La Versione Siriaca Della Vita Di Giovanni Il Misericordioso Di Leonzio Di Neapolis 9789042940475, 9789042940499, 9042940476

Leonzio vescovo di Neapolis in Cipro compose alla meta del VII secolo la biografia del patriarca di Alessandria Giovanni

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Table of contents :
INDICE GENERALE
INTRODUZIONE
PROLOGO
CAPITOLO I
INDICI SIRIACI LEMMATIZZATI PRODOTTI INCOLLABORAZIONE CON BASTIEN KINDT,JEAN-CLAUDE HAELEWYCK E ANDREA SCHMIDT
Recommend Papers

La Versione Siriaca Della Vita Di Giovanni Il Misericordioso Di Leonzio Di Neapolis
 9789042940475, 9789042940499, 9042940476

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CORPUS S CRIPTORUM

CHRISTIANORUM

ORIENTALIUM

EDmJM CONSILlO

UNIVERSITATIS CATHOLlCAE AMERICAE E T UNIVERSITATIS CATHOLlCAE LOVANlENSIS VoI. 679

SCRIPTORES SYRI TOMUS 263

LA VERSIONE SIRIACA DELLA VITA DI GIOVANNI IL MISERICORDIOSO DI LEONZIO DI NEAPOLIS EDITA

DA

GlJlDO VENTURINI

LOVANn lN AEDlBUS PEETERS 2020

L A VERSIONE SIRIACA DELLA VITA DI GIOVANNI IL MISERICORDIOSO DI LEONZIO DI NEAPOUS

CORPUS SCRIPTORUM

CHRISTIANORUM

ORIENTALIUM

EDITUM CONSll.IO

UNIVERSITATIS CATHOLICAE AMERICAE ET UNIVERSITATIS CATHOLICAE LOVANIENSIS VoI. 679 SCRIPTORES SYRI TOMUS 263

LA VERSIONE SIRIACA DELLA VITA DI GIOVANNI IL MISERICORDIOSO DI LEONZIO DI NEAPOLIS EDITA

DA GUIDO VENTURINI

LOVANII IN AEDIBUS PEETERS 2020

A catalogue record for this book is available from the Library of Congresso ©

2020 by Corpus Scriptorum Christianorum Orientalium

Tous droits de reproduction, de traduction ou d'adaptation, y compris les microfilms, de ce volume ou d'un autre de cette collection, réservés pour tous pays. ISSN 0070-0452 ISBN 978-90-429-4047-5 eISBN 978-90-429-4049-9 Dj2020jOfIJ2j39 Éditions Peeters, Bondgenotenlaan 153, B-3000 Louvain

RINGRAZIAMENTI Il lavoro che segue costituisce il frullo degli anni dedicati allo studio della traduzione siriaca della celebre opera agiografica di Leonzio di Neapolis, la Vita di Giovanni il Misericordioso. La ricerca, i cui prodromi risalgono ai tempi della tesi di laurea, è stata condotta in gran parte negli anni del mio dottorato alla Sapienza, ed è penrenuta ai risultati sperati anche grazie alla collaborazione di maestri e colleghi. Voglio per prima cosa ringraziare la Professoressa Andrea Schmidt, che ha reso possibile la pubblicazione della mia opera, non solo acco­ gliendola in questa collana, ma anche seguendo personalmente il mio lavoro di revisione durante i proficui mesi trascorsi a Lovanio nella pri­ mavera del 2019. Un enonne debito di riconoscenza porto nei confronti dei miei maestri, i Professori Alberto Camplani e Andrea Luzzi, Alberto Camplani, che ringrazio infinitamente per avenni introdotto allo studio della lingua siriaca, ha pazientemente assistito allo sviluppo della mia ricerca, dispensando costantemente suggerimenti e giudizi (anche critici) ad un lavoro che egli ha visto nascere e arrivare a compimento. Andrea Luzzi è la mente che mi ha incitato allo studio dell' opera di Leonzio di Neapolis e delle sue traduzioni orientali: anche lui ha seguito il mio lavoro e lo ha arricchito con i suoi fondamentali commenti. Un sincero ringra­ ziamento va a Emiliano Fiori, che ha accettato di essere revisore della mia tesi di dottorato: le sue correzioni hanno apportato al mio lavoro un note­ vole miglioramento qualitativo. Ringrazio Paolo Cesaretti, Vittorio Berti, Riccardo Contini, che hanno composto la commissione giudicatrice della mia tesi: le loro indicazioni sono state utili a perfezionarne la fonna e i con­ tenuti, fino ad arrivare alla presente pubblicazione. Il Professor Contini merita di essere ringraziato anche per avenni aiutato nella mia pur som­ maria analisi della versione araba della Vita. Non posso dimenticare nei miei ringraziamenti gli esponenti della scuola parigina: André Binggeli, che mi ha seguito nelle giornate di studio trascorse alla Section Grecque dell'IRHT di Parigi, indicandomi tra le altre cose un testimone della ver­ sione siriaca a me sconosciuto ; Muriel Debié, che ringrazio per le sti­ molanti discussioni sui manoscritti siriaci e per avenni dato la straordi­ naria occasione di presentare il mio lavoro alI 'EPHE; Alain Desreumaux, a cm sono riconoscente per i suggerimenti relativi alla descrizione dei testimoni nella mia tesi ; Vincent Déroche, che ringrazio per gli incontri

VI

RINGRAZlAMENTI

dedicati alla tradizione manoscritta greca della Vita; Bemard Flusin, a cui va il mio grazie per avenni accolto a seguire i corsi dell 'EPHE durante il mio soggiorno parigino. Ringrazio di cuore il gruppo di studiosi dell 'Uni­ versità di Buenos Aires con cui ho avuto il piacere di lavorare nell' estate del 20 1 8 : Pablo Adrian Cavallero, oltre ad essere stato revisore della mia tesi di dottorato, mi ha aiutato nel confronto tra testo greco e versione siriaca, mettendo a mia disposizione il suo lavoro ancora inedito ed esa­ minando insieme a me ogni singolo brano dell' opera di Leonzio ; Soledad Bohdziewicz e Irene Warburg, che hanno voluto condividere con me la loro trascrizione di una delle versioni latine della Vita, il cui contributo è interessante per lo studio della versione siriaca; Pablo Ubierna, che mi ha fornito utili consigli per esaminare la versione corta del testo siriaco e che mi sta accompagnando in questo momento ad lilla nuova esperienza di docenza e di ricerca all'estero. Quanto alla scuola lovaniense, oltre alla già citata Professoressa Andrea Schmidt, ho lill debito di riconoscenza con Bastien Kindt, che mi ha introdotto alle digitai humanities e con il quale collaboro all'avanzamento del progetto GREgORL Ringrazio anche Tamara Patridze, che si è rivelata lilla collega generosa e disponibile, senza il cui aiuto avrei dovuto rinlillciare alla descrizione della versione georgiana. Infine, oltre al già citato Institut de recherche et d 'histoire des textes, voglio menzionare nei miei ringraziamenti l' Hill Museum and Manuscript Library e il Patriarcato siro-ortodosso di Antiochia, che mi hanno fornito le ripro­ duzioni di alclilli rari manoscritti utilizzati nella presente edizione.

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE BRG BRL BRO CSCO OCA ROC BL BNF VOL. II

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Bibliotheca Hagiographica Graeca Bibliotheca Hagiographica Latina Bibliotheca Hagiographica Orientalis Corpus Scriptorum Christianorum Orientalium Orientali a Christiana Analecta Revue de l'Orient Chrétien British Library Bibliothèque Nationale de France VENTURINI, Traduzione (CSCO, 680, Serip, SyL, 264)

BAUMSTARK, Geschichte der syrischen Literatur

A. Baurnstark, Geschichte der syrischen Literatur, mit Ausschluss der christlich-palastinensischen Texte, =

Bonn 1922, BEDJAN, Acta Martyrum P. Bedjan, Acta Martyrum et Sanctorum, IV, Leipzig 1894. BINGGELI, Les collections de Vies A. Binggeli, Les collections de Vies de saints dans les manuscrits syriaques, inL'hagiographie syriaque, a cura di A. Binggeli, Paris 2012 (Études syriaques, 9), pp, 49-75, BREYDY, Études sur Sai 'id Ibn Batriq M. Breydy, Études sur Sai 'id Ibn Batriq et ses sourees, Louvain 1983 (CSCO, 450; Subsidia 69), BREYDY, Das Annalenwerk M. Breydy, Das Annalenwerk des Eutychios von Alexandrien, Louvain 1985 (CSCO, 471; Seript Arab" 44), BRIQUEL-CHATONNET, Les manuscrits syriaques F. Briquel-ChatoIlllet, Les manuscrits syriaques d'Antioche, in Antioche de Syrie: histoire, images et traces de la ville antique: actes du colloque de Lyon, octobre 2001, a cura di B, Cabouret, E-L Gatier, C, Saliou, Lyon 2004 (Topoi, supplément, 5), pp, 543-553, BRIQUEL-CHATONNEf, Recherches sur la tradition textuelle F. Briquel-ChatoIlllet, =

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Recherches sur la tradition textuelle et manuscrite de la lettre de Siméon de Bet Arsham, in Juifs et chrétiens en Arabie aux Ve et VIe siècles: regards croisés sur les sources, a cura di J. Beaucamp, F. Briquel-ChatOIlllet, C. 1. Robin,

Paris 2010, pp, 123-141, BROCK, Catalogue olSyriac Fragments

S. Brock, Catalogue olSyriac Fragments (New Finds) in the Library 01 the Monastery 01 Saint Catherine, Mount Sinai, Athens 1995, CAVALLERO, Vida de Juan el limosnero P. A. Cavallero, P. A. Ubierna, =

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A. C. Capboscq, 1. C. Lastra Sheridan, A. V. Sapere, T. Fernandez, S. Bohdziewicz, D. M. Santos, Vida de Juan el limosnero. Edici6n revisada con traducci6n, introducci6n, notas y apéndices, Buenos Aires 2011 (Textos y Estudios, 9), DÉROCHE, Études sur Léontios V. Déroche, Études sur Léontios de Néapolis, Uppsala 1995 (Acta Universitatis Upsaliensis. Studia Byzantina Upsalien­ sia, 3), =

VIII

ABBREVIAZIONI BIBUOGRAFICHE

Fah1ìris al-makhtùtiìt A1-Majma' a1-'1hnI a1-'Iraq!, Hay' at a1-Lughah a1-Suryiinlyah, Fahfiris al-makhtùtat al-suryaniyyah fi-l 'Iraq ( Catalogue 01 the Syriac Manuscripts in Iraq), II: Batai Arke de- 'idta de-'Akra ( The libraries 01Mosul and its suhurhs), Baghdad 1981. FE STUGIÈRE, Vie de Syméon le Fou A. J. Festugière, Vie de Syméon le Fou et Vie de Jean de Chypre, Paris 1974. GARITTE, Catalogue des manuscrits géorgiens G. Garitte, Catalogue des manuscrits géorgiens littéraires du Mont Sinai: Louvain 1956 (eSCO, 165; =

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Subsidia, 9). GÉHIN,Les manuscrits syriaques

P. Géhin,Les manuscrits syriaques de parchemin du Sinai et leurs membra disjecta, Louvain 2017 (eSCO,665;

Subsidia, 136). GELZER, Leontios Von Neapolis

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H. Gelzer, Leontios Von Neapolis, Leben des Heiligen Johannes des barmherzigen Erzbishofs von Alexandrien, Freiburg =

i. Br. - Leipzig 1893. GRAF, Geschichte G. Graf, Geschichte der christlichen arabischen Literatur, I, Città del Vaticano 1944. HATCH, An album W. H. Hatch, An album of dated Syriac manuscripts, Boston 1946. LEROY, Morse de Nisibe J. Leroy, Morse de Nisibe, in I Symposium Syriacum 1972, a cura di I. Ortiz de Urbina, Roma 1974 (OCA, 197), pp. 457-480. NAU, Hagiographie syriaque F. Nau, Hagiographie syriaque, in ROC 15 (1910), pp. 173-197. PAYNE SMITH , Thesaurus R. Payne Smith, Thesaurus Syriacus, Oxford 1879. P IGULEVSKAYA, Katalog N . V. Pigulevskaya, Katalog Siriyskikh Rukopisey Leningrada, Moscow - Leningrad 1960. RUANI, Recherches sur la transmission manuscrite F. Ruani, É. Villey, Recherches sur la transmission manuscrite syriaque de l'Histoire de Philippe, in Manus­ cripta Syriaca. Des sources de première main, a cura di F. Briquel ChatoIlllet, M. Debié, Paris 2015 (Cahiers d'études syriaques, 4), pp. 385-420. SOKOLOF, A Syriac Lexicon M. Sokolof, A Translation from the Latin, Correc­ tion, Expansion, and Update ofC. Brockelmann 's Lexicon Syriacum, Winona Lake - Piscataway 2009. TARCIINISVILI, Geschichte M. Tarclmisvili, Geschichte der kirchlichen georgi­ schen Literatur, Città del Vaticano 1955. VAN RO:MPAY, The Syriac Version of the "Life ofSymeonSalos" L.Van Rompay, The Syriac Version of the "Life ofSymeonSalos". FirstSoundings, in Byzan­ tion 57 (1987), pp. 381-398. VENTURINI, Nuove considerazioni Venturini, Nuove considerazioni su alcuni =

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luoghi della Vita di Giovanni il Misericordioso a partire dal contributo della versione siriaca, in Rivista di Studi Bizantini e Neoellenici, 54 (2017),

pp. 71-83. WRIGHf, Catalogue ofSyriac manuscripts

W. Wright, Catalogue ofSyriac manu­ scripts in the British Museum, acquired since the year 1838, London 1870-72. ZOTENBERG, Catalogues des Manuscrits Syriaques H. Zotenberg, Catalogues des Manuscrits Syriaques etSabéens (Mandaites) de la Bibliothèque Natio­ naie, Paris 1874. =

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SIGLE IMPIEGATE L P M S





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codd. emendo add. om. om. homtel. mg. er. COITo a.fi. ead. ffi. n. l. cum Pesitta fIt. del. cap. inv. iter. deest



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Londra. British Library. Add. 14645 Parigi. BNF syr. 235 Dayr Mar Mattai, Patriarcato siro-ortodosso, cod. 27 Leipzig Or. 1078/111 + Sirlai syr. 24, ff. 199r-20Ov + San Pietroburgo, N.S., syr. 14 (Pigulevskaya 49) + M78N/A + M89N + Sp. 41 codici LPM concordi versione corta / ms. Parigi, BNF syr. 234 Storia di Pietro il Pubblicano Parigi, BNF lat. 3820 Ottobonianus graecus 402 Vaticanus graecus 1669 versioni abbreviate del testo greco (edizione Gelzer) versione siriaca versione siriaca lunga ipotetico modello greco della versione siriaca tradizione siriaca concorde emendazione operata dall'editore aggiunta omissione omissione dovuta a un salto dell'occhio margine erasione correzione intervento posteriore a quello del copista intervento dello stesso copista testo illeggibile variante avvalorata dalla Pditta lettura congetturale parola cancellata di proposito capitolo inversione di due parole ripetizione di una parola brano mancante

I riferimenti al testo siriaco sono fomiti nella seguente maniera: tra parentesi tonde, "cap." (nel caso del prologo: "prol.") seguito dal numero del capitolo (in cifre romane) e dal numero del paragrafo (in cifre arabe). Si fa invece riferimento al testo greco indicando tra parentesi il numero della pagina seguito dal numero della riga dell'edizione di FEsTUGIÈRE citata in bibliografia.

INTRODUZIONE La versione siriaca della Vita di Giovanni il Misericordioso fu edita per la prima volta da Paul Bedjan alla fine dell'Ottocento 1 L'edizione di Bedjan prendeva in considerazione due soli testimoni, il codice londi­ nese BL 14645 ed il parigino BNF syr. 235. Non utilizzava il codice BNF syr. 234, contenente lilla versione corta della traduzione, che egli dichiara di aver volutamente tralasciato. Ignorava le attestazioni frammentarie e le fonti indirette, tra cui le versioni in altre lingue. Diamo inizio al nostro lavoro di edizione e traduzione proponendo uno studio completo della tradizione manoscritta: proveremo a chiarire i rapporti tra le diverse recen­ sioni, offrendo lilla descrizione dei singoli testimoni. La versione siriaca si presenta in tre recensioni, di cui parleremo di seguito in dettaglio : Versione lunga (= a + Sinai, syr. 24) Versione corta (= II) Storia di Pietro il Pubblicano (= �) l . LA VERSIONE LUNGA Tale definizione è da intendersi in relazione alla versione più breve contenuta nel codice BNF syr. 234. La versione lunga rappresenta la forma più completa della traduzione: per questa ragione, il suo testo costituirà la base della nostra edizione. Questa recensione è attestata da tre codici principali più Wl frammento, dei quali forniamo di seguito lilla descrizione dettagliata. 1 . 1 . Descrizione dei manoscritti Londra, BL, Add. 14645 [X secolo] (= L) Codice di pergamena, composto da 430 fogli, contenente 41 tra vite di santi e racconti edificanti. Il testo, disposto su due colonne di 28-42 linee ciasClllla, è vergato in Wl estrangelo che ha in parte già perso la sua carat­ teristica fonna tondeggiante2. Il manoscritto risulta complessivamente di facile lettura, fatta eccezione per il lato pelo di alcuni fogli, dove l'inchiostro 1 2

pp. 303-395. Catalogue oj Syriac manuscripts, p.

BEDJAN, Acta Martyrum, WRIOHf,

1111.

XII

INTRODUZIONE

è alquanto sbiadito. Al f. 430v è presente una nota che ci informa che il codice fu scritto nell'anno dei greci 1247 (936 d.C.) nel Monastero dei Siriani nel deserlo di Scete in Egitto, quando era abate Mosè di Nisibis e quando erano patriarchi Basilio di Antiochia e Macario di Alessandria3. Il codice contiene un gruppo di opere di chiara matrice miafisita, tra cui la Vita di Marutha, metropolita miafisita della città di Tikrit e la versione siriaca della Vita di Simeone Salos'. Il manoscritto contiene, ai ff. 1 26r154r, la versione siriaca della Vita di Giovanni il Misericordioso nella sua fonna lunga. Paul Bedjan utilizzò questo testimone per collazionare il codice BNF, syr. 235. Parigi, BNF syr. 235 [XII-XIII secolo]

( P) =

Codice cartaceo composto da 341 fogli, contenente 35 testi agio­ graficiS, vergato in serto. Il testo è disposto su due colonne di 21-30 linee ciascuna. Il manoscritto, mutilo dell'inizio e della fine, non ci fornisce infonnazioni né sul luogo né sulla data di produzione. In seguito all' ana­ lisi paleografica del codice, sono state individuate quattro diverse mani6, la seconda delle quali (ff. 49r-3 15v) ha vergato anche la Vita di Giovanni il Misericordioso, contenuta ai ff. 275v-312v. Si tratta della mano del copista David, come ci infonna una sottoscrizione presente al f. 3 1 2v, proprio alla fine della Vita di Giovanni il Misericordioso7 Dei quattro copisti menzionati, i primi tre hanno operato nella stessa epoca, compresa tra la seconda metà del XII secolo e la prima metà del XIII8 Con ogni probabilità questa parte del codice è stata vergata nella Siria settentrio­ nale, nella regione compresa tra Antiochia e Tur 'Abdin9. L'ultima parte 3 WRIGHT, Catalogue oJSyriac manuscripts, p. 1 1 16. Il monastero in quest'epoca era legato alla Chiesa siro-ortodossa. Sulla figura di Mosè di Nisibis, cf. LEROY, Morse de Nisibe. 4 La storia di Simeone, riportata ai ff. 83r-106v, può essere annoverata in questo gruppo di opere, poiché in essa il santo protagonista è associato alla fede miafisita, cf. VAN ROMPAY, The Syriac Version ofthe "Life of Symeon Salos", p. 388. 5 ZOTENBERG, Catalogues des Manuscrits Syriaques, pp. 1 85-1 87. I testi sono numerati in margine. La Vita di Giovanni il Misericordioso riporta la segnatma � (31). 6 RUANI, Recherches sur la transmission manuscrite, pp. 388-390. 7 La sottoscrizione riporta: «Finito grazie all'aiuto di nostro Signore, colui che dà la forza. Chiunque legge, preghi per David tapino, il quale ha scritto secondo le sue forze:». 8 RUANI, Recherches sur la transmission manuscrite, p. 392. 9 Tale datazione e collocazione geografica è desunta dal confronto con i codici datati Par. syr. 234 e Par. syr. 236, ai quali il Par. syr. 235 si dimostra assai vicino dal punto di vista codicologico, paleografico e contenutistico, cf. RUANI, Recherches sur la transmission manuscrite, pp. 392-395 e 400-403.

INTRODUZlONE

XIII

del manoscritto, vergata dalla quarta mano, è invece datata al 1 29210 Zotenberg segnala la presenza, ai f[, 1 1 8r e 124r, delle notazioni a mar­ gine di lill lettore melchita, che protesta contro alcuni passaggi diretti contro il Concilio di Calcedoniall Lo stesso autore segnala che al [, 31Sv lilla nota dichiara che la Storia di Giacomo Baradeo, definito empio, ere­ tico e scomlillicato, è menzognera12. Il contenuto del manoscritto, asso­ ciato a questi elementi, porta a concludere che il codice è stato redatto in ambienti siro-ortodossi, e che in seguito ha conosciuto circolazione in ambito melchita13. Il codice parigino fu utilizzato da Bedjan come esem­ plare di collazione per la sua edizione. Dayr Mar Mattai, Patriarcato siro-ortodosso, co d, 27 [XV secolo]

( M) =

Codice cartaceo di contenuto agiografico. Il manoscritto è composto da due parti: la prima, vergata in garshuni, contiene le storie di Teodoro, di Cosma e Damiano, di Belmam, Sara e i loro quaranta compagni, un elogio funebre del patriarca Anba Mateos, un sermone di Anba Shenoude sul pentimento. La seconda parte del manoscritto è in siriaco, vergata in scrittura serto, e contiene la Storia di Santa Eufemia, alcuni mimre di Efrem e di Giacomo di Sarug, la Vita di Giovanni il Misericordioso, una sezione del libro della Genesi, Il manoscritto è stato copiato dal Sem'iln bar al-samma s Mubarak al-Mansilra1i nell'armo 143814 La Vita di Giovanni il Misericordioso si trova ai f[, 88v-103v. Bisogna segnalare per la nostra opera la caduta di ben sei fogli, circostanza che comporta delle grosse lacune: un bifoglio è caduto tra i f[, 99v e 100r (conteneva i capitoli XXII-XXVI), un altro tra i f[, 1 0 1 v e 102r (conteneva i capi­ toli XXXII-XXXV), uno dopo il [, 103 (conteneva gli ultimi sei capitoli dell'opera, XLIII-XLVIII). Il [, 97r-v, vergato dalla stessa mano ed inserito all'interno della Vita di Giovanni il Misericordioso, riporta lill frammento 10 Si tratta dell'epoca in cui il manoscritto ha subìto un restauro da parte del prete Giovanni e del diacono Sergio. come ci informa una nota inserita subito dopo il testo che chiude la collezione. al f. 341v, cf. RUANI, Recherches sur la transmission manuscrite, p. 390. 11 ZOTENBERG, Catalogues des Manuscrits Syriaques, p. 1 87. 12 La nota, vergata in garshuni, è stata trascritta e tradotta da BINGGELI, Les collections de Vies, p. 67. 13 RUANI, Recherches sur la transmission manuscrite, p. 396. La Storia di Giacomo Baradeo è un testo chiaramente siro-ortodosso. La presenza della Vita di Giovanni il Misericordioso, unico testo marcatamente calcedoniano in questa collezione, è spiegabile con le peculiarità che l'opera assume nella sua veste siriaca, cf. VOL. II, pp. XV-XVI. 14 Fahfiris al-makhtiì.ttit, p. 79.

XIV

INTRODUZIONE

appartenente ad un' opera non meglio identificata. Bedjan non utilizzò per la sua edizione questo testimone, a lui sconosciuto15. Leipzig Or. 1078/II1 + Sinai syr. 24, ff. 199r-200v + San Pietroburgo, N.S., syr. 14 (Pigulevskaya 49) + M78NIA + M89N + Sp. 41 [metà del IX secolo] ( S) =

Si tratta di un manoscritto pergamenaceo di origine sinaitica conte­ nente testi agiografici, oggi smembrato in diverse parti, di cui sopravvi­ vono 13 fogli e mezzo più 3 frammenti, vergati in un estrangelo dalla fonna tondeggiante. Alclllli fogli del manoscritto furono riutilizzati come rivestimento per dei codici sinaitici, altri furono portati in Europa nel corso dell 'Ottocento. Uno dei bifogli in questione si trova interpolato nel manoscritto del Sinai, syr. 24 (ff. 1 99r-200v), ed apparteneva all'inizio di lilla collezione perduta, dal momento che riporta la segnatura beth16. Sebastian Brock ha associato la scrittura di questo bifoglio a quella del codice Vat. syr. 1 16, datato all'85717 Oltre ad un frammento della Storia di Marutha di Martiropoli (f. 200r-v), il bifoglio contiene due estratti della Vita di Giovanni il Misericordioso, dal capitolo X (f. 1 99r-v, mutilo dell'inizio) e dal capitolo VII (f. 199r-v, mutilo della fine)!8 Nonostante l'esiguità del testo conservato, ci sembra di poter riconoscere la fonna lunga della versione siriaca. Un altro frammento di questo manoscritto (San Pietroburgo, N.S., syr. 14), non collocabile con precisione all'interno della collezione, riporta un frammento della Storia di Pietro il Pubblicano (recensione �). La collezione sembra essere strettamente relazionata con i manoscritti parigini 234, 235 e 236, rispetto ai quali è però più antica di diversi secoli e conserva alclllli testi più rari19. 1.2. I rapporti tra i testimoni della versione lunga Lasciamo per ora da parte il testimone S, che per la sua natura di fram­ mento non è totalmente comparabile agli altri tre manoscritti. I codici LM presentano lilla decina di coincidenze in errore significative, dove P attesta lezioni sicuramente genuine. Se ne deduce che LM siano legati tra loro da 15

Le riproduzioni del manoscritto ci sono state fornite dal Patriarcato siro-ortodosso

di Antiochia, che ringraziamo. 16

Les manuscrits syriaques, p. 164. Catalogue oj Syriac Fragments, p. 37. Il manoscritto Vaticano è descritto da HATCH, An album, p. 119, che fornisce una riproduzione del f. 14 nella tavola LXVIII. 18 GÉHIN, Les manuscrits syriaques, p. 165. 19 GÉHIN, Les manuscrits syriaques, p. 167. 17

GÉHIN,

BROCK,

INTRODUZlONE

xv

un rapporto di parentela più stretto che con P. Al tempo stesso, L non può

costituire il progenitore diretto di M, in quanto quest'ultimo non presenta la totalità dei suoi errori, bensì conserva, quasi sempre insieme a P, alclille lezioni migliori di L. Le innovazioni comlilli a LM, risalenti ad lill comlille antigrafo, rientrano nell'ordine delle singole varianti: si tratta per lo più di banalizzazioni o di corruttele di nomi propri. In generale, il ramo attestato da LM conserva assai più spesso di P le varianti corrette. Bisogna notare infine che i rari casi di coincidenza in errore tra P e M hanno sempre natura poligenetica : si tratta di varianti poco significative, riconducibili ad inno­ vazioni compiute in modo indipendente dai copisti. a

*

/ p

L

M

1,3, Caratteristiche del testimone L Il testimone della British Library, Add, 1 4645 [X sec, l è quello che conserva il testo nel suo stato migliore. Quasi tutte le volte in cui L si accorda con P, riporta la variante corretta contro M. Nella maggioranza dei casi in cui LM si accordano contro P, riportano la variante corretta, in lilla decina di casi quella errata, in tutti gli altri lilla variante equipollente. Al contrario, quando P e M si accordano contro L, essi attestano spesso lilla coincidenza in errore non significativa. Considerata l'autorevolezza del manoscritto londinese, abbiamo accolto il suo testo nei casi di varianti equipollenti e in quelli di completa discordanza tra i testimoni. Bisogna segnalare, per la Vita di Giovanni il Misericordioso, l'inter­ vento di lilliettore, che con lill inchiostro nero ha corretto, glossato, rical­ cato il testo precedente20. Le innovazioni proprie di L consistono per lo più in banalizzazioni di facile generazione, inversioni di lettere, piccole omissioni; tutte le altre sono comuni a M. 20

Si possono notare le aggiunte 142r, 147r, 163r.

di questa mano successiva ai ff.

129r. 138v, 139v,

XVI

INTRODUZIONE

1.4. Caratteristiche del testimone M Il codice del monastero mosuliota di Dayr Mar Mattai, Patriarcato siro­

ortodosso, cod. 27 [XV sec.], oltre a condividere parte delle sue innova­ zioni con L, presenta numerose varianti a lui proprie, che quasi sempre costituiscono delle c01Tllttele. Gli llllici casi in cui abbiamo accolto il testo di M contro LP sono rappresentati da poche valide correzioni apportate

dal copista21. Per il resto, questo manoscritto si presenta in cattive con­ dizioni, sia sotto il profilo materiale che sotto quello testuale. Oltre alla già segnalata caduta di alcuni fogli, il codice ha subìto dei danni ai margini superiori ed inferiori, che spesso non consentono la let­ tura di diverse parole o di intere frasi. Il copista del codice mosuliota non doveva certo essere Wl homo doctus, data l'abbondanza di innovazioni dovute alla mancata comprensione del testo (omissioni e scambi di singole lettere, divisione errata delle parole), a fenomeni di ipercorrezione, ad inesattezze di ordine grammaticale. Errori meccanici di copiatura e varianti insignificanti sono assai diffusi in que­ sto testimone. Non mancano le omissioni, specialmente di pronomi ed epiteti. In numero elevato sono le varianti scribali, intrinsecamente legate all' epoca della copia. Da segnalare anche alclllli tentativi di vocalizzazione, nel caso di nomi propri o di tennini ambigui. Questo manoscritto, deci­ samente deteriore rispetto al suo parente stretto L, presenta molte virtù rispetto a P, come la quasi totale assenza di lacune dovute a salti dell' oc­ chio. L'apporto del codice mosuliota alla constitutio textus, che sarebbe

stato rilevante in assenza del codice londinese, risulta tutto sommato limitato ai casi in cui M si accorda con P. Anche in questa eventualità, bisognerà prestare molta attenzione prima di rigettare la variante di L : può accadere che M, innovando in maniera indipendente da P, presenti gli stessi esiti di quest'ultimo. Nella selezione delle varianti, è pertanto OppOrtllllO consultare il resto della tradizione manoscritta e l'edizione del testo greco. 1.5. Caratteristiche del testimone P Il manoscritto di Parigi, BNF syr. 235 [XIII sec.] riveste una notevole importanza per la constitutio textus della versione lunga, in quanto affe­ rente ad un ramo indipendente da LM. Il codice P mostra una tendenza 21

Si tratta di pochissime varianti. sempre poligenetiche e rev ersibili, per es em­ pio � �i anziché �.=::r.l �i (cap. XX, 3), oppure � anziché � (cap. XXXVII).

INTRODUZlONE

XVII

alla semplificazione, tramite la soppressione di verbi, aggettivi, sostan­ tivi, a volte anche intere frasi. Non si può tuttavia parlare di un intervento di riduzione sistematico, ma dell' omissione occasionale di alcune parti del discorso. È frequente in questo testimone l'inversione dell'ordine delle parole (aggettivo/sostantivo, soggetto/verbo), senza però una riorganiz­ zazione generalizzata della sintassi. Questo manoscritto, di più agevole lettura rispetto al codice londinese, fu utilizzato come esemplare di col­ lazione da Bedjan, Tuttavia, l'editore collocò in apparato gran parte delle sue varianti, in quanto riteneva questo testimone deteriore rispetto a L. I casi in cui P conserva una lezione sicuramente corretta contro L sono comWlque Wla minoranza. In generale, si tratta di un testimone che pre­ senta una tendenza ad innovare, anche se in maniera assai diversa rispetto a M : le sue varianti appaiono generalmente sensate, anche se quasi sempre faciliores. È raro trovarsi di fronte a corruttele grossolane come avviene per M : si riscontrano piuttosto semplificazioni volte a rendere il testo più lineare. In generale, si avverte che il processo di copiatura è stato contrad­ distinto da Wla certa fretta: a prescindere dalle soppressioni volontarie, sono frequenti in questo testimone le omissioni per omoteleuto ed i salti dell'occhio da una riga ad Wl'altra, che hanno generato brani lacWlosi, comprensibili solo grazie alla consultazione degli altri testimoni. 1,6, Elementi comuni a L P M

A riprova dello stretto legame di parentela che vincola i testimoni LPM (iparchetipo a) vi è Wl considerevole numero di innovazioni comWli, rico­ noscibili come tali dal confronto con le altre recensioni e con il testo greco. L'elenco di queste innovazioni è assai esteso, e non si limita alle singole varianti22. Riteniamo che questa recensione rechi traccia di un intervento redazionale, che sarebbe avvenuto in Wl'epoca anteriore al 936, a cui è datato al codice londinese23. Forniamo di seguito Wl elenco delle innovazioni più significative comuni ai codici LPM. Il prologo è mutilo del suo esordio, che comprende il verbo principale, Sebbene non si tratti di una corruttela capace di compromettere il senso dell 'intero brano, non si può escludere che la caduta delle prime frasi sia dovuta ad un danno materiale presente nell' antigrafo. 22 Per tale ragione. anziché fornirlo nell'introduzione, rimandiamo direttamente all 'apparato critico dell'edizione ed al commento della traduzione. 23 È possibile che tale intervento risalga ad un'epoca ancora più antica, anteriore al IX secolo, a cui è datato il frammento sinaitico, il quale purtroppo può essere collazionato solo parzialmente con gli altri tre testimoni della versione lunga.

XVIII

INTRODUZIONE

Si assiste alla soppressione di molti dettagli originali. È il caso degli elenchi, che talvolta vengono fortemente ridotti24, e dei nomi propri2S. Molti sostantivi e aggettivi originali sono sostituiti da equivalenti più banali26. In questa categoria rientrano alcuni prestiti greci, conservati dalla versione corta e sostituiti nei testimoni di a da equivalenti siriaci.

Si nota la tendenza del redattore ad interpretare brani che risultino in partenza poco chiari, tramite l'aggiunta di glosse o intere frasi esplicative27. Sono omesse parti del discorso importanti per il senso, le quali diffi­ cilmente potevano mancare nell' originale della traduzione28. Si rileva la caduta di intere frasi per omoteleuto, il cui testo è ricostru­ ibile grazie alla testimonianza della versione corta29. l . 7. Il frammento S e i suoi rapporti con gli altri testimoni Il bifoglio incluso nel codice del Sinai, syr. 24, conserva dei frammenti dei capitoli VII e X. Il testo si presenta nella medesima forma dei codici LPM, ad eccezione di singole varianti. Il frammento sinaitico attesta pro­ babilmente un ramo della versione lunga indipendente rispetto a LPM: trovandoci in presenza di un testimone frammentario, questo assunto poggia su dati parziali30. Per il resto, ogni volta che S si accorda con LM 24 È ciò che avviene al capitolo XVIII. dove solo la versione corta conserva l'elenco completo degli aiuti inviati da Giovanni a Modesto (366. 15-17). mentre nella versione lunga ben tre elementi risultano soppressi. cf. VOL II. p. 34 n. 1. 25 Non si menzionano i nomi del servo Zaccaria (346. 50) e del ricco Cosma (358, 34), conservati dalla versione corta. 26 t ì=- Ò\L r< �a . r< .U'" = k, rmC\07> � i� :SU �r< r .

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