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Italian Pages 393 Year 1995
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Indice
p.
XI
Introduzione Dai modi di essere ali' antinomia fondamentale: la ricerca di Ignacio Matte Bianco sull'Inconscio di Pietro Bria
xvm
Ringraziamenti
Pensare, sentire, essere
Parte prima L'argomento I.
Introduzione alla riformulazione di Matte Blanco dell'inconscio freudiano e del concetto di mondo interno di Eric Rayner e David Tuckett
5
L'inconscio freudiano Una riformulazione dell'inconscio freudiano 3. Il mondo interno 1.
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2.
33 11.
50 53 53 68 69 69 72
73 75 79
Strutture bi-logiche, inconscio e infinito matematico Un primo sguardo panoramico r. Bi-logica e strutture bi-logiche 2. Tipi di struttura bi-logica 3. Una breve nota sulla terapia 4. Sguardo retrospettivo generale sulle strutture bi-logiche 5. Ridefinizione dell'inconscio freudiano: un insieme di strutture bi-logiche 6. L'emozione: una struttura bi-logica 7. Uno strumento per la psicoanalisi e per altri oggetti di conoscenza: le tre logiche 8. L'infinito matematico: una struttura bi-lç,gica Simassi 9. L'inconscio come insiemi infiniti. L'infinito matematico: una sortostruttura della logica dell'inconscio (ma non dell'inconscio stesso!)
INDICE
VI
m. L'antinomia fondamentale dell'uomo e del mondo p.8I 88
2.
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3.
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8. 9.
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IO.
x I.
Il concerto e tte esempi Modi e logiche Le logiche, i modi e l'inconscio come «tegno dell'illogico» Gli organi di senso e i due modi . La relazione tra emozione-sentimento e inconscio La logica dell'inconscio o bi-logica e la sua relazione con l'emozione, l'inconscio freudiano e l'infinito matematico Il principio di simmetria è espressione di falsità? L'inconscio è una forma di patologia? Perché l'inconscio freudiano è inconscio? Dalla bi-logica ad una super-logica unitaria? Pensieri diversi sui due modi di essere Pensare, immaginare, sentire, essere e scoperta o invenzione
Parte seconda Proiezione, introiezione e mondo interno IV.
D concetto freudiano di proiezione alla luce delle tre logiche
II]
I.
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2.
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3.
v. 136 13 7
Identificazione e proiezione 1.
2.
VI.
I commenti di Melanie Klein e di ElliottJaques su Freud Confronto con una citazione di Freud
La nozione di mondo interno: problemi e speranze I.
2.
3. 4.
5. 6. 156
Le idee iniziali: le lettere a Fliess Il caso Schreber Scritti successivi di Freud sulla proiezione
Interno-esterno: perché? Che cosa è interno e che cosa è esterno? Alcune definizioni pertinenti La sfida dell'introiezione e della proiezione Mondo interno e unità del Sé Conclusione
vn. Una prospettiva del contributo di Melanie Klein I.
2.
3. 4. 5.
Un'impressione preliminare L'infinito negli scritti della IGein e nella sua concezione Strutture bi-logiche negli scritti della Klein Identificazione·proiettiva: una struttura bi-logica L'intteccio tra i due modi e la loro relazione con le scoperte della Klein: bi-modalità, ordine e grammatica
vn
INDICE
p. 181
6.
182 183 183
7. 8. 9. 10. 11.
Ordine e grammatica Freud e l'IP La Klein e il concetto di inconscio «Ricordi in forma cli sentimenti»: un contributo inatteso alla soluzione di ~ vecchio problema Osservazioni conclusive Poscritto: un'impressione personale su Melanie Klein
Parte terza Processi proiettivi e introiettivi: un punto di vista bi-logico vm. Alcuni concetti guida per comprendere la realtà clinica 191 193 195 199
1. 2. 3. 4.
201
5.
202
6.
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7.
207
IX.
207
Livelli di profondità: uno schema di lavoro da usare nella pratica clinica 1. Le tre regioni o livelli della proiezione-introiezione
21 o
2.
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3.
221
4.
227 227
x.
La regio_ne dell'avvenimento La regione della matrice di base dell'introiezione e proiezione La regione dei livelli intermedi dell'introiezione e della proiezione
Esempi clinici dell'antinomia fondamentale 1. Il disconoscimento-diniego-espulsione allo stato puro
228
2.
230
3.
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4.
2.34
5.
35
6.
237
7.
2
Normalità, patologi.a e livelli di aggressività Libido e teorie delle relazioni oggettuali Le funzioni generali dei processi difensivi Le funzioni particolari della proiezione e dell'introiezione L'integrazione della proiezione e degli altri meccanismi di difesa Etologia, assimilazione, introiezione e proiezione Un importante prinàpio epistemologico
8. 9.
Disconosci.mento-diniego-delega Struttura vettore simmetrizzato e struttura Tridim. Il futuro della ricerca Disconoscimento misto a delega nei confronti dell'ideale dell'Io La relazione tra rimozione-diniego e livelli di consapevolezza (coscienza) Disconoscirnent~delega della rapina Rapina-furto allo stato quasi puco con una piccola quantità di diniego-delega L'inversione della rapina in violenta fuoriuscita Una riflessione sull'istinto di morte
INDICE
VIII
Alcuni esempi della matrice di base dell'introiezione e della proiezione I I. Introiezione e proiezione a livelli intermedi 1 2. Il disconoscimento non comporta necessariamente una separazione completa dal Sé 1.3. La separazione o distanza tra desiderio e oggetto che lo soddisfa 14. L'inevitabile vertigine dell'analisi «profonda»: dissoluzione dello spazio-tempo e della distinzione tra soggetto e oggetto
1 o.
2 49 2 53 2 55
Parte quarta Frenesia simmetrica, fre"nesia bi-logica e frenesia bi-modale 263
Introduzione XI.
La moltiplicazione degli oggetti tridimensionali
266 267 269
3.
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4.
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5. 6. 7.
1. 2.
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275 XII.
La frenesia bi-modale
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I.
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2.
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3.
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4.
285
Un esempio di frenesia bi-logica Discussione Un'interpretazione geometrica del mondo interno del paziente Mondo interno, realtà indivisibile e infinito Le strutture bi-logiche del materiale discusso Un altro modo di vedere la struttura Conclusione generale
Un caso di frenesia bi-modale Untentativodicomprensione L'insufficienza delle concezioni attuali dell'introiezione e della proiezione Conclusioni
xm. Lo scompiglio delle strutture spazio-temporali nel mondo del sogno: la struttura spazio-temporale Mu1tidim.
285
r.
287
2.
288
3.
291 292
4. 5.
Un sogno Un commento sui contenuti del sogno Il contrasto tra la realtà materiale o esterna e la realtà onirica, interna Alcune delimitazioni concettuali: tipi di struttura Lo scompiglio delle relazioni spazio-temperali osservato in questo sogno
INDICE
IX
p. 294
6. Freud e i sogni 7. La struttura spazi~temporale Multidim
299 304
Conclusione
Parte quinta Verso il futuro 309
XIV. La nozione
326
di oggetto
Il concetto freudiano di oggetto 2. Iv ari tipi di oggetto 3. Verso nuovi sviluppi .
309 312 3 15
1.
xv. I concetti matematici di spazio, dimensione, esterno e interno Ilconcetto di spazio Numeri, punti e spazio 3. Dimensione 4. I concetti di esterno e di interno
327 328 329 3J 7
1.
2.
XVI.
Il concetto di mondo interno: passato, presente e futuro Dimensionalità degli oggetti e del mondo interno Gli spazì dell'introieiionc
346 350 354
3. Il mondo interno: una visione retrospettiva e prospettica
359
Appendice La concezione dell'identificazione proiettiva
1. 2.
secondo Melanie Klein di Luciana Bon de Matte 373
Bibliografia
385
Indice analilico
Introduzione Dai modi di essere all'antinomia fondamentale: la ricerca di Ignacio Matte Bianco sull'Inconscio
Nel ricordare la figura di Freud in occasione del cinquantenario della sua morte Matte Blanco riassumeva la straordinaria portata epistemologica della sua indagine sulla me!lte affermando che Freud ha scoperto negli umani un modo di pensare e di sentire che si manifesta come costitutivamente antinomico. Per tale affermazione l'inconscio freudiano - che aveva portato Matte Blanco ad esplorare la natura dell'infinito matematico e ad esplicitarne la logica assai singolare che trovava il suo fondamento empirico nelle profondità del sentire - si rivela espressione di un fondamentale fatto «ontologico» per il quale esiste negli esseri umani e nel mondo un modo di essere che si esprime nella distinzione tra cose e nella loro divisione e un altro modo che tratta ogni oggetto della conoscenza come se fosse indiviso. Il loro intreccio dà luogo ad un'antinomia di base, strutturale e irrisolvibile, che si situa alle radici dello psichico e ne costituisce l'essenza. Appena un anno prima era uscito a Londra Thinking, Feeling, and Being in cui Matte Bianco sviluppava - corredandolo di un'ampia e convincente esemplificazione clinica - il discorso avviato in The Unconscious as Infinite Sets e arrivava ad affermare: «Il modo eterogenico è il regno del logico. Il modo simmetrico è il regno dell'illogico. L'inconscio freudiano è il regno delle strutture bi-logiche e, in quanto tale, è il regno delle antinomie» 1• Con la proposizione dell'antinomia fondamentale che sottende il concetto di struttura bi-logica Matte Blanco si riporta ' Si veda piu avanti, p. 94.
XII
PIETROBRIA
di nuovo a Freud, questa volta all'interno di un'atmosfera filosofica di tipo pre-socratico e in cui le intuizioni paradossali di Zenone sul movimento sembrano gettar luce sulla natura e sui fondamenti del pensiero e trovare giustificazione nel territorio della clinica e, piu in generale, della psicologia umana. La psicoanalisi odierna - egli afferma - si è come allontanata da se stessa e per ritrovare se stessa e proiettarsi nel futuro deve tornare a rimeditare sulle sue origini costituite dalle geniali intuizioni di Freud sull'Inconscio e sulla sua portata «strutturale». Questo programma si attua nell'opera che sto presentando attraverso una sorta di circolo ideale che collega le proposizioni del primo Freud - quello della Traumdeutung, per intenderci - con il Freud dei frammenti postumi, il Freud che riflette aforisticamente sulla natura dello psichico e sullo spazio nella mente. Freud - afferma Matte Blanco - non ha parlato di un' antinomia fondamentale ma ha scoperto e descritto i/atti che portano alla sua formulazione, quei fatti che lo hanno condotto, nel corso della sua opera, ad affermazioni a dir poco clamorose come: «Le regole fondamentali della logica non hanno alcun valore nell'inconscio, il quale, si può dire, è il regno dell'illogico» 2 , o •. Non è, perciò, senza significato che Matte Bianco prenda quasi l'avvio per questo suo contributo proprio da uno degli ultimi e piu significativi pensieri che Freud appuntò nell'estate del 1938. Scrive Freud: 12 luglio 1938 [...]. «Avere» ed «essere» nel bambino. Il bambino esprime volentieri la relazione oggettuale mediante l'identificazione: « Io sono l'oggetto». L'avere è [tra i due] successivo, dopo la perdita 2 S. Freud, Abriss der Psychoana/yse, 1940 (trad. it. Compendio di psicoana• lisi, in Opere, 12 voli., Boringhieri, Torino 1967-80, XI, p. 595). 1 Id., Neue Folge der Vor!esungen :i:ur Einfiihrung indie Psychounalyse, 1933 (trad. it. Introduzione alla psicoanalisi, ibid., p. 185). • ld.,Jenseitsdes Lustpriniips, 1920 (trad. it. A/di làdelprincipiodipiacere, ibid., IX, p. 214).
LA RICERCA SULL'INCONSCIO DI MA1TE13LANCO
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dell'oggetto ricade nell'essere. Prototipo: il seno. II seno è una parte di me, io sono il seno. Solo inseguito: io ce l'ho, dunque non lo sono'.
Appare chiara l'intuizione, seppur non esplicitata, da parte di Freud di una situazione antinomica costitutiva che risulta dalla co-presenza di due modi: quello dell' [Nelkon 1981, p. 106]. Quali concetti e processi sono adoperati per formulare tale principio? Archimede certamente dovette utilizzare quelli di corpo solido, di liquido, di immersione, di peso, di volume e di differenza di pe-
IO
PARTE PRIMA
so. Egli stabili, quindi, diverse e ben definite relazioni tra questi concetti. Ci vorrebbe molto tempo per isolare e descrivere in modo preciso tutti i concetti implicati in questo principio. Per i nostri scopi è sufficiente riflettere intorno ad alcuni di essi e verificare che i seguenti sottostanti concetti sono tutti essenziali al principio:
è identico ad A; b) il concetto di logica bivalente o a due valori - o A o non-A
a) il principio di identità - A
(o la proposizione A è vera o non è vera);
c) il principio di non contraddizione formale - due asserzioni contraddittorie non possono essere allo stesso tempo vere; d) il principio di incompatibilità - A non può essere diverso e totalmente uguale a B; per esempio, A non può essere liquido e solido al tempo stesso e sotto le stesse condiz10ru; e) l'operazione di sottrazione - se una parte è sottratta da una data quantità positiva, il risultato è una quantità piu piccola. Abbiamo scelto questi concetti perché ad essi ci riferiremo, in qualche modo, piu avanti. La ricerca nelle scienze naturali di norma rispetta queste regole ed altre ad esse correlate. In breve, la conoscenza scientifica è espressa nel linguaggio che segue le leggi della logica bivalente. Allo stesso modo, la ricerca e la formulazione psicoanalitica si sono ampiamente sviluppate in conformità con la logica bivalente. Cosi gli scritti e le argomentazioni di Freud sono strutturate molto chiaramente nel rispetto dei principi e delle regole della logica bivalente. Ciò si vede chiaramente nella costruzione di un'opera come l'Introduzione alla psicoanalisi [1915-17]. Nell'introduzione editoriale a questo lavoro, Strachey [1953-74, XV, p. 6) fa il seguente commento su tutte le lezioni di Freud: « esse hanno quasi sempre una forma definita - un capo, un corpo e una coda - e spesso dànno all'ascoltatore l'impressione di possedere un'unità estetica». Ogni argomento che Freud affronta nelle lezioni è organizzato in modo sistematico. Concetti come quelli di trauma, di resistenza, di rimozione, di sviluppo della libido, di regressione, di formazione dei sintomi e di traslazione sono tutti formulati nel pieno rispetto delle leggi della logica bivalente. Queste leggi forniscono la tra-
LA RIFORMULAZIONE DELL'INCONSCIO 'FREUDIANO
II
ma in cui i concetti si sviluppano e senza di esse non è possibile alcuna comprensione dei concetti stessi. Tuttavia non è solo la struttura dell'argomentazione di Freud a rispettare la logica bivalente. I concetti stessi sono permeati dallo stesso approccio. Prendiamo, ad esempio, il concetto di rimozione. Esso comporta un'opposizione, nella mente, tra due realtà incompatibili: una tendenza a soddisfare un desiderio e un'organizzazione psichica che tende a bloccare la realizzazione di questo soddisfacimento. Nel caso di un trauma la lotta sarebbe di nuovo tra due realtà incompatibili: tra la tendenza a ricordare l'evento traumatico, a fronteggiarlo, a portarlo in piena luce e una tendenza a restare in pace impedendone l'accesso alla coscienza. Tutto ciò è descritto e formulato da Freud in termini di logica bivalente. Matte Bianco sta, cosi, mettendo in evidenza che la psicoanalisi, come la filosofia e le scienze naturali, è stata concepita e sviluppata in un territorio in cui il rispetto dei principi e delle regole della logica bivalente è essenziale. Ma allo stesso tempo la psicoanalisi può essere utilmente concepita come un 'impresa assai singolare. Come abbiamo già visto, essa si propone di studiare le caratteristiche speciali delle idee inconsce e nel far ciò apporta acquisizioni radicalmente nuove al pensiero scientifico e logico. Per svolgere una tale argomentazione, Matte Bianco parte dalla considerazione delle idee di Freud intorno alle caratteristiche dell'inconscio per svelarne la loro intima natura. Affronteremo ora proprio questo aspetto del problema. 1.2.
Le caratteristiche dell'inconscio.
Cominciamo con l'elencare i processi inconsci che Freud identificò quando cercò di comprendere il linguaggio dell'inconscio. Nel suo lavoro L'inconscio [Freud 1915b] egli ne riassume l'essenza in cinque caratteristiche. Nell'Interpretazione dei sogni [Freud 1899] Matte Bianco ne ha riscontrate altre otto. Una piu attenta analisi degli scritti di Freud e di altri psicoanalisti potrebbe rivelarne altre. Tuttavia le tredici caratteristiche in tal modo evidenziate sono le seguenti.
Nell'Inconscio: 1.
Assenza di reciproca contraddizione e di negazione [1915b, trad. it. p. 7r].
u
PARTE PRIMA
, , 8~)0Stomento [ibid.]. ;', Condensazione [ibid.]. 4. Assenza di tempo [ibid.]. 5. Sostituzione della realtà esterna con la realtà psichica [ibid.].
Nell'Interpretazione dei sogni: 6. Co-presenza di contraddittori [1899, trad. it. p. 287]. 7. Alternanza tra assenza e presenza di successione temporale [ibid., p. 289]. 8. Nesso logico riprodotto come simultaneità [ibid.]. 9. Causalità come successione [ibid., pp. 290-92). 10. Equivalenza-identità e congiunzione di alternative [ibid., pp. 292-94]. 11. Somiglianza [ibid., pp. 294-95]. 1 2. Co-presenza nei sogni di pensiero e non-pensiero [ibid., p. 288). 13. Profonda disorganizzazione della struttura del pensiero [ibid., p. 287]. Matte Bianco utilizza lo scritto di Freud per descrivere ciò che ha in mente per ciascuno di questi processi e propone, in seguito, alcune considerazioni generali. Con il termine assenza di reciproca contraddizione e di negazione Freud si riferisce a un modo di pensiero assolutamente estraneo a quanto viene denominato logica bivalente. Egli sostiene che «in questo sistema D'inconscio] non esiste la negazione, né il dubbio, né livelli diversi di certezza» [I9r5b, trad. it. p. 70] e che «le leggi del pensiero logico non valgono per i processi dell'Es, soprattutto non vale il principio di contraddizione» [1932, trad. it. p. 185]. Altrove, lo stesso punto viene formulato in termini di pulsioni: i moti pulsionali, viene detto, coesistono l'uno accanto all'altro e sono esenti da reciproca contraddizione 3 • Sono evidenti le implicazioni rivoluzionarie di tale pensiero quando si pensa che se non esiste reciproca contraddizione o negazione non si può distinguere, ad esempio, «A è bianco» da «A non è bianco» o da «Non sono sicuro J «Il nucleo del]' Inc è costituito da rnppresencanzc pulsionali che aspirano a scaricare il proprio investimento, dunque dà mori di desiderio. Questi moti pulsionali sono fra loro coordinati, esistono gli un.i accanto agli altri senza influen• zarsi e non si pongono in contraddizione reciproca» [1915b, trad. it. p. 70J.
LA RIFORMULAZIONE DELL'INCONSCIO FREUDIANO
13
se A sia bianco o non lo sia». Se non vi sono gradi di cert~zza ogni sfumatura di significato scompare. In tali circostanze, for: se si potrebbe solo.conoscere qualcosa come «vi è un'idea intorno alla bianchezza». Le nozioni di spostame:ito e di condensazione si riferiscono anche a un modo di pensi~ro d~ tutto alieno alla logica bivalente. Esse implicano un mso?t~ g~ometria spaziale. Con il termine di spostlJ.,nen.to ~~eu? s1 r~ensce al modo in cui I' enfasi, l'interesse O 1'intens1ta di una idea è passibile di essere distaccata da quest'ultima~ di ess~r~ s?vr~pposta ad altre idee. Con il termine condensazione egli s1 rifensce al modo in cui diverse idee O catene associa~ive possono trovare espressione in una singola idea. Come ~gli stesso afferma: «Una rappresentazione può cedere tutto l_ ammontare del proprio investimento a un'altra rappres~ntaz1one_, at~r~verso il,proce~so di spostamento; oppure puo afi>Pr?pnars1 d1 tu:to I mvestimento di parecchie rappresentazioni, attraverso il processo di condensazione>> [ 1915 b, rrad. it. p. 70]_. Freud illustra il processo cli condensazione nell'Interpreta:done dei sogni: · Tutte queste pers~ne [. .. ] si ,nas~_ondon? dietro il personaggio onirico «Irma», che d1~enta cos_1 un 1mmagme collettiva con tratti peraltro contradditcon. Irma diventa la_ rappresentante di queste persone, sacrificate n_~ corso lavoro di condensazione, in quanto faccio capitare a /,ei c10 che _tDl nco~~a volta a volta ciascuna delle altre. Ai fini della condensazione onmc~, posso crearmi una «persona collettiva» anche in un altro _modo,_ riunendo cioè i tratti attuali di due o pili persone in ~ma sola munagme ?nirica [...]. Una persona mista di questo tipo è il dottor R._, nel rmo sogno dello zio. Qui però l'immagine oniri [ibid., p. 288]. Dall'altra, egli sostiene: «Non intendo però negare che anche un lavoro critico intellettuale, il quale non è pura ripetizione del materiale tratto dai pensieri onirici, prende parte alla formazione del sogno» [ibid.]. Nella prima citazione Freud afferma che il pensare comporta uno stabilire relazioni e aggiunge che tali relazioni sono assenti nel sogno. Allo stesso tempo egli non nega che il pensiero partecipi alla formazione del sogno. In altre parole egli afferma la co-presenza di pensiero e «non-pensiero ►>. Matte Blanco suggerisce che «pensare ►>, nel senso in cui viene adoperato da Freud, corrisponde all'uso della logica ordinaria bivalente. La presenza di «non-pensiero ►> corrisponde a qualche processo inconscio. Il problema diventa allora: quale aspetto dell'inconscio egli ha inteso indicare con il termine «non-pensiero ►>? Se pensiamo ai principi della logica bivalente potrebbe essere l'assenza di contraddizione ciò che definisce il «non-pensiero»? Matte Bianco pensa di no, poiché certe relazioni (e, quindi, pensiero) esistono e non hanno nulla a che fare con l'assenza di contraddizione; per esempio: la mia casa è bianca. È allora lo spostamento o la condensazione? Ancora egli pensa di no. Entrambe le caratteristiche introducono identità che non sono accettabili nel pensiero. Nondimeno è possibile in diversi casi pensare senza toccare il problema dello spostamento. È l'assenza di tempo? La questione diventa in tal caso piu seria. Prendiamo una relazione - per esempio «Giovanni è padre di Pietro». La relazione va da Giovanni (prima o a sinistra)
I fl IUFORMULAZIONE DELL'INCONSCIO-FREUDIANO
uPietro (dopo o a destra). Se mettiamo Pietro per primo camhinmo la relazione: Pietro è figlio di Giovanni. In altre parole il concetto di relazione ha una struttura simile a quella dei roncetti di tempo e di luogo (o spazio): è, possiamo dire, ad esili isomorfa. E che ne è dell'equazione tra realtà psichica e realtà estertla? Se questa è la sola caratteristica presente, è probabile che Il pensiero riduca le sue possibilità di espressione senza, perciò, tlc:omparire. Il punto è che ognuna delle cinque caratteristiche originarie dell'inconscio freudiano (assenza di contraddizione, 6postamento, condensazione, assenza di tempo e identità tra realtà psichica e realtà esterna) può esercitare qualche influenza sulla capacità di pensare in termini logico bivalenti. Ma forse solo l'assenza di tempo appare essere da sola un fattore decisivo. La profonda disorganizzazione della struttura. del pensiero che ha luogo nell'inconscio, la tredicesima caratteristica individuata da Matte Bianco, è stata descritta molto chiaramente da Freud. Le singole parti di questa complessa formazione hanno naturalmente i piu disparati rapporti logici tra loro. Formano primo piano e sfondo, digressioni e chiarimenti, condizioni, dimostrazioni e obiezioni. Quando poi tutta la massa di questi pensieri del sogno soggiace alla pressione del lavoro onirico - per cui le singole parti vengono girate, frammentate, accostate, pressappoco come del ghiaccio galleggiante - allora sorge la domanda: che ne è dei legami logici, che fi. no a quel momento formavano la struttura? In che modo vengono raffigurati nel sogno: «se», «perché», «come se», «benché», «o-o» e tutte le altre preposizioni senza le quali non possiamo comprendere una frase o un discorso? Bisogna rispondere innanzi tutto che il sogno non dispone di alcun mezzo per raffigurare le relazioni logiche esistenti fra i suoi pensieri. Perlopiu, esso trascura tutte queste preposizioni e si assume soltanto l'elaborazione del contenuto oggettivo dei pensieri onirici. All'interpretazione del sogno è lasciato il compito di ristabilire le connessioni che il lavoro onirico ha distrutto [ibid., pp. 287-88].
•
1.3. Discussione su queste caratteristiche dell'inconscio.
Vi renderete adesso meglio conto che Matte Bianco sta sostenendo con decisione che l'inconscio descritto da Freud è una mescolanza di pensiero normale e di quelle che egli chiamò
PARTE PRIMA
20
le caratteristiche dell'inconscio. Fondamentalmente egli ritiene che queste siano le prime cinque caratteristiche. Esse appaiono in vari modi nelle rimanenti otto caratteristiche (che sono una mescolanza delle prime cinque) e in tutte le altre. Un aspetto comunque risulta comune a tutte e tredici le caratteristiche; e cioè esse uniscono o unificano cose chè per il pensiero comune sono distinte e separate. L'assenza di contraddizione unisce cose che sono del tutto distinte nel pensiero ordinario - quando qualcosa viene affermato e qualcosa viene negato. Lo spostamento e la condensazione operano nello stesso modo riguardo ad aspetti spaziali che non hanno a che fare con la contraddizione. Questa identificazione-unione, come abbiamo visto, conduce all'indistinzione. L'assenza di tempo cancella la distinzione tra gli istanti. L'assenza di divisione tra realtà psichica e realtà esterna significa che la realtà materiale e quella psichica diventano la stessa cosa. La co-presenza di contraddittori ha lo stesso effetto, mentre l'alternanza di assenza e presenza di successione temporale conduce ad un'associazione di temporalità ed assenza di tempo. La caratteristica per cui !,e connessioni logiche sono riprodotte come simultaneità nel tempo collega il concetto di tempo a quello della connessione logica. La causalità come successione unisce ed identifica alternative. L'equivalenza-identità e la congiunzione di alternative non tengono conto delle differenze tra contrari e contraddittori. Anche la somiglian:za unisce le cose. La copresenza nei sogni di pensiero e non-pensiero si avvicina al nonconcepibile: pensiero e non-pensiero diventano la stessa cosa. Infine, la profonda disorganizzazione della struttura del pensiero conduce, prima o poi, alla confusione di ogni cosa con ogni altra. In conclusione si potrebbe dire che, mentre abitualmente il pensiero lavora nell'ambito di una trama di cose distinte, l'inconscio esplorato da Freud tende ad unire e a fondere ogni cosa. In ciò consiste la radicale natura di questo modo cosi diverso su cui torneremo piu avanti. 1-4- Le caratteristiche dell'inconscio e il loro
contributo al pensiero umano: Storicamente la maggior parte degli sforzi formali dell'umanità per riflettere, comprendere e conoscere il mondo si sono fondati sull'acquisizione e sullo sviluppo di quella che si è giun-
I ~ IIIIIOltMULAZIONE DELL'INCONSCIO FREUDIANO
21
11 11 chiamare ragione. Nel corso degli anni alcune leggi o regole rngionamento sono state faticosamente concepite e codifiL 111.e in un sistema (basato su proposizioni concepite come vere 11 fu lsc) che Matte Bianco ha grosso modo riassunto sotto il ter111 i11c di «logica bivalente». Questa è stata la prima logica a di-1iosizione dell'wnanità per comprendere il mondo e ha per11\CllSO di risolvere innumerevoli enigmi. Tuttavia, segnala Matte Bianco, è sempre stato evidente a 111olti che la logica bivalente è necessaria ma non sufficiente. Malgrado il fatto che sia stato ampiamente dimostrato che il inondo può essere spesso illuminato dai principi che si conformuno alle sue regole - il principio di non contraddizione, per r~cmpio - pochi pensatori hanno ritenuto che la «ragione» baMUtll sulla logica (bivalente) fosse sufficiente a comprendere 01-1ni cosa. Questa convinzione è espressa in maniera eloquente 11ci Pensées di Pascal (1670): >. Anche le altre frasi sono esempi di relazioni ulrnmetriche. Tutte hanno l'inverso diverso dalla relazione 111'1~inaria. Se in questi casi alteriamo l'ordine dei «qualcosa», Mm•he le relazioni devono essere cambiate per avere senso. f!tr esempio: «Pietro è figlio di Giovanni»; «15 è maggiore o
PARTE PRIMA
viene dopo 8»; «La parete ha la porta sul suo lato sinistro»; «B ha A come parte (comprende A)»; «La Società Britannica di Psicoanalisi ha te come membro». Al contrario, «Pietro è padre di Giovanni», « 1 5 è minore o viene prima di 8 », è reversibile, ma la relazione: «Paolo è fratello di Caterina» non lo è. In generale le relazioni simmetriche di questo tipo sono meno frequenti delle relazioni asimmetriche. Potete verificarlo da soli. 2.2.
Logica simmetrica e principio di simmetria.
Nel discutere le idee di Freud sulla presenza di pensiero nel-
!' inconscio, abbiamo concluso con Matte Bianco che il pensiero ordinario si occupa solo di cose che sono in qualche modo distinguibili le une dalle altre e delle relazioni che esistono tra tali cose. Esso adopera la logica bivalente e adesso possiamo vedere che adopera relazioni asimmetriche. Esaminando le caratteristiche dell'inconscio Matte Bianco ha fatto notare che per Freud un tale tipo di pensiero viene conservato nei processi inconsci, ma è anche accompagnato da qualcosa che non è pensiero di questo tipo. Infatti, nell'Inconscio come insiemi infiniti [Matte Bianco 1975a], egli avanzava l'idea che la scoperta fondamentale di Freud non sono le caratteristiche dell'inconscio in quanto tali, ma una forma simmetrica di logica. Freud naturalmente non stabili in maniera diretta i principi della logica simmetrica, ma è convinzione di Matte Blanco che le sue argomentazioni fossero basate su una qualche implicita nozione di questo genere. Matte Bianco inizia col dimostrare che, insieme con la logica bivalente, la simmetria fornisce un insieme di principi unificanti che concettualizzano le forme di pensiero e
LA IUFORMULAZIONE DELL'INCONSCIO·FREUDIANO
tli non pensiero che sono fondamentali per le caratteristiche dcli' inconscio. La logica simmetrica è il modo in cui Matte Bianco descrive
in termini generali un'operazione logica governata in parte da quello che egli chiama il principio di simmetria (PS). Secondo t\uesto principio ogniqualvolta qualcuno o qualcosa - che chia-
miamo A - ha una data relazione con qualcun altro o qualcos'al-
tro, quest'ultimo -che possiamo chiamare B - deve anche avere o deve essere trattato come sé avesse la stessa relazione con A. Abbiamo menzionato che nel pensiero logico ordinario le relazioni simmetriche si applicano abitualmente ad un numero limitato di situazioni definite, come la relazione tra due fratelli. Ma qui ci troviamo di &onte ali' applicazione del principio di simmetria o qualsivoglia relazione, il che dà luogo ad una situazione del tutto diversa. Prendiamo, per esempio, l'affermazione: « Rosa è madre di Maria ►>. Se opera il principio di simmetria (PS), la relazione diventa identica a «Maria è madre di Rosa». In queste circostanze, come Alice nel paese delle meraviglie, ci troviamo in un territoriodertùfto insolito. Matte Bianco ritiene che sia proprio questo il territorio abitato dall'inconscio. Egli esamina, poi, alcuni importanti corollari del principio di simmetria (PS). Da quest'ultimo ricava l'assunto fondamentale che l'operazione di una logica basata sul PS è in verità una caratteristica definitoria della formulazione freudiana dell'inconscio. Per cominciare, il PS è incompatibile con i concetti di tempo, spazio e movimento perché è incompatibile con quello che i matematici definiscono come ordine totak'. In altri ter5 Il concetto di ordine totale richiede relazioni asimmetriche e viene meno se si applica il PS. Per esempio, consideriamo l'insieme dei numeri naturali o interi in quello che è detto il suo ordine naturale, cioè 1, 2, 3, 4, Si vede facilmente che se prendiamo due numeri qualsiasi, senza eccezione, troviamo che uno è pili grande e l'altro piu piccolo; si dice allora che la relazione tra numeri naturali è una relazione connessa, cioè si applica a rutti gli elementi dell'insieme dei numeri narurali; in altre parole, tutti i numeri naturali sono connessi dalla relazione di maggiore o minore. Per convenzione, un numero minore precede e uno maggiore segue. Cosi se 3 è minore di 14, non può essere maggiore di 14: ~a relazioae asimmetrica. Similmente nessun numero può essere maggiore o minore di se stesso: una relazione non riflessiva. In questo modo se 14 è maggiore di I o e I o maggiore di 3, ne consegue che 14 è maggiore di 3: una relazione (asimmetrica) transitiva. Un insieme con rune queste quattro relazioni o proprietà è detto un insieme totalmente ordinato. Si vede facilmente che se il PS domina in questo insieme, il concetto di ordine totale scompare (3 sarebbe maggiore e nello stesso tempo minore di 14, ecc.).
ecc.
PARTE PRIMA
mini, possiamo dire che l'inconscio, adoperando la logica simmetrica, spesso tratta l'inverso di una relazione come identico alla relazione stessa; tratta, cioè, relazioni asimmetriche come se fossero simmetriche. · Il modo in cui l'inconscio tratta le relazioni asimmetriche è la chiave di volta di tutta l'opera di Matte Bianco. È, quindi, opportuno esercitarci a familiarizzare con ciò che si intende per processo di simmetrizzazione. I primi tentativi possono sembrare molto strani. Ci può essere la tentazione di rifiutare in blocco l'idea, come ridicola, o la sensazione di diventar matti. Se si segue il ragionamento fino al regno delle relazioni emozionali apparirà evidente che Matte Blanco ha chiarito qualcosa di molto importante. Prendiamo un esempio generale. Costruiamo una proposizione adoperando la relazione asimmetrica «A sta dando qualcosa di buono a B». Essa comporta una relazione asimmetrica il cui inverso: «sta ricevendo» non è lo stesso di una serie infinita di individui; tutti questi soddisfano la stessa funzione proposizionale (che può essere complessa, composta cioè da diverse asserzioni) alla cui luce l'individuo o la relazione in questione viene percepita, vista o vissuta in quel momento. Se l'attenzione dell'osservatore resta concentrata sul primo livello, quello della coscienza, allora egli sarà solo cosciente dell'individuo concreto; se si lascia permeare dai livelli sottostanti, questa infinità si dispiegherà davanti a lui, sebbene in modo inconscio. Ad abbracciare questa serie infinita vi è una sola unità: la classe o insieme. Questo a sua volta è vissuto come una unità. [Matte Bianco 1975a, trad. it. p. 189]
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1'1 IIU'M'URE BI·LOGICHE, INCONSCIO E INFINITO MATEMATICO
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In questa struttura possiamo distinguere vari strati, ognuno 1·t\fl vari livelli concepiti in termini di maggiore o minore gene-
htlità.
Primo strato: ogJ,etti coscienti e ben delimitati. Un primo livcUo cosciente di questo strato è quello della concezione o perl'ùZione di una cosa concreta e ben delimitata - una persona, tlfl oggetto materiale, un pensiero ben definito riferito a un lutto concreto («la temperatura sta salendo»), o un concetto 1l~ltratto come il concetto di libero arbitrio.
Questo sarebbe il livello del pensiero definito e totalmente asimmetrico o della percezione. Un secondo livello, ancora cosciente, dello stesso strato sarnbbe quello in cui si diventa consapevoli o si esplorano le reluzioni tra l'oggetto concreto preso in esame ed altri oggetti: le loro somiglianze e le loro differenze, cioè le classi di equivalen;rn cui esso appartiene e quelle cui non appartiene: a) Pietro è un uomo, cioè è un elemento della classe di equivalenza degli ~,omini; b) non è Ùn elemento della classe di equivalenza delle donne; e) è uno psicoanalista; d) appartiene alla tal corrente di psicoanalisi, ecc. Si vedrà che a questo livello l'oggetto in questione si collega o si relaziona con un numero potenzialmem:e molto grande di (litri oggetti o insiemi di oggetti. Tutto ciò avviene a livelli coscienti o è facilmente suscettibile di esser portato alla coscienza. Secondo strato: emozioni piu o meno coscienti. Il tratto distintivo di questo strato è che l'emozione vi fa la sua prima e facilmente osservabile comparsa: «mi piace», «lo od.io», «lo temo», e cosi via. Poiché le emozioni sono strutture bi-logiche possiamo dire che questo livello comincia a mostrare simmetrizzazioni che sono, tuttavia, molto ben delimitate a livello cosciente. Per esempio, uno può sentire che «questa persona è come una tigre»; ma una persona normale non sentirà che è una tigre.
Un terzo strato, piu profondo: simmetrizztl:l.ione della classe. Via via che scendiamo sempre piu negli strati di maggiore simmetria, le cose appartenenti alla stessa classe di equivalenza diventano identiche non solo riguardo alla proprietà che definisce la classe di equivalenza in questione (per esempio la classe di coloro che sono identici riguardo alla proprietà di «avere gli occhi azzurri», quella dei dottori in filosofia, delle persone cru-
PARTE PR.IMrill
deli, quelli della stessa razza, le persone alte e cosf via) ma PII tutte le proprietà, cosicché ogni membro della classe diven:UIII identico a tutti gli altri sotto ogni riguardo: simmetrizzazion,, Una conseguenza fondamentale di questa simmetrizzazion è che ogni individuo diventa la classe e, di conseguenza, acqu1 sta tutte le potenzialità della classe o insieme, fino al pi:u al grado. Se l'insieme è quello della madri arrabbiate, la mad particolare o una parte di lei - per esempio, il seno - sarà se~ tita come immensamente pericolosa. Se si tratta della clas dei padri, il pene sarà sentito estremamente penetrante e, co me tale, pericoloso, Lo stesso avviene per la bontà. Questo è lo strato in cui l'intensità tende a valori infinitrl Proprio per l'identificazione dell'individuo con la classe, il pr.il mo acquista tutte le potenzialità della seconda e, quindi, u~ grado potenzialmente infinito delle caratteristiche della class La Klein ha magistralmente esplorato questo strato e ht trovato una enorme quantità di fatti strani, quasi incredibili tuttavia veri e stimolanti. La simmetrizzazione della classe si vede anche in un ese~ pio del tutto diverso da quelli appena menzionati: l'assenza · tempo. Gli istanti hanno tutti la stessa proprietà di preceder o seguire e, quindi, diventano indistinguibili l'uno dall'altro,. Si noti che in questo caso il concetto di intensità, contraria, mente agli altri casi appena menzionati, non gioca alcun ruoh Tuttavia lo strato è lo stesso: un fatto interessante su cui riflet'., tere.
Quarto strato: formazione di dossi piu ampie che vengono sim~ metrizzate. Per l'unione di classi o insiemi diversi, questi ud timi diventano pili ampi e pili comprensivi. Ad esempio, la; classe degli uomini comprende quella delle donne e dei bambi1 ni, cosicché, quando è simmetrizzata, essere uomo diventa identico ad essere donna o bambino. Ritengo che questo sia lo strato in cui alcuni schizofrenid tendono con facilità a sentire o a trattare come uguali cose eh~ appartengono a sottoinsiemi o sottostrutture di un insieme struttura pili ampia. Nell'ESEMPIO 2 la paziente che afferma va che un uomo era molto ricco, quando le fu chiesto il perché . di tale affermazione, rispose: «È molto alto>>. Si noti che en~, trambi erano sottoinsiemi dell'insieme piu ampio di coloro che hanno qualcosa in alto grado. La simmetrizzazione conduce a:1 molto alto = molto ricco. A questo strato di maggiore simme~
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lllVTl'URE BI-LOGICHE, INCONSCIO E INFINITO MATEMATICO
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1·in e corrispondentemente di minore asimmetria, non si ritro1.ltlO piu. le grandi aggressioni dello strato precedente. L 'aggres,i1me intensa richiede una buona quantità di asimmetria. Questo • importante per la comprensione della schizofrenia. Alcuni irndono a pensare che tutte le emozioni degli schizofrenici sial'lù estremamente intense. Ciò sembra essere solo parzialmente vero. L'esperienza con tali pazienti sembra mostrare che paKicnti con simmetrizzazioni molto estese, che trattano come Identiche classi che non lo sono, frequentemente sono persone I rnnq uille e « serene ». Naturalmente, a certi livelli molto profondi, ognuno ha la 1mce della profondità. Le seguenti caratteristiche dell'inconscio appartengono a 11uesro strato piuttosto profondo: • assenza di contraddizione: se un insieme che contiene tutte le affermazioni e le corrispondenti negazioni viene simmetrizzato, accade che qualsiasi asserzione diventa uguale alla sua negazione; in tal caso non c'è possibilità di contraddiz10ne; • identità tra realtà psichica e realtà esterna, per la stessa ragione.
Gli strati piu profondi - limite matematico: l'indivisibilità.
Da questo punto «in giu» la quantità di simmetrizzazione è cosi grande che il pensiero, che richiede relazioni asimmetriche, è gravemente compromesso. Il limite concettuale è il modo indivisibile allo stato puro, dove ogni cosa diventa ogni altra cosa e dove le relazioni tra le cose sono tutte teoricamente contenute in ogni singola cosa che l'intelletto riesce a cogliere. Il numero infinito di cose tende a divenire, misteriosamente, una sola cosa. Le relazioni tra gli strati. Siamo, cosi, arrivati a considerare un aspetto veramente fondamentale della natura umana. Nello sviluppo e nella struttura normali c'è una misteriosa relazione tra gli strati, formata da due proprietà apparentemente incompatibili: a) Da una parte, ogni strato è ben differenziato da quelli superiori o inferiori, nel senso che in generale quel che accade in uno strato non si verifica negli altri strati. Per esempio, nel primo strato c'è una comprensione ben de-
PARTE PRIMA
limitata di oggetti, relazioni e situazioni concrete e pres• soché isolate, mentre nel secondo strato c'è una grande quantità di interrelazioni tra gli elementi che lo compon• gono. Il terzo strato stabilisce, attraverso la simmetrizzazione, identità tra gli individui il che non accade nei primi due. E cosi via, come un lettore attento può verificare da sé. Via via che la simmetrizzazione diviene piu estesa, fanno la loro comparsa nuove caratteristiche che, come abbiamo visto, non erano presenti nei livelli superiori. b) Malgrado queste nette distinzioni tra gli strati, si può anche affermare che ogni strato è presente in un modo miste-
rioso in ognuno degli strati che sono piti vicini alla superficie. Questi ultimi, però, sono presenti in un modo invisibile che rispetta le caratteristiche dello strato in questione. Per prendere un caso come esempio, dietro e dentro una madre concreta e visibile, diciamo la signora Rosa Torres, c'è anche un numero di altre madri, come la propria madre e molte altre immagini materne che hanno giocato un ruolo nella propria vita; e c'è anche la maternità. Tutto ciò accade nel totale rispetto delle regole della logica bivalente, senza alcun segno o manifestazione visibile di bilogica; in tutto ciò l'individuo rimane intatto come individuo, malgrado il fatto che il secondo e il terzo strato siano presenti nella sua realtà individuale. Ciò, comunque, non esaurisce il problema, perché dietro e dentro la signora Rosa Torres, l'individuo, insieme alle altre madri e alla maternità, c'è anche la paternità: quarto strato. Dietro e dentro ciò, ci sono altre classi, di oggetti inanimati, di astrazioni e simmetrizzazioni, cioè tutti gli strati piu profondi; fino a che ... fino a che troviamo che l'indivisibile è misteriosa-
mente presente nell'assoluta profondità di ognuno, per quanto coperta e asimmetrica possa apparire la superficie; -presente tuttavia non direttamente né immediatamente afferrabile. L'indivisibile c'è ma è invisibile. Se forziamo il linguaggio per cercare di comunicare qualcosa cosi difficile da comunicare, possiamo aggiungere che l'indivisibile è anche presente dietro ogni «passaggio» dal piu divisibile al puro indivisibile. E cosi, malgrado il fatto che tra divisibile ed indivisibile non ci sia via di mezzo, o alcun passaggio intermedio, «essi» ci appaiono come passaggi in un modo simile anche se non identico ad un film. Ogni fotogram-
1fl'ILU1TURE BI-LOGICHE, INCONSOO E INFINITO MATEMATICO
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Hlll è statico mentre la loro successione dà l'impressione del movimento. E ciò coincide con il fatto che nella matematica moderna il movimento, come nel caso della freccia di Zenone, ~ concepito come una successione di immobilità. Penso sia stato Laplace a dire qualcosa del genere: ditemi ~hc cosa accade in un punto del mondo e vi dirò cosa accade in rntto il mondo. Si riferiva, ritengo, al mondo materiale. Par[cndo da un piccolo strato del mondo egli avrebbe ricostruito l'intero universo, fino alla piu lontana galassia. Il nostro problema, tuttavia, non è precisamente questo quanto piuttosto q1.1ello di trovare il mondo intero, anche la piu lontana galassia, Il\ un solo punto del mondo e di scoprire che tutto ciò è indivisibile, alieno allo spazio e al movimento. Bisogna ricordare ehe nella teoria della relatività il tempo è la quarta dimensione di uno spazio quadri-dimensionale. Quindi tutti gli istanti so110 in questa dimensione, proprio come tutti i punti sono nelle nltre tre dimensioni: non c'è flusso del tempo. Tuttavia sarebbe forse necessario riflettere su ciò che Fi, caratteristica solo del tempo, significa in questa teoria. Sento che attraverso una considerazione approfondita e meditata delle osservazioni fatte nella pratica psicoanalitica siamo arrivati a questa sconcertante conclusione, di fronte alla quale si ha la sensazione di aver perso l'orientamento. Forse, via via che familiarizzeremo con essa, ci sentiremo sempre piu n nostro agio. Per ora, due considerazioni possono aiutarci a mostrarne la ragionevolezza. La prima è quella dell'infinito matematico (si veda oltre, par. 8) dove - secondo quanto ho dimostrato - troviamo che r = 2 ,., 3 = qualsiasi altro numero: una conclusione stranissima che rivela la presenza dell'indivisibile nella natura. Ciò significa anche che ogni numero, per esempio r6, è se stesso e tutti gli altri interi. Di conseguenza, come 16, esso è minore di 17, 18, ecc. e maggiore di 1, 2, ..• 15.
Tutto ciò accade all'interno di questo numero e cioè dentro il I6, ed anche in ogni a/Jro numero: stranissima, ma legittima conclusione di un legittimo ragionamento che si uniforma rigorosamente alla logica classica, un ragionamento, cioè, fatto nel rispetto delle leggi normali della logica. In altre parole, >. Esempi di ciò si possono vedere nella (relativa) idealizzazione del proprio partner nell'innamoramento o di un determinato stato di cose o situazione. L'idealizzazione dà la possibilità di vedere bellezza e bontà negli esseri umani e di vivere, in qualche modo, in contatto con la Bellezza Suprema e con la Bontà Suprema. Altre strutture bi-logiche, invece, ostacolano la vita interio-
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PARTE PRIMA,
re e le relazioni con gli altri esseri umani. Ciò si vede spesso nelle relazioni amorose, quando la reciproca incompatibilità delle strutture bi-logiche corrispondenti può rendere la vita quasi impossibile ad entrambi i partners. E sorprendente notare che quelle che a un osservatore esterno sembrano insignificanti differenze di opinione possono divenire la fonte di una considerevole infelicità.
Da questo punto di vista, quindi, possiamo dassi/icare I.e strutture bi-logiche come piu o meno vitali o non vitali. La frenesia simmetrica, per esempio, rende impossibile la vita mentale fino a un grado estremo. Ci sono anche altre strutture, meno sorprendenti, che creano grossi ostacoli alla vita normale. 3. Una breve nota ;ulla terapia. A volte sembra possibile modificare una struttura bi-logica non-vitale (cioè che pone ostacoli all'espressione della vita) in un'altra, vitale, che sia isomorfa alla prima. Questa sembra una strada promettente per esplorare la terapia psicoanalitica. Essa potrebbe far risparmiare molto del tempo che adesso viene speso e non sempre con successo nel processo di elaborazione. Ho già una certa esperienza al riguardo e finora i risultati sono incoraggianti. Per esempio si può trasformare un'attività di tipo masochistico in una di tipo dominante ed eventualmente in una di tipo amorevole. Vorrei dire che per lungo tempo sono stato scettico sulla possibilità di raggiungere un incremento di risultati terapeutici positivi attraverso un aumento di alcuni aspetti della nostra conoscenza. Ho molti dubbi che riusciamo ad ottenere oggi risultati migliori di quelli che si ottenevano agli esordi della psicoanalisi, malgrado il nostro progresso nella comprensione, diciamo, dei processi introiettivi, dell'importanza dell'oralità e cosi via. Queste acquisizioni da sol.e non sono sufficienti e il problema meriterebbe di essere oggetto di studio. Ero anche scettico sulla possibilità che le mie stesse ricerche potessero aiutare la terapia. Le recenti intuizioni che ho menzionato, sulle strutture isomorfe, mi hanno aperto gli occhi sulla possibilità di un significativo progresso nella terapia psicoanalitica che potrebbe condurre a modificazioni, per mezzo della psicoanalisi, di strutture funzionali del sistema nervoso, tali da permettere un buon uso di cattive esperienze - come
~'l'llUTTURE BI-LOGICHE, INCONSCIO E INFINITO MATEMATICO
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1.euumi e frustrazioni precoci - che restano, per cos{ dire, impresse nel sistema nervoso e impediscono il processo di cura. In altre parole, una conoscenza degli isomorfismi delle strutLblre psicologiche che si dimostrano resistenti al cambiamento 1)1.lÒ condurre, attraverso strumenti psicologici, a un miglior uso tlci loro corrdati fisiologici. Tale compito non sarebbe possibile ~cnza la conoscenza delle varie strutture bi-logiche.
4. Sguardo retrospettivo generale sulle strutture bi-logiche.
Personalmente sento che il concetto di struttura bi-logica ci l)trmette di ricondurre alla psicoanalisi la piu creativa di tutte le scoperte di Freud: la natura dell'inconscio, che sottostà a 8trane leggi che non sono quelle del normale pensiero logico e che proprio per questa ragione, suppongo, è stata per Io piu messa da parte nel pensiero e nella pratica psicoanalitica. Per esempio, quando accade in psicoanalisi di sentire qualche riferimento all'atemporalità o all'assenza del principio di non contraddizione? Per questa ragione il concetto di struttura bi-logica - che non è altro che la reintroduzione delle nozioni che sono alla base della concezione dell'inconscio - è destinato a giocare un ruolo nella ricerca psicoanalitica futura. Esso, inoltre, getta un ponte tra psicoanalisi, matematica ed epistemologia ed offre possibilità di fecondo interscambio tra questi campi. Ma siamo appena agli inizi. Con ogni probabilità le nozioni su esposte dovranno divenire piu precise; nuove interrelazioni devono essere scoperte e potrà emergere, spero, una visione piu generale, che condurrà a una conoscenza piu ampia e profonda. Resta, tuttavia, molto da fare prima di raggiungere un tale obiettivo.
5. Ridefinizione dell'inconscio freudiano: un insieme di strut-
ture bi-logiche. Le cinque caratteristiche con cui Freud ha riassunto l'inconscio e le altre otto summenzionate sembrano chiaramente diverse l'una dall'altra. È difficile, per esempio, stabilire una
.., ....,.__ ...,._ .._ "1.-
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teristiche dell'inconscio come tipi diversi di strutture che dif• feriscono tra loro ma hanno un aspetto in comune: sono struC• ture bi-logiche. L'inconscio, quindi, è un insieme di differenti
strutture bi-logiche che, come tali, sono tra loro isomorfe. In tale prospettiva, ci si rende subito conto della possibilit~ di approfondire la nostra conoscenza dell'inconscio. Riprenderò ora in esame le tredici caratteristiche alla luce dei due modi. Per seguire questa rassegna, il lettore deve ritornare al ca• pitolo 1. Assenza di contraddizione e negazione. Se non c'è negazio~ ne non può esserci principio di non contraddizione, poicM1 quest'ultimo è definito come incompatibilità tra un'asserziona e la sua negazione. « Vista» dalla prospettiva dell'inconscio profondo quest31 non è in sé una struttura bi-logica ma la pura espressione d~ PS: logica simmetrica. Vista con gli occhi dellA «logica classica» che «vede» sia la contraddizione che la sua assenza, è ovvia• mente una struttura Si.massi. Si noti, comunque, che l'inconscio si comporta anche a volte come un «logico classico». Spostamento e condensazi9ne. Li abbiamo già descritti co, me strutture Tridim. Anche qui, «dal punto di vista dell'inconscio profondo», non sono strutture bi-logiche, ma un'e~ spressione della logica simmetrica o del modo indivisibile. In effetti, nello spostamento la cosa originaria e la cosa verso cui essa viene spostata (per il fatto di avere con quest'ultima uni\ o piu caratteristiche in comune) non sono due cose simili ma una sola cosa. Nella condensazione la formazione mista è an!. che, nell'inconscio profondo, puramente simmetrico, una sola cosa. Vista dalla prospettiva del pensiero può essere concepita come provvista di piu di tre dimensioni, mentre simmetricamente è una sola cosa adimensionale. La figura tridimensionale con le caratteristiche di diverse figure appare al pensiero come una cosa multidimensionale che è stata tridimensionalizzata. Assenza di tempo. In sé l'assenza di tempo è anche espressione di simmetria pura. Se, invece, la osserviamo nei termin~ in cui si sviluppa il nostro pensiero (Freud parla di processi) consideriamo insieme entrambe le prospettive, abbiamo, di nuovo, una struttura Simassi.
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PARTEPRIM~
relazione tra la condensazione e l'assenza di tempo. Il punto di vista che qui espongo ci permette di considerare tutte le carat teristiche dell'inconscio come tipi diversi di strutture che difi1 feriscono tra loro ma hanno un aspetto in comune: sono stru~ ture bi-logiche. L'inconscio, quindi, è un insieme di differenti strutture bi-logiche che, come tali, sono tra loro isomorfe. In tale prospettiva, ci si rende subito conto della possibilità di approfondire la nostra conoscenza dell'inconscio. Ripref\l derò ora in esame le tredici caratteristiche alla luce dei due mo,• di. Per seguire questa rassegna, il lettore deve ritornare al ca• pitolo r. Assenza di contraddizione e negazione. Se non c'è negazio• ne non può esserci principio di non contraddizione, poichl quest'ultimo è definito come incompatibilità tra un'asserzione! e la sua negazione. « Vista» dalla prospettiva dell'inconscio profondo quest.a non è in sé una struttura bi-logica ma la pura espressione de!l PS: logica simmetrica. Vista con gli occhi della «logica classica>) che «vede» sia la contraddizione che la sua assenza, è ovvia, mente una struttura Simassi. Si noti, comunque, che l'incon• scio si comporta anche a volte come un «logico classico». Spostamento e condensazione. Li abbiamo già descritti co• me strutture Tridim. Anche qui, «dal punto di vista dell'inl conscio profondo», non sono strutture bi-logiche, ma un'e• spressione della logica simmetrica o del modo indivisibile. 1m effetti, nello spostamento la cosa originaria e la cosa verso cÙà essa viene spostata (per il fatto di avere con quest'ultima unìl o piu caratteristiche in comune) non sono due cose simili mra una sola cosa. Nella condensazione la formazione mista è aJili che, nell'inconscio profondo, puramente simmetrico, una sola cosa. Vista dalla prospettiva del pensiero può essere concepitit come provvista di piu di tre dimensioni, mentre simmetrica mente è una sola cosa adimensionale. La figura tridimensionrai le con le caratteristiche di diverse figure appare al pensiero C© me una cosa multidimensionale che è stata tridimensionali~ zata. Assenza di tempo. In sé l'assenza di tempo è anche espreJ sione di simmetria pura. Se, invece, la osserviamo nei termill in cui si sviluppa il nostro pensiero (Freud parla di processi) I consideriamo insieme entrambe le prospettive, abbiamo, tlll nuovo, una struttura Si.massi.
li t'IIUTl.1.JRE Bl·LOGICHE, INCONSao E INFINITO MATEMATICO
Sostituzione della realtà esterna con quella psichica.
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Questo
t 1.1n esempio di spostamento, già preso in considerazione: una ,1.nmura Tridim. Nell'inconscio profondo, invece, realtà psillica e realtà esterna sono identiche. Co-presenza di contraddittori. Questa caratteristica è intimumente legata all'assenza di contraddizione, nel senso che è 1·ome un giocare con essa: presenza e assenza. Abbiamo, cosi, l11Hica simmetrica pura, ma anche logica classica pura, il che !M" significa assenza di contraddizione. Come quest'ultima, • ima struttura Simassi.
1
Alternanza tra assenza e presenza di successione temporale.
11• consideriamo un sogno che mostra questa alternanza, que11 \1ltima si presenta come una tipica struttura Alassi.
Connessione logica riprodotta come simultaneità nel tempo e 1,111salità come successione. Di nuovo qui, come nella co,1escnza dei contraddittori, troviamo una sorta di gioco con la l1l11unetria e l'asimmetria: lo spazio si conserva e si abolisce il l'ftnpo, si simmetrizza, cioè, il tempo conservando l' asimme11•\u dello spazio. D'altra parte si potrebbe forse dire che accoll'C l'un l'altra cose che hanno un nesso logict> equivale a tratl'c il nesso logico come identico alla contiguità spaziale: una nmetrizzazione. In conclusione, si vede qui la presenza sia llu simmetria che dell'asimmetria, ma ciò avviene probabil1•11te in un modo che non abbiamo ben compreso e che ri,kde uno studio ulteriore. In ogni modo questa è una malpolozione di simmetria e di asimmetria e come tale è una l'Uttura bi-logica non ben definita. Insomma: una simmehi~azione-confusione che forse potrebbe esser vista anche l~rmini di logica classica asimmetrica: una ingegnosa strut1·11 Simassi. In tutto ciò riconosciamo un processo che si Llllve verso una crescente simmetria. r~ un buon motivo in piu per rifletterci! 1/quivalenza-identità e congiunzione di alternative. Questa ~IIU struttura bi-logica Simassi nella quale sembra di osserva~1nc1 crescente prevalenza della componente simmetrica. Somiglianza: la relazione privilegiata. Questa osservazione rrule di Freud è una scoperta molto importante. In sé non f.il'HI struttura bi-logica ma una comprensione della tendenza I ~ogni a identificare tutte le cose, attraverso la loro somimm. Essa contiene implicitamente un'intuizione del modo
i
Ivisibile.
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PARTE PRilvlA
Co-presenza di pensiero e non-pensiero. Una struttura Simassi, è vero, ma bisogna aggiungere che la descrizione di Freud suggerisce una graduale «caduta» nell'abisso della confusione-simmetria. Ciò è molto evidente nella caratteristica successiva. Profonda disorganizzazione della strnftura del pensiero.
È
quella descritta in modo piu eloquente. E una struttura Simassi con una proporzione molto maggiore di simmetria. Si osserva anche nella confusione mentale. Se la simmetria aumenta, si arriva a un punto in cui il pensiero e la coscienza scompaiono.
6. L'emozione: una struttura bi-logica. Ho prima sottolineato la validità del PS nell'emozione [Matte Blanco 1975a, trad. it. pp. 224-335, spec. p. 269] e ho puntualizzato la somiglianza tra l'inconscio e l'emozione. Un'ulteriore riflessione conduce alla consapevolezza che alcuni aspetti psicologici delle emozioni sono, come l'inconscio, strutture bi-logiche. Cercherò di esemplificare brevemente. Prendiamo per esempio un giovane innamorato. La tendenza naturale in tali casi è di attribuire alla giovane donna amata tutte le attrattive della Donna: bellezza, intelligenza, bontà, tenerezza e cosi via. Infatti, proprio perché innamorato, egli sente che la donna ha tutte le caratteristiche della classe delle donne: identificazione tra la classe e un elemento: una simmetrizzazione. D'altra parte le sue qualità sono sentite al massimo grado: infinitizzazione. Tutto ciò è espressione della logica simmetrica nella persona innamorata. Allo stesso tempo, se non è travolto dall'emozione ed è capace di mantenere lucida la sua mente, egli si renderà conto che la donna amata ha limiti e difetti. Ciò mostra la presenza di pensiero che segue la logica classica. In altre parole, l'emozione d'amore mostra una mescolanza di entrambe le logiche: è una struttura bi-logica. Che tipo di struttura? Forse il tipo Simassi. Comunque, è presto per giungere a delle conclusioni chiare; questo è un territorio totalmente nuovo della bi-logica e richiede un'accurata esplorazione. La relazione tra l'inconscio e gli aspetti psicologici delle emozioni è presa in considerazione nel capitolo m, par. 6.
N'l'RUTI'URE BI-LOGICHE, INCONSCIO E INFINITO MATEMATICO
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7. Uno strumento per la psicoanalisi e per altri oggetti di
conoscenza: le tre logiche. Ho suggerito altrove [Matte Bianco 1975a, trad. it. p. 105]
~he la scoperta fondamentale di Freud non è stata l'inconscio
mo il modo simmetrico che, come stiamo vedendo, è presente,
ift modo prevalente anche se non esclusivo, nelle manifestazioni dell'inconscio. Durante gli ultimi dieci anni lo studio dell'intreccio tra i due modi ha condotto, dapprima, al concetto di Struttura bi-logica e, successivamente, alla consapevolezza che molti concetti usati dalla psicoanalisi sono strutture bi-logiche. ':t'ra essi menzionerei l'identificazione proiettiva, gli oggetti trnnsizionali e gli oggetti bizzarri. Stiamo giungendo gradualmente a vedere che i concetti di muttura bi-modale e, in particolare, bi-logica aprono nuove ,,ossibilità per la comprensione non solo degli esseri umani ma unche del mondo (cfr. par. 8). Dal momento in cui gli esseri umani hanno cominciato a pensare e a conoscere il mondo, abbioma avuto solo uno strumento per acquistare e sviluppare la nostra conoscenza: la cosiddetta il modo indivisibile perché assolva le sue piu alte funzioni inserendo nell'attività del modo eterogenico un granello di indivisione. D'altra parte, il modo indivisibile non potrebbe essere da noi conosciuto se non fossimo capaci di osservare le distruzioni che il principio di simmetria opera sul modo eterogenico. Piu distruzione osserviamo piu indivisibile troviamo. Se il mondo intero diventa uno e indivisibile, per il nostro intelletto limitato ciò equivale alla completa scomparsa del modo eterogenico: come una bestia feroce, il modo simmetrico o indivisibile ha «divorato» tutto ciò che c'era da mangiare! La riflessione precedente provoca il sentimento inquietante che la natura del fatto che viene espresso è aliena al pensiero e al sentimento e rinvia ad uno stato di animazione sospesa in una terra di nessuno. Può darsi che mi sbagli, ma forse ho colto qualcosa di una realtà in gran parte sconosciuta. 3. Le logiche, i modi e l'inconscio come «regno dell'illogico».
Intendo ora riferirmi ad un altro gruppo di fatti che aiuta a porre alcune cose nella loro giusta prospettiva. Freud scriveva che l'inconscio è «il regno dell'illogico» [1938a, trad. it. pp. 595-96]: intuizione notevole e illuminante. Per comprendere correttamente questa espressione, bisogna, tuttavia, ricordare un'altra sua scoperta (cfr. cap. 1), quella in cui egli afferma che l'attività critica del pensiero gioca un ruolo nella formazione dei sogni. Ora, l'attività critica del pensiero è una manifestazione della logica classica e, di conseguenza, del modo eterogenico. Essa appare non solo nei sogni ma anche in altre manile-
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stazioni dell'inconscio. Abbiamo anche visto che l'inconscio freudiano, descritto attraverso le sue caratteristiche, è un insieme di strutture bi-logiche. Se esaminiamo, infine, con attenzione le caratteristiche dell'inconscio, troviamo che la partecipazione della logica classica in tali strutture varia da una struttura all'altra. In altri termini, il principio di generalizzazione non è l'unica presenza della logica classica nell'inconscio e il lettore può rintracciare nei capitoli precedenti i diversi aspetti di questa logica quali si manifestano nelle strutture bilogiche dell'inconscio. Concludiamo, cosi, che i due modi sono costantemente presenti nell'inconscio come componenti di strutture bi-logiche. Sappiamo che ogniqualvolta ci imbattiamo in una struttura bi-logica, ci imbattiamo nell'antinomia fondamentale. Concludiamo, perciò, che l'inconscio è il luogo privilegiato di questa antinomia. D'altra parte, già sappiamo che la Magna Carta del modo eterogenico è la logica classica e che la caratteristica distintiva del modo indivisibile è il principio di simmetria, quel potente acido che, ovunque è presente, distrugge la logica classica nei suoi vari aspetti. Da tutto ciò possiamo, quindi, concludere che il modo eterogenico è il regno del logico. Il modo simmetrico è il regno dell'illogico. L'inconscio freudiano è il regno delle strutture bi-logiche e, in quanto tale, è il regno delle an-
tinomie. Va, tuttavia, aggiunto che questa conclusione è il risultato di una riflessione in termini di logica classica che, finora, è l'unica logica che impieghiamo nel nostro pensiero e ragionamento abituale. Se, invece, la questione potesse essere esaminata alla luce di una super-logica unitaria, che non è ancora disponibile (si vedano i parr. 8 e 9 di questo capitolo) la conclusione appena menzionata potrebbe non essere piu vera. 4. Gli organi di senso e i due modi.
Nel paragrafo 2 di questo capitolo abbiamo considerato prevalentemente le relazioni tra la logica e i due modi. Voglio ora completare questo studio attraverso un approccio che parte da un'altra angolazione. I nostri organi di senso ci !1}ettono in contatto con vari aspetti del mondo circostante. E interessante constatare che il
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normale o usuale funzionamento di questi organi ci offre due tipi di conoscenza che hanno differenti rapporti con la logica: la sensazione e la percezione. Partiamo dall'informazione percettiva. Questa è strutturata nel rispetto delle leggi della logica classica. Essa non utilizza questa logica in un processo di ragionamento ma nella scoperta della natura del mondo esterno. Le sue scoperte, tuttavia, possono essere usate in vari modi e per vari scopi, incluso quello del pensare. Passiamo ora a considerare alcuni esempi dell'attività percettiva. Se la percezione ci informa che ·«questa parete è bianca» non ci dirà mai allo stesso tempo che non è bianca. Se ci dice che Peter è piu alto di John, non aggiungerà che è piu piccolo diJohn: uso delle relazioni asimmetriche. Se qualcuno è seduto su una sedia, la percezione non ci dirà mai che qualcun altro è seduto sulla stessa sedia allo stesso tempo ed esattamente nella stessa posizione: rispetto del principio di incompatibilità. Se percepiamo gli oggetti di una stanza, ognuno avrà una sua propria identità·e non sarà considerato come identico a nessun altro. Per esempio, la percezione normale non confonderà mai o tratterà come identici una sedia, un libro o una matita. La percezione sta sempre scoprendo nuovi e differenti oggetti nel mondo circostante: è assolutamente eterogenica. Ricapitolando possiamo dire che il pensiero-ragionamento e
la percezione sono manifestazioni assai diverse. Entrambe e ciascuna nel proprio territorio sono strutturate nel rispetto della logica classica. Possiamo aggiungere che la percezione e il pensiero sono estremamente eterogenici, nel senso che sono sempre alla scoperta di nuovi oggetti, materiali la prima, astratti (relazioni) il secondo. Se paragoniamo le nostre percezioni da svegli con quelle che avvengono durante i sogni, ci rendiamo subito conto che le seconde non sono strutturate in termini di logica classica ma si uniformano alle caratteristiche dell'inconscio. In altre parole la loro struttura è bi-logica. Se ora consideriamo la «materia grezza» della percezione, cioè a dire la sensazione, ci accorgiamo subito che il ruolo della logica classica è molto minore che nella percezione e probabilmente nella maggior parte dei casi è del tutto assente: pensiero e sensazione sono due tipi diversi di avvenimenti psichlci. La sensazione è totalmente aliena alla logica ma nel processo di percezione viene sottomessa a un processo per cui, in una sorta
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di collaborazione con la logica classica, finisce per diventare, come si dice, un ingrediente della percezione. Tuttavia, sembra che la sensazione possa essere sperimentata in se stessa, senza nessun collegamento con la logica, per esempio nel caso di un dolore. Altre volte, tuttavia, può diventare il punto di partenza di un'elaborazione in termini di logica simmetrica. Cosi, alla fine, possiamo concludere che la sensazione può apparire da sola, dar luogo ad una percezione o fornire l'opportunità per lo sviluppo di un processo di reverie vagamente strutturato che mostra le stesse caratteristiche della logica del1' inconscio. 5. La relazione tra emozione-sentimento e inconscio.
Abbiamo visto nel capitolo rr, paragrafo 6, che gli aspetti psicologici delle emozioni sono, come l'inconscio, strutture bilogiche. Ci chiediamo allora: le emozioni sono una forma di manifestazione dell'inconscio oppure, in alternativa, sono la stessa còsa, o l'inconscio è un nuovo aspetto dell'emozione, sconosciuto prima di Freud? Possiamo cominciare la discussione di questa difficile questione considerando le tre illuminanti pagine dedicate da Freud a questo argomento nel suo lavoro sull'inconscio [1915b, trad. it. pp. 60-61]. Egli scrive: Io penso in effetti che la contrapposizione di conscio e inconscio non possa essere applicata alla pulsione. Una pulsione non può mai diventare oggetto della coscienza, solo l'idea che la rappresenta lo può. Ma anche nell'inconscio la pulsione non può essere rappresentata che da un'idea. Se la pulsione non fosse ancorata a una rappresentazione o non si manifestasse sotto forma di uno stato affettivo, non potremmo sapere nulla di essa[ ... ]. Fa certamente parte della natura di un sentimento il fatto che esso sia avvertito, e quindi noto alla coscienza. La possibilità di uno stato inconscio sarebbe dunque completamente esclusa per i sentimenti, le sensazioni [interiori], gli affetti [... ]. In primo luogo può accadere che un impulso affettivo o emotivo sia percepito ma misconosciuto. Sembra ovvio che il misconoscimento in questione possa in ultima analisi essere visto come l'espressione delle distorsioni presenti nelle strutture bi-logiche. Questo è possibile riscontrarlo sia nelle emozioni che nel pensiero inconscio. Di conse-
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gueru:a, se l'emozione e l'inconscio coincidono in questo aspetto, bisogna cercare altrove una possibile differenza fra i due. Ci chiediamo: dove? Possiamo cercare nella sensazione pura e nella percezione. Sembra, infatti, che un'emozione possa apparire come il risultato di un processo che accade in una o piu di tre situazioni: pensiero, logico o bi-logico, come abbiamo appena.visto; sensazione pura che conduce a sviluppi bi-logici; e infine, percezione che, avendo provocato un'emozione, conduce anche allo stesso risultato. Alla fine non si è scoperto nulla che porti ad una chiara e netta distinzione psicologica fra emozione e inconscio. Si potrebbe però pensare a un ultimo aspetto dove tale distinzione potrebbe esistere: i correlati fisici di ciascuno di essi. Sappiamo molto intorno agli aspetti fisici delle manifestazioni emozionali. Non conosco nulla di corrispondente a tali aspetti per ciò che riguarda l'inconscio. Ci devono senz'altro essere dei correlati fisici per ogni manifestazione inconscia. Ma dubito che si possa arrivare a stabilirne un gruppo circoscritto, in un modo simile, per esempio, all'affermazione che i correlati fisici dell'emozione di paura sono la tachicardia, il pallore, e cosi via. Anche l'ipotesi stessa sembra una strana formulazione della questione. La conclusione di questa ricerca è che le differenze tra emozione ed inconscio, seppure vi sono, necessitano ancora di essere definite. Si resta con l'impressione che vi sia un certo numero di questioni preliminari da risolvere prima di arrivare ad una prospettiva piu adeguata dei rispettivi campi dell'emozione e dell'inconscio. Nei paragrafi seguenti proveremo a considerarne alcune.
6. La logica dell'inconscio o bi-logica e la sua relazione con l'emozione, l'inconscio freudiano e l'infinito matematico. La mia intenzione è piuttosto semplice: porre le basi per un contributo allo studio della questione fondamentale della natura dell'inconscio. Sappiamo per certo a proposito delle relazioni fra il concetto di «inconscio» e il concetto di «emozione» che entrambi sono strutture bi-logiche. Queste strutture si possono anche ritrovare in altre manifestazioni che non hanno nulla a che fare
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con l'inconscio. Un esempio è il concetto matematico di infinito, che è alla base della nostra comprensione del mondo. E anche evidente che il concetto di «infinito» non è identico al concetto di «inconscio». Entrambi, tuttavia, sono differenti espressioni della bi-logica. D'altra parte, l'uso sistematico degli schemi di riferimento concettuali logici ed ontologici che stiamo considerando porta ad un aumento di consapevolezza dell'onnipresenza del principio di simmetria o, espresso nei termini della controparte «fraterna», dell'onnipresenza del modo indivisibile, che abbiamo riscontrato in tutte le caratteristiche dell'inconscio e che ora ritroviamo in ogni aspetto della vita umana, sempre insieme con il modo eterogenico e con esso intrecciato in vari tipi di strutture bi-logiche. Parlo di aumento di consapevolezza perché, con mia sorpresa, non smetto mai di scoprire manifestazioni umane nuove e recondite in cui questo principio de~to piu generalmente: indivisione totale - è presente in modo surrettizio e nei modi piu vari. In effetti, è facile vedere che tutti gli esseri umani pensano per la maggior parte del tempo in termini di strutture bi-logiche che si intrecciano in vario modo con la logica classica. Il pensiero matematico, se si esclude il concetto di infinito, è l'unica eccezione costante a questa regola: è una pura espressione della logica classica. Si può concludere dicendo che la logica dell'inconscio o bilogica permea tutte le manifestazioni psichiche umane ed è difficile dire se è l'inconscio o questa logica, cioè un concetto piu generale, che sta alla loro base. Questa logica è, inoltre, presente nell'infinito matematico, che, ovviamente, ha qualche relazione fondamentale con la struttura del mondo. Tutto ciò significa che il modo indivisibile è parte costitutiva non solo degli ésseri umani ma anche del mondo.
7. Il principio di simmetria è espressione di falsità? l 'inconscio è una forma di patologia? Il principio di simmetria è espressione di falsità? L'inconscio è, forse, una forma di patologia? E se non è cosi'., dove ci porta tutto ciò? Nel 1956 [cfr. Matte Bianco 1959] ho avanzato l'idea che le caratteristiche dell'inconscio scoperte da Freud fossero l'espressione del principio di simmetria e di un rappre-
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sentante della logica classica, che ho chiamato principio di generalizzazione. Studi successivi mi hanno.portato a rendermi conto che vari altri aspetti della logica classica sono anche presenti nell'inconscio: ciò era chiaro nel mio primo libro sull'argomento [1975a}, ma non ne ero del tutto consapevole. Il concetto di struttura bi-logica ci ha permesso di scoprire vari modi in cui logica classica e logica simmetrica si intrecciano. In questi ultimi tre decenni il principio di simmetria è soprawissuto immodificato: nulla è apparso che porti alla convinzione o che al limite suggerisca che questo principio sia un'espressione inadeguata dell'inconscio freudiano. Al contrario io credo che molto è stato scoperto che illumina diversi aspetti delle questioni che riguardano l'inconscio. Cosi la convinzione che il principio cli simmetria, con tutto ciò che comporta, sia un'espressione accurata del modo di essere inconscio non è stata scossa bensi rafforzata. Allo stesso tempo una ricerca cli molti anni condotta con l'aiuto di questo principio ci ha posti di fronte a un numero sempre crescente di strane scoperte che non si accordano con i normali processi di ragionamento, o anche mostrano una completa trascuratezza delle sue regole piu elementari. Penso che sia giusto affermare che piu si avanza in questa ricerca, piu le nostre scoperte diventano affascinanti e sconcertanti. Alla fine ci si sente imbarazzati; le apparenze di queste scoperte sono piu strane di ciò che avviene in Alice nel paese delle meraviglie. Cosi ci si chiede se non ci siamo imbarcati in un'avventura illusoria e non dobbiamo a questo punto riesaminare l'intera questione. Affrontiamo dunque questo compito. Ho già detto che ogni cosa finora sta a confermare che il principio di simmetria è un'espressione fedele dell'inconscio freudiano. Sembra perciò ragionevole che, finché non troveremo qualche ragione che ne suggerisca l'abbandono, dobbiamo conservarlo e cercare altrove una soluzione. La prima cosa che viene in mente è la somiglianza tra il ragionamento schizofrenico e alcuni ragionamenti inconsci: ciò propone l'interrogativo se l'inconscio non sia, dopo tutto, l'espressione di qualche forma di patologia. Sembra facile dare una risposta. Considerando che queste manifestazioni dell'inconscio freudiano sono presenti in tutti gli esseri umani, senza eccezioni, se l'inconscio fosse una forma di patologia, si dovrebbe concludere che per l'essere umano lo
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stato di malattia è la normalità! Una strana conclusione davvero e non meno strana delle cose che abbiamo scoperto alla luce dell'inconscio. Una seconda alternativa è che la nostra ricerca ci ha portato a scoprire l'antinomia fondamentale - l'inconscio ne è, dopotutto, il piu importante testimone - e questa non è comprensibile nei termini della nostra conoscenza attuale. Di conseguenza, quando troviamo qualcosa di significativo, scopriamo che questo significato non è comprensibile nei termini del nostro attuale sistema di pensiero. Ciò non significa, tuttavia, che non lo diventerà mai. Questo argomento ci introduce nel paragrafo successivo.
8. Perché l'inconscio freudiano è inconscio? La risposta a questo interrogativo è relativamente facile se esso si riferisce all'inconscio rimosso: per una o piu ragioni la possibilità che un dato contenuto inconscio entri nella coscienza può essere ostacolata. Una volta sollevato tale ostacolo, il contenuto in questione può diventare cosciente. Naturalmente ciò lascia senza risposta una quantità di interrogativi sul processo di ingresso nella coscienza. Non voglio, però, discutere qui questo problema. L'inconscio non rimosso, d'altra parte, non può entrare nella coscienza a causa della propria natura. Tutte le caratteristiche dell'inconscio, a differenza del pensiero, tendono ad unire e a fondere cose che per il pensiero cosciente sono differenti e del tutto distinguibili l'una dall'altra. Il lettore può trovare nell'introduzione i dettagli di questo comportamento nel caso di ognuna delle caratteristiche in questione e nel capitolo II può vedere quali sono le violazioni della logica classica in ognuna di esse. Vorrei ora avanzare una possibile spiegazione, in termini di dimensioni spaziali, dell'impossibilità di accesso alla coscienza nel caso dell'inconscio non rimosso. Per spiegare ciò possiamo prendere in considerazione un quadro che rappresenta una brocca. Può essere cosi'. ben disegnato da dare l'impressione che sia tridimensionale. Noi sappiamo che è bi-dimensionale e che cercare di versare del latte dentro di essa è impossibile. La ragione di ciò è,semplice: il latte è una sostanza tri-dimen-
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sionale e non può entrare in quella «brocca» bi-dimensionale. La stessa cosa si può dire nel caso della raffigurazione di un vassoio che contiene delle arance. Se volessimo aggiungere delle mele «reali» accanto alle arance dipinte non riusciremmo a farlo. Per avere una comprensione migliore di questo problema prendiamo in esame il disegno di un triangolo nella figura 3. Prendiamo il punto C. Esso è un punto ed uno solo. Accettiamo una convenzione che ci permette di rappresentare il triangolo, figura bi-dimensionale, in una linea, e cioè in uno spazio unidimensionale. Questa convenzione richiede di ruotare verso sinistra il lato AC del triangolo e di ruotare verso destra il lato BC fino al punto in cui AC arriva sulla linea che è la continuazione a sinistra di AB e BC arriva sulla stessa linea, questa volta però a destra di B. Alla fin~ avremo rappresentato il triangolo ABC sulla linea CABC. E da notare che in questa rappresentazione il punto C che era uno ed uno solo nello spazio bidimensionale diventa, nello spazio unidimensionale, due punti diversi. Il punto iniziale è definito da un numero che rappresenta la sua distanza dall'origine nell'ascissa e da un altro che esprime la sua distanza dall'origine nell'ordinata. Ognuno degli altri due è definito da un solo numero, cioè sull'ascissa. Il fatto che i tre numeri corrispondenti nell'ascissa sono differenti tra loro significa che in termini geometrici i tre punti sono differenti l'uno dall'altro. In altre parole se noi rappresentiamo un triangolo, spazio di due dimensioni, in termini di una linea, spazio di una dimenFigura 3.
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sione, il punto C, zero•dimensionale, appare due volte. Si noti che il numero di ripetizioni è uguale alla differenza fra il numero delle dimensioni del triangolo (due dimensioni) e quello del punto {zero dimensioni). Consideriamo ora il caso del cubo come appare nella figura 4. Se lo rappresentiamo in termini di un piano, il cubo apparirà come una croce piatta. I bambini usano questa proprietà per costruire un cubo con un pezzo di carta. In questo caso ciascuno dei vertici del cubo appare tre volte nel piano e questo numero è la differenza tra il numero di dimensioni del cubo e quello del punto. Di nuovo, si vedrà nel disegno che ognuno di questi nuovi punti è definito da coordinate che sono differen• ti, non solo da quelle del punto originario, che ha un numero maggiore di coordinate che lo definiscono, ma anche da quelli degli altri «figli» in uno spazio con un numero minore di dimensioni, ognuno dei quali è definito dallo stesso numero di Fi11-ura 4. lii
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coordinate degli altri, solo che i numeri che definiscono ognuno dei punti sono differenti da quelli degli altri. Possiamo continuare il ragionamento all'infinito. Vedremo allora che maggiore è il numero delle dimensioni e la distanza, in termini di numero .di dimensioni, fra il punto di partenza e i suoi