queste se ne farà un’iscelta delle migliori, perché siamo certi, che non tutte l’istesso Cittadini l ’avrebbe approvate. Chi desidera vedere la grande stima, che del medesimo n’era fatta potrà leggere la Pinacotheca di N id o Eritreo nella quale è notato, come egli possedesse moltissimi Mss, e in verità in questo Vocabulario, che è in mano di Uberto Benvoglienti sono notati moltissimi Uibri apparte nenti al Vocabulario, ch’egli confessa d ’avere Mss, e di sua mano vi sono notati, e sono i seguenti (2) :
1. Dante Alighieri, Poema, o Divina Commedia [ms. n° 46]. 2. —
Convivio.
3. — Rime. 4. — Canzone Morali.
(1) V a n n in i , Notizie intorno alla vita e all'opera, p. 23, nota 1. (2) Ba numerazione progressiva è stata assegnata ai singoli testi per ren derne più agevole la rispettiva identificazione nei manoscritti, sia miscellanei che compositi, appartenuti al Cittadini. Poiché il linguista possedeva diverse redazioni di una stessa opera e poiché l ’elenco non offre gli elementi codicologici indispensabili per una precisa identificazione, si è ritenuto opportuno fare riferimento a tutti i codici del C. in cui ogni testo risulta contenuto.
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Appendice II. I/elenco di Uberto Benvoglienti
103
5. Giovanni Boccaccio, Decamerone, overo Centonovelle. 6. — Gaberinto d ’Am ore [ms. n° 59]. 7. — Fiam m etta [ms.
8. — Filocolo, 9. — Am eto.
n° 59].
o Filocopo.
10. — Urbano. 11. — Getterà a M. Pino de’ Rossi [ms. n° 104], 12. — Filostrato. 13. — Teseide [ms. n° 49], 14. — Amorosa Visione. 15. — Comento sopra Dante. 16. Francesco Petrarca, Rime, overo il Canzoniere. 17. — Getterà, copia a penna. 18. Giovanni Villani: Storia, overo Cronaca [ms. n° 69]. 19. — Vita di Maometto. 20. Frate Jacopo Passavanti. (Specchio di penitenza) [ms. n° 67 o 72], 21. Fra Giordano. (Prediche di varj tempi). 22. Marco e Filippo Villani. (Storia, over Cronaca). 23. Cento novelle antiche. 24. Ricordano Malespini (Storia). 25. Guido Cavalcanti (Rime). 26. Vita di S. Giovambatista. 27. Bono Giamboni volgarizzatore del Tesoro di Ser Brunetto.
28. Volgarizzator di Pier Crescenzio dell’Agricoltura. 29. Volgarizzatore de Morali di S. Gregorio. 30. Volgarizzatore dell’ Omelie di S. Gregorio. 31. Volgarizzatore dell’Albertano. 32. Rim e antiche stampate. 33. Rime del Montemagno [ms. n° 104]. 34. Fazio Uberti, Dittam ondo [ms. n° 50], 35. — Rime. 36. Storie pistoiesi. 37. Fra Domenico Cavalca, Trattato della penitenza [depennato]. 38. — Trattato della pazienza. 39. — Disciplina spirituale, [ms. n° 5 5 o 56]. 40. — D e ’ frutti della Gingua. 41. — Medicina del cuore, [ms. n° 56 o 67], 42. — Specchio di Croce [depennato], [ms. n° 61]. 43. — Pungilingua. [depennato], [ms. n° 61]. 44. — De vizi e della virtù [depennato].
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104
La biblioteca manoscritta di Celso Cittadini
45. Storia di Barlaam e di Giosafat. 46. Tavola Ritonda. 47. Fra Jacopo da Todi (Ribro di Eaude) [ms. n° 6 4 0 o 80]. 48. Fior di virtù [ms. n° 54]. 49. Volgarizzator di Palladio [ms. n ° 76], 50. Volgarizzator di T ito Bivio p .ma e 3 a Deca. 51. Volgarizzatore della Som ma Pisanella detta Maestruzza [ms. n° 73]. 52. V ite de SS. Padri [ms. n° 70 ?]. 53. Storia de SS. Padri. 54. Vendetta di Cristo. 55. V ita di S. Alessio. 56. V ita di S. Girolamo [ms. n° 63], 57. Volgarizzator di Ducano.
58. Volgarizzatore di Guido Giudice della guerra Trojana. 59. V ita di S. Margherita. 60. V ita, o Storia di S. Eugenia. 61. V ita di S. Eufrosina. 62. Vita, o Storia di S. Eustachio [così]. 63. Teologia Mistica. 64. Esposizion de Vangeli [ms. n° 44], 65. Volgarizzator di Valerio Massimo. 66. Volgarizzator del Trattato di Medicina di Maestro Aldobrandino da Siena [ms. n ° 68].
67. Volgarizzator del Trattato delle virtù del ramerino del detto. 68. Volgarizzator de Dialogi di S. Gregorio [ms. n° 5 4 o 6 6 o 72]. 69. V ita di Gesù Cristo. 70. Allegorie sopra le Metamorfosi d ’Ovidio. 71. 72. 73. 74.
Annotazioni sopra i Vangeli [ms. n° 62]. Volgarizzator della Storia di Salustio. Volgarizzator di Salustio della Congiura di Catilina. Volgarizzator delle favole d ’Esopo.
75. Volgarizzator dell’Eneide di Virgilio [ms. n° 45], 76. Volgarizzator delle Pistole di Seneca. 77. Volgarizzator delle Pistole d’Ovidio.
78. Volgarizzator del Genesi. 79. Volgarizzator d’un Trattato di Cinigia di Maestro Guglielmo da Piacenza.
80. Volgarizzatore d’Ovidio « de remedio Amoris ». 81. Volgarizzator d’Ovidio « de arte amandi ». 82. Volgarizzator di Vegezio.
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Appendice II. I/elenco di Uberto Benvoglienti
105
83. Volgarizzator delle collazion de SS. Padri. 84. Volgarizzator delle pistole di S. Girolamo [ms. n° 6 3 o 65]. 85. Volgarizzatore de 30 gradi di S. Girolamo. 86. Volgarizzatore del Soliloquio di S. Agostino [ms. n° 107], 87. Volgarizzatore del Trattato della nobiltà dell’Anim a di S. Bernardo. 88. Volgarizzator del Trattato di coscienza del detto [ms. n ° 60]. 89. Volgarizzator delle pistole del detto. 90. Volgarizzator de Sermoni del detto. 91. Giovanni Dondi in un suo Sonetto al Petrarca. 92. Giacomo Colonna al Petrarca. 93. Volgarizzator della Tetterà di Cicerone a Quinto [ms. n° 58]. 94. Tetterà di Papa Gregorio a Federigo Imperadore. 95. Tetterà di Federigo 2 ° Imperadore. 96. Volgarizzatore di alcune cose di S. Grisostomo. 97. N ote sopra il Vocabulario della Crusca scritte di sua propria mano.
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I N D I C E D E I C O D ICI
Le segnature in carattere corsivo indicano i codici descritti: i numeri rimandano alle pagine del volume.
B ologna , Bibl. Univ. 1554 69 1789 70 1791 70 2070 71 2650.1 71 2650.11 72 F ir e n z e , Bibl. Naz. Magliab. V I. 17 Magliab. X X V I . 184 Magliab. X X X V . 19
100 100 100
O x f o r d , Bodleian Libr. Add. B. 54 95 P a r ig i , Bibl. Nat. Ital. 579 (già 7264) 87 Lat. 1782 77 Lat. 2330 74 nota 3 Lat. 2642 77 Lat. 2879 74 nota 3 Lat. 3530 74 nota 3 Lat. 3588 78 Lat. 4714 74 nota 3 Lat. 4725 79 Lat. 4726 74 nota 3 Lat. 5819 79 Lat. 6714 80 Lat. 6813 81 Lat. 7489 74 nota 3 Lat. 7517 81 Lat. 7579 82
Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat.
7776 8068 8119 8194 8276 8522 8619 8629 8630 8702 8761
82 83 74 nota 3 83 84 84 85 74 nota 3 85 86 86
R oma , Bibl. Naz. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S.
Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo
6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 24 25 27
(10) (100) (101) (102) (103) (104) (105) (106) (107) (108) (109) (110) (111) (112) (113) (114) (42) (43) (45)
43 43 44 45 46 47 48 48 49 50 50 51 52 52 54 54 55 56 56
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108 S. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S. S.
Indice dei codici Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo Pantaleo
28 30 32 33 35 46 51 75 78 80 83 86
(46) (76) (16) (3) (30) (72) (77) (47) (50) (54) (61) (58)
R oma , Bibl. Naz. Vitt. Em. 1340
57 58 58 60 61 62 62 63 64 65 66 66
Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb. Barb.
13 nota
Sie n a , Arch, di Stato D. 153 95 Sie n a , Bibl. Com. A. V. 20-22 A. V. 23 A. V. 24 B. III. 6-15 C. II. 25 C. III. 27 C. IV. 8 C. V. 2 C. V. 11 C. V . 12 C. V. 19 C. V. 24 C. V I. 8 C. V III. 3 C. V III. 4 D. V II. 11 H. V. 39 H. V II. 15 H. X . 2 H. X . 47 K . V III. 4 I. I I . 23 I. I I . 35 I. VI. 12 P. IV. 14
100 100 100 30 100 101 11 4 101 101 101 101 91 101 101 1 101 4 101 101 101 96 97 97 88
Gr. Gr. Gr. Gr. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat. Lat.
Capponi nota
nota, 102 nota
nota 2
nota, 101 nota 1
V aticano (Cit t à d el ), Bibl. Apost. Vaticana Barb. Gr. 21 16
Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi
22 28 145 291 54 70 91 95 97 m 630 665 709 2596 3924 3958 3968 3974 6494 6500
168
B. V. 70 B. V I. 92 C. V I. 158 C. V I. 167 E. V. 168 G. I. 344-0 G. II. 41 G. II. 42 G. II. 47 G. I I . 47 G. I I . 55 H. I V . 91 H. I V . 109 H. V. 99 H. V. 144 H. V. 153 H. V. 163 H. V II. 225 H. V i l i . 252 I. I I I . 19 L. IV . 109 L. IV . 122 L. V I. 222 L. V II. 251 M. V. 100
16 17 17 18 19 16 19 20 20 21 22 22 16 nota 23 11 nota 4, 99 23 23 24 13 nota 2 12 nota 1-2, 13 nota 3, 90 nota 1 64 nota 16 nota 28 28 29 29 29-32 99 99 1 nota 32 32 33 33 16 nota 33 34 34 34 35 26 nota 2 35 99 36 36 99
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109
Indice dei codici Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi Chigi
M . V. 118 R . V. e R . V II. 53 S. V. 12 S. V. 13 S. V. 14-15 T. IV . 2 T. IV . 11
Ottob. Rat. Ottob. Rav. Ross. Ross. Ross. Ross.
759 891 1118 2110
897 2110
37 100 16 31 26 26 26 26 16 16 94 16 100 16
nota nota nota nota nota nota
Paletta 353 Patetta 366 Patetta 380 2 2 2 2
92 93 89 nota
Urb. Rat. 292
16 nota
Vat. Vat. Vat. Vat.
16 16 16 16
Gr. 717 Gr. 955 Gr. 1334 Gr. 2390
Vat. Lat. 8782
93
V e n ezia , Bibl. Naz. Marciana Marc. It. V. 18 Marc. Rat. X IV . 116
98 101
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I N D IC E D E I N O M I E D E D E E O P E R E
I titoli delle opere anonime che figurano nei codici descritti sono in cor sivo, i nom i degli autori dei testi in maiuscoletto. Accarigi, Onofrio di Francesco Accarisi, Alberto 3. A eia notarii senensis 79.
96.
Aegidius R omanus. V. Egidio R o mano. Aeschines 17. A gostino (S.). V. A ugustinus (S.). Agustini, Ippolito (poss.) 97, 101. A ubucasis 50.
Aldobrandino da Siena
62, 104. 25, 30,
Alessandro V II (Fabio Chigi)
32, 42, 76. Alighieri, Dante 24, 35, 36, 44, 86, 102 .
Bianco
da
Siena 53.
Bichi, Annibaie (poss.)
97.
Bindino da Travale 95. Bocasin. V. A lbucasis Boccaccio, Giovanni 47, 54, 94, 100, 103. Boccaccio, Giovanni
3, 8.
Boethius 29.
Amedei, Giacom o (poss.) Amedei, Giuliano 80. Ambrosius (S.) 22, 77.
71.
Ammianus Marcellinus 75, 79. A ngeli, Nicolò 97. A ngelico d a B ucino , Nicolò. V. A ng eli , Nicolò Angiolieri, Cecco 1. Ansano da Siena (cop.) 92. Arienti, Giovanni Sabadino degli (cop.) 93.
Aristoteles,
Bembo, Pietro 8. Benassai, Francesca di Bartolom eo 96. B en civ en n i , Zucchero 62 B envenuto d a I mola 86 Benvoglienti, Uberto 3, 4, 11, 42, 102. B ernardus (S.) 55, 105.
16.
A thanasius (S.) Augustinus (S.) 96, 105.
Bolla per l’indizione del Giubileo (1350) 47. B onaventura (S.) 65, 69, 70. Boncompagni, Giacomo 2. Borghesi, Diomede 2, 8, 76. Borghini, Vincenzo 5.
Bosone
da
Gubbio
tino
Bulgarini, Belisario 96. 45, 46, 59, 60, 91,
44.
Bottari, Giovanni 61, 69, 91, 98. B racciolini , Poggio 80. Bruni, Leonardo. V. Leonardo Are 2, 5, 67.
Buonaccorso da Montemagno
94,
103.
Caesar, Caius Iulius 21. Bandinelli, Volunnio 30, 32. B andini, Sallustio 90. Barberini, Francesco 11, 12, 13, 19. Bargagli, Scipione 2, 8, 12. Bartholomeus de R egno (cop.) 21. Basilius (S.) Magnus, 80.
Calcagni, Ippolita 1, 99. Cantica di Salomone 43. Carli, Giovanni Girolamo 2. Cartari, Carlo 40. Castelvetro, L odovico 8. Caterina (S.) da Siena 46, 91, 97.
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Indice dei nomi e delle opere
Cavalca, D om enico 50, 51, 52, 56, 57, 59, 60, 61, 65, 103.
Cavalcanti, Guido 44, 99, 103. Cecco d ’Ascoli 87. Cechini, Pietro di Giovanni (cop.) Cervini, Marcello 10.
51.
Chiariti, D. 100. Chigi, Agostino 26. Chigi, Fabio. V. Alessandro V II (Fa bio Chigi) Chigi, Diligi 25. Ciaccheri, G. (poss.) 97.
Cicero, Marcus Tullius 33, 35, 54, 82, 84, 87, 105. Cini, Giulio 3. Cittadini, Angelus Colae de (poss.) 21. Cittadinis, Ieronimus de (cop.) 36. Clément, Nicolas 75. Colocci, Angelo 10. Colomb de Batines, Paul 3. Confessione capitolatta al modo de la Comedia 52. Considerazioni sopra le stimmate 64. Conti, Giusto de’ 12, 33. Copisti·. Ansano da Siena; Arienti, Giovanni Sabadino degli; Bartholomeus de R egno; Cechini, Pietro di Giovanni; Cittadinis, Jeronimus de; Petrus Honestus; Silvester Pisanus; Ugolino, frate Crinito, Pietro 12.
Curtius R ueus, Quintus 20, 87. De Angelis, Luigi 3, 4, 5. Della Rovere, Francesco Maria 2. D ee Virgilio, Giovanni 44. De Rossi, Francesco 3. Detti dell'abate Macario 52. Differenza della vita e costumi di F ilip p o e d’Alessandro 94. 50.
Dominicus Sabinensis 86. Dottrina dello schiavo di Bari D ’ Ovidio , Francesco 4.
Egidio R omano 28, 99. Egloga Licidas-Jollas 86. Epistola del presto Johanni 92. Epitafio per Leonardo Aretino 83. Epitaphium magistri Guidonis Calliensis 86. Esempi e miracoli di S. Francesco 64. Esposizione del Pater noster (frammen to) 70. Estiennot, Claude 75.
Farnese, R anuccio 2. Farsetti, Tom m aso Giuseppe (poss.) 91, 98. Fidati, Simone 46, 56, 58. FiLELEO Mario 93. Fiore di virtù 51. Fioretti di S. Francesco 64. Frate Ugolino. V. Ugolino, frate. Frati, Ludovico 68, 69, 70.
Gemistus PlBTho, Georgius 16. Germain, Michel 75. Gigli, Girolamo 1, 3. Giovanni da Salerno 56, 57. Giovanni di Neri, frate 52. Giovanni Maria pizzicaiuolo (poss.) 88. Girolamo (S.). V. Hieronymus (S.). Godeeridus prior Wintoniensis 83. Grazi, Dom enico Maria 30, 31, 32. Gregorio (S.) di Nissa 19. Gregorius (S.) Magnus 50, 51, 60, 65, 103, 104, 105. Grossi, M. (poss.) 23. Guglielmi, Alessandro 30. Guglielmi, Flavio 30. Guglielmi, Tom m aso 30. GuiBERT de T ournai 29. Guibertus Tornacensis. V. Guibert de T ournai. Gulia, Rutilio del. Golia, Rutilio.
DlOGENES LAERTIUS 16. Dizionario di termini medici Dominici, Giovanni 53.
111
V. N iccolucci del
Hieronymus (S.) 22, 45, 46, 57, 58, 72.
59, 60, 105. Holste, Lukas. V.
Holstenio, Luca.
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112
Indice dei nomi e delle opere
Holstenio, Luca 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 25, 30, 90. Honestus, Petrus. V. Petrus Honestus (cop.) 79.
H oratius Flaccus Quintus
95.
38. 80, 86, 92, 94. Lettera per Lentulo ufficiale romano 94. Lesione ed esposizione dei Vangeli 43. Libro di Tobia 38. Leggenda di S. Sebastiano
Leonardo Aretino
Lombardelli, Gregorio 8, 87.
I acopone da Todi 53, 58, 72, 73, 104 IERONYMUS DE SANCTUTIIS 86. IOANNES V aLLENSIS. V. JOHN OF W ales. lOHANNES CHRYSOSTOMUS (S.) 77. Istoria del re Giannino, 23 IUSTINIANUS 93.
J ohn of W ales
78.
Lancia, Andrea 43. Laurentinus Petrini filius (poss.) 95. Leges Langobardorum 93. Leggenda dei diecimila crocefixi 38. Leggenda dei santi apostoli 98. Leggenda della vendetta della morte di Cristo 70. Leggenda di S. Agnese 37. Leggenda di S. Agostino 96. Leggenda di S. Ansano 37. Leggenda di S. Brandano 38. Leggenda di S. Caterina 63. Leggenda di S. Cecilia 37. Leggenda di S. Colomba 38. Leggenda di S. Cristina 37. Leggenda di S. Degnamerita 38. Leggenda di S. Dominila 63. Leggenda di S. Eufemia 38. Leggenda di S. Eugenia 63. Leggenda di S. Galgano 38. Leggenda di S. Giovanni Evangelista 37. Leggenda di S. Girolamo 45. Leggenda di S. Gregorio 37. Leggenda di S. Herena 38. Leggenda di S. Margherita 63. Leggenda di S. M aria Maddalena 37. Leggenda di S. Marta 63. Leggenda di S. Martino 38. Leggenda di S. Niccolò da Bari 37. Leggenda di S. Orsola 63. Leggenda di S. Paolo 46. Leggenda di S. Reparata 63.
Mabillon, Jean
74, 75, 76.
Macario, abate. V. Detti dell'abate Macario.
Maestruzzo. V. Somma del Maestruzzo Marcho di D om enico di Neri (poss.) 56, 57. Marco di Dom enico di Nieri. V. Marcho di Dom enico di Neri (poss.). Marischotti, Orlando (poss.) 20. MarTialis, Marcus Valerius 12,19, 76, 83. Massime e sentenze morali 72. Massimo (S.) di T orino. V. Maximus (S.) T aurinensis. Maximus (S.) Taurinensis 57, 60. Medici, Ferdinando de’ 2. Medìtationes seu sermones incerti 22. Mercati, Giovanni 16. Mesu e , Iohannes 50.
Michael Angelus Panicalensius 87. Migliorini, Bruno 5. Miscellanea di opere di autori classici 85. Moroni, Carlo 15. Muratori, Ludovico Antonio 3, 69. Muzio, Girolamo 8. Narducci, Enrico 41. N iccolucci del Golia, Rutilio (poss.) 36, 37.
N onius Marcellus 82. O vaga damigella onesta e pia 53. Obbizi, Lorenzo di Iacopo degli 49. Omont, Henri 74. Oratio Scipionis ad Luteium 87. Orsini, Fulvio 10. Orsini, Paolo 2.
Otto Frisingensis. V. Ottone di Frisinga. Ottone di Frisinga 23.
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Indice dei nomi e delle opere Paccinelli, Iacom o (poss.) 36. Pacinelli, Iacom o di Andrea. Paccinelli, Iacom o (poss.).
V.
Palladius 78. Palladius, Rutilius Taurus Aemilianus 70, 104. Pallavicino, Pietro Sforza 25. PanicalEnsius, Michael Angelus. V.
Michael A ngelus PanicalEnsius. Paolo di Camaldoli. V. Paulus Camaldulensis . Parenti, Piero di Marco 54. Parrasio, Aulo Giano
113
Petrini filius; Marcho di D om e nico; Marischotti, Orlando; N iccolucci del Golia; Paccinelli, Iacom o; Paulini, F abio; DE Rossi Pietro Francesco; Trieste (conti) di Asolo; Trombelli, Giovanni Crisostomo.
Prete Gianni 92. Proclus 17. Prosper Tiro (S.). 29. Prospero (S.) d ’Aouitania. V. Pro spero Tiro (S.) Proverbi
71.
10.
Passavanti, Iacopo 61, 65, 103. Patetta, Federico 89, 92, 93. Paulini Fabio (poss.) 35, 57, 84, 90, 95, 96. Paulinius, Fabius. V. Paulini, Fabio.
Paulus Camaldulensis 81. Pescara, Marco Antonio 2. PETRARCA, Francesco 36, 103. Petrus Honestus (cop.) 79. Piccolomini, Ascanio 13. Piccolomini, Enea Silvio. V. P io II (Enea Silvio Piccolomini). Piccolomini, Francesco 30. Piccolomini, Giulio 1, 3, 11, 12, 13, 14, 19, 99 Piccolomini-Cineghi, famiglia 90. Piccolom ini Todeschini, Francesco. V. Pio I I I (Francesco Todeschini P ic colomini). P io II (Enea Silvio Piccolomini) 87. Pio II I (Francesco Todeschini P ic colomini) 26.
Plautus, 20. POGGIUS FlORENTINUS. V. BrACCIOLINI, Poggio.
Quaglia, Giovanni Genesio 28. Quaia, Ioannes Genesius. V. Quaglia, Giovanni Genesio. Quattordici miracoli della Vergine Questioni di filosofia morale 22.
37.
Raccolta di “ florilegia ” 18. Racconti sacri toscani 71. Rajna, Pio 4. Ridolfi, Nicolò 10. Rossi, Pietro Francesco de 39, 40, 41, 42, 43, 44. Rossi, Pietro Francesco de (poss.) 45, 46, 47, 48, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 76, 89, 91, 98. Rubeis, Franciscus de. V. Rossi Pietro Francesco de (poss.). Rubeis, Petrus Franciscus de. V. Rossi, Pietro Francesco de.
Sabinensis, Dominicus. V. Dominicus Sabinensis. Salmi penitenziali Salviati, Leonardo
72. 3, 5, 8.
Politi, Adriano 8. POLLUX, Iulius 17.
SanctuTiis , Ieronymus, de. V. I eroNYMUS DE SANCTUTIIS.
POLYBIUS 17. PORCARI, Stefano
Sano da Siena. V. Ansano da Siena. Sàntha, Gyorgy 41. Saviozzo. V. SERdini, Simone detto il Saviozzo.
94. Possessori: Agustini, Ippolito; Amadei, Giacom o; Bichi, Annibaie; Ciaccheri, G.; Cittadinis Angelus; Farsetti, Tom m aso G.; Giovanni Maria, pizzicaiuolo; Grossi, M.; Laurentinus
Seneca, Lucius Annaeus 34, 104. Sensi, Filippo 4, 5, 7. Serdini, Simone detto il Saviozzo 92.
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114
Indice dei nomi e delle opere
Sergardi, Fabio 32. Seripando, Girolamo 10. Sermone et trattato contra molti difecti46. Silvester Pisanus (cop.) 20. Simone da Cascia, V. Fidati Simone. Sirleto, Guglielmo 10. Sohier, Guglielmo 12, 13, 14, 16, 17, 18, 90.
Sorinus, Caius Iulius
81.
Somma del Maestruzzo 66. Storia dal principio del mondo
46.
Terentius Afer, Publius 83. Thomas Capuanus. V. Tommaso di Capua. Tizio, Agapito
29.
Tizio, Sigismondo 29, 30. Tizio, Sigismondo 27. Tofìanin, Giuseppe 6. T oromei, Claudio 66, 67, 101. Tolomei, Claudio 3, 4, 5, 8. Tolomei, Tattanzio (poss.) 16, 17, 18.
Tommaso di Capua 85. Trabalza, Ciro 5. Trattato a lode e commendazione della verginità 59. Trattato d’abbaco 48. Trieste (conti) di A solo (poss.) 91, 98. Trombelli, Giovanni Crisostomo 68, 69. Trombelli, Giovanni Crisostomo (poss.) 70, 71, 72, 73.
Ubaldini, Federico 26. UberTI, Fazio degli 48, 103. Ugolino, frate (cop.) 65. Ugurgieri Azzolini, Isidoro 3, 71. Uno sparviere gentile di penna 53. Usimbardi, Uorenzo 3.
Vaeerius Maximus 34, 104. Varchi, Benedetto 8. VERGUJUS Maro, Publius 19, 34. Versi sulla bellezza del fico 83. Viaggi in Terra Santa 72.
Vidi,ani, Giovanni 62, 92, 103. Vita di S. M onica 38. Vita (La) e la passione della B. Agata
37. Vita (La) e la passione di S. Lucia
37, 63. Volgarizzamento del decimo dei « Dia loghi dei morti » 94. Volgarizzamento dei Vangeli 69, 70. Volgarizzamento di brani del Catili nario 94.
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CASIS. ZOROASTRES 17.
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Antiporta. R itratto di Celso Citttadini. Rom a, Biblioteca Nazionale, S. Pani. 86, C. II V (n° 74). Biblioteca Apostolica Vaticana, Ross. 769, c. I I V (n° 104). Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi H. V II. 225, c. 135r (n°38). Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi. L. V II. 251, c. 12 l v (n°42). Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris Lai. 8276, c. l r (n° 94). Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi. C. V I. 167, c. 158v (n°19). B iblioteca Apostolica Vaticana, Patetta 353, c. 2r (n° 101). Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris. Ital. 579, c. 68r (n° 100). B iblioteca Apostolica Vaticana, Ross. 759, c. l r (n° 104). Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi C. V I. 158, c. 30v (n° 18). Oxford, Bodleian Library, Add. B. 54, c. 95r (n° 105). Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi H. V i l i . 252, c. 96r (n°39). Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi H. V. 14, c. l r (n °3 5 ). Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi H. I V . 109, c. l r (n° 34). Bologna, Biblioteca Universitaria, 1789, c. l r (n° 76). Rom a, Biblioteca Nazionale, S. Pani. 17, c. l r (n° 55). Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi C. V I. 158, c. l r (n °1 8 ). Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi B. V I. 92, c. l r (n° 17). Rom a, Biblioteca Nazionale, S. Pani. 14, c. 195v (n° 52). Biblioteca Apostolica Vaticana, Patetta 366, c. 72v (n° 102). Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris Lat. 5879, c. l r (n° 86). Biblioteca Apostolica Vaticana, Barò. Lat. 54, c. 2r (n° 6). Biblioteca Apostolica Vaticana, B ari. Lat. 95, c. l r (n° 8). Biblioteca Apostolica Vaticana, Patetta 366, c. l r (n° 102). Biblioteca Apostolica Vaticana, Barò. Lat. 97, c. l r (n° 9). Biblioteca Apostolica Vaticana, Barò. Lat. 3974, c. l r (n °1 6 ). Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. Lat. 111, c. l r (n° 10). Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. Lat. 91, c. l r (n° 7). Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris. Lat. 8068, c. l r (n° 92). Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris Lat. 7776, c. l r (n °9 1 ). Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris. Lat. 6813, c. 7r (n° 88). Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris. Lat. 3924, c. 40r (n° 84). Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. Lat. 665, c. l r (n° 12). B iblioteca Apostolica Vaticana, Barb. Lat. 630. c. l r (n° 11).
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Indice delle tavole XX. Bologna, Biblioteca Universitaria, ms. 1554, c. 3r (n° 75)' X X I. Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi H. IV . 91, c. l r (n° 33). X X II«. B iblioteca Apostolica Vaticana, Chigi L. V II. 251, c.4 2 v (n°42). X X II 6 . Roma, Biblioteca Nazionale, S. Pant. 24, c. 35v (n° 60). X X III«. Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi M . V. 118, c. l v (n °4 3 ). X X II I6 . Rom a, Biblioteca Nazionale, S. Pant. 32, c. 2V (n° 65). X X IV «. Bologna, Biblioteca Universitaria, 1789, c. 33v (n° 76). X X IV 6 . Rom a, Biblioteca Nazionale, S. Pant. 27, c. 45r (n° 62). X X V «. Bologna, Biblioteca Universitaria, 1791, c. 111r (n° 77). X X V ò. Bologna, Biblioteca Universitaria, 2070, c. l r (n° 78). XXVc Bologna, Biblioteca Universitaria, 26502, c. 19r(n° 80). X X V I« Rom a, B iblioteca Nazionale, S. Pant. 13,, c. 108r (n° 51). X X V Iè . Rom a, Biblioteca Nazionale, S. Pant. 15, c. 94r (n° 53). X X V II. Rom a, Biblioteca Nazionale, S. Pant. 83, c. 28r (n° 73). X X V IIIa . Rom a, Biblioteca Nazionale, S. Pant. 10, c. 16v (n° 48). X X V III6 . Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi G. I I . 55, c. l r (n° 32). X X I X « . Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris. Lat. 4725, c. l r (n° 85). X X IX 6 Rom a, Biblioteca Nazionale, S. Pant. 51, c. 2T (n° 69). X X X «. Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris. Lat. 4725, c. 12r (n° 85). X X X è. Rom a, Biblioteca Nazionale, S. Pant. 21, c. 21r (n° 59). X X X c. Biblioteca Apostolica Vaticana, Barh. Lat. 3958, c. 30T (n° 14). X X X I«. Siena, A rchivio di Stato, D. 153, c. 135·· (n 106). X X X I6 . Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi L. VI. 222, c. 64r (n° 41). X X X I I . Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris. Lat. 7579, c. l r (n° 90). X X X I I I . Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris. Lat. 8276, c. 3r (n° 94). X X X I V . Parigi, Bibliothèque Nationale, Paris. Lat. 8194, c. l r (n °9 3 ). X X X V « . Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi L. I V . 122, c. I I r (n° 114). X X X VA. Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi L. IV . 122, c. 23r (n° 114). X X X V I. Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi M . V . 100, c. l r (n° 115). X X X V I I . Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi G. I I . 41, c. 37r (n° 113). X X X V I I I . Firenze, Biblioteca Nazionale, Magi. V I. 17, p. 139 (n° 118). X X X I X . Bologna, Biblioteca Universitaria, 26502, c. U (n° 80). X U a. Roma, Biblioteca Nazionale, S. Pant. 27, (n° 62). XB6. Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi H. V i l i . 252, (n° 39).
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IN D IC E
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Premessa
..................................................................................................
Indice delle opere citate
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vii
Celso Cittadini linguista ed e r u d i t o .................................................................
1
La biblioteca manoscritta di Celso C it t a d i n i................................................
17
I.
Fondo Barberini della Biblioteca V a tic a n a ..............................
17
II.
F'ondo Chigi della Biblioteca V a t i c a n a ...................................
39
III. Fondo S. Pantaleo della Biblioteca Nazionale di R om a . .
66
IV. Biblioteca Universitaria di B o lo g n a ...........................................
114
V.
Bibliothèque Nationale di P a r i g i ................................................
124
V I. Fondi di varie b ib l io t e c h e ...........................................................
154
Appendice I. Manoscritti autografi del C i t t a d i n i .......................................
169
Appendice II. L ’elenco di Uberto Benvoglienti
........................................
172
Indice dei c o d i c i ...................................................................................................
107
Indice dei nomi e delle opere
.........................................................................
110
...............................................................................................
115
Indice delle tavole Indice
117
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b) Bibl. Vaticana, Patetta 353, c. 2r (cf. p. 92, n° 101)
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a) Parigi, Bibl. Nationale, Paris. liai. 579, c. 68r (cf. p. 88, n° 100)
b) Bibl. Vaticana, Ross. 759, c. l r (cf. p. 95, n° 104)
c) Bibl. Vaticana, Chigi C. VI. 758, c. 80v (cf. p. 28, n° 18)
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b) Bibi. Vaticana, Chigi C. V I. 158, c. l r (cf. p. 29, n° 18)
c) Bibi. Vaticana, Chigi B. VI. 92, c. l r (cf. p. 28, n» 17)
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Bibl. Vaticana, Barb. Lat. 54, c. 2r (cf. p. 19, n° 6)
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