Il denaro. L'apriori in contanti 8835934915, 9788835934912


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Italian Pages 151 Year 1994

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Il denaro. L'apriori in contanti
 8835934915, 9788835934912

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Alfred Sohn-Rethel

IL DENARO L'APRIORI IN CONTANTI

L'ani\·irà logica dell'intelletto umano c la fol'· mazionc tld pensiero astratto hanno le loro •·adici nella ;·cahà sociale: punto di partenza c ~intesi della filosofia di Alfred Sohn-Rcthel consistono nel conciliare essere e coscienza, scienza c idea della natura in un raccordo possihiiL" solo all'interno della società c della sua s10ria. Questo tentativo di gettare un ponte fn.J matL"rialismo c idealismo costituisce, a tfctta dci pL"nsatori che più lo ammirarono- Adorno. Bloch, Bcnjamin - la grandezza c la forza ddla sua concezione. Il denaro. L 'apriori in ~·mu:wti è il saggio che sviluppa nel modo più dficace la riflessione del filosofo tedesco sulle condizioni - e condizionamenti - del pensiero astratto: pubblicato per la prima volta a Berlino nel 1976, è qui presentato nell'ult ima versione voluta dall'autore. Sohn-Rcthcl individua il momento originario tli questo ti · po di sintesi concettuale c sociale nella Grecia fra il \'Il c il \'I secolo a.C., quando per la prima volta compaiono il denaro in forma di moncra c il pensiero in forma di astrazio· rll': in yucsto contesto c raccordo si rivela pilt chiaramclllc illcuamc di causa-effetto fra realtà sw:iule ... coscier~~~ intellettuale. llna tesi sug;..:csti\·a tluanto gra\'ida di conseguenze che pone in una luce nuova lc scien:tc economkhc c naturali.

Alfred Sohn-Rethel

Il denaro

L'apriori . . 1n contanti

A cura di Francesco Cappellotti

Editori Riuniti

JJ> 1285112

I edizione: ottobre 1991 Titolo originale: Das Geld, die bare MUnze des Apriori ©Copyright Verlag Klaus Wagenbach, Berlin, 1990 Traduzione di Francesco Cappellotti

aDaaIaIWaaaaaa~~~~}~~~a CL 63-3491-1 ISBN 88-359-3491-5

Indice

XI

Introduzione di Francesco Coppellotti

Il denaro. L 'apriori in contanti

17

I. Definizione esplicativa dell'intelletto ll. L'apriori della conoscenza matematica della natura

82

ill. L'astrazione reale sociale dello scambio delle merci IV. Astrazione reale e astrazione del pensiero: il problema della trasformazione V. La nascita della capacità conoscitiva teoretica nei confronti della natura VI. La matematica come frontiera tra testa e mano Vll. L'unità di mano e testa nella produzione individuale artigiana e contadina Vill. Forme di transizione dall'artigianato alla scienza IX. La rivoluzione nell'astronomia X. Il dominio alienante della seconda natura

93

Note

109

Appendice Lettera di Adorno a Sohn-Rethel

24 30 41 56 65 71 77

111

Denaro e filosofia

123

Nota biografica Bibliografia

127

Introduzione

Astrazione reale e concetto puro

Secolarizzare il denaro Il pensiero di Alfred Sohn-Rethel sul denaro ha una prospettiva radicalmente filosofica che coinvolge al tempo stesso l'economia, la critica dell'economia politica e la teoria della conoscenza, cioè a dire il problema della scissione tra lavoro intellettuale e lavoro manuale. La coniazione della moneta avvenuta in Lidia e Ionia nel VII secolo a.C.', il realizzarsi quindi della forma-denaro: 3• E ancora: «Come Cristo è il Dio incarnato, cosi il denaro è la società trasformata misteriosamente in una cosa. Tanto il denaro altrettanta la società che ho in tasca>>'. Il denaro quindi e le sue metafore reali !ungi dal naufragare nel processo di secolarizzazione fanno naufragare la secolarizzazione stessa davanti al suo apriori che si presenta veramente come l' arché metafisica indistruttibile e financo inconoscibile, culmine della purezza concettuale assoluta e al tempo stesso misteriosa, inconoscibile nella sua genesi, autentico nexus rerum, principio sintetico della nostra società. Secolarizzare il denaro implica risalire alle origini epistemologiche della storia occidentale. Quello che l'interpretazione idealistica della filosofia greca ha chiamato e continua a chiamare il miracolo greco è un'ipostatizzazione della filosofia che porta con sé un'implicita sacralizzazione del denaro perché non viene data la genesi formale né dell'una né dell'altro'. L'idealismo critico in tutte le sue versioni comprese quelle che si vogliono antidealistiche, ma anche Heidegger e lo stesso Marx che, dimostra Sohn-Rethel., non stacca la teoria della conoscenza dalla critica dell'economia politica, non riescono a fare la genesi storica di concetti universali storicamente atemporali che stanno alla base della storia della filosofia occidentale e che costituiscono l'ossatura della filosofia greca come di quella moderna e contemporanea.

xn

Il problema della verità Secolarizzare il denaro è quindi la condizione per secolarizzare la filosofia, per comprendere la sua coscienza necessariamente falsa e la scissione tra lavoro intellettuale e lavoro manuale che sta alla base della teoria della conoscenza. Come aveva rilevato W alter Benjamin in una lettera a Max Horkheimer del28 marzo 1937 dopo aver letto l'Entwurf zu einer soziologi· schen Tbeorie der Erkenntnis di Alfred Sohn-Rethel, il cosiddetto Luzerner Exposé (Progetto per una teoria sociologica della conoscenza - L'Exposé di Lucerna)' si tratta di dedurre lo scambio delle merci dallo sfruttamento e il pensiero teoretico puro dall'economia mercantile'. Mentre da Aristotele' e Kant 10 passando per Marx e Freud è stata rilevata la stretta connessione tra società di classe e produzione culturale, non altrettanto è stato messo in luce il rapporto tra società di classe e realizzazione scientifico-conoscitiva, tra forma della società e forma della conoscenza. In tutta la tradizione filosofica è scontato che la teoria filosofica della conoscenza non si occupi di problemi di potere, ma di problemi di verità e le questioni della verità debbano trovare una risposta sovrastorica che non ha nulla a che fare con questioni di potere. Infatti: «Marx non ha fondato nessuna concezione materialistica della conoscenza scientifica, bensl ha pagato il suo tributo a quella dominante nel suo tempo, fondata da Kant ed Hegel. L'analisi della merce marxiana all'inizio del Capitale analizza l'economia politica, ma non si interroga sulla possibilità della sintesi sociale nelle società che si fondano sul principio della proprietà privata. I miei studi al contrario mirano alla ricerca del nesso sociale. Questa modificazione tematica trasforma in sociologica l'impostazione economico-politica... Le teorie della conoscenza idealistiche che si trovano di fronte allo scandalo di non saper spiegare la sintesi intellettuale hanno la loro verità apparente nel fatto che l'attività sociale-sintetica dei soggetti singoli resta loro completamente nascosta e viene ipostatizzata dalle teorie idealistiche della conoscenza come soggetto trascendentale» 11 • La verità del XIII

soggetto trascendentale sta dunque nella forma-merce e la deduzione delle categorie dell'astrazione scambio permette a Sohn-Rethel di uscire dalla falsa dialettica tra affermazione assoluta della non storicità della verità da una parte e la sua riduzione pragmatica alla verificabilità nel senso popperiano dall' altra. Si tratta di riconoscere nelle teorie della conoscenza e nella loro storia delle forme diverse di conoscenza di cui una è quella scientifico-razionale. L'intreccio tra verità, oggettività e funzione di classe della conoscenza non pregiudica per nulla la validità della conoscenza e non la dissolve nella dialettica degli interessi sociologici. Al contrario ci permette di afferrarne la genesi e tutta la validità senza mettere in discussione in nessun modo il valore e il significato della scienza da un lato ma scoprendo la forma storica della loro necessaria validità. La capacità soggettiva di pronunciare giudizi oggettivi e veri non viene né metafisicamente sostanzializzata né dissolta relativisticamente e pragmaticamente, ma invece determinata sulla base di funzioni teoretiche che sono immanenti alle società produttrici di merci e da esse razionalmente deducibili. In questa prospettiva è di notevole interesse un confronto critico tra la teoria di Sohn-Rethel e la concezione heideggeriana della verità come viene esposta dallo stesso Heidegger all'inizio di Vom Wesen der Wahrheit (Sull'essenza della verità)". All'inizio di quest'opera Heidegger si propone di dimostrare che è sbagliata la concezione della verità come adeguazione della cosa e della proposizione su di essa, mentre è corretta una concezione della verità come svelamento di ciò che è nascosto. Per dimostrarlo Heidegger fa tre esempi: Questa moneta è rotonda". La moneta è di metallo. Con la moneta si può comprare qualcosa". E sostiene che per tutte e tre le proposizioni non vale l'identità tra il giudizio e la cosa. In realtà invece l'identità tra il giudizio e la cosa vale per la terza: «Giacché il denaro deve avere una materia, nemmeno ad Eulenspiegel è mai venuto in mente XIV

di comprare per un pezzo di denaro qualcosa che non avesse realtà materiale»". Non solo, la non identità tra giudizio e cosa delle altre due proposizioni viene compresa proprio perché ci è data l'identità tra proposizione e cosa tipica del denaro: «Il denaro deve essere quindi di una materia reale che non coincide con nessuna materia di quelle che vi sono o vi possono essere, una materia che non esiste in nessuna esperienza sensibile. Conseguentemente è un semplice concetto, e non un concetto empirico, ma puro concetto, un'astrazione non empirica, per la quale vi può essere solo la forma-pensiero del concetto. Nondimeno come abbiamo detto, ciò che viene pensato in questo concetto non è un semplice pensiero, ma una realtà spazio-temporale, che garantisce per ogni materia e tuttavia non è materiale. E nessuno che pensa questo concetto può dire di sé di averlo formato dai dati di un'esperienza sensibile risalendo gradualmente dal particolare all'universale. Nessuno lo ha formato, è qui perfetto senza deduzione e senza sfondo. L'astrazione da cui viene si è svolta altrove e ha seguito un altro cammino da quello del pensiero» 16 • D'altra parte lo sviluppo della forma soggetto dell'uomo è il correlato inscindibile della forma-denaro monetaria del valore. La relazione teoretica soggetto-oggetto scaturisce soltanto dalla causa del rapporto di sfruttamento e della socializzazione funzionale basata sullo scambio delle merci. Anche in questo caso Heidegger pone il problema del superamento della relazione soggetto-oggetto come superamento della metafisica intesa come oblio dell'essere, ma prescinde dalla realtà astratta della sintesi sociale. Heidegger non riesce a darci ragione né della genesi né della validità della relazione teoretica soggetto-oggetto ed è costretto ad annullare la storia nella pura storicità senza processo storico e senza mondo naturale in cui l'uomo, per usare un'espressione marxiana della Miseria della filosofia, è la pura carcassa del tempo.

xv

Salvare i fenomeni In tutta l'opera di Sohn-Rethel si tratta dunque di spiegare geneticamente la validità della conoscenza, perché la questione della verità va sempre posta e risolta a partire dall'essere sociale, dalle coscienze necessariamente false che via via si incontrano nel corso della storia. Ma proprio per questo la ricerca di Sohn-Rethel riesce ad essere unitaria nel momento stesso in cui si apre agli approfondimenti storici piu precisi e piu travagliati. L'idea fondamentale, semi-intuitiva che lo colse negli anni venti quando studiava all'università di Heidelberg, secondo la quale la verità del Soggetto trascendentale va cercata nella forma-merce non lo ha portato soltanto ad un confronto serrato con il pensiero di Kant e di Marx, ma lo ha posto in condizione di riconcettualizzare tutta la storia della fùosofìa occidentale a partire da quella critica acuta dell'analisi della merce di Marx che gli permette di separare la critica dell'economia politica dalla critica della teoria della conoscenza che diventa metafora ideale della distinzione reale tra lavoro intellettuale e lavoro manuale. L'epistemologia della storia occidentale si costituisce cosi come l'orizzonte di quella scienza critica della storia che si propone di determinare la condizionatezza sociale delle forme oggettive della conoscenza. Condizionatezza sociale delle forme oggettive della conoscenza che fa del materialismo critico quel postulato metodologico che ci permette non solo di penetrare nel cuore della scissione tra lavoro intellettuale e lavoro manuale, ma di vederne anche tutte le forme di scomposizione e di possibile composizione che caratterizzano la storia dei modi di produzione dalla coniatura della moneta al tardo-capitalismo contemporaneo. L'idealismo critico kantiano si trasforma quindi nel materialismo critico marxiano senza passare attraverso l'idealismo assoluto. Proprio perché solo cosi è possibile acquisire fino in fondo la lezione hegeliana della scoperta della storia e della sua razionalità dialettica intendendola però come forma e non come concetto, foss'anche nel senso della struttura logica del concetto di XVI

capitale". La rottura con Horkheimer, che non accolse SohnRethel nell'Institut fur Sozialforschung, era consumata perché per Horkheimer 18 , si trattava di compiere una rivoluzione della ragione, come aveva già detto Bruno Bauer, che non negasse l'idealismo ma lo radicalizzasse perché l'idealismo non sta in un rapporto intrinseco con la società civile, ma con la soggettività universale che deve essere liberata dalla sua incoscienza con l'aiuto della ragione. L'interesse per il socialismo e per il comunismo, radicale e senza soluzione di continuità dalla giovinezza fino alla morte", non è mai stato meramente politico, perché nasce dalla chiara consapevolezza che il compito della filosofia sta nell'identificare·il mondo invertito nel quale siamo, nell'identificare lo sfruttamento, proprio nel comprendere con il massimo rigore la sua, le sue verità. Per questo il marxismo non è una concezione del mondo e non è nemmeno la semplice critica delle ideologie per quanto acuta essa sia20 • Con la stessa passione quindi Sohn-Rethel poteva studiare il destino della matematica e della geometria all'epoca di Al brecht Diirer e di Galileo Galilei, la genesi della filosofia in Grecia, la crisi della Repubblica di Weimar e la nascita del nazionalsocialismo, la storia degli orologi o i quadri di Tiziano21 • Non vi è infatti forma della verità che non debba essere sottoposta al rigore dell'analisi storica e della deduzione che cerca in essa la sua validità, la sua necessità e al tempo stesso il senso della socializzazione umana che in essa si elabora. Nel singolare e contraddittorio incontro tra Sohn-Rethel e Adorno la cosa viene espressa cosi in una lettera di Adorno che rileva la corrispondenza dei due percorsi di pensiero: > dello sfruttamento e creò il meccanismo produttivo descritto da Marx come •meccanismo i cui organi sono uomini»'. Ma •l'artigianato rimane la base». Questa ristretta base tecnica •esclude un'analisi realmente scientifica del processo di produzione»'. Da una parte questo legame della mano umana con lo strumento particolare non corrisponde alla forza immediatamente sociale incorporata nel capitale che ha ora assunto la produzione; d'altra parte esso presta al capitale quel legame materiale con la natura primaria, da cui il capitale è completamente estraniato e che, per l'automatismo del processo di produzione può dominare solo con l'aiuto della scienza della natura. Secondo i criteri capitalistici il lavoro di tipo artigianale nella manifattura è ancora la soluzione falsa, precapitalistica e la manifattura trova il suo limite nell'elemento soggettivo. 87

«Poiché a fondamento della manifattura rimane l'abilità artigiana e poiché il meccanismo complessivo che funziona in essa non possiede una ossatura oggettiva indipendente dai lavoratori stessi, il capitale lotta continuamente con l'insubordinazione degli operai•'- Perciò