Opera filosofica (Vol. 2) 8806133128, 9788806133122

Il volume comprende: Studi scientifico-naturali di Freiberg. Allgemeines Brouillon. Glosse alle idee di Friederich Schle

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Italian Pages 974 [978] Year 1997

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Table of contents :
NOVALIS - OPERA FILOSOFICA II
Indice
OPERA FILOSOFICA - Volume secondo
Sezione VIII - Studi scientifico-naturali di Freiberg
Nota di lettura
I. [Quaderni chimici]
2. [Quaderno matematico]
3. [Grande quaderno di studi fisici]
4. Teoria della gravitazione
5. Frammenti di fisica
6. [Studi su «Dell’anima del mondo» di Schelling]
7. [Studi matematici su Bossut e Murthard]
8. Frammenti matematici
9. [Studi sullo «Spirito della filosofia speculativa» di Tiedemann e sul «Nuovo Organon» di Lambert]
10. [Studi su Werner]
11. Materiali sulla cristallologia
12. Arithmetica universalis
13. [Astronomia di de Lalande e studi vari]
14. Dottrina generale della natura ovvero fisica algebrica
15. [Studi di medicina e scientifico-naturali]
16. [Studi su Alexander von Humboldt]
17. [Osservazioni chimiche]
Sezione IX- L’«Allgemeines Brouillon» - Materiali per l'enciclopedistica 1798-1799
Nota di lettura
Primo gruppo (nn. 1-444):
Annotazioni dal settembre all’ottobre 1798
Secondo gruppo (nn. 445-692):
Annotazioni dall’ottobre al novembre 1798
Terzo gruppo (nn. 693-930):
Annotazioni dal novembre al 10-11 dicembre 1798
Quarto gruppo (nn. 931-1151):
Annotazioni dal dicembre 1798 agli inizi del marzo 1799
Appendice: estratti da L. Tieck e F. Schlegel
Sezione X - Glosse alle «Idee» di F. Schlegel (1799)
Nota di lettura
Glosse alle «Idee» di Friedrich Schlegel (1799)
Sezione XI - La Cristianità ovvero l'Europa
Nota di lettura
La Cristianità ovvero l’Europa
Sezione XII - Frammenti e studi 1799-1800
Nota di lettura
1. Annotazioni dal giugno al dicembre 1799
(nn. 1-243)
Frammenti matematici (nn. 241-243)
2. Annotazioni di prevalente carattere scientifico-naturale dall’agosto 1799 al febbraio 1800 (nn. 244-497)
Osservazioni di fisica (nn. 244-346)
Osservazioni di medicina (nn. 347-375)
3. Annotazioni dalla fine del 1799 all’aprile 1800 (nn. 498-574)
[Studi per la favola di Klingsohr] (n. 531)
4. Annotazioni dell’estate e dell’autunno 1800 (nn. 575-695)
[Le carte berlinesi] (nn. 612-631)
5. [Spigolatura] (nn. 696-705)
Sezione XIII - Annotazioni tecniche e scritti relativi al proprio impiego
Nota di lettura
1. [Appunti sulla natura di monti e miniere]
2. [Piano per le lezioni di Werner]
3. Osservazioni tecniche e meccaniche
4. [Protocollo]
5. [Appunti e progetti]
6. Spunti pratici e idee
7. [Annotazioni geologiche]
8. [Da un protocollo di salina]
9. [Progetti di lavoro e appunti da libri]
10. Osservazioni
11. Risposta
12. [Relazione ad Abraham Gottlob Werner]
13. [Relazione sulla miniera d’allume di Hohenebra]
15. [Appunti e progetti]
16. Relazione
Indice analitico
Indice dei nomi
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Opera filosofica (Vol. 2)
 8806133128, 9788806133122

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NUE 214**. Novalis. Opera filosofica. A cura di Fabri­ zio Desideri.

Quello di Novalis è un pensiero non sistematico alimentato da un'esigenza di continuità critica, da uno sperimentare saperi estranei uscendo dal­ l' ambito tradizionalmente tematico della filoso­ fia. Ed è questa la tensione che anima le pagine filosofiche della raccolta, e le fornisce di un ca­ rattere particolare: la filosofia di Novalis supera i limiti del linguaggio specializzato ed entra in dialogo con le scienze. Nessuna gli rimane estra­ nea, dalla matematica alla fisica, dalla chimica al­ la medicina, dalla mineralogia alla cristallologia. Il sistema filosofico delle scienze costituisce un organon dell'anima: ai concetti, alle figure tocca il compito di garantire il passaggio dalla int�rio­ rità del soggetto all'esteriorità del mondo. E fa­ cile concludere che l'attualità del lavoro di No­ valis va ben al di là di un chiarimento della sta­ gione del romanticismo e si propone come una riflessione sul pensiero e sulle sue possibilità oggi.

Nuova Universale Einaudi

*

214*

© 1993 Giulio Einaudi editore s. p. a., Torino ISBN

88-o6·I33I2-8

Novalis OPERA FILOSOFICA Volume secondo

Edizione i talian a a cura di Fabrizio Desideri

Giulio Einaudi editore

Volume secondo Sezione VIII Studi scientifico-naturali di Freiberg p. 5

Nota di lettura

25

r.

[Quaderni chimici]

4I

2.

[Quaderno matematico]

45



[Grande quaderno di studi fisici]

6I



Teoria della gravitazione

65



Frammenti di fisica

96

6.

[Studi su Dell'anima del mondo di Schelling]

II 2

7.

[Studi matematici su Bossut e Murthard]

I24

8.

Frammenti matematici

128



[Studi sullo Spirito della filosofia speculativa di Tiedemann e sul Nuovo Organon di Lambert]

I36

IO. [Studi su Werner]

I64

I I. Materiali sulla cristallologia

I69

I2. Arithmetica universalis

I 72

I 3. [Astronomia di de Lalande e studi vari]

I76

I4. Dottrina generale della natura ovvero fisica algebrica

I82

I5. [Studi di medicina e scientifico-naturali]

20I

I6. [Studi su Alexander von Humboldt]

208

I7. [Osservazioni chimiche]

VITI

INDICE

Sezione IX L'« Allgemeines Brouillon» p. 225

Nota di lettura

267

Primo gruppo (nn. I-444): Annotazioni dal settembre all'ottobre I798

354

Secondo gruppo (nn. 445-692): Annotazioni dall'ottobre al novembre I798

43 r

Terzo gruppo (nn. 693-930): Annotazioni dal novembre al IO-II dicembre 1798

48o

Quarto gruppo (nn. 93I-II5 I): Annotazioni dal dicembre I798 agli inizi del marzo I799

511

Appendice: estratti da L. Tiecke F. Schlegel

Sezione X Glosse alle« Idee» di Friedrich Schlegel (I799) 567

Nota di lettura

571

Glosse alle Idee di Friedrich Schlegel (1799)

Sezione XI La Cristianità ovvero l'Europa s8r

Nota di lettura

591

LaCristianitàovvero l'Europa

Sezione XII Frammenti e studi I 799- I Boo 6r 5

Nota di lettura

639

I.

677

Annotazioni dal giugno al dicembre I799 (nn. I-243) Frammentimatematici(nn. 24I-243)

IX

INDICE p.679

2. Annotazioni di prevalente carattere scientifico-natu­ rale dall'agosto I799 al febbraio I8oo (nn. 244-497)

679

Osservazioni di fisica (nn. 244-346)

698

Osservazioni di medicina (nn. 347-375)

725

3· Annotazioni dalla fine del I799 all'aprile I 8oo (nn. 498-574)

[Studi per la favola di Klingsohr] (n. 53 I)

732 742

4· Annotazioni dell'estate e dell'autunno I8oo (nn. 575-695)

[Le carte berlinesi] (nn. 612-63 I)

759 780



[Spigolatura] (nn. 696-705)

Sezione XIII Annotazioni tecniche e scritti relativi al proprio impiego 799

Nota di lettura

8o5

I.

[Appunti sulla natura di monti e miniere]

8 33

2.

[Piano per le lezioni di Werner]

834

3.

Osservazioni tecniche e meccaniche

838



84I



[Protocollo] [Appunti e progetti]

844

6.

Spunti pratici e idee

846

7.

[Annotazioni geologiche]

849

8.

[Da un protocollo di salina]

85o



[Progetti di lavoro e appunti da libri]

852

IO. Osservazioni

863

I r. Risposta

868

I2. [Relazione adAbraham Gottlob Werner]

886

IJ. [Relazione sulla miniera d'allume di Hohenebra]

889

14· [Relazione ad Abraham Gottlob Werner]

894

I5. [Appunti e progetti]

896

I6. Relazione

903

Indice analitico

945

Indice dei nomi

OPERA FILOSOFICA Volume secondo

Sezione VIII Studi scientifico-naturali di Freiberg

L'A c c a d e m i a di F r e i b e r g e g l i S t u d i n o v a l i s i a n i. Questo gruppo di scritti sono il riflesso immediato del periodo di studio che Novalis trascorse nella città montana di Freiberg, fre­ quentandovi per un anno e mezzo (dal 1° dicembre 1797 al 12 mag­ gio 1799) i corsi della Bergakademie (Accademia mineraria) fonda­ ta, 32 anni prima, da Friedrich Anton von Heynitz, un prozio dello stesso Novalis, e da Friedrich Wilhelm von Oppel, il cui figlio Julius Wilhelm favori piu tardi la sua carriera come funzionario delle sali­ ne sassoni. In questo periodo, come sappiamo, la mente del venti­ seienne Friedrich von Hardenberg, non fu occupata unicamente a studiare gli argomenti che si dibattevano all'Accademia di Freiberg e a seguire i corsi li tenuti da docenti del livello di Abraham Werner, il fondatore di una geologia e mineralogia sistematiche, del chimico Wilhelm August Lampadius, propugnatore delle teorie antiflogisti­ che di Lavoisier, o del matematico Johann Friedrich Lempe che ol­ tre ad aritmetica e geometria insegnava trigonometria e fisica teori­ ca e sperimentale. Gli anni in questione sono anni di grande produt­ tività per Novalis, quasi che il dolore per la perdita della giovane fi­ danzata avesse innescato nel suo animo un furore di aggettivazione intellettuale. «Il suo stato d'animo malinconico-scriveva Schlegel a Goethe già il24 settembre 1797-lo ha precipitato con raddoppia­ to attivismo nelle scienze piu astratte: la sua inquietudine interiore si manifesta cosi attraverso la quantità e la novità delle sue originali idee». Allo stesso periodo della permanenza a Freiberg risalgono, infatti, tanto le Vorarbeiten zu verschiedenen Fragmentsammlungen che quella massa incandescente di materiali nota come Das allge­ meine Brouillon e ispirata dal progetto di un'Enciclopedia romanti­ ca delle scienze. Chi, dunque, stila appunti, redige estratti, chiosa i testi scientifici piu disparati è il pensatore romantico. E questo tra­ pela in maniera decisa, oltre che nei pochi gruppi di scritti di carat­ tere teoricamente autonomo (o almeno svincolati da una diretta re­ ferenza testuale, come il n. 3, il Grande quaderno di studi/isict), an­ che in pagine esplicitamente dedicate ad analizzare opere altrui, do­ ve qua e là con guizzi fulminei balza in primo piano il vero sfondo

6

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

della paziente analisi novalisiana. Due esempi per tutti: il comparire della figura del «magischer Wisser», del «profeta» al culmine di un serrato confronto con il sistema di classificazione dei fossili di Werner (cfr. n. ro, p. qo) nonché la riflessione escatologica sulla futura compenetrazione reciproca tra linguaggio e figura nel mezzo di una analisi del System der Elemente der allgemeinen Gro/5enlehre del matematico Friedrich Murhard (cfr. n. 7, pp. 121-22). Ciò non toglie che qui, in linea generale, si sia di fronte a studi nel senso tec­ nico del termine, buttati su carta a uso del tutto privato, e non a «frammenti», ovvero a quel modo espressivo che nel comune filo­ sofare tra F. Schlegel e Novalis si venne affermando come la forma romantica per eccellenza. Un aspetto, questo, da tenere ben presen­ te nella lettura e nella interpretazione di questi scritti 'scientifici'', in cui è spesso difficile separare il pensiero novalisiano da quello dell'autore studiato. Perciò si è parlato di riflesso immediato del soggiorno di studio a Freiberg. Carattere prevalente di questi studi è quello dell'estratto piu o meno fedele, dell'annotazione a margine, degli appunti relativi ai corsi dell'Accademia, delle brevi riflessioni suggerite dalla lettura di trattati o, piu sovente, di articoli di riviste scientifiche. Nessuna delle scienze dell'epoca pare assente dagli in­ teressi novalisiani: dalla chimica alla fisica, dalla matematica all'a­ stronomia, dalla geologia alla mineralogia, dalla cristallologia alla medicina. Il che fa di questo gruppo di manoscritti'- di vario gene­ re e forma, trattandosi di quaderni, di fogli e di pagine di diverso formato, anche se l in /olio è quello prevalente- anzitutto un docu­ mento di notevole interesse riguardo alla vita culturale-scientifica della Germania di fine '700 e, in particolare, riguardo alla non se­ condaria funzione che in tal senso doveva svolgere la Bergakademie della cittadina sassone. Per entrambi i rispetti, da questi studi nova­ lisiani abbiamo un'esplicita conferma di quanto intensa fosse allora la comunicazione e la discussione tra scienziati di ogni paese euro­ peo. «Le singole pubblicazioni nelle riviste scientifiche si ingrana­ vano spesso come ruote dentate tra di loro; molti lavori venivano nella maggior parte dei casi subito tradotti e apparivano, in parte anche solo in forma di recensione, sui diversi periodici» (Schulz, in NS, vol. III, p. ro) Riviste come il «Neues Journal der Physik» di F. A. C. Gren, proseguito dal 1799 in poi come «Annalen der Phy­ sik» sotto la guida di L. W. Gilbert, o come l'«AllgemeinesJournal de Chemie» di A. N. Scherer- attivissime in questa opera di circo­ lazione delle idee scientifiche- si rivelano appunto tra le fonti mag­ giori cui il giovane von Hardenberg attinge con febbrile curiosità nei suoi appunti scientifico-naturali. E, come lui, si suppone abbia­ no fatto molti dei cinquanta-sessanta studenti che in quel periodo '

NOTA DI LETTURA

7

frequentavano i corsi della Bergakademie. Tra i quali si potevano annoverare il giovane matematico francese Jean-François d'Au­ buisson, il geologo sudamericano José Bonifacio de Andrada e Silva e lo stesso figlio di Herder, August '. Che poi la provenienza degli al­ tri studenti riguardasse paesi come Russia, Livonia, Danimarca, Svizzera e Polonia è un'ulteriore testimonianza del rilievo europeo di quella giovane istituzione fondata per sostenere e sviluppare l'in­ dustria mineraria della cittadina (che proprio dall'inizio degli anni ' 90 aveva acquisito una posizione di spicco in tutta la Sassonia per l'intensissimo sfruttamento dei filoni argentiferi). Ma la rilevanza di questo gruppo di scritti nel loro insieme-ol­ tre, cioè, all'importanza di alcuni singoli passi per il profilo generale della ricerca filosofica novalisiana'-non sta, certo, unicamente nel loro carattere di documento storico-culturale. Con essi è possibile, infatti, vedere il pensatore romantico direttamente all'opera, si può gettare uno sguardo nella sua officina '. Attraverso il loro prevalente carattere di commento' o di rifles­ sione 'a caldo', insieme alla varietà di argomenti affrontati, si intra­ vede la trama di riferimenti e di agganci con la scienza a lui contem­ poranea che doveva sostenere quella «Enciclopaedistik» - quel «Sistema dello spirito scientifico» - a cui Hardenberg lavora in quegli anni. E con tale trama anche il senso dello stesso progetto no­ valisiano: l'Enciclopedia romantica come un potenziamento dello spirito sistematico proprio di quella illuministica, una estensione poetico-immaginativa del significato e dell'articolazione di que­ st'ultima oltre i suoi limiti empirico-razionalisti; non certo una sua astratta negazione 7• Nel periodo di studio passato a Freiberg, come questi studi testimoniano ripetutamente, Novalis acquisisce, anzi­ tutto, una cognizione abbastanza definita, quasi 'tecnica', delle piu importanti discussioni scientifiche che animavano allora il pensiero europeo. Dal dibattito sulla teoria del flogisto che opponeva Lavoi­ sier a Priestley, a quello su galvanismo ed elettricità che vedeva su opposti fronti i seguaci dello stesso Galvani e quelli di Alessandro Volta. È senz'altro degno di rilievo che, quanto al primo caso, No­ valis seguisse con molta piu attenzione i fautori delle teorie antiflo­ gistiche, come attestano non solo i riferimenti ai chimici 'rivoluzio­ nari'-lo stesso Lavoisier, Berthollet e altri- ma anche i frequenti ri­ chiami alle opere dei loro omologhi tedeschi come Klaproth, Gir­ tanner e Lampadius. E ciò non tanto per una conferma del carattere nient'affatto 'reazionario' o antiscientifico della filosofia protoro­ mantica, quanto per la luce che questo fatto getta sulla genesi di al­ cuni suoi concetti-chiave.

8

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

Geist e «nuova chimica».

n piu importante tra i concetti-chiave della filosofia novalisiana a proposito del quale si può rilevare l'importanza degli studi scientifi­ co-naturali è senz'altro quello di Geist; un concetto che esprime la libertà di tutto ciò che è vivente e, quindi, non sta in dualistica anti­ tesi con la natura, bensf in una relazione di reciprocità con essa: in una Wechselwirkung che conduce all'idea di una loro 'sintetica' unità. Lo spirito, dunque, come elevamento all'ennesima potenza della natura stessa: potenziamento della materia fino al suo stato 'li­ bero'. Bene, tutto questo corso di pensieri-centrale per la filosofia romantica e qui condensato oltre le sue infinite variazioni, oscilla­ zioni e sfumature (ma si vedano comunque le osservazioni al Grun­ dri/5 der Naturlehre di F. A. C. Gren al n. 14)- non è perfettamente comprensibile senza un riferimento a quanto sostenuto da Lavoisier a proposito del gas come terzo stato della materia •. «È parimenti un segno della tendenza dominante dei nostri tempi all'astrazione- os­ serva Novalis nei Quaderni chimici- che la dottrina delle specie e delle forze gassose è stata[ .. ] elevata a capitolo piu importante del­ la fisica»'. Questa tendenza significa infatti, come specifica nella colonna accanto, uno stare in rapporto«con l'invisibile- il non sen­ sibile-l'immediato, l'autonomo». E cos'altro è il gas, lo stato aeri­ forme, se non lo stato 'invisibile', 'spirituale', libero della materia. Ma questo presuppone l'abbandono di una teoria fissista, 'chiusa', delle sostanze come elementi ultimi. L'elemento nella sua semplici­ tà- osserva Novalis quasi radicalizzando l'operazionismo lavoise­ riano quanto alla semplicità delle sostanze (una sostanza semplice è solo quella che non siamo riusciti ad analizzare ulteriormente)-ap­ punto«in quanto non rappresentabile»è perciò«un'immaginazio­ ne» (cfr. n. 3, p. 51). Nell'assunzione della chimica a capitolo cen­ trale della fisica Novalis vede la possibilità di intendere-e di attiva­ re 10-la materia come uno stato di trasformazione, di reciproco tra­ passo tra i suoi costituenti. Di qui la sua propensione per le teorie antiflogistiche. Con esse il processo di combustione poteva essere inteso 'chimicamente': come un assorbire ossigeno, e non come la 'fisica' sottrazione di un elemento (il flogisto). Dunque come una mescolanza in cui gli elementi si legano in un processo sintetico. Co­ me sintetica per Novalis è la vita (cfr. ibzd.) e quindi la stessa libertà. Ma, appunto, nel senso che il «legame» è una«libertà simultanea» (ibzd.). n concetto romantico di libertà spirituale-oltre la 'leggen­ da' hegeliana del ritiro nella vuota e astratta interiorità dell'anima .

NOTA DI LETTURA

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bella-si rivela nella capacità di combinarsi con l'esterno, di stabili­ re legami produttivi con la natura. «Nell'aria pertanto vi sarebbe la vita libera» (n. 5, p. 66): nell'a­ ria, ma come sintesi chimica, combinazione-miscela di elementi e non come sostanza semplice («Non potrebbe anche l'aria essere ri­ sultato di una combustione, come l'acqua?»- si domanda Novalis nei Frammenti di fisica (cfr. n. 5, p. 78). Come l'aria, il carattere sin­ tetico dello spirito - «Spirito è sintesi - forza creativa... » aveva scritto Novalis nelle Fichte-Studien (cfr. vol. I, p. 121)- potrebbe es­ sere inteso come risultato di una combustione, di un chimico lega­ me tra corpo e anima ". Lo spirito -si esplicita del tutto nel n. 409 dell'Allgemeines Brouillon, dove si parla della «sintesi di anima e di corpo» come sintesi tra «irritabilità e sensibilità» - è «l'ossigeno del corpo-l'anima la penetrante base dell'ossigeno. La vita un pro­ cesso di combustione». Questa osservazione rende comprensibile allora anche la connessione tra una «teoria della vita» e «la teoria del calore» enunciata nei Frammenti di fisica, in cui si riprende il principio del calorico (Wiirmestoi/J introdotto da Lavoisier per spiegare la combustione (cfr. ad esempio quanto osservato nel n. 5, p. 87: «Il calorico che si forma con la fiamma-è soltanto il calorico specifico dell'ossigeno, in quanto gas- non il calorico dell'ossigeno in sé in generale»).

La Weltseele di Schelling e la Wechselwirkung t r a spiri­ to e natura. Ma Novalis, nella sua aspirazione alla sintesi propria di una«fisi­ ca superiore», mostra di nutrire un certo interesse anche per il con­ cetto di calorico introdotto da La Piace "nella sua rappresentazione generale della materia come costituita da punti-massa dinamici, se­ di di forze gravitazionali e di altre forze attrattive, circondati da at­ mosfere di calorico di natura auto-repulsiva. E questo non solo con l'ellittica osservazione contenuta nel n. 3 (p. 49) ",ma piu distesa­ mente nel commento a passi della traduzione tedesca dell'Ex­ position du Système du Monde di La Piace, dove si interpreta il feno­ meno della gravità come un'interazione tra la «massa libera» e quella «legata» e, con un rimando alla teoria del calorico, si intende lo stesso punto focale (il punto-massa) come «vita della gravità», sede della sua «anima» (cfr. n. 4, pp. 61 sgg.). La relazione tra corpo fisico e calore, insieme alla funzione di quest'ultimo nei processi chimici, è poi anche al centro delle pagine della Weltseele di Schelling che Novalis trascrive, riassume e com-

IO

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

menta. Ovvio che l'importanza dello studio di Schelling nella defi­ nizione del progetto di una Enciclopedia vada ben al di là di questo nucleo problematico, riguardando appunto il rapporto tra Na­ turphilosophie e l'approfondimento dei contenuti e metodi delle singole scienze. Di Schelling, che aveva conosciuto a Lipsia alla fine del 1797 mentre era diretto a Freiberg ", Novalis aveva studiato a fondo, su raccomandazione di F. Schlegel, anche le Ideen zu einer Philosophie der Natur nello stesso anno in cui furono pubblicate (il 1798). n terreno comune di incontro tra il già famoso filosofo e il cir­ colo dei romantici diJena era senz'altro costituito dall'insoddisfa­ zione per il monologismo trascendentale della Wissenschaftslehre di Fichte e dunque dalla necessità di una filosofia della natura autono­ ma e non semplicemente dedotta dall'Io. Schelling appare cosi a Novalis - secondo una lapidaria definizione contenuta nell'Allge meines Brouillon (sez. IX, n. 134)- come il filoso/o della nuova chi­ mica -l'«ossigenista assoluto», quantunque Schelling in quest'ope­ ra si proponesse piuttosto una sorta di sintesi superiore tra le ipotesi degli ossigenisti e quelle flogistiche in consonanza con la sua teoria dell'universale dualismo della natura". Nonostante questo, Nova­ lis, come scrive a Caroline Schlegel nel settembre 1798 (cfr. NS, vol. IV, p. 261), coglie una certa «immaturità» nella Weltseele di Schel­ ling. Al di là delle notazioni psicologiche con cui egli prosegue nella lettera a Caroline, si potrebbe dire che quanto lo distanzia dalla filo­ sofia della natura di Schelling è appunto il suo persistente carattere costruttivo-trascendentale e, quindi, la netta separazione di compiti tra fisica e filosofia, tra l'apriorismo trascendentale di quest'ultima e il piano della ricerca empirica. In breve, in Schelling Novalis critica il generale e costitutivo dualismo 'metodologico' che caratterizza la sua filosofia e, con esso, soprattutto il dualismo tra spirito e natu­ ra". Negando il principio della Wechselwirkung tra le due sfere, Schelling - proprio nella Weltseele ritiene, infatti, impossibile parlare 'filosoficamente' di un reciproco influsso tra spirito e corpo. Un'affermazione alla quale Novalis oppone un «falso», preceduto da numerosi punti esclamativi. ­

-

Il metodo novalisiano c o m e unità tra «via empirica» e «via a priori>>. Lo schema del rapporto tra spirito e natura che disegna il pensie­ ro protoromantico e quello novalisiano in particolare è noto. Da una «antica unità» (cfr. n. 14, p. q6)- un'unità materiale, inartico­ lata- produrre una nuova unità: ideale, articolata e dunque simbo-

NOTA DI LETTURA

II

lico-spirituale («allegoria dell'antica unità»). E viceversa: da un'u­ nità puramente 'progettuale', interiore, giungere a un'unità real­ mente sintetica. Nella reciprocità di questi movimenti sta lo stesso processo del Romantisieren. Ed è alla luce di tale reciprocità che va intesa l'unità tra la «via empirica» e la «via a priori» di cui Novalis parla nei Quaderni chimici (n. I, p. 32). La «via dalla natura allo spi­ rito» e quella «dallo spirito alla natura» (la «via morale» nel senso di Hemsterhuis) che in esse si esprimono rimandano da un lato all'i­ dentità tra «potenza e unità» (cfr. n. 3, p.54) e dall'altro al carattere futurativamente sintetico di questa stessa identità. In questo dupli­ ce rimando si può forse tentare una connessione funzionale tra stu­ di chimici e matematici all'interno del progetto novalisiano di un'Enciclopedia. Come testimonia il passaggio dalle riflessioni pu­ ramente aritmetiche del Quaderno matematico allo studio dell'alge­ bra e del calcolo infinitesimale con gli Studi matematici su Bossut e Murhard e i Frammenti matematici, un aspetto essenziale degli studi matematici novalisiani è certo costituito dalla preoccupazione di comprendere e definire il rapporto di simbolica espressività tra l'in­ finità dell'Universo e ogni suo singolo individuo.«Un corpo,-scri­ ve nel Grande quaderno di studi fisici (n. 3, p. 46) -è assolutamente libero in quanto autentico membro dell'Universo- di conseguenza addirittura in quanto Universo. Un tale corpo è una funzione del­ l'Universo e l'Universo è una funzione di esso.Esso può fungere da unità dell'Universo e l'Universo come sua unità». L'unità tra la via empirica e quella a priori significa, dunque, unità tra la via analitica che va dalle parti al tutto e quella sintetica che dal tutto discende al­ le parti. Un'unità che Novalis cerca di spiegare in termini di una re­ lazione funzionale e quindi nella connessione speculare tra il proce­ dimento universalizzante e quello individualizzante, tra l'integra­ zione e la differenziazione. Una connessione che si rende intellegi­ bile tanto nel carattere (anche eticamente) «ideale» dell'infinito matematico (cfr. n. 3, p. 57) che nella caratterizzazione dell'unità (dell' « I») come «punto neutrale»: quanto piu questo punto «vie­ ne spezzato-tanto superiore è l'integrità che ottiene-diviene una totalità superiore-una unità superiore».Un'affermazione, questa, che chiarisce una definizione della materia di poco successiva. Que­ sta -annota Novalis- «è divisibile all'infinito, poiché individual­ mente- essa è indivisa» (ibid.). Indivisa significa una nella sua inte­ grità, ma il senso dell'unità qui non è un senso puramente e autono­ mamente analitico (intatto dal suo interno differenziarsi), né assolu­ tamente trascendente-come una sorta di metafisica origine, essen­ zialmente differente dalla molteplicità cui partecipa. Lo studio delle filosofie neoplatoniche e dello stesso Plotino 17 attraverso il Geist der

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STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

spekulativen Philosophie di Tiedemann (cfr. n. 9) contribuisce, for­ se, anche a confermare in Novalis un rapporto tra l'unità-individua­ lità e la pluralità-infinità dell'Universo di tipo quasi logico-imma­ nente. Quasi, si è detto, in quanto il rovescio di questa idealità che esprime tale rapporto come una serie potenziale " è il suo carattere sintetico. Un rovescio-un quasi: un come se- in cui viene significa­ to tutto il paradosso romantico. Proprio in quanto espressa da un'unità-potenza, la reciprocità tra a priori e piano empirico riman­ da al carattere temporale (futuro) della loro sintesi. Sta qui il non in­ differente spostamento d'accento del rapporto romantico tra infini­ to e finito e la !ex continui leibniziana. L'unità è un processo: un processo di combustione, nel senso cui si è accennato prima. La connessione tra matematica e chimica, allora, concorre in maniera decisiva a definire il carattere 'processuale-sintetico' dell'unità. Unità come unificazione e insieme unità come potenza: nella com­ penetrazione tra questi due aspetti sta il senso del progetto navali­ siano di Enciclopedia. Ed è per questa sua caratterizzazione che tale progetto segna una netta distanza dalla fùosofia della natura di Schelling e dal sistema dell'identità che la comprende. Pensando a una Enciclopedia delle scienze, a un sistema dello spirito scientifi­ co, Novalis intende letteralmente il termine: come en-ciclo-pedia. Lo sviluppo di ogni singola scienza deve, cioè, condurre alla realiz­ zazione del suo carattere 'circolare'. E ciò consiste nella capacità, per ogni scienza, di specializzarsi integrandosi, ossia assumendo in sé metodi, orizzonti e risultati delle altre scienze fino a instaurare con esse un rapporto di produttiva comunicatività. Un concetto, questo, già esplicitato con chiarezza in un passo dei Frammenti di fi­ sica: «la chimica ha fatto progressi non appena ha cominciato a con­ siderare insieme ai fenomeni chimici fenomeni affini e collegati di altre forze della natura- per esempio il divenir pesante-l'aria-l'e­ lettricità - ecc. l Però le manca ancora molto per raggiungere una completa forma enciclica» (n. 5, p. 79). Alla luce di questa tendenza alla ciclicità delle scienze, la stessa sintesi tra a priori e a posteriori implica il carattere 'elasticamente fluido' ('gassoso': liberamente fluttuante) della loro relazione reciproca. «Tutto ciò che è sintetico è elastico», afferma Novalis (n. 3, p. 46). E la «sintesi dei metodi a priori e a posteriori» si traduce appunto in un «modo elastico di pensare»: in un continuo andare dai fenomeni ai principi e vicever­ sa (cfr. n. 3, p. 49). In maniera, però, che vi sia un continuo attrito tra le due direzioni: il generarsi di una corrente tra le loro opposte polarità. E, cosf osservando, Novalis rimanda a un altro decisivo fi­ lone che attraversa tutti questi studi: quello relativo a magnetismo, galvanismo ed elettricità.

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L' autogenerarsi della natur a e la «grande formula ana­ logica». I tre termini- magnetismo, galvanismo ed elettricità- compaio­ no in un'unica lista, insieme alla chimica, a commento di una figura circolare suggerita a Novalis dalla lettura del saggio di Ritter, Be­ weis, dass ein bestandiger Galvanismus den Lebensprocess in dem Thierreich begleite (Weimar 1798), dove appunto si parlava del rap­ porto tra«galvanismo, elettricità e chimica» in termini di un circo­ lo che ritorna in se stesso. La presenza di Ritter nel progetto navali­ siano di unificazione delle scienze- già discreta in questi studi- si farà decisiva in seguito, dopo che i due si saranno conosciuti perso­ nalmente a Jena e avranno stretto un profondo sodalizio ". Ma già in una direzione 'ritteriana' sembrano andare molte riflessioni di No­ valis (in particolare nei Frammenti di fisica), tese a individuare un'u­ nità tra le forze della natura. Nel senso che il veicolo di tale unifica­ zione pare profilarsi piuttosto in senso elettro-chimico (o piu pro­ priamente elettro-galvanico) che puramente fisico.ln questo conte­ sto va considerato tanto l'interesse per gli esperimenti di Van Ma­ rum sulla presenza del calorico nei fenomeni elettrici (cfr. n. 5, p. 87), come pure un'osservazione quale la seguente: «La fiamma uni­ sce il separato e separa l'unito. Essa compone e scompone l'acqua. Ossida e disossida. Magnetizza e smagnetizza- elettrizza e diselet­ trizza. Il mezzo universale di separazione è anche il mezzo universa­ le di unione» (n. 5, p. 78). Qui l'unificazione dei diversi fenomenifi sici sembrerebbe raggiunta nel principio della combustione e nel suo 'fenomeno': la fiamma. Ma questa, successivamente, è intesa come unificazione tra«opposizioni polari» (tra il rigido e il fluido). E quindi l'accento si sposta sulla domanda formulata nello stesso contesto di osservazioni: «la fiamma potrebbe essere un'azione gal­ vanica? Forse di nuovo prodotto dei suoi prodotti». Quanto Novalis sembra avere in mente qui è la circolarità della autogenerazione del­ la natura: «Gli autentici prodotti devono produrre di nuovo il pro­ ducente. Dal generato nasce di nuovo il generante» (ibid.). Con l'aggiunta che tale circolarità autogenerativa (che nel senso di No­ valis potrebbe essere intesa anche come un'autocombustione) si produce nel rapporto tra opposte polarità ". «Polarità indica elasti­ cità» - troviamo espresso in un intricatissima riflessione che con­ clude il Quaderno matematico, dove si tenta appunto di porre in connessione l'opposizione halleriana tra irritabilità e sensibilità (al centro della Naturphilosophie di Schelling), la dottrina del magnete e quanto osserva La Piace sulla stabilità dell'Universo (il suo mante·

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nersi costante). L'estrema sintesi nella quale Novalis cerca di strin­ gere la molteplicità della natura in un'unica Legge sembrerebbe al­ lora confermarsi nella 'spirituale' elasticità che unifica l'opposizio­ ne tra rigido e fluido. Come sembra indicare un passo del Grande quaderno di studi fisici: «Potrebbero la luce, il calore e la gravità rapportarsi come antitesi e sintesi? Luce, forse l'assolutamente flui­ do- calore, l'assolutamente rigido- oppure entrambe forze polari -una assolutamente centripeta-e l'altra centrifuga. Luce, la base di ogni fluido- calore, la base di ogni rigido- entrambi presenti so­ lo relativamente in questo sistema solare- sempre mescolati» (n. 3, p. 49). E come chiarisce ulteriormente un altro passo contenuto nei Frammenti di fisica: «Quanto meno fluido è il fluido e quanto meno rigido il rigido- tanto piu entrambi si avvicinano e quindi si delimi­ tano anche le opposte leggi e divengono un'Unica Legge- nel cor­ po perfettamente elastico» (n. 5, p. 94). Nella figura del corpo «assolutamente elastico» in quanto per­ fettamente sintetico (cfr. ibid.), cui era giunto approfondendo la teoria del calore (e della combustione), Novalis pensava di aver tro­ vato «una grande formula analogica generale» (n. 5, p. 92). Non si può certo dire che vi sia identità tra questa universale «formula ana­ logica» e la «formula suprema» di cui, in conclusione al n. 14, si ve­ de la necessità ai fini di una «dottrina metafisica della natura» (n. 14, p. 180). Certo è che il trovare analogie per Novalis è un'arte, un ars inveniendi, al pari di quella «dell'invenzione di formule» (cfr. n. 8, p. 127). La «formula analogica» nasce dalla libera rifles­ sione su di un rapporto o «modello individuale» (lo scambio per­ fetto tra rigido e fluido) e dalla sua universalizzante estensione. In ciò tale procedimento ha una valenza simbolico-fantastica o simbo­ lico-costruttiva al pari della Formelner/indungskunst e, dunque, im­ plica una teoria del genio. Genio è, appunto, «il principio sintetiz­ zante», ad esempio nel combinare insieme in un'unica operazione immaginazione e pensiero, sogno e razionalità (cfr. n. 3, p. 54). Con l'attività del genio si realizza la via dallo spirito alla natura, incar­ nando essa il «principio moralizzante- trans-sustanziante» (n. 12, p. 170), vale a dire quanto può effettuare la 'spirituale' perfezione della natura. In questo il principio geniale si rivela, per Novalis, identico alla vita. Ma per quale motivo? Un qualche chiarimento pare fornir­ lo il brano conclusivo della Dottrina generale della natura o fisica al­ gebrica, di assoluta rilevanza per tutto il pensiero novalisiano. Il problema qui è quello di definire il rapporto tra il sapere formale­ matematico (la «fisica algebrica» o Formularwissenschaft come teo­ ria generale della natura) e l'arte stessa della natura. Tra l'«ordine dei segni»- in quanto «elementi rappresentativi ideali»- e gli ele'

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menti stessi del mondo, anzi l'«ordine delle sue attività elementari» deve darsi una corrispondenza. Questa corrispondenza Novalis la definisce «analogica», precisando subito però che ciò è sinonimo di ��allegorica»; il che implica, almeno, che la potenza simbolica di tali segni sia caratterizzata in senso liberamente riflessivo (costrutti­ vo). Alla luce di questa precisazione vanno dunque intese le affer­ mazioni successive: «La scienza degli elementi del mondo è un pro­ dotto simultaneo del mondo. Come l'attività originaria deve essere rappresentata perfettamente dal mondo, cosi nello stesso tempo debbono essere perfettamente rappresentati anche i suoi elementi. La perfezione di entrambe le rappresentazioni sta nel rapporto di comunanza» (n. 14, p. 179). Il problema è come interpretare questo rapporto di comunanza, ovvero cosa significhi la proposizione che segue: «Come il mondo, cosi la scienza del mondo e viceversa». Tutto sta nell'intendere tautologicamente o antinomicamente il senso di tale equazione. Nel primo caso si perderebbe, però, l'a­ spetto 'matematico'- di«costruzione dell'intuizione»- che pertie­ ne alla fantasia geniale, ovvero la capacità di esprimere 'inventiva­ mente' (poeticamente) la libera, autonoma unità (lo «scambio co­ stante») tra parola e figura, astrazione interiore e segno esteriore (cfr. n. 7, p. 122). Nel secondo caso, intendendo cioè antinomica­ mente l'equazione tra il mondo e la scienza del mondo (la sua mate­ matizzazione), l'accento si può spostare su quel «concetto di sé» inerente all'attività originaria della natura e quindi su quella«rifles­ sione originaria» richiamate da Novalis. Qui il richiamo è denso tanto di suggestioni plotiniane (con il rimando alla natura che riflet­ te-contempla se stessa)" che fichtiane: «la contemplazione è la po­ tenza sintetizzante e analizzante nello stesso tempo» (n. 14, p. 178). Ma decisivo è che poco dopo «l'assoluto principio originario[,] la potenza originaria» in quanto «concetto» - riflessione di Sé - ven­ ga risolta nell'«idea della rappresentazione in quanto tale» (n. 14, p. 180). Il rapporto di comunanza si condenserebbe dunque nell'i­ dea di rappresentazione e, quindi, nell'idea di attività, come attività schematico-simbolizzante, che ne deriva. È per questo che il genio­ in quanto «artista teoretico-metafisica»- perfezionando la scienza del mondo, perfeziona il mondo stesso. Ritorna cosi il tema dell'in­ compiutezza del mondo, del mondo come insieme delle unificazio­ ni imperfette tra spirito e natura. E con esso anche il problema del suo 'critico' compimento. L'equazione anzidetta, avverte Novalis, va allora intesa come una vera antinomia. L'incompiutezza della teoria metafisica del mondo sta, cosi, in critico rapporto con l'in­ compiutezza stessa del mondo. Con la sua originaria incompiutez­ za: con il nodo riflessivo-rappresentativo che ne è all'origine e ne

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costituisce la seità. «Un'esposizione della suprema antinomia sarà dunque il risultato della critica compiuta dei dati della scienza del mondo». Nella forma antinomica dell'equazione è contenuta, però, anche la «formula suprema» per la sua risoluzione. Elevando a po­ tenza il carattere paradossale della sua filosofia, Novalis vede nell'«antinomizzare» il «metodo risolutivo dell'antinomia». La domanda circa la sostanza del mondo, dissolve questa stessa sostan­ za, la rende invisibile (la rende perfettamente elastica, si potrebbe dire) avvicinandola alla sua nientificazione (allo zero o all'infinito). Tale domanda è dunque una «domanda antinomica-una doman­ da alla quale sono possibili 2 opposte risposte - cioè una domanda intorno allo O - una domanda che sopprime se stessa, ma appunto perciò una domanda autenticamente filosofica- una domanda del­ la testa autenticamente scientifica» (n. 14, p. 181). E questo perché la percezione della «sostanza quaestionis» coincide con la sua stes­ sa costruzione. L'equazione tra il mondo e la scienza del mondo si rivela un'« assoluta antinomia» appunto in quanto si risolve-dissol­ ve in auto-interrogazione: in un'auto-riflessione che è insieme un'auto-costruzione, un auto-contatto. Solo l'interrogante può ri­ spondere a una tale domanda: questa è dunque un'«occasione per rammemorare la potenza del Sé». E qui risiede per Novalis il «prin­ cipio che ha creato il mondo». Difficilmente, però, potremmo vede­ re in esso una resurrezione dell'egologia fichtiana. La via che condu­ ce al Sé è una via sintetico-costruttiva, non deduttivo-trascendenta­ le. TI Sé qui significa la comunanza tra natura e spirito, ma la significa letteralmente: come rappresentazione ideale-allegorica di un'antica unità. Mentre, d'altra parte, tale «antica unità» è soltanto ramme­ morabile: poeticamente immaginata nella memoria. L'unità del Sé presuppone piuttosto una radicale pluralità: una spirituale sintesi del molteplice. «Attraverso una tale domanda,- osserva conclusi­ vamente Novalis-l'interrogante si obbliga all'assoluta articolazione del Sé - al pensiero produttivo autenticamente sintetico (simulta­ neo), filosofico o geniale. Cosi l'uomo ridesta il suo genio. Le scioc­ che domande dei bambini appaiono adesso in una luce del tutto di­ versa. Si può dire che- il mondo è nato da una sciocca domanda».

La poetica costruttività d e l sistema: Lambert e Werner.

È da questa apertura interrogativa in cui convergono natura e spirito, mondo e Sé, che si dispiega la poetica costruttività del siste­ ma ftlosofico-scientifico. «Calcolare e pensare sono un'unica cosa» - questa affermazione contenuta nel breve, ma assai importante,

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manoscritto intitolato Arithmetica universalis (cfr. n. 12, p. 170) in­ dica chiaramente il senso in cui era orientato il progetto sistematico novalisiano. Vaie a dire non verso quell'indifferenza tra libertà e ne­ cessità che caratterizzava il sistema schellinghiano, bensi in direzio­ ne di una sintesi tra sistematicità eSystemlosigkeit, di un'armonizza­ zione tra il regno anarchico dell'arbitrio e l'archia della legge (cfr. n. 3, p. 91). La via di questa sintesi- di questa libera composizione­ non può essere altro che quella dell'astrazione matematica. La ma­ tematizzazione- la trasformazione in un sistema di segni- appare dunque come il destino delle scienze nella loro integrazione enci­ clopedica: «tutte le scienze devono divenir matematica», è in essa che si rivela «lo spirito veramente scientifico» (n. 2, p. 41). Questo per il motivo- come si osserva nei Frammenti matematici- che la matematica è tanto capace di determinare «la differenza in ciò che è comune -le diseguaglianze in ciò che è eguale», quanto di porre «somiglianze, i tratti comuni nella caratteristica peculiare» (n. 8, p. 126). Di qui l'unità tra pensiero e calcolo ovvero il finale coincidere di filosofia e matematica superiore. In relazione a questo telos va considerata allora la lettura del Neues organon di Lambert (cfr. n. 9), come avvio di una riflessione sul tentativo lambertiano di una se­ miotizzazione della conoscenza, di una trasformazione del pensiero in «arte del calcolo». Ma, in sintonia con tale riflessione, anche il gruppo piu organico di studi che figura in questa raccolta: quello dedicato a Werner e in particolare alla sua opera, Von den auflerli­ chen Kennzeichen der Foflilien. Come testimoniano molte osserva­ zioni dell'Allgemeines Brouillon (cfr. nn. 475, 529, .532, .534), è pro­ prio nell'articolato confronto con la mineralogia sistematica di Werner (con il suo metodo di classificazione) che Novalis sviluppa la sua idea di sistematicità ed esplicita cosa intendesse per critica dei «dati» di una scienza. La classificazione werneriana dei corpi naturali prevedeva che nel caso dei corpi animali e vegetali si dovesse parlare di una com­ posizione organica, mentre in quello dei fossili e dei minerali di una mescolanza chimica. Questa differenza essenziale (costitutiva) im­ pediva, per Werner, di parlare della possibilità di un passaggio dei corpi del regno organico in quello inorganico e viceversa. In questa asserzione Novalis ritiene di cogliere un atteggiamento dogmatico (cfr. n. 10, p. 141), un puro attenersi alla necessità dei dati. A questo oppone il metodo dell'idealista, o dello «scienziato mago», che procede 'profeticamente', ovvero in base ad anticipazioni poetico­ metafisiche relative all'immanente, essenziale unità della natura e quindi anche alla possibilità di reciproci trapassi tra i suoi regni. Questo metodo potrà perfezionare «la teoria segnica delle caratte-

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ristiche esteriori» e rendere possibile il passaggio - l'inferenza, e non una mera constatazione a posteriori come invece riteneva Wer­ ner- da quest'ultime (che osserviamo con i nostri sensi) a quelle in­ terne (la mescolanza, l'aggregato di elementi che costituisce i fossi­ li). Perfezionare la teoria dei segni comportava allora, per Novalis, caricare l'osservazione empirica di virtualità teoriche, di dirette ca­ pacità matematizzanti ": «Si osservino con diligenza e con riducen­ te [reducirenden] riflessione i mutamenti esteriori accanto a quelli interiori e viceversa e, ne sono certo, ci si imbatterà in rapporti di re­ lazione e in leggi autentiche e stabili» (n. IO, p. 142) Alla supposizio­ ne di un rapporto naturalmente espressivo tra esterno e interno do­ veva, cioè, corrispondere un potenziamento teorico dell'osservazio­ ne. Un'esigenza che Novalis oppone qui al sobrio" metodo werne­ riano, confermando che la coincidenza di sensibilità e astrazione, di attività sensibile e di attività intellettuale sarebbe stata il risultato della perfetta circolarità tra integrazione e differenziazione delle scienze come compimento della «via dallo spirito alla natura}}. Quella circolarità che sola poteva lasciar conoscere, a sua volta, che: «Ogni essenza ha un interno peculiare e un interno comune o una natura del rapporto- e cosi anche un esterno proprio ed uno comu­ ne- e questi trapassano a loro volta l'uno nell'altro- o tutti si deter­ minano reciprocamente - cioè in circolo» (n. IO, p. 142).

' In base a un'analisi grafologica e testuale, Gerhard Schultz, cui si deve l'imponente lavoro di decifrazione dei manoscritti novalisiani e delle loro fonti, propone il seguente ordinamento e la relativa datazione delle Frei­ berger naturwissenscha/tlichen Studien (cfr. NS, vol. III, p. JI): 1. Quaderni chimici I Quaderno II Quaderno 2.

Quaderno matematico

3· Grande quaderno di studi fisici 4· Teoria della gravitazione 5· Frammenti fisici 6. Studi su >.

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È lo stesso Lavoisier, nella prima parte dei suoi Opuscules physiques et chi­

miques (Parigi1774)-avente per titolo Précis historique sur les émanations élastiques qui se dégagent des corps pendant la combustion, pendant la fer­ mentation et pendant /es elfervescences- a far risalire la nascita di una chi­ mica pneumatica (volta ad analizzare i differenti tipi di arie) agli esperi­ menti contenuti nella Vegetable Staticks di Hales del1727. Su questo e sul­ la rivoluzione chimica di Lavoisier in generale si veda l'importante lavoro di F. Abbri, Le terre l'acqua le arie. La rivoluzione chimica del Settecento, Bologna 1984, in particolare pp. 124 sgg. Sul significato della «rivoluzione chimica>> si veda anche J. G. McEvoy, The enlightenment and the chemical revolution, in aa.vv., Metaphysics and philosophy o/ science in the seventeenth and eighteenth centuries. Essays in honour of Gerd Buchdahl, Dordrecht-Boston-London 1988, pp. 307-25. 10

Sto//veriinderungskunst (arte della trasformazione della materia) viene de­ fmita la chimica nell'Allgemeines Brouil!on (cfr. sez. IX, n. 50). In questa

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'arte' Novalis vedeva la stessa possibilità di una generazione artificiale, os­ sia il carattere produttivo della sintesi chimica: «Nell'olio-nello zucche­ ro -nell'ammoniaca si hanno già le materie animali in singoli legami questi si potrebbero connettere e stimolare mediante semi, cosf forse si potrebbero generare esseri animali-con l'aiuto dell'elettricità e del galva­ nismo» (n. 3, p. 50). > . (Cfr. F. W. J. Schelling, Von der Weltseele in Schellings Werke. Aus­ wahl in drei Bande, Fritz Eckardt Verlag, Leipzig 1907, Bd. I, pp. 510-II sgg.

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Non è da escludere che in questa critica all'impostazione schellinghiana avesse influito lo studio dei Beytrage zur Elementar-Physiologie (del 1797) di Franz Xaver von Baader, che pure era stato allievo dell'Accademia di Freiberg (dal 1788 al 1792). Come lascia supporre il frammento n. 118 del­ le Vorarbeiten zu verschiedenen Fragmentsammlungen, dove compare il concetto di Weltseele prima dello studio dell'omonima opera di Schelling (databile intorno alla tarda estate del 1798, come testimonia la citata lette­ ra a Caroline Schlegel), tale concetto è inteso da Novalis alla luce del con­ cetto baaderiano di organismo e dunque in relazione alla Mitwirkung tra il (lo spirito del) tutto e il corpo come membro di esso, come Weltglied. Lo stesso rapporto tra il corpo (come una »piccola totalità>> ) e la sua ani­ ma particolare sarebbe cosi codeterminato, «in senso reale e simbolico nello stesso tempo>> , dal principio della Weltseele. All'unità-identità me­ tafisico-trascendentale tra spirito e natura teorizzata da Schelling, Novalis - seguendo Baader - opporrebbe allora per cosi dire un'unità organica (real-simbolica) in re. Il problema ulteriore sarebbe quello di vedere il pe­ so di ciascuno dei due termini ( e ) nel determinare tale unità. (Per il riferimento a Baader nella prima considerazione del con­ cetto di Weltseele si veda quanto osserva R. Samuel nella Einleitung alle Vorarbeiten zu versch. Fragmentsammlungen, in NS, vol. II, pp. 512-13).

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Si veda in proposito l'accenno negli Studi di medicina e scientifico-natura· li: (n. 15, p. 182).

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Sul Potenzbegrz//in Novalis e nel protoromanticismo in generale si veda il saggio di J. Neubauer, Zwischen Natur und mathematischer Abstraktion: der Potenzbegril/ in der Fruhromantik, in R. Brinkmann (a cura di), Ro­ mantik in Deutschland. Ein interdiszipliniires Symposion, Stuttgart 1978, pp. 175-86. Neubauer qui, a proposito di Novalis, insiste soprattutto sul­ l'importanza degli scritti matematici di Cari Friedrich Hindenburg e della sua per intendere le virtualità 'sintetiche' del con­ cetto di potenza come generazione di una serie infinita di . Dello stesso autore va anche visto il volume Bz/ocal Vision. Novalis' Philosophy o/ Nature and Disease, Chapel H ili 1971, che analizza in particolare il rapporto tra il pensiero novalisiano e la medicina. Su No­ valis e la matematica si veda anche M. Dyck, Novalis and Mathematics, Chapel Hill 1960.

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Su questo si vedano le commosse pagine che gli dedica lo stesso Ritter nel­ la parte introduttiva ai Fragmente aus dem Nachlafi einesjungen Physzkers, Heidelberg 1810 (J. W. Ritter, trad. it. Frammenti dall'opera postuma di un giovane fisico, a cura di G. Baffo, Roma 1988, pp. 46 sgg.). Su Novalis e Ritter si veda E. Worbs, Novalis und der schlesische Physikers]. W. Ritter, in , vol. XXIII (1963), pp. 85-92 e F. Desideri, Metafisica dell'elettricità. Fisica e filosofia in ]ohann Wilhelm Ritter, pubblicato come introduzione alla citata edizione italiana dei Frammenti ritteriani, pp. 7-25. Su Ritter in generale si veda poi anche l'im-

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portante saggio di R. Musto, Fisica romantica, in «Intersezioni>> (aprile I98 9). 20

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Proprio nella conferma di una polarità biologica (quella tra stenia e aste­ nia) si potrebbe vedere l'interesse di Novalis per le teorie mediche diJohn Brown. La vita stessa viene cosi rappresentata come una curva tra i poli opposti della salute e della malattia. E !'«autentica salute>> consisterebbe in un tra la forza repulsiva (nei confronti dell'estraneo) propria della salute e quella attrattiva propria della malat­ tia, ovvero in un equilibrante temperamento di entrambe come forze (cfr. n. 5, p. 73). Si veda al riguardo la frase- che Novalis annota da Tiedemann- del filo­ sofo ingleseJohn Pordage (r6o7-8r, seguace di Bi:ihme e capo di una ), dove si parla della - della della - come il/armarsi di un occhio (cfr. n. 9, p. 128 ).

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, scrive Novalis nei Frammenti dtfisica (n. 5, p. 91). E subito dopo: . Un'affermazione strettamen­ te connessa col dover divenire matematica di ogni scienza.

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Il che certo non può far dimenticare le implicazioni 'profeticamente' scientifiche dell'approccio 'totalizzante' e spesso fantastico di Novalis, ad esempio quelle relative a una relazione tra orittognosia e il tempo dei pia­ neti (cfr. per questo quanto osservato da Schulz nella sua Einleitung alle Freiberger naturwissenschaftlichen Studien, in NS, vol. III, p. 24). Né, d'al­ tra parte, può far trascurare che Novalis, circa un anno dopo questi studi, ricorderà il di Werner, pur nell'ammissione che u [fisiche] particolari (cru [sinte­ si] -) di tutte attraverso un tratta­ mento [fisico] della [fisica] [n. 306].

La pietra infinita non può né ur­ tare, né essere urtata. Essa pro­

La pietra infinita non può né urtare né essere urtata, probabilmente essa

babilmente urta e preme se stes­ sa. Essa soltanto sta salda (in se stessa) È il Dos moz; pu sto di Archimede.

urta e preme se stessa. Essa soltanto sta del tutto salda, è il Òoç !J.Ot 7tOU cro;w di Archimede [n. 315].

Meteorologia - scienza fisica + chimica - fisica critica + geogo­ nia - fisica filosofica. Coesione - scambio fissato.

Tutti i movimenti q>u [fisici] sono senz' altro actiones in distans. Coe­ sione un crescere fissato. - È assai singolare che la fermentazione sia contagiosa. L'urto è una coesione se­ cernente, l'attrazione una coesione assimilante [:] ciò si deve pensare come uno scambio fissato [n. 318].

(Actio in distans). Strumenti e apparati sono formule indirette reali. Le mac­ chine sono formule. (Figure di Ritter) •o Il risultato di una completa macchina scientifica universale sarebbe una natu­ ra o un caos. Elaborazione algebrico-grammaticale della teoria degli strumenti. Un apparato elettrico generalizzato, in base all'apparato galvanico di Ritter sulla carta. Sulle tavole illustrative nei libri matematici. La natura è l'unità di tutte le arti e mestieri. Però ci sono ancora delle unità per i generi -le specie e per una moltepli­ cità di arti e mestieri. Una tale unità per un insieme di arti e mestieri è l'abbigliamento. Per altri -l'edificio e cosi via. Quanto piu qualcosa è universale-tanto pili è suscettibile di molteplici impieghi o di variazioni rappresentative.

FRAMMENTI DI FISICA

Il factum piu universale della natura deve avere sotto di sé una serie infinita di fenomeni che variano- di singoli feno­ meni reali - di esperimenti. Idea di un esperimento in una serie ascendente di punti di vista. Traduzione ne/linguaggio strumentale. L'uomo è quella sostanza- che frange- cioè polarizza­ l'intera natura in infiniti modi. Il mondo dell'uomo è cosi molteplice quanto egli è molteplice. Il mondo degli animali è già piu povero - e cosi discendendo Come in matematica attraverso un regolare funzionare di termini noti e di parti dell'intera equazione - successiva­ mente si trovano e si costruiscono le incognite, cosi in tutte le scienze si trovano e si costruiscono -le incognite, gli ele­ menti e le parti mancanti dell'intero scientifico mediante i funzionamenti delle parti e degli elementi noti. Ogni elemento di un sistema è una funzione 1. del sistema. 2. di piu elementi. 3· di ogni altro elemento. Riduzione di equazioni complesse a equazioni semplici, per esempio delle equazioni quadrate alle semplici.

La foronomia è teoria della costruzione del fluido in gene­ rale. La dinamica La meccanica

del solido in generale. del vivente in generale o del processuale. (del progressivo).

Le serie geometriche - sono serie progressive - viventi. Tutte le progressioni sono viventi. Natura vivente delle curve, delle serie- del movimento in generale- della caduta. Noi chiamiamo morto il corpo che è puro conduttore della sollecitazione- che non desta la sollecitazione. L'asso­ luto non conduttore della sollecitazione si deve di nuovo -

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chiamare morto. Cosi noi vediamo che la vita sensibile in sé è un semistato- in cui noi chiamiamo i corpi conduttori imper­

fetti della sollecitazione.

Noi qui scopriamo nello stesso tempo la differenza tra vi­ ta e morte- che vi è una vita assolutamente positiva e negati­ va ed entrambe non sono sensibili- che la vita e la morte so­ no concetti relativi. Una vita con un'organizzazione umana, animale e vegeta­ le è qualcosa di superiore- cosi come una morte ordinaria­ è un processo di separazione della vita e della organizza­ zione. Vita senza organizzazione - e organizzazione senza vita sono qualcosa di assai infimo- e di estraneo. La loro supe­ riore unità- che determina entrambe- ed entrambe poten­ zia vicendevolmente - conferisce a entrambe un significato superiore - che è quello che importa. A. Sintesi Positiva assoluta di vita e organizzazione B. Sintesi Negativa assoluta di vita e organizzazione C. assoluta Sintesi assoluta di Vita e organizzazione.

Tra A. e B. c'è la sfera del C. imperfetto- il conduttore im­ perfetto. La sfera del filisteo. Il sentimento è un movimento formato (organizzato). (Materia organizzata - movimento organizzato). Del senti­ mento qui fa parte ogni affetto del senso esteriore. Sensazio­ ne è sentimento assimilato attraverso l'intelletto. Sensazioni, sentimenti, e pensieri sono forse escrementi? Propriamente non è la donna a concepire, ma l'uovo. L'uo­ vo è secrezione della donna. Quando l'uovo ha concepito, allora attraverso la crescita diviene di nuovo - parte - non membro della madre. Propriamente neanche l'uomo fecon­ da, ma è soltanto lo strumento della fecondazione- il seme fe­ conda Uovo e seme sono secrezioni polari. Il seme costituisce del resto solo la Potenza Sollecitante. Esso non penetra- ma desta soltanto l'eccitabilità. Ha una energia piu grande di quella dell'uovo, e sopra/fa l'eccitabilità dell'uovo - Infiam-

FRAMMENTI DI FISICA

ma l'uovo - il perdurare dell'infiammazione sta solo nella natura della composizione organica. (Generazione di calore animale). (il seme forse è una materia fluida organica (artificiale)­ l'uovo-una materia artificiale coagulata. n seme diviene il primo nutrimento dell'uovo - non appena è avvenuta l'in­ fiammazione-lo succhia-per aumentare le proprie capaci­ tà- con la sua maggiore quantità di calorico assoluto). n calorico che si forma con la fiamma-è soltanto il calori­ co specifico dell'ossigeno, in quanto gas- non il calorico del­ l'ossigeno in sé in generale.

Di quanti meno dati ha bisogno l'intelligenza per trovare gli elementi ignoti ecc. -tanto piu è capace, tanto piu è acuta - altrettanto piu velocemente fa il suo calcolo - (ovvero quanto piu è pronta nell'indovinare la via piu breve, il meto­ do piu facile- tanto piu direttamente procede) Senso analitico -tatto- genio. Operazioni chimiche sotto la pompa ad aria - in questo caso non dovrebbero mutarsi le affinità ecc. Quale influsso ha il freddo sulle affinità? Aghi di metallo- già un po'ossidati, non attirerebbero forse degli acidi solidi e ne sarebbero respinti? Dei sovraccarichi chimici. [Estratti da «Neues Journal der Physilo>, Herausgegeben von F. A. C. Gren, Leipzig, Band III (1796)]. Esperimenti di Va n Ma rum" relativi al fatto che l'elettricità sia in parte calorico. L Riscaldamento dei tubi del termometro esposti alle corren­ ti elettriche - specialmente in aria rarefatta [p. 5]. 2. Trasmutazioni di fluidi in gas - specialmente in aria ra­ refatta. (nel qual caso anche il tubo divenne assai caldo) [p. 17]. Da

Coulomb1':

La forza dell'elettricità diminuisce, nella misura in cui cresce il quadrato della distanza- col respingersi di corpi elettrici omogenei [p. 5Ù

88

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

Esperienze altrui di vario tipo. Gas ethereux" par l'acide sulfurique- con l'aggiunta di gas mu­ riate oxygené forma un olio simile all'etere, e si deposita carbone. TI carbonato di barite secondo Guyton scompone il sale da cuci­ na. La sua soluzione in acqua carbonata è il migliore reagente per l'acido solforico [pp. 228 sgg.]. Gas nitreux etherisé [p. 336] ". Dati di fatto" per l'affermazione che il radicale dell'acido clori­ drico- sia l'idrogeno [p. 332]. Gas hydrogené phosphoré " - è una semplice mescolanza di fo­ sforo e idrogeno- che si separa lentamente con il tempo e repenti­ namente al contatto del Gas muriate oxigené [p. 337]. I precipitati metallici sulfurei" o gli idrosolfuri insieme al Gas hydrogène sulfureux appartengono a un'unica classe [p. 474].

Mie osservazioni. La differenza tra corpi combustibili e non combustibili è certo solo relativa. (l'ossigeno fissato non si attrae nemmeno allo stato gassoso - e quindi brucia pure *

Di piu sugli autocontatti in diversi stati- sulle autocom­ bustioni. L'autocombustione deve durare sempre- quando la massa fluida è abbastanza grande. Unioni rinforzanti- unioni indebolenti. La combustione è un legame rinforzante. Fabroni afferma di aver ottenuto dell'etere senza spirito di vino [p. 476] ". Secondo Volta", se si immerge la punta della lingua in un bic­ chiere di stagno pieno di liquidi alcalini che si tiene con le mani, dapprima si avverte un gusto acido che soltanto a poco a poco trapassa in un acre gusto alcalino [p. 48o].

(La mia polarità tra processo di fermentazione e di combustione- tra processo di nutrizione e di secrezio­ ne - tra processo sensibile di combustione e processo neutrale di fermentazione - tra un latente processo di fermentazione reciprocamente legato e un processo di combustione)

FRAMMENTI DI FISICA

Teoria del galvanismo di Volta (statica elettrica e mecca­ nica). Atmosferiani. Antiatmosferiani [p. 400]

40•

L'atmosfera sta in rapporto di determinazione reciproca con il nucleo [p. 401]. Peyroux de la Coudreniere suppone un progressivo divenir sole dei pianeti [p. 402]. Van Marum ha scoperto che mediante combustione dello spirito di vino in cannelli di rame arroventati- viene prodotto un vero Car­ bure de Cuivre [p. 377] ".

Mie osservazioni. L'appetit vient en mangeant. Piu forti attrazioni dei semiacidi nei confronti dell'ossigeno. Conseguenze.

Si suole chiamare luce soltanto l'elemento materiale o di­ namico della stimolazione visiva. (Materia luminosa o forza. Irritabilità alla luce). La sensazione della luce è differente da ciò. Occhio e stimolo luminoso sono i membri della costru­ zione della sensazione della luce. (puro concetto di elemento, e di membro della costru­ zione, o di parte costitutiva. Distinzione tra i due). Quando prevale la causa stimolante -là ha origine la luce in senso stretto. Dove entrambi si equilibrano-il giorno- e quando prevale l'occhio-il crepuscolo e la notte. Puramen­ te visibile qualcosa lo diviene soltanto nello stato neutrale nel giorno. La sensazione del giorno è puramente conduttri­ ce. Il puro occhio non vede assolutamente niente- cosi come non viene vista nemmeno la pura luce. Le espressioni con­ duttore e non conduttore in un certo senso rimandano in maniera puramente unilaterale al membro materiale, o dina­ mico. Si dovrebbero avere anche delle espressioni opposte­ oppure impiegare queste espressioni con un duplice senso. Relatività delle espressioni. Corpi assolutamente visibili o corpi che stimolano la luce sono invisibili. lcorpi assolutamente visibili sono corpi asso-

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lutamente neri- cosi anche l'occhio assoluto non vede niente -lo stimolo luminoso e l'occhio qui sono mescolati e una so­ la cosa. Un occhio che vede è uno stimolo luminoso superato da uno stimolo luminoso piu forte. Esso cerca di aumentare le sue capacità- e divora luce-assorbe luce -qui diviene sen­ sibile alla luce- cosa che impedisce il suo assorbimento-non vede altro che figure piu o meno oscure. Le cose visibili sono occhi (escrementi dell'occhio) - corpi luminosi - individui luminosi- di maggiore o minore capacità rispetto allo stimo­ lo della luce. L'occhio stricto sensu è un corpo luminoso estremamente elastico - è vista - percezione dei rapporti tra le capacità e le irritabilità di piu individui luminosi. (Qualco­ sa di omogeneo all'udire riguardo alla matematica) Risplendere al pari del bruciare è - assorbimento di una sostanza per aumentare la capacità nei confronti della luce­ di una sostanza che con la luce sta in un rapporto analogo a quello dell'ossigeno con il calorico. Il calore sensibile nel bruciare, allo stesso modo che la luce sensibile nel risplende­ re, è soltanto un segno che la doppia sostanza prodotta ades­ so ha abbastanza energia per eccitare altri corpi - o almeno per sopraffarli e incendiarli.

(Alcune fiamme non attaccano molti corpi-che tutta­ via si accendono al contatto di un fuoco solido -di un corpo rovente). L'ottica non ci insegna niente sulla natura specifica della luce- piuttosto essa potrebbe costituire l'inizio della dottri­ na generale dell'organizzazione transitoria del fluido e stare in un preciso rapporto con l'acustica, con l'idraulica ecc. Noi non abbiamo un occhio e un orecchio - un senso elettrico e magnetico e galvanico. un elettro, magneto e gal­ vanorgano elastico. Noi percepiamo questi fluidi solo indi­ rettamente, e cosi come percepiremmo il suono solamente con l'occhio - in maniera acustica. ·Pensieri e fantasie ottiche-pensieri e fantasie acustiche­ pensieri e fantasie dell'odorato e del gusto - Ci mancano

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certamente, insieme ai sensi per essi, pensieri e fantasie elet­ triche, magnetiche, galvaniche e caloriche. L'occhio è il piu completo dei nostri sensi - il miglior li­ quidoorgano. Qual è il miglior solidoorgano? Suddivisione in liquidoorgani e solidoorgani. I nostri sen­ si sono di natura chimica, meccanica e matematica. Tutti i sensi dovrebbero divenire occhi. Cannocchiali. Non esisterebbero ancora sensi piu completi - degli occhi. Sui solidoorgani- per cui i solidi sono i media per indivi­ dui fluidi. I liquidoorgani sembrano essere solo per il processo di as­ sorbimento- i solidoorgani debbono essere per il processo di secrezione. Processo di diminuzione della capacità - della eccitabilità piu energica - (piu energica riguardo alla durata - e alla ve­ locità alla delicatezza e alla forza) - processo di indeboli­ mento. Il processo di rinvigorimento nella stessa misura di quello di indebolimento- può essere svantaggioso all'esistenza in­ dividuale nel sistema. -

Un individuo troppo forte allo stesso modo che un indivi­ duo troppo debole - si avvicina ai confini del sistema - che passano per il punto della debolezza assoluta e della forza assoluta (dove comincia il territorio della libertà- o dell arte assoluta). '

Qualcosa che sta al di là dei confini- non è né componibi­ le, né scomponibile- non si lascia assolutamente governare. Non può entrare nel sistema- e non può uscire dal sistema. Sintesi dei sistemi separati- o anche del sistema e del non sistema. Il regno dell'arbitrio (Anarchia) e il regno della legge - il sistema - Archia - non hanno niente a che fare tra di loro Sono assolutamente separati- Sintesi armonica di entrambi.

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Quando muore uno spirito - diviene uomo. Quando muore l'uomo, diviene spirito. Libera morte dello spirito -li­ bera morte dell'uomo. Nell'al di là che cosa corrisponde all'esistenza umana?­ L'esistenza dei demoni o dei geni- per i quali il corpo è ciò che per noi è l'anima. Il nostro occhio, per mezzo dei colori, potrebbe essere anche un misuratore di calore - il senso del calore - Il calore sembra colorato. Il calorico è la base dei colori. Di piu sui nostri sensi? (Lo stimolo piu perfetto, il fluido piu per/etto potrebbero corrispondere al senso piu perfetto? La luce potrebbe essere un'aria considerata con piu spirito­ da un punto di vista superiore. A un certo grado di stimola­ zione si vede- il grado superiore rende visibili gli stimoli piu bassi- mediante incremento dell'irritabilità- cosi la fiamma gli oggetti nella stanza ecc. Basta che non preceda un'abba­ gliamento - una stenia oculare - cui segue una indiretta de­ bolezza. (Indiretta debolezza dell'eccitabilità). Brillii per un colpo in un occhio, per uno spavento sono indirette infiam­

mazioni dell'occhio. Indiretta - diretta combustione. Indiretta - diretta fer­ mentazione. Fondamento naturale del perché con la migliorata dottri­ na del calore si è acquisito cosi tanto- che ormai si possiede un modello individuale costante (puro) dello scambio tra ri­ gido e fluido - ecc. Cosi si ha una grande formula analogica generale che bisogna usare in maniera soltanto generale. La gravità si oppone all'elettricità- nel fatto che essa non si regola secondo la superficie, ma secondo la massa. (Con la gravitazione il fluido viene considerato come un qualcosa di rigido). Triplice considerazione del rigido e del fluido. 1. 2.

Come tale. (qualitativamente e quantitativamente) Come l'opposto. (ut primus)

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3· Come ambedue le cose nello stesso tempo. (eque­

st'ultimo in un quz"ntuplice riguardo - 2 volte reci­ proce caussaliter- 2 volte reciproce substantialiter­ e r volta harmonice). Il simultaneo viene trattato come ciascuna delle due com­ ponenti. Che cosa accade mediante il levigare inquanto a una tra­ sformazione della capacità della superficie? Non si può dire che i viveri divorano a loro volta colui che li divora? Oppure i viveri si devono chiamare anche lassativi? (Mez­ zi per liberarsi diqualcosa -?) I colori non potrebbero formarsi anche mediante una maggiore o minore estensione della sostanza colorante? (So­ stanza colorante piu densa- piu diluita). (I liquidoorgani sonoquelli - che mediante corpi rigidi, per mezzo del fluido, vengono risvegliati come unqualcosa di rigido - dove ha luogo una Actio in Distans. I solidoor­ gani-) Tutti i conduttori devono esser chiamati rigidi e i non con­ duttori fluidi? Tutti i semiconduttori sono c[orpi] imperfet­ tamente elastici - e il c[orpo] perfettamente sint[etico], quello ass[olutamente] elastico. Il fluido isola il solido e reciproce. Il fluido non si deve certo chiamare corpo- è il caos sensi­ bile. Ogni efficacia è conseguenza di un processo repulsivo- o della secrezione meccanica e del processo di fermentazione - Si può però affermare anche l'inverso - il fondamento di ogni trasformazione è brama di divorare- tendenza alla com­ bustione - impulso alla nutrizione- soltanto attraversoque­ sto ha origine, come conseguenza necessaria, la secrezione. Questione principale- L'alimentarsi è a motivo del secer­ nere, o il secernere a motivo dell'alimentarsi?

94

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

Tale questione conduce alla soluzione-che entrambi so­ no accidenti -la cui azione è la vera e propria sostanza -l'a­ zione generativa. (Non si dovrebbe poter unire l'acqua e l'olio mediante scintille elettriche-e cosi pure separare?) Com'è che il sorgere del sole è-chiusura di una catena? Concetto della catena -sul suo aprirsi e chiudersi. Sui fenomeni nelle mescolanze di fluidi eterogenei e omo­ genei. Forme fondamentali di Ritter dell'effetto mediato e im­ mediato nello stesso tempo. Se anche soltanto due c[orpi] si toccano reciprocamente, non si dovrebbe poter conseguire un e[ffetto] mediato e im­ mediato nello stesso tempo - per mezzo della sostanza [?] L'acustica dei c[orpi] solidi rientra nella loro considera­ zione - in quanto fluidi. Doppia impenetrabilità -il corpo rigido è impenetrabile e nello stesso tempo, in quanto conduttore, penetrabile -il fluido è impenetrabile, in quanto conduttore, e per il resto penetrabile. Quanto meno fluido è il fluido e quanto meno rigido il rigido-tanto piu entrambi si avvicinano e quindi si delimitano anche le opposte leggi e divengono un'Unica Legge-nel c[orpo] perfettamente elastico. Elettr[icità] animale e magnetismo debbono essere sen­ z'altro potenze superiori dell'el[ettricità] e del magnetismo comuni (semplici) -come del resto la semplice natura è sol­ tanto la radice-e consiste delle stesse parti costitutive e può venire scomposta negli stessi elementi -al pari della natura piu artificiale, piu complicata. Il nervo è piu del muscolo, poiché ogni inizio è insensibi­ le-. Il muscolo infatti si contrae, mentre il nervo che lo muo­ ve sta in quiete. Quanto piu lontano dall'inizio, tanto piu sorprendente l'effetto. L'efficacia assolutamente interna è insensibile. Quanto piu mediatamente efficace - tanto piu grande l'efficacia esteriore. L'efficacia esteriore -la sensibi­ lità dell'efficacia cresce in proporzione alle distanze dal pun­ to centrale ovvero dall'interno.

FRAMMENTI DI FISICA

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Leggi astronomiche.

Les Planetes decrivent des Ellypses. Les Aires parcourues par un Planete sont camme les tems employés a les parcourir. 3· Les quarrés des tems de Revolution sont proportionel­ les au cubes des Axes des Orbites. Algebrizzazione di queste leggi. ]e les desastronomiserai. 1.

2.

L'acqua, sul nostro pianeta, potrebbe avere la costituzio­ ne relativamente piu perfetta? Quella piu elastica di tutte. Dunque quanto piu un qualcosa di sinteticamente r[igido] e fl[uido] è analogo all'acqua, tanto piu è relativamente per­ fetto. Cosi anche il mercurio nel suo genere. Eterogeneità qual[itativa] - quant[itativa] e rel[ativa]. Lo specifico n. non potrebbe essere nient'altro che una neutrale - e di conseguenza relativamente insensibile n sen­ sazione- o N. Azione- una sostanza perf[ettamente] deter­ minata? (cfr. la costante temperatura della luce nell'occhio secondo Ritter"). Lo N. sensibile + e - soltanto un'altera­ zione dello specifico n. *

*

*

6.

[ STUDI

SU «DELL'ANIMA DEL MONDO»

DI SCHELLING ]

[F. W. J. Schelling, Von der Weltseele, Hamburg 1798] 43• Ogni movimento che ritorna in se stesso presuppone un movi­ mento positivo, che principia e un movimento negativo, che volge in­ dietro [p. 3]. L'oggetto unicamente immediato dell'intuizione è il positivo in ogni fenomeno. Il Negativo, in quanto causa del puramente sentito, può essere soltanto in/erz'to [p. 4]. La luce è inerte è ponderabile - ma solo in maniera assai repul­ siva. Gravità assoluta, specifica [pp. 6-9]. Ogni mat[eria] elastica può essere considerata come il grado intermedio tra un grado superiore e un grado inferiore [p. ro]. -

(Cosi anche all'inverso). (Scomposizione, e unione delle forze). La luce è un prodotto composto da 2 mat[erie]- da una positiva, elastica, fluidi de/erentis, e da una negativa- elastica, ponderabile [p. ro]. Delle forze originarie non sono spiegazioni, ma soltanto concetti­ limite [p. n]. Ogni luce che sfiora il nostro organo è ancora in stato di evoluzio­ ne [p. 13]. La luce del sole nasce dalla decomposizione dell'atmosfera so­ lare. Cosf con tutti i corpi luminosi [pp. IJ-I4]. L'ossigeno coesiste ovunque con la mat[eria] energetica che si manifesta nella luce. La luce è la m[ateria] posit[iva] dell'ossigeno- che fuoriesce nel­ la combustione, + O. La base dell'oss[igeno] è la sua mat[eria] neg[ativa], - O. +

[ STUDI

SU «DELL'ANIMA DEL MONDO» ]

97

L'ossigeno per natura si oppone ai continui influssi di un fluido etereo ovunque diffuso, infatti - O [p. 16]. Universale dualismo della natura [p. 17]. Le forze originarie non sarebbero realmente opposte, se non fossero un'unica e medesima forza, solo in direzioni opposte [pp. 17-18]. L'intensità della luce nel suo sviluppo è commisurata al grado dell'elasticità dell'aria, da cui si sviluppa [p. 22]. Tutto ciò che sulla terra porta il carattere del positivo è una parte costitutiva della luce. Magnetismo- elettricità [p. 25]. 1. La luce è la causa prima e positiva della polarità universale. 2. Nessun principio può eccitare polarità senza una autoduplici­ tà originaria. 3· Una opposizione reale è possibile soltanto tra cose di un unico genere e con una comune origine [p. 29]. I.

La luce può dispiegare la sua natura composta soltanto quando colpisce corpi che hanno un diverso rapporto con i suoi elementi. Al primo gradino del dispiegamento si manifesta attraverso fe­ nomeni che appartengono soltanto alla superficie dei corpi. Dei corpi che non mutano la natura della luce anzitutto alla loro superficie si chiamano trasparenti [p. 29]. La mat[eria] pos[itiva] della luce conferisce permanenza a tutti i corpi aeriformi [p. 30]. I c[orpi] tras[parenti] sono penetrati continuamente da una luce peculiare che si propaga sotto la forma di un raggio. Legge: nessun corpo combustibile, vale a dire che attrae forte­ mente l'ossigeno, è trasparente [p. 31].

(falso: diamante e pietra onice). Ogni corpo diviene trasparente nella misura in cui l'ossigeno lo penetra. La luce porta con sé ossigeno, il suo elemento ponderabile, come un principio neg[ativo] [p. 31]. Luce, prodotto dell'etere e dell'ossigeno. Un corpo ossidato respinge - O. 1. Un c[orpo] attrae la mat[eria] pos[itiva] della luce nella misura in cui respinge la mat[eria] neg[ativa] e all'inverso. 2. [p. 32] 44 Rifrazione è attrazione. Un raggio rifratto piu fortemente è un raggio piu affine all'etere. I raggi colorati indicano soltanto i diversi rapporti possibili tra + O e - O [p. 33].

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

Il bianco è un colore mediano neutralizzato [p. 34]. Su c[orpi] che non sono ossidati fino alla vetrificazione la luce agisce disossidando. Nel caso della luce, riscaldare un corpo e perdere la propria mat[eria] neg[ativa] sono un'unica cosa [pp. 38-39]. La luce ha esclusivamente capacità di riduzione [p. 39] ". Su tutti i c[orpi] opachi, colorati di scuro e combustibili, la luce agisce riscaldando/i. La luce riscalda i c[orpi] nella misura in cui essi sono capaci di sottrarre a essa la sua mat[eria] negativa [p. 40]. La luce non può perdere la propria mat[eria] neg[ativa] senza entrare in relazione con un altro principio. Questo deve essere un p[rincipio] comune a ogni corpo combu­ stibile. Esso esiste solo nell'attimo del conflitto, come tale non esiste. Contro questo -

principio il +

-

O assume un carattere

e il flogisto dunque non è nient'al­

tro che il Negativo dell'oss[igeno] [pp. 40·4!].

I c[orpi] che non sono capaci di tra· sformare la luce sono penetrati da questa, in quanto luce- gli altri, in quanto calore.

- O e il fl[ogisto] sono entrambi + O [p. 42].

principi negativi di I. Un corpo si dice riscaldato, in quanto respinge calore estra­ neo. 2. Un corpo viene riscaldato quando gli si awicina un corpo che è di per sé carico di c[alo­ re], oppure è riscaldato. 3· n riscaldamento sarà in rap­ porto alle energie individuali. Il piu forte viene riscaldato meno di tutti. 4· Ogni corpo ha un grado de­ terminato di calore assoluto. 5· C[alore] ass[oluto] è un rap­ porto neutrale di calore positi­ vo e negativo -

Un c[orpo] si dice riscaldato- nella misura in cui respinge calore. Repulsione ha luogo solo tra forze positive- di conseguenza nel c[or­ po] è necessario un principio origi· nariamente affine al principio del c[ alore]. Tutti i corpi sono penetrati o dalla luce o dal calore - sono trasparenti o

opachi [p. 43]. La quantità del p[rincipio] del c[a­ lore] penetrato determina il grado del suo c{alore] ass[oluto]. Da essa viene distinta la quantità del

libero c{alore] che esso deve al fluido c[alorico] universalmente circolante

[ STUDI SU «DELL'ANIMA DEL MONDO» ] 6. Un det[erminato] grado di c[alore] ass[oluto] è una rela­

zione determinata - (sintesi di quantità e qualità) di eccitabili­ tà termica e di stimolo termico­ una scala determinata di azione. 7· Un corpo isolato è un torpo neutralmente caldo, a un punto di indifferenza individuale tra freddo e caldo. 8. L'estensione della relazione individuale determina la gran­ dezza dell'elasticità termica del corpo9· n livello del punto di indiffe­ renza lo specifico calore dello stesso. IO. (Non appena il corpo entra in un rapporto con altri corpi.)

99

che viene prodotto sempre di nuovo dal costante influsso della l[uce] sui c[orpi] opachi e principalmente sul­ le trasformazioni di capacità. Questo, attraverso una grande ela­ sticità, si mantiene sempre in equili· brio. Questo equilibrio viene distur­ bato dalla peculiare costituzione del corpo, per cui l'uno imprigiona la materia c[alorica] in quantità mag­ giore dell'altro - per altro con lo stesso volume. La quantità di libera m[ateria] c[a­ lorica] che ogni corpo raccoglie in­ torno a sé come una peculiare atmo­ sfera - determina il suo calore speci­ fico [p. 44].

L'equilibrio tra c[orpi] con diverse atmosfere c[aloriche] ha ori­ gine dal fatto che essi nonostante ciò vengono riscaldati in maniera eguale da diverse quantità di c[alore]. Questo equilibrio si c[hiama] l'equilibrio della temperatura. La temperatura del c[orpo] astratta dalla quantità della materia c[alorica] necessaria per dare a essa tale temperatura si chiama il suo calore termometrico. n grado del c[alore] t[ermometrico] di un c[orpo] non determi­ na in tutto e per tutto la quantità del suo c[alore] specifico. L'equilibrio della temp[eratura] non è assoluto, ma soltanto re­ lativo [p. 4.5]. Quella m[ateria] che sta di per sé al massimo punto di combusti­ bilità, in un dato sistema di m[aterie], non è piu combustibile, ma è la m[ateria] con cui tutte le altre bruciano. Un'unica e medesima m[ateria] a un determinato grado di quali ­ tà forma la luce[,] - a un altro m[ateria] calorica. Tutte le m[aterie] rispetto alloro P[ositivo] sono affini alla luce o alla materia calorica [p. 48]. Il p[rincipio] pos[itivo] dei c[orpi] flogistici è materia c[alorica]. Tutte le sostanze combustibili =a una mat[eria] c[alorica] conden­ sata a diversi gradi e solubile a un diverso grado. Ogni c[orpo] combustibile ha dunque un grado particolare di calore assoluto.

IOO

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

Questo p[rincipio] c[alorico] ass[oluto] del corpo può essere ec­ citato a diversi gradi da un influsso esterno, per esempio dalla luce. Quanto piu elevato è originariamente in un corpo il grado di questo p[rincipio] c[alorico] assoluto, tanto piu esso è eccitabile e tanto piu fortemente respinge m[ateria] c[alorica] estranea [p. 49]. Le specifiche quantità c[aloriche] dei diversi corpi si rapportano all'in­ verso delle loro qualità assolute e viceversa [p. 50]. n c[alore] specifico non è in connessione meccanica col corpo, ma dinamica, in virtu delle sue qualità. n c[orpo] eccitabile respinge piu fortemente il c[alore] estraneo -e ha perciò meno capacità. Respingere c[alore] estraneo s[ignifica] opporre alla m[ateria] c[alorica] che affluisce l'elasticità eccitata del proprio peculiare p[rincipio] c[alorico] [p. 51]. Cap[acità] calorica = il minus di forza repulsiva che un c[orpo] manifesta verso una m[ateria] c[alorica] estranea. A. Il c[alore] specifico di un c[orpo] nel caso di e[quilibrio] del­ la temp[eratura], o la cap[acità] dello stesso, se viene disturbato si rapporta inversamente al suo c[alore] assoluto o al grado di eccita­ bilità del suo originario p[rincipio] c[alorico] [p. 52]. Un c[orpo] di esigua cap[acità] spinge la materia c[alorica] ver­ so il c[orpo] di cap[acità] maggiore-finché si forma un equilibrio. Ogni c[orpo] è, in riferimento al suo c[alore] spec[ifico], in uno stato di costrizione in cui lo mantengono i c[orpi] con i quali sta in rapporto. B. Il c[alore] ass[oluto] di un c[orpo] nel caso di equilibrio della t[emperatura] si comporta inversamente al suo calore specifico- e con un equilibrio turbato-inversamente alla sua capacità [p. 53]. A. può anche essere espresso cosi. Il c[alore] spec[ifico] nel caso di e[quilibrio] della t[emperatura] sta in rapporto diretto con il gra­ do di ossidazione e inverso con quello di disossidazione. La conseguenza generale della combustione è l'aumentata ca­ p[acità] c[alorica] del corpo, o-il che è lo stesso -la diminuita re­ pulsione che il c[orpo] in questo stato dimostra nei confronti della materia calorica estranea [p. 54]. Costruzione della combustione Ogni combustione è preceduta da un incremento della tempera­ tura-mediante ciò viene eccitata la forza repulsiva del c[orpo] e co­ si diminuita la sua capacità. n termometro, la mano ecc. non indicano la quantità di c[alore] che un c[orpo] contiene, ma quella che esso respinge. Maximum della repulsione = limite di eccitabilità = minus di forza repulsiva - questo è il principio negativo [p. 55]. A questo

[STUDI SU «DELL'ANIMA DEL MONDO»]

IOI

punto la Natura, per produrre l'equilibrio, diminuisce la forza re­ pulsiva fino a un minimo relativo o aumenta la capacità fino a un massimo relativo. Incremento della cap[acità] e combustione sono un unico feno­ meno. L'attrazione che un c[orpo] dimostra nei confronti dell'ossigeno non è altro che un maximum di forza repulsiva che il c[orpo] ha rag­ giunto. Un c[orpo] che non potesse venir portato a questo massimo, sa­ rebbe incombustibile. I c[orpi] flog[istici] hanno dunque in comu­ ne una quantità, vale a dire un determinato, delimitato quantum o grado di eccitabilità. Questa determinatezza è il loro flogisto- il lo­ ro p[rincipio] c[alorico] negativo [pp. 56 sgg.]. Dei c[orpi] ossidati nel caso di una capacità piu grande non eser­ citano alcuna attrazione positiva nei confronti della materia c[alo­ rica]. Essa perciò può aderire soltanto a c[orpi] compenetrati di ossi­ geno- senza il concorso di un terzo c[orpo], che sottragga ossigeno a quei c[orpi], essa non può agire chimicamente, non può eccitare il suo principio calorico, che per cosi dire è neutralizzato, quindi non può essere nemmeno respinta. Essa non aderisce per affinità, bensi perché non viene respinta da essi e non viene spinta verso di essi da altri corpi [p. 57]. Conduttori di calore sono quei c[orpi] il cui p[rincipio] c[alori­ co] eccitato dall'effetto della m[ateria] c[alorica] spinge e respinge quest'ultima. Non conduttori di c[alore] sono quei corpi in cui la m[ateria] c[alorica] si muove solo per la sua propria elasticità, oppure quelli che si comportano neutralmente nei confronti del c[alore]. La forza di conduzione si comporta in maniera inversa alla capa­ cità [p. 58]. Tutti i c[orpi] tras[parenti] sono non conduttori di calore, o per­ ché non contengono alcun principio flogisticamente eccitabile o al­ meno perché questo stesso in essi è neutralizzato [pp. 58-59]. Sui non conduttori il calore agirà solo quantitativamente -li dila­ terà solamente, senza trasformarne lo stato, la qualità [p. 59]. Il c[alore] perciò non può essere unito chimicamente né con l'ac­ qua né con la sua polvere. Duplice significato della parola capacità. Cap[acità] del volume e cap[acità]dell'elemento [Grundstof!J­ [p. 6o] cap[acità] quantitativa e specifica o qualitativa. Secondo la fil[osofia] atomistica ogni cap[acità] è soltanto quan­ titativa.

!02

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

Su ogni c[orpo] il c[alore] agisce quantitativamente-in maniera specifica agisce solo su quelli che stanno con esso in un particolare rapporto. Il cambiamento del volume non sta in rapporto con lo spessore, ma con la cap[acità]specifica [p. 6!]. Se il c[alore] ha un diverso rapporto specifico con c[orpi] diver­ si, allora queste differenze, non appena assumiamo come eguali il c[alore] e il volume dell'estensione, non si manifestano in effetti at­ traverso nient'altro che le differenze dei tempi, in cui eguali quanti­ tà di c[alore] producono eguali effetti. Il rapporto specifico del c[alore] con i c[orpi] dipende dunque interamente dal grado di eccitabilità degli stessi [p. 63]. La scomposizione, analogamen­ te alla divisione magnetica è un'interna eterogeneizzazione. Ogni materia [Stofj] è un'unica materia -la forma non importa niente -essa viene o non viene distrutta. Lo scienziato della materia non si cura affatto della forma-dell'insieme delle carat­ teristiche esteriori.

-

Se il c[alore] nel c[orpo] stesso ecci­ ta un principio originario, vale a di­ re se agisce chimicamente, dinami­ camente su di lui, allora attraverso di ciò in esso viene prodotto un ten­ dere alla scomposizione. Se la m[ate­ ria] è composta da un che di omoge­ neo, da una sostanza flogistica diffe­ rente solo specificamente, allora la scomposizione potrà essere causata da un semplice calore, poiché le di­ verse parti possiedono una diversa eccitabilità mediante il c[alore] e dunque anche un diverso grado di volatilità.

Diversamente con c[orpi] di materia eterogenea. Se un c[orpo] è ossidato allora la materia c[alorica] di per sé può causare senz'altro una trasformazione del quantitativo, ma non della capacità qualita­ tiva. Cosf l'acqua [p. 65]. Il veicolo della materia c[alorica] è soltan­ to l'idrogeno. Solo sotto la condizione di una terza m[ateria] piu strettamente affine all'oss[igeno] l'acqua viene ridotta. L'idrogeno può assorbire assai piu c[alore] dell'acqua quanto al volume (alla capacità quantitativa), ma non alla massa (alla cap[acità] qualitati­ va). Awiene il contrario se il c[orpo] è flogistico e sta in contatto con l'aria atmosferica, allora ogni aumento di temperatura diminuirà la cap[acità] qualitativa fino a un maximum nel quale esso attrae l'os­ sigeno [p. 66]. Non appena il c[orpo] ha raggiunto il massimo dell'attrazione nei confronti dell'oss[igeno], raggiunge nello stesso tempo il mini-

[STUDI SU «DELL'ANIMA DEL MONDO»] mo di repulsione, di cui è capace, verso la materia calorica-e vice­ versa. Un c[orpo], allora, si lega con l'oss[igeno] soltanto quando la sua eccitazione o la sua forza rep[ulsiva] nei confronti del calore ha raggiunto il suo massimo. I c[orpi] piu combustibili sono dunque quelli la cui forza repulsiva è dominata piu presto e la cui eccitazio­ ne raggiunge piu velocemente il suo maximum. Quel che brucia piu difficilmente è piu fortemente eccitabile [p. 68]. il semplice aumento della temperatura con una doppia eccitabi­ lità del corpo, in riferimento al termometro, ha lo stesso valore di un doppio aumento della temperatura con una semplice eccitabilità del c[orpo] [p. 69]. La capacità di conduzione dei c[orpi] si comporta come la loro eccitabilità e in maniera inversa alla loro capacità. I conduttori di c[alore] sono soltanto c[orpi] flogistici-quelli che bruciano piu difficilmente-i migliori. I corpi che bruciano piu facilmente sono non conduttori- conduttori per gradi piu elevati di c[alore]. Non conduttori sono tutti i c[orpi] ossidati [p. 70]. Perfetti non conduttori -acqua e aria pura. L'aria in quiete, vale a dire senza che le sue particelle abbiano un movimento relativo, non propaga il c[alore]. Ciò significa-l'aria non manifesta alcuna peculiare forza repul­ siva nei confronti del calore-lo propaga solo in quanto essa stessa viene posta in movimento da una causa esterna - di conseguenza è un non conduttore [p. 7!]. L'esigua forza di conduzione delle penne, dei capelli deriva inol­ tre dal fatto che tali m[aterie] esercitano una particolare attrazione verso l'aria che trattengono attorno a sé con minore o maggiore per­ tinacia. Semen Lycopodii [p. 72] ". Rivestimenti animali-semiconduttori [pp. 74 sgg.]. L'ossigeno è naturalmente non eccitabile- perciò l'aria e l'acqua sono cosi poco conduttori, o quasi perfetti non conduttori. Se l'acqua fosse capace di estendersi rapidamente, allora non po­ trebbe essere ingrediens dei corpi animali, delle piante e di altri cor­ pi [pp. 79-80].

!04

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

Mie osservazioni.

Di Schelling.

Se un corpo nella sua interezza entra in un rapporto, anche le sue parti entrano in un rapporto simile a quello in cui entra il corpo intero- Magnetismo (for­ se anche elettricismo) è mecca­ nica chimica - trasformazione meccanica interna - in rappor­ to alla trasformazione meccani­ ca esterna. Polarità - forza di gravità - leva - bacchetta ma­ gnetica.

Se ogni materia, quanto alla sua elasticità può esser considerata co­ me prodotto di una forza espan­ siva, e, quanto alla sua massa, co­ me prodotto di una forza attrattiva, allora come legge generale vale: [p. 8?]"

2E.M

2M.E.

=

L'elemento comune di +E e -E è la /or:r.a espansiva della luce. Possiamo distinguerle soltanto attraverso le lo­ ro basi ponderabili ecc [p. 88]. Confutazione dell zp otesi di Fran­ klin [pp 90 sgg.]. '

Trasformazione chimica ester­ na- Chimica meccanica. Nella misura in cui i rapporti interni si trasformano, si trasformano quelli esterni - segue un altro movimento ecc. Il primo principio all'inverso. Il primo principio vale per la chimica (dinamica) e per la meccanica Direttamente e all'inverso. Un corpo non può entrare in al­ cun rapporto-senza entrare in un rapporto corrispondente con se stesso o in se stesso - corri­ spondentemente-lo stesso, ma all'inverso.

Le basi ponderabili sono diverse quantitativamente o specificamente? [p. 9I). Come si distingue ± O da ± E il -

bruciare dall'elettrizzare? [pp. 95 sgg.]. ± O è una totale scomposizione in due materie assolutamente differen­ ti, tra le quali perciò non è possibile alcuna reale opposizione. ± E è una parziale scomposizio­ ne dell'aria vitale in cui le due ma­ terie elettriche conservano la luce in quanto comune parte costitu­ tiva. La mat[eria] el[ettrica] che è pro­ pria dei c[orpi] trasparenti deve es­ sere piu strettamente a/fine alla ma­ teria positiva della luce, della mat[e­ ria] el[ettrica] che è propria dei cor­ pi opachi [p. 97].

(STUDI SU «DELL'ANIMA DEL MONDO»] Una forza espansiva è separante - sopprime un rapporto - una forza attrattiva è unificante pone in rapporto. A entrambe viene posta una meta dalla determinata corri­ spondente automodificazione del corpo. Il rapporto esteriore viene deter­ minato da quello interno. Un'e­ terogeneità interna indica un in­ flusso esterno. Un'omogeneità interna un non esser disturbato dell'esterno- o dell'intero. Ogni corpo aspira all'indipen­ denza. La leva è un corpo mec­ canico artificiale - perciò con un'interna eterogeneità. Azoto e ossigeno sono uniti ma­ gneticamente. Materia [Sto.ffl è fondamento, o meglio condizione del senti­ mento. Coerenza. Se l'ossigeno è o la condizione, o il medium della combustione, allora l'azoto forse è o la condi­ zione o il medium del processo opposto. Le terre e le pietre/or­ se espirano ossigeno. Cosi come l'acqua ricaccia azoto e inspira ossigeno. Espirare ossigeno è ri­ cacciare ossigeno e inspirare azoto e viceversa. L'azoto è composto? Base del­ l'azoto e forse luce- base dell'os­ sigeno e calore- o entrambi con una generale parte costitutiva della luce. Le piante /os/orizzano di giorno - gli animali, almeno in alcuni posti, di notte.

105

Ai corpi solidi trasparenti è proprio il + E - a quelli opachi, facilmente combustibili, il- E. + E si distingue da- E per il diverso rapporto della lo­

ro forza espansiva con la loro base ponderabile [p. 98].

Combustibilità: affinità con -0. Tutte le sostanze facilmente com­ bustibili l'aria le raccoglie in una maniera particolare attorno a sé l'aria raccolta è ossigeno. Alcune so­ stanze tra queste assai infiammabili portano anzitutto l'aria alla loro su­ perficie in uno stato vicino alla scomposizione - e attendono solo una pressione estranea o un accre­ scimento della loro affinità fino al - O per scomporre elettricamente l'aria. Ossigeno perfetto non conduttore del calore - ovunque il fondamento di una accresciuta capacità. [p. 90]. Recupero dell'antica suddivisione dei c[orpi] in idioelettrici e anelet­ trici, simperielettrici. Quelle sostanze devono il loro invo­ lucro di aria alla loro affinità con -0, perciò raccolgono -0 attorno a sé, cosi che esso non si separi da +0 - cosa che accade nel caso di =

I06

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREffiERG

n gas infiammabile potrebbe essere una specie particolare di connettivo tra ossigeno e azo­ to[?] Base dell'idrogeno -l'idrogeno contribuirebbe forse a formare zolfo e fosforo?

±O -la materia raccolta sarà dunque un medio tra +0 e -0 o -E. Di due c[orpi], a strofinar/i, diverrà­ E quello che raggiunge la piu grande affinità con -0 {p. roo]. Eccezione - quando il vetro viene strofinato con delle sostanze bianche -il bianco sta però in un'unica classe con la trasparenza. n corpo che respinge il -0, nell'e­ lettrizzazione indica +E, presuppo­ sto che sia collegato con un altro che respinga il -0 meno di lui o - è lo stesso- che addirittura l'attragga [p. ror]. Di due c[orpi] combustibili, posto siano eguali tutte le altre circostan­ ze, indica regolarmente -E quello che ha maggiore affinità con -0 o la raggiunge mediante strofinamento (p. 104). Non conduttori di E. quelli che ver­ so +0 e -0 mostrano una grande capacità (che sono difficilmente

eccitabili da essi). La natura è eterna- non all'in­ verso - essa si mantiene da se stessa. Ciò cui essa è una volta spinta, continua sempre a pro­ durlo secondo le leggi dell'iner­ zia. Nello spirito è da cercare il fondamento della transitorietà. Perpetuum mobile.

Dei c[orpi] che si comportano neu­ tralmente rispetto a E. sono semi­

conduttori- in essi E. passa solo per mezzo della loro propria elasti­ cità. Conduttori - che propagano E. at­ traverso un movimento peculiare -

Eccitazione

-

Repulsione

-

(p. 107),

n calore è corrosivo. (Calore galvanismo). Le qualità sorgo­ no mediante scomposizioni po­ lari, antiteticamente - membri dello scambio. Dualismo. Rapporti complicati Antitesi parziali e mediabili. Non esiste alcun gas fosforescen­ te? -

Materù1 calorica luce flogistici:zza­ ta. I corpi sono idioelettrici soltanto =

se non respingono il +0 della mate­ ria elettrica nella stessa misura in cui attirano la materia ponderabile. Conduttori - quelli che nella stes­ sa misura in cui attirano la materia ponderabile, respingono il +0 del­ l'elettricità.

[ STUDI

SU «DELL'ANIMA DEL MONDO» ]

2 corpi omogeneamente elettri­ ci debbono indebolirsi recipro­ camente - se essi sono diseguali quanto all'energia, allora deve seguire un'esplosione. 2 c[orpi] eterogeneamente elettrici deb­ bono rafforzarsi reciprocamen­ te. Tra diseguali la scintilla avrà l'elettricità del piu forte. Qual è per Schelling la differen­ za tra luce e ossigeno [Lebens­ luft], dato che compone en­ trambe da elementi di un'unica specie?

Elettrometro di Bennet" con punte spugnose roventi.

I metalli conducono in rapporto in­ verso alla loro fusibilità mediante la scintilla elet[trica], o alla loro pene­ trabilità dal +0 dell'el[ettricità] [p. 109]. Dei c[orpi] negativamente el[ettri­ ci] divengono idioel[ettrici] solo a un grado di attrazione rispetto a -0 che non devia in una repulsione del +0 [p. III]. Fusibile penetrabile per la luce. Secondo la stessa legge in base a cui viene accresciuta o diminuita la ca­ p[acità] di un corpo per il calore, viene accresciuta o diminuita anche la sua cap[acità] per l'elettricità. Un c[orpo] si dice arroventato, nella misura in cui respinge la materia ca­ lorica (nel grado di eccitazione =

del suo calore assoluto). Dei conduttori arroventati condu­ cono meglio - dei semiconduttori divengono perfetti conduttori me­ diante riscaldamento- Dei non con­ duttori, se riscaldati- divengono al­ meno semiconduttori. La cap[acità] calorica viene accre­

Materia luminosa - stimolo lu­ minoso -la materia è l' eccitabi­ le. Lo stimolo l'eccitante. La lu­ ce il prodotto. Dormire è in ogni caso soltanto una temporanea inattività dei nervi e del cervello - la materia luminosa è forse la sostanza di entrambi. Singolare è la connes­ sione tra gli occhi- il cervello- il giorno ecc. Nocività della veglia notturna- dormire di giorno.

sciuta in base al rapporto di unione con -0 [p. 112]. Identità della materia positiva del­ la luce, del calore e dell'e[lettrici­ tà]. Rapporto principale - rapporto di scambio tra ossigeno e calore [p. 113]. Un rapporto tra i c[orpi] elet­ t[rici], ancora superiore a quello dell'affinità con l'ossigeno. Potrebbe !'azoto essere quel costi­ tuente dell'aria atmosferica che lo rende capace di una scomposizione elet[trica]? [pp. n4 sgg]. L'aria at­ mosferica contiene il primo progetto della natura animale [p. n5].

ro8

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

Ciò che rende piu pesante il corpo diminuisce la proporzio­ ne della forza vitale - indeboli­ sce.

Non conoscenza dell'azoto [pp. u6II7]. Rapporto dei costituenti del­ l' aria atmosferica con entrambe le materie elettriche [p. rr8]. Calore - anello intermedio [Mittel­ glied] tra + e- in generale [p. r56]. Principio dell'eccitabilità del duali­

Affinità (eterogeneità). Chimi­ ca razionale- mediante in/eren­ ze si può trovare solo la natura di alcuni c[orpi].

smo [:]

Azoto e carbonio. Azoto e zolfo. Azoto e fosforo. Carbone e zolfo. Acqua e azoto. (alcali volatile) ecc. Grassi - saponi ecc.

Mediante un riscaldamento non uni·

Mediante un riscaldamento positivo in un corpo viene eccitato il princi­ pio negativo, cosi mediante un ri­ scaldamento negativo deve venir ec­ citato il positivo e viceversa. forme viene prodotta polarità, me­ diante un raffreddamento diseguale uno scambio di polarità [p. I 57].

Il fondamento della vita è contenuto nei principi opposti, di cui l'uno, il Positivo, è da cercare al di fuori del­

l'individuo vivente, l'altro, il Negati­ vo, nell'individuo stesso.

Il principio negativo è l'individualiz­ zante [p. r95].

Campane per fluidi piu sottili. Cosi è per esempio una campa­ na di capelli - un apparecchio per catturare il calore - e cose analoghe.

Organi attivi-su cui la causa positi­ va agisce immediatamente -passivi - su cui essa agisce per mezzo di quelli, come nervi e muscoli. Quel che è inviluppato nel processo della vita stessa -è un principio ne­ gativo. I principi negativi devono es­ sere molteplici [pp. r98 sgg.]. Ecci­ tabilità è

un

concetto sintetico-l'u­

nità complessiva dei p[rincipl] ne­ g[ativi] [p. 200]. Brown è un buon nosologo [p. 2or]. Vegetazione e vita consistono solo nel processo della separazione e del­ l'unione stessa e la compiuta separa­ zione, al pari della compiuta unifi­ cazione, è il principio della morte [p. 2I2].

[ STUDI

SU «DELL'ANIMA DEL MONDO» ]

Vita animale: scomposizione dell'aria vitale [ossigeno] e produzio­ ne di acqua.

Vita vegetale: scomposizione dell'acqua e produzione di aria vitale [p. 2!2]. L'origine della mat[eria] animale nel processo vitale è pertanto in tutto e per tutto casuale [p. 2I3]. Un unico e medesimo processo vitale si individualizza in ogni singolo essere fino all'infinito [p. 223]. Le proprietà della mat[eria] animale tanto nell'intero che nei sin­ goli organi non dipendono dalla loro forma originaria, bensi all'in­ verso è la forma della mat[eria] animale tanto nell'intero che nei sin­ goli organi a dipendere dalle sue proprietà originarie [p. 225]. Ogni contrazione è una disossidazione. L'irritabilità è il processo negativo di nutrizione [p. 256]. I muscoli stessi si formano soltanto attraverso molto movimento [p. 257]. Ciò che accresce l'irritabilità, diminuisce l'ossigeno e viceversa. Il processo di nutrizione è un processo di ossidazione [p. 259]. Negli animali il principio negativo di irritabilità, l'ossigeno, viene prodotto attraverso il sangue, nelle piante attraverso i canali ae­ rei [p. 263]. Turgescenza [p. 267]. Nervi, veicoli del principio positivo, sangue- veicolo del princi­ pio negativo [p. 267]. Principio della capacità specifica o dell'irritabilità specifica degli organi per il principio negativo [p. 268]. Da questa irritabilità dipende la specifica forza d'assimilazione dell'organo. Con ogni processo di ossidazione è connesso anche un deposi­ arsi di parti solide- [p. 269] (non avviene anche l'inverso con il pro­ cesso di disossidazione?) Quanto piu esigua in un organo la capaci­ à per il principio positivo, tanto piu esigua anche quella per il prin­ cipio negativo. Quanto piu grande quella, tanto piu grande questa. Quanti meno nervi, dunque, sono diretti a un organo, tanto piu esigua la loro capacità di ossigeno e tanto piu esigua questa, tanto piu necessario, meno sottomesso ad arbitrio, il processo disossidan­ te nell'organo, tanto piu irrequieta l'irritabilità [p. 272]. Principio inverso [p. 273] ••. Mentre la natura ha reso l'irrit[abilità] dei muscoli involontari dipendente dal processo animale, d'altra parte ha reso il proc[esso] anim[ale] dipendente dall'irrit[abilità] degli organi vol[ontari].

IlO

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

I nervi-in quanto sost[anza] gelatinosa non contengono azoto [p. 277]. Ogni manifestazione di irritabilità è accompagnata da una de­ composizione degli organi irritabili [p. 281]. Galvanizzare e decomporre è una sola cosa [p. 283]. Metalli eterogenei risvegliano opposte qualità nel nervo e nel muscolo, o separano a loro volta quel che nella vita viene separato continuamente [p. 286]. Sensibilità- il Negativo dell'irrit[abilità]. S[ensibilità]: i[rritabilità] :: i[rritabilità]: proc[esso] anim[ale]. Nessuna i[rritabilità] senza s[ensibilità] e viceversa [p. 290]. Di quanti movimenti arbitrari è capace l'animale, lo è pure di altrettante impressioni sensibili e viceversa. Attraverso la sfera della sua i[rritabilità] è dunque determinata per l'animale la sfera della sua s[ensibilità] e viceversa [p. 290]. TI vivente è capace di ogni impressione. Al morto è predestinata dalla sua propria natura una sfera di impressioni particolari. Nell'animale c'è un impulso al movimento con una direzione ori­ ginariamente indeterminata. Solo nel presupposto di questo impulso esso è sensibile- s[ensi­ bilità] è quella negativa di ogni impulso. Con l'impulso al movimento la sensibilità si spegne, come nel sonno. La direzione dell'impulso viene determinata dallo stimolo ester­ no [p. 29r]. l[rritabilità], originariamente il negativo del proc[esso] anim[a­ le], è il positivo della s[ensibilità] [pp. 29r sgg.]. l[rritabilità] e s[ ensibilità] unite in un unico concetto danno l'i­ stinto-l'istinto, infatti, è l'impulso al movimento determinato dalla s[ensibilità] [p. 292]. Genio -istinto superiore. Ogni conoscenza è solo il Negativo di un Positivo presupposto­ l'uomo conosce solo ciò che ha impulso a conoscere. La s[ensibilità] non è immaginabile come proprietà assoluta del­ la natura animale -la s[ensibilità] interrompe il processo animale. Essa aumenta o diminuisce in rapporto inverso all'i[rritabilità] [p. 293l Legge di Sommering relativa alla diminuzione delle facoltà intel­ lettuali con la corrispettiva crescita dello spessore e della grossezza dei nervi [p. 293] ".

Unificazione della massima sens[ibilità] e della massima irritabilità. Una spiegazione dell'influsso dello spirito sul corpo e

[ STUDI

SU «DELL'ANIMA DEL MONDO» )

III

viceversa è impossibile in base ai principi della filos[ofia] trascendenta­ le.!!!!!! (Falso)".

La forza formativa [Bildungskra/t] diviene impulso formativo [Bil­ dungstrieb] per il disturbo di un principio estraneo [p. 259]. Questo qualcosa di casuale deve essere un principio particolare, un principio materiale [p. 300]. Continuità universale di tutte le cause naturali - e un comune me­ dium attraverso cui tutte le forze della natura agiscono sull'ente sen­ sibile comune anima della natura [p. 305]. =

*

*

*



[ STUDI

MATEMATICI SU BOSSUT E MURHARD]

[Charles] Bossut.

[Traités de Calcul dzfférentiel et de Calcul intègral, Paris 1798] ". La Methode de mener les Tangentes aux Lignes Courbes a donné naissançe a l'analyse infinitesimale [p. m].

Grandezze relative (grandezze che appartengono a una funzione) sono o costanti o mutevoli- spesso a piacere. (Rigido- fluido. Elastico). Una grandezza può essere incognita (indeterminata) e costante o incognita (indeterminata) e variabile [p. r].

(Determinatamente variabile, determinatamente costante). (Una grandezza inco[gnita] può essere assolutamente incognita, come le gr[andezze] algebriche in generale­ oppure relativamente incognita, o indeterminata quest'ultimo termine mi sembra in genere migliore che incognita). Le grandezze sono o algebriche, o trascendenti. Nelle prime le singole espressioni contengono solo potenze

determinate.

Nelle altre, potenze indeterminate. Le ultime si chiamano preferibilmente - grandezze esponenziali. Serie infinite, che non si possono sommare, o che non sono som­ mabili, anche se ogni singola espressione o membro è algebrica, si chiamano grandezze trascendenti [p. 2]. Nelle grandezze complesse, algebriche o trascendenti, i termini, se non sembrano esser omogenei, debbono tuttavia esser assunti per tali, e possono anche esser resi tali mediante moltiplicazione o divi­ sione per una grandezza costante che è sousentendue [pp. 2 sgg.].

[STUDI

MATEMATICI SU BOSSUT E MURHARD ]

Si hanno gr[andezze] esponenziali di primo grado (Logaritmo) (Potenza) o del genere1 -in cui la gr[andezza] alg[ebrica] ha per esponente una semplice gr[andezza] variabile- del genere2 dove es­ sa ha per esponente una grandezza esponenziale del genere1- e cosi v1a. L'espressione del rapporto tra la base logaritmica di un numero e il suo logaritmo è una gr[andezza] esponenziale del primo grado. Allora si considerano i log[aritmi], come awiene nell'Analisi, in quanto esponenti di un dato numero fondamentale che si potenzia in una successione che comprende tutti i numeri possibili e si chia­ ma la base, e, il numero, N, e il suo logaritmo, z, cosi si ha N e•. =

L'equazione tra un arco e il suo seno o coseno è parimenti un esponenziale di primo grado [p. 3]. Funzione è in generale ogni prodotto di un'operazione mate­ matica. Funzione in specie è ogni prodotto che comprende una gran­ dezza variabile [pp. 3 sgg.].

(Gr[andezza] variabile

(Funzione in specie

=

=

vita matemat[ica]).

grandezza organica o vivente)

Funzioni algebr[iche] e trascendenti.

Alcune funzioni sono nascoste e debbono essere ricercate soltan­ to mediante un calcolo preliminare. Se, per esempio, tra due variabili x e y si ha l'equazione a

+

bxy

+

cy3

+

fx4

=

O, -

Si vede che per la rappresentazione del valore di y -, per mezzo di una funzione di x - o dell'equazione di y - è necessaria la soluzione di un'equazione di terzo grado- e per la rappresentazione del valo­ re di x, per mezzo di una funzione di y, o per l'equazione di x- la so­ luzione di un'equazione di quarto grado [p. 4]. Gli stadi della funzione (variabile) in specie sono separati tramite differenze o flussioni - la funzione può incrementare o diminuire. Cambiare tutte le variabili di una funzione composta in un unico modo- cosi tutte le sue differenze sono o positive o negative- cam­ biarle in diversi modi- cosi alcune differenze sono positive- e le al­ tre negative.

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

n calcolo

differenziale consiste in generale nel compito -

di trovare o, il rapporto tra le differenze di piu variabili con­ nesse, per mezzo del rapporto tra le funzionioppure, il rapporto tra le funzioni, per mezzo del rapporto tra le differenze. Nel primo caso si chiama calcolo differenziale diretto- nel se­ condo indiretto o inverso. Quest'ultimo si dice anche calcolo inte­ grale.

(Entrambi sono o sussistenti per sé, nel calcolo comu­ ne- o indivisibilmente connessi e si completano a vi­ cenda, nel cosiddetto calcolo infinitesimale). La differenziazione in senso stretto decompone le grandezze (di relazione) -l'integrazione, le ricompone [p. 5]. Le differenze possono essere gr[andezze] infinite finitamente [geendigt] determinate o infinitamente [ungeend(gt] determinate [p. 6]. Le differenze possono essere anche grandezze costanti o gr[an­ dezze] variabili. Nell'ultimo caso nascono delle differenze seconde­ differenze del genere2- e cosi via. Questi esponenti del genere delle differenze non devono essere confusi con gli esponenti soliti [p. 7]. llx2 è assai differente da ll2x.

(Grandezze delle grandezze sono gr[andezze] del se­ condo genere o del genere2• T[eoria] della genesi e del­ la classificazione delle grandezze). Alcune differenze variabili divengono costanti in generi superio­ ri-altre no [p. ro].

Principio fondamentale della differenziazione La differenziazione consiste nelle 3 operazioni essenzialiI.

2.

della presupposizione (supposition) che ciascuna delle varia­ bili contenute nella funzione quaestionis riceva la propria differenza negativa o positiva, o si colleghi a essa. della substitution o inserimento di queste grandezze cosi modificate nella funzione. -

3· della detrazione

(abstraction) della prima formula della funzione da quella formatasi di nuovo [p. n].

[STUDI MATEMATICI SU BOSSUT E MURHARD] Integrare una data espressione significa Trovare la somma di una serie di espressioni o di membri, l' ul­ timo dei quali, oppure il principale o il membro comune abbia per conseguenza l'espressione data. ca

Come nella comune aritmetica (Invece dell'algebra, aritmeti­ in generale) mediante l'osservazione del potenziare- si impara­

no a trovare con esattezza o con approssimazione le radici- cosi an­ che qui mediante l'osservazione della differenziazione si imparano a trovare con esattezza o approximando le grandezze generanti da quelle generate.

(Il tutto dalle parti -le parti dal tutto) Spesso non si è in grado di trovare gli integrali in parte per un uso imperfetto di questa operazione, in parte anche per il motivo che la differenza è soltanto immaginata e non ha un integrale reale [p. 37].

n calcolo infinitesimale muove dalla supposition - che le diffe­ renze siano o divengano infinitamente piccole. Questa pre­ supposizione abbrevia assai considerevolmente il calcolo dif­ ferenziale in generale. In matematica non ci sono grandezze assolute.

(Naturalmente, poiché la grandezza è un concetto di relazione - o risultato di una attività razionale - una sensazione del senso razionale). La comparazione di x connesse è il compito della matematica. Spesso, per abbreviare e semplificare le operazioni analitiche pertinenti alla soluzione di un problema e indicate dalla buona or­ ganizzazione del problema stesso, si considerano le grandezze in sé, mediante astrazione dai loro rapporti- ma non per questo quei rap­ porti cessano di esistere [p. 91].

(Si trasponga per cosi dire il tutto in una parte, per im­ parare a conoscere meglio la natura della parte e cosi indirettamente anche la natura del tutto, per esempio con una considerazione dell'uomo e delle sue varietà nello Stato e in una condizione di isolamento- o solo su un'isola. Questo avviene semplicemente per facilitare la soluzione del problema dello Stato in generale- È il punto di vista dello Stato piu semplice- della molecola

n6

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

di Stato, dei principi dell'educazione e della formazio­ ne statale). Ogni grandezza si lascia accrescere e diminuire senza interruzione.

(Indicazione della incommensurabile capacità di pro­ gresso dell'uomo- dei sensi, delle forze ecc.). Si usa non assumere la realtà ecc. delle grandezze infinite di en­ trambe le specie di misura - esse sono incommensurabilmente grandi o piccole solo relativamente.

(La grandezza si riferisce assolutamente a una misura). La grandezza finita viene considerata come O rispetto all'infinita­ mente grande e come oo rispetto alla grandezza infinitamente piccola ". Grandezza indeterminata una grandezza che non ha una misu­ ra determinata e costante [p. 92] (per esempio il cerchio). =

(O=IIoo)

[Figura 3] ".

[ STUDI

MATEMATICI SU BOSSUT E MURHARD ]

II?

La teoria del calcolo infinit[esimale] si può ricondurre a due princi­ pi [p. 9 3 ] r.

Si suppone un'equazione tra due grandezze x e y con una terza grandezza m, o delle proporzioni con questa terza =

�.L, si fanno variare le grandezze x e y o soltanto una m m

di esse, cosi che in questo stato di variazione successiva ten­ dano continuamente a divenir eguali l'una all'altra, fino a che la loro differenza è piu piccola di ogni numero che sia possibile rappresentare- allora x e y si possono sostituire vi­ cendevolmente nelle due suddette proporzioni, ed entram­ be in questo stato debbono esser considerate eguali. Se la differenza è inassegnabile, anche l'errore lo è. 2.

I differenziali possono venir considerati e trattati come zeri

che hanno rapporti determinabili in relazione alla natura del problema [p. 94].

TI metodo di esaustione degli Antichi poggia sugli stessi principi del calcolo differenziale [p. 97]. [Friedrich] Murhard." [System der Elemente der allgemeinen GrojSenlehre, Lemgo 1798]. Ogni determinazione della grandezza poggia su equazioni [p. 5]. Calcolo differenziale scienza per trovare da ogni equazione da­ ta per gli incrementi delle grandezze variabili che compaiono in essa il loro rapporto-limite [Grem:.verhiiltnis]- vale a dire quello in cui stanno quando divengono O [p. 6]. =

(Del piu ampio uso dello O in matem[atica] che in fi­ los[ofia]). C[alcolo] integrale s[cienza] per ritrovare dal rapporto-limite dato degli incrementi delle grandezze variabili l'equazione dalla quale questo stesso è scaturito [p. 6]. =

La differenza principale tra la mathesis comune e quella superio­ re consiste nel metodo - questo in quella è sintetico - connessione del semplice- in questa è analitico scomposizione del composto. Là si dimostra la verità del connesso partendo dal semplice e dalle =

II8

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

regole della composizione. Qui la verità del semplice partendo dal connesso e dalle regole della scomposizione [p. 8]. La mathesis superiore si chiama anche analisi. Essa consta dell'ar[itmetica] superiore, della geom[etria] e della trigo­ nom[etria]. La sua parte/z'nita (comune) comprende l'algebra e la sua appl[i­ cazione], la sua parte infinita o superiore (ideale) - il calcolo d[iffe­ renziale] e int[egrale] e la loro appl[icazione] [p. 8].

(L'analisi superiore è nello stesso tempo anche la sinte­ si superiore- e cosi sta propriamente alla base di tutta la matematica. Quel che nell'insegnamento ed empiri­ camente viene per ultimo, nella scienza pura viene per

primo). Un calcolo, come è l'algebra, può essere ricondotto a regole­ l'arte dell'invenzione no.

(falso- tranne che nelle regole lineari). Schultz nel Saggio di una teoria esatta dell'infinito- ha già forni­ to i prin[cipf] bas[ilari] del calcolo della grandezza infinita". L'analisi del finito comprende, rigorosamente parlando, due parti - che si servono entrambe del calcolo letterale. I.

2.

L'algebra si occupa delle proprietà delle equazioni, della composizione!!! e dello sviluppo delle stesse quando ne so­ no presenti diverse e connesse tra di loro, e della rappre­ sentazione dell'ignoto mediante il noto [p. 9]. L'analisi in senso stretto- chiamata teoria delle funzioni­ ha per oggetto in generale le forme delle grandezze - in parte le loro trasformazioni, in parte la rappresentazione dei membri di una progressione continua mediante i mem­ bri di un'altra serie ordinati secondo una qualche legge.

L' anal[isi] degli Antichi o l'a[nalisi] nella geometria puramente descrittiva è un met[odo] nella soluzione dei problemi. L'a[nalisi] dei Moderni è un sistema dell' ar[itmetica] superiore e piu generale. n suo met[odo] coincide con l'a[nalisi] geom[etrica], per il fatto che nella ricerca della relazione delle grandezze quelle ignote vengono trattate come note.

(STUDI MATEMATICI SU BOSSUT E MURHARD] L'alg[ebra] divide le gr[andezze] in note- ignote -l'anal[isi] in

invariabili o determinate, e variabili o indeterminate. Le gr[andezze] determinate sono o interamente determinate, op­

pure connesse a certe condizioni, come nell'algebra diofantea. Differenza delle sue equazioni. Nell'eq[uazione] alg[ebrica] x3 - ax2 - c O, viene espressa in un modo ancora non sviluppato la relazione di una delle tre grandezze con i dati a, b, c. Nell' eq[uazione] anal[itica]. =

(a

+

x)3

=

a3

+

3a2x

+

3ax2

+

x3

vengono stabilite due specie di forme con un costituente della stessa specie da cui ha origine questa stessa grandezza. È una trasforma­ zione del prodotto in un aggregato. (viceversa) [p. IO] Se dalla prima eq[uazione] x viene espresso attraverso una serie ordinata secondo le potenze di a, b, o c, allora questo dice qualcosa Ji diverso dalla serie x

=

A

+

By

+

Cl

+

Dy' ecc.

poiché qui entrambe, x e y, sono grandezze variabili e nell'eq[uazio­ ne] viene esposta la legge della comune formazione di ogni x. I coefficienti invariabili sono gr[andezze] che vengono derivate

Ja altri dati, e perciò sono originariamente gr[andezze] inc[ognite]

-l'alg[ebra] fornisce qui i suoi servizi, quando per lo stesso y si han­ no diverse serie di x e dunque i coefficienti possono avere diversi va­ lori. Per una singola serie, infatti, la cosa è risolta mediante una sem­ plice divisione oppure non ha bisogno nemmeno di questa.

L'alg[ebra] ha piu bisogno dell'anal[isi]. Quest'ultima è in gene­ rale piu utile e piu interessante in quanto la considerazione delle forme è ciò che vi è di piu interessante nella matematica.

(La t[eoria] delle figure e dell'ordine comprende la geometria e l'analisi- quella ordinaria e quella combi­ natoria). Il calcolo della variazione è un caso particolare del calcolo diffe­ renziale [p. II]. I titoli principali delle teorie puramente matematiche sono1.

Spiegazioni, Definizioni-

4· Annotazioni.

2.

Principì- 3· Dimostrazioni e

120

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

Nella m[athesis] app[licata] si aggiungono anche esperienze, osservazioni ed esperimenti [p. 23]. Definizioni teoretiche e genetiche. Una proposizione è la determinazione del rapporto tra 2 cono­ scenze. La def[inizione] contiene in ogni caso un principio generale che è valido anche se invertito [p. 24].

(a è rosso, è una def[inizione] parziale- all'inverso, tra le cose rosse c'è a ) . Un principio si dice teoretico quando determina puramente il contenuto positivo o negativo della cosa- pratico- quando deter­ mina i rapporti della cosa in senso modale o relativo- dunque an­

che la sua genesi - la sua formazione.

(La genesi di una cosa determinata si riferisce assoluta­ mente ai suoi rapporti con altre cose omogenee o ete­ rogenee). (Arte - formazione artificiale, si riferisce ai rapporti modali tra le cose). Un principio sintetico che non può venir dimostrato o che non ne ha bisogno - quando è teoretico si chiama un assioma o principio fondamentale [Grundsatz], quando è pratico un postulato. Questi ultimi in un'accezione piu ampia si chiamano anche principi fondamentali [Grundsatze].

Teorema [Lehrsatz] si chiama quando ha bisogno di una di­ mostrazione(La det[erminazione] del modo di appagare l'impulso del problema si chiama- soluzione) [p. 25]. Le dimostrazioni sono dirette o apagogiche (indirette). Queste ultime dimostrano la giustezza di un principio [Satz] po­ lemicamente, in relazione al principio opposto [Gegensatz].

[STUDI MATEMATICI SU BOSSUT E MURHARD]

121

Teoremi e soluzioni hanno dunque bisogno della dimostrazione [p. 26]. Metodi mat[ematici] o euclidei. r.

Cominciano con delle spiegazioni, spiegando ogni parola che usano.

2. Solo quando le cose che vi compaiono vengono spiegate, presentano gli ass[iomi] e i post[ulati]. 3· Per mezzo di questi indicano ogni volta la poss[ibilità] del­

la cosa spiegata - la sua poss[ibilità] in generale e la sua produzione in particolare.

4· Né nella soluzione di un problema né in una qualche dimo­

strazione deve comparire un principio, che essi non posso­ no citare dai precedenti come post[ulato], ass[ioma], teo­ r[ema], coroll[ario] o probl[ema].

5· Essi trattano ogni mat[eria] completamente e ordinata­

mente.

6. Si servono di segni convenzionali per abbreviare l'esposi­ zione [p. 27].

Questi punti contengono propriamente il metodo scientifico ge­ nerale. Kant" definisce come essenziale caratteristica indivzduale del me­ todo matematico il fatto-

che il matem[atico] non procede discorsivamente come il fil[o­ sofo]- ma intuitivamente- non in/erisce da concetti, ma costruisce i suoi concetti- rappresenta sensibilmente- ma in maniera sensibil­ mente attiva- ovvero forma un'intuizione pura [p. 28]. (Anche qui il procedimento del matematico, mi sem­ bra, non è individuale. Egli plasticizza [plastisirt] i con­ cetti per fissarli e mediante ciò poter acquisire un mo­ do di procedere e di tornare sui propri passi sicuro e sta­ bilmente definito -Ma perché questo non lo deve fare anche il filosofo-o in generale ogni singolo specialista [Mez5ter] scientifico [?]-In tutte le s[cienze] si deve plasticizzare spontaneamente. Il metodo di plasticizza­ zione è l'autentico metodo sperimentale. Non si deve essere attivi solamente in un mondo -lo si deve essere

122

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

nello stesso tempo in entrambi i mondi contempora­ neamente - non si deve pensare senza far segno [sin­ nen], non si deve far segno, senza pensare. Il metodo matematico inverso consisterebbe nella costruzione delle intuizioni, nell'opposizione dei concetti - in una esibizione non sensibile, immediata delle intuizioni nel pensiero attivo-nella formazione di pensieri puri­ nella fissazione dell'intuire (del far segno) mediante pensieri-per rendersi possibile in pari misura il sicuro progressus e regressus, la revisione ecc. Il metodo di conoscenza o di comprensione non è nient'altro che l'autentico

Metodo di osservazione. Là erano necessarie figure ecc. - qui parole. Là la ragione segna e significa [sinnt] (con i sensi ester­ ni) i suoi movimenti interni ecc.- qui avviene l'inverso. Là si/a segno all'esterno- qui all'interno. Parole e figure si determinano in uno scambio costante - le parole udibili e visibili sono propriamente figure verbali [Wortfiguren]. Le figure verbali sono figure ideali delle altre figure-Tutte le figure ecc. devono di­ venire figure linguistiche o verbali-cosi come le parole figurate [Figurenworte] -le immagini interiori ecc. so­ no le parole ideali degli altri pensieri o parole -mentre tutti questi devono divenire immagini interiori. Alla fantasia che forma le parole figurate pertiene, per­ ciò, principalmente il predicato del genio. Questa sarà l'età dell'oro: quando tutte le parole saran­ no parole figurate- miti-e tutte le figure-figure lin­ guistiche- geroglifici- quando si imparerà a parlare e scrivere per figure-e a plasticizzare e musicare perfet­ tamente le parole. Entrambe le arti si coappartengono, sono inseparabil­ mente connesse e diverranno compiute insieme). Il fil[osofo] nelle sue dimostrazioni pensa sempre ciò che è sin­ golo sotto il generale- il matematico fa l'inverso [p. 28].

[ STUDI

MATEMATICI SU BOSSUT E MURHARD )

123

La forma della con[oscenza] matematica è anche il fondamento del­ la sua quantitatività. Vi sono soltanto due int[uizioni] a priori- spa­ zio e tempo- che in quanto consistono di qualcosa di omogeneo- ci vengono date come quanta - quantità e qualità dei quanta. La geometria non ha per oggetto puramente la quant[ità], ma anche la qual[ità] dello spazio. In tutti i quanta, di qualsiasi qual[ità] possano essere, l' omoge­ neo si lascia rappresentare successivamente nel tempo =contare [p. 3!].

Perciò l' ar[itmetica] fa parte della mathesis pura universale. ! ! ! Perciò perfino il reale dei fenomeni, o la loro qualità, è misurabi­ le rispetto al suo grado - alla sua grandezza intensiva [p. 32]. Assiomi dell' ar[itmetica]. r.

Da qualsiasi grandezza data io cominci, la gr[andezza] della somma rimane la stessa. a+b=b+ a

2.

La gr[andezza] della s[omma] è identica, sia che a un dato quantum se ne aggiunga un altro, sia che in successione si aggiunga singolarmente ognuna delle sue parti. c+ (a+ b) = (c+ a) +b

Post[ulati] dell' ar[itmetica]. r.

2.

Da diverse gr[andezze] omogenee date mediante la loro successiva congiunzione generare il concetto di una gr[an­ dezza] vale a dire trasformarle in un intero. Ogni quantum dato, sia grande quanto si voglia, può essere aumentato e diminuito all'infinito [p. 38].

Tutti i tipi di calcolo possibili non sono altro che addizio­ ne. (devono trasformarsi in add[izione]?) *

*

*

8. FRAMMENTI MATEMATICI

Il piu puro e il piu elevato è il piu comune, il piu compren­ sibile. Perciò la geometria elementare è piu elevata della geo­ metria superiore. Quanto piu difficile e complicata è una scienza, tanto piu essa è derivata, impura e promiscua. Le cosiddette s[cienze] fisico-matem[atiche] sono, come i sali neutri o altre combinazioni chimiche, miscele di fisica e matematica - che hanno assunto una nuova natura - che in un altro senso può esser chiamata una natura superiore. Quello è il sommamente elementare - questo il somma­

mente mescolato. Doppia via, da quest'ultimo al primo, o all'inverso. Le definizioni sono esterne (registrazioni di caratteristi­ che), oppure interne (registrazioni di elementi) oppure mi­ ste. Esse sono formule di costruzione. Le d[e/inizioni] indi­ rette sono ricette. Delle ricette fanno parte le prescrizioni sperimentali, o le descrizioni. /Def[inizioni] posit[ive] e neg[ative]./ I teoremi debbono esprimere qualcosa di nuovo- qualco­ sa che non è compreso nella definizione/designazione della natura peculiare. Esse, secondo il linguaggio specialistico, devono essere sintetiche. lAggiunte, spiegazioni, interpretazioni, applicazioni./ L'eccessiva chiarezza- o ripetizione della stessa verità -le nuove formulazioni dello stesso tema con mutate parole sono la cagione dell'apparente oscurità e difficoltà per il di­ scepolo. La via scientifica piu rigorosa qui sarebbe la piu fa­ cile. Tesi ldefinizioni/ migliori renderebbero superflua una gran quantità di proposizioni.

FRAMMENTI MATEMA TIC!

125

Una prova è una costruzione indiretta - un esperimento matematico una ricetta. La (maggior parte) dei principì matematici assomigliano tutti al principio a a. Ogni principio matematico è un'equazione. -

=

(/Determinazione della quadratura del volume me­ diante il peso con l'esame del peso specifico./ Immer­ gere una sfera nell'acqua, e determinare il suo volume in base a un piede cubico di acqua). La prospettiva fa parte della fenomenologia mat[ema­ tica]. È degno di nota sotto un riguardo analogico che nelle so­ luzioni di equazioni si ottenga una radice - e + e soltanto dal confronto con i dati si possa determinare quale radice è vali­ da in tal caso. I rapporti tra i tre generi di calcolo 1. +e -. 2.

x

e:. 3· an e v'.

li comprendo proprio bene; ma in che rapporto sta il diffe­ renziare con l'integrare, il trasformare in serie con il ridurre le serie? Illogaritmizzare è un'appendice al n. 3· I logaritmi frazionari sono, come gli esponenti frazionari, solo approssi­ mazioni ai logaritmi razionali e agli esponenti. I numeri primi sono irrazionali soltanto in relazione ad al­ tri sistemi numerici, come per esempio il sistema di 2. 3 ecc. Il calcolo degli scacchi. Le grandezze infinite sono grandezze in divenire- appros­ simazioni alle grandezze. Una grandezza è qualcosa di deter­ minato-Ma tutte le non grandezze- tutto ciò che è indeter­ minato si lascia approssimare al determinato- alle grandez­ ze. Qualcosa è una grandezza e una non grandezza solo in senso relativo. È una delle due solo in relazione ad altre grandezze e non grandezze. Vi sono dunque solo diversi generi di grandezze che in re­ lazione tra loro non possono mai venir unificate in modo to­ tale (assoluto), ma solo relativamente, per necessità, possono

!26

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

essere ricondotte a un unico genere o determinate recipro­ camente. Il concetto di grandezza esprime il rapporto con un con­ cetto comune, o con un intero, con un'unità se si vuole. La partecipazione al concetto comune determina la grandezza -Questo concetto comune può quindi essere quello di nu­ mero, di forza, o di estensione, o di direzione, o di materia, o di posizione - o di luminosità o comunque di qualcosa. La matematica determina la differenza in ciò che è comune -le diseguaglianze in ciò che è eguale. Essa distingue in rela­ zione alla caratteristica comune. E la matematica determina anche l pone, l le somiglianze, i tratti comuni nella caratteristica peculiare. Nel primo caso produce differenze, qui le sopprime. Là individualizza- qui repubblicanizza. Là separa ciò che è comune, qui rende co­ mune il peculiare. Là ripartisce lo Stato nei singoli- qui i sin­ goli nello Stato. Mentre quella è divisione del semplice questa è unione del molteplice. Quella è differenziazione questa integrazione. l L'esterno è il comune. L'interno, il peculiare l l'integra­ zione è assai piu difficile della differenziazione. In relazione alla fisica e alla filosofia./ La scienza che pone entrambe in contatto e le connette insegna a inferire dal comune al peculiare, e viceversa e cosi anche con l'esterno e l'interno - questa scienza è la scienza connettiva - e superiore. Se quella prima è la matematica quantitativa, la seconda la qualitativa, la terza allora è la matematica relativa - che ap­ pare articolata in 4 sottosistemi e un unico sistema univer­ sale. l Categorie. D[ottrina] della s[cienza] di Fichte./ Concetto di fattore, di quoziente, di somma, di differen­ za, di potenza, di radice, di logaritmo, di funzione, di serie ecc. di frazione - di esponente. Quanto poco la mera lunghezza dei confini determina la grandezza dello spazio racchiuso, altrettanto poco vale l'in-

I27

FRAMMENTI MATEMATICI

verso. Se ho la legge dell'approssimazione, allora conosco an­ che la natura della grandezza infinita. Ogni gr[andezza] può essere espressa attraverso una se­ rie. Se la serie è chiusa, determinata, allora la gr[andezza] è determinata - se la serie è infinita allora lo è anche la gran­ dezza. Ogni gr[andezza] è un aggregato- un qualcosa di di­ visibile [,] una serie, una catena- una gr[andezza] assoluta­ mente semplice non esiste. Quanto piu piccolo è l'arco del settore circolare, tanto piu si avvicina alla linea retta - un arco infinitamente piccolo è una linea retta. Qui allora si può applicare il teorema pi­ tag[orico]. Anche la irregolarità è regolare, come le curve. Differenza tra gr[andezze] raz[ionali] e irraz[ionali]. r

3 traswrmato

·

m

I

una serle. 2 + -, + ·

2

I

-

4

I I , + -8, + -6, ecc. I

Questa serie si può variare ancora molto.

Nell'algebra pura non compaiono numeri. Allo stesso modo che si possono trovare le altre grandezze -si debbono poter calcolare anche le formule- arte dell'in­ venzione di formule (Arte dell'invenzione di strumentt). For­ se vorrà fare questo l'analisi combinatoria? In tal caso sareb­ be assai elevata. L'analisi combinat[oria] della fisica sarebbe l'arte indiret­ ta dell'invenzione che ha cercato Bacone. *

-le

.,'
di Gilbert, secondo qua­ derno1". Dei corpi combustibili nella fusione disciolgono corpi combustibili - ecc.

[OSSERVAZIONI CHIMICHE)

2II

Diversi metalli fusi insieme non si potrebbero separare l'uno dall'altro mediante rimescolamento e un lento raffred­ damento- in breve in un modo meccanico simile alla prepa­ razione? (Per esempio mediante cristallizzazione?) Per l'argento non si potrebbe trovare un agente di separa­ zione migliore del piombo? Dato che questo brucia cosi fa­ cilmente. Teoria delle macchine termiche. *

*

*

1

Cfr. per questo Observations sur l'hydrogène sul/uré par le citoyen Berthol­ let, in «Annales de Chimie>> , vol. XXV (20 marzo 1798), pp. 233-72.

2

Si tratta qui di libri della biblioteca della Bergakademie di Freiberg tutto­ ra presenti in essa. Riportiamo qui le loro indicazioni per esteso: r.

Libavius, A., Alchymia, Francofurti 1597.

2.

Meyer, J. F., Alchymistische Brie/e, Hannover 1767.



Wedelius, G. W., Einleitung zur Alchimie, Berlin 1724.



Becher, ].



Rosencreutz, C., Chymische Hochzeit anno 1549, Strassburg 1616.

6.

Die edelgeborne ]ungfrau Alchemia. Nebst einem Zusatze von der Medicina universali, Tubingen 1730.



Geber, Chimia sive traditio summae per/ectionis et investiga/io magi­ sterii innumeris locis emendata da C. Hornio, Lugd. Bat. 1668.

8.

Quadratum alchymisticum, ovvero: Vier auserlesene rare Tractiitgen vom Stein der Weisen, Hamburg 1705.



Morveau, G., Allgemeine theoretische und praktische Grundsiitze der chemischen A//initiit oder Wahlanziehung .., aus dem Franzosischen von D. J. Veit, mit Anmerkungen begleitet und herausgegeben von S. F. Hermbstiidt, Berlin 1794.

]

.,

Psychosophia oder Seelen- Weisheit, Hamburg 1725.

.

ro.

Gmelin, J. F., Geschichte der Chemie, Gottingen 1797-99.

' ll riferimento qui è a F. A. von Humboldt, Versuche und Beobachtungen ilber die grilne Farbe unterirdischer Vegetabilien, in «]ournal der Physilo>, hg. von D. F. A. C. Gren, Bd. V (Halle 1792), pp. 195-204. ' La colutea arborescens o vescicaria è un arbusto delle leguminose a foglie imparipennate, glauche inferiormente, con dei baccelli a forma di vescica che scoppiano se compressi. ' Cfr. C. Girtanner, Versuche und Beobachtungen uber die neue Methode des Hrn. Beddoes, die Lungenschwindsucht zu heilen, nebst der Beschrei­ bung einer dazu erfundenen Respirationsmaschine, in «Journal der prac-

212

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

tischen Arzneykunde und Wundarzneykunst», hg. von C. W. Hufeland, Bd. I, St. 1 (Jena 1795), pp. 199-254. ' L'eudiometro è una campana tubolare di vetro graduata e munita interna­ mente di due punte collegabili con una macchina elettrica cosi che sia possibile farvi scoccare una scintilla. Veniva usata anzitutto per misurare la proporzione volumetrica di ossigeno e di azoto nell'aria. Volta la utiliz­ zò per studiare il gas delle paludi. 7

Cfr. H. B. von Saussure, Reisen durch die Alpen, aus dem Franzi:isischen iibersetzt und mit Anmerkungen bereichert, bey]. F. Junius, Leipzig 1788, T. IV, § n33, p. 378.

8

Qui Novalis rimanda a P. S. La Piace, Darstellung des Weltsystems, aus dem Franzi:isischen iibersezt vonJ. K. F. Hauff, Frankfurt am Main 1797; cfr. in particolare la parte II, pp. 314-18 dedicate all'unità di analisi e sinte­ si nella teoria newtoniana dell'universo. Il Lowitz di cui si parla p iii avanti è il chimico russo Johan Tobias L. (1757-1804).



Si tratta di un'invenzione del chimico inglese Peter Woulfe- un'ampolla a due o tre colli- per trattare dei liquidi con i gas e per lavare i gas. Per il ri­ ferimento a Klaproth nella colonna destra della pagina seguente si veda, piii avanti, la nota 135.



Cfr. Analyse du rubis spine/le par le cit. Vauquelin, in «Annales de Chi­ mie >>, XXVII (1798), pp. 3-18.

11

12

Cfr. J. G. G. Riidiger, Physische Ketxereien oder Versuche eine leichtere und ein/achere Erkliirungsart in die Naturlehre einzu/iihren, Leipzig 1799; in particolare cfr. la parte dedicata allo Zweyter Versuch, iiber den Druck der Lu/t, pp. 45-84. Si tratta ancora di libri presi alla biblioteca della Bergakademie e cioè: C. G. ReuB, Anweisung zur Zimmermannkunst, Leipzig 1764 e F. A. ReuB, Mineralogische Geographie von Bohmen, 2 Bde., Dresden 1793 e 1797. Leopold von Beust frequentava i corsi della Bergakademie insieme ad Hardenberg.

" Nel Traité élémentaire de chimie, Paris 1789, parte I, cap. 1, scrive Lavoi­ sier: > , febbraio 1798, pp. 392-97.

" n titolo completo della nota di}. L. Odier è: Note sur la production de l'aci­ de nitrique par l'oxigène, tenu à un haut degré de chaleur et mis en contaci avec l'air atmosphérique e si trova alle pp. 464 sgg. del citato numero del «}ournal de physique>> . " In appendice all'opera diJ. W. Ritter, Beweis, dass ein bestà"ndiger Galva­ nismus den Lebensprocess in den Thie"eich begleite, Weimar 1798, si tro­ va un foglio con 47 figure che indicano le diverse possibilità di un'azione galvanica. La«forma sferica» (Kugel/orm) di cui parla Novalis può rife-

214

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

rirsi alla forma di «un circolo che ritorna in se stesso>> di cui Ritter si serve per esprimere l'unità tr;� (cfr. p. 172). " In una lettera a Caroline Schlegel del 9-16 settembre 1798 Novalis prega A. W. Schlegel che gli invii le opere di Helmont e Fludd. " Qui di seguito Novalis compendia e commenta alcuni aforismi tratti dalle annotazioni di F. Schlegel Zur Physik. Cfr. per questo il vol. XVIII della Kritische Friedrich-Schlegel-Ausgabe (Miinchen-Paderborn-Wien 1963), Philosophische Lehrjahre, parte I, a cura di E. Behler, pp. 144-51. I numeri delle annotazioni schlegeliane si riferiscono a questa edizione. " Nel Canzoniere Eddico si dice che il cuoco del Walhalla Andhrimnir fac­ cia bollire ogni giorno nel paiolo Eldhrimnir il cinghiale Saehrinmir e che questo, dopo esser stato mangiato, diventi vivo di nuovo. (Si veda per questo la Canzone di Grimnir, strofa 18). 30

Cfr. per questo la nota 26.

31

Estratto da D. van Marum, Versuche zum Erweise, dafi in dem elektrischen Fluidum Warmesto/f zugegen ist, in , hg. von F. A. C. Gren, Bd. III, (Leipzig 1796), pp. 1-17.

32

Estratto da Auszug verschiedener Abhandlungen des Herrn Coulomb iiber die Electrizitat, ivi, pp. 5o-8o.

" Estratto da Auszug eines Schreibens des Herrn van Mons an den Herausge­ ber, ivi, pp. 228-30. " Tale argomento è trattato nell'Auszug eines Schreibens des Herrn D. Bondt in Amsterdam an Herrn van Mons in Briifiel, ivi, pp. 336-38. " Cfr. per questo lo scritto di J. B. van Mons, Einige Thatsachen /iir und wi­ der die Meynung des Herrn Girtanner iiber die Zersetzung der Salzsaure und die Natur ihres Radicals, ivi, pp. 332-35. 36

Cfr. per questo la nota 34-

37

Estratto dagli Ausziige aus Brie/en, von Herrn van Mons in Briifiel, in > cit., pp. 473-78.

38

Cfr. la nota precedente. Nella lettera, datata , Van Mons dice di essere stato informato da un certo Armano da Venezia che .

" Estratto da Auszug eines Schreibens des Herrn Volta an den Herausgeber, in cit., pp. 479-81 (la lettera di Volta riporta la data del 2 agosto 1796). 40

Estratto da F. W. A. Murhard, Ueber die Frage: Haben die Sonne der Mond und die iibrigen Himmelskorper eine Atmosphare oder nicht?, ivi, pp. 400-13.

41

Estratto da D. van Marum, Zersetzung des Weingeistes beym Durchgang seiner Dà'mp/e zwischen gliihenden Kup/er, ivi, pp. 369-82.

42

Cfr. Ritter, Beweis cit., pp. 92 sgg. In base a esperimenti in cui l'occhio era inserito in una catena galvanica, Ritter sostiene qui la costante presenza di una nell'occhio, che può essere piu picco-

NOTE

215

la o piu grande in diretta relazione con la durata della chiusura della cate­ na galvanica che determina la sensazione luminosa nell'occhio. Successi­ vamente Ritter pone questo fenomeno in relazione con la connessione tra l'occhio e la . n continuo variare dello (l' ) probabilmente sarebbe accom­ pagnato in questo organo da uno sviluppo della luminosità ( ). " I passi in corpo minore sono estratti da F. W.]. Schelling, Von der Welt­ seele, eine Hypothese der hohern Physik zur Erkliirung des allgemeinen Or­ ganismus, bey Friedrich Penhes, Hamburg 1798. 44

Come 2. in Schelling segue l'inverso della legge:«Un corpo, nella misura in cui attrae la materia negativa della luce, respinge quella positiva>> (Von der Weeltseele cit. , p. 32).

" Schelling: , ibid., p. 39). 46

Schelling: «Nel modo piu evidente questa proprietà dei corpi facilmente combustibili di raccogliere aria attorno a sé si vede nella cosiddetta 'farina delle streghe'(semen lycopodii) nota per via dei lampi provocati a teatro>> (ibtd., p. 72).

47

Schelling: (ibid., p. 87) Questa legge, continua Schelling, è tratta dai Siitzen aus der Naturmetaphysik di Eschenmayer e la formula > (ibid., pp. 293 sgg.]. " Negando che in base ai principi della filosofia trascendentale si possa par­ lare di un'incidenza delle rappresentazioni su organi materiali come il cer­ vello o, viceversa, di cause materiali sull'intelligenza, Schelling criticava quei tentativi di spiegare la tra . La filosofia-scri­ ve- > e quindi ha assunto il significato di «dirigere la propria mente a qualcosa>> , di «volgere l'animo (il pensiero) a...>> , venendo quindi a significare correntemente: «riflettere su ...>> ,« me­ ditare>> , , . Con sinnen si indica, insom­ ma, l'intenzionalità della coscienza e dunque quel mirare a che sempre ac­ compagna il pensare in generale. Di qui la scelta di renderlo con «far se­ gno>> , da intendersi tanto in senso puramente interiore che esteriore. Sen­ za considerare, poi, che Novalis può aver fuso questo significato di sinnen con un altro, assai piu raro, che si fa derivare dal latino signare e che signi­ fica tracciare un segno su una botte dopo averne misurato il contenuto. " Quanto segue in corpo minore è costituito da estratti da D. Tiedemann, Geist der spekulativen Philosophie, Bd. V (da R. Lullo a T. Hobbes, Mar­ burg I796, pp. 520-90). I primi appunti (su Paracelso, Pordage e il suo commentatore) derivano dal capitolo XIV dedicato a .Sull'importanza di questa lettura si veda il sag­ gio di H. J. Miihl, Novalis und Plotin, in , Tiibingen r963, pp. I57 sgg. " >.

" Da qui fino a p. 143 le annotazioni novalisiane costituiscono una serrata discussione di una lunga nota a piè di pagina contenuta nel§ ro dell'opera di Werner (pp. 17-24). La nota concerne il problema di come ordinare i corpi naturali, ovvero come > kantiana è senz'altro: «Come sono possibili giu­ dizi sintetici a priori?>> formulata nella sezione VI dell'Introduzione alla 2' ed. (1787) della Critica della ragion pura. '' Quanto segue in corpo minore è costituito da estratti da: Astronomisches Handbuch oder die Sternkunst, in einen kurzen Lehrbegriff verfasset von Herrn de la Lande. Aus der zwoten franziisischen Ausgabe iibersetzt, Leipzig 1775. '' Cosi nell'originale . . ,. Johann Christoph Guts Muths (1759·1839) pubblicò nel 1793 una Gym­ nastik fiir die Jugend. " Si riferisce certamente a Peter Campers Vorlesungen, gehalten in der Am­ sterdammer Zeichen-Akademie: iiber den Ausdruck der verschiedenen Leidenschaften durch die Gesichtziige; iiber die bewunderenswiirdige Ahnlichkeit im Bau des Menschen, der vierfiissigen Thiere, der Viigel und Fische; und iiber die Schiinheit der Formen. Hg. von seinem Sohne A. G. Camper. Aus dem Ho!Hindischen iibersetzt von G. Schaz, Berlin 1793· La tesi fondamentale dell'opera di Camper è che non si dà>.

222 96

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

Quanto segue in corpo minore è costituito da estratti da F. A. C. Gren, Grundrifi der Naturlehre, 2' ed., Halle 1797.

" n concetto di «contemplazione creativa» cui Novalis, come osservano i curatori delle Schrzften (NS, vol. III, p. 862), sembra pensare, rimanda al­ l'unità tra io teoretico e io pratico al centro della Dottrina della scienza fichtiana. " Cfr. Tiedemann, Geist cit., Bd. III, welcher von der Neuern Akademie bis auf die Araber geht, Marburg 1793, pp. 289 sgg. 99

Il riferimento è a Beobachtungen iiber die Natur der Stiirke, von Herrn Ro­ bert Jamesom in Leith, in «Allgemeines Journal der Chemie», hg. von D. A. N. Scherer, Bd. l, Leipzig 1798, pp. 625-29. n passo è ripetuto da Novalis, sotto forma di un estratto piu dettagliato, nelle Humboldt­ Studien.

10°

Cfr. F. Aloys Pop, Ueber die Wassersucht, in «Riischlaubs Magazin zur Vervollkommung der theoretischen und praktischen Heilkunde >>, Bd. l, St. 3 (1799), pp. 417-476.

101

Estratto da B. Vaquelin, Ueber die neue Erde im Beryll, Glucine genannt, in , hg. von D. Alexander Nicolaus Scherer, Bd. l, H. 4 (Leipzig 1798), pp. 341-60.

102

Estratto da B. Vaquelin, Untersuchung des peruvianischen Smaragds, ivi, pp. 36r-66.

103

Estratto da C. L. de Berthollet, Beobachtungen iiber das schwe/elhaltige Wasserstol/es (Hydrogène sul/uré), ivi, pp. 367-403.

104

Cfr. D. S. Hahnemann, Ist das Reifiley ein eignes Metall?, in , von D. Lorenz von Crell, Helmstadt 1798 Bd. II, pp. 179-83.

"" Questo e gli altri rimandi a Lampadius - notano i curatori delle Schrz/ten (cfr. NS, vol. III, p. 863)- potrebbero derivare da comunicazioni persona­ li dello stesso Lampadius che insegnava chimica alla Bergakademie di Freiberg (cfr. la Nota di lettura di questa sezione). 106

Cfr. An Essay on Combustion, with a view to a new art o/ dying and paint­ ing. Wherein the phlogistic and antiphlogistic hypotheses are proved erro­ neous. By Mrs. Fulhame, London 1794. Il libro apparve nel 1798 in tradu­ zione tedesca, ma Novalis sembra attingere le sue conoscenze dalla recen­ sione di J. W. Ritter, Madame Fulhsame's Versuch iiber die Wieder­ herstellung der Metalle, in , Bd. l, H. 4· pp. 420-44·

107

Potrebbe trattarsi di osservazioni contenute nella recensione alla Ful­ hame, cfr. la nota precedente.

108

n saggio di J. D. Herholdt si trova in , hg. von J. K. Tode, 4, Kopenhagen-Leipzig 1797, Bd. III, St. 4 pp. 407 sgg.

11�

Cfr. Johann Valentin Miiller, Orthodoxie und Heterodoxie, 2 Bde., Frank­ furt 1798.

11°

Cfr. J. J. Diimling, Ist die Leber ein Reinigungsorgan? eine physiologisch­ pathologische Abhandlung, Wien 1798.

NOTE 111

223

Si tratta dei Medicinische Commentarien von einer Gesellscha/t der Aertze zu Edinburgh. Aus dem engliscen iibersetzt von D. A. F. A. Diel, zweite Decade, ro Bd., Alltenburg 1797. Qui nella sezione Medicinishe Neuig­ keiten p. 241 si trova l'osservazione annotata da Novalis che deve aver fat­ to > , hg. von C. W. Hufeland, Jena 1798, Bd. V, St. 4, pp. 752-812.

11'

L'osservazione citata si trova nella «Risposta del dr. Hufeland al dr. Kausch>> , in «Kausch's medicinische und chirurgische Er/ahrungen cit., pp. 432-40.

"' Cfr. C. E. Weigel, Uber den medicinischen Gebrauch des Phosphors, in > , hg. vonJ.J. Riimer, Leipzig 1798, Bd. l, St. 3, pp. 58-71 in particolare p. 64. 12°

Cfr. G. C. Conradi, Bestiitigte Wiirkung der Schwe/ellber wider die iibeln Folgen des Quecksilbers, in , Bd. VI, St. 3 (Novalis scrive erroneamente IV, 3), pp. 521 sgg. (Si tratta della sezione r 5 delle Beobachtungen di Conradi, iniziata nel fascicolo 2 del vol. VI).

121

Cfr. Bestèitigter Nutzen des Antimonial-Schwefelwassers, von Bieder­ mann, Hofmedicus zu Rehburg, ivi, Bd. I, (Jena 1798), pp. 195-210.

122

Novalis si riferisce a una osservazione di Hufeland acclusa a una comuni­ cazione dello > su Geschichte und Heilung eines Ausschlags am ganzen Korper, und besonders im Gesicht, ivi, pp. 54 sgg.

"' La prima sezione delle Beobachtungen di Conradi (cfr. la nota 120) è dedi­ cata a > , ivi, St. 2, pp. 385-403.

224 124

m

126

127

128

129

STUDI SCIENTIFICO-NATURALI DI FREIBERG

Cfr. «Archiv der Aerzte und Seelsorger wider die Pockennoth», hg. von J. C. W. Juncker, Leipzig 1798, St. 5, pp. 182-87. Lo Spiritus mindereri (Liquor Ammonii acetici) viene raccomandato dal Dr. Hofmann di Mannheim nella sezione redazionale dedicata a Medizi­ nische Projecte, Anfragen und Desiderate del , Bd. V, St. L (Jena 1797). Cfr. A. Rave, Beobachtungen und Schliisse aus der praktischen Arzneywù­ senscha/t, Miinster 1796, pp. 22 sgg. Cfr. C. G. T. Kortum, Kleine Au/siitze, in , Bd. VI, St. L (Jena 1798), pp. 149-66 in particolare le pp. 156 sgg. Nelle Beobachtungen di Conradi (cfr. nota 120) l'undicesima sezione è de­ dicata a «Nutzen cles 6rtlichen Gebrauchs cles kalte Wassers wider das Herzklopfen hypochondrischer Personen>>, ivi, St. 3, pp. 502-13. Cfr. nota 109.

130

Riassunto della nota n. 24 Tod durch Phosphor, in >, Bd. I, H. 5 (Leipzig 1798), pp. 568 sgg.

1

31

Estratto dal Nachtrag al saggio diJ. H. Hassenfratz, Ueber das Lù:ht, ivi, Bd. I, H. 5, p. 472 (il Nachtrag ha per titolo: Auszug aus Nicholson's allg. Bemerkungen iiber Lampen und Lichter und dessen Vermuthungen, dem Talg die Eigenschaften des Wachses mitzutheilen).

m

Estratto da Prii/ung der iiber das vorgebliche Leuchten des Phosphors im Stickstof!gas angestellten Untersuchungen, angestellt von den Biirgern Fourcroy und Vaquelin, ivi, pp. 492-518.

1"

Estratto da Beobachtungen iiber die eudiometrischen Eigenschaften des Phosphors, vom Biirger Berthollet, ivi, pp. 518-26.

13'

Queste considerazioni possono essere state suggerite a Novalis dalla nota n. 21 Chemische Analyse der Epidermis, ivi, pp. 566 sgg.

m

Estratti da M. H. Klaproth, Beitriige zur chemischen Kenntnis der Mineral­ korper, Posen-Berlin 1795-97, vol. I. Klaproth (1743-1817) oltre aiBeitriige pubblicò anche numerose singole analisi su riviste tedesche e straniere. La terminologia usata da Novalis talvolta differisce da quella di Klaproth.

136

137

138 139 140

141

142

Da Zergliederung des schwarzgrauen Feuersteins, in Klaproth, Beitràge cit., pp. 43-46. Da Chemische Versuche iiber den Demantspath, in ibid., pp. 47-80, in particolare le pp. 47-67. Cfr. supra in particolare le pp. 69-73. Cfr. quanto citato alla nota 137, in particolare le pp. 74-80. Da Chemische Untersuchung der Komgsborner Salzsolen und deren Pro­ ducte, in Klaproth, Beitriige cit., pp. 355-374. Cfr. , hg. von D. A. N. Scherer, Bd. I, H. 6, (Leipzig 1798), p. 696. Quanto segue su questa colonna in corpo minore è un'estratto da A. von Humboldt, Abhandlung iiber die dreyfache Verbindung aus Phosphor,

NOTE

143

225

Sticksto// und Sauersto/1, oder iiber das Daseyn der Phosphures d' azote oxi­ dés, ivi, pp. 573-89. Qui Novalis si riferisce a D. van Marum, Versuche, welche beweisen, dafi die Kohle Wasserstol/enthalt, in «Annalen der Physik», Bd. I, St. r (Halle 1799), pp. I00-8.

144

Cfr. la nota 99·

145

La seguente osservazione- notano i curatori delle Schrz/ten (NS, vol. III, p. 867)- potrebbe stare in connessione con la lettura dei Beitrà'ge zur che­ mischen Geschichte des Goldes. Erster Beytrag. Vom Hrn. Prof. Hilde­ brandt zu Erlangen, in «AllgemeinesJournal der Chemie >>, Bd. I, H. 6, pp. 650-55·

146

Estratto da una comunicazione di A. von Humboldt pubblicata ivi, pp. 700-2. La comunicazione è preceduta da una lettera di Humboldt a · Scherer datata «Paris, 9 Vendemaire, 7>>.

147

Estratto da Verwandtscha/t der Kieselerde « Vermischte Notizen >>, ivi, pp. 709 sgg.

148 149

Cfr.

supra la nota

zur Kalkerde all'interno delle

142.

Estratto da B. T. Rumford,

Versuche und Beobachtungen iiber die Fort­ pflanzung der Warme in Fltlssigkeiten, la cui pubblicazione iniziò nel «NeuesJournal der Physik>> di Gren, Bd. IV, (1797),pp. 418-54,e conti­ nuò negli «Annalen der Physik>> di Gilbert, Bd. I (1799),pp. 214-41,32351,436-63 e Bd. II (1799),pp. 249-86). Novalis trae le sue osservazioni da­ gli , Bd. I, p. ur e Bd. II, p. 267.

'" Questa osservazione si riferisce a

Brief Saussiire des Sohns an J. C. Dela­ metherie, in welchen bewiesen wird, dafi die reinen Erden den Sauerstoff nicht absorbieren, in > .

41 Si veda per questo il n. 85r dove si afferma chiaramente come l'idea plato­ nica costuisca la vera esteriorità: «Le idee di Platone- abitanti della /orza del pensiero [Denkkra/t]- del cielo interiore. (Ogni discesa- ogni sguar­ do gettato nell'Intimo- è contemporaneamente ascesa, ascensione al cie­ lo - sguardo verso il Veramente Esteriore>>.

42 D.Tiedemann, Geist der spekulativen Philosophie, Marburg r793, vol. III, p. 406.

NOTA DI LETTURA 43

In questo senso va intesa, nel n. 933, la definizione di Dio come «l'x perso­ nificata- il N[on] I[o] di Fichte>> . In questa stessa annotazione il «N[on] I[o] di Fichte>> appare come >.

44

Per questo si veda Uerlings, F. von Hardenberg genannt Novalis. Werk und Forschung cit., pp. 383-97 e la letteratura ivi discussa.

" Già in questo la forma della fiaba è legata alla dottrina del futuro; si veda per questo il n. 327, dove Novalis afferma che in futuro memoria, intellet­ to e immaginazione, in quanto , dovranno emanciparsi l'uno dall'altro e divenire . 46

Si veda per questo il n. 826: >

' Riferimento a C. L. Stieglitz, Die Baukunst der Alten. Ein Handbuch /iir Freunde der Kunst. Nebst einem architektonischen Worterbuche, Leipzig 1796.

10 n riferimento è a I. Kant, Von der Macht des Gemuths durch den blof!,en Vorsatz seiner krankha/ten Gefiihle Meister zu seyn. Ein Antwortschrezben an Herrn Ho/rath und Professar Hu/eland, in , Bd. V, St. 4, Jena 1798, pp. 701751. Lo scritto di Kant si riferiva alla Macrobiotica di Hufeland (C. W. Hu­ feland, Makrobiotik oder die Kunst, das menschliche Leben :zu verlangern, 1796) e fu in seguito inserito nello Streit der Facultaten (Ki:inigsberg 1798)

NOTE

513

come terza parte (quella relativa al conflitto della Facoltà filosofica con quella di medicina). Sulla Macrobiotica di Hufeland si vedano le osserva­ zioni critiche contenute nella sez. IV, n. II4 e VI, n. 447· 11

12

13

14

Cfr. C. A. Eschenmayer, Saze aus der Natur-Metaphysik auf chemische und medicinische Gegenstiinde angewandt, Tiibingen1797 (Vorrede). Qui, co­ me piu di frequente in seguito (cfr. i nn. 196-203 ), Novalis si rifà ai suoi studi filosofici del 1797 (si veda la sez. III). Cfr. Leonard Eulers Briefe iiber verschiedene Gegenstiinde aus der Natur­ lehre. Nach der Ausgabe der Herren Condorcet und de la Croix au/s neue aus dem Franzosichen iibersetzt und mit Anmerkungen, Zusiitzen und neuen Briefen vermehrt von Friedrich Kries, Leipzig 1792, Bd. l, pp. 104 sgg., 201 sgg. Mentre per Newton la luce consisteva nell'emissione di par­ ticelle infinitamente piccole, quella di Eulero era una teoria ondulatoria che faceva consistere la luce in vibrazioni dell'etere. H. J. Miihl, il curatore dell'Allgemeines Brouillon, suppone in proposito che per questa osserva­ zione Novalis avesse presente i Metaphysische An/angsgriinde der Natur­ wissenschaft di Kant (Riga 7 1 86 ), dove le opposte teorie della luce di New­ ton ed Eulero vengono messe in relazione con l'opposizione tra il punto di vista chimico-dinamico e quello matematico- meccanico (cfr. NS, vol. III, p. 902). L'intera annotazione è da riferirsi al progetto di scrivere un «Brief iiber die Antike» di cui Novalis parla nella lettera a Caroline Schlegel del9-16 settembre 7 1 98; su questo stesso argomento si veda la sez. VI, nn. 476 e 480 e in questa sez. i nn. 84 e430. Per l'accenno a Goethe si veda la sez. VI, n. 445; gli «epigrammi>> menzionati sono senz'altro gli Epigrammi che Goethe scrisse a Venezia nel 7 1 90 (in > si definiva il «teorema polinomico>> affron­ tato da Hindenburg e dalla sua scuola nell'opera collettiva (Der polynomi­ sche Lehrsatz, das wichtigste Theorem der ganzen Analysis , Leipzig I796). Su Hindenburg, oltre alla precedente annotazione, si vedano anche i nn. 242, 648 e, soprattutto, il n. 837, dove Novalis estende il principio del­ l'infmitinomio all'idea stessa di scienza. Su Novalis e Hindenburg si veda M. Dick, Novalis and Mathematics, Chapel Hill 1960, pp. 27-31. . . .

. . .

27

28

Il rimando alla nota precedente aiuta forse a chiarire il senso di questo concetto che si può ben dire centrale per tutto il progetto di un' enciclope­ dia romantica. L'infinità della connessione e dell'universale codetermina­ zione che caratterizzano ogni naturale individuo in quanto membro di un infinitinomio è, cioè, da intendersi come infinità di una serie potenziale. Ovvero: connessioni e codeterminazioni sono serie virtuali esplicabili combinatoriamente in un senso tanto 'matematicamente' rigoroso quanto 'liberamente' costruttivo. Nell'unità di rigore (di regole) e libertà consiste lo stesso coimplicarsi di metodo matematico e metodo poetiço. Il riferimento è a W. Traugott Krug, Versuch einer Systematischen Enzy­ klopiidie der Wissenscha/ten, T. l, Wittenberg-Leipzig 1796; T. II, Jena 1797. In questa opera Krug sviluppa la distinzione tra «enciclopedia spe­ ciale>> come un puro aggregato di scienze ed «enciclopedia generale>> co­ me quanto deve esporre la connessione reciproca tra di esse. Dato il suo carattere sistematico, quest'ultima, deve essere essa stessa una scienza, o almeno l'«analogon di una scienza». Per questo Krug esclude dal suo ten­ tativo di enciclopedia sistematica le scienze particolari (applicate) per la

L'«ALLGEMEINES BROUILLON»

loro disomogeneità. L'accenno di Novalis a numismatica, araldica ecc. potrebbe quindi contenere una tacita polemica con tale esclusione. "' Miihl congettura che questo strano epigramma sia da attribuire a Novalis stesso e che contenga un accenno allo stato delle scuole come nel contem­ poraneo Leben des Quintus Fixlein (r796) di Jean Paul. 30

Da mettere in relazione con le osservazioni sulla fisica di F. Schlegel ap­ puntate e commentate nei Physikalische Fragmente (cfr. sez. VIII, n. 5: «Abbracciare è gustare»).

31

Cfr. Genesi, 6, r-4.

" Jeanne Marie Bouvier de la Motte-Guyon (r648-I7I7), mistica francese. In traduzione tedesca erano usciti tra l'altro i Christliche und Geistreiche

Brie/e iiber verschiedene Materien Die das Innere Leben oder den Geist und Sinn des wahren Christentums betref/en, Walther, Leipzig I728-3o, T. I-II. " Indiretto accenno a F. A. von Humboldt, Versuche iiber die gereizte Mus­ kel- und Nervenfaser nebst Vermuthungen iiber den chemischen Process des Lebens in der Thier- und Pflanzenwelt, Posen-Berlin I797, T. I-II. 34

Si confronti l'osservazione di F. Schlegel riportata nella sez. VIII, n. 5: «Idea della natura regressiva- dall'animale alla pianta- e cosi fino al mi­ nerale- come al culmine>> .

" Schelling stesso aveva dichiarato- in Von der Weltseele cit., p. I5- di vo­ ler sviluppare il a , ovvero di voler generalizzare ben oltre il loro ambito le sco­ perte relative alle proprietà dell'ossigeno. In proposito però - cfr. ad esempio i brani riportati da Novalis nella sez. VIII, n. 6- mostrava di vo­ ler salvare una qualche istanza delle teorie flogistiche, sottraendole a qual­ siasi presupposto atomistico e facendo del flogisto un principio dinamico, il principio negativo dell'ossigeno (e piu in generale della Terra stessa: ciò che rende indecomponibili le singole sostanze: : citazione letterale dagli Epigrammi veneziani di Goethe e precisamente dal n. 26: > . (Dormi ancora? Silenzio e !asciami l riposare; se mi sveglio l Che debbo mai fare qui? Ampio è il letto, l ma vuoto, l Ovunque è Sarde­ gna, dove si dorme soli; e l Tivoli l È ovunque, dove ti desti l'amica).

42

Cfr.la lettera di Schlegel a Novalis della fine luglio 1798: (NS, vol. IV, p. 498).

43

Si tratta ancora della progettata lettera a F. Schlegel, che secondo un'an­ notazione successiva (la n. 218) doveva esporre un frammento dell'Enci­ clopedia >.

44

Evidente collegamento con lo scritto di Kant, Zum ewigen Frieden. Ein philosophischer Entwurf, Kiinigsberg 1795 e in particolare con il

Cfr. > della poesia si veda la sez. XII, n. 35·

89

Probabile riferimento al virtuoso di Shaftesbury.

"' Il brano in corpo piccolo è una citazione con lievi modifiche da J. [ von] Miiller,Die Geschichten schweizerischer Eidgenossenscha/t. Drittes Buch, Erste Abt., Leipzig 1788; Zweyte Abt., Leipzig 1795,p. 367. Anche i nn. 306 e 308 sono da mettere in relazione alla lettura di quest'opera. 91

Cfr. sez. IV, n. r.

92

Mahl in proposito rimanda alla prima sezione del primo capitolo della «Dottrina trascendentale del metodo>> della Critica della ragion pura (r. Delle definizioni),dove Kant sostiene che definire significa «esporre ori­ ginariamente il concetto completo di una cosa all'interno dei suoi limiti>> ; in base all'argomentazione kantiana la defmizione contiene una e dunque,in senso proprio, solo la matematica ha definizioni. Non è da escludersi,però,che il riferi­ mento di Novalis a Kant possa essere anche un altro. Per altri rimandi alla Kritik der reinen Vernun/t, che Novalis considera di grande rilevanza per il progetto di enciclopedia proprio in relazione al metodo (Novalis parla spesso dell'«impresa di Kant>> ) si vedano anche i nn. 350,460,463,540, 556, 559 e 921.

9'

Genesi, 1,3·

94

Questa annotazione-e i nn. 328-33-sono da ricondurre,come osserva Mahl (NS, vol. III,p. 923),alla lettura della prefazione di d'Alembert al­ l'Encyclopédie, di cui Novalis riporta degli estratti nel n. 336. Nel Discours préliminaire des Editeurs (rnr) d' Alembert, fornendo un prospetto dell'«ordre encyclopédique des connoissances humaines>> , fa derivare questo dalle tre facoltà fondamentali dello spirito umano: Mémoire, Rai­ son, Imagination. Mentre dalla prima (la memoria) scaturiscono le cono­ scenze dirette (sensibili),dalle altre due facoltà (mediante connessione e combinazione delle impressioni sensibili) scaturiscono le «conoscenze ri­ flesse>> . A queste tre facoltà corrisponde dunque l'articolazione dell'«al­ bero enciclopedico>>: dalla memoria deriva l'ambito della storia,dalla ra­ gione (che Novalis traduce con Verstand) l'ambito della filosofia e dal­ l'immaginazione quello delle atti (cfr. Encyclopédie cit., pp. XXVII e xc).

9'

Senz'altro qui Novalis,come nota Mahl,critica il ruolo meramente ripro­ duttivo-imitativo che d'Alembert assegna all'immaginazione, subordi­ nandola alla ragione. In proposito c'è da aggiungere che nella definizione di un ruolo attivo-produttivo dell'immaginazione sono decisivi gli studi kantiani e fichtiani di Novalis. Già Kant nella Critica del Giudizio parla del carattere direttamente «creativo>> e non semplicemente produttivo del­ l'immaginazione nella poesia (cfr. Kritik der Urteilskra/t cit., § 49).

96

Cfr. il n. 924,a proposito di Platino (> ).

NOTE

523

97

Probabile riferimento alla distinzione fatta da d'Alembert tra enciclope­ dia e Dictionnaire raisonné; cfr. Encyclopédie cit., pp. I-II, XXXIII sgg. e

98

Estratti dall'Encyclopédie cit., T. I, 1781, pp. II-x. Interessante, per il pro­ getto novalisiano di enciclopedia, l'annotazione del concetto di «spirito sistematico>> come procedimento di riduzione e semplificazione che d'A­ lembert opponeva all'esprit de système.

99

Questa annotazione è di decisiva importanza per la definizione del com­ plesso rapporto romantico tra poesia, filosofia e natura. Fine della cono­ scenza è, per Novalis, giungere fino alla verità che si sottrae alla conoscen­ za (il mistero come risultato, ovvero l'identità tra esterno e interno: tra na­ tura e io). La differenza con il sistema dell'identità schellinghiano, in pro­ posito, è che l'identità romantica è piu un che una realtà immanente. Di qui la decisiva funzione della poesia: «tutto nella distanza diviene poesia>> . Poeticamente il lontano si fa immediato, la conoscenza si fa godimento, si converte in senso, in sentimento. Confine e fine della filosofia è, dunque, la naturalità dell'istinto, ma una naturalità colta, raggiunta al culmine di uno sviluppo del conoscere, del suo carattere mediato. In questo culmine la filosofia oltrepassa il suo ca­ rattere prosaico -lo scopo determinato del conoscere: la sua mediatezza­ per ritrovare la sua natura originariamente poetica. Nella poesia è, quindi, significato l'«effetto a distanza>> del pensiero, il suo oltrepassare l'imper­ fezione di ciò che è sensibile, immediato per giungere, attraverso la cono­ scenza, alla perfezione dell'immediatezza: alla quiete di una sensibilità poeticamente formata.

LIX.

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103 104

10'

Cfr. la sez. VIII, n. 2 e, qui, il n. 547· In probabile connessione con la lettura dell'opera di C. G. Schocher, cfr. la nota al n. 24� e, in/ra, il n. 367. Tutto il brano è in evidente rapporto con la lettura dell'opera di Chladni­ cfr.la nota al n. 283- e in particolare con i suoi esperimenti con le Klang­ /iguren. Chladni, che pubblicò anche un Lehrbuch der Akustik (Leipzig, 1802), aveva infatti scoperto- percuotendo con un archetto di violino la­ stre di vetro e di altro materiale cosparse di sabbia - come i suoni di ogni corpo fossero non solo udibili, ma anche rappresentabili visivamente nel­ la loro specificità e nelle tavole illustrative accluse al suo libro riportava z66 di queste «figure acustiche>> . Su questo tema si vedano anche le con­ clusioni che liberamente ne trae Novalis nei nn. 376, 382, 4�4 e 593· Cfr. la nota al n. 245. Secondo un'antica tradizione la Sibilla cumana offri a Tarquinia Prisco nove dei suoi libri di sentenze oracolari; questi alla fine ne comprò solo tre perché il prezzo gli sembrava troppo alto e la Sibilla bruciò gli altri sei non accettando un'offerta inferiore. Sui «Libri Sibillini>> si veda anche la sez. XII, n. 632. In rapporto a queste osservazioni su malattia e salute si veda lo schema in forma di cerchi concentrici contenuto nella sez. VIII, n. �· Evidente il ri-

L'« ALLGEMEINES BROUILLON » mando alSystem der Heilkunde di Brown (Kopenhagen 1796) e alla Pa­ thogenie di Roschlaub (Frankfurt am Main 1798). 106

Cfr. Goethe, Wilhelm Meisters Lehrjahre, libro V, cap. vn:

  • >).

    107

    Cfr. la nota al n. 139.

    108

    Per questa applicazione della distinzione browniana tra malattie steniche e asteniche a quella tra malattie umorali e malattie nervose Novalis sem­ bra aver presente qui, come del resto nelle annotazioni successive dedica­ te al rapporto tra fisiologia e medicina (cfr. i nn. 399, 405. 409, 4II e 437442), le Untersuchungen iiber Pathogenie oder Einleitung in die medizini­ sche Theorie, Frankfurt am Main 1798, T. I-II, del browniano Roschlaub, sebbene il suo nome venga esplicitamente citato solo a partire dal n. 446 (dr. Miihl, in NS, vol. III, pp. 930-31). Sul punto controverso della distin­ zione tra malattie umorali e nervose cfr. la sez. VI, n. 469 e qui il n. 622.

    109

    Si veda per questo la lettera di Novalis a F. Schlegel del 20 luglio 1798: Sulla astronomia spirituale qui progettata cfr. il n. 782.

    110

    Con questa annotazione Novalis riprende le riflessioni sul Meister di Goe­ the contenute nella sez. VI (nn. 175, 199 e 472). Alla base delle osservazio­ ni novalisiane sta senz'altro la lettura del saggio di F. Schlegel Ueber Goe­ the's Meister (in , Bd. I, St. 2, Berlin 1798) che il Nostro co­ nosceva già dal luglio 1798.

    111

    Per questo concetto che torna di continuo in Novalis cfr. i nn. 372 e 386. Alla base di essi vi sono gli studi contenuti nella sez. VIII, n. 5.

    112

    ].]. Rousseau, Dictionnaire de Musique, T. I-Il, chezJ. André, Offenbach

    113

    Cfr. Werner, Von den iiuf,erlichen Kennzeichen der Fof,ilien cit., § 14:

    È un testo chiave per chiarire il rapporto tra la filosofia romantica come fi­

    s/m, [1765].

    11'

    losofia dell'incompiutezza del Mondo e certi temi cab balistici (vedi il rife­ rimento al Macroanthropos) e in generale neoplatonizzanti (!'anima mundi ecc.). La tensione tra anima e spirito è una tensione antropologica che de­ termina in senso formativo-progettuale e non piu in senso meramente co­ smologico-sapienziale l'idea di armonia (come armonia futura, appunto).

    NOTE

    525

    Di qui l'essenziale connessione tra religione e fisica superiore. In quanto fisica superiore la filosofia novalisiana della natura è, però, necessaria­ mente anche una filosofia della scienza a lui contemporanea. Di grande ri­ lievo, qui, oltre il riferimento iniziale alla distinzione halleriana tra irrita­ bilità e sensibilità anche il richiamo alle teorie antiflogistiche (si veda in proposito anche la Nota di lettura alla sez. VIII). "' Qui risulta chiarissima una certa continuità tra l'idea illuministica di per­ fezionamento del genere umano e il progetto novalisiano di un'enciclope­ dia delle scienze. Su questo tema si veda in generale H. Schanze, Roman­ tik und Aufkliirung, Niimberg 1966. Ma il perfezionamento inteso da No­ valis non è solo etico-culturale, ma anche fisico-biologico, in consonanza con le idee escatologico-palingenetiche di un Bonnet o di un Lavater.

    "' Il riferimento qui- ipotizza Miihl (cfr. NS, vol. III, p. 933)- potrebbe es­ sere tanto al precedente n. 419 che (in connessione con le progettate Lette­ re agli Schlegel e con quella sulle opere d'arte antiche) a un confronto tra la differente considerazione della natura in Goethe e in J ean Pau! (cfr. i nn. 52, 284 e 345). Già nei primi studi sul romanzo goethiano (cfr. sez. VI, n. 156), Novalis aveva notato l'assenza della Landscha/ts/antasie nel Mei­ ster. 117

    Prima formulazione di quel progetto di Bibbia che per Novalis stava in in­ tima relazione con quello enciclopedico (cfr. i nn. 557 e 571).

    118

    Allusione alla Madonna sistina di Raffaello nella Galleria diDresda. Si ve­ da la descrizione in Schlegel, Gemiilde-Gesprà'ch cit., p. 133.

    "' Si tratta de!Miirchen di Goethe contenuto nelle Unterhaltungen deutscher Ausgewanderten, in > (ivi, trad. leggermente modificata). Quello che, secondo Kant, vale per la solu­ zione chimica, da Novalis è esteso alla possibilità di soluzione di problemi matematici e filosofici assoluti. Cfr. per questo anche i nn. 447, 448 e 4 50.

    124 Cfr. sez. VIII, n. 3, p. 24 (Sulla sintesi di metodo a priori e a posteriori) e la nota relativa. 1" Vale a dire mediante rafforzamento o diminuzione delle (degli stimoli). Cfr. Roschlaub, Pathogenie cit., T. I, § 327. 126 Probabilmente rivolto contro il citato Handbuch der Pathologie di Spren­ gel (cfr. i nn. 191 e 386), il quale critica tutti i e invece di intende trattare solo casi concreti di malattie com­ posite che si presentano effettivamente. La «critica>> a Sprengel di cui si parla nel n. 191 potrebbe riguardare questo aspetto. 127 Cfr. i nn. 139 e 385. 128 E. Platner, Philosophische Aphorismen nebst einigen Anleitungen zur phi­ losophischen Geschichte. (r. Auflage. T. I-II, Leipzig 1776-82); nuova edi­ zione completamente rielaborata, Leipzig 1793. A quest'ultima dovrebbe riferirsi Novalis. 129 A. G. Baumgarten, Metaphysik, Hemmerde, Halle 1766; Id. , Logica, Hai­ le 176r. no

    "1

    D. Tiedemann, Geist der spekulativen Philosophie, Marburg 1791-97, Bd. I-VI. La lettura di quest'opera ha per la definizione del pensiero novalisia­ no una particolare rilevanza. Dagli estratti contenuti nella sez. VIII, n. 9 è documentata la lettura dei voli. IV, V e VI. Dal n. 851 di questa sezione si può inferire la lettura del II volume (che va da Socrate fino a Carneade) e soprattutto uno studio approfondito del volume III (che va dalla Nuova Accademia fino agli Arabi). Per gli studi su Platino occasionati da questo volume si veda il n. 844 sgg. e note relative. Per Hume, Spinoza, Locke, Crusius Novalis si riferisce probabilmente al­ le trattazioni contenute nella citata opera di Platner (rispettivamente ai §§ 150, 687, 754 sgg. e 971 sgg.).

    132 Probabile riferimento a C. Wolff, Verniin/tige Gedancken von Gott, der Welt und der Seele des Menschen, Auch allen Dingen iiberhaupt, Den Lieb-

    NOTE

    527

    habern der Wahrheit mitgetheilt von Christian Wolf/en, VII Auflage, Frankfurt-Leipzig 1738. m

    W. G. Tennemann, System der Platonischen Philosophie, Leipzig 1792-95 Bd. I-IV. L'opera è citata da Platner al§ 1024.

    134

    Sempre nell'opera di Platner viene citata spesso la > che classificasse i fossili . Cfr. per questo i nn. 474-75,530 e ro68 (> cfr. il n. 98.

    "' Cfr. Roschlaub, Untersuchungen iiber Pathogenie cit., T. II, §§ 742-70 («Delle potenze incitanti in generale>>) e §§ 771-902 («Delle interne noce­ volezze incitanti>>). Secondo la definizione di Roschlaub, (§ 742). Questi oggetti possono essere perfino e la sez. VI, n. 23I (). Cfr. Riischlaub, Untersuchungen iiber die Pathogenie cit., T. II, pp. 910942 (> (ibid., p. 202). Per una spiegazione di questa definizione in termini browniani della dot­ trina della scienza di Fichte si veda il n. 933, dove il Non lo di Fichte è de­ finito . Traduciamo cosi = : il "Firmamentum". Cfr. per questo Genesi, I, 6-9. Nella traduzione luterana è reso appunto con . Cfr. Fichte, Grundlage der gesammten Wissenscha/tslehre, cit., parte III, § 5 (SW, p. 279): (Fichte, Fondamenti cit., p. 220). Cfr. il n. 603. Da mettersi in connessione con il n. 634, ma si veda anche la prosecuzione di questo pensiero nel n. 775. Cfr. per questo i

    nn .

    3I4 e 343·

    Per Mahl (cfr. NS, vol. III, pp. 948-49) queste considerazioni su Newron e Leibniz sono da considerare autonome conclusioni tratte da qualche ap­ punto di lettura. Se la fonte non può essere indicata con certezza, almeno tre opere tra quelle lette da Novalis sono in questione. Anzitutto lo scritto di Hindenburg, In/initinomii Dignitatum Exponentis IndeterminatiHisto­ ria Leges ac Formulae, cit. , dove- nella Prae/atio, pp. r sgg.- si tratta espli­ citamente la nota controversia tra il calcolo delle flussioni e quello diffe­ renziale. A una lettura di quest'opera potrebbe rimandare la menzione di Hindenburg nel n. 648, ma nella citata opera non si trova la definizione leibniziana del calcolo infinitesimale come Analysis Indivisibilium. Quin­ di la Theodicee di Leibniz nella traduzione tedesca di J. C. Gottsched (Hannover-Leipzig r744) sicuramente letta da Novalis (cfr. il n. ro96), do­ ve in una Beylage viene trattata la differenza tra il Calculum Fluxionum

    534

    L'« ALLGEMEINES BROUILLON »

    di Newton e il Calculum dif/erentialem di Leibniz. Infine la Theorie der analytischen Funktionen di Lagrange, dove c'è un dettagliato confronto tra il«metodo delle flussioni o calcolo delle flussioni>> fondato da Newton e il> sostenuto per primo da Leibniz (§§ 4-8); nem­ meno qui, però, viene menzionato il concetto di Analysis Indivisibilium. "' Cfr. per questa differenza la nota n. r2 e inoltre il n. 634, dove si sostiene che i due sistemi (teoria atomistica e teoria delle vibrazioni) si spiegano re­ ciprocamente. 206

    Forse da riferirsi alla lettura della Darstellung des Weltsystems di P. S. La Piace dove si sostiene che la> (SW l, p. 213). Novalis, qui, applica questo principio dialettico alla soluzione del problema politico, vale a dire alla forma di governo mista.

    220

    In questa naturalizzazione della legge morale, l'altro lato del processo di moralizzazione della natura, sta la piu profonda differenza tra la filosofia romantica di Novalis e il pensiero di Kant. Per Kant la formula della legge morale: > (AK, vol. V,§ 7) è metafisicamente differente da una legge della natura proprio perché in essa la volontà (il principio della sua determina­ zione) è concepita del tutto indipendentemente da condizioni empiriche, mentre le leggi della natura sono > . Nessuna 'naturale' unità è dunque kantianamente concepibile tra il Sein e il Sollen, ma solo una unità pratica soggettiva. Trattare la massima dell'agire morale come una legge naturale significa invece, nella prospettiva novalisiana, la possibilità di invertire in senso descrittivamente empirico - nel piano del 'cosi è' di ciò che accade- il principio puro della determinazione della vo­ lontà. Anche se, va precisato, questa inversione ontologico-naturale sta in una relazione circolare con un programma etico: l'unità futura di morale e natura.

    221

    Come osserva Mahl, il riferimento aJacobi qui non è chiaro. L' osservazio­ ne potrebbe riferirsi ancora a Kant e quindi l'accenno a]acobi potrebbe alludere alla polemica di quest'ultimo con Kant contenuta nell'Appendi­ ce al suo David Hume uber den Glauben oder Idealismus und Realismus. Ein Gespriich, Breslau 1787, pp. 209-30 (> ). Anche l'accenno alla «continua azione galvanica>> che per Ritter caratterizzava il processo vitale nell'intero ambito della natura or­ ganica potrebbe esser diretto da Novalis contro l'alternativa sostenuta da Jacobi tra l'> come coerente conseguenza dell'idea­ lismo trascendentale e la pura presupposizione della fede. La terza via ro­ mantica - e in qualche modo anche schellinghiana - a questo proposito sarebbe rappresentata da una filosofia della natura, come l'accenno a Rit­ ter sembra suggerire.

    222

    Questa osservazione - osserva Mahl - non è rinvenibile negli scritti di Werner. Probabilmente qui Novalis fa riferimento alle lezioni di Werner sull'enciclopedia della scienza mineraria che stava seguendo in questo pe­ riodo a Freiberg.

    "' Come nota Mahl (NS, vol. III, p. 955), sono qui intesi i tre principi logici dell'tdentità (= categoria della realtà), della contraddizione o opposizione (=categoria della negazione) e della ragion sufficiente ( =categoria della li-

    NOTE

    537

    mitazione). Si veda per questo Fichte, Grundlage der gesammten WISsen­ scha/tslehre, cit.,§§ 1-3 (SW, vol. I, p. 123); e inoltre le Fichte-Studien, sez. II, n. 234. 224

    Probabilmente un rimando alla nota incisione di Albrecht Diirer che No­ valis poteva aver visto nel gabinetto delle incisioni di Dresda.

    "' Cfr. A. G. Baumgarten, Meditationes Philosophicae de Nonnullis ad Poe­ ma Pertinentibus, Halle 1735, § 9: «Oratio sensitiva perfecta est poema>> . Definizione da mettere in rapporto con quella della bellezza contenuta neli'Aesthetica, Frankfurt am Main 1750, § 14: «Aesthetices finis est per­ fectio cognitionis sensitivae, qua talis, Haec autem est pulcritudo. >> Una lettura di queste due opere da parte di Novalis- informa Miihl- non è pe­ rò documentabile. La definizione potrebbe esser tratta, dunque, da qual­ che altra opera rivolta contro il concetto baumgarteniano di estetica; la supposizione di Miihl sembra confermata dall'annotazione successiva, dove Novalis difende da «quei signori>> (die Herren) il concetto e il termi­ ne di estetica, introdotti, com'è noto, da Baumgarten per indicare la dot­ trina del bello. In proposito Miihl ipotizza ulteriormente che il riferimen­ to potrebbe essere al Kant della Critica della ragion pura, il quale in una nota contenuta nel§ I dell'Estetica trascendentale polemizza con l'identi­ ficazione baumgarteniana tra ormai d'u­ so corrente tra i Tedeschi (come lascia intendere esplicitamente Kant). Ma questa supposizione di Miihl non spiega il plurale del referente pole­ mico che ha in mente Novalis. Per altri riferimenti al concetto di si vedano anche i nn. 423 e 712. 226

    227

    Si veda per questo la sez. VIII, n. 7 (Studi matematici su Bossut e Mur­ hard): > vie­ ne definita ), con un esplicito riferimento a Goethe.

    241

    Cfr. per questo la nota I99·

    242

    Qui cominciano gli appunti di lettura sul saggio di Goethe dedicato al Laocoonte (cfr. , Bd. I, St. I, Tiibingen r798, pp. m-xxxvm (Einleitung) e pp. r-r9 (Ueber Laokoon)). Novalis segue in dettaglio i pensieri e le osservazioni goethiane, distaccandosi da essi in punti decisivi e piu in generale quanto al concetto generale di opera d'arte. Mentre Goethe, ad esempio, sottoli­ nea l'Anmuth (la grazia) del Gruppo marmoreo, Novalis parla della sua Wollust (della sua voluttà) e del carattere dell'opera. Se, in­ fatti, per Goethe l'> , sono : ideali ai quali ci si può avvicinare solo in ma­ niera infinita, senza mai raggiungere la pienezza di un'intuizione, di una quieta contemplazione. È cosi la differenza tra classico e romantico quella che Novalis delinea in poche battute. Per Goethe le opere d'arte somme­ le opere d'arte antiche-si presentano come vette del fare artistico, restan­ do > , Bd. II, H. 5, 1795, pp. 1-35. In questo saggio Maimon delinea una teoria dell'invenzione fondata sul pro­ cedimento analitico che muove dall'ars inveniendi leibniziana e wolffiana, ma intende limitarsi all'ambito matematico e fisico. Anche l'opera di Murhard, System der Elemente der allgemeinen Groflenlehre cit., pp. 9-16 - studiata da Novalis (c&. sez. VIII , n. 7) - si occupa dettagliatamente di questo saggio di Maimon.

    247

    In rapporto con il n. 661, dove si accenna alla connessione tra problemi matematici e soluzione del problema (dell'ideale) cosmopolitico. L'ac­ cenno al concetto di «calcolo filosofico>> , secondo Miihl, rimanda già alla lettura dell'opera di Condorcet,- Entwur/ eines historischen Gemiihldes der Fortschritte des menschlichen Geistes. Nachlafl von Condorcet, in's Teutsche iibersetzt durch D. Erst Ludwig Posselt, Tiibingen 1796, pp. 276 sgg.- di cui Novalis tratta esplicitamente solo nel n. 796. Lo stesso va­ le per i nn. 793 e 795·

    248

    Probabilmente scritto in polemica con Condorcet il quale, nell'opera pri­ ma citata (pp. 276 sgg.), afferma come l'ultimo scopo dell'arte politica sia eliminare le disuguaglianze tra gli uomini. Quest'ipotesi è suffragata dal fatto che il manoscritto reca cancellato l'aggettivo Franz6sische ( (ibid., p. 266). La soluzione del comune problema (quello della conversione degli uomi­ ni) muove cosi da due punti opposti: per la prima setta si tratta di , per la seconda si tratta di grazie a un influsso so­ vrannaturale. >; se, cioè, è facile compiere il primo

    NOTE

    543

    passo, assai difficile è persistere e progredire nel bene e per questo si ren­ de > di Hem­ sterhuis contro l'etica razionale di Kant (cfr. per questo anche il n. 6o). L'etica novalisana è, appunto, un'etica poetica che deriva dal sentimento e dall'immaginazione in quanto non scissi dalla ragione, ma determinanti la sua superiore attività ( , afferma Novalis). Sul progetto di un'etica poe­ tica si veda anche il n. 472. Già in una lettera a F. Schlegel, Novalis aveva sviluppato l'idea di > (ibid., p. 269).

    544

    L'« ALLGEMEINES BROUILLON »

    considerazione della religione come una questione della puta ragione nel suo uso pratico e le «proposizioni di fede» indicano, appunto, quanto è «possibile e opportuno ammettere per questo scopo pratico (morale)>> e solo per questo può essere creduto (cfr. ibtd., p.255). Per Novalis, invece, la si pone, piuttosto, come «sintesi di senti­ mento e pensiero o sapere>> e gli derivano dalla com­ posizione tra «proposizioni della ragione>> (filosofemi) e (poemi). Nella critica a Kant si spiega, cosi, la stessa unità tra poesia e filosofia (tra e «filosofica>> ), un'unità che si realizza in virtu dell'attività dell'immaginazione produttiva. E questo è il termine ul­ timo cui tutto si riconduce (tanto dal lato del sentimento, che da quello della ragione): il termine di una radicale e produttiva (performativa) fin­ zione. La finzione che caratterizza l'attività rappresentativa in quanto ren­ der presente ciò che non lo è. Questo è il vero miracolo romantico: di Wunderkraft der Fiction parla, appunto, Novalis e «fede e amore>> non si fondano altro che su una . 270

    Non è chiaro se qui Novalis intenda criticare il rapporto tra Stato e religio­ ne ritenuto giusto da Kant e consistente nell'evitare di assumere da parte dello Stato sia > (ibid., p. 270). Solo con una dottrina religiosa fondata sul «criticismo della ra­ gione pratica>> e quindi chiaramente rivolta alla legge morale presente in ognuno (e non a un puro anomismo, come nel caso della via mistica) lo Stato potrebbe dirsi ; almeno nel senso che in questo caso ognu­ no deve rispondere, nella sua coscienza, : a un giu­ dizio, immanente e insieme trascendente rispetto al suo agire, al quale , nessuna preghiera lo potrebbe sottrarre. Solo con questa assunzione critica della religione lo Stato manterrebbe, insomma, la tensione tra libertà e legge morale. La critica di Novalis potrebbe rivolgersi al carattere puramente formale ('giuridico') di questo rapporto. Ma proprio il suo sottolineare il profondo nesso tra Stato e rappresentazione indurrebbe a pensare a qual­ cosa di piu sottile che non la nostalgia di un'unità sostanziale (mistica?) tra dimensione religiosa e statuale.

    271

    Cfr. Goethe, Wilhelm Meisters Lehrjahre, libro VII, cap. m ( ) e quanto a Novalis cfr.la sez. VI, n. 88 e la sez. XII, n. 550. Sull'esser-qui del cfr. la sez. V, n. 41.

    272

    Cfr.il n. 803.

    273

    Cfr.J. H. Lambert, Neues Organon oder Gedanken iiber die Er/orschung und Bezeichnung des Wahren und dessen Unterscheidung vom Irrtum und Schein, Leipzig 1764, Bd.I-II,§§ 535 e 587. L'opera di Lambert- studiata

    NOTE

    545

    da Novalis in contemporanea con i vv. IV-VI del Geist der spekulativen Philosophie di Tiedemann (cfr. sez. VIII, n. 9) -è citata espressamente già nel n. 459; possibili riferimenti sono contenuti anche nei nn. 240 e 526 (co­ me si è avvertito in nota). L'espressione «chimica intellettuale>> Novalis l'aveva già usata per Fichte (cfr. sez. VI, n. 476). 274

    Applikatur è un termine del linguaggio musicale che indica la digitazione (il modo di porre le dita allo strumento), ma dato il contesto (quello di una riflessione sui diversi tipi di chimica: meccanica, intellettuale, figurale ecc.), ci è sembrato piu opportuno renderlo semplicemente con «applica­ zione».

    "' Cfr. il n. 593 e la relativa nota 185. 276

    Contro il trasfusionismo e le spiegazioni meccanicistiche parla von Baader (nei suoi Beytriige zur Elementar-Phisiologie cit., pp. 15 sgg.) opponendo loro l'idea di una Weltseele come unità di tutte le forze della natura. Un'a­ naloga opposizione si trova in Schelling, Von der Weltseele cit., pp. IV sgg., 303 sgg.). Ma Novalis qui potrebbe aver in mente anche un'altra ope­ ra.

    277

    Qui Novalis accenna per la prima volta a dei pensieri per la prosecuzione dei Lehrlinge zu Sais, che si concretizzeranno circa un mese piu tardi con il progetto di dialoghi della seconda parte (cfr. NS, vol. Il, sez. VII, p. 669).

    278

    Cfr. il n. 797 («Teoria della voluttà»).

    279

    Possibile il riferimento a Hemsterhuis, Lettre sur l'athéisme, in CEuvres Philosophiques, Tomo Il, Paris 1792, pp. 287 sgg. (dove si parla di So­ crate).

    280

    L'intera annotazione - come pure i nn. 793, 795-96, 798, 805 e 807 ri­ manda alla lettura dell'opera di Condorcet, Entwur/ cit., pp. 233 sgg. Da queste note risulta chiaro l'interesse di Novalis a acquisire per il suo pro­ getto di Enciclopedia le ipotesi di Condorcet relative a una futura scienza universale delle combinazioni e a una estensione a tutte le scienze del cal­ colo matematico.

    281

    282 283

    284

    2" 286 287

    -

    Cfr. Condorcet, Entwur/ cit., p. 255 (dove si accenna al fatto che solo lo studio del calcolo delle probabilità farà comprendere il vero significato della parola > ) da determinare il ripartirsi mutevolmente proporzionale di queste forze non solo nella serie delle organizzazioni naturali ma anche negli in­ dividui di una stessa specie. E anche lo spirito umano- osserva Kielmeyer - >Quel che nei racconti di fate appare magico e miracoloso non è che l'effetto di cause scientificamente conoscibili. Anche i racconti della nobile signora si presentano come rac­ conti portentosi, ma solo per il motivo che i suoi giovani ascoltatori, senza le dovute precognizioni, si affaticherebbero troppo nel seguire le spiega­ zioni fisiche di ciò che si presenta come frutto di incantesimo e magia. È questo, invece, il compito delle note, dove fenomeni miracolosi ed eventi fiabeschi vengono esplicati in senso scientifico-naturale. Se per esempio Alfonso rimane come incatenato da una irresistibile potenza a una roccia, questo è perché la roccia è di magnetite e le suole delle sue scarpe sono fis­ sate con dei chiodi e il suo bastone ha una guarnitura di ferro; se cade una pioggia di sangue e dalle rocce scorre sangue, ciò lo si riconduce (con un richiamo alla Histoire naturelle di Buffon) a determinati insetti e cosi via. In questo modo tutto quel che in un primo momento si presentava come miracoloso, si rivela vero e naturale e cosi, attraverso l'artificio della fiaba, ai fanciulli si impartisce in realtà un'educazione scientifica (anche con il frequente ricorso a citazioni dai contemporanei manuali di fisica, geologia ed etnografia). 318

    L'annotazione, con l'importante riferimento al concetto di «estasi», ri­ manda agli studi plotiniani di Novalis. Tiedemann si sofferma ampiamen­ te sul carattere estatico della conoscenza filosofica in Platino (cfr. Geist der spekulativen Philosophie cit., Bd. III, pp. 279-83). Da un lato, ricondu­ cendo, con accenti critico-razionalistici, l'esperienza estatica al fenomeno di una immaginazione esaltata, come uno stato di supremo benessere> E dunque, ammette Tiedemann, >) del vol. III della citata opera di Tiedemann.

    "' L'operazione opposta consiste nel rendere sensibile l'astratto; cfr. per questo il n. 331, dove questa operazione, insieme a quella complementare di rendere astratto il sensibile, permette una > e, cosi(evitando il panteismo spinoziano) intende tutto come (p. 429). "' > 129

    Cfr. per questo i precedenti nn. 460, 463 e 650.

    "' Da Tiedemann Novalis aveva potuto apprendere la distinzione, in Plati­ no, tra una Weltseele ( > da rifiutare dal punto di vista della moderna scienza della natura (cfr. Geist der spekulati­ ven Philosophie cit., pp. 3ro-rr), una revisione 'scientifica' della teoria plotiniana della luce (mantenendone il nucleo metafisica) era proprio quanto si proponeva Novalis (c&. il n. rrro, dove si parla della luce come prodotto galvanico e i nn. 283 e 482 della sez. XII).

    NOTE

    555

    "' Cfr. F. von Baader, Ueber das pythagoraische Quadra! in der Natur oder die vier Weltgegenden, Tiibingen 1798, in particolare le pp. VI·VII, dove Baader proponeva di riformulare la teoria newtoniana della gravità nel senso dell'originario dualismo tra il «principio positivo del freddo>> e il caldo come «forza espansiva che agisce in senso contrario>> (liberando l'> , per coglierlo nella sua dignità di fenomeno «puramen­ te dinamico>>). "' Per questo concetto fondamentale dell'orittognosia e della dottrina della cristallizzazione dr. la sez. VIU, n. rr (pp. 160 e 165).

    340 Mahl mette in relazione questa affermazione con gli studi su Platino; in

    proposito Tiedemann parla della > in Platino come attivata cfr. ibid., pp. 421 sgg.

    342 In connessione con le osservazioni sull'arte dello sperimentare, c&. i nn, 899, 9II, 914 e 924; sull' si riferisce chiaramente alla rielaborazione della fiaba di Hyazinth und Rosenblutchen che risale a que­ sto periodo, sebbene nei Teplitzer Fragmenten dell'estate 1798 si trovi già un appunto relativo al progetto (cfr. sez. VI, n. 431). "4

    Qui Novalis intende chiaramente l'Amor Dei intellectualis di Spinoza co­ me terzo e sommo genere di conoscenza; cfr. Ethica, V, p. 36: > - « Schwersinn ».

    "' Cfr. il nn. 883 e 959; sulla natura come cfr. il n. 966. "' Cfr. i nn. 767-68 (sull'Ars inventrix di C. Wolff). "' Cfr. per questo il n. 809. "' Qui il riferimento è abbastanza oscuro: Gicht, oltre che« gotta>> significa solo > che torna ripetutamente nell'annotazione. 36'

    Cfr. la nota n. 274 relativa al n. 785.

    '66

    Su questa identificazione tra e si fonda interamente !' novali­ siana.

    367

    Le annotazioni nn. 1024-26 sono forse contemporanee alle Medizinisch­ Naturwissenschaftlichen Studien, dove si afferma che (cfr. sez. VIII, n. 15, p. 189). Per ulteriori corrispondenze con questi Studi cfr. anche i nn. 1099, 1118.

    "' Per questo si veda il n. 758 e relativa nota (come pure il n. 985). "' Cfr. per questo i nn. 457, 650 e 775· "' Cfr. la nota 199. m

    L'appunto si riferisce al primo scritto kantiano, Gedanken von der wahren Schiitzung der lebendigen Kril/te und Beurtheilung der Beweise, derer sich Herr von Leibnitz und andere Mechaniker in dieser Streitsache bedienet ha­ ben, nebst einigen vorhergehenden Betrachtungen, welche die Kra/t der Korper iiberhaupt betre/fen, Konigsberg 1746, in particolare il cap. III,§§ 121-51. Qui Kant sviluppa la differenza tra e relativamente alle leggi del moto nella meccanica. Le forze morte sono quelle che agiscono su un corpo dall'esterno, quelle vive invece sono fon­ date su una forza interna al corpo stesso. n passaggio dalle forze morte a quelle vive viene dimostrato da Kant nelle . Qui sul corpo agisce certamente una forza esterna a esso, ma-come mostra l'ac­ celerazione della velocità durante la caduta-la della for­ za esterna > una forza naturale interna al corpo e questo si impar­ tisce un movimento autonomo. Per vivificazione Kant intende, dunque, quello stato intermedio in cui la forza interna al corpo non è ancora viva e lo diviene progressivamente (cfr.§ 123). E quindi dedica molti paragrafi (i

    L'« ALLGEMEINES BROUILLON » §§ 123-31 ) alle leggi secondo cui avviene questa graduale vivificazione di una forza. Per questa teoria- che risulta di una certa importanza per la fi­ losofia della natura novalisiana- cfr. la sez. VI, nn. 14-15 (dove Novalis può aver tratto il concetto di Vivi/iciren dai Beytriige zur Elementar­ Phisiologie cit., di Baader, il quale si confronta piu volte con il primo scrit­ to kantiano); cfr. inoltre la glossa nella sez. XIII, n. re l'annotazione con­ tenuta nel n. 3 della medesima sezione (in entrambi i casi si cita esplicita­ mente la paternità kantiana della legge).

    372 Cfr. i

    nn . 648

    (e relativa nota 2II ) e 944·

    "' Si veda la lettera di Novalis a F. Schlegel del IO-II dicembre 1798 , dove questo proposito viene chiarito nei dettagli: «Il mio nuovo progetto va molto per le lunghe- a Pasqua lo comunicherò a Wilhelm in extenso. Se ri­ manessi da voi, questo progetto diverrebbe una delle occupazioni princi­ pali della mia vita- Esso riguarda !a fondazione di un ordine letterario re­ pubblicano- che politicamente è radicalmente mercantilistico- di una au­ tentica Loggia Cosmopolita. V na stamperia - un commercio librario do­ vrà essere il primo ceppo. Jena- Amburgo, o la Svizzera, se ci sarà pace­ debbono divenire la sede del Bureau... Si è parlato a lungo di tali progetti. Perché mai non dobbiamo cercare di realizzare qualcosa di simile? ... »­ Sulla pantomatia cfr. anche il n. �53·

    374 In rapporto con l'annotazione precedente. Nella citata lettera del

    IO-II

    dicembre 1798 Novalis aveva osservato: ) la Tua idea dello spirito mercantile ed eco­ nomico e scrivere tutto in maniera veramente popolare e adatta allo sco­ po...>> "' La critica a Fichte è qui chiaramente in rapporto con gli studi plotiniani. Senza il concetto di ipostasi (il rapporto originario tra il mondo sensibile e il regno intellegibile delle idee) la filosofia fichtiana manca, per Novalis, di quello scambio reciproco tra esterno e interno che dovrebbe completare il metodo critico (cfr. i nn. 820 e924 ). I principio della massima unità non può essere integrato con quello > e, perciò, la ra­ gione fichtiana non riesce a essere veramente estatica. 376

    Come estasi della ragione N ovalis intende qui, invece, l'Amor dei intellec­ tualis di Spinoza (cfr. per questo il n. 958 e relativa nota).

    377 Cfr. il n. 465 e la relativa nota. '78

    Cfr. Hemsterhuis, Lettre sur l'homme et ses rapports, in CEuvres Philo­ sophiques cit., p. 218: «La plus grande révolution qui s'est faite dans !es idées des hommes, fut lorsque des philosophes leur apprirent, d'une fa­ çon incontenstable, que ce globe n'étoit qu'un planète, comme tant d'au­ tres; que cette chose importante étoit un rien, et l'univers infini. Si cette découverte s'étoit faite dans des siècles où l'organe morale avoit encore un peu de vigueur primitive, il y a de l'apparence qu'elle auroit changé to­ talement la forme de la société; mais tombant dans des siècles où cet or-

    NOTE

    559

    gans étoit temi, l'intelligence fit entrevoir un Dieu trop peu conforme à ceux qu'on s'adoroit, pour qu'on y put plier facilement les idées qu'on s' étoit faites de la religion».- Sul rapporto tra filosofia e ipotesi copernicana si veda anche il n. 622, che chiarisce bene in che senso dovesse andare la «prosecuzione>> del pensiero di Hemsterhuis. "' Questa importantissima annotazione è da intendersi in relazione e come risposta alla lettera di F. Schlegel del 2 dicembre 1798, nella quale questi chiedeva all'amico se poteva risolversi «a porre il Cristianesimo, perlome­ no in un certo senso, in maniera assolutamente negativa>> . L'annotazione viene ripresa, con esplicito riferimento alla lettera di F. Schlegel, nella ri­ sposta a quest'ultimo del 20 gennaio 1799: «La tua (posizione negativa) opinione circa la negatività della religione cristiana è eccellente ... >> 38° ·1 1 8

    182

    Cfr. per questo i nn. 809-10, 942, 990, 991 e 1036. Qui Novalis intende Ritter, Schelling e Baader, come risulta chiaro dalla famosa lettera a Caroline Schlegel del 20 gennaio 1799, dalla quale è tratta l'intera annotazione. Cfr. per questo la lettera a F. Schlegel del 20 luglio 1798.

    383

    Cfr. i nn. 914, 958, 1067, 1073 e 1098.

    384

    L'affermazione può essere intesa come una sintesi degli studi plotiniani di Novalis. Cfr. per questo anche i nn. 924, 934, 936 e la sez. VIII, n. 15 (p. 179).

    "' Cfr. per questo i nn. 645 (e la relativa nota 205) e 648 (e la relativa nota 210), come pure la lettera del7 novembre 1798 a F. Schlegel. 386

    387

    Anche questa annotazione è stata tratta dalla citata lettera a Caroline Schlegel, dove si chiarisce il senso delle affermazioni novalisiane: «... Mi piace sempre di piu la poesia piena di forze vive, di uomini e di altro. Si de­ ve formare un mondo poetico attorno a sé e vivere nella poesia. Ciò si con­ fà al mio progetto mercantile. A ciò subordino l'attività di scrittura. Lodo W[ilhelm] per il suo modo vivo di fare il professore. Anche questo fa par­ te della bella economia libera, dell'elemento peculiare dell'uomo colto>> . L'annotazione si riferisce già alla Appelation di Fichte citata nel n. uoo (e per esteso alla nota n. 392), come pure al precedente saggio fichtiano, Ue­ ber den Grund unsers Glaubens an eine gottliche Weltregierung in , Bd. VIII, H. I, 1798, pp. 1-20. Quest'ultimo - in connessione con il saggio di K. F. Forberg, Entwickelung des Begrt//s der Religion (ivi, pp. 21-46)- è Io scritto all'origine del cosiddetto Atheismus­ Streit. Già qui Fichte afferma che ogni fede e perciò . Questo concetto è ribadito nell Ap­ pelation, dove sostiene il carattere di : beatitudine è appunto la (cfr. SW V, pp. 205 sgg.). (Questi e tutti gli altri scritti fichtiani relativi all'Atheismus-Streit sono ora tradotti- insieme alle piu tarde lezioni della Anweùung zum seligen Leben o Religionslehre (18o6) -in J. G. Fichte, La dottrina della religione, a cura e con un'Introduzione di G. Moretta, Napoli 1989). '

    388

    Cfr.J. G. Fichte, Ueber den Grund unsers Glaubens an eine gottliche Wel-

    L'« ALLGEMEINES BROUILLON » tregierung: «Mediante il nostro concetto di un mondo sovrasensibile do­ vrebbe pertanto essere fondata quella fede... Io stesso e il mio scopo ne­ cessario siamo il sovrasensibile ...>> (SW V, p. r8r). li carattere e della religione, afferma Fichte ancor piu esplicitamente nell'Appelation, sta nella fede in un ordine del mondo morale di natura sovrasensibile: nel senso di superiore a tutto ciò cheètransitorio. Che poi l'uomo come essere razionale fissi > Con queste parole Fichte, nel citato Ueber den Grund , indica la « confessione di fede del­ l'uomo buono e ragionevole>>. Il senso che Novalis attribuisce alle parole goethiane sembra però diverso. . . .

    391

    Cfr. il corrispondente passo nella sez. VIII, n. 15 (p. r88).

    392

    Cfr. J. G. Fichte, Appelation an das Publicum iiber die durch ein Churf Sachs. Con/iscationsrescript ihm beigemessenen atheistischen Aeusserun­ gen. Eine Schri/t, die man erst zu lesen bitte, ehe man sie confiscirt, Jena­ Leipzig (Gabler); Ti.ibingen (Cotta) I799· Lo scritto era stato inviato da Fichte alle persone piu eminenti della vita culturale tedesca, con una lette­ ra d'accompagnamento a stampa, già il r8 gennaio I799· Anche il padre di Novalis doveva averne ricevuta una copia e probabilmente la fece avere al figlio con una lettera di Dietrich vonMiltitz. Comunque a Novalis il breve scritto fu inviato, all'inizio di febbraio, anche da Charlotte Ernst (e a esso fa riferimento in una lettera a Miltizt del 6 febbraio).

    393

    Con ciò Novalis sembra alludere al fatto che Fichte presentava le accuse mossegli come frutto di un piano accuratamente preparato e posto lenta­ mente in atto (cfr. SW V, p. 195). Anche secondo il giudizio di Caroline Schlegel (lettera a Novalis del4 febbraio 1799) Fichte aveva posto .

    194

    Probabile riferimento al fatto che Fichte ritorceva sui suoi avversari l' ac­ cusa di ateismo: (cfr. SW V, pp. 2r8 sgg.).

    "' All'Appello di Fichte era preposto il testo dell'editto indirizzato alle uni-

    NOTE versità di Wittenberg e di Lipsia con il quale il Principe Elettore di Sasso­ ma ordinava il sequestro del suddetto fascicolo del «Philosophisches Journal>> con i saggi di Fichte e Forberg. n giudizio negativo dato da No­ valis sui progetti governativi ed ecclesiastici di conculcamento dell'opi­ nione pubblica e l'accordo con la posizione fichtiana risulta dalla lettera a Dietrich von Miltitz del 6 febbraio I799· Questo spirito d'intolleranza e questi progetti di repressione, awerte Novalis, «esigono l'attenzione di ogni uomo ragionevole nel seguire questi passi e nel trarre una significati­ va conclusione da queste premesse>> . 396

    Evidentemente si tratta del proposito di scrivere un proprio saggio sull'ar­ te nei« Propyliiem> di Goethe (cfr. i nn. 246 e 745); sull'artisticità della na­ tura cfr. i nn. 420 e 422.

    "' Cfr. Schelling, Weltseele cit., pp. 196 sgg., in particolare p. 290: «L'im� !abilità è per cosi dire il punto centrale attorno a cui si raccolgono tutte le forze organiche; scoprire le loro cause significherebbe qui svelare il miste­ ro della vita e sollevare il velo della natura>> . Sulla critica di Novalis a Schelling cfr. la sez. VI, n. 433; la sez. VIII, n. 6; cfr. in questa sezione i nn. 67 e 134 e nella sez. XII il n. 605. . . .

    "' Cfr. Fichte, Grundlage der gesammten Wissenscha/tslehre cit., parte ill, § ro: (Lucùtde. Ein Roman, T. I, Berlin 1799 Kritische Ausgabe, Bd. V, 1962, p. 63). =

    L' «ALLGEMEINES BROUILLON» 400

    Cfr. nella citata lettera del27 febbraio 1799 il passo sul carattere «femmi­ nile>> della filosofia di Rousseau: «Rousseau ha compreso esclusivamente la femminilità e tutti i suoi filosofemi sono nati dalla riflessione di un'ani­ ma femminile-La sua apologia dello stato di natura rientra nella Frauen· philosophie -la donna è l'autentico uomo naturale-la vera donna è l'idea­ le dell'uomo naturale-cosi come il vero uomo l'ideale dell'uomo artificia­ le- Uomo naturale e uomo artificiale sono le autentiche classi originarie>>.

    401

    Probabilmente riferito alla Lucinde come i seguenti nn. no6-9.

    402

    La formulazione torna quasi letteralmente nella citata lettera a Caroline Schlegel del27 febbraio 1799 ed è da intendersi come una critica alla Lu­ cinde: «Forse l'ebbrezza dei sensi appartiene all'amore, come il sonno alla vita-ma non è la parte piu nobile-e l'uomo vigoroso preferirà sempre il vegliare al dormire. Anch'io non posso evitare il sonno- ma mi rallegro della veglia e segretamente desidero esser sempre sveglio>>.

    403

    «Gamismo>> - neologismo derivato dal greco gamos (sposalizio, matri­ monio). Anche questa annotazione è da collegarsi alla citata lettera a Ca­ roline e contiene un riferimento personale all'intenzione di sposarsi con Julie: >.

    404

    Cfr. per questo i nn. 342, 997 e II20.- Qui Novalis chiarisce in che senso potesse intendersi quel miglioramento della > di cui par­ la nel n. 937, mettendolo in rapporto con la alla base di essa (cfr. per questo il n. 844 e le relative note).

    40'

    La reciprocità di questa presupposizione tra Io e universo, in Fichte non è cosi netta come fa sembrare qui Novalis. Nell'Appellation, ad esempio, l'> fa apparire l'«immenso universo, al cui solo pensiero 1'[ ] anima sensibile trema e vacilla nelle sue fondamenta>> , un «pallido riflesso>> dell'> dell'uomo moralmente con­ sapevole. n reciproco dell'Io è piuttosto l'universo morale (l'ordine mora­ le del mondo). . ..

    406

    In connessione con gli Studi su Fourcroy e Vauquelin nella sez. VIII, n. r 5, p. 192 (> ). Per altre corrispondenze con questo manoscritto cfr. anche il n. 1099.

    407

    L'antico principio chimico è spiegato da Schelling in questi termini: > e . Nella seconda lettera Carlowitz fa riferimento a una risposta di Hardenberg non pervenutaci, il cui senso potrebbe essere quello della presente annotazione: (cfr. NS, vol. IV, p. 520). È di un certo rilievo che proprio in una delle ultime annotazioni dell'All­ gemeines Brouillon emerga con chiarezza una non trascurabile continuità tra il programma dell'Aujkl.i"rung e il progetto novalisiano di una enciclo­ pedia delle scienze. Una continuità che si rivela soprattutto nel rapporto analogico che Novalis instaura qui tra medicina e filosofia. Per questo si veda anche la nota rr5·

    412

    Cfr. il n. 978 ( ).

    '" Probabile un implicito rimando agli studi plotiniani (cfr. i nn. 844 e 937), ma può anche trattarsi di una conseguenza tratta dalle annotazioni conte­ nute nei nn. rrr o, rrr4 , rr2o e II44· 414

    Dal saggio di Tieck Ueber die Kinderfiguren auf den Rafaelschen Bildern in Phantasien iiber die Kunst, /iir Freunde der Kunst. Hgb. von Ludwig Tieck, Hamburgr799 , p.94·- Novalis lesse l'opera già nel gennaio I799 e ne scrisse criticamente a Caroline Schlegel il 20 di quello stesso mese: .

    41'

    Il passo è tratto dal manoscritto dei primi cinque capitoli della Lucinde che Novalis (come testimonia la citata lettera a Caroline Schlegel) aveva letto verso la fine del febbraio 1799. Su questa lettura cfr. i nn. rr o6-9 e re­ lative note. Per il brano di Schlegel cfr. la Kritische Ausgabe cit., Bd. V, p. 21 (si tratta della ).

    Sezione X Glosse alle «Idee» di F. Schlegel (1799)

    Le glosse con le quali Novalis- presumibilmente tra il settembre e la metà ottobre 1799- chiosò le Ideen di Friedrich Schlegel (rice­ vute nella trascrizione di Dorothea Schlegel) ' sono forse il docu­ mento piu significativo dell'intenso confronto filosofico tra i due. È appunto da queste brevi osservazioni a margine che risultano con nettezza le sottili ma essenziali divergenze di prospettiva sviluppa­ tesi ormai da quel singolare symphilosophieren che caratterizzava la loro pluriennale amicizia. Anzitutto per il tema al centro dell'ardito scritto schlegeliano; uno scritto che il suo stesso autore aveva defini­ to > la religione mistica di cui parla Schlegel. Cfr. per questo H. ). Mahl, Die Idee des goldenen Zeitalters im Werk des Novalis, Heidelberg 1965, p. 377 e nota.

    570

    GLOSSE ALLE «IDEE» DI F. SCHLEGEL

    (1799)

    ' E anche in questo Novalis conferma la maggiore vicinanza a Schleierma­

    cher, il quale aveva parlato, spinozianamente, di religione come intuizio­ ne dell'Universo.

    Die Idee cit., p.

    6

    Cfr. Mahl,

    7

    C&. per questo C. Ciancio, zione, Milano 1984, p. 35·

    376.

    Friedrich Schlegel. Crisi della filosofia e rivela­

    ' Novalis si rivolge all'amico chiamandolo appunto sviluppato da Schleiermacher nel quinto Discorso . Novalis, a sua volta, parla di nella sez. XII, n. 48.

    ' Cfr. la glossa all'Idea n. 91.

    Sezione XI La Cristianità ovvero l'Europa

    li breve saggio noto come Die Christenheit oder Europa è senz'al­ tro il piu singolare tra i lavori in prosa di Novalis. Anzitutto per lo straordinario intrecciarsi di toni e modalità discorsive, nei confronti delle quali fa da basso continuo l'acutissima percezione di una crisi epocale. Quella crisi che insieme alla sowersione dei tradizionali cardini dello Stato assolutistico sembrava minacciare l'idea stessa di Europa, spezzando il vincolo (la religio christiana) che ne aveva tracciato i contorni. La rievocazione dei tempi in cui la vita religiosa e le forme politiche della civiltà europea si stringevano in un unico simbolo trapassa, cosf, nell'amara meditazione sulla desolata irreli­ giosità di un presente dove domina l'assenza dipietas dell'intelletto illuministico. Ma per concludere con una ispirata perorazione teo­ logico-politica in cui si esorta a cogliere proprio nell'anarchia del presente il germe di un futuro messianico e i tratti dispersi di una ri­ nascita del senso religioso: dello « heiliger Sinn » come lo chiama Novalis. Quanto differenzia il saggio da altri scritti novalisiani apparente­ mente affini è, dunque, il tono di storica urgenza che lo pervade. Se in Glauben und Liebe, ad esempio, il tema della monarchia e del rapporto tra re e regina è ancora stilizzato simbolicamente oltrepas­ sando qualsiasi riferimento temporale, qui siamo invece di fronte a un tentativo di mitologizzare la storia ' che fonde l'evocazione poeti­ ca del passato e la percezione drammatica del presente. Scritto nel­ l'autunno 1799, Die Christenheit lascia ben trasparire la congiuntu­ ra epocale nella quale e per la quale fu pensato: Napoleone era tor­ nato in Francia e stava per rovesciare il Direttorio; dopo la morte in esilio di Pio VI nessun Papa sedeva sul Soglio pontificale; la Grande coalizione si stava ricostituendo per una nuova guerra. Fu forse pro­ prio la percezione di questa drammatica costellazione che conferi al testo di Novalis quel carattere sconcertante che sorprese gli stessi amici di Jena. Al tema, teologicamente e politicamente cruciale, del rapporto tra cristianesimo e storia Novalis non era certo approdato all'im-

    LA CRISTIANITÀ OVVERO L'EUROPA

    prowiso. Oltre agli accenni contenuti nei Teplitzer Fragmente (cfr. sez. IX, nn. 324 e 426) e soprattutto alle annotazioni nn. 433 e 1095 dell'Allgemeines Brouillon, l'argomento era stato ripetutamente di­ scusso con Friedrich Schlegel'. Eppure quando Novalis, il 13 o il 14 novembre, lesse a Jena il suo «saggio sul cristianesimo» perché fos­ se pubblicato sull'«Athenaeum», la meraviglia fu generale. Schel­ ling- come comunicava F. Schlegel in una lettera a Schleiermacher del 16 novembre'- fu preso da «un nuovo attacco del suo antico entusiasmo per l'irreligione» e scrisse a caldo una parodistica con­ fessione di fede epicurea in versi (l'Epikurisch Glaubensbekenntnis Heinz Widerporstens) dove, oltre ad altri lavori novalisiani come i Geistliche Lieder, prendeva di mira anche la Lucinde schlegeliana e le Reden iiber die Religion di Schleiermacher. Novalis non prese male la parodia schellinghiana e propose di pubblicarla sull'«Athe­ naeum» insieme a Die Christenheit (cfr. la lettera a F. Schlegel del 31 gennaio 18oo). Di quest'awiso fu, in un primo momento, l'intero circolo dei romantici di Jena con l'eccezione di Dorothea Schlegel. Senonché Wilhelm Schlegel, colto da dubbi per le possibili conse­ guenze della cosa, decise di invitare Goethe a far da arbitro nella questione e questi si pronunciò negativamente sulla pubblicazione di entrambi i testi. In seguito al verdetto di Goethe il saggio rimase inedito durante la vita di Novalis. Alcune parti di esso furono pubblicate per la pri­ ma volta, insieme a frammenti tratti da Bliithenstaub e da Glauben und Liebe, nel secondo volume della prima edizione delle Schrz/ten (autunno 1801) a cura di Friedrich Schlegel e di Tieck. Friedrich Schlegel giustificò questa decisione scrivendo a Tieck che «tutti e tre questi saggi nella loro interezza e nel loro rispetto individuale avrebbero tratto in inganno circa il carattere dello scrittore» '. Po­ chi anni dopo, l'opinione schlegeliana relativa alla pubblicabilità del saggio di Novalis era mutata insieme alla sua posizione filosofi­ ca. Cosi Friedrich Schlegel, d'accordo con Karl Hardenberg, inviò il manoscritto di Die Christenheit all'editore Reimer perché fosse inserito integralmente nella seconda edizione delle Schri/ten. L'in­ vio non fu tempestivo: la seconda edizione era già uscita senza il sag­ gio. Alcuni anni dopo (nell'aprile 1815) lo stesso Schlegel scriverà ancora a Reimer per raccomandare la pubblicazione dello scritto che, secondo le sue parole di allora, esprimeva grandiosamente la «ganze Gesinnung» dell'amico. Anche il tentativo di inserire il te­ sto nella terza edizione delle Schri/ten giunse troppo tardi e Die Christenheit oder Europa vide la luce con questo titolo- e con l'ag­ giunta: Ein Fragment. (Geschrieben im Jahre 1799) solo nella quarta edizione del 1826; e stavolta venne aggiunto nel primo volu-

    NOTA DI LETTURA

    me (dopo l' 0/terdingen), mentre vennero tolti i passi che erano stati antologizzati nel secondo. A questo proposito Friedrich Schlegel, all'inizio del 1827, smenti-sugli «Jahrbiicher der Literatur» editi a Vienna- di aver promosso l'inserimento e protestò con Reimer in una lettera del 19 maggio 1827, dove attribuiva a Tieck la paternità dell'operazione. Questi, da parte sua, pensò bene di sopprimere dalla quinta edizione delle Schriften novalisiane (del 1837) l'>; dr. per questo Miihl, Die Idee cit., p. 383. 12

    Sull'ambivalenza della figura di Lutero in Novalis e F. Schlegel si veda lo srudio di S. A. Malsch, The image o/Martin Luther in the Writings o/No­ valis and Friedrich Schlegel. The Speculative Vision o/ Hystory and Reli­ gion, Bern - Frankfurt am Main r974; su Novalis c&. in particolare le pp. 2I-68.

    " Per questo aspetto in Die Christenheit cfr. Schanze, Romantik und Auf kliirung cit., pp. r5r-6o. 14

    Cfr. per questo H Timm, Die heilige Revolution, Frankfurt am Main r978, pp. rr6 sgg.

    " Cfr. in proposito W. Sommer, Schleiermacher und Novalt:r. Die Christolo­ gie desjungen Schleiermacher und zhre Beziehung zum Christusbild des No­ valis, Bern - Frankfurt am Main I973·

    LA CRISTIANITÀ OVVERO L'EUROPA

    Un Fr ammento. (Scritto nell'anno 1799).

    Erano bei, splendidi tempi quelli in cui l'Europa era una terra cristiana, in cui un'unica Cristianità abitava questa par­ te del mondo umanamente plasmata; un unico, grande inte­ resse comune legava insieme le piu remote provincie di que­ sto vasto regno spirituale. -Senza grandi possedimenti seco­ lari un unico capo guidava e unificava le grandi forze politi­ che.- Una numerosa corporazione alla quale ognuno aveva accesso gli era immediatamente sottoposta ed eseguiva i suoi cenni adoperandosi con zelo per consolidare la sua benefica potenza. Ogni membro di questa società era ovunque ono­ rato e, se la gente comune cercava presso di lui conforto o aiuto, protezione o consiglio e in cambio provvedeva volen­ tieri e copiosamente ai suoi molteplici bisogni, anch'egli tro­ vava protezione, rispetto e ascolto presso i piu potenti, e tut­ ti avevano cura di questi uomini eletti, armati di forze prodi­ giose, come figli del cielo la cui presenza e buona inclinazio­ ne diffondevano molteplici benedizioni. Un'infantile fidu­ cia legava gli uomini ai loro messaggi. - Con qual serenità ognuno poteva condurre a termine la sua opera terrena quo­ tidiana, dal momento che da questi uomini santi gli veniva preparato un avvenire sicuro, ogni passo falso veniva da loro perdonato e ogni punto oscuro della vita cancellato e reso chiaro. Sul gran mare ignoto essi erano i piloti esperti sotto la cui protezione si potevano tener m dispregio tutte le tem­ peste e contare fiduciosamente nell'approdo e nello sbarco sicuro sulle coste del vero mondo patrio. Le piu selvagge e voraci inclinazioni dovevano cedere alla

    592

    LA CRISTIANITÀ OVVERO L'EUROPA

    venerazione e all'obbedienza verso le loro parole. Da loro emanava pace. -Essi non predicavano altro che amore per la santa e mirifica Donna della Cristianità che, dotata di divina forza, era pronta a salvare ogni credente dai piu terribili pe­ ricoli. Narravano di uomini celesti, da gran tempo defunti, che, per affetto e fedeltà a quella beata Madre e al suo cele­ ste, amichevole Figlio, avevano superato le tentazioni del mondo terreno, erano giunti a onori divini ed erano ora di­ venuti benefiche potenze protettrici per i loro fratelli viven­ ti, volenterosi soccorritori nella distretta, intercessori per le umane mancanze e validi amici dell'umanità presso il trono divino. Con qual serenità si lasciavano le belle assemblee nelle Chiese misteriose adornate di immagini edificanti, pie­ ne di soavi aromi e animate da una sublime musica sacra. In esse si conservavano riconoscenti, in teche preziose, i resti consacrati di uomini che furono timorosi di Dio. -E in esse si manifestavano, con segni e prodigi magnifici, la divina bontà e onnipotenza, la possente beneficenza di quegli uo­ mini pii e beati. Cosi le anime amanti conservano i riccioli o i biglietti dei loro amati defunti e con essi nutrono il dolce ar­ dore fino alla morte che riunifica '. Con amorosa cura si rac­ coglieva ovunque quanto era appartenuto a queste amate anime, e si riteneva felice colui che avesse potuto ottenere o solo sfiorare una reliquia cosi confortante. Talvolta pareva che la grazia celeste si fosse posata in particolare su un'im­ magine singolare o su un sepolcro. - Li affluiva la gente da ogni contrada recando bei doni e riportandone celesti con­ traccambi: la pace dell'anima e la salute del corpo. Con so­ lerzia questa potente società istitutrice di pace cercava di render partecipi tutti gli uomini di questa bella fede e invia­ va in ogni parte del mondo i suoi membri per annunciare ovunque l'Evangelo della vita e per fare del Regno di Dio l'unico regno di questo mondo. Con ragione, il saggio capo della Chiesa si opponeva ad audaci sviluppi delle facoltà umane a scapito del sacro senso e a premature e pericolose scoperte nell'ambito del sapere. Cosi impediva a temerari pensatori di sostenere pubblicamente che la terra fosse un pianeta errante senza significato, ben sapendo che gli uomi­ ni, insieme al rispetto per la loro dimora e per la loro patria

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    terrena, perderebbero anche quello per la patria celeste e per la propria stirpe, e, preferendo il sapere limitato alla fede infinita, si abituerebbero a disprezzare tutto ciò che è gran­ de e mirabile e a considerarlo come l'effetto senza vita di una legge. Alla sua Corte si radunavano tutti gli uomini saggi e venerabili d'Europa. Tutti i tesori vi affluivano, la distrutta Gerusalemme si era vendicata e Roma stessa era divenuta Gerusalemme, la sacra residenza del Regno divino sulla ter­ ra. I principi sottoponevano le loro controversie al Padre della Cristianità mettendo spontaneamente ai suoi piedi le loro corone e la loro magnificenza e reputavano addirittura loro gloria, in quanto membri di questa alta congrega, il con­ cludere la sera della loro vita in divine contemplazioni tra le solitarie mura di un chiostro. Quanto benefico, quanto adat­ to all'intima natura dell'uomo fosse questo governo, questo ordinamento, lo mostrò il potente innalzarsi di tutte le altre forze umane, l'armonico sviluppo di tutte le disposizioni, l'altezza inaudita che singoli uomini raggiunsero in tutti i campi delle scienze della vita e delle arti e il commercio ovunque fiorente di merci spirituali e terrene, nell'ambito dell'Europa e fino alle Indie lontane. Questi erano i bei tratti essenziali dei tempi autentica­ mente cattolici o autenticamente cristiani. Ancora l'umanità non era matura per questo magnifico regno, non abbastanza colta. Era un primo amore che si spense oppresso dalla vita degli affari, un amore la cui memoria venne rimossa da egoi­ stiche cure e il cui legame, in seguito diffamato come ingan­ no e illusione e giudicato sulla base di esperienze posteriori­ fu per sempre reciso da gran parte degli Europei. Questo grande scisma interiore, accompagnato da guerre distruttri­ ci, fu un notevole segno della dannosità della cultura per il senso dell'invisibile, o perlomeno di una temporanea dan­ nosità della cultura di un certo grado. Annientato quel senso immortale non può essere, ma può essere intorbidito, para­ lizzato, scacciato da altri sensi. -Una prolungata comunan­ za tra gli uomini affievolisce le inclinazioni, la fede nella pro­ pria stirpe, e li abitua a rivolgere ogni pensiero e proposito solo a mezzi che procurano benessere; i bisogni e le arti di soddisfar li divengono piu complicati e l'uomo avido ha biso-

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    gno di tanto tempo per rendersele familiari e acquisirvi de­ strezza, che non gliene resta piu per il silenzioso raccogli­ mento dell'animo, per l'attenta contemplazione del mondo interiore.- In casi di collisione gli sembra che l'interesse at­ tuale sia il piu importante e cosi cade il bel fiore della sua gioventu, della fede e dell'amore, e fa posto ai frutti aspri del sapere e dell'avere. Nel tardo autunno ci si ricorda della pri­ mavera come di un sogno infantile e con fanciullesca sempli­ cità si spera che i granai pieni debbano durare per sempre. Una certa solitudine pare necessaria al prosperare dei sensi piu elevati, e perciò un troppo intenso commercio degli uo­ mini tra loro deve soffocare qualche sacro germe e impauri­ re gli dei che rifuggono l'inquieto tumulto di dispersive compagnie e il trattare meschine faccende. D'altra parte, non abbiamo noi a che fare con epoche e periodi e non è loro essenziale un'oscillazione, un'alternarsi di movimenti oppo­ sti? e non è loro propria una durata limitata, non è loro natu­ ra uno sviluppo e un declino? ma non è da attendersi con certezza da loro anche una resurrezione, un ringiovanimen­ to in una forma nuova e vigorosa? Evoluzioni progressive e sempre piu ampie sono la materia della storia. - Quel che oggi non raggiunge la perfezione, la raggiungerà in un tenta­ tivo futuro, o un'altra volta ancora; niente di ciò che la storia abbia afferrato è caduco, emergendo rinnovato da innume­ revoli metamorfosi e in forme sempre piu ricche. Lo stesso Cristianesimo si era manifestato una volta con piena potenza e magnificenza, mentre la sua rovina, la sua lettera dominò, sempre piu impotente e derisa, fino a una nuova ispirazione del mondo. Un'inerzia infinita gravò sulla corporazione del clero divenuta sicura di sé. Nel sentimento della propria re­ putazione e della propria agiatezza questa si era fermata, mentre i laici le avevano strappato di mano esperienza e eru­ dizione e l'avevano superata con formidabili passi sulla via della cultura. Nell'oblio del loro peculiare ufficio di essere i primi tra gli uomini quanto a spirito, intelligenza e cultura, erano cresciute nelle loro menti le brame piu basse e la vol­ garità e la bassezza del loro modo di pensare divenne ancor piu ripugnante a motivo del loro abito e della loro vocazio­ ne. Cosi vennero meno a poco a poco rispetto e fiducia, i so-

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    stegni di questo e di ogni altro regno, e cosi fu annientata quella corporazione mentre il vero e proprio dominio di Ro­ ma era tacitamente cessato molto prima della insurrezione violenta. Soltanto misure intelligenti, seppur solo temporali, tenevano ancora insieme il cadavere della costituzione pre­ servandolo da una troppo rapida dissoluzione, e tra queste va annoverata, per esempio, soprattutto l'abolizione del ma­ trimonio dei preti'.- Una misura che, applicata in maniera analoga anche al simile ceto militare, potrebbe conferirgli una temibile consistenza prolungandone ancora di molto la vita. Che cosa era piu naturale del fatto che una testa calda finisse per predicare di ribellarsi pubblicamente contro la dispotica lettera dell'antica costituzione e con tanto maggio­ re fortuna per il fatto che egli stesso era un membro della corporazione? Giustamente gli insorti si chiamarono protestanti, poiché protestavano solennemente contro ogni pretesa di una pote­ stà sulla coscienza che appariva importuna e illegittima. Essi per intanto si ripresero, in quanto vacante, il loro diritto, ta­ citamente ceduto, all'indagine, alla determinazione e alla scelta religiosa. Stabilirono anche una quantità di giusti principi, introdussero una quantità di cose lodevoli e di­ strussero una quantità di disposizioni dannose; ma dimenti­ carono la necessaria conseguenza del loro procedimento; se­ pararono l'inseparabile, divisero la Chiesa indivisibile e si strapparono empiamente dall'universale comunità cristia­ na, mediante la quale e nella quale soltanto era possibile la rinascita autentica e duratura. La condizione di anarchia re­ ligiosa può essere solo transitoria, poiché il necessario prin­ cipio di consacrare un gran numero di uomini unicamente a questa sublime vocazione, e di renderlo indipendente dal potere terreno in considerazione di queste faccende, perma­ ne nella sua efficacia e validità.- L'istituzione dei Concistori e il mantenimento di una specie di clero non soddisfece que­ sto bisogno e non fu una sufficiente compensazione. Malau­ guratamente in questo scisma si erano immischiati i principi e molti utilizzarono questi conflitti per consolidare e amplia­ re la loro sovranità e le loro entrate. Essi furono ben lieti di venire sollevati da quell'alta influenza e cosi presero i nuovi

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    Concistori sotto la protezione e la guida della loro sovrana autorità. Erano solertemente preoccupati di impedire la to­ tale unificazione delle Chiese protestanti e cosi la religione venne irreligiosamente chiusa in confini statuali e con ciò fu posta la base di un progressivo affossamento dell'interesse religioso cosmopolitico. Cosi la religione perse il suo grande influsso di pacificazione politica, il suo peculiare ruolo di principio unificatore e individualizzante della Cristianità. La pace religiosa' venne sancita in base a principi del tutto erronei e antireligiosi e con il proseguire del cosiddetto Pro­ testantesimo si dichiarò permanente qualcosa di assoluta­ mente contraddittorio: un governo rivoluzionario Frattanto a fondamento del Protestantesimo non era af­ fatto rimasto solo quel puro concetto: Lutero trattò il Cri­ stianesimo in modo assolutamente arbitrario, misconobbe il suo spirito e introdusse un'altra lettera e un'altra religione, vale a dire la sacra validità universale della Bibbia; e con ciò nelle faccende religiose si mescolò, purtroppo, un'altra scienza terrena del tutto estranea -la filologia - il cui este­ nuante influsso da quel momento in poi divenne indiscono­ scibile. Ed egli stesso, per l'oscuro sentimento di questo er­ rore, presso una gran parte dei Protestanti venne elevato al rango di un Evangelista e la sua traduzione fu canonizzata. Per il senso religioso questa scelta fu estremamente dan­ nosa, in quanto nulla ne annienta l'irritabilità come la lette­ ra. Questa, nella condizione di una volta, non avrebbe mai potuto divenire cosi perniciosa, considerata la grande am­ piezza, la duttilità e la ricchezza di contenuto della fede cat­ tolica, cosi come l'esoterizzazione della Bibbia e il sacro po­ tere dei Concili e del supremo capo spirituale; ora, però, questi antidoti vennero annientati, si affermò il carattere as­ solutamente popolare della Bibbia e, cosi, il contenuto in­ sufficiente, il rozzo schema astratto della religione pesò su questi libri in maniera tanto piu sensibile e rese infinitamen­ te piu difficile allo Spirito Santo la libera opera di vivificazio­ ne, penetrazione e rivelazione. Perciò anche la storia del Protestantesimo non ci presenta piu grandi e magnifiche manifestazioni del sovraterreno, so­ lo il suo inizio risplende di un fuoco celeste passeggero, già •.

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    subito dopo si fa evidente l'inaridimento del sacro senso; il mondano ha preso il sopravvento, il senso artistico ne soffre simpateticamente e solo di rado scaturisce qua e là una scin­ tilla di vita pura ed eterna e una piccola comunità si assimila a essa. La scintilla si spegne e la comunità si dissolve nuova­ mente e continua a nuotare con la corrente. Questo è il caso di Zinzendorf ', di Jacob Bohme' e di diversi altri. I moderati mantengono il sopravvento e si avvicina l'epoca di una com­ pleta atonia degli organi superiori, il periodo dell'increduli­ tà pratica. Con la Riforma per la Cristianità era finita. Da al­ lora in poi non c'è pili stata. Cattolici e protestanti o riforma­ ti sono rimasti in settaria separatezza, piu lontani gli uni da­ gli altri che dai maomettani e dai pagani. I restanti Stati cat­ tolici continuarono a vegetare, non senza avvertire imper­ cettibilmente la dannosa influenza degli Stati protestanti limitrofi. La politica moderna ebbe origine solo in questo determinato momento e singole potenze statuali cercarono di prender possesso del vacante Soglio universale trasforma­ to in un trono. Alla maggior parte dei principi sembrava un abbassamen­ to l'aver soggezione di un sacerdote impotente.- Per la pri­ ma volta essi sentirono il peso della loro forza materiale sulla terra, videro le potenze celesti inerti dinanzi alle offese reca­ te ai loro rappresentanti e, cosi, a poco a poco (senza far scal­ pore di fronte ai propri sudditi, ancora di fervidi sentimenti papisti, cercarono di levarsi di dosso il grave giogo di Roma e di rendersi indipendenti sulla terra. - Le loro inquiete co­ scienze venivano tranquillizzate da astuti curatori d'anime, che non avevano nulla da perdere se i loro figli spirituali si arrogavano il diritto di disporre del patrimonio ecclesia­ stico. Fortunamente per l'antica costituzione, si fece avanti a questo punto un ordine sorto da poco', sul quale sembrava che il morente spirito della gerarchia avesse riversato i suoi ultimi doni; questo armò di nuova energia l'antico e con am­ mirabile perspicacia e costanza si prese a cuore, in maniera piu intelligente di quanto mai prima fosse accaduto, il regno papale e la sua piu vigorosa rigenerazione. Mai nella storia del mondo si era potuto incontrare finora una Società del ge-

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    nere. Nemmeno l'antico senato romano aveva progettato i suoi piani di conquista del mondo con maggiore certezza di successo. Mai si era finora pensato, con intelligenza piu grande, all'attuazione di un'idea piu grandiosa. Questa So­ cietà rimarrà in eterno un modello di tutte le società che pro­ vino un'organica brama d'infinita espansione e d'eterna du­ rata. -Ma in eterno costituirà anche una prova del fatto che il tempo, lasciato a se stesso, vanifica le imprese piu intelli­ genti e che la naturale crescita di tutta la stirpe soffoca irresi­ stibilmente la crescita artificiale di una parte. Ogni singola cosa ha di per sé una propria misura di capacità, solo la capa­ cità della stirpe è incommensurabile. Ogni piano, che non sia completamente fondato su tutte le disposizioni della stir­ pe, non può che fallire. Ancora piu memorabile rimarrà, poi, questa Società in quanto madre delle cosiddette società segrete, di un germe storico, cioè, ancora immaturo, ma sen­ z'altro importante'. Un avversario piu pericoloso il nuovo Luteranesimo, e non Protestantesimo, non lo poteva certo trovare. Tutti gli incanti della fede cattolica nelle sue mani divennero ancora piu potenti, i tesori della scienza rifluirono nelle sue celle. Quel che in Europa era andato perduto, essi cercarono in vari modi di riconquistarlo nelle altre parti del mondo, nel lontano Occidente e Oriente, appropriandosi e facendo valere la dignità e la vocazione apostolica. E non ri­ masero indietro nemmeno nella ricerca della popolarità, sa­ pendo bene quanto Lutero dovesse alle sue arti demagogi­ che, al suo studio del popolo comune. Ovunque fondarono scuole, penetrarono nei confessionali, salirono sulle cattedre e fecero lavorare le stamperie, divennero poeti e sapienti, ministri e martiri, e nell'immensa distesa che dall'America attraverso l'Europa giunge fino alla Cina persistettero nel piu meraviglioso accordo tra l'azione e la dottrina. Dalle lo­ ro scuole reclutavano con saggia cernita i membri del loro Ordine. Contro i Luterani predicavano con zelo distruttore, adoperandosi perché il piu urgente dovere della Cristianità cattolica divenisse il piu crudele annientamento di questi eretici in quanto veri compagni del diavolo. Soltanto a loro gli Stati cattolici e in particolare il Soglio papale dovevano l'esser sopravvissuti cosi a lungo alla Riforma e chissà come

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    il mondo sembrerebbe ancora antico se debolezza dei supe­ riori, gelosia dei principi e degli altri ordini ecclesiastici, in­ trighi di corte e altre particolari circostanze non avessero in­ terrotto il loro audace cammino e, con loro, quasi annientato l'ultimo baluardo della costituzione cattolica. Ora questo te­ mibile ordine dorme, in misera condizione, ai confini d'Eu­ ropa'; forse da là, come il popolo che lo protegge, tornerà, forse sotto altro nome, a propagarsi con nuova potenza nella sua antica patria. La Riforma era stata un segno del tempo. Fu significativa per l'intera Europa, seppur fosse esplosa pubblicamente so­ lo nella Germania veramente libera. Le migliori teste di tutte le Nazioni erano divenute segretamente adulte e, nell'ingan­ nevole sentimento del loro ufficio, si ribellavano tanto piu sfrontatamente all'inveterata costrizione. Per istinto il dotto è nemico del clero concepito secondo l'antica costituzione; la classe intellettuale e quella ecclesiastica, quando sono se­ parate, debbono combattere una guerra d'annientamento; entrambe, infatti, lottano per un'unica posizione. Questa se­ parazione si fece sempre piu evidente e i dotti presero tanto piu campo quanto piu il clero dell'umanità europea si av­ vicinava all'epoca dell'erudizione trionfante e fede e sapere entravano in una piii decisa opposizione. Nella fede si cerca­ va la causa del generale ristagno e mediante il penetrare del sapere si sperava di superarlo. Ovunque il sacro senso pati sotto le molteplici persecuzioni di quello che fino ad allora era stato il suo carattere e della sua personalità attuale. Il ri­ sultato del moderno modo di pensare lo si chiamò filosofia, ascrivendo a essa tutto quello che fosse contrario all'antico, soprattutto, quindi, ogni trovata contro la religione. Quello che al principio era odio personale contro la fede cattolica trapassò a poco a poco in odio contro la Bibbia, contro la fe­ de cristiana e alla fine addirittura contro la religione. Ancor di pili: l'odio per la religione si estese in maniera del tutto na­ turale e conseguente a tutti gli oggetti dell'entusiasmo, stim­ matizzò fantasia e sentimento, moralità e amore dell'arte, fu­ turo e passato; a malapena pose l'uomo in cima alla serie de­ gli esseri naturali, e ridusse l'infinita musica creatrice dell'u­ niverso allo strepito uniforme di un immenso mulino mosso

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    dalla corrente del caso e galleggiante su di essa, un mulino in sé, senza costruttore né mugnaio e dunque un vero e proprio perpetuum mobile: un mulino che macina se stesso. Un unico entusiasmo era stato magnanimamente lasciato al misero genere umano e reso indispensabile come pietra di paragone della piu elevata cultura a ogni azionista di questa stessa: l'entusiasmo per questa magnifica, grandiosa filoso­ fia e in particolare per i suoi sacerdoti e mistagoghi. La Fran­ cia fu cosi fortunata da divenire il grembo e la sede di questa nuova fede impastata di puro sapere. Per quanto in questa nuova chiesa la poesia fosse screditata, tuttavia vi furono in essa dei poeti che, per amor dell'effetto, si servirono dell'an­ tico ornamento e degli antichi lumi, correndo con ciò il ri­ schio di accendere con l'antico fuoco il nuovo sistema del mondo. Membri piu accorti sapevano tuttavia come versar acqua fredda sugli ascoltatori che si erano infiammati. Ed erano occupati senza requie a purificare d'ogni poesia la na­ tura, il suolo terrestre, le anime umane e le scienze - a can­ cellare ogni traccia del sacro, a guastare con sarcasmi la me­ moria di tutti gli eventi o uomini edificanti e a spogliare il mondo d'ogni colorito ornamento. La luce, a motivo della sua matematica docilità e della sua impudenza, era divenuta la loro prediletta. Si rallegravano piu del fatto che si poteva scomporre che del suo giocare con i colori e cosi, da essa, chiamarono Illuminismo [Aufkliirung] la loro impresa. In Germania questa impresa fu perseguita piu radicalmente: si riformò l'istituto educativo, si cercò di dare all'antica reli­ gione un senso razionale piu moderno e piu usuale, cancel­ lando accuratamente da essa ogni traccia di miracolo e di mistero; tutta l'erudizione fu impiegata per impedire ogni ri­ fugio nella storia, mentre ci si adoperava a nobilitare que­ st'ultima in un quadro familiare e di costumi domestico e borghese. -Dio fu ridotto all'ozioso spettatore del grande e commovente spettacolo inscenato dai dotti che alla fine do­ veva ammirare e festeggiare poeti e attori. Il popolo comune veniva rischiarato con vera predilezione ed educato a quel­ l'entusiasmo colto; e cosi nacque una nuova corporazione europea: quella dei filantropi e degli illuministi [Aufkliirer]. Peccato che la natura, nonostante tutti gli sforzi per moder-

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    nizzarla, rimanesse cosi meravigliosa e incomprensibile, cosi poetica e infinita. Se in qualche luogo si ripresentava una vecchia, superstiziosa credenza in un mondo superiore o qualcosa del genere, subito da ogni parte si dava l'allarme e, per quanto possibile, con la filosofia e l'arguzia si soffocava nella cenere la pericolosa scintilla; eppure la tolleranza era la parola d'ordine delle persone colte e specialmente in Fran­ cia aveva lo stesso significato di filosofia. Estremamente sin­ golare è questa storia della moderna incredulità ed è la chia­ ve per tutti i fenomeni straordinari dell'epoca moderna. Es­ sa comincia solo in questo secolo e in particolare nella sua seconda metà, raggiungendo in breve tempo proporzioni immense e multiformi; una seconda Riforma, piu vasta e piu autentica, era inevitabile e doveva riguardare anzitutto il paese che si era modernizzato di piu e che piu a lungo era stato in una condizione di astenia per mancanza di libertà. Già da molto tempo il fuoco sovraterreno si sarebbe diffuso vanificando gli astuti piani di rischiaramento, se non avesse­ ro giovato loro la pressione e l'influsso mondano. Nel mo­ mento, però, in cui si determinò una scissione tra i dotti e i governi, tra i nemici della religione e tutta la sua consorteria, essa doveva farsi avanti come terzo membro che media e dà il tono; e ora ogni suo amico dovrà riconoscere e proclamare ciò, se non fosse ancora abbastanza evidente. Che sia giunto il tempo della resurrezione e che proprio quegli eventi che sembravano diretti contro il suo ravvivamento e minacciava­ no di portare a termine il suo declino siano divenuti i segni pili favorevoli della sua rigenerazione, ciò non può affatto ri­ maner dubbio per un animo storico. Una vera anarchia è l'e­ lemento generatore della religione. Dall'annientamento di tutto ciò che è positivo essa solleva il suo capo glorioso come una nuova fondatrice del mondo. Quasi da sé l'uomo si in­ nalza verso il cielo, se piu niente lo lega; anzitutto gli organi superiori emergono spontaneamente dall'universale e uni­ forme mescolanza e dalla completa dissoluzione di tutte le disposizioni e forze umane, come il nucleo originario della formazione [Gestaltung] terrena. Lo spirito di Dio aleggia sulle acque e, tra le onde che rifluiscono, diviene per la pri-

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    ma volta visibile un'isola celeste come dimora degli uomini nuovi, come un alveo della vita eterna. Sereno e imparziale l'osservatore autentico contempli i nuovi tempi che sovvertono lo Stato. n sovvertitore dello Stato non gli appare forse come Sisifo? Ha appena raggiunto il culmine dell'equilibrio e già il possente carico rotola di nuovo dall'altra parte. Mai rimarrà lassu in alto, se un'attra­ zione verso il cielo non lo terrà sospeso sulla cima. Tutti i vo­ stri sostegni sono troppo deboli, se il vostro Stato mantiene la sua tendenza verso la terra. Ma se lo congiungete alle al­ tezze del cielo con una superiore aspirazione, se gli date una relazione con l'universo, in esso voi avrete una molla che non si allenta mai e vedrete i vostri sforzi copiosamente ri­ compensati. Io vi rimando alla storia: cercate nel suo istrutti­ vo contesto le epoche che si assomigliano e imparate a usare la bacchetta magica dell'analogia. La Francia propugna un Protestantesimo mondano. Non potrebbero nascere ora anche dei Gesuiti mondani, non po­ trebbe rinnovarsi la storia degli ultimi secoli? La Rivoluzio­ ne deve rimanere francese, come la Riforma fu luterana? n Protestantesimo deve ancora una volta fissarsi in modo anti­ naturale come governo rivoluzionario? Deve la lettera far posto alla lettera? Cercate voi forse il germe della rovina an­ che nell'antico ordinamento, nell'antico spirito? E credete di intendervi di un migliore ordinamento, di un migliore spi­ rito? Oh, che lo spirito degli spiriti possa ricolmarvi e vi fac­ cia desistere da questa folle aspirazione a modellare la storia e l'umanità e a dar loro la vostra direttiva. La storia non è forse autonoma, autocratica, cosi come è infinitamente ama­ bile e profetica? A studiarla, a seguirne le tracce, a imparare da essa, a tenere il suo passo, a conformarsi fiduciosamente alle sue promesse e ai suoi cenni - a questo non pensa nes­ suno. In Francia si è fatto molto per la religione, togliendole il diritto di cittadinanza e !asciandole solo il diritto di ospitali­ tà, e non in una sola persona ma in tutte le sue innumerevoli forme individuali. Come un'umile orfana straniera, essa de­ ve anzitutto riconquistare i cuori ed essere già amata ovun­ que, prima di venir adorata di nuovo pubblicamente e me-

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    scolata nelle cose mondane per l'amichevole consiglio e per l'accordo degli animi. Storicamente notevole rimane il ten­ tativo di quella grande maschera di ferro che, sotto il nome di Robespierre, cercò nella religione il centro e la forza della repubblica; e, cosi, anche la freddezza con cui fu accolta la Teofilantropia[,] questo misticismo del moderno rischiara­ mento; e le nuove conquiste dei gesuiti; e l'avvicinamento al­ l'Oriente mediante le nuove relazioni politiche". Degli altri paesi europei, al di fuori della Germania, si può solo profetare che con la pace [comincerà] a pulsare in essi una nuova e piu elevata vita religiosa che inghiottirà presto ogni altro interesse mondano. In Germania, invece, si pos­ sono già indicare con piena certezza le tracce di un nuovo mondo. Con un passo lento ma sicuro la Germania precede gli altri paesi europei. Mentre questi sono impegnati nella guerra, nella speculazione e nello spirito di parte, il Tedesco con ogni sollecitudine si fa compartecipe di una piu alta epo­ ca della civiltà, e questo procedere dovrà dargli nel corso del tempo una grande preponderanza sugli altri. Nelle scienze e nelle arti si nota un potente fermento. Lo spirito si sviluppa in misura infinita. Si scava da giacimenti nuovi, intatti. -Mai le scienze furono in mani migliori o, almeno, suscitarono aspettative piu grandi; vengono indagati i lati piu diversi de­ gli oggetti, niente viene lasciato stare, tutto viene esaminato e giudicato. Tutto viene elaborato; gli scrittori divengono piu originali e potenti, ogni antico monumento della storia, ogni arte, ogni scienza trova amici e con nuovo amore viene abbracciata e resa feconda. Una versatilità senza eguali", una meravigliosa profondità, una smagliante politezza, co­ noscenze vastissime e una fantasia ricca e vigorosa si trovano qua e là e spesso audacemente accoppiate. Un potente pre­ sentimento di arbitrio creativo, di assenza di confini, di mol­ teplicità infinita, di una sacra originalità e di una onnicapaci­ tà dell'umanità interiore sembrano destarsi ovunque. Ride­ statasi dal sogno mattutino della inesperta fanciullezza, una parte della stirpe esercita le sue prime forze contro i serpenti che avvolgono la sua culla e gli vogliono impedire di usare le sue membra. Tutti questi non sono ancora che accenni, rozzi e incoerenti, ma all'occhio istorico tradiscono già un'indivi-

    LA CRISTIANITÀ OVVERO L'EUROPA dualità universale, una nuova storia, una nuova umanità, il dolcissimo amplesso tra una giovane Chiesa sorpresa e un Dio d'amore, e l'intimo concepimento, nelle sue mille mem­ bra contemporaneamente, di un nuovo Messia. Chi non lo sente in sé col dolce pudore di una buona speranza? Il nuo­ vo nato sarà l'immagine di suo padre, una nuova età dell'oro con occhi scuri e infiniti, un'età profetica, miracolosa e tau­ maturgica, consolatrice e capace di suscitare la vita eterna­ una grande epoca di riconciliazione, un Salvatore che, come un vero genio dimorante tra gli uomini, [può] essere solo creduto e non visto, visibile per i fedeli sotto innumerevoli spoglie, consumato come pane e vino, abbracciato come l'a­ mata, respirato come l'aria, percepito come parola e canto, e accolto con celeste voluttà, come morte, nell'intimo del cor­ po fremente tra i supremi dolori dell'amore. Ora stiamo abbastanza in alto per sorridere amichevol­ mente anche a quei tempi passati che abbiamo menzionato prima e per riconoscere in quelle bizzarre follie straordina­ rie cristallizzazioni della materia storica. Con gratitudine vo­ gliamo stringere la mano a quei dotti e a quei filosofi; perché questa illusione doveva essere attinta fino all'ultimo per il bene dei posteri e doveva esser fatta valere la visione scienti­ fica delle cose. Piu attraente e variopinta sta la poesia, come un'India leggiadra, dinanzi al freddo e morto Spitzberg di quell'intelletto da tavolino. Perché l'India" sia cosi calda e magnifica nel mezzo del globo terrestre, è necessario che un mare freddo e rigido, morte scogliere, la nebbia invece del cielo stellato e una lunga notte rendano inabitabili i due poli. Il profondo significato della meccanica gravava su quegli Anacoreti nei deserti dell'intelletto; il fascino della prima in­ tuizione li sopraffece, l'antico si vendicò di loro, alla prima coscienza di sé essi sacrificarono con meravigliosa abnega­ zione ciò che nel mondo vi è di piu sacro e di piu bello e furo­ no i primi che nuovamente riconobbero e annunciarono con l'azione la sacralità della natura, l'infinità dell'arte, la neces­ sità del sapere, il rispetto per ciò che è mondano e l'onnipre­ senza di ciò che è veramente storico, mettendo cosi fine a un dominio di spettri piu alto, piu universale e piu terribile di quel che essi stessi credessero.

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    Solo mediante una piu precisa conoscenza della religione si giudicheranno meglio quei mostri generati da un sonno religioso, quei sogni e quei deliri dell'organo sacro n; e allora soltanto si imparerà a comprendere rettamente l'importanza di quel dono. Dove non sono dei, regnano spettri, e il vero tempo di nascita degli spettri europei, che spiega abbastanza chiaramente anche la loro figura, è l'epoca di trapasso della dottrina greca degli dei nel Cristianesimo. Venite dunque anche voi, filantropi ed enciclopedisti, nella Loggia pacifica­ trice e ricevete il bacio fraterno, togliete la grigia rete e con giovanile amore contemplate la magnificenza della natura, della storia e dell'umanità! Voglio condurvi da un fratello" che parlerà con voi, in modo che vi si schiudano i cuori e ri­ vestiate di un nuovo corpo il vostro inaridito e amato pre­ sentimento e di nuovo possiate abbracciare e riconoscere ciò che vi si agitava nella mente e che il vostro greve intelletto terreno non poteva certo afferrare. Questo fratello è il palpito del cuore della nuova epoca, chi lo ha sentito non dubita pili del suo avvento e, con dolce orgoglio per l'epocale compagnia, emerge dal mucchio per aggiungersi alla schiera dei discepoli. Egli ha preparato per la santa un nuovo velo che, aderendo alle sue membra, ne ri­ vela la celeste forma e tuttavia la nasconde piu pudicamente d'ogni altro.- Il velo è per la Vergine ciò che lo spirito è per il corpo, il suo organo indispensabile le cui pieghe sono le lettere della sua dolce annunciazione; l'infinito gioco di quelle pieghe è una musica cifrata, giacché il linguaggio ver­ bale è per la Vergine qualcosa di troppo legnoso e sfacciato e le sue labbra solo al canto si aprono. Per me esso altro non è che il solenne richiamo a una nuova assemblea primitiva, il potente battito d'ala che indica il passaggio di un angelico araldo. Sono le prime doglie, ognuno si prepari al parto! Ciò che di piu alto vi è nella fisica " adesso è manifesto e noi possiamo abbracciare piu facilmente con lo sguardo la corporazione scientifica. La miseria delle scienze esteriori negli ultimi tempi si era fatta sempre piu evidente quanto piu ci eravamo familiarizzati con esse. La natura cominciò a sembrarci sempre pili bisognosa e noi, abituati allo splendo­ re delle nostre scoperte, vedemmo sempre piu chiaramente

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    che era soltanto una luce presa in prestito e che con gli stru­ menti e i metodi noti non avremmo potuto trovare e costrui­ re l'essenziale, quello che cercavamo. Ogni ricercatore do­ veva confessare a se stesso che una scienza senza l'altra è niente, e cosi nacquero tentativi di rendere mistiche [Mysti­ fikationsversuche] "le scienze e la meravigliosa essenza della filosofia si elevò allora, in quanto elemento scientifico pura­ mente rappresentato, a figura simmetrica fondamentale del­ le scienze. Altri inserirono le scienze concrete in nuovi rap­ porti, favorirono tra di esse un vivace commercio e cercaro­ no di mettere in chiaro la loro classificazione storico-natura­ le". Cosi si è continuato a fare ed è facile da valutare come questa relazione con il mondo esterno e interno debba esse­ re favorevole alla superiore educazione dell'intelletto, alla conoscenza del primo e all'eccitazione e alla formazione del secondo, e come in queste circostanze il tempo debba schia­ rirsi e debba ricomparire l'antico cielo e, insieme, il deside­ rio di esso: l'astronomia vivente. Ma volgiamoci ora allo spettacolo politico del nostro tem­ po. Il vecchio e nuovo mondo sono in lotta tra loro, la man­ chevolezza e l'insufficienza degli ordinamenti statali finora in vigore si sono manifestate in terribili fenomeni. Cosa av­ verrebbe se anche qui, come nelle scienze, il fine storico del­ la guerra fosse anzitutto una connessione e un contatto piu stretto e piu vario tra gli Stati europei, se entrasse in gioco un nuovo moto dell'Europa finora sonnecchiante, se l'Europa volesse ridestarsi, se fosse per noi imminente uno Stato degli Stati, una dottrina politica della scienza! La gerarchia, que­ sta fondamentale figura simmetrica degli Stati, non potreb­ be essere il principio dell'unione degli Stati in quanto in­ tuizione intellettuale dell'Io politico? È impossibile che le potenze mondane raggiungano spontaneamente una posi­ zione di equilibrio, solo un terzo elemento, che sia terreno e sovraterreno nello stesso tempo, può assolvere questo com­ pito. Tra le potenze in conflitto non può essere conclusa al­ cuna pace, ogni pace è soltanto illusione, è solo un tacere delle armi"; dal punto di vista dei Gabinetti, della coscienza comune, non è pensabile alcuna unione. Entrambe le parti avanzano grandi e necessarie pretese e debbono sollevarle,

    LA

    CRISTIANITÀ OVVERO L'EUROPA

    spinte dallo spirito del mondo e dell'umanità. Entrambe so­ no potenze indistruttibili del petto umano; qui la devozione per l'antichità, l'attaccamento alla costituzione storica, l'a­ more per i monumenti degli avi e per l'antica e gloriosa fami­ glia dello Stato, e la gioia dell'obbedienza; là l'entusiasmante sentimento della libertà, l'attesa incondizionata di potenti spazi d'azione, il piacere per ciò che è nuovo e giovane, il contatto libero con tutti i cittadini dello Stato, l'orgoglio del­ l'universale uguaglianza umana, la gioia del diritto personale e della proprietà del tutto, e il potente sentimento della citta­ dinanza. Nessuno speri di annientare gli altri, tutte le con­ quiste qui non significano nulla, poiché l'intima capitale di ciascuno dei due Regni non sta dietro trincee e non può esse­ re espugnata. Chissà se della guerra se ne ha abbastanza, ma questa non cesserà mai se non si afferra il ramo di palma che solo una potenza spirituale può porgere. Sangue scorrerà sull'Euro­ pa finché le nazioni non si accorgeranno di quella loro terri­ bile follia che le fa muovere in un circolo vizioso e, toccate e rese miti da una sacra musica, non si accosteranno in vario­ pinta mescolanza agli altari di una volta, non intraprende­ ranno opere di pace, e sui fumanti campi di battaglia non sa­ rà celebrato con calde lacrime, come festa di pace, un gran­ de banchetto d'amore. Solo la religione può ridestare l'Eu­ ropa, render sicuri i popoli e, con nuova magnificenza, rein­ sediare la Cristianità visibile sulla terra nel suo antico ufficio pacificatore. Le nazioni hanno, dunque, tutto dall'uomo-tranne il suo cuore, il suo organo sacro"? Non divengono amiche, come questi, presso i feretri dei loro cari, non dimenticano ogni ostilità se la divina compassione parla loro -e una sventura, una calamità, un sentimento riempisse i loro cuori? Non le afferra con onnipotenza il senso del sacrificio e della dedi­ zione e non desiderano divenire amiche e alleate? Dov'è quella antica, amabile fede nel governo di Dio sulla terra, l'unica che renda beati? Dov'è quella celeste fiducia degli uomini tra loro, quella dolce devozione nelle effusioni di un animo ispirato da Dio, quello spirito ecumenico della Cristianità?

    6o8

    LA CRISTIANITÀ OVVERO L'EUROPA

    Il cristianesimo è di triplice forma. La prima è l'elemento generatore della religione: la gioia di ogni religione. La se­ conda è la mediazione in generale: la fede nella piena capaci­ tà, per tutto ciò che è terreno, di essere il pane e il vino della vita eterna. La terza è la fede in Cristo, in sua Madre e nei Santi. Scegliete quella che volete, sceglietele tutte e tre: non fa differenza, cosi diverrete cristiani e membri di un'unica, eterna comunità indicibilmente beata. Cristianesimo applicato, divenuto vivo era l'antica fede cattolica, l'ultima di queste forme. La sua onnipresenza nella vita[,] il suo amore per l'arte, la sua profonda umanità, l'in­ dissolubilità dei suoi matrimoni, la sua filantropica comuni­ catività, il suo amore per la povertà, l'obbedienza e la fedeltà la rendono indisconoscibile come la religione autentica e contengono i tratti fondamentali della sua costituzione. Questa fede si è purificata attraverso la corrente dei tempi e in intima, indissolubile unione con le altre due forme del Cristianesimo renderà felice in eterno questa terra. La sua forma contingente è come annientata, l'antico Pa­ pato è sepolto e Roma per la seconda volta è divenuta una rovina Non deve il Protestantesimo finalmente cessare e fare posto a una nuova Chiesa piu duratura? Le altri parti del mondo attendono la riconciliazione e la resurrezione dell'Europa per associarsi a essa e divenire concittadine del Regno dei Cieli. Non dovremmo attenderci, presto, in Euro­ pa di nuovo una messe di animi veramente santi, tutti i veri congiunti nella religione non dovrebbero essere riempiti dal desiderio di vedere il cielo in terra? e di riunirsi lietamente a intonare sacri cori? La Cristianità deve tornare a essere viva ed efficace e di nuovo deve formarsi una Chiesa visibile, senza riguardo ai confini statuali, che accolga nel suo grembo tutte le anime assetate del sovraterreno e si faccia volentieri mediatrice tra il vecchio e il nuovo mondo. Essa deve nuovamente riversare sui popoli l'antica cornu­ copia della benedizione. Dal sacro grembo di un degno Concilio europeo risorgerà la Cristianità e sarà perseguita l'impresa del risveglio religioso secondo un universale piano divino. Nessuno allora protesterà piu contro la costrizione 20•

    LA CRISTIANITÀ OVVERO L'EUROPA

    cristiana e mondana, perché l'essenza della Chiesa sarà la ve­ ra libertà e tutte le riforme necessarie saranno perseguite sotto la sua guida come procedure statuali pacifiche e for­ mali. Ma quando, quando mai? Di questo non si deve doman­ dare. C'è solo da aver pazienza, verrà, deve venire la sacra età della pace eterna, in cui la nuova Gerusalemme sarà la capitale del mondo; e fino ad allora siate sereni e coraggiosi in mezzo ai pericoli del secolo, compagni della mia fede, an­ nunciate con parola e azione l'Evangelo divino e rimanete fedeli fino alla morte alla fede veritiera e infinita. *

    *

    *

    1

    Come fece appunto Novalis dopo la morte di Sophie.

    2

    Il celibato sacerdotale era stato reso obbligatorio da Gregorio VII nel 1074-

    3 n riferimento è alla Pace di Augusta del 1555, che sand il principio del . ' Evidente, come fa notare Richard Samuel nel suo commento, l'analogia con la Convenzione del1793. Il parallelo tra il Protestantesimo e la Rivo­ luzione francese è ripreso ed esplicitato in seguito. ' Nicolaus Ludwig von Zinzendorf (qoo-6o) accogliendo le dottrine dei Fratelli Moravi fondò nel1722 la comunità degli Herrnhuter, dal villaggio di Herrnhut, a cui appartenne il padre di Novalis.

    ' n riferimento a Biihme è qui anteriore alla lettura dei suoi scritti che No­ valis intraprese nel marzo r8oo dietro suggerimento di Tieck. 7

    Novalis intende qui l'Ordine dei Gesuiti, la Societas Jesu fondata da Igna­ zio di Loyola e riconosciuta da papa Paolo III nelr54o. n nome dell'Ordi­ ne fu inserito esplicitamente da F. Schlegel nella prima edizione delle Schri/ten di Novalis (delr8or), nella quale erano stati pubblicati solo alcu­ ni passi del .

    8

    Questo accenno a un rapporto di filiazione sotterranea tra Ordine dei Ge­ suiti e società segrete tanto di carattere rosacrociano che massonico è di una certa importanza per comprendere il senso di questo singolare scritto novalisiano. Alla sua luce esso potrebbe venir inteso anche come una sor­ ta di discorso programmatico da mettere in relazione con il progetto di fondare una Loggia cosmopolita di cui Novalis parla a F. Schlegel nella lettera del ro novembre 1798 (cfr. la nota 373 alla sez. IX). Ma là era in questione la , mentre in Die Christenheit Novalis sembra avere in mente una del cristianesimo. Il richiamo all'> è teso tramite la molla dell'analogia- al futuro di una > , la cui es­ senza sarà la> . Un futuro, dunque, che non ha minimamente tratti restaurativi, ma quelli utopico-messianici di una congiunzione tra il principio idealistico-soggettivo della rivoluzione e quello naturalistico­ organico della storia. 9

    Dopo che ilpapa Clemente XIV aveva sciolto, nel 1773, la Compagnia di Gesti con la Bolla Dominus ac Redemptor, questa era stata riammessa nel 1799, ma solo ai confini dell'Europa e cioè in Prussia e in Russia.

    10

    Probabile riferimento alla spedizione napoleonica d'Egitto. Il 9 ottobre 1799, quando Novalis aveva già cominciato ilsuo scritto sull'Europa, Na­ poleone era già tornato in Francia; il9 novembre, quando Novalis aveva terminato il saggio, Bonaparte aveva rovesciato ilDirettorio.

    11

    In proposito Richard Samuel, nel suo commento, parla di una caratteriz­ zazione del movimento romantico; ma il riferimento potrebbe essere an­ che piu generico.

    12

    Questo passo evocativo del rapporto tra India (religione orientale) e cri­ stianesimo trova un chiarificante correlato nella prima strofa dei Canti spirituali: con il rivelarsi di Cristo nell'intimo dell'uomo «il destino è da lui trasfigurato, l e l'India deve fiorire gioiosa l perfino nel Nord intorno all'amatO>> (trad. G. Bemporad). Su Novalis e l'Oriente si veda R. Gerard, L'orient et la pensée romantique allemande, Paris 1963, pp. 77-83. Ma la questione avrebbe bisogno di ulteriori approfondimenti.

    13

    Sul cuore come> cfr. la sez. X, glossa all'idea n. 8 e la sez.

    XII, n. 104. 14

    Secondo R. Samuel qui Novalis intende Schleiermacher. Anche se l'iden­ tificazione del > con lo > potrebbe far pensare a un riferimento non strettamente personale, il periodo suc­ cessivo sembra confermare l'allusione a Schleiermacher: il fratello è colui che ha preparato («hat... gemacht>> ) un nuovo velo (> ) per la Vergine e Schleiermacher significa appunto «facitore di veli>> .

    " Anche in questo caso Samuel, nel suo commento (cfr. NS, vol. III, p. 1015), personalizza con un riferimento a Goethe l'accenno novalisiano al tema della «nuova fisica>> . Ma in questo caso l'identificazione ci pare restrittiva. Si veda appunto, oltre al n. 445 della sez. VI, iln. 1096 della sez. IX (e le relative note) come pure la lettera a Caroline Schlegel del2o gen­ naio 1799, a cui rimanda lo stesso Samuel.

    LA CRISTIANITÀ OVVERO L'EUROPA 16

    17 18

    6n

    In proposito Samuel rimanda tanto a Schelling e alla sua Naturphilosophie che alla dottrina della scienza di Fichte. Qui Novalis, come nota Samuel, potrebbe riferirsi all'opera di Werner. Ripreso letteralmente dallo scritto kantiano Zum ewigen Frieden (1795); dr. AK, VIII , 343·

    " Cfr. la nota 13. 20

    Riferimento all'occupazione del Vaticano da parte delle truppe rivoluzio­ narie e alla morte in esilio, il29 agosto 1799, di papa Pio VI (Giovanni An­ gelo Braschi), il cui successore (Pio VII) poté essere eletto solo il 13 marzo 18oo, quando i cardinali riuscirono a riunirsi a San Giorgio (Venezia).

    Sezione XII Frammenti e studi I799-r8oo

    In questa sezione del volume III delle Schriften i curatori (Ri­ chard Samuel e Gerhard Schulz) hanno raccolto- sotto il titolo ge­ nerico di Fragmente un d Studien I799· r 8oo-le ultime annotazioni, osservazioni e frammenti di Novalis. L'insieme dei manoscritti comprende l'arco temporale di circa un anno e mezzo: dal ritorno di Novalis da Freiberg verso la metà del maggio 1799 fino al tardo autunno 1 8oo. Nei mesi successivi la malattia di Novalis si aggravò al punto da impedirgli qualsiasi attività e lo condusse alla morte il2 5 marzo 1 8or. Il periodo nel quale vennero buttati giu questi scritti coincide, dunque, con quello dell'intensa attività professionale novalisiana, documentata negli scritti 'tecnici' contenuti nella sezione XIII. Avendo già maturato a Freiberg il proposito di acquisire una 'soli­ da' posizione borghese come funzionario delle saline sassoni- un proposito strettamente connesso all'intenzione di sposareJulie von Charpentier con la quale si era fidanzato durante il Natale 1798Novalis, facendo ritorno a Wei.Benfels, riprese subito la sua attività alle saline sassoni (di cui il padre era direttore), prima come Ak­ zessist (come aspirante) e, dal7 dicembre 1799, con la carica di as­ sessore. Molti e ripetuti furono, cosf, i viaggi che in questo periodo dovette compiere per assolvere la sua funzione. Viaggi d'ispezione alle saline di Di.irrenberg, Kosen e Artern, ai quali si aggiunsero, tra l'altro, anche quelli a Wettin, Gera e nella zona a sud di Lipsia in connessione con l'incarico di rilevare la presenza di giacimenti di li­ gnite e di altri« fossili combustibili» nella regione; nonché-in rap­ porto con quest'ultimo compito -la partecipazione, su incarico di Werner, a viaggi di esplorazione geognostica al fine di approntare una carta geologica della Sassonia. Ciò spiega, almeno material­ mente, il carattere estremamente frammentario della sua produzio­ ne intellettuale in questo lasso di tempo. I Frammenti e studi pur collegandosi per molti aspetti all'Allgemeines Brouillon e configu­ rando, in qualche misura, una prosecuzione degli studi scientifico­ naturali di Freiberg non sono certo unificabili né all'interno di un

    6r6

    FRAMMENTI E STUDI I799-r8oo

    progetto di opera né in un'unica prospettiva teorico-concettuale. Si tratta piuttosto di un insieme eterogeneo di brogliacci e di minute che i curatori- sia in base a criteri grafologici sia prendendo come punto di riferimento gruppi unitari di manoscritti (come quello composto dai nn. r-91 o le Physikalische e le Medizinische Bemer­ kungen, ovvero i nn. 244-346 e 347-75)- sono riusciti a ordinare in quattro gruppi. E cioè:

    1)

    Annotazioni dal giugno al dicembre 1799 (nn. r-243). Il gruppo inizia, appunto, con la Sammelhandschri/t E dei nn. r-91, datata dallo stesso Novalis «I8 giugno». Tema pre­ valente di questo gruppo unitario di manoscritti è quello della religione e del suo rapporto con la storia, la leggenda e la poesia. L'ultima annotazione di questo gruppo (la n. 91) sembra gettare un ponte verso i Frammenti matematici (nn. 241-43) databili tra la fine del 1799 e l'inizio del r8oo, come pure verso altre riflessioni scientifico-naturali dello stesso periodo. Nel mezzo sono state ordinate le annotazioni contenute in diversi manoscritti, ossia: r) una serie di fogli del manoscritto O (nn. 92-II7); 2) i fogli r6 e 17 del mano­ scritto D (nn. II8-37); 3) i fogli 6 e 7 del manoscritto L (nn. 138-65); 4) il manoscritto L 4 (nn. 199-203); 5) il mano­ scritto L 8 (nn. 204-9); 6) il manoscritto M IX (nn. 210-3); 7) i fogli ro e II del manoscritto P (nn. 214-19), senz'altro in connessione con il matrimonio della sorella e per questo da­ tabile tra la fine ottobre e l'inizio novembre 1799; 8) un'an­ notazione di argomento giuridico (n. 220) di incerta datazio­ ne; 9) il manoscritto M III (nn. 221-25), dove è evidente l'eco dei colloqui di argomento religioso che Novalis ebbe con gli amici del circolo di Jena verso la metà del novembre 1799 (negli stessi giorni in cui si conobbe personalmente con Rit­ ter); ro) il manoscritto L 9 (nn. 226-29), in stretto rapporto con il gruppo di annotazioni precedenti, come pure con le Reden eines Landpredigers (nn. 230-32) che mostrano iden­ tiche caratteristiche grafologiche con alcuni appunti (qui i nn. 233-34) scritti da Novalis sul margine di un foglio per il resto bianco e in rapporto con il progetto di proseguire i Lehrlinge zu Sais già accennato nel n. 191; II) il foglio r del manoscritto A (nn. 235-40) che ai nn. 235-37 contiene anno­ tazioni di carattere piu frivolo (con un riferimento alla Lu­ cinde) che mal si accordano con il tono delle considerazioni religiose (nn. 238-40) scritte sul retro del foglio; 12) il mano-

    NOTA DI LETTURA

    scritto M XLIX, owero i «frammenti matematici» cui si è già accennato.

    n) Annotazioni di genere prevalentemente scientifico-naturale: dall'agosto 1799 al febbraio 18oo (nn. 244-497). Qui,oltre al­ le Sammelhandschriften M I e M VIII costituite dalle Physi­ kalische e Medizinische Bemerkungen (entrambe del luglio­ inizio novembre 1799), i curatori hanno considerato come un manoscritto unitario anche due diversi manoscritti: l'O 7-14,15,18-19 e il K 5-6, 9-10; owero i nn. 399-484,datati tra il novembre 1799 e il febbraio 18oo. I singoli manoscritti M XLIV (nn. 376-77) e M XXI (nn. 378-98) sono stati datati rispettivamente intorno al settembre e al settembre-ottobre 1799. li manoscritto M XI (owero i nn. 487-97) risalirebbe al novembre 1799-gennaio 18oo, mentre l'O 16 (n. 485) e l'an­ notazione sulla gravità del n. 486 sono problematicamente datati intorno al gennaio 18oo.

    m) Annotazioni dalla fine del 1799 all'aprile 18oo (nn. 498-574). L'ordinamento cronologico di questo insieme non unitario di manoscritti è stato per i curatori relativamente piu facile, in quanto Novalis stesso ha datato di proprio pugno alcune annotazioni, come è il caso appunto di quelle che compon­ gono i nn. 532-69 che recano la data dell'«11 febbraio 18oo». Da notare, a proposito delle annotazioni ordinate in questo terzo gruppo, è poi che esse- tranne il foglio con gli studi preparatori all'O/terdingen, le «Lettere» e le «Storie a Julie» (nn. 513-30) cosi come le Studien zu Klingsohrs Miir­ chen (n. 531)- sono state scritte sullo spazio rimasto libero di manoscritti precedenti. Criteri tematici e grafologici han­ no in tal caso reso possibile l'ordinamento dei nn. 498-531. Quanto al gruppo nn. 570-74, si tratta di annotazioni ag­ giunte al manoscritto L (Bl. 6-7) che conteneva già fram­ menti scritti tra il settembre e l'ottobre 1799 (owero i nn. 138-65). In tal caso Novalis ha tracciato una linea sotto il frammento n. 165 e ha aggiunto la data «18 aprile 18oo ».

    IV) Annotazioni dell'estate e dell'autunno 18oo (nn. 575-695). Dalla fine aprile alla metà giugno 18oo Novalis fu molto pre­ so dai suoi impegni professionali. Un ampio rapporto a Werner sui giacimenti di carbon fossile nell'ambito delle sa­ line sassoni reca la data del 28 aprile 18oo (cfr. la sezione XII, n. 12). Da questo momento in poi è in viaggio verso Je­ na, Tennstedt, Hohenebra e Knapendorf. Alla fine di mag­ gio è a Freiberg per ricevere ulteriori istruzioni da Werner

    618

    FRAMMENTI E STUDI

    1799-1800

    relative a una missione di ispezione geologica della regione, insieme allo studente dell'accademia mineraria F. T. M. Haupt, che inizia la domenica di Pentecoste del r8oo. Solo il r6 giugno farà ritorno a Weillenfels. In questo periodo è dunque difficile che abbia avuto il tempo per annotazioni di carattere teorico-filosofico. Anche il suo diario tra il23 apri­ le e il25 giugno r8oo presenta una lacuna. Quanto incluso in questo quarto gruppo di annotazioni è, dunque, da datare a partire dalla conclusione della sua escursione geologica. Già a settembre le sue condizioni di salute si fanno assai critiche. A metà ottobre si reca a Dresda e qui, dopo un'emorragia, il suo stato va sempre piu peggiorando. Le ultime annotazioni dovrebbero essere state scritte, quindi, nei 4-5 mesi tra l'e­ state e l'autunno r8oo. Per l'ordinamento cronologico sta­ volta, informano i curatori, i criteri grafologici non sono sta­ ti di grande aiuto «in quanto non si sono mostrati plausibi­ li». Un punto di riferimento lo hanno invece offerto le lette· re e le annotazioni diaristiche, insieme alle connessioni te­ matiche che si sono potute rilevare. È il periodo, questo, nel quale Novalis si occupa con maggiore intensità delle nuove ricerche di Ritter sul galvanismo e della possibilità di un'e­ stensione di questo fenomeno ad altri ambiti (non solo scientifico-naturali). E, insieme, è anche il momento di una ripresa dello studio della teoria browniana e della riflessione sul rapporto salute-malattia (dove risulta centrale l'impiego di concetti chimici come quelli di ossidazione e disossidazio­ ne). Paralleli a queste direzioni di ricerca si presentano, poi, studi sulla storia, sulla Weltliteratur e sulla poesia in genera· le, da considerare in relazione con i diversi progetti poetici e con il lavoro di prosecuzione dell'Ofterdingen.

    v)

    Sotto il titolo di Nachlese (Spigolatura), infine, i curatori hanno raccolto tutti quei «frammenti», presenti nelle edi­ zioni delle Schriften novalisiane di Tieck (r8o2) e Biilow (1846), di cui non è stato possibile fino adesso trovare il cor­ rispondente manoscritto.

    Quattro filoni tematici. La non unitarietà di questi scritti, la molteplicità di temi affronta­ ti o solo sfiorati, rimanda anche a una pluralità di direzioni che ave­ va assunto la ricerca novalisiana dopo l'abbandono del progetto di un'Enciclopedia romantica. In questo periodo, oltre a Die Christen·

    NOTA DI LETTURA

    heit oder Europa (come si è già visto), vedono la luce i Geistliche Lie­ der (luglio-novembre 1799), le Hymnen an die Nacht (gennaio I8oo) e 1'0/terdingen (nel gennaio-aprile 18oo la prima parte, nel luglio­

    settembre l'inizio della seconda insieme a vari piani per la sua prose­ cuzione e ad alcune poesie da inserire in essa). È appunto in relazione a questa serie di scritti (un discorso politi­ co-teologico, due raccolte poetiche a carattere mistico-religioso e un tentativo di romanzo) che negli ultimi 'studi e frammenti' novali­ siani si possono isolare almeno tre corrispondenti filoni tematici: I) quello che approfondisce la «svolta religiosa» novalisiana e la sua riflessione sul rapporto tra Cristianesimo e storia come veicolo di una nuova idea (romantica) di religione; 2) quello piu specificata­ mente relativo al tema del fare poesia come «arte di eccitare l'ani­ mo», come «musica e pittura interiore» (n. 507) e dunque relativo alla poesia come«rappresentazione dell'animo» (n. 553) e«costru­ zione dell'interiorità» (n. 134); 3) quello piu genericamente poeto­ logico, teso a offrire una cornice teorica alla stesura dell'O/terdin­ gen non solo in un polemico contrappunto con ilMez5ter goethiano, ma anche attraverso la considerazione di classici della Weltliteratur come Cervantes, Boccaccio e soprattutto Shakespeare. Se in rela­ zione al primo filone i punti di riferimento sono costituiti (come si è visto) dal dialogo con l'amico Friedrich Schlegel (si ricordino le Glosse alle Ideen di quest'ultimo) e dalla lettura delle Reden di Schleiermacher, rispetto al terzo risultano decisivi tanto l'amicizia stretta con Ludwig Tieck nel luglio 1799 quanto i personali incontri con Goethe (nel luglio 1799 a Weimar insieme a Tieck e August Schlegel e nel novembre dello stesso anno aJena, durante una pas­ seggiata insieme al fratello Karl, gli Schlegel, Tieck e Schelling).

    r.

    Cristianesimo e storia.

    Tutto il tema del rapporto tra Cristianesimo e storia è legata all'i­ dea di un carattere ancora inconcluso, imperfetto della rivelazione cristiana e, quindi, all'idea, di derivazione lessinghiana, di un«Van­ gelo del futuro» (n. 9). Un'idea strettamente legata alla constatazio­ ne che «non c'ancora una religione» (n. 12). Perché questa vi sia, «si deve prima istituire una loggia per la [sua] formazione»: «Cre­ dete voi- si chiede Novalis- che la religione esista?» Essa, rispon­ de,«deve esser fatta e generata- attraverso l'unione di tanti uomi­ ni» (ibid.). Per usare i termini dei Discorsi schleiermacheriani: in quanto essenzialmente intuizione e sentimento, la religione può es­ ser generata, sempre di nuovo, solo dall'interno; essa, osserva espii-

    620

    FRAMMENTI E STUDI

    1799-1800

    citamente Novalis nel n. 48, «si fonda sull'amore». E qui il riferi­ mento all'autore delle Reden si fa esplicito: «Schleiermacher ha promulgato una sola specie d'amore e di religione - Una religione artistica·- quasi una r[eligione] come quella dell'artista, che venera la bellezza e l'ideale. L'amore è libero-preferisce rivolgersi piu d'o­ gni altra cosa a ciò che è piu povero e piu bisognoso d'aiuto» (n. 48). Sarebbe errato, però, leggere in queste affermazioni una unilaterale restrizione dell'idea di religione in un senso puramente estetico-contemplativo. L'accento della riflessione novalisiana bat­ te piuttosto sulla libertà da cui muove il fare dell'artista e, con essa, sul carattere pratico (morale) dell'elemento religioso. È qui che il nesso religione-Cristianesimo diviene ancora piu stretto che in Schleiermacher, fino a un'identificazione dei due termini: «non c'è alcuna religione, che non sia Xstianesimo» (n. 82). Con questa identificazione viene tendenzialmente a cadere la stessa distinzione tra l'essenza della religione e la pluralità storica delle sue manifesta­ zioni positive sulla quale aveva insistito, invece, Schleiermacher, opponendola a quella tra religione naturale e religioni positive. Ciò per due ragioni essenziali. Anzitutto, in virtu della relazione imme­ diata che Novalis vede tra Evangelo cristiano e storia, intendendo quest'ultima non solo come l'ambito della rivelazione, ma come il suo stesso oggetto (cfr. il n. 73); mentre Schleiermacher aveva piut­ tosto parlato (nel Secondo Discorso) della storia come «l'oggetto supremo della religione» in quanto tale '. Quindi, in quanto Novalis si mostra convinto del fatto che non la fantasia-e qui critica tacita­ mente Schleiermacher (e F. Schlegel) il quale aveva definito questa come «la facoltà piu alta e piu originaria dell'uomo»' -ma «il fred­ do e tecnico intelletto» e «un quieto senso morale» siano il tramite di «vere rivelazioni» (n. 182). La riduzione di ogni religione «posi­ tiva» al Cristianesimo suppone cosi che nell'implicazione tra Cri­ stianesimo e storia emerga il carattere morale della religione come il suo carattere autentico'. È, dunque, sullo sfondo di questa implicazione (e di quanto in essa emerge) che Novalis legge in senso essenzialmente morale il contenuto dell'Evangelo, ma-certo-con un sensibile spostamento d'accento rispetto alla lettura kantiana. A differenza che in Kant, la sottolineatura della dimensione pratica del messaggio cristiano va unita, per Novalis, a una valutazione del tutto positiva della dimen­ sione mistica: del carattere entusiastico dell'esperienza religiosa. È necessario, insomma, tener presente che per Novalis la moralità non esprime altro che il telos e, dunque, il potenziamento della na­ tura e della sensibilità-non la loro «metafisica» negazione (e deci­ siva risulta a questo proposito l'influenza di Hemsterhuis). Se reli-

    NOTA DI LETTURA

    gione, in altri termini, significa un elevare a potenza tutte le «fun­ zioni vitali», se essa«si esprime propriamente per mezzo di un puro e appagante entusiasmo, che vivifica ogni cosa- che, come il calore, tutto innalza» (n. 226), allora-proprio per questo-la religione co­ nosce la sua verità e si rivela storicamente nel Cristianesimo. Come afferma chiaramente Novalis nel n. 57, differenziandosi dall'amico Friedrich Schlegel': «l'annientamento del peccato- di questo anti­ co fardello dell'umanità- e d'ogni fede nella penitenza e nell'espia­ zione è stato realizzato in senso proprio dalla rivelazione del Xstia­ nesimo». Un'affermazione ripresa e resa ancora piu esplicita in un'osservazione piu tarda, dove il peccato è inteso in senso del tutto positivo come «il maggior stimolo per l'amore della divinità» e la religione cristiana viene definita come «l'autentica religione della voluttà» (n. 573). A chiarire ulteriormente il senso di questa identi­ ficazione sta una lettura decisamente discontinuista del rapporto tra l'Antico e il Nuovo Testamento, tra Ebraismo e Cristianesimo. Mentre il primo, opponendosi diametralmente al secondo, resta una«religione della penitenza», d'altra parte il senso dell'Evangelo è ancora tutto da dispiegare: «il Nuovo Test[amento] è per noi an­ cora un libro con 7 sigilli» (n. 84). Non nascondendo che lo spirito con il quale legge i Vangeli è essenzialmente quello giovanneo', No­ valis vede nel Cristianesimo l'autentica religione universale proprio per l'idea universale di umanità che sta al cuore della sua rivelazione (cfr. il n. I93). La «predilezione di Xsto per la morale» fa tutt'uno con l'idea di unaMenschwerdung derMenschen (cfr. n. 48): di un di­ venir-umani degli uomini. Ma l'uomo diviene umano proprio in re­ lazione al fatto che Dio con Cristo si fa uomo: che lo Spirito si fa na­ tura sensibile. È in virtu dell'Evangelo di Cristo che«si deve cerca­ re Dio tra gli uomini»; il contenuto della sua rivelazione è, appun­ to, che: «negli awenimenti umani, nei pensieri e nei sentimenti de­ gli uomini lo spirito del cielo si rivela nella maniera piu chiara» (n. 70). Sta in questo ultimo passaggio la possibilità di cogliere nella reli­ gione cristiana« il germe di ogni democraticismo» (n. 56 I): il suo ca­ rattere «popolare» e «cosmopolita» (n. 72). Nel fatto che essa non si appella ad altro che alla« buona volontà» dell'uomo: alla sua stes­ sa natura, sradicando in qualche modo l'idea religiosa da qualsiasi ethos determinato e l'idea del sacro dall'esser circoscritta in un luo­ go: in un templum visibile. «C'è un solo tempio al mondo, ed è il corpo umano. Nulla è piu sacro di questa sublime figura» (n. 75)­ questa affermazione di Novalis può essere compresa solo insieme alla sua critica della Hiiuslichkeit propria dell'Ebraismo (cfr. il n. 72) e, quindi, sullo sfondo del carattere universale e cosmopoliti-

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    co della religione cristiana. Un'universalità che induce Novalis a produrre un'equazione sia tra il Vangelo e la storia che tra il Cielo (la sua spirituale trascendenza) e il cuore. È solo il modo, nient'af­ fatto ovvio, con cui Novalis lega questa doppia equazione che ci permette, però, di comprendere un ulteriore e arrischiatissimo pas­ saggio: quello che identifica storia e leggenda, facendo del Cristia­ nesimo una sorta di mitologia popolare in opposizione al carattere colto della mitologia greca (cfr. il n. 56r). Sintomaticamente, il pas­ so in cui si spiega l'arrischiata modalità di questo legame è un passo cancellato da Novalis in una successiva elaborazione. Si tratta del­ l'annotazione n. ro4 che inizia affermando come«tutte le nostre in­ clinazioni» non siano altro che «religione applicata», per conclu­ dere, seppur in tono ipotetico-dubitativo, che «forse il piu alto ri­ sultato di ciò che il cuore produce-altro non è che il cielo». Il com­ mento a queste conclusioni- successivamente cancellato da Nova­ lis -ne esplicita del tutto il senso: la religione nasce come idea del sentimento di Sé, o meglio nasce dal cuore che «sente se stesso» producendosi -fmgendosi-come un oggetto ideale. Ma vale la pe­ na, in proposito, di riportare tutto il passo: Dal momento che il cuore, astratto da tutti i singoli oggetti reali­ percepisce se stesso e fa di se stesso un oggetto ideale, nasce la re­ ligione- Tutte le singole inclinazioni si concentrano in una sola­ il cui portentoso oggetto-è un ente superiore, una divinità-un autentico timor di Dio, perciò, circonda ogni sensazione ed ogni inclinazione. Questo Dio naturale ci divora, ci partorisce, parla con noi, ci educa, giace con noi, e si lascia mangiare, generare e partorire da noi; in breve, è la materia infinita della nostra attività e del nostro patire. Rendiamo la nostra amata un tale Dio: questa è religione appli­

    cata! Cosi Novalis sembra spingere la sua idea di generazione interiore del fatto religioso -la sua visione del «cuore» come «organo reli­ gioso»- ben oltre l'origine pietistica dei termini che usa e anche ol­ tre lo stesso spirito della filosofia di Schleiermacher. L'equilibrio schleiermacheriano tra intuizione e sentimento (che presupponeva, pur sempre, una originaria distinzione tra lo e Universo) sembra qui sbilanciarsi verso il polo del puro sentire che produce l'idea di­ vina come autointuizione del sentimento stesso. E con questo non fa altro che riprendere quella equazione tra Fiktion e Glauben che, nell Allgemeines Brouillon, aveva sviluppato proprio in opposizio­ ne alla critica kantiana del misticismo e dell'entusiasmo religioso '. Solo attraverso quest'ultima precisazione, d'altronde, si può com'

    NOTA DI LETTURA

    prendere la portata della perfetta reversibilità tra storia e leggenda che Novalis coglie nei Vangeli e, in generale, nella rivelazione cri­ stiana. Se il Vangelo si identifica con la storia, questo significa in pa­ ri misura che si identifica con la leggenda: «La storia di Xsto è tanto un poema che una storia, e in assoluto è soltanto la storia, storia che può essere anche favola» (n. 76, ma cfr. anche i nn. 73, 87). Unica­ mente sullo sfondo di questa reversibilità perfetta tra storia e «poe­ ma», del resto, si può comprendere la tragicità della religione cri­ stiana e in uno la sua infinita 'mitezza', owero il fatto che la sua spe­ cifica forma tragica, il suo carattere di « Schauspiel» è una perfetta mescolanza di «Lust-» e «Trauerspiel» (n. 56r). li cristianesimo­ si potrebbe dire-ricorda alla natura la sua originaria libertà ': la ri­ desta dall'essere un mero passato, indicandole la via del suo compi­ mento nella moralità. In altri termini, come si è già accennato, l'an­ nientamento del peccato non significa, per Novalis, una negazio­ ne dell'uomo sensibile, ma semmai un togliere la «nefasta» sepa­ razione tra spirito e corpo e, quindi, la rivelazione che«il diavolo, in quanto padre della menzogna» non sarebbe altro che un «neces­ sario fantasma» (n. 678). Tragicità e mitezza, commedia e Trauer­ spiel si ritrovano, appunto, nella necessità della finzione: il (n. 513) (perciò, osserva Novalis, la poesia è«vero idealismo»), non va però trascurato che il modo in cui si dà questa rivelazione è quello rap­ presentativo. In quanto rappresentazione la poesia produce quella stessa disposizione armonica, quell'accordo tra interno ed esterno che rivela come uno stato contemplativo. Sta qui, in questa produt­ tività armonica della rappresentazione poetica, l'ineliminabile dia­ lettica tra poesia «naturale» e «artificiale», tra ricettività e inven­ zione. Da un lato, con essa, si suppone nel poeta una« poliedrica ri­ cettività» (n. 520), una «disposizione» dell'animo che lo rende ca­ pace «di raffigurarsi nelle sue differenti fogge lo spirito parlante di ogni cosa e d'ogni azione» (n. 685); dall'altro- perché si dia una rappresentazione poetica- è necessario «un ardito ed esatto dise­ gno di oggetti e storie inventate da noi stessi» (n. 683). Solo attra­ verso il carattere puramente «intelligente» e «artificiale» della sua invenzione (cfr. il n. 695) il poeta può, insomma, «mettere un animo libero in una copia apparente del mondo» (n. 683). E'cosi alla luce di questa relazione dialettica inerente alla creazione poetica, al suo carattere di naturale artificialità o di artificiale naturalità, che si può intendere quanto scrive Novalis al n. 570, e cioè che«la poesia natu­ rale è probabilmente il vero e proprio oggetto della poesia artificiale - e le caratteristiche esteriori del discorso poetico sembrano strane formule di rapporti similari, segni simbolici del poetico nei fenome­ ni». Tra le due dimensioni della poesia (quella naturale e quella ar­ tificiale) resta, dunque, un'ineliminabile tensione che si concentra essenzialmente nel concetto e nella dinamica della rappresentazio­ ne simbolica. Proprio per questa dialettica tra naturale e artificiale, una dialettica - come si è visto- interna alla paradossale «natura» della poesia, la stessa rappresentazione poetica come simbolo di re­ lazioni puramente interiori è comprensibile come un'attiva unità di verità e finzione, di costruzione e armonia. Un'unità, però, che si sviluppa per contrasto. Se la poesia riesce a«sanare le ferite» infer­ te dal mero intelletto, dal principio «irreligioso » di realtà del suo agire puramente nel senso del giudizio, è perché essa non procede separando, «segregando dal contesto», bensi unificando, dispo­ nendo in una connessione armonica. E in questo essa riesce, appun­ to, a comporre «due elementi contrastanti»: «una verità sublime» e «un piacevole inganno» (n. 572). In questa formazione per contrasto della poesia si può cogliere, allora, il rapporto tra il suo carattere attivo (liberamente inventivo) e quello di essere una autonoma formazione. Un rapporto che trova la sua espressione piu congrua nella natura «musicale» della poesia

    NOTA DI LETTURA

    e nella musicalità del suo stesso effetto. In proposito Novalis pole­ mizza esplicitamente contro qualsiasi eterofinalizzazione della pro­ duzione poetica. Con la poesia non si devono cercare«effetti diret­ ti»: essa è «un ente che forma se stesso» (n. 35). L'effetto che ci si può attendere dalla poesia è, semmai, un «effetto indiretto» come quello della musica e anche il suo significato può essere solo un«si­ gnificato complessivamente allegorico» (n. n3). È importante, qui, che la 'complessiva' allegoricità della poesia venga sottolineata da Novalis insieme alla sua analogia con la musica. Perché in tal modo viene chiarito il senso romantico della stessa allegoria. E sulla via di questo chiarimento ci indirizza lo stesso Novalis sostenendo a piu riprese che la vera musica è quella dove il suono è liberato da qual­ siasi impiego. La musica autentica non è quella della danza o del canto, ma delle sinfonie, delle sonate, delle fughe, delle variazioni (cfr. i nn. 669, 695). n senso autenticamente allegorico della creazio­ ne poetica sta, insomma, in una sua emancipazione da ogni signifi­ cato determinato che spezzerebbe la sua apparente naturalezza: il suo gioco armonico tra «verità sublime» e «piacevole inganno». L'allegoricità romantica della poesia coincide, allora, con il caratte­ re «meraviglioso» della sua 'naturale' apparenza. Come la religio­ ne, la poesia agisce potenziando tutte le funzioni vitali: «nella sfera della poesia tutto è piu deciso- ogni funzione è viva in un senso piu elevato- e salta con colori piu accesi agli occhi» (n. 503). n recipro­ co movimento tra esterno e interno awiene romanticamente attra­ verso l'esperienza dello stupore, quella esperienza che dischiude la Wunderkra/t der Fiktion quando«si crede che nulla possa essere al­ trimenti e che fino a quel momento nel mondo non si abbia fatto al­ tro che sonnecchiare - e che solo ora ci si dischiuda il giusto senso da dare al mondo» (n. 21). L'esperienza poetica è esperienza di «quel presente in cui si è prigionieri dell'illusione», di«quei singoli momenti in cui per cosi dire ci si introduce in tutti gli oggetti che si considerano e si awertono le sensazioni infinite, inafferrabili, si­ multanee di una pluralità armoniosa» (ibid.). In questa estensione verso l'infinito della sfera della sensibilità sembra consistere il vero e unico scopo della poesia: nel condurre all'esperienza interiore di una «pluralità armoniosa». Un'esperienza, però, che suppone un sommo artificio: la costruzione stessa dell'interiorità (cfr. il n. 134); quella costruzione che produce l'accordo della sua essenza plurale. Come dice chiaramente Novalis, forse la poesia non è altro che «lo strumento meccanico per tale scopo>> , owero per la produzione di questo accordo interiore e, dunque, è essenzialmente« l'arte di ecci­ tare l'animo» (n. 507).

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    m.

    L'Anti-Meister. Shakespeare versus Goethe.

    Si potrebbe affermare che la dialettica tra naturale e artificiale­ una dialettica al cui culmine sta il 'meraviglioso' dell'opera poetica come produzione dell'apparenza di armonia-ispira in generale tut­ ta la poetologia novalisiana. E come questa dialettica coinvolgesse non solo la forma della rappresentazione poetica ma anche il suo ca­ rattere simbolico (e quindi il contenuto espresso in questa forma), lo dimostra la radicale critica cui Novalis, nei suoi ultimi scritti, sot­ topone il Meister goethiano. Una critica alla cui luce l'O/terdingen può esser considerato a tutti gli effetti come l'Anti-Meister '.A offri­ re la chiave per intendere il senso generale delle critiche che Novalis rivolge al Meister sono le affermazioni contenute nella famosa lette­ ra a Caroline Schlegel del27 febbraio 1799 (vero e proprio spartiac­ que rispetto alle Meister-Studien del 1797): «ho voglia di dedicare tutta la mia intera vita a un romanzo -che da solo deve costituire un'intera biblioteca- che forse deve contenere gliAnni d'apprendi­ stato [Lehljahre] d'una nazione. La parola Lehrjahre è falsa- espri­ me una direzione determinata [ein bestimmtes Wohin]. Nel mio ca­ so non deve, però, significare altro che - Anni di passaggio [Ueber­ gangs Jahre] dall'infinito al fmito» (NS, vol. IV, p. 281). n riferimen­ to alla nazione sta qui a indicare, in generale, il rifiuto del carattere 'borghese' del romanzo settecentesco: il suo essere romanzo della formazione dell'individuo, narrazione del suo far ingresso nella prosa del mondo e del progressivo accordarsi con essa. Alla tempo­ ralità puramente intramondana che esprime il romanzo borghese, Novalis sembra qui opporre la temporalità 'religiosa' in cui si espri­ me il movimento asintotico verso quel compimento 'messianico' del mondo che consiste nella trasformazione del «sistema della mora­ le» in «sistema della natura». Il tempo che determina la forma ro­ mantica del romanzo è quello della storia. Di qui l'intreccio tra la ri­ flessione sul romanzo e quella sul rapporto tra Cristianesimo e sto­ ria•. Il romanzo, nella visione di Novalis, nasce da «un difetto della storia» (n. 6o7): dal carattere necessariamente incompiuto della storia stessa; oggetto della sua rappresentazione è, però, una«storia libera>> -libera dalla sua«positiva» necessità - e perciò il romanzo costituisce piuttosto una «mitologia della storia» (ibid.). In questo intessere nella rappresentazione narrativa la costitutività del rap­ porto tra storia e mitologia il romanzo romantico esprime, in altri termini, il carattere processuale del passaggio dall'infinito al finito. Per la sua peculiare processualità storico-mitica (nel senso della li­ bera costruzione simbolica di una storia) il romanzo significa, cosf,

    NOTA DI LETTURA

    lo sviluppo della tensione tra poesia naturale e poesia artificiale, do­ vendo anch'esso «essere in tutto e per tutto poesia» (n. 2I). Proprio quella tensione, appunto, che Novalis vede venir meno nel romanzo goethiano. Qui, a una poeticità della forma non corrisponde una pregnanza simbolica della dimensione narrativa 10: una poeticità della sua articolazione interna. Intatta, certo, rimane l'ammirazione di Novalis per lo stile del ' Meister: Per quanto ciò possa apparire a taluni strano, non c'è tuttavia nulla di piu vero del fatto che è solo il modo di esporre l'aspetto esteriore -la melodia dello stile che ci attira alla lettura e ci inca­ tena a questo o a quel libro. Gli Anni di noviziato di Wilhelm Meister sono una potente dimostrazione di questa magia dell'e­ sposizione, di questa persuasiva lusinga di un linguaggio leviga­ to, gradevolmente semplice e vario (n. 93). Ma questa «magia espositiva» serve solo a rappresentare un mondo puramente prosaico, assolutamente moderno (cfr. il n. 503). Ovvero, la storia viene qui dimidiata della sua dimensione mitico­ fiabesca: Ciò che è romantico in esso va a fondo - e cosi anche la poesia della natura, il meraviglioso- Vi si tratta semplicemente di ordi­ narie cose umane-la natura e il misticismo sono del tutto dimen­ ticati (n. 505). La capacità affabulatrice dell'immaginazione (la sua libera in­ ventività), in altri termini, sembra impiegata solo nella determina­ zione dell'intreccio narrativo e non anche in direzione dei suoi con­ tenuti. Di qui l'«ateismo artistico» (ibid.) che caratterizza il libro. Nella sua polemica con il Meister, che si fa assai aspra nell'annota­ zione n. 536, Novalis sembra, cosi, aver di mira, piu in generale, l'u­ nilaterale astrattezza dell'intelletto illuministico, già posta in que­ stione inDie Christenheit oder Europa. Proprio per lo squilibrio tra la poeticità dell'esposizione e il carattere sommamente impoetico del suo spirito, quello del Meister è solo «meccanismo poetico» (n. 536), quanto resta è unicamente la «natura economica». Tutto, al fondo, si rivela «una farsa», una vuota satira contro la «poesia e la religione». Un «Candide contro la poesia»-cosi Novalis defini­ sce il romanzo goethiano in un'importante lettera a Tieck del 23 febbraio r8oo, dove annuncia di aver quasi terminato la stesura del­ la prima parte dell'Ofterdingen e ringrazia l'amico per avergli fatto scoprire Bohme (cfr. NS, vol. IV, pp. 322-23) 11• Mostrare come 1'0/terdingen costituisse un'antitesi al Meister

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    proprio nella sua interna simbolicità e, dunque, in una «poetizza­ zione del mondo» attraverso la «produzione del fiabesco» (cfr. n. 631), esula dai compiti di questa Nota di lettura richiedendo una puntuale analisi del romanzo novalisiano 12• Di passaggio notiamo soltanto come, forse, sia proprio l'eccesso di simbolicità- e, quindi, l'imporsi di una dimensione allegorica nei dettagli oltre che nel suo significato complessivo (come invece richiedeva Novalis)- che, sot­ traendo al romanzo la fluidità del ritmo narrativo, pur attraverso il carattere di «costruzione articolata in ciascun periodo» (n. 45) n, nega alla sua stessa dimensione fiabesca l'apparenza di naturalezza, rendendo, cosf, del tutto «riflessivo» il passaggio tra infinito e fini­ to: «dal mondo reale a quello segreto» ed eminentemente 'critico' è il principio stesso della metamorfosi come «riconciliazione della re­ ligione pagana con quella cristiana» (n. 631). Mentre quello che Novalis richiedeva alla forma romantica era, appunto, che «gli og­ getti, come i suoni dell'arpa eolia» si dessero «tutti d'un tratto, sen­ za motivo- senza rivelare il loro strumento» (n. 17). Che del proble­ ma, comunque, fosse cosciente lo stesso Novalis, lo testimonia sen­ z'altro quanto annota nel n. 537: I miei racconti e le mie opere romantiche sono ancora disegnate in maniera troppo stridente e rigida- nient'altro che tratti e con­ torni grossolani - sono scabre e incompiute - Manca loro quel lieve tocco arrotondante - quella pienezza di elaborazione quelle mezze tinte- tratti tenui di collegamento- Un certo con­ tegno- un intreccio di quiete e movimento- compiutezza indivi­ duale ed estraneità- duttilità e ricchezza dello stile- un orecchio e una mano per stimolanti catene di periodi.

    Una felice antitesi ai limiti della complessiva poetica del Meister goethiano (proprio in relazione alla dialettica tra poesia naturale e artificiale) Novalis sembra invece trovarla proprio nelle opere sha­ kespeariane. Qui, contro l'imputazione di artificiosità rilevata da Friedrich Schlegel, Novalis vede risolta proprio l'opposizione tra arte e natura. La critica schlegeliana trascurava in proposito che «l'arte appartiene alla natura ed è quasi la natura che contempla, imita e plasma se stessa» (n. 94). E Shakespeare, appunto, «non era un calcolatore- non era un erudito- era un'anima possente e varie­ gata, le cui invenzioni e le cui opere recano, come prodotti della na­ tura, l'impronta dello spirito pensante, e nelle quali anche l'ultimo acuto osservatore troverà sempre nuove concordanze con l'infinita organizzazione dell'universo - incontri con idee posteriori [,] affi­ nità con le piu alte energie e i piu elevati sensi dell'umanità» (ibid.). Le sue opere «sono simboliche e polivoche, semplici e inesauribili

    NOTA DI LETTURA

    come i prodotti della natura, e nulla sarebbe piu insensato dell'af­ fermare che esse siano opere d'arte in quel limitato e meccanico si­ gnificato della parola» (ibid.). Nella prosa di Shakespeare, in ma­ niera del tutto simile a quella di Boccaccio e di Cervantes (cfr. il n. 6u), «un'idea arbitraria, un'allegoria» riesce a «essere poetica» (n. 657), a trasformarsi in potenza simbolica. E proprio questo mo­ dello- questa lettura di Shakespeare- esprime il senso della poetica novalisiana: il « compito- di trovare l'universo in un libro» (ibid.). Una poetica che si proietta oltre le sue stesse realizzazioni. Anche nel caso dell'O/terdingen della sua incompiutezza (non solo relati­ va al fatto che non sia stata scritta la seconda parte), l'opera d'arte si conferma per Novalis come quell' zdeale, quell'« imperativo esteti­ co» (al quale si corrisponde solo in un'infinita approssimazione) di cui aveva parlato nell'Allgemeines Brouillon commentando proprio il saggio di Goethe sul Laocoonte ".E proprio qui sta, come aveva visto Benjamin, la vera differenza tra la dimensione utopico-messia­ nica o futurativa dell'opera d'arte romantica - dove «la relazione delle opere d'arte con l'arte è una relazione di infinità nella totalità» -e la dimensione simbolica dell'opera goethiana come «unità nella molteplicità»". Pure a questo riguardo- si potrebbe dire- dal 'tor­ so' dell'opera spicca potentemente l'idea della critica. ,

    rv.

    Fisica e medicina.

    Ma accanto a questi tre filoni continua anche quello scientifico­ naturale, seppur con minore ampiezza e universalità enciclopedica rispetto al periodo di Freiberg. In questo ambito le riflessioni nova­ lisiane si sviluppano essenzialmente in due direzioni (se si tralascia­ no le osservazioni strettamente tecniche legate ai suoi vari viaggi di lavoro): in una direzione fisico-matematica e in una direzione medi­ co-fisiologica. Quanto alla prima di queste, risulta di notevole importanza l'in­ contro e l'amicizia con Ritter, che Novalis andò a trovare nella sua abitazione aJena nel novembre 1799· L'influenza di Ritter potrebbe esser considerata come decisiva proprio per il convergere di molte osservazioni filosofico-scientifiche novalisiane sul fenomeno del galvanismo come una possibile unificazione di tutti i fenomeni e le leggi della natura (cfr. ad esempio il n. 254). E questo in un senso an­ cor piu radicale di come lo intendesse lo stesso Ritter 16, owero co­ me «la causa univ[ersale] dell'attività nella natura» (n. 272). A tale proposito andrebbe però notato che Novalis tende piuttosto a in­ terpretare il galvanismo nel senso di una «chimica immatura»

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    (n. 265) e, quindi, a cercare semmai nella chimica il modello capace di ricondurre empiricamente a unità i diversi processi naturali, co­ me attesta proprio una delle ultime osservazioni: «Elettr[icità], ma­ gnet[ismo], galv[anismo] adesso mi appaiono veramente quasi co­ me formule generali, astratte dei vari processi chimici della natura­ tutto è dunque el[ettricità] o magn[etismo] o galv[anismo] applica­ to» (n. 687). Attraverso l'amicizia con Ritter, che fu in primis un Empiriker os­ sia un geniale e infaticabile sperimentatore, Novalis sembra comun­ que aver sviluppato e chiarito la sua riflessione sulla dimensione sperimentale della fisica e della scienza in generale come unica via per dimostrare praticamente, quasi per produrre, l'unità della natu­ ra. E questo, forse, in una sotterranea polemica con la Naturphilo­ sophie di Schelling che emerge a chiare note in una delle ultime ri­ flessioni, dove si parla appunto del suo concetto limitato di«natu­ ra» e di«filosofia» (n. 6o6). Ritter, agli occhi di Novalis,«ricerca in tutto e per tutto l'autentica anima del mondo» (n. 584), ma la ricer­ ca per cosi dire in re: il suo voler-leggere le«lettere visibili e ponde­ rabili» della natura come Setzung di «forze spirituali superiori» è da intendere, cioè, come «risultato» del suo produrre ipotesi ed esperimenti. Solo nella costruttività ipotetica dell'esperimento sembra intendere Novalis- è possibile istituire la relazione simboli­ ca (che è anche un passaggio empirico) tra i «processi esteriori» e quelli« interiori», fino alla«necessità di ipotizzare ciò che è perso­ nale come motivo ultimo» (n. 584). In relazione a questo ordine di pensieri può esser letta la polemica novalisiana con il carattere vuo­ tamente aprioristico e generalizzante di molta fisica (o filosofia della natura?) contemporanea: Nella dottrina della natura le affermazioni generali non sono va­ lide. La sua esposizione deve essere pratica, tecnica, reale- deve svilupparsi passo per passo- costruirsi come la descrizione di un lavoro tecnico. l La fisica attuale è cosa ben misera- La nostra fi­ sica parla solo degli elementi generali della natura- dei concetti universalmente efficaci- o delle forz[e] naturali- essa è una me­ tafisica o una logica reale (n. 291). Una polemica che Novalis sembra, certo, imbastire principal­ mente per sostenere il carattere pluralistico della natura come ecc/e­ sia di«infinite nature»- come unità di molteplici centri e forze in­ dividuali - e, quindi, per ribadire che essa può esser spiegata solo «come in progressione- verso la moralità», finché non ci sarà piu una natura ma solo una Geisterwelt: un mondo puramente spiritua­ le e plurale, quasi una realizzazione empirica del kantiano «Regno

    NOTA DI LETTURA

    dei fini». Un'idea, questa, che fa tutt'uno con l'esigenza di spiegare il semplice a partire dal complesso (dall'evoluto si potrebbe dire, appunto nel senso per cui «da uno stato di natura non nascerà mai uno Stato-ma piuttosto da uno Stato uno stato di natura») e, quin­ di, con un modo di procedere in fisica genuinamente critico-ideali­ stico, tale, cioè, da spiegare la gravità«con la sensibilità» e«non già con la gravità - con l'elettricità ecc. la sensibilità». Ma è proprio questo metodo idealistico che- come abbiamo già visto nell'ultima parte dell'Allgemeines Brouillon- pone la necessità dell'esperimen­ to e, con essa, quella dell'interconnessione tra gli esperimenti. Quanto cerca nella natura lo« sperimentatore che pensa», il«den­ kender Experimentator» sono appunto «pensieri o idee, cioè leg­ gi» (n. 344). E proprio questa ricerca lo rimanda direttamente a in­ dagare il carattere complesso, sistematico della natura. «Un feno­ meno- scrive Novalis nel n. 302- deve necessariamente condurre ad altri fenomeni, cosi come un esperimento a esperimenti ulterio­ ri». E da ciò, appunto, conclude: La natura è un tutto- in cui ciascuna parte, in sé, non può mai es­ sere compresa interamente. Il vero indagatore della natura parte da un qualsiasi punto e, passo dopo passo, percorre la sua strada fin nell'immensità ponendo cura a collegare ed ordinare in serie ogni singolo fatto. Fermo restando che le leggi che, cosi, si possono definire non so­ no affatto da intendere come leggi immutabili o «in sé». Questa non sarebbe altro che un'illusione (cfr. il n. 291); le leggi che cer­ chiamo, le cerchiamo «per nostra comodità» e, quindi, si può dire che: «tutto procede secondo leggi e niente procede secondo leggi». Questo rapporto tra l'idealismo del metodo fisico e la necessità del connettere tramite esperimenti non viene, certo, a negare (sem­ mai a legittimare ancor piu profondamente) la presenza, in questi ultimi scritti, del tema di quella unità immaginativo-intellettuale- o filosofico-razionale, appunto nel senso per cui Novalis può parlare della filosofia come«creatio rationalis» (n. 250)- della natura, qua­ le si esplicita nel nesso fisica-matematica già delineato, con una cer­ ta chiarezza, negli anni di Freiberg. Per questo basterebbe richia­ mare l'inizio del n. 498, dove si parla dell'importanza dei processi di quantificazione e di misura nelle varie discipline fisiche e, quindi, della necessità di un'equazione tra matematica e fisica, mediante la quale quest'ultima sarebbe ridotta alla prima. Perciò, i cosiddetti «Frammenti matematici» ovvero le annotazioni nn . 241-43 sono di estrema importanza nel confermare la permanenza in Novalis di una concezione della matematica come paradigma e telos di ogni

    FRAMMENTI E STUDI 1799-1800

    scienza e, quindi, l'esplicito rifiuto di una visione tecnico-strumen­ tale della matematica stessa. Un fenomeno, quest'ultimo, che Nova­ lis intende appunto come una degenerazione europea della dignità della matematica in quanto scienza divina.«Chi- scrive nel n. 241non prende in mano un libro di matematica con devozione e non lo legge come parola di Dio, non lo capisce». Non solo, quindi, viene confermato, qui, il rapporto costitutivo tra le varie forme del sapere scientifico e la formalizzazione matematica, ma- con un interno ri­ ferimento a quell'idea di una fisica superiore di ispirazione neopla­ tonica annunciata nell'Allgemeines Brouillon - si istituisce anche una relazione strettissima tra matematica e religione. «La matema­ tica pura», infatti, non è altro che«religione» in quanto«la vita de­ gli dei è matematica»; nella forma puramente contemplativa del suo sapere si raggiunge, cioè, la forma di vita« suprema», si accede a un'esperienza teofanica che coincide, appunto, con«il libero me­ todo di generazione della verità». E con ciò si pone una seria ipote­ ca contro tutte quelle interpretazioni per le quali negli ultimi anni novalisiani si avrebbe una svolta in senso unilateralmente poetico­ letterario. La ripresa degli studi e delle osservazioni sulla medicina è carat­ terizzata da un approfondimento della critica alle teorie di Brown in stretta connessione con l'intento di sviluppare una Lebenskunst­ lehre nel quale appare evidente la riflessione sulla propria esperien­ za della malattia". Il senso in cui andava la critica a Brown è già an­ nunciata nel n. 296 e dunque in un'annotazione (databile tra il no­ vembre e il dicembre 1799) che precede di alcuni mesi i Satze des Brownischen System contenuti nei nn. 584-97 (della seconda metà del 18oo). Qui Novalis imputa a Brown una visione ancora meccani­ cistica del corpo che non tiene conto dei rapporti qualitativi e quan­ titativi che lo costituiscono; una visione che non lo considera, in­ somma, come una«macchina» sommamente complessa che richie­ de principì di esplicazione interna e non la mera applicazione di leg­ gi meccaniche incapaci di comprendere la sua individualità specifi­ ca, anzi il suo essere una somma di realtà organico-individuali: «una catena infinita di puri individui» (n. 353). Per questo motivo Brown non riesce nemmeno a capire la natura stessa delle malattie: la funzione essenziale- organica- che hanno in una teoria della vita stessa.«La malattia, in senso proprio- scrive Novalis- è un meravi­ glioso prodotto della vita- che può certo scaturire da troppa o poca eccitazione[ ...]- ma a ciò non si riduce» (n. 296). Sottintendendo, cosi, quell'unità tra corpo e pensiero (secondo la quale, come scrive nel n. 351, «alla formazione di pensieri» contribuiscono «tutte le

    NOTA DI LETTURA

    parti del corpo») che lo divideva da Schelling, Novalis prelude qui a una teoria della sensibilità nel cui contesto il rapporto tra filosofia e medicina si mostra tutt'altro che contingente. È proprio nel corso delle ultime riflessioni sul sistema browniano che viene abbozzata una teoria della malattia come qualcosa di ne­ cessario all'«individualizzazione» dell'anima (cfr. il n. 637), owero come una sorta di simbolo reale, come un punto di passaggio prati­ co tra la sensibilità e lo spirito. Se la vita stessa dell'intera natura è­ secondo Novalis- un «processo di ossidazione» (n. 596) in quanto ogni «stimolo» ha un carattere «ossidante» (si presenta come un veicolo di ossidazione), allora la stessa malattia compare nella natu­ ra con la «sensibilità e i suoi organi, i nervi». «Cosi- scrive- si è in­ trodotta nella natura la libertà e l'arbitrio, e con ciò il peccato, la tra­ sgressione della volontà della natura, la causa d'ogni male» (n. 591). Un peccato necessario, però. E ciò per il motivo che il fondamento della vita come processo di ossidazione risiede nella materia stessa (cfr. il n. 596). Se, infatti, l'organo della sensibilità sono i nervi, co­ me veicoli attivi degli stimoli (e quindi della stessa ossidazione), di conseguenza il fondamento della stessa sensibilità «deve risiedere nel midollo, nella sostanza cerebrale» (n. 595) ".Interpretando ge­ nericamente la vita come un'«estrinsecazione di forze» e, dunque, come il «prodotto di opposti fattori» (n. 598), Novalis vede nello stimolo una tendenza ad opporsi, un fattore di «resistenza» piu che di «sollecitazione» (n. 592) nel quale si attua, appunto, quel movi­ mento dall'interno verso l'esterno (e viceversa) che non è altro che il gioco tra ossidazione e disossidazione. Configurandosi come un principio di opposizione a una pura espansività che annullerebbe la differenza tra interno ed esterno, lo stimolo configura, cosi, un primo dispiegarsi della moralità della natura e in questo è anche un fattore di sintesi che esprime il conti­ nuo passaggio tra materia e spirito. Lo stimolo, perciò, ha un carat­ tere essenzialmente «riflessivo» (n. 592). Ed è appunto in questa costitutiva riflessività dello stimolo e, dunque, della sensibilità che «si libera il pensiero, la rappresentazione e ha origine la molteplici­ tà, la vita» (ibid.). Qui, allora, va spiegata l'origine spirituale, perso­ nale- e dunque inerente alla libertà dell'essere sensibile- della ma­ lattia " come un disturbo del processo di combustione, una «discor­ dia degli organi» (n. 591). In un senso che Novalis estende e genera­ lizza fino ad affermare che: La vita è una malattia dello spirito - un fare passionale./ L'annientamento dell'aria è produzione del regno di Dio./ Le malattie crescono insieme alla sensibilità (n. 597).

    FRAMMENTI E STUDI 1799-1800

    Con questa ultima affermazione si esplicita, cosi, il nesso tra la medicina come «dottrina dell'arte della vita», il carattere pratico della filosofia novalisiana 20 e la sua teoria della religione. Mentre te­ stimonia il carattere caduco e fragile della «natura legata allo spiri­ to», la malattia dà anche la possibilità all'uomo di esplicare la pro­ pria potenza morale", di sviluppare la sua libera capacità di educare (formare) la propria natura, e con essa testimonia pure la «sublime personalità dello spirito» (n. 591). In ciò la malattia viene a presen­ tarsi come una sorta di «ipomoclio» (n. 135) per la comprensione romantica del rapporto tra l'essenza plurale dell'interiorità e il mon­ do come «risultato di un'intesa infinita» (n. 598). «Quanto piu l'uomo è nobile, tanto piu artificiale è la sua conservazione» e pro­ prio qui sta la necessità profondamente filosofica dello studio della medicina (cfr. il n. 598). È attraverso la malattia che il« sistema della morale» può trasformarsi in «sistema della natura»; in quanto, ap­ punto, «le nostre malat[tie] sono tutti fenomeni di un'elevata sen­ s[ibilità], che vuol passare in forze superiori» (n. 6o1). E qui Nova­ lis parla già con tacito riferimento alla propria esperienza. Un riferi­ mento che diviene del tutto esplicito in una annotazione successiva: Le malattie sono sicuramente un argomento quanto mai impor­ tante per l'umanità, in quanto sono innumerevoli e ogni uomo ha da lottare tanto con esse. Ancora conosciamo solo in modo assai incompleto l'arte di servircene. Probabilmente sono lo stimolo e la materia piu interessante della nostra riflessione e della nostra attività. Qui si possono di sicuro raccogliere infiniti frutti- so­ prattutto, mi pare, nel campo intellettuale- nell'ambito della morale, della relig[ione] e Dio sa in quale altro meraviglioso am­ bito. l E se io dovessi diventar profeta di quest'arte? (n. 6o6). Una domanda, quest'ultima, che pare trovare non tanto una risposta affermativa, quanto piuttosto un'eco malinconicamente ri­ flessiva in una delle ultime annotazioni della sezione che, nel suo lu­ cido distacco da qualsiasi immediato riferimento biografico e nel suo tono quasi conclusivo, pare avere la compiutezza formale del vero e proprio frammento romantico: Le malattie part[icolarmente] lunghe sono anni d'apprendistato dell'arte di vivere e della formazione dell'animo. Si deve cercare di approfittarne con quotidiane osservazioni. La vita dell'uomo colto non è forse un'esortazione continua all'apprendimento? L'uomo colto vive assolutamente per il futuro. La sua vita è una lotta; il suo sostentamento e il suo scopo sono scienza e arte. l Quanto piu si impara a vivere non piu negli attimi ma negli anni e cosi via, tanto piu nobili si diventa. L'impaziente irrequietezza, il

    NOTA DI LETTURA

    minuto affaccendarsi dello spirito trapassano in una grande, cal­ ma, semplice ed estesa attività nella quale si ritrova una splendi­ da pazienza./ Sempre piu trionfano rel[igione] e moralità, questi bastioni della nostra esistenza. l Ogni tribolazione della natura è il ricordo di una patria superiore, di una natura superiore, piu af­ fme (n. 675).

    1

    Cfr. F. D. E. Schleiermacher, Discorsi sulla religione e Monologhi, a cura di G. Durante, Firenze 1947, p. 66.

    ' Cfr. ibid., p. 84. ' In relazione a ciò si deve leggere sia l'insistenza novalisiana sulla necessità di una nuova «trattazione della morale>> (cfr. i nn. 37, 142, 161), sia il suo proposito di scrivere la seconda parte dell'Educazione del genere umano di Lessing (cfr i nn. 609, 644). 4

    Cfr. per questo la sez. X e la relativa Nota di lettura.

    ' Se > (n. 580). Cfr. la sez. IX, n. 580 e relativa nota.

    " Cfr. Benjamin, Il concetto di critica nel romanticismo tedesco cit., p. no.

    16

    17

    18

    > . Come scrive Novalis in una delle ultime annotazioni: da intendersi nel senso di un assoluto formalismo del sapere puramente rappresentativo: come> . Jacobi, in questo scritto, si difendeironicamente dalle critiche mossegli da Friedrich Schle­ gel nella sua recensione al Woldemar del 1796. In questa recensione, una vera e propria stroncatura, Schlegel criticava appunto il misticismo della posizione di Jacobi, osservando che in lui (KA, II, p. 73). 16

    L'osservazione può riferirsi a un colloquio con Goethe sulla sua teoria della polarità (cfr. per questo la Farbenlehre, §§ 739 sgg.) in occasione del­ la visita che Novalis fece a quest'ultimo, insieme a Tieck e adAugust Schlegel, il 20 luglio 1799.

    17

    Come informano i curatori della sez. XII (sulla base di una comunicazio­ ne de! Dr.A. Schmiedecke di Wei.Benfels), il 15 marzo 933 un esercito un­ gherese fu sconfitto da Enrico I presso Merseburg an der Saale. Probabile luogo della battaglia è ritenuto Keuschberg nei pressi di Bad Diirrenberg. Un resoconto della> , pubblicato a Lipsia nel r 557 dal Borgomastro Brotuff von Meerseburg, ogni anno- fino in epoca moderna- veniva letto ad alta voce nella chiesa di Keuschberg nel giorno

    NOTE della sua consacrazione. Dell'evento vi è anche un lungo racconto in ver­ si di un certo Jacob Vogel da Sti:issen presso Wei.Benfels: Ungrische Schlacht: welche Keyser Heinrich der Erste ... Anno 933 bey Morseburg ... gehalten (Jena 1626). Parte di quest'ultimo è stato incluso anche in Des Knaben Wunderhorn con il titolo «Frommer Soldaten seligster Tod>> . 18

    Ad Artern si trova il piu importante giacimento di mellite della Germania. L'esemplare presente nella collezione di minerali di Goethe gli era stato inviato già nel 1796 dal Consigliere minerario diJenaJ. G. Lenz (da un'in­ formazione della Dr. Dorothea Kuhn riportata dai curatori della sez.

    XII). 19

    Si tratta probabilmente di un appunto relativo all'ordinazione o a un pre­ stito di opere diJakob Bi:ihme; cfr. anche il n. 156.

    20 n riferimento qui non è chiaro. 21 Anche in questo caso non è chiaro a cosa si riferisca Novalis. I curatori della sezione congetturano che potrebbe trattarsi di un appunto relativo a un colloquio avuto con Goethe sulla sua idea di polarità (cfr. NS, vol. III, p. 533). 22

    Cfr. ]acobi an Fichte cit., p. 26: . Cfr. anche il n. 121.

    " Del chimico Jeremias Benjamin Richter (q62-1807) Novalis possedeva la sua opera principale, An/angsgriinde der Stochiometrie oder Meflkunst chemischer Elemente (3 Bde., Breslau 1792-93) e Ueber die neuern Gegen­ stiinde in der Chemie (n St., Breslau 1791-1802).

    24 Cfr. il n. 128 e la nota 17. " L'opera di Karl Friedrich Fli:igel, Geschichte der komischen Literatur (4 Bde., Liegnitz 1789) era da tempo tra i libri di Novalis. 26

    Indirizzati aJulius Wilhelm Oppel (1765-1832)- allievo di Werner a Frei­ berg, dal 1793 consigliere del Collegio segreto di Finanza della Sassonia e referente per le questioni relative alle saline- ci sono rimasti tre abbozzi di lettera del giugno e dicembre 1799 e del gennaio I8oo (cfr. NS, vol. IV, pp. 285-88, 297·302, 304-14)-

    27

    Cfr. i nn. 104, 186.

    28 Novalis ricevette le Reden iiber die Religion di Schleiermacher nel settem­ bre 1799. 29

    Si tratta del romanzo epistolare di L. Tieck, Die Geschichte des Herrn Wil­ liam Lovell, 3 Bde., Berlin-Leipzig 1795-96.

    30 J. A. von Haller, Anfangsgriinde der Physiologie des menschlichen Korpers, aus dem Lateinischen iibersetzt vonJohann Samuel Halle, 8 Bde., Berlin 1762-76; Grundrifl der Physiologie/iir Vorlesungen, mit den Verbesserun-

    FRAMMENTI E STUDI 1799·1800 gen von Wrisberg, Siimmerring und Meckel, umgearbeitet von H. M. von Leveling, Erlangen 1795, T. II. " Situationscharte von einem Theile des Chur/iirstenthums Sachsen, gezeich­ net von F. H. Backenberg. Erlautert von Ing. Major Petri, Dresden 1765. Nel suo abbozzo di lettera a]. W. von Oppel, da Artern nel dicembre 1799, Novalis fa cenno alla mancanza di carte topografiche. 32

    José Bonifacio de Andrada e Silva (1763-1838) era dal 1792 studente alla Accademia mineraria di Freiberg. Cfr. anche il n. 330 e relativa nota.

    " L'annotazione costituisce una dispositio del discorso di Novalis per il ma­ trimonio di sua sorella Carolina, celebrato a Schliiben il w novembre 1799· " Napoleone parti per l'Egitto con il suo esercito il 19 maggio 1798 e fece ri­ torno da solo il 9 ottobre 1799. " Cfr. la lettera a F. Schlegel del 31 gennaio 18oo: «Raccolgo... materiale per un ]ournal spirituale>> . 36 ].

    K. Lavater, Christliche Lieder Erstes Hundert, Leipzig 1776; Zweites Hundert, Leipzig 1780. Cfr. NS, vol. I, pp. 124, 178.

    37

    Come riferisce Tieck nella sua biografia di Novalis (cfr. NS, vol. IV, p. 555), i Geistliche Lieder dovevano far parte di un Christliches Gesang­ buch «che Novalis voleva accompagnare con una raccolta di prediche». Cfr. in questa sez. anche i nn. 201, 222, 226.

    38

    Questi appunti e il n. 234 sono da riferire al progetto novalisiano di prose­ guire i Lehrlinge zu Sazs - a cui sembrano accennare anche gli appunti contenuti nel n. 191; il progetto fu accantonato da Novalis a favore dello Heinrich von 0/terdingen. Queste annotazioni sono interessanti anche per il fatto che documentano l'interesse crescente di Novalis per il mon­ do indiano-orientale che in seguito - come mostrano le Carte berlinesi (nn. 612 sgg.)- si proporrà di accogliere nello 0/terdingen.

    39

    L'immagine- notano i curatori della sez. XII sulla scorta di un'osserva­ zione di Pau! Kluckhohn - deriva probabilmente dalla lettura dell'opera diJohann Baptist von Helmont (1577-1644: medico e filosofo a Bruxelles, allievo di Paracelso) Ortus medicinae id est initia physicae inaudita. Men­ tre in Paracelso e in altri «Archaeus>> significa l'anima mundi ovvero« das belebte Prinzip >> , nel capitolo vn della citata opera di Helmont (intitolato appunto Archaeus /aber) con questo nome si definisce l' : ilfaber. Novalis si procurò le opere di Hel­ mont (un'edizione tedesca delle sue opere era stata pubblicata a Sulzbach nel 1683) da A. W. Schlegel nel settembre 1798 (cfr. la lettera a Caroline Schlegel del 9 settembre 1798).

    40

    Della statua di Mennone eretta in Egitto nei pressi di Tebe si diceva che emanasse una musica, quando la illuminava il sole del mattino, per saluta­ re sua madre Eos o Aurora. Probabile che l'accenno derivi qui dalla lettu­ ra di Hemsterhuis, cfr. NS, vol. II, pp. 322-23.

    41

    Da mettersi in relazione con quanto osservato nella nota 37. Interessante è senz'altro il tentativo novalisiano di fondere mitologia classica e cristiane­ simo; si veda per esempio la definizione di come pos-

    NOTE

    sibile definizione della Madonna. Del tutto owio che per questo tentativo Novalis debba far riferimento soprattutto al complesso simbolico della religione cattolica. Cfr. per questo la sez. XI e la relativa Nota di lettura. Da riferirsi alla riga precedente. Io fu spinta alla follia dalla gelosa Era, dopo molte peregrinazioni giunse in Egitto dove venne identificata con lsis.

    42

    43

    Questa e le due righe seguenti sembrano il progetto di una poesia.

    44

    Ovvero il cigno-Zeus.

    " Cfr. la nota relativa al n. Br. 46 Cfr. la nota relativa al n. 87. 47

    Riferimento a Zadig oder das Schicksal, eine morgenfijndische Geschichte von Voltaire del 1748.

    .,. Contenuta in Nathan der Weùe di Lessing. " Novalis possedeva già dal 1790, nella traduzione tedesca di A.Rode, le Metamorfosi di Apuleio (Metamorphosen oder Der goldene Ese/) in cui- ai libri IV-VI è inserita la fiaba di Amore e Psiche. -

    " Probabile riferimento all'opera di]. Thomson, The Seasons (1746), tra­ dotta da L. Schubart come ]ahreszeiten ( 2' ed. 1796). Si veda anche il n. 649. Non è chiaro se Novalis avesse in mente un «libro romantico» con questo titolo oppure se si riferisse semplicemente all'opera di Thomson. " Si tratta di Cleobi e Bitone che condussero il carro della loro madre al tempio dove trovarono la morte piu bella. Da porsi in connessione, quan­ to al contenuto, con la storia di Filemone e Baud e in antitesi con il riferi­ mento a Niobe, la madre tragica. " Cfr. la sez. VIII, n. 2. " Il riferimento qui è all'«Allgemeine Zeitung>> , u giugno 1799, n. 162 p. 698, dove si informa che«un certo Signor Griffith in Inghilterra dice di aver scoperto che aggiungendo un terzo di calce viva si dovrebbe aumen­ tare notevolmente la forza della polvere da sparo... >> " Come informano i curatori della sez. XII, relativamente al periodo in que­ stione non si trovano nelle opere diRitter osservazioni relative a quanto accennato da Novalis. Potrebbe dunque trattarsi di comunicazioni fatte­ gli da amici o dallo stessoRitter. " L. B. Guyton de Morveau, Allgemeine theoretische und praktische Grund­ sà"tze der chemischen Affinitat oder Wahlanziehung, Berlin 1794. Cfr. an­ che la sez. VIII, n. r. '6

    Cfr. l'annotazione n. 364 in questa sezione.

    " Cfr. F. A. von Humboldt, Ueber die unterirdischen Gasarten und die Mit­ . te! ihren Nachteil zu vermindern. Ein Beytrag zur Physik der praktischen Bergbaukunde, Braunschweig 1799, in particolare le pp. 337-74 () e 374-79 («Einige Mittel gegen Erstic­ kung in Bergwerken>> ). ,. Cfr. la sez. XIII, n.

    IO.

    " ]. A. de Luc, Neue Ideen uber die Meteorologie, Berlin und Stettin, 178788, T. I-II.

    FRAMMENTI E STUDI I799-r8oo 60

    L'osservazione di Novalis potrebbe riferirsi all'articolo di B. Rumford, Untersuchung iiber die dem Lichte zugeeigneten chemischen Eigenschaf ten, pubblicato nell'«AllgemeinesJournal der Chemie>> , Bd. TI (Leipzig

    61

    62

    1799), H. 7> pp. 3·20. Riferimento alla lampada a olio con doppia corrente d'aria inventata da Aimée Argand nel 1783. Secondo Argand l'aria doveva entrare il piu di­ rettamente possibile in contatto con il materiale combustibile. I curatori della sezione non hanno trovato alcuna fonte relativa a questa osservazione.

    " Questa annotazione sta probabilmente in rapporto con la visita fatta a Rit­ ter a Jena nel novembre 1799. Nella lettera da Artern a J. W. von Oppel del dicembre di quell'anno, Novalis scrive che Ritter gli aveva riferito de­ gli esperimenti di Guyton, i quali contenevano indicazioni relative al fatto che «la terra silicea forse non è nient'altro che diamante combusto e dun­ que un ossido di carbonio>>; cfr. anche il n. 399· 64

    Cfr. J. B. de Andrada, Kurze Angabe der Eigenscha/ten und Kennzeichen einiger neuen Fossilien aus Schweden und Norwegen, nebst chemischen Bemerkungen iiber dieselben [... ] In einem Schreiben an den Herrn Bergmeister Beyer in Schneeberg, in , Bd. IV (Leipzig r8oo), H. 19, pp. 28-39. Poiché il fascicolo porta la data del gennaio r8oo, probabilmente Novalis- tramite Werner- era già venu­ to a conoscenza di queste scoperte.

    " Oltre al suo incontro con Ritter, l'osservazione di Novalis può riferirsi an­ che alla recensione ritteriana dell'opera di J. F. A. Giittling, Beytrag zur Berichtigung der antiphlogistischen Chemie, Weimar 1798, contenuta nel­ l' , Bd. II (Leipzig 1799), H. 7, pp. 669!. Qui Ritter si occupa quasi esclusivamente delle teorie di Giittling rela­ tive all' . 66

    Gli appunti sono estratti da un articolo sul Medicinischer Gebrauch des Phosphors contenuto nel qui citato di C. W. Hufeland, Bd. VII, St. 3 (Jena 1799) pp. no-r8; l'articolo contiene anche un contributo dello stesso Hufeland su una Emulsio phosphorata consigliata, come rimedio eccitante che favo­ risce la secrezione, nei casi di debolezza nervosa, di paralisi, di impotenza virile ecc.

    67

    Si tratta di un estratto dall'articolo del consigliere di corte Jiirdens, Einige Bemerkungen iiber Saamenverlust und dessen Behandlung, contenuto sempre nel , Bd. IV, St. 2 (Jena 1797), pp. 212-23. In questo articoloJiirdens distingue due tipi di emissione del seme: r) quella che si verifica- come > ecc.) in connessione con le annotazioni prece­ denti e perciò sono state inserite, dai curatori delle Schri/ten, anche in questa sezione del volume III delle Schrzften. Oggi Windisch im Aargau (Svizzera). Nei pressi vi sono resti della città romana di Vindonissa che, sotto i Franchi, divenne sede episcopale.

    110 li riferimento è al dramma di Kalidas, Sacontalà, or the Fata! Ring; an In­

    dian drama, tradotto dal sanscrito e dal pacrito da Sir W. Jones (Calcutta 1789). Da cui la traduzione di G. Foster, Sakontala oder der entscheidende Ring, ein indisches Schauspiel von Kaltdas, Mainz-Leipzig 1791 (cfr. G. Fo­ ster, Werke, a cura di G. Steiner, vol. VII, Berlin 1963, pp. 278-433). No­ valis e suo fratello Karl conoscevano bene il dramma e dal 1975 presero a chiamare Sophie von Kiihn « Sakontala>> . Il Kyffhauser che si menziona in questa stessa annotazione è un monte della Turingia ai cui piedi sta la , la > (cfr. NS, vol. IV, p. 58). 1" 160 161

    «O! DaB ich Martyrersinn hatte? >> torna letteralmente nel Tagebuch del 9 ottobre I8oo. Cfr. Shakespeare, Re Giovanni, atto II, scena

    n.

    Cfr. per questo i nn. 609, 6n e la nota I05.

    162

    Questa lista di persone a cui Novalis si proponeva di scrivere permette di identificare il manoscritto relativo alle annotazioni nn. 687-95 come l'ulti­ mo di quelli che costituiscono questa sezione, attribuendolo agli inizi del soggiorno novalisiano a Dresda (tra la fine di ottobre e il novembre I8oo). Herder è sicuramente August, il figlio di Herder che si trovava a Freiberg per studiare. Il padre di Novalis era a Wei.Benfels (e dunque Novalis non si trovava piu là). Ritter dice di aver ricevuto aJena una lettera da Novalis negli ultimi mesi della sua vita. Il podestà distrettuale Just, nella sua bio­ grafia novalisiana, data al novembre I8oo una lettera di Novalis. Con il co­ gnato Thielmann Novalis si era incontrato a Wei.Benfels al principio di ot­ tobre e può aver avuto intenzione di scrivergli al suo ritorno a Dresda. Con l'editore Unger aveva preso contatto per la pubblicazione dell'Of terdingen tramite August Schlegel. In una lettera a Tieck del I0 gennaio I8oi Novalis parla di una «noiosa malattia dell'addome e del petto>> che sin dall'agosto precedente gli aveva impedito una normale attività: . Il 24 gennaio Novalis torna nella casa dei genitori a Wei.Benfels, dove muore il 25 marzo alla presenza del fratello Karl e di Friedrich Schlegel.

    16'

    Alla fine della sez. XII nell'edizione del I968 delle Schri/ten vennero inse­ riti alcuni > , hrsg. von J. F. Lempe, T. X-XI, Freiberg, I794I795· Qui si trovano anche le osservazioni sul > del Kyff­ hauser, cfr. per questo la nota no della sez. XII.

    " Seguendo l'apparato critico approntato da G. Schulz, si riportano qui per esteso i titoli delle riviste e delle opere menzionate da Novalis nella sua li­ sta ( eccetto che per quei casi in cui non è stato possibile rintracciare la fonte precisa): , Ventose, Paris 1791 sgg.; , Paris 1798 sgg.; > , Paris 1794 sgg.;

    900

    SCRITTI RELATIVI AL PROPRIO IMPIEGO

    «Journal de la Societé des Pharmaciens de Paris», Paris 1797 sgg. Dal di­ cembre 1799 «Journal de Pharmacie>> ; «Annalen der Physilo>, Angefangen von D. Friedrich Albert Cari Gren, fortgesetzt von Ludwig W. Gilbert, Halle 1799 sgg.; «AllgemeinesJournal der Chemie>>,hg. vonAlexanderNicolaus Scherer, Leipzig 1798 sgg.; «Journal der Pharmacie fiirAerzte,Apotheker und Chemisten »,hg. von Johann Bartholomaus Trommsdorf, Leipzig 1794 sgg.; , hg. von Andreas Rèischlaub, Frankfurt am Main 1799 sgg.; ,hg. von AlexanderNikolaus Sche­ rer,Jena 18oo sgg.; publié par l'agence des mines de la République,Pa­ ris 179' sgg.; G. C. F. M. Riche de Prony oltre a saggi nel . Cofirmatario delBericht era F.M. T. Haupt, che in se­ guito accompagnò Novalis nella sua escursione geologica.

    NOTE 18

    901

    Georg Adolf Freiherr von Gutschmidt era allora assessore all'Ufficio su­ periore delle miniere di Freiberg.

    " TI vol. II (1799) degliAnnalen der Phyisk di Gilbert contiene alla p. 484 un prospetto, tratto dalle carte di Gren, relativo ai « Giite der Steinkohlen und der Braunkohlen, die sich um Halle finden» nel quale compare la maggior parte dei luoghi menzionati da Novalis. 2°

    Come fa notare Schulz nella sua nota introduttiva alla sez. XIII (cfr. NS, vol. III, p. 709), era una consuetudine dell'epoca far iniziare il nuovo seco­ lo solo con il 1" gennaio 1801.

    " Per questa lettera si veda Schulz, Die Berufslaujbahn Fr. von Hardenbergs (Novalis) cit., pp. 289 sgg. " Joseph F. Freiherr zu Racnitz (1744·1818), ciambellano e in seguito mare­ sciallo di corte a Dresda, possedeva una ricca collezione di minerali. " La stanza del tesoro (con i gioielli della corona) del Principe Elettore a Dresda. " Si tratta di sei arazzi su cartone di Raffaello. Cfr. Woermann, Katalog der Konigl. Siichs. Gemiildegalerie zu Dresden, Aufl. 4, Dresden 1889. " L'inglese John Flaxmann era famoso per i suoi disegni di profili, tratti so­ prattutto da Dante e da Omero. Cfr. A. W. Schlegel, Ueber Zeichnungen zu Gedichten und ]oh n Flaxman's Umrisse, in «Athenaeum >>, Bd. Il, St. 2 (1799). pp. 193-246.

    Indice analitico

    Si fornisce qui un indice dei principali termini filosofico-scientifici usati da Novalis; fra parentesi sono specificati i corrispondenti termini tedeschi. Questo non esclude, ovviamente, che il termine tedesco sia sta­ to talvolta tradotto in maniera diversa e che, d'altra parte, al termine ita­ liano possano corrispondere termini tedeschi diversi da quelli indicati tra parentesi. I numeri romani rimandano ai due volumi dell'Opera filosofica, i numeri arabi indicano le pagine in cui il termine compare.

    ABBREVIAZIONE (Abbreviatur, Ab­ ki.irzung): l, 427, 597; Il, 49,

    298, 307, 309, 338-39. 348, 388, 390, 417-18, 421, 425,

    ACCIDENTE (Akzidenz): l, 63,

    ALLEGORIA (Allegorie): l, 29, 502, 512; Il, 176, 676, 743, 751,

    397.441,678.

    72-74. 78, 87, 91, 96, 98- 99. 106, 123-24, 126-27, 148,152,

    431.

    758, 771.

    155, 157-58, 171-73,180,184, 191, 210, 2JO, 244-45, 247, 249. 254-56, 258, 263,265-66, 290, 292,297;11,52,94.174.

    AMORE (Liebe): l, 23, 193, 199,

    ACUSTICA (Akustik): l, 589; Il, 28,

    538, 546, 548-49. 552, 556,

    284, 324,401.

    90, 94. 287, 336, 349. 390, 395. 399. 464, 496, 506, 751, 835· AFFETTO (Affekt): l, 190, 343, 550;11,86,592,738.

    AFFEZIONE (Affektion): l, 181-82, 185-86,262,289,308,311; II, 275.456,462,673,697·

    AFFINITÀ (Affinitat, Verwandt­ schaft): I, 118, 172, 252, 332, 380-81; Il, 26, 33-35, 39, 65, 75. 87, 101, 105, 106-8, 145. 151, 153, 162, 167, 186-188, 191,202-5,296,318,332,361,

    369-70, 418, 444. 452, 453. 455. 472, 476, 479· 482, 484, 641, 652-54, 656, 662, 68o-81, 684, 688-89, 695. 702-3, 705, 707,709,714-18,720-22,724, 729,747.750,773.835,886. ALCHIMIA (Alchemie): II, 26,728. ALGE B R A ( Algeber): l, 116, 248-49. 482, 540; 11,115, 118-19, 127, 130, 134, 283,

    216, 229, 254. 262, 345. 366-67, 372-73. 386-87, 427, 443. 462, 480-81, 484, 495. 499. 505, 513, 527, 532-33. 558,56o,571,573-74,578; II, 81,182,273,279-80,311,420, 429, 437· 449. 451-52, 455. 464, 504, 511, 572, 574· 576, 592-94.599· 603-5.607-8,639. 642, 645-46, 648, 657, 661, 667, 671, 676, 728-29, 732, 742, 756-57· 764, 767, 772,

    780-81,861.

    ANALISI (Analyse, Analysis): l, 71, 81, 99, 101-2, 104-5, 107, 113-15, 118,120-23,129, 137, 139. 152, 155-56, 172, 185, 211, 216, 230, 247, 259, 262, 332, 336, 465, 482, 502, 615; II, 26, 32, 34, 38, 47, 50, 58, 65, 77, 81, 113, 118-19, 127, 153, 169, 184, 186, 191,

    276-77, 285, 302, 309, 390,

    394. 417, 421, 425-26, 447· 466, 474. 478-79. 493. 688, 692, 695. 704, 706, 708, 715, 842, 845. 866.

    INDICE ANALITICO (Analytik): I, 120,122-

    ANALffiCA

    123; II, 41,362,38o. ANALOGIA

    (Analogie): I, 138,154,

    175, 259, 479, 490-91, 534, 551,560,593,595,597;11,37,

    132•33, 349,441, 452, 456· 57, 6o2, 645, 720. ANALOGISTICA

    349, 467. ANALOGON:

    (Analogistik):

    Il,

    I, 597; II, 82, 195,

    273-74,281,284-85,297,299, 331,429,442,464,502,666, 762,765,866,894· A N T IN O MIA

    (Antinomie):

    Il,

    x8o-8x,403,427. ANTITESI

    (Antithese): I, 64-65,

    67-68,72,75,82-83, 86,88-89, 95, 98-99, 103-5, 108, II4,

    II6-17, II9- 28, 131-32, 134, 139·42, 145, 146, 150, 259,

    348,434,470,472.

    299, 482, 579; II, 49, 73-74,

    83, 203,213, 225, 241, 306-7,

    757·

    ANIMA (Seele): I, 7,15,22-23,32, 3II, 315, 318-19, 322, 325,

    346, 362-63, 3]0,384-85, 407,

    412, 469, 479, 481, 496-87, 489-91, 493-94, 500, 505, 514, 516, 518, 522, 524, 527, 532, 554, 562-63, 584, 588, 592,

    594; II, 49,51, 53, 6x, 77,82,

    92, III, 272, 274-277, 285,

    289-90, 294, 297, 299, 301,

    303, 312, 320-21, 329, 337,

    342 · 43, 345 ·46, 348·49, 36o-6x, 370-72, 379, 381-83,

    398·99, 402, 404,409·10,413,

    419, 422,429·30,434·36,440,

    446, 456, 461-63, 467, 472,

    475, 477, 479, 484, 488-91,

    495-97> 501, 505-6, 592, 639, 651·53, 662, 688, 698, 700,

    750·51,769.

    ANIMA DEL MONDO

    \Weltseele): I,

    490,588,6x9;ll,96, 276,345, 351, 370, 454-55, 465, 477, 489,744·

    ANIMO

    (Gemiit): I, 27, 194, 196,

    213-14, 217, 219, 262, 266,

    268, 299, 324-25, 328, 346, 428, 554; Il, 381, 398, 407, 410, 480, 491, 594, 6ox, 6o7,

    644, 651, 658-59, 66x, 673, 68o, 726-28, 736, 738 - 40, 742-43, 757, 759, 761, 771, 773-74,776,78o.

    ANTICHITÀ

    (Altertum, Antike): I,

    13, 579, 585-87, 595; Il, 269,

    106, 287, 376-77, 438, 489,

    (Schein): I, 73, 142149, 160, 163, 197, 2II, 269,

    APPARENZA

    538,575; 11,45,53, 270,404, 437,494> 776. APPERCEZIONE

    (Apperzeption): I,

    9,I77,3I0,321,328.

    I, 141-42, 144-45, 159, 179, 231, 243, 252, 255,

    A PRIORI:

    259-60,262, 335·40, 344, 493, 502, 515, 517, 522, 525, 581;

    II, 32, 49, 79, 123, 173, 177,

    179, 301, 314, 31], 321, 333,

    351, 359, 380, 416, 419, 423, 450,475,494,720,756,883.

    ARBITRIO

    (Willkiir): I, 259, 320,

    323, 370-71, 416, 425, 444, 464, 486-87, 489, 510, 520,

    524,563;11,91,109,141,440, 603,746,759,775,778. ARCHITETTONICA

    (Architektonik):

    11 ,352,378,4I8,453· ARGUZIA (Witz): I, 18, 203,

    370·73, 375> 380-81, 386, 87, 482, 516, 555, 563, 570, 577,

    586,595-96; Il, 315,348,441, 443,473,6ox,66r,729.

    (Arithmetik): I, 305; II, 41, 43, u5, u8, 123, 169,

    ARITMETICA

    309,354,418,486,678. ARMONIA

    (Harmonie): I, 234-35,

    242, 287, 312, 319, 438, 479>

    486-87,543, 554,597,612; Il,

    51, 179, 272·73, 275•76, 278,

    INDICE ANAliTICO

    282, 302, 305, 311, 313-14, 316, 318, 321, 326, 331, 360, 393, 420, 430, 445, 470, 479, 487, 489, 492, 501, 685, 710, 758,768. ARTE (Kunst): I, 28, 71, 151,195, 203, 223, 229, 240, 246, 249, 251-54, 261, 265, 267, 306, 316-q, 322, 328, 356-57, 378-79, 384-85, 400-1, 408-9, 440, 445, 463, 466, 474, 477, 481, 483-86, 488, 498, 500, 504,508,510-12,514-15,517, 521,525-27,531, 538, 540-41, 543, 547-48, 553, 555, 573, 577, 581, 583, 586-87, 590-92, 594-95, 607, 618; n, 31, 41, 44, 76, 91,II8, 120, 127-128, 130, 153-54, 171, 173-74, qS-79, 267-72, 279-87, 289, 293-94, 299 -300, 302-3, 310-II, 314-18, 320-21, 325, 331, 337, 340, 342-43, 346, 349, 360, 369, 390, 394-95, 397-99, 401, 404-5, 418-19, 429, 437, 439, 441, 443-44, 455> 457, 464-66, 468, 476, 478-79, 482, 484, 486-87, 495-97> 503-4, 507-9, 573, 575-76, 599, 603-4, 6oS, 642, 644, 646, 648, 653-54, 66o, 665, 702, 726, 728, 737-39, 743, 752, 755, 763, 768-69, 773-75,781. ARTISTA (Kiinstler): l, 323, 346, 384-85, 440, 463-64, 473-74, 492, 501, 510-II, 514, 519, 526-27, 538, 542,582,585-88; n, 53, qS-79, r82, 273, 283, 313, 317, 368, 375, 395, 407, 429, 442, 444, 481, 571-72, 576-77,645, 727. ASSIOMA (Axiom): l, 310, 319, r68; n, 120-21,366,368,474· ASSOCIAZIONE (Assoziation): l, 140,501,527,529-30; n, 326, 333, 338, 466, 479, 483-85,

    488-89, 503, 643, 647> 652, 654-57,659,698,717,744· ASSOLUTIZZAZIONE (Absolutisie­ rung): n, 65,281. ASSOLUTO (das Absolute): I , 73, 78, 8o-82, 85, 87-90, 92-roo, 107, 113, 135-36, 148, 155, 238-39, 242, 343, 345, 462, 464,531,548. ASTENIA (Asthenie): l, 553, 557, 56r; n, 316, 332, 339, 344, 352, 355-56, 379, 486, 493, 575,601,744-45,750. ASTRAZIONE (Abstraktion): l, 102, 119, 155, 165, 179, 196, 212, 239, 294, 3II, 322, 356-57, 390-91, 402-3, 497, 518, 586; 11,39, 115,316,335,338,400, 403,459,470,483,487,502. ASTROLOGIA (Astrologie): l, 593; II, 289, 429, 470, 68o, 728, 764. ASTRONOMIA (Astronomie): l, 341; II, 49, 128, 134, 172, 286, 293-94, 314, 339, 349, 364, 503,6o6,692,771. ATMOSFERA (Atmosphare): l, 407, 416, 430, 594; n, 25, 31, 42, 47,75, 89,96,99,187-88,204, 289, 292, 444, 473, 662, 68o, 683, 690-91, 695, 7II, 724, 847· ATTO (Akt, Tat): l, 62, 64-65, 68-70, 72-8r, 83-84, 88-100, ro6-7, 109, 113, 135, 141, 150-51,155,164-65,172,174, 179-82,184-85, 187, 189, 194, 202, 209, 214, 219-20, 222-23, 225, 236, 239-40, 259, 262, 264-65, 288, 292, 295, 297, 301-4, 307, 325, 345, 366, 398-99, 462, 465, 480, 488, 520; II, 176, 290, 300, 303, 315,436,475,656,681,762. ATTRAZIONE (Anziehung, Attrak­ tion): l, 189-91,307,318,330,

    INDICE ANALITICO

    )I6;1I,49,)I, 59,63,]0,]4, 84, 97, IOI-3, IO], I87-88, 302-3,486,6o2,64I,663,69I, 69),]I4,]I8,]20,]23·2). AUTOCOSCIENZA (Selbstbewu.Bt­ sein): I, 256,6I4;II,433,727. AZIONE (Handlung, Tathandlung, Aktion): l, 29, ]I, 92, I0]-8, I8I-82, I8j-8], I93> 2I4, 2I9·20,2)),2)9,264,266-6], 28]-88, 32], 344-45, 369, 372-]3, 386, 390-9I, 400-3, 433, 438, 483, 488, 49I-9], 498,)IO, )I4, )I], )2I, )2], 540, ))8,)60-6I,574·]),)86, 588-89,592;II,59,75,78,83, 94-95, 99, I39, I) O, I88, 202-3,]08, 332, 424-2), 440, 450, 454, 459, 463-64, 476, 48), 489, 493, 496, )06, )09, )II, 598, 6o4, 6o7, 6o9, 649, 6]2, 682-84, 686-88, 69),]08, 7I]·I8, ]22, 737, 747, 777, 779· BELLEZZA (Schéinheit): l, 28, 32, IOI, II), I40, I99, 203, 238, ]I2, 327, ]80-8I, 406-], 436, 48I, )02, )II, )2I, ))), 559, 572; II, 349, 42I, 429-3I, 444-45, 4)I, )OO, )II, 645, 66),66],]40,]6I. BELLO (das Schéine): I, 126, I37, I40,I)),269,]2I,406-],479> )I4,)66,)92;II,)4,475· BENE (das Gute): l, 126,I]],I)), I68, I92, 20I, 2I), 22], 2]4, 244, 26I, 32), 343, 482, 549, ))I; II, 30), ]II, 42I, 437, 448,6o4,7I0,754,777· BIBBIA (Bibel): I, 8, 40), 408; II, 350,392, 394-95,467, 574·75, 596, 599, 6)0-)I, 653, 673-74, 7]I, 777· BONTÀ (Giite): I, 9, 436; II, I78, I8],283,430�I,)92,]IO.

    CALCOLO (Kalkiil, Rechnung): I, 30),3I4,480,)03;Il,)7,87, II]-I),II]·I9,I2],I2),I)], I)), I64, I69·]I, I]9, 2]], 28], 29], 308, ]I], 358, 4I], 4I9,42)-26,434,438-]9,447, 449,455-59,463,467-68,480, 484-86,)O],]I4. cALoRE (Warme): I, 28, 305,3I2, 321, 33I, 333, 432, 483, 495·96, 498, )28, 530, 590, 597; Il, 28-29, 33-34, 39, 42, 48-50, )), 59, 64-66, ]0-]I, 75-76, 87, 90, 92, 98-IO], I0)-8, I29, I52, I)6, I6), I6]-68, I83-84, I86-88, I90, I96, I98· 99, 20), 2IO, 2]7, 289, ]I), 323, 333, 339·40, 370, 38], 399•400, 42), 45I, 458, 464, 469, 47I, 479, 482, 486, 488, 49I-92, )OI, )II, 644, 67], 683-84, 686, 692-93, 697, 700, ]02, 704·5, 7IO -I8, 720-2), 732, 744, 747·48, 752, no,8]5,884. CAOS (Chaos): l, 64, I98, 402-3; Il , 8]-84, 93, I82, 2]2, 304, 308,])8,573•74,688. CAPACITÀ (Fahigkeit, Kapazitat): I, 68, I)), I90-92, I96, 20], 21), 318, 321, 323, 356-)], ]66, 378-79, 384-8), 398-99, 46), 481, 486, 493, 495·96, )00, 51), )18, 52), 552-)3, 563, 586, 589-90, 6o8, 6II, 612; Il, 44, 46, 57, ]O·]I, 73, 75, 79, 87, 90-91, 93, 98-103, 105·7,I09,II6,1)6, 167,I82, 186, 20], 282, 285, 299, ]OI, 303·4,332,3)1,]60,]70,379, 437, 474, 497, 598, 6o8, 642, 654, 66], 681, 682-8], 689, 692, 696-97, 703·4, 707, 720, 723, 725, 745> 747 > 758, 776, 8I2,8]6,8)),857-60. CARATTERE (Charakter): l, 20,]I, 64, 67, 93, 95, I07, I2), I]),

    INDICE ANAUTICO 161, 165, 187, 193, 199, 208,

    5]0; II, 89, 96-97, 103, I08,

    210,214,21],223-24, 250-51,

    III, 133, 141, 153, 162, 167,

    266, 269, 293, 318, 384 -85,

    2]6,295,315·16,344,352-53,

    583, 588, 595; n, ]7, Bo, 97-

    456, 478, 488-89, 510, 573, 663, 676, 682, 686, 709, 719,

    4 08, 414, 483, 4 90, 4 98, 52], 5 40-42, 547, 54 9, 551, 559, 98,139,274-75,282,302,305, 3II, 3!]- 18, 320-21, 3 4 8,

    352-53, 362-64, 366-6], 380, 393, 406, 410, 426, 428-29, 4 31, 438, 440, 444, 455, 463, 4 74, 484, 497·98, 508, 599,

    6 39, 6 4 8, 650, 653, 659, 662-663, 66], 668, 736-3],

    7 41-42, 745-47,757,763,]76, 854-55,8]6.

    CASO

    (Zufa!l): I, 8,I 1-12,66,73,

    161, 163, 192, 197, 21]·18, 2 2 4 , 22], 23 4 , 2 4 6, 331,

    382-83, 388-89, 444 , 474"75, 487, 4 94, 51], 520-21, 52], 589, 6o8; n, 1 41, 324, 331, 375, 4 04, 440, 445, 4 56, 4 71,

    4 73, 481, 499, 6oo, 659, 684, ]O],726,768-69,775,781 . CA TEGORIA (Kategorie): I, 61, 69-70, 74, 81-83, 88-89, 92, I OI,103,105-6, 109,II6,127, 131, 133, 137, 147, 153, 156,

    163,173,1]5·]8,212,219-22,

    229-30, 236, 244-45, 247, 255, 257, 259-60, 263-6 4 , 329,

    400-I,446,464,477,508,557, 6q; II, 58, 74, 126, 163,2]8, 304,308-9,375, 393,397,401,

    427-28, 432, 4 38, 461, 4 78,

    4 83,490,493-94 · CAUSA

    (causa, Ursache): I, 9,

    13-14, 20, 62, 71-72, 74,' ]],

    103, 106-7, II2, 152, 158-59, 174,176, x8o-8x, 183,194-95,

    212, 218-20, 222-23, 225,

    230-31, 234 , 238, 255-56, 2 63-6 4, 292, 308, 324, 326,

    332, 335, 339·4 0, 37 4- 75, 408-9,500,502,504,514,532,

    371, 399·4 01, 4 06, 445, 449,

    743,746, Bn

    CAUSALITÀ

    (Kausalitat): I, 61,108,

    112, 12], 130, 132, 135, 148,

    151-52, 155, 158, 163-67,

    173-74, 176, x8o, 189, 263, 266, 289-90, 326; II, 74, 278, 333,427,432,462, 487. CHIESA

    (Kirche): I, 382-83; II,

    510, 571, 592, 595-96, 6oo, 604, 609, 650-52, 655, 685, 761. CHIMICA

    (Chemie): I, 129, 326,

    330, 466, 525, 589-90, 594, 6 x6; II, 26, 28-29, 38-39, 50,

    65-66, 76-77, 7 9, 8x, 84, 104, 108, 138, 140, 142, 174, 187,

    272 · ]3, 279, 283, 291-93, 296-97,305-6, 3II·I2, 321-23,

    367-71, 385, 387, 4 07, 419, 438, 443, 447, 451, 453, 458, 468-]0,482,489,493-94,506,

    68o-8x, 687, 689, 717,719-20, 743-44,752,850,857,886.

    (Himmel): I, 28, 207, 341, 394-95,502,591; Il, 51-52,64, 172, 2]2, 274·]6,287-89,329,

    CIELO

    341,4II,442,466,591,6ox-2, 604, 6o6, 6o8, 640, 647-49, 654, 662, 676-77, 695, 874-75, 879·

    (Chiffer): I, 514-15,538; Il, 269, 333, 337, 4 78, 8 4 0,

    CIFRA

    859-60.

    (Klassifikation): I, 5]6, 583; II, II4, 13], 139,

    CLASSIFICAZIONE

    142, 151-52, x6o, 281, 293, 300-1, 335, 339, 344, 353-54, 365,369, 387,391-93,396-97, 402-3, 411, 416, 423, 425-26, 431,440,459,465,6o6.

    INDICE ANALITICO

    910 COERENZA

    (Kohiirenz): I, 503; Il,

    335-36, 339-40, 394-95, 412,

    43,105,I55,289,306,68o-82,

    466,483,492,521-23,525-26,

    685,715,723,836,874·

    538, 558, 565, 576, 586, 592,

    COLORE

    (Farbe): I, 29, 312, 322,

    370,505,519,522,552,566, 589,596; II,28,35,45,76,92, 9 8 , 146, 148-54> 156-58, 163-64, r66, r86, 207, 269, 284, 287, 291, 297-98, 313, 323, 325, 333, 385, 404, 410, 416, 434, 455, 460, 471, 499, 6oo, 644-45,663-64,675,687, 714, 726, 728, 7J8, 763-65, no,874·

    (Kombination, Verbindung): I, 342, 472; II, 35-36, 39-40, n, 153, r66-68,

    C O M BINAZIONE

    185,191,201-2,204,301,304, 391, 394, 422, 457> 459, 468, 471�2, 495, 505, 699, 708�, 755>775,780,831,844·

    (Kombustion, Ver­ brennung): I, 333, 589; Il,

    COMBUSTIBILE

    27-28, 36, 48, 59> 71-72, 75> n-78,88-89,92-93,96,roo-r, 105, 151, 187, 191-92, 195, 202, 291-92, 296, 299, 347> 642, 683-84, 687, 696, 702, 7II,746,884-85.

    COMUNIT À

    (Gemeinschaft): I, 158,

    2II, 252, 255, 263, 289, 307, 468,5I9,52I,56I,590;II,47> 178,322,328,342,398,400-1, 432, 447, 461, 496, 498, 595, 597,6o8,644,655,674· CONCETTO (Begriff): I, 19, 27, 62-65, 74, 82, 89, 104, II5, I I8-20, 123, 125, 127-28, 131-32,135,137-43,147,150, 1 5 2-53 ,

    155-69,

    172-81,

    183-84, r86-89, 192, 195-97,

    596-97, 615, 6r8; II, 26, 32, 48, 66, 78, So, 83, 86, 88-89, 94,96, 108,IlO, II5, 121-23, 126, 129-34,137, 142, qr, l 77, l 79-80, 182, 204,268-70, 272, 2n-78, 286, 292, 294, 298, 330-33, 335, 351, 361, 371, 3n, 382-84, 388, 391, 396, 399, 402-3, 408-rr, 415, 419, 422-23,426-28, 434,436, 446,448-49, 453, 455,458-6o, 462, 464-65, 472,474-75, 477, 479-81, 483, 484-88, 492,494, 501, 505, 507, 510, 572-73, 575> 596, 640, 644, 650, 655, 658, 669, 677> 683, 685, 687, 694, 740, 755, 757, 771, 773, 836,856.

    (RI) cONCILIAZIONE

    (Versohnung): I, 244, 345; Il 6o4, 6o8, 640, 727,765.

    / (Zustand, com­ posti di «Stand» come Naturt­ stand stato di natura; Bedin­ gung): I, 13, 66, 114, 132-37,

    CONDIZIONE STATO

    =

    J41, 151-52, 155, 165, 167, 172-88, 191-96,200,202, 205, 207, 209, 213, 215, 220-21, 231, 234, 238, 241-42, 248, 253, 255-56, 258-59, 262, 267-68, 296,298, 301, 303-5, 315, 321,331-33,338, 343-45, 360-61, 363-65, 375, 396-97, 405, 432, 435, 471, 486-88, 496, 502, 509, 515, 520-21, 532, 544> 547-48, 561,588-89, 596,612; II,42-43,51,70,73, 75, 82, 86, 96, roo, 101, 105,

    200, 202, 205-7, 211-14,

    n5, 117, 132, 165, 179, 186, 188, 194, 196-97, 202-3, 272,

    217-19, 221, 223-25, 228-34,

    303, 313, 318, 32� 328, 330,

    236, 240-41, 244> 246, 251,

    334, 372-74, 379, 383, 392,

    253-57>

    262-63,

    434,436,446-47> 450,455-56,

    288-95, 297-98, 308, 330,

    463, 470, 472, 480, 485, 498,

    259-60,

    INDICE ANALITICO 508,510,571-72,595·96,599, 6or, 643, 645, 652-54, 665, 669, 6n, 678, 682, 685-86, 693"94, 698, 701, 715, 717, 721, 723, 727·28, 740·41, 768-69, n7, 813, 830, 886-87. CONDUTTORE (Leiter): I, 161,163, 48o, 518, 525·26; Il, 44, 46,54,70, 73, 75, 85-6, 89, 93·94,101,103, 105·7, 183-84, 206, 210, 282, 289, 294, 431, 442, 458, 499•501, 504, 510, 68o, 684, 688, 697, 704, 711, 713, 716, 718, 721·22, 726, 732•33, no. CONOSCENZA

    (Erkenntnis, Kennt·

    nis): I, 9, 15, 21, 68, 71, 143, 181, 186, 196, 200, 207·10, 213, 215, 218, 234·35, 260, 314, 326, 335"37,339·40, 344, 36o, 382-83,396-99, 471, 485, 489-91, 495, 508, 5II·I2, 519, 562, 585; II, ro8, uo, 120, 122·23, 130, 133-34, 142, 173, 187, 276, 283, 302, 304, 312, 330, 359, 367, 386, 389, 392, 405, 413, 416, 425, 452, 456·57, 461, 466, 473, 476, 490,6o3-6,665,685,728,741, n5, 8o6, 853, 876, 886-87, 890,895· CONTATTO

    (Beriihrung): I, 312,

    319, 324, 339, 398·99, 505, 534, 588-89, 596, 6r6; II, 28, 45·46, 56, 58, 75, 79, 88, 90, 102, 126, 155, 162, 203, 206, 276, 278, 280, 283, 285, 287, 289·90, 296·97, 302, 304, 319·21, 361, 370·71, 384-85, 414, 441·42, 454, 468, 473, 493-94, 502·3, 6o6-7, 658-59, 683,687,693,696,709,713. CONTRADDIZIONE (Widerspruch): I, 69, 86, 90, 98, 108, 145, 164, 240, 242, 287, 289·91, 336, 369, 467, 491, 6ro; II, 179, 372,433,448,654,734·

    (Entgegenset· zung): I, 63, 78, 98, rro, 123,

    CONTRAPPOSIZIONE

    125,r68,185,2oo,204·5,208, 220·21, 249, 258, 262, 265, 299,3oo;II,474,499,8I7.

    (Korper, Leib): I, 156, 192·93, 241, 253, 261, 305·6, 322, 326·27, 340·41, 346, 356•57, 360-63, 407, 416, 432,

    CORPO

    445, 462, 479-81, 483, 485-86, 489·92, 494, 499, 518, 520, 522·24, 527·28, 532•33, 536, 543,553,559,560-63,588-90, 593"95, 597; II, 25·28, 30·31, J7, 40, 43"44. 46·47, 49·50, 53-55,58·59,6r-66,70-71,73, 75, n, 79-8o, 82-83, 85-9o, 92-94, 96-ro8, 110, 134·38, 142, 145, 151·52, 156·57, r6r-62, 165, r67, 183-84, 187·88, 198, 210, 268, 272•74, 277, 289·90, 294-299, 301, 303,312, 314-15, 321-23, 325, 332·33, 337,339, 343· 345"47. 351·52, 356, 358·59, 361, 371, 379, 381·83, 385, J 9I, 398·400, 402,409·10, 412·14, 419, 421, 429,434·36,443 "44, 446·48, 453"55, 458, 461, 467·68, 472, 475•76, 478, 481·91, 493, 495·98, 500·2, 504·6, 509, 592, 604·5, 643, 649, 652, 654, 659, 661-62, 670,679, 681-84, 686-88, 691, 694·701, 703·5, 709·11, 713-25,735, 740, 743, 746-52, 754.770,774,845· COSA IN S É (Ding an sich): I, 221, 229,239,336·37,342,471;II, 47,140,276,391,474·

    (BewuBtsein, Gewis­ sen): I,62-63,73·78,83-85,92,

    COSCIENZA

    95, 102, 129, 153, 155, 161, 206,209·10,220,231·32,236· 237, 243, 247· 249, 253, 288, 292,295·96,300,JOJ,306,3I3, 337, 338, 364-65, 465, 467,

    912 481, 486-87, 497> 502, 539, 553, 560, 564, 614j II, 132, 134, 331, 348, 414-15, 421, 435, 437· 440, 445, 464, 480, 485-86,489,498-99, 505,595. 6o4, 6o6, 657, 688, 715, 728, 751-52,768,773, 780. COSMOGOGIA (Kosmogogik): Il, 279· COSMOLOGIA (Kosmologie): Il, 275·77, 280, 287, 289, 294, 304, 318, 3 20, 341, 407, 411-12,477· COSTITUZIONE (Konstitution,Ver­ fassung): l, 8, 249, 254, 313, 400-1,412,414,429,443.506, 513,517, 519-20, 537. 544-45, 556, 577. 595i Il, 48, 73-75, 95, 99. 146, 167, 174, 207, 282-83, 299, 301, 312, 315, 322,337•38, 343. 346, 351-52, 371, 373.379-80, 385, 410-11, 425, 4 37. 441, 445, 450, 492, 497, 498-500, 507, 595. 597. 599,607-8,685,813,873,890. COSTRUZIONE (Konstruktion): l, 116,299,332,336,400-1,475, 529, 550, 588; n, 45, 59, 66, 73, 79-80, 83, 85, 100, 122, 124-25, 162, 165, 170, 174, 176,269,279,281,299.310, 324,327·28,333.352-53.361, 376-77, 381, 391, 403, 408-9, 422, 436, 444. 447, 453. 465, 467, 475. 488, 490, 496, 645-46, 658, 672, 767, 8o6, 813,815·16,821,864-65. CREAZIONE (creatio,Schiipfung): I, 23,326,370,375i n,3o8,383, 413, 480, 577, 68o, 772, 859, 869. CRISTALLIZZAZIONE (Kristallisa­ tion): l, 407, 416, 432j n, 29, 38,64,162,165-68,186, 188, 195-97' 210-11' 355·56, 378, 381,418,604,641,645,648,

    INDICE ANALITICO 68o, 700, 705, 721, 723, 750, 754> 845· CRISTALLOLOGIA (Kristallologie): II, 164. CRISTIANESIMO (Christentum): l, 569; Il, 496, 502,574, 594, 596, 605, 607·8, 646-47 649·51, 655· 664, 739, 754. 757•58,770,772,777·78. CRITICA (Kritik): l , 201, 336-38, 473. 539. 565, 568, 571-72, 584, 589, 592; n, 129, 140, 179-80, 270, 275, 295. 301, 310, 312-13, 318, 338, 342, 362, 363-65, 373·77, 386-89, 392, 410, 415, 425, 453. 471, 673,692,773· CRITICISMO (Kritizismus): l, 471; n, 362, 373, 450, 460, 474, 477CULTURA / CIVILTÀ (Kultur): l, 8-9, 20, 315, 437. 464, 467, 497. 510, 541, 572; n, 274, 312, 317, 341, 379. 385, 497. 572, 575, 593, 594, 6oo, 6o3,65r, 655,670,767,776. CUORE (Herz): l, 17-19, 24, 27, 268, 312, 316, 319, 324-25, 345, 400-1, 425, 428-29, 433, 435,438-4r,488,547; n,135, 3 47•48, 367, 420, 571, 597, 6o5, 6o7, 651, 655, 672, 699, 731-32,751. (Deduktion): l, 69,76, 81, 92, 100, 243, 287 - 88, 299-303, 333, 574; Il, 411, 440, 446, 449, 455. 457. 463, 474,500. DEFINIZIONE (Definition): l, I 24, 209, 230, 532-33. 537, 540, 574, 576,587,617; n,119-20, 124, 144, 146, 153, 155. 281, 306, 324, 327, 359, 392, 410, 424, 430, 443, 454, 461, 465, 679,682,859· DEDUZIONE

    INDICE ANAUTICO

    (Beschreibung): I, 9, I2,I8,29,I02, 2JI,25I,268, 474,542;11,]2,]6,I24,IJ7, I4J, I46-47,I53-54, I66,267, 282, 306, JI2,J25, 327, 354, 374, 393-95, 404-5, 4 II, 4I6, 4 2�25, 43� 44 I, 443. 45 � 468, 470, 657. 675. 684-85, 7JD,7J7, 740,759, 77I,777, 8I5,842,850. DESIGNAZIONE (Bezeichnung): I, 5 40; Il, I24,655· DESTINO (Schicksal): l, 8, IO, 24, 32, u6,I99,324,366-67,394, 4 JI, 538, 553, 583, 6o8; II, 449, 4 5I, 466, 642, 662, 756, 76I,764,775· DETERMINAZIONE (Bestimmung): l, 62-64 , 68, 73.88, 96-98, ID7, I27, IJI, IJ5, I40· 4I, I4J, I50-5I, I5 4-55, I59, I62, I65-67, I69, I7I·74. I76-77, I85, I93·94.205·6, 224, 226, 2JI, 235, 243-44,247-48, 25I, 254·62, 264, 287·92, 295·98, J02,JJ6, JJ8,J70, 4 98, 529; II, ]2, 47 . 57· 89, II7, IlO, I25,IJJ·J6, I4I·4J,147,152, I54-55, 157, I6I, 280, JOI, JOJ, 305, JII·I2, J2J, ]6I, 377.387,394.439.44I, 44J, 4 50, 455.461, 474.48J, 486, 4 94.595.7I2,775· DIALETTICA (Dialektik): l, I5J, 336; Il, 322,504. DIMOSTRAZIONE/PROVA (Beweis, Demonstration,Demonstratio): l, IO,168,299,J]8,J42,495, 533, 574, 58I, 583; II, JI·Jl, II9·22, I25, 129·]0, IJJ, IJ7·J8, qo, I4J, I7o, 174, JOO, JII, JIJ,376-77,J82-8J, ]86-87, 396-97, 4 03, 407 , 41J·I4, 4I9, 422, 4 32, 44I, 46I, 465, 479-83, 490, 493. 598, 640- 43, 652, 695, 7II, DESCRIZIONE

    735.7 68, 771, 847.858, 888, 895· DINAMICA (Dynamik): l, JJO,466; 11,6I,85,JD5,J59.5D9DIO/DEI (Gott, Gotter): I, 8-9, I2·1J, I51 20, 26, JI, 65, IOO·I,IOJ·4,I08,IIJ,II5·22, I24-25, !28-29, 135,179, 199, zoi-2, 2IJ, z3o, 248, 256-58, z6o, JI6, 325, 339, 356-57, 372·7], ]88-9I, 396-97,402·], 428, 436,462-6],466,469·70, 487, 494. 424, 534.548, 557. 560,593-94,6I2; Il, 52-53,65, !28, 27I, 275-76, 279, 288, 293, 298, 314, J2J·24, JJ9, 342, 344·45.348,372·7],392, 398, 402, 4IJ, 4I9, 429, 436, 445.449.451·52, 466-67,472, 476-77, 48o, 491, 493, 502-3, 571•72, 574. 576, 592, 594. 6oo-I,604-5,6o7,640,645-46, 648,650·51,654,673-74.676, 678, 7]6, 740, 742, 748, 75I, 753·55.757•58, 767,769, 772, 775.780. DIRITTO (Recht): l, 10-12, JI,99, IDI, 137, I55, I98, 202, 227, 2 44•47 . 25 4"55 . 257 . 259 . 360-61,434,439,498,531; II, 268, 280, z87, JDD, J41,J4 J, 368, 4JO·JI, 442, 444, 447, 474. 595.597, 6o2,6o7,652, 66o. DISARMONIA (Disharmonie): I, 479. 486; Il, 305, ]61, 448, 758. DISOSSIDAZIONE (Desoxydation): II,JI,Ioo,109,288,JJ5,743, 747•48,774· DISPIACERE (Unlust): I, 128, 24 2, 262, JI9, 474, 500; II,JOJ, 329, 36o-6r, 378-79, 420, 454, 6 45.659· DIVINAZIONE (Divination): l, 538; Il, 466,497.

    INDICE ANALITICO DIVINITÀ (Gottheit): l, 7, 13, 23,

    125, 129, 259, 314, 386-89, 39I,396-97· 5II,534. 59I;II, 288, 502, 571- 72, 574, 577,

    646,654. 674. 737. 742, 757. 774·

    DOLORE (Schmerz): l, 242, 262,

    264, 312,384-85, 392-93, 474; II, 30 3, 33 2, 378, 420, 43I, 435. 444. 448, 466, 468, 470,

    477, 482-84, 4 99, 5 77, 66o, 7 00,7 41,769. DOTTO (Ge!ehrter): l, 24, 226, 378-79, 396-97, 410,465,489, 5 19, 590, 6r6; II, 3 12, 314, 3 2 7 . 3 68, 373 - 375 . 40 5 , 4 35-3 6, 439, 445, 599-6or, 6o4, 6 53, 668, 739, 762, 767.

    DRAMMA (Drama, Trauerspiel): I,

    4 74-77, 502-4, 530, 532, 564, 571,577-78; II,279,304, 368, 444 . 46 7, 496, 66 5, 6 7 2, 7 37 - 3 9 . 7 5 8 - 59 . 7 64 - 6 5 , 7 69-70,772,776,779· DUALISMO (Dua]ismus): II, 97, ro6,roB,654.

    ECCITABILITÀ (Erregbarkeit): l,

    269.495.535.553.590;II,44. 46, 54. 59. 64, 86, 89, 90, 91-92,99-103,roB-9,174,188,

    3 03, 3 14, 351-53, 379, 399, 687,698,744·

    ECCITAZIONE (Erregung, Reizung):

    1,443.468,496.535.554.560; II, 39, ro3, ro6-7, 1 74, r76, !8 3 , 269, 278, 303, 3I4, 335. 343-44. 347. 353 . 359. 370-7!, 378, 381, 384, 399, 401, 413,

    418, 450, 462, 4 78, 493, 4 97, 5 !0, 6 73. 683, 686, 698, 703, 714,8 35 ... ECONOMIA (Okonomie): l, 2 50, 2 54. 3 20, 4 35. 547; II, 3 2I, 341-42,344,351,398,486,502, 507,648,698,7o9-I0,726-27, 735,8I2-I3,84I,855,862.

    EDUCAZIONE (Erziehung, BiJdung):

    I, 8, II 5 , I 9 2, 3 20, 4IB, 433-34. 468, 540, 546, 553. 555 . 559 . 5 6 3 , 5 82, 59 0,

    595-96,6o8;II,rr6,174,268, 278, 28r, 302, 312, 321-22, 324, 329, 6o6, 757, 769, 774·

    EFFETTO (Wirkung): l, 24, 27,

    66-68,70-72,74,77-78,Bo,96, 103-4,106-7,II2,I28,140-41,

    152, 158-59, 174, 179-Br, 185, 194, 196, 2!2, 219-20, 224-25,

    230, 237, 241, 255-56, 263-65,

    29 2, 307-8, 313, 331-32, 340, 392-93, 398-99, 431, 474, 477, 487, 489, 492-93. 495. 503, 505, 509, 516, 523-25, 534,

    539. 544. 546- 47 . 555. 563, 588-8 9,595- 96; II,27, 35, 45 , 57,62, 64, 78, 9 4,IOI-2, 133, 141, 174, r84, rBB-90, 2or, 204, 2IO, 274, 293, 296, 307,

    321, 328-29, 332, 334, 346, 35I, J70-7I, 38I-85, 387, 393> 401, 406, 434, 440, 442-43, 4 54. 4 56, 467, 476, 484, 486, 4 93, 4 97, 509, 593, 6oo, 64r, 644, 6 55-56, 667, 6 73, 68o,

    682-8 3,687,689,692,694-95. 699, 701-2,704, 707, 712, 714, 716-rB, 721, 723-24, 726, 738, 744. 752, BI5, 825, 8 35 . 845·

    EFFICACIA (Wirksamkeit): l, ro6,

    ro8, 176, 1 79, 1 92, 21 9 -20, 222, 226-27, 235. 24 3. 248, 2 57, 26r, 263 , 265 , 292 -95 , 3II, 396-97, 407, 416, 435,

    492, 494, 527, 62o; II, 45, 7 1, 93-94,189,206,351,451,457, 595,644,688,744· ELASTICITÀ (EJastizitiit): l, r83, 332-34; II, 43-44, 46, 64, 97, 99 -101, I041 ro6, 1 55, 300, 318, 332, 353, 43 4, 455, 464,

    68o, 6 9r, 725, 747, 749-50, 814.

    INDICE ANAUTICO ELETI'RICITÀ (EJektrizitat): l, 156, 332-33,563,593; n, 25-26,38, 42, 48, 50·51, 56, 64-65, 73> 76, 79, 87, 92, 94, 97> 106-7, 145. 166, 188, 267, 289, 292, 307, 310, 347, 384, 399, 451, 458, 46 9 , 471, 482, 488, 493-94,499-500,654,68o-81, 683-86, 689,691-96,707,7II, 715·20, 722, 724, 731, 733, 749·50,753·54> 777> 835· EMANAZIONE (AusfluE, Emana­ don): I, 319, 408, 551; n, 62, 293.464,473.476,481. EMPIRIA l EMPIRISMO (Empirie, Empirismus): I, 156,586,615; 11,344,431,478,480,499· ENCICLOPEDIA l ENCICLOPEDISTICA l ENCICLOPEDICA (EnzykJopadie, Enzyklopadistik, Enziklopa­ dik): I, 21, 103, 243i II, 267, 271·77,279> 282-85,287,289, 291-92,294·96,298-99,301-2, 304·7, 309, 317·18, 323, 326-28, 334> 339, 345, 349, 361-62, 368-69, 372, 375·77, 380,385-86,387-91,394,402, 405·6,425ENTUSIASMO (Begeisterung, En­ thusiasmus): I, 26-27,321,343, 572; II, 378, 420, 450, 499, 572, 577, 599-6oo, 651, 673-74> 678,760,767. .. EQUAZIONE (Gleich ung, Aquation): l, 193-94, 533, 571-72; II, 59,85, II3, II 7,ll9, 125, 140, 180-81, 271, 287, 298, 306, 323, 377> 382, 392, 394, 438, 454> 465, 467, 495. 652, 677,725. ESALTAZIONE (Heraufstimmung, Schwiirmerei): l, 24-25, 199, 358-59,486; n, 370,450,726. ESAUSTIONE (Exhaustion): n, II7, 448,454.458,460. ESISTENZA (Dasein, Existenz): l, 27,64,71,109,136,144,158,

    163-64, 190, 193> 197> 207·9, 217, 228, 232, 235. 238, 241, 245,247,251,254,307-8,3II, 316, 320, 332·33> 338, 360, 372·73,392·93.405,407,412, 439. 467, 473, 475, 516, 543> 562, 588, 597, 614i II, 91·92, 178, 268, 275, 301,321, 328, 365, 367, 372, 444. 461, 464, 485,489,500,572,663,682, 720, 738, 741, 744·45> 772, 774ESPERIENZA (Erfahrung): l, 27, 158, 177, 179, 226, 231, 269, 332, 335·40, 342, 358·59> 366-67, 410, 430, 438, 445. 470-71,481,485,490-91,513, 528,534,616;II,28,88,120, 132-34, 139, 153, 177·78, 189·90, 203, 360, 364, 373> 416,422·24,432,452,457•59. 468, 478, 490, 593•94, 650, 702,855,857,878,886,893ESPOSIZIONEIESIBIZIONE (Darstel­ lung): -+ PRESENTAZIONE. ESSENZA (Wesen, Inbegriff): I, 67, 94, u8, 140, 143, 150, 155, 164, 166, 172, 178-79, 184, 187, 191, 193·94, 202-8, 210·14, 218-19, 224, 228-30, 234,238, 243•44,248,257•58, 266, 291, 293, 297, 305, 310, 317, 345, 388-89, 431, 461, 479> 487, 490, 498, 514, 533. 548-49,588,597,612,62o; n, 52,77, 134, 141-42, 166, 273, 282, 312, 323, 449, 486, 490, 573-74, 6o6, 6o9, 642, 655, 679, ns. ESSERE (Sein): l, 9,13,22,62-66, 69-75> 77•78,82,86-87,90·91, 9 3, 96•97, 101·2, 104·7, 109-12, 136- 37: 143-44, 146-49,154-55, 158, 168, 174, 184, 189, 193, 197-98, 205, 208, 213-17, 220, 223, 225, 229,234·36,238, 242·44, 256,

    INDICE ANAUTICO

    264-67,269,287-89,296,300, 302-3,3II,319,494,510,558, 572,595;11,275.483,763° ESTASI (Ekstase): Il, 472,498000 ESTERIORE l ESTERNO (das Au­ Bere, AuBen): l, 66, 68, 95, 99, 128, 139, 157, r86, 190, 224,256, 287,298,308,311, 338,345, 366-67, 400-1, 444, 467,524,590,6I6;II,79,105, 122,126,142,163,189,269, 294,320,338,380,433,461, 465,489,691,695. 748,825, 884° ESTETICA (Asthetik): l, 153,583; 11,3I7,349.430,487,772o ETÀ AUREA l ETÀ DEU.'ORO (goJde­ ne Zeit, goldenes Zeitalter): I, 238, 402-3, 440; II, 122, 414, 452,472,5II,572,604,765o ETERNITÀ (Ewigkeit): I, 104,II3, II5, u8, 162, 239, 362-63, 467, 614; Il, 332, 358, 398, 468,754.773.775° ETICA (Ethik): l, 101; Il, 312, 321,330,343,348,368,385, 45!. ETICITÀ (Sittlichkeit): Il, 53,3 I3, 32!. 00

    (Vermi:igen): l, 6r, 63, 68, 7.2, 83, 91·92, 94·96, 99·100, 107, 119, 126, 129, 132-33, 149, 155, q6-77, 190-92, 196, 198, 208, 216, 224, 229-30, 235, 239, 243, 260, 262, 264, 300, 309-12, 316, 318, 323-24, 328, 341, 356·59. 264-65, 378 • 79. 394-99 . 445. 464-65, 471· 74. 486,502,508,518,528,530, 544; Il, 77,IIO, 136,295,301, 314, 351, 356, 384, 389, 398, 407,432·33. 435. 444,448·49. 452,456,475> 477. 480,490, 494,499,592,681,711,757, 76!.

    FACOLTÀ

    (Phantasie): l, 13, 23, 30, 199, 224, 250, 260, 263, 266,362-63,370-71,483,499, 508,523,552,586; Il, 90 ·91, 122,153,164,326,330,334, 348, 378, 386, 388, 407, 424 -25, 432, 440, 448, 462, 473,487,494,500,505,571, 599,6o3,639,641,644,650, 658,661-62,666,68r,684-85, 7II,729,731-32,739-41,743, 758,760o FATO (Fatum): l, 509, 521, 524, 546,548;11,429,470,483° FEDE (Glaube): I, 7,63,224,226, 244, 313, 337, 345, 364 -65, 372-73,388-89,427,431,478, 481, 486, 489, 493, 496, 500, 509, 540, 566, 576, 579; Il, 278, 314, 328, 383-84, 386, 393,402-4,412-13,420, 429, 450·52,467,473•74. 501,576, 592-94, 596, 598-6oo, 607-9, 647,651,673,687,710,729, 740,750,757•58,780o FENOMENOIMANIFESTAZIONE (Er­ scheinung, Phanomen): I, 7, 107,159,162,168,199, 203, 206-7,216,224,234,238,248, 253. 255. 257. 261-62, 268, 293· 308, 325, 332•33. 336, 341-42, 372-73, 380-81, 388389, 410, 427, 430·31, 435> 468, 473· 484, 492•93, 495, 511,514,528,534.586,588, 590-91,612; Il, 39,41,43,45, 47,49, 55, 61-63, 65, 70, 75, 79, 85, 94, 96-97, IOI, 110, 123, 125, 164, 166-67, 173, q6, 182, 183, 188, 194-95, 197•98, 203, 205, 273, 282, 292·93,321,329,352·53.363, 366,372,377·78,380,384-85, 397,399,404,409,413,419, 426, 429, 430, 434. 447·48, 454-55 . 458 · 59, 463, 472,

    FANTASIA

    INDICE ANAUTICO

    481-82, 486, 488, 491, 495, 501,503,510,573,596,601, 6o6, 639, 644, 656, 658, 671, 673, 677, 682-85, 687, 695, 704, 718, 734. 738-42, 745. 750-51, 754> 780, 844. 846, 866,874· FIABA/FAVOLA (Fabd,Miirchen): I, 402,504,510-12,528,589; Il, 282,307·8,348,350,367,407, 449. 470, 472, 481, 483, 487, 491, 649. 676.732-33. 740, 759-63,765,767. FILOLOGIA (Phi!ologie): l, 538-39, 575, 592; Il, 279, 28r, 285, 295, 297, 318, 325, 390, 394, 396, 398, 402, 405, 410, 436, 596. FILOLOGO (Philologe): l,539,550, 609. FILOSOFIA (Philosophie): l, 9, I5, 29,64-65,71-72,74•76,95.98, 102-4,II5,127,130,140,150, 153, 156, r6r-62, r64, 172, r82, r88, 193, 199, 214, 2r6, 221, 223, 226, 233. 235. 237. 239-41, 257,259-60, 308, 3IO, 320-2I, 326,329,337.340-42, 345.356-57. 36I, 396-97.445. 46I,63, 465, 67, 469-70, 472, 474·75, 480-82, 484, 495·98, 502, 5IO, 512, 517, 526, 531, 534. 539•40, 546, 563, 569, 571-72, 574•76, 58I, 586-87, 592, 595-96; Il, 42, 56, 83, IOI, III, II7, I26, I28, I44, I70, 272-75, 278, 280, z8I, 283, 285, 29I-96, 299-301, 304-6, 308, 314, 316, 318, 323-24,326,329,334.338-39> 34I, 344· 347•48, 354. 359. 362-68,372•76,38I, 39I,394. 397-98, 402-4, 408-9, 4II·I6, 4I9-2I, 425, 428, 434. 436, 438, 453, 458-59, 46I-62, 464, 467, 470-72, 478, 480, 483,

    486, 497"99. 504, 508, 5IO, 573-75, 577, 599-6oi, 6o6, 64I-42, 647> 655. 658, 672, 679. 720, 727, 729, 750, 754-55, 758, 764,768-69,778. FILOSOFO (Philosoph): l, I 5, 24-25,29,268-69,309,34I-42, 358-59.463-65, 468, 470, 472, 50I, 505, 5I7, 525-27, 54I, 546, 558, 573. 575. 578, 586-87, 6I8; Il, 54, 83-84, 12I-22, 278, 292, 359. 364, 380, 390, 421, 429, 437. 446, 452,5IO,6o4, 696. FINITO IL (das Endliche): l,85,88, 130, I55> I66, 238, 268, 317, 331,334,396-97,464,6I4; Il, 83,rr8,572,576. FINZIONE (Fiktion): I, I42; II, 286, 436,452,489,576,776. FISICA (Physik): l, IOI, 3I8, 330, 585, 592-93, 6r6; Il, 26-27, 38-39, 42-43, 49, 6I, 65, 7I, 74. 79-80, 83-84,124, 126-28, I4I, I56, 176, I82, I88, 267, 270-74. 277, 279-82, 284, 286-8 7, 289-92, 294-95 > 297-98, 300-2, 308, 314, 316, 3I8, 320-2I, 323-24, 326, 332-33 > 335 · 36, 339 · 40, 344-45. 348, 350, 371, 384, 387-88, 401, 4IO, 4I6, 418, 438, 472, 477> 482, 485, 492, 502,507·9,605,64I,645>658, 665, 679-80, 685-86, 7II, 719-20, 725, 734. 743. 750, 752,764,769-7I,850,875· FISICO (Physiker): l,15, 538,592; 11,84,I78,3r6,475.480,492, 50I, 656, 685. FISIOGNOMICA (Physiognomik, Physiognomie): l, zoo; II 3II, 336,650,727,764. FISIO L O G I A (Physiologie): l, 396-97.466,596; Il, 38,64-65, 174> 274-75> 29I-93. 295>

    INDICE ANAUTICO 297-98, 303, 3r6, 322, 328,

    361, 366, 368, 381, 384, 396,

    335·36, 34 3. 345. 350, 352, 355· 358, 360, 370, 378·79.

    399,409, 414-15, 417-19,421,

    381, 383, 385-86, 388, 396,

    424-25, 429, 438, 449. 455. 463, 476, 478, 490, 572-73,

    398, 4IO-II, 413, 435, 467, 644.669.

    648-49, 66o, 663, 687, 7II ,

    FISIOLOGO

    (Ph ysiologe) : Il,

    44,

    151, !53·

    577, 594, 6o2, 6o5, 6o8, 645, 714, 728, 725, 740, 777, 813, 823,856,868,88o-82.

    (F!uxion): II,II3, 417. (Grund, zureichen­ der Grund): I, 62, 72, 84, 86,

    FLUSSIONE

    FONDAMENTO

    FORMULA

    (Forme!): l,

    265, 485,

    505,5I1,537,540,6I9;II,57> 59-60, 84, 92, II4, 124, 127,

    91,134-35,137,140,144, x6o,

    x8o, 269, 281, 283, 314, 324,

    184,194-95.200,202-5,207·9,

    333.368,383,390,395.408-9, 413, 415, 418, 425, 435·38,

    212-13, 233. 237•42, 244-45. 251, 255·56,265,287-88,293. 295, 297-98, 301-2, 308, 312, 320, 366-67, 376-77, 398-99, 469, 531, 535. 580, 582, 589, 591,6r6;II,92-93,105-6, xo8, 123, x6r, 176, 279-80, 293, 310, 367, 383, 399. 408, 417, 421, 444. 453· 457· 461, 483, 499. 501, 503, 573. 596, 651, 747.750,755.774,847· FORMA

    (Form,Gestalt): l,

    13,

    444. 446, 462, 465, 473. 475. 487, 644-45. 647. 678, 740, 777· FORONOMIA

    (Phoronomie) : l,

    343;

    II,53,55,58,85. FORZA

    (Kraft): l,

    23, 63, 65, 72,

    79. 91-96, 99·100, 107, 12!,

    !27·32, 137, 140-41, 148-56,

    x66-67, 174·75. I 77-8o, I84,

    x88, 190-92, 196,198-99,207,

    215, 224,226-28, 242, 251-52,

    61-64,69-70,72,74-75,78-91,

    256-58, 261-62, 300, 302, 305,

    95, 97-98, IOI-5, 107, II4,

    307, 3II , 319-20, 322, 324,

    117, 119, 120, 122, 124,

    326,328-35, 341,343,356-6o,

    130-42, 144-49. 152-55· 157. 159, x6x-62, 173-74, 176-78,

    366, 371, 376•79 . 386-87, 394-95. 406-7, 414,418, 431,

    r8o, 203, 207-10, 214-15, 218-19, 221-23, 225, 227· 32,

    435. 440, 442-43. 445. 461-62, 466, 469, 472, 482, 485,

    238, 242, 245·48, 254-55. 259-61, 264-66, 292-97. 303, 328, 340-41, 362-63, 370-77,

    491-93, 500, 509,516-r7, 522,

    402-3, 408-9, 414, 430-31,

    6 x6; II, 25, 39, 41-43, 47-48,

    433. 442-44. 446-47.463,465, 466, 474. 480, 492, 499. 507,

    79 . 83, 87, 89, 91, 96-98,

    527, 529, 534. 540, 554-55. 559, 570, 587,596-97,61!-13, 50, 54,59, 62, 64,70, 73, 76,

    5 II, 515, 521-22, 524, 527,

    100-1, 103-5, 107, 109, III,

    535 . 539 . 543 . 569, 581,

    II6, 126, 129, 132, 154-55,

    64, 70, 76, 79. 94. 102, 109, II9,123,129,134-36,139-40,

    270, 272-73, 276-77, 282, 289,

    592-93, 595, 597; II, 38, 55,

    162, 164, 167, 173•74. 176178, x8o, 182-84,187-89,198,

    146, 154, 156, 158-61, 165,

    303, 305, 307, 3!3·14, 321,

    x8o,x88-9o, 209,273-74, 299,

    323·26, 328, 332, 335. 350351, 355-6 !, 370-7!, 378•79.

    306, 322, 342, 350, 357·58,

    INDICE ANAUTICO 383-85, 399-400, 406, 414,

    420, 426, 431, 440, 444,

    451-52, 454-55, 457-58, 462,

    464, 466, 469-70, 473-77, 479-81, 484, 487-88, 490,

    GALVANISMO

    (Gaivanismus): l,

    493, 530, 59o; II, 51, 76, 89, 106, 195, 202, 206, 273, 297,

    332, 383-85, 419, 426, 471, 482, 486, 488, 493-94, 504,

    492-93, 495, 497, 499-506,

    641, 648, 650, 656, 661, 68o-82, 689, 692-95, 697-98,

    658-59, 661-63, 665,667, 669, 679, 682-85, 687-88, 695-96,

    731,748,750,752,754,777·

    510- II,573,591-93,597,6or, 6o3, 6o7, 641, 643, 645,

    699, 707-9, 712-14, 716-22,

    725, 735, 738, 740, 744, 747-52, 754, 767, 772, 8ro-II, 814-15, 817,834-35, 879·

    (Bruchstiick, Frag­ ment): I, 7-8, 32, 143, 345,

    FRAMMENTO

    408-9,4I4,46I,482,504,521,

    533, 535-38, 543, 554, 557,

    565-66,568,570,577,582;II, 132, 134, 156, 159, 162, 297,

    304, 311, 323, 365, 386, 388,

    466-67, 482, 503, 648, 656, 8r8,836,866,883,890,892. FUNZIONE

    (Funktion): l, 75, 329,

    338-40, 358-59, 392-93, 428,

    475,478-79,508,522,526-29,

    554, 62o; Il, 46-47, 82-83, 85, 112-14, II8, 126, 177, 286,

    287, 298, 302,320, 323, 343,

    350, 352-53, 356, 363, 369, 376, 382, 406, 415, 417, 429,

    450, 457-58, 473, 486, 494, 497, 597, 650, 656, 664, 688, 707-8,722,726,780, 859-60. FUTURO (Zukunft): l, 8-10, 250, 265,387,392,400-3,407,4I6, 477, 554, 559i Il, 52, 136-37, 143, 146, 194, 210, 274,

    279-80, 284, 296, 299, 308,

    3II, 323-24, 326, 346, 349, 352, 371, 415, 463, 471, 495,

    497, 502, 508, 511, 599, 640,

    667, 670, 699, 726, 736, 774-75,777, 8r6, 839-40,857, 86o-6r, 876.

    701, 704, 706, 708, 712, 719,

    (GaJvanisie­ rung, Galvanisation): I, 590; II,

    GALVANIZZAZIONE

    289,698.

    GALVANOGNOSIA

    II, 399·

    (Galvanognosie):

    (Generation, Zeu­ gung): I, 27,123; II,52,77-78,

    GENERAZIONE

    87,128,195,279,281,291-92, 300-1,329,336,465,478,485, 491, 507, 510, 643, 658, 68r, 702, 713,750,773· GENERE (Art, Gattung): I, 21, 25,

    27, 115-16, 122, 125, 193-95, 197, 201-2, 206, 208, 213, 215-23, 228, 232, 240, 242, 245-46, 267, 384-85, 402-3, 499, 528, 540, 544, 578, 583, 594iii,42,47,53,75,84,95, 97,II3-14,125-266,130,134, 137-38, 146-48, 187, 277, 283, 290, 297, 310, 343, 346, 369,

    381, 386, 392, 412, 424, 430, 432,447-48,465,495-97,508, 593, 6oo, 6o3, 673, 722, 728,

    757,765,775,777,807,850. (Genie, Genius): I, 61,153,

    GENIO

    229, 310-11, 314, 320-21, 364-65, 369, 380-81, 384-85, 390-92, 394-95, 400-1, 426, 435, 464, 475, 480, 499, 504,

    525, 562, 588-89, 591, 594, 596,6I5-I6;II,32,54,75,82,

    87, 92, III, 122,170,181-82,

    276, 282-83, 299, 302, 314, 317, 329, 331, 338, 342-43, 349-50, 361, 365, 373, 387, 394, 397, 419- 20, 455, 457,

    INDICE ANALITICO

    920 468, 472·73, 477> 494, 507, 5 72,6o4,66r,696. GEOGNOSIA (Geognosie): l, 589, 5 92; Il,50,79, 136,r83, 340, 365,369,388,685,724. GEOGRAFIA (Geographie): II , 40, 136, 145, 286, 323, 377, 471, 743,764,842. GEOLOGIA (Geologie): Il, 154,341, 388. GEOMETRIA (Geometrie): l, 124, 305; II, 41, 49, 51, rr8-r9, !23•24, 277, 309, 337, 349, 417,423,453,464,48!. GEROGLIFICO (Hieroglyphe): l, 484; II,122,65o. GIOCO (Spiel): l, 149, r6r, 199, 209, 2I4, 224, 229, 265, 268, 368-70, 438, 472, 498, 575, 6I5, 6r9; Il, 129, 203, 348, 39I, 447, 47!• 74, 483, 485,

    490,496,605·6,665,679,7I7, 723, 738, 747, 761, 763-64, 772. GIUDAISMO (Judaismus): l, 388389; II, 65r. GIUDIZIO

    (Urteil, Urteilskraft): I,

    8-rr, 25, 89, 128, 155, 214, 2I6, 223-24, 227, 233, 246, 260, 309, 323-25, 338·40, 370-71, 38o-8I, 394-95, 440, 445, 501-2, 5!0- II, 519, 551, 58I,586;II,53,282,300,328, 34I, 362, 374, 377, 4IO·II, 425, 449-50, 465, 494, 741, no,8 54· GRADO (Grad): l, IO·II, 20, 24, 155, 2r6, 227, 305, 330-34, 364-65, 378·79, 392• 95, 5 14, 520, 526,55!,585; 11 , 25,36, 4 2, 62, 75, 92, 96-I03, I07, II3, 115, 123, I39, I52, 154, 159, 163, 167, I9I·92, 205, 284, 288, 300, 309, 317, 319, 346-47, 35 2-54, 356, 36o-6r, 369·76, 378·79, 382-87, 389,

    392, 4II, 42I, 423, 430, 434, 436, 437, 440, 444> 449•50, 460, 480, 488, 491·92, 505, 593, 683, 686, 694, 697•98, 706, 708, 714, 720, 724, 729, 776,838,849. GRAMMATICA

    (Grammatik): l,

    155,224,466,540,575;11,42, 283, 289, 293"94, 308, 3I7, 324, 328, 330, 333, 388, 4 06, 416,441,482,654. GRANDEZZA (GroBe): l, 143, I93· I94, 297, 305,319, 329, 33I, 405, 443, 482, 5IO, 5I5·I6, 534, 555, 574,6rr; Il, 51, 54, 57, 59, 64, 99, II2·II9,I23, I25-27, I34> I58,161-63,177, 206, 270, 276, 287, 289, 319, 3 43, 35I, 3 54> 369· 70, 377, 384, 400, 408, 410, 417, 437, 439, 457> 464, 473, 507, 655, 667,678,692,824,893· GRAVITÀ (Schwere): l, 305, 3II; Il, 27, 48, 50, 55, 59, 6r, 64, 70, 79, 92, 96, 104, r82-84, I87, 35I, 371, 4II, 453, 458, 464, 47I, 475-76, 482, 493, 497, 499, 5 0!, 645, 656, 67!, 68r-82, 685, 688, 707, 7I2, 7I5·I7, 720, 745, 747, 750, 834· GRAVITAZIONE

    (Gravitation): l,

    595; II,6r,64-65,76,92,r76, 289,306-7, 682,707, 7I6. GUSTO (Geschmack): I, I8, 6I, 3I4·I5, 428, 43I, 433, 435, 465, 473,477, 531, 543, 546, 548,576,582,585;11, 88,9o, I45-46, I49, 157, 189, 282, 285,49I,5II,775· IDEA

    (Idee, Ansicht, Einfall): I,

    7-9,23,29-30,107-8, u8,r2r, !28·31,137-38, 143, 152,I55, r6I, r65-67, 172, I82, I98, 2I9, 221-23,22 5-26, 23I,240, 242, 246, 248, 253, 257·62,

    921

    INDICE ANAUTICO 268, 307-9, 3II-17, 319-20, 340,342,345,371-73,376-77, 380-81, 384-91, 396-99, 408-9, 412, 418, 430, 440, 462, 464, 466, 471, 477> 479, 490, 494, 497-98,500,510, 514, 516-rS, 525·28, 533-35, 541, 550-51, 554,57�577,607-�6rr,6r� II, 55, Bo, 82, 85, 132, 147, 175, r8o, 195, 270, 292, 299, 302, 325, 331, 333, 348, 355, 365, 373, 377> 386, 388, 390, 408-ro, 416, 418, 432, 436, 439, 445, 449, 458, 464-66, 469-70, 477-79, 483-84, 489, 492, 501, 571-72, 575, 598, 640, 642, 646, 653, 657-59, 663-64, 670, 678, 696, 698, 706,717, 728,736-37, 739-40, 744, 749, 753-54, 768, 771, 8o5,811,852,854-58,86o-6r, 865,868, 887-88. IDEALE (das Ideale): l, 13, 72-73, 86-89,97-99,101,109,135·36, 151, 158, 163, r8o, 193, 226227, 231, 235, 242, 288, 296298, 300, 304, 317, 384, 437, 441, 443, 445> 467, 501, 516, 552, 577, 583-84; Il, 57> 83,

    176,268-69,3r6,32I,337,346, 356, 358, 365, 368, 379, 392, 403-4, 412, 415·16, 424, 428, 430, 431-32, 435, 440, 441, 444-45,447·48,452,459,461, 464, 469, 504, 645, 685, 768. IDEALISMO (ldealisrnus): l, 197, 291, 296-97,336,542,546; II, 277, 327, 343-44, 362, 394, 403, 409, 413-14, 416, 432, 450, 461-62, 575-76, 641, 677, 727,758,765,768,774>778. IDENTITÀ (ldentitat): l, 61-62,93, 101, 107, 109, 115, 133-34, 145, 149-50, 158, 168, 179, 208, 210, 213, 227, 296, 301, 310, 335; II, 198, 419, 478, 655,684,771,866.

    ILLUMINISMO

    /

    RJSCHIARAMENTO

    (AufkHirung): l, 22, 24, 203,

    477; II, 508, 571, 6oo-r, 6o3, 6n

    (EinbiJdungs­ kraft, lmagination): I, 61, 81,

    IMMAGINAZIONE

    84, 91, 122, 127-34, I36-37> I40,142,145,147-49, 15I-56, 190, 216, 221, 224-25, 229, 231, 234-35, 239, 242-44, 249, 257, 260-61, 293, 298-300, 318 - 19, 321, 323-25, 328, 340-41, 368-69, 465, 470, 474, 508,525,530,562,596;II,5I, 56, I32, 268, 276, 278, 326, 411, 439, 44I-44, 448-49, 452, 454>467,482,490,493,665. IMMAGINE (Bild): l, I8,25,63,68, 9I, 95, I00-2, 113, II5, 118, I22, I25, I3I, I33, I52-53, 155, 193-94, 229, 269, 427, 429, 436, 439, 579, 502, 5IO, 512, 5I5, 520, 541, 544, 562, 564, 595-97, 6II-I2, 6I5-I6; II, 56, 82, I22, 128-29, 307, 333, 368, 395, 429, 4 53, 457·58, 462, 473, 475, 485, 487, 492, 495, 503, 577> 592, 603, 639, 648, 675, 726, 737> 743,754,7�4,776. IMMORTALITÀ

    (Unsterblichkeit): l,

    15,340,408-9; Il, 340,343-44, 350,398,419,655,752. IMPULSO (Trieb): l, 72- 73,77-79, 84-86, 91, 93- 94, 96, 99- IOO, 107, 110, 112, 116, 127, 137-38,155,167,177-78, r88, 190-92, 196, 198-99, 2I7, 223, 228, 239, 256, 319, 340, 345, 396-97, 407, 4I6, 472, 479, 497, 502, 552, 558, 560, 590, 62o; II, 93, IIo-u, 120, 137, I6o, I84, 289, 33I-32, 336, 378-79> 397, 399-400, 415, 432, 448, 455, 459> 462, 466, 474, 484, 490, 643, 681, 685, 747,754>774·

    922

    INDICE ANALITICO

    INCANTESIMO

    l INCANTO (Zauber):

    270-71,275,278,285,299·300,

    I , 4z6,488,493,54z;II,4zo,

    302,3IO·II,3I9-24,326,329,

    (Tragheit): I, 307, 3II,

    350, 372, 374> 382-84, 388,

    455,727,760.

    INERZIA

    317, 488, 524, 553, 555; Il, 196, 182-83, 192, 325, 474, 594,8; 4,836.

    f INFINITEZZA (Unendlich­ keit): I, roo, r66, 219, 224,

    INFINITÀ

    261,478,6u,614; Il, 318-19, 321,604,773· INFINITINOMIO

    (lnfinitinom): Il,

    6o,287,441, 464.

    (lnfinitinomi­ smus): II,286. INFINITO (das Unendliche): I, 85,

    INFINITINOMISMO

    88, 93, 108, 115, 128, 130, 148, 155, r66, r8o, 238, 244, 252, 268, 380-81, 464, 467, 480, 492, 496, 507, 534-35, 538, 558; Il, 57-58, 83, 109, u8, 123, 173, r8o, 279, 294, 3I6, 325, 338, 347, 360, 412-13, 417, 419, 474, 480, 57I,573> 576.

    l PRINCIPIO (Anfang, Grund­ satz, Prinzip, Satz): I, 9,15,22,

    INIZIO

    62, 99, IOI, 105, 108-9, II2-I4, I2I, 124, 130, 140, 145, 158, 156, 165, 185, 199, 225, 231, 233, 235, 237 > 239•40,242-43> 248, 251,257, 261, z68, 289-91,293-94,299, 310-II, 317·18, 320, 328, 330, 334-36, 338-40, 345, 360-61, 369-70, 382-83, 386-87, 396-401,406-7, 412, 430, 434, 437, 461, 463, 465-66, 468, 474 · 75, 479-83, 489, 491, 494-95, 497 > 499, 510-13, 515-17, 521, 523, 525, 527, 530-31, 540, 552, 574> 587, 595, 6r6, 6r8; II, 47, 52, 71, 79, 90,94,97·102,104,I08-9, III, II4,120-21, 125, 132-33, 137·38, 140, 143-44, 146-48, 161, 170, 174, I80-8I, 209,

    332-33,337,342,345·46,348, 392-94, 396, 398, 405, 414, 417 ·18,420-21, 423, 425,428, 432-33, 435·36, 438, 448,450, 453, 461, 473, 482, 486, 490,

    499, 506, 509, 5II, 57I-72, 595-96, 599, 6o6, 643, 654, 658, 672, 707, 710, 715, 719, 723, 727, 735, 749, 762, 779, 828-29,86o,88o-8r,884. INNOCENZA

    (Unschu!d): l, II-12,

    548,551-52,570; II, 3oo,322, 330,5I0,640,643,729. INTELLETTO

    (Verstand): l, 9, 23,

    127-33> 137> 194, 221, 224, 226, 235, 250, 257, 259, z66, 309-10,

    314-15,

    318-19,

    323-25, 329, 394-95, 429, 437> 470-71, 474> 483, 488, 503,

    508, 511, 536, 539, 544, 559-60, 586-87, 596, 615-18;

    II, 66, 86, 155 > I82, 277•78, 326-27, 384, 424, 432, 443, 456, 473 > 476, 485, 487, 490-91,493-94, 503, 571, 574> 604-6, 639, 644, 653, 658, 66r-6z, 665, 677, 711, 729, 731-32, 738-39, 741-42, 758. {Intelligenz): l, 75,

    INTELLIGENZA

    234, 237, 243, 256, z6o, 287, 309, 317-18, 366-67, 408-9, 469,502,505;11,87,279.314, 321, 384-85, 389, 391, 394, 405·6,4I6,442,450,464,483, 490,502,5II,594,598,665. INTERIORE

    l INTERNO l INTERIORITÀ

    (das Innere, Innen): I, 95, 99, 128, 139, 157, 179, 186, 190, 224, 256, 338, 345, 366-67, 380-81, 400-1, 467, 514, 519, 524,551,6r6; Il, 79,122,126, 142, 269, 27 7> 294, 320, 323, 330, 338, 357> 380, 434, 453,

    INDICE ANAUTICO

    461, 502,658,682,684, 691, 712·13,720,748,778. INTUIZIONE (Anschauung, lntui­ tion): I, 66, 72-8o, 83-8 4, 91·92, 94. 96-98, 102, 104, r o6, 109, 126 - 33, 137-40, 142·43. 148·49. 1 51•55. 165-66, 170·77, 179, r8r-82, 184-92, 196-97, 200, 213-14, 229-31, 23 4, 239, 253, 260, 263-6 4, 269, 288, 299·301' 303-4, 307, 310· 12, 314, 333, 340·41, 406-7, 4 76, 500·1, 523-24; Il, 96, r2r-22, 123, 177. 179. 314, 415, 417, 423, 446, 472, 494, 574, 6o6, 647, 672, 677. 707, 710, 714, 719, 726,728,743.780. IO (Ich): I, 29, 6r-65, 68, 70, 75·ll9, 125, 129·31, 160,179, 207, 21 5·16, 220, 222 · 23, 225-27, 230, 233-40, 242- 43, 245.247.251·53.255·56,259. 264-66, 268, 287·91,293·304, 313, 318, 326,340-41,368-69, 376-77, 468-69, 48r-82, 485, 487, 493, 510, 523, 530-31, 557, 587; II, 47-48, 71, 74, 271, 278·79. 314, 324, 3 42, 357· 364, 391, 400, 402, 436, 448, 450, 453. 461, 464, 467, 472, 474· 478, 489. 503, 505, 6o6,672,68o,720. IPOCONDRIA (Hypochondrie): l, 3 46, 495, 548, 555; II, 315, 388,483. IPOSTASI (Hypostase): Il, 498. IPOTESI (Hypothese, Vorausset­ zung): I, ro, 163, 312, 328, 432,6r 5;II,6r,64,104,141, 187, 314, 358, 383, 386, 404, 406, 452, 457, 500, 506, 68o, 696,7 55,853.873.896. maNIE (Ironie): I, 371-72,554; Il, 315,349.354.441IRRITABILITÀ (lrritabilitat, Reitz­ barkeit): I, 493-95, 501, 513-

    514, 517-19, 532, 589·90; Il, 44, 62, 70-71, I09·Io, 183, 190,274. 316,332,335. 338, 345·47. 35 1, 353. 399. 401, 436, 472, 489, 500, 503, 507, 510, 596, 687, 750, 752, 754. 780,836. IRRITAZIONE (lrritation, Reizung): Il, 70•71,75.384,399.748. ISTINTO (lnstinkt): l, 79, 83, 96, 223, 3II, 319-20, 527, 555> 580, 589, 591; II, IlO, 312, 314-15, 329-30,333,396,431, 463, 473•74. 483, 494. 599. 684.738.756.774· ISTORICA (Historik): II, 268-69, 350,364,380,412. ISTORISMO (Historismus): Il, 478. LEGGE / NORMA (Gesetz): l, II,24, 69, 75, 86, 88, 94, III, 127, 140, 152, 159, r6o-62, 167, 170, 175. 177. 199. 202·3. 208-9, 216·21, 226· 27, 234. 237 . 2 48· 49. 2 5 9·60, 268, 296-97, 307,313,315,317-18, 322, 329-30, 343-44, 356- 57, 360-61,364-65,394-97,400-r, 416, 429, 444-45, 4 64, 467, 469, 471, 475. 492, 494. 499. 501, 503, 510, 514·16,524-25, 530, 533. 560, 584, 591, 596, 6o8,617-18; Il, 32,47,49-50, 61-63, 70, 91, 94-95, 97, 104, 106-7, Il O, 118-19, 127, 141·43. 14.'5, 176, r87, 267, 276, 299, 3II·I2,320-21,325, 327, 333. 345. 348, 353"54. 360, 364, 368, 371, 383, 409, 411, 413, 418, 420, 425, 440, 4 44. 448, 450, 453" 54. 456, 459· 462, 470, 483, 488, 495· 593, 639, 644, 678, 68o-81, 686, 693. 696·97. 714, 718, 725,735>769,773,813,834· LETTERA (Buchstabe): I, 321,340, 356-57, 380-81, 429-30, 433,

    INDICE ANALITICO 446,461, 501, 534> 538,541, 569,573,595-96,6o7,6o9;II, 41, 269, 308, 333> 398, 408, 594-96, 6o2, 605, 664, 744, 777•78. LETTERATURA (Literatur): l, 252, 308, 439, 539> 541, 546,568, 577,585,587,6rr;II,6r,285, 303·4,317,321,396,409,575, 66o, 895. LIBERTÀ (Freiheit): l, 22, 29, 67, 90, 107-8, III-12, II5, 130, 152,154-55,159-61, r64, r66, 168-69, 192, 195, 197, 199, 237> 239> 242-43, 248, 252, 257-59> 261-62, 266, 268-69, 330, 337, 340,356-57,429-30, 433, 485, 489, 518-19, 521, 527,531,572,584,619;1l,51, 55, 91, 295, 297, 307, 3II, 324, 339·40, 344, 385, 398, 412-13, 419,435-37,448, 500, 503, 6o1, 6o7, 609, 644, 646, 664,746, 757>761,855-57· LIBRO (Buch): l, II, 29,246,251, 384-85,405,408-10,412,416, 418, 439, 482, 508, 518-19, 539, 542, 550-51, 569, 577> 590, 6o8-r o; II, 25, 84, 172, 293> 309, 336, 349, 355> 390-92, 394-95> 397•98, 402, 405,410,429,467,482, 498, 574, 596, 639, 641, 643-44, 650, 652, 659-60, 666-67, 669-70, 674, 678, 68o, 726, 734,760-61,763,767,770-71, 842, 895· LINEA (Linie): I, 123-24,127,150, 153-54, 157> 224, 356-57>492, 523,589;1I , 55,63, 127, 157> 161, 173, 267, 269, 277, 314, 337, 411, 453, 456, 460, 465, 476,487,503,678,707,818. LINGUA / LINGUAGGIO (Sprache): l, 26-27, 65, 98, 115, 152-53, 155, 196, 198, 223-25, 258,

    312, 356-57> 386-87,427,463, 466, 472, 484, 497> 499•501, 5II-12, 514, 523, 525,528-30, 534, 552-53, 577, 584, 612, 619·20; II, 41' 85, 88, I24, 131, 143, 277, 283, 289, 292-94, 3II, 317, 333-34, 355, 367-68, 378, 380, 388, 390, 415-16,426, 430-31, 453>458, 461, 468, 481, 490, 491, 494, 6o5, 652, 655, 657, 672, 703, 732, 775·

    (Logarithmus): l, 540; II, n3,125-26,416,677. LOGICA (Logik): l, 130, 153, 310, 466, 575; II, 129, 182, 269, 309,312, 324,330,333,359, 362, 366, 368, 377•78, 382, 386,388,390, 393.396, 403, 406, 412, 414, 433, 441, 446, 448, 487, 642, 654> 685, 727, 736,753· LOGOLOGIA (Logologie): l, 474; II, 477LUCE (Licht): I, 15,20,29,31,78, So, 242, 321-23, 333, 362-63, 366-67,483, 505, 535>552-53> 560-61, 585-86, 588-89, 593, 595, 615·16; II, 25, 27, 34, 41-42,47•48,50,55,64-66,75> 89-90, 92, 95-99, 104-7, 132, 150, 152, 163, 166-67, 181, 191, 203, 273, 275, 286, 289, 291, 307, 323-24, 333-34> 337, 339·40, 383, 396, 399, 415, 443, 451, 461, 464, 469, 472, 479-81, 485,489,491-92,498, 500, 504, 511, 571, 6oo, 6o6, 642, 644-45, 651, 655-56, 661, 670, 676, 681, 684, 687-89, 693, 704, 712, 714-ì5, 717, 720-22, 725·26, 732, 738-39, 744>760,762,770. LOGARITMO

    (Lutheranismus, Luthertum): II,598,757·

    LUTERANESIMO

    INDICE ANALITICO MACCHINA

    (Maschine): I, 245,

    398-99,416,553; II,41,70-71, 84, 129, 2II, 268, 271, 277, 297.324,426,500,509,665, 669, 686, 690, 695. 742, 814-16, 825, 834·37, 841-42, 858.

    (Makroanthro­ pos): II, 314,345· MACROBIOTICA (Makrobiotik): I, 412, 587; II, 372. MACROCOSMO (Makrokosmos): II, MACROANTROPO

    50. MAGIA

    (Magie, Zauberei): I, 27,

    265,426, 485-86,505,587; II, 66,128,280,292-93,325,JJI, 419, 431, 439, 448, 470, 501,

    652,66o,761,764. MAGNETISMO

    (Magnetismus): I,

    563; II,42, 48, 55, 64-65, 76, 94. 97. 104, 145. 206, 267, 307, 471, 482, 657. 662-6J, 68o, 687, 689, 694-95, 701, 708,719-20, 722, 731, 749-50, 752,777.835·

    (Magneto!ogie): II, 323. MAGO (Magier, Magus, Zauberer): I, 485, 531, 553 ; II, 53, 140, MAGNETOLOGIA

    325,656,677.729,730. MALATTIA

    (Krankheit): I, 254,

    341, 343. 346, 358·59. 405, 412, 442·43. 477. 494. 501, 509, 513, 536·}7, 547, 550,

    555, 572, 595-96; II, 44, 57, 72, So, 189-90, 192, 201,

    267-68, 274. 287, 289-91,293. 299, JOI, J22, 335·}6,338·}9, 343"45. 347. 352·53. 359·60, 378-So, 389, 407-8, 4II·I2,

    701·2, 719, 737. 744•46, 748, 750·51, 754·56, 768, 774. 780,

    882. MALE

    (das Béise, das Ùbel): I, 192,

    227, 2}5, 249, 250, J16, J4J, 410, 443. 535. 549·51; II, 81, 268, 305, 415·21, 446, 448, 469, 497. 508, 664, 746, 7 72, 780. MATEMATICA

    (Mathematik): I,

    Il9, 305, 314-15, 340, 344. 482, 534, 574, 589, 595, 616 ; II,41-43,57,65,83,85,90-91, IIJ, Il5, Il7, Il9, 12}·26, IJI, 155,161, 169-70, 270-71, 274. 277, 280, 284-87, 294"95. 299, }08-IO, JJI, 339, 349-50, 358, 365, 376, 378, 390, 394. 398, 416-!7, 429, 4J8, 447. 480, 482, 485-86, 490, 492,

    505-7, 509, 6oo, 642, 655, 677-78, 709, 717, 725, 753, 755.761,770,771,778. MATERIA

    (Materie, Stoff): I, 64,

    69-70,73•76,79•92,95.97.99. 101, IOJ, 106-7, II4, 117,

    Il9·22, 124, 129-34. 1}6-}8, 141, 149. 151, 154"55. 159. 162, 176, 180, 188, 208, 213-14,219, 224, 2JI·J2,237, 241·43. 245. 247•48, 250 ·51, 254-55. 259·61, 26}, 265-66, 287, 292•95. 297. 302, 305, 317, J2J, J28·J4, 338, 342 ·43· 374•75,}80-81,416, 418,440, 445. 469, 480, 483, 485, 4 9 2 - 9 3 , 495-96, 508-11, 514·16, 520, 524, 527, 529, 560, 578, 585, 588-89, 592, 595. 6II; II, J8, 42, 46·47. 50-51, 58, 61, 71, 81, 86-87,

    415, 419·20, 434. 437. 440, 446, 450, 468, 476, 483, 486,

    89,96-108,109,121,126,IJJ,

    489, 497·98, 506, 509, 510,

    176-77, 18o, 182,192,272-73,

    644· 647. 659. 662, 667, 670, 679. 684, 687, 689, 698·99.

    135, 138, 150, 155, 167, 296-98, J06, 322, 346, 350, 355·56, 358·59. 371 •72, 379.

    INDICE ANALITICO

    382-83, 385, 399-400, 440, 4 43, 44 9> 4 58, 462, 4 72, 476-77, 483 - 8 4 , 493-94, 499-500, 503, 594, 6o4, 642, 645, 654-55, 687, 712, 715, 717, 721, 727, 745, 747, 755, 819. MECCANICA (Mechanik): l, 331, 466, 514-15, 589, 596; II, 26-27, 38, 41-42, 44, 65, 70, 76, 85, 104 , 174-76, 183, 272-73, 294,299, 306-7, 310, 323, 337, 349, 371, 385, 4 17-19, 423, 427' 438, 443, 447, 451, 453, 458, 464, 478, 503, 506, 604, 645, 686, 689, 695,719,751-52, 835· MECCANISMO (Mechanismus): l, 438,446, 516, 540,553, 56o; II, 320, 337, 364, 373, 393, 438-39, 462, 481, 656, 696, 718,725,734,752. MEDICINA (Medizin): l, 313, 410, 54 3, 554; II, 128, 188-89, 267-68, 270, 290, 293-301, 305, 336, 338, 343- 44, 346, 359> 378, 380, 382, 389, 401, 407, 470, 508, 688, 699> 734, 749,842,850· MEMORIA (Gedachtnis): l, 231, 266,309,318,386-87; Il, 152, 154, 301-2, 304, 326-27, 443, 450,466, 475> 485,493,593, 6oo,646,671, 728-29,731-32. M E N S T R UUM

    UNIVE R S A L E:

    l,

    380-81; Il, 308,323,345,444· METAFISICA (Metaphysik): l, 224, 248, 264, 318, 329, 336-37, 466, 512; Il, 129, 170, 272, 328, 339, 362, 368, 391, 415, 436,477,685. METAFORA (Metapher): l, 501. METEMPSICOSI (Metempsychose): l, 362-63; II, 751, 761. METEOROLOGIA (Meteoro!ogie): Il, 65, 84, 133, 187, 289, 344, 495,663,692,705, 708-9.

    (Methodik): l, 253, 517; Il, 386. METODO (Methode): I, 16, 124, 126-27, 137, 155, 162,335-37, 342, 344,410,467, 478,503; Il, 32, 49, 87,117-18, 121-22, 130, 131, 133, 140, 170, 180, 184, 205, 298, 329, 338, 345, 359, 362, 374, 378-79, 382, 385, 391, 394, 397, 403, 405, 407, 417, 432, 434, 437-41, 446-48, 456-57, 46o, 476-8o, 484, 486, 490, 492, 509, 6o6, 678, 68o, 699, 734, 746, 7 48, 752, 778, 810-11, 868, 875, 883. METODOLOGIA (MethodoJogie): Il, 426. MICROCOSMO (Mikrokosmos): l, 534,597; 11,50,492,757· MICROLOGIA (Mikro!ogie): Il, 423. MICROLOGISMO (MikroJogismus): l, 534· MINERALOGIA (Minera!ogie): l, 482; II, 136-37, 145,284,369, 388. MIRACOLO / PRODIGIO (Wunder): l, 66, 440, 464, 485, 487, 525, 550;11,53,337>420,438,440, 445, 449-50, 418, 475, 480, 592,6oo,677,780. MISTERO (Geheimnis, Mysterie, Mysterium): l, 308, 366-67, 427, 473, 480, 484, 514, 530, 559-60, 564, 615, 619-20; II, 293, 318, 320, 455> 464, 503, 510, 577,6oo, 676, 710, 757, 762,780. MISTICA (Mystik): Il, 672,753· MISTICISMO (Mystizismus): l, 536, 552, 591; 11,451-52, 455, 474, 478, 483, 491, 6o3, 642, 726, 729, 754, 759-60, 765, 768, 773· MITO (Mythe, Mythus): I, 384-85; II, 122. METODICA

    INDICE ANAUTICO

    (MythoJogie): l, I3,

    MITOLOGIA

    59I-92, 594, 597-6oi, 603-4,

    384-85,58o;n,64I,739. 754.

    6o6-9, 639, 641-43, 645, 647,

    756-58, 762,764,767,774·

    649-50,657-58,661,664,666,

    (Modalitat): l, 8, 69,

    668-69,671-76,678,68o,685,

    7 4 , 8 3 , ICI, I05, I07· 9, 146-47> 175> I77·78, I90,I97, 2I9, 22I,232-33,243,247•48, 254, 266-67, 287, 289, 343>

    695, 710-II, 715,727-29,733,

    MODALITÀ

    738, 740, 742-44, 750, 754, 76o-65, no,772-73,775· 77. MORALE

    (Mora!): l, 99,ICI, II3,

    589;n,I67,687,720,859·

    235,3I3-I5,318,337,396-97, 497, 579; n, 174, 276, 278,

    430,465.

    396, 317,321, 343-45,348-54,

    MODERNIT À

    (die Moderne): n, (Mannigfaltigkeit):

    l, I98,239,247,255,268,473,

    385, 420, 448, 455· 468, 484, 501, 5II, 573-74, 644, 646,

    478, 529;n,59,84, 28I,3IO,

    659-60,672, 736, 751,755·56,

    MOLTEPLICITÀ

    372-73, 438, 462, 6o3, 645, 696,746. MONADE

    (Monade, Monas): I,

    I23-24,128,482,522-23,541. (Welt): l, I5, 23, 25, 68,

    MONDO

    I93,I99,20I-2, 213, 23I,236, 238, 247•48, 257·58, 260-64,

    765, 772-73, 777·

    MORALITÀ

    (Moralitat): l, ICI,108,

    II5,198-99,234, 244, 258·59> 307,496,508,516-17;n,275, 278•79, 312, 314, 334, 368, 429, 444, 450-51, 469, 489, 599. 686,750,774·

    372-75, 386-9I, 396-403,

    (Moralisierung): II, 52,273,28o,281. MORTE (Tod): I, 14, 192, 2I5,

    406-Io, 426, 429, 432, 435-36, 438, 446, 46I, 468, 470,

    3I9, 345, 360, 362, 368-70, 375, 396-97, 465, 481, 496,

    268-69, 316, 322, 326, 336, 345, 356•57> 362-64, 366-67,

    472-73,

    476-77,

    479-8I,

    MORALIZZAZIONE

    4 8 5-90, 493-95, 499•502,

    504·5, 5I3-I4, 517, 519, 52I-22, 524-25, 527·28, 530,

    5oo-2, 524, 563-64, 589; II, 5I-53,72-73,86, 92, ro8,285, 290-9I,334> 342-43· 35I, 37I,

    384, 420, 470, 476, 489, 508,

    532-35,537, 54I, 546 •47, 550,

    577, 592, 604, 609, 642-43,

    55I, 553, 557. 559. 569, 585,

    588, 597, 6o9-10, 6r4, 6r6, 6r9; II, 30, 51-53. 58, n, Bo, 82,85, 121, I72,175, 179-81, 274·77,

    279-80,

    285-87,

    293-94, 307-8, 3IO-I2, 326,

    649,668,674-75,690,730-31, 760-61,764,859.

    / MOVIMENTO (Bewegung): I, 27, 6I, I42, I55, r64, 198,

    MOTO

    257,3II-I2, 3I7,329-30,334, 343, 366, 378-79,43I-32,5II,

    328-29, 33I-36, 338-39, 343,

    5I6, 5I9, 523, 530, 553, 592,

    345, 348, 35I, 360, 364, 370,

    6u; II, 42, 53, 55-56, 6I,

    372, 379, 38I-84, 388, 398-400, 403, 407, 409,

    63-64,70•7I,74-75,82,84,86, 96, 103-4, Io6-ro, I22, I29,

    413-14, 420, 429, 436, 440,

    153, 155, 162, I66, I72-74,

    442, 445, 449-56,46o-6I,463, 465-66, 470, 473, 477, 482, 484, 489, 493, 497, 499·502, 506-7, 5Io-u, 572, 576-77,

    I76, I84, 205, 269, 271•73, 276,282,284,290-9I,293-94, 297-99,30I, 307, 3IO,332-33, 335·38, 346, 35I, 353,355-59,

    INDICE ANALITICO 361,364,370,371·73,380-82, 384-86,388,391,396·97,405, 410, 413, 415, 417-19,422-23, 431, 435> 442·43, 445> 447> 453> 455·56,458·59> 462,466, 468, 482, 488, 491, 493> 497> 572-73,594,6o6,644-46,654, 658, 664, 679> 682, 692, 694> 696, 700, 707, 709, 713-14, 725·26, 735> 738, 748, 750, 769,815,826,835,883. MUSICA (Musik): l, 203,252,312, 328, 394-95, 435> 477, 493> 504, 512-13, 5I5, 520, 532, 56o, 563, 566, 58I, 597; II, 285, 3IO·II, 325-26, 334, 337·38, 348·49> 36I, 389-90, 396•97> 462, 466, 468, 485, 592, 599, 605, 607, 643-44> 646·47, 650, 656·57 > 673, 677,726, 738, 743, 746, 769, 77I,773,778,895. NATURA (Natur): l, 7, IO-II, I3, I5,r8,23,29,6I,64,66,I03, II5·2I, I24-27, I29-30, 137, 150-5I,I53,I62,I67, 172-73, 177-80, !83-85, I9I, 195> 197, 202-3, 207, 2IO, 2I2-I3, 2I7, 223·30, 232, 235, 238, 240-4I, 243·46, 249> 254, 258, 268-69, 297> 306, 308, 3I7, 3I9, 321, 326, 329, 335> 337> 339·40, 343-44, 36o-6I, 364-65, 368-69, 37I, 38o-8I, 386-87, 392-93, 400-3, 414, 4I6, 426, 429·31,437,446,46I-64,468, 470, 473> 478•79, 482, 485, 487, 492, 496, 498·99> 502, 508, 510, 514, 522, 524, 533, 537·38, 541, 547> 549> 559, 56I-62,575> 583, 585, 590·9I, 593-94, 6o8-9, 612, 6I4, 6I6-I9; II, 27-29, 32, 42-43, 47•48,52•53> 55,58,62-63,65, 77•85, 87, 90-9I, 94, 97> IOI, 106-7, I09·II, II5, II7, I24,

    I27, I3I-36, I4I•42, I45-47> I76-8o, r82, I9I,267,269-70, 272•75> 277-82, 285 , 288-89, 291-92, 297"99, 30I, 307·12, 3I4, 318-20,322-27,330, 334, 337"39 > 341, 345, 348·49, 35I·54, 359·60, 362-65, 367, 374> 377> 380, 383-85, 387, 389, 394-95 ,397•98, 401, 404, 4I3-I4, 4I9, 426, 429, 434> 436, 440, 443> 447, 450·5I, 453-55, 457·58, 460-62, 468·70, 472-76, 478-82, 485, 487,492, 494> 498,501·4,507, 5IO, 572, 574·75, 593-94, 6oo-2, 605, 642-44, 646-48, 65I-53, 656-58, 66o-62, 664, 669, 672, 674, 676-77, 68o, 682-83,685-89,695·96,705·7, 710-15,720, 723,726-27,734, 739•41, 746·47 > 749·5I, 753-57, 76o-6r, 768-69, 770-72,774,777-79, 8o6, 8I3, 8I6,872. NAZIONE (Nation): l, 7-8, IO-II, r8, 356-57, 382-83, 407, 438·40, 44 2, 445, 586-87, 590-91,594;11,I82,283,293, 380, 497, 599, 607, 664, 672, 756,763. NECESSITÀ (Notwendigkeit): l, 6667, 70, 74> 77> 84-85, 9I, 95, roo, 103, I40, 155, r63, I66, I76-77,I92, 207,244-45,254, 299, 319, 324, 345, 358·59> 369, 467-68, 532, 539> 555, 578, 594, 6o8; Il, I25, 202, 276, 324, 347, 388, 39I, 404, 412, 426, 434> 436, 447> 474> 482, 6o4, 659-60, 663, 689, 699,709-IO,728, 744> 749"50, 759,838,84I,853,859,898. NEGAZIONE (Negation): l, 69, 78, 86,I02,109,128,I34,I44-49, I54-55, 158, I6o, I63, r67, I75> I84, I90, 192, I95·97,

    INDICE ANAUTICO 206, 209, 2I5, 227, 242-43,

    395. 4I2, 4I5, 417·I8, 427,

    248, 255·56, 263, 288-89, 388-89, 524, 589; II, 42, 7I,

    447. 454. 456, 472, 495·96, 595, 677-78, 68o, 694, 7Io,

    75.I40,302,437·

    725, 753. 762, no, 8I5-I7,

    NIENTE

    / NULLA (Nichts):

    l, 65,7I,

    823,85I,870,878.

    74. 76-78, 83-84, 90-92, I02, I05·6,108,I34.I50,I58,I62, I67, I92, I96, 202, 205, 2I3-I4, 2I7·I8, 225,235· 243. 245-46, 260, 300, 3I9, 360, 376-7,407,4I6,439.443.464, 47I, 48I, 485, 494.500, 555·

    558,564,566-67,576,6o9; II, 48,57.59,66,89-90,I28,I35. I38, I82, 298, 3I9, 372, 399, 4I3-I4, 420, 436, 458, 466, 470, 472-73, 489, 494, 50I, 504, 572, 594, 596, 6oi, 603, 6o6-7, 64I-42, 644, 649, 653, 672-73, 677, 686, 702, 7o8, 711. NOME

    (Name): l, IO,I3,75,I29,

    I56, I66,224,382-83, 532-33, 537, 540, 562, 572; II, I43,

    I52, I6o, 283, 292, 3I8, 345, 35I-52,369,377> 39I,394-95,

    398, 429, 458, 468-69, 572, 599. 603, 647> 658, 679· 72I, . 768,775,83I,853,870.

    NON

    10

    (Nicht Ich): I, 65, 92,

    Ill-12, 234, 237-38, 287-9I, 293-95. 297. 300-4, 309, 34I, 468, 48I, 557; II, 27I, 329, 356-57. 402, 4I5, 46I, 478, 480,574· NOSTALGIA

    (Heimweh, Sehnsucht):

    II, 311,466,576-77,65I,664, 765. NOVELLA

    (Novelle): II, 307, 33I,

    647,767-68. NUMERO

    (Zahl):

    OGGETTO

    (Gegenstand, Objekt): I,

    25, 27, 69, 7I-73, 75· 77-8I, 83, 88-95. 97. 99. I02, I04·5·

    I07-8, III, 126-27, I3I, I33,

    I38·39,

    207, 246, 3I7, 334. 388-89, 398-99, 503, 6IO, 6I5; II, 4I, 54,83, II3, 117, I25-27,I32, I39. I56, I92, 205, 3IO, 3I2,

    3I9, 33I, 356-58, 369, 390,

    I52,

    I55·

    200, 202, 205, 207, 209, 2I3-I4, 2I9, 228, 230-3I, 234-35. 239. 24I-42, 245"47. 249, 25I-6o, 264-66, 287-88, 296-97.306-7,309·10,3I3-I4, 3I6-17, 3I9, 32I-24, 332, 335"37. 340-4I. 344. 358·59. 362-65. 374 · 75· 378•79. 390-9I, 434, 47I, 476, 480,

    483-84, 488-90, 5IO, 5I3-I5, 5I8, 526, 529, 533. 538,

    554·56. 558, 560, 564, 574·

    582,586,59I-92,596,610 ; II, 5I,54,7I,74,8I,92,96,II8, I23, I3I, I4I, I77·

    272,

    277-78, 282-83, 286, 299, 30I-2, 3I8, 324, 336-37· 339· 346,356,360,363.369,375, 377.379.382, 384-87,392-93. 395·97·

    399. 40I-4, 406,

    408-u, 4I5, 470, 429, 434-35, 458-62, 470, 473. 480, 484, 487, 599, 6o3, 64I-42, 646, 650, 654, 669, 68I, 728, 736-37, 740-4I, 743· 745. 750, 773-74, 776-78, 853,884-85. ORGANICA

    l, II6, I93-94,

    I45.

    I59-I79,I83-88,I90-96,I98,

    (Organik): II, 447· (Organismus): l,

    ORGANISMO

    362-63, 588; Il,

    353-54.

    380-8I,421,434.438-39· ORGANIZZAZIONE

    (Organisation): l,

    7· 9. 28, 434· 465, 497· 547· 59o;II,42, 56,8o,82,86,9o,

    INDICE ANALITICO

    930 Il5, 192, 274, 290, 352, 355, 469,506,510,653,661,729. ORGANO (Organ): l, 243, 264, 306-7, 310-13, 315-18, 320, 323-25, 334, 338, 356 • 57, 382-83, 388-89, 396·99. 402, 407,408-9,428,472,480,500, 504, 509, 514-15, 517·18, 522·29, 532, 540, 547> 552, 561,563,596,612;II,56,79, 90-91, 93, 96, 108-10, 174, 189, 192, 270, 277, 282-84, 290,303,307-8,310,3II,319, 335. 347> 351, 360-61, 364, 370,381,391,396,399,416, 421, 423, 427, 434, 442, 446, 453. 476, 491, 497> 499·503, 505, 510, 571, 597, 6o1, 6o5, 6o7, 646, 654-57, 662, 677, 698, 700, 702, 719, 727, 737, 744, 746, 749. 751·52, 754, 772. ORGANOLOGIA (Organologie): l, 589;II,283,361. ORIENTE (Orient): l, 20, 27, 426; II, 281, 473, 577, 598, 6o3, 678,761-62, no. ORITTOGNOSIA (Oryktognosie): l, 589,592;II,5o,141,156,305, 307,317, 364-65, 369,387-88, 460,498. OSCURITÀ f TENEBRA (Finsternis): I, 29,64,362-63,561,615; II, 124,455,480,739· OSSIDAZIONE (Oxydation,Oxydie­ rung): II,27,36,75,100,109, 289-90, 68o, 689, 706, 719, 743-44,746-48,774· OSSIGENAZIONE (Oxygenation): II, 347· OTTICA (Optik): II, 41, 65, 90, 364,654· (Pantheismus): l, 388391,447; II,342,739· PARADOSSO (Paradoxon): l, 463, 505,547,580.

    PANTEISMO

    (Wort): l, 19,27,95,151, 162, 164, 166, 168, 178, 192, 195, 203, 225, 246, 249•50, 252, 255> 259> 321, 340, 356-57, 366-67, 374·75, 386-87,432, 461-62, 472,483, 512, 524, 533. 537> 567, 619; II,101,121-22,124,269,276, 315, 317, 327·28, 333. 337, 380, 390, 395> 397> 407, 409, 418, 431, 453, 462, 467, 473> 475, 483, 495> 502, 506, 575-77, 592, 6o1, 604, 609, 641, 643, 646, 650, 653. 656, 658,673-74,677-78,7n,738, 740,763,769,777,852. PASSATO (Vergangenheit): l, 265, 362-63, 400·3, 407, 416, 477, 495; II, 52, 136-37, 284, 299. 311, 352, 463, 485, 490, 497, 508, 599, 664, 670, 736-37, 775,777· PASSIONE (Leidenschaft, Passion): l, 181-82,185-86,190·91, 244, 324,343, 369-70, 375> 386-87, 416, 474, 489, 509, 548, 550, 554-55, 560,6o9;II,182,270, 301, 318, 334, 351, 440, 463, 572, 661-62, 674> 726, 728, 771. PATOGENIA (Pathogenie): II, 353, 407. PATOLOGIA (Pathologie): l, 513; II, 380-81, 383, 401, 408, 412, 510. PECCATO (Sunde): Il, 350, 574, 647> 673> 742, 746, 751, 757, 772• PENSIERO (Gedanke,das Denken): l, 15, 22, 27, 64-66, 69, Bo, 88-89,99,107,115,130,135, 137·38,159. 214,220,222-23, 225·26, 237·41, 247> 250·51, 255·56, 289, 299·300, 308, 317, 321, 328, 335, 337, 356359. 363-65, 376-77, 386-87, PAROLA

    INDICE ANAUTICO 394·97.408-9,427,461,463, 466,468,478,486,492,494. 497-99, 504, 5II, 517, 519, 523-25, 528, 531, 5 33. 542, 547. 551-53· 555·56, 570-71, 584,588,594-95.597.614; II, 32, 54. 86, 90-91, 122, 170, 180-81,268,270-71,289,295, 3II·I2, 324, 326, 328, 334, 337 . 348, 360, 373 . 378, 387-89, 393· 402, 429, 432, 436-37,442,447.451-53.455. 4 5 9 . 461, 463, 466, 476, 478·79 . 481, 488-92, 496, 499-501, 5 04-6, 509-10, 5715 72, 577· 5 93 . 641, 642, 646-48, 654-57' 677' 679-80, 686-87, 696, 698, 707, 710, 713,724,726,737.739.743. 746, 749 . 7 5 3 . 7 5 8, 767, 775·76,852. PERCEZIONE (Wahrnehmung): l, 194. 206, 215, 319, 378-79. 483,489; Il, 682. PERPETUUM MOBILE: l, 239; Il, 106, 323-25, 419, 6oo, 645, 711. PERSONA (Person): l, 24, 100, I16-22,124,126-27,129,151, 202,214-15,223,259.372-75. 408-1o, 429, 443, 465, 468, 489, 498, 510, 527, 532-33. 545. 556, 562-63, 574. 584, 5 91; II, 269, 276, 388, 490, 666-67,757.764. PERSONALITÀ (Persona!itat, Per­ séinlichkeit): I, 100, II7,121, 48o, 551, 5 57; II, 276, 502, 599 . 6 5 8, 661, 707, 740, 746-47· 752-53.755.757.780. PIACERE (Lust): l, 18, 128, 190, 201, 242, 262, 266, 312, 318-20, 322, 362-63, 392-95, 463-64,473-74.478,483,500, 514,614; Il, 303,331,36o-61, 378, 419, 421,454· 466, 470, 659.7 56,774·

    931 (Malerei): l, 327, 512, 515, 581-82, 594; Il, 267-69, 274 . 28 5 , 32 5 , 337 . 348, 397•98,657· 726,771. II, PLURALISMO (PJuraJismus): 490,655· PLURALITÀ (P!uralitiit): Il, 750. POESIA (Dichtung, Poesie, Ge­ dicht): I, 17·18, 27, 31, 201, 203, 320 -21, 327, 3 5 6-57· 392-93.404,407,472·77,483, 500, 504, 508- 1o, 512, 515, 5 31' 5 41' 5 59 . 5 63, 568, 570-71,576-78,592,595.597. 62o;II,42,268,274,298,304, 321,325·26,330,334.336-38, 350, 367, 380-81, 389, 397. 407, 420, 428,430,448, 452, 477,481-84,501,573-76,6oo, 6o4, 641, 643- 44, 646, 653, 6 5 6, 6 58, 66o, 672, 71 5 , 726-30, 735, 737-38, 741-42, 753.756,758-64,769,771-73, 775·76,778•79· POETA (Dichter, Poet): I, 13,15, 18-19, 31, 203, 251, 268-69, 306, 323, 327, 384 - 85, 387, 392,402-3,407,414,416,440, 445. 462 -63, 470, 472, 474 . 477. 486, 510, 513, 520-22, 525,531-32,573.576•79.581, 583, 585-86, 594-95; Il, 54. 267. 308,343. 380,390,421, 437· 445·46,452,481-83,501, 598,6oo,726-30,734,737-38, 743.756,759-65,768,771-7), 776-78. POETICA (Dichtungsart,Poetik): I, 17-18; II, 42, 273, 285, 298, 321,325,332,338,350,380, 3 8 9 , 407, 420, 452, 773 . 775·76. POETICIZZAZIONE (Poetisierung): l, 592; II, 485,765. POLARIT À (Polaritat): I , 464 ; II, 44.65,88,97.104,108,150, PITTURA

    INDICE ANALITICO

    932 284-86,371-72,441, 495,650, 688,711,720.

    (PoJarisierung): II, 303,716. POLITICA (Po!itik): l, 16, 99,I IO, 137, 315, 414, 446, 481; Il,

    POLARIZZAZIONE

    147, 283, 294, 297, 300, 311, 312, 314,322, 324-25, 341-42, 344, 346, 349, 353, 368, 387-88, 464, 477, 479, 484, 486,503,597,6o6,66o,699· POSSIBILITÀ

    (Moglichkeit): l, 65,

    69-70, 87,91,roo,103,ro6-7, 109, 112, 137, 140-41, 151, 153, 155, 159-61, 163, r68, 177, 182, 254-56, 262, 287, 294, 296, 307, 337, 390-91, 447, 471, 476, 496, 498, 518, 540,557;11, 129,404,447· POSTULATO

    (Postulat): l, 101,108,

    239, 497, 552, 568, 576; II, 120,123,129,490,503. POTENZA

    (Potenz): l, 9, 27, 156,

    306, 341, 386-87, 398-99 · 402-3,465,484,487,504,528, 551-52, 591, 612; II, 43, 51, 54,58,6o, 70, 86,94,112-13, 115, 119, 126, 171, 174, 177, r8o-8r,282, 284, 286,288-89, 293, 302-3, 305-6, 310, 327, 360,381,385,407,430, 437, 442, 466, 480, 591-92, 594. 597.599,606-7,721,742,818. POTENZIAMENTO

    (Potenzierung): l,

    484; II,309,327,376. PREDICATO

    (Prlidikat): l, 67, 100,

    PRESENTAZIONE ESIBIZIONE

    l

    ESPOSIZIONE

    l

    (Darstellung): l, 65,

    69, 8r, 83-84, 109, 121, 124, 171-72, 205, 214, 251-53, 268-69, 321, 337, 364, 441, 445, 461-62, 465, 483, 510,

    519, 535, 585, 607, 618; Il, 122, r8o, 270, 272, 274-75,

    282, 365, 377, 436,467, 481, 509, 652-53,670,685, 733-34·

    (Gegenwart, Gegenwlir­ tige): I, 7,66,Bo,86,r39,r5 r,

    PRESENTE

    214,221,233,269,309,402-3, 407, 416, 464, 499, 514, 531, 573;II,52,176,287,402,470, 481, 488, 502, 508, 642, 670, 777· PRESENTIMENTO

    l PRESAGIO l PRE­

    (Ahndung): l, 407, 416, 435, 481, 531, 559; II, MONIZIONE

    378,473,642,738,761. PRINCIPIO: -+ INIZIO.

    l PROCESSO (Pro­ zeB, Verfahren): I, 75, 89, 104,

    PROCEDIMENTO

    113-14,118, 321,332-33,339, 344, 461, 475, 478, 480, 483, 488,496,501,542,589-90; n, 25, 31, 45, 50, 57-59, 65, 75-78,83, 86,88,91,105, ro8, uo, 121, 142, 153-55, r66, 177, 185, 187, 192-94, 209, 280, 285, 289-91, 294, 296-97, 299-300, 306-7, 315-16, 328, 346, 355-56, 358, 360, 363, 373-74,376, 381, 386-87, 396, 402-3, 408-9, 413, 437, 447, 460, 462, 469, 472, 474, 477,

    110,112,134-35.138-39· 141,

    483,491,503,505-8,510,595,

    4II,446,710.

    671, 681-82, 684-85, 687, 698, 703, 707, 710, 712, 716,

    164, 223, 236, 320; II, 393. PREDICAZIONE

    (Prlidikation): l,

    233; Il, 465. PREGIUDIZIO

    (Vorurteil): l, 22,

    320, 335 · 337, 342, 364-65,

    376-77, 439, 462, 489, 5oo-1; II,132,425,445·

    720-21, 735, 743-47, 750, 756, 777,854· PRODOTTO

    (Erzeugnis, Produkt): I,

    72-74, 79, 113, 130, 133-34, 142, 147-48, 151-53, r6o-61, 167, 179-80,185, 188-89,193,

    INDICE ANAUTICO

    933

    195. 204, 206, 209, 214, 217,

    400, 40S, 413-14, 435, 453,

    219-21,22S,252,262-65,2S7,

    463-65, 474. 476, 492, 495.

    299-300, 302, 304, 312, 334,

    502-3,506,591,671,6S7,695,

    439.4s5.491-92, 496-97.502,

    713, 721, Su, S15, S96-9S.

    510-u, 514, 544, 5S7, 590,

    611-12; II, 26, 36, 47, 5S-59,

    70, n-7s.S3,96-97.104,107,

    I 14, ll9, 174-79, 20S, 274, 279-SI, 299, 301, 303, 306, 30S, 310, 31S-19, 343, 361, 366, 36S, 375. 377o 3SO, 3s7.

    QUADRATURA (Quadratur): I, 239, 437; II, 125, 323, 35S, 415, 419,424,441,4SO.

    QUALITÀ (Qualitat, Eigenschaft): I, 9, S3, 96, ro2, ro9, 146-47, 175·

    177-7s. 193-97. 200,

    391, 402, 415, 420, 425, 445.

    202-S, 210-13, 217-19, 221-22,

    46S, 479-SO, 504, 507, 639.

    224, 226, 22S, 232-33. 243·

    653, 665, 67o, 6So, 6S5-S6,

    247-4S, 254-55· 293. 295-96,

    703, 707, 7 IS, 742, 74S, 752, 754,n5-76,S30-32,S40.

    PROGRESSIONE (Progression):

    343, 372, 3SS-S9, 5oS, 512,

    534; II, 34, 4S-49, 63, 71, 74,

    I,

    99-101, 106, 109-10, 123,163,

    473o5I0,540,544,6I3;1I,74o

    174. 1Ss, 192, 2So, 336, 354.

    S5,1rS,4o2,423,463,6S6.

    PROGRESSO

    (Fortschritt):

    I,

    376-n, 402-3, 439, 4 n.4S7, 6oS, 6r5; II, 79-So, u6, 142, rS2, 359-60, 449, 455, 463, 50S,603.

    PROSA (Prosa): I, 475-76, 4S3; Il, 330-31, 345, 349, 672, 737, 743.75s.

    PROTESTANTESIMO (Protestanti­ smus): I, 414;II, 312,596,59S, 6o2, 6oS, 66o,75 7·

    PSICOLOGIA (PsychoJogie): I, I 29,

    371, 427, 449. 455. 463, 472, 4S1, 494.573.645.647.6S7, 709, 723, 743. 74S, 753. 770, ns. S73-75,S93-94, S97.

    QUANTITÀ (Quantitat, Menge): I, 12, 71, s3. 102, 105-6, 145. 147. 173. 175. 1n-7S, 19S,

    211, 217, 219, 221, 226-27,

    232-33. 237·

    243. 246-47.

    254-55. 257. 2S7, 2S9, 296, 332, 343.473. 522, 53S, 541, 61S; Il, 34, 42, 49, 59, 73-74,

    79,S7, 9S-102,123-24, 166-67,

    396-97, 466, 534, 545, 5SS;

    1S6, 193, 19S-99, 205-6, 2So,

    299-304, 306, 314-1S, 320,

    370-71, 4II, 417, 431, 449,

    Il, 129,270-71,273.275.294.

    336, 351, 357-5S, 36o, 365,

    321, 325, 327, 330-31, 334.

    472, 4S1, 494.505, 507, 574·

    336-37, 349. 361, 375. 37s.

    595.647· 663, 692, 70S, 712,

    3Sr, 3S3-S5, 39S, 406, 409,

    no, Sl5-16,S19,S2l, S25-26, S2S, S3o, S5r, S65, S74-75,

    435, 467, 4S6, 496, 654, 65S.

    PUNTO (Punkt): I, u6, 123, 141, 150, 1S3, 19S, 251-52, 257, 330,402-3,467,479o492,495o 515, 522-23, 531, 57S, 5S9,

    591-92; Il,

    SS1,SS3,SS7,S91.

    QUIETISMO (Quietismus): fl, 473, 575· 67S.

    RAGIONE (Vernunft): I, 24, 92,

    55, 57, 61-64,

    127-30, 132, 137, 145, 172,

    70-72,91,94,99, 151-52,161,

    rS6, 214, 220-2S, 232, 234, 239. 244. 250, 256-57. 259.

    172-73, 210-11, 339, 35S-59,

    934 265, 309-IO, 325, 335-38, 386-87, 444-45, 470-7I, 483, 485,488, 5II, 5I6,535, 543, 545,548,550;11,54, 77, I07, I22, I29, I3I, 27I, 278, 302, 4 09, 425, 430, 432-34, 437, 443,449-50, 452, 463,466-67, 487, 490, 493-94, 499, 502, 504, 507, 576, 658, 674, 7II, 73I,732,757· RAPPRESENTAZIONE (Reprasenta­ tion, Vorstellung, Darstellung): L6I,63,68,83,IOI,Io6,III, II5, I26-33, I37-38, I40-4I, I43, I48-49, I5I-55, I84-85, I87-89, I96-97, 200, 2l8-I9, 222-23, 226, 23I, 24I, 246, 265, 268-69, 299, 3I6, 324, 327-28,335,338,34I,368-69, 407, 4I6, 468, 477, 489, 5I7, 52I,575,592;n,55,II3, u8, I29, I34, 179, 269, 27I, 28!, 288, 293, 299, 308, 349, 363, 378, 412-13, 429, 435, 440, 445, 449, 452, 461, 467, 475, 479, 48I, 485, 496, 641, 644, 657, 672, 682, 698, 727, 738, 746,750,754-56. RAZIONALISMO (Rationalismus): n, 432. REALISMO (ReaJismus): l, I97, 290,296-97,546;n, 327, 362, 394, 403, 4I3-I4, 432, 575, 772. REAZIONE (Reaktion): l, I8I-82, 514;n,62,I84,663, 702,717. REGOLA (Regel): l, II, 75, 88, 128-30, 149, 170, 192, 203, 224, 341, 431, 498, 521, 525-26;n,I 18,130,142,153, 269, 298, 322, 327, 368, 385, 405, 4I9, 422, 425, 437, 440-41, 444, 447, 466, 472, 492,507,646,7II,825,856. RELIGIONE (Religion): l, IO, 13-14, IOI, 126, 199, 224, 23I, 244,

    INDICE ANALITICO 254, 257-58, 313, 326, 345, 384-85,388-93, 447, 473,476, 536, 538, 554-55, 557, 560, 596;n,83,268,273,276,281, 288, 293, 313, 340, 343-45, 366-67,445, 449,45I-52,455, 463, 467-68, 473, 502-4, 507, 571, 573-75, 577, 596, 599-603, 6o5, 607-8, 640, 645-46, 648-50, 652, 654-55, 657,663-64, 667,669,673-74, 678, 728, 734, 738-39, 742, 755-57' 761' 765-66, 769, 774-75,777· REPUBBLICA (Republik): l, 390-91, 396-97,444;n,300,3u,324, 427,6o3,649,66o,670-71,741. REPULSIONE (RepuJsion): Il, 51, 59, 73-74, 98, 100, 102-3, 106-7,r68,406, 486,50I,641. RETORICA (Rhetorik, Redekunst): l, 327, 578; Il, 397, 482, 502-4,509,644,743· RICORDO (Erinnerung, Andenken): l, 29, 372-73, 407, 416, 472, 499, 578; Il, 285, 355, 378, 463,484,642,671, 736,761, 774· RIDUZIONE (Reduktion): l, 336, 36o-6r, 466, 475; Il, 40, 85, 98,210,270,290-91,351,358, 385, 422, 434, 481, 677, 711, 725,746,750. RIFLESSIONE (Reflexion): l, 9,I9, 64-65,68-70,72-79,8I,83-92, 94-95, 98, 102-3, ro6-7, 121, 126, I29, 138, r6o-6r, 164-65, I67-68, 170-79, 181-83, 201, 233-35,237,239-40,253,266, 293, 297, 337, 343, 372-77, 431, 440, 463, 465, 467, 497, 6r3; n,28, 52, I42, 179, 316, 333,335,338, 354,360, 363, 374, 377, 392, 400, 403, 434, 438, 483, 486, 488, 492, 499, 500, 729, 737, 742-43, 769, 856.

    INDICE ANALITICO

    (Re formation): I l, 597-99, 6o1, 6o2, 647, 757, 766. RITMO (Rhythmus): l, 203, 505, 553;II,337-38,361,396,74I. RIVELAZIONE (0ffenbarung): l, 203,313,364-67,468,534; II, 380, 442, 455, 480, 596, 647, 649, 662, 6n 676-77, 685, 7J8,759,765. RIVOLUZIONE (Revolution): l,244, 405, 412, 437, 442, 446, 557; II, 62, 277, 365-66, 573, 577, 6o2,66o,668,67o. ROMANTICISMO (Romantik): Il, 280-81, 297,307. RIFORMA

    (Romantisie­ rung): II,307, ROMANZO (Roman): l, 382-83, ROMANTICIZZAZIONE

    402-3,473,475,483,499,503, 507, 510, 512, 520, 536, 539, 576-77, 579, 581, 587, 6o8, 616; Il, 269, 280, 297, 304, 306-7,311,336,338,340,354, 368, 466, 468, 498-99, 641, 645, 647,666-67, 727, 734-37, 740,742-43> 753, 756-57,767, 769-70,775> 78I.

    l SAPIENZA (Weisheit): l, 16, 203, 215, 261, 320, 325, 380-81, 463, 508-9, 512, 6o8; II, I28, 302, 316, 405-6, 454, 758,766. SAGGIO l SAPIENTE (Weise): l, 15, 25,202,226,324,382-83,412, 437, 4 68, 533, 543, 560, 564, 6o9;ll,54,293,598. SALUTE (Gesundheit): l,343,437, 443, 474, 481, 505, 513, 537, 555, 595; Il, 57, 72-74, 306, 328, 332, 335-36, 338, 352, 380, 383, 426, 434, 450, 469, 483, 486, 592, 696, 745, 750, 768,774· SAPERE (Wissen): l, 62-63, 224, 226,316,345,470,485,491,

    SAGGEZZA

    935 540, 585; II, 272, 312, 326, 402, 405, 420, 449, 452, 455, 473, 475, 476, 484, 490, 592-94,599-6oo,6o4, 664-65, 678,685, ns. SATIRA (Satire): l, 507, 579; Il, 672,734,739· SCETTICISMO (Skeptizismus): l, 2o0,398-99,54 6;II,36o. SCHEMA

    (Schema, Schemata): I,

    67-69, 72, 105-6, 165, 217, 219, 237, 3 40-41; II, 160-61,

    331-32, 348, 350, 372, 375, 386-87, 395, 408-9, 418-19, 422-24, 430, 453, 459, 465, 467, 471, 475, 482, 492, 498, 575,596. SCHEMATISMO (Schematismus): II, 472. SCIENZA (Wissenschaft): l,15,28, 71-72, 99, 101, 119-22, 124, I26-27,129-30,137, 149, 152, 155-57, 192, 194-95, 200-1, 223-26, 229, 231, 233, 237, 246,252-53,261,266, 295-96, 299-300, 305, 308, 313-15, 327,329,335-37,341,382-83, 396-99, 428, 445, 466, 468, 478, 481-82, 486, 508, 515, 526, 531, 537-38, 540, 542, 544, 547, 587, 589, 591-93, 615;11,39,41,43,47,50,74, 84-85,117,118,121,124,126, 131, 137,140-41,147,153-54, 178-Sr, 267-68, 271-72, 274-79, 281-8 4 , 286, 293, 295-96,298,300-2,304,306-7, 309-10, 312,314, 316-17, 321, 323-2 4 , 327-28, 330, 339, 349-50, 360-61, 364-65, 368-69, 372, 374-77, 383, 386-87, 390-95, 397, 402, 405-9, 411, 413, 415-16, 418-19, 423-24, 428, 436-37, 445-47, 451-57, 460, 464-65, 468, 471,475-80,482,484-86,

    INDICE ANAUTICO 492, 497•99, 503·8, 573, 576, 593,596,598,6oo,6o3,605-6,

    472, 482, 489, 497, 503, 55I, 563; Il, 39,4I,75>90,121·22,

    642, 652, 656, 659·60, 665, 677, 685, 692, 739, 743-44,

    134, I42, 152, I65, I77-79,

    753-56, 76I, 769, 774, n8, 834,84I, 888.

    395-9 7, 408-9, 413, 4I7-I9,

    scoPo

    /

    FINE

    (Zweck, Zie!): I, 7,

    29, 66, I05, I55> I95> I99, 204, 228, 23I, 234-35, 238, 240,250·5I,258,3I3-I4,3I7, 320, 324, 344,360-6I,374-77, 392•93> 396·97> 402·3, 43I, 442, 444, 46I, 463, 465, 468, 470, 472, 474> 490, 493-94, 50I,5II-I2,5I8,526-27,533, 535> 539, 544> 547> 579, 587, 596, 6o8, 6I4; Il, 37, 52-53, 70, 82, I30·3I, I37, I46, I69·70, 273, 287, 3I6, 323, 325, 327, 330, 343> 346, 353-54, 356, 363, 365, 368, 375, 39I, 394-95> 398, 403, 4IO, 4I4, 42I, 425· 26, 430, 432, 434, 448, 474> 487, 494> 499,508-9,5II,575,606,640, 643, 646, 66I, 673,677,704, 710, 726, 742, 75I, 772, 774-75, 777-78, 8o6, 809, 827, 833, 838, 854, 856, 858, 86I, 868,877,883,896. SCRITIORE

    (Schriftsteller): l, 368,

    5I9·20,528,539>550·5I,569, 587,590-9I,595,6u,62o; Il,

    276, 299, 3I7, 328, 349·50, 6o3,649>733, no.

    (Schrift, Schriftstelle­ rei): l, 22, 252, 3I4, 5I9,528; Il, 293, 299, 3Io, 397, 496,

    SCRITTURA

    498,645·46,736,757· SCULTURA

    (Plastik, Skulptur): l,

    504, 5I2, 5I5, 5 82, 594, 597;

    Il, 268, 273, 285, 298, 325, 337•38,348,464,738.

    292, 306, 309-IO, 333> 379> 437•38, 443•44, 455·57, 468, 482, 494-96,592-93, 599, 6oi, 652, 663, 677, 698, 738-40, 766,77I,776,866. SEMIOTICA

    (Semiotik): Il, 401. (Empfindung, Sensa­

    SENSAZIONE

    tion): I, 25-27,29-30,128,13I, 143, 155, 171-79, I8I-89, I9I-92, I96, 200, 206, 226-29, 24I, 250·51, 260, 264, 266, 288,300-I,303,3I2,3I9,325, 327·28, 331, 343, 364-65, 394-95, 486, 488, 508, 5I5, 525,529,532, 536,547.550,

    552, 594; Il, 45, 86, 89, 95,

    115, 270, 303, 324, 328, 33I, 334, 360-6I, 399> 4I3, 429, 432, 443, 451·55, 46I-63, 465-66,470, 484, 49I·92, 494, 496,506, 642·43,654"55> 688, 696,698,7I0,743>748.

    SENSIBILITÀ

    (Sensibi!itat, Sinnlich­ keit): l, 8, 29, 69, I3o, I32, 243, 246, 3I8·19, 323, 325, 340, 47I, 486-87, 489, 498,

    6I9; II, 94,IIO,183,I88,274, 345-47> 351, 353, 360, 507, 5IO, 572, 577, 642, 667, 681, 685,687, 712,746-48,750·52, 754>780, 836.

    (Sinn): l, 7, 9, 25, 61, 74, 89, 95, II4, 124, 128, 13I,

    SENSO

    155, I66, 188, 190-92, I96, 208, 2I3,216-I8,222,229-30, 24I·43, 245> 249, 260, 289, 312, 315, 323-25, 338, 340, 344, 362-69, 378·79, 384-87,

    (Zeichen): l, 6I,63,65-68,

    400-1,408-9,418,435,476-77,

    II5, I24, I3I, 133, I52, I55, 171, I92, 194-95, 253, 287, 309,3II-I2,360-6I, 429,434,

    480, 484-85, 488-90, 492, 502, 504-5, 507, 509·II, 5I4-I5, 5I8, 523·26, 53I, 534> 546,

    SEGNO

    INDICE ANAUTICO 5 4 8, 55 I >

    5 59, 57 4 , 585,

    5 9I-92, 595-96, 609-IO, 6I5; II, 46, SI-82, 86-87, 89-92, n6-I6, I22, I57, I82, I89, 269, 2 74·76, 285, 295, 297, 300-2, 305, 326, 329-3I,333, 337-38, 34I, 346-47, 383-84, 387, 404, 4IO-II, 4I3, 4 30, 432,434> 443> 449> 45I,455> 4 66-67, 4 73-7 4 , 4 76- 7 7 , 489-9I, 493-94, 496-98, 50I, 5 04 , 50 6, 5II, 57I, 5 7 4> 5 76-77, 592-9 4 , 596-97, 599-6oo, 607, 642, 6 47-48, 650, 653> 655·57, 662, 672, 675> 679,68I,684,686,694> 7I8,728,733-34> 737> 748-49, 75 I-5 2, 756, 760, 762-63, 773·75,777> 780.

    SENSORIUM:

    l, 249,256; II, I57· (Gefiihl): l, I8, 23,

    SENTIMENTO

    25, 27, 29·30, 66, 72·78, SI, 83-87, 89-92, 9 4-95, 98-99, I06-7, II8,I2I, I27-29,I3I, I55> 17I-77 > 179 > ISI-82, I84-92, I94, I96, 200, 2I3, 226-28, 242, 244, 249, 262, 266,269,298,3I0,3I2,3I9, 3 43> 366-67,406-7,4 I6,433,

    4 35> 4 37> 444-45> 468, 473> 4 77 > 4 8I, 4 8 4 , 4 98, 5I 5 , 522-24,528,536,552,596-97> 6I9;11,66,86,I05,282,323,

    330, 435> 438, 45I-52, 455, 474,572,575·77,594,596-97> 599, 607, 648·49, 662, 674> 722, 728, 74I, 757·58, 769, 774,776. SFERA

    (Sphare): I, 62-68, 7I,

    73-78, 85, 95, 99-Ioo, u6, u8, I25, I34, I36-37, I39, I 44-45, I47, I50-53> I55"57> I59-60, I62, I65-68, I78•79>

    I84-85,I90·9I,2II,2I3,2I5, 2I7•23, 226-3I, 233, 243-45, 248-4 9, 25I-52, 254-55, 258-

    937 266,290,297.370,433.435, 4 63, 4 85, 56I; II, 52, 55, 58-59, 63-64, 72-73, 86, IIO, I25, I65,172,178, 280, 332, 335> 346, 35I-52, 364, 369, 374, 379-80, 398, 4 I4, 437>

    450,458,460,462,468,573> 654> 66I, 7I8-I9, 724, 726, 737> 749·50. SIGNIFICATO

    (Bedeutung, Sinn): l,

    27,I08,I22,I5I,I63-64,205, 233> 320, 396-97, 4I4, 432, 472,484, 5I7,55I, 577> 586, 596;11,50,54,57,77,86,IOI, I 42, I44> I7I, I77· 78, 267,

    283, 286, 3I6, 388, 390-9I, 4I8,46I, 487,490,494> 592, 6oi, 604, 6 40, 645-46, 653, 656,664,727,729,753.756. Slll.OGISTICA

    (Syllogistik): II, 4I7. (SymboJistik): II,

    SIMBOLISTICA

    428-29,482. SIMBOLO

    (Symbol, Sinnbild): I,

    259,430, 499> 502, 560, 570,

    596; II, 27I, 289, 298, 350, 428-29, 43I, 4 65, 5IO, 725,

    7 44·

    (Sympathie): l, 320, 472, 553, 576; II, 3I8, 457, 4 70,677> 7I2, 738,74 9,75I,

    SIMPATIA

    753,771.

    SINCRETISMO

    (Synkretismus): II,

    293> 338,362.

    (Synkriti2ismus): II, 362,375· SINTESI (Synthese): I, 6 4-65, 67, SINCRITICISMO

    69,72,75-76,82-83,88-89,95, 98-IOI, I 0 3·5, I07, I09,

    II3·17, I20-25, I27, I29·3I, I37> I39·4 2, I45·46, I49·50, I75> I78,I95, 208, 262, 296, 299, 302, 322, 340-4I, 50I, 529, 593,5 96; II, 26, 32, 46-

    4 7,49·50,52-53> 58,83-84,86, 9I,99,II8,I69,I7I,I76,272, 280,289,298,300,302, 3I6,

    INDICE ANALITICO 346, 35I, 357, 370, 375·77, 383, 387-88, 400, 402-3, 420, 437, 44I, 450, 452, 464-65, 468, 470, 472-73, 476, 481, 485,487-90,494-95, 681, 720.

    SINTETISMO (Synthesismus): Il, 462.

    SINTOMATICA (Symptomatik): Il, 36, I40,I42,I44,388,407.

    SINTOMO (Symptom): l, 358-59, 398-99, 405, 407, 4I2, 434, 497, 551, 573, 595; Il, I3o, I4I-42, I5I, 300-1, 380, 4II, 43I,456,5o8,68I.

    SISTEMA (System, systeme, syste­ ma): I, 65, u3,155,242,250, 258-6o,291,320,336-38,370, 376-77, 396-97, 405, 408-9, 432, 437, 444, 465, 472, 484-86, 489, 496, 502, 517·18, 525,535,543,571,577, 592,

    6o8; Il, 32, 41-42, 47-48, 50, 55, 7I, 77, 79, 85, 91, 99, II7·I8, I25-26, 136-37, I4I,

    I44-45, 148, 173,272,274-75, 277,280,287,293,298,303·5, 309-I0,3I3, 3I5, 317, 319,

    321, 327, 335, 337, 34I, 357-59, 362-65, 368-7I, 373, 376, 380,387-88,392,396•97, 399•400,402, 404,407·8,410, 4I2, 4I4, 4I6-17, 423, 425,

    427,438-39, 44I, 445, 453-54, 460,462, 467,472·75,476•79, 482, 495, 497, 571, 574, 6oo, 669, 696, 699, 7IO, 744, 75I, 755,775,843·

    SISTEMATICA (Systematik): l, 103, 482; II, 388. socmTÀ (Gesellschaft): I, 24,313, 320, 323, 374-75, 38o-8I,

    390-9I, 402-3, 445, 472·73, 477,504,529,537,545,553, 568,590,594; Il, 469,597-98, 655,765. SOFIA (Sophie): I, 538; Il, 439·

    SOFISTICA (Sophistik): l, 90, 95, 98; Il, 397· SOFOLOGIA (SophoJogie): Il, 302. SOGGETTIVITÀ (Subjektivitat): l, 74,96,140, 239; n, 720. SOGGETTO (Subjekt): l, 74,76-81, 8 3 , 87-99, 104·5, I07·8, 1!2-13, 126-27, I30, 134, I38-39, I4I, 145, 155, I64, I72, I75, I84-85, 207, 219-21, 228, 230-31, 233, 235, 241, 247, 25I, 254, 258, 263, 266, 296, 316, 5I5; II, 51, 71, 74, 278, 286, 318, 384, 386, 393, 396,399,40I,408-9,4II,415, 420, 429, 434, 446, 459-61, 470, 473, 773, n8, 855-56, 857, 86o. SOGNO (Traum): l, 250, 3II, 412, 467,504,564;11,54,82,308, 337, 385, 4I5, 448, 484, 656, 674,737,760. SOSTANZA (Substanz, Stoff): I, 72, 87, 91, 98, 100, 106, 124, 126-27, 132-4I, I44-49, I52-55, I57-59, I62, I7I·72, I76, I83-84, I95-96, 202-3, 208-Io, 229, 244-47, 249, 255-58,26I, 263-66, 290, 292, 298, 307, 3I7, 328-29, 340, 398-99, 469-70, 49I, 496, 543, 563, 589-90, 592, 597; II, 30-34, 42, 45, 5I, 65, 67, 75, 85, 90, 93-95, 99, I05, I07, I IO, I39, I43, 145, 164, 174-75, 177, r8o-82, I84, I86-89, I92, 2oi-3, 272-73, 275-76, 284, 29I, 307, 3I6, 320, 323, 330-31, 370, 38I, 398-99, 40I, 409, 4I7, 426, 429, 438, 449, 459-60, 462, 468-69, 472, 475> 477, 480, 486,488-89, 503, 5!1, 657•58, 662, 68I, 684, 688-89, 693-94, 696,702,706,708-9,7I3,7I5, 7I7, 7I9·20, 722, 754, 747, 75I-52,757,830-3I,844·

    INDICE ANAliTICO SOSTANZIALITÀ

    939

    (Substantialitat): l,

    290, 292-94, 297; II, 74,278, 401,418,427,432.

    / SUBSTRATO (Substrat): l, 69, 83, 91, 132, x6o, x66, 213,223,242,288,302-4; Il,

    SOSTRATO

    348,355· 573.712. SPAZIO (Raum): I, 12, 23, 63,

    414, 416, 418, 428, 430-31,

    433· 435· 438, 440·41, 444. 447 . 462, 464·66, 469·70,

    479·81,484-85,487,499•500, 504, 513-17, 519·20, 522-29,

    532,534. 538,541,543. 552, 559·60, 562, 578, 586, 591, 595-96, 609·10, 614, 619; Il,

    65-66,83,92,96-98,104,II5,

    32·34.38,41·42,49•50,52·53. 8x, 88-89, 92, xo6, uo, 128,

    215·16,

    206-7, 268,273-77, 279, 281,

    II9, 124, 129·33, 137, 146, 153, 155, 157, x86,192, 195, 218·20,

    226·27,

    257-59, 316, 328-31, 334-35, 340-41,343,467,593,597; Il,

    39. 43. 47. 51,56. 58,62,64,

    66,71,76, 81, 123,126, 136,

    x62, 170, 177, 179-8o, 191, 284,298·99. 332,334.357"59. 363, 369,398, 400, 411, 413, 423,434.448·49. 453"55· 459. 465, 474, 478, 481, 485-88,

    49114941501·2,607,648,6571

    66x,669,696, 704,707,712,

    732, 739,747, 815, 8x8, 821, 834,883.

    SPECCHIO

    (Spiegel): l, II-12, 32,

    68,102; Il, 28,56,669. SPECULAZIONE

    (Spekulation): l,

    15,534;11,393.432,434.474· SPINOZISMO (Spinozismus): l, 469;

    Il, 476,737· 7_58 . (Geister): l, 259,372-75,

    SPIRITI

    463, 484-87, 489, 500, 504, 517,522,524-25,534,56o-6x, 594, 6xo; Il, 53-54,293, 307, 326,329, 449. 452, 456, 468, 482, 490, 497, 6o2, 662, 685, 728,76I.

    SPIRITO

    (Geist): l, IO,19,29,IOO,

    135, 176, x82, 198-99, 201, 289,294-95,297-98,300,302,

    304, 307, 310·12, 314-15,

    321·22,326,329,336,341·42, 345·46, 348·49. 351·52, 360, 362, 365, 370, 372, 381,

    384-85, 389, 391, 4II·I4, 417·18, 428, 435. 446, 451;

    457 . 462, 468, 470, 472, 474·75,477,481,485,487-90,

    494. 496-98, 501·2, 507, 510,

    571·72,574. 577. 594 . 596•97. 6ox-3,6o5, 6o7,640-41,643,

    647•49. 651, 653. 655. 664, 670,675, 68x, 688, 700, 726, 733·36,738,746-48,754. 757.

    761, 764, 770, 774, 777·78,

    86x.

    SPONTANEITÀ (Spontaneitiit,

    Selbst­ tatigkeit): I, 62,138,153,203-

    204, 216, 222, 224, 240, 269,

    302,468,484,525,560. STATICA (Statik): Il, 70,89,294·

    (Statistik): Il, 287. (Staat): l, 9, 14, 192-93,

    STATISTICA STATO

    202, 252, 254, 26o-6x, 307,

    3II, 320, 356-57, 382-84,

    121·22, 131·34, 136-38, 141·42, 154-55, 164, 192•93, 199, 209, 213, 224-25, 242,

    386-87, 390-91, 402-3, 414,

    268-69, 306-7, 310, 314-15, 312, 324, 327, 342, 356-57,

    II5·I6, 126, 146, 280, 283,

    2 46, 251, 253, 258, 260,

    362-65, 368, 370-73, 380-85, 390·91, 394·401, 405, 408-9,

    416, 428, 430-32, 434-35,

    437"3 9 .

    442·43 . 472 • 73 · 481-82, 529, 553; II, 48,

    300, 307, 312, 314, 322-23,

    325,332,341·42,345. 353 •54. 362, 368, 388, 427, 451·52,

    INDICE ANALITICO

    940 486, 499, 504, 510, 597·98,

    596-97, 6oo-4, 6o5, 639-40,

    6o2, 6o6-7, 651-52, 655, 657,

    644, 647, 649, 653, 658-6o,

    66o,663,6]4,685,]13,]4I.

    664-66,669·]0,6]2, 6]6,689,

    STENIA

    (Sthenie): l, 513, 530,554i

    Il, 48, 344, 351-52, 355-56, 379, 389, 450, 486, 498, 575, 744•45· STEROMETRIA

    (Stereometrik): Il,

    26]. STILE

    (Stil): l, 9, 15, 225, 250,

    257> 259> 266, 368-69, 439> 609i Il, 29], 354> 379, 441, 510, 652, 703, ]2], 735>742, 843· STIMOLAZIONE

    (Reizung): l, 374·

    375,443,495,587;11,44,89, 92,733· STIMOLO (Reiz): l, 307·9, 427, 442·43, 478, 489, 495, 501·2, 508, 510, 512, 516-r8, 520, 530, 539>545,550, 555>563, 586-88, 590-91, 594-96, 6ro;

    II, 25, 44> 51, ]O, 73, 75, 89-90, 92, 99, IO], IIO, 139, 204,2]0,2]4,2]8,293,303·4, 314, 335·36, 338, 343·46, 350-51,355,36o-6r, 371,375, 3]8·79, 381, 383, 389, 393, 399,40I,406-],4I8,434>436, 438, 458, 474> 478, 480, 490-91, 497, 5II, 662, 68r, 698, ]02, ]08, 742, 744·48, 752•53,755· STORIA

    (Geschichte, Historie): I,

    IO·II, 15, 29, IOI, 115, 221, 308, 320, 342, 378·]9, 390, 400·3,461,4]6,478,483,496, 503, 50], 538·40, 546, 557> 574, 580, 585, 594, 596, 612;

    Il, 26, 42, 79, 83, 143, 267, 2]1, 273•74> 284·88, 293·94> 29 6·99> 302·3, 30], 31], 321·22, 344, 349·50, 363-65, 369,374,380,391,394,397,

    402, 406, 408-9, 411, 425·2], 429,431,436, 446,471,477>

    485, 48], 497·98, 577, 594,

    ]02, ]26·2], 729, ]36, 741, 743>753>756•57>761,765·]0, 772,777> 850, 894·

    (das Erhabene, Erhaben­ heit): I, 29,201, 318,321,346,

    SUBLIME

    562,564,578; Il, 314. (Klang, Ton): I, 27, 242,

    suoNo

    321,314, 356·59,427·28,472,

    514, 522, 528, 596-97; II, 29, 37,90,145·46,149,189,310, 325, 333>335, 361, 397, 411,

    416, 455>458, 462, 466, 485, 487, 495·96, 499, 641, 644, ]I6,]38,]40,]66,]]0,]]7· SUPERFICIE

    (FHiche): l, 144, 154,

    157, 224, 25], 480, 498, 511, 522-23,289,594,597,612; Il, 26,28, 55,59,62, ]O, 75>79, 92,97> 105,142, 151·52, 154, 156-58, r6o-62,195, 206,267, 269, 2]], 314, 331, 337, 366, 382, 297, 411, 416, 460-62, 465, 476, 482, 48], 495, 504, 648, 68o-8r, 684, 692, 694, 70], 712, 713·14, ]20, 724,

    753, 8o6, Su, 813, 817, 821, 823, 825, 829, 832, 847, 872-73, 878·79, 88r, 884,

    890·92,896-97 SUPERSTIZIONE

    (AbergJaube): l,

    22, 265, 368-69, 388-89; II, 294,429,663,68].

    (Technik): l, 510, 512; Il, 179,306,314,322-23,352,

    TECNICA

    3]8,405·6,430. TECNOLOGIA

    41]. TEISMO

    469.

    (TechnoJogie):

    Il,

    (Theismus): l , 388-89,

    TELEOLOGIA

    ((Teieologie): Il, 268,

    334, 344>398,412,426,435> 477,66o.

    INDICE ANAUTICO

    941

    (Temperament): l , 513j n, 301,425. TEMPO (Zeit): l, 7, 9, 12-13, 63, TEMPERAMENTO

    65, 83, 92, 96-9 8, 101, 104, 108, II3-16, ll9,129-33,137, 146,153-55.159. 186,192-93. 196, 216,226-27,236, 238-39. 250-51, 257:6o, 268-69, 334, 338, 340, 376-77,394-95,416, 425, 430, 432, 435, 439-40, 445-47. 463, 475. 480, 485, 489, 501, 541, 544· 562, 570,

    (Lehrsatz): I, 512; II, 58,120-21,124,130, 376,491. TEORETICA (Theoretik): n, 377· TEOREMA

    (Theorie): l, 63, 65, 97, 107, 109, 111-15, 119-20,

    TEORIA

    129-30, 137. 152, 155-56, 159. 209, 2II, 216, 225-26, 247, 313, 342, 358-59. 467, 479. 481, 499. 531, 534. 568, 587; n, 42-43, 49, 55, 57, 61, 66,

    585,593.597,6o8,614iii,36,

    74,76,84-85,89,II4, II7-19, 134. 142, 157. 175-77. 179. 183, 2II, 268, 272, 278-79,

    39.43-44.46,49-54· 56,58-59.

    287, 291-92, 301, 303, 306-7,

    102, u8, 122-23, 131, 136, 142, 162,165-67,169,173-74. 176-77, 179-so, 273-74. 276,

    346, 348, 352-53. 362, 364,

    61-62, 70, 76, 82, 88, 93-94.

    278, 281-82, 285, 291, 296,

    310, 321, 323, 325, 331, 344, 368-69, 373, 376-77, 381, 383-86, 388-90, 394. 398-99. 401, 404, 406-7, 413-14, 417-

    298-99. 305-6, 308, 3ll, 313,

    418, 425-26, 432-33. 440-43.

    315, 320-21, 323, 326,332, 334. 342-43. 346-47. 355-61,

    450-51,453. 457.462-64,466,

    386-87, 39 2, 395. 397-98, 402-3, 4II-13, 419, 422-23, 426, 428-29, 433-35. 442-43.

    715, 720, 751, 753. 771, 835. TEOSOFIA

    448-49.455-56,459· 461,463,

    279·

    363,369-70,372-74.378,380,

    465, 468, 473· 475. 481, 484, 487-88, 491, 494-95. 497. 501-2, 504, 507-8,510-II,577, 591-94, 597-99, 6o1-6, 6o8,

    647-48,

    655-56,

    66o-61,

    663-64, 667, 669-70, 676, 679.

    685, 690-92, 694. 703, 707, 712, 717,722-26,728-29,739. 741, 743-44, 753, 761, 766, 768, 774. 776, 834. 847.

    855-58, 861, 866, 868, 876, 882,887,889,893· TEODICEA

    (Theodizee): n, 305,

    502. TEOFANIA TEOGONIA

    470. TEOLOGIA

    469, 481, 493- 9 5. 504, 508-9, 654· 658, 679. 686, 6 98, 709, 837,886.

    TERAPIA

    (Theosophie): II, 275,

    (Therapie): Il, 353, 401,

    508. TERRA

    (Erde): I, 8,15,17,27,29,

    203, 215, 320, 331, 341, 360-61, 370-71, 382-83, 405,

    412,414,425-26,428-29,562,

    616; II, 55-56,64,76,97,135, 164, 175, 203, 272, 286-89, 311, 341, 366, 369, 469, 479, 499-500, 507, 572, 576-77, 591-93,597,601-2,6o7-8,663, 691, 695-96, 704, 710-12,714, 721-24, 733· 739. 749· 751,

    754. 759. 762, 764, 780,

    (Theophanie): II, 678. (Theogenie): l, 15, 468, (Theologie): II, 324,

    374.467.483,650,752.

    846-47,88o. TESI

    (Satz, These, Thesis): l, 64-

    65,67,72,82-3,86,88-89, 98-

    99. 103-5, 108-9,II4,II6-II7, ll9-27, 129 -32, 134. 139-42,

    INDICE ANALITICO

    942 I45, I50, 299; Il, I24, I66, 328,376-77,386-87,394,407,

    4I8, 432, 450, 460, 475. 483, 503TESTAMENTO VECCHIO

    l

    NUOVO

    (Altes Testament, Neues T.): I, 7. 536, 557; I l, 350, 644·

    649-50,757· TETICA

    (Thetik): l, I20, I22,

    I24-26.

    (Theurgie): Il, 293· (Topik): Il, 404. TOPOGRAFIA (Topographie): Il,

    TEURGIA TOPICA

    344·

    TOPOLOGIA

    (Topologie): Il, 369. (Tradition): l, 7, IO,

    TRADIZIONE

    596; Il, 478,9 _ 7o,754 · TRADUZIONE

    (Ubersetzung): l,

    384-85,476 .

    (Tragéidie): l, 579· TRANSUSTANZIAZIONE (Transsub­ stantiation): I, 440, 500; II, 4I4,750.

    (Transzendenta­ le): I, 95, 98, I4I, 474-75; Il,

    TRASCENDENTALE

    III,272-73,461.

    (Transzendenz): l, II9, I29, I43, I55; Il, 75!. TRASFIGURAZIONE (Verk!iirung): l, 562; Il, 53.740,762,765. TROPICA (Tropik): I, 475, 538; Il, TRASCENDENZA

    I30,428. 465.

    492, 499. 50I, 508, 572-75.

    592-93.599.602-5,607-8,647. 653. 664,685, 755-56. UNITÀ (Einheit): l, 74,78,83,86, 89, 9I, 95, IOI, I04, I07-9, 148, I6I, I66, I76, I8I, I83,

    2I3, 218,23I-32,234.246-47. 253. 255-56, 259· 266, 328, 334. 342, 390-9I, 470, 5I5, 52I, 529, 546, 557. 590, 597. 6I6; Il, 46-47, 53-54, 57, 77, 84,Io8,I26,I76-77,277,28o,

    284, 3I9, 322, 362-64, 375. 40I, 408, 432, 448, 456, 46I, 463, 465, 470, 479-80, 494.

    652,696.727,739.756.771.

    UNIVERSALITÀ

    TRAGEDIA

    TROPIZZAZIONE

    274-75. 28I, 285, 293. 324, 346-47. 363, 385, 422, 450,

    (Tropisation): Il,

    (Trope): l, 427, 504, 54I, 562; Il, 462. TU ( Du): l, 482,566; Il, 342,461. TROPO

    UMANITÀ

    (Humanitat, Mensch­ heit): l, 7> IO, 23, 25-27, 29,

    II5-16, 199. 203, 2I6, 22I, 247. 257. 259. 26I, 267.307, 320, 343. 372-75. 382-85, 390-92, 394-95, 400-I, 430,

    432, 439. 444. 446, 472, 748-79. 502, 505, 508, 5I8,

    543, 556-57, 594, 6 o8; Il, 77,

    (Universalitat): l,

    166,172-73,176; Il, 295,746.

    (Universali­ sierung): II, 282, 287, 293,

    UNIVERSALIZZAZIONE

    296.

    l COSMO (Universum, Weltall, Ali): I, 214, 236, 263,

    UNIVERSO

    268, 307, 313, 3I7, 326, 341, 356-57,362-63, 396-97, 400-1, 405, 412, 427, 432, 463, 465, 472, 495-96, 522, 551, 560-61, 588, 595, 597; Il, 32, 44, 46, 50, 53. 55. 62-63, 77. 83,

    272-73. 276,280,289,293-94. 30I, 319, 337. 339. 345. 356, 363, 408, 411-12, 443. 455. 460,475.489,502,505, 571, 573. 599. 602, 653. 657-58, 677,681,686,727,753.771. VANGELO (Evangelium): I, 576;II, 274. 593. 609, 640, 644. 649. 651,670,735.757· VARIAZIONE (Variation): l, 341, 427, 443. 494-95. 50I, 504, 592,6Io;II,84,119,284,304, 447. 454. 457. 462, 498, 651, 773· VERIT À (Wahrheit): I, 8-10, 12, 18, 22, 75, 100, III, I26,

    INDICE ANAUTICO

    943

    142-46, 166,216,256,260-61, 264, 310, 321, 336, 341, 358359, 374-75. 408-9, 427, 461,

    484, 495. 506, 535. 573. 583, 595, 6II, 615, 619; n, 57, II7-18, 124, 177, 302, 307,

    313,402, 412-14,421, 430-33, 444. 448, 458, 467, 470, 478,

    577. 741-42, 775· VIBRAZIONE

    (Vibration):

    n, 338,

    414,416,466. VIRT U

    (Tugend):

    I, 155,225,227,

    249-50, 260,262,307,312-13, 315, 318, 323, 343, 380-81, 4 73,496,547;II,52,330,398,

    420,671,757-58.772,775· VITA (Leben): I, 9, 21,27,29,64, 69-70, 78, 83, 105, 131, 192, 226, 268,319, 360-62,364-69, 374-75. 382-83, 386, 392-93. 396-97, 408, 414. 416, 428, 430, 434-37, 439, 463, 465, 467, 472, 475. 477. 480-81, 483, 495-96, 499-503, 508-1o, 515-16, 528,536-40,542,544. 547-50, 553. 559-6 0 , 563,

    588-89, 593,6o8, 610,612-14; II,42-43.49.51-54.58,6I,66, 74, 78, 81, 86, 108-10, II3, 134-35. 145. 170, 17 4. 268, 2 72, 275. 285, 288, 290-91,

    293, 297, 305, 307-8, 312, 314-15, 322-24, 330-31, 334, 339. 347· 351-53. 355-58,368, 384, 399, 401, 407, 4II, 429,

    431, 434, 443-44, 453, 464, 466, 480, 486, 494. 498-99. 504, 5ll, 574. 577. 591-93. 595. 597. 563-64, 568, 639.

    642-43. 646-47. 649. 66!-62, 668, 670-7J, 677-79· 685-86, 720, 727-29, 736-37, 741-42,

    746-48, 753. 761-62, 7 64, 770-72, 774· 843. 850, 886, 888. VITALISMO

    (Vitalismus): II,205.

    vrTALIT À

    (Vitalitat): I, 325, 358359,394-95, 407, 416, 430-31;

    II, 335·

    j VITALIZZAZIONE (Belebung, Vivifikation): I,

    VIVIFICAZIONE

    400-I, 491, 497. 527 ; II, 495.

    Su, 835.

    VOLONT À

    (Wille, das Wollen):

    I,

    7-8, 68, 155. 190, 202, 207, 227-28, 315, 319, 323-25, 345. 386-87, 414, 488, 518, 527, 532, 545. 550, 57 0, 576, 587, 62o;II,75,270,275,303,314 , 320, 379, 383, 386, 394, 411, 420, 424, 439. 444. 448-49. 451-52, 463, 467, 474,476-77, 495, 499, 639, 661, 683, 687, 736, 739. 746, 772, 775. 780-81,856. ZOOLOGIA (Zoologie): II,65,47 0.

    Indice dei nomi

    Il presente indice si riferisce soltanto ai nomi che compaiono in forma esplicita nel testo di Novalis. Oltre ai nomi di persone storicamente vis­ sute, sono qui inclusi anche quelli di personaggi biblici e mitologici; non sono, invece, compresi i nomi di personaggi letterari. Per i nomi univer­ salmente celebri si sono forniti solo dei riferimenti cronologici.

    (I762I8r6), filosofo del diritto: I, 405,410. ABRAMO: II, 766. ADAMO: l, 29, 244; Il, 350, 676, 766. ABICHT, JOHANN HEINRICH

    ADELUNG,

    JOHANN

    CHRISTOPH

    (1732-x8o6), grammatico e les­ sicografo: II, 771. ADRIANO, PUBLIO ELIO (76-138), imperatore romano: I, 391. AEPINUS, FRANZ ULRICH THEODOR

    (1724-I8o2),matematico, fisico e astronomo a Berlino e più tar­ di a Pietroburgo, Abhandlung vom Turmalin (Recueil de Di/fe­ rents Memoires sur la Tourmaline, St. Petersbourg 1762): II, 459· AGRICOLA, GEORG (1494-1585), fondatore della moderna mine­ ralogia; la sua famosa opera De re metallica (Base! 1530) fu pub­ blicata piu volte in traduzione tedesca (cfr. in particolare la trad. di]. G. Stor, pubblicata nel 1778): II, 850. ALCIBIADE (ca. 450-404 a. C.),ari­ stocratico ateniese amico di So­ crate: I, 549· ALESSANDRO IL GRANDE (356-323 a. C.): II, 767. ALOMENE, filosofo greco discepolo di Pitagora: I, x6. AMALTEA, la capra che secondo la mitologia greca allattò Zeus a Creta: II, 767.

    (Eros): Il, 676,766. Capitano von, padrone delle miniere di carbone di Zscherneddel: II, 872. ANACREONTE ( VI sec. a. C.),poeta greco nato nellaJonia: I, 18. ANASSAGORA (ca. 500-430 a. C.), filosofo greco originario della Jonia: l, I6. ANASSIMANDRO (inizi del VI sec. a. C.) filosofo greco originario di Mileto: I, 15. ANASSIMENE (VI sec. a. C.),filoso­ fo greco di Mileto: l, I5. ANDRADA E SILVA, JOSÉ BONIFACIO DE (r763-1838),studiò nel 1732 a Freiberg. Professore a Coim­ bra e intendente generale del­ l' industria mineraria portoghe­ se, quindi ministro in Brasile. Nel 1793 pubblicò Kurze Anga­ be der Eigenschaften und Kenn­ zeichen einiger neuer Fossilien: Il, 694. ANFIONE, nella mitologia greca fi­ glio di Zeus e di Antiope,sovra­ no di Tebe al suono della cui li­ ra le pietre si disponevano da sé nella costruzione delle mura: Il, 763, 767. APOLLO ( FEBO) , figlio di Zeus e di Leto: I, 592. ARCHELAO (413-399 a. C.) re di Macedonia, ammiratore della cultura greca: I, r6. ARCHAEUS: Il, 674. AMORE

    AMPACH,

    INDICE DEI NOMI ARCHILOCO

    (VII sec. a. C) lirico gre­

    co: I, 58o. (ca. 287-212 a. C.), matematico greco: I, 402; II, 84. ARCHITA di Taranto (ca. 400 a. C.), filosofo e matematico della scuola pitagorica: I, 16. ARGAND, AlMÉ (1755-1803), chimi­ CO e inventore svizzero: II, 693. ARISTOFANE (ca. 448-380 a. C.) commediografo greco: II, 315, 778. ARISTOTELE (384-322 a. C.): I, 580. ARNEMANN, J., medico (direttore del «Magazin fiir die Wundarz­ neiwissenschaft»): Il, 189. ASMUS ( -+ CLAUDIUS, Mxrn!IAS). ATLANTE, figlio del titano Iapeto e dell'oceanina Climene, nella mi­ tologia greca porta la terra sulle spalle: II, 773· ATTILA, re degli Unni dal 434 al 433: Il, 767. ARCHIMEDE

    AUBUISSON

    (n•)

    DE VOISINS, JEAN

    (1769-1841), segreta­ rio dell'Accademia delle Scien­ ze di Tolosa e ingegnere capo del Corps de Mine; studente al­ l' Accademia mineraria di Frei­ berg dal 1797 al I8o2: I, 503. AUGUSTO, CESARE OTTAVIANO, im­ peratore romano (27 a. C.- I4 d. C.): I, 391. FRANçors

    (I765I84I), filosofo, teosofo, medico e perito minerario; studiò a Freiberg dal 1788 al I792: I, 469, 534; Il, 46, 83, 176, 410, 432, 481. BACCANTI: Il, 763. BACCO, figlio di Zeus e di Semele: Il, 767. BAADER, FRANZ XAVER VON

    da VeruJamio (I56I-I626), filosofo inglese: II, I27. BACKENBERG, F. H., cartografo: Il, 669. BARTHOLDI, medico (non ulterior­ mente identificabile): Il, 702. BATSCH, AUGUST JOHANN (q6I1802), chimico, professore di storia naturale aJena: II, 28. BAUCI ( -+ FILEMONE). BACONE, FRANCESCO

    BAUMGARTEN, ALEXANDER GOITI.IEB

    (I7I4-62), filosofo, il piu origi­ nale discepolo di Christian Wolff, professore a Francofor­ te, noto soprattutto per la sua Aesthetica (Frankfurt I750): II, 362, 430. BECHER, JOHANN JOACHIM (I645I685), medico personale dell'E­ lettore di Magonza: II, 26. BECK, JACOB SIGISMUND (1761I840), filosofo kantiano: II, 362. BEDDOES, THOMAS (1760-1808), chimico inglese: II, 201. BENNET, ABRAHAM, fisico inglese; nel I 787 inventò un elettrome­ tro: Il, I07. BERGMANN, TORBERN OLAF (I735I784), chimico svedese autore dell'opera Variae crystallorum formae, a spathio ortae, Uppsala 1773: Il, 166. BERTHOLD, impiegato delle saline (non ulteriormente identificabi­ le): II, 859. BERTHOLLET, CLAUDE LOUIS COM­

    (1748-I822), professore di chimica a Parigi: Il, 26, 69, I86, 192.

    TE DE,

    BEUST, AUGUST LEOPOLD GRAF VON,

    compagno di studi di Novalis a Freiberg; figlio del Ciambellano Leopold direttore delle saline a

    INDICE DEI NOMI

    949

    WeiEenfels prima del padre di Novalis (dal 1775 al 1784): n,

    BRENDEL,

    40.

    collega di studi di Novalis a Freiberg: n, 835-36. BROWN, JOHN (1735-88) medico e ricercatore scozzese, fondatore del sistema del : I, 536, 546; Il, 727. CO LDITZ (COLDITZ, KOLDITZ ), diret­ tore degli scavi alla salina di Ar­ tern,dal I798 attivo alla salina di Dlirrenberg: n, 858,86o. CONDORCET, MARIE JEAN ANTOINE NICOLAS CARITAT MARQUIS DE

    (IH3-94l chimico e filosofo ; della stona: I, 583; n, 456.

    ( KONRADI) ,

    CONRADI

    GEORG CHRI­

    (I767-98), capomedico della città di Nordheim: n, I89-I90. STOPH

    COPERNICO

    (KOPERNIKUS) ,

    NIKO­

    (I473-I543), astronomo: Il,364,385. CORNEILLE, PIERRE (I6o6-84): l, I8. COSTANTINO IL GRANDE (morto nel 337 d. C.): n, no. COULANGE, DE, poeta francese: l, I9. LAUS

    COULOMB, CHARLES AUGUSTE DE

    (I736-I8o6), fisico francese a cui si deve la formulazione della cosiddetta «legge di Coulomb»: n,87. CRESO, dal 560 al 546 re di Lidia, famoso per la sua ricchezza: l, 443· cRisTo (xTo) : r, 547,557; n,350, 450, 6o8, 640, 643, 646, 649, 675, 757, 767, 769, 772, 775·

    (

    )

    CRUSIUS KRUSIUS , CHRISTIAN AU­ GUST

    (I7r5-75), professore di fi-

    951

    INDICE DEI NOMI losofia e teologia a Lipsia: n, 362. CURIAZI i (e gli ORAZI): l,8. D' ARCET (DARCET),JEAN PIERRE JO­ SEPH (qn-1844), chimico francese: n, 715. DANZER, editore di Di.isseldorf: II,

    31 I. DARWIN, ERASMUS (173I-I802),

    scienziato inglese nonno di Charles, autore di una Zoono­ mia or The Laws of Organic Laws, London 1794, tradotto in tedesco da J. D. Brandis, Hannover 1795: l, 362; Il, 164. DE LUC,JEAN ANDRÉ (I727-1817),

    geologo e meteorologo svizzero: n,692,7o8-9. DECII,i, il console Publio Decio e

    l'omonimo figlio che si sacrifi­ carano per la patria: Il,577. DELAMETHÉRIE (DE LA MÉTHERIE), J. c. (1743-I8I7), astronomo e

    chimico francese, autore di De la Chimie, Paris 1798: n, 66, 68, 84. DEMOCRITO di Abdera (nato intor­ no al 46o a. C.), filosofo greco: I,16. DIDEROT,DENIS (1713-84), filosofo francese promotore dell' Ency­ clopédie insieme a D' Alembert: l, 582-83. DIOGENE di Sinope (IV sec. a. C.), filosofo greco: l, x6; n, 471. DIONIGI(DIONE)(409-354 a. C.), ti­ ranno di Siracusa, discepolo di Platone: I, 443· DOMLING, JOHANN JOSEPH (I7]I­ I803), medico austriaco: Il, 189. DRIADI, ninfe dei boschi: I,595· DUMAS, CHARLES GUILLAUME FRÉ­ DÉRIC (ca. 1725-8o), scrittore

    olandese, curatore della «Bi-

    bliothèque cles Sciences et des Beaux-Arts», annotò l'edizione francese di Hemsterhuis: I, 310, 315; Il,302. DURER, ALBRECHT(1741-1528): I,

    198. EMPEDOCLE di Agrigento (V sec. a. C.), filosofo greco: I, x6, 482; II,770. ERACLITO (ca. 544-483 a. C.): l, x6. ERCOLE, eroe mitologico, figlio di

    Zeus e Alcmena: I, 261, 614. ERNST, CHARLOTTE (nata Schlegel,

    morta nel 1826), sorella di Au­ gust Wilhelm e di Friedrich Schlegel, moglie di Ludwig Emanuel Ernst segretario eco­ nomico di corte a Dresda; No­ valis la conobbe nel 1792: n, 842. ESCHENMAYER,KARL AUGUST (I7681852) medico e filosofo della natura, autore dei Siize aus der Natur-Metaphysik, Ti.ibingen 1797:l,329;n,6 x,176,272. ESCHILO(525-456 a. C.): l,576. ESCHINE (ca. 3 90 a. C.), oratore

    ateniese rivale di Demostene:

    I,x6. ESIODO (ca. 700 a. C.), poeta gre­

    co: 1,15. ESPERIDI, ninfe figlie della Notte :

    Egle, Aretusa, Espere; nel loro giardino presso la terra degli Iperborei cresceva un albero dalle mele d'oro, delle quali si impossessò Ercole nella undice­ sima fatica: Il,76o,762,766. EULERO(EULER,LEONHARD)(I707-

    I803), matematico e fisico sviz­ zero, dal 1730 al 1744 e dal q66 al 1783 professore di Ma­ tematica a San Pietroburgo; nell'intervallo tra questi due pe-

    INDICE DEI NOMI

    952 riodi fu direttore della sezione di matematica dell'Accademia di Berlino: II, 273. EURIPIDE, (ca. 480-406 a. C.) : I, 58o. EVA: l, 244;II,676,766. EZIO, FLAVIO (ca. 390-454),ultimo difensore dell'Impero romano d'Occidente: II, 767, no. FABRONI,

    GIOVANNI

    VALENTINO

    (1752-1822) chimico fiorentino: 11,88. FEDERICO II IL GRANDE (1712-86), MATTIA

    dal r 740 re di Prussia: I, 477. FEDERICO

    II

    VON

    HOENSTAUFEN

    ( r 194-125o),imperatore del Sa­

    cro Romano Impero, della na­ zione tedesca e re di Sicilia: II, 765. FEDERICO

    GUGLIELMO

    l

    (r688I740),re di Prussia: I, 437· FEDERICO GUGLIELMO Ili (1770I84o),dal I6 novembre I797 re

    di Prussia, marito di Luisa di Prussia, principessa von Meck­ lenburg-Strelitz: I, 436-4I,552. FEIND, editore di Lipsia: Il, 3 II. FERECIDE, (VI sec. a. C.), autore di una cosmologia: I, I5. FICHTE, JOHANN GOTILIEB

    (I762I8I4): I, 65,75, I03, u8,I56, 264, 332, 408-9, 463, 468-69, 482, 485, 498, 524-25, 546, 578, 592, 594-95; Il, 83, I26, I77, 296, 338, 364, 367-68, 393, 404, 4I2-I3, 4I6, 422, 424, 438, 467, 475, 477-78, 480,498,503-5,5IO,575,642, 655, 768, 773·

    sposo di Baud, di loro parla Ovidio nelle Metamorfosi (libro VIII, vv. 6I5-7I3): II,

    FILEMONE,

    676,766. FINKE, LEONHARD LUDWIG

    (I747I837), medico, dal 1780 profes­

    sore a Lingen; scrisse il Versuch

    einer allgemeinen medicinisch­ praktischen Geographie, Leipzig I792-95: Il, 471. (I755-I826),scul­ tore e disegnatore inglese: II,

    FLAXMAN, JOHN

    759, 895· FWGEL, KARL FRIEDRICH

    (I729-88),

    storico della letteratura, scrisse una Geschichte der komischen Literatur, Liegnitz-Leipzig 1784I787: II, 66o. FLUDD, ROBERT (1574-1637), me­ dico e filosofo inglese: Il, 79· FONTENELLE, BERNARD LE BOUVIER DE

    (r657·I757), scrittore fran­

    cese: I, I8-I9. FORBERG, FRIEDRICH KARL

    (I770-

    I 848),filosofo: I, 482.

    (I754-94), prese parte nel I772 al secondo viag­ gio intorno al mondo di J. Cook, dal 1788 bibliotecario a Mainz: I, 408.

    FORSTER, GEORG

    FOURCROY, ANTOINE FRANçOIS DE

    (I755-r8o9) chimico e politico francese: Il, 68, r84,I9I,202. FRANCKE

    ( FRANKE ) ,

    CHRITIAN EH­

    conduttore delle sali­ ne di Ki:isen: II, 858-59.

    RENFRIED, FRANKLIN,

    BENJAMIN

    (I706-90),

    statista e scienziato americano: II, ro4. FREISLEBEN, JOHANN CARL

    (1774·

    I846) professore di geologia a

    Friburgo: Il, 846. di Crotone (metà del v sec. a. C.), filosofo e matemati­ co greco: I, I6. FUCHS, mastro minatore a Wettin presso Halle: II, 708. FUGGER, nel xv e XVI sec. ricca fa­ miglia di commercianti di Au­ gusta: I, 384-85. FULHAME, MRS, chimica inglese: II, I87-88. FILOLAO

    INDICE DEI NOMI FULLEBORN, GEORG GUSTAV (I769-

    I8o3),filosofo,filologo e scrit­ tore popolare autore di una En­ cyclopedia philologica, Breslau I798: Il, 398.

    FUNK, FERDINAND KARL WILHELM

    (I]6I-I828), luogotenente ge­ nerale,storico e scrittore milita­ re: Il,I73, 771. GADOLIN, JOHAN, chimico finnico­ svedese del XVIII sec.: II, 204. GEBER, GABIR o DSCHABIR IBN HAJ­ JAN (ca. 900),alchimista arabo:

    II, 26.

    GEHLER, JOHANN SAMUEL TRAU­ GOTT (I]5I-95l, matematico e

    fisico: I, 305; II, 61.

    GENLIS, STÉPHANIE-FÉLICITÉ DU CREST DE SAINT-AUBIN, COMTES­ SE DE (I746-I83o), scrittrice

    francese: II, 472.

    GERHARD, non ulteriormente iden­

    tificabile: Il, I37.

    GERSTENBERG, HEINRICH WILHELM VON (I737-I823),scrittore tede­

    sco-danese: II, 432. GESU: I, I2I, 224; II, 467, 647, 650,653,664. GIBBON, EDWARD (I737-94),stori­ CO e politico inglese: II, 649. GILBERT, WILHELM LUDWIG (I769I 824), professore di fisica a Halle: II, 2IO,850,875. GIOVANNI EVANGELISTA: Il, 651. GIOVANNI IL BATTISTA: Il, 674. GIRTANNER, CHRISTOPH (I]60I8oo),chimico svizzero,segua­ ce della Rivoluzione francese: II, 30. GIULIANO L'APOSTATA, imperatore romano (332-363): I, I4; Il, 766,770. GIUNONE, sposa di Zeus: II, 267. GIUSEPPE II (I74I·90), dal 1]80 imperatore del Sacro Romano Impero: I, 477·

    953 GMELIN, JOHANN FRIEDRICH (I748-

    I8o4),scienziato e storico della chimica: II, 26.

    GOETHE, JOHANN WOLFGANG VON

    (I749-I832), Novalis lo conob­ be personalmente il 29 marzo I798:1,20I,268,368-69,405, 407·8, 414, 475·76, 483, 499> 508,585-87,6I6; II, 274,3II, 349, 379> 503, 657> 734 > 743-44,771. GONDEBALD(GUNDOBAD)DI BORGO­ GNA (morto nel 5I6),re dei Bur­

    gundi: l, II.

    GORGIA da Lentini (ca. 485-375

    a. C),filosofo greco: I, I6.

    GOTTER,

    FRIEDRICH WILHELM

    (I746-I797l,poeta: l 203. ,

    GOTTLING, JOHANN FRIEDRICH AU­ GUST (I755·I8o9),chimico,au­ tore dello Handbuch der theore­ thischen und praktischen Chemie,

    Jena I798: II, 3II.

    GOZZI, CARLO CONTE DI (1]20-I8o6)

    scrittore di fiabe e di opere sati­ riche: Il, 665, 765.

    GREN, FRIEDRICH ALBRECHT CARL

    (I760-98), chimico e fisico,au­ tore del Grundrifj der Natur­ /ehre, Halle 1787: Il, 6I, 87, I64-66,I76,I79·8o,875· GRIES, JOHANN D!EDERICH (I775I842), poeta e traduttore: I, 594· GRUSON, JOHANN PHILIPP (I]68I857),matematico: II, 3I 1. GUTS MUTHS (Gutsmuts),Johann Christoph (I759·I839) intro­ dusse la ginnastica come mate­ ria d'insegnamento all'istituto di Salzmann a Schnepfenthal presso Gotha,scrisse vari saggi sull'argomento: II, I74· GUTSCHMIDT, GEORG ADOLPH FREI­ HERR VON (morto nel I825),as­

    sessore all'ufficio superiore del-

    INDICE DEI NOMI

    954 le miniere di Freiberg dal 1783 al r8o6: II, 868. GUYON, JEANN MARIE BOUVIER DE LA MOTTE

    (r648-17I7), mistica

    francese: Il, 288.

    (r755-I843), fondatore dell'omeopatia: Il, I86. HALLER, ALBRECHT VON (1708-77),

    medico, fisiologo e poeta sviz­ zero, autore della monumentale opera Elementa physiologiae cor­ poris humani, I757-66; a lui si deve la distinzione tra irritabili­ tà e sensibilità che influenzerà tutta la filosofia della natura da Schelling ai romantici: II,669. CHRISTIAN

    GOTTLIEB

    (I702-58), storico e linguista,

    redasse il Glossarium germani­ cum medii aevi, Leipzig I758: I1,77I.

    HARDENBERG,

    HEINRICH

    ULRICH

    ERASMUS FREIHERR VON

    (I738-

    I8I4), padre di Novalis, dal I764 sposato con Caroline Fri­

    derik e Henriette von Older­ shausen (I747-69),poi con Ber­ nardine Auguste von Béilzig (I749-I8I8), nel I784 fu nomi­ nato primo direttore delle saline sassoni (con sede a Weillenfels): II,64o,727,778,84I,885.

    HARDENBERG, BERNARDINE AUGU­ STE FREIFRAU VON,

    Novalis: II,70I.

    madre di

    HARDENBERG, CHARLOTTE CAROLI­ NE

    VON,

    sorella di N ovalis

    (I77I-I8oi): II,84I-42. HARDENBERG, GEORG PHILIPP FRIE­ DRICH VON

    (Novalis): Il, 840,

    849,862,885,888,893· HARDENBERG, HELM

    CHRISTOPH

    ANTON

    (MUS, ASMUS),

    KARL VON,

    ERASMUS

    WIL­ VON

    fratello di Nova­

    lis (I774-97): Il,727.

    fratello di Novalis

    (In6-I8I3): II,386,765. HARDENBERG, VON,

    HAHNEMANN, SAMUEL

    HALTAUS,

    HARDENBERG, GOTTLOB ALBRECHT

    AUGUSTE

    SIDONIE

    sorella di Novalis (I779-

    I8oi): Il,701. HAUPT, FRIEDRICH TRAUGOTT MI­

    (I776-I852), intorno al I8oo studente all' Accademia di Freiberg, accompagnò Novalis nell'escursione geologico­ mineralogica del giugno I8oo:

    CHAEL

    Il,890-92. (I743-I822),mi­ neralogo e cristallologo france­ se: II,I64. HELKE, JOHANN HEINRICH, non me­ glio identificabile: Il,894. HAUY, RENÉJUST

    HELLER, THEODOR AGIDIUS

    (I759-

    I8Io), autore delle Beobachtun­ gen iiber den Magnet in «Anna­ len der Physik», Halle r 8oo: II, 744· HELMONT, JOHANN BAPTISTA VAN

    (I577-I644), medico e filosofo a Bruxelles, discepolo di Para­ celso coniò tra l'altro i concetti di «gas» e di «fermento»: II, 79· HELVETIUS, CLAUDE ADRIAN

    (I7I5-

    I77I),filosofo francese: I,409, 489. IIEMSTERHUIS, FRANZ (I72I-90),

    filosofo e archeologo olandese, Novalis conosceva le sue opere già nel I 792 e cominciò a stu­ diarle e a tradurle dall'estate 1797: I, 305-6, 309-310, 3I5, 3I7-I9, 32I-22, 326-27, 408, 502, 579; II, 56, 3oo-I, 45I, 500,502,644· HERDER, JOHANN GOTTFRIED (1744I803),teologo, filosofo e scrit­ tore: I, 305, 5I8, 597; Il,348, 65o.

    INDICE DEI NOMI

    955

    HERDER, AUGUST WOLFGANG SIEG­ MUND (I776-I8J8), figlio

    di]. G. Herder, compagno di studi di Novalis a Freiberg: Il, 778,

    84I-42. HERHOLDT (HERHOLD), JOHANN DA­ NIEL (1764-I836), medico

    se: II, I89.

    dane­

    HULSEN, AUGUST LUDWIG (1765-

    comunità religiosa fondata nel I722 da Nikolaus Ludwig von Zinzendorf ( --> ) , il nome deriva dal villaggio di Herrnhut (che significa «Prote­ zione del Signore»): I, 488; II,

    HERRNHUTER,

    45I,507,643,653>768. HEUN, FRIEDRICH WILHELM (I74I­ I 8I3),dal I 775 codirettore alle saline di Wei�enfels, zio di Ra­ helJust: II, 855,872.

    IIEYDENREICH,

    KARL

    HEYNITZ, KARL WILHELM BENNO FREIHERR VON (1738-r8or), ciambellano del principe Eletto­ re di Sassonia e ispettore gene­ rale delle miniere a Freiberg, possessore di una collezione di minerali: Il, 306. CARL

    1809), filosofo, allievo di Fich­

    te, collaboratore dell' «Athe­ naeum»: I, 469. HUMBOLDT, ALEXANDER FREIHERR VON (r769-I859), naturalista e geografo, dal 1791 al 1792 fu allievo di Abrahm Gottlob Werner: II, 27, 30, 66, 201,

    203,205-7,277,690. fiUME, DAVID (I7I I-76):

    I, 340; II,

    362.

    HEINRICH

    (1764-I8or), poeta e filosofo: I, 405,410.

    HINDENBURG,

    the, Schiller, Herder e Wie­ land; dal r793 professore di me­ dicina aJena, sospettato di esse­ re un giacobino fu uno dei pro­ pugnatori della necessità della vaccinazione per il vaiolo: l, 412; Il, r89-9o, 271,407,699.

    FRIEDRICH

    (174I-I8o8),matematico e fisi­ co a Lipsia: Il, I69,287, 417. IIOFFBAUER (HOFBAUER), JOHANN CHRISTOPH (1766-I827), filoso­

    fo: I, I 55·

    HOFMANN, CHRISTIAN

    AUGUST

    SIEGFRIED (1750-I8I3), minera­

    logo, dal 1794 insegnante al­ I' Accademia di Freiberg: II, I90, 306. HOGARTH, WILLIAM (1697-1764),

    pittore, disegnatore e incisore in­ glese: I, 499,507,582; II, 315. HOPE, gli, famiglia di commercian­ ti inglesi: I, 384. HUFELAND, CHRISTOPH WILHELM

    (r762-I836), medico di Goe-

    personaggio della mitologia greca, figlia di Inaco amata da Zeus; perseguitata per gelosia da Era fu trasformata da Zeus in giovenca: II, 675. IPPIA (ca. 400 a. C.), sofista greco: I, r6. !SAcco, figlio di Abramo: II, 766. ISIDE, dea egiziana della fecondità, sorella e sposa di Osiride: II,

    IO,

    674· JACOB,

    LUDWIG

    HEINRICH

    VON

    (1759-r827), filosofo kantiano, dal I 79I professore di filosofia

    a Halle: I, 4IO. JACOBI, FRIEDRICH HEINRICH (I743-

    r8I9), filosofo e scrittore: I, 546,579;11,425,656,658.

    JACOBSON, JOHANN KARL GOTTFRIED

    (1725-89), esperto di questioni tecnologiche, autore di un Tech­ nologisches Worterbuch, Berlin­ Stettin 1781-84: II, 286. JAMESON,

    ROBERT

    (I774-1854),

    chimico e mineralogo inglese: II, I83,202.

    INDICE DEI NOMI JANI, CHRISTIAN HEINRICH (17621831), medico a Gera: II, 890891. JEAN PAUL, pseudonimo per Jo­ hann Pau! Friedrich Richter (q63-1825): II, 317-18, 330, 348, 349· JORDENS, consigliere di corte: II, 700. JULIE ( --+ CHARPENTIER, JULIE VON). JUNKER {JUNKER), JOHANN CHRI­ STIAN WILHELM (1761-1800), dal 1791 professore di patologia a Halle: II, 190. JUST, COELESTIN AUGUST (17501822), dal 1775 podestà distret­ tuale a Tennstedt; nel 1794-95 era il superiore di Novalis di cui scrisse una biografia: II, 868, 886. KANT, IMMANUEL (1714-1804): l, 103, 328, 335> 340-341, 408-9, 482, 546, 566, 568-69; II, 53, 61, 121, qo, 176, 271, 358, 363, 365-68, 389, 392-93, 417, 419, 425, 451-52, 477-78, 490. KASTNER, ABRAHAM GOTTHELF (1719-18oo), matematico e poe­ ta, professore a Lipsia: II, 169. KAUSCH, JOHANN JOSEPH (17511807), medico: II, 189. KAYSER, ALBRECHT CHRISTOPHER (1756-r825), autore di romanzi popolari: II, 767. KEPLERO (KEPLER), JOHANNES (1571-1630) astronomo e mate­ matico: I, 560. KIELMEYER (KIELMEIER), KARL FRIEDRICH (1765-1844), natura­ lista, autore del saggio Ueber die Verhiiltnisse der organischen Kriifte unter einander . , Tiibin­ gen 1793: II, 464. KINDERVATER (intorno al 18oo pre­ cettore a casa Hardenberg a WeiBenfels): II, no. . .

    KIRCHNER, non meglio identificato conduttore alle saline: II, 842. KLAPROTH, MARTIN HEINRICH (1743-1817), chimico: II, 34, 65, 192, 195, 850. KLEINJOGG, soprannome del conta­ dino svizzero Jacob Gujer; sulle sue esperienze di agricoltore modello, il medico zurighese H. C. Hirzel scrisse il libro Die Wirtschaft eines philosophischen Bauers (Ziirich 1774): I, 536. KLEIST, FRANZ VON (1769-97), poe­ ta: l, 31. KLOPSTOCK, FRIEDRICH GOTTLIEB (1724-1803): I, 203, 476, 530. KLUGEL, GEORG SIMON (1739-1812) matematico e fisico: II, 169. KNAUT, non meglio identificabile:

    II, 894· KOCH, HEINRICH CHRISTOPH (17491816), musicista e teorico della musica: II, 4 71. KOHLER, dal I 789 libraio a Lipsia: II, 286. KORTUM, C. G. T., medico: II, 190. KRAUS, MELCHIOR GEORG (J733I8o6), pittore di Francoforte, dal 1775 a Weimar, accompa­ gnò Goethe nel suo terzo viag­ gio nello Harz: I, 508. KRAUBE, ispettore alla costruzione delle strade a Merseburg: II, 872. KRUG, WILHELM TRAUGOTT (1770I842), dal 18or professore di fi­ losofia a Lipsia, autore di un Versuch einer Systematischen En­ zyklopiidie der Wissenschaften, Wittenberg-Leipzig-Jena 1796179T II, 287. KRUNITZ, JOHANN GEORG (1728-96), autore di una Oeconomische En­ cyclopiidie, oder allgemeines Sy-

    INDICE DEI NOMI

    957

    stem der Land- Haus- und Staats­ Wirtschaft, 73 voli., Lipsia I773-98: I, 2r. (nata il I7 mar­ 1782 e morta I9 marzo I797), detta anche Clarisse o Sakontala, figlia di Johann Georg von Ki.ihn (I743-86) e di Sophia Schaller (I752-I8oo), fi­ danzata con Novalis dal I5 marzo I795: l, I99, 345; Il, 83, 404, 439·

    KUHN, SOPHIE VON ZO

    LALANDE (DE LALANDE), }oseph}é­

    rome de (1732-I8o7), astrono­ mo francese: II, 172. LA MOTTE, HOUDARD DE (I672I73I) poeta francese: I, I9. LA SUE, JEAN JOSEPH (I760-I830), medico francese: II, 3II. LAGRANGE, JOSEPH LOUIS (I7J6I8I3), matematico francese: Il, 3II· LAMBERT, JOHANN HEINRICH (1728I777), filosofo, fisico, astrono­ mo e matematico, autore del Neues Organon, Leipzig 1764: II, I28-29, I34> 453· LAMPADIUS,

    WILIIELM

    AUGUST

    (I772-I842), dal I794 professo­ re di chimica a Freiberg, espo­ nente delle teorie antiflogisti­ che: II, 40, I87-88. LAOCOONTE, sacerdote troiano di Apollo: Il, 443-44. LAPLACE, PIERRE SIMON DE (I749I827), astronomo e matematico francese: Il, 32, 44, 6I, 64. LAVATER, JOHANN CASPAR (I74I­ I80I), scrittore e teologo sviz­ zero, amico di Goethe, autore dei Physiognomische Fragmen­ te.. , 4 voli., Leipzig-Winter­ thur I775-78: II, 672, 743· .

    LAVOISIER, ANTOINE DE LAURENT

    (I743-94), chimico francese: I, 333; II, 42, 7I2.

    (I724-I803), fisico francese: II, 64, 7I, 385, 642.

    LE SAGE, GERGE WUIS

    LEIBNIZ, GOTTFRIED WILHELM VON

    (I646-I7I6): II, 390, 449, 502. LESSING,

    GOTTHOLD

    EPHRAIM

    (I729-8I): l, 327, 408, 476, 5I2, 6o9; II, 574, 66I, 672, 743, 757· LEUCIPPO (ca. 450 a. C.), filosofo greco, maestro di Democrito: l, r6. LIBAVIUS (LIBAU), ANDREAS (nato intorno al I550 a Halle), medi­ co e poeta, dal I588 al I 59I professore aJena, autore di nu­ merosi scritti chimico-alchemi­ ci: II, 26. LICHTENBERG, GEORG CHRISTOPH

    (I742-99), matematico, fisico e scrittore: I, 507; II, 29, 304, 3I5, 710. LICURGO (ca. 6oo a. C.), legislatore spartano: l, 444-45. LIGNE, KARL JOSEPH FURST VON (PRINCE DE LIGNE) (I7J5-I8I4), diplomatico, amico di Federico Il, Voltaire e Rousseau: l, 544-46. LINKE (LINCKE), non ulteriormente identificabile, consigliere di commercio e possessore di una miniera di carbone a Zobicker: II, 872, 884. LINO, nella mitologia greca figlio di Apollo e di Psamate, lodato co­ me creatore della citarodia: I, I5. LIVIO, TITO (59 a. C.- I7 d. C.): l, 8; Il, 743· LOCKE, JOHN (I632-I704): l, 408-9, 489; II, 362. LOWITZ, JOHANN TOBIAS (I757I804), chimico russo: Il, 32, I64.

    INDICE DEI NOMI di Samosata (ca. I I5200),sofista e scrittore satirico: I, I4.

    LUCIANO

    LUCREZIO,

    TITO LUCREZIO

    CARO

    (ca. 99-55 a. C.): l, 482. LUIDION, nome fittizio di poeta anacreontica: I, I7. LUISE, regina di Prussia (In6I8ro), sposa di Federico Gu­ glielmo III: l, 425,436-4I,552. LUTERO, MARTIN (I483-I546): l, 223; II, 596, 598, 64o, 643, 672-73,743· MAASS, JOHANN GEBHARD EHREN­ REICII

    (I766-I823),filosofo: n,

    309. MADONNA:

    I, 384-85, 482, 559,

    594;11,274,350,764. MAIMON, SALOMON (I754-I8oo), filosofo kantiano di origine ebraica: II, 447.

    MANTEUFFEL

    I

    (GEORG

    AUGUST

    ERNST FREIHERR VON MANTEUF­

    (1765-I842) consigliere se­ greto alle finanze e ministro di conferenze a Dresda e sua mo­ glie Johanna Freifrau von (I76I-I822) figlia del consiglie­ re segreto alle finan Andreas von Wagner): II, 84r. MAOMETTO (ca. 570-632): n, 647, 766. MARTE: l, I3. MARTINET, JOHANN FLORIAN, chi­ mico francese: Il, 702. MARUM, D. VAN (I750-I837), scienziato olandese: II, 87,89, 20!. MARZIALE, MARCO VALERIO (40I04): I, 580. MEDICI, i: l, 384-385. MELZER, un non meglio identifica­ bile Magister di Lipsia: II, 883. MENDE, JOHANN FRIEDRICH (I743I798), uno dei fondatori della moderna scienza delle macchine per la miniera: II, 884. FEL

    nella mitologia greca un comandante etiope alleato dei Troiani e ucciso da Achille. Di una statua che Io rappresentava, a Tebe in Egitto, si diceva ri­ suonasse melodiosamente quan­ do veniva sfiorata dai primi rag­ gi del sole: II, 674· MERZ, ALOYSIUS (1727-92), teolo­ go cattolico austriaco: I, 25. MESSIA: l, 6o8; Il, 274, 577,604, 674,757· MEYER, JOHANN FRIEDRICH (morto nel I675),chimico e farmacista di Osnabriick: II, 26. MENNONE,

    MILTITZ, DIETRICH FREIHERR VON

    (I769-I853), cugino e amico di Novalis: II, 84I-42.

    MILTITZ,

    LUISE

    HENRIETTE

    VON

    (I74I-I8o5), nata Schéinberg­ Weicha, dal I765 sposata con Ernst Haubold von Miltitz, madre di Dietrich: Il, 842. MINDERER, JOHANN MARTIN (mor­ to nel I8I2 a Mosca), medico, si specializzò nei rimedi contro la peste, studiò a Jena e dal I766 fu medico a Pietroburgo; cfr. nel testo l'espressione «Spi­ ritus Mindereri»: Il, I90. MOLL, CARL MARIE EHRENBERT VON

    (I76o-I838), esperto di scienza mineraria; consigliere segreto e segretario dell'Accademia bava­ rese delle Scienze: II, 850. MONCH, CONRAD (I744-I805), bo­ tanico: II, I 69. MONS, JEAN BAPTISTE VAN (I765I842), chimico francese: n, 68. MONTAIGNE, MICHEL EYQUEM DE

    (I533-92): Il, I29.

    (1756-93), scrittore, studioso di estetica e della mitologia greca,autore tra I' altro del romanzo Antan Rei­ ser, Ber!in I 785-90 e di una

    MORITZ, KARL PHILIPP

    INDICE DEI NOMI

    959

    Gotterlehre oder mythologische Dichtungen der Alten, Berlin 1791: l, 583 . MORVEAU GUYTON DE LOUIS BER­ NARO (1737-1816) chimico fran­

    cese, collaboratore di Antoine Laurent Lavoisier: Il, 26, 88,

    195, 201, 68o. MOZART,

    WOLFGANG

    AMADEUS

    (1716-91): I, 481.

    MULLER, JOHANN VALENTIN (1756-

    1813), medico tedesco, studiò a Jena:II, 189-190, 743· MULLER, JOHANNES VON (17521 809), statista e storiografo svizzero: II, 321.

    MURHARD,

    FRIEDRICH WILIIELM

    matemati­ quindi giornalista e studioso del diritto, autore di una Ge­ schichte der Physik, Gottingen 1798-99 e del System der E/e­ mente der allgemeinen Gro$enleh­ re nach ihrem Zustand am Ende des achtzehnten ]ahrhunderts, Lemgo 1798: l, 593; Il, 112,

    AUGUST (1779-1853), CO,

    117. MUSAUS, KARL AUGUST JOHANN

    (1735-87) scrittore, visse dal 1760 a Weimar: II, 307. MUSEO

    (v sec. a. C.), poeta greco:

    l, 15.

    NEWTON, ISAAC (1643-1727): Il,

    169, 273· 417· NICOLAS, PIERRE-FRANçors (1743-

    1816), medico e chimico france­ se: II, 201. NIOBE, nella mitologia greca figlia di Tantalo e Dione, si vantò con la dea Leto della sua nume­ rosa prole e per questo Apollo e Artemide uccisero i suoi quat­ tordici figli: II, 676.

    NOVALIS (FRIEDRICH VON HARDEN­ BERG): l, 426, 441;

    577. 734·

    II, 83, 297.

    OCKHARDT (OCKARDT), CHRISTIAN

    controllore alle sali­ ne di Artern: II, 857-59. ODIER, JEAN-LOUIS, chimico france­ se: II, 69. ODINO(; WOTAN), dio germanico: FRIEDRICH,

    II, 767. l, 15, 384-85, 566, 580.

    OMERO: OPPEL,

    JULIUS

    WILHELM

    VON

    (1766-1832), allievo di Abra­

    ham Gottlob Werner a Frei­ berg; dal 1790 consigliere di commissione dell'ufficio supe­ riore delle miniere a Freiberg, divenne amico di Novalis du­ rante una sua visita di ispezione alle saline di Diirrenberg, Ar­ tern e Kosen nel maggio-giugno 1799: II, 661, 894.

    ORAZIO,

    QUINTO

    FLACCO

    (65-8

    a. C.): I, 530. ORFEO, cantore tracio, figlio di Apollo e di una Musa, sposo di Euridice: l, 13, 15; Il, 364, 765-66.

    mitico cacciatore, figlio di Poseidone, fu trasformato da Zeus in costellazione insieme alle Pleiadi che cacciava: I, J 23. OSSIAN, nome di un leggendario bardo e principe scozzese a cui la tradizione medievale gaelica attribuiva un ciclo di canti epi­ ci popolari; nel 1762-63 James Macpherson pubblicò, attri­ buendoli a Ossian, alcuni poemi composti da frammenti di quei canti e da brani suoi; una prima traduzione tedesca dell'opera di Macpherson usci nel 1768-69 in esametri a cura di M. Denis: Il,

    ORIONE,

    763, 767.

    OVIDIO, PUBLIO NASONE (43

    17 d. C.): I, 58o. PAOLO APOSTOLO:

    a. C.-

    II, 577·

    PARACELSO, TEOFRASTO VON HO­ HENHEIM (1493-1541),

    medico,

    INDICE DEI NOMI scienziato e filosofo: II, r28, 647,764,850. PAUPIÉ, F. A., chimico, autore di

    Die Kunst des Bierbrauens, physisch-chemisch-okonomisch beschrieben, Praga I794: Il, 84I. PETRI,autore insieme a F. H. Bac­

    kenberg di una carta geografica dell'Elettorato di Sassonia: II, 669. PEYROUX,DE LA COUDRENIÈRE,fi­

    sico francese: Il, 89. PIETRO I IL GRANDE (I672-I725),

    zar di Russia: I, 477. PIGMALIONE, mitico re di Cipro, si

    innamorò di una statua di Afro­ dite che egli stesso aveva scolpi­ to, alla quale la dea concesse la vita: Il, 429. PINDARO (ca. 5I8-446 a. C.): I, 26, 530. PITAGORA, (ca. 570-496 a. C.): I, I5-I6, 3I3, 320; Il, 83, 33I, 390,767. PIZARRO, FRANCISCO (I475-I54I),

    conquistador spagnolo: Il, 766. PLATNER, ERNST (I744-I8I8),filo­ sofo, medico e antropologo: I, 507; Il, 386. PLATONE (427-347 a. C.): I, 5I3, 580; Il, 362,466,502. PLOTINO (ca. 205-270): Il, I82, 475,477,502,850. POLITZ, KARL HEINRICH LUDWIG (I772-1838), storico e filosofo:

    I, 405,410. POP, FRANZ ALOYS, medico: Il, 184. POPE, ALEXANDER (I688-I744),

    poeta inglese, traduttore di Omero: I, 384-85. PORDAGE,JOHN (I607-I68I), filo­ sofo inlese, seguace di Jacob Bi:ihme: Il, r28. PRIESTLEY, JOSEPH (1733-I804),

    teologo, filosofo e scienziato in-

    glese; nel I77I scopri l'ossige­ no: II, 27,30,20I. PRODICO di Ceo, (v sec. a. C.), so­ fista: I, I6. PROMETEO: II, 770. PRONY, GASPARD CLAIR FRANçOIS MARIE BARON RICHE DE (I755I839), fisico, ingegnere e idro­

    tecnico francese: Il, 850. PROTAGORA (ca. 480-4I0 a. C.): I, I6. PROTEO,dio marino greco, aveva il

    dono di assumere forme a piace­ re: Il, 367,470, 486. PSICHE,protagonista con Eros del mito ripreso nella favola di Amore e Psiche di Apuleio: II, 676,765-66. QUINAULT

    (QUINAUT), PHILIPPE

    (I635-88), drammaturgo e li­

    brettista francese: I, I8-I9. RACINE,JEAN (I639-99): I, I8. RACKNITZ,JOSEPH FRIEDRICH FREI­ HERR ZU (I744-I8I8),ciambel­ lano a Dresda: II, 894. RAFFAELO SANZIO (I483-I520): I, 58I; Il, 267,895. RAVE,A., medico: Il, I90. REBOUL,non ulteriormente identi­ ficabile: Il, 30. REIL, JOHANN CHRISTIAN, (I759r8IJ), medico,

    dal 1787 al

    I8 r o professore a Halle poi a

    Berlino, uno dei piu eminenti fisiologi dell'epoca: II, I89. REINHARD,

    FRANZ

    VOLKMAR

    (I753-I8I2), teologo, predica­

    tore di corte a Dresda:

    Il,

    84I-42,894. REINHOLD,KARL LEONHARD (I758I823), filosofo kantiano, pro­ fessore di filosofia a Jena e poi a Kiel, N ovalis fu suo allievo a Je­ na: I, Io3; Il, 362.

    INDICE DEI NOMI REUB, FRANZ AMBROSIUS (I76I­

    I830), fratello di Christopher Friedrich,mineralologo,allievo di Abraham Gottlob Werner: II,40.

    RICHTER, JEREMIAS

    BENIAMIN

    (q62-I807), chimico, impor­ tante per le sue ricerche stechio­ metriche:II,658,7I 1. RICHTER, JOHANN PAUL FRIEDRICH

    pseudonimo di (

    -+

    ) Jean Pau!.

    RITTER, JOHANN WILHELM (In6-

    I 8I o),chimico e fisico,prima a Jena poi a Monaco, Novalis lo conobbe personalmente nel I799: l, 592, 6I6; II, 76, 84, 94-95, I87,4I7,4I9,642,658, 68o, 694-95, 706, 708, 744, 750, ns.

    ROBESPIERRE, MAXIMILIAN DE

    (q58-I794):II, 6o3.

    ROCKENTHIEN, RUDOLF JOHANN

    (qII-I82o),patrigno di Sophie von Kuhn:II,894. ROMÉ DE LISLE, J. B. L. (I736-90), cristallologo francese:Il,I64. ROMER,JOBST CRISIDPH VON (I769I 838),consigliere della commis­ sione mineraria a Marienberg: II,I89. ROSCHLAUB, ANDREAS (q68-I835), medico a Bamberg, sostenitore delle teorie browniane:II, 355, 38I,40I,407,850. ROSENCREUTZ, CHRISTIAN, ritenuto il fondatore dell'Ordine misti­ co-alchemico dei Rosa Croce e l'autore dello scritto Chymische Hochzeit anno I459, in realtà opera di]. V. Andreae (I586I654) e pubblicato a Strasburgo nel I6I6:II, 26. ROUSSEAU, JEAN-JACQUES (I7I2-78: l, 489, 578;Il,344,504.

    RUDIGERN (RUDIGER), JOHANN GEORG GarTLIEB (morto il I8o8),

    religioso:Il,39,3II.

    RUMFORD, BENJAMIN THOMPSON

    (I735-I8I4), chimico ed esper­ to di giardini:Il, 64,205,693. SACHS, HANS (I494-1576), calzo­

    laio, mastro cantore di Norim­ berga:II,728,758. SAFFO, (VII sec. a. C.):II,no. SATURNO:JI,763,770. SAUNDERSON, NICHOLAS (I682-

    I739), chiamato «il cieco»,ma­ tematico e astronomo inglese, dal q I I professore a Cambrid­ ge: II,I34·

    SAUSSURE, HORACE BÉNÉDICTE DE

    (I740-99), naturalista svizzero: Il,3I.

    SAUSSURE, NICOLAS THÉODORE DE

    (I767-I845), figlio del prece­ dente,botanico e genetista:II, 206. SAUVIGNY, non meglio identifica­ to:I,I7. SCHADOW, JOHANN GOTTFRIED

    (r764-85o), scultore di corte a Berlino:l, 436. SCHEELE, KARL WILHELM (I742q86), chimico svedese:II, 30.

    SCHELLING, FRIEDRICH WILHELM JOSEPH voN (In5-r854); Nova­

    lis lo conobbe personalmente il I0 dicembre 1797:l, 469, 576, 6I6;11, 83,96, I04,I76, 292, 462,657,755·

    SCHERER, ALEXANDER NICOLAUS

    (Ini-I824),chimico;dal I799 consigliere d'amministrazione delle miniere a Weimar, dal I Soo professore di fisica a Hai­ le; direttore dell'«Allgemeines Journal der Chemie>>: II, 20I, 84I,85o. SCH!llER, FRIEDRICH JOHANN CHRI­ STOPH VON (I759-I805); Nova­

    lis lo conobbe personalmente nel I790 aJena:l,31,198,201; II, 3I1,348.

    INDICE DEI NOMI (I739I805),matematico e filosofo di Kiinigsberg: II, n8, I69.

    (I632-I705), giurista e storico: II, 77I. SCHIRLITZ, non meglio identifica­ to: II, 850.

    SCHULTZ (SCHULZ), JOHANN

    SCHLEGEL,

    DRICH GABRIEL, controllore alle saline di Kiisen: II, 858-6o. SEIDEL, JOHANN HEINRICH (I750I82o) capogiardiniere a Dresda: II, 895· SEMELE, figlia di Cadmo e Armo­ nia,fu amata da Zeus,dal quale concepf Dioniso: II, 675. SEMLER, JOHANN ADAM, scrivano delle saline di WeiBenfels e poi di Artern: II, 84I,857-60. SEMLER, la,moglie del precedente: II, 84r. SENEBIER (SENNEBIER), JEAN (I742I809),naturalista,predicatore e bibliotecario a Ginevra: II, 201.

    SCHILTER, JOHANN

    AUGUST

    WILHELM

    (1767-I845);Novalis lo conob­ be personalmente nel I797= I, 306, 595; II, 79,269-70. SCHLEGEL, CAROLINE ALBERTINE

    (1763-I8o9), nata Michaelis, nel I784 sposò il medico Jo­ hann Franz Biihmer (morto nel I788), quindi sposò August W. Schlegel e, divorziatasi, nel I803 sposò Schelling: II, 576. SCHLEGEL, FRIEDRICH (I772-I829); Novalis lo conobbe alla fine del I79I a Lipsia: l, 363,37I,408, 469, 550, 595; II, 8o-8I, 267, 292, 297. 304, 348, 57I, 640, 657.675.743· SCHLEGEL, gli: II, 349, 388, 653, 842. SCHLEIERMACHER, FRIEDRICH DA­

    (I768-I834),teolo­ go, dal I796 al I8o2 predicato­ re alla Charité di Berlino, dal I797 in stretto rapporto di ami­ cizia con Friedrich Schlegel: Il, 3I3,57I,640,645· NIEL ERNST

    SCHMID

    (SCHMIDT),

    STIAN ERHARD

    CARL CHRI­

    (I76I-I8I2),filo­

    sofo: II, 386. SCHMIDT,

    AUGUSTE

    (GUSTCHEN)

    (nata nel I790),figlioccia della moglie di August Coelestin Just,Rahel: l, 20I. SCHMIDT, colonnello, proprietario di una miniera di carbone nello Wegwitz: Il, 872. SCHOCHER, CHRISTIAN GOTTHOLD,

    fisico, autore di Sol! die Rede ein dunkler Gesang bleiben... , Lipsia I79I: II, 334· SCHOPF, JOHANN DA VID (I 7 52I8oo),medico militare: II, I90.

    SEFNER (SEFFNER), CHRISTIAN FRIE­

    SENF (SENFF), ERDMANN FRIEDRICH

    senior (I743-I8I3), dal I796 membro del direttorio delle sa­ line sassoni: II, 692, 838, 852, 854-56, 858, 86o, 862, 872, 883. SENOFANE (ca. 565-470 a. C.): I, I5. SENOFONTE (ca. 430-354 a. C.): l, I6. SESOSTRI, faraone della XII dina­ stia: II, 766. SHAKESPEARE, WILLIAM (I564I6I6): I, 306; II, 3I5, 653. 744.758,769,77I,778-79· SILLIG, precettore di Novalis a Freiberg, figlio del parroco J. G. Sillig che fu allontanato dal suo ufficio per il suo misticismo e per le sue idee democratiche: I, 5I5. SISIFO: II, 602. socRATE (470-399 a. C.): I, I4, I6,3 I9-2o; II, 455. SOFIA (

    -+

    KUHN, SOPHIE VON).

    INDICE DEI NOMI soLONE

    (640-560 a. C.): I, 444-45·

    SOMMERING

    (SOMMERRING),

    SA­

    MUEL THOMAS (I755·I83o), professore di anat9.mia a Jena, autore del saggio Uber das Or­ gan der Seele, Kéinigsberg I796 (con uno scritto di Kant): I, 328; II, IIO. SONNENFELS, JOSEPH VON (I733· I8I7), scrittore, professore di scienze politiche a Vienna: I, 507. SONNENKALB,

    GOTTLIEB

    ADOLPH

    (I7I9·96), borgomastro di Naumburg: II, 885. SPALLANZANI, LAZZARO (I729-99), batteriologo: II, 66. SPINOZA, BARUCH (I632-77): l, u8; II, 277, 362, 4I2, 502, 740. SPRENGEL,

    KURT POLYCARP JOA·

    (1766-I833), professore di medicina e botanica a Halle, autore dello Handbuch der Pa­ thologie, 3 voli., Lipsia I795· I797: Il, 30I, 85o. CHIM

    STAHL, CONRAD DIEDRICH MARTIN

    (I77I-I883), matematico e fisi­ co: II, I69. STEFFENS, HENRIK (I773·I845), fi­ losofo e scienziato norvegese, amico di Schelling aJena, tra il I799 e il I80I soggiornò a Frei­ berg dove conobbe Novalis: Il, 7I7. STIEGLITZ,

    CHRISTIAN

    LUDWIG

    (1756-I836), giurista, storico dell'arte: Il, 271. STOLBERG·STOLBERG,

    FRIEDRICH

    LEOPOLD GRAF ZU (I750·I8I9), poeta e traduttore: l, 3I. STUCKE, chimico non ulteriormen­ te identificabile: II, 204. STUDER, JOHANN GOTTHELF (1763I832), meccanico minerario a Freiberg, poi meccanico di cor­ te a Dresda: II, 47 r.

    GEORG ADOLPH (I75I· I8I3), professore di scienze na­ turali e camerali a Heidelberg: Il, 3u. SULZER, FRIEDRICH GABRIEL (I749· I83o), medico e consigliere se­ greto di corte a Ronneburg, possessore di una collezione di fossili: II, 892. SVETONIO, GAIO (ca. 70-I40): l, 58!. SUCKOW,

    TACITO, PUBLIO CORNELIO

    d. C.): I, 58r.

    (55-II6

    (ca. 624-546 a. C.): I, I5. TEMISTOCLE (ca. 528-462 a. C.), politico e stratega ateniese: I, 3I9.

    TALETE DI MILETO

    TENNEMANN, WILHELM GOTTLIEB

    (I76I-I8I9), professore di filo­ sofia aJena: Il, 362. TEOFRASTO (ca. 372-287 a. C.), fi. losofo greco, successore di Ari­ stotele alla direzione della scuo­ la peripatetica: l, 54I, 593· TEPPER, famiglia di commercianti inglesi: I, 384. TETENS,

    JOHANNES

    NIKO L A U S

    (I736-r8o7), filosofo e psicolo­ go: II, 362. THIELMANN,

    JOHANN

    A D O LPH

    (I765-I824), militare, amico di Novalis, marito della sorella di Julie von Charpentier, Wilhel­ mine: II, 173, 778.

    THIELMANN FRANZ FRIEDERICH JU­

    (nato nel I799), figlio del precedente e figlioccio di Nova­ lis: II, 729.

    LIUS

    THUMMEL, MORITZ AUGUST VON

    (I738-I8I7), scrittore: I, 203, 268. THURNEYSSER ZUM THURN, LEON­

    (I530-90), orafo e alchi­ mista, autore della Quinta Es­ sentia..., Miinster I570: II, 849.

    HARDT

    INDICE DEI NOMI LUDWIG JOHANN (17731853), conobbe personalmente Novalis nell'estate del 179 9 a Gleibichenstein presso Balle: Il, 311, 330, 348, 640, 743, 744, 769 , 744, 769 , 771. TI EDEMANN, DIETRICH (17481803), filosofo, autore del Geist der spekulativen Philosophie, 6 voli., Marburgo 1791-97: Il, 128, 134, 362. TIZIANO VECELLIO (ca. 1477-1576): I, 198. TODE, JOHANN KLEMENS ( 1 7361805), professore di medicina a Copenhagen, filantropo e poe­ ta: II, 189. TOLOMEO, CLAUDIO (ca. 100-160): Il, 364. TOPHAIL, ABUBECR EBN (morto nel 1185), filosofo arabo: Il, 134. TRAMPEL, JOHANN ERHARD (17371818), medico: Il, 189. TRASIMACO (ca. 459-413 a. C.), re­ tore e filosofo greco: I, 16. TIECK,

    TREBRA,

    FRIEDRICH

    WILHELM

    (1740-1819 ), ispettore generale superiore del­ le miniere a Freiberg: II, 850. TROMMSDORF ( TROMSDORF ) , JO ­ HANN BARTHOLOMEUS (17701837), medico e chimico, fondò il primo istituto di insegnamen­ to farmaceutico: Il, 850. TYCHO DE BRAHE (1546-1601), astronomo svedese, amico di Keplero: Il, 364. HEINRICH

    VON

    (17531804), editore berlinese, pub­ blicò opere di Goethe, Schiller, Wieland, Tieck e dei fratelli Schlegel, Novalis voleva pubbli­ care presso di lui l'Ofterdingen: II, 765, ns.

    UNGER, JOHANN FRIEDRICH

    É (1719 -57), poe­ ta francese, autore di teatro po­ polare e di opere comiche: I, 19. VAUQUELIN, LOUIS NICOLAS (17691829), chimico francese: II, 38, 185-86, 191, 202, 707. VENERE: I, 17. VAD , ]EAN JOSEPH

    VIETH,

    GERHARD ULRICH

    ANTON

    (176,2 -1836), matematico e fisi­ co: II, 169 . VIRGILIO, PUBLIO MARONE (70-19 a. C.): II, 443· VOLTA,

    ALESSANDRO

    CONTE

    DI

    (1745-1827), confutò la teoria dell'elettricità animale di Gal­ vani e ne spiegò l'origine come elettricità di contatto: II, 88, 89. VOITAIRE, FRANçOIS-MARIE AROUET

    (1694-1778): I, 476, 507, 544, 546; Il, 294, 727. ( 1 6231696), storico e linguista: II, 771. WAGNER, ANDREAS VON (17271 8o5), consigliere segreto alle finanze a Dresda, padre di Johanna von Manteuffel: II, 841-42. WAHL, CHRISTIAN SIGISMUND, im­ piegato alle saline di Kosen: II, 858-6o. wALKER, chimico non meglio iden­ tificabile: n, 202. WALLERIUS, non meglio identifica­ bile: II, 137. WALLER, FRIEDRICH, pseudonimo usato in gioventu da Novalis: I, 29 . WEDELIUS ( WEDEL ) , GEORG WOLF­ GANG (1645-1721), medico e professore a Jena: Il, 26. WEDGWOOD, JOSIAH (1730-95), ce­ ramista inglese: I, 585. WEIGEL, CARL E. (nato il 1769 a Lipsia), allievo di Brown e

    WACHTER, JOHANN GEORG

    INDICE DEI NOMI Roschlaub, medico a MeiEen e a Dresda: n, I89. WELZEL, KARL FRIEDRICH (I740I793),chimico; dal 1785 asses­ sore alle miniere di Freiberg: n, 831. GOTTLOB

    ABR AHAM

    WERNER,

    (I749-I8I7) geologo, minerale­ go, dal I775 professore di inge­ gneria mineraria e di mineralo­ gia a Freiberg, maestro e amico di Novalis: I, 6I6; II, 76, I36-38, 140-45, 148, I52, I54-57, I64, 284, 305, 344, 369,387-88,392,405,424-25, 469, 472, 8II, 8I4, 822, 825, 833-34, 84I-42, 868, 889. WIEDEMANN, non ulteriormente identificabile: Il,I5 r. WIEGAND RICH

    I89.

    (WIGAND) ,

    JUSTUS HEIN­

    (I769-I8I7), medico: II,

    W I E GLEB,

    JOHANN

    CHRISTI AN

    (I732-I8oo),farmacista a Lan­ gensalza, noto chimico di indi­ rizzo flogistico, nel r 796 inse­ gnò chimica a Novalis: II,708. WIELAND,

    CHRISTOPH

    MARTIN

    (I733-r8I3), poeta, scrittore, giornalista ed editore di riviste; fece pubblicare la poesia di No­ valis Klagen eines Jiinglings nel «Merkun> dell'aprile I79I, au­ tore tra l'altro della raccolta di fiabe Dschinnistan, 3 voli., I786-89:I,26,3I,203. WINCKELMANN, JOHANN JOACHIM

    (I7I7-68), archeologo e storico dell'arte: II,267. WINDSCHMANN, KARL JOSEF (I7751839),medico e filosofo, ammi­ nistratore del Nachla/5 di Frie­ drich Schlegel, autore del Ver­ such iiber die Medizin, Ulm I79T II,I89. WINTZER, non meglio identificabi­ le addetto alla graduazione del

    sale alle saline di Artern: Il, 857-58. WITTICH, non meglio identificabi­ le: II,884. WITZLEBEN, KARL AUGUST

    FRIE­

    (I773-I839),milita­ re: n, 886,894· WOLFF, CHRISTIAN (I679-I754),fi­ losofo e matematico, dal 1707 professore a Balle, allontanato nel 1723 vi fu richiamato da Fe­ derico II: I, 338; Il,362,436. WOULFE, PETER (I727-I803), chi­ mico inglese: II,33. DRICH VON

    ZEDTWITZ, LUDWIG FRIEDRICH FER­ DINAND VON (1777-I86o), un al­ lievo di Just, piu tardi presiden­ te della corte d'appello dell'E­ lettorato di Sassonia: I,20I. ZENONE di Elèa (v sec. a. C.): I, 29. ZIMMERMANN,

    JOHANN

    GEORG

    (I728-95), medico e filosofo: I, 26. ZINZENDORF,

    NIKOLAUS

    LUDWIG

    (1700-60), nel I722 fondò la comunità degli Herrn­ huter: Il,597,643. ZOROASTRO, nome greco per Zara­ thustra (ca. 630-553 a. C.), fon­ datore della religione persiana che da lui trae il nome: I,I5; n, 293· GRAF VON

    Stampato per conto della Casa editrice Einaudi dalla Fantonigrafica - Elemond Editori Associati nel mese di ottobre I993 C.L.

    13312 Anno

    Ristampa 93 94

    95

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    NUE NUOVA UNIVERSALE EINAUDI Ultimi volumi pubblicati

    188. Antonio Gramsci,ll nostro Marx. 19181919. A cura di Sergio Caprioglio.

    201 . Alexis de Tocqueville, Viaggio negli

    189. Bartolomeo Platina, Il piacere onesto e

    202. Cesare Garboli, Trenta poesie fami­

    la buona salute. A cura di Emilio Fac­ ciali.

    gliari di Giovanni Pascoli. 203. Hans Kelsen, La dottrina pura del dirit­

    190. Marco Aurelio, l ricordi. A cura di Carlo Carena.

    to. A cura di Mario G. Losano. 204. Il Romanzo di Alessandro. A cura di

    191. Antonio Gramsci, L'Ordine Nuovo. 1919-1920. A cura di Valentino Garra­ tana e Antonio A. Santucci. 1 92. Charles de Bovelles, li libro del sapien­ te. A cura di Eugenio Garin. 193. George Boole, Indagine sulle leggi del pensiero su cui sono fondate le teorie matematiche della logica e della pro­ babilità. Edizione italiana a cura di Ma­ rio Trinchero.

    194. Carlo Cattaneo, Interdizioni israeliti­ che. Introduzione e note di Luigi Am­ brosoli.

    Stati Uniti. A cura di Emilio Faccioli.

    Prefazione di Luciano Ca­

    fagna.

    195. Jonathan Swift, Scritti satirici e pole­ mici. A cura di Herbert D avis. 196. Ludwig Wittgenstein, Tractatus lo­ gico-philosophicus. Testo originale a fronte. Introduzione di Bertrand Rus­ sell. A cura di Amedeo G. Conte.

    197. Jean-Jacques Rousseau, Saggio sul­

    Monica Centanni. 205. Piero e Ada Gobetti. Nella tua breve esistenza. A cura di Ersilia Alessandro­ ne Perona. 206. Ugo Foscolo, Il sesto tomo dell'io. Edi­ zione critica e commento a cura di Vin­ cenzo Di Benedetto. 207. Antonio Gramsci, Lettere 1908-1926. A cura di Antonio A. Santucci. 208. Giovanni Verga, Mastro-don Gesualdo

    (1 " 888)-(1889). A cura di Giancarlo Mazzacurati. 209. Alessandro Manzoni,Poesie prima del­ la conversione. A cura di Franco Ga­ vazzeni. 21 O. Orazio, Le satire. Traduzione di Gavino Manca. Introduzione e note di Carlo Carena. 211 . Lorenzo de' Medici, Opere. A cura di Tiziano Zanato. 212. Giovan Paolo Lomazzo. Rabisch. Te­

    l'origine delle lingue dove si parla della

    sto critico e commento di Dante !sella.

    melodia e dell'imitazione musicale. A

    21 3. Walter Benjamin, Ombre corte. Scritti

    cura di Paola Bora.

    198. Francesco Carletti, Ragionamenti del mio viaggio intorno al mondo. A cura di Paolo Collo.

    199. Erasmo da Ronerdam, li lamento della pace. Testo a fronte. A cura di Carlo Carena. 200. Jonathan Swift, Favola della bona. Serina per l'universale progresso del­ l'umanità. A cura di Gianni Celati.

    1928-1929. A cura di Giorgio Agam­ ben. 21 4. Novalis, Opera filosofica. (Due volu­ mi). A cura di Fabrizio Desideri e Giam­ piero Moretti.