La Milizia delle Camicie Nere e le sue specialità


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La Milizia delle Camicie Nere e le sue specialità

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BIBLIOTECA CIVICA - VARESE

Sala

M.F.

195

PANORAMI DI VITA FASCISTA Collana edita sotto g li auspici del P. N. F. Voi. I

D IR E T T O R E

ARTURO MARPICATI

L A M ILIZIA D E L L E CAM ICIE N E R E E L E SUE SPEC IA LITÀ

ATTILIO

TERUZZI

LA MILIZIA DELLE CAMICIE NERE E

LE SUE SP EC I AL IT À

J.

i

A. M O N D A D O R I • M I L A N O M C M X X X V - ANNO X II I

C O S T IT U Z IO N E

D ELLA

Ju "

M IL IZ IA

Milizia delle Camicie Nere rappresenta, i nello spirito e nelle armi - forse meglio d’ogni altra Istituzione del Regime, e certo in for­ ma più d ’ogni altra concreta - la continuità e il divenire della Rivoluzione. Essa, scaturita dal­ la più pura passione insurrezionale con la mis­ sione di perpetuare le virtù originarie del Fa­ scismo e di presidiarne le conquiste, ha ormai esteso la sua azione nei vari settori della vita nazionale, ovunque a difesa e a beneficio del nuovo Stato mussoliniano. Il Duce non consenti che andassero discioltc le schiere di quei valorosi, i quali avevano aperto con le armi la via di Roma. Volle che le Legioni delle Camicie Nere divenissero par­ te integrante dello Stato, strumento legale del­ la sua difesa, arma pronta e fedele della Rivo­ luzione per il raggiungimento delle più lonta­ ne mète. Dal i° febbraio 1923 la Milizia ha assolto la sua missione compiutamente : ed og­ gi, dopo tredici anni dalla sua costituzione, essa, nata nello spirito del Duce, è fiera di rivendi­ care quale suo atto di nascita la storica delibe-

L

a

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razione presa dal Gran Consiglio il 12 gennaio 1923: « Il Gran Consiglio Nazionale del Fascismo, riunito la sera del 12 gennaio, udita la relazio­ ne del generale De Bono sulla formazione del­ la Milizia per la Sicurezza Nazionale, l ’appro­ va nelle sue linee fondamentali ed affida al Comando Generale ed ai Comandi dipendenti il compito di ultimare i lavori necessari entro il 28 febbraio. « Il Gran Consiglio, ossequiente agli ordini del Governo, che prescrivono lo scioglimento di tutte indistintamente le formazioni a tipo o inquadramento politico-militare per la fine del corrente mese, dichiara sciolte per detta epo­ ca le squadre d ’azione del Partito Nazionale Fascista, che entrano a far parte della Milizia per la Sicurezza Nazionale secondo le norme che verranno impartite dal Comando Generale. Inoltre afferma che: « 1. Il carattere della Milizia per la Sicurez­ za Nazionale sarà essenzialmente fascista, aven­ do essa Milizia lo scopo di proteggere gli ine­ vitabili ed inesorabili sviluppi della Rivoluzio­ ne di ottobre; per cui essa conserverà i suoi simboli, le sue insegne, i suoi nomi consacrati dalle battaglie vittoriose e dal sangue versato per la Causa. io

« 2. Il carattere interiore della Milizia per Sicurezza Nazionale dovrà essere informato sensi di una disciplina che giunga alle piu rinuncie e alle più ascetiche dedizioni. « Il Gran Consiglio invita le Camicie Nere di tutta Italia ad essere degne del massimo ono­ re che possa essere consentito ad un fascista, quello di militare sia all’interno che all’estero in difesa dello Stato e della Nazione ». Già il 14 gennaio successivo, con R. Decreto si concretavano le direttive fissate dal Gran Consiglio, ponendo le basi dell’ ordinamento della Milizia. Si trattava ora di organizzare l’ Istituzione secondo le nuove finalità: di trasformare le squadre d’azione in regolari reparti e di sta­ bilire i Comandi; in una parola, di adeguare alle nuove esigenze la massa dei gregari. Per realizzare quello che è stato il primo ordina­ mento della Milizia si segui pertanto la trac­ cia delle formazioni squadriste, col precipuo scopo di perpetuarne lo spirito rivoluzionario. Le norme emanate in quello scorcio di tempo mantengono tuttavia la loro austera bellezza e il carattere squisitamente rivoluzionario che le informò. « Il milite della Milizia Nazionale serve l’I11

talia in mistica purità di spirito, con fede in­ crollabile ed inflessibile volontà; sprezza, al par d’ogni altra viltà, la prudenza che nasce dall’opportunismo; ambisce, come premio som­ mo alla sua fede, il sacrificio; sente la fiera bel­ lezza dell’apostolato a cui tutto si vota per fare forte e sicura la gran Madre comune. « Egli perciò non conosce che doveri, e non ha diritto che alla gioia di compierli. Del co­ mandare e dell’obbedire è uguale in lui la fie­ rezza: giacché esercita su se stesso il piu diffi­ cile dei compiti colui che piu ciecamente ob­ bedisce. Capo o gregario, sia che ordini, sia che eseguisca, la Camicia Nera della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, deve essere sempre ed a tutti esempio di questa pu­ rità spirituale. » Cosi il regolamento di disciplina delle Ca­ micie Nere; né poteva essere sostanzialmente diverso. Il volontario s’impone un più severo abito di vita; è già in atto nel suo spirito una legge morale, prima ancora che nella stessa let­ tera del regolamento. Cosi fu per le Milizie volontarie dei liberi Comuni e del nostro Ri­ sorgimento, cosi doveva essere per l’Armata delle Camicie Nere, che a quelle si ricollega idealmente, poiché una sola è l ’anima secolare della nostra gente guerriera.

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I COMPITI A l l a Milizia sono affidati compiti delicatissi­ mi d ’importanza nazionale che possono suddi­ vidersi in politici, educativi, militari. Essa concorre con le altre Forze Armate a mantenere l ’ordine pubblico e ad assicurare in ogni evenienza il perfetto funzionamento degli essenziali servizi dello Stato; cura la istruzione premilitare e post-militare; vigila con speciali reparti di frontiera i valichi della Patria. Strettamente collegati l’uno all’altro sono il compito educativo e quello militare: può dirsi più esattamente che essi rappresentano due fasi successive di quell’azione che la Milizia è an­ data esercitando con efficacia via via crescente per la formazione spirituale e fisica della gio­ ventù. Inquadrare, organizzare le nuovissime generazioni, istruirle, educarle, rinvigorirle, in­ dirizzarle a più alti destini: questo complesso compito è svolto in gran parte dalla Milizia: la quale lo assolve provvedendo all’inquadra­ mento militare delle organizzazioni giovanili i3

ed universitarie e curando l ’istruzione premi­ litare. È un’imponente massa di giovani che, dagli otto ai vent’anni, marcia in camicia nera e cre­ sce sotto il segno della stessa fede; impara ad amare la Patria più che se stessa ed entra nella vita con la coscienza del cittadino e del soldato. Accanto alle organizzazioni destinate ai gio­ vani sono quelle che cooperano alla prepara­ zione militare della Nazione : i Battaglioni Ca­ micie Nere e la Difesa Contraerea Territoriale. Oltremare stanno i legionari della Coloniale; ovunque, nel Regno a invigilare i più delicati servizi e i più importanti centri vitali del Pae­ se, i gregari delle varie Specialità.

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SPECCHIO COMPITI

SINOTTICO D ELLA

DEI

M ILIZIA

C o m piti p o l it ic i :

Concorso nei servizi di ordine pubblico (O.P.) e di pubblica sicurezza (P.S.). Reparti speciali in servizio di frontiera. C o m piti ed u c a t iv i m ilit a r i :

Inquadramento, disciplina, istruzione dei Re­ parti Balilla e Avanguardisti dell’O .N.B. Reparti Universitari. Istruzione Premilitare. C om piti m il it a r i :

Battaglioni Camicie Nere (CC.N N .) a piedi e (CC. N N .) ciclisti. Milizia per la difesa contraerea territoriale (M .D.I.C.A.T.). Legioni Libiche permanenti.

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I mpiego d e l l e sp e c ia l it à d e lla M i l i z i a :

Milizia Forestale

Polizia delle Foreste. Vigilanza sulla pesca e sulla caccia. Custodia R .R . tratturi.

Milizia Ferroviaria:

Polizia Ferroviaria.

Milizia Portuaria:

Polizia Portuaria.

Milizia Postelegrafica

Milizia Stradale:

Polizia Postelegrafica. Polizia Stradale. Controllo segnalazioni stradali. Controllo manutenzione stradale. Soccorso automobilistico.

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O RD IN A M EN TO A l l ’atto della costituzione l ’ordinamento del­ la Milizia dovette essere adattato alle sue pri­ me finalità e alle momentanee contingenze, te­ nuto conto del suo compito essenzialmente e prevalentemente politico. Nel fissare la suddi­ visione delle varie unità, fu necessario non di­ scostarsi molto, non solo per ragioni politiche, ma anche per ovvie ragioni sentimentali, da quello che fu l’ordinamento della Milizia squa­ drista: furono infatti mantenuti i Comandi di Zona e quelli di Legione del periodo insur­ rezionale. La circoscrizione territoriale di cia­ scuna Zona coincise, in linea di massima, con il territorio di una o due Regioni del Regno, anche per facilitare la chiamata dei militi per istruzione, per servizio di ordine pubblico o per mobilitazione. Ma in seguito i nuovi com­ piti militari assunti (Premilitare - M .D .I.C.A .T. - Battaglioni CC. N N .), che facevano sentire la necessità di avvicinare il più possibile la circoscrizione territoriale della Milizia a quella del­ 2.

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l’Esercito, e gli originari compiti politici, anch’essi gradualmente trasformatisi, resero l’or­ dinamento inadeguato alle nuove necessità. Dal Comando Generale venne studiato allora un nuovo ordinamento che rispondesse ai com­ piti e alla maturità dell’istituzione e che andò in vigore il i° settembre 1929 V II. Attualmente la Milizia ha un Comandante Generale nella persona del Duce, ed è cosi ordinata: Un Comando Generale, con sede in Roma, retto da un Capo di S. M. ■ Quattro Comandi di Raggruppamento e due Comandi di CC.NN. delle Isole, con sede in Milano, Bologna, Roma, Napoli, Palermo, Ca­ gliari, i quali esercitano una funzione di vigi­ lanza e di controllo sull’attività dei dipendenti Gruppi e delle rispettive Legioni. Trentatré Comandi di Gruppo, retti da Con­ soli Generali, cui spetta il controllo di tutte le attività che svolgono le dipendenti Legioni (ogni Gruppo ne comprende due o più) e in ¡special modo la direzione del loro addestra­ mento militare. La circoscrizione territoriale del Comando di Gruppo corrisponde, a un dipresso, a quella delle Divisioni Militari. Centoventi Comandi di Legione, retti da Consoli. Ogni Legione comprende tre o più Coorti ordinarie.

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rv

Tredici Legioni di Complemento, comanda­ te da Seniori, composte di una sola Coorte. Sei Coorti Autonome, comandate da Senio­ ri, comprendenti tre o più Centurie ordinarie. Una Legione Mutilati, con sede in Roma ed un reparto Mutilati per ogni Legione avente sede nel capoluogo di provincia. La gradazione delle unità della Milizia in corrispondenza con le unità del R. Esercito la seguente: Raggruppamento o Co­ mando C C .N N . Isole - Divisione Gruppo di Legioni . . - Brigata L e g i o n e .......................... - Reggimento C o o r t e ................................. - Battaglione C e n t u r i a ............................ - Compagnia Manipolo ...........................- Plotone S q u a d r a ............................ - Squadra

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QUADRI

E

R EC LU TA M EN T O

D i massima gli Ufficiali appartengono alle categorie in congedo delle altre forze armate, e conservano in generale lo stesso grado nella Milizia; ad eccezione dei Capimanipolo che possono anche non aver ricoperto il grado di Ufficiale dell’Esercito, ma che debbono essere comunque in possesso dello stesso titolo di stu­ dio prescritto per la nomina 'a Sottotenente. Il grado di Capomanipolo può essere conferito anche a quei Capisquadra che abbiano una de­ terminata anzianità e superino speciali prove di esame. Gli aspiranti tutti indistintamente debbono essere inscritti al P. N . F . Gli Ufficiali della Milizia si dividono in due grandi categorie: a) Ufficiali in servizio permanente; b) Ufficiali della riserva. G li Ufficiali in servizio permanente si sud­ dividono ancora come segue: Ufficiali in ser­ vizio permanente effettivo, che prestano inin-

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terrottamente servizio presso i Comandi e ven­ gono retribuiti mensilmente con indennità fis­ se; Ufficiali nei quadri che hanno un Comando di reparto e che, pur essendo in servizio, non percepiscono indennità fisse, salvo nei casi di servizio fuori della loro residenza. Fanno par­ te degli Ufficiali in S.P.E. quelli inscritti nel ruolo speciale che comprende i Quadrumviri ed i Luogotenenti Generali che durante la Mar­ cia su Roma ebbero Comando di Colonna. Diventano Ufficiali della riserva tutti coloro che per una ragione qualsiasi (che non sia di indegnità) siano costretti ad abbandonare la ca­ tegoria di cui alla lettera a), purché però ab­ biano appartenuto per almeno un anno a tale categoria. Gli Ufficiali sono inscritti in appositi ruoli di anzianità. Questi, per gli Ufficiali in S.P.E., dei quali gli ufficiali di amministrazione e quelli della M .D .I.C .A .T . formano ruoli distinti, sono tenu­ ti aggiornati dall’Ufficio Personale del Comando Generale, mentre per gli Ufficiali nei quadri e per quelli della riserva vi sono ruoli distinti presso i Comandi di Raggruppamento e Cami­ cie Nere delle Isole.

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# Il reclutamento delle Camicie Nere è volon­ tario ed è fatto esclusivamente attraverso la Leva Fascista, fra i giovani dei Fasci Giovanili di Combattimento che compiono il 20° anno di età (per le Milizie Speciali e Universitaria basta aver compiuto il 18° anno di età) e che posseggono l’idoneità fisica e soprattutto mo­ rale. Per tutti gli appartenenti alla Milizia è ob­ bligatoria la inscrizione al P.N .F. La Leva Fascista si celebra in forma solenne presso le sedi di Legione il 21 aprile di ogni anno, alla presenza delle autorità politiche e militari. Essa consiste nella consegna del mo­ schetto simbolo dello spirito guerriero, da par­ te del milite piu anziano al giovane fascista che entra a far parte della Milizia. Centri di reclutamento della Milizia sono i Comandi di Legione e di Coorte autonoma, che giudicano delle inscrizioni e presso i quali fun­ ziona uno speciale Ufficio matricola. In ruoli a parte vengono elencate, separatamente, le C C .N N . che hanno obblighi militari. E ciò allo scopo di avere una organizzazione interna tale che la Legione o Coorte Autono­ ma possa seguitare a funzionare senza scosse

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nelia eventualità di una chiamata generale di coloro che hanno obblighi di servizio militare. Particolare nota viene tenuta delle C C .N N . che hanno qualche conoscenza o attitudine spe­ ciale, come telegrafisti, piloti, aviatori, osserva­ tori, barcaioli, macchinisti, ferrovieri, meccani­ ci, automobilisti e personale specializzato di aviazione. In caso di mobilitazione o di richiamo par­ ziale nell’Esercito, nella Marina e nella Aero­ nautica, la Milizia viene assorbita, a seconda della posizione e degli obblighi militari dei singoli suoi componenti.

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SERV IZIO DELLE

CAM ICIE

NERE

L a Milizia ha i suoi quadri costituiti da la­ voratori del braccio e della mente, i quali at­ tendono alle loro abituali occupazioni, pur es­ sendo sempre pronti ad ogni appello. È questa la caratteristica che ne fa un’istituzione pret­ tamente italiana ben distinta dalle forze arma­ te di ogni paese. L e chiamate in servizio possono essere ge­ nerali e parziali. Le prime costituiscono un’ec­ cezione e sono sempre ordinate dal Capo del Governo per gravi necessità di ordine pubbli­ co; le seconde vengono fatte per reparti e per località, e sono ordinate dal Comando Gene­ rale e, nei limiti della loro giurisdizione, dai

Comandi di Raggruppamento, CC.NN. delle Isole, Gruppo, Legione e Coorte Autonoma. Ufficiali e C C .N N . possono essere chiamati in servizio: I - per ragioni di ordine pubblico; II - per riviste o parate;

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Ili - per l ’istruzione ordinaria o per mano­ vre, campi, esercitazioni. Queste chiamate avvengono quasi sempre di domenica e in altri giorni festivi. Il loro scopo è duplice: impartire l’istruzione militare alle C C .N N . che non hanno prestato alcun servi­ zio militare e perfezionare l’istruzione di quel­ le altre che tale servizio hanno compiuto. Di tanto in tanto si effettuano poi chiamate straor­ dinarie per esercitazioni in unione ai reparti di altre forze armate, previ accordi fra i sin­ goli Ministeri competenti ed il Comando Ge­ nerale. In questo modo ogni cittadino italiano che appartenga al Corpo dei ;nostri volontari, senza essere distolto dalle proprie occupazioni, acquista e mantiene pronta ed aggiornata quel­ la cultura militare teorica e pratica che lo con­ serva buon soldato in perfetta efficienza. IV - in casi di pubbliche calamità. Queste chiamate sono regolate in base ad ap­ posite disposizioni di legge. Avuta segnalazio­ ne di un disastro che abbia danneggiato una zona del territorio nazionale, i Comandi di re­ parto della Milizia aventi giurisdizione nella zona colpita, con le proprie formazioni tecni­ che debbono portare d’urgenza nei luoghi del sinistro, e nella piu larga misura, i primi soc-

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corsi, mettendosi a disposizione delle Autoiità che hanno assunto la direzione dei servizi. In tali casi la Milizia agevola e assolve il proprio compito mediante:

a) l ’adozione dei provvedimenti d’urgenza, coordinati con l ’opera di salvataggio; b) la cura e l ’assistenza nella zona colpita, dei feriti e dei malati, ed il loro ricovero; c) l’impianto di attendamenti e baraccamenti e il relativo governo igienico. Le chiamate in servizio, generali e parziali, degli appartenenti alla Milizia, per ragioni di ordine pubblico, in caso di pubblica calamità, per istruzioni, riviste o parate, sono da consi­ derarsi a tutti gli effetti come richiami in ser­ vizio militare e, durante tale periodo, gli ap­ partenenti alla Milizia conservano il posto che essi occupano nei pubblici o privati impieghi. Chi giudica la Milizia o senza conoscerla, o attraverso le deformazioni dello spirito di par­ te, ignora o finge di ignorare l ’abnegazione dei volontari in occasione di sinistri e di pubbli­ che calamità: essa non ha limiti di sacrificio. Si può dire che non c’è stato in Italia episodio di dolore, in cui non sia rifulso lo spirito di sacrificio delle Camicie Nere. Il terremoto del Volture, il disastro del Gleno, il ciclone di

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Montebelluna, la valanga di Bolognola, il ter­ remoto del Friuli, la inondazione del manto­ vano, la piena della Ghironda, il nubifragio di Salerno videro i Legionari prodigarsi ad alle­ viare la sventura e far rifiorire la vita là dove era stata sconvolta o distrutta, sempre primi nell’esercizio delle virtù civili. L ’Albo d ’Oro « I decorati della Milizia » documenta in proposito il valore e l ’opera dei volontari. Contadini e studenti, lavoratori del braccio e della mente, Ufficiali e gregari, sono stati premiati per atti di valore. La Milizia c fiera della sua aristocrazia : è orgogliosa soprat­ tutto di constatare che i ranghi di essa aumen­ tano di continuo; poiché i legionari, adusati come sono alla scuola del sacrificio, nell’eserci­ zio del proprio dovere o fuori, ricordano il mò­ nito che viene loro dai Camerati più forti quelli che caddero e quelli che hanno sul petto i segni del valore. Vanno segnalate particolarmente le decora­ zioni concesse a interi reparti di Milizia per­ ché esprimono l’ufficiale riconoscimento del­ l’opera collettiva di soccorso e di assistenza. In prima linea stanno le Legioni 9% 14% e 15*. Ecco la eloquente motivazione con la quale ve­ niva concessa la medaglia d’argento al valor ci-

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vile alla 9“ Legione « Cacciatori Alpini di Vaitellina » : v.Co'' « In occasione di terribili alluvioni che se volgevano la Valtellina, allagandola e distrug­ gendo arginature e abitati, tutti i reparti della Legione accorrevano prontamente, anche di lo­ ro iniziativa, sui luoghi del disastro e, prodi­ gandosi per giorni e notti dove maggiore era il pericolo, con magnifico spirito di emulazione salvavano vite e averi, meritandosi l’ammira­ zione della popolazione tutta. » « Valtellina, 24-25 settembre 1927-V - 9 novem­ bre 1927-VI. »

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ASSISTE-N

z a

s a n i t a r i a

I l servizio sanitario, che è interamente onori­ fico, vale ad assicurare a tutti gli appartenenti alla Milizia un’adeguata assistenza gratuita e a svolgere una profonda funzione sociale col consigliare ai meno robusti le cure indicate e le opportune norme igieniche, col segnalare i minorati agli Enti assistenziali, col sottoporre a cure speciali i gregari affetti da postumi di precedenti infermità, col provvedere all assisten­ za igienica sociale e del lavoro, col fare opera di propaganda e di profilassi, col promuovere lo sviluppo delle speciali istituzioni assistenzia­ li. Sono organizzate fra l’altro due colonie : una marina a Pescara e una montana a Trafoi (Stelvio), nelle quali le Camicie Nere afflui­ scono a migliaia. Il vasto programma di assistenza sociale svolto anno per anno dalla Milizia, attua il principio che il Fascismo ha levato come in­ segna di rinnovamento della razza: la bonifi­ ca sociale.

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Il servizio viene disimpegnato dal personale sanitario - Ufficiali e truppa - e dai professio­ nisti specializzati consulenti; è integrato dal concorso delle autorità sanitarie, civili e mili­ tari, e dalla cooperazione delle associazioni di soccorso. Il personale Ufficiali medici e chimici-far­ macisti si distingue in due categorie: Ufficiali nei quadri e Ufficiali nella riserva. I primi for­ mano l’organico dei Comandi di Reparto e di unità sanitaria della Milizia (Comando di Gruppo, Comando di Legione, Comando di Coorte, Squadre di soccorso per pubbliche ca­ lamità, Sezioni leggere di Sanità) ed hanno il compito di provvedere all’espletamento delle pratiche di ufficio, all’assistenza delle Camicie Nere durante le chiamate e al disimpegno di tutti i servizi sanitari mobilitati; i secondi ser­ vono per riparare alle eventuali deficienze dei ruoli organici, per avere maggiore disponibilità di personale e, infine, per svolgere una adegua­ ta assistenza curativa alle Camicie Nere quando non sono in servizio. I consulenti specialisti, di massima professo­ ri di Università, sono sanitari specializzati nelle varie branche della scienza medica. II personale sanitario di truppa, capisqua­ dra e Camicie Nere, è costituito da individui 32

idonei al disimpegno del servizio; è scelto per­ ciò tra gli studenti di medicina, gli infermieri di professione e gli ex-aiutanti di sanità o porta­ feriti del R. Esercito. L ’ ordinamento e 1’ organico degli U medici di ruolo è il seguente: a) presso il Comando Generale è istituita la Direzione Centrale di Sanità, organo consul­ tivo del Comando, retta da un console generale medico, che ha la direzione generale di tutto il servizio sanitario della Milizia, e che è coadiu­ vato dai Consoli medici ispettori; b) presso ciascun Comando di Gruppo esiste l’Ufficio cui è preposto un seniore medico che è anche comandante la Sezione leggera di Sa­ nità; c) presso ogni Legione funziona l’Ufficio Sanità retto da un seniore o da un centurione medico che provvede al disimpegno del servi­ zio sanitario della Legione. L ’assistenza sanitaria si manifesta a vantag­ gio delle Camicie Nere durante e fuori il ser­ vizio. Durante il servizio, l’assistenza viene assi­ curata dagli ufficiali medici nei quadri addetti ai singoli reparti ed unità : fuori servizio viene disimpegnata dagli ufficiali della riserva, coa­ diuvati dai consulenti specialisti e, dove man-

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cano questi, dai sanitari civili che hanno ade­ rito alla prestazione gratuita della loro opera professionale. Gli appartenenti alla Milizia possono inoltre usufruire di cure idro-piniche e balneo-termali secondo disposizioni emanate di volta in volta dal Comando Generale. Le CC. N N . convalescenti di qualsiasi ma­ lattia, anche non legata ad eventi di servizio, possono domandare ed ottenere di trascorrere nel convalescenziario il periodo di tempo ne­ cessario a rimettersi in salute, senza aggravio delle loro condizioni economiche. Presso tutte le Legioni sono costituite spe­ ciali squadre di soccorso, destinate ad essere impegnate nei casi di pubbliche calamita. Tali squadre constano di due gruppi: il primo, di pronto soccorso, formato da elementi esperti, pronti ad ogni chiamata; il secondo, costituito da personale idoneo alle sue mansioni, che en­ tra in azione nel minor tempo possibile. In ogni gruppo si distinguono tre nuclei: uno sa­ nitario (medici e infermieri), uno tecnico (in­ gegneri e operai), uno ausiliario (uomini validi per servizi generali). Le squadre di soccorso sono formazioni le­ galmente riconosciute e agiscono secondo le

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norme stabilite dal Ministero dei Lavori Pub­ blici. In Alta Italia le nostre squadre di soccorso hanno il compito di provvedere alla vigilanza ed alla difesa dei corsi fluviali secondo le diret­ tive impartite d’intesa con il R. Magistero delle Acque. Durante il periodo estivo funzionano per tutte le CC. N N . della Milizia, le colonie ma­ rina e montana di Pescara e Trafoi. Si svolgono in esse cure preventive e di rafforzamento del­ l’organismo.

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A T T I V I T À

A S S I S T E N Z I A L E

OPERA

P R E V I D E N Z A

DI

L a Milizia, seguendo come sempre i nuovi orientamenti della Nazione di fronte alle mol­ teplici contingenze, reca anch’essa, da tempo, il suo contributo alla grande opera di « soli­ darietà umana, nazionale, fascista ». È , natu­ ralmente, un’azione che si svolge entro l’or­ bita della istituzione, proponendosi il fine di lenire le condizioni materiali delle Camicie N e­ re, più duramente provate. L ’Opera di Previdenza della Milizia è l ’Isti­ tuto chiamato ad assolvere la nobile missione. Essa fu eretta in Ente Morale fin dal 1924, re­ centemente ha mutato il suo Statuto, per ren­ derlo piu aderente alle nuove esigenze e meglio rispondere ai suoi scopi. L ’Opera provoca « tutti quei provvedimenti intesi all’elevazione materiale, morale e intel­ lettuale degli appartenenti alla M ilizia». '£ amministrata da un Consiglio direttivo - presie­ duto dal Comandante Generale o dal Capo di

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n>'

Stato Maggiore - e da un Comitato Amministra­ tivo. L ’Opera concede sussidi ai militi bisognosi, borse di studio agli orfani e CC. N N ., indenni­ tà per cessazione di servizio, premi ai militi prolifici, ecc. I fondi necessari sono in gran parte costituiti da erogazioni straordinarie e da versamenti a favore dell’Opera, da parte di tutti i componenti della Milizia in servizio at­ tivo permanente, oltre a quelli costituiti dagli utili derivati dall’azione di propaganda, svolta dall’Ufficio Previdenza, nella ricerca dei mezzi atti ad assicurare il finanziamento costante del­ l’Opera. Anche in questo campo la Milizia dunque perfettamente sulla via segnata dal Duce.

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A S S IS T E N Z A

S P IR IT U A L E

L ’alta direzione del servizio di assistenza spi­ rituale presso la Milizia è esercitato dall’Ordi­ nario Militare per l ’Italia, il quale ha la giu­ risdizione disciplinare ecclesiastica su tutti 1 Cappellani (quando, come tali, esercitano il loro ministero presso i reparti ai quali sono destinati) e fissa le norme del servizio con spe­ ciale regolamento. Fra l’Ordinario Militare c i Cappellani addetti ai reparti vi è un organo intermedio: l ’Ispettorato dei Cappellani, con un Ispettore equiparato a console. Presso ogni Legione è preposto, quale Cappellano, un sa­ cerdote equiparato al grado di centurione. A i Cappellani non è fatto tassativo obbligo d’iscrizione al P. N . F . e spetta loro il tratta­ mento morale gerarchico dovuto agli Ufficiali pari grado, nonché in caso di mobilitazione, integralmente, il relativo trattamento economi­ co. N egli altri periodi essi prestano servizio gratuito. . . Il personale addetto all’assistenza spirituale 39

presso le Legioni e le Coorti Autonome, duran­ te il servizio continua ad indossare l’abito ec­ clesiastico, ponendo al bavero il distintivo in tessuto oro del Fascio Littorio e sul cappello speciali distintivi.

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ST A M PA

E P R O P A G A N D A

L a Milizia, corpo di volontari che ha origini squisitamente politiche, ha bisogno di seguire Fattività giornalistica che la riguarda e di svol­ gere opportuna propaganda. A tal fine un Ufficio Centrale Stampa e Pro­ paganda presso il Comando Generale indirizza e coordina Fattività svolta in proposito da spe­ ciali servizi istituiti presso i Comandi dipen­ denti, i quali provvedono a segnalare le notizie che interessano la Milizia ed a svolgere azione di propaganda nel proprio ambito. L ’Ufficio Stampa provvede alla regolare pub­ blicazione quindicinale del Foglio d’ Ordini, che ha scopo di trasmettere ai dipendenti Comandi le disposizioni che più li interessano, e render noti i trasferimenti, le promozioni e i nomi dei decorati, e a divulgare un notiziario sull’at­ tività della Milizia che consente di seguire quanto, in ogni parte d’Italia e d’oltremare, le Camicie Nere operano per il bene e la sicurez­ za della Patria.

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L ’attività propagandistica non si esplica sol­ tanto attraverso i giornali : opuscoli e libri sono distribuiti a scopo culturale e divulgativo ai singoli Comandi. Sono stati pubblicati i « qua­ derni di propaganda » distribuiti in due serie, destinati ad illustrare la Milizia e i piu impor­ tanti avvenimenti del Regime. Sono state anche create delle biblioteche di Legione in numero rilevante le quali sono con­ trollate dall’Ufficio Stampa e Propaganda e da esso ricevono i nuovi volumi. Ad un apposito ufficio spetta di compilare il calendario e di diffonderlo fra le Camicie Nere, esplicando cosi una funzione di propa­ ganda e un’opera altamente benefica, poiché gli introiti sono totalmente devoluti all’Opera di Previdenza della Milizia. Una importante opera divulgativa si compie con la partecipazione della Milizia a varie ed importanti mostre. Assai significativa fra que­ ste è la Ia Mostra della Milizia Artigiana or­ ganizzata dal Reparto nella primavera dell’an­ no 1934-XII alla Fiera di Tripoli: 186 opere di CC. N N . Artigiane di 87 Legioni raccolte nel padiglione permanente, hanno testimoniato in terra d’Africa che la Milizia è composta di popolo lavoratore. 42

UFFICIO

STORICO

L a funzione di questo Ufficio, che solo da poco tempo ha assunto una sua particolare fisiono­ mia, consiste nel riunire e coordinare tutto il materiale che può servire alla storia delle Ca­ micie Nere. L ’opera si attua attraverso la raccolta di do­ cumenti che valgono a seguire nel tempo quan­ te è stato compiuto dalla Milizia. Per realizzare tale scopo è stato organizzato un archivio, ove sono riuniti in appositi raccoglitori i diari sto­ rici delle Legioni, le biografie dei Comandanti, le cronistorie, i comunicati Stefani e i ritagli dei giornali che si riferiscono alla Milizia e alcune particolari memorie. L ’attività dell’Ufficio è in pieno sviluppo ed ha già compiuto notevoli realizzazioni. Si e provveduto alla compilazione degli Albi d’Oro dei Caduti e dei Decorati: (425 nomi nel primo - 385 nel secondo); si è organizzata una Sezio­ ne foto-cinematografica mettendola in condi­ zione di svolgere adeguata attività; si ordinano

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e si mantengono aggiornate una biblioteca, una emeroteca e una fototeca. L ’Ufficio Storico costituisce con l ’Ufficio Stampa e Propaganda un unico Reparto e ciò consente all’uno e all’altro, posti come sono sotto una sola direzione, di completarsi e di realizzare integralmente i loro fini.

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IL

SACRARIO

X naugurato dal Duce il i° febbraio dell anno IX, esso testimonia, con i cimeli religiosamente conservati nelle urne, la fede ed il sacrificio delle Camicie Nere. Accanto ad oggetti appar­ tenuti a oscuri gregari, eroi dei tempi fortu­ nosi delle vigilie o a legionari caduti nell adempimento del proprio dovere, figurano le fiamme, i gagliardetti, i labari, i simboli delle gloriose squadre d’azione e delle vecchie Le­ gioni : tra urna ed urna, quasi a ricongiungere il passato e l’avvenire nel clima della passione, stanno gli album sui quali le Camicie Nere di ogni parte d’Italia hanno giurato fede al Duce - non per dieci anni, ma per tutta la vita. L ’ita­ liano quando si accosta in purità di spirito al Sacrario della Guardia Armata della Rivolu­ zione vi riconosce il tempio piu degno, 1 altare piu alto della fede. N el Decennale della Marcia, con una cerimo­ nia improntata alla piu austera semplicità, sono entrati nel Sacrario tutti i vecchi labari delle Legioni, sostituiti da quelli regolamentari.

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A T T I V I T À

SP O R T IV A

Seguendo l’impulso dato dal Regime alle eser­ citazioni sportive della gioventù, la Milizia ha particolarmente curato l ’addestramento fisico dei suoi gregari. Non esistono dei reparti sportivi organici, ma presso ciascun Comando di Raggruppamento, di Gruppo o di Legione vi è un ufficiale che si occupa dell’educazione fisica e sportiva. Tali ufficiali, basandosi sulle direttive impartite dal­ l’Ufficio esistente presso il Comando Genera­ le, provvedono all’addestramento fisico dei gre­ gari e selezionano gli elementi delegati a rap­ presentare i reparti nelle varie gare di Gruppo, di Raggruppamento e nazionali, che ogni an­ no, coi fondi assegnati per ciascun esercizio finanziario, vengono organizzate. Tutta questa attività comprende i più svariati sports : dalle competizioni adetiche ai campio­ nati di sci, dal torneo di scherma per la disputa della “ Spada Mussolini” che si conclude nel giorno annuale della Milizia, ai campionati di 47

volata, dalle gare di marcia al campionato di tiro a volo, dalla staffetta ciclistica al campio­ nato motociclistico per la “ Coppa Mussolini” , ai concorsi ippici organizzati da un apposito ufficio ippico, alle gare di nuoto, a quelle di tamburello, alle regate per il campionato di canottaggio; F annata sportiva delle Camicie Nere è indubbiamente fra le piu intense e le piu attentamente seguite. In questo anno X II hanno avuto luogo ben 2.090 gare con la partecipazione di 42.818 uo­ mini.

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L ’ISTRUZIONE P R E M I L I T A R E L ’istruzione premilitare, di cui è veramente sentita la necessità, è affidata alla Milizia se­ condo le norme ed i regolamenti emanati dal Ministero della Guerra. Essa costituisce per la Milizia una delle sue principali missioni. « Prendere il giovane dalle organizzazioni giovanili e formarne dai 1 8 ai 21 anni un vero soldato fisicamente e tecnicamente preparato » è il compito che la nuova legge sul cittadinosoldato affida alla Milizia. Già con disposizione di legge, 29 dicembre 1930-IX, essa è stata resa obbligatoria per tutti i cittadini del Regno che compiano il diciotte­ simo anno di età il 3 1 dicembre dell’anno in cui si iniziano i corsi. L a concessione della ferma, essendo prevista dal Testo unico della legge sul reclutamento del R. Esercito, è subordinata al possesso del re­ quisito dell’istruzione premilitare.

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Le istruzioni sono impartite in due anni con­ secutivi e suddivise in due cicli : il primo della durata di sei mesi, il secondo di quattro. Le lezioni, di massima, vengono svolte nella sta­ gione invernale, dal i° ottobre alla fine di gen­ naio per il 2° corso, ed alla fine di marzo per il i° corso. Soltanto in determinate località, ove per ragioni di clima, di viabilità, di comunica­ zione o per altri motivi, non sarebbe possibile svolgere i; corsi nella stagione invernale, l’istru­ zione si effettua nei mesi estivi. In ogni località si svolge di massima un solo corso (i° e 2°). Nelle località più importanti, ogni anno di corso è suddiviso in due o più se­ zioni, a seconda del numero degli allievi iscritti. Ogni corso è retto da un direttore (che riveste sempre il grado di Ufficiale), il quale sorveglia e dirige il lavoro degli istruttori. Questi vengono scelti fra gli Ufficiali della Milizia riconosciuti idonei allo speciale compito, e sono coadiuvati da Capisquadra e Camicie Nere in possesso dei necessari requisiti. Il Comando Generale impartisce le disposizio­ ni di massima; nomina gli ufficiali in servizio permanente addetti alla premilitare, presso i Co­ mandi di Raggruppamento, di Gruppo, di Le­ gione e di Coorte Autonoma; raccoglie i dati sta­ tistici riferentisi al numero degli allievi iscritti,

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esaminati e idonei. A coordinare questa attività, secondo i programmi e le esigenze, esiste presso il Comando Generale un Ispettorato Generale. Presso i Comandi di Raggruppamento, di Gruppo, di Legione e Coorte Autonoma sono istituiti speciali Uffici premilitari retti rispetti­ vamente da un ufficiale superiore e da ufficiali inferiori, che hanno il compito di coadiuvare i loro comandanti sotto la cui responsabilità si svolge l ’istruzione. Presso gli uffici di Legione vengono compi­ lati per ogni allievo speciali fogli matricolari, nei quali rimane notizia delle qualità morali e militari di ognuno e dei risultati degli esami. La premilitare ha assunto un imponente svi­ luppo : circa un milione di iscritti, più di 30.000 istruttori. È tutta la giovinezza italiana che pas­ sa, negli anni immediatamente precedenti il servizio di leva, lai vaglio dell’istruzione. La Milizia con le sue nuove reclute, che saranno i soldati di domani, è depositaria della più eletta spiritualità fascista; essa deve restare il mezzo per cui la fiamma della fede si perpetua e si alimenta nell’annuale afflusso delle generazioni. Questa organizzazione oggi la Milizia pone a disposizione dell’organo di coordinamento creato dal Duce con la legge del 18 settembre X II in cui la Milizia avrà il suo rappresentante. 5i

O R G A N I Z Z A Z I O N E

GIOVANILE

L a Milizia provvede all’inquadramento ed al­ l’istruzione militare delle Legioni avanguardi­ sti e balilla, fornendo propri Ufficiali e Capi­ squadra all’Opera Nazionale Balilla. Cosicché prima ancora di entrare nei ranghi del Partito, i giovanetti ed i fanciulli d’Italia crescono tem­ prati all’austero costume fascista. I reparti avanguardisti e balilla sono organiz­ zati militarmente con la stessa progressione della Milizia. L ’ordinamento è provinciale; in cia­ scuna provincia si raggruppano varie unita a seconda del numero dei giovani iscritti. G li Ufficiali addetti al loro inquadramento vengono scelti, nei limiti del possibile, fra gli insegnanti delle scuole elementari e delle scuole medie. I risultati ottenuti dalle organizzazioni del­ l ’Opera Nazionale Balilla si sono imposti al­ l’ammirazione del mondo. G li Ufficiali della Milizia cooperano cosi all’esercizio quotidiano dell’apostolato piu nobile : l ’educazione dei gio­ vanissimi.

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d i f e s a

c o n t r a e r e a

N e lle guerre future le ostilità verranno proba­ bilmente iniziate per le vie dell’aria. I mezzi di combattimento, che hanno raggiunto una grande autonomia, una straordinaria potenza distruttrice e una velocità impressionante, po­ tranno, se posti nelle mani di capi intelligenti e di esecutori audacissimi, recare gravissimi danni materiali alle località del nemico, e dal punto di vista morale varranno a scuotere pro­ fondamente gli animi delle popolazioni civili, diffondendo il terrore. Occorreva pertanto or­ ganizzare nei centri urbani una forte difesa contraerea territoriale. Tale compito è stato af­ fidato alla Milizia; ci si vale cosi di una delle più tipiche caratteristiche della nostra Istitu­ zione: quella di avere reparti dislocati in tutti i paesi del Regno e formati da uomini che vi risiedono e che il piu delle volte vi sono nati. È stato fatto perciò appello ai gregari che si tro­ vano nelle condizioni richieste, perché accor­ ressero a preparare la difesa della propria terra e della propria famiglia.

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Il reclutamento del personale della Milizia D. I. C. A . T . (Difesa Contro Aerea Territoriale) viene effettuato fra gli iscritti al Partito Nazio­ nale Fascista, che hanno superato il quarante­ simo anno di età e fra i giovani dai diciotto ai venti anni, non ancora chiamati alle arm i: tra coloro dunque che non hanno obblighi mili­ tari. V i accorrono altresì reparti organici di mutilati, ansiosi di rendersi ancora utili alla Pa­ tria Fascista. L ’organizzazione della Milizia D. I. C . A . T ., che ha un fierissimo motto sui gagliardetti : « Il nemico non prevarrà dal cielo », fa si che i suoi componenti, senza essere distolti dalle ordinarie occupazioni, apprendano a difendere la propria famiglia, la propria casa: realtà densa di una poesia al cui fascino nessuno può sottrarsi, ma che indubbiamente parla con accenti più intimi ai cuori dei giovanissimi e degli anziani. È affidato alla Milizia il servizio delle bat­ terie costiere e sono costituite dal giugno 1934 Legioni e Coorti autonome di Milizia costiera che dipendono dall’ Ispettorato M .D .I.C .A .T .

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I

B A T T A G L I O N I CAMICIE NERE

I Battaglioni d’assalto son l ’espressione com­ piuta dell’anima guerriera delle Camicie Nere. Sin dal tempo di pace, con il personale iscrit­ to nella Milizia, avente obblighi militari, viene costituita una aliquota di Battaglioni CC. N N ., a piedi e ciclisti, destinati ad operare in caso di guerra con le grandi unità dell’Esercito mo­ bilitato. I Battaglioni vengono costituiti, di massima, dalle Legioni che hanno la stessa sede di giu­ risdizione delle Divisioni militari. Ciascun Battaglione è inquadrato da ufficiali di arma combattente delle categorie in conge­ do del R . Esercito, ai quali vengono fatti segui­ re corsi speciali alla Scuola Centrale di Civita­ vecchia. Il reclutamento dei sottufficiali, dei graduati e della truppa, è fatto fra gli elementi iscritti alla Milizia aventi obblighi militari e che non abbiano oltrepassato il 36° anno di età. Possono anche essere utilizzati elementi che

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non hanno obblighi di leva, purché siano rico­ nosciuti fisicamente idonei al servizio militare. Le Camicie Nere dei Battaglioni sono armate di moschetto e di pugnale; ciascun Battaglione è dotato di mitragliatrici del tipo in uso nei reparti dell’Esercito. Essi partecipano alle istru­ zioni domenicali e sono poi riuniti una o piu volte all’anno per campi d ’istruzione o per partecipare alle manovre estive dell’Esercito. A fianco di ciascun Battaglione CC. N N . di combattimento è costituito un Battaglione di complemento i cui elementi sono di massima reclutati fra i giovani passati alla Milizia dai Fasci Giovanili di combattimento, non aventi ancora prestato servizio militare di leva. Gli appartenenti ai Battaglioni, in caso di mobilitazione parziale o generale del R. Eser­ cito, sono dichiarati indisponibili nella propria categoria e lasciati a disposizione nella Milizia. Nel 1934 ben 36 battaglioni CC. N N . hanno partecipato alle esercitazioni divisionali e 34 hanno preso parte alle grandi manovre sull ’Appennino.



R E P A R T I S P E C I A L I IN S E R V I Z I O DI F R O N T I E R A L a vigilanza diretta della zona immediata­ mente adiacente alla linea di confine è devoluta alla Milizia che vi provvede con reparti speciali e responsabilità proprie, pur rimanendo affidata ai funzionari di P. S. la direzione dei servizi di Polizia. Il compito principale di questi reparti è quel­ lo di impedire il transito clandestino della fron­ tiera, sia verso l ’Italia che verso l ’estero e, per la frontiera marittima, impedire imbarchi e sbarchi clandestini. Essi assolvono altresì compiti secondari in collaborazione con l ’Arma dei CC. RR. e con la R. Guardia di Finanza. Le Camicie Nere di frontiera sono in mag­ gioranza ex combattenti delle regioni alpine, animate da uno slancio ammirevole, benché vi­ vano tra privazioni e disagi. N é tormente, ne geli, né intemperie attenuano il loro coraggio e la loro insonne vigilanza. Autentiche sentinelle della Patria e del Regime esse hanno dimostrato in ogni occasione alto spirito d’abnegazione.

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LA

M ILIZIA

LIBICA

N e l settembre del 1923 il Governo decide di inviare in Colonia tre Legioni scelte in diverse regioni italiane, ugualmente prodighe alla Pa­ tria di valorosi combattenti : la 176 « Cacciatori Guide di Sardegna » (Cagliari), la 17 1 « Ve­ spri » (Palermo) e la 132 «M onte V elino» (Avezzano). Esse non avevano nessuna prepara­ zione particolare per la vita coloniale, ma assol­ sero tuttavia completamente il compito loro assegnato. Dopo tale felice esperimento furono istituite il 1 maggio 1924 due Legioni Libiche Perma­ nenti, ed assegnate rispettivamente: la prima in Tripolitania (sede Tripoli) e la seconda in Cirenaica (sede Bengasi). Le due Legioni, ordinate come unità di fan­ teria, sono alle dipendenze disciplinari, ammi­ nistrative e di impiego del Governatore e del Comando Truppe delle rispettive Colonie. A l personale di dette Legioni (ufficiali e truppa) sono estese le provvidenze che in mate-

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ria di assegni, premi, rafferme, licenze e pen­ sioni, vigono per le truppe del R. Esercito nel­ le Colonie; nei riguardi disciplinari, penali e di servizio, si applicano pure le disposizioni re­ golamentari del R. Esercito. Il servizio prestato nelle Legioni Libiche quindi equiparato, a tutti gli effetti, al servi­ zio militare. Il reclutamento degli ufficiali è volontario e nazionale ed e fatto dal Comando Generale tra gli iscritti alla Milizia; essi sono scelti fra gli Ufficiali in A . R . Q. e di complemento del R. Esercito, e debbono rivestire nelle Legioni L i­ biche il grado corrispondente a quello rivestito nel R. Esercito. Il reclutamento del personale sottufficiali e truppa è volontario e nazionale, limitatamente agli iscritti alla Milizia che abbiano i requisiti richiesti per gli appartenenti ai R R . Corpi Truppe Coloniali della Libia. Le modalità per il richiamo, l ’assegnazione e le rafferme degli ufficiali e truppa delle Le­ gioni Libiche vengono stabilite d ’accordo tra il Ministero delle Colonie, il Ministero della Guerra ed il Comando Generale della Milizia presso cui funziona uno speciale Ufficio. Nelle Colonie esistono pure reparti di Mili­ zia Ordinaria (cioè non in servizio permanen-

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te). Questi reparti, chiamati territoriali, sono: la Coorte Tripolina, la Coorte Cirenaica a Ben­ gasi, la Coorte Somala à Mogadiscio e la Coor­ te Eritrea ad Asmara. Nel settembre 1934-XII in seguito a ridu­ zione di organico dei R. Corpi di Truppe Co­ loniali, è stato stabilito che le due Legioni L i­ biche saranno trasformate in Coorti. Saranno costituite Legioni di carattere territoriale non permanenti.

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L a Milizia Universitaria può essere considerata come l ’aristocrazia spirituale delle Camicie N e­ re, perché essa dovrà dare al paese le nuove classi dirigenti. Ma il costituire la parte eletta della Milizia non dà ai militi universitari spe­ ciali diritti, poiché essi sono uniti in una sola armata dalla stessa divisa, dalla stessa passione ai camerati di altre condizioni sociali. Le loro formazioni sono perciò determinate dalla op­ portunità di inquadrare una massa che, per ov­ vie ragioni psicologiche, dev’essere trattata con speciale tatto e addestrata in particolari istru­ zioni. I goliardi della nuova Italia traggono an­ cora l’incitamento dalle gloriose schiere di Curtatone e Montanara e da quelle dei Martiri gio­ vinetti che uscirono dagli Atenei, per immolarsi sui patiboli o per cadere nelle trincee. L o stu­ dente universitario - dacché è passata la gran­ de ventata purificatrice del fascismo, a spazzar via i detriti del passato - è un legionario fedele,

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un milite disciplinato, che si perfeziona in si­ lenzio negli studi e nelle armi. L ’organico della Milizia Universitaria secon­ do il nuovo assetto, è il seguente : i Ispettore Generale dei Reparti Universitari, presso il Comando Generale; 5 Legioni; n Coorti Autonome; io Centurie Autonome. Tutti i reparti risiedono in città sedi universi­ tarie. G li ufficiali sono scelti di massima fra gli studenti universitari che abbiano già ricoperto il grado di ufficiale nel R. Esercito. Le Camicie Nere sono tutti studenti univer­ sitari. Secondo la facoltà cui sono iscritti, i gre­ gari vengono raggruppati in distinti reparti, il che conferisce particolari caratteristiche al loro inquadramento. I reparti svolgono del resto gli stessi compiti assegnati alla Milizia Ordinaria. Per accordi intervenuti tra il Ministero della Guerra, il Ministero dell’Educazione Nazionale ed il Comando Generale, sono state concesse speciali agevolazioni per l ’adempimento degli obblighi militari agli studenti che, iscrivendosi ai Corsi Allievi Ufficiali della Milizia Universi­ taria, seguono, durante l’anno accademico, spe­ ciali istruzioni su materie militari di carattere

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generale, per poi addestrarsi, nelle vacanze esti­ ve, presso le regolari Scuole Allievi Ufficiali di complemento del R. Esercito. Queste istruzioni si svolgono in due anni con­ secutivi, in analogia a quanto è stabilito per l ’i­ struzione premilitare in genere. Gli studenti che, superato l ’esame, sono riconosciuti idonei al grado di sottotenente, vengono investiti di tale grado e fanno il servizio di prima nomi­ na presso i corpi. Nel febbraio 1932 si modificò la consuetudi­ ne per la quale l’Ispettore dei Reparti Universi­ tari era un membro del P. N . F . L ’ispettorato entrò a far parte del Comando Generale M . V. S. N . retto da un Luogotenente Generale.

LE

M I L I Z I E

S P E C I A L I

D a lla Milizia Ordinaria si distinguono le Mi­ lizie Speciali per le funzioni di carattere tecnico che sono chiamate ad esplicare : la Ferroviaria, la Portuaria, la Forestale, la Postelegrafica, la Stradale. L a M il iz ia F er ro viaria . — La Milizia Fer­ roviaria (istituita il 12 maggio 1923) è organiz­ zata in 14 Legioni. Essa coi suoi elementi fra­ zionati in tutta Italia, che sono, del resto, veri e propri funzionari dell’Amministrazione, ga­ rantisce la sicurezza delle strade ferrate, pre­ viene e reprime gli abusi nei trasporti delle per­ sone e delle cose, vigila sul personale, perlustra le linee per la salvaguardia e l ’integrità degli impianti, esplica servizio di guardianaggio negli scali merci e nei parchi di materiale mobile, scorta treni viaggiatori e merci, fa servizio di polizia politica. Molti dei suoi componenti pro­ vengono dalle squadre d’azione, altri sono ex combattenti, fra i quali si contano due decorati di medaglia d ’oro, 185 di medaglia d’argento,

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275 di bronzo. E non mancano negli Albi d’Oro le Camicie Nere della Specialità, cadute o de­ corate dalla fondazione ad oggi, e le cifre, sem­ pre piu eloquenti delle parole, documentano l ’attività della Ferroviaria. N ell’esercizio 192223, anno in cui il Fascismo assunse il potere, l’Amministrazione ferroviaria pagò per l’inden­ nità furti e mancanze diverse oltre 62 milioni e mezzo. N ell’esercizio 1932-33, questa cifra è discesa a poco piu di cinquecentomila. Dalla relazione presentata a S. E. il Capo del Governo sul funzionamento della specialità nell’anno 1932-33 si rileva che le contravven­ zioni elevate sono state 30.602 e le somme ricu­ perate all’Amministrazione ammontano ad ol­ tre un milione di lire. Ufficiali e Camicie Nere vollero inoltre offrire volontarie prestazioni che si elevano! a un totale di 237.861 giornate di la­ voro con un effettivo risparmio per l’Ammini­ strazione di L . 10.560.280. L a P ortuaria . — La Milizia Portuaria - crea­ ta il 15 marzo 1923 - esplica compiti di polizia marittima, di polizia militare e di pubblica sicurezza con attribuzioni di polizia giudiziaria. È la vera sentinella dell’Italia fascista alle por­ te del mare; essa dà agli stranieri, quando sbar­ cano nel regno, la prima sensazione dell’ordine e della potenza organizzativa del Fascismo.

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Con la forza di 40 Ufficiali e un organico di circa 800 militi, nel corso dell’anno X I, ha svol­ to un totale di 4362 contravvenzioni. La Specialità, composta in maggioranza da ex combattenti decorati al valore e da fascisti di sicura fede, reca nel disimpegno del servizio un ritmo di intenso fervore ed un altissimo sen­ so di dovere. Risponde davvero nella pratica a! motto dettato per essa dal Duce : « Fede e si­ lenzio ». N el 1930 veniva aggiunta alle due Legioni di Genova e Napoli, la Coorte Autonoma di Trie­ ste trasformata in Legione nel 1932. L a F o resta le . — La Milizia Forestale è stata fondata il 16 maggio 1926 e nei suoi otto anni di vita ha assolto brillantemente la missione che le è stata affidata : oggi essa assicura una efficace difesa del patrimonio boschivo nazionale, im­ prime un vigoroso impulso al suo incremento, cura una migliore e piu razionale gestione dei beni silvo-pastorali appartenenti ai comuni e ad altri enti, ha infine a suo titolo d ’onore un at­ tiva e operante partecipazione alla campagna per la bonifica integrale. Il Duce dinanzi aU’Assemblea quinquennale del Regime ricordava la laboriosa Specialità : « I culmini glabri si coprono d’alberi che la Milizia Forestale pianta e protegge ». L a Fore71

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stale che ha avuto i suoi Morti e i suoi valorosi, ha svolto nell’anno X I un’attività mirabile che cosi si riassume in cifre : sistemazione idraulico­ forestale e rimboschimento dei bacini montani, dei corsi d’acqua a regime disordinato in 1-432 zone: superficie rimboschita ettari 10.732, la­ vori murari eseguiti complessivamente per un volume di me. 335.478, strade costruite o mi­ gliorate K m . 823, costruzioni edilizie in totale

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L a P o st eleg ra fic a . — La Milizia Postele

grafica - creata il 15 luglio 1925 - è costituita da personale appartenente all’Amministrazione postale, scelto fra coloro che alle benemerenze fasciste, aggiungono quelle militari e professio­ nali : essa garantisce il miglior rendimento del delicato servizio postale. Sorveglia inoltre il con­ tinuo movimento degli ingenti valori del Tesoro dello Stato affidati all’ Amministrazione; re­ prime gli abusi derivanti dalla inosservanza del­ le leggi e regolamenti postali ; disimpegna deli­ cati servizi politici e di Polizia Amministrativa. È utile aggiungere che i proventi cosi rea­ lizzati ammontano ad oltre il doppio delle spese sostenute per il finanziamento della Specialità. L a M il iz ia d e l l a S trada . — L a Milizia della Strada, che è la cadetta delle Specialità (fu istituita difatti il T dicembre 1928), ha già rag-

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giunto un’efficienza organizzativa notevolissi­ ma. Essa è destinata ad assicurare la disciplina della viabilità, a proteggere e difendere il patri­ monio stradale dello Stato contro le manomis­ sioni, gli abusi e i danneggiamenti, a provve­ dere alle informazioni concernenti lo stato del­ le strade e alla rapida segnalazione delle even­ tuali loro interruzioni, nonché prestare assisten­ za e soccorso automobilistico agli autoveicoli lungo le arterie di grande turismo. L ’attività della Milizia della Strada nell’an­ no X I-X II si può cosi riassumere : contravven­ zioni conciliate e verbalizzate 235.466, strade percorse K m . 5.966.068.

LA

M I L I Z I A

N E L L O

S T A T O

L a Milizia è una istituzione di Stato. A i suoi appartenenti è riconosciuta la qualità di ufficiali ed agenti della forza pubblica. Gli appartenenti alle Milizie Speciali (Ferro­ viaria, Forestale, Portuaria, Postelegrafica, Stra­ dale), mentre rientrano nella comune costan­ te qualifica di ufficiali ed agenti della forza pub­ blica, sono in pari tempo riconosciuti ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, limitatamente alla ricerca e all’accertamento dei reati riguar­ danti le loro speciali mansioni, anche quando tale ricerca li conduca ad agire fuori dell’ambi­ to della loro specialità. Con Decreto 4 agosto 1924 la Milizia è en­ trata a far parte delle Forze Armate dello Sta­ to. Da allora ebbe il suo posto e i suoi precisi compiti nel quadro della Nazione. Le Camicie Nere, qualche mese dopo, giura­ rono fedeltà al Re. Il rito fu celebrato cosi co­ me il Duce ordinò, coll’ordine del giorno del 27 ottobre: 75

« Nel secondo anniversario della Marcia su Roma, siete chiamati a compiere un rito solen ­ ne : giurare fedeltà al Re. « L o farete con pura coscienza, con lealtà as­ soluta, con voce gagliarda. « Inquadrati nelle vostre ferree Legioni, of­ frite ancora una volta alla Nazione uno spetta­ colo superbo di forza e di disciplina. « Sfilando in unione coi reparti dell’eroico Esercito, dell’invitta Armata e della gloriosa Aviazione, riaffermerete la solidarietà che lega insieme tutte le forze armate dello Stato. « Con le baionette innalzate a mille nel cielo voi rinnoverete neH’anniversario glorioso la vo­ stra devozione al Fascismo, di cui portate nel cuore la fiammeggiante passione. « ° g g h piu che m ai: Viva la Milizia! » Dal i° febbraio 1923 ad oggi la Milizia, con­ sapevole della sua posizione in seno allo Stato, ha offerto esempio costante di disciplina accet­ tando tutte le consegne e tutte le rinuncie. Spe­ cie nel periodo della più accesa opposizione, la Milizia delle Camicie Nere attirò, per la sua fede al Regime e per la fermezza dei suoi gre­ gari, spesso illuminate da oscuro eroismo (l’A l­ bo d ’Oro dei nostri Caduti è li a documentarlo), l’odio e la violenza dei nemici del Regime. I legionari si irrigidirono; per essi rispose sempre

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il Duce, che li aveva voluti dopo la Marcia an­ cora intorno a sé : mantenendo l’istituzione del­ le Camicie Nere nella sua piena efficienza e integrandola secondo le nuove esigenze. Sic­ ché essa rimase, attraverso tutte le insidie, guar­ dia della Rivoluzione, perfezionando la sua po­ sizione giuridica e meglio assestandosi nel qua­ dro dello Stato. Sono qui da ricordare gli uomini che agli or­ dini del Capo - prima che il Duce assumesse il Comando diretto della Milizia - comandarono l ’Armata delle Camicie N ere: i Quadrumviri De Bono, De Vecchi e Balbo, primi animatori della M ilizia; Asclepia Gandolfo, magnifica tempra di Generale e di Fascista, mancato men­ tre era ancora al suo posto di comando; Mau­ rizio Gonzaga, due volte decorato di medaglia d’oro.

LA

M ILIZ IA

AL

F U O CO

L = Camicie Nere hanno svolto una vera e pro­ pria attività di guerra attraverso la partecipazio­ ne che si è iniziata nel lontano settembre ’23 e si è protratta fino ad oggi. Accanto alle gesta dei legionari di Libia sono da porsi quelle delle sentinelle del confine, e in genere gli atti di valor militare compiuti da gregari, dall’istitu­ zione ad oggi, che, per quanto isolati, sono tut­ tavia tali da testimoniare lo spirito eroico del Fascismo e da onorare la Rivoluzione, poiché sono fioriti sul duro cammino di questa. La Milizia portò il suo primo contributo d’armi in Colonia, come fu accennato precedentemente, nel settembre 1923, a pochi mesi dunque dalla sua fondazione, colla mobilitazione delle tre Legioni « Cacciatori Guide di Sardegna », « Vespri », « Monte Velino ». I Legionari si distinsero contro gli Orfella, particolarmente quelli della fierissima terra di Sardegna che eb­ bero nel Centurione Collu il primo Caduto e nel Seniore Frau il primo decorato di medaglia 79

d’argento in terra d’Africa. Nella presa di Beni-Ulid essi furono primi all’assalto, fianco a fianco colle più intrepide truppe indigene. Le Camicie Nere presidiarono poi la zona Zuetina-Agedabia in Cirenaica segnalandosi in altri fatti d’armi. Rimpatriate nel ’24 le Legioni, venne decisa poco dopo, dati i felici risultati raggiunti, la formazione delle due Legioni Libiche Perma­ nenti. Da allora la Milizia fu legata alle opera­ zioni militari di riconquista e di polizia. I Legionari della Cirenaica, per le condizioni di questa Colonia ove più vigoroso, negli ulti­ mi anni, è avvampato il ribellismo, svolsero ne­ cessariamente un’attività militare più vasta e più intensa. Il valore dell’intiera Legione fu già premiato con una croce di guerra al valor mili­ tare assegnata al suo labaro. Per l’ininterrotta e tenace collaborazione recata dalle Camicie N e­ re all’opera di riconquista e di pacificazione del­ la Cirenaica, « verde di piante, rossa di san­ gue », come la definì il Duce. Ecco la bella motivazione della ricompensa, che è la prima assegnata ad un reparto di Mi­ lizia : « Falange esemplare per costante attacca­ mento al dovere, in numerosi combattimenti dava prova di salda disciplina e di abnegazione

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mantenendosi sempre all’altezza delle gloriose tradizioni, e fu costante esempio di coraggio, ardimento e profondo spirito di sacrificio. Con le sue Camicie Nere frazionate nei lontani pre­ sidi della Colonia ed inquadrate nelle squadri­ glie autoblindo-mitragliatrici in salda comu­ nione di affetti coi camerati dell’Esercito, in ogni occasione ha lasciato una scia luminosa per alto valore, prodigando sangue generoso con slancio e devozione senza limiti. (Cirenai­ ca, 1924-1930) ». Alle maggiori operazioni - nella guerriglia nel Gebel, nell’occupazione delle grandi oasi, nelle operazioni di sutura, nella conquista di Cufra - i Legionari hanno portato con le squa­ driglie autoblindo il contributo del loro impeto garibaldino e della loro fiera combattività. N el ’26 sono caduti i gregari Dal Monte e Barbieri. Nel ’27, il 13 dicembre, a Goot el Sass la Milizia scrisse la piu bella pagina della sua breve storia guerriera. Un pugno di Camicie Nere, condotte intrepidamente dal Seniore Spi­ nosa, tenne testa e fugò a costo della vita di cinque fra loro (Trotti, Cottino, Mancini, Lisè, Dal Molin), un folto gruppo di ribelli appostati in agguato, in una valle boscosa. A Madurma, a Gifah, a Baltet ez Zalagh, a Bir Gibni (ove lasciarono la vita altri Legionari,

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Serra e Ambrosini), nelle ricognizioni verso Cufra con la Colonna Lorenzini, in una cruenta spedizione contro ribelli razziatori lungo la carovaniera Agebadia-Gialo, nel presidio delle più disparate località, i gregari della Legione «Berenice» sono all’ordine del giorno dei prodi. Questo è il loro bilancio di sangue e di valore : cinquanta morti in combattimento o per malat­ tie contratte in servizio, otto medaglie d’argen­ to al valor militare, ventitré di bronzo, undici promozioni al merito di guerra, ventisei croci al valore. In Tripolitania le Camicie Nere ebbero vita meno intensamente combattiva, ma la loro at­ tività non fu per questo meno proficua : vigila­ rono con le armi pronte i centri e le vie della Colonia, finanche oltre il deserto, nel lontano Fezzan; cooperarono alla costruzione di strade e di abitazioni; si piegarono con amorosa cura al lavoro umile dei campi, come i loro grandi predecessori romani. La Camicia Nera, anche in terra d’Africa, ha significato ordine e autorità, impeto com­ battivo e sacrificio : nei perduti fortini dell’in­ terno e nelle piccole città della costa, sulla via faticosa della conquista e nel sentiero periglioso dell’agguato - ovunque. A lla loro volta i gregari del confine vanno 82

segnalati alla gratitudine degli Italiani perché fra difficoltà di clima e di terreno, nell’immensa solitudine delle nevi, vigilano i valichi della Patria. Essi anche hanno i loro eroi. Chi non ricorda l ’episodio di Postumia di cui furono protagoniste tre Camicie Nere e che costò la vita alla Camicia Nera Moisè ? Chi non ricorda la splendida reazione del Caposquadra Dus, co­ mandante la pattuglia, che uccideva l ’aggresso­ re e era poi decorato di medaglia d’argento? Sulla chiostra delle A lpi stanno in vedetta i Legionari. Ogni camerata ripete loro il sem­ plice augurio del Duce: « A buona guardia ». N egli Albi d’Oro della Milizia si contano a diecine gli episodi di valore. Basti ricordare che i Decorati sono circa quattrocento e migliaia gli encomi solenni. Nella lotta contro il sovver­ sivismo e la delinquenza la guardia della Ri­ voluzione si è segnalata particolarmente, dal periodo immediatamente posteriore alla Marcia su Roma ad oggi. Quando contro il Fascismo infieriva più velenoso l ’odio dei nemici, il cuore dei Legionari fu più saldo che mai. Ognuno di loro ha voluto portare, cosi come suona la loro maschia preghiera, la propria pietra al can­ tiere: al grande cantiere della Patria. Sull’aspro cammino di tredici anni, certo fondamentali per la nuova storia d’Italia, la

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Milizia ha lasciato una Coorte di Caduti : umi­ li contadini, artigiani, studenti; colpiti a morte dai sovversivi in agguato, o feriti combattendo, Camicie Nere delle Milizie Speciali morte nel­ l ’adempimento del dovere. È una Coorte di Spiriti immortali che marcia in testa alle L e­ gioni e al di là della vita compone il volto della gloria. E mentre la gioventù dei Fasci entra in linea, i Legionari del Duce hanno ancora sui labari i vecchi motti e sulle labbra le antiche canzoni. Marciano, marceranno, veterani e reclute : oltre

la vittoria.

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LA D E L L E

M IL IZ IA C A M IC IE

N E L L ’ ANNO

N E R E XI

Nel

X II annuale della Milizia pronunciavo alla Radio di Roma il seguente discorso illu­ strativo dell’attività della Milizia nell’Anno X I : Or fa un anno, nella ricorrenza del Decen­ nale, il Duce si degnò consegnarmi l ’autografo di questo Suo ordine del giorno: « Ufficiali e Camicie Nere delle Legioni, dei

Battaglioni, delle Milizie Speciali. « Da dieci anni voi marciate nei ranghi, con una fede che, per la sua costanza e per il suo disinteresse, non ha precedenti nella storia. « Per meglio servire la Rivoluzione Fascista, voi avete accettato con entusiasmo una disci­ plina più dura e più alti doveri. « Dalle A lpi al mare e sino ai limiti del de­ serto — dovunque lo esiga la sicurezza della Patria e l ’ordine del Re — voi siete presenti e pronti al sacrificio ed al combattimento.

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« Nati dallo squadrismo impetuoso ed eroico della vigilia, voi ne conservate l ’animo e le spe­ ranze. « L a Rivoluzione Fascista ha in voi i suoi di­ fensori armati : il popolo dei campi e delle of­ ficine, da cui uscite, vi guarda con orgoglio. Tutto il Fascismo, in tutte le sue gerarchie e le sue masse, è fiero di voi; le altre Forze A r­ mate, gloriose nelle vittorie sulla terra, sul ma­ re, nel cielo, vi hanno accolto col cameratismo di chi ha combattuto per una causa comune. « Ufficiali e Camicie Nere delle Legioni, dei

Battaglioni e delle Milizie Speciali! « Centinaia di vostri camerati, caduti nell’adempimento del loro dovere, hanno consacrato la Milizia. Volgendovi indietro, con la memo­ ria, alla prima sfilata del 21 aprile dell’anno I, voi potete misurare il cammino compiuto du­ rante il primo decennio della Rivoluzione e guardare con occhio fermo il domani che sa­ rà nostro. « In alto le armi e le insegne! « A Noil « M u sso lin i

« Da Palazzo Venezia, 31 gennaio dell’anno XI. »

Questo messaggio è la piu efficace sintesi di tutta la letteratura elogiativa riguardante la Mi­ lizia e può battere il passo alle Legioni per un altro decennio. Nella parola del Capo si riassumono dieci e piu anni di storia, qualche volta eroica e combattuta, sempre fedelmente vissuta agli or­ dini di Mussolini. Vigilare con le armi, estendere, approfon­ dire in ogni settore e in ogni strato sociale l ’a­ zione del Fascismo: questo, da un punto di vista generico, il compito della Milizia. Vediamo ora, come in concreto questo com­ pito è stato attuato. Il volontario delle Camicie Nere è un feno­ meno imponente, davvero unico nella stona. Quello che era privilegio e sacrificio di una minoranza, fin da quando accorrevano a N a­ poleone i primi volontari italiani, giù giù fino allo squadrismo fascista da cui la Milizia e fiera di riprendere la propria origine, oggi è volontà concorde di tutto un popolo. N on basta: questo complesso di energie, è stato organizzato e orientato in modo da co­ stituire una salvaguardia per lo Stato Fascista,

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che è venuto via via completandosi in tutti i suoi organismi ed istituti. H a detto il Duce : « L a Corporazione giuoca sul terreno economico come il Gran Consiglio e la Milizia giocarono sul terreno politico ». È questo un motivo dominante e fondamen­ tale del Suo pensiero. Con la fondazione della Milizia che noi cele­ briamo adunati in armi intorno al Capo, il Fa­ scismo ha immesso nello Stato la organizzazio­ ne armata, quella stessa che aveva aperta la via del potere: vale a dire che il primo febbraio 1923 la Rivoluzione Fascista si poneva di già, e risolutamente, fuori da ogni possibile equivoco, affermava la propria volontà di governare con­ tro il vecchio sistema parlamentare e ribadiva questa sua affermazione con le armi. Era la fine del liberalismo democratico e la nascita del nuovo ordine. A questi avvenimenti è legata la Milizia; ma di più: essa, cosi come Mussolini ha più volte e solennemente affermato, ha contribuito in maniera diretta a creare, mantenere e svilup­ pare il nuovo stato di cose. La logica inesorabile della Rivoluzione vuole questo. La Milizia non è un duplicato di altre Forze Armate; è certamente essa stessa una delle For-

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ze Armate da quando ha prestato, nel 1924, giu­ ramento alla Maestà del R e: ma ha compiti e motivi suoi propri, ed è bene perciò affermare di nuovo, confortati in ciò dalla volontà Capo, che non verrà meno, col tempo, perfezionarsi del Regime Fascista, nessuna del­ le ragioni per le quali essa fu creata. La Milizia resterà un mezzo attraverso il quale la fiamma rivoluzionaria si mantiene ed alimenta nell’ormai normale afflusso di giovani energie, educate e plasmate dal Fascismo, alle quali spetta il grande compito di continuare l ’o­ pera che il Duce ha creato. E se, lungo il cammino che ci attende, sara necessario un sacrificio eroico, noi sentiamo di esservi preparati con muscoli saldi, con cuore forte e con armi sicure. Molteplici e fondamentali, per la vita dello Stato e della Nazione sono le funzioni affidate alla Milizia. Nelle foreste, nei porti, sulle grandi vie di comunicazione gli italiani trovano vigili le Ca­ micie Nere e le riconoscono nell’esperienza quotidiana. N é meno conosciuta è l ’opera delle Camicie Nere nella Libia e al confine, opera che si traduce in contributo di sangue e di valore. L ’espansione nelle colonie, armata fino a ieri, 89

pacifica oggi, è avvenuta con la cooperazionc della Milizia, che ha due Legioni permanenti, l ’una a Tripoli, l ’altra a Bengasi. Le CC. N N . hanno partecipato a scontri e a imprese numerose e cruente : da Beni-Ulid (ove ebbero il battesimo del fuoco 1923) a Goot-el Sass, dove un manipolo di legionari fugò un folto gruppo di ribelli in agguato, nel 1928, a quasi tutte le operazioni contro la ribellione li­ bica fino alla conquista di Cufra. Quanto alle sentinelle dell’Alpe è noto il loro servizio aspro e faticoso, tale da meritare spes­ so la ricompensa dei segni del valore. I compiti militari che sono stati da tempo affidati alla Milizia, hanno ricevuto, e piu ri­ ceveranno, per ordine del Duce un nuovo im­ pulso: verranno ampliati ed estesi. II Sottosegretario di Stato per la Guerra lo confermava nei due rami del Parlamento. V i si è aggiunta l’istruzione Post-militare e la Difesa Costiera. Battaglioni CC. N N ., Corsi Allievi Ufficiali della Milizia Universitaria, Pre e Post-militare, Difesa Contraerea Territoriale, Difesa Costiera : la Nazione, il Popolo circola in queste organiz­ zazioni, in esse vive, alimentandole di anno in anno con l ’afflusso delle generazioni giovanis­ sime. 90

Accanto ai veterani, le reclute; accanto ai de­ corati, coloro che prendono per la prima volta le armi. Popolo, ripeto, popolo schietto: gente che vive giorno per giorno la sua vita laboriosa e feconda e che dal suo posto di lavoro soltanto nei giorni di riposo, o quando il Capo lo co­ mandi, accorrono nei ranghi delle CC. N N . a comporre quello che il Duce chiamò « Il volo guerriero dell’Italia Fascista ». T ra Esercito e Milizia, espressioni purissime della giovinezza d’Italia che si immolò nelle trincee e riconquistò la vittoria sulle piazze, la fraternità d’armi è assoluta, anzi dirò che essa è un istinto. L ’anima mistica e guerriera della falange nera è tutta racchiusa nella « Preghiera » e nel « Decalogo » del Milite. L ’etica legionaria può riassumersi nell’invo­ cazione: «Salva l ’Italia nel D u ce»! e in un atto di fede incrollabile, segreto di tutte le vit­ torie: «Mussolini ha sempre ragione». Stamane la Milizia ha riaperto le porte del Sacrario, che raccoglie le memorie dei suoi . Morti.

Cinquanta legionari hanno lasciato la vita in questa prima tappa del secondo decennio. Sono 424 le Camicie Nere cadute per la Ri91

votazione Fascista, che accompagnano la marcia delle Legioni. Dopo di loro i decorati : una grande Coorte azzurra: 385 ricompense al Valore. In queste cifre sta la piu profonda ragione di vita della Milizia. Mussolini ha detto: « La rivoluzione è un’idea che ha trovato del­ le baionette; ma le baionette sono portate da­ gli uomini. Tutto torna agli uomini ». I Legionari sentono il sacro orgoglio di essere « quegli uomini » e chiedono il duro privilegio di continuare la marcia agli ordini del Capo, perché sanno che tutto torna all’Italia.

C o stitu z io n e

d ella M i l i z i a ................................................................... 9

I c o m p i t i ..................................................................................................................................... *3 S p ecch io sin ottico d e i c o m p iti d ella M iliz ia O r d in a m e n t o

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Q u a d ri e r e c lu t a m e n t o ....................................................................................2 1 S e rv iz io d e lle C a m ìc ie N e r e ................................................................... 25 A ssisten za s a n i t a r i a ..................................................................................................... 31 A ttiv ità assistenziale - O pera d i p re v id e n z a

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A ssisten za s p i r i t u a l e ...................................................................................................................39 S ta m p a e p ro p a g a n d a U ffic io s t o r i c o II S a c r a r i o

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A ttiv ità s p o r t i v a

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L ’istru z io n e p r e m i l i t a r e ....................................................................................49 O rg a n iz z a z io n e g i o v a n i l e

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D ife s a c o n t r o a e r e a .................................................................................................... /

ba tta glio n i C a m ic ie N e r e

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R e p a r ti sp ecia li in s e r v iz io d i fro n tiera . L a M iliz ia L i b i c a

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L a M iliz ia U n iv e r s i t a r ia ................................................................................................. ^5 L e M iliz ie S p e c i a l i ................................................................................................................. ^9 L a M iliz ia n ello S t a t o L a M iliz ia a l f u o c o

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L a M iliz ia d e lle C a m ic ie N e r e n e ll’an n o X I

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