254 63 35MB
Italian Pages 411 Year 1942
I li
. il
Chi
,•0110:,,;,•(•
I' indinu•nli un ama 1 e so . . b forza, pcrchc 1 ccr. ( . . ,d è il primo in ordine d1 tempo ; perché >ss·t nccvct< "· , . una carella è come uno scapo o anzi1 . . l >lHl ( h1 non 1a u ll la mog !1c viene '. ( . . · '1, lic risiede già in gran parte ne a sorella. p · h '- il hsctno ( una mog tempo. uic e , · · . · .. ha avuto una figlia I - esclamava Pierre; _ ()h ixn-hc 11110 pa( 1te non , . . ' . · , , 1. e tJrotetto e per la quale ali occorrenza avrei - una f1,,Ita d1L' avrei anu o r ' . 0 una 111 agnifica cosa attaccare una mortale battaglia Inttato. Dl·v \:sscrc
.
per un:1 sorella. .
. .
.,
.
.
.
C()si, prima d'inoltrarsi 111 prn teneri legami, P1erre invo~ava il Cielo per la nostalgia Ah sulla mensola li · t · l . . · ' . . . a ora s avi per 0 ~:tter ~ d~nque? Grazie, mia ragionevole· e prudente sorella. Ma basta ... C e un ncctolo .che s'è disfatto ... , cara· soreIla, e da, alla tua testa quel portamento all'assira. La madre felice e fiera s'alzò d ti 11 . del figlio e poich, • . . avan a O specchio per criticare l'opera , e vi rtmaneva P1erre notand h l . tofola le s'era disciolto s'in ~occhi,' . 0 c e un egaccio della panMadam I - esclamò con' · •g ° per rilegarlo. - Ed . ora, a tavola, . gioiosa ga1anteria dand il b 0 e poi la coppia discese a colazione. racc10 alla madre, Mrs. Glendinning per una di 11 qualche volta metto~o in . que e spontanee massime che le donne . pratica senza pensarci, non. compariva mai 18
fJ
alla presenza del figlio in un abito da camera che non fosse dei piu convenienti. Le sue personali osservazioni, le avevano rivelato un gran nu-mero di queste comunissime massime che perdono tutta la loro efficacia se le si applicano a rovescio. Essa era pienamente cosciente dell'immensa influenza che i piu semplici particolari esercitano sulla mente e anche sui piu intimi legami del cuore. E siccome l'ammirazione di Pierre e la sua gentile devozione erano la piu grande gioia della sua vita, essa non tralasciava la minima cosa che potesse contribuire a preservare cosi dolçi e lusinghiere prerogative. Ma oltre a tutto questo, Mary Glendinning era donna, e dotata d'una vanità che superava quella delle aJtre - se si può chiamar vanità il sentimento che l'aveva trattenuta, in una vita di quasi cinquant'anni,. Qal compiere una sola_ sconvenien~ o dal provare in cuor suo un splo dolore. - Inoltre non aveva mai postulato l'ammirazione, perché l'aveva. sempre avuta per diritto di nascita grazie all'eterno privilegio della bellezza; e disdegnava voltare la testa per sollecitarla, poiché ne era spontaneamente circondata. La vanità, che in tante donne s'avvicina ad un vizio spirituale, e perciò ad un visibile difetto, nel suo speciale caso - e sebbene ne possedesse al massimo grado - non era che il segno d'un piu perfetto equilibrio; perché non sapendo che cosa volesse dire· postulare l'ammirazione, non aveva quasi coscienza d'ispirarla. Molte donne portano in fronte questa scintillante luce di vita; ma Mary Glendinning portava la sua all'insaputa, dentro di sé. Fra le infinite trame degli artifici femminili, essa ugualmente splendeva come un vaso che, illuminato dall'interno,. non emette alcuna fiamma, ma sembra brillare per la stessa virtu del .prezioso marmo che lo compone. In quanto a quella grossolana ammirazione del corpo che, in una sala da ballo, soddisfa certe donne, non era ciò che la madre di Pierre intendeva per ammirazione. Non era l'unanime omaggiodegli uomini, ma lo scelto omaggio degli uomini piu nobili che essa considerava come suo appropriato diritto. E la sua materna parzialità accresceva e glorificava i rari e assoluti meriti di Pierre; essa considerava il volontario rispetto della sua ~ma affezionata come la caratteristica fedeltà della scelta società della sua razza. Cosi imbevuta della vanità piu sottile, si contentava del solo omaggio di Pierre. * . Ma come una donna di buon senso e di spirito non conta nulla l'ammirazione dell'uomo piu nobile. e meglio dotato fin tanto che rimane
. ,. fl diretta e un effettivo fascino sulla . rc1tare un ID uenza · · , · Il d -cosciente 1 non ese . t te tutta la super1orita inte ettuale · P1erre nonos an · sua anima; e siccome ' . vi'tabile debolezza d'una gioventu 1 11 dre e per a me . -che poteva avere su a ma ' · d i'le agli insegnamenti materni in · tranamente oc . senza esperienza, era s_ 1 ommuoverlo Mary Glendinning •, h · t a mteressar o e c ' . tutto cio c e po ev . d' p· quelle soddisfazioru dell'orgoglio . 11 eraz10ne 1 ierre . riponeva ne a ven . . . li quelle che prova la vergine piu ·' 1 1 delizie uguag ano .e del1a vamta e cu . , ~ , • dicibile e in.finitamente delicato ammaliatrice. Ancor pm. Quell aroma ID . • rr. • · 'b'l dell'attenzione che in ogru -della tenerezza mespr1m1 1 e e ' ' . anetto ano, mpagna e precede revole e raffin ato, sacco · alla pratica della galanteria . d . ., le pubblicazioni e il rito finale; quell'aroma che, come il bouq':t e1 piu · · t edeschi , s'evapora troppo spesso quando .versa 1 amore per costosi· v1n1 . . . bere nei disincantati bicchieri dei giorni e delle notti del matrimoruo; questa esperienza piu elevata e piu eterea di tutta la dur~ta della nostra :ita mortale; questa evanescenza celeste, piu eterea ancora 1n un cuore filiale, era per Mary Glendinning, che ora s'avvicinava all'età critica, miracolosamente resuscitata nell'adorazione cortese e appassionata di Pierre. Nato dalla combinazione meravigliosa ma puramente fortuita dei pili felici e rari accidenti terrestri; né suscettibile d'essere limitato nella sua durata da quell'acme cosi fatale all'amore comune; quel dolce incanto Questa è la colazione della figlia di 1 he sorso d1 cane . Il pane e qua e al ;i d egli indicò il nonno ga onato sul muro di 11'" t pido p-ener e. - e • que 111 re . . aso è pietoso perché devo mangiare per due. 1 fronte. - Ebbene, 1 mio e O
•
Datesi -_ SLir. eva ques t o portacrostini e questo piatto di lingua, e avvicina quei .,. allontana la scansia, mio buon Dates. pamu, e . · ·ò 1 · Dopo essersi cosi preparato il terreno, Pi~rre, c?rru:ici ~ operazioni, interrompendo i suoi bocconi con pare~chi slanci d a~egria. _ Mi sembri di buon umore stamani, fratello, - disse la madre. _ Si, d'un umore passabile; almeno posso dire di non essere triste, sorella. Dates, mio buon vecchio, portami tre tazze di latte. - Volete dire una tazza, sir, - disse Dates con imperturbabile gravità. E appena il servitore fu uscito dalla stanza: - ]\,:(io caro Pierre, - disse Mrs. Glendinning, - quante volte ti ho detto di non permettere al tuo buon umore di sorpassare gli stretti limiti della correttezza nei rapporti con i domestici. Dates ti guardava con aria di rispettoso rimprovero. Non devi chiamar Dates mio buon vecchio. È davvero un buon vecchio, un buonissimo vecchio, ma non c'è bisogno di dirglielo a tavola. È assai facile mostrarsi affabile e benevolo con i domestici senza dar loro, per questo, la minima confidenza. - ~b~ne, sorella, senza dubbio hai ragione; d'ora innanzi abbandonero 11 buon e chiamerò Dates soltant o vecc,110 .L • · ·. q111.· • vecehl o v1en1 ½b~? ' ' - Nient'affatto' Pierre·, ma tu set· un R omeo lo sai. e per ora passo sopra alle tue assurdità. ' · ' - Romeo! Oh noi Son be 1 _ Io rido ed e u' . n ontano da esser Romeo, - sospirò Pierre. Romeo I Fece ~a J?~ar:~:vafin,povero Romeo I Ahimé, Romeo 1 O infelice Ma fi I a e Romeo, sorella. u co pa sua. - Povero Romeo I - Disobbedi ai suoi genitori.. . Ah 1mé, Romeo i - Egli si sposò contro la I . e lice Romeo I oro volontà. - O Inie - Ma tu, Pierre, stai per spo sare molto presto una dei nostri Mon2.2.
tecchi, e non una Capuleti; e la triste sorte cli Romeo non dovrebbe essere la tua. Tu sarai felice. - Infelicissimo Romeo 1 - Non essere ridicolo, fratello; cosi stamani farai fare a Lucy una lunga passeggiata in carrozza sulle colline? È una cara ragazza, una ragazza incantevole. - Sono della stessa opinione, sorella. Per il cielo, mamma, non se ne trova l'uguale nelle cinque parti del mondo J Dates !... Quanto ci mette a portare questo latte? - Lascialo stare. Non far la ..zuppa nel latte, Pierrel - Ah, stamane sei alquanto mordace, sorella. Capisco. - Non divagare, Pierre, e non eccitarti. Tuo padre non fece mai né questo né quello; e nemmeno Socrate, per quel che si dice, ed erano tutti e due uomini saggi. Tuo padre era molto affettuoso, questo lo so per siçura esperienza, ma non l'ho mai veduto riscaldarsi per questo motivo. Era sempre, sotto tutti i rapporti, un gentiluomo;. e i gentiluomini non si riscaldano_ mai. Le zuppe di latte e i Muggletoniani (1), si, i gentiluomini, no. - Grazie, sorella. Mettilo là, Dates. I cavalli son pronti? - Vengono ora, sir. - Perché, Pierre, - disse la mamma, guardando fuor dilla finestra, andate a Santa Fé de Bogota in quell'enorme e veèchio phaeton? (2.). Perché prendere quel Juggernaut? (3). - Per capriccio, sorella, per capriccio. Mi piace perché non è di moda e perché ha il sedile largo come un sofà, e infine perché una signorina che si chiama Lucy Tartan particolarmente lo preferi~ce. Ha giurato che ci si sposerà. - Ebbene, Pierre, non ti dirò che una cosa·: assicurati che Christopher abbia messo nel cofano chiodi, martello e molte viti e corde. E farai meglio a dirgli di seguirti con un carro della fattoria, con un-a. sala e qu~lche tavola di ricambio.
(1) Cfr. nota I a p. z3 I, (2) Carrozza scoperta a quattro ruote. . • (3) Sanscr.: uno dei nomi di Visnu, ma in senso figurato qualcosa a cui uno è duramente
sacrificato. In questo caso, enorme carro.
vrò molta cura del vecchio a non temere. A . . Sorell e t N - on emer , , . . n1 re chi fu 11 primo che phaeton. Il suo vecchio stemma ml rico rda se p d ~u. ll - Sono contenta che tu abbia questo ricordo, frate o. _ E anche chi ci sali in seguito. . .. Ch 0 . t'1 benedica mio caro figlio I Pensa sempre - Su benedetto I e io ' 1 · · · · I b ona strada· si pensa sempre a tuo caro a lu1, e non smarrirai mai a u. , , babbo, al tuo babbo perfetto, P1erre. , · bac · ora cara sorella perche me ne devo andare. 10 - Ebb ene, damm1 un , , sebbene ora - E eco, ques ta guancia è mia, e quest'altra . di Lucy, ., , che le guardl) tutte e due, mi sembri che la sua sia la p1u rosea; perche senza dubbio rugiade pi(1 dolci vi cadono sopra. , . . . Pierre sorrise e usci correndo dalla stanza perche il vecchio Chr1stophe1 s'impazientiva. La madre andò alla finestra. . - È un nobile e docile ragazzo, - mormorò, - ha tutta la gaiezza della gioventu, ma non ne ha la storditezza. E non è gonfio di vanitosa sapienza. Ringrazio Dio di non averlo messo in collegio. Un nobile e docile ragazzo. Un bel ragazzo vigoroso, ardito, affettuoso e· docile. V o glia Iddio che non cambi mai a mio riguardo. La sua futura maglietta non }o allontanerà da me, è troppo docile - anch'essa, bella, e proprio rispettooo e docilissima. Ho visto di rado due occhi azzurri che non fossero docili e non seguissero due altri occhi, ma arditi e neri come due pecorine mansuete ornate di nastri azzurri seguono il loro capo audace. Sorio contenta .che Pierre le voglia bene, e non a qualche altra ragazza altiera dagli occhi neri, con la quale non avrei mai potuto vivere in pace;· ma chi dunque oserà contrapporre la su~ condizione di giovane sposa alla mia vecchia vedovanza per esigere tutto l'affetto del mio caro ragazzo? - Bello, vigoroso, ardito, affettuoso e docile I - cosi squisitamente docile I Prendiamo i capelli I In verità spiegano quel bel det~o del padre: se i piu nobili puledri devç>no somigliare ad una bella donne in tre cose, per la loro capigliatura abbondante, per il petto sporgente e per la loro affettuosa docilità, cosi deve essere anche per un nobile giovane. Ebbene, arrivederci, Pierre, e buon giorno a te I Cosi dicendo, Mrs. Glendinning attraversò la stanza e il suo sguardo or?ogli?so e felic~ si ~osò sul vecchio bastone del generale che il giorno prima, 1n wio de1 suoi scatti d'allegria, Pierre aveva tolto dal posto ahi-
.
2.d.
111.il,· .-d11r110 di hnndiere e di ritratti. Essa sollevò quel bastone, e distrat1,1111t·111c- I, 1 hlluudt'> uvRnti e indietro, poi si fermò, e cosi armata aveva l'iH,pc1111, 11c:·lh, N\Hl mneatosa bdlczza marzia]e, d'una figlia di generale, , 11111t· i11tu1ti rrn; perché Picrre nvc:va un'origine doppiamente rivoluziothHÌìl: du um, p~trtc e dnll'nltra discendeva da eroi. ()uc-sto simbolo di comando, ceco la sua eredità! Questo pensiero 11\Ì ril'lllpic- d'orgoglio. H tuttavia mi ra11egravo all'idea che Pierre fosse r11sl n11111hilmenk dncilel Ecco in verità una sorprendente contraddizione! P, 1irht In d, 1cilitn non è la div:isa d'un generale. Questo bastone non san·hhl· d,l. una conocchia? C'è qualche cosa che non va. Quasi desidercrt'Ì rhc Pierre non fosse né dolce né docile con me, poiché questa dev'essc-rc C( lSll dillìcile per un uomo che si deve comportare come eroe e come rn po senzn mai far aggrottare un sopracciglio domestico. V o glia il cielo rht. divenga un eroe sotto il segno della dolcezza e della fortuna, e non l erot di qualche oscura speranza perduta; la cui crudeltà fa dell'uomo un selvaggio. Dategli, o Dio, venti favorevoli, un'inalterabile prosperità I Cosi rimarrà compl~tamcntl! docile verso cli me, e nel mondo sarà un 8uperbo eroe: J 1
LJBRO JI
AMORE, DELIZ/A E ALLARME I La sera prima, Pierre aveva preparato con Lucy ii piano d'una lunga e tortuosa passeggiata sulle colline che si estcndevano verso sud intorno alle vaste piaoure 11rczzarc 11m dei veri gcnt1luon11111 mensità di un simile onore. . . . . . È un nonsenso par.lare della Francia come della d11no~a ~1 ogni civiltà. Quei pagani di francesi non hanno avu~o una J_Jcggc. Sabea_? Tre delle piu affascinanti creature, - fiori immort~lt della Casa d1 V ~lois, - furo~o escluse dal trono francese per questo infame regolamento •. La ~rancia, in verità dove milioni di cattolici venerano ancora Maria regina del Ciclo, q~ando rifiutarono, per dicci generazioni di inginocchiarsi dav~nti a tante an1Teliche Maric, legali regine di Francia. È questo un motivo di (Tucrra t~1ivcrsale. V cdetc con quale viltà le nazioni, come gli uomini, ass~n1ono e portano senza contestazioni i titoli piu scelti, contro ogni diritto. Gli Americani e non i Francesi, sono i n1odelli della cavalleria del mondo. La nostra Legge Salica stabilisce che un omaggio universale deve ·essere reso a tutte le belle donne. I piu solidi diritti d'un uomo non dovranno aver peso contro i loro capricci piu folli. Se voi avete il posto migliore in una diligenza per andare a consultare un medico su una questione di vita o di morte, voi rinuncerete allegramente al vostro posto e ve ne andrete zopp}cando, se una bella viaggiatrice agita una piuma sulla soglia della posta. Ma, dopo aver cominciato a parlare di una certa signorina che va in carrozza con un certo giovanotto, ci troviamo tutto ad un tratto dopo un'allegra farandola davanti alla soglia di una posta. Questa maniera di scrivere può sembrare piuttosto irregolare, ma tuttavia Lucy Tartan doveva condurci fra le potenti regine o tutte le altre creature di alto rango, e finalmente mandarci per il mondo alla ricerca d'una meraviglia capace d'eguagliarla. Ma a causa d'un uso immemorabile non ~ono obbligato a celebrare Lucy Tartan? Chi mi tratterrà? Non è essa la fidanzata del mio eroe? Che si può dire contro di lei? Dove allora, sotto il baldacchino -della notte, dorme ·un'altra simile bellezza? Però, come Lucy Tartan sarebbe sgomenta da tutto questo rumore} Essa tanto lodata, ma cosi poco millantatrice I .Fino ad ora essa ha fluttuato nella vita silenziosamente come la lanugine dei cardi fluttua sui prati. Senza rumore, se non con Pierre; e, anche con lui, essa vive in un palpitante ·silenzio. · Oh, queste çalme amorose che essi conoscono, come fanno presa-
;o
girc il loro avvenire; proprio perché le calme precedono i cataclismi e le piu terribili commozioni I Ma, per ora, sia azzurro il loro ciclo, e gaio il loro parlare, scherzoso il loro amore. Giammai _terminerò questo maledetto inventario I Come si può uscire nella notte stellata armato di lapis e carta per inventariare i cieli? Chi potrà numerare le stelle come si fa con i cucchiaini da tè? Chi potrà mettere sulla carta le grazie di Lucy Tartan? E per il resto, il suo parentado, il patrimonio che possedeva, il numero dei vestiti nel suo guardaroba e quello degli anelli nelle sue dita, lo lascio volentieri ai genealogisti, agli esattori delle tasse e ai fornitori. l\'fia competenza è la parte angelica di Lucy, ma come in certi quartieri prevale una specie di pregiudizio contro gli apgeli, che non sono che ange]i e nulla piu, io mi sacrificherò per dare ai signori e alle signore cosi qualche particolare sulla storia di Lucy Tartan. Era figlia unica d'un vecchio amico intimo del padre di Pierre, ma il padre era morto, ed essa, in qualità d'unica figlia, -stava con la madre in una bellissima casa della città. Ma sebbene avesse la residenza in città, il suo cuore era due volte all'anno in campagna. Essa non amava la città, né le sue maniere vuote, insensibili e cerimoniose. Era questa una disposizione molto strana, ma anche molto eloquente e significativa del suo carattere angelico ché, nata fra i mattoni e la calcina -d'un porto di mare, aveva sempre nostalgia della terra verghie e dell'erba di campagna. Cosi il melodioso fanello, nato in gabbia nella camera d'una signora sulla riva dell'Oceano, ignora per tutta quanta la vita che altri luoghi esistano; ma quando viene la primavera è preso da fremiti e da vaghe impazienze, e questi desideri subitanei gli impediscono di mangiare e cli bere. Il fanello ispirato sa, non per esperienza ma per qualche insegnamento divino, che il tempo d'emigrare è venuto. Cosi Lucy tendeva nei primi desideri al verde della campagna. Ogni primavera quei fremiti violenti la scuotevano; ogni primavera questo dolce fanello femminile emigrava verso la campagna.· Oh, Dio voglia che quegli a!tri lunghi fremiti senza nome, quelli che piu tardi ·agiteranno .il fondo della sua anima, quando la vita sarà divenuta gravosa - Dio voglia che quei fremiti piu profondi ugualmente esprimano la sua finale emigrazione celeste da questa terra fangosa. Era una fortuna per-Lucy che la zia Llanyllyn, una melanconica ve- , dova. senza figli, i?turbantata di bianco, possedesse· e abitasse un grazioso
· de1· saddle Meadows ,· e piu fortuna ancora che questa cottage nel v1·11aggio • avesse un gran cleb o le per la nipote , e provasse ottima zia . .sempre una gioia pacata nel sentirla vicino a sé. Cosicché il cot:age_ di zia Llanylly~ · f:atti· queli o di L u cy . Da lungo tempo , quest uluma. passava ogni era m anno parecch1. mesi· a1· Saddle Meadows , e . fu fra le dolci ,e pure esaltazioni della campagna che Pierre per la prima volta prov~ per Lucy la · dolce passione, che ora lo consacrava completamente a ~el. . . . Lucy aveva due fratelli, uno dei quali pi~ g:ande. di lei di ~re _aruu e l'altro che ne aveva due di meno, ma quesu g1ovaru erano allievi ufficiali di marina, e non vivevano in permanenza con lei e la madre. Mrs. Tartan possedeva un gran patrimonio. Era inoltre coscientissima di questo fatto e alquanto incline a farlo notare agli altri, anche se non interessava in nessun modo. In altre parole, Mrs. Tartan, invece d'essere orgogliosa della figlia, per la qual cosa aveva infinite ragioni, era un poco piu portata a esserlo per la borsa, contro ogni ragione, dato che il Gran Mogol possedeva di certo un patrimonio piu considerevole del suo, per non dire dello Scià di Persia, del Barone Rothschild e di mille altri milionari; mentre il Gran Turco, e tutte le altre Maestà d'Europa,. Asia e Africa non potevano vantarsi di avere in tutti i loro stati una fanciulla bella come Lucy. Ciò nonostante Mrs. Tartan era un'ottima pasta di donna. Sottoscriveva alle associazioni di carità, possedeva cinque banchi in altrettante chiese, e cercava di favorire il benessere generale dell'universo facendo in modo che tutti i giovani di sua conoscenza si sposassero. In altre parole, era una combinatrice di matrimoni - ma non per il diavolo - benché, a dire il vero,.non è impossibile che facesse sorgere la malinconia del matrimonio nel petto di certi giovani insoddisfatti che erano convolati a nozze sotto i !uoi auspici o su suoi consigli particolari. Correva voce - ma le voci sono sempre ingannatrici - che una società segreta di mariti giovani e scontenti facesse circolare libelli fra i giovani forestieri e celibi per metterli in guardia contro gli insidiosi approcci di Mrs. Tartan, e per referenza si designavano con le iniziali. Ma questo non pote~a es~er vero; perché Mrs. Tartan, illuminata dallo splendore di mille matrimoni, che emanavano una fiamma pallida o scintillante - navigava sull'oceano della moda, facendo ammainare ,tutte le vele di gabbia davanti a,_lei e rimorc~ando tut~e 1~ ~ottiglie delle signorinette, per tutte le quali s impegnava di trovare il p1u bel porto ·matrimoniale del mondo.
1fa la mania dei matrimoni, come la carità, non comincia ad esercitarsi in casa? Perché dunque la figlia Lucy era senza marito? Adagio! ~1rs .. Tartan aveva preso ad accarezzare il dolce progetto dell'unione fra P1erre e Lucy, ma in questo caso il suo programma si trovò a coincidere in una certa misura con i disegni del Cielo; e fu per quest'ultima ragione solamente che Pietre Giendinning divenne il felice eletto di Lucy Tartan. Inoltre, siccome questa cosa la riguardava in modo diretto, Mrs. Tartan era stata piuttosto circospetta e cauta in tutte le sue manovre verso Pierre e Lucy. D'altra parte ogni manovra era superflua. Le due particelle platoniche, dopo aver errato in cerca l'una dell'altra dal tempo di Saturno e d'Ops fino ad ora, s'erano incontrate sotto gli occhi di Mrs. Tartan. E che cosa poteva fare Mrs. Tartan per renderli per sempre uno e indivisibile? Una volta, una volta sola, Pierre aveva avuto il vago sospetto che Mrs. Tartan fosse un'esperta prestigiatrice che sapeva astutamente darla ad intendere. Un giorno all'inizio della loro intimità faceva colazione in città con Lucy e la madre. Mrs. Tartan versava la prima tazza di caffè, quando dichiarò che sentiva puzzo di fiammiferi in casa, e che andava a spengerli. Rifiutò di lasciarsi accompagnare, e se ne andò alla ricerca dei fiammiferi, lasciando i due giovani a scambiarsi le cortesie del caffè; e finalmente fece dire che i fiammiferi o qualche altra cosa le avevano dato il mal di testa e perciò pregava Lucy di farle mandare i crostini e tè, perché avrebbe fatto colazione in camera quella mattina. A questo punto, Pierre aveva guardato Lucy e poi le sue scarpe, e alzando di nuovo gli occhi, aveva visto, sul sofà, Anacreonte da una, parte e dall'altra le Melodie di Moore, del miele sulla tavola, un pezzo di raso bianco sul pavimento, e una specie di velo nuziale sul candelliere. Che importa - pensò Pierre, fissando lo sguardo su Lucy - sono ben disposto ad esser preso all'esca quando questa è posta in Paradiso e se quest'esca è un angelo. Di nuovo osservò Lucy, e vide un'intensa espressione di fastidio, sebbene represso, e un pallore insolito sulle sue guance. Ben volentieri allora avrebbe baciato la deliziosa esca, che cosi cortesemente detestava d'essere messa in trappola. Ma nel guardare ancora intomo a sé vide che la musica che Mrs. Tartan aveva posata sul piano col pretesto di metterla in ordine, formava ora una pila verticale della quale lo spartito piu in vista aveva per titolo: Amore una 111/ta era 1111 fanciullo;
•. a notevole coincidenza che offrivano 1 ·1 , ,1uclla .tiossc un . . di e l e pcns:11H ()