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Italian Pages [661] Year 1924
BERNARDO BENUSSI
L'ISTRIA NEI SUOI DUE MILLENNI DI -STORIA .. I--,'
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TRIESTE LIBRE~IA TREVES-ZANICHELLI
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L'ISTRIA NEI SUOI DUE MILLENNI DI STORIA ·
DELLO STESSO AUTORE : Saggio d,u1ta storia dell, Istria· sùto ·ad Au,g-usto Capodistria 1872 (pag. 62). Saggio d'una geografia dell'Istria - Rovigno 1874 (pag. 69). ,Vanuale di geografia del!' Istria - Trieste 1877 (pag. 146). L'Istria sino ad Augusto - Trieste 1883 (pag. 353 ). Il Litorale - Pola 1885 (pag·. 218).
Commissioni dei dogi ai podestà veneti del!' Istria Parenzo i887 (pag. 68).
Santo Stefano al Quieto - Trieste 1888 (pag. '.28). Storia documentata di Rovigno - Trieste 1888 (pag. 396).
Il privilegio eufrasiano - Parenzo 1892 (pag. 49). Lo statuto del comune di Umago - Parenzo 1892 (pag. 88). La liturgia slava nell'Istria - Parenzo 1893 (pag. 139). ;Ve! medio evo. Pagine di storia istriana - Parenzo 1897 (pag. 88-725). La regione Giulia - Parenzo 1903 (pag. 32-360). Spigolature polesane - Parenzo 1908 87). Croniclze di Rovigno di P. A. - Parenzo 1910 (pag. 169). Parenzo nel!' evo medio e moderno - Parenzo 19rn (pag. 54). Frammento demografico (Capodistria) - Trieste 1910 (pag. 38). Statuto del Conutne di Pola ParerJZo 1911 (pag. 363). Le sette giornate di Pola (30-Io- 5-u-19I8) - Parenzo 1919 (pag. 15). Tharsacticm - Parenzo 1922 (pag. 48).
Il feudo al Quarnaro della chiesa episcopale polense Venezia 1922 (pag. 40 ).
Del vescovato di Cissa e di Rovigno - ParerJZO 1922 (pag. 41 ).
Pola nelle sue istituzioni nmnicipali - Parte 1, Venezia 1923 (pag. 516); Parte Jf, Pare11ZO 1923 (pag. 26o). Il '48 nell' Ishia - Venezia 1924 (Pag. 43).
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BERNAti~S: L'ISTRI NEI SUOI DUE MILLENNI DI STORIA N ESCIRE
QUID
ACCIDERIT
EST
TAMQUAM PU ER MANERE. CICERONE.
T RIESTE STAB. ART. T I POGRAFICO G. CAPR I N
1924
HISTRIAE · TERRAE V· S ·L·A KAL . A VG . MCMXXIV
INTRODUZIONE
SUOLO E MARE § 1.
GEOGRAFIA 1. La p-rov~ncia odierna deH'Isd aceo.rdato fra il con te d ' Istria, quello ·d i Gorizi a ed i duchi d'ALl'stria a,s•si eme ai cong:iurnti cal])ocli striani, per .ap,p rofittare delle co ndizioni de'1\a R epublica quando, aJ)lpena uscita ,eia una delle tante ,g uerre sostenu te per .il ,p ossesso d el la Da,)nnazia, -s,i era vista prostrata daMa t erribi,1-e p,este che, durata dal gennaio 1347 a•! s,ettembre 1348, l'aveva p-rivata ·cli un terzo dei suoi abitanti. Cacoiato il podestà veneto, abbattuto ,i[ vess illo 'di S. ,Ma;rco, i Capodi·st·riani avevano aper t-e le po r te del·l a loro città alle masnade tedesche e carnioliche e ad aHre mercenarie -comandate 1
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CAP.
X, 43-44.
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ANNO
1348.
icla l signor-e di lJ'.eroLca •ed ostinata ,resist,enza, s,e non ne salvò Il possesso, «salvò l'-onore di Venezia e ìe procurò :l'ammirazione del mondo, contribuendo a conserva·r,e di •e ssa quel ooncetto di grandezza e cli dignità che la sua condotta politica nene faccende di Terra ferma aveva offuscato ed illanguidito.» La grave situazione di Venezia neH'Oriente fu tutta di avvantaggio per ;j Triestini, 1 qua·li s,i died,ero a navigar,e con più J,ibertà neH'Aclriatico •e impunemente a chiude,r,e con mura o rompere oon fossi ,le strade tra 1la Carsia e l'Isfria. La Republica s,i limitò a rioorrere aHe vie di,plornatiche, ma con poco o 1
CAP. XII, 26-28 .
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ANN O I ·ID2.
nessun successo: ,e Trieste •JJo tè approiittarne per mantenere inalterata la sua situazione a danno di Ca,pod,istrfa. L'astrn di Venezia cominoiava a vo]g-,ere a,J tramonto.
§ 4.
LA COLONIZZAZIONE 27. Rovin a to i,! grande vallo che cingev a ,1e OiuHe dalle ripetute guene fra g li ese rciti avve rsari e dall'az;ione d,issolvenk degli elemenK richiamate le leg,ioni che vi stavano •a difesa, la «Porta o rientale deH'Tt alia » rimase aperta alle Invas:ioni barba riche. Attravers,o i pa·s sag-gi d·i P ostumia sces,e ro e Vi,s1igoti , e Unni, e Ostrogoti, ,e Longobardi, e Avari, e Unghe ri (ca;p. III. 28) : ,per la ;parte JJiù J)ianegg"iante dell'Albio irrupJ}ero ripetute volte ,e Avari e Slavi (.ca·p. V, 7) mettendo_il ,p aese a ferro ,e d a fuoco. Per conseguenza, la pa rte niù alta deM' Istria e la '))iù esposta aHe invasioni restò in buona parte spopola ta ; e qui troviamo quel «deserta loca» ove Il duca Oiova nrrl'i 'SÌ oJfers-e di tr as'))orta re qu egli Slavi ch'egli aveva fatto v-enire d'oHre Alpe (cap. VI. 5) quali coloni sulle terre da Jui tolte ag li Istriani.
28. Ou,mdo l'Istri a fu subord,inata alle v,apiltra terra slava a loro scelta. Ma gli Sl:avi sempre r.isposern: o Pisino, o niente. E quello che non poterono ottenere dalla giunta ,provinciale lo ebbero dalla compiacenza deH' i. r. governo, Perciò grande fu i>l loro giu,bi,Jo quando sul! finire del 1898 videro iscritta nel bilancio deHo stato la prima posta per l'erezione di u.h ,g,innasào (tecnico.) croato a Pis,ino, giubi>l:o non per aver,e ottenuto un ginnasio, non perchè ,la creazione di questo istituto segnava un notevole passo a promuovere la coltura e la civiltà del popolo sllavo, ma perchè questo ginnasio croato era imposto a Pisino, ma ,perchè esso rappresentava una grande vittoria ne l campo politico e -n azionak La N a s a SI o g a del 29 dicembr,e 1898 chiudeva un -suo inno per tale acquisto colle parale: «Il ginnasio croato a · Pisino ... è nella nostr,a fotta tale vittoria che assioura, poss.iarno dirJ-o francamente, ,l 'Istria ai Croati». Taile accondisoendenza deH' i r. governo verso le esigenze degli Slavi destò, come era d'attenders-i, '1' indignazione di tutta la provincia: -tutti i comuni italiani protestarono, ,in tutte k città si tennero comizl di protesta - anche nella stessa Pisino il 18 gennaio 1899. 1 ) S. E. il nuovo mi.n istro oonte Trhun «retrocesse semplicemente i relativi deliberati», unendo oosì aH' infrazione dei suoi doveri costituzhona,li, l' ·insuHo a corporazioni ,Jegittimamente risentite per ,Ja deliberazi-one del governo. Si fu pertanto che, convocati dai ,loro deputati, ai 15 gennaio 1899 v,e nner,o a convegno nella sala del municipio -di Trieste i rappresentanti d,i 87 comuni deUe tre ]Jrovince della regione Giuria, assieme ai loro deputati ndla di:eta e nel consigli-o de-11' impero per intendersi ,sul modo 1
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1 ) E si noti. Quando l' i. r. governo diede una scuo'1a reale croata alla città di Volosca, vi fu forse qualche protesta da parte degli Haliani? Nessuna. Ed -era troppo .n aturale, perchè Volosca è città interamente croata.
CAP,
XVll, 139-140.
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ANNO .1899.
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th procedere nelle presenti vertenze a comune ,difesa; e s-i JWOtestò presso il'-i. r. governo ccintro ;J',imposiiz+one di scuole slave sul territorio ital-iano, in ·i special modo contro l' -istituzione · d'un g'innasio croato a Pisino; contro -l'intrusione dello slavismo nei tribumtl.i, nell'-amministrazione e ne11ta chi-esa; .oont-ro la corruzione dei no mi nei documenti· ·e nei registri: - -e si chiese I' istituzione di scuole -i taliane popolari, medie e 111ag-istrali italfane, e l'e rezione d'una università ital:ia na in queste .p-rovince: in attesa di questo, 'il riconoscimento dei d,iplomi ottenuti nelle scuole superi-ori del Regno, e da ultimo il attribuzione, mediante J,egge SJJ-eciale, ai comuni dei registri di stato civile s-inora tenuti dal clero cattolico. 1 ) Per rendere meno s-e nsibile il danno arrecato aJ.la città di Pisino ed .in parte anche all 'Istria tutta, dalla ,istituziio-ne d'un ginnasio croato i-n quel:Ia città, la giunta provincia-le decise il 29 dicembre 1898 d.i aprire a Pisino col principiare del seguente anno scol. 1899-900 un ginnasio reale provinciale con lingua d' insegnccmento italiana. 1
140. I::d ora dobbiamo ritornare agl'ì avvenimenti che accaddero a Trieste in questo periodo di tempo, i quali mentre nel]' Istria hanno un carattere precipuamente ,politico-nazionale, a Tri•e ste s.i manifestano con un indice naz·i onale-eoonomi,co. · Come abbiamo veduto al n. 114 di questo ca,p., neDla seconda metà del sec. XIX presso tutti i grandi stat-i commercia'ii si era anda-ti sopprLmendo i porti franchi sostituendoli con «Depositi franchi o Punti franchi ». Quelli abbracciavano l'iintera città, questi erano chius.i i n una zona ·ristretta. Così avvenne anche a Trieste ne.I 1891. ') li comune di Trie ste, a ricordo di ql!'esta solenne adunanza, decretò di murare nell'aula massima del palazzo municipale una lapide: «Il 15 gennaio 1899 i deputati dietali ed ,i podestà del!' Istria, di Trieste e del Friuli orientale qui rndunati affermarono contro le noviss-ime ,pretensio1Ìi di altre gent-i l'indelebile millenar-io carattere ,i taliano della reg.ione posta fra le Alpi Giulie ed ,il mar e». - La J.ocale i. r. luogotenenza lo proibì.
CAP. XVII, r40-r4r.
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570 -
ANNO
r900.
li movimento oomrnercial-e negli anni 1892-93 che immediatamente seguiremo aJ; tog,J,imento del porto franco sembrò dare ragione ai pessimjsti, perchè •in questi due anni si ebbe a notare una depressi-one g-enera le conseguenza, come abbiamo rilevato, delfirnprevidenza dei! governo centrrnle. Ma l',intellig-enza, l'operos·ità e la energ-ica attiva intraprendenza de,! ceto commerciale tr-iesti110 riescì a superare questo periodo di crisi, e d'allora i-n poi si ebbe •un costante movimento asoendente che raggiunse i 34.799 milioni• di qu.intali ne:) 1900 ( via mare 19.028 milionù, via terra 15.771 mii.) ed i 46.826 mi'l. (25.922 miii. via mare, 20.904 via terra) nel 1906, \l'anno p.recedente all'apertura deHa ferrovia dei Tauri. Congiunta Trieste co>lla sua retrotena anche mediante -que sta seconda ferrovia, il ·suo commercio confoiuò :a d aoceindere ,in proporzioni ancora maggiori, in guisa che nel 1913 si nota un imoviment,o complessivo di 61.472 mH.ioni.di quintali•~ 34.497 miL via mare e 26.975 via terra. 01' introit-i d0gana'1.i da cm. 4.430.788 nel 1888 erano .sal'iti già nel 1897 a oorone 11.310.252. In pari tempo s-i accrebbe notevolmente ila popolazione di Trieste, del 13.5 ,p. c. dal 1890-1900 e del 28.4 dal 1900-1910. Au•m ento •clii grande importanza anché ;in linea nazionale; poichè, ricevendo i inuov,i venut,i in massima ,parte daHe vicine contrade istriane 0 dal Friuli', questi vennero a portare un rinforzo all'eilemento Jiberale-nazionale a cui già appartenevano per atavismo netla loro precedente dimora. Nel decennio 1900-1911 Ja popolazione di Tr! tog-Hmento del porto franco- avvicinò nuovamente l'Istria a Tr,i este facendo rivive.re questo scambio coJJ7merciafo; ,pokh'è gt'Istriani, non più sotto.posti alle noie do,ganaH, ed ap,profitt:rndio deille fadli e ,poco -costos~ comunicazioni mar ittime, prefer.irono i:,e carsi · :personalmente a Tri·este a ,provvede mi :ess·i stessi colà degli articoH di cui abbisognavano. Al vantagg1io che ne .derivò al p,iccalo commerc-io triesUno cor.r.ispose p,er naturale conseguenza una rel'ariva perdita de_! p,i~alo commercio istriano. 1
148. Delle 148 navi con 83.994 tonnellate che oontava la navigaz·io-ne a ve.Ja ·i striana a lungo corso nell 1871, non vii -esi steva ,p,iù haccia nel 191 3. I -due armatori Lussignani Oerolimich e CosuHch, a,l preci,piitare rovinoso della marina a v·efa, avevano fatto un p,rimo tentativo di sostituirvi i battelli a vapore; e ruel 1889 sorse la Società ,OeroHmich con un pfroscafo, il «Quarnero », e nel 1890 la Cosulic'h col vapore «A. P. CosuHch ». Ma ben presto ques-bi intraprendenti .armatori si trasferi-rono a Trieste, ov•e l'avvenire -e ra loro ,p1iù promettente. Non r,inunciarono p.erò .i Luss,i·g nani a · tale 'impresa, ·e nel 1913 troviamo a Lussinpiccolo 3 società di navigazione: - 'la M. U. Martinotich con 8 pfroscafi p,er 3·4.551 tonneHat,e - La Lussino con 5 piroscafi ,per 19.382 to.nnellat,e - e La eredi M. Premuda oòn 5 pi•r,oscafi p-e r 15.932 tonneHat,e. In pari tempo si formavano nelle altre citta del:!' Istria 3 sodetà per il movimento locale ,o di costi-e ra: - fa Società /stria-Trieste con (nel 1913) 11 piroscafi per 2.190 tonnelfate - la Capodistriana
CAP . XVII, 148-149.
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ANNO 1910,
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con 6 piroscafi per 776 -tonnellate -
e la
Muggisana oon 4 piro-
scafi pe-r 560 tonnellate.
149. Ass·ieme al -rnvinare deHa marina mercant1He istriana a vela a lungo corso -ed a ,g rande c.abotaimio, abbiamo anche la discesa del pkCO'l'O cabotaggio da 635 J:egni per 11.468 tonn. e 2140 u. di ,e quipaggio ch'era nel 1871 a 258 legni per 5.325 tonn. e 765 u. ,d'equ,i,paggio nel 1913. In quella vece aumentarono ile barche p,escherecce, le numerate e d' a-Hbbo compless'ivamente da 703 barche per 1.777 ton. e 2.045 persone d'equipaggio ch'erano nel 1871 a 1.538 barche per 3657 tonn. e 3.3 15 u. d'equipaggio nel 1913. Così che mentre nel 1871 solo 2045 persone ritraevano i mezzi di suss'istenza da ,q uesta infima catego,ri,a di navigazione, iii foro numero era andato annualmente crescendo sino -a raggiungere i 3.315 nel' 1913. A sì bass:o grado era decaduta '1a nostra marin:t un dì sì fiorente e rinomata sulle galere veneziane ,e sul naviglio a vela a lungo corso, e che tanto aveva contribuito co'i suoi comandanti e coHe sue ciurme aHo sviluppo del Lloyd nei quattl'o primi decenni deMa sua esistenza. Dopo che ·il governo austriaco si assicurò fa nomina -di due consiglieri della direz'ione ed H suo presidente fu di nomina sovrana, l' i. r. governo accarezzò l'idea d,i avere tm Lloyd slavotedesco, ,e cominciò pertanto a boicoHare gl' Italiani del'l' Istria che vi chiedevano un colfocamento. Per tal modo la politica austriaca, _dappert utto ostile alf-elemento italiano, faceva sentire il suo rna1l,e fico influsso anche in questo angolo deNa V'ita socia·le ed -e conomica dei nostri comprov•inc'iali. Co 1 generale svHu']}])·O -c h'ebbe' i"1 commercio neH'u.Jtimo d·ecenll'io corrisponde un aumento nell'attività dei porti istriani, che da 5.171.50'4 quinta,li eh' era nel 1900 salì a quint. 8.851.186 nel 1910. Se vi aggiungiamo altri 721.93'5 quint. per ferrovia , av remo un mov'imento totale d.i quiint. 9.573.121. 1 ) 1
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) Fra i pr.incipaU articoli di importazione a·bbiamo: frumento, grano turco, farine, paste alim., commestibili, co·nserve, crusca, per quint. 573.316; olii di va rie specie per q. 80.575 ; bir,ra per q. 41.394; riso per q. 30.816; zuccl1ero .per q, 27.537; fagiuoli per q. 20.649; patate per q, 10.748; - di esvorl azio11e: carbon foss,ile, pietre, mattoni, calce, per quini. 2.708.465; legna da tuoco e da costruzione e merci .per q. 398.828 ; vino per q. 385.084; oli-i per Q. 17.784; sale per q. 98.875; agnelli e capretti, capi 21.284.
CAP. XVII, r50-r5r.
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ANNO 1899.
150. Nella stor.ia politica delle nostPe prov1ince giorni di lutto furono il 1. marzo 1896 ed ,il 29 ,luglio 1900. Jtl 1. marzo 1896 quando g-iunse la notizia dell'infausta battaglia dii Abba Oa·rima che ,rni&e ·in forse .p,er un momento ,Ja signoria deJtl' Italtia sul1' Eritrea: il 29 lug1lio 1900 giorno nefasto •in cui cadde per mano assassina la nobHe vih di re Umberto. Unanime e solenne si fu la partecipaz•ione della nostra gente al lutto d'Italia di cui divideva si·n o nel pro.fondo dell'animo ,Je glorie e le sventure. H cordoglio sentito daMa popolazione a•lla notizia giunta nel pomeri•ggio del 16 settembre ,898 dell'assassinfo d,ell' imperatrice Elisabetta, donna provata a tanti dolori, fu turbato dalla provocante dimostrazione ant,i-italiana inscenata in ,quella stessa sera daH' i r. polizfa austr'iaca. 151. L' i. r. governo, tenendo conto deHe condiziioni del] momento, non credette ·o pportuno d' 1insist•e re per aHora su Pola quale sede deltJa dieta; e dono ,q ualche Indugio si deC>ise di convocarla a Capodistria, ove di fatti fu inaugurata il 15 ap11He 1899. Nella tornata del 2 maggio i'l nuovo luogotenente di Tfli,este conte Goes fece •l a seguente dichiarazi,o ne: « .• .La dieta venne questa voilta convocata a Capodistria per non lasoiar pertrattar,e la questione nè a Parenzo nè a Pola, ma ·in una città neutrnle. Il governo rifiene utile per 1]' 1intera provincia che sieno trasferiti la -d•i eta e ,2;li, uffioi prnvinciali a Pola: non vuole p,erò fafS'i giudice assoluto in taie questione, ma lasoia alla dieta d'i decideda, tanto ,più che il conte Badeni, di sua iniziativa, arbitrariamente, aveva nella flisoluziorie sovrana inserito i l concetto che la dieta verrebbe «pel futuro» convocata a Pola». La magg';oranza dieta.le dopo di oiò -c redette ,più opportuno disinteressarsi del progetto di •J.egge. E qui H lettore non faccia a meno, di ammirare la -dis1involtura coHa qual,e un ministro austriaco, il ministro Badeni, falsava jlj rescdtto . imperiale pur d1 favorire i suoi Slavi a danno dellJ'.elemento italiano. In questo frattempo il nuovo mini,stro bar. Ko-erber, come aveva ·iniz'i-ate delle t,rattative per un accordo nella Boemia fra 1
CAP,
XVII,
151-152
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ANNO 1900.
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Czechi e Tedeschi, così desiderò che sii trovas~e un modus vivendi nel!' Istria fra Jta,Iiani e Stavi. Si tennero pertanto var,ie sedute e conferenze; ma siccome gli Sfavi cons-ideravano le concess'ionii ottenute non quaile suggello per fa pace defini.Nva, ma qua le caparra per .altre concess-ioni, e queste per a,Jtre ed ·altre ancora, e g-1' Jta!,iani· non p,otevano dimenticare quanto era accaduto nella v,icina Dalmazia, ove i loro connazionaH coll:a foro. arrendevolezza verso gli Slavi, da concessione a concessione erano disces·i ad essere interamente esautorati e vedere lo s1lav•ismo insediarsi sovrano -ed arbitro netila dieta ,ed in ogni ,tltro p,ubl-ico dicastero, un accordo si rese· impossibHe, •e la dieta fu convocata a Ca,p odistria anche nel lug-lio 1899 senza che la maggioranza avesse •espresso iil suo parere sulla tormentata questione del trasferimento. 1
I 52.11 finire del secolo XIX ed H pr,inC'ipio deil XX segnò un periodo di nuove agitazioni elettorali politiche. Erano appena trascorsii tre anni dalle ultime elezioni per ·il cons•iglio del!' impero (a. 1897), quando anche la nostra provincia si vide funestata da una nuova campagna elettornle che, oome 1e precedenti, ridestando JJoiù vive le passioni nazionali, ne acuì gli antagonismi, e rese fra loro sempre p,iù osfali gli abitanti della stessa terra. Rimaste .infruttuose le hattative per un componime·nto •naziona1,e fra Cze.chi e Tedeschi, il ministro Koerber sciolse la camera dei deputati, d,i Vienna e indisse nuove elezioni. Nel novembre e dicembre 1900 si tennero neH'Istria le el,ezion:i primarie: il 31 gennaio 1901 quelle della V.a curia (curia gene-raie), i,l 9 gennaio quelle dei comurni fo.res·i, l' 11 gennaio quelle deHe città ecc. ed il 14 gennaio quel1Le del grande possesso. Queste elezioni segnano una splendida vittoPia del partito italiano il ,qua le s'acquistò 4 seggi, ment·re a,l partito slavo non ne rimase che uno sol-o. Dei 4.191 voti da.ti comp1Jessivamente a:i 5 candidat,i eletti, i candidati del partito italiano n'ebbero 3.118, i candidati del partito silavo 1.073. Nel 1899 a Trieste co,minoiò ,pur troppo una parz,iale disgregazione deHe for2)e ·liberali-naziona,li. Neill'ottobre di que1
CAP. XV I!, r52-r5 3.
ANNO 190 2 .
st'anno daH'Assoc-iazione del Pr•ogresso si staccò l'Associazione democratica, princi,pa1lmente per ragioni personal:i, e così si ruppe la safdezza deJile masse fedeli alla ,causa nazionale 0011 avvantagg,io dei socialisti -intern.aziona'1isti. Le .acri dispute fra liberali ,e democratici che ·ne s-eg,uirono diradarono le file dei combattenti; e si fu .perciò che nelle eilezioni d.el' g,e mrnio· 1901 i liheral'i r•imasero bensì .in ·p ossesso dei cinque seg.gi già conquistati nelle elezioni p,recedenti, ma nel]la V.a curia si dovette venire al ballottaggio h a ·H candidato Hbernle itahano e lo slavo, avendo ott,enuto nel1la prima votazione (3 genna io 190'1) su 22.300 votanti, il liberale 8.059, fo slavo 6.438, ,i] socialista 4.901, il dissidente 2410. Nel :ballottaggi-o il candidato liberale ,(A. lfortis) ebbe 10.699 vo ti , lo slavo 8.414. Negli altri 3 corpi i l'ibera,H eb'beno comp1lessivarnente 5.278 voti, gli altri 3.657. Nelle elez·ioni della Camera di comrner.c,i,o su 31 votanti la frazione -liberaJ,e ebbe · 16 voti. Nello stesso anno 1901, aÙorno il p,odestà non rieletto l'anno .precedente si cr,eò un gru,ppo fazios o, che dap,pr.ima tenne una ,c ondotta ambigua, e .po-i negli ann:i seguenti, con vern tra~ dimento, si schierò ooi cristiano-social,i luegherian i di V•i·enna, nelle cui file durante le ,elezioni ,del rnagg,i·o 1907 si distinse per virulenza nei suoi, manifesti contro il partito nazionale. 1
153. fidando nelle prorness•e fatte da.I mini·s tro Korber, si aveva ragfone di ritenere ch'•egU convocherebbe la nuova di-eta nella -s ua sede; -invece la convocò dapprima a Capodistria (nel giugno 1902) -e posc-ia, non .p-iù di cinque m esi ,dopo, con grande sorpr•e sa, ,a Pofa per •il 27 dicembre del detto anno 1902. Così si ritornava con nuova .i nsistenza al primitiv-o progetto di fare Pola sede della dieta e de,lla g,i unta provinciale. Giustamente oss,e rvava •in proposito 'l'Idea italiana di 1Rovi.gno-P.ar-enzo il 18 dic-ern'br,e: «È molto g•rave per il nostro partito .Ja ,c onvocazione deHa · Dieta a P.Qlla. Per essa viene r'idestata una questione sp,i nosa e scottante che era assopita, e doveva rimanere ta·Ie fino ,a che fosse g,i unta a maturazione ... Ta!le convocazione ,può essere gravida di tristi conse,g uenze per ·i l partito. Lo scopo? Ottenere il disgreganiento del vartito e distruggere così quel poco d' 1in.fluenza che gli resta ».
CAP, XVII, 153.
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ANNO 1902.
Già nella prima seduta la maggioranza presentò da ormai SOllita protesta. I~ispose il commissario governativo di non poterla prendere ·in .rifless·o perchè -lo stabiHi re il luogo della convocazione della dieta era una prerngativa della corona. L'antagonismo ha gi' jnt,e ressi -delila città di Pola, la nuova cap·itale imposta dal governo, e quelli della provinc·ia nel suo comp•lesso e dei s•in g,ol•i aHri comuni era ormai giunto a tale grado d' intens'ità da far _teme re imminente la disgregazione del partito liberale-nazionale già temuta dal succitato pe•rioctiico. Si fu perciò che il deputato S. Venier propose, e la maggioranza acc-ettò nella seduta del 30 dicembre (a. 1902) ;il se,g uente o-rdine del giorno: «La dieta prov,inoiale dell' lsMa: - 1° Riconosce ed afferma che per dare un miglior assetto a\il'azi,enda provinC'iale, •e promuov-e r,e in p.iù larga -m isura g]" interess.i morali, economici e civili della provinùia, si presenta evident,e •l a necessità deMa sua unione amministrativa colla THovincia di Trieste. 2° Affida l' fr1carico a]ila giunta provinciale di avviare 'le pratiche che riterrà più opportune per ]'.eff.ettuazione più prnnta di questo deliberato. - 3° In attesa del conseguime,nto di questo scopo, ritiene non si debba decampar•e dall'applicazione pura e semplice delle disposizioni dello statuto provinciale, come rispetto a!l:la sede de.gli uf,fici pro-vincial'i, così anche ,aJlla convocazione ordinaria della d,i,e ta». l'Indipendente dì Trieste, nel riprodurre questo voto della proviincia istriana vi ag-g-iu•nge: «A parte ogni discussione intrinseca sul:la conveni,e nza del progettato nesso amministrativo ... saremo Heti s,e potrà essere che :i vantaggi nostri e quelli · dell'Istria s' incontrino-, e che le due provin,c,e si fondano conforme a·lla moz;ione d·i ieri». - E null'altro. D'a:llora in poi l' Jnd•i pendenite, e con lui l' inte110 partito ,!iberale-nazfonate di Trieste, si chiusero in un el,o quente mutismo. Ed era ,prnpr,io fata-1e che non avessero mai •da incontrars1i i vantaggi di Triest,e e quelli dell' Ist-r:ia. Non s' inco,nt-rarono nel 1848, quando la legge sociale del 15 aprile (cap. XVII, 36) prospettava un r,imp.asto ,e la conseguente unione de!He tr,e province del Litorale. AUora Trieste s' i•rrigi-dì nel conseguimento deilla sua posiz,i one privi,leg,i'ata di «città 'i mmed'iata» dell'Impero. Non s'in1 -
CAP. XVII, -r 53.
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contrarono quando, all'agitazione ,unionista pro-v ocata nel 1871 da quei di Umago, la Società -de•l Prog'resso triestina foce risponder-e mediante il Cittadino suo org-a•no ·li 9 -1i1arzo (a. 1871): «ohe i migliori suoi concittadini non .r,eputano o.p.portuno i-1 tempo presente a siiffatta -discuss'ione ». Non s'incontrarono quando, riag-itata la questione nel 1884, -ed invitato IJ' !ndiJJendente a dire chiaramente la sua opinione, questo rispose ·H 21 ottobre: «A noi non ,passò p-er il capo 'r 'idea di una unione ,politii,c a, nè quella amministrativa; e nemmeno per sogno una fusione -di·eta'l-e». Non s' in-contrar-on-o ,q uando in .questo istesso anno, inutilmente .J.a Società JJolitica istriana, onde ,e ru-ir-e '.i mezzi per conse·g uire una più intensa unione deH' Istria -c on Trjeste, votò la «fusione della detta -Soc:ietà po11itica istriana •nella Società pol:itica del Progresso -di Tnies-te colla sede a Trieste». Non s'incontrar-ano più tar-di quando, rilevata l'avv-ersione invinc·ib-ile che 'l'unione coli' Istria incontrerebbe Mlla città di Trieste, '1' !ndiJJendeiite concludeva: «Noi -dal canto nostro fasciamo la questiione inso luta ». E non s'incontrarono fina·l-mente neppure in quest'anno -di grazfa 1902 ,quando, per la questione -deHa capitale imposta dall' i. r. .governo -d'accordo cogli Slavi, il JJart-i-to libera•l•e -nazionale •istriano attraversava una delle più pericolose cri,s,i in guisa da minacciare la sua ·e s·i stenza. Allora non venne da Trieste n-eppme una sola fra-terna ,parnla -di conforto; e Trieste, come net 1848, s' 'irrigidì nella sua posizione di città .i mmediata peli t-i more di veder-e accrescere in Cons:i,gHo il numero deg,!i Slavi. 1) Il Piccolo di Trieste, nel suo n. del 3'1 dicembre 1902 porta per intero il •resoconto di queHa seduta ,e la •r elat-iva votazione, ma non vi aggiun-g•e una parola di più. L' i. r. ,g ov-erno ben sa1pendo che la quest:i'one de l trasfer,i mento de-Ha giunta e della -c onvocazione deHa diet-a a Pola era divenuto irl pomo di discordia ·i n s-e-no al part-ito liberale1
1 ) il senatore Graz i a !' Istria era unito, e compatto, sino a tanto che i suoi rappres·entanti alla di,eta provinciale ed al cons.ig,lio dell' impero potevano contare sull'appoggio incondizionato cleg-li elettori, ogni tentativo di piegare la maggioranza a votare c:ond•izion•i dannose per la causa 1iberaìe e nazionale era andato fa 1llito. Pronti ad accettare ragionevoli
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proposte per v•e nire ad un compromesso e ragg.iung,ere così la desiderata pace provincial,e, g l' Italiani· dell'Istria non intend•evano però d•i: sottostare ad una soprafazi-one da qua,lun,que ,parte vernisse. Non rimaneva ,quindi ai loro avversari che t•entare di spezzarne ,Ja compagine faoenclo sorgere nel suo seno altri partiti che lo dividessero. e così ne frangessero la forza. E questo si raggiunse e-all'opera del partito crist:iano-social-e, ed in parte anche deil partito socialista, non ali,eni a-cl allearsi fra loro per combattere un comune nemico. H partito eri stia no - soci a l •e, sorto sot,t,o. gli auspici del vescovo di Trieste S. E. Nagl, trovò aderenti, non molti, a Trieste; in magg-io-r •n umero ad Isola con una diramazione a Ca,podistria ,e d a Pirano; inoltre a Rovi,gn,o fra la classe dei conta-clini sempre os-Hl·e al ceto borghese. Em fogato al partito ,omonimo luegheriano di Vienna •e da questo rkeveva l' ispirazione ,e gli ordini. Il partito so e i al ·i sta trovò numeros'i e facili aderenti dove si erano andate accumulando ma,gg·iori masse di opemi, come a Trieste, a Muggia, a Pola. Semb rava -dappr.ima che questo partito nel!' Istria intendesse di s•eguir,e ·le orme del socialismo tridentino il quale, pure dicendosi internazionale, considerava suo p1,imo comp,ifo la di fesa della propria lingua, della propria coltura e naziona1lità da qualunque parte venisse assalita. Ed è perciò che nei primi anni della sua attività, nel!' Istria in ispecie, si erano ascritte al rp,artito socialista molte deHe più elette intel-li genze della provincia, le quali ,pensavano di concilia r,e l'affetto verso la propr,ia nazionalità con quello verso le classi più di sereda-te del popolo. Un po' alfa volta però H partito socialista istriano si fasciò trarre nell'orbita d•el socialismo triestino 111 lotta a Trieste contro il partito libernle-nazi-o nale. Aggregatos i alla sezione centrale di Vienna ,e ssenzialmente austriaca e anti-·irreden.tista, i•I socia,Hsmo tries tino da Vienna attese sempre H v,e rbo direttivo e gli ord in i ·in modo da p·o ter essere denominato «,L r. socia•lismo austriaco». Non era che una sfacciata turlup1inatura il suo tifolo di «internazionale » che avrebbe dovuto -ind,icare un socialismo «superi-ore agli ·interessi nazionali »; mentre in ,quella vece ll'on 1
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era che un impudente imperial.ismo, il quale neHe nostre province si manifestava col sostenere qualunque eilemento fosse contrari-o al partito liberal-e-italiano : a Trieste per procurare la vittoria a quel!' ibridismo cosmopolita c•h 'era il so•g no del luogot•enente principe liohenlohe, ne,lÌ' Istnia per arrivare a quella cos,i,detta e•quip,a razione che in reai!tà era fa fossa scavata all'elemento nazionale italiano. Oli SI a vi non si• erano lasciati scoraggiare daHe precedcnN sconfitte. «Per gli Italiani il passato, per noi l'avv,enire» solevano ripetere; ed al-l'avvenire guardavano fiduciosi, skmi deHa vittoria. Con rara abilità e costanza avevano saputo approfittare di tutte le drcostanze favo-revoli per aocr-e scere il numero dei loro aderenti In ogni terra, nel JYiù um:He villaggio dcli' Istria era attiva la lo-r·o pro,paganda, sia col-l'offrire al contadino mediante t:e foro banche i mezzi per assorbire a pa•lmo a palmo la proprietà agraria italiana, s:ia col migliorare in ogni dove le sue condizioni economiche cr,e ando in ogni sito delle cooperativ,e slav-e. In ogn:i, centro maggiore. non badando a sacrifici od a r-inunz:ie, s.i era stabilito un avvocato slavo, e questi, o qualcun o dei suoi accoliti, girava se.ttimanalmente da luogo a luogo, ascoltava ,le domande, estendeva suppliche o ricorsi, e prometteva di ado,p,er-are i suoi buoni uffici press·o le compet·ent-i i. r. a•uto-rità. Il lavorio -delle banche slave era attivissimo sop-ratuttò a Tri·e ste per imJJOssessarsi d•i quelle aziende italiane che si vedevano costreUe a ricorrere al loro aiuto, o per lo meno assicurarsene fa dipendenza. E vi· cooperava 'I' 'i. r. governo allontanando dal s-e rvizio dello stato tutti g-1' JtaJ:i,ani e chi-amando a s-ostituirli nel servizio desdi uffici, della ,polizià, delle finanze, de-Ile ferrovie gente d'oltre alJ}e, dalla Carniola soDratutto, gente che a-1 suo diailetto sl'avo sapeva congiu ngere quel po' di tedesco che aveva .imparato, sui banchi della scuola o nelle .publiche piazze: l'italiano lo impa•rerebbe ,poi. Nel 1909 a Trieste su 2.427 tra impiegati inferiori ed inserv>ient:i nelle ,poste •e telegrafi, ,neHe ferrov.ie, nelila dogana, neHa polizia si contavano soltanto 362 italiani - il 14.8 .p, c. CoH' inaugurazione della ferrovia dei Tauri la relativa i. r. direzione installò a Trieste circa 700 f.amigl.ie d·i ferrov:ieri - 4.000 persone circa fatte venire daHa Stiria, Carinzia ·e Carniola, tutte slave.
CAP. XVII, 157-158.
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L'aumentat·o movimento commerciale, i not•evoli lavori edi-hizi fatt-i nell'ultimo decennio favorir-ano la calata di •numeros.i lavoranti e braccianti, i quaH vennero ad in grossare l'eJ.emento slavo ed indir-e ttamente il social'ismo. Del'le disastrose elezio~d del 1907 però non senza wlpa si fu anche :il partito liberale-nazionale sp·ecia-lmente ne\l' Istria. Gl' Ita liani i quali , durante il periodo ctiene elezioni sapevano spieg-are un'attiv.ità meravigliosa -congiunta a rara abnegaz•ione, nei ,periodi intermedi· non seg:uivano co:Ua necess-a ria oculatezza i1I secreto, minuto -lavorio dei loro avversari: lo lasciava•no quas.i indisturbato nel suo lento sistematico progredire, s-enza imitare l'es·empio, senza provvedere al].a lor-o volta a mig-Horare le condizioni materiali della massa della .pop'Olazione quanto lo richiedevano i mutati tempi. 01' ItaJ,i,ani credevan o che quel vila provincia. Creato a Pola il porto di guerra, ·H detto gnve.mo p,retese che i suoi .abitanti, per gratitudine di aver potuto nelle nuove condizioni della città vendere con avvantagg":i-o i loro fondi campestri ed •urbani, e ritrarre maggior Profitto dailla .locazione deHe loro case, p-r etese dico che i -c ittadinj di P ola si assimilassero col-la fortezza, dichiarassero 1la Loro città «co smopolita», cioè non italiana, e rinunciassero al.Ja propria autonomia, accettando uno statuto in cui venisse assicurata la magg,ioranza agl.i elementi · stranieri ass,erviti ai voleri -del militarismo slavo-tedesco imperante neHe fortificazioni di terra e di mar-e ed ora spadronegg'i,ante suU ' intera città.
159. Nessuna mei"aviglia se gli S lavi approfittassem deHe su.esposte circostanze p,e r ·i nterv-enire con tutte ·J.e loro forz e aHe elezioni comunali che si dovevano tener•e in lu glio •per strapp,are ai liberal-i·, coll'appo.g-gio deH' i. r. mari>na, il III corpo e,leHornle 1 ) e così impadronirsi del conS'igli.o della città. Era H momento opportuno di tutto osar,e. DaHa coa,lizione dei gove rnati vi cogli Slavi si formò a Pola i l cos~detto «partito -economico» ca,p.itanato da atcun4 maestri delle scuole dello stato, e che si e ra affrettato a. divul ga re la voce che dietro il suo, .p rog ramma internazionale ed economko stava l' i. r. marina. Dinanzi a questa coaliz.io,ne, il partito ùittad1no decise d.i ,,,prescindere da ogni altra -questione ,e di impegnare ila lotta n:e l 1
1 ) Il III corpo comprendeva fra grandi poss-identi di ca·mpag-na, p:iccol.i poss·identi ed eserce,nti di città 3.824 votanti; - il li corp.o formato da.i magg,iori possi.denti ed eserce,nti di città contava 193 vo tanti; - nel l coT po in cui vi erano sol.tan to 39 contr,i.bLien ti bo rg,h-e s.i ed il resto era composto da impiegati, maest r-i ed addetti ali' i. r. mar,ina conta va 362 votanti. Nel I corpo ,in tesi generale la pre,ponderanza era del!' i. r. marina. nel Il del ceto borghe se (part,ito libernl e naz.ionale), nel Ili .i partiti !'.i e qujl ibravano. Da questo corpo -e lettorale dipende va il sopravv-e nto de ll '-ur10 D dell'aHro partito.
CAP. XVII, 159.
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Jll corpo su base nazionale per impediirre con tut-te •le forze unite che il partito croato avesse da uscfrne vincitore» . Ouest'uHimo iintan:to, atte.gg"iandosi a «cnrifeo diel pensi,ero dello stato», accusandn i suoi avversari d'irredentismo, li andava descrivendo mediante i suni gfomali come rnemici dell' i. r. marina, e andava eccitando e autorità ·e privati ad un inesorabile boicottag-g'io indisti.ntamente contro tutN coloro che votassem per il partito cittadino. Volendo costringerli a «ca,pi.tolar•e per fame », durante ,j,J ,lungo periodo deHa votazione, li indicava iriorno per g--i orno, nome p,e r nome, usando verso di loro una ta.J.e vinlenza di linig-uag-gio che 38 ditte commerciali si videro costrette di •J}resentare il 16 g--iugno una denuncia coHelliva a·! tribunale di ,Rovi.e:-no contro il Pola·e r Tag-blatt, l'organo consueto d,eJ qJartito croafo, ·o ra H portavoce deJil' intero .partito economie-o. largamente sussidiato dal governo di Vienna col tramite del ·luog-ot·enente prinùipe Iiohenlobe. E non so.Jo questo. Nel ,pomeri.g-g·io del 16 giug-no , due g'iorni dopo cominciate le elezioni comunali, una comitiva di cittadini polesi che Pit_ornava ,d a una gita fatta a Dignano, si vide assalita tradimento nei pressi di Monteg-rande da una turba d i circa 400 Slavi . Uno dei g-itanti rimase ucciso. tre feriti g-ravemente, multi legg,ermente. Così si voleva terrorizzare gli avversari. Le elez.ioni si tennero dal 14-25 giugno 1907. Quanto aspra foss·e •questa lotta e-lettorale è più faùile imma•.e:-inarlo che descrivedo: ma i,1 risultato si fu ,la piena vHtoria del comitato cittadino, •il quale raccolse 2525 VO'ti contro 2285 d,eJ partito avversario.
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Nel Ill corpo il comitato cittadino ebbe 2219 voti, il'economi-co 20.65; nel II corpo il comitato cittadino ebbe 159 voti, l'economico 83; nel I corpo il comi·tato oittadino ebbe 147 voti, ,!',economico 138. Contro ·l 'intero atto elettorale il comitato economico inc.. terpos,e ricorso direttamente;: all' i. •r. luogotenenza; e ne:Ho stesso tempo l' i. r. marina, 'impie_g-ati •ed uffida1Ji, continuarono nel boicot-tag·g-.io persino suille navi e negH i. r. stabilimenti, abusando, per favorire un p,artitn, dei ,poteri lo-ro affidati n:eH' interesse detlio stato: e lo fecero con tanta animosità da costringere .Ja
CAP. XVll, 159-160.
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camera di commercio di Rovi•g-no, e la dieta provinc-ial•e ad avanzare una enen;'ica protesta aj relativ•i ministeri di- .Vienna caraHerizzà-ndo i.I ·proced•er-e de,J partito econol11lic-ò «come ,J.a pi'ù brutale delle rappresaglie per fa sconfitta el:e tt•o rale sofferta». Quanto dolorosamente ·l' i. r. marina senti ss,e la pirop·ria sconfitta nella sconfitta del partito economico, lo dimos-tra, non sol:o i ! bokottagg,-i,o continuato contro i votanti a favore del comitato cittadtn:o. ma anche i suoi tenta-tivi -di ottenere l'annuHarnento de•lle elezioni testè compiute e la soppressione dell'autonomia comuna'ie di1 Pola colla nomina d',un i. r. commissario anche senza e contro il bene,placifo della giunta pr-ovincia,Je beneplacito richiesto dalla costi-tuz·ione. 1
160. Ma il gov;erno di Vienna, •date le condizioni .po!Hiche del momento, non era disposto a violentare la legge, niè a ricorrere .per aiJlora a quei mezzi estremi, ad una specie di èolpo di stato come -lo desiderava ,i1l comandante di fortezza di Pola vice-ammdrag-.Jio de Ripp,er, cui metteva capo l'elemento osti'l'e a l comune e al· partito 1-iberale-italiano. Perduta l' Italia, perduta la German ia (a. 1866) ; l'Aus-tria av,evà diretta la sua · attività poJ.itica acquista·rsi, come fu altrove ricordato, una i:iosiz,ione dominante neliTe il confl itto mediante s1irnil i ra,p presaglie: e per ciò, dietro invito del ministro degli •i nterni , s.i tennero a Vienna nei idorni 6 e 7 apri'!e 19li delle conferenze fra i fiduciari dei due partiti per le pendent'i questioni comunali e sco,lastiche, conferenze che si chius,e ro con un comprDrnesso p,er •il qual,e g li S!av,i si obbligarono ad acler>ire senz'altro 1in seno della i;iunta provincia·le al l'approvazione dei prestiti di Pola, 1
i
CAr.
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xvir,
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60S -
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17 J. Era destino che Je nostre province foss-e ro quasi o,gni anno a_g-,jtate dall,e lotte intest1ine che accompagnavano sempre le elezioni di qualunque genere esse si fossero. In conse_g-u,enza della crii-sii parlamentare provocata dai partiti dell'unione slava a•l consiglio d·eH' imp.ero, colfa p,atente -imperiale 30 marzo 1911 fu soiolta la camera dei deputati . Per ,]e nuove elezi-oni fu stabHito il g•i orno 13 g1iu.gno, per queHe ristrette (d·i ba·H ottaggio) i-I giorno 20 dello stesso rnes-e . Queste -elezioni seg-nano nelle nostr-e .province per ,il partito Hbernl,e-nazionale un se11Sitorio}: nel l e IV di-stretto si dovette venire a bal1lottaggio fra i,1 candidato nazionale ed di sociaHsta, nel II fra il ,liberale nazionale e lo slavo. Nelb vo ta zione ristretta, nel I distretto vins-e il candidato sooia'lista con 3.522 voti contro 2.928, nel II il cand idato liberale nazionale co,n 5.579 voti contro 3.107, nel JV il -c andidat·o socia,l ista con 2.43.8 voti contro 2006. Comp lessivamente i lrbernh nazionali ottennero due seggi, due ·i sociali-sii ed uno g-li slavi. Neli' Istri1a, ~ei 3 collegi elettorali assegnati ag!·i lt a lia111i, nel I s,i dovette venire a ballottaggio fra ,il candidato liberale naz-ionale e il cristiano-sociale; nel II riuscì el-etto già nel primo scrutinio il candidato liberale -nazion a'le con 7.073 voti co-ntro 4.079 voti dati a,l candidato slavo, nel III si dov-ette venire a ba·l lottaggio fra H liberale-nazio,n ale e lo slavo. Il ballotta·ggio diede. la vi-ttori:t nel I colleg io al cristiano-soc'iale con 5.574 voti contro 5.170, nel III co],]egio a'! candidato Jiiberale-naziona'1e con voti 4.901 c:ontro 4.009 . 1 ) i) Elezi o ni maggio 190'7
Elezioni giugno
1911
TRIESTE distr.
T. II . III.
IV. V.
lih.n.
1.645 3.121 1.949 997 714
S,a\'·
2,02 ! '901 911 1 792 664 l 614 2 177 1 127 1 449 '
lih.
slavi
Il.
2584 4 734 449 660 4047 505 485 I 778 : 4497 l 192
2.6!0 2.016 2.003 1.473 2.127
1.1 69 li S. G iacomo 21.006 39911Ciuè """"" Barriera v, 1.074 S. Vito 5.006 T erritori o
CAP.
XVIr,
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172.
ANNO _1908.
609 -
172. Queste elezioni, avevano mostrato aH' ·i. r. governo quanto si fosse i!,Juso nella credenza d'aver ridotto agl1i ,estremi di vita il partito l,iberale-naziona-le tanto a Trieste che nel:!' lsfr1ia mediante le leggi capestro e fa polizia di stato. Ed altri fattori si erano agg,iunti' a comprovare la forte v-ital,i tà di questo partito e l'ades,ione ad esso assicurata -da buona parte della popolazione. Mentre nella seduta del 21 marzo 1908 la dieta prov,i nciale si vedeva costretta, come abbiamo veduto, dalla ,p ressione governativa a votare la legg-e c he avrebbe dovuto preparare ila tomba a11l'elemento italiiano, il 7 giugno· deHo stesso anno 1908 a Udine, quando si ·tenne il :c ongresso del,la Dante Alighi1er-i colla partecripazicme della Trent-o-Tri,este, avv,e nne queHa solenne manifestaZ!ione irredentist