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Italian Pages 272 [274] Year 2011
Bruno Forte
SIMBOLICA ECCLESIALE Una teologia come storia 1.
La Parola della fede. Introduzione alla
Simbolica Ecclesiale (1996)
2.
La teologia come compagnia, me
moria e profezia. Introduzione al senso e al metodo della teologia come storia (1987, 19962)
3.
Gesù di Nazaret, storia di Dio, Dio del
la storia. Saggio di una cristologia come sto ria (1981, 2007'0) 4.
Trinità come storia. Saggio sul Dio cri
stiano (1985, 5. Nato nel1949 a Napoli, ordinato sacer
dote nel '73, dottore in teologia nel '74 e in filosofia nel '77, BRUNO FORT E è stato fino al
2004
Ordinario di teologia
dogmatica nella Pontificia Facoltà Teo logica dell'Italia Meridionale. Ha trascor so lunghi periodi di ricerca a Tubinga e a Parigi. Ha tenuto lezioni e conferenze 1n molte Università europee e americane e corsi di aggiornamento e
9i esercizi spi
rituali nei vari continenti. E stato per un decennio membro della Commissione Teologica Internazionale della Santa Sede: in essa ha presieduto il gruppo di lavoro che ha redatto il documento Me
moria e riconciliazione: la Chiesa e le col pe del passato (febbraio 2000). Nel giu gno 2004 Giovanni Paolo Il lo ha nomi nato Arcivescovo Metropolita di Chieti Vasto. L'B settembre 2004 è stato ordinato vescovo nella cattedrale di Napoli dal l'allora cardinal Joseph Ratzinger. Mem bro del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani e di quello per la Cultura, nel giu gno
20027)
La Chiesa della Trinità. Saggio sul mi
stero della Chiesa, comunione e missione (1995, 6.
20033)
L'eternità nel tempo. Saggio di antro pologia ed etica sacramentale (1993, 19992)
7.
Teologia della storia. Saggio sulla ri
velazione, l'inizio e il compimento (1991, 19912)
8.
Maria, la donna icona del Mistero. Sag
gio di mariologia simbolico-narrativa (1989,
20055)
11. La Parola della fede. Introduzione alla
Simbolica Ecclesiale (1996, 201 F). Edizi o ne brossura 12. La teologia come compagnia, me moria e profezia. Introduzione al senso e al metodo della teologia come storia (1987, 201 P). Edizione brossura 14. Trinità come storia. Saggio sul Dio cri stiano (1985, 201 09). Edizione brossura 18. Maria, la donna icona del Mistero. Sag gio di mariologia simbolico-narrativa (1989, 20 11 6) . Edizione brossura
so. L'essenza del cristianesimo
2005 è stato eletto Presidente della
Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede l'Annuncio e la Catechesi del
�
la Confere za Episcopale Italiana.
È an
che membro della Commissione Mista In ternazionale fra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa nel suo insieme. Del le sue opere (molte delle quali tradotte in varie lingue) le principali sono la Simbo
lica Ecclesiale (Edizioni San Paolo, Mi lano) in otto volumi e la Dialogica (Edizioni Morcelliana, Brescia) in quattro volumi.
In copertina:
Madonna con Bambino. san Giacinto e santa Caterina.
Dipinto di Luca G1ordano (1634-1705) .. Napoli. Basilica d1 Santa Mana della San1ta. Foto V1ax Mandel © Edizioni San Paolo.
BRUNO FORTE
SIMBOLICA ECCLESIALE Una teologia come storia 1. La Parola della fede Introduzione alla Simbolica ecclesiale
(1996} 2.
La teologia come compagnia, memoria e profezia Introduzione al senso e al metodo della teologia come storia
(1987} 3.
Gesù di Nazaret, storia di Dio, Dio della storia Saggio di una cristologia come storia
(1981) 4.
Trinità come storia Saggio sul Dio cristiano
(1985) 5.
La Chiesa della Trinità Saggio sul mistero della Chiesa, comunione e missione
(1995) 6.
L'eternità nel tempo Saggio di antropologia ed etica sacramentale
(1993) 7.
Teologia della storia Saggio sulla rivelazione, l'inizio e il compimento
(1991) 8.
Maria, la donna icona del Mistero Saggio di mariologia simbolico-narrativa .
(1989)
Bruno Forte
Maria, la donna icona del Mistero Saggio di mariologia simbolico-narrativa
SAN PAOLO
Sesta edizione 2011
Imprimatur
Frascad, 21 dicembre 1988
Mons. Carlo Meconi, Vie. Gm.
© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 1989
Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano)
www.edizionisanpaolo.it
Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l.
Corso Regina Margherita, 2 - l O 153 Torino ISBN 978-88-215-7035-3
INTRODUZIONE
Questo libro si propone di scrutare il« Tutto nel frammento ». è quello del Mistero, del disegno divino di salvezza, cioè, che viene a realizzarsi nel tempo mediante la missione del Figlio eterno, uscito dal silenzio dell'amore del Padre per farsi uo mo e dare al mondo la vita, e quella dello Spirito Santo, che, ren dendo presente l'opera del Cristo, fa sì che la Trinità entri nella storia e la storia entri nella Trinità. Il«frammento » è quello della vicenda dell'umile serva del Signore, Maria di Nazaret, la donna in cui l'Onnipotente ha compiuto le sue meraviglie, e che ha sapu to acconsentire all'Eterno nell'accoglienza profonda della sua fede verginale, nella gratuità irradiante del suo amore materno, e nella reciprocità dell'alleanza sponsale, celebrata in lei come dono e se gno per la speranza del mondo. Quest 'umile frammento di storia veramente umana, preparato, avvolto e benedetto dalla potenza del l'Altissimo, è divenuto l'icona, l'immagine densa di presenza, cioè, non soltanto dell'opera di Dio per l'uomo, ma anche della risposta che l'uomo è reso capace di dare al suo Dio. Guardando a lei, la sola che è insieme e per sempre Vergine, Madre e Sposa, tutta santa eppure totalmente umana, donna nella ricchezza della sua femmi nilità, la Gloria della Trinità si lascia intravedere sotto i segni del la storia, luce, consolazione ed appello per tutti coloro che vivono la fatica di volersi veramente umani. Questo approccio al«frammento » corrisponde in profondo al bi sogno di concretezza, che si affaccia nella coscienza del nostro tempo come reazione alle astrazioni totalizzanti della«ragione » moder na. L 'attenzione alla donna è in singolare coincidenza con l'emer genza del femminile, connessa ai processi di emancipazione tipici della modernità. La densità del Tutto, che si lascia scrutare in que sta icona femminile e in essa si offre cori singolare presenza, viene incontro alla riscoperta del simbolo, che i nostri giorni conoscono dopo la stagione dominata da una razionalità, che pretendeva di comprendere ogni cosa in una conoscenza solare. La teologia criIl«Tutto>>
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stiana, poi, rinnovata profondamente dalla « primavera » del Con cilio Vaticano II, avverte il bisogno di riportarsi sempre più al san to racconto della Scrittura, dove questa donna Maria è presente con un ruolo innegabilmente significativo, in quella fede della Chiesa, che certo non si è esclusa dalla profezia evangelica, testimoniata dalle parole « tutte le generazioni mi chiameranno beata » (Le 1,48). A Maria, frammento in cui il Tutto si è reso presente, donna concreta e vera, icona del Mistero, questo libro è dedicato: parten do dall'ascolto normativa e fontale della testimonianza biblica e percorrendo la storia della fede intorno a lei, la madre del Signore, esso intende proporne una lettura d'insieme, raccolta attorno ai tre grandi titoli di Vergine, Madre e Sposa, per scrutare in ciascuno di essi la profondità nascosta, ma presente, riguardo al mistero di Dio Trinità, della Chiesa suo popolo, dell'uomo e della femmini lità dell'umano. Le tappe del percorso sono allora tracciate: la riflessione su « Ma ria, oggi » (Parte D aggancia il discorso immediatamente al presente; l'indagine su « La storia di Maria » (Parte II) lo riconduce alla sor gente imprescindibile, la Parola di Dio, e alla sua trasmissione nel la fede della Chiesa nel tempo; la riflessione, infine, su « Maria, la donna icona del Mistero » (Parte III), che dà pure il titolo all'in tero lavoro, si sforza di cogliere le profondità del Tutto, che si of fre nel frammento. In questo progetto stanno la forza e il limite del libro: come tutto ciò che ha a che /are con la totalità colta nel frammento, quest'opera viene ad occuparsi di un evento di bellez za, di quella Bellezza, precisamente, che, riflesso purissimo delle Sorgenti eterne, salverà il mondo. Se ciò dona gusto all'impresa, ne segnala anche il rischio e l'inevitabile finitezza: l'Oggetto ulti mo resta infinitamente più grande di ogni ricerca; la Parola non si lascia costringere in limitate parole. Tuttavia questo limite og gettivo - che si unisce ai tanti soggettivi possibili - non impedi sce di proporre questo lavoro alla riflessione di quanti siano comunque attratti dal Mistero e dal fulgore della Bellezza, che es so lascia risplendere di sé nei frammenti che ha scelto per offrirsi alla storia. Il modello di questa riflessione profonda, di questo per correre a lungo i sentieri del silenzio meditando nel proprio cuore, lo offre proprio colei, di cui parlano queste pagine (cfr. Le 2,19 e 51). La sua immagine irradiante e la sua presenza nella densità del Mistero accompagnino quanti si accingeranno a percorrere l'iti nerario proposto, perché divenga anche itinerario di vita.
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Il marcato carattere trinitario, che caratterizza questa riflessio ne, la collega naturalmente a diversi dei miei precedenti lavori, in particolare a Gesù di Nazaret, storia di Dio, Dio della storia (Edi zioni Paoline, Roma 1981), Trinità come storia (Edizioni Paoli ne, Milano 1985) e La Chiesa icona della Trinità (Queriniana Editrice, Brescia 1984). Questa convergenza di ricerche diverse nel l'approfondimento della figura di Maria, Vergine, Madre e Sposa, contribuisce a mostrare come in lei si offra il denso compendio dei vari aspetti del Mistero. Dedico questo libro a due donne, in testimonianza di tutto quello che dalla donna ho ricevuto nel mio essere uomo, cristiano e prete: a mia madre, Maria Rosaria, che corrisponde dal cielo alla tene rezza del ricordo e alla gratitudine del cuore nel dialogo della pre ghiera, ed in lei a tutte le donne che sono passate sulla scena del mondo, dando al mondo la vita; a Gaia, mia nipote, che con ri cambiato affetto accompagna i miei passi e cammina sui suoi, ed in lei a tutte le donne grazie alle quali il mondo ancora vivrà, per ché esprimano nella pienezza dell'amore la loro capacità di acco glienza feconda, di gratuità irradiante, di reciprocità e di anti cipazione del futuro che viene. Questa dedica vorrebbe essere anche un piccolo grazie, in memoria dei tanti non detti, sebbene infinita mente dovuti in ogni luogo e in ogni tempo della storia, a colei che trova in Maria di Nazaret la sua immagine più trasparente: la donna. Desidero, infine, ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato e in modo particolare gli amici e colleghi della Facoltà Teologica « Marianum » di Roma:. senza la loro opera, senza il loro consi glio, questa mia fatica non sarebbe stata possibile. Con loro, con tutti quelli che hanno amato e amano la «via Mariae » per l'ap profondimento del Mistero, la presento al Padre, perché , celebran do le grandi cose che Egli ha fatto in Maria, possa unirsi alle voci del popolo dei pellegrini di Dio per cantarne la gloria*. Napoli, 8 settembre 1 988 Festa della Natività della B. Vergine Maria
BRUNO FORTE
* Il libro è destinato anzitutto a studenti e studiosi di teologia. Esso vorrebbe tutta· via rivolgersi anche ad altri lettori, comunque interessati alla figura di Maria, la madre di Gesù, per i quali possono valere i seguenti suggerimenti: la parte biblica (cap. 4) richiede di essere letta con attenzione meditativa, gustando la ricchezza della Parola di Dio; la parte relativa alla storia del dogma (cap. 5) può essere letta saltando le parti scritte in carattere minore, più tecniche; la parte III (capp. 6· 7-8) è di fatto un'intro· duzione all'intero Mistero cristiano, colto attraverso la figura della Vergine-Madre-Sposa.
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PER LA TERZA EDIZIONE
Le varie traduzioni già apparse (tedesco, spagnolo, portoghese) hanno allargato il dibattito intorno a questa "mariologia trinita ria", alla quale ha pre.rtato particolare attenzione tra gli altri Stefa no De Fiores nella terza edizione aggiornata del suo prezioso bi lancio Maria nella teologia contemporanea (Roma 1991) ("La sintesi mariologica di B. Forte", 525ss). L'attenzione e la serietà delle reazionz; anche in ambito cristiano non cattolico, mostrano come una simile prospettiva teologica sulla Madre del Signore sia al tempo stesso profondamente fedele al patrimonio della fede cat tolica e capace di mscitare rispetto e recezione nella teologia delle altre Chiese e comunità ecclesiali. Anche così Maria si rivela via all'unità, che Cristo vuole, ben più di quanto si sia spes:..-o pensato... Napoli, 8 dicembre
1995
B. F.
PER LA QUARTA EDIZIONE
La quarta edizione di questo libro esce a poca dùtanza dalla pubblicazione della traduzione polacca (Wydawnictwo Ksiezy Ma rian6w, Warszawa 1999), che si aggiunge a quelle già uscite in te desco, spagnolo e portoghese, mentre si va ultimando la traduzio ne inglese-americana (The Liturgica! Press): segno di un dz/fuso, crescente interesse a Colez; che tutte le generazioni chiameranno beata. La recezione ecumenica, poz; incoraggia a sperare che la Madre del Signore - contemplata come icona dell'intero mistero cristian? - possa essere singolare punto di incontro fra i cristiani divisi. E l 'auspicio e la preghiera del cuore. 15
agosto 2000
B. F.
PARTE PRIMA
MARIA, OGGI
INTRODUZIONE
«L 'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata»
(Le 1 ,46-48) Non diversamente da tutte le generazioni anche la nostra è chiamata a parlare di Maria, la serva del Signore. In base alle parole del «Magnificat » parlare di lei è anzitutto un atto di ob bedienza alla volontà dell'Eterno, un modo di ricordarne le me raviglie e di celebrarne la gloria. Anche chiamando beata Maria, anzi proprio facendo questo, resta più che mai obbligante il pro getto puro del cristianesimo, l'unica sensata motivazione di ogni agire cristiano: dare gloria a Dio solo, «soli Deo gloria! ». Nul la e nessuno, nemmeno la madre del Signore, dovranno pren dere il posto che spetta all'Altissimo nella riflessione e nella vita dei credenti. Sarà anzi proprio la realizzazione del progetto pu ro dell'esistenza redenta che condurrà a proclamare beata co lei, su cui si è posato lo sguardo del Signore: > ( 1 00) . Cf. pure dello stesso Ave Maria. Il «femminile » e lo Spirito Santo, Assisi 1 982, 1 2 7 : « Lo Spirito . . . ha preso for· ma umana in lei >>; 1 1 0: « Maria non è soltanto il tempio di Dio, ma anche il Dio del tempio »! 2 9 Paolo VI, Esortazione apostolica « Marialis cultus >> (2 . 2 . 1974), 3 7 .
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moderna emergenza del femminile - « il vero senso del passato storico (della donna) . . . , del "possedere la parola" . . . , della sua vocazione femminile . . . della libertà », cui è chiamata 3 0 • « In Maria, Eva riscopre quale è la vera dignità de � a donna, de� 'u manità femminile . Questa scoperta deve contmuamente gmn gere al cuore di ciascuna donna e dare forma alla sua vocazione e alla sua vita » 31 •
30 M. X. Bertola, Maria e le istanze del mondo femminile, oggi, in Il ruolo di Maria nell'oggi della Chiesa e del mondo, Atti del II Simposio mariologico internazionale (Ro ma 1978), Roma 1979, 1 79s. (cf . tutto lo studio 1 5 3 - 1 8 7 ) . Su Maria come simbolo del femminile in Dio, con un pensiero sensibile alla metafora e all' orizzonte simbolico, cf. A. M. Greeley, The Mary Myth. On the Femininity of God, New York 1 9 7 7 . Su Maria come volto materno di Dio cf. L. Boff, Il volto materno di Dio, o.c. ; su di lei come volto femminile della Chiesa cf. R. Radford Ruether, Mary the Feminine Face of the Church, Philadelphia 1 9 7 7 . Discutibile e privo di fondamenti teologici il volume di l. Magli, La Madonna, Milano 1 9 8 7 , su Maria come proiezione di tutto ciò che gli uomini hanno desiderato e tentano di costruire con le donne: « Vera, della verità della perfetta invenzione . . . l' assolutizzazione della Donna, sognata, idealizzata dai maschi, creatori della cultura e detentori del potere nei confronti delle donne » ( 164) . Cf. infi ne su tutto quanto detto S. De Fiores, Maria nella teologia contemporanea, Roma 19872, 398-435 (« Maria e la donna nel movimento culturale contemporaneo ») , nonché Marie et la question féminine, in Etudes Maria/es 30-3 1 ( 1 973- 1 974) . 3 l Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Mulieris Dignitatem ( 1 5 . 8 . 1 988) 1 1 . In que sto documento la dignità della donna ed il valore del femminile per l'umano in genera le, grazie all a reciprocità uomo-donna, fondata nell'originaria « unità dei due » e nel mistero della nuova creazione in Cristo, sono affermati con grande forza, anche alla luce della Vergine-Madre-Sposa Maria. Sui contenuti di questo testo cf. pure quanto si dirà nella terza parte.
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3. MARIA NELLA RIFLE SSIONE DELLA FEDE
La mariologia, come trattato separato dedicato a presenta re ed approfondire sistematicamente il mistero della Madre del Signore, nasce nell' epoca moderna: se Francisco Suarez ( 1 5 48- 1 6 1 7) ne è il principale ispiratore, col dichiarato intento di superare la sproporzione esistente tra la « dignità grandissi ma » della Vergine e la brevità di quanto si dice intorno a lei nella consuetudine scolastica 1 , è il siciliano Placido Nigido a coniare il termine nel 1 602 : Summae sacrae mariologiae pars prima 2• Pur riconoscendo il necessario legame della riflessione su Maria con l'insieme del discorso teologico, il Nigido opta per primo per una « separata ac distincta tractatio » intorno alla Ver gine Madre. Da allora in poi la fioritura dei trattati di argomento mariologico è a dir poco impressionante, sia sul piano più pro priamente teologico, sia in rapporto al culto di Maria, accen tuandosi particolarmente in risposta ad interventi ritenuti provocatori 3 • Partendo dal dato biblico-dogmatico, questi te1 Le Quaestiones de B. M. Virgine quattuor et viginti in summa contractae del 1 584-85 furono poi rielaborate e inserite nell'opera Mysteria vitae Christi nel 1592 , nella quale le nove questioni della Summa Theologiae di s.Tommaso, dedicate a Maria (ill qq. 27-35), vengono ampliate in 23 dispute organicamente articolate . 2 Pubblicata a Palermo sotto il nome del fratello Nicola, con la chiara coscienza di essere un innovatore: « primus sine duce >>. Cf. S. De Fiores, Mariologia/Marialogia, in NDM 900ss. 3 Come ad esempio il libretto del cattolico A . Widenfeld, Monita salutaria B.M. V. ad cultores suos indiscretos ( 1 673), o gli scritti di L. A. Muratori, De ingeniorum mode ratione in religionis negotio ( 1 7 1 4) e Della regolata divozione dei cristiani ( 1 747). La bi bliografia dei trattati di mariologia dal Seicento ad oggi è fornita da S . De Fiores, Mariologia/Marialogia, o.c., 9 1 7-9 1 9 . A titolo esemplificativo si segnalano alcuni di quelli pubblicati a Napoli: P. A. Spinelli, Maria Deipara thronus Dei, 1 6 1 3 ; F. Pepe, Delle grandezze di Gesù e della gran Madre Maria santissima. Lezioni sacre, 1 74 7 ; G . Federici, Tractatus polemicus de Matre Dei, 2 voll . , 1 77 7 ; L. Colini da Castelplanio, Maria nel consiglio dell'Eterno, ovvero la Vergine predestinata alla missione medesima con Gesù Cri sto, 4 voll . , 1 872- 1 8 7 3 ; A. M . ]annotta, Theotocologia catholica, 1890. Fra i testi « clas sici >> su Maria e la devozione a lei vanno segnalate almeno le opere di s. Luigi-Maria Grignion da Montfort, Trattato della vera devozione a Maria (pubblicato postumo nel 1 843) e di s. Alfonso M. de Liguori, Le glorie di Maria, Napoli 1 7 5 0 . 29
sti intendevano presentare soprattutto i privilegi di Maria, col metodo riassunto nella formula: « Deus potuit, decuit , ergo fe cit », che, facendo appello alle infinite possibilità divine, si sfor zava di cogliere le convenienze connesse con la singolare elezione della Vergine Madre per concludere alla realtà effettiva di tali proprietà esclusive . Non è difficile riconoscere in questa impo stazione un duplice intento polemico, che fa anche comprende re come non a caso la mariologia « separata » sia un frutto dell' epoca moderna: da una parte si intendeva reagire a quelli che apparivano i riduzionismi protestanti, anche se spesso specie alle origini della Riforma - essi erano stati solo risposte a indebite esagerazioni della pietà e della predicazione maria na; dall' altra, si voleva contrapporre - più o meno consape volmente - al razionalismo e al soggettivismo insorgenti e dilaganti il miracolo compiuto dall'Altissimo nella più recettiva delle sue creature . E poiché erano specialmente il registro sim bolico e il linguaggio metaforico a consentire questa accentua zione antirazionalista, è la mariologia simbolica che conosce il massimo sviluppo : al fine di celebrare « la dignità grandissima, i costumi eccellentissimi, l' ammirabile vita e grazia della bea tissima Vergine », non si esita a dichiarare di voler cogliere me diante il metodo delle convenienze teologiche anche « molti misteri e privilegi della Vergine non tramandati dalla Scrittura e da una certa tradizione » 4 • Si pongono cosl le premesse per uno sviluppo della riflessione e della pietà mariana sempre me no controllato dalla sobrietà del dato biblico e dal rigore del con cetto: mentre la teologia scolastica, sollecitata da intenti apologetici e polemici, andava muovendosi sempre più sul ter reno dell' interlocutore illuminista, diventando « completamen te prigioniera dell' arido razionalismo della neoscolastica », e perciò non più « in grado di soddisfare le energie emozionali del l'uomo », il popolo fedele si mise in cerca « di una creatura uma na, in compagnia della quale poter percorrere la difficile via che porta a Dio . Chi altri poteva mai venire in predicato a questo scopo se non la Madre di Dio , che è una creatura umana piena e perfetta? I tratti che si rifiutavano a Gesù vennero cosl poco a poco trasferiti a lei . Le si ascrissero tutti i privilegi e tutte 4 F. Suarez, Commentariorum ac disputationum in tertiam partem divi Thomae tomus secundus, Mysteria vitae Christi ( 1592) , Venetiis 1 605 , Tbtius operis argumentum ad /ec torem et prae/atio.
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le prerogative immaginabili. La sua figura venne a identificarsi sempre più con quella del Figlio, anzi talvolta dava addirittura l' impressione di velarla » 5 • Accanto alla Madre di misericordia, rifugio dei peccatori, il Cristo appariva come il giudice giusto e severo: « Gesù vuole condannare, Maria vuole salvare . In Gesù troviamo la giustizia, in Maria la bontà » 6 • « La S anta Vergi ne , allorché concepl nel seno il divin Verbo e lo partorl, otten ne la metà del regno di Dio, con divenir ella la regina della misericordia, e restando Gesù Cristo re della giustizia . . . L'E terno Padre ha dato al Figlio l' officio di giudicare e punire, ed alla Madre l' officio di compatire e sollevare i miserabili » 7• La mariologia diveniva cosl « una specie di riedizione in formato ridotto della cristologia » 8 attraverso l' impoverimento della fondazione biblica e l'enfatizzazione di speculazioni estranee alla rivelazione . A questa impostazione reagisce il rinnovamento teologico del secolo XX : in varia misura i movimenti, che incidono sulla vita della C hiesa e sulla riflessione critica della fede, incidono an che sulla mariologia post-tridentina, evidenziandone le carenze e prospettandone i superamenti. n ritorno alle fonti bibliche, pa tristiche e liturgiche suscita l' esigenza di una riflessione su Ma ria più fedele al dato normativa della Scrittura, più attenta alla totalità della storia della salvezza, più legata alla solidità ogget tiva della pietà liturgica rispetto al soggettivismo delle devozioni private. Il rinnovamento ecclesiologico spinge a situare la vergi ne Madre nel mistero della Chiesa, non al di sopra o al di fuori di esso, ma in esso e per esso . Il movimento ecumenico provoca il bisogno di recepire le attitudini delle diverse tradizioni cri stiane di fronte a Maria nel loro contenuto insieme critico e co struttivo, liberando la mariologia da eccessi o appesantimenti non necessari e facendo meglio risultare la tensione dossologica che deve pervaderla, affinché dia gloria a Dio solo . La svolta antropologica della teologia contemporanea, mentre chiede un discorso di fede sulla Madre del Signore più significativo per la comprensione dell'essere umano ed in particolare del femmi-
5 W. Beinert, Binet, Le
6 E.
Parlare di Maria oggi?, Catania 1 9 7 5 , 1 7 s . grand chef d 'oeuvre de Dieu ou !es perfections de la Sainte Vierge, Pa
ris 1634, 673 . 7 S. Alfonso M . de Liguori, Le glorie di Maria ( 1 750), Roma 1 9 5 4 , 2 5 s . 8 J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, Brescia 1969, 2 2 6 .
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nile , determina il disagio nei confronti di una dottrina dei pri vilegi mariani, che esasperi la differenza e l' irraggiungibilità di Maria rispetto alla comune condizione umana. La riscoperta del l'escatologia, a sua volta, incide sulla consapevolezza di provvi sorietà e di itineranza dell'intera riflessione critica della fede, spingendo anche la mariologia a non porsi come sistema chiuso ed isolato - anch 'essa è « semper reformanda »! - , mentre fa riscoprire i contenuti profetic i ed anticipatori del messaggio re lativo alla Madre del Signore . E, infine, il generale rinnovamento della dogmatica che sollecita una nuova comprensione di colei che « tutte le generazioni chiameranno beata »: superando un certo « esilio della Trinità » dalla teoria e dalla prassi dei cri stiani, si viene evidenziando come la « patria trinitaria » sia ori gine, grembo e meta di ogni riflessione e di ogni vissuto credente. La mariologia va ripensata nel contesto generale della fede tri nitaria, relativamente al disegno e all' iniziativa del Padre, alla missione del Figlio e all' azione dello Spirito Santo : e questo non a prescindere, ma proprio all' interno di una rinnovata coscien za storica del cristianesimo, in rapporto vivo quindi con gli in terrogativi e le sfide della prassi 9 • A tutti i livelli e in tutte le forme le istanze rivolte alla mariologia dal rinnovamento teolo gico del nostro tempo convergono nell'urgenza fondamentale di superare l' isolamento e la chiusura che la caratterizzavano , per meglio situare la riflessione sulla Madre del Signore in rap porto alla totalità del mistero cristiano , a Dio, alla Chiesa, al l'u�mo, alla storia, al tempo futuro . E questa urgenza che viene recepita dal Concilio Vaticano Il : non a caso la grande questione che si impose ai vescovi in questo ambito fu quella dell' inserimento del discorso di fede su Maria nell' architettura della profezia conciliare . Le due pro poste, che si confrontavano, riflettevano chiaramente la tensione che il rinnovamento teologico aveva prodotto in rapporto alla mariologia : da una parte , i sostenitori della necessità di un te sto separato sulla « beatissima Vergine Maria, Madre di Dio e Madre degli uomini » si sentivano i legittimi rappresentanti dello sviluppo mariologico degli ultimi secoli ; dall ' altra, coloro che chiedevano un inserimento dello schema mariano nella costitu-
La
9 Sul rapporto fra a Gerusalemme (v. 4 1), la pratica di que sto obbligo legale e di altri a partire all'incirca dai dodici anni (v. 42), la è 1 , 45 : qui « Giovanni parte dall'aspetto umano di Gesù . Filippo informa Natanaele di ciò che la gente pensa di Gesù : il Messia predetto dai profeti noi l ' abbiamo trovato, è " Gesù, il figlio di Giuseppe, di N azaret " >> ( 1 06) . Dunque > ec clesiologica, in cui la diversità dei doni e dei servizi si radica nell'unità dello Spirito e la manifesta nel dialogo della comu nione . Icona della Trinità Maria, icona della Trinità la Chiesa, il loro rapporto non può essere che di una identità simbolica, intuita già dalla testimonianza della fede delle origini : Maria è la donna Chiesa, la figlia di Sion del tempo messianico giunto al suo inaudito compimento . « Fra la Chiesa e la Vergine, i le gami non sono soltanto numerosi e stretti: sono essenziali. So no in tessuti dal di dentro . . . Nella tradizione, gli stessi simboli biblici vengono applicati, alternativamente o simultaneamen te, con identica e sempre crescente profusione, alla Chiesa ed alla Vergine » 22 : novella Eva, Paradiso, Scala di Giacobbe, Ar ca dell'Alleanza . . . « Maria è il prototipo della Chiesa . . . è nella Chiesa più Madre che la Chiesa, più Sposa che la Chiesa, e, per l'esenzione dal peccato originale, più Vergine che la Chiesa . . . Maria è Madre, Sposa, Vergine, prima della Chiesa e per la Chie sa; in lei soprattutto e per mezzo di lei la Chiesa è Madre, Spo sa, Vergine » 23 • Nella figura concreta della Madre del Signore la Chiesa contempla il suo proprio mistero , non solo perché vi ritrova il modello della fede verginale, della carità materna e dell'alleanza sponsale, cui è chiamata, ma anche e profondamente perché riconosce in Maria il proprio archetipo, la figura ideale di ciò che deve essere 24 , tempio dello Spirito, madre dei figli generati nel Figlio e Corpo di Lui nella carne solidale con quel la che dalla Vergine fu messa al mondo, popolo di Dio, pellegri no nella fede sui sentieri dell'obbedienza al Padre . Cosl, se da una parte la vita di Maria è « sostanza e rivelazione del mistero della Chiesa », dall' altra « veramente la Chiesa è la "Maria del la storia universale" . Ciò che di virtuoso e di santo avviene nella Chiesa, nascosto nella silenziosa crescita dei cuori, è una nascita del Signore, è la sua crescita fino alla maturità, è la maturazione, anche se si nasconde sotto il velo dell' imperfezione terrena, 22 H . de Lubac, Meditazione sulla Chiesa, Milano 1 965 , 392s. Cf. Maria e la Chiesa oggi. Atti del V Simposio Mariologico Internazionale (Roma 1 984), Roma-Bologna 1 985 . 23 C . Jou r net , L 'Eglise du Verbe Incarné, Il, Paris 1 962, 42 7 . 24 C f . O . Semmelroth, Urbild der Kirche. Organischer Au/bau des Mariengeheimnis ses, Wiirzburg 1 9 5 0 .
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della " perfezione di Cristo" » 25 • Il Vaticano II, situando Ma ria nel mistero di Cristo e della Chiesa, ha potuto confessarla con s . Agostino quale « vera madre delle membra (di Cristo . . . ) perché ha cooperato con la sua carità alla nascita dei fedeli nel la Chiesa, i quali di quel Corpo sono le membra » 2 6 . « Per que sto - aggiunge il Concilio - è anche riconosciuta quale sovraeminente e del tutto singolare membro della Chiesa e sua immagine ed eccellentissimo modello nella fede e nella carità, e la Chiesa cattolica, edotta dallo Spirito S anto, con affetto di pietà filiale la venera come una madre amatissima » 27 • La Vergine-Madre-Sposa, icona del mistero di Dio, è dunque ana logamente icona del mistero della sua Chiesa: la mariologia tri nitaria si congiunge indissolubilmente all'ecclesiologia. La luce irradiante della Trinità S anta risplende nella sua icona Maria Chiesa, creatura del Padre, coperta dall'ombra dello Spirito per generare il Figlio e i figli nel Figlio. Maria è anche semplicemente la creatura umana davanti a Dio: una creatura concreta, certo, una donna singolare e irripetibile nella sua peculiare femminilità, eppure l'interlocutrice di un dia logo con l'Eterno, che ha tutti i caratteri del dialogo della crea zione e della redenzione. Su di lei scende l'ombra dello Spirito, evocando la prima creazione, quando « lo Spirito di Dio aleg giava sulle acque » (Gn 1 ,2 ) ; in lei sembra evocata la figura del la donna delle origini (cf. Gn 3 , 15 e l'uso giovanneo del termine « donna » per designare Maria) ; è lei la « serva del Signore », che è beata perché « ha creduto all' adempimento delle parole del Signore » (Le 1 ,45) , l'umile, cui l'Onnipotente ha rivolto lo sguar do, compiendo in lei grandi cose (cf. Le 1 , 48s) . Perciò, « be nedetta fra le donne » (Le 1 , 42) , « tutte le generazioni la chiameranno beata » (Le 1 , 48) . « Maria si presenta nel suo cre dente essere-di-fronte all' appello di Dio come rappresentante della creazione da lui interpellata e della libertà della creatura che nell' amore non svanisce, ma si realizza >> 2 8 • N el « sl » della Vergine risplende il capolavoro della gratuità creatrice di Dio : la dignità della creatura, resa capace nell'economia della grazia
H. Rahner, Maria e la Chiesa, Milano 1 9 7 4 , 79 e 6 8 . 26 S . Agostino, De Sancta Virgintate, 6 : PL 40,399. 2 7 LG 5 3 . 2 8 J. Ratzinger, Considerazioni sulla posizione della mariologia . 25
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. .
o.c.,
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preveniente di dare l' assenso della sua libertà al progetto del l'Eterno e di diventare perciò in qualche modo collaboratrice di Dio. Il Signore, che elegge Maria e ne riceve il consenso del la fede radicalmente abbandonata in Lui, non è il concorrente dell'uomo, ma l'Eterno che per amore ci ha creato nella libertà senza di noi, e che per lo stesso amore non ci salverà senza di noi e l' assenso della nostra libertà. L' antropologia di Dio viene a corrispondere nella Vergine Madre alla teologia dell' uomo: il movimento di discesa produce un movimento di ascesa; Dio eleg ge e chiama gratuitamente, l'uomo, eletto e chiamato, risponde nella libertà e nella gratuità dell' assenso. Questa antropologia di Dio - rivelata nell' annunciazione e tale da manifestare in piena luce quello che fu il disegno dell' Eterno sin dal primo mat tino del mondo - porta in sé l' impronta della vita del Dio tri personale : la Vergine, figura dell' accoglienza del Figlio, è la credente, che nella fede ascolta, accoglie, acconsente; la Ma dre, figura della sovrabbondante generosità del Padre, è la ge neratrice della vita, che nella carità dona, offre, trasmette; la Sposa, figura della nuzialità dello Spirito, è la creatura viva nella speranza, che sa unire il presente degli uomini all' avvenire del la promessa di Dio . Fede, amore e speranza riflettono nella fi gura di Maria la profondità dell' assenso all ' iniziativa trinitaria e l' impronta che questa stessa iniziativa imprime indelebilmen te in lei. La Vergine Madre si offre come icona dell'uomo se condo il progetto di Dio, credente, speranzoso e amante, icona egli stesso della Trinità che lo ha crea.t o e redento ed alla cui opera di salvezza è chiamato ad acconsentire nella libertà e nel la generosità del dono . Maria è però immagine dell'uomo creato e redento non a pre scindere , ma proprio attraverso la sua concreta personalità di donna: non è l'umano in astratto che viene manifestato in lei, ma l'umano femminile nella concreta densità del suo essere Vergine-Madre-Sposa. In lei, figura della creatura davanti al Creatore e dell' uomo redento davanti al suo Signore, l'umano appare nella sua densità originaria e irrinunciabile, costituita dalla reciprocità dei due poli: il femminile e il maschile . Anche qui vige la « legge di totalità »: la polarità rinvia al tutto . « La donna è un altro " io" nella comune umanità . . . Nell' "unità dei due" l' uomo e la donna sono chiamati sin dall ' inizio non solo ad esistere l' "uno accanto all' altra" oppure " insieme" , ma so1 64
no anche chiamati ad esistere reciprocamente "l'uno per l'al tro' ' » 29 • « La specificazione carismatica che determina il ma schile e il femminile dipende dalla realtà comune . Questa è data immediatamente, all' inizio, come fonte, e poi è proposta come scopo da raggiungere, passando dalla differenziazione degli elementi complementari alla loro integrazione finale nel Regno » 3 0 • La creazione di Adamo (termine collettivo in ebrai co) è la creazione dell'essere umano originario come uomo-donna, nella totalità dell'inizio che rimanda alla totalità della fine, do ve « non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù » (Gal 3 ,2 8) . « Nel Signore, né la donna è senza l'uomo, né l'uomo è senza la donna: come infatti la donna deriva dall ' uomo, cosl l'uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene da Dio » ( l Cor l l , l l s) . Per l'eccezionale sua vici nanza all'uomo nuovo e perfetto, Gesù, Figlio di Dio e Figlio suo, Maria riflette in sé, nella sua femminilità vera e piena, la totalità dell'umano nella sua unità originaria e finale . In lei il femminile non è alternativo o contrapposto al maschile; al con trario, ne è rivelazione profonda proprio nella sua identità di femminile e nella reciprocità di cui vive ed a cui rimanda. Nel Cristo « non c'è alcuna esclusione ma l'umanità totale . . . Egli è l'Archetipo universale dell'umano, il secondo Adamo che con tiene in sé il tutto come il primo Adamo, prima della nascita di Eva, conteneva il maschile e il femminile nella loro indiffe renziazione . L'ecce homo l'umanità del Cristo - sfugge ad ogni imitazione o riproduzione, ma è vicina a ciascuno di noi perché ciascuno trova in essa la propria verità . . . Il Corpo misti co del Cristo non è maschile né femminile perché è il luogo del la loro integrazione » 3 1 • Maria, tutta relativa a Cristo, vive in questa totalità, integrando la sua femminilità nella pienezza del l'umanità nuova: perciò, contemplarla nella sua verità di donna significa ritrovare in lei la femminilità dell'umano totale, il fem minile che rivela per via di reciprocità e di integrazione il ma schile, e che lascia trasparire in sé i tratti della creatura nuova nel Signore. « Come ogni immagine ha la sua ragione solo nella totalità, cosl l'essere dell'uomo acquista chiarezza dall'essere della -
29 Giovanni Paolo II , Lettera Apostolica Mulieris dignitatem ( 1 5 . 8 . 1988), nn. 3 0 P. Evdokirnov,
3 1 Ib. , 230.
La
donna e la salvezza del mondo, o.c. , 2 1 .
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6 e 7.
donna: totalità non significa soltanto la rivelazione "dell ' altra metà" dell'essere, ma anche della propria . . . Maria, che secon do la dottrina della Chiesa vince l'eresia (cioè : la parzialità) , si gnifica nel mysterium charitatis la ricostruzione di quella totalità voluta da Dio » 3 2 • Allora, ricercando nella concretezza della donna Maria, scelta da Dio per essere la madre del nuovo Ada mo, Cristo, i tratti della sua femminilità semplice e vera, non ci si approssimerà solo in qualche modo all'archetipo del fem minile, ma anche - non nonostante, ma proprio attraverso que sta densa femminilità di Vergine-Madre-Sposa - all' archetipo dell'umano originario e finale, dove i poli si integrano in una reciprocità, che è perfetta comunione. L' accoglienza feconda del la Vergine, tutt' altro che passiva, la generosità pura della Ma dre, forma della gratuità ricevuta dal Padre e donata agli uomini, la reciprocità della Sposa, con la sua carica di alleanza liberatrice e anticipatrice, rivelano non soltanto la femminilità della donna, ma anche il femminile dell'umano, le dimensioni che ogni uo mo deve integrare in se stesso per essere veramente se stesso . Alla scuola di Maria uomini e donne diventano se stessi sem plicemente perché diventano più umani, dell'umanità voluta dal progetto di Dio . Questo gioco di reciprocità e di totalità non deve però far perdere di vista un dato evidente : se l' archetipo dell'uomo nuovo è dato nel Cristo nuovo Adamo, l' archetipo della recettività libera di questa nuova creazione da parte della creatura è offerto in una donna. Ciò non è senza ragione: la don na rivela meglio dell'uomo la reciprocità, che deve caratteriz zarli entrambi, perché - nel suo essere accoglienza, dono e alleanza, vergine, madre e sposa - sa mostrarsi tutta relativa all'Altro, Padre, Figlio e Spirito dell' alleanza nuziale , e quindi tutta relativa nella reciprocità all ' altro umano, il cui volto è traccia dell'Altro divino. « La presunzione di potersi redimere da se stes si, d'esser creatori, è la follia soprattutto maschile della nostra epoca laicizzata, e a un tempo stesso ne spiega gli insuccessi. L'essere creato non può mai essere un redentore, ma deve solo cooperare alla redenzione . La vera facoltà creativa può essere soltanto ricevuta. Anche l'uomo riceve lo spirito creativo sotto il segno di Maria, cioè nell'umiltà e nell' offerta di sé, oppure non riceve nulla, eccetto lo spirito che egli concepisce, che non ha il potere di concepire nulla. Il mondo può essere mosso dalla 32 G. von Le Fort , La donna eterna, Milano 1 942 , 64
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forza dell'uomo, ma viene benedetto nel senso vero della paro la � empre e soltanto nel segno della donna » 3 3 • E l a donna verginale che accoglie in sé il mistero , che lo rive la al mondo, che si offre come luogo di alleanza sponsale : è la Vergine-Madre-Sposa Maria l' icona purissima del mistero dell'uomo, creato e redento nella sua totalità dalla Trinità San ta. Dio sceglie una Vergine per manifestarsi, una Madre per co municarsi, una Sposa per fare all e anza con gli uomini. Dio ha scelto ciò che appare debole e nascosto agli occhi del mondo, perché in esso più trasparente risplende l'intensità del suo amore per i deboli e i piccoli della terra: « La madre ha vinto su tutta la linea: la decisione è caduta in favore del debole e non del forte . Poiché essere madre, avere sentimento materno significa star dalla parte di chi ha bisogno d'aiuto, dedicarsi amore volmente e servizievolmente a tutti i deboli e i piccoli della ter ra » 34 • Perciò l' anima di Maria magnifica il Signore e il suo spirito esulta in Dio suo salvatore, che ha disperso i superbi nei pens1en del loro cuore ed ha esaltato gli umili (cf. Le 1 ,46. 5 1 s) . Il progetto di mariologia costruita a partire dalla « legge di totalità », caratteristica del discorso di fede intorno alla madre del Signore sin dalle sue origini, unisce dunque alla rigorosa fon dazione biblica, narrativa e simbolica insieme, l'attenzione alla dimensione trinitaria, e perciò anche ecclesiologica e antropolo gica del mistero , di cui la donna Maria è icona . Accostando la concreta femminilità di colei che è Vergine-Madre-Sposa, sarà possibile scandagliare per ciascuno di questi aspetti il triplice livello del mistero evocato: la profondità teologico-trinitaria del l' opera di Dio e della sua relazione con la creatura; la figura della Chiesa e i suoi legami con la totalità offerta in Maria; l' antro pologia di Dio in lei rivelata, non solo sul versante della rispo sta dell' umano all'iniziativa del Signore nella fede, nella carità e nella speranza, ma anche su quello del femminile di cui la donna di Galilea è archetipo, non in alternativa o concorrenza al ma-
3 3 !b. , 3 7s. !b. , 109.
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schile, ma nella reciprocità che evoca l'unità dell'origine e della meta e rivela la totalità integrativa dell'umano 35 • Veramente, nella concretezza degli eventi della vita di Maria, si offre il mi stero dell' alleanza in tutti i suoi rapporti, la "pienezza" nella quale, "per l'ingresso dell'eterno nel tempo, il tempo stesso viene redento, e, riempiendosi del mistero di Cristo, diviene defini tivamente 'tempo di salvezza' " 36•
3 5 L' impostazione trinitaria della mariologia richiama l' interesse crescente che la ricerca teologica ha prestato ai rapporti fra la Trinità Santa e Maria, una volta integra te nel messaggio del Vaticano II le prospettive « cristotipica » ed « ecclesiotipica » del dibattito precedente il Concilio ed interno ad esso . Cf. ad esempio J. Losada, Maria y la Santisima Trinidad en la teologia actual, in Maria y la Santissima Trinidad. XIX Sema na de Estudios Trinitarios, Salamanca 1 986, 1 8 3 -2 0 1 , e J. M. Alonso, Trinità, in NDM 1 406- 1 4 1 7 (con bibliografia) . Anche i temi dei Simposi organizzati dalla Facoltà Teo logica « Marianum » rivelano l'interesse a una mariologia trinitaria: Sviluppi teologici post-conciliari e mariologia, Roma 1 9 7 7 ; Il ruolo di Maria nell'oggi della Chiesa e del mondo, Roma-Bologna 1 9 7 9 ; Il Salvatore e la Vergine-Madre, ivi 1 98 1 ; Maria e lo Spirito Santo, ivi 1 984; Maria e la Chiesa oggi, ivi 1 985 . 36 Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Redemptoris Mater, del 25 . 3 . 1 9 8 7 , l .
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6. L A VERGINE
Maria è la Vergine: come tale è riconosciuta dalla fede cri stiana sin dalle sue origini, testimoniate nella Parola normativa e fontale del Nuovo Testamento. Ella non è semplicemente una vergine, ma - come confessa esplicitamente il Credo di Nicea Costantinopoli (3 8 1 ) « la Vergine »: la verginità non è in lei uno stadio scontato della vita, ma una qualifica determinante, uno stato che caratterizza la sua presenza nel mistero in rap porto al Figlio ed in rapporto agli uomini e alla loro salvezza. « Crediamo . . . in un solo Signore Gesù Cristo, il Figlio unigeni to di Dio . . . , il quale per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso dal cielo e si è fatto uomo da Spirito Santo e Maria la vergine . . . » 1 • A tal punto la condizione verginale appare lega ta alla figura della madre del Signore, che la fede della Chiesa sentirà il bisogno di confessarla come « la sempre Vergine » 2 • E le ulteriori precisazioni 3 confermerann