La pulsazione del Sé (Se) - Qualità del contatto nel massaggio e nel counseling [1 ed.] 9786871835228, 9788871832227, 8871832221

In questo suo libro, l'autore continua il suo appassionante viaggio nel mondo del massaggio terapeutico. Il corpo e

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Italian Pages 232 [338] Year 2016

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Indice
Prefazione
Premessa
I. ANTROPOLOGIA E FENOMENOLOGIA DEL CONTATTO UMANO
1. La Terapia Gestalt nel processo di counseling corporeo
2. L’interpretazione simbolica del campo relazionale
3. L’empatia: capacità di essere e di Stare nella relazione
4. La funzione dell’intimità nella cura del Sé
5. Cosa sono le emozioni
6. Fenomenologia del corpo vissuto
II. L’ANIMA INCARNATA
1. La pelle, il tatto, il bisogno di con-tatto
2 . La neurobiologia interpersonale
3. La semantica incorporata: mappa corporea delle emozioni
4. La qualità del contatto e la profondità del Massaggio del Sé
III. ALLENAMENTO AL CONTATTO CHE CURA
1. Il counseling corporeo: un percorso integrato verso il benessere
2. Il massaggio come esperienza contemplativa
3. Ritmo, presenza, pressione: gli spazi del Sé
4. Nella profondità del Massaggio del Sé: una lettura soggettiva del counseling corporeo
5. Esercitazioni sulla presenza nel contatto
Bibliografìa
Sitografia
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La pulsazione del Sé (Se) - Qualità del contatto nel massaggio e nel counseling [1 ed.]
 9786871835228, 9788871832227, 8871832221

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Collana di Psicologia

Francesco Ruiz

del Sé Qualità del contatto nel massaggio e nel counseling

Collana di

C ollana di Psicologia

PSICOLOGIA Francesco R u iz 20

Qualità del contatto nel massaggio e nel counseling

FdiziOtti




© Copyright 2016 - Edizioni Crisalide Prima edizione: giugno 2016

Impaginazione: Carla Moscarello ePub ISBN: 97868-7183-522-8 Edizioni Crisalide. Via Cam podivivo, 43 Spigno Saturnia (LT) www.crisalide.com [email protected]




L’ANIMA INCARNATA

INDICE

1 . La pelle, il tatto, il bisogno di con-tatto Prefazione Premessa

2.

La neurobiologia interpersonale

3.

La semantica incorporata: mappa corporea delle emozioni

4 . La qualità del contatto e la profondità del Massaggio del Sé-®-

PARTE I

PARTE III

ANTROPOLOGIA E FENOMENOLOGIA DEL CONTATTO UMANO

1 . La Terapia Gestalt nel processo di counseling corporeo

ALLENAMENTO AL CONTATTO CHE CURA

2 . L’interpretazione simbolica del campo relazionale

1. Il counseling corporeo: un percorso integrato verso il benessere

3. L’empatia: capacità di essere e di Stare nella relazione A.

2 . Il massaggio come esperienza contemplativa

La funzione dell’intimità nella cura del Sé

3- Ritmo, presenza, pressione: gli spazi del Sé

3. Cosa sono le emozioni

A.

6. Fenomenologia del corpo vissuto

Nella profondità del Massaggio del Sé-®~: una lettura soggettiva del counseling corporeo

3. Esercitazioni sulla presenza nel contatto

PARTE II

Bibliografìa e Sitografia




Il corpo attesta la nostra esistenza: quando qualcuno ci tocca e ci

come una preghiera, come se Dio in persona fosse lì e tu lo stessi

accarezza noi esistiamo. L’esperienza del contatto dei corpi è ancora più profonda e necessaria di quella di nutrirsi. Il toccare, il

servendo. Fluisci con energia totale, e appena ti accorgi che il corpo fuisce e l’energia crea una nuova situazione di armonia, ti sentirai

carezzare, rappresentano dei modi primari ed essenziali di conoscere

deliziato come mai lo sei stato prima.

e di amare. Con la carezza io foggio il corpo, seguo e scopro i suoi Osho Rajneesh

confni restituendolo alla sua carne. Aldo Carotenuto

L’essere umano è costituito da corpo, mente e anima. Questa triplice essenza è rifessa sulla sua pelle.

Dopo tanta nebbia a una a una si svelano le stelle. Respiro il fresco Giuseppe Calligaris

che mi lascia il colore del cielo. Giuseppe Ungaretti Piano piano abbiamo dimenticato dove toccare, come toccare, quanto profondamente toccare. Il tocco è di fatto diventato uno dei linguaggi più dimenticati. Quando tocchi il corpo di qualcuno fallo

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>

La nascita può essere, per il bambino, la più straordinaria, la più

piccoli a traversare il deserto dei primi mesi della vita, perché essi

forte, la più profonda delle avventure. Il suo grido, allora, non è

non provino più l’angoscia di sentirsi isolati, perduti, bisogna

che l'appassionata protesta che un piacere così intenso finisca,

parlare al loro corpo, bisogna parlare alla loro pelle che ha sete e

bruscamente. Ho detto come, appunto, bisognasse, alla nascita,

fame quanto il loro ventre. Se i piccoli urlano, ogni volta che si

tenere il bambino, massaggiarlo. Prolungando, così, la sensazione

svegliano, non è per i morsi della fame. Non muoiono d ’inedia.

possente, lenta, ritmata, facendola morire lentamente, si evita la

Sono terrorizzati dalla novità delle loro sensazioni. Da quel qual­

frattura brutale, origine di sofferenza e di rifiuto. Così, sembra al

cosa dentro che prende proporzioni immense proprio perché, di

bambino che la contrazione lo accompagni alla culla per non la­

fuori, il mondo è morto. Bisogna nutrire i piccoli. Non vi sono

sciarlo che quando si è ben sistemato in questa nuova e inebriante

dubbi. Non solo il loro ventre, ma anche la loro pelle. E inoltre, in

libertà. Ciò che si fa, al momento della nascita, bisogna ripeterlo

questo oceano di novità, d’ignoto, bisogna fargli riprovare sensa­

ogni giorno, per settimane, per mesi. Poiché, per lungo tempo an­

zioni passate. Che sole, per ora, possono indurre uno stato di

cora, il piccolo, ogni volta che si sveglia, prova lo shock di ritrovare

pace, di sicurezza. Questa pelle, questo dorso non hanno dimen­

il mondo al contrario: le sensazioni forti nel suo ventre, nello sto­

ticato. Essere portati, cullati, carezzati, essere tenuti, massaggiati,

maco, e di fuori più niente! E essenziale ristabilire l’equilibrio. E

sono tutti nutrimenti per i bambini piccoli, indispensabili, come

nutrire il fuori con altrettanta cura del dentro. Per aiutare i

le vitamine, i sali minerali e le proteine, se non di più. Se viene




privato di tutto questo e dell’odore, del calore e della voce che cono­ sce bene, il bambino, anche se gonfio di latte, si lascerà morire di fame. F. Leboyer

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di cui appunto soprattutto si parla, molto meno è un corpo che si

Prefazione

ascolta. Il corpo è il dato centrale della nostra presenza. Non tanto il corpo che “abbiamo”, il corpo descritto dalla scienza ufficiale, quanto il

Di questo corpo sappiamo poco perché siamo stati cresciuti ed edu­

corpo che “siamo”, il corpo vivente, sensibile, con cui entriamo in

cati a un’idea di matrice perlopiù medica, il corpo “anatomico”, lette­

relazione con gli altri e con ciò che ci circonda. Ci sentiamo “dentro”

ralmente “fatto a pezzi”. Il corpo anatomico è, ad esempio, il corpo

e siamo visti da “fuori”. Guardiamo il mondo con i nostri occhi, toc­

del chirurgo, dal greco tome (taglio orientato e preciso), una visione

chiamo con le nostre mani, ascoltiamo con le nostre orecchie, ci

che negli ultimi decenni ha certamente compiuto passi da gigante,

arrossiamo per le emozioni, risuoniamo della voce che produciamo:

offrendoci oggi soluzioni ai tanti mali che ci affliggono comple­

tutto questo, e molto altro ancora, è corpo.

tamente sconosciute solo poco tempo fa. Non possiamo che essere riconoscenti e ammirati per questi progressi. Ma non esiste solo una

Tutti oggi parlano del “corpo”. La realtà quotidiana è sommersa da processi comunicativi che fanno del corpo lo strumento privilegiato per la diffusione di comportamenti, sensibilità e forme confacenti al consenso sociale. Ma questo corpo di cui tutti parlano, al di là delle

rappresentazione possibile, altre visioni attendono di essere esplo­ rate con altrettanto vigore, visioni forse più consone ad altri e diffe­ renti contesti di vita, quali appunto quelli dell’educazione e della cura. Il corpo che abitiamo, infatti, è anche un corpo energetico,

valutazioni etiche che a questi discorsi si accompagnano, è un corpo




magnetico, biochimico, psicologico, spirituale..., in una parola, un

professionale rivolti a futuri educatori, formatori, counselor, analisti,

corpo "relazionale”.

terapeuti.

Il corpo relazionale, che potremmo definire come lo "spazio” che si

Imparare a stare con il proprio corpo in una relazione viva equivale a

apre fra me e te, è l’oggetto di questo libro. Che cosa abita questa di­

ridare voce a sensibilità e saperi per molto tempo sacrificati sull’al­

stanza? Che cosa succede quando alla parola, pur senza rinunciarvi,

tare di una presunta razionalità. Il riferimento al corpo può segnare

si associa il contatto corporeo? Quali cambiamenti produce il toccare,

il passaggio da un modello di conoscenza speculativo e astratto a uno

quali emozioni, quali sentimenti? Come disporsi ed educarsi all'a­

caratterizzato dall’adesione partecipata: il superamento della divi­

scolto di un corpo che parla, che è cosa ben diversa da un corpo par­

sione fra teoria e pratica a favore di una visione integrata di una

lato da altri linguaggi?

“teoria come azione”.

Il desiderio e la mancanza di un adeguato spazio di sovraesposizione

Il corpo connette: riunifica qui e ora, riattualizzandole, esperienze il

del dato dell’esperienza corporea in ambito educativo, ha portato chi

cui significato è già presente nella “sintassi” del suo racconto. Un

scrive a dare vita, circa quindici anni fa, a una disciplina, la peda­

esempio in forma di domanda: “ In che modo baciate?” (ovvero, da

gogia del corpo (www.pedagogiadelcorpo.it). che è oggi insegnata in

quale parte inclinate il capo quando vi apprestate a farlo?). Per la

corsi universitari e in master accademici e di alta formazione

maggior parte di voi, che starà ora mimando l’inclinazione a destra




della testa, può essere illuminante scoprire che ciò si connette con la

esserci. Essa intende far emergere un particolare stile educativo e

tendenza preferenziale del feto ad assumere tale posizione all’in­

formativo fondato sulla narrazione e sulla memoria, su certe ritua­

terno del ventre materno.

lità, sulla scelta attenta dei luoghi, delle parole, dei gesti, delle po­ sture, dei silenzi.

Per far vivere il corpo nelle relazioni occorre osservarlo e permet­ tergli di agire. E naturalmente sviluppare un pensiero per compren­

In questa direzione muove anche la riflessione del testo che segue, il

derlo (senza precederlo, senza sostituirlo) che si alimenti di una

cui principale pregio consiste, a mio avviso, nel cercare di indicare

consonante qualità. Ben lungi, quindi, dal volere semplicemente

setting e strategie d’intervento nuove, legate soprattutto al coun­

giustapporre un altro sapere ai molti già esistenti, la pedagogia del

seling di matrice gestaltica, a partire dalla notevole esperienza matu­

corpo intende rivisitare criticamente gli abituali scenari dell’edu­

rata dall’autore rispetto alla dimensione del massaggio, intesa nel

cazione e della cura, dove il corpo risulta spesso assente o imbri­

suo senso più ampio e profondo, come ben documentata nel suo

gliato, semplicemente parlato (teorizzare senza incorporare è uno dei

precedente lavoro, Il Massaggio del Sé®.

grandi limiti del sapere accademico), per integrare saperi ed espe­ rienze abitualmente separati. La formazione corporea all’educazione e alla cura è preparazione a una presenza, a una competenza a

Toccare è essere toccati. Il con-tatto che caratterizza chiunque si ap­ procci all’altro in una pratica di cura fa entrare il terapeuta in una relazione segnata da un’imprescindibile e intima reciprocità. La




mano è il cervello dell’uomo, sentenziava Kant. Grazie alla libera­

di superare il tradizionale modello che vede affidata alla sola parola il

zione della mano dalla locomozione quadrupedica, quale conse­

compito di far emergere il vissuto profondo di colui/colei che intra­

guenza della conquista della posizione eretta nel corso della sua

prende un qualsivoglia percorso di guarigione. Che è sempre,

evoluzione, la specie umana ha potuto da subito manipolare utensili,

innanzitutto, un viaggio affascinante e misterioso nella conoscenza

e poi oggetti via via sempre più sofisticati. Questa straordinaria capa­

di sé.

cità e sensibilità manuale, oggi lo sappiamo, è all'origine dello svi­ Ivano Camelli

luppo della neocorteccia, del pensiero simbolico e di tutte le facoltà della coscienza proprie dell’Homo Sapiens Sapiens. Il sentire e il sa­

Docente di Pedagogia del corpo

pere che passano attraverso il contatto, applicati nell’ambito della

Università di Milano-Bicocca

consulenza e della terapia, aprono a nuove possibilità di pensare e praticare la relazione d’aiuto. Non a caso, l’arte del massaggio è qui coniugata con una conoscenza psicologica e psicoterapeutica altret­ tanto ampia, nonché con saperi riconducibili a tradizioni spirituali di altre culture, mostrando come sia possibile integrare nel lavoro di cura mente e corpo, dimensione razionale e spirituale, nel tentativo




somigliante tra una persona sana ed una malata e che, in entrambi

PREMESSA

gli stati, è presente una miriade di contrastanti sfumature che rende A questo punto, diventa straordinariamente facile comprendere la nostra vita: comunque siamo, non potevamo essere altrimenti. Niente rimpianti, niente strade sbagliate, niente veri errori. L’occhio della Necessità svela che ciò che facciamo è soltanto ciò che poteva essere. J. Hillman

permeabile il confine che li tiene distinti. L'evoluzione è un processo dinamico che implica una modificazione costante dello status quo. Con l’avvento dell’Esistenzialismo si è diffusa la consapevolezza che, rimanere ancorati a modelli rigidi, non lascia nessuna strada aperta al cambiamento. Gradualmente, il focus si è spostato dalla malattia alla possibilità di sviluppare la capacità di contattare i propri bisogni e desideri. Il disagio non è più tanto considerato una forza negativa

Alla malattia viene notoriamente associata una connotazione nega­

o una barriera da rimuovere, quanto un’opportunità creativa per af­

tiva, riconducibile alla paura e alla sofferenza. Eppure, in un certo

frontare, in modo sostenibile, le situazioni avverse della vita.

senso, essa rappresenta una delle forme possibili dell’esistere, una declinazione rispetto al modo sano e benefico di relazionarsi con

Quando l’uomo oppone resistenza all’ambiente circostante adotta un

l’ambiente. Ricerche scientifiche condotte su un campione di malati

tipo particolare di comportamento, quello che si adatta in modo più

psichiatrici hanno dimostrato che esiste qualcosa di comune e

adeguato alla sua struttura psicofisica, ovvero quello che gli permette




di raggiungere il risultato migliore. Il disagio insorge quando l’adat­

concentrata sull’auto-analisi. Siamo ancora distanti dalla fase di

tamento è una risposta ispirata ad un copione stereotipato, richia­

interpersonalità matura che è l’obiettivo finale del processo di facili­

mata inconsapevolmente in tutte le situazioni che presentano condi­

tazione stesso. Le prime battute del processo implicano che il cliente

zioni analoghe. Il disagio è una spia che esprime, in forma simbo­

prenda le distanze dai suoi meccanismi di transfert, dalle sue proie­

lica, la voce del Sé. Esso è parte integrante dell’identità dell’uomo e

zioni e dalla sua dipendenza, non soltanto all’interno dello spazio

non va trattato come un qualcosa da eliminare, come qualcosa di de-

consulenziale, ma anche nella vita quotidiana. Il cliente, maggior­

viante rispetto ad un ideale stato di purezza interiore. Le tendenze

mente focalizzato su se stesso, piuttosto che sulla relazione, è più at­

più recenti della scienza nel campo della biologia e della fisica postu­

tento a ciò che pensa di sé, piuttosto che a ciò che gli altri pensano di

lano l’esistenza di un sistema di auto-organizzazione. In particolare,

lui. Tuttavia, anche il contatto con gli altri migliora. Migliora per

gli scienziati Maturana e Varela hanno evidenziato come l’autore-

certi aspetti anche il piano empatico, il riconoscimento delle emo­

ferenza e l’autopoiesi siano processi primari e naturali in ogni si­

zioni altrui, che è la cifra che differenzia, in senso positivo, il narci­

stema, sia vivente che non vivente. Questi stessi elementi si ritro­

sismo dalla maturità. Il contatto sano richiede un certo livello di

vano anche nel campo della relazione d’aiuto.

empatia e di maturità. In questa prima fase del processo, il contatto fisico acquista la connotazione di capacità matura di entrare in rela­

La prima fase del processo di aiuto è auto-referenziale ed è




Questo nuovo approccio ha un’ulteriore conseguenza: viene valo­

continuamente e mi induce a ricercare quel tipo di contatto nelle

rizzata l’importanza di vivere nel momento presente. La stessa espe­

situazioni della vita quotidiana. La mia ricerca sulle complesse

rienza della relazione d’aiuto ad approccio corporeo si inquadra in

implicazioni del contatto umano, ed in particolare del massaggio, si

quest'ottica, non semplicemente come evento preparatorio e fina­

è ispirata a quella originaria ed illuminante esperienza. Il Massaggio

lizzato ad un risultato, ma come esperienza che ha valore di per sé,

del Sé® è una sintesi creativa ed innovativa di un insieme di tec­

nel momento stesso in cui viene vissuta. Nella metafora dell’albero,

niche che ho appreso nel corso della mia esperienza formativa e pro­

un seme accudito amorevolmente, in un terreno fertile, sarà in

fessionale. Nel protocollo che ho messo a punto, si fondono il Mas­

grado di estendere radici profonde nel sottosuolo e una bella e folta

saggio svedese, il Massaggio californiano, il Massaggio sensitivo ge-

chioma all’esterno, espressione massima delle potenzialità indivi­

staltico e tutte le influenze dei maestri che hanno dedicato la loro

duali all’interno della propria bio-diversità.

vita al corpo e al risveglio sensoriale. Ciò che differenzia il Mas­ saggio del Sé® dagli altri tipi di massaggio è la ricchezza dei conte­

Il ricordo del primo massaggio che ho ricevuto ad Esalen da Ka­ thleen O ’Shaughnessy resta indelebile nella memoria della mia pelle. Nonostante gli anni trascorsi, la sensazione delle sue mani, profondamente

radicate

nel

suo

cuore,

vive,

si

rinnova




diversi campi del sapere. Una confluenza di contributi diversi che

a nutrire l’Altro entrando profondamente in contatto con la sua

tendono verso una conoscenza autentica dell’uomo e diretta al suo

anima incarnata. Una delle ragioni fondamentali che mi hanno

benessere. Per il counselor, l’intervento somatico rappresenta una

spinto verso lo studio della relazione di counseling gestaltico ad ap­

vera e propria meditazione, un momento ed uno spazio in cui la

proccio corporeo è l’importanza che la Gestalt riconosce all’in­

mente si calma, pienamente presente con l’Altro nel qui ed ora; uno

tuizione, motore costante della mia ricerca personale e professionale.

stato di quiete che favorisce la libera espressione delle sue naturali

La Terapia Gestalt, pur affondando le sue radici in un terreno di

intuizioni.

autorevoli e solide teorie scientifiche, trasversali ed appartenenti a campi diversi del sapere, attribuisce alla comprensione intuitiva un

Da un punto di vista filosofico, i due aspetti fondamentali, da moni­ torare costantemente per l’intera durata del processo, sono la pre­ senza piena ed empatica del counselor corporeo e la centralità della persona trattata. Uno degli insegnamenti che più hanno inciso sulla mia formazione professionale è stato il costante incoraggiamento ad assumere una chiarezza interiore, un riallineamento energetico ed un recupero del mio personale centro. In questo modo, ho imparato




Vecchio Saggio, l’Innocente, l’Orfano, il Guerriero, l’Angelo Cu­

individua un legame forte tra la struttura estremamente normativa

stode, il Cercatore, il Creatore, il Sovrano, il Mago, il Folle, il Distrut­

delle tribù e quello che lui ha chiamato inconscio collettivo.

tore, l’Amante. La manifestazione di queste guide archetipiche è portatrice di un insegnamento fondamentale, di un dono per la cre­

Perché dietro ogni singolo padre c’è l’immagine eterna del Padre, e

scita e per l’evoluzione.

dietro il fuggevole fantasma della propria madre traspare la magica fgura della Madre. Questi archetipi della psiche collettiva, la cui po­

L’anima è bipolare, può quindi apparire ora positiva ora negativa,

tenza è celebrata nelle opere immortali dell’arte e nei fervidi rituali

ora giovane ora vecchia, ora madre ora fanciulla, ora fata ora strega,

delle religioni, sono anche le forze che dominano l'anima preconscia

ora santa ora prostituta.

del bambino e, proiettate, conferiscono ai genitori reali un fascino C. G. jung

che spesso rasenta la mostruosità. C. G. Jung

In ogni persona sono presenti tutti gli archetipi. In altre parole ed in linea con il pensiero della psicologia umanistico-esistenziale, ogni

La trasformazione delle tradizioni in esperienze sedimentate è me­

individuo porta con Sé l’intero potenziale umano.

diata dalle rappresentazioni mitologiche, ognuna dotata di una qua­

Attraverso lo studio delle tradizioni dei popoli primitivi, Jung

lità unica ed esclusiva. L’archetipo, in quanto modello innato ed




arcaico che agisce sotto forma di forza improvvisa, autonoma ed

inconsci. Poiché nell’inconscio dimorano le immagini archetipiche,

incontrollabile, si esprime nel mito. La parola mito deriva dal greco e

la visione del proprio Sé non può essere espressa sul piano logico­

significa parola, discorso, favola, leggenda ed esprime, attraverso

verbale, ma può essere conosciuta soltanto attraverso un processo

l’uso di forme fantastiche, principi e verità etiche che non potreb­

interpretativo dei segni che l’individuo esprime attraverso la co­

bero essere spiegate facendo uso della sola ragione. Prende le sue

municazione non verbale, i sogni e i miti.

forme dalla religione e dalla cultura classica, greca e latina, ed ha la

Da una parte vi è la psiche, rete neurale di rappresentazioni mentali

funzione di rivelare, tradurre e rendere manifesti i processi inconsci.

individuali che hanno un determinato tono emozionale, derivante

I miti hanno orientato e agevolato l’umanità nell’espressione degli

dall’integrazione tra l’attività ideativa innata e la percezione che ab­

archetipi. Il mito può essere assimilato al simbolo, anche se è molto

biamo di un particolare oggetto esterno; dall’altra vi è l’inconscio col­

più articolato. I contenuti dell’inconscio collettivo, di natura arche­

lettivo, rappresentato dall’insieme di immagini archetipiche. Per

tipica, si riallacciano al patrimonio storico-culturale dell’intera uma­

chiarire il modo in cui questi due livelli interagiscono è utile far ri­

nità ed assumono una forma diversa a seconda dell’esperienza in­

ferimento al modello di relazione tra il bambino ed il suo caregiver. A

dividuale in cui si manifestano. Il mito esiste solo in potenza; è una

livello individuale, la percezione che il bambino ha di chi si prende

pura dinamica che si presta ad un’infinità di interpretazioni diverse.

cura di lui è il risultato dell’azione sinergica tra il modo in cui viene

Jung individua nel Sé l’insieme dei fenomeni psichici, sia consci che

sperimentata la relazione reale, l’imago (Jung) soggettiva che ne ha il




bambino e la preesistenza, nella sua psiche, di un’immagine incon­

situazione esistenziale. Questo nuovo atteggiamento psichico per­

scia della donna, quest’ultima di importanza fondamentale secondo

metterà di trascendere il conflitto iniziale, superando le polarità in

Jung. Quando la persona non è in grado di attribuire un corretto

virtù del principio di non contraddizione e di non dualità.

significato alla sua esperienza, può essere sopraffatta dalla simbo­

Quando una persona si trova a dover affrontare un periodo di gran­

logia attraverso la quale un determinato archetipo si manifesta, men­

de precarietà e vulnerabilità, il Guerriero - l’archetipo guida che rap­

tre l’accettazione di questi simboli attraverso la Funzione Trascen­

presenta la forza interiore ed il coraggio - è indebolito, tanto da ren­

dente innesca una forte spinta verso il cambiamento. Nella psi-

dere diffìcile la normale vita di relazione e la realizzazione del pro­

sicolo- analitica di Jung, per Funzione Trascendente si intende il

getto esistenziale. Grazie all’attivazione della Funzione Trascendente

complesso processo attraverso il quale si attuano cambiamenti pro­

potranno arrivare in superficie, tuttavia, sogni, immagini, perce­

fondi con l’ausilio della tecnica dell’Immaginazione Attiva. Quando

zioni, reveries utili a recuperare la stabilità originaria o un nuovo

l'lo è investito da uno stimolo inconsapevole in conflitto con l’atteg­

modo di leggere la realtà e di relazionarsi con essa.

giamento cosciente e, invece di respingerlo, lo integra all’interno del

Nel momento in cui la persona prende coscienza che il simbolo non

proprio nucleo perché lo riconosce come utile, la tensione che ne de­

è altro che l’espressione di un conflitto archetipico, il simbolo stesso

riva spingerà l’individuo verso la creazione di un Tertium, ovvero di

si depotenzia, trasformandosi in segno, ovvero in espressioni co­

un nuovo equilibrio psichico funzionale, adeguato alla nuova

municative (parole, dialoghi interiori, gesti, posture, espressioni del




viso eco.).

assume un valore trasformativo, in virtù della presenza dell’Altro

L’immaginazione non è un riflesso istintivo o un’attività cognitiva

empatico e non giudicante, grazie ad un processo che va oltre il

astratta. È atto creativo costante, mediato dalla funzione simbolica.

piano razionale. Soltanto un rapporto intimo e spirituale può inne­

L’umanità esiste grazie al ponte che l’attività immaginativa crea tra

scare il risveglio della consapevolezza ed un conseguente cambia­

l’uomo ed il mondo. Il simbolo è il mezzo attraverso cui le idee origi­

mento positivo della realtà psichica. L lo, in quanto entità operativa

narie - o archetipi - si manifestano e cominciano ad operare nella

subordinata al Sé, viene accompagnato e sostenuto nel processo di

vita dell’uomo. Un significato è simbolico quando implica qualcosa

riconoscimento dei contenuti psichici e nell’azione sinergica fina­

che si pone al di là della sua traduzione ovvia ed immediata, quando

lizzata al rafforzamento degli aspetti deboli e al depotenziamento di

esprime un contenuto che presenta anche un aspetto inconscio e

quelli eccessivamente esuberanti.

quindi non può essere definito o spiegato con precisione. Esso tra­

Il passaggio complesso dal piano inconscio, preriflessivo e prever­

sporta qualcosa di molto ampio e complesso, inizialmente total­

bale del simbolo - che l’archetipo custodisce - al piano conscio, lo­

mente inconsapevole, che non potrà mai essere completamente sve­

gico, verbale e riflessivo, richiede un processo di analisi che può aver

lato e spiegato razionalmente, anche laddove sia oggetto di esplo­

luogo facendo ricorso a diverse modalità di intervento. Uno degli ap­

razione profonda.

procci più efficaci alla psicologia del profondo è quello che utilizza,

All'interno della relazione d’aiuto, l’attività di traduzione del simbolo

come medium del processo, il corpo e le sue funzioni. Il corpo veicola




i simboli. Di per sé, l’energia vegetativa umana non ha né forma, né

caso, la validità dell’interpretazione e della lettura dei simboli è

contenuto: i simboli che il corpo esprime forniscono una qualità ed

unica, non ripetibile ed ha valore solo per quella persona e non per

una direzione a questa energia. Nel momento in cui il simbolo as­

altre.

sume una forma definita, l’immagine e l'energia che la forma stessa

Ferenczi era convinto che il processo di adattamento ambientale ed

veicola si trasferisce sul piano logico-verbale. Attraverso l’analisi, ed

emotivo, funzionale all’evoluzione umana, mirasse a recuperare l’e­

in particolare nell’analisi che utilizza il corpo come medium del pro­

quilibrio originario, attraverso la creazione di strutture simboliche.

cesso, la comprensione dei significati che i simboli esprimono per­

Questi simboli oscillano tra il principio di piacere ed il principio di

mette la loro integrazione nell’/o cosciente e, grazie a questa com­

realtà ed alimentano nell’uomo la speranza che il perduto equilibrio

prensione, i simboli stessi diventano operativi e controllabili. Lungi

tra lui e il suo ambiente possa essere ritrovato. I simboli consentono

dal poter essere considerato un rapporto di causa-effetto, il processo

all’indiduo di adeguarsi al suo ambiente di vita, senza dover rinun­

di traduzione del simbolo è assolutamente relazionale e contestuale.

ciare, per questo, alla tensione verso la riunione originaria. Assol­

All’interno del setting consulenziale, questa realtà fenomenologica

vono una funzione fondamentale di unificazione, creando un ponte

può svilupparsi e prendere gradualmente corpo nel qui ed ora della

fra il corpo ed il mondo esterno, tra le emozioni e le rappresen­

relazione d’aiuto, soltanto a patto, però, che ci sia, da parte del coun­

tazioni, tra il passato e il futuro, nel continuo tentativo di raggiun­

selor, una totale sospensione del giudizio. Tuttavia, anche in questo

gere e conservare una condizione di equilibrio dinamico. Quando la




persona è in una situazione di disagio psicofisico, questa funzione

persona, viene minacciata dalle situazioni traumatiche e stressanti.

unificatrice viene interrotta, con conseguente minaccia per la solidità

Tuttavia, anche nei casi di trauma estremo, la speranza non viene

e per la stabilità del radicamento nella realtà. Una delle tipiche

mai cancellata, ma mitizzata facendo ricorso alle immagini oniriche

conseguenze di questa separazione originaria è descritta da Ferenczi

e fantastiche di una realtà virtuale.

come una frattura tra sentimento e intelligenza. La vita emozionale,

I processi interpretativi non dipendono soltanto dalle caratteristiche

divisa dalle rappresentazioni mentali, regredisce allo stato di pura

individuali dei soggetti coinvolti, ma anche dai modelli teorici cui ci

sensazione corporea che viene sepolta nell’inconscio somatico, men­

si ispira, che devono essere in grado di raccogliere ed organizzare,

tre l’intelligenza, staccata da ogni emozione, compie un balzo in

sotto la forma di significati coerenti, ciò che accade all’interno della

avanti, traducendosi nella forma di un mero adattamento. L’iper-

relazione umana. Se da una parte la relazione costituisce un osta­

controllo e le sensazioni fisiche disturbanti sono i sintomi più co­

colo, dall’altra rappresenta un insostituibile strumento di compren­

muni di quest’interruzione nell’evoluzione individuale costruttiva e

sione.

progettuale. Favorire il recupero di un sentimento di sana speranza

La capacità di porsi in ascolto delle proprie sensazioni, fino ad as­

è un percorso indispensabile per ripristinare l’integrazione intra­

saporarle, alimenta l’esistenza rendendola piena e viva. Occorre

psichica ed interpersonale organismo-ambiente, e per facilitare una

imparare a riconoscere queste sensazioni fino a respirarle; lasciare

sana evoluzione. La speranza, il collante che mantiene l’unità della

che esse ci pervadano come una brezza leggera, qualunque sia la




loro qualità, dalla più piacevole alla più sgradevole; vivere tutto ciò

sfondo. Quest’ultimo non si limita a fare da contenitore allo stimolo,

che arriva con innocente sorpresa, accettando lo smarrimento che la

ma contribuisce alla sua creazione. Una persona in grado di espri­

novità porta sempre con sé; rilasciare le rigide certezze che fino a

mere bisogni autentici partecipa attivamente a questo processo, la­

quel momento avevano protetto le nostre paure, cui ci eravamo ag­

sciando che emergano dallo sfondo i colori e la composizione che

grappati, come disperati, nonostante queste non ci avessero mai reso

più si adattano alle sue esigenze attuali.

felici.

Le esperienze traumatiche e le gestalt aperte influenzano la perce­

Quando impariamo ad ascoltare il corpo - ogni sua singola parte

zione in quanto la persona tende a neutralizzare o ad oscurare gli sti­

come parte di un tutto - possiamo osservare come, radicati nel mo­

moli provenienti dall’ambiente che fanno riaffiorare il disagio e la

mento presente, tutti i falsi timori svaniscano, liberando un enorme

paura di tali esperienze. Allo stesso modo, attira a sé, dallo sfondo,

spazio in cui la coscienza può restituirci nuova linfa.

tutti gli indizi che la riconducono ad un appetito non soddisfatto.

La dinamica dell’atto percettivo è un tema molto caro ai teorici della

Entrambe le situazioni creano rigide fissazioni diventando, nel corso

Gestalt. Colui che percepisce non è semplicemente un bersaglio pas­

del tempo, fonte di disagi e di malattie. Per evitare che ciò accada -

sivo del bombardamento sensoriale proveniente dal suo ambiente,

ed è uno degli obiettivi che si pone il counselor nella relazione d’a­

bensì struttura ed organizza le percezioni secondo un ordine defi­

iuto ad approccio gestaltico - occorre far emergere dallo sfondo i

nito dall’incessante dialogo interiore tra lo stimolo sensoriale e lo

contenuti




considerati

pericolosi,

affinché essi

possano essere

consapevolmente integrati e ri-armonizzati in maniera fluida e

all’interno del setting consulenziale acquisti un senso esistenziale,

reversibile nella totalità del momento presente. Questi contenuti si

affinché possa essere integrato ed adattato creativamente nella vita di

manifestano in forma simbolica e richiedono un’attenta e consa­

tutti i giorni, come modo diverso e più funzionale di stare-al-mondo.

pevole lettura da parte del counselor.

In assenza di questo tipo di facilitazione, il rischio per il cliente è

Ogni traguardo evolutivo raggiunto è da intendersi come l’inizio di

quello di estraniarsi dalla realtà, nel tentativo di replicare l’espe­

una nuova sfida esistenziale, in un processo dinamico senza fine.

rienza piacevole, nutriente ed evolutivamente necessaria, vissuta in

L’ambiente in cui la relazione tra il counselor ed il suo cliente ha

seduta.

luogo riveste un’importanza fondamentale e consente di speri­

Il simbolo/sintomo emergente segnala e racconta il modo di agire

mentare i vissuti in modo più autentico e meno stereotipato rispetto

della persona ed è, a sua volta, strettamente connesso alla sua strut­

alla rigida ed abituale condotta imposta dall’educazione ricevuta e

tura caratteriale. A questo proposito C. Naranjo, psichiatra cileno di

dagli schemi sociali mutuati dal proprio gruppo di appartenenza. Al­

fama internazionale, ha messo a punto uno strumento molto sofi­

l’interno del setting della relazione di counseling corporeo, il clima

sticato che facilita la lettura simbolica dei sintomi, configurandoli in

di fiducia e di resa consapevole allargano il campo percettivo e la

quadri caratteriali prevalenti o Enneatipi.

disponibilità a far emergere le emozioni reali. Sarà compito del counselor far sì che il processo di cambiamento sperimentato

TEORIA DEGLI ENNEATIPI

L’Enneagramma è un modello dinamico che classifica i tipi di

distingue i tre centri:

personalità ed i rapporti tra loro intercorrenti. Esso consente di in­

-

Il Centro dell’Istinto è associato agli enneatipi i, 8 e 9. Esso

dividuare il carattere prevalente di una persona - le aree di mag­

tende a funzionare sulla base di impulsi naturali e le persone

giore criticità ed i punti di forza da cui discendono le sue attitudini

che hanno questo carattere prevalente tendono a seguire l’istinto

- e costituisce un’utile strumento di analisi e di auto-analisi nei

e agiscono impulsivamente. La loro intuizione si basa prevalen­

processi di trasformazione interiore e di crescita. Il carattere della

temente sulle sensazioni del corpo. L’emozione che fa da sfondo

persona è il risultato del processo di adattamento all’ambiente e si

è la rabbia;

struttura attorno ad un nucleo che contiene tre centri: cognitivo,

- Il Centro dell’Emozione, associato agli enneatipi 2, 3 e 4, fun­

emozionale ed istintuale. Non esiste un rapporto di gerarchia

ziona sulla base dei sentimenti e dei rapporti con gli altri. Le per­

qualitativa tra gli enneatipi; sono tutti ricchi di potenzialità e ten­

sone che vi appartengono tendono ad essere maggiormente in

dono verso determinate negatività e positività caratteristiche. L'en-

contatto con i propri sentimenti, dipendono dal riconoscimento

neagramma viene rappresentato con la forma di stella a nove

altrui e la loro intuizione si basa prevalentemente sulle emo­

punte e ad ogni triangolo interno viene associata un’emozione

zioni. L’emozione prevalente che accomuna questi tre tipi è la

prevalente. Al di là delle differenze legate ai singoli caratteri, c’è

tristezza ed il bisogno di riconoscimento;

una tendenza di fondo nel modo di percepire la realtà che




e 7, funziona sulla base del pensiero e della riflessione. Gli indi­

ancorati al momento presente. I messaggi che il counselor riceve dal

vidui che ne fanno parte tendono a privilegiare la ragione e la

suo cliente, all’interno del processo di relazione d’aiuto a mediazione

loro intuizione si basa prevalentemente sulla cognitività. L’emo­

corporea, sono complessi ed articolati, ricchi di sfumature, impercet­

zione prevalente è la paura.

tibili per un occhio ed un orecchio inesperti, ma chiari per un pro­ fessionista della relazione d’aiuto. Gli aspetti tecnico, formale ed

La capacità di entrare in empatia con l’altro, di porsi in ascolto senza giudizio, di interpretare il significato reale dell’esperienza che il sim­ bolo trasporta e di utilizzare il corpo come medium del processo di aiuto, richiede al counselor un approfondito ed intenso lavoro su se stesso. Sebbene il bagaglio genetico metta a disposizione di tutti gli individui un nucleare senso di Sé, con cui poter cogliere ed analiz­ zare, sul piano sensoriale, i segnali non verbali e non cognitivi provenienti dall’ambiente, è necessario un lavoro introspettivo per imparare a farsi attraversare dall’onda sensoriale, pulsante, piena di informazioni e di contenuti emotivi, senza giudizio, restando




a loro volta,

sono condizionate dalla

sua corazza

muscolo-caratteriale. Quanto più è corazzato, distante dalle sensa­

mandala hanno una tradizione antichissima e, a partire dal secolo

zioni somatiche e mentali, tanto più avrà difficoltà a percepire la

scorso, sono stati utilizzati dalla psicologia del profondo per spiegare

verità che si cela nell’Altro. Similmente, la riduzione della corazza e

la complessità di certi processi transpersonali e di esplorazione della

delle resistenze al contatto stesso faciliterà l’accesso dell’Altro dentro

coscienza individuale. Nei suoi testi Jung fa spesso riferimento alle

di Sé, permettendo l’ascolto del suo vissuto profondo e significativo.

figure mandaliche che appaiono spontaneamente nei sogni delle

Questa è la responsabilità del counselor corporeo.

persone sottoposte a periodi di tensione psichica e che indicano la

Il mandala tibetano è un’immagine simbolica utile a descrivere il

possibilità di un nuovo ordine interiore. Il simbolo del mandala può

processo trasformativo che avviene come effetto della distruzione

essere utilizzato come espressione sacra della personalità più intima,

simbolica di un oggetto, di un’emozione o di un pensiero, e alla sua

metafora che allontana le paure. Tuttavia, questa immagine non si li­

successiva ricostruzione.

mita a favorire il ripristino di un ordine e di un equilibrio preesi­

Questo disegno esprime una profonda simbologia, universale e

stenti, ma il suo potere simbolico favorisce l’ingresso, nel campo

atemporale. La natura è intrisa di mandala tibetani il cui significato

esperienziale, di nuovi elementi creativi in grado di dar vita a qual­

va ben oltre la loro forma. I mandala rappresentano una metafora

cosa di completamente nuovo ed unico.

che esprime la qualità spirituale dell’esperienza; la loro forma, comunque rappresentata, converge sempre verso un centro. I




accettiamo di affrontare con coraggio un radicale cambiamento nel

3 l’ e m p a t i a

modo di entrare in intimità con noi stessi e con gli altri. Il cambia­

: CAPACITÀ di e s s e r e e di s t a r e n e l l a

mento accade, gradualmente o per salti quantici, quando ci affran­

RELAZIO N E

Per vedere ciò che ci sta di fronte, bisogna avere una percezione chiarissima, incontaminata, senza pregiudizi, in cui non ci sia il desiderio di superarlo, ma solamente di osservarlo.

chiamo dalle rigide norme condivise che sostengono un limitante, seppur rassicurante, status-quo. È un percorso complesso che ri­ chiede radici molto solide e, nella maggior parte dei casi, l’aiuto di

J. Krishnamurti

un catalizzatore esterno, in grado di accompagnare e di contenere

La vita è un mistero ed è un mistero anche la ragione per cui esi­

l’intero processo. La relazione d’aiuto a mediazione corporea rappre­

stiamo in questo mondo, dotati di un profondo e naturale istinto,

senta il veicolo per eccellenza, in quanto facilita il riconoscimento

ma al tempo stesso necessariamente adattati a rispettare le regole so­

delle parti rinnegate del proprio Sé - senza le quali non è possibile

ciali. La nostra vita si perpetua all’interno di questo continuum tra

un pieno e sano sviluppo dell’Anima incarnata - ed utilizza modalità

istinto e ragione, da una generazione a quella successiva, disco­

operative che trascendono l’uso della parola e della ragione, spesso

standosi poco dalle aspettative, dalle tendenze, dalle paure e dai biso­

primaria fonte di errore.

gni di coloro che ci hanno preceduti. Tuttavia, la nostra minuscola

Il patrimonio genetico ereditato dalle generazioni precedenti può su­

storia personale può assumere significati diversi e più profondi se

bire delle modificazioni per effetto di una reiterata azione empatica




o d/s-empatica che coinvolge i soggetti all’interno di una determinata

l’ambiente, in quanto il cervello umano è dotato di una grande

relazione affettiva. Per comprendere questo processo è utile far ri­

plasticità neuronaie, ovvero è capace di riorganizzarsi conti­

ferimento ai concetti di genotipo e di fenotipo:

nuamente, ed in modo creativo, in funzione dell’ambiente circo­ stante e di determinare modificazioni stabili attraverso la ripeti­

- Il genotipo è il corredo genetico di un individuo, cioè l’insieme

zione di comportamenti intenzionali o inconsapevoli.

dei geni (unità funzionali) contenuti nel DNA e custoditi nel nu­

-

cleo delle cellule. Ogni organismo eredita dai genitori un parti­

Lo sviluppo umano è il risultato di un continuo processo di assimi­

colare corredo genetico e possiede una specifica combinazione di

lazione delle informazioni ricevute dall’ambiente e del loro succes­

geni che sono alla base della sua unicità. Ogni gene contribuisce

sivo accomodamento cognitivo. Lo stesso sviluppo del cervello e delle

in maniera diversa allo sviluppo e alla fisiologia dell’organismo;

strutture cognitive deriva da una continua interazione tra i fattori

l’interazione funzionale di tutti i prodotti genici è responsabile

biologici, molecolari e genetici da un lato ed i fattori ambientali dal­

della formazione dell’intero organismo e ne definisce le sue ca­

l’altro. Queste interazioni tra i geni, le strutture, le funzioni e l’am­

ratteristiche.

biente sono sempre bidirezionali e dinamiche. Numerose sono state

Il fenotipo è l’insieme dei caratteri che l’individuo manifesta,

le ricerche scientifiche condotte allo scopo di comprendere il ruolo

osservabili in maniera più o meno evidente. Il fenotipo dipende

dello sviluppo cerebrale nell’ontogenesi dello sviluppo cognitivo,

dal genotipo, ma anche dall’interazione dinamica fra i geni e

emotivo




e

sociale

dell’uomo.

In

particolare,

nell’epigenesi

costruttivista, l’informazione e le nuove strutture che scaturiscono

spazi di vita creativi e gioiosi.

dalla sua elaborazione sono il risultato dell’interazione tra geni e am­

L’empatia esprime la capacità dell’essere umano di entrare in con­

biente. In altre parole, lo sviluppo ontogenetico è un processo attivo

tatto con lo stato d’animo del\’Altro da Se, fino a identificarsi con la

e costruttivo nel quale i geni interagiscono con l’ambiente a vari li­

sua essenza senza perdere la propria individualità, neanche nel mo­

velli - incluso quello esterno all’individuo - per produrre strutture

mento della massima immedesimazione. La relazione empatica, gra­

biologiche caratterizzate da un livello di complessità e di differen­

zie all’utilizzo di uno specifico codice che minimizza il controllo ed

ziazione maggiore rispetto al precedente. Un’elevata complessità

enfatizza la fiducia, favorisce la capacità di ascolto delle informazioni

fenotipica può essere raggiunta a partire da una limitata quantità di

che provengono dall’ambiente e di quelle che affiorano in superficie

geni.

dal nucleo del Sé, dalla propria Anima. Grazie a questo scambio

L’empatia, categoria esistenziale cui l'uomo è biologicamente e psi­

dialogico e bidirezionale, i contenuti profondi vengono condivisi e si

cologicamente predisposto alla nascita, risponde al bisogno antropo-

trasformano in modo dinamico. La relazione di aiuto a mediazione

logico fondamentale di entrare in relazione con gli altri. In assenza

corporea utilizza il metodo empatico e soddisfa il bisogno fonda-

di incontri autentici e reali, viene meno la capacità della persona di

mentale dell’uomo di essere riconosciuto. Nel contesto della rela­

dare significato agli eventi della sua vita. Il contatto empatico con­

zione di counseling a mediazione corporea, il processo empatico as­

sente di evitare la solitudine di un’esistenza anonima e di accedere a

sume




una valenza

straordinaria

in quanto favorisce

I'insight

profondo. La persona, vedendosi e sentendosi ri-conosciuta ed

nella fase di attaccamento della relazione tra la madre ed il suo bam­

amata, impara - a sua volta - a conoscere e ad amare.

bino, dai cui esiti dipende il suo sviluppo. Nella sua descrizione del

Il benessere è uno stato della mente. La persona percepisce sempre,

processo terapeutico, fa riferimento alle esperienze di immersione

ad un livello più o meno profondo, il sottile bisogno di orientarsi

empatica e di introspezione vicariante, in grado di rafforzare l’auto-

verso modalità che le consentano di progettare un’esistenza piena e

stima e la coesione del Sé.

libera da condizionamenti. Per realizzare questo obiettivo di fondo,

Anche Carl Rogers, fondatore della terapia non direttiva e noto per i

il counselor promuove all'interno della relazione una graduale reci­

suoi studi sul counseling, considera l’empatia un ausilio essenziale

procità in grado di attivare, nel suo cliente, una risposta libera e

nell’ambito della relazione d’aiuto e le attribuisce un ruolo centrale

consapevole delle sue intenzioni.

nei processi di cambiamento.

Edith Stein, nell’ambito dell’approccio fenomenologico che rappre­

Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che nella mente

senta il fondamento del suo pensiero, descrive l’empatia quale atto

infantile esiste il seme di un’intelligenza collaborativa che si esprime

mediante il quale la persona, attraverso l’esperienza con l’altro e

nella forma di una competenza comunicativa in grado di promuo­

quindi con l’ignoto, si espande verso ciò che è oltre, arricchendo e

vere l’esplorazione, lo scambio e la crescita personale e collettiva. Nel

trasformando la propria esperienza. Heinz Kohut, teorico della

rapporto tra la madre e il neonato, prototipo di tutte le relazioni, le

psicologia del Sé, considera l’empatia un requisito fondamentale

emozioni svolgono un ruolo cruciale nel dirigere l’attenzione e nel




regolare sentimenti, motivazioni ed azioni. L’emozione dell’incontro

condizione di equilibrio delle tensioni gravitazionali. Questo con­

autentico con l’Altro comporta delle sollecitazioni psicofisiche in­

cetto, ideato da Alexander Lowen, fondatore della Bioenergetica,

tense che attivano un circuito circolare di senso, all’interno del quale

esprime il tipo di adattamento che l’individuo manifesta con la realtà

si apre uno spazio più ampio di comprensione della realtà e di se

e con l’ambiente. Per avere un buon radicamento è indispensabile

stessi. L’affermazione di leggi fisiche inviolabili ed eterne sta gra­

che l’energia vegetativa scorra liberamente verso le parti del corpo

dualmente cedendo il passo all’idea che esistano, anche a livello

che sono in contatto diretto con il mondo esterno.

biologico, campi dinamici in grado di organizzare forme e compor­

Il Massaggio, che ad un primo impatto potrebbe sembrare un’espe­

tamenti nel continuo divenire delle cose. Rimanendo aperti all’in­

rienza esclusivamente fisica, è un vissuto che migliora l’auto-

cognito, all’imprevisto e all’indesiderato, le esperienze individuali si

percezione e la consapevolezza di sé. Esso modifica lo schema cor­

intrecciano con le esperienze dell’Altro dando vita a nuove oppor­

poreo e permette alla persona di entrare in contatto con le proprie

tunità.

sensazioni interne ed esterne e di percepire le tensioni croniche che

Il senso di realtà è strettamente correlato al modo in cui il nostro

reprimono la libera espressione delle emozioni.

corpo è appoggiato a terra ed alla percezione che abbiamo di tale ra­

Nel corso dello sviluppo individuale, la libera espressione delle emo­

dicamento. Il grounding consiste nella sensazione della persona di

zioni viene limitata da un ventaglio di situazioni negative e conflit­

sentirsi stabile quando si trova nella postura verticale ed in una

tuali




il

rifiuto,

la disapprovazione,

l’umiliazione

e la

punizione. Impariamo, nostro malgrado, a reprimere le emozioni e

di ogni altra attraversa trasversalmente la professione del counseling

questo comporta conseguenze psicologiche che si trasferiscono sul

psicocorporeo. La relazione empatica fornisce indizi riguardanti il

piano posturale sotto forma di tensioni croniche e di impedimenti

bisogno viscerale di essere accolti, riconosciuti, apprezzati ed amati

nella mobilità articolare. L’auto-esplorazione che ha luogo nella rela­

nel proprio intimo: un bisogno fondamentale che ha i connotati

zione d’aiuto ad approccio corporeo è una modalità che consente alla

della radicalità. L’individuo esiste se è riconosciuto nell’Essere ed

persona di entrare in contatto con emozioni e sentimenti superiori;

un’insufficiente quantità di accudimento empatico e di relazioni nu­

crea un’apertura al cambiamento del Sé, consentendo il recupero

trienti mina nelle fondamenta l’integrità del Sé, segnando profon­

delle funzioni di base represse o sopite.

damente la persona con ferite che toccano il cuore, l’intelligenza ed il

Se è vero che in qualunque processo evolutivo, a prescindere dal mo­

volere dialogico.

dello operativo ed epistemologico utilizzato, la fiducia nel counselor

Il processo attraverso cui avviene l’accudimento empatico si svolge

è fondamentale, essa diventa cruciale quando il counselor utilizza il

nello spazio di una relazione interpersonale significativa, in cui

corpo come medium del processo, in virtù della delicatezza, della

l’empatia è vissuta come virtù. Il counselor struttura una sorta di

profondità e della vulnerabilità delle aree trattate.

parentela elettiva con l’Altro il quale, sentendosi riconosciuto nella

Il corpo è parte integrante di un processo di crescita sano e libero da

sua intimità ed amato cosi com’e, impara a conoscere, r/'-conoscere e

sovrastrutture e l’empatia è la categoria fìlosofico-concettuale che più

ad amare se stesso. Il sentimento empatico attiva una modalità




circolare che si autoalimenta positivamente fino alla piena espres­ sione delle potenzialità esistenziali ed umane. La comunicazione di­ retta attraverso il corpo scioglie la barriera difensiva creata dalle pa­ role, permettendo di raggiungere un più intenso e profondo livello di intimità con se stessi.




4

collo dalla parte de! taglio, in modo che gli uomini, avendo sempre

LA F U N Z I O N E D E L L ’ I N T I M I T À N E L L A C U R A D E L S E

sotto gli occhi la ferita che avevano dovuto subire, fossero più tran­

Intimità vuoi dire mettersi nella pelle dell’altro senza smarrire il

quilli. Gli uomini primitivi furono così tagliati in due con la conse­

senso della propria identità. Vuole dire ricevere l’altro nel proprio

guenza che ciascuna delle due parti cominciò a desiderare di ricon­

territorio intimo senza sentirsi invasi o contaminati.

giungersi all’altra. Si abbracciavano, si stringevano l’un l’altra, de­

Willy Pasini

siderando nul l’altro che di formare un solo essere. E così morivano di fame e d’inazione, perché ciascuna parte non voleva fa r nulla senza

Un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla

l’altra. E quando una delle due metà moriva, e l’altra sopravviveva,

e non v’era la distinzione tra uomini e donne. Questi esseri, gli

quest’ultimo ne cercava un’altra e la stringeva a sé. Solamente ritro­

ermafroditi, avevano le caratteristiche sia dell’uomo che della donna,

vando la parte mancante di sé avrebbe potuto recuperare nuova­

avevano una forma compatta e rotondeggiante in virtù della quale

mente l’originaria perfezione. Da allora ogni essere umano è alla ri­

potevano muoversi molto rapidamente. Erano terribilmente potenti

cerca della propria metà. Dunque, ciascuno di noi, è una frazione

tanto che Zeus, invidioso della loro perfezione ed arroganza, li fece

dell’essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste

spaccare in due per renderli più deboli e vulnerabili. Dopo aver fatto

un’altra che le è complementare e la sua anima cerca nell’altra qual­

tagliare il primo, chiese ad Apollo di voltargli il viso e la metà del

cosa che non sa esprimere, ma che intuisce con immediatezza. Il




Platone

loro desiderio è di essere una sola persona, tanto quanto è possibile, in modo da non essere costretti a separarsi. Noi formiamo un tutto: il desiderio di questo tutto e la sua ricerca ha il nome di Amore. La

Il Sé è un insieme organizzato di funzioni organiche presenti fin

nostra specie può essere felice se segue Eros sino al suo fn e , così che

dalla nascita, che configurano l’individuo come Essere unico e com­

ciascuno incontri l’anima, sua metà, recuperando l'integrale natura

plesso. Il modo in cui queste funzioni interagiscono tra di loro strut­

di un tempo. Se questo stato è il più perfetto, allora per forza nella

tura le prime e fondamentali esperienze di vita. Successivamente,

situazione in cui ci troviamo oggi la cosa migliore è tentare di av­

l’evoluzione della persona procede, non per aggiunta di nuove fun­

vicinarci, il più possibile, alla perfezione: incontrare l’anima a noi

zioni, ma per continue complessificazioni ed ibridazioni. Il Sé si

più affine e innamorarcene. Se, dunque, vogliamo elogiare con un

esprime e si rivela nelle sue diverse funzioni che, per essere definite

inno il dio che ci può far felici, è ad Eros che dobbiamo elevare il no­

tali, devono soddisfare i seguenti criteri:

stro canto: ad Eros che, nella nostra infelicità attuale, ci viene in

/

Riferirsi ad un funzionamento di fondo della persona e non a semplici azioni o comportamenti.

aiuto facendoci innamorare della persona che ci è più affine; ad Eros che, per l’avvenire, può aprirci alle più grandi speranze. Sarà lui

/

che, se seguiremo gli dèi, ci riporterà alla nostra natura d’un tempo:

/ Avere un andamento osservabile nel tempo.

egli promette di guarire la nostra ferita, di darci gioia e felicità.

/

^

Page 81 o f 370

Essere riconducibili ad una polarità.

Essere tali da poterne individuare le alterazioni.

f

LE QUATTRO LEGGI FUNZIONALI DEL SÉ

dell’uomo emergono spontaneamente dallo sfondo di questi funzio­

1. Tutte le Funzioni del Sé sono collegate ed integrate tra di loro e

namenti ed esprimono con chiarezza i bisogni dell’individuo. Sono

sono presenti fin dall’inizio della vita.

le esperienze senso-motorie vissute nel corso del processo di crescita

2. I processi funzionali possono subire alterazioni per l’impatto negativo con l’ambiente, favorendo lo sviluppo di un falso Sé:

della persona.

separazioni e scissioni, irrigidimenti, sclerotizzazioni, diminu­

W. Reich ha introdotto il concetto di corazza muscolo-caratteriale per

zione di mobilità, maggiore o minore sviluppo.

descrivere le difese, trasformate in rigidità, che l’organismo attiva

3. Le separazioni tra le diverse funzioni non sono mai totali per

4.

ad influenzare lo sviluppo cerebrale, motorio, corporeo e psicologico

quando non può concedersi l’espressione autentica dei suoi bisogni:

cui rimangono, connesse a livelli più profondi, tramite quello

le situazioni problematiche non risolte si trasformano sempre in

che viene definito nucleo originario o nucleo integrato del Sé.

tensioni a livello corporeo. L’atteggiamento di difesa provoca un

I cambiamenti su un piano funzionale producono cambia­

ispessimento muscolare ed una rigidità articolare che, nel lungo pe­

menti corrispondenti, rilevanti e stabili su un’altra funzione del

riodo, anestetizza la percezione tattile e cinestesica, privando l’indi­

Sé, solo se entrambi i piani non sono alterati.

viduo della sua naturale capacità di provare piacere.

Gli schemi senso-motori alla base delle azioni e dei comportamenti

^

Solo trasformando il nostro limite corporale in qualcosa di plastico,

Page 82 o f 370

y

capace di trasparenza, di proiettare ed irradiare la nostra identità,

Ogni persona è portatrice di senso. Quest’ultimo trova la sua ragion

possiamo vincolarci autenticamente con le altre persone e con l’Uni­

d'essere nell’incontro con l’Altro e nel qui ed ora del contatto vero.

verso ed integrare vasti cicli di energia vitale. La duttilità della pelle

Nella relazione empatica, l’immedesimazione intenzionale con l’Al­

(sensibilità tattile-erogena) e della muscolatura (cinestesia) è di

tro porta ad interpretarne i pensieri ed i sentimenti in un modo

importanza vitale per una Identità sana.

viscerale, trascendendo il piano puramente razionale. Questa espe­ rienza consente di cogliere bagliori del proprio Sé riflessi nella pre­

R. Toro

senza empatica dell’Altro. Attraverso la contemplazione affettiva La rivelazione dell 'Anima Incarnata all’interno delle relazioni inter­

dell 'Anima Incarnata nel momento presente, ciascun attore della

personali è possibile soltanto se la persona dispone delle risorse co­

relazione vede se stesso riflesso nell’Altro. Tale contemplazione fa

municative necesssarie per poter sperimentare una presenza auten­

emergere significati profondi che, una volta svelati, collegano fram­

tica e trasparente.

menti di vita apparentemente distanti tra loro; il salto evolutivo che

L’incontro reale offre una spinta motivazionale propulsiva (E.H. Erik-

ne scaturisce tende alla riappropriazione delle personali radici esi­

son) in grado di innescare un processo di elaborazione creativa di

stenziali. La persona empatizzante - colui che offre il sostegno - di­

nuovi significati esistenziali, tendenti verso l’attualizzazione del Sé

viene, per il Sé dell’Altro, il riflesso di un’immagine guida, ovvero la

potenziale.

sua migliore coscienza. Nella relazione empatica, attraverso lo

^

Page 83 o f 370

y

sguardo, ognuno riflette l’Altro in una condizione di perfetta reci­

Il contatto delle mani, gli abbracci, le carezze parlano un linguaggio

procità: l'/o è facilitato a concedere la perdita di potere sulla relazione

autentico, vivo. Il palmo della mano aderisce alla pelle creando una

mentre alla parola Noi si aprono le porte dello Spazio Sacro.

piccola culla, adattandosi morbidamente alle forme. Come l’acqua che avvolge le strutture che incontra, allo stesso modo, il liquido

Attraverso il contatto delle mani il bambino capta tatto: il nervo­

amniotico accarezza il bambino avvolto dalle pareti dell’utero.

sismo o la tranquillità, l’incertezza o la sicurezza, la tenerezza o la

Il Massaggio del Sé® è un vero e proprio linguaggio ed offre la

violenza. Sa se le mani lo desiderano. O se sono distratte. O, ciò che

prova tangibile della vicinanza e della comunicazione. Induce tra­

è peggio, se lo rifiutano. Davanti a delle mani premurose, affettuose,

sformazioni a livello organico ed esistenziale: dare e ricevere contatto

il bambino si abbandona, si apre.

ha effetti profondamente vitalizzanti, poiché stimola la produzione

Davanti a delle mani rozze, ostili, si isola, si nasconde, si chiude.

di endorfìne e di altri ormoni che regolano il funzionamento psico­

Quali mani devono sostenere il bambino? Mani leggere, non autori­

fìsico.

tarie. Che non chiedono nulla. Che sono semplicemente lì. Leggere,

Uno degli effetti più importanti del Massaggio del Sé® è la consape­

ma piene di tenerezza. E di silenzio.

volezza dei confini del proprio corpo-Sé. Accarezzare ed essere acca­ F. Leboyer

rezzati consente di riconoscersi come esseri umani, unici ed intima­ mente collegati agli altri. Sensibilizzare la pelle significa, perciò,

^

Page 84 o f 370

f

diventare maggiormente coscienti della propria identità.

trasparente, pulito, solido e liquido al tempo stesso. È il camino ac­ ceso d’inverno mentre vicine si cuociono le castagne, la famiglia riu­

L'intimità fa stare bene. È la carezza calda, la copertina di Linas

nita per cena in allegria e tranquillità, la mano di un bambino che

che ci protegge nei giorni e nelle ore di intemperie. È l’origine e l’ap­

si affida alla nostra, più grinzosa e bluastra di vene rigonfe, e ci

prodo del nostro progetto esistenziale, che dà an senso alla fatica e

stringe forte, lo sguardo della persona che amiamo, il letto disfatto

all’impegno, allo stesso lavoro, alle decisioni diffìcili ed alle scelte

dopo la tenerezza trascorsa, il miracolo della nascita, la salute che

dolorose, agli imprevisti negativi che non vorremmo vivere e che pare

ritorna, la voce che ti muore in gola quando ti scopri innamorato, la

talvolta attraversano la nostra qaotidianità. Che ci aiata a non get­

preghiera. L’urlo forte e sereno di un animo e di un corpo tesi allo

tare la Spagna quando siamo stanchi di molte pesantezze e ci resti­

spasimo. La scelta più felice della vita. La realizzazione della pro­

tuisce il sorriso dopo le notti inquiete dell’anima. È il sole alto di

fonda e imprescindibile vocazione personale. Il sale irrinunciabile e

mezzogiorno nella calura estiva, l’alba di mattine radiose ed il tra­

la luce alta e compatta dell’Esistenza.

monto dolce e mite di serate primaverili lungamente vagheggiate, la

M. Corsi

brezza leggera in riva al mare ed il vento impetuoso che sconvolge le cime degli alberi mentre lo osserviamo riparati dentro casa dopo un

L’intimità è una competenza relazionale che si acquisisce nel grem­

temporale d ’agosto, che ripulisce il cielo e lo fa tornare terso,

bo materno e si sviluppa dal momento della nascita, nell’ambiente

esterno, così diverso da quello d’origine. La qualità del contatto che il

volte, il significato. Per questa ragione, nei rapporti sociali - e soprat­

bambino sperimenta nel suo primo anno di vita, l’intensità di que­

tutto tra gli individui di sesso maschile - il contatto fisico è sostituito

sto scambio, la sua eventuale carenza o assenza, hanno un ruolo

da forme più distaccate e formali di interazione. Anche l’auto-

chiave nella crescita e per la competenza comunicativa. L’essere te­

contatto è una modalità naturale e spontanea di entrare in contatto

nuto in braccio, coccolato e accarezzato dopo la nascita, consente al

con la propria intimità, cui facciamo ricorso, per lo più inconsape­

neonato di sviluppare il senso dello spazio e del tempo, scandito

volmente, nei momenti di maggiore disagio e vulnerabilità. I gesti

dalla ritmica alternanza dei momenti di contatto e di separazione

più ricorrenti sono l’accarezzare ripetutamente una parte del corpo,

con chi si prende cura di lui.

il ruotare nervosamente un anello sul dito, lo stropicciarci le dita,

Il contatto fisico non è solo la forma di comunicazione più primitiva,

ecc.

ma anche la più intensa ed immediata; poiché il contatto richiede la

L’intimità ha una doppia valenza nel senso che qualifica sia la rela­

capacità di stare nell’intimità, è anche il modo in cui siamo più

zione con l’Altro, che il rapporto con la propria interiorità. Si può

cauti, timidi, circospetti e dove manifestiamo più pudori e ritrosie.

stare in compagnia di altre persone o averne la vicinanza fisica senza

Il contatto fisico, con le sue complesse implicazioni sul piano emo­

sperimentare una vera e propria intimità di mente, di cuore e di

tivo e cognitivo, è senz’altro la forma di comunicazione più univer­

anima e si può non avere la vicinanza fisica di una persona, ma

sale. Tuttavia, risente di forti influenze culturali che ne travisano, a

percepire profondamente la pienezza del proprio dialogo interiore e

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Page 86 o f 370

y

sentire la complessa interdipendenza tra il Sé ed il mondo esterno.

1. Permesso di esistere: questo permesso permea i messaggi che il

Eric Berne, fondatore dell’Analisi Transazionale, descrive l’intimità

bambino riceve dai genitori mediante le sensazioni tattili deri­

come l’unica modalità sana e soddisfacente di strutturare il proprio

vanti dalla cura e dalle attenzioni con cui viene manipolato nei

tempo interpersonale ed intrapsichico. L’educazione all’intimità,

primissimi istanti di vita. Il bambino che viene manipolato con

spesso trascurata, è fondamentale per una crescita sana e completa

modalità scarsamente nutrienti traduce queste informazioni tat­

del corpo-mente. Solo chi ha imparato a stabilire una piena intimità

tili con l’ingiunzione di non esistere in quanto non desiderato.

con se stesso è capace di costruire un’intimità profonda e recipro­

In età adulta, questa carenza di base sarà la causa di un’insuf­

camente appagante con gli altri. La persona adulta conosce l’intimità

ficiente capacità di entrare in intimità con sé e con gli altri.

solo se ha avuto la possibilità di sperimentare un ambiente facili­

2. Permesso di avere delle proprie sensazioni corporee: quando

tante, prolifero di messaggi e di permessi positivi nel periodo di

questo permesso viene negato, l’ingiunzione che il bambino

dipendenza assoluta dalle figure di riferimento. La presenza con­

percepisce interiormente è quella di non essere autorizzato a pro­

tinua di messaggi psicologici con cui vengono negati al bambino tali

vare sensazioni.

permessi erige una barriera difensiva che gli sarà di ostacolo nello

3. Permesso di provare dei sentimenti: questo permesso autorizza

sviluppo di un’intimità autentica e profonda con il proprio Sé e con

il bambino a provare ed esprimere, accettandoli, emozioni e

la mente, il corpo ed il cuore dell’Altro:

sentimenti, in tutta la loro gamma e pienezza. Come per tutti gli




altri permessi, le figure di riferimento devono accettare e condi­

4.

6.

Permesso di fare parte: è il permesso che riguarda l’appar­

videre l’espressione viscerale del bambino, senza svilirla o svalu­

tenenza del bambino alla vita della propria comunità. Questo

tarla. In quest’ultimo caso, il messaggio che il bambino riceverà è

permesso lo legittima agli scambi sociali all’interno della comu­

che non ha il diritto di avere e di mostrare sentimenti.

nità stessa.

Permesso di essere sano: è il permesso che esprime l’accet­

7. Permesso di essere se stesso: è il permesso che indica la neces­

tazione, da parte delle figure di riferimento, delle espressioni di

sità, da parte del bambino, di essere riconosciuto nel suo aspetto

vitalità del bambino. Comportamenti eccessivamente protettivi o

esteriore e culturale. In assenza di tale valorizzazione, il bambino

timorosi, verranno tradotti dal bambino nell’ingiunzione di non

tradurrà il comportamento delle figure di riferimento come in­

essere sano.

giunzione a non essere se stesso.

5. Permesso di pensare: è il permesso che viene offerto al bam­

8. Permesso di stare vicino agli altri: è il permesso che esprime il

bino rispondendo logicamente e senza ironia alle sue domande,

costante bisogno di contatto fisico. Quando manca questo per­

favorendo la sua esplorazione intellettiva e cognitiva e valutando

messo, il bambino interiorizza l’atteggiamento come ingiunzione

positivamente la sua attività ideativa. In assenza di tale forma di

a non entrare in intimità.

sostegno, il bambino tradurrà le informazioni con l’ingiunzione

La ricerca dell’intimità intrapsichica ed interpersonale esprime il

di non pensare.

bisogno ancestrale di ristabilire lo stato originario di fusione con il

^

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y

grembo materno. Il ricordo di quella condizione perfetta si ripro­ pone continuamente, nel corso dell’esistenza, sotto forma di desi­ derio di essere accarezzati, tenuti ed accuditi. L’intimità allevia la sensazione frustrante che deriva dalla separazione interiore e dal confinamento di se stessi nello spazio angusto dei ruoli sociali. Nei casi in cui la qualità del legame originario non sia stata sufficien­ temente adeguata a garantire il nutrimento necessario, la persona mostrerà una scarsa capacità di entrare in intimità. L’intimità fisica è strettamente connessa all’intimità cognitiva ed affettiva e quest’ultima si può esprimere in modo autentico soltanto se viene speri­ mentata pienamente sul piano somatico.

^

Page 89 o f 370

>

interiore, di ciò che genera i mostri dell’animo umano e rappre­

5

senta un ponte fra il mondo interno ed il mondo di tutti. È un pro­

C O S A S O N O LE E M O Z I O N I

Alla fine, il miglior modo di viaggiare è sentire. Sentire in tatti i

cesso interiore suscitato da un evento-stimolo che sia rilevante per

modi.

la persona, si accompagna ai sentimenti ed implica una serie di

F. Pessoa

modificazioni fisiologiche adattive nel sistema nervoso centrale ed ormonale, nella postura e nelle espressioni corporee, che si atti­

Nel pensiero di Aristotele, il concetto di primo motore - dal greco nponov npeoTov

kivouv o.kiwitov ,

Secondo il punto di vista proposto da Wallace Friesen e Paul

e in la­

tino primum movens - rappresenta la causa del divenire dell’U­ niverso. Poiché ogni trasformazione ha una causa, all’origine della catena di cause ed effetti deve darsi, secondo Aristotele, una causa priva di causa o causa prima, ovvero una fonte originaria di tutti i moti. L’emozione ha questa qualità. È l'espressione della pura li­ bertà, causa prima e picco elevato e potente della motivazione a compiere scelte.

vano per far fronte, rapidamente, ad una situazione stressante.

È l’espressione dell’inconoscibile agitazione




concezione che considera le emozioni come risposte adattive del­

Le principali funzioni delle emozioni sono:

l’organismo alle sollecitazioni ambientali. Le emozioni implicano

sf

Consentire all’individuo di rispondere in modo adattivo al­ l’ambiente, producendo i necessari cambiamenti fisiologici.

un’interruzione nel rapporto di causa-effetto tra l'evento, lo sti­ molo e la risposta dell’organismo; la breve latenza che si crea ral­

/

Preparare all’azione;

lenta la risposta, ma concede anche alla persona il tempo per una

/

Modulare lo scambio all’interno delle relazioni interpersonali.

risposta più flessibile.

Oltre al carattere innato delle emozioni, P. Ekman e W. Friesen

L’eccitazione organica si trasforma in un’emozione specifica che,

hanno evidenziato l’esistenza di un collegamento tra la cultura di

esprimendosi senza filtri, modifica l’energia vegetativa di base a

appartenenza ed il modo di esprimere le emozioni. Per spiegare

seconda della situazione da affrontare e si traduce in azione senso­

questa teoria hanno introdotto il concetto di display rules. Se da una

riale e motoria.

parte, i programmi neuromotori innati fanno sì che le espressioni delle diverse emozioni siano le stesse nelle diverse culture, dal­

Le emozioni producono le cariche energetiche e mobilitano i

l’altra le emozioni sono modulate dal livello di intelligenza emotiva

modi e i mezzi per soddisfare i bisogni.

che la persona ha sviluppato, poiché su di esse è possibile un certo F. Perls

grado di controllo volontario. All’interno del continuum tra le due polarità di istinto e ragione, l’intelligenza emotiva favorisce la




tendenza ad una situazione di equilibrio dinamico. Le persone che

esprime emozioni ben precise come la rabbia, la paura, l’amore, il

hanno un buon livello di intelligenza emotiva interpretano corret­

disgusto, la simpatia. Eva Reich, figlia di Whilelm Reich, ha messo a

tamente le emozioni degli altri e sanno gestire liberamente le emo­

punto una pratica di bioenergetica dedicata alla prevenzione e al trat­

zioni, adattandole alle esigenze di vita.

tamento dei disturbi precoci nella relazione madre-bambino. Questa pratica, chiamata Gentle Bioenergetics, si basa sul principio del mi­

Il processo di riappropriazione dei contenuti emotivi che la corazza aveva sottratto alla consapevolezza apporta nuova energia vegetativa, utilizzabile nell’azione creativa.

nimo stimolo ed utilizza un tocco leggero come le ali di una farfalla, che viene percepito dal corpo del ricevente come se provenisse dal suo interno. In questo modo, la persona che riceve il contatto regola au­

Il tatto trasmette un colore alle emozioni. Come il pittore che di­ spone di una tavolozza di colori con cui creare un’infinità di sfuma­

tonomamente il flusso bioenergetico e lo incorpora nel Sé a seconda del proprio bisogno.

ture, così la persona in rinascita può colorare la propria realtà nel modo a lei più congeniale, concedendosi la libertà di un contatto pieno con il mondo.

Iniziò a respirare febilmente la sensazione di sentirsi smarrito. Assaporò l’elisir di sentirsi smarrito: tutto ciò che capita deve essere

Alcuni psicologi (Matthew J. Hertenstein e Dacher Keltner della DePauw University) hanno dimostrato che la qualità del contatto-tatto




sentiva fuggire lontano da sé; eppure, non si aggrappò ad esse come

esterni: il passato e le situazioni irrisolte. Una persona che non ac­

un disperato, invece, toccò il suo corpo, si guardò attorno, e sentì

cetta la propria omosessualità tenderà a rifiutarne gli stimoli prove­

“qui io sono e adesso” e non fu preda del panico.

nienti dallo sfondo, in quanto gli suscitano emozioni di disagio e di P. Goodman

frustrazione; queste ultime possono restare a lungo silenti e trattenute, ma sarà sufficiente una risonanza emotiva o un’espe­

La dinamica dell'atto percettivo delle emozioni è un tema molto

rienza particolarmente intensa per far sprofondare la persona nell’a­

importante nella Terapia Gestalt. In accordo con questo approccio, la

bisso del ricordo delle sue emozioni negate. In presenza di tali dina­

persona che riceve gli stimoli sensoriali non ha una funzione pas­

miche, il counselor può aiutare il cliente a ristabilire uno scambio

siva; al contrario, struttura, organizza ed assegna una gerarchia alle

coerente e fluido tra lo sfondo e la figura, sollecitando in lui le espe­

proprie percezioni. Lo sfondo non si limita a fare da contenitore allo

rienze adatte attraverso una benefica catarsi evolutiva.

stimolo emotivo ma svolge un ruolo attivo, permeando di senso il contenuto delle figure che emergono per rispondere ai bisogni speci­

Non desisteremo mai dall’esplorare e la fn e della nostra esplo­

fici della persona, in quel determinato momento. Erving Polster,

razione sarà quando arriveremo al punto di partenza e lo cono­

fondatore dell’Istituto di Terapia Gestalt di Cleveland, individua due

sceremo per la prima volta.

elementi fondamentali che influenzano la percezione degli stimoli




Nel processo del Counseling corporeo, la riattivazione dell’energia vegetativa precedentemente trattenuta crea spazio per la realiz­ zazione di nuovi progetti esistenziali. La persona, nonostante sia più in grado di prima di esprimere spontaneamente e liberamente le emozioni più autentiche e di adeguarle alle esigenze di vita attuale, potrebbe incontrare delle difficoltà nell’aflFrontare questa nuova esperienza di riempimento del vuoto. Il disagio può manifestarsi in vari modi: può influenzare il ritmo sonno-veglia, modificare l’ap­ petito, esprimersi sotto forma di insofferenza, suscettibilità, diffi­ coltà nell’espressione autentica della rabbia e della gioia. Si tratta di comportamenti socialmente inadeguati, che vanno considerati po­ sitivamente all’interno del processo evolutivo, in quanto rappre­ sentano una fase funzionale e trasformativa del Sé.

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>

caratterizzano come essere unico ed irripetibile e risanare le sue fe­

6

rite più profonde.

F E N O M E N O L O G IA DEL CO RPO VISSUTO

L’atto è il Sé puro.

I paradigmi teorici possono rappresentare un valido orizzonte di ri­

F. Perls

ferimento, consentendo di confermare, sul piano logico-razionale,

Nel corso della sua vita, l’uomo si sente spesso guidato da una voce

l’esistenza dei fenomeni così come essi si verificano, nella loro es­

interiore che lo invita a seguire una certa direzione, anche se questa

senza e verità. Tuttavia, i metodi di analisi tradizionali tendono a

sembra non essere la più agevole, quella che il senso comune gli

frammentare l’esperienza e sono insufficienti per rivelare l’affa­

avrebbe suggerito.

scinante mistero della vita umana, la trama complessa e spesso con­

Il fìtto tessuto delle esperienze dolorose rimosse, sia di quelle vissute

traddittoria dell’Anima. È necessario fare esperienza della forma del

in prima persona, che di quelle vissute da coloro che ci hanno prece­

vissuto osservando dall’interno, giorno dopo giorno, come questo

duti, crea una costellazione di spinte la cui r/'-elaborazione dipende,

evolve verso la nostra immagine originaria, verso il viso che ci appar­

in larga misura, dalla capacità personale di ascoltare la sottile voce

teneva ancor prima della nascita, ovvero verso la Cestalt che ci con­

interiore, assecondandone i bisogni, senza mai rinunciare ad un so­

traddistingue.

lido contatto con la realtà. Rivolgendo l’attenzione all’interno, l’indi­

Aristotele parla di causa formale per indicare che l’essenza delle cose

viduo può recuperare la percezione incontaminata delle radici che lo

si incarna nel mondo fìsico e si manifesta in natura grazie alla




naturale tendenza delle cose ad evolversi, mentre Platone, ne II mito

evidenti, ad un certo punto, la coscienza avverte il bisogno di espri­

di Er, utilizza il termine di Paradeigma per indicare la forma fonda-

mersi in maniera più autentica. Questo salto evolutivo richiede un

mentale che abbraccia l’intero destino individuale. Quest'ombra, o

vero e proprio processo di ristrutturazione del sistema percettivo, in

daimon, ben lungi dal rappresentare una guida morale, è temuta o

virtù del quale la persona acquisisce la capacità di osservare ciò che

ripudiata a livello cosciente in quanto portatrice delle verità più oscu­

sta accadendo e di comprenderne il significato simbolico.

re. Restituisce all’uomo la reminiscenza delle sue origini e gli offre

Alfred Adler, eminente psicologo ed allievo di Sigmud Freud, defi­

la preziosa opportunità di allineare le intenzioni ed i bisogni al suo

nisce la volontà di potenza una pulsione di tipo aggressivo, ricondu­

destino, dotando di senso la sua esistenza. Nella forma che rappre­

cibile a deficit originari, che trova la sua ragion d’essere in un co­

senta, tanto angelica quanto demoniaca, è la scintilla divina che

stante sentimento d’inferiorità che l’individuo tende inutilmente a

spinge la persona, nel suo autentico interesse, al cambiamento in

compensare, uscendone ulteriormente frustrato.

senso evolutivo.

Nella vita quotidiana, è prassi assai comune compensare l’incapacità

Il sintomo è l’emblema del viaggio verso la guarigione, ancor timida

di soddisfare i bisogni reali con attività ed atteggiamenti di tipo

voce della vocazione dell’anima, occultata dai tortuosi tormenti e dai

consolatorio, in grado di proteggere efficacemente l’inconscio; è al­

condizionamenti ancestrali ed infantili prodotti dalla tendenza della

trettanto vero che le condizioni sfavorevoli di vita rappresentano uno

coscienza a proteggersi dall’ambiente. Per motivi non sempre

stimolo forte verso realizzazioni superiori e che i cambiamenti più




importanti scaturiscono, per lo più, da motivazioni drammatiche.

conseguenze delle avversità anche se spesso ci spinge, egli stesso,

Un percorso di crescita inizia sempre con l’accettazione di una debo­

nelle fauci della devianza. Le sue indicazioni giungono a noi attra­

lezza che espone alla sofferenza ed alla perdita. Quando il daimon

verso i miti e i simboli ed occorre un grande silenzio interiore per

conquista la superfìcie del Sé, le manifestazioni patologiche possono

poter ascoltare in superficie la sua voce sottile. La superficie è il

essere riconosciute come forme deliranti di fuga dalla realtà per cui,

luogo in cui la profondità della nostra Anima si rende manifesta e

per quanto si tratti di un processo per lo più naturale ed autonomo,

può essere sperimentata e r/'-conosciuta all’interno della relazione.

è auspicabile che venga agevolato ed orchestrato da figure di soste­

La psicoterapia della Gestalt, profondamente influenzata dall’esi­

gno, in grado di osservare il fenomeno oltre l’apparenza e di soste­

stenzialismo e dalla fenomenologia, considera la salute psichica il

nere empaticamente la persona accompagnandola verso una sana ri­

dato di partenza. Il counselor psicocorporeo ad approccio gestaltico

soluzione dell’esperienza. Il particolare accudimento offerto dalla

fa sua la concezione unitaria dell’uomo ed esplora i significati nello

relazione di sostegno consente alla persona di abbandonarsi alla li­

spazio fisico e temporale di una relazione che non si fonda su pre­

bera espressione dei contenuti che affiorano in superficie, lasciando

messe aprioristiche: superficie e profondità, mente e corpo, indi­

che trovino una loro naturale e sana collocazione nel tessuto della

viduo e mondo esterno, conscio e inconscio fanno parte della stessa

sua esistenza.

realtà psichica e non devono essere scissi.

Il daimon ci ricorda continuamente chi siamo e ci protegge dalle

La Terapia




Gestalt

mette

a disposizione

preziosi

strumenti

concettuali che consentono di focalizzare l’esperienza del contatto in

Il funzionamento dell’organismo umano segue le stesse leggi che

tutte le sue fasi e nei suoi molteplici aspetti. Riconosce all’uomo una

governano i processi percettivi. Nella metafora figura-sfondo la figura

naturale capacità di essere responsabile delle proprie scelte e di ri­

rivela la gerarchia dei bisogni, il livello di consapevolezza e la funzio­

spondere autonomamente ai propri bisogni, grazie ad una azione

nalità dei processi di simbolizzazione, mentre lo sfondo rivela la

intenzionale e consapevole.

parte meno visibile e conosciuta, cui la persona è intimamente con­

L’attenzione si sposta dall’analisi delle profondità dell’inconscio alla

nessa e da cui la superficie trae la linfa necessaria.

superfìcie della coscienza. I significati vengono definiti in modo

Lo sfondo non ha lo stesso magnetismo della superficie; la superficie

condiviso e riorganizzati continuamente ed in modo creativo nel

affascina con la sua ricchezza di particolari, ma è lo sfondo a fornirle

fluire ritmico del materiale che l’incontro porta in superficie. La

il contesto da cui emergere, il materiale con cui confrontarsi, da cui

realtà esterna, ben lungi dal rappresentare qualcosa di definito da

poter attingere l’energia e la creatività necessarie per una sana evolu­

descrivere, scaturisce dalle azioni e dai sentimenti che l’esperienza

zione dell’individuo.

globale ed unitaria contribuisce a creare.

Seguire il sentiero della Gestalt significa partecipare al flusso di que­

I significati sono resi intelligibili tanto dal corpo quanto dalla parola,

sto incessante dialogo nel qui ed ora della relazione, mediante il ri­

mentre le eventuali distorsioni percettive sono oggetto di confronto e

corso a modelli innovativi e personalizzati di intervento psico­

di continua rielaborazione fenomenologica.

corporeo.




Nel processo di facilitazione che utilizza l’approccio corporeo, la rela­

sua opera d’arte.

zione è centrale. Essa è intesa come unità che sostanzia di significato

La relazione di counseling corporeo ad approccio gestaltico scioglie

le singole parti che si incontrano per sperimentare la realtà feno­

le rigidità presenti in superficie e, grazie ad una recuperata fluidità,

menica nel luogo definito confine di contatto.

consente un più naturale ed agevole accesso alla comprensione della

L’approccio gestaltico non separa i concetti di relazione e di rela­

realtà, senza il bisogno di analizzare ed interpretare i sintomi. La co­

zione d’aiuto; ne parla, più in generale, nei termini di una qualità

razza muscolo-caratteriale, risultato delle strategie difensive adottate

del rapporto umano, fondamentale fin dalla prima infanzia, che si

dal bambino per difendersi dall’ambiente esterno, appartiene alla

dispiega su livelli diversi, ma scanditi dagli stessi funzionamenti.

superficie ma si traduce, di fatto, nel modo di relazionarsi con gli

Il susseguirsi ritmico delle sequenze che strutturano l’esperienza

altri. Comporta una frustrazione dei bisogni reali della persona ed

esercita una forza magnetica sullo sfondo che, a sua volta, restituisce

ha, come conseguenza, un estraniamento non solo dagli altri, ma

significati che danno spessore a ciò che ha luogo in superficie.

anche dal proprio Sé reale.

L’elemento creativo è rappresentato dal contatto fisico che, lavorando

All’interno del campo organismo-ambiente definito dal confine di

sulle rigidità della superficie, aiuta la persona a riattivare progres­

contatto, le persone coinvolte nella relazione sperimentano attiva­

sivamente l’intimo e vivace dialogo con le sue istanze più profonde,

mente e consapevolmente il senso di unità del Sé e, in tale espan­

analogamente a quanto fa l’artista nel processo di elaborazione della

sione, possono abbandonarsi al ritmo, lasciando che la mente, il




corpo ed il mondo esterno si sintonizzino spontaneamente sulle

quello e non altro è l’oggetto reale della mia intenzione di osservare. E. Husserl

stesse frequenze. Nel momento presente, l’unica realtà esistente è il contatto, ovvero il flusso esperienziale dove tutti gli aspetti apparentemente scissi con­

Quando l’intenzionalità si esprime spontaneamente a partire da una

vergono, riportando l’organismo in uno stato di salute.

situazione di salute psichica, le azioni messe in atto sono il frutto di

Le teorie aiutano l’uomo a spiegare la realtà, mentre l’esperienza vis­

una volontà deliberante e tendono naturalmente verso la trascen­

suta gliela fa comprendere. Nell’approccio fenomenologico non è

denza dell’oggetto. Eminenti ricerche hanno dimostrato che, tanto

importante dimostrare il valore o la realtà degli oggetti della co­

nell’azione quanto nell’inibizione dell’azione, si innesca un mecca­

scienza, ma soltanto descriverli così come essi sono, nelle loro ma­

nismo a spirale in grado di rafforzare il processo nella medesima

nifestazioni. Per intenzionalità s’intende la capacità dei fenomeni

direzione. Nell’azione, l’organismo secerne adrenalina, un ormone

psichici di includere l’oggetto verso il quale sono diretti; il Sé è

che sostiene il movimento attivo, contribuendo a mantenere l’orga­

intenzionale in quanto possiede la capacità di orientare il mutevole

nismo in uno stato fisiologico di equilibrio; nell’inibizione dell’a­

processo di adattamento creativo dell’organismo.

zione, gli ormoni secreti sono la noradrenalina ed i corticosteroidi, che agiscono rinforzando l’effetto inibitorio, impedendo all’or­

lo osservo la cosa, l’oggetto naturale: l’albero laggiù nel giardino,




di

ritornare ad

una

situazione

di

equilibrio.

Una

prolungata inibizione dell’azione provoca, dunque, alterazioni orga­

occupa nell’ambiente, raffina la conoscenza del proprio Sé fino ad

niche che, a loro volta, favoriscono l’insorgere di malattie e di di­

identificarsi con esso e retroagisce sull’ambiente, trasformandolo.

sturbi della sfera emotiva.

Grazie all’azione consapevole ed intenzionale, il Sé potenziale si tra­

Favorire l’azione spontanea e non precostituita aiuta a n-abilitare la

sforma in qualcosa di più definito. Sperimentare situazioni di emer­

dimensione creativa di cui dispongono, in potenza, tutti gli indi­

genza all’interno dei confini protetti della relazione d’aiuto permette

vidui, ma che, nel corso dell’esistenza, viene sacrificata a favore di

di esplorare, ampiamente e con vivacità, nuove e più congruenti

risposte adattive all’ambiente percepite come più rassicuranti.

modalità di percepire il mondo esterno, arricchendo la vita psichica

Il corpo, custode della memoria di emozioni e di vissuti molto pro­

di nuovi contenuti.

fondi e significativi, si scioglie grazie al movimento fluido di que­ st’azione spontanea, lasciando affiorare dallo sfondo significati di esperienze antiche che possono essere finalmente rielaborate sotto la nuova luce di un adattamento non più inteso come forma di aliena­ zione, ma come espressione piena di Sé nel proprio contesto di vita. La persona, con la sua azione intenzionale e grazie ad una maggiore consapevolezza del suo corpo, delle sue sensazioni e dello spazio che




PARTE II L’ANIMA INCARNATA




processo evolutivo.

1 LA P E L L E . I L T A T T O . I L B I S O G N O DI C O N - T A T T O

Essere cullati, carezzati, massaggiati, sono tutti nutrimenti per i

La nascita non costituisce né l'inizio della vita né la fine della gesta­

bambini piccoli, indispensabili come le vitamine, i sali minerali, le

zione, ma rappresenta una complessa e importantissima serie di

proteine, se non di più. Se viene privato di tutto questo e dell’odore,

mutamenti funzionali che servono a preparare il neonato per il pas­

del calore e della voce che conosce bene, il bambino, anche se gonfio

saggio dalla gestazione intrauterina a quella extrauterina. A. Montagu

di latte, si lascerà morire, di fame. F. Leboyer Il corpo è completamente ricoperto dalla pelle, il più sensibile dei no­

Dall’accogliente ambiente intrauterino, dove il feto sperimenta una

stri organi. La pelle è l’interfaccia tra il dentro ed il fuori, comunica

sensazione di completa fusione ed armonia, e dove i suoi bisogni

con il mondo, ne percepisce le forme, le dimensioni ed i movimenti

sono soddisfatti senza richiesta alcuna, viene catapultato nel mondo

degli oggetti che lo abitano. Fin dai primi istanti di vita, ancora im­

in cui, da individuo separato, dovrà provvedere alla sua soprav­

mersi nell’ambiente amniotico intrauterino, sperimentiamo la capa­

vivenza, in modo gradualmente sempre più autonomo.

cità di riconoscere e di rappresentare, attraverso i sensi, le caratte­ ristiche dell’ambiente a cui dovremo adattarci per facilitare il




approfondire sempre più la conoscenza e sa cui agire in modo sem­

non si sentirà accolto e vivrà un senso di abbandono il cui carattere

pre più efficace.

pervasivo condizionerà la sua vita futura. Nell’allattamento al seno, il bambino è avvolto dalle braccia della

J. Liedloff

madre, stretto vicino al suo cuore. Con questo gesto, la madre tra­ Oltre al nutrimento alimentare in senso stretto, il neonato si aspetta

smette al bambino non soltanto il nutrimento fisico, ma anche un

di essere accolto nel senso più morbido, caldo ed affettivo del ter­

modo d’essere che può favorire distensione, calma, rilassamento,

mine. La sua aspettativa, che rappresenta anche un diritto inalie­

rassicurazione, protezione o - al contrario - insicurezza ed agita­

nabile derivante dal fatto stesso di esistere, è quella di essere accu­

zione. L'effetto di questo contatto crea una serie di reciproche retroa­

dito, di ricevere dall’ambiente messaggi e stimoli positivi che lo aiu­

zioni che influenzano il campo relazionale madre-bambino, sia dal

tino ad affrontare adeguatamente le avversità.

punto di vista fìsico che emotivo. Quando il contatto pelle a pelle è

Nella delicata fase di transizione dall’utero materno al mondo ester­

positivo, il vantaggio è duplice: il neonato si nutre del calore, del

no, il bisogno di essere accudito si impone come necessità biologica,

senso di sicurezza e di protezione - bisogni fondamentali per uno

fondamentale per sviluppare una fiducia autentica in se stessi e nel

sviluppo emotivo equilibrato - mentre la madre beneficia, tìsica­

mondo. Deprivato di tale esperienza corporea e tattile, abbandonato

mente ed emotivamente, dei segnali di appagamento e di benessere

al suo pianto, separato e lontano da braccia amorevoli, il bambino

che il suo bimbo le invia.




Il benessere psico-fisiologico che madre e figlio si inducono recipro­

prodotto dall’ipofisi che favorisce la contrazione dell’utero, facili­

camente, nel continuo rapporto simbiotico, sono di vitale impor­

tando l’espulsione della placenta; la presenza nell’organismo di que­

tanza per il loro sviluppo successivo.

sto ormone rafforza il legame profondo tra la madre ed il bambino. Le stesse contrazioni uterine, che hanno luogo nel momento del pas­

A. Montagu

saggio del feto attraverso il collo dell’utero, sono importanti stimo­ La pelle è l’organo deputato alla mediazione comunicativa dei biso­

lazioni tattili dei nervi sensoriali periferici della pelle che influen­

gni fondamentali del Sé, fin dai primissimi istanti di apertura al

zano positivamente il funzionamento degli apparati respiratorio,

mondo. Una tattilità insufficiente o inadeguata da un punto di vista

genitourinario e gastrointestinale.

empatico minaccia, alla base, lo sviluppo cognitivo ed affettivo, com­

È principalmente attraverso l’epidermide che il bambino sviluppa

promettendo la capacità di entrare in relazione con gli altri.

un graduale senso del Sé. Il processo con cui il bambino impara a

La stimolazione ambientale ricevuta nella fase di estero-gestazione -

percepirsi e riconoscersi come individuo separato dalla madre av­

periodo immediatamente successivo alla nascita - è fondamentale

viene mediante il contatto fisico. Ciò che verrà successivamente

per lo sviluppo psico-fisico del bambino, in quanto gli garantisce

percepito dagli altri sensi andrà ad arricchire la conoscenza acquisita

una certa maturità biochimica e fisiologica. Al momento della na­

attraverso la pelle. Per questa ragione, un contatto carente avrà riper­

scita, il contatto stimola la sintesi dell’ossitocina, un ormone

cussioni considerevoli nella globalità dell’esperienza esistenziale




della persona adulta.

genetico/biologico.

L’apparato somatosensoriale ed il sistema nervoso derivano en­

Altri studi, condotti dal professor Maffei del CNR di Pisa, hanno

trambi dal foglietto ectodermico dell’embrione. Il Prof. Castiello, do­

dimostrato che un accudimento del neonato pre-termine, con ca­

cente di Psicologia all’Università di Padova, ha condotto una ricerca

rezze protratte nel tempo, porta ad un miglioramento degli indici di

sperimentale con l’ausilio di una ultrasonografìa in 4D ed ha dimo­

crescita. La qualità delle funzioni svolte e delle percezioni sensoriali

strato che, nella fase gestazionale, i movimenti di due gemelli sono

dipende essenzialmente dalla qualità e dalla quantità di stimolazioni

diretti verso il proprio corpo fino alla quattordicesima settimana

ricevute dall’ambiente. Attraverso la pelle, il bambino trova il proprio

mentre, successivamente a questo periodo, sono diretti verso il corpo

spazio di vita nel mondo, impara ad amare e resta aperto verso co­

dell’altro. In altre parole, la dimensione dell’Io e del Tu - ovvero

loro che lo amano.

della relazione - si può considerare, da un punto di vista ontologico, costitutiva dell’essere umano. Se, prima di nascere, ci viene data la

Il contatto con gli altri è il vero e proprio centro del nostro mondo,

possibilità di interagire con il corpo dell’altro e non soltanto con l’u­

ciò che gli conferisce il suo contenuto più proprio ed anche il suo

tero caldo in cui siamo immersi, l’azione del contatto è spontanea.

senso principale.

Queste osservazioni inducono a pensare che l’istintiva apertura alla

J. Patocka

relazione umana sia riconducibile ad una programmazione di tipo




La pelle è un organo esterocettore poiché consente di percepire le

elaborato un modello che postula l’esistenza di una sorta di can­

sensazioni provenienti dall'esterno del corpo. I neuro recettori,

cello, nelle corna posteriori del midollo spinale. Il dolore viene cap­

stimolati principalmente dalle azioni del corpo, sono detti proprio-

tato a livello periferico da un particolare tipo di recettori, i cosid­

cettori. Attraverso la pelle ed i propriocettori, il bambino capta il

detti nocicettori, che trasmettono poi il segnale attraverso speci­

comportamento della persona che lo tiene in braccio. L’acuità tattile

fiche fibre nervose. Il meccanismo si avvale di specifici neuroni

è molto più sviluppata in alcune zone del corpo dove esiste una mag­

corti, o interneuroni, che utilizzano come neurotrasmettitore un op-

giore densità di terminazioni nervose (fibre nocicettive e fibre non

pioide endogeno, detto encefalina.

nocicettive). Nel Massaggio, queste zone rappresentano sia un ca­

Le fibre che prendono contatto con il neurone midollare, sia corte

nale preferenziale per la percezione degli stimoli tattili e pressori,

che lunghe (Ap, Aò e C), interagiscono in modo diverso con il

che una prerogativa di intervento per alleviare il dolore fisico.

neurone stesso, influendo diversamente sugli effetti: le fibre Ap ne stimolano l’attività, mentre le fibre di piccolo calibro - Aò e C

T EO R IA D E L G A T E C O N T R O L

- lo inibiscono.

Per spiegare come il contatto fisico, il pensiero e le emozioni in­ fluenzino la nostra percezione del dolore, lo psicologo canadese

Ne derivano i seguenti funzionamenti: i. Se la fibra Ap è attivata per uno stimolo non dolorifico, essa

Ronald Melzack e il neurofisiologo britannico Patrick Wall hanno




la trasmissione di eventuali segnali dolorifici fino al cervello. In

sistema nervoso (nell’ordine di i-2 millisecondi), quali quelli delle

questa configurazione, il cancello è chiuso e non si percepisce

fibre nervose deputate alla trasmissione degli stimoli tattili, ter­

dolore;

mici, dolorifici, ecc., dalla periferia al sistema nervoso centrale.

2. Se la fibra A |3 o C trasmette uno stimolo dolorifico, essa ini­

Stimolando i recettori tattili della cute nell'area del dolore è possi­

bisce contemporaneamente l’azione delPinterneurone encefali-

bile favorire la chiusura del cancello: è questo l’effetto analgesico

nergico, per cui quest’ultimo non potrà inibire a sua volta la tra­

che il Massaggio del Sé® produce. L’interneurone inibitorio SG

smissione dell’impulso doloroso al cervello. In questa configu­

può essere attivato anche da fibre nervose, discendenti dal SNC,

razione, il cancello è aperto e il dolore viene percepito.

collegate ai processi cognitivi, affettivi e legati allo stato di vigilanza

Ciò comporta che, se uno stimolo dolorifico e uno stimolo mecca­

della persona, a riprova del fatto che la percezione soggettiva del

nico vengono trasmessi simultaneamente (ad esempio, se si pic­

dolore e influenzata dallo stato d’animo della persona.

chia la testa e si strofina la parte lesa), la trasmissione dello stimolo dolorifico sarà attenuata per via dell’azione eccitatoria svolta dalla fibra Ap sull’interneurone encefalinergico. I recettori che agi­ scono mediante questo tipo di meccanismo, detto a cancello, sono quelli che, in particolare controllano le sinapsi più veloci del




affetto non sono mai disgiunti. La presenza dell’altro, in particolare

L’enorme plasticità del cervello umano ci induce a sperare che esi­

nella relazione affettiva, chiama in causa un’altra dimensione cui

stano ampi margini di cambiamento, anche se le possibilità di inter­

l’essere umano è geneticamente predisposto, ovvero l’empatia. Que-

vento devono essere valutate di volta in volta e sono condizionate

st’ultima è intesa come immedesimazione intenzionale in cui è pre­

dall’intensità con cui le esperienze pregresse si sono sedimentate nel

servata l’autonomia delle singole identità. La zona del cervello inte­

tessuto corporeo.

ressata al processo empatico è l’Insula posteriore che si attiva quan­

Il nostro corpo si può considerare la misura e il metro di tutte le

do viene sperimentato il contatto sano.

esperienze. Il semplice parlare di contatto attiva le aree cerebrali

Nei soggetti in cui questo meccanismo non si attiva correttamente,

somatosensoriali deputate alla percezione del tatto. Il primo mas­

ed è la condizione ricorrente nelle persone con disturbi psicologici

saggio lo si riceve all’interno dell’utero. Fino all’ottavo mese l’em­

e/o psichiatrici, i confini del Sé corporeo appaiono più sfumati.

brione, ancora molto piccolo nella cavità uterina ed immerso nel li­ quido amniotico, riceve una stimolazione tattile leggera, senza mai

In tutte le lingue, la maggior parte delle espressioni d’intorno a cose

toccare le pareti dell’utero. In questa prima fase della vita, il bam­

inanimate son fatte con trasporti del corpo umano e delle sue parti e

bino sperimenta un continuo e dolce idromassaggio, scandito dal

degli umani sensi e decumane passioni.

ritmo respiratorio della madre. A partire dall’ottavo mese, man mano G. Vico




stimolazione tattile - ritmica, profonda ed avvolgente - non viene

ricordo prenatale. Le modalità con cui il bambino vive la fonda-

più prodotta dall’acqua, ma dalle morbide pareti muscolari che lo

mentale esperienza di perdita del senso di fusione con la madre, di

circondano.

per sé traumatica ed angosciante, avrà importanti ripercussioni sulla

La precocità e la completezza delle competenze sensoriali e percettive

sua vita futura.

fetali ha sollecitato la ricerca scientifica sull’insieme di esperienze

Ogni persona è naturalmente dominata dal desiderio di ritrovare

che il bambino vive nell’età prenatale, dimostrando che questa fase

quell’ancestrale sensazione di pace, simboleggiata dal paradiso per­

rappresenta sicuramente il nucleo fondamentale dell’esperienza psi­

duto. Per l’intera sua esistenza proverà nostalgia del calore, del con­

chica ed emozionale della crescita dell’individuo, costituendosi come

tatto e del nutrimento ricevuti in quell’irripetibile periodo e speri­

base per lo sviluppo successivo.

menterà modalità sostitutive per colmare questo bisogno di contatto

Nel periodo immediatamente precedente la nascita, le dolorose con­

fìsico, che non saranno mai completamente in grado di riprodurre la

trazioni uterine, di intensità gradualmente crescente, sono un eser­

sensazione antica e viscerale di fusione materna.

cizio naturale che abitua il bambino a sopportare la successiva fase

La qualità delle modalità sostitutive dipende dal livello di sviluppo

del travaglio, di attraversamento del suo lungo viaggio verso la luce.

raggiunto. In caso di assenza o di insufficienza delle esperienze coe­

A sua insaputa, il bambino porterà memoria di queste carezze nella

sive di base, la persona non sarà tendenzialmente capace di conce­

sua pelle ed il suo successivo sviluppo sarà impregnato di questo

dersi un contatto pieno e ripiegherà su contatti distratti e disattenti,




volutamente meno coinvolgenti da un punto di vista emotivo. I ri­

profondità e la reale forza trasformativa, è necessario andare oltre la

schi più probabili sono:

percezione degli effetti immediati, fìsici e meccanici. Il massaggio

sì Una sessualità confusa con l’intimità.

produce benefìci, a livello superficiale, in quanto tonifica e rilassa la

/

fascia aponeurotica che contiene l’apparato muscolo-scheletrico e

/

/

La difficoltà ad accettare la vicinanza ed il contatto fìsico.

indirettamente stimola i processi metabolici che facilitano l’elimi­

Un’inibizione ed una vergogna estreme nei confronti della nudità.

nazione delle sostanze organiche non più utili all’organismo, grazie

Un'anestesia tattile e sensoriale.

ad una circolazione sanguigna e linfatica più fluida. Questi effetti,

Il bisogno di stimolazione sensoriale e di contatto fisico, fonda-

già di per sé importanti, non esauriscono la ben più ampia portata di

mentale per il bambino, rimane costante per tutta la vita e può es­

benefici che il massaggio in generale, ed il Massaggio del Sé® in

sere adeguatamente soddisfatto, anche nella fase adulta, per colmare

particolare, produce nel sistema corpo-mente. Il senso del massaggio

eventuali carenze o ferite pregresse, recuperando il ricordo ance­

non può essere compreso facendo ricorso unicamente alle cono­

strale della fusione con l’utero materno, il punto di partenza del pro­

scenze logico-razionali, ma unendo le conoscenze scientifiche occi­

cesso di individuazione come persone autonome. Il Massaggio del

dentali con le pratiche di ricerca interiore cui si sono ispirati, tra l’al­

Sé® è sempre efficace, qualunque sia la motivazione con cui questa

tro, numerosi scienziati che hanno dedicato la loro ricerca, in campo

esperienza somatica viene affrontata. Tuttavia, per comprenderne la

medico e umanistico, allo studio dei processi di sviluppo dell’uomo e




della sua interazione ed integrazione con l’ambiente.

corporea ha sempre come meta-obiettivo la riunione delle diverse

Ancor prima di nascere, percepiamo attraverso la pelle l’esistenza di

parti per diventare Uno: Uno con l’ambiente, Uno con gli eventi della

una realtà esterna a noi e, grazie a questa sensazione, cominciamo a

vita, Uno con gli agenti atmosferici, Uno con gli altri individui, Uno

costruire un primitivo senso del Sé. Anche l’intensa esperienza delle

con il proprio Sé.

doglie contribuisce ad acuire la percezione tattile e si fissa nella

La mano che massaggia ci accompagna verso questa felice riunione

memoria somatica del bambino, influenzando il suo sviluppo psi­

e, durante il tempo in cui percepiamo il caldo ed avvolgente contatto

coaffettivo.

umano, tutto rivive come allora, ogni singola parte dell’organismo ri­

Secondo i principi dell’embriologia, una funzione vitale è tanto più

trova il suo ritmo e la sua fisiologica funzione. L’intero corpo recu­

importante quanto più precocemente si sviluppa. Essendo l’organo

pera l’armonia originaria di quei tempi perduti e ripristina il natu­

pelle ed il senso del tatto fra i primi a formarsi nell’embrione, è plau­

rale benessere psicofisico che ne consegue. Attraverso la pelle, l’an­

sibile sostenere che il contatto sia un bisogno primario dell’uomo. Il

cestrale bisogno di riconoscimento - primo e fondante bisogno

contatto che si riceve durante il massaggio richiama simboli che

psicofisico - trova il giusto appagamento, una condizione di salute

appartengono al ricordo somatico, un insieme di significati non ver­

che risveglia, nella persona, l’empatia e la capacità di amare e di ri­

bali, prenatali, intrauterini cui l’individuo anela nel corso dell’intera

spettare se stessa e gli altri.

sua esistenza. Il senso della ricerca umana, psicologica, spirituale e




È attraverso la pelle che diventiamo degli esseri in grado di amare.

stabilire una relazione sana e significativa, nella quale ci è concesso

Non s’impara ad amare sai libri, ma essendo amati.

- e concediamo a noi stessi - il permesso di stare nel piacere. Il piacere, ovvero l’essere contattati con amore e con calore, è un

A. Montagu

bisogno intimo ed ancestrale anche per il più chiuso ed ostile degli Il recupero dell’empatia è uno dei meta-obiettivi di ogni percorso

esseri umani. La resistenza al contatto evidenzia chiaramente quan­

evolutivo e analitico, sia psicologico che spirituale. La storia di ogni

to sia profondo e diffuso questo bisogno, e chi sostiene di poter vi­

esistenza è un tracciato di nodi da sciogliere e l’approccio del coun­

vere senza affetto e senza contatto, manifesta il timore di non potersi

seling psicocorporeo offre un livello di intervento che consente alla

concedere tale dono.

persona di raggiungere i suoi obiettivi su un piano diverso e più

Ricevere un contatto accogliente ed affettuoso fin dai primi giorni di

profondo di quello esclusivamente cognitivo e verbale. Questo av­

vita ci consente di riconoscere questa esperienza come fondamentale

viene - e non potrebbe essere altrimenti - sul confine pelle, soglia fi­

e necessaria.

sica e simbolica di un universo misterioso e ricco di risorse inesplo­

riconoscimento, per lo sviluppo dell’autostima e della fiducia, in se

rate.

stessi e negli altri. La memoria somatica di un contatto pieno favo­

Attraverso la pelle è possibile percepire lo stato d’animo di chi offre

risce, inoltre, la capacità di utilizzare il contatto corporeo per comu­

il contatto/massaggio, e questo reciproco sentire permette di

nicare con naturalezza i propri bisogni. Attraverso il tatto la persona




È un’esperienza

necessaria

per un sano auto­

fa suoi i significati più autentici all’interno della sua esperienza di

contatto affettivo con la madre.

vita: può vedere, ascoltare, pensare qualcosa, ma è attraverso il tatto

Talvolta, l’adulto frena la spontanea apertura del bambino al contatto

che questo qualcosa, se davvero importante, viene interiorizzato a li­

istintivo e viscerale, in quanto considerata inappropriata; general­

vello profondo.

mente, un genitore cui è stata negata la possibilità di entrare in con­

Il contatto si presenta in gradi diversi che si dispiegano lungo un

tatto intimo profondo, a sua volta, non consentirà al suo bambino di

continuum che va dall’assoluta mancanza di contatto alla sua piena

manifestare e soddisfare il suo bisogno di contatto fisico e questo ri­

espressione. È fortemente influenzato da abitudini culturali conso­

fiuto gli farà percepire il contatto stesso come peccaminoso. È da

lidate, trasmesse da una generazione all’altra; tuttavia, anche all’in­

questa condizione che nascono il sentimento della vergogna ed il

terno di una stessa cultura, il comportamento tattile può variare

senso di colpa.

considerevolmente in base al livello di sensibilità della persona che

La relazione con l’Altro ha sempre carattere di reciprocità. Il piacere

offre l’accudimento.

del contatto corporeo gratifica e soddisfa entrambi gli attori, ma nel

Il primo contatto corporeo viene sperimentato con la propria madre.

contatto, insieme alla tenerezza, al calore e all’amore, vengono incon­

Le persone che si mostrano fredde ed impacciate nei rapporti con gli

sapevolmente trasmesse anche le emozioni di paura e di inade­

altri e che rifiutano il contatto corporeo - anche talvolta una semplice

guatezza che hanno inevitabili ricadute negative sul vissuto cor­

stretta di mano - hanno profonde carenze nella loro esperienza di

poreo.




Le ricerche scientifiche condotte sul comportamento dell’embrione

Queste ricerche confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che il

nel periodo intrauterino confermano quanto il bisogno emotivo di

senso del tatto è il primo a svilupparsi nell’embrione umano e rap­

contatto sia una necessità viscerale e primordiale dell’essere umano.

presenta il nostro primo mezzo di comunicazione dialogica con il mondo esterno.

Quando l’embrione è lungo appena tre centimetri, e ha un’età di

L’esperienza del contatto vissuta nella vita intrauterina deve trovare

nemmeno otto settimane, un leggero sfioramento sul labbro superiore

continuità anche nella vita extrauterina poiché su questo continuum

o sulle ali del naso del piccolo essere provoca l’inarcarsi del collo e del

si fonda lo sviluppo cognitivo ed affettivo; soltanto un adulto che

tronco per sfuggire alla fonte della stimolazione.

porti questa memoria nella propria pelle potrà avere radici solide ed una espressione sana ed armoniosa delle proprie potenzialità. Sono

A. Montagu

stati condotti numerosi esperimenti scientifici in campo psicana­ Esiste un collegamento tra soma e psiche: i bambini che non rice­

litico, a sostegno dell’importanza di un contatto profondo nei sog­

vono un sano accudimento nelle prime tappe della vita, non riescono

getti in difficoltà: gli esperimenti di Harlow (con i lattanti di scim ­

a stabilire un ponte adeguato tra la corteccia cerebrale e il diencefalo,

mie, madre di metallo e di stoffa), di Levine (con i topi accarezzati e

e presentano ritardi nella crescita psicomotoria e nello sviluppo

non accarezzati), di Spitz (sulla carenza affettiva che interferisce nel

cognitivo.

recupero dell’infanzia abbandonata) e di molti altri. Tutte queste




ricerche concordano sulla tesi che la mancanza di contatto cutaneo,

interno infantile. L’assenza di contatto reale cutaneo non è soltanto

specialmente nel primo anno di vita, favorisca disagi nella sfera

un segnale dell’assenza di contatto affettivo, bensì un disturbo

cognitiva ed affettiva.

autentico della simbiosi madre-fglio.

Per lo psicanalista austriaco René Spitz, i neonati allevati in orfano­

R. Carballo

trofio, se privati per lungo tempo di stimolazioni fisiche, tendono a sviluppare problemi fisici ed emotivi, forme psicopatologiche gravi e

La funzione di contenimento dell’affettività non può essere eser­

talvolta irreversibili. È evidente, quindi, quanto siano importanti il

citata da un massaggio distratto e meccanico. Il massaggio, in quan­

contatto fisico, la manipolazione e le carezze, che il neonato riceve da

to esperienza relazionale, deve avvenire all’interno di un approccio

chi se ne prende cura.

affettivo, in un processo progressivo di comunicazione empatica. Lo psicologo Eric Berne, nel suo libro A che gioco giochiamo, pubbli­

Al bambino viene l'eczema per mancanza di carezze, cioè per man­

cato nei primi anni ’60, propone un nuovo tipo di analisi tera­

canza di qualcosa che non sembrerebbe avere senso biologico. Ma in

peutica, l’Analisi Transazionale, che utilizza la forma del gioco per

realtà la Carezza, il contatto delle mani della madre con la pelle del

rappresentare le realtà. La fame di stimoli è un bisogno primario e la

bambino è uno degli atteggiamenti, forse il più importante, attra­

forma di stimolo maggiormente desiderata è quella generata dall’in­

verso cui il “cervello interno" materno si collega con il cervello

timità fisica. Nel neonato, la reiterata privazione emotiva produce




disturbi e disagi sul piano psicomotorio e può avere un esito fatale.

sul bisogno fondamentale di riconoscimento cui la persona risponde

Queste reazioni si sviluppano secondo un ordine progressivo:

richiedendo e concedendo carezze. In età adulta, il bisogno di sti­

lamentele e richiami (primo mese di separazione), pianto e perdita

moli si trasforma in fame di riconoscimento. Con il tempo, l’indi­

di peso (secondo mese), rifiuto del contatto fìsico, insonnia, ritardo

viduo impara ad accettare compromessi che non soddisfano piena­

dello sviluppo motorio, tendenza a contrarre malattie, assenza di mi­

mente e profondamente la sua fame originaria; il suo bisogno di con­

mica, perdita continua di peso, posizione prona (terzo mese), cessa­

tatto e di affettività viene sostituito da vari surrogati del contatto

zione del pianto e rare grida, stato letargico (dopo il terzo mese).

umano, sia fisici che simbolici, al punto che un semplice cenno di

Eric Berne descrive la carezza come bisogno fondamentale del­

saluto può far sentire la persona accettata e riconosciuta. Per questa

l’uomo e la definisce in base alla sua qualità positiva o negativa: una

ragione, una carezza negativa è preferibile all’assenza assoluta di ca­

carezza positiva è tale in quanto compiuta con rispetto ed attenzione,

rezze, vale a dire che un rapporto sociale qualunque è più vantag­

in costante ascolto e comunicazione dei reciproci bisogni. Da un

gioso della mancanza assoluta di rapporti.

punto di vista simbolico, la carezza è associata all’intimità, non ne­

Ogni persona, partendo dalla propria esperienza infantile, sviluppa

cessariamente al contatto fisico, ed indica ogni atto che implichi il ri­

un modo personale di ricevere e dare carezze. Chi si trova nella posi­

conoscimento empatico dell’Altro: è la metafora dell’unità fonda-

zione esistenziale “ lo sono OK, Tu sei OI

corpo-mente ed a recuperare l’energia vegetativa, sempre dispo­

differenziano in tre foglietti: l’endoderma, il mesoderma e l’ecto­

nibile per ciascun individuo.

derma. Da ogni foglietto, composto da cellule della stessa struttura, si sviluppano organi e sistemi cui è affidata la creazione delle fun­

Nella fase preliminare di questo approccio somatopsichico, il coun­ selor corporeo individua, attraverso il contatto fìsico, i distretti soma­ tici su cui è necessario un intervento, disegnandovi figure simili a spirali. Successivamente, il lavoro sul corpo avrà la principale finalità di favorire la consapevolezza delle tensioni muscolo-scheletriche create dalla corazza muscolo-caratteriale, in particolare nella zona mesodermica, dove si cristallizzano con maggior frequenza. La con­ sapevolezza somatica e funzionale rappresenta la condizione ideale per metabolizzare ed abbandonare definitivamente le tensioni muscolari croniche.

zioni fisiche e psichiche dell’individuo. Endoderma: è lo strato interno che struttura l’apparato gastro­ intestinale (trachea, polmoni, esofago, stomaco, pancreas, inte­ stino) ed è adibito all’alimentazione e alla respirazione. Presiede allo sviluppo emotivo; Mesoderma: è il foglietto di mezzo dal quale prendono origine il sistema scheletrico e la muscolatura striata. Regola lo sviluppo motorio e presiede ai movimenti volontari di tensione e di rilas­ samento muscolare, allo sviluppo del derma, dei sistemi adiposo, cardiocircolatorio e urogenitale; Ectoderma: è il tessuto esterno che costituisce gli organi sensoriali,

/ TRE T E S S U T T E M B R IO N A LI E LE F U N Z IO N I D I S V ILU P P O Nelle primissime fasi dello sviluppo embrionale, le cellule si




presiede allo sviluppo cognitivo.

quando il cliente si riappropria stabilmente di una fiducia reale nei confronti di se stesso e del mondo. Questa fiducia è osservabile nel

Talvolta, per allentare il tessuto mesodermico contratto, è sufficiente nominare mentalmente e/o verbalmente i distretti somatopsichici del muscolo cui il tessuto appartiene. Le modalità di intervento pre­ sentate fino ad ora confluiscono in un protocollo operativo che rap­ presenta lo sfondo ideale per far emergere i processi simbolici del cliente, affinché possano essere da lui accolti, elaborati ed integrati. Il contatto fisico si sviluppa all’interno della relazione d’aiuto in modo dinamico, con un’attenzione profonda e costante alle risposte del cliente, sia fisiche che sensoriali. Anche il meccanismo del trans­ fert assume un significato diverso, inteso in senso evolutivo, non più come illusione di fusione simbiotica, ma come condizione di resa consapevole all’interno di una relazione di sostegno protetta ed evolutivamente necessaria. Il percorso evolutivo può dirsi completato