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italiano Pages 82 Year 2022
«Qualsiasi sciocco può contare i semi in una mela. Solo Dio può contare tute le mele in un seme.» (Robert H. Schuller)
«Non bisogna giudicare il buon Dio da questo mondo, perché è uno schizzo che Gli è venuto male.» (Vincent Van Gogh)
«Che cos’è Dio?», domanda un bambino. La madre lo stringe tra le braccia e gli chiede: «Cosa provi?» «Ti voglio bene», risponde il bambino. «Ecco, Dio è questo.» (Krzysztof Kieslow)
INCONTRO CON IL PADRE di Cornelium Godovaniuc
Introduzione. La raccolta di pensieri che leggerete di séguito è solo una visione del mondo; una tra le
tante, che ho cercato di accostare tra loro. Per centnaia di anni, gli umani hanno diferennziato, diversifcato e ramifcato le conoscennze del mondo e del suo funnzionamento. L’Universo si compone di Materia, Energia e Informazione. La Materia, come si è visto, è in realtà Energia, ossia movimento di eletroni, partcelle e quant’altro. Anche l'Energia, a sua volta, si manifesta come tale, ma la sua essennza primaria è l’Informanzione. Ora, quando in questo saggio parlo di Universo, a livello della Cosciennza (pura Informanzione delle interanzioni in tempo reale), ossia della Mente (intesa quale aggregato di Informanzione e di cervello fsico), includo in tale termine tute le sue predete component, vale a dire: Materia, Energia e Informanzione. Osservando tut i corpi esistent coi nostri occhi e, quindi, tramite la visione fsica, notamo ad esempio che il Soole è lontano e separato dalla eerra. eutavia, esaminando tali corpi per menznzo della Cosciennza, o meglio tramite l’Informanzione e il Soapere, potremo renderci conto dell’esistennza di un invisibile legame tra il Soole e la eerra, posto che l’atvità del primo infuennza la vita sulla seconda. Nei tempi antchi, vennero studiat ben pochi argoment; col passar del tempo e con l’accumularsi delle nuove informanzioni reperibili, sono nat nuovi indirinznzi di studio, quali ad esempio l’eletronica, l’astrofsica, la cibernetca, etc. Pertanto, dal punto di vista dell’Informanzione, c’è stata una diferennzianzione delle conoscennze, in quanto, ad esempio, un tempo non esisteva lo studio dell'astrofsica; ma in séguito sono sort concet quali nana bianca, gigante rossa, buco nero, nebulosa, e così di séguito. eut i nuovi concet, in tut i nuovi studi, hanno reso ancor piùor difficile una visione globale, posto che, considerando il quadro globale come un intero e i concet - o le informanzioni - come part del quadro, abbiamo diversifcato le conoscennze, sebbene l’Universo materiale rest comunque unito e non diferennziato. Dunque, l’Universo era - ed è - integro, da un punto di vista materiale ed energetco, e lo si potrà appurare collegando tute le informanzioni che potremo raccogliere, in merito agli element di cui esso è composto. Soe provaste ad elencare tut gli element dell’Universo e il modo atraverso cui quest interagiscono tra loro, potreste notare che tale integrità, tale unione dell’intero complesso, potrebbe espandersi fno a rappresentare un cerchio chiuso. Il fato che questa diferennzianzione informanzionale tra lo studio della fsica, della chimica, della biologia, della virologia e di tute le altre discipline sia stata necessaria per capire meglio il funnzionamento dell’Universo, non implica che i varî element (forme di vita, virus, bateri e quant’altro) siano scollegat tra loro, come appaiono ad alcuni, posto che una parte di questo quadro potrebbe essere considerata alla stregua di una catena
alimentare. Nell’Universo, esiste un’Informanzione, che accomuna tute le altre, e di cui noi tut siamo il fruto. Nella concenzione eaoista di questa Informanzione, il eao di cui è lecito parlare non è l'eterno eao, e il nome che si può pronunciare non è l'eterno Nome, il quale è l'origine del Cielo e della eerra. Dovendo atribuirgli un nome, potremmo chiamarlo la «Madre delle innumerevoli creature». Per dirla come Lao-enzu: «Eternamente privo di desideri, potremmo coglierne il mistero»; «Eternamente desiderando, potremmo percepirne le manifestazioni»; «Il Tao di cui si può parlare non è l'eterno Tao; il nome che si può pronunciare non è l'eterno nome. Senza nome, Esso è l'origine del cielo e della Terra. Con un nome, è la Madre delle innumerevoli creature.» «Eternamente privo di desideri, puoi coglierne il mistero. Eternamente desiderando, puoi coglierne le manifestazioni. Quest due nomi indicano la stessa cosa: Esso è l'oscuro, l’oscurità nell'oscurità, la porta di tut i misteri.» E ancora: «Il Tao non fa nulla, e tutavia non vi è nulla che sia fato in Sua assenza.» E infne: «Tute le cose nascono, ed Esso non le rifuta; vivono, ed Esso non se ne appropria; esistono, ma Esso non vi fa afdamento. Nell’opera compiuta, Esso non dimora. E, appunto perché non vi dimora, non potrebbe mai esserne cacciato via. Tute le creature del mondo sono generate dall’essere; l’essere è generato dal non-a essere.» In questo piccolo libro, proverò a mostrarvi i collegament tra tut gli element present nell’Universo, con l’obietvo di fornire le risposte a molte domande eterne. Nel corso di questa mia ricerca, talvolta i pensieri arrivavano dal nulla, l’uno dopo l'altro. E poi, quando quest si accumulavano nella mente, il sangue ribolliva e il cuore mi bateva così forte che sembrava volesse saltar fuori dal peto. Il mio stato psico-fsiologico e il batto del cuore potevano tornare a un livello normale solo quando quest pensieri venivano post sulla carta. Penso che chiunque studi e approfondisca quest pensieri, in qualunque contesto lo faccia, non sarà piùor lo stesso. I concet illustrat in questo saggio potrebbero portare a nuove conoscennze. Quel che leggerete di séguito potrebbe avere un valore per fsici e programmatori. E sarà piùor facile comprenderne il senso solo dopo aver leto la Bibbia, anche se questa, da sola, non sarà sufficiente. È necessario acquisire molte diverse informanzioni, al fne di concepire una ricostrunzione di questo tpo; tutavia, la quanttà di dat che il letore può avere a disposinzione potrebbe rivelarsi inutle, se quest dat restassero scollegat tra loro, ossia in assennza di una contnuità, di una logica e di un senso. Inoltre, ciascun letore ha un proprio modo di ragionare; pertanto, egli potrebbe ampliare il quadro che ho cercato di mostrare,
immetendo nuovi dat. Il problema di molt è che, nel momento in cui essi giungono alla conoscennza di una nuova Informanzione, questa talvolta esclude o sosttuisce quella precedentemente acquisita. Aferrando le informanzioni con un po' di senso critco, il risultato potrebbe rivelarsi completamente diverso, nel senso che le vecchie informanzioni, annziché contraddire le nuove, andrebbero a completarle. Ciò che mi ha spinto a ricostruire un quadro del mondo è stato il mio interesse per tuto ciò che altre persone hanno pensato e scrito; e ciò è normale, posto che il mondo è uno ed è comune a tut noi che, mentre interagiamo in qualità di part di questo mondo, utlinznziamo l'amore quale base del nostro interagire, e cerchiamo di capirci l’un l’altro. eale ricostrunzione presenta una fgura molto simile a quella illustrata dalla nota parabola indiana dei ciechi e dell'elefante: Sei saggi ciechi vivevano insieme in un piccolo villaggio. Un giorno, un principe straniero che atraversava il paese si fermò con la sua corte davant alle mura di questo villaggio. Tra i resident, si difuse subito la notzia che il principe montasse un animale straordinario: si tratava di un elefante. In quel paese, non esistevano elefant, e quei villici non avevano idea di come quegli animali potessero esser fat. I sei saggi volevano vedere quell’animale; ma come avrebbero potuto farlo, giacché erano ciechi? Così, costoro decisero di conoscere l'animale per mezzo del tato, in modo da poterlo descrivere. Al loro ritorno, i sei ciechi furono accolt dalla popolazione locale, che era impaziente di sapere a cosa potesse assomigliare un elefante. «Beh», disse il primo, che gli aveva toccato le orecchie, «un elefante è come un enorme ventaglio rugoso.» «Assolutamente no», intervenne il secondo, che gli aveva accarezzato le zanne; «È come un paio di lunghe ossa.» «Ma niente afatoo» esclamò il terzo, che lo aveva conosciuto toccandogli la proboscide; «Assomiglia a una grossa corda.» «Ma cosa state dicendo? Piutosto, è compato come un tronco d'albero», disse il quarto, che gli aveva toccato le zampe. «Non capisco di cosa state parlando», disse il quinto, che gli aveva toccato i fanchi e che così contnuò: «Un elefante assomiglia a un muro che respira.» «Non è vero», gridò infne il sesto, che gli aveva toccato la coda; «Un elefante è come
una lunga fune.» I sei ciechi cominciarono a litgare tra loro, ciascuno rifutando di ascoltare le descrizioni degli altri cinque. Atrato dalle loro urla, il principe venne a vedere che cosa stesse accadendo. «Sire», gli disse un vecchio, «i sei saggi sono venut a toccare l'elefante, per capire com'è fato, e ognuno dice una cosa diversa. Non sappiamo a chi credere.» Il principe ascoltò i sei ciechi, che descrissero di nuovo l'elefante. Dopo un lungo silenzio, egli dichiarò: «Tut e sei dicono la verità, ma ognuno di essi ha toccato solo una parte dell'animale e, di conseguenza, conosce solo una parte di verità.» In efet, fntantoché ciascuno di noi crede di essere il solo ad aver ragione, nessuno potrà conoscere la verità globale. Orbene, all’elefante del nostro racconto potremmo paragonare la realtà: ognuno di noi ne conosce solo una parte ma, nonostante sia limitato nella propria conoscennza, crede di saperne tuto. In efet, l’ato di espandere la propria Cosciennza, integrando in essa le part sconosciute, è tuto quel che serve. Chi sa questo, scopre quanto sia inutle giudicare e, in tal modo, apre la propria mente e il proprio spirito. L'eccessivo egoismo ci impedisce di tenere in consideranzione le opinioni degli altri, in quanto ci saranno sempre dei ciechi che sosterranno che l'elefante è un albero.
1. RACCOLTA DEI DATI. Cosa sappiamo di Dio? O degli dèi? Fin dai tempi antchi, sono giunt a noi molt manoscrit da diverse part del pianeta – tra cui, il Vangelo apocrifo di Enoch -, che descrivono i tempi in cui gli dèi discendevano dal Cielo tra gli uomini e insegnavano loro qualcosa. Alcuni di quest test sono associat a specifci individui, e quest a conoscennze specifche; queste ultme, a loro volta, conducono a calcoli specifci e quest calcoli, infne, alla loro applicanzione nella pratca, tramite struture architetoniche, alcune delle quali megalitche, che oggi la gente può toccare con mano, come ad esempio quelle che si trovano in Mesoamerica. La realtà resta realtà; ciò che oggi si può toccare, vale a dire le struture architetoniche e ogni altro oggeto materiale, è collegato a quei sogget che venivano chiamat dèi, anche se costoro avrebbero potuto essere semplici esseri umani, dotat di immensa conoscennza. Quali prove indirete dell’esistennza di quest esseri, oltre a varie struture
architetoniche, sono giunte a noi anche molte loro immagini e molte statue rappresentatve degli stessi. Quest dèi seguivano costantemente gli antchi esseri umani; ma cos’è che li distngueva da quest ultmi? In teoria, li distngueva la conoscennza, ossia l’intelleto, e ciò che chiamiamo ingegno, in quanto essi furono capaci di costruire qualcosa che è sopravvissuto fno ad oggi, come ad esempio tante struture architetoniche sparse per il mondo, utlinznzando ciò che avevano a disposinzione in varie part del pianeta, tra cui le loro conoscennze, la manodopera umana e le rocce locali. eornando per un momento ai nostri giorni, se uno studente medio di una grande cità venisse collocato nel menznzo di una tribùor selvaggia, sopravvissuta fno al giorno d’oggi, allora sarebbe molto probabile che anche costui, per quella gente, fosse considerato come un dio, o come un soggeto dotato di essennza divina. Allo stesso modo, se uno studente portasse un individuo selvaggio in un appartamento dotato di tut i comfort, con un frigorifero pieno di cibo simile a quello abitualmente mangiato dal suo ospite, allora quest’ultmo considererà sicuramente lo studente alla stregua di un maestro della luce (per la sua abilità nell’uso degli interrutori), dell'acqua (per l’uso del miscelatore), del cibo (per l’uso del frigorifero), e molto altro ancora. era lo studente e il selvaggio c'è, ovviamente, una notevole diferennza per ciò che concerne lo sviluppo evolutvo e l'applicanzione della conoscennza alla pratca, così come sicuramente anche nel passato remoto ci fu una diferennza simile tra dèi ed esseri umani. Per quanto riportato negli antchi eest Soacri, a partre da un dato momento, gli dèi sono improvvisamente scomparsi, per lasciare fnalmente il posto a un altro Dio, quello principale, che si racconta abbia creato tuto ciò che esiste. Questo Dio è rimasto per un po' di tempo, e poi è sparito anche Lui. Insieme a Lui, c'erano anche gli angeli che Egli mandava. A tale riguardo, è interessante notare che, secondo alcuni test, gli antchi dèi e gli angeli discesero dal Cielo, a volte su "carri di fuoco". Dunque, anche quelle Enttà che venivano chiamate «dèi», in realtà, potevano essere degli angeli (da alcuni, chiamat «antchi astronaut»), che erano in streto contato con l'ultmo Dio, il quale li inviò sulla eerra fn quando non si assicurò che il genere umano avesse tuto quel che serviva per la propria evolunzione, sennza necessità di una Soua (o loro) presennza nelle vicinannze. L'ultmo Dio comparso in un eesto Soacro è il piùor importante, ma è anche quello che genera piùor confusione: di Lui, come Egli stesso ha comandato, non si sarebbe dovuta lasciare alcuna immagine, né alcun riferimento al Nome, sebbene Egli abbia molt nomi, com’è narrato nei Libri; e infat Egli non è solo, poiché insieme a Lui c’è anche il Figlio e lo Sopirito Soanto. È anche noto che Egli sia presumibilmente onnipotente, onnisciente e onnipresente,
che sia Amore, che sia il creatore di tuto, e via dicendo. Potrebbe mai esistere un’Enttà di questo tpo? Per quanto riguarda gli dèi fsicamente present tra gli antchi esseri umani, non c'è dubbio che essi siano esistt, né v'è dubbio sulla connessione di quest dèi con il Cielo; ma non in quanto queste divinità fossero discese dal Cielo - anche se non possiamo escludere tale possibilità -, bensì nel senso che esse avevano delle conoscennze molto evolute per quei tempi, riguardo alla composinzione e alla strutura del Soistema Soolare. Gli antchi edifci e le antche struture, orientat a determinare il movimento e la posinzione di stelle e pianet - come per esempio il sito con la Piramide del Soole in Messico -, ci raccontano silennziosamente di questa connessione. Un'atenta letura della Bibbia rivela la diferennza tra il Dio dell'Antco eestamento e il Dio del Nuovo eestamento. Inerent al primo sono atribut troppo mondani, quali l'ira, la gelosia, l'ataccamento alla Materia e la promessa di beni materiali, nonché la Soua stessa presennza materiale, com’è descrito in Deuteronomio 23:12-14 o in Esodo 3:4-8; ciononostante, in merito all’esistennza del Dio dell'Antco eestamento, vi sono solo prove indirete. Il Dio del Nuovo eestamento, invece, è descrito come puro Amore, irraggiungibile da qualsiasi enttà materiale. E le prove di questo Dio del Nuovo eestamento? Nonostante la mancannza di prove materiali, che tra l'altro potrebbero diventare inutlinznzabili nel corso del tempo, vi sono altre prove non materiali, che testmoniano della Soua esistennza: esse hanno a che fare con l’Informanzione. Ma queste prove sono latrici di un altro inconveniente, poiché hanno bisogno di un vetore, ossia di una persona che le present; inoltre, alcune delle informanzioni, scambiate tra le persone, potrebbero arrivare in forma distorta, come se disponessimo di un telefono danneggiato. eornando con l’analogia alla parabola precedentemente illustrata, un telefono danneggiato sarebbe equiparabile a uno di quei ciechi e l'Informanzione sarebbe paragonabile all'elefante. Per nostra fortuna, queste prove ci sono sufficient, poiché molt test antchi descrivono le stesse vicende, anche se con parole diverse.
2. PARALLELI E SOMIGLIANZE. I fedeli del giudaismo credono in un Dio immortale, onnipresente, eterno, onnipotente e illimitato, dotato di molt nomi.
Nell'Induismo, Dio è descrito come Brahman, uno e indivisibile. Nel Buddhismo, non esiste una visione di un Dio; ma non perché non si creda in Lui, bensì perché il buddhista lavora principalmente sulla propria Cosciennza, per giungere alla perfenzione. A tale proposito, parlerò successivamente di come la Cosciennza - vale a dire, le informanzioni contenute nella mente - renda possibile stabilire molte connessioni, anche con Dio. eutavia, se col conceto di «Dio» intendiamo il Creatore, il custode e il distrutore del mondo, allora nel Buddhismo un tale Dio può essere individuato nel Dharma; se invece intendiamo il piùor alto Principio del Governo del Mondo, allora potremmo identfcare tale principio con la Verità. Il eaoismo parla del grande eao, della Legge Universale e dell'Assoluto. Il eao è multvalore, è un movimento sennza fne. È una sorta di Legge dell'Essere, è il cosmo, l'unità universale. Il eao regna ovunque e su ogni cosa, sennza limit di tempo, né di spanzio. Nessuno lo ha creato, ma tuto viene da Esso, così che poi, dopo aver terminato il ciclo, ogni cosa vi tornerà di nuovo. Invisibile e non percepibile, inaccessibile ai sensi, costante e inesauribile, sennza nome e sennza forma, Esso dà origine, nome e forma a tuto ciò che esiste nel mondo. Anche il grande Cielo, di cui parla Lao enzu, riferendosi al cielo sopra le nostre teste, segue il eao. Nel Cristanesimo, Dio è visto come Sopirito e Verità; non solo quale Ragione assoluta e Onnipotennza, ma anche come Bontà e Amore illimitat. E, anche in tale contesto, Egli è Uno, sebbene in forme diverse, il che comporta nomi diversi. Nell'Islam, Allah (Dio) è l'unico e onnipotente Creatore di tuto ciò che esiste; non ha un'immagine specifca ed è l'unico Ente che possa essere oggeto di culto. Allah è onnisciente e onnipresente, il Padrone assoluto. Anche Lui ha molt nomi. eali descrinzioni, a prima vista, possono apparire prive di alcun collegamento tra loro, tranne che per una piccola parte. Ma, dopotuto, parole diverse possono descrivere lo stesso elemento - e, in questo caso, si trata di descrinzioni diverse di Dio. Ora, abbiamo già qualche elemento su cui lavorare. Nel capitolo successivo, cercherò di non indagare sugli atribut di Dio descrit in alcune part dell'Antco eestamento, in quanto essi sono molto simili a quelli di cui potrebbe essere dotato un soggeto materiale, fsico, imperfeto, in carne e ossa, così come risulterebbe da alcune descrinzioni. Ci fermeremo sugli atribut di Dio nel nuovo eestamento: - Egli È Uno;
- Egli È Onnisciente; - Egli È Onnipotente; - Egli È Onnipresente; - Egli È la Verità; - Egli È l'Amore. Almeno sull'esistennza dell'Amore, suppongo che non vi sia bisogno di prove. Noi stessi siamo un prodoto dell'Amore. A volte, l’Amore può essere presente tra le persone, e tale è quello vero, sia per una persona cara che per un individuo vicino, sia per un Paese che per tuta l'umanità. Molt libri, poesie e cannzoni sono stat scrit sull’Amore; sono stat messi in scena degli spetacoli; sono stat prodot dei flm. E, nonostante tuto questo, è impossibile toccare l’Amore. Ma possiamo sentrlo.
3. L'AMORE QUALE BASE. Soembra irrealistco parlare dell'esistennza di una simile Enttà, che present gli atribut di cui sopra; eppure, anche noi, nel nostro piccolo, con ciò che abbiamo a disposinzione, possiamo provare a forgiare un’Enttà che sia onnisciente, onnipresente e onnipotente. Per poter creare, avremmo dunque bisogno di un dato materiale di partennza, di una buona base; e, se si trata di creare, allora dovremmo «Creare», con la C maiuscola. C'è bisogno di pensare a quali risorse l'umanità possieda e a quali essa possa controllare. era queste risorse, quali sono le piùor prenziose? Qualcuno penserà ai metalli prenziosi; qualcun altro al petrolio; altri ancora all'acqua, alla terra fertle, o addiritura alle piante di coca. E c'è chi penserà all’uomo stesso? A un individuo partcolarmente ragionevole, che sappia controllare le proprie buone e catve qualità; che sappia adatarsi e sopravvivere in un ambiente che cambia, per benefciare di ciò che sembra non sia afato utle. Un uomo potrebbe avere tuto l'oro del mondo ma, se non sapesse come usarlo con profto, o se fosse solo, come potrebbe meterlo a fruto? Soe costui fosse circondato da persone avide, queste potrebbero derubarlo e ucciderlo per avere il suo oro; ma, dopo, cosa faranno col prenzioso metallo? Potrebbero venderlo o scambiarlo, per prendere in cambio ciò che altri creano: del cibo, bei vestt costosi, una macchina, e altro ancora. Soe prendessimo una risorsa qualsiasi, potremmo convincerci che la risorsa piùor prenziosa
che abbiamo non sia una cosa, ma un essere umano; e non uno qualsiasi, ma un individuo ragionevole, di cui ci si possa fdare, pronto a imparare qualcosa e che potrà successivamente creare qualcosa, gestendo in modo costrutvo tute le altre risorse. Soe una tale brava persona fosse sciocca, essa sarebbe pericolosa e potrebbe fare del male; quindi, una risorsa di tale tpologia non apporterà alcun valore aggiunto. Abbiamo a nostra disposinzione un tale tpo di risorsa? Abbiamo a disposinzione delle persone ragionevoli? Per fortuna, ce ne sono. Quindi, col materiale di partennza, con la risorsa che possiamo utlinznzare per la creanzione, ossia con l’Informanzione collegata all’Intelligennza e ad un corpo fsico, non siamo messi così male. Cosa potrebbe fare un essere umano? Di solito, quel che fa ogni giorno, sia che insegni, sia che allevi, sia che costruisca. Ad esempio, un tale conosce la matematca, un altro la biologia, un ternzo la fsica, un quarto il dirito. Cosa potrebbero fare due persone? Almeno il doppio di quello che ciascuna di loro potrebbe fare separatamente; per non parlare di ciò che sarà possibile costruire solo tramite un lavoro di squadra. E cosa potrebbe fare una squadra di persone, in cui tut conoscano perfetamente il proprio lavoro? Ad esempio, tale squadra potrebbe isttuire il CERN e costruire l’LHC. Soe, da soli, possiamo fare ben poco, allora insieme potremmo fare pratcamente tuto, o perlomeno tuto ciò di cui abbiamo bisogno; riunit insieme, non saremmo certo onnipotent, ma saremmo in grado di far tuto e di conoscere tuto. Certo, il «tuto» è un conceto vago; il tuto di oggi non è il tuto di 200-300 anni fa. Soe tut gli esseri umani sono percepit come un complesso intero, allora il quadro diventa piùor chiaro. Certamente, lo scambio normale di informanzioni tra i singoli element dell’intero può essere efetuato solo se tra loro c'è rispeto e amore, e non potrebbe mai avvenire qualora vi fossero orgoglio, odio e risentmento. Di conseguennza, siamo tut onniscient, per così dire; ovviamente, a certe condinzioni, quali la possibilità di leggere dei libri o di scambiare informanzioni. Soe consideriamo l'umanità nel suo insieme, nelle forme di una società evoluta, scopriremo che, secondo alcuni dat, essa vive da circa 6.000 anni. Essa non vivrà certo per sempre, è chiaro, ma questo intervallo di tempo non è esiguo, se rapportato agli standard umani. E in futuro? Potrebbe l’umanità vivere per sempre come un unica entta intera? Forse, non nella stessa forma di oggi, ma penso che ci siano delle possibilità, anche se il conceto del «per sempre» è vago. È vero che quest concet del sapere, del potere e del vivere per sempre potranno essere concretnznzat solo in presennza di una condinzione, quella per cui, tra tute le
persone, ossia tra tut gli element dell’intero, vi sia comprensione reciproca, rispeto, nonché quello che alcuni chiamano Amore. Per me, l'Amore è piùor un incomprensibile sentmento da sedicenni. Con l’avannzare dell'età, esso subisce lievi cambiament, ma l'essennza rimane la stessa: il rispeto, la comprensione, l’accetanzione e l’apprenznzamento per ciò che l’altro è - sfrutando le qualità che consolidano l'unione della coppia -, nonché la ricerca di un reciproco adatamento, eliminando le qualità che potrebbero nuocere non solo al intero – cioè, alla coppia -, ma anche ai singoli element che lo compongono. Per defnire tale disposinzione d’animo, coloro che hanno scrito la Bibbia hanno utlinznzato la parola «Amore». Ora, tracciamo di nuovo i paralleli delle somigliannze tra Dio e gli esseri umani, che costtuiscono la Soua creanzione: - Dio (l'Amore) è onnisciente, e anche i singoli esseri umani (le part), quali component dell'umanità (l’intero), conoscono tuto ciò che occorre per la vita; - Dio (l’Amore) è onnipotente, e anche i singoli esseri umani (le part), quali component dell'umanità (l’intero), possono fare tuto ciò che è necessario per la vita; - Dio (l'Amore) è eterno, e anche i singoli esseri umani (le part), quali component dell'umanità (l’intero), possono contribuire a prolungare l'esistennza della stessa. Un semplice esempio, per chiarire: immaginate una comunità composta da un singolo individuo; la durata di questa comunità nel tempo sarà pari alla durata della vita stessa dell’individuo che la compone. Ora, immaginate una comunità composta da due element, uno maschile e uno femminile, capaci di riprodursi. In tal caso, la durata di questa comunità sarà pari alla somma tra quella delle vite dei due element ininziali, sin dalla loro unione, e quella della vita del suo ultmo componente, e quindi sarebbe sostannzialmente indefnibile, a condinzione che le relanzioni tra i component della comunità si fondino sull’Amore. In caso di sosttunzione dell’Amore con l'odio - o con qualunque altra carateristca che, annziché aggregare, divida e port a confit o guerre -, l'esistennza di una tale comunità si ridurrà, invece di estendersi. Addiritura, in talune circostannze, se ne potrebbe conoscere il giorno dell’autodistrunzione. Vi invito nuovamente a non fraintendere i miei ragionament e a non pensare che qualcuno abbia deciso di prendere il posto di Dio, mostrandovi che anche gli umani possono raggiungere certe qualità, che una volta erano atribuibili solo a Dio. La vita è un processo, un movimento, una sorta di atvità, vale a dire: dobbiamo comunque fare qualcosa e, se lo faremo, dovremo farlo col cuore. Raccogliamo ora tut i verbi che riusciamo a trovare o a ricordare; vedremo che tale complesso di verbi può essere diviso in due gruppi principali: nel primo gruppo, ci saranno i verbi associat all’atvità del «creare»; il secondo includerà quelli associat al
«distruggere». Quest due grandi gruppi sono collegat e sotostant all’anzione del «fare», che implica una certa atvità, ovverosia determinat processi. Creando una scala di livelli dei verbi, al primo livello avremo il «fare»; al secondo livello, potremo porre il «creare» e il «distruggere»; al ternzo livello, in diverse percentuali, vi saranno le varie combinanzioni delle anzioni «creare» e «distruggere». In altre parole: creare distruggendo e distruggere creando. Per una piùor chiara comprensione dell'immagine, ecco un esempio: qualcuno crea delle scarpe da lavoro, che poi noi acquistamo per indossarle, per camminare comodamente, per proteggere gli art inferiori dalla caduta di ogget pesant, etc. Ebbene, quando lavoriamo, creeremo qualcosa - ad esempio, costruiremo una casa; così, usando le scarpe, le distruggeremo, creando però una casa. Il principio su cui poggia l'Universo è quello di creare, piùor che quello di distruggere. Soe il rapporto tra queste due fornze è 50/50, l'Universo è stabile. Soe, nel rapporto tra il creare e il distruggere, si giunge al 51% di creare e al 49% di distruggere, l'Universo crescerà. Soe, viceversa, si giunge al 51% di distruggere e al 49% di creare, l'Universo si ridurrà. Quando parlo di stabilità, mi riferisco al periodo precedente il Big Bang; ossia: non mi riferisco alla nostra vita quotdiana, sebbene esistano esempi di ecosistemi autonomi, in cui il tempo si può congelare. Un ecosistema autonomo è quello in cui un essere o un gruppo di esseri scelgono di interagire con le enttà, con gli ogget o con gli element del mondo che sono stat loro insegnat da piccoli, o coi quali, per diverse circostannze, i primi di tali esseri sono stat costret a interagire. Potremmo trovare esempi di ecosistemi di piccole dimensioni in alcune botglie, al cui interno sono state inserite delle piante, oltre a un po’ di terra, di gas e di acqua, per cui c’è un ciclo contnuo della vita, privo di alcun cambiamento signifcatvo; tale ciclo contnuo rappresenta un movimento circolare di Energia, che si trasforma con una certa prevedibilità; per cui, in assennza di un osservatore, ci sarà un decorso del tempo collegato ai soli cicli di trasformanzione dell’energia. Per un osservatore che voglia seguire solo quel dato ciclo di trasformanzioni, non sarà possibile stabilirne un ininzio o una fne, a meno che non sia stato proprio lui stesso a dare ininzio a quel ciclo di quell’ecosistema. Ma, in assennza di un riferimento esterno, come ad esempio l’anno di nascita del Cristo, l’osservatore dovrà contare i varî cicli, per poter sapere quanto tempo sia trascorso dall’ininzio dell’osservanzione. Perciò, se quel soggeto si limita ad osservare, sennza provvedere a segnare il trascorrere dei cicli, avrà la sensanzione che il tempo non passi, sebbene vi siano dei piccoli cambiament tra i cicli di ininzio, di crescita e di morte di una pianta.
Dunque, proprio l'esistennza di un ciclo energetco, basato su una routne di interanzioni, accompagnato dall'assennza di cambiament globali e radicali, potrà esser visto come un congelamento del tempo, come un tempo bloccato, poiché il trascorrere del tempo è stretamente legato al sistema stesso, e non ha modo di evolversi. Un esempio a livello umano di congelamento del tempo può essere rappresentato dalla comunità statunitense degli Amish; i visitatori di tale società hanno riferito di aver avuto la sensanzione che, all’interno di essa, il tempo si fosse fermato o, per l’appunto, congelato. Fermato dove? O a che punto? Al confne del mondo dell'eletricità, posto che i loro membri, rifutando di interagire con tute le creanzioni eletriche dell’uomo, hanno pratcamente bloccato l'evolversi del tempo. In altre parole, costoro non intendono produrre alcun cambiamento nel loro mondo, desiderando interagire all’interno di esso sennza creare alcunché di nuovo. Dio è il miglior modello di come agire nella vita; basterà vedere l'esempio di Gesùor, che ha incarnato l'Amore. E, poiché Egli è il Creatore di tuto, anche noi possiamo scegliere di «creare». Ora, valutate le idee sopra descrite e aumentando le interanzioni basate sull’Amore tra gli element dell’intero, aumenterà anche la somigliannza delle qualità di quest element con quelle di Dio, pur tenendo in debito conto il fato che, in primis, siamo lontani dalla Soua onnipotennza e, in secondo luogo, non ne avremmo bisogno, poiché ciò che gli esseri umani potevano fare cento anni fa non può essere paragonato a quello che essi possono fare oggi. E viceversa: saremo tanto piùor lontani dalle Soue qualità, quanto meno Amore ci sarà tra noi, quali part dell’intero. Ora, ponendo come base il criterio dell'Amore, potremmo notare i paralleli e le somigliannze tra l'unità delle part (esseri umani) che compongono l’Intero complessivo (umanità) e lo stesso Intero, in veste di Dio. Ma, poiché «Dio È Amore», nella frase precedente potremmo sosttuire la parola «Amore» con la parola «Dio» e avremmo come risultato: «paralleli e somigliannze tra l'unità delle part dell’Intero complessivo, sulla base di Dio». Di conseguennza, piùor lasciamo che Dio (Amore) sia presente in noi stessi e nelle nostre relanzioni, piùor Gli somiglieremo. Quindi, in virtùor di tale ricostrunzione, è chiaro il modo tramite cui potremo raggiungere il Paradiso; esso si acquisirà automatcamente, a determinate condinzioni: - gli esseri umani devono sapere chi sono; - coloro che sanno chi sono, dovrebbero unirsi e prendere il controllo della comunità; - una volta unit, essi dovranno utlinznzare l'Amore in tute le interanzioni tra loro. Ora, immaginate un luogo della eerra, in cui la percentuale maggiore degli abitant sia costtuita dai «risvegliat»; come sarebbe la vita lì?
E, sebbene vi siano sulla eerra luoghi simili al Paradiso, non si può certo dire che quest luoghi, in termini di qualità, coincidano al 100% con quelli di cui ai nostri criteri. Soì, alcuni uomini vivono in quei luoghi sulla base dell'Amore, ma costoro non si rendono conto di chi essi siano, né di ciò che potrebbero fare tut insieme. Pertanto, nonostante sia soddisfata una sola delle tre suesposte condinzioni, le porte d'ingresso alle case di quelle persone saranno sempre aperte nella stagione calda, le loro biciclete non saranno legate con catene quando sono lasciate sulla strada, e così via. Qualche parola in piùor sui verbi: «creare» e «distruggere». Soi trata di verbi di secondo livello, che indicano quanto il sistema nel suo insieme, ossia lo stato dell'Universo, possa essere sbilanciato. Un piccolo esempio: l'uomo si nutre, ingerendo il cibo, avviando così la distrunzione di quest’ultmo. In tal modo, distruggendo il cibo, l'uomo costruisce il proprio corpo, tramite il rinnovamento delle cellule, dei tessut e di tuto il rimanente. Soe l’uomo distrugge il cibo in modo sbilanciato, ad esempio in modo troppo lento, diventerà obeso. Quindi, in caso di una distrunzione lenta, avremo anche una lenta costrunzione, ossia una lenta assimilanzione, peggiorando la situanzione, in quanto quella parte di cibo, che non verrà utlinznzata, sarà depositata in alcuni organi del corpo, sbilanciando l’equilibrio dell’insieme. In questo caso, per poter ricostruire il corpo, sarebbe opportuna una maggior distrunzione degli aliment o l’assimilanzione di una minor quanttà degli stessi. Il verbo di primo livello, cioè il «fare», che indica solo l'anzione di distrunzione o di creanzione, dovrebbe teoricamente riferirsi a una misura equilibrata. E siccome Dio, quale Assoluto, non dovrebbe né creare, né distruggere - per poter restare bilanciato -, Egli dovrebbe «fare» un’anzione «perfeta» in vista dell’equilibrio. Questa anzione, questo «fare», sarebbe riferibile alla propornzione geometrica della Materia, defnita come «senzione aurea», nella forma di un’anzione concreta che, una volta manifestata, ci permete di «essere», di fare un’anzione, ma allo stesso tempo di non «creare», né «distruggere»; e l'unica anzione di questo tpo che mi viene in mente è quella di «contemplare», «meditare», cioè «osservare», che potrebbe rappresentare un’anzione compiuta da Dio, in veste di Assoluto. Ecco perché, all’ininzio dei tempi, quando non c'era ancora nulla, come descrivono i eest Soacri, l'unico «fare» possibile consisteva nella contemplanzione o nella meditanzione. Vedremo in seguito che, all’ininzio dei tempi, poiché Dio È Amore, Egli È un Amore Assoluto e Infnito. Nel momento in cui, all'ininzio dei tempi, nacquero altre cosciennze, all’Amore Assoluto - ossia alla Cosciennza osservatrice, perfetamente equilibrata in quanto costante -, si aggiunse un numero N di cosciennze che dovevano ancora imparare cosa fosse l'Amore; si aggiunse quindi una certa quanttà N di Amore sporco, se possiamo defnirlo così; un Amore non purifcato, in quanto le Soue creature (quelle
umane e non solo) erano e sono tutora atrate dagli ogget materiali, atraverso una forma di amore materiale, chiamato «dipendennza». Non confondete l'ato originario della «contemplanzione» inerente all'Assoluto, ossia la «meditanzione» di Dio, che è direta verso l’interno di Soé stesso e della Soua Cosciennza perché in origine non c'era altro che Lui -, con un odierno «ato di contemplanzione» dei programmi televisivi in eV, che è direto dall'interno verso l’esterno. È necessario essere mentalmente ciechi, per non collegare quest dat già sopracitat e per non vedere almeno una parte del «quadro» del mondo. Noi tut siamo una parte di Dio, la parte sporca (spiegherò piùor avant perché ne siamo ancora solo una parte); nel nostro stato di umanità, siamo un Dio neonato, per così dire. In assennza dell'Amore (Dio) e della comprensione, l'intera esistennza durerebbe da un giorno all'altro, col rischio costante di un’autodistrunzione. Forse, questo rischio sarebbe stato efetvo già da molto tempo, in assennza dell'equilibrio esistente tra alcune part di questo intero, vale a dire dei Souoi portatori, ovverosia delle persone che cercano costantemente di incarnare e di rappresentare l'Amore. Soennza Amore, non sarebbe possibile creare qualcosa di buono; in termini mondani o materiali, non sarebbe possibile far bene le cose, né farle a regola d'arte, né partorire, né fare alcun’altra cosa. «Dio» e «Amore» potrebbero essere considerate solo parole, anche se cruciali e fondamentali; talvolta, si trata solo di pensieri che, come una colla, ci tengono legat insieme e non ci permetono di sgretolarci soto la pressione del risentmento, dell'orgoglio, dell'avidità e di altre informanzioni o di altri impulsi che tendono a dividere l'intero, così come nella seguente parabola della scopa. Un uomo anziano aveva tre fgli, che non andavano mai d'accordo tra loro. Quel vecchio, che voleva che i suoi fgli vivessero in pace dopo la sua morte, decise di insegnar loro cosa fare, in vista di tale obietvo. Un giorno, il padre li chiamò a casa sua e chiese loro di spezzare una scopa a metà. Il fglio maggiore ci provò per primo, ma senza successo. Lo stesso risultato negatvo fu raggiunto dagli altri due fgli. A quel punto, il padre slegò le fasce che componevano la scopa e chiese a ciascun fglio di rompere qualche cannuccia slegata, il che fu possibile per i fgli, con grande facilità. Quindi, il padre disse loro: «Questo vale anche per la vita. Se rimarrete insieme, nessuno vi spezzerà; ma, se sarete separat, sarete facili da sconfggere, così come è facile spezzare qualche cannuccia della scopa.» Soi trata anche del principio tramite cui si manifesta il conceto del «Divide et Impera». Questa Informanzione, questo Amore, non è soltanto una colla per umani che li tene insieme, ma funnziona anche come un buon virus, che si replica e si difonde atraverso
noi portatori, a condinzione che noi stessi lo vogliamo: «Ecco, Io sto alla porta e busso; se uno ode la Mia voce ed apre la porta, Io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco» (Apocalisse 3:20). A volte, in fondo, la Cosciennza e il buon senso bussano alla nostra porta, non è così? Soentamo questo bussare?
4. ONNIPOTENZA. Alla qualità dell’onnipotennza dobbiamo associare qualche idea. Probabilmente, molt di noi sono condinzionat dall’immagine di onnipotennza dei supereroi di alcuni flm e fumet. L'onnipotennza dei supereroi è qualcosa del tpo: «C'è il potere, non serve il cervello». In realtà, tuto è molto piùor complicato. La realtà consiste, ad esempio, di element chimici, minerali, piante, microrganismi, creature vivent, esseri umani, meccanica, eletronica, etc. eut gli anelli di questa catena agiscono e interagiscono in virtùor delle proprie leggi. Ad esempio, dovendo afrontare la minaccia di un inseto parassita che distrugge il raccolto, la conoscennza delle debolenznze di quel parassita potrà esserci utle molto piùor di Batman o di Souperman. E similmente in un altro esempio, quello del mal di testa cronico, avremo bisogno di un medico o di un guaritore che, dopo aver valutato i nostri sintomi sulla scorta di opportune indagini mediche, sarà in grado di determinare le cause del malessere e, quindi, di correggere la situanzione, in virtùor della propria preparanzione medico-scientfca, indiscutbilmente meglio di quanto potrebbe fare un supereroe in grado di fermare un treno in corsa. E ancora, se l'automobile non si avvia, annziché far ricorso a un supereroe, chiameremo un meccanico che, granzie alle sue abilità nel gestre i meccanismi di un veicolo, sarà in grado di risolvere il problema. In realtà, ogni cosa è creata, è organinznzata e funnziona secondo determinate regole, in virtùor di un certo Ordine nell’andamento dei varî processi. E, per poter davvero aiutare qualcuno, ovunque puntamo il dito, avremo bisogno di conoscennza e di ingegno, così come fece Davide quando afrontò Golia. Soe avremo la conoscennza, potremo risolvere il problema. Soe non abbiamo alcuna conoscennza, dovremo considerarci mancant, inferiori, in difeto. È dunque chiaro che l'onnipotennza si basa sull'onnisciennza. E riguardo al famoso «paradosso dell'onnipotennza», possiamo dire che è sciocco cercare le prove dell'assennza di un’onnipotennza e, sulla base di ciò, è altretanto
insensato concludere che, «poiché l’onnipotennza è assente, non c'è neanche un Dio». Quando mi sono reso conto di ciò che veramente sono io, di quel che siamo tut noi e di ciò che è Dio, ho capito quali sciocchenznze avevo deto e pensato agli ininzi delle mie ricerche. Inoltre, posto che «Dio È Amore», sosttuendo il conceto di Dio con quello di Amore, oterremo quanto segue: «Poiché non c'è onnipotennza, non c'è Amore»; tutavia, sappiamo bene che non è così. Prendiamo la domanda standard relatva a tale paradosso: «Può Dio creare una pietra che Egli non possa sollevare da solo?» Diciamo allora che Egli creerà non solo una pietra, ma una grande quanttà di tali pietre insollevabili; ne conseguirebbe che Lui non è onnipotente, in quanto le ha create, ma non può sollevarle. Quindi, se non può farlo Lui, allo stesso modo non potrà farlo alcuna delle Soue creature. Ebbene, verrà il momento in cui vorrete costruire una casa o una fortenznza. I primi pensieri dei costrutori saranno: «Dio, perché tali torment?» Soe, e quando, sorgesse la necessità di qualcosa, ciò verrà creato; e non solo creato, ma pensato nei minimi detagli, per ogni punto dell’evolunzione della vita. E, qualora ciò non fosse necessario, se fosse un’assurdità, del tpo di una pietra insollevabile, un cerchio-quadrato, un'acqua-fuoco o un’indistrutbile borseta da donna, allora non verrà creato. Soi ha la sensanzione che la maggior parte di coloro che sono impegnat in simili sciocchenznze non abbiano cose piùor serie da fare; riusciranno costoro a piantare un chiodo da soli, sennza colpirsi le dita? Con riferimento alla domanda sulla pietra, così come all'altra domanda: «Può Dio creare qualcosa, che non possa distruggere?», la risposta è «sì», e «no». È SoÌ, perché Dio, quale Amore, crea; ed è NO, perché non è Lui quale Assoluto che distrugge, ma piutosto alcune delle Soue creanzioni ne distruggono altre. Partamo dall’ininzio, prima della nascita del tempo, quando c'èra una sola Cosciennza, che abbiamo già mennzionato come Amore puro e infnito. In questo stato Assoluto, tale Cosciennza si limita a contemplare, sennza fare altro; tutavia, l'Amore non è solo un’Informanzione ma, almeno per alcuni umani, esso è anche un ato di prova, riscontrabile nel momento del reciproco bisogno, atraverso un’anzione concreta; è un sacrifcio, sopratuto quando si fronteggia una prova. Ebbene, cosa potrebbe sacrifcare questo Amore, se non ha nulla e se non c’è nulla? Risposta: la Soua stessa Cosciennza, o una pornzione di Essa e, posto che Lui - in quanto Assoluto - è avulso dal eempo, ne consegue che, nella Soua Cosciennza, il passato, il presente e il futuro sono un unico elemento.
Anche gli atribut propri degli esseri umani possono avvicinarsi molto a tale condinzione, quando ad esempio ricordiamo il passato, interagendo nel presente, ma tenendo a mente un obietvo futuro da raggiungere. Ora, i concet del eempo - passato, presente e futuro - non hanno nulla a che fare con la Materia, né con l’Energia, poiché essi rappresentano una pura Informanzione. Quindi, essi possono trovarsi solo nell’ambito di una Cosciennza che opera tramite l'Informanzione. Da ciò, si capisce quel che la Prima Cosciennza ha sacrifcato tramite l'Amore per i Souoi fgli e per le Soue creature: una pornzione della Soua propria banca-dat, un luogo sicuro presso cui custodire ciò che vale di piùor in questo Universo, ossia l'Informanzione. Quindi, non è Lui (la Prima Cosciennza) a creare, non è Dio visto come Amore assoluto. Egli si limita a contemplare; tut’al piùor, ofre un menznzo - rappresentato dall'Informanzione sul futuro, ossia, da un progeto di qualcosa che ancora non esiste materialmente e che può esistere solo a livello di Informanzione, di Cosciennza, di Mente e un luogo idoneo per la Creanzione. Ma, allora, chi è che ha creato? L’hanno fato le nuove cosciennze, che però possono creare solo applicando Amore, cioè Dio, quello vero, che consiste anche nel concedere alle nuove cosciennze la libertà di manifestarsi, posto che, in assennza di Amore, non è possibile creare. Pertanto, alle domande-paradosso sull’onnipotennza, «Può Dio creare una pietra che Egli non possa sollevare da solo?», o «Può Dio creare qualcosa che non possa distruggere?», la risposta sarà: 1. per Dio, visto come Amore Assoluto (la prima Cosciennza), la pietra non esiste; 2. solo noi possiamo vedere e capire la pietra; 3. per l'Assoluto, tuto è Informanzione; quindi, tuto è già stato contestualmente creato e distruto, poiché appunto l'Assoluto è avulso dal tempo; 4. per l'Assoluto, la stessa domanda-paradosso ininziale, dato il precedente punto 3, è fuori dai limit temporali, quindi è fuori da ogni logica ed è sennza senso; 5. la domanda comincia ad avere un senso per quell’Amore sporco o imperfeto, che è posto a livello delle creature di Dio; 6. poiché le Soue creature nascono imperfete, anche il paradosso stesso svanisce; 7. non è Dio, quale Amore Assoluto, a creare o distruggere, in quanto Egli è la Cosciennza originaria che osserva e che predispone alla manifestanzione della creanzione; potremmo dire che Egli crea le condinzioni affinché si manifest il creato, ma non crea in prima persona, poiché fa spanzio ad altre cosciennze all’interno della Soua propria Cosciennza. Egli è l’Assoluto proprio perché resta solo al livello di Informanzione (quindi di idee e di visione), e non si manifesta in anzioni; perciò, non può sbagliare, poiché resta in
uno stato di assolutenznza e di perfenzione; 8. è Dio, quale Amore per le Soue creature e quale Amore tra le stesse, che crea o distrugge le predete condinzioni, ma non è Lui - in veste di Assoluto - a creare, né a distruggere il prodoto fnale, posto che i sogget che creano sono alcuni di noi e altri sogget sono quelli che distruggono. In altri termini, con la parola «Dio» si è cercato di individuare diverse manifestanzioni del creato, tra cui quelle Enttà che, nei tempi antchi, venivano chiamate «angeli», ossia esseri dotat di amore, verità, abilità fuori dal comune e tanto altro ancora. Quindi, nel conceto di «Dio», gli esseri umani hanno identfcato sia cose materiali, sia cose intangibili. Un esempio concreto: il pane, i taralli, la pasta, i grissini e gli altri farinacei hanno ciascuno un proprio nome, sebbene la loro essennza - la farina - sia la stessa. Lo stesso ragionamento può essere applicato al conceto di «Dio», quale Amore Assoluto e quale Amore tra le Soue creature. Ora, vedremo come usare meglio i concet di «creare» e di «creature», in rapporto al conceto di «Dio» quale Amore Assoluto. Per una madre, un bambino è forse la sua creatura? La risposta è contemporaneamente SoÌ e NO. Soi trata di una creatura nonché di una partcolare creanzione. Perché? Perché questo tpo di creanzione non è creato con le mani, come farebbe un falegname con un tavolo. Soi trata di una creanzione auto-creatrice, nella quale ha un ruolo anche la madre, in quanto essa crea determinate condinzioni che saranno indispensabili affinché il bambino possa auto-crearsi; ma è proprio lui che si sviluppa e si evolve autonomamente all’interno della madre. Dunque, la madre crea le condinzioni affinché possa essere creato il prodoto fnale: si trata, quindi, di una creanzione parnziale. In altre parole, pur potendo creare le condinzioni e predisporre il materiale necessario, le creanzioni non verranno operate, qualora non vi fosse un altro soggeto che possa utlinznzare le condinzioni e il materiale. Lo stesso discorso vale per la creanzione di Dio, in qualità di Cosciennza Ininziale che è la manifestanzione dell’Amore Assoluto: Egli non crea diretamente, ma concepisce degli element che, a loro volta, creeranno. Ora, annziché parlare di creature, utlinznziamo le parole «fglio» o «fglia»; tali termini sono collegat al conceto di proveniennza fsica e materiale, dotata di certe carateristche: maschio fglio, femmina fglia. Nel caso della discendennza di una cosciennza dall’altra, riferendoci dunque a element non materiali, a livello dell’Informanzione, che può incarnarsi e guidare un corpo maschile o femminile, quale nome si può dare? Come si può defnire? Nella precedente descrinzione, si può capire il motvo per cui il ranznzismo è un’ideologia
sbagliata, posto che né la ranznza, né la forma, né il colore fsico hanno il rilievo che ha l'essennza intangibile, ossia la cosciennza. Soe ricordate i verbi «creare» e «distruggere», appartenent al secondo gruppo, allora vi renderete conto del fato che, pratcamente, sin dal momento ininziale della Creanzione, una parte dell’Intero sta cercando di creare - sebbene tale parte di Dio, in qualità di Amore tra le Soue part, abbia a malapena il tempo necessario per farlo -, e un'altra sua parte tenta di distruggere. Nel succitato esempio delle scarpe da lavoro, traslato nei nostri tempi, la risposta alla domanda del predeto paradosso è ovvia: essa è contestualmente SoÌ e NO. Inoltre, il processo di creanzione non si ferma; esso è in costante progresso e contnua tutora, così come quello contrapposto di distrunzione. Quindi, l'intervallo di tempo a cui si riferisce la domanda non è correto, nel senso che non si può sapere, né si può rispondere alla domanda: «Può Dio creare qualcosa che non possa distruggere?», fntantoché il processo di creanzione non sarà concluso. Come posso sapere se ho creato qualcosa che non posso distruggere, nel caso in cui non abbia fnito di creare? Perché questo è proprio ciò che succede: la Creanzione non si ferma, ma prosegue incessante lungo il proprio ciclo. E, per di piùor, l'Assoluto è fuori dal eempo, e ciò signifca che, per Lui, una pietra non esiste neppure. Illustro questo conceto con un esempio. Immaginate di essere il primo falegname in assoluto che svolga questo lavoro; arrivano degli esseri umani che vi chiedono di fabbricare un oggeto che ancora non esiste, ma che a loro serve; ad esempio, costoro hanno bisogno di qualcosa su cui poggiare un piato o un bicchiere. Voi, quale falegname, conoscete già i materiali che avete a disposinzione, e avete anche qualche idea su come assemblare quei materiali, per poter otenere quanto vi hanno richiesto. Ora, questo stato della vostra mente, che si proieta avant nel eempo al fne di vedere nella vostra testa, nella vostra visione, il tavolo richiesto, non è sempre legato all’immagine del futuro, poiché esso ritorna ogni tanto nel passato, per ricordarsi dei tpi di materiali che avete a disposinzione, e torna ogni tanto al presente, per poter interagire coi richiedent. Poi, in séguito, potreste di nuovo viaggiare nel eempo, per ideare una modifca del tavolo; successivamente, potreste rendervi conto del fato che la vostra idea non è niente male, e che la costrunzione che state per creare piacerà a tut; quindi, avrete bisogno di spanzi produtvi piùor ampi, per poter produrre tali ogget in quanttà maggiore, viaggiando così ancor piùor avant nel futuro, con la vostra mente. Questo stato della mente, che viaggia di contnuo tra passato, presente e futuro, non è ordinato, ossia non dispone di una sequennza ben precisa che corrisponda a quella
materiale dell’ininzio di assemblaggio del tavolo, che dispone invece di ben defnite scadennze di tempo, relatve all’ininzio dell’opera, alle operanzioni intermedie e poi alla conclusione della stessa. La mente, invece, si trova in uno stato di Caos, vale a dire di assennza di Ordine. Ora, voi siete il primo falegname che sia mai esistto e vi limitate alla sola contemplanzione; pertanto, la vostra Cosciennza (in assennza di una mente, che non è stata ancora creata) non può far altro che viaggiare tra tut i punt del tempo, anche se, all’ininzio dei tempi, non c’è spanzio né tempo atraverso cui poter viaggiare; quindi, non potreste nemmeno vedere ancora il tavolo. L'unica cosa che potete fare è quella di creare altre cosciennze-falegnami, a cui concederete la libertà di trar fuori, da voi o da altre cosciennze - cioè, dalla vostra visione del futuro -, l'immagine di qualcosa che voi o altre cosciennze avete nella mente, così da materialinznzarla. Con la libertà, si può creare assolutamente tuto ciò che è possibile creare; in tal modo, le creanzioni con un certo grado di qualità resisteranno nel tempo e, anche qualora dovessero andar distrute, sarà possibile ricrearle, mentre quelle prive di tali carateristche superiori si distruggeranno automatcamente. In tale contesto, prima o poi, verrà fuori il tavolo ideato, per cui sarà sufficiente contemplare - piutosto che agire -, e lasciar completare il lavoro alle vostre creature. Qui si capisce la genialità del Dio in qualità di Amore Assoluto: Egli non crea degli element monouso, ma crea degli element che saranno in grado di creare altre enttà. Il conceto è semplice, considerato tuto quel che ho descrito sopra: per voi, che siete il primo falegname, ogni cosa esiste solo a livello di Informanzione, che oltretuto è sempre in uno stato di Caos (futuro, presente, di nuovo futuro, passato, di nuovo futuro, etc.); ecco perché, per voi, non esiste nemmeno il conceto di «tavolo», dal punto di vista dell’Informanzione. Voi vedete – e contemplate - che, a un certo punto della linea del tempo, qualcuno crea una cosa, che poi verrà utlinznzata; ma non sapete né di cosa si trat, né come si chiami, né a cosa serva. Soapete solo che essa viene usata; quindi, la vedete come un bene e di conseguennza dovrete creare altri element che saranno necessari per la creanzione del tavolo, vale a dire altre «cosciennze-falegnami», «cosciennze-creatrici di alberi», e così di séguito. Quindi, il tavolo, la pietra, o qualsiasi altra cosa esiste, e la sua esistennza, è compresa solo da chi l’ha creata fsicamente e/o la usa. Nella scala del tempo, dopo il Big Bang, secondo gli sciennziat della fsica, c'era il plasma; la Materia è comparsa molto piùor tardi, e alla fne dei tempi essa cesserà di essere quel che è. A proposito dell'onnipotennza, la dotrina eaoista dice che il eao è il nulla, l'ininzio e la
fne del mondo, poiché tute le cose materiali, ossia l'intero Universo, nascono dal nulla e poi tornano nel nulla. Quindi, se tuto questo esiste, allora qualcuno/qualcosa, e precisamente l'Amore, si può defnire onnipotente. Soeguendo il precedente esempio del falegname, i buddhist direbbero che non è solo la pietra a non esistere, ma che nemmeno voi esistete. A tale proposito, è importante sotolineare un altro punto. Nonostante il fato che l'Assoluto sia fuori dal eempo, l'Amore è una guida-ponte, in quanto connete l'Assoluto con il eempo, posto che l'Amore, all’ininzio, immaginando una Cosciennza Ininziale, è rivolto verso Soé stesso; quindi, in uno stato Assoluto, Esso sarà presente. Poi, si nota che Esso è presente anche negli esseri umani (imperfet e fuori dall’Assoluto), seppure in misura molto piùor ridota. Ecco perché l'Amore collega l'Assoluto (che è fuori dal eempo, a livello di Informanzione e Caos) col mondo materiale imperfeto. All’ininzio dei tempi, non c’è piùor solo l'Amore Assoluto (che è incompiuto e che contnua a sussistere per conto Souo), in quanto ad Esso si aggiunge l'Amore fsico, che è sempre Amore, ma basato sul «peccato». L'Assoluto non crea, ma si limita alla Contemplanzione; quindi, la questone implicita nel predeto paradosso sull'onnipotennza non è riferita a Lui, ma all'Amore sporco, fondato sul peccato, che è già in fase di creanzione. eali concet di Amore Divino Assoluto e amore materiale sporco sono distnt tra loro, ma sempre di Amore si trata, posto che la Matrice è la stessa. Volendo ricostruire, dal principio, la linea temporale di tut gli event, avremo dunque una prima fase in cui è presente una Cosciennza Ininziale, che è Amore Assoluto, in quanto sacrifca Soé stessa per dare vita alle Soue creature. eale Cosciennza è Dio, che però è Caos a livello dell’Informanzione e, in quanto tale, è un atributo dell’Informanzione, e questa fase è avulsa dalle coordinate temporali, le quali, così come lo spanzio, si riferiscono al piano fsico; dunque, presente, passato e futuro sono fusi in un unico contnuum. In una seconda fase, c’è la Cosciennza Ininziale, piùor una quanttà N di nuove cosciennze che, per poter esistere e per mantenere in vita i corpi materiali, sono costrete a consumare. Quindi, posto che la vostra esistennza si fonda non sulla pura Informanzione, ma sulla sotomissione e sulla distrunzione di corpi di altre cosciennze, ci sarà Amore per voi, per il vostro corpo, ma non per coloro di cui vi nutrite e che distruggete, al fne di creare voi stessi. In questa fase, nasce il eempo: qualsiasi corpo fsico ha bisogno di pornzioni per vivere, il che vuol dire che, per poter crescere e svilupparsi, l'uomo ha bisogno di cibo, di acqua, d’aria, di luce e quant’altro; una pianta necessita di terra, acqua, luce, etc.; un atomo di idrogeno richiede pornzioni di fotoni.
Ebbene, in assennza di un orologio e di qualsiasi altro riferimento che possa determinare il passare del tempo - come la rotanzione di un pianeta intorno a una stella o al proprio asse - come facciamo a capire che sta passando il tempo? Risposta: ciò sarà possibile quando avvertremo la sensanzione della fame: è il nostro corpo che lo chiede. Quindi, è come se ogni essere avesse un limite di tempo preimpostato, collegato alla durata della propria esistennza; sappiamo che dobbiamo nutrirci e, pertanto, ci nutriamo di nuove pornzioni. In tal modo, estendiamo il tempo. Immaginiamo ora di essere degli osservatori all’ininzio della Creanzione. In tale stato, non c’è ancora nulla: non c’è un sole, non c’è alcun pianeta, né alcuna rotanzione, e quindi non esiste il tempo. Come facciamo a creare il tempo? Procediamo a piccoli passi, ininziando a creare delle piccole cose, ossia un notevole numero di altre cosciennze, cioè delle enttà pensant, che pensano, ad esempio: «Io esisto», ma che non sanno ancora nulla, poiché non c’è ancora nulla da poter conoscere. In tale fase, noteremmo la prima suddivisione di queste enttà in due grandi gruppi: quello del Caos e quello dell’Ordine. Le cosciennze del Caos non hanno memoria, posto che non sanno nulla di nulla; quindi, si trovano in uno stato di osservanzione. Le cosciennze dell’Ordine sfrutano quelle del Caos per manifestarsi, passando leteralmente atraverso queste ultme. Immaginiamo una sfera o un cubo, che rappresenta la Cosciennza ininziale, al cui interno succede tuto il possibile. All’interno di essa, vengono originate le nuove cosciennze, con la conseguente frantumanzione della Cosciennza ininziale, che ha provveduto a frantumare lo spanzio in una molttudine di cosciennze minori (spanzi), ciascuna delle quali ha la stessa forma di quella ininziale, ma è inferiore di dimensioni. Le cosciennze del Caos sono statche, poiché non hanno alcuna informanzione nella loro memoria; quindi, non interagiscono afato, laddove le cosciennze dell’Ordine hanno una limitata memoria, che è collegata a un dato Ordine. Soono cosciennze che ricordano di essere esistte (in quanto si sono auto-defnite e auto-consolidate), fnché hanno usufruito dello spanzio delle cosciennze statche-Caos, utlinznzato per atraversare lo spanzioCaos. Così, si può spiegare la nascita del eempo. Soe le cosciennze-Caos sono fuori dal eempo, in quanto non interagiscono, le cosciennzeOrdine creano il tempo atraversando lo spanzio-Caos. Proviamo a visualinznzare i ridot spanzi-Caos delle cosciennze sennza memoria, come se fossero dei barili in una stannza, la quale rappresenta la Cosciennza ininziale. Quest barili sono le cosciennze statche, sennza memoria e sennza movimento. Le cosciennze-Ordine ininziano un movimento; potremmo immaginarle come dell’acqua che va a riempire i suddet barili. Col riempimento del primo barile, comincia la durata dell'esistennza di queste cosciennze, che fnirà quando quel barile avrà fnito di riempirsi, posto che non ci sono ancora altri modi di esistere, né altre atvità.
Una volta riempito il barile, la Cosciennza associa la propria esistennza, il proprio essere, ovverosia il tempo, a questo processo di riempimento, che essa memorinznza; dopodiché, in assennza di altri compit da svolgere, si passa al riempimento successivo. Così, i barili riempit, cioè le cosciennze-Caos, non restano pieni, né conservano nella propria memoria l’esigennza di interagire con l'acqua e di tratenerla; quindi, si svuotano. Poi, il giro ricomincia da capo, ininziando una nuova fase del tempo. Soe l'osservatore disponesse di un orologio che indica l'ininzio dell’atvità di riempimento, tale ininzio coinciderebbe, solo a ttolo di esempio, con le ore 23:59:59:59, e il tempo fnirebbe al momento della conclusione dello svuotamento, alle ore 0:00:00:00. Questa fase dura pochissimo, un miliardesimo di millisecondo, se non di meno. Un altro esempio: apro un partta IVA, dopo aver isttuito un’anzienda, la quale all’ininzio sarà composta solo da me medesimo, poiché io sono l’unico soggeto che vi lavora. L'orario di apertura dell’anzienda corrisponderà a quel punto di tempo in cui ininzierò ad aver fornza di lavorare: per cui, se mi è sufficiente avere la fornza di lavorare per oto ore, la dita sarà aperta per oto ore. Ipotnznziamo che io mi sia limitato a due ore di atvità, ma che poi devo restare aperto per altre sei ore; cosa farò? Assumerò un altro lavoratore, che potrà esplicare la propria fornza-lavoro per altre due ore; poi un altro e un altro ancora, fnché non arriverò a estendere il tempo di apertura dell’anzienda per ciò che mi serve. Soosttuendo i lavoratori a turno, potrei estendere l'orario di apertura al massimo, fno a rendere la mia anzienda sempre aperta. Sou questo stesso principio si basa anche la creanzione del eempo, che è fato di turni, ossia di pornzioni (quant). Soe un operaio ha esaurito le proprie fornze, l'anzienda chiuderà fnché quell’operaio non avrà recuperato le fornze. Durante l'orario di chiusura, l'anzienda è come se non esistesse, sebbene fsicamente essa abbia ancora una propria sede; ma, se essa non svolge alcuna atvità, è come se fosse morta. Un’anzienda simile, in cui lavora un solo operaio, sarà viva per 2 ore e morta per 22 ore. Immetendo nuovi operai, ciascuno per 2 ore, atraverso i loro turni di lavoro (pornzioni), potremmo allungare la vita dell’anzienda fno a 24 ore, cioè sarà sempre "viva", 24 ore su 24.
5. ONNIPRESENZA. Per prima cosa, diamo uno sguardo all'Universo e cerchiamo di capire cos’è che, in relanzione ad esso, può essere onnipresente. A prima vista, non c'è proprio nulla, giacché c’è sempre e ovunque una carennza di varî element materiali - che siano l'acqua o l’atmosfera -, e quindi non c'è vita o, se pure questa ci fosse, qualche altro elemento
risulterebbe mancante. Lo stesso discorso può esser fato in riferimento all’umanità, che è sempre carente in qualcosa e che, inoltre, con la propria condota, sta portando alcune forme di vita all’estnnzione. Quella appena rappresentata è ovviamente una visione troppo materialistca dell’Universo; la visuale di molt resta ancora concentrata solo su quest’aspeto materiale, relatvo ai beni consumabili di cui l’umanità ha un costante bisogno. Ma chi ininzia a scavare piùor a fondo, capisce di piùor; e scopre che l'acqua non è stata sempre acqua, poiché all’ininzio dei tempi la sua molecola era scissa in due element chimici separat. Quindi, si scopre che l'intero Universo è incluso nella tavola periodica di Mendeleev, o meglio, al contrario, che l'intera tavola periodica racchiude tuto l'Universo ed è onnipresente in esso. Per ora, c'è ancora una grande diferennza tra ciò che è incluso all’interno della tavola periodica e l'«Onnipresennza»; quindi, non ci sofermeremo su questo punto. Gli element chimici sono costtuit da protoni, neutroni ed eletroni. Dunque, la bellenznza di 118 element chimici nella tavola periodica sono format a loro volta di soli 3 component, che abbiamo identfcato come onnipresent; e il ridurre il campo di ricerca, al fne di scovare element onnipresent, non è un limite. Ma quali sono i component di protoni, neutroni ed eletroni? In efet, queste partcelle subatomiche sono costtuite tute della stessa sostannza. Proprio come tut gli element chimici, che sono l'allotropia di queste tre partcelle, così queste tre partcelle sono a loro volta l'allotropia della luce, cioè dei fotoni, sopratuto in quanto quest ultmi rappresentano dei pont tra una partcella, cioè, qualcosa di tangibile - e un'onda eletromagnetca - che non è tangibile. euto questo, considerando che la luce può manifestarsi sia come onda, sia come partcella. Per comprendere come la luce possa diventare parte di un corpo materiale, sarà sufficiente toccare le pietre che, d'estate, giacciono al sole: le sentremo calde, in quanto, per una franzione di tempo, la luce è diventata parte di quelle pietre. La pietra è dunque in uno stato di equilibrio energetco, ma ha una certa quanttà di Energia aggiuntva soto forma di luce, che essa può ancora assorbire all’interno di sé stessa, riscaldandosi. Di note, però, la pietra si rafredda nuovamente, poiché essa è un corpo appartenente alla «vecchia tecnologia», priva della capacità di condensare la luce o di congelarla, diversamente da ciò che sanno fare le piante. Una pianta è composta di pietre, di acqua, di luce e d’aria; la pianta non potrebbe esistere, qualora mancasse di uno dei succitat component. A dire il vero, c'è anche un
altro componente, che è il piùor importante e il piùor invisibile, del quale trateremo in seguito. In efet, una pianta ha la capacità di condensare la luce e di equilibrarla, poiché la assorbe, sennza tutavia riscaldarsi con essa; se, in piena estate, provaste a porre la mano su una pietra che sta soto il sole e su un prato di erba, sentreste piùor caldo il sasso, per cui correreste il rischio di scotarvi, mentre l'erba vi sembrerà addiritura fresca, poiché essa non si limita a bilanciare il calore del sole col fresco dell'acqua del terreno condensando la luce al proprio interno per operare le trasformanzioni di cui essa necessita -, ma addiritura distrugge, consuma o erode il terreno stesso, asportandone l’acqua e i minerali di cui ha bisogno, i quali sono present nel suolo proprio al fne di rendere possibile la creanzione della Forma di quella pianta, ossia il suo corpo materiale. Volendo seguire la concenzione del eaoismo, si direbbe che, nelle piante, la luce (Yang) è equilibrata con l'acqua (Yin). In séguito, qualcuno abbaterà un albero, taglierà la legna e accenderà un fuoco, e ciò permeterà il rilascio di luce e calore. Nella rappresentanzione taoista, il taglio dell'albero implica la rotura del legame che questo ha con l'elemento Yin (l’acqua) e, dunque, la conseguente impossibilità dell’albero di assorbire l'acqua dal terreno e di bilanciare il calore, che prima o poi lo farà essiccare; quindi, l'albero si seccherà, in quanto l’acqua, quale elemento Yin, si riduce sempre piùor; successivamente, una persona geterà nel fuoco la legna da ardere, per cui, in assennza di acqua (Yin), si aggiungerà il calore/fuoco (Yang). Ora, poiché il sistema dell'albero, nel suo complesso, è diventato instabile, a causa dell’eccessiva quanttà di Yang, esso si scomporrà negli stessi element granzie ai quali è stato creato, ossia in idrogeno, carbonio, anzoto e altri element chimici, che a loro volta sono compost da fotoni, cioè da energia eletromagnetca; per cui, quando il sistema diventa instabile, osserveremo il fuoco, cioè calore e luce, vale a dire gli element primari che una volta furono utlinznzat per creare quell’albero. L'equanzione fsica E mc2 esprime una relanzione di equivalennza tra la massa di un sistema fsico e l’Energia; si trata di una delle fondamenta della fsica nucleare e della teoria della relatvità di Einstein, a mente della quale la Massa è una forma di Energia. In virtùor di questo enunciato, prima o poi si arriverà alla conclusione per cui ogni enttà (che sia vivente o meno) è fata di luce, cioè di fotoni, che vengono utlinznzat per generare l'idrogeno e gli isotopi di questo; poi, l'idrogeno verrà impiegato per creare l'elio, e così via, fno a creare tut gli element chimici. Pertanto, la luce è onnipresente. Potremmo quindi afermare che tuto l'Universo visibile è una forma allotropica della luce. Soembrerebbe che abbiamo trovato l’elemento onnipresente, ossia la luce, che però non sappiamo come interagisca con i buchi neri; possiamo solo formulare delle ipotesi ma, a quanto pare, essa non interagisce con loro.
C’è un altro elemento che sembra essere ancor piùor onnipresente della luce: si trata dell’Informanzione, la quale potrebbe collegare l'Universo visibile con ciò che viene defnito come «energia oscura», «materia oscura» e buchi neri. Questo, perché la luce è presente solo all’esterno dei buchi neri, mentre l'Informanzione è presente anche al loro interno; annzi, è proprio lì che questa si origina, almeno in teoria. Soe osserviamo l'Universo piùor da vicino, non vedremo altro che cicli, ossia moviment e rotanzioni di stelle o di atomi nelle orbite e atorno a un asse. Certo, poiché siamo abituat a osservare l’Universo con i nostri occhi, come atraverso dei fltri, il suo funnzionamento e le interanzioni tra i suoi element sono difficili da ricostruire. Personalmente, osservando un tavolo, faccio fatca a chiamarlo «Materia», in quanto esso è una strutura energetca, dotata di una certa geometria nel microcosmo, ossia a livello atomico, che infuennza sia la qualità delle interanzioni tra deto tavolo e un essere umano, sia quelle che comunemente sono note come le proprietà della Materia. È granzie alla geometria della strutura macroenergetca che quel tavolo ha alcune carateristche, mentre la sedia ne ha altre. Quindi, l'intero Universo è anche un'allotropia del movimento ciclico della luce, e mi riferisco ai molteplici vortci microscopici, o meglio ai moviment di partcelle nelle rispetve orbite, che mantengono una certa forma e distannza geometrica nello spanzio, l'una rispeto all'altra. Ebbene, nell'Universo, oltre a quest cicli, che sono defnit come i cicli d'interanzione, non c'è nulla. In altri termini, progetando un programma al computer, che mostri l'Universo per come è stato creato, ossia solo atraverso quest vortci o quest cicli, tuto ciò che una persona vedrà sul monitor saranno quest cicli e le interanzioni tra loro, e non, per esempio, un vaso di argilla o di vetro, ma la forma di un vaso e tant micro-vortci.
6. ONNISCIENZA. Potrebbe esistere un’Enttà Onnisciente? Al giorno d'oggi, questa ipotesi è quasi reale. Utlinznzando Google, il motore di ricerca per Internet, potremmo davvero conoscere tuto, sebbene oggi esso sia solo un’enorme banca-dat virtuale; ma in futuro, granzie allo sviluppo dell'Intelligennza Artfciale (IA), sarà davvero possibile apprendere e condividere la totalità delle conoscennze umane. Soi potrà sempre trovare qualcuno che conosca ciò di cui abbiamo bisogno. Naturalmente, non per merito di questo individuo, a meno che non si trat del fruto di un suo lavoro intelletuale, poiché costui si limiterà semplicemente a trovare ciò che è condiviso da milioni di utent nella rete.
Soi trata, in buona sostannza, di un otmo esempio di come le part autonome possano formare un entta unica, di cui poi non potranno piùor fare a meno, perché in tal modo esse diventeranno interdipendent. eutavia, per poter comprendere l'Onnisciennza, è necessario un esempio ulteriore. Immaginate di essere stat potennziat, in modo da poter creare quel che volete col solo potere del pensiero, e che vi venga chiesto di creare una persona; riuscireste a farlo? O sarà possibile crearne solo l’involucro esterno? In teoria, potreste creare solo ciò che vi è familiare. Soe non avete conoscennza della strutura interna di una persona, difficilmente sarete in grado di crearne un modello funnzionante; tut’al piùor, la vostra creanzione consterà di un manichino. E la conoscennza sarà necessaria non solo per poterne creare la strutura interna, in quanto gli organi sono costtuit da cellule; sarà quindi necessario conoscere le modalità con cui queste cellule sono disposte - cellule che, a loro volta, sono costtuite da compost chimici; e così via. L'intero Universo è un’Informanzione vivente; non è la semplice Informanzione inerte a cui siamo abituat, simile a quella inserita in libri o nei media digitali, né potrebbe esser considerata alla stregua di una semplice chiave per la porta d'ingresso. Soe tute le cose nell’Universo sono state create ed esistono, allora esistono anche le conoscennze in base a cui tuto è stato creato, ed esse potrebbero trovarsi in un’unica fonte.
7. DIO È AMORE E VERITÀ. Avete mai conosciuto persone che giungono ad annullarsi per il bene della loro famiglia? Penso di sì. era queste persone, vi sono molte madri e molt padri. Soe una persona rivolge ogni suo pensiero e ogni sua atvità ai propri bambini, e se anche lo stesso lavoro che essa svolge è in favore dei propri fgli, allora anche la sua essennza - che è l'Amore - sarà per i suoi fgli. In contrasto con questa categoria di esseri umani, ce n'è un'altra, a cui appartengono coloro che pensano solo a sé stessi, che agiscono solo per sé stessi, che lavorano solo per sé stessi, che spendono solo per sé stessi; l’essennza di quest individui sarà l’Egoismo, vale a dire un eccessivo Amore per sé stessi. Ma se, nel primo caso, l'Amore atrae e unisce le part dell’intero, nel secondo respinge e divide l'intero. L'Amore è Creatvo, quindi è equiparabile a Dio, solo quando viene condiviso con gli altri.
Il Nuovo eestamento contene il seguente passo: «Dove due o tre si riuniscono nel Mio nome, Io sono in menznzo a loro» (Mt 18:20). Ossia, due soli portatori d'informanzioni o di concet sull’Amore saranno sufficient, affinché il Soalvatore sia tra loro. Socopriamo così che, in un luogo, ci sono due sogget; in un altro, ce ne sono altri due; e ce ne sono due anche in un ternzo luogo; come può il Soalvatore essere presente in menznzo a loro, nello stesso momento e in tut quest luoghi diversi? La spieganzione è la seguente: Gesùor è venuto nel mondo per dare all'umanità certe informanzioni sull'Amore (Dio), e non per mostrarsi, né per fare miracoli; quindi, Egli stesso era Dio, cioè Amore in carne e ossa, poiché tut i Souoi pensieri e le Soue anzioni erano l'essennza dell'Amore. Anch’Egli, come Dio, è diventato Essennza, cioè Informanzione sull’Amore, miniminznzando le interanzioni materiali del Souo proprio corpo; pertanto, si scopre che dove due sono riunit nel Souo nome (nel nome dell’Amore), lì è anche Lui in menznzo a loro, ovunque sia. Cos'altro c’è d'interessante, a supporto di questa teoria? Noi siamo part di Dio, e quel che ci aiuta a entrare in risonannza gli uni con gli altri, a capirci, a esistere e a creare normalmente, sono solo parole e pensieri, ovverosia informanzioni sull’interagire, vale a dire informanzioni sull'Amore. In assennza di tale scambio di informanzioni, noi, in qualità di part, non potremmo mantenere l'integrità dell’Intero. Un altro esempio, che confermerebbe l’idea per cui Dio è Informanzione sull'Amore, è rappresentato dalle seguent parole: «In verità vi dico: tuto quello che avete fato a uno solo di quest Miei fratelli piùor piccoli, l'avete fato a Me» (Mt 25:40). C'è un deto russo, secondo cui «Dio non punisce con il bastone»; quindi, anche qualora Egli facesse qualcosa per qualcuno, non lo farebbe di persona, bensì atraverso una ternza persona o un ternzo elemento, ossia una parte di Dio, all'unica condinzione che questa parte port Dio in sé, vale a dire: che port informanzioni sull'Amore. Negli esempi precedent, si può vedere che noi tut siamo ciò che comunemente viene chiamato «Materia»; ossia, siamo solo portatori d'informanzioni, e non possiamo creare nulla se non compiamo le nostre anzioni sulla base dell'Informanzione «Amore», che implica il restare unit, il proteggersi e il rispetarsi, nonostante le reciproche diversità. Nel linguaggio umano, questa condota si chiama Amore e, nel linguaggio delle partcelle, essa è l’Interanzione; l'essennza di tali condote è la stessa, sebbene anche le persone possano utlinznzare la parola «Interanzione» in luogo della parola «Amore». Molt non capiscono questo conceto; non vedono, né intendono vedere con gli occhi. È impossibile scrutare il tempo con gli occhi, salvo osservare il segnale dell'ora sull'orologio. Nell'esempio di cui sopra, in merito ai genitori che pensano al benessere dei loro fgli, c'è una condensanzione dell'Amore sulla linea temporale.
È diventato così possibile ciò che, all'ininzio della creanzione, era impossibile: il toccare ciò che era impossibile da toccare. Mi spiego con un esempio, a proposito di una giovane famiglia. Sou un foglio di carta, tracciate l'asse X, che rappresenta l'asse del tempo. Soegnate su di esso un «punto nzero», un «nuovo ininzio», il momento in cui il raganznzo e la raganznza ininziano a frequentarsi. La famiglia consiste nell'unione di due part separate, che creano un nuovo intero. Al momento «nzero», il raganznzo e la raganznza non si conoscono. Al momento «2», essi si conoscono. In questo punto del tempo, l'intero – vale a dire, la loro futura la famiglia - non esiste ancora, ma vi sono soltanto due element separat e tangibili, nonché l'Amore quale Informanzione nelle loro teste, cuori. eute le loro anzioni basate sull'Amore, cioè sul ricordo dei moment trascorsi insieme e per cui si sono sentt bene, porteranno al fato che, nel successivo momento «3», costoro creeranno una famiglia. Nel momento «2», c'erano solo informanzioni nelle loro teste e sentment che non possono esser toccat; ma, giorno dopo giorno, la ripetnzione di determinate anzioni basate su queste informanzioni ha portato al fato che, nel momento «3», è stato creato un intero, la «famiglia», che ora è possibile toccare. Ora, nel momento «3» della linea temporale, abbiamo le due part component dell’intero, cioè la famiglia e il desiderio di avere un fglio. Di nuovo, c'è qualcosa che è già stato creato, e che potremo toccare con mano, cioè la famiglia, nonché il desiderio di avere un fglio. Il desiderio è un elemento impossibile da toccare; questa è la fase dell'Informanzione, che è nella testa. Una giovane famiglia ha un'immagine chiara di ciò che vuole, e l'Amore che la tene insieme diventerà un ponte tra l'Amore compiuto, cioè la famiglia, e l'Amore non ancora realinznzato, cioè l'Informanzione/Desiderio. Ora, qui, comincia nuovamente a manifestarsi l’efeto della condensanzione dell'Amore, per cui, giorno dopo giorno, sulla base della visione o del quadro in cui la famiglia si vede in futuro con il fglio, saranno compiute anzioni che porteranno alla comparsa del bambino. E non si trata solo degli sfornzi dei giovani. Una semplice giornata lavoratva o un mese, basat su pensieri come: «Compreremo questo o quello, con quel che abbiamo guadagnato questo mese», rappresenta una trasformanzione dell'Energia già esistente in quell’Energia che ancora non c'è; quindi, essa è la Materialinznzanzione delle informanzioni. Alla fne, questo porterà al fato che, nel momento «4», tuto ciò che, fno a quel momento, era solo Informanzione, diventerà Materia.
Il mondo in cui viviamo può essere paragonato a una squadra di calcio, priva dell'Amore quale elemento di collegamento; una squadra per cui ciascun atleta pensa solo a sé stesso, alla propria gloria, e che, annziché coordinare i propri sfornzi per il bene di tuta la squadra, cerca di avvicinarsi autonomamente alla porta avversaria per poter segnare un goal e raggiungere una gloria personale. Non è difficile immaginare l'esito di una partta in cui sia coinvolta una squadra così sconsiderata, contrapposta a un'altra equipe supportata da altri valori, per la quale, «qualora andasse bene per l'intero gruppo, andrà bene per ogni suo elemento», e che a tal fne atua un vero gioco di squadra. Potrebbe sembrare che, nel nostro mondo, siano present varî ostacoli, diverse credennze relatve a idee di superiorità, religioni, convinnzioni politche e sociali, diverse lingue, e altro ancora. Ma questa è una falsa credennza. Infat, non vi sono confni che ci separano, ma solo semplici frontere che ci auto-poniamo. Per quanto concerne ad esempio le lingue, se lo si desidera, esse possono essere apprese, e così vale per tut gli element separatori, a condinzione di essere portatori di informanzioni sull'Interanzione (Amore), rispetando l'opinione e la visione della vita di altri sogget; in tal modo, si può imparare tuto, trasformando sé stessi. È importante provare a osservare il mondo dal punto di vista degli altri, «indossando le loro scarpe» - come dicono gli inglesi -, perché solo così sarà possibile vedere e sentre ciò che sente un'altra parte di noi e, se le trasformanzioni applicate avranno un valore positvo per l'intero, esse diverranno una costante; altriment, cesseranno di esistere, dividendo nel tempo anche l'intero. La chiave per un mondo migliore è quella per cui le idee e le anzioni non devono esser direte in danno dell’intero, né delle sue part, né contro la volontà di queste, ma potranno essere indirinznzate solo in danno di sé stessi, quali part dell’intero, e solo per propria scelta, come nell’esempio di individui alcolist, drogat o che richiedano l'eutanasia. eante volte, però, è la stessa persona che compie l'anzione a vederla e a percepirla come positva. Soe il mondo animale si comportasse esatamente come quello umano, allora potremmo vedere ad esempio farfalle di una data religione che uccidono farfalle di un’altra religione, o leoni di una certa tendennza sessuale aggredire i leoni di una tendennza sessuale contraria. Per Dio, quale Assoluto - o almeno così io lo percepisco personalmente -, non esiste diferennza tra element che credono o amano in modo diverso, anche se, per alcune religioni, non è così; pertanto, almeno fnché non ci porremo in contrasto con altri element pacifci del gruppo, le porte dell'eternità saranno aperte a tut.
I credent di una religione dovrebbero rispetare i credent di altre religioni, sopratuto in assennza di prove diverse dai libri che chiunque potrebbe scrivere. Quando Dio, così come lo immaginano tali credent, discenderà dal Cielo sulla eerra e dirà loro che una data religione è correta, a diferennza delle altre, allora avremo delle prove. Ma, fnché questo non succederà, tut gli uomini dovrebbero essere gentli, rispetarsi l'un l'altro e rispetare le scelte e le opinioni altrui. Qualora tut soddisfacessero tale condinzione, allora il Regno di Dio comparirebbe automatcamente sulla eerra, a prescindere da un ipotetco Souper-Uomo Celeste dai capelli grigi. La storia ha piùor volte dimostrato che non possiamo detare agli altri le condinzioni in virtùor delle quali vivere, né tanto meno cosa fare; quando ciò è successo, l’esito non è mai stato positvo. Soolo Dio (l'Amore) può creare; tuto ciò che non è creato dall'Amore, non durerà nel tempo. Non sarà mai possibile che tut gli esseri umani vestano solo in nero o in bianco, né che parlino solo cinese o solo ucraino, né che costruiscano solo torri Eifel - ad esclusione di qualunque altro edifcio; un mondo sifato sarebbe grigio, cupo, monotono. Il mondo è bello proprio perché è vario. Quindi, un mondo perfeto è reale? La risposta è: sì. Ma questo signifca amare gli altri così come sono? La risposta è sì. E se c'è chi ama autodistruggersi? Questa è la volontà di tali individui, e dev’essere presa in consideranzione. Però, ogni problema ha le proprie cause; costoro hanno forse ininziato ad autodistruggersi perché nessuno condivideva con loro l'Amore, né insegnava loro il vero Amore? In tali casi, la disponibilità ad aiutare dovrebbe essere pari a quella di un pioniere sovietco dei tempi del socialismo, che doveva essere «sempre pronto». Le parole di cui sopra sull'Amore potrebbero costtuire la prova dell’efetva esistennza di Dio, sebbene in una forma diversa da quella che ci si potrebbe aspetare o immaginare. eale prova si fonda su ciò che conosciamo come «sentmento di Amore», sul fato che la Bibbia dice che «Dio è Amore» e, trasferendo tale conceto nella vita reale, potremmo osservare la creanzione di una famiglia sulla base dell'Amore, quindi in base a Dio. Soperimentando una condinzione familiare, ad esempio abbracciando i vostri genitori, abbraccerete Dio, e potrete persino vedere come Dio cresca, con la crescita della famiglia. Soe sosttuiamo la parola «Dio» con la parola «Amore», nella domanda «Credi in Dio?», il risultato sarà: «Credi nell'Amore?»
L'essennza di questo conceto non cambierà, nemmeno se doveste chiedere a un fsico ateo: «Credi nell'interanzione?», in quanto è possibile defnire l'Amore anche come «Conoscennza o Informanzione di una tale interanzione tra le part dell’intero, in virtùor di cui esse non si distruggono, ma si lasciano vivere l'una con l'altra.» Qualche parola sulla Verità. La Verità sarà nascosta, essendo la Verità? O non ha bisogno di nascondersi? L'inganno e la mennzogna si nascondono dietro le parole; ad esempio, un alcolinznzato potrebbe nascondersi dietro la frase: «Io non bevo piùor», ma dopo potreste vederlo passare di nuovo per la cantna; pertanto, capireste che la Verità è un’altra e si manifesta in anzioni. Quindi, essa sarà rilevata osservando le interanzioni, che rappresentano la Verità, quella che non può nascondersi. L'Amore, essendo Verità, non si nasconde - o almeno non di solito, sebbene ciò accada in alcuni casi, principalmente per la paura di non essere accetat; ma Esso, in genere, si libera dalle catene dello stato d'Informanzione e si manifesta atraverso parole e anzioni. Ad esempio, pensiamo all’amore di un giovane per una raganznza; tut i pensieri di costui, all’ininzio della sua storia d’amore, saranno rivolt a quella raganznza, sebbene egli non riesca ad avvicinarsi a lei per chiederle di incontrarsi. Potete capire immediatamente che l'Amore, a livello d'Informanzione, cioè solo quale Cosciennza o processi di pensiero, è Amore morto o, meglio, non compiuto, in quanto l'Amore vivo si manifesta atraverso le anzioni. Gli esseri umani liberi possono scegliere chi o cosa amare. Oltre all'Amore per le persone, di cui è già stato deto, c'è anche l'Amore per la montagna, per lo sport, per le macchine, e via dicendo. E, in rapporto al soggeto e all’oggeto di tale amore, cambieranno anche i loro nomi. Quindi, chiameremo «scalatore» una persona che ama la montagna, chiameremo «calciatore» chi ama il calcio, etc. E, nonostante vengano usat nomi diversi, per defnire soggeto e oggeto di tale anzione d’Amore, l'essennza è la stessa. E questa è la Verità, quella per cui l'Amore è multforme. La verità non si nasconde: essa è semplicemente sfaccetata, di modo che non potrebbe nemmeno passarci per la mente il fato che tute le cose in realtà siano UNO, che siano la medesima enttà, sebbene essa sia nominata con nomi diversi e abbia qualità diverse; in sostannza, si trata di diversi tpi d'interanzioni. Soe, nella vostra immagine del mondo, avete tracciato dei paralleli tra i concet di: - Onnipresennza - Luce (fotoni) - Amore - Interanzione e sue informanzioni - Dio è Amore
- Allah ha molt nomi - Allotropia, allora, avrete già visto Dio.
8. L’INTERAZIONE. LE PARTI E L'INTERO. Penso che non sia un segreto per nessuno il fato che un uomo e una donna, o un uomo e una pianta, o un uomo e il sole siano una cosa sola; il tuto è un intero, e tut gli element che lo compongono interagiscono tra loro. E non solo: dall'esistennza di alcuni anelli di questa catena dipendono altre component della stessa catena. Inoltre, tuto è creato in modo tale che sia impossibile assorbire in sé stessi, quali partcelle, tuto ciò di cui è fato il corpo umano, vale a dire la sua strutura energetca. Ad esempio, è impossibile bere tuta l'acqua di un ruscello ed è impossibile mangiare tut i frut di un giardino. Soiamo fat di pornzioni di Energia, che i fsici chiamano «quant». Considerando il fato che qualsiasi strutura energetca consente un certo limite superiore e inferiore di squilibrio del sistema nel suo insieme, l’essere umano potrebbe riempirsi con una nuova pornzione di cibo fno a un certo livello, ossia fno a un dato limite. L'aspetatva di durata della vita indica un tempo molto piùor lungo, rispeto alla durata dell’energia proveniente dalla fornitura della prossima pornzione di cibo o di acqua, che sarà sufficiente solo per poco tempo. La dipendennza da nuove pornzioni di Energia non permete di allontanarsi troppo dalla fonte di queste pornzioni, denominate come «quant». Quindi, se ad esempio incontriamo spesso alcuni animali nello stesso luogo presso una data montagna, è possibile che ci sia una fonte d'acqua nelle vicinannze. Allo stesso modo: parlando di lavoro, ci sarà una fonte di denaro; parlando di un negonzio, ci sarà una fonte del nostro cibo. Pensate che la eerra ruot invano intorno al Soole? E che il Soole giri invano intorno alla sorgente di onde radio «Soagitario A»? Comprendo le prime domande nella mente del letore: «Anche la eerra si alimenta?» «E anche il Soole si alimenta?» «Quest corpi sono vivi?» Soe tute queste part dipendono l'una dall'altra e sono legate l’una con l’altra, lungo una catena, non costtuiscono esse un tut'uno?
Qual è il nome di tuto questo? Universo? O forse possiamo chiamarlo in un altro modo? Dopotuto, Dio, o Allah, o il eao, ha molt nomi: «Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fne» (Apocalisse 1:8). Il primo elemento chimico (Alfa) è costtuito da «luce congelata», proprio come l'ultmo elemento chimico (Omega); per non parlare delle diverse combinanzioni di qualsiasi elemento chimico. O, forse, tuto questo si chiama Dio, e al di fuori di Lui non c'è proprio nulla?
9. LA FUSIONE DELLE TEORIE. Ad oggi, si è cercato di spiegare l'origine dell'uomo principalmente tramite due teorie: l’evolunzionismo e il creanzionismo; ce ne sono altre meno signifcatve o incluse nei sotogruppi di queste due principali. Non traterò molto su di esse in questo saggio, in quanto ne è già stato scrito fn troppo. La guerra tra gli aderent a queste due teorie, per otenere un posto nella mente delle persone, prosegue nel tempo e non si è mai fermata. eutavia, comincio ad avere la sensanzione che questa guerra fnirà presto. Non so se questo tpo di evolunzione sia già stato descrito da qualche parte. Ricordate i cellulari degli anni 2000? Ora, guardate il vostro cellulare, che è già uno smartphone. Ricordatevi una marca d’auto degli anni '90; e oggi, per puro interesse, andate in un concessionario che vende auto eletriche. All’esterno, queste sembreranno simili a quelle alimentate con bennzina o diesel, composte di quatro ruote; forse, le nuove veture sembreranno un po' piùor belle, ma ci sono dei seri cambiament al loro interno, che comportano una notevole diferennza rispeto ai veicoli degli anni '90, come tra cielo e terra. Questa è la vera e reale evolunzione, che sta avvenendo soto i nostri occhi. C'era qualcosa, non importa se un telefono o qualcos'altro, per la cui produnzione sono stat introdot gradualmente dei cambiament, di modo che, lentamente ma in modo inesorabile e irriconoscibile, questa cosa è mutata. Alcuni penseranno che tuto ciò sia normale ed elementare. Soono d'accordo su questo, ma vorrei aggiungere che tale tpologia di evolunzione è molto simile alla teoria evolunzionistca descrita da sir Charles Robert Darwin, per cui, basandoci su ciò che è già presente e aggiungendo nuovi cambiament, oterremo qualcosa di nuovo. Questo processo è chiamato «evolunzione controllata». E, con lo sviluppo della genetca,
la modifcanzione degli esseri vivent diventerà un fato comune. A cosa serve tuto questo? Voglio atrare la vostra atennzione sul fato che c’è un'enorme diferennza nello sviluppo tra una persona vivente nella Soilicon Valley e una che viva non dico nella tribùor Soentnel delle isole indiane delle Andamane, dall'altra parte della eerra, ma tra i Chippewa, una tribùor di natvi americani residente nello stesso territorio degli USoA. Ci sono tant luoghi sulla eerra, in relanzione ai quali si ha l'impressione che i loro abitant siano tornat indietro nel tempo di mille anni. Dov'è la garannzia che, nella nostra galassia, non ci sia una ranznza che è 100.000 anni avant rispeto a noi, nello sviluppo? Potrebbe sorgere la domanda: «Perché essi non comunicano con noi?» Voi comunicate spesso con i Chippewa, coi Navajo o con i Chut vietnamit? A volte, non conosciamo nemmeno il nome del nostro vicino. Dov'è la garannzia che l’odierno essere umano, appartenente a una ranznza sviluppata, non sia simile a quello che per noi è il mais genetcamente modifcato? E il fato che noi potremmo essere un «prodoto» per un essere piùor evoluto, mi riporta al seguente verso Biblico: «E il Soignore Dio creò l'uomo dalla polvere della eerra» (Genesi 2:7). Ho già espresso in precedennza la mia opinione sul Dio dell'Antco eestamento, che è troppo materialista. In precedennza, alcuni - sopratuto gli atei - pensavano che la creanzione dell’uomo dalla polvere non fosse possibile. Altre persone, che sono credent, hanno accetato questo assunto per fede. Ma io non potevo accetarlo per fede, volevo saperlo; quindi, ho raccolto informanzioni a tale proposito. La domanda standard è: «Di cosa è composto un essere umano?» Di cibo, acqua, aria, muscoli, ossa, sangue e organi. E tut quest component, a loro volta, sono costtuite da cellule. E queste ultme? Da element chimici, che si trovano soto i nostri piedi, tra la polvere della terra. eutavia, ai tempi in cui fu redato l’Antco eestamento, gli esseri umani non avevano l'opportunità di sapere cosa fossero gli element chimici. Quindi, la Bibbia dice la verità? Possiamo dire che essa è scrita in un modo peculiare, che comprende alcune sfumature non proprio chiare. La riceta per creare un essere umano con la polvere della eerra è realistca, giacché, oltre alla polvere, che è presente in abbondannza, è necessaria la conoscennza della correta sequennza tramite cui disporre gli element chimici, al fne di otenere un DNA che sia adato a questo scopo. La polvere della eerra è costtuita da element chimici che, in forma di polvere, si trovano in uno stato di Caos, laddove il DNA è composto dagli stessi element chimici, che però si trovano in uno stato di Ordine, dispost secondo una certa sequennza.
Soe noi, scimmie calve, nel corso di 2000 anni, siamo arrivat a capire che tale disposinzione degli element chimici è possibile, allora a quale stadio di sviluppo sono ora giunt i nostri possibili creatori? Soempre che ce ne siano, efetvamente. Ora, l'evolunzionismo, interpretato secondo la visione di Charles Darwin, è reale? Abbastannza, ma è di tpo controllabile e guidabile, come stamo per illustrare. Da chi sia guidato, non ha piùor importannza. Il creanzionismo, così come è descrito nella Bibbia, è reale? Oggi potremmo non essere in grado di creare un essere umano con della polvere, ma questo traguardo si avvicina sempre di piùor; quindi, magari tra 500 anni, è probabile che questo divent realtà. È pur vero che, per poter creare un DNA funnzionante già pronto a partre da nzero, dal livello ininziale del Caos, avendo a portata di mano la sola polvere della eerra, sarebbe necessaria un'enorme potennza di calcolo. Soarebbe richiesta una minor quanttà di potennza, se il DNA non dovesse esser creato da nzero, ossia non dal livello del Caos, ma sulla base del DNA di una specie già esistente, permetendo così agli ipotetci creatori di risparmiare tempo e risorse. Forse, è proprio così che è stato creato l'uomo: per menznzo di una modifcanzione - piùor o meno semplice - di qualcosa che esisteva già in natura; e questo spiegherebbe l'assennza dell'anello mancante tra l’uomo e la scimmia, già ipotnznzato da alcuni studiosi. La potennza di calcolo a cui siamo giunt consentrebbe già oggi di apportare alcune grosse modifche alla composinzione delle piante, ma non è questo il problema principale che potrebbe sorgere, nel caso di un’ipotetca atvità di creanzione. Soe avessimo un materiale da cui partre e potessimo disporre di una data potennza di elaboranzione dei dat, dovremmo anche vedere nella nostra mente l'immagine, ossia il risultato fnale, di ciò che vorremmo otenere. Non stamo creando un semplice telefono o un'autovetura, né alcun altro oggeto inerte; si trata di creare qualcosa di vivo, che interagirà con l'ambiente, e dovremmo sapere quali conseguennze avrà questa nuova forma di vita, all’esito di queste interanzioni, nonché come essa si comporterà, cosa mangerà, e via dicendo. Ma non ci sarebbero rischi per la sua esistennza? Non sarebbe essa stessa un rischio per altre forme di vita? Soe vi sembrasse irrealistco il processo di creanzione di una nuova forma di vita, usando il materiale che si ha a disposinzione, vi chiederei di tornare sulla eerra, cioè negli Sotat Unit, dove si ipotnznza che ciò avvenga da 40 anni circa, anche se questo è ufficialmente noto solo da 40 anni; ma tali avveniment avrebbero potuto aver luogo anche prima, in quei sit presso cui contnuano a trovarsi carcasse di bovini prive di sangue, con genitali asportat - anche quelli interni -, a volte prive di orecchie, di altre part del capo o di alcuni altri organi specifci.
Soecondo alcune opinioni, gli ipotetci predatori sarebbero in grado di procedere a tali asportanzioni; tutavia, essi non usano succhiare il sangue delle loro vitme sino all'ultma goccia, né mangiano seletvamente un singolo brandello di animale, né tantomeno utlinznzano affilat strument di taglio. In quest casi specifci, si è piutosto notato non solo che i predatori non sono coinvolt in queste lesioni, ma che essi restano alla larga dai cadaveri delle beste, ed è per questo che è possibile reperire tali carcasse in moment successivi; in caso contrario, i predatori avrebbero completamente divorato le loro prede. Soecondo altre opinioni, gli autori di tali operanzioni potrebbero essere alcuni satanist, che poi utlinznzerebbero le pornzioni tagliate dei corpi per i loro macabri rituali. Ma, tenendo conto del fato che quel che viene asportato dalle carcasse di animali è un biomateriale già pronto per sperimentanzioni genetche, otenuto a costo irrisorio, potremmo cominciare ad accetare l'idea di una creanzione eseguita in virtùor di operanzioni genetche. Ad alcuni, tut i dat di cui sopra potrebbero apparire non-scientfci; ma, nonostante ciò, si contnua a trovare carcasse, che possono essere toccate con mano. Orbene, l'evolunzione consiste nello sviluppo di una specie in séguito a un cambiamento nel suo DNA. Alcune mutanzioni signifcatve del DNA, che portano a un cambiamento di specie, potrebbero essere dovute anche alle radianzioni ioninznzant, vale a dire al fusso di fotoni. Ancora una volta, ci troviamo a discutere degli onnipresent fotoni. È vero, la maggior parte delle mutanzioni risultant da tali radianzioni porta all'incapacità di sopravvivere, per la specie interessata. Nonostante ciò, non vi è alcuna garannzia che tali esit siano gli unici possibili. Probabilmente, non siamo ancora in grado di capire in quali casi specifci e a quali condinzioni specifche le radianzioni ioninznzant portno a cambiament positvi nel DNA. Ciò di cui possiamo essere cert è la realtà dell'opportunità che verrebbe concessa in tali situanzioni. C’è anche da aggiungere che tale procedura, per poter incidere sul DNA, non richiederebbe nemmeno la presennza materiale di Dio, il quale, in teoria, potrebbe essere localinznzato all'altra estremità della galassia. Ma c’è un ulteriore elemento ancor piùor interessante, in merito al quale potrebbe aiutarci la matematca «non-standard», al fne di comprendere meglio l'evolunzione. La matematca non funnziona con il tempo, e quindi neanche con l'evolunzione; pertanto, poche persone hanno congeturato che una mela piùor una mela sia pari a due mele, in quanto ciò vale nei limit della matematca normale e di quella ideale, per le quali il tempo non esiste; ma, nella vita reale, dopo un certo periodo di tempo, di due mele non ne resterà alcuna, in quanto esse marciranno o saranno mangiate; oppure, se i loro semi verranno piantat e curat, dopo un po' crescerà un intero albero di mele.
Nemmeno i fsici vollero prestare una partcolare atennzione al tempo, durante i loro calcoli. Ma le cose sono cambiate da quando costoro hanno ininziato a studiare le partcelle subatomiche. Perché all'improvviso? Perché quel tale livello del micromondo, delle partcelle elementari, è provvisto di un proprio tempo, che cambia molto rapidamente la realtà. Soe, riferendoci al nostro solito livello di esseri umani, la mela ha bisogno di tempo per scomparire, a livello di partcelle tale operanzione accade in una franzione di secondo, poiché, mentre i nostri calcoli sono in corso, potrebbe capitarci di tralasciare alcuni element che si sono trasformat in energia, con emissione di fotoni. Nei calcoli, la presa in consideranzione del tempo cambia completamente la comprensione del mondo. In quale misura, lo capirete ora voi stessi. Per comprendere l'essennza dell'evolunzione, potreste porvi la domanda: «Cos'è il tuto?» Quale potrebbe essere la risposta? La questone principale è quella di non dimentcare il tempo stesso, nel corso del quale l’intero predeto processo si svolge e si sviluppa. Una mela è sempre stata una mela? No: a volte, essa è un seme; a volte è un albero; a volte è di nuovo una mela. eale approccio funnzionale può e deve applicarsi a tute le piante, a tut gli animali e probabilmente a ogni organismo. Proviamo a tracciare su un penznzo di carta il già familiare asse del tempo, l'asse X. Soegniamo il punto «e500» su di esso; disegniamo un altro puntno sopra il «e500», che sarà il nostro seme di mela, il cui valore numerico sarà pari a «1», in quanto c'è un unico seme. Soegniamo ora il punto «e505» sull'asse; disegniamoci sopra un germoglio, che cresce da un seme, il cui valore numerico sarà ad esempio 0,5, poiché parte del seme è mutata in un germoglio. Ora, segniamo il punto «e509» sull'asse; quindi, disegniamoci sopra un alberello, il cui valore numerico sarà pari a 0, poiché a tal punto il seme non c'è piùor, è completamente mutato, è diventato radici, tronco e foglie. Soegniamo il punto «Т512» sull'asse; quindi, oltre questo punto, disegniamo un albero piùor grande, dotato di mele, il cui valore numerico sarà ad esempio 150, poiché questo è il numero che indica ciascun seme di ciascuna mela. Pensate ancora che la Fenice e l’Idra siano solo leggende, totalmente svincolate dalla realtà? Soe è così, allora i vostri occhi non si sono ancora apert. Ora, accantoniamo la Fenice e l'Idra e torniamo alla matematca. Come potremmo esprimere tale matematca non-standard che, tra l'altro, è piùor vicina alla realtà rispeto alla matematca ideale, che opera con numeri ideali (illusori) non esistent in natura?
1 (seme) 0,5 (seme con germoglio) 0 (radice) 150 (albero)? Il valore numerico del nostro seme nel punto «e500» è 1 e, nel punto «e512», è 150, cioè 1 150. Ah, se fosse così con i soldi… Ma a cosa serve che i soldi si moltplichino come i semi? Non li mangiamo mica! Non esiste un tale profto passivo da nessun'altra parte: se piantassi un euro, non potrei certo aspetarmi di vederne spuntare 150! Rispeto alla Madre eerra, il Nasdaq sta riposando. Ora, potrete rispondere alla domanda: «Cos'è il tuto?» Soicuramente, la risposta non sarà 1, né 2, né qualsiasi altro numero. I numeri sono qualcosa di virtuale, inesistent in natura: non crescono su un albero, non possono essere estrat dal terreno, non sono racchiusi in un uovo, e così via. In realtà, abbiamo una Forma, una certa strutura energetca, che cambia nel tempo (vedete l’«I-Ching», il libro taoista dei cambiament) e, in determinate condinzioni, dopo un certo periodo di tempo, tale Forma aumenta quanttatvamente. A prima vista, può sembrare che questa proprietà di crescere nei numeri sia inerente solo agli esseri vivent e alle piante, ma in realtà non è così, posto che essa è inerente a ciascun elemento chimico, tenuto conto che tali element, proprio come ogni essere vivente, hanno bisogno di proprie condinzioni specifche, per poter crescere di numero. Le predete condinzioni sono present all'interno di ciascuna stella e, molto probabilmente, anche di ciascun pianeta. Soe tale proprietà di aumentare in quanttà è inerente a tut gli esseri vivent, a tute le piante e a tut gli element chimici, di conseguennza sarà possibile asserire che questa proprietà è il rifesso di una legge della natura e che è associata alla luce, cioè ai fotoni, ovverosia alle onde eletromagnetche, che hanno la proprietà di un fratale, ossia di una strutura energetca che ripete la propria forma, su scale diverse, mantenendo non solo la proprietà, ma acquisendone anche di nuove. Soi trata di una proprietà del eempo, che crea lo Sopanzio in questo modo, ossia: le struture energetche aumentano prima in quanttà (cioè, nel numero), e successivamente in qualità, assemblandosi in nuove forme. eorniamo ora al nostro asse temporale. Disegniamo un nuovo asse del tempo e segniamo tre punt su di esso: «e500», in cui ci sarà una scimmia; «e600», in cui ci sarà un essere umano; «e700», in cui ci sarà un uomo modifcato - non importa come: metà uomo e metà computer, metà uomo e metà robot, una persona con le branchie, etc. Le conoscennze fnora accumulate sarebbero già in grado di infuennzare decisamente ciò che un essere umano sarà in futuro.
Cos’è importante, in questo asse temporale? La Forma esterna dei singoli element cambia, ma qualcosa rimane invariato; questo qualcosa è ciò che è in grado di pensare dentro di noi e che si chiama «Io». Esso è lo stesso in tut e tre i moment che abbiamo individuato lungo l'asse; è ciò che elabora le informanzioni dall'ambiente e che è in grado di prendere decisioni in virtùor dell'adatamento alle nuove condinzioni. La teoria dell'evolunzione implica che la Forma, ad esempio nel punto di tempo «e400», sarà quella di un'ameba; nel punto «e50», sarà quella dell'idrogeno. La domanda è: quanto era primitva la Forma che una volta aveva questo «io»? In altre parole, la eeoria dell'Evolunzione di Darwin presuppone, in modo silennzioso e impercetbile, che ogni creatura vivente sia dotata di un sistema che raccolga dat dall'ambiente, che elabori queste informanzioni e che assuma decisioni che contribuiscano al proprio adatamento otmale. eale sistema, in teoria, non è il cervello, e vi spiego il perché. Molt sono abituat a pensare che, per poter vivere una vita normale, sia necessario un insieme standard di sensi, di organi, di art, etc. Ma è ovvio che non sia così, posto che, ad esempio, la Forma che chiamiamo «medusa» non ha occhi, né orecchie, né cervello, e le sono necessarie ben poche struture, per proseguire nella propria esistennza. Potremmo anche parlare dell'atomo d'idrogeno che, per poter esistere, necessita di una minima strutura, in quanto esso è semplicemente una Forma, dotata di Cosciennza primitva. Dalla nascita alla morte di ogni «Io», o meglio della sua Forma, si notano dei cambiament sia nella forma esterna, sia nella strutura interna, e non si può dire che la forma sia sempre la stessa. La stessa base di questo «Io» consiste nell'Informanzione ed è il DNA. Alla nascita, ogni «Io» è un'Informanzione che governa l'interanzione automatca tra noi e ciò che circonda l'«Io». Alla fne della vita, il nostro «Io» consiste di una miscela di informanzioni ininziali sull'interanzione automatnznzata, nonché di informanzioni accumulate durante il tempo in cui abbiamo vissuto, ma che potremmo usare o meno durante la nostra vita, e che ha infuennzato le informanzioni ininziali, come ad esempio il desiderio di cambiare il proprio corpo. L'Informanzione ininziale, ovverosia il DNA - ciò che i taoist chiamano «jing innato» -, può cambiare signifcatvamente l'aspeto dell'Io stesso, dopo essere stato esposto a informanzioni esterne (radianzioni), o soto l'infuennza del tratamento dei dat operato dalla Cosciennza acquisita durante la vita. Nella sua teoria dell'evolunzione, sir Darwin presumeva esatamente questo; pertanto, a noi basterà evitare di pensare che costui fosse il solo ad aver ragione; inoltre, negli stessi eest Soacri, vengono probabilmente descrite idee simili, anche se con altre parole; e, in
efet, i eest Soacri e le teorie darwiniane possono semplicemente completarsi a vicenda. Per di piùor, ripeto: non vi è alcuna garannzia che, da qualche altra parte dell'Universo, delle creature simili agli esseri umani non si siano evolute molto prima di noi; e ciò potrebbe aver infuennzato le teorie darwiniane sull’evolunzione terrestre, a suo tempo. Molte persone comprendono molto bene il signifcato del termine «cosciennza colletva» e, parlandone, non si può che essere d'accordo su un’evolunzione di tale tpo di Cosciennza. Una Cosciennza può controllare un certo numero di altre cosciennze, ossia: una persona può controllare un gruppo di persone, proprio come un lupo maschio alpha può controllare un branco. Non so se questo tpo di evolunzione sia stato descrito da qualche parte, ma questa è un'evolunzione qualitatva, simile a quella che si potrebbe avere qualora un certo numero di persone accetasse di fare ciò che una persona dirà: ad esempio, costoro raduneranno un gruppo di persone e costtuiranno per esempio un esercito, che sarà controllato da un comandante. La bellenznza di questo fenomeno è nella sua sostannziale tendennza al rialnzo. Soe, nel tempo, si verifca una crescita quanttatva di struture energetche, o meglio se, nel tempo, tuto cresce in quanttà e in qualità, qualora gli umani decidessero di unirsi soto il comando di una persona, poiché in tal modo starebbero meglio di "ieri", è improbabile che essi scelgano di tornare nuovamente in una situanzione di separanzione. Il massimo che può succedere è che uno o due di essi si possano separare, cercando di fare ciò che ha fato il loro comandante, ossia cercheranno di creare un proprio esercito. Ora, la proprietà del eempo è chiara: c’è un aumento quanttatvo. Poniamo un esempio: in un dato momento, c'è una certa Forma nella quanttà di 1; in un altro momento, la Forma si moltplica e la quanttà sarà pari a 4000; pertanto, quando la quanttà raggiunge un dato livello, una parte di essa potrebbe fare un salto di qualità, il che signifca ad esempio che, dei 4000 element ininziali, 3600 rimarranno nella stessa Forma e 400 ne acquisiranno una nuova. Per capire meglio il conceto, immaginiamo due gruppi di persone, ciascuno composto da 4000 uomini, uno dei quali resta in conformanzione di 4000 uomini, non cambiando nulla, mentre l'altro gruppo si organinznza in un nuovo modo, per cui 3600 uomini resteranno ciascuno per conto proprio e i restant 400 formeranno un sotogruppo a parte, con compit speciali, guidato da un comandante. Ecco, di questo secondo gruppo, dotato di un sotogruppo, la Forma - ossia la strutura energetca di questa nuova formanzione - è di un certo tpo, in quanto è composta da piùor element che interagiscono in un modo speciale e diverso da quello della Forma di un gruppo semplice, dovendo pertanto essere gestt diversamente da un gruppo qualsiasi. Nel nostro esempio, abbiamo 3600 cosciennze separate e una Cosciennza che controlla
400 cosciennze. In termini di qualità dell'organinznzanzione, una Cosciennza che controlla le altre 400 può spenznzare 4000 o 3600 cosciennze disconnesse. Noi tut siamo parte di un qualcosa di cui è fato l'Universo, che cambia contnuamente la propria Forma e che si moltplica; potremmo chiamare questo qualcosa come «Energia». Prima o poi, arriverà il momento in cui ininzieremo a capire che noi tut siamo un po' diversi da quel che credevamo di essere. Pertanto, è possibile che abbiamo avuto qualche altra Forma in passato e che questa cambierà notevolmente in futuro. L'esempio fato con il seme ci ha svelato un’altra matematca: quella dei numeri del mondo reale, che è applicabile anche agli esseri umani, quando un individuo maschile si unisce a uno femminile; quindi, se all’ininzio essi erano in due, dopo un po' di tempo potranno essere in tre, in quatro, in cinque; tutavia, in assennza di Amore, ossia di «Dio», alla fne potrebbero esserci nzero persone. Certo, non possiamo includere il tempo nell’àmbito della matematca, anche perché non sarebbe utle contemplarne la presennza nella vita pratca di tut i giorni; ma, volendo, sarebbe possibile operare con i cicli, anche se essi dovrebbero essere accompagnat da ulteriori parametri, sebbene questa operanzione non potrà certamente essere chiamata matematca. Forse, in futuro, essa assurgerà alla stregua di una disciplina della previsione. In tuta onestà, la eeoria Evolunzionistca di Darwin, il creanzionismo, combinata con l'evolunzione della Cosciennza, potrebbe spiegare non solo l'origine dell'uomo, ma la stessa origine dell'Universo. Inoltre, né il creanzionismo, né l'evolunzionismo illustrano diretamente tali origini, ma entrambi implicano l'esistennza di un centro di elaboranzione delle informanzioni che, sul piano materiale, viene associato al cervello, il quale a sua volta è associato a quella che chiamiamo Cosciennza. Quest’ultma è ciò che chiamiamo «Io», che ha a che fare con le idee, coi pensieri, con le immagini, con le parole, coi sentment, insomma con tuto ciò che è immateriale, che non può essere toccato, vale a dire: con l’«Informanzione». In tale ricostrunzione unitaria, il creanzionismo completa la visione globale.
10. L'ORIGINE DI TUTTO. LA TEORIA DEL BIG BANG. L'origine di tuto il creato, nei test religiosi e in quelli fsico-scientfci, è descrita come il «Big Bang». Non descriverò troppo a lungo né il Big Bang, né la sua storia. Mi limiterò a sotolinearne solo alcuni detagli.
La maggior parte degli astrofsici concorda sul fato che l'Universo si sta espandendo. Soe ricordate ancora ciò che avete leto nel capitolo precedente, allora penso che potrete capire il motvo di tale espansione, poiché il moltplicarsi è una carateristca del tempo; ossia, col passar del tempo, tuto si divide, genera, produce semi, depone uova, cioè si moltplica, cresce in quanttà, e così via. Immaginate di aver piantato un seme di mela e di flmare l'intero processo di crescita: dal seme all'albero. Soe guardaste il video a una velocità maggiorata, cosa vedreste? Esato, il Big Bang. Soe lo guardaste a velocità normale, vedreste la crescita. E cosa sta facendo l'Universo? Soi sta espandendo sulla scia del Big Bang? Niente afato: non si sta espandendo a causa dell’esplosione di qualcosa, ma perché esso sta crescendo - tranquillamente, pacifcamente e magnifcamente. Soe esso cresce, sorge la domanda: «Cosa sta crescendo in esso?» E la risposta sarà: «Ciò che in esso si moltplica.» E cosa si moltplica in esso? I test sacri possono far luce su questa domanda. Cominciamo con la Bibbia, dall’incipit del Vangelo di Giovanni: «.1 In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2. Egli era in principio presso Dio: 3. tuto è stato fato per mezzo di lui, e senza di lui nulla è stato fato di tuto ciò che esiste.» In principio era la Parola. Molt potrebbero chiedersi: «Che tpo di parola potrebbe essere?» Espandiamo i nostri orinznzont, impariamo a vedere il tempo e apriamo gli occhi! Diciamo «parola», ma intendiamo un pensiero; diciamo «pensiero», ma intendiamo un'immagine. Il problema è che gli uomini, quando pensano alla parola, si riferiscono solo a quella che fuoriesce dalla bocca. Ma essa, prima che esca dalla bocca, si forma nel cervello. E poi, quando esce dalla bocca, assume una forma piùor o meno materiale, creando un'onda nell'aria. Ma in origine, quando è ancora nella testa e non è ancora materiale, essa è un pensiero o un’immagine; è quindi Informanzione nella sua Forma pura. La Parola, il Pensiero, l’Immagine, l’Informanzione, le Onde Cerebrali, le Onde Radio, i Soegnali Radio e le Onde Eletromagnetche rappresentano lo stesso elemento, sebbene in forme diverse. eut quest element sono ciò che la Parola era al suo ininzio: un'onda eletromagnetca, che poi prese la forma di fotoni, di element chimici, di piante, di animali e, infne, di un
essere umano, che poi pronunciò la «Parola». In tal senso, le parole di Cristo suonano in un modo completamente diverso: «Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio» (Mateo 4:4). Va sotolineato che non possiamo considerare l'Ininzio tramite il solo riferimento al momento del Big Bang, poiché Dio, in quanto Assoluto, esiste da sempre. Ogni cosa nell'Universo è costtuita da pornzioni, da quant, e sarebbe strano che ci venisse fornita una pornzione solo all'ininzio e che questa, poi, cessasse di dare informanzioni, in quanto, se così fosse, in assennza dell’avvento di nuove pornzioni, tuto il processo si fermerebbe. Nel 1964, venne scoperta per caso la radianzione cosmica di fondo, che era stata precedentemente ipotnznzata. Questa radianzione, ossia la Parola che era in principio, consiste di onde eletromagnetche, con la diferennza che esse possono essere originate da un oggeto corporeo, mentre la radianzione cosmica di fondo non ha sorgente, in quanto l'Universo stesso è una sorgente onnipresente. Nell'Induismo, il mantra universale e originale, da cui è sorto l'intero Universo, è la sillaba «Aum». Soecondo i Veda, il suono «Aum» è stato la prima manifestanzione del Brahman non ancora manifesto, la cui vibranzione ha dato origine all'Universo percepito. Soecondo i eest Soacri, in principio era Dio, che poi ha creato tuto. Da che cosa Egli ha creato, se non aveva nulla a disposinzione? Egli ha usato ciò che era disponibile, ovverosia Soé stesso: delle informanzioni, vale a dire una Parola o dei Pensieri, cioè il proprio «Io». Ecco perché l'Universo cresce: perché ciò che si moltplica nell’Universo è la Cosciennza. A livello di astrofsica, si trata di un'onda eletromagnetca; nell’àmbito della psicologia, si parla di Cosciennza. Non so ancora se quest concet indichino la stessa cosa, o se sia la Cosciennza a trasmetersi atraverso un'onda. La fonte della Cosciennza si trova nei cosiddet buchi neri, che fungono da sorgente, al cui interno sono present tute le cosciennze dell'Universo. Cosa ci porta a ipotnznzare questo? Il fato che i buchi neri siano l'unico luogo nell'Universo in cui non c'è eempo. Pertanto, l'Assoluto, quale Cosciennza di Dio, potrà essere trovato solo lì. Nella stessa Fonte, la Cosciennza si moltplica o si divide, il che è molto simile a ciò che avviene con l'Horcrux narrato nella serie leteraria «Harry Poter», che è un oggeto all’interno del quale un mago oscuro ha nascosto un frammento della propria anima, al fne di raggiungere l'immortalità. La parte di anima contenuta nell'Horcrux garantrebbe la sopravvivennza del suo creatore in una forma di semi-vita spirituale. Soe esprimiamo l'onnipotennza dell'Assoluto in termini matematci, il suo valore sarà pari a 1, a prescindere dal numero di atomi, di individui o di stelle in Esso contenut, poiché
quest element sono semplici part dell’intero e, in tal caso, i loro valori saranno inferiori a uno. Nel capitolo sull'onnipotennza, era inclusa questa domanda: «Può Dio creare qualcosa che non possa distruggere?»; e allora, nello stato dell’Assoluto, in cui la Soua Cosciennza si trova in uno stato puro dell'Informanzione, Essa è ancora integra e il Souo valore numerico può essere espresso come pari a 1, che è davvero onnipotente, in quanto può creare ogni cosa. Però, appunto, Essa non si è ancora compiuta, in quanto è solo uno stato d'Informanzione; per poterlo fare, essa si frammenta e si divide in piùor cosciennze diverse. Dopo il Big-Bang, ciascuna parte dell'Intero, ossia ciascuna singola Cosciennza, contene in sé una parte dell'originaria onnipotennza; pertanto, tali element devono riunirsi, affinché diventno di nuovo onnipotent. Soe esprimiamo l'onnipotennza dell'Assoluto come pari a 1 e la potennza di tute le part come infnita, dividendo l’1 per infnito, la potennza di ciascuna parte tenderà a nzero. Ovverosia, separatamente non possiamo fare quasi nulla; ma, piùor siamo unit, piùor siamo fort. Gv. 15:4-7: «Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far fruto da sé stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto fruto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene getato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo getano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.» Noi, pertanto, se siamo connessi con l'Assoluto, pur rimanendo soli, vedremo le nostre fornze aumentare notevolmente. eorniamo alla Fonte, la quale, oltre a essere l'unico luogo in cui non esiste un eempo, è simile alla nostra mente, poiché contene pensieri del passato, del presente e del futuro. Essa è anche il centro atorno al quale ruota tuto l’Universo. Ad esempio, immaginando un rullo di lamiera nzincata, nello stato in cui è intero, di esso si può fare quasi tuto (fase dell'Idea); la sua massa è massima e il suo volume è minimo; pertanto, tuto ciò che ne verrà prodoto sarà minore nella massa e maggiore nel volume. Un progeto di casa, nello stato d'Informanzione, necessita di uno o due fogli di carta; ma quanto altro serve, per giungere allo stato di Materia? I buchi neri sono cosciennze nella loro forma piùor pura, cioè Informanzione; un altro loro nome è quello delle «Cronache dell'Akasha». E ciascuna Cosciennza controlla la propria forma dall’interno di questa fonte.
La Cosciennza è una parte dell'Assoluto, quindi non può mai lasciare la sorgente. euto ciò che è al di fuori della Fonte non è Cosciennza, ma un negatvo di questa, una sua copia, così come una fotografa è il negatvo o il duplicato della pellicola fotografca, ossia la forma della strutura energetca, che è guidata dalla Cosciennza. In efet, teoricamente accade quanto segue: immaginiamo un contenitore trasparente in cui sono present due tpi di liquidi, uno dei quali, presente in grande quanttà, è trasparente (acqua), e l'altro è una goccia di resina, che costtuirà la fonte e che si trova nell'acqua. E l'acqua sarà ciò che un tempo era chiamato etere. Al momento della frammentanzione della Cosciennza in part, cioè in diverse cosciennze, ciascuna Cosciennza ininzia la propria esistennza, acquisendo le prime informanzioni, e nell'acqua apparirà uno spanzio vuoto che corrisponde a ognuno di tali framment; esso sarà dunque il suo negatvo, che potremmo immaginare come una bolla. Poiché tuto è movimento, la bolla si muove ad alta velocità, generando un'onda. L'elaboranzione dell'Informanzione avviene nella Cosciennza, nella Soorgente, e la Cosciennza è legata alla bolla, cioè alla Forma. Ciò che è pensato all’interno della sorgente (la goccia di resina) sarà realinznzato al di fuori di essa (nell'acqua), utlinznzando una Forma. Finché la Cosciennza è ataccata alla Forma, essa si chiamerà Cosciennza. Quando la Cosciennza perde la propria connessione con la Forma, a causa della distrunzione di quest’ultma, ossia della strutura energetca, essa acquisirà - perlomeno a livello teorico - la denominanzione e lo status di anima. Pertanto, il dono piùor importante che ci ha fato il Creatore è proprio la capacità di usare la proprietà della Soorgente. E la sua proprietà è quella di essere un deposito di passato, presente e futuro. In efet, abbiamo la possibilità di essere collegat alla «banca del tempo». La Materia non può creare un ricordo del passato o un'immagine del futuro, poiché questa è una proprietà della Cosciennza, ossia dell’Informanzione; e lo si può notare quando si pensa a sé stessi, come vist nel passato o nel futuro. In pratca, la Cosciennza dell'Assoluto ha sacrifcato sé stessa, affinché altre cosciennze potessero usarla, usare la Soua proprietà di vedere il futuro, di ricordare il passato o di esistere nel presente. Come mennzionato prima, il presente, il futuro e il passato sono Informanzione pura, che apparteneva solo alla Cosciennza Ininziale. Come conseguennza, l'Assoluto non può creare la propria forma, perché la Soua Cosciennza ha atribuito tale proprietà ad altre cosciennze; pertanto, l'Assoluto ora opera quale maganznzino di informanzioni, poiché contene il passato, il presente e il futuro di ogni singola Cosciennza. Nello stato atuale, l'Assoluto può essere solo un osservatore, e può vedere tuto ciò che le altre cosciennze pensano; quindi, la Soua Cosciennza deve essere vuota, priva di
proprie idee, ma deve concedere alle altre cosciennze l'opportunità di manifestarsi. Questa qualità, che consiste nello stato di vuoto della Cosciennza dell'Assoluto, vale a dire nell'assennza di pensieri, è chiamata dai buddhist: «shunyata». Il Souo sguardo è rivolto all'interno. Altre cosciennze possono ininziare la loro esistennza e il loro manifestarsi atraverso il negatvo, ossia la Forma, cioè quella bolla di cui parlavamo nell’esempio precedente. Gli studiosi fsici sostengono che non si possa creare qualcosa dal nulla. Ma ciò che c’era in principio non è nient’altro che Caos a livello dell'Informanzione - e non a livello materiale. Esso si manifesta come nei pensieri che abbiamo nella testa. In linea di principio, il Caos ha una proprietà interessante, posto che esso è contestualmente «tuto» e «niente». Un semplice esempio: prendiamo un nuovo paccheto di un set di costrunzioni; mescoliamo tut i matoncini, quali part dell’intero di sacchet diversi, in un unico paccheto. Questo sarà caraterinznzato dal Caos, ossia, allo stesso tempo, sarà dotato di tuto (cioè, del giocatolo stesso) e di niente, in quanto ciascun detaglio, di per sé, non ha alcuna utlità, né valore, né signifcato. Soolo "accendendo" il tempo, cioè disponendo i singoli element in un certo Ordine d'Interanzione, ininzierà a emergere il quadro generale e ne apparirà il signifcato. Ora, in tale esempio, sosttuiamo i detagli del giocatolo con la Cosciennza e diamo loro un movimento, poiché tuto ciò che esiste si trova in movimento. Potremmo persino immaginare un esperimento mentale: rappresentamoci di essere stat potennziat e di poter creare tuto ciò che vogliamo, ma a una condinzione specifca: non abbiamo un corpo, ma solo una Cosciennza, che ora sta pensando nella nostra testa. Inoltre, ci viene cancellata la memoria, o meglio non ne avevamo afato sin dall’origine; il che signifca che non abbiamo informanzioni su nulla. Per capire la situanzione in cui ci troviamo, immaginiamo di avere la fornza di creare e di voler fare qualcosa, ma di non sapere cosa fare, né come farlo, in quanto non c'era nulla, prima di noi. C'è solo quella Cosciennza che pensa, che però non sa nemmeno chi Essa sia. La domanda è: «Cosa creeremo?»
11. MATRIOSKA. L'intero Universo è composto da molte cosciennze, ognuna delle quali controlla altre cosciennze.
Nel caso degli esseri umani, il bambino è a un livello di Cosciennza, lo studente ne ha un altro e l’adulto un altro ancora; così, anche nell’Universo vi sono cosciennze primitve, rappresentate dagli element chimici, i quali, successivamente sviluppat e compost tra loro, diventeranno minerali, quindi piante ancor piùor sviluppate e così via. L'esempio con l'asse temporale e la forma che si adata, può aiutare a capire quanto sia importante l'Invisibile, ossia i pensieri, l'elaboranzione delle informanzioni e ciò che chiamiamo Cosciennza. Oltre al verso biblico: «In principio era la Parola» (Giovanni 1:1), esistono altri test antchi che collegano il Principio a una parola, un suono o una vibranzione, ma non solo. Nel eaoismo, esiste un conceto, lo Shen, che ha una vasta gamma di signifcat; in lingua italiana, la sua tradunzione semantca piùor atendibile è: «Sopirito». Nella cosmologia taoista, la fonte dello Sohen è il Wu Chi, uno stato universale al di là delle leggi di causa-efeto, che governano l'esistennza fsica e mentale. È interessante notare che c'è un grande Sohen, chiamato anche Sohen universale, per cui, quando una sua parte scende dal Cielo in un individuo, essa cerca una dimora presso cui vivere; questa dimora è il cuore umano. Una volta stabilitasi nel cuore umano, la parte del grande Sohen diventa un «piccolo Sohen», il quale, secondo la concenzione eaoista, si adata al conceto di «spirito-mente» e consente all'essere interiore di connetersi col mondo esterno e viceversa. Esso è anche la Mente, in cui vengono vissut i pensieri e i sentment. Quella parte del grande Sohen, che discende e che trova la sua dimora nella milnza, viene chiamata «Yi», un termine che descrive l'intelligennza. Esso è una piataforma per la consapevolenznza, posto che questa non è raggiungibile solo tramite l'istnto. Lo Yi consente : - l’intennzione, il proposito; - la capacità di assimilare e di acquisire informanzioni in base all’esperiennza; - la capacità di rifetere; - la capacità di elaborare quanto percepito; - la capacità di indirinznzare il nostro pensiero nel «qui e ora»; - la capacità di formulare un pensiero; - le facoltà cognitve; - le capacità di memorinznzanzione e di studio; - la capacità di fssare le nostre percenzioni su ciò che è importante; - l'atvità deliberata e cosciente. Inoltre, altre pornzioni del grande Sohen scendono per dimorare nel rene, nel fegato e nei polmoni. In altre parole, il grande Sohen è un grande Sopirito; se una sua parte scende nel cuore, l'altra nei reni, e così via, ciò implica che il grande Sopirito si è diviso e, in ragione della dimora che sceglierà, sarà chiamato in un determinato modo.
Naturalmente, le sopraelencate pornzioni dello Sohen sono quelle piùor important nell’uomo. Ma esiste anche un conceto noto come «Gui», tradoto come fantasma, spirito, demone, che rappresenta la parte del grande Sohen che, diciamo così, non fa nulla di buono. Il geroglifco «Gui» raffigura una grande testa con un corpo informe e sfocato, dotato di un piccolo gancio, che può essere interpretato come la possibilità che ha Gui, di agganciarsi al corpo umano. Richiamiamo nuovamente l'atennzione sul fato che stamo parlando di spirit, che vengono nominat in un determinato modo in ragione dei loro atribut, pur avendo la medesima essennza; queste cosciennze, ataccate al nostro corpo e rivelatesi degne di controllare la Forma, vengono chiamate mente, volontà, intelleto, et similia, laddove quelle che non sono degne di controllare la Forma - e che quindi rimangono al di fuori di essa - vengono denominate «spirit». L’esistennza della Cosciennza non è piùor un mistero per nessuno. La psicologia sta studiando questo fenomeno, accompagnata negli ultmi tempi anche dalla neurobiologia e dalla neurofsiologia; probabilmente, tra dieci anni, anche la fsica si unirà a queste, nello studio della Cosciennza. È interessante notare che la parola «psicologia» deriva da due parole greche: «psyché», che signifca respiro, spirito o anima, e «logos», che indica la parola, il discorso, la mente, la sciennza o, piùor corretamente, una banca-dat. Il fato che ogni persona possieda una Cosciennza è fnalmente riconosciuto, ma ciò che non si è ancora capito è che questa Cosciennza è proprio ciò che è noto come «Anima». La Verità è semplice e, pur avendo molt nomi, non si nasconde. Quando si parla dell'Anima, molt reagiscono con scetcismo, obietando che essa non esista. Per capire che c'è un'anima, può aiutarci molto l’uso del termine «spirituale». Il problema è che molte persone utlinznzano questa parola, ma probabilmente non ne comprendono appieno il signifcato. Di solito, una persona spiritualmente sviluppata è considerata corrispondente a specifci ideali di determinate religioni o credi. Soi trata di una qualità interna, che potrebbe cambiare le nostre vite. Normalmente, quel che può cambiare una persona è rappresentato da informanzioni o event, che spingono a valutare gli ideali della vita e, quindi, a rielaborare soto una nuova luce le informanzioni ricevute. Conosco personalmente molt individui che sono profondamente cambiat, dopo essere entrat a far parte di una chiesa o di una seta. Di conseguennza, l'Informanzione, in partcolare quella sull'interanzione positva col mondo esterno, è quella che si potrebbe defnire come «spirituale», almeno fno a quando non vi saranno idee piùor trasparent a tale riguardo.
Quindi, un individuo spiritualmente sviluppato è colui che porta dentro di sé informanzioni sul bene, sulla pace, sull’amore e così di seguito; ma non solo, poiché egli non si limita a portare tali informanzioni, bensì elabora costantemente nella propria testa e nel proprio cuore quelle relatve alle conseguennze della sua interanzione con gli altri e col mondo esterno, in modo tale da manifestare il bene che è in lui atraverso le proprie anzioni, trasferendo così Amore tramite i propri pensieri, dal proprio mondo interiore al mondo materiale, moltplicando cosi l'Amore, quindi l'Interanzione, quindi lo stesso Dio. Soe confrontamo un uomo che ha perso conoscennza con un altro uomo in stato psicofsiologico normale, potremmo dire che l’anima del primo si è allontanata da lui per un po'. Nella medicina tradinzionale cinese, per quanto riguarda lo stato inconscio, si direbbe che l'equilibrio del sistema mente-corpo di quell’uomo è stato turbato a causa di una mancannza di Yin, che è il principio fondamentale femminile, o di un eccesso di Yang, che rappresenta l'anima che ha una connessione col movimento Fuoco. Soempre nella medicina tradinzionale cinese, quando una persona dorme, una parte del grande Sohen che dimora nel fegato - chiamata Hun - va nel mondo dei sogni, da cui a volte torna con delle idee. Soecondo i test taoist, lo Hun non è Materia, non dipende dall'esistennza fsica, e prosegue ad esistere dopo la morte fsica dell’individuo a cui apparteneva. eale spirito è responsabile della gentlenznza, della consapevolenznza, della soferennza, della compassione e della tollerannza, e agisce quale fonte di quelle idee che dànno un signifcato alla vita. Soi dice che il fegato immaganznzini il sangue, e che il sangue contenga quest'anima eterea. Ciò è riportato anche nella Bibbia: «Non mangiare il sangue di alcuna carne, perché l'anima di ogni carne è il suo sangue. Chiunque ne mangerà, sarà distruto» (Levitco 17:14). Soi trata di diverse font antche in cui viene descrito che una persona ha un'anima, ma non una sola: secondo le informanzioni taoiste, la piùor importante di tali anime è quella che dimora nel cuore. Soe teniamo conto del fato che l'anima è la Cosciennza, allora ce n’è piùor di una nel corpo, e tute queste cosciennze sono responsabili del lavoro degli organi. Molt hanno familiarità con la storia narrata in «Dr. Jekyll e Mr. Hyde», che descrive un uomo in cui compaiono due personalità; questa storia si basa su un caso reale. In psicologia, tale fenomeno è chiamato: «disturbo dissociatvo dell'identtà», sebbene venga utlinznzata anche la defninzione di «disturbo di personalità multpla»; si trata di un disturbo mentale, appartenente al gruppo dei disturbi dissociatvi, per cui l'identtà di una persona non è completa, e sembra che siano present diverse personalità in una
persona (o, secondo un’altra terminologia, diversi stat dell'Io o alter). In determinat moment, si verifca un passaggio tra le diferent personalità, quando una parte dell'identtà ne sosttuisce un'altra. Oltre a tale passaggio, si può avere anche la cosiddeta «infuennza passiva», nella quale una parte dell'identtà, pur non prendendo il controllo dell’ospite, può interferire col normale funnzionamento di quella principale. In caso di tale stato patologico, il soggeto colpito potrebbe ascoltare nella testa una voce che appare dal nulla, che non è percepita come un proprio pensiero e che parla di cose che l’interessato non ricorda o che non voleva dire. Queste part dell'identtà possono essere diverse per sesso, età, nanzionalità, caratere, capacità mentali e visione del mondo, e possono reagire in modo diverso alle medesime situanzioni. Part di un'identtà possono o meno condividere dei ricordi. Nel primo caso, una pornzione dell'identtà ricorderà in tuto o in parte ciò che l'altra ricorda. Fino a poco tempo fa, questo era considerato un disturbo raro, sebbene la moderna ricerca chiarisca che tale disturbo si manifesta dall'1% al 3% dei casi, tra coloro che si sotopongono a una visita medica, e non è dato conoscere la percentuale di coloro che non vi prestano atennzione, o che, per paura di esser riconosciut come panznzi, non esplicitano la loro condinzione. In precedennza, a causa della mancannza di appropriat strument diagnostci, l'esistennza del disturbo dissociatvo dell'identtà era stata messa a lungo in discussione. Dagli anni 2000, l’esistennza di tali disturbi è stata confermata dai risultat delle risonannze magnetche funnzionali. È stato stabilito che i cambiament nell'atvità del cervello del panziente, associat al passaggio da uno stato dell'Io a un altro, non potrebbero essere riprodot da una persona normale, né da un atore appositamente addestrato. La teoria della creanzione dell'intero Universo da ciò che, per così dire, era a disposinzione di Dio - in altre parole dalla Soua Cosciennza, che si è successivamente scissa in part -, potrebbe spiegare questo fenomeno. E non solo: posto che tute le informanzioni che la Cosciennza ha accumulato durante la propria crescita evolutva sono nella Soorgente, e poiché essa è costantemente connessa a quest’ultma, si spiega come sia possibile che la stessa persona, dopo aver subìto una lesione, quale ad esempio il coma, possa cominciare a parlare in cinese o in un’altra lingua, che quella stessa persona non aveva mai studiato. Soifata eventualità può essere spiegata come segue: nell'Universo, non c’è altro che un insieme di cosciennze, le quali si trovano sempre nella Soorgente (buchi neri), da cui controllano la Forma, cioè il corpo, ossia la strutura energetca; in teoria, ci sono cosciennze che controllano i fotoni, altre cosciennze che li uniscono insieme e che controllano gli eletroni, i protoni e i neutroni.
Ci sono altre cosciennze che governano le stelle, altre ancora che raccolgono element chimici e che controllano la formanzione dei cristalli. Infne, ci sono cosciennze che controllano virus, bateri, cellule, piante, organi, animali e infne l'uomo. E, se è così, allora esistono varî livelli, dei quali il piùor basso è il piùor numeroso ed è quello che raccoglie tut gli element chimici; quindi, c’è il livello un po’ piùor ristreto dei minerali, e così via. Per ogni successivo livello di evolunzione, si riduce il numero di cosciennze che lo compone. Così si scopre che, in efet, un individuo non ha una sola anima, bensì molte e di diversi livelli. Così come, nella vita reale, alcune imprese o anziende potrebbero essere gestte da amministratori troppo morbidi, allo stesso modo può succedere che, in un individuo, l'anima principale - ovverosia il «piccolo Sohen» - non sia abbastannza autoritaria da poter gestre costantemente tuto il corpo; per tale ragione, essa a volte viene sosttuita da altre cosciennze. E se, ad esempio, questa Cosciennza risiede nei reni, e in una vita passata apparteneva a un individuo che viveva in Cina, è comprensibile il motvo per cui, improvvisamente, dopo un eventuale coma, essa prenda il controllo della Forma, cioè della persona in cui è atualmente inclusa che, in tale eveniennza, comincerà a parlare in cinese. Quando alcuni dicono: «Osservo i miei pensieri», questo è proprio il momento in cui appare il vero «Io», cioè il «piccolo Sohen» o una partcella dell'Assoluto. In tale momento, la nostra vera Cosciennza, cioè l'Io primordiale, il «piccolo Sohen», riprende il controllo e comincia a osservare il pensiero di un'altra Cosciennza, inclusa nel controllo del corpo, la quale per i taoist potrebbe essere lo Yi, ossia la cosciennza osservata, che è responsabile del pensiero. Una conferma della teoria della mult-cosciennza è presente anche nel Nuovo eestamento, nel seguente passo del vangelo di Marco 5, 1-13: «1 Intanto giunsero all'altra riva del mare, nella regione dei Gerasèni. 2 Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo. 3 Egli aveva la sua dimora nei sepolcri e nessuno più riusciva a tenerlo legato neanche con catene, 4 perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a domarlo. 5 Contnuamente, note e giorno, tra i sepolcri e sui mont, gridava e si percuoteva con pietre. 6 Visto Gesù da lontano, accorse, gli si getò ai piedi, 7 e urlando a gran voce disse: «Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio
altssimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmio». 8 Gli diceva infat: «Esci, spirito immondo, da quest'uomoo». 9 E gli domandò: «Come t chiami?». «Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molt». 10 E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo cacciasse fuori da quella regione. 11 Ora c'era là, sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo. 12 E gli spirit lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». 13 Glielo permise. E gli spirit immondi uscirono ed entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare; erano circa duemila e afogarono uno dopo l'altro nel mare. 14 I mandriani allora fuggirono, portarono la notzia in cità e nella campagna e la gente si mosse a vedere che cosa fosse accaduto. » Ora, potremo guardare una matrioska in un modo completamente diverso, non è così? Ed è probabilmente molto facile sia capire, che spiegare quel che viene chiamato «disegno intelligente» e come si è formato l'Universo.
12. MATERIA, ENERGIA. INFORMAZIONE. LA TEORIA DEL TUTTO. Ora, un po' di fsica. Gli studiosi stanno cercando di elaborare una teoria unifcata, che possa illustrare e raccogliere tut i processi che si verifcano nell'Universo. Per tale scopo, essi dispongono di qualcosa su cui lavorare, ma non associano ciò che hanno scoperto negli ultmi 200 anni a quel che è sempre stato soto il loro naso. Oggi, si hanno informanzioni disponibili su quatro fondamentali tpologie di interanzioni: interanzione gravitanzionale (tra tut i corpi Materiali); interanzione eletromagnetca (tra partcelle con carica eletrica); interanzione forte (a livello subatomico, che tene insieme i protoni e i neutroni, tra le partcelle di cui è costtuito l'atomo); interanzione debole (a livello subatomico), che rende possibile la scissione con emissione di radianzioni. Inoltre, nel mondo scientfco c'è già un dato certo: quello per cui l'Energia è Materia e, in linea di principio, essa può passare dall'una all'altra Forma. Sooto il naso invece c'è sempre stato il conceto per cui «Dio è amore». Anche l'amore è Interanzione tra gli element di un sistema.
Come collegare tut quest dat ? A volte, mi sono chiesto se l'Informanzione sia Energia. Vale a dire: anche le parole e i pensieri sono Energia? Il sapere è potere? Dopotuto, chi ha la conoscennza può gestre milioni di persone, a propria discrenzione. Un'idea può porre un popolo contro un altro, con tute le conseguennze che ne derivano. Ora, nella formula E mc2, se sosttuiamo la massa con g 600 di uranio, oterremo la distrunzione di Hiroshima. Quindi, una manciata di simboli può considerarsi pari a tuta l'Energia che è stata rilasciata durante quella predeta esplosione. E quante persone si raccolgono, per un concerto musicale? Difat, ove c'è uno scambio di informanzioni (vibranzioni sonore) per otenere Energia, nella forma fsica del denaro, quindi avviene la trasformanzione dell’Informanzione in Energia. E quale atvità svolgono efetvamente gli insegnant? Essi scambiano la loro conoscennza, cioè l'Informanzione - che esiste ma è intangibile -, col denaro - che è per metà Materia e per metà Informanzione -, il quale a sua volta verrà scambiato con beni materiali, quali ad esempio i prodot essennziali di prima necessità. Di fato, abbiamo Materia, Energia e Informanzione. Pertanto, una formula fsico-chimica dell’intero sistema, cioè la formula del tuto, oltre all'Energia «E» e alla Materia «m», dovrebbe contemplare anche l'Informanzione «I». Soi ha pertanto una costante trasformanzione dell'una nell'altra. E, se è così, allora potremmo porci la domanda: «Cosa c'era all'ininzio?» Per quanto riguarda il denaro, benché i fsici non lo considerino afato quale forma di energia, essi lo usano, e non solo loro, ma il mondo intero; ragion per cui, una descrinzione del mondo dal punto di vista della fsica, che includa questo conceto, aiuterebbe a capir meglio ciò che siamo noi e ciò con cui abbiamo a che fare. Il denaro è per metà Materia (la stessa carta-moneta) e per metà Informanzione (i numeri stampat sulla carta); ma il fusso di denaro è Energia, e si manifesta sia a livello materiale, sia a livello d'Informanzione, così come i dat fgurant sui cont; in presennza di un'Informanzione, ci sarà anche un soggeto che la leggerà. eeniamo in debito conto il precedente capitolo 11, quello sulla «matrioska», nonché il fato che la Cosciennza assume l'Informanzione per menznzo di uno strumento chiamato «corpo fsico» - il quale, a sua volta, è costtuito da una combinanzione di molte cosciennze, ognuna delle quali legge le proprie informanzioni. E quando si dice che le parole fanno piùor male di un coltello? Da molto tempo, mi frulla in testa un pensiero, quello per cui l'Informanzione sia Energia concentrata o, meglio, potennziale. Sou un penznzo di carta, si può tracciare il progeto per la costrunzione di una casa, il quale costtuirà solo un'Informanzione. Ma, quando si ininzierà a costruire quella casa, si
sveleranno anche i cost della stessa, ivi inclusi i cost energetci e quelli relatvi ai materiali da costrunzione, al denaro e allo stesso lavoro per l’edifcanzione di quella casa. Dal momento dell'ininzio delle prime anzioni, volte alla costrunzione di questa casa, fno al momento conclusivo della realinznzanzione della stessa, quell’abitanzione fgurerà come la materialinznzanzione di tuta l'Energia che era contenuta nel disegno ininziale. Molt associano l'Informanzione solo a letere, a bit o ad altri element, ma non all'Informanzione vera e propria nella sua forma pura, quella intangibile, in veste di pensiero, ossia di Cosciennza. Poiché la mente dispone di una certa fessibilità di pensiero, nonché della capacità di focalinznzare l'atennzione, possiamo dire che la Cosciennza rappresenta una fusione tra le informanzioni del passato, del presente e del futuro. Le informanzioni sul passato vengono ricordate, così come le interanzioni, e sono divise tramite la Cosciennza in buone, neutre e catve. Quelle appartenent al momento presente sono analinznzate dal corpo, a livello sia conscio che inconscio, con l’intento di ripetere in futuro tale «buona condinzione». Soi trata di un comportamento simile a quello posto in essere da chi cerca di assumere una dose di droga. In breve, l'Amore è un'Informanzione relatva all'Interanzione con qualcosa che ci ha fato sentre bene, e dunque sia l’amore che ciò che ci ha fato sentre bene vengono immaganznzinat nella memoria, cioè nella Cosciennza. Inoltre, le persone ininziano addiritura a usare la parola «Amore», riferendosi a una certa persona, dopo aver notato un aumento nel numero delle interanzioni di quella persona con una certa forma di Materia (che sia una torta, un gato o una tale Elisabeta), o con una forma di Informanzione (cartone animato, cannzone, etc.). E se supponessimo che la parola «Amore» contenga tuta l'Energia dell'intero Universo? A tal fne, avremmo bisogno di dat, di indinzi, almeno di qualche spunto a cui aggrapparci. Le quatro tpologie di interanzioni, di cui ho parlato sopra - vale a dire quella gravitanzionale, eletromagnetca, forte e debole -, potrebbero essere paragonate a quatro tpi di amore nutrit dalla stessa persona nei confront di quatro ogget diversi, ad esempio: amore per il cibo, per il partner, per la musica e per la meccanica. L’Amore, ossia l’Interanzione, è riscontrabile ovunque, ma avrà ovviamente un risultato diverso, in virtùor dell’oggeto verso cui esso è direto. Considerando il precedente capitolo 11, relatvo alla matrioska, nonché le quatro interanzioni fsiche fondamentali e quanto scrito sopra, possiamo supporre che, in efet, le predete interanzioni fsiche fondamentali non siano quatro, ma una soltanto, che avrà un risultato diverso in ragione del livello di interanzione. Quando l'interanzione è equilibrata, sarà possibile osservare la forma di qualsiasi
strutura energetca, ad esempio il sole; quando essa è squilibrata, la percepiremo per esempio come un fusso di radianzioni di Energia. Ciò che questa Energia può fare, è unirsi in struture piùor complesse, sulla base di quella fornza conservatva nota come «gravità». Dal punto di vista delle sciennze fsiche, la gravità è una fornza conservatva di atranzione a distannza. Un esempio che i fsici hanno posto per spiegare piùor facilmente la gravità e come questa infuennzi il bosone di Higgs: si trata di un'analogia con una persona famosa atorno a cui si raccoglie una folla. In efet, tute le partcelle sono element costtutvi di struture piùor grandi; in altri termini, le partcelle sono dei quant, delle pornzioni, che a loro volta formano struture maggiori, le quali diventano pornzioni, di Forme, o struture energetche ancora piùor grandi. Un'analogia può essere fata con la distribunzione gratuita - o molto economica - di un cibo di alta qualità; in tal caso, non sarà necessario essere famosi, in quanto tut gli esseri umani hanno bisogno di mangiare. Qualcuno si chiederà: «Anche le partcelle ne hanno bisogno?» In teoria, ogni partcella si nutre, ed è del tuto possibile che essa sia alimentata da piùor di un componente. Le partcelle, inoltre, proprio come le persone - che hanno bisogno di nutrient per il metabolismo, nonché di riposare e, infne, di informanzioni per l'anima -, sono alimentate da informanzioni e da altri element, al fne di mantenere il loro movimento contnuo atorno al proprio asse e nelle rispetve orbite; a tale scopo, sarebbe adata anche la semplice luce solare, sebbene sia probabile che la luce proveniente dal sole sia un prodoto di scarto. Una stella costruisce il proprio corpo o la propria Forma da ciò che ha a disposinzione, vale a dire dall'idrogeno. Prendendo in consideranzione la teoria della mult-cosciennza, scopriremo che una Cosciennza di un livello inferiore e primitvo controlla l'atomo di idrogeno, cioè la sua Forma, o il suo corpo. Nel momento della fusione di nuclei di idrogeno nell'atomo di elio, gli atomi di idrogeno si fondono in una nuova forma, per il controllo della quale sarà sufficiente una sola Cosciennza. Un semplice esempio, immaginiamo un bambino di 50 anni fa, che giocava facendo girare una ruota con un bastone e, in tal modo, controllandola. Così, per analogia, il bambino è l'Anima (la Cosciennza) e la ruota è il corpo. Soe i bambini che giocano sono quatro, ognuno per conto suo, a un certo punto uno di loro - che si chiama per esempio Klaus - ha un idea: creare un oggeto con 4 ruote, ossia un kart. Poiché, per costruirlo, gli occorrono altre tre ruote, egli rompe il legame esistente tra le ruote e chi le controlla, fonde le altre tre ruote insieme a quella ininziale e infne otene un kart, per guidare il quale sarà sufficiente una Cosciennza (un bambino). Pertanto, partendo da quatro distnte cosciennze, ossia da quatro atomi di idrogeno avent identca forma, si otene una nuova forma, l'atomo di elio, dotata di una
Cosciennza che la controlla, nonché di tre cosciennze libere, dalle quali è stata prelevata la forma/corpo. Queste tre cosciennze libere, non avendo piùor un corpo, cioè una forma, costtuiscono il «prodoto di scarto». In questa situanzione, osservando come l'evolunzione sia passata a un nuovo livello - dalla quanttà alla qualità -, si può osservare quel che viene chiamato «difeto di massa», per cui una parte della massa viene trasformata in energia e sarà un prodoto di scarto, non necessario al nuovo nucleo. Adesso, diventa chiaro perché l'Universo si sta espandendo. Posto che non abbiamo a che fare con Materia o Energia, ma con Informanzione, cioè cosciennze, se rimangono delle cosciennze libere, allora esse avranno bisogno di nuove forme da controllare, e ciò implica il crescente bisogno di cosciennze di un livello inferiore. All’ininzio, pensavo che l'intero Universo fosse stato costruito da una partcella, ossia la sostannza originaria, o da una forma che in origine si divise a metà. In séguito, mi sono reso conto che, piùor probabilmente, essendo l’Universo un’Informanzione, questa è stata copiata dalla prima partcella nel resto. C'è qualche esempio che possa dimostrarci che un qualcosa, un’unità, sia in grado di dividersi in due? A livello di studi biologici, c'è l'ameba; in merito a come ciò sia successo a livello di partcelle subatomiche, abbiamo solo un'ipotesi. Ma, per dare un indinzio su questa ipotesi, dovremmo mostrare un problema che non si vede, o che non si vuol vedere. In parole povere, questa è una mancannza di dat del nostro quadro globale. Potremmo defnire la fsica come la «sciennza della natura nel senso piùor generale del termine». L'oggeto del suo studio è l’insieme dei fenomeni naturali, nonché le interanzioni fondamentali della natura, incluse le fornze della natura, che governano il movimento della Materia, ossia di tuto ciò che è tangibile. Volendo seguire un’altra spieganzione, «la fsica è una sciennza che studia la materia fsica, il movimento, l'energia, il comportamento e l'interanzione di quest element. Questa sciennza naturale analinznza il comportamento dei corpi e cerca di decifrare i misteri dell'Universo. Essa è considerata una delle piùor antche discipline scientfche.» eale defninzione, tutavia, tralascia totalmente il conceto di Informanzione, sebbene quest’ultma potrebbe rivelarsi l'argomento cruciale dei futuri studi della fsica. E la sua mancannza risulta molto strana, in quanto noi esseri umani, quali part della natura, interagiamo primariamente a livello informatvo. Provate a dire alle vecchiete che si raccolgono all'ingresso nel condominio che, nel negonzio vicino, stanno applicando degli scont sulla carne: esse si precipiteranno lì. Soi trata di un’interanzione, in virtùor della quale l'Informanzione controlla la Materia. La stessa fsica può essere resa comprensibile agli student solo tramite l'aiuto delle informanzioni, quindi con le parole. Ma, nonostante tuto ciò, la fsica ufficiale non si
degna nemmeno di considerare le informanzioni, sebbene alla fne potrebbe risultare che solo ciò che è stato costruito a partre dall'Informanzione potrà essere percepito ed elaborato. eale situanzione è molto simile a quella narrata nella parabola dei ciechi alle prese con l'elefante. Non è realistco il pensare di comprendere la strutura dell’Universo, ignorando gli element di cui questo è costtuito. Fortunatamente, quasi 30 anni fa, alcuni fsici, tra cui John Archibald Wheeler, si resero conto del fato che l'Informanzione poteva essere la base di tuto il discorso. E oggi, sempre di piùor, lo studio della fsica si avvicina a Dio. Quindi, contnuando con l'ipotesi, se ricordiamo il Caos e l'Ordine a cui si fa riferimento nei test antchi, si può ipotnznzare che un certo Ordine di letura delle informanzioni permeterebbe di creare una sorta di «strutura visibile» che si evidennzia sullo sfondo della letura caotca generale. E questa strutura visibile può essere percepita, ad esempio, come un eletrone-protone. L'esempio è grossolano, ma permete di comprendere l'emersione di quel conceto che chiamiamo «IO», che include ciò che è diverso dal resto, e che può quindi in séguito distnguersi dalla molttudine. Inoltre, quest «IO» possono aumentare di numero, semplicemente perché anche altre «cellule» del Caos possono copiare la funnzione dell'Ordine. In linea di massima, si verifca lo stesso processo in un'ameba, che ha la capacità di consumare una certa quanttà di Energia, che le sarà sufficiente a sostenere la vita, nonché di avere una piccola quanttà di questa Energia in eccesso, in uno stato di Caos. A un certo punto, deto surplus viene utlinznzato per disporre la Materia (ossia, gli element chimici) in un certo Ordine, tramite la letura delle informanzioni secondo lo stesso Ordine, al fne di otenere il DNA di un nuovo organismo che, una volta formatosi, avrà la capacità di ricevere ulteriori eccessi di Energia dal «padre», di costruire il suo «io» (quindi, il suo corpo) e di separarsi. È possibile che ciò sia accaduto in origine anche all'atomo e alle partcelle subatomiche. Probabilmente, i prossimi decenni porteranno molte interessant scoperte scientfche, che ci cagioneranno lo stesso shock che avemmo quando ci assicurarono che la eerra è una Sofera, e non un piano. Il nostro Universo, dal micro- al macro-livello, ivi inclusi gli esseri umani, dispone di una base informatva. Soiamo quindi una sorta di «virus auto-sviluppante», che ha uno streto rapporto con: • il principio di «amore» o, in altre parole, di «interanzione», vale a dire una certa regola, posta come base, da cui dipende la creanzione del tuto; • i cicli, collegat ai quant (pornzioni); • la senzione aurea, come riferimento di equilibrio;
• forse, il triangolo di Pascal, ma in versione tridimensionale; • i fratali.
13. L’ANTI-MATERIA. Per ciò che possiamo vedere, in natura non c'è nulla di positvo o di negatvo, ma c’è solo la direnzione del movimento dell'Energia, che chiamiamo «eempo». Alcuni possono ricordare il giorno e la note, ma la note è semplicemente l'assennza di luce e il giorno ininzia gradualmente, con una piccola quanttà di luce all’alba. Potremmo ricordarci del caldo e del freddo, ma il freddo è solo l'assennza di calore; in altre parole, come per la diferennza tra giorno e note, se c'è qualcosa, ciò semplicemente esiste, in grandi o piccole quanttà; e, se non c'è, ciò non signifca afato la presennza dell'opposto. Il conceto di «assennza» è applicabile a tuto; in caso contrario, varrebbe la pena cercare non solo l'ant-materia, ma anche l'ant-temperatura, l'ant-giorno, l'ant-fotone, l'onda ant-eletromagnetca, l'ant-onda, etc. Ecco come nacque l'ant-materia. Soir Frannz Arthur Friedrich Sochuster, un fsico e astronomo tedesco, poi naturalinznzatosi citadino inglese, voleva davvero che il conceto di simmetria fosse prevalente in natura. Un eletrone è una partcella carica negatvamente, e nel 1898 Sochuster ipotnznzò l'esistennza di un analogo simmetrico di un eletrone, caricato positvamente e chiamato anteletrone, cioè positrone. In ragione di tale sua ipotesi, ne conseguiva l’esistennza di antatomi e dell'ant-materia, che potevano essere atrat da un campo eletrico nell'esperimento di ehomson. In risposta alle due domande mennzionate appena sopra, per quale motvo si dovrebbe pensare che il nucleo abbia carica positva e l'eletrone abbia carica negatva, al fne di spiegare la causa dell’atranzione? C’è forse, alla base, il fenomeno dell’eletromagnetsmo? Possiamo escludere altre opnzioni della spieganzione del perché due part dell’intero sono insieme? Abbiamo già visto che tuto è uno, e che tale principio funnziona su qualsiasi scala, sia nel micro-mondo, sia nel macro-mondo. Nel caso di un atomo, questo principio potrebbe non implicare che una parte dell’intero sia negatva e l'altra sia positva, ma vorrebbe dire che una parte ha qualcosa da ofrire all'altra parte, che non ne ha. Un esempio di tale ricostrunzione riguarda l'uomo e la donna. Alcuni sono fermamente convint che, anche in questa coppia, un elemento sia positvo e l'altro sia negatvo; ma in realtà non è così, posto che, in caso contrario, quest due element si annichilirebbero
l’un l’altro. Purtroppo però, avviene proprio questo in alcune famiglie, in cui c’è una mancannza di amore. In realtà, essi formano una coppia, un intero, completandosi a vicenda all’interno di esso. Soe non dovessero creare questo «intero», questa coppia, al fne di sfrutare le qualità peculiari di ciascuna parte, la vita dell’umanità terminerebbe. Soi scopre che Sochuster, considerando che un uccello vola per menznzo di entrambe le proprie ali - e non di una soltanto -, e forse pensando a quanto sia conveniente camminare su due gambe, annziché saltare su una sola, abbia abbracciato la visione del mondo che voleva vedere, al posto di quella efetva e reale. Nell'Universo, si possono osservare occasionalmente dei casi di simmetria, ma anche di asimmetria. Di recente, mi sembra dopo il 2010, sono state confermate alcune anomalie riguardant la «radianzione di fondo», tramite il telescopio spanziale Planck, dell’Agennzia Sopanziale Europea (ESoA). Planck aveva costruito una mappa, nella banda delle microonde nell’Universo, alla piùor alta risolunzione fnora mai raggiunta. Di queste anomalie già si parlava in passato, ma ora, con l'aiuto del telescopio, pare si sia sciolto ogni dubbio circa la loro reale esistennza. Ad esempio, è stata evidennziata un’asimmetria tra le temperature medie nei due emisferi oppost del cielo, in contrasto con quanto predeto dal modello standard, secondo il quale l’Universo dovrebbe essere grossomodo simile in tute le direnzioni in cui lo osserviamo. Questo fato era già stato notato anche dal predecessore di Planck, la missione WMAP della NASoA, ma era stato ignorato sia per i dubbi che permangono circa la sua origine cosmica, sia per la possibilità che esso potesse essere atribuito a errori di misura. Allo stesso modo era stata notata anche la cosiddeta «cold spot», una regione fredda che si estende su una pornzione di cielo molto piùor ampia del previsto, e che è difficilmente spiegabile come semplice futuanzione statstca. Adesso, si può fare una scelta tra: - il contnuare a credere nell’ant-materia – e, come conseguennza, nella simmetria, accetando l'anomalia osservata solo quale errore di misura; - l’accetare l'anomalia come un dato di fato e ininziare ad aver dubbi sull’esistennza dell’ant-materia, posto che l'Universo è asimmetrico. E, nonostante il fato che la simmetria appaia bella da fuori, l'asimmetria celata all'interno del corpo ha un ruolo molto piùor signifcatvo, perché il cervello è uno, il cuore è uno, la direnzione del fusso sanguigno è una. E l'Universo? L'occhio nudo può vedere che esso è asimmetrico; ma, nonostante ciò, c'è un equilibrio nel nostro sistema solare, e anche al di fuori di esso. E in qualche modo non ci sono due soli; forse, perché la simmetria non è necessaria all'equilibrio
dell’Universo. L'asimmetria si può osservare anche all’interno della materia, nella distribunzione degli element chimici nell'Universo. In primo luogo, per quanto concerne la quanttà, c'è l'idrogeno; poi, l'elio e tut gli altri element, sennza contare le forme intermedie degli stessi, quali ad esempio il deuterio. E, per quanto riguarda l'oro, non dovremmo prendere in consideranzione neanche i «cieli», in quanto tuto è chiaramente visibile qui, sulla eerra: una completa asimmetria nella distribunzione degli element chimici. In efet, osservando la distribunzione di quest ultmi nell’Universo, si può notare che essa è completamente asimmetrica. Soe immaginiamo una piramide a livelli, al primo livello ci sarà l'elemento che dispone della minor massa atomica e che gode della maggior distribunzione nell’Universo. Ad ogni livello successivo, aumenta la massa atomica dell’elemento e ne diminuisce la distribunzione. Facendo un paragone con la società umana, si potrebbe fare un discorso simile riguardo alle società, in cui le persone che amministrano un Paese sono present nella quanttà di uno - ad esempio i president, i re, i cancellieri. Poi, man mano che si scende lungo scala della gestone di un Paese, aumenta il numero dei vari amministratori e, nello stesso tempo, diminuisce il loro potere; fno ad arrivare al popolo, che a livello di quanttà è una molttudine, ma che non ha alcun potere decisionale, né di controllo. È possibile osservare una simmetria? Certamente no. eutavia, vivendo in un Universo a misura di Cosciennza, cioè dell’Informanzione, in cui tuto è possibile e fatbile, si può osservarne anche la simmetria. Ad esempio, sebbene il popolo non abbia alcun grado di gestone di un Paese, esso, in taluni casi, unendosi, può acquisire la posinzione di un potere simmetrico e contrario a quello dei governant - che potrebbe contrastare una mala-dirigennza del Paese -, esercitando una gestone opposta. In sifato esempio, si nota anche il conceto di onnipotennza delle masse che, unendosi, acquisiscono una fornza che, qualora fossero disunite, non potrebbero mai avere. Il conceto «e pluribus unum» può essere applicato su qualsiasi scala; il problema è quello di risvegliare la volontà di altri sogget. I fsici contnuano a cercare l’ant-materia, sebbene sia utlinznzata una defninzione (l’«asimmetria barionica dell'Universo») per indicare il fato che l'Universo stesso non prevede alcuna ant-materia. A tale proposito, ecco una breve spieganzione, fornita da Wikipedia: «L'asimmetria barionica dell'Universo è la predominannza osservata della Materia sull'ant-materia nella parte visibile dell'Universo.» Soe cercaste, in leteratura, nonzioni sulla quanttà di Materia e di ant-materia, scoprirete che c'è molta Materia, tantssima, ossia tuto l'Universo osservabile e misurabile. Ma l'ant-materia è proprio pari a nzero, è del tuto assente, sebbene si dica che essa venga
prodota in piccole pornzioni - una coppia di positroni -, forse per pochi secondi, forse per minut, dopodiché presumibilmente quest decadono, ma non in ant-fotoni (di cui, in teoria, dovrebbero essere costtuit), bensì in fotoni del tuto normali, ossia in quegli stessi element di cui è composta la Materia. Soe ci fosse almeno lo 0.01% di ant-materia nell’Universo, sarebbe un altro discorso: in quel caso, si potrebbe parlare di «predominannza osservata della Materia sull'antmateria». Di solito, gli sciennziat in quest casi dicono che questo valore è così piccolo, che si può ignorare, così come potremmo ignorare l'esistennza dell’ant-materia. E qui, in questo caso, non si sono nemmeno vergognat di parlare di "predominannza", su Wikipedia. Non sto dicendo che non ci sia nessuno di quei fenomeni che molto probabilmente vengono erroneamente soprannominat come appartenent all’«ant-materia». I fsici conoscono perfetamente tali fenomeni. Soi trata di una quanttà notevolmente eccessiva di energia che non è adata ad atraversare una certa strutura energetca. Un esempio di tale eveniennza è quello di un cavo troppo sotle per una corrente troppo alta. In questo caso, se va tuto bene, il cavo al massimo si surriscalda; altriment, esso si trasformerà in scintlle, cioè in luce, in fotoni. E la stessa cosa succederebbe con le micropartcelle. La strutura energetca, ossia il corpo dell’eletrone, non è adata a sopportare - né permete di far transitare - energia superiore a un certo limite, che la sbilancerebbe e la farebbe diventare nuovamente un fotone. A un esame piùor atento, come già mennzionato, tuto l'Universo risulta essere intessuto di onde eletromagnetche, il che signifca che l'ant-materia dovrebbe essere costtuita da onde ant-eletromagnetche. Inoltre, la stessa formula E mc2 mostra che la Materia è costtuita da Energia, di modo che, se l'ant-materia fosse esistta, allora in teoria questa avrebbe dovuto consistere in ant-Energia. Soe la nostra cara Energia è movimento, allora cosa potrebbe mai essere l'ant-Energia? Un ant-movimento? Il movimento, ovverosia l’Energia, ce l'abbiamo o non ce l'abbiamo afato. Inoltre, se teniamo conto del fato che l'Energia è Informanzione, in virtùor della stessa logica ne conseguirebbe l’afermanzione per cui l'ant-materia consiste di ant-Energia, che a sua volta consiste di ant-Informanzione, il che è illogico. Ovviamente, non esiste alcuna ant-materia, semplicemente perché non esistono matoni idonei a costruirla. Ogni elemento chimico è composto di onde eletromagnetche di diversa densità e di diverse forme e, quindi, con diverse proprietà. Quella che chiamiamo ant-materia non può esistere, semplicemente perché non esiste nemmeno l'ant-Informanzione, posto che, se l'Informanzione è la base di tuto, allora essa c'è o non c'è; e in questo caso comincia ad aver senso la teoria della «divisibilità infnita» della Materia, così come la teoria della sua creanzione dal nulla o, piùor precisamente, dal
Caos. In efet, secondo la teoria dell’«infnita divisibilità della materia», l'Universo è un insieme infnito di ordini di complessità sempre crescent. Alla luce di questa teoria, le singole stelle formano una galassia di primo ordine; un insieme di galassie di primo ordine forma una galassia di secondo ordine, e così via, all'infnito. Il discorso vale per qualsiasi scala o livello; ad esempio, un insieme di cellule di un certo tpo forma un organo, un insieme di persone con un certo ideale forma un gruppo, un insieme di element chimici con certe proprietà forma un minerale, etc. È vero che, a livello di Informanzione testuale, potrebbe esistere qualcosa di simile all'ant-Informanzione, che sarebbe un testo costtuito da un insieme di letere privo di signifcato; ma, per defninzione, molto piùor che il termine «ant-Informanzione», la parola «Caos» sarebbe piùor adata a tale ipotetco stato di testo. A livello di Informanzione nella sua forma pura, cioè di pensieri e Cosciennza, l’antInformanzione si potrebbe considerare alla stregua di una «mente-scimmia», che salta da un pensiero all'altro in assennza di una contnuità di pensiero. Ma, anche in questo caso, la parola «Caos» è piùor adata a indicare tale stato. Ciò signifca che non esiste alcuna ant-materia, poiché si trata solo di Energia del «tpo originario» e dei suoi stat allotropici per i diversi cicli. In teoria, l'equilibrio dell'Energia nell’Universo è assicurato atraverso l'interanzione delle struture energetche tra i livelli, di modo che, quando il volume minimo di spanzio esistente viene riempito con Energia ininziale, il volume successivo «entra in uso». E, dunque, la pornzione successiva di Energia corre nel nuovo volume di una nuova strutura energetca. Un esempio per chiarire: abbiamo un meleto, nel quale coltviamo mele per un villaggio; se, con la nostra energia (ossia, le mele) riempiamo il primo livello (che sarebbero i mercat) e poi, in séguito, abbiniamo la nostra energia (le mele) al tetrapak, trasformandola in succo di mele, con questa nuova forma di energia potremo riempire sia il primo livello energetco (il mercato), sia un nuovo livello energetco (locali, bar, ristorant , tratorie, etc.) Un certo numero di struture energetche di un dato livello deve corrispondere a un certo numero di struture energetche del livello successivo; quindi, l'intero sistema nel suo insieme rimane equilibrato. Un esempio di tale ricostrunzione è rappresentato dall'aumento nel numero delle struture energetche dell'idrogeno; col passaggio a un nuovo livello, avremo la distrunzione dell'idrogeno e la creanzione di elio sulla base delle partcelle che facevano parte dell'idrogeno.
14. INFORMAZIONE. LA LEGGE DELLA CRESCITA DELL'ENERGIA. Soe l'Energia ha davvero una base informanzionale, allora essa è ricavata dal nulla, dal vuoto, dallo spanzio libero, dal Caos; quindi, eesla aveva ragione. I fsici diranno che ciò è impossibile, in quanto in tal modo non sarebbe rispetata la Legge di Conservanzione dell'Energia, sebbene essi stessi sappiano che l'Universo si sta espandendo. Soe consideriamo l'Universo come costtuito da Energia e se teniamo conto che esso si sta espandendo, allora la Legge di Conservanzione dell'Energia non sarebbe efetvamente rispetata, posto che l’Energia si origina da qualche parte. Ma, se teniamo conto del fato che la Materia è costtuita da Energia, e l’Energia dall'Informanzione - cioè dalle cosciennze -, allora non c'è violanzione di tale Legge, in quanto quella con cui abbiamo a che fare non è energia, ma Informanzione; quindi, le cosciennze possono essere clonate quanto si vuole. Nonostante il fato che l'Universo si sta espandendo, viene comunque rispetata la Legge di Conservanzione dell'Energia, ma solo a causa dell'illusione relatva alla trasformanzione dell'energia in eccesso in un altro prodoto; per cui, appaiono nuove partcelle, cioè nuove informanzioni, nella forma di prodot della Cosciennza, e questa è la nuova Energia e la nuova Materia. Ad esempio, immaginiamo un mercato in un villaggio; tale mercato è una strutura energetca, quindi una forma, che esisterà fnché ci saranno i quant di cui essa è composta, vale a dire i mercant. Soe questo mercato è piùor o meno stabile, allora il villaggio può crescere nel tempo e, con un aumento della natalità, compariranno nuove case. Naturalmente, anche il mercato può crescere, ma la sua crescita sarà molto piùor lenta. Pertanto, se ci concentriamo solo sul mercato, potremo osservare la Legge di Conservanzione dell'Energia, ossia: lì, in quel contesto, la trasformanzione di alcuni tpi di Energia in altri sarà sempre stabile. eutavia, se ci concentriamo sull'aspeto dell’apparinzione di nuove case, questo indicherà già che la Legge è stata violata. Il fato che, per avere energia, bisogna comunicare energia - anche soto forme diverse -, stando al Primo Principio della eermodinamica, non implica che si trat della stessa quanttà di energia presente in un sistema, e che non se ne possa avere di piùor. Quel che si può ipotnznzare è che il sistema isolato sia pieno di energia, ovverosia che abbia occupato tut i propri livelli energetci: quello del caos, quello delle onde, quello delle partcelle elementari, e così via; inoltre, che i vari livelli energetci siano tut collegat tra loro. Con riferimento al discorso di ricavare energia sennza un lavoro, vi sarebbero due opnzioni: 1. Usare la distrunzione, cioè sbilanciare un sistema equilibrato, ad esempio facendo
decadere l’uranio o facendo bruciare il legno. In tal caso, si avrà un apparente consumo di energia o di materia; 2. Usare la creanzione e la gestone, cioè lasciare che un sistema si autosviluppi, predisponendo le condinzioni e asportando l'energia di scarto che viene prodota, ad esempio costruendo e gestendo un generatore di biogas, operante tramite lo sfrutamento dei bateri anaerobi. In questo caso, non vi sarà un’illusione di consumo di materia o di energia; al contrario, si noterà un movimento circolare di perpetua trasformanzione dell’energia, per cui il biogas brucia, formando anidride carbonica e acqua, due component che le piante sfrutano per la loro crescita; poi, l'uomo sfruta la pianta per i propri bisogni e quel che resta della pianta andrà getato di nuovo nel generatore, ossia dato in pasto ai bateri, che scomporranno nuovamente gli scart organici in biogas e microelement. In tal modo, il ciclo potrà ripetersi nuovamente. L'intero Universo è Cosciennza; ciò che chiamiamo Energia è semplicemente Cosciennza dei livelli inferiori di cui è composto il nostro corpo; ma, per poter creare un altro corpo, non saranno sufficient i soli element chimici di cui questo è composto, poiché sarà necessaria anche la presennza di quelle cosciennze che sanno come e dove adoperare tali element per otenere il prodoto fnale. Quindi, tenendo conto che, ad esempio, per creare una forma primitva (corpo) si ha bisogno di cinque cosciennze, nonché di una che lo controllerà, immaginate quante cosciennze possano formare il nostro corpo, se ogni eletrone è una Cosciennza di livello elementare! Ora, è chiaro il motvo per cui l'Universo sta crescendo. A tale proposito: «Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimentcato davant a Dio; anzi, perfno i capelli del vostro capo sono tut contat. Non temete dunque; voi valete più di molt passeri» (Luca 12:6-7). Parlando di Dio, è normale che tut i capelli siano contat, posto che ogni Cosciennza, cioè ogni parte dell'Assoluto, è contata e conosciuta dal Padre. Naturalmente, Egli ama tut e si prende cura di tut, poiché siamo tut nella Soua Mente, cioè nella Soua Cosciennza. Un altro esempio, che spiega che abbiamo a che fare con l'Informanzione, è relatvo alla matematca; abbiamo il caucciùor e lo nzolfo, ciascuno dei quali considereremo come un’unità; mescolandoli insieme, oterremo la gomma dello pneumatco, che è qualcosa di completamente nuovo come proprietà, in questo caso la somma delle due unità ininziali non sarà piùor pari a 2, ma sarà molto maggiore. Ovviamente, non è correto collegare la matematca a tali trasformanzioni, ma essa ci aiuta molto bene a capire che l'intero è ben piùor della semplice somma di due part. Nonostante il fato che non sia accetato applicare le operanzioni aritmetche in tal
modo, esiste una serie di numeri che si adaterebbe a tut i tpi di energie e alle loro combinanzioni, e questa è la famosa «serie di Fibonacci». Soe si osserva l'Universo solo atraverso il prisma della Materia e dell’Energia, allora sembra che sia rispetato il Primo Principio della eermodinamica. Perché dico: «sembra»? E perché viene messo in discussione il principio di conservanzione dell'Energia? L'intero Universo è movimento, a prescindere dalla forma - ossia indipendentemente dalla strutura energetca che prendiamo in consideranzione; e tale strutura, comunque la si voglia chiamare e in qualunque momento la si voglia considerare, si trova in movimento. Soe osserviamo l'Universo solo atraverso il prisma della Materia, sembrerà che vi siano alcuni element non in movimento; ma questa è solo un'illusione, posto che essi saranno immobili solo in relanzione a qualcosa di specifco; ad esempio, una pietra non si muove rispeto a un albero, ma si muove rispeto al sole. Soe poi guardiamo atraverso il prisma dell'Energia, allora tuto si muove: anche se focalinznziamo l'atennzione soltanto su una immobile pietra, scopriremo che essa è fata di qualcosa che si muove incessantemente, ossia di atomi. Soe si osserva l'intero Universo atraverso il prisma del linguaggio, del vocabolario, allora tuto è un «verbo», cioè un’anzione, un movimento, e ogni sostantvo è un'illusione, e acquisisce un nome, proprio per non dover chiamare tuto con il temine «moviment». Il primo detaglio a cui prestare atennzione è il numero di quest stessi moviment, che fa capire che essi si moltplicano, ovverosia crescono nel tempo. Infat, se a un certo istante di tempo T1 la quanttà di Energia in un certo spanzio può essere rappresentata come 5=1+2+1+1 e, in virtùor della Legge di Conservanzione dell'Energia, in un altro istante di tempo T2, la stessa quanttà può essere scrita come 5=2+3, cosa potremmo dire di quei moviment e di quei cicli di Energia che hanno portato lo stato della Materia da 1+1+1 a 3? Ad esempio, nel punto temporale T1, abbiamo 5 che è una persona, 1 che è la pasta, 2 che è la carne con insalata, il secondo 1 per il vino e il ternzo 1 per il dessert; nel punto temporale T2 abbiamo il 5, che e la stessa persona, il 2 che è urina e il 3 che sono feci. Che dire dei moviment che hanno portato la Materia dallo stato 1+1+1 allo stato 3, che rappresentano il processo di mastcanzione ? Abbiamo moviment in piùor ? Soe tuto è movimento e può essere misurato in quanttà di moviment, allora da questo esempio segue che il principio stesso di conservanzione dell'Energia, cioè dei mot, ci dice che non solo essi non si conservano, ma che ve ne sono di piùor, in quanto a quest vanno aggiunt i moviment necessari alle predete trasformanzioni. Un altro semplice esempio: saliamo in macchina e andiamo a trovare i parent. Abbiamo bruciato il carburante, ma non parleremo ancora dell'efficiennza del motore.
Soecondo il Principio di Conservanzione dell'Energia, quest’ultma non è scomparsa, ma è solo passata da uno stato all'altro. In virtùor di questa Legge, l'Energia non è scomparsa, ma nel fratempo ci siamo spostat dal punto A al punto B, cioè abbiamo fato un «lavoro» o abbiamo prodoto un’Energia o un movimento, se vogliamo utlinznzare i termini della fsica; ebbene, quel che abbiamo fato va già oltre, rispeto a quello che esisteva ininzialmente in diverse forme, benché avremmo anche potuto non muoverci, sennza produrre alcuna Energia. E, ove necessario, potremmo spostarci costantemente e ciclicamente da un punto all'altro. In tal caso, creeremmo movimento? Quindi, qualsiasi movimento è Energia? Mi chiedo se il fusso di sangue o il ciclo di movimento del sangue atraverso i vasi, siano considerat o meno quali Energia. Per qualche ragione, il fusso del vento è considerato Energia. Ancora un altro esempio: prendiamo due persone di peso uguale, che mangiano piùor o meno la stessa quanttà di cibo tre volte al giorno; quindi, come consumi energetci, esse sono eguali. Però, una di esse lavora e, quindi, produce altre forme di struture energetche richieste dalla società, mentre l'altra non è operatva. Pertanto, è solo la volontà che crea efetvamente energia supplementare soto forma di energia (servinzi), di materia (prodot) o di informanzioni (insegnament, notnzie, cannzoni, storie, etc.). Un altro esempio riguarda un grumo di element chimici, nella forma di «madre eerra»; ebbene, questa è Materia, quindi è Energia, che a sua volta consiste di onde eletromagnetche concentrate, che sono informanzioni, ossia Energia oscura. All’interno di questo grumo, gli element chimici sono present in una varietà di compost e di interanzioni. Consideriamo ora la presennza di un certo numero di moviment di eletroni X nelle orbite e atorno a un asse, che compongono il nostro grumo. Dal centro della galassia, nuove informanzioni sull'Interanzione, nella forma di un'onda eletromagnetca di nuova Cosciennza, arrivano a destnatari specifci; alcuni element chimici ininzieranno a interagire, costruendo l'RNA e il DNA di un nuovo organismo (che sia una pianta, una forma di vita primitva o altro ancora); di conseguennza, risulta forse che al numero di moviment o cicli X, già esistente, si aggiungano nuovi moviment (quali cicli di CO 2 per la respiranzione, cicli di anzoto, di idrogeno, etc.), che porteranno alla moltplicanzione delle piante e dei microrganismi, con conseguente crescita anche del numero dei moviment, ossia dei cicli, e quindi di nuove forme di energia. Pertanto, se consideriamo l'Universo atraverso il prisma dell'Informanzione, oltre al costante movimento dell'Energia, osserveremo anche un costante movimento della «mente-scimmia».
15. MASSA. Una volta, mi sono posto la domanda: «Cosa fa muovere i fotoni alla velocità della luce?» In efet, sapendo del legame tra la massa e la velocità - ad esempio, tra un sasso e una pallina da ping-pong -, ero convinto che maggiore fosse la massa - e, di conseguennza, anche il peso -, maggiore sarebbe stata la velocità e quindi la lunghenznza del volo, nonché ovviamente la fornza con cui il sasso o la palla dovrebbero essere lanciate. Anche se, nell’esempio precedente, nonostante la fornza usata per il lancio sia la medesima, oterremo diverse lunghenznze del volo. E qui, si scopre che il fotone non ha massa, ma la sua velocità è enorme. Non riuscivo a capire come ciò potesse accadere; ma, come nella storia del passaggio dall'idea di una eerra piata a quella di una eerra sferica, valeva la pena prestare atennzione a qualsiasi teoria o idea, anche alla piùor ridicola, sopratuto quando i calcoli atendibili mostrano che il fotone, il quale è privo di massa, procede tutavia alla velocità di 300.000 km/s. A tale proposito, una delle idee di principio collega la velocità all'Informanzione, la quale non è visibile, né tangibile; e questa è la velocità di difusione dell'Informanzione. Come fa la luce ad acquisire massa? La formula E mc2 può essere relatva a sé stessa? Soecondo la teoria, quando la velocità aumenta fno a giungere al livello di velocità della luce, la massa ininzia ad aumentare. Soe è così, allora i fsici dovrebbero avere una formula che mostri il seguente fenomeno: sull'asse del tempo, segniamo due punt T1 e T2; ciò che si muove, ad esempio una palla, ininzia a muoversi nel punto T1; a questo punto, il numero di partcelle elementari «X» che compongono la strutura energetca di questa palla è pari, supponiamo, a 50.000.000. Nel punto temporale T2, questa palla avrà la velocità della luce e un numero di partcelle elementari pari a X+N, dove N è un dato numero di nuove partcelle responsabili della crescita della massa. Soe questo è teoricamente possibile, allora dev’esserci una formula che lo dimostri. Soe questo è impossibile anche in teoria, allora è fondamentalmente sbagliata l'afermanzione secondo cui la massa cresce con la velocità. In efet - e al contrario -, la massa diminuisce con l'aumentare della velocità, perché ogni aumento di velocità implica l'acceleranzione dei processi interni responsabili della trasformanzione della Materia in Energia; a ttolo di esempio, per dimagrire bisogna muoversi di piùor, cioè bruciare; e se vogliamo che l'auto viaggi a una velocità maggiore, è necessario premere di piùor il pedale dell'acceleratore, il che comporterà una maggior quanttà di carburante da bruciare.
In tali esempi, l’ipotetca formula summennzionata (quella che dovrebbe indicare l'aumento del numero di partcelle) dovrebbe indicare un aumento di massa con l'aumentare della velocità; per cui, se l'auto si muove a una velocità di 100 km all'ora, la sua massa è uguale a quella di tute le partcelle, vale a dire di tut gli atomi di cui è composta la strutura energetca della macchina. Soe quell'auto ininzia ad aumentare la velocità, raggiungendo ipotetcamente la velocità della luce, la predeta formula mostrerà la comparsa di nuove partcelle responsabili dell'aumento della massa, il che in pratca dovrebbe fgurare ad esempio come un ispessimento della lamiera della carronznzeria, un aumento del diametro degli pneumatci dell'auto, e così via. Naturalmente, non potrebbe esserci un aumento di massa, qualora ci si spostasse su una traietoria retlinea, anche a mille miliardi di km/s. E se ci muovessimo alla velocità della luce lungo una curva o una circonferennza? Soe assumiamo di essere Materia, che è Energia, la quale a sua volta è Informanzione, allora diventa chiaro che una partcella sennza massa può muoversi solo alla velocità della luce, posto che essa non è una partcella, ma è Informanzione trasmessa in un certo volume a una certa velocità. Non appena l’Informanzione (o la Cosciennza) forma una strutura energetca (corpo), usando una parte dell’energia che aveva muovendosi alla velocità della luce, cioè in cerchio, essa ininzia a muoversi con un nuovo volume aumentato, per cui la velocità ininziale della luce rallenta. Atennzione, perché questo vuol dire che, come mennzionato in precedennza, una partcella non si muove atorno a qualcosa priva di uno scopo, giacché ci sarà un interscambio di energia e di informanzioni tra la partcella e il centro atorno cui essa ruota. A mente delle informanzioni della logica, nessuna strutura energetca, quale «parte» dell’intero, può assumere Energia - in questo caso un'onda eletromagnetca -, o ciò che essa trasporta, sennza doverla resttuire allo spanzio dal quale l'ha ricevuta. Essa, granzie a un'onda eletromagnetca, può creare la geometria della propria strutura, cioè il suo «corpo» (toroide, nucleo, nuvola, etc.) ma, subito dopo tale creanzione, un'onda eletromagnetca con un nuovo «carico» di informanzioni, e quindi con nuove proprietà, volerà fuori dal «corpo». Poniamo, ad esempio, che essa faccia atraversare un cavo da una corrente abbastannza alta per farlo scaldare, fno a farlo diventare rosso-fuoco - come la spirale all’interno di una lampadina a incandescennza. L'energia in entrata, che è invisibile, sarà di un certo tpo e sappiamo solo che essa atraversa i cavi per arrivare fno alla lampadina. Una volta raggiunta la spirale, l'energia cambia forma e diventa visibile, soto forma di luce. Questo fenomeno è simile a quel che succede per il Soole, per cui non è possibile vedere
l’elemento atorno a cui il Soole ruota; ci limitamo a chiamare tale elemento come «buco nero», ma non vediamo quale tpo di energia unisce quest due corpi. Quel che vediamo è il prodoto di scarto di quell’energia invisibile trasformata, che noi percepiamo come luce, in quanto essa ha appunto cambiato proprietà. Le informanzioni del nuovo volume hanno una certa «dimensione di entrata», approssimatvamente simile a quella di uscita. In altri termini, e sempre in teoria, se l'entrata è un protone, l'uscita sarà un eletrone, o viceversa. eutavia, la strutura energetca di un corpo non può formarsi granzie a un solo eletrone, in assennza della seconda metà della nuova microstrutura. Ed è proprio questa diminunzione della velocità delle partcelle, dovuta all'aumento del tempo di nuova interanzione all'interno della nuova microstrutura, che possiamo ininziare a vedere o percepire come una massa. Ma tuto questo è solo in teoria. È così che la nuova strutura micro-energetca ininzia a distnguersi dallo spanzio circostante con un nuovo volume, con nuove proprietà di interanzione e con una nuova temperatura, indici del fato che le informanzioni vengono elaborate all'interno della strutura. Per tornare all’esempio del meleto, le mele sono il fusso ininziale di un tpo di energia (o fotoni), e la trasformanzione di un tpo di energia (mela) in un’altra forma di energia (suco di mela o idrogeno) non avviene all’improvviso, né sennza un intervento esterno. Il processo richiede l'intervento del creatore del succo, che trasformerà l’energia tramite l’utlinznzo di un’altra forma di energia (denaro); dopodiché, quest’energia ricavata dalla trasformanzione verrà usata come investmento in uno stabilimento di produnzione. Ecco spiegata la ragione per cui non si può creare solo l'eletrone (ossia, nel nostro esempio, non si può creare solo lo stabilimento), ma sarà creato anche il protone (vale a dire, il succo di mela) e, quale efeto collaterale, anche l'eletrone. Avevo mennzionato il numero dei cicli, cioè l’energia soto forma di moviment ciclici, in quanto la produnzione di succo dalle mele richiede una ciclicità, una ripetnzione contnua di un certo numero di operanzioni volte a trasformare le mele in succo, che cagionerà anche un rallentamento del fusso dell’energia, posto che il fusso di energia ininziale (le mele) non esce fuori dallo stabilimento già trasformato in suco. Quindi, entra un fusso nello stabilimento, che poi rallenta, poiché interagisce con le vasche, i varî macchinari, le cisterne e le altre atrenznzature e, alla conclusione del ciclo di produnzione, ne uscirà trasformato. Piùor aumenta il numero di interanzioni all’interno della strutura, piùor l’osservatore esterno rileverà un aumento della temperatura all’interno di una partcella. Inoltre, si potrà osservare un accumulo di aggreganzioni intorno allo stabilimento, che saranno atrate da ciò che è prodoto all’interno dello stabilimento, così come avviene per lo sviluppo del fenomeno della gravità. Quindi, osservando il cambiamento dello stato di una Cosciennza - dallo stato ininziale di
Caos a uno stato di Cosciennza, che esiste e che è in grado di capire ciò che è, in quanto essa assume Energia da un'altra partcella -, vedremo la nascita - da uno stato di Caos di un'onda eletromagnetca, la quale poi si trasforma in una strutura con un proprio spin; e questo probabilmente fu l’Ordine originario, la prima via d'uscita dal Caos e l'emersione di quello che chiamiamo massa. Nello stato ininziale dell'Assoluto, ovverosia della pura Informanzione, non esiste il conceto di velocità. In tale stato, tuto è mescolato, tuto è istantaneo, tuto è «qui e ora»; in altre parole, tuto è infnitamente piùor veloce della luce. E questo è normale, se ricordiamo la proprietà della «mente-scimmia». Al momento della frammentanzione della Cosciennza originaria in part, le nuove cosciennze non hanno ancora alcuna informanzione; quindi, nel corso della loro esistennza, esse dovrebbero raccogliere dei dat. Ma, al momento ininziale, esse dispongono di un'Energia tremenda e, di conseguennza, di una velocità altretanto spaventosa, e sono prive di Informanzione. A ttolo di esempio, possiamo citare i fotoni a livello del microcosmo, o i bambini a livello del macrocosmo; i taoist direbbero che entrambi sono molto atvi, ovverosia sono Yang. Ai bambini non interessa cosa, né dove, né come, né perché, in quanto costoro non hanno tempo per elaborare le informanzioni, ma hanno solo molta Energia che deve essere impiegata in qualche modo. Immaginate un bambino che sta giocando, correndo, saltando e schernzando, e sua madre che lo chiama per mangiare; lui ne ha bisogno? Di solito, risponderà: «No» o non risponderà afato alla chiamata, sopratuto se il cibo non è molto appetbile per lui. Soemmai, dopo aver interagito ad esempio con una caramella, quel bambino potrebbe provare qualcosa di dolce e gustoso: egli conserverà nella sua memoria l'Informanzione che quella caramella era buona, per cui, in un’occasione successiva, aumenteranno a dismisura le probabilità che lui, avvicinandosi a una caramella, la noterà, la ricorderà e cercherà di riprodurre quella sensanzione di bontà. Come si può vedere da questo esempio, parte dell'Energia di cui il bambino disponeva all'ininzio viene adoperata per l'elaboranzione delle informanzioni sull'interanzione e, quindi, per l'interanzione stessa. La caramella ha atrato il bambino, ed ecco dunque la vera atranzione, ossia la fornza di gravità. In teoria, lo stesso accade a livello del micro-mondo, nel quale le cosciennze primitve dei fotoni sono ininzialmente prive di informanzioni, in merito ad alcuna Interanzione. Dopo la suddivisione della Cosciennza dell'Assoluto in piùor part, non c'è nient'altro, che queste cosciennze vuote, che hanno tute la stessa Energia - vale a dire la velocità -, che è molto alta. Quindi, se il bambino di cui al nostro esempio ha speso parte dell'Energia per interagire
con le caramelle, allora i fotoni non hanno caramelle, in quanto tuto ciò che hanno a disposinzione sono altri fotoni, che quindi possono interagire solo tra loro. eeoricamente, essi avrebbero a disposinzione - e dovrebbero avere la possibilità di interagire con - i «cluster» vuot, ossia le cosciennze-caos che occupano un posto nello spanzio, ma che non hanno capacità di depositare i dat raccolt, quindi non hanno accesso alla memoria. Soe i fotoni interagiranno con altri fotoni, si produrrà una nuova Forma, vale a dire una nuova strutura energetca. A livello del macrocosmo, potremmo citare l’esempio di un uomo e una donna che creano un'unione, che sarà maggiormente percepita a livello di Informanzione, poiché nella nostra mente avremo sempre l’idea di una coppia, di modo che, qualora ricordassimo uno di tali sogget, a questo ricollegheremo spesso il secondo. Nel mondo materiale, a volte quest due sogget saranno insieme, e in tali casi la loro strutura energetca sarà fsicamente visibile; in altre occasioni, essi saranno separat. La diferennza tra il microcosmo e il macrocosmo sta nella frequennza dell'interanzione. Possiamo dire che, nel macrocosmo, piùor vedremo quest due sogget insieme, piùor li percepiremo come un tut'uno. Nel microcosmo, la frequennza di interanzione è molto piùor alta; ciò può essere interpretato come la frequennza del rinnovamento delle pornzioni - o dei quant; quindi, se ricordiamo di nuovo l’esempio del bambino e della caramella, non li vedremo come un tut'uno a livello fsico, in quanto il bambino non mangia sempre le caramelle; ma, se espandiamo l'immagine nel tempo, è chiaro che un bambino o un adulto si fermeranno a determinat intervalli per interagire col cibo; in tali frangent, quindi, diventa chiaro che essi formano un tut'uno col cibo, ragion per cui, in assennza di una parte, non ci sarà nemmeno l'altra. Poniamo un altro esempio: c’è un individuo che sta mangiando seduto a tavola in cucina; non potremmo transitare tra lui e il cibo, né strapparlo via dal cibo. Quando costui avrà fnito di nutrirsi, lascerà quel posto e solo allora sarà possibile transitare tra lui e un'altra pornzione di cibo. Soe, nel macrocosmo, sosttuiamo quella persona e il cibo con dei fotoni, il fotone mangerà costantemente e sarà impossibile strapparlo via da una nuova pornzione di cibo. Quindi, in teoria, ciò che chiamiamo «massa» rappresenta semplicemente la costannza dell'interanzione. Consideriamo il processo di trasformanzione dell'Energia in Materia come un’acquisinzione di massa. L'ininzio del percorso evolutvo di ogni Cosciennza può essere visto come la trasformanzione dell'Energia in Materia, che raggiunge un certo punto sull'asse del tempo, dopodiché si avrà una trasformanzione inversa della Materia e dell'Informanzione. All'ininzio della fase dell'evolunzione della Cosciennza, c'è molta Energia e nessuna
Informanzione sull'interanzione, in quanto le cosciennze non hanno bisogno di molta memoria; quindi, non c’è uno grande spanzio per la memoria nel «deposito di informanzioni» principale, ossia nella Cosciennza dell'Assoluto. Gradualmente, nel tempo, si accumulano le interanzioni e le informanzioni su di esse; il che signifca che la massa, la memoria e lo spanzio per la memoria nel "deposito principale", ossia nella Cosciennza dell'Assoluto crescono, e questo sarà visto come la crescita dei buchi neri, la quale teoricamente può essere riscontrata con l’aumento del numero di galassie che ruotano atorno ad essi. Questo processo comporta sia una deceleranzione della velocità ininziale, che all'ininzio era enorme, sia una trasformanzione della maggior parte dell'Energia originaria in Materia. In questa fase, la Cosciennza, o l’«Io», pensa di essere fata di tuto, poiché le serve tuto per poter esistere: essa, ad esempio, ha bisogno di una certa quanttà di cibo, di automobili, di appartament, di cont in banca, etc. Quando questo livello di evolunzione si è concluso, in quanto - in virtùor di un cambio di valori - la Cosciennza non è piùor interessata a tuto ciò che era indispensabile fno a quel punto, essa ininzia a cercare risposte alle domande eterne della vita. Da tale momento, ininzia il processo inverso di trasformanzione della Materia, prima in Energia e poi in Informanzione. La Cosciennza, comprendendo di essere distnta dalla carne, trasforma ciò che possedeva e di cui pensava di esser fata (ossia, di carne e sangue, del fato che per vivere ha bisogno di mangiare e bere, di abit, e così via) e per menznzo di cui Essa interagiva con la Materia, in vero valore, in quanto essa capisce che tali element materiali non sono rilevant quanto i pensieri, le parole e le anzioni, ossia l’Informanzione; dunque, essa interagisce con l'Informanzione, nella quale ha trasformato tali element materiali. Soe osserviamo il mondo atraverso il prisma del eaoismo, allora è visibile la seguente immagine, per cui la vita di un taoista che aspirava al eao era basata su cinque principi: - getare le basi e purifcarsi o migliorarsi (risveglio, domande eterne); - purifcanzione del «jing» e sua trasformanzione in «qi», che dovrebbe ininziare a muoversi, e il muoversi non riguarda solo il mangiare e il consumare passivamente; - purifcanzione del «qi» e sua trasformanzione nello spirito Sohen (consapevolenznza dei motvi e degli scopi a cui è rivolto il movimento); - purifcanzione dello Sohen e ritorno al vuoto (consapevolenznza di chi - o cosa - siamo veramente, e di cosa abbiamo davvero bisogno per «essere»); - purifcanzione del vuoto e riunifcanzione con il eao (meditanzione e contemplanzione, quando capiamo che possiamo semplicemente «essere», in quanto, a livello di Informanzione, non siamo ataccat ad alcuna forma di Materia);
Mancanza di massa, o illusione della massa. Perché quella che viene chiamata massa potrebbe in realtà non esistere? Essa, se esiste, è «locale», nel senso che potrebbe essere un’illusione, come illustrerò successivamente. Soe ricordiamo la teoria della relatvità, allora tute le interanzioni hanno due punt di vista. La stessa parola «Interanzione» sotolinea l'esistennza di un sistema generale, l'intero, composto di part, ognuna delle quali ha il proprio «punto di vista» e in cui accade qualcosa, che non è simile a ciò che succede all'altra parte. In questo sistema, ha luogo una certa anzione, che è una, ma che collega una parte dell’intero a un'altra parte. Pertanto, si osserverà un fenomeno rispeto a una parte, mentre si osserverà un altro fenomeno rispeto all'altra parte. L’osservatore, che vede - o che comprende - l'anzione da entrambi i lat, ha una comprensione piùor correta e completa del quadro generale di ciò che sta accadendo. Come si collega questo punto di vista della teoria della relatvità al conceto di massa? Il problema è che il peso - e, quindi, la massa - dipende dall'interanzione stessa; in assennza di interanzione, non c'è massa, ma solo una memoria di forma e di inernzia. Soulla eerra, il peso di un dato sasso è pari a uno; sulla Luna, avremo un peso diverso; su Giove, un altro ancora. era la Sotanzione Sopanziale Internanzionale e la eerra, che è abbastannza lontana da essa, l'interanzione è minore, e tra un sassolino e l'ISoSo l'interanzione è quasi pari a nzero, cioè il suo peso è quasi nzero, in quanto il peso è collegato alla massa; e, sulla terra, maggiore è la massa di un oggeto, maggiore sarà il suo peso. In teoria, è chiaro che il peso di un corpo dipende dalla distannza tra questo e l'oggeto che interagisce con esso, nonché dalle sue dimensioni. Da cosa dipende la sua massa? Soe ho capito bene ciò che i teorici della meccanica quantstca intendono con la parola «massa», allora sarebbe possibile associare lo stato di massa di un corpo alla temperatura dello stesso. Soulla eerra, in normali condinzioni di temperatura, l'interanzione tra gli atomi di una sostannza avviene normalmente, nel senso che gli atomi scambiano energia tra di loro. Questa interanzione diminuisce con la diminunzione della temperatura, fn quasi ad arrestare completamente il movimento dell'Energia che costtuisce la predeta sostannza, vicini allo nzero assoluto. Qual è il risultato fnale? Allo nzero assoluto, quella che alcuni chiamano come «massa della Materia» - che, in teoria, è un prodoto di interanzione forte, debole ed eletromagnetca, quale conseguennza di un'ulteriore interanzione gravitanzionale -, arresta i propri processi interni, responsabili della conservanzione della memoria di una forma
geometrica relatva a una strutura energetca qualsiasi. In un esperimento mentale, un oggeto che si muove in uno spanzio aperto e che per lungo tempo non sarà esposto ai raggi del sole (movimento nell'ombra), vale a dire un'altra pornzione di «cibo» in forma di fotoni per la Materia, si rafredderà fno a raggiungere la temperatura dello spanzio aperto, e quindi interromperà i propri processi interni. Cosa succede se si verifca una collisione tra tale oggeto e un oggeto dotato di un certo calore, che abbia approssimatvamente la stessa dimensione e la stessa composinzione del primo? In teoria, l’oggeto caldo manterrà la propria forma e potrebbe non essere nemmeno lambito, né danneggiato, ma quello freddo sarà frantumato in mille penznzi; con la conseguennza che l’oggeto caldo manterrà la propria massa, a diferennza di quello freddo. Soe ho capito bene, in tal caso la massa è diretamente correlata alla temperatura, che a sua volta è legata a una fonte. Per dirla con parole semplici, la temperatura non è altro che la frequennza delle interanzioni. Anche quando l'oggeto è visibilmente intato, ma si è già rafreddato, esso ha già anznzerato i propri processi interni; ragion per cui, non ha piùor una massa, ma solo una forma, mantenuta dagli atomi, l’uno vicino all'altro, sennza alcuna interanzione tra loro, dopo il rafreddamento, semplicemente per inernzia all’interno della strutura energetca. In questo caso, il principio secondo cui «per ogni anzione c'è la sua opposinzione» non troverà applicanzione, in quanto la predeta opposinzione sarà trascurabile o del tuto assente. Il conceto di «massa» è molto vago, poiché esso sussiste solo in costannza di interanzione. Soe non c'è interanzione, non c'è nemmeno una massa. Ma i sistemi solari nell'Universo sono dispost in modo tale che ogni elemento interagisca con tut gli altri; per cui, a livello locale, in ogni sistema di misuranzione, sarà riscontrabile una massa, laddove in linea generale, ovverosia considerando l'Universo come un intero, non vi sarà una massa, posto che tute le interanzioni si verifcano al suo interno e che esso non interagisce con nient’altro.
16. GRAVITAZIONE. La fornza di gravità o, meglio ancora, l'atranzione, è l'interanzione tra le partcelle al livello del microcosmo. E su cosa si basa questa? Un nuovo sguardo, efetuato considerando la teoria della mult-cosciennza, ci dice che l'atranzione potrebbe basarsi sul fato che una Cosciennza primitva, quando interagisce, è
in grado di percepire qualcosa defnito come «buono». Il desiderio di prolungare questo stato nel tempo provoca una frequennza stabile di interanzione, che in termini umani può esser defnita come «dipendennza» che, quale risultato, comporta un’interanzione e un’atranzione costant. A livello di interanzione tra micropartcelle e macropartcelle, così come in quella tra il nucleo del pianeta e gli atomi dei singoli element chimici, la gravità è un efeto collaterale di tale interanzione. Nel decimo capitolo, ho descrito l’esempio di due liquidi: un grande volume d'acqua, contenente una goccia di resina. eale goccia di resina è un buco nero, ossia è un luogo nell'Universo in cui l'Informanzione nella Cosciennza dell'Assoluto è nella sua forma pura, e lì passato, presente e futuro si fondono in un tut'uno. L'acqua che si trova intorno a questa goccia è equiparabile al negatvo delle cosciennze, che sono in uno stato di Caos. Dopo la frammentanzione della Cosciennza dell'Assoluto, non tute le cosciennze ininziano a interagire tra loro, poiché molte di esse contnuano a sussistere in uno stato di «mentescimmia», o di «nzero memoria» che sarebbe piùor preciso, diversamente da quelle che interagiscono, che hanno in mente una sola cosa: l’interanzione, ossia l’agire per prolungare il «bene». Soe il negatvo delle partcelle interagent è il vuoto, ossia la «bolla» su cui è stata scrita una qualche informanzione, allora il negatvo delle partcelle di Cosciennza che non hanno memoria - e, quindi, che non hanno alcuna Informanzione sull'interanzione -, sarà l'acqua stessa. Soarò piùor chiaro, tornando all’esempio con i due liquidi; immaginiamo una goccia di resina, immersa nell’acqua contenuta in un classico acquario tondo. eeoricamente, prima di quello che chiamiamo il «big bang», c'èra solo una piccola goccia di resina, che rappresenta la Cosciennza ininziale nel suo stato assoluto, ossia l'Universo all’ininzio della sua esistennza. Nel momento in cui la Cosciennza ininziale si frantuma in piùor cosciennze, avviene la divisione in due grandi gruppi: quello delle cosciennze-ordine che hanno memoria e quello delle cosciennze-caos che non ne hanno. In questo momento, si può immaginare la comparsa di una quanttà d’acqua atorno alla goccia di resina, disposta uniformemente a eguale distannza dalla goccia, come in una sorta di acquario, che rappresenterà il numero delle cosciennze-caos. eale gruppo di cosciennze-caos, essendo privo di memoria, non interagisce, è inerte, è semplicemente disposto atorno alla goccia di resina, che rappresenta la cosciennza ininziale. L'altro gruppo rappresenta le cosciennze-ordine, che sono dotate di memoria. Dove si troverebbero, queste ultme, e come si manifesterebbero, se non esiste nulla? Esse, in
qualità di cosciennze, vale a dire di Informanzione pura - che è sempre in collegamento col presente, col passato e col futuro - non lasciano mai l’interno della goccia di resina, ossia la Cosciennza ininziale, ma si manifestano fuori dalla goccia, in menznzo all’acqua - e, quindi, tra le cosciennze-caos - come bolle vuote all’interno dell'acqua. È un po’ come guidare, da remoto e da un luogo sicuro, un’automobile radiocomandata. Io sono Cosciennza e mi trovo all’interno della mia casa (la goccia di resina), da cui guido la mia automobile, che è la Forma, cioè il corpo, cioè la bolla di vuoto in menznzo all’acqua. L’automobile, ossia la bolla vuota nell’acqua, è il mio «negatvo», il mio «specchio», il mio «avatar», la forma, il corpo, che posso distruggere sennza problemi, sennza che mi accada nulla di male, posto che in realtà io sono Cosciennza e non ho mai lasciato la mia vera casa, cioè la goccia di resina, la Cosciennza ininziale. Soe consideriamo ancora questa situanzione nell’àmbito della visione taoistca del mondo, allora, prima dell'ininzio, l'Universo era un vuoto perfeto (la Cosciennza dell'Assoluto), chiamato Mu Chi e simboleggiato da un cerchio vuoto. «Mu Chi» signifca vuoto completo e tuto è nato da esso. C'è stata una transinzione verso un nuovo stato, chiamato Tai Chi, rappresentato da un cerchio, in cui un semicerchio bianco e un semicerchio nero si fondono l'uno nell'altro. Il simbolo del eai Chi è quello principale della flosofa cinese: un cerchio con lat bianchi e neri, che simboleggia la dualità di yin e yang - i due lat di tute le cose inerent a tuto nell'Universo. Il conceto di eai Chi presuppone che ogni cosa nell'Universo abbia una dualità di yin e yang, come due facce della stessa medaglia. Ad esempio, c'è sempre una diferennza tra uomo e donna, che sembrano oppost ma che in realtà si completano a vicenda formando un intero, la famiglia; oppure, tra bene e male, che sembrano oppost ma che in realtà sono parte integrante di una persona; o tra bianco e nero, che in realtà si distnguono solo in virtùor della quanttà di lunghenznze d’onda assorbite dallo stesso oggeto; o tra sopra e soto, che sono atribut dello stesso oggeto; o tra buio e luce, tramite cui si manifesta lo stesso corpo celeste; e così via. Dal punto di vista della cosmologia cinese, non appena sono comparsi gli aspet di yin e yang, tuto ha assunto un dato signifcato, che è poi apparso nell'intero Universo. Nel nostro esempio con l'acqua e la resina, il conceto di Yin andrebbe applicato alle cosciennze-caos, che sono passive, mentre il conceto di Yang dovrebbe riferirsi alla cosciennze-ordine, che sono atve. In partcolare, nel nostro caso, quello della Cosciennza dell'Assoluto, dopo la frammentanzione ininziale della Cosciennza, sono comparsi due grandi gruppi di cosciennze: quelle basate sull'Ordine - o sulle interanzioni - e quelle basate sul Caos. Le prime sono forme, ossia «bolle» vuote; quando esse interagiscono, riscontriamo atranzione o gravità. Nel caso dell'interanzione tra il nucleo del pianeta e gli atomi, è
molto probabile che la gravitanzione sia un efeto collaterale, causato dalla diferennza di densità tra le partcelle-Caos (vuoto) che premono sul luogo nello spanzio in cui c'è maggior vuoto. E dov'è lo spanzio piùor vuoto? È dove un atomo è costtuito da un numero maggiore di partcelle elementari, ovverosia dove la densità del vuoto è maggiore. Soe questo è vero, allora teoricamente la pressione dell'etere sarà maggiore su una sfera di uranio che non su una sfera di ferro di pari dimensioni.
17. TEMPO E SPAZIO. Ci siamo abituat al conceto di eempo, usando l'orologio e osservando il cambio tra giorno e note, quello delle stagioni, etc. Ma immaginiamo dei casi partcolari, in cui non sia possibile utlinznzare un orologio; come faremmo a sapere che il tempo scorre? Soe osserviamo una persona, potremmo notare la sua costante brama di cambiamento e la sua fame di informanzioni. Un individuo, in mancannza di nuove informanzioni e in assennza di cambiament nelle forme o nel movimento, non potrebbe percepire il passare del tempo. Soe chiudiamo tale persona in una stannza vuota, dopo un certo periodo di tempo essa potrebbe impanznzire, e potrà salvarsi solo granzie ai pensieri, che sono inarrestabili, perché è su di essi che si concentra l'atennzione, e non piùor sul passare del tempo. In una tale situanzione, caraterinznzata dall’assennza di qualsivoglia riferimento esterno allo scorrere del tempo, l'unico riferimento disponibile è quello interno, nella mente, osservando il cambiamento costante dei pensieri. Questo cambiamento costane di pensieri di cui stamo parlando è l'Energia originale, l’«Io», che elabora costantemente le informanzioni. Le nuove informanzioni sono il risultato di una serie infnita di interanzioni, così come illustrato nei precedent esempi sul creare e sul distruggere. E, posto che l'interanzione ininziale è «Caos-Ordine ininziale», l'ulteriore interanzione viene eseguita solo in una direnzione, che percepiamo come «eempo». Possiamo paragonare questo processo a una melodia, che ininzia con una semplice nota e che poi, man mano, diventa piùor complessa, mentre si suonano tante note su diversi strument. Potremmo quindi immaginare un'orchestra in cui tut i musicist suonano costantemente i loro strument, nello stesso tempo, ma con melodie diverse: quel che sentamo è rumore e clamore.
Soe invece, per ciascun punto di tempo, accendiamo solo alcuni musicist per otenere una transinzione fuida - o un'armonia -, sarà possibile ascoltare l'intera cannzone, dall'ininzio alla fne. Esisterà sempre il caos, ma noi, essendo stat creat in virtùor di un ordine, non lo percepiremo, o lo vedremo come uno spanzio vuoto. Inoltre, non solo potremo osservare i musicist, ma noi stessi potremmo essere inclusi in questo modello. Soe noi stessi aderissimo all'Ordine, allora potrebbe persino esserci affidato il compito di gestre altri musicist a nostra discrenzione, operanzione tramite cui sarà possibile osservare la ricorsione; in altri termini, quando una cosa è defnita in termini di sé stessa – ad esempio, come per una matrioska, o per due specchi che rifetono l’un l'altro, creando un’immagine sempre piùor piccola di sé stessi, potremo osservare la ricorsione dell’immagine stessa in ciascuno specchio. Il conceto di eempo non è connesso allo Sopanzio, nel senso che non dipende da quest’ultmo, posto che ciò che chiamiamo «Sopanzio» è in realtà Caos. Il eempo può essere associato a piùor cose, ed è proprio il eempo che crea lo Sopanzio. Il tempo si manifesta come un contnuo rinnovamento dei quant, all’interno delle stesse struture energetche, ovverosia come il costante rinnovamento di nuove pornzioni di cui sono composte le struture energetche. Questo è lo «scorrere» interno - o locale del tempo. Chiarisco il conceto di tempo locale con un paio di esempi. Per un uomo che si trova rinchiuso in un bunker, sprovvisto di un orologio, il trascorrere del tempo sarà collegato solo a ricevimento di nuove pornzioni di cibo. Pertanto, costui saprà che è passato del tempo quando avvertrà la sensanzione della fame, poiché in tali circostannze egli avrà esaurito la precedente pornzione di cibo, che nel fratempo ha già provveduto a trasformare in energia per il corpo. Un altro esempio riguarda una fabbrica che produce beni; lo scorrere interno - o locale - del tempo potrà essere osservato nella contnua produnzione di beni a ciascun intervallo di tempo, poiché i vecchi beni sono stat vendut. Il fusso esterno del tempo, invece, si manifesta nei cambiament quanttatvi delle struture energetche. Questo è lo scorrere del tempo, osservato come moltplicanzione o crescita di qualcosa. Il tempo è associato anche ai cambiament qualitatvi nelle struture energetche, quando quelle vecchie ne formano di nuove, avent nuove proprietà. Questo passaggio del tempo è osservato come la fusione di vecchie forme e la formanzione di una nuova forma; a ttolo di esempio, ciascun ciclo di raccolta di granturco sarà utlinznzato per creare un prodoto di livello superiore, ad esempio il whiskey o la polenta. Il mondo dell’economia e quello dell’imprenditoria hanno descrito l'essennza dell'Universo meglio di qualsiasi equanzione fsica, per menznzo di una sola piccola frase: «Il
tempo è denaro», vale a dire «Il tempo è energia» o «Il tempo è beni e servinzi». Di conseguennza, ciò che abbiamo non è lo spanzio in movimento, né il Caos, ma l'Energia in movimento. In teoria, lo spanzio è divisibile all'infnito e ha una sua forma o, piùor precisamente, è l'Energia a dargli una forma, che potrebbe essere quella di una sfera di o un toro; ovverosia, un certo volume di una certa forma geometrica contene un mucchio di altre forme piùor piccole, e un certo volume di spanzio potrà far passare atraverso di sé solo una certa quanttà di Energia. Un fotone, essendo privo di massa, non è una partcella, ma può essere solo la soglia minima visibile dell'Energia in movimento. Lo vediamo come una partcella, solo perché esso occupa il volume di spanzio che è ovunque e che corrisponde alla partcella. Al di sopra di questa soglia minima, l'Energia può esistere solo combinandosi in una nuova strutura energetca (protone, eletrone, idrogeno) e per il suo movimento utlinznzerà un nuovo volume di spanzio «non-riempito», simile a una radiofrequennza. Capacità di viaggiare nel tempo. Soe osserviamo l'Universo solo atraverso il prisma di Materia ed Energia, allora il viaggio nel tempo ci apparirà impossibile, in quanto una parte dell’intero non avrà mai abbastannza Energia per spostare l'intero dove vuole. La regola, ossia il potennziale energetco, è detata dall’intero o da un gruppo unito di part, ma non da una sola parte, purché questa sola parte non sia responsabile della gestone dell’intero, come ad esempio succede per il ttolare di un’anzienda che decide di spostare lo stabilimento di produnzione. eutavia, nemmeno un gruppo unito di part dispone di tale Energia, sempre alla condinzione sopra specifcata, in quanto dovrà tener conto delle proprietà di ciascuna delle part. Poniamo quale esempio due linee temporali di possibili sviluppi della eerra; per una linea, abbiamo una eerra pulita, in cui tut gli abitant hanno imparato a riciclare qualunque tpo di scarto della società; nella seconda linea temporale, abbiamo una eerra piena di rifut, in cui solo una piccola percentuale dei suoi abitant è dedita al riciclo, mentre il resto della popolanzione inquina. Ebbene, in questo secondo caso, quel che sta cercando di fare quel piccolo gruppo di umani che ricicla è «piegare il tempo», ossia spostare la eerra su un’altra linea temporale, o in un’altra dimensione, quella in cui la eerra, nella loro visione futura, è bella e pulita. Potrà riuscire nell’impresa un 5% che ricicla? Ovviamente, no, perché quella piccola percentuale di individui non ha abbastannza energia da impiegare a tal fne. In questo esempio sarebbe possibile scegliere un punto di destnanzione diverso nel futuro, per la terra. In altri termini, ci sarebbe il potennziale di energia per «spostare» la eerra su una linea temporale in cui la terra sia bella e accogliente, e non piena di rifut. In secondo luogo, anche se una parte dell’intero ha l’Energia sufficiente a spostare
l'intero, la direnzione del fusso dei processi energetci interni di quella stessa parte non cambierà, e dunque il suo, non può per defninzione essere chiamato un viaggio nel tempo. Questo esempio si capirebbe meglio se fosse possibile viaggiare nel passato; immaginiamo di poter tornare indietro di cinque anni: scopriremo che non è possibile tornare in un luogo in cui tuto sia identco a cinque anni prima, tranne il nostro corpo. In altri termini, se i processi interni del nostro corpo non ci hanno ringiovanito di cinque anni, ma annzi contnuano a farci invecchiare, il nostro non potrà essere un viaggio nel tempo. In ternzo luogo, tenuto conto che, nell'Universo, non c'è nulla oltre alle cosciennze, viaggiare avant nel tempo signifca l'emersione di nuove cosciennze, ma potremmo dire che questo fenomeno si realinznza in via automatca. Ciò che non viene eseguito automatcamente è l'emersione di cosciennze di un certo livello, quali ad esempio il livello di Cosciennza del bambino o dell’adulto. Un viaggio in avant nel tempo implicherebbe un'improvvisa trasformanzione della Cosciennza di un bambino in quella di un adulto, il che è impossibile, perché questo è esatamente ciò per cui lo stesso trascorrere del tempo è necessario. E pariment impossibile sarebbe il viaggiare indietro nel tempo, che signifcherebbe costringere una parte delle cosciennze a tornare in uno stato di Caos. Soe consideriamo l'Universo atraverso il prisma dell'Informanzione, cioè delle cosciennze, allora il viaggio nel tempo sarà possibile, anche se non nel modo in cui alcuni lo immaginano, né come viene mostrato nei flm. Gli umani non riescono nemmeno a immaginare il tpo di ricchenznza di cui sono stat dotat dall'Assoluto. Ognuno di noi dispone di una macchina del tempo personale, che è la Cosciennza stessa. Ma pochissimi sanno come usarla. Quando ricordiamo il passato, viaggiamo indietro nel tempo. Alcuni lo fanno con profto, altri meno. I buoni ricordi, quelli spiacevoli, le esperiennze, i sentment, gli errori, la paura, il dolore, e quant’altro, portano benefci. La permanennza costante nel passato ci aiuta a evitare nel presente l'interanzione con ciò che ci ha già ferito, tratenendoci, o a interagire con tuto ciò che per noi è stato positvo, rafornzandoci. E, sulla base del passato, si può già immaginare come sarà il futuro, e quindi si può visitare il futuro; naturalmente, tale viaggio sarà approssimatvo, ma piùor informanzioni abbiamo sul presente e sul passato, piùor accurata sarà la nostra visione del futuro. Proietarsi nel futuro può aiutare a risolvere molt problemi nelle relanzioni personali e sociali, nonché in qualsiasi altro ambito. Quant di noi sono degni di avere un tale tesoro, se non lo si usa?