Sefer Hakhmoni. Introduzione, testo critico e traduzione italiana annotata e commentata 9788880573432

Il Meridione italiano in età alto-medievale ospitò una delle più fiorenti e vivaci comunità della diaspora ebraica. Già

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Italian, Hebrew Pages 358/375 [375] Year 2009

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Sefer Hakhmoni. Introduzione, testo critico e traduzione italiana annotata e commentata
 9788880573432

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BIBLIOTECA EBRAICA ITALIANA diretta da

ALESSANDRO GUETTA – GADI LUZZATTO VOGHERA – GIUSEPPE VELTRI

SHABBATAI DONNOLO

SEFER H.AKHMONI Introduzione, testo critico e traduzione italiana annotata e commentata a cura di PIERGABRIELE MANCUSO

Giuntina

Questo volume è stato stampato grazie al contributo della Rothschild Foundation e del Center for Italian and European Studies della Boston University-Padova.

Dedico questo libro a mio padre Bruno Finzi che, pur lasciandomi piena libertà di pensiero, mi ha cresciuto ebraicamente, a tutta la mia famiglia e agli amici che mi hanno sostenuto nel periodo del mio grande dolore per la perdita di mio marito Manlio Pasquali e a Laura, Amos e Gadi Luzzatto che hanno contribuito con il loro intelligente affetto a mantenermi legata ai valori ed alle tradizioni dell’Ebraismo. Sonia Guetta Finzi Venezia, 17 febbraio 2009

Copyright © 2009 CIES Boston University, Padova Editrice La Giuntina, Via Mannelli 29 rosso, Firenze www.giuntina.it ISBN 978-88-8057-343-2

Indice Indice Indice

La collana Biblioteca italiana Presentazione, di Alessandro Guetta Presentazione, diebraica Alessandro Guetta. . . . . . . . VII . . Prefazione Prefazione

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. . . . . . . . . . . 1

Ringraziamenti . . Ringraziamenti

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Traslitterazioni e abbreviazioni Traslitterazioni e abbreviazioni. . . . . . . . . . 7 Dettagli biografici . . . Dettagli biografici

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. . . . . . . . . . . 8

Opere . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Opere Il Sefer pakhmoni: neoplatonismo, esegesi biblica, Il Sefer pakhmoni: neoplatonismo, esegesi biblica, scienza medica e astrologia . . . . . . . . . 13 scienza medica e astrologia NotaNota linguistica . . linguistica

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. . . . . . . . . . 19

Trasmissione del testo . . . . . . . . . . . . . 22 Trasmissione del testo La tradizione manoscritta e i testimoni. Principi di di La tradizione manoscritta e i testimoni. Principi edizione . . . . . . . . . . . . . . . 22 edizione Abbreviazioni e note preliminari Abbreviazioni e note preliminari. . . . . . . 29 Il Sefer pakhmoni di Shabbatai Donnolo. TestoTesto critico e e Il Sefer pakhmoni di Shabbatai Donnolo. critico traduzione italiana . . . . . . . . . . . . 43 traduzione italiana Manoscritti citaticitati . . Manoscritti

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Bibliografia . . Bibliografia

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Indice dei nomi . . Indice dei nomi

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. . . . . . . . . . 350

V

V

V

VI

La collana Biblioteca ebraica italiana Da più di duemila anni gli ebrei vivono nelle diverse regioni della penisola italiana, di cui costituiscono quindi uno degli elementi più antichi e radicati. La loro presenza è la più continua tra le comunità ebraiche d’Occidente, poiché un importante nucleo ebraico è attestato a Roma ben prima della distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 d.C.) e della conseguente diaspora. Nell’Italia meridionale numerose e vivaci comunità furono presenti dall’epoca bizantina fino al XVI secolo, quando furono costrette alla scelta tra conversione o l’esilio; quanto alle regioni centrali e settentrionali, gli ebrei hanno incrociato dall’Alto Medio Evo fino ad oggi le loro vite con quelle dei connazionali cristiani, costituendo allo stesso tempo un elemento attivo e integrato, in diversa misura, nella società. Ma, allo stesso tempo, i comportamenti legati alla loro religione li hanno distinti dal resto della popolazione. Il ritmo delle festività, le leggi matrimoniali, le regole alimentari, la lingua di studio e di preghiera hanno contribuito alla formazione di una reale «differenza ebraica». D’altra parte, la società cristiana non era concettualmente attrezzata per ammettere questa differenza nel suo seno: gli ebrei erano quindi discriminati a livello giuridico e sociale, la loro sopravvivenza era giudicata teologicamente scandalosa e tollerata, da un punto di vista religioso, solo in vista di un’assimilazione per via di conversione. Partecipi dello stesso mondo, sia pure nella loro posizione di piccola minoranza mai veramente sicura del proprio avvenire, gli ebrei d’Italia hanno sviluppato una cultura ricca e multiforme, tra le più importanti per qualità dell’intero mondo ebraico. Espressa essenzialmente in ebraico ma anche, in misura minore, in italiano, in giudeo-italiano e anche in latino, questa cultura ha dato luogo a delle opere di carattere religioso, filosofico, cabbalistico, giuridico, poetico, retorico-grammatico, storiografico, spesso di alto livello e di grande originalità, perlopiù sconosciute al pubblico italiano non ebreo. I linguaggi, le idee, le tonalità di pensiero diffusi tra gli italiani di religione cristiana sono stati condivisi dagli ebrei, che hanno vissuto esperienze intellettuali analoghe ma nelle coordinate della cultura che era VII

loro propria. Queste opere rappresentano quindi un caso di partecipazione nella diversità, estremamente interessante da un punto di vista storico e in alcuni casi di un valore intrinseco molto elevato. La scopo di questa Biblioteca ebraica italiana è molto semplice: si tratta di rendere accessibili le più significative di queste opere al lettore che non padroneggia l’ebraico, in edizioni filologicamente rigorose (il confronto con i manoscritti, laddove questi sono accessibili, sarà sistematico), con traduzione italiana e note esplicative, oltre a un’introduzione generale sull’autore. Realizzate da ricercatori specialisti dell’autore proposto alla lettura, i volumi della collana Biblioteca ebraica italiana dovrebbero colmare un vuoto nella biblioteca della cultura italiana; perché queste opere si possono considerare legittimamente come appartenenti alla storia intellettuale italiana, ma di espressione ebraica. Alessandro Guetta Gadi Luzzatto Voghera Giuseppe Veltri

VIII

Prefazione Rabbino, medico e astrologo, Shabbatai Donnolo (912-913- ca. 982) fu senza dubbio una delle personalità più originali del mondo ebraico nell’Italia meridionale alto-medievale. Nato a Oria, una piccola città poco distante dall’odierna Brindisi già sede di una fiorente e antica comunità ebraica che si voleva fondata dai deportati ebrei di Tito vincitore nel 70 e.v. in Terra Santa, Shabbatai, figlio di Abramo, detto Donnolo fu tra i primi nell’Europa medievale ad usare la lingua ebraica per la composizione di opere di carattere secolare, in particolare medicina, farmacopea e astrologia. Benché di Donnolo e dei suoi scritti la tradizione ebraica e in particolare quella rabbinica non avesse mai perso completamente la memoria, lo studio delle sue opere e quindi la reale conoscenza del suo pensiero è stato un processo tutto sommato repentino, sviluppatosi in parallelo alla riscoperta e alla giusta valutazione del patrimonio culturale del mondo ebraico sud italiano, reso possibile dalla grande opera di rivisitazione critica della tradizione e del patrimonio culturale ebraico operata sin dalla seconda metà del XX secolo dalla scuola storiografica giudeo-tedesca nota con il nome di Wissenschaft des Judentums (La scienza del Giudaismo). Il contributo in questo senso più significativo venne nel 1880, quando lo studioso italiano David Castelli pubblicava, insieme ad una corposa e ancor valida introduzione, il testo ebraico del Sefer pakhmoni, l’opus magnum del saggio di Oria. L’immagine di Donnolo, che fino a quel tempo rimaneva sfuocata in molti suoi particolari, cominciava ad apparire sempre più chiara, così come quella di tutto il mondo giudaico dell’Italia meridionale, fulcro, dal VII fino all’XI secolo, di uno dei più importanti movimenti di rinascita culturale ebraica dell’età alto-medievale, di cui parti consistenti dell’ecumene ebraica, in particolare quella nord-europea, fu per lungo tempo debitrice. Il ritratto più preciso e quello che ancor oggi resta il migliore studio dell’opera e del pensiero di Donnolo lo offriva quasi un secolo più tardi Andrew Sharf, autore di una serie di articoli e studi monogra1

fici che nel 1976 egli raccoglieva in The Universe of Shabbatai Donnolo. Sharf sottolineava la natura composita del sapere di Donnolo, ebreo “bizantino” il cui universo intellettuale comprendeva la conoscenza della circostante società cristiana, con cui fu in ottimi rapporti, ma in constante dialogo anche con la componente arabo-musulmana che di Bisanzio fu alternativamente antagonista e compagna1. A perfezionare il quadro disegnato da Sharf fu poco più tardi lo studioso italoisraeliano Giuseppe Sermoneta, il quale poneva l’accento sul pensiero filosofico di Donnolo, una forma “non-sistematica” – o in altri termini, “peculiarmente ebraica” - di neoplatonismo con cui il saggio oritano, sviluppando e potenziando gli elementi di carattere neoplatonici presenti nel midrash e in altre parti della letteratura ebraica tradizionale, cercava di spiegare l’opus creationis biblico nei termini di una dicotomia bipolare tra metafisico e materiale, tra mondo ideale e realtà del sensibile. Sermoneta evidenziava in questo senso una consonanza di fondo, e in certi casi anche somiglianze sorprendenti e puntuali, tra l’esegesi di Donnolo e l’interpretazione cristiana dell’opus creationis, più in particolare quella di Gregorio di Nissa autore del De Hominis Opificio e commentatore del libro di Genesi2. Nonostante ciò e malgrado il ruolo importante e unanimemente riconosciuto che gli scritti donnoliani ebbero nello sviluppo del pensiero ebraico medievale, l’opera e l’immagine di Donnolo occupa un posto ancora marginale nell’ambito degli studi giudaici, fatta esclusione del mondo accademico italiano, il quale non ha mancato di mostrare, anche recentemente, maturo interesse per il medico di Oria e la sua opera. Figlio del suo tempo e di una comunità ebraica che per secoli si era posta a cavaliere tra occidente e oriente, quale mediatrice tra Palestina e Roma, tra Roma e Bisanzio, tra oriente e occidente, Donnolo visse e operò in un crocevia culturale in cui convergevano ebraismo, cristianesimo orientale e occidentale, islam e cultura araba – a sua volta veicolo di ulteriori suggestioni levantine (soprattutto indiane) - e in cui sopravviveva l’eredità del mondo classico. Una società complessa, stratificata e composita, dai caratteri eterogenei, di cui Donnolo – nome in cui appare chiara la cifra della convivenza giudeo-cristiana – 2

volle farsi in qualche modo interprete presso i fratelli della casa di Israele. Dalla prospettiva di Donnolo ebreo, tuttavia, tale operazione avveniva non all’insegna di una mera apertura verso il mondo dei gentili, quanto nella prospettiva della riscoperta di un sapere che egli considerava come primigeniamente ebraico. Da questo punto di vista e con tutte le distinzioni del caso, si potrebbe parlare quindi di un Donnolo “rinascimentale”, sia nel senso di colui che vedeva nella riappropriazione e lo studio delle antiche tradizioni un momento essenziale per una successiva fase di avanzamento culturale, che nel senso di un intellettuale che visse a cavallo tra mondi e tradizioni culturali diversi, conscio che l’unica risposta alla domanda di rinnovamento è il superamento delle barriere, prima ideologiche e poi ideali. La domanda a cui, credo, non è ancora stata data soddisfacente risposta, è se e in quale grado la figura e l’opera di Donnolo sia rappresentativa del pensiero e delle attitudini intellettuali di tutta l’ecumene ebraica del Meridione italiano. Ciò è particolarmente importante se pensiamo alla compresenza negli scritti di Donnolo di elementi diversi, sia in ambito scientifico ma soprattutto di esegesi biblica, campo questo in cui, come detto sopra, egli non fu immune da influenze nonebraiche. Lo stesso quesito si pone in modo forse anche più urgente qualora si esaminino nel Sefer pakhmoni alcune questioni riguardanti la disciplina astrologica che sembrano non conformarsi ad alcun modello conosciuto e che, non scaturendo dal genio del singolo quanto essendo manifestazioni di un uso generale e comune, suggeriscono l’esistenza di una società ebraica dinamica e con caratteri peculiarmente diversi da quelli di altre realtà della diaspora ebraica del tempo. A tali incertezze e domande si è cercato nel presente volume di dare delle risposte quanto più possibili soddisfacenti. Molti di questi quesiti rimangono tuttavia insoluti, a riprova che lo studio di Donnolo e delle sue opere è ben lontano dal dirsi compiuto. Il volume consiste di tre parti principali: una parte introduttiva, l’edizione critica del testo ebraico e la traduzione italiana annotata e commentata del Sefer pakhmoni. Negli ultimi anni sono apparsi nume3

rosi studi su Donnolo, sul suo pensiero scientifico e filosofico. Ho pensato di limitare la parte introduttiva ai dati essenziali, offrendo al lettore solo alcune coordinate utili per eventuali approfondimenti. Ciò ha consentito di dedicare molto più spazio all’analisi e al commento del testo originale. Il testo critico è stato redatto dopo attenta analisi di tutti i testimoni manoscritti esistenti, in un numero notevolmente maggiore rispetto a quelli studiati da Castelli, dalla cui edizioni la presente versione differisce in un numero di punti, in particolare nella prima parte del testo. Lo stesso si dica per la traduzione italiana, completamente diversa da quella edita da chi scrive nel 20013.

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Ringraziamenti Il volume nasce dall’elaborazione di una parte della tesi dottorale da me condotta presso il Dipartimento di Studi Ebraici di University College London, l’Oxford Centre for Jewish Studies e poi il Warburg Institute di Londra. Durante gli anni di ricerca ho accumulato una serie di debiti di riconoscenza, nei confronti di istituzioni, studiosi e amici che in vario modo hanno contribuito al completamento di tale lavoro. Sono estremamente riconoscente per il loro supporto economico all’Università degli Studi “Cà Foscari” di Venezia, alla Graduate School of University College, al Wellcome Trust di Londra, alla Cecil and Irene Roth Foundation, alla Wingate Foundation, all’Oxford Centre for Hebrew and Jewish Studies e alla Sophia Foundation. La mia personale gratitudine va a Charles Burnett del Warburg Institute; Benjamin Richler, già direttore dell’Institute of Microfilmed Hebrew Manuscript of the University and National Library di Gerusalemme; rabbi Jerry Schwarzbard del Jewish Theological Seminary di New York; Ilana Tahan e a tutto il paziente staff della Asian, Pacific and African Collection della British Library di Londra; Doris Nicholson insieme a quanti sempre molto cortesemente hanno saputo assecondare le mie continue richieste presso l’Oriental Reading Room della Bodleian Library di Oxford; Dr. Sacha Stern di University College London; Ezra Kahn, già bibliotecario della London School for Jewish Studies; Dr. Rebecca Jefferson della Taylor-Schechter Genizah Research Unit di Cambridge, al professor Niccolò Zorzi dell’Università di Padova; Dr. Raymond Mercier; al compianto professor Ezra Fleischer; Nampet Vincent, insieme a Nong e Peter Leyland di Metropolitan University di Londra. Last but not least, ai professori Judith Herrin di King’s College, Nicholas de Lange di Cambridge University, Paolo L. Bernardini, Gadi Luzzatto Voghera di Boston University-CIES di Padova, Giuseppe Veltri dell’università Martin-Luther di HalleWittenberg e in particolare al professor Alessandro Guetta dell’Inalco 5

di Parigi. La mia più grande gratitudine, tuttavia, non può che andare alla professoressa Ada Rapoport-Albert, mio supervisor e mentore, senza la cui assistenza, pazienza e straordinaria competenza, nulla di ciò sarebbe potuto venire alla luce. Tutti gli errori e le imperfezioni eventuali non sono che da attribuirsi a me. Dedico questo lavoro alla memoria di Stefano Malgarotto, amico sincero e fratello del popolo di Israele.

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Traslitterazioni e abbreviazioni Le lettere dell’alfabeto ebraico sono state traslitterate secondo le seguenti corrispondenze, insieme alle quali si offre qui anche il valore numerico di ciascun segno: ‫א‬

(alef – 1):

‫בּ‬/‫ב‬ ‫גּ‬/‫ג‬ ‫דּ‬/‫ד‬ ‫ה‬ ‫ו‬ ‫ז‬ ‫ח‬

(bet -2): (gimel -3): (dalet -4): (he -5): (waw – 6): (zayin – 7): (�et - 8):

’ (non traslitterato all’inizio e a fine di pa rola) b/v g/gh d/dh h w z �

‫ט‬

(�et -9):



‫י‬ ‫ךּ‬-‫כּ‬/‫ך‬-‫כ‬ ‫ל‬ ‫ם‬-‫מ‬ ‫ן‬-‫נ‬ ‫ס‬ ‫ע‬ ‫ףּ‬-‫פּ‬/‫ף‬-‫פ‬ ‫ץ‬-‫צ‬ ‫ק‬ ‫ר‬ ‫שׂ‬ ‫שׁ‬ ‫תּ‬-‫ת‬

(yod -10): (kaf -20): (lamed – 30): (mem -40): (nun -50): (samek -60): (‘ayin -70): (peh – 80): (�ade – 90): (qof -100): (reš -200): (sin- 300): (šin -300): (taw - 400):

y (ma ‫ ִ י‬/ ִ [�iriq gadol] = i) k/kh l m n s ‘ p/f � q r s sh t-th

77

Dettagli biografici Le informazioni riguardanti la vita di Shabbatai Donnolo sono piuttosto scarse, in gran parte contenute nella sezione introduttiva del Sefer pakhmoni. Shabbatai figlio di Avraham nacque a Oria4, cittadina a sud-est di Brindisi, tra il 912 e il 9135. Fu qui che, all’età di dodici anni, egli assistette all’assedio e alla caduta della sua città natale, allora sotto dominio bizantino, da parte dei soldati saraceni guidati da Gia‘far ibn ‘Ubayd, l’emiro e comandante dell’esercito del califfo fatimida ‘Ubayd Allah al-Mahdi6. Insieme a concittadini e confratelli, egli fu quindi deportato e poco più tardi liberato su cauzione nella città di Taranto7, mentre parte della sua famiglia veniva portata a Palermo, allora capitale della Sicilia fatimida, e in nord Africa8. Non si dispone ad oggi di alcuna testimonianza certa riguardo il destino e l’eventuale ritorno dei suoi consanguinei nelle terre bizantine, ma è probabile, tuttavia, che il distacco del giovane Shabbatai dal nucleo famigliare e dal centro ebraico oritano siano stati definitivi. Subito dopo la liberazione, Donnolo del resto intraprendeva una carriera di studio delle scienze, ben diversa dal tradizionale curriculum ebraico del tempo, affidandosi alla guida di uno studioso babilonese e non-ebreo di nome B-g-d-sh/Ó9. Con la narrazione di questo incontro, che per Donnolo segna l’inizio della sua attività di astrologo e uomo di scienze, la breve parentesi autobiografica del Sefer pakhmoni si chiude. Non è dato sapere con sicurezza dove visse, in quale contesto egli abbia operato, anche se è quasi certo, come del resto egli stesso afferma in un passo del Sefer pakhmoni, che egli non abbia mai lasciato l’Italia meridionale, trascorrendo perlomeno parte consistente della sua vita, come vedremo più sotto, a Rossano Calabro, un piccola ma allora fiorente città del Mercurion, la regione montagnosa della Calabria settentrionale. Morì certamente dopo il 982, anno cui Donnolo fa riferimento esplicito nel testo delSefer pakhmoni e che per questo è comunemente accettato quale terminus post quem della sua morte10. 8

8

Un’importante fonte per la ricostruzione del tracciato biografico di Donnolo è la Vita di San Nilo da Rossano, opera agiografica composta intorno al 1020 dal monaco Bartolomeo, allievo di San Nilo, una delle massime autorità del monachesimo in terra di Calabria, rampollo di una delle più influenti famiglie di Rossano Calabro, ivi nato nel 91011. In quest’opera, a cui la critica moderna riconosce un buon livello di veridicità storica12, Donnolo appare in due episodi principali, in cui la sua immagine, una volta sceverato il testo degli umori antisemiti e dagli evidenti intenti apologetici13, appare con chiarezza come quella di un ebreo ben inserito nel tessuto socio-politico e culturale della società bizantina di Rossano, stimato dalle autorità politiche e quelle religiose per le sue conoscenze in campo medico. Nel primo episodio, Shabbatai - chiamato “Donnolo” in ragione della sua fama di sapiente14 - viene presentato come dotto medico, e si dice che tra questi e Nilo intercorresse una vecchia amicizia, risalente ai tempi della loro giovinezza. Questa, a rigore di logica, non dovrebbe collocarsi prima del 925, anno in cui Oria cadde in mani saracene (e del resto non vi è notizia alcuna secondo cui Nilo abbia soggiornato nella cittadina pugliese prima dell’assedio) – ma non dopo il 940, quando Nilo, cittadino rossanense e rampollo di una ricca famiglia del luogo, all’età di trent’anni, già sposato e padre di una figlia, lasciava il secolo per abbracciare la vita eremitica15. A sostegno dell’ipotesi che Donnolo sia vissuto o perlomeno abbia risieduto a Rossano dopo il 925 sta la posizione di prominenza, sia culturale che geografico-strategica, che la cittadina calabrese mantenne durante il dominio bizantino, fungendo da catalizzatore per quelle genti di cultura greco-latina, tra cui è lecito inserire anche l’ebreo Donnolo, in fuga dalle coste pugliese e calabresi e dai continui attacchi saraceni. Situata nella costa orientale della Calabria, nel cuore del Mercurion, zona montagnosa in cui i bizantini avevano posto alcuni dei più forti e saldi centri di difesa anti-saracena, Rossano fu una delle città meno offese dall’avanzata araba, mantenendo di conseguenza un posto di primo piano come centro culturale. Benché non si disponga di notizie certe, è molto probabile che il giovane Shabbatai in cerca di maestri, assetato di conoscenza ma anche timoroso delle numerosi in9

cursioni arabe e memore dei fatti di Oria, si sia recato proprio lì dopo il 925 e lì – o perlomeno anche lì – egli abbia soggiornato durante il periodo della vita matura. Quanto si legge nel secondo episodio non fa che corroborare ulteriormente l’ipotesi di partenza. Qui si narra della conversione e morte di Euprassio - giudice imperiale bizantino e comandante della provincia bizantina della Puglia, al tempo comprendente anche la Calabria – assistito nell’anima da Nilo e nel corpo dal medico ebreo Donnolo. Dato che la morte di Euprasssio, secondo le fonti storiche, si dovrebbe collocare attorno il 965, anno in cui il comando militare veniva affidato a Niceforo Hexakionites16, sembra possibile concludere che Donnolo mantenne una stretta relazione con la città calabrese, in cui risedette – non è possibile sapere se stabilmente od occasionalmente – dopo il 925, per un periodo dunque di quaranta anni. Come nel primo episodio, l’agiografo riconosce a Donnolo grande autorità in campo medico, esprimendo al contempo non velati sentimenti di stima. Non vi è dubbio che a Rossano Donnolo godette di grande prestigio e che le sue relazioni con le autorità politiche e religiose bizantine siano state più che buone. Al di là di ciò, tuttavia, nulla di più della sua vita si può dire con certezza. Come sottolineato da Treves, nelle opere di Donnolo e più in particolare in quelle di carattere medico, appare evidente l’influsso linguistico del vernacolo calabrese, che Donnolo doveva probabilmente conoscere. Ciò non fa che avvalorare ulteriormente l’ipotesi che Donnolo abbia vissuto in area calabrese e molto probabilmente a Rossano, all’epoca uno dei più importanti centri bizantini di studio e ricerca.

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Opere La produzione letteraria attribuita a Shabbatai Donnolo interessa diverse discipline, dalla farmacopea, alla patologia umana e l’astrologia. Oltre al Sefer pakhmoni, opus magnum in cui confluiscono molte delle tematiche di cui egli parlò in altre singole opere, degli scritti donnoliani fanno parte il Sefer ha-mirqahot (Il libro delle misture), altrimenti noto anche con il titolo di Sefer ha-yaqar (Il libro prezioso), il Sefer ha-mazzalot (Il libro delle costellazioni), la Baraita de-mazzalot (Raccolta delle costellazioni), la Practica e l’Antidotarium, di attribuzione però incerta. Il Sefer ha-mirqahot è un breve testo di carattere farmaceutico, che si compone di ventidue brevi capitoli dedicati alla preparazione di medicinali e composti curativi. È probabile che Donnolo abbia composto il testo – il più antico testo di interesse medico scritto in ebraico nell’Europa medievale – attorno all’anno 970, vale a dire, come egli stesso afferma nella parte introduttiva dell’opera, quarant’anni dopo l’inizio del suo apprendistato medico. Sia da un punto di vista sintattico che terminologico, l’ebraico di questo testo è vicino a quello rabbinico-mishnaico, ma con numerose influenze dal greco, dal latino e dal locale vernacolo – in particolare quello calabrese – soprattutto in termini di prestiti lessicali. L’opera ci è stata trasmessa da due testimoni, il ms. Plut. 88 n. 37 della Biblioteca Medicea-Laurenziana di Firenze (ff. 84a-85b)17 e il ms. FR.R. 95 della Biblioteca Ebraica Universitaria e Nazionale di Gerusalemme. Il testo fu pubblicato per la prima volta da Moritz Steinschneider, sulla base del testo del manoscritto di Firenze, a quel tempo ancora considerato codex unicus, mentre grazie ad Alexander Marx fu possibile l’identificazione del secondo testimone, parzialmente pubblicato da Jacob Leveen18. Il testo critico, insieme ad una traduzione inglese, è stata recentemente pubblicata da Lola Ferre19. Il Sefer ha-mazzalot è un’opera di commento alla Baraita die Sh mu’el, un testo astrologico-astronomico composto probabilmente 11 11

tra l’VIII e il IX secolo. Del Sefer ha-mazzalot sono giunti a noi solo alcuni passi relativi ai primi capitoli della Baraita. Da ciò si può dedurre che l’opera fosse originariamente molto più lunga, e che i frammenti pervenutici non rappresentino che una minima parte, forse meno del venti per cento del testo originario. Gran parte del testo è stata preservata sotto forma di citazione nel commento al libro di Giobbe di Yosef ben Shim‘on Qara, esegeta francese allievo di Rashi20. Del Sefer hamazzalot si preservano altresì passi nel Sefer ha-Peli’ah21, nel Sefer Razi’el e nel Sefer passidim22. Il testo ebraico fu pubblicato per la prima volta da Samuel David Luzzatto e poco più tardi da Zacharia Frankel.23 La Baraita de-mazzalot è un breve ma denso testo di carattere astrologico-astronomico, sulla cui paternità gravano ancora numerosi dubbi. Il testo, che per molti aspetti non è altro che una sintesi e una parafrasi ebraica della Tetrabiblos di Tolomeo, fu composto probabilmente in ambiente bizantino tra il VI e l’VIII secolo. L’ipotesi della paternità donnoliana fu formulata dallo studioso Gad. B. Sarfatti il quale rilevava, sulla base di un’analisi comparativa dei rimandi a Donnolo in opere più tarde, come il testo della Baraita in età medievale fosse citato insieme ad altri passi di sue opere, come se ne facessero parte integrante24. Come già sottolineato da Sharf (The Universe, 187), tuttavia, il testo della Baraita de-mazzalot presenta alcune incongruenze sia per quanto riguarda l’analisi e la valutazione di alcuni soggetti astrologico-astronomici – in primis il significato di Tly (nodo lunare o Dragone) – sia a livello lessicale, dato che nell’opera si fa largo uso di termini astrologici tradotti o traslitterati dal greco, che, come vedremo subito sotto, compaiono invece in numero molto inferiore sia nel Sefer ha-mazzalot che nel Sefer pakhmoni25. Il testo ebraico della Baraita, annotato e commentato, fu pubblicato nel 1955 da S. A. Wertheimer26. Molta più incerta è l’attribuzione di due opere mediche, la Practica e l’Antidotarium. La Practica è un testo in realtà completamente anonimo, in cui si elencano le più note malattie, le loro manifestazioni patologiche e le possibili terapie. L’autore fa largo uso di termini traslitterati, soprattutto dal greco e dal latino27. L’ipotesi della paternità 12 12

donnoliana formulata da Süssman Muntner28 è estremamente debole e non trova alcun elemento di conferma né all’interno del testo né da parte di fonti esterne o indirette Essa si basa quasi esclusivamente sul fatto, significativo ma certo non sufficiente, che il testo della Practica è stato trasmesso dagli stessi testimoni del Sefer ha-mirqahot. Su simili presupposti si basa l’attribuzione dell’Antidotarium, un breve testo di patologia medica, a cui l’autore sembra far riferimento al termine del Sefer ha-mirqahot, dove dice: “Queste sono le mie parole sugli sciroppi e i preparati, che io ho esaminato e ricercato con la mia umile conoscenza. Non ho trovato altri libri sulle malattie come questo, e ciò è stato scritto sopra nell’Antidotarium, alla [pagina] numero 208”29. Come osservato già da Fiaccadori, tuttavia, non c’è dubbio che si tratti in questo caso di semplice interpolazione da parte di uno scriba, e che non sia dunque parte del testo originale. Forse in ragione del breve poema posto ad apertura del Sefer pakhmoni, si è ipotizzato che Donnolo fosse autore di un breve pizmon matrimoniale con acrostico, in cui si legge “Shabbatai, il medico”. Il pizmon non è opera di Donnolo, come si è per lungo tempo pensato, ma probabilmente del caraita Yehudah ben Eliah Tishby30. Il Sefer pakhmoni: neoplatonismo, esegesi biblica, scienza medica e astrologia L’opera più importante e significativa dell’intero corpus donnoliano è senza dubbio il Sefer pakhmoni, composto con ogni probabilità attorno all’anno 946. L’opera si compone di tre parti principali: una sezione introduttiva, importante, come visto sopra, perché fonte delle poche informazioni certe circa la vita di Donnolo; un commento al versetto di Genesi 1, 26 e infine il commento al Sefer Yexirah. Questo è un breve testo anonimo, composto probabilmente in area palestinese tra il III e il VI secolo31, in cui si descrive la formazione dell’universo, un processo che avviene per mezzo della combinazione delle lettere dell’alfabeto ebraico e della loro iterazione con le sefirot, termine di significato piuttosto incerto e che nella pressoché ininterrotta esegesi del 13 13

testo sono state variamente intese come emanazioni, canali di trasmissioni, e così via. Nonostante la chiara e netta distinzione formale tra il commento a Genesi 1, 26 e quello al Sefer Yexirah, il Sefer pakhmoni non nasce, come è stato più volte suggerito, dalla giustapposizione di due distinte opere esegetiche. Tra i due commenti vi è infatti un legame logico molto forte, dato che con essi Donnolo viene a descrivere l’opus creationis biblico, inserendolo in un quadro interpretativo neoplatonico che partendo da Dio - l’Uno sempre uguale e immutabile – giunge alla realtà sensibile a materiale quale manifestazione diretta della realtà posta in essere nel mondo metafisico. Il Sefer pakhmoni si apre con un poemetto introduttivo, contenente un acrostico con il nome, il patronimico dell’autore e che Donnolo – come si legge nel poemetto stesso – poneva a difesa della paternità dell’opera. Al poema fa seguito una breve parentesi autobiografica, unica fonte certa per definire le coordinate biografiche dell’oritano. A questo segue quindi un secondo poemetto composto da soli versetti del libro dei Proverbi e, quasi in parallelo alla parte autobiografica di cui sopra, una sezione di carattere più discorsivo, in cui Donnolo, rivolgendosi ai suoi contemporanei cui non risparmia giudizi piuttosto critici, sprona il lettore ad osservare la legge ebraica unitamente allo studio della scienza astrologica32. Il commento a Genesi 1, 26 si apre con una raccolta di versetti biblici nei quali si fa chiaro riferimento all’impossibilità da parte degli uomini, anche se profeti, di aver visione della vera figura di Dio. Donnolo non nega in alcun modo che Dio abbia immagine [demut], né pensa alla divinità come qualcosa di totalmente incorporeo e amorfo. In quanto luce infinita che rispecchia l’infinito essere di Dio, la demut non può apparire ed esser accolta dagli occhi del vivente. Questi, creatura mortale e di intelletto limitato, potrà solo intuire una parte dell’esser divino, eterno ed infinito. Tutte le espressioni antropomorfiche che si incontrano negli scritti biblici (ad esempio, “il volto del Signore”, lo “sgabello dei Suoi piedi”, “la mano del Signore”, ecc...), spiega Donno14 14

lo, non hanno come scopo quello di descrivere la vera immagine di Dio, quanto di offrire metafore ed espressioni allegoriche attraverso cui gli uomini possano cogliere o perlomeno intuire una parte infinitamente piccola della vera natura divina. Ciò che videro i profeti di Israele non fu dunque demut divina – la vera immagine di Dio – ma una parte infinitamente piccola della sua proiezione inferiore, che Donnolo, introducendo un concetto che verrà sviluppato ulteriormente nel mondo ebraico medievale più tardo, identifica con il kavod – “la gloria” – paragonabile, in termini di marginalità ontologica, ai “lembi un mantello”, ai limiti inferiori e più estremi dell’essere divino, al lato dell’Uno rivolto verso il mondo delle realtà sensibili, ovvero “l’aspetto noetico”33 di Dio la cui vera natura trascende i limiti della comprensione umana. Pur rimanendo entro il solco della tradizione rabbinica e facendo constante riferimento alle fonti rabbiniche, l’intento di Donnolo è quello di definire Dio nei termini neoplatonici di un Uno assoluto, totalmente trascendente e immutabile, fonte di tutta la realtà ma al contempo non partecipe direttamente di essa e della sua apparizione sensibile. Il problema che si pone una volta accettata e definita così chiaramente l’assoluta trascendenza del Dio e soprattutto l’impossibilità di conoscere, se non in maniera assolutamente imperfetta e assolutamente parziale, i caratteri della sua vera immagine, viene dalla lettura del versetto di Genesi 1, 26, in cui si afferma che l’uomo fu creato a immagine [be-xalmenu] e somiglianza [ki-demutenu] di Dio. Donnolo, sviluppando gli spunti neoplatonici delle fonti rabbiniche ma anche in consonanza con l’esegesi cristiana dell’opus creationis e più in particolare con gli scritti di Gregorio di Nissa e di altri segmenti della letteratura patristica34, spiega come la relazione tra Dio e l’uomo di cui si parla in Genesi non si debba intendere in termini di similarità estetica o materiale, quanto nel senso di una relazione di carattere “fattuale” tra Dio creatore di tutto e che su tutto domina - e l’uomo, che trasforma e domina il creato, ovvero nei termini di una relazione tra elementi dell’universo creato – macrocosmo – e quelli del corpo umano, riflessione microcosmica del primo. Nell’uomo si riassumono e si ritrovano tutti gli elementi e i dettagli del mondo creato, ma soprattutto si ripete 15 15

e in un certo senso si protrae, con tutte le limitazioni congenite a un essere che è caduco e mortale, l’azione creatrice di Dio. Da un punto di vista logico, dunque, l’uomo rappresenta il legame tra mondo ideale e mondo materiale, e la manifestazione sensibile del preordinato disegno creativo. Una volta posto il principio di relazione micro-macrocosmica e soprattutto l’esistenza dell’Uno quale entità non conoscibile e assolutamente trascendente, Donnolo individua nello “spirito santo” quell’elemento ipostatico che, per così dire, ha dato inizio a un momento di alterità ontologica da cui – sempre operando all’interno dell’essere divino assolutamente immutabile e unitario – ha avuto inizio il processo creativo. Guardando al modello delle ipostasi dei sistemi neoplatonici, Donnolo concepisce lo “spirito santo” come quella parte dell’essere assoluto verso cui Dio manifestò la propria volontà di creare, lo specchio in cui l’assolutezza ontologica dell’Uno si è riflessa e, pur rimanendo uguale a sé stessa, si è scomposta. Lo “spirito santo”, osservava Sermoneta, è ciò che esprime il lato conoscibile e razionale di Dio, ma soprattutto la “materia ideale che si ordina e che si definisce, concretizzandosi nelle lettere dell’alfabeto… [quali] elementi astratti” e ideali che, combinandosi insieme, così come descritto nel Sefer YeÑirah, si concretizzarono nel mondo del sensibile materiale. Se il dialogo di Dio con il proprio “spirito santo” fu ciò che preannunciò l’atto creativo, questo ebbe inizio, spiega Donnolo sviluppando quanto già detto nel midrash, grazie ad un processo di combinazione, scambio e permutazione delle lettere, che ebbe luogo quando Dio, dopo aver guardato alla Torah e aver composto tutte le possibili combinazioni delle lettere dell’alfabeto, dispose dinnanzi a sé l’intero piano creativo, cioè il modello metafisico da cui tutto sarebbe disceso e secondo il quale tutto si sarebbe poi verificato. Trattandosi di un’azione esercitata sulle lettere, la loro disposizione e combinazione avvenne per mezzo della “pronuncia del Suo santo Nome”, un’azione che nel commento sembra assumere in realtà i caratteri di una seconda entità ipostatica, vale a dire di un ulteriore momento di passaggio dell’essere dall’assoluto al parziale sensibile e materiale, la cui realizzazione avvenne per mezzo della “grande forza” di Dio, terza ed ultima 16 16

entità ipostatica, di cui Donnolo, molto coerentemente lungo tutto il commento, farà menzione ogni qualvolta si faccia riferimento alla creazione della materia. Donnolo, è bene notare, non parla mai di creazione ex-nihilo, né di un Dio che crea e fa apparire la materia dal nulla. Dio agisce infatti sullo “spirito santo”, entità a lui ontologicamente coincidente, cosa “rarefatta” ma pur sempre dotata di una consistenza, la quale si scomporrà e prenderà forma nelle lettere dell’alfabeto ebraico – ovvero gli elementi ideali - da cui scaturirà la materia sensibile. Donnolo non nega il carattere assolutamente intenzionale e volontario dell’opera creatrice di Dio. Ponendo la materia su cui si esprime la primigenia azione divina allo stesso livello ontologico e addirittura all’interno del Creatore stesso, la Creazione sembra però assumere i caratteri di una sorta di “libera” necessità, scaturendo da Dio in dialogo con se stesso. In questo quadro, improntato a una forma di rigido determinismo e dove il mondo creato e sensibile è concepito quale mera proiezione di un disegno metafisico preordinato e immodificabile, non c’è spazio per la libera scelta dell’uomo, e quindi l’osservanza o la trasgressione del precetto religioso non hanno nessun valore. Per assicurare uno spazio alla libertà di scelta e conciliarle con lo schema interpretativo neoplatonico, Donnolo, elaborando quanto detto nel midrash ma in consonanza anche con il concetto di reditus della letteratura patristica35, annovera tra il gruppo degli elementi che precedettero la creazione anche la teshuvah [lett. “ritorno”], vale a dire la possibilità per l’uomo di scegliere tra bene e male e quindi di intervenire sul corso altrimenti inevitabile degli eventi terreni. Come osservava Sermoneta, una volta definita la struttura principale entro cui si definisce il processo creativo (Dio, mondo ideale, mondo sensibile) e risolto il problema del libero arbitrio, Donnolo incontra una serie di difficoltà, la maggior parte delle quali legate ad una serie di contraddizioni interne al testo stesso del Sefer YeÑirah. Il problema principale, rispetto allo schema creativo finora delineato, sono le sefirot, alcune delle quali sono descritte nel Sefer YeÑirah come il prodotto della combinazione delle lettere. Come osservato da Wolfson, 17 17

Donnolo pensa alle sefirot in termini diametralmente diversi rispetto alla precedente tradizione esegetica sviluppata attorno al Sefer Yexirah (vale a dire, i commenti di Yixhaq Yisraeli e Sa‘adiah Gaon, in cui le sefirot sembrano assumere, soprattutto per il secondo autore, essenzialmente il significato di numeri matematici), concependole in termini più marcatamente teosofici quali parti dell’essere divino e delle quali, di conseguenza, non si può aver alcuna conoscenza positiva36. Questo si accorda perfettamente con quanto detto prima a proposito dello “spirito santo”, nome della prima sefirah e che non a caso Donnolo aveva precedentemente identificato con la principale ipostasi divina, ma non con le rimanenti nove sefirot, prodotte dall’azione delle lettere. Vi è una forte ambiguità riguardo il ruolo e la natura delle lettere e delle sefirot, e non è chiaro a quale livello ontologico, se metafisico o fisico, agiscano le une e le altre37. Se da una parte è vero che Donnolo non risolve tale ambiguità, dall’altra, forse proprio per ovviare a tale difficoltà, egli pone in diretta corrispondenza le tre ipostasi superiori (spirito santo, pronuncia del Nome e grande forza) con le tre categorie di universo, tempo e corpo, attraverso cui nel Sefer Yexirah si dice che la materiale prenda forma e si concretizzi nelle forme del sensibile.

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Nota linguistica La maggior parte delle opere attribuite a Donnolo sono scritte in un ebraico in cui si combinano la sintassi e la morfologia della lingua biblica e della più tarda variante rabbinica38 e in cui numerose sono le influenze, soprattutto per quanto concerne la terminologia tecnica, del greco, del latino e del vernacolo italiano39. Nelle opere di carattere medico, più in particolare, campo in cui l’ebraico del tempo non offriva una sufficiente gamma di termini adeguatamente precisi, Donnolo ricorre spesso a traslitterazioni dal greco e dal latino, in cui emergono, sia dal punto fonetico che semantico, influenze dagli antichi dialetti pugliese e calabrese40. Prestiti da lingue non-ebraiche appaiono sostanzialmente in tutte le opere di Donnolo, ma il loro uso e la loro frequenza varia sensibilmente, essendo molto evidente, ad esempio, nel Sefer ha-mirqahot e nella Practica, ma molto minore nel Sefer ha-mazzalot, nella Baraita demazzalot e nel Sefer pakhmoni. Come già osservato da Sarfatti41, la terminologia tecnica di cui Donnolo fa uso nelle opere di carattere astrologico sono prestiti sia lessicali che semantici da termini greci, molti dei quali sono di uso comune in testi quali la Tetrabiblos di Tolomeo: ‫טריגון‬, ‫סטיריגמוס‬, ‫ דיאמיטרון‬sono chiaramente traslitterazioni dal greco τρίγωνον [“triangolo”], στηριγµός [“stare fermo”] e διάµετρος [“diametro”]; ‫בית‬, da οἷκοϚ [letteralmente, “posto”, ovvero il domicilio di un pianeta]; ‫גבול‬, da ὅριον [“limite”, ossia la linea che divide la sezione di un segno zodiacale dall’altro]42; ‫ שמח‬da χαίρω, [“godere di qualcosa”, verbo che nella letteratura astrologica indica l’occupazione da parte di un pianeta di una posizione propria di un altro corpo celeste]; ‫שפילה‬, dal greco ταπείνωµα [“depressione”] e il suo opposto, ‫גובה‬, da ὕψωµα [“elevazione”]43; ‫בית חייו‬, espressione costruita chiaramente sul greco βιοδότης44, e così ‫ גורל היפה‬e ‫חלק היפה‬45 dal greco κλῆρος τύχης [“punto di fortuna”]46. Nel Sefer ha-mazzalot, opera di cui in realtà non rimane che un solo frammento, i termini non ebraici sono molto pochi, limitati ai 19

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nomi di alcune costellazioni, come ad esempio, ‫[ פלימדא‬ossia, “Pleiadi”], di cui Donnolo individua l’etimo nel greco πλειάς, ‫פלכי‬, il latino falx47, e ‫ איסקיפרניאה‬che Donnolo menziona come nome alternativo a quello di Orione e che deriva dal greco σκεπαρνία, un tipo di ascia usata per i combattimenti. Il termine è attestato, oltre che nell’opera di Donnolo, nell’Etymologicum Gudianum, una raccolta di etimologie greche composta verso l’XI secolo48. I termini non ebraici di cui Donnolo fa uso nel Sefer pakhmoni sono solo quattro, tutti però foneticamente uguali in greco e in latino: ‫סטומכוס‬, “stomaco”, dal greco στόµαχος e dal latino stomachus; ‫איסקה‬, “putrescenza”, dal greco ἴσκα/ἴσκα(ι) e dal tardo latino esca; ‫מוליארין‬, “coppa di rame”, dal greco µιλιάριον e dal latino milliarium, e ‫טרטרון‬, “sedimento”, dal greco τάρταρον e dal latino tartarum.49 Con ogni probabilità, per l’influenza delle due lingue classiche e del vernacolo locale, nel testo del Sefer pakhmoni si incontrano una serie di discordanze di genere tra nome e aggettivo, come ad esempio, ‫כל‬ ‫“[ הדורות העתידות‬tutte le generazioni che sarebbero state create…”], dove il maschile è seguito dall’aggettivo di genere femminile. Ciò potrebbe esser frutto, come detto sopra, sia dell’influenza del latino il quale ha il femminile generatio (e quindi anche del vernacolo italiano generazione), o similmente del greco γενέα. Allo stesso modo, si incontrano espressioni come ‫נסיונות רבות‬, ‫ כשני טבעות‬e ‫בטן התחתון‬, in cui nomi di genere femminili si accompagnano ad aggettivi di genere maschile50. Tali caratteristiche non sono in alcun modo peculiari della sola opera di Donnolo: simili discrepanze e confusioni di genere si incontrano in altre opere composte attorno allo stesso periodo nel Meridione italiano, in particolare nel Sefer Yosippon (X secolo) e nel Sefer Yuhasin (metà dell’XI secolo). Sotto l’influenza del latino – ma certo non del greco che egli non conosceva51 - l’autore del Sefer Yosippon cadeva in una serie di incongruenze di genere, usando termini che in ebraico sono di genere maschile, quali ‫“[ חיים‬vita”], ‫“[ מות‬morte”] e ‫“[ בשר‬carne”] come se fossero femminili, sul modello sia del latino che del volgare italiano, così da leggere ‫“[ המות הזאת הצנועה‬questa onorevole morte”], ‫חיים אשר אין‬ 20 20

‫“[ בה מות‬vita, in cui non c’è morte”], ‫“[ בשרכם אשר נזבחה‬la tua carne che fu data in sacrificio”],52 e similmente nel Sefer Yuhasin, in cui si dice ‫“[ והבשר שבה לעפרה‬e la carne tornò alla sua polvere”]53.

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Trasmissione del testo La tradizione manoscritta e i testimoni. Principi di edizione La tradizione manoscritta del testo del Sefer pakhmoni consta di trentadue testimoni, solo sei dei quali offrono una versione completa del testo. Vi sono numerosi manoscritti in cui sono state trasmesse singole sezioni dell’opera – soprattutto il commento al Sefer Yexirah e poi il commento a Genesi 1, 26 – o singoli passi, spesso sotto forma di citazioni dell’opera di Donnolo in autori più tardi. Il testimone più antico si compone di tre frammenti provenienti dalla Genizah del Cairo e facenti parte con tutta probabilità di un unico, originale codice prodotto in area italo-bizantina tra l’XI e il XII secolo, dunque in forte prossimità sia geografica che cronologica con le coordinate biografiche di Donnolo. Di questo codice facevano parte il ms. Oxford, Bodleian Library, Heb.e.26 (vedi Neubauer (Catalogue of the Hebrew Manuscripts, II, n. 2762, col. 178; idem, “Un chapitre inédit”, 213-215) - contenente l’introduzione, seguita da una lunga sezione, anch’essa di carattere introduttivo e autobiografico non attestata in alcun altro testimone, insieme ad una parte del commento a Genesi 1, 2654 – e il ms. Cambridge, University Library, T.-S. K 21.43 (vedi Scheiber, “Additional Passages”), comprendente parte del commento a Genesi 1, 26 e parte del commento al Sefer Yexirah. Dell’originale codice faceva parte con ogni probabilità anche un terzo frammento, anch’esso rinvenuto presso la Genizah della sinagoga del Cairo, contenente parte del commento a Genesi. Il testo di questo frammento, oggi perduto, fu pubblicato da Scheiber (“A New Passage”), il quale, pur avendo già studiato il frammento di Cambridge, non formulò alcuna ipotesi circa la possibile datazione del testimone, limitandosi a definirlo “antico”, definendone la scrittura come di tipo “greco”, cioè bizantina, come appare nei precedenti due frammenti. L’ipotesi che i tre frammenti facessero parte di uno stesso codice è suggerita sia dalla per22 22

fetta identità dei dati paleografici – assolutamente combacianti nei testimoni di Oxford e Cambridge – ma anche dalla sostanziale continuità testuale tra le sezioni dell’opera attestate in ciascun testimone55. Caratteristica peculiare dei tre testimoni – più evidente nel frammento di Oxford – è quello di offrire una versione del testo significativamente più lunga e apparentemente più completa del testo. L’esempio forse più significativo è forse la tavola delle effemeridi con cui Donnolo chiudeva la prima parte della sezione introduttiva dell’opera56. La medesima caratteristica si osserva in una serie di testimoni più tardi, molti dei quali, non a caso, condividono numerose varianti dei testimoni della Genizah (d’ora in poi G): si tratta del ms. Or. 1023 della British Library di Londra (L), prodotto nel XIV secolo e contenente una versione completa del commento Sefer Yexirah, sia pur priva della parte introduttiva57, del ms. 238 della collezione Kaufmann della Biblioteca dell’Accademia delle Scienze ungherese di Budapest (K)58, databile attorno XV secolo, contenente una versione completa dei commenti a Genesi 1, 26 e Sefer Yexirah, del ms. 28° 1303 della Biblioteca Ebraica Universitaria e Nazionale di Gerusalemme (J), secondo il colophon prodotto nel 1486 e contenente solo parte della sezione finale del commento al Sefer Yexirah59, e dei manoscritti 214 e 428 della Biblioteca Apostolica Vaticana (V e W), databili tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo60. Alcune delle varianti di G sono state osservate in due testimoni, i manoscritti di Parigi – Bibliothèque Nationale, Héb. 767 (Pa)61 e 770 (Par). Il primo contiene una versione incompleta del commento a Genesi 1, 26 che lo scriba intitolava, interessante notare, Sefer ha-middot, uno dei titoli con cui era noto il Sefer Orhot 6addiqim. Il secondo manoscritto contiene una versione incompleta della parte introduttiva dell’opera, testualmente poco affidabile e ricca di errori, che inizia dall’ultimo versetto del primo poemetto. Il manoscritto che, dunque, doveva constare di un numero maggiore di fogli oggi persi, non contiene la tavola delle effemeridi ma presenta – unico tra tutti i testimoni della tradizione – il testo che precede la tavola stessa (vedi sotto il te23

sto ebraico a p. 50) in una peculiare disposizione grafica identica a quella attestata in G. Difficile da determinare nell’ambito della tradizione manoscritta è la posizione di una serie di testimoni frammentari, le cui varianti, per quanto numericamente scarse sembrano definire una certa parentela con testimoni vicini a G e L. Tra questi vi è il ms. di Parigi - Bibliothèque Nationale, Héb. 843 (Ps), datato attorno al XV secolo62, il cui testo appare in una versione quasi completamente identica nel ms. di Monaco – Bayerische Staatsbibliothek - cod. hebr. 37 (Mu)63, datato attorno al XVI secolo e nel più tardo ms. 119/4 del Zidovske Museum di Praga (Pg), copiato nel 185064. Per quanto marginale in relazione alla ricostruzione critica dei testo donnoliano ma di notevole interesse per lo studio della trasmissione e ricezione della cosiddetta Recensione Lunga del Sefer Yexirah e delle aggiunte apportatevi dal Donnolo, è il ms. Or. 6577 della British Library di Londra (Lo)65. Il manoscritto contiene una versione completa del testo del Sefer Yexirah, in una versione vicina a quello della Recensione Lunga ma in realtà molto più vicina a quella prodotta dalla lettura del Sefer Yexirah glossato da Donnolo. Versioni assolutamente identiche e perfettamente coincidenti con questa sono state attestate in tre testimoni più tardi, il ms. 248 della collezione Guenzburg della Biblioteca di Stato Russa (Mo)66, il ms. Mic. 8818 del Jewish Theological Seminary di New York (Jt)67 e il ms. Opp. 499 della Bodleian Library di Oxford (Oxon)68. In ciascuno di questi tre sono state osservate alcune omissioni ed errori di scrittura, non riscontrati nel testimone di Londra, da cui gli altri furono probabilmente copiati. Alcune delle varianti osservate in questi manoscritti sono state osservate nel commento al Sefer Yexirah contenuto nei testimoni di Firenze – Biblioteca Medicea-Laurenziana – Plut. 44.16 (Q), contenente una versione abbreviata della sezione, con alcune glosse ai margini tratte dal commento al Sefer Yexirah di El‘azar da Worms69. Una versione quasi identica del testo di tale manoscritto è attestata nel ms. 1640 del Jewish Theological Seminary di New York (E)70, comprendente anche le glosse del testimone fiorentino ma non copiato da questo, che omette (soprattutto per omeoteleuto) passi attestati invece in 24

questo testimone. Ciò significa che i due manoscritti furono probabilmente copiati da un testimone più antico, il quale derivava a sua volta da un testimone vicino o comune al ms. Mich. Add. 9 della Bodleian Library di Oxford (O)71; questo manoscritto contiene una versione pressoché completa, ma con numerose omissioni, errori e aggiunte dello scriba, del commento al Sefer Yexirah. Le varianti comuni ai tre testimoni sono state osservate in numero particolarmente rilevante nella parte finale del commento. Come sopra accennato, il testo del Sefer pakhmoni è stato trasmesso nella sua interezza da sei testimoni, derivanti probabilmente da un ramo diverso da quello a cui sono stati attribuiti i testimoni di cui si è sopra discusso. I più antichi e da un punto di vista linguistico anche due dei migliori di questi sei testimoni sono il ms. 2123 della Biblioteca Palatina di Parma (P)72, datato al XIV secolo e da cui furono copiati il ms. 2425 della Biblioteca Parma (Pr)73 e il ms. Opp. Add. 89 della Bodleian Library di Oxford (H)74, e il ms. 44.14 della Biblioteca Medicea-Laurenziana di Firenze (F)75, copiato, secondo le indicazioni fornite dal colophon, nel 1390. Derivanti probabilmente da un testimone comune a F e P sono poi tre testimoni contenenti solo una versione incompleta - invero una sorta di versione “condensata” frutto di un attento intervento editoriale - del commento al Sefer Yexirah: ms. Reg. 16. A. X. della British Library di Londra (T)76, databile attorno al XV secolo, il ms. Add. 651.5 della University Library di Cambridge (C) e il ms. 1903 del Jewish Theological Seminary di New York (Z), il più recente testimone della tradizione, prodotto agli inizi del XX secolo e copiato con ogni probabilità direttamente dal testimone C di Cambridge. Appartengono allo stesso ramo della tradizione il ms. 2141del Jewish Theological Seminary di New York (N)77, databile tra il XIV e il XV secolo, e il ms. 302/3 della Biblioteca di Stato di Mosca (M)78, copiato dal ms. Peyron CLIX A.V. 39 della Biblioteca Nazionale e Universitaria di Torino (Tu). L’esistenza di tale diretta relazione genetica è molto evidente raffrontando il testo del manoscritto moscovita con le varianti del testimone riportare nell’apparato critico 25

dell’edizione di Castelli, unica testimonianza del manoscritto torinese distrutto, insieme a svariati altri manoscritti ebraici, durante un incendio all’inizio del secolo scorso79. N manca di parte della sezione introduttiva dell’opera, senza dubbio a causa della perdita di alcuni fogli del codice originale. N e M (e dunque anche Tu) condividono numerose varianti non attestate in altri testimoni ed è dunque molto probabile che essi, mostrando in generale forti somiglianze con il testo di F e P, abbiano avuto origine da un testimone comune a questi ultimi due. Incerta è, infine, la posizione del sesto e ultimo testimone completo, il ms. 13161, dello Schocken Institute for Jewish Research of the Jewish Theological Seminary of America (U). A causa di una scorretta disposizione dei fogli da parte del rilegatore, alcuni di questi appaiono in un ordine erroneo, includendo anche fogli contenenti parti del commento al Sefer Yexirah di Avraham ben David (Ravad). Se da una parte il testimone in esame presenta varianti di notevole interesse soprattutto per quanto riguarda la parte introduttiva dell’opera e ancor più in particolare il testo del primo poemetto, in generale esso offre lezioni erronee e comunque non preferibili a quelle di altri testimoni. Oltre ad un numero rilevante di varianti, ciò che differenzia di più i due rami della tradizione – specificatamente G, K, L V e W, da una parte, e i testimoni completi F, P, M, N e U, dall’altra – è ravvisabile in alcuni brani del commento al Sefer Yexirah (ad esempio §§ 5254) dove Donnolo illustra della teoria combinatoria delle lettere e spiega quale sia la corretta corrispondenza tra mesi dell’anno e costellazioni zodiacali (corrispondenza che il Sefer Yexirah presenta in una versione erronea, almeno secondo i principi dell’astrologia classica). I testimoni del primo ramo offrono in generale una versione molto dettagliata e precisa di tali corrispondenze, che i testimoni del secondo ramo, invece, presentano in forma abbreviata, dando normalmente solo alcuni esempi delle corrette corrispondenze per poi, più semplicemente, spiegare il principio generale che governa la relazione tra gli elementi (ad esempio, ore del giorno e mesi, i pianeti e le costellazioni dello Zodiaco). Se da una parte è assai improbabile che la versione più lunga di 26

tali brani sia frutto di intervento da parte di scribi ed è quindi logicamente più facile che siano i testimoni del primo ramo ad avere una versione più vicina all’originale80, d’altra parte anche i testimoni del primo ramo presentano, ciascuno a suo modo, lezioni evidentemente erronee, omissioni e varie corruzioni testuali. La tradizione manoscritta del Sefer pakhmoni comprende, inoltre, altri quattro testimoni in cui vengono offerti solo brevi passi dell’opera, inseriti all’interno di edizioni del Sefer Yexirah, con il cui testo il commento donnoliano veniva spesso confuso: si tratta dei manoscritti Mich. 558 (Ox)81 e Mich. Opp. 69782 (Oxo) della Bodleian Library di Oxford83, 213 della Biblioteca di Stato di Russa (Ms)84 e il ms. 2784 della Biblioteca Palatina di Parma (De Rossi 390). Quest’ultimo contiene parte del commento di El‘azar da Worms al Sefer Yexirah (80a-83), all’interno del quale (f. 80b) è inserito un passo del commento di Donnolo concernente l’uso della cosiddetta “esca” per l’accensione del fuoco85. Il contributo derivante dallo studio di questi manoscritti è di per sé piuttosto limitato, ma offre importanti informazioni circa la possibile nascita e diffusione della cosiddetta Recensione Lunga del Sefer Yexirah, la cui paternità, per alcuni studiosi in passato (vedi ad esempio, Epstein, “Studien zum Jezira-Buche”, 458-462) andava attribuita proprio a Donnolo. Per la redazione del testo critico sono stati esclusi preliminarmente tutti i testimoni antigrafi, ad eccezione del ms. 302/3 di Mosca (M) il cui apografo (il ms. Peyron CLIX A.V. 39 di Torino, Tu) è stato distrutto. Sono stati esclusi anche i testimoni frammentari e quelli le cui varianti si sono dimostrate sistematicamente non utili alla ricostruzione del testo (come ad esempio U). Per l’introduzione sono stati usati i tre manoscritti frammentari della Genizah del Cairo facenti parte del codice G, i testimoni F, M, N e P. Per il commento a Genesi 1, 26 e l’introduzione al commento al Sefer Yexirah, oltre a questi è stato usato anche il testimone K grazie al quale è stato possibile sopperire alle estese lacune, dovute a corruzione 27

fisica di G. Per il commento al Sefer Yexirah al posto di K, il cui testo in questa parte appare fortemente corrotto, con aggiunte e omissioni da parte dello scriba, è stato usato L, un testimone che offre varianti spesso preferibili a quelle offerte dal resto della tradizione e grazie a cui è stato spesso possibile ricostruire passi e sezioni che in tutti gli altri testimoni appaiono chiaramente corrotte. Le sigle usate nell’apparato critico per indicare le varianti dei singoli testimoni sono le stesse di cui si è dato sopra informazione tra parentesi tonde.

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Abbreviazioni e note preliminari Simboli usati nell’edizione critica del testo ebraico [?] lettura incerta dovuta a deterioramento del testimone [!] sic! [†] locus desperatus [] citazioni bibliche; svolgimento di parole abbreviate Simboli usati nell’apparato critico del testo ebraico: () omissis Simboli usati nella traduzione italiana [] traslitterazioni di parole ebraiche; termini o espressioni aggiunti non attestati nei testimoni manoscritti ma ritenuti necessari per una corretta comprensione del testo. Per limitare il numero di note critiche, i seguenti tipi di variante non sono state registrate, se non quando strettamente necessario per la comprensione del testo: ordine delle parole; differenza tra scrittura plena e difettiva, abbreviazioni e acronimi, omissioni o aggiunte di particelle grammaticali86. Il nome divino è sempre stato indicato dalla lettera '‫ה‬. Tuttavia, nelle parti del testo attestate da un solo testimone il nome divino è stato riprodotto nella forma in cui esso compare nel manoscritto medesimo. Le numerose differenze grafiche riscontrate nella tradizione sono state risolte come segue: il nome ebraico di Saturno, nella tradizione riportato alternativamente sia come ‫ שבתאי‬che ‫שבתי‬, è stato sempre riportato con alef, anche per distinguerlo dal nome dell’autore; allo stesso modo, delle due forme con cui i testimoni indicano il nome ebraico di Mercurio – ossia ‫( כוכב‬lett. “stella”) e ‫( כוכב חמה‬lett. “stella del sole”) – si è preferita la seconda, più specifica e precisa della prima. Uno dei termini medici-fisiologici più ricorrenti nel testo donnoliano è quello di “bile”, che in ebraico i testimoni riportano sia come ‫ מרה‬che, in un numero minore di casi (soprattutto in M, N e parte anche in P), come 29

‫מרירה‬. Nel testo la differenza è stata risolta uniformando la scrittura alla prima versione. Differenze tra ‫כתוב‬/‫כתיב‬, ‫ככתוב‬/‫ דכתיב‬e ‫ כמו‬e ‫כמה‬, che i testimoni usano alternativamente e in maniera assolutamente arbitraria, sono stati appianate così da legger sempre ‫ כתוב‬e ‫ ככתוב‬rispettivamente. Una delle varianti più comuni è nell’uso dell’articolo, che i testimoni usano in maniera assolutamente arbitraria, soprattutto all’interno di costrutti, quali ad esempio ‫בני האדם‬/‫ בני אדם‬o ‫יצירת העולם‬ /‫יצירת עולם‬, tutti semanticamente equivalenti. Uno dei testimoni che usa in maniera forse più coerente l’articolo è F, dalle cui lezioni, a questo proposito, ci si è spesso allontanati ogni qualvolta ritenuti necessario per una migliore comprensione del testo. La punteggiatura del testo ebraico si basa sulla versione dei mss. di Parma 2123 e Firenze Plut. 44.14, da cui però ci si è occasionalmente allontanati ogni qualvolta essa rispecchiasse una lettura incompatibile con quella della versione italiana. Allo stesso modo, l’opera è stata divisa in tre sezioni principali, come attestato nella tradizione manoscritta, senza indicazioni di sottosezioni come arbitrariamente fatto nell’edizione di Castelli. Per distinguere il testo del Sefer Yexirah dal commento di Donnolo, per amore di chiarezza, il primo appare sia nel testo ebraico che nella traduzione italiana in neretto. Nella traduzione italiana, in parentesi quadrate sono state indicati i numeri dei paragrafi del Sefer Yexirah così come riportati nell’edizione critica di P. Hayman, Sefer Yexira, Tübingen, 2004, a cui si è fatto constante riferimento anche per la traduzione del testo, unitamente alla versione italiana edita da Busi e Loewenthal in Mistica ebraica, 31-46. Per la traduzione dei versetti biblici si è fatto generalmente riferimento alla versione de La Bibbia Concordata, Milano, 1968, da cui ci si è allontanati ogni qualvolta sia stato ritenuto necessario aderire più da vicino al testo originale. Per questo si è anche occasionalmente fatto riferimento alla traduzione italiana del La Bibbia – nuovissima versione dai testi originali, Milano, 1987. Nella traduzione italiana, infine, si è pensato di dare indicazione delle opere in cui l’opera di Donnolo è stato citata. Ciò non ha la prete30

sa di essere assolutamente esauriente, quanto piuttosto di offrire al lettore un’indicazione delle più importanti opere attraverso cui l’opera di Donnolo trovò diffusione nel mondo ebraico.

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Note Sharf fu autore di numerosi studi e articoli sul saggio di Oria. Oltre al volume sopra menzionato si vedano i suoi “Shabbatai Donnolo’s Idea”; “Shabbatai as a Byzantine” e, per quanto riguarda la posizione della comunità ebraica nel mondo bizantino alto-medievale, Jews and Other Minorities e Bowman, The Jews of Byzantium. 2 Vedi Sermoneta, “Il neoplatonismo” e “Le correnti del pensiero”. Si veda anche Bertola, “Il Sefer Chakmoni” e idem “La visione del microcosmo”. 3 Mancuso, P. e Sciunnach, D. Sefer Yetzirah – Con il commento di Shabbetai Donnolo. Milano, 2001. Un’edizione parziale e non critica del testo ebraico dell’opera di Donnolo (Commento a Genesi 1, 26) è stata pubblicata a cura di A. Dovidovitz, Sefer �akhmoni le-rabbi Shabbatai bar Avraham Donnolo ben doro shel Sa‘adiah Ga’on. Rosh Pinna, 2002. 4 Secondo Erodoto, Oria fu fondata nel V secolo a.e.v. da colonizzatori greci provenienti da Creta, i quali la chiamarono Hyrìa (Οὐρία in Strabone, The Geography of Strabo, Jones, ed., VI, 282), il nome di un’antica divinità pagana del mare. Una colonia ebraica si stabilì nella zona attorno al VII-IX secolo, rimanendovi fino all’XI. A Oria, alcuni decenni dopo, A�ima‘a� componeva il Sefer Yuhasin, la storia della sua famiglia e uno dei primi scritti storiografici dell’alto medioevo ebraico italiano. Oria rimase sotto dominio bizantino fino al 1055, quando fu conquistata dai normanni guidati dal Conte Alfredo di Altavilla. Per maggiori informazioni su Oria, vedi Delli Santi-di Summa, Guida di Oria, 7-16; Marsella, Da Oria viene la parola di Dio, 20-22; Mangia, Breve guida, 59 e D’Amico, La comunità ebraica oritana, 1-10. 5 Ciò lo dice indirettamente Donnolo stesso, quando nella parte introduttiva del Sefer �akhmoni (vedi sotto p. 47) afferma che al momento dell’assedio saraceno di Oria (nel 925) egli aveva dodici anni. 6 ‘Ubayd Allah al-Mahdi (lett. “il divinamente guidato” [909-934]) fu il fondatore e il primo califfo della dinastia fatimida che governò il nord Africa, l’Egitto e la Siria, dal 909 fino al 1171. Vedi Gay, L’Italie méridionale, 206-208; Cozza-Luzi, ed., La cronaca siculo-saracena, 73. Tra i membri della sua corte vi fu anche Is�āq ibn Su1

laymān al-Isra’īlī, più comunemente noto con il nome di Yixhaq Yisraeli, tra i primi neoplatonici ebrei e maestro di Dunash ibn Tamim. Il primo scontro tra i fatimidi e i bizantini avvenne nel 911, presso la città siciliana di Demona. Sul dominio fatimida e le sue relazioni con l’impero bizantino, vedi The Oxford Dictionary of Byzantium, Kazhdan et al. ed., II, 780, III, 1891; Kaegi, Byzantium, 14, 30; Starr, “Byzantine Jewry”, 280-293 e Sharf, “Byzantine Jewry”, 103-115.

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Per la liberazione dei prigionieri ebrei, cosa piuttosto frequente, le comunità avevano creato delle vere e proprie confraternite. Per maggiori informazioni vedi Goitein, A Mediterranean Society, I, 327-330; II, 137-138; idem, “Contemporary Letters”, 162-177. 8 Al tempo in cui Donnolo componeva il Sefer pakhmoni, i domini bizantini in Italia si erano ridotti alla Puglia e alla Calabria. Donnolo, probabilmente, trascorse del tempo a Otranto, non lontano da Taranto, il luogo in cui fu liberato. Tale ipotesi nasce dall’analisi di una lettera trovata nella Genizah del Cairo (si tratta del ms. Adler 2156r del Jewish Theological Seminary di New York) che Avraham ben Sasson, capo della comunità ebraica di Bari, indirizzava al rinomato medico andaluso pasdai ibn 7

Shaprut, membro della corte di Ummayad ‘Abd ar-Ra­man III. Nella lettera si fa riferimento ad alcuni importanti membri della comunità sfuggiti a persecuzioni, probabilmente frutto delle misure anti-ebraiche adottate da Romano I Lecapeno [920944] nel 943-944. Tra i fuggitivi si nomina un certo rabbi Shabbatai bar Avraham bar ‘Ezra oppure, interpretando diversamente la scrittura della pergamena, El‘azar. Vedi Adler, “Un document”, 40-43; Mann, Texts and Studies, I, 25; Colafemmina, “Gli Ebrei di Bari”, 247-256. Se il nome giusto fosse quello di El‘azar, ciò confermerebbe l’ipotesi secondo cui il padre di Donnolo era figlio di ‘El‘azar figlio di Amittai I, progenitore della famiglia le cui vicissitudini furono splendidamente narrate nel Sefer Yuhasin, scritto nel 1054. Vedi Colafemmina, ed. Sefer Yuhasin, 35. 9 Nei testimoni manoscritti il nome appare in due versioni, b-g-d-sh e b-g-d-Ó. Per ulteriori informazioni, vedi sotto n. 53 della traduzione italiana. 10 Vedi Fiaccadori, “Donnolo”, 216. Una pietra tombale con il nome di Donnolo e in cui si legge la data del 28 ottobre del 959 si dice che fu scoperta dal Abraham Firkovich (1786-1874), leader della comunità ebraica di Crimea, nel cimitero di Crimea. Vedi Firkovich, Avnei Zikaron. Si tratta con ogni probabilità di uno dei molti falsi per cui lo studioso si guadagnò mesta fama. Vedi Schur, The Karaite Encyclopedia, 105-107; Szysman, “Les inscriptions funéraires”, 231-264; Shapira, “Yitsaq Sangan, Sangarit”, 223-260 e Harviainen, “Abraham Firkovich”, 875-892. 11 Dunque di poco più vecchio di Donnolo. Il testo greco fu edito e pubblicato, insieme ad una traduzione latina, da Migne, ed. “Βίος καὶ πολιτεία”, 9-166. Riguardo la paternità dell’opera rimangono ancora alcuni dubbi. Essa fu tradizionalmente attribuita a San Bartolomeo, discepolo di Nilo, ipotesi questa contro la quale vennero mosse alcune critiche, prime tra tutte quella di Halkin (“S. Barthélemy”, 204-206), secondo cui al tempo in cui la Vita veniva composta Bartolomeo aveva solo dodici anni. Vedi anche Giovanelli, “L’encomio in onore di s. Bartolomeo” 172 e Mancini, Per la critica, 4-5. Una nuova edizione del testo greco è stata recentemente pubblicata da Giovanelli, S. Nilo da Rossano e idem, ed. Βίος καὶ πολιτεία. Per maggiori in-

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formazioni riguardo la biografia di San Nilo e le sue fonti, vedi Follieri, “Niccolò Calducci”, 263-290 e idem, “Per una nuova edizione”, 71-92; Sansterre, “Les coryphées des apôtres”, 517-520 e idem, “S. Nil”, 341-343. 12 Vedi Falkenhausen, “La Vita di San Nilo”, 271-305; idem, “L’Ebraismo dell’Italia meridionale”, 25-46. 13 Vedi Luzzati Laganà, “Catechesi e spiritualità” e Falkenhausen, “La Vita di San Nilo”, 284. 14 ∆όµνουλος (Domnulus nella versione latina), diminutivo di dominus, significa “piccolo signore”. Il nome – sia nella forma di domnus che domnulus - è attestato in numerose fonti romane ma anche in alcune fonti epigrafiche ebraiche come nome proprio. Vedi sotto n. 33 della traduzione italiana; Treves, “I termini italiani di Donnolo”, 65 n. 3 e Wissowa, ed., Paulys Real-Encyclopädie, 5.1, col. 1526. 15 Secondo Luzzati Laganà (“La figura di Donnolo”, 83-84), Nilo, una volta divenuto monaco, non avrebbe potuto intrattenere rapporti con non-cristiani, tantomeno con ebrei, come sancito dall’XI canone del Concilio di Trullano del 692. Per questo, conclude Luzzati Laganà, l’amicizia tra Nilo e Donnolo dovrebbe di conseguenza porsi prima del 940. Se da una parte ciò è indubbiamente vero anche perché detto chiaramente dal testo (ἐκ νεότητος αὐτοῦ [“sin dalla sua giovinezza”] è infatti difficile pensare che si riferisca ad un uomo di più di trent’anni), dall’altra, l’ipotesi sostenuta da Luzzati Laganà secondo cui tra un monaco e un ebreo non potessero intercorrere rapporti di amicizia in ragione del summenzionato canone è chiaramente negata dalla Vita stessa, in cui si dice, ad esempio, come Nilo, anche se per fini prettamente conversionistici, non avesse alcuna remora ad invitare un gruppo di ebrei ad unirsi a lui nel suo eremo. Vedi Migne, ed., “Βίος καὶ πολιτεία”, 94. L’espressione ἐκ νεότητος αὐτοῦ compare in uno dei primi episodi della Vita, dove l’autore racconta come il giovane Nilo, già dall’infanzia dedito allo studio delle Vita dei santi, aborrisse i cosiddetti e non meglio precisati “amuleti ed esorcismi”, così come i libri ad essi dedicati, testi che Johannes Cleus – commentatore della Vita – identificava con opere di carattere astrologico. Benché non vi siano elementi certi per formulare nessuna conclusione a tal proposito, si può tuttavia presumere, in base a quanto dice Cleus, che proprio lo studio dell’astrologia e il conseguente rifiuto di questa da parte di Nilo, siano state alla base della primigenia amicizia e poi del distacco dal medico ebreo. 16 Vedi Falkenhausen, La dominazione bizantina, 40, 84, 104. Attorno allo stesso anno Donnolo componeva il Sefer ha-mirqahot, opera che, come egli stesso afferma ad apertura dello scritto, raccoglieva conoscenze maturate dopo 40 anni di ricerca in campo medico. Anche in base a quanto si legge nella parte introduttiva del Sefer �akhmoni in cui Donnolo fa coincidere l’inizio del suo curriculum studiorum con la fuga da Oria nel 925, è giusto calcolare i 40 anni di cui parla nel Sefer ha-mirqahot a parti-

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re proprio da questa data (per quanto giovane egli fosse) e non dal 930, come arbitrariamente ipotizzato da Luzzati Laganà (“La figura di Donnolo”, 84-85). 17 Vedi Biscioni, Bibliothecae Mediceo-Laurentianae, 506-508 e Müntner, Rabbi Shabtai, I, 7-23. 18 Vedi Donnolo, Fragment des altesten medicinischen Werkes; idem, “Donnolo. Pharmakologische Fragmente”; Marx, “The Scientific Work”; Friedenwald, “Jewish Physicians in Italy”; idem, “The Use of the Hebrew Language”; Leveen, “A pharmaceutical fragment of the 10th Century”, 1397-1400. 19 Ferre, “Donnolo’s Sefer ha-yaqar”. 20 Per maggiori informazioni sull’opera di Qara e le sue relazioni con l’opera di Donnolo, vedi Ahrend, Le commentaire sur Job, 45-47; Beller, “Ancient Jewish Mathematical”, 51-66; Stern, “Fictitious Calendars”, 117-119 e idem, Calendar and Community, 180, 185-186, 204. 21 Il Sefer Peli’ah è un testo pseudo-epigrafico composto attorno alla seconda metà del XIV secolo, secondo la tradizione da rabbi Ne­umia ben ha-Qanah, il leggendario autore del Sefer ha-Bahir. Il testo del Sefer Peli’ah fu pubblicato per la prima volta a Koretz nel 1784 e in seguito, corretto e rivisto, a Prezmysl nel 1883. Contro l’opinione più diffusa secondo cui questo testo fu stato composto in ambiente spagnolo, contemporaneamente e indipendentemente l’una dall’altro, Kushnir-Oron (The Sefer ha-Peliah and the Sefer ha-Kanah, ii-iv [sezione inglese] e 1-15 [sezione ebraica]) e Ta-Shma (“Sefer Haqaneh and Sefer Hapeliah”, 56-63) attribuivano il Sefer ha-Peli’ah – e così il Sefer ha-Qanah – ad un anonimo autore di area bizantina della prima metà del XV secolo. Vedi anche de Lange, “Hebrew scholarship in Byzantium”, 23-37. I passi del Sefer ha-mazzalot contenuti nell’opera corrispondono quasi perfettamente alle citazione del commento di Qara al libro di Giobbe, da cui con tutta probabilità furono tratti. Vedi Sefer ha-Peli’ah 32b. Il Sefer ha-Peli’ah fu attribuito da Moshe Cordovero e Menahem Azaria Fano a Avigdor ben Yixhaq Qara, probabilmente un discendente di Yosef Qara. Vedi Marcus, Der Chassidismus, 244-261. Secondo Scholem (Le grandi correnti, 327-328 n. 20), tale attribuzione sarebbe completamente priva di fondamento. 22 Vedi Sefe Razi’el (Amsterdam, 1701), 18 ff. e Sefer pasidim, ed., Wistinetzki, 35, in cui si citano anche parti del Sefer pakhmoni. Vedi sotto n. 218 della traduzione italiana. Un’edizione critica del testo ebraico del Sefer ha-mazzalot è stata recentemente completata da parte di chi scrive. 23 Vedi Luzzatto, “Mikhtav gimel”, 60-67 e Frankel, “Der Commentar des R. Joseph Kara”. Alcuni passi dell’opera sono stati tradotti in inglese in Starr, The Jews, 157159. Vedi anche Twersky, Rabad of Posquières, 258 e 279 n. 38. 24 Più in particolare, Sarfatti sottolineava come nel midrash Leqah Tov, scritto attorno all’XI secolo da Tobiah ben Eliezer (vedi Solomon Buber, ed., Tobias ben Eliezer,

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Midrash Leqah †ov, [Bereshit] 7, 12-13), appaia una sostanziale coincidenza tra passi citati dal Sefer pakhmoni e quelli della Baraita. Ciò, a mio parere, anche se non sufficiente a dimostrare la paternità donnoliana dell’opera, indica comunque che la Baraita e i testi di Donnolo venivano inseriti in un medesimo corpus astrologico ebraico. 25 Su questo si veda Sarfatti, “An Introduction”, 80 ff.; “The Astrological Books”, recentemente tradotto e ampliato dall’autore in “I trattati di astrologi”, 145. 26 In Wertheimer, ed. Batei midrashot, II, 7-37. 27 Vedi Fiaccadori, “Donnolo”, 216; Tamani, “L’opera medica” e, per una più dettagliata analisi delle tematiche mediche, vedi Straus, “The diagnosis and treatment”. 28 Muntner, Rabbi Shabtai I, 109-144; idem, “Donnolo et la part des Juifs”; idem, “Donnolo et la contributions des Juifs”. 29 Vedi ms. Plut. 88 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, f. 58b e il ms. FR.R. 95 della Biblioteca Nazionale di Gerusalemme, f. 50c ff.; vedi anche Ferre, “Donnolo’s Sefer ha-yaqar”, 1. 30 Non vi è ragione poi di un possibile terzo poema “su cui meno certezza grava” (Fiaccadori, “Donnolo”, 217 e così Putzu, Shabbetai Donnolo, 55), dato che esso altro non è che il poema introduttivo del Sefer pakhmoni. Vedi anche Davidson, Thesaurus, III, 466 n. 1284. Per maggiori informazioni sul pizmon e i problemi riguardanti la sua attribuzione, vedi Mancuso, “A proposito di un pizmon”. 31 Sul Sefer Yexirah esiste una ricchissima ed estesa bibliografia mentre ancora oggetto di discussione sono il luogo e la data di composizione. Dopo le prime ipotesi secondo cui il Sefer Yexirah fu composto attorno all’VIII secolo in area babilonese (vedi Bacher, Anfänge, 20-23 e Graetz, Gnosticismus, 102-132), gli studiosi sembrano concordi, come detto sopra, ad attribuire il testo ad un anonimo autore di origine palestinese, vissuto tra III e VI secolo, e dunque cronologicamente non lontano dalla redazione dei testi mishnaici. Su questo vedi ad esempio, Epstein, “Studien zum Jezirah-Buche”, 37, 266-269; idem, “Recherches”, 61-78; Neumark, Toldot ha-filosofiyah, I, 100-106; Baeck, “Zum Sepher Jezirah”, 371-376; idem, “Die Zehn Sephirot”, 448455 e Allony, “The time of composition”, 41-50. Secondo lo studioso israeliano Shlomo Pines, nel testo si incontrano numerosi punti di contatto con le cosidette Omelie Pseudo-Clementine, opera di cristiani settari del III secolo e.c., epoca in cui anche il Sefer Yexirah potrebbe aver preso forma. Vedi Pines, “Points of Similarity”, 63-143. Contro tale ipotesi sono state mosse critiche (vedi ad esempio Fleischer, “On the Antiquity of Sefer Yeàirah”, 405-432) ma anche possibilità alternative, come ad esempio quella che il Sefer Yexirah fu composto nell’VIII-IX secolo in un ambiente gnostico musulmano (vedi Kraus, Jabir Ibn Hayyan, II, 266-267 e Wasserstrom, “Sefer Yezirah”, 1-30) ma anche nella Palestina del I secolo e.c. Vedi Liebes, Ars Poetica, 229-237, e le critiche di Langermann (“On the Beginning”, 169-189), Shulman,

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(“Is There an Indian Connection”, 191-199) e Wasserstrom (“Further Thoughts”, 201-221). Per ulteriori e più dettagliate informazioni bibliografiche rinvio a BusiLoewenthal, ed., Mistica ebraica, xxiv-xxxv; xliii; 658-659. Il Sefer YeÑirah è stato trasmesso in tre distinte recensione: la cosiddetta “recensione di Sa‘adiah Gaon” - dal nome dell’omonimo commentatore, una delle massime dell’ebraismo babilonese, autore del più antico commento al Sefer Yexirah (testo edito da Qafih, d., Sefer Yexirah im perush rabbenu, Gerusalemme, 1972, tradotto in francese da Lambert, ed., Commentaire sur le Sefer Yesirah, Parigi, 1891. Vedi anche Vajda, “Le commentaire de Saadia”, 64-86.) - la “recensione lunga” - quella di cui si servì Donnolo per il suo commento - e la “recensione corta”, la cui più antica attestazione si trova nel commento al Sefer Yexirah, scritto in arabo, di Dunash ibn Tamim (ca. 890-955-956?), allievo del filosofo neoplatonico nord-africano Yixhaq Yisraeli (ca. 855-955; vedi Altmann e Stern, Isaac Israeli. Oxford, 1958). Il testo ebraico del commento di Dunash al Sefer Yexirah fu pubbicato nel 1902 a cura di Menasheh Grossberg (vedi Dunash ibn Tamim, Sefer Yexirah).Estremamente importanti per lo studio dell’opera di Dunash sono i contributi di Vajda (“Quelques notes”, 110; idem, “Nouveaux fragments arabes”, 36-61; “Le commentaire kairouanais [I]”; “Le commentaire kairouanais [II]”; “Le commentaire kairouanais [III]” e la sua edizione, pubblicata postuma a cura di Fenton, della traduzione ebraica, Le Commentaire, 2002). Non vi è elemento alcuno, come invece si pensava in passato sulla base dell’analisi di altri commenti al Sefer YeÑirah basati sulla “recensione lunga” (vedi Epstein, “Studien zum JezirahBuche”, 458-462), che Donnolo stesso sia stato, come invece lo fu Sa‘adiah con l’omonima recensione del Sefer Yexirah, editore e fonte della “recensione lunga”. 32 Questa parte è attestata da un solo testimone, il ms. Oxford, Bodleian Library, Heb.e.26 trovato nella Genizah del Cairo, datato tra l’XI e il XII secolo. In essa viene riportata la data del 982, anno in cui Donnolo probabilmente decise di rivedere il pakhmoni, aggiungendo il secondo poema e la sezione che ad esso fa seguito (vedi sotto pp. 52-69). 33 Vedi Sermoneta, “Il neoplatonismo”, 885. 34 Sulle fonti neoplatoniche dell’opera rimando alle varie note a piè pagina delle traduzione italiana. Per quanto riguarda invece le fonti cristiane di cui Donnolo potrebbe aver avuto conoscenza, vedi Sermoneta, “Il neoplatonismo”, 912-913. Sermoneta, pur senza suggerire una diretta conoscenza da parte di Donnolo delle opere del nisseno (in particolare il De Hominis Opificio [Migne, ed., 123-298], e il De Creatione Hominis, opera in realtà di paternità incerta, che oggi si tende ad attribuire a San Basilio [329/330-377/379], fratello di Gregorio; vedi Basilio di Cesarea, Sur l’origine de l’homme, 205 n. 1), sottolinea la sostanziale consonanza della loro analisi di Gen. 1, 26 e più in particolare l’interpretazione dell’idea di “somiglianza” tra Dio e l’uomo,

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che per entrambi indica la similarità funzionale tra uomo e mondo creato. Sempre Sermoneta (ibidem, 898) sottolineava la vicinanza ideale tra l’idea e il ruolo della teshuvah nel Sefer pakhmoni e il reditus dell’interpretazione eriugeniana. Vedi Eriugena, De Divisione Naturae, 743 e per maggiori informazioni sull’idea di reditus, vedi Otten, “The Dialectic of Return”, 403-406 e Dal Prà, Scoto Eriugena, 215-252. L’interpretazione di Donnolo, sempre in termini lati di vicinanza e consonanza interpretativa, mostra in realtà molti punti di contatto anche con il De Natura Hominis - opera composta da Nemesio di Emesa (V sec.) ma a lungo attribuita e inclusa tra le opere di Gregorio, soprattutto per la comune prospettiva neoplatonica con cui entrambi gli esegeti spiegano le relazione tra Creatore e uomo creato. Vedi Welfer, Nemesius of Emesa, 216-217. Come osservava Siclari (L’antropologia, 22), nel IX secolo il monaco Meleto di Frigia compose un’antologia di excerpta di dottrine sull’uomo e di antropologia umana – dagli scritti ippocritei fino alle opere di Basilio il Grande e Gregorio – che conobbe una certa fortuna negli ambienti medici bizantini. Vedi Temkin, “Byzantine Medicine”, 110; Renehan, “Meletius”, 159. Il testo è stato edito da Cramer, Anecdota Greca, 1-157 e Migne, ed., Patrologia Greca, 64, 10751310. Se non proprio questa, perlomeno opere di tal genere potrebbero stare alla base delle conoscenze dei testi cristiani da parte di Donnolo, sempre che non si voglia escludere la sua conoscenza diretta dei suddetti testi. 35 Sermoneta, “Il neoplatonismo”. 36 Su questo vedi Wolfson, “The Theosophy of Shabbetai Donnolo”; idem Through a Speculum, 123-144 e Mancuso, “Shabbatai Donnolo, commentateur byzantin”. 37 Sermoneta, “Il neoplatonismo”, 904. 38 Vedi Eldar, “R. Shabbetai Donnolo”, 7-8. 39 Sáenz-Badillos, Storia della lingua ebraica, 206. 40 Per una analisi più dettagliata, rinvio a Treves, “I termini italiani di Donnolo”, 64-66. 41 Sarfatti, “I trattati di astrologia”, 144. 42 Vedi ad esempio Baraita de-mazzalot, Wertheimer, ed., 30-32. ‫ גבול‬appare anche al § 47 del Sefer Yexirah (vedi Hayman, Sefer Yexira, 149-151), anche se colà il suo significato rimane piuttosto oscuro. 43 In tale valenza il termine appare solo nella Baraita de-mazzalot, Wertheimer, ed., 20, mentre nel Sefer ha-mazzalot e nel Sefer pakhmoni entrambi i termini stanno ad indicare rispettivamente la parte settentrionale e meridionale della volta celeste. Vedi Luzzatto, “Mikhtav gimel”, 66. 44 Vedi Baraita de-mazzalot, Wertheimer, ed., 32. In una carta natale il termine indica il pianeta da cui dipende la durata della vita di una persona. Vedi Gettings, The Arkana Dictionary, 247. Il termine ebraico, come si può notare, non è mera traslitterazione dal greco né diretto adattamento semantico, ma una sorta di spiegazione del

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significato della parola, in cui l’enfasi è posta proprio nell’idea di posizione (la bait, letteralmente “casa”) che lo specifico pianeta occupa in un dato momento. 45 Vedi Baraita de-mazzalot, Wertheimer, ed., 32 46 Vedi, ad esempio, Tolomeo, Tetrabiblos, Robbins, ed., 243, 255, 373 ff., ma anche Manilio, Astronomica, Goold, ed., 170. Vedi anche Gettings, The Arkana Dictionary, 366-367. 47 Vedi Sefer ha-mazzalot in Luzzatto, “Mikhtav gimel”, 64-65. La spiegazione del nome Pleiadi offerta da Donnolo rivela una conoscenza non superficiale della lingua greca, ponendolo in relazione all’aggettivo πλέιων [“grande”]: ‫ופתרונו ראש השור ובלשון‬ ‫“[ יוון פלימדא ופרשונו רבה‬significa la testa del Toro, in greco detto Pleiadi, che significa grande”]. 48 Vedi Etymologicum Gudianum, pp. 580-581 e Scherer, Gestirnnamen, 189. 49 Per maggiori informazioni, vedi sotto alle note 139, 172, 174, 176 della traduzione italiana. 50 Tra questi esempio si possono annoverare espressioni come ‫ והם הספרים‬al posto del più comune ‫ ואלה הספרים‬ma anche l’uso di ‫ טרם‬nel senso di “prima [di tutto]”, forse sul modello di πρῶτος/πρῶτον e ἑν πρώτοις. Vedi de Lange, “A Thousand Years of Hebrew”, 153 n. 20 e 158. 51 Vedi Flusser, “The Author of the Book of Josippon”, 109-126, in particolare pp. 115-116; idem, “Der latinische Josephus”, 122-132 e Zeitlin, “Josippon”, 277-297. 52 Per ulteriori esempi e una più dettagliata discussione rinvio a Flusser, ed., The Josippon, I, 73; II, 85-86. Per quanto concerne il Sefer Yosippon nel contesto letterario dell’Italia meridionale, vedi Bonfil, “Cultura ebraica e cultura cristiana”, 115-160, in particolare pp. 133-134. 53 Vedi Salzman, ed., The Chronicle, 5, 66. 54 Vedi sotto nel testo ebraico, pp. 56-70. 55 Per maggiori informazioni, rimando al mio studio, “Manuscript production in southern Italy”. Come detto, il frammento di Oxford contiene una lunga sezione non attestata in nessun altro testimone della tradizione. Ciò che è qui importante sottolineare, tuttavia, è che passi di questa sezione, senza dubbio opera dell’autore, sono stati citati nel Sefer Orhot 6addiqim, opera di carattere morale composta in ambiente askenazita attorno al XIV-XV secolo, a testimonianza del fatto che la versione attesta dal frammento oxoniense ha avuto circolazione almeno fino all’epoca in cui la suddetta opera fu composta. 56 Vedi sotto pp. 44-53. 57 Vedi Margoliouth, Catalogue of the Hebrew and Samaritan Manuscripts, I, n. 206 155-156. Scrittura sefardita-africana corsiva. Carta e pergamena. 58 Vedi Weisz, Katalog der Hebräischen Handschriften, 90-91 e Gergely, ed., Microcard Catalogue, 29. Carta. Scrittura italiana corsiva.

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Vedi Sirat, Beit-Arié et al., ed., Manuscrits mediévaux, III, 34-35. Carta. Scrittura semi-quadrata bizantina. 60 Per quanto riguarda il ms. 214, vedi Assemanus, Bibliothecae Apostolicae Vaticanae Codicum, I, 180-183 e Richler, Hebrew Manuscripts in the Vatican Library, 152-155. Scrittura bizantina corsiva. Carta e pergamena. 1390, mentre in relazione al 428, Assemanus, ibidem, I, 390-392 e Richler, ibidem, 367-373. Carta. Scrittura bizantina corsiva. I due manoscritti presentano significative somiglianze a livello paleografico e probabilmente facevano parte di un medesimo codice. Tale ipotesi, sebbene non pienamente dimostrabile, è suggerita dal fatto che i due manoscritti contengono parti diverse ma consecutive le une rispetto alle altre del commento a Genesi 1, 26 e al Sefer Yexirah, ma anche dal fatto che le parti di testo mancanti a causa della perdita dei fogli constano di un numero di parole tutto sommato equivalenti a quelle dei fogli esistenti. I due testimoni sono, da un punto di vista testuale, molto vicini al ms. L, anche se in essi è stato osservato un numero assai rilevante di ripetizioni e omissioni, dovute sia a omeoteleuto che a omeoarchton. 61 Il testo del testimone venne studiato e pubblicato da Jellinek. Der Mensch als Gottes Ebenbild. 62 Vedi Zotenberg, Catalogues des manuscrits hébreux, 126-127. Carta e pergamena. Scrittura askenazita semi-corsiva. Vedi anche Carmoly, Histoire des médecines juifs e idem, Notices sur Sabtai Donolo. 63 Vedi Steinschneider, Die hebräischen Handschriften, 24-25. Carta scrittura sefardita corsiva. 64 Vedi Sadek, “Yom Tov Lipman Muelhausen”. Carta. Scrittura askenazita. 65 Vedi Margoliouth, Catalogue of the Hebrew and Samaritan Manuscripts, I, n. 736, 35. Pergamena. Scrittura sefardita quadrata. XIV-XV secolo. 66 Vedi Guenzburg Manuscript Collection, I. n.p. Carta. Scrittura sefardita orientale. XVI secolo. 67 Il manoscritto, per cui non esiste catalogo né studio di carattere paleografico, è databile attorno al XVI secolo. Carta. La scrittura è di tipo askenazita semi-corsiva. 68 Vedi Neubauer, Catalogue of the Hebrew Manuscripts, I, n. 1625, col. 567; Beit-Arié e May, Catalogue of the Hebrew Manuscripts, col. 278. Carta. Scrittura semi-corsiva italiana. Inizio del XVI secolo. 69 Vedi Biscioni, Bibliothecae Mediceo-Lavrentianae, I, 131-132. Pergamena. Scrittura italiana semi-corsiva. XIV-XV secolo. 70 Vedi Siegel, A Reel Guide, 10 e Rovner, A Guide, I, 38-39. Carta. Scrittura sefardita semi-corsiva. Copiato, secondo l’indicazione del colophon, nel 1531 in nord Africa. 71 Neubauer, Catalogue of the Hebrew Manuscripts, I, n. 1638, coll. 571-572; Beit-Arié e May, Catalogue of the Hebrew Manuscripts, col. 281. Vedi anche Liss, El‘azar Ben 59

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Yehuda von Worms, 19. Pergamena. Scrittura semi-corsiva askenazita. Datato da Beit-Arié e May attorno al XIV secolo. 72 Richler, Hebrew Manuscripts, n. 1138, 303. Pergamena. Scrittura sefardita semicorsiva. XIV secolo. 73 Vedi Richler, Hebrew Manuscripts, n. 1560, 471-472. Pergamena. Scritture askenazita semi-corsiva. Datato in base al colophon nel 1433 74 Neubauer, Catalogue of the Hebrew Manuscripts, n° 1532, 538; Beit-Arié e May, Catalogue of the Hebrew Manuscripts, col. 256; Luzzatto, “Igeret 15”, 97b-102.1845. Il manoscritto fu copiato in un moderno quaderno di esercizi per Samuel David Luzzatto a Torino nel 1845. 75 Vedi Biscioni, Bibliothecae Mediceo-Lavrentianae, I, 129-131. Carta. Scrittura sefardita corsiva e askenazita semi-corsiva. 76 Margoliouth, Catalogue of the Hebrew and Samaritan Manuscripts, III, n. 755, 5156. Carta. Scrittura askenazita corsiva. 77 Vedi Siegel, A Reel Guide, 53. Carta e pergamena. Scrittura corsiva italiana. XIV secolo. Alla fine del codice lo scriba ha aggiunto tre lunghi brani concernenti le corrette corrispondenze tra le ore del giorno, mesi dell’anno ed i pianeti e le costellazioni zodiacali e la possibilità di combinare le lettere in parole di diversa lunghezza. Tali brani, come lo scriba stesso afferma in alcune note poste a margini del manoscritto, servono ad integrare il testo copiato sopra e sono state senza dubbio copiate da L o altro testimone ad esso affine. In varie parti di N, del resto, lo scriba inserisce delle correzioni sui margini e all’interno del testo, emendazioni che si rifanno direttamente alla versione del testo di L. 78 Vedi Guenzburg Manuscripts Collection, vol. II, n.p. Carta. Scrittura italiana e askenazita semi-corsive. 79 Le informazioni paleografiche offerte dal catalogo (Peyron, Codices Hebraici, 159162) sono estremamente scarne. Nel manoscritto, oltre al testo di Donnolo, erano inclusi numerosi passi di opere di carattere mistico, soprattutto lo Zohar. Il manoscritto fu copiato nel 1558, e quindi prima del ms. 302/3 di Mosca, dando un forte elemento a sostegno dell’ipotesi di diretta relazione genetica tra i due testimoni. 80 Da questo punto di vista i migliori manoscritti sono G, l’unico in cui sia attestata la tavola delle effemeridi e ampia parte dell’introduzione, ed L, forse il testimone più completo e linguisticamente superiore, anche se contenete solo il commento al Sefer Yexirah. 81 Neubauer, Catalogue of the Hebrew Manuscripts, n° 2256, 784; Beit-Arié e May, Catalogue of the Hebrew Manuscripts, coll. 429-430. Prima metà del XV secolo. Scrittura askenazita corsiva.

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Neubauer, Catalogue of the Hebrew Manuscripts, I, n° 2079, col. 710; Beit-Arié e May, Catalogue of the Hebrew Manuscripts, col. 384. Scrittura semi-corsiva askenazita. Pergamena. XV secolo (1428?; f. 20b). 83 Su questo, vedi anche Hayman, Sefer Yexira, 31. 84 Vedi Guenzburg Manuscripts Collection, vol. I, n.p. Carta. Scrittura orientale. XVII-XVIII secolo. Il manoscritto si compone di una raccolta di testi diversi. Il f. 207a-b (senza dubbio appartenente ad un codice diverso che probabilmente comprendeva anche una versione completa del testo) contiene un brano del Sefer Yexirah - i soli §§ 37-43 - in cui sono inclusi anche alcuni brevi passi del commento di Donnolo. 85 Vedi sotto. n. 172 della traduzione italiana. Per maggiori informazioni paleografiche sul testimone vedi Richler, Hebrew Manuscripts, pp. 314-316. Pergamena. Scrittura italiana semi-corsiva. Datato 1289. Secondo Scholem (I manoscritti ebraici, n° 27) il manoscritto fu composto all’interno di ambienti del pietismo renano e parte del testo è attestato anche nei manoscritti di Parigi, Bibliothèque Nationale, Héb. 680 (ff. 81-89) e Héb. 763, (ff. 3-7). Il manoscritto è stato descritto anche da Idel, Rabbi Menahem, pp. 42-46. Come gli altri manoscritti frammentari, il manoscritto di Parma non offre alcun sostanziale aiuto per l’edizione del testo critico. Esso, d’altra parte, è un manoscritto piuttosto antico (il secondo dopo i frammenti della Genizah del Cairo) prodotto proprio nei milieu intellettuali dell’ebraismo renano, che del patrimonio culturale degli ebrei dell’Italia meridionale fu diretto legatario. 86 Come ad esempio il segno accusativo ‫ את‬e il ‫ ו‬congiuntivo. Differenze, omissioni o aggiunte del ‫ ו‬conversivo, invece, sono sempre state indicate. 82

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Il Seferpakhmoni di Shabbatai Donnolo Testo critico e traduzione italiana

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‫פירוש ספר יצירה הנקרא ספר חכמוני שבתי‬ ‫שלום רב מפי אל שדי \ ברכות ונחמות טובות עד בלי די \ תבאנה לכל מי שיכתוב זה ספר למודי \ יושיעהו‬ ‫אל אם יכתבהו בשם שבתי]‪ \[g‬בלי למחות שמי מזה ספר סודי \ רק לכתוב שמי בין ידידי \ אז יחשב לו כנתינת‬ ‫משכורתי בודאי \ בין יבין יגיעי שיגעתי בכל מאודי \ רשמי חכמתי ללמוד לא חסתי במחמדי \ האמנם על‬ ‫‪5‬‬

‫זה ראוי הלוחם בלחם חמודי \ מאמר פי לקיים ולכתוב בכתב ידי \ חסד יעשה מלהבזות להתלמד משמי‬ ‫שקראוני יולדי זכור יזכור הכתובמכל מלמדי השכלתי]‪ [ g‬קנאה ירחיק מלבו מלשלם רעה תחת חסדי הוא‬ ‫החפץ לישא ברכה מאת ה' וצדקה מאלהי ישעי כדבר חנוני אזן יאזין לכתוב תחלה חרוזי ותקוני דברי הספר‬ ‫וחכמתי באחרונה לכתוב כעיניני ועל זה העידותי בחפצי לרשום ספר הגיוני נאמי אם לא יקיימו שופט צדק‬ ‫ידין דיני ]ו[ינקום]‪ [g‬נקמתי מהם אל נקמות ה' לא יאבה ה' סלוח להם על עלבוני וחכמתם ישיב לאחור‬

‫‪10‬‬

‫מלהבין בסודי הודם והדרם ישפיל בגזרת ה' ניב שפתותיהם לא יתקיים בין עם ה' וימחו מארץ חיים אם‬ ‫ימחו פיוטי זכרוני לבאר שחת ירדו חיים כנצבים על עם ה' דברי אלה אם ימאסו מלכתבם בסדרי שנוני \‬ ‫מאוס ימאסם אלהי אם לא יחוסו לבזיוני אף בכל זאת בה' אלהי שמתי בטחוני \ והוא ישלם שכר יגיעי‬ ‫שיגעתי רוב שני ראשית חכמה סודם לפענח ליראי ה' סודות ספרים סתומים חתומים ועמוקים לפרש יותר‬ ‫מקדמוני חסדיו הנאמנים ינחמוני מכל אנחותי ויגוני זכר יד ושם טוב יתן לי בביתו ובקהל ה' קנין ראשית‬

‫‪15‬‬

‫דרכו ינחיל לבני ולבני בני‪ .‬נצח סלה ועד אמן‪ .‬כל זה נסיתי בחכמה אמרתי אחכמה והיא רחוקה ממני‪ .‬אני‬

‫פירוש ספר יצירה ספר מחכמוני שכתב ‪║M‬אחל ספר יצירה והוא הנקרא ספר תחכמוני צפנת פענח‪ .‬שבתי ‪FMP [1] P‬‬ ‫ספר זה למודי ייי║תבואנה ‪║M‬וברכה )ונחמות טובות( ‪[2] P‬‬ ‫)רק( לכתבו בשמי ‪║P‬מבלי למחות מזה ספר סודי רק לכתבו]?[ ‪║M‬בשמי שתיתי בחירי ‪║MP‬יושיעו אל אם יכתבו ‪[3] M‬‬ ‫בן ידידי ‪║M‬‬ ‫)רשמי חכמתי(║אשר יגעתי ‪║M‬בוודי בין יגיעו שיגעתי בכל מאודי כי שמתי חכמתי ללמוד ‪║P‬שיגעתו ‪[4] F‬‬ ‫מאמרי פי ‪║M‬הראוי ‪[5] F‬‬ ‫קנאה יעבור מלבו משלם רעה ‪)║P‬קנאה‪...‬נצח סלה ועד אמן( ‪║M‬הכתוב אומ' ‪║M‬הכתוב שאומ' ‪[6] P‬‬ ‫מאלהי ישעו בדבר רצונו ‪[7] P‬‬ ‫בחפצים ‪║F‬וכל זה העידותי ‪║P‬וחכמותיו ‪[8] F‬‬ ‫ויקום ‪ ║P‬ינקום ‪[9] F‬‬ ‫בגזרת )ה'( ‪║P‬בסודם ‪[10] F‬‬ ‫וימחו מספר חיים אם ימחו פיוטי חשבוני זכרוני שחת ירדו חיים כנצבים על ייי דברי אלה אם ימושו לכתבם ‪[11] P‬‬ ‫בייי אלהי ישראל║יחושו לבזיוני ‪[12] P‬‬ ‫ספרים סתורים ועמוקים לפרש ‪║P‬שלם ‪[13] F‬‬ ‫לו ‪║F‬ויד ‪[14] P‬‬ ‫‪ FGMP‬בני║כל זאת║דרכיו ינחול ‪[15] P‬‬

‫‪44‬‬

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Commento al Libro della Formazione, chiamato Sefer pakhmnoni1 Dalla bocca del Dio onnipotente sia pace in abbondanza2, di benedizioni e consolazioni buone e senza limite goda chi copierà questo libro dei miei studi3. / Dio salvi chi scriver lo vorrà nel nome di Shabbatai4, / senza cancellar il nome mio da questo libro delle mie recondite conoscenze, / e lo scriverà tra quelli di color che mi furono cari, / e certo di lui si penserà che ha dato quanto mi doveva. Egli capirà bene quanto io mi son impegnato con tutta la mia energia nel trasmettere la mia scienza. / Senza celare nessuna delle mie preziose cose ed è giusto che colui che nutre del mio delizioso cibo abbia a preservare quanto ho detto e riportarlo così come io l’ho scritto. / Egli agisca rettamente e non pensi che per lui non sia dignitoso imparar da me, con il nome che i miei genitori mi hanno dato. / Ricordi il versetto: “Io son divenuto più saggio dei miei maestri”5, / allontani la gelosia dal suo cuore, e non voglia ripagar col male la mia gentilezza. / Colui che vuole aver benedizione dal Signore e rettitudine dal Dio della mia salvezza6, così come è mio desiderio, / ponga ascolto alla mia preghiera e copi prima di tutto le mie rime e le mie indicazioni, lasciando la mia scienza alla fine, così come ho fatto io. / Volendo queste mie idee aver scritte in forma di libro, io prometto e dichiaro che se coloro che copiano questo libro non soddisferanno la mia richiesta, il Giusto Giudice mi farà giustizia7, / e il Signore, Dio di vendetta8, vendetta mi darà su di loro. / Dio non vorrà certo dimenticare l’insulto verso me9. / La loro scienza Egli farà retrocedere10, così da non far loro comprendere le mie conoscenze. / La loro gloria e il loro lustro per decreto divino saranno umiliati, e di ciò che diranno11 non ci sarà memoria tra il popolo del Signore. / Siano cancellati dalla terra dei viventi12 se essi cancelleranno il poema che dovrà ricordarmi. / Scendano vivi nella tomba13, come quanti si son posti contro il popolo del Signore, / se rifiutano di copiare le mie parole nell’ordine in cui ho posto i miei insegnamenti. / Voglia il Dio mio disprezzarli, se essi non vorranno evitarmi tale disgrazia. Ma per tutto questo io confido nel Signore, mio Dio / che mi compenserà per i miei tanti anni di fatica. / Principio di sapienza14 è rivelare a coloro che te45

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‫שבתי בר אברהם המכונה שמי דונולו הרופא בעזרת אל חי לעד הנותן חכמה ותבונה ודעת בקשתי למצוא‬ ‫דברי חפץ ונזהרתי עשות ספרים הרבה ונתתי את לבי לדרוש ולתור בחכמה על אשר גרמו העונות‪ .‬והגלתה‬ ‫עיר אורם ארץ מולדתי על ידי חיל ישמעאלים בשני בשבת בשעה רביעית ליום בכוכב מאדים בתשעה ימים‬ ‫לחודש תמוז בשנת ארבעת אלפים ושש מאות ושמונים וחמש לבריאת עולם בשנת י''א למחזור רמז ‪ .‬ונהרגו‬ ‫‪20‬‬

‫עשרה רבנים חכמים וצדיקים זכרוניהם לברכה‪ .‬ר' חסדיה ב''ר חננאל הגדול והצדיק זצ''ל נ''ע]נשמתו עדן[‬ ‫קרובינו קרוב לזקני הנקרא ר' יואל ור' אמנון ור' אוריאל רבי הצדיק ז''ל ור' מנחם ור' חייא ור' צדוק ור'‬ ‫משה ור' דוד ור' ירמיה ור' נוריאל וזקני חסידים ראשי הקהל ומנהיגי הדור תלמידים רבים ז''ל ולחיי העולם‬ ‫הבא אמן‪ .‬ואני שבתי נפרדתי בטרנטו מממון אבותי בן שנים עשרה שנה והגלו את אבותי ז''ל ואת קרוביי‬ ‫בארץ פלרמו ובארץ אפריקיא ואני נשארתי בארצות שתחת מלכות רומיים ופניתי אני בכל מעשיי שעשו ידיי‬

‫‪25‬‬

‫ובעמל שעמלתי לעשות כי לא היתה מלאכת מעשה שראו עיני שלא עשו ידי‪ .‬והנה הכל הבל ורעות רוח ואין‬ ‫יתרון תחת השמש וראיתי אני שיש יתרון לחכמה מן הסכלות כיתרון האור מן החשך כי בצל החכמה כצל‬ ‫הכסף ויתרון דעת החכמה תחייה בעליה בדבר ה' הנותן חכמה‪ .‬על כן יגעתי מאוד להתלמד ולהבין חכמת‬ ‫הרפואה וחכמת וכבים והמזלות וכתבתי לי ספרים מספרי חכמי ישראל הקדמונים ז''ל ולא מצאתי חכם ישראל‬ ‫בכל אלו הארצות להבין בהם אלא מקצת חכמי ישראל היו אומרים על ספרי המזלות הכתובים ביד ישראל‬

‫‪30‬‬

‫שאין בהם ממש על שלא היו מבינים בהם והיו אומרים כי ספרי חכמת המזלות והכוכבים בין הגוים הם והם‬

‫הנותן חכמ' ובינה בקשתי ‪║M‬אל חי וקיים לעד ‪║P‬דונולי║אברהם ז''צל ‪║M‬ב'ר ‪[16] FMP‬‬ ‫בחכמה עד אשר ‪║MP‬לדרוש לתור ‪║P‬לעשות ‪[17] F‬‬ ‫על יד ‪║P‬והוגלתה עם אורס ארץ מולדת ‪║F‬והגלתי מעיר אורס ‪[18] P‬‬ ‫בכוכב מאדים בשבעה בתמוז שנת ד' אלפי' ותר'ע''ה ‪ ║M‬שנת ארבעת אלפים ‪║P‬לירח תמוז ‪[19] FP‬‬ ‫)הגדול( הצדיק והיה║חכמי' רבני' כולם צדיקים זלהה' ואלה שמותם║למחזור ר'מ''ו ‪ ║M‬זכרם לברכה ‪║F‬למחזור רמא ‪[20] P‬‬ ‫)הנקרא( ר יואל ר' ‪║P‬ר' יואל נ''ע ‪║F‬והיה קרובנו קרוב ‪)║M‬נ''ע( ‪║F‬והצדיק נוח נפש קרובינו קרוב ‪║G‬הצדיק ‪[21] FM‬‬ ‫ור' אוריאל ור' הצדיק ‪║M‬אוריאל ה''ר הצדיק║אמנון‬ ‫ור' אוריאל וזקני ‪║MP‬ור' אוריאל וזקונים חסידים ‪║G‬משה ור' הוד ‪)║F‬ור' צדוק( ור' משה ור' דוד ור' צדק ור' ירמיה ‪[22] P‬‬ ‫וזקנים חסידים מהקהל ומנהגי תלמידים ‪║F‬וחסידים‬ ‫‪║FMP‬נפדית ‪║G‬נפדתי║תלמידים רבנים זכרון כלם לברכה ‪║P‬תלמידים רבנים ז''ל כלם ‪║F‬תלמידים ורבנים ‪[23] M‬‬ ‫בן שתים עשרה ‪║G‬ממון אבותי ‪║P‬בטרטנו‬ ‫)מלכות(‪║P‬אפריקא ‪║M‬אפרקה ‪║P‬ואת קרוביי מארץ מולדתי ‪ ║M‬ואת קרובי ז''ל ‪)║P‬ז''ל( ‪║FMP‬שנים ‪[24] P‬‬ ‫‪ FGMNP‬עיני║כי הלא היה ‪ ║P‬כי לא היה ‪[25] FG‬‬ ‫)כיתרון האור מן החשך( ‪║P‬וראיתי אני כי יש ‪[26] G‬‬ ‫)על כן( ‪║MN‬הנותן החכמה ‪║PG‬בצל כסף ‪[27] GMP‬‬ ‫מספרי חכמי ישראל ‪)║G‬ספרים( מספרי ישראל ‪║P‬וכתבתי לו ‪║F‬במאד ‪[28] G‬‬ ‫הכתובים בישראל ‪[30] G‬‬

‫‪46‬‬ ‫‪2‬‬

mono Dio / la recondita conoscenza [contenuta in] libri astrusi, inaccessibili e profondi, meglio di come quanti mi hanno preceduto hanno cercato di spiegare. / Possa la Sua grazia, in cui confido, darmi conforto per tutte le mie angustie e dispiaceri. / Possa Egli garantirmi duratura memoria e un buon nome15 nella Sua casa e nella congregazione del Signore; / voglia Egli garantire sapienza16 ai miei figli e ai figli dei miei figli17. Per sempre. Amen. Tutto ciò ho posto al vaglio della sapienza; Io dissi: “Voglio diventare sapiente”, ma la sapienza era lontana da me18. Io, Shabbatai, figlio di Abramo, detto Donnolo il dottore, con l’aiuto del sempiterno Dio che dà intelligenza e sapienza19, ho cercato di trovare pregevoli detti20, prendendomi cura di scrivere molti libri21. Mi son impegnato a scoprire e ricercare con sapienza22 ciò che le stagioni hanno portato23. Fui esiliato dalla città di Oria, la mia terra natale, dai soldati ismaeliti24, di lunedì, alla quarta ora del giorno sotto il pianeta Marte25, il nono giorno del mese di Tammuz dell’anno 4685 dalla Creazione del mondo26, vale a dire l’undicesimo anno del 247° ciclo27. Vennero uccisi dei saggi e giusti studiosi - sia la loro memoria in benedizione: rabbi passadyah ben rabbi panan’el28 il grande e il giusto – sia benedetta la memoria del giusto, possa la sua anima riposare in paradiso – un membro della mia famiglia, imparentato con mio nonno, chiamato Yo’el29, rabbi Amnon, rabbi Uri’el, il mio pio maestro di benedetta memoria, rabbi Mena­em, rabbi piyya, rabbi 6adoq, rabbi Mosheh, rabbi David,30 rabbi Yirmeyah, rabbi Nuri’el31 e i pii anziani, mentori della comunità, guide della generazione, studiosi e maestri, tutti di benedetta memoria e [destinati] alla vita del mondo a venire32. Amen. Io, Shabbatai, fui riscattato a Taranto33 grazie ai denari dei miei padri, all’età di dodici anni34. I miei genitori furono deportati a Palermo35 e in Africa36, mentre io rimasi nelle terre che stanno sotto il dominio dei Romani37. Allora io guardai a tutte le opere che le mie mani avevano compiuto e a tutta la fatica che avevo fatto per compierle38, così che non ci fu lavoro pratico che i miei occhi avessero visto che le mie mani non avessero eseguito. 47

2

‫הספרים אינם כתובים כדעת הספרים האלה שבישראל‪ .‬וחכמת המזלות אחרת היא ולא כזאת החכמה‬ ‫הכתובה בספרים האלה שבישראל‪ .‬ועל זה סבותי אני בלבי לדעת ולתור ולבקש חכמת היונים וחכמת‬ ‫הישמעאלים וחכמת בני בבל והודו ולא שלותי עד אשר כתבתי ספרי חכמי יון ומקדון בכתבם ובלשונם‬ ‫ובפירושם וגם מספרי חכמי בבל והודו וחקרתי אותם ומצאתים שוים בכל דבר חכמת הכוכבים והמזלות עם‬ ‫‪35‬‬

‫ספרי ישראל ודעת כולם שוה ונכונה וכן בינותי בספרים כי כל חכמת הכוכבים והמזלות מיוסדת בבריתא‬ ‫דשמואל החכם כי גם ספרי חכמי הגוים מסכימים עמה אך סתם שמואל עד מאוד את הספר שלו ולאחר שכתבתי‬ ‫את הספרים סבבתי בארצות למצוא הגוים היודעים חכמת המזלות והכוכבים להתלמד מהם ומצאתי אחד‬ ‫ושנים ואחרי כן מצאתי אחד גוי חכם מבבל ושמו בגדט והיה יודע חכמת הכוכבים והמזלות לרוב מאוד וגם‬ ‫לעשות מעשה חשבון להבין באמת מה שהיה ושיהיה ולהביט במזלות ובכוכבים וכל חכמתו היתה מסכמת‬

‫‪40‬‬

‫עם בריתא דשמואל ועם כל ספרי ישראל ועם כל ספרי היונים ומקדונים‪ .‬אך חכמת הגוי ההוא היתה פתוחה‬ ‫ומפורשת ביותר ‪ .‬ואחרי ראותי נסיונות רבות בחכמת אותו הגוי כי היה אומר מכח חשבון הכוכבים והתלי‬ ‫והמזלות דברים שנעשו כבר והעתידים להעשות אז ריציתיו בנתינת הון רב ומתנות גדולות ללמדני מסורת‬ ‫הכוכבים וחשבונן של מזלות והוא הגוי למדני להכיר ברקיע שני עשר המזלות וחמשה הכוכבים ולמדני מזל‬ ‫הצומח הוא העולה זורח במזרח ומזל התהום הוא הרביעי לזורח אשר יהיה מכוסה ונעלם מתחת גובהה‬

‫בין ‪) ║N‬וחכמת המזלות אחרת‪ ...‬שבישראל( ‪║FMNP‬הספרים שביד ישראל ‪║F‬נמצאי' בין הגוים והספרים ההם ‪[31] M‬‬ ‫הגוים הם והם הכופרים]![ אינם כתובים בדעת‬ ‫ולבי ‪ ║G‬את לבי ‪)║M‬בלבי( ‪║P‬על זה סבותי ‪[32] FM‬‬ ‫ולתור ולבין ‪║N‬ולתור ובקש ‪[33] G‬‬ ‫ובלשונם ופירושם]?[ ‪║N‬ולשונם ופירושם ‪║GP‬ספרי יון ומקדון ‪[34] P‬‬ ‫מסכימים ‪║P‬וגם ‪)║F‬חכמי(║דשמואל הדורש ‪║FNP‬דשמואל הרומז║היא מיוסדת ‪║M‬מיוסדת היא]?[ ‪)║G‬והמזלות( ‪[36] P‬‬ ‫עמהם‬ ‫למצוא חכמי גוים היודעים ‪)║G‬שלו( ‪║M‬עד למאוד ‪[37] FMN‬‬ ‫גוי אחד חכם מבבל ושמו בגדש ‪║FMNP‬ואחר כך ‪[38] P‬‬ ‫מה ‪║MN‬מה שהיה ומה שיהיה ולהבין במזלות║)מעשה( ‪║P‬לרוב מאוד ויודע לעשות ‪)║M‬וגם( ‪)║N‬לרוב מאוד( ‪[39] P‬‬ ‫שהיה ויהיה‬ ‫כל ספרי חכמי ישראל ‪[40] M‬‬ ‫בחכמתו )אותו הגוי( ‪║M‬נסיונות רב ‪║N‬פונות רבות בחכמת אותו האיש║)היתה( ‪[41] P‬‬ ‫ריציתיו בהון רב ‪║FMNP‬ועתידים לעשות ‪[42] P‬‬ ‫ללמדני מחכמת הכוכבי' ‪║M‬מסורת החשבון שלכוכבים ושלמזלות ‪║G‬ולמדתי מסורת ‪║F‬ומתנות רבות וגדולות ‪[43] M‬‬ ‫ואותו הגוי למדני ‪║P‬והוא למדני ‪║F‬והמזלות הוא הגוי‬ ‫)הוא הרביעי‪ ...‬בצד צפון(║)הוא העולה זורח במזרח( ‪)║FMNP‬וחמשה( ‪[44] FMN‬‬

‫‪48‬‬ ‫‪3‬‬

Era però tutto inutile e un correr dietro al vento; non c’è alcun vantaggio sotto il sole39. Mi accorsi che il vantaggio della sapienza sulla stoltezza è il vantaggio della luce sulle tenebre40, perché stare all’ombra della sapienza è come stare all’ombra del denaro, e il vantaggio della sapienza fa vivere chi la possiede41, secondo le parole del Signore42 che dà saggezza43. Mi son quindi affaticato a istuirmi e comprendere la scienza della medicina e la scienza dei pianeti44 e delle costellazioni45. Ho copiato per me stesso libri di antichi studiosi ebrei – sia benedetta la loro memoria – ma in tutte queste terre non ho trovato [nemmeno] uno studioso ebreo che li comprendesse. Anzi, alcuni di loro, non comprendendoli per niente, dicevano che nei libri di astronomia scritti dagli ebrei non vi era alcuna sostanza, affermando, oltre a ciò, che i libri sulla scienza delle costellazioni e dei pianeti erano possesso dei gentili, che non si confacevano alla conoscenza [contenuta] nei libri ebraici, e che la scienza delle costellazioni è alquanto diversa da quella contenuta in questi libri ebraici46. Per questa ragione, ho rivolto la mia mente a tentare di capire, a investigare e ricercare la scienza47 dei greci, degli ismaeliti, dei babilonesi e degli indiani48, e non fui soddisfatto finché non ebbi possesso dei libri dei sapienti greci e bizantini, nella loro scrittura e nella loro lingua, insieme ai libri sapienti babilonesi e indiani49. Ho investigato e ho capito che nelle scienze dei pianeti e delle costellazioni, questi [libri] erano simili in tutto per tutto a quelli degli ebrei, e che tutte le loro opinioni erano uguali e corrette. Grazie a questi libri ho capito50 che nel suo insieme la scienza dei pianeti e delle costellazioni si basava sulla Baraita di Samuele l’esegeta, dato che anche i libri dei gentili si accordano con essa, anche se egli [Samuele] ha scritto il suo libro in maniera assai oscura e difficile da capire51. Dopo aver copiato i libri, ho viaggiato per il paese alla ricerca di gentili che conoscessero la scienza delle costellazioni e dei pianeti, per poter imparare da loro. Ne trovai uno o due, ma alla fine incontrai un sapiente non-ebreo52 di Babilonia il cui nome era B-g-d-Ó53, il quale possedeva una profonda conoscenza della scienza dei pianeti e delle costellazioni, che sapeva anche fare calcoli per comprendere veramente ciò che era stato e ciò che sarebbe stato, e osservare le costellazioni e i pianeti. La sua sapienza era in completo accordo con la Baraita di Sa49

3

‫‪45‬‬

‫שלארץ בצד צפון ומזל השוקע במערב הוא הסוכל המסתכל לזורח והוא שביעי לזורח ומזל הרום הוא אשר‬ ‫יהיה באמצע כיפת הרקיע שבצד דרום והוא עשירי לזורח‪ .‬ולימדני סדר הסתכלות של כוכבים ושל מזלות‬ ‫ולמדני לידע המזלות והכוכבים המטיבים והמריעים ולמדני מדידת צל הקנה כמו שכתוב ברייתא דשמואל‬ ‫לידע ולמצוא השעה ומזל השעה וכוכב השעה להבין ולשאול כל דבר וכל שאלה‪ .‬ואחרי למדי מן הגוי‬ ‫ההוא ונסיתי בחכמה והבנתי את הרשום בכתב אמת שמתי שכלי לפרש את הספרים כולם שבאו‬

‫‪50‬‬

‫לידי ואגרתי כל חכמתם עם חכמת הגוי הבבלי ולימודו וכתבתים בביאור בספר הנקרא חכמוני‪ .‬ברוך אתה‬ ‫ה' למדיני חוקיך ]תהילים קיט יב[ בדרך עדותיך ששתי כעל כל הון ]שם שם יד[ שש אנוכי על אמרתך‬ ‫כמוצא שלל רב ]שם שם קסב[ רחמיך רבים ה' כמשפטיך חייני ]שם שם קנו[‪ .‬מחזור של כוכבים ושל תלי‬ ‫ושל מזלות של שנת ארבעת אלפים ושבע מאות ושש לבריאת עולם לידע באיזה מזל ובאיזה חלק של מזל‬ ‫יהיו שבעה הכוכבים והתלי‪ .‬ודע כי האותיות הראשונות חלקים הם שהם ל' במזל‪ .‬והאחרונות חלקים הם‬

‫‪55‬‬

‫שהם ששים חלקים בחלק של מזל‪ .‬ימי החדש הנקרא בלשון ישמעאל ספר חדש הלבנה חדש ישראל הוא‬ ‫אלול חדש פרס חדש מצרים‪ .‬ימי השבוע חמה לבנה שבתאי צדק מאדים נוגה כוכב חמה תלי בתולה מאזנים‬ ‫אריה‬

‫סרטן‬

‫אריה‬

‫דגים]‪[g‬‬

‫דגים]‪.[g‬‬

‫זה‬

‫ספר‬

‫חכמוני‪.‬‬

‫)במערב ‪ ...‬שביעי לזורח( ‪)║FMNP‬השוקע( ‪[45] FM‬‬ ‫)הוא אשר‪...‬עשירי לזורח( ‪[46] FMNP‬‬ ‫ולמדני בצל מדידת ‪║N‬ואשר מריעים ללמדני מדידת צל ‪║M‬של מזל ‪)║PN‬ושל מזלות( ‪║M‬הסתכלות הכוכבים ‪[47] MN‬‬ ‫הקנה‬ ‫)ולשאול כל( ‪║N‬ולמצוא מזל השעה וכוכב השעה ‪)║FMNP‬כמו שכתוב( ‪║N‬בספר ברייתא דשמואל ‪[48] G‬‬ ‫)והבנתי את( ‪║N‬והבנתי בחון ‪║FM‬והבינותי בחזון║ואחר אשר למדתי ‪║P‬ואחרי למודי ‪[49] M‬‬ ‫ולמודו כתבתים‪║N‬ולמודי כתבתי ‪)║M‬וכתבתים( ‪║P‬לפרש הספרי' שבאו ‪║M‬שמתי שכל ‪[50] G‬‬ ‫)ברוך אתה ה' למדיני‪ ...‬כמשפטיך חייני(‪║FMNP‬הנקרא ספר חכמוני ‪║G‬הנקרא תחכמוני ‪[51] P‬‬ ‫)שנת( ‪[53] P‬‬ ‫)שבעה( ‪║M‬ז' כוכבים ‪[54] F‬‬ ‫ששים חלק ‪║P‬הם שהם ששה חלקים במזל ‪║N‬הם שהם ל' חלקים במזל ‪║FM‬הם שהם שלשה חלקים במזל ‪[55] P‬‬ ‫הם שהם ט' חלקי' בחלק ‪║M‬בחלק‬ ‫חדש שלפרס ‪║G‬חדש פרס מצרים‪ .‬ימי החודש חמה║)חדש( הלבנה ‪║P‬ישמעאלים ‪[56] M‬‬ ‫תלי טלה שור תאומים סרטן אריה בתולה מאזנים עקרב קשת גדי דלי דגים‪ .‬ובספר אשר העתקתי ממנו אין בו מן המזלות ‪[57] P‬‬ ‫)תלי( טלה שור תאומים סרטן אריה בתולה ‪)║M‬אריה דגים( ‪ ║F‬כי אם שבעה והן בתולה מאזנים אריה סרטן דגים גדי דלי‬ ‫זה ספר תחכמוני ‪)║P‬זה ספר חכמוני( ‪ ║G‬בתולה מאזנים אריה סרטן דגים דלי ‪ ║N‬מאזנים עקרב קשת גדי דלי דגים‬

‫‪50‬‬ ‫‪4‬‬

muele, con tutti i libri ebraici e con tutti i libri dei greci e dei bizantini. La sapienza di questo gentile, insomma, era estremamente chiara e limpida. Dopo che io ebbi sperimentato la sapienza di questo gentile in uno svariato numero di occasioni, e dopo aver visto che attraverso il calcolo delle [posizioni dei] pianeti, del Dragone celeste [Tly]54 e delle costellazioni, egli era capace di parlare riguardo a cose già successe e cose che sarebbero successe in futuro, in cambio di una considerevole somma di denaro e doni preziosi, lo convinsi ad insegnarmi la scienza dei pianeti55 e il calcolo delle costellazioni. Quel gentile mi insegnò come riconoscere le dodici costellazioni e i cinque pianeti56 nel firmamento; egli mi insegnò altresì la costellazione crescente57, quella che muove e si alza a est, la costellazione della profondità58 - che è la quarta rispetto a quella crescente, coperta e nascosta sotto l’altezza della terra 59 nella parte settentrionale – la costellazione che cala ad ovest60 - che sta direttamente di fronte a quella crescente e che rispetto a questa è la settima – la costellazione dell’altezza61, che sta nel mezzo della volta del firmamento a meridione e che rispetto alla costellazione crescente è la decima62. Egli mi insegnò le regole per l’osservazione dei pianeti e delle costellazioni, come distinguere63 quelle benefiche da quella malefiche64; come misurare l’ombra gettata dal bastone, come descritto nella Baraita di Samuele65, in modo da saper trovare la costellazione ed il pianeta di ciascuna ora66 e perciò capire tutto e saper formulare qualsiasi domanda. Dopo aver imparato da questo gentile e aver avuto prova della sua sapienza, dopo aver capito cosa è scritto nel libro di verità67, mi son deciso a spiegare tutti i libri di cui son venuto in possesso. Ho combinato la loro sapienza con la sapienza e gli insegnamenti del gentile babilonese, li ho messi per iscritto e li ho spiegati nel libro intitolato pakhmoni. Benedetto sii tu Signore: insegnami i Tuoi statuti (Sal. 119, 12), gioisco nel seguire le Tue testimonianze, come per tutti i tesori (ibid. ibid. 14), io gioisco della tua promessa, come chi ha trovato un gran bottino (ibid. ibid. 162), grandi sono, o Signore, i tuoi decreti: fa’ che io viva secondo la Tua parola (ibid. ibid. 156)68. [Offro qui spiegazione della corrente data], il ciclo dei pianeti, il Dragone e le costellazioni per l’anno 4706 dalla Creazione del mondo69, per sapere in quale costellazione e in quale grado della costellazione 51

4

‫ג‬

‫ל‬

‫א‬

‫לא‬

‫ה‬

‫ד‬

‫ב‬

‫ז יט‬

‫לא‬

‫ז נט‬

‫יד ט‬

‫א יג‬

‫כה‬

‫כח לו‬

‫ב כד‬

‫ב‬

‫א‬

‫ו‬

‫ה‬

‫ג‬

‫ח יח‬

‫יב‬

‫חו‬

‫יד יט‬

‫א‬

‫כא יט‬

‫ל יד‬

‫ב כא‬

‫יד‬ ‫ג‬

‫ב‬

‫ז‬

‫ו‬

‫ד‬

‫ט יח‬

‫כד יג‬

‫ח יג‬

‫יד כח‬

‫ד‬

‫ג‬

‫ח‬

‫ז‬

‫ה‬

‫י יז‬

‫עקרב‬

‫חכ‬

‫יד לח‬

‫)ל(‬

‫כב יג‬

‫א יב‬

‫בכ‬

‫מז‬

‫ז‬

‫)ל(‬

‫כג מז‬

‫גל‬

‫ב יט‬

‫לה‬

‫ה‬

‫ד‬

‫ט‬

‫ח‬

‫ו‬

‫יא יז‬

‫יט ד‬

‫ח כז‬

‫יד מז‬

‫]?[‬

‫כה א‬

‫הי‬

‫ב יב‬

‫ו‬

‫ה‬

‫י‬

‫ט‬

‫ז‬

‫יב יו‬

‫קשת‬

‫ח לד‬

‫יד נז‬

‫לג‬

‫כו יה‬

‫ו יד‬

‫בט‬

‫דלי‬

‫א כח‬ ‫ז‬

‫ו‬

‫יא‬

‫י‬

‫א‬

‫יג יה‬

‫יג יג‬

‫ח מא‬

‫יה ו‬

‫כט נח‬

‫כז כט‬

‫חז‬

‫בו‬

‫ח‬

‫ז‬

‫יב‬

‫יא‬

‫ב‬

‫יד יד‬

‫כו יא‬

‫ח מח‬

‫יה יו‬

‫כט‬

‫כח‬

‫י כב‬

‫בב‬

‫מה‬

‫מד‬

‫ט‬

‫ח‬

‫יג‬

‫יב‬

‫ג‬

‫יה יג‬

‫גדי‬

‫ח נו‬

‫יה כה‬

‫כט לג‬

‫כט‬

‫ט מג‬

‫יב ו‬

‫א נה‬

‫לה‬

‫י‬

‫ט‬

‫יד‬

‫יג‬

‫ד‬

‫יו יג‬

‫כא ח‬

‫טב‬

‫יה לה‬

‫כט יט‬

‫יא‬

‫י‬

‫יה‬

‫יד‬

‫ה‬

‫יז יג‬

‫דלי‬

‫טח‬

‫יה מג‬

‫כט יה‬

‫בתולה‬

‫יג מט‬

‫א נג‬

‫אג‬ ‫ב כז‬

‫יה כג‬

‫א מט‬

‫ד יה‬ ‫יב‬

‫יא‬

‫יו‬

‫יה‬

‫ו‬

‫יח יג‬

‫יז כב‬

‫ט יד‬

‫יה נב‬

‫כט י‬

‫ג מא‬

‫יז ז‬

‫א מו‬

‫יג‬

‫יב‬

‫יז‬

‫יו‬

‫ז‬

‫יט יג‬

‫ל כט‬

‫טכ‬

‫יו א‬

‫כט ה‬

‫ד יה‬

‫יח כב‬

‫א מג‬

‫יד‬

‫יג‬

‫יח‬

‫יז‬

‫א‬

‫כ יב‬

‫יג לו‬

‫ט כו‬

‫יו י‬

‫כט‬

‫וט‬

‫כ לו‬

‫אמ‬

‫‪5‬‬

‫‪52‬‬

sono70 i setti pianeti71 e il Dragone. Devi sapere che le prime lettere72 indicano73 i trenta gradi74 di una costellazione e che le ultime lettere75 sono i sessanta minuti76 in [cui si divide ciascun] grado della costellazione77; giorni del mese chiamato in arabo Safar78, un mese lunare [corrispondente] al mese ebraico di Elul, [il quale corrisponde] al mese persiano ed egiziano79; giorni della settimana80, sole, luna, Saturno, Giove, Marte Venere, Mercurio, il nodo lunare [tly], Vergine, Bilancia, Leone, Cancro Capricorno, Pesci, Leone, Pesci81. Questo è il Sefer pakhmoni82. Safar Elul, mese lunare

(agosto -settembre)

mese persiano

30

mese egizia no

giorni della settimana

sole

luna

Saturno

Giove

Marte

Venere

Mercurio

nodo lunare 83

28° 36’ 30° 14’

2° 24’

3

1

31

5

4

2

7° 19’

30° 1’

7° 59’

14° 9’

1° 13’

20° 5’

2

1

6

5

3

8° 18’

8° 6’

14° 19’



21° 19’

3

2

7

6

4

9° 18’

[Bilan lancia] 12° 14’ 24° 13’

8° 13’

14° 28’

22° 13’

[Vergine] 1° 12’

2° 20’

4

3

8

7

5

10°

Scor-

8° 20’

14°

Acquario [30°] 47’ [30°]

23°

3° 30’

2° 19’

17’

pione

38’

35’

47’

11°

19° 4’

14°

(?)

25° 1’

5° 10’

2° 12’

30° 3’

26°

6° 14’

2° 9’

8° 7’

2° 6’ 2° 2’

2° 21’

7° 5

4

9

8

6

8° 27’

17’ 6

5

10

9

7

47’

12°

Sagit-

16’

tario

8° 34’

14° 57’

15’

1° 28’ 7 8 9

6 7 8

11 12 13

10 11 12

1 2 3

13°

13°

15’

13’

14°

26°

14’

11’

15°

Capri-

13’

corno

16°

21° 8’ Acquario 4° 15’

8° 41’

29°

27°

58’

29’

15°

29°

28°

10°

16’

45’

44’

22’

15°

29°

29°

12° 6’

1° 55’

25’

33’

35’

9° 2’

15° 35’

29° 19’

13° 49’

1° 52’

9° 8’

15° 43’

29°

Vergine 1° 3’ 2° 27’

15°

1° 49’

8° 48’ 8° 56’

15° 6’

9° 43 10

9

14

13

4

13’ 11

10

15

14

5

17° 13’

53

5

15’

23’

‫דגים‬ ‫יה‬

‫יד‬

‫יט‬

‫יח‬

‫ב‬

‫כא יב‬

‫כו מג‬

‫ט לג‬

‫יו כ‬

‫כח נו‬

‫ז כד‬

‫יו‬

‫יה‬

‫כ‬

‫יט‬

‫ג‬

‫כב יב‬

‫טלה‬

‫ט לט‬

‫יו ל‬

‫כח נא‬

‫ח לח‬

‫כב‬

‫א‬

‫לא‬

‫לז‬

‫כד יג‬

‫א לד‬

‫יא יה‬ ‫יז‬

‫יו‬

‫כא‬

‫כ‬

‫ד‬

‫כג יב‬

‫כה יג‬

‫ט מו‬

‫יו מ‬

‫כח מו‬

‫ט יג‬

‫כה יד‬

‫א לא‬

‫יח‬

‫יז‬

‫כב‬

‫כא‬

‫ה‬

‫כד יב‬

‫)י(‬

‫ט נב‬

‫יו מח‬

‫כח‬

‫יא ה‬

‫כו‬

‫א כח‬

‫כח‬

‫כז]?[‬

‫מא‬

‫לו‬ ‫יט‬

‫יח‬

‫כג‬

‫כב‬

‫ו‬

‫כה יב‬

‫כה ג‬

‫ט נח‬

‫יו נו‬

‫כח לו‬

‫יב כג‬

‫כט יז‬

‫א כה‬

‫כ‬

‫יט‬

‫כד‬

‫כג‬

‫ז‬

‫כו יב‬

‫ט יט‬

‫יח‬

‫יז ג‬

‫כח‬

‫יג לז‬

‫מאזני‬

‫א כא‬

‫ם‬

‫לב‬

‫לט‬ ‫כא‬

‫כ‬

‫כה‬

‫כד‬

‫א‬

‫כז יב‬

‫כג כח‬

‫י]?[‬

‫יז י‬

‫כח ל‬

‫יד נד‬

‫ב כב‬

‫א יח‬

‫כב‬

‫כא‬

‫כו‬

‫כה‬

‫ב‬

‫כח יב‬

‫סרטן‬

‫י]?[‬

‫יז‬

‫כח‬

‫יו כח‬

‫ד כה‬

‫א יה‬

‫י)ז(‬

‫כח‬

‫ז יז‬ ‫כג‬

‫כב‬

‫כז‬

‫כו‬

‫ג‬

‫כט יב‬

‫כא ז‬

‫י כב‬

‫יז כד‬

‫כח כו‬

‫יז כד‬

‫וח‬

‫א יב‬

‫כד‬

‫כג‬

‫כח‬

‫כז‬

‫ד‬

‫ל יב‬

‫אריה‬

‫י כח‬

‫יז לב‬

‫כח‬

‫יט יה‬

‫ז נא‬

‫אט‬

‫כה‬

‫כד‬

‫כט‬

‫כח‬

‫ה‬

‫מאזנים‬

‫כו‬

‫כה‬

‫ל‬

‫כט‬

‫ו‬

‫ב יב‬

‫כז‬

‫כו‬

‫א‬

‫ל‬

‫ז‬

‫ג יג‬

‫ד נז‬ ‫יח מו‬

‫כד‬ ‫י לד‬

‫יז לט‬

‫כח‬

‫כ יג‬

‫ט לה‬

‫אד‬

‫כב‬ ‫א יב‬ ‫בתולה‬

‫ימ‬

‫יז מו‬

‫כח כ‬

‫כב א‬

‫יא יו‬

‫אב‬

‫אג‬ ‫יד כו‬

‫י מו‬

‫יז נד‬

‫כח יח‬

‫כג י‬

‫יב‬ ‫יו‬

‫‪54‬‬ ‫‪6‬‬

‫דלי]?[‬

‫]ל[‬

12 13 14

11 12 13

16 17 18

15 16 17

6 7 1

18°

17°

13’

22’

19°

30°

13’

29’

20°

Pesci 13°

12’

9° 14’ 9° 20’

15°

29°

52’

10’

16° 1’

29° 5’

3° 41’

17° 7’

1° 46’

4° 15’

18°

1° 43’

22’ 9° 26’

16°

29°

6° 9’

10’

20°

1° 40’

36’

36’ 15 16

14 15

19 20

18 19

2 3

21°

26°

12’

43’

22°

Ariete

12’

11°

23°

25°

12’

13’

24°

[Toro]

12’

[10°]

25°

25° 3’

9° 33’

16°

28°

20’

56’

16°

28°

30’

51’

16°

28°

40’

46’

16°

28°

48’

41’

16°

28°

12°

29°

56’

36’

23’

17’

17° 3’

28°

13°

30° 9’

1° 21’

32’

37’

17°

28°

14°

Bilan-

1° 18’

10’

30’

54’

cia

17°

28°

16°

1’[7’?]

28’

28’

10°

17°

28°

17°

22’

24’

26’

24’

9° 39’

7° 24’

22°

1° 37’

31’ 8° 38’

24°

1° 34’

13’

15’ 17 18

16 17

21 22

20 21

4 5

9° 46’ 9° 52’

9° 13’

25°

1° 31’

14’ 11° 5’

27°

1° 28’

36’

28’ 19

18

23

22

6

9° 58’

12’ 20

19

24

23

7

26°

[Ge-

12’

melli]

10° 8’

1° 25’

9° 19’ 21

20

25

24

1

27°

23°

12’

28’

28°

Can-

12’

cro

10° (?)

2° 22’ 22

21

26

25

2

10° (?)

4° 25’

1° 15’

6° 8’

1° 12’

7° 51’

1° 9’

9° 35’

1° 4’

7° 17’ 23

22

27

26

3

29°

21° 7’

12’ 24 25

23 24

28 29

27 28

4 5

30°

Leone

10°

17°

28°

19°

12’

4° 57’

28’

32’

24’

15’

Bilan-

18°

10°

17°

28°

20°

cia

46’

34’

39’

22’

13’

Ver-

10°

28° 20’

11° 16’

1° 2’

40’

17° 46’

22° 1’

gine

[Acquario] [30°] 59’ [30°] 56’ (?)

1° 12’ 26

25

30

29

6

2° 12’

1° 3’ 27

26

1

30

7

3° 13’

14° 26’

10° 46’

17° 54’

28° 18’

23° 10’

12° 16’

28

27

2

1

1

4° 13’

28

3

2

2

5° 14’

10° 52’ 10° 58’

18° 1’

29

26° 37’ Bilancia 9° 14’

28° 16’ 28° 14’

24° 19’ 25° 29’

14° 18’ 16° 39’

4

55

6

18° 8’

‫נט‬ ‫כח‬

‫כז‬

‫ב‬

‫א‬

‫א‬

‫ד יג‬

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‫י נב‬

‫יח א‬

‫כח יו‬

‫כד יט‬

‫יד יח‬

‫)ל( נו‬

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‫כח‬

‫ג‬

‫ב‬

‫ב‬

‫ה‬

‫מאזנים‬

‫י נח‬

‫יח ח‬

‫כח‬

‫כה‬

‫יו לט‬

‫]?[‬

‫]?[‬

‫כט‬

‫)יג(‬ ‫ט יד‬ ‫ד‬

‫בשם הנותן חכמה נעשה ונצליח‬

‫‪60‬‬

‫זה הוא ספר חכמוני‬

‫‪65‬‬

‫‪70‬‬

‫שמעו בנים מוסר אב‬

‫והקשיבו לדעת בינה ]משלי ד א[‬

‫בטח אל ה' בכל לבך‬

‫ואל בינתך אל תישען ]שם ג ה[‬

‫תחלת חכמה יראת ה'‬

‫ודעת קדושים בינה ]שם ט י[‬

‫יראת ה' מוסר חכמה‬

‫ולפני כבוד ענוה ]שם טו לג[‬

‫בכל דרכיך דעהו‬

‫והוא יישר אורחותיך ]שם ג ו[‬

‫ראשית חכמה קנה בינה‬

‫ובכל קיניינך קנה בינה ]שם ד ז[‬

‫אם תבקשנה ככסף‬

‫וכמטמנים תחפשנה ]שם ב ד[‬

‫בלכתך לא יצר צעדיך‬

‫ואם תרוץ לא תכשל ]שם ד יב[‬

‫רפאות תהי לשרך‬

‫ושקוי לעצמותיך ]שם ג ח[‬

‫הביאה למוסר לבך‬

‫ואזנך לאמרי דעת ]שם כג יב[‬ ‫תבונה תנצרכה ]שם ב יא[‬

‫מזמה תשמר עליך‬

‫‪56‬‬ ‫‪7‬‬

Nel nome di colui che concede la sapienza, che noi possiamo prosperare in ciò che facciamo. Questo è il Sefer pakhmoni84 Ascoltate, o figli, l’istruzione del padre e state attenti a imparare la sapienza (Prov. 4, 1) / Confida nel Signore con tutto il cuore e non fidarti della tua intelligenza (ibid. 3, 5) / L’inizio della sapienza è il timore del Signore, la conoscenza dei santi è l’intelligenza (ibid. 9, 10) / Il timore del Signore è sapiente ammaestramento e l’umiltà precede la gloria (ibid. 15, 33) / In tutte le tue vie pensa a Lui, ed Egli appianerà il tuo sentiero (ibid. 3, 6) / Principio di sapienza è acquisire conoscenza e di procurarti l’intelligenza85 con tutto ciò che possiedi (ibid. 4, 7) / Se la cercherai come l’argento e la scaverai come i tesori (ibid. 2, 4) / Nel tuo andare non sarà intralciato il tuo passo, e se correrai non inciamperai (ibid. 4, 12) Salute sarà per il tuo corpo e ristoro per le tue ossa (ibid. 3, 8) / Applica il tuo cuore alla disciplina e le tue orecchie alle parole della scienza (ibid. 23, 12) / E la riflessione veglierà su di te e il discernimento ti proteggerà (ibid. 2, 11) / Acquistare sapienza è meglio dell’oro e acquistare prudenza è preferibile all’argento (ibid. 16, 16) / Saranno vita alla tua anima e ornamento al tuo collo (ibid. 3, 22) / Il buon nome vale più delle grandi ricchezze e la buona stima più dell’argento e dell’oro (ibid. 22,1) / Sta’ saldo nella disciplina, non abbandonarla; mantienila, perché essa è la tua vita (ibid. 4, 13) / Bontà e fedeltà non ti abbandonino mai: legale al tuo collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore (ibid. 3, 3) / Poiché il Signore dà la sapienza: dalla Sua bocca procede scienza e intelligenza (ibid. 2, 6) / Chi pone mente alle tue parole troverà bene e chi confida nel Signore è beato (ibid. 16, 20) / Porgi il tuo orecchio e ascolta le parole dei saggi, applica la tua mente alla Mia scienza (ibid. 22, 17). Con spirito santo Davide disse: Nessuno tra gli dèi Ti è pari, o Signore, nulla v’è che eguagli le Tue opere (Sal. 86, 8); è stabile il Tuo trono sin dal principio, Tu sei dall’eternità (ibid. 93, 2); poiché Tu sei grande e fai meraviglie, Tu solo sei Dio (ibid. 86, 10); danno lode a Te tutte le Tue opere, o Signore, ti benedicono i tuoi fedeli (ibid. 145, 10). [Egli disse ciò] come colui che conosce e capisce il potere e la forza del Santo – sia Egli benedetto – per insegnare alle future generazioni di attribuire a Lui la lode, di elevarLo e di ringraziar[Lo]86, come 57

7

‫‪75‬‬

‫‪80‬‬

‫קנה חכמה מה טוב מחרוץ‬

‫וקנות בינה נבחר מכסף ]שם טז טז[‬

‫ויהיו חיים לנפשך‬

‫וחן לגרגרתיך ]שם ג כב[‬

‫נבחר שם מעשר רב‬

‫מכסף ומזהב חן טוב ]שם כב א[‬

‫החזק במוסר אל תרף‬

‫נצרה כי היא חייך ]שם ד יג[‬

‫חסד ואמת אל יעזבוך‬

‫קשרם על גרגרתיך כתבם על לוח לבך ]שם ג ג[‬

‫כי ה' יתן חכמה‬

‫מפיו דעת ותבונה ]שם ב ו[‬

‫משכיל על דבר ימצא טוב‬

‫ובטח בה' אשריו ]שם טז כ[‬

‫הט אזנך ושמע דברי חכמים‬

‫ולבך תשית לדעתי ]שם כב יז[‬

‫אמר דוד ברוח הקודש‪ .‬אין כמוך באלים ה' ואין כמעשיך ]תהלים פו ח[‪ .‬נכון כסאך מאז מעולם אתה ]שם‬ ‫צג ב[‪ .‬כי גדול אתה ועושה נפלאות אתה א']לה[ים לבדך ]שם פו י[ ויודוך ה' כל מעשיך וחסידיך יברכוכה‬ ‫]שם קמה י[ כיודע ומבין כוחו וגבורתו של ה'ק'ב'ה' וכמלמד דורות האחרונים לשבחו ולהללו ולהודות כמו‬ ‫שא']מר[ בפסוק אחר דור לדור ישבח מעשיך וגבורותיך יגידו ]שם שם ד[ כבוד מלכותך יאמרו וגבורתך‬ ‫‪85‬‬

‫ידברו ]שם שם יא[‪ .‬למה‪ .‬להודיע לבני האדם גבורתיו וכבוד הדר מלכותו ]שם שם יב[ ולא אמר דוד אלו‬ ‫הפסוקים ללמד דורות שלאחריו הם הראשנים שלנו בלבד על שהיו אנשי השם אלא אף הדורות שהם‬ ‫שפלים ונבזים וריקים מחכמה בדור הזה של שנת ארבעת אלפים ושבע מאות וארבעים ושתים לבריית עולם‬ ‫היא השנה אחת עשרה שלמחזור ר'נ' וכמו כן חייבין כל דורות יש']ראל[ כל ימות עולם לשבחו ולהללו‬

‫‪58‬‬ ‫‪8‬‬

egli disse in un altro versetto: Una generazione loda all’altra le Tue opere (ibid. ibid. 4), dicono la gloria del Tuo regno, parlano della Tua potenza (ibid. ibid. 11). Perché? Manifestano ai figli degli uomini i Tuoi portenti, la gloriosa magnificenza del Tuo regno (ibid. ibid. 12). Davide non pronunciò questi versi solo per istruire le generazioni che vissero dopo di lui e prima di noi, dato che quelle erano genti di buon nome, ma anche a [beneficio] della bassa, vile e stolta generazione del nostro tempo, nell’anno 4742 dalla Creazione del mondo87, anno decimo primo del 250° ciclo. Inoltre, tutte le generazioni di Israele devono sempre lodarLo, elevarLo, benedirLo e ringraziarLo, come gli Angeli del Servizio, come è scritto: Benedite il Signore, voi Suoi angeli, potenti esecutori dei Suoi ordini (ibid. 103, 20), ed è scritto: Benedite il Signore, voi tutte Sue schiere, Suoi ministri e nunzi del Suo volere (ibid. ibid. 21). Questi sono Israele, come è scritto: Voi sarete chiamati “sacerdoti del Signore”, sarete detti “ministri del nostro Dio” (Is. 61, 6). Le creature in alto danno lode, benedizione ed elogio, i Forti [er’elim], i Dardi Scintillanti, il Tumultuoso Rumoreggiare, i Messaggeri, i Luccicanti e le Scintille Splendenti88, tutta la schiera in alto, che è il cielo superiore, sopra questo firmamento che ci sovrasta, proclamano la gloria del Santo – sia Egli benedetto89 - sin dall’inizio del tempo e per sempre, come disse Davide: I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle Sue mani annunzia il firmamento (Sal. 19, 2). I cieli superiori, che furono creati quali luogo dell’alto ed esaltato trono, dichiarano qualcosa? Oppure il firmamento che sta sopra di noi e che fu creato per separare le acque dalle acque proclama qualcosa? Per meglio dire, gli Angeli del Servizio e tutte le schiere che stanno nei cieli superiori dichiarano la gloria e la lode del Santo – sia Egli bendetto. Anche gli esseri umani, che stanno al di sotto di questo firmamento, e che levano i loro occhi per vedere il firmamento che sta in alto con la conoscenza di Dio, osservano le azioni del Signore, vedendo l’opera delle Sue mani e, capendo la scienza dei pianeti e delle costellazioni, pronunciano la Sua lode e riconoscono la Sua divinità. A Israele - popolo santo - più che a tutte le altre nazioni del mondo, è chiesto di studiare la scienza dei pianeti e delle costellazioni, così come spiegato dai saggi ebrei – sia benedetta la loro memoria – i quali hanno interpretato il [seguente] verso della Legge di Mosè: 59

8

‫ולברכו ולהודות לו כמלאכי השרת ככתוב ברכו ה' מלאכיו גיבורי כוח עושי דברו ]שם קג כ[ וכת']וב[ ברכו‬ ‫‪90‬‬

‫ה' כל צבאיו משרתיו עושי רצונו ]שם שם כא[ אילו יש']ראל[ ככ']תוב[ ואתם כהני ה' תקראו משרתי‬ ‫אלהינו יאמר לכם ]ישעיה סא ו[‪ .‬ש'בח ב'רכה ת'הילה י'תנו ב'ריות ר'ום א'ראלים ב'זקים ר'גש ה'מולה‬ ‫מ'לאכים ח'שמלים ז'יקי ק'לל וכל צבא מרום שבשמים העליונים שעל הרקיע הזה שעלינו המספרים כבודו‬ ‫שלה'ק'ב'ה' מימות עולם ועד עולם כמו שאמר דוד השמים מספרים כבוד אל ומעשה ידיו מגיד הרקיע‬ ‫]תהלים יט ב[‪ .‬וכי השמים העליונים שנבראו לישיבת כסא רם ונשא מספרים כלום אומר או הרקיע הזה‬

‫‪95‬‬

‫שעלינו שנברא להבדיל בין מים למים מגיד כלום דיבור אלא מלאכי השרת וכל צבאות אשר בשמים‬ ‫העליונים מספרים כבודו ושבחו שלה'ק'ב'ה'‪ .‬וגם בני האדם שתחת הרקיע הזה הנושאים עיניהם למרום‬ ‫ומסתכלים ברקיע בדעת א']לה[ים ומביטים פועל ה' ורואים מעשה ידיו ומבינים בחכמת כוכבים ומזלות‬ ‫מגידים שבחו ומודים אלהותו‪ .‬ויותר על כל אומות העולם ישרא']ל[ עם קדוש המצווים ללמוד חכמת כוכבים‬ ‫ומזלות כפירוש חכמי יש']ראל[ זכרונ']ם[ לבר']כה[ שפירשו פסוק הכתוב בתורת משה‪ .‬ושמרתם ועשיתם‬

‫‪100‬‬

‫כי היא חכמ']תכם[ ובינתכם וגו' ]דברים ד ו[ ובאזהרת ישעיה הנביא שא']מר[ שאו מרום עיניכם וראו מי‬ ‫ברא אלה המוציא במספר צבאם לכולם בשם יקרא מרוב אונים ואמיץ כח איש לא נעדר ]ישעיה מ כו[‪ .‬ולא‬ ‫נתן ה'ק'ב'ה' רשות לכלום אומה בעולם לספר תהילתו אלא ליש']ראל[ שנ']אמר[ עם זו יצרתי לי תהילתי‬ ‫יספרו ]שם מג כא[‪ .‬וכת']וב[ כי עם קדוש אתה לה' א']לה[יך ובך בחר ה' להיות לו לעם סגולה מכל העמים‬ ‫אשר על פני האדמה ]דברים יד ב[ וה' האמירך היום להיות לו לעם סגלה כאשר דבר לך ולשמר כל מצותיו‬

‫‪60‬‬ ‫‪9‬‬

Osservateli dunque e metteteli in pratica: perché questa è la vostra saggezza e intelligenza (Deut. 4, 6)90, come il profeta Isaia aveva ammonito: Alzate in alto i vostri occhi e osservate chi fece tali cose: chi fa uscire in ordine le loro schiere e tutte le chiama per nome, in ragione della gran forza, potenza e valore, nessuna ne manca (Is. 40, 26). Il Santo – sia Egli benedetto91 – non permise a nessun’altra nazione diversa da Israele di dichiarare la Sua lode, come dicono le Scritture: Il popolo che mi son formato, narrerà le Mie lodi (ibid. 43, 21), ed è scritto: Poiché tu sei un popolo consacrato al Signore, tuo Dio. Te ha scelto il Signore per esserGli popolo prediletto fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra (Deut. 14, 2); anche il Signore oggi ha impegnato te ad esserGli Suo popolo particolare, secondo quanto Egli ti ha promesso, perché tu osservi tutti i Suoi ordini (ibid. 26, 18), ed è [anche] scritto: Per renderti superiore a tutte le nazioni che ha fatto, per lode, fama e gloria, e perché tu sia un popolo santo al Signore, tuo Dio, secondo quanto Egli ha detto (ibid. ibid. 19). Inoltre, il Santo – sia Egli benedetto – non ha concesso a nessuna nazione se non a Israele la capacità di conoscerLo, come è scritto: Tu sei stato istruito in modo da riconoscere che il Signore è Dio e non vi è altro all’infuori di Lui (ibid. 4, 35), ed è scritto: E quale nazione è così grande da avere statuti tanto giusti e leggi come tutto questo insegnamento che io pongo oggi innanzi a voi (ibid. ibid. 8); ed è [ancora] scritto: Custodite dunque le parole di questo patto (ibid. 29, 8), etc…, ed è scritto: Temi il Signore, tuo Dio, serviLo, attaccati a Lui e giura nel Suo nome (ibid. 10, 20), etc. Da questi versetti noi apprendiamo che Israele deve aver timore del Signore, deve occupare la propria mente con la Sua Torah e osservare i Suoi comandamenti, perché con il timore di Dio essi occuperanno le proprie menti con la Sua Torah e osserveranno i Suoi comandamenti. Occupando le proprie menti con la Torah, essi arriveranno a comprendere i suoi ragionamenti e i suoi reconditi significati; essi acquisiranno la saggezza che serve per conoscere Dio, il Suo potere, la Sua grandezza, le Sue grandi, terribili e magnifiche opere, dato che non esiste nessun altro che faccia come Egli fa, come è scritto: Qual Dio è in cielo e in terra che possa compiere opere e portenti simili ai Tuoi? (Deut. 3, 24), ed è scritto: Dite a Dio: Come sono stupende le Tue opere (Sal. 66, 3), ed è [anche] scritto: Io Ti ringrazio di avermi fatto in modo 61

9

‫‪105‬‬

‫]שם כו יח[ וכת']וב[ ולתתך עליון על כל הגוים אשר עשה לתהילה ולשם ולתפארת ולהיותך עם קדוש לה'‬ ‫א]להי['ך כאשר דבר ]שם שם יט[ ‪ .‬וגם לא נתן ה'ק'ב'ה' לכלום אומה בעולם דעת לדעת אותו כי אם‬ ‫ליש']ראל[ ככ']תוב[ אתה הראית לדעת כי ה' הוא הא]להי['ם אין עוד מלבדו ]שם ד לה[ וכת']וב[ ומי גוי‬ ‫גדול אשר לו חקים ומשפטים צדיקים ככל התורה הזאת אשר אנכי נותן לפניכם היום ]דברים ד ח[‪ .‬וכת']וב[‬ ‫ושמרתם את דברי הברית הז']את[ וגו']מר[ ]שם כט ח[ וכת' את ה' אלהיך תירא אותו תעבד ובו תדבק‬

‫‪110‬‬

‫וגו']מר[ ]שם י כ[ מאלה הפסוקים אנו למדים שחייבין יש']ראל[ ליראה את ה' ולהתעסק בהגיון תורתו‬ ‫ובקיום מצותיו שמתוך יראת ה' יעסוקו להגות בתורתו ולקיים מצוותיו‪ .‬ומתוך עסק הגיון התורה יבינו‬ ‫פירושי טעמיה וחידותיה ומתחכמים לדעת את הא']להי[ם וכוחו וגבורתו וגדולתו ומעשיו הגדולים‬ ‫והנור']אים[ והנפלאים כי אין אשר יעשה כמעשיו ככ' אשר מי בשמים ובארץ אשר יעשה כמעשיך‬ ‫וכגבורותיך ]שם ג כד[ וכת']וב[ אמרו לא']להי[ם מה נורא מעשיך ]תהלים סו ג[ וכת' אודך על כי נוראות‬

‫‪115‬‬

‫נפלאתי נפלאים מעשיך ונפשי יודעת מאד ]שם קלט יד[‪ .‬וכת' גדולים מעשי ה' דרושים לכל חפציהם ]שם‬ ‫קיא ב[‪ .‬מזה אתה למד שהראשונים הצדיקים היו דורשים וחוקרים ויודעים עד מאד את מעשיו שלהק'ב'ה'‬ ‫כדי להבין כוחו וגבורתו ולהודות לו שהוא אלוה יחיד ואין זולתו ככת']וב[ כי כה אמר ה' בורא השמים הוא‬ ‫הא']לה[ים יוצר הארץ ועשה הוא כוננה וגו' ]ישעיה מה יח[ וכת']וב[ לא בסתר דברתי במקום ארץ חשך‬ ‫]שם שם יט[‪ .‬אמ' הק'ב'ה' כשירדתי בהר סיני ליתן את התורה ליש']ראל[ בקולות וברקים ובקול גדול בגלוי‬

‫‪120‬‬

‫ולא בסתר דברתי להם שכל העולם ומלואו נתרעש ביום מתן תורה וכל האומות שבעולם שמעו את הקול‬

‫‪62‬‬ ‫‪10‬‬

sì perfetto: meravigliose sono le Tue opere, l’anima mia ben lo sa (ibid. 139, 14), ed è scritto: Grandi sono le opere del Signore, riconoscibili da tutti coloro che Lo amano (ibid. 111, 2). Da ciò apprendi che gli antichi uomini giusti erano soliti esporre, investigare e conoscere molto bene le opere del Santo – sia Egli benedetto – per poter apprezzare il Suo potere e la Sua potenza, e poter renderGli grazie, dato che Egli è il Dio unico e non c’è altro [Dio] all’infuori di Lui, come è scritto: Così infatti parla il Signore che ha creato i cieli, Egli Dio, che ha fatto la terra, l’ha formata (Is. 45, 18), etc., ed è scritto: Io non ho parlato in segreto, in un luogo oscuro della terra (ibid. ibid. 19). Il Santo – sia Egli bendetto – disse: “Quando scesi sul Monte Sinai per dare la Torah a Israele, tra tuoni, lampi e suono fortissimo92, Io parlai loro in modo esplicito, non in modo segreto93, così che, il giorno in cui fu data la Torah, il mondo intero e tutto ciò che in esso si trovava tremò, e tutte le nazioni della terra udirono la voce e capirono. [Io non parlai loro] in un luogo oscuro (ibid. ibid.), dove non si trova abitazione umana, come durante i giorni della Creazione quando la terra era un vuoto informe [tohu wa-vohu] e oscurità. Non ho detto alla stirpe di Giacobbe: Cercatemi un luogo deserto (ibid. ibid.), vale a dire, “non mi cercare nel vuoto informe”, che è una cosa vuota e scura, perché Mi ringrazi semplicemente perché Io son Dio, ma piuttosto [perché Mi renda grazie] con la conoscenza e [per] le prove numerose, grandi e veramente solide, così che solo allora tu testimonierai che Io son Dio e che non c’è nessun altro all’infuori di Me, come è scritto: Così parla il Signore, re d’Israele, suo redentore, Signore delle schiere: “Io sono il primo e io sono l’ultimo” (ibid. 44, 6) etc… e chi è come me? Lo proclami pure, lo dichiari e ne fornisca le prove davanti a me da quando ho stabilito questo popolo antico. Annuncino loro le cose che avverranno e gli avvenimenti che avranno luogo (ibid. ibid. 7). Chi come Me può porre in essere la simultanea creazione dei cieli e delle terra in un solo istante, grazie ad un sola parola, come è detto: Pur la mia mano ha fondato la terra e la mia destra tiene distesi i cieli (ibid. 48, 13), lo proclami pure, lo dichiari e ne fornisca le prove davanti a me da quando ho stabilito questo popolo antico (ibid. 44, 7). Questo popolo antico: questo è Israele, che Io formai per me stesso, perché Mi lodasse. Annuncino loro le cose che avverranno (ibid. ibid.): quale [altra] nazione è capace e 63

10

‫והבינו‪ .‬ולא במקום ארץ חשך ]שם שם[ אין בני אדם דרים בו כבימי בראשית שהיתה הארץ תהו ובהו‬ ‫וחשך‪ .‬ולא אמרתי לזרע יעקב תהו בקשוני ]שם שם[ כלומר אל תבקשוני תוהו ובוהו שהוא דבר רק וחושך‬ ‫להודות לי סתם שאני אל כי אם בידיעה ובראיות גדולות ורבות ונאמנות באמת ואחר כן תעידו עלי כי אני‬ ‫אל ואין אחר זולתי ככ']תוב[ כה אמר ה' מלך יש']ראל[ וגואלו ה' צבא']ות[ אני ראשון ואני אחר']ון[ וגו'‬ ‫‪125‬‬

‫]שם מד ו[ ומי כמוני יקרא ויגידה ויערכה לי משומי עם עולם ואותיות אשר תבאנה יגידו למו ]שם שם ז[‪.‬‬ ‫ומי כמוני יקרא לבריאת שמים וארץ יחדיו ברגע אחד בקריאה אחת ככ']תוב[ אף ידי יסדה ארץ וימיני טפחה‬ ‫שמים קורא אני אליהם יעמ']דו[ יחדו ]שם מח יג[‪ .‬ויגידה ויערכה לי משמי עם עולם ]שם שם[‪ .‬עם עולם‪.‬‬ ‫הוא יש']ראל[ שיצרתי לי לספר תהילתי‪ .‬ואותיות ואשר תבואנה יגידו למו ]שם שם[‪ .‬איזו אומה רשאה‬ ‫ויכולה להגיד האותיות ואשר תבואנה לעתיד כישראל עמי שנתתי להם רשות לחקור ולדרוש פירושי טעמי‬

‫‪130‬‬

‫חידות תורתי ולהבין מעשיי באמת איך נברא העולם וכל אשר בו שעל כן כתבתי את תורתי בחידות סתומות‬ ‫וחתומות ועמוקות שלא תהא יכולה כלום אומה ולשון בעולם להבין מעשיי ובריאת העולם איך נברא‬ ‫מראשית כי אם ישראל עמי המיחדים אותי מעידים כי אני אל ועל זה הרשיתים וחיזקתים על פי ישעיהו‬ ‫הנביא ואמרתי להם אנוכי ה' ואין מבלעדי מושיע ]שם מג יא[ אנוכי הגדתי והושעתי והשמעתי ואין בכם זר‬ ‫ואתם עדיי נאם ה' ואני אל ]שם שם יב[ אנוכי הגדתי והשמעתי סודי תורתי לכם לבדכם ואין בכם זר‪ .‬ועל‬

‫‪135‬‬

‫זה אתם עדי ואני אל ואם תאמרו איך נוכל אנחנו בשר ודם להעיד על האלהים שהוא ראשון והוא אחרון כי‬ ‫דבר בני האדם החפיצים להעיד מעידים על דבר שנעשה בפניהם ודבר שלא נעשה בפניהם אינם יכולים‬

‫‪64‬‬ ‫‪11‬‬

autorizzata di predire i segni del futuro e gli eventi futuri, come Israele, il Mio popolo, al quale Io permisi di ricercare spiegazioni dei reconditi significati della Mia Torah, di aver vera comprensione delle Mie opere, come fu creato il mondo e tutto ciò che in esso si trova? Per queste ragioni, con profondi, significati inaccessibili e reconditi, Io ho reso la Mia Torah oscura, così che nessun’altra nazione o lingua del mondo fosse in grado di imparare le Mie opere, come la Creazione del mondo, come questo venne in essere94, ma non Israele, il Mio popolo, che proclama la Mia unicità e testimonia che io son Dio. Per questa ragione Io ho permesso e ho dato loro la capacità con la parola del profeta Isaia, dicendo loro: Io, [sì, Io]95 sono il Signore e fuori di Me non c’è salvatore (ibid. 43. 11), Io ho predetto e Io porto salvezza, mi sono fatto sentire, né c’era estraneo fra voi. Voi, sì, siete i miei testimoni – oracolo del Signore – che Io sono Dio (ibid. ibid. 12). Io ho predetto e annunciato i segreti della mia Torah a voi soltanto, senza estraneo tra di voi. Per questa ragione voi siete i miei testimoni e Io son Dio: Se voi chiedete, come possiamo noi [semplici] mortali, testimoniare che Dio è il primo e l’ultimo – dato che gli esseri umani che voglio testimoniare posso deporre [solo] riguardo ciò che ha luogo di fronte a loro, e non possono deporre di ciò di cui non possono esser testimoni? Per questa ragione Io vi ho dato la Mia Torah, così che possiate capire i suoi reconditi significati, l’inizio delle Mie opere, e possiate sapere, credere e capire che Io sono l’Uno che crea e produce ogni cosa, con il Mio potere e con la Mia conoscenza. Io non ho voluto dare la mia Torah alle nazioni del mondo, [dato che] non [volevo che loro] capissero i Miei segreti e l’inizio delle Mie opere, come è scritto: Si raccolgano tutte le genti insieme e i popoli si riuniscano: Chi fra essi può annunziare queste cose, farci udire le cose passate? Producano i propri testimoni e si giustifichino, altrimenti ascoltino e dicano: “E’ vero!” (ibid. ibid. 9). Chi fra essi può annunziare queste cose: queste cose sono la Torah che Mosè pose di fronte ai figli di Israele; farci udire le cose passate: queste sono l’inizio delle Mie opere. Se loro [le nazioni gentili] dicessero queste cose, vale a dire la Torah, e se facessero udire le cose passate, esse produrrebbero i propri testimoni per dar testimonianza della Mia divinità; che esse si giustifichino, proclamino e dicano: “E’ vero!”. Essi, però, non posso far così, 65

11

‫להעיד בו‪ .‬על זה נתתי לכם תורתי שתבינו טעמי חידותיה את ראשית מעשיי ותדעו ותאמינו ותבינו כי אני‬ ‫הוא הבורא והעושה הכל בכוחי ובתבונתי שלא חפצתי ליתן תורתי לאומות העולם שלא יבינו סודיי וראשית‬ ‫מעשיי ככ']תוב[ כל הגוים נקבצו יחדיו ויאספו לאמים מי בהם יגיד זאת וראשונות ישמיעונו יתנו עידיהם‬ ‫‪140‬‬

‫ויצדקו וישמעו ויאמרו אמת ]שם שם ט[‪ .‬מי בהם יגיד זאת‪ .‬וזאת התורה אשר שם משה לפני בני ישראל‬ ‫וראשונות ישמיעונו הם ראשית מעשיי אם יגידו זאת היא התורה וראש']ונות[ ישמי]עונו[ אז יתנו עידיהם‬ ‫להעיד אלהותי ויצדקו וישמיעו ויאמרו אמת אלא אינם יכולים שכל הגוים כאין נגדו כאפס ותוהו נחשבו לו‬ ‫]ישעיה מ יז[ ולכם ישראל אמרתי אתם עדי נאם ה' ועבדי אשר בחרתי ] שם מג י[ הוא גר צדק למען תדעו‬ ‫ותאמינו לי ותבינו כי אני הוא לפני לא נוצר אל ואחרי לא יהיה ]שם שם[‪ .‬ואם תאמרו כי יראים אנחנו‬

‫‪145‬‬

‫לחקור ולדרוש סודי ה' וראשית מעשיו אל תפחדו ואל תיראו ככ']תוב[ אל תפחדו ואל תרהו הלא מאז‬ ‫השמעתיך והגדתי ואתם עדי היש אלוה מבלעדי ואין צור בל ידעתי ]שם מד ח[‪ .‬הלא מאז כשנתתי לכם‬ ‫תורתי השמעתיך והגדתי שתבינו סודיי ותדרשו מעשיי איך בראתים מראשית ותהיו עדיי כי אין אלוה‬ ‫מבלעדי אשר יעשה כמעשיי וכגבורותיי שלא בראתי את העולם וכל אשר בו כי אם בשל ישר']אל[‬ ‫ככ']תוב[ כה אמר ה' נותן שמש לאור יומם חוקות ירח וכוכבים לאור לילה רוגע הים ויהמו גליו ה' צבאות‬

‫‪150‬‬

‫שמו‪ .‬אם ימושו החקים האלה מלפני נאם ה' גם זרע ישראל ישבתו מהיות גוי לפני כל הימים ]ירמיה לא לה‪-‬‬ ‫לו[‪ .‬כדי שישמרו ישר']אל[ בריתי ותורתי לפיכך בראתי את עולמי ככ']תוב[ כה אמר ה' אם לא בריתי יומם‬ ‫ולילה חקות שמים וארץ לא שמתי‪ .‬גם זרע יעקב ודוד עבדי אמאס מקחת מזרעו מושלים אל זרע אברהם‬

‫‪66‬‬ ‫‪12‬‬

dato che tutte le genti sono come niente per Lui, sono considerate da Lui nulla e zero (ibid. 40, 17), mentre a te, Israele, Io ho detto: I testimoni miei siete voi – oracolo del Signore – Mio servo, che mi son scelto (ibid. 43, 10), che è un proselita sincero96; affinché intendiate e crediate a Me, e comprendiate che sono Io. Prima di Me non fu fatto alcun dio, né dopo di Me ve ne sarà alcuno (ibid. ibid.). Se tu dici, “abbiamo timore di investigare e esplorare i segreti di Dio e l’inizio della Sua opera”, non aver paura, e non aver timore, dato che le Scritture dicono: non temete e non preoccupatevi: non te l’ho forse da tempo predetto e annunziato? Voi, dunque, i Miei testimoni: se ci sia un dio fuori di Me e una rocca che Io non conosco (ibid. 44, 8). Non te l’ho forse da tempo: quando vi ho dato la Mia Torah; predetto: così che poteste capire i Miei segreti ed esplorare le Mie opere – come Io all’inizio le ho poste in essere – così che voi poteste essere i Miei testimoni, che non c’è altro Dio all’infuori di Me, capace di compiere tali azioni e potenti opere come sono le Mie. Io non ho creato il mondo e tutto ciò che si trova in esso altro che per Israele, come è scritto: Così dice il Signore, che ha stabilito il sole per dare luce al giorno, che ha costituito la luna e le stelle per illuminare la notte, che solleva il mare e mugghiano i suoi flutti. Signore delle schiere è il Suo nome: se mai queste leggi vengono meno dinanzi a Me, oracolo del Signore, allora anche la schiatta d’Israele cesserà di essere un popolo dinanzi a Me per sempre (Ger. 31, 35-36). Perché Israele accettasse il Mio patto e la Mia Torah, Io ho creato il mondo, come è scritto: Così dice il Signore: Io non ho creato il giorno e la notte? Io non ho stabilito le leggi del cielo e della terra ebbene, allora rigetterò la discendenza di Giacobbe e di Davide Mio servo, sì da non prendere di mezzo ai suoi discendenti chi governi sulla progenie di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Poiché Io voglio cambiare la loro sorte e avere misericordia di loro (ibid. 33, 25-26). Se il Mio popolo non occupasse la propria mente con la Torah giorno e notte e non accettasse il patto, il mondo non sussisterebbe97. Io ripudierò la discendenza di Giacobbe e il Mio servo Davide, non trarrò dalla sua stirpe alcun governante per i discendenti di Abramo, Isacco e Israele. Ma Io so che essi avranno sempre le loro menti occupate con la Mia Torah e accetteranno sempre il Mio patto, e che Io cambierò la loro sorte e avrò misericordia di loro. 67

12

‫ישחק ויעקב כי אשיב את שבותם ורחמתים ]שם לג כה‪-‬כו[‪ .‬אם לא יהגו עמי בתורתי יומם ולילה ולא‬ ‫ישמרו בריתי לא יעמוד העולם ואמאס את זרע יעקב ודוד עבדי מקחת מזרעו מושל אל זרע אברהם יצ']חק[‬ ‫‪155‬‬

‫ויש']ראל[‪ .‬אבל יודע אני כי יהגו בתורתי וישמרו בריתי כל ימות עולם ואני אשיב את שבותם ורחמתים‪.‬‬ ‫ומכל אלה טעמים אנחנו מעוטי דעת ובינה לפי שחנננו האל]הים[ ומטעמי ספרי חכמי יש']ראל[ הקדמונים‬ ‫ז']כר[צ]דיקים[ לבר']כה[ ברשות בוראינו כבוטחים ברחמיו הרבים פותחים פיני]![ לפרש מעשה בראשית‬ ‫ביראת אלהינו יהי רצון מלפניך א']להים[ ארך אפים ומלא רחמים רבים שלא ניכשל לפניך לא בעולם הזה‬ ‫ולא בעולם הבא לא על אמרי פינו ולא לבינו וקיים לפי הכתוב ש']אומר?[ יהיו לרצון אמרי פי והגיון לבי‬

‫‪160‬‬

‫לפניך ה' צורי וגואלי ]תהלים יט טו[‪ .‬צורי בעולם הזה וגואלי בעו']לם[ הבא‪ .‬ה' שפתי תפתח ופי יגיד‬ ‫תהילתך ]שם נא יז[ תהילת ה' ידבר פי ויברך כל בשר שם קדשו לעולם ועד ]שם קמה כא[‪ .‬טוב אתה ומטיב‬ ‫למדני חוקיך ]שם קיט סח[‪ .‬בכל לבי דרשתיך אל תשגני ממצותיך ]שם שם י[‪ .‬בדרך עדותיך ששתי כעל כל‬ ‫הון ]שם שם יד[‪ .‬בלבי צפנתי אמרתך למען לא אחטא לך ]שם שם יא[‪ .‬ברוך אתה יהוה למדני חקיך ]שם‬ ‫שם יב[‪.‬‬

‫‪165‬‬

‫‪68‬‬ ‫‪13‬‬

Di tutti questi [divini] ragionamenti, noi abbiamo solo conoscenza e comprensione limitate, che Dio con grazia ci ha voluto concedere. Tuttavia, il nostro Creatore volendo, confidando nella Sua grande compassione, [noi siamo capaci, grazie] ai ragionamenti contenuti nei libri degli antichi saggi di Israele – sia benedetta la memoria dei giusti – di aprire le nostre bocche98 e spiegare l’opera della Creazione, con il nostro timor di Dio. Sia la Tua volontà, Dio Paziente e Misericordioso, che noi non abbiamo a inciampare di fronte a Te, sia in questo mondo che nel mondo a venire, sia nella parola che nel pensiero, ma lascia che sia come dice la Scrittura: Siano a Te grate le parole del mio labbro, il meditare del mio cuore al tuo cospetto, o Signore, mia rocca e mio redentore (Sal. 19, 15): mia rocca in questo mondo e mio redentore nel mondo a venire99; Signore, apri tu le mie labbra, perché la mia bocca annunzi la Tua lode (ibid. 51, 17); dica la mia bocca la lode del Signore e benedica ognuno il Suo santo nome, in eterno e per sempre (ibid. 145, 21); Tu sei buono e benefico: insegnami i Tuoi statuti (ibid. 119, 68); io Ti cerco con tutto il cuore: non mi far deviare dai Tuoi precetti (ibid. ibid. 10); gioisco nel seguire le Tue testimonianze come per tutti i tesori (ibid. ibid. 14); Custodisco nel cuore i Tuoi detti, per non peccare contro di Te (ibid. ibid. 11); Benedetto, sii Tu Signore: insegnami i tuoi statuti (ibid. ibid. 12).

69

13

‫]פירוש על 'נעשה אדם בצלמנו כדמותנו'‪ ,‬בראשית א' כו[‬ ‫סוד ה' ליריאיו ובריתו להודיעם ]תהלים כה יד[ כתוב מאין כמוך ה' גדול אתה וגדול שמך בגבורה ]ירמיה י‬ ‫ו[ וכתוב מי ימלל גבורות ה' ישמיע כל תהילתו ]תהילים קו ב[‪ .‬מי יכול להעלות אפילו במחשבה כלום דבר‬ ‫או מי הוא רשאי להרהר אפילו כהרף עין אחר האל הגדול הגבור והנורא להבין דמותו שאפילו החיות שתחת‬ ‫‪5‬‬

‫כסא הכבוד והשרפים אשר ממעל לו ומלאכי השרת ואראלים וכל צבא המרום אינם מבינים דמותו שנאמר‬ ‫ישת חשך סתרו סביבותיו סוכתו ]שם יח יב[ כלם נחשכים מלידע ומלהבין ומלהביט דמותו ועל זה מברכים‬ ‫ברוך כבוד יהוה ממקומו ]יחזקאל ג יב[ ואפילו הקדושים אשר בארץ והנביאים והחוזים שהיה מדבר עמהם‬ ‫לא הבינו ולא ראו דמותו כמו אשר הוא כי משה רבינו היה ראש לכל הנביאים והיה מדבר עמו פה אל פה‬ ‫כמו בקש מלפניו לראות דמות פניו ולא שמע לו ככתוב הראני נא את כבודך ]שמות לג יח[ והשיב לו לא‬

‫‪10‬‬

‫תוכל לראות את פני כי לא יראני האדם וחי ]שם שם כ[ ונאמר ויאמר הנה מקום אתי ונצבת על הצור והיה‬ ‫בעבור כבודי ושמתיך בנקרת הצור וסכתי כפי עליך עד עברי והסרותי את כפי וראית את אחרי ופני לא‬ ‫יראו ]שם שם כא‪-‬כג[ ועל זה צוה משה לישראל ונשמרתם מאד לנפשותיכם כי לא ראיתם כל תמונה ביום‬ ‫דבר ה' אליכם בחרב מתוך האש ]דברים ד טו[ כי ה' אלהיך אש אוכלה הוא אל קנה ]שם שם כד[‪ .‬מאלה‬ ‫הפסוקים אנו מבינים שלא בקש משה מה' כי אם לראות דמות פני אלהים כמו אשר הוא ולא נשמע תפילתו‬

‫)דבר( ‪║P‬במחשבת ‪║F‬מי יכול אפילו להעלות ‪)║GP‬ישמיע כל תהילתו( ‪FGMNP [3] F‬‬ ‫הגבור הנורא ‪║MN‬אחר הגדול האל ║או מי הוא ראשי רשאי להרהר ‪[4] P‬‬ ‫אין מבינים ‪║P‬צבא השמים ‪║F‬מלאכי ‪)║P‬לו( ‪[5] N‬‬ ‫מלידע ומלהבין דמותו ‪║N‬מלהבין ומלידע ולהביט ‪)║P‬סביבותיו סוכתו( ‪[6] FG‬‬ ‫שהיו מדברי' עמו ‪[7] M‬‬ ‫שהיה ראש ‪ ║M‬משה רבינו ע''ה ‪║FMP‬כמות שהוא ‪[8] MN‬‬ ‫והשיב לו יי ואמר לו ככ' ויאמר לא תוכל ‪║G‬וכמה בקש ‪[9] N‬‬ ‫)ונאמר( ‪) ║G‬ונצבת על הצור ( ‪║MNP‬ויאמר ייי הנה ‪)║P‬כי לא יראני האדם וחי(‪[10] FP‬‬ ‫)ושמתיך‪...‬ופני לא יראו( ‪[11] FMNP‬‬ ‫)ביום דבר ה' אליכם בחרב מתוך האש( ‪)║FMNP‬כי לא ראיתם כל תמונה( ‪║FN‬לישראל ואמר להם ‪)║M‬משה( ‪[12] P‬‬ ‫)הוא אל קנה( ‪[13] FP‬‬ ‫‪║P‬דמות פני ה' אלהים ‪║M‬דמות פניו ‪║F‬משה מאת ה' ‪║M‬משה רבינו ע''ה מהש''ם יתב' ‪ ║F‬כי לא בקש ‪║P‬אנחנו ‪[14] FP‬‬ ‫כמו שהוא ‪ ║MN‬כמו אשר הם‬

‫‪70‬‬ ‫‪14‬‬

[Commento a facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza (Genesi 1, 26)] Il segreto del Signore è per quelli che lo temono, a loro fa conoscere il Suo patto (Sal. 25, 14). È scritto: Nessuno Ti si può paragonare, o Signore, Tu sei grande (Ger. 10, 6); chi potrà dire le potenti opere del Signore, narrare tutte le Sue lodi (Sal. 106, 2). Chi è che può concepire nulla [di Lui], oppure è in grado di chiedere, anche per il tempo di un batter d’occhio, al grande, potente e terribile Dio, di percepire la Sua immagine [demuto], un’immagine che anche le creature viventi che stanno sotto il trono della Gloria, i Serafini che stan sopra di esso, gli Angeli del Servizio, gli Er’elim100 e tutta la schiera nell’alto non riescono a cogliere, come è scritto: Fece delle tenebre come un velo tutto intorno, ebbe per tenda oscurità di acque e fitte nubi (ibid. 18, 12). A tutti è proibito di sapere, capire e guardare la Sua immagine, e per questa ragione essi recitano la benedizione: Benedetta sia la gloria del Signore dal Suo luogo (Ez. 3, 12). Anche gli uomini santi che abitavano la terra, i profeti e i veggenti con cui Egli era solito parlare, non colsero o videro la Sua immagine così come essa è in realtà. Anche Mosè, nostro Maestro, che fu capo di tutti i profeti, e che era solito parlare faccia a faccia con Lui101, chiese di vedere la Sua faccia, ma Egli non soddisfece il suo desiderio, come è scritto: Fammi, Ti prego, vedere la Tua gloria (Es. 33, 18), e Dio gli rispose, dicendo: Poi disse: “Tu non puoi vedere la Mia faccia, perché l’uomo non Mi può vedere e restar vivo” (ibid. ibid. 20), ed Egli disse: Ecco un luogo vicino a Me. Tu starai in piedi in piedi sulla roccia e avverrà che, quando passerà la Mia gloria, Io ti metterò in una buca della roccia e ti coprirò con la Mia mano, finché Io sia passato. Poi ritirerò la Mia mano e vedrai la mia spalla, ma la Mia faccia non sarà vista (ibid. ibid. 21-23). Per questa ragione, Mosè comandò a Israele: State però molto attenti, perché non vedeste alcuna figura nel giorno in cui il Signore parlò a voi in Oreb di mezzo al fuoco (Deut. 4, 15), perché il Signore, tuo Dio, è fuoco divoratore (ibid. ibid. 24). Da questi versi noi capiamo che Mosè nostro Maestro – la pace sia su di lui – non chiese al Nome, sia Egli benedetto, nient’altro che di 71

15

‫‪15‬‬

‫בזה הדבר להעשות בקשתו וזה שאמר ישעיה הנביא בשנת מות המלך עזיה ואראה את ה' יושב על כסא רם‬ ‫ונשא ושוליו מלאים את ההיכל שרפים עומדים ממעל לו שש כנפים שש כנפים לאחד בשתים יכסה פניו‬ ‫ובשתים יכסה רגליו ובשתים יעופף‪ .‬וקרא זה אל זה ואמר קדוש קדוש קדוש ה' צבאות מלא כל הארץ כבודו‬ ‫]ישעיה ו א‪-‬ג[‪ .‬ואף על פי שאמר ואראה את ה' לא ראה דמות פניו אלא ראה את הכסא וכבוד ה' מעל הכסא‬ ‫אבל ראה את שוליו כשולי המעיל‪ .‬הנה למדנו כי משה ראה נצב את כבוד אחוריו וישעיה ראה בחזון את‬

‫‪20‬‬

‫כבודו יושב על כסא‪ .‬ומתוך ראיית הכסא והשרפים שהיו עומדים ממעל לו הבין כי הוא ה' אבל ראה את‬ ‫כבוד שוליו‪ .‬הוא הכבוד אשר תחתיו לרגליו‪ .‬ובעת שנראה למשה ולאהרון נדב ואביהוא ושבעים איש מזקני‬ ‫ישראל אף על פי שכתוב ויראו את אלהי ישראל ]שמות כד י[ לא ראו כי אם כבודו באות וסימן אבל ראו‬ ‫את כבודו שתחת רגליו ככתוב תחת רגליו כמעשה לבנת הספיר וכעצם השמים לטהר ]שם שם[‪ .‬ויחזקאל‬ ‫הנביא אף על פי שראה בחזיונו החיות והאופנים שעל ראשי החיות ודמות הכסא שעל הרקיע ההוא שעל‬

‫‪25‬‬

‫ראשי החיות כאשר פירש הכל בספרו לא נראה לו ה' בדמות האל כאשר הוא כי לא יראהו האדם וחי‪ .‬ולא‬ ‫רצה להראות לו אלא בדמות אדם בדמות שהוא נהוג ומנוסה לראות שלא יתבהל ויתפחד ממראה דמותו‬ ‫וימות בפתע פתאום‪ .‬ממשלים אנו בהבדלת אלף אלפי אלפים ורוב ריבי רבבות לאין מספר בין קודש לחול‬ ‫ובין הטהור לטמא ‪ .‬אדם אם יראה בריאה חיה או עוף או תנין או כל מראה דמות שלא היה נהוג ומנוסה‬ ‫לראות ורואהו פתאום מיד מתבהל ומתפחד ותקצר נפשו למות‪ .‬על אחת כמה וכמה הבדלות לראות את‬

‫)רם ‪)║P‬בשנת מות המלך עזיה( ‪║FMNP‬אשר אמר ‪║F‬בדבר הזה לעשות ‪║M‬לעשות ‪║PM‬ליעשות ‪) ║N‬הדבר( ‪[15] F‬‬ ‫ונשא ושוליו מלאים את ההיכל(‬ ‫)שש כנפים שש כנפים‪ ...‬ובשתים יעופף( ‪)║FMNP‬ושוליו מלאים את ההיכל( ‪[16] FMN‬‬ ‫)קדוש קדוש קדוש ה' צבאות מלא כל הארץ כבודו( ‪)║MN‬ואמר‪ ...‬מלא כל הארץ כבודו( ‪[17] FP‬‬ ‫‪║F‬מעל הכסא לא ראה אבל ראה ‪║N‬ואראה את ייי יושב על כסא לא ראה אבל ראה ‪)║P‬הכסא וכבוד‪ ...‬ראה את( ‪[18] M‬‬ ‫מעל הכסא ולא ראה אבל ראה‬ ‫)עומדים ממעל לו( ‪[20] N‬‬ ‫)איש( ‪║MNP‬ולאהרון ולנדב ואביהוא ולשביעם ‪║F‬ואהרון ‪║G‬תחת רגליו ‪║FP‬והוא הכבוד ‪[21] F‬‬ ‫)אבל ראו את כבודו( ‪║P‬לא ראו אלא כבודו ‪║MNP‬לא ראו כבודו ‪[22] F‬‬ ‫)וכעצם השמים לטהר( ‪[23] FMNP‬‬ ‫)ודמות הכסא‪ ...‬שעל ראשי החיות( ‪║FMNP‬החיות והאופנים והחיות ‪ ║G‬בחזיונו כמעשה לבנת הספיר ‪[24] N‬‬ ‫דמות האל ‪)║FMNP‬ה'( ‪)║N‬לו ה'( ‪[25] M‬‬ ‫ויפחד ‪║FM‬כדי שיתבהל ‪) ║F‬במות( שהוא ‪ ║P‬שהיה נהוג ‪)║G‬אלא( ‪[26] M‬‬ ‫וריבי רבבות ‪) ║MN‬אלפים( ‪║N‬אלפי אלפים ורבי רבבות ‪║FP‬ואתן לך משל בדבר הזה בהבדלת ‪║F‬וממשל אני ‪[27] P‬‬ ‫שלא נהוג ‪)║P‬מראה( ‪║N‬ועוף ‪ ║P‬בריאת חייה ‪║G‬אם יהיה יראה ‪)║M‬ובין הטהור לטמא( ‪[28] F‬‬ ‫ומיד שלא יתבהל ‪║M‬ומתבהל ‪║G‬לראותו ‪[29] NP‬‬

‫‪72‬‬ ‫‪15‬‬

vedere l’immagine del volto di Dio così come Egli è, ma la sua preghiera non fu ascoltata e il suo desiderio non fu soddisfatto. Per quanto riguarda il profeta Isaia, egli disse: L’anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto sopra un trono, alto ed elevato. I suoi lembi riempivano il tempio. Intorno a Lui stavano i Serafini, ognuno dei quali aveva sei ali: con due si velavano la faccia, con due si velavano i piedi, e con due volavano. E a gran voce scambievolmente dicevano: Santo, santo, santo è il Signore delle schiere: tutta la terra è piena della Sua gloria (Is. 6, 1-3); benché egli avesse detto io vidi il Signore, [in realtà] egli non vide l’immagine del volto del Signore, ma [solo] il trono e la gloria del Signore [seduto] sul trono, i margini inferiori, come il bordo di un mantello. Abbiamo così appreso che mentre stava [con Dio sul Monte Sinai]102, Mosè vide l’ipostasi della Sua schiena103, mentre Isaia nella sua visione vide la Sua gloria seduta sul trono. Grazie alla visione del trono e dei serafini che stavano su di esso, egli capì che questo era il Signore, anche se vide [solo] la gloria della Sua veste [inferiore], che è la gloria che sta sotto i Suoi piedi. Quando [la gloria] fu vista da Mosè, Aronne, Nadab, Abihu e i settanta anziani di Israele – benché sia scritto: E videro il Dio di Israele (Es. 24, 10) – essi videro la Sua gloria per mezzo di un segno e di un simbolo104, la gloria che sta sotto i Suoi piedi, come è scritto: Sotto i Suoi piedi c’era come un’opera di lastre di zaffiro, simile al cielo stesso in limpidezza (ibid. ibid.). E il profeta Ezechiele – benché nella sua visione avesse visto le creature viventi e gli Ofanim105 che stavano sulle loro teste, l’immagine del trono su quel firmamento che sta sopra le teste delle creature viventi, come egli spiegò nel suo libro106 - egli non vide il Signore nell’immagine di Dio, così come Egli è, dato che nessun uomo potrà vedere e rimanere in vita107. Egli non volle rivelare Se stesso se non sotto forma di uomo - un’immagine che l’uomo è abituato a vedere - così che questi non fosse spaventato e terrorizzato dalla visione della Sua immagine, e morisse all’improvviso. Ciò si può paragonare - con innumerevoli migliaia di migliaia e miriadi e miriadi di distinzioni tra il sacro e il profano, tra il pure e l’impuro108 - ad un uomo che vede una creatura – un animale, un volatile od un mostro marino [tannin] o qualsiasi altra immagine che egli non è abituato a 73

16

‫‪30‬‬

‫האור שאין לו שיעור וגדולה והכבוד שאין לו חקר ככתוב גדול ה' ומהולל מאוד ולגדולתו אין חקר ]תהלים‬ ‫קמה ג[‪ .‬על כן נראה לאדם הראשון ולקין ולהבל ולחנוך ולנח ולאברהם וליצחק וליעקב ולכל הנביאים‬ ‫ולכל החוזים בדמות אדם ולא עוד אלא אפילו הדבור שהיה מדבר עמהם בענוה ובדרך דבור של בני אדם‬ ‫שלא יתבהלו ויתפחדו מלפניו‪ .‬אדם וחוה כששמעו את קול ה' אלהים מתהלך בגן לרוח היום ]בראשית ג ח[‬ ‫נתבהלו ונתפחדו מאד ונתחבאו מלפניו כשראה כן אל ארך אפים ומלא רחמים רבים קרא אל האדם כדרך‬

‫‪35‬‬

‫בני אדם ויאמר לו איכה ]שם שם ט[ וכי לא היה יודע איפה הוא אלא כדי שלא יתבהל וימות מן הפחד‬ ‫פתאום ועל זה נתחזק האדם וענה לו ככתוב ויאמר את קולך שמעתי בגן ואירא כי עירם אנוכי ואחבא ]שם‬ ‫שם י[ ועוד אמר לו ארך אפים בענוה מי הגיד לך כי ערום אתה ]שם שם יא[ והוא היה יודע ומבין הכל‬ ‫מטרם אלא כדי שלא להבהילו‪ .‬ולקין אמר אי הבל אחיך ]שם ד ט[ ולנח דבר כאוהב וכריע הנותן עצה‬ ‫לאוהבו ואמר לו עשה לך תיבת עצי גפר ]שם ו יד[ וכמו כן לאברהם ליצחק וליעקב למשה ולאבותיונו בהר‬

‫‪40‬‬

‫סיני ולא נראה להם בכלום דמות כדי שלא יתעו ישראל ויאמרו כי כן דמותו ויעשו להם אלהים באותו הדמות‬ ‫להשתחוות לו ועל זה נראה להם פעם באש ופעם בענן ככתוב ויקרא אל משה ביום השביעי מתוך הענן וכתוב ומראה‬ ‫כבוד ה' כאש אכלת בראש ההר לעיני בני ישראל ]שמות כד טז‪-‬יז[ וכתוב ויבא משה בתוך הענן ]שם שם‬ ‫יח[ וכתוב וירד ה' בענן ]שם לד ה[ וכתוב וידבר ה' אליכם מתוך האש ]דברים ד יב[ וכתוב מן השמים‬

‫)ולגדולתו אין חקר( ‪║MNP‬שיעור וגודל]?[ ‪[30] G‬‬ ‫ונח ולשלושה אבות ולכל הנביאים ‪║F‬לקין ולהבל ‪ ║NP‬והבל ‪[31] G‬‬ ‫)של( ‪ ║MN‬אלא אף הדבור ‪║G‬והחוזים ‪[32] FN‬‬ ‫כשמעם ‪) ║M‬היום(║ )אלהים(║בעת ששמעו ‪)║F‬לרוח היום( ‪║G‬ונה אדם ║שלא יפחדו ולא יבהלו ‪║M‬כדי שלא ‪[33] P‬‬ ‫)רבים( ‪)║F‬אל( ‪║NP‬כשראה כי ארך אפים ‪║F‬מפניו ‪║G‬ויתבהלו ויפחדו מאוד ‪[34] M‬‬ ‫ולא כדי שלא ‪║F‬היה יודע הק'ב''ה איכה הוא ‪[35] M‬‬ ‫)כי עירם אנוכי ‪)║N‬ואירא כי עירם אנוכי ואחבא( ‪║FM‬אדם וענה לו ואמ' את קולך ‪║M‬אדם וענה לו את קולך ‪[36] FNP‬‬ ‫ואחבא(‬ ‫)היה( ‪║F‬אתה ומן העץ אשר צוית לכל]![ אכל ממנו אכלתה ‪║G‬וענה לו ארך אפים ‪[37] M‬‬ ‫וכן לקין ‪║M‬למטרם ‪)║F‬מטרם( ‪[38] P‬‬ ‫על הר סיני ‪║FMNP‬ולמשה ‪║M‬וכמו כן גם לאברהם יצחק ויעקב למשה ‪[39] G‬‬ ‫כי כן דמות אלהים וישתחוו לו ║שלא יחטו ‪║F‬שלא יטעו ║בשום דמות ‪║MP‬לא נראה אליהם ‪║P‬לא נראה בכלום ‪[40] G‬‬ ‫ויעשו להם דמות אלהים וישתחוו לו ‪║P‬ויעשה להם וישתחוו לו דמות אלהים ‪║N‬ויעשו להם כדמותו אלהים וישתחוו לו ‪║M‬‬ ‫)ביום השביעי( ‪║FGNP‬ככ' וישכן כבוד ה' על הר סיני ויקרא ‪ ║G‬פעם אחת באש ופעם אחת בענן ‪║F‬להשתחוות לו ‪[41] G‬‬ ‫)וכתוב ומראה כבוד ה' כאש אכלת ‪...‬ויבא משה בתוך הענן( ‪║FMNP‬‬ ‫ה' בענן וכתי' ויהי בשמעכם את הקול מתוך]?[ האש וגו' וכתי' מן השמים‪║M ...‬וידבר אליו ‪║NP‬בענן ויתיצב עמו שם ‪[43] G‬‬ ‫)וכתוב מן השמים‪ ...‬שמעת מתוך האש( ‪║F‬מתוך האש קול דברים אתם שמעים ותמונה אינכם ראים זולתי קול ‪║G‬‬

‫‪74‬‬ ‫‪16‬‬

vedere. Quando lo incontra all’improvviso, egli subito si allarma e si impaurisce tanto da voler morire. Quanto di più, sempre con le dovute distinzioni, se egli vede la luce che non ha né misura né dimensione, la gloria che non può essere sondata, come è scritto: Grande è il Signore e degno di somma lode, insondabile è la Sua grandezza (Sal. 145, 3)? Di conseguenza, Egli apparve ad Adamo e a Caino, Abele, Enoch, Noè, Abramo, Isacco e Giacobbe e a tutti i profeti e veggenti in immagine di uomo. Inoltre, anche quando Egli parlò loro, Egli lo fece in maniera umile, secondo l’uso umano, così che loro non rimanessero allarmati e impauriti in Sua presenza. Quando Adamo ed Eva udirono la voce del Signore Iddio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno (Gen. 3, 8), essi rimasero impauriti, allarmati, e si nascosero dal Suo cospetto. Quando Dio, misericordioso e pieno di compassione, vide ciò, Egli si rivolse ad Adamo secondo l’uso degli uomini e gli disse: Dove sei? (ibid. ibid. 9) – non perché Egli non sapesse dove fosse, ma, piuttosto, perché quelli non fosse allarmato e morisse all’improvviso per la paura. Per questa ragione Adamo si armò di coraggio e Gli rispose, come è scritto: Ho inteso la Tua voce nel giardino, ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto (ibid. ibid. 10). Il Misericordioso gli rispose con tono umile: Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? (ibid. ibid. 11), anche se in realtà Egli sapeva e capiva tutto in anticipo, ma [Egli disse ciò] per non allarmarlo. A Caino Egli disse: Dov’è tuo fratello Abele? (ibid. 4, 9), e a Noè Egli parlò come una persona che ama e un amico che dà consigli al suo amato, dicendogli: Fatti un’arca di legname resinoso (ibid. 6, 14), e così anche ad Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè e ai nostri padri sul Monte Sinai. Egli non apparve sotto alcuna sembianza, perché Israele non cadessee in errore e dicesse: “Questa è la Sua immagine”, per farsi poi un idolo fatto secondo quella immagine e piegarsi davanti ad essa. Per questa ragione, una volta apparve loro nel fuoco, un’altra volta in una nuvola, come è scritto: Il settimo giorno poi Egli chiamò Mosè di mezzo alla nube. Ora l’aspetto della gloria del Signore era come fuoco divorante sulla cima del monte agli occhi dei figli di Israele (Es. 24, 16-17), come è scritto: Mosè entrò in mezzo alla nube (ibid. 24, 18), ed è [anche] scritto: Il Signore scese nella nube (ibid. 34, 5), ed è scritto: Il Signore vi parlò di 75

16

‫השמיעך את קולו ליסרך ועל הארץ הראך את אשו הגדולה ודבריו שמעת מתוך האש ]שם שם לו[ וכתוב את‬ ‫‪45‬‬

‫הדברים האלה דבר ה' אל כל קהלכם בהר מתוך האש הענן והערפל ]שם ה יט[ וכתוב ותאמרו הן הראנו ה'‬ ‫אלהינו את כבודו ואת גדלו ואת קלו שמענו מתוך האש ]שם שם כא[ וכתוב ועתה למה נמות כי תאכלנו‬ ‫האש הגדולה הזאת ]שם שם כב[ וכתוב כי מי כל בשר אשר שמע קול אלהים חיים מדבר מתוך האש כמונו‬ ‫ויחי ]שם שם כג[ ולדניאל נראה עוד בחזון לילה בדמות אדם ככתוב חזה הוית עד די כרסון רמיו ועתיק‬ ‫יומין יתיב לבושה כתלג חור ושער ראשה כעמר נקא כרסיה שביבין די נור גלגלוהי נור דלק נהר די נור נגד‬

‫‪50‬‬

‫ונפק מן קדמוהי אלף אלפין ישמשונה ורבו רבון קדמוהי יקומון דינא יתב וספרין פתיחו ]דניאל ז ט‪-‬י[ מכל‬ ‫אלה הראיות ידענו באמת שאין בריה בעולם לא בשמים ולא בארץ שהיא יכולה אפילו להרהר בלבו על‬ ‫דמות האלהים ככתוב ואל מי תדמיון אל ומה דמות תערכו לו ]ישעיה מ יח[ וכתוב ואל מי תדמיוני ואשוה‬ ‫יאמר קדוש ]שם שם כה[ וכתוב למי תדמיוני ותשוו ותמשילני ונדמה ]שם מו ה[ והא כתוב בתורה נעשה‬ ‫אדם בצלמנו כדמותנו ]בראשית א כו[ וכתוב ויברא אלהים את האדם בצלמו בצלם‬

‫‪55‬‬

‫אלהים ברא אותו זכר ונקבה ברא אותם ]שם שם כז[ וכתוב זה ספר תולדות אדם ביום ברא אלהים אדם‬ ‫בדמות אלהים עשה אותו‪ .‬זכר ונקבה בראם ויברך אתם ויקרא את שמם אדם ביום הבראם ]שם ה א‪-‬ב[‬ ‫וכתוב וייצר ה' אלהים את האדם עפר מן האדמה ויפח באפיו נשמת חיים ויהי האדם לנפש חיה ]שם ב ז[‪.‬‬

‫)ועל הארץ ‪...‬מתוך האש כמונו ויחי( והרבה פסוקי בתורה מורי' על זה ‪)║M‬ועל הארץ הראך את אשו הגדולה( ‪[44] NP‬‬ ‫)וכתוב( ‪ ║P‬והערפל 'קול גדול ולא יסף ‪)║G‬אל כל קהלכם בהר מתוך האש הענן והערפל( ‪[45] FN‬‬ ‫)את כבודו‪...‬גדלו( ‪║N‬מתוך האש היום הזה ראינו כי ידבר אלהים את האדם וחי ‪)║G‬את כבודו‪...‬מתוך האש( ‪[46] F‬‬ ‫)כמונו ויחי( ‪)║N‬כי( ‪)║P‬האש הגדולה הזאת‪...‬כמונו ויחי( ‪[47] F‬‬ ‫)ויתיק‪...‬נור ‪║F‬כרסמן║ככתוב חזי ח]![ הוית ‪║P‬בחזיון כדמות אדם ‪)║M‬עוד( ‪║F‬ולדניאל איש חמודות נראה ‪[48] G‬‬ ‫חזה הוית ושער רישיה ‪║N‬דלק(‬ ‫נהר דינור )נגד‪ ...‬פתיחו( ‪)║F‬כרסיה‪ ...‬פתיחו( ‪║N‬נקי ‪[49] MN‬‬ ‫וריבוא]![ ריבבן ‪[50] M‬‬ ‫)אפילו( ‪║FM‬שתהיה יכולה ‪║M‬אנו יודעים ‪[51] MN‬‬ ‫‪)║F‬ואל מי תדמיון‪...‬תערכו לו וכתוב( ‪║P‬ככתוב ואל מי תדמיוני ואשוה וכתי' ואל מי תדמיון אל ומה דמות תערך לו ‪[52] M‬‬ ‫)תערכו לו(‬ ‫והא שכתוב║ותמשילני מדמה ‪║P‬ואשוה ‪║N‬ותמשילני ואדמה║אמר קדוש ‪║F‬והא הוא הכתי' בתורה ‪[53] M‬‬ ‫)זכר ונקבה ברא אותם( ‪)║MNP‬זכר ונקבה ברא‪...‬זכר ונקבה ברא אותם( ║וכדמותנו ‪[54] F‬‬ ‫)אלהים אדם‪...‬עשה אותו(║זה ספר בריתות תולדות ‪)║F‬ונקבה ברא אותם( ‪)║N‬זכר ונקבה ברא אותם( ‪[55] MP‬‬ ‫עשה אותו ‪ ║N‬זכר ונקבה בראם וכתי' זה ספר תולדות אדם וכתי' ויצר‪║M ...‬ברא אותו )זכר ונקבה‪ ...‬ביום הבראם( ‪[56] P‬‬ ‫)ויקרא את שמם‪...‬לנפש חיה( ‪║F‬וכתו'‬ ‫)ויהי האדם לנפש חיה( ‪)║P‬את האדם( ‪[57] M‬‬

‫‪76‬‬ ‫‪17‬‬

mezzo al fuoco (Deut. 4, 12), ed è scritto: Dal cielo ti fece ascoltare la Sua voce per ammonirti (ibid. ibid. 36), ed è scritto: Queste parole rivolse il Signore a tutta la vostra assemblea, dal monte, di mezzo al fuoco, alla nube e a dense nuvole (ibid. 5, 19), ed è [anche] scritto: E voi diceste: “Ecco, il Signore, nostro Dio, ci ha fatto vedere la Sua maestà e la Sua grandezza, e abbiamo ascoltato la Sua voce di mezzo al fuoco” (ibid. ibid. 21); ed è scritto: Perché dunque dovremo morire divorati da questo grande fuoco? (ibid. ibid. 22), ed è scritto: Se noi continuiamo ad ascoltare la voce del Signore, nostro Dio, morremo (ibid. ibid. 23). [Dio] apparve a Daniele in una visione notturna e con sembianze umane, come è scritto: Io guardavo fino a che furono collocati dei troni e l’Antico dei giorni si sedette. La Sua veste era candida come neve, i capelli del suo capo come lana pura. Fiamme di fuoco erano il Suo trono e le sue ruote un fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e sgorgava dinanzi a Lui, migliaia di migliaia Lo servivano e miriadi di miriadi stavano ritte di fronte a Lui. La corte sedette e i libri furono aperti (Dan. 7, 10-11). Da tutte queste prove noi sappiamo con certezza che non esiste creatura in questo mondo, sia in cielo che in terra, che possa contemplare l’immagine di Dio, come è scritto: A chi, dunque, paragonate Dio, che cosa di simile gli mettere a pari? (Is. 40, 18); ed è scritto: A chi, dunque, Mi paragonate, quasi che gli somigli? – dice il Santo (ibid. ibid. 25); ed è [anche] scritto: A chi Mi paragonate e mi uguagliate, con chi mi confrontate, quasi fossimo pari? (ibid. 46, 5). Però, nella Torah è scritto: Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza (Gen. 1, 26), ed è [anche] scritto: E Dio creò l’uomo a Sua immagine. A immagine di Dio lo creò. Maschio e femmina li creò (ibid. ibid. 27), questo è il libro della genealogia di Adamo. Nel giorno in cui Dio creò l’uomo, lo fece a somiglianza di Dio; li creò maschio e femmina, li benedisse e, quando furono creati, diede loro il nome di uomini (ibid. 5, 1-2), ed è anche scritto: Allora il Signore Iddio con la polvere del suolo modellò l’uomo, gli soffiò nelle narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente (ibid. 2, 7). Non si deve comprendere tutto ciò come se l’uomo sia [fatto] ad immagine dell’aspetto di Dio, dato che l’uomo, come dice il versetto, fu creato con la polvere del suolo. L’uomo fu creato maschio e femmina perché desse vita ai figli. Chi può dire che questa immagine 77

17

‫אין להבין כי האדם כדמות הכרת פני האלהים והוא כאשר כתוב עפר מן האדמה ]שם שם[ נוצר האדם זכר‬ ‫ונקבה נבראו להוליד בנים ומי יוכל לומר שזה הצלם והדמות כדמות אלהים הוא אלא אין פירוש טעם‬ ‫‪60‬‬

‫הכתוב כן כי האדם גולם הוא וגופו ככלי נקוב ועשה לו הבורא נקבים מבית ומחוץ כדי להחיותו עשה לו‬ ‫נקבי העינים ועפעפיהם שיביט ויראה בהם כשהם פקוחות וכאשר יעצים עפעפיו אינו רואה מאומה ועוד‬ ‫כאשר יחפוץ לנום ולישן יעצים עפעפיו שאם לא יעצימם אינו יכול לישן ולנום על אשר הוא רואה ומביט‬ ‫בעיניו‪ .‬עשה לו הבורא נקבי האזנים לשמוע וכאשר יאטמו איננו שומע‪ .‬ועשה לו שני נחירים של אף להריח‬ ‫בהם ולהתנשם בהם וכאשר יסתמו איננו מריח ואינו מתנשם בהם‪ .‬ועשה לו הפה להביא בו המאכל‬

‫‪65‬‬

‫והמשתה‪ .‬ועשה לו שנים ומתלעות לטחון בהם המאכל‪ .‬ועשה לו בית הבליעה והגרון והושט לבלוע המאכל‬ ‫והמשתה ‪ .‬ועשה לו הגרגרת להעלות ולהוריד רוח נשמת החיים מן הלב מתוך הריאה אל הנחירים ואל הפה‪.‬‬ ‫ועשה לו הלשון כדי ללוש את המאכל בתוך הפה ולבללו ולנהגו מצד אל צד בפה ולנהוג ולהבליע את‬ ‫המאכל ואת המשתה בגרון ובבית הבליעה ובושט‪ .‬ועוד עשה לו הלשון כדי לפרש הדיבור החושב בלב אל‬ ‫השפתים ומתחברת עם השפתים כשני שותפים וחברים להוציא את הדבור חוצה להשמיעו עם הקול היוצא‬

‫‪70‬‬

‫מתוך סמפוני הריאה ברוח נשמת החיים וכל מי שנחתכה לשונו או שפתיו לא יכון לדבר ולא לאכול ולא‬ ‫לבלוע כשאר בני אדם‪ .‬ועשה לו הלב להיות בית מכון לרוח החיים ואם ינוגע הלב ימות האדם‪ .‬עשה לו‬

‫שהרי ‪║M‬אך הוא כמו שכתו' ‪)║N‬והוא( כי]?[ כאשר כתוב מעפר האדמה ‪║G‬תשובה אין להבין כי האדם היה כדמות ‪[58] M‬‬ ‫חוה והאדם ‪)║N‬האדם(║כי עפר ‪║P‬מן העפר והאדמה ‪║F‬כתוב בו ויברא ה' אלהי' את האדם עפר מן האדמה ויצרת]?[ האדם‬ ‫כדמות אלהי' כמו שכתו' אינן כן כי האדם גולם‪║N ...‬ר''ו אלא ע''כ אין פי' ‪)║M‬אין( ‪)║F‬הוא( ‪║N‬כי זה הצלם ‪[59] F‬‬ ‫)טעם( ‪║FMNP‬‬ ‫נקבים נקבים ‪║P‬הבורא ית' ‪║M‬נקוב הוא ‪║MNP‬ככלי נבוב ‪║G‬וכל גופו ‪║P‬הכתובי' כן ‪[60] M‬‬ ‫כאשר יהיו פקוחות וכאשר יעצים עיניו אינו מלראות ‪║K‬כאשר הם פקוחות ‪ FKMNP║P‬בהם║שיבין ושיראה בהם ‪[61] M‬‬ ‫לא יראה מאומה ‪ ║M‬אך ינום ויישן שאם לא יעצמים‬ ‫כל זמן אשר הוא רואה ‪)║K‬הוא( ‪║P‬שאם לא יעצים ‪║FN‬שאם לא יעצים עיניו ‪[62] M‬‬ ‫לשמוע בהם וכאשר יסתמו אינו שומע‪ .‬עשה ‪)║K‬הבורא( ‪)║M‬לו( ‪[63] FNP‬‬ ‫להביא אליו ║אינו יכול להריח ולהתנשם ‪[64] K‬‬ ‫עשה לו בית הבליעה ║)בהם( ‪)║K‬בית( ‪║N‬המאכל והמשקה ‪[65] F‬‬ ‫המאכל והמשקה ‪[66] F‬‬ ‫מצד אל צד הפה ולנהוגו ולהבליעו ‪)║K‬בפה( ‪║M‬ללוש את המאכל ואת המשתה בגרון ‪)║N‬כדי( ‪║F‬עשה ‪[67] KNP‬‬ ‫ולנהוג להבליע ‪║N‬ולנהוג וגם ולהבליע ‪║M‬‬ ‫)אל השפתים( ‪║P‬החושב הלב ‪║K‬המאכל המשקה ‪[68] F‬‬ ‫אל הקול ‪)║N‬ומתחברת עם השפתים( ‪[69] MN‬‬ ‫או לאכול או לבלוע ‪║N‬לא יוכל לדבר או לבלוע║לשונו ושפתיו ‪║M‬שנחתכת לשונו אף שפתיו ‪║FP‬מנין]?[ סמפוני ‪[70] F‬‬ ‫יכנו הדבר ולא יוכל לאכול ולבלוע ‪║F‬‬ ‫)האדם( ‪║K‬בית נכון ‪║MN‬עשה ‪[71] KMN‬‬

‫‪78‬‬ ‫‪18‬‬

e somiglianza siano a somiglianza di Dio? Questo verso, invece, dovrebbe essere interpretato nella maniera seguente: l’uomo non è che un cadavere [golem]109 senza vita, il cui corpo è come uno strumento perforato in cui il Creatore ha fatto degli orifizi interni ed esterni per farlo sussistere110. Gli ha fatto gli orifizi111 degli occhi con le palpebre, così che egli possa guardare attraverso di essi, vedere quando [gli occhi] sono aperti e non veder nulla quando son chiusi. Inoltre, quando desidera dormire e riposare, egli chiude le palpebre, dato che non è capace di dormire e riposare se osserva e guarda con i suoi occhi. Il Creatore gli fece [anche] gli orifizi delle orecchie con cui sentire. Se vengono otturati, non sente più. Gli ha fatto le due narici del naso con cui annusare e respirare; e quando vengono chiuse, non può più annusare né respirare. Gli ha fatto la bocca in cui porre il cibo e la bevanda. Gli ha fatto i denti e le mascelle con cui triturare il cibo. Gli ha fatto la faringe, la gola e l’esofago con cui digerire il cibo e le bevande. Gli ha fatto la trachea con cui prendere lo spirito dell’alito di vita [ruah nishmat hayyim]112 su e giù dal cuore attraverso i polmoni, le narici e la bocca. Gli ha fatto la lingua con cui impastare il cibo nella bocca, mescolarlo e muoverlo da un lato all’altro all’interno della bocca, per condurre il cibo e la bevanda giù nella gola, la faringe e l’esofago, così che venga inghiottito. Un’altra ragione per cui gli ha fatto la lingua è perché [l’uomo] possa articolare i propri pensieri in parole [e portarle] alle labbra, con cui la lingua collabora come se fossero due compagni e amici [che condividono l’incarico di] dare espressione e voce al discorso, con la voce che esce dai tubi bronchiali per mezzo dell’alito di vita. Chiunque abbia la lingua o le labbra mozzate non è capace a parlare, mangiare e deglutire come tutti gli altri. Gli ha fatto il cuore perché sia il luogo dove si trova l’alito di vita [ruah hayyim]. Se il cuore viene ferito, l’uomo muore. Gli ha fatto gli intestini superiori, vale a dire lo stomaco, per ricevere e trasformare il cibo e la bevanda, grazie a cui si nutre tutto il corpo e lo si tiene in vita. Gli ha fatto il fegato nel lato destro [del corpo], alla cui base stanno la bile rossa e il sangue113, per scaldare gli intestini superiori e, per mezzo del fegato e della bile rossa, trasformare il cibo e la bevanda all’interno degli intestini superiori. Gli ha fatto gli intestini per ricevere i sedi79

19

‫הקרב העליון הוא סטומכוס לקבל המאכל והמשתה להתבשל בתוכו ולכלכל מטעם המאכל והמשתה כל‬ ‫הגוף להחיותו‪ .‬עשה לו הכבד בצד ימין עם המרה האדומה והדם במקורות הכבד לחמם את הקרב העליון‬ ‫ומחום הכבד והמרה והדם מתבשל המאכל והמשתה בתוך הקרב העליון‪ .‬עשה לו את המעים לקבל את שמר‬ ‫‪75‬‬

‫המאכל והמשתה להוליכו בבטן התחתון עם הטחור ועם השלפוחית הוא נבל מקות השתן מי רגלים להוציאו‬ ‫חוץ כדרך האדם‪ .‬עשה לו שתי הכליות ימין ושמאל לחמם את הבטן התחתון בחומם לחיותו לחזקו ולהוציא‬ ‫את הצואה ואת השתן חוץ לגוף‪ .‬עשה לו הטחול בצד השמאל עם המרה השחורה לקרר בקרתם את הקרבים‬ ‫והמעים והבטן שלא יבשו ויחרבו המאכל והמשתה מפני חום ריתוח הקרבים המתחממים ונרתחים מחום‬ ‫הדם והכבד והמרה האדומה‪ .‬עשה לו הטחור הוא מעי השרשור הנדבק בחור התחתון להוציא הגלל והדומן‬

‫‪80‬‬

‫והצואה והרוח של עיטוש שלו הנולד מן הקרבים ומן המעים‪ .‬ועשה לו את הערוה לזכר ולנקבה כדי להשתמש‬ ‫במשגל להזריע ולהוליד‪ .‬עשה לו עצמות להיות הגוף חזק שם בשר על העצמות לחמם קרתם של עצמות‪.‬‬ ‫עשה לו גידי הדם הם הוורידים להשקות כל הגוף בהם‪ .‬עשה לו מיתרים לחזק את דבק העצמות והאברים‪.‬‬ ‫עשה לו האברים וקשרים ודבוקים וחוליות של שדרה וקשרי הדבקים של עצמות של ידים ושל רגלים ושל‬ ‫אצבעות ושל זרועים ושל ירכים ושל ברכים ושל שוקים ושל קרסולים ושל כפות הרגלים והידים ושל‬

‫‪85‬‬

‫צואר ושל שכמי הכתפים כדי שיכול האדם להפשט ולהכפל ולהכפה ולהזקף לעמוד ולישב לכרוע‬ ‫ולהשתחוות ולסוב ראשו פה ופה‪ .‬קרם לו העור מלמעלה לבשר ולעצמות ולגידים ולמיתרים כדי לכסות את‬

‫ולכלכל ║המאכל והמשקה ‪║F‬להשתשל בתוכו ‪║MN‬סוטומכוס ‪║N‬הואסטורמכוס ‪║M‬אסטומכוס ‪║K‬אטומכוס ‪[72] P‬‬ ‫לקבל המאכל והמשתה לכלכל הגוף להחיותו ‪║P‬מכוח‬ ‫)האדומה( ‪[73] P‬‬ ‫שמר המאכל ‪║F‬כדי לקבל ‪║M‬והמרר]![ העליון האדומה והדם ‪)║N‬והדם( ‪║F‬הכבד והמרה האדומה ‪[74] FM‬‬ ‫נוכל מקוות ‪) ║F‬נבל( ‪║KN‬ועם השלפוחית הוא וכל מקורות ‪║M‬השתן הוא מי רגלים ‪║P‬עם הטבור ‪[75] M‬‬ ‫וגם ולהוציא║לחום לחיותו ‪║M‬לבחומם לחיותו ‪)║K‬לו( ‪[76] FP‬‬ ‫בקרירותם║את הטחול║חוצה ‪[77] P‬‬ ‫שלא יחרבו המאכל ‪[78] K‬‬ ‫)לו( ‪║P‬מן הקרבים והמעי' ‪║M‬מרוח של עיטוש ‪║K‬וגם הצואה ‪[80] M‬‬ ‫כדי לחמם קרירתן של עצמות ‪║M‬חזק ובריא ‪║F‬להיות בנין הגוף ‪)║M‬חזק( ‪ ║P‬ולהזריע ‪[81] F‬‬ ‫כדי לחזק את דבק העצמות האברים ‪║M‬דבקי העצמות ‪║K‬כל הגוף מהם ‪║P‬וורידים ‪[82] FMN‬‬ ‫צואר שלעצמות ידי' ורגלי' ואצבעות וזרועים וברכי שוקים וקרסולי' וכפות הרגלי' ‪║M‬ושל ידים ‪ ║F‬נקשרים ‪[83] MNP‬‬ ‫ושלרגלים‪ .‬עשה לו פרקים של אצבעות ‪║K‬‬ ‫הרגלים ושלידים ‪[84] F‬‬ ‫להכפיל ולפשט ולהכפף ולהזקף║ושלשכמי הידים ושלכתפים ‪║K‬להפשט ולהכפל ולכוף ולהזקף ‪[85] MN‬‬ ‫‪ FGMNP‬לכסות║והעצמות והגידים והמיתרים ‪║F‬מהבשר ‪║MN‬עור מעל הבשר ‪║F‬מן הבשר ‪[86] P‬‬

‫‪80‬‬ ‫‪19‬‬

degli intestini superiori. Gli ha fatto gli intestini per ricevere i sedimenti del cibo e della bevanda e per passarli giù allo stomaco inferiore attraverso il colon e la vescica la quale è il sacco in cui si raccolgono le urine, così da espellerle come è normale fare. Gli ha fatto i due reni, il destro e il sinistro, per riscaldare con il loro calore lo stomaco inferiore, stimolando e rafforzandolo, così da espellere gli escrementi e l’urina dal corpo. Gli ha fatto la milza nel lato sinistro [del corpo], insieme alla bile nera, così da raffreddare con il loro freddo le viscere, gli intestini e lo stomaco, perché non si disidratino e non scaldino114 il cibo e la bevanda con il bollore delle viscere, che ricavano dal calore del sangue, il fegato e la bile rossa. Gli ha fatto il colon, l’intestino “tenue”, il quale è unito all’orifizio inferiore per espellere le feci, lo sterco, l’escremento e l’aria115 prodotta dalle sue viscere e dai suoi intestini. Gli ha fatto l’organo sessuale, maschile e femminile, per aver rapporti sessuali, per inseminare e generare. Gli ha fatto le ossa per rendere il corpo forte, e gli ha posto la pelle sulle ossa per scaldare il freddo delle ossa. Gli ha fatto i dotti sanguigni, che sono le vene, attraverso cui il corpo intero è irrigato. Gli ha fatto i tendini per porre un forte legame tra le ossa e gli arti. Gli ha fatto gli arti, le giunture e i loro punti di articolazione, le vertebre della spina dorsale, le articolazioni ossee delle mani, dei piedi, delle dita, delle braccia, delle cosce, delle ginocchia, delle gambe, delle piante dei piedi, dei palmi delle mani, del collo e delle spalle, perché l’uomo sia in grado di stendersi, di piegarsi in due, di accovacciarsi, di alzarsi, di stare in piedi e sedersi, di inginocchiarsi, di piegarsi per terra, di girare la testa da una parte e dall’altra. Egli116 gli stese la pelle sopra la carne, le ossa, i tendini e i dotti vascolari, così da coprirne tutto il corpo, tenerlo caldo e far sì che non si raffreddi. Gli ha fatto il cranio per tenere in vita la testa e il cervello, creò una membrana mucosa attorno al cervello della testa, così che il cervello e gli occhi non si asciughino a causa del calore del cervello e il calore delle viscere che sale dal basso verso la testa. Gli ha fatto le mani con cui toccare, afferrare, prendere, agguantare e compiere un lavoro, così da sostentarlo. Gli ha fatto le gambe su cui il corpo sta eretto e con cui si muove avanti e indietro e ovunque egli desideri andare. Gli ha fatto i capelli della testa per mantenergli la testa calda e perché non 81

19

‫כל הגוף להיות חם מלהתקרר‪ .‬עשה לו גולגלת הראש והמוח בתוכה כדי שיחמם ביובש חומו את הראש ואת‬ ‫העינים לחיותם‪ .‬ברא את הליחה מסבב למוח הראש שלא יתיבש המוח והעינים מחום המוח ומחום הקרבים‬ ‫העולה מלמטה למעלה אל הראש‪ .‬עשה לו ידים למשמש ולתפוש ולאחוז ולחזק ולעשות מלאכה כדי לחיות‬ ‫‪90‬‬

‫האדם‪ .‬עשה לו רגלים להעמיד עליהם הגוף ולהוליך ולהביא את הגוף בכל מקום שיחפוץ‪ .‬עשה לו שערות‬ ‫הראש לחמם את הראש שלא יתקרר על אשר אין לו בשר בין העור ובין העצם שלגולגולת הראש‪ .‬עשה לו‬ ‫שערות הזקן מפני תאר הדרת פניו ולהראות הכרת פניו מובדלת מן הנשים‪ .‬עשה לו הצפרנים על יופי יפעתו‬ ‫כדי להיות מובדל מכל בריה וכדי להתגרד בהם‪ .‬עשה לו לזכר ביצי המבושים כדי להתחמם הזרע בתוכם‬ ‫ולהזיב את הזרע בגיד הערוה לזרוק אותו החוצה‪ .‬עשה לו הדדים הן השדים לנקבה כדי להזיב בהם את‬

‫‪95‬‬

‫החלב להניק את החלב לילדים ‪.‬עשה לנקבה רחם כדי להדגר ולהזרה בתוכה הזרע ולהברא בתוכה הילד‪.‬‬ ‫עשה לזכר ולנקבה טבור כדי לקבל הילד מן הטבור מחיה מטעם המוח והדם בעודנו בתוך הרחם עד צאתו‬ ‫לאור העולם כי לא יוכל הילד לקבל מזון מחיה מן הפה על שהוא סתום עד צאתו לאור העולם בדבר‬ ‫הבורא‪ .‬כל זה הבנין צריך בגוף האדם והבהמה והחיה והעוף והרמש והשרץ כי מותר האדם מן הבהמה אין‬ ‫]קהלת ג יט[ אלא זה המותר יש לאדם מן הבהמה הדעת והבינה והדבור‪ .‬ואם יחסר הגוף דבר אחד מכל בנין‬

‫)ואת ‪) ║G‬בתוכה כדי‪ ...‬את הראש ואת העינים( ‪ ║FMNP‬גלל הראש ‪ )║P‬חם מלהתקרר‪ .‬עשה לו גולגלת הראש( ‪[87] G‬‬ ‫העינים לחיותם(‬ ‫)שלא יתיבש המוח והעינים( ‪║G‬כדי לחיותם ‪║P‬כדי שלא יתיבש║)הראש(║לסבב ‪║F‬מסבבת למוח ‪[88] M‬‬ ‫)ולחזק ║ למשש ולתפוש ‪ ║G‬את הראש ‪║N‬מלמעלה למטה ‪ ║M‬ממטה למעלה ‪)║F‬למעלה על הראש‪ .‬עשה( ‪[89] G‬‬ ‫להחיות בהם האדם ‪║M‬ולעשות מלאכה כדי(‬ ‫‪ ║G‬להעמיד הגוף עליהם‪║N‬להעמיד הגוף עליו ולהביא את כל הגוף ‪ ║M‬את הגוף ‪║P‬עלי)הם הגוף ולהוליך ולהביא( ‪[90] G‬‬ ‫בכל )מקום שיחפוץ‪ ...‬לחמם את(‬ ‫על אשר לו ‪)║P‬אין( ‪║N‬שלא ית)קרר על אשר‪ ...‬שלגולגולת הראש( ‪║G‬לחמם הראש ‪║N‬לחמם אתו שלא יתקרר ‪[91] P‬‬ ‫ובין הגלגולת של ראש ‪║FMNP‬אין לו‬ ‫)הנשים‪║G .‬מן הנשים מובדלת ‪║MNP‬עשה לו הדרת הזקן ‪)║N‬שערות( ‪)║P‬שערות הזקן מפני תאר הדרת פניו( ‪[92] G‬‬ ‫צפרנים ‪║F‬עשה לו הצפרנים על(‬ ‫כדי לה)תחמם הזרע בתוכם ‪║G‬ביצים מאושים]![ ‪)║M‬מכל בריה וכדי להתגרד בהם‪ .‬עשה לו( ‪║G‬להיות נבדל ‪[93] F‬‬ ‫ולהזיב את הזרע(‬ ‫עשה לו את הדדים ‪║MP‬בגיד הערוה לזרוע ‪)║FMNP‬עשה לו הדדים הן השדים( ‪[94] G‬‬ ‫להדגר ולהזרות ‪║MN‬ולהניק את הילדים ‪║M‬להניק לילדים ‪║F‬ולהניק ‪)║P‬את החלב לילדים‪ .‬עשה לנקבה( ‪[95] G‬‬ ‫להביא בתוכה ‪)║P‬ולהברא בתוכה הילד‪ .‬עשה( ‪║G‬ולהבראות בתוכה הילד ‪║N‬ולהבראות בתוכה הולד ‪║M‬‬ ‫)מחיה מטעם( ‪[96] G‬‬ ‫עד צאתו ‪║FMN‬מזון המחיה ‪║M‬העולם )כי לא יוכל‪ ...‬עד צאתו לאור העולם( ‪)║P‬העולם כי לא( ‪ ║G‬לאויר העולם ‪[97] F‬‬ ‫לאויר העולם‬ ‫מן הבהמה )אין‪ ...‬לאדם מן הבהמה( ‪) ║N‬בגוף( ‪[98] FMNP‬‬ ‫יש לו לאדם ‪║FM‬אין כי הכל הבל ‪[99] P‬‬

‫‪82‬‬ ‫‪20‬‬

si raffreddi a causa della mancanza di carne tra la pelle e l’osso del cranio. Gli ha fatto i peli della barba come ornamento della faccia, e per distinguere il suo aspetto da quello delle donne117. Gli ha fatto le unghie per la bellezza del suo aspetto, così da distinguerlo dalla altre creature e perché con esse si gratti. Ha fatto all’uomo i testicoli perché dentro di essi si scaldi il seme, per secernerlo ed eiacularlo poi attraverso il pene. Gli ha fatto le mammelle, che nella donna sono il seno, da cui viene secrèto il latte per allattare i bambini. Egli ha fatto alla donna un ventre per riscaldare un uovo in cui è posto il seme, [un ventre] in cui il bambino viene creato. Sia per il maschio che per la femmina, Egli ha fatto un ombelico, da cui il feto trae sostentamento, grazie al cervello e al sangue mentre si trova ancora nella pancia e fino al momento in cui viene alla luce del mondo, dato che il feto non può trarre il cibo con cui sostenersi attraverso la bocca, che rimane chiusa fino a che [il bambino] non giunge all’aria del mondo per voler del Creatore. L’intera costruzione [del corpo] è necessaria sia per l’uomo che per l’animale, tutte le creature – [anche] i volatili, i rettili e gli insetti – dato che nessuna priorità ha l’uomo sulla bestia (Eccl. 3, 19), con le seguenti eccezioni: la conoscenza, l’intelligenza e la parola. Se il corpo viene a mancare anche di un singolo elemento di tutto il complesso degli arti, delle viscere, degli intestini, del cervello e degli orifizi di cui si è fatta sopra menzione, esso non può vivere, dato che non può contenere l’alito di vita [nishmat ruah hayyim] che il Creatore ha infuso in esso. Fino a che il corpo si trova in buona salute e solida tempra, l’alito di vita risiede dentro di esso per voler del Creatore. Tuttavia, se la tempra non è buona e solida, se il corpo manca di una sola delle parti in cui risiede l’alito di vita, oppure se una delle sue parti è afflitta da una malattia seria e dolorosa che altera la tempra originale, allora l’alito di vita subisce una forte sofferenza, non riuscendo a mantenere la propria sede all’interno del corpo come quando il corpo fu creato. A causa di tale sofferenza, quindi, l’alito [ruah] esce dal corpo – ora un cadavere [golem] senza vita – e ritorna a Dio che lo aveva dato, mentre il corpo rimane freddo e morto, secco e raggrinzito, come un idolo fatto di fanfango e mota; imputridisce e si decompone, diventando vermi, larve e terra, come è scritto: E la polvere torni alla terra (Eccl. 12, 7). 83

21

‫‪100‬‬

‫האברים והקרבים והמעים והמוחים והנקבים שכתבנו למעלה לא יכון הגוף לחיות כי לא יוכל הכיל בתוכו‬ ‫את נשמת רוח החיים שנפח בו בוראו שכל עת וזמן שהגוף שלם ובריא בבריאותו תהיה רוח החיים בתוכו‬ ‫בגזרת הבורא ואם איננו שלם ובריא בבריאותו ויחסר ממנו מאומה מאותם האברים אשר שם מכון נשמת‬ ‫רוח החיים או אם יחלה אחד מהם בחלי כבד ומכאוב קשה ומפני החלי והמכאוב ישתנה אותו האבר‬ ‫מבריאתו אז יצר רוח החיים בצרה גדולה כי לא יוכל להיות במכונותיו כמטרם כמתחלת בריאת הגוף‪ .‬אז‬

‫‪105‬‬

‫תצא הרוח מרוב המצוקה מן הגוף הוא הגולם ותשוב אל האלהים אשר נתנה והגולם נשאר קר ומת ויבש‬ ‫ונצפד כאליל העשוי מטיט והחומר ויבאש וירקב להעשות רמה ותולעה ועפר וכתוב וישב העפר על הארץ‬ ‫כשהיה ]קהלת יב ז[‪ .‬מזה נדע שכל כח הגולם והדמות והשמיעה והראיה והריח והלעיטה והדיבור והקול‬ ‫והמישוש והמעשה וההילוך והנענוע של איברים והתאוה של כל דבר והמחשבה והדעת והבינה מנשמת רוח‬ ‫החיים שנפח באפיו היוצר והבורא הן שכן צוה יוצר הכל לרוח הנשמה בשעת נפיחתו כל זמן שהיא בתוך‬

‫‪110‬‬

‫הגוף במכונותיו עד עת בא קצו לחיות הגוף ולחממו ולקררו וליבשו וללחלחו ולהבינו ולהשכילו ולהודיעו‬ ‫הטוב והרע לעשות כל צרכי הגוף על ידי הכלים והאברים והסמפונות של גוף שיצר הבורא להיות מכונותיו‬ ‫של רוח לכלכל את הגוף והבשר והעצמות והמוחים והקרבים והמעים והאברים וארבעת היסודים והם דם‬ ‫וליחה ומרה אדומה ומרה שחורה‪ .‬ועוד צוה לרוח הנשמה ולגוף שלא יכונו זה מבלעדי זה כדי שלא‬

‫להכיל בתוכו║לחיות בו ‪║M‬שכתבנו לעיל ‪[100] P‬‬ ‫)תהיה רוח החיים‪ ...‬שלם ‪║FM‬שכל עת זמן]?[ שהגוף )שלם ובריא בבריאותו תהיה רוח( ‪║G‬שנפח הק'ב''ה בו ‪[101] P‬‬ ‫)בתוכו( ‪║N‬ובריא בבריאותו(‬ ‫א)שר שם מכון(║)ויחסר( ‪)║G‬מאומה( ‪)║N‬ואם איננו שלם( ‪)║G‬ובריא( ‪[102] N‬‬ ‫)ומכאוב קשה ו(מפני║)רוח החיים( ‪[103] G‬‬ ‫)כמתחלת ‪)║G‬כמטרם( ‪║FM‬במכונותיו כמטדר]![║צרה גדולה ‪║P‬ברוח החיים ‪)║FMN‬אז יצר רוח החיים( ‪[104] G‬‬ ‫וכמתחלת בבריאת ‪║M‬במתחלת ‪║P‬בריאת הגוף(‬ ‫קר מויבש ‪ ║M‬קר ומתיבש ונצפד ‪║P‬ותשו)ב אל האלהים אשר נ(תנה ‪║G‬והרוח תשוב ║תצא ממנו מרוב המצוקה ‪[105] M‬‬ ‫קר מת ויבש ‪║FN‬ונצפד‬ ‫)רמה ‪║G‬אל הארץ ‪║MNP‬מן הטיט ‪║FN‬הע)שוי מטיט והחומר ויבאש( ‪║G‬כאליל הגוף מן הטיט וחומר וייבש ‪[106] M‬‬ ‫וכת)וב וישב העפר על הארץ כשהיה‪ .‬מזה נדע ש(כל ║ותו(לעה‬ ‫)והראיה והריח והלעיטה והדיבור( ‪)║G‬והשמיעה( ‪[107] FMNP‬‬ ‫והבינה הם ‪)║M‬של איברים‪ ...‬והמחשבה והדעת( ‪║F‬ותאות כל דבר ‪║M‬וההי)לוך והנענוע של איברים( ‪[108] G‬‬ ‫)מנשמת רוח החיים שנפח( ‪║G‬מנשמת‬ ‫כל זמן שהוא בגוף ‪ ║P‬בשעה ‪)║F‬יוצר הכל לרוח הנשמה בשעת( ‪║G‬שנפח בו ‪[109] FMNP‬‬ ‫)ולהבינו ולהשכילו( ‪║G‬ולחלחו ‪║MN‬הגוף ולרממו ולקררו ‪)║F‬עד עת בא ק(צו ‪[110] G‬‬ ‫מכונותיו שלשה]![ לכלכל ‪║P‬הבורא יתעל' ‪║N‬הבורא ית' ‪)║M‬הכלים וה(אברים ‪║G‬על ידי הגוף והאברים ‪[111] N‬‬ ‫הם דם ‪║G‬שהם דם ‪║M‬וארבע היסודות ‪)║FMNP‬לכלכל( ‪[112] G‬‬ ‫והגוף ‪║FMNP‬לרוח החיים והנשמה║ומרה אדומה ומרה שחורה ‪[113] F‬‬

‫‪84‬‬ ‫‪21‬‬

go e mota; imputridisce e si decompone, diventando vermi, larve e terra, come è scritto: E la polvere torni alla terra (Eccl. 12, 7). Da ciò noi sappiamo che il potere del corpo [golem], la sua forma, la sua capacità di sentire, vedere, annusare, deglutire, parlare, produrre un suono, toccare, agire, camminare, muovere le proprie membra, desiderare qualsiasi cosa, pensare, sapere e capire, tutti dipendono dall’alito di vita [nishmat ruah ha-hayyim] che il Fattore e Creatore infuse in esso. Così Egli, il Creatore di tutto, ordinò all’alito [ruah ha-neshamah], nel momento in cui questo veniva infuso, che per tutto il tempo in cui questo sarebbe rimasto dentro il corpo fino alla fine designata, questi avrebbe dovuto dar vita al corpo, scaldarlo e raffreddarlo, asciugarlo e idratarlo, renderlo capace di comprendere, istruirlo e informarlo riguardo al bene e al male, di occuparsi di tutti i suoi bisogni per mezzo dei vasi, degli arti e dei polmoni del corpo che il Creatore aveva formato perché fossero la residenza dello spirito [ruah], per sostenere il corpo – la carne, le ossa, il cervello, le viscere, gli intestini, le membra e i quattro elementi fondamentali, che sono sangue, flemma, bile rossa e bile nera. Egli ha anche ordinato allo spirito di vita [ruah hayyim wehaneshamah] e al corpo di non dimorare l’uno senza l’altro, così che l’uomo non possa esser paragonato a Dio, come è scritto: L’hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di splendore l’hai coronato (Sal. 8, 6), dato che Dio è un Dio vivente per sempre, i Suoi anni non hanno fine ed Egli non necessita di nulla di ciò di cui abbiamo scritto sopra riguardo il corpo umano: Egli non mangia e non beve, non dorme né sonnecchia, Egli non si affatica né si stanca, come è scritto: Mangio forse carne di tori, bevo forse sangue di capri? (ibid. 50, 13), come è scritto: Ecco, non sonnecchia, né dorme il custode di Israele (ibid. 121, 4), ed è [anche] scritto: Forse non lo sai? Forse non lo hai udito? Dio eterno è il Signore creatore delle estremità della terra; Egli non si stanca né si affanna, insondabile è la sua intelligenza (Is. 40, 28), come è scritto: Egli dà vigore a chi è stanco, aumenta il vigore a chi non ha forza (ibid. ibid. 29), e questo è ciò che si intende con questo versetto: Perché il Signore, tuo Dio, è fuoco divoratore (Deut. 4, 24), il quale non si riferisce al mangiare e al 85

22

‫ידמה האדם לאלהים ככתוב ותחסרהו מעט מאלהים וכבוד והדר תעטרהו ]תהלים ח ו[ כי האלהים הוא‬ ‫‪115‬‬

‫אלהים חיים לעולמי עולמים ולא יתמו שנותיו ואינו צריך מכל אשר כתבנו בגוף האדם כי אין לו לא אכילה‬ ‫ולא שתיה ולא שינה ותנומה ולא יגיעה ותלאה ככתוב האוכל בשר אבירים ודם עתודים אשתה ]תהלים נ יג[‬ ‫וכתוב הנה לא ינום ולא יישן ]שם קכא ד[ וכתוב הלא ידעת אם לא שמעת אלהי עולם ה' ]ישעיה מ כח[‬ ‫וכתוב לא ייעף ולא ייגע אין חקר לתבונתו ]שם שם[ וכתוב נותן ליעף כח ]שם שם כט[ וזה שאמר הכתוב‬ ‫כי ה' אלהיך אש אוכלה הוא ]דברים ד כד[ אינו אומר על מאכל ולעיטה אלא על אשר אש שורפת שנאמר‬

‫‪120‬‬

‫באכול האש את חמשים ומאתים איש ‪]1‬במדבר כו י[ וה' אלהים אמת הוא אלהים חיים ומלך עולם ]ירמיה י‬ ‫י[ והוא ה' ארך אפים וגדל חסד ]תהלים קמה ח[ ורב כח יש לו כח וגבורה וגדולה לאין חקר וכלו חיים‬ ‫ורחמים וחן וחסד וחכמה ותבונה ועצה ועלילה וקול ודבור וראיה ושמיעה‪ .‬כבודו בכל מקום וגדולתו בכל‬ ‫מקום שבח תהילתו בכל מקום ראייתו ושמיעתו בכל מקום כחו וגבורתו בכל מקום בשמים ובארץ בימים‬ ‫ובכל תהומות והוא הכל וממנו הכל ובידו וברשותו הכל ככתוב לך ה' הגדלה והגבורה והתפארת ]ד''ה א‬

‫)כי( ‪)║M‬וכבוד והדר תעטרהו( ‪║FMNP‬אל האלהים ‪║P‬אדם ‪║F‬כדי שלא להדמות ‪[114] G‬‬ ‫כי אין ‪)║PN‬ולא יתמו שנותיו( ║אלהים חיים ומלך עולם ולעולמי לעולמים ‪║M‬אלהים חיים ומלך עולם )ולא יתמו( ‪[115] F‬‬ ‫כי לא אין בו לא אכילה ‪║M‬לו אכילה‬ ‫)ודם עתודים אשתה( ‪║FMNP‬ולא תלאה ‪║F‬ולא תנומה ולא יקיצה ‪║M‬לא יגיעה ‪[116] G‬‬ ‫‪)║M‬אלהי עולם ה'( ‪)║K‬אלהי עולם ה' ‪...‬חקר לתבונתו וכתוב( ‪║F‬ולא יישן שומר ישראל ‪ FKMNP ║M‬יישן ]‪[117‬‬ ‫)ה'( ‪)║N‬הלא ידעת אם לא שמעת אלהי עולם ה'(‬ ‫כח ולאין אונים עצמה ירבה ‪)║N‬וכתוב לא‪ ...‬לתבונתו( ‪) ║P‬אין חקר לתבונתו( ‪[118] M‬‬ ‫על אשר אש שורדת ‪)║K‬אש שורפת( ‪║M‬אש שורד ‪║P‬אש שורדת ║)אשר( ‪)║N‬על( ‪║F‬הוא אל קנא ‪)║N‬הוא( ‪[119] F‬‬ ‫למין]?[ באש וכת' פירושו ייי כי אלהיך משפטו א]?[ אש אוכלה הוא‪ .‬כ']?[ כמו שכת'‬ ‫איש חס ושלום לדמות מעשה ידיו אליו מכל מה שכתבנו למעלה שצריכין בגוף האדם חלילה וחס מלהרר ‪)║K‬איש( ‪[120] F‬‬ ‫הדברים הללו כי הקב''ה הוא הבורא והוא היוצר כל היצורים במכונותם והם חיים אחר דעתו ורצונו וברצונו שולטים בכל בריותיו‬ ‫תבונה מפעלותיהם ומרות שקצת הן לטוב הן לרע הן לחיים הן למות ואין לדמות היוצר לנוצר כי הנוצר הוא מעפר וטיט ככת' הן‬ ‫אתם מאין ופעלכם מאפע תועבה יבחר בכם וכת' כי בחשך בא ובחשך ילך ובחשך שמו יכוסה וכת' כי עפר אתה ואל עפר תשוב‬ ‫עולם הוא הבורא הבריות והוא זן ומפרנס אותם ברחמין הרבים והוא סולח ‪)║K‬הוא אלהים חיים ומלך עולם( ‪║M‬וייי אלהים‬ ‫ומוחל לשבים אליו טוב לטובים ולרעים ארך אפים לצדיקים ולרשעים קרוב לכל קוראיו באמת מצוי]?[ בלבבות לשאל לכל‬ ‫שואל רחוק יושב וקרוב שומע רואה ואינו נראה ועונה בכל עת צרה והוא ארך אפים וגדל כח לאין חקר וגבורה לאין חקר וגדולה‬ ‫לאין חקר וצוקה לאין חקר ורחמים לאין חקר ומחילה וכפרה לאין חקר ועליו עם ותחתונים שלי''א אלף עולמות לא יכילוהו וכל‬ ‫פה לא ישיב מהללו וגדלו וחסדו ותקפו ואמתו ואין תקנה לאדם כי אם לשתוק כדכתי' מי ימלל גבורות ייי וכו' לפיכך לו דומיה‬ ‫תהלה וראייה ושמיעה ותבונה לאין חקר‪ .‬וחיים רחימים וחסד לאין חקר וחכמה ועצה ועלילה וקול דבור לאין חקר וכבודו וגדולתו‬ ‫ושבח תהילתו וקולו ודבורו וראייתו ושמועתו וכח וגבורתו בכל מקום בשמים ובארץ בימים‬ ‫)ורב כח( ‪║MN‬ארך אפים ורב חסד ‪[121] M‬‬ ‫)וגדולתו‪ ...‬שבח תהילתו בכל מקום( ‪║FN‬וכבודו ‪║M‬וחכמה וגבורה ותמונה ‪[122] P‬‬ ‫לך ‪║P‬לך ה' הממלכה והמתנשאין ‪║F‬ובכל תהומות בעליונים ובתחתונים וכי''ח אלף אולמות]![ ‪║K‬וכל תהומות ‪[124] NP‬‬ ‫והתפארת והנצח וההוד ‪║K‬הגדולה והגבורה והממלכה והמתנשא לכל לראש ‪║N‬ה' הממלכה והמתנשא לכל לראש‬

‫‪86‬‬ ‫‪22‬‬

fuoco divoratore (Deut. 4, 24), il quale non si riferisce al mangiare e al deglutire, ma al fuoco che brucia, come è scritto: Divorando il fuoco duecentocinquanta uomini (Num. 26, 10). Ma il Signore è Dio vero! Egli è Dio vivente e re eterno (Ger. 10, 10), clemente e misericordioso è il Signore, tardo all’ira e di grande bontà (Sal. 145, 8), di grande vigore, il cui potere, la cui forza e grandezza non possono esser sondate; Egli è tutto vita, misericordia, bellezza, grazia, saggezza, intelligenza, consiglio e grandi gesta, voce e parola, vista e udito. La Sua gloria è ovunque, in cielo, sulla terra e nei mari. La Sua grandezza è ovunque, La Sua gloria e la Sua lode sono ovunque, la Sua vista e il [Suo] udito sono ovunque, il Suo potere e la Sua forza sono ovunque, in cielo, sulla terra, nei mari e in tutti gli abissi. Egli è tutto e tutto viene da Lui; tutto sta nelle Sue mani ed [è] in Suo potere, come è scritto: Ti è proprio, o Signore, il regnare e l’elevarti al di sopra di tutto (1Cron. 29, 11), [e così di seguito] fino a: [Ora noi ti celebriamo, o Dio nostro e], lodiamo il Tuo nome glorioso (ibid. ibid. 13). In riferimento a ciò è scritto nella Torah118: Gli occhi del Signore sono rivolti ai giusti, le Sue orecchie al loro grido (Sal. 34, 16). [Espressioni bibliche come], “il volto del Signore”119, “sgabello dei Suoi piedi”120, “la mano del Signore”121, “la mano destra del Signore”122, “la bocca del Signore”123, “se ne dolse nel Suo cuore”124, sono tutte modellate sul discorso umano. [Questa è] la spiegazione di facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza (Gen. 1, 26). Dopo che il Santo – sia Egli benedetto – ebbe creato l’intero mondo – i cieli superiori, gli angeli e tutti servi della Sua gloria, la terra, il firmamento, le acque, gli alberi, le piante, i luminari, i pianeti, i pesci, i mostri marini, gli uccelli e tutte le differenti specie di piccole creature che brulicano nei mari, gli animali, gli insetti e ogni tipo di creatura vivente sulla terra – Egli consultò il Suo santo spirito [e decise] di creare l’uomo, che sarebbe stato posto quale guardiano e padrone di tutte le creature – come suoi servi e schiavi – per governare il mondo, per regnarvi e sottomettere tutte le creature della terra e delle acque, perché Gli rendessero grazie125. Egli disse al Suo mondo126: facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: a Mia immagine e a tua immagine, secondo la Mia somiglianza e la tua somiglianza. Egli non disse “secondo la no87

22

‫‪125‬‬

‫כט יא[ ועד ומהללים לשם תפארתך ]שם שם יג[ וזה שכתוב בתורה עיני ה' אל הצדיקים ]תהלים לד טז[ פני‬ ‫ה'‪ ,‬הדום רגליו‪ ,‬יד ה'‪ ,‬ימין ה'‪ ,‬ויתעצב אל לבו ]בראשית ו ו[‪ .‬כל זה לפי מנהג הדבור של בני אדם‪.‬‬ ‫ופירוש נעשה אדם בצלמנו כדמותנו ]שם א כו[‪ .‬לאחר שברא הקב''ה את כל העולם השמים העליונים‬ ‫והמלאכים וכל משרתי כבודו והארץ והרקיע והמים והאילנות והעשבים והמאורות והכוכבים והדגים‬ ‫והתנינים והעופות והשרץ המים למיניהם בהמה ורמש וחיתו ארץ למינהו נתיעץ ברוחו הקדוש לבראת את‬

‫‪130‬‬

‫האדם שיהיה ממונה ושומר ואדון על כל הבריות כמו משרתיו ועבדיו למשול בעולם ולמלוך ולרדות כל‬ ‫בריה שבארץ ושבימים להודות לו ואמר לעולמו נעשה אדם בצלמנו כדמותנו בצלמי ובצלמך כדמותי‬ ‫וכדמותך כתארינו והכרת פנינו לא אמר אלא בצלמנו כדמותנו כי כל דבר הדומה זה לזה בין בתאר בין‬ ‫בהכרת פנים בין בכח בין בגוף בין במעשה בין במלאכה בין בממשלה בין בדבור בין בחכמה בין בקול בין‬ ‫בכל דבר הדומה זה לזה‪ .‬נאמר בו צלם ודמות וזה הצלם והדמות שאמר האלהים לעולמו אינו דמות תאר‬

‫‪135‬‬

‫פנים כי אם בדמות מעשה אלהים ומעשה העולם‪ .‬כמו שהאלהים עליון ומושל באדם ובכל העולם תחת‬ ‫ומעלה כן האדם בכל עת שיעשה רצון בוראו כי למשה רבנו ע''ה אמר האלהים במעשה העגל הרף ממני‬ ‫ואשמידם ]דברים ט יד[ ובמעשה קרח פצתה האדמה את פיה ותבלע אותם ואת כל אשר להם ]במדבר טז ל[‬

‫)אל הצדיקים( ‪║KM‬וזהו שאמ' הכתו' ‪)║N‬בתורה( ‪║M‬ועד ומהללים את שם כבודך ‪[125] M‬‬ ‫‪)║MN‬הדום רגליו( ‪║M‬אל לבו אינם ממש כמו שכת' אלא כל זה אינו כי אם לפי מנהג הדבור ║פני ייי פי ייי ‪[126] K‬‬ ‫אדם וראייה לדבר כי מתרגמי תורה ונביאים לא תירגמו כן אלא בעיני בשוה]?[ תרג' קדם ‪║K‬הדום רגליו עיני ייי ‪)║F‬לפי(‬ ‫ועוד ויתעצב אל לבו אמר מימריה וכן הסירותי את כפי ואדעי ית דברת יקרי ותחת רגליו ותחות כורסי יקריה וכהנה רבות‬ ‫שמים העליונים ומלאכיו ‪║M‬ופי' וימאר אלהים בצלמי כדמותי וכן הוא לאחר שברא האלהים ‪[127] K‬‬ ‫והרקיע והימים ‪║MNP‬משרתי רצונו וכבודו וקרקע הארץ ‪[128] K‬‬ ‫בכחו הקדוש ‪║P‬והשרצים ורמש המים ‪║M‬והשרצים המים ‪║FN‬והשרצים אשר רצו המים ‪[129] P‬‬ ‫להודות לו ולרדות על כל בריה שבשמים ובארץ ‪║K‬ואדון כל הבריות ‪║FMP‬להיות ממונה ‪[130] P‬‬ ‫כן וכן אדם בצלמינו ובצלמך ‪║F‬לעולמו כן וכן ‪║N‬ואמר לעולם כן וכן ‪║M‬ולהודות אליו ‪║K‬שבארץ מבימים]![ ‪[131] F‬‬ ‫בצלמי כדמותי ‪)║K‬נעשה( ‪║N‬כדמותי וכדמותך‬ ‫כדמותנו וכל ‪║MN‬שכל דבר ‪║FP‬לא נאמר║וכהכרת פניו ‪║F‬ולא כתארינו בהכרת פנינו לא בצלמנו כדמותי ‪[132] K‬‬ ‫זה אל זה ‪║K‬דבר‬ ‫)בין בחכמה( ‪)║F‬בין בקול(║במלאכות ‪[133] M‬‬ ‫שאמר הקב''ה ‪║MN‬שאמר השם ית' ‪║F‬האלהים לעשות אינו נראה דומה תואר פנים║)נאמר בו צלם ודמות( ‪[134] K‬‬ ‫ומעשה עולם בוא וראה איך מראה מעשה האדם למעשה האלהים ║ומעשה עולמו ‪║K‬ומעשה האלהי' ‪║N‬כי אין דמות ‪[135] F‬‬ ‫מטה ומעלה ‪║MN‬כמעט קט מזער לפי כחו שלאדם‬ ‫אמר ‪)║F‬האלהים( ‪║MN‬כן אף האדם ‪║K‬כן גם האדם ‪)║N‬שיעשה(║גם כן האדם ‪║M‬שעשה║כי גם כן האדם ‪[136] P‬‬ ‫הבורא ית'‬ ‫)ותבלע ‪║F‬פתח הראץ פיה ‪║M‬פתחה ‪║KN‬ואשמידם לבסוף כת' ויאמר ייי סלחתי כדרכך ‪)║K‬ואשמידם( ‪[137] F‬‬ ‫אותם ואת אהליהם ‪║K‬ובלע ‪ ║MNP‬אותם‪...‬על פיו(‬

‫‪88‬‬ ‫‪23‬‬

stra forma fisica e l’apparenza esteriore”, ma a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza, dato che ogniqualvolta una cosa assomiglia all’altra, sia nella sua forma che nell’apparenza esteriore, nel [suo] potere o nella forma del corpo, nelle sue azioni o le sue opere, [nel]la sua autorità o [nel] suo discorso, [nel]la sua sapienza o [nel]la sua voce, e in qualsivoglia altro aspetto in cui essi si rassomigliano, di tale rassomiglianza si parla in termini di “immagine e somiglianza”, e questa è l’immagine e la somiglianza di cui Dio parlò al suo mondo, non la somiglianza dell’aspetto fisico, quanto piuttosto “a somiglianza” delle opere di Dio e dell’opera del mondo. Così come Dio è supremo127, che domina sull’uomo e sul mondo intero, sia sopra che sotto, così [è] l’uomo, ogniqualvolta soddisfi la volontà del suo Creatore; così come il Creatore – sia Egli benedetto – disse a Mosè nostro Maestro – la pace sia su di lui – in occasione della vicenda del vitello [d’oro]: Lasciami, che li distrugga (Deut. 9, 14) e l’episodio di Core: E se la terra spalancherà la sua bocca e inghiottirà loro e tutto ciò che appartiene loro (Num. 16, 30), mentre Elia giurò che non ci sarebbero stati né rugiada né pioggia durante quegli anni se non per suo comando128 e fece cadere del fuoco giù dal cielo e uccise i profeti di Baal in terra129; fece rivivere il morto130 e dispose che una doppia porzione di spirito rimanesse su Eliseo131. [Allo stesso modo], tutti gli uomini santi che abitavano la terra dominarono sia sopra che sotto per volontà del Creatore e la loro stessa volontà fu soddisfatta. Così come Dio conosce e capisce il passato e il futuro, così anche l’uomo, a cui Dio ha concesso [la necessaria] sapienza per conoscere [ciò]132. Così come Dio fornisce il sufficiente nutrimento per tutti gli esseri viventi, così l’uomo mantiene la sua famiglia, i suoi servi e i suoi animali. Così come Dio ricompensa [per] il bene e il male, così fa l’uomo. Così come Dio ha costruito il mondo – le fondazioni della terra, la distesa del firmamento e il bacino delle acque – così anche l’uomo può costruire, gettare fondamenta, erigere soffitti, raccogliere le acque, seminare, far crescere erbe, piantare e agire, solo che [egli fa tutto ciò] con difficoltà, fatica, difficoltà e solo per volere del Creatore. Così come nessuna creatura può vedere Dio, così l’alito di vita dell’uomo non può essere visto, sia in vita che da morti, neanche 89

23

‫על פיו‪ .‬ואליהו התשבי נשבע שלא יהיה בשנים האלה טל ומטר כי אם לפי דבריו והוריד האש מן השמים‬ ‫והרג את נביאי הבעל בארץ והחיה את המת וגזר על אלישע להיות לו פי שנים ברוחו וכל הקדושים‬ ‫‪140‬‬

‫שהיו בארץ משלו תחת ומעלה ברצון הבורא ונעשה רצונם‪ .‬וכמו שהאלהים יודע ומבין אחור וקדם כן האדם‬ ‫שנתן לו האלהים חכמה לידע‪ .‬כמו שמספיק האלהים ונותן לחם לכל בשר כן האדם מכלכל בני ביתו‬ ‫ומשרתיו ובהמתו‪ .‬כמו שמשלם האלהים גמול טוב ורע כן האדם‪ .‬וכמו שקב''ה יודע להבין טוב ורע כן‬ ‫האדם‪ .‬כמו שעשה האלהים בנין העולם ומוסדות הארץ ונטיית הרקיע ומקוה המים כן האדם יכול לבנות‬ ‫וליסד ולקרות ולהקוות ולהזרע ולהצמיח ולנטוע ולעשות אף ביגיעה ותלאה והכל ברצון הבורא‪ .‬וכמו שלא‬

‫‪145‬‬

‫יכולה כל בריה לראות את האלהים כך אינו נראה רוח החיים של אדם לא בחייו ולא במותו אפילו בשעת‬ ‫יציאתו מן הגוף‪ .‬וכמו שהאלהים יודע העתידות כן גם האדם בעת אשר ינוח רוחו וגופו מלעסוק בעמל צרכיו‬ ‫וינום ויישן וישקוט רוח החיים מלהתעסק בצרכי הגוף אז יראה בחלומותיו עתידות ויראה ורוחות המתים‬ ‫ומקומות שלא ראה ואדם שלא ראה ודברים ותמהים גדולים מה שאינו יכול לראות כאשר הוא שקד‪ .‬וכמו‬ ‫שאין בריה בעולם שידעת סתרי האלהים כך אין בריה בבני אדם שיודעת סתרי מחשבות לב האדם כי אם‬

‫‪150‬‬

‫האלהים לבדו ככתוב ה' יודע מחשבות אדם ]תהלים צד יא[‪ .‬וברוב דברים ידמה האדם כמעט מזער לאלהים‬

‫כי אם לפיו ‪║P‬כי אם על פיו ‪)║FMN‬בשנים האלה( ‪║KF‬ואליהו הנביא ‪)║M‬תשבי( ‪[138] FNP‬‬ ‫ברוחו אליו ‪║F‬להיות בו ‪)║K‬לו( ‪)║N‬שנים(║והחיה בן השונמית וגזר ‪)║M‬בארץ( ‪[139] MN‬‬ ‫כן אף האדם ‪)║KP‬ומבין( ‪║M‬הבורא ית' ‪║FM‬מטה ומעלה ‪║MN‬ומשלו ‪[140] P‬‬ ‫כמו שמספיק הש' כל ‪ ║M‬האדם בחכמה שנתן לו האלהים ‪║K‬חכמה ודעת ‪║P‬האדם כי נתן בו בוראו חכמ' לדעת ‪[141] M‬‬ ‫אף כן האדם ‪║P‬וכמו כן אדם ‪║M‬כן אף האדם לכלכל ביתו ‪║K‬שמספיק הקב''ה ‪║N‬העולם נותן לחם‬ ‫וכמו שהבורא יודע ‪║F‬כן אף ‪║KP‬שכר וטוב ‪║N‬כמו שהש' משלם שכר טוב וכמו כן האדם ‪║M‬כמו שהבורא משלם ‪[142] F‬‬ ‫)וכמו שקב''ה‪...‬כן האדם( ‪ ║KP‬וכמן כן האדם ‪║M‬‬ ‫)יוכל( ‪║K‬וכמו כן האדם ‪║M‬גם כן האדם ‪║N‬כן גם האדם ‪║PK‬ומקוה הימים ‪)║F‬האלהים( ‪ ║N‬וכמו שהבורא ‪[143] F‬‬ ‫הבורא ית' ‪║N‬ולעשות בכל דבר שיחפוץ ‪[144] K‬‬ ‫לראות את ‪║N‬לראות את הבורא ‪║FM‬לראות פני האלהים ‪║P‬וכמו שאין כל בריה ‪║MN‬וכמו הכל בריה ‪║F‬יכול ‪[145] P‬‬ ‫כך אין ‪║N‬כך אין כל בריה יכולה לראות נשמתו שלאדם ורוח חיי' אשר נפח בו יוצרו לא בחייו ‪ FGMNP║M‬נראה║הקב''ה‬ ‫ולא במתתו ‪║G‬רוח חייו ‪║GN‬יכולה לראות‬ ‫כן האדם כשינוח רוחו וגופו ‪║N‬כמן כן האדם כי בכח רוח וגופו מעמל ‪║M‬וכמו שהקב''ה ‪║MN‬וכמו שהבורא ‪[146] F‬‬ ‫בחלומות ‪[147] MN‬‬ ‫כאשר ‪║F‬באשר ‪║G‬תמהים וגדולים ‪)║P‬ותמהים( ‪║MN‬תמוהים ‪║G‬ואדם שלא הכיר ‪)║N‬ואדם שלא ראה( ‪[148] FM‬‬ ‫כשהוא ער ‪║N‬כאשר הוא מקיץ ‪║M‬איננו שקט‬ ‫וכמו כן אין בריה ‪║M‬אין בריה בעולם ‪║N‬כן אין ‪║G‬סתרי הבורא ‪║F‬דברי האלהים ‪)║M‬האלהים כך‪...‬שיודעת( ‪[149] P‬‬ ‫בלתי הבורא לבדו║)בבני אדם( יודעת )סתרי( ‪║F‬בעולם‬ ‫כמעט מזער אל האלהים ‪║P‬אדם כי המ' הבל ‪[150] M‬‬

‫‪90‬‬ ‫‪24‬‬

quando questo esce dal corpo. Così come Dio conosce le cose a venire, così anche l’uomo. Quando il suo spirito [ruho] e il suo corpo smettono di affaticarsi per i suoi bisogni, quando egli dorme e sonnecchia, nel momento in cui il suo alito di vita smette di occuparsi dei bisogni del corpo, allora nei suoi sogni egli vede cose che saranno, gli spiriti [ruhot] dei morti, dei posti che non ha mai visitato e gente che non ha mai incontrato, così come [altre] cose oltremodo sorprendenti che egli non vede quando è sveglio133. Così come non esiste creatura al mondo che conosca i segreti di Dio, così non esiste essere umano che conosca i segreti dei reconditi pensieri dell’uomo, tranne Dio solo, come è scritto: Il Signore conosce i pensieri degli uomini (Sal. 94, 11). In molte cose l’uomo assomiglia in piccolo a Dio, in proporzione alla forza limitata e alla brevità della vita che Dio gli ha dato. Anche se l’uomo assomiglia in piccolo a Dio, egli non Gli rassomiglia nel Suo corpo, nel Suo aspetto fisico, nel Suo splendore, nel Suo potere, nella Sua grandezza, autorità, opere, misericordia, ira, pazienza, santità, intelligenza, saggezza o longevità, dato che Dio ha posto una fine e un limite alla vita dell’uomo, un termine fisso a tutte le sue opere, mentre Dio e le Sue opere sono insondabili, innumerevoli, infinite, illimitate e senza termine. Qualsiasi cosa Dio abbia fatto o faccia, Egli la fa con la Sua voce e con la Sua parola, con il Suo grande potere, in un istante, senza stancarsi né sforzarsi. Al buon istinto dell’uomo Egli ha aggiunto l’impulso cattivo, sia per suo beneficio che a suo detrimento, così da saggiarlo e metterlo alla prova, se [egli vorrà scegliere] il bene o il male, così che [l’uomo] avverta il desiderio di essere fertile e moltiplicarsi, costruire, piantare, distruggere, sradicare ciò che è piantato, uccidere, infliggere dolore e colpire, architettare piani, accumulare argento e oro, muovere guerra e combattere, dominare, regnare, sottomettere, depredare, saccheggiare e essere estremamente infuriato. Se Egli non avesse aggiunto l’istinto cattivo a quello buono, allora, non avendo paura della morte, l’uomo non si sarebbe impegnato nella procreazione, non avrebbe costruito una casa o desiderato di guadagnarsi bestiame e proprietà, non avrebbe piantato o seminato, non avrebbe desiderato di lavorare, perchè si sarebbe detto: “Visto che 91

25

‫לפי מעוט הכח וקוצר החיים שנתן לו האלהים ואף על פי שדימהו האדם כמעט קט לאלהים לא דימהו לא‬ ‫בגוף ולא בתאר ולא בהדר ולא בגדולה ולא בכח ולא בממשלה ולא במעשה ולא ברחמים ולא בקצף ולא‬ ‫בארך אף ולא בקדושה ולא בחכמה ולא בבינה ולא בחיים כי נתן לו האלהים סוף וקץ לימי חייו ולכל‬ ‫מעשיו נתן תכלה אבל לאלהים ולמעשיו אין חקר ואין מספר ואין סוף ואין קץ ואין תכלה וכל מה שעשה‬ ‫‪155‬‬

‫ועושה האלהים במאמרו ובדברו עושה בכחו הגדול ברגע לא ייעף ולא ייגע‪ .‬הוסיף על האדם על יצרו הטוב‬ ‫יצר הרע לטובתו ולרעתו כדי לבחנו ולנסותו בין בטוב בין ברע וכדי להתאוות לפרות ולרבות וכדי‬ ‫להתאוות לבנות ולנטוע ולהרוס ולעקור נטוע ולהרוג ולייסר ולהכות ולחשוב מחשבות ולצבור כסף וזהב‬ ‫וללחום ולהלחם למשול ולמלוך ולרדות ולבוז בז ולשלול שלל ולקצוף עד מאד‪ .‬כי אם לא היה מוסיף עליו‬ ‫יצר הרע על יצרו הטוב מפני פחד המות לא היה עוסק בפריה ורביה ולא היה בונה בנין ולא היה מתאוה‬

‫‪160‬‬

‫לקנות מקנה וקנין ולא היה נוטע נטיעות ולא היה זורע ולא היה מתאוה לעשות מלאכה כי היה אומר בלבו‬ ‫האדם מאשר נגזרה עלי גזרת מות מה לי לעמול לאחר אין לי חפץ בכל דבר והיה נאבד ונהרס כל העולם‬ ‫שלא ברא הקב''ה את העולם מימי בראשית כי אם להבנות ולהתנהג ברחמיו הרבים ועל ידי בני האדם‪ .‬שאם‬ ‫היה האלהים חפץ בכל דור דור לבראת עולם חדש ואדם חדש לכתחלה יכול הוא אבל אינו חפץ שלא יאמרו‬

‫ואף על פי שהש' דמהו ‪)║M‬קט( ‪║P‬שדמהו האלהים כמעט ‪║NP‬כפי מעוט הכח ‪)║N‬לפי מעוט הכח‪ ...‬קט לאלהים( ‪[151] F‬‬ ‫אליו כביכול בקצת דברי' לא דמהו‬ ‫ולא ‪║N‬ולא בממשלה לא בדין ולא ברחימי' ולא בקצף אף ולא בקדושה║)ולא בגוף ולא בתאר( ‪)║M‬ולא בתאר( ‪[152] P‬‬ ‫בארך אפים ‪║P‬בקצף אף‬ ‫וכל מעשיו ‪║P‬ולמעשיו ‪)║F‬לו( ‪[153] M‬‬ ‫אין חקר ותכלה ואין חקר ואין מספר וכל מה שיעשה ║לאלהינו ב''ה ולכל מעשיו ‪║F‬ולאלהי' ‪║MN‬כי לאלהים ‪[154] GP‬‬ ‫ואין קץ תכלה ‪║N‬ועושה‬ ‫על האדם יצר ‪║F‬על יצר הטוב ‪║NP‬ברגע קטן ‪║M‬ובדברו הוא עושה ‪)║FMNP‬האלהים( הכל במאמרו וברצונו ‪[155] F‬‬ ‫יצר הטוב ויצר הרע ‪║M‬טוב‬ ‫)להתאוות‪ ...‬וכדי( ‪║FMNP‬בין טוב לרע ‪║M‬בין טוב ובין רע ‪║FNP‬כדי להחייו ‪[156] F‬‬ ‫וליסר ולהכות ולהרוג ‪║FMNP‬ולנטוע ולנחוץ ‪║F‬נטוע ולעקור ‪[157] P‬‬ ‫עליו יצרו הרע ║שאם לא היה ‪[158] FMNP‬‬ ‫)בנין( ‪[159] F‬‬ ‫)האדם( ‪ ║FMN‬כי היה אומ' האדם ‪║P‬ולא )היה( מתאוה ‪║PN‬ולא )היה( זורע ‪║FNP‬נוטע נטיעה ‪[160] F‬‬ ‫לעמול בשביל אותם גם לא היה לו ║)גזרת( ‪║M‬לאחר שנגזרה )עלי( ‪║N‬מאחר שנגזרה ‪)║FMP‬האדם( ‪[161] FMN‬‬ ‫ולהתנהג ‪║N‬והקב''ה לא בראן ‪║MN‬לאחר גם אין לו חפץ ‪║N‬והיה נאבד ונחרב ונהרס║לאחר בם ‪║G‬חפץ‬ ‫כי אם הבריות]?[ ‪║F‬להבנות]?[ בו ‪║M‬עמנו‬ ‫)שלא( ‪║G‬ואדם חדש כמתחלה ‪[163] FMNP‬‬

‫‪92‬‬ ‫‪25‬‬

non avrebbe desiderato di lavorare, perchè si sarebbe detto: “Visto che su di me è stata stabilita la morte, perché dovrei affaticarmi per qualcosa? Io non desidero nulla”. Il mondo intero sarebbe così andato distrutto e sarebbe perito134. Ma il Santo – sia Egli benedetto – creò il mondo dal nulla per nessun altro fine se non che fosse costruito e guidato dalla Sua grande misericordia e dagli esseri umani. Se Dio avesse voluto creare per ogni generazione un mondo nuovo e un uomo nuovo, così come all’inizio, Egli avrebbe certo potuto farlo. Ma Egli non vuole far ciò, perché le creature non dicano: “Ci sono poteri multipli, e la creazione dell’uno è migliore della creazione dell’altro”135. Tutti gli abitanti del mondo, invece, dovrebbero capire e sapere che così come Egli vive ed esiste per sempre, così le opere della Sua mano non cesseranno mai di esistere, ad eccezione delle creature di carne e sangue su cui è stata stabilita la morte; una generazione genera l’altra, la prima genera e racconta alla seconda il potere di Dio. Se l’uomo riesce a sottomettere l’istinto cattivo grazie all’istinto buono136, non peccando contro il Creatore, ma fa uso del suo istinto cattivo [per occuparsi] di quelle cose che derivano dal potere dell’istinto cattivo, e se ne occupa con timor di Dio, allora ciò sarà [per] il suo bene. Felice è lui e coloro che lo hanno generato. Ma, [se egli usa l’istinto cattivo per compiere] peccato e trasgressione, ciò verrà a suo svantaggio. Guai, se egli non torna con sincero sentimento di penitenza al suo Creatore! In137 quasi tutti questi aspetti Dio ha paragonato l’uomo alla propria immagine, tranne che nell’istinto cattivo e nella morte, come è scritto: L’hai fatto poco meno di un dio (Sal. 8, 6). Così come Egli lo ha paragonato a Lui, così lo ha paragonato [l’uomo] al mondo, come segue138. Gli fece il cranio della testa, che è come il firmamento del cielo che sta sopra questo firmamento. Egli gli fece la volta superiore della bocca, in cui sono piantati i denti e le mascelle, a somiglianza del firmamento, che sta sopra di noi: così come quello separa le acque dalle acque, le acque superiori da quelle inferiori, così fa la volta superiore della bocca, che divide il fluido della testa dal fluido dell’intestino superiore, che è lo stomaco139.

93

26

‫הבריות רבים רשויות הם ובריאתו שלרשות אחת טובה מבריאת הרשות השנית אלא שיבינו כל באי עולם‬ ‫‪165‬‬

‫וידעו כי כמו שהוא חי וקיים לעולמי עולמים כן מעשה ידיו נאמנים וקיימים לעולמים לבד מן בריות בשר‬ ‫ודם שנגזרה עליהם גזרת מות אף הם נולדים מדור לדור האחרונים מן הראשונים והראשונים מספרים‬ ‫גבורת האל לאחרונים‪ .‬ואם יתגבר האדם עם יצר הטוב לכבוש יצר הרע שלא יחטא לפני בוראו כי אם‬ ‫להשתמש ביצרו הרע בדברים הנולדים והבאים מכח יצר הרע לעשותם ביראת ה' בלא חטא ופשע מאומה זו‬ ‫היא טובתו ואשריו ואשרי יולדתו‪ .‬ואם בחטא ופשע זו היא רעתו ואוי לו אם לא יחזור בתשובה לפני בוראו‪.‬‬

‫‪170‬‬

‫כל אלה הדמויות דמה האלהים את האדם בדמותו כמעט לבד מיצר הרע ולבד מן המות ככתוב ותחסרהו מעט‬ ‫מאלהים ]תהלים ח ו[‪ .‬כמו שדימהו אליו כן דמהו לעולם‪ .‬איך ‪.‬עשה לו גולגולת הראש כמו רקיע השמים‬ ‫שעל הרקיע הזה‪ .‬עשה לו תקרה העליונה של פה היא הנטועות בה השנים והמתלעות כדמות הרקיע הזה‬ ‫שעלינו וכמו שמבדיל הרקיע הזה שעלינו בין מים למים בין מים העליונים למים התחתונים כן גם התקרה‬ ‫העליונה של פה מבדלת בין הליחה שבראש לבין הליחה שבקרב העליון הוא סטומכוס‪ .‬וכמו ששכן האלהים‬

‫‪175‬‬

‫שכינתו הקדושה בשמים העליונים שקרה על המים ככתוב המקרה במים עליותיו ]תהלים קד ג[ כן שכן את‬ ‫רוח נשמת החיים והדעת והבינה בקרום של מוח של ראש הנקרם על המוח ועל הליחה‪ .‬ומזה נבין האמת כי‬ ‫אם יקרע המוח מיד ימות האדם על אשר בו מכון רוח החיים‪ .‬וכמו ששכן האלהים שכינתו הקדושה במערב‬

‫מבריאת ‪║P‬מבריתו שלהשני וכו' ║ובריאתו של ראשון ‪║M‬ובריאתו של אחד ‪║FNP‬רשויות הרבה יש למעלה ‪[164] M‬‬ ‫אלא יבינו ‪║N‬הרשות האחר השנית‬ ‫מעשה ידיו נמשכ' וקיימ' לעולם ‪║M‬גם כן מעשה ‪║P‬כמו הוא חי וקיים לנצח ‪║MN‬כן גם מעשה║כמו הוא חי וקיים ‪[165] G‬‬ ‫לבד מבריאת║נאמנים וקיימים לעולם ‪║FNP‬ועד‬ ‫)מן הראשונים והראשונים מספרים גבורת האל לאחרונים( ‪║N‬והראשוני' הם מספרי'║אף כי הם ‪║M‬שנגזרה עליו ‪[166] MN‬‬ ‫לפני יוצרו ‪║FMNP‬שלא יחטיאו ‪║G‬ולא יתגבר האדם עליו יצר הטוב ‪)║F‬האל( ‪║P‬גבורת הבורא ית' ‪[167] F‬‬ ‫ובלא פשע ‪[168] F‬‬ ‫)לפני בוראו( ‪║M‬אוי ‪║FP‬ואם בחט ‪[169] G‬‬ ‫‪║G‬דמה הספר]?[ ‪║N‬לבד מן המות ‪║G‬דמה הבורא ‪║P‬דמיונים ‪║F‬הדמיונות ‪║MNP‬ובאלה ‪║M‬כי אלה ‪[170] FP‬‬ ‫‪ FKMNP‬המות║במעט‬ ‫הראש עמו דמיון לרקיע השמים ‪║K‬מאלהים דמהו לעולם‪ .‬עשה לו ‪║N‬מאלהים דמהו לעולם כן‪ .‬עשה לו ‪[171] FMP‬‬ ‫הנטוע ‪[172] P‬‬ ‫שעלינו שמבדיל בין מים העליונים למים התחתונים ‪║K‬שעלינו וכמו מבדיל ‪║N‬שעלינו הבבדיל בין מי' למי' ‪[173] M‬‬ ‫)האלהים( ‪║P‬האסטומכוס ‪║F‬הטומכוס ‪║P‬אסטומכוס ‪║K‬שבין הקרב ‪[174] MN‬‬ ‫בשמים העליונים שקרה עליה המי' ‪║M‬שכינתו בקדושה ובטהרה ‪[175] K‬‬ ‫יבין האמת ‪║K‬בקירום המוח שבראש ‪║M‬במקום קרום המוח של ראש ║רוח נשמת רוח החיים ‪[176] K‬‬ ‫למערב ‪║P‬ששיכן )האלהים( שכינה ‪║K‬מפני שבו ‪║MN‬על אשר יהיה בו ║שאם יקרע קרום המוח ‪║K‬אם נקרע ‪[177] F‬‬

‫‪94‬‬ ‫‪26‬‬

Così come Dio ha posto la Sua santa Shekinah nei cieli superiori, che Egli stese come un soffitto al di sopra delle acque, come dicono le Scritture: Sopra le acque erige la Sua sublime dimora (ibid. 104, 3), così Egli ha posto l’alito dello spirito di vita [ruah nishmat hayyim], la conoscenza e l’intelligenza nella membrana che ricopre il cervello e il fluido che sta dentro la testa. Da ciò noi capiamo bene che se il cervello viene danneggiato, l’uomo muore immediatamente, dato che l’alito di vita è posto all’interno del cervello140. Così come Dio ha posto la Shekinah a ovest141, così Egli ha posto il cervello nella parte posteriore della testa, dietro le orecchie, e ha posto l’alito di vita [ruah hayyim] nel cervello. Così come il mondo esiste ed è guidato dal potere del Dio unico, così tutto il corpo umano esiste grazie al potere dell’alito di vita che il Signore ha dato, che lo guida in rettitudine, salute e forza, permettendogli di esistere fino alla morte. Tuttavia, se qualche altro alito malevolo142 interferisce con il corpo, questo non sopravvivrà nel suo stato originario. Così come nel firmamento dei cieli Egli ha posto i due luminari e i cinque pianeti, così Egli ha posto due occhi nella testa dell’uomo, l’occhio destro in corrispondenza del sole, l’occhio sinistro in corrispondenza alla luna143; la narice destra corrisponde a Mercurio e la narice sinistra corrisponde a Marte; la lingua, la bocca e le labbra corrispondono a Giove; l’orecchio destro corrisponde a Venere, l’orecchio sinistro corrisponde a Saturno. Così come Egli ha fatto l’atmosfera [awir] tra il firmamento e la terra, così Egli ha fatto nel corpo dell’uomo il petto e il torso144. Così come Egli ha fatto l’aria nell’atmosfera [ha-ruah ba-awir] della parte vuota del mondo, così lo spirito dell’alito di vita fuoriesce dai polmoni, che stanno nel petto e nel torso, vale a dire nella parte vuota del corpo. Così come Egli ha steso la terra sulle acque, così Egli ha coperto e steso la membrana di carne che sta sopra il fegato e la pancia, gli intestini e la milza, che è la carne che sta tra i polmoni e il fegato, la milza, gli intestini e la pancia. Così come Dio ha fatto gli uccelli, pesci, animali e bestie feroci che si predano l’un l’altra, che si mangiano e che si ingoiano tra di loro, insieme ad altre [creature] che sono docili e innocenti e che non si feriscono mai l’una con l’altra, così Egli ha fatto gli esseri umani. Agli es95

27

‫כן שכן את המוח אחרי הראש על האזנים ושכן רוח החיים על המוח‪ .‬וכמו שמתקיים כל העולם ומתנהג בכח‬ ‫אל אחד כן מתקיים כל גוף האדם בכח רוח החיים אחד שנתן בו האל ומתנהג בו להיות שר ובריא וחזק‬ ‫‪180‬‬

‫ומקויים עד עת ביאת קצו ואם יתערב בגופו רוח רעה מאומה אחרת לא יתקיים הגוף להיות כבתחילה‪ .‬וכמו‬ ‫שנתן ברקיע השמים שני מאורות וחמשה כוכבים כן נתן בראש האדם שתי עינים עין הימנית דומה לחמה‬ ‫ועין השמאלי דומה ללבנה האף השמאלי דומה למאדים האף הימני דומה לכוכב חמה הלשון והפה והשפתים‬ ‫דומה לצדק האזן הימנית דומה לנוגה האזן השמאלית דומה לשבתאי‪ .‬וכמו שעשה אויר בין הרקיע ובין‬ ‫הארץ כן עשה בגוף האדם החזה והגויה‪ .‬וכמו שעשה רוח באויר חללו של עולם כן תצא נשמת רוח החיים‬

‫‪185‬‬

‫מן הריאה שבחזה ובגויה הוא חללו הגוף ‪ .‬וכמו שרקע הארץ על המים כן קרם ומתח קרום הבשר שעל‬ ‫הכבד ועל הבטן ועל המעים ועל הטחול הוא הבשר שבין הריאה ובין הכבד והטחול והמעים והבטן‪ .‬וכמו‬ ‫שעשה האל עופות ודגים וחיות ובהמות אכזרים שטורפים ואוכלים ובולעים זה את זה ואחרים רחמנים‬ ‫ותמימים מלעשות רע זה לזה כן עשה בני אדם אך לבני אדם נתן דעה ורשות לעצור עצמם מלעשות רע ועל‬ ‫זה מתחייבין‪ .‬הטובים נדמו לעופות ולבהמות הטובים ככתוב יונתי תמתי ]שיר השירים ה ב[ וכתוב ואתן‬

‫‪190‬‬

‫צאן צאני מרעיתי ]יחזקאל לד לא[ והרעים נדמו לרעים שנאמר דמיונו כאריה יכסוף לטרוף ]תהלים יז יב[‪ .‬וכמו‬ ‫שיש בעולם אילנות ועשבים טובים ורעים כמו העלי ריחות הטובים ופירות הטובים למחיה ולרפואה‬ ‫ואחרים להמית ולהרע כעשבי סמי המות וכקוצים ודרדרים כן יהיו בני האדם טובים ורעים הטובים נדמו‬

‫)כל( ‪[178] F‬‬ ‫ישר ‪)║P‬בו( ‪║K‬אחר שנתן ‪║FM‬כן מתנהג ומתקיים ‪[179] K‬‬ ‫)להיות( ‪)║N‬אחרת( ‪║P‬עד בא קצו ‪║M‬וקיים ‪[180] P‬‬ ‫כן ברא ‪)║N‬נתן( ‪[181] FKMP‬‬ ‫בדמות ללבנה ‪[182] N‬‬ ‫שעשה אויר בעל]?[ בין הרקיע ‪║P‬דימה לשבתי║דימה לנוגה║דימה לצדק ‪[183] K‬‬ ‫תצא מנשמת ‪║K‬ברוח באויר ‪║N‬ברוח אויר ‪║M‬וכמו ששמשיב הרוח באויר ‪[184] K‬‬ ‫כן רקע ‪║M‬ובחזה ומנשמת בגויה מקום חללו שלגוף ‪║K‬וכמו שרקיע ‪[185] N‬‬ ‫כמו ‪║N‬שבין הריאה והכבד ‪║M‬שבין הריאה לבין הכבד ‪)║FP‬והטחול( ‪)║P‬ועל המעים( ‪║N‬שעל הכבד והבטן ‪[186] FP‬‬ ‫זה לזה ‪║F‬ובהמות שבולעים ואוכלים ‪║N‬ובולעים ואוכלים ‪║MP‬שטורפים זה לזה ‪[187] F‬‬ ‫עצם ‪║MN‬עשה גם בני האדם ‪║KMN‬לעשות רע זה אל זה ‪ ║P‬רחמנים וחסידים וכשירים וצדיקיםותממים ויריאים ‪[188] K‬‬ ‫אבל לבני האדם נתן להם ‪║K‬מלעשות רע זה לזה‬ ‫יונתי בחגוי הסלע‪ .‬יונתי תמתי║מתחייבים לפני יוצרם ובני האדם הטובים ‪║K‬ואתנה ‪[189] FKNP‬‬ ‫)יכסוף לטרוף( ‪║F‬מרעיתי אדם אתם ‪[190] MN‬‬ ‫)כמו העלי ריחות הטובים( ‪║K‬כמו עלי ריחות הרעי' וריחות הטובי' ‪║M‬כמו העלים שיש להם ריח טוב ‪[191] F‬‬ ‫כן בבני האדם ‪║N‬כן בבני אדם יש בהם טוב' ורע' ‪║M‬כל בני האדם ‪║K‬כן יהיו גם בני אדם ‪║P‬כעשבי סם המות ‪[192] MN‬‬

‫‪96‬‬ ‫‪27‬‬

scono mai l’una con l’altra, così Egli ha fatto gli esseri umani. Agli esseri umani, tuttavia, Egli ha dato l’intelligenza e il potere di non far male, per cui essi sono passibili di punizione. I buoni [esseri umani] possono essere paragonati ai buoni uccelli e alle [buone] bestie, come dicono le Scritture: Colomba mia, perfetta mia (Cant. 5, 2), ed è scritto: Quanto a voi, mie pecore, pecore del mio pascolo (Ez. 34, 31), mentre i cattivi esseri umani possono essere paragonati ai cattivi [animali], come è detto: Somigliano a un leone avido di preda (Sal. 17, 12). Così come nel mondo ci sono piante buone e cattive – come quelle foglie che emanano un buon profumo e i frutti che sono nutritivi e terapeutici - e altri che [invece] sono letali e maligni, come erbe velenose, spine e cardi, allo stesso modo ci sono esseri umani buoni e cattivi. I buoni possono esser paragonati alle piante buone e cattive, come dice la Scrittura: Come il pomarancio tra le piante del bosco, [così il mio diletto tra i giovani] (Cant. 2, 3) ed è scritto: Come il giglio tra le spine, [così l’amata mia tra le fanciulle] (ibid. ibid. 2), mentre i cattivi si possono paragonare alle spine e ai cardi, come è detto: Ma l’empio sarà come le spine (2Sam. 23, 6). Così come Dio ha creato l’uomo, l’animale e tutti gli esseri viventi perché abitassero la terra, così Dio ha creato il cuore su quella membrana di carne che sta sopra il fegato145, e all’interno del cuore ha posto l’alito di vita. Così come sotto la terra Egli ha fatto gli abissi, fango e mota, così nell’uomo Egli ha fatto l’intestino superiore e gli intestini che ricevono il cibo e la bevanda. Così come le acque del fango e della mota brulicano di insetti e ogni tipo di creatura che striscia, così gli intestini dell’uomo brulicano di sedimenti del cibo e della bevanda: insetti, cose che strisciano, vermi – lunghi e corti, larghi, tondi, grandi e piccoli, fino e grossi, filamentosi come capelli bianchi146. Così come nel mondo Egli ha fatto i bacini del mare, così [nell’uomo] Egli ha fatto un posto in cui si raccolgono le urine, una sacca chiamata vescica. Così come Egli ha fatto le rocce sotto la terra, così Egli ha fatto, a fondamento di tutto il corpo, ossa in entrambi i lati della spina dorsale e delle due cosce. Così come Egli ha fatto pietre limacciose147 immerse nell’abisso e dalle quali scaturisce l’acqua, così Egli ha fatto i due reni da cui esce il 97

27

‫לאילנות ולעשבים הטובים שנאמר כתפוח בעצי היער כן דודי בן הבנים ]שיר השירים ב ג[ וכתוב כשושנה‬ ‫בין החוחים כן רעיתי בין הבנות ]שם שם ב[ והרעים נדמו לקוצים ולדרדרים ככתוב ובליעל כקוץ מנד‬ ‫‪195‬‬

‫כלהם ]שמואל ב כג ו[‪ .‬וכמו שברא האל האדם והבהמה וכל נפש החיה לשכון על הארץ כן ברא האל הלב‬ ‫על אותו הקרום של בשר שעל הכבד ושכן בתוך הלב את רוח החיים‪ .‬כמו שעשה מתחת לארץ תהומות‬ ‫ורפש וטיט כן עשה באדם הקרב העליון והמעים המקבלים המאכל והמשתה‪ .‬וכמו ששורצים המים מן‬ ‫הרפש ומן הטיט שרצים ורמשים למיניהם כן נשרצים במעי האדם מרפש השמרים של מאכל ומשתה‬ ‫שרצים ורמשים ותולעים ארוכים וקצרים רחבים וגלולים גדולים וקטנים עבים ורקיקים ודקים כשערות‬

‫‪200‬‬

‫לבנים‪ .‬וכמו שעשה מקוה ימים בעולם כן עשה באדם מקוה מי הרגלים הוא הנבל והוא השלפוחית‪ .‬וכמו‬ ‫שעשה אדני הארץ למטה ממנה כן עשה יסוד בנין כל הגוף את העצמות העצה מזה ומזה ושתי הירכים‪ .‬וכמו‬ ‫שעשה אבנים מפולמות המשוקעות בתהום אשר מביניהם המים יוצאים בו כן עשה שתי הכליות לצאת‬ ‫ולעבור מביניהם מתוך גידיהם את מי הרגלים אל השלפוחית וגם לחלוח הזרע עובר ויוצא מביניהם אל ביצי‬ ‫המבושים ואל הערוה‪ .‬וכמו שהתהום קורא אל תהום ככתוב תהום אל תהום קורא לקול צנוריך ]תהלים מב‬

‫‪205‬‬

‫ח[ כן קורא הקרב העליון הוא סטומכוס אל המעים להקבילם שמר המאכל והמשתה ובטן התחתון הוא המעי‬ ‫הנקרא עור הסתום קורא אל גידי הכליות שהם כצנורים להקביל המים מי רגלים הם המתמצים ונפרדים מן‬ ‫המאכל מתוך המעי ההוא ללכת אל השלפוחית‪ .‬וצינורי הכליות קורים אל גידי השלפוחית להקבילם המים‬

‫ואומ' כשושנה ‪ ║K‬היער )כן דודי בן הבנים( ‪[193] FMNP‬‬ ‫שנאמר ובליעל ‪║F‬לקוצים ודרדרים ‪║FP‬החוחים )כן רעיתי בין הבנות( ‪[194] FMNP‬‬ ‫)האל( הלב ‪║M‬ברא האל הלב לשכון אותו הקרב של בשר║לשכון בארץ ‪[195] P‬‬ ‫שעל הבשר ‪ ║K‬על אותו הקרב ‪║P‬על אותו הכרם ‪[196] M‬‬ ‫ששורצים במים ‪)║K‬מן הרפש ומן הטיט( ‪║P‬לאדם הקרב התחתון ‪[197] K‬‬ ‫ושל משתה ‪║F‬מן הרפש שלשמרי המאכל ‪║K‬מרפש השמנים ‪║P‬כן נשרצי' בבני מיעו של אדם ║)ורמשים( ‪[198] M‬‬ ‫)ורקיקים( ‪[199] F‬‬ ‫)הוא הנבל(║מקות מי רגלים ‪║K‬לאדם ‪)║M‬באדם( ‪[200] FNP‬‬ ‫כל גוף האדם ‪║M‬יסודי בנין הגוף ‪║K‬אבני הארץ ‪ ║F‬שהטביע]?[וכמו אדני ‪[201] K‬‬ ‫לשתי הכליות║)בו( ‪[202] K‬‬ ‫את ביצי המבושים ואת הערוה ‪║F‬ולעבור מביניהם )מתוך גידיהם את מי הרגלים‪...‬מביניהם( את הזרע ‪[203] FMNP‬‬ ‫)לקול צנוריך( ‪[204] N‬‬ ‫)המעי( ‪ ║K‬שמרי המאכל ‪║MNP‬להקבילו ‪)║NP‬הוא סטומכוס( ‪║P‬אסטומכוס ‪║FN‬הסטומכוס ‪)║M‬הוא( ‪[205] F‬‬ ‫)הם( ‪║K‬להקבילם המים ‪║KM‬אל גיד הכליות הם כצנורים ‪[206] P‬‬

‫‪98‬‬ ‫‪28‬‬

seme, [che poi] attraversa i testicoli e i genitali148. Così come un abisso [tehom] chiama l’altro, come è scritto: Un abisso chiama un altro abisso, al fragore delle tue cascate (Sal. 42, 8), così gli intestini superiori, lo stomaco, chiamano gli intestini per ricevere il sedimento del cibo e delle bevanda; l’intestino inferiore – che è il cosiddetto “intestino cieco”, dato che non ha uscita149 – chiama i dotti renali, che sono simili a dei tubi, fatti per ricevere l’urina che viene drenata e filtrata dal cibo all’interno dell’intestino per portarla alla vescica; i dotti renali chiamano i dotti della vescica per ricevere l’urina e condurla perché si raccolga all’interno della vescica, che è simile all’abisso inferiore, quello che sta sotto tutti gli abissi; e quell’intestino, noto come cieco e che non ha uscita, chiama l’intestino detto “verme solitario”, vale a dire il colon, perché riceva lo sterco, l’escremento e le feci. Così come Dio ha fatto i fiumi per irrigare il mondo, così nel corpo umano Egli ha fatto le vene, che sono i dotti sanguigni che trasportano il sangue per irrigare il corpo intero150. Così come dal lato più meridionale del mondo – che è lo Yemen e il lato destro del mondo151 - emana il caldo e abbondanza di rugiada a pioggia, così, per voler di Dio, dal lato destro dell’uomo emana il caldo prodotto dalla bile rossa, che è sospesa nel fegato, e la linfa del sangue che fuoriesce dal fegato nel lato destro dell’uomo. Così come la neve, il freddo, la grandine e il gelo emanano dell’estremità settentrionale – che è il lato sinistro del mondo – così il freddo emana dal lato sinistro dell’uomo, dalla milza e dalla bile nera che è posta nella milza. Così come il male proviene dal nord, come è detto dal settentrione eromperà la sventura (Ger. 1, 14) - così ogni malattia seria e pericolosa viene dalla bile nera che si trova nella milza, nel lato sinistro del corpo. Così come l’estremità settentrionale del mondo è il luogo di tutti i demoni nocivi, delle comete152, dei terremoti dei venti, dei fulmini e dei tuoni153, così è la dimora della bile nera, che si trova nella milza, nel lato sinistro, da cui provengono tutte le malattie serie e pericolose, come ad esempio la febbre quartana154 e ogni tipo di pazzia, paura, tremore delle membra e il poleg155, che è la paralisi, così come anche gli spasmi della bocca, la vista offuscata e l’improvvisa cecità.

99

28

‫ההם להוליכם ולהקוותם בתוך השלפוחית שהיא דומה לתהום התחתון שהוא תחתון לכל התהומות‪ .‬ועוד‬ ‫קורא אותו המעי הנקרא עור הסתום אל המעי הנקרא שרשור הוא הטחור להקביל את דומן הצואה והגלל‪.‬‬ ‫‪210‬‬

‫וכמו שעשה האלהים נהרות להשקות את העולם כן עשה בגוף האדם ורידים הם גידי הדם המושכים את‬ ‫הדם להשקות את כל הגוף‪ .‬וכמו שיוצאים בעולם מצד דרום הנגב והוא תימן והוא צד ימין של עולם החום‬ ‫והגשמים שלברכה וטללי ברכה ורוחות טובות כן יצא בדבר האל מצד ימינו של אדם החום מן המרה‬ ‫האדומה התלויה בכבד וכן יוצא לחלוח הדם מן הכבד שבצד ימינו של אדם‪ .‬וכמו שיצא השלג והקור והברד‬ ‫והקרח מצד צפון בעולם כן יצא הקור מצד שמאלו של אדם מן הטחול ומן המרה השחורה ששוכנת בטחול‬

‫‪215‬‬

‫בתוכו‪ .‬וכמו שיצא הרעה לעולם מצפון שנאמר מצפון תפתח הרעה ]ירמיה א יד[ כן יצא כל חלי רע וקשה‬ ‫מן המרה השחורה השוכנת בטחול בצד שמאל‪ .‬וכמו שבצד צפון של עולם מדור כל המזיקים והזיקים‬ ‫והזועות והרוחות והברקים והרעמים כן הוא מדור המרה השחורה שבטחול בצד שמאל שממנה תולדת כל‬ ‫חלי רע וקשה כמו השחפת הרביעית וכל מיני שגעון והפחד והרעד של אברים והפלג היא פרליסיאה ועוית‬ ‫הפה ועמום העינים הסנורים‪ .‬וכמו שעולים בעשן הנשיאים מן הארץ ומעלים המים מן התהמות אל אויר‬

‫‪220‬‬

‫הרקיע להמטיר על הארץ כן עולה עשן הקרב העליון ומעלה לחלוח אל הפה ואל הראש ומאותו הלחלוח‬ ‫העולה מן הקרב יזלו הדמעות וריר הנחירים ורוק הפה‪ .‬וכמו שברא האל בעולם הרים וגבעות כן ברא בגוף‬

‫)שהוא תחתון לכל התהומות( ‪[208] P‬‬ ‫והגלגל ‪║N‬אל מעי ‪[209] F‬‬ ‫בגוף האדם בידי' וברגל את גידי הדם ‪║M‬המושכים את כל הדם ‪║P‬וכמו שעשה הש''י ‪[210] M‬‬ ‫כן ‪)║F‬ורוחות טובות( ‪║FMNP‬וטללי רצון וגשמי ברכה ‪║N‬והטללים וגשמי ברכה ‪║P‬וטללי וגשמי ברכה ‪[212] FM‬‬ ‫החום והזכרון ולחלוח חום מן הכבד ‪║K‬ימיני ‪║M‬בצד ‪)║FMNP‬בדבר האל( ‪║KM‬כן יצאו ‪║K‬יוצא‬ ‫השכובת בטחול ‪║NP‬השכונה בטחול ‪║F‬מצד שמאל ║מצד צפון לעולם ‪║K‬מצד צפון שהוא צד שמאל לעולם ‪[214] F‬‬ ‫)בתוכו( ‪)║NP‬בטחול( ‪)║K‬בטחול‪...‬השוכנת( ‪)║M‬בתוכו(‬ ‫כן יוצא ‪)║F‬שנאמר מצפון תפתח הרעה( ‪║FMN‬וכמו שיוצא ‪)║F‬לעולם( מצד צפון║וכמו שתצא ‪[215] K‬‬ ‫כל הזיקים והרוחות והשרים והזועות ║שבצד שמאל ‪║K‬וכמו בצד ‪║FN‬בטחול שהוא בצד שמאל ‪║K‬בטחול בצד צפון ‪[216] P‬‬ ‫והברקים והרעמים‬ ‫‪║P‬אשר ממנה ‪║MN‬בצד הצפון משמאל ‪║P‬בטחול ‪║NP‬אשר בטחול ‪║M‬השוכבת בטחול לצד ‪)║F‬הוא( ‪)║K‬כן( ‪[217] M‬‬ ‫יש ממנה‬ ‫פיליסיאה ‪║M‬והפלאג ‪)║F‬והפלג( ‪║N‬והפחדים וסער של אברים ‪║M‬קשה ושחפת וכל מיני שגעוןו ‪[218] K‬‬ ‫אל אויר העולם ‪)║P‬המים(║הנשיאים הם הענוים שהן בעשן ‪║K‬וכמו שעולה ‪[219] P‬‬ ‫ומעלה עמו לחלוח ‪║P‬להמטיר על הארץ לא איש ‪[220] M‬‬ ‫האל בעולם אבנים ║הדמעות וליחת הנחירים ‪║P‬יזלו העיני' דמעות וגם הנחירי' ‪║M‬מן הקרב אל הפה ואל הראש ‪[221] K‬‬ ‫)וגבעות( ‪║FN‬ברא האלהים ‪║KN‬וצורים חזקים האלהים הרים כן ברא‬

‫‪100‬‬ ‫‪29‬‬

Così come le nuvole di pioggia si levano in alto come vapore dalla terra, portando in alto le acque degli abissi verso il firmamento (lett. “verso l’aria del firmamento”) perché piovano giù sulla terra156, così il vapore si leva in alto dall’intestino superiore e il fluido si alza in alto verso la bocca e la testa. Da quel fluido, che si leva dall’intestino, vengono secrete le lacrime, così come la mucosa delle narici e la saliva della bocca. Così come nel mondo Dio ha creato le montagne e altitudini, così nel corpo umano Egli ha creato le spalle, le articolazioni delle braccia, i legamenti delle ginocchia, le articolazioni delle caviglie e le articolazioni di tutte le altre membra. Così come nel mondo Egli ha creato pietre e rocce solide e dure, così nell’uomo ha creato denti e mascelle, che sono più dure di ogni altro osso o ferro. Così come nel mondo Egli ha creato sia alberi robusti che fragili, così nell’uomo Egli ha creato sia ossa dure che fragili. Così come nel mondo Egli ha creato sia un terreno duro che umido e molle, così nell’uomo Egli ha creato sia carne che pelle, la carne paragonabile al terreno molle, la pelle [paragonabile] al terreno duro e denso. Così come nel mondo Egli ha creato alberi e piante che producono frutto e semi insieme ad alberi e piante che non producono né l’uno né l’altro, così Egli ha fatto degli esseri umani che producono progenie e quelli che non producono progenie. Così come gli alberi e le piante non producono progenie se non nel loro periodo, così gli esseri umani non producono progenie se non nel loro periodo. Così come gli alberi invecchiano, così gli esseri umani invecchiano. Così come Dio fa crescere le piante e le foreste dalla terra, così Egli fa crescere i capelli della testa dell’uomo, [i peli] della sua barba e del suo corpo. Così come la foresta della terra brulica di bestie e creature che strisciano, così i capelli della testa, della barba e del corpo brulica di pidocchi, sia piccoli che grandi, e delle loro uova. Così come Dio ha creato il Dragone nel mondo e lo ha steso nel firmamento da est a ovest, da un’estremità all’altra, con i cinque pianeti, la costellazioni e tutto quanto altro nel mondo attaccato ad esso, così Egli ha creato nel corpo dell’uomo il cordone bianco del cervello dentro le vertebre della colonna spinale, la quale è stesa dalla parte superiore del cervello nella testa fino all’osso sacro, con le dodici parti del 101

29

‫האדם שכמי הכתפים וקשרי הזרועים והארכובות של ברכים וקשרי הקרסולים ושאר הקשרים של כל‬ ‫אברים‪ .‬וכמו שברא בעולם אבנים וצורים חזקים וקשים כן ברא בגוף אדם השנים והמתלעות שהם קשים‬ ‫יותר מכל עצם וברזל‪ .‬וכמו שברא בעולם אילנות חזקים ורכים כן ברא באדם עצמות קשים ורכים‪ .‬וכמו‬ ‫‪225‬‬

‫שברא בעולם ארץ עבה וקשה וארץ לחה ורכה כן ברא באדם בשר ועור הבשר נגד הארץ הרכה והעור נגד‬ ‫הארץ הקשה והעבה‪ .‬וכמו שברא בעולם אילנות ועשבים העושים פרי וזרע ואילנות ועשבים שאינם עושים‬ ‫פרי וזרע כן עשה בני אדם שמולידים ויש שאינם מולידים‪ .‬וכמו שהאילנות והעשבים אינם עושים פרי בלא‬ ‫עתם כך בני אדם אינם מולידים בלא עתם‪ .‬וכמו שהאילנות נזקנים כך נזקנים בני אדם‪ .‬וכמו שמצמיח האל‬ ‫עשב ועצי יער מן הארץ כן מצמיח באדם שער הראש והזקן והגוף‪ .‬וכמו אשר ישרצו חיות ורמש ביער‬

‫‪230‬‬

‫ובארץ כן שורצים בשער הראש והזקן ובבשר הגוף כנים גדולים וקטנים וביצי כנים‪ .‬וכמו שברא האלהים‬ ‫התלי בעולם ונטהו ברקיע ממזרח למערב מקצה אל קצה והכוכבים והמזלות וכל דבר שבעולם אדוקין בו כן‬ ‫ברא בגוף האדם את חבל המוח הלבן אשר בתוך חוליות השדרה והוא נטוי מקצה מוח הראש ועד עצם‬ ‫העצה ושנים עשר הנתחים והצלעות וכל אברי הגוף אדוקין בו מפה ומפה‪ .‬ראש החבל של שדרה הוא מוח‬ ‫הראש וזנב החבל של שדרה הוא עצם העצה וגיד הערוה‪ .‬וכמו שראש התלי עושה טובה והזנב עושה רעה‬

‫‪235‬‬

‫כן עושה ראש חבל המוח טובה וזנב חבל המוח עושה רעה‪ .‬וכמו שברא האלהים שנים עשר מזלות ומנהיג‬

‫וקרסי הקרסולים ‪║F‬וארכובות של ברכים ‪[222] N‬‬ ‫ברא באדם ‪║FMNP‬וצורים חזקים והאלהים הרים]![ כן ברא ‪║P‬קשרים של כל הגוף ‪[223] K‬‬ ‫עצמות רכים וקשים וחזקים ‪║P‬עצמות רכי' וקשי' ‪)║M‬וכמו שברא בעולם‪ ...‬ורכים( ‪║K‬וברזל שבעולם ‪)║M‬יותר( ‪[224] P‬‬ ‫כן ברא בגוף האדם ‪)║N‬ברא( ‪[225] P‬‬ ‫)וזרע( ‪[226] P‬‬ ‫)פרי( ‪║M‬כן עשה לאנוש יש מהן שמולידין ויש מהן שאינן מולידין ‪║K‬שאינם עושים לא זרע ולא פרי ‪║M‬גם כן ‪[227] N‬‬ ‫פרי וזרע בלא עתם וגם לא נזקקין כך בני אדם ‪║K‬‬ ‫וכמו שמזקיני' האילנו' אף בני ‪)║M‬אינם מולידים בלא עתם‪ ...‬בני אדם( ‪║N‬כך אין בני אדם מין מולידין בלא עתם ‪[228] M‬‬ ‫הצמיח ‪)║K‬האל(║וכמו שנזקנין האילנות אף בני אדם ‪║P‬אדם מזקיני'‬ ‫ביערות ‪║M‬שער הראש והזקן ושערי' השחי' והערוה ‪║M‬כן הצמיח ‪║K‬כך צומח║)והגוף‪ ...‬הראש והזקן( ‪[229] P‬‬ ‫בני כינים‪ ...‬וביצי כנים וחייות קטנות עם ‪║M‬ובזקן ובכל גופו ‪║K‬וביצי כנים עם בשער הראש והזקן ‪║P‬כן ישרצו ‪[230] N‬‬ ‫גדולות‬ ‫אל קצה ושנים עשר ‪║K‬ברקיע במזרח )מקצה אל קצה‪ ...‬אדוקין בו( ‪║M‬ברקיע במזרח ועד מערב ‪)║FNP‬בעולם( ‪[231] K‬‬ ‫מזלות וכל דבר‬ ‫ועד עצה השדרה וי''ב הנתחי' ‪║M‬בתוך חוט השדרה ‪║K‬אשר נק' ע''ה שלמ' הח' חבל הכסף והוא נטוי ‪[232] M‬‬ ‫של שדרה הוא מוח הראש וצר החבל השיוני]![ עצם העצה ‪║K‬של מוח של שדרה הוא עצם ‪)║F‬של שדרה הוא( ‪[233] M‬‬ ‫וזנב התלי ‪║M‬וזנבו ‪║K‬עצם הצה ועד הערוה ‪)║P‬הראש וזנב החבל( ‪[234] FM‬‬ ‫האל ‪║NP‬וכמו שעשה ‪║P‬ראש חבל האדם טובה וזנבו רעה ‪║K‬כן זנב]?[ חבל המוח עושה רעה ‪)║M‬עושה( ‪[235] P‬‬ ‫ככבי'ומזלות ומנהיג ‪║M‬האל ית' ‪║FM‬‬

‫‪102‬‬ ‫‪30‬‬

corpo157, le costole e tutte le membra attaccate su di essa da entrambi i lati. La testa della colonna vertebrale è il cervello che sta nella testa, mentre la coda della colonna vertebrale è il sacro e l’organo genitale. Così come la testa del Dragone è benefica e la [sua] coda malefica, così la testa della colonna vertebrale è benefica e la coda della colonna vertebrale è malefica. Così come Dio ha creato le dodici costellazioni con cui Egli dirige l’universo, così Egli ha creato nell’uomo le dodici parti del corpo: due mani, due avambracci, due braccia, due piedi, due gambe e due cosce158. Così come Dio ha stabilito sei costellazioni dello Zodiaco a sud e sei a nord, così Egli ha stabilito sei parti del corpo a destra e sei al lato sinistro del corpo [umano]. Così come il mondo e tutto ciò che si trova in esso, sia sopra che sotto, viene mosso dal potere dello spirito del Santo – sia Egli benedetto – così tutto il corpo, sia [nelle sue parti] superiori che inferiori, sia le parti interne che esterne, è mosso dal potere dello spirito dell’alito di vita, che Dio soffiò dentro di esso. Così come Dio sostiene il mondo159 e tutto ciò che si trova in esso, sia sopra che sotto, - anche se gli stolti e gli ignoranti pensano che Lui sia sostenuto [da quello] – così l’alito di vita sostiene il corpo umano, sia [le sue parti] inferiori che superiori, le parti interne ed esterne, da un’estremità all’altra, anche se gli ignoranti pensano che sia il corpo a sostenere lo spirito [di vita], cosa non giusta, dato che quando il tempo della vita dell’uomo giunge alla fine, lo spirito di vita abbandona il corpo e ritorna a Dio che lo aveva dato, mentre il corpo, vale a dire il cadavere [golem], rimane senza vita come una pietra di cui non si può far uso alcuno. Così come Dio vive per sempre, così lo spirito dell’uomo [ruho]160 vive per sempre, nel bene e nel male. Se egli è stato buono e retto in vita, il suo spirito vivrà per sempre161 e in pace, mentre se egli è stato malvagio e peccatore in vita e non si è pentito, il suo spirito sarà dannato all’eterno tormento, grande tribolazione e angoscia, come è scritto: Mentre la vita dei tuoi nemici Egli la getterà via come dal cavo d’una fionda (1Sam. 25, 29)162, ed è scritto: Il giusto perisce (Is. 57, 1) ma è subito dopo seguito da: Entra nella pace, riposano sui loro giacigli (ibid. 103

31

‫את העולם בהם כן ברא באדם שנים עשר נתחים שתי ידים ושתי אמות ושתי זרועות ושתי רגלים ושתי‬ ‫שוקים ושתי יריכים‪ .‬וכמו שקבע האל להיות ששה מזלות בדרום וששה בצפון כן קבע האל להיות אלה‬ ‫הנתחים באדם ששה בצד ימינו וששה בצד שמאלו של גוף‪ .‬וכמו שמתנהג העולם וכל אשר בו תחת ומעלה‬ ‫בכח רוחו של הקב''ה כן מתנהג כל גופו של אדם תחת ומעלה מבית ומחוץ בכח נשמת רוח החיים שנפח בו‬ ‫‪240‬‬

‫האל‪ .‬וכמו שסובל האלהים את העולם תחת ומעלה עם כל אשר בו ונראה בדעת הסכלים וההדיוטים כי הוא‬ ‫נסבל כן סובל רוח החיים את כל גופו של אדם תחת ומעלה מבית ומחוץ מקצה אל קצה ונראה בדעת‬ ‫ההדיוטים כי הגוף סובל את הרוח ואינו כן כי בעת סוף יגיע קץ לחיי האדם תצא רוח חיים מן הגוף ותשוב‬ ‫אל האלהים אשר נתנה והגוף הוא הגולם נשאר מת כאבן ולא יועיל מאומה‪ .‬וכמו שהאל חי לעולמי עולמים‬ ‫כן רוחו של אדם חי לעולם בין בטוב בין ברע אם היה האדם טוב וישר בחייו תהיה רוחו צרורה בצרור‬

‫‪245‬‬

‫החיים ובשלום ואם היה רע וחוטא בחייו ולא חזר בתשובה תהיה רוחו בחיים רעים בצרה ובצוקה גדולה‬ ‫ככתוב ]את נפשך[ והיתה נפש אדני צרורה בצרור החיים את ה' אלהיך ואת נפש אויבך יקלענה בתוך כף‬ ‫הקלע ]שמואל א כה כט[ וכתוב הצדיק אבד ואין איש שם על לב ]ישעיה נז א[ וכתוב בתריה יבא שלום‬ ‫ינוחו על משכבותם הולך נכוחו ]שם שם ב[ וגם דוד בקש מלפניו על זה ואמר אל תאסוף עם חטאים‬ ‫נפשי ועם אנשי דמים חיי ]תהלים כו ט[‪ .‬מזה נבין כי לפי מעשיו של אדם תהיה הרוח לאחר מיתתו לפי‬

‫)ושתי זרועות( ‪║F‬נתחים שהם שתי ידים וב' רגלי' ושתי אמות ‪[236] M‬‬ ‫)האלה( ‪)║K‬להיות( ‪║KP‬קבע האל )להיות( ‪)║K‬ששה מזלות‪ ...‬להיות(║האל ית' ‪║M‬וכמו שברא האל וקבע ‪[237] P‬‬ ‫מהגוף ‪║N‬ששה בצד ימינו של גוף ‪)║K‬ששה( ובצר ימינו ששה ובצד שמאל ששה ‪[238] P‬‬ ‫שנפח האלהים באפיו║מקום בכוח רוחו של ‪[239] K‬‬ ‫מעלה מבית ומבחוץ מקצה אל קצה ונראה ‪║M‬האל את העולם ואת כל אשר בו ‪)║K‬את( כל העולם ‪║P‬האל ית' ‪[240] F‬‬ ‫בדעת ההדיוטי' כי )הוא‪ ...‬ההדיוטים( הגוף סובל‬ ‫את גוף האדם )תחת ומעלה‪ ...‬מקצה אל קצה( ונראה ‪[241] K‬‬ ‫וקץ חייו תצא ‪║F‬לחיי העולם ‪║N‬כי בעת )סוף יגיע‪ ...‬האדם( שתצא הרוח ותשוב ║הסכלים וההדיוטות שהגוף סובל ‪[242] K‬‬ ‫רוח האדם‬ ‫מת מוטל כאבן שאין לו הופכי' ולא יועיל ‪║M‬נתנה נשאר הגוף כאבן דומה ולא יועיל ‪║K‬בלא יועיל ‪[243] P‬‬ ‫תהיה נשמתו ‪║MN‬נפשו תהיה ‪║P‬וישר מחייו ‪║K‬לעולמי עולמ' בין בטוב║רוחו או נשמתו ‪ ║M‬גם כן ‪║N‬כך רוחו ‪[244] P‬‬ ‫)צרורה( ‪║K‬‬ ‫ובצרה ‪║K‬תהיה רוח ג''כ ‪║M‬וחוטא מחייו ‪║K‬ואם היה האדם רע ‪║N‬ואם היה האדם רשע וחוטא ‪)║M‬ובשלום( ‪[245] K‬‬ ‫ובצרה וצוקה ‪║M‬ובמצוקה‬ ‫)והיתה נפש‪ ...‬אלהיך ואת( ‪[246] FMNP‬‬ ‫)בתריה( ‪) ║K‬ואין איש שם על לב( ‪║F‬על לב ואנשי חסד נאספים ‪[247] N‬‬ ‫)בקש מלפניו על זה( אמר ‪)║K‬הולך נכוחו( ‪)║MN‬על משכבותם הולך נכוחו( ‪[248] F‬‬ ‫תהיה מתתו ‪║K‬תחיה הרוח או נשמתו║מזה נוכל להבין ‪║M‬וגם מזה נבען ‪)║P‬ועם אנשי דמים חיי( ‪║FMNP‬נפשו ‪[249] P‬‬ ‫לאחר מיתתו וגם פגר הגוף כמו כן לפי‬

‫‪104‬‬ ‫‪31‬‬

ibid. 2). Anche Davide Lo pregò per questa cosa e disse: Non confondere l’anima mia con quella dei peccatori (Sal. 26, 9). Da questo noi capiamo che la condizione dello spirito [ruah] dopo la morte dipende dalle opere dell’uomo [fatte] in vita, sia nel bene che nel male. Per quanto riguarda i peccatori e i trasgressori che non si pentono delle loro azioni malvagie, [di loro] è scritto: Uscendo, poi, vedranno i cadaveri degli uomini che mi furono ribelli, poiché il loro verme non morrà e il loro fuoco non si spegnerà e faranno ribrezzo ad ogni mortale (Is. 66, 24); mentre, riguardo ai cadaveri dei retti e di coloro che si pentirono, [di loro] egli [Isaia] disse: I tuoi morti rivivranno, i loro cadaveri risorgeranno, di desteranno e giubileranno i giacenti nella polvere (ibid. 26, 19), ed è scritto: Il suo proposito è saldo: Tu gli assicuri la pace, perché confida in Te (ibid. ibid. 3). Così come Dio colma la terra intera e tutto il macrocosmo, sia sopra che sotto - come è scritto: Santo, santo, santo è il Signore delle schiere: tutta la terra è piena della Sua gloria (ibid. 6, 3), ed è scritto: Può forse un uomo celarsi in nascondigli, sì che io non lo veda, oracolo del Signore? Forse che il cielo e la terra non sono che il riempio, oracolo del Signore? (Ger. 23, 24) – così lo spirito di vita dell’uomo [nishmat ruah hahayyim] colma tutto [lo spazio] del suo corpo, che è come un microcosmo, dalle piante dei piedi alla sommità della testa, da un’estremità all’altra, giù fino alle dita e alle unghie delle dita dei piedi163. Da ciò noi capiamo il fatto per cui se qualcosa tocca il corpo di una persona, senza che questa lo veda – come ad esempio un animale, una creatura che striscia, un insetto, un uccello, un uomo, una bestia, uno [strumento di] ferro, una spina, legno, fuoco, acqua fredda o calda, sia che venga toccato il suo corpo o la sua testa, sia dall’interno che dall’esterno, sia sulla pelle della sua carne che alle estremità delle mani o dei piedi – il suo corpo avvertirà subito la sensazione nel punto in cui è stato toccato. La persona è capace di provare tale sensazione per tutto il tempo in cui è in vita, dato che il corpo è pieno dell’alito di vita [ruah ha-hayyim], mentre dopo la morte non ha sensazione alcuna di ciò che succede al suo corpo, sia [una cosa] buona o cattiva, e in relazione a ciò è detto: Dall’uomo sarà sparso il sangue di chiunque spargerà sangue dell’uomo (Gen. 9, 6). Ciò ci insegna che chi uccide una persona 105

32

‫‪250‬‬

‫מעשיו שעשה בחייו בין בטוב ובין ברע ועל החוטאים ועל הפושעים שלא שבו בתשובה ממעשיהם הרעים‬ ‫ככתוב ויצאו וראו בפגרי האנשים הפושעים בי תולעתם לא תמות ואשם לא תכבה והיו דראון לכל בשר‬ ‫]ישעיה סו כד[ ועל פגרי הצדיקים ושל בעלי תשובה כתוב יחיו מיתיך נבלתי יקומון הקיצו ורננו שכני עפר‬ ‫]שם כו יט[ וכתוב יצר סמוך תצור שלום כי בך בטוח ]שם שם ג[‪ .‬וכמו שהאלהים מלא כל הארץ וכל‬ ‫העולם כולו תחת ומעלה ככתוב קדוש קדוש קדוש יהוה צבאות מלא כל הארץ כבודו ]שם ו ג[ וכתוב אם‬

‫‪255‬‬

‫יסתר איש במסתרים ואני לא אראה נאום ה' הלוא את השמים ואת הארץ אני מלא נאם ה' ]ירמיה כג כד[ כן‬ ‫נשמת רוח החיים של אדם מלא כל גופו שהוא כעולם קטן מכף רגליו ועד קדקדו מקצה אל קצה עד צפרני‬ ‫ידיו ורגליו‪ .‬ומזה נבין האמת כי אם יגע באדם כלום דבר בגופו בלא ראות עיניו כמו חיה או רמש או שרץ‬ ‫או עוף או אדם או בהמה או ברזל או קוץ או עץ או אש או מים קרים או מים חמים בין בגופו בין בראשו בין‬ ‫מבית בין מחוץ בין בעור בשרו בין בקצת ידיו או רגליו מיד מבין הגוף ואותו המקום הנוגע בו‪ .‬אותו דבר‬

‫‪260‬‬

‫מבין כל ימי חייו על אשר גופו מלא מרוח החיים ואחרי מותו אינו מבין מאומה מה יעשה לגוף בין טוב ובין‬ ‫רע ועל זה כתוב שופך דם האדם באדם דמו ישפך כי בצלם אלהים עשה את האדם ]בראשית ט ו[ ללמדך‬ ‫שכל מי שרוצח את האדם כמו שהוא מחריב את העולם כלו על אשר דמה את האדם לבריאת העולם ולצלם‬ ‫האלהים‪ .‬טעם אחר ופירוש אחר כי בצלם אלהים עשה את האדם ]בראשית ט ו[ דמהו האלהים לצלמו‬

‫בברע יהיה שכר הרוח אחר ‪║P‬יועל החוטאים ‪║K‬בין טוב ובין רע ‪║FMN‬מעשיו של אדם ‪)║P‬שעשה בחיים( ‪[250] K‬‬ ‫)ממעשיהם הרעים( בתשובה ‪ ║P‬תשובה מדרכיהם הרעים ‪║K‬מיתתו ועל החוטאים‬ ‫)תולעתם‪ ...‬לכל בשר( ‪║FMN‬הפושעים )תולעתם‪ ...‬לכל בשר( ‪[251] P‬‬ ‫תשובה אומר ‪║N‬תשובה אמר ‪║F‬הצדיקים ועל נבילות של בעלי תשובה ‪)║K‬הקיצו ורננו שכני עפר( ‪[252] MP‬‬ ‫מלא כל הארץ כבודו וכל העולם הזה הגדול ‪║M‬מלא כל הארץ כבודו ועולם הזה הגדול תחת ‪)║P‬כי בך בטוח( ‪[253] FMP‬‬ ‫מלא כל הארץ כבודו וכל העולם הגדול הזה תחת ‪║N‬תחת‬ ‫)אם‪ ...‬נאום ה'(║ )ככתוב‪...‬צבאות( ‪)║K‬מלא כל הארץ כבודו( ‪║P‬מלא כל הארץ כבודו )וכל העולם‪ ...‬כבודו( ‪[254] F‬‬ ‫)נאום ה'‪ ...‬נאם ה'( ‪)║M‬ואני לא אראה‪ ...‬נאם ה'( ‪)║F‬הלוא את השמים‪ ...‬נאם ה'( ‪[255] MP‬‬ ‫קדקדן ועד צפרניו ‪)║K‬מלא כל גופו( ‪║NP‬כן גם רוח נשמת החיים ‪[256] K‬‬ ‫)שרץ( ‪║M‬עיניו או חיה ‪)║K‬ראות(║)דבר(║יגע האדם ‪║P‬האמת שאם ‪[257] K‬‬ ‫מים קרי' או חמי' ‪║M‬או קוץ או אבן או אש ‪[258] K‬‬ ‫ואותו הגוף הנוגע ‪║M‬ידיו ורגליו מיד מבין הגוף כולו ║בין על בשרו ‪[259] K‬‬ ‫מאומה ‪║P‬מאומה אם תעשה ‪║K‬כל ימי חייו מפני שרוחו מלא גופו ‪║MN‬מלא רוח החיים ‪║F‬מלא גופו מקום החיים ‪[260] K‬‬ ‫מאומה מה תעשה ‪║F‬ממה שיעשה‬ ‫)באדם‪ ...‬את האדם( ‪)║P‬כי בצלם‪ ...‬את האדם( ‪[261] FMN‬‬ ‫דמה את האדם באדם ║ את כל העולם ‪║N‬את כל העולם כלו ‪║F‬מי שהורג את האדם כאילו שמחריב ‪║K‬מי שירצח ‪[262] F‬‬ ‫אשר דומה לבריית עולם ‪║K‬דמה האדם ‪║M‬‬ ‫)ופירוש אחר( ‪[263] FK‬‬

‫‪106‬‬ ‫‪32‬‬

sangue dell’uomo (Gen. 9, 6). Ciò ci insegna che chi uccide una persona è come se avesse ucciso un mondo intero164, dato che l’uomo è paragonabile a tutta la Creazione, a somiglianza di Dio. Un’altra interpretazione e un’altra spiegazione è che con perché Dio ha fatto l’uomo a Sua immagine (ibid. ibid. 6) si intenda che Dio lo abbia fatto simile alla Sua immagine [ma] in un grado estremamente piccolo. Come? All’inizio della Creazione Egli estrasse l’aria dal Suo spirito [ruah me-ruho] con il Suo grande potere, e con quell’aria Egli produsse l’acqua con il Suo grande potere, e da questa acqua, con il Suo incommensurabile potere, Egli produsse fuoco. Egli rapprese un po’ di acqua con il potere del fuoco e la fece diventare terra. Da questi quattro elementi Egli stabilì e creò il mondo intero. I quattro elementi sono i seguenti: aria, acqua, fuoco, terra, e così Egli creò anche l’uomo, dai quattro elementi, dall’aria, dall’acqua, dal fuoco e dalla terra, che [nell’uomo] corrispondono al sangue, alla flemma, alla bile rossa e alla bile nera. Il sangue si può paragonare all’aria, perché il sangue è la vita (Deut. 12, 23) e la vita è l’alito di vita [ruah]; la qualità [koah]165 dell’alito è calda e umida, e la qualità del sangue è [anche] calda e umida. La flemma si può paragonare all’acqua, dato che la qualità dell’acqua è fredda e umida, e la qualità della flemma è [anche] fredda e umida. La bile rossa si può paragonare al fuoco, dato che la qualità del fuoco è calda e secca e l qualità della bile rossa è [anche] calda e secca. La bile nera si può paragonare alla terra, dato che la qualità della terra è fredda e secca e la qualità della bile nera è [anche] fredda e secca. Dio fece tutto ciò con il Suo grande potere e la Sua incommensurabilmente grande forza. L’aria [ruah] che Dio soffiò e produsse dal Suo spirito [ruah] all’inizio dell’opera della Creazione non poteva essere contenuta e non aveva misura.

107

33

‫כמעט קט מזער‪ .‬כיצד‪ .‬כמו שמתחלת בראשית הוציא רוח מרוחו בכחו הגדול והוציא מים עם אותו הרוח‬ ‫‪265‬‬

‫בכוחו הגדול והוציא אש ממים בכחו הרב והקפיא מן המים ההם מכח האש ועשה מהם הארץ ומארבע‬ ‫היסודות האלה יסד וברא את העולם כולו ואלו הם ארבע יסודות רוח ומים ואש ועפר כן ברא גם את האדם‬ ‫מארבע היסודות מרוח וממים אש ועפר והם דם וליחה ומרה אדומה ומרה שחורה‪ .‬הדם כנגד הרוח‪ .‬אמנם‬ ‫כי הדם הוא הנפש ]דברים יב כג[ והנפש הוא הרוח וכח הרוח חם ולח וכח הדם חם ולח‪ .‬והליחה כנגד המים‬ ‫כי כח המים קר ולח וכח הליחה קר ולח‪ .‬והמרה האדומה כנגד האש כי כח האש חם ויבש וכח המרה‬

‫‪270‬‬

‫האדומה חם ויבש‪ .‬והמרה השחורה כנגד העפר כי כח העפר קר ויבש וכח המרה השחורה קר ויבש‪ .‬כל זה‬ ‫עשה האלהים בכחו הגדול ובגבורתו החזקה והרבה‪ .‬הרוח שנפח האל והוציא מרוחו בתחלת מעשה בראשית‬ ‫היתה לאין חקר ושיעור והוציא מים מלחלוחו יחד עם אותו הרוח לאין חקר ושיעור והוציא אש מלחלוחו‬ ‫מאותו המים לאין חקר ושיעור והקפיא מאותן המים ועשה את הארץ לאין חקר ושיעור ומדה וכאשר ברא‬ ‫האלהים בתחלת בראשית את העולם הזה הגדול כן ברא ויצר מן העולם הגדול את האדם שהוא עולם קטן‪.‬‬

‫‪275‬‬

‫ודמהו אלהים בדמותו כמעט קט מזער ובדמות העולם‪ .‬ברא את האדם הראשון תחלה כדמות האלהים וחסרו‬ ‫מעט מאלהים ככתוב ותחסרהו מעט מאלהים ]תהלים ח ו[ ונתן לו רשיון שיעשה אף הוא אדם מגופו‬ ‫ומיסודו לפי כחו כרצון הבורא ית']עלה[‪ .‬כיצד‪ .‬מוציא רוח תאות המשגל מרוח החיים שלו כמו רוח מרוח‬ ‫ומסייע רוח התאוה את הזרע הדומה למים כמו מים מרוח ובאים בתוך הרחם רוח התאוה והזרע עם רוח‬

‫בכחו )הגדול‪ ...‬ממים בכחו( ‪║P‬הוציא הקב''ה ‪)║K‬מזער( ‪[264] MP‬‬ ‫בכח האש║בכחו הגדול והקפיא ║)בכוחו הגדול( ‪[265] K‬‬ ‫אש ועפר )כן ברא‪...‬ועפר( ‪║F‬הארבע יסודים אש ומים ורוח ועפר ‪)║P‬יסד( ברא את כל העולם ‪)║K‬וברא( ‪[266] NP‬‬ ‫הדם כנגד הרוח שבנינו ‪ ║N‬ואלו הם דם וליחה ‪║M‬מן רוח מים ‪║K‬האדם גם מארבע היסודים ‪[267] P‬‬ ‫וכח הרוח חם ולח כח הלחה הלבנה ונקרי עליוומא קרי ולחה ומרה האדומה ‪║N‬והנפש הוא הדם ‪[268] P‬‬ ‫וכן המרירה האדומה חם ויבש ‪║P‬כי כח האש חם ויבש ומוליר קולדא ‪)║N‬כי כח המים‪ ...‬וכח הליחה( ‪[269] P‬‬ ‫החזקה ברוך הוא וברוך שמו‪ .‬הרוח שנפח ‪║K‬החזקה והרבה והרוח ‪[271] MN‬‬ ‫)מלחלוחו(║הרוח לאין חקר ושיעור ומדה ‪║K‬ושעור )והוציא מים מלחלוחו‪ ...‬לאין חקר ושיעור( ‪[272] M‬‬ ‫המים לאין חקר ושיעור ומדה‪ .‬וכאשר ברא מאותם המים ועשה את העולם לאין חקר האלהים בתחילת בראשית ‪[273] K‬‬ ‫בתחלה ‪║P‬כיון ברא ‪║F‬העולם הזה ║)מזער( ‪║M‬כמעט )קט מזער( ‪[275] FNP‬‬ ‫)אף הוא( ‪║P‬שיעשה גם הוא║)ככתוב ותחסרהו מעט מאלהים( ‪[276] MN‬‬ ‫מרוח החיים סוד שלו ‪║F‬מוציא האדם רוח תאות║)ית'( ‪║K‬ברצון האל )ית'( ‪║P‬כרצון האל יתעלה ‪[277] F‬‬ ‫מכוח התאוה והזרע עם רוח חיים ‪ ║K‬הרחם )רוח התאוה והזרע‪ ...‬בתוך הרחם( ‪[278] N‬‬

‫‪108‬‬ ‫‪33‬‬

Dalla Sua umidità Egli produsse l’acqua insieme a quell’aria che non poteva esser contenuta e che non aveva misura, e dalla Sua umidità – l’acqua che non poteva esser contenuta e che non aveva misura Egli produsse il fuoco. Egli fece rapprendere una parte dell’acqua e [così] fece la terra, che non poteva essere contenuta e che non aveva né misura né forma. Ora, quando Dio creò il macrocosmo all’inizio della Creazione, da questo Egli creò e formò anche l’uomo, che è un microcosmo. Dio lo fece somigliare un po’ alla propria immagine e all’immagine del mondo. Per prima cosa egli creò il primo uomo a immagine di Dio, ma lo diminuì un poco, come è scritto: L’hai fatto poco meno di un dio (Sal. 8, 6). Egli consentì anche all’uomo di creare un [altro] uomo dal proprio corpo e dall’elemento166, nella misura delle sue possibilità, così come stabilito dalla volontà di Dio, sia Egli esaltato. Come? Dal suo spirito di vita [ruah ha-hayyim]167. Egli produsse lo spirito [ruah]168 del desiderio sessuale producendo spirito da spirito, mentre lo spirito del desiderio stimola la [produzione di] seme, che è come acqua, [producendo] acqua da spirito [vale a dire, aria]. Sia lo spirito del desiderio che il seme entrano nel ventre insieme allo spirito di vita, e per via della qualità dello spirito di vita che è prodotto insieme al seme e per via dello spirito del desiderio, il seme viene scaldato dal calore [che prevale all’interno] del ventre, come per via del fuoco169. Ciò, quindi, si può paragonare a fuoco [prodotto] dall’acqua. Il calore raggruma il seme, da cui vengono creati la carne, i tendini, le ossa e la pelle, che si possono paragonare alla terra. Ciò è come creare terra dall’acqua. Qui hai dunque il microcosmo, che l’uomo crea con il suo corpo in base alle sue limitate capacità, per volere del Creatore, grazie all’impulso [sessuale] e all’alito dello spirito di vita che Dio soffiò nelle narici del primo uomo. Così come lo spirito del Dio vivente non diminuisce in maniera alcuna nel produrre alito dal Suo spirito, e così come Egli non è per nulla diminuito producendo acqua dalla Sua umidità insieme a quell’alito che Egli produsse dallo spirito santo che vive per sempre – così l’alito di vita dell’uomo non viene in alcun modo a dimi109

34

‫החיים ומכח רוח החיים היוצא עם הזרע ומרוח התאוה מתחמם הזרע בחום בתוך הרחם כמו אש משקלה‪.‬‬ ‫‪280‬‬

‫הנה זה דומה לאש ממים ומן החום יקפיא הזרע ויברא הבשר והגידים והעצמות והעור שהם כנגד הארץ‪.‬‬ ‫הנה זה דומה לארץ שנברא מן המים‪ .‬זה לך עולם קטן שיעשה האדם מגופו לפי מעוט כחו ברצון בוראו‬ ‫ובכח יצרו ובכח רוח נשמת חיים שנפח בו האל באפו של אדם הראשון‪ .‬וכמו שלא חסר מאומה רוח אלהים‬ ‫חיים על שהוציא רוח מרוחו ולא חסר מאומה על שהוציא מים מלחלוחו עם אותו הרוח שהוציא מרוחו‬ ‫הקדש החי לעולמי עולמים כן איננו חסר האדם מאומה מרוח חייו על שמוציא רוח חיים מרוח חייו עם הזרע‬

‫‪285‬‬

‫וכן איננו חסר מאומה על אשר מוציא הזרע מלחלוח גופו‪ .‬ועוד על אשר ידמה האדם כי הדבר הזה שכתבנו‬ ‫בבריאת בני אדם הנולדים מאדם ראשון ועד סוף העולם זה מגופו של זה וזה מגופו של זה איננו נודע כי אם‬ ‫בשכל ובבינה מעומק חכמה ודעת ובחפץ להודיע כח מעשיו וגבורתו לבני אדם נתן לאדם רשות כדי להבין‬ ‫ולידע בראיית עיניו ובמעשה ידיו את מעשה האלהים שעשה בתחלת בראשית ולהאמין ולהודות לאל‬ ‫ולהעיד לו כי הוא אל גדול ונורא גדול בכוחו ונורא במעשיו ונתן לו רשות ודעת שיפח בגרונו עם בית‬

‫‪290‬‬

‫הבליעה שלו בשפתים פתוחות ולהוציא רוח מגופו מרוח החיים שלו ועם אותו הרוח להוציא לחלוח מגופו‪.‬‬ ‫ומי שלא יאמין בדבר הזה יביא אבן או ברזל או דבר שהוא קשה ויבש קשה שאיננו שותה הלחלוח מהרה‬ ‫ויבש שאיננו מוציא לחלוח שלא יאמר האדם שזה הלחלוח מזה הדבר יוצא ולא ממנו ואז יראה ויאמין כי‬

‫בתוך הרחם רוח תאוה והזרע עם עם רוח ‪)║P‬בחום( ‪║KP‬ומכח רוח חיים ומכח התאוה ‪║K‬רוח החיים היוצאים ‪[279] P‬‬ ‫אש קלה ‪║K‬החיים ומכח רוח החיים היוצאים עם הזרע ומרוח התאוה מתחמם הזרע בתוך בתוך הרחם כמו אש‬ ‫יקפיא הזרע שנברא ‪║M‬לאש ומים ומים ומן החום ‪║F‬לאש ומים ומן החום ‪║MN‬זה דומה )לאש‪ ...‬הנה זה דומה( ‪[280] P‬‬ ‫יקפיא הזרע ויבואו]?[ הגידים ‪║K‬הבשר‬ ‫ברצון האל ית' ‪[281] MN‬‬ ‫)של אדם הראשון( ‪║F‬באפי אדם הראשון ‪)║MN‬בו( ‪)║K‬ובכח יצרו( ‪)║MN‬האל( ‪[282] F‬‬ ‫מלחלוח ‪)║K‬על שהוציא מים מלחלוחו( ‪║N‬על )שהוציא רוח מרוחו‪ ...‬עם אותו הרוח( שהוציא מרוחו הקב''ה החי ‪[283] M‬‬ ‫‪ FGMNP‬עם אותו הרוח║)עם( ‪║P‬הרוח וגם אותו הרוח‬ ‫על ‪)║FN‬על שמוציא רוח חיים מרוח חייו( ‪║M‬מאומה מכח חייו ‪║F‬כן איש איננו חסר ‪║FN‬כן האיש איננו חסר ‪[284] P‬‬ ‫מן הזרע ‪║F‬שמוציא רוח מרוח חיים‬ ‫)כי הדבר הזה( ‪║F‬ועוד על אשר ראה האלהים ‪[285] G‬‬ ‫)העולם( ‪║G‬ועוד סוף ‪[286] M‬‬ ‫נתן להם רשות ‪║P‬וחפץ ‪║F‬בשכל ובינה ‪║FM‬בשכל ותבונה ‪[287] N‬‬ ‫)לאל( ‪[288] GP‬‬ ‫במעשה ‪[289] G‬‬ ‫הוציא לחלוח מגופו ‪[290] F‬‬ ‫)שהוא( ‪[291] FMNP‬‬ ‫)הדבר יוצא( ‪[292] FMNP‬‬

‫‪110‬‬ ‫‪34‬‬

sempre – così l’alito di vita dell’uomo non viene in alcun modo a diminuire nell’impiegare l’alito di vita insieme al suo seme, e allo stesso modo egli non viene in alcun modo diminuito nel produrre seme dall’umidità del proprio corpo. Per mostrare all’uomo che ciò di cui abbiamo scritto sopra in relazione alla creazione degli esseri umani – che son [tutti] prodotti del primo uomo, fino al punto in cui il mondo giunge alla fine, uno [fatto] dal corpo di un altro, e così di seguito – non può esser capito se non per mezzo dell’intelletto, del discernimento, della profonda saggezza, della conoscenza e il desiderio di far sapere alla gente il potere delle sue potenti opere, Egli ha concesso all’uomo, per mezzo della vista e l’opera delle sue mani, di capire e conoscere le azioni che Dio compì all’inizio, per credere e ringraziare Dio, per testimoniare che Egli è un Dio terribile e grande, grande nel Suo potere e terribile nelle Sue opere. Egli permise all’uomo di sapere come soffiare l’aria attraverso la gola dalla faringe a labbra aperte, così da espirare l’aria del suo alito di vita dal suo corpo, e come, con la stessa aria, espellere l’umidità dal proprio corpo. Chi non ci crede prenda una pietra, oppure un oggetto di ferro o qualsiasi altra cosa dura e secca, dura da non assorbire velocemente l’umido e secca tanto da non secernere umidità, così che nessuno voglia poi affermare che l’umidità [che egli produce] preesisteva all’oggetto e non ne è prodotto. Egli vedrà170 che una piccola quantità di umidità viene dal proprio corpo, [formatasi] su quell’oggetto su cui ha soffiato aria. L’uomo può far tutto ciò in misura molto limitata, nella misura del suo limitato potere, della brevità del suo alito171 e della sua vita mortale, così da apprezzare [per contrasto], ciò che Dio può fare. Dato che l’alito di vita dell’uomo è estremamente limitato, egli è capace di espirare soffiando dalla sua gola e dalla faringe solo una quantità piccola di aria del suo alito. Dato che, inoltre, l’umidità del corpo dell’uomo è estremamente limitata, egli è capace di secernere solo una quantità molto piccola di umidità soffiando aria, e non è capace di produrre fuoco dall’umidità che viene dal suo corpo, dato che la quantità di umidità che egli produce è troppo piccola.

111

35

‫יוציא לחלוח מעט מגופו באותו הדבר שיפח עליו וכל זה עושה האדם כמעט קט מזער לפי מיעוט כחו וקוצר‬ ‫רוחו וסוף חייו ושניו כדי שידע את מעשה האלהים‪ .‬ועל אשר הוא רוח חיים האדם מעט ומזער וקטן מוציא‬ ‫‪295‬‬

‫בנפיחת גרונו ובית בליעתו רוח מרוחו מעט וקטן ומזער‪ .‬ועל אשר יהיה לחלוח גופו של אדם מעט וקטן‬ ‫ומזער מוציא עם נפיחת רוחו לחלוח מעט ומזער וקטן ואינו יכול האדם להוציא מזה הלחלח המוציא מגופו‬ ‫אש על אשר יהיה הלחלוח שמוציא מעט וקטן ומזער‪ .‬ועל זה נתן לו האלהים דעת ובינה והשכל לעשות‬ ‫חילופו‪ .‬ועל אשר לא יוכל האדם לתלות המים באויר בלא כלי כמו שעשה האלהים בכחו הגדול בתחלת‬ ‫בראשית נתן לו האלהים דעת ובינה והשכל ליתן מים בכלי זכוכית זכה וצחה ותופש הכלי עם המים בידו‬

‫‪300‬‬

‫ומרים באויר העולם‪ .‬ועל שאין לאדם אור ונגה וזהר כנגה וזהר של הקב''ה מרים בידיו את הכלי ההוא של‬ ‫זכוכית עם המים הזכים שבתוכו ומעמידו כנגד זהרו של שמש בחום הקיץ ויאחז בידו האחרת נעורת פשתים‬ ‫רכה או צמר גפן או רקבון העצים אשר ביער הנקרא איסקא בלשון יון ורומיים ומעמיד הנעורת או את צמר‬ ‫או את הרקבון הנקרא איסקא כנגד כלי הזכוכית מרחוק כמעט ומפני זהר חום השמש אשר יזהיר בכלי‬ ‫הזכוכית יוצא ועובר זהר חום השמש מתוך כלי הזכוכית ומתוך המים אשר בו אז יבער צמר הגפן או‬

‫‪305‬‬

‫הרקבון או הנעורת וידליק כמו אש‪ .‬זה לך לדעת להוציא רוח מרוח ומים מרוח ואש ממים‪ .‬ומי שרוצה‬ ‫להבין ולידע ולהאמין איך נעשתה הארץ מן המים מכוח האש יעשה לו קומקום של נחשת וימלאהו מים זכים‬

‫כמעט מזער ‪║FMN‬כמעט קט ‪║P‬במעט מעט ומזער ‪[293] G‬‬ ‫ועל אשר רוח החייו מעט ‪║P‬רוח החיים של אדם ‪║F‬מסוף שניו וחייו ‪[294] P‬‬ ‫גופו )של אדם‪...‬לחלוח ומזער וקטן( ואינו יכול ║)ובית בליעתו( ‪║M‬רוח מרוח ‪[295] FMNP‬‬ ‫מאלה הלחלחים שמוציא ‪ ║F‬רוחו לחלוח קטן מעט ומזער ‪║N‬רוחו לחלוח קטן מעט מזער ‪)║F‬מוציא( ‪[296] P‬‬ ‫ומזער מוציא עם נפיחת רוח ‪║M‬הלחלוח שמוציא מעט מזער ‪)║F‬וקטן( ‪[297] G‬‬ ‫דעת ותבונה והשכל ‪║MN‬בתחלת מעשה בראשית ‪[299] M‬‬ ‫‪)║M‬בידו( ‪ ║FMNP‬ומרים אותו באויר ‪║G‬וזוהר כאור נוגה ‪)║P‬כנגד( ‪║N‬לאדם אויר ‪║MNP‬לאויר העולם ‪[300] MP‬‬ ‫הכלי ההם‬ ‫הנעורת של פשתן זכה ‪║FMP‬ביום הקיץ ‪║P‬ומעמידו לזהרו של שמש ‪║F‬שבתוכם ומעמידם ‪[301] M‬‬ ‫הנוערת או חלופו ║אשר ביער אישקא שמו בלשון ‪║N‬אשר ביער איסקא שמו בלשון ‪║M‬רקבון עצים ‪║P‬זכה דקה ‪[302] N‬‬ ‫ומעמיד הנעורת או דבר אחר כגז]?[ ‪ ║M‬ויעמיד את הנעורת או את הצמר ‪║G‬אשר ביער איסקה שמני]![ בלשון ‪║F‬הנק' כנגד‬ ‫צמר גפן ‪║P‬ומעמיד הנעורת או חלופו הגז כנגד כלי הזכוכי' ‪║N‬כנגד כלי הזכוכית‬ ‫)חום( ‪ )║FP‬אשר יזהיר‪ ...‬חום השמש(║באותו כלי זכוכית ‪)║M‬כמעט( ‪║FMNP‬איסקא ‪[303] F‬‬ ‫צמר הגפן או חלופו וידליק כמו אש ‪)║MN‬הגפן( ‪[304] P‬‬ ‫)לך( ‪║FMNP‬כמו מאש ‪║G‬ומי שירצה║ וידליקו כמו אש ‪║ F‬וילד וידליק כמו אש ‪[305] P‬‬ ‫וימלאנו ‪║F‬קוקמום ‪║GM‬בכח האש ‪)║M‬להבין( ‪[306] FMNP‬‬

‫‪112‬‬ ‫‪35‬‬

Per questa ragione Dio gli ha dato l’intelligenza, la comprensione e l’ingegno per costruirsi una [fonte] sostitutiva [per il fuoco]. Dato che l’uomo non è capace di sospendere acqua in aria senza un contenitore così come Dio, con il Suo grande potere, fece proprio all’inizio - Dio gli diede l’intelligenza, la comprensione e l’ingegno di versare dell’acqua in un contenitore fatto di vetro puro e trasparente, così che egli possa afferrare con le proprie mani il contenitore con l’acqua e sollevarlo in alto all’aria del mondo. Dato che l’uomo non ha alcuna luce, luminosità e radiosità comparabile alla luminosità e alla radiosità di Dio, egli solleva il contenitore con l’acqua e lo pone proprio di fronte ai raggi del sole nella calura dell’estate, tenendo nell’altra mano dei ciuffi di lino o lana di cotone, oppure quella putrescenza delle foreste di alberi che in greco e in latino si chiama isqah172. Egli quindi pone i ciuffi di lino o lana o la putresceza chiamata isqah proprio di fronte e ad una certa distanza dal vetro del contenitore. A causa dei raggi del sole, il quale splende all’interno del contenitore di vetro, il calore luminoso del sole viene trasmesso dal contenitore di vetro e dall’acqua che si trova in esso. Allora, la lana di cotone, la putrescenza o i ciuffi di lino si infiammano e bruciano come fuoco173. Questo è il modo con cui egli [l’uomo] sa come produrre aria dall’alito [ruah], acqua dall’aria e fuoco dall’acqua. Chiunque voglia capire, sapere e credere come la terra fu fatta dall’acqua grazie al potere del fuoco, dovrebbe prendere un bollitore di rame e riempirlo d’acqua limpida e pura. Deve quindi farla bollire su un fuoco e riempire man mano che l’acqua evapora, bollendo e riempiendo [di nuovo], bollendo e riempiendo giorno dopo giorno, per molti anni. Se alla fine egli romperà il bollitore, egli troverà in esso una sostanza dura e solida come pietra. Se qualcuno [scetticamente] abbia a dire “chi può provarlo?”, lo si faccia andare dai ramai e si faccia loro chiedere se essi hanno mai trovato un bollitore di rame in cui l’acqua è stata fatta bollire per molti anni, oppure una coppa principesca di rame, chiamata in greco mulyarin174, che è la coppa in cui i servi dei principi fanno bollire l’acqua con cui diluiscono il vino bevuto dai loro padroni, mescendolo con l’acqua. 113

36

‫וצחים וירתיחהו על האש וכל מה שיחסרו המים יוסיף עליהם מים וירתיחם עוד ועוד ויוסיף עליהם מים‬ ‫וירתיחם ככה יעשה בכל יום עד שנים רבות ואם ישבור את כלי נחשת אז וימצא בתוכו כמו אבן קשה‬ ‫וחזקה‪ .‬ואם ילחוש אדם בלבו ויאמר מי יוכל לנסות את הדבר הזה ילך אל חרשי הנחשת וידבר אליהם אם‬ ‫‪310‬‬

‫יבא לידם קומקום של נחשת שנרתחו בו המים מרוב שנים או הכלי של נחשת של שרים הנקרא בלשון יון‬ ‫מוליארין הוא הכלי שמרתיחים בו משרתי השרים את המים החמים להשקות את אדוניהם עם היין המהול‬ ‫ומסוך ומזוג בחמים ההם‪ .‬אם יהיה הכלי הזה בלה ונושן מרוב שנים שהיו רותחים בו את המים ויחפצו‬ ‫חרשי הנחשת לשבור את הכלי ההוא או כלי קומקום הבלה והנושן שנרתחו בו המים משנים רבות אז תמצא‬ ‫בו כמו אבן קשה וחזקה או כמו ארץ עבה וקשה ואז יראה ויאמין האדם איך נקפים המים מכח ריתוח האש‬

‫‪315‬‬

‫ונעשים ארץ ועפר ואבן‪ .‬גם מי הים מרוב השמש נקפא ונעשה מלח כארץ‪ .‬כי גם בגוף האדם והבהמה‬ ‫והחיה תולדנה ותעשינה אבנים רכות וקשות וחזקות בשלפוחית ובכליות ובכבד ובריאה ובמקומות אחרים‬ ‫של גוף מלחלוח הגוף ומריתוח המקום ההוא‪ .‬וגם חביות היין שהן מרוב שנים המובא בהן יין בכל שנה אם‬ ‫יגררם אדם בכלי ברזל יוציא מהן כמו אבן אותו הנקרא בלשון יון ורומיים טרטרון וזה נעשה מחום ריתוח‬ ‫התירוש ומכח היין‪ .‬כל אלה הראיות החכים האלהים את האדם לעשות כמעט לפי כחו המזער כדי להבין את‬

‫יוסיף ‪║N‬וירתיחו עוד ויוסיף עוד עלהים מים ‪║P‬ויורתחו על האש ‪║N‬וירתיחו על האש ‪║M‬ומרתיחו על האש ‪[307] FP‬‬ ‫‪║F‬עליהם מים זכים וצחים וירתחו על האש וכל מה שיחסרו המים יוסיף עלהים מים וירתיחהו עוד ויוסיף עליהם )מים(‬ ‫ויורתיחו עוד ויוסיף עוד עליהם )מים( ‪║M‬וירתיחוהו עוד ויוסיף עוד עליהם )מים(‬ ‫ואז ישבור את כלי ‪ FKMNP║K‬ככה יעשה║וירתיח ככה יעשה ‪║F‬וירתיחו עוד יעשה ככה שנים רבות בכל יום ‪[308] P‬‬ ‫)כמו( ‪║M‬ההוא שלנחושת וימצא‬ ‫ויאמרו להם ‪║K‬ילך אצל חרשי הנחשת ‪║F‬ואם ילחוש האדם ויאמר מי יכול לנסות דבר זה עד שנים רבות ילך ‪[309] K‬‬ ‫שאם יבוא‬ ‫של השרים ‪)║F‬של נחשת( ‪║K‬אם יבא אליהם קוקומוס ‪║M‬בא לידם ‪[310] P‬‬ ‫את החמים להשקות את היין במהול ומסוך במים חמים ההם ‪)║K‬המים( ‪║KP‬מולארון ‪║N‬מוליאר ‪[311] F‬‬ ‫שהיו מרתיחין את ‪║M‬שהיו מרתיחין בו את המים החמים ‪║F‬הכלי ההוא ‪║K‬מהול ומשוך ומזוג בחמין ההם‪ .‬או יהיה ‪[312] M‬‬ ‫החמים‬ ‫אז תמצאנו ‪║F‬בו המים מרוב השנים║)חרשי נחושת( לשבור אותו הכלי ‪║K‬כלי קוקומוס ‪[313] M‬‬ ‫נקפים המים וירתיחם האש להעשות ‪║K‬מכח רתיחת האש ‪)║M‬האדם( ‪║FK‬כמו ארץ מעוסה וקשה ‪║M‬כמו כן אבן ‪[314] K‬‬ ‫ארץ ועפר ואבן‬ ‫וראה והאמין כי גם בגוף האדם ‪)║M‬גם מי הים‪ ...‬ונעשה מלח כארץ( ‪[315] FMNP‬‬ ‫וכליות ‪║F‬אבנים רכות וקשות וכבירות בשלפוחית ובכבד ║תולד בה ותעשינה כמין אבנים ‪[316] K‬‬ ‫חביות היין שהם משנים רבות ‪║P‬מלחלוח הגוף ומחום הריתוח המקום ההוא ‪║K‬מלחלוח הגוף שמריתח המקום ההוא ‪[317] M‬‬ ‫טרטרו ‪)║P‬כמו( אבן ששמו בלשון יון טרטירון ‪)║K‬אדם( ‪[318] P‬‬ ‫לעשות כמעט מזער לפי כחו כדי ‪║K‬לדעת כמעט ‪║F‬אלהים את בני האדם ‪║P‬מחום ריתוח המרוש]![ ועפר היין ‪[319] N‬‬ ‫)לעשות( ‪║M‬להבין‬

‫‪114‬‬ ‫‪36‬‬

Se la coppa si consuma dopo tanti anni che è stata usata per far bollire l’acqua, e se i ramai decidono di romperla, così come un’altra [anch’essa consumata], o un vecchio bollitore in cui è stata fatta bollire acqua per svariati anni, in esso si troverà una sostanza dura e solida come una pietra, oppure densa e dura come terreno. La persona [scettica] allora vedrà che l’acqua si raggruma175 quando viene fatta bollire dal fuoco, diventando terra, terreno e pietra. Allo stesso modo, nel corpo dell’uomo, dell’animale e di tutte le creature viventi si producono e si formano delle pietre, leggere, dure e solide, all’interno della vescica, dei reni, dei polmoni e in altri posti all’interno del corpo, dall’umidità del corpo e dal bollore di ogni luogo. Per lo stesso motivo, se si gratta con uno strumento di metallo botti di vecchio vino in cui il vino è stato conservato per lunghi anni, apparirà qualcosa di simile ad una pietra, che in greco e in latino chiamano ÓarÓaron176. Questo viene prodotto dalla fermentazione del vino nuovo e dalla qualità del vino. È grazie a tutte queste prove Dio ha insegnato all’uomo come fare quel poco di cui è capace per apprezzare le Sue grandi e terribile opere di Dio. Egli ha insegnato a Israele, il Suo popolo, più che alle altri nazioni del mondo, come riconoscere il potere delle Sue opere e l’inizio della loro creazione, come è scritto nella Torah177: Ha mostrato al Suo popolo la potenza delle Sue opere (Sal. 111, 6), ed è scritto: Affinché vedano e conoscano, riflettano e comprendano insieme che ciò ha fatto la mano del Signore, lo ha compiuto il Santo di Israele (Is. 41, 20), così che conoscano, capiscano e imparino le Sue opere grandi e terribile, e sappiano che non c’è nessun altro come Lui e nessuno tranne che Lui, che Egli è grande e che grandi sono le Sue opere, come è scritto: Grandi sono le opere del Signore (Sal. 111, 2). Egli è stupendo e stupende sono le Sue opere, come è scritto: Dite a Dio: Sono stupende le Tue opere (ibid. 66, 2); Egli è meraviglioso e meravigliose sono le Sue opere, come è scritto: Io Ti ringrazio di avermi fatto in modo sì perfetto: meravigliose sono le Tue opere… (ibid. 139, 14). Egli è verità e le Sue opere sono verità, come è scritto: Le opere delle Sue mani sono verità e giustizia (ibid. 111, 7). Egli è fedele, le Sue opere e i suoi precetti sono fedeli, come è scritto: Immutabili sono tutti i Suoi precetti (ibid. ibid.). 115

37

‫‪320‬‬

‫כח מעשה האלהים הגדול והנורא‪ .‬ויתר על כל אומות העולם החכים האלהים את ישראל עמו לידע כח‬ ‫מעשיו ותחלת ברייתם ככתוב כח מעשיו הגיד לעמו ]תהלים קיא ו[ וכתוב למען יראו וידעו וישימו וישכילו‬ ‫יחדיו כי יד ה' עשתה זאת וקדוש ישראל בראה ]ישעיה מא כ[ למען ידעו ויבינו וישכילו את מעשיו הגדולים‬ ‫והנוראים וידעו כי אין כמוהו ואין זולתו הוא גדול ומעשיו גדולים ככתוב גדלים מעשי יה' ]תהלים קיא ב[‬ ‫הוא נורא ומעשיו נוראים ככתוב אמרו לאלהים מה נורא מעשיך ]שם סו ג[ הוא נפלא ומעשיו נפלאים‬

‫‪325‬‬

‫ככתוב אודך על כי נוראות נפליתי נפלאים מעשיך ]שם קלט יד[ הוא אמת ומעשיו אמת ככתוב מעשי ידיו‬ ‫אמת ומשפט ]שם קיא ז[ הוא נאמן ומעשיו ופקודיו נאמנים ככתוב נאמנים כל פקודיו ]שם שם[‪ .‬ברוך שםו‬ ‫המיוחד לעולם ועד שהוא עושה גדולות ונפלאות לבדו ברוך שם כבוד מלכותו לעולם ועד וברוך שם כבודו‬ ‫לעולם וימלא כבודו את כל הארץ אמן ואמן ]שם עב יט[‪.‬‬

‫‪330‬‬

‫להודיעה כח ‪║M‬החכים )האלהים( ‪)║FMNP‬כח( ‪║P‬כח כל מעשה האלהים ‪[320] K‬‬ ‫לעמו וכתי' למען יראו וידעו וישימו על לב וגו' כי אין ‪║M‬לעמו לתת להם נחלת גוים ‪║NP‬כמו שכתוב בתורה ‪[321] FP‬‬ ‫כמוהו ואין זולתו הוא גדול ומעשיו גדולים כדכת' גדלי' מעשה ייי דרושי' לכל חפציהם הוא נורא‬ ‫דעל פה כי יד ייי ‪║P‬וישימו וישכילו את מעשיו הגדולים ‪║F‬למען יראו וידעו ויבינו וישכילו את מעשיו הגדולים ‪[322] K‬‬ ‫למען ידעו וישכילו ויבינו עדל]?[ פה כי ייי ומעשיו נוראים עשתה‪...‬‬ ‫כי אין כמוהו ואין כמעשיו ואין אלהים מבלעדיו ואין צור זולתו והוא גדול ומעשיו ככת' ‪[323] K‬‬ ‫)הוא נורא ומעשיו נוראים( ‪[324] K‬‬ ‫)מעשי ידיו אמת ומשפט‪ ...‬נאמנים ככתוב( ‪)║F‬ככתוב אודך‪ ...‬מעשיך( ‪[325] K‬‬ ‫ברוך שם ‪)║FP‬ופקודיו( ‪)║M‬ומעשיו( ‪[326] K‬‬ ‫המיוחד בפי ‪║P‬גדולות עד אין חקר ונפלאו' לבדו ברוך שם מלכותו לעולם ועד וימלא ║)שהוא( ‪║M‬לעולמי עולמים ‪[327] K‬‬ ‫)ועד וברוך שם( ‪║N‬לבדו וברוך שם כבודו לעולם וימלא ‪)║K‬ברוך שם כבודו לעולם(║כל לעולם )ועד(‬ ‫אמן ואמן ועתה באה אתחיל פי' ספר היצירה בעזרת האל נורא ‪[328] M‬‬

‫‪116‬‬ ‫‪37‬‬

Sia benedetto il Nome unico per sempre, dato che Lui solo fa opere grandi e meravigliose178. Sia benedetto il nome del Suo glorioso regno per sempre179. Bendetto il Suo nome glorioso in eterno, si riempia della Sua gloria tutta la terra. Amen e amen (ibid. 72, 19).

117

38

‫]הקדמה לספר יצירה[‬ ‫נתחיל פירוש תחילת בריאת בראשית וספר יצירת העולם שמסר הקב''ה לאברהם אבינו ע''ה ככתוב יה' קנני‬ ‫ראשית דרכו קדם מפעליו מאז מעולם נסכתי מראש מקדמי ארץ‪ .‬באין תהומות חוללתי באין מעינות נכבדי‬ ‫מים‪ .‬בטרם הרים הטבעו לפני גבעות חוללתי עד לא עשה ארץ וחוצות וראש עפרות תבל‪ .‬בהכינו שמים שם‬ ‫אני בחקו חוג על פני תהום ]משלי ח כב‪-‬כז[ בשומו לים חקו ומים לא יעברו פיו בחוקו מוסדי ארץ ]שם שם‬ ‫‪5‬‬

‫כט[ ואהיה אצלו אמון ואהיה שעשועים יום יום ]שם שם ל[‪ .‬יש חכמים מפרשים ואומרים כי זה הדבור של‬ ‫שעשועים כמו פינוק ככתוב מפנק מנוער עבדו ]שם כט כא[ ואין פירוש כן כי אם במשמע הדבור הדומה לו‬ ‫כמו וישע יה' אל הבל ואל מנחתו ]בראשית ד ד[ וכמו ביום ההוא ישעה האדם על עשהו ]ישעיה יז ז[ וכתוב‬ ‫ולא ישעה אל המזבחות ]שם שם ח[‪ .‬ומזה השרש יראה כל נבון כי עשועים לשון ראייה והבטה הוא אבל‬ ‫הראייה וההבטה נקראים הרואה אדם לפי שעה ומביט פה ופה ושעשועים ראייה בכל לב ובכל נפש כמו אם‬

‫‪10‬‬

‫יאהב האדם דבר מלב ונותן עיניו בו לראות ולהביט בו בכל לב ובכל נפש שעה גדולה שלא ליקח עיניו ממנו‬ ‫רגע ומרוב תקע וקבע עמידת העינים של אדם התוקע והקובע והמעמידם לראות ולהביט בכל לב את הדבר‬ ‫שהוא אוהב נכהים עיניו של אדם מרוב איחור הראיה וראיה לדבר הזה כמו שהכתוב אומר השמן לב העם‬

‫זו תחלת פירוש ספר יצירה פירוש תחלת בריאת בראשית ‪║N‬פירוש ספר יצירה פירוש תחלת בריאת בראשית ‪FMNP [1] M‬‬ ‫הכתוב אומר ‪║F‬כתוב║)תחלת( ‪║P‬זו תחלת פירוש ספר יצירה ונתחיל פירוש ‪║F‬‬ ‫)באין מעינות נכבדי מים( ‪)║FMN‬מקדמי ארץ( ‪║FM‬מאז וכתי' מעולם ‪)║M‬קדם מפעליו מאז( ‪[2] F‬‬ ‫)לפני גבעות חוללתי‪ ...‬מוסדי ארץ( וכת' ‪║M‬בטרם הרים הטבעו וגו' באמצו שחקים ממעל וגו' עד אשר לא עשה ‪[3] F‬‬ ‫)וראש עפרות תבל( ‪)║FN‬לפני גבעות חוללתי( ‪║N‬וראהיה‬ ‫)ומים לא ‪)║F‬בחקו חוג על פני תהום( באמצו שחקים ממעל בשומו )ליום חקו ומים לא( ‪)║N‬בחקו חוג על פני תהום( ‪[4] F‬‬ ‫‪...‬מוסדי ארץ(‬ ‫‪║N‬שעשעים יום יום משחקת לפניו בכל עת הנה יש חכמי' מפרשי' ואומר' שזאת המלה ‪)║M‬ואהיה שעשועים יום יום( ‪[5] F‬‬ ‫שמפרשים ‪║P‬שעשעים יום יום משחקת לפניו בכל עת]?[‬ ‫)כן כי אם ║)זה הדבור של שעשועים(]?[ כמו פינוק בענין מפנק מנוער עבדו ‪)║N‬אם(║שעשועי' הוא מלשון פינוק כמה ‪[6] M‬‬ ‫)כן( ‪║F‬ואין פירושו ‪)║FP‬עבדו( ‪║P‬במשמע(‬ ‫אל עוש' ועיני אל ‪ FGMNP║G‬על עשהו║וכת' ביום ההוא ║ )ואל מנחתו( ‪║M‬וישע יה' אל הבל ואל קין ואל מנחתו ‪[7] N‬‬ ‫וכן ולא ישעה ‪) ║M‬וכתוב( ‪)║N‬כתוב‪ ...‬אל המזבחות( ║קדוש‬ ‫ידיו ואשר עשו אצבע לא יראה והאשרים]?[‪ ...‬טי נביב ושע]?[‪...‬קדוש יש' תראנה וכת' ולא ישעה ולא יראה נבין כי ‪[8] G‬‬ ‫)הוא( ‪)║FMN‬לשון( ‪)║FNP‬כל( ‪║MN‬ומן השרש ראוה]?[ נכון║לא יראה אל המזבחות ‪)║P‬שעשעוים לשון(‬ ‫וב)כל נפש כמו אם( ‪║G‬אבל מלת ושעשועים ראיה ‪║M‬ומביט יפה יפה ‪)║MN‬אדם לפי ש(עה ‪[9] G‬‬ ‫)ובכל נפש שעה( ‪)║G‬ובכל נפש( ‪║MN‬ולהביט בכל כוח שעה גדולה שלא לוקח עיניו ‪║P‬לראותו ‪)║GMNP‬דבר( ‪[10] P‬‬ ‫)ממנו(]?[ ‪║G‬שלא יקח עינו ‪║MN‬‬ ‫עמידת ה)עינים וקובע ומעמידם‪...‬לב את הדבר שהוא( ‪║G‬תקע קבע ‪[11] NP‬‬ ‫‪║M‬וראיה לדבר זה כמו השמן ‪║P‬וכהים עיניו של אדם ‪║NP‬האוהב נכהים עיניו של אדם לפי ש]?[ )מרוב‪...‬וראיה( ‪[12] G‬‬ ‫לב ה)עם‪ ...‬ועיניו( ‪║G‬וראיה לדבר מה שאמ' הכתו' השמן ‪║N‬וראיה לדבר זה מה שכתו' השמן‬

‫‪118‬‬ ‫‪38‬‬

[Introduzione al Commento al Libro della Formazione] Cominciamo il commento sull’inizio dell’opera della Creazione e sul Libro della Formazione del mondo che il Santo – sia Egli benedetto – trasmise a nostro padre Abramo – la pace sia su di lui. Le Scritture dicono: Il Signore mi possiede dall’inizio della Sua via, prima delle Sue opere, fin d’allora. Dall’eternità sono stata costituita , dalle origini, dai primordi della terra. Quando non c’erano ancora gli abissi io fui concepita, quando non c’erano sorgenti rigurgitanti d’acqua. Prima che i monti avessero fondamenta, prima delle colline io fui concepita, prima che Egli avesse fatto la terra e le campagne, prima della polvere del mondo. Quando egli fissava i cieli, io ero presente, quando descriveva una volta sulla faccia dell’abisso (Prov. 8, 22-27). Quando fissava al mare il suo limite perché le acque non trasgredissero il Suo ordine, quando consolidava le fondamenta della terra, io ero accanto a Lui quale confidente, ero ogni giorno la Sua delizia [sha‘ashu‘im] e mi rallegravo alla Sua presenza in ogni tempo [yom yom] (ibid. ibid. 29-30). Ci sono alcuni saggi che spiegano la parola sha‘ashu‘im dicendo che essa significa coccolare [pinnuq]180, come nel versetto: Il servo accarezzato [mefanneq] sin dall’infanzia (ibid. 29, 21). Questa non è la giusta interpretazione, perché la [parola ha] il significato delle parole che le somigliano, come in: E il Signore riguardò [wa-yisha‘] Abele e la sua offerta (Gen. 4, 4), e come in: In quel giorno però si volgerà [yish‘eh] l’uomo al suo Fattore (Is. 17, 7); è anche scritto: Egli non si volgerà [yish‘eh] agli altari (ibid. ibid. 8). Ogni persona di buon senso capirà che, secondo tale principio181, sha‘shu‘im significa guardare, osservare. Ma mentre guardare e osservare [sono verbi che si usano in relazione] a una persona che guarda e osserva momentaneamente, di qua e di là, sha‘shu‘im significa guardare con intensità, con piena attenzione182, come se qualcuno fosse colto da intenso desiderio per qualcosa e la fissasse con lo sguardo, guardando e osservandola intensamente e con piena attenzione per un tempo prolungato, senza muovere da esso gli occhi nemmeno per un momento. Mantenendo fisso lo sguardo, per osservare e guardare intensamente l’oggetto del desiderio, i suoi occhi si oscurano a causa della prolungata osservazione. 119

37

‫הזה ואזניו הכבד ועיניו השע ]ישעיה ו י[ וכתוב שעו מני אמרר בבכי ]שם כב ד[ וכתוב השע ממני ואבליגה‬ ‫]תהלים לט יד[ ואינם דברי הפסוקים לשון סמיות ועורון כי אם כהות עינים הכהות לפי שעה מרוב איחור‬ ‫‪15‬‬

‫הראייה כי מאשר הכתוב אומר ואזניו הכבד ולא אמר ואזניו החרש כלומר יכבד לפי שעה מלשמוע אף נבין‬ ‫כי השע לשון כהות מרוב איחור הראייה יתקע העינים‪ .‬כלומר השע את עיניו שיקבע ויתקע ויעמיד את עיניו‬ ‫להביט ולראות ומרוב איחור הראייה לא להבין הוא נאמר כי דבר שעשועים אינו דומה לדבר וישע על שיש‬ ‫לו אותיות יתרות בה ‪ .‬גם לשון הקודש דרכו להכפיל את הדבור כמו תעתועים וכמו קעקע מקרקר קיר‬ ‫ואחרים רבים כמוהם‪ .‬אבל יסוד הדברים האלה ושכמותם שתי אותיות הם שע תע קע קר כמו בנקור לכם‬

‫‪20‬‬

‫כל עין ימין ]שמואל א יא ב[ ואות נון אינה מן היסוד של זה הדבור כמו לנגוע הנון והואו אינן יסוד כי‬ ‫היסוד גע הוא וכמו בנפול תרדמה ]איוב ד יג[ והיסוד של דיבור פל הוא ואחרים רבים כמוהם‪ .‬הנה פירשנו‬ ‫ואהיה שעשועים כלומר ואהיה ראייות והבטות של הקב''ה בתאוה גדולה באהבה יתרה ובהשמת עין לרוב‪.‬‬ ‫יום יום‪ .‬מהו יום יום‪ .‬אלפים שנה ככתוב כי אלף שנים בעיניך כיום אתמול ]תהלים צ ד[‪ .‬מהו אתמול מטרם‬ ‫כלומר ביום ההוא של טרם בריאת העולם וכמו שמצינו כתוב שאמר הקב''ה לאדם הראשון כי ביום אכלך‬

‫והכתוב אומ' שעו ממני אמרר ‪║F‬וכתוב אחר אומר שעו ‪║P‬השע פן יראה בעיניו והכתוב ה)שעו מני‪ ...‬אמרר בבכי( ‪[13] G‬‬ ‫שעה ממני ‪║N‬כת' האומ' השע ממני אבליגה ‪║G‬והכת' אומ' השע ממני ואבליגה ‪║F‬וכת' אחר אומ' השע ממני ‪║P‬בבכי‬ ‫ואבליגה מעט ‪║MNP‬‬ ‫)לפי שעה ‪║G‬כהות עינים והכהות ‪)║F‬הכהות( לפי שעה ‪║P‬דברי הפסוק ‪)║MP‬ואינם דברי הפסוקים לשון סמיות( ‪[14] G‬‬ ‫מרוב איחור הראייה(‬ ‫‪║F‬נבין אף פי' השע לשון כהות כי השע הבא מרוב איחור ‪)║P‬אמר ואזניו החרש( כלומר יכבדו ‪║G‬ולא כתי' החרש ‪[15] M‬‬ ‫נבין איך פירוש השע כי לשון כהות השע הבא מן רוב איחור הראייה‬ ‫‪║P‬ותקע העינים║נבין פי]?[ השע כי הוא לשון ‪║N‬נבין אף פירוש השע כי לשון כיהות הוא לפי השעה הבא מרוב ‪[16] G‬‬ ‫ושיתקע ויקבע ויעמיד ‪║F‬פי השע את עיניו ‪║M‬יתקע ויעמיד העינים‬ ‫אינו דומה לוישע ייי ‪║MN‬מלהביט ולראות ‪║P‬לא יראה להבין ואם תאמר כי דבר שעשועים ‪[17] G‬‬ ‫גם דרך לשון ‪)║P‬דרכו( ‪) ║N‬בה( נהגה לשון הקודש ‪║G‬כם לשון קוד]![ להכשיל ‪)║M‬בה( ‪║F‬אותיות יתרות בהם ‪[18] P‬‬ ‫וכמו מקרקר קיר ושוע אל ההר ‪║G‬מקרקר קיר ושוע ‪ ║P‬וכמו מקעקע מקרקר ‪║M‬הקודש להכפל‬ ‫כמו בנקר ‪)║G‬תע קע(║ושכמותם שני דברים ושני אותיות הם ‪)║P‬האלה(║)כמוהם( ‪)║F‬אחרים( ‪║N‬ודב' כמו כן ‪[19] M‬‬ ‫לכל עין‬ ‫אינה מן היסוד וחבריהם ככה‪ .‬הנה פירוש שעשועים ‪║MN‬כמו לנגוע אליה הנון ווו ‪║G‬עין ימין דשמואל שאות נון ‪[20] M‬‬ ‫)כמוהם( ‪║F‬תרדמה על אנשים]?[ )דיבור פל הוא ואחרים רבים כמוהם( ‪║G‬כמו ‪[21] P‬‬ ‫שעשועים ענינו ║)ואהיה( ‪║MN‬ואהיה אצלו אמון ואהיה שעשועים ‪)║P‬שעשועים כלומר ואהיה ראייות והבטות( ‪[22] G‬‬ ‫ואהבה]?[ )יתרה ובהשמת( ‪║G‬של הקב''ה באהבה גדולה ובהשמעת עין ‪║F‬ואהבה יתרה ‪║MNP‬הוא ראיות‬ ‫)כי אלף שנים( ‪║G‬אלף שנים ‪║P‬מהו יום‪ .‬אלף שנים ‪[23] MN‬‬ ‫‪║G‬וכמו כן מצינו ‪)║P‬ביום ההוא של( ‪║G‬ביום ההוא טרם בריאת העולם ‪║N‬מטרם פי' ההוא טרם בריאת העולם ‪[24] M‬‬ ‫)כי( ‪)║F‬הקב''ה לאדם הראשון(‬

‫‪120‬‬

‫‪39‬‬

La prova di ciò è, come dicono le Scritture: Intorpidisci la mente di questo popolo, indurane l’udito, velane gli occhi [hasha‘] (Is. 6, 10); [in un altro versetto] è scritto: Allontanate lo sguardo da me, sì che pianga (ibid. 22, 4), [e in un altro versetto] è scritto: Vòlgiti da me, perché io abbia sollievo (Sal. 39, 14). Questi versetti non fanno riferimento all’assenza di vista e cecità ma alla temporanea diminuzione della [capacità] visiva causata da una prolungata osservazione, dato che il versetto dice indurane l’udito (Is. 6, 10), non rendi sordo l’udito, vale a dire: “Che esse siano sorde per un momento”. Da ciò noi apprendiamo che hasha‘ si riferisce alla perdita della vista causata da una prolungata osservazione che immobilizza gli occhi183. E quindi velane gli occhi (ibid. ibid.) si riferisce al fissare, porre e immobilizzare gli occhi per osservare e guardare, e [la frase] è detta per spiegare che a causa di questa prolungata osservazione una persona non è più capace di vedere184. Si può dire che la parola sha‘shu‘im non somiglia alla parola wa-yisha‘ perché contiene alcune lettere addizionali. Ma è comune per la Santa lingua raddoppiare una parola, come per esempio ta‘tu‘im,185 oppure qa‘qa‘,186 meqarqar qir,187 e così molte altre188. La radice [yesod] di tali parole e di altre come queste consiste di due lettere, che sono sh-‘ t-‘, q-‘, q-r [l’ultimo] come in: Che vi caviate [bi-neqor] tutti l’occhio destro (1Sam. 11, 2), dove le due lettere nun non fanno parte della radice della parola, come la nun e la waw in l-n-g-w-‘189, la cui radice è g-‘. Allo stesso modo, [ciò appare nel versetto] quando il sonno profondo cade [bi-nepol] (Giob. 4, 13), dove la radice è p-l, e così tante altre parole. Abbiamo così spiegato il significato di ero ogni giorno la Sua delizia [sha‘ashu‘im], vale a dire, “Io ero le tante osservazioni e viste che il Santo – sia Egli bendetto – fece con tanta attenzione e con grande amore. Ogni giorno [yom yom]”. Cosa significa ogni giorno? Significa duemila anni, come è scritto: Poiché mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri [ke-yom etmol] (Sal. 90, 4)190. Cosa significa ieri? Significa prima, vale a dire, il giorno [yom] che precedette la creazione del mondo, dato che noi troviamo scritto che il Santo – sia Egli benedetto – disse al primo uomo: Perché il giorno [ba-yom] in cui ne mangiassi, di certo moriresti (Gen. 2, 17). Egli visse infatti mille anni meno settanta, per adempiere il versetto [in cui è detto] il giorno in cui ne mangiassi, 121

38

‫‪25‬‬

‫ממנו מות תמות ]בראשית ב יז[ וחיה אדם אלף שנה חסר שבעים לקיים הכתוב כי ביום אכלך ממנו בעוד‬ ‫היום ולא בסוף היום‪ .‬ואהיה אצלו אמון יש דעתי לפרשו כמו כאשר ישא האומן את היונק ]במדבר יא יב[‬ ‫ויש לפרשו כמו נאמן כי הנון אינה מן היסוד‪ .‬הנה למדנו כי אלפים שנה טרם בריאת העולם היה הקב''ה‬ ‫משעשע את כ''ב אותיות של תורה והיה מצרפן ומגלגלן ועושה מכלן דבור אחד ומגלגלו פנים ואחור בכל‬ ‫כ''ב אותיות והיה עושה עוד מהם דבורים כלולים ודבורים בדולים‪ .‬מלא דיבור חצי דבור שליש דבור פי‬

‫‪30‬‬

‫שנים מדבור אחוז זה בזה וכלול זה בזה ובדול זה מזה ומגלגלם פנים ואחור באותיותיהם ובניקודיהם ומונה‬ ‫מספר מנינם עד כלה‪ .‬וכל זה היה הקב''ה עושה על שהיה רוצה לבראת את העולם במאמרו ובכנוי שם‬ ‫הגדול לפיכך היה מגלגל האותיות כדי להוציא את שמו הגדול והנורא והנפלא והחזק והאמיץ בכח ובגבורה‬ ‫אשר מכנוי אותו השם הנקדש והנערץ היה נעשה כל מעשה בראשית ברגע קטן בהרף עין בלי ליאות ויגיעה‬ ‫כי אם בדבורו ובמאמרו ובציוויו ככתוב בדבר ה' שמים נעשו וברוח פיו כל צבאם ]תהלים לג ו[‪ .‬וכתוב‬

‫‪35‬‬

‫בספר בראשית שמסר הקב''ה לארבהם אבינו ולמשה רבנו בהר סיני ויאמר אלהים יהי אור ]בראשית א ג[‬ ‫ויאמר אלהים יהי כן ויהי כן באותו הרגע וכתוב כי הוא אמר ויהי הוא צוה ויעמד ]תהלים לג ט[ ועוד היה‬ ‫הקב''ה מגלגל האותיות כדי להוציא מהם כל דברי הלשונות שבארץ‪ .‬ואחר כלות האלהים צירוף האותיות‬ ‫וגלגול הדברים וחשבונם ומנינם ומספרם התחיל לחשב חשבון הכוכבים והמזלות וחשבון תקופות ומחזורות‬

‫כדי לקיי' הכתו' ║תמות ואדם הר']?[ חיה אלף שני' ‪║M‬ויחי )אדם( אלף שנים ‪)║G‬מות תמות( והיה )אדם( אלף שנה ‪[25] F‬‬ ‫כלומ' בעוד היום לאחר שעבר היום ‪║M‬ביום אכל' ממ'ת']?[ )בעוד היום ולא בסוף( היום ‪║G‬אלף שנים ‪║P‬‬ ‫לפרשו כי הוא כמו כאשר ‪)║P‬כמו כאשר ישא האומן את היונק( ‪║G‬יש דעת ‪)║GM‬דעתי( ‪[26] F‬‬ ‫║)אינה מן היסוד( ‪ ║G‬קודם בריאת העולם ‪║MP‬כי אלף שנים ‪ ║P‬הנה למדת ‪║MN‬כי הנון איננה מן השורש ‪[27] M‬‬ ‫)העולם היה הקב''ה משעשע(‬ ‫ומגללן פנים ואחור ║ומגללן ועושה ‪║F‬והיו מצרפם ומגלגלם ועושה מהם דבור ומגלגלו פנים ואחור ‪)║P‬כ''ב( ‪[28] PN‬‬ ‫)פנים ואחור(║)והיה מצרפן ומגלגלן( ‪║G‬‬ ‫וחצי דבור ‪║NP‬ומלא דיבור ‪)║M‬מהם( ‪)║MN‬עוד( ‪[29] P‬‬ ‫ובדול מזה ‪║P‬אחוז זה בזה וב]?[לול זה בזה ‪)║G‬וכלול זה בזה( ║ פי שנים בדבור ‪║N‬פי שני' דבור ‪[30] M‬‬ ‫)ובניקודיהם(║ומגללם פנים ואחור ‪║F‬ונבדל זה מזה ‪║MN‬ומזה‬ ‫ומזה היה עושה הקב''ה ‪║G‬עד כלם ‪║M‬ומונה מספרם ומניינם עד כלו ‪║P‬ומונה מנין מספר מנינם ועל זה היה עושה ‪[31] N‬‬ ‫שמו ‪)║G‬על( ‪║M‬על שרצה לבראת ‪║F‬‬ ‫הגדול הנורא ‪║M‬בכח וגבורה║כדי להוציא מהם ‪)║G‬כדי( ‪║P‬היה מגלל האותיות ‪[32] F‬‬ ‫ברגע קטן כהריפת עין ‪║G‬וכהרף עין ‪║M‬הקדוש והנערץ ‪[33] F‬‬ ‫)וברוח פיו כל צבאם( ‪║FMN‬שמים נעשים ‪[34] P‬‬ ‫יהי אור ויהי אור ‪║P‬למשה רע''ה ‪ ║M‬שמסר אלי]?[ למשה עבדו ‪[35] G‬‬ ‫)הוא צוה ויעמד( ‪║F‬יהי כן וכן ויהי כן ‪)║N‬ויאמר אלהים( ‪ FMNP║MN‬יהי ]‪[36‬‬ ‫שבכל הארץ ‪ ║FMN‬כל דברים ‪[37] F‬‬ ‫כוכבים ומזלות וחשבון תקופות ומולדות ומחזורות ‪)║P‬חשבון( ‪║N‬התחיל בחשבון הכוכבי' ‪[38] M‬‬

‫‪122‬‬

‫‪40‬‬

durante il giorno e non alla fine del giorno191. Ero ogni giorno la Sua delizia (Prov. 8, 30). Secondo la mia opinione questo deve essere spiegato come il verso: Come la balia [ha-omen] porta il lattante (Num. 11, 12). Si deve spiegare anche come “fedele” [ne’eman], dato che la nun non fa parte della radice. Da ciò noi apprendiamo che duemila anni prima della Creazione del mondo il Santo – sia Egli benedetto – contemplava [mesha‘shea‘] le ventidue lettere della Torah192, combinandole, girandole e facendo di loro una sola parola, girando ancora avanti e indietro tutte le ventidue lettere facendone parole composte e parole singole193. Un parola intera, mezza parola, un terzo di parola, una parola doppia, una parola attaccata all’altra, una legata all’altra, una distinta dall’altra. Egli le girò avanti e indietro, consonanti e vocali, e calcolò il loro numero totale. Il Santo – sia Egli benedetto – fece tutto ciò dato che Egli voleva creare il mondo con la Sua parola, e per mezzo della pronuncia del Suo Santo Nome. Per questa ragione, Egli girò le lettere per trarne il Suo grande, magnifico e terribile Nome, forte e vigoroso [grazie al] suo potere e alla sua forza, dato che attraverso la pronuncia del Nome santo e venerabile tutta l’opera della Creazione fu portata a termine velocemente [be-rega‘ qaÓan], in un batter d’occhio194, senza stanchezza né affaticamento, ma con la Sua parola, la Sua espressione e il Suo comando, come è scritto: Con la parola del Signore furono creati i cieli, col soffio della Sua bocca tutte le loro schiere (Sal. 33, 6)195. Nel libro della Genesi che il Santo – sia Egli benedetto – trasmisse ad Abramo nostro padre196 e a Mosè sul Monte Sinai, è scritto: Dio disse: “Sia la luce” (Gen. 1, 3). Dio disse: “Sia così” e in quello [stesso] momento così fu. È scritto: Perché Egli disse e fu fatto, comandò e tutto fu (Sal. 33, 9). Il Santo – sia Egli benedetto – girò ancora le lettere per formare da loro le parole di tutte le lingue del mondo. Dopo aver completato la combinazione delle lettere e aver girato le parole, il loro computo, il loro conto e la loro enumerazione, Egli cominciò a calcolare il computo dei pianeti e delle costellazioni, il computo degli equinozi197 e i cicli dei pianeti, il Dragone e le costellazioni che Egli stava per ordinare e creare. Egli, allora, pose l’intero computo di fronte a sé, per vedere e conoscere tutte le generazioni che sarebbero state crea123

39

‫של כוכבים ושל תלי ושל מזלות שהיה עתיד לסדר ולבראת והיה עורך את החשבון כולו לפניו כדי לראות‬ ‫‪40‬‬

‫ולידע כל הדורות העתידות להבראות מראש ועד סוף ככתוב מי פעל ועשה קרא הדרות מראש ]ישעיה מא‬ ‫ד[ קודם בריאת העולם וכדי להבין מעשה כל אדם וצדקתו ורשעתו ולגזור על כל אחד ואחד לפי מעשיו‬ ‫העתיד לעשות בין טוב ובין רע‪ .‬כך ערך ומינה את מזלו וככבו שיזרח בשעת זריחתו ובשעת מולדו בין טוב‬ ‫ובין רע‪ .‬כל זה עשה האלהים בחכמתו ובתבונתו טרם שיברא העולם ככתוב ה' בחכמה יסד ארץ כונן שמים‬ ‫בתבונה ]משלי ג יט[‪ .‬ואף על פי שערך ומינה את כוכבו ואת מזלו של כל אדם מטרם בריאת העולם לפי‬

‫‪45‬‬

‫מעשיו שעתיד לעשות לא נתן הקב''ה רשות לכוכבים ולמזלות להרע או להטיב לתכלה על אשר ראה כי‬ ‫האדם העתיד לבראות לא היה נכון להיות בלא יצר ככתוב כי יצר לב האדם רע מנעריו ]בראשית ח כא[‪.‬‬ ‫ועל זה האלהים שהוא אל חנון ורחום ארך אפים ורב חסד ונחם על הרעה ערך ותקן את התשובה מטרם‬ ‫בריאתו של עולם ככתוב בטרם הרים ילדו ותחולל ארץ ותבל ]ומעולם עד עולם אתה אל[ תשב אנוש עד‬ ‫דכא ותאמר שובו בני אדם ]תהלים צ ב‪-‬ג[ שאם יחטיא יצר הרע את האדם ויחזור בתשובה לפני בוראו‬

‫‪50‬‬

‫ויעזוב את מעשיו הרעים‪ .‬ויבקש מחילה וסליחה לפני בוראו ויתישר לעשות הטוב והישר בעיני ה' מתנחם‬ ‫עליו הקב''ה ומהפך מזלו הרע לטובה‪ .‬ואחרי ראות האלהים כל תקנת העולם ותקנת כל בריותיו טרם שיברא‬ ‫העולם אלפים שנה מיד התחיל לבראת את העולם בכחו הגדול ככתוב בספר יצירה שמסר הקב''ה לאברהם‬

‫עתיד לחדש ולברא ‪)║M‬ושל תלי( ושל מזלות מה שהיה ‪[39] P‬‬ ‫ככתו' מפעל ועשה ‪[40] F‬‬ ‫כפי מעשיו ‪)║F‬כל( ‪[41] M‬‬ ‫ובשעת מולדו בין בטוב ובין ברע ‪ ║FN‬בשעה זריעתו ובשעת מולדתו ‪)║M‬כך( ‪[42] P‬‬ ‫)כונן שמים בתבונה( ‪║FMN‬טרם שנברא העולם ‪║M‬טרם שברא העולם ‪[43] P‬‬ ‫ואת מזלו ואת של כל אדם ‪)║F‬ואת מזלו( ‪[44] P‬‬ ‫)לתכלה( ‪║FP‬העתיד אדם לעשות לא נתן הקב''ה לכוכבים ולמזלות רשיון ‪[45] P‬‬ ‫)האדם(║)ככתוב( ║לא נכון בלא יצר ‪║M‬העתיד לבראות שלא היה נכון להיות בלא חפץ חטא ‪[46] FP‬‬ ‫עם הרעה ‪)║N‬אל חנון ורחום( ‪[47] P‬‬ ‫)ותחולל ארץ‪ ...‬עד דכא ותאמר( ‪)║N‬ותחולל‪ ...‬אתה אל( ‪[48] FM‬‬ ‫)לפני בוראו ויעזוב את מעשיו הרעים( ‪║MN‬בני אדם כי אלף שנים בעיניך ‪[49] P‬‬ ‫מרחם עליו הקב''ה ‪)║F‬והישר( ‪)║P‬וסליחה לפני בוראו( ‪[50] MN‬‬ ‫ומתהפך מזלו הרע ‪[51] F‬‬

‫‪124‬‬

‫‪41‬‬

te, dall’inizio alla fine, come è scritto: Chi ha fatto e compiuto questo disponendo gli eventi sin dal principio? (Is. 41, 4), prima della creazione del mondo e per conoscere le azioni di ogni persona – la sua rettitudine e la sua malvagità – e per decidere su di ognuno secondo le sue azioni future, sia nel bene che nel male. Egli allora dispose e assegnò [a ciascuno] la propria costellazione e il proprio pianeta, che sarebbe sorto al momento della nascita198, sia nel bene che nel male. Dio fece tutto ciò con la Sua sapienza e la Sua intelligenza prima che il mondo fosse creato, come è scritto: Il Signore con la sapienza fondò la terra e consolidò i cieli con l’intelligenza (Prov. 3, 19). Nonostante Egli avesse disposto e assegnato il pianeta e la costellazione di ciascuno prima della creazione del mondo e in previsione delle azioni future, il Santo – sia Egli benedetto – non permise né ai pianeti né alle costellazioni di agire, né benignamente né maleficamente, dato che Egli aveva visto che l’uomo che stava per creare non sarebbe stato capace di esistere senza istinto, come è scritto: Perché l’istinto del cuore umano è inclinato al male fin dalla sua adolescenza (Gen. 8, 21). Per questa ragione, Dio, che è pieno di grazia e misericordioso, paziente, compassionevole e colmo di grazia, dispose e stabilì il pentimento [teshuvah] sin da prima della Creazione del mondo, come è scritto: Prima che nascessero i monti e Tu avessi creato la terra e l’universo, da un secolo all’altro Tu sei, o Dio. Tu riduci l’uomo in polvere, e dici: Tornate [shuvu], o figli dell’uomo (Sal. 90, 2-3)199. Se l’istinto cattivo porta l’uomo a peccare, se questi si pente davanti al suo Creatore e lascia le sue azioni malvagie, chiedendo perdono e remissione al suo Creatore, e seguendo la retta via, per far ciò che è buono e retto agli occhi del Signore, allora il Santo – sia Egli bendetto – avrà compassione di lui e la sua cattiva costellazione diventerà buona200. Dopo che Dio ebbe visto il giusto ordine201 del mondo e tutte le sue creature duemila anni prima della creazione del mondo, immediatamente Egli iniziò la creazione del mondo con il Suo grande potere, come è scritto nel Libro della Formazione che il Santo – sia Egli benedetto – trasmise a nostro padre Abramo il giorno in cui strinse il patto con lui, come dicono le Scritture: In quel giorno il Signore strinse un patto

125

43

‫אבינו ביום שכרת עמו הברית ככתוב ביום ההוא כרת ה' את אברם ברית לאמור לזרעך נתתי את הארץ‬ ‫הזאת ]בראשית טו יח[‪ .‬וכן כתוב בספר יצירה‪.‬‬ ‫‪55‬‬

‫לאמ'‪.‬וכן לשון בלימה דכתי' בספר יצירה וכו' שם אל ‪)║M‬לזרעך נתתי את הארץ הזאת( ‪║FMN‬לאברהם אע''ה ‪[53] MN‬‬ ‫ועתה אתחיל ית]?['‬

‫‪126‬‬

‫‪42‬‬

con Abramo: “Io do alla tua discendenza questa terra” (Gen. 15, 18)202. Così è scritto nel Libro della Formazione.

127

44

‫]ספר ראשון[‬ ‫בשלושים ושתים נתיבות פליאות חכמה חקק את עולמו יה ה' צבאות אלהי ישראל אל שדי רם ונשא‬ ‫שוכן עד וקדוש שמו וברא את עולמו בשלושה ספרים בספר וספר וספור‪ .‬ואלו הם שלשים ושתים‬ ‫נתיבות פליאות חכמה שחקק יה ה' צבאות את עולמו‪ .‬עשר ספירות בלימה ועשרים ושתים אותיות של‬ ‫תורה שהן יסוד העולם‪ .‬עשר ספירות בלימה וכמו כן מכוונת ברית בדמיון מספר עשר אצבעות הידים‬ ‫‪5‬‬

‫ועשר אצבעות הרגלים וה' אחד מכוון בתוך עשר ספירות בלימה‪ .‬וכמו כן מכוונת ברית יחיד בתוך עשר‬ ‫אצבעות הידים שהם חמש כנגד חמש בלשון ובפה ליחד האל‪ .‬וכמו כן מכוונת ברית יחיד בתוך עשר‬ ‫אצבעות הרגלים שהם חמש כנגד חמש במלת המעור שהיא הערוה כלשון שאמר למען הביט על מעוריהם‬ ‫]חבקוק ב טו[‪ .‬עשר ספירות בלימה‪ .‬מדתן עשר שאין להם סוף‪ .‬עומק ראשית שהוא טרם בריאת העולם‬ ‫ועומק אחרית של אחר סוף וקץ של העולם‪ .‬עומק טוב ועומק רע‪ .‬עומק רום ועומק תחת‪ .‬עומק מזרח‬

‫‪10‬‬

‫ועומק מערב‪ .‬עומק צפון ועומק דרום‪ .‬ואדון יחיד אל מלך נאמן מושל בכלן ממעון קדשו ועד עדי עד‪.‬‬ ‫זה שכתוב שאין להם סוף מלמדך שאין חכם בעולם שיוכל לדעת ולהבין ולהעמיק בדעת אל למצוא עד סוף‬ ‫לידע עשר הספירות האלה העמוקות‪ .‬אם ירדוף החכם אחריהם ויבקש בדעתו כל ימות העולם להבין בהם‬ ‫אינו מוצא מאומה כמו שאמר שלמה בחכמתו ידעתי כי כל אשר יעשה האלהים הוא יהיה לעולם עליו אין‬ ‫להוסיף וממנו אין לגרוע והאלהים עשה שיראו מלפניו ]קהלת ג יד[ שלא יעמיק אדם בדעתו לרדוף כדי‬

‫)אל( ‪║M‬אלהים חיים אל שדי ‪FLMNP [1] L‬‬ ‫בספר וספור וספור ‪[2] F‬‬ ‫)ועשרים ושתים‪ ...‬ספירות בלימה( ‪║P‬שחקק בהן ║)חכמה( ‪[3] L‬‬ ‫)מספר(║)ברית( ‪║F‬וכמו כו מכוונת ברית יחיד בדמיון ‪[4] P‬‬ ‫וייי יחד מכוון ‪║L‬ואל אחד מכוון בתוך ‪║F‬עשר אצבעות הידים והרגלים עשר אצבעות הידים ועשר אצבעות הרגלים ‪[5] MN‬‬ ‫ברית יחוד ‪║LN‬מכוון כנגד עשר ספירות ‪║N‬‬ ‫ברית יחוד ‪║LN‬במלה ולשון ‪║P‬כנגד חמש )בלשון ובפה‪ ...‬כנגד חמש( ‪[6] F‬‬ ‫הערוה כדכת' למען ‪║M‬שהיא הערוה שנאמר למען ‪║F‬שהיא הערוה מלשון הביט ‪║L‬היא ערוה ‪[7] MNP‬‬ ‫ראשית וסוף ‪║F‬עשר ספירות כנגדן מדתן עשר ‪[8] P‬‬ ‫ועומק אחרית שהוא אחר ‪║L‬ועומק אחרית פי שלאחר ‪[9] M‬‬ ‫קדשו ועדי עד ‪)║F‬קדשו(║)אל( ‪║M‬ועומק צפון ‪[10] F‬‬ ‫בדעתו ‪║L‬יוכל לדעת ‪║M‬שאין אדם בעולם ‪║FM‬ללמדך║פי' זה שכתב להם סוף ‪[11] M‬‬ ‫לידע את סןף יוד הספי' האלה ‪║M‬עד סוף להגיע לתכלית עשר הספירות האלה ‪║F‬לידע עד עשרה ספירות ‪║P‬ולידע ‪[12] LN‬‬ ‫ומבקש בדעתו ‪║L‬אם ירדוף החכם יום אחר יום ויבקש ‪║P‬‬ ‫)יעשה( ‪)║M‬אשר( ‪║P‬שלמה בן דוד מלך ישראל ‪)║L‬בחכמתו( ‪║PM‬כמו שאמ' שלמ' המ' ע''ה ‪)║M‬מוצא( ‪[13] FMNP‬‬ ‫)וממנו אין לגרוע‪...‬שיראו מלפניו( ‪[14] L‬‬

‫‪128‬‬

‫‪43‬‬

[Libro primo]203 [1] Per mezzo di trentadue meravigliosi sentieri di sapienza, Y-h, Signore delle Schiere, Dio di Israele, Dio Onnipotente, il Sommo e l’Eccelso, che risiede per sempre, Santo è il Suo Nome – incise il Suo universo [‘olamo]. Egli creò il Suo universo con tre gruppi di lettere [sefarim]204, con s-p-r, s-p-r e con s-p-w-r205. Questi sono i trentadue meravigliosi sentieri di sapienza [tramite cui] Y-h – Dio delle Schiere – incise il Suo mondo206. [2] Dieci sefirot di belimah, e ventidue lettere della Torah, che sono il fondamento del mondo. [3] Le dieci sefirot di belimah corrispondono [lett. “rassomigliano”] al numero delle dieci dita delle mani e le dieci dita dei piedi, mentre il Dio Unico sta esattamente nel mezzo delle dieci sefirot di belimah. Allo stesso modo, il patto dell’Uno sta esattamente nel mezzo delle dieci dita della mano, che sono cinque contro cinque, nella lingua e nella bocca, così da dichiarare l’unità di Dio. Similmente, il patto dell’Unico sta esattamente nel mezzo delle dieci dita del piede, che sono cinque contro cinque, nella circoncisione del prepuzio che è l’organo sessuale [lett. “la nudità”], come è scritto: Per contemplarne la nudità (Ab. 2, 15)207. [7] Dieci sefirot di belimah. La loro misura è dieci ma esse non hanno nè inizio e nè fine. Profondità dell’inizio – vale a dire prima della Creazione del mondo, e profondità della fine, dopo l’ultimo termine del mondo; profondità del bene e profondità del male: profondità del sopra e profondità del sotto; profondità dell’est e profondità dell’ovest; profondità del nord e profondità del sud. Il solo Maestro, Dio, Re Fedele, che governa tutti loro dalla Sua santa dimora, per sempre. Il fatto per cui è scritto che esse non hanno fine ti insegna che non esiste saggio nel mondo che possa conoscere, capire e investigare in profondità nella mente di Dio, per raggiungere la fine e conoscere queste dieci profonde sefirot. Se un saggio le ricercasse e con la sua mente cercasse di capirle, [fosse anche] per tutto il tempo del mondo, egli non otterrebbe nulla, come Salomone ha saggiamente osservato: Io ho capito che tutto quanto Dio ha creato è eterno e nulla vi si può aggiungere, né togliere, e che Dio ha fatto in modo che gli uomini provassero timore di Lui (Eccl. 3, 14). L’uomo non dovrebbe investigare queste dieci cose per ricercarle con la sua mente, [dato che] 129

42

‫‪15‬‬

‫למצוא את עשר הדברים האלה העמוקים לאין חקר ותכונה כי לא יוכל להבין עומק ראשית שמטרם בריאת‬ ‫העולם ועומק אחרית של אחר סוף וקץ של עולם‪ .‬ועומק של טוב ועומק של רע‪ .‬ועומק של רום ועומק‬ ‫של תחת‪ .‬ועומק של מזרח ועומק של מערב‪ .‬ועומק של צפון ועומק של דרום‪ .‬כי אם כן יאמר בלבו מה‬ ‫לי לרדוף בדעתי להבין ולידע דבר שהוא עמוק עמוק מה שאין חכם בעולם שיכול למצוא את הדברים שאני‬ ‫מבקש ורודפם לדעת כמו שאמר שלמה מה שהיה כבר הוא ואשר להיות כבר היה והאלהים יבקש את נרדף‬

‫‪20‬‬

‫]שם שם טו[ כלומר הוא לבדו יכול לבקש זה הדבר הנרדף בדעת בני אדם המבקשים לדעת‪ .‬על זה אמר‬ ‫שלמה ע''ה כל זה נסיתי בחכמה אמרתי אחכמה והיא רחוקה ממני‪ .‬רחוק מה שהיה ועמק עמק מי ימצאנו‬ ‫]שם ז כג‪-‬כד[ כלומר עמוק עמוק הוא זה הדבר להמצא‪ .‬ועוד אמר שלמה כל הדברים יגעים לא יוכל איש‬ ‫לדבר לא תשבע עין לראות ולא תמלא אזן משמע ]שם א ח[ כלומר כל הדברים יגעים הם להמצא ולא יוכל‬ ‫איש לדבר להשביע את עיניו לראות ולמלא אזנו מן השמועה הזאת‪ .‬ועוד אמר וראיתי את כל מעשה‬

‫‪25‬‬

‫האלהים כי לא יוכל האדם למצוא את המעשה אשר נעשה תחת השמש בכל אשר יעמל האדם לבקש ולא‬ ‫ימצא וגם אם יאמר החכם לדעת לא יוכל למצא ]שם ח יז[‪ .‬וזה מעט מזער שאנו מוציאים ומפרשים ברשיון‬ ‫חנון הדעת והתבונה מקצת מטעמי חדות התורה ומקצת טעמי חידות ספר יצירה שמסר הקב''ה לאברהם‬ ‫אבינו באהבתו אותו להודיעו ולבניו אחריו אלהותו וייחודו וגדולתו וגבורתו וכח מעשיו ככתוב כח מעשיו‬ ‫הגיד לעמו ]תהלים קיא ו[ שאם לא היה כן מי היה רשאי אפילו להרהר ולחשוב בלבו להשיג דבר קל וקטן‬

‫לאין חקר ותכלית ‪)║F‬עשר( ‪[15] N‬‬ ‫ועומק רום ‪║M‬ועומק הרום ‪║F‬וקץ העולם ‪║FM‬עולם ועומק אחרית ‪[16] N‬‬ ‫כי אם אמר בלבו ‪)║L‬כן( ‪[17] P‬‬ ‫אלה הדברים ‪║L‬שאין יכול חכם בעולם למצוא ‪║F‬יכול ‪║MNP‬שהוא )עמוק( עמוק ‪║PM‬בדעת ‪[18] L‬‬ ‫)את( ‪)║N‬והאלהים יבקש את נרדף כלומר( ‪)║ L‬והאלהים יבקש את נרדף ‪║P‬לדעת מה שאמ' ‪║M‬ורודף ‪[19] FP‬‬ ‫ועוד על זה ‪)║L‬בני אדם( ‪║P‬פי הוא לבדו ‪[20] M‬‬ ‫)מי ימצאנו( ‪ ║L‬שלמה ע''ה )כל זה נסיתי‪ ...‬שלמה( ‪)║M‬והיא רחוקה ממני( ‪)║FL‬ע''ה( ‪[21] L‬‬ ‫)לא יוכל איש לדבר( ‪) ║M‬להמצא( ‪[22] N‬‬ ‫)יוכל(║ פי' כל הדברי' האלה ‪║M‬הדברים האלה ‪) ║N‬אזן( ‪)║F‬לדבר‪ ...‬איש לדבר( להשביע את עיניו ‪[23] LP‬‬ ‫וראיתי אני את כל מעשה ‪║F‬משמוע שמועה זאת ‪║N‬להשביע את אזנו משמוע ולמלא את עיניו לראות ‪)║M‬את( ‪[24] N‬‬ ‫תחת השמים )בכל אשר‪ ...‬לבקש ולא ‪║L‬למצוא את כל המעשה אשר יעשה ‪)║P‬האלהים( ‪║L‬לא יוכל האדם לדבר ‪[25] M‬‬ ‫בשל אשר יעמל האדם ‪║FN‬ימצא וגם(‬ ‫שמסר האלהים ‪) ║L‬חדות( ספר יצירה║חדוד]![ התורה ‪║P‬חנון הדעת והבינה ‪[27] MN‬‬ ‫אחריו מלכותו וגדולתו ‪║L‬להודיע לו ‪║M‬להודיע ‪║P‬באהבתו אותנו ‪[28] N‬‬ ‫להרהר או לחשוב בלבו דבר קל ‪║L‬מי שהיה רשאי ‪║F‬להשיב דבר קל║מי יהיה רשאי ‪[29] MNP‬‬

‫‪130‬‬

‫‪44‬‬

esse sono profonde al di là di ogni comprensione o valutazione, ed egli non può capire la profondità dell’inizio che precede la Creazione del mondo, o la profondità della fine che farà seguito al termine ultimo del mondo. Profondità del bene e profondità del male: profondità del sopra e profondità del sotto; profondità dell’est e profondità dell’ovest; profondità del nord e profondità del sud. L’uomo, piuttosto, dovrebbe dire a se stesso: “Perché io dovrei ricercare con la mia mente la comprensione e la conoscenza di qualcosa che è tanto profondo, mentre non c’è saggio in questo mondo che possa penetrare queste cose che ricerco e cerco di conoscere?”. Come disse Salomone: Quello che è stato c’era anche prima e quello che ha da essere esisteva già e Dio ricerca quanto si è proseguito nel tempo (ibid. ibid. 15), vale a dire, [che] Lui solamente può ricercare quella cosa che viene ricercata dalla mente degli uomini che cercano di sapere. In relazione a ciò, Salomone – la pace sia su di lui – disse: Tutto ciò ho esaminato con sapienza, ho detto: Voglio essere sapiente, mentre la sapienza era lontana da me. Lontano è ciò che è stato e profondo il profondo; chi potrebbe raggiungerlo? (ibid. 7, 23-24), vale a dire, questa cosa è di gran lunga troppo profonda per poter esser compresa. Salomone disse ancora: Tutte le cose stancano, l’uomo non riesce a discorrerne, l’occhio non si sazia di vederle e l’orecchio non è mai pago di ascoltarle (ibid. 1, 8), vale a dire, tutte queste cose sono difficili da comprendere e nessuno [ne] può parlare, oppure saziare i propri occhi col vedere e riempire le proprie orecchie ascoltandole. Egli disse ancora: E quando ho veduto tutto ciò che Dio fa, ho finito col constatare che l’uomo non potrà mai venire a capo dei fatti che accadono sotto il sole e, per quanto si affatichi a cercare, non scoprirà nulla, e se anche il sapiente dicesse di conoscere, non scoprirà nulla (ibid. 8, 17). Questo è il grado infinitamente piccolo in cui noi possiamo esporre e spiegare - per mezzo della conoscenza e della comprensione che ci è stata concessa – qualcosa del significato dei misteri della Torah, e qualcosa del significato dei reconditi significati del Libro della Formazione che il Santo – sia Egli benedetto – ha trasmesso a nostro padre Abramo per l’amore che aveva verso di lui, perché egli e tutti i suoi figli dopo di lui conoscessero la Sua divinità, la Sua unità, la Sua grandezza, la Sua potenza e il potere della Sua opera, come è scritto: Ha mostrato al popolo la potenza delle Sue opere (Sal. 111, 131

43

‫‪30‬‬

‫מכל הדברים האלה‪ .‬עשר ספירות בלימה‪ .‬צפייתן כמראה הבזק ותכליתן אין להם סוף וקץ‪ .‬דברו בהם‬ ‫כרצוא ושוב ולמאמרו כסופה ירדופו ולפני כסאו הם משתחוים‪ .‬מאשר כתוב צפייתן כמראה הבזק‬ ‫אסור לו לאדם ליתן דעתו בהם אפילו כהרף עין שאין דבר קל ומהיר בכל צבא השמים לרוץ ולשוב כבזק‬ ‫וזה הבזק מין אחד הוא משל מיני הברק הכתובים ומכוונים בספר החכמה הוא היורד מן השמים ביום סגריר‬ ‫ונראה כיורד כחוט המטוה של אש מתכת או כחוט דבר של מתכת הנתך באש ויוצק על הארץ ויורד כחוט‬

‫‪35‬‬

‫מתעוות פה ופה כאש חיה וכהרף עין נראה לעין‪ .‬ועל זה נאמר דברו בהם ברצוא ושוב ולמאמרו כסופה‬ ‫ירדופו‪ .‬צוה בדברו שלא יהא אדם רשאי להרהר ולחשוב בהם כהרף עין ואם יפתהו רוחו ויהרהר יעשה‬ ‫רוחו כרצוא ושוב ולא יוסיף עוד להרהר כי למאמרו כסופה ירדופו כסופה המנשפת פתאום כהרף עין ולפני‬ ‫כסאו הם משתחוים‪ .‬ועל כן יעשה האדם את רוחו כסופה בעת שיהרהר ויחזור מהרהור לבו מהרה וישיב‬ ‫דעתו ביראת ה' ויודה ייחודו וישתחוה לפניו ביראה ורעד בכל לבו ובכל נפשו‪ .‬עשר ספירות בלימה‪ .‬מהו‬

‫‪40‬‬

‫פירוש בלימה‪ .‬בלי מאומה ללמדך שכל אומן הרוצה לעשות בנין אם אין לו אבנים ועפר ועצים ומים וכלי‬ ‫הבנין אינו יכול לעשות בנין ואם רוצה לעשות כלי עץ או כלי זכוכית או כלי ברזל או כלי נחשת או כלי‬ ‫כסף או כלי זהב או מכל דבר אם אין לו עץ או זכוכית או ברזל או נחשת או כסף או זהב או אותו דבר‬ ‫שרוצה לעשות ממנו הכלי אינו יכול לעשות הכלי והאל הגדול והגבור והנורא ברא את העולם כולו בלי מאומה‬

‫)וקץ( ‪)║L‬בלימה( ‪║P‬ודברו בהם ‪║N‬מן הדברים ‪[30] M‬‬ ‫)כסאו( ‪║N‬פי' מאשר ‪[31] M‬‬ ‫)בהם( ‪[32] P‬‬ ‫‪║P‬מן לשונות מיני הברק ‪ ║N‬בספרי החכמה הוא היוצא מן השמים ‪║L‬משלשת מיני הברק ‪)║LMP‬הוא( ‪[33] LNP‬‬ ‫ביום הגריר║)ומכוונים(‬ ‫ונראה ברד כחוט מטוה של אש נתכת או כחוט ‪║L‬ביום סגריר ויורד )כחוט המטוה‪...‬או כחוט( כחרט דבר של מתכת ‪[34] N‬‬ ‫ויורד כחוט המטה לפי ראות עין ח]?[ ‪║M‬שיורד ‪ ║P‬דבר של מתכת הותך באש ויורד ויוצה על הארץ ויורד כחוט מתעוות‬ ‫שלאש מתכת או כחוט דבר‬ ‫ומאמרו ‪║P‬דברו שהם ‪)║M‬נאמר( ‪║L‬כראש חיה ‪[35] F‬‬ ‫ויהרהר בהן ‪║P‬לחשוב כהרף )עין( ‪║L‬להרהר בהן ‪║LP‬שלא יהיה אדם ‪[36] P‬‬ ‫כסופה ירדופו פי' המושרת פתאום ‪)║M‬עוד( ‪[37] P‬‬ ‫)מהו(║ בכל לבו ובכל נפשו ובכל מאודו ‪║F‬בכל לב ובכל נפש ‪║L‬ביראה ודעת ‪[39] M‬‬ ‫)בלי( ‪ ║N‬עשר ספירות בלימה בלי מה פי' בלי מאומה וללמדך ‪[40] M‬‬ ‫לעשות כלי בנין וכלי זכוכית כלי עץ וכלי נחשת ‪[41] P‬‬ ‫)או מכל דבר‪...‬או זהב( ‪)║P‬או כלי זהב או‪ ...‬נחשת או כסף( ‪║F‬או זהב אותו דבר ‪[42] L‬‬ ‫מבלי מאומה ‪)║LMN‬כולו( ‪║F‬לעשות )הכלי( ‪║P‬אינו יכול לעשות ממנו הכלי והאל ‪ ║N‬הרוצה ‪[43] L‬‬

‫‪132‬‬

‫‪45‬‬

6). Altrimenti, chi sarebbe autorizzato a valutare, e pensare di se stesso o cogliere anche la benché minima parte di tutte queste cose? [8] Dieci sefirot di belimah. Osservarle è come vedere il bagliore di un lampo, la loro fine è senza limite. La Sua parola in loro corre e ritorna indietro208. Al Suo comando esse si affrettano come vento di turbine e davanti al Suo trono esse si prosternano. Dato che è scritto che osservarle è come vedere il bagliore di un lampo, all’uomo non è concesso di pensare ad esse, nemmeno per il tempo di un batter d’occhio, perché non vi è nulla in tutta la Schiera del cielo che corra e torni indietro più velocemente del bagliore di un lampo. Tale bagliore di lampo è comparabile ai lampi a cui si fa riferimento nel Libro della Sapienza209. Esso discende dal cielo durante un giorno di pioggia, simile a una corda intrecciata di metallo fiammeggiante, una corda di metallo fusa dal fuoco, gettata e che discende verso terra torcendosi in tutte le direzioni, come una fiamma viva la cui immagine può essere vista solo per la durata di un batter d’occhio. È in riferimento a ciò che di esse [delle sefirot di belimah] si dice “che corre e ritorna”, affrettandosi al Suo comando come vento di turbine. Con la Sua parola Egli ordinò che all’uomo fosse proibito di speculare e di meditare su di esse anche per il tempo di un batter d’occhio, e se lo spirito lo spinge a speculare, egli dovrebbe [tenere a mente] il “che corre e ritorna”, così da desistere dallo speculare, dato che per Suo ordine esse si affrettano come vento di turbine, come un vento di turbine che soffia all’improvviso e per il tempo di un batter d’occhio, dinnanzi al Suo trono esse si prostrano a terra. Per questa ragione, l’uomo dovrebbe far sì che il suo spirito si comportasse come vento di turbine nel momento in cui specula, per ritornare velocemente, e riporre tutta [l’attenzione della] sua mente nel timor di Dio, riconoscere la Sua unità e piegarsi di fronte a Lui, con sincera paura e timore210. Dieci sefirot di belimah. Qual è la spiegazione di belimah? [Esso significa] senza [beli] niente [meumah], per insegnarti che ogni artigiano che voglia erigere un palazzo, se questi non ha pietre, né sabbia, né legno, acqua e nemmeno strumenti, non potrà erigere il palazzo. Se egli vouole creare un oggetto di legno, di vetro, di ferro, di rame, d’argento, d’oro o di qualsivoglia altro materiale, questi non potrà crearlo senza legno, vetro, ferro, rame, argento, oro o qual133

44

‫מכחו הגדול‪ .‬וראיה לדבר הפסוק הזה נטה צפון על תהו תלה ארץ על בלימה ]איוב כו ז[‪ .‬תהו דבר רק וחשך‬ ‫‪45‬‬

‫שאין בו ממש ככתוב ונטה עליה קו תהו ואבני בהו ]ישעיה לד יא[ ללמדך שאין דרך האלהים כדרכי בני‬ ‫אדם כי האדם העושה בנין ותקרה אינו יכול לבנות ולקרות בלי יסוד ‪.‬האלהים תלה את העולם כולו על‬ ‫בלימה כי אם בכחו הגדול‪ .‬עשר ספירות בלימה‪ .‬פירוש אחר‪ .‬כמו עדיו לבלום ]תהלים לב ט[ בלום לבך‬ ‫מלהרהר ובלום פיך מלדבר ואם רץ לבך שוב לאלהים שכן נאמר רצוא ושוב ועל דבר זה נכרתה ברית‬ ‫בלשון ובפה את לשון הקודש וייחוד האל ומילת המעור כדי לזכור את האלהים שנתן בו את הברית ולחזק‬

‫‪50‬‬

‫את לבו ולהשיב דעתו אליו שלא להרהר כלום באלהותו‪ .‬עשר ספירות בלימה‪ .‬עשר ולא תשע‪ .‬עשר ולא‬ ‫אחת עשרה‪ .‬הבין בחכמה וחכם בבינה שלא להעמיק בהם בספירות כדי להבין ראשית לכל ראשיתם‬ ‫ואחרית של אחריתם כי אם בחון וחקור בהם ודע וחשוב בלבך מראשיתו עד ואחריתו נצור בלבך שלא‬ ‫להרהר העמד דבר על בוריו והשיב יוצר על מכונו להודות לו כי הוא יוצר ובורא לבדו ואין זולתו‪ .‬ומדתן‬ ‫עשר שאין להם סוף לדעת אותם‪ .‬נעוץ סופן בתחלתן ותחלתן בסופן כשלהבת קשורה בגחלת‪ .‬תחלתן‬

‫‪55‬‬

‫הוא האלהים וסופן הוא האלהים שהוא ראשון והוא אחרון ונעוצים הם אלה הספירות שהם עשר בלימה‬ ‫בכחו הגדול כשלהבת קשורה בגחלת שהכל יודעים כי מן הגחלת תולדת השלהבת והיא קשורה בגחלת‪ .‬דע‬

‫)תלה ארץ ‪║F‬הפסוק הכתוב באיוב ‪║L‬הפסוק הזה הכתוב באיוב כמו שכתוב ‪║P‬הפסוק הזה באיוב ‪║F‬רק וחשך הוא ‪[44] L‬‬ ‫רק וחושק ‪║P‬תהו הוא דבר רק ‪║M‬על בלימה(‬ ‫ולמדך הכתו' שאין דרך האלהי' ‪║M‬ומלמדך הכתוב שאין האלהים כדרך ‪║LN‬מלמדך הכתו' ‪║F‬עליו║ שאין לו ממש ‪[45] P‬‬ ‫כדרך ב'ו'‬ ‫את העולם כלו בחכמה על ‪)║F‬על( ‪)║LMNP‬כולו( ‪║MP‬והאלהים ‪║F‬ההקב''ה תלה ‪║MN‬כי האדם עושה ‪)║N‬כי( ‪[46] P‬‬ ‫בלימה ובכחו הגדול‬ ‫כמו במתג ורסן עדיו לבלום בלום ‪║M‬ובכוחו הגדול ‪)║F‬כי אם( ‪║FP‬העולם כלו בחכמה על בלימה ‪║F‬בבלימה ‪[47] MNP‬‬ ‫פי אחר כלומר כמו ‪║N‬פיך‬ ‫)דבר( ‪║P‬שכן דכתיב ‪║M‬ועל דבר זה ‪║L‬שוב למקום ‪)║MN‬ובלום( ‪[48] F‬‬ ‫את האלהים שנתן הקב''ה את ‪)║MNP‬בו את(║ובמילת המעור ‪║L‬בלשון ובפה לשון ואת ייחוד האל ומילה כדי לזכור ‪[49] P‬‬ ‫הברית‬ ‫)אליו( שלא יהרהר ‪║F‬וגם להשיב דעתו ‪[50] M‬‬ ‫ראש של ראשיתם ‪║P‬ראשית של ראשיתן ‪║MN‬חכם בחכמה הבין בבינה ‪[51] M‬‬ ‫כי אם בחון בהם וחקור מהם ‪║M‬כי אם בחון בהם וחקור בהם ‪ ║L‬ואחרית לכל אחריתם ‪)║F‬של אחריתם( ‪[52] P‬‬ ‫וצור בלבך ‪║N‬וצר בלבך ‪║F‬וגור בלבך ‪║P‬מראשית ואחרית ‪║L‬וחקור מהם ‪║N‬מראשיתו אחריתו ‪║MNP‬‬ ‫עשר ‪║F‬ובורא הכל ‪║FP‬ותעמוד דבר על ברורו ‪║N‬ומדתן וכנגדן ‪║P‬ותשב יוצר על מכונו להודיע לו ‪║M‬והעמד ‪[53] LM‬‬ ‫ספירות בלימה מידתן עשר‬ ‫בגחלת‪) .‬תחלתן‪ ...‬בכחו הגדול כשלהבת הקשורה בגחלת( ‪║F‬פי' תחלתן ‪[54] M‬‬ ‫)שהם עשר( ‪║MN‬ושהוא אחרון ונעץ אלו הספירות שהם עשר בלימה ‪ ║P‬הם אלה עשר ספירות בלימה ‪[55] LMN‬‬ ‫דבר זה דע וחשוב בלבך║פי' שהכל יודעים ‪║M‬כשלהבת הקשורה בגחלת ‪[56] N‬‬

‫‪134‬‬

‫‪46‬‬

siasi altro materiale da cui egli vuole trarre lo strumento. Il Grande, Potente e Terribile Dio, invece, creò il mondo senza niente, [solo] per mezzo del Suo grande potere. Prova di ciò è il versetto seguente dal [libro di] Giobbe: Egli distende il cielo sul vuoto, sospende la terra sul nulla [belimah] (Giob. 26, 7). Vuoto: questo non è altro che oscurità che non ha sostanza, come è scritto: Vi stenderà sopra il Signore la corda del vuoto e la livella del vuoto (Is. 34, 11), per insegnarti che Dio non agisce come un uomo, dato che colui che desidera erigere un palazzo con un soffitto non potrà costuire nè un palazzo nè un soffitto senza fondamenta211. Dio, invece, ha sospeso il mondo sul vuoto [be-belimah] con la Sua grande forza. [5] Dieci sefirot di belimah. Un’altra spiegazione, come [nel versetto] Con morso e briglia debbono essere fermati [livlom] (Sal. 32, 9). Frena [belom] il tuo cuore sì che non pensi, la tua bocca sì che non parli, e se il tuo cuore corre, che ritorni a Dio212, dato che è detto “corre e ritorna”. Riguardo a ciò fu sancito un patto, con la lingua e la bocca, la santa lingua, la dichiarazione dell’unicità di Dio, la circoncisione del prepuzio, per ricordare il Dio che ha posto il patto nell’uomo, per rafforzare il cuore dell’uomo e per ristabilire la sua mente così che si astenga dal ricerca intorno alla Sua divinità. 4] Dieci sefirot di belimah. Dieci e non nove. Dieci e non undici. Intendi con sapienza e sii saggio con intelligenza, così da non indagare sulle dieci sefirot [e sforzarti] di capire l’inizio del loro inizio e la fine della loro fine, quanto piuttosto esaminare e ricercarle, considerarle dall’inizio alla fine, e ricordar213 di non specularvi; considera la cosa con chiarezza e insedia il Creatore sul Suo posto, per attribuirGli riconoscenza dato che Egli solo è il Fattore e il solo Creatore di tutto e non vi è nessun altro all’infuori di Lui. [6] La loro misura è dieci ma non hanno limite [grazie a cui] conoscerle. La loro fine è fissata nel loro inizio e il loro inizio nella loro fine, così come la fiamma è legata al tizzone ardente. Il loro inizio è Dio e la loro fine è Dio, dato che Egli è il primo e l’ultimo, e queste sefirot – che sono dieci – di belimah sono fissate nella Sua grande forza come la fiamma è legata al tizzone ardente, dato che ogni persona sa che è dal tizzone ardente che nasce la fiamma e che questa è legata al tizzone ardente. Sappi, pensa e tieni a mente che il Fattore è uno,

135

48

‫זה וחשוב וצור בלבך שהיוצר אחד הוא והוא אדון יחיד ואין לו שני ולפני אחד מה אתה סופר‪ .‬אלו הם‬ ‫העשר ספירות בלימה‪ .‬אחת רוח אלהים חיים חי העולמים נכון כסאו מאז ברוך ומבורך שמו תמיד‬ ‫לעולם ועד‪ .‬קול ורוח ודבור זהו רוח הקדש הוא ראשון והוא אחרון לראשיתו אין חקר ולאחריתו אין‬ ‫‪60‬‬

‫תכלה‪ .‬שתים רוח מרוח‪ .‬הא כיצד‪ .‬הוציא האלהים רוח מרוחו הקדוש וחקק וחצב באותה הרוח שנפח‬ ‫והוציא מרוחו את חללו של עולם וארבע פינות העולם מזרח ומערב צפון ודרום ורוח בכל אחד מהם‬ ‫מרשות האל‪ .‬ממשלים אנו משל בהבדלת אלף אלפים ורבי רבבות לאין חקר ומספר בין קדש לחול ובין‬ ‫הטהור למי שאינו טהור ובין חזק ואמיץ בכחו ובגבורתו ובין האנוש החלש בכחו ובגופו ובין חי וקיים‬ ‫לעולמי עולמים ובין אנוש שכחציר ימיו והוא רמה ותולעה‪ .‬האומן של זכוכית כשיחפוץ לעשות כלי זכוכית‬

‫‪65‬‬

‫לוקח כלי ברזל שהוא נבוב מקצה אל קצה ולוקח מן הזכוכית הנותך שבכור הכבשן ונותן בפיו את קצה הכלי‬ ‫ההוא הנבוב ונופח רוח בפיו ועובר הרוח מתוך הכלי ההוא עם הזכוכית הנתכת והנמסת הדבוקה בקצה הכלי‬ ‫ההוא הנבוב ומכח נפיחת הרוח נמתחת הזכוכית ונעשית כלי בין גדול בין קטן בין גלול בין בעל ארבע פינות‬ ‫בין ארוך בין רחב בין קצר כמו אשר יחפוץ האומן לעשות כפי כחו המזער‪ .‬והאל הגדול הגבור‬ ‫והנורא בכחו הגדול הוציא רוח מרוחו ונמתח חללו של עולם עד חפצו עד שאמר לו די‪ .‬עשרים ושתים‬

‫‪70‬‬

‫אותיות יסוד עשאו הקב''ה שלשה ספרים שלש האותיות הנקראות אמות הם ספר אחד‪ .‬ושבע האותיות‬

‫פי' אלו הן י' ספי' ‪║M‬ולפני מי אתה סופר ‪║N‬שהיוצר הוא אחד ואין שני לו ‪[57] P‬‬ ‫ברוך הוא ומבורך שמו ║חי לעולמים ‪)║M‬חיים( ‪[58] F‬‬ ‫הוא ראשון והוא אחריתו ‪║P‬ודבור זה הוא ‪║LM‬קול רוח ודבור ‪)║NP‬לעולם( ‪[59] F‬‬ ‫║)וחקק( ‪ ║LP‬הוציא הקב''ה ‪)║MN‬הא( כיצד ‪║F‬אין תכלית ‪[60] L‬‬ ‫ברוח בכל אחד ║וארבע פינות של עולם ‪) ║N‬הרוח(‪)║ P‬העולם( ‪[61] M‬‬ ‫אלף אלפי אלפים לאין חקר וריבי ריבי רבבת לאין מספר ‪ ║L‬מרשות האל יתעלה ‪║F‬מרשות האל ית' ‪[62] MN‬‬ ‫למי שאינו טהור ובין חי ‪║F‬החלש בכחו ובגבורתו ║ בין קדש לחול ובין הטמא לטהור ‪║L‬ובין טהור לשאינו טהור ‪[63] M‬‬ ‫ובגבור]?[ ובין האינוש שהיא חלש ‪║P‬וקים לעולמי עולמים ובין חזק‬ ‫כלי )זכוכית( ‪║P‬ובין אנוש כחציר ‪)║MN‬אנוש( שבחציר║לעולם ולעולמי עולמים ‪[64] L‬‬ ‫║ מקצה אל קצה קנה ‪║P‬הותך ‪ ║L‬מן הקצה אל הקצה ‪ ║M‬כשהוא נבוב ‪║N‬והוא נבוב ‪║P‬שהוא נקוב נבוב ונקוב ‪[65] L‬‬ ‫ונותן פיו אל ‪)║L‬את קצה הכלי‪...‬רוח בפיו( ועובר מתוך הכלי ההוא ║)הכבשן( ‪║P‬מן הזכוכית הניתן ‪)║MN‬ולוקח( ‪LMNP‬‬ ‫בפיו את ראש הכלי ‪║M‬קצה‬ ‫║ונופח בו בפיו ועובר הרוח תוך הכלי ההוא ונוגע בזכוכית ‪) ║M‬הרוח( ‪ ║P‬הכלי )ההוא(║ונופח רוחו║ההוא הנקוב ‪[66] L‬‬ ‫הנחתרת]?[ )והנמסת( ‪║P‬‬ ‫כלי גדול או קטון או בעל ארבע פינות ‪ ║M‬כלי גדול בין קטון בין גדול בין בעל ארבע פינות ‪║P‬ההוא הנקוב ‪[67] L‬‬ ‫האדם ‪║F‬ככל אשר יחפוץ ‪║MN‬בין ארוך בין רחב בין צר בין קצר ‪║N‬או עגול או רחב או קצר ‪)║M‬בין קצר( ‪[68] L‬‬ ‫‪ FKMNP‬המזער║לעשותו ‪║MNP‬האומן‬ ‫עד שאמר לעולמו די ‪║M‬חלל העולם ‪)║K‬עד חפצו(║חלל של עולם ‪║F‬מרוחו הגדול ‪[69] P‬‬ ‫)ושבע( ‪║N‬הם ספר ראשון║)ספרים שלש( ‪[70] P‬‬

‫‪136‬‬

‫‪47‬‬

che Egli solo è il Signore e che non c’è secondo. E prima dell’Uno cosa conti? Queste sono le [10] dieci sefirot di belimah. Uno, spirito [ruah] del Dio vivente per sempre, il cui trono è stabilito da sempre214, Egli è benedetto e bendetto è il Suo Nome per sempre. Voce, alito [ruah] e discorso, questo è lo spirito [rua­] santo: è primo e ultimo, il suo inizio non ha misura e la sua fine è senza limite. [12] Due, alito [ruah] dallo spirito. Come? Dio ha tratto un alito dal Suo spirito santo. Con questo alito che Egli soffiò e trasse dal Suo spirito santo, Egli scolpì e forgiò lo spazio del mondo e i quattro angoli del mondo – est, ovest, nord e sud – ciascuno infuso dell’alito [ruah] [che deriva] dal dominio [rashut]215 di Dio, Egli sia esalatato. Noi potremmo fare un confronto, anche se con innumerevoli distinzioni tra il Santo e il profano, il puro e ciò che non è puro, il Forte e il Vigoroso grazie al Suo potere e alla Sua forza e l’essere umano che è debole e fragile, tra l’Uno eterno e perpetuo e l’essere umano i cui giorni sono [come] erba216 e che altro non è che una larva e un verme217. Quando218 il vetraio desidera produrre un contenitore di vetro, egli prende uno strumento di metallo, vuoto da un’estremità all’altra, con cui egli estrae una certa quantità di vetro che è stata fusa nella fornace. Egli allora pone un’estremità dello strumento vuoto sulla sua bocca e soffia entro di esso dell’aria [ruah]. L’aria passa attraverso lo strumento all’interno del vetro liquefatto, che sta appeso all’[altra] estremità dello strumento. La forza dell’aria soffiata all’interno [del vetro] distende il vetro che così diventa un contenitore – grande o piccolo, tondo o quadrato, lungo, largo o corto, così come l’artigiano preferisce fare, nei limiti della sua forza irrisoria219. Il Signore, che è grande, potente e terribile, trasse un alito d’aria dal Suo spirito e con il Suo grande vigore lo stese a suo piacimento lungo lo spazio del mondo, finché Egli disse: “Basta!”. Il Santo – sia Egli benedetto – allora ne fece le [9] ventidue lettere di fondamento, che Dio divise in tre gruppi di lettere [sefarim]: le lettere chiamate madri sono il primo gruppo [sefer]; le sette lettere doppie sono il secondo gruppo e le dodici lettere semplici sono il terzo gruppo220.

137

49

‫הכפולות הם ספר שני‪ .‬ושתים עשרה הפשוטות הן ספר שלישי‪ .‬ורוח אחת מהם‪ .‬הרוח שנפח והוציא האל‬ ‫מרוחו הקדוש‪ .‬אחת היא מן האותיות ואחת היא מן עשר הספירות כמו שכתבנו למעלה‪ .‬עשר ספירות‬ ‫בלימה אלה הם‪ .‬אחת רוח אלהים חיים‪ .‬שתים רוח מרוח‪ .‬שלוש מים מרוח‪ .‬הא כיצד‪ .‬עם אותו הרוח‬ ‫שנפח והוציא האל מרוחו הקדוש בכחו הגדול הוציא מים מלחלוחו הרב לאין שיעור ומדה וחקק וחצב במים‬ ‫‪75‬‬

‫ההם תהו ובהו רפש וטיט‪ .‬הא כיצד‪ .‬נעשה הרפש והטיט שהוציא תהו זה קו ירוק המקיף את כל העולם‬ ‫מסביב והוא כדבר רק וחושך שאין בו מושב בריות ככתוב לא תהו בראה לשבת יצרה ]ישעיה מה יח[‬ ‫וכתוב ונטה עליה קו תהו ואבני בהו ]שם לד יא[ ובהו אלו אבנים מפולמות המשוקעות בתהום ומביניהם‬ ‫המים רבים יוצאים ככתוב קו תהו ואבני בהו‪ .‬המים ההם עשאן חקקן כמין ערוגה הציבן כמין חומה‬ ‫סככן כמין מעזיבה ותלאן באויר בחללו של עולם בכח מאמר קדוש‪ .‬ארבע אש ממים‪ .‬הא כיצד‪ .‬לאחר‬

‫‪80‬‬

‫שתלה האל בכחו הנפלא את המים ההם באויר חללו של עולם מזהר נוגה אורו הגדול והנורא לאין חקר‬ ‫ושיעור הגיה זהרו וזיהר מתוך המים ומכח אותו הזהר שהגיה מתוך המים יצאה אש ומאותה האש חקק וחצב‬ ‫כסא הכבוד ואופנים ושרפים וחיות הקדש ומלאכי השרת וכל צבא המרום ומשלשתן יסד מעונו מרוח‬ ‫וממים ומאש ככתוב עשה מלאכיו רוחות משרתיו אש להט ]תהלים קד ד[‪ .‬ולא חפץ הקב''ה לעשתם מאשו‬

‫זו הרוח שנפח הקב''ה מרוחו הקדוש ‪║K‬אותיות הפשוטות ‪[71] P‬‬ ‫)עשר ספירות בלימה אלה הם( ‪║K‬אחת היא מן הספירות ‪[72] KP‬‬ ‫עם אותו )הרוח( ‪)║M‬הא(כיצד מאותו רוח שנפח ‪║K‬שתים רוח מרוחו ‪[73] M‬‬ ‫ובכחו הגדול וברא את עולמו הוציא מים מן לחלוח הרוח עד אין שיעור וחקר ומספר ומדה ‪║K‬והוציא האל ית' ‪[74] MN‬‬ ‫שיעור ומדר]![ ‪║N‬מים מלחלוחו הרבה ‪║F‬מים מלחלוחות הרב ‪║P‬‬ ‫את העולם כולו מסביב ‪)║K‬כל( ‪║F‬שמקיף ‪)║FK‬תהו( ‪║N‬וטיט‪ .‬תוהו זהו קו ירוק ‪[75] K‬‬ ‫לשבת ישרה║)כדבר רק( ‪)║P‬והוא כדבר רק‪ ...‬קו תהו ואבני בהו( ‪[76] K‬‬ ‫ומהם המים רבים ‪║N‬המים ובהו אלו אבנים ‪[77] F‬‬ ‫המים זכים ויוצאים בעולם וראייה לדבר קו תוהו ואבני בוהו‪ .‬וכיצד נעשה הרפש והטיט ‪║K‬המים זבים ויוצאים ‪[78] P‬‬ ‫כטי]?[ חומה ‪)║P‬חומה( ‪)║N‬ככתוב קו תהו ואבני בהו( ‪║MN‬שהוציא מן המים ההם‬ ‫ארבע אש ומים ‪║P‬מאמ' קדוש ית' ‪║M‬מאמר קדושו║סככן מעזיבה אותם המים שהוציא מלחלוחו הקדוש ותלאן באויר ‪[79] K‬‬ ‫)הא( כיצד ‪║FK‬‬ ‫לאחר שתלאן באויר הגיה זוהר מזוהרו הטוב והנורא והגדול בלי חקר ושיעור וזהר כמים ומכח אותו הזוהר יצאה אש ‪[80] K‬‬ ‫שהגיה ‪║P‬ומכח גופו ומכח אותו הזהר ‪)║N‬ומכח אותו הזהר שהגיה( ‪║F‬הגיה אורו וזיהר ‪║M‬הגיעה הגיה זהירו וזוהר ‪[81] P‬‬ ‫ומאותה )האש(║בתוך המים‬ ‫ומלאכים ‪║K‬וחיות הקדש ומלאכים וכל צבא המרום ‪║P‬וחיות הקדש הקדומים ‪)║N‬ושרפים( ‪║M‬וחצב בה כסא ‪[82] MN‬‬ ‫וכל צבא מרוב ‪║M‬המשרתים וכל צבא מרום‬ ‫עשותן מאש ‪)║F‬הקב''ה( ‪)║P‬משרתיו אש להט( ‪║F‬כי לא רצה הקב''ה║ומים ואש שנ' ‪[83] K‬‬

‫‪138‬‬

‫‪48‬‬

[12] Esse condividono un’unica aria [ruah], l’aria che Dio soffiò e trasse dal Suo spirito santo. Ciò che vale per le sefirot vale anche per le lettere, come abbiamo scritto sopra221. [16] Queste sono le dieci sefirot di belimah. Uno, lo spirito [ruah] del Dio vivente; due, aria [ruah] dallo spirito; tre, acqua dall’aria. Come? Dalla stessa aria che Dio soffiò e trasse dal Suo spirito santo, con il Suo grande potere Egli trasse acqua dalla Sua umidità, incommensurabilmente vasta; [13] Egli allora scolpì e forgiò in quell’acqua l’informe [tohu] e il vuoto [bohu], la melma e il fango. Come? La melma e il fango tratti dall’informe divennero una linea verde che circonda il mondo intero. È come un vuoto oscuro, vacuo e inabitato, come è scritto: Che non l’ha creata per il caos [tohu] ma formata per essere abitata (Is. 45, 18) e come è scritto: Il Signore stenderà su di esso la corda del caos [tohu] e le pietre del vuoto [bohu] (Ibid. 34, 11). E bohu: queste sono le pietre limacciose affondate nell’abisso, da cui sgorgano le grandi acque, come è scritto: la corda del caos [tohu] e le pietre del vuoto [bohu]222. Egli fece quelle acque, le scolpì come un giardino, le eresse come un muro, le coprì come un tetto, le sospese nell’aria, nello spazio vuoto del mondo, con il [solo] potere della Sua parola. [14] Quattro, fuoco dall’acqua. Come? Dopo che Dio, con il Suo meraviglioso potere, ebbe sospeso quelle acque nell’aria dello spazio vuoto del mondo, dalla lucentezza raggiante della Sua luce incommensurabilmente grande e maestosa, la Sua lucentezza radiò e brillò da dentro le acque. Con la forza di quella lucentezza che radiava da dentro le acque, fu tratto il fuoco, e con quel fuoco Egli forgiò e scolpì il trono della gloria, gli Ofanim e i Serafini, le sante creature viventi, gli angeli del servizio e tutta la schiera in alto. Dai [seguenti] tre Egli stabilì la Sua residenza: dall’aria [ruah], dall’acqua e dal fuoco, come è scritto: Fa Suoi messaggeri i venti [ruhot], Suo ministro il fuoco guizzante (Sal. 104, 4). Il223 Santo – sia Egli benedetto – non voleva crearli dal Suo grande fuoco, affinchè questi non fossero equiparati a Lui, dato che Egli è un fuoco divoratore224. Con lo stesso fuoco il Santo – sia Egli benedetto – fece bollire le acque e ne coagulò un terzo, che così divenne melma, fango e polvere, come è scritto: Chi ha misurato mai col cavo della mano le acque con la spanna computato i cieli? Chi contenne con un moggio [ba-shalish] la polvere della terra? (Is. 40, 12)225. Da questo verso 139

50

‫הגדולה שלא ישוו לו כי הוא אש אוכלה ]דברים ד כד[‪ .‬ועם אותה האש הרתיח הקב''ה את המים ההם‬ ‫‪85‬‬

‫והקפיא מהם שלישיתם ונעשו טיט ורפש ועפר ככתוב מי מדד בשעלו מים ושמים בזרת תכן וכל בשלש עפר‬ ‫הארץ ]ישעיה מ יב[ הנה למדנו מזה הכתוב כי חלק האל את המים לשלושה חלקים‪ .‬החלק האחד הקפיא‬ ‫ועשה את הארץ ומן החלק השני עשה כל צבא המרום והשמים העליונים‪ .‬והחלק השלישי נשאר על הארץ‬ ‫והיתה הארץ תחתיהם עד יום שלישי עד שנקוו המים ונראתה הארץ‪ .‬וביום השני הקריש והקריח כקרח עוד‬ ‫מאותו החלק השלישי של מים הנשאר מיום ראשון אשר נעשה ממנו הארץ ועשה הרקיע הזה שעלינו‬

‫‪90‬‬

‫להבדיל בין מים למים והעלה האלהים את הרקיע הזה עד חצים של מים שנשארו משליש החלק עד השמים‬ ‫העליונים ככתוב ויקרא אלהים לרקיע שמים ]בראשית א ח[‪ .‬קראן שיעלה הרקיע עד חצים של מים עד‬ ‫השמים העליונים ומנבואת ישעיה למדנו כי באש הרתיח האל את המים ונעשו אבנים וארץ וכל מיניהם‬ ‫ואבני מלח ככתוב מי מדד בשעלו מים ושמים בזרת תכן ]ישעיה מ יב[ ללמדך בהבדלת אלפי אלפים ורבי‬ ‫רבבות לאין מספר בין קדש לחול כאדם המפרש זרתו לתקן עוגות לחם בידים פרושות‪ .‬וכל בשליש עפר‬

‫‪95‬‬

‫הארץ ]שם שם[ כלומר החלק של מים שבראתי וחלקתי במדת שעלי את עפר הארץ‪ .‬ושקל בפלס הרים‬

‫אש אוכלה הוא ואל תתמה היאך יצאה אש מן המים כי גם ‪║K‬כי הוא ית' אש אוכלה הוא אל קנא ‪)║M‬לו( ‪)║F‬ישוו( ‪[84] P‬‬ ‫בדעת בני אדם המועטת והחלשת ניתן להוציא אש ממים‪ .‬כיצד מביא כלי זכוכית טהוו וממלאהו מים ונותן בשמש ומשים איסקן‬ ‫הניצוצים היוצאים מן הכלי ומבעיר וכיצד חצב מן המים הטיט והרפש עם אותו האש שהוציא מן המים הריתוח מן המים ההם‬ ‫ועם )אותה( האש ‪║M‬ועם אותו )האש( ‪║P‬והקפיא מהם שלישיתם‬ ‫ורפש ועפר והם הוקרשו ונעשית האדמה ככת' וכל בשליש עפר הארץ וכת' מי מדד ‪║K‬משלישיתן ‪║M‬משלישיתם ‪[85] FN‬‬ ‫)בזרת תכן( ‪)║M‬ושמים בזרת תכן וכל בשלש עפר הארץ( ‪║F‬ורפש עפר ‪║N‬בשעלו מים‪ .‬מזה הכת' אנו לומדים‬ ‫החלק הראשון הקפיא ‪║N‬הנה מזה נבין ‪║P‬מזה הכתו' למדנו ‪)║F‬המה( ‪[86] N‬‬ ‫והחלק הג' ממים ‪║M‬ומן החלק האחר ‪║F‬והחלק השיני עשה ‪[87] K‬‬ ‫וביום השני הקדיש וקי' והזריח זרח עוד ‪║P‬ועוד ‪║N‬תחתיהן יום ‪[88] M‬‬ ‫‪║F‬הנשאר על הארץ ועשה הרקיע ‪║K‬ונעשה הרקיע ‪║N‬החלק השלישי על מים הנשארים ‪ ║P‬מאותו החלק שלישי ‪[89] M‬‬ ‫)שעלינו להבדיל‪ ...‬את הרקיע הזה(‬ ‫להבדיל בין מים למים שנ' ויאמר אלהים יהי רקיע בתוך המים וגו' והחציא המים השלישים האלה חצים ממעל החצים ‪[90] K‬‬ ‫נקוו במקום אחר‪ .‬והתיה הארץ תחת המים עד יום שלישי עד שנקוו המים ונראתה הארץ‪ .‬והרקיע הזה שעלינו שעשה הקב''ה ביום‬ ‫שיני להבדיל בין מים למים העלהו הקב''ה את הרקיע הזה ביום שני עד חצים שלמים שנשארו משליש החלק עד השמים העליונים‬ ‫עם חצים של ‪ ║P‬הרקיע הזה על חציי' שלמים ‪║M‬והעלה האלהים את הרקיע הזה שעלינו ‪║N‬ככת' ויקרא אלהים לרקיע שמים‬ ‫מים‬ ‫שיעלה הרקיע עם חצים של מים ‪║P‬קראו שיעלה ‪[91] K‬‬ ‫נעשו יום]?[ אבנים וארץ ‪║P‬הרתיח האלהים ונקפאו ונעשו ארץ ואבנים לכל מיניהם║ומנבואת ישעיה הנביא ‪[92] K‬‬ ‫בשעלו מים ‪║N‬בשעל ומים ‪║F‬בשעלו מים וחלקן ושמים ‪║PM‬בשעלו מים וחלק כי תכן]?[ שמים בזרתי ללמדך ‪[93] K‬‬ ‫אלף אלפי אלפים ‪║K‬אלף אלפי'║וחלקם ושמים‬ ‫ומי כל בשליש החלק של מים ‪) ║K‬עוגות( ‪[94] P‬‬ ‫)בפלס( ‪ ║P‬בשעלי בשליש ולא מכל השליש את עפר הארץ ‪║K‬פי' החלק שלמי' ‪)║M‬כלומר( ‪[95] P‬‬

‫‪140‬‬

‫‪49‬‬

moggio [ba-shalish] la polvere della terra? (Is. 40, 12)225. Da questo verso noi impariamo che Dio divise le acque in tre parti. Egli fece raggrumare la prima parte e fece la terra; dalla seconda Egli fece tutta la schiera in alto e il cielo superiore; la terza parte rimase sulla terra e la terra rimase sotto di essa fino al terzo giorno, quando le acque furono raccolte e apparve la terra. Il secondo giorno, Egli fece raggrumare e raffreddare come ghiaccio un quantità ulteriore della terza parte delle acque che erano rimaste dal primo giorno, da cui era stata creata la terra, e fece questo firmamento [che sta] a metà delle acque rimaste dalla terza parte, [vale a dire, a metà] dell’altezza del cielo superiore, come è scritto: E Dio chiamò il cielo firmamento [shamayim]226 (Gen. 1, 8). Egli chiamò il firmamento perché si alzassero fino a metà sopra le acque, sul cielo superiore. Dalla profezia di Isaia noi apprendiamo che Dio aveva fatto bollire le acque con il fuoco e che [da queste] erano state create le pietre, la terra e quanto simile, ma anche le pietre di sale, come è scritto: Chi ha misurato mai col cavo della mano le acque e con la spanna computato i cieli? [Chi contenne con un moggio [ba-shalish] la polvere della terra?] (Is. 40, 12). [Il versetto] viene per insegnarti che, con le innumerevoli distinzioni tra il Santo e il profano, ciò è paragonabile a un uomo che stende il suo palmo per preparare i pani con il palmo della mano aperta. Chi contenne con un moggio la polvere della terra? (ibid. ibid.): ciò significa la parte delle acque che Io ho creato e la polvere della terra che Io ho separato nella misura del pugno della mia mano. Pesò le montagne con la stadera (ibid. ibid.), per sospenderle nella terza parte, non qualsiasi terza parte che viene sospesa perché venga pesata nella bilancia o nella stadera227, così come Io ho fatto, su cui è scritto: Così parla il Signore, tuo redentore, colui che ti ha fatto sin dal seno materno: “Io sono il Signore, che faccio ogni cosa, che tengo spiegati i cieli da solo e senz’altri che me [me-itty, lett. “da me stesso”] distendo la terra (ibid. 44, 24). Non leggere me-itty ma me-ishy [lett. “dal mio fuoco”], dato che nella lingua del targum228 la lettera taw è usata al posto della shin229. Me-ishy: dal fuoco [esh] che io ho tratto e fatto infiammare dall’acqua, grazie al potere della brillantezza raggiante del mio grade fuoco [ishy]230. Non fosse stato per ciò, [la terra, le montagne, le pietre, le roccie, ecc…] non avrebbero potuto contrastare la forza del Suo 141

48

‫וגבעות במאזנים ]שם שם[ לתלותם בדבר השלישי ולא מכל השליש הנתלה להשקל בפלס ובמאזנים כמו‬ ‫שעשיתי אני ככתוב כה אמר יה' גאלך ויצרך מבטן אנכי ה' עשה כל נטה שמים לבדי רקע הארץ מאתי‬ ‫]ישעיה מד כד[‪ .‬אל תקרי מאתי אלא מאשי כי בלשון תרגום משמשת תיו במקום שין‪ .‬מאשי מן האש‬ ‫שהוצאתי והלהבתי מן המים מכח זוהר נוגה אשי הגדולה כי לא היו יכולים לעמוד לפני כח אשו הגדולה‬ ‫‪100‬‬

‫והחזקה כי היו נלחכים מפני האש הגדולה כמו שעשה במעשה אליהו ככתוב ותפל אש יה' ותאכל את העלה‬ ‫ואת העצים ואת האבנים ואת העפר ואת המים אשר בתעלה לחכה ]מלכים א יח לח[‪ .‬ועתה נחזור למנין עשר‬ ‫הספירות‪ .‬חמש‪ .‬חתם רום ביוד]‪ [g‬שלש אותיות מן הפשוטות וקבען בשמו הגדול ואלו הן יוד הא ואו‪ .‬יהו‪.‬‬ ‫וחתם בהם שש קצוות שבעולם‪ .‬חתם רום ופנה למעלה וחתמו ביהו‪ .‬גלגל עוד הקב''ה את שלש האותיות‬ ‫האלה ועשאן שם גדול ונורא שלו יוה‪ .‬שש‪ .‬חתם תחת ופנה למטה וחתמו ביוה‪ .‬גלגל עוד שלש האותיות‬

‫‪105‬‬

‫האלה ועשאן שם גדול ונורא שלו היו‪ .‬שבע‪ .‬חתם מזרח ופנה לפניו לפני האל וחתמו בהיו‪ .‬גלגל עוד שלש‬ ‫האותיות האלה ועשאן שם גדול ונורא שלו היו‪ .‬שמינית‪ .‬חתם מערב ופנה לאחריו לאחרי האל וחתמו‬ ‫בהיו‪ .‬גלגל עוד שלש האותיות האלה ועשאן שם גדול ונורא שלו ויה‪ .‬תשיעית‪ .‬חתם דרום ופנה לימינו‬

‫)השלישי ולא מכל השליש( ‪║K‬בדבר בשליש ‪║M‬כדבר בשליש ‪[96] NP‬‬ ‫ורוקע הארץ ‪║FNP‬אנוכי אנכי ה' עושה ‪║P‬מבטן אני ייי ‪[97] K‬‬ ‫משמש ש' עם ת' מן האש שיצתי]![ ‪)║K‬מן( ‪║N‬משמשין ‪║MNP‬כי בלשון הקדש║אלא מי אתי מאשי ‪║P‬אל תקרא ‪[98] FP‬‬ ‫בלשון שין ‪║M‬והלהבתי‬ ‫מכח זוהר אשי הגדולה‪ .‬כי מאשו הגדולה והחזקה לא היו המים יכולים לעמוד שהיו נלחכים ‪║K‬והלהבה ‪)║F‬שהוצאתי( ‪[99] P‬‬ ‫מכח יגהזוהר אש הגדולה )כי לא היו‪ ...‬הגדולה( ‪║P‬כמות שנעשה בימי אלייהו שנ' ותפל אש ייי‬ ‫במעשה אליהוא ‪║N‬במעשה אליהו ז''ל ‪║F‬כמו שעשה במעשה בראשית ובמעשה אליהו ‪[100] P‬‬ ‫‪)║K‬ואת האבנים‪ ...‬לחכה( ‪)║F‬את האבנים( ואת העפר וגו' )את המים אשר בתעלה לחכה(║נלהבים מפני האש ‪[101] P‬‬ ‫בתעלה לחכה‪ .‬ולא תתמה איך מן המים מעשת הארץ כי מעשב המלוח עושים זכוכית האומנית ובכל יום אנו]?[‪ .‬אישי הרימה‬ ‫והתוליעה רואים שנעשה על יריט]?[ כי כל כלי הורתח על האש עם המים מכח האש המרתיחו ומחרשו‪ .‬ותפש כמי לריץ ובמצא‬ ‫ועתה נחזור לחשבון ‪║P‬בו כן גם העולם מכח הרתוח שלאש חי מחי נקרשה ונחרשה הארץ‪ .‬נחזור לעניין עשר ספירות בלימה‬ ‫נחזור לחשבון מנין עשר ספירות ‪║N‬למניין חשבון י' ספי' ‪║M‬ובין האותיות עשר ספירות‬ ‫ואלו ‪ ║P‬בשמו הגדול ית' ‪║M‬חמש חתם רום‪ .‬מהן חתם רום דבר]?[ שלש אותיות ‪║K‬חמש כנגד רום שלש אותיות ‪[102] P‬‬ ‫ואלו הן יוד הא ואו האו ‪ ║N‬ואלו יהו והשם יהו ‪║M‬הן יה יוד הא ואו יהו‬ ‫שלש אותיות ‪) ║MN‬עוד( ‪ ║FMNP‬גלגל ה''ב'ה ‪[103] F‬‬ ‫ו' חתם ופנה למטה ‪ ║M‬שם גדול ונורא שלא יודה]![ יוה ‪)║P‬שלו( ‪[104] M‬‬ ‫)גלגל עוד שלש‪ ...‬שם ‪║N‬חתם מזרח ופניו לפניו ‪ FLMNP║MP‬לפני האל║שם גדול ונורא שלו הוי ‪)║K‬האלה( ‪[105] P‬‬ ‫גדול ונורא שלו ויה(‬ ‫וחתמו ‪)║FMP‬לאחריו( ‪║LM‬שם גדול ונורא שלו )היו‪ ...‬ונורא שלו( ויה ‪ ║N‬שלו הוי ‪)║FMP‬ונורא( ‪)║P‬האלה( ‪[106] F‬‬ ‫בהוי‬ ‫תשיעית ‪║L‬ונורא שלא ‪║P‬שם גדול ונורא שלו והי ‪║L‬גלגל עוד ג' אותיות ‪║M‬וחתמו בויה ‪[107] L‬‬

‫‪142‬‬

‫‪50‬‬

fuoco grande e potente, perché essi sarebbero stati sciolti dal grande fuoco, come nel caso di Elia, di cui è scritto: Allora cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la polvere e prosciugò l’acqua che era nel canale (1Re 18, 38). Torniamo ora al computo delle dieci sefirot. [15] Cinque. Egli sigillò l’altezza, scelse231 tre delle lettere semplici e le fissò nel Suo grande Nome, ed esse sono yod, he, waw, [cioè] y-h-w. Con esse sigillò le sei estremità del mondo. Egli sigillò l’altezza, si rivolse in alto, e lo sigillò con yod, he, waw. Il Santo – sia Egli bendetto – girò [allora] queste tre lettere in tondo e di loro fece il Suo grande e terribile Nome di yod, he, waw. Sei. Egli sigillò il basso, si rivolse verso il basso e lo sigillò con yod, waw, he. Egli girò ancora in tondo queste tre lettere e di loro fece il Suo grande e terribile Nome di he, yod, waw. Sette. Egli sigillò l’est, si rivolse in avanti, di fronte a Dio, e lo sigillò con he, yod, waw. L’ottava. Egli sigillò l’ovest, si rivolse indietro, dietro a Dio, e lo sigillò con he, yod, waw. Egli girò ancora queste tre lettere in tondo e fece di loro il Suo grande e terribile Nome di waw, yod, he. La nona. Egli sigillò il sud, si rivolse alla Sua destra, alla destra di Dio, e lo sigillò con waw, yod, he. Egli ruotò ancora queste tre lettere e di loro fece il Suo grande e terribile Nome di waw, he, yod. La decima, la sefirah di belimah232. Egli sigillò il nord, si rivolse alla Sua sinistra, alla sinistra di Dio, e lo sigillò con waw, he, yod. [16] Queste sono le dieci sefirot di belimah. Uno, spirito del Dio vivente. Due, aria dallo spirito. Tre, acqua dall’aria. Quattro fuoco dall’acqua. Cinque, sopra; sei, sotto; sette, est; otto, ovest; nove, nord; dieci, sud. Cominciamo ora un’esauriente spiegazione della rotazione delle ventidue lettere. [17] Ventidue lettere di fondamento. Tre di queste sono madri, sette sono doppie, dodici sono semplici. Tutte sono scolpite nella voce, intagliate nell’alito, fissate in cinque punti nella bocca, vale a dire: alef-het-he‘ayin, bet-waw-mem-pe, gimel-yod-kaf-qof, dalet-tet-lamednun-taw, zayin-samekh-shin-resh-xade, unite alla punta della lingua, come una fiamma al tizzone ardente. Questi sono i cinque punti della bocca in cui sono fisssate le ventidue lettere. Alef-het-he-‘ayin vengono prodotte nella parte posteriore della lingua e nella faringe. Come? Se uno vuole dire alef-het-he-‘ayin, questi non può pronunciarle 143

52

‫לימין האל וחתמו בויה‪ .‬גלגל עוד שלש אותיות האלה ועשאן שם גדול ונורא שלו והי‪ .‬עשירית‪ .‬הספירה‬ ‫של בלימה חתם צפון ופנה לשמאלו לשמאל האל וחתמו בוהי‪ .‬אלה הן עשר ספירות בלימה‪ .‬אחת רוח‬ ‫‪110‬‬

‫אלהים חיים‪ .‬שתים רוח מרוח‪ .‬שלש מים מרוח‪ .‬ארבע אש ממים‪ .‬חמש רום‪ .‬שש תחת‪ .‬שבע מזרח‪.‬‬ ‫שמונה מערב‪ .‬תשע צפון‪ .‬עשר דרום‪ .‬נתחיל פירוש גלגול עשרים ושתים אותיות באר היטב‪ .‬עשרים‬ ‫ושתים אותיות יסוד‪ .‬שלש מהן אמות ושבע מהם כפולות ושתים עשרה מהם פשוטות‪ .‬וכלן חקוקות‬ ‫בקול חצובות ברוח קבועות בפה בחמשה מקומות א''ח ה''ע ב''ו מ''ף ג''י כ''ק ד''ט לנ''ת ז''ס שר''ץ‬ ‫קשורות בראש הלשון כשלהבהת בגחלת‪ .‬ואלו הן חמשה המקומות של פה הקבועות בהם עשרים ושתים‬

‫‪115‬‬

‫אותיות א''ח ה''ע משתמשות בסוף הלשון ובבית הבליעה‪ .‬כיצד‪ .‬אם יחפוץ אדם לומר א''ח ה''ע אינו‬ ‫יכול לאמרם במקום אחר של פה כי אם בסוף הלשון ובבית הבליעה‪ .‬ב''ו מ''ף משתמשות בין השפתים‪.‬‬ ‫כיצד‪ .‬אם יחפוץ אדם לומר ב''ו מ''ף אינו יכול לאמרם במקום אחר של פה כי אם בין השפתים‪ .‬ג''י כ''ק‬ ‫על שלישיתה של לשון נכרתות‪ .‬כיצד‪ .‬אם יחפוץ אדם לומר גי''כק אינו יכול לאמרן במקום אחר של פה כי‬ ‫אם בשליש היד של הלשון‪ .‬דט''ל נ''ת משתמשות בראש הלשון‪ .‬כיצד‪ .‬אם יחפוץ אדם לומר דט''ל נ''ת אינו‬

‫‪120‬‬

‫יכול לאומרם במקום אחר של פה כי אם בראש הלשון‪ .‬ז''ס שר''ץ בין השנים ובלשון שכובה ושטוחה‪.‬‬ ‫כיצד‪ .‬אם יחפוץ אדם לומר ז''ס שר''ץ אינו יכול לאמרם במקום אחר ]של פה[ כי אם בין השינים ובלשון‬ ‫שכובה ושטוחה‪ .‬עשרים ושתים אותיות יסוד קבועות בגלגל במאתים ושלשים ואחד שערים‪ .‬חוזר‬

‫שם גדול ונורא שלו הוי ‪) ║L‬שלש( ‪║NF‬וחתמו בוהי ‪[108] L‬‬ ‫)הן( ‪║P‬אלה הם ‪ FLMP║F‬לשמאלו║ לשמאל השם וחתמו בהוי ‪║L‬חתם צפון ופנה לימינו לימין האל ‪[109] P‬‬ ‫ארבע אש ממים ורום ותחת מזרח ‪ ║L‬רביעית אש ממים חמישית רום ששית תחת שביעית מזרח║)שלש מים מרוח( ‪[110] P‬‬ ‫ועתה נתחיל )גלגול( ‪ ║M‬חסלת ונתחיל פי'║מערב צפון ודרום ‪║L‬שמינית מערב‪ .‬תשיעית צפון‪ .‬עשירית דרום ‪[111] P‬‬ ‫בחמשה מקומות א''ח ה''ע ב''ו ד''ת לנ''ט ז''ש סר''ץ ‪)║P‬בקול( ‪[113] L‬‬ ‫כשלהבהת ]קשורה[ בגחלת ‪║L‬קשורות בלשון ‪[114] M‬‬ ‫ובית הבליעה ‪║L‬משתמשות הלשון ‪[115] P‬‬ ‫אותיות בו''מף ‪║M‬בסוף הלשון ובית הבליעה║במקום אחד ‪[116] L‬‬ ‫כי אם בשפתים ‪║P‬אותיות גיכ''ק ‪║M‬אינו יכול לאמרו ‪║F‬לא יכול לאמרם ‪[117] P‬‬ ‫)של פה( ‪[118] P‬‬ ‫בראש הלשון משתמשות ‪║L‬בשלישית של לשון ‪║P‬בשליש של לשון ‪[119] F‬‬ ‫בין ‪)║L‬שכובה( ‪║F‬ז''ס שר''ץ משתמשות בין השינים ‪║M‬כי אם בלשון בראש הלשון ‪)║P‬במקום אחר של פה( ‪[120] FL‬‬ ‫שנים ולשון‬ ‫)כיצד‪ .‬אם יחפוץ‪ ...‬ובלשון שכובה ושטוחה( ‪[121] FMP‬‬ ‫בשלשים במאתים ושלשים ואחד שערים ‪[122] P‬‬

‫‪144‬‬

‫‪51‬‬

Come? Se uno vuole dire alef-het-he-‘ayin, questi non può pronunciarle in alcun posto nella bocca se non nella parte posteriore e nella faringe. Bet-waw-mem-pe vengono prodotte tra le labbra. Come? Se uno vuole dire bet-waw-mem-pe, questi non può pronunciarle in alcun posto nella bocca se non tra le labbra. Gimel-yod-kaf-qof vengon prodotte su un terzo della [lunghezza della] lingua. Come? Se uno vuole dire gimelyod-kaf-qof, questi non può pronunciarle in alcun posto nella bocca se non su un terzo della [lunghezza della] lingua. Dalet-Óet-lamed-nuntaw vengono prodotte sulla punta della lingua. Come? Se uno vuole dire dalet-Óet-lamed-nun-taw, questi non può pronunciarle in alcun posto nella bocca se non sulla punta della lingua. Zayin-samekh-shinresh-xade [vengono prodotte] tra i denti, dalla lingua abbassata e allargata233. [18] Ventidue lettere di fondamento fissate su una ruota, con duecentotrentuno porte234. La ruota gira avanti e indietro. E questo è il segno della cosa: se per il bene, [allora] non c’è nulla di più alto che il piacere [‘oneg], se per il male, [allora] non c’è nulla di più basso che il dolore [nega‘]235. Come? Se poni la tua mente, tramite questi tre gruppi di lettere, per agire bene, per elevare grandemente Dio, [allora] non c’è nulla di più basso che il dolore [nega‘]. [19] Ventidue lettere di fondamento. Egli le incise, le tagliò, le soppesò, le scambiò, le combinò e con esse formò la vita di tutta la creazione esistente e di tutta la creazione futura. Come le soppesò, le scambiò e le combinò? Alef con tutte le altre lettere e tutte le altre lettere con la alef; bet con tutte le altre e tutte le altre con la bet; gimel con tutte le altre e tutte le altre con la gimel; dalet con tutte le altre e tutte le altre con la dalet, e così di seguito con il resto delle lettere. Il risultato è di duecentotrentuno porte e le porte sono unità di ventidue lettere, così che tutto ciò che è creato e ogni discorso sono generati da un solo nome. [20] Egli ha creato l’informe [tohu] da alef-mem-shin236. Questo è lo spazio del mondo. Egli lo fece con fuoco, lo stabilì e disse: “Basta!” Egli, ancora, intagliò grandi colonne dall’aria inafferrabile, dal belimah [che significa] “senza niente” [mibeli-me’umah], senza nulla se non Egli medesimo, e con il Suo grande potere Egli fece ogni cosa, senza nulla che le mani possano afferrare. Questa [sotto] é la rappresentazione237 [grafica] e il calcolo della se145

53

‫הגלגל פנים ואחור וזה סימן לדבר אם בטובה אין למעלה מענג ואם ברעה אין למטה מנגע‪ .‬כיצד‪ .‬אם‬ ‫תתן דעתך בזה הספר לטובה להרבות עלוי האל אין למעלה מענג ואם לרעה אין למטה מנגע‪ .‬עשרים‬ ‫‪125‬‬

‫ושתים אותיות יסוד חקקן חצבן שקלן המירן צרפן יצר בהם נפש כל יצור וכל העתיד ליצור‪ .‬כיצד‬ ‫שקלן המירן צרפן אלף עם כלן וכלן עם אלף‪ .‬בית עם כלן וכלן עם בית‪ .‬גימל עם כלן וכלן עם גימל‬ ‫וכן שאר כל האותיות וכלן חוזרות חלילה נמצאו יוצאות במאתים ושלושים ואחד שערים והשערים הם‬ ‫תיבות של עשרים ושתים אותיות נמצא כל היצור וכל הדבור יוצא בשם אחד‪ .‬יצר מאמש תהו הוא חללו‬ ‫של עולם ועשאו באש והעמידו ויאמר לו די וישנו וחצב עמודים גדולים מאויר שאינו נתפש מבלימה‬

‫‪130‬‬

‫מבלי מאומה דבר אלא משלו ומכחו הגדול עשה הכל בלא כלום דבר הנתפש בתפיסת ידים‪ .‬זהו סימן‬ ‫השערים וסדר חשבונם רל''א שמסרתי אני שבתי הרופא הקט ן והצעיר בבינה לפיכך אלף עם כלן וכלן עם‬ ‫אלף‪ .‬בית עם כלן וכלן עם בית‪ .‬זהו סימן חשבון השערים הנכתב בסדר והם רל''א של עשרים ושתים‬ ‫אותיות‪.‬‬ ‫אב בג גד דה הו וז זח חט טי יך כל לם מן נס סע עף פץ צק קר רש שת תא‬ ‫אג בד גה דו הז וח זט חי טך יל כם לן מס נע סף עץ פק צר קש רת שא תב‬

‫‪135‬‬

‫אד בה גו דז הח וט זי חך טל ים כן לס מע נף סץ עק פר צש קת רא שב תג‬ ‫אה בו גז דח הט וי זכ חל טם ין כס לע מף נץ סק ער פש צת קא רב שג תד‬ ‫או בז גח דט הי וך זל חם טן יס כע לף מץ נק סר עש פת צא קב רג שד תה‬ ‫‪ ║F‬ואם לרעה ‪)║PM‬אין( למעלה ‪║F‬אם לטובה ‪║P‬לדבר אין בטובה למעלה ב']?[ מעונג ואין ברעה למעלה מנגע ‪[123] L‬‬ ‫)כיצד‪ .‬אם תתן דעתך‪ ...‬למטה מנגע( ‪)║FL‬אין( למטה מנגע‬ ‫עלוי האל בענן )אין למעלה מענג( ואם ברעה למטה למטה מנגע ‪[124] M‬‬ ‫המירן צרפן וברהן וצר בהם נפש ‪)║L‬יצר בהם‪...‬שקלן המירן( ‪)║M‬יסוד( ‪[125] P‬‬ ‫)בית עם כלן‪ ...‬חוזרות חלילה( ‪║M‬וכלן עם גימל דלת עם כלן וכלן עם דלת ‪[126] FP‬‬ ‫תיבות של שתי]![ אותיות ‪[127] F‬‬ ‫יצר מתהו ממש ‪║FMP‬יצא מהם בשם אחד║נמצאו כל היצור ‪║P‬תיבת של בית']![ אותיות ‪[128] L‬‬ ‫בתפיסת ידים הנה כתבנו א' עם כולן וכולן עם ‪ ║L‬הנתפש בידים║עשה הכלום בלא כלום דבר ‪║P‬מבלי מה מאומה ‪[130] M‬‬ ‫א' ב' עם כולן וכולן עם ב' ג' עם כולן וכולן עם ג' ושאר כן ועוד נכתבו בסדר‪ .‬על כי שנו לכתוב התיבה העם]?[ שנית כמו וף' ה''ע‬ ‫ח''ק אל ז''ן כ''ת ואחרים‬ ‫לפי אלף עם כלן ‪[131] P‬‬ ‫זהו סימן השערים הנכתבי' ‪)║M‬השערים( ‪ ║F‬זהו חשבון השערים הנכתבים ‪)║P‬בית עם כלן וכלן עם בית( ‪[132] M‬‬ ‫)תא( ‪ ║L‬א''ב ג''ד ה''ו ז''ח ט''י כ''ך למ''ם ס''ע פ''ץ צ''ץ ק''ר ש''ת אב בג גד ‪ FLMNP║F‬אב בג גד ]‪[134‬‬ ‫)שא תב( ‪[135] L‬‬ ‫)רא שב תג( ‪[136] L‬‬ ‫)קא רב שג תד( ‪[137] L‬‬

‫‪146‬‬

‫‪52‬‬

quenza di duecento e trentuno porte, trasmessa da me, Shabbatai, il giovane medico di modesta intelligenza, secondo [il principio di] [19] alef con tutte le altre [lettere] e tutte le altre [lettere] con la alef; bet con tutte le altre e tutte le altre con la bet. Questa è la rappresentazione grafica del calcolo delle porte, scritta in una sequenza che ammonta a duecentotrentuno [permutazioni] delle ventidue lettere238: ’-b

b-g

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k-l sh-t ’-g

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147

51

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‫אז בח גט די הך ול זם חן טס יע כף לץ מק נר סש עת פא צב קג רד שה תו‬ ‫אח בט גי דך הל ום זן חס טע יף כץ לק מר נש סת עא פב צג קד רה שו תז‬

‫‪140‬‬

‫אט בי גך דל הם ון זס חע טף יץ כק לר מש נת סא עב פג צד קה רו שז תח‬ ‫אי בך גל דם הן וס זע חף טץ יק כר לש מת נא סב עג פד צה קו רז שח תט‬ ‫אך בל גם דן הס וע זף חץ טק יר כש לת מא נב סג עד פה צו קז רח שט תי‬ ‫אל בם גן דס הע וף זץ חק טר יש כת לא מב נג סד עה פו צז קח רט שי תך‬ ‫אם בן גס דע הף וץ זק חר טש ית כא לב מג נד סה עו פז צח קט רי שך תל‬

‫‪145‬‬

‫אן בס גע דף הץ וק זר חש טת יא כב לג מד נה סו עז פח צט קי רך של תם‬ ‫אס בע גף דץ הק ור זש חת טא יב כג לד מה נו סז עח פט צי קך רל שם תן‬ ‫אע בף גץ דק הר וש זת חא טב יג כד לה מו נז סח עט פי צך קל רם שן תס‬ ‫אף בץ גק דר הש ות זא חב טג יד כה לו מז נח סט עי פך צל קם רן שס תע‬ ‫אץ בק גר דש הת וא זב חג טד יה כו לז מח נט סי עך פל צם קן רס שע תף‬

‫‪150‬‬

‫אק בר גש דת הא וב זג חד טה יו כז לח מט ני סך על פם צן קס רע שף תץ‬ ‫אר בש גת דא הב וג זד חה טו יז כח לט מי נך סל עם פן צס קע רף שץ תק‬ ‫אש בת גא דב הג וד זה חו טז יח כט לי מך נל סם ען פס צע קף רץ שק תר‬

‫)צא קב רג שד תה( ‪[138] L‬‬ ‫)פא צב קג רד שה תו( ‪[139] L‬‬ ‫)עא פב צג קד רה שו תז( ‪[140] L‬‬ ‫חע טף יק כף לר מש ‪)║M‬סא עב פג צד קה רו שז תח( ‪[141] L‬‬ ‫)נא סב עג פד צה קו רז שח תט( ‪║L‬וס זע חף טץ יח ‪[142] F‬‬ ‫)מא נב סג עד פה צו קז רח שט תי( ‪[143] L‬‬ ‫)לא מב נג סד עה פו צז קח רט שי תך( בא גב דג הד וה זו חז טח יט כי לך ‪[144] L‬‬ ‫אם בן גס דע הף וץ זק חר טש טש ית תל גא דב הג וד זה חו טז יח כט לי]?[ מך ‪[145] L‬‬ ‫אן בס גע דף הץ וק זר חש טת של תם דא הב וג זד הח טו]![ יז כח לט מי נך ‪[146] L‬‬ ‫אס בע גף דץ הק ור זש חת רל שם תן הא וב זג חד טה יו כז לח מט ני סך ‪[147] L‬‬ ‫אע בף גץ דק הר וש זת קל רם שן תס וא זב חג טד יה כו לז מח נט סי עך ‪[148] L‬‬ ‫אף בץ גק דר הש ות צל קם רן שס תע זא חב טג יד כה לו מז נח סט עי פך ‪[149] L‬‬ ‫אץ בק גר דש הת פל צם קן רס שע תף חא טב יג כד לה מו נז סח עט פי צך ‪[150] L‬‬ ‫אק בר גש דת על פם צן קס רע שף תץ טא יב כג לד מה נו סז עח פט צי קך ‪[151] L‬‬ ‫אר בש גת סל עם פן צס קע רף שץ תק יא כב לג מד נה סו עז פח צט קי רך ‪[152] L‬‬ ‫אש בת נל סם ען פס צע קף רץ שק תר כא לב מג נד סה עו פז צח קט רי שך ‪[153] L‬‬

‫‪148‬‬

‫‪53‬‬

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149

52

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‫את בא גב דג הד וה זו חז טח יט כי לך מל נם סן עס פע צף קץ רק שר תש‬ ‫את בש גר דק הץ וף זע חס טן ים כל‬

‫‪155‬‬

‫אש בר גק דץ הף וע זס חן טם יל כת‬ ‫אר בק גץ דף הע וס זן חם טל יך שת‬ ‫אק בץ גף דע הס ון זם חל טך רת יש‬ ‫אץ בף גע דס הן ום זל חך טי קת רש‬ ‫אף בע גס דן הם ול זך חי צר קש צר ]‪[+‬‬

‫‪160‬‬

‫אע בס גן דם הל וך זי חט פת צש קר‬ ‫אס בן גם דל הך וי זט עת פש צר קת‬ ‫אן בם גל דך הי וט זח סת עש פר צק‬ ‫אם בל גך די הט וח זת סש ער פק רץ‬ ‫אל בך גי דט הח וז מת נש סר עק פץ‬

‫‪165‬‬

‫אך בי גט דח הז לת מש נר סק עץ וף‬ ‫אי בט גח דז הו כת לש מר נק סץ עף‬ ‫אט בח גז דו ית כש לר מק נץ סף הע‬ ‫אח בז גו דה טת יש כר לק מץ נף סע‬

‫את מל נם סן עס פע צף קץ רק שר תש ‪ ║L‬א בב גג דד הה וו זז חח טט יי כך לל מם נן סס עע פף צץ קק רר שש תת ‪[154] F‬‬ ‫לא מב נג סד עה פו צז קח רט שי תך נא סב עג פד צה קו רז שח תט עא פב צג קד רה שו תז‬ ‫את בש גר דק הץ וף ‪║MP‬פירוש אחר ‪.‬את בש גר דק ‪)║M‬את בש גר דק‪ ...‬אב גת דש הר וק זץ חף טע יס כן לם( ‪[155] F‬‬ ‫זע חס טן ים כל מנצפ''ך‬ ‫חם טל ית שת ‪[157] P‬‬ ‫אק בץ גף דע הס ון זם חל טך יש רש ‪║M‬אק בץ גף דע הס ון זם חל טך רש יש ‪[158] P‬‬ ‫אץ בף גע דס הן ום זל חך טי כת רש ‪[159] M‬‬ ‫אף בע גס דן הם ול זך חי טר קש צי ‪[160] P‬‬ ‫שצ ‪║L‬אע בס גן דם הל וך זי חט פת אש קר ‪[161] P‬‬ ‫אס בן גם דל הך וי זט חת עש פר צק ‪║M‬אס בן גם דל הך וי זט חת פש צר חק ‪[162] P‬‬ ‫אם בל גך די הט וח זת נש סר עק פץ ‪║M‬אם בל גך די הט וף זת סש ער פק צן ‪[164] P‬‬ ‫אך בי גט דח הז ות לש מר נק סץ עף ‪║M‬אל בך גי דט הח וז מת נש סר עק פץ צס ‪[165] P‬‬ ‫אך בי גט דח הז ול תם שן רס קע צף ‪[166] P‬‬ ‫אי בט גח דז הו כת לת מר נק מץ עץ ‪[167] P‬‬

‫‪150‬‬

‫‪54‬‬

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[21] ’-t k-l ’-sh k-t ’-r sh-t ’-q y-sh ’-Ñ r-sh ’-p

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151

53

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‫אז בו גה חת טש יר כק לץ מף נע דס‬

‫‪170‬‬

‫או בה גד זת חש טר יק כץ לף מע נס‬ ‫אה בד ות זש חר טק יץ כף לע מס גן‬ ‫אד בג הת וש זר חק עץ יף כע לס מן‬ ‫אג דת הש ור זק חץ טף יע כס לן בם‬ ‫אב גת דש הר וק זץ חף טע יס כן לם‬

‫‪175‬‬

‫אל בת גש דר הק וצ זפ חע טס ין כם‬ ‫צופה וממיר ועושה את כל היצור ואת כל הדבור שם אחד וסימן לדבר עשרים ושנים חפצים בגוף אחד‬ ‫כי לכלם סדר אחד הוא‪ .‬שלש האותיות נקראות אמות ואלו הן אמש סודו גדול ומופלא הוא זה הדבור‬ ‫וחתום הוא בשש טבעות וממנו יוצאים אש ומים ורוח ומחותל בזכר ובנקבה כי כל דבר שנברא בעולם‬ ‫‪180‬‬

‫בין כוכבים ובין מזלות ובין בשאר הבריות שבארץ ובימים זכר ונקבה הם וגם הצמחים והפירות‪ .‬דע וחשוב‬ ‫וצור שהאש נושא את המים‪ .‬האל שהוא אש אוכלה נושא את המים‪ .‬שלש אמות אמש‪ .‬מם דוממת‬ ‫באמירה‪ .‬שין שורקת‪ .‬אלף חוק מכריע בנתים‪ .‬כיצד‪ .‬אות המם נאמרה בדממה ואות השין נאמרה בשריקה‬ ‫ואות אלף בנתים ברוח ולא בדממה ולא בשריקה כי אם מתווכת בזה ובזה ומכריע בנתים כרוח המתווך בין‬ ‫השמים ובין הארץ באויר‪ .‬שלש אמות אמש ומהם נולדו שלשה אבות שמהם נבראו הכל ואלו הם‬

‫אח בז גו דה טת יש לק מץ נף סע ‪[169] P‬‬ ‫או בה גד זת חש יק כץ לף מע נס ‪[171] P‬‬ ‫אה בד גת זש חר טק יץ כף לע מף ‪[172] P‬‬ ‫אג בג הת וש זר חק טץ יק כע לס מן ‪[173] P‬‬ ‫אב גת דש הר וק זץ חף יס צן לם ‪[175] P‬‬ ‫חפצים כי לכלם סדר אחד הוא וגוף אחד הוא ‪║L‬וגוף אחד ‪ FLMP║P‬צופה ]‪[177‬‬ ‫סוד ‪║M‬סודן גדול ║)כי( ‪[178] F‬‬ ‫הנברא בעולם ‪║L‬ומתחלקים לזכר ונקבה ‪║F‬וחתם בו בשש ‪)║P‬הוא( ‪[179] FM‬‬ ‫ובימים ובנחלים זכר ונקבה הם עד הצמחי'║הבריות שנבראו בארץ ‪║M‬שבארץ ושבימים ‪[180] FP‬‬ ‫)מם דוממת באמירה(║ש)האש‪ ..‬האל שהוא( אש אוכלה ‪)║L‬וצור( ‪[181] P‬‬ ‫)נאמרה בדממה( ‪[182] L‬‬ ‫‪║F‬ואות א' מכריע בנתים )ברוח( ‪║P‬כי אם במתויכת זה והיה כמכריע בנתים המתויך]?[║ואות אלף נאמרת בנתים ‪[183] L‬‬ ‫מכריע בנתים ‪║MP‬כי אם מי בזה ובזה‬ ‫ואלו הם שלש אבות ‪ ║F‬שמאלו השלושה נברא הכל ואלו הן אבות ‪║P‬שלש אמות בעולם אמ''ש ‪[184] L‬‬

‫‪152‬‬

‫‪55‬‬

Ñ-q ’-m

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p-Ñ ’-k w-p ’-y ‘-p ’-Ó h-‘ ’-­ s-‘ ’-z d-s ’-w n-s ’-h g-n ’-d m-n ’-g b-m ’-b l-m ’-l k-m

[22] Egli osserva, scambia, fa tutto il creato e tutto il parlato [da] un solo nome. Ciò è rappresentato dal [fatto che i] ventidue elementi [sono] in un'unica categoria239. [24] Tre lettere sono dette madri, ed es153

54

‫‪185‬‬

‫האבות רוח ומים ואש‪ .‬נוצר עם אלף רוח מרוח של הקב''ה‪ .‬נוצר עם מם מים מרוח מאותו הרוח שיצא מן‬ ‫הרוח של הקב''ה‪ .‬נוצר עם שין אש ממים‪ .‬ועל זה נקראו אמות כי נולדו מהן שלש אבות האלה‪ .‬שלש‬ ‫אמות אמש ומהם נולדו שלשה אבות והם רוח ומים ואש‪ .‬ומאלה האבות נבראו ונולדו הכל‪ .‬כיצד‪ .‬תולדות‬ ‫האש שמים ותולדות השמים אש‪ .‬כיצד‪ .‬מן האש שיצא מן המים נבראו ונולדו השמים וכל צבאם ומן השמים‬ ‫יצאה אש‪ .‬תולדות המים ארץ ותולדות הארץ מים‪ .‬כיצד‪ .‬מן המים שיצאו מן הרוח נבראה ונולדה הארץ וכל‬

‫‪190‬‬

‫אשר בה ומן הארץ יזובו מים‪ .‬תולדות הרוח אויר ותולדות האויר רוח‪ .‬כיצד‪ .‬מן הרוח שיצא מרוח אלהים‬ ‫חיים נברא ונולד האויר של עולם המתווך ומכריע בנתים בין השמים ובין הארץ ומן האויר יצא רוח מכריע‬ ‫ומתווך בנתים האש מלמעלה המים מלמטה ורוח הקדש מכריע ומתווך בנתים בין האש ובין המים‪ .‬שלש‬ ‫אמות אמש בעולם ובשנה ובנפש‪ .‬כיצד‪ .‬שלש אמות אמש בעולם רוח ומים ואש‪ .‬שמים נבראו תחלה מאש‬ ‫וארץ נבראת ממים ואויר נברא מרוח חוק מכריע ומתווך בנתים‪ .‬שלש אמות אמש בשנה‪ .‬אש ומים ורוח‪.‬‬

‫‪195‬‬

‫חום נברא מאש‪ .‬קור נברא ממים‪ .‬רויה נבראה מרוח חוק מכריע ומתווך בנתים בין החום ובין הקור‪.‬‬ ‫שלש אמות אמש בנפש‪ .‬ראש נברא מאש ובטן נברא ממים וגויה נבראה מרוח מכרעת ומתווכת בנתים‬ ‫בין הראש ובין הבטן‪ .‬מן הראש יולד חום ומן הבטן יולד קור ממאכל וממשתה ומן הגויה ומן החזה יולד רוח‬ ‫הוא נשמת הרוח המכריע בנתים בין החום של ראש ובין הקור של בטן‪ .‬שלש אמות אמש סוד גדול מכוסה‬

‫נוצר עם א' מים מרוח ‪[185] M‬‬ ‫האבות האלה ║ועל זה נקראו שלש אמות ‪║L‬ועל זה נקראו שלש אותיות אמות ‪║F‬נקראו שלש תיבות האלו אמות ‪[186] MP‬‬ ‫הנכתב בסדר והן מאתים ושלושים ואחד‬ ‫)כיצד‪ ...‬ותולדות הארץ מים( ‪║M‬שהם רוח ומים ואש ‪║P‬ומהם רוח ומים ואש ‪[187] FM‬‬ ‫ומן המים יצאה אש ‪║F‬מן האש שיצא מן השמים נבראו השמים ‪[188] P‬‬ ‫תצא ‪[189] LP‬‬ ‫יזוב מים ‪║L‬ומן המים יזובו המים ‪[190] M‬‬ ‫)רוח(║האויר של עולם המתויך המכריע בנתים ‪║L‬ומן האויר יצא רוח ומתויך בנתים ‪║F‬יצא רוח ומכריע ומתווך ‪[191] P‬‬ ‫)בין║ומים מלמטה ‪)║P‬האש מלמעלה‪ ...‬ומתווך בנתים( בין השמים ובין הארץ‪.‬שלש אמות ‪║F‬ורוח חוק מכריע ‪[192] L‬‬ ‫האש ובין המים(‬ ‫רוח ומים ואשי שמים ‪[193] F‬‬ ‫)שלש אמות אמש בשנה‪ ...‬בין החום ‪)║P‬ומתווך( ‪║M‬ואויר נברא מרוח הקודש והוא מכריע ║והארץ נבראת ממים ‪[194] P‬‬ ‫והקור(‬ ‫בין החום והקור║נברא מאשי קור ‪║F‬רויה נברא מרוח )חוק( ‪[195] LM‬‬ ‫מן הראש יולד חום ומן החם ‪║M‬מן הראש יולד חום ומן המוח ומן הבטן ‪║L‬מן הראש נולד החום ומן הבטן נולד הקור ‪[197] P‬‬ ‫ומן החזה נולד רוח ‪║P‬ממאכל ומשתה║ומן הבטן‬ ‫מכריע בנתים בין החום של אש ‪[198] P‬‬

‫‪154‬‬

‫‪56‬‬

se sono alef, mem, shin. Il suo segreto [che] è grande, celato e meraviglioso è questa singola parola; è sigillato con sei anelli e da esso scaturiscono fuoco, acqua e aria [ruah], diviso in maschile e femminile, dato che tutto ciò che è creato nel mondo – sia i pianeti che le costellazioni240, così come qualsiasi creatura sulla terra o negli oceani – [si divide] in maschile e femminile, incluse le piante e i frutti. Sappi, pensa e considera241 che il fuoco fa evaporare242 l’acqua. Dio, che è fuoco divoratore, fa evaporare l’acqua.[26] Le tre madri [sono] alef, mem, shin. La mem è silente quando viene pronunciata; la shin è sibilante; alef, come una norma, determina il mezzo tra di loro243. Come? La lettera mem è pronunciata silentemente, e la lettera shin è pronunciata con sibilo, mentre la lettera alef sta nel mezzo, [pronunciata] con [esalazione di] fiato [ruah], né silentemente né con sibilo. Essa, invece, media tra loro due, determinando il mezzo come l’aria [ruah] media tra i cieli e la terra nell’atmosfera [awir]. [27] Tre madri, alef, mem, shin, da cui nacquero i tre padri, da cui tutto venne creato. Questi sono i tre padri: aria [ruah], acqua e fuoco. [36] Con alef fu formata l’aria dallo spirito [ruah me-ruah] del Santo, sia Egli bendetto. Con mem fu formata l’acqua dall’aria che scaturì dallo spirito del Santo, sia Egli benedetto. Con shin fu formato il fuoco dall’acqua. Per questa ragione, le tre lettere sono chiamate “madri”, dato che da loro tre nacquero i tre “padri”. [Le] tre madri sono alef, mem, shin, e da loro nacquero i tre “padri”, vale a dire244 aria [ruah], acqua e fuoco, e da questi tre padri tutto il resto nacque e fu creato. Come? Il fuoco produsse il cielo e il cielo produsse il fuoco. Come? Dal fuoco, che era scaturito dall’acqua, furono fatti il cielo e tutta la sua schiera celeste, e dal cielo scaturì il fuoco. L’acqua produsse la terra e la terra produsse l’acqua245. Dall’acqua, che era uscita dall’aria, fu creata la terra e tutto che si trova in essa venne ad essere, mentre dalla terra fuoriesce l’acqua246. Lo spirito [ruah] produsse l’atmosfera [awir] e l’atmosfera produsse l’aria. Come? Dall’alito [ruah] che uscì dall spirito del Dio vivente fu creata l’atmosfera del mondo che media e determina il mezzo tra il cielo e la terra. Dall’atmosfera venne fuori l’aria [rua­] che media e determina il mezzo tra il fuoco sopra e l’acqua 155

58

‫ומופלא וחתום בשש טבעות הן תיבות והן דבורים‪ .‬ומחותל זה הסוד בעולם ובשנה ובנפש זכר ונקבה‬ ‫‪200‬‬

‫כיצד שכל דבר שנברא לנהוג את העולם בין כוכבים ובין מזלות ובין פירות ועשבים וזרעוים בין אבנים בין‬ ‫כל דבר המתנהג בעולם לנהוג את הבריות נבראו כלם בכח זכר ונקבה כח הזכר לפי כח בריות הזכרים וכח‬ ‫הנקבה לפי כח בריות הנקבות‪ .‬כיצד‪ .‬שלש אמות אמש חקקן חצבן צרפן המירן וחתם בהם שלש אמות‬ ‫בעולם ושלש אמות בשנה ושלש אמות בנפש זכר ונקבה‪ .‬המליך את האלף ברוח וקשר לו כתר וחקקו‬ ‫בראש התיבה הוא הדבור וצרף את האותיות זו בזו ועשאן שני דבורים וכנה את האחד אמש ואת השני‬

‫‪205‬‬

‫אשם וצר רוח מרוחו וצר בו אויר בעולם ורויה בשנה וגויה בנפש וכל דבר שהוא מאלה זכר ונקבה הזכר‬ ‫באמש והנקבה באשם‪ .‬המליך עוד את המם במים וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות‬ ‫זו בזו ועשאן שני דבורים וכנה את האחד מאש והשני משא וצר בהן ארץ בעולם וקור בשנה בטן בנפש וכל‬ ‫דבר שהוא מאלה זכר ונקבה‪ ,‬זכר במאש ונקבה במשא‪ .‬המליך את שין באש וקשר לו כתר וחקקו בראש‬ ‫הדבור וצרף את האותיות זו בזו ועשאן שני דבורים וכנה את האחד שמא והשני שאם וצר בהם שמים‬

‫‪210‬‬

‫בעולם וחום בשנה וראש בנפש וכל דבר שהוא מאלה זכר ונקבה זכר בשמא ונקבה בשאם‪ .‬יש אויר בעולם‬ ‫המוליד ומצמיח ומפריא זכרים בין בבריות בין בפירות ובעשבים ויש אויר בעולם המוליד ומצמיח ומפריא‬ ‫נקבות בין בבריות בין בפירות ובעשבים ויש רויה בשנה המולדת ומצמחת ומפרה זכרים בין בבריות בין‬

‫והן דבורים‪ .‬ומהו זה היסוד ‪║F‬ומתובל זה היסוד ‪[199] M‬‬ ‫שכל דבר שנברא בעולם בין ‪║M‬שכל דבר שנברא בעולם בין זכר בין נקבה בין כוכבים בין מזלות ‪)║P‬כיצד( ‪[200] FMP‬‬ ‫)בין אבנים( ‪║P‬כוכב ובין מזל‬ ‫כח ‪║F‬לפי בריות הזכר║לנהוג בו הבריות ‪)║M‬בריות(║כל דבר שמתנהג בעולם ‪║L‬כל דברים המתנהגים בעולם ‪[201] P‬‬ ‫זכר לפי כח בריות הזכרים‬ ‫)וחתם( ‪║M‬צרפן המירן וחצב בהם שלש אמות║וכח הנקבות לפי כח הנקבות ‪[202] P‬‬ ‫)לו( ‪║F‬וקשר לו קשר ‪║L‬וקשר לו קשר כתר ‪║P‬המליך את הא' בראש ‪)║L‬ברוח( ‪[203] P‬‬ ‫ובנה את האחד ‪║M‬וכנה את האחד באמש ‪[204] P‬‬ ‫)מאלה( ‪║FM‬אויר בעולם ורוח בשנה ‪)║M‬ורויה( ‪)║P‬בכל דבר(║וצר בהם מרוחו ‪║L‬וצר רום מרוחו ‪[205] F‬‬ ‫ובנה את האחד ‪[207] M‬‬ ‫המליך את שין בראש ‪[208] F‬‬ ‫‪ FLMNP‬האחד שמא והשני שאם║ובנה את האחד ‪)║M‬זו בזו( ‪[209] L‬‬ ‫)יש אויר בעולם‪ ...‬ובעשבים( ‪║MP‬וחום בשנה ולח]?[ בנפש ‪[210] N‬‬ ‫בין בפירות בין בבריות בין בעשבים ‪║N‬בין בבריות בין בעשבים בין בפירות הארץ ‪[211] F‬‬ ‫בין בצמחים בין ‪║FM‬בין בצמחים ובין בפירות הארץ ובין בבריאות ‪║P‬בין בבריות בין בפירות בין בעשבים]?[ ‪[212] N‬‬ ‫בבריות בין בפירות הארץ‬

‫‪156‬‬

‫‪57‬‬

l’aria [rua­] che media e determina il mezzo tra il fuoco sopra e l’acqua sotto. Così lo spirito santo determina il mezzo e media tra il fuoco e l’acqua. Tre madri, alef, mem, shin, nell’universo, nell’anno e nella persona [nefesh]247. Come? [28] Tre madri, alef, mem, shin nell’universo: aria, acqua e fuoco. Il cielo fu creato per primo dela fuoco, la terra fu creata dall’acqua, e l’atmosfera fu creata dall’aria che, come una norma, determina il mezzo e media tra loro due. [29] Tre madri, alef, mem, shin nell’anno: fuoco, acqua e aria: il caldo fu creato dal fuoco. Il freddo fu creato dall’acqua. L’umidità fu creata dall’aria la quale, come una norma, determina il mezzo e media tra il caldo e il freddo. [30] Tre madri, alef, mem, shin nella persona: la testa fu creata dal fuoco, la pancia fu creata dall’acqua, e il torso248 fu creato dall’aria che determina il mezzo e media tra la testa e la pancia. Il caldo viene dalla testa, e dalla pancia viene il freddo prodotto dal cibo e dalla bevanda. Dal torso e dal torace viene l’aria, vale a dire l’alito d’aria [nishmat ruah] che determina il mezzo tra il caldo della testa e il freddo della pancia. [24] Tre madri, alef, mem, shin. Un segreto grande, celato e meraviglioso, sigillato da sei anelli, che sono lettere e parole. Questo segreto è avvolto249 nell’universo, nell’anno e nella persona, sia nella [forma] maschile che femminile, perché tutto ciò che fu creato [per consentire la normale] conduzione dell’universo – sia i pianeti che le costellazioni, sia i frutti che le piante, i semi e le pietre – e certo tutto ciò che avviene nel mondo come parte della normale [conduzione] della creazione, fu creato secondo le qualità del maschile e del femminile; la qualità del maschile come richiesto per le creature maschili, e la qualità del femminile come richiesto per la creature femminili250. Come? [31] Tre madri, alef, mem, shin: Egli le scolpì, le forgiò, le combinò e le scambiò, e con esse sigillò le tre madri nell’universo, nell’anno e nella persona, sia maschile che femminile. [32] Egli fece regnare la alef sull’aria [ruah], legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio di parola, che è il discorso, combinò le le lettere l’una con l’altra, le girò in due parole. Egli chiamò la prima alef, mem, shin e la seconda alef, shin, mem. Egli allora formò l’alito [ruah] dal Suo spirito [ruho] e con esso formò l’atmosfera nell’universo, 157

59

‫בפירות בין בצמחים ויש רויה בשנה המולדת ומצמחת ומפרה נקבות בין בבריות בין בפירות בין בצמחים‬ ‫ולכל אשר נשמת רוח חיים באפיו יש להם גויה לזכר ולנקבה הנה אמש ואשם‪ .‬ויש ארץ בעולם המולדת‬ ‫‪215‬‬

‫ומצמחת זכרים בין בבריות בין בצמחים בין בפירות בין באבנים בין בכל דבר ויש ארץ בעולם המוליד‬ ‫ומצמיח נקבות בין בבריות בין בצמחים בין בפירות וכל דבר‪ .‬ויש קור בשנה מוליד ומצמיח זכרים בין‬ ‫בבריות בין בצמחים בין בכל דבר וכמו כן יש קור בשנה מוליד ומצמיח נקבות בין בבריות בין בצמחים בין‬ ‫בכל דבר ולכל אשר נשמת רוח חיים באפיו יש להם בטן לזכר ולנקבה זה משא מאש‪ .‬יש כי תצא גזירה מן‬ ‫השמים בעולם להוליד ולהצמיח זכרים בין בבריות בין בצמחים בין בכל דבר וכמו כן להוליד ולהצמיח‬

‫‪220‬‬

‫נקבות ויש חום בשנה המוליד ומצמיח זכרים בין בבריות בין בפירות בין בצמחים ובכל דבר וכמו כן‬ ‫ויש חום בשנה להוליד ולהצמיח נקבות בכל דבר ולכל אשר נשמת רוח חיים באפיו יש להם ראש לזכר‬ ‫ולנקבה זה שמא שאם‪ .‬אלה הם ששה דבורים הנקראים שש טבעות אמש אשם מאש משא שאם שמא‪ .‬רוח‬ ‫ואויר ורויה וגויה בנפש וכל דבר שהוא זכר ונקבה נבראו באמש ואשם‪ .‬מים וארץ וקור ובטן בנפש וכל‬ ‫דבר שהוא זכר ונקבה נבראו במאש ובמשא‪ .‬אש ושמים וחום וראש בנפש וכל דבר שהוא זכר ונקבה נבראו‬

‫‪225‬‬

‫בשמא ובשאם‪ .‬השמים נבראו מן האש והארץ נבראה מן המים והאויר המתווך בנתים נברא מן הרוח‪ .‬החום‬

‫)המולדת ‪)║M‬ויש רויה בשנה‪ ...‬בין בצמחים( ‪║FLNP‬בפירות בין בעשבים ‪ FKLMNP║L‬ויש רויה בשנה ]‪[213‬‬ ‫ומצמחת ומפרה( בין בעשבים בין בצמחי'‬ ‫ויש אמ''ש בעולם המולדת║)להם( ‪║M‬וכל אשר נשמת ‪ FLMNP║FMP‬ולכל אשר נשמת רוח חיים ]‪[214‬‬ ‫)בין בפירות בין באבנים‪ ...‬בין ‪║N‬בין באבני' וכל דבר║)בין בבריות( ‪)║M‬ומצמחת( ‪)║P‬ומצמחת זכרים בין( ‪[215] L‬‬ ‫‪║FP‬בין בא)בנים‪...‬וכל דבר‪ .‬יש( קור בשנה המוליד ‪║L‬בבריות בין בצמחים בין בכל דבר( וכל אשר נשמת רוח חיים באפיו‪...‬‬ ‫)ויש ארץ בעולם‪ ...‬וכל דבר(‬ ‫ומצמיח נקבות )בין בבריות‪ ...‬רוח( חיים║)בין בצמחים‪...‬וכמו כן( ‪║L‬וכמו כן יש קור בנפש ‪[217] F‬‬ ‫זה מאש וזה משא ‪║L‬זה משא ומאש ‪║P‬וכל אשר נשמת ‪║FMP‬וכל שבר ‪[218] P‬‬ ‫וכחו להוליד ולהצמיח והצימח ‪)║M‬להוליד‪...‬להוליד ולהצמיח( ‪)║P‬להוליד ולהצמיח( בנקבות ‪║L‬בשמים בעולם ‪[219] P‬‬ ‫בין בבריות בין )בין בפירות ‪)║N‬בין בפירות בין בצמחים( ‪)║M‬בין בפירות(║)בשנה( ‪║L‬בין בבריות בין בכל דבר ‪[220] F‬‬ ‫וכמו כן )ויש חום בשנה‪ ...‬בכל דבר( ‪ FKLMNP║FLMN‬וכמו כן║בין בצמחים( בכל דבר‬ ‫וכל אשר נשמת ‪ FLMNP║P‬ולכל אשר נשמת ]‪[221‬‬ ‫שאם שמא‪ .‬אויר בעולם ורויה בשנה ‪)║F‬ורויה( ‪)║M‬טבעות( ‪║L‬שש טבעות ואלו הם ‪║M‬שש טבעות חתומות ‪[222] F‬‬ ‫ומים בנפש‪ .‬וכל דבר שהוא‬ ‫מים וארץ בעולם וקור בשנה ובטן בנפש וכל דבר ‪)║F‬וקור(║)וגויה( ‪[223] L‬‬ ‫אש ושמים בעולם וחום בשנה וראש בנפש וכל דבר שהוא זכר ‪)║F‬במאש ובמשא‪ ...‬זכר ונקבה נבראו( בשמא ובשאם ‪[224] P‬‬ ‫נבראו בשמא ואשם השני]![ ‪)║M‬דבר שהוא זכר( ‪║L‬ונקבה‬ ‫והאויר מתווך בנתים )נברא( מן הרוח והחום )נברא( יוצא ‪[225] L‬‬

‫‪158‬‬

‫‪58‬‬

l’umido nell’anno e il torso nella persona, ciascuno di essi maschio e femmina, il maschio con alef, shin, mem, la femmina con alef, shin, mem. [33] Egli fece anche regnare la mem sull’acqua, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio del discorso, combinò le lettere l’una con l’altra, le girò in due parole. Egli chiamò la prima mem, alef, shin e la seconda mem, shin, alef. Egli allora formò con queste la terra nell’universo, il freddo nell’anno e la pancia nella persona, ciascuno di essi maschio e femmina, il maschio con mem, alef, shin, la femmina con mem, shin, alef251. [34] Egli fece regnare la shin sul fuoco, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio del discorso, combinò le lettere l’una con l’altra, le girò in due parole. Egli chiamò la prima mem, alef, shin e la seconda mem, shin, alef. Egli allora formò con queste il cielo nell’universo, il caldo nell’anno e la testa nella persona, ciascuno di essi maschio e femmina, il maschio con shin, mem, alef, la femmina con shin, alef, mem. C’è un’atmosfera [awir] nell’universo che causa la nascita dei maschi, per farli crescere e far loro produrre frutto, sia che siano creature viventi, piante o frutti della terra. C’è [anche] un’atmosfera nell’universo che causa la nascita delle femmine, per farle crescere e far loro produrre frutto, sia che siano creature viventi, frutti della terra o piante. C’è un’umidità nell’anno che causa la nascita dei maschi, per farli crescere e far loro produrre frutto, che siano creature viventi, piante oppure frutti. C’è [anche] un’umidità nell’anno che causa la nascita delle femmine, per farle crescere e far loro produrre frutto, che siano creature viventi, frutti o piante. Ogni cosa vivente ha un torso, i maschi e le femmine, e questi sono alef, mem, shin e alef, shin, mem. C’è una terra nell’universo che causa la nascita dei maschi e li fa crescere, sia che questi siano creature viventi, piante o frutti, sia che siano pietro e quant’altro252, e c’è una terra nell’universo che fa nascere le femmine e le fa crescere, sia che siano piante, frutti o quant’altro. C’è un freddo nell’anno che fa nascere i maschi e li fa crescere, sia che siano creature viventi, piante o quant’altro. C’è anche un freddo nell’anno che fa nascere le femmine e le fa crescere, sia che siano creature viventi, piante o quant’altro. Ogni essere vivente ha una pancia, sia i maschi che le femmine. Questo è mem, shin, alef [e] mem, alef, shin. In certi momenti, dal cielo viene 159

57

‫נברא ויוצא מן השמים והקור יצא מן הארץ והרויה תצא מן האויר מכרעת בנתים בין החום ובין הקור‪.‬‬ ‫הראש של אדם נברא מן האש ומן החום והבטן נבראה מן המים ומן הקור והגויה והחזה אשר בתוכם הלב‬ ‫נבראו מן הרוח ומכריעים בנתים בין הראש ובין הבטן‪ .‬ומן הראש יצא חום ומן הבטן יצא קור ומן הגויה‬ ‫והחזה והלב יצא רוח הנשמה המכריע בנתים ומתווך בין החום ובין הקור‪ .‬השמים מאש והאויר מרוח‬ ‫‪230‬‬

‫והארץ ממים ומן השמים חום ואש ומן האויר רויה ורוח ומן הארץ קור וזיבות מים‪ .‬והראש של אדם מאש‬ ‫והגויה והלב מרוח והבטן ממים‪ .‬מן הראש חום ואש מן המוח ומן הגויה והחזה והלב רויה הוא‬ ‫הלחלוח העולה אל הפה ורוח הנשמה ומן הבטן קור ומים הם מימי רגלים‪ .‬שלש אמות אמש‪ .‬נוצר עם א'‬ ‫רוח ואויר ורויה ונשיפת הרוח של עולם מכריע בנתים‪ .‬ובנפש גויה חוק מכריע בנתים והלשון המנהגת‬ ‫ברוח החיים ונשימת הרוח ורויה של גויה מכריעים בנתים‪ .‬נוצר עם מ' מים וארץ וקור ומבועי מים ובטן‬

‫‪235‬‬

‫וקור וזיבות מים מי הרגלים וכף זכות‪ .‬נוצר עם ש' אש ושמים וחום וראש וחום קל וחום כבד באש וכף‬ ‫חובה‪ .‬מזה למדנו כי הזכות נתנה ונגזרה להיות מן הארץ ומן הבטן של אדם‪ .‬החובה נתנה ונגזרה להיות מן‬ ‫השמים ומן הראש‪ .‬ועל זה אמר דוד ע''ה אמת מארץ תצמח וצדק משמים נשקף ]תהלים פה יב[ ללמדך‬ ‫שבכל עת שמהלכין בני אדם באמת וביושר יש להם זכות ומצטדקין מן השמים וחלופו אם יחטאו וירשיעו‬ ‫מתחייבין מן השמים‪ .‬וכמו כן גם בטנו של אדם הדומה לארץ בכל עת אשר יאכל האדם וישתה בחוקו ובמועדו‬

‫כן ראש ‪║L‬ומכרעת בנתים ‪║LM‬והרויה יצא מן הארץ ‪║L‬והקור נברא ויוצא מן הארץ ‪║P‬והקור נברא מן הארץ ‪[226] N‬‬ ‫המשוש של אדם ‪║M‬של אדם‬ ‫אשר בתוכם והלב נברא ‪ ║L‬אשר בתוכם והלב ‪║F‬אשר בנתים והלב ‪║P‬מן הקור║מן החום ‪[227] L‬‬ ‫יצא מן הראש יצא החום ‪[228] P‬‬ ‫)ומתווך( ‪[229] P‬‬ ‫והראש של אדם אש והגויה והלב והחזה מרוח ‪║P‬קור וזיבית ומים ‪║M‬קור בזיבות מים ‪)║P‬קור( ‪[230] L‬‬ ‫היא הלחלוח ‪[231] P‬‬ ‫ונשיבת הרוח של עולם ‪ ║MN‬נוצר עם האלף רוח ואויר בעולם ורויה בשנה ונשיפת הרוח של עולם ‪║F‬עם )א'( ‪[232] L‬‬ ‫והלשון ‪ ║M‬והלשון הנתונה ברוח החיים ‪ ║F‬והלשון הנתונת ברוח החיים║ הרוח של עולם ומכרעת בנתים ‪[233] P‬‬ ‫והלשון הננהגת]![ ברוח החיים ‪║N‬המתנהגת ברוח החיי'‬ ‫ובטן וקור ומבויע מי' ובטן וקור וזיבות מים ‪║M‬נוצר עם מם מים והארץ ║ורויה של גויה מכרעת בנתים ‪[234] P‬‬ ‫הנה למדנו כי ‪║N‬וחום כבד באש ‪)║P‬נוצר עם שין אש‪ ...‬חום כבד באש( ‪[235] F‬‬ ‫והחובה נתנה ‪[236] N‬‬ ‫)וצדק משמים נשקף( ‪)║F‬ע''ה( ‪[237] L‬‬ ‫באמת וביושר ובצדק יש להם זכות מן השמים ומצטדקין מן השמים ‪[238] F‬‬ ‫)וישתה( ‪)║L‬לארץ( ‪)║P‬גם( ‪[239] LN‬‬

‫‪160‬‬

‫‪59‬‬

presa una decisione nei confronti del mondo, di far nascere i maschi e farli crescere, sia che siano creature viventi, piante o quant’altro, e così come di far nascere e crescere le femmine. C’è un caldo nel mondo che fa nascere e crescere i maschi, sia che siano creature viventi, piante o quant’altro, e così c’è un caldo nell’anno che fa nascere e crescere le femmine e quant’altro. Ogni essere vivente ha una testa, sia i maschi che le femmine, Questo è shin, mem, alef e shin, alef, mem. Ci sono sei parole chiamate “sei anelli sigillati”: alef, mem, shin - alef, shin, mem mem, alef, shin - mem, shin, alef - shin, alef, mem - shin, mem, alef. Aria, atmosfera, umidità e torso nel corpo umano; tutto ciò che è maschio e femmina è stato creato con alef, mem, shin e alef, shin, mem. Acqua e terra, il freddo e la pancia nella persona; tutto ciò che è maschile e femminile fu creato con mem, alef, shin e mem, shin, alef. Fuoco e cielo, il caldo e la testa nella persona; tutto ciò che è maschio e femmina fu creato con shin, mem, alef e shin, alef, mem. Il cielo è stato creato dal fuoco, la terra è stata creata dall’acqua, e l’atmosfera [awir], che media tra loro, è stata creata dall’aria [ruah]. Il calore viene dal cielo, il freddo viene fuori dalla terra, l’umidità viene dall’atmosfera e determina il mezzo tra il caldo e il freddo. La testa dell’uomo fu creata dal fuoco e dal caldo, la pancia fu creata dall’acqua e dal freddo. Il torso e il torace, all’interno del quale c’è il cuore253, furono creati dall’aria [ruah] ed essi determinano il mezzo tra la testa e la pancia. Dalla testa viene il caldo, dalla pancia viene il freddo e dal torso, il torace e il cuore venne l’alito d’aria che determina il mezzo e media tra il caldo e il freddo. Il cielo viene dal fuoco, l’atmosfera viene dall’aria e la terra viene dall’acqua; il caldo e il fuoco vengono dal cielo, l’umidità e l’aria vengono dall’atmosfera; il freddo e la fuoriuscita d’acqua vengono dalla terra. La testa dell’uomo viene dal fuoco; il torso e il cuore vengono dall’aria, la pancia viene dall’acqua. Il caldo viene dalla testa, il fuoco viene dal cervello; dal torso, dal torace e dal cuore viene l’umidità, che è la linfa che sale alla bocca e allo spirito dell’anima [ruah haneshamah]. Dalla pancia viene il freddo e la [secrezione d’] acqua, che è l’urina254. [36] Tre madri, alef, mem, shin. Con alef furono formati l’aria [ruah] e l’atmosfera [awir], l’umidità, mentre il vento del mondo che soffia determina il mezzo tra di loro. Nella persona il torso come 161

61

‫‪240‬‬

‫ובעתו מאכלים ומשקים שלא ירעו לו אז יהיה ראשו שר ובריא בשלום ובמרפא‪ .‬ואם יאכל וישתה האדם בלא‬ ‫חוק ומועד ובלא עתו גם אם יאכל מאכלים ומשקים שלא ירעו לו אז ישחיתו קרבו ובטנו ותעלה חמתם מן‬ ‫הבטן ומן הקרבים אל הראש ואז יחלה הראש ומן החלי והרוע של ראש יצטער ויחלה כל הגוף‪ .‬זהו סוד‬ ‫אמש‪ .‬נגמר הספר האחד והוא אמש והם שלש אמות‪.‬‬

‫‪245‬‬

‫‪║N‬יהיה ראשו שלם ובריא ‪║P‬יהיה הראש שר ‪║F‬ומשקים אשר הטיבו]?[ לו יהיה ראשו שר ובריא בשלום ומרפא ‪[240] L‬‬ ‫בלא חוק ובלא ‪║N‬ואם יאכל אדם מאכלים וישתה בלא חוק ובמועד ובלא עתו ומאשר]?[ אשר ירעו לו אז ישחיתו ‪)║P‬האדם(‬ ‫מועד ובלא עתו‬ ‫גם אם יאכל מאכלים ומשקים המזיקים אז ישחיתו קרבו ‪║MN‬וגם אם יאכל אדם וישתה מאכלים ומשקים אשר ירעו ‪[241] L‬‬ ‫וכרעיו ובטנו‬ ‫ובכן נגמר הספר האחד הנקרא ‪)║MN‬סוד( ‪║L‬ואז יחלה הראש וו]![ ומן החלי הרע של ראש יצטער ויחלה הגוף ‪[242] P‬‬ ‫וכן ג' אמות ‪║M‬אמש‬ ‫והוא סוד אמש שלש אמות אמש ‪[243] P‬‬

‫‪162‬‬

‫‪60‬‬

che soffia determina il mezzo tra di loro. Nella persona il torso come una regola determina il mezzo [tra le parti superiori e inferiori del corpo]. La lingua, che è posta all’interno dello spirito di vita [rua­ ha-

­ayyim], l’alito di vita [neshimat ha-rua­] e l’umidità del torso determina il mezzo tra di loro255. Con la mem furono formati l’acqua, la terra, il freddo sgorgare dell’acqua, la pancia, la secrezione d’acqua, che è l’urina, la bilancia del merito. Con shin furono formati il fuoco, il cielo il caldo e la testa, il caldo tiepido e il caldo estremo, come fuoco, e la bilancia della colpa. Da ciò noi apprendiamo che il merito fu accordato e deciso che venisse dalla terra e dalla pancia dell’uomo, e che la colpa fu accordato e deciso che venisse dal cielo e dalla testa. Riguardo a ciò, Davide – la pace sia su di lui – disse: Germoglierà dalla terra la verità, la giustizia si affaccerà dal cielo (Sal. 85, 12), per insegnarti che ogni volta che gli esseri umani si comportano secondo verità, rettitudine e giustizia, essi guadagneranno merito e verranno annunciati solo dal cielo, mentre al contrario, se peccheranno e agiranno in modo malvagio, essi verranno condannati dal cielo. Allo stesso modo, la pancia dell’uomo assomiglia alla terra; ogni volta che egli mangia e beve, secondo misura e a tempo debito, cibo e bevanda innocui per lui, la sua testa sarà sana, forte, in [uno stato di] benessere e buona salute. Ma se egli mangia e beve oltre misura, irregolarmente e nei momenti sbagliati, anche se egli consuma cibi e bevande per lui innocui, il suo intestino e la sua pancia ne soffriranno, mentre il loro calore256 salirà dalla pancia e dagli intestini sù fino alla testa. La testa così si ammalerà, e dalla malattia e malignità della testa tutto il corpo avrà a soffrirne, diventando [anch’esso] malato. Questo è il segreto di alef, mem, shin. Qui termina il primo gruppo, [il gruppo] di alef, mem, shin, che sono le tre “madri”.

163

62

‫]ספר שני[‬ ‫נתחיל הספר השני של שבע אותיות הכפולות ואלו הן בגדכפרת‪ .‬ולמה נקראו כפולות‪ .‬על אשר נאמרות אלו‬ ‫שבעה האותיות במאמר רך ובמאמר קשה יותר משאר האותיות‪ .‬כיצד‪ .‬בב גג דד ככ פפ רר תת ואם יאמר‬ ‫אדם אלו שבע האותיות כל אחת ואחת לבדה יכול לומר כל אחת ואחת בשתי לשונות ובשני מאמרות‬ ‫במאמר רך ובמאמר קשה אבל שאר האותיות הנקראות פשוטות לא יוכל לומר כל אחת ואחת מהן לבדה‬ ‫‪5‬‬

‫בשני מאמרות במאמר רך ובמאמר קשה כי אם בכובד‪ .‬אך אם יוסיף עמהם אות אחרת מלפניה או מלאחריה‬ ‫או אם תאמר בראש הדבור או אם יאמר דבור אחר מלפני אותו הדבור וידבק לו עם אותו הדבור הכתוב‬ ‫בתחלתו אות אחת מן האותיות הפשוטות יכול אדם לאמרו במאמר רך ובמאמר קשה ועל כן נקראו כפולות‬ ‫כי הכפולות תאמרנה בשתי לשונות ברך וקשה בין לבדן בין כל אחת ואחת בין בראש דבור בין בתוך דבור‬ ‫בין בסוף בין בכל מקום והפשוטות לא יכול אדם לאמרן כל אחת ואחת לבדה ברך וקשה כי אם בכובד‬

‫‪10‬‬

‫ותלאה‪ .‬שבע כפולות בגדכפרת‪ .‬יסודן חיים שלום חכמה עשר זרע חן ממשלה ומתנהגות ומשתמשות‬ ‫ונאמרות אלה שבע האותיות בשתי לשונות שהן כפולות של תמורת בב גג דד ככ פפ רר תת כנגד רך‬ ‫וקשה תבנית גבור וחלש‪ .‬וכמו שהן תמורות כן גם הדבורים שנתיסדו בהן יש להם תמורות‪ .‬תמורת חיים‬ ‫מות‪ .‬תמורת שלום מלחמה‪ .‬תמורת חכמה אולת‪ .‬תמורת עושר עוני‪ .‬תמורת זרע שממה‪ .‬תמורת חן‬

‫ואלו הן ‪║P‬עתה נתחיל מספר השני ‪║M‬שבע אותיות הכפולות‪ .‬שבע אותיות כפולות ואלה הם ‪)║L‬נתחיל( ‪FLMNP [1] F‬‬ ‫ואלו הן האותיות בגד כפרת ‪║F‬בגד ה']![ כפרת‬ ‫אם ‪)║N‬כיצד( ‪║F‬יושר]![ משאר האותיות ‪ ║P‬במאמר רך וקשה ‪)║FM‬אלו שבעה האותיות( ‪║N‬אלו )שבעה( ‪[2] F‬‬ ‫)ואחת( ‪║M‬לומר כל אחת ואחת מהן לבדה ‪)║P‬כל אחת ואחת( לבד לומר אותם בשתי לשונות ‪║F‬כל אלו ‪[3] M‬‬ ‫)ואחת( ‪) ║F‬לא( יכול אדם ‪║L‬לא יוכל אדם לומר כל אחת ואחת ‪ ║NP‬לא יוכל אדם כל א' וא' )מהן לבדה( ‪)║M‬קשה( ‪[4] F‬‬ ‫אות אחת מלפניה ‪║P‬כי אם כד וכד ‪║F‬בשתי לשונות ובשתי מאמרות ‪[5] M‬‬ ‫וידבקקו עם אותו הדבור ‪║L‬בראש דבור )או אם יאמר‪...‬מלפני אותו הדבור( וידבק לו אות ‪) ║P‬אם( ‪[6] F‬‬ ‫בתחלה ‪║N‬בתחלתו‪ .‬אז אחת מן ה אותיות ‪)║P‬בתחלתו( ‪[7] M‬‬ ‫בין בראש דבור בין בסוף דבור בין ‪║MNP‬בין לבדן בין לכל אחת ואחת ‪║F‬בשני לשונות‪ .‬בין לבדה בין כל אחת ואחת ‪[8] P‬‬ ‫בין בראש דבור בין בסוף דבור בין בבתוך בין בכל דבור והפשוטות ‪║F‬בבתוך דבור בין בכל דבור והפשוטות‬ ‫ברך ובקשה ‪║L‬לאמר ‪)║F‬ברך וקשה( ‪[9] M‬‬ ‫וממשלה ‪[10] P‬‬ ‫של תמורות ‪║F‬בשתי לשונות כמו שאמרנו כנגד רך וקשה ‪║MN‬בשתי לשונות שהן כפולות שנאמרות כנגד רך וקשה ‪[11] P‬‬ ‫וכמו שהן )תמורות כן גם הדבורים‪...‬להם ‪║F‬כל גם ‪) ║L‬גם( ‪║MNP‬וקשה תחת גבור חלש וכמו כן שהן תמורות ‪[12] P‬‬ ‫תמורות(‬

‫‪164‬‬

‫‪61‬‬

[Libro secondo] Cominciamo [la spiegazione del] secondo gruppo, quelle delle sette lettere doppie, che sono bet, gimel, dalet, kaf, pe, resh, taw. Pechè vengono chiamate doppie? Perchè la pronuncia di queste sette lettere può essere sia più leggera che pesante di quella di tutte le altre lettere. Come? [Come segue]: bet-vet, gimel-ghimel, dalet-dhalet, kaf-khaf, pe-fe, resh-rhesh, taw-thaw. Articolando una [alla volta] ciascuna di queste sette lettere, una persona può pronunciare ogni lettera con la lingua in due diverse posizioni, con due diverse pronuncie, una leggera e una dura. D’altra parte, le altre lettere dette semplici non possono essere pronunciate, ognuna da sola, in due modi diversi, [con pronuncia] leggera e dura e senza difficoltà. Tuttavia, se ciascuna delle dodici lettere semplici compare due volte in successione [nella stessa parola]257, o se una lettera semplice è pronunciata due volte, alla fine di una parola e di nuovo all’inizio della successiva, alla quale si attacca258, allora la pronuncia può esser sia leggere che dura259. Per questa ragione queste lettere sono chiamate “doppie”, dato che esse possono essere pronunciate con la lingua in due posizioni diverse, [con una pronuncia] leggera e una dura, [sia] da sola che una dopo l’altra, quando [compaiono] all’inizio, in corpo o in fine di parola260 o in qualsiasi altro posto. Ma le lettere semplici – ciascuna considerata singolarmente - non possono essere pronunciate sia con [pronuncia] leggera che dura, se non con difficoltà e con sforzo. [37] Sette lettere doppie, bet, gimel, dalet, kaf, pe, resh, taw. Il loro fondamento è vita, pace, saggezza, ricchezza, fertilità, bellezza e sovranità. Queste sette lettere sono trattate, usate e pronunciate in due posizioni diverse, dato che esse sono doppie, nell’opposizione di b-v, ggh, d-dh, k-kh, p-f, r-rh, t-th, corrispondenti alla [pronuncia] leggera e dura [rispettivamente], un paradigma del forte e del debole. Così come esse costituiscono [due] categorie di opposti261, così le parole formate da loro hanno i loro opposti: l’opposto della vita è la morte; l’opposto della pace è la guerra; l’opposto della saggezza è la follia; l’opposto della ricchezza è la povertà; l’opposto della fertilità è la sterilità; l’opposto della bellezza è la bruttezza; l’opposto della sovranità è la 165

60

‫כיעור‪ .‬תמורת ממשלה עבדות‪ .‬שבע כפולות בגדכפרת‪ .‬שבע ולא שש‪ .‬שבע ולא שמונה מכוון שש‬ ‫‪15‬‬

‫צלעות לששה סדרים והיכל הקדש מוכן באמצע בתוך ברוך כבוד ה' ממקומו ]יחזקיאל ג יב[ הוא‬ ‫מקומו של עולם ואין עולמו מקומו והוא נושא את כלם‪ .‬שבע כפולות בגדכפרת חקקן חצבן שקלן צרפן‬ ‫המירן וצר בהם כוכבים בעולם וימים בשנה ושערים בנפש וכלן בכח זכר ונקבה שבעה שבעה‪ .‬כיצד‬ ‫צרפן‪ .‬שתי אבנים בונות שני בתים‪ .‬שלש בונות ששה‪ .‬ארבע בונות עשרים וארבעה‪ .‬חמש בונות מאה‬ ‫ועשרים‪ .‬שש בונות שבע מאות ועשרים‪ .‬שבע בונות חמשת אלפים וארבעים‪ .‬מכאן ואילך צא וחשוב‬

‫‪20‬‬

‫מה שאין הפה יכול לדבר ומה שאין העין יכולה לראות ומה שאין האזן יכולה לשמוע‪ .‬כיצד‪ .‬אות אחת‬ ‫לבדה נכתבת ולבדה נקראת אבל לבדה אינה עושה דבור כי אחת היא‪ .‬שתים אותיות ביחד נקראות וביחד‬ ‫נכתבות ועושות דבור ולשני פעמים נכתבות ולשני פעמים אחת אחת נקראות זאת לפני זאת וזאת לפני זאת‪.‬‬ ‫הרי שנים דבורים כי שתי פעמים אחת שנים עושים‪ .‬ודבור של שלש אותיות לשלשה פעמים שתים נכתבות‬ ‫ולשלשה פעמים שתים נקראות הרי ששה כי שלשה פעמים שתים עושים ששה‪ .‬ודבור של ארבע אותיות‬

‫‪25‬‬

‫לארבעה פעמים ששה נכתבות ולארבע פעמים ששה נקראות‪ .‬הרי ארבעה ועשרים כי ארבעה פעמים ששה‬ ‫עושים ארבעה ועשרים‪ .‬ודבור של חמש אותיות לחמשה פעמים כ''ד נכתבות ולחמשה פעמים כ''ד נקראות‪.‬‬ ‫הרי מאה ועשרים כי חמשה פעמים כ''ד עושים ק''ך‪ .‬ודבור של שש אותיות לששה פעמים ק''ך נכתבות‬ ‫ולששה פעמים ק''ך נקראות‪ .‬הרי תש''ך כי ששה פעמים ק''ך עושים שבע מאות ועשרים‪ .‬ודבור של שבע‬

‫)מכוון שש צלעות( וששה סדרים ‪[14] L‬‬ ‫)בתוך( ‪) ║N‬מוכן( ‪║P‬מכוון שש צלעות לששה צדדים ‪[15] FM‬‬ ‫של עולמו ‪║L‬ואין עולם מקומו ‪[16] MN‬‬ ‫║בכח זכר ונקבה )שבעה( שבעה ‪║F‬והמירן ‪[17] L‬‬ ‫עשרים וארבע בתים ‪║F‬ארבע אבנים ‪║MP‬שלש אבנים בונות ששה בתים ‪[18] MP‬‬ ‫ה' בונות ק''כ בתים‪ .‬ו' בונות תש''כ בתים‪ .‬ז' בונות חמשת אלפי' וארבעי' בתי' ‪[19] M‬‬ ‫הפה יכולה לספר ‪[20] M‬‬ ‫)אבל( ולבדה בדר ‪)║L‬לבדה נכתבת( ‪[21] P‬‬ ‫)נכתבות ולשני פעמים( אחת אחת נקראות זה לפני זה‪ .‬הרי שנים ‪)║F‬נקראות( ‪[22] M‬‬ ‫כי שלשה פעמים שלש ‪[24] F‬‬ ‫כי כ''ד פעמי' ו'║)ששה( נקראות ‪║M‬לארבעה פעמים ששה נכתב לארבע פעמים ששה נקרא ‪[25] L‬‬ ‫לחמש פעמים ארבע ועשרים נכתב ולחמש פעמים ארבע ועשרים ‪║L‬ודבור של ארבע חמשה אותיות ‪)║P‬עושים( ‪[26] N‬‬ ‫נקרא‪.‬‬ ‫לששה פעמים ק''ך ║)כי( ‪[27] P‬‬ ‫הרי תש''כ כי שס]![ ק''כ הם ║ו' פעמי' ק''כ ‪)║M‬הרי( ‪)║F‬הרי תש''ך(║ נכתבות ולו' פעמים נכתבות ק''ך נקראות ‪[28] P‬‬ ‫תס''ב]![ ודבור של ז' אותיות לז' פעמים תס''ב נכתבות ולז' פעמי' נקראות תש''כ‬

‫‪166‬‬

‫‪62‬‬

servitù. [38] Sette lettere doppie, bet, gimel, dalet, kaf, pe, resh, taw. Sette e non sei. Sette e non otto. Sei lati posti contro le sei direzioni e il Santo Tempio orientato al centro262. Benedetta la gloria del Signore dal Suo luogo (Ez. 3, 12). Egli è il luogo del mondo ma il mondo non è il Suo luogo263, ed Egli sostiene tutto. [39] Sette lettere doppie, bet, gimel, dalet, kaf, pe, resh, taw. Egli le scolpì, le forgiò, le pesò, le combinò, le permutò e con esse formò i pianeti nell’universo, i giorni nell’anno e gli orifizi264 nella persona, tutti questi secondo la natura del maschio e della femmina, sette [maschili] e sette [femminili]. [40] Come le combinò? Due pietre costruiscono due case; tre ne costruiscono sei; quattro costruiscono ventiquattro case; cinque ne costruiscono centoventi; sei ne costruiscono settecentoventi; sette ne costruiscono cinquemilaquaranta. Da qui in poi, va’ e pensa ciò che la bocca non può dire, cosa gli occhi non possono vedere e ciò che le orecchie non possono udire. Come? Una singola lettera può esser messa per iscritto ed essere letta da sola, anche se da sola essa non forma una parola, dato che essa è una sola [lettera]. Due lettere possono essere lette insieme ed essere scritte insieme, così da formare una parola. Possono essere scritte e lette due volte, un [modo] alla volta, [prima] una [lettera] di fronte all’altra e [poi] le stesse due lettere in ordine inverso. Questo porta come risultato a due parole, dato che due volte uno fa due. Una parola fatta di tre lettere può essere scritta tre volte [in] due [modi diversi] e letta tre volte [in] due [modi diversi]. Ciò porta a sei [parole permutate], dato che tre volte due fa sei. Una parola fatta di quattro lettere può essere scritta quattro volte [in] sei [modi diversi] e letta quattro volte [in] sei [modi diversi]. Ciò porta a ventiquattro [parole permutate], dato che quattro volte sei fa ventiquattro. Una parola fatta di cinque lettere può esser scritta cinque volte [in] ventiquattro [modi diversi] e letta cinque volte [in] ventiquattro [modi diversi]. Ciò porta a centoventi [parole permutate] dato che cinque volte ventiquattro fa centoventi. Una parola fatta di sei lettere può essere scritta sei volte [in] centoventi [modi diversi] e letta sei volte [in] centoventi [modi diversi]. Ciò porta a settecentoventi [parole permutate], dato che sei volte centoventi fa settecentoventi. Una parola fatta di sette lettere può essere scritta sette volte [in] settecentoventi [modi diversi] e letta sette 167

61

‫אותיות לשבעה פעמים תש''ך נכתבות ולשבעה פעמים תש''ך נקראות‪ .‬הרי חמשת אלפים וארבעים כי שבעה‬ ‫‪30‬‬

‫פעמים תש''ך עושים חמשת אלפים וארבעים‪ .‬ובענין זה אדם מוסיף ועולה לדברים הרבה עד כי יחדל‬ ‫לספור כי אין מספר‪ .‬כמו שמתגלגל ומתקרא דבור של שתי אותיות כן כלם וכן מתגלגלים וכן מתקראים‪.‬‬ ‫אות אחת מדבר של שני אותיות מתגלגל ומתקרא לשני פעמים וכל אחת ואחת מדבור של שלושה אותיות‬ ‫מתגלגל ומתקרא לב''ב פעמים על שני פעמים עד שלשה פעמים ועושים ששה דבורים‪ .‬וכמו שמתגלגל‬ ‫ומתקרא דבור של שלש אותיות כלו כן מתגלגל אות אחת מדבור של ארבע אותיות‪ .‬דבור של שלש אותיות‬

‫‪35‬‬

‫מתגלגל ומתקרא לו' פנים‪ .‬וכל אחת אחת אות מדבור של ארבע אותיות מתגלגל ומתקרא לששה פנים ו'‬ ‫פנים על ששה פנים עד ארבעה פנים ועושים כ''ד דבורים‪ .‬וכמו שמתגלגל ומתקרא דבור של ארבע אותיות‬ ‫כלם כן מתגלגל ומתקרא אות אחת מדבור של חמש אותיות‪ .‬דבור של ארבע אותיות כלו מתגלגל ומתקרא‬ ‫לכ''ד פנים וכל אחת ואחת אות מדבור של חמש אותיות מתגלגל ומתקרא לכ''ד פנים כ''ד פנים על כ''ד פנים‬ ‫עד חמש פעמים ועושים מאה ועשרים וכן כלם‪ .‬וזה חשבונם וזה מנינם בלא נקוד‪ ,‬עליהם אין להוסיף ומהם‬

‫‪40‬‬

‫אין לגרוע אבל בנקודם עולה המנין והמספר יותר על ענין הזה‪ .‬ואם נמצא חכם או חושב חשבון או מונה מנין‬ ‫או סופר מספר שיעשה מכ''ב אותיות דבור אחד ויתגלגלו באותיותיו ובניקודיו בענין הזה ובחשבון הזה‬ ‫דבורים בדולים דבורים כלולים מלא דבור‪ ,‬חצי דבור שליש יד בדבור‪ ,‬פי שנים בדבור אחוז זה בזה ובדול‬

‫)אותיות( ‪[29] P‬‬ ‫כי שבעה פעמים ז''כ]![ עושים ‪[30] P‬‬ ‫אין מספר‪ .‬כמו שמתגלגל וקורא ‪ ║N‬אין מספר‪ .‬כמו כן מתגלגל וקורין דבור של ב' אותיות בין כלן זה חשבונן שמנין ‪[31] M‬‬ ‫וכן מתגלגלת ומתקראת אות אחת ‪)║L‬של(║כמו מתגלגל ומתקרא ‪║P‬דבור של ב' אותיות כן כלם זה חשבון שמנינו בלא נקוד‬ ‫)וכן( מתקראין ‪║F‬מדבר של ג' אותיות שבר של שתי אותיות וכן אחת ואחת אותו מדבור‬ ‫אות אחת מדבור של שלש אותיות )מתגלגל ומתקרא‪ ...‬אחת ואחת( ודבור של שתי אותיות מתגלגל ומתקרא לשני פנים ‪[32] F‬‬ ‫וכל אחת ואחת אות מדבור של שלש האותיות מתגלגל ומתקרא לכ''ב פעמים‬ ‫וכמו מתגלגל ומתקרא אות אחת ‪)║P‬וכמו שמתגלגל‪ ...‬ועושים כ''ד דבורים( ‪)║L‬ששה( ‪║FP‬עד שני שלש פעמים ‪[33] L‬‬ ‫מדבור של ארבע אותיות דבור של שלשה אותיות מתגלגל ומתקרא שלשה פנים ששה פנים על ששה פנים עד ארבע פנים וכל‬ ‫אחת ואחת אות מדבור של ארבע אותיות מתגלגל ומתקרא לששה פנים‪ .‬ועושים כ''ד דבורים‬ ‫של ארבע )אותיות(║וכמו מתגלגל ‪║L‬ועמו מתגלגל ומתקרא ‪║P‬עד ד' פעמים ‪[36] F‬‬ ‫)דבור של ארבע אותיות( ‪[37] P‬‬ ‫כ''ד על כ''ד פנים עד חמשה║לכ''ד )פנים( וכך אחת ‪)║P‬וכל אחת ואחת‪ ...‬ומתקרא לכ''ד פנים( ‪[38] L‬‬ ‫וממנו אין לגרוע ‪║M‬וזה ענינם]?[ ‪[39] L‬‬ ‫או חושב חשבונות ‪║P‬יותר על הענין מנין הזה אם נמצא ‪║L‬אבל בנקוד ‪[40] F‬‬ ‫כענין הזה וכחשבון הזה ‪║L‬ויגלגלו ‪║M‬ויגלגלנו באותיותיו ובנקודו ‪║N‬וגלגל באותיותיו ‪║L‬ויתגלגל באותיותיו ‪[41] P‬‬ ‫בדול מזה ‪║P‬אחוז זה בזה ונבדל מזה ‪ ║M‬אחוז את זה ‪║L‬שליש דבור ‪║F‬שליש בדבור ‪║LN‬דבורים בדולים כלולים ‪[42] P‬‬ ‫ומזה‬

‫‪168‬‬

‫‪63‬‬

volte [in] settecentoventi [modi diversi], dato che sette volte settecentoventi fa cinquemilaquaranta. In questo modo si può arrivare a un numero molto alto, al punto di non contare più, dato che queste [combinazioni] diventano innumerevoli. Così come una parola fatta di due lettere può essere combinata e letta [in maniera diversa], così tutte le parole possono essere ruotate e lette [in maniera diversa]. Ciascuna lettera facente parte di una parola fatta di due lettere può essere girata e letta due volte. Ciascuna lettera facente parte di una parola fatta di tre lettere può essere girata e letta [in diverse combinazioni e con le altre due] due volte, e due volte ancora, fino a tre volte, così da generare sei parole. Così come una parola fatta di tre lettere può essere girata nella sua interezza e letta [in maniera diversa], così ciascuna lettera facente parte di una parola fatta di quattro lettere può essere girata e letta [in maniera diversa]. Una parola fatta di tre lettere può essere girata e letta in sei modi [diversi]. Ciascuna lettera facente parte di una parola fatta di quattro lettere può essere girata e letta in sei modi [diversi], sei permutazioni e sei ancora265, fino a quattro serie [di sei permutazioni], che genera ventiquattro parole. Così come una parola fatta di quattro lettere può essere girata e letta [differentemente] nella sua interezza, così ciascuna lettera facente parte di una parola fatta di cinque lettere può essere girata e letta [differentemente]. Una parola fatta di quattro lettere può essere girata nella sua interezza e letta in ventiquattro modi [diversi], e ogni singola lettera in una parola fatta di cinque lettere può essere girata e letta in ventiquattro modi [diversi]: ventiquattro permutazioni, e ancora ventiquattro, fino a cinque volte, che genera centoventi parole. Lo stesso si applica a tutte [le parole e le lettere che le formano]. Questo è il calcolo e il numero [delle parole permutate], senza la vocalizzazione. Non è possibile aggiungere o togliere al loro numero. Con i punti vocalici, tuttavia, il loro numero cresce notevolmente. Se una persona saggia, un [esperto] calcolatore o numeratore dovesse formare una sola parola con [tutte le] ventidue lettere, e se tutte queste lettere e i punti vocalici dovessero essere girati in questo modo e secondo questo [modo di] calcolo, [generando] parole distinte, parole 169

62

‫זה מזה‪ ,‬כשמעם לא ישמעם היה יכול לכתוב ולקרות דברי כל לשונות שבכל הארץ אבל אין סופר ואין מונה‬ ‫ואין חושב שהוא בשר ודם שימצא חשבונם וענינם אלא הקב''ה שהוא ברא אדם בחכמתו מעפר‪ ,‬ושם לשון‬ ‫‪45‬‬

‫בפיו להליץ כל עם ועם כלשונו וכל גוי וגוי כמלולו‪ .‬ועתה כל אשר יאמין בלא ראיה יאמין‪ ,‬וכל אשר לא‬ ‫יאמין בלא ראיה יראה ויאמין‪ .‬מן רמז שבעה דברים שכתבנו בראשונה היאך יגלגלם והיאך סדורם‪.‬‬ ‫מן נם‪.‬‬ ‫רמז רזם מזר מרז זמר זרם‪.‬‬ ‫שבעה שבהע שעבה שעהב שהבע שהעב בהעש בעשה בהשע בשעה בשהע בהעש העשב הבשע הבעש‬

‫‪50‬‬

‫השבע השבע השעב עהשב עהבש עשבה עשהב עבשה עבהש‪.‬‬ ‫דברים דברדם]![ דבירם דבימר דבמיר דבמרי דרבים דרבמי דרימב דריבם דרימב דרמבי דרמיב דיברם‬ ‫דירבם דירמב דימרב דיבמר דימברי]![ דימבר דמביר דמברי דמרבי דמריב דמיבר דמירב בדימר בדירם בדרמי‬ ‫דברים בדמרי ברמיד בירמד בדרמי בידרם בירדם בימדר בימרד במדרי במדיר במריד במרדי במדרי במירד‬ ‫בדמיר בדמרי ברדמי בדרים ברימד ברידם רימדב רימבד רידבם רידמב רמבדי ריבמד רדמבי רדבמי רדיבם‬

‫‪55‬‬

‫רדימב רבדים רדבים רדמיב דבמרי רבדמי]?[ רבמדי רבידם רבימד רמידב דמיבר רמדיב רמביד ריבדם‬ ‫רבמיד רדיבם ימדרב ימרדב ימבדר ימברד ימרבד ימדבר ידברם ימבר]‪ [g‬ידבמר ידמבר יבדרם יבדמר‬ ‫יברדם יברמד יבמדר יבמרד ירדבם ירדמב ירמבד ירבמד ירבדם ירדמב מדברי מדביר מדיבר מרידב מרדיב‬ ‫מבדיר מבידר מבריד מרדבי מרדיב מרביד מריבד]?[ מדירב מידבר מידרב מיברד מיבדר מירדב מירבד‬ ‫מברדי מדרבי מדברי מבירד‪ .‬שכתבנו שכתובן שכתנבו שכתנוב שכתובן שכתונב שכבנות שכבנתו שכבונת‬

‫‪60‬‬

‫שכבותן שכבתון שכבתנו שכתנבו שכנתוב שכנותב שכנובת שכנבות שכנבתו שכונתב שכובת]‪ [g‬שכובנת‬

‫אין סופר לא מונה ‪)║P‬ולקרות( ‪║M‬היה מציא ויכול לכתוב ולקרוא ולקרות כל לשונות ║ישמעם לא ישמעם ‪[43] P‬‬ ‫)מעפר( ‪║M‬חשבונם ומנינם ‪[44] P‬‬ ‫ועתה כל אשר יאמין בלא ראיה יראה ‪║P‬עם ועם כלשונם וכל גוי וגוי כמלולם ‪║F‬בפיו לדבר להליץ למלל כל עם ועם ‪[45] L‬‬ ‫ועתה כל אשר יאמין יראה בלא ראיה יאמין ‪║N‬ויאמין‬ ‫היאך גלגלם וזהו סדורם מן גלגולם ‪)║P‬מן( ‪)║P‬מן רמז שבעה‪ ...‬והיאך סדורם( ‪)║L‬בלא ראיה( ‪[46] FMNP‬‬ ‫)מן נם( ‪[47] NP‬‬ ‫)רזם‪ ...‬אם תחשוב עד סוף החשבון( ‪[48] L‬‬ ‫)בהעש‪...‬השעב( ‪[49] M‬‬ ‫עבהש וכזה הענין מתגלגל כל דבור לפי אותיות ‪║N‬עבהש וכזה הענין מתגלגל כל דבור לפי אותיות בין רב בין מעט ‪[50] MN‬‬ ‫בין רב מעט‬

‫‪170‬‬

‫‪64‬‬

combinate, parole complete, mezze parole, un terzo di parole e parole doppie, sia attaccate che distinte l’una dall’altra, sia che egli le senta pronunciate o no – egli dovrebbe esser capace di scrivere e leggere tutte le parole del mondo. Tuttavia, non c’è [essere] mortale di carne e sangue che sia capace di contarle, calcolarle e computarle, ad eccezione del Santo – sia Egli benedetto – che con la Sua sapienza creò l’uomo dalla polvere e che pose una lingua nella sua bocca, grazie a cui parlare a tutte le genti secondo la loro lingua, ad ogni nazione secondo il proprio linguaggio. Ora, chi crede a questo, crede anche senza prova, e chi non ci crede, che lo constati di persona [e poi] creda. [Questa è la dimostrazione] della rotazione e la sequenza [delle parole che si possono generare da] m-n r-m-z sh-bh-‘-hd-b-r-y-m sh-kh-t-v-n-w b-r-’-sh-w-n-h, [= min remez shiv‘ah devarim shekatvnu bari’shonah]266: m-n

n-m

r-m-z

r-z-m m-z-r m-r-z z-m-r z-r-m

267sh-bh-‘-h

sh-h-bh-‘ bh-h-sh-‘ h-‘-bh-sh h-sh-bh-‘ ‘-sh-bh-h

sh-bh-h-‘ sh-h-‘-bh bh-h-‘-sh h-‘-sh-bh h-sh-‘-bh ‘-sh-h-bh

sh-‘-bh-h bh-‘-h-sh bh-sh-‘-h h-bh-sh-‘ ‘-h-sh-bh ‘-bh-sh-h

d-bh-r-y-m d-bh-m-y-r d-r-y-m-bh d-r-m-y-bh d-y-m-r-bh d-m-bh-y-r d-m-y-bh-r bh-d-r-m-y bh-y-r-m-d bh-y-m-d-r

d-bh-r-d-m[!] d-bh-m-r-y d-r-y-bh-m d-y-bh-r-m d-y-bh-m-r d-m-bh-r-y d-m-y-r-bh d-bh-r-y-m bh-d-r-m-y bh-y-m-r-d

d-bh-y-r-m d-bh-y-m-r d-r-bh-y-m d-r-bh-m-y d-r-y-m-bh d-r-m-bh-y d-y-r-bh-m d-y-r-m-bh d-y-m-bh-r-y[!] d-y-m-bh-r d-m-r-bh-y d-m-r-y-bh bh-d-y-m-r bh-d-y-r-m bh-d-m-r-y bh-r-m-y-d bh-y-d-r-m bh-y-r-d-m bh-m-d-r-y bh-m-d-y-r 171

63

sh-‘-h-bh bh-‘-sh-h bh-sh-h‘ h-bh-‘-sh ‘-h-bh-sh ‘-bh-h-sh

‫שכובתן שכותבן שכותנב שונתכב שוכתבן שוכבתן שובכתן שוכבנת שכובתן שכותבן שכובנת שוכתנב‬ ‫שוכתבן שובכתן שוכבתן שוכבנת שובכנת שותכנת שותכנת]‪ [g‬שותכנב שוכתבן שותכבן שותבכן שותבנך‬ ‫שתונכב שתונבך שתוכנב שתוכבן שתובכן שתובנך שתבונך שתבוכן שתכבון שתבוכן שתכבנו שתכבון‬ ‫שתנובך שתנוכב שתנכוב שתכנוב שתכונב שתנוכב שתכובן שתוכבן שתוכנב שונתכב שונתבך שונבתך‬ ‫‪65‬‬

‫שונבכת שוכבנת שונכתב שובכנת שובנתך שוכתנת]‪ [g‬שובתכן שובכתן שובכנת שבוכנת שבוכתן שבותכן‬ ‫שבותנך שבונתך שבונכת שבנוכת שבנותך שבנותך]‪ [g‬שבנתכו שבנכתו שבנכות שבכנות שבכונת שבנוכת‬ ‫שבכנתו שבכתנו שבכתון שבתכון שבתכנו שבתנכו שבתנוך שבתונך שכתובן שבנתוך שנבתכו שנבכתו‬ ‫שנבכות שנבוכת שכבונת שנבותך שנובתך שבנוכת שנוכבת שנוכתב שנותבך שנתובך שתנכוב שכנתוב‬ ‫שתנתבכו]‪ [g‬שנכתבו שנכתבו שנתכוב שתוכבן שתכנוב שנתבכו שתתובן]‪ [g‬שכתובן שנתוכב‪.‬‬

‫‪70‬‬

‫וכן אתה מונה עד מאה ועשרים דבורים שנתגלגלו באות השין לבדה על שהושמה בתחלת הדבור‪ .‬וכמו כן‬ ‫אם תשים כף בתחלת הדבור או תיו או בית או נון או ואו בתחלת הדבור הרי שבע מאות ועשרים דבורים‬ ‫נעשים מששה אותיות של כל דבור שכתבנו‪ .‬וכמו כן מתגלגל גם הדבור של שבע האותיות של בראשונה‪.‬‬ ‫בראשונה בראשנוה ברשאונה בראושנה ברואשנה ברשואנה בארשונה באשרונה באושרנה באשורנה‬ ‫בארושנה באורשנה‪ .‬אם תחשוב עד סוף החשבון ב'ר'א'ש'ו'נ'ה' בהשמת ב' בתחלת הדבור וה' בסוף הדבר‬

‫‪75‬‬

‫ואם יתגלגלו עוד שאר האותיות של דיבור ב'ר'א'ש'ו'נ'ה' לשום אות ר' בתחלת הדיבור הא' בסוף הדבור‬ ‫נעשים עוד מאה ועשרים דיבורים אחרים‪ .‬וכמו כן אם תשים עוד אות א' בראש הדבור וה' בסוף ותגלגלם‬ ‫נעשים עוד מאה ועשרים דיבורים אחרים‪ .‬וכמו כן אם תשים אות ש' בתחלת הדבור וה' בסוף הדבור‬

‫הרי מאה ועשרים דבורים ונגלגלו]?[ באות ש' לבדה על שהנשמה בראש הדבור ‪[70] P‬‬ ‫)או תיו( ‪[71] P‬‬ ‫)גם(║נעשים מן אותיותיו של דבור שכתבנו ‪[72] P‬‬ ‫ברשאונה ברשאונה ברושאנה ברשואנה בארשונה באשרונה באושרנה בארושנה באורשנה‪ .‬ואם תחשוב‪[73] P ...‬‬ ‫‪ ║FP‬בהשמת שין ‪║F‬שבעה בראשונה הרי מאה ועשרים דברים נעשו מן בראשונה ‪ FLNP║LN‬ב'ר'א'ש'ו'נ'ה' ]‪[74‬‬ ‫בתחלת הדבור יהיו מאה ועשרים דבורים ואם‬ ‫האותיות של דיבור ‪║F‬יתגלגל שאר האותיות של דיבור ב'ר'א'ש'ו'נ'ה' או ר' בתחלת הדיבור )הא' בסוף הדבור( ‪[75] P‬‬ ‫בראשו'נה את ריש בתחלת הדבור )הא' בסוף הדבור(‬ ‫)וכמו כן אם תשים עוד אות א'‪ ...‬מאה ועשרים דיבורים אחרים( ‪[76] FP‬‬ ‫וכמו כן אם תשים אות שין או וא''ו או נו''ן בתחלת הדבור נעשים בכל אות ואות ק''כ דבורים הרי שבע מאות ועשרים ‪[77] F‬‬ ‫דיבורים מן דיבור בראשונה לבדו בהשמת ה' בסוף הדבור וכמו כן אם תשים נון בסוף הדבור נעשים תש''כ וכן אות שי''ן וכן אות‬ ‫א''לף וכן אות ב' אם תשים מאלו האותיות כל אחת בסוף הדבור ותתגלגלם יעלה מנין של כל הדבורים מן דבור של שבע אותיות‬ ‫‪║P‬חמשת אלפים וארבעים דבורים‪ .‬וכמו כן מתגלגל הדבור של י''ב האותיות הפשוטות וכן כל האותיות זה יסוד ובנין האבנים‬

‫‪172‬‬

‫‪65‬‬

bh-m-r-y-d bh-d-m-y-r bh-r-y-m-d r-y-d-bh-m r-d-m-bh-y r-bh-d-y-m r-bh-d-m-y r-m-y-d-bh r-y-bh-d-m y-m-r-d-bh y-m-d-bh-r y-d-m-bh-r y-bh-r-m-d y-r-d-m-bh y-r-d-m-bh m-r-y-d-bh m-bh-r-y-d m-r-y-bh-d m-y-bh-r-d m-bh-r-d-y

bh-m-r-d-y bh-d-m-r-y bh-r-y-d-m r-y-d-m-bh r-d-bh-m-y r-d-bh-y-m r-bh-m-d-y d-m-y-bh-r r-bh-m-y-d y-m-bh-d-r y-d-bh-r-m y-bh-d-r-m y-bh-m-d-r y-r-m-bh-d m-d-bh-r-y m-r-d-y-bh m-r-d-bh-y m-d-y-r-bh m-y-bh-d-r m-d-r-bh-y

bh-m-d-r-y bh-r-d-m-y r-y-m-d-bh r-m-bh-d-y r-d-y-bh-m r-d-m-y-bh r-bh-y-d-m r-m-d-y-bh r-d-y-bh-m y-m-bh-r-d y-m-bh-r[!] y-bh-d-m-r y-bh-m-r-d y-r-bh-m-d m-d-bh-y-r m-bh-d-y-r m-r-d-y-bh m-y-d-bh-r m-y-r-d-bh m-d-bh-r-y

sh-k-t-bh-n-w sh-k-t-w-bh-n sh-k-bh-w-n-t sh-k-t-n-bh-w sh-k-n-bh-w-t sh-k-w-bh-n-t sh-w-n-t-k-bh sh-w-k-bh-n-t sh-w-k-t-n-bh sh-w-k-bh-n-t sh-w-t-k-bh-n sh-w-t-bh-n-k sh-t-w-k-bh-n sh-t-bh-w-k-n

sh-k-t-w-bh-n sh-k-t-n-bh-w sh-k-t-n-w-bh sh-k-t-w-n-bh sh-k-bh-n-w-t sh-k-bh-n-t-w sh-k-bh-w-t-n sh-k-bh-t-w-n sh-k-bh-t-n-w sh-k-n-t-w-bh sh-k-n-w-t-bh sh-k-n-w-bh-t sh-k-n-bh-t-w sh-k-w-n-t-bh sh-k-w-bh-t[!] sh-k-w-bh-t-n sh-k-w-t-bh-n sh-k-w-t-n-bh sh-w-k-t-bh-n sh-w-k-bh-t-n sh-w-bh-k-t-n sh-k-w-bh-t-n sh-k-w-t-bh-n sh-k-w-bh-n-t sh-w-k-t-bh-n sh-w-bh-k-t-n sh-w-k-bh-t-n sh-w-bh-k-n-t sh-w-t-k-n-t[!] sh-w-t-k-n-t[!] sh-w-k-t-bh-n sh-w-t-k-bh-n sh-w-t-bh-k-n sh-t-w-n-k-bh sh-t-w-n-bh-k sh-t-w-k-n-bh sh-t-w-bh-k-n sh-t-w-bh-n-k sh-t-bh-w-n-k sh-t-k-bh-w-n sh-t-bh-w-k-n sh-t-k-bh-n-w 173

64

bh-m-y-r-d bh-d-r-y-m r-y-m-bh-d r-y-bh-m-d r-d-y-m-bh d-bh-m-r-y r-bh-y-m-d r-m-bh-y-d y-m-d-r-bh y-m-r-bh-d y-d-bh-m-r y-bh-r-d-m y-r-d-bh-m y-r-bh-d-m m-d-y-bh-r m-bh-y-d-r m-r-bh-y-d m-y-d-r-bh m-y-r-bh-d m-bh-y-r-d

‫ותגלגלם נעשים עוד מאה ועשרים דיבורים אחרים‪ .‬וכמו כן אם תשים אות ו' בתחלת הדבור וה' בסוף הדבור‬ ‫ותגלגלם נעשים עוד מאה ועשרים דיבורים אחרים‪ .‬וכמו כן אם תשים אות נ' בתחלת הדבור וה' בסוף הדבור‬ ‫‪80‬‬

‫]ותגלגלם[ נעשים עוד מאה ועשרים דיבורים אחרים ‪ .‬זה שבע מאות ועשרים דברים מן דבר בראשונה‪.‬‬ ‫בהשמת אות ה' בסוף הדבר כן אם תשים אות נ' בסוף הדבור נעשים שבע מאות ועשרים‪ .‬וכמו כן אם תשים‬ ‫אות ו' בסוף הדבר נעשים תשק''כ‪ .‬וכמו כן אם תשים אות ש' בסוף הדבר נעשים תשק''כ‪ .‬וכמו כן אם תשים‬ ‫אות א' בסוף הדבר נעשים תשק''כ‪ .‬וכמו כן אם תשים אות ש' בסוף הדבר נעשים שבע מאות ועשרים‪ .‬וכמו‬ ‫כן אם תשים אות ב' בסוף הדבר ותגלגלם פנים ואחור כסדר האמרנו למעלה נעשים שבע מאות ועשרים‬

‫‪85‬‬

‫דיבורים אחרים‪ .‬הנה עולה המנין של כל הדברים הנעשים מן דבר של שבע אותיות חמשת אלפים וארבעים‬ ‫דברים וכמו כן מתגלגל הדבר של שתים עשרה האותיות הפשוטות וכן כל האותיות וכן בנין האבנים אבל אין‬ ‫קץ ואין סוף ואין תכלית ואין שעור למספר חשבון ומנינם של דיבורים של עשרים ושתים אותיות‪ .‬שבע‬ ‫כפולות בגדכפרת‪ .‬המליך את הבית וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את שבע האותיות האלה‬ ‫זו בזו ועשאן דבור אחד וכנהו בגדכפרת וצר בו שבתאי בעולם ושבת בשנה ופה בנפש וחיים ותמורתו‬

‫‪90‬‬

‫מות‪ .‬המליך את הגמל וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות זו בזו ועשאן עוד‬ ‫דבור שני וכנהו גבדכפרת וצר בו צדק בעולם ואחד בשבת בשנה ועין ימין בנפש ושלום ותמורתו‬ ‫מלחמה‪ .‬המליך את הדלת וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות זו בזו ועשאן עוד דבור‬ ‫שלישי וכנהו דגבכפרת וצר בו מאדים בעולם ושני בשבת בשנה ועין שמאל בנפש וחכמה ותמורתו‬ ‫וכמו כן אם אות ש' או ו' או נ' בתחלת הדבור נעשים בכל אות ואות מאה וכ' דיבורים‪ .‬הרי שבע מאות ועשרים דברים]?[ מן‬ ‫בראשונה לבדו בהשמת ח' בסוף הדבור‪ .‬וכמו כן אם נ' בסוף הדבור נעשים שבע תש''כ מן אות נ' וכן אות ש' וכן אות א' וכן אות‬ ‫ב'‪ .‬אם תשים מאילו האותיות כל אחד בסוף התיבה ותגלגלם יעלה מנין של כל הדבורים ונעשים מן דיבור של שבעה אותיות‬ ‫חמשת אלפים וארבעים דבורים‪ .‬וכן מתגלגל הדיבור של שנים עשר הפשוטות וכן כל האותיות‪ .‬זהו יסוד ובנין נאבנם‬ ‫)אחרים( הרי שבע ‪[80] N‬‬ ‫באחרונה בסוף הדבור וכמו כן אם תשים ‪[81] N‬‬ ‫אם תשים אות ר' ‪[83] N‬‬ ‫)עוד(║כסדר האמור למעלה ‪[84] N‬‬ ‫זהו סוד ובעניין האבני' ‪║M‬זהו יסוד ובנין האבנים ‪ FLMNP ║FNP‬וכן כל האותיות ]‪[86‬‬ ‫של דבור ‪║FM‬למספר חשבון מנינם ‪║FNP‬ואין סוף ותכלה ‪║FP‬ואין סוף ותכלית ‪[87] NM‬‬ ‫)שבע( ‪[88] L‬‬ ‫ותמורת מות ‪║P‬וצר לו ‪)║M‬אחד( ‪[89] F‬‬ ‫וצרף את שבע האותיות ‪[90] L‬‬ ‫ואחד בשבת שניה ‪[91] L‬‬ ‫)זו בזו(║וקשר לו קשר כתר ‪[92] L‬‬

‫‪174‬‬

‫‪66‬‬

sh-t-k-bh-w-n sh-t-n-w-bh-k sh-t-n-w-k-bh sh-t-n-k-w-bh sh-t-k-n-w-bh sh-t-k-w-n-bh sh-t-n-w-k-bh sh-t-k-w-bh-n sh-t-w-k-bh-n sh-t-w-k-n-bh sh-w-n-t-k-bhsh-w-n-t-bh-k sh-w-n-bh-t-k sh-w-n-bh-k-t sh-w-k-bh-n-t sh-w-n-k-t-bh sh-w-bh-k-n-t sh-w-bh-n-t-k sh-w-k-t-n-t[!] sh-w-bh-t-k-n sh-w-bh-k-t-n sh-w-bh-k-n-t sh-bh-w-k-n-t sh-bh-w-k-t-n sh-bh-w-t-k-n sh-bh-w-t-n-k sh-bh-w-n-t-k sh-bh-w-n-k-t sh-bh-n-w-k-t sh-bh-n-w-t-k sh-bh-n-w-t-k[!] sh-bh-n-t-k-w sh-bh-n-k-t-w sh-bh-n-k-w-t sh-bh-k-n-w-t sh-bh-k-w-n-t sh-bh-n-w-k-t sh-bh-k-n-t-w sh-bh-k-n-t-w sh-bh-k-t-w-n sh-bh-t-k-w-n sh-bh-t-k-n-w sh-bh-t-n-k-w sh-bh-t-n-w-k sh-bh-t-w-n-k sh-k-t-w-bh-n sh-bh-n-t-w-k sh-n-bh-t-k-w sh-n-bh-k-t-w sh-n-bh-k-w-t sh-n-bh-w-k-t sh-k-bh-w-n-t sh-n-bh-w-t-k sh-n-w-bh-t-k sh-bh-n-w-k-t sh-n-w-k-bh-t sh-n-w-k-t-bh sh-n-w-t-bh-k sh-n-t-w-bh-k sh-t-n-k-w-bh sh-k-n-t-w-bh sh-t-n-t-bh-k-w[!] sh-n-k-t-bh-w sh-n-k-t-bh-w[!] sh-n-t-k-w-bh sh-t-w-k-bh-n sh-t-k-n-w-bh sh-n-t-bh-k-w sh-t-t-w-bh-n[!] sh-k-t-w-bh-n sh-n-t-w-k-bh Allo stesso modo, tu puoi contare fino a centoventi parole, che sono il prodotto della rotazione della sola lettera shin ad inizio di parola. Similmente, se poni la kaf a inizio di parola, oppure la taw, la beth, la nun o la waw a inizio di parola, si genereranno settecentoventi parole dalle sei lettere della parola sh-kh-t-bh-n-w. La parola di sette lettere br-’-sh-w-n-h ruota in maniera simile: b-r-’-sh-w-n-h b-r-sh-’-w-n-h b-’-r-sh-w-n-h b-’-sh-w-r-n-h

b-r-’-sh-n-w-h b-r-w-’-sh-n-h b-’-sh-r-w-n-h b-’-r-w-sh-n-h

b-sh-r-’-w-n-h b-r-sh-w-’-n-h b-’-w-sh-r-n-h b-’-w-r-sh-n-h

Se calcoli il numero totale delle permutazioni generate da b-r-’-shw-n-h con la lettera bet a inizio di parola ed he alla fine della parola, e ancora, se le lettere della parola b-r-’-sh-w-n-h vengono ruotate con la lettera resh a inizio di parola, e la alef alla fine della parola, si genere175

65

‫אולת‪ .‬המליך את הכף וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות זו בזו ועשאן עוד דבור‬ ‫‪95‬‬

‫רביעי וכנהו כדגבפרת וצר בו חמה בעולם ושלישי בשבת בשנה ואף ימין בנפש ועושר ותמורתו עוני‪.‬‬ ‫המליך את הפא וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות זו בזו ועשאן עוד דבור חמישי‬ ‫וכנהו פגדבכרת וצר בו נוגה בעולם ורביעי בשבת בשנה ואף שמאל בנפש וזרע ותמורתו שממון‪ .‬המליך‬ ‫את הריש וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות זו בזו ועשאן עוד דבור ששי וכנהו‬ ‫רפכדגבת וצר בו כוכב חמה בעולם וחמישי בשבת בשנה ואזן ימין בנפש וממשלה ותמורתו עבדות‪.‬‬

‫‪100‬‬

‫המליך את התו וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות זו בזו ועשאן עוד דבור שביעי‬ ‫וכנהו תרפכדגב וצר בו לבנה בעולם ויום ששי בשבת בשנה ואזן שמאל בנפש וחן ותמורתו כיעור‪ .‬ואף‬ ‫על פי שהמליך כל אחת ואחת אות של בגדכפרת ועשאן שבעה דבורים מכל אחת ואחת דיבור עשה שבע‬ ‫מאות ועשרים דבורים כסדר שכתבנו למעלה בראשונה‪ .‬כיצד בגדכפרת‪ .‬אם יתגלגלו האותיות פנים ואחור‬ ‫בהשמת ב' בתחלת הדבור יוצאים ממנו שבע מאות ועשרים דבורים וכמו כן בהשמת גימל בראש הדבור וכמו‬

‫‪105‬‬

‫כן בהשמת ד' בראש הדבור וכמו כן בהשמת כ' בראש הדבור וכמו כן בהשמת פ' בראש הדבור וכמו כן‬ ‫בהשמת ר' בראש הדבור וכמו כן בהשמת ת' בראש הדבור‪ .‬הנה חשבון כלם כשתגלגלם עולה לחמשת‬ ‫אלפים וארבעים דבורים‪ .‬ומהם נחקקו ונוצרו בעולם שבעה הכוכבים האלה שצ''ם חנכ''ל ושבעה רקיעים‬ ‫להיות מעונותם של שבעה הכוכבים האלה ושבע ארצות להיות בממשלת שבעה הכוכבים האלה ובשנה‬

‫)כתר( ‪)║P‬עוד(║וקשר לו קשר כתר ‪[94] L‬‬ ‫ותמורת ‪) ║P‬בשנה( ‪[95] M‬‬ ‫המליך את ע' ‪[96] N‬‬ ‫וזרע ותמורתו שממה ‪)║LN‬וכנהו( ‪[97] P‬‬ ‫)וכנהו( ‪)║M‬ששי( ‪║P‬ועשאן עוד דבור חמישי שישי ‪[98] L‬‬ ‫קשר לו את ק']?[ כתר ‪[100] P‬‬ ‫)בשבת( ‪)║M‬ויום( ‪[101] L‬‬ ‫)של( ‪║P‬כל אחת ואחת )אות( של בגדכפרת ‪[102] LN‬‬ ‫)דבורים( כסדר שכתבנו ‪║N‬דבורים כמו שכתבנו למעלה בראשונה ‪)║L‬דבורים( ‪║FP‬מאות ועשרים כת']ובים?[ ‪[103] M‬‬ ‫ואם יתגלגלו ‪║F‬למעלה בראשונה כבר )כיצד בגדכפרת(‬ ‫וכן ד' וכן כ' וכן פ' וכן ר' וכן ‪ ║FMNP‬וכמו כן בהשמת ב' בתחלת הדבור יוצאים ממנו ג בראש הדבור ‪)║P‬ממנו( ‪[104] N‬‬ ‫ת'‪ .‬חשבון כלם‬ ‫כהתגלגלם ‪[106] F‬‬ ‫)האלה( ‪[107] FMNP‬‬ ‫להיות תחת ממשלת ז' כוכבי' הללו ‪║M‬להיות מעונותם של ז' רקיעים האלה ‪)║N‬ושבע‪...‬האלה( ‪)║F‬האלה( ‪[108] L‬‬ ‫שבעה הכוכבים )האלה( ובשנה ‪)║P‬ובשנה‪ ...‬הכוכבים האלה( ‪║MN‬‬

‫‪176‬‬

‫‪67‬‬

ranno altre centoventi parole. Allo stesso modo, se poni la lettera alef a inizio di parola e la he alla fine della parola e le permuti, si genereranno altre centoventi parole. Allo stesso modo, se poni la lettera shin a inizio di parola e la he alla fine della parola e e le permuti, si genereranno altre centoventi parole. Allo stesso modo, se poni la lettera waw a inizio di parola e la he alla fine ella parola e le permuti, si genereranno altre centoventi parole. Allo stesso modo, se poni la lettera nun a inizio di parola e la he alla fine della parola [e le permuti], si genereranno altre centoventi parole. Queste sono le settecentoventi parole che derivano dalla parola b-r-’-sh-w-n-h. Ponendo la he alla fine della parola e dunque la nun alla fine della parola, si genereranno settecentoventi parole. Allo stesso modo, se poni la lettera waw alla fine della parola, se ne genereranno settecentoventi. Allo stesso modo, se poni la lettera shin alla fine della parola, si genereranno settecentoventi [parole]. Allo stesso modo, se poni la lettera alef alla fine della parola, si genereranno settecentoventi [parole]. Allo stesso modo, se poni la lettera shin alla fine della parola, si genereranno settecentoventi [parole]. Allo stesso modo, se poni la lettera bet alla fine della parola, e combini in avanti e indietro secondo il procedimento descritto sopra, si genereranno altre settecentoventi parole. Il numero totale di parole generate da una parola di sette lettere sarà di cinquemilaquaranta parole. Così si permuta anche una parola fatta di dodici lettere semplici, e così per tutte le lettere. Questa è la base e la struttura fondamentale268, ma non c’è fine, né limite, né misura alla somma e al computo delle parole di ventidue lettere. [41] Sette lettere doppie, bet, gimel, dalet, kaf, pe, resh, taw. Egli fece regnare la bet, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio di parola, combinò queste sette lettere l’una con l’altra, e con esse fece una parola, che Egli chiamò bet, gimel, dalet, kaf, pe, resh, taw. Con essa Egli formò Saturno nel mondo, sabato nell’anno, la bocca nella persona, la vita e il suo opposto, la morte. Egli fece regnare la gimel, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio di parola, combinò queste sette lettere l’una con l’altra, e con esse fece una seconda parola, che chiamò gimel, bet, dalet, kaf, pe, resh, taw. Con essa Egli formò Giove nel mondo, 177

66

‫שבע שעות של יום ושל לילה להיות בממשלת שבעה הכוכבים האלה ובנפש שבעה שערים כדמות שבעה‬ ‫‪110‬‬

‫הכוכבים האלה‪ .‬כי כאשר לא יכון העולם להיות בלא שבעה הכוכבים האלה ובלא שבעה רקיעים שהם מעונותם‬ ‫של שבעה הכוכבים ובלא שבע ארצות ולא יכון השנה להיות בלא שבע השעות ובלא שבעת ימי השבוע‬ ‫כן לא תכון הנפש להיות בלא שבעה שערים האלה וכל אחד אחד דבר מהם נוצר כסדר בשורתו‪ .‬נוצר‬ ‫המים כסדרן זה אחר זה ונוצרו הרקיעים כסדרן ביום שני זה על זה ‪.‬נוצרו שבעה כוכבים הם שצ''ם‬ ‫חנכ''ל בליל רביעי כסדרן במעונותם זה על זה‪ .‬נוצרו שבעה שערים האלה בנפש כסדרן ביום ששי‪ .‬נוצרו‬

‫‪115‬‬

‫שבעה הדברים שכתבנו הצריכים לגוף ביום ששי וגם תמורתם נוצרו ביום ששי וכלן שבעה שבעה הם‪.‬‬ ‫לפיכך חבב אלהים שבעה לכל חפץ תחת כל השמים ככתוב מכל הבהמה הטהורה תקח לך שבעה שבעה‬ ‫]בראשית ז ב[ וכתוב שבעת ימים תאכל מצות ]שמות יג ו[ וכתוב שבעה שבועות תספר לך ]דברים טז ט[‬ ‫וכתוב שבעת ימים תחג לה' אלהיך ]שם שם טו[ וכתוב שבעת ימים יהיה עם אמו ]שמות כב כט[ וכתוב‬ ‫מקץ שבע שנים תעשה שמטה ]דברים טו א[ וכתוב שבעת ימים תהיה בנדתה ]ויקרא טו יט[ ואחרים הרבה‬

‫‪120‬‬

‫כמותם‪ .‬החצה האלהים את שלשת העדים האלה להעיד כי הוא אלהים ואין זולתו‪ .‬עולם לבדו בפני עצמו‬ ‫מעיד עליו ‪.‬שנה לבדה בפני עצמה מעידה עליו ונפש לבדה בפני עצמה מעידה עליו‪ .‬אלה השלשה עדים‬ ‫מעידים עליו כי הוא אלהים אחד ואין לו שני ואין עוד מלבדו‪ .‬שבע כפולות בגדכפרת‪ .‬נוצר עם בית‬

‫כדמות )שבעה( ‪[109] P‬‬ ‫)כי‪...‬האלה( ובלא ‪║F‬הם מעונותם║בלא שבעת הכוכבים האלה כדמות שבעה ‪[110] L‬‬ ‫להי בלא שבועות ובלא ז' ימי ‪)║M‬להיות( ‪║LP‬ולא תכון השנה ‪║F‬ולא יכון העולם ‪)║P‬של שבעה הכוכבים( ‪[111] F‬‬ ‫)בלא שבע השעות‪ ...‬הנפש להיות בלא( שבעה שערים ‪║N‬ובלא שבעת ימים ‪║L‬השבוע‬ ‫שערי האלו‪ .‬וכן מכל אלו נסדרו ובצורתו ובתשורתו נוצרו ‪) ║M‬נוצר( ‪║FNP‬וכל דבר מאחד מהם ‪)║N‬להיות( ‪[112] P‬‬ ‫שבעה כוכבים בליל רביעי האלה שצ''ם ║הרקיעים בראש ביום השני ‪║L‬בתחלה נוצרו המים כסדרן זה אחר זה ‪[113] M‬‬ ‫חנכ''ל‬ ‫)בנפש( ‪[114] M‬‬ ‫)תמורתם( ‪) ║F‬הם( ‪[115] M‬‬ ‫)כל( ‪║L‬שביעי ‪║LN‬חבב אלהי' השביעי ‪║M‬חבב אלהים את יום השביעי לכל חפץ תחת השמים ‪║P‬חבב הב''ה ‪[116] F‬‬ ‫)תספר לך‪ ...‬אלהיך( ‪)║L‬וכתוב שבעה שבועות‪...‬אלהיך( ‪║F‬שבעת ימים מצות תאכלו ‪[117] MN‬‬ ‫שבעת ימים תהיה עם ייי אלהיך ‪[118] P‬‬ ‫)תעשה שמטה( ‪[119] FP‬‬ ‫החצה הק'ב'ה ‪║N‬ואחרים שכמותם לפיכך חצב האלהים שביעי לכל חפץ השמים הראה]![ האל את שלשת העדים‪[120] L ...‬‬ ‫זולתו לאל ‪║F‬להעיד עליו כי הוא ‪║P‬את שלשה ‪)║FP‬האלהים( ‪║M‬‬ ‫)עדים( ‪║F‬מעידה עליו הנה שלשת העדים מעידים ‪)║L‬שנה לבדה בפני עצמה מעידה עליו( ‪[121] N‬‬ ‫‪)║MN‬אלהים( ‪║L‬אלה שלשת עדים נאמני' מעידים עליו ‪║N‬אלה שלשה עדי' מעידי' עליו נאמני' ‪)║M‬עליו( ‪[122] FLP‬‬ ‫אלהים חיים ומלך עולם‬

‫‪178‬‬

‫‪68‬‬

domenica nell’anno, l’occhio destro nella persona, la pace e il suo opposto, la guerra. fece regnare la dalet, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio di parola, combinò queste sette lettere l’una con l’altra, e con esse fece una terza parola, che chiamò dalet, gimel, bet, kaf, pe, resh, taw. Con essa Egli formò Marte nel mondo, lunedì nell’anno, l’occhio sinistro nella persona, la sapienza e il suo opposto, la follia. Fece regnare la kaf, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio di parola, combinò queste sette lettere l’una con l’altra, e con esse fece una quarta parola, che Egli chiamò kaf, dalet, gimel, bet, pe, resh, taw. Con essa Egli formò il sole nel mondo, martedì nell’anno, la narice destra nella persona, la ricchezza e il suo opposto, la povertà. Fece regnare la pe, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio di parola, combinò queste sette lettere l’una con l’altra, e con esse fece una parola, che chiamò pe, gimel, dalet, bet, kaf, resh, taw. Con essa Egli formò Venere nel mondo, mercoledì nell’anno, la narice sinistra nella persona, la fertilità e il suo opposto, la sterilità. Fece regnare la resh, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio di parola, combinò queste sette lettere l’una con l’altra, e con esse fece una parola, che chiamò resh, pe, kaf, gimel, dalet, bet, taw. Con essa Egli formò Mercurio nel mondo, Giovedì nell’anno, l’orecchio destro nella persona, la sovranità e il suo opposto, la servitù. Fece regnare la taw, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio di parola, combinò queste sette lettere l’una con l’altra, e con esse fece una parola, che chiamò taw, resh, pe, kaf, dalet, gimel, bet. Con essa Egli formò la luna nel mondo, Venerdì nell’anno, l’orecchio sinistro nella persona, la bellezza e il suo opposto, la bruttezza. Benché Egli avesse fatto regnare ognuna delle lettere bet-gimeldalet-kaf-pe-resh-taw e le avesse combinate in sette parole, da ogni singola parola Egli generò settecentoventi parole, come abbiamo descritto sopra a proposito di br’shwnh. Come [è che ciò funziona] con betgimel-dalet-kaf-pe-resh-taw? Se le lettere girano avanti e indietro, ponendo la bet a inizio di parola si genereranno settecentoventi parole. Allo stesso modo, ponendo la gimel a inizio di parola, e così anche la dalet a inizio di parola, la kaf a inizio di parola, la pe a inizio di parola, la resh a inizio di parola e la taw a inizio di parola, tutte genereranno, quando le ruoti, un totale di cinquemilaquaranta parole. [42] Con esse 179

67

‫שבתאי ושבת ופה וחיים ומות‪ .‬נוצר עם גימל צדק ואחד בשבת ועין ימין ושלום ומלחמה‪ .‬נוצר עם‬ ‫דלת מאדים ושני בשבת ועין שמאל וחכמה ואולת‪ .‬נוצר עם כף חמה ושלישי בשבת ואף ימין ועושר‬ ‫‪125‬‬

‫ועוני‪ .‬נוצר עם פה נוגה ורביעי בשבת ואף שמאל וזרע ושממה ‪ .‬נוצר עם ריש כוכב חמה וחמישי בשבת‬ ‫ואזן ימין וחן וכיעור‪ .‬נוצר עם תיו לבנה וששי בשבת ואזן שמאל וממשלה ועבדות‪ .‬זה פירוש‬ ‫בגדכפרת‪ .‬נגמר הספר השני וזה פירושו‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות בית שבתאי ושבת ופה וחיים ומות אינו‬ ‫מושל שבתאי בחיים ולא בפה אלא ביום שבת ובליל רביעי ובעושר ובעוני ובאף השמאלי‪ .‬ועל זה הנולד‬ ‫בשבתאי קשה לכעוס וקשה לרצות על אשר יהיה כחו של שבתאי קר ויבש למאד ככח הארץ וככח המרה‬

‫‪130‬‬

‫השחורה השוכנת בטחול בצד שמאל‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות גימל צדק ויום ראשון בשבת ועין ימין‬ ‫ושלום ומלחמה ורעה אינו מושל צדק אלא ביום חמישי בשבת ובליל שני ובחיים ובשלום ובאזן הימנית‬ ‫להודיע בשמיעה לגוף את שלומו וטובתו ועל זה יהיה כח של צדק ממוסך חם ולח ככח הדם הנובע ממקורות‬ ‫הכבד השוכן בצד הימני וככח הרוח שבאויר המתווך בנתים בין החום ובין הקור‪ .‬ועל זה יהיה הנולד בו קשה‬ ‫לכעוס ונוח לרצות‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות דלת מאדים ושני בשבת ועין שמאל וחכמה ואולת אינו מושל‬

‫‪135‬‬

‫מאדים אלא ביום שלישי בשבת ובליל שבת ובאף הימיני על אשר עולה החמה באף ככתוב תעלה חמתי‬ ‫באפי ]יחזקאל לח יח[‪ .‬ועל זה מושל במלחמה ובשממה ועל זה יהיה הנולד בו נוח לכעוס ונוח לרצות על‬ ‫אשר יהיה כחו של מאדים חם ויבש כאש הנבערת מהרה ונכבת מהרה וככח המרה האדומה השוכנת בכבד‬

‫)ועין ימין ושלום ומלחמה‪ .‬נוצר עם דלת מאדים ושני בשבת( ‪[123] N‬‬ ‫עושר ועוני ‪║F‬ועין ואף ימין ‪║N‬ועין שמאל וחכמ' ותמורתו אולת ‪[124] M‬‬ ‫ושממון ‪[125] F‬‬ ‫)ואזן שמאל( ‪║F‬ואזן שמאל וחן וכיעור ‪║NP‬ואזן ימין וממשלה ותמורתו עבדות ‪║M‬ואזן ימין וממשלה ועבדות ‪[126] FNP‬‬ ‫)פירוש( ‪)║L‬זה פירוש בגדכפרת(║ואזן שמאל וחן ותמורתו כיעור ‪║M‬וחן וכיאור‬ ‫)ופה( ‪) ║F‬אות( ‪)║P‬וזה פירושו( ‪║L‬וזה פירושו לברכ' יהיה אמן ‪[127] M‬‬ ‫ועל זה יהיה הנולד ‪║P‬ובמות ובעוני ‪║L‬אלא מושל ‪[128] M‬‬ ‫)למאד( ‪║M‬על אשר יש כחו של שבתי ‪║F‬כעס קשה לכעוס ‪║M‬הנולד בשבת ‪[129] MN‬‬ ‫)השוכנת( ‪[130] F‬‬ ‫)בשבת( ‪)║MP‬ומלחמה( ‪[131] FMNP‬‬ ‫כוחו של צדק‪ ...‬חם ולח כן הדם ‪║M‬את שלותו ‪[132] F‬‬ ‫)בו( ‪)║F‬יהיה( ‪)║FM‬בנתים(║כח הרוח ‪║M‬מן המקורות שלהכבד ‪[133] F‬‬ ‫ואף על פי שהנוצר ‪[134] M‬‬ ‫אלא בשלישי בשבת ‪[135] P‬‬ ‫לרצות מפני שכחו של מאדים חם ויבש ‪)║MN‬יהיה( ‪[136] L‬‬ ‫)ונכבת מהרה(║)יהיה( ‪[137] P‬‬

‫‪180‬‬

‫‪69‬‬

vennero scolpite e formati nel mondo i sette pianeti, che sono S[aturno], G[iove], M[arte], s[ole], V[enere], M[ercurio], l[una],269 i sette firmamenti perché fossero le sedi di questi sette pianeti, e le sette terre perché fossero governate da questi sette pianeti270. Nell’anno furono [scolpite e forgiate] le sette ore del giorno e della notte, perché fossero governate dai sette pianeti, mentre nella persona i sette orifizi [furono scolpiti e forgiati] a somiglianza dei sette pianeti. Così come il mondo non può sussistere senza i sette pianeti, senza i [43b] sette firmamenti che sono le sedi dei [43a] sette pianeti, e senza le sette terre, e così come l’anno non può sussistere senza le sette ore e senza i sette giorni della settimana, così la persona non può sussistere senza i sette orifizi, ciascuno secondo il suo ordine e la sua disposizione271. Le acque vennero formate nel loro ordine, una dopo l’altra; i [sette] firmamenti furono formati nel loro ordine, di lunedì, uno sopra l’altro; i sette pianeti – che sono S[aturno], G[iove], M[arte], s[ole], V[enere], M[ercurio], l[una], - furono formati la sera di mercoledì272, nel loro ordine e nelle loro sedi, uno sopra l’altro; i sette orifizi furono formati nella persona nel loro ordine, di venerdì. Le sette cose che abbiamo qui presentato, necessarie per il corpo [vivente], furono formate di venerdì, insieme con i loro opposti, anch’essi creati di venerdì, e tutti stanno in gruppi di sette coppie273. Perciò, Dio preferisce [il numero] sette per ogni scopo sotto il cielo274, come è scritto: Di tutti gli animali domestici puri ne prenderai sette paia (Gen. 7, 2), ed è scritto: Per sette giorni mangerai pani azzimi (Es. 13, 6); è scritto: Còntati sette settimane (Deut. 16, 9); è scritto: Per sette giorni farai festa in onore del Signore (ibid. ibid. 15); è scritto: Sette giorni starà con sua madre (Es. 22, 29), ed è scritto: In capo a sette anni farai la remissione (Deut. 15, 1); ed è scritto: Rimarrà sette giorni nell’impurità (Lev. 15, 19), e così in tanti altri casi. [43c] Dio divise i seguenti tre testimoni per testimoniare che Egli è Dio e che non c’è altro all’infuori di Lui. Il mondo da solo, testimonia su di Lui; l’anno da solo e preso per sé testimonia su di Lui; la persona da sola e presa per sé da sola testimonia su di Lui. Questi tre testimoniano che Lui è il Dio unico, che non c’è secondo e che non c’è altro che Lui. [44] Sette lettere doppie, bet, gimel, dalet, kaf, pe, resh, taw. Con la bet furono formati Saturno, il sabato, la bocca, così come la vita e la 181

68

‫בצד הימני‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות כף חמה ושלישי בשבת ואף ימין ועושר ועוני אינה מושלת החמה אלא‬ ‫ביום אחד בשבת ובליל חמישי ובעושר ובממשלה ובעבדות של כל מלאכה ופעולה ובעין הימין‪ .‬ועל זה יהיה‬ ‫‪140‬‬

‫הנולד בה נוח לכעוס וקשה לרצות על אשר יהיה כחה של חמה חם ויבש ככח האש הגדולה והחזקה הנבערת‬ ‫מהרה ונכבת באיחור‪ .‬ועל זה יהיה מאור העין הימנית יותר ממאור העין השמאלית‪ .‬ואף על פי שנוצר עם‬ ‫אות פא נוגה ורביעי בשבת ואף שמאל וזרע ושממה אינה מושלת נוגה אלא ביום ששי בשבת ובליל שלישי‬ ‫ובאוזן השמאלית להודיע בשמיעה לגוף שמחה וגילה על שהשחוק בטחול ועל שעוברים מי משתה מתוך‬ ‫גידי הטחול ועל זה מושלת בזרע ובפריה ורביה וגילה ושמחה ובתאוה כי כח נוגה קר ולח ככוח המים ועל‬

‫‪145‬‬

‫זה יהיה הנולב בו קשה לכעוס ונוח לרצות כי השמחה מארכת האף‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות ריש כוכב‬ ‫חמה וחמישי בשבת ואוזן ימין וחן וכיעור אינו מושל כוכב חמה אלא ביום רביעי בשבת ובליל ראשון ובפה‬ ‫ובלשון ובשפתים ובחכמה ובאולת בחכמה כתוב פי צדיק יהגה חכמה ולשונו תדבר משפט ]תהלים לז ל[‬ ‫ובאולת כתוב נצר לשונך מרע ושפתיך מדבר מרמה ]שם לד יד[ וכתוב דברי פי חכם חן ושפתות כסיל‬ ‫תבלענו ]קהלת י יב[ כי נבל נבלה ידבר ולבו יעשה און לעשות חונף ]ישעיה לב ו[‪ .‬מזה אתה למד כי החכמה‬

‫‪150‬‬

‫תלויה בפה‪ .‬אם הוא חכם גדול ושותק לא נשמעת חכמתו ואם הוא אויל מחריש לא נשמעת אולתו ככתוב גם‬ ‫אויל מחריש חכם יחשב ]משלי יז כח[‪ .‬וגם זה יהיה הנולד בו קשה לכעוס וקשה לרצות אבל לא כשבתאי כי‬ ‫כחו של כוכב חמה קר ויבש כקרח וככפור הנמסים‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות תו לבנה וששי בשבת ואוזן‬

‫ובעבדות שכל מלאכה ‪║M‬ובעבדות שכל מלאכה ועבדות ופעולה ועין הימני ‪)║P‬ובעושר( ‪[139] L‬‬ ‫)יהיה( ‪)║M‬הנולד בה נוח( ‪║L‬הנולד בו ‪[140] P‬‬ ‫הנבערת מהרה ונכבוש וכבית באיחור ‪[141] P‬‬ ‫וזרע ושממון ‪)║F‬אות( ‪[142] FLMN‬‬ ‫בתוך גידי הטחול ‪[143] PM‬‬ ‫קר ולח כמים ‪║F‬כי כחה קר ולח ‪║L‬כי כח הקור קר ולח ‪)║M‬בשבת(║)נוגה( ‪║N‬ושמחה ותאוה ‪║M‬ועל זה מושל ‪[144] M‬‬ ‫)אות(║)יהיה הנולב בו( ‪║F‬ועל כן )יהיה( הנולד בו ‪[145] P‬‬ ‫)ולשונו תדבר משפט( ‪)║FL‬בחכמה( ‪[147] P‬‬ ‫)וכתוב דברי פי חכם‪ ...‬כסיל תבלענו( ‪)║N‬ושפתיך מדבר מרמה( ‪)║FL‬כתוב( ‪[148] L‬‬ ‫לעשות חונף ולדבר אל ה' תועה ‪ ║MN‬ידבר בו ולבו יעשה און ‪)║P‬ולבו יעשה און לעשות חונף( ‪[149] FL‬‬ ‫אם הוא חכם גדול ושותק ואינו כועס נשמעת חכמתו ‪)║F‬אויל(║אם הוא חכם גדול ושותק ולא יכעיס ושמעה חכמתו ‪[150] P‬‬ ‫לא ‪║F‬אם הוא חכם גדול ושותק ולא יכעוס נשמעת חכמתו ‪║N‬אם הוא חכם גדול ושותק ולא יכעוס נשמעת תהלתו חכמתו ‪║M‬‬ ‫נשמעת אולתו כמו שכתוב‬ ‫)אבל לא כשבתאי( ‪║L‬ונוח לרצות ‪║F‬קשה לכעוס לרצות ‪)║P‬יהיה( ‪║N‬יהיה הנולד בכוכב חמה ‪[151] L‬‬ ‫)אות( ‪║L‬ויום ששי בשבת║קר ולח ‪[152] P‬‬

‫‪182‬‬

‫‪70‬‬

morte. Con la gimel furono formati Giove, la domenica, l’occhio destro, così come la pace e la guerra275. Con la dalet furono formati Marte, il lunedì, l’occhio sinistro, così come la sapienza e la follia. Con la kaf furono formati il sole, il martedì, la narice destra, così come la ricchezza e la povertà. Con la pe furono formati Venere, il mercoledì, la narice sinistra così come la fertilità e la sterilità. Con la resh furono formati Mercurio, il giovedì, l’orecchio destro, così come la bellezza e la bruttezza. Con la taw furono formati la luna, il venerdì, l’orecchio sinistro, così come la sovranità e la servitù. Questa è [la spiegazione di] bet, gimel, dalet, kaf, pe, resh, taw. Qui termina il secondo gruppo di lettere [sefer] e questa è la loro spiegazione276. Anche se Saturno, il sabato, la bocca, così come la vita e la morte furono formati con la lettera bet, Saturno non domina la vita o la bocca ma solo il sabato, mercoledì notte, ricchezza, povertà e la narice sinistra. Per questa ragione chi è nato sotto Saturno si arrabbia con difficoltà e si calma con difficoltà, dato che Saturno è estremamente freddo e secco, come è la qualità della terra e la qualità della bile nera che risiede nella milza, nel lato sinistro [del corpo]. Anche se Giove, la domenica, l’occhio destro, il benessere e la guerra furono formati con la lettera gimel, Giove governa solo il giovedì, la notte di lunedì, la vita, il benessere e l’orecchio destro. Pertanto, la qualità di Giove è un misto di calore e umidità, come la qualità del sangue che si origina nel fegato il quale risiede nella lato destro [del corpo], e come la qualità dell’aria nell’atmosfera, che media tra il caldo e il freddo. Di conseguenza, chi è nato sotto Giove si arrabbia con difficoltà e si calma con facilità277. Anche se Marte, lunedì e l’occhio sinistro, la sapienza e la follia furono formati con la dalet, Marte governa solo il martedì, la notte del sabato, la narice destra, dato che la collera sale al naso [ba-af], come è scritto: Il mio furore salirà alle mie narici (Ez. 38, 18). Di conseguenza, [Marte] governa la guerra e la desolazione, motivo per cui, chi è nato sotto Marte si arrabbia con facilità e si calma con difficoltà, dato che la qualità di Marte è calda e secca, come fuoco che brucia velocemente e velocemente si spegne, come la qualità della bile rossa che risiede nel fegato, nel lato destro [del corpo]. 183

69

‫שמאל וממשלה ועבדות אינה מושלת לבנה אלא ביום שני בשבת ובליל שישי ובעין השמאלית ובחן ובכיעור‬ ‫בחן על מילוא ובכיעור על חסרונה ומיעוטה וכחה כמתווך וממוסך מעט חם ולח ומעט קר ולח כמימי השלג‬ ‫‪155‬‬

‫הנמסים‪ .‬וסדר מעונותם של שבעה כוכבים האלה בשבעה רקיעים כן הוא בסדר שצ''ם חנכ''ל‪ .‬כיצד‪ .‬ברקיע‬ ‫העליון שעל כלן הוא השביעי הנושא את המים העליונים תהיה מעונתו של שבתאי‪ .‬וברקיע השני שתחתיו‬ ‫תהיה מעונתו של צדק‪ .‬וברקיע השלישי שתחתיו תהיה מעונתו של מאדים‪ .‬וברקיע הרביעי שתחתיו היא‬ ‫התיכונה תהיה מעונתו של חמה‪ .‬וברקיע החמישי שתחתיו תהיה מעונתו של נוגה וברקיע הששי שתחתיו תהיה‬ ‫מעונתו של כוכב חמה‪ .‬וברקיע השביעי שתחתיו תהיה מעונתו של לבנה‪ .‬ואם תחשבם מלמטה למעלה העליון‬

‫‪160‬‬

‫הוא השביעי‪ .‬ואם תחשבם מלמעלה למטה התחתון הוא השביעי והחשבון הנכון כן הוא שתחשבם מלמטה‬ ‫למעלה‪ .‬וכחם של שבעה כוכבים האלה לפי רום המעונה של כוכב כן הוא כחן הכוכבים החמים מקבלים‬ ‫החום מן החמה והקרים מקבלים הקור מן המים והארץ‪ .‬כיצד‪ .‬כל הכוכבים מאש הגדול והחזק שבכלם הוא‬ ‫החמה והיא סדורה ברקיע הרביעי הוא התיכוני והאמצעי ומנהגה ודרכה של אש וחזקה כן הוא לעולם‬ ‫להעלות החום והלהב מלמטה לעמלה יותר משלמעלה למטה‪ .‬שבתאי סדור ברקיע שתחת המים העליונים‬

‫‪165‬‬

‫והוא מקבל הקור עד מאד מן המים העליונים ועל אשר הוא ברום עד למאד ברחוק מן החמה אינו מקבל חום‬ ‫מאומה מן החמה והוא קר ויבש כמו ברד וכפור‪ .‬ומאדים על אשר הוא ברקיע החמישי ממעל לחמה מקבל‬ ‫חום עד מאד מן החמה והוא חם ויבש כאש‪ .‬וצדק על אשר הוא ברקיע הששי והוא כמתווך בין הקור של‬

‫)ובחן( ובכיאור ‪║F‬ביום שני בשבת ובליל חמישי ‪)║LP‬לבנה( ‪[153] F‬‬ ‫כמימי שלך]![ שלג הנמסים║)חסרוה( ‪║P‬בעין על מילוא ‪[154] M‬‬ ‫של ז' הכוכבים ‪║F‬הנמסם ‪║N‬הנמס ‪[155] L‬‬ ‫תהיה מעונתו )של שבתאי‪ ...‬תהיה מעונתו של( צדק ‪║FP‬של תהיה ‪[156] L‬‬ ‫יהיה ‪║L‬וברקיע החמישי )שתחתיו( תהיה ‪[158] FM‬‬ ‫מלמטה למעלה מזה העליון ‪)║P‬ואם תחשבם מלמטה למעלה העליון הוא השביעי( ‪║FM‬יהיה ‪[159] L‬‬ ‫תחשבם ‪)║N‬כן הוא( ‪║P‬והחשבון הנכון בעיני כן הוא ‪[160] F‬‬ ‫כחות של שבעה כוכבים האלה לפי רום המעונה של ‪║L‬וכחם של שבעה הכוכבים האלה לפי רום המעונתו של כוכב ‪[161] P‬‬ ‫מקבלים כחם והחום מן החמה ‪║M‬כן הוא כוחו ‪║F‬כוכב כן הוא כחו‬ ‫‪║L‬מאש והגדול והחזק ‪║N‬מאש הגדול והחזק שבעולם ‪║M‬והכוכבים קרים מקבלים הקור מן המים הקרים ומן הארץ ‪[162] P‬‬ ‫מאש הם והגדול והחזק היא החמה והיא ברקיע הרביעי התיכוני והאמצעי‬ ‫)יותר משלמעלה למטה( ‪║P‬והלהב מלרע לעיל ‪[164] FMNP‬‬ ‫)אינו מקבל‪...‬מן החמה( ‪║F‬עד מאד ‪║L‬והם מקבלים הקור ‪[165] P‬‬ ‫)ברקיע( ‪║N‬חום עד למאד ‪[167] P‬‬

‫‪184‬‬

‫‪71‬‬

Anche se il sole, martedì, la narice destra, la ricchezza e la povertà furono formati con la kaf, il sole governa solo la domenica, la notte di martedì, ricchezza, sovranità e servitù nello svolgimento [‘avdut] di ogni azione pratica e attività, e l’occhio destro. Di conseguenza, chi è nato sotto il sole si arrabbia con facilità e si calma con difficoltà, dato che la qualità del sole è calda e secca, come la qualità del fuoco grande e potente, che brucia velocemente e si spegne lentamente. Per questa ragione, l’occhio destro è più luminoso dell’occhio sinistro278. Anche se Venere, il mercoledì, la narice sinistra, la fertilità e la sterilità furono creati con la pe, Venere governa solo il venerdì, la notte di martedì e l’orecchio sinistro, per comunicare al corpo felicità e gioia attraverso l’udito, dato che il riso è posto nella milza279, e i liquidi passano attraverso i dotti della milza. Di conseguenza, Venere governa la fertilità, la procreazione, la gioia, la felicità e il desiderio, dato che la qualità di Venere è fredda e umida come acqua. Per questa ragione [chi è nato sotto Venere] è si arrabbia con difficoltà e si calma con facilità, dato che la felicità genera pazienza. Anche se Mercurio, giovedì, l’orecchio destro e la bruttezza furono formati con la resh, Mercurio governa solo il mercoledì, la notte di domenica, la bocca, la lingua, le labbra, la sapienza e la follia. In riferimento alla sapienza è scritto: La bocca del giusto esprime sapienza, la sua lingua parla giustizia (Sal. 37, 30); in riferimento alla follia è scritto: Custodisci dal male la tua lingua, le tue labbra dal parlare fraudolento (ibid. 34, 14) ed è scritto: Le parole che escono dalla bocca dell’uomo saggio hanno grazia, mentre le labbra dello stolto lo mandano in rovina (Eccl. 10, 12), certo lo stolto dice stoltezze e il suo cuore medita il male sì da compiere infamie (Is. 32, 6). Da ciò tu apprendi che la sapienza dipende dalla bocca: se uno è un grande sapiente ma sta silenzioso, la sua sapienza non è udita; se egli è uno stolto che sta silenzioso, la sua stoltezza non è udita, come è scritto: Anche lo stolto, se tace, passa per saggio (Prov. 17, 28). Chi è nato sotto Mercurio si arrabbia con difficoltà e si calma con difficoltà, ma non come [colui che è nato sotto] Saturno, dato che la qualità di Mercurio è fredda e secca, come ghiaccio e brina nel momento in cui si sciolgono280.

185

70

‫שבתאי ובין החום של מאדים הוא כחו ממוסך בינוני לא חם לרוב ולא קר לרוב והוא חם ולח‪ .‬הלח מקבל מן‬ ‫הקור של שבתאי והחום מן מאדים‪ .‬ולבנה סדורה ברקיע התחתון אשר מעלינו ומקבלת את הקור מן הארץ‬ ‫‪170‬‬

‫ומן המים התחתונים ועל אשר היא ברום מאד למעלה מן הארץ ומן המים התחתונים איננה קרה כשבתאי‬ ‫ויש ללבנה חום מעט כי מקבלת חום מעט מן המזלות ומן כוכבי צבאותיהם וחיילותיהם הנתונים ברקיע‬ ‫התחתוני עם הלבנה‪ .‬ועל זה יהיה כחה של לבנה ממוסך בקור וחום‪ .‬ושבתאי קר לרוב על אשר יהיו המים‬ ‫העליונים על פני הרקיע השביעי ובו המים נתונים כמו בכלי ולא העלה אותם האלהים על פני הרקיע השביעי‬ ‫כי אם לתקנת הברואים שבארץ ושבימים שלא היו יכולים לחיות אפילו רגע קטן ומזער כי היו נשרפים‬

‫‪175‬‬

‫מפני חום האש הגדולה והחזקה שעל השמים העליונים אבל מרוב הרום ומרוב שפעת המים העליונים ומעובי‬ ‫הרקיע הזה החלוק לשבעה רקיעים הוא המבדיל בין מים למים בין מים העליונים למים התחתונים וסובלות‬ ‫הבריות לחיות מתחת האש הגדולה ההיא כי הבריות אינן יכולות לסבול בימי הקיץ אפילו חום השמש שהוא‬ ‫מאש קלה מן האש ההיא וכל שכן לסבול את חום האש ההיא‪ .‬ועל זה ברא אלהים מתחלת בריית בראשית‬ ‫את רומו של עולם לאין חקר ושיעור והמים העליונים והתחתונים לאין חקר ושיעור ומדה‪ .‬וגם השמש הוא‬

‫‪180‬‬

‫החמה על כן קבעו וסדרו ברקיע הרביעי הוא התיכוני והאמצעי לתקנת הבריות והצמחים להיות בנתים בין‬ ‫הקור של מעלה ובין החום של מטה כדי שיהיו יכולין לסבול חמתו כי לא יכונו בלי חום ובלי קור אלא להיות‬

‫‪)║M‬הלח( מקבל ‪║P‬ולא קר לרוב והוא חם ולא הלח מקבל מן הקור‪║F ...‬ובין הכעס של מאדים יהיה כחו ממוסך ‪[168] P‬‬ ‫הלח הוא מקבל‬ ‫ברקיע אשר מעלינו ומקבל מהקור מן הארץ ‪║N‬ומקבל מן הקור מן הארץ ‪║F‬ומקבל הקור של שבתאי מן הארץ ‪[169] P‬‬ ‫היא ‪║F‬אבל איננה קרה כשבתי ‪)║N‬מאוד( ‪)║P‬ועל אשר היא ברום מאד למעלה מן הארץ ומן המים התחתונים( ‪[170] MN‬‬ ‫ברום למאוד‬ ‫חום מעט ומקבלת חום מעט ‪)║M‬כי מקבלת חום מעט( ‪║NP‬חום כמעט מקבלת חום ‪[171] F‬‬ ‫על אשר יהיה יהיו]![ ‪║P‬על אשר יהיו מים העליוני' ‪[172] M‬‬ ‫)כמו( ‪║ F‬ובו היו נתונים ‪ ║L‬ובו חם המים ‪)║P‬ובו המים( ‪[173] N‬‬ ‫אפילו רגע ‪║L‬שלא היו יכלו לחיות║)הברואים( ‪║P‬כי אם לתקנת הארץ והימים ‪ ║M‬כי אם בתקנת שבארץ ושבמים ‪[174] F‬‬ ‫אפי' ס']?[ רגע קטן ‪║N‬אחד קטן ומזער‬ ‫ומרוב עובי הקיע ‪║M‬מפני כח האש האחד הגדולה והחזקה ‪║P‬מפני כח האש ‪[175] FMN‬‬ ‫)בין מים למים( ‪[176] M‬‬ ‫)השמש( ‪║FMN‬אפילו החום שהיא מאש אלא מהאש ‪)║N‬בימי הקיץ אפילו חום‪ ...‬לסבול( ‪)║P‬לחיות( ‪[177] F‬‬ ‫)בריית( ‪[178] L‬‬ ‫עד ‪)║N‬והמים העליונים והתחתונים( ‪║MN‬והמים העליונים והמים התחתונים ‪║F‬לאין חקר ומדה║ושיעור ומדה ‪[179] L‬‬ ‫וגם השמש הוא חם ‪║M‬השמש‬ ‫ברקיע השביעי ‪[180] L‬‬ ‫מבלי חום ובלי קור ‪║L‬בין הקור של מעלה ובין הקור של מטה ‪[181] LP‬‬

‫‪186‬‬

‫‪72‬‬

Anche se la luna, il venerdì, l’orecchio sinistro, la sovranità e la servitù furono formati con taw, la luna governa solo il lunedì, la notte di venerdì, l’occhio sinistro, la bellezza e la bruttezza; [essa governa] la bellezza quando è luna piena, e la bruttezza quando è luna decrescente e calante. La sua qualità è intermedia, un po’ calda e un po’ umida, un po’ fredda e un po’ umida, come neve che si scioglie281. L’ordine delle sedi dei sette pianeti nei sette firmamenti segue l’ordine di S[aturno], G[iove], M[arte], s[ole], V[enere], M[ercurio], l[una]. Come? Nel firmamento superiore, che sta al di sopra di tutti gli altri – [vale a dire] il settimo che sostiene le acque superiori - è la sede di Saturno, Nel secondo firmamento più sotto è la sede di Giove. Sotto quello, nel terzo firmamento, è la sede di Marte. Nel quarto firmamento più sotto, che è il medio, è la sede del sole. [Sotto di quello] nel quinto firmamento è la sede di Venere e sotto questo, nel sesto firmamento, è la sede di Mercurio. Nel settimo firmamento [più] sotto è la sede della luna. Se li conti dal più basso al più alto, allora il firmamento superiore è il settimo, mentre se li conti dal più alto al più basso, il firmamento inferiore è il settimo. Secondo la mia opinione, è giusto contarli dal più basso al più alto. La qualità di ciascuno di questi sette pianeti dipende dall’altezza della sua sede. I pianeti caldi assorbono il calore dal sole, mentre quelli freddi assorbono il freddo dall’acqua e dalla terra. In che modo? Tutti i pianeti traggono origine dal grande fuoco, il più potente dei quali è il sole, posto nel quarto firmamento, quello centrale e mediano. Si comporta come il fuoco, e la sua forza282 fa levare il calore e la fiamma sempre da sotto a sopra, piuttosto che da sopra a sotto. Saturno è posto nel firmamento che sta sotto le acque superiori, e dalle acque superiori assorbe una grande quantità di freddo. Essendo molto alto e molto distante dal sole, dal sole non assorbe alcun calore ed è [quindi] freddo e secco come grandine e brina. Marte, essendo nel quinto firmamento, sotto il sole, assorbe una grande quantità di calore dal sole ed è caldo e secco come fuoco. Giove, essendo nel sesto firmamento, è un mediatore tra il freddo di Saturno e il caldo di Marte. La sua qualità è mista e moderata, né troppo caldo né troppo fredda, ed è caldo e umido. Esso assorbe umidità dal freddo di Saturno e calore da Marte. La luna è posta nel firmamento inferiore, che sta sopra di noi, e 187

71

‫חום השמש מלמעלה וקור הארץ מלמטה‪ .‬ועל אשר תהיה הלבנה ברחוק מתחת לחמה אינה מקבלת חום‬ ‫מאומה מן החמה והיא קרה כשלג הנמס ומקבלת חום מן המזלות ומחיילותיהם ומצבאותיהם ועל זה יהיה‬ ‫כחה אמצעי כמתווך וממוסך לקור ולחום‪ .‬כוכב חמה סדור ברקיע השני אשר מעל הלבנה והוא קר וחם מעט‬ ‫‪185‬‬

‫קר אשר מקבל הקור מן הלבנה וחם כי מקבל החום מן המזלות ומחיילותיהם אשר תחתיו ועל אשר הוא‬ ‫הולך תמיד קרוב לחמה בין מלפניה בין מלאחריה‪ .‬ונוגה סדורה ברקיע השלישי אשר מעל לכוכב חמה‬ ‫מתחת לחמה והיא חמה וקרה‪ .‬קרה על אשר מתקבלת הקור מכוכב חמה ומן הלבנה אבל מתחממת מעט‬ ‫מתחת מן החמה ונמס קרתה מפני חום החמה שעליה‪ .‬ועל זה היא קרה ולחה כמים‪ .‬ולפי הכח שיש להם‬ ‫לשבעה הכוכבים האלה כן יהיה אף ממשלתן וכח מעשיהם וכח התולדות של בני אדם וכח הארצות אשר‬

‫‪190‬‬

‫מושלים עליהם‪ .‬כיצד‪ .‬שבתאי על אשר הוא קר ויבש למאד נתמנה על המיתה ועל העוני כי המת קר הוא‬ ‫למאד והעני גופו ולבו כמת ונתמנה על יום השבת שאין בו מלאכה ופעל ונתמנה על העצלות כי הקור הרב‬ ‫עושה את האדם ואת הצמחים עצלים ומאוחרים וקודרים ונדאגים וחולים‪ .‬ועל זה נתמנה על הרעה והוא‬ ‫למשה‪ .‬צדק על אשר הוא חם ולח וממוסך בכחו נתמנה על החיים ועל השלום כי החיים ממוסכים הם לא‬ ‫חמים לרוב ולא קרים לרוב ולא יבשים לרוב ולא לחים לרוב וכל עת אשר יהיה הזמן ממוסך כן יהיו גם‬

‫‪195‬‬

‫הבריות והצמחים בשלום ובשלוה ובהשקט בגילה ובשמחה בעלז ובעושר וביופי ובכבוד ובגדולה ובמלכות‬

‫מתחת )לחמה( ‪║P‬מתחת החמה║חום השמש שלמעלה וקור הארץ שלמטה ‪[182] M‬‬ ‫)יהיה( ‪║M‬והיא קרה כשמש הנמס ‪[183] L‬‬ ‫אשר ממעל לחמה והוא קר ‪║M‬כמתווך וממוסך לקור וחום ‪║MN‬כמעט║ועל זה יהיה כחה של לבנה כמתויך וממסך ‪[184] P‬‬ ‫מעט ‪║FN‬כמעלו אשר מקבל הקור ‪║P‬אשר מעל ללבנה ‪║N‬ולח‬ ‫)הוא(║ויום על אשר מקבל חום ‪║L‬ומיט חם כי מקבל החום מהמזלות ומחיילותיהם אשר עליו ‪[185] M‬‬ ‫הולך תמיד נגד לחמה ‪[186] L‬‬ ‫)מעט(║)חמה וקרה( ‪║P‬והיא מתחת לחמה והיא קרה]?[ וחמה קור על אשר מתקבלת הקור על אשר‪[187] L ...‬‬ ‫וכפי ‪)║M‬מן החמה( ‪[188] FMNP‬‬ ‫של בני אדם הנולדים בהם וכח הארצות ‪║P‬שיש להם לכוכבים האלה ‪║F‬שיש להם לאלו הכוכבים ‪[189] MNP‬‬ ‫)נתמנה על‪ ...‬קר הוא למאד( ‪[190] N‬‬ ‫)על יום השבת‪ ...‬ונתמנה( ‪║FM‬גופו ולבו קרים כמת ‪║P‬והעני ג''כ גופו ולבו כמת ‪[191] M‬‬ ‫עושה ‪║N‬עושה את האדם ואת הפועלי' עצלים ‪║M‬עושה את האדם ואת העצבים עצלים ‪║F‬עושה בני האדם עצלים ‪[192] P‬‬ ‫את האדם ואת העשבי' עצלים‬ ‫ותמנה]![ על החיים ‪║P‬נתמנה על החיים והשלום ‪║L‬נתמנה על החיים והשנו ‪[193] N‬‬ ‫‪║F‬על הזמן ממוסך ‪║P‬וכל עת אשר יהיה הזמן ממוסך לא יבשים לרוב כן יהיה‪║L...‬ובכל עת ‪)║M‬ולא יבשים לרוב( ‪[194] L‬‬ ‫גם כן יהיו‬ ‫בשלום בהשקט בגילה ‪║L‬בשלום ובגילה ובעושר וביופי ובכבוד ובגדולה זכה שקע]![ ובמנוחה ובמרפא ועל זה ‪[195] F‬‬ ‫ובשמחה בעזים ובעושר ביופי בגדולה ובמלכות ובמרפא ‪║N‬בשמחה בעושר ביופי בכבוד בגדולה מלכות ובמרפא‬

‫‪188‬‬

‫‪73‬‬

assorbe freddo dalla terra e dalle acque inferiori. Stando lontano al di sopra della terra e le acque inferiori, non è fredda come Saturno. La luna possiede un piccolo calore, che essa assorbe dalle costellazioni e dai pianeti delle loro schiere e dei loro eserciti, posti nel firmamento inferiore, insieme alla luna. Per questa ragione, la qualità della luna è un misto di freddo e caldo283. Saturno è molto freddo perché le acque superiori sono poste nel settimo firmamento, ivi contenute come in un recipiente. Dio le pose sopra il settimo firmamento non altro che per il beneficio delle creature sulla terra e negli oceani. [Se non fosse stato così], esse non sarebbero state in grado di sopravvivere nemmeno per un momento, dato che esse sarebbero state divorate della forza del fuoco grande e potente che sta sopra i cieli superiori284. Tuttavia, a causa della grande altezza, dell’abbondanza d’acqua e dello spessore di questo firmamento – che è diviso in sette firmamenti e che divide le acque dalle acque, quelle superiori da quelle inferiori – le creature che vivono al di sotto di questo grande fuoco sopportano, come d’estate, ma comunque non possono tollerare il calore di un fuoco che è minore di quel fuoco. Cosa sarebbe allora con il calore di quel fuoco! Per questa ragione, sin dall’inzio della Creazione, Dio ha creato l’altezza del mondo senza limite e misura, le acque superiori e inferiori senza limite, né misura e dimensione. Il sole [shemesh] è il Caldo [­ammah]. Per questa ragione Egli lo ha posto e lo ha fissato nel quarto firmamento – quello che è centrale e mediano – a beneficio delle creature viventi e delle piante, perché stessero nel mezzo, tra il freddo di sopra e il caldo di sotto, così che potessero tollerare il calore del sole. Esse non possono vivere senza caldo e senza freddo, ma hanno bisogno che il caldo del sole [venga] da sopra e il freddo della terra da sotto. Stando ben lontano sotto il sole, la luna non riceve alcun calore dal sole ed è [perciò] fredda come neve che si scioglie. Riceve calore dalle costellazioni, i loro eserciti e schiere. Come di conseguenza di ciò, la qualità della luna è moderata, [fungendo da] intermediaria, un misto di freddo e caldo. Mercurio è posto nel secondo firmamento, sopra la luna, ed è un po’ freddo e un po’ caldo; freddo, perché riceve freddo dalla luna e caldo dalle costellazioni e i loro eserciti che stanno sotto di esso285, ma anche perché si muove in prossimità del sole, sia di fronte che dietro di que189

72

‫ובמרפא ועל זה נתמנה על הטובה ונתמנה על יום חמישי שנבראו בו העופות והדגים והתנינים והשקצים‬ ‫והרמשים שהם בעלי חיים כי עד יום חמישי לא נברא דבר בעולם בעל חיים ונשמה והוא לאהרון‪ .‬מאדים על‬ ‫אשר הוא חם ויבש כאש נתמנה על החמה ועל האף ועל הקצף כי החמה נבערת מרוב חום המרה אדומה‬ ‫ומתוך החמה נעשת המריבה והקטטה והקנאה והשנאה והאיבה והתחרות והחבורות והמכות והפצעים‬ ‫‪200‬‬

‫ושפיכות דמים והמלחמה ועל זה הוא ממונה על החרב ועל הברזל ועל הרשע ועל השטן ועל האש ועל‬ ‫השרפה ועל החנקה ועל המפולת ועל השממה ונתמנה על יום שלישי על אשר נקוו המים בו ונראתה הארץ‬ ‫והאבנים אשר מהם תצא האש והברזל ונבראו בו האילנות ועשבים המבעירים האש והוא לדוד וכל סוד‬ ‫משיח אצלו‪ .‬חמה על אשר היא אש והיא מתויך בתוך הרקיע הרביעי ‪.‬כחה ממוסך מארבעה דברים מקר ולח‬ ‫חם ויבש ולפי כחה יהיה כח של ארבע עתות השנה שהם קור וחום וקיץ וחורף ועל זה היא ממוסכת בארבעה‬

‫‪205‬‬

‫דברים האלה ועל תקנת העולם ותקנת הבריות והצמחים כי חום והיובש יש לה ממשלה על אשר היא אש‬ ‫והקור מקבלת מן הרום הרב שעליה מן המים העליונים והלחלוח מקבלת מן רווית האויר ומלחלוח העולה‬ ‫מן המים התחתונים ככתוב ואד יעלה מן הארץ ]בראשית ב ו[‪ .‬ועל אשר היא ממוסכת מארבע דברים האלה‬ ‫נתמנה על המאור להבדיל בין היום ובין הלילה ומפני אורה מתכסה אור הלבנה וגם הכוכבים בלי להראות‬ ‫לפניה ועל אשר יהיה אורה גדולה יותר מן הלבנה ויותר מכל הכוכבים ונתמנה על הממשלה ועל המלכות ועל‬

‫והדגים והתנינים והצק]![ והשקצים ‪║P‬על שנבראו בו ‪║L‬ובמלכות וברביא ‪[196] M‬‬ ‫והוא והיא לאהרון ‪║P‬ונשמת רוח ‪║M‬ונשמות ‪)║FNP‬בעולם( ‪)║FMNP‬נברא( ‪[197] P‬‬ ‫חם ויבש כאש ותמות]![ על הארץ ועל החמה ‪[198] P‬‬ ‫והקנאה והשנאה ומריבה והתחרות ‪[199] M‬‬ ‫נתמנה ‪)║P‬הוא( ‪║LP‬ועל זה הוא מורה על החרב ‪[200] M‬‬ ‫על אשר נקוו בו המים ‪║F‬על שנקוו המים בו ביום ‪║L‬על אשר נתמנו המים בו ‪║M‬על אשר נתמנו המים ‪[201] P‬‬ ‫ונבראו בו ‪)║MN‬האילנות‪ ..‬דבר שהוא דק ורקיק שהוא חי( ‪║F‬אשר מהם תצא מקור והחום והברזל ביום האילנות‪[202] P ...‬‬ ‫וכל יסוד משיח אצלו ║ביום האילנות‬ ‫כחה ממוזג ומותך מארבעתם ר''ל ‪║M‬ממוסך מן מקור ומלח מחום לפי כחה ‪║P‬בין הרקיע ‪)║MP‬מתויך(║)אצלו( ‪[203] L‬‬ ‫)הרביעי( כחה ממוסך מקר ולח חם ויבש ‪║N‬מקר ולח‬ ‫מחום ויבש ‪[204] L‬‬ ‫יש לה ממשלת ‪║N‬יש לממשלה ‪║M‬יש למטה לממשלת ‪)║P‬כי( ‪)║NL‬דברים( ‪[205] M‬‬ ‫וגם הלחלוח ‪ ║M‬מן המים העליונים הרוח לחלוח מקבלת מן ראית ‪║L‬והקור מקבלת מן החום הרב ‪[206] MNP‬‬ ‫ועל זה היא ממוסכת ‪ ║P‬יעלה מן הארץ והשקט את כל פני האדמה ‪[207] MN‬‬ ‫ולא יכלו לראות לפניו ‪║P‬מתכסה אור הלבנה ומתכסים הכוכבים ‪[208] L‬‬ ‫יהיה אורה יותר מאור הלבנה ויותר מאור הכוכבים ‪║P‬יהיה אורה גדולה]?[ ‪[209] N‬‬

‫‪190‬‬

‫‪74‬‬

sto286. Venere è posto nel terzo firmamento, che sta sopra Mercurio e sotto il sole, ed è sia caldo che freddo; freddo, perché riceve freddo da Mercurio e dalla luna, ma viene anche scaldato dal sole da sotto, così che il suo freddo è attenuato dal calore del sole che sta al di sopra di esso. Per questa ragione, Venere è freddo e umido come acqua. La qualità che ciascuno di questi pianeti possiede determina il suo dominio, la qualità delle sue azioni, la qualità degli esseri umani nati sotto la sua influenza287 e la qualità della terra su cui ha dominio. Come? A Saturno, essendo molto freddo e secco, furono affidate la morte e la povertà – dato che il cadavere è molto freddo, mentre il corpo e la mente del povero sono come quelli di un cadavere288. [Saturno] fu posto in relazione al sabato, in cui non si compie lavoro né attività, e all’inoperosità, dato che il freddo estremo rende sia gli uomini che le piante inattiviti, ritardati, melanconici, ansiosi e malati. Per questa ragione esso fu posto in relazione alla calamità; è associato a Mosé289. Giove, essendo caldo e umido, e dato che la sua qualità è mista, fu posto in relazione alla vita e al benessere, dato che la vita è un misto, né troppo caldo né troppo freddo, non troppo secco né troppo umido. Ogni volta che il tempo è temperato, le creature viventi e le piante godono di uno stato di benessere, tranquillità, quiete, gioia, felicità, piacere, prosperità, bellezza, onore, grandezza, regalità e buona salute. Per questa ragione, Giove fu posto in relazione con le circostanze propizie, al giovedì in cui furono creati gli uccelli, i pesci, i mostri marini, gli esseri impuri e striscianti, che sono creature viventi, dato che nessuna creatura vivente che respira fu creata fino a giovedì290. Giove è associato ad Aronne291. Marte, essendo caldo e secco come fuoco, fu posto in relazione all’ira, alla furia e alla rabbia, dato che l’ira brucia con il calore estremo della bile rossa, e dato che l’ira porta ad alterchi, dispute, invidia, animosità, rivalità, contusioni, ferite, lesioni, versamento di sangue e guerra. Per questa ragione, Marte fu posto in relazione alla spada e al metallo, al malvagio e all’avversario292, al fuoco, all’abbruciamento e allo strangolamento, alle rovine e alla desolazione, così come al giovedì, dato che in quel giorno le acque furono raccolte così che apparve la terra secca e le pietre – da cui era venuto il fuoco e il metallo – e furono 191

73

‫‪210‬‬

‫ההלוך ממקום למקום ועל כל מלאכה ופעולה ועבודה כי ביום נעשה כל דבר עבדות יותר מן הלילה כי‬ ‫הלילה לא נתנה כי אם לנום ולהשקט מכל דבר ולנום ולישן ועל זה נתמנה על יום אחד בשבת על אשר הוא‬ ‫היום אחר השבת שבו שבות ממלאכה ומעשה והוא למלכים‪ .‬נוגה על אשר היא קרה ולחה כמים ומתחממת‬ ‫מעט מחום החמה שעליה נתמנה על התאוה ועל החמדה ועל החסד ועל החן ועל האהבה כמו שהם המים‬ ‫בעת שרואים אותם הבריות שמחים וששים וגלים עליהם ונושאים חן וחסד בעיניהם ובלבם ומתאוים‬

‫‪215‬‬

‫וחומדים ועורגים הבריות והצמחים לשתות מהם להתרוות ולהתחדר ולהתלחלח ולהתרחץ בהם ועל זה‬ ‫נתמנה על תאות היצר והמשגל ועל הזרע ועל פריה ורביה באדם ובבהמה ועל פירות הארץ ועל פירות האילן‬ ‫ועל הצמחים כי כל אלה לא יכונו לחיות בלא לחלוח ועל זה נתמנה גם על הגילה ושמחה ועל השחוק כי אם‬ ‫יהיה האדם דואג וקודר ולא ישמח לבו לשמוח ולגיל איננו מתאוה המשגל ועל כן נתמנה על יום ששי בשבת‬ ‫על אשר נבראו בו אדם וחוה ונתנה להם שמחה וגילה וששון ותאות הדבוק ומשגל ופריה ורביה ועל זה‬

‫‪220‬‬

‫נתמנתה גם זאת על הטובה והיא ללוים‪ .‬כוכב חמה על אשר הוא קר וחם ויבש ולח מעט כי מקבל קור מן‬ ‫הלבנה שהיא קרה כשלג והיובש והחום מקבל מן המזלות והכוכבים אשר תחתיו והלח מקבל מעט מנוגה‬ ‫שהיא קרה ולחה כמים‪ .‬על אשר מתחממת מעט מן החמה אך אינו כוכב חמה קר ויבש וחם ולח לרוב אלא‬ ‫למעט והוא ממוסך ועל זה נתמנה על החכמה ועל השכל ועל בינה ועל הדעת ולימוד לפתוח כל פתח ולחשוב‬ ‫מחשבות בכל מלאכת אומנות ועל הכתב של כל לשון ועל אשר הוא כוכב חמה לא קר ולא יבש לרוב ולא חם‬

‫כל דבר עבודה ‪║M‬כי ביום נעשים ‪[210] P‬‬ ‫ועל אחר הוא היום אחר השבת ‪)║M‬זה(║ולהשקט ועל דבר לנום ולישן ‪)║P‬לא( נתנה ‪[211] M‬‬ ‫והוא למלכים ולשרים ‪[212] M‬‬ ‫)מעט( ‪[213] P‬‬ ‫ונושאי' חן וחסד בלבם עליהן בעיניהן ומתאוין║שרואים אותם הבהמות ‪║ M‬כמו שרואים ‪[214] L‬‬ ‫להתרוות ולהתקרר ולהתלחלח ולהתרחץ ‪[215] L‬‬ ‫באדם ובהמה ‪║P‬נתמנה על תאות הבריות הרבה והמשגל ‪[216] L‬‬ ‫)ועל השחוק( ‪)║L‬זה(║כי כל אלה לא יכולו לחיות ‪║P‬כי כל אלה לא יכונו להיות ‪║LM‬ועל פירות האילן והצמחים ‪[217] L‬‬ ‫נתמנה על ו' בשבת ‪║M‬ועל זה ‪║LN‬ולא יתאוה המשגל ועל זה ‪)║P‬האדם( ‪[218] M‬‬ ‫ועל זאת נתמנתה גם זאת על הטובה ‪[219] P‬‬ ‫)וחם( ‪║N‬והוא ללוים ‪[220] L‬‬ ‫והלחות מקבל מעט מנוגה ‪║P‬מן )המזלות( ‪║MNP‬שהיא קשה כשלג ‪[221] M‬‬ ‫)שהיא( ‪[222] N‬‬ ‫ועל הדעת ועלהלמד ‪║N‬ועל השכל ועל בינה ועל הדעת ועל המדע לפתוח ‪║L‬מעט ‪[223] LM‬‬ ‫כוכב חמה וחם לא]?[ לרוב ולא יבש לרוב ולא לח לרוב ‪║L‬ועל הכתב )של כל לשון( ‪║N‬ועל הכתב של לשון ‪[224] M‬‬ ‫לא קר לרוב ולא יבש לרוב ║)כל( ‪║P‬‬

‫‪192‬‬

‫‪75‬‬

creati gli alberi e l’erba con cui si accende il fuoco. Marte è associato a Davide, e con esso sta tutto il segreto del Messia293. Dato che il sole è fuoco ed è posto nel mezzo, nel quarto firmamento, la sua qualità è un misto delle quattro proprietà: [esso è] freddo, umido, caldo e secco e ciò determina la qualità delle quattro stagioni dell’anno, che sono la [stagione] fredda, la [stagione] calda, l’estate e l’inverno. Per questa ragione, il sole è un misto delle quattro proprietà, per il bene del mondo, [per] le creature viventi e le piante, dato che esso governa294 con il calore e l’aridità, essendo esso fuoco, ricevendo freddo dalla grande altezza che sta al di sopra di esso, dalle acque superiori, ricevendo umido dall’umidità dell’atmosfera e l’umidità che sale su dalle acque inferiori, come è scritto: E a far salire dalla terra l’acqua (Gen. 2, 6). Essendo un misto delle quattro proprietà, il sole fu posto in relazione alla luce, per distinguere il giorno dal mattino. La sua luce eclissa quella della luna e degli [altri] pianeti che non possono essere visti di fronte ad esso. Dato che la sua luce è più grande della luce della luna e degli [altri] pianeti, il sole fu posto in relazione alla sovranità e alla regalità, sul transitare da un luogo all’altro e a ogni tipo di azione pratica o lavoro, dato che è durante il giorno più che di notte che ogni tipo di lavoro viene svolto, la notte essendo stata fatta per dormire e riposarsi da ogni attività, per dormire e riposarsi295. Per questa ragione, il sole fu posto in relazione alla domenica, che è il giorno che segue il sabato, durante il quale ogni attività pratica e lavoro devono terminare. [Il sole] è associato ai re. Dato che Venere è fredda e umida come acqua, scaldata leggermente dal calore del sole che sta al di sopra, essa fu posta in relazione alla lussuria, al desiderio, alla grazia, alla bellezza e all’amore. È come acqua, alla vista della quale le creature viventi si deliziano e gioiscono, li soddisfa, ed essi desiderano, ardono dal desiderio, anelano di bere da essa, per spegnere la loro sete, per esserne infusi, idratati e bagnarsi con essa. Per questa ragione, Venere fu posta in relazione al desiderio e al rapporto sessuale, alla fertilità, alla procreazione sia nell’uomo che nell’animale, sia nel frutto della terra che nel frutto dell’albero e delle piante, dato che tutti questi non possono vivere senza umidità. Per questa ragione, Venere fu posta in relazione alla gioia, alla felicità e al 193

74

‫‪225‬‬

‫ולא לח לרוב‪ .‬כי אם יהיה קר ויבש לרוב היה מעצל את הלב ומדאיג ומקדיר את הרוח ואת הדעת מלהבין‬ ‫ומלחשוב כל מחשבת חכמה ומלאכת אומנות ומכתב כמו שעושה שבתאי ברוב קרתו ויובשו‪ .‬ואף על פי‬ ‫שמדאיג ומקדיר שבתאי את הגוף והדעת חושב מחשבות להרע בסתר ולא להטיב אך מתעצל הוא לגמור את‬ ‫המחשבה‪ .‬ואם היה כוכב חמה חם לרוב כמאדים היה מתחרחר בחימה לחשוב מריבות ומלחמות ורעות ולא‬ ‫היה מאריך רוחו לישא וליתן בדעתו לחשוב מחשבות חכמה ודעת כי הוא כאש הלוהטת בקש‪ .‬ואם היה כוכב‬

‫‪230‬‬

‫חמה ממוסך בחום וקור ולח כצדק לא היה חושב מחשבות חכמה להתייגע בלהג או בכתב או במלאכות‬ ‫אומנות כי אם לחיות חיים טובים בשלום ובשלוה ובהשקט ובגדולה‪ .‬ואם היה כוכב חמה קר ולח כנוגה היה‬ ‫מחשב מחשבות תאות המשגל ותאות שמחה וגילה וכל חמדה והיה רועה אחרי מחשבות האלה ולא אחרי‬ ‫מחשבות חכמת ודעת ותבונה‪ .‬ואם היה כוכב חמה ממוסך לרוב בארבעה דברים בקר ולח וחם ויבש כחמה‬ ‫היה מנהיג את הלב למלוך ולמשול ולהלך ולפעול ולעמול בעבודת מלאכה ולא היה מנהיגו במחשבת חכמה‬

‫‪235‬‬

‫ודעת ותבונה‪ .‬ואם היה כחו של כוכב חמה ככח הלבנה היה משתנה בדעתו פעם להיות חכם פעם להיות אויל‬ ‫כמו שמשתנה הלבנה מכחה כי יש לה כח חן ממולדה עד חצי החודש ומחצי החודש ועד מולדה יש לה כח‬ ‫כיעור‪ .‬וגם כוכב משתנה מכחו להיות פעם הוא זכר ופעם הוא נקבה בזמן שנכנס במזל זכר נעשה זכר ובזמן‬ ‫שנכנס במזל נקבה נעשה נקבה‪ .‬ועל זה נתמנה על האולת ונתמנה על יום רביעי על אשר נבראו בו המאורות‬

‫כי אם היה קר ויבש ‪[225] NP‬‬ ‫ולא בסתר ולא להטיב ‪║P‬חושב מחשבות ‪║L‬ואת הדעת חושב ‪║MN‬הדעת ‪[227] P‬‬ ‫לחשוב מרימת ‪)║P‬לחשוב( מריבת וגם מלחמות ‪║M‬ואם היה כוכב חם לרוב כמאדים היה חם לרוב מתחרחר ‪[228] P‬‬ ‫ומלחמות‬ ‫ולא היה מאריך בם רוחו לישא ‪║N‬ולא היה מאריך כחו ורוחו לישא ‪║M‬ולא היה מאריך כח כחו לישא ‪[229] P‬‬ ‫ואם ‪║N‬ואם היה כוכב חמ' ממוסך בחיי' לא כצדק ‪║M‬ואם היה כוכב חם ולא לרוב ממוסך בחיים והשלום ולא כצדק ‪[230] P‬‬ ‫)חושב( ‪ ║L‬לא היה חושב מחשבות מחכמה )להתייגע בלהג( ‪║P‬היה כוכב חמה ממוסך בחיים]?[ כצדק‬ ‫קר ולא כנוגה ‪║MP‬וגם בהשקט ובגדולה ‪[231] M‬‬ ‫והיה נוטה ‪[232] MN‬‬ ‫בד' דברים הללו ‪║M‬ואם היה כוכב קר ולח כככב חמה ממוסך לרב בד' דברים בקר ולח וחם ויבש כחמה ‪[233] N‬‬ ‫)ולהלך( ‪[234] M‬‬ ‫היה משתנה מדעתו ‪║MNP‬פעם להיות חכם חכם║)של כוכב חמה( ‪[235] P‬‬ ‫‪ ║N‬ומחצי החודש ועד מול ניגודה]?[ יש לה כח כיעור ‪║M‬כי יש לה רוח חן ממולדה ‪║MN‬ועד חצי║)הלבנה( ‪[236] L‬‬ ‫ומחצי החודש ועד מולדה יש לה רוח כיעור‬ ‫בזמן שיכנס במזל זכר נעשה ‪)║L‬בזמן שנכנס במזל זכר‪ ...‬נקבה נעשה נקבה( ‪║M‬ופעם נקבה ‪║NP‬וגם כחו מכחו ‪[237] P‬‬ ‫זכר ומזל ומזל נקבה נעשה נקבה‬ ‫)על אשר נבראו‪...‬וחשבון( ‪[238] P‬‬

‫‪194‬‬

‫‪76‬‬

riso, perché se l’uomo è ansioso o depresso, se non è felice e gioioso, egli non sente desiderio di rapporto sessuale. Per questa ragione, Venere fu posta in relazione al venerdì, durante cui furono creati Adamo ed Eva e durante il quale furono loro concessi felicità, gioia e piacere, così come il desiderio di unirsi, di [avere] rapporti sessuali e di procreare. Per questa ragione, Venere fu posta in relazione anche a circostanze propizie e fu associata ai Leviti296. Mercurio è sia freddo che caldo, un po’ secco e un po’ umido, dato che esso riceve freddo dalla luna, che è fredda come neve, riceve secchezza e calore dagli altri pianeti che stanno sotto di lui, e umidità così come la possiede Venere, che è fredda e umida come acqua. Dato che esso assorbe un po’ di calore del sole, Mercurio è moderatamente freddo, secco, caldo e umido ed è un pianeta temperato. Per questa ragione esso fu posto in relazione alla sapienza, all’intelletto, all’intelligenza, alla conoscenza e allo studio, [grazie a cui] aprire ogni porta e consideare ogni arte esperta, alla scrittura di ogni lingua, dato che esso non è né eccessivamente freddo o secco, né eccessivamente caldo e umido. Se fosse estremamente freddo e umido, esso renderebbe il cuore inoperoso quando si tranquillizza e agiterebbe lo spirito e l’intelligenza, in modo tale che [gli uomini] non potrebbero capire né formulare alcun pensiero saggio, né alcuna arte esperta, né alcuna scrittura, come nel caso di Saturno dato il suo estremo freddo e la sua aridità297. Benchè Saturno agiti e calmi il corpo, mentre la mente formula segretamente pensieri malevoli piuttosto che benevoli, essa è troppo pigra per portali a termine. Se Mercurio fosse estremamente caldo, come Marte, [la persona] sarebbe arrabbiata e sempre pronta a sollevare questioni, guerre e [altre] calamità, mancando della capacità e della pazienza nel considerare e nel formulare nella mente alcun giudizio saggio e pensiero sensato, essendo come fuoco che brucia nella paglia. Se Mercurio fosse estremamente caldo ed eccessivamente umido, [cioè] misto, [e posto in relazione] alla vita, come Giove298, uno non formulerebbe pensieri saggi né si preoccuperebbe di lingue, di scritture o di arti esperte, ma godrebbe di una vita di pace, di tranquillità, di quiete e di una buona posizione. Se Mercurio fosse freddo e umido come Venere, l’uomo sarebbe dominato dal desiderio del rapporto sessuale, della felicità, della gioia e altre 195

78

‫והכוכבים שצריכים חכמה וחשבון והוא לשלמה‪ .‬לבנה אשר היא קרה כשלג כי מקבלת הקור מן הארץ ומן‬ ‫‪240‬‬

‫המים התחתונים ומן הרום שבין הארץ לרקיע הסדורה והנתונה בו הלבנה ונקפא הקור שלה כשלג והיא‬ ‫ממוסכת בחום על אשר מקבלת חום מן המזלות ומן כוכבי חיילותיהם הנתונים וסדורים עמה ברקיע התחתון‬ ‫במעונה של לבנה ועל זה אמר שמואל לבנה אמצעתים על אשר היא ממוסכת מקר וחום‪ .‬ועוד על אשר‬ ‫מתמלאה משעת מולדה עד חצי החודש נתמנה על החן ועל הטובה‪ .‬כיצד‪ .‬קפאון קרתה שהיא כשלג מצמחת‬ ‫את הצמחים כמו השלג ככתוב כי כאשר ירד הגשם והשלג מן השמים ]ישעיה נה י[‪ .‬ועל אשר מתמלאה ועל‬

‫‪245‬‬

‫אשר יש לה כח חם מעט נתמנתה על החן ועל הטובה כי מכח הלבנה נגרשים ונדשאים הצמחים והזרעים‬ ‫והפירות והמגדים ככתוב וממגד תבואות השמש וממגד גרש ירחים ]דברים לג יד[ ומכח מלואה מתמלאים‬ ‫המוחים של עצמות ומוח של ראש ומתרבה הדם ומימי הבורות והשיחים ומתגדל הכבד והטחול ומתעבה כל‬ ‫דבר שהוא דק ורקיק שהוא חי‪ .‬ונתמנתה על הכיעור על אשר מתחסרת מחצי החודש ועד מולדה ומחסרת‬ ‫ומרקת ומרקקת כל חי המתמלא במלואה ועוד בשעת מולדה ובשעת התחלת חסורה משחתת הבגדים והמטוה‬

‫‪250‬‬

‫הנטבלים במים והעצים הנכרתים בשעות ההם נבקעים ונרקבים מהרה‪ .‬וגם הזרעים והפירות והנקצרים‬ ‫והנלקטים בשעות ההם נשחתים ונרקבים מהרה‪ .‬וגם הצמר והשער שנגזו בשעות ההם נשחתים ונאכלים‬ ‫מעצמם מהרה‪ .‬ועוד כל זמן ועת שהלבנה ברקיע מעל הארץ רעה היא לכל דבר‪ .‬וכל עת שהיא הולך התהום‬ ‫מתחת לארץ טובה היא לכל דבר‪ .‬וכל זמן שהולכת הלבנה עם כוכב טוב או עם מזל טוב טובה היא לכל דבר‬

‫מקבלת הקור מן השלג ‪)║P‬וחשבון( ‪[239] M‬‬ ‫ונקפה האור שלה כשלג ‪)║L‬הרום( ‪)║P‬ומן הרום( ‪)║M‬היא( ‪[240] L‬‬ ‫)וסדורים עמה( ‪[241] MNP‬‬ ‫)על( ‪)║N‬ועוד( ‪[242] L‬‬ ‫)שהיא( ‪║N‬מן קפאות קרתה ‪║MNP‬ועל חצי החדש ‪║P‬מתמלאה מעת מולדה ועד חצי החדש ‪[243] M‬‬ ‫)ועל אשר מתמלאה( ‪║L‬מן השמים ושמה לא ישוב ‪[244] P‬‬ ‫)וממגד גרש ירחים( ‪[246] L‬‬ ‫ומתעבר כל דבר ‪║FM‬והשיחים והמערות ‪)║P‬והשיחים( ‪║MN‬ומוח הראש ‪║L‬המוח של עצמות ‪[247] P‬‬ ‫ועד מולדתה ‪║M‬כיאור ‪)║F‬שהוא חי( ‪[248] N‬‬ ‫ובשעת תחלת חסורה ‪║P‬כל דבר חי ‪)║LM‬ומרקקת( ‪)║L‬ומרקת( ומרקקת כל המתמלא במלוא ‪[249] P‬‬ ‫הנקצרים ‪║L‬נבקעים ונרקבים ונשתחים הפירות ‪)║F‬נבקעים( ‪[250] P‬‬ ‫ונלקטים ‪[251] P‬‬ ‫וכל עת שהיא דרך התהום ‪)║L‬וכל עת שהיא‪...‬לכל שבר( ‪)║FP‬ועת( ‪[252] FN‬‬ ‫)היא( ‪║F‬ועוד כל זמן שהולכת ‪[253] L‬‬

‫‪196‬‬

‫‪77‬‬

bramosie, inseguendo affannosamente questi pensieri e non quelli di sapienza, conoscenza e intelligenza. Se Mercurio fosse un misto perfetto di queste quattro proprietà – freddo, umido, caldo e secco, come il sole – esso spingerebbe il cuore a dominare, governare, viaggiare, agire e lavorare nello svolgimento di opere pratiche; non lo condurrebbe con pensieri saggi, coscienziosi e profondi. Se la sua qualità fosse come quella della luna, l’uomo si alternerebbe tra l’essere saggio in un’occasione e stolto in un’altra, così come alterna è la qualità della luna, che è bella per tutto il tempo in cui cresce fino a metà del mese, e brutta dalla metà del mese [in poi], quando cala. Allo stesso modo, la qualità di Mercurio si alterna tra maschile e femminile. Quando esso entra in una costellazione maschile, esso diventa maschile, mentre quando entra in una costellazione femminile, esso diventa femminile. Per questa ragione, esso fu posto in relazione alla follia, al mercoledì – in cui furono creati i pianeti, i quali richiedono saggezza e calcolo. Mercurio è associato a Salomone299. La luna è fredda come neve, dato che essa riceve freddo dalla terra, dalle acque inferiori e dall’altezza che sta tra la terra e il firmamento in cui essa è ordinata e posta. La sua freddezza è gelata come neve, anche se è temperata dal calore che riceve dalle costellazioni e dai pianeti delle loro schiere, poste nel firmamento inferiore, nella sede della luna. Per questa ragione, Samuele disse: “La luna è nel mezzo”300, dato che essa è un misto di freddo e di caldo. Inoltre, dato che la luna cresce dal momento in cui nasce fino a metà mese, essa fu posta in relazione alla bellezza e all’agire in modo benefico. Come? Il suo freddo ghiacciato, che è come neve, fa crescere le piante, così come fa la neve, come è detto: Come difatti la pioggia e la neve scendono dal cielo [e lassù non tornano senza avere irrigato la terra] (Is. 55, 10)301. Dato che la luna cresce e possiede un po’ di calore, essa fu posta in relazione alla bellezza e alla beneficenza, dato che è grazie alla luna che le piante, i semi e i frutti, sia comuni che ricercati, producono raccolto e fioriscono, come è scritto: Con le delizie dei prodotti del sole, con le delizie dei futti della luna (Deut. 33, 14). Grazie alla luna crescente, il midollo osseo e il cervello si reintegrano, il sangue e l’acqua [che si raccoglie] nei pozzi e nei fossi crescono [di volume], il fegato e la milza si in197

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‫וכל זמן שהיא עם כוכב רע רעה היא לכל דבר‪ .‬ומפני כל אלה נתמנתה על החן ועל הכיעור ועל הטובה ועל‬ ‫‪255‬‬

‫הרעה ועל מפתחי שמים וארץ וערכה לכל הבריות להעמידם לרעה ולטובה ונתמנתה על יום שני על שהוא‬ ‫קר כשלג ויש לו חום וגם נקפאו המים ביום שני ונברא הרקיע הזה שעלינו והוא ככפור וכקרח על אשר‬ ‫נבראה בו ביום האש של בשר ודם שנתנה לצורך תקנת הבריות ולטובה ולרעה‪ .‬ועל אשר נבראה בו ביום‬ ‫האש של גהנם אשר נערכה לרשעים עוזבי ה' לרעתם ולנקמת הצדיקים לטובתם‪ .‬הנה למדת כחם של שבעה‬ ‫כוכבים כיצד הוא וכח ממשלתם לפי שבעת ימי השבוע בוא ולמוד למה מושל כוכב פלוני בליל פלוני ככתוב‬

‫‪260‬‬

‫ה' בחכמה יסד ארץ כונן שמים בתבונה ]משלי ג יט[‪ .‬בראשית ברא אלהים את השמים ואת הארץ ]בראשית‬ ‫א א[ כלומר בתחלת שעה ראשונה בליל ראשון‪ .‬ועל אשר מנה האלהים את כוכב חמה על החכמה מנהו‬ ‫למשול בליל ראשון בשעה ראשונה‪ .‬ועל אשר עשה אלהים את הרקיע שעלינו בשעה ראשונה בליל שני‬ ‫והעלהו עם חצים של מים עד השמים העליונים לתקנת חיי הבריות שבארץ לסובבן בהן כדי שלא ישחתו‬ ‫מכח האש של מעלה ופנה את האויר של עולם להיות חלל כדי שיחיו הבריות בנשימת האויר כי בלא אויר‬

‫‪265‬‬

‫וחלל אינם יכולים הבריות להיות להנשם ברוח לחיות אפילו שעה אחת כי אם יסתמו במקום צר שאין לו‬ ‫אויר מאומה מיד ימותו‪ .‬ועל אשר נתמנה צדק על החיים והשלום והטובה ועל זה נתמנה למשול בשעה‬

‫על החג]?[ ועל הכיאור ‪║F‬ומפני כל אלה נתונה על החן ‪)║M‬היא( ‪║N‬וכל זמן שהלבנה שהיא עם כוכב רע ‪[254] P‬‬ ‫להעמידם לרעה או לטובה ‪)║M‬וארץ( ‪[255] F‬‬ ‫כשלג והוא קר ויש לו גם חום ‪║MN‬כשלג והוא קר ויש לה גם חום עם נקפאו המים ‪║P‬ויש לו גם חום ‪)║F‬קר( ‪[256] LNP‬‬ ‫וגם נקפאו המים‬ ‫ועל אשר נבראה בו ביום האש של גהנם ‪║FMNP‬האש של בשר ודם שנשתנה לצורך ‪║P‬נברא בו ביום האש ‪[257] FMNP‬‬ ‫הנה למדת כחם ‪║L‬הנה למדת כחם של שבעה כוכבים וכח ממשלתם ‪║F‬הא למדת ‪║MN‬אשר נערכה לכל רשעים ‪[258] M‬‬ ‫של ז' כוכבים וממשלתם כיצד הוא וכח ממשלתם‬ ‫למה מושל כוכב פלוני ביום פלוני ‪║L‬למה מושל פלו' בליל פלונ' ‪ ║F‬בו ולמוד ‪)║P‬ככתוב( ‪║N‬כוכבים וממשלתם ‪[259] L‬‬ ‫בוא ולמוד למה מושל כוכב פלוני ביום פלוני‬ ‫)את השמים ואת הארץ( ‪)║FL‬כונן שמים בתבונה( ‪)║F‬בתבונה( ‪[260] L‬‬ ‫מנה אותה למשול בליל ║)חמה( ‪)║P‬כלומר בתחלת שעה ראשונה( ‪║N‬פי' בתחלת שעה ראשונה ‪)║M‬כלומר( ‪[261] L‬‬ ‫ראשון בשעה ועל אשר עשה‬ ‫את הרקיע הזה שעלינו ‪)║N‬ועל אשר עשה אלהים את הרקיע שעלינו בשעה ראשונה( ‪[262] F‬‬ ‫תקנת חיי הבריות ‪[263] L‬‬ ‫‪ ║N‬בנשימת הרוח ‪ ║FMP‬כדי שיהיו ויחיו הבריות ‪ ║M‬ופנה את אורו של עולם ‪║P‬מכח חום האש של מעלה ‪[264] L‬‬ ‫כי אם לא באויר ‪║L‬בנשימת אויר הרוח‬ ‫אינן יכולין הבריות לחיות ‪)║F‬כי( בלא אויר וחלל לפי שלא ויכלו הבריות לחיות לבלתי הנשמה ברוח ‪)║M‬הבריות( ‪[265] P‬‬ ‫במקום בני אדם או כל ‪║M‬שעה ראשונה כי אם במקום צר שאין בו ‪)║P‬אפילו( ‪ ║LN‬להנשם ברוח להיות שעה ראשונה כי אם‬ ‫שאין להם אויר ‪║L‬בריה חיה שבעולם במקום צר‬ ‫על החיים ועל השלום והטובה ‪ ║MN‬על החיים והשלום ועל הטובה║אויר )מאומה( מיד )ימותו( ‪[266] P‬‬

‫‪198‬‬

‫‪78‬‬

grandiscono e ogni essere vivente che è sottile ed esile diventa più robusto. La luna fu posta in relazione alla bruttezza, perché dalla metà del mese e fino al tempo della luna nuova, quando cala, la luna diminuisce, svuota e rende piccola ogni creatura che era stata riempita mentre era in fase crescente. Inoltre, al momento della luna nuova quando comincia a calare, essa guasta i vestiti e il filato che è stato immerso nell’acqua, mentre gli alberi tagliati in questi periodi si aprono subito e marciscono, così come i semi o la futta raccolta durante questo periodo si apre presto e marcisce302. Allo stesso modo, la lana o il capello tosato in questi periodi marcisce subito e si disintegra da solo. Oltre a ciò, per tutto il tempo in cui la luna sta nel firmamento [direttamente] sopra la terra, essa è dannosa per ogni cosa, mentre dal momento in cui la luna al di sotto di essa, nella parte oscura, oppure si muove con un un pianeta benefico o una costellazione benefica, essa è benefica per ogni cosa. Tuttavia, per tutto il tempo in cui essa è associata ad un pianeta malefico, la luna è dannosa per ogni cosa. Per tutte queste ragioni, la luna fu posta in relazione sia alla bruttezza che alla bellezza, al bene e al male, all’apertura sia del cielo che della terra303, mentre la sua importanza304 nei confronti di tutte le creature sta nel fatto che essa li ordina, sia nel bene che nel male. Essa fu posta [anche] in relazione al lunedì, dato che essa possiede freddo simile a neve ma anche del calore, e visto che è di giorno che le acque si solidificarono e fu creato che questo firmamento, che sta sopra di noi e che è simile a brina e ghiaccio305. Dato che in quello stesso giorno fu creato il fuoco della carne e del sangue, ciò fu concesso a beneficio delle creature viventi, sia nel bene che nel male. Dato che in quello stesso giorno fu creato il fuoco della Geenna, ciò fu preparato a detrimento del malvagio, che dimentica il Signore, per vendicare il giusto, per loro beneficio. Ora, tu hai appreso come funzionano le qualità dei sette pianeti e la qualità del loro dominio, in conformità ai sette giorni della settimana. Vieni e impara perché ciascun pianeta governi su una notte particolare, come è scritto: Il Signore con la sapienza fondò la terra e consolidò i cieli con l’intelligenza (Prov. 3, 19); In principio Dio creò il cielo e la terra (Gen. 1, 1), vale a dire, all’inizio della prima ora della sera di domenica306. Dato che Dio ha posto Mercurio in relazione alla sapienza, 199

77

‫ראשונה של לילה השני‪ .‬ועל אשר הקוה האלהים את המים התחתונים אל מקום אחד ונראתה היבשה בשעה‬ ‫ראשונה של לילה שלישי ובאותה שעה הצמיח האלהים מן הארץ כל עץ עושה פרי וכל עשב זורע זרע להיות‬ ‫לאכלה לבריות‪ .‬ונתמנתה נוגה על הפירות ועל הזרעים והצמחים ועל זה נתמנתה עליו נוגה למשול בשעה‬ ‫‪270‬‬

‫ראשונה של לילה השלישי‪ .‬ועל אשר נבראו הכוכבים והמזלות בשעה ראשונה בתחילת ליל רביעי וסדר‬ ‫האלהים אותם בשבעה מעונות של רקיע הזה שעלינו ובמעלה העליונה שעל כלם סדר את שבתאי ונבראו‬ ‫המאורות בפנה מערבית של עולם היא התיכונה אשר שם שוקעת החמה בתקופת ניסן ותשרי ומיד שקעו‬ ‫המאורות באותו הרגע של תחלת שעה ראשונה של ליל הרביעי והלכו כל הלילה אחרי גבהה של ארץ ממערב‬ ‫למזרח עד שהגיעו בבוקר יום רביעי לזרוח במזרח בשעה ראשונה‪ .‬ועל אשר שקעו המאורות מיד ונתמנה‬

‫‪275‬‬

‫שבתאי על החשך ועל המיתה ועל הרעה נתמנה למשול בשעה ראשונה של ליל רביעי על שהוא עליו על‬ ‫כלם וכל רעה נעשית בלילה יותר מביום ובני אדם ישנים בלילה ודומים למתים‪ .‬ועל אשר שרצו המים‬ ‫בשעה ראשונה של ליל חמישי שרץ נפש חיה דגים ותנינים ועופות לכל מיניהם מכח חום החמה שחממה את‬ ‫הארץ ואת המים שרצו כמו שאנו רואים עד עתה כי מחום החמה מתחממים המים באגמים ובמעינות‬ ‫ובמקואות הזורח עליהם השמש נשרצים ונולדים בהם תולעים וצפרדעים ועלוקות ודגים טהורים ומשוקצים‬

‫‪280‬‬

‫ורוב מיני שרץ מאליהם בלא תולדת אב ואם‪ .‬ועל אשר נתמנתה החמה על החום ועל המאורות להאיר לעיני‬

‫ועל אשר כנם האלהים ‪[267] L‬‬ ‫)ובאותה שעה הצמיח‪ ...‬בשעה ראשונה של לילה ‪ ║L‬זורע זרע לאכול לבריות ‪ ║F‬בשעה ראשונה של יום שלישי ‪[268] LN‬‬ ‫וכל עשב מזריע זרע לחיות לאכלה לבריות ‪║P‬השלישי(‬ ‫)עליו( ‪║P‬ועל הצמחים ‪[269] NP‬‬ ‫ועל אשר נבראו המאורות והכוכבים והמזלות בשעה ‪║L‬בשעה ראשונה של ליל השלישי שצמחו בה ועל אשר נבראו ‪[270] P‬‬ ‫בתחילת ליל רביעי‬ ‫של כלם ‪║P‬וממעלה העליונה ‪║L‬אותם ברקיע השמים בשבעה מעונות ‪[271] P‬‬ ‫מיד ‪║F‬היא ]הפנה[ התיכונה ‪[272] L‬‬ ‫גובה של ארץ למערב ממערב למזרח ‪)║L‬גבהה( ‪║P‬באותו הרגל ‪ ║F‬שללילה הרביעית ‪[273] M‬‬ ‫והוא ‪║P‬שהוא עליון על כלן ועל רעה ‪)║F‬עליו( ‪║L‬של לילה הרביעי ‪║N‬שללילה הרביעית ‪║M‬ועל המיתה הרעה ‪[275] L‬‬ ‫עליון על כלם וכל רעה‬ ‫עותר מן הום]![ ‪║L‬ועל רעה נעשית יותר מביום ‪[276] F‬‬ ‫)את הארץ( ‪ ║L‬מכח חוםה שלחמה שחממה ‪║M‬וכל מיניהם ‪[277] L‬‬ ‫)באגמים( ‪║L‬מתחממים המים בגאמים]![ ומעינות ובמקורות ובמקומת הזורח עליהם השמש ‪║P‬כי מכח ‪[278] F‬‬ ‫ודגים טרוהים║נשרצים ונולדו בהם ‪[279] P‬‬ ‫על החום ועל ‪║L‬לא לעיני הבריות ‪)║P‬על החום ועל המאורות‪ ...‬נתמנתה החמה( ‪ ║F‬ורוב מיני צר שרץ מאליהם ‪[280] P‬‬ ‫המאור‬

‫‪200‬‬

‫‪79‬‬

Egli lo ha posto a governo della prima ora della sera di domenica. Dio ha fatto il firmamento che sta sopra di noi la prima ora della sera di lunedì307, lo innalzò insieme a metà dell’acqua fino ai cieli superiori. [Egli fece ciò] per il beneficio delle creature sulla terra, per circondarle con quello così che esse non fossero distrutte dal potere del fuoco superiore. Liberò l’atmosfera del mondo, per creare uno spazio dove le creature potessero respirare, perché senza aria e senza spazio le creature non possono possono respirare e vivere, nemmeno per un momento308; se vengono chiuse in uno spazio angusto completamente senza aria, esse muoiono all’istante. Dato che Giove fu posto in relazione alla vita, il benessere e le circostanze propizie, per questa ragione esso fu posto al governo della prima ora di lunedì. Dio raccolse le acque inferiori in un solo posto, e la prima ora della sera di martedì apparve la terra asciutta309. Alla stessa ora, Dio produsse dalla terra ogni tipo di albero da frutto e ogni pianta con seme perché diventassero nutrimento per le creature. Venere fu posta [a governo dei] frutti, dei semi e delle piante, e per questa ragione essa fu posta a governo della prima ora della sera di martedì310. I pianeti e le costellazioni furono create alla prima ora, all’inizio della sera di mercoledì311; Dio li pose nelle sette sedi di questo firmamento che sta sopra di noi, e al livello più alto, sopra tutti, Egli pose Saturno. I luminari furono creati nell’angolo occidentale del mondo312, che è il mediano, dove il sole cala durante l’equinozio vernale e autunnale313. I luminari calarono subito, all’inizio della prima ora della sera di mercoledì, e viaggiarono tutta la notte seguendo l’altezza del mondo da est a ovest fino a che giunsero a est, dove sorsero la prima ora di mercoledì mattina. Dato che i [due] luminari calarono immediatamente, e dato che Saturno, che è il più alto, fu posto a governo delle tenebre, della morte e dell’avversità, esso fu posto [anche] a governo della prima ora della sera di mercoledì, dato che ogni atto avverso viene commesso più spesso di notte che di giorno, e di notte, quando gli esseri umani dormono, assomigliano a dei morti. La prima ora della sera di giovedì, le acque diedero vita a sciami di creature viventi – pesci, mostri marini, e uccelli di ogni tipo314. Ciò avvenne grazie al calore del sole315, che scaldava la terra e le acque, le 201

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‫הבריות החיות בכח הנשמה על זאת נתמנתה החמה למשול בשעה ראשונה של ליל חמישי‪ .‬ועל אשר הוציאה‬ ‫הארץ בשעה ראשונה של ליל שישי נפש חיה למינה בהמה ורמש וחיתו ארץ למינם טובים ורעים המטיבים‬ ‫והמריעים ועלה במחשבת האל באותה שעה לבראות אדם היודע טוב ורע ונתמנתה הלבנה על הטובה ועל‬ ‫הרעה ועל החן ועל הכיעור וערכה היא לכל הבריות להעמידן לטובה ולרעה‪ .‬ועל זה נתמנתה הלבנה למשול‬ ‫‪285‬‬

‫בשעה ראשונה של ליל ששי‪ .‬מזה אתה למד כי נתנה רשות לבריות להרע ולהטיב‪ .‬ועל אשר כלה האלהים‬ ‫כל מלאכתו ביום הששי שבת מכל מלאכתו בתחלת שעה ראשונה של ליל שבת וראה כי מפני היצר הרע‬ ‫שנתן לכל בריה כי אינם יכולים להיות בלא קנאה ושנאה ואיבה ותחרות ומריבה ורשע ושטנה ואינם יכולים‬ ‫להיות בלא אש ובלא ברזל בין בטוב ובין ברע‪ .‬ועל אשר נתמנה מאדים למשול בשעה ראשונה של ליל שבת‬ ‫על זה נתמנה מאדים על כל אלה הרעות‪ .‬ואחרי אשר חטא האדם ועבר על צווי האל יתברך לאכול מעץ‬

‫‪290‬‬

‫הדעת טוב ורע ונגזרה עליו גזרה בעצבון תאכלנה כל ימי חייך ]בראשית ג יז[ וקוץ ודרדר תצמיח לך ]שם‬ ‫שם יח[ בזעת אפיך תאכל לחם ]שם שם יט[‪ .‬ידוע כי האדם צריך להצית את הקוצים באש וצריך הוא‬ ‫לשבות ולנוח מיגיעתו וכאשר ינוח מיגיעתו אז יעלה על לבו דברים ומחשבות טובות ורעות כי בעת אשר‬ ‫הוא עוסק במלאכתו אין לו פנאי לחשוב בחכמה כי אם במחשבת מלאכתו והחוטאים והחושבים און והיועצים‬ ‫עצת רע בעת אשר ישבתו ממלאכתם אז יעלו על לבם מחשבותם און ככתוב און יחשוב על משכבו ]תהלים‬

‫‪295‬‬

‫לו ה[‪ .‬ועל אשר הוא יום השביעי יום שבות משקיעת השמש של יום ששי נתמנה מאדים למשול בשעה‬

‫וחיתו ארץ למינה )טובים ורעים‪║MN ...‬על זאת נתמנה החמה ‪║P‬ברוח נשמה ‪║MN‬כל בריות החיות ברוח נשמה ‪[281] L‬‬ ‫ועלה במחשבת האל(‬ ‫באותה שעה לברוא האדם ‪)║M‬אדם( ‪[283] L‬‬ ‫כדי להעמידם לטובה ולרעה ‪[284] M‬‬ ‫) האלהים(║ להרע או להטיב ‪)║L‬ששי‪ .‬מזה אתה למד‪ ...‬של ליל שבת( ‪[285] F‬‬ ‫)ראשונה( ‪)║NP‬ביום הששי שבת מכל מלאכתו( ‪) ║FN‬כל( ‪[286] L‬‬ ‫קנאה ושנוה]?[ ואיבה ותחרות וקטטה ואינן יכולן לעמוד בלי אש ‪[287] F‬‬ ‫ועל אשר נתמנה מאדים על כל אלה הרעות למשול בשעה ראשונה של ליל ‪║L‬ואינן יכולין לחיות בלא אש ובלי ברזל ‪[288] N‬‬ ‫שבת ואחר אשר חטא‬ ‫האל )יתברך( ‪) ║N‬האל יתברך( ‪║L‬האל ברוך הוא║)כל אלה( ‪║P‬על אשר נתמנה מאדים ‪[289] F‬‬ ‫ימי חייך לאכול מעץ הדעת ‪)║N‬כל ימי חייך( ‪)║F‬עליו( ‪║P‬טוב ורע ‪[290] F‬‬ ‫דבר ידוע כי האדם צריך להצית ‪║M‬כידוע כי האדם צריך להצית ‪[291] F‬‬ ‫ביגיעתו ‪[292] L‬‬ ‫)והיועצים( ‪)║FM‬בחכמה(║)במלאכתו( ‪║L‬במלאכה ‪)║F‬הוא( ‪[293] P‬‬ ‫)און ככתוב‪ ...‬על משכבו( ‪║F‬מחשבות און אן על לבם ככת' ‪║P‬ממלאכה ‪[294] L‬‬ ‫משקיעת החמה ‪║L‬ועל אשר יום שביעי ‪[295] F‬‬

‫‪202‬‬

‫‪80‬‬

quali brulicavano di creature, come possiamo vedere anche oggi, dato che a causa del calore del sole sugli stagni, sulle sorgive e sulle pozzanghere le acque si scaldano e da esse brulicano vermi, rane, sanguisughe, pesci puri e impuri, grandi varietà di creature che strisciano, che appaiono spontaneamente, senza procreazione genitoriale316. Il sole fu posto in relazione al calore e ai luminari317, per fornire la luce agli occhi delle creature che vivono respirando. Per questa ragione, il sole fu posto in relazione al governo della prima ora della sera di giovedì318. Dato che nella prima ora della sera di venerdì la terra generò ogni tipo di essere vivente, bestiame, creature che strisciano e bestie feroci di ogni tipo, sia buone che cattive, sia benevoli che pericolose, e dato che alla stessa ora avvenne che Dio creò l’uomo, il quale sa [distinguere tra] bene e male319, la luna fu posta in relazione al bene e al male, così come la bellezza e la bruttezza, mentre la sua importanza per tutte le creature sta nel fatto che essa li fa sussistere, nel bene e nel male. Per questa ragione, la luna fu posta in relazione al governo della prima ora della sera di venerdì. Da ciò tu apprendi che alle creature fu concesso di agire sia malignamente che benignamente320. Dato che Dio ha completato l’opera della Creazione di venerdì, Egli si è astenuto da tutto il Suo lavoro all’inizio della prima ora della sera di sabato. Egli vide che a causa dell’istinto cattivo che Egli aveva dato alle creature, queste non sarebbero esistite senza invidia, odio, ostilità, rivalità, conflitto, malvagità e inimicizia, né sarebbero potute esistere senza [utensili di] fuoco e metallo, sia nel bene che nel male. Dato che Marte fu posto in relazione al governo della prima ora della sera di sabato, Marte fu posto in relazione a tutte queste avversità. Dopo che l’uomo ebbe peccato e trasgredito ai comandamenti di Dio – sia Egli benedetto – mangiando dell’albero della conoscenza del bene e del male, fu deciso che con fatica ne trarrai il nutrimento tutti i giorni della tua vita (Gen. 3, 17); spine e cardi ti germoglierà (ibid. ibid. 18); con il sudore del tuo volto mangerai il pane (ibid. ibid. 19). È ben noto il fatto che l’uomo deve bruciare le spine con il fuoco e che egli ha bisogno di fermarsi e riposarsi dal suo lavoro. Ora, quando egli riposa dal suo lavoro, si presentano a lui pensieri diversi, sia buoni che cattivi, mentre per tutto il tempo in cui si trova occupato nel suo lavoro, egli non ha tempo per pensare a 203

79

‫ראשונה של ליל שבת‪ .‬בתחלת טרם כל ימי השבוע נברא יום השבת באות בית כי בטרם שהתחיל האלהים‬ ‫לבראת את העולם שבת היה ובמוצאי יום השבת ההוא התחיל האלהים לעשות מלאכה בעולם וכל ששת‬ ‫הימים עשה מלאכה ובערב שבת כלה מלאכתו וביום השביעי שבת בו עוד כמטרם בריית העולם ומנה על‬ ‫יום השביעי שבתאי בשעה ראשונה בזרוח השמש‪ .‬ואם תתחיל לחשוב השעות של יום השבת שנים עשר‬ ‫‪300‬‬

‫שעות קטנות ליום ושנים עשר שעות קטנות ללילה במוצאי שבת וכן לכל הימים ולכל הלילות של שבוע‬ ‫ותחלק שבעה שעות לשבעה כוכבים לפי ממשלתם בסדר שצ''ם חנכ''ל‪ .‬ותתחיל משבתאי משעה ראשונה‬ ‫של יום השבת מזרוח השמש ועד בוא השמש לחשוב שבתאי בשעה ראשונה וצדק בשעה שנייה ומאדים‬ ‫בשעה שלישית וחמה בשעה רביעית ונוגה בשעה חמישית וכוכב חמה בשעה ששית ולבנה בשעה שביעית‪.‬‬ ‫הנה לך שבעה השעות לשבעה הכוכבים‪ .‬ומן שעה שמינית של יום שבת תתחיל עוד לחשוב משבתאי בשעה‬

‫‪305‬‬

‫שמינית וצדק בשעה תשיעית ומאדים בשעה עשירית וחמה בשעה אחת עשרה ונוגה בשעה שנים עשרה‬ ‫ומשעת בוא השמש נכנסת שעה ראשונה של ליל יום ראשון וחשוב בשעה ראשונה שלליל יום ראשון כוכב‬ ‫חמה ולבנה בשעה ב' ושבתאי בשעה ג' וצדק בשעה ד' ומאדים בשעה ה' וחמה בשעה ו' נוגה בשעה ז' הנה‬ ‫שבע שעות של ליל א' לז' הכוכבים ומן שעה ח' ללילי א'‪ .‬תתחיל עוד לחשוב מן כוכב חמה ח' ולבנה בשעה‬ ‫ט' ושבתי בשעה י' וצדק בשעה יא' ומאדים בשעה יב' ומשעת זריחת השמש הוא החמה ליום ראשון נכנסת‬

‫‪310‬‬

‫שעה ראשונה של יום ראשון וחשוב בשעה א' של יום א' ונוגה בשעה ב' וכוכב חמה בשעה ג' ולבנה בשעה‬ ‫ד' ושבתאי בשעה ה' וצדק בשעה ו' ומאדים בשעה ז' ושעה שמינית נופלת עוד בממשלת חמה וט' בממשלת‬ ‫נוגה וי' בממשלת כוכב חמה וי''א בממשלת ]לבנה[ וי''ב של יום ראשון בממשלת שבתאי ומשעה הוא השמש‬

‫באות בית בתחלת כי בטרם ‪║N‬וברא ‪║F‬כי טרם ‪)║P‬טרם(║)ראשונה( ‪[296] N‬‬ ‫ועל ששת הימים ‪)║F‬ההוא( ‪[297] P‬‬ ‫ונתמנה שבתאי על יום ║ וכל ששת ימי המעשה ‪║M‬וכל ששת ימי בראשית ‪)║P‬עוד( ‪║L‬וביום השבת כמטרם ‪[298] F‬‬ ‫השביעי שבתאי‬ ‫שתים עשרה ביום ושתים עשרה השעות קטנות ללילה ‪║L‬בזריחת השמש ‪║M‬כזרוח השמש ‪[299] P‬‬ ‫)שעות קטנות( ‪[300] L‬‬ ‫והתחיל משבתאי ‪)║M‬לשבעה( ‪║N‬ותחלת שעות לז' כוכבים ‪[301] F‬‬ ‫)של יום השבת‪ ...‬שבתאי בשעה ראשונה( ‪[302] P‬‬ ‫ולבנה ברביעית║ונוגה בחמישית ‪[303] N‬‬ ‫)בשעה( ‪)║P‬בשעה שמינית( ‪║FMN‬ובשעה ח' של יום שבת ‪║M‬ומשמינית של יום שבת ‪[304] F‬‬ ‫של ליל )יום( ראשון║נכנס שעה ראשונה ‪║M‬של ד']![ ליל יום ראשון בשעה ראשונה של ליל יום א' ‪[306] F‬‬ ‫)ולבנה בשעה ב' ושבתאי בשעה ג'‪ ...‬ונופלת בממשלת צדק ושעה ב' במאדים( ‪[307] FMNP‬‬

‫‪204‬‬

‫‪81‬‬

null’altro che del suo lavoro. È solo quando riposano dal loro lavoro che i peccatori e coloro che pianificano cose malvagie e inique321 complottano malvagità, come è scritto: Medita il male anche nel suo letto (Sal. 36, 5). Dato che il sabato è il giorno del riposo, [iniziando] dal tramonto di venerdì, Marte fu posto in relazione al governo della prima ora della sera di sabato. All’inizio, prima [della creazione di] tutti i giorni della settimana, il giorno di sabato fu creato con la lettera bet, perché prima che Dio iniziasse la creazione del mondo, era sabato322. Fu solo alla fine del sabato323 che Dio cominciò a lavorare nel mondo; Egli lavorò per tutti i sei giorni e completò la Sua opera la sera del sabato324. Il settimo giorno Egli si astenne dal lavoro, così come aveva fatto prima della Creazione del mondo. Egli pose Saturno in relazione alla domenica, alla prima ora del tramonto. Se tu cominci a calcolare il giorno di sabato come composto di dodici ore corte325 del giorno e dodici ore corte della notte alla fine del sabato, e allo stesso modo [fai] con tutti i giorni e le notti della settimana, assegnerai sette ore a ciascuno dei sette pianeti, secondo i tempi che loro governano e secondo l’ordine di S[aturno], G[iove], M[arte], s[ole], V[enere], M[ercurio], l[una]326. Comincia con Saturno, dalla prima ora del giorno di sabato, dall’alba al tramonto, contando Saturno nella prima ora, Giove nella seconda, Marte nella terza, il sole nella quarta, Venere nella quinta, Mercurio nella sesta e la luna nella settima. Da ciò ottieni le sette ore corrispondenti ai sette pianeti327. Dall’ottava ora del giorno di sabato inizia ancora a contare da Saturno nell’ottava ora, Giove nella nona ora, Marte nella decima ora, il sole nell’undicesima, Venere nella dodicesima, dal tramonto, comincia la prima ora della sera di domenica. Pensa Mercurio nella prima ora [della sera] di domenica, la luna nella seconda ora, Saturno nella terza ora, Giove nella quarta ora, Marte nella quinta ora, il sole nella sesta ora, Venere nella settima ora, ed ecco dunque le sette ore della prima notte in corrispondenza ai sette pianeti, [calcolando] dall’ottava ora della prima notte. Comincia ancora a contare da Mercurio nell’ottava [ora], la luna nella nona ora, Saturno nella decima, Giove nell’undicesima, Marte nella dodicesima. Dall’ora 205

83

‫ליום א' נכנסת שעה ראשונה לליל שני ונופלת בממשלת צדק ושעה ב' במאדים‪ .‬ובדעת החשבון הזה חשוב‬ ‫כל השעות של ימים ושל לילות של כל השבוע ומשעה ראשונה של יום השבת מזרוח השמש ועד שעה‬ ‫‪315‬‬

‫ראשונה של יום השבת הבאה בזרוח השמש בסדר שצ''ם חנכ''ל ליתן שבע שעות לשבעה כוכבים והשעה‬ ‫השמינית ליתנה עוד לאותו כוכב המושל בשעה ראשונה של אותו היום ושל אותו הלילה זה לאחר זה עד‬ ‫כלות שנים עשר שעות ביום ושנים עשר שעות בלילה עד כלות ימי השבוע משעה ראשונה לשבת שעברה‬ ‫עד תחלת שעה ראשונה לשבת הבאה לפניך‪ .‬ואז תמצא חשבון ממשלת שבעה הכוכבים שהם שצ''ם חנכ''ל‬ ‫כסדר שכתבנו למעלה לפי שבעה ימי השבוע ושבעה לילותיהם ולפי שנים עשר שעות של יום ולפי שנים‬

‫‪320‬‬

‫עשר שעות של לילה‪ .‬ואף על פי שמשתנים הכוכבים למשול זה אחר זה כסדר שצ''ם חנכ''ל בין ביום בין‬ ‫בלילה כל אחד ואחד בשעת סדורו אותו הכוכב שהתחיל למשול בשעה ראשונה בין ביום ובין בלילה כל‬ ‫היום ההוא וכל הלילה ההיא נחשב בממשלת אותו הכוכב שהתחיל למשול בראש היום או בראש הלילה על‬ ‫שהוא ראשון ועמו מושל עוד אף כוכב השעה הבאה לפניו כסדר שני חברים‪ .‬נגמר הספר השני של שבע‬ ‫האותיות הכפולות של בג''ד כפר''ת וזהו סדורן וחשבונן ונגמר סדר סדורן וגלגולן וצירופן‪.‬‬

‫‪325‬‬

‫)ובדעת( ובחשבון ‪[313] F‬‬ ‫ומשעה ראשונה של יום השבת זה או]?[ מזרוח ‪║L‬כל השעות של הימים והלילות ‪║L‬כל השעות שלמים]![ ושל לילות ‪[314] F‬‬ ‫השמש‬ ‫)שעות( ‪║F‬ובשעה השמיני נתנה עוד ‪║N‬ובשעה ח' ליתן עוד ‪[315] M‬‬ ‫שנים עשר שעות ליום ‪║P‬יש לאותו הלילה זה לאחר זה ‪║MN‬של אותו יום ‪[316] M‬‬ ‫)שנים עשר שעות ביום‪ ...‬עד כלות( ‪║F‬עד י''ב השעות ליום וי''ב שעות ללילה ‪[317] L‬‬ ‫ממשלת ‪║L‬שהיא שצ''ם חנכ''ל║עד תחלת שעה ראשונה לשבת שעברה עד תחלת שעה ראשונה הבאה לפניך ‪[318] P‬‬ ‫והכוכבים הם שצ''ם חנכ''ל‬ ‫ולפי י''ב שעות של יום )ולפי( וי''ב שעות של לילה ‪[319] L‬‬ ‫)שעות(‪║F‬לפי סדר שצ''ם חנכ''ל ‪[320] L‬‬ ‫כל אחד ואחד היום ההוא ‪)║P‬שהתחיל למשול( ‪)║L‬כל אחד ואחד‪ ...‬בין ביום ובין בלילה( כל היום ההוא וכל הלילה ‪[321] N‬‬ ‫וכל הלילה ההיא‬ ‫בראש הלילה עד שהוא ראשון ‪)║FM‬למשול( ‪)║FNP‬ההיא( ‪[322] M‬‬ ‫וכן נגמר ספר שלישי שני של ז' כפולות אותיות וסדורן וחשבונם וגלגולם ‪║M‬כסדר כשני חברים ‪║P‬לפני ‪║L‬לפניה ‪[323] P‬‬ ‫נגמר השניה]?[ של ז' האותיות של ‪║L‬נגמר הספר השני של ז' אותיות הכפולות וסדרן וחשבונן וצירופן וגלגולם ‪║N‬וצירופם‬ ‫בג''ד כפר''ת ונגמר סדר יסודן‬ ‫וזהו סדר סדורם וחשבונם ונגמר סדר סדורן וגלגולן וצירופן ‪[324] P‬‬

‫‪206‬‬

‫‪82‬‬

dell’alba, quella del sole, entra la prima ora del primo giorno; dalla prima ora del primo giorno, Venere nella seconda ora, Mercurio nella terza ora, la luna nella quarta ora, Saturno nella quinta, Giove nella sesta ora, Marte nella settima ora, mentre l’ottava ora cade ancora sotto il dominio del sole, la nona ora sotto il dominio di Venere, la decima sotto il dominio di Mercurio, l’undicesima sotto il dominio [della luna], la dodicesima [ora] del primo giorno sotto il dominio di Saturno. Dall’ora in cui [sorge] il sole del primo giorno entra l’ora prima della seconda notte, ora che cade sotto il dominio di Giove, mentre la seconda ora sotto Marte. Con questo metodo di calcolo, considera tutte le ore dei giorni e delle notti di ogni settimana, dalla prima ora del giorno di sabato alla prima ora del sabato [seguente] al tramonto, secondo l’ordine di S[aturno], G[iove], M[arte], s[ole], V[enere], M[ercurio], l[una], così da assegnare le sette ore ai sette pianeti e assegnare l’ottava ora allo stesso pianeta che governa la prima ora dello stesso giorno e delle stessa notte, una dopo l’altra, fino al termine dei giorni della settimana, dalla prima ora del sabato precedente fino all’inizio della prima ora di quello successivo. Scoprirai così che il calcolo delle ore governate dai sette pianeti – che sono S[aturno], G[iove], M[arte], s[ole], V[enere], M[ercurio], l[una] – si combina con il modo in cui sono posti, secondo i giorni della settimana e le loro sette notti, secondo le dodici ore del giorno e le dodici ore della notte. Benchè i pianeti cambino per governare uno dopo l’altro secondo l’ordine S[aturno], G[iove], M[arte], s[ole], V[enere], M[ercurio], l[una], sia di giorno che di notte, ognuno di loro [governa] al tempo stabilito per lui. Se un pianetea comincia a governare la prima ora, sia del giorno che della notte, allora tutto il giorno e tutta la notte saranno considerate sotto il governo del pianeta che ha cominciato a governare, sia all’inizio del giorno o all’inizio della notte, dato che quel pianeta è stato il primo, e il pianeta dell’ora seguente governa con lui, come fossero due amici328. Qui termina [la mia spiegazione] del secondo gruppo delle sette lettere doppie, bet, gimel, dalet, kaf, pe, resh, taw. Questo è il loro ordine e il loro computo e [con ciò] termina il metodo del [calcolo] del loro ordine, della loro rotazione e della loro permutazione. 207

81

‫]ספר שלישי[‬ ‫נתחיל ספר שלישי של שני עשר האותיות הנקראות פשוטות ואלו הן הו זח טי לן סע צק‪ .‬יסודן ראיה‬ ‫שמיעה ריחה שיחה לעיטה משגל הוא משכב התשמיש ומעשה מלאכה והלוך רוגז ושחוק והרהור‬ ‫מחשבה ושינה‪ .‬שנים עשר פשוטות הו זח טי לן סע צק‪ .‬שנים עשר ולא אחד עשר‪ .‬שנים עשר ולא‬ ‫שלושה עשר‪ .‬שנים עשר גבולי אלכסון מפוצלין לששה סדרים מופסקין בין רוח לרוח‪ .‬גבול מזרחית‬ ‫‪5‬‬

‫צפונית‪ .‬גבול מזרחית דרומית‪ .‬גבול מזרחית רומית‪ .‬גבול מזרחית תחתית‪ .‬גבול מערבית דרומית‪ .‬גבול‬ ‫מערבית צפונית‪ .‬גבול מערבית רומית‪ .‬גבול מערבית תחתית ‪ .‬גבול דרומית רומית‪ .‬גבול דרומית‬ ‫תחתית‪ .‬גבול צפונית רומית‪ .‬גבול צפונית תחתית‪ .‬ומרחבין והולכין עד עדי עד והן הן זרועות עולם‪.‬‬ ‫שנים עשר פשוטות הו זח טי לן סע צק‪ .‬חקקן חצבן צרפן שקלן המירן וצר בהם מזלות וחדשים‬ ‫ומנהיגים‪ .‬שני לועזים ושני עליזים ושני נועצים ושני עליצים ושני טורפין ושני ציידין‪ .‬שני לועזים‪.‬‬

‫‪10‬‬

‫הם המרה והכבד כי הם המרגיזים את האדם וגורמים לו לעז‪ .‬ושני עליזים הם המסס הוא סטומכוס והטחול‬ ‫הם המשמחים את האדם‪ .‬המסס באכילה ושתיה והטחול בשחוק כי ממנו יולד השחוק‪ .‬שני נועצים הם שתי‬ ‫כליות שנאמר אברך את ה' אשר יעצני אף לילות יסרוני כליותי ]תהלים טז ז[‪ .‬שני עליצים הם הקרקבן הוא‬ ‫הושט והקיבה הוא הבטן התחתון והם מעלצים את האדם הושט בבליעה והבטן בהוצאת הצואה ומימי רגלים‪.‬‬ ‫שני טורפין הם שני ידים ושני ציידין הם שני רגלים‪ .‬עשאן כמין מריבה ערכן כמין מלחמה‪ .‬גם את‬

‫‪15‬‬

‫זה לעומת זה עשה האלהים ]קהלת ז יד[‪ .‬שלושה אחד אחד אחד לבדו עומד כשלושה עדים ומעידים על‬

‫פשוטות י''ב פשוטות ‪║L‬וסימנם ראיה ‪)║M‬הנקראות( ‪)║MN‬נתחיל( ‪FLMNP [1] F‬‬ ‫הילוך רוגז ‪║MN‬משגל הוא התשמיש מעשה והלוך רגז שחוק הרהור ‪)║L‬הוא משכב התשמיש( ‪)║M‬הוא משכב( ‪[2] N‬‬ ‫שחוק הרהור‬ ‫)שנים עשר ולא שלושה עשר( ‪[3] FLMN‬‬ ‫)גבול מערבית צפונית‪ ...‬גבול צפונית תחתית( ‪)║P‬רומית‪ .‬גבול מזרחית( ‪[5] FLP‬‬ ‫)גבול דרומית רומית‪ .‬גבול דרומית תחתית( ‪[6] N‬‬ ‫ושני יועצים ושני עליצים ‪[9] L‬‬ ‫‪║M‬סיטומכוס ‪)║P‬הם( ‪║NP‬שני עליזים ‪)║FMP‬ושני עליזים( ‪║N‬הם המרגיזים בני אדם וגורמים להם לעז ‪[10] P‬‬ ‫הסטומכוס‬ ‫ב' נועצים הם הכליו' שנ' ‪║N‬כי ממנו תצא השחוק ‪║P‬באכילה ובשתיה ‪)║FN‬המסס( ‪)║N‬את האדם( ‪[11] F‬‬ ‫)הם הקרקבן( ‪)║P‬הם(║)אף לילות יסרוני כליותי( ‪)║F‬אברך את ה' אשר יעצני( ‪[12] MN‬‬ ‫)גם את( ‪)║FLP‬שני( ידים ‪[14] M‬‬ ‫)לבדו עומד ‪)║L‬כשלושה עדים( ‪║M‬עומד במלחמה עדים ומעידים ‪║P‬שלושה אחד אחד לבדו ‪)║FP‬עשה האלהים( ‪[15] L‬‬ ‫כשלושה עדים(‬

‫‪208‬‬

‫‪83‬‬

[Libro terzo] Cominciamo il terzo gruppo delle [45] dodici lettere dette semplici. Esse sono: he, waw, zayin, het, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, xade, qof. Il loro fondamento sono la vista, l’udito, l’odorato, il parlare e il deglutire, il coito, che è il rapporto sessuale, il lavoro pratico, il viaggio, la rabbia, il riso, il pensiero e il sonno. [46] Dodici lettere semplici: he, waw, zayin, het, Óet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin,

Ñade, qof. Dodici e non undici. Dodici e non tredici. [47] Dodici frontiere oblique, divise in sei ordini, ciascuna diretta verso la propria direzione329. Frontiera orientale-settentrionale; frontiera orientale superiore; frontiera orientale inferiore; frontiera settentrionale-occidentale; frontiera settentrionale superiore; frontiera settentrionale inferiore; frontiera occidentale-meridionale; frontiera occidentale superiore; frontiera occidentale inferiore; frontiera meridionaleorientale; frontiera meridionale superiore; frontiera meridionale inferiore. Continuano ad espandersi all’infinito ed esse sono le braccia del mondo330. [48a] Dodici lettere semplici: he, waw, zayin, ­et, Óet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof. Egli le scolpì, le forgiò, le combinò, le soppesò, le permutò e con esse formò le costellazioni, i mesi e gli organi principali: due che farfugliano, due felici, due che consigliano331, due gioiosi, due predatori e due cacciatori. Due che farfugliano: questi sono le bile e il fegato, dato che essi agitano l’uomo e lo fanno farfugliare. Due felici: questi sono l’omaso [ha-meses]332 – vale a dire lo stomaco – e la milza, che rendono l’uomo felice. L’omaso, per mezzo del cibo e della bevanda, e la milza per mezzo del riso, dato che il riso nasce da essa. Due che consigliano: questi sono i due reni, come è detto: Benedirò il Signore che mi dette consiglio, anche di notte i miei reni mi ammoniscono (Sal. 16, 7)333. Due gioiosi: [questi sono] il gozzo [qurqevan] che è l’esofago [wesheÓ] e la pancia [qevah]334, vale a dire la [parte] inferiore della pancia. 209

86

‫האלהים כי הוא אחד והם עולם שנה ונפש‪ .‬שבעה נחלקים בשלושה שנים שנים שנים הרי ששה והשביעי‬ ‫הוא אחד חוק אחד מכריע בנתים‪ .‬ועוד נחלקים השבעה לשני חלקים שלושה שלושה ושביעי הוא אחד‬ ‫חוק מכריע בנתים לקיים על פי שני עדים או על פי שלשה עדים ]דברים יט טו[ ונחלקים הששה‬ ‫בשלושה כתי עדים שנים שנים ומעידים על האחד כי הוא אחד ואין לו שני‪ .‬שנים עשר עומדים במלחמה‬ ‫‪20‬‬

‫שלושה אויבים ושלושה אוהבים שלושה ממיתים ושלושה מחיים ואל מלך נאמן מושל בכלן‪ .‬אחד על‬ ‫גבי שלושה ושלושה על גבי שבעה ושבעה על גבי שנים עשר וכלן אדוקין זה בזה‪ .‬וסימן לדבר‬ ‫עשרים ושנים חפצים בגוף אחד עשרים ושתים אותיות הם החפצים והם אדוקין בעולם ובשנה ובגוף‪ .‬שני‬ ‫עשר פשוטות הו זח טי לן סע צק‪ .‬חקקן חצבן שקלן צרפן המירן וצר בהן שני עשר מזלות בעולם‬ ‫ושנים עשר חדשים בשנה ושנים עשר מנהיגים בנפש‪ .‬כיצד ‪ .‬צרפן והמירן המליך את ה' וקשר לו כתר‬

‫‪25‬‬

‫וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות הפשוטות זו עם זו ועשאן דבורים רבים מן ה' בראש הדבור ובנה‬ ‫את הראשון הו זח טי לן סע צק וצר בהן מזל טלה בעולם וחודש ניסן בשנה וכבד מנהיג בנפש‪ .‬המליך את‬ ‫ו' וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות זו בזו ועשה דבורים רבים מן ו' בראש הדבור‬ ‫וצרף את האותיות ובנהו וה זח טי לן סע צק וצר בו מזל שור בעולם וחודש אייר בשנה ומרה מנהיג‬ ‫בנפש‪ .‬המליך את ז' וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות ועשה ממנו דבורים רבים מן ז'‬

‫והשבעה ‪)║F‬הרי ששה( ‪)║P‬שנים( ‪║FN‬נחלקים לשלושה ‪║F‬האלהים שהוא אחד והם עולם ונפש שבעה נחלקים ‪[16] L‬‬ ‫)שלושה שלושה( ‪║P‬בשני חלקים ║)השבעה( ‪)║N‬ועוד נחלקים השבעה‪ ...‬אחד חוק מכריע בנתים( ‪║FL‬הוא חוק ‪[17] FL‬‬ ‫הוא חוק מכריע ‪║M‬‬ ‫או שלשה עדי' ‪)║M‬או על פי שלשה עדים( ‪[18] FL‬‬ ‫שלשה ‪║P‬ונחלקים השלש בשלוש כתי עדים ‪║L‬ונחלקים הששה לשלושה כתי עדים שלשה וג' מעידין על האחד ‪[19] F‬‬ ‫ומעידים על האחד ולקים אותו]?[ לפי שלשה עדים נחלקים הששה בשלשה כתי עדים שלשה ‪║L‬ושלשה ומעידים על האחד‬ ‫)לו( ‪ ║L‬ואין שני לו ‪║MN‬ושלשה ומעידים על האחד כי הוא אחד‬ ‫והשם מלך נאמן ‪[20] L‬‬ ‫)אדוקין( ‪[21] P‬‬ ‫בעולם ושנה ובנפש ‪║F‬בעולם בשנה ובגוף]?[ ‪║L‬בגוף אחד פי' כ''ב אותיות הם החפצי' ‪║M‬לגוף אחד ‪[22] P‬‬ ‫שני עשר מזלות בעולם ושני עשר מזלות בעולם חדשים בשנה ‪)║P‬בעולם( ‪)║F‬חקקן‪ ...‬מזלות בעולם( ‪)║N‬צרפן( ‪[23] FP‬‬ ‫פי' כיצד ‪[24] M‬‬ ‫מן ה' בראש הדבור וה' בסוף הדבר ‪║LN‬בראש ה' הדבור ‪║F‬וצר בו האותיות ‪║M‬זאת בזאת ‪)║P‬וחקקו בראש( ‪[25] L‬‬ ‫טלה בעולם ויד ימין בנפש ‪║L‬וצר מזל טלה בעולם בהן וחדשים בשנה ‪[26] F‬‬ ‫מן ו' )בראש הדבור וצרף את האותיות( ‪)║FMN‬רבים‪...‬סע צק(║)וחקקו‪ ...‬וצרף את( ‪[27] L‬‬ ‫)בשנה‪...‬בנפש( ‪║L‬וצר בהן שור בעולם ואייר בשנה ‪[28] P‬‬ ‫ב)ראש הדבור‪...‬מן ז' בראש הדבור( ‪)║L‬וצרף את האותיות( ‪[29] FMP‬‬

‫‪210‬‬

‫‪84‬‬

Essi fanno gioire l’uomo: l’esofago ingurgitando e la pancia espellendo gli escrementi e le urine. Due predatori: queste sono le due mani. Due cacciatori: questi sono i due piedi. Egli li fece come se fossero in competizione, li pose come se fossero posti in assetto di battaglia. Dio ha posto l’uno di fronte all’altro (Eccl. 7, 14). [48b] Tre – ciascuno per conto suo, come tre testimoni che testimoniano che Dio è uno. Essi sono il mondo, l’anno e la persona. Sette divisi in tre gruppi di due, che fanno sei, e il settimo è quello che, come una norma, mantiene l’equilibrio nel mezzo. I sette sono quindi divisi in due gruppi di tre, con il settimo come una norma che mantiene l’equilibro nel mezzo, per soddisfare [il versetto]: Per bocca di due testimoni (Deut. 19,15). I sei sono divisi in tre gruppi di due testimoni335, ed essi testimoniano che Dio è uno e che non c’è altro [dio all’infuori di Lui]. Dodici in assetto di battaglia: tre nemici, tre amici, tre che uccidono e tre che vivificano, e il Signore è Re fedele che li governa tutti. Uno sopra tre, tre sopra sette, e sette sopra dodici, tutti attaccati l’un l’altro. Ciò è indicato dai ventidue oggetti che comprendono una sola categoria: le ventidue lettere sono gli oggetti ed essi sono attaccati al mondo, all’anno e alla persona. [49] Dodici lettere semplici: he, waw, zayin, het, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof. Egli le scolpì, le forgiò, le combinò, le soppesò, le permutò e con esse formò le costellazioni nel mondo, i dodici mesi nell’anno e i dodici organi principali nella persona. Come? [52] Egli combinò, permutò e fece regnare la he, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere semplici l’una con l’altra e dalla he ad inizio di parola fece molte parole. Costruì la prima he, waw, zayin, het, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof e con essa formò la costellazione dell’Ariete nel mondo, il mese di Nissan nell’anno e il fegato come principale organo nella persona. Egli fece regnare la waw, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere l’una con l’altra, e dalla waw ad inizio di parola fece molte parole. Combinò le lettere e costruì waw, he, zayin, het, 211

87

‫‪30‬‬

‫בראש הדבור ובנה את הראשון זו הח טי לן סע צק וצר בו מזל תאומים בעולם וחודש סיון בשנה וטחול‬ ‫מנהיג בנפש‪ .‬המליך את ח' וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור ועשה ממנו דבורים רבים מן ח' בראש‬ ‫הדבור ובנה את הראשון חז וה טי לן סע צק וצר בו מזל סרטן בעולם וחודש תמוז בשנה והמסס מנהיג‬ ‫בנפש‪ .‬המליך את ט' וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות זאת בזאת ועשה ממנו דבורים‬ ‫רבים בהשמת ט' בראש הדבור ובנה את הראשון טח זו הי לן סע צק וצר בו מזל אריה בעולם וחודש אב‬

‫‪35‬‬

‫בשנה וכוליא הימנית מנהיג בנפש‪ .‬המליך את י' וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות זאת‬ ‫בזאת ועשה ממנו דבורים רבים בהשמת י' בראש הדבור ובנה את הראשון יט חז וה לן סע צק וצר בו מזל‬ ‫בתולה בעולם וחודש אלול בשנה וכוליא השמאלית מנהיג בנפש‪ .‬המליך את ל' וקשר לו כתר וחקקו‬ ‫בראש הדבור וצרף את האותיות זאת בזאת ועשה ממנו דבורים רבים בהשמת ל' בראש הדבור ובנה את‬ ‫הראשון לי טח זו הן סע צק וצר בו מזל מאזנים בעולם וחודש תשרי בשנה וקרקבן מנהיג בנפש‪ .‬המליך‬

‫‪40‬‬

‫את נ' וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות ועשה ממנו דבורים רבים מן נ' בראש הדבור‬ ‫ובנה את הראשון נל יט חז וה סע צק וצר בו מזל עקרב בעולם וחודש מרחשון בשנה וקיבה מנהיג בנפש‪.‬‬ ‫המליך את ס' וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות ועשה ממנו דבורים רבים מן ס' בראש‬ ‫הדבור ובנה את הראשון סן לי טח זו הע צק וצר בו מזל קשת בעולם וחודש כסליו בשנה ויד ימין מנהיג‬

‫ובנה את הראשון של אותיות )הח טי לן‪ ...‬וצר בו מזל תאומ(ים בעולם ‪║L‬ובנה את האחד ‪[30] P‬‬ ‫)מנהיג( ‪)║N‬ועשה ממנו( דברים רבים )מן ח' בראש הדבור(║)מנהיג בנפש‪ .‬המליך את ח'( ‪[31] L‬‬ ‫בנה את הראש חז''ו )ה טי לן סע צק וצר בו מזל( סרטן ‪[32] L‬‬ ‫ועשאן דברים רבים ‪)║L‬וצרף את האותיות זאת בזאת( ‪║FMNP‬וקשר לו קשר כתר ‪[33] P‬‬ ‫וצר בדבר]?[ ‪) ║L‬את הראשון( ‪║P‬וצא ובנה את הראשון ‪║M‬מן ט' בראש הדבור ‪[34] FMNP‬‬ ‫)וצרף את האותיות זאת בזאת( ‪║FMNP‬מנהיג ב)נפש( ‪[35] L‬‬ ‫)את הראשון( ‪)║F‬ממנו( ‪║L‬מן י' בראש הדבור ‪[36] FMNP‬‬ ‫)מנהיג( ‪[37] L‬‬ ‫מן ל' בראש הדבור ‪)║FMNP‬וצרף את האותיות זאת בזאת( ‪[38] FMNP‬‬ ‫וצר בדבור]?[ )מזל מאזנים( ‪║L‬ובנה את האחד לי טח זו הן סע צק ‪[39] P‬‬ ‫ועשאן ‪║L‬ועשה ממנו דבורים הרבה ‪)║N‬וצרף את האותיות‪ ...‬ועשה ממנו דבורים רבים( ‪)║P‬וצרף את האותיות( ‪[40] FMN‬‬ ‫דברים רבים )מן נ' בראש הדבור(‬ ‫)וחודש( ‪[41] M‬‬ ‫)וצרף את האותיות‪ ...‬ועשה ממנו דבורים רבים( ‪)║M‬וצרף את האותיות( ‪║FNP‬המליך את ס' בראש וקשר לו כתר ‪[42] M‬‬ ‫ועשה ממנו דבורים הרבה ‪)║N‬מן ס' בראש הדבור( ‪║L‬‬ ‫קשת בעולם וחודש שבט בשנה ‪║N‬ובנה את האחד ‪[43] P‬‬

‫‪212‬‬

‫‪85‬‬

tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof e con essa formò la costellazione del Toro nel mondo, il mese di Iyyar nell’anno e la bile come principale organo nella persona. Egli fece regnare la zayin, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere e dalla zayin ad inizio di parola fece molte parole. Egli costruì la prima, zayin, waw, he, het, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof e con essa formò la costellazione dei Gemelli nel mondo, il mese di Siwan nell’anno e la milza come principale organo nella persona. Egli fece regnare la ­et, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere l’una con l’altra e dalla het ad inizio di parola fece molte parole. Costruì la prima het, zayin, waw, he, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof e con essa formò la costellazione del Cancro nel mondo, il mese di Tammuz nell’anno e l’omaso [mese] come principale organo nella persona. Egli fece regnare la tet, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere l’una con l’altra e dalla tet ad inizio di parola fece molte parole. Costruì la prima tet, het, zayin, waw, he, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof e con essa formò la costellazione del Leone nel mondo, il mese di Av nell’anno e il rene destro nella persona. Egli fece regnare la yod, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere, e dalla yod ad inizio di parola fece molte parole. Costruì la prima yod, het, tet, zayin, waw, he, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof e con essa formò la costellazione della Vergine nel mondo, il mese di Elul nell’anno e il rene sinistro come principale organo nella persona. Egli fece regnare la lamed, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere e dalla lamed ad inizio di parola fece molte parole. Costruì la prima lamed, yod, Óet, het, zayin, waw, he, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof e con essa formò la costellazione della

213

88

‫בנפש‪ .‬המליך את ע' וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות ועשה ממנו דבורים רבים מן‬ ‫‪45‬‬

‫ע' בראש הדבור ובנה את הראשון עס נל יט חז וה צק וצר בו מזל גדי בעולם וחודש טבת בשנה ויד‬ ‫שמאל מנהיג בנפש‪ .‬המליך את צ' וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות ועשה ממנו‬ ‫דבורים רבים מן צ' בראש הדבור ובנה את הראשון צע סל יט חז וה נק וצר בו מזל דלי בעולם וחודש שבט‬ ‫בשנה ורגל ימין מנהיג בנפש‪ .‬המליך את ק' וקשר לו כתר וחקקו בראש הדבור וצרף את האותיות ועשה‬ ‫ממנו דבורים רבים בהשמת ק' בראש הדבור ובנה את הראשון קץ עס נל טח זו יה וצר בו מזל דגים בעולם‬

‫‪50‬‬

‫וחודש אדר בשנה ורגל שמאל מנהיג בנפש‪ .‬חצה האלהים את העדים האלה והעמידן אחד אחד אחד‬ ‫עולם לבדו שנה לבדה נפש לבדה‪ .‬שנים עשר פשוטות הו זח טי לן סע צק נקראו פשוטות על אשר אין‬ ‫דרכן להאמר לבדן בשני מאמרות במאמר קשה ובמאמר רך כמו בגד כפרת או בראש הדבור או בתוך הדבור‬ ‫או בסוף הדבור ונאמרות גם אלו האותיות הו זח טי לן סע צק בשתי מאמרות במאמר רך ובמאמר קשה ועל‬ ‫זה יש גם לאותיות האלה תמורות בדברים שנוצרו בהן‪ .‬כיצד‪ .‬תמורת ראיה עורון‪ .‬תמורת שמיעה חרשות‪.‬‬

‫‪55‬‬

‫תמורת ריח תתרות הוא סתם הנחירים‪ .‬תמורת שיחה אלמות‪ .‬תמורת לעיטה רעבון‪ .‬תמורת משגל סריסות‪.‬‬ ‫תמורת מעשה מלאכה גדמות‪ .‬תמורת הלוך חגרות‪ .‬תמורת רוגז רחמים‪ .‬תמורת שחוק בכיה‪ .‬תמורת הרהור‬ ‫מחשבה שמחת הלב‪ .‬תמורת שינה שקידה היא עירות‪ .‬שנים עשר פשוטות הו זח טי לן סע צק‪ .‬נוצר עם‬

‫ועשאן דברים רבים )מן ע' בראש הדבור( ‪)║L‬וצרף את האותיות( ‪[44] FMNP‬‬ ‫וצר בדבור של ע' מזל גדי ו''ח בעולם ‪[45] L‬‬ ‫ועשאן דברים רבים )מן צ' בראש ‪║L‬ועשה ממנו דבורים הרבה ‪)║N‬וצרף את האותיות( ‪)║FMNP‬מנהיג( ‪[46] FLM‬‬ ‫הדבור(‬ ‫וצר בדבר של צ' מזל דלי║)מן צ' בראש הדבור( ‪[47] L‬‬ ‫ועשאן דברים רבים ‪)║L‬וצרף את האותיות‪ ...‬בהשמת ק' בראש הדבור( ‪)║MN‬וצרף את האותיות( ‪)║PF‬מנהיג( ‪[48] FM‬‬ ‫וצר בדבר של ק' מזל דגים ‪║L‬מן ק' בראש הדבור ‪[49] FMNP‬‬ ‫והעמידן אחד אחד ‪)║FLM‬האלהים( ‪)║L‬מנהיג( ‪[50] FP‬‬ ‫שנים עשר האותיות הפשוטות הו זח טי לן סע צק )נקראו פשוטות‪ ...‬להאמרן לבדן(║בעולם ‪)║P‬נפש לבדה( ‪[51] F‬‬ ‫או ברגש ‪║F‬במאמר רך ובמאמר כך קשה )כמו בגד כפרת‪ ...‬במאמר רך ובמאמר קשה( ‪║P‬לבד הן בשני מאמרות ‪[52] L‬‬ ‫או תוך ‪║FN‬הדבור‬ ‫ונאמרות בם אלו האותיות ‪║F‬או סוף ‪[53] MN‬‬ ‫תמורת ראיה עורון היא סמיות ‪║L‬יש גם לדברים האלה ‪[54] P‬‬ ‫)תמורת שיחה אלמות‪ ...‬תמורת משגל סריסות( ‪[55] M‬‬ ‫חם נוצר עם ה' טלה ‪[57] M‬‬

‫‪214‬‬

‫‪86‬‬

Bilancia nel mondo, il mese di Tishre nell’anno e lo stomaco [qurqevan] come principale organo nella persona. Egli fece regnare la nun, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere e dalla nun ad inizio di parola fece molte parole. Costruì la prima nun, lamed, yod, tet, het, zayin, waw, he, samekh, ‘ayin, Ñade, qof e con essa formò la costellazione dello Scorpione nel mondo, il mese di Mar­eshwan nell’anno e l’esofago [qevah] come principale organo nella persona. Egli fece regnare la samekh, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere e dalla samekh ad inizio di parola fece molte parole. Costruì la prima samekh, nun, lamed, yod, tet, het, zayin, waw, he, ‘ayin, Ñade, qof e con essa formò la costellazione del Sagittario nel mondo, il mese di Kislew nell’anno e la mano destra come principale organo nella persona. Egli fece regnare la ‘ayin, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere e dalla ‘ayin ad inizio di parola fece molte parole. Costruì la prima ‘ayin, samekh, nun, lamed, yod, tet, het, zayin, waw, he, Ñade, qof e con essa formò la costellazione del Capricorno nel mondo, il mese di Tevet nell’anno e la mano sinistra come principale organo nella persona. Egli fece regnare la Ñade, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere e dalla Ñade ad inizio di parola fece molte parole. Costruì la prima Ñade, ‘ayin, samekh, lamed, yod, tet, het, zayin, waw, he, nun, qof e con essa formò la costellazione dell’Acquario nel mondo, il mese di Shevat nell’anno e il piede destro come principale organo nella persona. Egli fece regnare la qof, legò ad essa una corona, la scolpì all’inizio della parola, combinò le lettere e dalla qof ad inizio di parola fece molte parole. Costruì la prima qof, Ñade, ‘ayin, samekh, nun, lamed, tet, het, zayin, waw, yod,he e con essa formò la costellazione dei Pesci nel mondo, il mese di Adar nell’anno e il piede sinistro come principale organo nella persona. 215

89

‫ה' טלה וניסן וכבד וראיה וסמיות‪ .‬נוצר עם ו' שור ואייר ומרה ושמיעה וחרשות‪ .‬נוצר עם ז' תאומים‬ ‫וסיון וטחול והריח ותתרות‪ .‬נוצר עם ח' סרטן ותמוז והמסס ושיחה ואלמות‪ .‬נוצר עם ט' אריה ואב‬ ‫‪60‬‬

‫וכוליא של ימין לעיטה ורעבון‪ .‬נוצר עם י' בתולה ואלול וכוליא של שמאל ומעשה מלאכה וגדמות‪.‬‬ ‫נוצר עם ל' מאזנים ותשרי וקרקבן ותשמיש וסירוס‪ .‬נוצר עם נ' עקרב ומרחשון וקיבה והלוך וחגרות‪.‬‬ ‫נוצר עם ס' קשת וכסליו ויד ימין ורוגז ורחמים‪ .‬נוצר עם ע' גדי וטבת ויד שמאל ושחוק ובכיה‪ .‬נוצר‬ ‫עם צ' דלי ושבט ורגל ימין והרהור ושמחת הלב‪ .‬נוצר עם ק' דגים ואדר ורגל שמאל ושינה ושקידה‪ .‬זה‬ ‫הוא ספר שלישי של שנים עשר אותויות הו זח טי לן סע צק‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות ה' טלה וניסן אינו‬

‫‪65‬‬

‫מושל מזל טלה בכל ימות חודש ניסן אלא מיום תקופת ניסן ועד שלושים יום ועשר שעות ומחצה‪ .‬ואף על פי‬ ‫שנוצר עם אות ו' מזל שור ואייר אינו מושל מזל שור באייר אלא מיום כלות מזל טלה ועד שלושים יום‬ ‫ועשר שעות ומחצה ולבא שלושים יום ועשר שעות ומחצה לכל חודש וחודש‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות ז'‬ ‫תאומים וסיון אינו מושל מזל תאומים בסיון אלא מיום כלות מזל שור שלושים יום ועשר שעות ומחצה לבא‪.‬‬ ‫ואף על פי שנוצר עם את ח' סרטן ותמוז אינו מושל מזל סרטן ב תמוז כולו אלא מיום כלות מזל תאומים‬

‫‪70‬‬

‫שלושים יום ועשר שעות ומחצה ומשעה לשעה ועד שלושים יום ועשר שעות ומחצה לבא‪ .‬ואף על פי שנוצר‬ ‫קר ║ושמיעה וחרשות שור ארץ נקבה║יבש נוצר עם ו' שור ║וראיה וסמיות טלה מזל אש זכר ‪║M‬וכבד וראיה ועורון ‪[58] F‬‬ ‫נוצר עם ז' תאומי'‬ ‫ושיחה ואלמות סרטן מים נקבה║מים נוצר עם ח' סרטן║והריח ותתרות תאומים רוח זכר ‪[59] M‬‬ ‫מעשה וגדמות בתולה ארץ נקבה‪ .‬קר נוצר עם ל'‪║ ...‬לעיטה ורעבון אריה ואש זכר ‪[60] M‬‬ ‫והלוך וחגרות עקרב מי' נקבה║ותשמיש וסירוס מאזני' אויר זכר‪ .‬גשמי נוצר עם נ' ‪║M‬וקרקבן ומשגל וסירוס ‪[61] P‬‬ ‫ושחוק ובכיה גדי ארץ נקבה‪ .‬רוח נוצר ║ורוגז ורחמים קשת אש זכר‪ .‬עפר נוצר עם ע' גדי‪║...‬חם נוצר עם ס' קשת ‪[62] M‬‬ ‫)טבת( ‪║N‬עם צ' דלי‬ ‫ושינה ושקידה ‪)║M‬ושינה( ושקידה]?[║והרהור מחשבה ושמחת הלב ‪║N‬והרהור ושמחת הלבב דלי אויר זכר‪ .‬גשמי ‪[63] M‬‬ ‫דגים מי' נקבה]?[‬ ‫)אות( ‪)║M‬ואף על פי שנוצר( ‪)║L‬זה הוא ספר שלישי‪ ...‬הו זח טי לן סע צק( ‪[64] M‬‬ ‫)ואף על פי שנוצר עם אות( ‪║L‬ועשר שעות ומחצות ‪)║N‬עד( שלושים יום וי' שעות ומחצה שעה ‪║M‬כל ימי ניסן ‪[65] P‬‬ ‫אינו מושל מזל שור אלא באייר מיום כלות מזל טלה ל' יום ויום וי שעות‪)║L ...‬אות( ‪║M‬עם אות )ו'(]?[ מזל שור ‪[66] N‬‬ ‫)ולבא שלושים יום ועשר שעות ומחצה( וכן לכל חודש וחדש אינו מושל המזל שנוצר עם החדש כל ‪║MN‬ומחצה שעה ‪[67] M‬‬ ‫אותו החדש שנוצר עמו אלא מתחיל מזל טלה מיום יא' לאחר קלנדש והוא יום התקופה ומשמש עם החמה ל' יום וי' שעו' ומחצה‬ ‫ואף על פי שנוצר עם אות ז' מזל תאומים ‪║P‬וחוזרין ומתחילין מן טלה ומסיימין מן דגים‪ .‬י''ב פשוטות הו זח טח לן סע צק‪...‬‬ ‫וסיון ועם אות ח' סרטן ותמוז ועם אות ט' אריה ואב ועם י' בתולה ואלול ועם ל' מאזנים ותשרי ועם נ' עקרב ומרחשון ועם ס'‬ ‫קשת וכסליו ועם ע' גדי וטבת ועם צ' דלי ושבט ועם ק' דגים ואדר אינו מושל המזל שנוצר עם החדש כל אותו החודש שנוצר עמו‬ ‫אלא מתחיל מזל טלה מיום אחד עשר לאחר קלנדא והוא יום התקופה ומשמש עם החמה ל' יום ועשר שעות ומחצה וחוזרים חלילה‬ ‫וכן לכל חדש וחדש‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות זין מזל ‪║F‬ומתחילים מן טלה ומסיימים‪ .‬שנים עשר פשוטות הו זח טח לן סע צק‬ ‫תאומים וסיון ועם אות ח' סרטן ותמוז ועם אות ט' אריה ואב ועם אות י' בתולה ואלול ועם אות ל' מאזנים ותשרי ועם אות נ' עקרב‬ ‫ומרחשון ועם אות ס' קשת וכסליו ועם אות עין גדי וטבת ועם אות צ' דלי ושבט ועם אות ק' דגים ואדר אינו מושל המזל הנוצר עם‬ ‫החדש כל אותו החדש שנוצר עמו אלא מתחיל מזל טלה מיום י''א לאחר קלנדש והוא יום התקופה ומשמש עם החמה ל' יום וי'‬ ‫שעות ומחצה וחוזרין ומתחילין מטלה ומשלימין בדגים‪ .‬י''ב פשוטות הו זח טח לן סע צק‪...‬‬

‫‪216‬‬

‫‪87‬‬

[43c, 53] Dio divise i testimoni, e li dispose ciascuno per proprio conto: il mondo per proprio conto, l’anno per proprio conto, la persona per proprio conto. [54] Dodici lettere semplici: he, waw, zayin, het, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof. Esse sono dette semplici pechè, da sole, esse non possono essere pronunciate in due modi diversi, [con pronuncia] dura e morbida, così come possono [essere pronunciate] bet, gimel, dalet, kaf, pe, resh e taw. Tuttavia, all’inizio, in corpo o alla fine di parola queste lettere – he, waw, zayin, het, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade e qof – possono essere pronunciate in due modi diversi, [in modo] duro o morbido. Per questa ragione, le parole formate da queste lettere possono anche essere scambiate [per il loro opposto]. Come? Cecità per vista; sordità per udito; anosmia – che significa avere le narici bloccate – per l’olfatto; il mutismo per discorso; la fame per l’ingestione; l’impotenza per il rapporto sessuale; la manulateralità per l’opera pratica; la claudicanza per il camminare; l’ira per la misericordia; il piangere per il ridere; la spensieratezza per la preoccupazione; la veglia, che è l’insonnia, per il sonno. Dodici lettere semplici: he, waw, zayin, het, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof. Con la he furono formati l’Ariete, Nissan, il fegato, la vista e la cecità. Con la waw furono formati il Toro, Iyyar, la bile, l’udito e la sordità. Con la zayin furono formati i Gemelli, Siwan, la milza, l’olfatto e l’anosmia. Con la het furono formati il Cancro, Tammuz, l’omaso [meses], il discorso e la mutezza. Con la Óet furono formati il Leone, Av, il rene destro, l’ingestione e la fame. Con la yod furono formati la Vergine, Elul, il rene sinistro, l’opera pratica e la manulateralità. Con la lamed furono formati la Bilancia, Tishre, la pancia [qurqevan], il rapporto sessuale e l’impotenza. Con la nun furono formati lo Scorpione, Mar­eshwan, l’esofago [qevah], il camminare e la claudicanza. Con la samekh furono formati il Sagittario, Kislew, la mano destra, l’ira e la misericordia. Con la ‘ayin furono formati il Capricorno, Tevet, la mano sinistra, il riso e il pianto. Con la Ñade furono formati l’Acquario, ShevaÓ, il piede destro, la preoccupazione e la spen217

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‫עם אות ט' אריה ואב אינו מושל מזל אריה באב כולו אלא מיום כלות מזל סרטן שלושים יום ועשר שעות‬ ‫ומחצה ועד שלושים וים ועשר שעות ומחצה לבא‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות י' בתולה ואלול אינו מושל מזל‬ ‫בתולה באלול כולו כי אם מיום ליום מזל אריה שלושים יום ועשר שעות ומחצה מיום ליום ומשעה לשעה‬ ‫ועד שלושים יום ועשר שעות ומחצה לבא‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות ל' מזל מאוזנים ותשרי אינו מושל מזל‬ ‫‪75‬‬

‫מאזנים בתשרי כולו אלא מיום כלות מזל בתולה שלושים יום ועשר שעות ומחצה לבא‪ .‬ואף על פי שנוצר‬ ‫עם אות נ' מזל עקרב ומרחשון אינו מושל מזל עקרב במרחשבן כולו כי אם מיום כלות מזל מאזנים שלושים‬ ‫יום ועשר שעות ומחצה מיום ליום ומשעה לשעה עד שלושים יום ועשר שעות ומחצה לבא‪ .‬ואף על פי‬ ‫שנוצר עם אות ס' מזל קשת וכסליו אינו מושל מזל קשת בכסליו כלו כי אם מיום כלות מזל עקרב שלושים‬ ‫יום ועשר שעות ומחצה ועד שלושים יום ועשר שעות ומחצה לבא‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות ע' מזל גדי‬

‫‪80‬‬

‫וטבת אינו מושל מזל גדי בטבת כלו כי אם מיום כלות ]מזל[ שלושים יום ועשר שעות ומחצה ועד שלושים יום‬ ‫ועשר שעות ומחצה לבא‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות צ' מזל דלי ושבט אינו מושל מזל ]דלי[ בשבט אלא עד‬ ‫כלות שלושים יום ועשר שעות ומחצה שלושים מיום ליום ומשעה לשעה ועד שלושים יום ועשר שעות‬ ‫ומחצה לבא‪ .‬ואף על פי שנוצר עם אות ק' מזל דגים ואדר אינו מושל דגים באדר כלו כי אם מיום כלות מזל‬ ‫דלי שלושים יום ועשר שעות ומחצה ועד שלושים יום ועשר שעות ומחצה לבא‪ .‬שנים עשר פשוטות הו זח‬

‫‪85‬‬

‫טח לן סע צק‪ .‬אף על פי שנוצר עם ה' כבד וראיה וסמיות הראיה והשמיעה והרחמים מן כח הכבד הם על‬ ‫אשר יהיו תולדת הדם מן הכבד‪ .‬ואף על פי שנוצר עם ו' המרה והשמיעה וחרשות מן בעירות המרה יכעוס‬ ‫האדם וירגז ויתעורו עיניו ותחרשנה אזניו‪ .‬ועל זה דמעת העינים חריפה ומלוחה וצואת האזנים מרה‪ .‬ואף על‬ ‫פי שנוצר עם ז' הטחול וריח ותתרות מן הטחול יוצא השחוק ומן המרה השחורה שבתוך גידי הטחול‬ ‫תתגרה הבכיה כי כל הטחול דם הוא וממרה השחורה מעורבים‪ .‬מן הדם תולדות השמחה והשחוק ממרה‬

‫)הראיה והשמיעה והרחמים‪ ...‬תולדת הדם מן הכבד( מן כח ‪)║P‬הם( ‪║F‬מן כח הכבד הראיה והשמיעה והרחמים ‪[85] FMN‬‬ ‫הכבד‬ ‫ואף על פי שנוצר עם ו' המרה והשמיעה וחרשות]?[ מכח המרה בא הרוגז וסמיות וחרשות כי מבעירות ‪)║L‬יהיו( ‪[86] F‬‬ ‫המרה‬ ‫וצואת האזן ║)וירגז( ‪║F‬ועל זה תהיה]?[ דמעת העינים ‪[87] L‬‬ ‫)השחורה( ‪[88] F‬‬

‫‪218‬‬

‫‪88‬‬

formati l’Acquario, ShevaÓ, il piede destro, la preoccupazione e la spensieratezza. Con la qof furono formati i Pesci, Adar, il piede destro, il sonno e la veglia. Questo è il gruppo [sefer] delle dodici lettere he, waw, zayin, het, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof. Anche se con la he furono formati l’Ariete e Nissan, l’Ariete non governa tutti i giorni del mese di Nissan ma solo [il periodo che va] dall’equinozio vernale per [un periodo di] trenta giorni e dieci ore e mezzo. Anche se con la waw furono formati la costellazione del Toro e Iyyar, la costellazione del Toro non governa [tutto il mese di] Iyyar ma solo [il periodo che va] dal completamento della costellazione dell’Ariete, per [un periodo di] trenta giorni e dieci ore e mezzo, e così per trenta giorni e dieci ore e mezzo per ogni mese. Anche se con la zayin furono formati [la costellazioni dei] Gemelli e Siwan, la costellazione dei Gemelli non governa [tutto il mese di] Siwan, ma solo [il periodo che va] dal completamento della costellazione del Toro, per [un periodo di] trenta giorni e dieci ore e mezzo. Anche se con la het furono formati [la costellazione del] Cancro e Tammuz, la costellazione del Cancro non governa [tutto il mese di] Tammuz, ma solo [il periodo che va] dal completamento della costellazione dei Gemelli, per [un periodo di] trenta giorni e dieci ore e mezzo, da ora in ora per trenta giorni e dieci ore e mezzo. Anche se con la tet furono formati [la costellazione del] Leone e Av, la costellazione del Leone non governa [tutto il mese di] Av, ma solo [il periodo che va] dal completamento della costellazione del Cancro, per [un periodo di] trenta giorni e dieci ore e mezzo, e così per trenta giorni e dieci ore e mezzo. Anche se con la yod furono formati [la costellazione della] Vergine ed Elul, la costellazione della Vergine non governa [tutto il mese di] Elul, ma solo [il periodo che va] dal completamento della costellazione del Leone [“dal giorno al giorno del Leone”], per [un periodo di] trenta giorni e dieci ore e mezzo, di giorno in giorno e da ora a ora, per trenta giorni e dieci ore e mezzo. Anche se con la lamed furono formati [la costellazione della] Bilancia e Tishre, la costellazione della Bilancia non governa [tutto il mese di] Tishre, ma

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‫‪90‬‬

‫השחורה הדאגה והבכיה‪ .‬ותולדות המרה השחורה ממרה האדומה הן ומן הליחה כאשר היו תולדות הארץ‬ ‫שהיא כמרה השחורה מן האש שהיא כמרה האדומה ומן המים שהיא כליחה‪ .‬ואף על פי שנוצר עם ח' המסס‬ ‫והשיחה ואלמות מן המסס יבא הריח והשינה כי הוא המריח מתוך האף והוא המגרה את השינה כל שכן‬ ‫כאשר יתמלא ממאכל וממשתה לשובע יכבד בכובד ויכביד את העינים ועפעפים לנום ולישן בכובד תרדמה‪.‬‬ ‫ועל זה לא יוכל האדם כאשר הוא רעב וצם לישן בכובד תרדמה‪ .‬ואף על פי שנוצר עם ט' כוליא של ימין‬

‫‪95‬‬

‫ולעיטה ורעבון ונוצר עם י' כוליא של שמאל ומעשה וגדמות מן הלב ושתי הכליות יבא ההרהור והמחשבה‬ ‫והעצה והעליזה מן הכליות ככתוב ותעלזנה כליותי ]משלי כג טז[‪ .‬ומשתי הכליות יוצאה השיחה עם הקול כי‬ ‫הם החושבים ומגרים השיחה עם הקול והם מגרים התשמיש הוא המשגל כי בתוכן יתלבן הזרע כי ראשית‬ ‫הזרע אדום הוא כדם ומרוב חום הכליות מתלבן ויעבור מתוך גידיהם אל ביצי המבושים והערוה ומן שתי‬ ‫הכליות יבא הסירוס כי אם יכוה אדם במכות אש על שתי כליותיו מבחוץ יעשה סריס‪ .‬ואף על פי שנוצר‬

‫‪100‬‬

‫קרקבן עם ל' ותשמיש וסירוס הקרקבן לועט הלעיטה של מאכל ומשתה והבליעה‪ .‬ואף על פי שנוצר עם נ'‬ ‫הקיבה והילוך וחגרות מן הקיבה יבא הרעב לאדם כי היא מרקת כל המעים להוליך את שמר המאכל‬ ‫והמשתה חוצה כדרך כל אדם‪ .‬ואף על פי שנוצר עם ס' יד ימין ורוגז ורחמים הרוגז ממרה שבכבד והרחמים‬ ‫מן הכבד הם‪ .‬ואף על פי שנוצר עם ע' יד שמאל ושחוק ובכיה השחוק מן הטחול והדאגה והבכיה מן המרה‬

‫)הארץ( ‪[90] P‬‬ ‫ומן המי' שהם כליחה ‪║M‬שהיא כמרירה השחורה ומן האדומה ומן המים ‪[91] P‬‬ ‫והוא המגרה השינה ‪║L‬כי היא המריח מתוך ‪[92] P‬‬ ‫העיני' העפעפיהן ‪║M‬לשובע ויכבד בסופה]![ ויכביד את העינים ‪)║F‬בכובד(║מאכל ומשתה ‪║L‬כאשר ימלא ‪[93] LNP‬‬ ‫ימין ולעיטה ורעבון ונוצר עם י'( ║)ט'(║כאשר הוא נרעב )וצם( ‪)║F‬ועל זה לא יוכל האדם‪ ...‬בכובד תרדמה( ‪[94] N‬‬ ‫ומעשה מלאכה וגדמות ההרהור והמחשבה מן הלב ‪║N‬ולעיטה ורעבתנות ‪[95] L‬‬ ‫)יוצא( ‪)║L‬כי הם החושבים ומגרים השיחה עם הקול( ‪[96] MN‬‬ ‫כי בראש ‪)║L‬ראשית( ‪║P‬המגרים במשגל והוא התשמיש ‪)║L‬התשמיש הוא( ‪)║F‬והם( ‪[97] FP‬‬ ‫אל גידי ‪║MNP‬ועובר מתוך גידיהם לגידי המבושים ‪║F‬ומרוב היא אדום ויעבור ‪║L‬יתלבן ‪)║NP‬הוא( ‪)║M‬אדום( ‪[98] L‬‬ ‫המבושים‬ ‫נעשה סריס ‪║F‬על שתי הכליות ‪[99] LN‬‬ ‫של מאכל ושל משתה והבליעה ‪║N‬של מאכל והמשקה ‪[100] F‬‬ ‫מן הקיבה ‪ ║LN‬מן הקיבה יבא הרעב לאדם לרעב ‪║F‬מן הקיבה יבא הרעב לרעב הוא המריקות כל המעים להוליך ‪[101] P‬‬ ‫על המיעים ‪) ║M‬כי( הוא המרקות]![ כל המעים ‪║P‬יבא הרעב לאדם הרעב‬ ‫)ואף על פי שנוצר עם ס'‪ ...‬מן הכבד הם( ‪║M‬והמשקה ‪[102] F‬‬ ‫והדאגה והבכי ‪║F‬מן הטחול והשמחה והדאגה מן המרירה השחורה שהיא בתוך הטחול ‪[103] P‬‬

‫‪220‬‬

‫‪89‬‬

solo [il periodo che va] dal completamento della costellazione della Vergine, per [un periodo di] trenta giorni e dieci ore e mezzo. Anche se con la nun furono formati [la costellazione dello] Scorpione e Marheshwan, la costellazione dello Scorpione non governa [tutto il mese di] Marheshwan, ma solo [il periodo che va] dal completamento della costellazione della Bilancia, per [un periodo di] trenta giorni e dieci ore e mezzo, di giorno in giorni e di ora in ora, per trenta giorni e dieci ore e mezzo. Anche se con la samekh furono formati il Sagittario e Kislew, la costellazione del Sagittario non governa [tutto il mese di] Kislew, ma solo [il periodo che va] dal completamento della costellazione dello Scorpione, per [un periodo di] trenta giorni e dieci ore e mezzo, per trenta giorni e dieci ore e mezzo. Anche se con la ‘ayin furono formati [la costellazione del] Capricorno e †evet, la costellazione del Capricorno non governa [tutto il mese di] †evet, ma solo [il periodo che va] dal completamento della costellazione [del Sagittario], per [un periodo di] trenta giorni e dieci ore e mezzo, e poi per trenta giorni e dieci ore e mezzo. Anche se con la Ñade furono formati [la costellazione dell’] Acquario e Shevat, la costellazione [dell’Acquario] non governa [tutto il mese di] Shevat, ma solo [il periodo che va] dal completamento dei trenta giorni e delle dieci ore e mezzo, trenta giorni e dieci ore e mezzo e poi altri trenta giorni e dieci ore e mezzo. Anche se con la qof furono formati [la costellazione dei] Pesci e Adar, la costellazione dei Pesci non governa [tutto il mese di] Adar, ma solo [il periodo che va] dal completamento della costellazione dell’Acquario, per trenta giorni e dieci ore e mezzo, e poi trenta giorni e dieci ore e mezzo. Dodici lettere semplici: he, waw, zayin, het, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof. Anche se il fegato, la vista e la cecità furono formati con la he, il fegato governa la vista, l’udito e la misericordia, dato che il sangue viene generato dal fegato. Anche se la bile, l’udito e la sordità furono formati con la waw, l’infiammazione della bile porta l’uomo alla collera e all’agitazione, e [quindi] diventa cieco e sordo. Questa è la ragione per cui le lacrime hanno un sapore forte e salato, e il cerume è amaro. 221

92

‫השחורה שבתוך הטחול ומעשה המלאכה והפועל בשתי הידים הוא והגדמות בידים כי אם אין ידים אין מעשה‬ ‫‪105‬‬

‫מלאכה‪ .‬ואף על פי שנוצר עם צ' רגל ימין והרהור המחשבה ונוצר עם ק' רגל שמאל ושינה ושקידה היא‬ ‫עירות וההלוך והחגרות ברגלים‪ ,‬בזמן שאדם שלם חזק ובריא הולך ברגליו לכל מקום שירצה ובזמן שהוא‬ ‫חולה בגופו או ברגליו אינו יכול להלוך אנה ואנה כחגר וכפסח‪ .‬זהו הו זח טח לן סע צק‪ .‬הראיה והשמיעה‬ ‫והרחמים מן הכבד‪ .‬הרוגז והסמיות והחרשות ממרה האדומה שבכבד‪ .‬השחוק והשמחה מן הטחול הדאגה‬ ‫והבכיה והשקידה ממרה השחורה המעורבת בתוך הטחול כי המרה השחורה קרה ויבשה כארץ וממנה‬

‫‪110‬‬

‫תתגרה הדאגה‪ .‬ומן הדאגה הבכיה והשקידה והאלמות מתגרת המרה השחורה שבטחול ואלמות הלשון‬ ‫מלדבר‪ .‬הריח והשינה והתתרות מן המסס‪ .‬ההרהור והמחשבה והעצה והעלז והשמחה עם הקול מן הכליות‬ ‫ומן הלב המשגל והסירוס מן הכליות הלעיטה והבליעה מן הקרקבן והרעבון מן הקיבה‪ .‬מעשה המלאכה‬ ‫והפועל בידים והגדמות הוא בטול המעשה והמלאכה והפועל בידים ההלוך והחגרות ברגלים‪ .‬נגמר ספר‬ ‫שלישי של שתים עשרה פשוטות והן הו זח טי לן סע צק ויצירתן ויסדן ותמורתן ונגמר כל פעולתן והלוכן‬

‫‪115‬‬

‫וסודן‪ .‬סדר עשרים ושתים אותיות יסודן וצירופן וגלגולן שיעורן ודיבוריהן ויצירתן וסודן ותמורתן ומעשיהן‬ ‫וכולן אדוקין בתלי וגלגל ולב‪ .‬ומי הוא התלי‪ .‬כשברא האלהים את הרקיע הזה שעלינו החלוק לשבעה‬ ‫רקיעים ברא את התלי ממים ומאש בדמות תנין גדול כנחש עקלתון ועשה לו ראש וזנב ונטהו ברקיע הרביעי‬ ‫הוא אמצעי הוא מעונה של חמה ונטהו מקצה אל קצה כבריח כנחש עקלתון והעוקל שלו באמצע ארכו בחצי‬

‫)אם( ║)הוא( ‪[104] M‬‬ ‫רגל ימין והרהור המחשבה ושמחת הלב ‪)║P‬מלאכה( ‪[105] F‬‬ ‫‪║N‬הולך על רגליו וכל]![ מקום שהוא רוצה ‪║L‬הולך ברגליו לכל מקום שהוא רוצה ‪║F‬והחגרות באדם מן הרגלים ‪[106] L‬‬ ‫הולך עם רגליו לכל מקום שירצה‬ ‫כחגר ופסח ‪║L‬אינו יכול ללכת ‪[107] F‬‬ ‫הרוגז והסמיות ו)החרשו(ת]?[ ‪║L‬הרוגז והעורון והחרשות ‪[108] F‬‬ ‫כי המרה ‪║F‬כי המרירה השחורה המורבת קרה ויבשה כארץ ממנה ║)השחורה(║)והבכיה( ‪║P‬והבכי והשקידה ‪[109] F‬‬ ‫)השחורה‪ ...‬והאלמות מתגרת(‬ ‫מתגרת המרירה שבטחול ‪)║P‬מתגרת(║)הבכיה( ‪[110] L‬‬ ‫)והבליעה(║)ומן הלב המשגל והסירוס מן הכליות( ‪[112] P‬‬ ‫המעשה והמלאכה בידים ‪║P‬והפועל מן הידים והגדמות ‪║L‬מלאכה והפועל והרעבון מן הידים והגדמות ‪[113] M‬‬ ‫ובזה נגמר ‪)║M‬והפועל בידים( ‪║FMN‬ההלוך‬ ‫)ונגמר כל פעולתן( ‪)║P‬כל פעולתן והלוכן וסודן( ‪║L‬שלי''ב פשוטות שהם הו זח טי לן סע צק ‪[114] M‬‬ ‫סדר סוד עשרי' ושתי' אותיות ‪║M‬סוד כ''ב אותיות ‪[115] F‬‬ ‫)הזה( ‪║F‬כשברא הקב''ה ‪║N‬ומי הוא זה התלי ‪║L‬ומהו התלי‪ .‬דע בני כשברא האלהי' ‪[116] M‬‬ ‫בדמות תנין גדול כנחש גדול עקלתון ‪║FMNP‬ברא את התלי מן המים ומן האש ‪[117] MN‬‬

‫‪222‬‬

‫‪90‬‬

per cui le lacrime hanno un sapore forte e salato, e il cerume è amaro. Anche se la milza, l’olfatto e l’anosmia furono formati con la zayin, il riso viene generato dalla milza e il pianto viene scatenato dalla bile nera, la quale si trova all’interno dei dotti della milza, dato che la milza non contiene altro che sangue, mentre loro [cioè i dotti, trasportano il sangue, il quale è] misto alla bile nera. Il sangue genera felicità e ilarità, mentre dalla bile nera proviene l’ansia e il pianto. La bile nera viene generata dalla bile rossa e dalla flemma, così come la terra, che è come la bile nera, fu generata dal fouoco, il quale è come la bile rossa, e dalla terra, che è come la flemma. Anche se l’omaso [meses], il discorso e la mutezza furono formati con la het, l’omaso genera l’olfatto e il sonno, dato che [esso è l’organo] che annusa dall’interno del naso e induce il sonno, specialmente quando una persona ha avuto cibo e bevanda in abbondanza, si sente pesante, le palpebre si chiudono e cade in un sonno profondo. Questa è la ragione per cui una persona non può dormire pesantemente quando è affamata o digiuna. Anche se il rene destro, l’ingestione e la fame furono formati con la Óet, e anche se il rene sinistro, l’azione pratica e manulateralità furono formati con la yod, la sollecitudine, la riflessione, il giudizio e la gioia vengono dal cuore e dai due reni. Per quanto riguarda i due reni, è scritto: Le mie viscere [lett. “i miei reni”] esulteranno (Prov. 23, 16 ). I due reni generano il discorso per mezzo della voce, dato che essi sono quelli che pensano e quindi inducono al discorso per mezzo della voce. Essi stimolano anche il coito, vale a dire il rapporto sessuale, dato che all’interno di essi lo sperma diventa bianco336. Lo sperma, infatti, all’inizio è rosso come il sangue. Esso diventa bianco con il calore dei reni: esso passa attraverso i dotti renali fino ai testicoli e all’organo sessuale337. Dai due reni proviene l’impotenza, perché se qualcuno soffre di una scottatura esterna [in corrispondenza] dei due reni, diventa impotente. Anche se la pancia [qurqevan], così come il rapporto sessuale e l’impotenza furono formati con la lamed, la pancia digerisce il cibo e la bevanda che è stata inghiottita. Anche se l’esofago [qevah], il camminare e la claudicanza furono formati con la nun, la fame si gene223

93

‫ונטייתו כטבעת עגולה וכל הכוכבים והמאורות והמזלות אדוקין בו כמו שאדוקין חוטי שתי הארג במנור‬ ‫‪120‬‬

‫אורגים‪ .‬כן הם אדוקין בו כל הכוכבים שבשבעה הרקיעים תחת ומעלה ושני המאורות ושנים עשר מזלות‪.‬‬ ‫והוא נתמנה מלך על כלם לנהגם בין בטוב ובין ברע‪ .‬והוא מכהה את האור של שני המאורות ושל חמשה‬ ‫הכוכבים‪ .‬והוא המוליך והמביא את המאורות והכוכבים והמזלות ממזרח למערב וממערב למזרח והוא‬ ‫המחזיר את הכוכבים לאחור והוא המעכב אותם לעמוד במקום אחד מלילך לא לפנים ולא לאחור‪ .‬והוא‬ ‫המהלך אותם לילך הלוך ישר והוא מאש וממים וכחו כמים ואינו נראה לעין כי אם ממסורת למוד הספרים‬

‫‪125‬‬

‫הקדמונים אנו מוצאים לדעת את התלי וכחו וממשלת מלכותו ובריאתו וטובתו ורעתו והכרת פני הנולדים בו‬ ‫וזמן מהלכו ממזל למזל ומנהג הלוכו להפך‪ .‬וכיצד הוא הולך הראש אחר הזנב וגבהו ושפלותו ואיך אדוקין‬ ‫בו שנים עשר מזלות ששה מצד דרום וששה מצד צפון‪ .‬ויש ספרים שאומרים כי שנים תליים הם כשני‬ ‫תנינים גדולים וכשני נחשים עקלתונים והעוקל שלהם כשני טבעות זה כנגד זה אחד נטוי בצד דרום ואחד‬ ‫נטוי בצד צפון ראשו של זה דבוק בזנבו של זה וראשו של זה דבוק בזנבו של זה ומתוך הלוכם מתחלפים‬

‫‪130‬‬

‫להיותם הדרומי צפוני והצפוני דרומי והם ברקיע הרביעי במעונה של חמה וששה מזלות אדוקין בתלי אחד‬ ‫וששה מזלות אדוקין בתלי השני‪ .‬ואף על פי ששנים עשר מזלות קבועים ברקיע הזה שעלינו התחתוני הוא‬ ‫מעונה של לבנה בתליים שעליהם הם אדוקין מלמטה למעלה‪ .‬וכמו כן אדוקין בהם גם שני המאורות וחמשה‬

‫חוטי שתי הערב ‪║F‬וכל הכוכבים וכל המזלות אדוקין בו ‪[119] M‬‬ ‫)הם( ‪[120] P‬‬ ‫ושל שבעה כוכבים ‪║MP‬בין טוב ובין רע והוא מכסה ‪║P‬מכהה את האור על ב' המאורות ועל ז' הכוכבים ‪[121] F‬‬ ‫ואת הכוכבים )והמזלות‪ ...‬והוא המחזיר את הכוכבים( ‪║F‬ואת הכוכבים והמזלות ‪║N‬ושלשבעה חמשה כוכבים ‪[122] N‬‬ ‫ולא לאחור ‪)║P‬אותם( ‪)║M‬והוא( ‪║P‬והוא המניג את הכוכבים לאחור ‪║N‬והוא המחזיר חמשת הכוכבים לאחור ‪[123] L‬‬ ‫כי ‪)║P‬אם(║והוא המהלך והמדריך אותם הילוך ישר ‪║M‬והוא המישר אותם להולוך הילוך ‪║L‬והוא המוליך אותם ‪[124] F‬‬ ‫כי אם כמות ממסורת ‪ ║N‬אם במסורת למוד הסופרים‬ ‫)ורעתו( ‪║P‬וכחו ומשלתו ובריאתו ‪║F‬וגם ממשלת מלכותו ‪[125] M‬‬ ‫)הוא( ‪║L‬ממזל אל מזל ‪[126] P‬‬ ‫שאמרו ‪)║N‬ויש ספרים( ‪║L‬ששה בצד צפון וששה מצד דרום ‪[127] P‬‬ ‫)גדולים( ‪║M‬ב)צד דרום ואחד(║)נחשים עקלתונים( ‪[128] L‬‬ ‫‪) ║L‬וראשו של זה דבוק בזנבו של זה( ‪║LM‬ראשו של זה )דבוק בזנבו‪ ...‬בזנבו של זה( ‪║P‬ואחד )נטוי( בצד צפון ‪[129] F‬‬ ‫)הלוכם(‬ ‫)הרביעי( ‪║MN‬להיות הצפוני דרומי והדרומי צפוני ‪)║P‬ברקיע( הדרומי צפוני והצפוני להיות דרומי ‪[130] L‬‬ ‫)שעלינו(║)וששה( מזלות בתלי השני ‪[131] L‬‬ ‫גם שני המאורות וז' הכוכבים ‪║F‬וכמו שהם אדוקין בהם ‪[132] P‬‬

‫‪224‬‬

‫‪91‬‬

ra nello stomaco, dato che questo svuota tutti gli intestini per evacuare i sedimenti del cibo e della bevanda secondo il modo normale. Anche se la mano destra, l’ira e la misericordia furono formati con la samekh, l’ira viene generata dalla bile che sta nel fegato e la misericordia dal fegato [stesso]. Anche se la mano sinistra, il riso e il pianto furono formati con la ‘ayin, il riso viene dalla milza mentre l’ansia e il pianto [vengono] dalla bile nera, la quale si trova all’interno della milza. L’opera pratica e l’azione vengono fatte dalle due mani: la manulateralità incide su questo, dato che senza mani non esiste opera pratica. Anche se il piede destro, la preoccupazione e la riflessione furono formati con la Ñade, e anche se con la qof furono formati il piede sinistro, il sonno e la veglia – vale a dire l’insonnia, così come anche il camminare e la claudicanza, le quali interessano le gambe - per tutto il tempo in cui la persona è in salute, forte e sana, può camminare sui suoi piedi ovunque desideri andare, mentre quando è malata nel corpo o nei piedi, non può camminare, come chi è claudicante e zoppo. [55] Questo è he, waw, zayin, het, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, qof. La vista, l’udito e la misericordia vengono dal fegato. L’ira, la cecità e la sordità vengono dalla bile rossa, che risiede nel fegato338. Il riso e la gioia vengono dalla milza, mentre l’ansia, il pianto e l’insonnia vengono dalla bile nera, la quale è mista all’interno della milza. La bile nera è infatti fredda e secca come la terra, e provoca ansia. L’ansia induce al pianto e all’insonnia: la mutezza è provocata dalla bile nera, la quale si trova all’interno della milza e impedisce alla lingua di parlare. L’olfatto, il sonno e l’anosmia vengono dall’omaso [mese]. La preoccupazione, la riflessione, il giudizio, la gaiezza e la gioia rumorosa vengono dai reni, mentre dal cuore vengono il rapporto sessuale e l’impotenza. La digestione e l’ingurgitare vengono dalla pancia [qurqevan], mentre la fame viene dall’esofago [qevah]. L’opera pratica e l’azione riguardano le mani, mentre la manulateralità significa mancanza di azione e cessazione dell’opera. Il camminare e la claudicanza hanno a che fare con i piedi. [Con] questo si conclude il terzo gruppo delle dodici lettere semplici, che sono he, waw, zayin, het, tet, yod, lamed, nun, samekh, ‘ayin, Ñade, 225

94

‫הכוכבים שהם שצ''ם חנכ''ל מלמעלה למטה וממטה למעלה וכלם ברוחו שנאמר ברוחו שמים שפרה חללה‬ ‫ידו נחש בריח ]איוב כו יג[‪ .‬זה התלי והוא מושל בכל הכוכבים והמזלות‪ .‬הגלגל הוא המגלגל את המזלות‬ ‫‪135‬‬

‫והכוכבים והמאורות וזה הגלגל סדור ונתון הוא בעוביו של רקיע והמזלות אדוקין וקבועין בו לעולם ואינם‬ ‫זזים ממקום קביעתן‪ .‬והגלגל הזה עגול הוא סביב סביב לרקיע בדרום ובצפון במזרח ובמערב והתלי נטוי‬ ‫בתוכו מקצה אל קצה כבריח כדברי הסופרים האומרים כי אחד תלי הוא ונטוי הוא באמצע הגלגל ממזרח‬ ‫התיכוני והאמצעי ועד מערב התיכוני והאמצעי והעגלה הנותנה מצד צפון לתלי קרובה לתלי וקצה העגלה‬ ‫הוא דבוק בטבעת התלי הוא העוקל ומתגלגלת העגלה בצד צפון של תלי ובצד צפון של ששה המזלות‬

‫‪140‬‬

‫הדרומים והיא מתגלגלת התלי ומכח גלגול התלי המתגלגל מתנהגת קצה העגלה הדבוק בטבעת התלי‬ ‫מתגלגל הגלגל והמזלות הקבועים בגלגל מדרימים ממזרח למערב ומצפינים ממערב למזרח מעולם ועד‬ ‫עולם‪ .‬וכדברי הספרים האומרים כי שני תליים הם אומרים כי העגלה היא נתונה בתוך באמצע הגלגל בתוך‬ ‫שני התליים וקצה האחד של עגלה דבוק בטבעת התלי הדרומי וקצה האחד של עגלה דבוק בטבעת התלי‬ ‫הצפוני ומתגלגלת העגלה עוגלת עגול סביב בצפון ומשרת התלי לנהגו ולגלגלו עם הגלגל ועם המזלות‬

‫‪145‬‬

‫והכוכבים והמאורות ממזרח למערב המדרימים בצד דרום וממערב ועד מזרח המצפינים בצד צפון‪ .‬וזה סימן‬

‫וכולו ‪║P‬ומלמטה למ)עלה וכלם ברוחו שנאמר( ‪)║L‬שצ''ם חנכ''ל( ‪║N‬הם שצ''ם חנכ''ל ‪)║L‬שהם( שצ''ם נ''כ ‪[133] P‬‬ ‫)חללה ידו( ‪║F‬וכלן ברוחו שהאל ית' תלויי' כדכתי' ‪║M‬ברוחו‬ ‫את המזלות║ המגלגל בכוכבים ואת המזלות ‪)║P‬והמזלות( והוא המגלגל גלגל שהוא המעל הכוכבים הגלגל סדור‪[134] L ...‬‬ ‫‪FLNP‬‬ ‫)אדוקין וקבועין( ‪║L‬והמזלות קבועים בו ‪[135] P‬‬ ‫)והתלי נטוי בתוכו(║)הזה עגול הוא סביב( ‪[136] L‬‬ ‫)הוא( ‪)║F‬הסופרים( ‪)║FP‬כבריח( ‪[137] F‬‬ ‫היא נתונה ‪║L‬ונגד מערב ‪║F‬התיכוני והאמצעי והעגלה הנתונה ועד מערב התיכוני והאמצעי והעגלה הנתונה ‪[138] P‬‬ ‫וקצות העגלה היא דבוק בטבעת )התלי( ‪)║P‬ועד מערב התיכוני והאמצעי( ‪║N‬והעגלה‬ ‫לצד ‪║F‬הוא העוקל מתגלגל מצד העגלה]?[ בצד צפון של תלי ‪║L‬וקצות העגלה דבוקים הם בטבעת התלי ‪)║F‬התלי( ‪[139] P‬‬ ‫צפון של תלי‬ ‫העגלה מן הדבוק בטבעת התלי ‪║LN‬והיא מגלגלת מכוח התלי ‪[140] N‬‬ ‫)מדרימים( ממערב למזרח ‪[141] F‬‬ ‫)בתוך( ‪║F‬היא נתונה היא ‪║L‬הם אומר כי העגלה ‪║F‬וכדברי הסופרים ‪)║N‬הספרים( ‪[142] F‬‬ ‫)הדרומי וקצה האחד של עגלה דבוק בטבעת התלי( ‪[143] P‬‬ ‫עם הגלגל והכוכבים והמזלות והמאורות ‪║P‬ומשוית התלי לנהגו ולגלגלו ‪║F‬ומשנה התלי ‪[144] P‬‬ ‫║)למערב המדרימים בצד דרום( ‪║L‬המדרימים בצד צפון ‪║F‬המדרימי' מצד דרום וממערב למזרח ‪)║P‬והכוכבים( ‪[145] L‬‬ ‫)סימן( ‪║P‬המצפינים בצד דרום ‪║F‬בצד צ)פון‪ ...‬אם תחפוץ להאמין(‬

‫‪226‬‬

‫‪92‬‬

qof, la loro formazione, il loro fondamento e la loro permutazione. Ciò conclude la spiegazione delle loro azioni, il loro movimenti e i loro segreti339. [Questo è] l’ordine delle ventidue lettere, il loro fondamento, la loro combinazione e la loro rotazione, la loro misura, le parole [che esse generano] e la loro formazione, il loro segreto, la loro permutazione e le loro azioni, tutte340 aderiscono al Dragone, alla sfera e al cuore. Chi è il Dragone? Quando Dio creò questo firmamento, che sta sopra di noi e che è diviso in sette firmamenti, dall’acqua e dal fuoco, Egli creò il Dragone, a immagine di un grande mostro marino, come un grande serpente che si contorce341. Gli fece una testa e una coda e lo pose342 nel quarto firmamento, che è quello mediano e la sede del sole343. Egli lo stese da una parte all’altra, come un’asse344, come un serpente contorto, attorcigliato a metà della propria lunghezza e steso sotto forma di anello circolare. Tutti i pianeti, i luminari e le costellazioni sono attaccate ad esso, come i fili dell’ordito e della trama sono attaccati al telaio del tessitore. Allo stesso modo sono attaccati tutti i pianeti nei sette firmamenti, dal più basso al più alto, insieme ai due luminari e alle costellazioni. [Il Dragone] fu fatto re su tutti loro, per guidarli, sia nel bene che nel male. Esso oscura la luce dei due luminari e dei cinque pianeti, muove i luminari avanti e indietro345, i pianeti e le costellazioni da est a ovest e da ovest a est; porta indietro346 i pianeti e li tiene fermi in un posto, impedendo loro di vagabondare avanti o indietro347. Li conduce attraverso un sentiero diritto, ed esso [sott. il Dragone] viene dal fuoco e dall’acqua; la sua qualità è come [quella dell’] acqua, non può esser visto ad occhio nudo, perché è solo con lo studio degli antichi testi a noi trasmessi che possiamo acquisire conoscenza del Dragone e della sua qualità, del suo dominio, della sua regalità, della sua creazione, della sua benignità e della sua malignità, delle caratteristiche di quanti sono nati sotto di lui348, il tempo che impiega a muoversi da costellazione a costellazione349, il momento in cui inverte il suo percorso, come la sua testa segua la sua coda, quali siano il suo ascendente e il suo discendente350 e come le dodici costellazioni aderiscano ad esso, sei da sud e sei da nord351. 227

95

‫בעיניך אם תחפוץ להאמין כי העגלה באמצע הרקיע בתווך מצפון לעקרב ומצפון לששה מזלות שבדרום‬ ‫שים דעתך לראות מזל מאזנים ומזל טלה שהם אמצעיים ותיכונים לכל המזלות וזריחתם באמצע מזרח‬ ‫התיכוני של רקיע ושקיעתם באמצע מערב התיכוני של רקיע ואז יראה כי לעולם דבוק הוא קצה העגלה הוא‬ ‫הארוך כנגד הטבעת של פלס מזל מאזנים‪ .‬ובכל מקום שיהיה מזל מאזנים בין במזרח בין בדרום בין במערב‬ ‫‪150‬‬

‫בין בצפון כנגדו יהיה אף קצה העגלה הארוך וכנגד הטבעת הפלס שבאמצע הפלס של מאזנים וקצה האחד‬ ‫הם אופני העגלה יהיה לעולם כנגד מזל טלה כנגד קרניו‪ .‬ולפני גלגול עוגל העגלה מתגלגלים אלה שני‬ ‫מזלות ועוגלים והולכים סביב סביב כנגד שני קצותיה מזל זה כנגד מזל זה ומזל זה כנגד מזל זה‪ .‬וגם לשני‬ ‫המאורות ולחמשה הכוכבים הם שצ''ם חנכ''ל יש לכל אחד גלגל בפני עצמו והם הגלגלים מוליכים ומנהיגים‬ ‫אותם ממערב למזרח וממזל למזל‪ .‬והם הגלגלים מחזירים את חמשה הכוכבים לאחור ממזרח למערב כל אחד‬

‫‪155‬‬

‫כוכב כסדר חזרתו בעתו‪ .‬והם הגלגלים מעמידים בעמידתן את הכוכבים מלהוליך את הכוכבים אנה ואנה‬ ‫ומתעכב כל אחד ואחד כוכב משבעה כוכבים בעתו ובחקו לעמוד במקום אחד לפי מספר חשבון הימים שהוא‬ ‫נהוג להתעכב ולהתגלגל‪ .‬והגלגל של מזלות מוליך את הגלגלים האלה של שבעה כוכבים הם שצ''ם חנכ''ל‬ ‫עם שבעה הכוכבים ועם שני עשר מזלות ממזרח למערב וממערב למזרח כל ימות עולם מגלגל העגלה‬ ‫המנהגת את התלי ומכח הנהגת התלי מתגלגל הגלגל של מזלות ושבעה הגלגלים של שבעה הכוכבים וכלם‬

‫)בתווך ‪║L‬באמצע הרקיע בצפון בתוך מצפון לעקרב ומצפון לששה סדרים של המזלות שבדרום ‪║P‬אם תחפוץ לדעת ‪[146] F‬‬ ‫מצפון לעקרב מצפון(‬ ‫)וזריחתם באמצע מזרח ║)לראות מזל מאזנים ומזל טלה( ‪║L‬תשים דעתך לראות ‪║F‬ישים דעתו לשים לראות ‪[147] P‬‬ ‫התיכוני של( רקיע‬ ‫)העגלה הוא( ‪)║P‬ואז יראה כי לעולם דבוק הוא(║)מערב( ‪)║L‬ושקיעתם באמצע מערב התיכוני של רקיע( ‪[148] N‬‬ ‫בין במזרח בין במערב בדרום בין במערב ‪)║N‬ובכל מקום שיהיה מזל מאזנים( ‪)║F‬של פלס מזל מאזנים‪ .‬ובכל מקום( ‪[149] L‬‬ ‫)בין במערב בין בצפון כנגדו( ‪║L‬בין בצפון‬ ‫)הפלס( ‪║L‬קצה העגלה הוא הארוך ‪[150] F‬‬ ‫)שני( ‪)║F‬מזל טלה( ‪[151] L‬‬ ‫מזל זה כנגד קצה של מזל )ומזל זה כנגד ‪║L‬ומזל זה כנגד זה ‪)║F‬ועוגלים( והולכים סביב )סביב( כנגד שני קצותיה ‪[152] L‬‬ ‫מזל זה(‬ ‫)יש לכל אחד גלגל בפני עצמו והם הגלגלים( ‪║L‬הם שצ''ם ח'נ ‪║P‬ולז' הכוכבים הם שצ''ם חנכ''ל ‪[153] F‬‬ ‫)הגלגלים מחזירים את חמשה הכוכבים( ‪║L‬ממזל למזל ‪)║N‬חמשה(║ממזרח למערב וממזל למזל ‪[154] F‬‬ ‫חזרתן ‪)║N‬ואנה ומתעכב כל אחד ואחד כוכב(║)כסדר חזרתו בעתו והם הגלגלים( ‪[155] L‬‬ ‫)מספר חשבון הימים שהוא ║מחמשה כוכבים בעתו ובחקו ‪║L‬ומתעכב כל אחד ואחד כוכביו מהכוכבים ‪)║N‬משבעה( ‪[156] P‬‬ ‫נהוג(‬ ‫)של שבעה כוכבים‪ ...‬ובכחו שנאמר ברוחו שמים( ‪)║L‬שצ''ם חנכ''ל(║מוליך שבעה הגלגלים האלה ‪[157] N‬‬ ‫עם שאר הכוכבים ‪[158] N‬‬ ‫וכלו ברוחו של הקב''ה ‪║F‬ומכח נהיגת התלי ‪║P‬המתנהגת את התלי ‪[159] F‬‬

‫‪228‬‬

‫‪93‬‬

Secondo alcuni libri352, ci sono due Dragoni [telayyim], che sono come due mostri marini [tanninim], o come due serpenti che si contorcono [nehashim ‘aqaltonim], torti come due [mezzi] anelli, l’uno di fronte all’altro, uno a sud e l’altro a nord, con la testa di uno attaccato alla coda dell’altro e viceversa. Procedendo nel loro percorso, essi cambiano: quello che sta a sud gira a nord, e quello che sta a nord gira a sud. Sono nel quarto firmamento, la sede del sole. Sei costellazioni sono attaccate al primo Dragone, le altre sei costellazioni al secondo Dragone. Anche se le costellazioni sono poste nel firmamento inferiore, che sta sopra di noi e che è la sede della luna, esse sono attaccate ai Dragoni, da sotto a sopra. Allo stesso modo, ad essi sono attaccati i due luminari e i cinque pianeti – che sono S[aturno], G[iove], M[arte], s[ole], V[enere], M[ercurio] e la l[una], da sopra a sotto e da sotto a sopra, tutti [formati] del Suo spirito, come è detto: Con il Suo spirito fece bello il cielo (Giob. 26, 13). Questo è il Dragone, che governa tutti i pianeti e le costellazioni. La353 sfera [celeste] fa ruotare i pianeti, le costellazioni e i luminari. La sfera è posta all’interno della profondità del firmamento e le costellazioni sono attaccate ad essa permanentemente, senza mai muoversi dalle loro posizioni. Questa sfera circonda il firmamento, a sud, a nord, a est e a ovest, mentre il Dragone è steso al suo interno da un’estemità all’altra, come una traversa, come sostengono coloro che dicono che c’è un solo Dragone, steso nel mezzo della sfera, dal punto centrale a oriente al punto centrale a occidente354. Il Carro [‘agalah]355, che è posto a nord del Dragone, è a questi vicino. Le estremità del Carro sono attaccate all’anello del Dragone, vale a dire il [punto di] torsione. Il Carro si muove a nord del Dragone, dove son poste le sei costellazioni meridionali356. Esso fa ruotare il Dragone, e grazie alla forza della rotazione del Dragone si muove l’estremità del Carro che è attaccata all’anello del Dragone, il [punto di] torsione. La sfera gira, le costellazioni poste in essa si muovono a sud da est o ovest, a nord da ovest a est, per sempre357. Secondo le parole dei saggi che affermarno che ci sono due Dragoni, il Carro è posto al centro, nel mezzo della sfera, tra i due Dragoni: le estremità del Carro sono at229

96

‫‪160‬‬

‫ברוחו של הקב''ה ובכחו שנאמר ברוחו שמים שפרה חללה ידו נחש בריח ]איוב כו יג[‪ .‬זה התלי ‪.‬וכתוב‬ ‫בדבר ה' שמים נעשו וברוחו פיו כל צבאם ]תהלים לג ו[‪ .‬מזה אתה למד כי ברוח פיו ובדברו מתנהגים כל‬ ‫צבא השמים וגם הכוכבים ושני המאורות והמזלות נקראו צבא השמים שנאמר שאו מרום עיניכם וראו מי‬ ‫ברא אלה המוציא במספר צבאם לכולם בשם יקרא ]ישעיה מ כו[‪ .‬מזה הפסוק אתה למד כי האלהים קרא‬ ‫שמות של כוכבים ושל המאורות ושל המזלות ושל צבא השמים‪ .‬ומפסוק אחר תדע כתוב מונה מספר לכוכבים‬

‫‪165‬‬

‫לכלם שמות יקרא ]תהלים קמז ד[‪ .‬ואחר זה הפסוק אומר גדול אדונינו ורב כח לתבונתו אין מספר ]שם שם‬ ‫ה[ ללמדך כי יותר תראה גודל האלהים מסדר מעשה מלאכת הכוכבים והמזלות והתלי והגלגל והעגלה ממה‬ ‫שנראה גדלו בשאר מעשה העולם כי אין חכמה ותבונה מופלאה בעולם כחכמה הזאת העמוקה והרחבה‬ ‫והארוכה‪ .‬ועל זה כתוב שכל העולם אדוקין בתלי וגלגל ולב כי כאשר מתנהג כל העולם וכל אשר בו בתלי‬ ‫וגלגל כן מתנהג מן הלב אף בני האדם כי הלב הוא מנהיג את הגוף וכל מלאכת עבודת העולם‪ .‬שלש אמות‬

‫‪170‬‬

‫ושבע כפולות ושתים עשרה פשוטות‪ .‬הם שלושה ספרים היוצאים מן עשרים ושתים אותיות יסוד שבהן‬ ‫יסד יה ה' צבאות אלהי ישראל אלהים חיים אל שדי רם ונשא שוכן עד וקדוש שמו את שני עולמות‬ ‫ככתוב בטחו בה' עדי עד כי ביה ה' צור עולמים ]ישעיה כו ד[‪ .‬צור צייר‪ .‬דבר אחר‪ .‬עולמים שנים ולא אחד‪.‬‬ ‫העולם הזה והעולם הבא‪ .‬זה הפסוק מלמדך כי ביה ה' צור עולמים בשם יה צר שני עולמים כי שני שמות‬

‫)חללה ידו ( ‪)║L‬חללה ידו נחש בריח‪ .‬זה התלי( ‪)║F‬ברוחו שמים שפרה( ‪[160] P‬‬ ‫)כל צבא השמים וגם הכוכ(בים ‪)║L‬וברוחו‪...‬צבאם( ‪)║F‬בדבר ה' שמים נעשו וברוחו פיו כל צבאם‪ .‬מזה אתה( ‪[161] L‬‬ ‫)השמים שנאמר שאו מרום עיניכם וראו מי( ‪ ║L‬צבא )השמים(║השמים והם הכוכבים ושני המאורות ‪[162] P‬‬ ‫)כי האלהים קרא שמות של כוכבים( ‪)║L‬לכולם בשם יקרא( ‪)║P‬המוציא במספר צבאם לכולם בשם יקרא( ‪[163] F‬‬ ‫ומפסוק אחר נדע ‪)║MNP‬השמים ומפסוק( אחר תדע מספר]?[ לכוכבים ‪║L‬ושל כל צבא השמים ‪ ║N‬כל השמות ‪[164] P‬‬ ‫)רב כח לתבונתו אין ‪)║L‬לתבונתו אין מספר( ‪║FN‬ואחר זה הפסוק כתו' גדול אדונינו ‪)║N‬לכלם שמות יקרא( ‪[165] FL‬‬ ‫)רב כח לתבונתו אין מספר( ‪ ║N‬מספר ללמדך(‬ ‫מסדר מעשה מלאכת הכוכבים והמזלות נקראו צבא השמים שנ' שאו ‪║F‬כי יותר מראה האלהים ‪║N‬כי יותר מראה ‪[166] P‬‬ ‫)והמזלות והתלי והגלגל והעגלה( ‪║L‬והתלי והגלגל‬ ‫)הזאת( ‪║F‬ואין תבונה נפלא ‪)║P‬גדלו בשאר( מעשה העולם אין בעולם כחכמה ‪[167] L‬‬ ‫וכל אשר בו מתלי ‪)║PN‬בו בתלי וגלגל כן(║)כתוב שכל העולם( ‪[168] L‬‬ ‫)שלש אמות( ║)הגוף( ‪)║L‬אף בני(║)הוא( ‪║F‬כן מתנהג אף בלב בני האדם ‪║L‬כן מנהגים מן הלב ‪[169] N‬‬ ‫וקדוש שמו ‪║F‬שבהן יסד יה אלהים אלהי]?[ צבאות אלהי ישראל אלהים חיים ‪)║L‬ה'( ‪║P‬שבהן חקק יה ה' צבאות ‪[171] F‬‬ ‫וקדוש שמו ביה יצר את שני עולמות ‪║N‬באלו האותיות ברא הקב''ה שני עולמות‬ ‫שני עולמים שנים הם ולא אחד ‪║P‬שנים הם היולם הזה ‪║N‬דבר אחר הוא ‪)║L‬ולא אחד(║)בטחו בה' עדי עד( ‪[172] F‬‬ ‫)צור( ‪)║P‬זה הפסוק מלמדך‪ ...‬צור עולמים בשם( ‪║L‬ללמדך ‪║F‬והעולם הבא ד''א צור עולמים שנים זה הפסוק ‪[173] N‬‬ ‫עולמים‬

‫‪230‬‬

‫‪94‬‬

taccate all’anello del Dragone meridionale, mentre l’estremità dell’altro sono attaccate all’anello del Dragone settentrionale358. Il Carro compie un giro completo a nord, spingendo359 il Dragone per farlo muovere e farlo ruotare insieme alla sfera, le costellazioni, i pianeti e i luminari, quelli meridionali da est a ovest a sud, quelli settentrionali da ovest a est a nord. Sia questo per te un segno360, se desideri credere che il Carro è nel mezzo del firmamento, proprio nel centro361, a nord dello Scorpione e a nord delle sei costellazioni meridionali362. Nota che le costellazioni dell’Ariete e della Bilancia, poste nel mezzo delle costellazioni, si levano al centro della parte centro-orientale del firmamento e calano al centro, nella parte centro occidentale del firmamento. Apparirà chiaro che l’estremità lunga del Carro sta sempre di fron363 te all’anello di bilanciamento della Bilancia364. L’altra estremità sono le ruote del Carro365, che sta sempre di fronte alla costellazione dell’Ariete366. Di fronte al moto367 circolare del Carro, queste due costellazioni (la Bilancia e l’Ariete) compiono dei giri completi, avendo sempre di fronte le sue due estremità, una costellazione di fronte all’altra. I due luminari e i cinque pianeti – che sono S[aturno], G[iove], M[arte], s[ole], V[enere], M[ercurio] e la l[una] – ciascuno di loro ha la propria sfera. Le sfere li spingono e li conducono da ovest a est, da una costellazione all’altra, conducono i pianeti all’indietro da est a ovest, ciascun pianeta secondo il suo turno e al tempo stabilito. Quando queste sfere si fermano, esse fermano [anche] i pianeti, impedendo loro di muoversi, mentre ciascun pianeta viene mantenuto fermo al tempo stabilito e secondo il suo turno, in accordo con il calcolo del numero dei giorni in cui essi sono soliti rimanere fermi o ruotare368. La369 sfera delle costellazioni conduce le sfere dei sette pianeti, vale a dire S[aturno], G[iove], M[arte], s[ole], V[enere], M[ercurio] e la l[una], con i sette pianeti e le dodici costellazioni, da est a ovest e da ovest a est, per sempre. Grazie alla sfera del Carro la quale guida il Dragone, e grazie alla forza conduttrice del Dragone, ruota la sfera delle costellazioni e dei sette pianeti, tutto grazie allo spirito del Santo – sia Egli benedetto – e al Suo potere, come è detto: Con il Suo spirito fe231

94

‫הם‪ .‬יה הי‪ .‬בשם האחד צר עולם הזה ובשם השני העולם הבא‪ .‬יה וה‪ .‬יהוה‪ .‬ארבעה שמות יה הי וה הו‪ .‬מה‬ ‫‪175‬‬

‫ירצה לומר צבאות‪ .‬אות הוא בצבאות שלו‪ .‬כי כל צבאותיו אינם יכולים לראותו כי אם באות‪ .‬אלהי‬ ‫ישראל‪ .‬שר הוא ישראל לפני האל‪ .‬אלהים חיים‪ .‬כי הוא חי על כל החיים‪ .‬כי שלשה נקראו חיים‪ .‬מים‬ ‫חיים‪ .‬דרך עץ החיים שנאמר את דרך עץ החיים ]בראשית ג כד[‪ .‬אלהים חיים‪ .‬כי הוא חי על כל החיים‪.‬‬ ‫אל שהוא חזק ואמיץ‪ .‬שדי שעד כאן די‪ .‬פירוש אחר‪ .‬שדי‪ .‬אש אוכלה אש שודדת‪ .‬רם שהוא יושב‬ ‫ברומו של עולם והוא רם על כל הרמים‪ .‬ונשא נשא הוא על כל הנשאים בכבוד ובגודל תפארתו והוא‬

‫‪180‬‬

‫נושא וסובל הכל בדברו ובכח גבורתו מעלה ומטה ודרך כל הנושאים הם למטה ונשואים עלהים את של‬ ‫מעלה מהם והוא למעלה ונושא את של מעלה מהם ואת של מטה וכל מה שתחתיו והוא נושא וסובל את כל‬ ‫העולם כולו בתליית דברו ככתוב נטה צפון על תהו תלה ארץ על בלימה ]איוב כו ז[‪ .‬שוכן עד‪ .‬שמלכותו‬ ‫עדי עד ואין לה סוף וקץ‪ .‬וקדוש שמו שהוא קדוש ומשרתיו קדושים ולו אומרים בכל יום תמיד קדוש‬ ‫קדוש קדוש ה' צבאות מלא כל הארץ כבודו ]ישעיה ו ג[‪ .‬שנים עשר למטה שמשים ומשרתים ושבעה הם‬

‫‪185‬‬

‫אדונים עליהם ושלושה אדונים על השבעה‪ .‬ומן השלושה יסד מעונו וכולן תלויים באחד‪ .‬סימן לאחד כי‬ ‫אין לו שני‪ .‬והוא אל מלך נאמן יחיד בעולמו שהוא אחד ושמו אחד‪ .‬שלושה אבות ותולדותיהם‪ .‬הם‬ ‫אדונים על השבעה ושבעה כובשים וצבאותיהם הם כובשים ומושלים על צבאותיהם של שנים עשר‪.‬‬

‫)יה הי‪ .‬בשם האחד צר עולם( הזה ובשם אחר העולם הבא ‪ ║L‬כי שני שמות הם‪ .‬יה וה ‪║F‬כי שני שמות הם‪ .‬יה יהי]![ ‪[174] P‬‬ ‫)מה ירצה לומר( ‪║L‬מי ירצה ‪) ║P‬יה וה‪ .‬יהוה‪ .‬ארבעה(‬ ‫)בצבאות שלו כי( כל צבאות אינם כי אם באות )אלהי ‪║L‬אות הוא בצבא בצבא שלו כי כל צבאיו ‪║N‬לראות ‪[175] F‬‬ ‫ישראל‪...‬לפני האל(‬ ‫אלהים חיים כי ‪ ║N‬אלהים חיים כי הוא אלהים החיים ‪)║L‬שר הוא ישראל לפני האל( אלהים חיים הוא חי על החיים ‪[176] F‬‬ ‫)כי שלשה נקראו‪ ...‬כי הוא חי על כל החיים( ‪)║FN‬כי שלשה נקראו חיים( ‪║L‬הוא חי כל החיים‬ ‫)חי( ‪)║P‬דרך עץ החיים שנאמר את דרך( עץ חיים )אלהים חיים‪ .‬כי הוא‪ ...‬כי הוא חי על כל החיים( ‪[177] L‬‬ ‫)אש( ‪)║P‬ואמיץ‪ ...‬שדי‪ .‬אש אוכלה( ‪[178] L‬‬ ‫)תפארתו( ‪)║N‬בכבוד( ‪║F‬ובתפארה ‪)║P‬והוא רם על כל הרמים‪ .‬ונשא נשא הוא על כל הנשאים( ‪[179] L‬‬ ‫ודרך כל הנושאים הם למטה ונשואים הם למעלה אבל הבורא ית' הוא נושא וסובל הכל והוא על כל בדבור שנא' נטה ‪[180] F‬‬ ‫ונשואים למעלה עלהים אש של מעלה מהם הוא למעלה ‪)║N‬ודרך כל הנושאים הם למטה( ‪║L‬צפון על תהו‪...‬‬ ‫את של מעלה )מהם( ‪)║N‬את של מעלה מהם ואת של מטה וכל מה שתחתיו( ‪[181] L‬‬ ‫)תלה ארץ על בלימה( ‪)║F‬נטה צפון על תהו תלה ארץ על בלימה‪ .‬שוכן עד( ‪[182] L‬‬ ‫)ומשרתיו קדושים ולו( ‪)║L‬שמו(║עד עולמי עד ואין לה סוף ‪║P‬עדי עד שאין לה תכלית ולא סוף ולא קץ ‪[183] L‬‬ ‫)מלא‪...‬כבודו( ‪)║F‬ושבעה הם אדונים( ‪[184] L‬‬ ‫)כי( ‪║FNP‬ושלושה הם אדונים ‪[185] P‬‬ ‫והוא אחד ושמו אחד ‪[186] FN‬‬ ‫על צבאותיהם הם שנים עשר גבולי אלכסון║ושבעה כבשים כובשים ‪[187] LN‬‬

‫‪232‬‬

‫‪95‬‬

ce bello il cielo, la Sua mano ha trafitto il veloce serpente (Giob. 26, 13). Questo è il Dragone. È scritto: Con la parole del Signore furono creati i cieli, col soffio della Sua bocca tutto il loro ornamento (Sal. 33, 6). Da ciò tu apprendi che l’alito della Sua bocca e la Sua parola conducono tutta la Schiera dei Cieli, dato che i pianeti, i due luminari e le costellazioni sono chiamati anche Schiera dei Cieli, come è detto: Alzate in alto i vostri occhi e osservate chi fece tali cose: chi fa uscire in ordine le loro schiere e tutte le chiama per nome (Is. 40, 26). Da questo verso tu apprendi che Dio diede il nome ai pianeti, ai luminari, alle costellazioni e all’intera Schiera del Cielo. Da un altro verso sai che: Conta il numero delle stelle e tutte le chiama per nome (Sal. 147, 4). Il verso successivo dice: Grande è il Signore nostro e onnipotente, la Sua sapienza non ha limiti (ibid. ibid., 5). Ciò ti fa capire che la grandezza di Dio è più evidente nell’ordine del funzionamento dei pianeti, delle costellazioni, del Dragone, della sfera e del Carro che nel funzionamento del resto dell’universo. Non esiste al mondo sapienza o conoscenza più meravigliosa di questa, che è profonda, vasta e ampia. Questa è la ragione per cui è scritto che tutto l’universo è attaccato al Dragone, alla sfera e al cuore, perché così come l’universo e tutto ciò che si trova in esso è guidato dal Dragone e dalla sfera [celeste], così gli esseri sono guidati dal cuore, dato che il cuore dirige il corpo e tutte le opere del mondo. [56] Tre madri, sette lettere doppie e dodici [lettere] semplici370. Essi sono tre gruppi [di lettere] che derivano dalle ventidue lettere di fondamento, con cui Y-h – Signore delle Schiere, Dio di Israele, Dio vivente, Dio onnipotente Alto ed Eccelso, che risiede per sempre, sia benedetto il Suo nome – ha stabilito i due mondi371, come è scritto: Confidate nel Signore, sempre e poi sempre nel Signore, perché è una rocca [xur] eterna (Is. 26, 4). Xur: significa colui che forma [xayyar]. Un’altra spiegazione: due mondi e non uno: questo mondo e il mondo a venire. Questo verso ti insegna che il Signore Y-h, la roccia sempiterna, con il nome di Y-h ha formato i due mondi, dato che ci sono due nomi: Y-h e H-y. Con il primo nome Egli ha formato questo mondo, mentre con il secondo [ha formato] il mondo a venire. Yhwh: Yh, Wh. 233

98

‫ושנים עשר גבולי אלכסון וראיה נאמנת לדבר האלהות שלושה עדים נאמנים‪ .‬עולם שנה ונפש‪ .‬עולם‬ ‫ספירתו בעשרה שבעה ושלשה‪ .‬שלושה מים ורוח ואש‪ .‬שבעה שבעה כוכבים‪ .‬ועל ספירת העשרה של‬ ‫‪190‬‬

‫עולם נספרים ונוספים אף שנים עשר מזלות‪ .‬הנה עשרים ושתים ספירות בעולם‪ .‬שנה‪ .‬ספירתה בעשר‬ ‫שבעה ושלושה‪ .‬שלושה קור וחום ורויה מכריע בין קור לחום‪ .‬שבעה ימי בראשית הם שבעה ימי‬ ‫השבוע ועליהם נספרים ונוספים אף שנים עשר חדשים‪ .‬הנה עשרים ושתים ספירות לשנה‪ .‬נפש‪ .‬ספירתה‬ ‫בעשרה שבעה ושלושה‪ .‬שלושה ראש ובטן וגוייה מכרעת בין ראש לבטן‪ .‬שבעה שבעה שערים‬ ‫ועליהם נספרים ונוספים אף שני עשר מנהיגים‪ .‬הנה עשרים ושתים ספירות לנפש‪ .‬אבל עיקר הספירות‬

‫‪195‬‬

‫של עולם ושל שנה ושל נפש עשרה‪ .‬עשרה הם שלושה ושבעה ושנים עשר הספירות הן תחתיהן ופקודים‬ ‫כלם בתלי גלגל ולב‪ .‬תלי בעולם כמלך על כסאו‪ .‬גלגל בשנה כמלך במדינה‪ .‬לב בגוף כמלך במלחמה‪.‬‬ ‫פירושו‪ .‬תלי כמלך על שני המאורות ועל חמשה הכוכבים ועל כל דבר הנעשה בעולם בין ברע ובין בטוב‪.‬‬ ‫גלגל בשנה כמלך במדינה כי מתוך גלגול הגלגל נעשה היום והלילה‪ .‬וקור וחום וקיץ וחורף ומטר ושלג‬ ‫וברד וכפור וטל ויובש וחורב ורוטב ושנוי ארבעה העיתים והתקופות והמולד של לבנה‪ .‬לב בגוף כמלך‬

‫‪200‬‬

‫במלחמה‪ .‬כי הלב עם הנפש שבתוכו מנהיג את כל הגוף ומזהירו לטובה ולרעה ולהתייגע ולעמול ולשמח‬ ‫ולדאג ולהוליד ולזרוע ולנטוע ולבזר ולפזר ולעשות כל דבר בין בטוב ובין ברע‪ .‬כללו של דבר מקצת אלה‬

‫עולם ושנה ונפש ‪║L‬וראיה לדבר עדים נאמנים וראיה נאמנת לדבר האלהות ‪[188] FN‬‬ ‫וז' )שבעה( הכוכבים║ ג' ימים רוח אש ‪║F‬עולם ספירתו עשרה שבעה ושלשה ‪[189] N‬‬ ‫ספירות יש לעולם ‪)║FN‬מזלות‪ .‬הנה‪ ...‬ונוספים אף שנים עשר( חדשים ‪)║L‬ונוספים( ‪[190] F‬‬ ‫)הם(║מכריע בין קור וחום ‪║N‬שנה‪ .‬ספירתה בעשר ושבעה ושלושה ‪[191] N‬‬ ‫יש לשנה ‪[192] NP‬‬ ‫)שבעה( שבעה שערים ‪║N‬בין ראש ובין הבטן ║)שלושה( ראש ‪)║F‬מכרעת( ‪[193] L‬‬ ‫ספירות יש לנפש ‪║LNP‬גם שנים עשר מנהיגים ‪║P‬אף שנים עשר מזלות ‪║N‬והם נספרים ונוספים ‪[194] FN‬‬ ‫וי''ב הנוספות הן תחתיהן ‪║N‬ושנים עשר הנוספים תחתיהם ופקודים ‪║P‬ופקודיהן ‪║F‬ושל נפש )עשרה( עשרה הם ‪[195] N‬‬ ‫עשרה עשרה עשרה כי הם אדנים על הכל כי י''ב של עולם ושל שנה ושל נפש]?[ נוספות הן ותחת ממשלת העשרה ‪║L‬ופקודים‬ ‫הן חוק כל הספירות עשרה הן]?[ שלושה ושבעה וי''ב הנוספות הן תחתיהן ופקודים‬ ‫ועל חמשה שבעים]!?[ ועל כל דבר שנעשה ‪║L‬ועל )חמשה( הכוכבים ‪║N‬תלי על כסאו על המאורות ‪)║LN‬פירושו( ‪[197] L‬‬ ‫בין רע בין ר''ע טוב ‪║P‬ועל כל הדבר הנעשה בעולם ‪║N‬בעולם‬ ‫וגלגל בשנה ‪[198] P‬‬ ‫ומולד הלבנה║)ארבעה( ‪)║F‬ושנוי( ‪║P‬וטל יבש וחורב )ורוטב( ‪)║L‬וטל( ‪[199] P‬‬ ‫מזהירו לטובה ‪ ║N‬ומזהיר לטובה ‪)║L‬כל( ‪[200] F‬‬ ‫כל מקצת אלה ‪║NP‬ולנטוע ולשבר ולפזר ולעשות כל דבר ‪[201] L‬‬

‫‪234‬‬

‫‪96‬‬

Quattro nomi: Yh, Hy, Wh, Hw372. Cosa significa Schiere [xeva’ot]? Che ciò è un segno [ot] nelle Sue Schiere [xeva’ot], perché tutte le sue Schiere non possono vederlo se non per mezzo di un segno. Dio di Israele: Israele [Yisra’el] è un principe [sar] di fronte a Dio [el]. Dio vivente: perché Egli vive sopra tutte le creature, dato che solo tre furono chiamati “viventi” [hayyim]: acqua viva [mayyim hayyim]; l’accesso all’Albero della Vita [‘ex ha-hayyim], come è detto: L’accesso all’albero della vita (Gen. 3, 24), e Dio vivente [Elohim hayyim], dato che Egli vive sopra ogni vivente373; Dio [El]374: perché Egli è forte e valoroso. Onnipotente [Shadday]: perché Egli è sufficiente fino a questo punto [she‘ad kan day]375. Un’altra spiegazione. Onnipotente [shadday]: fuoco che consuma, fuoco che distrugge [shodedet]. Alto [ram]: perché Egli siede nelle altitudini del mondo ed Egli è alto [ram] al di sopra tutte le cose che stanno in alto [ha-ramim]. Eccelso [nissa]: perché Egli è eccelso più di tutti coloro che son eccelsi nella gloria, nella grandezza e nello splendore, e [dato che] Egli sostiene [nose] e sorregge ogni cosa con la Sua parola e il Suo grande potere, sia sopra che sotto. È nella natura di tutti coloro che portano di essere sotto [il loro carico], mentre quelli che sono portati stanno sopra. Il Creatore – sia Egli benedetto – sostiene e sorregge ogni cosa, ma Egli rimane al di sopra di ogni cosa grazie alla Sua parola, come è scritto: Egli distende il cielo sul vuoto, sospende la terra sul nulla (Giob. 26, 7). Che risiede per sempre [shokhen ‘ad]: perché il Suo regno durerà per sempre [‘adey ‘ad] e perché non ha né fine né limite. Sia benedetto il Suo nome: perché Egli è Santo e santi sono i Suoi officianti, che ogni giorno Gli dicono: “Santo, santo, santo, è il Signore delle Schiere! Tutta la terra è piena della Sua gloria (Is. 6, 3). [57] I dodici sotto [sono] gli inservienti e i servitori; sopra di loro ci sono i sette signori, e sopra i sette ci sono tre signori. Con i tre Egli ha fondato la Sua residenza, e tutti loro dipendono dall’Uno. Segno dell’Uno è che non c’è altro che Lui. Egli è il Signore, Re fedele, l’Unico nel Suo mondo, perché Egli è Uno e uno è il Suo nome.

235

99

‫מצטרפין עם אלה ואלה עם אלה‪ .‬אלה תמורת אלה ואלה תמורת אלה‪ .‬אלה כנגד אלה ואלה כנגד אלה‪.‬‬ ‫אם אין אלה אין אלה ואם אין אלה אין אלה כי לא יועילו אלה מבלי אלה ואלה מבלי אלה‪ .‬וכלן אדוקין‬ ‫בתלי גלגל ולב‪ .‬גם כל חפץ ברא אלהים זה לעומת זה‪ .‬טוב לעומת רע‪ .‬רע לעומת טוב‪ .‬הטוב מטוב הרע‬ ‫‪205‬‬

‫מרע‪ .‬טוב מבחין את הרע‪ .‬והרע מבחין את הטוב‪ .‬טובה גנוזה לטובים‪ .‬רעה גנוזה לרעים‪ .‬וכשבא‬ ‫אברהם אבינו הביט וראה והבין וחקר וחקק וחצב וצרף ויצר וחשב ועלתה בידו ונגלה עליו אדון הכל‬ ‫והושיבו בחיקו ונשקו על ראשו וקראו אוהבו ושמו בנו וכרת לו ברית ולזרעו עד עולם ככתוב אשר‬ ‫כרת את אברהם ושבועתו ליצחק ]תהלים קה ט[ וכתוב והאמן בה' ויחשבה לו צדקה ]בראשית טו ו[ וקרא‬ ‫עליו כבוד ה' בטרם אצורך בבטן ידעתיך ]ירמיה א ה[ וכרת לו ברית בין עשר אצבעות רגליו והוא‬

‫‪210‬‬

‫ברית המילה וכרת לו ברית בין עשר אצבעות ידיו‪ .‬ברית לשון הקודש וייחוד האל‪ .‬קשר לו בפיו ובלשונו‬ ‫עשרים ושתים אותיות‪ .‬שנים עשר עומדים במלחמה‪ .‬שלושה אוייבים ואלה הם הלשון והכבד והמרה‪.‬‬ ‫הלשון מדברת דבר לרעת הגוף‪ .‬הכבד טוחן המאכל בחומו והוא מגרה המאכל והמשתה‪ .‬המרה מרגזת‬ ‫ומכעסת ומסמאה ומחרשת‪ .‬ושלושה אוהבים ואלה הם העינים והאזנים והלב‪ .‬העינים מאירות את הגוף‬ ‫להנהיגו בכל דבר הערב והטוב לנפש ולגוף‪ .‬האזנים הנה שומעות ומשמיעות לגוף כל דבר בין טוב ובין רע‪.‬‬

‫‪215‬‬

‫הלב מחשב מחשבות ועצות עם הכליות להנהיג את הגוף בין בטוב ובין ברע‪ .‬ושלושה מחיים ואלה הם שני‬

‫ואלה תמורת אלה ואלה מצטרפין עם אלה ואלה עם אלה ‪)║L‬אלה תמורת אלה( ‪[202] F‬‬ ‫)אם אין אלה אין אלה( ‪[203] FN‬‬ ‫וכלן אדוקין בתלי מגלגל ולב ‪[204] N‬‬ ‫רעה גנוזה לרעים‪ .‬טובה גנוזה לצדיקים ‪[205] F‬‬ ‫נגלה עליו אדון הכל ‪)║N‬וחצב( ‪)║P‬וחקק וחצב וצרף ויצר( ‪)║L‬והבין( ‪║P‬אברהם אבינו ע''ה ‪[206] N‬‬ ‫וכרת לו ברית ולזרעו ‪║N‬וכרת ברית לו ולזרעו בעולם ככתוב )אשר‪ ...‬עליו כבוד ה'(║)ונשקו על ראשו וקראו( ‪[207] L‬‬ ‫)אשר כרת את אברהם ושבועתו ליצחק וכתוב( והאמין )בה' ויחשבה‪ ...‬וקרא עליו( כבוד יה' ככתוב בטרם ║ואשריו]?[ בעולם‬ ‫אצורך‪...‬‬ ‫)ויחשבה לו צדקה( ‪║F‬ונאמר והאמן ‪)║FN‬ושבועתו ליצחק( ‪[208] F‬‬ ‫)וכרת לו ברית בין עשר אצבעות רגליו והוא ברית המילה( ‪)║P‬ידעתיך( ‪[209] F‬‬ ‫קשר )לו( בפיו ‪║L‬וייחוד האל הקדוש ‪║P‬כברית לשון הקודש ויחוד אלהים ‪║F‬והוא ברית בשר מילה ‪[210] L‬‬ ‫והוא מגרה תאות]?[ המאכל ‪║L‬הלשון מדבר לרעת הגוף ‪║N‬הלשון מדבר דבר לרע לגוף ‪║F‬הלשון מדבר דבר לגוף ‪[212] P‬‬ ‫המרה מרגזת ומרגשת ומתכעסת ומסמת ומחרשת ‪[213] LP‬‬ ‫האזנים מאירות ומשמיעות לגוף ‪ ║P‬ומנהיגו אותו בכל דבר בין בטוב בין ברע‪ .‬האזנים להשמיעו כלדבר חכמה ובינה ‪[214] F‬‬ ‫הכל בין טוב בין רע‬ ‫)בין טוב ובין רע( ‪)║F‬בטוב( ‪║N‬בין טוב בין רע ‪[215] P‬‬

‫‪236‬‬

‫‪97‬‬

[58] Tre padri e la loro discendenza. Essi dominano i sette, e i sette conquistatori con le loro schiere conquistano e dominano sulle schiere dei dodici e delle dodici frontiere oblique. Prova certa della [natura] divina della questione sono i tre testimoni fidati: il mondo, l’anno e la persona. Il mondo si computa con dieci, sette e tre. Tre: acqua, aria e fuoco. Sette: i pianeti. Al computo del mondo per dieci sono state aggiunte e computate anche le dodici costellazioni. Ciò ha come risultato ventidue, con cui il mondo viene computato. L’anno si computa con dieci, sette e tre. Tre: il freddo, il caldo e l’umidità, che media tra il freddo e il caldo. Sette: i giorni della Creazione, che sono i sette giorni della settimana, ai quali vengono aggiunti e computati anche i dodici mesi. Ciò ha come risultato ventidue, con cui l’anno viene computato. La persona si computa con dieci, sette e tre. Tre: la testa, la pancia e il torso, che media tra la testa e la pancia. I sette orifizi376 vengono computati e a loro vengono aggiunti anche i dodici organi principali. Ciò ha come risultato ventidue, con cui le persona viene computata. Il mondo, l’anno e la persona, tuttavia, vengono computati soprattutto con dieci. [59] Dieci: tre e sette, mentre dodici sono le sefirot sotto di loro, soggetti all’autorità del Dragone, della sfera e del cuore. Il Dragone nel mondo è come un re sul suo trono. La sfera nell’anno è come un re nel suo regno. Il cuore nel corpo è come un re in guerra. La spiegazione di ciò [è la seguente]: il Dragone è come un re sopra i due luminari, i cinque pianeti e su tutto ciò che avviene nel mondo, sia buono che cattivo. La sfera nell’anno è come un re nel suo regno, dato che con la rotazione della sfera si fa il giorno e la notte, così come il freddo e il caldo, l’estate e l’inverno, la pioggia e la neve, la grandine e la brina, la rugiada e l’evaporazione, l’aridità e l’umidità, il susseguirsi delle quattro stagioni, gli equinozi e la luna nuova. Il cuore nel corpo è come un re in guerra, perché il cuore, insieme all’alito [di vita] all’interno di esso, dirige tutto il corpo e lo avverte di ciò che è buono e ciò che è cattivo, [stimolandolo a] ad affaticarsi e a lavorare, a essere gioioso e ansioso, a procreare, a seminare, a piantare,

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‫חוטמי האף והטחול‪ .‬שני חוטמי האף הם הנחירים המתנשמים ברוח נשמת החיים ומריחים ריח טוב ורע‪.‬‬ ‫והטחול מקרר את חום ריתוח הקרבים ומגרה את השחוק לשמח את הגוף‪ .‬ושלושה ממיתים ואלה הם שני‬ ‫נקבים התחתונים והפה‪ .‬שני נקבים התחתונים הוא הטחור המוציא את צואה ופי השלפוחית המוציא את‬ ‫מי הרגלים‪ .‬אם יסתמו לרוב או אם יפתחו לרוב ממיתים את גוף‪ .‬והפה אם יאכל בו מאכלים רעים או ידבר‬ ‫‪220‬‬

‫בו דברים רעים הוא ממית‪ .‬שלושה דברים שהם ברשותו של אדם ואלה הם הידים והרגלים והשפתים‪.‬‬ ‫הידים אם ירצה האדם להניעם ולעשות עמהם בין טוב ובין רע או אם ירצה להשקיטם שלא לעשות מהם‬ ‫מאומה ברשותו הם‪ .‬וכן הרגלים בין להסיען ובין להוליכן ובין להעמידן מלילך ומליסע ברשותו הם‪.‬‬ ‫והשפתים אם ירצה אדם בין לדבר בין להחריש ברשותו הם‪ .‬שלושה דברים שאינן ברשותו‪ .‬שתי עיניו‬ ‫ושתי אזניו ושתי נחיריו‪ .‬ראות העינים בלא חפצו דבר שאינו רוצה לראות‪ .‬וכן הנחירים מריחים בלא‬

‫‪225‬‬

‫חפצו ריח רע שאינו רוצה להריח וכן האזנים שומעות בלא חפצו שמועה או קול שלא תהיה כונתו לשמוע‪.‬‬ ‫שלושה שמיעות לאזן רעות‪ .‬הן קללה וגדוף ושמועה רעה‪ .‬שלושה שמיעות לאזן טובות ברכה ושבח‬ ‫ושמועה טובה‪ .‬שלושה ראיות רעות לעין‪ .‬עין נואף ועין גנבה ועין רעה‪ .‬שלושה ראיות לעין טובות‪.‬‬ ‫עין בשת ועין אמנה ועין טובה‪ .‬שלושה ריחות רעות ריח נבאש וריח כבד וקשה וריח סמי המות‪.‬‬

‫)והטחול‪ .‬שני חוטמי האף( ‪[216] L‬‬ ‫ומגרה השחוק והשמחה לשמח את הגוף ‪[217] P‬‬ ‫)המוציא את‪ ...‬יפתחו לרוב( ‪ ║L‬הטחור המוציא את הרע ‪║F‬הם הטחור ‪[218] P‬‬ ‫)והפה אם יאכל‪ ...‬דברים רעים הוא ‪)║FN‬את הגוף( ‪ ║P‬ממיתים את האדם ‪)║F‬את גוף‪ ...‬ואלה הם הידים והרגלים( ‪[219] L‬‬ ‫)והפה אם יאכל‪ ...‬ואלה הם הידים והרגלים( והשפתים ‪║L‬ממית(‬ ‫ואלה הם הידים והרגלים והרגלים השפתים ‪[220] F‬‬ ‫שלא לעשות בהם ‪║F‬שלא לעשות עמהם רע הם ברשותו ‪║N‬או ירצה ‪)║P‬הידים…בין טוב ובין( ‪[221] L‬‬ ‫ומליסע ברשותו של אדם הם ‪[222] N‬‬ ‫בין להחריש הרשות בידו‪ .‬ושלושה דברים שאינן ‪║P‬והשפתים אם הוא רוצה לדבר או להחריש ‪║N‬וכן השפתים ‪[223] P‬‬ ‫)שלושה דברים שאינן ברשותו( ‪║L‬וג' דברים אינן ברשותו ‪)║N‬ברשותו הם( ‪║F‬ברשותו של אדם ואלו הן‬ ‫לראות וכן שמיעת ‪)║F‬דבר שאינו רוצה לראות( וכן שמיעת האזנים ‪║N‬בלא חפצו רואה דבר שאינו רוצה לראות ‪[224] P‬‬ ‫האזנים‬ ‫)וכן האזנים ‪║FN‬ריח שאינו רוצה )להריח( ‪║F‬וכן הנחירים בלא רצונו מריחים ריח רע אע''פ שלא היה רוצה ‪[225] N‬‬ ‫)רוצה להריח‪ ...‬או קול שלא תהיה(║חפצו דבר רע ‪║L‬שומעות‪ ...‬קול שלא תהיה כונתו לשמוע(‬ ‫לאזן רעות ‪)║P‬לאזן רעות‪ .‬הן קללה…ברכה ושבח ושמועה טובה( ‪) ║L‬שלושה שמיעות לאזן רעות‪ ...‬ושמועה רעה( ‪[226] N‬‬ ‫)לאזן( טובות║ואלה הם‬ ‫ג' ║ג' שמועות רעות לאזן ואלה הם עין נואף ‪║N‬שלושה ראיות יפות ואלה הם║שלושה ראיות רעות לעינים ואלה הם ‪[227] P‬‬ ‫)עין נואף ועין גנבה ועין רעה( ‪║L‬ראיות טובות לעין ואלה הם‬ ‫)ריחות טובות( ‪║L‬וריח סם מות ‪║N‬ריחות רעות הן ריח רעות וריח כבד ‪[228] F‬‬

‫‪238‬‬

‫‪98‬‬

a cospargere e diffondere, a fare qualsiasi altra cosa, sia nel bene che nel male. [60] Questo è il sunto: alcuni di questi si combinano con gli altri, e gli altri si combinano con questi; questi si scambiano con quelli, e quelli con gli altri; questi corrispondono a quelli, e quelli agli altri; se questi non esistono, non esistono neanche gli altri, e se quelli non esistono, non esistono neanche questi, perché questi non sono di alcun beneficio senza gli altri, né gli altri senza questi. Tutti adesricono al Dragone, alla sfera e all’anno. Inoltre, Dio ha creato ogni cosa, l’uno contrapposto all’altro (Eccl. 7, 14). Il bene contrapposto al male; il male contrapposto al bene; il bene dal bene, il male dal male; il bene distingue il male, il male distingue il bene; il bene riservato ai retti, il male riservato ai malvagi. [61] Quando venne nostro padre Abramo, guardò, vide, capì, ricercò, scolpì, forgiò, combinò, formò, calcolò e riuscì. Il Signore di tutto gli fu rivelato. Lo fece sedere sul Suo grembo, lo baciò sulla testa, lo chiamò Suo amato e lo fece figlio Suo377. Fece un patto eterno con lui e con la sua discendenza378, come è scritto: [Del suo patto…] che Egli fece con Abramo , del suo giuramento fatto ad Isacco (Sal. 105, 9); è anche scritto: Ed Egli credette al Signore, e glielo ascrisse a giustizia (Gen. 15, 6), invocò su di lui la gloria del Signore: Prima che Io ti formassi nel grembo materno, ti ho conosciuto (Ger. 1, 5)379. Fece con lui un patto tra le dieci dita dei suoi piedi, il patto della circoncisione, e fece con lui un patto tra le dieci dita delle sue mani, che è il patto della santa lingua e della dichiarazione dell’unicità di Dio. Egli legò ventidue lettere alla sua bocca e alla sua lingua. Dodici sono in guerra. [63] Tre sono nemici. Questi sono la lingua, il fegato e la bile. La lingua dice cose che sono dannose per il corpo; il fegato macina il cibo con il suo calore, mescola sia il cibo che la bevanda; la bile irrita, fa incollerire, acceca e assorda. Tre sono amici. Questi sono gli occhi, le orecchie e il cuore. Gli occhi permettono al corpo di vedere, guidandolo in ogni cosa che sia piacevole e buona, sia per il corpo che per lo spirito; le orecchie ascoltano e permettono al corpo di sentire ogni cosa, sia buona che cattiva; il cuore pensa e consiglia insieme ai reni, per guidare il corpo, sia nel be239

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‫שלושה ריחות טובות‪ .‬ריח סמים טובים ריח חריף כחרדל ופלפל ושכמותו וריח מאכל ומשתה‪ .‬שלושה‬ ‫‪230‬‬

‫רעות ללשון דבור רע והמלשין והמדבר אחד בפה ואחד בלב‪ .‬שלושה טובות ללשון שתיקה ושמירת‬ ‫הלשון ודבור אמת‪ .‬זה ספר אותיות של אברהם אבינו ע''ה הנקרא ספר יצירה וכל המבין בו אין שיעור‬ ‫לחכמתו‪.‬‬

‫וריח מאכל ומשתה וריח בשמים ‪)║F‬מאכל( ‪║P‬ופלפל וכיוצא בהן וריח מאכל ‪║N‬ג' ריחות טובות הן )סמים טובים( ‪[229] F‬‬ ‫טובים‬ ‫והמדבר אחד בפה ואחד בלב אחד בפה ואחד ולב ‪║L‬דבור כזב ‪║F‬דבור הרבה והמלשין ‪[230] P‬‬ ‫)ע''ה( ‪)║L‬זה ספר‪...‬לחכמתו( ‪ ║P‬ספר יצירה שפירש החכם ר' שבתי דונולו הרופא תהיה נפשו צרורה בצרור החיים ‪[231] F‬‬ ‫לחכמתו‪ .‬והוא לחכם ר' שבתאי הרופא תנצ'ב' בר''ח ל'ב'א' אמן ‪║N‬הנקרא )ספר יצירה‪ ...‬שיעור(‬

‫‪240‬‬

‫‪99‬‬

ne che nel male. Tre danno la vita. Questi sono i due orifizi del naso e la milza: i due orifizi del naso, vale a dire le narici – inalano l’alito dello spirito di vita e annusano odori gradevoli e sgradevoli; la milza raffredda il calore prodotto dagli organi interni e stimola il riso per allietare il corpo. Tre danno la morte. Questi sono i due orifizi inferiori e la bocca. I due orifizi inferiori sono l’ano, che espelle gli escrementi, la bocca e la vescica, che espelle l’urina. Se stanno troppo chiusi o troppo aperti, uccidono il corpo. La bocca, se si mangia cibo nocivo o dice cose con parole sporche, si ucciderà [il corpo]. Tre cose sono in potere dell’uomo. Queste sono le mani, i piedi e le labbra. Le mani, sia che questi voglia muoversi o far [qualcosa] con loro, sia nel bene che nel male, sia che voglia tenerle ferme e non far nulla, rimagono sotto il suo controllo. Allo stesso modo le labbra, sia che uno voglia parlare o tenerle silenziose, esse sono sotto il suo controllo. Tre cose non sono in potere dell’uomo. Questi sono i due occhi, le due orecchie e le sue due narici. Gli occhi vedono, [anche] contro la sua [sott. dell’uomo] volontà, ciò che egli non vuole vedere. Allo stesso modo le narici annusano, [anche] contro la sua volontà, un odore sgradevole che egli non vorrebbe annusare, e allo stesso modo le orecchie odono, [sempre] contro la sua volontà, un suono che egli non vorrebbe sentire380. Tre percezioni dell’orecchio sono cattive: maledizione, insulto e brutta notizia. Tre percezioni dell’orecchio sono buone: benedizione, lode e bella notizia. Tre percezioni degli occhi sono cattive: uno sguardo adultero, un aspetto ingannevole e un malocchio. Tre percezioni degli occhi sono buone: un aspetto dimesso, un aspetto buono e un buon occhio381. Tre odori sgradevoli: l’odore delle decomposizione, l’odore di stantio e di vecchio, l’odore dei veleni mortali. Tre odori gradevoli: l’odore pungente di mostarda, pepe e simile, l’odore del cibo e l’odore della bevanda382. Tre cose sono dannose per la lingua: la logorrea, la maldicenza e il discorso insincero383. Tre cose sono buone per la lingua: il silenzio, la riservatezza e il discorso sincero.

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Questo è il libro delle lettere di Abramo nostro padre – la pace sia su di lui – intitolato Libro della Formazione. Chi lo capirà avrà sapienza senza fine384.

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Note 1 Parte

del poemetto che segue appare in traduzione inglese in Sharf, The Universe, 711 (secondo il testo ebraico del’edizione di Castelli, pp. 159-163). Questo è il primo di due brevi composizioni di carattere poetico che Donnolo inserì nel Sefer pakhmoni per assicurare la paternità dell’opera. A tal fine, Donnolo fece uso dell’acrostico, vale a dire di una breve frase composta con la prima lettere di ciascuno versetto, in cui si legge: ‫שבתי בר אברהם חזק הוא דונולו הנולד מאורס חזק‬, [“Shabbatai, figlio di Abramo – (sia) forte – che è Donnolo, nato a Oria – (sia) forte”]. Dell’acrostico la letteratura ebraica fece ampio uso sin dalle sue prime fasi. L’acrostico venne impiegato negli scritti biblici sia come espediente mnemomico che per uniformare, soprattutto da un punto di vista grafico, brani o pericopi altrimenti disgiunti. Vedi Freedman, “Acrostic Poems”, 408-431; Marcus, “Alphabetic Acrostics”, 110-114. Nella letteratura postbiblica e soprattutto in età medievale, la funzione dell’acrostico si espresse soprattutto quale espediente mnemonico, sia, come nel caso di Donnolo, per assicurare la paternità di una determinata opera, ma anche per impedire eventuali aggiunte od omisisioni testuali. Per questo l’acrostico fu ampiamente usato dal poeta Yannai e Qillir (o Qallir – VII-VIII sec.), Pin­as Qohen (VIII sec.) e Sa‘adia Gaon (X sec.) ma anche da molti dei poeti dell’Italia meridionale, come ad esempio Zevadiah (IX sec.) e Amittai bar ShefaÓiah (seconda metà del IX sec.). Vedi Fleischer, Hebrew Liturgical Poetry, 127-129 e Schirmann, Miv­ar ha-shirah, 9-11. Donnolo fece uso dell’acrostico sia nei suddetti due poemetti introduttivi del Sefer pakhmoni ma anche in un breve passo in prosa sempre della parte introduttiva dell’opera (vedi sotto n. 88). Tra gli acrostici e i poemi da cui essi scaturiscono vi è, da un punto di vista dei contenuti, una relazione molto stretta: il primo acrostico, ad esempio, contiene il nome dell’autore e il suo patronimico, che è proprio ciò che Donnolo chiede al lettore di trasmettere e preservare. Nell’acrostico del secondo poemetto, si legge ‫שבתי בר אברהם‬ ‫“[ קונה חכמה‬Shabbatai, figlio di Abramo, che acquisisce conoscenza”], in perfetta consonanza con il contenuto del poema stesso, fatto di versetti tratti dal libro dei Proverbi, in cui si esalta il valore della conoscenza e della sua acquisizione. La seconda parte dell’acrostico (‫ )קונה חכמה‬è un’espressione che si incontra anche in Prov. 16, 16 (‫טּוֹב ֵמחָרוּץ וּקְנוֹת בִּינָה נִ ְבחָר ִמ ָכּסֶף‬-‫)קְנה ָח ְכמָה מַה‬, vale a dire uno dei versetti usati nel poema stesso. Nel terzo acrostico in cui si legge ‫“[ שבתי בר אברהם חזק‬Shabbatai, figlio di Abramo, (sia) forte”]), che non sembra avere alcuna relazione con il contenuto del testo. Sia nella presente traduzione che nel testo ebraico sopra, alla fine di ogni verso è stato posto un segno di divisione ( / ), secondo quanto indicato dalla rima in ‫( ָי‬-āy). 2 Cf. Sal. 119, 165. 3 Lett. “benedizioni e consolazioni buone e senza limite vadano a colui che copia…”.

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4 La prima parte di questo poemeto, dall’inizio fino a ‫ רעה תחת חסדי‬è costruito su una rima formata da sillabe finale che terminano in day. Secondo la pronuncia più diffusa dell’ebraico, tuttavia, il quarto versetto – dove Donnolo menziona proprio il suo nome – (‫ )יושיעהו אל אם יכתבהו בשם שבתי‬terminerebbe in tay, rompendo dunque lo schema ritmico. Ma ciò, in realtà, lungi dall’essere un banale quanto grossolano errore (tanto più grave sia perché posto proprio ad inizio della composizione, sia perché concernente il nome stesso dell’autore), potrebbe riflettere la peculiare pronuncia italiana dell’ebraico, secondo cui la lettera tav viene letta, sia in corpo che in fine di parola, come una dentale “d” (nel qual caso il nome dell’autore ‫ שבתי‬dovrebbe – correttamente ai fini della rima – terminare in day). Vedi Fortis, La parlata degli ebrei, p. 88. I manoscritti di Parma 2123 e Mosca 302 (P e M) qui leggono ‫בשםי שתיתי בחירי‬, che è assai problematico e forse frutto di intervento più tardo. 5 Ma anche “ho imparato da tutti i miei maestri”. Vedi Sal, 119, 99: Sono più istruito di tutti i miei maestri. Tutti i manoscritti del Sefer pakhmoni qui leggono ‫מכל מלמדי‬ ‫השכלתי‬, come nel testo masoretico. Come già osservato da Geiger (“Introduzione”, 30) e poi da Castelli (Il commento, 2 n. 14), così com’è il verso rompe l’andamento rimico. Per rispettare la rima in ay, osservava ancora Geiger, è necessario invertire i due emistichi delle versetto, così da leggere ‫השכלתי מכל מלמדי‬, come con buona probabilità doveva essere nella versione originale del Sefer pakhmoni. Durante la trasmissione del testo, probabilmente, il versetto venne corretto secondo il dettato del testo masoretico. 6 Vedi Sal. 24,5. 7 Vedi Sal. 9,5. 8 Vedi Sal. 94, 1. Questo versetto è attestato solo nei manoscritti di Firenze 44.14 e Parma 2123 (F e P), nessuo dei quali, però, sembra presentare una lettura corretta. F legge ‫ינקום‬, in cui manca la lettera waw necessaria per completare l’acrostico, mentre P ha ‫ ויקום‬che ben si lega con ‫ נקמתי‬e che forse è versione corrotta di ‫וינקום‬, molto probabilmente la versione originale, di cui si ha, non a caso, attestazione nel ms. 13161 del Jewish Theological Semninary. Cf. Ger. 51, 34. 9 Vedi Deut. 29, 19. 10 Vedi Is. 44, 25. 11 Vedi Is. 57, 19. 12 Vedi Sal. 69, 29 e Es. 32, 32. 13 Cf. Num. 16, 30-35. Il manoscritto di Parma 2123 (P in appparato), legge ‫ספר חיים‬ che sembra essere in realtà una correzione sulla base del versetto biblico di Deut. 29, 19: ‫ַשּׁ ָמיִם‬ ָ ‫ ַבּ ֵסּפֶר ַהזֶּה וּ ָמחָה יְהוָֹה אֶת ְשׁמוֹ ִמ ַתּחַת ה‬. 14 Vedi Sal. 111,10; Prov. 4, 7; 9, 10 ma anche Sapienza di Salomone 7, 17. Vedi sotto n. 209. 15 Vedi Is. 56, 5.

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Vedi Prov. 8, 22, che legge: ‫[ ה' קנני ראשית דרכו‬Il Signore mi ha creato all’inizio della Sua attività], in cui il parlante, soggetto di tutto il capitolo, è la personificazione della sapienza. Non c’è dubbio che con la frase ‫קנין ראשית דרכו‬, chiaramente derivata dal versetto di Proverbi, Donnolo volesse far indiretto riferimento alla sapienza. Tale metodo di referenza indiretta fa parte di un ben noto repertorio di tecniche impiegate soprattutto in ambito poetico, in particolare con i poeti liturgici di Palestina della prima metà del primo millennio. Per maggiori informazioni, si veda Fleischer, Hebrew Liturgical Poetry, 104-107. Sharf traduce l’emistichio in maniera letterale con “as may my children and my children’s children, be granted for an inheritance to walk in the Lord’s ways”, (The Universe, 8). È bene notare che la preoccupazione maggiore di Donnolo in questo passo è la trasmissione del suo sapere alle generazioni future, piuttosto che assicurarsi della loro condotta morale, come la traduzione di Sharf sembra suggerire. 17 Cf. Deut. 4, 9. 18 Vedi Eccl. 7, 23. 19 Cf. Es. 31, 3; 35, 31; 36, 1. 20 Vedi Eccl. 12, 10. 21 Eccl. 12, 12. 22 Eccl. 1, 13. 23 Questa è l’interpretazione di Sharf (The Universe, 9). Tuttavia, il passo è suscettibile di un’altra interpretazione, leggendo ‫“[ עונות‬stagioni”] come ‫עֲוֹנוֹת‬, vale a dire, peccati o trasgressioni, qui intesi come la causa dei tragici eventi di cui, come si dirà poco più avanti, Donnolo e tutta la sua comunità ebbero a soffrire. 24 Della conquista di Oria nel 925 vi è chiara testimonianza nella nota Cronaca Siculo-Saracena in cui si legge παρελήφθησαν αἱ ῶραι [“Oria capitolò”]; vedi Cozza-Luzi, ed., La cronaca siculo-saracena, 42-43 [testo greco e arabo], 72-73 [traduzione italiana]. Oria era già stata occupata dagli arabi fino all’867, quando la città fu liberata dall’imperatore francese Ludovico II. Alcuni anni più tardi Oria tornò sotto dominio bizantino. Vedi Falkenhausen, La dominazione bizantina, 22. Secondo il Sefer Yu­asin, Oria era stata invasa da pirati arabi nell’856, quando ShefaÓiah era responsabile delle negoziazioni con loro; vedi Salzman, ed., The Chronicle of Ahimaaz, 75; Amari, Storia dei musulmani, I, 513-525 e Sharf, Byzantine Jewry, 91. 25 Marte – in greco Ares – era il dio della guerra, e il pianeta che da esso prendeva nome – in ebraico Ma’adim – era considerato dall’astrologica classica come un pianeta maschile e causa di influenze negative. L’espressione “sotto il pianeta Marte” può essere letta sia come lato riferimento alle condizioni negative prodotte dal pianeta, ma anche come preciso riferimento alla teoria della “ore planetarie” di cui Donnolo parlerà in maniera dettagliata nei capitoli successivi. Vedi Sharf, The Universe, 27. 16

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Corrispondente a lunedì 4 luglio 925, secondo il computo gregoriano, alle 9 del mattino. Vedi Sharf, The Universe, 129 n. 31 e Lacerenza, ed., Wabbetay Donnolo, 49 n. 15. 27 Tale indicazione cronologica è basata sul ciclo lunare di diciannove anni, consistente di duecentotrentacinque mesi sinodici, che sono i periodi che trascorrono tra ciascun mese, quando il sole e la luna hanno uguali longitudini. A tale ciclo fanno riferimento i Pirqe de-rabbi Eli‘ezer (ed. Friedlander, 57), il Kiddush Yerahim dell’astronomo rabbi Pinhas e uno studio monografico sul calendario ebraico dall’astronomo musulmano Kawarizmi (823-824); vedi Stern, Calendar and Community, 193, 196-200. L’interpretazione del passo offerta da Sylvie-Anne Goldberg, “dans l’année 5685 [!] de la creation du monde, qui est la onzième année du 277 cycle” è chiaramente erronea. Vedi Goldberg, La Clepsydre II, 299. Secondo Sharf, The Universe, 129 n. 32, il ciclo di diciannove anni fu creato nel III secolo da rabbi Adda bar Ahava, un amora di Sura. Come osservato da Stern, tuttavia, riferimenti a questo sistema sono totalmente assenti nelle fonti rabbiniche più antiche, da cui si può dedurre che il sistema fu in realtà istituito nel IV secolo. Vedi Stern, ibidem, 196. 28 Abraham Schechter identificava questo rabbi Hanan’el con Hanan’el ben Amnon, autore di un piyyut inserito nel Seder Hibbur Berakhot (Ordine di una collezione di benedizioni), il rito palestinese adottato dagli ebrei del Meridione italiano e composto da Menahem b. Solomon. Vedi Schechter, Studies in Jewish Liturgy, 71, 73 n. 75. L’ipotesi di Schechter non è del tutto convincente: prima di tutto, rabbi Hanan’el era il padre di uno dei martiri, non egli stesso un martire; secondo, se rabbi Hanan’el e rabbi Amnon fossero stati imparentati con Donnolo questi ne avrebbe molto probabilmente fatto menzione. 29 Secondo Adler, “Un document”, 40-43, Yo’el era nonno materno di Donnolo, mentre quello paterno sarebbe stato Ezra, un nome di cui si fa cenno in un documento della Genizah del Cairo (ms. Adler 2156 del Jewish Theological Seminary of America, New York), in cui si parla di un certo “rav Shabbatai (bar) Avraham bar Ezra”. Vedi anche Adler, Catalogue of the Hebrew Manuscripts, plate 4; Posznanski, “Sur les fragments de la Guenizah”, 289 e Mann, Texts and Studies, I, 25. Nel documento cairota, tuttavia, la pergamena è rovinata e, come osservato da Sharf, il nome di Ezra è in realtà quasi totalmente illeggibile. Vedi Sharf, The Universe, 152 n. 8. Il testo del manoscritto della Genizah aveva portato alcuni studiosi a ipotizzare che ci fosse una relazione tra il padre di Donnolo, Avraham, e El‘azar, il nipote di Amittai I, l’antenato dell’autore del Sefer Yuhasin. Vedi Fiaccadori, “Donnolo”, 214. Secondo tale ipotesi, dunque, Donnolo sarebbe quello stesso Shabbatai, padre di Ester, che secondo il Sefer Yuhasin (vedi Colafemmina, ed., Sefer Yuhasin, 21, 35) sposò panan’el II. 30 Il ms. di Firenze 44.14 (F) qui legge ‫“[ ור' הוד‬e rabbi Hod”]. 26

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I mss. di Parma 2123 (P) e Mosca 302 (M) qui leggono ‫אוריאל‬, nome che era già apparso prima come terzo nome della lista. Come osserva Lacerenza, Šabbetay Donnolo, 49 n. 17, se tale variante fosse giusta, allora il nome del primo Uri’el sarebbe stato fatto seguire dall’epiteto ‫“[ רבי הצדיק‬il mio pio maestro”] così da distinguerlo dall’altro. 32 In una lettera anonima trovata presso la Genizah del Cairo, in cui si fa menzione degli stessi eventi, si nomina un altro rabbino, di nome Avraham b. Yehoshfat il quale servì a Bari e che visse a Otranto: “Nella nostra comunità rimane rabbi Avraham b. Yehoshfat, già rabbino della oramai dispersa comunità di Oria…”. Vedi Mann, Texts and Studies, I, 24 ss.; Adler, “Un document”, 40-43, e Starr, The Jews, 152-154, §§ 94-95. Il testo della lettera fu pubblicato anche da Cassuto, “Una lettera ebraica”, 97-112 e Schirmann, Zur Geschichte der hebräischen Poesie, 99. Di quanto afferma Donnolo circa la caduta di Oria e la deportazione dei suoi abitanti vi è chiara testimonianza nel Sefer Yuhasin: ‫ויהי בימים ההם והישמעאלים יצאו בחייליהם ואלמעוז קייט‬ ‫עליהם ועברו איטליאה והסרו כל הארץ קלבריאה ובא עד אוירי אשר בקצה פולייה ויצורו עליה והשמידו‬ ‫כל חייליה ותבוא העיר במצור ולא היה כח באנשי המדינה לעצור והעיר הובקעה והחרב עד הנפש נגעה‬ .‫“[ והרגו רובם והנשארים הוליכו בשיבייה‬Quei giorni gli arabi con le loro armi, sotto il comando di Al-Muizz (lett. Al-Kayyat), correvano per l’Italia. Devastarono tutta la provincia di Calabria e raggiunsero Oria, al confine con la Puglia; la assediarono e sconfissero tutti i soldati. La città così fu assediata, i suoi difensori non avevano [più] forza per resistere. Fu espugnata e la spada si abbatè sulle persone. Essi uccisero la maggior parte degli abitanti e fecero schiavi i sopravvissuti”]. Vedi Salzman, ed., The Chronicle of Ahimaaz, 16, [testo ebraico], 88 [traduzione inglese]). Come osservato da Salzman, ibidem, 21, Al Muizz era nato nel 929, e il riferimento a lui come comandante dell’esercito arabo a Oria è chiaramente erroneo. 33 Città fondata nell’VIII secolo da coloni greci provenienti da Sparta e che nel 540 divenne parte del territorio bizantino. La città subì numerosi attacchi da parte dei saraceni che la conquistarono il 15 agosto del 927, facendo schiavi e deportando parte della sua popolazione in Africa. La città rimase sotto controllo saraceno finché fu riconquistata dai bizantini nel 967 durante il regno di Niceforo II Foca (963-969). Vedi G. Cozza-Luzi ed., La cronaca siculo-saracena, 44-45 [testi greco e arabo]; 74-75 [traduzione italiana]; Falkenhausen, “I Bizantini in Italia”, 56 e idem, “Taranto”, 133-166. Sulla presenza ebraica nella città, vedi Colafemmina, “Gli ebrei a Taranto”, 109-127; idem, Gli Ebrei a Taranto – Fonti documentarie, 6-10. Degna di nota è la scoperta a Taranto di una pietra tombale bilingue, in ebraico e in latino, del quattordicenne [‫]דומנו[לו בן דומנו]לו‬/ [Dom]nolo filio D[omnoli] [“Donnolo figlio di Donnolo”], datata tra il VII e l’VIII secolo. Il testo ebraico è stato pubblicato da Colafemmina in ibidem, 37-38; idem, “Di alcune iscrizioni giudaiche”, 233-242 e Noy, Jewish Inscriptions, I, 167-168. Durante il suo viaggio nella seconda metà del XII secolo, Beniamino da Tudela visitò la città la cui comunità ebraica egli stimava di circa 300 31

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ebrei: “Alcuni di loro sono persone di cultura, alla cui testa ci sono rabbi Meir, rabbi Nathan e rabbi Israel”. Vedi Beniamino da Tudela, The Itinerary, 9 [traduzione inglese], 11 [testo ebraico]. A testimonianza della diffusione del nome di Donnolo in ambienti ebraici in epoca immediatamente post-bizantina, inoltre, vi è una ketubbah – un contratto matrimoniale - del 1566 proveniente da Patrasso, ora conservata presso il Jewish Theological Seminary di New York (reperibile on-line presso il sito della Jewish National and University Library di Gerusalemme-The David and Fela Shapell Family Digitalization Project, all’indirizzo http://jnul.huji.ac.il/dl/ketubbot/html/jts154.htm [20 maggio 2008]), tra i cui testimoni figura un certo Shlomo ben Shabbatai Donnolo, la cui parentela con il saggio di Oria rimane, ovviamente, tutta da provare. 34 Da ciò si può facilmente dedurre che Donnolo nacque tra il 912 e il 913. 35 Gli aglabiti – una dinastia originaria di Qairawan (Tunisia), alleata con il califfato abbaside – avevano fatto di Palermo la capitale della Sicilia araba nell’831. L’isola era un thema bizantino, il cui più importante avamposto militare era Siracusa, città della costa sud-orientale, che l’imperatore Costanzo II (641-668) aveva scelto come capitale dell’impero bizantino tra il 663 e il 668. Gli arabi cominciarono a razziare l’isola dalla seconda metà del VII secolo, con attacchi sempre più frequenti e sempre più violenti, che nell’831 sfociarono nell’occupazione di Palermo e la caduta di Siracusa nell’878. Per quanto riguarda la Sicilia bizantina, vedi Correnti, Storia della Sicilia, 103-118; Falkenhausen, “I Bizantini in Italia”, 47-55. Sulla conquista araba e la vita della comunità ebraica in Sicilia, si veda Amari, Storia dei Musulmani, I, 150156; 237-248; Correnti, ibidem, 123-139; Bresc, Arabi per lingua – Ebrei per religione, 13-35 e Simonsohn, The Jews in Sicily, I, xi-xiv. Per una dettagliata analisi della creazione dei temi bizantini nel Meridione italiano, vedi Pertusi, “Contributi alla storia dei temi bizantini”, 495-517. 36 Nel testo ebraico si legge “Ifriqiya”, ovvero la Tunisia. Vedi Altmann e Stern, ed., Isaac Israeli, xix. Un’altra vittima del raid saraceno fu Palti’el – astrologo, medico e membro della famiglia Amittai - il quale fu deportato in Egitto, dove, con il nome di Musa ben El‘azar, si guadagnò grande fama per le sue conoscenze in campo medico e astrologico. Della sua deportazione da Oria si fa menzione nell’autobiografia di Gia‘far al-Hajib (metà del X secolo), membro della corte fatimida il quale descrisse la spedizione guidata appunto da Abu A­mad Gia‘far ibn ‘Ubayd contro i territori bizantini: “…ed egli conquistò una grande città chiamata Oria, prendendone un grosso bottino, mentre Musa, medico di al-Manxur, al-Muizz, e al-‘Aziz, erano tra gli schiavi fatti a Oria”. Vedi Lewis, “Paltiel ben Shefatyah”, 177-181 e Colafemmina, ed., Sefer Yuhasin, 31-35. 37 Vale a dire nei territori prima sotto il comando romano che al tempo di Donnolo erano sotto dominio bizantino. Considerando se stessi come i legittimi eredi dell’impero romano, gli abitanti dell’entità politica facente capo a Costantinopoli

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chiamavano se stessi romaioi, e con Romania si indicava il territorio che nel suo insieme stava sotto il loro controllo. Il termine byzantinoi era usato solo per i cittadini di Costantinopoli, l’antica polis greca di Bisanzio. I sudditi della corona di Costantinopoli erano normalmente chiamati graeci o greki, ma anche rum (romani) dai turchi e dagli arabi. Vedi Ahrweiler, L’idéologie politique, 9-24; Mango, Byzantium, 1-2; Herrin, Women in Purple, 9; Angold, Byzantium, 1-2; Sharf, The Universe, 129 n. 34, e Centanni, “Fantasmi dell’antico”, 816-821. Rum e rumi erano frequentemente usati nei documenti trovati nella Genizah del Cairo per indicare persone provenienti dall’impero bizantino. Vedi Mann, Texts and Studies, I, 241 e de Lange, “Hebraism and Hellenism”, 139-140. Gradualmente romaioi assunse un signifcato più vasto, stando ad indicare, almeno fino al XII secolo, la cristianità europea nel suo insieme. Vedi Goitein, A Mediterranean Society, I, 43 e El Cheikh, Byzantium Viewed, 21-24. 38 Eccl. 2, 11. 39 Eccl. 2, 11. 40 Eccl. 2, 13. 41 Eccl. 7, 12. 42 O, secondo una lettura alternativa di ‫כדבר‬, “come fa la parola del Signore”. 43 Cf. Eccl. 2, 26 e 1Re 5, 26. 44 Donnolo qui usa il termine ‫( כוכבים‬kokhavim) per indicare i cinque pianeti (Saturno, Giove, Marte, Venere e Mercurio) e i due luminari, seguendo la tradizione tolemaica. Vedi Tolomeo, Almagest, Toomer, ed., 21 e anche Baraita di-Shemu’el, 544 e Baraita de-mazzalot, 30. 45 Il testo ebraico qui legge ‫( מזלות‬mazzalot) che, così come il greco ζῴδια (sing. ζῴδιον), sta ad indicare sia i gruppi di stelle meglio note come “costellazioni”, sia le omonime dodici sezioni, meglio note come “segni”, in cui si divide la cintura zodiacale. A causa della cosiddetta “processione degli equinozi” e l’ineguale segmentazione dello Zodiaco costellazionale e dello Zodiaco tropicale, le posizioni delle costellazioni non corrispondono più a quelle dei segni. Vedi Gettins, The Arkana Dictionary, 117, 470-471 e Ridpath, ed. Dictionary of Astronomy, 503-504. Nella presente traduzione non si è fatta distinzione tra i due significati e il termine mazzal è sempre stato reso con “costellazione”. 46 La vilificazione della scienza delle stelle non fu peculiare ai soli ebrei ma fu un luogo comune anche tra le classi colte dell’impero bizantino. Dopo il breve periodo di riabilitazione dell’astronomia pagana sotto Giuliano l’Apostata nel IV secolo, dopo la rinascita degli studi astronomici nel V e VI secolo con gli studi di Efestione, Proclo, Giuliano di Laodicea e Giovanni Lido, l’astrologia era quasi sparita come disciplina di studio a Bisanzio. Nel 529 l’imperatore Giustiniano chiudeva la scuola di filosofia ad Atene e proibiva ufficialmente la pratica e lo studio dell’astrologia. Questa tornò a fiorire tra l’VIII e il IX secolo, nello stesso periodo in cui fu composta la Baraita di-Shemu’el, sotto l’influenza e come conseguenza della traduzione di numerosi

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testi di astromia siriana e araba. Vedi Mogenet, “L’influence de l’astronomie arabe”, 44-55 e Tihon, “L’astronomie byzantine”, 603-624. 47 Eccl. 7, 25. 48 Donnolo non offre alcuna informazione riguardo tali fonti. Come osservato da Sharf (The Universe, 129 n. 41), i babilonesi di cui parla Donnolo erano probabilmente gli studiosi provenienti dalla provincia abbaside dell’Iraq. L’autore della Baraita di-Shemu’el (Eisenstein, ed., 545), identificava i saggi di Babilonia con gli astrologi caldei, facendo con ogni probabilità riferimento alla tradizione astrologica caldea di cui Tolomeo parla nella Tetrabiblos (Robbins, ed., 99-107). Fin dall’VIII secolo, testi sanscriti di argomento astrologico e matematico erano stati tradotti in arabo e le loro dottrine erano entrate a far parte dell’astrologia araba. Uno dei primi testi sanscriti tradotti in arabo a Baghdad (probabilmente il luogo di origine del maestro di astrologia di Donnolo) fu il Brāhmasphutasiddhanta, un trattato sulla posizione delle stelle, scritto nel 628 dall’astrologo indiano Brahmagupta. Vedi Nallino, Raccolta di Scritti, 203-208. Come osservato da Saliba (History of Arabic Astronomy, 72), al tempo di Donnolo la tradizione sanscrita occupava un posto importante nell’astrologia araba, come è attestato nelle opere di al-Biruni (973-1048), autore del Kitab al-tahqiq ma li’l-Hind. Vedi Kusuba e Pingree, ed., Arabic Astronomy, 4. Fino al X secolo le dottrine astrologiche e astronomiche degli indiani erano ben note a Bisanzio, probabilmente grazie al tramite delle traduzioni greche dei testi arabi. Vedi Jones, ed., An eleventh-century manual, 12 e Pingree, “The Indian and Pseudo-Indian Passages” in particolare pp. 147-151, 180-181. Nel Sefer ha-mazzalot Donnolo, parlando del Dragone celeste, dice in modo molto simile al passo di cui sopra: ‫וגם חכמי הגוים הם חכמי‬ ...‫…“[ בבל והודו וחכמי ישמעאלים אומ']רים[ כי יש לתלי ראש וזנב‬e anche I saggi non ebrei, che son i saggi di Babilonia, India e i saggi musulmani, dicono che il Dragone ha una testa e una coda…”]. Testo ebraico in Luzzatto, “Mikhtav gimel”, 62. 49 Come osservato da Lacerenza, “Donnolo e la sua formazione”, 63-64, l’immagine di studioso con cui Donnolo descrive se stesso e l’enfasi che egli pone a proposito della vastità delle proprie conoscenze è un topos letterario, di cui si fece largo uso in testi autobiografici scritti nell’Italia dell’alto medioevo. Ieraci Bio, “Notazioni mediche” 452, trova simili esempi nella Vita Iohannis Damasceni – un testo autobiografico scritto in sud Italia nel x secolo – così come anche nella Vita di San Nilo da Rossano. 50 Vedi Dan. 9, 2 in cui si dice, come osservato da Lacerenza, Šabbetay Donnolo, 50 n. 30, che Daniele esaminava “nelle Scritture i numeri degli anni”, probabilmente in relazione a testi di carattere astrologico. 51 La Baraita di-Shemu’el è l’ultimo testimone della conoscenza astrologica che, come Donnolo dice nel Sefer ha-mazzalot (Luzzatto, “Mikhtav gimel”, 62) gli ebrei non avevano coltivato e che infine avevano dimenticato durante il loro peregrinare nei luoghi della Diaspora: ‫שנ' בישעיה ויכרת ה' מישראל ראש וזנב כפה ואגמון בא זה הפסוק ללמדך‬... ‫שמתוך גלותם שלישראל אבדה מהם חכמת ראש התלי וזנבו וחכמת המזלות שבכיפת הרקיע המתנהגים מכח‬

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‫“[ העגלה‬Come è detto nel libro di Isaia, perciò il Signore ha troncato da Israele capo e coda, palma e giunco (Is. 9, 13) Questo versetto ti insegna che a causa dell’Esilio, Israele ha perso conoscenza della scienza della testa e della coda del Tly, così come quella delle costellazioni che si trovano sulla volta del firmamento e il cui potere motore deriva dal Carro”]. Il passo è tradotto in inglese anche in Sharf, The Universe, 45, ma vedi anche idem, “‘Tli’ and ‘Jawzahr’”, 182. 52 Nel testo ebraico si legge goy ehad mi-bavel; l’uso della parola goy [“gentile”] invece di yishma’el [“ismaelita”] con cui Donnolo in precedenza aveva indicato le genti di fede musulmana, potrebbe suggerire, secondo Lacerenza (“Il sangue fra microcosmo”, 60) che il saggio fosse un sapiente cristiano. 53 Nulla si sa con certezza riguardo l’identità di questo studioso. Fried (Sefer Yesodot, lvii-lviii n. 5) propose di identificarlo con Abu Gia’far ibn Ahmad ibn Ibrahim ibn Khalid al-Giazzar (ca. 929-1009), un dottore tunisino, autore di un trattato medico, che conobbe grande fortuna nella scuola medica di Salerno e che fu tradotto in latino e greco da Costantino da Reggio e Costantino l’Africano. Vedi anche Sharf, The Universe, 130 n. 45. Come notato da Fiaccadori (“Donnolo”, 213), tuttavia, contro tale ipotesi si possono levare due obiezioni: in primo luogo, Donnolo parla dello studioso come di persona di origine babilonese, mentre Gia’far era nord Africano; in secondo luogo, questi non lasciò mai l’Africa e del resto non vi è testimonianza alcuna di un suo soggiorno in sud Italia. Vedi anche Nutton et al. ed., The Western Medical Tradition, 140-141. Per molti aspetti, la figura di tale sapiente ricorda quella di Abu Aharon, il mistico babilonese giunto, secondo A­ima‘aÑ, in Italia nel IX secolo. Su questo vedi Weinstock, “Discovered Legacy”, 153-159; Scholem, “Has a legacy been discovered”, 252-265; Neubauer, “Abu Ahron”, 230-237 e idem, “The Early Settlement”, 606-625. L’etimologia del nome stesso è incerta, dato che di esso nella tradizione manoscritta si riportano due versioni, b-g-d-sh e b-g-d-t (ms. Heb.e.26 della Bodleian Library di Oxford; ms. Héb. 770 della Bibliothèque Nationale di Parigi e il ms. 13161 dello Schocken Institute for Jewish Research del Jewish Theological Seminary a Gerusalemme), probabilmente frutto di errore di lettura tra le lettere ‫ ש‬e ‫ט‬. Come osservato da Lacerenza (“Donnolo e la sua formazione”, 60 n. 65) le due varianti sono semanticamente equivalenti, dato che il nome deriva da una radice, bag o baga, di origine persiana che significa “dato” o “creato da Dio” (come, ad esempio, Baghdad). Nella presente edizione si è preferito seguire la variante b-g-d-t, sia perché attestata nel manoscritto più antico della tradizione, sia perché più vicino al nome di Baghdad, che Donnolo potrebbe aver impiegato come indicazione toponomastica (quindi sul modello di “baghdadi” – di/da Baghdad – così come veniva chiamato il noto Abui Aharon). Vedi “Baghdad” in EI, I, 894 e Neubauer, “Abu Ahron”, 230237; Weinstock, “Discovered Legacy”, 153-159 e Scholem, “Has a legacy been discovered”, 252-265. Fondata nel 762 dal califfo Harun al-Rashid (786-809) Baghdad divenne presto uno dei più importanti centri per gli studi astrologici e astronomici,

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soprattutto durante il governo del califfo al-Ma’mun (813-833), il quale aveva incoraggiato lo studio dei testi classici scientifici e fatto costruire due osservatori per verificare gli assunti della tradizione tolemaica. Vedi O’ Leary, How Greek, 151-155 ss.; Sayili, The Observatory, 56. Il documento più antico in cui si attesti la penetrazione della sapienza astrologica araba a Bisanzio sono gli scolia del ms. Vat. Gr. 1594 (e la sua copia, il ms. Vat. Gr. 2326), scritto nel 1032, dove gli studiosi arabi, il cui metodo si basava sulla verifica empirica dei dati astronomici, vengono chiamati νεώτεροι – moderni – in contrapposizione agli studiosi bizantini, il cui metodo scientifico si basava quasi esclusivamente su calcoli teorici. Vedi Mogenet, “Une scolie inédite”, 198221. Da questo punto di vista, lo studioso babilonese cui si riferisce Donnolo – “che sapeva anche fare calcoli…come osservare le costellazioni e i pianeti” – potrebbe esser stato rappresentante di questa giovane classe di studiosi. 54 Termine probabilmente derivato dall’assiro antaluu e dal siriaco atalu [“eclisse”]. Nell’antica astrologia siriaca ’athliya era il nome del serpente che divorava i corpi celesti causando così le eclissi solari e lunari. Vedi Bouclé-Leclercq, L’Astrologie grecque, 121 e Sharf, The Universe, 39-40 nn. 26 e 114. Sul significato del Tly nel pensiero gnostico ebraico si veda anche Mastrocinque, Jewish Magic, 161. Nel passo presente, come si può facilmente intuire anche in base alla tavola delle effemeridi di cui sotto, il termine indica il punto in cui la luna incrocia l’eclittica terrestre, vale a dire il nodo lunare. Per ulteriori informazioni sui diversi significati del termine Tly e il ruolo del Dragone nell’astrologia di Donnolo, vedi Michelini Tocci, “Dottrine ermetiche” e sotto nn. 283 e 352. 55 Nel testo ebraico si legge ‫מסורת הכוכבים‬, letteralmente “la tradizione dei pianeti”, espressione in cui si implica il significato di conoscenza acquisita per trasmissione. La traduzione segue quanto suggerito da Lacerenza (“Donnolo e la sua formazione”, 35) che suggerisce “disciplina delle stelle”. Sharf (The Universe, 10) non traduce il termine ‫מסורת‬, interpretando l’intero passo semplicemente come “how to do the calculations myself”. In altri passi del testo, è da notare, Donnolo usa espressioni simili, come ad esempio ‫ חכמת הכוכבים והמזלות‬e ‫חכמת המזלות והכוכבים‬, sempre in riferimento all’osservazione e allo studio dei pianeti e la valutazione delle loro influneze. Ciò contrasta con quanto affermato da Sela, secondo cui ‫ חוכמת הכוכבים‬sarebbe un’espressione coniata dallo spagnolo Avraham ibn Ezra (1098-1164) per indicare lo studio astrologico, in quanto comprendente sia l’analisi delle influenze dei pianeti che l’analisi astronomica. Vedi Sela, “Abraham Ibn Ezra’s Special Strategy”, 67 e idem, Abraham Ibn Ezra, 205. Quanto detto a proposito della summenzionata espressione fa parte di un problema più generale riguardante lo studio di Avraham Ibn Ezra, al quale Sela, il maggiore esperto dello studioso spagnolo, attribuisce la creazione di un vocabolario astrologico e astronomico, senza riconoscere gli apporti che in tal senso gli vennero da testi più antichi, come ad esempio la Baraita di Shemu’el e la Baraita de-mazzalot e gli scritti astrologici di Donnolo. Non vi è dubbio, ad esempio, come il duplice significato che Ibn Ezra attribuisce al termine Tly (di axis

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mundi e nodo lunare) sia mutuato direttamente dagli scritti donnoliani (soprattutto dal Sefer ha-mazzalot, di cui si trovano interi passi citati nei suoi commenti ai libri di Amos 5, 8 e Giobbe 38, 31). Vedi Luzzatto, “Mikhtav gimel”, 65-67, Sela, Abraham Ibn Ezra, 263-264, 371 e Avraham Ibn Ezra, Commentary on Amos, 209. Fino ad oggi non è stato condotto alcuno studio sulla relazione tra i primi scritti astrologici ebraici e l’opera di Ibn Ezra, benché l’ipotesi che egli conoscesse tali testi appaia avvalorata sia dallo studio dei testi sia dal fatto che egli compose gran parte delle sue opere astrologiche dopo aver trascorso un lungo periodo di studi a Lucca, città in cui in precedenza si erano stabiliti gruppi ebraici di origine pugliese (in particolare la famiglia Qalonimos), molti dei cui membri ebbero per certo buona conoscenza dell’opera di Donnolo. Sui movimenti della famiglia Qalonimos, vedi Grossman, “The Migration of the Kalonymous”, 154-186. 56 Qui Donnolo non fa menzione dei due luminari che in altri passi dell’opera include nel gruppo di sette corpi celesti maggiori, insieme ai cinque pianeti. Ciò, come osserva Castelli (Il commento, 180 n. 5) si spiega con il semplice fatto che per distinguere e riconoscere i due luminari non c’è bisongno di alcuna specifica conoscenza. 57 Il testo ebraico qui legge ‫מזל הצומח‬, espressione con cui Donnolo indica ciò che nella tradizione astrologica occidentale è noto con il termine di ortus, vale a dire il punto all’orizzonte in cui si leva un determinato corpo celeste. Vedi Sarfatti, Mathematical Terminology, 57. 58 Qui il testo legge ‫מזל התהום‬, espressione con cui, come osservato da Sarfatti (Mathematical Terminology, 56), l’ebraico indica il cosiddetto imum caeli, il grado culminante dell’eclittica. Vedi anche Gettings, The Arkana Dictionary, 254, 318. 59 Espressione di significato incerto, con cui Donnolo forse voleva semplicemente indicare la volta celeste, e forse più in particolare, quella parte del cielo che è nascosta alla vista. 60 Il testo ebraico qui ha ‫מזל השוקע‬, letteralmente “la costellazione che si immerge”. La Baraita di-Shemu’el (Wertheimer, ed., 32) usa un’espressione simile, ‫מזל הטובל‬. 61 Questo altro non è che il cosiddetto medium caeli, il punto culminante dell’eclittica. Vedi Gettings, The Arkana Dictionary, 310, 317-318. 62 Secondo Sharf (The Universe, 10), in questo passo Donnolo fa riferimento alle quattro posizioni che i pianeti assumono durante il loro moto, vale a dire “their rising, their setting, their zenith and their nadir”. Vedi anche Lacerenza, Šabbetay Donnolo, 51 nn. 36-37. La contraddizione tra la posizione delle costellazioni superiori e inferiori e l’indicazione geografica (“la costellazione della profondità…nella parte settentrionale…la costellazione dell’altezza…a meridione”) è solo apparente. Come osservato da Sharf, infatti, “the astrologers, in addition to the division of the zodiac, took account of what they called the ‘fours centres of the ecliptic’. These were the pointes of the rising, the setting, the upper culmination and the lower culmination of a heavenly body. These centres had terrestrial orientation. The rising point (“Horo-

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scopus”) was obviously in the east, the setting point (“Dusis”) in the west. And the lower culmination (“imum caeli”) was often thought of as somehow in the north, from the idea that it was through the north that the stars returned to their rising point. A kind of north was, therefore, astrologically speaking, beneath one’s feet and, thus, the upper culmination (“medium caeli”) became a kind of south more or less directly overhead…” (The Universe, 63). In questo brano, dunque, Donnolo altro non fa che offrire la spiegazione di alcune delle nozioni fondamentali della disciplina astrologica, come ad esempio il fatto che le costellazioni si levano a est e calano ad ovest, che ogni costellazione sta di fronte ad un’altra costellazione, alla distanza di 180° (ad esempio, Ariete e Bilancia, nell’immagine di cui sotto corrispondenti ai numeri 1 e 7). Allo stesso modo, la costellazione che si pone “nel mezzo della volta del firmamento” è separata da quella crescente, secondo la direzione antioraria, da 120° e rispetto a questa è la decima.

Secondo Tolomeo e la tradizione astrologica classica, tra le costellazioni intercorrono diversi rapporti a seconda delle posizioni che esse assumono nella cintura zodiacale. Vedi Tolomeo, Tetrabiblos, Robbins, ed., 72-73. 63 Lett. “dire” 64 Tolomeo aveva dedicato una parte della sua Tetrabiblos alle qualità positive e negative dei pianeti e delle costellazioni. Tra i corpi benefici c’erano Giove, Venere e la luna, mentre al gruppo dei malefici appartenevano Saturno e Marte. Vedi Tolomeo, Tetrabiblos, Robbins, ed., 38-39. 65 Vedi Baraita di Shemu’el, Eisenstein, ed., 543: ‫הצריך לידע מביא קצב של קנה בין י''ב‬ ‫“[ אצבעות וזוקפו במקום שוה ומודד צילו‬colui che ha bisogno di conoscere (la distanza angolare tra i pianeti in relazione alle stelle fisse) dovrebbe procurarsi un’asticella lunga dodici dita, porla su una superficie piana e misurane l’ombra”]. Come osservato da Sharf (The Universe, 12-13; 130 n. 49), lo strumento di misurazione cui Donnolo fa riferimento nel passo di cui sopra sarebbe la cosiddetta “staffa di Giacobbe”, che gli astronomi e soprattutto i navigatori usavano per misurare la distanza angolare tra due stelle. La staffa fu probabilmente inventata nel sud della Francia dal matematico ebreo Levi ben Gershom (noto anche con l’acronimo di Ralbag o Ghersonide,

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1288-1344), che la descrisse nel suo Milhamot ha-shem nel 1328. Vedi anche Lacerenza, “Donnolo” 52 n. 39; Goldstein, The Astronomy of Levi ben Gerson, 52-54 e idem, The Astronomical Tables, 21-22. Alcuni, tuttavia, attribuiscono l’invenzione di tale strumento a Yehudah (o Ya‘aqov) Machir (ca. 1236-1304); vedi idem, “Ships and Sailing”; Sarton, Introduction, II, ii, 623, 851 e Harper, “Prophatius Judaeus”, 6168. È bene notare, tuttavia, che nella misurazione condotta con la “staffa di Giacobbe” non si fa uso dell’ombra. Donnolo fa riferimento al metodo di misurazione descritto da Tolomeno nel suo Almagesto (G.J. Toomer, ed., 255-257) e sviluppato in età medievale dagli astronomi Arabi, tra cui al-Biruni nel suo trattato sulle ombre celesti (The Exhaustive Treatise, I, 263-270). 66 Vale a dire il pianeta che domina una specifica ora del giorno. Per maggior informazioni su tale principio astrologico, si veda sotto n. 326. 67 Dan. 10, 21. 68 Tutte queste citazioni bibliche da ‫ ברוך אתה ה' למדיני‬fino a ‫רחמיך רבים ה' כמשפטיך חייני‬ sono attestate solo in G. In tutti gli altri testimoni i versetti sono stati omessi, probabilmente per errore di omeoteleuto con la frase precedente (‫)…בספר הנקרא חכמוני‬. 69 Corrispondente all’anno 946 secondo il computo del calendario gregoriano. 70 Nel testo ebraico si legge ‫ יהיו‬che può significare sia “saranno” che il presente “sono”. Le tavole delle effemeridi, quale quella che segue qui sotto, erano usate sia per determinare eventi futuri (più in particolare per descrivere la posizione che i corpi celesti avrebbero assunto) ma anche per fornire una mappa del cielo in relazione ad un determinato momento (nella maggior parte dei casi quello della nascita). Vedi Gettings, The Arkana Dictionary, 177. In questo passo Donnolo non fa riferimento esplicito ad un evento natalizio né altro fatto specifico nel tempo. Ciò suggerisce che la tavola sia del secondo tipo, e che il verbo, quindi, si debba tradurre con un il presente. 71 I cinque pianeti e i due luminari. 72 Vale a dire le lettere ebraiche nella tavola delle effemeridi. Esse indicano le longitudini dei pianeti in relazione ai segni dello Zodiaco, ciascuno dei quali è diviso in 30 gradi che consistono, a loro volta, ognuno di 60 minuti. Nella trascrizione sotto le lettere ebraiche sono state tradotte nel corrispondente valore numerico in numeri arabi. Nella tavola originale, attestata solo nel ms. Heb.e.26 della Bodleian Library di Oxford (G), le lettere sono male allineate e non sempre facilmente leggibili. La trascrizione si basa sulla versione emendata inserita sopra nella sezione del testo ebraico. Per ulteriori informazioni sulla presente tavola, vedi sotto nn. 81-82. 73 Lett. “sono”. 74 Il testo ebraico ha ‫[ חלקים‬lett. “parti”], termine usato in tal guisa probabilmente come calco dal greco µοίραι, ampiamente usato e attestato nell’astrologia classica. Si veda, ad esempio, Tolomeo, Tetrabiblos, Robbins, ed., 72. Con lo stesso significato ‫ חלק‬è impiegato nella Baraita di-Shemu’el (Eisenstein, ed., 545). Sul significato di ‫חלק‬

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in ambito astrologico e astronomico, vedi Sarfatti, Mathematical Terminology, 51 e 56. 75 Vale a dire quelle che nella tavola sotto sono scritte dopo l’indicazione del grado, qui indicate con l’apostrofo ’. 76 Lett. “le sessanta parti in una parte della costellazione”. 77 Con tale passo Donnolo fornisce le indicazioni necessarie per decifrare la tavola delle effemeridi. Le prime quattro colonne, così come dice Donnolo, indicano i giorni del mese di Elul in relazioni a quattro diversi sistemi calendarici. La quinta colonna indica i giorni della settimana, mentre le rimanenti otto fanno riferimento alle posizioni dei pianeti in relazione alle costellazioni dello Zodiaco e alla posizione del nodo lunare (Tly). 78 Nel testo ebraico il nome è scritto con samekh, anche se la trascrizione corretta del nome dovrebbe essere Xafar. Vedi EI, VIII, 764-765. 79 Anche se l’interpretazione del passo di cui sopra non è totalmente certa, è chiaro che l’intento dell’autore fu quello di offrire al lettore un’indicazione cronologica quanto più completa, basata su diversi sistemi di computazione cronologica. In tal senso, un passo simile appare anche negli scritti di Asaf ha-rofé (VI secolo e.c.), i più antichi documenti di medicina in lingua ebraica in età medievale, di cui Donnolo ebbe molto probabilmente conoscenza diretta. In questi scritti, Asaf, dopo aver delineato la successione dei mesi e delle stagioni secondo il calendario ebraico, presenta la successione dei mesi anche secondo il calendario persiano: ‫ואלה שמות החדשים בלשון‬ ‫ מורדד‬,‫ ישת מ''ה‬,‫ שהריר מ''ה‬,‫ בהמין מ''ה‬,‫ בהמין מ''ה‬,‫ הורודד מ''ה‬,‫ פרורדין מ''ה‬,[?]‫ ארור מ''ה‬:"‫פרס‬ ‫ אלה שמותם בלשון חכמי פרס‬.‫ אספנדימור מ''ה‬,‫ דין מ''ה‬,‫ אבאן מ''ה‬,‫ אדרכה מ''ה‬,‫“[ מ''ה‬Arahar, Fravartin, Horvadat, Harmin, Mitro, Satvairo, Patiz, Tir, Ataro, Zamistan, Din, Sperdarmat. Questi sono i loro nomi in lingua persiana”]. Testo ebraico e traduzione inglese in Muntner, Mavo le-sefer, 157. 80 I mss. Parma 2123 e il frammento della Genizah del Cairo, ms. Oxford, Bodleian Library, Heb.e.26 (P e G) qui aggiungono ‫“[ ימי החודש‬giorni del mese”] che sembra esser spurio. Nel manoscritto della Genizah i nomi dei mesi sono scritti verticalmente in quattro piccole colonne, sotto le quali è scritto “giorni del mese”. Lo scriba fece ciò molto probabilmente a mo’ di espediente, per spiegare – anche da un punto di vista visivo – come leggere i dati della tavola (vedi foto 1 di n. 82). 81 Qui Donnolo presenta una lista completa dei corpi celesti: i due luminari e i cinque pianeti, il Drago (Tly), ma solo sette segni zodiacali, che in realtà sono le case dei pianeti, vale a dire le costellazioni in cui i pianeti si trovavano nel momento in cui fu composta la tavola. I copisti dei mss. di Parma 2123 e Mosca, Guenzburg 302/3 (P e M), probabilmente disponendo di testimoni già privi della tavole delle effemeridi e dunque non capendo a cosa si riferissero i nomi delle sette costellazioni, hanno corretto il passo, riportanto i nomi di tutte e dodici le costellazioni dello Zodiaco. La sequenza giusta dovrebbe essere la seguente: Sole-Vergine; luna-Bilancia; SaturnoLeone; Giove-Cancro; Marte-Capricorno; Venere-Leone; Mercurio-Leone; nodo luna-

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re-Pesci, come inserito nel presente testo. Il testo più vicino alla versione corretta – almeno secondo i principi della matematica tolemaica in base ai quali la tavola stessa sembra essere stata scritta - è offerta dai mss. di Oxford Heb.e.26 e Parigi, Bibliothèque Nationale Héb. 776, i quali hanno ‫בתולה מאזנים אריה סרטן דגים אריה דגים‬, in cui ‫ דגים‬potrebbe esser errore frutto di metatesi e in cui viene omesso il terzo ‫( אריה‬Leone), probabilmente avvertito dagli scribi come inutile ripetizione. 82 La tavola che segue è attestata solo dal ms. Heb.e.26 della Bodleian Library di Oxford. La tavola consiste di due distinte sezioni. Nelle prime cinque colonne (da sinistra a destra nel testo ebraico e da destra a sinistra nella traduzione italiana; vedi sotto foto n. 2) si offre una lista completa dei giorni del mese secondo cinque differenti sistemi calendariali: islamico ed ebraico (indicati insieme in una sola colonna), quello giuliano, quello persiano e quello egiziano. Tali informazioni si desumono con facilità dal testo stesso che precede la tavola e in cui si legge: “Giorni del mese chiamato in arabo Safar, un mese lunare [corrispondente] al mese ebraico di Elul, [il quale corrisponde] al mese persiano ed egiziano”. I nomi dei mesi dei calendari persiano ed egiziano, da Donnolo non nominati, sono Sharivar e Pachons. Vedi de Blois, “The Persian Calendar”. Non vi è esplicito riferimento al calendario giuliano, ma non c’è dubbio che ad esso Donnolo abbia assegnato la seconda colonna dove viene indicato un mese di trentuno giorni (non attestato negli altri sistemi calendariali). Nella quinta colonna sono indicati i giorni della settimana, in successione numerica da 1 a 7. L’anno a cui fanno riferimento i dati cronologici della tavola è il 946, come indicato esplicitamente anche da Donnolo nel testo. Nelle successive colonne vengono descritte le posizioni dei corpi celesti, vale a dire dei cinque pianeti, dei due luminari e del nodo lunare. Le longitudini sono indicate in relazione ai segni zodiacali, inseriti, seppur non sempre coerentemente e in maniera precisa all’interno della tavola (quelli mancanti, quindi, sono stati inseriti tra parentesi quadrate). Questa seconda parte della tavola, dunque, altro non è che una tavole delle effemeridi, d’uso comune negli studi astrologici per individuare e prevedere le posizioni degli astri. La tavola contiene alcuni errori e in alcuni punti non è chiaramente leggibile. Il testo, laddove necessario, è stato emendato o integrato. Il problema principale, tuttavia, risiede nell’allineamento delle colonne le quali sono state copiate senza particolare cura. Ciò fu forse dovuto al fatto che lo scriba non capiva quanto leggeva, limitandosi, tutto sommato in maniera abbastanza diligente, a riportare dati numerici per lui forse senza molto senso. Le colonne sono state qui riallineate seguendo le indicazioni cronologiche offerte nella tavola stessa come, ad esempio, il fatto che il 31 agosto del 946 era un lunedì, il secondo giorno della settimana indicato nel manoscritto dalla lettera bet. La prima linea della seconda colonna, di conseguenza, è stata risistemata in modo da farla corrispondere ai dati di cui sopra (vedi sotto foto n. 2). Lo stesso si è quindi fatto per l’ottava e la nona linea della quinta colonna, dove sono indicati i giorni della settimana. Da un punto di vista astronomico, le informazioni contenute in questa tavola sembrano seguire uno schema di calcolo tolemaico e nell’insieme sembrano

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piuttosto coerenti. Vi sono tuttavia alcuni problemi, riguardanti soprattutto la posizione di alcuni corpi celesti. Se si assume, infatti, come d’uso nella tradizione tolemaica, che la tavola indichi la posizione dei pianeti secondo il meridiano di Alessandria e a mezzogiorno, allora la posizione di Venere e della luna risultano essere sempre in eccesso rispettivamente di 2°.30’-3° (cronologicamente equivalenti a due giorni) e 0°.5’-1°. Lo stesso problema riguarda la posizione del sole e di Mercurio che, sempre in relazione agli standard tolemaici, risultano in eccesso rispettivamente di ben 5° e 23’. Se da una parte è difficile dar ragione della posizione di Venere, è possibile spiegare invece l’anomala posizione della luna ipotizzando che colui che stese questa tavola avesse adottato un meridiano posto a ovest di Alessandria, cioè corrispondente alle zone del sud Italia. Donnolo, come si sa, spese gran parte se non tutta la sua vita, tra Puglia e Calabria, tra le città di Oria (luogo natale; 17° 50’ E), Taranto (luogo della liberazione dopo l’invasione araba di Oria; 17° 15’ E) ma anche Rossano Calabro (16° 34’ E). Se si ricalcolano le posizioni dei pianeti in base ad un meridiano “medio” (ad esempio il 13° a ovest di Alessandria [29° 53’ E]), le posizioni dei pianeti appaiono molto più vicine a quelle della tavole in questione e in molti casi completamente coincidenti, spiegando in particolar modo le, apparentemente, errate posizioni del sole e di Mercurio. Ciò appare con chiarezza esaminando insieme i dati ottenuti. Nelle tavole seguenti son state presi in esami i valori astronomici relativi a tre giorni campione, il 31 agosto (inizio della tavola), il 14 settembre (metà della tavole) e il 28 settembre (fine della tavola). Per maggior e più dettagliata informazioni si veda Mancuso-Stern, “An Astronomical Table”. Donnolo anno 946

sole

Luna

Saturno

Giove

Marte

Venere

Mercurio

nodo lunare

31 agosto

7° 19’

30° 1’

7° 59’

14° 9’

1° 13’

20° 5’

28° 36’

2° 24’

14 settembre

21° 12’

26° 43’

9° 33’

16° 20’

28° 56’

7° 24’

22° 31’

1° 37’

28 settembre 5° 14’ 9° 14’ Almagesto – Alessandria anno 946 sole Luna 31 agosto 7° 15’ 30° 14 settembre 21° 7’ 25° 55’ 28 settembre 5° 9’ 8° 52’ Almagesto – meridione d’Italia anno 946 sole Luna 31 agosto 30° 31’ 7° 16’ 14 settembre 21° 10’ 26° 25’ 28 settembre 5° 11’ 9° 19’

10° 58’

18° 8’



28° 14’

25° 29’

(30° 53’?)

Saturno 7° 59’ 9° 33’ 10° 56’

Giove 14° 8’ 16° 20’ 18° 07’

Marte 1° 30’ 28° 31’ 28°

Venere 17° 33’ 4° 52’ 22° 21’

Mercurio 28° 30’ 22° 22’ 16° 16’

nodo lunare 2° 23’ 1° 39’ 30° 54’

Saturno 8° 9° 34’ 10° 57’

Giove 14° 8’ 16° 20’ 18° 8’

Marte 1° 30’ 28° 30’ 28°

Venere 17° 36’ 4° 55’ 22° 24’

Mercurio 28° 34’ 22° 27’ 16° 19’

nodo lunare 2° 23’ 1° 39’ 30° 54’

Foto n. 1

Foto n. 2

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Almagesto – meridione d’Italia anno 946 sole Luna 31 agosto 30° 31’ 7° 16’ 14 settembre 21° 10’ 26° 25’ 28 settembre 5° 11’ 9° 19’

Foto n. 1

Saturno 8° 9° 34’ 10° 57’

Giove 14° 8’ 16° 20’ 18° 8’

Marte 1° 30’ 28° 30’ 28°

Venere 17° 36’ 4° 55’ 22° 24’

Mercurio 28° 34’ 22° 27’ 16° 19’

nodo lunare 2° 23’ 1° 39’ 30° 54’

Foto n. 2

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Il testo contenuto in tutta questa prima riga non compare in alcun manoscritto, ed è stato inserito per facilitare la lettura della tavola, secondo le indicazioni di Donnolo nel passo precedente. Tra parentesi quadrate sono stati inseriti i nomi dei segni zodicali e i gradi dei pianeti che, secondo le coordinate e le informazioni offerte nella tavola stessa, sarebbero dovute apparire. I dati sono stati elaborati ed analizzati grazie ai software Zet8 e Kairos (quest’ultimo su gentile concessione di Raymond Mercier, che ringrazio calorosamente). 84 Da qui fino alla fine della sezione [“Benedetto, sii Tu Signore: insegnami i tuoi statuti], il testo appare solo nel ms. Oxford, Bodleian Library Heb.e.26 (G), ff. 3b-6b. Come per il primo componimento poetico, le lettere iniziali di ciascun emistichio formano un acrostico, in cui si legge ‫“[ שבתי בר אברהם קונה חכמה‬Shabbatai, figlio di Abramo, che acquisisce sapienza”]. Per maggior informazioni circa tale passo, si veda sopra la nota 1. Il testo fu pubblicato, anche se con alcuni errori di lettura da Neubauer, “Un chapitre inédit”, 213-218. La trascrizione offerta da Neubauer fu riproposta da da Sharf in The Universe, 161-163. Una più dettagliata analisi del testo e dei manoscritti appare in in Loewenthal, “L’introduzione autobiografica”, 5–13 e “Per una rilettura”, 345-352. Il poema, che si compone unicamente di versetti tratti dal libro dei Proverbi, appare, come si è detto, solo in G, secondo una disposizione grafica di tipo poetico, fatta cioè rispettando l’andamento ritmico del testo. Disposizioni di questo tipo si incontrano spesso nei rotoli di testi biblici e manoscritti, come ad esempio in Es 15 (La Cantica del Mare), Giudici 5 (La Cantica di Debora), 2Sam. 22 (La Cantica di David), se ne discute ampiamente anche nel Talmud (bMegillah 16b) e sono attestate sia in alcuni dei Rotoli del del Mar Morto (vedi Tov, “Special 83

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Layout”, 115-128; Weitzman, “The Peshitta Psalter”, 115) che in parecchi manoscritti della Genizah del Cairo, come nel caso presente. Come mi è stato suggerito dal compianto professor Ezra Fleischer in una comunicazione personale, l’uso di una specifica disposizione grafica di tipo poetico nella letteratura ebraica non è mai stata confinata ad uno specifico genere letterario ed il suo uso non è legato a determinati periodi storici. Il fattore principale, a quanto pare, fu molto più semplicmente di carattere pratico, legato cioè principalmente alla funzione per cui il manoscritto o qualsivoglia altro supporto materiale in cui veniva posto il testo, veniva prodotto. Nella poesia latina del periodo alto-medievale si è notata una graduale diffusione dell’uso di disposizioni grafiche specifiche, sintomo, secondo Barker (Things not Reveal’d, 78) del passaggio da una lettura di tipo pubblica a quella personale e silente. Allo stesso modo, Sirat (Hebrew Manuscripts, 147-148) sottolinea come il graduale impiego di aiuti visivi nei manoscritti ebraici medievali vada di pari passo con la crescente fruzione del manoscritto da parte del singolo lettore. È infine importante notare come testi scritti secondo una disposizione grafica di tipo poetico fossero in uso già nel X secolo, soprattutto per la composizione di iscrizioni funerarie, alcune delle quali trovate proprio a Taranto, uno dei luoghi di residenza di Donnolo. Vedi Colafemmina, “Gli ebrei a Taranto”, 42. Nel X secolo gli scribi bizantini fecero largo uso di disposizioni grafiche di tipo poetico. Su questo vedi Irigoin, “Livre et texte”, 87102 e idem, “La mise en page”, 79-87. Non è possibile sapere, sulla base delle conoscenze attuali, se e quale relazione in questo senso possa essere intercorsa tra la pratica degli scriptoria latini o bizantini e la produzione del manoscritto ebraico. Esprimo la mia gratitudine a Rebecca Jefferson della Cambridge Genizah Unit e a Niccolò Zorzi dell’Università di Padova. 85 Nel manoscritto è scritto ‫בינה‬, mentre nel testo masoretico appare ‫“[ חכמה‬sapienza”]. 86 Il testo ebraico ha ‫ולהודות‬, che si può tradurre anche con “e di renderGli riconoscenza”. 87 Corrispondente al periodo tra gli anni 981 e 982 secondo il computo gregoriano. 88 Dall’inizio del paragrafo fino a qui, le prime lettere di ciascun termine del testo ebraico formano un acrostico che dice ‫“[ שבתי בר אברהם חזק‬Shabbatai, figlio di Abraham, forte”]. Tutti i termini usati per formare l’acrostico – ricavati rispettivamente da Is. 33, 7; Ezec. 1, 14; Sal. 55, 15; Ezec. 1, 24; Sal. 104, 4 e 148, 2; Ezec. 1, 4 e 27; Prov. 26, 18 e Ezec. 1, 7 – sono concepiti come classi di angeli, specialmente nei cosiddetti testi degli Hekhalot e nel piyyut (poema religioso) ebraico. Vedi Ben Yehudah, A Complete Dictionary, I, 375; III, 1326; IV, 1805-1806; Schäfer, Konkordanz, v.v. ‫ קלל‬,‫ זיק‬,‫ בזק‬,‫אראלים‬. 89 Cf. Sal. 19, 2. 90 Si avverte qui l’eco del Talmud Babilonese (bShabbat 75a), in cui tale versetto viene citato a sostegno della liceità dello studio dei corpi celesti: ‫אמר רבי שמואל בר נחמני‬ ‫אמר רבי יוחנן מנין שמצוה על האדם לחשב תקופות ומזלות שנאמר ושמרתם ועשיתם כי היא חכמתכם‬

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‫“[ ובינתכם לעיני העמים איזו חכמה ובינה שהיא לעיני העמים הוי אומר זה חישוב תקופות ומזלות‬Rabbi Samuel bar Na­mani disse a nome di rabbi Yo­anan: ‘Come sappiamo che è compito di ciascuno calcolare i cicli e gli spostamenti dei pianeti (lett. “delle costellazioni”)?” Perché è scritto perché questa è la vostra saggezza e intelligenza agli occhi dei popoli (Deut. 4, 6). Che tipo di saggezza e intelligenza è agli occhi dei popoli? É certo la scienza dei cicli e dei pianeti”]. 91 I seguenti tre paragrafi, da qui fino a, “come è scritto: Dite a Dio: Come sono stupende le Tue opere (Sal. 66, 3)” sono citati nel Sefer Orhot 6addiqim (sezione sha‘ar yir’at ha-shamayim) (Praga, 1581), 107. 92 Cf. Es. 19, 16-18. 93 Vedi Mekilta de-rabbi Shim‘on, Epstein e Melamed, ed., 137; Mekilta de-rabbi Ishma’el, testo ebraico in Mekilta de-rabbi Isma’el, Horovitz e Rabin, ed., 206 e traduzione inglese in Mekilta, Lauterbach, ed., 198-199. La stessa tradizione compare in alcuni mirashim più tardi, come ad esempio nel Midrash Leqah Tov, Buber, ed., (sezione we-zot ha-berakhah) 62a, Yalqut Shim‘oni su Esodo 19 (cap. 275) e Isaia 45 (cap. 463). 94 Nel testo ebraico si legge ‫נברא מראשית‬, un’espressione pleonastica che Donnolo usò probabilmente per indicare il concetto di creatio ex-nihilo, che in altri testi filosofici ebraici è spesso resa con ‫יש מאין‬. Sulla dottrina della creatio ex-nihilo nella filosofia ebraica si veda Wolfson, “The Meaning of Ex Nihilo”; Altmann, “A Note” e Kiener, “The Hebrew Paraphrase”, 10-11. In un passo poco qui sotto Donnolo dice allo stesso modo che solo ad Israele è consentito sapere i segreti della Creazione, ‫איך בראתים‬ ‫[ מראשית‬lett. “come Io li creai all’inizio”], un’espressione che sembra suggerire che reshit non stia semplicemente ad indicare un mero “inizio” in senso cronologico quanto qualcosa di pre-esistente la Creazione stessa. Questo potrebbe esser insomma il nihil, ma anche, secondo l’interpretazione di Donnolo del Sefer Yexirah, la Torah, su cui Dio fissò lo sguardo duemila anni prima della creazione del mondo. Sull’idea midrashica di creatio ex-nihilo e il concetto di pre-esistenza della Torah, vedi Urbach, The Sages, 184-213. 95 La ripetizione di ‫“[ אנוכי‬Io”] del testo masoretico non appare nel manoscritto (G). 96 Nel testo ebraico si legge ger xedeq, un’espressione che nella letteratura rabbinica indica colui che accetta l’ebraismo e tutte le sue leggi con fede pura e sincera, in contrapposizione al ger tosahv, il non-ebreo che risiede in mezzo al popolo di Israele e osserva solo i comandamenti noachici. Vedi, ad esempio, bYevamot 48b. Qui l’espressione ger xedeq potrebbe far riferimento ad Abramo, il primo proselita, di cui nella Bibbia (Gen. 26, 24) si parla appunto in termini di “Abramo, mio servo”, e così in svariati altri testi rabbinici (ad esempio, Gen. Rabbah 60, 1; Midrash Tehillim, 18; Tan­uma, Genesi, wayyera, 18). 97 Cf. Deut. Rabbah 8, 5; Es. Rabbah 40, 1; bSanhedrin 99b e bAvodah Zarah 5a. 98 Nel testo ebraico si legge ‫פיני‬, senza dubbio corruzione di ‫פינו‬.

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Cf. Midrash Tehillim 19, 17. Vedi Is. 33, 7. 101 Lett. “bocca a bocca”. 102 Vedi Es. 33, 21, 34, 2. 103 Lett. “La gloria della Sua schiena”, espressione complessa e di difficile traduzione, con cui Donnolo, come è chiaro dal passo precedente e da quanto dirà poco più avanti, identifica nella gloria l’ipostasi divina grazie a cui gli esseri viventi possono aver visione mediata e assolutamente parziale della vera immagine di Dio. 104 Cf. Es. Rabbah 23, 15. 105 Il termine ebraico significa letteralmente “ruote”. Nel presente contesto, il termine è stato tradizionalmente interpretato (vedi, ad esempio, bRosh ha-shanah 24b) come facente riferimento ad una classe di angeli. Non è chiaro quale dei due significati Donnolo avesse in mente, dato che ofanim possono esser anche intesi come ruote del carro divino. 106 Vedi Ez. 1. 107 Vedi Es. 33, 20. 108 Vale dire, tra Dio e l’uomo. 109 Il termine ebraico golem ha una gamma di significati, tra cui quello di oggetto o essere non completamente formato (ad esempio, un embrione o un oggetto non completato), ma anche di massa informe, di corpo umano e di persona non educata. Vedi Ben Yehudah, A Complete Dictionary, II, 785. Un altro significato, particolarmente pertinente per il passo presente e già attestato nel Sefer Yosippon – testo composto in un tempo e in un luogo molto vicini a quelli del Sefer pakhmoni - è quello di statua fatta ad immagine di uomo, sinonimo quindi di ‫( צלם‬vedi ibid. ibid. [4]). Secondo lo Yosippon, Alessandro il Grande desiderava erigere una statua d’oro rappresentante sé stesso all’interno del Tempio di Gerusalemme: ‫ועתה אעשה לי זכר הנה ואתן זהב לרוב‬ ‫ויהי גולמי לזכרון בבית אלוהים הגדול הזה‬...‫“[ לאומנים ויבנו צלמי‬E ora, costruirò qui, per me stesso, un memoriale. Darò agli artigiani una gran quantità d’oro che essi scolpiranno con la mia figura [xalmi]… che la mia statua [golmi] sia il mio memoriale in questa grande Casa di Dio”]. Vedi Flusser, The Josippon, I, 56. In questo senso il significato che Donnolo attribuisce a golem si avvicina all’uso che del termine fecero nel mondo ashkenazita in età medievale, per indicare l’antropoide creato magicamente, il cui corpo senza vita e frutto del lavoro dell’uomo viene animato da colui che conosce la pratica magica. Si è anche indicata una relazione tra l’ebraico golem e il greco ἄγαλµα [agalma], statua, e che l’uso magico o apotropaico dei greci abbia in qualche modo influito, se non addirittura esser stato alla base della concezione nel mondo ebraico medievale dell’idea di golem quale creatura magicamente creata. Da tutto ciò segue che la più antica relazione tra golem e la pratica magica ebbe luogo nel mondo bizantino, e più in particolare nel Meridione italiano. Per ulteriori informazioni, vedi Idel, Golem, 296-305. Sullo Yosippon si veda anche Bowman, “SEFER YOSIPPON: 99

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History and Midrash”. Sullo sviluppo dell’idea di golem nel giudaismo medievale, si veda anche Schäfer, “The Magic of the Golem”. Con il medesimo significato il termine golem è usato in un episodio riportato dal Sefer Yuhasin (ca. XI sec.), in cui Ahima‘ax racconta di un uomo morto – un golem, appunto – che era tenuto in vita grazie ad una sottile striscia di pergamena inserita nel suo corpo e in cui era scritto il nome di Dio: ‫ובהגיע בברכו את יי המבורך‬...‫וביום השבת עמד בחור אחד נחמד לעשות תפילה לפני שוכן מעלה‬ ‫והראה מקום הקרע והרב שם קרע‬...‫קולו בנועם ארך והשם לא הזכיר והרב הבין והכיר שהמתפלל מת היה‬ ‫“[ ומתוכו הוציא השם והגוף נשאר בלא נשם ונפל הגולם רקב כמשנים רבות נרקב‬Di Shabbat, un giovane e ben stimato uomo si levò per leggere le preghiere davanti a Colui che abita in alto... Giunto alla parole “Barechu et Adonai ha-mevorach” la sua voce si soffermò su quel suono ma non pronunciò il nome dio Dio. Il maestro subito capì che il lettore era in realtà un uomo morto…egli, allora, mostrò dove il maestro aveva fatto l’incisione, e da lì rimosse il Nome. Il suo corpo cadde senza vita. Il cadavere si sbriciolò in putrefazione, come se si fosse decomposto già da lungo tempo”] Testo ebraico e traduzione inglese in Salzman, ed., The Chronicle, 5-6 [sezione ebraica] e 64-66. Vedi anche ibidem, 11 [sezione ebraica] e 78 [traduzione inglese]: ‫ואז הלך ר' חננאל ברכיה‬ ‫ובמרירות ובזעקה ונאנק ואמר אל אחיו תן לי פיך ואנשקה והמת פתח פיו ונשקהו בנשיקה והוא ידו תחת‬ ‫לשונו שם והשם הכתוב בקלף הוציא משם מיד שהשם נלקח מעמו אל המטה נפל גלמו והגולם שב לעפרה‬ ‫“[ ולרקבונה והנפש הלכה אל האלהים אשר נתנה‬Con tristezza e angoscia R. Hanane’el allora si avvicinò a suo cugino a disse: “Porgi la tua bocca, così che io possa baciarti”. Il corpo aprì la sua bocca. R. Hanane’el, baciandolo, pose la sua mano sotto la sua lingua e da lì prese il Nome scritto su una pergamena. Non appena il Nome fu rimosso, il suo corpo cadde indietro sul letto. Il corpo tornò quindi alla polvere e al decadimento, mentre lo spirito tornava a Dio, che l’aveva dato”]. 110 L’idea del corpo umano quale struttura dotata di fori e buchi fu comune a varie tradizioni culturali nel mondo antico e medievale. Vedi Cosmacini, Medicina e mondo ebraico, 37. Soltanto nella medicina ebraica, tuttavia, ai cinque orifizi – la bocca, le due narici, l’ano e l’orifizio uretrale – fu esplicitamente riconosciuto un ruolo essenziale nella vita dell’individuo, come evidente anche nella tradizione rabbinica che ha incluso la preghiera asher yaxar nelle orazioni mattutine: ‫ָברוּ ְך אַתָּה יְהוָה אֱלהֵינוּ ֶמ ֶל ְך‬ ‫ֲשׁר יָצַר אֶת הָאָדָם ְבּ ָח ְכמָה וּ ָברָא בוֹ נְ ָקבִים נְ ָקבִים חֲלוּלִים חֲלוּלִים גָּלוּי וְיָדוּ ַע ִל ְפנֵי ִכסֵּא כְבוֹ ֶד ָך ֶשׁאִם‬ ֶ ‫הָעוֹלָם א‬ .‫ְשׁר ְל ִה ְת ַקיֵּם וְַלעֲמוֹד ְל ָפנֶי ָך ֲאפִילוּ ָשׁעָה ֶאחָת‬ ַ ‫“[ יִָפּ ֵת ַח ֶאחָד ֵמהֶם אוֹ יִ ָסּתֵם ֶאחָד ֵמהֶם אִי ֶאפ‬Benedetto sei Tu, Signore nostro Dio, Re dell’universo che creasti l’uomo con saggezza, e creasti in esso numerosi orifizi e cavità. È ben noto e risaputo davanti al Trono della Tua Gloria che se anche uno solo di quelli si rompesse o si otturasse, sarebbe impossibile continuare a vivere, anche per un breve momento…”]. 111 L’intera sezione, da qui fino a “...la bocca, che rimane chiusa fino a che [il bambino] non giunge all’aria del mondo per voler del Creatore”, è citata letteralmente nello Shevet musar, una delle più popolari opere ebraiche di contenuto etico, scritta da Eliah ben Solomon Avraham ha-Kohen di Smirne (ca. 1650-1729). Il testo fu pubbli-

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cato per la prima volta a Costantinopoli nel 1712. Vedi Eliah ben Solomon Avraham ha-Kohen, Shevet musar, Valdman, ed., I, i, 35-37. 112 Lungo tutta l’opera è spesso difficile stabilire con certezza il significato del termine ruah. In alcuni passi è chiaro che il termine significa aria o vento, e in questo senso viene usato come sinonimo di awir (in particolar modo nel commento al Sefer Yexirah dove esso compare tra il gruppo degli elementi primari insieme a fuoco e acqua), mentre in altri passi sembra star ad indicare l’intelletto umano, lo spirito e lo spirito dell’uomo, così come lo spirito divino da cui Dio trasse tutte le sostanze materiali. Per amor di chiarezza, nella presente traduzione, ogni qualvolta il significato di ruah appaia incerto o vi sia incertezza tra significati diversi, la traduzione è sempre accompagnata dalla traslitterazione. Ciò è stato osservato anche in riferimento ad un altro termine – neshamah – che Donnolo spesso combina insieme con ruah per creare, come nel caso presente, espressioni del tipo ruah nishmat hayyim, con cui sembra voler indicare la facoltà razionale che si trova sia nel cervello che nel cuore. Sul ruolo del cuore e del cervello nella fisiologia umana di Donnolo, si veda Lacerenza, “Il sangue fra microcosmo”, 389-417. Una distinzione più netta tra nefesh, ruah e neshamah fu fatta da Sa‘adiah il quale, seguendo la teoria platonica della tripartizione dell’anima, li identificava rispettivamente con la facoltà appetititva (nefesh), la facoltà del coraggio e della passione (ruah) e la facoltà conoscitiva (neshamah). Vedi Altmann, ed., Saadya Gaon, 147. 113 Per maggiori informazioni circa il ruolo del sangue nella fisiologia e nella patologia di Donnolo, si veda Lacerenza, “Il sangue fra microcosmo”, 406-410 e Arieti, “La cultura medica”, 178. 114 Nel testo ebraico si legge ‫חרב‬, verbo che può significare sia asciugare, distruggere, ma anche guastare, tutti significati che potrebbero accordarsi con quanto detto nel passo sopra. 115 Lett. “l’aria del suo starnuto”. 116 Il paragrafo che segue potrebbe esser stata la fonte da cui l’autore del Sefer Yosippon elaborò la descrizione anatomica della creazione dell’uomo: ‫אני לא הוצאתי אתכם‬... ‫ אלהים נתנה לכם וכל עצמותיכם הוא בנה‬,‫מבטני וגם לא גידלתי ולא רוממתי אתכם ובשרכם אשר נזבחה‬ ‫“[ וארג את הגידים וכיסה עור מלמעלה והצמיח שערות ויפח באפיכם נשמת רוח חיים‬Io non ti ho tratto dal ventre, non ti allevato nè cresciuto. La tua pelle, che è stata offerta come sacrificio, il Signore te la diede. Egli ha costruito le tue ossa; Egli ha intrecciato i tendini e li ha coperti con la pelle, ha fatto spuntare i peli, ha infuso l’alito di vita dentro le tue narici”]. Vedi Flusser, ed., The Josippon,, I, 73; II, 81-82 Cf. e Ez. 37, 6-8. Secondo Bonfil, “Tra due mondi”, 158, la fonte dello Yosippon non fu il testo di Donnolo ma due poesie di Amittai e Yannai. Vedi Klar, ed., Megillat Ahimaaz, 90 e Zulai, ed., Piyyute Yannai, 132. 117 Cf. bShabbat 152a; yQiddushin 62d.

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In questo passo Donnolo introduce un versetto degli Agiografi (i Salmi, più in particolare), facendo riferimento però alla Torah, termine normalmente usato per indicare i cinque scritti che compongono il Pentateuco. Donnolo usa il termine Torah in senso più ampio, indicando con esso l’insieme di tutti gli scritti sacri. In tal senso si trovano antecedenti in alcune fonti classiche rabbiniche, come ad esempio bBerakhot 5a; Tanhuma, Deuteronomio, re’eh, 1. Vedi anche Ben Yehudah, A Complete Dictionary, XXVI, 7704 e Jastrow, A Dictionary, II, 1657, VII, 3289 [2]. 119 Vedi, ad esempio, Gen. 19, 13 e 27; Es. 32, 11. 120 Sal. 99, 6; 132, 7; Lam. 2, 1. 121 Vedi, ad esempio, Es. 9, 3 e Deut. 2, 15. 122 Ab. 2, 16; Sal. 118, 15-16. 123 Vedi, ad esempio, Es. 17, 1 e Lev. 24, 12. 124 Gen. 6, 6. 125 Vedi sopra n. 86. 126 Cf. Gen Rabbah 8, 3. 127 La sezione che inizia da qui e termina con “Ma il Santo – sia Egli benedetto – creò il mondo dal nulla per nessun altro fine se non che fosse costruito e guidato dalla Sua grande misericordia e dagli esseri umani” è citata alla lettera nel Sefer Orhot Xaddiqim (sezione sha‘ar yir’at ha-shamayim), 110-113. 128 Vedi 1Re 17, 1. 129 1Re 18, 38-40. 130 1Re 17, 17. Vedi anche bSanhedrin 47a. 131 2Re 2, 2-9. 132 Donnolo qui non fornisce alcuna spiegazioni riguardo i mezzi grazie a cui l’uomo può venire a conoscenza dei fatti passati e futuri. Come egli dirà poco più sotto, uno dei modi per così dire “fisiologici” di conoscenza futura è l’attività onirica. Qui Donnolo parla però chiaramente di “sapienza”, termine che nella parte introduttiva dell’opera aveva usato per indicare le conoscenze astrologiche del suo maestro babilonese, “il quale possedeva profonda conoscenza… che sapeva anche fare calcoli per aver veritiera conoscenza di ciò che era stato e ciò che sarebbe stato”. Vedi sopra p. 49. 133 Quanto dice Donnolo a proposito del sogno richiama molto da vicino un passo del De Opificio Hominis (Migne, ed., 85) di Gregorio di Nissa. La tradizione rabbinica mantenne un atteggiamento ambivalente riguardo le possibilità gnoseologiche del sogno, pronunciando sia aperte condanne (ad esempio, bBerakhot 10b; bGiÓÓin 52a) che caute accettazioni (bBerakhot 55a-57b; Gen. Rabbah 17:5; bNedarim 8a), Per una dettagliata trattazione del sogno nella letteratura rabbinica, vedi Alexander, “Bavli Berakhot 55a-57b”. Donnolo, che senza dubbio conosceva la tradizione medica ippocratico-galenica, sapeva il ruolo che l’interpretazione dei sogni svolgeva in fase di diagnosi. Su questo vedi Oberhelman, “The Diagnostic Dream”, 48; Guidorizzi, “So118

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gno, diagnosi”, 97 e Hippocratic Writings, Lloyd, ed., 252-259. In una delle sue opere giovanili – Sulla filosofia – Aristotele stesso diceva “come si dorme, lo spirito si raccoglie di modo che, una volta tornato alla sua vera natura, esso diventa profetico e prevede il futuro”. Vedi Rose, ed., Aristotelis, frammento n. 10. Molto similmente diceva Filone nel suo De Somnis, in cui il sogno viene considerato quale veicolo per la previsione di eventi futuri. Vedi su questo Wolfson, Philo, II, 55-59, 81-82. Tra il IX e il X secolo l’oniromanzia cominciò a far nascere sempre maggior interesse, del quale si può oggi avere testimonianza in numerosi testi dedicati all’interpretazione dei sogni. Tra i più importanti vi fu l’Oneirocriticon di Achmet, con ogni probabilità opera di un cristiano orientale. Su questo vedi Guidorizzi, “I prontuari oniromantici” e Mavroudi, A Byzantine Book on Dream Interpretation. 134 Cf. Gen Rabbah 9, 7 e Eccl. Rabbah 3, 16. 135 Sul concetto di creazioni multiple e il loro possibile collegamento con la nozione eterodossa dell’esistenza di poteri multipli, si veda mSanhedrin 4:5, b Sanhedrin 37a38a. 136 Da questo punto e fino alla fine della lunga serie di comparazione tra elementi del micro e del macrocosmo, il passo è citato alla lettera in Sefer Orhot Xaddiqim (sezione sha‘ar yirat ha-shamayim), 113. 137 In forma abbreviata, tutto il passo da qui fino a “così come Dio colma la terra intera e tutto il macrocosmo, sia sopra che sotto - come è scritto: Santo, santo, santo è il Signore delle schiere: tutta la terra è piena della sua gloria (ibidem, 6, 3)...” è citato nel Sefer Rossina, un commento alla Torah composto con ogni probabilità nella città di Rossano Calabro attorno il XII secolo. Vedi Sefer Rossina, Weiss, ed. I, 39-45 [sezione ebraica], IV, 9-12 [sezione inglese]. La possibilità che il Sefer Rossina sia stato composto a Rossano tra l’XI e il XII secolo, e dunque non molto dopo la composizione del pakhmoni, è estremamente suggestiva sia per lo studio dell’opera di Donnolo – la cui citazione starebbe a testimoniare l’importanza degli scritti donnoliani in ambito ebraico – che per la definizione del milieu culturale giudaico nel Meridione italiano. L’ipotesi che il Rossina sia stato composto da tale Samuele di Rossano e non da Samuele di Russia, come è stato tradizionalmente ritenuto, fu formulata prima da Weinryb (“The Myth of Samuel of Russia”) e poi ripresa e corroborata da Ta-Shma (“Sefer Rossina”, 574-580), sia alla luce dei numerosi termini greci e latini presenti nel testo che per il tipo di esegesi, precedente a quella di Rashi, ma anche in ragione delle fonti là citate (Alfabeto di rabbi ‘Aqivah, lo Shi‘ur Qomah, il Megillat Setarim di Nissim Gaon, l’Arukh di Natan Yehi’el, il midrash Bereshit Rabbah, gli Avot de- rabbi Natan, il Talmud di Babilonia e Gerusalemme), alcune delle quali furono usate anche da Melkhixedek da Siponto nel suo commento alla Mishnah. La citazione dal testo di Donnolo sembra offrire un ulteriore appoggio all’ipotesi di Weinryb. L’analisi del testo del Rossina è attualmente condotta da chi scrive. Un problema molto simile si è recentemente posto riguardo il Sefer Hefex, comunemente ritenuto opera di un

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ebreo del nord-Africa, ma molto probabilmente composto nel Meridione italiano, sempre attorno all’XI-XII secolo. Su questo vedi Danzig, “The First Discovered Leaves”, idem, “Addenda” e Lelli, “Rapporti letterari”. 138 L’intera sezione, da qui fino a “così come Dio ha creato il Dragone nel mondo... così Egli ha creato nel corpo dell’uomo il cordone bianco del cervello dentro le vertebre della colonna spinale, la quale è stesa dalla parte superiore del cervello nella testa fino all’osso sacro, con le dodici parti del corpo, le costole e tutte le membra attaccate su di essa da entrambi i lati”, è citata alla lettera nel Shevet Musar, Valdman, ed., II, ilvi, 634-638. Di una versione abbreviata della sezione di cui sotto in cui Donnolo spiega la relazione tra gli elementi del micro e macrocosmo si servì El‘azar da Worms per il suo Commento alle Preghiere. Su questo vedi Mancuso, “Il Sefer pakhmony”. 139 Dal greco στόµαχος [stomachos] e dal latino stomachus. Nei manoscritti si riscontra una certa incertezza nella scrittura di tale termine. È possibile che Donnolo abbia fatto uso del termine stomaco direttamente dalla forma greca e latina, anche se non si può escludere che egli lo abbia ricavato invece da fonti rabbiniche in cui il termine stomacus/co è ben attestato. Vedi Jastrow, A Dictionary, I, 190 e Sokoloff, A Dictionary, 51. 140 Galeno di Pergamo (ca. 129-199) affermava, in opposizione alla teoria cardiocentrica di Aristotele, che il centro e l’organo più importante del corpo umano era il cervello. Egli aveva condotto una serie di esperimenti su animali grazie ai quali aveva mostrato come il corpo dipendesse interamente dal cervello. Su questo vedi Clarke e O’Malley, The Human Brain, 7-10, 14-20. 141 Vedi Num. Rabbah 2, 9; 11, 2; Lam. Rabbah 1, 31; Pirke de-Rabbi Eliezer, VI, Friedlander, ed., 39; bSanhedrin 91b e bBaba Batra 25a-b in cui i saggi discutono della posizione della Shekinah nel mondo. Nel sistema di corrispondenze micromacrocosmiche Donnolo segue l’assunto biblico secondo cui il nord è fonte e origine del male (vedi, ad esempio, Ger. 1, 4; 4, 6; 6, 1), che nel macrocosmo appare sotto forma di distruttivi fenomeni naturali, in opposizione al sud, che è origine di influssi benefici. Donnolo collega la relazione tra nord e sud a quella tra lato destro - tradizionalmente considerato come lato positivo e benefico – e quello sinistro, spesso associato con il male. Sull’opposizione tra lato destro e sinistro e l’importanza di tali polarità nel mondo occidentale, si veda Hertz, “The pre-eminence of the Right Hand”. In base a ciò è quindi chiaro che per Donnolo l’ovest geografico corrisponde al punto superiore del corpo umano, la testa, in cui si troverebbe l’alito di vita. Vedi Sharf, The Universe, 62. Nel Sefer ha-mazzalot Donnolo dice allo stesso modo che ‫ושכינה‬ ‫“[ במערב לעולם שנאמר סולו לרוכב בערבות‬La Shekinah è sempre a ovest, come è detto: Fate strada a colui che cavalca le nubi (Sal. 68 5, con ‫“ – ערבות‬nuvole” qui inteso come derivante dalla stessa radice da cui deriva il termine ebraico ‫ – מערב‬ovest)”]. Testo ebraico in Luzzatto, “Mikhtav gimel”, 63.

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L’ebraico ‫ רוח רעה מאומה אחרת‬è piuttosto ambiguo. ‫ מְאוּמָה‬normalmente significa “nulla” e nella traduzione presente è stato reso con “qualche”. Il termine, tuttavia, potrebbe esser inteso in maniera diversa, cioè come il femminile di un aggettivo coniato da Donnolo sulla base di ‫מְאוּם‬, che è una variante di ‫“ – מוּם‬deturpato” – e potrebbe perciò esser inteso nel senso di “difettivo”, “rovinato”. Vedi Brown, A Hebrew and English Lexicon, 548 s.v. e Ben Yehudah, A Complete Dictionary, VI, 2756 s. v. ‫מְאוּם‬. C’è ancora un’altra possibilità di lettura, interpretando ‫ מאומה אחרת‬come “da un’altra nazione”, leggendo la ‫ מ‬di ‫ מאומה‬come una preposizione. Tale lettura, tuttavia, sembra piuttosto improbabile, soprattutto in ragione del fatto che il passo parla di “alito di vita” del corpo umano e non di uno specifico elemento peculiare del popolo ebraico. 143 La corrispondenza tra luminari e occhi appare più sotto anche nel commento al Sefer Yexirah, là dove Donnolo riformula la serie di corrispondenze tra parti del corpo umano e corpi celesti secondo i criteri della tradizione astrologica classica. Nel passo che segue, tuttavia, le corrispondenza tra le altri parti del corpo e i corpi celesti non solo differisce da quanto scritto nel Sefer Yexirah ma anche da quelle che, a rettifica di queste, Donnolo definirà più avanti nel testo (vedi, ad esempio, il commento di Donnolo al § 44 del Sefer Yexirah). È però bene notare che mentre al commento del Sefer Yexirah Donnolo si premura di definire le relazioni di “dominio” tra pianeti e organi del corpo, qui egli sta parlando di mere e semplici relazioni tra corpi celesti in quanto componenti del macrocosmo e parti del corpo umano in quanto facenti parte del microcosmo. Le uniche relazioni micro-macrocosmiche che Donnolo non metterà mai in discussione lungo tutta l’opera, così come in tutte le altre sue opere, sono quelle tra occhi e luminari. Vedi su questo la tavola comparativa in Sharf, The Universe, 188 e più sotto in n. 281. 144 Questa frase è omessa nell’edizione di Castelli. Vedi Castelli, Il commento, 20. 145 Con questo Donnolo fa forse riferimento al muscolo che separa il torace dall’addome. Vedi Muntner, Rabbi Shabtai Donnolo, I, 31 e Sharf, “Shabbatai Donnolo’s Idea”, 209 n. 23. 146 Nella descrizione del verme intestinale, noto anche con il nome di tenia, Donnolo sembra seguire da vicino il testo di Asaf, in cui si legge: ‫וללמדך תולדות השרץ שיהיה במעי‬ ,‫ מתגולל‬,‫ ויש מהם ארכים כמו זרת‬,‫ ויש מהם רחבים לבנים וקטנים‬.‫האדם לכל מיני השרץ הנשרץ במעים‬ ‫“[ והם כתבנית התולעים הזוחלים בלא רגלים ומהם דקים כשער‬E ciò è per insegnarti la generazione della creatura che striscia, che vive negli intestini dell’uomo, così come di tutte le altre creature che brulicano negli intestini. Queste possono essere larghe, bianche e piccole; alcune di loro sono lunghe una spanna, attorcigliandosi attorno a sé stesse, dalla forma di vermi che si dimenano senza zampe, mentre alcuni sono fini come capelli”]. Vedi Muntner, Mavo le-sefer, 162. 147 Cf. § 13 del Sefer Yexirah. 142

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Donnolo segue qui la tradizione ippocratica secondo cui il seme è un fluido diffuso in tutto il corpo, che si raccoglie nel midollo spinale e da cui muove attraversando i due reni fino ai testicoli e ai genitali. Vedi Hippocratic Writings, Lloyd, ed., 317-323. Sul ruolo dei reni e la loro funzione sessuale secondo la tradizione medica ebraica, vedi Kottek, “The kidneys”, 49-50. 149 Si tratta del caecum. 150 Come osservato da Lacerenza (“Il sangue tra microcosmo”, 404), una comparazione molto simile a quella presentata da Donnolo riguardo la funzione dei dotti vascolari si trova nel Περὶ ἑβδοµάδων, un trattato medico appartenente al corpus ippocratico, di cui ci son giunti solo cinque capitoli dell’originale greco e due traduzioni latine dei capitoli I-XI. Il testo ebbe larga diffusione fino al tardo medioevo, come ben testimoniato dal commento dello pseudo-Galeno, tradotto in arabo sotto il titolo di Kitab ’al-’asa bi’ di punain ibn Ixhaq di Baghdad (808-873). 151 Il sud geografico si trova, rispetto a colui che osserva frontalmente il sorgere del sole, al lato destro. Cf. bBaba Batra 25b. Vedi Ben Yehudah, A Complete Dictionary, XVI, 7735 [4]. Allo stesso modo Donnolo dice nel Sefer ha-mazzalot che ‫ולעולם שבעת‬... ‫“…[ המזלות זורחים מצפון לימין הוא צד דרום‬le sette costellazioni si levano sempre da nord verso il lato destro, che è il sud”. Testo ebraico in Luzzatto, “Mikhtav gimel”, 66. 152 Le comete sono ammassi di polveri e materiale ghiacciato che diventano visibili man mano che si avvicinano al sole. Nell’astrologia classica e medievale l’apparizione di tali corpi celesti venive considerata presagio di eventi infausti. Vedi Gettings, The Arkana Dictionary, 113-114. 153 Vedi mBerakhot 9:1; bBerakhot 54a, 58b-59a; bpulin 86a. 154 Sintomo patologico noto anche con il nome di plasmodium malariae. Il plasmodium è uno dei tre virus malarici (plasmodium vivax; plasmodium malariae e plasmodium falciparum), il quale causa febbre che si alterna ogni settantadue ore con apiressia. Donnolo ovviamente non poteva essere a conoscenza delle cause virali della malattia e ne attribuiva quindi la causa alla bile nera, seguendo quanto detto dalla tradizione medica di Ippocrate e Galeno. Vedi Siegel, Galen’s System, 273-279 e Wittern, “Galen’s Intermittent Fever”. 155 Castelli, nella cui edizione segue la grafia ‫ פלאג‬del ms. Firenze 44.14, suggerisce (Il commento, 22 n. 8) una derivazione dall’arabo falig, che significa paralisi di metà parte del corpo. Sharf (The Universe, 173), invece, presenta un’altra possibile etimologia, dal latino plaga o greco πλαγά [plagà] o πληγή [pleghè], che in entrambe le lingue significano “colpo”, “ferita”. Vedi Durling, A Dictionary, 270. Per il termine ‫ פּלֶג‬in ebraico medievale, si veda Ben Yehudah, A Complete Dictionary, X, 4936. Lo stesso termine è attestato negli scritti di Asaf, che qui Donnolo sembra citare quasi alla lettera: ‫ולא חלו בנגע פראליסיאה הוא הפלג‬...‫והנפלג בנגע פרליסיאה‬...‫“[ ואלה נגעי המררה השחורה‬Queste sono le malattie (causate) dalla bile nera…e colui che è colpito dalla paralisi…e coloro che non son colpiti dalla paralisi, che è detta poleg”]. L’origine della parola 148

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‫“[ פרליסיאה‬paralisi”] non è completamente certa. Secondo Sharf (The Universe, 173 n. 16), il termine deriverebbe dall’antico italiano paralisia, la cui più antica attestazione è offerta da un documenti manoscritti proprio del X secolo. Vedi Grande Dizionario, Battaglia et al., ed. XII, 620-621. Il fatto stesso che già Asaf ha-rofè (che visse attorno al VI secolo probabilmente tra Babilonia e la Galilea) usi lo stesso termine nega in buona parte l’ipotesi di Sharf. Sembra più probabile, invece, supporre che a derivare dal latino (paralysis) o dal greco (παράλυσις) sia ‫פרליסיאה‬/‫ פראליסיאה‬attestato negli scritti di Asaf di cui Donnolo ebbe certo buona e diretta conoscenza. Vedi Durling, ibidem, 259. 156 Cf. Aristotele, Metereologica, Lee, ed., 346b-360a, e sulla natura delle nuvole nella Bibbia e nella letteratura rabbinica, vedi Sutcliffe, “The Clouds”. 157 Vedi subito sotto “così come Dio ha stabilito sei costellazioni…sei parti del corpo sulla destra…” 158 Come nel caso della melotesia planetaria, la serie di corrispondenze melotesiache non sembrano seguire alcuna precisa tradizione astrologica, né i criteri della melotesia zodiacale attestata nel Sefer Yexirah. Donnolo limita la comparazione qui alle costellazioni zodiacali e alle dodici parti del corpo che hanno proprietà motorie. 159 Vedi Isaia 46, 4 e Lev. Rabbah 4, 8; bBerakhot 10a. 160 Sul significato di ‫ רוח‬nel senso di anima, vedi le nn. 112 e 168. In questo passo appare abbastanza chiaramente come Donnolo consideri il termine ruah per indicare l’anima, in particolare perché in Levitico Rabbah (4, 8; vedi nota precedente) che sta alla base della discussione di Donnolo, l’analogia è condotta tra Dio e l’anima (hanefesh). Sulla relazione anima e corpo nella letteratura rabbinica, vedi Urbach, The Sages, 220-224. 161 Lett. “il suo spirito sarà legato nel fascio di vita”. 162 Cf. bShabbat 152b; Eccl. Rabbah 3, 25; Pirqe de-rabbi Eli‘ezer, XXXIV; Midrash Tehillim 30, 3; Aggadat Bereshit, 35; Sifrè a Numberi, parashat Naso’ 40, parashat Pin­as 8; Qohelet ZuÓa 3. 163 Vedi Lev. Rabbah 4, 8; bBerakhot 10a. 164 Cf. mSanhedrin, 4:5; bSanhedrin 37a. Secondo gli Avot de-rabbi Natan (capitolo XXXI della versione A): “Colui che distrugge [anche] una sola anima è considerato dalle Scritture come se avesse distrutto tutto un mondo creato con le dieci parole… Perciò devi sapere la vita di un uomo equivale a tutta l’opera della Creazione”. Traduzione inglese in The Fathers, Goldin, ed., 125-126. 165 L’ebraico legge ‫כוח‬, termine normalmente tradotto come “potere”, “forza”. Per quanto riguarda la valenza semantica del termine nell’ebraico medievale, si veda Ben Yehudah, A Complete Dictionary, V, 2316 [10]; Klatzkin, Thesaurus Philosophicus, II, 74-83. Donnolo impiega lo stesso termine in riferimento alle qualità fisiche dei corpi celesti e le influenze che questi esercitano sugli esseri viventi. Da questo punto di vista ‫ כוח‬sembra esser usato sul modello del greco δύναµις, d’uso comune nei

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testi dell’astrologia classica e in particolare negli scritti di Tolomeo. Vedi, ad esempio, Tolomeo, Tetrabilos, Feraboli, ed., 361. 166 Vale a dire, riprodursi, procreare. 167 Il passo si presta ad una duplice interpretazione, dato che non è completamente chiaro se “suo” si riferisca all’uomo o a Dio. In base al contesto generale, tuttavia, sembra più probabile il riferimento all’uomo. 168 Donnolo gioca sulle molteplici sfumature semantiche del termine rua�, in un modo che non è possibile rendere pienamente in traduzione italiana. In tutto il passo che segue il termine rua� è stato quindi sempre reso con “spirito”. 169 In questo passo Donnolo sembra riprendere l’antica opinione della tradizione medica ippocratica-galenica secondo cui lo spirito (πνεῦµα) è contenuto nello sperma. Vedi Galeno, On Semen, 83, 91. 170 Lett. “vedrà e crederà”. 171 Nel testo ebraico si legge ‫ וקוצר רוחו‬che in ebraico biblico e rabbinico è normalmente inteso nel senso di “impazienza” (vedi, ad esempio, Es. 6, 9; Mic. 2, 7; Giob. 21, 4; Prov. 14, 29 dove l’espressione sta in opposizione a ‫ארך אפים‬, “pazienza”). Nel contesto presente, tuttavia, è piuttosto evidente come Donnolo interpreti l’espressione in senso letterale. Asaf ha-rofè usa ‫ קוצר הנפש‬come sinonimo di stenocardia (angina pectoris). Vedi Muntner, Mavo le-sefer, 141. 172 Secondo Munter (Rabbi Shabtai, II, 37, n. 1) e Sharf (The Universe, 175 n. 4) isqah sarebbe una forma corrotta dal latino cuscus e ipotizzano quindi che nel testo originale il termine fosse ‫“[ מוסכוס‬muschio”]. Molto stranamente, però, nessuno dei due ha preso in seria considerazione quanto detto da Donnolo stesso, il quale fa esplicita menzione di un’etimologia greca. Donnolo, è bene notare, in questo passo sta parlando di una particolare sostanza infiammabile, cosa diversa dal muschio. Nel tardo latino e in volgare italiano l’esca era il nome di un particolare tipo di fungo, che spesso veniva fatto saturare con nitrato di potassio e usato appunto per accendere il fuoco. Le proprietà piriche di tale sostanza fecero sì che questa venisse poi usata anche nelle armi da fuoco, nelle miscele delle polveri da sparo. Isidoro di Siviglia (ca. 540-636) descrive tale fungo in termini assai simili a quelli del testo di Donnolo: fungi, quod aridi ignem acceptum concipiant; φῶς enim ignis est; unde et esca vulgo dicitur, quod sit fomes ignis et nutrimentum [“funghi seccati, che prendono facilmente fuoco; phos è il nome (greco) per indicare il fuoco; viene comunemente chiamato esca, ed è una sostanza infiammabile e nutrimento per il fuoco”]. Testo latino in Isidoro di Siviglia, Isidori Hispalensis, Lindsay, ed., II, XVII, 10, 18. Vedi Grande dizionario, Battaglia et al., ed. V, 302-303; Thesaurus Linguae Latinae, V, col. 855 e Du Fresne du Cange, Glossarium, III, 293). Il greco ἴσκα/ἴσκα(ι) [iska/ iskai] era un fungo usato in medicina per coprire e cauterizzare le ferite; vedi Thesaurus Graecae Linguae, VIII, col. 506; Lexikon zur Byzantinischen Gräzität, I, 72, Vocabolario degli accademici, V, 256, and Durling, A Dictionary, 186.

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In un passo del suo commento a bBeÑah 33a, Rashi cita un esempio identico a quello riportato da Donnolo, attribuendolo però non direttamente al saggio pugliese ma ad un anonimo “poeta di Lombardia”: ‫ ונותנו‬,‫ נותנים מים בכלי זכוכית לבנה‬- ‫מן המים‬ ‫ כך‬,‫ ומביאין נעורת ומגיעים בזכוכית והיא בוערת‬,‫ והזכוכית מוציאה שלהבת‬,‫ כשהשמש חם מאד‬,‫בחמה‬ ‫“[ שמעתי בפיוט יוצר שיסד אחד מגאוני לומברדיא"ה‬Dall’acqua. Se uno versa dell’acqua in un contenitore di vetro trasparente e lo lascia al sole mentre questo è veramente caldo, il vetro produrrà una fiamma. Uno poi tocca il vetro con della pula e questa prende fuoco. Così io ho sentito in uno yoxer composto da uno degli eminenti saggi di Lombardia”]. Lo stesso esempio è quindi menzionato da Tobiah ben Eliezer nel suo Midrash Leqah Tov, Buber, ed., I, 4a e nel ms. di Parigi, Bibliothéque Nationale, Héb. 815, ff. 63b-64b. Vedi Vajda, “Quelques traces de Sabbatai Donnolo”, 94. 174 Dal greco µιλιάριον (miliárion) e dal latino milliarium. Questo era un coppa di metallo alta e stretta usata per far bollire l’acqua. Vedi Thesaurus Linguae Latinae, VIII, col. 948 e Thesaurus Graecae Linguae, V, col. 1063. Il termine appare anche in altre fonti rabbiniche come ‫ מוליאר‬o ‫( מולייר‬mulyar). Vedi mShabbat 3:4; bShabbat 22b, 41a; bPesa­im 42a; yShabbat 24a. Vedi anche Jastrow, A Dictionary, II, 742 e Krauss, Griechische und Lateinische Lehnwörter, II, 325-326. Probabilmente a causa della prossimità fonetica dell’ultima sillaba del termine sia in greco che in latino (ion/ium) e il suffiso del plurale maschile in aramaico ‫( ין‬in), le fonti rabbiniche hanno inteso il termine come un singolare ‫מוליאר‬, da cui essi toglievano l’ultima sillaba, forse confondendola con un suffisso plurale. Il termine compare anche in un glossario della Mishnah di età medievale trovato in un manoscritto della Genizah del Cairo (ms. T-S. K 7.16 della Cambridge University Library), dove si dà una definizione di ‫ מוליאר‬insieme ad un preciso riferimento alla originaria forma greca: ‫אמר מולייר אגוגוס‬ ‫“[ מיליארין‬egli disse muliyyar (che significa) tubo [ἀγωγός], bolliore”. Testo pubblicato in de Lange, Greek Jewish Texts, 297 n 20. È infine interessante notare come il termine compaia molto di rado nella letteratura greca di età classica ed ellenistica. Tra le poche attestazioni vi è un passo dei Deipnosofisti, opera di Ateneo di Naucrati (III sec.), in cui si parla del termine ma in quanto parola usata in realtà non da grecofoni ma dai romani. Vedi Ateneo, Deipnosofisti, I, 264 (3.98d). 175 Il testo ebraico legge ‫נקפים‬, che sembra essere una variante di ‫ נקפא‬usato sotto. 176 Dal tardo greco τάρταρον [tartaron] e latino medievale tartarum, un bitartrato di potassio che si accumula sulle pareti delle botti e nelle damigiane di vino. Vedi Sharf, The Universe, 175 n. 9. La parola deriva probabilemtne dal latino dordi, di cui – è interessante notare – vi è la più antica attestazione in un manoscritto del IX secolo, quindi di poco precendente il testo di Donnolo. Vedi Battaglia, Grande Dizionario, XX, 748. Vedi anche Thesaurus Gracae Linguae, VII, col. 1856; Forcellini, Lexicon totius latinitatis, IV, 669. 177 Vedi sopra n. 118. 178 Vedi Sal. 136, 4. 173

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Questa è una delle più ricorrenti e antiche formule responsoriali della preghiera ebraica, elaborata probabilmente sulla base del testo di Sal. 72, 19. Vedi Elbogen, Jewish Liturgy, 21 e Reif, Judaism and Hebrew Prayer, 83. Della formula vi è ampia attestazione nelle fonti rabbiniche (ad esempio, bPesa­im 56a; bYoma 35b, 39a;

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bTa‘anit 16b; yPesa­im; yYoma 18a, etc…). Di tale interpretazione non si è trovata testimonianza in alcuna fonte, sia ebraica che aramaica cui Donnolo possa aver avuto accesso. 181 Donnolo usa qui il termine ‫( שרש‬shoresh), che in ebraico biblico e rabbinico indica la radice, in primis quella delle piante (vedi ad esempio, 2Re 19, 30; Is. 11, 1 etc…). In questo passo, tuttavia, shoresh evidentemente si allontana dal significato originario, anche se non è chiaro se Donnolo faccia riferimento alla radice di una parola – significato che il termine viene ad assumere per la prima volta nel commento al Sefer Yexirah di Dunash ibn Tamim (X secolo) – o al “principio”, al “ragionamento”, valenza semantica questa che il termine shoresh acquisì quello stesso tempo ma in ambienti filsofici ebraici. Vedi Ben Yehudah, A Complete Dictionary, XV, 7477. È tuttavia importante notare che poche righe più sotto Donnolo fa esplicito riferimento alla radice bilittera di una parola usando la parola ‫[ יסוד‬yesod], che normalmente significa fondamento: “La radice [yesod] di queste parole e altre come queste consiste di due lettere”; vedi sopra p. 121. In base a ciò si giustifica la traduzione di shoresh nel passo presente. Riguardo la nozione di radice bilittera nel Sefer Yexirah e in Donnolo, vedi sotto n. 188. Per quanto riguarda il significato grammaticale di ‫יסוד‬, vedi Ben Yehudah, ibidem., IV, 2070-2071. 182 Letteralmente, “con tutto il cuore e lo spirito di una persona” – o contemplazione secondo Sermoneta (“Il neoplatonismo”, 893) 183 Donnolo non sta facendo riferimento a nessuna patologia dell’occhio ma al normale e ben noto fenomeno di fissazione di un oggetto o di un punto, a causa del quale, per un motivo prettamente psicologico, il campo visivo si restringe lasciando in luce solo l’oggetto guardato. Ringrazio il dott. Piero De Giorgio per le informazioni a tal riguardo. 184 La sintassi di ‫“[ להבין הוא נאמר‬e che ciò (la frase) è detta per spiegare”] è piuttosto contorta e appare in tutti i manoscritti del Sefer pakhmoni. In quello che appare un tentativo di rendere più intelligibile il passo, lo scriba del ms. Oxford, Bodleian Library, Mich. Add. 9 ha aggiunto dopo ‫ נאמר‬l’espressione ‫“[ וכיתימא‬se dovessi dire”] d’uso comune nella letteratura talmudica. 185 Ger. 10, 15; 51, 18 186 Lev. 19, 28. 187 Is. 22, 5 188 Dagli esempi qui riportati sembra che così come l’autore del Sefer Yexirah anche Donnolo avesse una concezione bilittera della radice grammaticale ebraica. Vedi 180

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Mordell, “The Origin of Letters”, 561-563; Allony, “Ha-shi�ah ha-’anagramit”, 63-99 e Séd, “Le Sefer Yexīrā”, 513-528, in particolare p. 526. Vedi anche Scholem, Le origini della Kabbalà, 32 e idem, La cabala, 30-37; Liebes, “The Seven Double Letters”, 237-248. L’ipotesi secondo cui la radice grammaticale ebraica consistesse di tre lettere fu formulata per la prima volta dal grammatico Yehudah �ayyun, conosciuto anche come Abu Zakariah Yahiah ben Daud (940-1010), in seguito agli studi fatti in precedenza da Dunash ben Labrat ha-Levi e Mena�em ben Saruk. Vedi Munk, “Notice sur Abdul Walid Merwan ibn Djanah”, 28 e Zwiep, Mother of Reason, 14. Prima dell’opera dei grammatici spagnoli, i quali dimostrarono la natura trilittera della radice grammaticale ebraica, questa era comunemente ritenuta come essenzialmente bilittera, come si evince chiaramente nei componimenti poetici dell’epoca. Vedi Mirsky, Beginning of Poetry, 96-97; Fleischer, Hebrew Liturgical Poetry, 270 e Baron, A Social and Religious History, VII, 32-61, in particulare pp. 40-42. Vedi anche Cowley, ed., Gesenius’ Hebrew Grammar, 99-103. 189 Giob. 6, 7. 190 Donnolo segue qui l’intepretazione del midrash (vedi ad esempio Gen. Rabbah 8, 2; Lev. Rabbah 19, 1; Cant. Rabbah 5, 10; Midrash Tehillim 90, 17-18), secondo cui la parola yom (“giorno”) significa mille anni. Il verso di Prov, 8, 30 in cui la parola yom è ripetuta due volte per significare “ogni giorno”, viene letto alla lettera, come se fosse scritto “due giorni”, da cui si ricava il valore temporale di duemila anni. Da qui l’interpretazione di Donnolo, secondo cui Dio, duemila anni prima della Creazione, guardava alla Sua Torah. 191 Vedi Gen. Rabbah 19, 8 e Midrash Tehillim 90, 17-18. Questa è la più antica citazione dal midrash al libro dei Salmi. Vedi “Donnolo”, EJ, IV, 640. Secondo Zunz, Ha-derashot, 131, 176, questo midrash fu composto attorno al IX secolo nel Meridione italiano. La sua ipotesi fu respinta da Buber e più recentemente da Braude, secondo il quale il midrash fu composto in Palestina in un periodo compreso tra il III e il XIII secolo. Vedi Braude, The Midrash on Psalms, xxv-xxx e Rabinowitz, “Midrash Tehillim”. 192 Vedi Gen. Rabbah 1, 1. 193 Come osservato da Wolfson, Language, Eros, Being, 217-287 in questo passo Donnolo armonizza l’idea midrashica della divinità che ruota e combina le lettere dell’alfabeto con la prassi alfabetica del Sefer Yexirah. 194 Espressione ben attestata nella letteratura rabbinica (vedi, ad esempio, bShabbat 34b; yBerakhot 2b-c, ecc…) e con cui si indica il più breve intervallo di tempo, equivalente ad un rega‘. Vedi Stern, Time and Process, 55. 195 Vedi Gen. Rabbah 3, 2. 196 Cf. mQiddushin 4:14; bYoma 28b. 197 Il testo ebraico ha qui ‫תקופות‬, termine normalmente usato in testi astrologici e astronomici ebraici per indicare sia i due equinozi, autunnale e vernale (in ebraico tequ-

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fat Nissan e tequfat Tishre), che corrispondono ai due momenti dell’anno in cui la luce del giorno e la durata della notte si equivalgono e in cui il sole entra nelle costellazioni dell’Ariete e della Bilancia, ma anche i due solstizi (in ebraico tequfat Tammuz e tequfat Tevet), vale a dire i due punti dell’eclittica in cui il sole, stando alla distanza massima nord e sud dall’equatore, entra nelle costellazioni del Cancro e del Capricorno. Vedi EJ, V, 46-47 e Gettings, The Arkana Dictionary, 179, 478. Vedi anche Baraita di-Shemu’el, Eisenstein, ed., 543 e Sefer ha-mazzalot (Luzzatto, “Mikhtav gimel”, 63-64). 198 Il grado della costellazione che sorge (vale a dir l’ascendente o l’oroscopo) e la posizione del pianeta crescente all’orizzonte nel luogo e al momento della nascita di un individuo offrono le informazioni essenziali per la stesura di un oroscopo. Vedi Gettings, The Arkana Dictionary, 42, 239. 199 Cf. Gen. Rabbah 1:4, Pirqe de-rabbi Eli‘ezer, III e Urbach, “Seridei Tan­uma”, 154, in particolare p. 9. 200 Da un punto di vista astrologico non è possibile in alcun modo cambiare la costellazione o in generale l’assetto celeste sotto cui un individuo è nato. Ciò farebbe pensare che Donnolo usi qui mazzal [“costellazione”] in termini più lati di “destino”, significato che il termine conserva nell’ebraico moderno. D’altra parte, se per Donnolo la teshuvah è atto morale grazie a cui all’uomo è concesso di limitare o perlomeno di intervenire nel disegno divino precedente la Creazione del mondo, è logico che essa potrà aver effetto anche nel corso naturale degli eventi terreni, modificando la carta natale di una persona. 201 Il testo ebraico legge ‫[ תקנה‬lett. “aggiustamento”, “riparazione”] che è in qualche modo ambiguo. Dato che questo appare qui, subito dopo un riferimento alla creazione della teshuvah, esso potrebbe significare la capacità di riportare il mondo e le sue creature allo stato di completezza, quale premessa della loro effettiva capacità di corrompersi e peccare. 202 Diversamente da Sa‘adiah Gaon e Dunash, Donnolo non mostra nessuna remora nel considerare il Sefer Yexirah quale testo ispirato, né tantomeno ad affermare che esso fu trasmesso da Dio ad Abramo. Donnolo non offre alcuna informazione a tal proposito, ma ciò che ha detto sopra è molto significativo: “Nel libro della Genesi che il Santo – sia Egli benedetto – trasmise ad Abramo nostro padre e a Mosè sul Monte Sinai, è scritto…”: dato che secondo la tradizione biblica e quindi anche quella rabbinica, colui che sul Sinai ricevette la Torah , di cui Genesi fa parte, non fu Abramo ma Mosé, ciò suggerisce che Donnolo con l’espressione “libro di Genesi” non intendesse solo il primo libro del Pentateuco, ma la descrizione “completa” del fenomeno creativo, nella sua dimensione sia fisica che metafisica, in tal modo includendo anche il Sefer Yexirah. Come osservava già Liebes (Ars Poetica, 96), il nome stesso di Sefer Yexirah [“Libro della Formazione”] trova maggiori legami semantici con l’espressione “Libro della Genesi”, cioè come prima in greco e poi in latino si è tra-

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dotto l’ebraico Sefer Bereshit [lett “Libro dell’Inizio”]. Oltre al fatto stesso che l’argomento principe del Sefer Yexirah è il fenomeno creativo, ciò può aiutarci a capire come Donnolo – probabilmente greco e latinofono – arrivasse sostanzialmente a integrare i due testi. 203 Nella tradizione manoscritta del Sefer pakhmoni il commento al Sefer Yexirah non viene diviso in tre “libri” ma in tre parti o sezioni, ciascuna delle quali corrispondente a uno dei tre sefarim in cui il Sefer Yexirah divide le lettere dell’alfabeto ebraico. Benchè Donnolo faccia chiaramente uso del termine sefer nel senso di gruppo di lettere (vedi nota sotto), nei titoli posti all’inizio di ciascuna sezione sefer è stato reso, per amore di chiarezza, con il più convenzionale significato di “libro”. 204 Il significato più comune di sefarim è quello di “libri”. Qui, come rilevato nella nota sopra, il termine è chiaramente inadeguato: secondo la lettura di Donnolo, i sefarim sono le tre categorie, i tre gruppi in cui il Sefer Yexirah divide le lettere dell’alfabeto ebraico. Di tale interpretazione vi è chiara testimonianza più sotto, in cui si legge: “Il Santo – sia Egli benedetto – allora ne fece le ventidue lettere di fondamento, che Dio divise in tre gruppi di lettere [sefarim]: le lettere chiamate madri sono il primo gruppo [sefer]; le sette lettere doppie sono il secondo gruppo e le dodici lettere semplici sono il terzo gruppo” (p. 137). Vedi anche Sharf, The Universe, 67-68. La traduzione segue qui l’interpetazione di Hayman, Sefer Yexira, 59. 205 Non si propone alcune vocalizzazione per questi tre termini, dato che il loro significato è estremamente incerto. Essi sono tradizionalmente letti come sefer, sefar e sippur e tradotti di conseguenza come “scrittura, numero e discorso”. Vedi Gruenwald, “A Preliminary Critical Edition”, 140 n. 4. Nessuno dei manoscritti del Sefer pakhmoni offre una versione vocalizzata di queste tre parole, che son riportate identiche in tutti i testimoni, ad eccezione del ms. 44.14 della Biblioteca MediceoLaurenziana di Firenze (F) in cui si legge ‫בספר וספור וספור‬. 206 Come giustamente rilevato da Hayman (Sefer Yexira, 65), il passo di cui sopra altro non è che una glossa in cui Donnolo parafrasa piuttosto che citare il testo del Sefer Yexirah. Ciò, sempre secondo Hayman, dimostra come il § 2 del Sefer Yexirah possa esser nato come glossa del § 1. 207 Come è facile notare, l’ordine dei primi paragrafi del Sefer Yexirah è completamente diverso da quello degli altri commenti basati sulla cosiddetta Recensione Lunga. Nel Sefer pakhmoni l’ordine dei paragrafi del Sefer Yexirah è il seguente: § 1, § 2, § 3, § 7, § 8, § 5, § 4, § 6 (con l’eccezione del ms. Plut 44.14 della Biblioteca MediceaLaurenziana di Firenze, in cui si ha § 1, § 2, § 3, § 4, § 7, § 8, § 6, § 5 come in quasi tutti i commenti della Recensione Breve; vedi Hayman, Sefer Yexira, 46), § 10, § 12, § 9, § 12, § 16, § 13, § 14, § 15, § 16, § 17, § 18, § 19, § 20, § 19, § 21, § 22, § 24, § 26, § 27, § 36, § 25 [non è chiaro in realtà se questo paragrafo manchi del tutto dal Sefer pakhmoni oppure sia stato modificato così radicalmente da Donnolo da non esser più

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immediatamente riconoscibile; vedi sotto n. 245], § 28, § 29, § 30, § 24, § 31, § 32, § 33, § 34, § 36, § 37, § 38, § 39, § 40, § 41, § 42, § 43b, § 43a, § 43c, § 44, § 45, § 46, § 47, § 48a-b, § 49, § 52, § 43a-53, § 54, § 55, § 56, § 57, § 58, § 59, § 60, § 61, § 63. 208 Vedi Ez. 1, 14. In tutti i manoscritti del Sefer pakhmoni si legge ‫ ברצוא‬che nel Sefer Yexirah è attestato solo da tre manoscritti della cosiddetta Recensione Lunga (mss. B2DH secondo Hayman, Sefer Yexira, 78). La maggior parte dei manoscritti del Sefer Yexirah qui legge ‫כרצוא‬. Le lettere ‫ ב‬e ‫כ‬, è bene notare, sono graficamente molto simili e possono facilmente essere confuse l’una con l’altra durante la trasmissione del testo. 209 Si tratta dell’apocrifo Libro della Sapienza, testo scritto in greco da un ebreo ellenizzato probabilmente tra il II e il I secolo a.e.c. Il passo cui Donnolo fa riferimento è il 5, 21 secondo la Septuaginta – πορεύσονται εὔστοχοι βολίδες ἀστραπῶν καὶ ὡς ἀπὸ εὐκύκλου τόξου τῶν νεφῶν ἐπὶ σκοπὸν ἁλοῦνται – o 5, 22 secondo la Vetus Latina e la Vulgata - Ibunt directae emissiones fulgorum et tamquam a bene curvato arcu nubium exterminabuntur et ad certum locum insilient / Ibunt directe emissiones fulgurum, et tanquam a bene curvato arcu nubium exterminabunturet ad certum locum insilient. L’interesse di Donnolo per questo testo apocrifo potrebbe esser stato dettato dai numerosi riferimenti in essi presenti alla conoscenzea e alla comprensione dei fatti naturali che, così come Donnolo ripete più volte lungo tutto il Sefer pakhmoni, l’autore dell’opera afferma essere parte della saggezza che l’uomo ricevette da Dio. Vedi più in particolare Sap. 7, 17-21. Per maggiori informazioni sulla redazione e composizione del Libro della Sapienza, vedi Soggin, Introduzione, 599-605; Scarpat, ed., Libro della Sapienza, I, 316-317, 410; III, 310-311, 344; Kahana, Apocryphal Books, I, ii, 464, 468-470 e Zeitlin, “Jewish Apocryphal”, 222-223. Il Libro della Sapienza fu ben noto anche all’autore del Sefer Yosippon; vedi Flusser, ed., The Josippon, I, 144; II, 13, idem, “Der latinische Josephus”, 122-132 e Neuman, “Josippon and the Apocrypha”. Per quanto riguarda il ruolo dell’opera nel mondo ebraico si veda anche Gilbert, “The Book of Ben Sira”, 81-91 e Wright, “B Sanhedrin 100b”, 41-50. 210 Vedi Sal. 55, 6. 211 Nel testo ebraico si legge ‫( יסוד‬yesod), termine normalmente reso con “fondazione”, o “base”, come sembra nel caso presente. Donnolo, tuttavia, nel passo di cui sopra sottolinea la differenza tra la capacità creativa dell’uomo – capacità che dipende interamente dalla presenza di materia pre-esistente e quindi si manifesta in una mera trasformazione e lavorazione di sostanza già in essere – e quella di Dio, il quale, appunto può creare dal nulla. Donnolo, quindi, sembra in un certo senso giocare sul significato del termine ambivalente di yesod che nel passo sopra potrebbe anche essere inteso come “materia grezza”. Per quanto riguarda ‫ יסוד‬in tal senso si veda Klatzkin, Thesaurus Philosophicus, II, 4 e Ben Yehudah, A Complete Dictionary, IV, 2071-2072 [4].

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In tutte le recensioni del Sefer YeÑirah si legge ‫[ למקום‬lett. “al posto”], che è uno dei nomi con cui nella letteratura rabbinica si indica Dio. Donnolo ha ‫“[ לאלהים‬a Dio”] che altro non è che un’esplicitazione del termine. 213 Lett. “tieni nel tuo cuore”. Il testo ebraico legge qui ‫נצור בלבך‬. Donnolo, e probabilmente anche l’autore del Sefer YeÑirah in cui si legge ‫וְצור‬, sembrano considerare il verbo ‫ צור‬come la forma imperativa del verbo ‫נצר‬, non considerando la nun come parte del radicale, anche perché, come visto sopra, essi seguivano la cosiddetta teoria del bilitteralismo della radice ebraica. Il fatto che Donnolo escluda la nun dalla radice appare molto chiaramente dalla parte introduttiva del commento al Sefer Yexirah (vedi sopra p. 121) dove egli afferma ciò esplicitamente in relazione ad una serie di verbi cosiddetti pe-nun (ad esempio ‫ נפל‬,‫ נקר‬,‫)נגע‬. 214 Sal. 93, 2. 215 Lungo tutto il commento il termine ‫[ רשות‬reshut] indica il permesso o il potere che Dio concesse agli esseri umani perché potesse agire e portare a termine le loro opere. In questo passo, tuttavia, il termine sembra far piuttosto riferimento alla dimensione della realtà metafisica della Creazione, motivo per cui si dovrebbe leggere rashut, cioè dominio. 216 Vedi Sal. 103, 5. 217 Vedi Giob. 25, 6. 218 L’intero paragrafo, da qui fino a “largo o corto”, è riportato alla lettera in Sefer Razi’el, p. 17. 219 Per maggiori informazioni sulla produzione del vetro nel mondo ebraico medievale, si veda Goitein, “The Medieval Glass Industry”, 18-29. 220 Vedi sopra n. 204. 221 Vedi sopra p. 135. 222 Cf. bpagigah 12a e ypagigah 77c. La citazione biblica è attestata solo nei mano212

scritti della cosiddetta Recensione di Sa‘adiah Gaon del Sefer YeÑirah. Vedi Hayman, Sefer Yexira, 86. Donnolo, probabilmente tentando di dare una forma coerente al § 13 del Sefer Yexirah ne ha omesso la parte centrale - ‫ויצק שלג עליהן ונעשה עפר‬ ‫“[ שנאמר כי לשלג יאמר הוי ארץ תוהו‬Fece cadere la neve su di essa che divenne polvere, come è detto: Poiché alla neve Egli dice: Sii terra (Giob. 37, 6)”] – che non si confà con quanto Donnolo dice nel paragrafo successivo, in cui egli afferma che Diò scolpì ed eresse le acque. 223 Da qui fino a “da cui era stata creata la terra, e fece questo firmamento”, il testo è citato con alcune variazioni in Sefer Razi’el, p. 17. 224 Cf. Deut. 4, 24. L’intera frase è citata letteralmente nel Libro dell’Unità del cabbalista Asher ben David (XIII sec.). Vedi Abrams, ed., R. Asher ben David, 135. 225 Donnolo sembra leggere l’espressione ‫ בשלש‬del verso di Isaia in maniera letterale, “come un terzo”, “con un terzo”. Di tale esegesi non vi è traccia in alcuna fonte rab-

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binica. Alla base del ragionamento di Donnolo sta l’idea dell’ebollizione, processo fisico attraverso cui l’acqua può variare o cambiare completamente il proprio stato naturale, divenendo gas oppure minerale, nel caso l’ebolizione venga prolungata nel tempo così da far depositare dei sedimenti calcarei, così come Donnolo aveva precedentemente esposto per dimostrare che la terra deriva dall’acqua. Questo non differisce molto da quanto assunto da Aristotele negli scritti fisici, nei quali distingueva tra diversi tipi di processi naturali provocati dalla fonte di calore: ἓψησις [“bollitura”], µόλυνσις [“scaldatura”] e ὄπτησις [“bruciamento”], e che nella sua Meteorologica lo Stagirita definiva come le tre forme attraverso cui il calore modella e modifica gli elementi umidi. Vedi Aristotele, Meteorologica, Lee, ed., 380a 11-381b 23; 382a 22382b 27. Nel suo Sefer ha-mazzalot (vedi Luzzatto, “Mikhtav gimel”, 62) Donnolo afferma, sempre in riferimento all’espressione ‫בשלש‬, che il mondo fu diviso in tre parti, vale a dire il deserto, il mondo abitato e il mare. Di tale interpretazione si trova testimonianza nelle Tosafot a bPesahim 94a e nel commento di Rashi al libro di Isaia (passim). Vedi anche Sefer Razi’el, 17. 226 Donnolo legge shamayim come un termine composto fatta di sham [“là c’è”] e mayim [“acqua”]. Vedi bpagigah, 12a e Gen. Rabbah 4, 7. 227 Cf. Num. Rabbah 2, 17. 228 La traduzione aramaica della Bibbia ebraica. 229 Questa, in effetti, è una ricorrente e ben nota caratteristica di alcune lingue semitiche, tra cui appunto anche l’aramaico, in cui ‫ ת‬e ‫ ש‬sono intercambiabili. Ciò che in ebraico, ad esempio, si legge ‫“[ יֵש‬c’è”] in aramaico è ‫ ;אית‬così, ancora, l’ebraico ha ‫“[ ִא ָשה‬donna”] e l’aramaico ha ‫איתתא‬, e così via. 230 Questa frase è citata nel commento al Sefer Yexirah di Elhanan ben Yaqar da Londra (XIII sec.). Vedi Elhanan ben Yaqar da Londra, Perush Sefer Yexirah, 32. 231 Tutti i manoscritti del Sefer pakhmoni qui leggono ‫“[ ביוד‬con una yod”], come si legge anche nel commento al Sefer Yexirah di Dunash (vedi Vajda, Le Commentaire, 80) e in alcuni manoscritti della Recensione Lunga del Sefer Yexirah (vedi Hayman, Sefer Yexira, 90-91). Ciò in realtà è piuttosto problematico dato che il Sefer YeÑirah non distingue la yod dalle altre lettere, considerandola invece insieme alla he e alla waw. È bene notare che ‫ ביוד‬e ‫ בירר‬si possono facilmente confondere l’uno con l’altro, così come è probabilmente avvenuto in fase di trasmissione del testo. La maggior parte dei testimoni del Sefer Yexirah qui leggono ‫ ברר‬o ‫“[ בירר‬scegliere”, “selezionare”], cui si è conformata anche la presente traduzione. 232 L’espressione sefirah di belimah non è attestata in nessuna versione nè testimone del Sefer Yexirah e, in effetti, male si concilia con il contesto generale. Nel Sefer Yexirah, così come nel commento di Donnolo, tutte le sefirot sono considerate belimah, e non c’è quindi alcuna ragione per definire l’ultima di esse in maniera diversa. Si tratta con ogni probabilità di un errore, dovuto ad un incorretta intepretazione o lettura

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di ‫‘[ עשירית‬asirit – “decima”], che lo scriba del ms. 44. 14 di Firenze leggeva come ‫עשר‬ [‘eser – “dieci”] e a cui faceva seguire la ricorrente espressione sefirot di belimah. Altri scribi, accortisi dell’incongruenza e dell’errore, probabilmente cercarono di correggere il passo cambiando sefirot con un più coerente singolare, sefirah, ma senza cambiare “di belimah”. 233 La maggior parte delle versioni del Sefer Yexirah qui leggono ‫“[ ובלשון ישן‬con la lingua che dorme”]. ‫ שכובה ושטוחה‬è una variante attestata solo dai testimoni della Recensione Breve del Sefer Yexirah e riflette, come suggerito da Hayman (Sefer Yexira, 97) la spiegazione offerta da Sa‘adiah nel suo commento. Se è giusto supporre che Donnolo non avesse conoscenza del commento di Sa‘adiah, allora la presenza di ‫“[ לשון שכובה ושטוחה‬con la lingua abbassata e allargata”] anche nei più antichi manoscritti dell’opera di Donnolo, allora l’ipotesi di Hayman diviene molto più incerta. 234 Vale a dire, duecentrentuno combinazioni. Donnolo dà spiegazione di ciò subito sotto. 235 Le parole ebraiche qui tradotto con “piacere” [‫ ]ענג‬e “dolore” [‫ ]נגע‬si compongono delle stesse tre lettere, ma in ordine diverso. Il Sefer Yexirah qui mostra come attraverso la permutazione delle lettere – fenomeno che nel testo viene considerato come l’origine genetica di tutto - qualsiasi cosa, anche il suo opposto, possa essere creata. Come osservato da Hayman (Sefer Yexira, 100), i manoscritti del Sefer Yexirah presentano qui un certo numero di varianti - tra cui anche numerosi errori – dovute probabilmente al tentativo da parte degli scribi di chiarire il significato del testo. Ad eccezione di due manoscritti, prima di “sopra” e “sotto”, tutti i testimoni del Sefer pakhmoni qui leggono ‫אין‬, [“non c’è”]. In due testimoni del Sefer pakhmoni (F e K), tuttavia, così come in svariate versioni del Sefer Yexirah, si omette ‫אין‬, leggendo dunque ‫ אם לטובה למעלה מענג ואם לרעה למטה מנגע‬che Hayman (ibidem, p. 98) traduce: “If for good, above pleasure, and if for evil, below pain”. Tale traduzione, in realtà, non spiega il valore di -‫“[ מ‬da” or “di”] prefissa sia a ‫ ענג‬che a ‫נגע‬, oltre al fatto che tale lettura non si combina con quanto Donnolo dice del passo che segue subito dopo, in cui si legge sia ‫ אִם‬che ‫אין‬. Per quanto riguarda l’interpretazione alternativa di tale passo nel Sefer Yexirah stesso, si deve notare che ‫ אין‬potrebbe anche se inteso non come l’ebraico ‫אֵין‬, quanto piuttosto come l’espressione aramaica ‫אִין‬, quello che in ebraico si rende con ‫ ִאם‬, vale a dire “se”. Il testo originale del Sefer Yexirah potrebbe avere letto ‫ אְין‬invece di ‫( אִם‬ma certo non entrambi), una lettura questa attestata in almeno tre versioni riportate da Hayman (mss. F, Z, e E a pp. 98-99), da cui si ricava “se per il bene, [c’è] piacere…”, identico a quanto suggerito da quelle versioni in cui si legge invece di ‫אין‬. Se, tuttavia, si mantengono sia ‫ אם‬che ‫אין‬, così come in molte versioni del Sefer pakhmoni e del Sefer Yexirah, allora la traduzione più appropriata dovrebbe essere: “Se per il bene, [allora] non c’è nulla di più alto che piacere, e se per il male, [allora] non c’è nulla di più basso che dolore” – vale a dire quanto riportato

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nella presente traduzione, in cui si cerca di dar ragione della preposizione -‫מ‬, benché senza chiarire completamente il significato del passo. 236 Questo è forse uno dei passi più importanti riguardanti la concezione neoplatonica di Donnolo del concetto di creatio ex-nihilo. I manoscritti F, M e P qui leggono ‫יצר‬ ‫מתהו ממש‬, come se l’origine della sostanza primordiale fosse il tohu (la “sostanza informe”) mentre in L (così come anche in K e V, non a caso appartenenti allo stesso ramo della tradizione manoscritta) si legge ‫יצר מאמש תהו‬, una lettura che si combina perfettamente con quanto affermato dal Sefer Yexirah secondo cui la tre madri - alef, mem e shin – stanno all’origine di tutta la sostanza materiale. Secondo Hayman (Sefer Yexira, 104), la stessa versione di L è attestata in sei testimoni manoscritti della Recensione Breve del Sefer Yexirah (L, F, P, I, Q, R) tre dei quali (L, Q e R), è interessante notare, furono copiati proprio in Italia. 237 Lett. “il segno” [‫]סימן‬. Il segno cui Donnolo, e il Sefer Yexirah, fa riferimento è il grafico in cui son disposte le combinazioni delle lettere. 238 Come osservato da Hayman (Sefer Yexira, 108-109), la tavola delle combinazioni delle lettere è una delle parti che nel Sefer Yexirah ha subito più di altre modifiche, anche radicali, e di cui si conserva un certo numero di versioni anche completamente diverse. La tendenza individuata da Hayman sia “da parte dei commentartori che nei manoscritti di trasmettere queste parti del Sefer Yexirah con meno attenzione e che si potrebbe caratterizzare come un commento o sviluppo di un più antico nucleo testuale” (traduzione mia), si può percepire chiaramente anche nelle due tavole qui sotto, in cui Donnolo presenta una versione completamente rimaneggiata della serie delle permutazioni, sottolineando, inoltre, come questa sia una sua personale rivisitazione del testo del Sefer Yexirah. Nella tradizione manoscritta del Sefer pakhmoni sono attestate due tavole: una prima (mss. Firenze 44.14; Parma 2123 e 2425; Mosca 302/3; New York, Jewish Theological Seminary of America, 2141; Budapest, Biblioteca dell’Accademia Ungherese delle Scienze, 238 e Londra, British Library, Or. 1023, in cui è attesta anche una terza tavola prima del § 27 del Sefer Yexirah, che consiste di 462 combinazioni e di cui si ha testimonianza in varie versioni del Sefer Yexirah), e una seconda (attestata in tutti i testimoni ad eccezione del ms. Firenze 44.14), più breve, formata da 231 combinazioni, che Donnolo, come si legge nel testo, componeva a commento e correzione di quanto il Sefer Yexirah dice a proposito del principio combinatorio delle lettere. Due tavole molto simili compaiono nel commento al Sefer Yexirah di Dunash ibn Tamim, il quale, come Donnolo, lamenta gli errori e le numerose discrepanze che individuava nelle diverse versioni delle tavole del Sefer Yexirah, che cercava di emendare presentando una sua personale versione del sistema combinatorio. Vedi Vajda, Le Commentaire, 231-232. 239 Lett. “in un corpo”. La traduzione segue il suggerimento di Hayman (Sefer Yexira, 109), che qui propone “one category”. Il significato dell’intero passo è piuttosto oscuro e l’interpretazione di “elementi” e “corpo” è di conseguenza incerta. I “venti-

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due elementi” sono le ventidue lettere dell’alfabeto ebraico, un gruppo che, insieme a quello delle dieci sefirot, è soggetto attivo nel processo creativo descritto nel Sefer Yexirah. Con “unica categoria/corpo” forse il Sefer Yexirah fa riferimento al gruppo delle lettere nel loro insieme, le quali, benchè diverse l’una dall’altra, formano in realtà un gruppo omogeneo, così come gli organi fanno parte di uno stesso corpo vivente. La stessa espressione appare più avanti nel § 48b del Sefer Yexirah. 240 Nella tradizione astrologica classica e tolemaica si pensava che ogni pianeta possedesse qualità sia maschili che femminili, spesso definite in termini di “polarità” positive e negative. Vedi ad esempio Tolomeo, Tetrabiblos, Robbins, ed., 40, 68 e idem, Le previsioni astrologiche, a cura di Feraboli, 37, 58-59, 382. Donnolo, seguendo i principi di tale teoria astrologica, attribuisce a Mercurio una natura ambivalente. Nella Baraita de-mazzalot, opera di incerta paternità ma in passato attribuita anche a Donnolo, si legge: ‫ חמה וכוכב חמה שבתי‬,‫נמצאתה אומר חמשה מהן זכרים שנים מהן נקבות ואלו הן‬ ‫ אבל שנים עשר מזלות אינן כן אלא ששה מהן זכרים‬.‫ נוגה ולבנה אלו הנקבות‬,‫וצדק ומאדים אלו זכרים‬ ‫ ואלו הן הנקבות שור סרטן בתולה‬.‫ ואלו הן הזכרים טלה תאומים ארי מאזנים קשת דלי‬.‫וששה מהן נקבות‬ ‫ חכמי הגוים אומרים שכוכב חמה בזמן שהוא עם הזכר זכר ובזמן שהוא עם הנקבה נקבה‬.‫עקרב גדי דגים‬ [“Uno quindi giunge alla conclusione che cinque di loro sono maschili e due femminili. Questi sono il sole, Mercurio, Saturno, Giove e Marte, che sono maschili; Venere e la luna sono femminili. Le dodici costellazioni (zodiacali) tuttavia sono differenti, dato che sei di loro sono maschili e sei sono femminili. Queste sono le (costellazioni) maschili: Ariete, Gemelli, Leone, Bilancia, Sagittario e Acquario. Queste sono le (costellazioni) femminili: Toro, Cancro, Vergine, Scorpione, Capricorno e Pesci. I saggi dei gentili dicono che quando Mercurio è associato ad una (costellazione) maschile, esso sia maschile, e che quando è associato ad una (costellazione) femminile, esso sia femminile”]. Testo ebraico in Batei Midrashot, Wertheimer, ed., II, 22-23. Allo stesso modo, nei suoi Astronomica (Il poema degli astri, a cura di Feraboli, I, 110) Manilio (I sec. e.c.) scriveva: Ac primum astrorum uaria est natura notanda/ carminibus per utrumque genus. Nam mascula sex sunt,/ diuersi totidem generis sub principe Tauro: cernis ut auersus redeundo surgat in arcum/ Alternant genus et uicibus uariantur in orbem [“E per prima cosa va rilevata dai miei versi la differente natura degli astri / a seconda dei due sessi. Infatti sei sono maschili, / altrettanti del sesso diverso e il primo della serie ne è il Toro; / ben ne scorgi, al suo sorgere, il levarsi inarcato dei posteriori. / Alternano essi il loro genere e variano avvicendandosi nel giro”]. 241 Vedi sopra n. 213. 242 Nel testo ebraico qui si legge ‫[ נושא‬nośe] (lett. “sorregge”, “porta”) che in altri passi del Sefer Yexirah è usato in relazione a Dio che sostiene il mondo. (vedi, ad esempio, sotto Sefer Yexirah §§ 38, 56). Il verbo viene qui impiegato probabilmente in relazione al fenomeno di evaporazione dell’acqua che, scaldata dal fuoco, cambia sta-

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to e si solleva. La traduzione recepisce qui quanto suggerito nella versione inglese di Hayman, Sefer Yexira, 111. 243 Hayman (Sefer Yexira, 114) traduce ‫ אלף חוק מכריע בנתים‬con “aleph is the balancing item”, interpretando ‫ חוק‬nel senso di “oggetto”, significato di cui però non vi è testimonianza in alcun repertorio lessicografico. La traduzione di ‫ חוק‬come “norma” si basa sul significato che il termine assume nella Bibbia, dove sta ad indicare la cosa stabilita e prescritta. Vedi Ben Yehudah, A Complete Dictionary, III, 1715 [1] e Brown, A Hebrew and English Lexicon, 349 [1]. 244 Nella maggior parte dei manoscritti del Sefer pakhmoni qui si legge ‫“[ ומהם‬e da loro”], che in realtà è piuttosto problematico dato che sia nel Sefer pakhmoni che nel Sefer Yexirah non si fa riferimento ai padri come a entità separate dagli elementi (aria, acqua e fuoco) che essi rappresentano. Ciò a meno che non si voglia leggere ‫ ומהם‬come domanda retorica [“e che cosa sono loro?”], equivalente al ‫“[ כיצד‬come?”] che Donnolo impiega spesso nel testo. 245 Sembra esserci una certa relazione – più a livello semantico che terminologico tra questo passo e il § 25 del Sefer Yexirah ( ‫שלוש אימות אמש תולדות השמים אש תולדות אויר‬ ‫)רוח תולדות ארץ מים אש למעלה מים למטה ורוח חק מכריע בינתיים‬. Si può ipotizzare sia che Donnolo disponesse di un testo del Sefer Yexirah completamente diverso da quello giunto a noi – ma questo sarebbe in realtà il solo caso in cui un brano ci viene trasmesso in maniera così radicalmente differente - oppure, più verosimilmente, che egli abbia, come è solito fare, riformulato e rielaborato il testo del Sefer Yexirah, così da renderlo irriconoscibile in quanto tale. Vedi su questo Hayman, Sefer Yexira, 112114. 246 Come Donnolo ha detto sopra, l’acqua fu creata dall’aria e non dalla terra. In questo passo Donnolo probabilmente fa riferimento, nel primo passo, alla creazione iniziale della terra dall’acqua, mentre nel secondo alla naturale fuoriuscita dell’acqua dalla terra. Cf. Sal. 78, 20; 105, 41. 247 Nel Sefer Yexirah il passo non appare in questa forma e anche nel testo ebraico della presente edizione esso non è stato evidenziato in neretto. È chiaro, tuttavia, come il passo di cui sopra sintetizzi quanto detto nei §§ 28-30 del Sefer Yexirah e serva da introduzione al commento che segue. Non si può del resto escludere che la frase comparisse nella versione del Sefer Yexirah usata da Donnolo, anche se in tal senso non è possibile addure alcuna prova. 248 Ci sono due termini con cui il Sefer Yexirah indica la parte centrale del corpo umano: ‫“[ גויה‬torso”] e ‫“[ חזה‬torace”]. Vedi Hayman, Sefer Yexira, 119, 121, 249 Nel testo ebraico si legge ‫מחותל‬. Il ms. 44.16 della Biblioteca Mediceo-Laurenziana di Firenze qui legge ‫“[ מחותך‬intagliato”] che Castelli (Il commento, 47 n. 5) ha inserito nel corpo del testo. Nella presente edizione si è data priorità alla variante ‫מחותל‬, attestata dalla maggior parte dei testimoni e che sembra meglio concordare con quanto si legge nel testo, soprattutto in relazione all’idea di segretezza e occultamen-

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to. Nelle versioni più antiche del Sefer Yexirah è riportata anche la variante ‫מתחלקין‬. Vedi Gruenwald, “A Preliminary Critical Edition”, 151. Come osservato da Hayman (Sefer Yexira, 112), “‫ מחותל‬is a very rare word – the Pual of ‫ חתל‬occurs only once in the Bible in Ezek. 16:4. It is probable that the obscurity of the word occasioned the change to the much more recognisable ‫ מתחלקין‬in the Short Recension” [del Sefer Yexirah]. 250 Donnolo qui non fa altro che ripetere quanto detto nel passo sopra, il § 24 che nel Sefer Yexirah introduce la discussione sulle tre lettere “madri”. Egli non offre sostanzialmente alcun elemento nuovo, ma enfatizza l’idea di dualità tra maschile e femminile, che vige sia nell’universo che nel corpo umano. 251 Il Sefer Yexirah (vedi Hayman, Sefer Yexira, 122) ha il maschile con mem, shin, alef e il femminle con mem, alef, shin. 252 L’intero passo, da “c’è un’atmosfera nell’universo…” fino a qui è citato letteralmente nel Libro dell’Unità di Asher ben David. Vedi Abrams, ed, R. Asher ben David, 126. 253 F qui legge ‫ והלב‬in cui ‫[ ו‬congiunzione “e”] sembra essere un’aggiunta spuria. Eliminandola si avrebbe ‫“[ והגויה והחזה אשר בתוכם הלב‬e il torso e il torace, dentro cui c’è il cuore”], sicuramente più accettabile. L’espressione ‫ והגויה והחזה אשר בתוכם‬da sola ci costringerebbe a considerate il torso e il torace all’interno di “essi”, vale a dire l’acqua e il freddo. Ciò, evidentemente, non si coniuga affatto con quanto afferma Donnolo, particolarmente alla luce di quanto egli ha detto in precedenza riguardo alla pancia, l’unico organo creato dal freddo e dall’acqua, a differenza del torso e del torace che furono creati dall’aria. Nella presente edizione del testo, di conseguenza, si assume che la congiunzione ‫ ו‬sia spuria. 254 In questo passo Donnolo prova ad armonizzare l’antica opinione empedoclea secondo cui il corpo, così come tutto ciò che è stato creato, deriva dalla combinazione di quattro elementi fondamentali – acqua, aria, fuoco e terra – con la teoria genetica del Sefer Yexirah secondo cui tutto fu generato dalle tre lettere madri – alef, mem e shin. La terra, come Donnolo ha spiegato sopra, è il prodotto dell’iterazione tra acqua e fuoco. Sulla teoria dei quattro elementi fondamentali nella tradizione medica ebraica, vedi Friedenwald, The Jews and Medicine, I, 147. Per conciliare la teoria dei tre elementi fondamentali del Sefer Yexirah con le tre parti principali del corpo umano – parte superiore, centrale e inferiore – Donnolo cambia l’ordine della triade ponendo la testa – la parte superiore del corpo – in relazione al fuoco (alef), il torso/torace in relazione all’aria (shin) e la pancia – la parte inferiore del corpo – all’acqua (mem). Cf. Es. Rabbah 15, 22: ‫“[ שלושה בריות קדמו את העולם המים והרוח והאש‬tre cose (lett. “creazioni”) hanno preceduto (la creazione del) mondo: acqua, aria e fuoco”]. 255 Il passo è oscuro e sembra corrotto, anche se nella tradizione manoscritta non si trova alcuna variante di rilievo. Non è chiaro tra chi o che cosa il torso debba media-

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re. Possiamo supporre sia che manchi un elemento (probabilmente la pancia, se pensiamo che la bocca potrebbe qui star in relazione alla testa) dopo “la lingua…e l’alito d’aria” (e in questo caso dovremmo considerare il plurale ‫ מכריעים‬come frutto di intervento dello scriba), ma anche che, con un implicito riferimento al passaggio precedente il cui si descrivono le tre parti più importanti del corpo (“La testa dell’uomo viene dal fuoco; il torso e il cuore vengono dall’aria, la pancia viene dall’acqua…”), Donnolo consideri la lingua e il torso come organi in un certo senso collegati, svolgendo la stessa fuzione di mediazione tra il calore della testa e il freddo della pancia. 256 L’ebraico qui ha ‫ חמתם‬che potrebbe intendersi anche come “la loro collera”. 257 Lett: “Se uno aggiunge a loro un’altra lettera, sia prima che dopo di questa”. 258 La traduzione è qui più libera, dato che nel testo ebraico si legge letteralmente: “o se viene pronunciata all’inizio di una parola, o se un’altra parola viene pronunciata prima di quella parola e ad essa si attacca con quella parola all’inizio di cui compare una lettera semplice”. 259 Il testo ebraico in questo passo è particolarmente involuto. A meno che non si voglia pensare molto semplicemente che il testo sia corrotto (cosa per cui nella tradizione manoscritta non appare alcun indizio), è molto più ragionevole assumere che Donnolo, probabilmente a causa della mancanza di adeguati termini grammaticali, non sia stato capace di descrivere con chiarezza quanto pensava. Il significato del passo, tuttavia, è chiaro. Nel caso di “se ciascuna delle dodici lettere semplici compare due volte in successione” Donnolo sembra stia facendo riferimento a parole simili a ‫( ְבּ ִה ְת ַחנְנוֹ‬Gen. 42, 21), ‫( ִק ְל ַלנִי‬1Re 2, 8), ‫( —בזְזִים‬2Cr. 20, 25), ‫( ִח ְקקֵי‬Giud. 5, 15), in cui la stessa consonante appare due volte in successione e senza una vocale intermedia, mentre per quanto riguarda “se una lettera semplice è pronunciata due volte, alla fine di una parola e di nuovo all’inizio della successiva”, Donnolo sembra pensare a frasi come ‫( רוּ ַח ַחיִּים‬Gen. 6, 17), ‫( רוּ ַח ָח ְכמָה‬Es. 28, 3), o ‫( ֶארֶץ ִציָּה‬Gioel. 2, 20), in cui la consonante “semplice” viene ripetuta attraverso le due parole consecutive. Tra le sette lettere doppie viene inclusa anche la resh. Su questo di veda Liebes, “The Seven Double Letters”. 260 Il testo ebraico e la traduzione seguono qui la versione di L, in cui gli esempi concernenti la posizione di una lettera in una specifica parola seguono l’ordine di inizio-mezzo-fine (‫)בין בראש דבור בין בתוך דבור בין בסוף‬. Questa versione sembra molto più logica di quella attestata negli altri testimoni (F, M, N e P) in cui si legge ‫בין בראש‬ ‫דבור בין בסוף דבור בין בבתוך דבור‬. Che L abbia una versione chiaramente superiore appare anche alla luce di quanto detto più avanti in cui si legge, come del resto anche in M, il termine ‫“( מקום‬in qualsiasi altro posto”; ‫)בין בראש דבור בין בתוך דבור בין בסוף בין בכל‬ ‫ )מקום‬che è di grand lunga preferibile a ‫ דבור‬attestato negli altri manoscritti (nel qual caso dovremmo tradurre con “o in qualsiasi altra parola”). 261 Lo spettro semantico della radice ‫( מור‬da cui ‫תמורות‬, “opposti”) copre di solito i concetti di cambio, scambio o permutazione e non necessariamente quello di opposizione. Tuttavia, Ben Yehudah (A Complete Dictionary, XVI, 7795), include il signifi-

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cato di opposizione (“‫ הפך‬,‫ )”ניגוד‬tra i valori semantici del termine in epoca pretalmudica (citando proprio il Sefer Yexirah come fonte). 262 Si tratta di uno dei passi più oscuri ed enigmatici del Sefer Yexirah, che non a caso nella tradizione manoscritta è attestata con un gran numero di varianti. Come osservato da Hayman (SeferYexira, 132), a livello terminologico questo paragrafo, così come il seguente § 46, è probabilmente modellato sul § 4. Donnolo segue la versione della Recensione Lunga attestata nel ms. 299 della Biblioteca Vaticana (ms. A nell’edizione di Hayman), ma con delle significative differenze, dato che in essa si legge ‫“[ צדדים‬direzioni”] al posto di ‫( סדרים‬lett. “ordini” o, come suggerisce Hayman, “faccie del cubo”). Come evidenziato sempre da Hayman (“Some Observations on Sefer Yesirah (2)”, 176-182) i §§ 15, 38 e 47 del Sefer Yexirah descrivono uno spazio cubico al centro del quale vi è Dio o, come nel caso presente, il Tempio di Gerusalemme. 263 Secondo Pines (“Point of similarity”, 86 n. 183) questa frase sarebbe un’aggiunta tarda, dato che essa contraddice l’idea espressa nel passo precedente in cui si individua la divinità in un luogo ben preciso. L’idea, inoltre, è ben attestata nel midrash (ad esempio, Gen. Rabbah, 68, 9; Midrash Tehillim, 90; Pesiqta Rabbati, 21). Per quanto riguarda l’interpretazione e l’esegesi di quest’espressione nella letteratura midrashica e cabbalistica, vedi Urbach, The Sages, 66-79; Landau, Die dem Raume, 90-91 e Marmorstein, The Old Rabbinic Doctrine, 143. 264 Lett. “le porte”. 265 Questo passo è attestato in tutti i testimoni del Sefer pakhmoni ma è evidentemente ridondante e con ogni probabilità frutto di errore per ripetizione. 266 Questa è una frase che consiste di sei parole - ciascuna delle quali formata rispettivamente di due, tre, quatrro, cinque, sei e sette lettere – che significa “dall’allusione [derivano] le sette parole [o “cose”] di cui abbiamo scritto all’inizio”. Da notare che per amor di chiarezza, la lettera ‫ב‬, che nella presente traduzione è sempre traslitterata con “v”, nella tavola delle permutazioni subito qui sotto essa è stata traslitterata con “bh”, soprattutto per render chiaro il legame con ‫בּ‬, traslitterata con “b”. 267 Il passo che segue, da qui fino alla fine delle combinazioni della parola ‫ דברים‬è attestato solo in P e in maniera assai parziale in F. Nessuno dei testimoni esistenti presenta una serie completa di tutte le possibili combinazioni, il cui numero, del resto, sarebbe assai elevato. L’intenzione di Donnolo, sembra di capire, è di offrire una spiegazione dettagliata dal principio di combinazione delle lettere, non l’insieme completo di tutte le possibili permutazioni. Questo potrebbe spiegare come mai nella grandissima maggioranza dei testimoni (incluso L, che normalmente offre versioni assai dettagliate di tutto ciò che nell’opera di Donnolo riguarda problemi di relazione numerica) la sezione in esame consista solo di pochi elementi. Numerosi elementi sono stati trasmessi in maniera fortemente corrotta: si riscontrano numerose, inutili

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ripetizioni e in un numero inferiore ma pur sempre rilevante di casi, anche l’omissione o l’aggiunta di una o più lettere. Solo in quest’ultimo caso se ne è data indicazione nel testo ebraico e nella traduzione di cui sopra. 268 Lett. “pietre”. Il termine ‫“[ אבנים‬pietre”] probabilmente riflette l’uso del termine nel § 40 del Sefer Yexirah in relazione alla permutazione delle lettere. Vedi Rabinovitch, “Miscellanea”, 203. 269 Nel testo ebraico si legge ‫שצ''ם חנכ''ל‬, un acrostico formato dalle prime lettere dei nomi ebraici dei cinque pianeti noti nell’antichità insieme ai due luminari, ossia Shabbatai, Xedeq, Ma’adim, pamah, Nogah, Kokhav and Levanah. L’uso di tale acrostico è attestato sia nella Baraita di-Shemu’el (Eisenstein, ed., 544), che nella Baraita de-mazzalot (Wertheimer, ed., 21), ma non in fonti più antiche. I pianeti vengono qui elencati in ordine decrescente secondo la loro (supposta) distanza dalla terra, come, secondo lo storico Dione Cassio (ca. 40-110), sarebbe stato originariamente stabilito dagli astrologi egiziani e conseguentemente adottato nel mondo grecoromano. Vedi Dione Cassio, Dio’s Roman History, III, xxxvii, 18-19; Tolomeo, Tetrabiblos, Robbins, ed., 37 e Bouché-Leclercq, L’Astrologie grecque, 107-108. Il Sefer Yexirah ha ‫“[ חנכ''ל שצ''ם‬sole, Venere, Mercurio, luna, Saturno, Giove e Marte”], un ordine che, come osservato da Hayman (Sefer Yexira, 143), risulta incompatibile con la teoria astronomica classica ma che, come sottolineato invece da Gandz (“The origin of the planetary week”, 238) si accorda invece con la teoria delle cosiddette ore planetarie, secondo cui le ore del giorno sono dominate in successione dai pianeti. Per quanto riguarda questa teoria e il problema più generale della relazione tra giorni della settimana e corpi celesti, rimando a Sharf, The Universe, 133 n. 66; Colson, The Week: An Essay, 122-124 e Gettins, The Arkana Dictionary, 379. 270 Donnolo qui fa chiarament riferimento alla teoria del governo dei pianeti, secondo cui ciascun pianeta eserciterebbe un’influenza su una porzione specifica di territorio. Vedi Gettings, The Arkana Dictionary, 432-433 e Tolomeo, Tetrabiblos, Robbins, ed., 129-161. Donnolo, più in particolare, probabilmente qui faceva riferimento alla cosiddetta teoria astrologica dei “sette climi”, ben attestata nella tradizione astrologica di età ellenistica (ma probabilmente elaborata sulla base della tradizione astrologica di Ipparco [II sec. a.e.c.]), secondo cui la terra si divideva in sette zone (dette κλίµατα) di influenza planetaria. Vedi Bouché-Leclercq, L’Astrologie grecque, 256257, 272-273; Tolomeo, Almagest, Toomer, ed., 123-129; idem, Tetrabiblos, Robbins, ed., 231 e Gettings, The Arkana Dictionary, 110, 454. 271 Alcuni dei passi evidenziati in neretto appaiono (“sette firmamenti…sette terre”) sia in § 43a che nel § 43b. Donnolo, probabilmente, aveva di fronte a sé una versione del Sefer Yexirah in cui le suddette sezioni apparivano amalgamate, da cui però – è bene notare - egli ha omesso i nomi dei firmamenti e delle terre (ad esempio, wilon, raqia‘, she­aqim…adamah, arqa, tevel… vedi Hayman, Sefer Yexira, 141) per i quali

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egli non poteva trovare alcun parallelo nella tradizione astrologica classica e tolemaica. 272 Vedi Gen. 1, 14-19. Secondo il computo ebraico, la “sera” di un determinato giorno corrisponde alla notte del giorno precedente. Vedi Stern, Calendar and Community, 112 n. 44. 273 Vedi Gen. 7, 2-3. 274 Eccl. 3, 1; Lev. Rabbah 29, 11. 275 In tutte le versioni del Sefer Yexirah l’opposizione è tra ‫ שלום‬e ‫ רע‬o ‫רעה‬, così come Donnolo stesso farà più sotto. Vedi Hayman, Sefer Yexira, 141. 276 Nel passo che segue si nota con chiarezza il tentativo di Donnolo di armonizzare il testo del Sefer Yexirah – soprattutto per quanto riguarda le corrispondenze tra corpi celesti e oggetti del mondo sublunare – con i principi della melotesia classica. 277 Cf. Cf. bShabbat 156a: ‫“[ האי מאן דבצדק יהי גבר צדקן‬Colui che è nato sotto Giove (6edeq) sarà un uomo retto (zadkan)”]. Sul significato e la rilevanza astrologica di questo passo talmudico, vedi von Stuckrad, Das Ringen um die Astrologie, 469 and Ho, 6edeq and 6edaqah. 278 Di tale informazione non si trova testimonianza né nella tradizione medica classica né in fonti ebraiche. Donnolo avanza questa ipotesi probabilmente forse solo per dare una forma coerente alla serie di corrispondenze, soprattutto laddove egli associa gli occhi ai due luminari celesti, la cui capacità luminosa è chiaramente diversa. 279 Vedi bBerakhot 61b. 280 Dei quattro tipi di carattere umano associati e dipendenti da un specifico pianeta si parla in maniera molto simile anche in mAvot 5:11: ‫ נוח לכעוס ונוח‬.‫ארבע מדות בדעות‬ ;‫ יצא הפסדו בשכרו קשה לכעוס ונוח לרצות חסיד‬,‫ יצא שכרו בהפסדו; קשה לכעוס וקשה לרצות‬,‫לרצות‬ ‫“[ נוח לכעוס וקשה לרצות רשע‬Ci sono quattro tipi di carattere: facile a provocarsi e facile a rappacificarsi – la sua perdita è annullata dal suo guadagno; difficile a provocarsi e difficile a rappacificarsi – il suo guadagno viene cancellato dalla sua perdita; difficile a provocarsi e facile a rappacificarsi – è un uomo santo; facile a provocarsi e difficile a rappacificarsi – è un uomo malvagio”]. 281 La serie di corrispondenze tra i pianeti e i giorni della settimana così come delineate ai §§ 41 e 44 del Sefer Yexirah sono incompatibili con i principi dell’astrologia occidentale (greco-romana e tolemaica), in cui ad giorno della settimana viene attribuito un nome strettamente dipendente dal corrispondente pianeta (ad esempio, luna=lunedì; Marte=martedì, etc…). Donnolo è perfettamente conscio di tale discrepanza, cui cerca di porre rimedio riorganizzando e riformulando l’intera serie di corrispondenze del Sefer Yexirah, attribuendo a ciascun pianeta il corretto dominio sul corrispondente giorno della settimana. Sharf (The Universe, 28-29) osserva come il fine di Donnolo non sia di negare o mostrare l’infondatezza delle corrispondenze presentate dal Sefer Yexirah, quanto piuttosto di riformularli secondo i principi dell’astrologia occidentale. Qui di seguito si presenta il sistema di corrispondenze mi-

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cro-macrocosmiche del Sefer Yexirah e le correzioni apportate da Donnolo. Tra parentesi quadrate sono indicate le parti del corpo umano che in una parte precedente del testo Donnolo aveva già messo in relazione ai corpi celesti. Sefer pakhmoni

Sefer Yexirah

Saturno – sabato – bocca – vita e morte

Saturno – sabato – mercoledì notte – [orecchio sinistro] narice sinistra – ricchezza e povertà Giove – giovedì – lunedì notte - [lingua, bocca, labbra] orecchio destro – benessere

Giove – domenica – occhio destro – benessere e calamità Marte - lunedì – occhio sinistro – sapienza e follia Sole – martedì – narice destra – ricchezza e povertà Venere – mercoledì – narice sinistra – fertilità e sterilità Mercurio – giovedì – orecchio destro – sovranità e servitù Luna – venerdì – orecchio sinistro – bellezza e bruttezza

Marte – martedì – sabato notte – [narice sinistra] narice destra – guerra e desolazione Sole – domenica – giovedì notte – occhio destro – sovranità e svolgimento di ogni lavoro e attività Venere – venerdì – martedì notte – [orecchio destro] orecchio sinistro – fertilità, procreazione, gioia, felicità e desiderio Mercurio – mercoledì – domenica notte – [narice destra] bocca, lingua, labbra – sapienza e follia Luna – lunedì – venerdì sera – occhio sinistro – bellezza e bruttezza

Come osservato da Hayman (Sefer Yexira, 142-145) Sa‘adiah omise i §§ 42 e 43 del Sefer Yexirah, probabilmente per risolvere la grossa discrepanza tra il sistema astrologico delineato nel Sefer Yexirah e quello classico-tolemaico. Donnolo non omette il § 42, da cui però manca ‫“[ שבע שעות ושבעה ימים‬sette ore e sette giorni”], espressione che egli probabilmente percepiva come imcompatibile con il sistema delle ore planetarie cui Donnolo aveva prima fatto riferimento. Per ulteriori informazioni, vedi Sharf, The Universe, 133 n. 66 e Gandz, “The origin of the planetary week”, 238. Come osservato da Sharf (ibidem) la serie di corrispondenze tra pianeti e parti del corpo umano non riflette perfettamente alcun sistema melotesiaco. Donnolo, inoltre, non è completamente coerente nel mettere in relazione le parti del corpo con i pianeti: egli dice, ad esempio, che la narice destra è dominata da Marte, mentre poco più avanti la pone sotto l’influenza di Mercurio. Allo stesso modo Donnolo non rispetta l’attribuzione delle qualità opposte del Sefer Yexirah (ad esempio, vita e morte, ricchezza e povertà, etc…) a determinati pianeti. Mentre nel Sefer Yexirah, ad esempio, si dice che Giove ha dominio sia sul benessere che la calamità, nelle corrispondenze melotesiache presentate da Donnolo la calamità è omessa; allo stesso modo, Venere, che secondo il Sefer Yexirah ha potere sia sulla fertilità che sulla sterilità, è posto da Donnolo in relazione solo ed esclusivamente con il primo dei due termini. Questa

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Donnolo in relazione solo ed esclusivamente con il primo dei due termini. Questa mancanza di simmetria è probabilmente dovuta all’influenza della tradizione tolemaica, che attribuiva a Giove e Venere influenze soprattutto positive. 282 Lett. “intensità”. 283 Nel contesto presente il termine mazzalot [“costellazioni”] si riferisce chiaramente ai gruppi di stelle che secondo l’astrologia classica e tolemaica (vedi ad esempio Tolomeo, Tetrabiblos, Robbins, ed., 47-59) interagiscono con i pianeti, avendo quindi un ruolo primario nella determinazione delle influenze del mondo celeste su quello sublunare. L’idea che le stelle fisse fossero poste nella sfera della luna, tuttavia, rappresenta una clamorosa divergenza con uno dei principi basilari della scienza astrologica – non solo classica o tolemaica – secondo cui le stelle fisse (che raggruppate vengono a formare appunto le singole costellazioni) sono poste nell’ottavo cielo, esterno e superiore alle sfere entro cui si muovono i cinque pianeti e i due luminari, sopra Saturno e dove Donnolo pone le acque superiori. Vedi Tolomeo, Almagest, Toomer, ed., 419-423 e Caiozzo, Images du ciel, 117. Qui di seguito si offre una rappresentazione grafica del modello cosmologico descritto da Donnolo.

Come evidenziato da Castelli (Il commento, 59 [introduzione italiana]), qui Donnolo segue probabilmente un’antica tradizione cosmologica di cui si ha una sola e pur vaga testimonianza nella Bibliotheca Historica dello storico greco Diodoro Siculo (ca. I sec. a.e.c.). Diodoro spiega come, secondo il modello cosmologico dei caldei, le costellazioni si trovino, come appunto dice Donnolo, proprio nel primo cielo, quello della luna. Dato che Diodoro attribuisce tale opinione ai “caldei”, cioè a coloro cui è tradizionalmente attribuita se non la nascita della disciplina astrologica certo il suo sviluppo in senso dottrinale e scientifico, è possibile, come suggerisce sempre Castelli,

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che di tale opinione Donnolo abbia avuto informazione grazie al suo maestro e mentore babilonese. Per quanto l’ipotesi di Castelli appaia credibile e, alla luce delle informazioni disponibili, l’unica plausibile, è difficile determinare con sicurezza da quali fonti scritte Donnolo abbia attinto tale nozione. È però da sottolineare come anche nella tradizione astrologica d’area babilonese del X secolo, dell’idea che costellazioni si trovassero al livello della luna non si ha, almeno secondo le fonti presenti, nessuna testimonianza. Vedi Saliba, History of Arabic Astronomy, 66-68 and EI, VIII, 105. D’un modello cosmologico simile, ma non uguale, a quello descritto da Donnolo sia ha testimonianza nel Liber Gaphar de mutatione temporis, la traduzione latina di un’opera astrologica scritta nell’VIII secolo da Gia’far al-Hindi (probabilmente uno pseudonimo dell’astrologo arabo Abu Ma‘shar [787-886]), nel quale si dice, rifacendosi ad un’antica tradizione astrologica indiana, che le costellazioni sono poste tra le orbite di Mercurio e della luna. Vedi Pingree, “The Indian and Pseudo-Indian Passages”, 174. È infine importante osservare come il modello cosmologico descritto da Donnolo in questo passo, per quanto incompatibile con quello più comune e sostanzialmente in contrasto con tutte le tradizione astrologiche del tempo, sia in realtà perfettamente consono con quanto Donnolo stesso dice a proposito del Dragone, l’immaginario animale le cui estremità – la coda e la testa – corrispondono ai due nodi lunari. Come Donnolo affermerà più avanti nel testo, al corpo del Dragone sono attaccate le costellazioni che da esso vengono mosse. Visto che le estremità del Dragone, e quindi in realtà anche tutto il suo corpo, riposano nel luogo in cui si muove la luna, è logico presumere che anche le costellazioni siano nel primo cielo, insieme alla luna. Donnolo esprime tale concetto in maniera ancora più chiara più avanti, laddove afferma che le dodici costellazioni sono poste nel firmamento inferiore. Bisogna infine notare come nel Sefer pakhmoni, ogni volta che la luna viene associata alle costellazioni, di queste Donnolo non parla semplicemente in termini di “costellazioni” ma “costellazioni e i loro eserciti”, “le costellazioni, i loro eserciti e le loro schiere”, oppure “le costellazioni e i pianeti delle loro schiere”, come se ci fosse appunto una differenza tra costellazioni in quanto tali e quelle riferite alla luna. Tale distinzione, probabilmente, riflette un’antica tradizione astrologica, attestata nella tradizione indiana, araba e greca in cui si fa una netta distinzione tra costellazioni (siano esse i segni zodiacali o i gruppi delle stelle fisse) e le cosiddette “case lunari”, i 28 gruppi di stelle attraverso cui la luna passa durante il suo giro attorno alla terra. Vedi Gettings, The Arkana Dictionary, 292-293. 284 Nel testo ebraico si legge ‫ השמים העליונים‬che, soprattutto nella parte introduttiva e nel commento a Genesi 1, 26 del Sefer pakhmoni, Donnolo usa come termine generale per indicare i cieli in opposizione alla terra, senza alcun apparente riferimento ai sette spazi in cui si muovono i pianeti e i luminari. 285 Il firmamento della luna.

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Quanto dice Donnolo a proposito di Mercurio non è per niente chiaro, soprattutto laddove afferma che il pianeta si muove in “prossimità” del sole, cosa di cui egli non ha fatto menzione alcuna riguardo a Giove, pianeta che secondo la cosmologia antica dista dal sole quanto Mercurio. Mercurio in effetti è uno dei pianeti più piccoli e soprattutto più vicini al sole, informazione questa che i sistemi cosmologici precopernicani non potevano che ignorare. Per capire il passo penso si debba far riferimento al nome ebraico di Mercurio, kokhav hammah, che letteralmente significa “la stella del sole”, nome che gli deriva dal fatto di essere visibile, come si legge in un manoscritto indeito contenente un commento alla Baraita di Shemu’el e probabilmente di paternità donnoliana (ms. Vat. Ebr. 214, ff. 23b-30b), solo quando si trova in prossimità del grande lume. Ciò riflette una ben nota nozione astrologica di cui Tolomeo parlò in dettaglio nel suo Almagesto (Toomer, ed, 453-454, in particolare n. 76). 287 L’ebraico ha ‫ התולדות של בני אדם‬che letteralmente significa “le generazioni degli esseri umani”, rendendo un poco incerta l’interpretazione del passo. La traduzione segue la variante del ms. Parma 2123, il quale legge ‫ הנולדים בהם‬invece di ‫של בני אדם‬. 288 Cf. Eccl. Rabbah 6, 7. 289 Le corrispondenze suggerite qui tra pianeti, giorni e qualità fisiche e morali dell’uomo rappresentano un’elaborazione di un passo della Baraita de-mazzalot (Wertheimer, ed., Batei Midrashot, II, 35-36), cui Donnolo aggiunge il riferimento ad una specifica figura biblica. Donnolo non offre alcuna chiara spiegazione a proposito di questo ultimo elemento, la cui relazione con i corpi celesti e i giorni della settimana è incerto, basato forse sulla somiglianza delle qualità fisico-morali di un dato personaggio biblico e quelle fisiche del pianeta in esame. Castelli offrì a tal proposito una serie di ipotesi, non del tutto convincenti, come egli stesso si premurava giustamente di dire: “Già abbiamo veduto, come secondo il Donnolo la colpa discenda dal cielo, il merito salga dalla terra. La colpa può identificarsi col male, il merito col bene…Ora Mosè è legislatore, Aaron sacerdote. Mosè come interprete, se non autore, della legge che discende dal cielo, e porta con sé la colpa, che è quanto dire il male, è unito a quel pianeta che ha malefico influsso. Aaron come sacerdote, ministro cioè, di tutte quelle azioni umane che ricongiungono la creature al creatore, che la purificano, la innalzano, ed espiano perfino il delitto, è cagione di merito, che è quanto dire bene, e perciò è unito a quel pianeta che ha influenza sulle buone cose. Questa è soltanto una congettura che proponiamo, e se altri avesse altra spiegazione migliore, anche noi saremmo vaghi d’impararla”; vedi Castelli, Il Commento, 61-63. Nel suo commento al Sefer Yexirah El‘azar riportava l’intero passo, ma senza alcuna spiegazione della relazione tra pianeti e figure bibliche. Vedi Perush El‘azar, 8b-9a. In bShabbat 156a si dice che coloro che sono nati sotto Saturno sono destinati a non portare a termine i loro piani. Ciò potrebbe ben accordarsi con la figura di Mosé, il quale guidò il popolo di Israele verso la Terra Promessa, morendo però a poca distanza dal suo confine. Vedi Deut. 34, 1-7. 286

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Vedi Gen. 1,20-25. La relazione tra Giove e Aronne è anche in questo caso poco chiara. Nel tratto di bEruvin 54b, tuttavia, si dice che Aronne fu “sempre alla destra di Mosè”, così come Giove, secondo il modello cosmologico classico, si muove sempre stando alla destra di Saturno. 292 Cf. Salmi 109:6: ‫ִינוֹ‬ ‫יְמ‬-‫ְשׂטָן יַעֲמד עַל‬ ָ ‫ָשׁע ו‬ ָ ‫[ ַה ְפ ֵקד ָעלָיו ר‬Dallo in potere di un empio, un accusatore stia alla sua destra]. La vicinanza tra ‫ָשׁע‬ ָ ‫ ר‬e ‫ְשׂטָן‬ ָ ‫ ו‬in questo verso rafforza l’ipotesi che Donnolo avesse in mente ‫ָשׁע‬ ָ ‫ ר‬piuttosto che ‫ֶשׁע‬ ָ ‫ר‬. ‫ ָשׂטָן‬in questo punto potrebbe far riferimento a qualsiasi tipo di avversario, ma anche, più specificatamente, a quello celeste, Satana. 293 Secondo un’altra possibile intepretazione, si potrebbe leggere il suffisso possessivo di ‫ אצלו‬in relazione a Marte piuttosto che a Davide. Donnolo pone in relazione Marte – il pianeta il cui nome deriva dall’omonima divinità pagana responsabile di atti di guerra, e che nella tradizione astrologica classica è il pianeta che domina sulla morte, la violenza e gli eventi tragici (vedi, ad esempio, Tetrabiblos, Robbins, ed., 183-185]) – e il Messia, la cui venuta, si dice in numerose fonti rabbiniche (ad esempio Gen. Rabbah 42, 4, bSanhedrin 97b, ecc…Vedi anche Urbach, The Sages, 678 ), sarà annunciata da una serie di eventi straordinari. Il “segreto” cui Donnolo fa riferimento è forse quello della venuta stessa del Messia (vedi bSanhedrin 94a) che, come qualsiasi altro evento drammatico e violento, dovrebbe coincidere, astrologicamente parlando, con il dominio celeste del pianeta Marte, cioè il suo punto di esaltazione (in Capricorno, secondo la Tetrabiblos, Robbins, ed., 91). 294 Il testo ebraico è probabilmente corrotto in questo punto. La traduzione segue la variante attestata dal ms. Mich. Add. 9 di Oxford, e la correzione proposta da Castelli (Il commento, 64), che propongono entrambi di aggiungere un waw prima di ‫יש‬. 295 Castelli emenda il testo ebraico e toglie il penultimo verbo, “per dormire”, che è una semplice ripetizione. Vedi Castelli, Il commento, 65. tale correzione, è bene notare, è però arbitraria e non trova giustificazione in nessuna testimone manoscritto. 296 L’associazione tra Venere e i leviti in questo si basa forse sul fatto che nel Tempio di Gerusalemme (vedi ad esempio 1Cron. 15, 16; Num. Rabbah 15, 11) i leviti avevano l’incarico di eseguire musica, qui probabilmente intesa come una fonte di gioia. 297 Mentre per quanto riguarda il rapporto di Mercurio con la sapienza e in genere con tutto ciò che concerne l’intelligenza Donnolo si rifà ad una ben nota tradizione astrologica ben attestata nelle fonti dell’astrologica classica e tolemaica (vedi Gettings, The Arkana Dictionary, 313-314), l’associazione con la scrittura è forse uno sviluppo di quanto si legge in bShabbat 156a in cui si legge che “colui che è nato sotto Mercurio sarà perspicace e saggio. Per quale ragione? Perché Mercurio è lo scriba del sole”. Alla stesso tipo di relazione si fa cenno anche nel Carmen Astrologicum, uno scritto di Doroteo di Sidone (I sec. e.c.), il quale raccomandava di scrivere missive quando Mercurio si trovava in congiunzione con la luna e secondo aspetto positivo. Vedi Doroteo di Sidone, Carmen Astrologicum, 271. 290 291

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Nel manoscritto di Parma 2123 (P) si legge ‫“[ ולא כצדק‬e non come Giove”] che è in evidente contrasto con quanto Donnolo diceva precedentemente di Giove. La traduzione segue la correzione suggerita da Castelli (Il commento, 66 n. 11) il quale emendava il testo così da leggere “come Giove”. 299 Il legame tra la saggezza e Mercurio sembra sottolineare e in buona sostanza identificarsi con quella tra il pianeta e Salomone, figura per antonomasia di persona saggia. 300 Vedi Baraita di-Shemu’el ha-qatan, in Eisenstein, ed., 544. 301 La seconda parte del versetto biblico non è attestata da alcun testimone della tradizione manoscritta, anche se in realtà costituisce la parte più importante del ragionamento di Donnolo, qui inserita tra parentesi. 302 Secondo Tolomeo (Tetrabiblos, Robbins, ed., 35), una delle azioni provocate dalla luna è quella di umidificare, causando con questo la putrefazione di ogni cosa sia sotto la sua influenza. 303 Vedi Baraita de-mazzalot, in Wertheimer, ed., 547: ‫לבנה ממונה על מפתחי שמים וארץ‬ [“La luna fu posta in relazione alle aperture del cielo e della terra”]. 304 La traduzione si basa sull’intepretazione di ‫ָהּ‬ ‫ וְ ֶע ְרכּ‬come nome che significa “il suo valore”, “la sua importanza”. Il termine, tuttavia, può essere anche interpretato diversamente come un verbo, ‫וְ ָע ְרכָה‬, che significa “arrangiò”, “preparò”, nel qual caso il passo dovrebbe essere tradotto come “e [la luna] sistemò tutte le creature per preparle”. 305 Vedi Gen. 1, 6-9. 306 In questo passo Donnolo sembra voler riferire la parola principio del versetto di Gen. 1, 1 al principio del primo giorno, vale a dire, secondo il computo del giorno ebraico, alla notte di sabato, che è la sera del primo giorno (domenica). 307 Vedi Gen. 1, 7. 308 Lett. “nemmeno per un’ora”. In questo caso sha‘ah sta a significare un breve momento, un istante. Vedi Ben Yehudah, A Complete Dictionary, XV, 7342. 309 Gen. 1, 9-13. 310 La sera del terzo giorno, infatti, Dio creò le piante. Vedi Gen. 1, 11-13. 311 Vedi Gen. 1, 16-19. 312 Vale a dire, come detto anche nella Baraita de-mazzalot (Wertheimer, ed., 25), nel primo grado dell’Ariete, che corrisponde al punto dell’equinozio. In termini più propriamente astrologici, ciò a cui fa riferimento Donnolo è il cosiddetto thema mundi, vale a dire la rappresentazione della mappa celeste al supposto momento della Creazione. Ciò sembra corrispondere al ben noto detto secondo cui ‫“[ בניסן נברא העולם‬il mondo fu creato a Nissan [marzo-aprile] (vedi bRosh ha-shanah 11a). È interessante notare che tra i numerosi termini il cui significato corrisponde a quello di “lato” o “angolo” (ad esempio, ‫צד‬, termine che Donnolo usa solo in riferimento al nord o al sud, oppure ‫צלע‬, che nel Sefer Yexirah indica ognuna delle sei direzioni dello spazio 298

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fisico), Donnolo impieghi qui la parola ‫פנה‬, un termine che significa “angolo” e che probabilmente egli preferiva perché semanticamente più vicino a quello greco di γωνία [“angolo”], un termine tecnico impiegato in molti scritti greci di astrologia classica e tolemaica, e con cui si indicavano gli angoli dell’oroscopo. Vedi ad esempio Tolomeo, Tetrabiblos, Robbins, ed., 61, 121. Nel Sefer ha-mazzalot Donnolo adopera un termine diverso, ‫קרן‬, sostanzialmente sinonimo del primo. 313 I due punti equinoziali corrispondono ai due segni zodiacali dell’Ariete e della Bilancia i quali corrispondono ai punti di esaltazione e depressione del sole, noti nella letteratura astrologica classica con i nomi di hypsoma e tapeinoma. Vedi Gettings, The Arkana Dictionary, 188. Nei momento dei due equinozi il sole cala a occidente seguendo la linea del meridiano equatoriale, la line immaginaria che divide la terra in due emisferi. A questo Donnolo fa molto probabilmemente riferimento quando parla di punto “mediano”. 314 Vedi Gen. 1, 24-25. 315 Il sole, secondo Genesi (14-19) fu creato insieme alla luna il quarto giorno, cioè mercoledì. Ciò si accorda con il passo presente, in cui Donnolo assume che fu grazie al calore del sole che il giorno successivo sulla terra apparvero le creature brulicanti sulla terra (Gen. 1, 20-23). Questo, tuttavia, contrasta con il passo immediatamente sotto, in cui Donnolo pone il sole in relazione alla sera del giovedì. 316 L’idea di generazione spontanea venne discussa per la prima volta da Archelao da Atene, un fisico del V sec. a.e.c. Tale nozione venne sviluppata da Aristotele nella sua teoria fisica con il nome di γένεσις αὐτόµατος, specialmente nella Historia Animalium. Vedi Aristotle, The Works, Ross. ed., IV, 570a 5; 569a 10; 588b 20, e De Generatione Animalium, 715a 20; 715b 25; 732b 10; 757a 30; 757b 20; 758a 5; 759a 5; 761a 15; b20; 762a 5; 763a 30. Sulla nozione di generazione spontanea in Aristotele, vedi Boyan, Method and Practice, pp. 148-149. Alla stessa teoria fa cenno Lucrezio nel De Rerum Natura, Bailey, ed., I, pp. 282-283. Vedi anche Read, “Spontaneous Generation in Lucretius”; McCartney, “Spontaneous Generation”, in particolare p. 108 e Hofsten, “Ideas of Creation”, pp. 81-83. 317 Così nel testo. 318 Come osservato sopra, seguendo il criterio di assegnazione dei pianeti ai giorni della settimana secondo l’ordine del primo capitolo di Genesi, il sole dovrebbe corrispondere al quarto e non al quinto giorno. Donnolo, probabilmente, pensa alla relazione del sole e il quinto giorno in termini più pratici, dato che senza il sole, gli animali e tutto ciò che fu creato il quinto giorno non avrebbe potuto vedere la luce. 319 Vedi Gen. 1, 26-28. 320 Come già osservato da Sermoneta (“Il neoplatonismo”, 897), la luna è l’unico corpo celeste sottoposto a periodica trasformazione, nascita e morte, in un periodo durante il quale i suoi influssi da positivi divengono negativi e viceversa. Per questo è logico che Donnolo metta la luna in relazione non solo al binomio bene-male ma so-

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prattutto alla possibilità di scelta da parte dell’uomo tra ciò che è buono e ciò che è cattivo. 321 Cf. Ez. 11, 2. 322 Donnolo elabora quando detto in Gen. Rabbah 1, 10, in cui si dice che il mondo fu creato con la lettera bet. Dato che nel testo di Gen. 1, 1 la bet è la preposizione “in” che precede la parola “principio” essa corrisponde idealmente al sabato, il giorno che precede la domenica, ossia il primo giorno della settimana, in cui Dio cominciò a creare. Vedi anche Cant. Rabbah 5, 13. 323 Vale a dire all’inizio della domenica. 324 Ossia, il venerdì sera. 325 Dall’antichità fino ad approssimativamente il XIV secolo, nel mondo occidentale il tempo veniva misurato in base alle cosiddette “ore stagionali”, ovvero la divisione in dodici parti del giorno e della notte, di durata variabile perché dipendenti dalla stagione dell’anno. Vedi Gibbs, Greek and Roman Sundials, 4-6. Non è completamente chiaro in questo passo cosa Donnolo intenda per “corte”. Egli, probabilmente, vuole solo precisare che il sistema delle ore planetarie funziona solo se il tempo di un giorno viene diviso in 24 unità/ore piuttosto che 12 (6 di giorni e 6 di notte), secondo il computo del giorno in sei sha‘ot gedolot [“ore lunghe”] - di cui si fa menzione nella Baraita di Shemu’el (Eisenstein, ed., 544) e Pirké de-rabbi Eliezer, VII, Friedlander, ed., 48 - ciascuna equivalente a due ore corte. Nelle Tosafot a bRosh ha-Shanah24b si fa distinzione non solo tra ore “corte” e “lunghe” ma anche “medie”, queste ultime probabilmente sinonimi di “ore equinoziali”, uguali alle ore stagionali nei periodi degli equinozi. Per maggiori informazioni, vedi Gandz, “The Division of the Hour”, in particolare pp. 11-19. 326 Da qui e fino alla fine della sezione, Donnolo spiega i dettagli della cosiddetta e ben nota teoria delle “ore planetarie” (vedi ad esempio, Paolo Alessandrino e Olimpiodoro, Late Classic Astrology, Greenbaum, ed., 99) secondo cui ciascuna delle ventiquattro ore del giorno e della notte vengono dominate in successione dai pianeti e dai due luminari, secondo l’ordine di posizione di cui sopra. Per maggiori informazioni, vedi Colson, The Week: An Essay, 44-45. Nella tavola seguente si offre una schematica rappresentazione della teoria delle ore planetarie. Vedi anche Sharf, The Universe, 133. pianeta Saturno Giove Marte Sole Venere Mercurio Luna

1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

Ore 15 16 17 18 19 20 21

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giorno sabato

Sole Venere Mercurio Luna Saturno Giove Marte

1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

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domenica

Luna Saturno Giove Marte Sole Venere Mercurio

1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 23 24 etc.

lunedì

Benchè nota in ambito greco-ellenistico, la teoria delle “ore planetarie” così come esposta da Donnolo sembra richiamare, soprattutto da un punto di vista linguistico, quanto similmente spiegato in testi arabi, primi tra tutti quelli di al-QabiÑi (VIII sec.; vedi Introduction to Astrology, 89) e di al-Biruni (vedi The Book of the Instruction, Wright, ed., 237-238). 327 Lett. “ciò ti dà sette ore in corrispondenza dei sette pianeti”. 328 Perché il pianeta che domina la prima ora domina anche il resto del giorno, insieme ai vari pianeti che si avvicendano nel dominio delle singole ore. 329 Il passo è piuttosto oscuro e la traduzione è incerta. Hayman (Sefer Yexirah, 149) rende con “separating in each direction”, sostanzialmente come in Busi-Loewenthal, Mistica ebraica, 42, in cui si legge “separano fra direzione e direzione”. Nonostante le difficoltà generali, è chiaro come il termine rua­ assuma qui un significato di “direzione dello spazio”, alquanto differente da quelli precedenti quali spirito, aria, vento, etc… Sull’interpretazione di questo passo e il suo possibile legame con antiche tradizioni cosmologiche, si veda Hayman, “Sefer Yetsirah” e idem, “Sefer Yesira and the Hekhalot Literature”, 71-85. 330 Cf. Deut. 33, 27, che nel contesto presente stanno forse ad indicare l’infinito spazio dell’universo. 331 La maggior parte dei manoscritti del Sefer pakhmoni qui ha ‫[ נועצים‬lett. “ due che accolgono consigli”], mentre secondo Hayman (Sefer Yexira, 152) tutti i testimoni del Sefer YeÑirah, ad eccezione di uno, qui hanno ‫“[ נועזים‬audaci”, “baldanzosi”], anche se poi egli stesso traduce con “deliberating ones”. Sembra che Donnolo, in particolare alla luce di Sal. 16, 7 (in cui compare la forma attiva di ‫ יעץ‬e che Donnolo usa a sostegno della propria esegesi), consideri il verbo come attivo, vale a dire ‫יועצים‬, che è un variante attestata nei manoscritti di Londra, British Library Or. 1023 e Budapest, Library of the Hungarian Academy of Sciences n. 238 del Sefer pakhmoni.

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Si tratta della prima parte dello stomaco degli animali ruminanti. Vedi Jastrow, A Dictionarry, II, 356 e Ben Yehudah, A Complete Dictionary, VI, 3128. 333 Vedi Midrash Tehillim, 16, 7. Cf. anche bShabbat 31b-33b; bBerakhot 17a. 334 Donnolo qui fa forse riferimento all’abomaso, il quarto stomaco dei ruminanti. Esso riceve il cibo dall’omaso e lo passa all’intestino piccolo. Vedi Zivotofsky-Amar, “Giraffe”, 208-209 e Ben Yehudah, A Complete Dictionary, XI, 5669. 335 Nel testo ebraico si legge ‫כתי עדים‬, un’espressione che si incontra di sovente nella Mishnah. Vedi ad esempio mNazir 3:7; mGittin 6:2; mShavuot 4:4; mEduyot 4:11. 336 Secondo la tradizione medica ippocratica, lo sperma era una sostanza fluida diffusa per tutta il corpo e presente all’interno di tutti gli organi, in particolare nel cervello e nel midollo spinale. A causa dei movimenti fatti durante l’unione sessuale, si ipotizzava, il fluido veniva incanalato all’interno delle reni dove, come dice Donnolo, questo si trasformava così da diventare bianco e denso come schiuma. Vedi Hippocratic Writings, Lloyd, ed., 317-323. 337 Il testo ebraico e la traduzione seguono qui la variante di L, che legge ‫“( ביצי‬testicoli”) in vece di ‫( גידי‬lett. “dòtti”) attestato in tutti gli altri testimoni. Il termine ‫גידי‬, infatti, non offre dal punto di vista della conoscenza anatomica, alcuna notizia ulteriore rispetto a quanto detto prima intorno alla circolazione del seme attraverso il corpo umano, parlando due volte appunto di “dòtti”. L, invece, dice correttamente in base ai principi della tradizione ippocratica-galenica (su cui si basa buona parte della conoscenza medica di Donnolo) che il seme, dopo aver circolato attraverso il corpo, si raccoglie appunto nei testicoli (‫)ביצי‬, da cui verrà in seguito eiaculato. Il secondo ‫ גידי‬forse è derivato da una scorretta lettura del termine ‫ביצי‬, che nella scrittura corsiva è graficamente assai similae al primo termine. 338 Vedi bBerakhot 61b. 339 Opuure, forse preferibilmente, seguendo la variante del ms. 2123 di Parma e del ms. 13161 di Gerusalemme (‫ ב‬e ‫)ס‬, ‫וסדורן‬, “il loro ordine”, “la loro disposizione”. 340 Da qui fino a “sei da sud e sei da nord”, il passo è riportato con minime variazioni nel Sefer Razi’el, p. 17. 341 Cf. Is. 27, 1. 342 Nel testo ebraico si dice letteralmente “lo stese”. 343 È evidente a questo punto la discrepanza tra quanto Donnolo diceva in precedenza riguardo al Dragone posto nel primo cielo, e il passo presente, in cui afferma che il Dragone (Tly) è posto nel quarto cielo. Vi è una sostanziale incongruenza nella teoria del Dragone per la quale non è possibile trovare nessun punto di accordo. Non è chiaro, ad esempio, se il Tly secondo Donnolo si muova attraverso le sfere dei pianeti, stazionando alternativamente nella prima e nella quarta, oppure se i draghi siano in realtà due (cosa che Donnolo, si presume, non avrebbe certo mancato di precisare), posti rispettivamente nella prima e nella quarta sfera. Qui di seguito si offre una ricostruzione del modello cosmologico in base a quanto Donnolo afferma sopra: 332

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Donnolo può aver letto il termine ‫ בריח‬sia come ‫“[ בְּרי ַח‬asse”] ma anche ‫ ָבּרִי ַח‬, come in Is. 27, 1 (ma vedi anche Giob. 26, 13) reso con “guizzante” (Bibbia Concordata, CEI), “fuggente” (La Bibbia) ma anche “dritto” (Assemblea Rabbinica). Vedi anche Ben Yehudah, A Complete Dictionary, II, 618 (‫) ָבּרִי ַח‬, 624 (‫)בְּרי ַח‬. Per axis mundi si intende una linea immaginaria che tocca i due poli terrestri e attorno alla quale, secondo l’astrologia classica e tolemaica e diverse antiche cosmologie, giravano tutti i corpi celesti. 345 Nel testo ebraico si legge ‫המוליך והמביא‬, espressione comunemente usata nella letteratura rabbinica, in particolare in relazione alle operazioni di macellazione secondo le norme ebraiche (vedi ad esempio, bHullin, 20a-b), o in riferimento a colui che deve consegnare un messaggio (mGittin 1:1; mMenahot 5:6). La stessa espressione è usata, sempre in relazione al movimento dei pianeti mossi dal Dragone, nella Baraita diShemu’el, Eisenstein, ed., 543. 346 Nelle antiche cosmologie e prima della scoperta delle orbite ellittiche da parte di Keplero, si pensava che i corpi celesti si fermassero e retrocedessero. Tolomeo aveva cercato di spiegare la causa di tale retrocessioni ipotizzando che i pianeti, oltre a compiere il loro giro attorno alla terra, rotassero anche attorno al loro asse (epiciclo), così da compiere due movimenti rotatori che, sommandosi, comportavano la retrocessione del corpo celeste rispetto ad un dato punto di osservazione. Per ovviare alle numerose incongruenze che in campo astronomico comportava l’adozione di tale teoria, Tolomeo aveva elaborato un sistema matematico assai complesso ed elaborato, che molti astrologi, soprattutto in ambiente bizantino, non di rado rifiutavano, a fa344

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vore di teorie molto meno razionali, come appunto l’idea che tutto, anche il movimento “inesatto” dei corpi celesti fosse causato da un’entità celeste. Vedi Sharf, The Universe, 37-38 e idem, “Tli and ‘Jawzahr”. Sulla teoria tolemaica degli epicicli, vedi Tolomeo, Almagest, 141-153. 347 Della nozione del Dragone quale figura celeste che domina e conduce i corpi celesti secondo le loro orbite si ha testimonianza, come già evidenziato da Sharf (The Universe, 38) in un anonimo manoscritto bizantino del XIII secolo, in cui si legge: ’Ιδόντες δέ ἑπτὰ φωστῆρες τὸν µέγαν καὶ φοβερὸν δρὰκοντα καὶ τὴν ὀξεῖαν καὶ ἐναντίαν αὐτοῦ κίνησιν σὺν τῷ χορῷ τῶν ἀνοµοιοτάτων δώδεκα ζῳδίων, ἄφνω θροηθέντες ἔσφαλον τῶν οἰκείων δρόµων πλανώµενοι ἐκ τῆς ὁδοιπορίας αὐτῶν: ἄλλος ἐστήριζεν, ἕτερος ἀνεποδίζεν, ἕτερος ἑπὶ βορρᾶν, ἄλλος ἐπί νότον ἔφυγε: καὶ διὰ τὴν αἰτίαν ταύτην ὠνοµάσθησαν πλάνητες. καί οὕτως εἴθισαν πορεύεσθαι µέχρι συντελεχίας φυλαττόντες τὴν πορείαν ἐκείνην [“Quando i luminari videro il grande e terribile dragone con il suo movimento repentino e contrario, assieme ai dodici diversi e differenti segni dello Zodiaco, essi subito si impaurirono e persero la loro strada, deviando dal loro percorso: uno stava fermo, un altro si muoveva all’indietro, uno scappava a nord, un altro a sud. Per questo essi sono stati chiamati ‘pianeti’ (dal greco ‘plànetes’, lett. “errabondi”, n.d.t.). Per questo si sono abituati a muoversi fino alla fine delle cose, seguendo sempre lo stesso tragitto”]. Testo greco in CCAG, V, ii, 134. 348 Vale a dire sotto la sua influenza. L’unico modo in cui il Dragone può entrare a far parte degli elementi nel computo astrologico di una carta natale è quello che tiene conto della “testa” e della “coda”, vale a dire i due punti noti anche con il nome di “nodi lunari”, che gli astrologi arabi includevano e consideravano come parte integrante del gruppo dei pianeti. Tale concezione trovò un primo sviluppo in ambito arabo, come ben attestato nelle opere di Abu Ma‘shar (787-886), soprattutto nel suo Kitab al-mudhal al-kabir (Grande introduzione all’astrologia) e in Kitâb tahâwîl sini al‘âlam (Il libro delle rivoluzioni degli anni del mondo). Le opere di Ma‘shar – forse proprio queste furono gli “antichi testi” di cui parla Donnolo – ebbero larga diffusione anche tra gli astrologi bizantini, che nel X secolo accettavano la teoria di Ma‘shar sul ruolo astrologico della testa e la coda del Dragone. Vedi Carmody, Arabic Astronomical and Astrological Sciences, 92-94; Hartner, “The Pseudoplanetary Nodes”, pp. 113154; Sezgin, Geschichte, VII, pp. 142-143 n. 3. Lo studio dei nodi lunari e del loro ruolo astrologico, come già suggerito da Sharf (The Universe, 42, 136 n. 48), potrebbe certo esser stato parte di quell’apprendistato astrologico sotto la guida del maestro babilonese di cui Donnolo parla nella parte introduttiva dell’opera. Un importante trattato sul ruolo dei nodi lunari fu composto sempre nel X secolo dall’astronomo arabo al-Biruni, The Book of the Instruction, Wright, ed., 191, 255 ff. e Nasr, An Introduction, 107-174. 349 Donnolo sembra qui far riferimento al cosiddetto “transito” (termine noto nella tradizione tomelaica come πάροδος; vedi Tetrabiblos, Robbins, ed., 121 n. 3), cioè al

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tempo, misurato in gradi, impiegato da un corpo celeste per muoversi da una costellazione all’altra. Nella Baraita de-mazzalot (Wertheimer, ed., 33-35) si offre una minuziosa descrizione di tale fenomeno. 350 Vale a dire i punti in cui la testa e la coda del Dragone esercitano con maggiore forza la loro influenza nel mondo sublunare. Secondo la Baraita de-mazzalot (Wertheimer, ed., 34-35), i punti di esaltazione della testa e della coda del Dragone sono rispettivamente il 3° grado dei Gemelli e il 3° grado dal Sagittario. Donnolo usa qui i termini ‫וגבהו ושפלותו‬, senza dubbio un calco semantico dal greco ὕψωµα [“elevazione”] e ταπείνωµα [“deiezione”], ampiamenti usati nella letteratura astrologica in lingua greca. Tali termini vennero usati con il medesimo valore semantico nella Baraita diShemu’el, Eisenstein, ed., 544 ff. e nella Baraita de-mazzalot, Wertheimer, ed., 20, 3335. 351 Similmente si legge nel Sefer ha-mazzalot (“Mikhtav gimel”, 62): ‫וגם חכמי הגוים הם‬ ‫חכמי בבל והודו וחכמי ישמעאלים אומ' כי יש לתלי ראש וזנב וקורין שמו תנין ואומ' שהוא מכוסה בעוביו‬ ‫שלרקיע כתנין בתוך המים ואינו נראה לעין וכח גדול וחוזק גדול יש לו מאד יותר מכל הכוכבים והמזלות כי‬ ‫“[ הוא כמלך על כולם‬Anche i saggi dei gentili, vale a dire i saggi babilonesi, indiani e arabi, dicono che il Dragone ha una testa e una coda. Lo chiamano tannin (mostro marino). Essi dicono ancora che esso è steso lungo tutta la volta del cielo come un mostro marino (tanin) in acqua e che non può esser visto a occhio nudo, che il suo potere è grande e forte, più di tutti pianeti e le costellazioni, dato che esso è re sopra tutti loro”]. 352 Allo stato attuale, non si conoscono opere astrologiche composte prima del X secolo - il periodo in cui operò Donnolo – in cui si parli di draghi celesti in simili termini. Come osservato da Sharf (The Universe, 38, 135 n. 16), tuttavia, è probabile che l’idea di due dragoni posti lungo la cintura astrologica sia nata o perlomeno si sia sviluppata in un contesto astrologico bizantino (il quale, è da notare, non fu immune alle influenze dell’astrologia araba, come testimoniato, tra l’altro, dall’opera stessa di Donnolo), dal quale proviene un manoscritto redatto probabilmente attorno al XII secolo in cui si discute appunto di due draghi celesti: ”Eστι δἑ ὁ 'Αναβιβάζων ὁ καλούµενος δράκων ὁ ἐκλιπτικός κινῶν πάντως ἐκ τῶν ἐναντίων, κρατῶν τὸ ἡµισφαίριον τοῦ οὐρανοῦ, καί ὅπου δ’ἂν λ£χῃ, κατ£ διάµετρον ἔστιν ἡ οὐρᾶ ἡ καλουµένη Καταβιβάζων καὶ διὰ τοῦτο ζήτησις ἐστι περὶ τîν καταρχîν πρός œkαστον πρ©gµα: καὶ δε‹ σκοπε‹ν τ¾ν Σελ»νην κατ’™πιβασιν φεροµšνην πρÕς π£nτας τοÝς πλ£νητας καὶ δι¦ τεσσ¦ρων ¨ λ£χÄh ζwδ…ων πρÕς τÕν Καταβιβ£ζοντα, χαλεπ» ™στιν, καὶ еο…ως πρÕς τÕν ’Αναβιβ£ζοντα, ¼ Óπου πατ»σV À τ¾ν κεφαλ¾ν À τ¾ν οÙρ¦ν † καὶ §κουε ™ν το‹ς ™kλειπτικο‹ς [“C’è allora quello ‘ascendente’ (dragone), che viene chiamato Dragone eclittico. Esso muove ovunque, da un lato all’altro (della sfera?) ed ha potere sull’emisfero celeste, mentre lungo il diametro (della sfera) c’è la coda, chiamata ‘il (Dragone) discendente’, ed è grazie (allo studio dei) draghi ascendente e discendente che comincia lo studio di tutti i principi (naturali). Bisogna osservare la

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luna mentre si muove attraverso tutti i pianeti e i quattro segni dello Zodiaco verso il (Dragone) discendente e il (Dragone) ascendente. È difficile (sapere) dove stia, o cosa siano la testa e la coda…fai attenzione alle eclissi”]. Testo greco in CCAG, VIII, i, 195-196. Di due draghi celesti che circondano la terra si parla nel Sefer ha-Peli’ah, un’antica opera pseudo-epigrafica composta probabilmente in un contesto culturale giudeo-bizantino attorno al XV secolo. Vedi Kushnir-Oron, The Sefer ha-Peliah and the Sefer ha-Kanah, ii-iv e 1-15; Ta-Shma, “Sefer Haqaneh and Sefer Hapeliah”, 5663, e de Lange, “Hebrew scholarship in Byzantium”, 26). In esso si afferma che la volta celeste si compone di dieci sfere, comprese da due draghi, simili, come dice Donnolo, a due mostri marini: ‫וסביב העגולה של גלגלים מצויירים שם התנינים הגדולים שברא‬ ‫ זנב עם ראש בצד אחד‬:‫“[ השם יתברך בששת ימי הבראשית זנב עם ראש בצד אחד‬E tutto attorno la circonferenza delle sfere ci sono due grandi mostri marini che Dio – sia Egli benedetto – creò durante i sei giorni della Creazione. La coda e la testa di uno stanno in un lato, la coda e la testa (dell’altro) stanno in un altro lato]. Vedi Sefer ha-Peli’ah, 30a. Nel testo, a tale descrizione fa seguito una interessante descrizione grafica (f. 30b) che si offre qui di seguito:

Anche se i concetti cosmologici e astrologici contentui nel Sefer ha-Peli’ah sono in gran parte incompatibili con quanto afferma Donnolo – e in realtà anche con la grandissima parte della tradizione astrologica occidentale – l’idea dei due dragoni celesti sembra rispondere ad un medesimo modello cosmologico di cui, probabilmente, l’autore del Sefer ha-Peli’ah venne a conoscenza proprio per mezzo degli scritti donnoliani (l’ipotesi che l’autore conoscesse gli scritti del Donnolo, del resto, è in parte corroborata dal fatto che in altri passi dell’opera si incontrano passi del Sefer hamazzalot, citati quasi alla lettera). Dato che, come detto sopra, non si ha conoscenza di alcuna opera precedente al Donnolo in cui si faccia menzione della teoria dei due draghi celesti, non si può escludere, secondo un’ipotesi fatta da chi scrive, che alla base di tutto il ragionamento di Donnolo in realtà non vi sia alcuna teoria astrologi-

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ca vera e propria ma un semplice e banale errore di lettura dei testi astrologici greci: terminologicamente parlando, in ebraico non si fa distinzione tra i nodi lunari (le due estremità del Dragone) ascendente e discendente, che vengono indicato con il termine di Tly. In arabo, così nella tradizione astrologica sanscrita (che Donnolo, nella parte introduttiva del Sefer pakhmoni, dice aver avuto studiato avendone addirittura conoscenza diretta dei testi), per indicare i due nodi lunari si usano due nomi diversi, al-djawzahar/nawbahr, in arabo, e radu/ketu in sanscrito (vedi EI, II, 501-502). Tale differenza terminologica, che nella stessa tradizione astrologica indiana causò una certa confusione tale da spingere alcuni astrologi orientale ad ipotizzare che esistessero due draghi (vedi Hartner, “The Pseudoplanetary Nodes”, 131 ff. 7-9 e Azarpay, The Eclipse Dragon, 370), se non ben intesa da colui che, come Donnolo, non doveva avere in realtà padronanza delle suddette lingue, potrebbe aver indotto il saggio di Oria ad assumere l’esistenza di due draghi diversi. È però molto interessante notare che della teoria dei due draghi celesti si parla nel Liber Alchandrei e nel Quicumque, due dei testi che compongono la cosiddetta Alchandreana, una raccolta latina di testi astrologici composta da anonimo nella Spagna del X secolo. Non vi è dubbio che una delle fonti astrologiche a disposizione dell’autore - probabilmente un ebreo o comunque un astrologo che ben conosceva i testi astrologici ebraici (soprattutto Baraita de-mazzalot e Baraita di-Shemu’el, di cui cita ampi brani in traduzione latina) oltre a quelli arabi – sia il Sefer pakhmoni di Donnolo. Dopo aver descritto il Drago celeste e le proprietà della testa e della coda, sostanzialmente secondo quanto si legge nel testo di Donnolo, l’autore del Liber Alchandrei menziona brevemente la teoria dei due dragoni, attribuendola a due non meglio precisati astrologi chiamati Ascalu Hismaelita et Arfarfau Caldaeus, nomi probabilmente di origine araba: Duos etiam esse Dracones, unum masculum, alium uero feminam, Ascalu Hismahelita et Arfarfau Caldaeus, summi uiri in astrologia, affirmant, utrumque ad alterius caput caudam retorquentem… (Alchandreana, Juste, ed., 463). Secondo l’autore del Quicumque, la teoria dei due dragoni, che Donnolo, come si legge sopra, attribuisce a non meglio precisati “libri” (forse sottintendendo scritti non ebraici), non farebbe parte del bagaglio culturale astrologico ebraico: Dicunt etiam matematici quia duo sunt Dracones ita sibi oppositi ut capita amborum mutuo sibi coharentia, et caude similiter. Set Hebraeorum matematici unum asserunt esse caelestem Draconem (ibidem, 497). Per quanto probabile appaia la possibilità che la fonte dell’Alchandreana sia proprio Donnolo, non si può escludre che entrambi facciano invece riferimento ad una fonte più antica, ad una teoria che per entrambi era anonima e che l’autore dell’Alchandreana, come suo solito in altri brani dell’opera, cerca di attribuire a sapienti e astrologi sconosciuti. Se da una parte, le citazioni dall’Alchandreana non ci aiutano a rintracciare le fonti astrologiche di Donnolo, d’altra parte esse testimoniano in maniera chiara ed inequivocabile che non solo le opere quali la Baraita de-mazzalot (di cui, è bene ricordare, si è più volte ipotizzata una paternità donnoliana) e la Baraita di-Shemu’el, ma

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soprauttto il Sefer pakhmoni e il Sefer ha-mazzalot già nel X secolo godevano di buona circolazione nel mondo astrologico iberico, essendo, a quanto pare, conosciute per il tramite di scritti latini (anche se molto poco, allo stato attuale, si può dire circa i canali di diffusione vera e propria). Uno studio delle relazioni tra l’Alchandreana e gli scritti astrologici ebraici è attualmente in corso di preparazione da parte di chi scrive. 353 Da qui fino a “si muovono a sud da est o ovest, a nord da ovest a est, per sempre” il passo è riportato in Sefer Razi’el, p. 17. 354 Con ogni probabilità Donnolo qui intende i due punti equinoziali. 355 Si tratta della terza più grande costellazione dell’emisfero nord, nota anche con il nome di Ursa Major. Vedi Ben Yehudah, A Complete Dictionary, IX, 4313 e Ridpath, ed., Dictionary of Astronomy, 478. 356 Il sud astrologico (cioè l’imum caeli) corrisponde al nord geografico. Le costellazioni visibili nell’emisfero settentrionale, quindi, appartengono al sud astrologico. Secondo tale principio Donnolo dice poco sotto che “il Carro compie un giro completo a nord, spingendo il Dragone per farlo muovere e farlo ruotare insieme alla sefera, le costellazioni…quelli meridionali da est a ovest a sud, quelli settentrionali da ovest a est, a nord”. 357 Tutto il passo riguardante il Dragone è citato da Yehudah Eliyahu Hadassi – una delle massime autorità dell’ebraismo caraita del XII secolo – nel suo Eshkol ha-kofer, opera di carattere enciclopedico, noto anche con il titolo di Sefer ha-peles (Eupatoria, Crimea, 1836). Vedi Sharf, The Universe, 124-125: Pinsker, Likkute kadmoniot, 223225; Nemoy, Karaite Anthology, 235–377; Ankori, Karaites in Byzantium, index s.v. “Yehudah Hadassi”; Szysman, Le Karaïsme, 52; Barthélemy, “La tradition manuscrite”, 5-22. Sul ruolo dell’opera di Hadassi nel contesto più generale della produzione lettere ebraica bizantina, vedi anche de Lange, “Prier et étudier”, 56. 358 Secondo quanto Donnolo dice immediatamente sotto, gli anelli dei due dragoni dovrebbero corrispondere ai segni zodiacali dell’Ariete e della Bilancia, mentre le loro teste e le code corrisponderebbero ai due punti del solstizio. 359 Lett. “servendo”. 360 Lett. “sia questo il tuo segno”. Donnolo usa qui il termine ‫[ סימן‬siman] con cui precedentemente aveva annunciato la stesura delle tavole delle permutazioni delle lettere. Da ciò si può ipotizzare che nel testo originale qui Donnolo offrisse una descrizione schematica, una descrizione grafica o una mappa dei corpi celesti, di cui il passo che (“nota che le costellazioni…”) potrebbe essere stata la spiegazione verbale. Tale ipotesi sembra trovare riscontro, sia pur parziale, nel testo del summenzionato Eshkol ha-kofer, in cui, dopo aver discusso del Dragone seguendo da vicino il testo di Donnolo, l’autore descrive le immagini dei segni zodiacali che egli, pare di capire, vedeva rappresentati nel pakhmoni.

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Cioè nell’estremità nord della sfera, molto vicino al punto settentrionale dell’asse terrestre. 362 Vedi bPesahim 94a. 363 Lett. “è attaccata”. 364 Non è completamente chiaro a quale parte della Bilancia Donnolo faccia riferimento. La Bilancia è tradizionalmente rappresentata da un paio di piatti attaccati ad un barra nel mezzo della quale si trova l’anello di bilanciamento. L’“anello di bilanciamento” della Bilancia e le “corna dell’Ariete”, di cui Donnolo fa menzione alla fine di questo paragrafo in relazione all’altra estremità del Carro, parrebbero essere i cosiddetti “punti primi” dell’Ariete e della Bilancia, vale a dire i due punti equinoziali dove il sole interseca l’equatore celeste. Questi due punti corrispondono all’inizio (Ariete) e al punto mediano (Bilancia) della cintura zodiacale, che Donnolo aveva prima identificato con la testa e la coda del Dragone. Tale interpretazione si basa anche sul fatto che le “corna dell’Ariete” furono tradizionalmente ritenute come la parte iniziale dell’asterismo, poste, inoltre, sulla stessa linea – il cosiddetto “coluro” – su cui si trovano i punti equinoziali e che interseca l’equatore ad angolo retto. Vedi Gettings, The Arkana Dictionary, 112 e Ridpath, ed., Dictionary of Astronomy, 87. Donnolo probabilmente consultò il catalogo delle stelle di Tolomeo in cui si legge che l’Ariete comincia con la “le due più avanzate stelle sulle corna”. Vedi Tolomeo, Almagest, Toomer, ed., 360. L’espressione “anello di bilanciamento” non è attesta in alcuna fonte tolemaica. 365 Nel Sefer ha-mazzalot Donnolo afferma che la costellazione del Carro consiste di sette stelle, cinque delle quali chiamate “corde di Orione” e due chiamate Orione, che egli identifica appunto con le “ruote del Carro”. Vedi Luzzatto, “Mikhtav gimel”, 65. 366 La costellazione del Carro (cioè Ursa Major) era rappresentata nella tradizione astrologica occidentale come un animale a quattro zampe, la cui coda era formata di tre stelle, l’ultima delle quali (cioè ηUMa, nota anche come Alkaid o Benetnash; vedi Ridpath, ed., Dictionary of Astronomy, 11 e, per un esempio della rappresentazione grafica tradizionale, vedi Manilio, Astronomica. Goold, ed., Star-chart 1 a p. 470) era posta proprio in corrispondenza del coluro equinoziale, cioè del segno della Bilancia. Nessuna delle stelle del Carro, tuttavia, si trova, come invece Donnolo dice, in corrispondenza del segno dell’Ariete. Come osservato da Sharf (The Universe,50) tale discrepanza è forse da attribuirsi al fatto che nell’astrologia bizantina (vedi Excerpta ex Antiochi thesauro, in CCAG VII, 123 n. 1) – Arturo, una delle stelle più brillanti dell’emisfero settentrionale e molto vicina al Carro di cui spesso fu ritenuta far parte, era chiamata anche “testa e coda”, un’espressione che Donnolo, e probabilmente molti altri prima e dopo di lui, scambiarono per le omonime parti del Dragone, così da ritenere che le estremità del Dragone fossero appunto “attaccate” alla costellazione del Carro. 367 Il testo ebraico qui ha ‫גלגול‬. Per il significato del termine nel senso di “moto”, “giro”, vedi Ben Yehudah, A Complete Dictionary, IX, 4309. 361

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Donnolo fa qui riferimento ai cosiddetti “punti di stazionamento”, vale a dire le posizioni nella sfera celeste in cui alcuni pianeti sembrano stare immobili prima di iniziare il moto retrogrado. Tolomeo definiva tali punti come στηριγµός (Tetrabiblos, Robbins, ed., 45, 163), un termine dal quale l’autore della Baraita de-mazzalot (Wertheimer, ed., 24-25) coniava l’ebraico ‫[ סטיריגמוס‬sterigmos]. 369 Da qui fino a “Non esiste al mondo sapienza o conoscenza più mervagliosa di questa, che è profonda, vasta e ampia”, il testo è citato con minime variazioni in Sefer Razi’el, p. 17. Questo è uno dei molti passi citati del pakhmoni citati nel Razi’el. È da notare come l’autore del Sefer Razi’el, il quale doveva conoscere molto bene l’opera di Donnolo, pur dimostrando tanto interesse per l’idea del Dragone come presentata da Donnolo, abbia accuratamente evitato ogni riferimento alla teoria dei due dragoni. Ciò sembra trovare un parallelo nel sopraccitato Alchandreana, in cui si dice esplicitamente che l’ipotesi che esistano due dragoni non è una teoria astronomica ebraica. Vedi Juste, Alchandreana, 497. Sempre da qui fino a “…ruota la sfera delle costellazioni e dei sette pianeti”, il testo ebraico non appare nell’edizione di Castelli, un errore questo dovuto a omeoteleuto dei passi così come appaiono nei mss. 44. 14 di Firenze e 2123 della Biblioteca Palatina di Parma. 370 Un’analisi comparativa del testo del § 56 del Sefer Yexirah e del commento di Donnolo appare in Séd, La mystique cosmologique, 244-246. 371 Tutti i manoscritti del Sefer Yexirah qui leggono ‫“[ שמות‬nomi”] mentre in quelli del Sefer pakhmoni si legge ‫“[ עולמות‬mondi”]. 372 Cf. bMenahot 29b. Simile esegesi del passo appare in Midrash Tehillim (Braude, ed., The Midrash on Psalms, I, 519), un midrash composto probabilmente attorno al IX secolo nel meridione italiano. Vedi anche Seder Rabba de-Bereshit, in Wertheimer, ed., 22-23, (attestato anche in una versione più corta nel Siddur Rabba de-Bereshit Rabba, Wertheimer, ed., 365), un midrash di carattere anche astronomico-astrologico composto alla fine dell’era gaonica (ca. X-XI secolo). Per una dettagliata analisi delle informazioni astrologiche contenuti in questo testo, vedi Séd, La mystique cosmologique, 77-106. 373 Questo passo è attestato in tutti i testimoni del Sefer pakhmoni ma si tratta probabilmente di dittografia del passo precedente (“Dio vivente: perché Egli vive sopra tutte le creature…”). 374 Il termine El – Dio – deriva dal nome el che significa potere, forza. 375 Cf. bpagigah 12a. 376 Lett. “porte”. 377 La traduzione si basa sulla lettura ‫ְנו‬ ‫וּשׂמוֹ בּ‬ ָ del testo ebraico. Quest’espressione, tuttavia, può anche essere letta come ‫וּשמוֹ בְּנוֹ‬ ְ , vale a dire, “e il suo nome è figlio Suo”. 368

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Donnolo non commenta il § 62 del Sefer Yexirah, che egli probabilmente omise di proposito dato che, coma già sottolineato da Hayman (Sefer Yexira, 188), tale paragrafo è presente in tutti i testimoni della Recensione Lunga del Sefer Yexirah sui cui Donnolo basò la sua opera di commento. L’omissione non fu, come detto, casuale ma dettata probabilmente dall’evidente discrepanza tra gli elementi astrologici presenti nel paragrafo e i principi della disciplina astrologica. Donnolo era già intervenuto in tal senso nel testo del Sefer Yexirah, di cui riformulò quasi interamente i §§ 44 e 54, del resto molto simili al § 62. 379 Nel testo del Sefer Yexirah, tra l’invocazione su Abramo della gloria di Dio e il versetto biblico scelto a sua dimostrazione non sembra esserci un legamo molto chiaro. Come osservato da Liebes (Ars Poetica, 290 n. 8) il versetto non fa riferimento ad Abramo ma al profeta Geremia, da cui sembra lecito ipotizzare che il versetto sia stato frutto di aggiunta spuria. Nel testo di Donnolo non si legge ‫“[ ככתוב‬come è scritto”], che nel Sefer Yexirah è omesso solo da parte dei manoscritti della Recensione Lunga. Vedi Hayman, Sefer Yexira, 182-183. 380 Un passo simile, in cui si discute delle percezione involontaria delle orecchie, degli occhi e del naso, in contrapposizione all’azione volontaria e controllata delle mani e dei piedi, compare in Aggadat Bereshit, un midrash composto probabilmente in area bizantina tra il X e l’XI secolo (dunque sia geograficamente che cronologicamente molto vicino a Donnolo), in cui si legge: “Ora Giacobbe vide che in Egitto c’era del grano (Gen. 42, 1). Questo è ciò che dicono le Scritture: L’orecchio per udire, l’occhio per vedere: ambedue li ha fatti il Signore (Prov. 20, 12). Cosa vide Salomone che gli fece dire ciò? Forse che il Santo non crea tutto il corpo, e perchè egli doveva parlare dell’orecchio e dell’occhio che li fece il Signore? Tutte le membra dovranno rendere conto, ad eccezione dell’orecchio e dell’occhio. Perché? Perché gli occhi vedono involontariamente, e anche le orecchie sentono involontariamente. Nel caso delle mani, tuttavia, se uno non vuole, non ruba, non brucia, non strangola. Lo stesso [vale] per i piedi. Per questo è detto: L’orecchio per udire, l’occhio per vedere”. Testo ebraico in Buber, ed., Aggadat Bereshit, 136-137. Traduzione inglese in Teugels, ed., Aggadat Bereshit, 207. Il midrash contiene un certo numero parole latine (lista completa in Buber, ibidem, xxvii-xxviii), per cui si ritiene che il testo fu composto non solo in ambito bizantino ma più specificatamente sud-italiano. Vedi Teugels, ibidem, XV; idem, “Aggadat Bereshit and the Triennial”, 117-132 e Mann, The Bible as Read and Preached, I, 90-91 381 Nel Sefer Yexirah il significato di ‫“[ עין רעה‬malocchio”] e ‫“[ עין טובה‬buon occhio”] è incerto, e dato che Donnolo non offre alcun commento a tal proposito è difficile dire quale significato egli attribuisse loro. In ebraico biblico, in particolare nel libro dei Proverbi [vedi ad esempio, Prov. 22, 9] ‫ טוב עין‬significa generoso, benevolo, mentre il suo opposto ‫ רע עין‬significa parsimonioso, avaro. Lo stesso si può dire in relazione alla letteratura rabbinica (ad esempio mAvot 2, 9; 5, 19; Gen. Rabbah 58, 7; Es. Rabbah 378

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31, 17; bBekhorot 11a) in cui le espressioni hanno tutto sommato la stessa valenza semantica. Tali espressioni, tuttavia, acquisirono gradualmente un significato sempre più connotato di valenze apotropaiche e magiche. Vedi Ben Yehudah, A Complete Dictionary, IX, 4443-4446 e Trachtenberg, Jewish Magic, 54-56. 382 È interessante notare come lo scriva del ms 28° 1303 di Gerusalemme (J, non usato per l’edizione del testo) qui scriva ‫“[ וריח מאכל ויין ישן‬odore di cibo e di vino invecchiato”]. 383 Lett. “uno che dice una cosa con la bocca ma un’altra con il cuore”. 384 L’ultima frase (da ‫ זה ספר אותיות‬a ‫ )אין שיעור לחכמתו‬è attestata solo nei manoscritti N, L (la pergamena è qui sfortunatamente assai deteriorata e di difficile lettura) ed F dove, tuttavia, l’espressione ‫ וכל המבין בו אין שיעור לחכמתו‬è stata omessa. Dopo ‫לחכמתו‬, N legge ‫והוא לחכם ר' שבתאי הרופא תנצב''ה בר''ח צב''א אמן‬, che è forse una aggiunta da parte del copista ma che appare in forma piuttosto simile anche in F, dove si legge ‫ הנקרא‬... ‫ספר יצירה שפירש החכם ר' שבתי דונולו הרופא תהי נפשו צרורה בצור החיים‬. Più avanti si legge ‫( וכל המבין‬lett. “chi lo capisce”, sopra tradotto con “chi lo capirà”), che altro non è che la traduzione ebraica dell’espressione aramaica ‫ כל דצפי ביה‬con cui si concludono numerose versioni del Sefer Yexirah. Come osservato da Hayman (Sefer Yexira, 193195), una traduzione simile (‫“[ כל המעיין בו‬chiunque guardi in esso”]) è attestata nella traduzione manoscritta del Sefer Yexirah solo da parte dei mss. K (ms. Parma – Biblioteca Palatina 2784 del 1286) e R (ms. Paris – Bibliothèque Nationale – Héb. 809/2; del XVI secolo), due testimoni che, come Hayman stesso rileva (ibi. 195), furono prodotti proprio in Italia.

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Manoscritti citati Budapest, Biblioteca dell’Accademia Ungherese delle Scienze, collezione Kaufmann: 238 Cambridge, University Library: Add. 651.5 T-S. K 7.16 T-S. K 21.43 Firenze, Biblioteca Medicea-Laurenziana: Plut. 44.14 Plut. 44.16 Plut. 44.22 Plut. 88. 37 Gerusalemme, Jewish National and University Library: 28° 1303 FR.R. 95 Gerusalemme, The Schocken Institute for Jewish Research of the Jewish Theological Seminary: 13161 Londra, British Library: Or. 1023 Or. 6577 Reg. 16. A. X. Mosca, Biblioteca di Stato Russa, collezione Guenzburg: 213/7 248/3 302/3 1208/3 Monaco, Bayerische Staatsbibliothek: Cod. hebr. 37 N

Manoscritti citati Budapest, Biblioteca dell’Accademia Ungherese delle Scienze, collezione Kaufmann: 238 Cambridge, University Library: Add. 651.5 T-S. K 7.16 T-S. K 21.43 Firenze, Biblioteca Medicea-Laurenziana: Plut. 44.14 Plut. 44.16 Plut. 44.22 Plut. 88. 37 Gerusalemme, Jewish National and University Library: 28° 1303 FR.R. 95 Gerusalemme, The Schocken Institute for Jewish Research of the Jewish Theological Seminary: 13161 Londra, British Library: Or. 1023 Or. 6577 Reg. 16. A. X. Mosca, Biblioteca di Stato Russa, collezione Guenzburg: 213/7 248/3 302/3 1208/3 Monaco, Bayerische Staatsbibliothek: Cod. hebr. 37 New York, Jewish Theological Seminary of America: 1640 1903 310 310

2141 2156 8818 Oxford, Bodleian Library: Heb.e.26 Mich. 558 Mich. Add. 9 Mich. Add. 37 Opp. 499 Opp. 697 Opp. Add. Qu. 89 Parigi, Bibliothèque Nationale: Héb. 680 Héb. 763 Héb. 767 Héb. 770 Héb. 809/2 Héb. 815 Héb. 843 Parma, Biblioteca Palatina: 2123 (De Rossi 399) 2425 (De Rossi 417) 2784 (De Rossi 390) Praga, Zidovske Museum: 119/4 Torino, Biblioteca Nazionale Universitaria, collezione Peyron: CLIX A.V. 39 Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana: Ebr. 214 Ebr. 299 Ebr. 428 Gr. 1594 Gr. 2326

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Indice dei nomi Altmann, A., 37 n. 32; 248 n. 36; 261 n. 94; 264 n. 112 Amari, M., 245 n. 23; 248 n. 35 Amittai bar ShefaÓiah, 33 n. 8; 243 n. 1; 246 n. 29; 264 n. 116 Angold, M., 249 n. 37 Ankori, Z., 304 n. 357 Arieti, S., 264 n. 113 Aristotele, 266 n. 133; 267 n. 140; 270 n. 156; 279 n. 225; 295 n. 316 Asaf ha-rofé, 256 n. 79; 268 n. 146; 269 n. 155; 271 n. 171 Asher ben David, 278 n. 224; 284 n. 252 Assemanus, S. E., 40 n. 60 Ateneo di Naucrati, 272 n. 174 Avraham ben David (Ravad), 26 Avraham ben Sasson, 33 n. 8 Avraham ben Yehoshfat, 247 n. 32 Avraham Ibn Ezra, 252 n. 55 Azarpay, G., 303 n. 352 Bacher, W., 36 n. 31 Baeck, L., 36 n. 31 Barker, N., 260 n. 84 Baron, S. W., 274 n. 188 Barthélemy, D., 33 n. 11; 304 n. 357

Abdul Walid Merwan ibn Djanah, 274 n. 188 Abrams, D., 278 n. 224; 284 n. 252 Abu A­mad Gia‘far ibn Ubayd (vedi Gia‘far ibn Ubayd) Abu Gia‘far ibn Ahmad ibn Ibrahim ibn Khalid alGiazzar, 251 n. 53 Abu Ma‘shar, 300 n. 348 Abu Zakariah Yahiah ben David (vedi Yehudah Hayyun) Adda bar Ahava (amora di Sura), 246 n. 27 Adler, E. N., 33 n. 8; 246 n. 29; 247 n. 32 Ahrend, M. M., 35 n. 20 Ahrweiler, H., 249 n.37 Al-‘Aziz, 248 n. 36 Al-Biruni, 250 n. 48; 255 n. 65; 297 n. 326; 300 n. 348 Alessandro il Grande, 262 n. 109 Alexander, P. S., 265 n. 133 Al-Kayyat (Al-Muizz), 247 n. 32; 248 n. 36 Allony, N., 36 n. 31; 274 n. 188 Al-Ma’mun, 252 n. 53 Al-ManÑur, 248 n. 36 Al-Qabixi, 297 n. 326 350 350

Bartolomeo (monaco, allievo di San Nilo da Rossano), 9; 33 n. 11 Basilio di Cesarea, 38 n. 34 Beit-Arié, M., 40 nn. 59, 68; 41 nn. 71, 74; 41 n. 81; 42 n. 82 Beller, E., 35 n. 20 Ben Yehudah, E., 294 n. 308; 298 n. 332; 298 n. 334; 304 n. 355; 305 n. 367; 308 n. 381 Beniamino da Tudela, 248 n. 33 Bernardini, P. L., 5 Bertola, E., 32 n. 2 B-g-d-sh/t (astrologo, maestro di Donnolo), 8; 33 n. 9; 49; 251 n. 53 Biscioni, A. M., 35 n. 17; 40 n. 69; 41 n. 75 Bonfil, R., 39 n. 52; 264 n. 116 Bouché-Leclercq, A., 287 nn. 269, 270 Bowman, S. B., 32 n. 1; 262 n. 109 Boyan, M., 295 n. 316 Brahmagupta (astronomo indiano), 250 n. 48 Braude, W. G., 274 n. 191; 306 n. 372 Bresc, H., 248 n. 35 Brown, S. R., 268 n. 142; 283 n. 243 Buber, S., 35 n. 24; 261 n. 93; 272 n. 173; 274 n. 191; 307 n. 380 Burnett, C., 5

Busi, G., 30; 37 n. 31; 297 n. 329 Caiozzo, A., 290 n. 283 Carmody, F. J., 300 n. 348 Carmoly, E., 40 n. 62 Castelli, D., 1; 4; 26; 30; 243 n. 1; 244 n. 5; 253 n. 56; 268 n. 144; 269 n. 155; 283 n. 249; 290 n. 283; 292 n. 289; 293 n. 294; 294 n. 298; 306 n. 369 Centanni, M., 249 n. 37 Clarke, E., 267 n. 140 Cleus, Johannes, 34 n. 15 Colafemmina, C., 33 n. 8; 246 n. 29; 247 n. 33; 248 n. 36; 260 n. 84 Colson, F. H., 287 n. 269; 296 n. 326 Cordovero, Moshe, 35 n. 21 Correnti, S., 248 n. 35 Cosmacini, G., 263 n. 110 Costantino da Reggio, 251 n. 53 Costantino l’Africano, 251 n. 53 Costanzo II (imperatore bizantino), 248 n. 35 Cowley, A. E., 274 n. 188 Cozza-Luzi, G., 32 n. 6; 245 n. 24; 247 n. 33 Cramer, J. A., 38 n. 34 D’Amico, G., 32 n. 4 Dal Prà, M., 38 n. 34 Danzig, N., 267 n. 137 Davidson, I., 36 n. 30 de Blois, F., 257 n. 82

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de Lange, N., 5; 35 n. 21; 39 n. 50; 249 n. 37; 272 n. 174; 302 n. 352; 304 n. 357 Delli Santi, M., 32 n. 4 di Summa, A., 32 n. 4 Diodoro Siculo, 290 n. 283 Dione Cassio, 287 n. 269 Doroteo di Sidone, 293 n. 297 Dovidovitz, A., 32 n. 3 Du Fresne Du Cange, C., 271 n. 172 Dunash ben Labrat ha-Levi, 274 n. 188 Dunash ibn Tamim, 32 n. 6; 37 n. 31; 273 n. 181; 275 n. 202; 279 n. 230; 281 n. 238 Durling, R. J., 270 n. 155; 271 n. 172 Efestione, 249 n. 46 Eisenstein, J. D., 254 n. 65; 255 n. 74; 275 n. 197; 287 n. 269; 294 n. 300; 296 n. 325; 301 n. 350 El‘azar ben Yehudah da Worms, 24; 27; 40 n. 71; 267 n. 138; 292 n. 289 Elbogen, I., 273 n. 179 El Cheikh, N. M., 249 n. 37 Eldar, I., 38 n. 38 Elhanan ben Yaqar da Londra, 279 n. 230 Eliah ben Solomon Avraham ha-Kohen di Smirne, 263 n. 111

Epstein, A., 27; 36 n. 31; 250 n. 48; 261 n. 93; 299 n. 345 Eriugena, 38 n. 34 Erodoto, 32 n. 4 Euprassio, 10 Falkenhausen, V. von, 34 nn. 12, 13, 16; 245 n. 24; 247 n. 33; 248 n. 35 Fano, Menahem Azariah, 35 n. 21 Fenton, P., 37 n. 31 Ferre, L., 11; 35 n. 19; 36 n. 29 Fiaccadori, G., 13; 33 n. 10; 36 nn. 27, 30; 246 n. 29, 251 n. 53 Filone d’Alessandria, 266 n. 133 Firkovich, A., 33 n. 10 Fleischer, E., 5; 36 n. 31; 243 n. 1; 245 n. 16; 260 n. 84; 274 n. 188 Flusser, D., 39 nn. 51, 52; 262 n. 109; 264 n. 116; 277 n. 209 Follieri, E., 34 n. 11 Forcellini, E., 272 n. 176 Fortis, U., 244 n. 4 Frankel, Z., 12; 35 n. 23 Freedman, D. N., 243 n. 1 Friedenwald, H., 35 n. 18; 284 n. 254 Galeno di Pergamo, 267 n. 140; 269 nn. 150, 154; 271 n. 168 Gandz, S., 287 n. 269; 289 n. 281; 296 n. 325 Gay, J., 32 n. 6 352 352

Geiger, A., 244 n. 5 Gergely, R., 39 n. 58 Gettings, F., 38 n. 44; 39 n. 46; 253 nn. 58, 61; 255 n. 70; 269 n. 152; 275 nn. 197, 198; 287 n. 270; 291 n. 283; 293 n. 297; 295 n. 313; 304 n. 364 Gia‘far al-Hajib, 248 n. 36 Gia‘far al-Hindi, 291 n. 283 Gia‘far ibn ‘Ubayd, 8 Gibbs, S., 296 n. 325 Gilbert, M., 277 n. 209 Giovanelli, G., 33 n. 11 Giovanni Lido, 249 n. 46 Giuliano di Laodicea, 249 n. 46 Giuliano l'Apostata, 249 n. 46 Goitein, S. D., 33 n. 7; 249 n. 37; 278 n. 219 Goldberg, S. A., 246 n. 27 Goldstein, B. R., 255 n. 65 Graetz, H., 36 n. 31 Gregorio di Nissa, 2; 15; 38 n. 34; 265 n. 133 Grossberg, M., 37 n. 31 Grossman, A., 253 n. 55 Gruenwald, I., 276 n. 205; 284 n. 249 Guetta, A., 5 Guidorizzi, G., 265 n. 133 Hadassi, Yehudah Eliyahu, 304 n. 357 Halkin, F., 33 n. 11 Hanan’el II, 246 n. 29 Hanan’el ben Amnon, 246 n. 28 Harper, R. I., 255 n. 65

Hartner, W., 300 n. 348 Harun al-Rashid, 251 n. 53 Harviainen, T., 33 n. 10 Hasdai ibn Shaprut, 33 n. 8 Hayman, A. P., 30; 38 n. 42; 42 n. 83; 276 nn. 204, 206, 207; 277 n. 208; 278 n. 222; 279 n. 231; 280 nn. 233, 235; 281 nn. 236, 238, 239; 283 nn. 242, 243 245, 248; 284 nn. 249, 251; 286 n. 262; 287 nn. 269, 271; 288 n. 275; 289 n. 281; 297 nn. 329, 331; 307 nn. 378, 379; 308 n. 384 Hayyun, Yehudah, 274 n. 188 Herrin, J., 5; 249 n. 37 Hertz, R., 267 n. 141 Ho, A., 288 n. 277 Hofsten, N. von, 295 n. 316 Hunain ibn Yixhaq di Baghdad, 269 n. 150 Idel, M., 42 n. 85; 262 n. 109 Ieraci Bio, A. M., 250 n. 49 Ippocrate, 269 n. 154 Irigoin, J., 260 n. 84 Isidoro di Siviglia, 271 n. 172 Jastrow, M., 265 n. 118; 267 n. 139; 272 n. 174; 298 n. 332 Jefferson, R., 5; 260 n. 84 Jellinek, A., 40 n. 61 Jones A., 32 n. 4; 250 n. 48 Kaegi, E. W., 32 n. 6 Kahana, A., 277 n. 209 Kahn, E., 5

353 353

Kawarizmi (astronomo musulmano), 246 n. 27 Kazhdan, A. P., 32 n. 6 Kiener, R. C., 261 n. 94 Klar, B., 264 n. 116 Klatzkin, J., 270 n. 165; 277 n. 211 Kottek, S., 269 n. 148 Kraus, P., 36 n. 31 Krauss, S., 272 n. 174 Kushnir-Oron, M., 35 n. 21 Kusuba, T., 250 n. 48 Lacerenza, G., 246 n. 26; 247 n. 31; 250 n. 49; 251 nn. 52, 53; 252 n. 55; 253 n. 62; 255 n. 65; 264 nn. 112, 113; 269 n. 150 Landau, A., 286 n. 263 Langermann, Y. T., 37 n. 31 Lelli, F., 267 n. 137 Leveen, J., 11; 35 n. 18 Levi ben Gershon, 254 n. 65 Lewis, B., 248 n. 36 Leyland, N., 5 Leyland, P., 5 Liebes, Y., 36 n. 31; 274 n. 188; 275 n. 202; 285 n. 259; 307 n. 379 Liss H., 40 n. 71 Loewenthal, E., 30; 37 n. 31; 259 n. 84; 297 n. 329 Lucrezio, 295 n. 316 Luzzati Laganà, F., 34 nn. 13, 15; 35 n. 16

Luzzatto, S. D. (Shadal), 12; 35 n. 23; 38 n. 43; 39 n. 47; 41 n. 74; 250 nn. 48, 51; 253 n. 55; 267 n. 141; 269 n. 151; 275 n. 197; 279 n. 225; 305 n. 365 Luzzatto Voghera, G., 5 Machir, Yehudah (o Ya‘aqov), 255 n. 65 Malgarotto, S., 6 Mancini, A., 33 n. 11 Mancuso, P., 32 n. 3, 36 n. 30; 38 n. 36; 258 n. 82; 267 n. 138 Mangia, C., 32 n. 4 Mango, C., 249 n. 37 Manilio, 39 n. 46; 282 n. 240; 305 n. 366 Marcus, A., 35 n. 21 Marcus, R., 243 n. 1 Margoliouth, G., 39 n. 57; 40 n. 65; 41 n. 76; Marmorstein, A., 286 n. 263 Marsella, B. P., 32 n. 4 Marx, A.; 11; 35 n. 18 Mastrocinque, A., 252 n. 54 Mavroudi, M., 266 n. 133 May, R. A., 40 n. 68; 41 nn. 71, 74; 41 n. 81; 42 n. 82 McCartney, E. S., 295 n. 316 Meleto di Frigia, 38 n. 34 Melkhixedeq da Siponto, 266 n. 137 Menahem ben Saruk, 274 n. 188 354 354

O’ Leary, D. L., 252 n. 53 Olimpiodoro, 296 n. 326 O’ Malley, C. D., 267 n. 140 Otten, W., 38 n. 34 Paolo Alessandrino, 296 n. 326 Pertusi, A., 248 n. 35 Peyron, B., 25; 27; 41 n. 79; 311 Pines, S., 36 n. 31; 286 n. 263 Pingree, D., 250 n. 48; 291 n. 283 Pinhas Qohen, 243 n. 1 Pinhas, rabbi (autore del Kiddush Yerahim), 246 n. 27 Pinsker, S., 304 n. 357 Posznanski, S. A., 246 n. 29 Proclo, 249 n. 46 Putzu, V., 36 n. 30 Qallir (vedi Qillir) Qara, Avigdor ben Yixhaq, 35 n. 21 Qara, Yosef ben Shim ‘on, 35 nn. 20, 21 Qillir, 243 n. 1 Rabinovitch, N., 287 n. 268 Rabinowitz, L., 274 n. 191 Rapoport-Albert, A., 6 Rashi, 12; 266 n. 137; 272 n. 173; 279 n. 225 Read, W. M., 295n. 316 Reif, S. C., 273 n. 179 Renehan, P., 38 n. 34 Richler, B., 5; 40 n. 60; 41 nn. 72, 73; 42 n. 85 Ridpath, J., 249 n. 45; 304 n. 355; 305 nn. 364, 365

Menahem ben Solomon, 246 n. 28 Mercier, R., 259 n. 83 Michelini Tocci, F., 252 n. 54 Migne, J. P., 33 n. 11; 34 n. 15; 37 n. 34 ; 265 n. 133 Mirsky, A., 274 n. 188 Mogenet, J., 250 n. 46; 252 n. 53 Mordell, P., 274 n. 188 Munk, S., 274 n. 188 Muntner, S., 13; 36 n. 28; 256 n. 79; 268 nn. 145, 146; 271 n. 171 Musa ben El‘azar, 248 n. 36 Nallino, C. A., 250 n. 48 Nasr, S. H., 300 n. 348 Natan Ye­i’el, 266 n. 137 Nehumia ben ha-Qanah, 35 n. 21 Nemesio di Emesa, 38 n. 34 Nemoy, L., 304 n. 357 Neubauer, A., 22; 40 n. 68; 40 n. 71; 41 n. 74, 81; 42 n. 82; 251 n. 53; 259 n. 84 Neuman, A. A., 277 n. 209 Neumark, D., 36 n. 31 Niceforo II Foca, 247 n. 33 Niceforo Hexakionites, 10 Nicholson, D., 5 Nissim Ga’on, 266 n. 137 Noy, D., 247 n. 33 Nutton, V., 251 n. 53 Oberhelman, S. M., 265 n. 133 355 355

Romano I Lecapeno, 33 n. 8 Roth, C., 5 Roth, I., 5 Rovner, J., 40 n. 70 Sa‘adiah Gaon, 18; 32 n. 3; 37 n. 31; 264 n. 112; 275 n. 202; 278 n. 222; 280 n. 233; 289 n. 281 Sadek, V., 40 n. 64 Sáenz-Badillos, A., 38 n. 39 Saliba, G., 250 n. 48; 291 n. 283 Salzman, M., 39 n. 53; 245 n. 24; 247 n. 32; 263 n. 109 Samuel bar Nahmani, 261 n. 90 Samuele di Rossano, 266 n. 137 Samuele di Russia, 266 n. 137 Sansterre, J. M., 34 n. 11 Sarfatti, G. B., 12; 19; 36 n. 25; 38 n. 41; 253 nn. 57, 58; 256 n. 74 Sarton, G., 255 n. 65 Sayili, A., 252 n. 53 Scarpat, G., 277 n. 209 Schäfer, P., 260 n. 88; 263 n. 109 Schechter, A. I., 246 n. 28 Scheiber, A., 22 Scherer, A., 39 n. 48 Schirmann, J., 243 n. 1; 247 n. 32 Scholem, G., 35 n. 21; 42 n. 85; 251 n. 53; 274 n. 188 Schur, N., 33 n. 10 Schwarzbard, J., 5 Sciunnach, D., 32 n. 3

Séd, N., 274 n. 188; 306 nn. 370, 372 Sela, S., 252 n. 55 Sermoneta, G., 2; 16; 17; 32 n. 2; 37 nn. 33, 34; 38 nn. 35, 37; 273 n. 182; 296 n. 320 Sezgin, F., 300 n. 348 Shapira, D. D. Y., 33 n. 10 Sharf, A., 1; 2; 12; 32 nn. 1, 6; 243 n. 1; 245 nn, 16, 23, 24; 246 nn. 26, 27, 29; 249 n. 37; 250 n. 48; 251 nn. 51, 53; 252 nn. 54, 55; 253 n. 62; 254 n. 65; 259 n. 84; 267 n. 141; 268 nn. 143, 145; 269 n. 155; 271 n. 172; 272 n. 176; 276 n. 204; 287 n. 269; 288 n. 281; 296 n. 326; 300 nn. 346, 347, 348; 301 n. 352; 304 n. 357; 305 n. 366 Shefatiah, 245 n. 24 Shlomo ben Shabbatai Donnolo, 248 n. 33 Shulman, D., 36 n. 31 Siclari, A., 38 n. 34 Siegel, R., 269 n. 154 Siegel, S., 40 n. 70; 41 n. 77 Simonsohn, S., 248 n. 35 Sirat, C., 40 n. 59; 260 n. 84 Soggin, A. J., 277 n. 209 Sokoloff. M., 267 n. 139 Starr, J., 32 n. 6; 35 n. 23; 247 n. 32 Steinschneider, M., 11; 40 n. 63

356 356

Stern, S., 5; 35 n. 20; 246 n. 270; 258 n. 82; 274 n. 194; 288 n. 272 Stern, S. M., 37 n. 31; 248 n. 36 Strabone, 32 n. 4 Straus, M. J., 36 n. 27 Stuckrad, K. von., 288 n. 277 Sutcliffe, E. F., 270 n. 156 Szysman, S., 33 n. 10; 304 n. 357 Tahan, I., 5 Tamani, G., 36 n. 27 Ta-Shma, I., 35 n. 21; 266 n. 137 Temkin, O., 38 n. 34 Teugels, L. M., 307 n. 380 Tihon, A., 250 n. 46 Tishby, Yehudah ben Eliah, 13 Tito, 1 Tobiah ben Eliezer, 35 n. 24; 272 n. 173 Tolomeo, Claudio, 12; 19; 39 n. 46; 249 n. 44; 250 n. 48; 254 nn. 62, 64; 255 n. 74; 271 n. 165; 282 n. 240; 287 nn. 269, 270; 290 n. 283; 292 n. 286; 294 nn. 302, 312; 299 n. 346; 305 n. 364; 306 n. 368 Tov, E., 259 n. 84 Trachtenberg, J., 308 n. 381 Treves, M., 10; 34 n. 14; 38 n. 40 Twersky, I., 35 n. 23 ‘Ubayd Allah al-Mahdi, 8; 32 n. 6

Ummayad ‘Abd ar-Ra�man, 33 n. 8 Urbach, E. E., 261 n. 94; 270 n. 160; 275 n. 199; 286 n. 263; 293 n. 293 Vajda, G., 37 n. 31; 272 n. 173; 279 n. 231; 281 n. 238 Vincent, N., 5 Wasserstrom, S., 37 n. 31 Weinryb, B. D., 266 n. 137 Weinstock, I., 251 n. 53 Weisz, M., 39 n. 58 Weitzman, M. P., 260 n. 84 Welfer, W., 38 n. 34 Wertheimer, S. A., 12; 36 n. 26; 39 nn. 44, 45; 38 nn. 42, 43; 253 n. 60; 282 n. 240; 287 n. 269; 292 n. 289; 294 nn. 303, 312; 301 nn. 349, 350 Wissowa, G., 34 n. 14 Wittern, R., 269 n. 154 Wolfson, E., 18; 38 n. 36; 261 n. 94; 274 n. 193 Wolfson, H. A., 266 n. 133 Wright, B. G., 277 n. 209 Wright, R. R., 297 n. 326; 300 n. 348 Yannai, 243 n. 1; 264 n. 116 Yisraeli, Yixhaq (Ishāq ibn Sulayman al-Isra’īlī), 18; 37 n. 31 Zeitlin, S., 39 n. 51; 277 n. 209 Zevadiah, 243 n. 1 Zivotofsky, A., 298 n. 334 357 357

Zivotofsky, D., 298 n. 334 Zorzi, N., 5; 260 n. 84 Zotenberg, H., 40 n. 62 Zulai, M., 264 n. 116 Zunz, L., 274 n. 191 Zwiep, I. E., 274 n. 188

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COLLANA «SCHULIM VOGELMANN»   1. Elie Wiesel, La notte (20a edizione)   2. Claudine Vegh, Non gli ho detto arrivederci (2a edizione)   3. Elie Wiesel, Il testamento di un poeta ebreo assassinato (3a edizione)   4. Elie Wiesel, Il processo di Shamgorod (4a edizione)   5. Helen Epstein, Figli dell’Olocausto (esaurito)   6. Elie Wiesel, L’ebreo errante (5a edizione)   7. Walter Laqueur, Il terribile segreto (2a edizione)   8. Elie Wiesel, Il quinto figlio (2a edizione)   9. Memorie di Glückel Hameln 10. Else Lasker-Schüler, Ballate ebraiche e altre poesie (2a edizione) 11. Franz Werfel, Cecilia o i vincitori 12. Lorenzo Cremonesi, Le origini del sionismo e la nascita del kibbutz (2a edizione) 13. Vladimir Jankélévitch, La coscienza ebraica (2a edizione) 14. Liana Millu, Il fumo di Birkenau (12a edizione) 15. Elie Wiesel, Credere o non credere (2a edizione) 16. Vladimir Jankélévitch, Perdonare? (2a edizione) 17. Abraham B. Yehoshua, Il poeta continua a tacere (esaurito) 18. Giuliana Tedeschi, C’è un punto della terra... (3a edizione) 19. Elie Wiesel, Cinque figure bibliche (2a edizione) 20. George L. Mosse, Il dialogo ebraico-tedesco (2a edizione) 21. Leslie A. Fiedler, L’ultimo ebreo in America 22. Jona Oberski, Anni d’infanzia (9a edizione) 23. Elie Wiesel, La città della fortuna 24. Jakob Hessing, La maledizione del profeta 25. Abraham B. Yehoshua, Elogio della normalità (2a edizione) 26. George L. Mosse, Ebrei in Germania fra assimilazione e antisemitismo 27. Hugh Nissenson, L’elefante e la mia questione ebraica 28. Rivkah Schärf Kluger, Psiche e Bibbia 29. Józef Hen, L’occhio di Dayan 30. Jean Baumgarten, Lo yiddish (2a edizione) 31. Jacob Neusner, I fondamenti del giudaismo 32. David Vital, Il futuro degli ebrei 33. Siegmund Hurwitz, Psiche e redenzione 34. Alter Kacyzne, L’opera dell’ebreo 35. Hanna Krall, Ipnosi e altre storie 36. Else Lasker-Schüler, La Terra degli Ebrei 37. Giacoma Limentani, Nachman racconta 38. Fausto Coen, 16 ottobre 1943 (3a edizione) 39. Karl E. Grözinger, Kafka e la Cabbalà 40. Józef Hen, Via Nowolipie 41. J. Riemer - G. Dreifuss, Abramo: l’uomo e il simbolo 42. Mireille Hadas-Lebel, Storia della lingua ebraica 43. Ernest Gugenheim, L’ebraismo nella vita quotidiana (3a edizione) 44. Henryk Grynberg, Ritratti di famiglia 45. L. Kushner, In questo luogo c’era Dio e io non lo sapevo 46. Shemuel Y. Agnon, Le storie del Baal Shem Tov 47. Yitzhak Katzenelson, Il canto del popolo ebraico massacrato (2a ed.) 48. Hertha Feiner, Mie carissime bambine

  49. Hanna Krall, La festa non è la vostra   50. Roland Goetschel, La Cabbalà   51. Friedrich G. Friedmann, Da Cohen a Benjamin   52. Shemuel Y. Agnon, Racconti di Kippur   53. Viktor E. Frankl, Sincronizzazione a Birkenwald   54. Irène Némirovsky, Un bambino prodigio (2a edizione)   55. Günther Anders, Noi figli di Eichmann (2a edizione)   56. Yossel Birstein, Il cappotto del principe   57. Gustav Dreifuss, Maschio e femmina li creò   58. Bruce Jay Friedman, Stern   59. Aryeh Kaplan, La meditazione ebraica   60. Carl Friedman, Come siamo fortunati   61. Amos Luzzatto, Una lettura ebraica del Cantico dei Cantici   62. Igal Sarna, Fino alla morte   63. Erika Mann, La scuola dei barbari   64. Hanna Krall, Il dibbuk e altre storie   65. Daniel Horowitz, Lo zio Arturo   66. Maurice-Ruben Hayoun, La liturgia ebraica   67. Julien Bauer, Breve storia del chassidismo   68. Igal Sarna, L’altra Israele   69. Ben-Ami, Il cantore della sinagoga   70. Bruno Pedretti, Charlotte. La morte e la fanciulla   71. Joseph B. Soloveitchik, Riflessioni sull’ebraismo   72. Victor Klemperer, LTI. La lingua del Terzo Reich   73. Yeshayahu Leibowitz, Lezioni sulle «Massime dei Padri» e su Maimonide   74. Yehoshua Bar-Yosef, Il mio amato   75. Chaja Polak, Sonata d’estate   76. Margarete Susman, Il Libro di Giobbe e il destino del po­polo ebraico   77. Arturo Schwarz, Cabbalà e Alchimia   78. David Banon, Il messianismo   79. Chaja Polak, L’altro padre   80. Stéphane Mosès, L’Eros e la Legge   81. Marga Minco, Erbe amare   82. Martin Buber, La modernità della Parola   83. Franz Rosenzweig, Ebraismo, Bildung e filosofia della vita   84. Adin Steinsaltz, La rosa dai tredici petali   85. David Weiss Halivni, Restaurare la Rivelazione   86. Hermann Cohen, La fede d’Israele è la speranza   87. Ivan Ivanji, La creatura di cenere di Buchenwald   88. Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt   89. Steven Aschheim, G. Scholem, H. Arendt, V. Klemperer   90. Carl Friedman, L’amante bigio   91. Yeshayahu Leibowitz, La fede ebraica   92. Ida Fink, Il viaggio   93. Laurent Cohen, Il re David   94. Aharon Appelfeld, Storia di una vita   95. Catherine Chalier, Le Matriarche   96. Danilo Sacchi, Fossoli: transito per Auschwitz   97. Grigorij Šur, Gli ebrei di Vilna   98. Wolfgang Koeppen, La tana di fango   99. Marga Minco, Una casa vuota 100. Arthur Green, Queste sono le parole

101. Ida Fink, Frammenti di tempo 102. Michael Fishbane, Il bacio di Dio 103. Yehuda Gur-Arye, Vetro di Hebron 104. Sophie Nezri-Dufour, Primo Levi: una memoria ebraica del Novecento 105. Isak Samokovlija, Samuel il facchino 106. Aharon Appelfeld, Tutto ciò che ho amato 107. Martin Buber, Daniel. Cinque dialoghi estatici 108. Chayyim N. Bialik, La tromba e altri racconti 109. Philippe Haddad, L’ebraismo spiegato ai miei amici (2a edizione) 110. Isaac Goldemberg, Il nome del padre 111. Ida Fink, Tracce 112. Leo Strauss, Filosofia e Legge 113. Lotte Paepcke, Il mio piccolo padre ebreo 114. Sima Vaisman, L’inferno sulla terra 115. Aharon Appelfeld, Notte dopo notte 116. Avraham Heffner, Come Abelardo, come Eloisa 117. Leo Baeck, Il Vangelo: un documento ebraico 118. Qohelet Rabbah. Midraš sul Libro dell’Ecclesiaste 119. Chaja Polak, Oltre il confine 120. Adin Steinsaltz, Cos’è il Talmud 121. Michał Głowin´ski, Tempi bui 122. André Neher, Faust e il Golem 123. Richard Beer-Hofmann, Il sogno di Giacobbe 124. Rami Shapiro, Un silenzio straordinario 125. Gershom Scholem, Tre discorsi sull’ebraismo 126. André Neher, Geremia 127. Anna Maria Jokl, Il colore madreperla 128. Liana Millu, Tagebuch 129. Jakob Wassermann, Il mio cammino di tedesco e di ebreo 130. Giuseppe Laras, Storia del pensiero ebraico nell’età antica 131. Piotr Rawicz, Il sangue del cielo 132. Josef Burg, La canzone dimenticata 133. Jacob Golomb, Nietzsche e Sion 134. Hanna Krall, La linea della vita 135. Sylviane Roche, Addio al tempo delle ciliegie 136. Ceija Stojka, Forse sogno di vivere 137. Elie Wiesel, Personaggi biblici attraverso il Midrash 138. Marga Minco, Giorni alle spalle 139. Sabina Berman, La bobe 140. Sherri Mandell, La benedizione di un cuore spezzato 141. Icchokas Meras, Scacco perpetuo 142. Fritz Heymann, Morte o battesimo 143. Martin Buber, Una terra e due popoli 144. Marcel Reich-Ranicki, Il caso Heine 145. Alfred Döblin, Rinnovamento ebraico 146. Israel Chalfen, Paul Celan 147. Luciana Nissim Momigliano, Ricordi della casa dei morti e altri scritti 148. Gershom Scholem - Leo Strauss, Lettere dall’esilio 149. Roberto Piperno, Sull’antisemitismo 150. Georg Christoph Berger Waldenegg, Antisemitismo. Diagnosi di una parola 151. Anna Seghers, L’ebreo e l’ebraismo nell’opera di Rembrandt 152. Catherine Chalier, Angeli e uomini

Finito di stampare nel mese di marzo 2009 presso lo Stabilimento Poligrafico Fiorentino di Calenzano (Fi)