Scienza occulta e magia pratica

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PAUL-C. JAGOT

Scienza occulta e magia pratica

TITOLO ORIGINALE

Science occulte t;t Magie pratique

Copyright © 1969 Editions Dangles

Traduzione di Manuela Maddamma

Copyright © 2018 Venexia Editrice

Via Erodoto 36 00124Roma www. venexia.it

CAPITOLO l

La costituzione occulta dell'uomo

P.m ile Zola definiva l'opera d'arte un angolo della creazione visto at­ lruverso un temperamento. Ma è anche una disposizione innata quella du:, in ogni tempo, ha fatto sì che alcuni uomini fossero inclini a wnsiderare il mondo sensibile e l'integralità del cosmo attraverso una miNtica di cui la Scienza occulta codifica i concetti. Eppure la filosofia ermetica, per quanto soggettiva possa apparire, hu uno scopo tangibile: la magia, cioè un insieme di pratiche che veri­ ll.:nno e adattano i suoi principi. Pensatore a caccia di certezze metafisiche, la dottrina abbozzata in •111csto libro te le dispenserà; o quantomeno potrai attenerle appog­ Miundoti su di essa. Filosofo ambizioso dell'ideologia eclettica, ecco lll Nintesi dove trovano un ordine, conciliandosi, i molteplici sistemi l'Ninessivi delle molteplici angolazioni dalle quali l'Universo è stato fin 1111i scrutato. lntuitivo che percepisci, all'ombra del fenomeno, l'invi­ Nihile catena di causalità che lo reggono, presto capirai perché le tue l'iflessioni abituali abbiano portato questo libro fino a te come una �11lnmita. , A tutti coloro che sono mossi da un pallido o ardente anelito verso li misterioso modo di agire sugli esseri, le circostanze, la fatalità, o dalla nm.ione di stati psichici direttamente portatori della conoscenza, la Sdcnza occulta fornisce l'insieme dei principi sprigionati dalla stirpe u•mlare di chi tentò, nel corso dei secoli, di organizzare in se stèsso llllt'Ste potenzialità latenti. Spesso sono vaghe fantasticherie quelle che orientano i predestinati Yrl'so il sentiero iniziatico - vaghe fantasticherie dove traspare il senti­ lllcnto di un rapporto che unisce l'intimità pensante e volitiva dell'uo­ lllo sia alla sua specie, sia all'anima e all'intelligenza universale. A chi è �th i tato da questo sentimento, sebbene fuggevolmente, o s curamente , o 3

Scienza occulta e magia pratica

in modo indiretto, dai primi raggi che annunciano l'alba spirituale, la porta del santuario un giorno o l'altro si aprirà. Questo rapporto, l'oc­ cultista, lo afferma. Dobbiamo dunque scoprirne le basi individuali. Il simbolo parla meglio dei testi alle anime sulla via spirituale. I poeti e i veggenti conoscono istintivamente il linguaggio degli dèi. Lo capiscono e lo scrivono. La Scienza occulta lo utilizza volentieri perché permette di condensare in una sola figura tutta la sequenza di nozioni relative a uno stesso oggetto. Il geroglifico abbonda negli scritti ermetici, richia­ mando e polarizzando la meditazione del discepolo, impegnato nel percorrere la via dove si nasconde il segreto che dovrà scoprire. L aiuto e l'incoraggiamento del commento preparano la mente a risolvere l' enig­ ma. Ma non saprebbero formularne il senso, informulabile appunto, se non con l'emblema che solo può includerlo. Ecco, disposte su più piani, quattro immagini che configurano l'in­ dividualità umana visibile e invisibile: il bue, il leone, l'aquila e l' ange­ lo, cioè la facoltà vegetativa, l'animismo emozionale, il pensiero specu­ lativo e la comprensione intuitiva. Questi quattro simboli costituisco­ no ciascuno una entità: esistono dunque quattro tipologie di uomini rispettivamente caratterizzati dal predominio degli appetiti materiali, delle tendenze sentimentali, dell'intelligenza razionale e dello slancio idealista. Ma la solidarietà dell'insieme delle figure afferma anche la coesistenza nella nostra personalità di un organismo che si manifesta sensibilmente attraverso altri due principi che esprimono rispettiva­ mente l'emozione e l'idea, e infine di un quarto di essenza più elevata, più angelica, attraverso il quale l'assoluto diventa intelligibile. È cosl che, alla luce dell'esoterismo tradizionale, è concepita la costituzione dell'uomo: una parte materiale e visibile, Go uph, il corpo fisico, complesso di organi; un secondo principio, Nefesh, il doppio eterico o corpo astrale, intermediario tra il precedente e il successivo; l'anima o Ruach, essenza stessa dell'essere, infine Neshamah, il puro Spirito. Ogni iniziazione si inaugura con lo studio particolareggiato di questa anatomia occulta e della fisiologia che ne deriva. La Lama preliminare dei Tarocchi precisa simbolicamente l'immediata opportunità di queste nozioni fondamentali. Vediamo un uomo in piedi dietro a un tavolo sul 4

Capitolo l

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La costituzione occulta dell'uomo

Figura l

La costituzione occulta dell'uomo

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Scienza occulta e magia pratica

quale sono disposti coppe e spade, emblemi delle attrattive e delle oppo­ sizioni terrestri. La sua capigliatura è sormontata dal segno dell'infinito. Con una mano alza la bacchetta, simbolo dell'iniziativa personale; con l'altra sembra stia per maneggiare gli oggetti che si trova davanti. Sul terreno dove se ne sta fermo in piedi spuntano delle piante. Oltre che confermare la quadruplice costituzione dell'uomo, que­ sta carta ne sprigiona il corollario. Non vi sembra che parli al tempo stesso dell'identità essenziale dell'anima intelligente e dell'Essere infinito, dell'animismo emozionale e dell'energia che tutto pervade, del corpo carnale e dell'universo mate­ riale al quale il personaggio dei Tarocchi aderisce con le sue estremità? Il Bagatto rivela all'iniziato potenzialità che dovrà risvegliare e tem­ prare con le pratiche magiche: "Le apparenze finora hanno distolto il tuo sguardo dalla realtà invisibile. Hai visto in me esclusivamente il bagatto, l'illustrazione grottesca di una carta da gioco . . . Eppure, guardandomi meglio, tu contempli te stesso. La tua psiche è immersa nell'Assoluto della conoscenza. Assentire alla verità è comunicare con questo Asso­ luto. Le dinamiche delle quali finora hai osservato soltanto i risultati tangibili si fanno più vicine. LAssoluto è qui, alla tua portata. La tua iniziativa può disporne. Si agita in te e si estende senza limiti collegan­ doti all'Universo intero. Se la materia, le forme, i fatti sono accessibili al tuo intelletto e alla tua azione attraverso l'attacco diretto ai tuoi sensi e ai tuoi organi fisici, ogni impulso generato al tuo interno s'impone anche all'esterno e si concretizza presto in apprezzabili realtà". Non sempre tuttavia, anzi raramente, chi ambisce alla scienza delle cose nascoste può essere iniziato immediatamente. Abbiamo lasciato trasparire di proposito, fin dalle prime righe, la necessità per l'adepto di una predestinazione. La filosofia ermetica non potrà mai avere il con­ senso dell'unanimità, del resto non più di altre discipline. La scienza positivista arriva con fatica a mettere d'accordo i suoi sul fatto e la sua causa immediata. I metafìsici discutono sulla concezione delle cause prime. Loccultismo, regno delle cause seconde, reclama, certo, la speri­ mentazione, terreno esclusivo di una possibile adesione, ma affrontarla premuniti contro il rischio speculativo di falsa imputazione, e contro il rischio insito in ogni presuntuoso tentativo, presuppone la preliminare e integrale conoscenza della dottrina e la facoltà di assimilarla. 6

Capitolo l - La costituzione ocqt/ta dell'uomo

Figura 2 Il Bagatto - La prima Lama dei Tarocchi

Se le vostre inclinazioni prevedono quest'attitudine, singolare ri­

spetto al soggetto, le singolarità che lo precedono hanno risvegliato in voi un eco necessariamente impreciso ma perlomeno euritmico: a

contatto col simbolo, il senso mistico scuote i predestinati; una so­ v racoscienza si sveglia; un nuovo e definito orizzonte si illumina. Si può davvero r ipetere il versetto biblico: "Lo Spirito soffia dove vuole". No n ostante la più eccellente cultura il libro d'oro res te rà per molti 7

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sigillato da sette sigilli. Faust, l'austero dottore, impallidisce sul suo manoscritto: non recettivo al Verbo, la lettera, ai suoi occhi, nasconde ostinatamente il suo segreto, mentre al dolce Flamel il grimorio, appe­ na consultato, consegna i tesori della spagirica. Lo ha sentito, cercherà di comprenderlo. Sentire, cercare, comprendere, preludono - sembrerebbe - a sapere, volere e osare. Esagrammatica ascesa la cui equilibrata giustapposizione su sei lati manifesta attraverso la figura evocata il settimo termine della formula: tacere, rientrare in sé, raccogliersi . . . Meditare è sentire con più acutezza, cercare con lucidità, avviarsi a comprendere; dunque acquisire la scienza, preparare il volere e fomen­ tare l'audacia: l'esagono necessita della sua superficie d'appoggio. Del resto il positivismo moderno è chiaramente orientato verso le stesse conclusioni dell' occultismo, le cui numerose affermazioni sono già verificate dallo psichismo sperimentale.

Figura 3 I.:Esagramma iniziatico

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La concezione materialistica dell'individuo - dogma sacro dell'orto­ dossia scientifica del passato - si trova oggi largamente superata dall' os­ servazione. Il campo fisiologico stesso include problemi inconciliabili con l'ipotesi accademicamente intangibile di un organismo puramente materiale. Secondo gli anatomisti, ciascuno di noi consisterebbe in un agglo­ merato di cellule. La biologia spiega la cellula, ma la vita unitaria di un insieme individualizzato di cellule postula un principio vitale, identifi­ cabile con Nefesh, il secondo principio umano dei cabbalisti. Il processo fetale presenta la stessa difficoltà. Tra l'ovulo appena fecondato e il tipo umano completo, elaborato in trentasei settimane, si trova un periodo di edificazione preciso di cui i fisiologi ignorano l'architetto. Questo organizzatore, in mancanza del quale il positivismo non saprebbe ren­ dere conto della persistenza del carattere morfologico individuale e di quella del ricordo, malgrado il rinnovamento incessante delle cellule, ,è ancora una volta Nefesh, il mediatore plastico, il corpo astrale degli occultisti. È lui l'animatore del corpo di carne. E, appena se ne separa, l'insieme si disgrega. 1 È chiaro che se il corpo astrale procedesse da quello di carne, Nefesh non avrebbe ragione di esistere. La funzione si differenzia nettamen­ te dalla materia. Non parteCipa piuttosto dell'intelligenza nella sua fase subcosciente? La mobilitazione dei fagociti, richiamati da tutte le ramificazioni vascolari verso la sede di una irruzione microbica; i supplementi organici, quei mezzi di fortuna congegnati e realizzati per assicurare la continuazione di una funzione minacciata; la precisione con la quale la carne tagliata accidentalmente si ricostituisce in modo identico alla sua disposizione originaria; tutto ciò esprime una iniziati­ /la di ordine generale assolutamente innegabile. Mentre è silenziosamente in azione questa iniziativa estranea - al­ meno immediatamente e in apparenza - al pensiero deliberato, l'intel­ letto si arrovella. L'intelligenza, l'intendimento, terzo degli elementi costitutivi dell'uomo, chiamato Ruach, si dedica alla sua attività lasciando a Nefesh il compito di presiedere alla vita vegetativa. Il cuore batte, il sangue 1

Si intende qui quella separaxiune radicale che caratterizza la morte. 9

Scienza occulta e magia pratica .

circola, i polmoni compiono il loro ritmico bisogno e l'apparato di­ gestivo la sua cernita dell'assimilazione. Questa animazione orgànica l' occultismo la concepisce, abbiamo visto, non come un risultato ma come un principio entitario, distinto sia dal Gouph (il corpo fisico) che da Ruach (l'anima) . Ipotesi per ipotesi, la coscienza psicologica si spiega meglio così che come proprietà della materia, alla quale la identificano i sagaci materialisti. Se consideriamo, adesso, le prerogative attribuite a ciò che i filo­ sofi chiamano l'inconscio, lo identificheremo facilmente al mediatore plastico. Il campo dell'inconscio ingloba, in effetti, sia l'automatismo funzionale sia l'automatismo psicologico. La memoria, cosciente nel ricordo, può registrare inconsciamente e restare totalmente incosciente nella conservazione dei ricordi. Limmaginazione si isola momentanea­ mente dalla coscienza durante il sonno naturale. Meglio ancora, duran­ te l'ipnosi, si osserva la dualità psichica. Quando il pensiero deliberato sospende la sua attività, i due automatismi, organico e psicologico, continuano a funzionare proprio come se, secondo la dottrina occulta, si localizzassero nello stesso principio. D'altra parte numerosi fenomeni, di recente ammessi a postulare un certificato ufficiale della realtà, fondano l'identità dell'inconscio moderno e del mediatore plastico medievale, in particolare l' autosugge­ stione, la telestesia e l' ectoplasmia. Consideriamo l'autosuggestione, più accessibile all'analisi. I suoi teorici non devono forse ricorrere all'inconscio per spiegare i cambia­ menti di guarigione ottenuti con la sua pratica? Già l'ipnotismo aveva rilevato che azionando l'inconscio grazie al sonnambulismo si ottene­ vano reazioni interne precisissime. Così l'antica triade umana2 riappare sempre con i nomi di orga­ nismo, di inconscio e di conscio. Alla luce di queste nozioni il bue, il leone e l'aquila sono emblematicamente molto espressivi. I..:analogia del quarto geroglifico si riferisce invece chiaramente allo stato sovra2 In Egitto: Khat, il corpo; Ka, il doppio invisibile; Khou, l'intelligenza. In Cina: Xuong, la sostanza organica; Khi, il soffio vitale; Wun, la volontà. In Persia: Djan, il corpo e la vita; Fel"ouer, I' animazione organica; Akkho, il principio eterno. In India: Rupa, Kamarupa e Atma. In Grecia: la carne, l'ombra dello Spirito, lo Spirito. IO

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cosciente, che si manifesta pienamente nei geni e nei santi e grazie al quale l'uomo partecipa della natura angelica. Neshamah, lo Spirito pu­ ro, spiega i fenomeni di intuizione superiore e tutte le modalità della conoscenza extra-speculativa. È lo specchio nel quale i veggenti e gli ispirati colgono direttamente la luce dall'alto. A eccezione di questi ani­ mi elevati, Neshamah resta virtuale, per questo l' occultismo concepisce l'essere umano riducendòlo ai suoi tre elementi fondamentali: corpo fisico, mediatore plastico e anima cosciente. Precisiamo questa triplice unità. Il corpo fisico è il solo studiato dalla scienza positiva. Anatomisti e fisiologi scrutano i suoi tessuti, i !iuoi organi, le sue funzioni e cercano di spiegare, unicamente attraver50 il loro meccanismo, i fenomeni della vita e della coscienza. Per l' occultismo, la carne è un semplice supporto, un abito tempo­ raneo, uno strumento mosso dal mediatore plastico (vita vegetativa) e l'anima (vita di relazione). Il mediatore plastico3, la cui sostanza benché materiale è essenzialmente diversa da ciò che noi chiamiamo materia, è talmente sottile da sfuggire anche ai sensi fisici. Compenetrando il veicolo carnale di cui riproduce esattamente i contorni, e dirigendo le attività viscerali, presiede alla direzione centralizzatrice della vita del­ le cellule, all'edificazione e al mantenimento della forma individuale modellata sulla sua nel corso della vita fetale. Aziona il nervo grande simpatico che regola la vita vegetativa. Coordina le entrate sensoriali e gli impulsi motori. 4 Centro del subcosciente, gestore dell'associazione di idee, localizza la riserva mnemonica. In esso nascono e si sviluppano le emozioni e le passioni. l:astrale riassume il campo dell'automatismo organico e psicologico. L anima, che ha un'essenza superiore ai primi due elementi, aziona il cervello, lo strumento fisiologico col quale si manifesta; e localizza la coscienza, sede del pensiero deliberato. Il suo ruolo ordinario, il governo della personalità, per mezzo dell'astrale è usurpato quasi completamente dalla materialità in alcuni, in altri dal3 Mediatore plastico, corpo astrale, doppio eterico, doppio siderale, fanta­ Nrna, sono tutte espressioni usate per definire il secondo principio.

4 Lo fa attraverso la mediazione del cordone posteriòre e di quello anteriore del midollo. Uno shock emotivo basta a scuotere questa funzione di momentaneo Ntupore.

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la passionalità. Dal momento che l'anima regna più o meno sovrana sull'elemento motorio (astrale) e sul principio mosso (corpo fisico) , la sùa influenza volontaria si estende, cosl come vedremo più avanti, all'attività esteriore. Essa dispone dell'energia propria al mediatore pla­ stico. La proietta per azionare o la compatta per attirare. Più evoluta ancora, l'anima può astrarsi fino all'estasi e ricevere, direttamente, la conoscenza. Sintetizziamo tutto questo nella tabella sottostante, sottolineando le relazioni tra la concezione occultista e la concezione classica dell'in­ dividuo. MEDIATORE PLASTICO CORPO FISICO

O CORPO ASTRALE

ANIMA

(colui che supporta)

(colui che anima)

(colei che governa)

Materia fisica nel senso di modalità anatomiche: tessuti.

Sostanza astrale che permea la materia fisica.

Essenza spirituale che penetra la sostanza astrale e la materia fisica.

Veicolo e supporto degli altri due corpi.

Aziona gli organi della vita vegetativa.

Dirige l'astrale e il fisico.

Elabora la linfa, materia prima dei tessuti, il sangue e la forza nervosa, energia motrice dell'organismo.

Agisce direttamente sul fisico comunicando alla cellula il suo movimento vibratorio.

Agisce sul fisico attraverso la mediazione dell'astrale.

Reagisce direttamente sull'astrale, provocando in esso movimenti emotivi scaturiti dalle percezioni sensoriali.

Sede della vita emotiva e della sensibilità.

Agisce direttamente sull'astrale.

Fonte dell'automatismo intellettuale.

Sede della coscienza raziocinante e del pensiero.

Reagisce indirettamente sull'anima attraverso il maggiore o minore equilibrio delle funzioni organiche.

Ha come centro fisico il nervo grande simpatico, i diversi plessi e più specificatamente il plesso cardiaco.

In rapporto diretto con l'universo materiale.

In rapporto diretto col dinamismo esteriore.

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Ha come centro fisico il cervello.

È in rapporto diretto con l'Assoluto.

Capitolo l - La costituzione occulta dell'uomo

Prima di procedere, ci sembra necessaria una digressione. Abbiamo appena esaminato che l'esistenza del corpo astrale, che nessun fatto scientifico smentisce, risolve importanti problemi fisiologici, così come fà luce sulla psicologia. Inoltre può fornirci spiegazioni su tutti i feno­ meni psichici studiati oggi e conciliare rispetto a essi le tesi più diverse, cioè le più divergenti. Il meccanismo del sonno, il sogno con le sue allucinazioni ipna­ gogiche o telestesiche, le sue visioni premonitrici, consiste, secondo l'occultismo, in una dissociazione momentanea dei principi dell'uo­ mo. I..:anima e il corpo astrale si sono esteriorizzati dal corpo fisico conservando con esso un legame fluidico dal quale gli arriva l'impulso funzionale. Questa esteriorizzazione si realizza perlopiù in uno spazio limitato. Il doppio siderale vola qualche centimetro al di sopra della macchina organica. l:anima ancora poco evoluta si trova così isolata dal cervello, il suo organo fisico, che riceve soltanto una debole irrigazione di energia nervosa. Il corpo astrale, possessore della forza vitale e sede dell'inconscio, predomina nel corso del sogno e mentre siamo sotto il suo controllo i plessi si ricaricano di influsso nervoso e l'automatismo intellettuale si svolge al di fuori del criterio dell'anima. La coscienza sonnecchia; si dà libero corso all'immaginazione. È il sogno. A volte, grazie alla passività della coscienza, delle vibrazioni astrali emanate da persone in rapporto simpatico con il dormiente impressio­ nano il pensiero di quest'ultimo. Così si spiegano le premonizioni e i sogni telepatici. 5 I..: ipnosi, il sonno artificiale, provocato sia per mezzo di reazioni scnsoriali sia per suggestione, e svelata in un certo senso da Braid e Liébeault, viene così definita dallo psicologo moderno: l'annullamento momentaneo dei fenomeni della coscienza. Grazie a una eccitazione periferica, si rallenta la circolazione nervosa, l'irrigazione cerebrale si fà più rarefatta. I..:inconscio, cioèl'astrale, resta da solo in movimento c, approfittando della sua automatica passività, l'ipnotista governa il pensiero del soggetto il cui cervello sfugge, a causa del rallentamento delle sue funzioni, all'influenza dell'anima. La suggestione determina � Vedere le opere di Camille Flammarion sui dottori Osty e Sermyn, e quelle di Gurney, Myers e Podmore.

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Sdrnr"t tlc'c'ulltl r mtlf,ÙtjmtiÙ'tl uno stato analogo, sebbene il suo procedimento sia molto differente. Monopolizza il pensiero, crea un monoideismo dando così al corpo astrale un predominio più o meno prolungato. Il magnetismo agisce inversamente. ,Ben lontano dal perturbare e restringere la vita psichica, esso la amplifica. Il transfert sul magnetiz­ zato dall'ondulazione eterica dell'operatore esalta il mediatore plastico e l'anima del dormiente. Quest'ultimo, dopo una fase di intorpidi­ mento dovuta a questo sovraccarico fluidica (stato suggestivo di Due­ ville) recupera a poco a poco la sua coscienza nello stato sonnambo­ lico e questa si estende al punto di mostrarsi dotata di mezzi molto superiori a quelli della veglia e di facoltà sopranormali: la lucidità per esempio, cioè l'estensione nel tempo e nello spazio della percezione auditiva e visuale.

. Sotto l'azione del magnetismo, i principi superiori dell'essere ten­

dono a esteriorizzarsi dall'organismo materiale. Lanima rivestita dal mediatore plastico si allontana dal corpo in letargo, si muove, sente e agisce. Le ricerche del colonnello de Rochas d'Aiglun, e poi quelle di Dueville hanno sperimentato la realtà di questo sdoppiamento, osser­ vato del resto in ogni epoca.6 Una bilocazione analoga può derivare a volte da uno choc emozionale violento. Può compiersi volontariamente quando, grazie a una lunga ascesi, l'uomo h� ridotto al minimo i lega­ mi che lo tengono attaccato al suo abito di carne. Alcuni adepti di un

occultismo deviato usano, col fine di provocare lo sdoppiamento, pra­

tiche empiriche e pericolose di cui ci occuperemo più avanti. Se l'uso degli alcaloidi derivati dalla coca e dall'oppio, uso abituale nel mondo dissoluto dove si cerca perdutamente l'acutezza della reazione sensoria­ le, trova tanti adepti tra l'élite intellettuale, è perché l'esteriorizzazione che genera si accompagna a una dissociazione e a una esaltazione psi­ chiche considerevoli. Se fossero più ispirati, i tossicomani cercherebbe­ ro attraverso l'ascesi l'accesso alle regioni sottili del pensiero e otterreb­ bero ciò che gli viene invece costantemente sottratto dalla droga. Altre forme conosciute di esteriorizzazione rivelano l'autonomia del corpo astrale. Innanzitutto quella della sensibilità cutanea, che spa­ risce appena il doppio eterico si allontana. L anestesia è tipica di questa 6 Vedere Capitolo 20.

14

Capitolo l - La costituzione occulta dell'uomo abolizione e più di un fatto ha dimostrato che una bilocazione totale era il risultato della narcosi. Nel corso delle sue esperienze, ripetute da Joire e riprese da Dur­ ville, il colonnello de Rochas si accorse che a un livello profondo del sonno magnetico, mentre l'epidermide e i tessuti soggiacenti sono anal­ gesizzati, il soggetto accusa ogni contatto, in quanto è influenzata una superficie virtuale posta a qualche centimetro dalla sua periferia morfi­ ca. Nel corso dell'agonia - sdoppiamento ultimo - lo stesso fenomeno avviene tra i tanti altrettanto concreti che analizzeremo in un capitolo successivo. Del resto, non è suggestivo che l'acutezza dei sensi vari a seconda delle reazioni affettive. Non è una conferma che nel nostro doppio risiedono al tempo stesso il bagaglio emozionale e la facoltà percettiva modulata nel corpo fisico dagli organi della vita vegetativa? Il dinamismo vitale, altra proprietà del mediatore, si estende, du­ rante la trance medianica, al di là dell'organismo: colpi sonoéi e spo­ stamenti di oggetti manifestano questa esteriorizzazione motoria. Le impronte della faccia e della mano di Eusapia, ottenute a distanza su un

blocco di creta collocato molti metri dietro di lei,

chi li ha coniati se

non il suo doppio dalla forma equivalente al suo corpo?7 "Non credo", scriveva Adolphe Franck8 , "a una scienza occulta di­ stinta nell'essenza dalla scienza ordinarià'. La storia9 almeno stabilisce che, prima dei nostri, i saggi dell'antichità conoscevano e senza dubbio determinavano magistralmente quei fenomeni psichici di cui anche il più piccolo è oggi argomento di stupore, cioè di sospetto per più d'uno tra i dotti. Scienza - classica o occulta - significa analisi dei fatti, indu­ zione delle loro leggi e relativa verifica. Ma l' occultismo non si ferma alle leggi; risale alle cause seconde, suo obiettivo preciso. I suoi disce­ poli affrontano lo studio dell'uomo, dei suoi rapporti con l'Universo visibile e invisibile, il problema dell'essere e quello del divenire, sotto l'egida del sentimento - stavo per dire bergsoniano - che un senso in-

7 Vedere A. De Rochas, L'Extériorisation de la motricité. 8 Papus, Traité méthodique de science occulte, prefazione di A. Franck. 9 Vedere S. de Guaita, Au seuil du mystère. 15

tultivopl'lllluulo, 1111 lnmn11dn 11uperiore, illumina a volte agli occhi del t h'''''"""' 1lc� 'hr ht -1111 lntrlliKt'I1Za pratica guarda senza vedere. 1\lmj&lhl 'OIIIIIIIIJIIl' llllllllt'ltt'rlu, al di fuori dell'intelligenza pura,

l

' 11t••t11 lll l llll • d o •uprl'lmr. Il Kt'niu e il talento, l'uno e l'altro cosl

1 l•tlltlli tlllll'l'Ul'l'l' I'II'I.ÌIIl'ÌIIIItHr "·hr, indifferenti alla sua volontà, si lt't11l111111 llllhtVIII llrlrNIIItl'l. Non t:'� d11 11tupirsi né da proclamarne l'as­

11hrt� tpm:hr lJIIIIkunu sia stato capace di far evolvere 'l""•'" h H IIU.tln tllll '"'" 11111111 l11trnte e ordinario fino a eccezionali IIIIIIIIIP•tetlluuL l .u 11hhl1ttnn drttu, lt' lJUilttro modalità, vegetativa, ani­ llllttt, l'lllillllllll' r lntultlv11 drKIIJlNicnluKi moderni, ricalcano e confer­ lllltlltl Il hur, ll lrnnr, l'lllJIIIIII e l'ungdn esoterici. I'Pt· wmplrtlll'r lJIIt'Nie prime nozioni è necessario assumere l'ana­ loMI II drll11 mtll'rf',iont' tt'rlllli'Ìil dei principi costit utivi dell'uomo con i •ttttllt� 1111111'11 •�' 111

-1-ll•ml quln11rio r Hettenarin insegnati da alcuni centri iniziatici.

l :11ninut,

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3

l,

il mrdhtture plastico

. ,atuma

{

corpo causale

e

il corpo fisico diventano nelle di­

1

corpo mentale 2

Mediatore plastico 3 o

{

corpo astrale ·

Il

. Il corpo fìtstco

doppio eterico del

doppio eterico 4 materia dell'organismo 5•

sistema quinario è concepito come parte inte­

grante del corpo fisico nella classificazione fondamentale .in tre elementi. E tuttavia ha un ruolo ben definito. Quando, in un caso di sdoppiamento spontaneo, il corpo astrale di un individuo appare a un altro lontano da lui, il corpo fisico di chi si è sdoppiato continua a vi\;'ere normalmente. Può dunque fare a meno, almeno per quanto riguarda la vita vegetativa, della presenza imme­ diata del suo secondo principio. Cos'è allora che continua ad animare ogni cellula dell'essere cosl bilocato e a muovere i suoi organi? Questo qualcosa è il doppio eterico, considerato come la sede della vitalità della materia fisica. In queste strane trance fachiriche, dove si trasportano gli 16

Capitolo l - La costituzione occulta dell'uomo yogi dell'India quando si fanno seppellire per molte settimane in uno stato di morte apparente in cui la vita vegetativa stessa non dà più al­ cun segno di attività, il doppio eterico del fachiro continua ad animare

le sue cellule fisiche mentre il corpo astrale e i principi superiori sono

esteriorizzati.

La forma del doppio eterico è quasi identica a quella del corpo di carne.

Al momento

della morte si libera rapidamente da quest'ultimo.

l sensitivi e i chiaroveggenti, cioè i soggetti la cui personalità percepisce

vibrazioni eteriche e astrali, vedono il doppio eterico bluastro, contor­ nato da una linea blu a destra e rossa arancio a sinistra, mentre il corpo

astrale sembra loro brillare uniformemente di una bella luminosità bianca. Nelle vicinanze di una tomba smossa da poco, il doppio eteri­ co del cadavere è stato spesso percepito da persone molto lontane dal poter essere sospettate di allucinazioni patologiche: da qui sono nate le storie di fantasmi. La funzione del doppio eterico è stata descritta minuziosamente da alcuni adepti dello sviluppo spirituale integrale, che sono arrivati a

cogliere le sottili vibrazioni dell'etere nelle sue modalità più elevate.

Questo doppio indica col suo aspetto lo stato di salute. Tutte le for­ me di astenia provengono da una debolezza del doppio eterico il cui tono di vibraiione insufficiente crea l'ipoattività organica e nervosa.

l magnetizzatori ben dotati trasmettono ai malati, attraverso l'etere

circostante, un'ondulazione talmente potente che il loro doppio eterico

è animato da un movimento vibratorio più attivo. Questo movimento

ondulatorio vivifica il corpo eterico del paziente, il quale reagisce sugli organi alterati e ristabilisce in essi l'equilibrio che costituisce la salute.

Essendo l'etere, in sintesi, un quarto stato della materia fisica - sta­ to ben noto ai fisici - il doppio eterico, ausiliare del corpo astrale, si riattacca al corpo materiale. Il corpo mentale, coscienza psicologica, è l'anima pressappoco come

la concepiamo. Il corpo causale detiene più in particolare la coscienza morale, qualche facoltà sopranormale (in particolare quella della pro­ fezia per ispirazione diretta degli Esseri superiori) e la proprietà causale

dei condizionamenti astrale e fisico dell'individuo. Sarebbe prematuro

sviluppare questo argomento, lo faremo nel Capitolo

13.

17

Scienza occulta e magia pratica

Lesoterismo buddista ci propone sette principi di cui i pri!Jli cin­ que:

Rupa, Jiva, Linga-Sharira, Kamarupa e Manas corrispondono

in

modo abbastanza esatto al corpo materiale, al doppio eterico, al media­ tore plastico, al corpo mentale e al corpo causale. Gli altri due elemen­ ti, Buddhi e Atma, sono considerati come profondamente latenti nella

quasi totalità degli uomini. 10 La loro rappresentazione resta dunque imprecisa. In quest'opera, elementare del resto, li trascureremo almeno nominalmente, e ci accosteremo alla concezione dei cabbalisti così rias­ sunta da Stanislas de Guaita:

Neshamah

Ruach

LO SPIRITO PURO . . .

�·i �P-.

�.� ��

;..,l

7

L anima intelligente e spirituale

6

L anima

5

... .

...

' L anima istintiva

4

.

3

Gouph

o

{Mfure=k

2

.

Materiale {la carne)

l

.

10 18

Buddhi

L anima spirituale

Manas

Il corpo causale

{la vitalità)

.

.

Kamarupa Il corpo mentale

IL CORPO ASTRALE

o u -l ......

.

L anima divina

passionale, logica e comprensiva

Nefesh



.

Atma

A. I>. Sinnet, Le bouddhisme ésotérique.

..

.

.

.

. .

LingaSharira

Il corpo astrale

]iva

Il doppio eterico

Rupa

Il corpo fisico

CAPITOLO 2 e occulto universale

La seconda Lama dei Tarocçhi. Vediamo una donna seduta su un trono sostenuto da due sfingi. Il suo sguardo, meditativo, fissa un libro aperto sulle sue ginocchia. Ha in mano più chiavi di diverse grandezze.

Figura 4

La Papessa - La seconda Lama dei Tarocchi

19

Scienza occulta e magia pratica

Una tiara dal triplice diadema, sormontata da una mezzaluna, ren­ de ieratico il suo viso impenetrabile. Alle sue spalle è distesa una stoffa, perpendicolarmente a due colonne, che nasconde l' orizwnte. Trascuriamo i dettagli per penetrare meglio il significato d'insieme di questa figura. Su uno stesso sostegno iperfisico polarizzato riposa l'equilibrio delle realtà tangibili e viventi. Astratto dallo studio, trasfor­ mato dall'ispirazione, il pensiero umano coglie le chiavi e le chiavette dei grandi misteri. Un velo sottrae agli sguardi le profondità cosmiche ma può essere strappato dal suo doppio supporto, elemento mediano tra il visibile e il nascosto . . . Il quadruplice ornamento della tiara, il geroglifico lunare (segno dell'ispirazione) posto in cima, il diadema inferiore che cinge la fronte e gli altri due, intermedi, traducono la quadruplice struttura dell'Universo, analoga a quella dell'uomo, cioè l'essenza spirituale e l'elemento materiale congiunti dal principio psi­ chico e la sostanza astrale. Nell'individualità umana,

male e il principio psichico è,

il supporto intermedio tra !apparenza for­

l'abbiamo visto, il corpo astrale,· il doppio

esatto, edificatore, animatore e conservatore del corpo fisico intima­ mente mescolato a esso. Il mondo (macrocosmo) - vasto organismo composto analogica� mente all'uomo (microcosmo) - comporta, proprio come l'uomo, un principio tangibile compenetrato da tre altri elementi di natura rispet­ tivamente identica a

Nefesh,

similmente a

il corpo astrale, mediatore tra il nostro corpo di

Nefesh,

a

Ruach e

al

Neshamah individuali.

Così,

carne e la nostra anima immortale, vasto oceano di sostanza astrale,

termediario tra la materia fisica e l'essenza psichica cosmica,

in­

compenetra

fittissimamente l'universo materiale. Questa distesa illimitata di sostanza astrale gioca nell'economia cosmologica un ruolo analogo a quello del doppio siderale in ogni personalità. Azionata da un'essenza psichica, reggitrice del cosmo come l'anima umana regge l'individuo, rappresenta lo stadio dove la Legge diventa virtualità generatrice del fatto. E l'essenza psichica, - quella

Ruach re,

generalizzata - regno delle leggi, manifesta una sfera superio­

spirituale, intelligibile, corrispondente a

emanata dalla Causa-Principio-Assoluto. )Il

Neshamah e

direttamente

Capitolo 2

-

L 'occulto universale

In occultismo si utilizzano le espressioni "mondo" o "piano" per de­ finire l'insieme di tutti gli elementi fisico, astrale, psichico e spirituale compenetrati nello stesso spazio infinito - e non sovrapposti o distinti dalla distesa, cosi come queste espressioni potrebbero far pensare. Or­ mai, quando il lettore leggerà piano o mondo spirituale, piano o mon­ do psichico, piano o mondo astrale, capirà che si tratta: - o della sfera spirituale, campo dei principi universali, elemento proprio a

Neshamah;

- o dell'essenza psichica, mondo delle leggi reggitrici generate dai principi, analoga a

Ruach, l'anima intelligente e volitiva;

- o della sostanza astrale, principio della vita non differenziata, dell'energia non entitaria, dinamismo in incessante attività, am­ biente dove si elabora e preesiste allo stato virtuale tutto ciò che dovrà oggettivizzarsi materialmente. Questo elemento, popolato del resto da una invisibile gerarchia, lo studieremo più in parti­ colare nel Capitolo

8.

Malgrado l a loro aridità, più apparente che reale, queste nozioni sono assimilabili a condizione che ci si mediti un po' su. Esse estendo­ no, senza contraddirle, le idee moderne relative al doppio aspetto della f(>rza-materia. Latomo, cosi come lo intendono i fisici, nasconde secondo quanto

ci dicono una corrente energetica che tende a esteriorizzarsi. Locculti­

s mo aggiunge che ogni serie entitaria di molecole, particella di pietra o

filo di metallo, filo d'erba o vegetale gigante, acaro o pachiderma,

possiede un doppio invisibile di sostanza astrale che impregna intima­ mente la sua massa e gli trasmette la vita. Il mondo fisico, i sistemi solari, la terra e ciò che vive in essa, su di essa, in una parola tutta la distesa cosmica, è bagnata da questa sostanza astrale la quale attraversa i quattro stati della materia nelle sue diverse modalità quasi come l'elettricità si propaga attraverso una massa me­ tallica. Ognuno cosi si trova in rapporto, col suo proprio doppio, con tutto il piano astrale e, per mezzo di esso, con tutti i mediatori plastici individuali. Questo arcano esprime le più straordinarie possibilità ma­ giche.

21

Scienza occulta e magia pratica

Forza e materia, elementi immediati del mondo fenomenico, im­ pongono attraverso la manifestazione delle leggi che presiedono le loro reazioni un'idea di ordine, di rettitudine propria a questo elemento o piano psichico già noto ai nostri lettori. Considerando la germinazione di un minuscolo seme vegetale, oppure l'imponente gravitazione dei corpi planetari, l'impulso dinamico genera una serie perfettamente coordinata di fenomeni che concorrono a una immutabile finalità. Questo impulso è dunque agito da una volontà molto precisa. Ma la volontà stessa necessita, come origine, di un ordine più astrat­ to di realtà: l'intelligenza, cioè il piano o mondo spirituale dei cabba­ listi. La quadruplice angolazione dalla quale l' occultismo considera l'esistenza universale si ricostituisce cosi su basi puramente logiche. Ciò che sta in alto, dice Ermete Trismegisto, è uguale a ciò che sta in basso. Cosi come ognuna delle creazioni di un genio è espressione delle sue capacità. Luomo e l'Universo, generati da una Causa-Princi­ pio Unica, sono analoghi tra loro e riflettono, per cosi dire, gli attributi dell'Essere assoluto, emanatore del mondo. Attributi configurati cab­ balisticamente come nella Figura

5.

Un breve commento aprirà la strada a coloro che cercheranno di assimilare questa figura. Le dieci definizioni numerate (che chiamiamo

Sephiroth)

stanno a

significare in un'accezione chiaramente astratta le dieci modalità - pri­ me manifestazioni della Causa delle cause, dell'Essere in sé - di Dio. lnnanzitutto, perché dieci e non nove o undici? Se rispondiamo che il dieci è il numero di ogni compimento perfetto, si impone una spiegazione conseguente. Eccola: dall'unità, base della progressione differenziale, alla decade, si trova qualitativamente inclusa l'infinita molteplicità. I dieci primi numeri: l, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e lO esp rimono intrinsecamente tutti gli altri. Si trova il valore espressivo esoterico di qualunque numero addi­ zionando le sue cifre per ricondurlo a uno dei primi dieci. Cosi

3 +

+

9

6 =

5 14 l + 4 1 1 l + l 2.

+

=

=

=

=

5. E cosil8.749

=

l

+

8

+

7

+

4

+

9

=

365

29

=

=

2

=

Dilungarci su questo punto sconfinerebbe dal nostro studio. Per

approfondire l'argomento suggerisco la lettura del sapiente lavoro

22

Capitolo 2

-

L 'occulto universale

X· Kether La Causa Prima

3



2 ·Chokmah

Binah

I:Intelligenza

S



La Saggezza

4 ·Chesed

Geburah

La Misericordia

La Giustizia

6 Tiphareth 7 ·Netzach

I:armonia

8-Hod

La Vittoria

I:Eternità

della vita sulla morte

dell'essere

9 Yesod Le Fondamenta -

:lO

Malkuth Il Regno

Figura 5 Le Sephiroth

23

Scienza occulta e magia pratica

dell'abate Lacuria,

Les harmonies de l�tre exprimées par le nombre,

e de­

gli studi dei dottori Allendy, Alfégas e Schwaller. Le

Sephiroth si rappresentano raggruppate in quattro serie:

di e la decima

tre tria­

è un'unità, e questo perché il denario si riconduce al

quaternario - numero degli elementi costitutivi del macrocosmo e del microcosmo. In effetti, astrattamente: 4

=

l

+

2

+

3

+

4

Come, del resto,

10. lO l =

+

O

l, ne deriva che solo i numeri l, 2 e

3 sono valori rappresentativi dell'Assoluto. =

=

La prima triade (Kether, Chokmah, Binah) - mondo spirituale

- include potenzialmente le altre due. In secondo luogo si riflette in modo psichico (Tiphareth, Chesed, Geburah) , in terzo in modo astrale (Yesod, Netzach, Hod) . La decima

Sephirah,

Malkuth, il Regno (delle

forme) realizza la sintesi delle prime nove e manifesta la reazione di Kether, la Causa Prima

( l) sull'elemento neutro (O), attraverso le sue

diverse modalizzazioni. Non nascondiamo la delusione che provano qui la maggior parte dei nuovi adepti dell' occultismo. Che si rassicurino. Nel corso di que­ sto volume si troveranno indicazioni più concrete dove anche i novizi del meraviglioso saranno soddisfatti. Più di uno tornerà a cercaré nel presente capitolo quelle illuminazioni cui l' assimHazione delle parti più accessibili della dottrina gli avrà fatto desiderare.

-

Concepito non più in sé, ma come aspetto cosmico, il sistema se-

phirotico può essere scritto come nella Figura 6.

Questa tavola offre in effetti il riassunto della creazione universale. Infine, il quaternario umano, riflesso dell'Universo, riflesso stesso di Dio, si distribuisce cosl come nella Figura 7. Benché i nostri deboli suggerimenti presentino delle carenze rispet­ to alla totale esattezza delle corrispondenze ad ogni gie dell'insieme restano innegabili.

24

Sephirah,

le analo­

Capitolo 2- L 'occulto universale

x

3





Causa Prima

Emanazione

S ·Necessità

LEGGI

4-Libertà

6

Rettitudine 7



Dinamismo

8 - Plasticità

9

Virtualità

xo

Fenomenismo sensibile Figura 6 Adattamento delle Sephiroth alla costituzione dell'Universo

2';

Scienza occulta e magia pratica

x - Lo

Spirito puro

3 - Astrazione

2

s- Ragione

- Ispirazione

4 - Affettività

7 - Irradiazione

8 -Adduzione

9

Animazione

xo

Sintesi individuale umana Figura

7

Adattamento delle Sephiroth alla costituzione dell'Uomo

26

CAPITOLO 3 :r invisibile rapp orto

Tra la personalità umana e l'Universo, costituiti entrambi dalle stesse

essenze cosmiche gerarchizzate in modo simile, si manifesta un qua­

druplice rapporto. Di qui si effettua dal macrocosmo al microcosmo, e ' reciprocamente, una serie discontinua di azioni e reazioni. Il veicolo fisico dell'uomo subisce la legge del mondo materiale, ma allo stesso tempo dispone di questa legge e via via che ne scopre le modalità le cattura e le arruola al proprio servizio. Il doppio siderale - individualizzazione di una porzione della so­ stanza astrale proprio come il corpo fisico individualizza un aggregato di atomi - riceve dall'oceano astrale e dagli esseri che si muovono in c:sso innumerevoli impressioni o pulsioni. In modo reciproco, ogni me­ diatore plastico umano genera in seno al piano iperfisico una ondula­ ;o,ione vibratoria espressiva delle sue inclinazioni, appetiti o ripugnanze. Calamita o respinge le forze, le individualità, le circostanze e anche gli oggetti coinvolti dalle sue attività emotive.

Ruach, l'anima,

l'ego, l'io essenziale, intelligente e cosciente, trasfe­

risce al piano astrale, attraverso la mediazione del doppio siderale che c:ssa anima, l'impronta dei suoi desideri o delle sue volontà. Negli esseri ancora poco evoluti nei quali predomina l'istinto, la volontà esprime semplicemente gli appetiti, i desideri e le passioni scaturite dalla sensibilità viscerale e dall'emotività, propria al corpo astrale. Più evoluta, l'anima manifesta un'attività retta dai sensi che le sono prop ri: senso dell'equità, senso della verità, senso della rettitudine. Co­

mincia allora la sua esistenza propriamente detta e tende a predominare sugl i istinti .e le emozioni elaborati dai principi inferiori. Lo sforzo rc:iterato le conferisce a poco a poco un potere di controllo sempre più 27

Scienza occulta e magia pratica

sovrano. I suoi appetiti diventano energici e rigorosamente deliberati. Appena il senso morale, o meglio i sensi morali, sono sufficientemente affermati, l'uomo diventa una potenza cosciente perché la sua attività psichica, trasmessa al piano astrale, genera in esso delle virtualità con­ formi a ciò che desidera e queste virtualità, affidate all'elemento iperfi­ sico latente ovunque, sono in lui generatrici di realtà prossime. Se, nonostante una forte volontà, lo sviluppo dell'anima manca di omogeneità e se, per esempio, i sentimenti persistono in modo ar­ bitrario o la capacità di giudizio è offuscata, l'individuo non funziona meno efficacemente sul piano astrale, ma raccoglie ciò che semina, cioè fomenta incontri infelici e penose fatalità. In sintesi, il verbo intimo di ciascuno, analogo al verbo psichico universale, realizza ciò che esprime, proprio come quest'ultimo; ma contraddire il verbo cosmico implica sia reazioni coercitive che errori. La morale assume cosi un fondamento sperimentale, altrettanto fecon­ do, nei proficui colloqui interiori delle più sottili dissertazioni degli speculatori della filosofia, anzi della teologia. Un totale assenso alla verità, all'equità, alla rettitudine libera a poco a poco la psiche dall'influenza dei principi inferiori, Allora

Neshamah

Gouph e Nefosh.

eleva l'anima a sé e la penetra illuminandola spiri­

tualmente. Davanti a lei si aprono, radiosi, i tre sentieri che conducono all'unione divina: l'altruismo totale, l'astrazione mistica e·la ricerCa. tra­ scendentale. Seguendo la sua natura, essa s'impegnerà sull'una o l'altra via dell'ascesi redentrice. Molto prima di raggiungere queste vette,

Ruach è capace di presen­

tire la loro ineffabile bellezza, di concepire una venerazione sempre più profonda per la superiorità morale, e poi di assentire praticamente alle sollecitazioni occasionali di

Neshamah

-

un ecclesiastico direbbe: ai ri­

chiami della grazia. Se il peggioi criminale si sente toccato, fosse anche solo per un secondo, da un esempio di eroica rinuncia, vuol dire che il suo sopracosciente sta nascendo o meglio si sta svegliando: ormai ha in sé la potenzialità di un'azione nobile, che inaugura un cambiamento di condotta. Del resto, anche quando è ancora incosciente del verbo spi­ rituale, l'essere umano beneficia, ogni volta che l'intelligenza universale lo giudica necessario, di una provvidenziale protezione, del tutto for­ tuita, apparentemente: all'improvviso emerge una nozione sconosciuta

28

Capitolo 3

-

L 'invisibile rapporto

che gli apre dei nuovi orizzonti; un caso gli viene in soccorso; una salvi­ fica combinazione di circostanze lo trascina fuori dal cerchio dove stava per distruggersi. E mai un appello, se proferito ardentemente, in un 11ilenzio raccolto, o con l'appoggio della parola o di gesti rituali, manca di sfociare in un aiuto divino. I..: astrazione mistica apre all'anima altamente evoluta l'intelligenza universale che essa riceve cosi direttamente, e la conoscenza in misura compatibile col suo grado di sottigliezza, e la beatitudine estatica pro­ porzionaie alla sua santità . . . Lasciamo queste ultime ed eccezionali possibilità per tornare a quelle più immediate: quelle che può realizzare la media degli individui co­ lcienti dei loro principi occulti e del rapporto di questi ultimi con i piani corrispondenti dell'Universo. Più di un lettore attento a ciò che abbiamo detto avrà già chiarito, a prescindere da ciò che lo riguarda, i fenomeni relativi alla vita astrale, psichica e spirituale. Sappiamo innanzitutto che ogni interrogazione mentale, se formu­ lata nettamente, calamita un'ispirazione reciproca. Sia che si tratti di un ordine intelligibile, sia di un ordine fenomenico, la reazione arriva da un piano o dall'altro sotto la forma adeguata al primo o al secondo. Cosi, ai pensieri predominanti rispondono frequentemente delle idee o delle immagini intuitive, sorte spontaneamente in sonno o in veglia, relativamente alle persone o alle eventualità. I movimenti interiori dell'anima, sia deliberati sia riflessi di tenden­ 'I.C proprie al doppio corpo astrale o agli appetiti sensoriali, agiscono, at­ traverso il canale del medium universale, sulle individualità conosciute o sconosciute dàlle quali dipende la realizzazione di ciò che si desidera ottenere o evitare. Cioè, questi movimenti influiscono sul fattore uma­ no del divenire, ma il loro potere non si limita agli esseri: si estende alle fi,rze, agli agenti cosmici; insinua nell'astrale le virtualità preformatrici d egli avvenimenti in sospeso; genera esso stesso la gestazione iperfisica d i tali realtà ardentemente oggettivate, perdutamente volute. Ci si illude che le circostanze siano fortuite, grida Péladan 11, e ce ne saremmo accorti se solo avessimo guardato un po' indietro o un po' più 11

J. Péladan, Plrlgrint tt Plrlgrin.

29

Scienza occulta e magia pratica

avanti. Sapeva, questo grande sconosciuto1 2, quale parte attiva assuma la volontà umana individuale nel determinismo generale. La fatalità, cioè l'insieme delle leggi fisiche e iperfisiche, gover­ na il fenomenismo astrale e il suo corrispettivo sensibile; costituisce il determinismo che regge i due piani inferiori della natura e i due elementi che gli corrispondono nell'uomo. Mentre l'anima resta total­ mente sottomessa ai suoi veicoli, in altri termini riflette passivainente le spontaneità emotive e sensoriali scaturite dal mediatore plastico e dall'organismo, l'essere umano si trova interamente determinato. Via via che la vita psichica diventa più matura, l'entità pensante e cosciente - l'anima - diventa essa stessa un principio determinante e influisce, deliberatamente, sulla fatalità. L individuo si sottrae allora gradualmen­ te all'influsso di quest'ultima, in misura sempre proporzionale al suo grado di potere inibitorio sui suoi impulsi, le sue tendenze primitive, in una parola sulla sua astralità. Per astralità bisogna intendere le predisposizioni e le predestina­ zioni che derivano dalle influenze planetarie al momento della nascita e che comunicano al neonato un carattere morfologico nettamente distintivo. Il momento di una incarnazione umana sembra fortuito ma la rettitudine13 che governa la gestione psichica dell'Universo regola le na­ scite in maniera da attribuire ad ogni ego/io/persona il doppio siderale e il corpo di carne inclusi nelle sue anteriorità. Se il sole irradia la vita, ognuno degli altri elementi stellari, fissi o mobili, dispensa, attraverso la sua modalità vibratoria una caratteristica particolare. Pianeti e stelle influenzano coloro che nascono all'esistenza ter­ restre in una maniera diversa per ogni secondo e per ogni punto del nostro globo e in base agli angoli sotto i quali questo punto riceve le loro vibrazioni. È cosi che le posizioni planetarie nello Zodiaco e 12

La cospirazione del silenzio s'imponeva nei confronti di un'opera il cui alto

concettualismo si scontrava con l'ambiente materialista. Ancora oggi cercheremmo invano il nome di Péladan tra coloro che il XIX secolo include nella sua storia let­ teraria. Ma i libri di Sar, diventati rarissimi in catalogo, sono ugualmente preziosi.

13 30

Principio cosmico caratterizzato dalla sesta Sephirah. Vedere il Capitolo 2.

Capitolo 3

-

L 'invisibile rapporto

l'ispetto al luogo di nascita nell'istante in cui essa si produce indicano �tll'astrologo le predisposizioni faste e nefaste del bambino. Loroscopo t raduce, infatti, un certo rapporto, una certa modalità di relazioni tra lll natura e l'uomo ma assolutamente non un fatum rigorosamente im­ modificabile. Dall'impronta natale degli astri risulta un insieme di caratteristi­ che, un determinismo di cui Gouph, l'organismo fisico, e Nefesh l'in­ mnscio, saranno i medium. L anima ne subirà la spinta con la quale Il suo scopo, quaggiù, sarà di lottare al fine di evolversi verso il libero �trbitrio integrale. I..: angolo sotto il quale il neonato riceve l'influsso proprio ad ogni pianeta misura il grado che gli sarà addebitato della virtualità dispensa­ hl da quel pianeta. Gli angoli sotto i quali ogni corpo celeste riceve le influenze di dascuno degli altri otto al momento della nascita denotano come si ef­ fettuerà nell'individualità del nuovo bambino il miscuglio dell'influsso di quel corpo stellare e delle vibrazioni scaturite dagli altri. Infine, ciascuna delle dodici regioni zodiacali, ovvero dei dodici �ruppi di stelle fisse, agisce, col suo tono vibratorio generale, sul nasci­ turo, innanzitutto a causa della sua posizione in rapporto all'orizzonte orientale del punto della terra dove ha luogo la nascita, poi per l'aspetto che subisce al suo passaggio in quel segno zodiacale l'influsso proprio 11d ogni pianeta. Tutte le virtualità osservabili qui in basso nei diversi regni sono �c:nerate dalle influenze astrali. Possiamo classificare minerali, vegetali, unimali e uomini, a seconda delle loro proprietà o caratteristiche in nove categorie: solare, lunare, marziale, mercuriale, gioviale, venusiana, Nacurnina, uraniana e nettuniana. Marte, ad esempio, genera forme rettilinee e raccoglie dinamismi violenti. Segna (imprime) del carattere morfologico marziale le pietre, i metalli, le piante, gli animali e le persone generate sotto i suoi auspici, conferendo loro le qualità o la sua natura marziale. Cosi, tra gli altri, il ferro, il rubino, la coloquintide, la tigre sono marziali, come del resto �li individui ardentemente combattivi. Ugualmente il rame, lo sme­ mldo, la verbena, il piccione, sono pieni di proprietà venusiane come, 31

Scienza occulta e magia pratica

del resto, gli esseri umani i cui tratti presentano la tipologia venusiana, riconoscibile dalle forme ellittiche, forme rivelatrici della loro forte tendenza a ricercare, in seno a un'esistenza dolce e morbida, l'armonia delle impressioni sensibili. Questa classificazione astrologica è basilare per l'arte talismanica e la terapia occulta. Una pietra, un metallo, un vegetale, un animale marziale emetto­ no, in effetti, vibrazioni analoghe a quelle del pianeta Marte, vibrazioni che comunicano a chi le assorbe una virtù corrispondente alla laro. Di qui l'uso di questa pietra incastonata in un tale metallo per favorire certe qualità o attrarre una certa realizzazione. Di qui, anche, l'impiego di una determinata pianta in vista di un certo effetto curativo o, più generalmente, fisiologico. Di qui, infine, l'indicazione di utilizzare la sostanza di tale animale in vista di tale risultato. Secondo questi dati, si capisce anche perché a una certa ora di un certo giorno è utile raccogliere un certo ingrediente usato in magia. Nei momenti in cui Marte si situa nell'eclittica in modo che la sua influen­ za sul nostro globo sia intensa, le proprietà dei vegetali marziali rag­ giungono il loro apice. In quegli stessi momenti gli istinti degli animali marziali sono al loro culmine e la violenza nel mondo si fa sentire sotto forma di terremoti, tempeste, cicloni, omicidi, combattimenti ecc. Per prevenire una facile obiezione facciamo notare che, in qualunque ma­ nifestazione, l'azione radicale di Marte sarà modificata a seconda della posizione degli altri astri. In un altro ordine di idee notiamo anche che il passaggio di un pianeta tocca dei punti dove la sua azione sulla terra è massima o mi­ nima, armonica o dissonante a quella degli altri satelliti solari e si ac­ compagna necessariamente a un effetto sull'economia planetaria degli individui e delle collettività. Alle diverse fasi attuali di presentazione di una regione terrestre al sole corrispondono dei fenomeni ben noti. Ciò che si sa meno è che ogni eclissi del fuoco centrale del nostro pianeta significa sempre un disastro che sospende o distrugge la vita: carestia, invasione, devastazione, epidemia ecc., a seconda dell'aspetto determi­ nante fornito dagli altri corpi celesti. Ogni collezione entitaria di atomi, dicevamo in sostanza nel Capi­ tolo l, possiede un doppio, un corpo astrale, che esteriorizza incessante32

Capitolo 3 - L 'invisibile rapporto

mente la sua radioattività. Ecco uno schema che mostra il rapporto tra i regni della natura terrestre e i piani dell'Universo. Questa figura com­ pleta le nozioni precedenti per quanto concerne la relazione dell'uomo da un lato con i piani cosmici e dall'altro con le entità minerali, vegetali o animali del suo campo terracqueo. Vedremo più avanti come il piano llstrale colleghi l'essere umano alle diverse categorie dello Spirito che popolano l'invisibile e in particolare alle entità solari, lunari, marziali, rnercuriali ecc., che evochiamo tenendo conto, dal punto di vista del momento e da quello del rito evocatorio, della loro natura planetaria.

Elementol

1/ �-:. ------... .\ � \ :·-�'

spirituale ----1:---Essenza psichica

. ;

:

: Entità i Invisibili l.

i !.

\

Sostanza nstrale Materia fisica

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J

'-.

'...

·'

,.··

..... ..... �-"

Vegetale

Animale

Figura 8 Schema dei rapporti dell'uomo e dell'Universo ***

l :invisibile

rapporto che solidarizza l'unità umana all'indivisibile Tutto

Ni lega alla terza Lama dei Tarocchi. Il soggetto di questa carta, l'Impe­

ratrice, indossa le ali simboliche che fanno ascendere alle estasi rivela­ t rici; il suo scettro, sormontato dallo geroglifico venusiano, afferma il potere di regnare magneticamente sulla luce astrale, dunque sul campo Ncnsibile. La sua mano sinistra - mano passiva rispetto alla destra, che Nta a significare le iniziative deliberate - tiene girata verso l'esterno l' im33

Scienza occulta e magia pratica

magine di un'aquila nera: l'oscuro istinto proiettato sull' onnipervasivo iperfìsicismo dalle spontaneità animiche. In alto, le dodici stelle wdia­ cali irradiano l'ihflusso planetario. In basso la luna - la realtà contin­ gente, la natura naturata - riposa ai piedi dell'eccezionale creatura che la sua iniziazione ha dotato degli attributi del dominio occulto.

Figura 9 I.:Imperatrice - La terza Lama dei Tarocchi

34

CAPITOLO 4

La reazione microcosmica

Le nozioni fondamentali dell' occultismo precisano e giustificano dun­ que, agli occhi dell'adepto, la sensazione della sua intima corrispon­ denza con l'Universo e gli rivelano la legge dell'influenza esteriore dello psichismo individuale. Determinato nell'istante presente dalle sue anteriorità, . dalle quali deriva la sua posizione rispetto alla macchina del cosmo, l'uomo conti­ nua a tessere, da solo, gli elementi del suo divenire. Egli li genera automaticamente attraverso la risonanza causale del suo volere, del suo pensiero, perché, via via che si srotola il filo, avvolto o dispiegato, dei suoi stati di coscienza, questi reagiscono a loro volta alla luce astrale, all'essenza psichica, e riecheggiano più o meno nella sfera spirituale. Questo impulso regola simultaneamente numerose se­ rie di effetti. Influenza, moralmente e psichicamente, il pensiero; lo tra­ smette alle persone alle quali pensa e anche ad altre che non necessaria­ mente conosce, ma èhe coinvolte da questi pensieri subiscono un'onda vibratoria che si traduce, in esse, in immagini, idee, istigazioni; attira verso l'individualità emissiva le ispirazioni, le energie, gli agenti psichici a lui complementari o analoghi; crea per ogni progetto concepito con vigore una sorta di centro verso il quale affluiscono e si associano le diverse virtualità soggette a concorrere per aggettivarlo concretamente; popola l'aura di immagini, di forme e di entità. Calamita infine i diver­ si elementi della gerarchia vivente dei piani sopra-terrestri. I..:influenza volitiva dell'uomo si estende sulla stessa natura visibile, e si può osser­ vare in particolare negli animali, i quali del resto agiscono per telestesia gli uni sugli altri, perché le loro emozioni, i loro desideri s'irradiano nell'ambiente iperfisico che li diffonde e li trasmette. 31

Scienza occulta e magia pratica

Cosi, grazie al proprio verbo interiore, ognuno influisce sui diversi elementi preformatori delle imminenze concrete. Evoca e scongiura, senza spada fiammeggiante né bacchetta rituale, delle vere e proprie potenze che lo servono o lo rendono servitore e qualche volta lo schia­ vtzzano. Chi pensa e supplica con intensità e assiduità è, inconsciamente o no, un potente mago, un centro attivo di sviluppo e gestione degli agenti cosmici, un'autorità di una certa importanza tra quelle che governano il fenomenismo onnipervasivo. E a quel po' d'arbitrario che macchia i suoi desideri corrisponderà lo shock di ritorno delle causalità cosi messe in gioco: gli sarà inflitto l'equivalente di ciò che avrà indebitamente, disordinatamente preteso. A un susseguirsi di magistrali realizzazioni non vediamo spesso succedere qualche clamo­ rosa catastrofe? A chi pensa e supplica nella luce, sotto l'influenza dominante dei sensi propri alla sua psiche, in pieno assenso di principio alla verità, all'equità, alla rettitudine, allora il suo Verbo conforme a quello del cosmo emana un forte potere in completa adesione reciproca con ciò che sta sopra: è un santo, un genio o un mago. Si pensa e supplica ciecamente, con l'anima offuscata e invasa dal turbinio degli appetiti e delle passioni? Ci si limita a reagire, quasi ip­ notizzati, alle sollecitazioni della natura inferiore? Allora si è confinati al ruolo di medium inconsapevole degli agenti della fatalità. Schiava, la volontà obbedisce passivamente al ritmo delle sollecitazioni. E irradia queste concatenazioni alle correlative causalità. Al Mago si oppone qui un'ibrida entità dalle fattezze umane che dipende dal retto dominio del primo, ma soggetta anche, per quel poco che la sua intuizione gli rivela all'occulta potenza d'attrazione inseparabile da ogni veemenza interiore, a scendere a patti con gli elementi sovversivi dell'astrale. È la storia dei maghi neri, delle streghe. Sensitivi e al tempo stesso dotati una passionalità intensa, ma insensibili ad ogni barlume di mo­ ralità, ambiscono, per usarlo impropriamente, allo scettro del Mago. All'alta scienza che gli è inaccessibile, sostituiscono l'empirismo oscuro del grimorio. Rari sono tuttavia coloro che possiedono il grado di im­ pulso agente senza il quale anche le pratiche più abominevoli restano inefficaci. Non tutti coloro che mirano a dar vita alle perverse bizzarrie 36

Capitolo 4 - La reazione microcosmica

del rituale goetico raggiungono quel grado di esaltazione forsennata rhe unico, a parte la volontà meditata ed esercitata, può reagire impera­ t ivamente sull'agente iperfisico. Le cattive intenzioni non bastano più che le buone a creare delle realtà: hanno bisogno di appoggiarsi a una esteriorizzazione propulsiva che lo stregone cerca esasperando i suoi cattivi desideri e il Mago nell'ascesi. Cosi nelle mani dei più molli, degli irresoluti, degli incostanti, i riti più sperimentati non serviranno a nulla, nemmeno nel male. Del resto, senza ricorrere alla minima nozione d' occultismo, ognu­ no sperimenta inconsciamente le leggi della magia. L idea più fuggevole lascia certamente una traccia persistente e concorre, a seconda della sua durata e della sua forza, a condizionare ciò che prepara. Salvo un'estre­ ma debilità mentale, ogni persona dotata di un briciolo di memoria c d'imparzialità è in grado di osservare, alla luce dei ricordi, un certo parallelismo tra la condizione in cui si trova al presente e le sue attività psichiche durante le settimane, i mesi, gli anni precedenti. Questo parallelismo può spingersi fino all'identità tra i desiderata concepiti in una certa epoca e gli avvenimenti di quella successiva. Ma, tranne casi di rare predisposizioni volitive o di una educazione mentale ristretta, ognuno subisce la fantasia dei suoi stati d'animo e trasmette cosi alla luce astrale una serie di reazioni anarchiche che si annullano le une con le altre perché troppo diverse e troppo spesso antagoniste. Tra i pensieri che si avvicendano nella mente alcun i derivano da sensazioni fisiche, altri traducono impressioni ed emozioni scaturiti dal principio astrale, altri ancora vengono elaborati nel centro intellettuale. Ce ne sono poi che vengono dal di fuori, rappresentativi delle influenze calamitate precedentemente o suggeriti dagli esseri visibili. Ma tutti si riconducono a delle volizioni spontanee o riflettute la cui potenza rea­ lizzatrice è proporzionale alla loro intensità e persistenza. Gli impulsivi, le cui facoltà di controllo sono assopite e si lasciano circuire dalla spon­ taneità, agiscono alla cieca sul piano iperfisico: impongono agli eventi che si stanno formando la propria incoerenza. Seminano il disordine e raccolgono l'infelicità. Finché si è mossi passivamente dalle spinte del di dentro o dalle sollecitazioni del di fuori, dobbiamo considerarci come sprovvisti, se non di efficienza che crea virtualità, di controllo sul fenomenismo che �7

Scienza occulta e magia pratica

ne deriva. Sim:ili a una barca in cui il timoniere dorme, si è manovrati da una inflessibile serie di leggi causali. Per sottrarsi a questa concatenazione bisogna che il timoniere - la volontà riflettuta - resti sveglio, attento e vigile. Tuttavia non basta volere deliberatamente e giudiziosamente ma anche fortemente e senza tregua, altrimenti gli effetti saranno tardivi e poco incisivi, la direzione incerta. Se non teniamo solidamente il timone sbagliamo direzione, senza uno slancio sostenuto non avanziamo. Questo spiega perché gli uomini di carattere ottengono mate­ rialmente molto più degli uomini d'intelligenza pura. Questi ultimi pensano razionalmente ma la dispersione della loro attività cerebrale diminuisce quasi sempre l'intensità dei loro più legittimi desideri. La sconfinata cultura dei sapienti, dei filosofi, degli artisti degni di nome, attira verso di loro solo una debole particella di quell'oro che vediamo affluire nelle casseforti dei grossi fabbricanti d'affari meno dignitosi intellettualmente ma più volitivi, più appassionatamente desiderosi, proprio perché meno colti. Spesso l'uomo razionale è uno squilibrato per carenza di impulso e l'uomo di carattere uno squili­ brato per eccesso di passionalità. La Legge entra in gioco per . entram­ bi. Al primo riserva lucidità e mediocrità. Al secondo abbondanza e cecità. Uno deve evolversi attraverso l'astrazione, l'altro attraverso lo sperimentalismo. Ma la rettitudine cosmica reagisce. Attraverso prove necessarie di­ spensa energia al razionale e ragione all'energico. Quel vecchio che un'esistenza di lavoro disinteressato ha elevato al rango dei luminari scientifici mondiali percepisce a malapena il salario di uno spazzino. Si sfinisce in compiti ingrati per aumentare le sue risorse. Quel capitano d'industria, alla fine della vita colmo di effimere soddisfazioni alla con­ quista delle quali si è perdutamente accanito subordinandogli tutto, si accorge che sono lontane dal mantenere quello che promettevano. Il primo non ha né saputo né voluto esigere, l'altro né saputo né voluto vedere chiaro. Ogni influenza planetaria, al cui ruolo abbiamo accennato nel Ca­ pitolo 3, predispone coloro che ha impregnato a una modalità speciale

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Capitolo 4 - La reazione microcosmica di sensibilità e di intelletto. 14 Ogni uomo sente e concepisce attraverso un temperamento che deriva dai suoi condizionamenti astrali. Lastra­ l i tà15 individuale

è

la causa originaria delle predisposizioni e predesti­

nazioni, le prime in maggiore quantità delle seconde.

C'è,

lo abbiamo

visto, un rapporto di causa effetto tra un certo modo di commuoversi e di pensare e gli avvenimenti conseguenti.

Al

modo solare, oggettivo, penetrante, sintetico, espansivo, ardito,

cgotico, imperioso, corrispondono i grandi trionfi, le alte supremazie, le brillanti e gloriose ascese, l'isolamento intimo, le inimicizie colletti­ ve, le cadute vertiginose.

Al modo lunare, soggettivo, lento, contemplativo, lunatico,

imma­

ginativo, inoffensivo e idealista, corrispondono l'oscurità, l'instabilità, un'alternanza di condizioni serene e di difficoltà che rinascono inces­ santemente, di illusorie infatuazioni e struggenti delusioni.

Al modo marziale,

vigoroso, combattivo, estremo, impetuoso, ret­

to, positivista, corrisponde la lotta accanita, instancabile, con i suoi successi e i suoi rovesci, le sue violenze di volta in volta inflitte e subite,

il suo rapido risanare situazioni disperate.

Al modo mercuriale, vivo,

spontaneo, analitico, interrogativo, ver­

satile, corrispondono la molteplicità delle occasioni, la diversità degli ambienti, l'indipendenza, le metamorfosi, una vita proteiforme.

Al modo gioviale, calmo, fiducioso, vivace, tranquillo e noncurante corrispondono gli appoggi, dignità e facilità materiali seguite da avver­

sità. 16 14 Vedere l'opera di

P.

de Jagot Les marques révélatrices du caractère et du

destin.

1 5 Definiamo astralità le tre o quattro principali influenze planetarie prepon­

deranti in ciascuno di noi.

1 6 Alcuni astrologi vedono in Giove e Venere due influenze esclusivamente

d ispensatrici di felicità; sono, dicono: Giove il grande benefattore, Venere la pic­

wla benefattrice. Cosi come Marte e Saturno sarebbero "la sventura minore e la sventura maggiore". Questa opinione deriva dal fatto che Giove e Venere sono più prodighi di influenze di soddisfazione materiale rispetto ad altre, mentre Marte e Saturno inclinano a una vita di lotta più o meno forte o all'oscurità laboriosa. Ma l J Uaggiù niente è stabile: l'intera esistenza è regolata da un ritmo. All'oscillazione �ioia, succede l'oscillazione prova; all'oscillazione sforro, succede l'oscillazione con-

39

Scienza occulta e magia pratica

Al

modo venusiano, raffinato, voluttuoso, dolce ma possessivo,

appartiene la capacità di attrarre situazioni suscettibili di dispensare, anche indebitamente, la soddisfazione dei sensi, o anche soddisfazioni emotive o ideologiche.

Al modo saturnino,

diffidente, grave, riflessivo, ostinato corrispon­

dono l'isolamento, l'esser costretti a prolungare il minimo sforzo, la pe­ renne ostilità degli esseri e delle cose, il risultato tardivo, le acquisizioni materiali e intellettuali lente ma sicure. Tutti ricevono, al momento della nascita, l'impronta di

tutte

le

influenze planetarie. Ma tra queste, due, tre, quattro o cinque predo­ minano. Di qui la complessità dei caratteri. Del resto, dal fatto che la mescolanza di ogni influsso con ogni altro si effettui armoniosamente o no, si generano predisposizioni o predestinazioni benefiche o fatali. La nostra opera

Les marques révelatrices du caractère et du destin espone

in

dettaglio questa teoria che qui non approfondiremo. Imparando a pensare volontariamente e in maniera giudiziosa si modifica necessariamente il proprio determinismo primitivo, si sfugge

tentezza. Del resto chi può dire quale sia la più soddisfacente delle astralità? Quale sorte è più felice tra quella di un misterioso saggio (Saturno) , di una cantante fa­ mosa (Venere), di un ricc? banchiere (Giove), di un talentuoso attore (Mercurio) , di un uomo di guerra (Marte) , di un poeta (Luna) e di un uomo di Stato (Sole) ? Questo esempio, tratto dall'alto della scala sociale, suppone astralità di tessuti diversi ma più o meno equivalenti. Tra chi ha una stoffa più mediocre possiamo paragonare: un minatore (Saturno) , una comparsa (Venere) , un cameriere (Giove) , uno squartatore (Marte) , un pescatore (Luna) e un imbianchino (Sole) . Chi nasce in un momento in cui il Pianeta si trova in seguito alla sua posizione nello zodiaco e in rapporto agli altri corpi celesti, in particolare al nostro globo, potentemente attivo, sarà riccamente dotato; se, al contrario, il cielo natale non presenta che debolezze, le facoltà del nascituro saranno mediocri. Dalla stoffa più o meno spessa delle facoltà dipende ampiamente il nostro livello sociale. D'altra parte, la preponderanza degli aspetti armonici (congiunzioni, trigoni, sestili, ecc.) , determina quella delle capacità positive su quelle negative, e quella delle occasioni fortunate su quelle avverse. Ben sviluppati ma disarmoniosi, i no­ stri sette esempi precedenti diventeranno: uno strozzino (Saturno) , una prostituta (Venere), un funzionario venale (Giove) , un organizzatore di guadagni fraudolenti (Mercurio) , un aggressivo avventuriero (Marte) , un vizioso (Luna) , un sociologo sovversivo (Sole) .

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Capitolo 4 - La reazione microcosmica alle fatalità proprie alla stella sotto la quale si nasce, le si sostituisce,

so � mando uno sforzo deliberatamente scelto e accettato alle prove anteriormente meritate, i cui agenti planetari sono automatici dispen­ satori a servizio della rettitudine, la quale del resto fissa il momento cosmico di ogni incarnazione. I.:ascesi inaugurale delle antiche iniziazioni, con i suoi sforzi pro­ gressivi, tendeva proprio a rendere il ricevente padrone delle sue spon-

Figura I O L'Imperatore - La quarta Lama dei Tarocchi 41

Scienza occulta e magia pratica taneità cioè delle sue predestinazioni native. In lui doveva dominare la natura visibile e invisibile per conquistare quella potenza che in seguito imponeva, dinamizzandola con i riti magici ed esprimendola con i se­ gni ieratici, al fenomenismo esteriore. Llmperatore della quarta Lama dei Tarocchi non è altro che l'ini­ ziato vincitore delle difficoltà ascetiche. La pietra cubica, sulla quale si appoggia, simboleggia l'assoluta stabilità dei principi, emanatori delle leggi regolatrici dei fatti. Lui stesso stabile su questa base indistrutti­ bile, esprime con la sua pastura la vigilanza sempre attiva dell'uomo incessantemente disposto all'iniziativa. Le dodici stelle zodiacali del III arcano sono scomparse, perché lo scettro occulto tenuto con fermezza in avanti, cioè la potenza volitiva incessantemente proiettata in vista di preformare l' avvenirè, scardina la trama delle fatalità. Le dodici punte

che ornano l'elmetto dell'Imperatore adepto significano chiaramente che ha posto sotto il suo dominio le virtualità siderali. Aver preso coscienza delle leggi della reazione fisica individuale, della sequenza causale inseparabile dal gioco del pensiero e dall'eser­

cizio della volontà, è vedere in piena luce quello che opache tenebre sottrarranno sempre agli occhi della maggioranza. Questa luce rischia­ ra l'inestricabile rete in mezzo alla quale l'uomo deve evolvere, e gli permette di orientare i suoi passi in piena consapevolezza della causa. Fermamente impegnato nel cammino che avrà allora deliberatamente scelto, saprà che gli ostacoli, del resto previsti con la meditazione intui­ tiva e con le diverse pratiche rivelatrici, possono essere districati agendo con incrollabile tenacia alla costruzione di piani tracciati con preciso rilievo sullo schermo astrale; che l'energica assiduità del volere assicura la più grande rapidità possibile delle realizzazioni; e infine che, una vol­ ta appropriatosi dell'oggetto, equo o arbitrario, dei suoi desideri, deve aspettarsi di raccogliere la necessità fasta o nefasta della sua azione.

42

CAPITOLO 5

La ricettività

La nozione di una Causa-Principio, emanatrice dei quattro mondi occulti, si risveglia grazie al lavoro concettuale astratto e alla luce sovra­ cosciente. Si precisa nell'adepto attraverso la simultaneità di questi due processi. La meditazione speculativa dell'albero sephirotico, associato alla contemplazione mistica, apre a poco a poco la mente alla visione successiva e diretta dei piani dell'invisibile. Talvolta anche l'uomo estraneo all'esoterismo sente spontaneamen­ te, in modo più o meno fuggevole, un'impressione di incommensura­ bile armonia, quando, meditativo, si abbandona alla contemplazione di qualche maestoso aspetto del cosmo. Gli splendori della natura, i suoi fenomeni ordinati, dal più grande al più piccolo, da leggi inflessibili, proclamano una intelligenza e una volontà infinitamente magistrali. Qualche ora di raccoglimento silenzioso e solitario in mezzo a un vasto spazio, consegnando allo sguardo nient'altro che la volta celeste e la distesa terrestre, agiscono quasi inevitabilmente sull'anima, al punto da obbligare i più ottusi a percepire, attraverso il tangibile, la scintillante i rradiazione del suo Autore. Nel suo ammirevole

Science Secrète, Henri Dueville ha commentato

a lungo questa impressione di una presenza che tutto pervade in seno alla natura con la sua perfezione. Ma non tutti la percepiscono con sufficiente esattezza. Inebriati unicamente dal prestigio delle forme, dei colori e dei suoni, alcuni subiscono l'attrazione della loro magica bellezza mentre i loro sensi languiscono sordi al richiamo del divino Mago. Altri sentono vibrare in inquieta dissonanza il fremito dello Spirito invisibile: una specie di noia li vince, un malessere ansioso li avviluppa, un'angoscia singolare

li penetra, sensazioni che tradiscono l'intromissione in loro di una Re­

altà molto inquietante, almeno per chi abitualmente lascia il proprio

43

Scienza occulta e magia pratica

sguardo attaccato alle sole fantasmagorie terrestri. Ne deriva che la loro materialità spessa, sistematicamente e ostinatamente rafforzata, isolata dalla suprema sorgente di vita e di conoscenza, lasci cosi che il loro principio essenziale si vanifichi. Assentire alla rettitudine universale, almeno con l'intenzione, pre­ parare l'anima alla generazione di Tipharet, è importante come un oggetto primordiale dell'esistenza umana. Riallacciare la creatura al centro emanatore dell'armonia cosmica, vuoi dire stabilire il canale attraverso il quale gli arriverà l'impregnazione necessaria per rimediare al disordine che la esclude dal piano spirituale. Tale fu del resto la principale e nobile preoccupazione degli iero­ fanti religiosi. Per adempiere a questo compito, dovettero ingegnarsi a distoglie­ re periodicamente il pensiero dell'uomo dall'invasivo accaparramento degli istinti, aprirlo alla nozione del divino per mezzo di suggestioni, pratiche e cerimonie che creano momentaneamente le disposizioni adeguate. E sempre, per le masse ancora refrattarie alle iniziazioni astratte, la religione resterà il solo modo possibile d'evoluzione morale: l' esoteri­ smo della lettera porta loro sufficientemente l'eco delle sublimi altezze. La rettitudine, indispensabile al divenire eterno, è allora rivelata e di­ spensata. lncrollabile attraverso i tempi la Scienza occulta non ha mai smes­ so, nonostante le successive e veementi spinte delle filosofie razionali­ ste, materialiste e più o meno atee, di proclamare queste verità. Essa stabilisce per suo dogma formale che irreligione è uguale a sovversione; sovversione individuale quando l'essere ignora o rinuncia alla sua ori­ gine e alla sua fine; sovversione collettiva quando lo Stato brulica di cittadini cosi distaccati dalla fonte primaria delle coesioni. Coloro che privano i popoli della religione17 commettono non soltanto il più mo17 Fonte originaria dei culti esoterici, la p ura e primitiva gnosi si trova in essi spesso alterata da arbitrario dogmatismo, fanatica superfetazione e opportunismo

politico. È forse per il famoso credo quia absurdum che i sacerdoti si sono sentiti in

dovere di uguagliare religione e insensatezza? Sono forse responsabili dell'agnosti­ cismo delle masse, avendo fomentato quello delle élite? Qualunque cosa sia l'anti­ clericalismo di oggi, sembrerebbe una reazione al tirannico dispotismo del clero di

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Capitolo 5 La ricettività -

struoso degli arbitri ma anche il più imperdonabile degli errori, perché non possorio reggere a lungo degli esseri sprovvisti di un essenziale principio interiore. Cascesi religiosa estende e affina la coscienza spirituale che, mo­ mentaneamente destata dai riti e dalle cerimonie, diventa sperimental­ mente apprezzabile e s'impone per le sue alte possibilità: la conoscenza

diretta, generalmente connessa all'estasi, e l'illuminazione profetica, cioè la precognizione, nel loro principio, degli avvenimenti futuri, immi­

nenti o lontani, ma ormai necessitati. Lo stato di santità - integralmen­

te conforme alla rettitudine - implica una comunicazione cosciente, più o meno continua, con il piano divino: accesso all'essenziale verità pre-visione del divenire terrestre, da cui consegue la facoltà della pro­ fezia. Il lettore attento all'esposizione del Capitolo

2

capisce fin dall'ini­

zio la distinzione che qui s'impone, il profeta è il tramite immediato dell'intelligenza e della volontà universali e del divino più o meno do­ tato di percezione premonitoria. Egli conosce il decreto iniziale dell' av­ venimento. Gli altri, ovvero sonnambuli lucidi, chiaroveggenti, psico­ rnetristi, ne vedono la fase successiva, intermediaria tra il principio e il �;mo: la gestazione virtuale. La loro seconda vista si concentra sul piano astrale, le sfere psichiche e spirituali gli restano chiuse. Alla quinta Lama dei Tarocchi si accorda generalmente un signi­ Hcato emblematico riassunto in una parola: "religione" e inteso nel senso ampio di riallacciam,ento alla scala delle realtà invisibili. Vediamo riapparire sulla tiara del personaggio simbolico, il Papa, i tre diademi sormontati da un simbolo sacro, cioè le quattro sezioni sephirotiche o

le quattro sfere-,occulte. La mano destra è imposta in un gesto ieratico

ai fedeli che ricevono da lui l'iniziazione religiosa. Il Papa dei Tarocchi presenta con la mano sinistra il bastone a tripla croce, espressione dei tre modi della ricettività: ricettività spirituale, ricettività psichica, ricet­ tività astrale. Abbiamo visto in cosa consistono le prime due. Esaminia­ mo adesso l'altra.

molto tempo fa, uno strumento di norme punitive. Ma bisogna reprimere e non sopprimere, altrimenti il rimedio sarà peggio che il male

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Scienza occulta e magia pratica

Il futuro si delinea, iperfìsicamente, attraverso immagini percepite in maniera più o meno chiara da tutti coloro il cui livello morale non è interessato a ottenere questo fenomeno, spesse volte osservato · in esseri incolti e poco evoluti. Qui, la sensitività .del mediatore plastico è l'uni­ ca messa in discussione. La telestesia - sensazione o sentimento di una imminente eventualità, visita, messaggio, incontro ecc. , caratterizza un debole grado di ricettività astrale. Allo stesso modo i sogni premonitori

Figura 1 1 Il Papa - La quinta Lama dei Tarocchi

46

Capitolo 5

-

La ricettività

che si ricordano al risveglio. La conoscenza di questi fenomeni è troppo diffusa oggi per dispensarci dall'insistere su questo. Innumerevoli immagini di ciò che

fu esistono,

del resto, nell'invisi­

bile. Lastrale individuale cela integralmente gli archivi figurati di tutta

In serie di stati psichici che ha espresso. Le collettività possiedono una

memoria analoga e alcuni sguardi ne distinguono i ricordi. Gli oggetti stessi, che hanno la loro storia, restano impregnati dell'energia di colo­ ro che li hanno maneggiati.

Loggetto comtme delle pratiche divinatorie1 8 consiste dunque nel

risvegliare ed esercitare la percettività astrale dello sperimentatore, a rendergli visibili le fotografie che annunciano l'avvenire, rivelatrici del presente o evocatrici del passato. Gli antichi iniziati conoscevano la tecnica infallibilmente evolutiva delle facoltà del mediatore plastico. Imparavano metodicamente a ve­

dere nell'invisibile.

Nei moderni la sperimentazione si basa principalmente su due

forme di chiaroveggenza, predittiva, immediata o retrospettiva: la

l ucidità sonnambulica nel sonno magnetico e la televisione nel tempo c

nello spazio attraverso la contemplazione di una sfera di cristallo.

Meno diffusa, la psicometria - nome dato alla percezione di foto­ grammi relativi agli oggetti - ha tuttavia i suoi praticanti. Bisogna ilggiungere che i Tarocchi giocano, agli occhi della maggior parte dei cartomanti, un ruolo analogo a quello della sfera di cristallo e dei suoi surrogati popolari: spilloni, fondi di caffè, bianco d'uovo. L uso deduttivamente oracolare del libro di Thot necessita in effetti di una illta cultura esoterica. Nel nostro

-,

Méthode d'hypnotisme

abbiamo trattato della ricerca

sistematica dei fenomeni di lucidità sonnambulica. Non ci torneremo. Del resto questo

modus operandi

ha molti inconvenienti. Esige due

persone: magnetizzatore e soggetto magnetizzato. Messo in stato di veggenza, quest'ultimo non ha nessun impero diretto sulla sua lucidità. Può soltanto guidare l'operatore comunicandogli le sue impressioni. 1 8 Che non bisogna confondere con le sci.enze dell'osservazione: astrologia, fi­ siognomica, chirologia, grafologia, che devono molto più alla deduzione che all'in­ tuizione.

47

Scienza occulta e magia pratica

Inoltre, siccome le disposizioni psichiche di un sonnambulo variano necessariamente a seconda degli suoi stati fisiologici o emozionali, la sua percettività astrale resta fugace, irregolare e capricciosa. General­ mente si altera perché si cerca di ottenere visioni troppo diverse, con l'età essa subisce un'ineluttabile perturbazione, poi si annulla definiti­ vamente. Se la chiaroveggenza, che si può sperimentare senza l'aiuto di un terzo, preferibilmente con l'aiuto di un cristallo di rocca purissimo, tagliato sfericamente, necessita di uno sforzo personale e di un esercizio più o meno lungo, resta però, contrariamente alla lucidità sonnambuli­ ca, alle dipendenze del percipiente. Labbozzo di un metodo di svilup­ po della chiaroveggenza sembra qui dover trovare spazio. In generale, una vita regolare, calma e raccolta, un'alimentazione estremamente so­ bria, uno stato d'animo meditativo sono assolutamente indispensabili. Innanzitutto cercheremo di sistemarci ogni giorno, da una a due ore, in uno stato di passività muscolare, sensoriale e mentale il più completo possibile. Scegliere per questo una stanza silenziosa, scura e, preferibil­ mente al mattino, due o tre ore dopo il risveglio, sedersi o distendersi, mantenere una totale immobilità e circoscrivere il campo del pensiero mantenendo l'attenzione su una parola o un'immagine qualunque. Presto i sensi fisici: vista, udito, odorato, tatto, gusto, diventano perfet­ tamente inerti, unico fine dell'inconscio è arrivare alla chiaroveggenza; il pensiero rallenta a poco a poco, sospende interamente la sua attività. Un certo numero di sedute è sempre necessario per ottenere questo stato, chiamato

isolamento.

Dovremo proseguirle fino all' ottenimento

rapido e persino quasi istantaneo dell'isolamento, del resto salutare. In seguito sarà non più nel silenzio e nell'ombra, ma a dispetto dei rumori e della luce, che si cercherà di realizzarlo. Un rilassamento di almeno un'ora si impone dunque dopo ogni seduta.

È importante

restare infatti pienamente padroni dello stato ricettivo: sforzandoci di arrivare a stabilirlo prontamente tutte quante le volte lo desideriamo, ed è opportuno anche essere capaci di interromperlo in pochi secondi. Per non averlo fatto, più di un pioniere dell'invisibile ha conosciuto l'ossessione, il terrore o la follia. Lo scopo dell'esercizio che precede lo stato ricettivo è predisporre il risveglio dei sensi, il mediatore plastico. Quest'ultimo riceve costan-

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Capitolo 5 - La.ricettività temente dall'esterno, per il medium astrale collettivo in cui innumerevoli vibrazioni emanate dagli esseri e dalle cose.

è immerso,

È possibile

discernerle. Normalmente queste vibrazioni operano in lui soltanto una reazione imprecisa. Agitato dalle preoccupazioni, dalle emozioni, dalla gestione della vita vegetativa, il doppio siderale si ferma ai movi­ menti ondulatori circostanti. Ci vU.ole una circostanza eccezionale per mapparlo al suo torpore; per esempio l'intensa propulsione telepsichi­

ca irradiata verso di lui da uno dei suoi cari violentemente emozionato,

come accade durante un grave pericolo e al parossismo di una qualun­ que emozione. Lo sdoppiamento, inseparabile dal sonno naturale, può anche apri­ re momentaneamente i sensi astrali così come osserviamo in quei sogni telestesici o premonitori

ai

quali Camille Flammarion ha consacrato

parecchi volumi. Ma si tratta di incidenti indipendenti dalla volontà del percipiente. ! :esercizio metodico sviluppa e rende costante quella speciale impres­ Hionabilità che permette di aprirsi a volontà alle vibrazioni astrali

e

di

d iscernere le immagini che trasmettono. Dopo aver familiarizzato con l'isolamento lo sperimentatore, prepa­ rato così alla chiaroveggenza, disporr� la sfera di cristallo su un piccolo piedistallo di circa un metro d'altezza e si metterà lui stesso davanti alla l uce, col dispositivo davanti.

Il suo sedile, abbastanza alto e comodo,

dovrà permettergli di guardare la sfera dall'alto in basso e di mettersi i n stato ricettivo. Lilluminazione deve arrivare da un diffusore che ne moderi il bagliore distribuendola con omogeneità. All'inizio

è

preferibile allontanare da sé qualunque desiderio per

un genere particolare di visione e aspettare, passivamente, il fenomeno. Basta indirizzare il proprio sguardo senza la minima tensione verso l'in­

ttrno della sfera.

Prima vaghe e imprecise, le immagini si disegneranno

p resto. Anche l'immaginazione coopera a illudere il praticante con i pnagogiche allucinazioni, ma lui si

è applicato,

durante gli esercizi, a

i n terrompere le sue capricciose combinazioni. Quando vengono facilmente a riflettersi nella massa cristallina le i m magini astrali, l'intenzione, il desiderio bastano a' evocare di prefe­ renza ciò che si desidera. Se si tratta di fatti relativi a una persona di cui

49

Scienza occulta e magia pratica

possediarho in un oggetto19 l'impregnazione eterica, si può applicare questo oggetto alla fronte o tenerlo in mano.

È ciò che fanno gl i psi­

cometri, ma loro operano senza cristallo, con gli occhi chiusi, in una oscurità opaca. Ogni veggente diventa più o meno psicometra e uno dei risultati più comunemente ottenuti attraverso queste pratiche è la percezio­ ne dello stato del doppio eterico umano. 20 Si sa che questo doppio 19 Gli oggetti si impregnano delle radiazioni di chi li ha maneggiati. Di qui l'uso che ne fanno i sonnambuli lucidi e, per altri fini, le streghe di campagna che nascondono in una statuetta di cera "qualcosa che abbia toccato la personà' sulla quale vogliono agire. 20 Ecco a mo' di esempio il racconto di un'esperienza di psicometria: ·"Un giorno", racconta Papus, "in una riunione alla quale erano presenti molte persone colte e letterati, avevo portato con me uno dei nostri amici che ha sviluppato que­ sta facoltà della psicometria. Un assistente gli dà da studiare un vecchio orologio che indossava. Il mio amico vide: l) una corte (genere Luigi XlV), dei nobili e dei duelli; 2) una scena della Rivoluzione francese nella quale una vecchia signora saliva sul patibolo e veniva ghigliottinata; 3) una scena di operazione chirurgica in un ospedale moderno. La persona che gli aveva dato l'orologio era stupefatta, quell'orologio era appartenuto a uno dei suoi antenati ucciso in duello sotto Luigi XV; a un'antenata ghigliottinata durante la Rivoluzione; messo da patte e poi preso e indossato il giorno di un'operazione chirurgica fatta alla moglie dell'assistente. Ho citato un'esperienza personale, ma se ne trovano a centinaia nei libri degli spe­ cialisti. Ciò che deriva da tutti questi fenomeni di psicometria è che ogni oggetto porta la sua storia scritta invisibilmente intorno a lui. Lo stesso vale per l'essere umano. Ognuno di noi ha intorno a sé un'irradiazione invisibile all'occhio ma percepibile dall'anima esercitata. In questa irradiazione sono inscritti sotto forma di immagini i risultati più importanti dei nostri pensieri e delle nostre azioni e si chiama, secondo la tradizione, aura, e c'è un'aura per ogni principio. Esiste dunque un'irradiazione o aura del corpo fisico molto poco estesa, un'irradiazione o aura del corpo astrale, infine un'irradiazione o aura dello Spirito. Quest'ultima è presente nelle tradizioni religiose che per rappresentarla simbolicamente hanno circondato con un'aureola la testa dei santi e delle divinità. È grazie a questa irradiazione dei principi dell'essere umano che si spiegano molti dei fenomeni apparentemente strani, come le simpatie o antipatie provate al momento in cui incontriamo per la prima volta una persona, o come le intuizioni e le previsioni dette inconsce ecc. eoccultista esperto - che ha sviluppato cioè le sue facoltà di percezione dell'invisi­ bile - si rende conto a prima vista del valore reale dell'essere umano, non dai suoi abiti, non dal suo aspetto esteriore, ma dalla sua irradiazione invisibile".

so

Capitolo 5 La ricettività -

�ostituisce nc:;l complesso la forza vitale individualizzata di ciascuno. Allo stato di perfezione emette una luce viva, bluastra a destra, giallo­ llrancio a sinistra. Alcune linee, perpendicolari alla periferia del corpo, rmanano dal doppio eterico e compongono una sorta di aura. Quando 1 1 11 organo è indebolito, funzionalmente disturbato o leso, dalla sua regione partono dei raggi eterici offuscati e curvi. La debolezza gene­ rule si manifesta da una flessione completa di queste radiazioni e dalla loro assenza di colore, di luminosità. Abbiamo visto proporre cosi delle tl iagnosi stupefacenti, che indicavano in particolare malattie risalenti a molti anni prima e la cui sede non aveva recuperato integralmente la Mlla vitalità. Ancor più dotato, un chiaroveggente penetra per via astrale nella profondità dei tessuti e coglie, nelle sue più sottili complessità, il meccanismo fisiologico. Va da sé che alcuni, particolarmente predisposti, ottengono subito, Mcnza il minimo esercizio, visioni esattissime. Si legga in proposito la testimonianza di Joseph Maxwell, medico e magistrato21, le cui ricerche 1perimentali restano un prezioso documento sulla questione. Affron­ trremo più avanti l'uso degli specchi magici, evocatori delle diverse t:aregorie di entità dell'invisibile. Adesso notiamo semplicemente che tJUcsti specchi, traslucidi o metallici, sono tutti caratterizzati da una naperficie uniforme, dolcemente lucente, ugualmente e debolmente rischiarata. Ogni superficie di questo genere basta a riflettere l'astrale. I l dottor Maxwell documenta con precisione visioni di scene, presenti " future, e in seguito esattamente confermate, che apparvero sponta­ neamente a un percipiente sullo specchio di un comune armadio da �·nmera da letto. Una volta sprigionato il principio delle diverse ricettività, l'adepto può, fin da subito, farne uso, anche se manca il tempo per esercitarsi mme abbiamo descritto. Sia che si dedichi a meditazioni passive, in­ lrrrogative o evocative: le luci arriveranno, prima incerte, ma sempre Nufficienti per guidarlo. Si medita di solito su un soggetto definito per affinare la propria �·onoscenza di questo soggetto grazie alle associazioni di idee qui av� viate. Ma, occultisticamente parlando, ogni stato psichico calamita ·

21

Cfr.

J. Maxwell, Les phlnom�nes psychiques, Edizioni Alcan. 51

Scienza occulta e magia pratica

un complementare esteriore e attira nell'inconscio del pensatore delle nozioni che non c'erano. Queste ultime, poco a poco, si affacciano alla coscienza. Il pensiero ci mette in rapporto telepsichico con tutto ciò che può cooperare alla nostra evoluzione: persone conosciute o ignora­ te, vicine o lontane; anche con gli oggetti che possono avere per noi un minimo interesse. E genera anche un'intuizione intellettuale: idee nuove, ispirazioni, soluzioni. Qualitativamente elevato, cioè orientato dalla venerazione della rettitudine, il pensiero armonizza l' uomo con il piano spirituale e postula l'intervento della provvidenza. Elimina i suoi antagonisti. Si medita passivamente quando, trovandoci nello stato di isolamen­ to già descritto, si resta in attesa delle nozioni che possono presentarsi. Cosi le intenzioni o disposizioni altrui nei nostri confronti suscitano un discernimento proporzionale alla nostra ricettività; le imminenti casualità colpiscono l'intuizione; si abbozzano impulsi d'incoraggia­ mento connessi alle nostre abituali preoccupazioni; la sequenza casuale delle nostre decisioni passate o progettate ci appare e, a seconda della nostra preoccupazione di equità, il giusto o l'arbitrario dei nostri atti o pensieri sveglia nella coscienza morale opportuni chiarimenti . . . Si medita interrogativamente quando si mantiene a lungo l' atten­ zione sui dati di un problema ideologico o pratico che non siamo riu­ sciti a risolvere con i nostri strumenti immediati. La risposta non arriva improvvisa: bisogna reiterare il procedimento, ma è una questione di ore o di qualche giorno. Si medita evocativamente quando, avendo ritracciato i diversi ele­ menti di una situazione dolorosa o imbarazzante, insistito sull' agget­ tivazione delle difficoltà apparentemente insolubili, si indirizza alla provvidenza, a un invisibile per il quale proviamo una venerazione particolare, una invocazione, una richiesta, una preghiera spontanea. La fede, cosi come d'obbligo la si predica esotericamente

ai

fedeli dei

diversi culti, non è qui soltanto indispensabile alla richiesta, quanto a suscitare il sentimento profondo dell'armoniosa gestione cosmica e

il

consenso alla sua legge: questo solo pensiero basta a valerci il soccorso dall'Alto durante il periplo terrestre e il postumo divenire.

52

CAPITOLO 6

Magnetizzazioni, reazioni e attrazioni

La sesta Lama dei Tarocchi evoca l'alternativa posta all'uomo dall'esi­ Ntenza stessa: l'iniziativa volontaria o l'indolenza passiva dello Spirito lJ U i ndi

consegnato agli istinti. Qualunque sia, l'opzione fa scoccare la

freccia delle causalità determinanti del divenire. Abbiamo scelto la lotta deliberatamente? Allora le prove rese ne­ cessarie dall'anteriorità arriveranno, raggruppate e selezionate, cosl da modificare l'individuo e il suo destino conformemente alle sue aspira7.ioni. Ci siamo abbandonati ai suggerimenti dettati da un basso impulso morale? Abbiamo abdicato lo scettro del principio volitivo? Ripudiato l ' ideale spirituale? Acconsentito al patto tacitamente teso dall'inconscio ' i n feriore? Preferito, in una parola, crogiolarci nel sonnambulismo di u na

vita unicamente preoccupata degli appetiti fisico-astrali? Allora né

l ' i ntensità né la modalità delle prove dipenderanno dal libero arbitrio:

il determinismo esteriore agirà senza freni. Perché, quaggiù, bisogna per forza subire le realtà necessarie al ri­ Nveglio graduale della conoscenza. La psiche umana, evolvendosi dallo N tato primitivo di monade verso l'integrale e definitiva entità, attraverso I li tte

le fasi necessarie al suo perfetto sviluppo, percorre una serie di cicli

m m po sti

ciascuno da un periodo di azione e da uno di assimilazione.

l )urante ogni periodo l'anima, unita ai veicoli opportuni, deve adat­

t a rsi a condizioni di esistenza determinate - la vita umana per esempio - nel corso della quale si affermerà la sua coscienza dell'essere. Poi, una

volta realizzato tutto il progresso reso possibile da quelle condizioni, lascia i suoi veicoli corposi -

è

la morte cosl come la intendiamo - e

�tssimila, in seno all'invisibile, l'esperienza nuova di cui

è

portatrice,

�trmonizzandola con la totalità delle sue acquisizioni anteriori. Prepara 53

Scienza occulta e magia pratica

in seguito una nuova incarnazione, strettamente dipendente, nelle sue eventualità e caratteristiche, dallo stato risultante dalle precedenti. Incarnandosi di nuovo, l'essere si trova messo in un tale rapporto dal sé al non sé che attraverserà necessariamente le prove e le gioie indi­ spensabili al compimento dei nuovi progressi per i quali è pronto. Qui interviene l'alternativa in questione: sforzarsi volontariamente, cam­ minare deliberatamente in avanti o lasciarsi trascinare e subire nostro malgrado. In entrambi i casi la Legge Suprema dell'Evoluzione resta ineluttabile: ma se, anziché abbandonarsi passivamente alle proprie spontaneità si acconsente coscientemente alla necessità di lottare per la ricerca della conoscenza o della rettitudine, si sostituisce un percorso migliore a quello originariamente previsto dalla concatenazione logica delle predisposizioni e predestinazioni originarie. E la gravità della scelta diventa assoluta quando in piena coscienza l'uomo formalmente, ostinatamente, rinuncia al suo divenire spirituale e dà la sua piena inti­ ma adesione alla sovversione, alla cancellazione della coscienza morale nelle tenebre dell'istinto, formulando così il verbo spaventoso della sua irrimediabile regressione verso il non-essere. La maggior parte degli uomini vive e muore senza avere quasi una nozione profonda delle realtà superiori, che considera qualcosa di il­ lusorio e mitico. Attenti al loro sogno da sonnambuli, l'unica unica preoccupazione di questi individui è proseguirlo senza ostacoli e fuggo­ no l'urto e la luce che li risvegliano. Ogni volta che arriva uno shock, periodicamente, sotto forma di difficoltà, sofferenza, infelicità, che interrompe la loro beata letargia, ne deplorano l'effetto sgradevole sen­ za coglierne il senso occulto, cioè una manifestazione talvolta provvi­ denziale della Legge dell'Evoluzione, un richiamo alla percezione del mondo morale. Llnnamorato del

VI

arcano e le due donne che ne sono attratte

simboleggiano l'anima umana abbastanza ricettiva da discernere quale delle due fonti di ispirazione conviene scegliere. Una è

Neshamah,

lo

Spirito puro: ci impegna a preoccuparci dell'ideale e della rettitudine; l'altra personifica l'astrale inferiore, il richiamo alle euforie animale­ sche e ai miraggi passionali; tende a incatenare la psiche individuale usandola come fornitrice dei suoi appetiti e ad assorbirla in quell'unica destinazione.

54

Capitolo 6- Magnetizzazioni, reazioni e attrazioni

Figura 1 2 �Innamorato o gli Amanti - La sesta Lama dei Tarocchi

[indecisione del personaggio dei Tarocchi esprime al meglio la c..:o ndizione che si osserva comunemente tra le anime terrestri: formal­ mente non scelgono, restano invece sottomesse a un ritmo che le fa rivolgere ora verso lo Spirito, ora verso la materia. [oscillazione si fa a poco a poco più persistente verso destra o verso sinistra e la freccia del definitivo divenire

resta sospesa nell'arco dell'immanente giustiziere. ss

Scienza occulta e magia pratica

Qui appare di conseguenza il senso etico dell'arcano, la legge dei ritmi e delle reazioni proporzionali. Si spiega così almeno un po' il problema della perpetua e ineluttabile competizione di due principi avversi all'assorbimento dell'individualità psichica. Si può osservare che appena una predominanza si abbozza nell'anima, l'antagonista si ingegna in seduzioni contrarie. Va verso lo Spirito? Presto eccola di nuovo rivolta al campo dell'at­ trazione materiale e pronta a far patti con l'oblio delle prospettive più luminose: è la seconda oscillazione. Ma il ritmo continua, e alla vittoria delle sollecitazioni dal basso succede l'attrazione inversa. "Nel bruto assopito, si risveglia l'Angelo. " Certo, la durata e l'intensità variano per ognuno. M a i l pio asceta, fug­ gevolmente distratto dalla sua astrazione da qualche pensiero frivolo, è testimone della Legge così COJile lo è il criminale incallito richiamato da un vago rimorso. I..:uno e l'altro restano subordinati all'alterno sforw dei due prin­ cipi che si contendono l'entità umana: quello dell'essere e quello del niente. La conoscenza di questa legge delle reazioni inverse e proporzio­ nali costituisce in ascesi la luce più indispensabile e il più salvifico appoggio. Nel campo psico-iperfisico - quello delle realizzazioni ma­ giche - diventa la direttiva essenziale. Nelle pagine che seguiranno supponiamo si sia già formata nella mente del lettore l'equivalenza tra l'espressione magica e quella gella manifestazione cosciente del verbo

ti(uali, che si aspettano formule grazie alle quali con un gesto si opetjno i prodigi, aspetteranno invano; sappiano individuale. I curiosi dei

invece che le pratiche tradizionali, espressioni dell'intelligenza integrale del dogma occulto, costituiscono uno speciale esercizio del potere ma­ gico inseparabile dall'animismo umano, e che ai procedimenti antichi bisogna sostituire quelli che altri tempi impongono come più adeguati. In altri termini, una virtù magica non può emergere da un rituale ma dalla comprensione e dall'adattamento personale degli arcani in un rito concepito sia conformemente al dogma, sia alle contingenze. Così posta, torniamo alla nostra legge delle reazioni. Chi non ha mai letto o sentito l'espressione "shock di ritorno?"

56

Capitolo 6- Magnetizzazioni, reazioni e attrazioni

Per esempio, a proposito di una fattura di morte. eoperatore dopo aver tentato invano di provocare con la sua arte il decesso di un nemi­ co, si sente lui stesso invisibilmente colpito e a volte persino muore. L'agente propulsore ha incontrato una resistenza vittoriosa nell'avversa­ rio e sotto forma di imprevisto è tornato a chi lo ha emesso facendolo soffrire. Torneremo più in là su questo genere di fenomeni. Lo shock di ritorno - la sua fase ultima - che sola ci interessa, concretizza solo una delle manifestazioni della nostra Legge, non la principale, in effetti. Vi proponete, dopo aver compreso i Capitoli 3 e 4 di azionare l'agente iperfisico e di affinare il verbo volitivo. Per semplice che possa sembra­ re - è possibile anche senza spada fiammeggiante e bacchetta magica, lo abbiamo detto - sarà necessario, con una serie di sforzi preliminari sottrarsi all'avversario; in particolare all'inerzia. Provate e capirete da soli la difficoltà. Innumerevoli sono le vie insidiose per le quali l'inerzia verrà a dissuadervi dal vostro progetto, ad allontanarvene, a !asciarvici intorno. Inimmaginabili sono i colpi massicci ai quali la vostra inten­ zione si troverà esposta appena diventerà risoluzione. Sarebbe impossi­ bile descriverli, variano all'infinito e secondo il livello di ciascuno. In breve, vinta l'inerzia, eccovi in pieno lavoro: esageriamo, supponendo che non sia stata capace di distogliervi. Avete dunque creato un movimento, innescato un'attività iperfisi­ ca. Fate attenzione: la reazione sta per prodursi, inversa e proporzionale al vostro sforzo iniziale. Quando deciderete di sospendere la vostra "proferazione", di tornare allo stato di riposo, avrete a che fare con una specie di velocità acquisita, sarete mossi vostro malgrado dall'impulso che avete tanto fotièato a innescare. La condizione fisica particolare nella quale avete dovuto porvi continuerà senza il vostro consenso e colpevo­ li di aver cercato, prima di ogni tentativo di influenza magica esteriore, di diventare costantemente maestri del vostro pensiero, sarete minac­ ciati da una spiacevole ossessione. Dopo un momento di intenso sforzo mentale ogni praticante, de­ buttante o esperto, deve immediatamente rivolgere e mantenere la pro­ pria attenzione su un oggetto assolutamente estraneo al suo tentativo magico. La cosa migliore consiste in un rilassamento in cui c'è spazio

57

Scienza occulta e magia pratica

solo per l'automatismo: un bisogno secondario, un gioco, uno spetta­ colo attraente o qualcosa di analogo. Per la concentrazione pura e semplice del pensiero, cioè mantenere integralmente l'attenzione su un ordine di idee scelto, si impone lo stesso principio: dopo essersi concentrati è opportuno isolarsi, cioè vie­ tare l'accesso al campo della propria coscienza alle considerazioni che vorrebbero occuparla. Questa regola riguarda non solo l'equilibrio mentale dell'operatore, ma l'efficacia stessa del suo volere. Vogliamo calamitare un risultato? Bisogna creare nell'astrale un dinamismo centripeto in due tempi: ag­ gettivazione del fenomeno desiderato, cosa che pone il doppio siderale nelle condizioni di attrazione necessarie; abbandono all'iniziativa di questo doppio siderale che ha cura di stabilire l'intuizione calamitante. Vogliamo allontanare, respingere, disperdere una eventualità indeside­ rata? Bisogna creare un dinamismo centrifugo, sempre in due tempi: oggettivare l'interdizione, poi proiettare con energia un'onda capace di trasmettere l'intenzione formulata all'elemento iperfìsico. Un esempio che può facilitare la comprensione di questi punti ci è fornito quasi ogni giorno da persone che, arrivate all'occultismo perché provate nei loro affetti, vogliono provare a stabilire o a rin­ novare la loro influenza. Troppo spesso finiscono semplicemente con l' esse�e ossessionate. DiiiJ.enticano che una irradiazione necessita una preliminare

condensazitJ�e,

o, incapaci di dominarsi, mancano d' osser­

vare la condizione essenziale di ogni condensazione: arginare le proprie energie psichiche, cioè contenere il flusso di pensieri relativi all'oggetto desiderato, accumulare cosl il suo dinamismo psichico durante tutto il tempo che separa due periodi di irradiazione, per esempio ventitré ore di condensazione e un'ora di irradiazione. Un adepto un giorno si meravigliò a proposito dei suoi fallimenti in un esperimento che gli stava molto a cuore. Si trattava d'amore:

"La

mia azione avrebbe dovuto avere effetto", mi disse "ci penso durante tutto il giorno e anche mentre dormo".

"È precisamente per questo che

la sua influenza resta debole" , gli risposi, "lei disperde un minuto dopo l'altro un dinamismo che dovrebbe alternativamente tandosi di emetterlo e poi

58

accumulare rifìu­ lasciare che s'irradi ad alta tensione".

Capitolo 6- Magnetizzazioni, reazioni e attrazioni

Coloro che hanno fatto ricorso alla fattura d'amore tradizionale c

che ritroveremo più avanti, sono, generalmente a causa della loro

condizione passionale, incapaci di padroneggiare l'impulsività psichica. Arrivano a esaltarla correttamente durante il rito, ma non sanno poi arrestarla. Il vortice astrale creato dalla loro azione spezza i loro tenta­ tivi di inibizione, ricade, esacerba il loro stato e ne trae sostentamento per intensifìcarlo ancora.

È un circolo vizioso, difficilmente superabile,

nella cui morsa può insinuarsi il più persistente terrore. Del resto ipotizziamo che lo sperimentatore sia dotato di una più robusta capacità di auto controllo. Cosa otterrà? Ha via via condensa­ to e proiettato l'influenza. Il successo è tracciato: si viene a lui.

L amo­

re, evocato, si è incarnato. La legge di reazione giocherà comunque il suo ruolo. I..:essere amato, impregnato delle irradiazioni polarizzanti che condizionano l'attrazione alla quale obbedisce, le moltiplica ne­ cessariamente dal momento in cui hanno cominciato a nutrire il suo pensiero. La sua passione ormai incoercibile cresce dunque progressi­ vamente fino all'eccesso e oltre. I..:autore iniziale di questo stato perde così allo stesso tempo la sua influenza, poiché è superata in intensità dalla condizione psichica del soggetto, e per la stessa ragione ogni ar­ monia con quest'ultimo. Si disamora e presto non pensa ad altro che ad allontanarsi, ma è troppo tardi: la persona "fatturatà', diventata i mperiosamente desiderosa, si attacca imperiosamente a lui. I

ruoli

sono dunque invertiti.

Inutile dire che la fattura di odio comporta reazioni analoghe. Par­ lavamo poco sopra dello shock di ritorno classico, ancora più forte

in caso di insuccesso. Ma, anche se la fattura riuscisse, l'astrale dello

sperimentatore sarebbe comunque sintonizzato con tutti i piani delle energie e delle entità che deve sviluppare per colpire la sua vittima. Il più semplice grimorio fa seguire alla formula d'evocazione quella del rinvio dello spirito evocato. In effetti a volte si evocano delle inten­ zioni, lasciandosi persino andare a certi pensieri, e degli agenti che bi­ sogna saper e poter disperdere. Quanti disturbi e allucinazioni, difficili da curare, sono stati causati da un'imprudente evocazione in seguito alla quale il doppio siderale è stato investito da qualche aborigeno del piano astrale. Così si spiegano le possessioni. Nel Medioevo in molti sono stati posseduti, non solo per le evocazioni ma anche per debolezza 59

Scienza occulta e magia pratica

e paura. E coloro che presero provvedimenti cosi crudeli contro gli indemoniati agirono sotto una debole luce spirituale e senza nessuna carità.

Le leggi studiate in occultismo non solo regolano un'ampia catego­

ria di fenomeni più o meno strani, qualificati a torto soprannaturalF2 ,

ma devono estendersi nel loro senso di universalità. E se non contrad­ dicono le leggi che derivano dall'esperienza positivista, permettono però l'osservazione di differenti ordini di manifestazioni, tutti diversi dalle immediatezze tangibili che sono oggetto delle scienze moderne. Cosi, il meccanismo del ritmo dell'azione e della reazione pro­ porzionale, di cui abbiamo mostrato sopra l'ingerenza nella fattura d'amore, si osserva con altrettanta chiarezza nel corso della generazione e dell'evoluzione spontanee delle passioni. Ogni amore, ogni inclinazione, ogni appetito tende a creare di per sé un'attrazione magnetica del suo oggetto. Conoscere la legge delle at­ trazioni permette non di farle nascere opponendosi a questa legge, ma di tenerne conto come direttiva. Amore, inclinazione, appetito, diciamo, formano spontaneamente l'attrazione attraverso la mediazione istantanea di tre elementi psichici che essi animano: l'immaginazione, l'emotività e la volontà. Dall'ardore affettivo deriva la forza potenziale del

m agnetismo,

ma agisce tanto più utilmente quanto meno è dispersa. Lo schermo dell'immaginazione è un vero generatore di realizzazioni, ma quando mille farita$magorie si succedono in lin giorno, nessuna immagine ha tempo di prendere corpo. Potremmo schematizzare i ruoli rispettivi dell'affettività e dell'im­ maginazione rappresentando l'una come agente produttore d'energia creatrice e l'altro come mezzo regolato re, attraversato da questa energia, che proietta secondo il piano concepito. Supponiamo costante il flusso energetico e perfettamente stabile l'impostazione del regolatore: il loro ingranaggio, cosi coniugato, sarà efficiente.

22 Soltanto Dio è soprannaturale. !;Universo invisibile appartiene come il mondo visibile alla natura creata. Un fenomeno, qualunque sia l'ordine al quale appartiene nella gerarchia che va dal materiale allo spirituale, resta necessariamente cosmico, dunque naturale.

60

Capitolo 6- Magnetizzazioni, reazioni e attrazioni Il ruolo della volontà consiste precisamente nello stabilire e mante­ nere questo equilibrio, spezzando con interruzioni periodiche l'attività del dispositivo, cosi come esige la legge delle reazioni. Si sa che la passione sfrenata non può durare a lungo e che il sonno rinnova il suo vigore. Nel Capitolo

3 abbiamo esposto come si svolge il determinismo

delle fatalità. Qui aggiungiamo che accidenti ed eventualità generano attrazioni spontaneamente create da ognuno di noi. La persona con la quale siete entrati cosi stranamente e in modo cosi imprevisto in rap­ porto testimonia un'attrazione nata dalle inclinazioni di uno dei due, compatibilmente con alcune caratteristiche dell'altro. La somiglianza parziale o diffusa di coloro che, non conoscendosi, si raggiungono at­ traverso il tempo e lo spazio si spiega cosi. I..:amore non conosce leggi precise perché si sviluppa, si evolve e si spezza conformemente alla Legge occulta delle attrazioni che domina su tutte le altre in ambito sentimentale.

I tre elementi già enumerati:

appetito, amore e immaginazione sono sufficienti a formare con le loro molteplici congiunzioni tutti i destini d'amore. Proiettando attraverso un'immagine ideale l'irradiazione emessa dall'amore e dal desiderio, o semplicemente da quest'ultimo, l'essere che sta procedendo all'attaccamento crea cosi un fantasma astrale che carica di potenza attrattiva. Questo fantasma acquisisce a poco a poco (a volte in qualche gior- · no) un potere calamitante considerevole e contribuisce, agendo sul suo creatore, a mantenere lo stato psichico di quest'ultimo eccitando i suoi dementi, in particolare il desiderio. Questa fasè del fenomeno resta indipendente dall'influenza pos­ sibile dell'amore sul suo oggetto umano, ma assorbe talvolta le risorse emesse dall'innamorato, al punto da diminuire o anche da annullare l ' attrattività propria: di qui l'indifferenza dell'essere amato. Ogni desiderio di natura temporale dà luogo, tra l'elemento iperfi­ sico e il soggetto, a un processo analogo.

61

CAPITOLO 7 Le influenze della p rovvidenza

L'adepto iniziato alle realtà invisibili grazie alla sua solidarietà con l'Universo, istruito del potere consustanziale al verbo dalla sua imperi­ tura entità psichica, cosciente della sua triplice ricettività, si sente ne­ cessariamente animato dal desiderio di ottenere l'ispirazione, l'impulso, l'appoggio della sfera spirituale. I suoi pensieri di profonda venerazione l'orienteranno verso quella sfera e in qualche modo lo integreranno ad essa nel corso delle sue consuete meditazioni. Egli esprime allora il suo desiderio di assistenza: prega. Prega affinché l'insufficienza della sua luce interiore sia compensata dalla luce dall'Alto; prega di essere illuminato sull'opportunità delle realizzazioni che proietta; prega per vivificare in se stesso le potenzialità sostentatrici dello sforzo verso la rettitudine che merita l'appoggio della ·

provvidenza.

Il giorno in cui la necessità di pregare si manifesta chiaramente allo Spirito segna il compimento di un grande passo sulla via magica. Certo, l'efficacia della preghiera, l'istantaneità di questa efficienza e la sua conformità ai pensieri di ognuno, restano proporzionali al grado di evoluzione individuale. Ai santi e ai teurgi il cielo risponde spesso con

compimenti immediati ed

è

comprensibile,

sono intimamente unite al piano divino.

perché quelle vette etiche

Troppo distante da simili altitudini, la maggior parte di noi non

è

in grado di ottenere dall'Alto l'intervento provvidenziale che ottengono

le persone dotate di grande spiritualità. Di qui l'inesaudibile materiale

di molte preghiere ardenti e legittime la cui utilità, benché deviata in

senso quasi sempre oscuro, resta assolutamente certa. Se ognuno di noi potesse conoscere i numerosi e gravi pericoli ai quali

è

stato sottratto

grazie alle preghiere il cui oggetto non fu soddisfatto, la più indicibile confusione seguirebbe il dubbio.

63

Scienza occulta e magia pratica Del resto, domandare un favore in particolare vuoi dire formulare una volontà che rinuncia all'egida dell'Onnipotenza, se non è accom­ pagnata da una formale subordinazione all'equità. Leffìcacia di questo genere di preghiera dipende dal suo ardore e dalla sua insistenza.

È in­

somma un atto di volontà, una modalità di reazione psicocosmica che

riduce l'uomo alle risorse del suo giudizio individuale e all'opportunità del suo desiderio. Che un positivista la cui sovracoscienza sonnecchia ancora o subi­ sce, per suggestione educativa, un temporaneo sonnambulismo, non preghi, la sua colpa è grave ma remissibile. La sua non conoscenza dell'invisibile restringe la portata della privazione di luce che s'inflig­ ge. Ma una volta che abbiamo risvegliato il senso delle realtà occulte, se vogliamo usarlo ciecamente, cioè senza subordinazione al Verbo universale, è pura follia perché l'intelligenza più sottile deve prevedere l'eventuale defezione dei suoi mezzi di discernimento e chiamare in suo aiuto lo spirito di saggezza dispensatore di idee rettificatrici. Sia che si persegua, per mezzo delle facoltà e dei poteri studiati in occultismo, la conoscenza astratta o si persegua la realizzazione di una serie di opere, è essenziale riallacciarsi, attraverso pii raccoglimenti alla fonte di ogni verità. Per questo nei sistemi di magia più diversi vediamo l'invocazione preludere l'evocazione o la preghiera, sentiamo invocare Dio stesso o, in suo nome, essenze sue m1ss10narie. Alla gerarchia cosmologica indicata nel Capitolo

2 corrisponde,

in

effetti, una gerarchia di esseri. Al di là del tangibile umano si estendo­ no gli spiriti, le intelligenze, le potenze la cui catena ininterrotta segna ogni grado intermedio tra l'umanità e l'Inconoscibile assoluto. Reggo­ no ognuna una delle molteplici sfere d'energia che muovono il cosmo o partecipano alla sua gestione. La teurgia le supplica in nome dell'Altis­ simo. Il Mago le evoca o le scongiura. Lo stregone le invoca. Cosl come alla rettitudine si oppone la sovversione e alla volontà umana si affianca la parte più bestiale dell'anima, le regioni inferiori dell'invisibile sono popolate da disorganizzatoti, da agenti del male che bisogna combattere e da spiriti secondari, servi di chi li incatena, despoti di chi permette loro di farsi assalire. Lo stregone o il mago nero si fa preda degli uni e degli altri e lascia che agiscano in lui attraverso la

64

Capitolo 7- Le influenze della provvidenza NUa medianità. Non solo, attraverso orribili pratiche lascia che invada­ no

la sua aura sebbene per chiamarli usi formule che sono, in qualche

modo, preghiere al contrario, ciascuna delle quali lo fa sprofondare Nempre più nella regressione. Ogni rito, dall'orazione di un asceta fino alle complesse bizzarrie

d i un grimorio, mira a stabilire un rap porto con gli invisibili gesto­ ri dei processi cosmici o a un'azione diretta sulle energie mediante

'l uesti processi. La magia non pretende di ostacolare le leggi o il fe­ nomenismo natura.{e, ma di immischiarsi nel manipolare le une per Kovernare l'altro. Conformemente a questi dati generali, quattro direttive si presen­ tano un

a chi vuole agire sulle causalità occulte e ciascuna di essa genera

sistema di magia. Infatti, se attraverso le età e i popoli ci sembra di

11ver

concepito differentemente l'arte magica, è perché uno dei nostri

'JUattro sistemi ha generato adattamenti o commistioni molto varie ma i cui elementi si raggruppano anch'essi come di seguito.

l. Azione diretta sull'astrale terrestre e su chi ci si muove: elementa­

l i (spiriti degli elementi) , lemuri, larve ecc., aiutanti o eventuali antago­ nisti della volontà umana.

È in qualche modo una Magia iperfisica i cui

procedimenti esaltano il doppio siderale individuale, cosi da mettere lo sperimentatore in uno stato di medianità al tempo stesso ricettivo e ir­ radiante. A causa delle alterazioni periodiche subite dall'astrale terrestre nel corso delle diverse fasi solari o lunari, la magia iperfisica preconizza per le sue operazioni alcuni momenti della rotazione giornaliera, della rivoluzione annuale e della lunazione. Permette di influire, col solo in­ termediario del piano astrale e dei suoi abitanti, sui vegetali, gli animali c

gli esseri urriarii, tanto più potentemente su questi ultimi quanto più

sono deboli fisicamente, psichicamente, moralmente.

2. Azione sui dinamismi planetari e su chi li dirige: gli spiriti dei

sette pianeti. Come abbiamo già visto, al movimento dei sette corpi siderali si riattaccano i sette processi generali e i sette modi che hanno di manifestarsi quaggiù. Dall'influsso saturnino, per esempio, proce­ dono alcuni minerali, piante, animali, certi tipi umani, alcune forme, proprietà, caratteristiche psicologiche, fenomeni fisici, eventualità ecc.

La

Magia planetaria

stabilisce un rapporto tra l'operatore, il dinami­

s mo che vuole utilizzare e le entità che presiedono a questo dinamismo.

65

Scienza occulta e magia pratica

Per questo usa un rituale basato sulla connessione dell'influsso di ogni corpo celeste con i suoi corrispondenti terrestri e sui momenti in cui questo influsso predomina. 3. Magia angelica, accessibile soltanto ai grandi iniziati capaci di entrare in corrispondenza consciamente con la sfera cosmica, che regge la precedente, cioè con le Alte intelligenze che collaborano direttamen· te con l'Essere supremo e che secondo la tradizione ammontano a 72. Il Mago diventa cosi una potenza partecipe dell'armonia universale. Tale fu la magia dei Rosacroce i cui rituali - strettamente individuali - pos­ sono essere comunicati soltanto da un Maestro a un solo discepolo. 4. Magia divina, per l'esercizio della quale basta il solo comando. È quella dei santi e dei teurgi. Per essere integralmente conforme alla rettitudine, il loro Verbo, fortè di tutta l'adesione reciproca dall'Alto, si realizza per il solo fatto di essere stato proferito. Una, o anche più di una di queste concezioni, si ritrovano in qua­ lunque codice di procedimenti magici. Nelle nostre latitudini e nei nostri tempi si esercita quasi esclusivamente la magia iperfisica. Ma vo· gliamo accennare alla stregoneria delle campagne, !imitandola alle sue più basse manifestazioni. I suoi partigiani hanno assimilato male anche i dati più elementari del planetarismo. Colpiscono - ma a volte anche guariscono - agendo unicamente attraverso la loro personale esaltazio­ ne medio-animica sul doppio siderale degli uomini, degli animali, o dei vegetali quando attaccano le raccolte. Il loro grimorio prescrive le pratiche necessarie all' ottenimento dello stato psichico efficiente. Non soltanto influiscono con l'irradiazione stessa che procede da questo stato, ma sostentano le potenzialità degli esseri sparsi in seno alle basse regioni dell'invisibile e proiettano le larve astrali cosi vitalizzate là dove vogliono agire. Dopo la lettura del capitolo successivo il lettore avrà una conoscenza molto più precisa del personaggio dello stregone, del resto sempre più raro. Negli Archidoxa di Paracelso vediamo principalmente mettere in opera · ta magia planetaria. Egli utilizza, per esempio, i sette metalli: oro, argento, ferro, mercurio, stagno, rame e piombo esaltandone ri­ spettivamente l'influsso solare, lunare, marziale, mercuriale, gioviale, venusiano e saturnino. Fissa il dinamismo in armonia con la specie planetaria di ogni metallo incidendovi i segni espressivi del rapporto in 66

Capitolo 7- Le influenze della provvidenza

lJUestione, nel momento in cui l'astro efficiente occupa nello zodiaco una posizione influente. Si preoccupa di incidere sempre accanto ai Mcgni relativi alle influenze planetarie degli ierogrammi espressivi, le sue Intenzioni particolari e le leggi cosmiche in virtù delle quali il verbo umano realizza ciò che afferma. La Clavicola di Salomone si presenta come un importante compen­ dio di magia iperfisica, planetaria, angelica e divina. Enrico Cornelio Agrippa e, secoli dopo, Papus, ne hanno descritto in modo eccellente i riti essenziali. Secondo l'espressione tradizionale, la magia di Salomone pretende "di farsi assistere da tutto il cielo e servire da tutto l'inferno". Immutabile nei principi ma diversamente formulata la ritroviamo pres­ MO gli ierofanti egizi, tra le mani del loro adepto, Mosè, e poi presso i Rosacroce. Questo esercizio integrale del potere occulto si sprigiona simboli­ �:amente nel VII arcano di Ermete. Liniziato, con uno scettro in mano, 1ta in piedi sul carro dei trionfatori. Questo veicolo, espressione di quello della sua volontà, è trasportato da due sfingi già configurate nel Necondo geroglifico. Il carro è sormontato da una specie di baldacchino Htcllato analogo alla volta celeste e ai corpi siderali che si muovono in essa. Tre pentagrammi con la punta diretta in alto ornano la corona dell'iniziato e testimoniano l'affermazione del suo legame con la Sor­ gente Assoluta di ogni potere. Infine le quattro colonne che sostengono il baldacchino, come del resto la forma cubica del carro, manifestano il numero delle realizzazioni perfette. All'uomo moderno simili orizzonti sembrano inaccessibili. Oltre a una lunga ascesi, la magia tradizionale necessita di una conoscenza approfondita della Qabalah e in particolare dell'astrologia. Vuol dire l:he la potenza occulta �i resta vietata? Certamente no. I primi tre capi­ l oli di questo volume mostrano a sufficienza che, consciamente o no, agiamo tutti più o meno sulle cause seconde appena ciò che vogliamo raggiunge una certa intensità. Lintenzione formale, forte, energica, opera, lo ripetiamo ancora, senza spada fiammeggiante, una reazione psicocosmica il cui esercizio, conforme ai principi già enunciati, assicu­ ra tutti i risultati desiderabili per la vita individuale. Il dominio di se . stessi, indispensabile alla condensazione e al go­ verno dei nostri elementi costitutivi sulle proprietà dei quali si fonda 67

Scienza occulta e magia pratica

Figura

13

I l Carro - La settima Lama dei Tarocchi

la possibilità di azionare gli agenti occulti della natura, è la prima, fondamentale condizione da soddisfare. Nel presente capitolo abbiamo cercato di esporre la seconda, cioè il fatto che l'attività magica è subor­ dinata al fatto di essere impregnata da Neshamah. Inutile aggiungere che contare sui riti usati in passato per evitare lo sforzo volitivo equivar­ rebbe a una pietosa ingenuità. Ma forse non è completamente inutile ricordarlo, considerando che molti arrivano a studiare questi argomenti 68

Capitolo 7- Le influenze della provvidenza

nella speranza di imparare .a far sorgere per mezzo di formule, gesti, at­ titudini o pratiche strane - la cui ragione profonda non gli importa af­ fatto - ciò che la loro condizione troppo umana li porta a desiderare. Chi si accorgerà presto di questo errore si sarà già avvicinato al­ meno un po' alle condizioni reali della potenza. Chi vorrà sforzarsi di capire queste pagine, se necessario leggendo e rileggendo, vedrà questa buona volontà portare i suoi frutti, e sentirà a poco a poco la luce pe­ netrare la sua mente. Il consolidamento consecutivo delle sue energie psichiche lo sosterrà gradualmente. La meditazione lo renderà ricettivo all'intelligenza del sapere occulto, istanze di invocazione lo apriranno all'immanente provvidenza che trasmuta, a volte in un lampo, le anime capaci di sincera venerazione.

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CAPITOLO 8

Il mediatore delle potenze

Nel Capitolo 2 abbiamo preso in considerazione la costituzione occulta dell'Universo e dei suoi tre elementi: la sfera spirituale o dell'Assoluto, mondo dei principi; l'essenza psichica, dominio dell'anima umana e delle potenze regolatrici del cosmo, mondo delle leggi; infine la sostan­ za astrale, mondo delle virtualità intermediarie tra l'essenza psichica e la materia, come il doppio siderale individuale assembla la psiche al corpo di carne, suo abito terrestre. Il piano astrale, quest'invisibile oceano plastico e dinamico al t�m­ po stesso, che compenetra l'insieme del dominio fisico umano, ani­ male, vegetale e minerale, costituisce lo strumento comune a tutte le magie. È un agente le cui proprietà rendono possibile questa reazione microcosmica della quale un precedente capitolo notificava le norme c un ambiente popolato da numerose categorie di essere che giocano rispetto all'uomo un ruolo definito. Metafìsicamente, l'astrale comprende l'universale mediatore attra­ verso la cui funzione dispensatrice di ciascuna virtù delle leggi cosmi­ che genera la sua catena di cause e di effetti. Ricettacolo del principio della vita, tendè a spartirla in esistenze individuali, poi, per ritmica reciprocità, a dissolvere gradualmente tutta la vita differenziata fino alla reintegrazione al potenziale comune che la· condizionava. Cosi giocano dentro di noi questi due impulsi successivi, dei quali uno ci fa evolvere dalla fecondazione alla maturità, l'altro dalla ma­ turità alla decomposizione. La natura testimonia significativamente questo antagonismo dinamico: sviluppo e disgregazione, espansione e costrizione, dilatazione e restringimento si manifestano in altrettante modalità. La nozione dello spazio e quella del tempo si chiariscono singolarmente se solo si riflette un poco sul concetto delle due pro71

Scienza occulta e magia pratica

prietà fondamentali dell'agente iperfisico. Luna e l'altra contingenti al movimento, alla mutabilità, hanno il loro principio astratto nella causa seconda, astrale, e si fondano sul determinismo astrale della forma e della durata. Immersi nel seno di questo immenso mare iperfisico, ci troviamo in contatto diretto col nostro doppio siderale, fatto della sua stessa so­ stanza. Lastrale gioca dunque rispetto a tutti gli organismi terrestri il ruolo di un comune intermediario. Come l'etere trasmette le onde con­ centriche scaturite da un emettitore di onde hertziane, l'astrale registra e propaga attraverso lo spazio quelle che derivano dalla vita psichica .e permette cosi quelle teleinfluenze, quelle comunicazioni di pensieri, quelle suggestioni mentali ben studiate da Camille Flammarion. Da un altro punto di vista possiamo considerare l'astrale come una vasta matrice che ogni emissione volitiva tende a fecondare e che, dopo una fase più o meno lunga di gestazione, fisserà nell'oggettività il con­ tenuto dell'iniziale volizione, a condizione che non vi siano ostacoli du­ rante la gestazione, in particolare agenti e volontà contrarie. Una ma­ nifestazione tangibile appare sempre in effetti come compimento di un processo astrale, il risultato delle tre principali potenze che prendono parte in proporzione variabile alla preformazione di ogni eventualità: - · il fato che deriva dall'incatenamento necessario di cause ed effetti; - l'essenza psichica, della quale partecipa l'anima umana; dunque l'iniziativa volontaria, il Verbo; - le influenze proprie alla sfera spirituale, designate col nome ge­ nerico di provvidenZa.. Ne consegue che la volontà umana, anche isolatamente, agisce sul divenire nella sua fase virtuale, quella che percepiscono e possono dun­ que predire i veggenti. Cosl la successione delle eventualità preformate nell'astrale dal fato individuale o destino resta deliberatamente modificabile. È bene precisare, a questo proposito, che il fato efficiente di ogni destino individuale influisce sull'elemento circostanziale attraverso il canale del doppio siderale individuale che esso piega, con le tendenze che gli imprime, a collaborare di proprio impulso al determinismo del 72

Capitolo 8 - Il mediatore delle potenze

avvenire. Dagli stati psichici anteriori e dalle attività conseguen­ ziali, deriva il cosiddetto fato. Finché l'uomo subisce passivamente l'ispirazione dell'inconscio inferiore, dell'automatismo istintivo e pas­ sionale, il suo destino resta ineluttabile perché niente ne impedisce il compimento. Ma appena si sforza di deliberare coscientemente i suoi pensieri, di governare i suoi desideri e sentimenti, di tenere sotto controllo gli impulsi che gli nascono dentro e le influenze arrivate dall'esterno, attua una deviazione e un rimaneggiamento graduale di ciò che risultava dalle sue anteriorità. !.:acume del discernimento, la fermezza dell'impero su di sé, la precisione e la persistenza dei disegni, sono le tre condizioni di quella virilità psichica che feconda incessan­ temente la matrice astrale e genera in essa le realizzazioni più conformi alle cose che ha immaginato. E, sia per favorire l'intelligenza di queste ultime che per assicurarsi l'appoggio delle influenze provvidenziali, è assolutamente necessario stabilire un rapporto mistico con la sfera di­ spensatrice di luce spirituale. NUO

� arrivato il momento di affrontare la strana qll:estione degli invisibili

l:he popolano l'astrale. Se potessimo vederli, l'aria ne sarebbe offuscata. Attorno a noi, oltre le masse e gli organismi materiali, la loro moltitu­ dine si affretta e si incrocia. Alcune considerazioni ci aiuteranno a capi�e l'esistenza di alcune specie di indigeni astrali. Cosl come alcune modalità della materia ten­ dono a cristallizzarsi intorno a un centro d'attrazione, cosl come ogni embrione vegetale, animale o umano attira a sé, per incorporarseli, gli atomi necessari alla sua crescita, la sostanza astrale, che tende per sua proprietà assolutà alla vita differenziata, si aggrega istantaneamente in diverse forme appena un fuoco potenziale arriva, proiettandosi in essa, a fecondare una porzione di questa sostanza. Cosl il piano astrale elabora incessantemente un'infinità di bozze di entità, di esseri senza consistenza e senza individualità ma fissamente polarizzati dalla tendenza dinamica che diede loro nascita. Accanto alle anime umane o animali in attesa di incarnazione ter­ restre, l'astrale è ricco di innumerevoli germi di esistenza, scostati da ogni fili(lzione ontologica e che cercano oscuramente di affermarsi: qualcosa di simile a dei feti allo stato di mostruoso abbozzo in corso di 73

Scienza occulta e magia pratica

gestazione. Si fornisca a una di queste larve un potenziale sostentatore: la sua proprietà vampiresca lo assorbe, la sua corporeità si densifica, la sua forma si precisa, la sua mobilità e la sua potenza si accrescono. I riti sanguinosi e osceni della magia nera soddisfano questa condi­ zione e offrono alle larve astrali una fonte, dove esse attingono l'ener­ gia accumulata ad alta tensione nei veicoli fisiologici della vita. I soli strumenti usati dal mago nero bastano a creare veri e propri fantasmi larvali. Ricava la loro corporeità dalle condensazioni fluidiche, liberate dal sangue o il seme sparsi e assegna il suo verbo perverso al loro simu­ lacro animico. Questi coagulati astrali, come i precedenti, prendono il nome di lemuri. La plasticità della sostanza astrale permette di impastarne le ap­ parenze e le forme più varie. Inconsciamente, i nostri pensieri più segreti si iscrivono, si immaginano nella luce astrale. Le impressioni sensoriali - stadio preliminare all'attività mentale - lasciano così una traccia durevole e indelebile. Anche l'agente iperfisico cela gli archivi dell'umanità: miraggi di cose, ombre di esseri, "fotoplastie" di eventi. Basti pensare alle larve taratologiche che vengono fuori dallo spavento degli incubi, alle orribili immaginazioni diventate reali fantasmi e si capirà che, salvo avere una tempra eccezionale, la percezione anche mo­ mentanea dell'invisibile stringe in un'angoscia vicina alla follia coloro che non ci sono preparati. E questo è il minor pericolo nel quale incorre chi esteriorizza prematuramente, tenta lo sdoppiamento o di uscire dal corpo astrale. [adepto che si è esercitato a lungo, vigile contro la paura, maestro del suo doppio siderale, sa liberarsi temporaneamente dai legami materiali (o almeno renderli più duttili) al punto da abbandonare il suo corpo di carne, volontariamente posto in una calma e profonda letargia, per esplorare i campi dell'aldilà, in particolare la più imme­ diata delle regioni occulte. Ma se conduce alla luce i ferventi asceti, il sentiero del mistero conduce all'orrore i temerari che osano avven­ turarsi nella dimora della morte senza essersi gradualmente rafforzati ed esercitati. Molte forme di alienazione sono dovute all'irruzione di una larva usurpatrice del sé terrorizzato, nel corso di uno sdoppiamento sponta­ neo o provocato. E siccome non mancano gli organismi poco omoge74

Capitolo 8 Il mediatore delle potenze -

nei, il cui elemento intermedio, il doppio siderale, non riesce a restare llttaccato all'elemento materiale, ovvero il corpo fisico, possiamo am­ mettere l'origine bilocatoria di un gran numero, se non della maggio­ ranza, dei casi di follia. La disperazione successiva a qualche violenta depressione emotiva basterebbe a spiegare la fortuita scissione dei due principi. Coloro che evocano formalmente o intenzionalmente il diavolo in­ teso in modo convenzionale, che un'abominevole eresia ha voluto tra­ sformare nel personale antagonista dell'Assoluto divino, sperimentano a loro danno la caratteristica dell'astrale di oggettivare le affermazioni psichiche. E se sono sufficientemente esaltati, a questa evocazione si accompagna una esteriorizzazione violenta che fa nascere un fantasma simile a un demone leggendario. Questa stessa esaltazione, unita all' ef­ fetto delle sostanze stupefacenti usate, favorisce uno stato di percezio­ ne, talvolta di sdoppiamento completo, durante il quale vedono Satana in tutta la sua mostruosità e, con o senza apparizione, rischiano forte­ mente di restare ossessionati da qualche larva dalla forma demoniaca. I n sintesi, attraverso la loro emissione intensa e persistente i pensieri scolpiscono, anche nella sostanza astrale, immagini, forme, entità a loro somiglianti e provviste di una specie di subconscio analogo alla specie originale. Gli appetiti smodati, le passioni violente, come lussu­ ria, collera, orgoglio, gelosia, invidia, le stesse caotiche ideologie creano larve che si attaccano all'aura, all'atmosfera psichica del loro creatore c si affrettano a perpetrare la ragione della loro esistenza. Reagiscono dunque sull'individualità dalla quale sono emanate. Evocate da uno specialista, sfuggono oscuramente ma osti natamen­ te a quel distacco che implicherebbe l'esaurimento della loro sorgente · originaria. Veri e propri vampiri che suscitano terrori e ossessioni in­ numerevoli, le conosciamo semplicemente dal tenace dispotismo delle abitudini. Va da sé che, in modo reciproco, dalla rettitudine morale, dall'al­ truismo, dall'intelligenza, dalla devozione, procedono degli esseri astra­ l i completamente diversi dai lemuri e dalle larve vampiresche. Mentre queste ultime formano le onde d'assalto dei maghi neri, la volontà del buono, del giusto, della persona autentica può far nascere aiuti invisibili, capaci di collaborare a un'iniziativa protettrice proporzionale 75

Scienza occulta e magia pratica

al grado di perfezione etica, intellettuale, volitiva e mistica del loro emanatore. Sono, dice Guaita, le potenze efficienti della carità, della scienza o della luce. Affrontiamo un altro gruppo di abitanti dell'astrale: gli elementali, detti anche spiriti degli elementi. Vere e proprie individualità, dotate di un grado di intelligenza variabile nia talvolta rivale alla comprensione umana, questi spiriti regnano iperfisicamente sui quattro stati della materia o, secondo la tradizione, sui quattro elementi. Sono le salamandre, amministratrici del fuoco, le silfidi che di­ spongono dell'aria, gli gnomi sovrani della terra e le ondine o geni delle acque. Lantica concezione dei quattro elementi corrisponde alle quattro proprietà dell'astrale di cui salamandre, silfidi, gnomi e ondine governano il sostrato sensibile. 23 Il loro impero, per così dire assoluto, li rende utili aiutanti o te­ mibili avversari. La maggior parte dei grimori ha estratto, più o meno deformandoli, dalla Clavicola di Salomone i riti con i quali si scongiu­ rano gli elementali, ma ciò che questi manuali omettono è che nessuno può farsi padrone degli gnomi se non ha vinto la paura delle vette e del sottosuolo, delle silfidi se teme le vertigini, delle ondine se le acque non gli sono familiari, delle salamandre se non è intrepido nei confronti delle fiamme. Parenti degli elementali sono gli elfi, i jinn, i troll, le sirene, i fol­ letti, i coboldi, le fate, le ninfe, i silvani, i fauni, i satiri: dietro queste strane figure mitologiche c'è qualche occulta realtà che spiega la loro ongme. Queste sono, insieme alle anime del limbo e ai morti di passaggio nell'astrale, le principali tra le specie invisibili che si incrociano nello 23 Sarà utile paragonare questa concezione a quella dei teoso6 iniziati in

Oriente. Questi professano che la materia fisica, oltre ai suoi quattro stati attual­ mente conosciuti, ovvero solido ; liquido, gassoso e irradiante o eterico, subirebbe tre altre modalità chiamate super-eterica, sub-atomica e atomica. Questi sette stati vanno dal più denso al più sottile e manifesterebbero ciascuno una delle sette mo­ dalità della sostanza astrale. D'altra parte la dottrina teoso6ca insegna che gli abitanti dell'astrale si divi­ dono gerarchicamente, secondo il loro grado d'evoluzione, nei sette sotto-piani corrispondenti ai sette stati in questione.

76

Capitolo 8 Il mediatore delle potenze -

Figura

14

La Giustizia - I.: ottava Lama dei Tarocchi

spazio nella più vicina delle regioni occulte. Coloro la cui lucidità od ordinaria chiaroveggenza rende capaci di percepire l'astrale distinguo­ no anche, fluttuanti qua e là, ombre o fantasmatiche presenze umane provenienti dai disincarnati le cui anime liberate dal loro involucro fluidico hanno raggiunto la sfera che gli è propria. Cosi come la terra dà asilo indifferentemente ai più alti vertici umani di spiritualità e ai più abietti banditi, l'astrale veicola al tempo 77

Scienza occulta e magia pratica

stesso gli spiriti della luce scesi per qualche missione dalla loro radiosa dimora e le intelligenze sovversive la cui attività demoniaca giustifica in parte il mito manicheo del diavolo. Di origini diverse, questi demoni, alcuni dei quali furono uomini, si sono irrimediabilmente condannati per la loro integrale e definitiva adesione alla perversità, a un annichi­ limento graduale ma irrimediabile. Servono volentieri tutte le opere delle tenebre, di odio e di immoralità. Rappresentando Themis con la sua spada e la sua bilancia, l' ot­ tava chiave di Ermete simboleggia il ruolo equilibratore e giustiziere dell'astrale. Da un lato c'è l'antagonismo delle potenzialità che si op­ pongono in esso per garantire la stabilità dei mondi: il loro sostenta­ mento si basa infatti sui movimenti della sostanza astrale la cui materia costituisce, del resto, un aggregato passeggero. 24 Dall'altro c'è la funzione esecutiva svolta dall'agente che ci occupa di affinare sempre più, fino al ritorno al ritmo, la sequenza causale azionata dai nostri stati psichici. In esso, il presente determina il futuro come il passato ha generato il presente.

24 Le proprietà dualistiche dei corpi, cioè conformità e coesione, dilatazione e densifìcazione, duttilità e resistenza, hanno come unica causa l'iperfìsico, che manifesta la sua doppia mansione espansiva e costrittiva. 78

CAPITOLO 9 C ascesi magica

Ogni essere umano è una potenza occulta, ecco l'aforisma introduttivo al presente capitolo che ormai ogni lettore è in grado di comprendere. L'uomo cerca di migliorare infatti, inconsciamente, il fenomenismo astrale anche quando non ne possiede ancora la minima nozione. lni­ ziarsi alla Scienza occulta è prendere coscienza di questo f�nomenismo. La magia, che consiste nell'utilizzare praticamente i dati dell'occulti­ smo, comincia dall'iniziativa deliberata di maneggiare i mezzi propri a quella Potenza che è ogni entità volitiva. Di questa scienza sperimentale il profano conosce soprattutto le de­ clinazioni più singolari e trascendenti. Così di solito prende un'accezione quasi assurda. La si immagina dispensatrice di una tecnica segreta che permette di determinare effetti meravigliosi attraverso ogni sorta di van­ taggiosa deroga dall'ordine naturale, cioè il privilegio di piegare quell'or­ dine prefisso all'arbitrarietà di un irresistibile potere. In verità, la magia consiste nel dirigere l'avviamento di questo processo che ogni individuo aziona consciamente o no e attraverso il quale influisce sui differenti de­ terminismi considerati, a torto, fuori dalla portata della volontà. Latto magico primordiale è un atto interiore: quello di governare in se stessi l'elemento trasmissivo del verbo, cioè il dinamismo psichico. Il superamento delle prove preliminari imposte un tempo all'aspirante neofita delle antiche iniziazioni presupponeva già un livello eccezio­ nale di dominio di sé, una fermezza d'animo che ventidue anni di ascesi progressiva elevavano fino al punto estremo in cui la reazione microcosmica sfiora la sovranità. Che quelle vette di volontà cosciente abbiano potuto, appoggiandosi sulle leggi occulte, sulle cause seconde generatrici delle cause immediate, presidiare il fenomenismo sensibile, è perfettamente logico. 79

Scienza occulta e magia pratica

Il temporale procede da cause dirette invariabili. Sapendo di quali cause seconde queste cause dirette sono gli effetti, disporremo allora del fulmine. Si approfondiscano e si chiariscano le conoscenze moderne già ac­ quisite sul tema del magnetismo umano: si rinnoverebbero le resurrezioni di Apollonio. La Scienza occulta spiega ogni prodigio; il presunto miracolo non è altrp che l'eccezionale manifestazione di una legge sconosciuta e il leggendario soprannaturale è soltanto una maschera del reale invisibile. Per tornare alle contingenze più immediate e rivolgerei ai moderni discepoli, consegniamo loro con la precisione che si aspettano la for­ mula realizzatrice dello stato efficiente delle diverse tecniche magiche. Questa formula consiste nel porre le proprietà e le attività della mac­ china umana alle dipendenze dell'intendimento direttivo, o a realizzare un dominio individuale, deliberatamente condensatore ed emettitore del dinamismo psichico. C'è in noi un centro istintivo A, un centro motorio B, un centro intellettuale C e un centro spirituale D . Al centro istintivo corrispondono l'organismo materiale e i suoi bisogni ( Gouph) . Al centro moto rio corrisponde l'animazione dell'organismo, la sen­ sibilità, la passionalità, l'automatismo (Nefesh) . Al centro intellettuale corrisponde il pensiero, spontaneo o riflet­ tuto (Ruach) . Al centro spirituale corrispondono il senso etico e il misticismo (JYeshamah). Il complesso anatomico A elabora l'energia trasformata in B e in C. La prima espressione del dominio magico sarà dunque il dominio fisiologico. Il motore B deve esser calibrato per manovrare senza sforzo le di­ verse intensità dell'energia che è in gioco e adattarla precisamente agli effetti desiderati: dominio emozionale. Il direttore C deve esercitarsi al comando delle azioni che incom­ bono su di lui e sorvegliare con vigilanza alla loro esecuzione (dominio intellettuale) . Infine questo stesso direttore, conscio della necessità di lavorare in modo proficuo al suo divenire, cercherà di concepire sempre meglio il suo ideale e di conformarsi a esso: dominio spirituale. 80

Capitolo 9 L 'ascesi magica -

Figura 1 5 LEremita - La nona Lama dei Tarocchi

I.:impulso direttivo deve essere comunicato a Nefesh, strumento del Verbo, attraverso Ruach e Neshamah. Proprio come l'Eremita della nona chiave di Ermete il discepolo userà, prima di tutto, l'isolamento meditativo - il mantello ascetico - al riparo del quale si esaminerà alla luce delle nozioni occulte. Poi in­ traprenderà il periplo della sua evoluzione, appoggiato al bastone della conoscenza, d�rigendo sul suo cammino la lanterna del suo sapere se81

Scienza occulta e magia pratica

greto. Fin lì manovrato dall'uomo impulsivo, si sforzerà di governarlo e di farne l'aiutante dell'uomo riflessivo. Ma, per arrestare il movimento e l'impulso che regolano la sua persona e il suo destino, cercherà prima di tutto il silenzio e la solitudine. Vediamo in dettaglio le diverse direttive riguardanti le quattro sezioni dell'ascesi magica. Il dominio psicologico consiste: a) Nel seguire abitualmente una dieta alimentare perfettamente conforme al ruolo che ha di mantenimento anatomico e apporto ener­ getico. Ogni commestibile è una materia prima destinata a diventare successivamente chilo, sangue, tessuto, forza nervosa, energia psichica. È dunque basilare vietare alcune specie di alimenti e vietarsi quantità che provocano una tossicità corrosiva alla macchina organica, sfian­ cante per il suo apparato digerente e che diminuisce l'elaborazione e la disponibilità delle forze psichicamente utilizzabili. h) Nel selezionare e dosare, a seconda della tendenza del tempera­ mento a una predominanza linfatica, sanguigna, biliosa o nervosa, le sostanze che ingeriamo. Al linfatico, scarse quantità e di base carnivora. Al sanguigno scarse quantità e di base leguminosa. Al bilioso quantità medie e di base !atto-vegetariana. Al nervoso grandi quantità e di base vegetale grassa. c) Nel moderare ogni ordine di tendenze istintive soddisfacendole abitualmente nella stretta misura del necessario e, eccezionalmente, in misura più o meno grande a seconda di quanto le operazioni intraprese richiedono. d) Cioè mettersi nelle condizioni volute per condensare ad alta tensione la forza nervosa, mobilitarla e impegnarla efficacemente. Si condensa la forza nervosa grazie a una vita vegetativa, una distensione ' emozionale e cerebrale completa, un isolamento che riduce la vita di relazione. La raccogliamo rallentando, moderando o sospendendo le attività viscerali. La intensifichiamo con la volontà. Il dominio emozionale consiste: a) Nel dominare tutte le impressioni di origine sensoriale. La re­ sistenza alle sollecitazioni dell'udito, della vista, dell'olfatto, del gusto e del tatto cosl come alle dissonanze che li colpiscono, qui si impone 82

Capitolo 9 L 'ascesi magica -

assolutamente. Il loro utilizw è altrettanto importante, ma deve essere stabilito per ciascuno da una guida sicura. Cosl la soddisfazione del gusto modera l'impulsività cerebrale; quella dell'olfatto calma o stimola l'animismo; quella dell'udito attiva l'immaginazione, la concettualizza­ zione; quelle della vista favoriscono la capacità di sintesi; infine quelle del tatto affinano la sensibilità. b) Nel decidere l'accettazione o l'inibizione delle tendenze senti­ mentali o passionali nascenti. Il motore-desiderio, il motore-impulso deve mantenersi interamente dipendente dal timone-volontà. Lo scopo da raggiungere consiste nel sentirsi in ogni momento padroni di esalta­ re, di moderare o di orientare il proprio dinamismo morale. c) Nell'aprirsi a tutte le fonti di emozione potenti ed elevate (con­ templazioni pittoriche, architettoniche, scultoree e dei diversi aspetti della natura - boschivi, marittimi, montagnosi, poesia, musica dei grandi Maestri - in particolare Wagner) . Ladepto attingerà dalle fonti artistiche intense vibrazioni, capaci di stimolare tale stato psichico ne­ cessario ai suoi piani e di affinare considerevolmente le sue percezioni intellettuali. d) Nell'affrontare ogni strappo emozionale sforzandosi di mante­ nere integra la sua serenità, di opporre alla rabbia interiore la sovranità della filosofia occulta e di aprirsi largamente all'altruismo umanitario. Il dominio intellettuale necessita: a) Dello sforzo del libero arbitrio che sostituisce ai pensieri sponta­ nei giudizi e pensieri deliberati. b) Dello sforzo dell'assimilazione che verte alternativamente sul concreto e sull'astratto. c) Dello sforw di una direzione che abbia per oggetto lo sviluppo della facoltà di mantenere indefinitamente l'attenzione su una diretti­ va, un ordine di idee, un argomento qualunque. d) Dello sforw d'immaginazione che tende a definire le immagini mentali, a oggettivarle rapidamente, ad animarle con intensità e a fis­ sarle. e) Dello sforw di causalità, cioè della ricerca meditativa di rapporti, analogie, sequenze casuali relative a un fatto, a una legge, a un princi­ pio. 83

Scienza occulta e magia pratica

f) D ello sforzo di duttilità nel passaggio da un bisogno a un altro,

per quanto differenti essi siano, e in generale nel passaggio dall'attività p,sichica al riposo più completo. Il dominio spirituale consiste: a) Nel meditare su tutti gli argomenti della natura, risvegliare il senso etico e quello delle astrazioni mistiche. Si raccomanda in partico­ lare lo studio della Qabalah ebraica. h) Nel combattere in sé ogni arbitrarietà al fine di manifestare nei pensieri, nelle parole e nelle azioni una sempre più perfetta equità. c) Nel vietarsi, per quanto possa sembrare giustificato, ogni senti­ mento di odio ovvero di animosità. Respingere il loro oggetto o allon­ tanarsene e non pensarci, se non per incitarlo mentalmente a modifi­ carsi. d) Nel lasciar sbocciare la venerazione della rettitudine che si mani­ festa dalla Sorgente Assoluta. e) Nel sacrificare il temporale all'Eterno. f) Nel sostituire a poco a poco ai moventi scaturiti dall' egoità altri moventi in progressione collettivi, universali e divini. (Questi sei gradi non sono raggiungibili da tutti, ma i primi tre sono assolutamente indispensabili) . Senza dubbio se questo ultimo do­ minio serve a diventare spirituali, i due precedenti sono solo utili a svi­ luppare la potenza magica cosi come la si intende. Ma questa potenza, in ultima analisi, non è altro che un modo di agire e chiunque persegua la conoscenza ultima troverà la sua via unicamente nell'ascesi superiore, dispensatrice dei doni della profezia e della teurgia. Nessuno dovrà tra­ scurarla, se vuole preservarsi dagli scogli inerenti alla natura umana. Gli effetti dell'ascesi magica si sviluppano · al solo enunciato delle prescrizioni precedenti. A poco a poco una serenità sconosciuta si im­ possessa dell'essere, la cui personalità si afferma triplicemente, in modo intelligibile, sensibile e concreto. Insorge una nozione, presto si defini­ sce e si afferma, quella di influire, senza alcun procedimento speciale, sugli esseri e le circostanze, di giocare un ruolo sempre più grande nella generazione delle circostanze, di acquisire ogni giorno di più una presa più potente sul divenire. I pensieri e le intenzioni che si formulano 84

Capitolo 9 L 'ascesi magica -

mentalmente manifestano la loro potenza di oggettivazione. C'è, in una parola, una magia spontanea. Lascesi sviluppa inoltre le qualità che permettono di affrontare un allenamento speciale e le operazioni proprie alla magia cerimoniale, e di produrre i fenomeni che ne sono l'oggetto. Alcuni penseranno che esistono uomini, lontanissimi dal possedere la superiorità alla quale mira l'ascesi magica, che si servono del potere occulto senza nessuna preparazione, affidandosi a certi formulari di pratiche del resto assurde. Questo punto sarà chiarito più avanti par­ lando di stregoneria o magia nera. Diciamo, per il momento, che se si sostituisce alla volontà deliberata e gerarchizzata il desiderio esaltato fino alla frenesia, l'idea fissa forsennata, e alla certezza ragionata la fede cieca, il verbo non realizza affatto ciò che afferma. Ma una simile follia presuppone una predisposizione comunque dannosa, perché genera essa stessà la sua punizione che deriva dalle leggi stesse del potere oc­ culto.

85

CAPITOLO 1 0

La ruota simbolica del divenire

Qualcuno ha detto: 'Tuomo vive sulla terra come se non dovesse mai morire". Evidente come quella della morte, la certezza del mutamento perpetuo delle cose di quaggiù viene raramente presa in considerazione t ra i fattori e le motivazioni individuali. Eppure noi tutti siamo attac­ �.:aci a quella ruota del destino con la quale i Tarocchi simboleggiano la legge del divenire personale e collettivo. Alcuni vicini all'asse centrale, altri prossimi alla circonferenza este­ riore, tutti trascinati nella rotazione dell'insieme, percorriamo una serie d i cicli, centrifughi o centripeti, descrivendo così una sorta di spirale, evolutiva o involutiva. . . La vita di colui che è vicino al centro della ruota sarà fatta di una successione monotona di circostanze insignificanti. La sua personalità poco consistente offre una debole presa allo slancio centrifugo. Nato in un paesino, ci resta stabilmente, ci invecchia e ci muore. La vita dell'al­ tro, nato sotto gli auspici simboleggiati dalla prossimità assiale al ciclo delle eventualità, diventa sempre più intensa, al punto da essere presto coinvolta dalla corrente centrifuga e trascinata in una corsa ciclica sem­ pre più ampia. È destinato a un'esistenza movimentata. Salvo quello centrale, evocatore di inerzia, ogni punto del nostro cerchio e l'ente che ci si trova salgono, scendono, risalgono, ridiscendo­ no, qualunque sia su questo punto l'azione della doppia corrente verso l'asse e verso la circonferenza. Ma più ci avviciniamo a quest'ultima, più potenti e più vaste sono le eventualità determinate dalla rotazione dell'insieme. Saper raggiungere la piattaforma dove la sfinge si isola dalle forze fatali è il solo mezzo per sottrarsi al ritmo del fasto e nefasto. I l modo di accedervi, la saggezza,· implica un eccezionale distacco che rinuncia alla celebrità terrestre. Acquisire, per autonomia volitiva, una 87

Scienza occulta e magia pratica

mobilità propria, grazie alla quale la traiettoria si ritarda o si accelera, si allontana o si avvicina di volta in volta all'asse, è l'arte di governare il proprio destino. Ma se il flusso negativo, manifestato da avversità, ostacoli, contra­ rietà, stimola le forze di resistenza e incita l'iniziativa lucida, il flu�so positivo, le sue agevolazioni, soddisfazioni, gioie inducono alla son­ nolenza il pellegrino felice mollemente cullato su un mare calmo: egli non desidera avvicinarsi all'apogeo e l'atrofia progressiva dei suoi mezzi combattivi lo consegna senza difese alla prossima tempesta. La modifica della densità espressa sopra deriva sia dallo sviluppo spontaneo di virtualità natali, sia da uno sforzo deliberato. Quanto ai due esempi precedenti, classificano due categorie di de­ stini tra i più semplici. La linea del destino più frequente nelle esistenze della nostra epoca, e in questa latitudine, parte da un punto qualunque della ruota e subisce un'alternanza di involuzioni ed evoluzioni deter­ minate dalla presa che l'individualità in questione offre successivamente ai movimenti centripeto e centrifugo. Gli iniziati all'astrologia hanno capito che la posizione iniziale si deduce dal tema natale e le variazioni di densità dal tema progressivo. Nel corso di questo capitolo parleremo delle influenze planetarie. Questa decima lama di Ermete comprende, oltre all'immutabile sfinge posta in alto e fuori dalla ruota, un cinocefalo che sale da sinistra a destra e la sua replica negativa25, che scendè da destra a sinistra. Mescolati alla vita (fissati alla ruota) finché le attrattive terrestri ci tengono attaccati ad essa e solidali alla superficie mobile in misura proporzionale alla pesantezza adesiva, inseparabile dalle nostre umane tendenze, pretendere di sottrarsi al ritmico ritorno dellrorlde di diffi­ coltà, di ostacoli e di imprevisti sarebbe funesta cecità. Questo elemento avverso viene a opporsi a noi perché è necessario affermare le nostre resistenze o per liberare scintille rivelatrici di verità sconosciute. Se prendiamo l'iniziativa degli sforzi necessari alla nostra evolu­ zione, sforzi d'intelligente assimilazione e di energia volitiva, noi mo25 Personaggio identificabile con l'Anubis e il Tifone egizi. 88

Capitow l O La ruota simbolica del divenire -

Figura 1 6 ' La Ruota della Fortuna - La decima Lama dei Tarocchi

difìchiamo la fatalità. La norma dell'uomo è operare: ogni difficoltà rappresenta la resistenza per mezzo della quale egli conquista, svilup­ pandola, l'integralità dei suoi mezzi. Quando questi sono superiori in un campo alle resistenze incontrate, un altro campo ci fornisce nuovi argomenti di sforzo. E il tipo di male che più teme la nostra debolezza ci sarà necessariamente imposto, se non ci saremo impegnati a cor89

Scienza occulta e magia pratica

reggerla. Ecco perché la paura chiama il suo oggetto, mentre la ferma messa in guardia allontana il nemico. Allo stesso modo, è grande il rischio di quei mali il cui accesso è fa­ vorito dalla noncuranza, che lascia espandere al loro posto la sensazione di una sorta di privilegio protettore. Dei mezzi per agire sono stati dati all'uomo per sostenere la lotta. Alcuni vogliono farne esclusivi mezzi di piacere; questa destinazione atrofizzante fa sì che ne vengano privati e si lamentino. Se fossero stati illuminati per tempo, avrebbero agito altrimenti. Altri cadono nell'aberrante convinzione dell'immunità, si direbbe, perché sembrano pronti a godere senza ostacoli e senza pena nel corso di una felice escursione. Come la loro ombra li segue Nemesi, che, sen­ za fretta, aspetta la sua ora. Infine, per un eccesso contrario, il fatalismo più nichilista persuade la maggior parte delle persone ad abbandonarsi al destino. Ora, se ab­ biamo appena visto che piacere e dolore si alternano necessariamente, non dimentichiamo che il ruolo voluto di questo ritmo è costringere l'uomo a migliorarsi: se ne riduce l'effetto quanto più ne preveniamo lo scopo. Quella stessa legge che trascina gli inerti aiuta l'evoluzione di chi arde nell'agire. Chiunque lavori per evolversi nella quadruplice accezione che abbiamo precisato nel Capitolo 9 sceglie la via più breve, e la più fortunata anche, perché procedendo da solo alle coercizioni necessarie alle sue insufficienze colma i vuoti adduttori delle correnti pro-reazionali. I.: instabilità del presente si manifesta in modo oscuro a molti � fa il successo degli specialisti qualificati o no di quella scienza del divenire, ' di cui le arti divinatorie appaiono gli adattamenti. Si vedono tanti di quei crolli improvvisi! I più fortunati del momento sono saggi quando si domandano se, a passo felpato, non avanzi verso di loro la devasta­ trice e gigante e massiccia avversità, quel mostro che annienta, pren­ dendosene gioco, le situazioni apparentemente definitive, volatilizza la fortuna degli uni, strappa agli altri il frutto di un duro lavoro e trasmu­ ta volentieri l'opulenza in miseria. Più saggi ancora saranno quelli cosl lungimiranti da rendersi conto che sempre fragili saranno i beni di cui non si è imparato né a perpetuare la fonte, con lucidità e vigilanza, né a meritare la gestione con un uso conforme alla giustizia. 90

Capitolo l O - La ruota simbolica del divenire

In modo reciproco, gli infelici oppressi e travolti da una serie di fa­ talità, che sono avvelenati dal semicerchio di sinistra, anziché limitarsi a sperare in una prossima problematica oscillazione a destra - che del resto non li eleverà, se non per farli precipitare qualora non modifichi­ no la loro condizione antologica - dovrebbero, appoggiandosi sui dati dell' occultismo, attingere da se stessi uno slancio liberato rio. Più in generale, possiamo qualificare essenzialmente un progresso l'istituzione di quello stato di coscienza per il quale fasto e nefasto, manifestazioni altrettanto normali di una legge necessaria, sono com­ pagni, alla presenza eventuale dei quali bisogna abituarsi senza lasciarsi soggiogare dal primo né lasciarsi annientare dal secondo. Sappiamo già del ruolo della provvidenza, della volontà e della fata­ lità nel determinismo collettivo o individuale. Sappiamo anche che, per ognuno, la condizione attuale (predisposizioni) così come l'ambiente e le circostanze (predestinazioni) derivano da una anteriorità. . . Infine sappiamo che poiché tutto quaggiù procede dagli influssi planetari, il momento di un'incarnazione coincide con quello in cui i corpi celesti sono disposti come è necessario per creare le condizioni generali ed eventuali in rapporto con l'antecedenza dell'incarnato. La carta celeste, vista dalla prospettiva di un certo luogo, e rap­ presentazione delle posizioni planetarie al momento della nascita, si chiama oroscopo e riflette per il nascituro, come dicono gli astrologi, i condizionamenti del fattore destino. Questi sono cioè le predisposizio­ ni, che potrà del resto volontariamente modificare, e le predestinazioni che seguiranno in caso di assenza completa di iniziativa e reazione da parte sua. Poiché l'influsso planetario genera sia gli aspetti che le dinamiche individuali, possiamo dedurre queste da quelli; di qui le scienze divina­ torie derivate dall'astrologia, come la fisiognomica e la chirologia. La tavola seguente, adattata dalla nostra opera Les marques révéla­ trices du caractère et du destirfl6 darà un'idea d'insieme dei fattori psico­ logici e di predestinazione che procedono da ogni pianeta. 26 Costituisce un trattato di fisiognomica che permette di discernere attraver­ le linee, i volumi, le dimensioni del viso le influenze planetarie che presiedono il destino. Le tendenze, facoltà, attitudini, caratteristiche buone o cattive si leggono so

91

\0 N

di

l'indivuduo tende a ewohersi in uno di questi sensi:

dominante,

Seguendo l'influsso

risentono nel soggetto:

predisposizioni ne

intensità, uno o più gruppi di facoltà e

A seconda di questa

subito:

quale il soggetto l'ha

all'intensità con la

proporzionalmente

ciascuno favorisce,

l'influsso

Cosi, nell'organismo,

a creare:

Tende rispettivamente

pianeta:

Cinflusso di ogni

Ingegnosità. Diplomazia.

Strategia. Realizzazione. Antagonismi. Senso combattivo.

Inruizione.

Assimilazione.

lntrospezione.

Memoria. Senso

metafisica.

Comparazione.

Discernimento.

Individualità.

Senso estetico.

Senso sintetico.

Socievolezza.

Evoluzione sperimentale.

Evoluzione esecutiva.

Evoluzione

intellettuale.

omogenea.

Senso pratico.

Evoluzione

Giudizio.

Versatilità.

Facoltà di adattaffiento.

Facoltà

Facoltà oggettive. combattive.

dell'organismo.

energia vitale.

statica.

Facoltà

Il facile adattamento

Il potenziale di

La vitalità

emotiva.

astratta.

Evoluzione

Senso armonico.

Evoluzione

Senso critico.

Esteriorità.

etica.

Filosofia. Matematica.

Generazione.

Causalità.

costruttive.

Facoltà

I.:accumulo.

I.: economia.

Lipotensione.

degli scambi.

Il rallentamento

concentrazione

La

Saturno

Affettività.

Fascino.

Facoltà attrattive.

dell'assimilazione.

I.:arinonia

sensoriale.

I.:acutezza

I.:armonia

Venere

Evoluzione

Ordine. Metodo. Equità. Ripartizione. Senso gerarchico.

Facoltà organizzatrici.

I.:omogeneità e I' equilibrio.

delle attività.

dei nervi.

la potenza

o di resistenza. funzionale.

La suddivisione

La predominanza

La coesione

Giove

Il vigore

La convertibilità

Mercurio

muscolare.

La dinamica

Marte

La forza plastica

I.:assorbimento

Luna

soggettive.

espansiva.

La vitalità

forma.

perfezione della

Lo sforw. Lo sviluppo. La

;

Cespansione

Sole



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società

Adattamenti alla

Arti

Nefasto

La fine

Clero. Funzionari.

Ingegneri. Propagandisti.

Chirurgia. Metallurgia.

Diplomazia.

Letteratura.

Poeti.

lnnovatori.

Magistrati. Medici.

Armi.

Marina.

Geni.

Pittura.

rovina.

Lo scandalo e la

Coreografia.

giuridici.

I fallimenti

L: opulenza.

Scultura.

violenta.

prematura e

affari.

Il success� negli

I favori.

alte sfere.

La gestione. Le

La coesione

Giove

Lettere.

La miseria.

mediocritas.

L:aurea

L: invenzione.

L occasione.

Lingegnosità.

L: adattamento.

La convertibilità

Mercurio

Commedia.

nemiche.

Le persecuzioni

La gloria.

Fasto

La supremazia.

antagonismi.

l'annullamento.

proporzionali.

norme:

Incertezza.

tregua. Gli

Pmlesti.nazioni

del caso e

La lotra senza

La dinamica

i suoi rovesci

Il continuo

L assorbimento

Marte

perali e rispettive

,•

Luna

imprevisto

L: espansione

Sole

L: elevazione e

a aeare:

Teade rispettivamente

pianeta:

Ciaftusso di ogni

Estrattori. o scenografì.a. Attrattive.

Agricoltori.

Eruditi. Costruttori.

Spettacoli. Arredamento

Musica.

Le clausure.

L:acquisizione.

L: edificazione. La sedenrarietà. L: isolamento.

La concentrazione

Saturno

Canto.

L: avvilimento.

Il dilettantismo.

Il piacere.

La gioia.

Le agevolazioni.

Il decoro.

L: armonia

Venere

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Scienza occulta e magia pratica

Le modalità particolari che l'oroscopo natale lascia presagire appa­ iono rigorosamente regolate dalla successione degli aspetti planetari. Ogni passaggio di un corpo celeste sul punto occupato nella posizione oroscopica originaria, dove forma un aspetto sia con quella posizione sia con un altro pianeta, segna una delle modalità in questione. Se ne ricava una loro amplificazione e una frequenza determinate, osservabili per ciascun destino, nel gioco di circostanze favorevoli o sfa­ vorevoli, e poiché (bisognerà pur dirlo) le volontà capaci di modificare il proprio fato, non nei dettagli ma nelle linee principali, sono eccezio­ nali, abbiamo nell'astrologia la possibilità di valutare il futuro in_modo piuttosto rigoroso. Del resto, anche per coloro che hanno molto eserci­ tato la volontà e la cui evoluzione intellettuale o spirituale rende capaci di agire sul proprio destino, la manifestazione dei ritmi di quest'ultimo persiste senza tuttavia trascinar/i come gli altri. Per esempio, l'uomo na­ to sotto l'influsso di Marte si trova chiamato quaggiù a lottare, sia per difendersi sia per intraprendere una conquista qualunque. Una simile individualità dotata di un istinto combattivo27 tenderà sempre a porsi, consciamente o inconsciamente, tra le difficoltà e gli ostacoli. A volte se li creerà per imprevidenza, altre affronterà le persone per esprimere il suo bisogno di attività marziale. La fortuna delle armi, mutevole per definizione, gli sorriderà quanto più assiduamente si sforzerà di condensare i suoi slanci e di perfezionarli con misura e discernimento. Sarà dunque controllando la portata delle sue energie che agirà sul suo destino. Il disordine che appartiene propriamente a Marte, ovvero cosl sulla fisionomia. Con un po' di pratica que�ta possibilità di valutare imme­ diatamente con chi si ha a che fare rende dei reali favori, a cominciare da quello di esercitare lo spirito di osservazione. Inoltre, la fisionomia fa presagire molto giustamente alcuni casi nei quali ognuno sarà coinvolto. Chi è pratico di questa scienza verifica da solo che le particolarità della struttura interiore del corpo, quelle della sua struttura interna, le caratteristiche fisiche o morali, il determinismo della predestinazione dipendono dalle stesse cause. Questa legge, formulata in ogni tem­ po e verificata dai discepoli della tradizione ermetica, si sprigiona implicitamente dall'insieme dei lavori da cui sono ricavati i diversi sistemi usati oggi per valutare - indizi morfologici, tendenze, facoltà, attitudini dell'individuo - e pronosticare i casi felici o nefasti del suo destino. 27 Un pugile, U:n polemista, uno stratega sono marziali: il primo nei suoi istin­ ti, il secondo nelle emozioni, l'altro cerebralmente.

94

Capitolo l O - La ruota simbolica del divenire

impulsività, spontaneità, foga, scatti d'ira, collera, tendenza all'eccesso, dovrà dunque subire un riflettuto controllo. l.;ampio ventaglio di cose fortuite, che potremmo distribuire dalla più insignificante e mediocre alla più brillante ed eccezionale, dipende sia dal genere di pianeti la cui influenza predomina nel tema natale sia dal modo istintivo, emozionale, cerebrale o spirituale della ricettività del nativo nei confronti di ciascun pianeta. La frequenza delle occasio­ ni, dei vantaggi o delle difficoltà, delle ascese o delle cadute in qualun­ que accezione, si deduce più o meno dalla durata della rivoluzione dei pianeti predominanti. Di queste rivoluzioni l'astronomia ha determinato la durata: sono di 27 giorni per la Luna, di 87 giorni per Mercurio, di 224 giorni per Venere, di 32 1 giorni pe Marte, di 1 2 anni per Giove, di trent'anni per Saturno, di 84 anni per Urano e 1 60 anni per Nettuno. In generale, all'influsso dei pianeti dall'orbita corta corrispondono mutamenti fre­ quenti e di poco rilievo; ai pianeti dall'orbita estesa corrispondono le grandi modifiche, in numero necessariamente ristretto. Dalla mescolanza degli influssi principali del tema natale dipendo­ no dunque i ritorni periodici di fortuna o sfortuna, gli apogei e le cadu­ te, i capovolgimenti improvvisi felici o infelici che possiamo osservare i n numerosi destini. Un individuo nell'oroscopo del quale i pianeti più lontani dal Sole appaiono deboli, ha potenzialmente un destino fatto di una moltepli­ cità di piccoli avvenimenti monotoni: Al contrario, la predominanza di uno o più pianeti a grande orbita presagisce grandi felicità e grandi dolori. Ed è perfèttàmente vano interrogare la sorte, a meno che non si sia deciso fin da subito d'abbandonarsi ad essa. Conviene molto di più darsi da fare per dominarla. {;adepto della Scienza occulta deve considerare il ritmo del bene e del male come ogni altro fenomeno, senza mostrare p iù entusiasmo e brama per l'uno che ribellione o sotto­ missione per l'altro. Può avere la certezza più assoluta che, seguendo le direttive auto-modificatrici fornite in questo libro, il destino più ingra­ to sarà superato; che ogni passo verso il progresso interiore permetterà all'uomo di schivare i colpi della sorte; che attraverso lo sforzo di ogni 95

Scienza occulta e magia pratica

giorno diminuiamo la presa su di noi delle eventualità e affermiamo il nostro potere di migliorarci. I..: ascesi totale costituisce la più raccomandabile delle operazioni magiche perché, se attraverso altre forme dell'arte è possibile ottene­ re un vantaggio che l'anteriorità individuale non implicava, questo vantaggio, per cosi dire ,preso in prestito, è offuscato da un prezzo di compensazione; allo stesso modo, rifuggire un dolore anteriormente determinato trasmuta in altre prove l'elemento coercitivo di cui era portatore.

96

CAPITOLO 1 1 Le realizzazioni

Vedremo adesso come gli insegnamenti della Scienza occulta, in par­ ticolare �e nozioni esposte nei dieci capitoli precedenti, possono esse­ re utilizzati praticamente nella vita moderna dall'uomo che desidera fondare le sue realizzazioni sulla conoscenza delle leggi magiche. La prima condizione da rispettare è di averli sufficientemente meditati e nssimilati, tenendo ben a mente la sintesi che è stata fatta. La seconda è d i agire senza la minima fretta ma anche senza la minima debolezza, di concepire e svolgere la propria attività come la natura stessa concepisce c svolge la sua, progressivamente, a volte lentamente, ma inflessibil­ mente. Da questi due principi fondamentali si sprigionano numerosi corollari di cui solo i più essenziali trovano spazio qui. La magia permette di realizzare, fuori da sé, l'eco oggettivante, dominatore, calamitante di un impulso che procede dallo sforzo voli­ tivo. Affinché questo sforzo generi effetti al tempo stesso conformi al suo oggetto e armoniosi nelle sue successive conseguenze, deve essere concepito in maniera circospetta e sagace. Con la tenacia della volontà quale individuo non riuscirebbe a influenzare un altro o a determinare tale destino? Gli basta, in definitiva, non essere debole. Sono schiere di uomini quelli capaci di volere in modo efficace ma a torto o difettosa­ mente senza riflessioni preliminari, ciecamente. Si mettono in imba­ razzo da soli perché mancano di precisione immaginativa, di misura e di causalità, e permettono ai fastidi inevitabilmente connessi alle loro esigenze scriteriate di oggettivarsi. Ecco perché una conoscenza d'insie­ me delle leggi occulte è altrettanto necessaria dell'ascesi per illuminare il discernimento; per permettergli di subordinare la volontà alle leggi in questione di cui deve tener conto. 97

Scienza occulta e magia pratica

Poiché è l'eco di uno stato psichico che impone alle proprietà chr esercitano una virtù esterna la realizzazione del verbo individuale, è fon· damentale imporsi questo stato. Quando si scatena l'uragano, quando le unità combattenti si disgregano, il capitano della nave o il generalr perde ogni attitudine a reagire se subisce il caos della disorganizzazione" delle sue facoltà. Può invece influire utilmente sulle sorti del vascello n della battaglia, se tutto in sé obbedisce a un pensiero riflettuto. Altri· menti non potrà ottenere niente con la volontà e non potrà far altro chC' rimettere la sua sorte nelle mani del destino o della provvidenza. Ma di queste due ultime potenze, la prima sorride volentieri solo ai caratteri che hanno l'energia di conquistarla e l'altra assiste raramente l'uomo che rifiuta di agire secondo le sue norme. Abbiamo detto e ripetuto che la fortuna sorride agli audaci e che l'azione volontaria costituisce la preghiera più efficace: Aiutati che il cielo ti aiuta. Qualunque cosa domandiate alla magia, contateci solo nella misura in cui saprete imporvi uno stato psichico lucido preciso, determinato e stabile in rapporto costante e orientato col vostro obiettivo. Non fate di una modifica delle circostanze o di una manifestazione esteriore a voi una condizione preliminare per instaurare lo stato psichico efficiente; sarebbe come attendersi dall'effetto la causa. Agite prima di tutto sulle potenzialità che sono in voi. La'vostra volontà, rispettata dentro, lo sarà ugualmente fuori. Ad ogni potenza si oppongono delle resistenze e ad ogni fenomeno prelude la sua gestazione. Ecco perché ogni realizzazione necessita di uno sforzo, sostenuto e persistente nell'intenzione, reiterato nell'im· pegno. Il mezzo di quest'ultimo, la disponibilità di un importante potenziale di energia psichica necessita di un'ascesi già descritta e sulla quale non torneremo: elaborazione, condensazione, disposizione, azio­ ne propriamente detta, ecco le fasi propriamente magiche che sono rette da questa ascesi. Si elabora nella calma, si condensa nel riposo, ci si dispone con le preparazioni e si proietta con l'impulso creativo. Coloro che si agitano per un; idea, una passione, un desiderio, si agitano senza tregua, sparpa· gliando secondo dopo secondo un dinamismo la cui condensazione e proiezione avrebbero calamitato il complementare. Senza un esercizio metodico nessuno riuscirà cosl come si deve ad arginare le sue passioni 98

Capitolo Il r

-

Le realizzazioni

nd accumulare il suo dinamismo impulsivo. Nelle pagine che seguo­ supponiamo che il lettore sia in pieno possesso dei frutti di questo

IlO

rNCCCIZIO.

Per qualunque applicazione personale della magia, disporremo di un luogo dove ci si possa isolare, raccogliersi, esteriorizzarsi nel silen­ t.io e nell'isolamento. Una stanza spaziosa e molto illuminata sarebbe l'ideale, soprattutto in qualche casa ritirata in piena campagna, ma in mancanza di questa anche qualunque stanza abbastanza luminosa, ben pulita, con i muri nudi e se possibile uniformemente bianchi, andrà hcne. Si tratta di isolare ogni fonte esterna di impressioni, di trovarsi mli di fronte a se stessi ogni volta lo si ritenga necessario. Un individuo molto esercitato, assolutamente padrone di sé, capace di un' attenzio­ ne altrettanto concentrata sia nell'agitazione che nell'isolamento, può nnche farne a meno, benché una stanza del genere aiuti moltissimo. I n ogni caso è indispensabile per il debuttante. Se non può disporne, potrà cercare le stesse condizioni nella solitudine fuori. Si recherà in qualche luogo deserto, tranquillo, quanto più isolato possibile. Seguendo una periodicità regolare: ogni giorno od ogni due giorni per esempio, lo sperimentatore si dedicherà, lontano da tutti, all' elabo­ razione del suo piano. Comincerà dunque col definire a se stesso i suoi movimenti, le sue intenzioni, la natura dei suoi desideri. Calcolerà le difficoltà immediate che presentano e, in particolare, non si nasconde­ rà l'inaccessibilità immediata del suo scopo. Avrà cura di annotare le idee che gli verranno nel corso di questo primo lavoro e di riassumere alla fine di ogni seduta le considerazioni che avrà maturato. In secondo luogo il giovarie Mago praticherà la meditazione inter­ rogativa, canale per a) le ispirazioni relative agli eventuali aspetti fasti e nefasti del suo piano, allo scopo di rettificarne l'orientamento secondo le illuminazioni che gli verranno in proposito; b) le ispirazioni relative alla precisione stessa di questo piano. Di conseguenza, gli arriverà un flusso di idee nuove e, annotandole via via, modificherà incessante­ mente il suo piano. Se si tratta di un'impresa a lungo termine o che presenta una se­ rie di ostacoli da vincere, di difficoltà da risolvere, di antagonismi da scongiurare, di aiuti da calamitare, sarà bene suddividère in un certo numero di stadi l'insieme del piano, per poi disporsi a concentrare 99

Scienza occulta e magia pratica

integralmente il proprio sforzo esclusivamente sul primo stadio, fino a quando non sarà realizzato, poi sul secondo e cosi di seguito. Questa serie di meditazioni, di schizzi mentali del piano da at· tuare, permette di pensare con la certezza del successo i progetti più vasti, l'ideale più elevato, i risultati più lontani dalla condizione attuale dello sperimentatore. È bandita ogni fretta cosi come ogni negligenza, ogni eccesso di entusiasmo come ogni tiepidezza. E quando arriva il momento in cui ci si sente pronti ad avviare il piano, precisato bene sia nella sua ampiezza sia in ciascuna delle sue fasi, si dovrà, nel corso di qualche seduta, immaginarlo dalla sua origine alla sua fine, dalle sue fondamenta ai suoi diversi sviluppi, viverlo, in una parola, con la massima attenzione. Prendendo esempio da chi pratica la magia cerimoniale, possiamo usare dei sigilli cui appoggiarci o pentacoli. Questi riassumono e pre­ cisano le intenzioni dell'operatore attraverso figure di un simbolismo preciso e sintetico. Esiste un gran numero di pentacoli, un tempo uti­ lizzati nei rituali di magia tradizionale, angelica, planetaria o iperfisica. Ma questi potranno essere utili soltanto a chi ne ha decifrato il senso complessivo. Un pentacolo deve significare geroglificamente in primo luogo il principio, le leggi e proprietà occulte in conformità delle quali lo sperimentatore manifesterà il suo verbo e, in secondo luogo, l' ogget­ to speciale della realizzazione proiettata. A ciascuno il compito di cerca­ re i pentacoli che meglio esprimono28 le sue volontà e improvvisare gli emblemi delle sue opere. E proprio per aiutare a comprendere l'origine delle figure pentaco­ lari, dei segni dall'aspetto bizzarro che si trovano nei rituali, crediamo di dover fornire sull'argomento sigilli qualche nozione molto elemen­ tare.

28 Un pentacolo è perfetto quando esprime il suo oggetto in maniera cosi con­ densata e .cosi precisa che è impossibile modificarlo senza alterarne il senso. Esiste per ogni concetto una rappresentazione grafica rigorosamente adeguata e non ne esiste che una sola. In un certo senso la ricerca di questa rappresentazione contri­ buisce all'affermazione dei concetti. Caraldica è un'arte fatta tutta di pentacoli, all'origine delle armi parlanti si può trovare certamente l'intuizione della potenza dei simboli d'appoggio. 1 00

Capitolo 11

-

Le realizzazioni

Tra gli ierogrammi usati in magia si possono distinguere: l) figure geometriche 2) lettere ebraiche 3) caratteri estratti cabbalisticamente 4) segni ispirati al simbolismo astrologico o alchimico. Spenderemo una parola su questi diversi elementi grafici più o meno misteriosi. Le figure geometriche chiariscono meravigliosamente alcune idee o alcune intenzioni. Il punto esprime l'unità, la fonte originaria, la causa prima, la potenzialità astratta. La linea, generata dal movimento del punto, è il dinamismo edificatore delle forme, dinamismo bipolare e, perciò, rappresentato da due segmenti di destra.

Figura

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I l Pentagramma (Composizione di Eliphas Levi Zahed estratta dal suo libro

Dogmi e rituali dell'Alta Magia) 101

Scienza occulta e magia pratica

Il triangolo equilatero, analogo al ternario del quale conosciamo il ruolo micro e macrocosmico, esprime con la punta angolare superiore, la fonte emanatrice delle virtualità in evoluzione (lati laterali) che an· dranno a oggettivarsi su un supporto equilibrato (il lato orizzontale). Il quadrato o la croce, espressioni del numero quattro, sono la stabilità delle reazioni compiute dove l'antagonismo del passivo e dell'attivo tendono alla stasi. La stella a cinque punte è stata scelta come simbolo dell'uomo. Sintetizza in effetti l'unità (entità Ruach) alleata al quater­ nario. La punta superiore è la volontà deliberata che dispone del di­ namismo interno (le punte laterali) proiettato all'esterno e del veicolo materiale (le punte inferiori) . In alto lo Spirito (pensiero) ; in basso la materia (istinti); in mezzo la forza (passione) .

Figura

18

I.:Esagramma

1 02

Capitolo 1 1

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Le realizzazioni

Lesagramma, formato da due triangoli equilateri intrecciati, uno hianco con la punta in alto, l'altro, nero, con la punta in basso, riassu­ me l'intero dogma occulto nelle sue innumerevoli accezioni. Di primo acchito ci si vede: l'analogia costitutiva dell'uomo e dell'Uni­ verso; l'antagonismo del bene e del male; l'identità di ogni processo �ènomenico, in particolare quella dell'agente delle potenze di luce e delle intelligenze tenebrose. Un quadrato sormontato da un triangolo tquilatero indica la reazione dell'idea sulla forma; il numero sette è infatti quello delle realizzazioni. Due quadrati uguali, una stella a otto braccia, o ogni altra analogia con il numero otto, esprimono l'armonia delle forme, delle manifestazioni oggettive, delle casualità. Un triangolo tquilatero che sormonta l'esagramma è l'adesione formale all'ideale rettitudine, la conformità all'immutabile legge dei mondi manifesti, i t re triangoli sephirotici totalizzati per nove. Infine il cerchio, immagine dell'infinito, dei cicli perpetui, dell'Eternità. Completa la serie dena­ na. Le iscrizioni ebraiche sono di due specie: alcune sono fatte di lettere isolate; altre di parole o frasi. Devono sempre essere interpretate in sen­ so cabbalistico o esoterico. Le lettere, di cui si troverà qui di seguito un pannello, prese da sole possono significare: Aleph - l'Unità Assoluta o l'entità umana, il principio e la finalità, gli attributi occulti dell'uomo. Beth - Lopposizione, l'ambiente cosmico, il non sé. Ghimel- Lo strumento d'azione, il rapporto, il processo. Daleth - La potenza, la supremazia, l'autorità. Hé- Il recipiente e il produttore passivo dell� forme. �u - Il punto intermedio dall'unità alla divisibilità e, reciprocamente, dalle altitudini alle prqfondità, dall'essere al nulla. Zain - Le analogie e corrispondenze dei mondi occulti. Heth - Liperfisico in azione. Cesh - La condensazione, l'isolamento, l'accentramento, la resi­ stenza entitaria. !od- L Eternità dell'essere e il suo principio astratto.

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Scienza occulta e magia pratica

Figura

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Le ventidue lettere ebraiche usate negli ideogrammi magici

Caph La manipolazione della forza magica, il suo ruolo indivi­ dualizzato e transitorio. Lamed- Il movimento estensivo e possessivo di appropriazione e di c�nsustanzialità. Mem Il principio che genera e divora le forme transitorie. Nun - Il principio delle commistioni, che dà vita all'esistenza in­ dividuale. Samech La perversione istintiva dell'ego chiuso nel suo cerchio, isolato e refrattario all'impronta spirituale, l'entità che si lascia aggredire. Hain - La materia e il suo essere impastata dallo Spirito, la passività colpita dall'azione. Phé- Levocazione delle potenze attraverso il verbo. Tsadé - I.:arresto, l'ostacolo in movimento per limitare l'azione; il punto d'antagonismo. -

·

-

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Capitolo Il

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Le realizzazioni

Coph - Le armonie e i benefici della natura visibile. Resch - Il movimento venuto dal basso. Shin - La sovversione, la sua relativa durata e l'astrale inteso come suo agente. Tau - Il mutuo accordo della volontà e delle cause seconde. Lar­ monia divina manifestata. parole isolate o raggruppate esprimono il nome divino o quello di uno dei suoi derivati: Iod Hé Vau Hé; Aelohim Adonai; Agla; Tetra­ w·ammaton o quello di una delle intelligenze superiori, di un angelo, oppure una formula che esprime qualche legge o processo occulto (ve­ dere Figura 1 9). Per conservare segrete le iscrizioni sui loro pentacoli, alcuni iniziati hanno fatto ricorso a chiavi cab balistiche di lettura dell'alfabeto ebrai­ m. Ecco uno di questi numerosi sistemi criptografìci. Le

J à � - � \ � "'Zr �

.j � � � � �ò r: � � & W t2. Figura

20

Criptografia magica (Ogni carattere corrisponde a una delle lettere ebraiche)

105

Scienza occulta e magia pratica

Il simbolismo astrologico, abbastanza conosciuto, si riassume cosi:

0 ?S

{)a y § JL, llj

(( 9 � Ti 62 m! ..,.,..,., ..,..,...,..,

cf Q w r:I

Tl)Z � �

Figura 2 1

I simboli planetari

Chi pratica la magia cerimoniale cerca di utilizzare l'influenza delle costellazioni e dei pianeti. Ovvero: l) sceglie per ogni operazione il momento in cui il corpo celeste, nella casa conforme all'opera intra­ presa, è situato favorevolmente nello Zodiaco e ha aspetti potenti; 2) traccia il proprio pentacolo o incidendolo sul metallo corrispondente al pianeta efficiente o su una pergamena vergine, cioè non affetta da impregnazioni fluidiche, con un inchiostro del colore corrispondente a quel pianeta. I dati tradizionali fanno corrispondere: al Sole le opere che hanno per oggetto, la vitalità attiva, la passionalità animica, la conoscenza 1 06

Capitolo 1 1

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Le realizzazioni

trascendentale, l'influenza personale, la notorietà, gli onori, lo sfarzo, il potere, l'amore delle donne, l'oro, il giallo, il granato; alla Luna le opere che hanno per oggetto la sicurezza, la vitalità vegetativa, la cal­ ma animica, l'ispirazione, la prescienza, i viaggi e la pace, l'argento, il bianco, il diamante; a Marte le opere che hanno per oggetto l'attività, la combattività, il vantaggio sugli ostacoli e i nemici, il predominio, l'industria e la chirurgia, il ferro, il rosso, il rubino; a Mercurio le opere che hanno per caratteristica la capacità di adattarsi, l'abilità, il movi­ mento, il commercio, la medicina, la diplomazia e ogni tipo di ricerca paranormale, il mercurio, il multicolore, il calcedonio; a Giove la po­ sizione sociale, la famiglia, il benessere, la via larga e facile, le soddisfa­ zioni ostentate, gli onori civili e sacerdotali, i beni immobili, le grandi possibilità, lo stagno, il blu, lo zaffiro; a �nere la perfezione fisica, l'attrazione per l'armonia delle forme, il fascino, l'amore per gli uomi­ ni, gli ornamenti, la decorazione, la discreta fortuna, il rame, il verde, lo smeraldo; a Saturno la longevità, la scienza astratta e profonda, le costruzioni, le miniere, le terre e i tesori nascosti, le conoscenze segrete, il piombo, il nero, l' ossidiana. Per quanto riguarda il momento, questo va inteso sia in rapporto alle posizioni reali dei corpi celesti indicati per ogni anno dalle effe­ meridi di Raphael o la conoscenza dei tempi, sia in conformità dei momenti in cui regnano in successione gli spiriti dei pianeti. Questi momenti, chiamati "ore" · comprendono in- realtà: ' per ogni ora del giorno la 1 2" parte del tempo che scorre dall'al­ ba al tramonto; per ogni ora della notte, la 1 2" parte del tempo che scorre tra il tramonto del sole e il suo sorgere. Queste "ore" variano necessariamente da un capo all'altro dell'an­ no. Ecco le tavole della loro successione:

1 07

o 00

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H � o

G

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Mercurio

Luna

Saturno

IO

Il

12

Sole

Marte

Giove

Saturno

Venere

9

·

Luna

Mercurio

Venere

Sole

Marte ·

Giove

8

7

6

Sole

Luna

Mercurio

Marte

Giove

Saturno

Luna

Sole Venere

Mercurio

Venere

Sole

Marte

Mercurio

Venere

Giove

Saturno

Luna

Mercurio

Marte Sole

Venere

Sole

Marte

Giove

Giove

Saturno

Luna

Mercurio

Venere

Giove

Saturno

Luna

Sole

Saturno

Venere

Venerdì

Mercurio

Giove

Giovedì

Marte

Luna

Mercurio

Mercoledì

Marte

Giove

Saturno

Luna

Mercurio

Marte

Luna

4

Saturno

Venere

Giove

Mercurio

3

5

Sole

Saturno

Venere

Marte

2

Luna

Martedì

Sole

Lunedì

l

Domenica

Venere

Sole

Marte

Giove

Saturno

Luna

Mercurio

Venere

Sole

Marte

Giove

Saturno

Sabato



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