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Italian Pages [240] Year 1968
Mario N aldini
, \
/
II Cristianesimo in· Egitto Lettere private nei papiri dei secoli II-IV
Le Monnier, Firenze 1968
a Vittorio Bartoletti
,
PROPRIETA LETTERARIA RISERVATA
}
©
alla Casa Editric6 Felice Le Monnier Firenze, 1968
N~
1401-67 -
1335
Stabilimenti tipografici «E • .A.riani. e
~
L'Arte della Stamps.» -
Firenze
Un anno e mezzo e trascorso da quando l'Istituto Papirologico « G. Vitelli» ha perduto la guida sapiente di Vittorio Bartoletti. Nell' aprile 1967, tra Ie molte occupazioni, egli stava rileggendo il mana8critto di questa libro, frutto di un lungo lavoro 8VOltO proficuamente al suo fianco. Le
«
lettere cristiane)} del Rev.Q Naldini escono ora, secondo il piano
della collana ideata da Bartoletti, ultima opera del gruppo nato sotto il suo diretto patrocinio.
iJJ a un tempo un onare e un rimpianto per noi aver realizzaw questa suo desiderio, nel tentativo dimantener fede al metodo e all'insegnamento. Firenze, novembre 1968.
Manfredo Manfredi
lndice
pag ..
Introduzione . . . . . . . . • . . . . . . . . .
1
IL CRISTIANESIMO IN EGITTO I. 1. L 'uso di {}8&~ 2. II saluto iniziale 3. Formule varie . 4. d~eNp6> . . . .
7 10 12 15
5. dyanav - dyamrr&~ --:- aycln'J1. 6. nfl8(JpvT8flo~ • . . • . . .
Osservazioni sul prescritto Nomina sacra • . . . Monogrammi. cristiani .
16 21 21 22 23
Il simbol0 XI'Y 9fJ •.
28
7. 8. 9. 10.
II. -
La presente raccolta, la cui ongme risale alIa mia tesi di laurea, e stata reaIizzata in vari anni di studio presso I'Istituto Papirologico « G. Vitelli ». Mi fu guida preziosa e maestro di rara compeienza il professore Vittorio Bartoletti, al quale dedico questa lavoro con profonda e affettuosa gratitudine. La sua gentilezza ha continuato ad accompagnarroi attraverso I'esortazione e 1'00corto consiglio della signora Anna Maria Bartoletti. Un grato e cornrnosso pensiero alIa memoria di Nicola Terzaghi e di Eugenio Grassi, che seguirono Ie mie prime ricerche con proficui suggerimenti. Ringrazio i vari studiosi ai quali sono debitore di qu~lche utile contributo. In particolare, esprimo la piu viva riconoscenza a Manfredo Manfredi per iI molteplice e valido aiuto amichevolmente prestatomi durante Ie varie fasi del mio Iavoro. M. N.
ELEMENTI RELIGIOSI CRISTIANI
TESTIMONIANZE DI VITA CRISTIAl'rA
1. Progressive testimonianze cristiane nei primi secoli 2. Superiori e ministri del culto 3. 'Fedeli e catecumeni . . . . . . . 4. Monad e monasteri . . . . . . . 5. Esperienza religiosa e realM, umana 6. Lavoro e condizioni sociali 7. Cariche civili e militari . 8. Presenza delle donne . .
III. -
33
37 38 39 41 43 45 45
OSSERVAZIONI SULLA LINGUA E LA CULTURA
1. Lingua e stile • . . . . . . 2. Su alcuni rapporti col N uovo Testamento 3. Reminiscenze bibliche 4. Elementi eterodossi. . . .- .
Conclusione • . . . . . . . . .
47 48 54 56 57
indice
x
indice
LE LETTERE
pag. 63 67 70 73
1. Ad un 'fratello'. . . .
2. Treneo ad Apollinario. . 3. Lettera -di S[ a Toleroeo 4. Arriano 301 fratello Paolo 5. Besas aUa madre Maria. 6. Un cristiano da Roma ai 'fratelli' deU'Arsinoite 7. Ad un 'fratello·. . 8. Tiziano alIa moglie. . 9. Theon alia 'madre' 10. Eutychis alla madre Ametrion II. Ermapollo a sua madre. . . . 12. Aphynchis 301 'fratello' Augaro 13. Asclepio al fratello Hierakammon 14.17. Lettere jamiliari di _Panisco . 14. Panisco alia rooglie e alIa figlia 15. Parnsco alia moglie. . . 16. Panisco al fratello Aion 17. Plutogenia aUa madre 18. Artemidoro aUa moglie di Apollonio 19. Biglietto a Massimo . . . . . . . 20. Theonas a Mensurio ..... . 21. 11 prete Psenosiris a1 confratello Apollo 22. Melas a suo padre'. . . . . . . . . 23. Carita nella persecuzione (1) . . . . . . 24. 11 monaco Iseo 301 'fratello' Eraclio . . 25. Il monaco Iseo a1 'fratello' Apollonio . 26. Atbanasion a sua madre . 27. Frarrunento . . -. . . . . 28. Sotas al confratello Pietro 29. Sotas a1 confratello Paolo. 30. Sotas al 'figlio' Demetriano 31. Una donna al suo' padre spirituale'
76
. ,.
32. Un figlio at padre, Apollo . . • . . . 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44.
Thonis a Eraclio . . . . . . . . . . Condoglianze ill Alessandro al fratello Kopres alIa' sorella ' . . '. . . . . . Didiroa e 'sorelle' alIa 'sorella' Sophias Didima e 'sorelle' alla ' sorella' Atienatia . Giovanni e Leone a Teofane Frammento. Istruzioni per la consegna di una lettera . Kaor papas di Hermopolis all'ufficiale Flavio Abinneo . Giustino a Papnuthios . . . . Antonio ad Ammon (?) . . . . Apollonio ( ?) al diacono Stefano Didimo al 'fratello' Severo. . I
79 86 89 93 97 102 105 107 110 112 U5 118 121 124 127 129 131 136 139 141 144 147 150 151 153 156 159 161 164 166 169 173 178 181 184 188 191 195 198 202
.~. "
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,
45. Eulogio a1 padre Salmon . . . 46. Antonio ad un 'fratello' . . . 47. Raccomandazione di ospitalita. 48. Nilo al 'fratello' Apollonio • 49. Apa Giovanni a Paolo . . . . 50. n prete Leone ai confratelli. . 51. II diacono Giovanni al suo vescovo 52. Eraclide alia sorella Antiochia . 53. Framroento . . . . 54. Apollo a Ermino. . . . . . . 55. Marciano al fratelIo . . . . . -56. Artemide al marito Teodoro e a Sarapion 57. Sion a Isidoro • . . . 58. Ermapollo a Kopreas. . . . . 59. Psois alIa madre • . '. . . . . 60. Frammento. Una donna malata 61. Demetrio a Flaviano •. 62. Hermias alia moglie e al figlio Gunthos 63. Ammon a Gonata • . . . . 64. Antonino a' Gonata . -. . . . . 65. Probo alIa sorella Manatine . . 66. Plutarco al • fratello' Teonino. 67. Frammento. Un mercante di vino al padre 68. Kolluthos al 'fratello ' Isidoro 69. Hermasion al 'fratello' Ammon. 70. Biglietto di presentazione " . 71. Arios al fratello Germano. . 72. Ammon alia madre Kallinike 73. Kopres al padre Heron. 74. Mebrion (?) alIa sorella . . . 75. Frammento. Richiesta di preghiere (?) 76. Psais e Syra al loro figlio . 77. Marciano a !sacco 78. Un'orfana alla zia 79. Frammento . . . 80. Papais a Nonna . 81. Ermapollo al suo 'padrone e signor padre' 82 85. Dal carteggio deU'anacoreta Giovanni . 82. Psois ad apa Giovanni • . . 83. Lettera ad apa Giovanni . . 84. Chairemon ad apa Giovanni . 85. Lettera dell'anacoreta Giovanni ed altri 86. Due sitologi all'anacoreta Sabino 87. Bessemio ai 'padri' Zoilo e Valerio e ai 'fratelli' 88. Raccomandazione in favore di un diacono . 89. Aminta al 'fratello' Seras . . . . . . . . 90. n soldato Pserakos al 'fratello' Paphnutios R
91. Askhs at 'fratello ' Abonas . . . . . . . .
XI
pag. 206 209 212 216 219 223 225 228 231 234 237 240 245 249 252 254 256 260 264 267 271 275 278 280 283 285 287 290 293 296 298 301 304 307 310 313 318 323 324 327 330 333 335 339 342 345 348 352
XII
92. 93. 94. 95. 96. 97.
indice Longino a Hermammon. . . . Kophaena al figlio Teodulo . . II monaco Tiranno ai 'fratelli' n diacono Giovanni ad apa Horos . Un amministratore al suo superiore II diacono Ciro a Olimpiodoro e a Hermaion
BibHografia • . . . .
P} 'distinzione fatta da. B. Weiss quanto all'uso di De6~, nel N. T. (vedi Bonaecorsi, I, 566, nota 801 v. II). Cfr. anehe Rees, Popular Religion, 94 s.; e Ie convincenti asservazioni in Bell, Et."idences, 192 ss. I> Cfr. Zilliacus, Familienbneje. 27; Bell, Evidences, 196. 6 Cfr. Bell, ibid. 7 Cfr. G. Riceiotti, Storia d'I8raele, IT, Torino 1943, 213; A. E. Breccia, Egitto Greco e Romano"Pisa 1957, 175 sa.; Bell, Oults and -Oreeds, 32, 34 ss. g In Flaceum, 43 (ed. L. Cohn-So Reiter, VI, 128). Cfr. S. Davis, Race-Relations in Ancient Egypt, London 1951, 90. S Cfr. A. Neppi-Modona; La vita pubblica e privata degli Ebrei in EgiUo nell'eta eUenistica e "omana, in Aegyptus 2 (1921), 256 s. 10 A. Neppi-Modona, in Aegyptus 3 (1922), 26, 29, 30, 34.
elementi 1'cligiosi cristiani
9
nel mondo egiziano dalle opere e dal pensiero lilosofico-religioso di Filone, con il suo linguaggio intonato a misticismo specialmente la dove espone i concetti di carita e di provvidenza 1: autentico testimone della varia e vasta cultura del suo paese, Filone diviene anche l'immediato precursore dell'ermetismo egiziano 2. La diaspora, inso'mma, rese possibile un certo sviluppo di tendenze universalistiche dell'Ebraismo nel fertile contatto col mondo ellenistico, suscitando cos! tina diffusa sensibilita all'universalismo cristiano 3. Sulla tradizione di mezzi espressivi, nel mondo egiziano, e non solo nell'ambiente ebraico, dovette esercitare un influsso notevole anche la Bibbiatradotta dai Settanta, sempre in grande considerazione, almeno fra i Giudei iii Alessandria, nel I secolo d. C. '. In particolare, la frequenza, specialmente in Ezechiele, dell'espressione %VeW~ 0 {jeD;, ricorrente anche in- numerose citazioni del N. T. 5, costituisce un utile e non trascmabile punto di riferimento nel valutare iI frasario religioso delle lettere private 6. Analoghe considerazioni occorre tener presenti di fronte aHa locuzione {;,plaToc; f}e6c;. Attestata gia in eta ellenistica e riferita a divinita pagane anche in documenti papiracei, come in SB 1323, 1 (11"), ricorre frequente nei LXX (in diretta equivalenza all'ebraico), nel N. T, e nella letteratura cristiana 7: una locuzione che il sincretismo religioso dell'eta greco-romana ha reBo aneor piu indeterminata 8. II sincretismo filosofico-religioso nel mondo ellenistico-romano dell'Egitto e dunque anch'esso un elemento da. cui non possiamo prescindere nella nostra ricerQa. Oltre agli esempi di frasi come ToV f}eoV {HAoProc; in lettere pagane', e di altre espressioni, che discutero tra breve in
1
2
1 V~i Quis rer. divA heres, 96 88. (ed. P. Wendland, TIr, 22). efr. A.-J. Festugii;lre, La revelation d'Hermes T'l"ismegiste, II, Paris 1949. 538, 571. In Filone l'idea della fraternita. esc1ude Ie distinzioni della Legge fra Giudeo e straniero (De spec. leg. II, 71 ss.; -ed. L. Cohn, V, 104 s.); efr. E. Brehier, Les- idees philosophiques et riUgieuses de Philon d'Alexa~drie, Paris 1925, 253. II mondo e considerato n6At~ #eoV: vedi De 8omn._II, 248 (Wendland; III,
298); efr. Brehier, op. cit., 71. 2 Cfr. Festugiere, op. cit .• II, Iss., 519 s. L'infiUBSO di Filone suI pensiero cristiano e innegabile, a parte l' ovvia persistenza di considerevoli differenze fra questo e il filosofo ebreo (vedi Bell, Cults and Creeds, 48; efr. Creed, 316; Roncaglia, 14 sa.). 3 GEr. Davis, op. cit., 126, 130 s. 4 Cfr. Filone, De .vita Mo8is, II, 7 (Cohn, IV, 201). I> Mt. 22,37; Me. 2,30, ecc. Anehe in Filone, De mutal. nom., 12 (Wendland,III, 158);
De 8omn. I, 62 (ibid .• 218). 6 Cfr. Ghedini, Paganesimo e Oristianesimo, 339. '1 Cfr. Bauer, s. v. v'Puno~, 2. 8 Cfr. F. Cumont, in EE rx, 1914, c.444 ss. , PTebt. 762,5 (II!"); SB 7252, 10 (fine lIP); PRoss.Georg. III 3,10 (IIIP).
capitolo primo
10
particolare, in alcuni scritti di carattere vario elementi pagani si trovano intreceiati ad elementi cristiani 1. Tale mescolanza .appare nei documenti d'iniziazione ai misteri 0 di carattere magico 2;, rna non mancano, anche in pieno sviluppo del Cristianesimo, scritti con evidenti contrassegni di fede cristianaaccanto ad elementi fortemente profani e pagani ~. E vero che nelle lettere private questo fenomeno sfugge per 10 pili ad un preciso riscontro, soprattutto perche, con il lorD carattere personale, esse circo~ scrivono il contenuto a determinate relazioni pratiche e contingenti: rna, proprio per questo, nella valutazione di espressioni religiose pili 0 meno fissate dalI'uso epistolare, sara sempre necessario tener presente che Ie forze operanti intorno al Cristianesimo nella vita" religiosa egiziana - di cui la corrispondenza privata dei papiri e vivo documento - furono moIteplici e complesse '.
2. - II saluto' iniziale. Esaminiamp ora un altro elemento significativ~ e particolarmente valida per un giudizio circa la fede religiosa nelle lettere private; si tratta della formula di saluto iniziale, frequente nel documenti dei primi secoli dopo Cristo: .... (eI5XOftat) :n:aed '[0 uveirp f}e0, con Ie sue varianti. II Ghedini, in un primo tempo 5, non ritenne di dover attribnire a questa formula un valore decisivo in favore della fede cristiana del mittente, anche se tale forma di saluto era gia segnalata dallo Ziemann come propria delI'eta cristiana 6; infatti il Ghedini la ritrovava almeno in una efr. l'introduzione al n. 38. 2 Cfr. PSI 29 (IVP) con elementi ebraici (r. 11 88.) e gnostici (r. 1 88.); vedi anche C. Bonner~ Studies in Magical Amulets, _chiefly Graeoo-Egyptian, -Ann Arbor 1950, 174 S.:
eleme?tti religiosi cristiani lettera ritenuta pagana, e Cloe m POxy. 1299, 4 (76) del IV secolo 1. Successivamente, pero, egIj giunse alla conclusione che la detta formula e usata «( in modo assoluto) solo tra cristiani 2, e con una nuova interpretazione dei rr. 6-7 del POxy. 1299 considero anche quest'ultimo testo ill carattere cristiano 3. Ma esaminiamo questo problema illterrogando ulteriormente la testimonianza dei papiri circa la formula in questione. Nel saluto iniziale di lettere pagane s'incontrano tipiche espressioni religiose, come naea rip xve1tp l:aewnot, naea roTr;; {}eoir;; 4, e simili. Se si ,pe,nsa- al .fenon;eno, de~ sincretismo religioso, come pure al fatto che con I espresslOne 0 f}eo {}ecp 7, che ricorre invece con notevole frequenza in lettere certamente cristiane 8. , L'unico documento epistolare, in cui si e vista un'eccezione alia regola, e il PMich. 221 (17), dalla eorrispondenza familiare di Pan~sc~ 9. A questa lettera, indirizzata da una tale Plutogema alia m~dr.e, SI rife: risce 10 Zilliacus 10, osservando che vi e usata la formula cTIstIana nae a '[0 uve{
0 {h6r; il valore di un probabile elemento cristiano. Anche il sentimento della Provvidenza divina e manifestato nelle lettere con formule pin 0 menD stereotipate: 1j {}eta neOVOUl, ij neovo£u -cov iJeov, e simiii. Si tratta di espressioni gifl. ricorrenti nel greeD classieD 5, e sulla cui popolarita dovette infiuire la diffusione della evangelica fiducia nell'amore di Dio Padre '. Di fatto, nel campo epistolare troviamo documentata piu volte -questa locuzione in scritti sicuramente cristiani 7, rna non la troviamo in documenti epistolari di altra fede; per cui, se Ie apparenze non ingannano, la sua presenza va considerata come .un indizio di fede cristiana. Tuttavia, anche in questo caw, e doverosa una riserva: il motivo della Provvidenza fu Caro .alla gtessa speculazione ellenistico" romana, in particolare allo stoicismo; e la diffusione di questo motivo nell'ambiente popolare non cristiano puo avere infiuito sul!'uso di termini ed espressioni cristianeggianti 8. Basti infine un accenno ad una formula di chiusura delle lettere: ieewf'&ov (fe 0 "vewr; (opp. 0 ifs6r;, opp. ij ifela :n;e6vow) 6ta e di Diocleziano, e come imperverso il terrore di Massimino soprattutto iIi Egitto 2. Ora, se in mezzo a cosi inquietanti minacce e a cosi gravi e diffuse paure ci furono fra i cristiani tanti lapsi, tra sacrificali e tibellatici 3, non e difficile desnmerne che tutti in generale, probabilmente anche i pili fedeli, dovettero adottare una certa prudenza nell'affidare i lora sentimenti a un pezzo ill papiro. Questa considerazione puo spiegarci, fra l'altro, certe reticenze dello. stile epistolare, e l'uso di forrnule religiose quanto rnai generiche e concise. Quante volte - possiamo chiederci - la personalita ill un cristiano rimarra celata all'interno di lettere che non manifestano alcnn elemento religioso 1 1 Avevamo pensato ill un primo tempo ill raccogliere anche il PMed. 36 (sec. IV-V), edito da A. Traversa, in Aegyptu8 35 (1955). 189 88., e successivamente da O'Caliaghan, n. 6, e, con qualehe progresso nella lettura, da S. Daris, Fapiri milanesi, Milano 1966, n. 86 (efr. SB VI 9498). Nella ed. pr., 801 r. 6, si legge: (2a ma.no) ieewa{}a{ eifxop,at xat slv(al) (jOleV X(elO')T~l d.si 0 Kve(W£") e- 801 r. 7: (3a. mano) -- xat 'av pElval pOL Wr:.sLe0X0£". Espressioni eristiane coal insolite e problematiehe consigliavano innanzi tutto 180 revisiOi:t~ del papiro, ella abbiamo eseguita su una fotogra:fi.a. gentilmente inviataci della prof.ssa Montevecchi, senza trovarvi alcun elemento religioso. Ecco infatti quanto vi abbiamo letto: r. 6 (2a mano) ee.e.wa{}at aat siJxopat u(al) mvtpOJvlWpleo,a(-r:Clt), e at r. 7 (3 a mano)--uat avp,rpwvl flOt w~
ae-
.ne6xni~~.
.....
Eusebio, Hilit. ecel., VITI, 2, 4-5; 6, -10; 14, 6-9 (ed. Schwartz, kl. Ausg., Leipzig 1955, 316 s., 321, 334); efr. J. Zeiller, in Fliehe-Martin, n, 477 s. 3 Cfr. Zeiller, op. cit., 146, 152.
II Testimonianze di vIta crtsttana
I testi papiracei che abbiamo qui raccolto sono indubbiamente ill ragguardevole valore documentario, e sono resi ancor piu suggestivi dalla lora immediata e disinteressata testimonianza. Fra Ie varie discipline che si avvantaggiano dei loro preziosi apporti, viene al primo posta, come ben s'intende, la storia della Chiesa e del Cristianesimo ,. Riteniamo utile, pertanto, esaminare i principali _aspetti religiosi presenti nella nostra raccolta, allo seopo ill prospettare, in rapida sintesi, un quadro della vita cristiana nei primi secoli in Egitto 2. Sara bene premettere che fra la testimouianza epistolare dei nostri papiri, da un lato, e il complesso delle fonti letterarie dall'altro, sussiste un ben comprensibile illvario, in cui giuoca in primo luogo la vicenda instabiJe 0 addirittura capriccio&; della sorte: basti pensare che la corrispondenza privata dei papiri e pervenuta fino a noi soltanto per effetto ill una preservazione fortuita, e cioe in seguita a fortunosi ritrovamenti, cui potranno in avvenire seguirne altri COn l'apporto di nuovi dati di fatto. E questa, ovviamente, potra suggerirci volta per volta ill rivedere Ie nostre posizioni e ill modificare i risultati della nostra ricerca .
2
1. - Progressive testimonianze cristiane nei primi secoli. Dobbiamo comunque costatare che, nell' ambito della corrispondenza privata dei papiri, il Cristianesimo egiziano non e finora attestato con 1 Ofr. Ghedini, I risultati della papirologia per la storia della Ohiesa, 264.280; e la bibliografia suI Cristianesimo egiziano primitiv~, in A. Bataille, Les Papy'r'U8 (Traite d'it-udes byzantines, II). Par;is 1955, 58-62. 2 Per uno studio eomprendente i testi papiracei eristiani non epistolari, efr. Ghedini, op. cit., 279; Metzger, Die frithchristliche. WeU, 199-20~; O. Montevecchi, Progetto per una aerie di ricerche di papitrologia cristiana, in Aegyptus 36 (1956), 3-13; 'J. Van Haelst, A propos du catalogue raiBonne des papyrus litteraires cMe-tie'lUJ d'Egypte, grecs et latins, in Actes X e Gongr. Pap., 215-225. '
3. - NALDINI.
capitolo secondo
34
certezza da documenti anteriori al III secolo: e questa la data del n. 5 che e, in tutta la nostra raccolta, la pili antica lettera indubbiamente cristiana. Nessuna parola sicura ci dicono quindi Ie nostre lettere riguardo all'origine _ verosimilmente apostolica 1 - del Cristianesimo in Egitto, di cui si hauno, anche altrove, soltanto scarse notizie', e neppure sulla vita cristiana nel corso del II secolo. Infatti la nostra prima lettera, datata all' auno 133, e anche Ie due seguenti riferite al sec. II-III, sono da ritenere cristiane non seuza qualche riserva. Si aggiunga che analoga 'a questa e forse aneor meno positiva, e la testimonianza delle iscrizioni greche cristiane dell'Egitto, nessuna delle quali e d~tata anteriormente
alWoo~~
I
D'altra parte, stando agli elementi significativi che ci forniscono Ie lettere del III secolo, in particoJare la lettera n. 6, in cui si accenna ad una £iorente comunita cristiana nell' Arsinoite, dovremo logicamente supporre che nel II secolo fosse gia in atto una notevole penetrazione del Cristianesimo in Egitto, perche e ovvio che a tali risultati non pote bastare qualche auno di lavoro e di predicazione·. In questo senso Ie nostre lettere assegnate al II secolo sarebbero testimouianza - sia p~ scarsa e davvero inadeguata - di quella prinlitiva diffusione. Sempre del III secolo, oltre alia lettera 6 gia ricordafu, segnaliamo ancora il n. 5, per la fervida religiosita di Besas che scrive alia madre, la lettera n. 8, di Tiziano, vibrante di rassegnazione e di fiducia in Dio; e inn .. 9, 12, 14, 16, 17, dove ricorre per laprima volta la formula di saluto, divenuta poi tanto frequente,' evxop,at 'Up 'Xvetcp {hip, che abbiamo ritenuta di uso cristiano 5. Pili colorito e insieme pili vario si presenta il quadro della vita cristiana nelle lettere attribuite al sec. III-IV. Pur prescindendo da quelle pili ineerte 0 meno significative, non poche di esse ei mettono a contatto con aspetti rilevanti di un Cristianesimo in progressiva 'espansione: COS! il
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fu
1 La tradizione raccolta. da Eusebio, Hist. eccl. II, 16, 1, secondo cui S. Marco il fondatore della Chiesa. di Alessandria, suscita perplessita, soprattutto per il fatto che di tale fondazione non fanno parola scrittori come Clemente Alessandrino e Origene (efr. Bell, Evidences, 187; Creed, 310). A S. Marco si attribumce oggi l'organizzazione piuttosto che la vera e propria fondazione della Chiesa di Alessandria: vedi F. Perieoli-Ridolfini~ Le origini della Chiesa di Alessandria d'Egitto e la cronologia dei vescooi alessandrini dei secoli I e II, in «Rendiconti dell'Accademia Nazionale dei Lincei », Classe di Scienze morali. storiche e filologiche, vol. XVII, fase. 5-6 (1962), 317 88., 328. 2 Cfr. Harnack,- Mission, II, 705-709; J. Zeiller, in Fliche-Martin, I, 283 s. S Vedi Lefebvre, n. 64; efr. Jalabert-Mouterde, in DAOL~ 7, 1, col. 668. 4. Cfr. Duchesne, I. 330 s.; Pericoli-Ridolfini, op. cit., 309, 328; Roncaglia, 179 ss.
s efr. qui sopra, p. 8
SS.
testimonianze di vita cristiana
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n. 20 (cfr. anche il n. 19), letterina di accompagnamento per un catecumeno, e inn. 28 e 29, ancora due bigJietti di .presentazione inviati da Sotas rispettivamente a tali Pietro e Paolo: tutti probabili capi di comuuita religiose; e il n. 30, che testimouia la premura delle stesso Sotas per il fabbisogno della sua commtita. La lettera n.'29 (cfr. anche il n. 47) contiene una menzione dei catecumeni divisi in due categorie 1, e allude, ,insieme alia n. 20, alla prassi di indirizzare i battezzandi presso qualche eommtita, per 10 pili monastica, a completarvi la loro istruzione eatechistica. Un monaco, 0 comunque un religioso, raeeomanda al destinatario suo eonfratello prudenza e misura negli a!fari, quale. si addice al decoro del suo stato (n. 24). L'es,ercizio della carita, come concreto aiuto fraterno, e raccornandato - nel probabile sfondo della persecnzione di Diocleziano - al destinatario della lettera n. 23, e appare essenziale nell'attivita del prete Psenosiris, pastore solerte di una fervorosa commtita cristiana della Grande Oasi, ancora durante la persecnzione di Diocleziano (21); mentre s'accende di umano calore nel generoso atteggiamento di Thonis verso il figlio di un amico (33). Lo spirito del {( comandamento nuovo» ricevuto da Cristo si avverte fugacemente, rna con frequenza significativa, in questi brevi scritti occasionali, umili testimoni della vita comuuitaria nell'Egitto cristiano dei primi secoli. Nel IV secolo e all'inizio del V Ie testinlonianze si fanno ~ com'e ovvio pili frequenti e pili esplicite. Su aleuni aspetti relativi alla vita e all'attivita dei monasteri ci informano Ie lettere un. 41, 42, 82-87, la seconda delle quali fu inviata probabilmente dal famoso abate S. Antonio. La scrivente dei un. 36 e 37 e forE Ia superiora 0 qualcosa come l'economa di una commtita religiosa femminiJe. n prete Leone, nel biglietto del n. 50, presenta il 'fratello' Ammonio ai rconfratelli preti e diaconi di un'importante commtita, e conclude soleunemente il suo scritto con un saJuto di stile biblico. La lettera di Giustino a Papnuthios (41), che e fra quelle d'intonazione pili spirituale, fa capire da quanta venerazione fosooro circondate certe figure di monaci insigni e di aseeti. Questi non si votavano, come ben sappiamo 2, ad una vera e propria oogregazione, rna restavano aperti ai contatti e alla corrispondenza col mondo, allo scopo di eoorcitare sugli uomiui la funzione di pastori e gnide di anime. Dopo la persecuzione di Diocleziano, che era iniziata ai primi del IV secolo (cfr. il n. 35), vauno scomparendo i sospetti delle autorita civiJi e i sen-
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I Cfr. Ghedini, I risUltati della papirologia per la storm della Ohiesa, 273. Cfr. Hardy, 72 s.; H. Henne, Documents et Travaux sur l'Anach6resis, in Akten VIII. Congr. Pap., 65 s.; Ghedini, op. cit., 273 88.; Duchesne, II. 486 s. 1 2
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capitola secondo testimonianze -di ,1.l'ita cristiana
timenti ill diffidenza e di avversione nei confronti dei cristiani, generalmente costretti finora a tenersi nascosti; infine il Cristianesimo, libero dalla persecnzione e adottato ufficialmente dallo Stato, s'inserisce apertamente cosi nella vita pubblica come in quella privata 1, Con tono familiare e eliscreto, il prete Kaor invia all'ufficiale Abinneo 1m espressivo biglietto commendatizio (40) a favore eli un fuggiasco 2. Nel n. 88la richiesta eli esenzione da una carica a favore .del diacono Paolo sembra presupporre l'esistenza eli privilegi ecclesiastici (cfr. il n. 97). Non eli rado a vescovi e a eliaconi sono affidati incarichi di fiducia anche nella prassi della vita quotidiana (nn. 6 e 97)" Siamo ai primi e vaghi accenni di un nuovo rapporto, sul piano sociale, tra religiQne e pubblici poteri, tra Chiesa e Stato: rapporto indubbiamente utile e fecondo, ma soggetto, fin dal suo nascere, a coartare e talvolta a debilitare i vivi fermenti religiosi, come anche a subire, nel varia corso della storia, gli inevitabili rischi del cosiddetto trionfalismo sia dell'tma sia dell'altra istituzione. Un altro importante documento, il n. 39, pnrtroppo frammentario e di non facile lettura, ci introduce in un capitolo particolarmente complesso della storia della Chiesa in Egitto: quello della scisma meleziano e dei fautori dell' atianesimo; e anche il n. 49 fa pensare che i suoi corrispondenti, probabilmente religiosi eli alto grado, avessero rapporti con qualche comunita meleziana del Medio 0 dell' Alto Egitto. Aspetti parziali questi, ma anche essenziali alIa fisionomia della intricata storia del Cristianesimo egiziano nei secoli IV-VI 4.
1 efr. Winter, 152 s. Vedi il carteggio di Abinneo. per cui efr. qui sapra, p. 4; efr. anehe J.-R. Palanque, in Fliehe-Martin. III, 17 ss. 2 Cfr. Schneider, I, 703 ss. n fenomeno della diserzione dal servizio rnilitare. non ancora totalmente obbligatorio, doV'ette ,provocare delle severe sanzioni ds. parte dell'autorita., tanto pili ehe a.nche in campo cristiano non roancarono autorevoli, se pur ra..."'i, fautori dell'obiezione di cosC'ienza, come Terlulliano, Origene e Lattanzio (efr. J. Zeiller, in Fliche-Marlin, II, 432 ss.). La Chiesa. si occupo ufficfulmente della. questione, 'a quanta pare, nel concilio di" ArIes del 314 - che pero fu particolarmente influenzato dal potere imperia.le (cfr. J.-R. Pa.lanque, op. cit., 37-39) - comminando la scomunica ai disertori (vedi Deissmann. 188). Ma il canone canci.1iare a cui ci si riferisoo, il fi. 3 - De his qui arm-a proioiunt in pace, placuit abstinere eos if, communione (Hefele-Leclercq, Histoire des conciles, I, Paris 19Q7, 282) - non €I ch~ro, tanto che €I stato oggetto d'interpretazioni contrastanti (vedi Anna Moriai, La guerra nel pensiero cristiano daUe origini aUe crociate, Firenze 1963, 89 ss.). S Cfr. Rees, Popular R~lifJion, 92. 4 Sullo soisma roeleziano, di cui si hanno sieure tracce di persistenza fino nel VI secolo, cfr. PJews 1913·1922 (vedi qui sapra, p.4).
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2. - Superiori e ministri del culto. La u:st:monia~ . della nostra racco.!ta epistolare nei riguareli della .gerarchia eccleslastlCa, specialmente nel IV secolo e nel IV-V e con81derevole, per quanto non si giunga a ricavarne una documentazione c?,;"pleta alcun~ l~ttere compare la figura del vescovo, la cui autouta aposto~ca, p~. m~Idiata da una momentanea crisi dovuta in parte ad elementI. gnostic!, 81 andava decisamente rafforzando (sicche il « succe":,ore deg!, Apostoli» appariva sempre pin come l'incarnazione della C~esa) 2. ~on manoa la menzione di sedi episcopali illustri, come Alessandna, al CUI vescovo Massimo e attribuito l'appellativo di ndnaap.nelvanor; [ed. pro tJ>apneiv ana E[ Pearl.
..... se non sara versata (Ia somma), corro. il rischio di perdere tutto. Voi avete agito esemplarmente e con fermezza, perche io col lavoro e col commercio, vivendo di sale e pane e acqua, posso sbrigarti questa eose; rna per l'aff'are. che volete, trovate il denaro. Non sapete ehe prego Dio per voi notte e giorno? Ri· guardo a Nilo non mi diede ne un doeumento di garanzia ne un attestato eli registrazione, eosicehe 10. mando da Serapion perehe 10 dia a lui; infatti ritorna con suo fratello. . Quanto a Ermione, guardate ehe sia senza affanni, perehe non e pene ehe si addolori per niente. Perche ho sentito dire ehe e addolorata. Attendi Demas verso Choiak per la festa ( 1).
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Verso A Tolemeo di Phampein da parte di S[ .
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a Tolemeo
7. xaAal1; b:lMuuul (= ebqr]xaTe = &8~e): vedi Kapsomenakis, 26; efr. Mayser, I, I, 175; e SB 1024 VITI, 7 (IVP), uaAW, /jeij· 7-8. €x.nA8~etv (vew anche al r. 10), nel significato di «sbrigare. districare» un affare: efr. PRoss. Georg. III 3 (nota). 8. ro~ 8eral;,of1i:vov UTA. SuI genitivo assoluto libera, vedi qui sopra, p. 51. 10. i5Vvop.m: per /JVvapat, secondo la tendenza della koiIrW ad eliminare Ia coniugazione atem.a.tica (vedi qui sopra, p. 49; efr. al n. 12, 10; e Reinhold, 95). 11-12. L'editore non interpunge ne prima ne dopo T} OV%, .rna segna virgola dopo eiao~ "l'e~. n Ghedini mette punta inwrrogativo dopo Dim a causa dell'apostrofo nel papiro dopo questa negazione: :In tal caso biSognerebbe espungere il n. Tuttavia l'apostrofo non richiede necessariamente questa soluzione, trovandosi frequentemente dopo seguito da vocale (vedi &i nn. 61, 14; 62, 2, 4, 18, 21; 72, 12-13). Ho preferito mettere punto in alto dopo BVQwuan:at (r. 11, imperativo) B punto interrogativo dopo VP,WV .:tl r. 13, intendenda 1} oVu = nonne (efr. Ghedini, 328, in Aggiunte e correzioni), per cui efr. 10Q'f'. 6, 9, 16, 19, B Rom. 11, 2. l&aer;, sottint. M'd, (= o'Mm:e opp. lobe): eostruzione perifrastic80 gia d'usa classico (vedi i numerosi esempi in KUhner-Gerth, 1,38 ss.); 180 cui partieolare frequenza nel N. T. e riferibile ad un influsso semitieo (vedi Moulton, 226 s.). 12~13. vWt:TOr; nal fjp,eear; %'TA. (eft. al n. 58, 3): espressione d'intonazione neotestamentari80 (efr. Lo. 18,1, lTlwss. 3,10, ece.; fra i Padri Apostolici, Clemente Rom., 10Q'f'. 2, 4). - Per bTvvxavro -r0 Dei[>, vedi qui sopra, p. 12. 14~15. ')(ar:ayeapirv: indica il trasferimento di proprieta. 0 anehe il documento che attesta 180 relativa registrazione. Ofr. A. Segre, An E8say on the Nature of Real Property in the Classioal WQ'f'ld (ciclost.), New York 1943, 24 ss.; Taubensehlag, 322 88. 15. lva, con vaIore consecutivo, efr. lJo. 1, 9; Ap. 13, 13 (vedi Blass-Debrunner, § 391, 5). - dnsvixxw (= dneviyuw): efr. Mayser, I, 1, 183. 17. :1lWr; = imror;, con vaIore finale, e attestato per 180 prima volta, secondo la nota del Ghedini, in Epitteto (cfr. Radermacher, 160). 18~19. oi'J ~{xawv U'1'A. Non si eapisce quaIe fosse la ragione di quai crucei, chl';l si e pensato eli potera attriJmire ad una crisi nervosa di Ermione (vedi Mondini, Lettere femminili, 38, n. 1). 19~20 • .ihjpii: efr. a1 n. 6, III, 14. 20. Xm~ = 27 Novembre - 26 Dicembre. - eir; Tijv htae&.v: forne allude a qualche rita irnp:recatorio (Ghedini), can riferimento 801 eulto dei morti: vedi F. Bilabel, in Phil. WochenBOhr. 46 (1926), 493. 21. f}>ap,neiv &n:o LT. Cosi correttamente il Pearl, in base alIa consueta formula dell'in· dirizzo e a PMich: inv. 4607, 4, Wap.nrv. ricondotto a IIafNlBrv. IIafNliv di PMieh. 224 (171·1731').
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Arriano al fratello Paolo
Edizioni: E. Rabel in collaborazione con U. Wilcken. in PBas. (1917) 16; G. Ghedini. Aggiunte e correzioni, in AegyptU8 2 (1921), 100; Ghedini, n. 3; H. Leclercq, in DAOL, XIII, 1, col. 1422 s.; Wessely, II, 380-383. Letteratura: H. Leclercq, in DAOL, VIII, 2, col. 2781; Bell. Evidences, 196 s.
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inizio sec. III
Accenni a difficolta contingenti. informazioni, richieste di carattere praM tico e, in fine, un saluto BV x(vef)cp: testimonianza, questa, veramente laco· nica, rna sufficiente per attestarci la fede cristiana di Arriano. Questi, dopo i convenevoli, fa menzione, a quanto pare, di una ginnasiarchia (rna nel paM piro la parola e stranamente abbreviata) ed esprime il desiderio di non avere molestie (rr. 6-7). Ma di quali molestie poteva ,trattarsi 1 Pensare ad una persecuzione - come fa il Ghedini - ci sernbra ipotesi affrettata 1: sara piuttosto il caso di sentirvi preoccupazioni e fastidi legati a quella carica di ginnaM siareo che costituiva, come ben sappiamo, una delle liturgie pin pesanti e costose 2.' E in che consiste la_ difficolta di Eraclide per via della sua nomina al consiglio? «Ouriosita vive)} rna destinate a rimanere senzo. risposta, perM che, oItre ai sottintesi epistolari, Ie lacune nel papiro interrompono la serittura proprio la «dove l'interesse di cogliere il preciso significato e pin vivo e pungente» (Ghedini). Nel verso del papiro e s?ritto un altro doeumento, in cui sono indicati gli o.uni di regno dell'imperatore: un modo di datare, osserva il Wilcken, non piu. usato nel seeolo IV. La nostra lettera, contenuta nel recto~ dovrebbe essere stata scritta, percio, nella prima meta, probabilmente - vorremmo precisare all'inizio, del secolo III 3.
L'originale della nostra lettera daJla quale ho avuto il microfilm.
e eonservato
nella Biblioteea Universitaria eli Basel,
1 n Ghedini si domanda sa non si aUuda aUa persecuzione eli Massimino del 235.238. Ma efr. la nostra nota ai rr. 7-8. 2: Cfr. Oertel. 316 s. 3 Per un eonfronto si veda Schubart, Gr. Pal., Abb. 48 (= BGU I 356, eta. eli Ca. racaUa).
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4. Arriano al fratello Paolo
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[Xai'ee, uveli fl]oV aavpu~tTe &beMpe IIaiik, [' AJee,a.[ol, rre ""eo[rrJayoee0an [e~xoll-''''o, rrOt Ta l.ptrp "aA[A'JrrTa 0naex{}ifva,. [ .. .JI-''1.tpov leX0l-'e.ov ""e[a], 01l?r; el.ay'.'[ai'-J [0. ~Y'1]rral-''1. neorrayoeeiJrre rrat {il-'a Tip "veirp [nm:]~1 ~wjj.. "al piJp {,nol-''1I-'.~''w 01-'iir; [nee1 ] Tijr; yiI( ),1.a IvIJalJe I-'~ 1.0xAovw[{la'] •H ea"kilJ'1r; yae o~ IJV.atTat Il' .'Yj