Gli Statuti della Scuola di Nisibi 9781463226558

The eminent Italian scholar of eastern Christianity Ignazio Guidi (1844-1935) here presents a critical edition of the St

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Italian Pages 35 Year 2012

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Gli Statuti della Scuola di Nisibi
 9781463226558

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Gli Statuti della Scuola di Nisibi

Analecta Gorgiana

635 Series Editor George Anton Kiraz

Analecta Gorgiana is a collection of long essays and short monographs which are consistently cited by modern scholars but previously difficult to find because of their original appearance in obscure publications. Carefully selected by a team of scholars based on their relevance to modern scholarship, these essays can now be fully utilized by scholars and proudly owned by libraries.

Gli Statuti della Scuola di Nisibi

Edited with an Introduction by Ignazio Guidi

1 gorgias press 2012

Gorgias Press LLC, 954 River Road, Piscataway, NJ, 08854, USA www.gorgiaspress.com Copyright © 2012 by Gorgias Press LLC Originally published in All rights reserved under International and Pan-American Copyright Conventions. No part of this publication may be reproduced, stored in a retrieval system or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, scanning or otherwise without the prior written permission of Gorgias Press LLC. 2012

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ISBN 978-1-61719-584-6

ISSN 1935-6854 Extract from (1890)

Printed in the United States of America

La scuola siriaca di Nisibi, fondata sulla Arie del Y secolo, ebbe fama grandissima e tale, che giunse perfino in Africa ed in Italia K Gli statuti di essa che qui pubblico, sono tratti dal Sinodico siro-orientale, del quale feci già menzione nella Zeitschrift d. D. M. G.2 Questo testo è un documento dell'anno 12 di Cosroe Parwéz, o 602 dell'e. v., ma contiene, in tutto o in parte, altri più antichi documenti, che sono i seguenti : 1°) I primi statuti della scuola, promulgati nel 496 dell' e. y. quando ne era maestro il celebre Narsai, e Osea era metropolita di Nisibi; questi statuti sembra che sostanzialmente contengano anche quelli anteriori, ora perduti, dettati da Barsaumà antecessore di Osea. Regnava allora Kawàd h I. 2°) Una dichiarazione dei componenti la scuola sotto Cosroe I, che approvano ed accettano i detti statuti. Metropolita di Nisibi era allora Paolo, scolare di Màrab h a, che a mezzo il VI secolo reggeva la chiesa di Nisibi 3 ; interprete della scuola era Abraham ; come credo, il nipote e successore di Narsai.

1 Cf. Assem. Bill. Or. I l i , 2, 927. 2 Tom. XLIII, p. 388. 3 Cf. il mio articolo Ostsyrische Bischòfe ci, D. M. G. XLIII, 412.

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3°) I nuovi canoni aggiunti ai primi, l'anno 12 del regno di Hormizd IV, cioè sulla fine del suo regno, fra il febbraio e il giugno dell'anno 590 dell'e. v., quando Simeone era metropolita di Nisibi, e maestro della scuola era Hannànà I lunghi tratti che precedono o seguono i canoni propriamente detti, ragionando del tempo e dello scopo di essi, ci danno pregevoli notizie storiche, che riassumo qui brevemente. Cacciata la scuola nestoriana da Edessa, per opera del « cane rabbioso e del maestro di menzogna » che « tirannicamente » ne reggeva la chiesa 2 , i fuggiaschi passarono il confine romano, e vennero in Nisibi, dove sorse la nuova scuola, e dove furono bene accolti dal metropolita della città, il noto Barsaumà, che dettò regole per essa. Queste regole, finché visse Barsaumà, erano da tutti osservate, ma non da tutti con ugual buona volontà; onde, lui morto, furono da molti neglette, con grave danno della scuola. Per rimediare a tal male, alcuni zelanti si presentarono al successore di Barsaumà, Osea, per chiedergli nuovi statuti, ma Osea li invitò a compilare essi stessi i propri statuti ; giovandosi specialmente dell'opera di Narsai ; ciò che essi fecero, e stabilirono 21 canone, premettendovi una lunga introduzione 3 . Questa esordiva con considerazioni filosofiche non prive di importanza, e quindi accennava chiaramente ai dissidii e al disordine della scuola, i cui statuti, pare, maliziosamente sottratti, più non si trovavano, ed ora erano rinnovati. Se pertanto, siccome sembra, s'intende qui degli statuti di Barsaumà, è da credere che questi ultimi siano sostanzialmente contenuti in quelli di Narsai. Sotto Cosroe I, ed essendo Paolo metropolita di Nisibi, i componenti la scuola dichiararono solennemente di accettare e osservare i canoni di Narsai, che forse erano stati alquanto ne-

Alla pag. 9, lin. 17 è detto maestro della scuola non Hannànà, ma Denhà, forse per errore di amanuense. 2 S'intende certamente Ciro, che fu vescovo di E d e s s a dal 471 al 498. 3 Pag. 13, lin. 1 seg. Ciò che precede in parte sembra essere ugualmente antico (p. es. 9,21-11,15) e in parte della redazione dell'anno 602. 1

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NISIBI

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gletti. In quale anno del lungo regno di Cosroe ciò avvenisse, non è detto ; ma sappiamo che Paolo metropolita di Nisibi, in tale qualità intervenne al sinodo del Patriarca Giuseppe nell'anno 553 dell'e. v. Nuovi statuti furono in seguito aggiunti quando maestro della scuola era Hannànà ; ma la breve introduzione che li precede non contiene notizie storiche, ad eccezione della data esatta dell'introduzione dei nuovi statuti, cioè il 590 dell'era volg. Quest'introduzione del resto sembra essere un poco posteriore, ossia del 602, quando cioè fu compilato il nostro documento, e gli statuti anteriori furono richiamati in vigore. Imperocché nel 602 le condizioni della scuola e della disciplina tornarono ad essere non molto fiorenti, con grave nocumento della scuola stessa e della sua fama nella città di Nisibi. Perciò alcuni zelanti, esortati anche dal metropolita A!iad h ab h ù(hi) ricercarono le antiche regole, le quali pure più non si trovavano, e di esse e di quelle aggiunte sotto Hannànà fecero tutto un corpo di statuti, che è quello che ora vede la luce. Questi statuti ci danno indizi preziosi non solo sull' ordinamento della scuola, ma anche sulle condizioni dei Siri che la frequentavano, e su quelle di Nisibi stessa. Per mezzo di essi si potrebbe ricomporre un importante capitolo della storia della coltura e della vita nestoriana al V e VI secolo. Come altre parti del Sinodico siro-orientale, così anche gli statuti della scuola di Nisibi furono tradotti in arabo nel X sec. da Abù-l-Farai; b. at-Taj^yib 1 ; ma come per le altre parti del Sinodico, così per questa, la sua traduzione è ben lontana dal corrispondere esattamente all'originale. Poiché non solo la parte narrativa è totalmente omessa, ma gli stessi canoni sono 1

Cod. vat. ar. 53, f. 130 v. Il capitolo sulle scuole comincia in Ibn

at-Tayyib così (cfr. Assemani, B. Or. Ili, 2, 920): y

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