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Italian Pages 184 [193] Year 2003
Marco Piazza
ALLE FRONTIERE TRA FILOSOFIA E LETTERATURA Montaigne, Maine de Biran, Leopardi, Pessoa, Proust, Derrida
I Il
9 788883 354267
€ 21 ,00 (i.i.) www.guerini.it
D. Losurdo, La catastrofe della Germania e l'immagine di Hegel E. Weil, Heg,I t ki Stato e altri scritti hegeliani J. D'Hondt, HBg,I segreto. Ricerche sulle fonti nascoste tkl pensiero hegeliano G. Bonacina, Storia universale efilosofia tkl diritto. Commento a Hegel H.-G. Gadamer, Elogio tklla teoria. Discorsi e saggi N. Panichi, Antoine tk Montchntim. It circolo tkllo Stato G. Luk4cs, Prolegomeni all'ontologia tktl'essere sociale. Questioni di principio di
un'ontologia oggi divenNta possibile M.A. Prantecla, lndividtialità e autobiografia in Dilthey E. Cassirer, L. Couturat, Kant e la matematica G. Ryle, Per una lettura di Platone F. Soldani, Totalità contro sistema. li marxismo e l'analisi tklla società oggi E. Weil, EIZIKazione e istruzione. Scunza e discipline umanistiche oggi P. Lauro, Per il concreto. Saggio su Th. W. Atitwno G. Friedmann, La crisi tkl progresso. Saggio di storia tklle id# 1895-1935 R. Bordoli, Memoria e abitudine. Descartes, La Forge, Spinoza F. Vander, Metafisica della guerra. Confronto tra la filosofia italiana e la filoso-
fia tedesca del Novecento R. Bordoli, Bamch Spinoza: etica e ontologia. Note sulle nozioni di sostanza, di essenza e di esistenza nelt'Ethica C. D'Ancona Costa, La casa tklla sapienza. La trasmissione tklla metafisica greca e
la formazione tklla fikisofia araba M. Nacci, La barbarie tkl comfort. li modello di vita americano nella e11ltura france-
se tkl '900
·
A. Burgio, Romseau, la politica e la storia. Tra MontesquieM e Robespierre
G. Biondi, La ricerca di Heitkgger sulla temporalità. Un'ipotesi sul contenuto e i temi tk/la terza sezione della prima parte di Essere e tempo L. Quilici, Dom Deschamps: la sfida tkl paradosso alta ragione tklie Lumières M. Piazza, Passione e conoscenza in ProNJt A. Ardovino, Heukgger: esistenza ed effettività. Dall'ermeneutica tklt'effettività all'analitica esistenziale ( 1919-1927) V Pedroni, Ragione e comunicazione. Pensiero e linguaggio nella filosofia di KartOtto Ape/ ejiirgen Habermas P Sai vucc i, Lezioni sulla hege/iana filosofia tkl diritto. La società civile M. Piazza, A/le frontiere tra filosofia e letteratura. Montaigne, Maine tk Biran, Leopardi, Pessoa, Promt, Derrida
ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI
SOCRATES Collana diretta da Remo Bodei, Domenico Losurdo, Livio Sichirollo
27
Copyright © 2003 by Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Napoli, via Monte di Dio 14
Edizioni Angelo Guerini e Associati SpA Via Comelico, 3 - 20135 Milano http://www.guerini.it e-mail: [email protected] Prinred in Iraly
ISBN 978-88-8335-426-7
Marco Piazza
ALLE FRONTIERE TRA FILOSOFIA E LETTERATURA
Montaigne, Maine de Biran, Leopardi, Pessoa, Proust, Derrida
GUERINI
E ASSOCIATI
INDICE
Premessa
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Ringraziamenti
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I. Limiti e intersezioni
21
1. La problematicità dell'oggetto culturale «filosofia», p. 21 - 2. Uno spettro s'aggira per l'Europa, p. 24 - 3. Il sogno della filosofia e l'autonomia del filosofico rispetto al letterario, p. 33 - 4. La verità è esterna o interna ai giochi linguistici?, p. 38 - 5. La filosofia come un genere di scrittura dello scaffale «letteratura», p. 45
II. Prospettive d'indagine e testi di confine
53
1. Un approccio e due mosse strategiche, p. 53 - 2.
Montaigne: «la filosofia non è altro che una poesia sofisticata», p. 58 - 3. Ancora su Montaigne: la filosofia come «scuola di b2tise», p. 65 - 4. La filosofia di nome fa Thérèse, p. 68
III. Un genere ibrido: il diario filosofico di Maine de Biran 1. Un genere filosofico nuovo, p. 73 - 2. Il paratesto del journa/, p. 76 - 3. La «morale sensitiva» e il governo di sé, p. 81 - 4. Governare se stessi e il monumento di una
73
8
vita, p. 85 - 5. Una filosofia e una scrittura giorno per giorno, p. 90
IV. Leopardi e Pessoa: pensiero poetante e poesia filosofica
97
1. Leopardi e la filosofia rivolta contro se stessa, p. 97 2. Leopardi: il nichilismo della conoscenza, p. 103 - 3. Pessoa: finzione ed eteronimia, p. 110 - 4. Tentativi di spiegazione, p. 115 - 5. La conoscenza attraverso la finzione, p. 119
V. Proust o la filosofia del romanzo 123 l. Lo statuto della Recherche, p. 123 - 2. Il «raddrizzamento» delle illusioni, p. 128 - 3. La gelosia, una passione eminentemente conoscitiva, p. 135 - 4. Una forma particolare di conoscenza e un genere particolare di scrittura, p. 141
VI. Derrida e la filosofia come letteratura
149
l. Finzione (autobiografica) e teoria (della posta), p. 149
- 2. Un debito da pagare, p. 157 - 3. L'opzione teorica della cartolina, p. 159 - 4. La decostruzione e il suo «rovescio», p. 164
Bibliografia
171
PREMESSA
Il rapporto tra la speculazione filosofica e la scrittura poetico-letteraria è antico quanto il pensiero dell'Occidente, ma la tematizzazione esplicita della problematicità di questo rapporto è decisamente molto più recente, almeno nei termini in cui ci è, per così dire, familiare. Per molto tempo alla filosofia è sembrato possibile trovare una collocazione ben definita per la poesia e per quell'insieme di generi di scrittura che da qualche secolo vengono definiti con il termine «letteratura»: il poetico o il letterario hanno cioè costituito essenzialmente degli stili, delle forme talora utili, talora svianti e pericolose, in funzione dell'espressione della verità speculativa. Il pensiero romantico ha invece cominciato a considerare il «poetico» come una forma non solo di scrittura, ma anche di pensiero capace di cogliere la verità, anzi, come quella forma più adatta a cogliere i nuclei più intimi di quelle verità in se stesse «filosofiche». Da quel momento un equilibrio secolare si è infranto e nel corso del Novecento si è andato affermando, tra gli altri, un genere di pensiero che vede nella poesia e nella letteratura un canale di accesso privilegiato alla verità o che, nondimeno, non accetta più una visione puramente formale della letteratura, come mero arsenale di stili a cui la filosofia può via via attingere a seconda delle sue finalità e dei suoi obiettivi. Soltanto però negli ultimi trent'anni circa la questione
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dei rapporti tra filosofia e letteratura è stata tematizzata in questi stessi termini e ne sono stati avvertiti la problematicità e l'intrinseco interesse. Ciò, come diremo fra poco, è avvenuto prevalentemente oltreoceano, o comunque in ambito anglofono. In Italia, infatti, ancora oggi il tema dei rapporti tra filosofia e letteratura non ha uno statuto pienamente riconosciuto, sia a un livello strettamente accademico, sia a un livello più generale, culturale o divulgativo 1 . La situazione italiana non è un'eccezione nel complesso del panorama europeo, anche se in alcuni paesi, soprattutto in Germania, la tematica in quanto tale da alcuni anni riscuote un certo interesse nei centri di ricerca universitari. In paesi come la Francia, invece, sebbene all'argomento in sé, salvo rare eccezioni, non sia stata ancora dedicata un'attenzione specifica, alcuni lavori vi possono in qualche modo essere ricondotti in quanto alla prospettiva a essi sottesa, ossia quella incentrata sullo studio degli aspetti letterari della produzione filosofica e sul1'analisi della valenza filosofica di determinati testi letterari 2 • Un discorso a parte merita la Gran Bretagna, dove, a par1 Recentemente la rivista «Micromega» ha dedicato al tema «filosofia e letteratura» una sezione di un suo numero, con interventi di Givone su Dostoevskij, di Esposito su Baudelaire, di Cavarero su Calvino, di Bodei su Leopardi e di Odifreddi su Borges. Nell'editoriale di aperrura, che riguarda peraltro anche altre sezioni del numero, viene sintomaticamente sottolineata l'intenzione di proporre un modello del «fare filosofia con rigore» che rifiuti «le chiusure autoreferenziali dell'accademia» (cfr. «Micromega», 2002). Una delle rare eccezioni al disinteresse dei centri di ricerca per la tematica è rappresentata dal convegno internazionale su «Filosofia e Letteratura tra Seicento e Settecento» (Viterbo, 3-5 febbraio 1997), i cui atti sono stati pubblicati in Boccara, 1999. 2 Per la Germania cfr., ad esempio, Habermas, 1987, 1991; Frank, 1994; Faber e Naumann, 1999; Lemke e Schierbaum, 2000. Per la Francia, a parte i lavori più «teorici» di Lacoue-Labarthe e Nancy (cfr. Lacoue-Labarthe, 1975; Nancy, 1975; Lacoue-Labarthe e Nancy, 1975, 1978) in ambito filosofico, e quelli di Marquet (1996) o Rancière (1998) in ambito let-
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tire dalla metà degli anni Ottanta è sorto un vivo interesse per la tematica, in modo particolare presso l'University of Warwick, dove nel 1985 è stato fondato un Centre for Research in Philosophy and Literature tuttora operante e che ha promosso a partire dalla fine degli Ottanta una serie di pubbi icazioni specifiche3. Certamente, però, è oltreoceano che la tematica ha riscosso maggiore attenzione, anzi si può dire che proprio negli Stati Uniti è originariamente sorto l'interesse per gli Studies in Phi/osophy and Literature, interesse che ha poi contagiato l'intera area anglofona. Si pensi, ad esempio, alla rivista «Philosophy and Literature», edita dallaJohns Hopkins University Press, il cui primo numero risale al 1976. Scorrendo una bibliografia relativa al nostro argomento, si noterà infat1i la schiacciante prevalenza dei testi in lingua inglese4 • La principale causa della fortuna di questo tema negli Sta1i Uniti è rappresentata dal New Criticùm, filone di critica letteraria fondato sulla ricezione entusiastica e talora un po' superficiale che nell'ambito nordamericano ha avuto il pensiero