La Società Teosofica [1 ed.]
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MASSIMO INTROVIGNE

La Società Teosofica JAMES SA N TU C C I

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ELLEDICI

Collana RELIGIONI E MOVIMENTI diretta da Massimo Introvigne 1. Massimo Introvigne, Ilsatanismo 2. PierLuigi Zoccatelli, II New Age 3. Jean-François Mayer, II Tempio Solare 4. Massimo Introvigne, Heaven’s Gate. Il paradiso non puô attendere 5. Massimo Introvigne, La Chiesa dell’Unificazione del reverendo Moon 6. J. Gordon Melton, Dai Bambini di Dio a The Family 7. Massimo Introvigne, La massoneria 8. Pietro Cantoni, Cristianesimo e reincarnazione 9. Luigi Berzano, Damanhur. Popolo e comunità 10. Massimo Introvigne, I protestant! 11. Silvia Scaranari Introvigne, L’Islam 12. J. Gordon Melton, La Chiesa di Scientology 13. Karel Dobbelaere, La Soka Gakkai. Un movimento di laid diventa una religione 14. Régis Dericquebourg, La Christian Science 15. Michael W. Homer, Lo spiritismo 16. Antoine Faivre, Esoterismo e tradizione 17. James Santucci, La Sodetà Teosofica In preparazione: Massimo Introvigne, Sûkyô Mahikari Alberto Grigio, fi sufismo Ju d ith Coney, Rajneesh e il suo movimento Susan Palmer, I raeliani Mikael Rothstein, I culti dei dischi volanti Margit W arburg, I baha’i Eugenio Fizzotti, Gli Hare Krishna A ndrea Pacini, La Chiesa ortodossa La collana RELIGIONI E MOVIMENTI intende offrire un primo sguardo su problemi, correnti, denominazioni e movimenti religiosi, descrivendone sommariamente le origini, la storia e gli aspetti dottrinali, al di là e prima di qualunque giudizio di valore.

JA M ES SA N TU CCI

La Società Teosofica

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ELLEDICI

Direttore di Redazione: PierLuigi Zoccatelli Traduzione dall’inglese di PierLuigi Zoccatelli

© 1999 Editrice elledici - 10096 Leumann (Torino) ISBN 88-01-01503-8

Introduzione

La Societá Teosofica si autodefinisce com e u n ’organizzazione composta di studiosi appartenenti a qualsiasi religione del m on­ do o a nessuna, unid nell’approvare gli scopi della Societá, con il desiderio di rimuovere gli antagonismi religiosi e di attrarre gli uom ini di buona volontá, qualunque siano le loro opinioni religiose, e dal desiderio di studiare le veritá religiose, nonché di condividere con gli altri i risultati dei loro studi. II loro viñ­ e d o di unione non é professione di una credenza comune, bensi una com une ricerca ed aspirazione alia Veritá. I teosofi sostengono che la Veritá deve essere cercata con lo studio, con la riflessione, con la purezza della vita, con la devozione agli ele­ vad ideali e considerano la Veritá come una ricom pensa alia quale si mira, non come un dogm a che si deve im porre con autoritá. I teosofi ritengono che la credenza deve essere il risultato dello studio individúale o dell’intuizione e non la sua premessa e che deve basarsi sulla conoscenza, non sulle affermazioni. I teosofi estendono la tolleranza a tutti, anche agli intollerantí, non come un privilegio da concederé, bensi come un dovere da adem piere e cercano di rimuovere l’ignoranza, non di punirla. I teosofi considerano ogni religione come u n ’espressione della Divina Saggezza e preferiscono studiarla anziché condannarla; pradcarla anziché farne proselitismo. Pace é la loro parola d ’ordine e Veritá la loro m éta.1

1 Dichiarazione tratta da The Theosophist, risvolto di copertina, vol. 119, n. 6 (marzo 1998); trad. it. da Rivista Italiana di Teosofía, LV (1), gennaio 1999, risvolto di copertina.

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Gli obiettivi della Società Teosofica, cui si è appena fatto cenno, sono tre: 1. costituire un núcleo della fratellanza universale delru m an ità, senza distinzioni di razza, credo, sesso, casta o colore della pelle; 2. incoraggiare lo studio com parato delle religioni, filosofie e scienze; 3. investigare le leggi inespresse della natu ra e i poteri laten ti neH’uom o. La Società Teosofica, le cui origini si collocano a New York, ha oggi il suo quartiere generale ad Adyar (Chennai, Madras - In d ia). Le ultim e statistiche indicano l’esistenza di 51 Sezioni, Associazioni Regionali e Agenzie Presidenziali: la più an tica struttura è stata stabilita nel XIX secolo (Stati U niti, 1886; Inghilterra, 1888; India, 1891; Australia e Svezia, 1895; Nuova Ze­ landa, 1896; O landa, 1897; Francia, 1899), e le rimanenti nel secolo presente, dalle prim e - com e G erm a­ nia e Italia - nel 1902, aile più recen ti degli ultim i anni (Sud-Est Asiático, 1990; Slovenia, 1992; Russia, 1994; Togo, 1997). O nde pervenire a una maggiore com prensione del­ la Società Teosofica, il presente studio svilupperà un certo num ero di aree tem atiche che potranno illuminare il lettore sulla prospettiva teosofica, i principali contributori di taie prospettiva e l’influsso sul m ondo intellettuale del XIX e XX secolo.

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Antecedenti

Nel 1875 è fondato a New York City uno dei più influenti m ovim enti del milieu esotérico e occultista: la Società Teosofica. Q uantunque discusso in un gran nu­ m ero di storie, biografié, ricordi e resoconti sociali, no n c’è mai sta ta u n a completa com prensione dello scopo delle sue origini. U no studio da parte dell’autore di queste pagine e di altri è anualm ente condotto al fine di o tten ere u n a m aggiore consapevolezza degli eventi che h an n o circondato tali origini. Quello su cui concentrerem o il nostro approccio nel presente scritto è solo u n som m ario parziale degli eventi che hanno con­ do tto alla form azione e inaugurazione della Società Teosofica. Tra questi aw enim enti, la nascita dello spiritism o m oderno in quanto fenóm eno occidentale de­ ve essere classificato come uno dei fatti più im portan ti nella storia religiosa degli Stati Uniti. Nel 1848, Marga­ re t (c. 1833-1892) e Kate (c. 1836-1892) Fox, le due figlie teenager di un agricoltore m etodista di Hydesville nello Stato di New York - com inciarono a sentire dei colpi misteriosi nella loro fattoria. Con lo scopo di co­ m unicare con le entità che producevano quei colpi, le sorelle svilupparono un codice che avrebbe reso i colpi intelligibili. Attraverso questo codice l’entità rivelô di essere stato un venditore am bulante ucciso da un pre-

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cedente inquilino della fattoria, rimasto da allora seppellito nello scantinato. Perché il fatto in questione, e no n gli innum erevoli altri del fenóm eno spiritista pre­ cedent! il 1848, sia divenuto il m om ento chiave nelle origini del m oderno spiritismo, é una coincidenza nel contem po curiosa e significativa. Due quaccheri dissidenti e abolizionisti, Amy (1802-1889) e Isaac Post (1798-1872), assieme ad alcuni colleghi - i cosiddetti quaccheri congregazionalisti di W aterloo, nello Stato di New York - , m ostrarono interesse per i fenom eni verificatisi presso la famiglia Fox.1Anche personaggi di rilievo - come Horace Greeley (1811-1872), il direttore della Tribune di New York - contribuirono a dare pubblicitá agli accadim enti.2 D urante i decenni successivi, il m ovimento spiritista ha avuto i suoi alti e bassi, m a durante gli anni 1870 si stima che negli Stati Uniti (la cui popolazione complessiva era allora di quarantaquattro milioni di cittadini) abitassero circa nove o dieci m ilioni3- e fino a dodici4- di spiritisti. In u n ’epoca 1 Cfr. Ann Braude, Radical Spirits. Spiritualism and Women ’s Rights in Nineteenth-Century America, Beacon Press, Boston 1989. Per un’ulteriore discussione dell’episodio, cfr. W hitney R. C ross, The Burned-Over Di­ strict, Harper Torchbooks, New York 1965, pp. 345-347; C harles Samuel Braden, These Also Believe, The Macmillan Co., New York 1949, pp. 319324; e C olin W ilson , The Occult, Vintage Books, New York 1973, pp. 458-461 (trad, it., V Occulto. Una storia della maga attraverso i secoli, Astrolabio, Roma 1975). 2 Cfr. M ichael G omes, The Dawning of the Theosophical Movement, The Theosophical Publishing House [a Quest book], Wheaton (II) 1987, p. 21; cfr. pure Stephen P rothero , The White Buddhist: The Asian Odissey of Henry Steel Olcott, Indiana University Press, Bloomington and Indianapolis 1996, p. 21. 3 Cfr. ibid., p. 1. 4 Cfr. C harles Sotheran , «Ancient Theosophy; or Spiritism in the

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che viveva l’angoscia del crescente materialismo, razionalism o, ateísm o e positivismo, la prova ap parente p er usare le parole di Mary Fenn Davis - che «l’uom o ha u n o spirito» che «vive dopo la m orte» e «puo co­ m unicare con gli esseri um ani sulla terra»,5 produsse u n a singolare eccitazione e speranza nelle m entí di m olti am ericani, e naturalm ente di non americani. U n secondo aw enim ento che ha contribuito alia nascita della Società Teosofica è stato l’arrivo a New York City - il 7 luglio 1873 - di H elena Petrovna Blavatsky (1831-1891 ). La giovinezza di questo personaggio si era distinta per molti anni per il vagabondare e l’aw entura; si tratta di un periodo della sua vita che sará descritto solo m olti anni dopo e che, dunque, non puo essere plenam ente sostanziato. Lo scopo di un tale costante viaggiare - cosí era asserito da lei e dai suoi seguaci era la ricerca della verità nascosta che perm ea il cosmo. Nel suo ruolo di ricercatrice, la Blavatsky incarno la fi­ gura del magus, dello sciamano che vive nel m ondo mo­ d ern o alia continua ricerca della Verità esotérica. La strana e m agnética personalitá che conosciamo come H elena Petrovna Blavatsky nasce H elena von H ahn il 12 agosto 1831 a Ekaterinoslav (D nepropetrovsk U craina). Discendeva da una prom inente famiglia con antecedent! russi, ugonotti francesi e anche un retroPast», Spiritual Scientist, IV/6 (13 aprile 1876), p. 61. Lo studio in questione comparve su Spiritual Scientist in nove púntate: IV/6, 13 aprile 1876, pp. 61-62; IV /7,20 aprile 1876, pp. 76-77; IV /8,27 aprile 1876, p. 88; IV/9, 4 maggio 1876, p. 101; IV/10, 11 maggio 1876, pp. 116-117; r v / l 1, 18 maggio 1876, pp. 124-125; IV/12, 25 maggio 1876, pp. 140141; IV /13,1 giugno 1876, pp. 148-149; IV/14, 8 giugno 1876, p. 161. 5 M. G omes, op. cit., p. 20.

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terra tedesco. Il padre, colonnello Peter Alexeyevich von H ahn (1798-1873), era u n discendente del crociato medievale conte R ottenstern, ed era capí taño di artiglieria; la m adre, H elena Andreyevna (nata de Fadeyev, 1814-1842), era una donna di grande talento letterario che scriveva novelle sotto lo pseudónim o di Zeneida R_va. A causa della posizione paterna, la famiglia viaggiô di continuo, ma fu durante un interval­ lo, aH’inizio degli anni 1840, che la giovane H elena si trovo di fronte all’imm ensa biblioteca dei suoi nonni. Fu probabilm ente questa biblioteca a introdurla agli argom enti esoterici, un soggetto attraente per una personalitá incline alia mística e probabilm ente dotata di una tendenza verso il paranorm ale. All’età di diciotto anni, nel 1849, si sposo con Nikofor Blavatsky (1809-?), un uom o p er il quale non doveva provare grande attaccamento, tenuto conto che lo abbandonó dopo solí tre mesi. Da quel m om ento ella si im pegno nel vagabondaggio, di continente in continente, presum ibilm ente alia ricerca di quella Veritá che si sforzava di raggiungere. Ando da Costantinopoli - dove risiedeva la piú alta concentrazione di mistici sufi - all’Egitto, la culla della civiltà; dall’E uropa al N ord America, dove osservô gli Indiani del Canada, studio il vudù sotto la guida di m aestri e visito Nauvoo (Illinois) per investi­ gare la com unità m orm one. Per chiudere il suo pere­ grinare, afferm é di avéré visitato, partendo dall’India, il Tibet, paesi entram bi depositan di insegnam enti eso­ terici. Anche se solo u n a parte di questi viaggi fossero provati, Madame Blavatsky dovrebbe essere considerata una delle maggiori viaggiatrici - se non la m aggiore viaggiatrice di sesso fem m inile - del XIX secolo. Cio

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che apprese da questi soggiorni fu presto rivelato, dopo il suo arrivo a New York nel 1873.6 Le ragioni del suo sbarco negli Stati Uniti rimangono aperte alle congetture, m a vi sono un certo num ero di sue intriganti dichiarazioni che suggerirebbero co­ me n o n si sia trattato di una sua decisione, quanto piuttosto del com ando di una sconosciuta organizzazione o «Loggia». Forse, come lei stessa aveva asserito, era stato il suo m isterioso m aestro, Morya, a inviarla. II colonnello O lcott cito un memorandum trovato nel libro privato di ricordi7 della Blavatsky secondo il quale essa «fu inviata da Parigi8di proposito9in America alio scopo di provare i fenom eni e la loro realta, e di m ostrare la fallacia della teoria spiritista degli “Spiriti”».10 Nella medesim a pagina del libro di ricordi, la Blavatsky scrive: 6 Cfr. H.P. Blavatsky Collected Writings, a cura di Boris de Zirkoff, 15 voll., I, 1874-1878, 3a ed., The Theosophical Publishing House, Whea­ ton (Illinois) 1988, pp. xxvi-1 (d’ora in poi abbreviato come B.C.W.)·, e Sylvia C ranston, The Extraordinary Life & Influence of Helena Blavatsky, Founder of the Modem Theosophical Movement, G.P. Putnam’s Sons, New York 1993, pp. 3-109 (trad, it., Helena Blavatsky, Armenia, Milano 1994). 7 Cfr. H elena P etrovna Blavatsky, Scrapbook, I, pp. 20-21 (presso gli archivi della Societa Teosofica di Adyar, a Madras, in India), cit. in H enry Steel O lcott , Old Diary Leaves: The History of the Theosophical So­ ciety, 6 voll., I, First Series America 1874-1878,2* ed., The Theosophical Pu­ blishing House, Adyar (Madras, India) 1974 (l*ed. 1895), p. 13 (d’ora in poi abbreviato come O.D.L.); cit. pure in B.C.W., I, p. 73. 8 Non vi sono dubbi che la Blavatsky sia giunta in America da Pari­ gi. Cfr. B. de Z irkoff, «A Hundred Years Ago», TheosophiaXXX/2 (autunno 1973), p. 5; e S. C ranston, op. cit., pp. 107-109. Una lettera di Lydia M. Marquette al colonnello Olcott, datata 26 dicembre 1875, conferma le asserzioni della Blavatsky. 9 Nella citazione di Olcott la ffase «di proposito» segue «in America». 10 Seguo la citazione di B.C.W.·, O.D.L., rende in corsivo l’intero brano. An che «Spiriti» compare nelle citazioni, ma inizia con la maiuscola in B.C.W. e non nel brano riportato da Olcott.

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«M [Morya] .·. dà ordini per costituire una Società, una società segreta corne la Loggia Rosicruciana. Prom ette aiuto».11 Altrove, in una lettera a un educatore resi­ dente a Ithaca (New York) - H iram Corson (18281911) - , essa dichiara di essere stata inviata «dalla mia Loggia, a favore della Verità nello spiritismo m oderno, [...] per svelare cos’è e spiegare cosa non è».u Inoltre, a pagina 21 del libro di ricordi13essa aggiunge una nota, datata luglio 1875 (ma forse inserita più tardi), dicendo di avéré ricevuto ordine direttam ente dall’India «di stabilire una Società fîlosofico-religiosa, di scegliere u n nom e per essa e di scegliere pure Olcott». In seguí to, descriverà se stessa corne un «agente diretto»14dei Mae­ stri.15Poco tem po dopo la m orte della Blavatsky, A nnie 11 H.P. Blavatsky, Scrapbook, I, pp. 20-22. La nota è riprodotta in B.C.W., I, p. 73. 12 Ibid., p. lv; cfr. pureJoscELYN Godwin , The TheosophicalEnlighten­ ment, State University o f New York Press, Albany (New York) 1994, pp. 281-282. 13 Cfr. B.C.W., I, p. 94. 14 La Blavatsky incluse una lettera del Maestro K H. (Koot Homi) nel suo articolo «An Explanation Important to All Theosophists», in cui il suo ruolo è definito come «agente diretto» dei Maestri; cfr. B.C.W., X, 1888-1889, The Theosophical Publishing House, Adyar 1964, pp. 138-139. 15 La prospettiva teosofica è egregiamente espressa da C harles J. Ryan nel suo H.P. Blavatsky and the Theosophical Movement, Point Loma Publications, San Diego (California) 1975, p. 54: «H.P. Blavatsky era Y agente inmediato dei Maestri dall’inizio della Società fino alla sua mor­ te, e ogni al tro associato era subordinato quanto all’autorità. Essa riceveva perô aiuto e istruzione da altri Adepti, come per esempio dai Mahatma Morya e Koot Homi». I Maestri erano considerad dai Teosofi come degli esseri umani evoluti i quali svolgevano il servizio di insegnamento della dottrina esotérica alla Blavatsky. Una discussione sui Maestri conforme alla prospettiva teosofica è reperibile in H.P. Blavat­ sky, The Key to Theosophy (ed. or. 1889), The Theosophical University

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Besant (1847-1933), che diventerà la Presidentessa dél­ ia Società Teosofica fra il 1907 e il 1933, riferï che la Blavatsky disse di essere stata inviata in America p er incontrare O lcott e fondare «una società incaricata del com pito di esporre il pensiero orientale»,16il che con­ corda con le considerazioni svolte da O lcott nello stesso periodo, ossia che «lo spiritismo che lei fu incarica­ ta di professare in America e, últim am ente, di im por­ tare p er rim piazzare lo spiritism o occidentale, era spiritismo orientale, Brahm a Vidya».17 T utto ció pu ó essere u n a p ura fantasticheria creata da M adame Blavatsky, m a vi sono alcuni aw incenti problem i che em ergono. Ci si potrebbe chiedere se la sua intenzione fosse di daré vita a u n ’organizzazione basata sul pensiero orientale - ció che O lcott chiamava «Brahma Vidya» (conoscenza délia realtà ultima) -, oppure u n a società basata sul sapere occulto occidentale. Il riferim ento a u n a società filosofico-religiosa o a un gru p p o segreto simile alla «Loggia Rosicruciana» sembrerebbe fare prop enderé per Tultima ipotesi. La pro­ blem ática diventerà im portante a m ano a m ano che la Teosofía della Blavatsky si svilupperà a partiré dal 1877, quando sarà pubblicato il suo prim o libro im portante: Isis Unváled.18 Press, Pasadena (California) 1972 e The Theosophy Company, Los An­ geles 1973, pp. 288-303 (trad, it., La Chiavedella Teosofia, Astrolabio, Ro­ ma 1982). 16 «Speeding the Message», Lucifer, 15 aprile 1893, p. 105. 17 O.D.L., I, p. 15. 18 Cfr. H.P. B lavatsky, Isis Unveiled, 2 voll., The Theosophy Com­ pany, Los Angeles 1982 (anastatica dell’ed.or.: J.W. Bouton, New York 1877; l’edizione da noi utilizzata e la ristampa deH’originale pubblicata da The Theosophy Company, Los Angeles 1931; trad, it., Iside Svela-

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L’interesse di Madame Blavatsky per lo spiritismo e l’occulto porto alla fine al cruciale incontro con il colonnello H enry Steel O lcott (1832-1907). Nato a O ran­ ge, nel Newjersey, e com piuti gli studi in scienze agri­ cole, durante la G uerra Civile Americana, O lcott si arruolô nell’Esercito nordista, dove fra gli altri incarichi ricoprï quello di commissario spéciale del Dipartimento p er la G uerra,19 e divenne in seguito aw ocato ricop rendo vari uffici nella città di New York.20 Tuttavia, i suoi interessi privati erano ben più estesi. Dalla giovane età - all’incirca dai sedici anni - aveva incontrato un certo num ero di tradizioni religiose dalla tendenza li­ berale: awentisti, m orm oni, swedenborgiani e spiritisti. Fu durante il suo soggiorno ad Amherst, nell’Ohio, che O lcott fu introdotto allô spiritismo, probabilm ente fra il 1849 e il 1851, corne testim one di fenom eni qua­ li colpi, tavoli sospesi in aria e oggetti m isteriosam ente lanciati attorno alla stanza durante le sedute presso i fratelli Steele, che O lcott chiamava i suoi «veri padrini [spirituali] ».21All’età di vent’anni si converti allô spiri­ tismo, e fu questo interesse a fargli incontrare Mada­ me Blavatsky a C hittenden, nel Vermont, il 14 ottobre 1874.22Nel suo resoconto storico délia Società Teosofita. Chiave dei misten antichi e moderni délia scienza e délia teología, Editrice libraría Sirio, Trieste 1958). 19 Fu per i meriti acquisiti come commissario che Olcott venne promosso al grado di colonnello; cfr. B.C. W, I, p. 507. Egli svolse l’incarico di commissario spéciale anche presso l’Ufficio del Tribunale Militare. In questo ruolo investigó sul caso dell’assassinio del presidente Abraham Lincoln; cfr. S. P rothero , op. cit., p. 35. 20 Fu ammesso al Foro nel maggio del 1868; cfr. B.C.W., 1, p. 507. 21 Cfr. S. P rothero , op. cit., p. 22. II norae intermedio di Olcott Steel - deriva dai fratelli Frédéric, E.W., R.E. e J.C. Steele. 22 Cfr. B.C.W., I, p. 34.

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ca, O lcott n a rra di avere letto un articolo nel giornale spiritista Banner of Light, dove si parlava di fenom eni spiritici che accadevano nella fattoria di William e Ho­ ratio Eddy, a C hittenden. Cosi scrive: Compresi al volo che, se era vero che i visitatori potevano vedere e anche toccare o conversare con i parenti defunti, i quali avevano trovato il modo per ricostruire i propri corpi e i vestid cosí da essere temporáneamente solidi, visibili e tangibili, allora questo era il fatto piú importante della mo­ derna scienza física. Mi decisi ad andaré e vedere io stesso.23 Al rito rn o a New York, pubblicó u n resoconto delle sue osservazioni sul giornale Sun. In conseguenza di ció il direttore del Daily Graphic propose a O lcott di ritornare a C hittenden p er scrivere due volte alia settim ana u n a serie di articoli sui «fantasmi dei signori Eddy», che finalm ente indussero M adame Blavatsky a com piere il viaggio nella cittadina del Verm ont in cui incontró O lcott.24 II m utuo interesse nello spiritismo rinforzó la loro relazione, e nei mesi successivi all’incontro i due furono particolarm ente coinvolti nell’investigazione dei fe­ nom eni spiritici. Scrive al proposito O lcott:25 E inutile negare che, per tutta la d u ra ta della prim a parte della sua residenza in America, essa si definiva una spiritista e difese strenuamente lo spiritismo e i medium dagli oppositori saputelli e penosi. Le sue lettere e articoli in vari giornali americani e inglesi contengono molte prove della sua posizione in tal senso.26 23 O.D.L., I, p. 2. 24 Cfr. ibid., p. 4; B.C.W., I, p. liii; M. G omes, op. cit., p. 34; C.J. Ryan, op. cit. , p. 45. 25 O.D.L., I, p. 12. 26 Per alcuni di questi scritti, cfr. B.C.W., I, pp. 30-49.

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In realtà, la Blavatsky e O lcott non solo scrissero e investigarono sullo spiritismo, ma la prim a si produsse anche con abilità nella realizzazione di fenom eni psichici. O lcott ebbe a narrare vari esem pi delle sue capa­ cita: una volta spinse u n a farfalla bianca a entrare nel­ la sua stanza rip ro d u cen d o l’im presa del Signor B. (Bruzzesi), un carbonaro, e in questo caso la farfalla fu auténticam ente identificata corne u n «elem entale», uno spirito della natu ra;27 u n ’altra volta fece apparire d ell’uva nella cam era;28 ribaltô tavoli; provoco colpi senza Tuso delle m ani e fece apparire dei messaggi in un q u ad ern o nonostante fosse stretta al petto di Ol­ cott,29 il quale analizzerà tali fenom eni com prendendoli in sette categorie: 1. Quelli la cui produzione richiede una conoscenza delle pro­ priété ultime della materia, della forza coesiva che agglom éra gli atomi; in particolare, una conoscenza di «Akash»,30 la sua composizione, contenuto e potenzialità.

27 La definizione più accessibile di questo termine è forse quella che compare in H.P. Blavatsky, Isis Unveiled, cit., vol. I, pp. xxix-xxx: «SPIRITI ELEMENTALI - Le creature evolute nei quattro regni di ter­ ra, aria, fuoco e acqua, detti dai cabbalisti gnomi, silfidi, salamandre e ondine. Possono essere chiamati forze della natura e operare effetti co­ me agenti servili della legge generale o essere impiegati da spiriti disincarnati - puri o impuri - come pure da adepti viventi della magia e della stregoneria, al fine di produrre il risultato dei fenomeni desiderati. Tali esseri non diventano mai uomini». Gli elementali vanno distinti dagli «spiriti elementan», owero «le anime disincarnate dei de­ pravad; queste anime avendo a un dato momento precedente la morte separato da sé il proprio spirito divino, e perciô perduta la possibilité dell’immortalità» {ibid., p. xxx). 28 Cfr. O.D.L., I, pp. 16-17. 29 Cfr. ibid., pp. 40-41. 80 Akash (Akasha) è il termine sánscrito che si riferisce al «potere latente che sta aH’origine di ogni operazione magica [...] Akasa o elet-

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2. Quelli collegati ai po ten degli elem entali quando sono resi obbedienti alla volontà umana. 3. Quelli in cui la suggestione ipnotica per mezzo del trasferim ento del pensiero crea sensazioni illusorie di vista, udito e tatto. 4. Quelli che coinvolgono l’arte di rendere oggettive immagini, dipinti o scritti che sono anzitutto appositamente create nella m ente dell’adepto-operatore; per esempio, la «precipitazione» di un quadro o scritto su carta o altra superficie, o di una lettera, o di u n ’immagine o altro segno sulla pelle umana. 5. Quelli che riguardano la lettura del pensiero e la chiaroveggenza retrospettiva o futura. 6. Quelli tali da m ettere in rapporto, ogni volta che lo voleva, la sua m ente e le m entí di altre persone viventi, psichicamente dó­ tate come o ancor più di lei stessa. O, talora, la subordinazione délia sua volontà e dell’intera personalità alla volontà di u n ’altra en tita. 7. Quelli - la classe più elevata - riguardantí l’intuito spirituale, o l’intuizione, o l’ispirazione, o come si voglia dire, non essendovi autentica differenza nella condizione, ma solo nel termine. Essa raccoglie le quantitá accum ulate di tutta la conoscenza um ana, deposítate nel registro della Luce Astrale.*1

O ltre all’esibire la sua abilitá nel p ro d u rre fenomeni psichici, la Blavatsky rivelava progressivamente u n ’intenzione più profonda della semplice investigazione e dim ostrazione dei fenom eni spiritisti. I suoi com m enti sull’essere stata inviata in A m erica dal M aestro M. (Morya) o dalla sua Loggia onde costituire u n a Societá «per svelare cos’é e spiegare cosa non é» furono presto rivelati nella sua risposta a un articolo a proposito di Rosacroce apparso sullo Spiritual Scientist a firm a «HIRAF», acronim o nom-de-plume di cinque m em bri deltricità occulta; l’alkahest degli alchim isti in u n senso, o il solvente u ni­ versale, la m edesim a anima mundi della luce astrale» (H.P. Blavatsky, Isis Unveiled, cit., vol. I, p. xxvii).

31 O.D.L., I, pp. 37-38.

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l’Associazione Milton.32HIRAF desiderava sottolineare il fatto che l’investigazione scientifica non era l’unico m étodo capace di svelare i misteri della vita. Filosofi co­ me Pitagora, Platone e Zoroastro, insegnam enti quali la qabbalah e il brahm anesim o, testi sacri com e i Veda, le Scritture ebraiche o il Nuovo Testamento, la Mishna e Gimatreya, oppure le grandi religioni come ITslam o il Cristianesimo, tutte mostravano rivelazioni simili, m a qui erano espresse in uno stile m agniloquente: «Per lo­ ro l’universo era di Dio, era Dio; non c’era Dio all’infuori delle forze associate e delle leggi m anifeste nel grande universo».33 Nei tem pi recen ti i filosofi occulti, come Paracelso e R obert Fludd, continuarono l’insegnam ento, e a questo proposito HIRAF osserva: Andando a ritroso lungo la linea della verità passando per Spen­ cer, Van H artm ann e Hegel, indietro nel passato attraverso lo gnosticismo e il manicheismo, il crisdanesimo e l’Islam, lo zoroastrismo e il brahm anesimo, la vediamo [la sapienza occul­ ta] em ergere dalla rete dell’am ore an tico e della saggezza. Per riguadagnare questo tesoro, a lungo perso daU’um anità, dobbiamo studiare i veggenti che lo raccolsero, gem m a dopo gemm a e m oneta dopo m oneta. Di questa rete, dalle nebbie del Nilo, il potere è En-Sof, la qabbalah è il vangelo, e gli ermetisd e i rosicruciani sono gli apostoli e i maestri.34

Il seguito di questo articolo - «A Few Q uestions to “H iraf *§*”» - è la più dettagliata e articolata replica di 32 Maggiori informazioni suH’Associazione Milton e «HIRAF» in B.C.W., I, pp. 95-100. Le cinque persone erano Frederick W. Hinrichs (H), William M. Irvins (I), James C. Robinson (R), Charles Frederick Adams (A) e William E.S. Fales (F). L’arücolo in questione apparve nei fascicoli del I o e 8 luglio 1875 (11/17, p. 202 e 11/18, pp. 212-213). 33 «Rosicrucianism», Spiritual Scientist, II/17 (1° luglio 1875), p. 202. 34 Ibid., 11/18 (8 luglio 1875), p. 212.

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M adame Blavatsky, il suo «primo colpo occulto», corne lei stessa ebbe a dire, nel quale introdusse i lettori alla sua prim a discussione estesa su soggetti occulti o magici.351 contenuti sono troppo dettagliad per potere essere qui ripresi, m a tre osservazioni sono im portanti: 1. Lo spiritismo era visto dal direttore dello Spiritual Scientist e da altri - inclusa M adame Blavatsky - co­ rne in uno stato di crisi, a causa delle ciarlatanerie diffuse d a u n n um ero significativo di medium presso il pubblico,36 e inoltre p er l’assenza di ogni base fi­ losófica. Lo spiritismo am ericano, secondo il diret­ tore dello Spiritual Scientist, era sotto il controllo di ignoran ti.37 2. L’occultismo, in rapporto allô spiritismo, è quanto l’infinito rappresenta p er il finito, la causa per l’effetto, l’u n ità p er la varietà.38 3. L’occultismo n o n è semplice teorética o speculazione, m a è destinato a essere praticato e realizzato attraverso u n ’esperienza personale: «L’occultism o senza la pratica sarà sem pre corne la statua di Pigmalione; nessuno la puô anim are senza infonderie u n a scintilla di Fuoco Divino».39 35 Cfr. H.P. B lavatsky, «A Few Questions to “Hiraf*!*”», Spiritual Scientist, 11/19 (15 luglio 1875), pp. 217-218 e p. 224, e 11/20 (22 luglio 1875), pp. 236-237 (riprodotto in B.C.W., I, pp. 101-119). 36 Secondo le parole del direttore della rivista - E. Gerry Brown (1849-?) -, «la mistificazione spiritista sarà purgata delle sue scorie e sarà rivelato l’autentico significato e la bellezza di questa fede» (in Spi­ ritual Scientist, 11/20, 22 luglio 1875, p. 234). 37 Cfr. Spiritual Scientist, I II/11 (18 novembre 1875), p. 126. 38 Cfr. H.P. B lavatsky, «A Few Questions to “Hiraf*!*”», cit., p. 217. 39 Ibid., p. 236. Si paragoni l’affermazione a p. 237: «Ma la dottrina del libro - e qui mi riferisco solo al soggetto dell’occultismo -, per quanto va-

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L’enfasi sull’occultismo, o su u n a ristrutturazione occulta ed esoterica dello spiritismo, che forniva alla prospettiva del colonnello O lcott e di M adame Blavatsky una spiegazione dei fenom eni spiritici più com plé­ ta e affidabile, divenne évidente all’inizio del 1875. Il supporto del direttore dello Spiritual Scientist, E. G erry Brown, li aiutô a fare conoscere la loro prospettiva agli spiritisti e occultisti. Questo contribute fu annunciate p er la prim a vol ta nel célébré, e inizialmente anonim o, annuncio «Im portant to Spiritualist», firm ato «For the Committee of Seven, BROTHERHOOD OF LUXOR.·.» («Per il com itate dei sette, F raternità di Luxor.·.»).40 Anni dopo, il colonnello O lcott ammise di essere state lui a scrivere l’annuncio e che, secondo M adame Blavatsky, «era desiderio dei Maestri che fosse firm ato»41 nel m odo in cui comparve. Si trattô, forse, della prim a rivendicazione pubblica da parte dei due di essere sot­ te la guida dei Maestri.42 La m odifica d ell’elem ento considerate centrale, dallo spiritismo m oderno all’«antico spiritismo», que­ st’ultimo poste in relazione con l’occultismo,43 magia,

sta possa essere, si dimostrerä sempre insufficiente, anche alia mente ana­ lítica [...], se non supportata dall’esperienza personale e dalla pratica». 40 Sulla Brotherhood of Luxor e la possibile connessione con la Hermetic Brotherhood of Luxor (H.B. of L.), cfr. J. Godwin - C hristian C hanel -J ohn . P. D eveney, The Hermetic Brotherhood, of Luxor. Initiatic and Historical Documents of an Order ofPractical Occultism, Samuel Weiser, York Beach (Maine) 1995, pp. 6-7. 41 O.Ü.L., I, p. 75. 42 Cfr. i«a.,I,pp. 109-110. 43 I due sono equiparad in «A Crisis for Spiritualism», una lettera di Madame Blavatsky pubblicata in Spiritual Scientist IV/3 (23 marzo 1876), pp. 32-34 (riprodotta in B.C.W., I, pp. 194-203).

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Qabbalà, o quanto verra in seguito detto «Teosofia»,44 co n d u rrà a due eventi significative lafondazione della Società Teosofica e la redazione del prim o im portante scritto di M adam e Blavatsky - Isis Unveiled («Iside svelata») - , iniziato nei prim i mesi del 187545 e per il qua­ le l’articolo «A Few Q uestions to “H iraf *î*”» costituï probabilm ente la fase prelim inare e preparatoria, rispetto alla m aggiore elaborazione che sarà assunta dal volume p o c’anzi citato, pubblicato nel 1877. La fondazione della Società Teosofica è il più imm ediato risultato dei cam biam enti cui si è appenafatto cenno. Al tri tentativi per costituire delle organizzazioni erano stati fatti in precedenza - da parte della Bla­ vatsky, nel 1871, m entre si trovava al Cairo,46 e di Olcott, nel maggio 187547-, m a fu solo nel 1875 che il terzo tentativo ebbe successo. 44 Secondo l’uso corrcnte fra gli specialisti di storia dell’esoterismo, indichiamo come «Teosofia» la dottrina della Società Teosofica (e come «Teosofi» i suoi membri), e come «teosofia» la corrente di pensiero - di origine molto più antica, rappresentata dai «teosofi» - che ricerca un sapere o una gnosi sulle strutture e i legami nascosti del mondo divino e dell’universo. Sul punto, cfr. Antoine Faivre, «The Theosophical Current: A Periodization», TheosophicalHistory, VII/5 (gennaio 1999), pp. 167-207. 45 Corne dichiarô la Blavatsky: «Iniziai il lavoro prima di conoscere bene il colonnello Olcott e qualche mese prima della fondazione della Società Teosofica» (H.P. B lavatsky, «My Books», LudferVïll/45, maggio 1891, pp. 241-247; riprodotto in M. Gomes [a cura di], H.P.B. teaches: An Anthology, The Theosophical Publishing House, Adyar [Madras] 1992, pp. 524-536 [p. 530]). 46 Cfr. O.D.L., I, pp. 22-23. 47 Cfr. ibid., I, pp. 25-26. Si tratta del Miracle Club, che secondo la Blavatsky era stato fondato «seguendo gli ordini ricevuti da T*B* (un Maestro) attraverso P. (un Elementale) che si faceva passare per John King» (p. 25). John King era considerato un membro della Fraternità Orientale che introdusse Olcott nell’Ordine.

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Origini della Società Teosofica

Alcuni mesi prim a della costituzione della Società Teosofica, la Blavatsky e O lcott fecero la conoscenza di un certo num ero di persone istruite interessate agli insegnam enti occulti che frequentavano il loro appartam ento di 46 Irving Place, a New York, principalm ente p er ascoltare le loro prospettive sull’«antica Magia».1 Nella notte del 7 setiem bre 1875, com ún que, George H enry Felt (1831-1906) diede lettura di un testo intitolato sia «The Lost Canon of Proportion of the Egyp­ tians» 2sia «The Cabala»3davanti a un piccolo uditorio composto da Madame Blavatsky, il colonnello Olcott, il bibliógrafo Charles Sotheran (1847-1902), il signor Bruzzesi, un giudice del New Jersey e sua moglie,4 la medium Lizzie Doten (1827-1913), la poetessa E. T. Por­ ter Beach, il físico e cabbalista d o tto r Seth Pancoast (1823-1889), la medium ed esoterista Emma H ardinge Britten (1823-1899) e il m arito dottor W. Britten, Jo h n 1 Cfr. O.D.L., I, p. 114. 2 Cfr. ibid., I, p. 115. 3 The Liberal Christian, 25 setiembre 1875. Ristampato in M. G omes , «Studies in Early American Theosophical History: VI. Rev. Wiggin’s Re­ view of George Henry Felt’s 1875 Lecture on the Cabala», The Cana­ dian Theosophist, 71/3 (luglio-agosto 1990), pp. 63-69. 4 Cfr. O.D.L, I, p. 115.

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Storer Cobb del giornale New Era e pochi altri.5 Si trattava di un soggetto che Felt perseguiva da alcuni anni,6 di m odo che egli presentó l’argom ento con tale forza di convinzione che d u ran te l ’«anim ata discussione»78 che fece seguito alia lettura il colonnello O lcott passó u n foglietto a M adam e Blavatsky con su scritto: «Non sarebbe una buona ideafondare una Societá per questo gene­ re di studi?».s La frase «per questo genere di studi» é si­ gnificativa nel determ inare lo scopo originario della Societá Teosofica. In prim o luogo, Felt fu originaria­ m en te presentato a M adam e Blavatsky da H enry M. Stevens,9un m em bro dello staffeditoriale del New York Observer, in ragione delle ricerche di Felt sulla qabbalah. Secondo il reverendo Wiggin: Primo, egli spiegó il diagramma che schiude la qabbalah. Esso consiste di un cerchio con un quadrato aH’interno e all’esterno, contenente un triangolo comune, due triangoli egizi e un pen­ tágono, che form ano la STELLA DI PERFEZIONE. Egli applicó questo diagramma ai dipinti, statue, porte, geroglifici, piram idi, pianure, tombe ed edifici dell’antico Egitto, e mostró come essi corrispondevano cosí perfettam ente alie sue 5 Cfr. M. Gomes, «Studies in Early American Theosophical History: VI. Rev. Wiggin’s Review of George Henry Felt’s 1875 Lecture on the Cabala», cit., p. 64. 6 Per una panorámica della vita di George H. Felt, cfr. il mio articolo «George Henry Felt: The Life Unknown», Theosophical History, V I/7 (luglio 1997), pp. 243-261. 7 Cfr. O.D.L., I, p. 117. 8 Ibid., I, p. 118 (corsivo neH’originale). 9 Cfr. M. Gomes, «Studies in Early American Theosophical History: VI. Rev. Wiggin’s Review of George Henry Felt’s 1875 Lecture on the Cabala», cit., p. 67. Il fatto é confermato da H enryJ. N ewton - che diventerá il primo tesoriere generale della Societá Teosofica - nell’articolo «Theosophy’s Origin Exposed», New York Herald, 10 novembre 1895.

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proporzioni che dovevano essere stati fatti secondo le sue leggi. Egli quindi applicó il m edesim o canone di proporzione all’ARTE GRECA per mostrare come i suoi capolavori scultorei fossero stati prodotti senza modelli seguendo le sue norm e, e quanto fosse im perfetta la natura stessa se com parata alie pro­ porzioni.10

Un elem ento non m enzionato nel resoconto del re­ verendo Wiggin, ma che apparen tem en te fece impressione al colonnello O lcott e, senza dubbio, ad altri dell’uditorio, fu l’afferm azione di Felt di avere scoperto la capacitá dei sacerdoti egizi di evocare «gli spiriti degli elem enti»,11u n ’abilitá che Felt rivendica in u n a lettera inviata alio Spiritualist il 19 giugno 1878.12 Ecco il brano saliente di questa lettera al giornale: Che i cosiddetti elementali o interm edi, o elem entan o spiriti originali, fossero creature realm ente esistite, io ne ero convinto dalle mié investigazioni di archeologia egizia. M entre lavoravo sui disegni dello zodiaco egizio, nel tentativo di pervenire alie loro corrispondenze m atematiche, notai che talora si producevano effetti curiosi e inspiegabili. La mia famiglia si accorse che a tratti un cañe pet-terriere un gatto maltese, cresciuti assieme e abituati a frequentare il mió studio e a dorm iré ai piedi del mió letto, si comportavano in m aniera assai strana, il che alia fine attiró la mia attenzione. Notai allora che quando iniziavo certe indagini il gatto si innervosiva e il cañe cercava di tranquillizzarlo, anche se presto puré il cañe avrebbe preso a sembrare in preda a qualcosa che stesse accadendo. Questo fi­

10 M. G omes, «Studies in Early American Theosophical History: VI. Rev. Wiggin’s Review of George Henry Felt’s 1875 Lecture on the Ca­ bala», cit., pp. 64-65. Secondo una comunicazione di J ean O verton F uller («The Canon of Proportion», Theosophical History, V II/1, gennaio 1998, pp. 16-17), questo sistema di proporzione si riferirebbe alia Sezione Aurea, ossia 1,618. 11 Cfr. O.D.L., I, p. 117. 12 Ristampata in ibid., I, pp. 126-131.

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no al m om ento in cui le percezioni del gatto diventavano an­ cora piú acute, ed entram bi insistevano per essere fatti uscire dalla stanza, cercando addirittura di farlo da soli, correndo addosso ai vetri della finestra [...]. Cominciai allora a capire e apprezzare molte cose delle mié ricerche egizie, che mi erano ri­ maste incom prensibili sino ad allora. Come risultato fui persuaso che tali zodiaci e altri disegni sono rappresentazioni di tipi in questa invisibile creazione delineata in una piú o m eno precisa m aniera [...]. Scoprii che le apparizioni erano intelligenze [...]. Fui portato a credere che costituivano una serie di creature in un sistema evolutivo, dalla natura inanimata, attraverso il regno animale sino all’uomo, il gradino di sviluppo piú elevato; che c’erano intelligenze capaci di essere piú o m eno perfettam ente controllate [...]. Recenti ricerche le quali dim ostrano che le piante possiedono sensi di maggiore o m inore perfezione mi hanno convinto che questo sistema puö essere ulteriorm ente esteso. Mi sono persuaso che gli egizi usavano queste apparizioni nelle loro iniziazioni [...]. La mia idea originale era quella di introdurre nella fratellanza massonica una form a di iniziazione come quella prevalen te fra gli antichi egizi [...]. Scoprii che quando queste apparizioni, o elementali, non riuscivano a es­ sere perfettam ente controllate, esse crescevano maliziöse [...] e diventavano pericolose [...]. Con un m em bro della Societa, un gentiluomo dalla formazione matemática, portai a term ine il prosieguo al m odo di Cornelio Agrippa, il quale affermava p er sé e Tritemio che «a una gran­ de distanza, é possibile senza dubbio influenzare spiritualm en­ te u n ’altra persona, anche quando la loro posizione e la di­ stanza é sconosciuta» (De Occulta Phil., libro III, p. 3).

L’asserzione di Felt di avere dischiuso la chiave del­ la qabbalah, e com e conseguenza n o n intenzionale di avere evocato con successo gli elem entali, fu la ragione p e r la quale O lcott suggeri la costituzione di u n a so­ cieta p e r investigare tali pretese. Dei due fatti, inoltre, la possibilitá «di evocare e impiegare gli spiriti degli ele-

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m en tí» 1S colpi O lcott come di particolare interesse. Certam ente questo é evidente nel suo «Saluto inaugú­ rale» tenuto alia neo-costituita Societá Teosofica, il 17 novembre 1875. In esso, O lcott elogia Felt come la p er­ sona in grado di provare che gli elem entali possono essere evocad con mezzi chimici. O lcott era assai stravagante quando parlava delle possibili ripercussioni di ta­ le scoperta: Pensate per un attimo a questa strepitosa affermazione! Immaginatevi le conseguenze della dimostrazione pratica della sua veritá, per la quale il signor Felt sta ora preparando l’apparecchiatura necessaria! Cosa dirá la Chiesa di un intero m ondo di esseri che si situano nel suo territorio ma fuori della sua giurisdizione? Cosa diranno gli accademici di questa prova schiacciante di un universo mai visto, fornita dalla m eno immaginativa delle loro scienze? Cosa diranno i positivisti, i quali hanno predicato l’impossibilitá che ci siano entitá che non si possano misurare in scala, filtrare con l’imbuto, testare con la cartina al tornasole o incidere con lo scalpello? Cosa diranno gli spiritisti, quando attraverso la colonna satura di vapore volteggeranno le terribili sagome di esseri che, nella loro cecitá, in migliaia di casi loro hanno riverito e di cui hanno cianciato come del fan­ tasma dei loro parenti o amici?

La prova degli «Spiriti Elem entan» fu senza dubbio il vero im peto p er la fondazione della Societá Teosofi­ ca, alm eno ad ascoltare il colon nello Olcott. Q uesti «Spiriti» avevano lo scopo di provare l’esistenza di mondi sconosciuti, di dim ostrare che n o n si trattava del m ondo semplicistico degli spiritisti né di quello restrittivo del cristianesimo. Dal p u n to di vista di Olcott, la Societá Teosofica fu costituita per investigare senza preconcetti il reg n o della metafísica. In un certo senso, 13 13 Cfr. ibid., 1, p. 117.

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nulla di diverso dalle ragioni della contem poránea So­ ciété di Ricerche Psichiche, ma con in più - forse - una maggiore certezza nella capacité di Felt di ottenere successo nei suoi esperim enti e una maggiore fiducia nell’antica sapienza o Scienza Divina come rappresentata in parte da Platone e Pitagora, i teurgi, i Veda, i libri di Erm ete e i neoplatonici. In u n a prospettiva organizzativa, la Société Teosofica si form o attraverso un periodo gestatorio di circa settanta giorni: dal 7 setiembre al 17 novembre 1875. Si è giá notato che la conferenza di Felt, il m artedî 7 setiem­ bre 1875, indusse il colonnello O lcott a proporre un or­ ganismo. La notte seguente la sua idea prese corpo: In conseguenza della proposta del colonnello H enry S. Olcott che si formi u n a societá per lo studio e l’elucidazione dell’occultismo, della qabbalah ecc., le signore e i signori allora e ora presentí si sono riuniti, e dopo mozione del Signor W[illiam] Q[uan] Judge decidono che il colonnello Olcott presieda. In seguito a mozione si è inoltre deciso che il Signor W. Q. Judge sia il segretario [...]. Dietro richiesta di H erbert D. Monachesi, si decide che chi presiede nom ini un comitato di tre persone per redigere una costituzione e dei regolamenü, e di presentare entrambi al prossimo incontro. In seguí to a mozione si risolve che la presidenza si associ al comitato. La presidenza nom ina H. J. Newton, H .M. Stevens e C. Sotheran a far parte di detto comi­ tato.14

L’incontro successivo avrá luogo il lunedi 13 set­ iem bre, e i verbali ci dicono che Felt avrebbe proseguito dalla volta p rec ed e n te 15 «l’interessante descrizio-145 14 Dagli appunti contenuti nel Libro dei Verbali della Società Teosofica, presso gli Archivi della Società Teosofica (Pasadena, California). Riprodotto in B.C.W., I, p. 125, e O.D.L., I, pp. 121-122. 15 Forse il segretario confonde il «precedente incontro» (8 set-

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ne delle sue scoperte sulla qabbalah, illustrandole con un gran num ero di diagramm i colorad». Significativa è la decisione di chiam are la società in erba Societá Teosofica,16come pure la risoluzione di aggiungere i nom i degli individui proposti per l’iscrizione e che «queste persone siano aggiunte alia lista dei fondatori». Sebbene si affermi spesso, seguendo il racconto di Olcott nella sua opera Old Diary Leaves'7che ci fossero sedici fon­ datori - i nom i inclusi nelle m inute dell’incontro in da­ ta 8 settembre - , nella risoluzione del 13 setiem bre non ne è fatta alcuna m enzione o com m ento.18 Se si consi­ dera il tenore della risoluzione, si dovrebbe concludere che i fondatori siano stati in un num ero piú grande dei sedici m enzionati nella riunione dell’8 settem bre.19 tembre) con quello del 7 settembre. È possibile, tuttavia, almeno a giudicare dall’annotazione di Olcott del 13 ottobre (cfr. infra), che Felt abbia conünuato a discutere il suo soggetto negli incontri dell’8 e 13 settembre. Egli non era comunque presente all’incontro del 16 otto­ bre. 16 Probabilmente dietro suggerimento di Charles Sotheran (18471902), bibliógrafo e curatore di The American Bibliopoüst, attivista in cau­ se socialiste. La rivelazione origina da L aura C. Langford-H olloway, «Helena Petrovna Blavatsky: A Réminiscence», Word, Vol. XXII, dicembre 1915, pp. 136-153. 17 Cfr. O.D.L., I, p. 122. 18 Olcott cita una parte dell’incontro del 13 settembre in ibid., I, pp. 128-131. Per cause sconosçiute, la data dell’incontro è riportata co­ me 18 settembre, il che non puô essere corretto. In realtà, la data stabilita nei verbali dell’incontro dell’8 settembre è il 13 settembre. L’incontro si tenne il lunedi seguente l’incontro di mercoledi 8 settembre. Olcottnon corregge l’errore in ibid., I, p. 128. A p. 133 egli inelude una nota che scrisse il 13 ottobre annunciando il seguente incontro del 16 ottobre, e dice di «stabilire questa chiamata in accordo con l’ordine adottato dall’incontro del 13 settembre ultimo [vale a dire che la presidenza puô convocare una riunione] ». 19 I sedici sono: Madame Blavatsky, colonnello Olcott, Charles

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D urante il mese di ottobre 1875 si terranno due riunioni, en tram b e dedicate ai pream boli e ai regolam entí. La prim a di queste, il 16 ottobre, registra anche le dim issioni di H enry M. Stevens dal Com itato del Pream bolo e dei Regolamenti e dalla inauguranda Societá Teosofica. L’incontro del 30 ottobre sfocerá nell’adozione del regolam ento e nella decisione che un com itato com posto da Olcott, Charles Sotheran e John S. Cobb com pleti il lavoro del pream bolo «con facoltá di adottare e stam pare il m edesim o quale pream bolo della Societá». In seguí to a tale azione sono eletti alie cariche sociali le seguenti persone: colonnello Olcott, Presidente, d o tto r Seth Pancoast e George H. Felt, vicepresidenti, M adame Blavatsky, Segretario Incaricato, Jo h n Storer Cobb, Segretario ai verbali, H enryJ. New­ ton, Tesoriere, C harles Sotheran, Bibliotecario; reve­ ren d o J. H. Wiggin, R. B. Westbrook, Em m a H ardinge Britten, C. E. Simmons e H erbert D. Monachesi, membri del Consiglio, e William Q. Judge (1851-1896), le­ gale in tern o della Societá.20 Inoltre, la M ott Memorial Hall fu scelta quale sede degli incontri a venire.

Sotheran, Dott. Charles E. Simmons, Herbert D. Monachesi, C.C. Mas­ sey, W.L. Alden, George H. Felt, D.E. de Lara, Dott. Britten, Emma Har­ dinge Britten, HenryJ. Newton,John Storer Cobb,J. Hyslop, W. Q.Jud­ ge e H.M. Stevens. Fra i non inclusi negli originari sedici vi sono verosimilmente: Dott. Seth Pancoast, il primo vice-presidente, Dott. Atkinson, Dott. H. Carlos, Tudor Horton, Edwin S. Ralphs, Francisco Agramonte - tutti menzionati nei verbali della riunione del 16 ottobre - e R. B. Westbrook, W. E. S. Fales,J. B. Fassitt, A.W. Murkland e rev. J. H. Wiggin (con ogni probability gli individui nominati e aggiunti alla li­ sta dei fondatori). 20 Cfr. verbale del 30 ottobre, parzialmente riprodotto in O.D.L., I, p. 135.

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Fu durante la riunione seguente, tenutasi il 17 n o ­ vembre presso la Mott Memorial Hall (64 Madison Ave­ n ue), che fu preséntate il pream bolo21 e form úlate il Saluto Inaugurale del Presidente (Olcott): Cosí, la Societá Teosofica, concepita dapprim a 1’8 setiem bre e costituzionalmente perfezionata il 17 novembre 1875, dopo un periodo gestatorio di settanta giorni viene in essere e inizia la sua meravigliosa carriera di sforzo altruistico per angusta ad au­ gusta [dalle difficoltáall’onore].22

21 Cosí in Ibidem. 22 Ibid., p. 136. Olcott aggiunge la seguente osservazione: «Inavvertitamente, nel nostro primo documento pubblicato, il Preamble and By-Laws of the Theosophical Society, il 30 ottobre è dato quale data organizzativa, mentre, come abbiamo visto, essa deve essere appropriatamente considerata il 17 novembre 1875».

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3 Gli anni di New York

In seguito all’inaugurazione della Societa Teosofica, era intenzione del colonnello O lcott investigare «il m esmerismo, lo spiritismo, Od, la luce astrale degli an­ tichi [...] e le sue correnti»,1e di ahitare i soci e i corrispondenti della Societä Teosofica a rendere note le proprie ricerche p er il beneficio com une. La promessa saliente, com unque, era legata alia dim ostrazione di Felt finalizzata a rivelare gli «Spiriti Elem entan» e l’universo sconosciuto. Ecco le parole conclusive del Saluto Inaugúrale di Olcott: I giorni dei calcoli sono conclusi, e se gli esperimenti del signor Felt risulteranno favorevoli, il nom e della Societa Teosofica prendera il suo posto nella storia come quello del corpo che per prim o ha esibito gli «Spiriti Elementan» in questo diciannovesimo secolo di orgoglio e di miscredenza, anche se non sarä mai m enzionato per altre ragioni.

La promessa, com unque, non sarä m antenuta. Co­ me rivelano i verbali delle riunioni della Societä, Felt ritardö la sua presentazione e infine deluse i m embri: in particolare Olcott, il quale noto che quando Felt, fi1 H. S. O lcott , The Theosophical Society. Inaugural Address of the Pre­ sident, letto il 17 novembre 1875 presso la Societa Teosofica, stampato e distribuito nell’occasione, p. 21.

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nalm ente, ten n e la sua seconda conferenza - all’incontro del 21 giugno 18762 - egli provo un am aro disappunto.3A causa del fiasco di Felt un certo num ero di membri, compreso lo stesso Felt, abbandonarono la Società. N onostante questo scoraggiante giro di eventi, la Società si im pegnô per raggiungere i propri obiettivi, che originariam ente erano quelli di «raccogliere e diffondere u n a conoscenza delle leggi che governano F universo».4 Si misero alla prova medium, si fecero esperim enti psicometrici e di mesmerismo, letture del pensiero e delle carte. U n im portante evento ebbe luogo durante la riunione del I o dicem bre 1875, il prim o incontro successivo all’inaugurazione del 17 novem bre. Charles Sotheran, bibliotecario della Società Teosofica, lesse la sua com unicazione Ancient Theosophy.* L’importanza è data dal fatto che si tratta della prim a discussione pubblica6 della Teosofía in quanto Teosofía. C om unque fosse definita prim a della presentazione di 2 Ibid., p. 24. 3 La prima si tenne verosímilmente il 31 maggio 1876, secondo il li­ bro dei verbali. A detta di Henry J. Newton (New York Herald, 10 no­ vembre 1895), uno dei soci fondatori, presso la Mott Memorial Society si dovevano svolgere quattro conferenze di Felt. Ne fu data solo una sulla matemática - , per la quale fu pagato venticinque dollari. Le rimanenti non si tennero mai, anche se Felt venne pagato anticipatamente. 4 Preamble and By-Laws of the Theosophical Society, 1 0 . 5 II titolo completo è «Ancient Theosophy; or Spiritism in the Pa­ st», cit. 6 La presentazione del I o dicembre è in realtà la seconda lettura della conferenza, che era stata data anche il 21 novembre davanti alla Society of Progressive Spiritualists, presso la Republican Hall di West Thirty-third Street. Quindi, un esame della Teosofía fu presentato appena quattro giorni dopo la costituzione della Società Teosofica.

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Sotheran, questa conferenza fu la prim a prova fórm ale per definiré il concetto nel contesto della comprensione della Societá del term ine «Teosofía». Símilmente, nel periodo in cui Sotheran stava lavorando alia sua conferenza, Madame Blavatsky era con­ centra ta sulla sua prim a pubblicazione maggiore, la giá citata Isis Unváled, che verosímilmente inizió nei primi mesi del 1875.7 Questo volume, originariam ente pubblicato nel setiem bre 1877,8fu il vero coronam ento letterario dei suoi anni newyorchesi. U n ’am pia anticipazione del libro ebbe inizio con la pubblicazione di un articolo su World, il 23 gennaio 1877. Dopo questa in­ tervista, saranno dedicati vari articoli ed editoriali a Ma­ dam e Blavatsky e alia sua visione della magia, e lettere del colonnello O lcott troveranno spazio su giornali co­ me World e Sun. U n ’im portante intervista sará quella del 26 m arzo 1877 su World, intitolata A Lamasery in New York, in cui si riveleranno le prospettive della Blavatsky sulla magia e la capacita oriéntale (ossia indu e buddhista) di padroneggiare le arti magiche, di cui sará citato come risultato piú spettacolare la capacitá di separare il «corpo astrale» dal corpo físico. Dalle ricerche di Jo h n Patrick Deveney9 em erge come la ricerca di questa ca­ pacitá fosse, probabilm ente, il piú im portante «lavoro» della Societá Teosofica, in quanto avrebbe dim ostrato che le leggi di universi sconosciuti potevano ora essere 7 Cfr. supra. 8 La data del copyright é il 29 setiembre 1877; cfr. O.D.L., I, p. lxii. 9 Cfr. J. P. D eveney, «Astral Projection or Liberation of the Double and the Work of the Early Theosophical Society», Theosophical History Occasional Paper, Vol. VI, Theosophical History, Fullerton (California) 1997.

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conosciute, padroneggiate, e che la separazione del corpo astrale da quello físico era il piü elevato gradino della magia («SAGGEZZA spirituale»l#) , in quanto consentiva al corpo astrale di awicinarsi all’onnipotenza, in quanto porzione della divina Essenza.1011 Era questa l’operativitä praticata agli albori della Societä Tesofica, dagli esordi fino alm eno ai prim i anni 1880.12 L’enfasi sulla magia e le arti m agiche fu riassunta in Isis Unveiled nella ricapitolazione delle proposizioni fondam entali,13u lteriorm ente riassunte com e segue: Per riassumere in poche parole, la MAGIA é SAGGEZZA spiri­ tuale; la natura é l’alleato materiale, pupillo e servo del mago. Un comune principio vitale pervade tutte le cose, e puo essere controllato dalla volontá um ana perfezionata. L’adepto puo stimolare i movimenti delle forze naturali nelle piante e negli animali a un livello preternaturale. Tali esperim enti non ostacolano la natura, ma la rawivano; sono Offerte anzi cosí le condizioni di u n ’azione vitale piu intensa.14

La pratica della magia e delle arti magiche, in particolare la pratica della proiezione astrale, fu la causa piú verosimile p er cui la Societä Teosofica divento all’inizio del 1876 u n a societä segreta.15Nella sua recen­ te e piuttosto dettagliata analisi di questo cam biam ento nella costituzione della Societä Teosofica, Jo h n Pa¡sis Unveiled, c i t . , v o l . II, p . 5 9 0 . 11 Cff. «A Lamasery in New York», New York World (lunedi 26 marzo 1877), p. I; ripreso in TheosophicalHistory, III/6, aprile 1991, pp. 174178. 12 Sul punto di vista del colonnello Olcott a proposito della proie­ zione astraJe, cfr. O.D.L., I, pp. 374-393. 13 Cfr. H . P . B l a v a t s k y , Isis Unveiled, cit., vol. II, pp. 587-590. 14 Ibid., vol. II, p. 590. 15 Cfr. B.C.W., I, pp. 193-194. 10 H . P . B l a v a t s k y ,

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trick Deveney è dell’opinione che la ragione di tale mo­ difica vada cercata nella pratica del «lavoro» mágico condotto dai m em bri, e nelle critiche a questo «lavo­ ro» d a parte di Charles Sotheran.16Scrive Deveney: Nel 1878 Charles Sotheran mise in relazione la segretezza con «i poteri fisici deH’uomo». Q ualunque sia la sua natura precisa, è questo tipo di «lavoro» occulto pratico in generale - u n «la­ voro» occulto di tipo mágico e concreto, volto a ottenere risultati pratici - che deve essere stato alla base dell’esigenza di se­ gretezza.17

In u n a lettera al periódico Banner of Light,'8 Sothe­ ran scrive che la ragione delle sue dimissioni dalla So­ cietà Teosofica è la sua convinzione che «le pretese dél­ ia Società sono fallad; inoltre, la posizione assunta dal Presidente nel Saluto inaugurale, e le espressioni di altri m em bri, sono di un carattere tale da rendere l’organizzazione ridicola nella considerazione di tutte le persone raziocinanti». II riferim ento al Saluto inaugu­ rale di O lcott (cfr. supra) e alia sua seguente dichiarazione che M adame Blavatsky non possedesse poteri occulti p o rta a sostenere la conclusione di Deveney. La conversione délia Società Teosofica da gruppo aperto a m ovim ento chiuso è m enzionata e spiegata in dettaglio in u n a lettera circolare datata 3 maggio 1878 e com posta principalm ente dal colonnello O lcott,19 i cui paragrafi relativi recitano: 16 Cfr. J.P. D eveney, op. cit., pp. 48-58. 17 Ibid., p. 50. Le partí cítate sono tratte da C. S o t h e r a n , «Honors to Madame Blavatsky», Banner of Light, 42/19 (2 febbraio 1878), p. 3. 18 38/16 (15 gennaio 1876), p. 5. 19 Citazione dal documento origínale, ristampato in B.C.W., I, pp. 375-378.

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III. All’inizio era un organismo aperto, ma poi é stato riorganizzato sul principio della segretezza, e l’esperienza ci ha dimostrato l’opportunitá di tale cambiamento. [.··]

V. La Fratellanza é divisa in tre Sezioni, e ogni sezione in tre Livelli. A tutti i candidati alia partecipazione attiva é richiesto di entrare come postulan ti - al terzo livello della terza sezione - e non é stabilito alcun tem po durante il quale un nuovo membro puó avanzare da un qualsiasi basso livello a uno piú eleva to; tutto dipende dai meriti. Per essere ammesso al grado piú elevato - nella prim a sezione - il Teosofo deve essersi reso libero di fronte a ogni forma di religione a preferenza di u n ’altra. Deve essere libero da ogni obbligazione gravosa nei confronti della societá, della política e della famiglia. Se necessario, deve esse­ re pronto a m ettere da parte la propria vita per il bene dell’Um anitá e di ogni Individuo di qualunque razza, colore o credo. Deve rinunciare al vino e a ogni altra bevanda intossicante, nonché adottare una vita di stretta castitá. Quanti non si sono an­ cora interam ente affrancati dal pregiudizio religioso e da altre forme di egoísmo, m a hanno compiuto un certo progresso ver­ so la padronanza di sé e l’illuminazione, appartengono alia seconda sezione. La terza sezione é di tirocinio: i m em bri possono abbandonare la Societá quando vogliono, quantunque l’obbligazione assunta all’ingresso li legherá all’assoluto segreto per quanto é stato loro común icato sotto riserbo.

La Societá Teosofica rimase u n ’organizzazione segreta anche dopo gli anni newyorchesi. Invero, nel 1881 il colonnello O lcott scrive nel suo diario:20 [...] con un accordo fra noi [Olcott e Blavatsky] di ricostruire la ST su una base diversa, prom uovendo l’idea di Fratellanza in m aniera piú prom inente e m antenendo l’occultismo piú in retroguardia; in breve, con una sezione segreta per quest’ultimo.21 20 O.D.L., II, Second Series: 1878-83, 4“ ed., The Theosophical Publi­ shing House, Adyar 1974 (ed. or. 1900), p. 294; cfr. J osephine Ransom , A Short History of the Theosophical Sodety, The Theosophical Publishing House, Adyar 1938, p. 154; e J.P. D eveney, op. dt., p. 78. 21 Cfr. pure la lettera (n. 142A) di Damodar K. Mavalankar ad Al-

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Com unque, la Società Teosofica non rimase a lungo u n ’organizzazione segreta. Nel 1885, la cerim onia di iniziazione e l’adesione segreta saranno omesse dai regolam enti della Società.22 Sebbene questa n o n fosse particolarm ente attiva dop o la sua inaugurazione,23 nel 1878 - l’anno in cui M adam e Blavatsky e il colonnello O lcott si imbarcaro n o p e r l’In d ia - accaddero tre eventi significative Prim o, T hom as A. Edison (1847-1931) chiese l ’amm issione il 27 m arzo 1878 e fu accettato il 5 aprile.24 Poco oltre, d o p o avéré ricevuto inform azioni dal pre­ sidente d e ll’Ârya Samâj di Bombay - H u rry c h u n d C hintam on - sulla sua organizzazione e sul fondatore Swami D ayânand (Svâmî D ayânanda Sarasvatî, 18241883), il Consiglio della Società Teosofica «risolse all ’u n an im ità che la Società accetta la p roposta dell ’Arya Samaj di unirsi ad essa e che il nom e della So­ cietà Teosofica m uti in “Società Teosofica d ell’Arya fred Percy Sinnett, pubblicata in The Mahatma Letters to A.P. Sinnettfrom the Mahatmas M. à? K.H., 2a ed. trascritta a cura e con un’introduzione di Alfred Trevor Barker, Rider and Company, Londra 1948, pp. 486488 (1“ ed. 1923; trad, it., Le Lettere dei Mahatma ad A. P. Sinnett, dai Mahatma M. e K.H., Sirio, Trieste 1968). Il riferimento alia Fratellanza è collegato con ogni probabilité alla Fratellanza delFUmanità (Bro­ therhood of Humanity), per la prima volta menzionata nella circolare del 3 maggio 1878 quale uno degli obiettivi della Società Teosofica, e ehe diventerà il primo obiettivo di quest’ultima nel 1879. 22 Cfr. J. Ransom , op. dt., p. 548. 23 Cfr. O.D.L., I, p. 142. 24 Cfr. M. G omes, The Dawning of the Theosophical Movement, cit.,pp. 191-192; O.D.L., I, p. 466. Sul coinvolgimento di Edison nella Società Teosofica, cfr. J. P. D eveney-J. G odwin - M. Gomes, «Correspondence of H.P. Blavatsky and Colonel Olcott with Thomas A. Edison», Theosophical History, V I/2 (aprile 1996), pp. 50-57.

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Sam aj”».25 L’ultim o evento significativo degli an n i newyorchesi fu la costituzione della Societá Teosofica Britannica, fondata a L ondra il 27 giugno 1878 dal Tesoriere della Societá Teosofica am ericana, Jo h n Storer Cobb. L’idea di u n a Societá Teosofica B ritannica em erse nel novem bre 1877, quando, com e fu raccontato piu tardi in u n a lettera al direttore del giornale londinese Daily Chronicle26dalla sua prim a Segretaria Emily Kislingbury - , «mi fu data in m ano a New York dal colonnello O lcott u n a p aten te p er fondare la pri­ m a branca Teosofica in Inghilterra». La circolare del­ la «Societá Teosofica Inglese d ell’Arya Samaj di Aryavart» che fu distribuita poco dopo questo inizio indi­ ca quattro obiettivi:

25 Cit. in M. G omes, The Dawning of the Theosophical Movement, cit., p. 162. Si tratta della dichiarazione del Consiglio come regístrala da Au­ gustus Gustam, datata 22 maggio 1878. Swami Dayânand venne pure riconosciuto «legittimo direttore e capo» {Ibidem). Cfr. pure O.D.L., I, pp. 397-398 e J. Ransom, op. dt., pp. 105-106. L’obiettivo di Dayânand era di promuovere i Veda - le antiche composizioni delle tribu ariane nord-indiane composte fra il 1600-500 avanti Cristo - quale fonte di Veritá. Ció serviva da base al suo tentativo di ritorno a un induismo incorrotto e scevro dai più tardivi insegnamenti e pratiche corrotte, fra cui la poligamia, il matrimonio di bambini, le caste, satî [il sacrificio volontario di una vedova alla morte del marito] e il politeísmo. Per le relazioni di Swami Dayânand e l’obiettivo originale della Societá, cfr. J.P. D eveney, op. dt., pp. 61-65. 26 I o ottobre 1891, p. 2. Cit. in M. Gomes, The Dawning of the Theo­ sophical Movement, cit., p. 169. H. S. O lcott {op. dt., vol. I, p. 398) scrive che precedettero l’incontro organizzativo del giugno 1878 «due an­ ni di pourparlers preliminari». Il che è comprensibile, poiché Charles Carleton Massey, Emma Hardinge Britten e il marito, e John Storer Cobb erano tutti inglesi e membri del gruppo di sedici fondatori o «studenti» - per usare la terminología del colonnello Olcott - della Societá Teosofica, nel setiembre 1875.

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1. La Società Teosofica Britannica è fondata alio scopo di scoprire la natura e i poteri dell’anim a um ana e dello spirito me­ diante l’investigazione e l’esperim ento.27 2. L’obiettivo della Società è di accrescere il livello di salute um ana, benevolenza, conoscenza, sapienza e felicità. 3 .1 Fratelli prom ettono a se stessi di sforzarsi, al meglio delle lo­ ro possibilità, di vivere una vita tem perata, pura e di amore fra­ terno. Essi credono in una Grande Causa Prima Intelligente, nella Divina figliolanza dello spirito dell’uom o e quindi nell’immortalità di questo spirito, e nella fratellanza universale del­ la razza umana. 4. La Società è in connessione e sim pada con l’Arya Samaj di Aryavart, obiettivo della quale Società è di elevare, m ediante u n ’autendca educazione spirituale, il genere um ano fuori dal­ le form e degenerate, idolatre e im pure dell’adorazione, ovunque prevalenti.

Nel 1876 accadde u n altro evento, che strettam ente parlando ha poco a che fare con l’insegnam ento teosofico, m a che guadagnó una considerevole pubblicitá alla Società Teosofica. Joseph H enry Louis Charles, barone de Palm, che aveva conosciuto il colonnello Olcott nel dicem bre 1875 ed era stato eletto m em bro del­ la Società il 20 m arzo 1876, si am m alô gravem ente durante il mese di maggio di quell’anno e morí. «Prin­ cipalm ente n o to in q uanto cadavere»,28 il barone de Palm chiese delle esequie che «illustrino le nozioni orientali di m orte e immortalità». Ció indusse Olcott, la Blavatsky e altri m em bri della Società Teosofica a organizzare un «funerale pagano», come scrisse la stampa 27 Sul punto e sulla situazione della Società Teosofica Britannica nel 1882, cfr. J.P. D eveney, op. cit., pp. 73-74. 28 Cosí nello Scrapbook di Madame Blavatsky (I, p. 154; presso gli Archivi della Società Teosofica in Adyar) ; cit. in M. G omes, The Daw­ ning of the Theosophical Movement, cit, p. 99.

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newyorchese, e a chiedere la crem azione del defunto. Sia il servizio fúnebre sia la richiesta di crem azione causarono u na considerevole e frenética curiositá. II fuñerale richiam ó oltre m illecinquecento curiosi, e la ri­ chiesta di crem azione generó proteste sulla stampa, a tal punto che la New York Crem ation Society, che si era recentem ente costituita (aprile 1874) e che era stata incaricata di crem are il corpo del barone, preferí p ren ­ dere tem po.29 Fu solo il 6 dicem bre 1876 che la crem a­ zione poté avere luogo, nella cittadina di W ashington, situata n ell’om onim a con tea in Pennsylvania. C o sí la crem azione del barone de Palm nel crem atorio costruito da Julius Le Moyne fu la «prima di una serie di incinerazioni negli Stati Uniti».30

29 Cfr. O.D.L., I, pp. 150-165; e M. Gomes , The Dawning of the TheosophicalMovement, cit., pp. 100-108. 30 II primo Segretario ai Verbali della Societa Teosofica,John Storer Cobb, divenne attivo nel Movimento per la Cremazione (cfr. H.S. O lcott , «Old Diary Leaves», The Theosophist, novembre 1892, p. 74). In qualita di presidente della New England Cremation Society, egli scrisse un libro sul movimento negli Stati Uniti {A Quartercentury of Cremation in North America, Knight and Millet, Boston 1901; la citazione riportata vi compare a p. 2). Altre informazioni sull’evento in O.D.L., I, pp. 166184.

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4 Viaggio in India

La decisione di lasciare New York p er andaré in In­ dia é presa nel maggio 1878, quando il colonnello Olcott scrive sul suo diario che erano stati dati «ordini per essere pronti» a lasciare New York.1 II generate A bner Doubleday (1819-1893), un im portante ufficiale della G uerra Civile che era entrato nella Societá Teosofica il 30 giugno 1878, fu scelto dal colonnello O lcott quale Presidente facen te funzione dopo la partenza sua e di M adam e Blavatsky, il 18 dicem bre 1878.2 Il giorno di 1 Cfr. M . G o m e s , The Dawning of the Theosophical Movement, cit., p . 184. L’annotazione sul diario é del 24 maggio 1878. J . R a n s o m {op. cit., p. 106) sottolinea che a entrambi i fondatori fu dato ordine di partiré, presumibilmente dal loro Maestro, sin dal 16 maggio. 2 Cfr. M. G o m e s , The Dawning of the Theosophical Movement, cit., pp. 187-188; J. R a n s o m , op. cit., p. 109; e O.D.L., I, pp. 481-482. Abner Dou­ bleday é noto ai piú, peraltro in maniera errónea, come l’inventore del baseball; la notizia comparve la prima volta nella Spalding’s Official Ba­ seball Guide del 1908. Egli é invece noto fra gli appassionati della Guer­ ra Civile statunitense come un importante soldato di quella guerra: fu il primo a sparare con tro l’Esercito confedérale a Fort Sumter, episodio che diede il via alia Guerra Civile. Si distinse inoltre nella battaglia di Gettysburg. Fra i libri che scrisse sul proprio ruolo durante la Guerra Ci­ vile e le famose battaglie abbiamo: ChancelhrrsviUe and Gettysburg, Scribner’sSons, New York 1908 [1882]; Reminiscences of Fort Sumter and Moul­ trie in 1860-’61, Nautical & Aviation Pub. Co. of America 1998 [1876]; e My Life in the Old Army: the Reminiscences of Abner Doubleday from the Col­ lections of the New York Historical Society, Texas Christian University Press, Fort Worth 1998. Per una discussione sul rapporto fra Doubleday e il ba­ seball, cfr. P e t e r L e v i n e , A.G. Spalding and the Rise of Baseball, Oxford University Press, Oxford 1985.

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capodanno del 1879 il battello a vapore Canada entro nella Manica. Dopo una sosta di diciassette giorni, i due partirono per l’India a bordo della nave Speke Hall, con un viaggio che duro trenta giorni prim a di giungere al porto di Bombay, il 16 febbraio 1879.3 Poco dopo il loro sbarco a Bombay, i due ricevettero una lettera da Alfred Percy Sinnett (1840-1921), direttore del giornale Pioneer (di A llahabad), il quale desiderava entrare in contatto con loro.4 A prescindere dall’im portanza che Sinnett avrà p er gli sviluppi successivi del m ovimento teosofico, il suo aiuto ai fondatori è stato di particolare rilievo, a causa d ell’im portanza e influenza del Pioneer come rivista che faceva eco alia posizione del governo britannico.5 II Pioneer pubblicô il 17 marzo 1879, per esempio, il prim o saluto in­ diano del colonnello O lcott6- «The Theosophical So­ ciety and Its Aims» -, come pure i progetti per pubblicare un giornale alia fine del 1879. II giornale m enzionato nel num ero dell’11 agosto sará The Theosophist, il prim o num ero del quale uscirà a Bombay nell’ottobre 1879.7 Il 1880 è u n anno particolarm ente im p o rtan te a causa d ell’inizio della corrispondenza fra Sinnett e i Maestri K. H. (K ootHom i) e M. (Morya). Secondo l’interpretazione teosofica, i m aestri della sapienza, o Mahatma, dei quali m olti altri sono citati nella lettera3 Cfr. M. Gomes, The Dawning of the Theosophical Movement, cit., pp. 196-198; e J. Ransom , op. cit., p. 125. Sul viaggio in India cfr. O.D.L., II, pp. 1-14. 4 Cfr. O.D.L, II, p. 28; e Alfred P ercy Sinnett, Autobiography ofAlfred Percy Sinnett, Theosophical History Centre, Londra 1986, p. 16. 5 Cfr. un futuro articolo di M. Gomes, «Theosophy in A.P. Sinnett’s Pioneer», che comparirá durante il 1999 in Theosophical History. ® Cfr. Ibidem. 7 Cfr. S. P rothero , op. cit., pp. 81-84.

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tura teosofica, sono la fon te autentica della conoscenza associata alia m o d ern a Teosofía. Alfred Trevor Barker (1893-1941), il com pilatore delle Mahatma Letters, espresse questa prospettiva nel seguente brano: É notorio, fra gli studenti teosofi e dell’occultismo, che le dottrine filosofiche ed etiche date al m ondo attraverso la Societá Teosofica durante i sedici anni immediatamente seguenti la sua fondazione, nel 1875, em anano da taluni Maestri orientali detti appartenere a una fratellanza occulta vívente in un luogo fortificato nella catena himalayana del Tibet. H.P. Blavatsky, la qua­ le, assieme al colonnello Olcott, ha fondato la Societá Teosofi­ ca, m enziona questi Fratelli orientali come i propri maestri, dichiarando non solo che essi esistono, m a che ella stessa ha ricevuto addestram ento e istruzione dalle loro mani durante il suo soggiorno in Tibet, ed é perció in grado di parlare per co­ noscenza ed esperienza personale.8

La prim a lettera di K. H. a Sinnett é datata 15 ottobre 1880.9Q uesta e le successive, spedite fra il 1880 e il 1885 principalm ente a Sinnett, condussero a due popolari libri sugli insegnam enti teosofici dei Maestri, The Occult World (1881) ed Esoteric Buddhism (1883).10 8 The Mahatma Letters to A.P. Sinnett from the Mahatmas M. & K.H., cit., p. xiii. * Cfr. ibid., pp. 1-6. Sull’inizio della corrispondenza, cfr. A.P. S i n ­ n e t t , op. cit., p. 18. 10 Cfr. A.P. S i n n e t t , Esoteric Buddhism, Trubner & Co., Londra 1883; entrambe le opere avranno piu edizioni (per Esoteric Buddhism ci basiamo sulla copia fotográfica della 5a ed. annotata [1885], 5a ed., Wizards Bookshelf, San Diego 1973; un’ulteriore edizione del 1981, sempre edi­ ta da Wizards Bookshelf, reca il titolo Esoteric Budhism). Le lettere dei Mahatma sono circa 270, se si contano quelle inviate a persone diverse da Sinnett. Un messaggio e-mail del 21 gennaio 1998 di Jerry HejkaEkins fornisce la cifra di 149 lettere a Sinnett (spedite fra il 1880 e il 1885) e di 129 lettere pubblicate in due serie da C. Jinarájadása (Letters from the Masters of the Wisdom: First Series, Theosophical Publishing Hou­ se, Adyar 1924; e lettersfrom the Masters of the Wisdom: Second Series, Theo­ sophical Publishing House, Adyar 1925). Queste lettere erano indiriz-

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Pochi mesi prim a della sum m enzionata lettera ricevuta da Sinnett, H elena Blavatsky e H enry O lcott" si im barcarono nel loro prim o tour di Ceylon (oggi Sri Lanka) p er organizzarvi u n a branca della Società Teosofica. M entre si trovavano li, com unque, entram bi «presero pânsil [pâli: pañcasíla] » - recitando i Tre Rifugi e i C inque Precetti del buddhism o - , cioé pervennero a u n a conversione fórm ale al buddhism o.12 Cosí zate a un certo numéro di persone, fra cui il colonnello Olcott, W.T. Brown, E.W. Fern, Subba Row, John Smith, R. Keshava Pillai, S. Ramaswamier, Dr. Hübbe-Schleiden, Mary Gebhard, Franz Hartmann e molti altri. In un messaggio e-mail del 29 gennaio 1998, Tony Hern scrive che presso il British Museum sono depositate 176 lettere dei Mahatma, ivi poste nel 1939 dall’esecutore testamentario di A.P. Sinnett, Maud [nella dizione di Sinnett] Hoffman (P-1953). Dopo avéré fatto esaminare le lettere da esperti in manoscritti, il British Museum accettô le lettere. Nel 1952 vennero racchiuse in sette volumi e microfilmate in quattro rullini. Seguendo J a m e s M o o r e («The Blavatsky-Gurdjieff Que­ stion: A Footnote on Maude Hoffman and A.T. Barker», Theosophical History, 111/3, luglio 1990, p. 77), la decisione di rendere pubbliche le lettere fu presa dalla signora Hoffman in ragione delle divergenze fra Sinnett e la presidentessa della società Teosofica, Annie Besant. Fu la stessa Hoffman a scegliere un amico personale, A.T. Barker, quale curatore della pubblicazione. 11 copyright delle lettere è attualmente detenuto dal Mahatma Letters Trust, organizzato da Christmas Humphreys (primo amministratore fiduciario) e al momento diretto daTony Maddock. Ringrazio Tony Hern per le informazioni di cui sopra. 11 Facevano parte del gruppo anche E. Wimbridge, Damodar K Mavalankar, due indu (Purushotam e Panachand Anandji) e due parsi (Sorabji J. Padshah e Ferozshah D. Shroff); cfr. O.D.L., II, p. 152. In H.S. O lcott , A Historical Retrospect of the Theosophical Society: 1875-1896, The Theosophical Society, Madras 1896, p. 9, si dice che del viaggio fecero parte tre indù. 12 L’episodio ebbe luogo il 25 maggio 1880 a Galle. Nell’articolo «A Coming Buddhist Book» del fascicolo di World del 23 gennaio 1877, Madame Blavatsky dichiarô in termini inequivocabili di essere buddhista. Non è perô chiaro se si sia mai sottoposta a una formale cerimonia di iniziazione al buddhismo.

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iniziô il revival b uddhista singalese, che occupé una considerevole parte del tem po e degli sforzi del colonnello O lcott da allora in poi.13 Come si è visto, l’unione della Società Teosofica con l’Arya Samâj, approvata in una riunione del Consiglio della prim a il 22 maggio 1878,14 aveva trasform ato la Società Teosofica in «Società Teosofica dell’Arya Samaj». Sebbene a O lcott e alla Blavatsky fosse stato fatto credere (da p arte di H urrychund) che le norm e e gli insegnam enti d ell’Arya Samâj fossero identici ai loro, q u an d o li fecero trad u rre in inglese scoprirono che non era cosí,15a causa deU’eccessivo settarismo, nell’opinione di Olcott, dell’Arya Samâj. Il risultato immediato fu la revisione delle relazioni fra la Società Teo­ sofica e l’Arya Samâj. Nel settem bre 1878 si decise di m odificare l’associazione distinguendo tre corpi: 1. la Società Teosofica; 2. la Società Teosofica dell’Arya Samâj di Aryâvarta, ow ero u n a «società collegata»; 3. l’Ârya Samâj. Per ciascuno di essi esistevano diplom i, e solo i m em bri della Società Teosofica d ell’Ârya Samâj di Aryâvarta appartenevano sia alla Società Teosofica sia alPArya Samâj.16La «società collegata» non riusci a re­ clutare m em bri, e cosí divenne virtualm ente defunta dal 1880. Dal luglio 1882 tutte le relazioni fra Swami

13 Sul lavoro di Olcott per un revival del buddhismo nello Sri Lanka e altrove, cfr. S. P r o t h e r o , op. tit., pp. 95-133. Sull’episodio riportato, cfr. O.D.L., II, pp. 166-205. 14 Cfr. O.D.L., I, p. 397; e j. Ransom , op. tit., pp. 115-116. 15 Cfr. O.D.L., I, p. 397; e j. Ransom , op. tit., p. 119. 16 Cfr. J. Ransom , op. tit., p. 120.

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Dayânand e i leader teosofici cessarono. O lcott fornisce quattro ragioni p er taie disimpegno: (1) La mia scoperta che lo Swami era solo questo - ossia un asceta pandit - e niente affatto un adepto; (2) Il fatto che la Samaj non si situava sulla piattaform a eclettica della Società Teo­ sofica; (3) Il disappunto dello Swami quando cambiammo idea rispetto alla nostra originaria accettazione della proposta di fu­ sione form ulata da Harischandra [H urrychund] ; (4) La sua irritazione - espressami in term ini m oho forti - per il fatto che aiutavo i buddhisti singalesi e i parsi di Bombay a conoscere e amare le loro religioni meglio di quanto avessero fatto sinora, m entre, corne disse, entram be erano false religioni.17

Gli anni 1880 registrano quattro eventi significativi nella storia della Società Teosofica: il caso C oulom b (1884); la costituzione - il 9 ottobre 1888 - di u n a Sezione Esotérica della Società Teosofica, guidata da Ma­ dame Blavatsky;18la pubblicazione di Secret Doctrine - il testo di base del movimento teosofico - , nel 1888; e l’ingresso nella Società, nel maggio 1889, di Annie Besant (1847-1933), la seconda Presidentessa della Società Teosofica (di Adyar) nonché, con ogni certezza, l’esponente del m ovim ento teosofico di Adyar più p ro ­ m inente nel XX secolo. Emma Coulom b era u n a governante della sede di Adyar che accuso la Blavatsky di avere prodotto in ma­ niera fraudolenta alcuni fenom eni psichici e di essere la responsabile delle lettere, scritte in realtà da lei, fír­ m ate dai Maestri o Mahatma. La Blavatsky fu investiga17 O.D.L., I, pp. 405-406. 18 Cosí è dichiarato nello scritto anónimo (probabilmente di Annie Besant) «The Eastern School of Theosophy: Historical Sketch and Me­ moranda», ripreso in TheosophicalHistory, VI/1 (gennaio 1996), p. 11. Esso fu comunque pubblicato nel giornale di Madame Blavatsky, Luci­ fer (vol. 3, n. 14,15 ottobre 1888).

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ta p er conto della Society for Psychical Research da Ri­ chard H odgson (1855-1905), nel cui ben noto rappor­ ta del 188519 ella era accusata di avere commesso tali misfatti, cosi chiam ando in causa la sua pretesa secondo cui i Maestri o Adepti esistessero per daw ero. Sebbene il rap p o rta H odgson20sia stato accettato dalla So­ ciety for Psychical Research durante l’assemblea generale del 24 giugno 1885, questa non fu mai l’opinione d ’insiem e di tale organizzazione. Cosi, quando il rap­ p o rta fu rimesso in questione da uno dei suoi m em bri, Vernon H arrison, la Society for Psychical Research non poté ufficialm ente ritirare un rap p o rta che non era ufficiale. Quello che fece, invece, fu di «scusarsi per qualsiasi offesa che noi [la Society for Psychical Research] possiam o avere arrecato».21 C om unque, il danno era 19 Si tratta del secondo rapporto emesso dalla S.P.R.·. il rapporte preliminare del dicembre 1884 era più neutrale. 20 Hodgson scrisse gran parte del rapporto, anche se esso fu il risultato di un comitate composte non solo da Hodgson, ma anche da E. Gurney, F.W.H. Myers, F. Podmore, H. Sidgwick e sua moglie,J.H. Stack. Un resoconto del rapporto della S.P.R. è comparso in O.D.L., III, Third Series: 1883-87, The Theosophical Publishing House, Adyar 1972 (re­ print della 2* ed. pubblicata nel 1929; ed. or. 1904). Cfr. pure J. R a n s o m , op. rit., pp. 209-216. 21 Cosi nella nota editoriale di risposta all’articolo di V e r n o n H a r ­ r i s o n , «J’Accuse», Journal of the Societyfor Psychical Research, 53/803, aprile 1886, p. 286. L’articolo iniziava con una dichiarazione pesante: «Il Rapporto del comitato incaricato di investigare i fenomeni connessi con la Società Teosofica (comunemente dette rapporto Hodgson) è il più célébré e controverso fra tutti i rapport! pubblicati dalla Society for Psychical Re­ search. Esso emette un giudizio su Madame H.P. Blavatsky [...]; e la sentenza finale dello Statement and Conclusions of the Committee è stata citata in vari libri e in varie enciclopedie, senza che sia stato eccepito che esso sia errato. Vi è dette: “Da parte nostra non la consideriamo né la portavoce dei profeti nascosti né una mera volgare awenturiera; pensiamo che abbia diritto nella memoria dei posteri a un ricordo perma­ nente quale una delle più preparate, ingegnose e interessanti impo-

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fatto. A quel tem po am m alata, la Blavatsky parti da Adyar e si recó in seguito a Londra, dove costitui - dietro consiglio di William Quam Ju d g e 22- la Sezione Eso­ térica sotto la propria guida in qualitá di Capo E sterno (i Capi Interni essendo i M ahatm a): si trattava di un or­ ganismo chiam ato a «prom uovere gli interessi esoterici della Societa Teosofica attraverso studi approfonditi della filosofía esotérica».23Q uantunque non avesse connessioni istituzionali con la Societá Teosofica, la Sezio­ ne Esotérica era aperta solo ai suoi m em bri; inoltre, tutti gli insegnam enti e attivitá erano condotte nella segretezza.24 strici della storia”». Harrison proseguí per dimostrare che il «caso con­ tro Madame Blavatsky nel rapporto Hodgson NON É PROVATO». L’articolo di Harrison é stato ristampato nel suo documento ampliato, H.P. Blavatsky and the SPR· An Examination of the Hodgson Report of1885, Theosophical Society Press, Pasadena (Ca) 1997. 22 Questa é la mia conclusione, per la prima volta proposta in Theosophical History, V /4 (ottobre 1994), p. 116; cfr. la lettera di H.P. Blavat­ sky a W.Q. Judge del 19 marzo 1887, ristampata in ibid., pp. 125-127 (cfr. in particolare p. 127). E una rivendicazione cosí esposta da W.Q. Judge in un documento della Sezione Esotérica del 4 novembre 1894. Cfr. J. Ransom, op. cit., p. 305. 23 «The Esoteric Section of the Theosophical Society» (9 ottobre 1888) é citato in «The Eastern School ofTheosophy: Historical Sketch and Memoranda», cit., verosímilmente scritto all’inizio del 1895. II brano relativo é riportato a p. 5 e p. 11 di Theosophical History, V I/1 (gennaio 1996): «1. Per promuovere gli interessi esoterici della Societa Teo­ sofica mediante lo studio approfondito della filosofía esotérica, é cosí organizzato un organismo da conoscersi come “Sezione Esotérica del­ la Societa Teosofica”; 2. La Costituzione e única direzione della stessa é conferita a Madame Blavatsky, in quanto capo; lei solamente é la responsabile per i membri dei risultati; e la sezione non ha connessioni ufficiali o associative con la Sezione Exotérica [la Societá Teosofica], sal­ vo nel caso del presidente-fondatore». 24 E owio che si tratta della prosecuzione della originaria societá segreta degli anni newyorchesi.

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Morte della fondatrice e scismi

D opo la m o rte di H elena Petrovna Blavatsky, 1’8 maggio 1891, la guida della Sezione Esotérica (da quel m om ento chiam ata Eastern School of Theosophy, «Scuola O riéntale di Teosofía», E.S.T.1) fu trasferita a William Q. Judge, vice-presidente della Societá Teosofica, e ad Annie Besant, presidentessa della Loggia Bla­ vatsky di Londra. Judge diventerá il capo della E.S.T. per l’America e la Besant per il resto del m ondo, con il quartiere generale fissato a L ondra.2 C om unque, no n tutto andava per il meglio fra i lea­ der della Societá Teosofica. La Loggia di L ondra,3sotto la presidenza di Sinnett, si considerava autónom a dall’am m inistrazione della Societá. Da allora e per mol ti anni essa rim ase o autonom a o in disparte. Nel frat1 Per una spiegazione della Sezione Esotérica, cfr. le ultime tre no­ te del capitolo precedente. 2 Cfr.J. R a n s o m , op. cit., p. 282; Anónimo, The TheosophicalMovement: 1875-1950, The Cunningham Press, Los Angeles (Ca) 1951, p. 160. 3 II nome appare la prima volta nel 1883, sotto la presidenza di An­ na Bonus Kingsford. A.P. Sinnett ne diventerá il presidente nel 1885. Cfr. The Theosophical Year Book, 1937, The Theosophical Publishing Hou­ se, Adyar 1937, p. 84. Quattordici membri della Loggia di Londra costituiranno la Loggia Blavatsky nel 1887, suggerendo una rivalita e disaccordo fra la fazione della Blavatsky e i seguaci di Sinnett. Cfr. O.D.L., TV, Fourth Series: 1887-92, The Theosophical Publishing House, Adyar 1975 (3* ed.;ed. or. 1910), p. 26.

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tempo, all’inizio del 1892, il presidente O lcott presentó le sue dimissioni a ju d g e ,4ritenendo che la propria au­ torité fosse via via scalzata da quest’ultim o. La ragione principale p er questa convinzione di O lcott era che Judge era considerato al quartiere generale londinese come il più grande místico vívente nel m ovim ento teosofico.5 E incerto se questa sia stata la vera - o l’unica ragione p er la quale, pochi anni dopo, Judge e la Besant diressero contro O lcott «accuse di grave im m ora­ lité».6Intanto, nel mese di aprile, la sezione am ericana sosteneva Judge com e il proprio candidato alla presidenza, e in luglio la sezione europea elesse effettivam ente Judge a tale carica. Olcott, com unque, revoco le proprie dimissioni nel mese di agosto e dichiaró Ju d ­ ge quale suo «successore costituzionale».7 La crisi più grave, in ogni caso, coinvolse ancora William Q. Judge. A nnie Besant lo accusô a proposito della «pretesa circolazione di scritti fittizi di quanti conosciam o com e “M ahâtm a”».8 Il m om ento critico ar­ rivé alla fine del 1893, quan do un com itato giudiziario fu incaricato di investigare il caso. Il com itato si incon-

4 Non era la prima volta che pensava di dimettersi; cfr. O.D.L., IV, p. 150 e p. 259. 5 Cfr. O.D.L., IV, pp. 440-441; e J. Ransom , op. dt., p. 287. 6 L’accusa fu originariamente portata da Herbert Burrows in una lettera a. English Theosophist (novembre 1895), cit. in The Theosophical Movement: 1875-1950, cit., p. 190. 7 Ibid.., pp. 191-192; O.D.L., IV, p. 446; e j. Ransom , op. dt., p. 290. 8 O.D.L., V, Fifth Series (January, 1893-April, 1896), The Theosophi­ cal Publishing House, Adyar 1975 (ed. or. 1932), p. 181.11 sospetto che Judge avesse contraffatto i manoscritd dei Maestri era circolato «alcuni anni» prima dell’investigazione del 1894; cfr. «Statement by Annie Be­ sant», ripreso in O.D.L., V, pp. 190-199.

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trô il 10 luglio 1894 presso il quartiere generale londinese (19 Avenue Road) p er vagliare un certo num ero di fascicoli che riguardavano Judge. Emerse il proble­ m a di come poterlo giudicare senza com prom etiere la «neutralitá costitutiva» della Società Teosofica, ow ero la professione di n o n avere dogmi. O lcott concluse: [...] II problem a afffontato non è se esistano o m eno i Mahátma, o se abbiano o m eno dei manoscritti identificabili, o ancora se abbiano o m eno autorizzato Judge a fare circolare questí docum enti in loro nome. Nell’emanare la convocazione, credevo che il problem a fosse da discutere senza entrare in investigazioni che avrebbero compromesso la nostra neutralitá cosdtudva.9

II com itato q uindi concluse che, [...] sebbene sia stato accertato che sia chi ha portato le accuse sia Judge siano disposti a proseguiré nell’inchiesta, il comitato ritiene nondim eno che le accuse non si riferiscano alia condotta del vice-presidente (Judge] nella sua capacitá ufficiale, e percio non siano soggette alla sua giurisdizione.10

Q uantunque le accuse fossero state ritirate, nel luglio 1894, da Olcott e dalla Besant, esse vennero riformulate verso la fine dello stesso anno dalla stessa Besant, la qua­ le, durante l’assemblea del mese di dicembre presso la Società Teosofica ad Adyar, propose la risoluzione che il presidente O lcott «spingesse im m ediatam ente Judge a dimettersi». Essendo passata tale risoluzione, Judge rifiuto le dimissioni.11 In conseguenza del considerevole tum ulto causato dalle accuse pórtate contro Judge, nel dicem bre 1894 alcuni m em bri della Società discussero 9 Ibidem. Cfr. pure A nne T aylor, Annie Besant: A Biography, Oxford University Press, Oxford 1992, p. 274. 10 O.D.L., V, pp. 188-189. 11 Cfr. J. Ransom , op. cit., pp. 307-308; e O.D.L., V, pp. 285-302.

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della possibility di una secessione della sezione america­ na dalla Societá Teosofica onde costituire una Societá Teosofica statunitense con Judge quale presidente.12Nel febbraio 1895 lo stesso Judge inform ó O lcott della sua intenzione di secessione,13 e lo scisma si consum era al congresso della sezione americana della Societá Teoso­ fica svoltosi a Boston il 28-29 aprile 1895, nel corso del quale i delegad voteranno per l’autonom ia della sezione americana dalla Societá Teosofica di Adyar, eleggendo Judge presidente a vita e chiam ando la loro organizzazione «Societá Teosofica in America».14 Da questo m o­ m ento in poi nessuna singóla organizzazione puó essere considerata com e Túnica dotata delTautoritá di inter­ pretare la Teosofía come presen tata da Helena Petrovna Blavatsky e dai suoi colleghi. 12 Cfr. O.D.L., V, p. 268. 13 Cfr. il diario di O lcott, cit. i n j . Ransom , op. cit,, p. 309.

14 Cfr. The Theosophical Movement: 1875-1950, cit., pp. 250-263; e O.D.L., V, pp. 314-321. II problema della natura della separazione fra la Societá Teosofica in America guidata da Judge e la Societá Teosofica guidata da Olcott fuesposto da W illiam Q uan J udge neU’articolo «The Theosophical Society», The Path, X, maggio 1895, pp. 55-60 (ripreso in Echoes of the Orient: The Writings of William Quanfudge, a cura di Dara Eklund, vol. II, Point Loma Publications, San Diego 1980, pp. 197-202). Egli argomenta che non vi era scisma poiché non vi era alcuna connessione legale fra la Societá Teosofica di Adyar e quella di New York, in primo luogo perché la prima non era un’entitá legale. Il colonnello Olcott si espresse in maniera caustica: «II lettore giudizioso non si lascerá sfuggire il fatto che l’azione del Sig. Judge, e dell’intera sezione americana, contraddice interamente e rende ássurde le risoluzioni del 1895, quando il Convento americano approvó, a stragrande maggioranza delle nostre branche americane, il voto di secedere da noi e dichiaró che non vi era mai stata dejure alcuna Societá Teosofica al di fuori del frammento deH’organismo origínale di New York» (O.D.L., V, pp. 447-448).

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6 «Teosofía»: gli insegnamenti e la pratica

II term ine «teosofico» fu adottato sei giorni dopo la decisione di fondare il movimento che diventerá noto come Societá Teosofica.1 In ragione di questo fattore causativo, sará meglio procederé dagli eventi che hanno condotto all’adozione del term ine, piuttosto che adattare gli eventi alia definizione del m edesim o. La mia sommessa opinione é che l’individuo il quale per pri­ mo collegó questi insegnam enti e pratiche, prim a della fondazione della Societá Teosofica, al term ine «teosofi­ co» - Charles Sotheran - debba essere la persona che meglio possa definirne il significato, alm eno per come era im piegato nel 1875. Quello che aveva da dire non era m oho diverso dall’articolo di HIRAF «Rosicrucianism», apparso in due num eri dello Spiñtual Sdentist (1 e 8 luglio 1875), e dal «primo colpo occulto» di Madame Blavatsky nella sua replica sulla stessa tribuna «A Few Questions to “H iraf *!*”», del 15 e 22 luglio 1875. Sappiam o puré che costei aveva giá iniziato a scrivere Isis Unveiled, dove indicava che l’interpretazione della «Teo­ sofía» proposta d a Sotheran era stata elaborata al tempo in cui la stessa Blavatsky stava form ulando le proprie idee sul soggetto. E verosimile che i due discutessero il tem a e si scambiassero le loro opinioni sulla m ateria, 1 Cfr. supra, cap. 2, nota 16.

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con Sotheran piú legato all’etichetta «Teosofía» e la Blavatsky a «Occultismo» e «Magia». La definizione attribuita da Sotheran a «Teosofía» é la seguente: Antica Teosofía; per molti sará un term ine privo di significato. Cos’é la Teosofía? Cosa rappresenta? E la cultura derivata dall’illuminazione, il velo d ’Iside aperto per gli adepti,2i puri e colti, che in essa ricevono l’interpretazione esotérica della divina veritá e i misteri sublimi dei segreti nascosti della Natura, com­ presa la perfetta conoscenza dei vari livelli degli spiriti nell’«Universo Sconosciuto»3- spiriti che attendono di inabita­ re i corpi mortali e spiriti che dalle loro povere abitazioni umane si sono reincarnati nelle sfere o cerchi la loro invocazione, Tuso delle verita nascoste per fini materiali - l’esoterismo o la fi­ losofía segreta della scienza degli spiriti, dell’essenismo, del mi­ sticismo, della teurgia,4 del rosicrucianesimo, della teosofía.5 2 Secondo la Blavatsky, «un adepto é colui che non ha null’altro da apprendere». La citazione comparve in «A Lamasery in New York», cit. 3 In «What is Theosophy?» (originalmente in TheTheosophist, I/l,o ttobre 1879, pp. 2-5; ora in B.C.W., I, pp. 87-97) compare la seguente dichiarazione: «II mondo interiore non é stato tenuto nascosto del tutto dall’oscuritá impenetrabile. Mediante l’elevata intuizione acquisita dalla Teo­ sofía- o conoscenza di Dio, che conduce la mente dal mondo della forma a quello dello spirito informe - l’uomo é stato talora reso capace, in ogni etá e in ogni paese, di perce pire le cose nel mondo interiore o invisibile». 4 H.P. B l a v a t s k y dichiara che la teurgia, o «magia cerimoniale», dev’essere scartata dai Teosofi («What is Theosophy», B. C. W, I, p. 96). Per una formulazione in Isis Unveiled, cfr. I, pp. xlii-xliii. A p. xlii osserva: «La prima scuola di teurgia pratica durante il cristianesimo fu fondata da Giamblico fra i platonici alessandrini; ma i sacerdoti collegati ai templi d ’Egitto, Assiria e Babilonia, i quali presero parte attiva nell’evocazione degli dei durante i sacri misteri, erano conosciuti con questo nome sin dal primo periodo arcaico. Lo scopo era quello di rendere visibili gli spiriti agí i occhi dei mortali [...]. I neoplatonici della scuola di Giamblico erano chiamati teurgi, a causa della loro pratica di “magia ce­ rimoniale” e in quanto evocavano gli “spiriti” degli eroi passati, “dei” e demoni [...]» . Per uno studio recente sulla teurgia, cfr. G r e g o r y Shaw, Theurgy and the Soul: The Neoplatonism of Iamblichus, The Pennsylvania State University Press, University Park (Pa) 1995. 5 La definizione compare in Spiritual Scientist, IV /6,13 aprile 1876,

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A ppare evidente che la definizione di Sotheran riflette ch iaram en te le circostanze che circondavano l’im peto p er la fondazione della Societá Teosofica, segnatam ente la pretesa di Felt di avere evocato gli elem entali, d an d o la prova non solo d ell’esistenza del m ondo sconosciuto, quasi oltre il semplicistico m ondo di spiriti degli spiritisti, m a anche della capacitá um ana di contrallare le forze al di lá della realtá naturale conosciuta. Questo indica che la Teosofía non era m era­ m ente libresca e teorética, ma anche pratica nelle sue applicazioni basate su u n a gnosi,6 qui defínita come

p. 62. Non sono sicuro se la «teosofia» cita ta alla fine del brano si riferisca alla «teosofia» ivi descritta o se abbia un significato più limitato. Forse, collegata al rosicrucianesimo, si riferisce più specificatamente agli insegnamenti dei discepoli di Paracelso del XVI secolo, i cosiddetti «filosofi alchemici della natura tedeschi» (Isis Unveiled, I, p. xli). Questi alchimisti («German fire-philosophers») sono anche menzionati in N o a h W e b s t e r , An American Dictionary of the English Language, rivisto da Chauncey A. Goodrich e Noah Porter, G. & C. Merriam, Springfield (Ma) 1875, p. 1373 (si tratta di un dizionario che contiene la stessa de­ finizione di «teosofia» della probabile edizione - quella del 1868 - impiegata per dare il nome alla Società Teosofica; cfr. M. G o m e s , The Daw­ ning of the Theosophical Movement, cit., p. 87). 6 Si veda la definizione del termine data da Antoine Faivre: «La teosofia è una gnosi che si basa non solo sulle relazioni salvifiche che l’individuo intrattiene con il mondo divino, ma anche sulla natura di Dio o delle persone divine e sull’universo naturale, l’origine dello stesso, le strutture nascoste che lo costituiscono nello stato attuale, le sue re­ lazioni con il genere umano e il suo scopo ultimo. E in questo senso ge­ nerale che parliamo tradizionalmente di teosofia» (A. F a i v r e , Access to Western Esotericism, SUNY, Albany [NY] 1994, p. 23). Si paragoni la sua originaria definizione in M i r c e a E l i a d e (a cura di), The Encyclopedia of ' Religion, Macmillan Publishing Company, New York 1989, 14, p. 465: «La Teosofia è parte di un più ampio fenomeno religioso conosciuto co­ me esoterismo. In questa accezione, il termine esoterismo si riferisce a una gnosi che offre l’illuminazione e la salvezza all’individuo median-

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«una conoscenza integrante, un insiem e di relazioni fondam entali - cómprese quelle m eno visibili - che esistono fra i vari livelli della realtá, p er esem pio fra Dio, l’um anitá e 1’universo».7Ancora piú im portante, non si tratta solo di questo genere di conoscenza, m a p u re della «certezza di possedere un m étodo che consente l’accesso a tale conoscenza».8 E questa la chiave p er com prendere la «Teosofía» degli anni newyorchesi del­ la Societá Teosofica. In quanto m étodo, essa racchiude term ini come «mágico» nel suo significato piú elevato,9 «occulto» (riferito qui a un g ruppo di pratiche quali l’astrologia, l’alchimia, la magia, la qabbalah10) e «teurgia».11 «Teosofía» era perció un sinónim o di «ma­ gia», «occultismo» e «qabbalah» («cabala»). Gli insegnamenti della Societá Teosofica durante gli anni di New York rifletterebbero, in tal senso, le dichiarazioni della Blavatsky, di O lcott e Sotheran, e a u n grado m inore di George H. Felt e Seth Pancoast (18231889). Si potrebbero generalizzare quest! insegnam enti come una visione espansiva dell’um anitá e del cosmo

te la conoscenza dei legami che si crede lo leghino al mondo del divino o gli spiriti intermedi [...]. In particolare, la Teosofía riguarda princi­ palmente la conoscenza dei misteri nascosti della divinitá e, per estensione, l’universo in relazione a Dio e aH’uomo. Si puó cosí parlare di esoterismo ad ampio spettro, in quanto arricchito dalla dimensione teosofica». 7 A. Faivre, A cees to Western Esotericism, cit., p. 19. 8 Ibidem. 9 Di cui si dice (ibid., p. 11), che «é simultáneamente la conoscen­ za dei network di simpatie o andpatie che collegano le cose della natura, e l’operazione concreta di questi corpi di conoscenza». 10 Cfr. ibid., p. 34. 11 L’invocazione delle «entitá intermedie» (Ibidem).

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(questo m ondo) oltre i confini dell’empirismo, positi­ vismo, razionalismo - i quali definiscono, m a non superano, i campi della filosofía e della scienza - e al di lá della visione lim itata dell’altro m ondo descritta dagli spiritisti e dai dogm i restrittivi e distruttivi delle religioni stabilite. L’insegnam ento com porta u n a consapevolezza e appercezione espansiva, e in espansione, di tutti i m ondi: m ateriale, spirituale e divino. II colonnello Olcott, p er esem pio, riteneva che tale insegnam ento non avesse alcuna somiglianza con gli «atei atomisti» e che esso sperava «di o ttenere la conoscenza dell’esistenza di u n a Intelligenza Suprem a e di un m on­ do di spirit! m ediante l’ausilio di process! fisici che certam ente riflettono la parola “teosofía”».12 C ertam ente corrispondeva alia defm izione che si poteva trovare nell’edizione del 1875 del Dizionario Webster, il vocabolario verosím ilm ente consúltate da Sotheran quando scelse il term ine «teosofía» per il nom e della Societá: Supposta relazione con Dio e gli spiriti superiori e conseguente raggiungim ento di conoscenza sovrumana m ediante processi fisici quali operazioni teurgiche degli antichi platonici, oppure per mezzo di processi chimici dei filosofi alchimisti tedeschi; pure, una conoscenza diretta - distinta da rivelata - di Dio, raggiunta m ediante una supposta illuminazione straordinaria; in particolare, un intuito diretto nei processi della m ente divi­ na e nelle relazioni interne della natura divina.13

O ancora, tra le m olte osservazioni offerte da Ma­ dam e Blavatsky sulla magia, ella notava che essa «sta al­ io spiritismo com e l’infinito al finito, o la causa all’ef12 H.S. O lcott , The Theosophical Society. Inaugural Address of the Pre­ sident, cit., p. 20. 13 N, W ebster, op. cit., p. 1373.

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fetto»;14 o che «é soltanto una sáenza, una conoscenza profonda della forza O cculta nella N atura e delle leggi che governano il m ondo yisibile o invisibile».15Piú tardi, nel 1877, troviamo frequenti riferim enti alia m agia da parte della Blavatsky e di O lcott sui giornali di New York. Un articolo che si guadagnö una certa notorietá apparve il 26 m arzo 1877 su World (un quotidiano newyorchese), in cui la Blavatsky affermava che la m a­ gia é la «grande religione originale [...], trasmessa di padre in figlio fra il popolo che viveva nella “culla dell’um anitä”, l’O riente».16II term ine era c o s í significativo che la Societá Teosofica fu chiam ata, nel titolo di un articolo com parso due giorni dopo, «la scuola magica di New York».17 Probabilm ente, il brano saliente sulla magia é reperibile in Isis Unváled della Blavatsky: Per riassumere in poche parole, la MAGIA é la SAPIENZA spi­ rituale, l’alleato m ateriale, pupillo e servo del mago. Un com une principio vitale pervade tutte le cose, e questo é controllabile dalla volontá um ana per fezionata. L’adepto puö stimolare i movimenti delle forze naturali nelle piante e negli animali a u n livello preternaturale. Tali esperim enti non sono ostruzioni della natura, ma la stimolano; sono offene le condizioni di u n ’azione vitale piú intensa.18

14 H. P. B l a v a t s k y , «A Few Questions to “Hiraf *1*”», cit. (B.C.W., I, P· 101). 15 E a d e m , «The Science of Magic», B.C.W., I, pp. 134-143 (p. 137; originariamente in Spiritual Scientist, III, 14 ottobre 1875, pp. 64-65 [p. 64]). 16 L’articolo è stato ripreso in Theosophical History, IH/6, aprile 1991, pp. 174-178 (p. 175). 17 World, 28 marzo 1877; ripreso in Theosophical History, III/7-8, luglio-ottobre 1991, pp. 224-226. 18 H.P. B l a v a t s k y , Isis Unveiled, cit., II, p. 590. Per i suoi scritti pre­ cedent!, cfr. gli articoli «The Science of Magic», cit., e «The Magical

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Simile ai term ini sopra evocati é qabbalah («caba­ la»), definita d a un altro m em bro della Societá Teosofica, Seth Pancoast, come «UN COMMENTO AUTORIZZATO E DIVINAMENTE ISPIRATO ALLA NATU­ RA E ALLA BIBBIA, IL QUALE RENDE CHIARO E INTELLIGIBILE CHE “GLI UOMINI CHE VAGANO PER IL MONDO, PER QUANTO FOLLI, NON SI PERDERANNO IN ESSO”».19Pancoast aggiungeva che «la grande an tica Teosofía Cabbalista era la radice nativa, il tronco céntrale da cui tuttele religioni del m ondo hanno visto il loro sorgere, come germ ogli e ram i di un albero genealógico». Lo stesso autore scriverá in seguito che «il Libro della N atura (Scienza) e la Parola Scritta [la Bibbia] sono tutt’uno nella fonte e nel significato».20 Nel prospetto che annuncia l’uscita del libro di George Felt The Kabbala of the Egyptians and the Greek Canon of Proportions,21 che doveva essere pubblicato nel 1877, la qabbalah era definita come Ricezione, una dottrina ricevuta mediante trasmissione orate, applicata all’istruzione ricevuta oralm ente da maestri ispirati e ieroEvocation of Apollonius of Tyana» (B.C.W., I, pp. 144-150). Un’ulteriore fonte dell’epoca per la magia era il libro curato da un altro mem­ bro della Societa Teosofica, Emma Hardinge Britten, e scritto da un Adepto («Louis»), Art Magic, or Mundane, Sub-Mundane and Super-Mun­ dane Spiritism, Progressive Thinker, Chicago 1898 (ed. or. 1876); una discussione in O.D.L., I , pp. 185-201, e j. G o d w i n , op. dt., pp. 303-304. 19 S e t h P a n c o a s t , The Kabbala: The True Sdence of Light: an Intro­ duction to the Philosophy and Theosophy of the Ancient Sages,J.M. Stoddart & Col., Philadelphia 1877, p. 12 (le lettere maiuscole sono impiegate da Pancoast). 20 Ibid., p. 11. 21 II libro non verrä mai pubblicato. Il prospetto si trova alia Li­ brary Company of Philadelphia (1314 Locust Street, Philadelphia [Pa] 19107).

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fanti. ESSA inelude l’intera «Letteratura della Sapienza» attribuita ai primi tempi dell’antichitá, le scienze religiose esoteriche, i Misten, gli Oracoli, i segni occulti, caratteri e parole impiegate per esprimerli, e la conoscenza del significato místico collegato ai segni com uni, inclusi tutu i segreti e le sapienze astruse, in particolare mistiche o relative alie fond dell’essere. Esisteva nelle prim e ere tradizionali, e in essa i segreti della Na­ tura e i misteri della religione, come puré il significato delle rivelazioni divine, erano espressi in segni, ed era creduto che la qabbalah includesse e comprendesse tutta la conoscenza.

Mentre é possibile farsi u n ’idea di quello che gli specifici insegnam enti della Teosofía, Magia o qabbalah significavano p er la Blavatsky, O lcott e Sotheran, questo significato n o n é realm ente specifico ed é piu suggestivo che esplicito. Per fare un esempio, nell’articolo «A Few Questions to “H iraf *!* ”», M adame Blavatsky suggerisce che si tratta di un insegnam ento non lim itato a un paese o area del m ondo, né a un apprendim ento teorético o libresco, m a ottenuto solo attraverso la pratica e l’esperienza personale; ancora, che l’insegnam ento cumulativo é conservato dagli «uomini sapienti della Caldea, India, Persia ed Egitto» e trasmesso attra­ verso le epoche da quanti sono iniziati; che gli esseri i quali vengono fraintesi com e spiriti n o n sviluppati dei m orti sono spiriti elem entan o «uominifuturi» che n o n sono ancora entrati in questo m ondo; che c’é «un progresso eterno —físico e spirituale - per ogni essere urnano»; che l’insegnam ento (ossia la qabbalah) é «basato sui significan segreti delle scritture ebraiche»; che la conoscenza la quale fu scoperta o rivelata in u n a misura lim itata dai cabbalisti orientali, erm etisti, rosicruciani, com prende: 1. La natura dell’Essere Supremo;

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2. L’origine, creazione e generazione dell’Universo, il Macroco­ smo-, 3. La creazione, o generazione, del deflusso nel m ondo di ange­ lí e uomini; 4. Il desdno ultim o di angelí, uom ini e dell’Universo; o il loro influsso-, 5. Il mostrare all’um anità l’autentico significato di tutte le scritture ebraiche.22

Tutti erano d ’accordo sulla spiegazione délia Teo­ sofía fornita da Sotheran: essa com prende un insegnam ento originale, la verità, o la Sapienza Divina, su cui tutte le religioni - i loro insegnam enti essenziali e non le tarde degradazioni - sono basate; quando questa ve­ rità di ogni religione si atrofizza in teología, emerge un nuovo salvatore p er riform are Tantico insegnam ento o ristabilirlo nel suo stato originale,23il quale viene gra­ dualm ente elevato dal popolo com une «da uom o ad adepto, da adepto a profeta e da profeta a semi-dio».24 Questi «semi-dei» o teosofi furono Zoroastro, Pitagora, B uddha, Apollonio, Cristo e i sapienti25che riflettevano la saggezza delTEgitto e dellTndia - le culle della

22 B.C.W., I,p. 113. 23 Cfr. C. Sotheran , «Ancient Theosophy, or Spiritism in the Past», cit., IV/6, p. 62: «In tal senso, il buddhismo di Gautama è una semplice riforma del brahmanesimo, il monoteísmo maomettano è la reazione al cristianesimo pagano, come 1’ultimo fu una reazione in cui il puro cristismo si separó dal giudaismo, e quest’ultimo si era separato dalle superstizioni exoteriche egizie. II movimento di riforma in ogni istanza è guidato da uomini auténticamente ispirati e dotati di credenziali con le quali è stata dichiarata la loro missione alia razza umana, che consiste nell’inculcare la dottrina secondo cui esistono un essere supremo, l’immortalità dello spirito e un sistema etico puro». 24 Ibidem. 25 Cfr. ibid., IV/7, p. 76.

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civiltà-, della civilizzazione caldea, d e irira n , Ciña, dei greci e dei rom ani, degli ebrei e degli arabi. La Teosofía, quindi, rappresenta la som m a totale dell’antica sapienza, una conoscenza che era esotérica o nota solo agli iniziati e che era stata trasmessa attraverso associazioni o fratellanze. Essa riflette gli insegnam enti basilari sull’U m anità e la N atura nonché la Realtà che sta sotto e al di là di entram be. Sarà chiaro che nei primi proclam i l’enfasi maggiore era posta sull’U m anità e specialm ente sulla N atura, a causa dell’im portanza attribuita alla m agia.26 N on ci è detto m olto della Realtà, che dovrebbe soggiacere sia all’Um anità sia alla Natura, alm eno fino alla prim a dichiarazione pubblica sulla Teosofía da parte della Blavatsky - «What is Theosophy?»27- , dove scrive che la Realtà è «una singóla Essenza Suprem a, Sconosciuta e Inconoscibile».28 E precisam ente in ragione del suo essere inconoscibile che ne è detto cosí poco. La filosofía che sta dietro alia relazione fra questi tre elem enti - U m anitá, Natura, e Realtà - è una form a di m onismo m oderato, reso ow io attraverso la loro connessione m ediante lo «Spirito». Q uanto alla Natura, è la «fonte di tutte le forze eterne e indistruttibile»; l’Umanità, è l’elem ento che illumina l’«uomo reale», o anima, e il corpo físico.29L’aspetto pratico di questa conosçenza è il «contrallo sulle forze della natura».90 In tal m odo la m agia puo es26 Cfr. il sommario dei principî della magia in H.P. B l a v a t s k y , Isis Unveiled, cit., II, pp. 587-590. 27 Cfr. supra, nota 3 del presente capitolo. 28 H.P. B l a v a t s k y , «What is Theosophy?», cit., B.C.W., I, p. 90. 29 Cfr. Eadem, Isis Unveiled, cit., II, pp. 587-588. 80 Ibid., p. 588.

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sere applicata nel m odo desiderate. L’applicazione piü ow ia della magia, e la pratica enfatizzata dalla Blavatsky come la form a piú elevata di magia, era la proiezione astrale, u n a pratica in cui la form a astrale (l’anim a) si separa dal corpo físico. E questo fenóm eno che ren­ de possibile raggiungere u n ’unione definitiva con lo Spirito.31 Questi insegnam enti iniziali subirono nei primi anni u no sviluppo. Sebbene l’insegnam ento tesofico non sia state finora investigate con un approccio puram en­ te storico, un o studioso dell’argom ento32 ha suggerito che gli insegnam enti teosofici «si svilupparono in un am biente di teosofie in concorrenza fra loro, fiorite tra i suoi [della Blavatsky] associati e amici». La tesi richiede ulteriori studi, perché m olte opere dell’epoca sono cadute n ell’oblio: si pensi a testi come Theosophy and The Higher Life (1880) di George Wyld (1821-1906), Fragments of Forgotten History (1885) di Mohini Chatteiji (1858-1936) e L aura Holloway, o The Mystery of the Ages (1887) della contessa Marie Caithness (1830-1895). II lavoro piú influente che proponeva u n a teosofía in con­ correnza con quella della Blavatsky durante i prim i anni 1880 fu, tuttavia, Esoteric Buddhism di Alfred Percy Sinnett, un libro basato sugli insegnam enti derivad dal­ le lettere dei M ahatm a a Sinnett. Esoteric Buddhism con31 Vi si accenna nell’articolo «A Lamasery in New York», cit. (Theosophical History, III/6, p. 176); il tema é presentato piú ampiamente in H.P. B lavatsky, Isis Unveiled, cit., I, p. 329. Per una discussione, cfr. J.P. D eveney, op. cit., pp. 28-31. 32 J. H ejka-Ekins ha presentato uno studio preliminare intitolato «Shifting Theosophical Terminology» all’American Academy of Reli­ gion (Western Branch) il 15 marzo 1998.

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tiene insegnam enti quali la settupla costituzione dell’uom o,33la catena planetaria,34il Devachan,35e il ruolo del Buddha, il quale - secondo Sinnett - «si réincarné» nel grande filosofo vedanta Shankarâchârya sessant’anni dopo la m orte di Gautam a B uddha.36 II successivo grande progresso neU’insegnam ento teosofico aw enne cinque anni dopo, con la pubblicazione del libro Secret Doctrine («La d ottrina segreta») della Blavatsky.37Per mold, se non per la maggior parte, 33 Cfr. A.P. Sinnett , Esoteric Buddhism, cit., cap. 2 .1 sette principi sono elencati a p. 24: corpo (Rupa), vitalitá (Prana o Jiva), corpo astrale (Linga Sharira), anima anímale (Kama Rupa), anima umana (Manas), anima spirituale (Buddhi) e spirito (Atma). Hejka-Ekins osserva che i sette principi sono citati per la prima volta in The Theosophist (1881), probabilmente da A.O. Hume. 34 Cfr. ibid., cap. 3. Questa catena spiega i processi evolutivi del pianeta, suggerendo che «un solo globo non puó essere sufficiente alia Na­ tura per produrre i processi grazie ai quali il genere umano é stato tratto dal caos, ma questi processi non richiedono piu di un limitato e definito numero di globi» (p. 39). L’evoluzione da un globo all’altro é vista come una discesa dallo spirituale al materiale, fino a che la terra appare quale equilibrio fra spiritualitá e materialita, salendo ancora in alto verso un piano piu etereo o spirituale. E lungo questa catena planetaria che l’umanita si evolve. Per maggiori delucidazioni su tale evoluzione, cfr. ibid., cap. 7, «The Human Tide-Wave». Qui, l’evoluzione della vita si evolve di globo in globo entro una catena di sette mondi connessi alia Terra. La controversia Marte-Mercurio ha inizio in questo capitolo (p. 136). 35 Cfr. ibid., cap. 5. «Devachan» si riferisce alio stato intermedio fra le nascite in cui soprawive la «personalitá autoconsapevole» dell’uomo. E «una condizione di mero godimento soggettivo, la durata e l’intensita del quale sono determinate dal mérito e dalla spiritualitá del1’ultima vita terrena trascorsa» (pp. 92-93). 36 Cfr. ibid., p. 175. 37 Cfr. H.P. B lavatsky, The Secret Doctrine, 2 voll., The Theosophy Company, Los Angeles 1974 (originariamente pubblicato nel 1889; trad, it., La Dottrina Segreta. Sintesi della scienza, della religione e dellafiloso­ fía, Bocea, Milano 1947).

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dei Teosofi questo lavoro rim ane la presentazione de­ finitiva dell’insegnam ento teosofico. A causa della sua im portanza, le tre Proposizioni esposte nel proem io sono considérate le basi deH’insegnam ento38 e riflettono la posizione ultim a sull’Um anitá, la N atura e la Realtá: 1. L’esistenza di una Realtá Assoluta, Infinita, Immutabile, o Principio che trascende ogni pensiero um ano, concetto ed espressione; 2. La n atura cíclica o periodicitá dell’universo e di tutto quanto vi é incluso: una manifestazione e dissoluzione degli Universi innum erevoli, la vita e m orte di tutte le creature viventi; 3. L’identitá fondam entale dell’anima con l’Anima Superiore Universale e il pellegrinaggio di tutte le ani­ me attraverso il ciclo delle incarnazioni, secondo la legge del karma. In tal senso la Teosofía assunse una prospettiva di tipo non dualistico o m onista sulla realtá ultima, consi­ dérala com e m anifestata o em anata con un processo di com plem entaritá dinám ica e progressism o evoluzionista. Queste «Proposizioni» generali preséntate dal­ la Blavatsky ven ñero riafferm ate sotto form a di insegnam enti an co r piu specifici nella Secret Doctrine e altrove, e alcuni di essi possono essere riassunti come segue:

38 Un recente esempio si trova in E mily B. Sellon - Renee Weber , «Theosophy and The Theosophical Society», in A. Faivre -J acob N eedLEMAN, Modem Esoteric Spirituality, Crossroad Publishing Company, New York 1992, pp. 311-329 (particolarmente p. 319).

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1. L’evoluzione dell’individuo im m ortale prosegue attraverso innum erevoli vite; questa continuitá é resa possibile dalla reincarnazione: l’ingresso del Sé - la trinitá di Spirito, Anima e M ente - in un altro corpo (um ano); 2. C om plem entare alia reincarnazione é quella forza, conosciuta come «Legge di Causa ed Effetto (karmá)», che m ette in m oto le future rinascite e deter­ m ina la qualitá della relativa esperienza; 3. La stru ttu ra dell’universo m anifestato, um anitá compresa, puó essere vista come com posta di sette partí, che cooperano fra loro da ogni punto di vista; 4. L’um anitá si evolve attraverso sette gruppi maggiori, o periodi detti Razze Radice, ognuna delle quali é divisa in sette sotto-razze. Al tem po presente, gli esseri um ani appartengono alia quinta Razza Radi­ ce, nota come la Razza Ariana (dal sánscrito = «nobile»). II term ine, tuttavia, non é limitato alie popolazioni indo-europee, ma possiede un significato piú ampio; 5. L’individuo é in realtá soltanto una copia in m inia­ tura, ossia un microcosmo, del macrocosmo; 6. L’universo - e l’um anitá - sono guidati e anim ad da una G erarchia cósmica di esseri senzienti, ognuno dei quali h a u na specifica missione da com piere. Benché la maggior parte dei Teosofi sottoscriverebbe in tutto o in parte gli insegnam enti appena descritti, si deve tenere a m ente che queste affermazioni possono ricevere varié interpretazioni, a seconda della com prensione di ciascun teosofo. Inoltre, quantunque taluni com m entatori sottolineino particolarm ente la

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presenza della filosofía orientale (induista e buddhista) nell’insegnam ento teosofico dopo il 1880, quando la Blavatsky e O lcott sbarcarono in India, cio non pre­ clude la presenza di insegnam enti occidentali significativi (cabbalistici, cristiani, massonici e pre-cristiani) e di miti e dottrine, sem pre dopo il 1880, ow ero la pre­ senza del pensiero orientale giä prim a di quella data, come é evidente in Isis Unveiled. Agli inizi della Teosofía, la sfida piu im portante agli insegnam enti della Blavatsky era po rtata da Alfred Percy Sinnett e T. Subba Row (1856-1890). Quale in­ fluenza diretta costoro abbiano ancora oggi é incerto, m a la loro influenza indiretta era ed é sensibile attraverso gli scritti di Charles Webster Leadbeater (18541934), Annie Besant e dei loro seguaci. In larga parte, sotto l’influenza di Leadbeater furono introdotti nella Societa Teosofica degli insegnam enti che erano e sono considerad dai seguaci della Blavatsky come deviati dall ’insegnam ento teosofico originale della stessa e dei suoi Maestri. Nota al giorno d ’oggi fra molti Teosofi co­ me «seconda generazione teosofica», e decisoriamente chiam ata nei prim i tem pi da F erdinand T. Brooks (1889-1916)39- un o scrittore teosofo, nonché tutore di Jawaharlal N eh ru (1889-1964) nei primi anni del see. X X - e altri «neo-Teosofia», questa nuova versione del­ la Teosofía com prende due azioni altam ente significa­ tive e innovative: la scoperta da parte di Leadbeater,

39 Secondo M. G omes («Nehru’s Theosophical Tutor», Theosophical History, VII/3, luglio 1998, p. 108, nota 31), il termine potrebbe essere nato con Bhagavan Das in una lettera del 1913 per descrivere l’insegnamento. Esso fu comunque reso popolare da Brooks.

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nel 1909, del veicolo físico per l’atteso Maestro M on­ diale (detto Maitreya o Cristo) - Jid d u K rishnam urti (1895-1986) e l’alleanza, nel 1917, con u n a Chiesa vecchio-cattolica (chiamata piu tardi, Chiesa Cattolica Liberale), sotto la direzione dello stesso L eadbeater e di Jam es Ingall Wedgwood (1883-1950) come vescovi. La reazione piu articolata e dettagliata ai nuovi insegnam enti fu espressa in un libricino a circolazione privata intitolato Theosophy orNeo-Theosophy, scritto da Mar­ garet Thomas.40Nella prim a parte sono elencate ventisei aree di dissenso, inclusa la venuta del M aestro Mondiale, o Messia;41 l’interpretazione d ell’A tm an o Sé, descritto come il settimo principio nelle Lettere dei Mahatma e invece considerato residente nel quinto pia­ no - nirvanico o della pura esistenza - nel libro di Annie Besant TheAndent Wisdom;42la controversia su Mar­ te e M ercurio;43 la posizione anticlericale della Blavatsky e quella al contrario piuttosto filo-clericale della Besant; et coetera.44 40 Cfr. Margaret T homas, Theosophy or Neo-Theosophy (la data pro­ bábale del libricino é il 1924, o 1925). 41 Fra i brani citati, uno di essi, tratto da The Secret Doctrine, cit., I, p. 470, afferma che il Maitreya Buddha apparirä nel settimo corso, sebbene neH’opinione della Besant, di Leadbeater e dei loro seguaci l’arrivo era considerato imminente nel Veicolo Jiddu Krishnamurti. Cfr. M. T homas, op. dt., p. 10. 42 Cfr. Annie Besant, TheAndent Wisdom, The Theosophical Publi­ shing House, Adyar 1939, p. 184; e M. T homas, op. dt., p. 12. 43 Cfr. supra, nota 34 del presente capitolo. Marte e Mercurio sono considerad parte della Catena Terra, un insegnamento apparso origi­ nariamente in Esoteric Buddhism di Sinnett e poi in C harles L eadbeaTER, A Textbook of Theosophy, The Theosophical Publishing House, AdyarLondra-Wheaton 1912, p. 124; cfr M. T homas, op. dt., p. 14. 44 Cfr. M. T homas, op. dt., pp. 7-8.

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T enendo a m ente le differenze che intercorrono fra i m em bri delle varie organizzazioni teosofiche, vi sono descrizioni e definizioni generali che sono accettate dalla m aggioranza di essi. U na di queste appare nelle pagine di ap ertu ra di The Teosophist, il giornale ufficiale délia Società Teosofica (di Adyar) : La Teosofía è il corpo délia verità che form a la base di tutte le religioni e che non puô essere ritenuta come possesso esclusivo di nessuno. La Teosofía presenta una filosofía che rende la vita comprensibile e che dimostra che la giustizia e l’amore guidano la sua evoluzione. La Teosofía pone la m orte nel suo giusto po­ sto come un incidente ricorrente in u n a vita senza fíne, che apre le porte ad una esistenza più piena e piú radiosa. La Teo­ sofía restituisce al m ondo la Scienza dello Spirito, insegnando all’uom o a riconoscere se stesso nello Spirito e la m ente ed il corpo come suoi servi. La Teosofía illumina le Scritture e le dottrine delle religioni rivelandone i reconditi significad e in questo m odo le giustifica di fronte al tribunale dell’intelletto, come sono sem pre State giustificate agli occhi delfíntuizione.45

La vita, percio, ha un significato, parte del quale è espresso dal karma e dalla rinascita, o ciclo dell’esistenza, e questo, nella sua stessa base, è la Realtà o Spi­ rito che sostiene l’individuo e il cosmo. In accordo con l’originaria afferm azione di Sotheran sulla Teosofía, vi è del Vero in tutte le religioni, e questa Verità è condi­ visa e trasmessa dai fondatori e innovatori delle grandi religioni m ondiali. U na dichiarazione simile si trova in un libretto di u n ’organizzazione teosofica non legata alla Società Teosofica (di Adyar), la Loggia Unita dei Teosofi (presente anche in Italia):

45 T r a d . it . d a

Rivisía Italiana di Teosofia, L V

s v o lto d i c o p e r ü n a .

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( 1 ) , g e n n a i o 1 9 9 9 , r i-

La Teosofía insegna che l’intelligenza um ana é essenzialmente u n ’espressione della realtá-anima in ogni uomo; che quest’anim a é impegnata in un pellegrinaggio individúale ed evolutivo intrapreso in una lunga serie di incorporazioni (incarnazioni) attraverso le quali essa cresce in conoscenza e consapevolezza etica, andando verso lo sviluppo critico della perfezione in quanto essere um ano; perfezione in term ini di possibilitá di questo periodo evolutivo. Insegna che questo ciclo di crescita procede sotto il governo di una legge naturale, una legge applicata tanto alia vita morale quanto a quella física [...]. (In Oriente, e sempre di piu in Occidente, tale principio d ’ordine é noto come Legge del Karma).46

Per concludere questo capitolo, la Teosofía é un corpo di conoscenza che non é solo conquístala intellettualm ente, m a dev’essere puré acquisita intuitiva­ m ente. E una conoscenza che deve com prendere non solo gli elem enti esterni della natura, ma anche le operazioni interne, o esoteriche, del cosmo, inclusi quegli insegnam enti come il Principio E terno e Suprem o, l’unitá fondam entale dell’esistenza, la legge di periodicitá - o ciclo dell’esistenza - , l’accettazione dell’evoluzione sia corpórea sia spirituale, la «Legge del karma» come legge che definisce l’interdipendenza, arm onía e progresso dell’individuo, e finalm ente l’organizzazione strutturale dell’universo come settenario in natura.

46 The United Lodge of Theosophists: Its Mission and Its Future, The Theosophy Company, Los Angeles (Ca) s.d., p. 2. La descrizione pro­ segue con alcune importanti osservazioni nella pagina successiva, in­ clusa la nozione secondo cui l’«aspetto-anima di ogni cosa in natura é radicato in un principio definitivo della realtá che é la fonte di tutto».

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Reincarnazione

La Societá Teosofica ha svolto un ruolo nel rendere popolare l’insegnam ento della reincarnazione in Oc­ cidente, ma in principio la reincarnazione era una par­ te deH’insegnam ento teosofico? Per la maggior parte, il term ine dice riferim ento al passaggio dell’anim a da un corpo físico a un altro. Q uando la reincarnazione venne discussa in ogni suo significato dal Libro degli spiriti di Alian Kardec (1804-1869),' essa non era riferita specificatam ente al passaggio casuale da corpo a corpo, m a a un m iglioram ento progressivo dell’anim a fino a che avesse raggiunto uno stato di purificazione e perfezione.12L’anim a puó riapparire sulla térra o in altri mondi, quali gli altri pianeti del sistema solare.3 Non puó mai regredire, m a solo essere trattenuta al m edesimo livello qualora la sua ribellione alie leggi eterne sia eviden­ te.4 Si trattava di un insegnam ento certam ente noto a 1 Cfr. A llan Kardec (H ippolyte D enizard León R ivaii.) , Le Livre des Esprits, Didier etCie, Parigi 1860 (ed. or. 1857). 2 Cfr. ibid. (ed. ingl., The Spirits’Book, Livraria Alian Kardec Editora Ltda., Sao Paulo [Brasile] 1972, pp. 120-121). 3 Cfr. ibid. (ed. ingl. cit., p. 126). Marte viene considerato piú basso, o inferiore, della Terra, mentre Giove superiore. Anche Venere, co­ me puré Saturno, é superiore, ma in misura minore di Giove. 4 Cfr. ibid. (ed. ingl. cit., p. 123).

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M adame Blavatsky, a Charles S otheran e al diretto re dello Spiritual Scientist, E. G erry Brown.56In Isis Unvei­ led, H elena Blavatsky definisce la «metempsicosi» in m aniera analoga a corne Kardec spiega la reincarnazione: Il progresso dell’anima da uno stadio dell’esistenza a un altro. Simboleggiato e volgarmente creduto essere la rinascita in corpi animali. Term ine generalm ente frainteso da ogni classe dél­ ié società europee e americane, inclusi mold scienziad. L’assioma cabbalista, «una pietra diventa una pianta, una pianta un animale, un animale un uomo, un uom o uno spirito, e uno spirito un dio», riceve una spiegazione nel libro di M anu ManavaDharma-Sastra6 e in altri testi brahm anici.7

La metempsicosi è messa in contrasto con la reincarnazione, definita come «la com parsa dello stesso in­ dividuo, o piuttosto della sua m onade astrale, due vol­ te sullo stesso pianeta».8Inoltre, la Blavatsky considera la reincarnazione come un accadim ento raro, causato da u n a «violazione delle leggi d ’arm onía della natura», come l’aborto o la m orte di bam bini prim a di u n a cer­ ta etá.9 La reincarnazione accade, percio, quando vi è u n a «violazione delle leggi d ’arm onía», quando la ter­ na um ana com posta di corpo, m onade astrale e spirito divino non è com pleta o quando il «nuovo essere non è passato al di là della condizione di m onade».10 Risulta quindi chiaro che la Blavatsky riconosceva la rein5 C fr .

Spiritual Scientist, 1 1 / 1 8 ,

6 S p e c ific a m e n te

il c a p .

8 lu g lio 1 8 7 5 , p . 2 0 8 .

1 2 . C fr .

The Laws of Manu,

tr a d . in g l. d i

W e n d y D o n ig e r e B r ia n K . S m it h , P e n g u in B o o k s , L o n d r a 1 9 9 1 .

7 H. P. B lavatsky, Isis Unveiled, cit., vol. I, pp. xxxvi-xxxvii. 8 Ibid., l , p . 3 5 1 . 9 C fr . Ibidem. 10 Ibidem:, c f r . p u r e I , p . 2 1 2 .

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carnazione11come un fatto naturale. Piuttosto che con­ siderarla portatrice di una funzione positiva - com ’era il caso di Kardec ella considerava la reincarnazione com e u n elem ento negativo della natura, il che pare acclarato dalla sum m enzionata citazione di Isis Unveiled e da altri brani in cui é esposta la paura degli induisti e dei buddhisti nei confronti di questa realtá,12 che l’autrice citava usualm ente nel prim o periodo del suo insegnam ento in contrapposizione alia dottrina di Kar­ dec, sebbene fosse consapevole degli antichi riferim enti a tale insegnam ento. Q uan tu n q u e si richieda ancora tem po e studio per stabilire il suo giusto posto nella d o ttrin a teosofica, é chiaro che la reincarnazio­ ne n o n fu integrata negli insegnam enti dei prim i anni come lo fu invece, in m aniera piu sistemática, negli an­ ni successivi al periodo newyorchese. E neppure era da­ ta alia reincarnazione l’im portanza che si attribuiva, piuttosto, alia diversa d o ttrin a della metem psicosi. Quello che la Blavatsky afferm a nel brano di Isis Unvei­ led che si é ap p en a citato com pare anche nell’articolo di Charles Sotheran «Ancient Theosophy; or Spiritism in the Past» del 13 aprile 1876, com parso in Spiritual Scientist, dove notava, come abbiamo giá visto, che gli spiriti sono o entitá che «attendono di inabitare i corpi m ortali [oppure] spiriti che dalle loro povere abitazioni um ane si sono reincarnati nelle sfere o cerchi».13Piu tardi - nel prosieguo dell’articolo in data 11 maggio 11 La menzionava gia in un’opera dei primi anni teosofici come «A Few Questions to “Hiraf ·{*”», cit. (B.C.W., I, p. 111). 12 H. P. Blavatsky, Isis Unveiled, cit., vol. I, pp. 346-347. 13 C. Sotheran , «Ancient Theosophy; or Spiritism in the Past», cit., IV/6, p. 62.

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Sotheran aggiungeva che Pitagora «insegnô la dottrina della Metempsicosi e dell’assorbim ento finale dell’anim a nel Suprem o».14 Madame Blavatsky considerava originariam ente la reincarnazione e la metempsicosi come processi sepa­ rad e si dissociava dalla versione di Kardec in tem a di reincarnazione. Dal 1878 i due term ini sono più o meno equiparad.15 «Reincarnazione» diventô il term ine generalm ente accettato nella Società Teosofica negli anni im m ediatam ente successivi,16e sem bra anche nel­ la letteratu ra più tarda, com e dim ostrano Esoteric Buddhism di Alfred Percy Sinnett - in cui la reincarna­ zione è utilizzata quale parte del grande schem a dell’evoluzione spirituale - o The Secret Doctrine della Bla­ vatsky.17 Nonostante il fatto che la reincarnazione, e forse neppure la metempsicosi, non fossero parti im portanti della dottrina teosofica originaria della Blavatsky, certam ente divennero un insegnamento centrale a partiré dagli anni 1880. La reincarnazione rim anda alla re-incorporazione della «monade» - la più elevata triade, o persona reale com prendente l’Atma «puro spirito», il Buddhi o «ani­ ma spirituale», e il veicolo dell’Atma, e in tale contesto il Ibid., IV /10, p. 116. 15 Cfr. «Madame Blavatsky on the Views of the Theosophists», B.C.W., I, p. 294 (originalmente apparso in The Spiritualist, 8 febbraio 1878, pp. 68-69). 16 Cfr., per esempio, «Theories about Reincarnation and Spirits», B.C.W., VII, pp. 176-199 (originalmente apparso in The Path [New York], 1/8, novembre 1886, pp. 232-245). 17 Per una comparazione dei termini, cfr. A.P. Sinnett , Esoteric Buddhism, cit., pp. 131-147; e H.P. Blavatsky, The Secret Doctrine, cit., I, pp. 185-191 e II, pp. 302-306. 14

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Manas o «Pensante» o anima um ana - in corpi fisici, eterei o spirituali.181 Teosofi sottolineano che la reincarnazione non include la rinascita in corpi animali, in tal modo non conform andosi agli insegnamenti buddhisti e induisti.19 La rinascita in corpi animali e chiamata «metempsicosi».20Altri termini sono stati impiegati come analoghi, m a non identici: metensomatosi,21 palingene18 Cfr. W. Q. J udge, The Ocean of Theosophy, The Theosophy Com­ pany, Los Angeles (Ca) 1987 (ed. or. 1893), pp. 65-69; e Gottfried de P urucker , Occult Glossary, Theosophical University Press, Pasadena 1996, http://www.halcyon.com/pasadena/og-hp.htm. E de Purucker a suggerire i tre corpi. Judge nota che la reincarnazione riguarda la reincorporazione solo nei corpi umani; lo si ricava da Termsfrom The Working Glossary Appendix - sotto la voce «metempsicosi» - all’indirizzo Inter­ net http://www.halcyon.com/theonsw/ otg/ctg-hp.htm, basato su W.Q. J udge , The Working Glossary, 1892. Per una discussione generale su rein­ carnazione e karma, cfr. H.P. B lavatsky, The Key to Theosophy, cit., pp. 197-226. 19 Cfr. W. Q. J udge, The Ocean of Theosophy, cit., p. 67; e L eoline L. W right , Reincarnation, Theosophical Manual n° 2, The Theosophical Publishing House, Wheaton (II) 1975 (per conto di Point Loma Publi­ cations Inc., San Diego [Ca]), p. 29. 20 Cfr. Η. P. B l a v a t s k y , Theosophical Glossary, The Theosophy Com­ pany, Los Angeles (Ca) 1973 (ed. or. 1892), voce «metempsicosi», p. 214. La citazione tratta da Isis Unveiled poc’anzi riportata (cfr. supra, no­ ta 7 al presente capitolo) pud indicare che la rinascita in un corpo animale non e un insegnamento teosofico, ma una nozione fraintesa e sviata dagli occidentali. 21 Cio non accade ne in Η. P. Blavatsky, The Secret Doctrine, cit., o Theosophical Glossary, cit., ne in Judge. G. de P urucker la include comunque in Occult Glossary, cit., voce «metensomatosi», dove e cosi definita: «Termine composto il cui significato puo essere succintamente reso con “cambiare corpo dopo corpo”. II riferimento e all’entita che si reincorpora, la quale non usa necessariamente solo corpi umani di carne - e in cio la parola differisce da reincarnazione -, ma corpi di diversi materiali fisici appropriati che concordano con la fase evolutiva che la razza puo avere raggiunto a un dato momento, e con il piano o sfera della natura in cui la reincorporazione awiene».

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si,22 preesistenza,23 reincorporazione,24 rinascita25 e trasmigrazione. Di questi, «trasmigrazione» é spesso confu­ so con reincarnazione. Nella sua discussione del term ine in The Ocean of Theosophy, William Quan Judge suggerisce che in un primo significato potrebbe non essere diverso da «metempsicosi», qualora fosse impiegato nel senso di rinascita in una forma inferiore, per esempio in un ani­ male o insetto.26Si tratta deH’opinione non teosofica. La seconda spiegazione ha a che fare con il «método della reincarnazione, ossia con la spiegazione degli attuali processi fisici che devono essere subiti dall’Ego [la m onade] nel passare dallo stato non incorporate a quello incor22 II termine si trova solo due volte - e solo all’interno di citazioni - in H.P. Blavatsky, The SecretDoctrine, cit,, II, p. 659. G. DE PURUCKER, Occult Glossary, cit., voce «palingenesi», la definisce cosí: «Palingenesi si­ gnifica la continua trasmissione di una medesima vita che produce a ogni trasformazione una nuova manifestazione o risultato, tali diversi risultati essendo in ogni caso una palingenesi o “nuovo venire” dello stesso corso della vita. II suo specifico significato é diverso dall’incorporazione nella parola trasmigrazione». 23 In ibid., voce «preesistenza», «questo termine significa che l’anima umana non perviene all’essere o all’esistenza con la sua attuale nascita terrena; in altre parole, essa preesiste prima della nascita terre­ na». 24 In ibid., voce «reincorporazione», «questo termine significa che 1'entita vívente e migrante prende su di sé un nuovo corpo a un dato momento dopo la morte. II suo significato, quindi, é altamente generalizzato, e lo specifico significato é quello di assumere periódicamen­ te una nuova incorporazione». 25 In ibid., voce «rinascita», é presentato come un termine collegato a «reincorporazione» e «reincarnazione»: «Uno dei vari aspetti o branche della dottrina generale della reincorporazione. Parola dal significato ampio e genérico. Dicendo semplicemente relazione alia successione delle rinascite, la definizione diventa genérica, escludendo spiegazioni specifiche come nel caso della reincorporazione». 26 II riferimento é ancora a The Laws of Manu, cit.

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porato».27 Nell’ultim a accezione si puó dire che la trasmigrazione concorda con la dottrina teosofica della reincarnazione.28 Per concludere, i Teosofi - alcuni piú degli altri, co­ me nel caso di Gottfried de Purucker (1874-1942) - enfatizzano la distinzione piuttosto che le similitudini fra term ini quali metemspicosi, trasmigrazione e reincarnazione, a un grado piú elevato di quanto accada fuori della tradizione esotérica.

27 W. Q. J udge, The Ocean of Theosophy, cit., p. 67. 28 G. de P urucker, Occult Glossary, cit., si diffonde sul punto.

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8 Sviluppo e organizzazione della Società Teosofica

Da u n a ristretta cerchia di persone a New York ha preso origine u n ’organizzazione internazionale che si è diffusa in tutti i co n tin en t! La Società Teosofica n on è mai stata num éricam ente am pia, m antenendo u n a m edia di 30.000 m em bri. Cosí, nel 1997 i m em bri complessivi erano 31.667, con l’India al prim o posto fra le sezioni (11.939) e gli Stati Uniti al secondo (4.078). La Società Teosofica è rappresentata in oltre cinquanta paesi e regioni,1sei dei quali con oltre 1.000 m em bri2e al tri cinque fra i 500 e i 1.000. La crescita m aggiore è in Sud America (particolarm ente il Brasile) e neU’Africa occidentale. Le sezioni nazionali sono com poste di sette o più logge. Se il num ero delle logge scende al di sotto delle sette, la sezione viene identificata corne associazione régionale.3Il corpo direttivo della Società Teosofica è il 1 Inclusi Africa (orientale e centrale - con sedi in Tanzania e Sudafrica - e occidentale, con sede in Ghana), America Centrale (sede a El Salvador), Asia del Sud (sede a Varanasi, in India), Scozia e Galles. 2 Oltre all’India e agli Stati Unid d’America, i paesi in questione so­ no l’Italia, la Nuova Zelanda, lTnghilterra e l’Australia. 3 Le associazioni regionali includono: Canada, Irlanda del Nord, Costa d’Avorio, Scozia, Slovenia, Togo e Galles. Vi sono inoltre entità note come agenzie presidenziali: Asia del Sud, Bolivia, Costarica, Danimarca, Ungheria, Irlanda, Pakistan, Peru, Russia e Venezuela. Ipotizzo che un’agenzia presidenziale sia posta sotto il diretto controllo del Presidente della Società Teosofica.

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Consiglio G enerale com posto dal Presidente, vice-Presidente, Segretario e Tesoriere - eletti tra i segretari generali delle sezioni nazionali - e fino a dodici m em bri addizionali nom inati dal Presidente ed eletti dal Con­ siglio Generale. II Presidente m ondiale é eletto con votazione di tutti i m em bri ogni sette anni. II presidente nazionale della sezione am ericana viene eletto símil­ m ente ogni tre anni. Ogni anno si tiene un congresso internazionale, generalm ente ad Adyar. La Societá Teosofica (di Adyar), registrata a Madras, in India, nel 1905, é attualm ente presieduta dalla signo ra R adha Burnier. La piu antica sezione é quella am ericana (conosciuta come Societá Teosofica in Ame­ rica), costituita nel 1886. La prim a sezione europea, quella britannica, é stata fondata il 19 ottobre 1888.4 Poco dopo fu eretta la sezione indiana - nel 1890 -, an­ che se m em bri indiani facevano parte della Societá giá mol ti anni prim a.5Nel 1889, principalm ente grazie agli sforzi di Gustaf Z ander (1835-1920), si costitui la So­ cietá Teosofica in Svezia; nel 1895 Z ander si distaccó da Adyar p er affiliarsi alia Societá Teosofica in America diretta d a William Q. Judge, con ció causando u no scisma fra i Teosofi svedesi: dal 1896 ci furono quindi due Societá Teosofiche in Svezia, una affiliata ad Adyar e 1’altra sotto il contrallo di Judge. La Societá Teosofica

4 Dopo la separazione della Societá Teosofica guidata dajudge da quella di Adyar, nel 1895, il colonnello Olcott cancelló la patente alia se­ zione americana. Nello stesso anno fu emessa una nuova patente per una «Sezione Americana della Societá teosofica di Adyar» in cui si riconosceva la Loggia di San Francisco come sede temporánea, rendendo tale patente valida retroattivamente dal 1886. 5 II primo membro della Societá Teosofica in India fu Mooljee Thackersey, che si iscrisse nel 1877.

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in Finlandia ha origine nella frattura fra gli svedesi, con attivitá inform ali sin dal 1892; è solo nel 1907, tuttavia, che è stata istituita la Societá Teosofica finnica, attraverso l’im pegno del prim o Segretario G enerale, Pekka Ervast (1875-1934).6 L’interesse per l’insegnam ento teosofico in Europa, in molti paesi, risale aH’ultim o ventennio del XIX se­ cólo. La prim a branca fu la Societá Teosofica dello Io­ nio, organizzata da Pasquale M enelao (1822-1907), il prim o Presidente, e O tho Alexander, il prim o Segreta­ rio. Ma è solo nel XX secolo che si costituiscono delle logge in Grecia: la Loggia Erm ete (Atene) nel 1914, la Loggia Apollo (Atene) nel 1915 e la Loggia Platone nel 1923. Altre logge saranno stabilité sotto l’egida della sezione francese; u n a Federazione fu eretta nel 1927 e poco dopo - il 21 maggio 1928 - la sezione greca riceverà la sua patente, con Basile Krimpas nel ruolo di Se­ gretario Generale e Jo h n N. Charitos in qualitá di Se­ gretario Generale aggiunto.7 E giá stata m enzionata la nascita della prim a branca teosofica in Inghilterra e della Societá Teosofica Bri­ tannica. Il coinvolgimento di inglesi nelle origini della Societá Teosofica riguarda m em bri quali Charles Car6 La storia della Societá Teosofica finnica é esposta in T ore A hlbáck, Uppkomsten av Teosofiska Samfundet IFinland, Abo Akademi, Abo 1995 (Religionsvetenskapliga skrifter n° 28). Sulla storia delle sezioni nazionali sono disponibili pochissime informazioni. 11 poco che esiste si trova in G eorge S. A rundale (a cura di), The International Theosophical Year Book: 1937, Theosophical Publishing House, Adyar 1937. Ivi, p. 142, si nota che la Svezia fu il centro del movimento teosofico in Scandinavia. Oltre alia Finlandia, facevano parte della sezione svedese la Norvegia, la Danimarca e l’Islanda, fino alia patente norvegese del 1913 e dáñese e islandese del 1918. 7 Cfr. G eorge S. Arundale, op. cit., p. 97.

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letón Massey (1838-1905),Jo h n Storer Cobb, il dottor W. Britten e la signora Emma Hardinge Britten. Più tardi, altri m em bri prom inent! si iscriveranno alla Società, e fra questi Sir Alfred Russel Wallace (1823-1913), Sir William Crookes (1832-1919) e A nnie Besant, la se­ conda Presidentessa della Società Teosofica. L’lnghilterra diventerà, negli ultimi anni di vita di Madame Blavatsky, il centro della Teosofía - prim a a «Maycott», ad U p p er N orw ood, e poi al 17 di Lansdowne Road, a L ondra - , dal maggio 1887 al maggio 1891. Circa diciassette mesi dopo il suo arrivo (19 ottobre 1888), si costitui form alm ente la sezione britannica, con Walter R. Old («Sepharial», 1864-1929) quale prim o Segretario Generale. In seguito alla m orte della Blavatsky, la sezione inglese fu ricostituita come «Sezione Europea» (17 luglio 1891 ), a causa della nascita di num eróse logge ovunque in E uropa. Q uando, nel 1905, la Svezia, l’O landa, la Francia, ITtalia e la G erm ania diventarono sezioni autonom e, la Sezione E uropea rito rn ô ad essere la sezione britannica. Q uando, infine, la Scozia (1910), llr la n d a (1919) e il Galles (1922) divennero autonom i, fu allora possibile trasformare la sezione bri­ tannica in sezione inglese.8Delle tre sezioni distaccatesi dalla sezione britannica, quella irlandese ha la storia più intéressante. La prim a loggia fu fondata a Dublino, nel 1886, da Claude Falls W right (1867-1923), il quale in seguito - nel 1895 - si alleô (e con lui la loggia) a William Q. Ju d g e e alio studioso di sánscrito Charles M. Jo h n so n (1867-1923). Molti m em bri saranno coinvolti nella rinascita letteraria irlandese, e fra questi Wil­ liam B utler Yeats (1865-1939), G eorge W. Russell 8 Cfr. ibid., p. 84.

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(«AE», 1867-1935), William Magee («John Eglington», 1868-?) e Charles Weekes (1867-1946).9 La Teosofía arrivô in Francia all’inizio del 1878 grazie agli sforzi della contessa Marie Caithness, duchessa di Pomar,10*la quale diventerà in seguito Presidentessa onoraria della Société Théosophique d ’Chient et d ’Occident, nata nel 1882. Ben presto, nel 1879, la prim a loggia sarà costituita attraverso l’im pegno della signora Leym arie (f 1895) e del m arito F. J. Leymarie. Nel 1890 erano già nate tre logge: la Loggia Erm ete (1888), la Loggia Loto (1890) e la Loggia A nanta (1890), le ulti­ me due fondate dallo storico e politico A rthur Ar­ nould. Nel 1888 la Società ammise m em bri della famiglia Blech: Charles (f 1934), a lungo - dal 1908 al 1934 - Segretario Generale, le sue sorelle Aimée e Zelma e il padre, chiam ato pure Charles (P-1903), il «Padre della Teosofía in Francia». U na patente nazionale verrá concessa il 2 agosto 1899, istituendo la sezione francese con T héophile Pascal (1860-1909) in qualità di Segre­ tario G enerale, da quell’anno e fino al 1908." La Società Teosofica in G erm ania fu eretta il 27 luglio 1884 da W ilhelm H übbe Schleiden (1846-1916), un uom o di stato che contribuí alia política coloniale 9 Cfr. ibid., p. 109. Sulla rinascita letteraria irlandese, cfr. W. E. S mall, «H.P. Blavatsky’s Influence on Ireland’s Renaissance», in Mir­

rors of the Hidden Wisdom, Point Loma Publications, San Diego (Ca) 1981, pp. 95-107; e I.M. O derberg, «Relighting Creative Fires», Sunrise, 25/2, novembre 1975, pp. 230-237. Cfr pure E rnest Boyd, Ireland’s Re­ naissance, Knopf, New York 1922. 10 In O.D.L., III, pp. 83-93, Olcott scrive della sua visita, assieme a Madame Blavatsky, in Francia del 1884 e del loro incontro con Lady Caithness. Di lei abbiamo già detto (cfr. supra, cap. 6) ehe fu l’autrice di The Mystery of the Ages. " Cfr. G eorge S. Arundale, op. dt., p. 90.

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del principe Bismarck. Prom inenti nell’organizzazione furono i Gebhard: Gustav (1828-1900), console persiano e prim o tesoriere della Società Teosofica tedesca; la moglie signora Gebhard (nata Mary L’Estrange), pri­ m o vice-presidente; e i tre figli Franz Gustav (18531940), R udolph E rnst (1857-1935) e A rthur H enry (1855-1944). Nel 1902 la sezione tedesca fu istituita grazie agli sforzi di R udolf Steiner (1861-1925), che nel 1912 fece uscire dalla Società Teosofica m oite leggi e m em bri p er dare vita alla sua nuova organizzazione, la Società A ntroposofica.1213 La penetrazione in Austria iniziö nel 1887 con la co­ st! tuzione della Società Teosofica a V ienna sotto la presidenza di Friedrich Eckstein. Tuttavia, solo verso la fi­ ne del 1912 si organizzô ufficialm ente la sezione au­ striaca (con d ata ufficiale di fondazione 11 gennaio 1913), con la guida d ijo h n Cordes, prim o Segretario Generale, carica da lui rivestita fino al 1916.'* Gli olandesi stabilirono la prim a loggia nel 1881 (la Società Teosofica Post Nubila L ux), con alla testa il capitano A. de Bourbon. Nel 1891 si costituî u n a sottosezione olandese-belga della sezione inglese; m em bri di questa sottosezione furono particolarm ente attivi nel propagare la d o ttrin a teosofica e attrassero un certo num ero di personalità note, fra i quali Jo h an van Ma­ n en e il famoso studioso di religioni JohannesJacobus van d er Leeuw (1893-1950). La patente di istituzione della sezione olandese verrà rilasciata nel 1897, m entre u n a sezione belga si organizzô nel 1911 sotto la guida del pittore e scu lto rejean Delville (1867-?). 12 Cfr. ibid,., p. 95. 13 Cfr. ibid., p. 60 e p. 197. Riprenderà la carica dal 1919 al 1931.

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In Italia, la Societá Teosofica fu form alm ente costituita nel 1891 con la nascita del centro milanese, e un C entro Olevano Romano fu presto stabilito nel 1892, da parte di una certa signora J. Murphy, che agiva in collaborazione con Alfredo Pioda, uno scrittore di Locar­ no. II 22 febbraio 1897 fu fondata la prim a loggia e bi­ blioteca circolante, nota come Associazione Teosofica Romana («La Lega Teosofica» Indipendente), alia cui origine vi erano m em bri socialmente prom inenti: la si­ gnora A.C. Lloyd (f 1903),14 D edo Calvari e altri.15 L’istituzione della loggia aw enne per corrispondenza con la loggia londinese, la prim a unen d o «due gruppi di Teosofi rom ani che operavano giá in citta dal 1895 attorno a una biblioteca a prestito finanziata dalla contessa Constance Wachtmeister [1839-1910] ».16Fu grazie agli sforzi della signora Isabel Cooper-Oakley (18541914) che saranno aperte altre logge a Firenze, Milano, Napoli, Roma, Palermo, Genova e Torino, portando cosi alia form azione della sezione italiana - il I o febbraio 1902 con Oliviero Boggiani (1859-1933) quale Segretario Generale.17 Un certo num ero di noti letterati si associó (form alm ente o inform alm ente) alia Societá Teosofica, e non va dim enticata l’adesione ad essa delFinsigne pedagogistaM ariaM ontessori (1870-1952), la quale soggiornó inoltre ad Adyar durante gli anni della

14 La signora Lloyd era a capo del Match Girls’ Club nell’East Lon­ don, fondato da Annie Besant. 15 Gli «altri» comprendono Gualtiero Aureli, la signorina de Moskvitinoff, Ella Ferrando, Enrico Mannucci e Oliviero Boggiani. Cfr. Marco Rossi, «Julius Evola and the Independent Theosophical Asso­ ciation of Rome», Theosophical History, VI/3, luglio 1996, pp. 107-114. 16 Ibid., p. 107. 17 Cfr. G eorge S. Arundale, op. cit., p. 113.

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seconda guerra m ondiale. D edo Cal vari, Segretario Ge­ nerale della sezione italiana nel 1904-1905, fondo nel 1907 u n a rivista di studi e ricerche spirituali- Ultra- la quale, sotto la sua direzione, serví da tram polino per personalitá com e A rturo Reghini (1878-1946), Julius Evola ( 1898-1974),18Roberto Assagioli (1888-1974),l’orientalista Giuseppe Tucci (1894-1984), il poeta Arturo O nofri (1885-1928), Luigi Volpicelli, C olonna de Ce­ saré e A driano Tilgher (1887-1941).19 La sezione italia­ na ha continuato in questa vena con la pubblicazione di varie riviste. Piú recentem ente, B ernardino Del Boca, console italiano a Singapore dal 1947 al 1951, ha costituito con Edoardo Bresci (1916-1990) l’editrice «L’Età dell’Acquario», con la quale pubblica una rivista dallo stesso nom e. Nel 1891 Del Boca ha fondato pure, vicino al Lago Maggiore, in località Cavallirio (Novara), una com unità basata sui principî teosofici, il Villaggio Ver­ de.20A ttualm ente, i m em bri della Società Teosofica in Italia - dove sono presentí cinquanta logge (dette an­ che gruppi) e otto centri studi - sono circa milleduecento. Sebbene la Russia sia stata la patria originaria di Ma­ dam e Blavatsky, la Società Teosofica «ha incontrato un percorso spinoso nella sua terra natía a causa della sua 18 Per ulteriori informazioni su Julius Evola e i suoi rapporti con la Societa Teosofica, cfr. H.T. HANSEN, «A Short Introduction tojulius Evo­ la», trad. ingl. dal tedesco di E. E. Rehmus, Theosophical History, V /l, gennaio 1994, pp. 11-22. 19 Cfr. Marco R ossi, art. cit, pp. 108-110. 20 Cfr. B ernardino D el Boca , «The First Practical Expression of Theosophy in Italy: the “Villaggio Verde” (Green Village)», Theosophical History, III/5, gennaio 1991, pp. 149-150. Cfr. pure I sotta P oggi, «An Experimental Theosophical Community in Italy: The Green Village», Theosophical History, IV/4-5, ottobre 1992-gennaio 1993, pp. 149-154.

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personalità e reputazione».21 Fu dal 1881 che gli insegnam enti teosofici furono presentati in m odo coerente e con sentim ento di vera simpatía grazie agli sforzi di Viktor Ivanovich Pribytkov (f 1910), il prim o direttore di Rebus. Questa presentazione solídale duro dal 1881 al 1901,22ma non fu affatto il solo sbocco. D urante quel periodo, la sorella m inore della Blavatsky - Vera Zhelikhovskaja —scrisse piccoli saggi di esposizione della Teosofía e talora difese la sorella maggiore dagli attacchi della stampa russa.23 U n ’altra persona prom inente che si intéressé alla Società Teosofica fu il filosofo Vla­ dim ir Solov’ëv (1853-1900), il quale scrisse una recensione al libro della Blavatsky Key to Theosophy nel giornale Russkoe Obozrenie. Solov’ëv fu generalm ente awerso agli insegnam enti e alia persona della Blavatsky, come appare chiaram ente nell’articolo del 1892 ad essa dedicato, com parso sul dizionario biográfico di S.A. Vengerov.24 Anche il fratello m aggiore di Vladim ir So­ lov’ëv, Vsevolod (1849-1903), scrisse un libro aggressivo nei confronti della Blavatsky, causando un serio dan n o alla sua reputazione e a quella del m ovim ento teosofico in Russia. Fu tradotto in inglese con il titolo A Mo­ dem Priestess of Isis.25 N ondim eno, il lavoro teosofico è proseguito, m a solo fra piccoli gruppi o circoli. Fra i 21 Per dettagli, cfr. Maria C arlson, « N o Religion Higher than Truth»: A History of the Theosophical Movement in Russia, 1875-1922, Princeton University Press, Princeton (NJ) 1993, pp. 38-44 (la cit. e a p. 44). 22 Cfr. ibid., p. 44. 23 Cfr. ibid., pp. 44-45. 24 Cfr. ibid., p. 46. II dizionario di Vengerov e intitolato Kritiko-biograficheskii slovaf, Semenovskaia tipografiia, San Pietroburgo 1892 (cfr. II, pp. 315-319 e nota 26 a p. 216). 5 Trad. ingl. di Walter Leaf, Longmans, Green and Co., Londra 1895.

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Teosofi russi che h an n o contribuito a dar vita alla So­ ciété Teosofica in Russia vanno ricordati A nna Ramen­ skaia (1867-1952), Nina Kostantinovna G ernet (f 1932) e A nna Pavlovna Filosofova (1837-1912), zia del célé­ bré Sergei Diaghilev del Balletto Nazionale Russo.26La Société Teosofica in Russia è stata fondata nel 1908 co­ me sezione nazionale, e ha tenuto il suo incontro inau­ gurale il 17 novem bre dello stesso anno; A nna Ramen­ skaia fu eletta Segretario G enerale.27 Fra gli altri paesi europei, patenti sono state concesse all’U ngheria (16 novem bre 1906), Svizzera (10 dicem bre 1910), Portogallo (5 settem bre 1921) e Spagna (28 aprile 1921). La situazione in Svizzera, tuttavia, si com plied a causa del suo statuto linguistico. Le logge di lingua tedesca furono collegate alia sezione tedesca e quelle francofone alia sezione francese. Sebbene la sezione svizzera sia stata eretta nel 1910, le logge di lingua tedesca sono rimaste affiliate alia sezione in G erm ania. Nel 1924, un piccolo gruppo di logge indipen d en ti si organizzô a parte e rimase indipendente fino al 1926.28

26 Cfr. M. Carlson , op. cit., pp. 54-59. 27 Cfr. ibid., p. 59. Per ulteriori informazioni sulle attivita della Societa Teosofica in Russia, cfr. ibid., pp. 60-80 e pp. 171-186; per i movimenti teosofici al di fuori della sezione nazionale, cfr. ibid., cap. 4, pp. 81-104.

28 Cfr. G eorge S. Arundale, op. cit., p. 99, p. 128, p. 140 e p. 143.

Conclusioni

N onostante il piccolo num ero di m em bri, la Societá Teosofica ha avuto u n im patto sproporzionato alie sue dim ensioni sulla vita intellettuale di m olte nazioni. Diplomatici e politici, letterati, pittori, studiosi e riform atori religiosi sono transitad o rimasti coinvolti nelle attivitá della Societá o si sono interessati alie sue dottrine. La profonditá intellettuale degli scritti della Blavatsky, la coesiva e chiara presentazione dei suoi insegnam enti negli scritti dei leader e m em bri a lei succeduti nella Societá Teosofica di Adyar - e delle altre organizzazioni che non sono affiliate alia Societá Teo­ sofica di Adyar, m a che sono nondim eno teosofiche hanno contribuito ad attrarre parti delle classi elevate e m edie della popolazione. II successo in term ini di popolaritá della Societá Teosofica, com unque, non é stato tanto nella presentazione teorética della sua dottrina, quanto piuttosto nell’applicazione pratica degli insegnam enti. Un esame della Societá Tesofica di Adyar (India) e di quella di Pasadena (America) - quest’ultim a rappresenta la discendenza della Societá Teosofica in America di William Q. Judge, che si separó da Adyar nel 1895 - rivela tendenze nel m ovimento che variano fra un approccio utilitarista e uno teorético all’inse-

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gnam ento teosofico. Agli inizi délia sua storia (metà anni 1870 e prim i anni 1880), la Societá Teosofica aveva decisam ente un approccio pratico, cercando di dim o­ strare i poteri occulti, come era stato prom esso nel Saluto inaugurale dal colonnello Olcott. Tale prom essa attrasse m olti occultisti ed esoteristi di rango. Q uando la Societá Teosofica si indirizzo verso un approccio piú teorético, all’inizio degli anni 1880, molti la abbandon aro n o p er raggiungere altre organizzazioni piú favorevoli aU’occultismo applicato. Non c’é, tuttavia, alcuna prova che la Societá avrebbe prospérate nei decenni piú recenti sem plicem ente prom etiendo dei risultati pratici. Cosa sarebbe accaduto se la Societá Teosofica no n avesse m an ten u to le sue promesse? Quasi certam ente non sarebbe riuscita a soprawivere, neppure in u n a versione m inore e ridotta, come risulta evidente dall’insuccesso di George Felt quando si tratto di mantenere la prom essa di dim ostrare la teurgia tram ite il suo esperim ento. Piú tardi, il periodo in cui aw enne u n a rivitalizzazione fu quando la Societá Teosofica si mise a diffondere il m illenarism o céntrate sulla perso­ na di Jid d u K rishnam urti. Q uesto periodo d u ro dal tem po délia sua scoperta quale atteso Veicolo del Mae­ stro M ondiale (1909) fino all’abbandono da parte di K rishnam urti della Societá Teosofica e della sua dottrina, nel 1929. N onostante il fatto che questo sia stato il periodo di m aggiore popolaritá, esso causo pure scontento fra u n a m inoranza di m em bri i quali vedevano in tale insegnam ento una prospettiva com pletam ente di­ versa da quella professata dalla Blavatsky. Se Krishna­ m urti fosse rim aste nella Societá e avesse accettato il ruolo di Veicolo p er il Cristo - o Maitreya - , il carattere

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del m ovim ento teosofico sarebbe certam ente m utato in m aniera dram m atica. Risulta chiaro da questo epi­ sodio che ogni drástico cam biam ento nella dottrina o nella pratica poteva causare disaffezione nei suoi membri. Se la Societá possa attrarre un num ero maggiore di nuovi aderenti, se costoro rim arran n o nella Societá Teosofica o se p otranno apportare un contributo posi­ tivo, sono tutte dom ande irrisolte. L’intera questione di ren d ere piü popolare la Societá Teosofica ha poco a che fare con la realtá della m edesim a cosí com e funziona al presente. Del resto, se la Societá preferisce rim anere piccola, si tratta di u n a sua libera scelta, e tale sembra essere il caso non solo della Societá Teosofica di Adyar, ma anche delle altre organizzazioni teosofiche (la Societá Teosofica di Pasadena e la Loggia U nita dei Teosofi). La fedeltá aH’insegnam ento teosofico ha na­ turalm ente la precedenza sull’espansione, particolarm ente quando tale espansione rischia di diluiré gli insegnam enti centrali. N on c’é nessuna legge secondo cui si debba concludere che u n a societá che non cresce quanto al num ero di aderenti abbia necessariam ente fallito il suo scopo. D ’altro canto, ci si deve preoccupare p er il rápido declino nel num ero dei m em bri. A proposito della So­ cietá Teosofica di Adyar, vi sono prove del grave declino di m em bri, p er esempio in Francia e nel Regno U nito. U na causa di questo declino deriva dalla com petizione con altre organizzazioni che parlano con m aggiore efficacia al pubblico di fine secolo e dell’im m inente XXI secolo. U n’altra causa é interna all’organizzazione. Pur riconoscendo che all’interno della Societá Teosofica di Adyar vi sono dispute istituzionali, segnatam ente fra la

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leadership e alcuni scontenti, nella m ia opinione la responsabilitá p er il declino dei m em bri risiede altrove. II problem a si p o n e su due fronti: 1. L’insuccesso nel rim anere al passo con gli studi scientifici e religiosi; 2. La percezione, m algrado i pronunciam enti ufficiali in senso contrario, che le dottrine teosofiche - in particolare quelle di M adame Blavatsky - siano con­ sidérate oltre il confine della disputa. II p roblem a piú ow io che viene alia m ente é l’insuccesso nel portare la dottrina teosofica nel XX secó­ lo e abbandonare le percezioni e convinzioni del XIX secolo. Ogni generazione ha bisogno di ricevere un insegnam ento presentato con un linguaggio conform e ai tem pi. In questo m odo, la vitalitá dell’insegnam ento é m antenuta. U n esem pio di ció si trova negli insegnam enti originari com e presentati dalla Blavatsky e da Sinnett, entram bi i quali erano influenzati a vari livelli dalle ideologie scientifiche e politiche ottocentesche, e quelle politiche com prendono elem enti del coloniali­ smo e razzismo considerati oggi offensivi. U n buon esem pio appare nella discussione teosofica a proposito di razze e sottorazze, che in questi giorni ed época puó senz’altro co n d u rre qualcuno al ripudio dell’intero insegnam ento teosofico. Sebbene la Teosofía rappresenti un am algam a di scienza, religione e filosofía, la filo­ sofía teosofica h a fallito nell’articolare e assimilare le teorie scientifiche - l’evoluzione é un buon esempio e i progressi nella com prensione delle tradizioni religiose, in particolare del buddhism o. U n esame del li­

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bro Esoteric Buddhism di Sinnett, pubblicato negli anni 1880, dim ostra che ha poco a che fare con il buddhismo come é inteso oggi. Le idee di Charles W. Leadbeater sulla vita su M ercurio esposte in The Inner Life assomigliano piu alia fantascienza che alia scienza, con ció rischiando la credibilitá dell’intero insegnam ento teosofico. Leggendo la letteratura teosofica dell’ultim a m eta del XX secolo si rim ane colpiti dalla quasi com ­ pleta disattenzione alia produzione scientifica degli ultimi cento anni; le fonti prim arie cítate sem brano non andaré oltre alia Blavatsky quale principale autoritá. Non é certo u n a situazione salutare p er u n ’organizzazione la quale proclam a che la Teosofía com prende gli insegnam enti della scienza, della religione e della filo­ sofía. Un esempio di esame delle prove scientifiche e delle conclusioni contem poranee delle scienze religiose era stato offerto dalla Blavatsky nei suoi Isis Unveiled e The Secret Doctrine. Si tratta di una pratica che malauguratam ente no n é stata proseguita in m aniera siste­ mática in successivi scritti teosofici. II secondo problem a - la percezione che le dottrine teosofiche siano oltre il confine della disputa - contraddice il principio stesso professato dalla Societá Teo­ sofica. Per u n a societá, proclam arsi aperta a diversi punti di vista e nello stesso tem po scoraggiare ogni discussione di punti di vista diversi dal proprio, significa esporsi all’accusa di avere fatto nascere una ortodossia nel senso proprio del term ine, proprio quello che la Societá Teosofica ha sem pre dichiarato di volere evita­ re. In veritá, rari sono stati i tentativi di m ettere in discussione la Blavatsky, i Maestri o gli altri testi principali della Teosofía. II ricercatore puó fácilm ente per-

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venire alia conclusione che i testi classici teosofici non sono diversi dalle letterature scritturali o autoritative delle m aggiori tradizioni religiöse. C’é forse qualche Teosofo che m ette in dubbio The Secret Doctriné? Non é forse un fatto che alcuni dei titoli principali della letteratu ra teosofica n on sono al tro che com m enti a quest’opera? Ci si p u ö chiedere se la Societá Teosofica non stia soccom bendo a u n a trappola ideológica che la ren d e piu o meno altrettanto dogm ática delle religioni che essa critica proprio per il loro dogmatismo. Q ueste d u e osservazioni n o n possono n o n essere nótate dal ricercatore spirituale che si interroga sulla Societá Teosofica perché ne fa o vorrebbe farne parte. Si tratta, alm eno secondo la m ia opinione personale, di u n a situazione seria che la Societá Teosofica dovrebbe affrontare. Non farlo renderebbe chiaro a molti che p er la Societá Teosofica il suo tem po é venuto e se n ’é andato, e che essa non possiede piú un messaggio vitale p er quanti cresceranno e prospereranno nel XXI secolo.

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Nota bibliográfica

La letteratura teosofica e vasta ed e apparsa in decine di lingue. La lingua principale per lo studio della Teosofia e della Societa Teosofica rimane l’inglese; comunque, con molti dei principali titoli tradotti in varie lingue. La migliore fonte fra i titoli inglesi e Michael Gomes, Theosophy in the Ni­ neteenth Century: An Annotated Bibliography, Garland Publi­ shing Inc., New York - Londra 1994. La collezione piu importante di scritti teosofici e quella di H eizna Petrovna Blavatsky: Isis Unveiled, 2 voll., The Theosophy Company, Los Angeles 1982 (originariamente pubblicato nel 1888; trad, it., Iside Svelata. Chiave dei misteri antichi e modemi della scienza e del­ la teologia, Editrice libraria Sirio, Trieste 1958) ; The Secret Doc­ trine, 2 voll., The Theosophy Company, Los Angeles 1974 (originariamente pubblicato nel 1889; trad, it., LaDottrina Segreta. Sintesi della scienza, della religione e dellafilosofia, Bocca, Milano 1947); e H.P. Blavatsky Collected Writings, 15 voll., Theosophical Publishing House, Wheaton (II) 1966-1991 (voll. I-IV, XI-XV), Philosophical Research Society Inc. 1950 (vol. V), Blavatsky Writings Publication Fund, Los Angeles 1954 (vol. VI), Theosophical Publishing House, Adyar (Ma­ dras, India) 1958-1964 (voll. VII-X). L’altra importante fon­ te primaria e The Mahatma Letters toA.P. Sinnettfrom the Mahat­ mas M. & K.H., Rider and Company, Londra 1948s (trad, it., Le Lettere dei Mahatma ad A. P. Sinnett, dai Mahatma M. e K.H., Sirio, Trieste 1968). La maggior parte degli altri lavori e de-

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rivata particolarmente da quelli della Blavatsky e meno spesso da altri autori. Riguardo la storia della Societä Teosofica e organizzazioni sorelle, il titolo piü importante e l’autobiografia di H e n r y S t e e l O l c o t t : Old Diary Leaves: The History of the Theosophical Society, 6 voll., 2’ ed., The Theosophical Pu­ blishing House, Adyar (Madras, India) 1972-1974-1975; cfr. pure A n o n i m o , The Theosophical Movement: 1875-1950, The Cunningham Press 1951. In generale, a parte gli studi di Go­ mes sugli inizi della Societä Teosofica, non vi sono studi storici ehe trattino di tutte le organizzazioni teosofiche in maniera equilibrata. Parte dello scopo della rivista Theosophical History (diretta da J a m e s S a n t u c c i , e pubblicata a Fullerton, in California) e di riprodurre documenti e pubblicare studi sulle varie sfaccettature della Teosofia, nella speranza ehe il materiale contribuisca a una comprensione definitiva del movimento. Schede sulle diverse organizzazioni teosofiche in lingua italiana si troveranno nell’opera di M a s s i m o I n t r o v i g n e , Le nuove Religioni, SugarCo, Milano 1989.

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Indice

Introduzione............................................................ p a g . 5 1. A n te c e d e n ti..................................................... » 7 2. Origin! della Società T e o s o fic a ........................ » 22 3. Gli anni di New Y o r k ....................................... » 31 4. Viaggio in I n d i a ................................................. » 41 5. Morte della fondatrice e s c is m i........................ » 49 6. «Teosofía»: gli insegnamenti e la pratica . . » 53 7. R eincarnazione................................................. » 71 8. Sviluppo e organizzazione della Società Teosofica....................................... » 78 C o n clu sio n i.......................................................... » 88 Nota bib lio g ráfica................................................. » 94

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Colle Don Bosco

Fondata nel 1875 a New York dopo I'incontro della mi­ steriosa Madame Helena Blavatsky con il colonnello Henry Steel Olcott, la Società Teosofica non ha mai con­ tato più di qualche decina di migliaia di membri. Eppure, ha avuto un'influenza decisiva sulla nascita e lo sviluppo di tutta la nuova religiositá contemporánea, dalla moda delle religioni orientali fino al ritorno di un interesse per la magia e l'esoterismo e al New Age. Personalitá importanti della letteratura, della política, dell'arte ne hanno fatto parte. |l suo maggiore studioso accademico, James Santucci, offre qui informazioni inédite sulle sue origini e sul suo periodo formativo e ne ¡Ilustra l'espansione mondiale, la dottrina, i problemi, gli scismi, l'influenza. Sono cosí passate in rassegna dottrine e terni che oggi affascinano molti occidental· e che la Società Teosofica ha dato un contributo decisivo a diffondere, fra cui ¡I primato spirituale dell'Oriente, la reincarnazione, l'esistenza di M ae­ stri misteriosi che guidano da luoghi segreti il destino del mondo.

JAMES SANTUCCI è docente di Religioni Compárate presso la Cali­ fornia State University di Fullerton. E specializzato nelle religioni dell'Asia del Sud (buddhismo, induismo e giainismo), gli studi sui Veda, il sánscrito e i nuovi movimenti religiosi. E direttore del trimestrale T h e o so p h ica l H istory, la maggiore pubblicazione scientifica internazionale sulla storia della Società Teosofica e dei suoi scismi, e della collona «Theosophical History Occasional Papers», oltre che autore di A n O utline o f V edic Literature; H indu A rt in c' '* a n d So u th ea st A s ia ; The S a n sk rit Verb (âkh yâtam ): The C tional System in C la ssic a l Sa n sk rit; e The C a v e Tem ples o f I P h o to gra ph ic Exhibit, nonché coautore di A m e ric a 's R elig io

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