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Italian Pages 163 Year 2020
I PROMESSI SPOSI FACILI Schede riassuntive capitolo per capitolo Focus sui personaggi Focus temi
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Argomenti generali 04 I promessi sposi facili 05 Una visione d’insieme 06 Schede su Alessandro Manzoni Idee – Tematiche – Stile -Opere principali Organizziamo il discorso 14 I Promessi Sposi – linee guida Intro - Schema generale - Le storie dentro le storie - Concetti Chiave - I personaggi principali
Tutti i capitoli 25 L’introduzione 31 Capitolo I 38 Capitolo II 43 Capitolo III 47 Capitolo IV 52 Capitolo V 57 Capitolo VI 61 Capitolo VII 65 Capitolo VIII 69 Capitolo IX 72 Capitolo X 76 Capitolo XI 79 Capitolo XII 83 Capitolo XIII 86 Capitolo XIV 90 Capitolo XV 93 Capitolo XVI 97 Capitolo XVII 100 Capitolo XVIII 102 Capitolo XIX
105 Capitolo XX 109 Capitolo XXI 114 Capitolo XXII 117 Capitolo XXIII 120 Capitolo XIV 122 Capitolo XXV 125 Capitolo XXVI 128 Capitolo XXVII 131 Capitolo XXVIII 135 Capitolo XXIX 137 Capitolo XXX 139 Capitolo XXXI 142 Capitolo XXXII 145 Capitolo XXXIII 147 Capitolo XXXIV 150 Capitolo XXXV 153 Capitolo XXXVI 155 Capitolo XXXVII 157 Capitolo XXXVIII 160 Storia della Colonna Infame
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Focus
Personaggi
Tematiche
35 Don Abbondio 36 Perpetua 37 I bravi 40 Renzo 41 Lucia 42 Agnese 45 Azzeccagarbugli 48 Fra Cristoforo 55 Don Attilio 56 Podestà di Lecco 60 Il vecchio servitore 64 Tonio 72 Monaca di Monza 85 Antonio Ferrer 88 Ambrogio Fusella 104 L’Innominato 116 Il cardinal Borromeo 124 Donna Prassede 127 Don Gonzalo 149 Gli incontri di Renzo a Milano
27 Questione della lingua 28 Lo scenario storico del seicento 37 I Bravi 46 I capponi di Renzo 49 Il pane del perdono 51 La carestia 54 Disputa al banchetto di Don Rodrigo 63 La tensione narrativa 67 Carneade, chi era costui? 82 Guerra tra Manotvva e Monferrato 89 Dei delitti e delle pene 92 Umili e folla in Manzoni 95 La giustizia 96 La trasformazione di Renzo 99 La voce dell’Adda 119 La prova dell’Innominato 130 La biblioteca di Don Ferrante 134 I Lanzichenetti 139 (e seguenti) La peste 141 Il lazzaretto 152 La prova di Renzo 159 Il sugo della storia
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I Promessi Sposi facili I Promessi Sposi facili ha lo scopo di rendere più agevole lo studio e l’approfondimento del romanzo. Come? Attraverso mappe e schemi concettuali che consentono l’immediata visualizzazione degli argomenti. Ogni capitolo è sviluppato con schede riassuntive e di approfondimento. Sono inoltre proposte schede specifiche dei personaggi principali e secondari, nonché oltre 20 focus tematici: dalla peste alla concezione della giustizia di Manzoni, dalla Divina Provvidenza alla situazione geopolitica dell’Italia del seicento. Questo strumento è, insomma, versatile: può aiutare chi vuole assimilare e commentare rapidamente un intero capitolo così come può essere efficace per quanti vogliano addentrarsi in uno studio approfondito. Ultimo ma non meno importante: nella versione cartacea può essere colorato. Le mappe e le schede sono proposte in prevalenza di bianco su testi e contorni neri così che chi vuole può facilmente evidenziare attraverso i colori i passaggi che ritiene più significativi.
Pierre Per contatti, commenti, segnalazioni, suggerimenti e consigli vari potete scrivere qui: [email protected] Altri libri della serie Le mappe di Pierre si possono trovare consultando la pagina redattore su Amazon https://www.amazon.it/s?i=stripbooks&rh=p_27%3APierre+2020&ref=dp_byline_s r_book_2
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Per capire I Promessi Sposi, per prima cosa andremo a conoscere l’autore
INDICE pag. 3-10
ALESSANDRO MANZONI
IDEE
STILE
TEMATICHE
OPERE
“Come organizzare un discorso su Manzoni” 11-21
I PROMESSI SPOSI IN GENERALE
INTRO
PERSONAGGI
SCHEMA
CONCETTI TEMPI
22-165
I PROMESSI SPOSI CAPITOLO PER CAPITOLO
ARGOMENTI SPECIFICI
TRAMA
FOCUS TEMATICO 5
ALESSANDRO MANZONI IDEE TEMATICHE
STILE OPERE
“Come organizzare un discorso su Manzoni”
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Idee Esponente centrale del Romanticismo Italiano Nonostante una profonda
Formazione Illuminista (famiglia Momento centrale
Beccaria, Alfieri Parini e Imbonati)
CONVERSIONE RELIGIOSA con effetti profondi dal punto di vista letterario
Visione dell’uomo guidato dal dolore e dalla sofferenza, contro cui lotta.
La sofferenza e le difficoltà che un soggetto deve affrontare come ineluttabili, e a cui può salvarsi solo grazie alla GIUSTIZIA DI DIO
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Le tematiche L’ARTE (LETTERATURA) INCONTRA LA STORIA
ROMANZO STORICO Vedi i Promessi Sposi POESIA E STORIA
Cristianesimo attivo e predestinazione (S. Agostino)
hanno funzioni differenti: la poesia mira al verosimile, mentre la storia descrive ciò che è vero e reale lo scrittore deve descrivere gli eventi che possono essere documentati. Un'artista dovrà mantenere la sua vena poetica, ma sottoporsi sempre all'identità dello storico.
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Lingua italiana elemento centrale per l’Unità d’Italia
Lo stile
Distinzione tra le funzioni della prosa e della poesia
Narratore della realtà storica
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Le opere principali I Promessi Sposi
le Opere liriche (il 5 Maggio e Marzo 1821)
Adelchi
Inni Sacri (La Pentecoste, il Natale e la Passione)
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Organizziamo il discorso Alessandro Manzoni nasce a Milano nel 1785 da Giulia Beccaria, figlia dello scrittore Cesare Beccaria, un legame molto importante che influenzerà il suo percorso letterario offrendogli l'opportunità di conoscere l'idea illuministica e personaggi come Alfieri e Parini.
Chi è ALESSANDRO MANZONI?
Nel 1820 Manzoni si trasferisce di nuovo a Milano, pubblicando il suo primo romanzo storico, i Promessi Sposi, con il nome di Fermo e Lucia, e iniziando la sua ampia produzione letteraria.
Nel 1805 si trasferisce a Parigi dalla madre che viveva insieme al suo compagno Carlo Imbonati, il quale morì poco prima del suo arrivo, un evento che segnò molto il suo profondo legame con la madre.
Nel 1808 sposa Enrichetta Blondel con cui rimarrà legato per tutta la sua vita e che fu determinante per la sua conversione al giansenismo, avvenuta dopo il miracolo di San Rocco quando l'autore perdendosi tra la folla, chiese l'aiuto di Dio per ritrovare la moglie.
Nel corso della sua vita Manzoni visse un'esistenza appartata, ma comunque fu molto attivo nell'ambito del risorgimento italiano firmando per esempio nel 1848 una petizione a Carlo Alberto per la liberazione della Lombardia e diventando senatore nel 1861 dell'appena costituito Regno D'Italia. Morì nel 1873 a Milano. 11
Organizziamo il discorso ROMANTICISMO
CONVERSIONE
Manzoni rispecchia in pieno la corrente romantica, anche se in lui vi sono alcuni risvolti illuministici. che si ritrovano in opere come In morte di Carlo Imbonati e in Urania in cui si evidenziano all'inizio della sua attività di autore, gli elementi mitologici e al contempo romantici. A cambiare la sua poetica e i temi presenti nelle sue opere, vi è la conversione religiosa che lo porta a una trasformazione dal classicismo al romanticismo.
Non deve essere considerata come un semplice adesione nei confronti di un credo, ma un vero e proprio percorso che, sia di vita sia dal punto di vista letterario, porta a un'evoluzione della sua poetica, in cui l'arte incontra la storia, e alle realtà della vita reale si affianca una visione in cui l'uomo è guidato dal dolore e dalla sofferenza, contro cui lotta.
IDEA DELLA STORIA Altra tematica che si propone come centrale nella seconda parte della vita di Manzoni è la storia. Manzoni osserva le differenze che vi sono tra la poesia e la storia stessa, utilizzate da un autore per due scopi differenti. Infatti la poesia mira al verosimile, mentre la storia descrive ciò che è vero e reale. Per questo lo scrittore non deve introdurre delle idee, o dei punti di vista al personaggio, ma descrivere gli eventi che possono essere documentati. Un'artista dovrà mantenere la sua vena poetica, ma sottoporsi sempre alla veridicità dello storico.
In questa prospettiva vengono analizzate tutte le passioni e le emozioni umane, considerando la sofferenza e le difficoltà che un soggetto deve affrontare come ineluttabili, e a cui può salvarsi solo grazie alla giustizia di Dio.
I Promessi Sposi
Il credo di Manzoni è un cristianesimo attivo che permette di far affermare la giustizia nella vita degli uomini e affermando l'idea di Sant'Agostino, in cui è presente la predestinazione verso gli eventi della vita, con una visione pessimistica delle capacità umane.
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Organizziamo il discorso
La questione della LINGUA ITALIANA
Alessandro Manzoni è stato sempre molto attivo nella questione della lingua italiana come elemento fondamentale per la crescita e l'unificazione del Regno d'Italia, scegliendo nelle sue opere di utilizzare quella fiorentina, ma non prendendo spunto dalla corrente più dotta e pomposa, ma impiegando quella popolare che permette di unire anche termini più pratici e diretti.
“Risciacquare i panni in Arno” (Promessi Sposi)
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LE INCISIONI DI GONIN
LE STORIE DENTRO LA STORIA
I PROMESSI SPOSI PERSONAGGI
INTRO
CONCETTI
SCHEMA TEMPI
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È un ROMANZO STORICO (il primo in lingua italiana)
Per iniziare
È un’opera fondamentale del ROMANTICISMO ITALIANO
È stato scritto in TRE VERSIONI differenti
Il Fermo e Lucia Scritto tra il 1821 e i 1823 ma pubblicato postumo nel 1915
I Promessi Sposi 1827 Cambia la struttura e Manzoni opta per il toscano parlato
I Promessi Sposi 1842 Revisione del 1840-42, quella letta comunemente nelle scuole, detta ‘quarantana’ (da 1840) Scelta fondamentale per fissare le parole e la struttura della nostra lingua
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SCHEMA GENERALE 4 blocchi e 3 storie di collegamento
PRIMO BLOCCO ‘IL BORGO’ Capitoli da 1 a 8 Collegamento La Monaca Di Monza (capitoli 9-10)
SECONDO BLOCCO LA SEPARAZIONE. VICENDE DI RENZO Capitoli da 11 a 19 Collegamento La Storia dell’Innominato (capitoli 20-21)
TERZO BLOCCO LUCIA Capitoli da 22 a 30 Collegamento La Peste, in due parti distinte (capitoli 27 e 32)
QUARTO BLOCCO GRANDE STORIA E RI-UNIONE Capitoli da 33 a 38
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Comprende “storie dentro la storia” La Monaca di Monza Tecnica narrativa: è la storia nella storia più famosa del romanzo
L’innominato Tecnica narrativa: Manzoni fa un’ampia digressione per raccontare la storia dell’Innominato e la sua complessa figura
Storia della Colonna infame Tecnica narrativa: appendice al romanzo, non compare nell’edizione del ‘27. Secondi molti è la vera conclusione del romanzo
Tutte e tre queste storie hanno un fondamento in fatti realmente accaduti 17
Concetti chiave “la poesia, e la letteratura in genere debba proporsi”… il vero per soggetto
l‘utile per scopo
l'interessante per mezzo
Il ROMANZO STORICO non è semplicemente ambientato in un tempo passato, ma l’autore ricostruisce lo spirito del tempo e il contesto storico è vero.
Messaggio morale cristiano PROVVIDENZA DIVINA COME MOTORE DELLA STORIA: non possiamo sapere come interviene e perché ma è giusta.
Lo sviluppo narrativo della storia deve essere attraente e invogliare alla lettura.
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I TEMPI DELLA NARRAZIONE SONO COMPLESSI FLASHBACK La trama è un continuo di flashback determinato anche dalla circostanza che dal capitolo 8 fino al capitolo 36 Renzo e Lucia sono separati
INTERRUZIONE DELL’AZIONE Inoltre, per dare il contesto storico Manzoni ‘ferma l’azione’ dei personaggi e fa resoconti sulle vicende storiche. In particolare su Guerra di Mantova e del Monferrato Calata dei Lanzichenetti Peste FOCUS PERSONAGGI Manzoni ferma la narrazione anche per raccontare la storia di alcuni personaggi Fra Cristoforo, Monaca di Monza, Innominato, Cardinal Borromeo Una digressione particolare è dedicata infine alla Biblioteca di Don Ferrante
Da considerare anche la TECNICA NARRATIVA Manzoni lascia sempre dei sospesi a fine capitolo, così da invogliare il lettore a ‘girare pagina’ per scoprire come va a finire 19
operoso (filatore di seta)
onesto
semplice
qualità
RENZO Lorenzo Tramaglino impetuoso con scatti d’ira
limiti inadeguato alla città e ai sotterfugi
ingenuo
Episodio chiave: il tumulto di San Martino modesta graziosa
operaia in una filanda
LUCIA Lucia Mondella
religiosa
si affida alla Divina Provvidenza nei momenti decisivi
Episodio chiave: riconciliazione con l’Innominato che si pente
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signorotto locale
Don Rogrigo
prepotente presuntoso
episodio chiave: morte per peste
vigliacco di fronte alla peste
Conte Attilio curato di provincia
Don Abbondio
vigliacco
Episodio chiave: incontro con i Bravi
inadeguato Perpetua
non ascolta
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potente
Innominato
malvagio
capace di pentirsi Episodio chiave: perdono di Lucia
Fra Cristoforo devoto
dinamico
Episodio chiave: fuga di Renzo e Lucia
Prima era LODOVICO
uccide in duello Pentimento Diventa Frate Chiede il perdono Al fratello dell’ucciso
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figura storica
FEDERICO BORROMEO Episodio chiave: conversione Innominato
Monaca di Monza
santo: purezza evangelica umile
figura storica
religiosità imposta
lascia che siano gli altri a scegliere per lei
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La descrizione dei personaggi e le incisioni di Gonin
Com’erano fisicamente Renzo, Lucia, i bravi, i tanti personaggi secondari che incontriamo nei 38 capitoli del romanzo?
Manzoni non solo descrive nel testo com’erano fatti ma si avvale di un disegnatore-incisore FRANCESCO GONIN
Manzoni segue direttamente il suo lavoro, così le incisioni dell’edizione quarantana (dall’anno 1840) rispecchiano ‘come’ Manzoni vedeva i suoi personaggi
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l’ITALIA NEL 1630 IL CONTESTO STORICO
L’EUROPA NEL 1630
FOCUS
INTRODUZIONE La finzione narrativa – L’Anonimo La questione della lingua L’ambientazione
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Nell’introduzione Manzoni dice che la storia che i lettori si apprestano a leggere è basata su un manoscritto
LO SCARTAFACCIO scritto da un autore ANONIMO
Finzione narrativa Serve a rendere verosimile il racconto
È a supporto del ‘romanzo storico’
Aiuta Manzoni a porre la QUESTIONE DELLA LINGUA Genere diffuso all’estero ma disprezzato in Italia
I Promessi Sposi sono il primo vero romanzo storico italiano
Il romanzo storico aiuta anche la trasmissione senza censura dei temi del Risorgimento Quando Manzoni scrive I Promessi Sposi la Lombardia è sotto il dominio austriaco La vicenda è collocata invece al tempo della dominazione spagnola
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Nell’introduzione Manzoni affronta anche la
QUESTIONE DELLA LINGUA Manzoni dice che il manoscritto ritrovato era scritto in modo rozzo e affettato
Quindi fa una scelta e riscrive il racconto cambiandone la lingua (ma non i fatti storici) Perché non si potrebbe, pensai, prender la serie de’ fatti da questo manoscritto, e rifarne la dicitura?
Che lingua sceglie? Il fiorentino borghese dell’epoca
Scelta fondamentale per il futuro della lingua italiana ‘ossessione’ manzoniana per la lingua Frase storica: risciacquare i panni in Arno 27
Il contesto storico del romanzo
Ambientazione Nel ducato milanese Dal 7 novembre 1628 a dopo il 1630
La dominazione spagnola sul ducato milanese dura dal 1535 a l 1714
Poi: dominazione austriaca fino al 1796 1797: Napoleone, Repubblica Cispadana Congresso di Vienna: annessione all’Austria espediente per l’autenticità: identità di alcuni personaggi vengono nascoste
Manzoni scrive sotto la dominazione austriaca L’edizione in uso de I Promessi Sposi è del 1840 (Il Fermo e Lucia è del 1827) 28
Com’era l’Italia nel 1630?
La penisola italiana era suddivisa in vari piccoli stati, con una egemonia spagnola IMPORTANTE PER LA NOSTRA STORIA
Il Ducato di Milano era sotto controllo spagnolo e confinava con la Repubblica di Venezia
Bergamo era nella Repubblica di Venezia Il confine passava per l’Adda
Il Ducato di Milano confinava anche con il ducato di Mantova
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Cosa succedeva nel 1630 in Europa?
L’Europa era dilaniata dalla GUERRA DEI TRENT’ANNI che coinvolge anche la narrazione dei Promessi Sposi
La guerra di Mantova e del Monferrato viene contestualizzata dagli storici dentro quel conflitto (alcuni parlano di ‘fase italiana’ )
RICORDARSI CHE Nel secolo precedente c’è stata la scissione tra cattolici e protestanti Le potenze che si contendono l’egemonia italiana sono Spagna e Francia Le scoperte geografiche stanno spostando i commerci (crisi economica italiana del seicento)
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I BRAVI
DON ABBONDIO PERPETUA
FOCUS
PRIMO CAPITOLO Il lago di Como Don Abbondio e i bravi Don Abbondio e Perpetua
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7 novembre 1628
Descrizione come se si vedesse dall’alto “Quel ramo sul lago di Como” Il romanzo si apre con una descrizione dei luoghi
Trama Il personaggio principale del primo capitolo è
DON ABBONDIO 1
al servizio di DON RODRIGO
INCONTRA I BRAVI
Ordine: non celebrare il matrimonio Citazione: tra Lucia Mondella e Renzo questo matrimonio non s’ha Tramaglino da fare, né domani, né mai
Don Abbondio li rassicura che non farà il matrimonio Citazione: disposto sempre all’ubbidienza
Torna a casa e 2 RACCONTA TUTTO A PERPETUA
Lei gli consiglia di rivolgersi al Cardinal Borromeo ma lui rifiuta impaurito 32
Il lago ha la forma di una Y rovesciata. Il lato più meridionale (quello che ‘volge a mezzogiorno’) è quello in cui si trovano Lecco e il paese dei protagonisti
Descrizione iniziale LAGO DI COMO
Luoghi del capitolo Qual è il paese di Renzo e Lucia? Non viene mai citato direttamente
Sotto il gioco del signorotto locale Don Rodrigo
È dalle parti di LECCO Piccolo borgo Comunità coesa
L’autore sceglie di non dare informazioni per riconoscerlo con la scusante di non poter dare collegamenti che consentano di ricoscere i discendenti di alcuni protagonisti del romanzo Paesi senza nome: il paese dei Promessi Sposi non è l’unico ‘senza nome’ famoso della letteratura italiana. Anche in La luna e i falò, Cesare Pavese ambienta la storia in un paese che non viene mai chiamato con il suo nome 33
Personaggi del primo capitolo
Nel primo capitolo appaiono quattro personaggi DON ABBONDIO I DUE BRAVI PERPETUA Ma ne vengono citati altri che saranno importanti per il proseguio:
I protagonisti Renzo Tramaglino e Lucia Mondella Don Rodrigo Il Cardinal Borromeo
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DON ABBONDIO
Curato di provincia
Vigliacco Inadeguato È anche un personaggio umoristico PIRANDELLO: don Abbondio è un personaggio umoristico (NB Umorismo e comicità in Pirandello non sono la stessa cosa. Comicità fa solo ridere, l’umorismo fa riflettere )
L’alter ego di Don Abbondio è
Fra Cristoforo Manzoni, da cattolico, condanna il clero che non si oppone ai potenti. Non giustifica, anzi considera più gravi, le mancanze dei religiosi. 35
È la serva di Don Abbondio
PERPETUA
Consiglia, spesso inascoltata, Don Abbondio
Ha superato i 40 anni (età minima per vivere presso un curato)
Energica Determinata Pratica Pettogola
Sotto i brontolii e le discussioni, emerge un affetto tra i due Le discussioni tra i due sono spesso comiche
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Collegamento: nelle catilinarie Cicerone definisce Catilina uomo di ingegno malo pravoque
I BRAVI dal latino pravus: malvagio o storto (se riferito ad oggetti o piante)
Ex soldati o banditi che si mettevano al servizio dei signorotti locali dietro compenso mercenario
Nel romanzo ne troviamo diversi e quasi tutti di Don Rodrigo Il capo dei bravi di Don Rodrigo è il GRISO
eccezione Il NIBBIO confidente dell’Innominato 37
LUCIA RENZO
AGNESE FOCUS
SECONDO CAPITOLO Le scuse di Don Abbondio Renzo si infuria Colloquio Renzo e Lucia
38
8 novembre 1628 Apertura del capitolo IRONIA DI MANZONI
Trama 1
2
3
DON ABBONDIO VIENE PARAGONATO AL PRINCIPE DI CONDE’
prima della battaglia di Rocroi dorme tranquillo perché ha pianificato tutto (Don Abbondio invece non ha chiuso occchio)
SCENA PRINCIPALE Don Abbondio accampa scuse per non celebrare il matrimonio a RENZO TRAMAGLINO Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?
REAZIONE DI RENZO l’IRA GIUSTA riesce a farsi dire un pezzo di verità dalla Perpetua SECONDO CONFRONTO RENZO DON ABBONDIO il curato dice il nome di DON RODRIGO
Don Abbondio si da malato
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RENZO INCONTRA LUCIA Le racconta di Don Abbondio e Don Rodrigo accusando l’amata di non averlo informato. Lucia fa andare via tutti e rimane con Renzo e la madre di lei, Agnese.
Si annuncia il rinvio del matrimonio con la scusa della malattia di Don Abbondio 39
Lorenzo (Renzo) Tramaglino
RENZO
Ventenne Orfano
Fa il filatore della seta E’ laborioso
È semianalfabeta
Problema carteggio con Agnese Non può diventare factotum (ruolo importante nella filanda)
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Lucia Mondella
LUCIA
Ventenne Vive con la madre vedova
Pia e devota È quella che più si affida alla Divina Provvidenza
Assennata Pudica e timida La timidezza la farà balbettare nel tentativo di matrimonio a sorpresa
È questa fede nella Divina Provvidenza che le fa vincere la timidezza e le consente di affrontare l’Innominato
Rispetto a Renzo è più ragionevole e lucida anche se a volte appare troppo dimessa
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Madre di Lucia
AGNESE
Anziana Vedova
Dinamica
Prende spesso l’iniziativa Propone lei il matrimonio a sorpresa
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I CAPPONI DI RENZO
AZZECAGARBUGLI
FOCUS
TERZO CAPITOLO La spiegazione di Lucia Renzo va da Azzecagarbugli Agnese e Lucia
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Ancora 8 novembre 1628
Trama
IL CONSIGLIO DI FRA CRISTOFORO Lucia si era consultata con il suo confessore, Fra Cristoforo, che le aveva consigliato di tenere la cosa per sé e sposarsi
Perché Lucia non ha detto nulla a Renzo?
1
LA SPIEGAZIONE DI LUCIA A RENZO E AGNESE Lucia spiega in lacrime che Don Rodrigo si era avvicinato a lei mentre era di ritorno dalla filanda.
AGNESE PRENDE IN MANO LA SITUAZIONE manda Renzo a consultarsi con l’avvocato Azzeccagarbugli
La scommessa di Don Rodrigo Dopo aver importunato la ragazza rivolto al cugino dice ‘scommettiamo’
I CAPPONI DI RENZO Agnese da a Renzo dei capponi per pagare l’avvocato
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COLLOQUIO RENZO E AZZECCAGARBUGLI EQUIVOCO: Azzeccagarbugli crede inizialmente che Renzo sia quello in torto e gli da sponda poi quando esce fuori la verità lo scaccia. Renzo torna a casa da Agnese e Lucia. AGNESE E LUCIA RICEVONO LA VISITA DI FRA GALDINO Il frate che si occupa della raccolta delle noci narra il miracolo di Padre Macario e, colpito dalla generosità dimostrata di Lucia, manda a chiamare Fra Cristoforo. 44
Come spiega Agnese, è il soprannome e non il vero nome (che non viene mai rivelato)
AZZECCAGARBUGLI
Magro, secco, pelato, con il naso rosso (per colpa del vino?)
tratti comici Equivoco sulle intenzioni di Renzo (cap. III) Brindisi fuoriluogo alla mensa di Don Rodrigo (cap. V)
Come nel caso di Don Abbondio, il Manzoni usa l’umorismo per dileggiare personaggi di basso rango che disprezza per l’inadeguatezza rispetto al ruolo che ricoprono
Appare nei capitoli III e V Citato più volte nel corso del romanzo Sappiamo che muore di peste (capitolo XXVIII)
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Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù, nella mano d’un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente(…) e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura
Agnese li da a Renzo come regalia ad Azzeccagarbugli
I CAPPONI DI RENZO Sono una metafora
Della mancanza di solidarietà tra le persone accomunate dalla stessa sorte
Delle divisioni degli italiani dell’epoca, dediti a combattersi tra loro invece che prendersela con il vero oppressore (cioè gli austriaci che erano egemoni quando Manzoni scrive) 46
IL PANE DEL PERDONO
LA SOLLERZIA DI FRA CRISTOFORO
LA CARESTIA
FOCUS
QUARTO CAPITOLO Fra Cristoforo, la sua storia Lodovico diventa Cristoforo L’energia di Fra Cristoforo
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I Promessi Sposi sono pieni di storie dentro la storia, caratterizzano i personaggi più carismatici che incontriamo nel racconto
“STORIA NELLA STORIA”
Trama
LA STORIA DI
FRA CRISTOFORO
È la storia della sua conversione. Lodovico nasce in una famiglia benestante ma borghese. Uccide in duello un nobile per vendicare il suo domestico, che si chiamava Cristoforo. Si rifugia in convento per scappare alla giustizia. Trova la fede, si fa frate con il nome del domestico ucciso. LODOVICO DIVENTA FRA CRISTOFORO Si pente davvero delle sue azioni e ottiene il perdono sincero del fratello del nobile ucciso.
ASPETTO DI FRA CRISTOFORO Nella storia è arrivato intorno ai sessant’anni Aspetto fisico ancora fiero ed energico Quadro sociale: borghesia e nobilità. La prima è dinamica ma ancora sottomessa alla seconda che vive di rendita Giudizio negativo sul clero troppo dedito alle questioni terrene 48
IL PANE DEL PERDONO Il fratello e i parenti del nobile ucciso da Fra Cristoforo capiscono che l’uomo è cambiato davvero e quindi lo perdonano. Gli offrono di banchettare con loro ma lui declina chiedendo solo il pane per il viaggio che deve compiere. È il pane del perdono che troveremo alla fine della storia.
Il gentiluomo si raccostò al nostro Cristoforo, il quale faceva segno di volersi licenziare, e gli disse: «Padre, gradisca qualche cosa; mi dia questa prova d’amicizia». E si mise per servirlo prima d’ogni altro; ma egli, ritirandosi, con una certa resistenza cordiale, «queste cose – disse – «non fanno più per me; ma non sarà mai ch’io rifiuti i suoi doni. Io sto per mettermi in viaggio: si degni di farmi portare un pane, perché io possa dire d’aver goduto la sua carità, d’aver mangiato il suo pane, e avuto un segno del suo perdono».
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LA SOLLERZIA DI FRA CRISTOFORO Perché Fra Cristoforo risponde immediatamente alla chiamata di Lucia?
Perché come dimostra anche la sua storia personale, anche da frate combatte le ingiustizie e la prepotenza
È l’alter ego di Don Abbondio che invece si spaventa e si sottomette al più forte
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LA CARESTIA
Il capitolo si apre con una descrizione della natura che Fra Cristoforo incontra mentre si reca da Lucia. Il paesaggio e i contadini recano i segni della carestia che caratterizzerà i capitoli successivi e sarà importante per la storia.
ABILITÀ NARRATIVA DI MANZONI I segni della carestia preparano il lettore agli avvenimenti successivi Così come ogni capitolo lascia un pathos un’attesa che stimola i lettori a ‘girare pagina’
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CONTE ATTILIO
POTESTÀ DI LECCO
LA DISPUTA
FOCUS
QUINTO CAPITOLO Agnese parla con Fra Cristoforo Il banchetto in casa di Don Rodrigo Il comportamento di Fra Cristoforo
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Trama
1 COLLOQUIO AGNESE – FRA CRISTOFORO decide di affrontare DON RODRIGO Descrizione del paesaggio e del PALAZZO DI DON RODRIGO
2
FRA CRISTOFORO TROVA DON RODRIGO A BANCHETTARE CON
FRA CRISTOFORO si astiene dall’intervenire nella discussione ma chiede colloquio appartato
CONTE ATTILIO AZZECCAGARBUGLI PODESTÀ DISPUTA Opinioni mostrano prepotenza e non rispetto delle leggi
CONSIDERAZIONE DEL MANZONI le classi elevate dovrebbero difendere i deboli ma invece sono i primi a prevaricarli 53
LA DISPUTA TRA IL CONTE ATTILIO E IL POTESTÀ Disputa frivola che da l’idea al lettore di quanto prepotente e incurante del prossimo fosse quella classe dirigente locale
QUESTIONE Un nobile milanese ha bastonato il servo che gli ha consegnato la sfida a duello del suo padrone spagnolo. Ha fatto bene?
CONTE ATTILIO
PODESTÀ
Sostiene che l’ospite non va mai bastonato
Sostiene che era legittima
Don Rodrigo chiede il giudizio di Fra Cristoforo che si ritrae sostenendo che non dovrebbero proprio farsi i duelli. La cosa irrita entrambi i contendenti.
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È un’anima frivola Vive di rendita Inganna il tempo divertendosi e oziando
CONTE ATTILIO
LA SCOMMESSA DI DON RODRIGO È un personaggio secondario ma è importante perché è quello con cui Don Rodrigo fa la scommessa di avere Lucia (cap. III)
Il Conte Attilio ricorda a Don Rodrigo la sua scommessa nel cap. XI, provocando così gli eventi successivi
Cugino di Don Rodrigo Vive a Milano ma lo troviamo ospite del cugino Muore per peste (cap. XXIII)
ALLONTAMENTO DI FRA CRISTOFORO Il Conte Attilio convince nel cap. XVIII il padre provinciale ad allontare Fra Cristoforo, isolando così Lucia
I FALSI VALORI CAVALLERESCHI Nel V capitolo, a tavola con Don Rodrigo e Azzeccagarbugli, il Conte Attilio è protagonista di una disputa sull’onore e il coraggio da cui si evince l’uso strumentale e prepotente – a proprio vantaggio- degli ideali cavallereschi. 55
E’ invece colluso con i potenti e non difende gli oppressi
E’ la persona che dovrebbe garantire la giustizia
PODESTÀ DI LECCO È amico di Don Rodrigo Lo troviamo nel V capitolo a tavola con Don Rodrigo intento nella disputa cavalleresca con il conte Attilio
Non appare più nel romanzo ma sappiamo nel capitolo XXXIII che muore di peste
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IL VECCHIO SERVITORE
GLI ATTEGGIAMENTI OPPOSTI DI CRISTOFORO E RODRIGO
FOCUS
SESTO CAPITOLO Colloquio Fra Cristoforo e Don Rodrigo Agnese propone il matrimonio a sorpresa
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Trama 1 COLLOQUIO FRA CRISTOFORO – DON RODRIGO Don Rodrigo non retrocede dalle sue intenzioni sostenendo che può fare quel che vuole Fra Cristoforo ammonisce Don Rodrigo sulla punizione divina Atteggiamenti diversi Durante il colloquio CRISTOFORO prima calmo e ragionevole poi indignato DON RODRIGO arrogante e presuntuoso Dopo il colloquio Don Rodrigo è spaventato dalle parole del frate (misura la stanza a passi per vincere la paura) Fra Cristoforo trova un aiuto – il servo di Don Rodrigo gli chiede incontro per dargli informazioni sui piani del padrone
2 AGNESE PROPONE IL MATRIMONIO A SORPRESA
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Trama 2 IL MATRIMONIO A SORPRESA Idea di Agnese
STRATEGEMMA per superare il diniego di Don Abbondio
Manzoni ci fa capire che non lo approva perché contrario ai suoi valori morali
IN CHE CONSISTE? SE I DUE SPOSI PRONUNCIANO LE PROMESSE MATRIMONIALI DAVANTI AD UN SACERDOTE IN PRESENZA DI UN TESTIMONE IL MATRIMONIO E’ CONSIDERATO VALIDO ANCHE SENZA CHE IL PRETE ABBIA UN RUOLO ATTIVO
Renzo trova I TESTIMONI Tonio e suo fratello Gervaso
Si basa su un principio cattolico secondo il quale il matrimonio è un sacramento in cui i protagonisti sono gli sposi
In cambio dei soldi per estinguere un debito con Don Abbondio
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Era al servizio del padre di Don Rodrigo, personaggio migliore del figlio
IL VECCHIO SERVITORE Nonostante serva un padrone malvagio riesce ad aiutare Fra Cristoforo
Svela il piano di rapire Lucia
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TONIO
IL CLIMAX NARRATIVO DI MANZONI
FOCUS
SETTIMO CAPITOLO Lucia accetta matrimonio a sorpresa Don Rodrigo ordina rapimento Lucia Organizzazione del matrimonio a sorpresa
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Trama
9 e 10 novembre 1628
1 Fra Cristoforo racconta il suo fallimento con Don Rodrigo ma dice di avere ancora carte da giocare (‘un filo’)
2 IRA DI RENZO
LUCIA ACCETTA IL MATRIMONIO A SORPRESA
Sconosciuti intanto si aggirano intorno a casa di Lucia FLASH BACK Scopriamo che dopo l’incontro con Fra Cristoforo
Agnese manda il nipote Menico da Fra Cristoforo
3 DON RODRIGO HA ORDINATO IL RAPIMENTO DI LUCIA 4
Se ne occupa IL GRISO
Renzo in locanda con Tonio e Gervaso preparano il matrimonio a sorpresa L’oste indica Renzo ai bravi
Mentre Renzo prende Lucia, i due testimoni riescono con la scusa di pagare il debito Don Abbondio a farsi aprire dalla Perpetua 62
“CLIMAX” è una figura retorica e anche una tecnica di narrazione che consiste nel far salire la tensione anche ricorrendo al racconto contemporaneo di più azioni
LA TENSIONE NARRATIVA Manzoni tiene il lettore appeso a due fatti in contemporanea
Il tentativo di rapimento di Lucia
Il matrimonio a sorpresa
Il capitolo prepara la scena degli eventi successivi ma lascia i lettori sospesi Anche il tentativo dei bravi resta ‘appeso’
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AMICO E TESTIMONE DI RENZO
TONIO Accetta di fargli da testimone in cambio dei soldi per estinguere il debito con don Abbondio Lo ritroviamo instupidito dalla peste, ma vivo, alla fine della storia Porta con sé anche il fratello GERVASO un po’ tocco
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“ADDIO BEI MONTI”
LA FUGA DI RENZO E LUCIA
FOCUS
OTTAVO CAPITOLO La notte degli imbrogli Fallisce il matrimonio a sorpresa Fallisce anche tentativo di rapire Lucia
65
Apertura capitolo: Carneade chi era costui? Vedi scheda dedicata
Trama
Notte del 10 novembre 1628 nota come
“LA NOTTE DEGLI IMBROGLI” FALLISCE IL TENTATIVO DI MATRIMONIO A SORPRESA Tonio e Gervaso entrano in camera di Don Abbondio portando dietro loro Renzo e Lucia. Renzo riesce a pronunciare le frasi di rito ma Lucia viene interrotta da Don Abbondio che urla e chiede aiuto
Ambrogio, il sacrestano, suona le campane Mettono in allarme anche i bravi che erano entrati in casa di Lucia per rapirla.
Menico avverte del tentativo di rapimento
Scappano a Pescarenico da Renzo a Milano FRA CRISTOFORO Trova un rifugio per
Lucia e Agnese a Monza
Renzo Lucia e Agnese scappano ‘ADDIO BEI MONTI’
66
CARNEADE, CHI ERA COSTUI? È una delle frasi più famose e citate dei Promessi Sposi
Manzoni la mette in bocca a Don Abbondio all’inizio del capitolo Carneade! Chi era costui? — ruminava tra se don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo aperto davanti, quando Perpetua entrò a portargli l'imbasciata. — Carneade! questo nome mi par bene d'averlo letto o sentito; doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico: è un nome di quelli; ma chi diavolo era costui?
Don Abbondio trova il nome di Carneade nella lettura di una biografia di San Carlo Borromeo
Evidenzia i limiti di conoscenza di Don Abbondio
La frase è diventata famosa per indicare personaggi poco noti.
Ma… CHI ERA CARNEADE? È stato un filosofo greco vissuto tra il III e II secolo a.C. Corrente filosofica: scetticismo Figura minore noto per aver fondato la ‘Nuova Accademia’ di Atene 67
«Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio!
Manzoni mette in bocca a Lucia l’addio alla sua terra È l’occasione per descrivere liricamente il territorio di cui ci aveva mostrato gli aspetti fisici in apertura. Il blocco dei capitoli I-VIII si apre e si chiude con la natura.
Mentre però l’apertura è molto descrittiva, qui prevale l’elemento poetico. Tema dell’esilio
Ha significato anche risorgimentale Molti patrioti sono anche esuli
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LE FINTE VOCAZIONI GERTRUDE
FOCUS
NONO CAPITOLO Lucia va al convento Storia della Monaca di Monza (prima parte)
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sabato 11 novembre 1628
Trama Renzo e Lucia si separano Da qui in poi le loro vicende si alterneranno fino quasi alla fine del romanzo
LUCIA VA AL CONVENTO DI MONZA
La Monaca di Monza, una donna di circa venticinque anni il cui padre è il più importante signore della città, appare alle due donne bella ma sfiorita e, dopo aver accettato di ospitarle, chiede di essere lasciata da sola con Lucia.
STORIA DELLA MONACA DI MONZA La storia prende sia questo che il prossimo capitolo Gertrude, cresciuta per diventare monaca scopre di non avere la vocazione ma il padre non si smuove. Trova gentilezza solo in un paggio – gli scrive un biglietto che viene intercettato
Paggio licenziato
Gertrude reclusa e scrive al padre chiedendone il perdono 70
Marianna de Leyva (1575-1650) figlia di Martino conte di Monza Monaca contro la sua volontà
E’ ispirata alla figura storica di
GERTRUDE che diventa
La Monaca di Monza Manzoni ne racconta la vicenda alternando COMPASSIONE e CONDANNA PER NON ESSERSI OPPOSTA CON PiÙ FORZA AL SUO DESTINO
Manzoni mostra una persona fragile che viene infine corrotta dalle sue indecisioni
Alla fine del romanzo la troviamo allontanata dal convento e penitente
Nel presente (1630) ha circa venticinque anni Bellezza consumata È detta ‘la signora’
È uno dei personaggi più riusciti del romanzo
Ha ispirato racconti e produzioni culturali fino ai giorni nostri
La storia con Egidio diventa l’arma di ricatto per cui accetta di aiutare l’Innominato a rapire Lucia 71
LA DEBOLEZZA DELLA MONACA DI MONZA
IL COLLOQUIO PER ENTRARE IN CONVENTO
FOCUS
DECIMO CAPITOLO La Monaca di Monza – seconda parte Colloquio tra la Monaca e Lucia
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Trama 1
Continua la storia della Monaca di Monza.
INCONTRO TRA GERTRUDE E IL PADRE PRINCIPE Lei accetta di andare in convento
2 COLLOQUIO TRA GERTRUDE CON MADRE BADESSA E IL VICARIO Nel colloquio Gertrude avrebbe la possibilità di dichiarare la propria volontà di non entrare in convento ma ha paura e conferma le sue intenzioni
i trovò al momento della professione, al momento cioè in cui conveniva, o dire un no più strano, più inaspettato, più scandaloso che mai, o ripetere un sì tante volte detto; lo ripeté, e fu monaca per sempre.
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Trama 3
Continua la storia della Monaca di Monza.
IN CONVENTO HA UNA RELAZIONE CON EGIDIO
Accade un anno prima dell’incontro con Lucia
Scoperta da una conversa che scompare senza lasciare traccia La monaca resta turbata da questa scomparsa
4 LUCIA RACCONTA LA SUA STORIA ALLA MONACA DI MONZA Lucia arrossisce davanti alle domande della Monaca ma risponde. La monaca commenta infine: I signori (…) han tutti un po' del matto.
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INCONTRO TRA LUCIA E LA MONACA DI MONZA
Sono due figure femminili antitetiche
Diversa condizione sociale
Lucia crede nella Provvidenza Più avanti nel romanzo, Lucia sacrifica il proprio amore per Renzo alla Madonna All’opposto Gertrude entra in convento e poi ha una relazione con Egidio
Le due vivono diversamente non solo la fede ma anche l’amore
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CARESTIA
TUMULTI PER IL PANE
FOCUS
UNDICESIMO CAPITOLO Il griso informa Don Rodrigo del fallimento Colloquio Don Rodrigo – Conte Attilio Renzo giunge a Milano
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Trama
LA NARRAZIONE TORNA INDIETRO A VENERDÌ 10 NOVEMBRE 1628
Manzoni ci racconta cosa è accaduto in paese dopo la notte degli inganni.
Il Griso riesce così a informare Don Rodrigo sulLa fuga di Lucia a Monza
1 DON RODRIGO APPRENDE DEL FALLIMENTO DEL RAPIMENTO e da disposizioni al Griso per avere informazioni in paese
2 COLLOQUIO DON RODRIGO – CONTE ATTILIO (11 novembre) quest’ultimo afferma che il rapimento è fallito per colpa di Fra Cristoforo e si fa carico di intercedere presso il Conte Zio per punirlo
3
RENZO GIUNGE INTANTO A MILANO Non trova padre Bonaventura che, secondo le indicazioni di Fra Cristoforo, lo avrebbe accolto, così decide di andare a fare un giro
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I tumulti per il pane
Manzoni non vede di buon occhio i tumulti popolari e diffida della massa. Questa diffidenza si evidenzia in diversi passaggi
Nel comportamento della folla durante le rivolte per il pane
Nella caccia agli untori durante la peste
Nel giuudizio pesano sia il contesto storico nel quale scrive il Manzoni – fallimenti napoleonici e dei moti carbonari- sia la sua impostazione borghese
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CARESTIA
GUERRA TRA MANTOVA E MONFERRATO
FOCUS
DODICESIMO CAPITOLO Manzoni spiega come si è arrivati alla carestia Il calmiere dei prezzi di Don Ferrer Tumulto San Martino
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Periodo di riferimento 1627-168
Trama
Apertura del capitolo sul contesto storico DUE ANNI DI CARESTIA per cattivi raccolti
GUERRA MANTOVA E MONFERRATO Aumento tasse Razzie dei soldati nelle campagne
AUMENTO PREZZO DEL PANE Il governatore Ferrer prova a calmierare i prezzi del pane ma si trova di fronte a rivolta dei fornai che hanno un costo di produzione maggiore di quello di vendita
IL PREZZO DEL PANE TORNA ALTO
IL GOVERNATORE FERRER CONQUISTA IL FAVORE POPOLARE ma è costretto a togliere il calmiere
RIVOLTA POPOLARE
Inizia quando Renzo arriva a Milano 11 novembre 1628
TUMULTO DI SAN MARTINO (11 novembre: San Martino)
80
11 novembre 1628
Trama Attraverso Renzo, Manzoni ci fa vivere la rivolta per il pane e i comportamenti della folla
Appena arrivato a Milano, Renzo vede le persone che rapinano il pane ai garzoni I COMPORTAMENTI DELLA FOLLA
1. Ruba al Forno delle Grucce nonostante il tentativo del capitano di giustizia di far ragionare Le persone
2. Si sposta in Piazza Duomo e brucia gli utensili sottratti ai fornai 3. Tentativo di assalire altro forno in piazza Cordusio ma la folla desiste perché è ben difeso 4. La folla decide allora di andare a casa del Vicario di Provvisione (è il responsabile degli approvvigionamenti di Milano).
condanna di Manzoni: distruggere i forni non è un modo saggio per produrre il pane
È un’occasione di scontro tra Francia e Austria (Sacro Romano Impero) Secondo alcuni storici rappresenta una sorta di ‘fase italiana’ della guerra dei trent’anni
Guerra di Mantova e del Monferrato CAUSE Vincenzo Gonzaga, duca di Mantova, muore senza lasciare eredi
GLI SCHIERAMENTI Francia Repubblica di Venezia Spagna Sacro Romano Impero Savoia Stato Pontificio (non entra in guerra)
LE FASI Prima fase favorevole alla Francia Discesa lanzichenetti Assedio di Mantova
Sostengono Carlo Gonzaga di Nevers
Pace di Ratisbona Sancisce la sua legittimità
Manzoni osserva che la guerra ha stabilito quello che già era, per cui è stata un’inutile tragedia
Si intreccia con i Promessi Sposi 82
LA CARESTIA
ADELANTE CON JUDICIO
FOCUS
TREDICESIMO CAPITOLO Ancora sul tumulto di San Martino Don Ferrer salva il vicario di provvigione
83
ROMANZO STORICO Il romanzo non è solo ambientato in un momento storico ma ‘vive’ dentro il contesto storico
Trama Tecnica narrativa del Manzoni che ci fa vedere le vicende seguendo Renzo CONTINUA LA NARRAZIONE STORICA DEL TUMULTO DI SAN MARTINO
Il capitolo si apre sulla tavola del vicario di provvigione che lamenta la mancanza di pane fresco
1. Il vicario viene avvisato dell’arrivo della folla e si rifugia in soffitta mentre i servi chiudono il palazzo e si preparano alla difesa 2. Folla vuole uccidere il vicario (vecchio mal vissuto) 3. RENZO si schiera per salvarlo e si inimica le persone attorno
Arriva FERRER in persona che calma gli animi
convince la folla mentendo: dice che è venuto a prelevare il vicario per imprigionarlo. In verità lo mette in salvo
84
È uno dei personaggi storici del romanzo, gran cancelliere di Milano dal 1619 al 1635
ANTONIO FERRER È responsabile della scelta di calmierare il prezzo del pane
popolare tra la folla (anche per Renzo)
Quando la politica dei prezzi controllati si rivela insostenibile fa cambiare le leggi ad altri così da rimanere apprezzato dal popolo
Il giudizio di Manzoni è negativo, sia per le scelte sbagliate che per il comportamento tenuto
la frase famosa
adelante con judicio (avanti ma con prudenza) La rivolge al cocchiere mentre passa con la sua carrozza tra la folla per salvare il vicario di provvigione
La contraddizione tra adelante e judicio rende comica l’espressione Manzoni usa l’arma del buffo per sminuire il personaggio
85
AMBROGIO FUSELLA
DEI DELITTI E DELLE PENE
FOCUS
QUATTORDICESIMO CAPITOLO Il comizio di Renzo Renzo ubriaco
Il poliziotto Fusella fa parlare Renzo
86
Ancora 11 novembre 1628
Trama DALLA STORIA AL RACCONTO. In questo capitolo Renzo torna protagonista della narrazione Finiti i tumulti Renzo va in cerca di una locanda ma avvicinatosi a un gruppo di persone che discute viene invitato a parlare
IL COMIZIO DI RENZO
1. Attacca la tirannia (il problema non è solo il pane) 2. Mischia la vicenda del pane con le prepotenze che sta subendo lui 3. Se la prende con il potere in generale 4. Propone alla folla di andare a parlare a Ferrer in persona
AMBROGIO FUSELLA sbirro ‘in borghese’, lo aggancia e lo porta all’osteria della Luna Piena.
I presenti applaudono e gli danno appuntamento per il giorno dopo in piazza del Duomo.
RENZO UBRIACO PARLA inizia a parlare contro i potenti e tira fuori i nomi di Don Rodrigo e Don Abbondio. Persa la lucidità a forza di bere diventa lo zimbello di tutti. Lo sbirro prende nota di tutti gli elementi utili ad incriminare Renzo 87 (vedi cap XV)
È un personaggio di fantasia
AMBROGIO FUSELLA È il poliziotto infiltrato tra la folla Comportamento subdolo
Costruisce prove su misura per incolpare Renzo
Non cerca la verità ma dei colpevoli
Anche se è un personaggio secondario ha importanza
Evidenzia le prepotenze di chi ha potere
È un’accusa verso le ‘mani libere’ della polizia
Si ricordi che il Manzoni è il nipote (da parte di madre) di Cesare Beccaria
Dei delitti e delle pene 88
CESARE BECCARIA È il nonno di Manzoni Padre di sua madre GIULIA BECCARIA
DEI DELITTI E DELLE PENE Ispirato da Pietro Verri
Scritto nel 1764 in forma anonima
Tradotto in francese
Saggio Apprezzato d Voltaire Ebbe grande eco in tutta Europa
Messo all’indice dei libri proibiti
perché ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino, dev'essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata a' delitti, dettata dalle leggi
Sostiene anche la distinzione tra colpa morale (peccato) e reato (diritto). Solo il secondo deve essere punito
E’ una dura presa di posizione contro l’assolutismo e il dispotismo
89
CARESTIA
GLI UMILI E LA FOLLA
FOCUS
QUINDICESIMO CAPITOLO Tentativo di arresto di Renzo La fuga di Renzo da Milano
90
Trama
Tra 11 e 12 novembre 1628
LA FUGA DI RENZO
1 L’oste preoccupato chiude Renzo ubriaco nella sua stanza e va segnalarlo al palazzo di giustizia. 2 La mattina seguente un notaio criminale e due poliziotti portano Renzo via dalla locanda per condurlo in carcere.
3 Renzo chiede aiuto alle persone in strada gridando ‘pane e giustizia’. 4 La folla accerchia i poliziotti e aiuta Renzo a fuggire.
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POPOLO E PERSONE
Tra i personaggi del romanzo troviamo molte persone dei ceti bassi Nell’introduzione l’anonimo cui è attribuita la titolarità del catasfaccio li definisce ‘gente meccanica e di piccolo affare’
Renzo, Lucia, Agnese, Bettina, Menico, Tonio, Bortolo, la madre di Cecilia
GLI UMILI
MA quando gli umili si aggregano e fanno massa (popolo) diventano
A loro va la simpatia di Manzoni
LA FOLLA
Mentre mostra simpatia per le persone, Manzoni ha un atteggiamento negativo per la folla
TUMULTO DI SAN MARTINO
Renzo stesso si trasforma quando diventa parte della folla e pur conservando il suo giudizio viene travolto dagli eventi (discorso pubblico) e si mette nei guai
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LA GIUSTIZIA
LA MATURAZIONE DI RENZO
FOCUS
SEDICESIMO CAPITOLO La fuga di Renzo verso l’Adda
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12 novembre 1628
Trama RENZO CONTINUA LA FUGA
LA SCELTA DI RENZO Renzo potrebbe ancora trovare ospitalità nel convento indicato da Fra Cristoforo ma essendo ricercato valuta che è meglio scappare da Milano
Grazie alla folla che lo aiuta, Renzo riesce a scappare agli sbirri e sceglie di scappare nel bergamasco dal cugino Bortolo DIVENTA DIFFIDENTE E ACCORTO Dopo la brutta esperienza del giorno prima, sta attento a chiedere informazioni ESCE DA PORTA ORIENTALE
TAPPE VERSO BERGAMO OSTERIA DELLA VECCHIA Dove ottiene informazioni sul percorso e sulle strade secondarie
OSTERIA DI GORGONZOLA Dove ottiene informazioni su come passare l’Adda e ascolta il
Racconto del Mercante viene così a sapere che è stato assaltato anche il forno del Cordusio e ascolta dell’arresto dei capi della rivolta ‘scoprendo’ che si parla di lui, peraltro travisando i fatti
RENZO RIPRENDE IL CAMMINO sempre più accorto, Renzo aspetta il momento opportuno per lasciare l’osteria e incamminarsi verso l’Adda
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LA GIUSTIZIA
Nei Promessi sposi, Manzoni pone la questione della giustizia Rispetto e applicazione delle leggi
è la giustizia umana
SFIDUCIA VERSO LE PERSONE CHE DOVREBBERO GARANTIRE LA GIUSTIZIA AZZECCAGARBUGLI Avvocato Si preoccupa quando capisce che Renzo ha ragione e vorrebbe difendersi dal potente Don Rodrigo
AMBROGIO FUSELLA Poliziotto che costruisce prove per accusare Renzo
DON GONZALO Governatore di Milano che travisando i fatti intorno a Renzo ne fa un nemico del popolo
CHI AIUTA GLI UMILI CONTRO QUESTE INGIUSTIZIE?
Strumenti della DIVINA PROVVIDENZA
GLI UOMINI DI VALORE IL CARDINAL BORROMEO FRA CRISTOFORO L’INNOMINATO dopo la conversione 95
Lucia a differenza di Renzo non vive un cambiamento nel corso dalla narrazione Lucia è pero fautrice di cambiamento: vedi conversione Innominato
La figura di Renzo è tra quelle che cambiano (si forma) durante il romanzo
LA TRASFORMAZIONE DI RENZO La brutta esperienza di Milano rende Renzo più accorto
Diffendente verso gli sconosciuti
In particolare non si fida degli OSTI Studia le persone prima di chiedere informazioni
LA MATURAZIONE DI RENZO Il giovane cresce durante il romanzo fino a superare la prova del perdono
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BORTOLO
LA VOCE DELL’ADDA
FOCUS
DICIASSETTESIMO CAPITOLO Renzo passa l’Adda dopo una notte in fuga
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12/13 novembre 1628
Trama RENZO PASSA L’ADDA E RIESCE AD ARRIVARE DAL CUGINO BORTOLO
Renzo fugge da Gorgozola in piena notte spaventato dalle notizie apprese nella locanda. Evita le strade principali e ripensa, inquieto, alla sommossa e alla distorsione dei fatti
RENZO E L’ADDA Il compagno di viaggio di questa notte è l’Adda (la voce dell’Adda) che Renzo raggiunge dopo aver vagato per boschi e campi È la voce del fiume a dargli la forza di proseguire Si addormenta in una capanna. Sogna gli ultimi giorni e trova conforto solo sognando Lucia e Padre Cristoforo.
TRAGHETTO PER L’ADDA Al mattino si fa traghettare oltre l’Adda e spende gli ultimi soldi per mangiare e fare carità.
ACCOGLIENZA DI BORTOLO Trova infine il cugino Bortolo che si impegna ad aiutarlo.
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L’ADDA
Manzoni è molto legato a questo fiume
Da giovane aveva dedicato al fiume un sonetto
LA VOCE DELL’ADDA
Nella fuga verso Bergamo Renzo cerca il rumore-suono del fiume per orientarsi nella notte
ERA IL CONFINE TRA IL DUCATO DI MILANO E LA REPUBBLICA DI VENEZIA
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CONTE ATTILIO
IL POTERE CONTRO GLI UMILI
FOCUS
DICIOTTESIMO CAPITOLO Don Rodrigo pensa a come rapire Lucia Fra Cristoforo viene mandato a Rimini Lucia resta isolata
100
12 e 13 novembre 1628
Trama FLASHBACK: COSA STA SUCCEDENDO AL PAESE DI RENZO
Il giorno precedente la polizia è andata a cercare Renzo a casa sua. ‘chiacchiere di paese’ sull’episodio Vengono così a saperlo
Don Rodrigo contento per l’evoluzione viene però informato da Griso che Lucia non esce mai da convento Chiede allora aiuto ad un potente
Fra Cristoforo che scrive a padre Bonaventura per avere chiarimenti
Fra Cristoforo viene intanto trasferito a Rimini ‘grazie’ al suggerimento del Conte Attilio
LUCIA RESTA ISOLATA Agnese va a cercarlo Non avendo più sue notizie 101
L’INNOMINATO
IL POTERE CONTRO GLI UMILI
FOCUS
DICIANNOVESIMO CAPITOLO Il pranzo dal padre provinciale Don Rodrigo chiede aiuto all’Innominato
102
novembre 1628
Trama FLASHBACK: Si spiega come è successo che Fra Cristoforo è stato allontanato
PRANZO DEL CONTE ZIO CON PADRE PROVINCIALE – su richiesta di Conte Attilio – Il padre provinciale inizialmente rifiuta di far trasferire Fra Cristoforo MA viene convinto in cambio di promesse generiche DON RODRIGO QUINDI SI RIVOLGE ALL’INNOMINATO il potente che dovrebbe aiutarlo a rapire Lucia
PERCHE’ DON RODRIGO PENSA CHE L’INNOMINATO ACCETTERA’ DI AIUTARLO? Don Rodrigo in passato lo aveva aiutato a sua volta così conta di riscuotere i favori dati
Manzoni con un’ampia digressione ci offre un ritratto approfondito dell’Innominato (vedi scheda successiva)
103
È ispirata al personaggio storico di Francesco Bernardino Visconti bandito convertito dal Cardinal Borromeo
La sua identità non viene mai svelata nel romanzo
Circa sessant’anni
L’INNOMINATO
Pochi capelli e bianchi
Energico e imponente È presentato come un bandito spietato, violento, senza morale
Nel romanzo viene presentata la storia della sua
CONVERSIONE
Anche se in preda ai primi rimorsi di coscienza, fa rapire
LUCIA
AVVIENE QUANDO INCONTRA IL CARDINAL BORROMEO
SI RISCATTA GUIDANDO LA DIFESA DELLA VALLE DAI LANZICHENETTI E OFFRENDO RIFUGIO ALLA POPOLAZIONE
La giovane lo spinge verso la conversione
Liberazione di Lucia
Dimostra che le cose imparate per compiere atti malvagi possono essere utili per fare del bene 104
COMPLICITÀ MONACA DI MONZA
L’INNOMINATO E IL NIBBIO
FOCUS
VENTESIMO CAPITOLO L’innominato Colloquio Don Rodrigo Innominato L’Innominato accetta di rapire Lucia
105
novembre 1628
Trama APERTURA CAPITOLO: DESCRIZIONE DEL CASTELLO DELL’INNOMINATO Fortezza imponente e tetra in cima ad un monte – introduce il carattere del proprietario Confronto: anche quando viene introdotto Don Rodrigo ai lettori si parte dalla descrizione del suo palazzo
DESCRIZIONE DELL’INNOMINATO
Proprio alle pendici del monte vie è la locanda della Malanotte da cui Don Rodrigo, dopo aver lasciato le armi e abbandonato la sua scorta, parte alla volta del castello portando con sé solo il Griso
Scuro Pochi capelli bianchi Epressione energica
DON RODRIGO CHIEDE AIUTO ALL’INNOMINATO
L’Innominato accetta di aiutare Don Rodrigo nel rapimento di Lucia. Coinvolge quindi proprio Egidio (vd. Capitolo X) già amante della monaca di Monza e che abita nei pressi del convento. 106
novembre 1628
Trama I PRIMI DUBBI DELL’INNOMINATO
Rimasto solo si sente inquieto per l’atto che si appresta a compiere ma nonostante i dubbi PROCEDE COMUNQUE INCARICANDO IL NIBBIO IL SUO BRAVO PIÙ FIDATO
Attraverso Egidio ottengono la collaborazione della Monaca di Monza
RAPIMENTO DI LUCIA
Con una scusa, la Monaca manda Lucia da sola in strada, dove viene rapita da due sconosciuti
DON RODRIGO CHIEDE AIUTO ALL’INNOMINATO
Lucia viene messa su una portantina dove trova una vecchia mandata dall’Innominato a consolarla
107
Il rapimento di Lucia “diversamente cattivi” LA VECCHIA DEL CASTELLO IL NIBBIO
Personaggio secondario, rappresenta l’obbedienza cieca al male. Ha tratti comici e quando il suo padrone le chiede di trattare meglio Lucia, lo fa in modo buffo e goffo
Ha una sua coscienza Influenza l’Innominato ammettendo di aver provato compassione per Lucia. Rivela uno spessore morale nonostante la vita malvagia
Ha una posizione simile al
Obbedisce senza comprendere
GRISO Il diverso spessore dei due è un indice anche del diverso spessore dei loro padroni
108
LA SUSPENCE
LA PROVA DI LUCIA
LA DIVINA PROVVIDENZA
FOCUS
VENTUNESIMO CAPITOLO Il colloquio tra Nibbio e l’Innominato Colloquio tra l’Innominato e Lucia il voto di Lucia
109
novembre 1628
Trama APERTURA CAPITOLO: COLLOQUIO TRA NIBBIO E INNOMINATO Mentre Lucia viene condotta dalla vecchia serva al castello, Nibbio ammette all’Innominato di provare compassione per la giovane. L’INNOMINATO È INDECISO tra consegnare subito Lucia a Don Rodrigo e aspettare. Le parole del Nibbio hanno infatti instaurato nell’Innominato un forte desiderio di conoscere Lucia.
PRIMO INCONTRO TRA L’INNOMINATO E LUCIA
Dove avviene? Nella stanza della vecchia Lucia è rannicchiata sul pavimento e lo implora di essere liberata e portata dalla madre – perché può ancora ottenere il PERDONO DIVINO L’Innominato la consola e le promette di tornare il giorno seguente.
110
novembre 1628
Trama LA NOTTE DOPO L’INCONTRO
IL VOTO DI LUCIA Lucia viene assistita e riceve cibo che però rifiuta e annichilita si stende in terra in dormiveglia Impaurita chiede alla Madonna di salvarla in cambio della rinuncia a sposare Renzo.
LA NOTTE DELL’INNOMINATO Tormentato dai dubbi sulla sua condotta pensa anche a suicidarsi. Unico pensiero positivo: le parole di Lucia.
Scena di chiusura Al mattino le campane suonano a festa Uno dei bravi viene mandato a scoprire il perché
Aggancio con il capitolo successivo 111
PREMESSE Gli umili sono vittime delle vicende storiche e delle prepotenze del potere La giustizia umana è corrotta e non svolge la sua funzione verso i deboli Chi può difendere gli umili?
LA DIVINA PROVVIDENZA È la mano di Dio che interviene in soccorso degli umili e li aiuta nelle vicende della Storia
Interviene a favore degli umili che vi si affidano
Agisce anche attraverso i potenti che credono
Cardinal Borromeo Innominato
Lucia Renzo Fra Cristoforo
La miglior rappresentazione è il COLLOQUIO TRA LUCIA E L’INNOMINATO
LE PROVE L’azione della provvidenza è anticipata da prove che i beneficiari devono affrontare con sé stessi per superare i propri limiti Per Lucia la prova è vincere la remissività e la paura 112
Manzoni si propone diversi scopi con la sua opera ma non bisogna dimenticare che è un narratore che usa con straordinaria abilità le tecniche di scrittura come per creare attenzione e attesa
LA SUSPENCE
PER TENERE VIVO L’INTERESSE DEI LETTORI
SOSPENSIONE NARRAZIONE FLASH BACK
INCASTRO DEI CAPITOLI gli episodi non finiscono mai con la fine dei capitoli
SCENARI STORICI
(es. Monaca di Monza)
PREPARAZIONE DEI TEMI DEI CAPITOLI SUCCESSIVI (es. Le campane che annunciano l’arrico del Cardinal Borromeo)
113
IL CARDINAL BORROMEO
FOCUS
VENTIDUESIMO CAPITOLO La visita del Cardinal Borromeo La storia del Cardinale L’Innominato va ad incontrarlo
114
novembre 1628
Trama si scopre perché le campane suonano a festa
ARRIVA IN VISITA IL CARDINALE FEDERIGO BORROMEO arcivescovo di Milano. L’Innominato decide di fargli visita sperando di trovare conforto
Scena dell’Innominato che scende da solo dal castello e va per le strade senza scorta
Prova a parlare con Lucia prima di partire ma la ragazza dorme Rimprovera la vecchia per come la cura
Segno di cambiamento
LA STORIA DEL CARDINAL BORROMEO
115
Trama
È uno dei personaggi storici del romanzo
LA STORIA DEL CARDINAL BORROMEO
Il racconto assume caratteri agiografici
Nasce nel 1564 1580: inizia il percorso ecclesiastico sotto la guida del cugino, cardinal Carlo Borromeo, che dopo la morte diventerà Santo In seminario e successivamente si occupa dell’istruzione dei più umili Ordinato cardinale diventa arcivescovo di Milano nel 1595 Uomo di grande cultura, sostiene la nascita della Biblioteca Ambrosiana. Scrive oltre seicento opere quasi tutte però perse. Sopravvive alla peste del 1530 ma muore nel 1531 CARATTERISTICHE Propensione al meglio ottimista umile pacato Attenzione all’elemosina per i più poveri Cura degli infermi Diffusione dell’istruzione Attenzione alla cultura Perché Manzoni dedica tanto spazio a raccontare la vita del Cardinal Borromeo? Perché vuole far vedere ai lettori che è possibile condurre una vita giusta anche in un mondo difficile. Borromeo è l’esempio delle virtù cristiane. 116
LA PROVA DELL’INNOMINATO
LA DIVINA PROVVIDENZA
FOCUS
VENTITREESIMO CAPITOLO Incontro tra Borromeo e Innominato La conversione dell’Innominato
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novembre 1628
Trama INCONTRO TRA INNOMINATO E CARDINAL BORROMEO
È UNO DEI MOMENTI CRUCIALI DEL ROMANZO IL COLLOQUIO PORTA ALLA
CONVERSIONE DELL’INNOMINATO Pentito dei tanti peccati commessi, confessa il rapimento di Lucia. Borromeo vede nella liberazione di Lucia la prima buona azione che l’Innominato può fare
Borromeo fa chiamare Don Abbondio che è tra i preti che lo attendono e lo manda con l’Innominato a liberare Lucia. Don Abbondio, nelle intenzioni del cardinale, dovrebbe recare conforto alla giovane sua parrocchiana
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La prova dell’Innominato Per abbracciare la fede e affidarsi alla Provvidenza anche l’Innominato deve lottare con se stesso Quando capisce il male che ha causato pensa al suicidio (contrario alla morale cattolica) Due momenti di umiltà:
IL COLLOQUIO CON LUCIA
IL COLLOQUIO CON IL CARDINAL BORROMEO
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IL PERDONO LA DIVINA PROVVIDENZA
FOCUS
VENTIQUATTRESIMO CAPITOLO L’Innominato chiede perdono a Lucia Lucia rivede Agnese
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Trama IL RISVEGLIO DI LUCIA Trova Don Abbondio e la serva poi entra
L’INNOMINATO CHE LE CHIEDE PERDONO Reazione di Lucia pietà e speranza Viaggiano quindi tutti insieme verso il paese
Don Abbondio preoccupato per la reazione di Don Rodrigo Chiede ad Agnese di non parlare del matrimonio che non ha voluto celebrare
LUCIA RIVEDE LA MADRE
IL CARDINALE PRANZA CON L’INNOMINATO e poi incontra Agnese, da cui apprende tutta la storia, compreso il rifiuto di Don Abbondio. L’Innominato torna al palazzo e informa i bravi della sua conversione offrendo loro la possibilità di restare o andare via.
121
DON FERRANTE DONNA PRASSEDE
FOCUS
VENTICINQUESIMO CAPITOLO Il Cardinal Borromeo visita il paese di Renzo e Lucia Borromeo rimprovera Don Abbondio Lucia va a vivere dai nobili Don Ferrante e Donna Prassede
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Trama Si diffonde la notizia della liberazione di Lucia nel suo paese I popolani iniziano a spettegolare contro Don Rodrigo (ma di nascosto, per paura) mentre costringono Azzeccagarbugli a nascondersi in casa
Il Cardinal Borromeo va in visita al paese di Lucia
Don Rodrigo allora preferisce ‘cambiare aria’ e andarsene a Milano per evitare guai
Calorosa Accoglienza della folla - testimonia che i cardinale è molto amato, lì e nei paesi vicini
IL CARDINALE RIMPROVERA DON ABBONDIO Solo con il parroco, gli fa dire la verità sul matrimonio e lo ammonisce per il comportamento vile
Lucia e Agnese intanto aspettano in casa del sarto e di sua moglie
NB Lucia ancora non ha detto alla madre del voto alla Madonna
DONNA PRASSADE E IL MARITO FERRANTE LE OFFRONO AIUTO Saputa della storia di Lucia, la coppia nobile – intenta a far del bene a modo suo, non sempre in modo appropriato- propongono ad Agnese di dar rifugio a Lucia – sotto le spoglie di serve- nella loro villa. Con il benestare del Cardinal Borromeo, informato attraverso missive, 123 accettano.
Nobildonna milanese Sposata con Don Ferrante Madre di 5 figlie Anziana
DONNA PRASSEDE Perbenista e bigotta fa del bene per puntiglio non per vera fede
Accoglie Lucia dopo la liberazione Ha una sua idea sulla ragazza:è convinta che si sia incamminata su una cattiva strada e che Renzo sia un poco di buono
Tormenta Lucia per redimerla Le parla male di Renzo
Così invece Lucia continua a pensarlo nonostante il voto di castità
Apprendiamo che muore per peste (cap. XXXVII)
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DON GONZALO
LA NUOVA VITA DELL’INNOMINATO
FOCUS
VENTISEIESIMO CAPITOLO L’Innominato dona cento scudi a Lucia Lucia racconta il voto alla madre Notizie di Renzo
125
Trama
Dicembre 1628 e inizio 1629 Nota: il tempo della narrazione tende ad allungarsi
Apertura del capitolo su fine del confronto tra Borromeo e Don Abbondio che non riesce a dare conto del suo comportamento vile. Nel tentativo di scaricare le sue colpe, il parroco viene ulteriormente rimproverato. Il cardinale gli da gli stessi consigli che aveva ricevuto da Perpetua (la saggezza femminile e popolare)
L’INNOMINATO DECIDE DI DARE 100 SCUDI D’ORO PER LA DOTE DI LUCIA
I soldi vengono dati ad Agnese che va a parlarne felice con Lucia LUCIA FINALMENTE SVELA ALLA MADRE IL VOTO DI CASTITÀ FATTO ALLA MADONNA
Chiede alla madre di dare metà della somma a Renzo, che ancora ama CHE FINE HA FATTO RENZO? Renzo è stato assunto nella filanda del cugino Bortolo ma per proteggersi dalla polizia ha preso il falso nome di Antonio Rivolta.
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Personaggio storico Governatore di Milano dal 1626 al 1629
DON GONZALO FERNÁNDEZ DE CÓRDOBA
Non appare mai direttamente nel romanzo ma è richiamato in più passaggi
Viene rappresentato come ambizioso e superficiale
Delega completamente la questione del prezzo del pane a Ferrer
Si preoccupa più della guerra di Mantova e Monferrato che della peste
Quando interviene lo fa indirettamente, nominando una commissione
È esempio di una classe dirigente incapace, più preoccupata dei propri successi (guerrra) che delle condizioni della popolazione 127
GUERRA MANTOVA E MONFERRATO
LA BIBLIOTECA DI DON FERRANTE
FOCUS
VENTISETTESIMO CAPITOLO La guerra Corrispondenza tra Renzo e Agnese
Lucia punzecchiata da Donna Prassede
128
Trama
Dicembre 1628 all’autunno del 1629 Nota: come nel capitolo precedente, il tempo della narrazione tende ad allungarsi
Torniamo alle vicende di Renzo.
FLASHBACK Il governatore di Milano, Don Gonzalo Fernández di Córdoba, tornato dalla guerra di Mantova e del Monferrato sfrutta la fuga di Renzo per farne un ricercato (strategia per affermare la propria autorità su Venezia)
DIGRESSIONE SULLA GUERRA DI MANTOVA E MONFERRATO
INIZIA LA CORRISPONDENZA TRA RENZO E AGNESE Renzo che riceve la LETTERA DI AGNESE Con le 50 monete d’oro Ma anche con la notizia del voto di Lucia LUCIA CONTINUA A PENSARE A RENZO Anche perché donna Prassede glielo chiama in causa di continuo in modo negativo e lei invece ne prende le difese DONNA PRASSEDE NON ANGOSCIA SOLO LUCIA MA ESERCITA IL SUO POTERE ANCHE IN FAMIGLIA VERSO DON FERRANTE E LE QUATTRO FIGLIE
Nel finale del capitolo Manzoni introduce i fatti successivi: la calata dei lanzichenetti a cui seguirà, ancor peggiore, la peste del 1630
La biblioteca di Don Ferrante Buona parte del capitolo XXVII è dedicata alla lunga lista delle opere della biblioteca di Don Ferrante
È un modo usato dal Manzoni per rappresentare la cultura dell’epoca
Il giudizio di Manzoni sugli intellettuali del seicento è negativo
DON FERRANTE stesso è una macchietta dell’erudito del suo tempo. Distaccato da realtà e dalle responsabilità. Attento alla forma e allo stile più che alla sostanza
Erudizione vuota Cultura fondata solo su tradizione L’opinione di Manzoni è influenzata da pensiero illuminista che si forma nel secolo successivo a quello della narrazione 130
I LANZICHENETTI IL LAZZARETTO DI MILANO
FOCUS
VENTOTTESIMO CAPITOLO Aggiornamento sui fatti dopo il Tumulto di San Martino L’opera caritatevole del Cardinal Borromeo per i poveri
La calata dei Lanzichenetti
131
Dai tumulti di San Martino all’autunno del 1629
Trama SCENARIO STORICO Per riprendere il filo degli eventi storici che saranno determinanti per il finale della narrazione, Manzoni torna ancora una volta indietro e riprende il filo dai tumulti di San Martino
Che succede dopo il tumulto di San Martino? Il prezzo del pane viene ribassato Accorrono nuove persone dalle campagne Tutto ciò determina una nuova carestia
LA CARESTIA A MILANO Manzoni descrive la desolazione della città
Manzoni si mostra sempre contrario ai provvedimenti tesi a calmierare i prezzi del pane perché li ritiene artificiosi quindi destinati a creare maggiori problemi, come la successiva carestia (impostazione liberale)
I contadini impoveriti arrivano in città L’opera caritatevole del Cardinal Borromeo L’afflusso continuo porta a confinare i mendicanti nel LAZZARETTO Condizioni igieniche pessime Aumenta la mortalità I sani vengono fatti uscire 132
Dai tumulti di San Martino all’autunno del 1629
Trama Il buon raccolto dell’estate del 1629 mette fine alla carestia ma arriva una minaccia più grave che determinerà gli sviluppi successivi del romanzo
LA CALATA DEI LANZICHENETTI
SACCHEGGI NELLE CAMPAGNE
Scendono in Italia per contrastare la vittoria francese a Cassale e riprendere Mantova. Sacco di Mantova: luglio 1630 Manzoni ce li fa vedere in scena quando calano in Italia attraverso la Valtellina (settembre 1629)
Portano la peste Descrizione delle devastazioni, i contadini cercano rifugio nelle montagne
AMMONIMENTI DEL TRIBUNALE DI SANITA’ CONTRO LA PESTE
Proprio a causa della sconfitta, Don Gonzalo – il governatore di Milano- viene rimosso poco dopo l’arrivo dei Lanzichenetti
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I LANZICHENETTI Mercenari tedeschi usati dal Sacro Romano Impero tra il ‘400 e il ‘600
NEI PROMESSI SPOSI
Momento storico più importante Sacco di Roma 1527
Erano in gran parte protestanti Scendono in Italia per ribaltare le sorti della guerra di Mantova e del Monferrato
Saccheggiano e portano la peste Assediano Mantova
SACCO DI MANTOVA luglio 1630
Il saccheggio era consentito come integrazione e spesso sostituzione della paga (non sempre venivano pagati con regolarità)
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LA PAURA DI DON ABBONDIO
L’INNOMINATO UN ‘CATTIVO’ CHE FA DEL BENE
FOCUS
VENTINOVESIMO CAPITOLO Arrivano i Lanzichenetti Agnese porta con sé Perpetua e Don Abbondio Si rifugiano al castello dell’Innominato
135
Dai tumulti di San Martino all’autunno del 1629
Trama Dopo aver spiegato ai lettori il contesto storico, Manzoni torna a raccontare le vicende dei personaggi LA FUGA DEGLI ABITANTI DAL PAESE DI RENZO E LUCIA
DON ABBONDIO IMPAURITO non ascolta (ancora una volta) i consigli di Perpetua su come nascondere le cose prima di scappare Invano chiede aiuto alle persone troppo prese dalla loro fuga Agnese propone a don Abbondio e Perpetua di rifugiarsi insieme al castello dell’Innominato
Nel viaggio fanno sosta dal sarto e dalla sua famiglia LA NUOVA VITA DELL’INNOMINATO Ha aperto il proprio castello, sicuro e ben difeso, per ospitare la popolazione in fuga dai lanzichenetti
Veniamo così a conoscere le trasformazioni dell’Innominato che dopo il pentimento e la liberazione di Lucia ha cambiato la propria condotta.
136
I LANZICHENETTI PERPETUA E DON ABBONDIO
FOCUS
TRENTESIMO CAPITOLO L’ospitalità dell’Innominato L’Innominato difende la valle dai lanzichenetti
Ritorno al paese saccheggiato
137
Autunno del 1629
Trama Continuiamo a seguire Agnese in viaggio con Don Abbondio (sempre agitato e impaurito) e Perpetua nelle terre del milanese incupite per la venuta dei lanzichenetti
ARRIVO AL CASTELLO E ACCOGLIENZA FESTOSA DELL’INNOMINATO È l’occasione per far vedere ai lettori come la conversione abbia migliorato l’uomo
L’INNOMINATO ORGANIZZA LA DIFESA DELLA VALLE le cose imparate in una vita di lotte tornano utili per la difesa della popolazione.
Durante la permanenza al castello, Agnese e Perpetua si danno da fare per aiutare mentre Don Abbondio è del tutto inutile, in preda alle sue paure
Riesce a mettere in fuga un gruppo di lanzichenetti che si era spinto a saccheggiare un paese della valle RITORNO A CASA Passati i lanzichenetti, i nostri personaggi possono tornare a casa
Il paese è stato saccheggiato e Don Abbondio perde le cose nascoste (e incolpa Perpetua)
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IL LAZZARETTO LA PESTE A MILANO
FOCUS
TRENTUNESIMO CAPITOLO Diffusione della malattia La caccia agli untori Le misure sanitarie sono inascoltate
139
Autunno del 1629 - primavera 1630
Trama In questo capitolo e nel prossimo, Manzoni abbandona i suoi personaggi per raccontare ai lettori le orribili vicende della peste Si diffonde lungo tutto il percorso fatto dai lanzichenetti
LA PESTE ARRIVA A MILANO Il primo a portare la peste a Milano, secondo la ricostruzione di Manzoni, sarebbe stato un italiano aggregato ai lanzichenetti. Il soldato ha approfittato del passaggio nel milanese per andare a salutare i parenti in città portandosi dietro la malattia.
LA DIFFUSIONE DELLA PESTE NEL LAZZARETTO I parenti del soldato, malati, vengono portati al Lazzaretto (che ospitava gli indigenti) e lì la peste si diffonde rapidamente Nella prima fase, il contagio è lento e fino all’inizio del 1630 si pensa che la malattia non si diffonderà
Le istituzioni sottovalutano la situazione Il popolo non crede alle prescrizioni del Tribunale di Sanità che per ammonire la popolazione arriva a portare in giro i cadaveri dei morti durante la Pentecosste
DIFFUSIONE VOCI SUGLI UNTORI
Anticipa i temi della Storia della Colonna infame che è in appendice 140
IL LAZZARETTO DI MILANO
Ideato a seguito della peste del 1485
Costruito tra il ‘400 e il ‘500
Quadrilatero di 378 X 370 metri
Ricovero di indigenti e malati
UTILIZZATO PER LA PESTE DEL 1524 E DEL 1576
NEI PROMESSI SPOSI
Viene dapprima utilizzato per gli indigenti della carestia e poi per la peste
Dopo la peste del 1630 cambiò uso più volte nel tempo Fu demolito nel 1882
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L’IGNORANZA E LA CACCIA AGLI UNTORI
LA PESTE
FOCUS
TRENTADUESIMO CAPITOLO Peggioramento della situazione La processione del Cardinal Borromeo Caccia agli untori
142
Primavera ed estate 1630
Trama
LA SITUAZIONE DIVENTA DRAMMATICA Tribunale e magistratura (e anche Antonio Ferrer ) chiedono aiuto al nuovo governatore Ambrogio Spinola che però è preso dalla guerra di Mantova e resta vago sui provvedimenti da assumere
La situazione degenera Parte la caccia e il linciaggio ai presunti untori
Annotazione del Manzoni La guerra di Mantova si rivelerà inutile e insignificante rispetto alla tragedia della peste
Vari episodi che convincono il cardinal Borromeo a fare la
PROCESSIONE 11 giugno 1630 Tre giorni di preparativi Descrizione dettagliata del Manzoni
Urna con le spoglie di S. Carlo Borromeo (cugino del cardinale) Il corteo è aperto da un gruppo di donne e popolo Dietro l’Urna il cardinale, i prelati e i nobili Seguono i borghesi e chiude il popolo
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Primavera ed estate 1630
Trama Dopo la processione il contagio aumenta Aumentano i ricoverati nel lazzaretto I morti arrivano a 500 al giorno e poi fino a 1000
Descrizione impegno degli ecclesiastici e del Cardinal Borromeo
Manzoni evidenzia come all’epoca i dotti e la stessa chiesa, oltre che il popolo, avessero un atteggiamento irrazionale verso la malattia
Descrizione dell’organizzazione sanitaria Monatti: portano i malati al lazzaretto, si occupano dei morti, bruciano i loro oggetti e vestiti Apparitori: precedono i carri di appestati e suonano per allontanare la popolazione al passaggio
I monatti controllano così il territorio e ne diventano di fatto padroni
Credenze pregiudizi e dicerie peggiorano la situazione
Ancora caccia agli untori e proocessi sommari (vedi Colonna Infame) verso gli accusati del contagio
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DON RODRIGO E IL GRISO
IL RITORNO DI RENZO AL PAESE
FOCUS
TRENTATREESIMO CAPITOLO Don Rodrigo si ammala di peste Renzo si ammala e guarisce di peste Renzo va in cerca di Lucia
145
estate, in particolare agosto 1630
Manzoni torna ai personaggi della storia e ci racconta COSA SUCCEDE AI PERSONAGGI DEL ROMANZO
Trama
DON RODRIGO SI AMMALA DI PESTE IL TRADIMENTO DEL GRISO Quando scopre di stare male gli chiede di chiamare un medico di fiducia. Invece lo consegna ai monatti e, solo in casa, lo deruba il Griso si ammala a sua volta di peste e muore
RENZO SI AMMALA MA GUARISCE VA A CERCARE LUCIA
TORNA AL PAESE E TROVA: Tonio instupidito dalla peste, Don Abbondio che lo informa sulle vicende e sulla morte di Perpetua Ritrova un ‘vecchio amico’ (non se ne dice mai il nome) che lo ospita per la notte e lo rassicura sul fatto che i suoi reati ormai non interessano più Trova ovunque desolazione e abbandono
ARRIVA INFINE ALL’INGRESSO DI MILANO
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I PERSONAGGI DELLA PESTE
GLI INCONTRI DI RENZO A MILANO
FOCUS
TRENTAQUATTTRESIMO CAPITOLO Aggiornamento sui fatti dopo il Tumulto di San Martino L’opera caritatevole del Cardinal Borromeo per i poveri La calata dei lanzichenetti
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agosto 1630
Trama INGRESSO DI RENZO A MILANO Nonostante la legge prescriva un certificato sanitario per entrare in città, Renzo passa per Porta Nuova senza particolari ostacoli
GLI INCONTRI DI RENZO A MILANO
Attraverso Renzo vediamo le diverse situazioni umane e i diversi comportamenti delle persone rispetto alla malattia
Manzoni, come nei primi capitoli, ci fa vedere Milano con gli occhi di Renzo, che l’attraversa fino alla casa di Don Ferrante Scopre che Lucia è ammalata ed è stata portata al Lazzaretto
Poi una veccchia lo addita come untore e lo costringe a scappare nascosto nel carro dei monatti
Gli incontri di Renzo a Milano
I monatti La guardia all’ingresso della città che prova a chiamarlo ma a cui lui non risponde
Il passante a cui chiede informazioni ma che scappa credendolo un untore
La donna rinchiusa in casa che chiede e ottiene da Renzo pane per sé e i figli
Il carro dei morti appestati
La mamma di Cecilia che porta con grande dignità la piccola figlia morta al carro dei monatti e chiede loro di tornare a sera perché troveranno morte lei e l’altra figlia
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LA PROVA DI RENZO IL LAZZARETTO DI MILANO
FOCUS
TRENTACINQUESIMO CAPITOLO Ancora sulla peste
Renzo incontra Fra Cristoforo Don Rodrigo moribondo
150
agosto 1630
Trama Attraverso gli occhi di Renzo vediamo la drammatica situazione del lazzaretto, con frati e laici che provano a gestire la situazione. Dentro un recinto ci sono i bambini più piccoli, spesso orfani, accuditi da balie e allattati da capre
RENZO INCONTRA FRA CRISTOFORO NEL LAZZARETTO
Fra Cristoforo è rientrato da Rimini quando ha sentito della peste. Renzo lo aggiorna delle novità e chiede aiuto per trovare Lucia (omette il voto fatto dalla ragazza).
DON RODRIGO MORIBONDO
Il frate porta Renzo al capezzale di Don Rodrigo incosciente e lo persuade (discorso sul perdono cristiano) a pregare per la sua anima
151
La prova di Renzo
Grazie a Fra Cristoforo riesce a Pregare sinceramente per l’anima di Don Rodrigo
Solo dopo aver superato il proprio rancore
RENZO PUÒ RIVEDERE LUCIA
INTERVENTO DELLA DIVINA PROVVIDENZA Attraverso Fra Cristoforo
152
LA PROVA DI RENZO
IL PANE DEL PERDONO
FOCUS
TRENTASEIESIMO CAPITOLO La processione dei guariti Renzo ritrova Lucia Fra Cristoforo scioglie il voto di Lucia
153
agosto 1630
Trama RENZO PARTECIPA ALLA PROCESSIONE DEI GUARITI È la processione che accompagna i guariti del lazzaretto. Ascolta la predica di padre Felice che trasmette umiltà e contegno. Non avendo trovato Lucia tra i guariti, Renzo va verso il quartiere delle donne, sperando di trovare Lucia malata ma almeno viva
RENZO RITROVA LUCIA che è anche lei guarita dalla peste accudisce la mercante,una donna rimasta sola con cui è diventata amica
Lucia, seppur combattuta, ricorda a Renzo il voto. Il ragazzo allora chiede aiuto a Fra Cristoforo
FRA CRISTOFORO SCIOGLIE IL VOTO DI LUCIA
E dona loro il
PANE DEL PERDONO
154
GLI UMILI LA DIVINA PROVVIDENZA
FOCUS
TRENTASETTESIMO CAPITOLO Renzo torna al paese e trova Agnese
Lucia esce dal lazzaretto La sorte dei vari personaggi
155
Agosto e settembre 1630
Trama ARRIVA LA PIOGGIA che purificherà dalla peste Renzo va in cerca di Agnese per potersi sposare finalmente con Lucia
RENZO TORNA AL PAESE E TROVA AGNESE
Le racconta che Lucia sta bene e che Fra Cristoforo l’ha sciolta dal voto, poi torna nel bergamasco da Bortolo e prende una casa grande. Lì le attività stanno già riprendendo e la manodopera è molto richiesta.
LUCIA INTANTO ESCE DAL LAZZARETTO CON LA MERCANTESSA Attraverso Lucia scopriamo cosa ne è stato di altri personaggi del romanzo MONACA DI MONZA Su ordine di Borromeo è stata arrestata per vari crimini, ora si sta ravvedendo infliggendosi pene e penitenze varie DONNA PRASSEDE E DON FERRANTE Morti di peste. Lui era convinto che il morbo dipendesse da congiunzioni astrali così non aveva preso precauzioni FRA CRISTOFORO MUORE DI PESTE Lucia lo apprende dai frati quando è ancora al lazzaretto
156
IL SUGO DELLA STORIA
GLI UMILI E LA DIVINA PROVVIDENZA
FOCUS
TRENTOTTESIMO CAPITOLO Il matrimonio di Renzo e Lucia Gli anni a venire
157
Fine 1630 e notizie sugli anni a venire
Trama ILMATRIMONIO DI RENZO E LUCIA
Finalmente Lucia torna al paese e i due possono sposarsi (novembre 1630)
IL MATRIMONIO È CELBRATO DA DON ABBONDIO Il curato, ancora titubante, viene rassicurato dalla morte di Don Rodrigo Al posto di Don Rodrigo si insedia ‘il marchese’ persona affabile e generosa IL MATRIMONIO SI SVOLGE NEL PALAZZO DI DON RODRIGO IL CARDINAL BORROMEO li aiuta comprando la casa del paese a prezzo alto COSA SUCCEDE NEL LORO FUTURO? Si trasferiscono nel bergamasco Renzo diventa socio del cugino in una nuova filanda Nel 1631 arriva la prima figlia, Maria, in nome della madonna cui Lucia si era consacrata e poi altri figli, curati insieme alla nonna Agnese.
QUAL E’ LA MORALE DELLA STORIA?
158
La morale della storia? Manzoni la chiama ‘il sugo’ della storia “Dopo un lungo dibattere e cercare insieme, conclusero che i guai vengono bensì spesso, perchè ci si è dato cagione; ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore. Questa conclusione, benchè trovata da povera gente, c’è parsa così giusta, che abbiam pensato di metterla qui, come il sugo di tutta la storia. “
PS questa conclusione è parsa a molti critici debole e ‘di maniera’ rispetto al resto del romanzo.
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STORIA DELLA COLONNA INFAME Mappe e schemi
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Che cos’è la STORIA DELLA COLONNA INFAME?
È UN SAGGIO STORICO CHE STA IN APPENDICE AI PROMESSI SPOSI
PER A,CUNI COMMENTATORI RAPPRESENTA IL VERO FINALE DELLA STORIA
Manzoni ricostruisce il processo al commissario di sanità Guglielmo Piazza e al barbiere Gian Giacomo Mora
I DUE VENGONO CONDANNATI COME UNTORI E GIUSTIZIATI
LA “COLONNA INFAME” è il monumento che fu costruito sulle macerie della casa di Mora, distrutta dopo la condanna 161
Che ne è stato della COLONNA INFAME?
È stata distrutta alla fine del settecento quando ormai non era più un monito agli untori ma un vero atto d’accusa per l’ingiustizia della condanna eseguita
ESISTE ANCORA LA LAPIDE
Riporta le pene e le torture inflitte ai due accusati. È conservata nel Castello Sforzesco di Milano.
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La questione dell’ingiustizia terrena è uno dei temi più cari a Manzoni
NEI PROMESSI SPOSI
Durante la PESTE si fa spesso riferimento alla ‘caccia all’untore’ Altro esempio: le prove false contro Renzo
Anche nell’Adelchi è presente un saggio storico Discorso sopra alcuni punti della storia Longobardica in Italia Corredato di centinaia di note Mostra come l’elemento di indagine storica fosse fondamentale per Alessandro Manzoni
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