IL GUARDIANO DELLA SOGLIA

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40

Propriettl Letteraria Risert>ata

Arti Grafiche " Adriana

Finito di

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·

il Sl

Via Giacomo Profumo, gennaio

1959

SO

PREFAZIONE DI

GIULIANO KREMMERZ

Con questo volumetto che riproduce un at­ traente studio di P. Bornia sul Zanoni del Bulwer, tanto letto e tanto poco compreso, iniziamo una col­ lezione di attraenti pubblicazioni in cui si alternano scritti spiritualisti di ogni fede. Mentre il secolo XIX si spegne, dai ruderi del materialismo arido risorge la mistica Psiche, e, dal fanciullo al sacer­ dote, dal medico al matematico, dalla credente alla donna peccatrice, la certezza di un'ora migliore dell 'umanità diventa universale. Chi sei tu che leggi ? un curioso che sogni vagamente di sentire la tua anima nel tuo pensiero ? oppure un predestinato all'iniziazione ed ai secreti della natura animistica? o una creatura satolla di mondanità che cerchi per istinto la tua patria ideale ? - Chiunque tu sii, leggi attentamente gli scritti che si pubblicheranno in questa biblioteca esoterica, vi troverai in ogni libro, certamente, una riga che si astrae dalla sudiceria della materia e in quel sogno di un minuto, forse di un palpito, sentirai o intuirai una parola o un saluto di Elia, quell'Elia, spirito di Luce, che i Rosa­ croce salutavano come nunzio della Intelligenza di Dio. Ricordati però che quelli che tu non intendi, non deriderai : i classici, cioè quelli che sono scritti in linguaggio chiuso ai gramatici volgari , hanno bisogno di essere meditati nel silenzio ; affinchè,

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come si legge nei salmi, sulla tua pietra la verga di Mosé batta e l 'acqua zampilli ! Queste pubblicazioni, conchiudendo, sono una opera buona che librai coraggiosi danno in pasto all'attività degli intelligenti - ed io le raccomando a tutti gli spiri tualisti italiani, la unione dei quali in una sola Luce i deale io aspiro di raccogliere come in una famiglia sola, pel bene della società abrutita dall 'egoismo selvaggio della materia. Spa, 26 Agosto 1898. GIULIANO KREMMERZ

IL

GUARDIANO DELLA SOGLIA DI Pietro Bornia

I L GUARDIANO DELLA SOGLIA ...Cernis custodia qualis Vestibulo sedeat? facies quae limina servet?

(Eneide, VI, 574) Vedi qual guardiano è assiso all'ingresso?

quale

terribile

fantasma veglia sulla soglia?

Meno conosciuto di Walter Scott è in I talia Edward Bulwer Lytton, altro scrittore inglese e­ soterista. Le sue più accreditate opere sono Gli ultimi giorni di Pompei e Rienzi; delle altre se ne parla poco o punto. Tra queste ve ne sono tre che non meritano l 'oblio al quale sono condannate; esse sono Alice, od i Misteri, che tratta dell 'elisir di lunga vita, La casa incantata, che pare abbia rela­ zione col soggiorno di Damiotti a Londra e Zanoni, splendido esempio d 'una maniera spiritualistica di scrivere, che non tutti i lettori gustano ed inten­ dono. « E' troppo oscuro », sentiamo dirci. Il pub­ blico non ha torto : il Zanmzi è oscuro, è vero; ma lo è perchè noi che lo leggiamo siamo troppo attac­ cati alla terra : eleviamoci col cuore alle sublimi altezze dell 'amore spiri tuale ed allora il linguaggio dell 'autore inglese ci parrà chiaro ed intelligibile. Egli in quel l'opera lumeggia tre affigliati ad un'oscura ma celebre società segreta dell 'Occidente :

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Clarence Glyndon, il neofita che fallisce la prova decisiva e non può più avanzare ; Zanoni, l 'iniziato che ondeggia ancora tra la scienza e l'amore ter­ reno, tra il mistico Adon - Ai e Rosa Pisani, la gem­ ma della ridente Napoli ; e Megnur (1), l 'iniziatore che vive solamente per la scienza ed è morto al sensualismo, l 'adepto ch'è indifferente verso l 'uma­ nità, non aspirando che alla comunione con Dio. La Società all a quale costoro appartengono è la Fama fraternitas Rosae- Crucis, l 'Ordine dei Rosi­ c ruciani , del quale al giorno d'oggi non ne esiste ancora che un picco} numero in Germania. Prototipi del romanzo san Rosa e Zanoni ; ma noi non possiamo fermarci sui loro amori e sulla loro infelicissima fine. Accenneremo solo di volo che Zanoni , dopo molta oscitanza t ra l 'adorazione di Dio ed il culto del l a donna, si appiglia al sublime partito di riconquidere se stesso, dando la sua esi­ stenza per salvare quella della sua amata sposa e tro­ va l'apoteosi sul palco ferale della ghigliottina, a Pa­ rigi, l 'ultimo giorno del terrore. Se si sfronda l 'opera della parte romantica, che pure spira un senso soave d'italianità, ci si accorge d'aver sott'occhio un trattato di scienza occulta. Glyndon, i l giovane pittore inglese, giunto a Napoli stringe amicizia con Zanoni e con Megnur,

(l) Megnur va pronunziato col

g dolce.

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e riceve da quest'ultimo i primi insegnamenti della Scienza Sacra. L'Autore infiora di sentenze i dialoghi e le let­ tere tra i tre R + C . Noi riporteremo qui le più sa­ lienti ed i gentili lettori giudicheranno da sè stessi della loro spiritualistica importanza. Qui Pietro Bornia riassume in parecchi punti gli insegnamenti mistici e metafisici contenuti in Zanoni. Giacchè siamo interessati a che il lettore ne profitti il più esattamente e chiaramente possi­ bile, abbiamo pensato di « rielaborare » la prosa abbastanza antiquata del Bornia, esponendo in modo più moderno ed esplicito le direttive spiri­ tuali che Bulwer Lytton ha condensato nel famoso romanzo. 1) « Sonvi quattro cose, che gli uomini de­ siderano mentre vivono : l 'amore, la fortuna, la gloria e il potere. Io (dice Zanoni a Glyndon) non posso darti più il primo ; gli al tri tre sono a mia disposizione : ... ( Zanoni, Traduzione francese, vol l, pag. 192). Glyndon però in cambio di questi quattro doni, che abbagliano la generalità del genere umano, sce­ g lie l a Scienza Sacra, la Magia (1); Zanoni così l 'ammonisce : .

(l) Mondo Secreto, aprile 1897, pag. 8.

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2) « Io non posso rifiuta rm i dall'iniziarti, ma debbo darti un avvertimento. Il desiderio d'appren­ dere non implica sempre la facoltà d'acquistare la scienza. Io non posso darti che il maestro ; il resto dipende da te. Sii savio . (l). 3) « Interessa che noi, che cerchiamo di rag­ giungere quelle sublimi altezze, ci studiamo anzi­ tutto di abbandonare le nostre carnali affezioni, l a fragilità dei nostri sensi, le passioni che son domi­ nio della materia; importa poi che apprendiamo me diante quali processi ci sia dato d'elevarci grada­ tamente fino alla cima della spiritualità pura, uniti alle potenze superiori , senza delle quali non potre­ mo pervenire alla cognizione delle cose celate ed a quelle della magia che opera veri miracoli . Questa citazione riassume tutto il programma dell 'istruzione esoterica. 4) « L'arroganza dell'uomo ( disse Megnur a Glyndon) è in proporzione della sua ignoranza. La tendenza naturale dell'uomo è l'egoismo. L'uomo ancora nell'infanzia della scienza (2), opina che tut­ to il creato sia fatto per lui ... » (Idem, I I , 27). ..

­

(l) Distinguesi savio

o

saggio, virtuoso, da sapiente,

dotto.

Gli antichi iniziati, e per esempio i sette savi della Grecia, erano

ad

un

tempo savii e sapienti. Il savio è il prudente.

(2) E' sottinteso occulta. La scienza ufficiale

non rappresenta

che una piccola parte svelata della scienza degli antichi maghi e degli antichi ierofanti.

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L'astronomia ha rettificata questa illusione dell'umana vanità ... Accennato lo scoglio degl'iniziandi - l'egoi­ smo - veniamo alle regole per divenire mago operante ( l ) . 5) « L'idea deve staccarsi completamente da tutto ciò che preoccupa e turba gli uomini; essa dev'essere sgÒ m bra da ogni desiderio, da ogni odio, sicchè l 'ambizioso, l 'amante e l 'invidioso sono esclusi dall 'ascesi ». 6) « Tu ( Glyndon ) hai scelto da te stesso la tua strada ( la scienza) ; hai rinunziato all'amore, hai disprezzato le ricchezze, la gloria e le potnpe volgari del potere. 7) « Se la felicità esiste ( così parla ancora Megnur al neofita) bisogna bene che risieda in un mondo interno, dal quale sia bandita ogni pas­ sione». 8) « Il solo bene imperituro dell 'uomo è il suo pensiero. Ogni pensiero è un'anima>>. 9) « Perfezionare le tue facoltà; concentrare le tue emozioni; ecco ormai quale dev'essere il tuo unico scopo ! > > . Ecco ora alcuni consigli d'indole morale :

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